Non aver paura dell’amore, perché significherebbe che hai paura di me!

di SpiraleOvale95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa storia non si ruba! Ecco, la tanto aspettata storia sui figli! Vi preavviso che sarà una storia abbastanza lunga, e punto a fare più di 30 capitoli, ma si vedrà dalla scuola e dalla vita... Però per il momento ne ho già scritta un terzo! La storia parla di Trunks e Goten, due grandi amici che si trovano ad affrontare l'adolescenza insieme, tra le prime cotte, i primi baci, i primi amori e le prime esperienze sessuali, spero che non vi annoi come storia. Un abbraccio a tutti quelli che mi seguiranno! 
BUONA LETTURA
SpiraleOvale95


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Capitolo 1
Ormai la fanciullezza era finita e incominciavano gli anni dell’adolescenza..
Era il loro primo giorno di scuola del quarto anno alla Academy of study, o meglio conosciuta come la A.S., era una scuola superiore non molto lontano dalle loro case.
Avevano deciso di affrontare la scuola superiore insieme, anche se questo avrebbe comportato uno sforzo per entrambi visto che si sarebbero dovuti svegliare presto per recarvisi.
I due ragazzi si erano dati appuntamento davanti all’edicola del Vecchio Jenkins dove si sarebbero dovuti trovare per recarsi insieme a scuola.
Trunks arrivò sul posto, come al solito il leggero anticipo, mentre Goten era sempre in ritardo. Il giovane dai capelli lilla aspettò dieci minuti poi decise di chiamarlo.
-Dove sei finito Goten?-
-Sono quasi arrivato, aspettami li! Due minuti!-
E senza dir altro gli attaccò il telefono in faccia.
-Non ci posso credere che deve farmi arrivare in ritardo anche il primo giorno di scuola, ma non si smentisce mai?-
Appena fece per girare i tacchi e andarsene senti qualcuno che lo chiamava a gran voce.
-Trunks! Aspettami!-
Poi un ragazzo moro gli si catapultò addosso.
I due erano finiti l’uno sull’altro come dei ebeti, rotolando a qualche metro di distanza. -Sei il solito Cretino, alzati da me!-
L’amico sorrise -Eccomi, sei felice di vedermi?-
-Mio malgrado devo rispondere di si, brutta zucca vuota!-
-Wow! Stai diventando sempre più come tuo padre, non è che tra qualche anno ti verranno anche i capelli neri sparati in alto e ti abbasserai di venti centimetri?-
I due si guardarono un secondo in faccia senza proferire alcuna espressione per poi esplodere in una ricca risata, dopo essersi rialzati corsero a scuola visto che come al solito, per colpa di Goten erano in ritardo.
Si trovarono davanti all’istituto in un battibaleno e cercarono subito la loro aula, quando la trovarono (finalmente) la lezione era già cominciata.
-Vedi Goten, adesso dobbiamo entrare e ci etichetteranno come dei ritardatari!-
-Non dire così, diciamo che abbiamo perso l’autobus e tutto filerà liscio! Fidati!-
-Come sempre!- E alzando gli occhi al cielo Trunks azzardò una smorfia di disperazione.
Bussarono ed entrarono in classe, la prof gli squadrò da capo a piedi e poi gli chiese: -Serve aiuto?-
Trunks andò subito nel panico per rispondere. Ma il suo caro amico Goten gli parò subito le spalle.
-Vede abbiamo perso l’autobus e siamo arrivati tardi, ci dispiace molto!-
L’amico annuì con le goccioline di sudore che scendevano veloci dalla sua fronte.
-Per questa volta vi faccio entrare senza portare la giustificazione. Ma bisogna svegliarsi prima la mattina!-
-Ci scusi!- dissero insieme, prendendo poi posto in due banchi rimasti vuoti in fondo alla classe.
Goten bisbigliò all’amico. –Non è andata tanto male!-
L’altro lo guardò con fare minaccioso. –Ricordami che dopo ti uccido!-
Suonò la campanella della fine lezione, e i due andarono a casa insieme.
-Goten, ti va di passare da me? Mia madre ha chiesto quando saresti andato a trovarla visto che è da tanto che non ti vede!-
-Magnifico! Andiamo così la saluto!-
Si avviarono per arrivare fino a casa di Trunks.
Il Saiyan guardò dentro a un tubicino di metallo e la porta si aprì. Goten sorrise a vedere come Bulma non si fosse smentita a costruire le sue folli invenzioni.
-Mamma, sono a casa!-
Sentirono un gran tonfo e poi uno scalpitare impetuoso verso di loro. –Tesoro!- Una donna molto bella con i capelli color del cielo saltò addosso al suo bambino dandogli un grande bacio sulla guancia. -Come sono contenta che sei tornato! Allora come è andata!? Raccontami tutto!-
-Magari più tardi mamma, c’è anche Goten qui con me!-Dicendo questo Trunks indicò l’amico che dietro alla sua schiena muoveva velocemente la mano in segno di saluto.
Da una stanza uscì Vegeta piuttosto infuriato, si massaggiava la testa mentre guardava la moglie con disprezzo.
-Bulma, ti pare il modo di strillare, mi hai fatto cadere dalla scala!-
-Scusa tesoro!- La donna si avvicinò al Saiyan e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Vegeta divenne rosso e con fare ancora più rabbioso di prima se ne andò.
-Venite ragazzi, vi ho preparato un pranzetto con i fiocchi!-
-Grazie Bulma non dovevi!-
-Ma smettila Goten, vieni con me e serviti pure!-
Andarono in cucina e si abbuffarono come animali.
-Uh, grazie Bulma, era tutto squisito, ma ora devo proprio andare, chissà mia madre come sarà in pensiero!-
-Ok, ciao Goten, torna presto a farci visita!-
Il ragazzo si diresse verso la porta per poi andare nel giardino e spiccare il volo quando vide la sorella di Trunks, Bra che entrava in casa con una borsa piena di libri.
-Ciao Bra, sei di ritorno dalla scuola?-
-Ciao Goten, che bella sorpresa! Comunque si, torno anche io da scuola, sono stremata! Vado a riposarmi.-
-Ok ciao!-
 -Ciao!-
Detto questo la ragazza salì velocemente le scale per andare ad appoggiare la cartella in camera sua, Goten però fu catturato da quel corpicino tanto esile e formato mentre saliva le scale, era da tanto che non vedeva Bra e non si mai era davvero reso conto di quanto fosse cresciuta, l’occhio poi gli cadde sul suo piccolo sedere perfetto che rimbalzava a ritmo di come lei saliva le scale.
-Hai ancora tanto da guardare?- Una voce gelida gelò il sangue al ragazzo che girò lentamente lo sguardo. Vegeta era li, immobile a fissarlo. –Guarda che poi si consuma!- detto questo fece un sogghigno malizioso. Seguito poi da una risatina.
-Scusami!- detto questo uscì svelto dalla porta e volò via, aveva fatto una pessima figura con Vegeta e solo il pensiero di quell’uomo gli gelava il sangue nelle vene.
Saltò prendendo così il volo, e come un fulmine andò verso casa dove la madre lo stava aspettando impazientemente.
Nel frattempo Vegeta chiamò il figlio maggiore.
-Trunks!-
Il ragazzo si precipitò di corsa giù dalle scale fino a raggiungere il padre fermo davanti alla porta d’ingresso.
-Si papà?-
-Dimmi la verità..- Fece una pausa, Trunks odiava quando suo padre faceva quelle pause, perché volevano dire solo due cose, o che stava per dire qualcosa di molto serio, o qualcosa di estremamente imbarazzante. –Ma tra Bra e quello là c’è qualcosa?- Ecco, come al solito la teoria si confermava, Trunks divenne tutto rosso e si mise una mano dietro alla testa.
-Papà, non ne so nulla io! Non ne abbiamo mai parlato, ma credo che se ci fosse stato qualcosa me lo avrebbe detto!-
Sulla faccia del padre comparve un sorriso. –Hai ragione, scusami, delle volte sono troppo apprensivo nei confronti di tua sorella!-
Trunks gli sorrise e poi corse in camera sua dove si sarebbe preparato per andare nella GR ad allenarsi un po’.
Essi aveva solo 17 anni, anche se andava per i 18, ma il suo fisico era molto sviluppato, era un giovane alto e bello con gli occhi turchini e i capelli lilla.
Squillò il telefono e rispose la madre del ragazzo.
-Si, te lo passo subito! Trunks, c’è Pan al telefono!-
-Adesso rispondo!- Prese il telefono e cliccò il verde, aspetto che la madre mise giù la chiamata e poi salutò Pan.
-Ciao, come stai?-
-Ciao Trunks, io sto bene, piuttosto dovrei fare io a te questa domanda! Non ti fai sentire da giorni, che è successo?-
-Nulla, sono stato solo.. Impegnato..-
-Ti conosco Trunks! Cosa c’è? Stai conoscendo qualcuna? Come si chiama? -
-No, ma che dici! Senti Pan, io ora vado ad allenarmi, ci sentiamo quando ho finito ok?-
-Tanto non mi chiami mai alla fine!-
-Questa volta mi ricordo! A dopo, ciao!-
E così dicendo riattaccò il telefono in faccia alla ragazza.
Purtroppo Trunks si era distaccato parecchio da Pan poiché si era reso conto di essersi preso una cotta mostruosa per lei, non voleva farglielo vedere ma gli era impossibile visto che pendeva letteralmente dalle sue labbra, quindi come un codardo cercava di vederla e sentirla il meno possibile per non caderci con tutti e due i piedi dentro a questa cosa.
Entrò nella camera gravitazionale e vi trovò sua sorella Bra che si esercitava.
-Ciao sorellina! Ti va di allenarti con me?-
-Ma si perché no?-
La ragazza gli sferrò un grande calcio nello stomaco fino a farlo piegare in due dal dolore.
-Scusa, pensavo fossi già pronto!-
Il fratello si arrabbiò e si trasformò il Super Saiyan.
-Non è valido, lo sai che io non ci riesco!-
-Non mi interessa!- E così dicendo combatterono fino all’ora di cena.
Arrivarono in cucina completamente distrutti, mangiarono e poi si chiusero tutti e due nelle loro camere.
Solo Bulma e Vegeta rimasero in cucina a fare i piatti e riordinare.
-C’è qualcosa che non mi convince..-
-Che cosa Vegeta?-
-Questi ragazzi sono un po’, come dire? Hanno gli ormoni sparati a mille!-
Bulma scoppiò in una sonora risata mentre asciugava un piatto: -Scusa, dovrei forse ricordati come eri tu? Che una sera mi amavi e la sera dopo mi odiavi?-
L’uomo sorrise e poi aiutò la moglie a fare i piatti dandole dolci baci sul collo.
Trunks era stravaccato sul letto quando gli si chiusero gli occhi, si addormentò così, di punto in bianco, senza nemmeno mettersi il pigiama o almeno infilarsi sotto le coperte. Morfeo era stato crudele quella notte portandoselo con se prima che essi chiamasse l’amica Pan.
La mattina arrivò e Trunks come al solito fu svegliato dalla sveglia che con quel rumore fastidioso pareva rompesse i timpani, poi dopo essersi lavato la faccia e vestito andò in cucina per mangiare qualcosa prima di andare a scuola.
Come al solito sua madre era sveglia e pure suo padre, si sedette a tavola per bersi una buona tazza di caffè in completo relax per poi immergersi nel caos della città.
Arrivò la sorella che si sedette di fianco a lui mangiando un cornetto. Il fratello notò come si era vestita.
Aveva un gonnellina a scacchi bianca e nera e sopra una canotta scollata bianca, portava delle ballerine e aveva i capelli raccolti in un ciappo a forma di farfalla sopra la testa.
-E tu vorresti uscire così?-
La sorella lo guardò come se non avesse capito che stesse parlando con lei. –Perché non dovrei?-
-Bra, non mi pare proprio il caso! Hai solo 15 anni!-
-Senti tra due mesi ne faccio 16, quindi per piacere non fare il fratellone apprensivo che non ti vedo proprio in questo ruolo!- detto questo mollò il cornetto e si diresse a scuola mentre Trunks fece lo stesso.

Il capitolo n.2 uscirà Mercoledì 4 Gennaio

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il secondo capitolo, sono già contenta della mia nuova storia e di quelli che la stanno già seguendo, ringrazio che l'ha messa nei preferiti o lo farà, e vi auguro ancora buona lettura.
ps.Mi scuso per la confusione che c'è nell'età dei ragazzi, allora adesso sarà chiara, Trunks ha diciassette anni e va per i diociotto, invece Goten ne ha diciassette ma è nella stessa classe dell'amico poichè la madre lo ha obbligato a fare la primina, Bra ha quindici anni e va per i sedici mentre Pan ne ha quattordici e va per i quindici! Mi dispiace se c'è più distanza tra i ragazzi, ma mi sono trovata meglio a scrivere così, un abbraccio!
SpiraleOvale95


Capitolo 2
Questa volta non aveva davvero intenzione di arrivare in ritardo, quindi aspettò l’amico direttamente davanti a scuola.
Per fortuna Goten arrivò in orario e cominciarono a chiacchierare del più e del meno.
-Ieri mia madre stava per chiamare la polizia visto che non ero ancora tornato a casa!- sorrisero insieme – sai.. dovrei comprarmi un cellulare..-
-Si, dovresti!- i due amici guardarono un gruppetto di ragazze passargli davanti, li mangiavano letteralmente con gli occhi, ma d'altronde come biasimarle, erano davvero due bei ragazzi.
-Allora? Come va con mia nipote?-
Trunks divenne tutto rosso.-Ma sei scemo! Cosa stai dicendo?-
Goten sapeva tutto della cotta di Trunks verso Pan, e sapeva quanto lui ci tenesse a non parlane in pubblico,anzi, a non parlarne affatto.
Ma Goten amava scherzarci su, tra l’atro il romanticone aveva ereditato un fattore genetico dal padre Vegeta, quello dell’arrossire con niente, e per questo era ancora più bello scherzare con lui su queste cose un po’ imbarazzanti.
-Dai su! Non dirmi che non vi chiamate più?- Sentendo questa domanda a Trunks gli si rizzarono i capelli, si era completamente dimenticato di chiamarla la sera prima. Come al solito.
-Uffa Goten se non stai zitto ti faccio diventare bello!-
I due risero insieme fino al suono della campanella.
Entrarono in classe e si sedettero agli stessi posti del giorno prima, Trunks prendeva appunti sulla lezione al contrario del suo amico che si dondolava con la sedia tenendo la matita in bocca.
Qualcosa colpì le tempie di quest’ultimo, un bigliettino bianco e piegato a regola d’arte, lo aprì.
 
Ciao, sono Giulia
Mi chiedevo se a te e al tuo amico
Andrebbe di venire a una festa a casa mia
Questo sabato?
 
Goten guardò la ragazza che lo avevo inviato, era una ragazza molto carina dai capelli color carota intrecciati in una treccia un po’ arruffata e appoggiati sulla spalla destra.
Il ragazzo gli fece un sorriso che venne subito ricambiato e poi continuò a far finta di ascoltare la lezione.
Al cambio dell’ora l’amico andò da Trunks.
-Guarda, il secondo giorno e già siamo richiesti ad una festa! Siamo grandi amico! Batti cinque!- e fece per battere il cinque che fu ovviamente corrisposto dall’amico.
-Dai campione, adesso non ti esaltare! Non sai nemmeno se tua madre sarà d’accordo, non cantare subito vittoria!-
-Dirò che sono con te, mia madre si fida di te, e poi la sera se dovessi bere verrei a dormire a casa tua nel tuo bel lettuccio morbido!-
-Sentilo! Si autoinvita a casa mia! Intanto se mai dovresti venire da me non osare mettere piede nel mio letto!-
I due risero e nel frattempo arrivò anche l’insegnante dell’ora successiva.
Quando tutte le lezioni furono finite la ragazza dai capelli color carota si avvicinò a Goten.
-Ciao, mi chiamo Katia, stavo aspettando un bigliettino di risposta prima, ma di solito chi tace acconsente. Quindi verrete, no?-
-Certo Katia! Comunque io mi chiamo Goten! E il mio amico è Trunks..-
-Piacere!- Disse il giovane allungando la mano verso la ragazza.
-Scusa Katia, ma perché io non ti ho mai vista in questa scuola?-
-Sono nuova, mi sono trasferita da poco in questa città e quindi sto finendo i miei studi qui!-
I due sorrisero e poi si strinsero la mano.
Discussero ancora un po’ di dove si trovasse il luogo e a che ora incominciasse la festa e poi la ragazza fuggi via per non perdere l’autobus che l’avrebbe riaccompagnata a casa.
L’amico raggiunse l’altro che si era già avviato per tornare alla propria dimora.
-Ehy Trunks!-
-Cosa c’è?-
Goten spiegò quello che Katia aveva detto a lui all’amico e poi ognuno andò per la propria strada.
Mentre il Saiyan dai capelli lilla tornava a casa continuava a pensare a Pan, come aveva fatto a dimenticarsi la chiamata, adesso lei sicuramente lo avrebbe odiato.
Corse di filata a casa e prese in mano la cornetta.
Il telefono suonava, ma a casa di Pan non vi era nessuno. Si buttò sul letto abbattuto e cominciò a pensare.
Anche Goten era sul letto, e pensava alla figuraccia che aveva fatto il giorno prima a casa dell’amico, si immaginava sempre gli occhi di Vegeta che lo fissavano in cagnesco.
Però pensava anche a Bra, era diventata proprio una bella ragazza, non c’è che dire!
Sentì suonare alla porta e si ricordò che quella sera Gohan e la sua famiglia sarebbero venuti a mangiare da loro.
Goku aprì la porta accogliendo la famiglia con un grande abbraccio.
Chichi come al solito saltò al collo del figlio che si sbilanciò e cadde a terra, mentre Videl e Pan entrarono indisturbate sotto i sorrisi dei presenti.
Erano sempre belle le rimpatriate e mettevano di buon umore tutta la famiglia.
Mangiarono la cena preparata da Chichi e poi Goten e Pan andarono in giardino a chiacchierare un po’.
-Allora Goten, come è cominciato il nuovo anno scolastico?-
-Benissimo, pensa ci hanno già invitato a una festa non è grandioso?-
Pan lo guardò con fare confuso. –Chi hanno invitato?-
-Me e Trunks, una nostra compagna, Katia, sabato darà una festa e siamo invitati tutti e due ad andare a casa sua!-
La faccia della ragazza divenne seria tutt’un tratto, e un rossore comparve sul suo viso.
-E anche Trunks ha intenzione di andarci?-
-Come no?! Non vede l’ora, è eccitato quanto me!-
Goten non era mai stato un genio, infatti, come suo padre, era sempre visto come un tontolone, ma quella volta capì bene cosa stava succedendo.
-Pan, scusa, io non sapevo che anche tu..-
La ragazzina alzò lo sguardo. –Ma no! Goten, cosa avevi capito io non sono triste!- Si era messa una mano dietro la testa e parlava velocemente, quando faceva così si vedeva che stava mentendo. Poi smise di gesticolare e fissò il ragazzo. –“Anche tu” cosa?- Alzò un sopracciglio come se avesse sentito una cosa molto interessante.
Goten si era reso conto di aver detto troppo e cercò in tutti i modi di cambiare argomento ma senza riuscirci.
-Goten, cosa devi dirmi?- Ora la situazione si era ribaltata, era la ragazza che aveva sotto torchio il giovane.
Il ragazzo non riuscì a tacere, visto che tenersi i segreti non era proprio il suo forte, e spifferò tutto: -Anche Trunks prova qualcosa per te Pan, ma non vuole dirtelo perché pensa che tu sia troppo.. Piccola, e non voglia avere niente a che fare con lui!-
La faccia della ragazza divenne gonfia di rabbia: -Come sono troppo piccola, ma si è visto, ho solo 15 anni d'altronde, lui nei ha diciassette, non capisco perché non me lo abbia mai detto!-Fece una pausa per poi continuare a urlare parlando a raffica: -Ecco perché non ci sentivamo più, non voleva più parlarmi! Io non capisco, e non lo capirò mai quel ragazzo!-
-PAN! Calmati! Tu non dovresti sapere niente in teoria!-
La ragazza smise di urlare e guardò Goten. –In che senso?-
-Che se lui sa che io te l’ho detto è la volta buona che mi uccide! Davvero!-
Lei sorrise. -Il tuo segreto è al sicuro con me!-
Parlarono ancora un po’ di loro e della loro vita, fino a quando Pan non dovette far ritorno a casa, la famiglia volò via, anche perché nel loro caso era solo uno spreco comprarsi una macchina.
Goten, dopo aver aiutato a sparecchiare e riordinare la sala da pranzo andò in camera sua e si sdraiò ancora sul letto a pensare, quando sentì bussare alla porta di camera sua.
-Avanti!-
Entrò suo padre con il solito fare da goffo mentre cercava di non pestare la miriade di cose sparse sul pavimento.
-Se tua madre vedesse questa camera! Urca, sai che urla?-
-Metto a posto dopo.. Mi dovevi dire qualcosa?-
Goku si sedette sul letto. –A dire il vero ho sentito quello che avete detto te e Pan fuori, e mi sono, come dire preoccupato!-
Goten si alzò di scatto dal letto. –Papà, non devi dire niente a nessuno se no Trunks mi ammazza!-
-Non ti preoccupare, ho la bocca cucita!- e dicendo questo fece il gesto con le mani di chiudersi la bocca. - Però mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa Vegeta di questa storia, se per caso ne sappia qualcosa..-
-Sinceramente piacerebbe saperlo anche a me!- Poi pensò a Vegeta, e al suo sguardo, gli si accapponò ancora la pelle.
-Tutto bene figliolo?-
Goten era sbiancato. –Si papà, dai adesso vai a dormire!- e dicendo questo lo spinse fuori dalla sua camera che chiuse con forza.
Quella notte Goten sognò Bra, che vestita solo con dei pantaloncini e un reggiseno risaliva come un gatto il suo corpo seminudo.
Ma poi nei suoi occhi vide quelli di Vegeta quel pomeriggio si svegliò di soprassalto tutto sudato.
-Oh mio Dio ma è un ossessione!- e dicendo così si butto con la testa sopra al cuscino cercando di riprendere in vano il sonno.
 
 

Il capitolo n.3 uscirà 8 Gennaio

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il terzo capitolo, per iniziare vorrei ringraziare SonIre che mi ha suggerito di specificare l'età dei personaggi, e ringraziarvi per i commenti che mi lasciate, due capitoli e siamo già e 14 commenti e 9 preferiti, un abbraccio e buona lettura!
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Capitolo 3
E così la settimana corse veloce fino ad arrivare al sabato tanto atteso dove i due sarebbero dovuti recarsi alla festa della loro nuova amica Katia.
Il pomeriggio si erano trovati a casa di Trunks per decidere cosa mettersi per la serata. Anche se poi sapevano sarebbero andati sul classico, maglietta molto originale con un paio di Jeans a vita bassa.
Goten fissava Trunks.
-Perché mi guardi?-
-Perché ti amo!-
Trunks era abituato alle cavolate sparate dall’amico e quindi non vi fece tanto caso, e continuò a fare quello che stava facendo. Era attaccato al computer a digitare parole a raffica su quella tastiera che pareva che tra poco esplodesse!
-Che scrivi?-
-Sto cercando dei CD..-
-Per chi?-
-Per Bra!-
Il moretto al suono di quel nome si incantò a guardare il vuoto.
-Sai, l’altra notte l’ho sognata!-
Trunks non aveva capitolo bene cosa avesse detto l’amico, ma poi ci ripensò e si blocco.
-Cosa hai detto?-
-Che l’altra notte l’ho sognata!-
-Goten, lo sai che è mia sorella!-
-Ma non ho detto che l’ho sognata in senso sporco, l’ho sognata e basta!- Goten si era salvato. –E poi anche Pan è mia nipote!- Trunks arrossi, come al solito.
-Tanto lo sai che non succederà mai nulla!-
-Chi può dirlo!-pensò tra se e se il ragazzo dai capelli neri.
I due mangiarono un panino e verso le nove di sera uscirono, con loro era uscita anche Bra che però sarebbe andata con la sua compagnia.
Arrivarono alla festa e incontrarono subito Katia che gli accolse con un grande abbraccio.
-Non credevo sareste venuti, accomodatevi, la festa è di qua!-
Li accompagnò fino in salotto dove una miriade di gente ballava in modi davvero ambigui su musica che scassava i timpani. Le ragazze erano sedute sopra al divano con uomini che tentavano di abbordarle.
-Dai Trunks, sediamoci li!-
Si sedettero sopra a un divanetto che stranamente era rimasto vuoto.
 A nessuno dei due piaceva quel genere di feste ma se se ne fossero andati avrebbero fatto una brutta figura, quindi rimasero lì sul divano ancora un po’ guardando la gente, quando una puntò Trunks.
Gli si avvicinò con passo lento e sensuale con in mano un bicchiere di vodka liscia. Lo offrì al ragazzo che accetto.
Era una vera bambola, occhi azzurri e capelli lunghi e biondi raccolta in una coda di cavallo. Portava un vestito che più che coprirla pareva il contrario e tacchi talmente alti che pareva una giraffa.
-Ciao, io mi chiamo Tania, te?-
-Ciao, io sono Trunks, non ti ho mai visto nella mia scuola?-
-Perché non ti guardi in giro! Sono nella classe affianco alla tua!- Il ragazzo divenne rosso, ecco la prima brutta figura della serata.
-Vieni fuori con me che qua dentro c’è troppa musica, non si sente niente!- Il ragazzo non voleva uscire, non si sentiva a suo agio, e con gli occhi cercava l’amico per un appoggio in quella situazione difficile. Purtroppo se la sarebbe dovuta cavare da solo perché Goten stava parlando con un paio di ragazze mentre teneva in mano un VodkaRedBul.
Uscirono dalla casa e si trovarono in giardino, non vi era nessuno.
-Allora, tu sei al quarto anno?-
-Si, te invece?-
-Io sono al terzo, ma so che dimostro molti più anni di quelli che ho!- A dire il vero il giovane avrebbe detto il contrario, ma la lasciava parlare in modo che si stancasse di stare con lui e l’avrebbe lasciato libero.
-Sei fidanzato?-
Lui quasi si strozzò con il Freedrink che stava bevendo, e poi con un colpo di tosse si schiarì dal quasi soffocamento.
-Mi sto sentendo con una ragazza, ma nulla di serio!- sembrava che si fosse tirato fuori da quell’assurda situazione, ed era anche parecchio orgoglioso di se, fino a quando la ragazza non gli prese la mano e lo baciò.
Lui rimase immobile con gli occhi aperti a guardare quell’affascinante ragazza che assaporava le sue labbra.
Poi si staccarono. –Scusa, ma io..- Tania gli mise un dito sulle labbra.
-Rendiamo magica questa notte!-
Ricominciò a baciarlo con più foga e il ragazzo non poté far altro che starci, anche perché la ragazza era molto carina e le sue labbra profumavano come i suoi capelli. Andarono nel capannone degli attrezzi e continuarono a baciarsi, la timidezza del ragazzo sembrava sparita nel nulla. Ora era molto sicuro di se e con le mani toccava la schiena e i capelli di quella ragazza che sembrava fatata.
Lei si fermò e si sciolse la coda, un profumo avvolse il naso del giovane che ne fu ammaliato, allora lei gli tolse la maglietta e cominciò a guardare quel suo petto scolpito, con quegli addominali robusti e tonici, sembrava un angelo.
Lui le tolse il vestito e vedendola in biancheria intima davanti a lui non poté far altro che provare una forte eccitazione, voleva possederla, il suo istinto animale era uscito per sprigionare tutta la sua indole. 
Le tolse il reggiseno e le sue mani andarono a toccare i suoi seni, era una sensazione nuova per il Saiyan e la cosa gli piaceva, per quel lasso di tempo era riuscito a non pensare a Pan, ma quando poi guardando l’espressione che essa aveva in volto gli porto alla mente l’errore che esso stava facendo. Non era mai stato un ragazzo molto sciolto, come Goten, e con le ragazze di solito non finiva mai bene, ma questa volta, che c’è l’aveva in pugno, non si sentiva pronto, sentiva che il suo cuore apparteneva ad un'altra ragazza e che facendo così la stava tradendo, o per lo meno stava tradendo i suoi sentimenti.
Si stacco violentemente dalla ragazza. –Scusami, ma io amo un'altra persona!-
Lei si mise le braccia intorno alle sue nudità e guardandolo con occhi supplichevoli bisbigliò: -Ma perché non riesco a trovare mai quello giusto..- si rimise in fretta il reggiseno e il vestito e sbattendo la porta uscì da capannone degli attrezzi.
Trunks si trovò da solo, senza maglietta in quella specie di casino, si appoggio con la mani al banco da lavoro e poi alzò la testa al cielo, avrebbe voluto stare con quella ragazza tutta la notte, ma la faccia di Pan gli tornava sempre davanti al naso e la sua voce martellava i suoi timpani come un tamburo.
-Ho fatto la cosa giusta..- Si ripeteva tra se e se questa frase sapendo che lo era, anche se estremamente doloroso da ammettere.
Si mise la maglietta e uscì, fuori non vi era nessuno e allora rientrò alla festa. Goten stava parlando con Katia. Gli si avvicinò per poter entrare anche lui nella conversazione senza dare molto nell’occhio, ma appena l’amico lo vide si interruppe e corse verso di lui.
-Allora? Hai fatto centro? Come è andata?-
-Non vorrei parlarne ora Goten, te lo racconto sta sera!-
-Ok, come vuoi, prima ho rimediato due ragazze con cui ballare, sempre che te non voglia stare con la bionda..-
Trunks lo scostò e andò a sedersi sopra al divano dove vi era appena seduta Tania.
-Scusami!-
-Non tornerò da te solo perché mi hai chiesto scusa, lo sai questo?-
-Non voglio che tu torni da me, perché sarebbe come è successo prima.- A Tania gli si bagnarono gli occhi e un lacrima sembrò scendere dal suo viso. –Vedi io amo una ragazza di nome Pan, solo che lei non mi ama...-
-Ma allora siamo apposto, mettiti con me e siamo tutti felici!-
-Lo sai da te che il cuore non si comanda, e che quindi anche stando con te io continuerei ad amare lei. Comunque sei una ragazza bellissima e sono sicuro che troverai presto quello che stai cercando!-
-Lo so, addio Trunks!- Ella gli diede un dolce bacio sulle labbra, e il ragazzo non si tirò indietro perché anche se per solo 20 minuti quella ragazza era stata speciale per lui, forse però più strana che speciale.
Si alzò e si diresse verso l’uscita mentre lui rimase sul divano con le braccia dietro a testa e tanti pensieri che vi volavano dentro.
Goten gli si sedette di fianco porgendogli un drink -Io non so come fai a farle scappare tutte!-
-Non lo so nemmeno io!- i due ragazzi si fecero una sonora risata poi bevvero un sorso di Vodka Lemon quasi in sincronia.
Ballarono fino all’una di notte, poi uscirono e visto che avevano fame andarono in giro per la città a cercare un venditore di panini ambulante. Ne trovarono uno, presero un panino e poi fecero ritorno a casa di Trunks, arrivarono davanti al cancello e videro Bra accasciata per terra.
Trunks corse subito in contro alla ragazza. –Bra, stai bene? Bra!- la ragazza stava solo dormendo e si svegliò di soprassalto grazie alle urla del fratello.
-Sto bene! Sto bene idiota, e smettila d’urlare, sono tornata un ora in ritardo dall’coprifuoco che mi aveva dato il papà, allora per non farmi sgamare volevo entrare con voi!-
-Ma tu non devi essere normale?-
-Guarda signorino che io dovrei essere a casa già da due ore e se papà mi vede ancora fuori mi uccide!-
Aprirono la porta e andarono tutti a letto. Goten dormì sul divano e Trunks nella sua stanza come Bra.
La mattina Goten si alzò di buon ora per andare in bagno, entrò e fece pipì. Nel frattempo la porta si riaprì, entrò Bra.
Sembrava non lo avesse visto, si stropicciò gli occhi e andò davanti al lavandino per lavarsi la faccia. Goten si ricompose in fretta e poi diede un colpetto di tosse. La ragazza allora si accorse della sua presenza.
-Scusami non ti avevo visto! Adesso esco!-
Goten la fermò: -Non ti preoccupare, ho finito vai pure..-
La ragazza andò in bagno mentre Lui tornò sul divano a rilassarsi ancora un po’. Poi Bra lo raggiunse.
-Allora che avete fatto ieri sera?-
-Siamo andati a una festa, abbiamo conosciuto ragazze e Trunks stava per portarsene a letto una!-
Goten rise mentre Bra accennò un sorriso sforzato.
-Non credo che c’è l’avrebbe fatta, è troppo innamorato di Pan.-
-Anche tu lo sai?-
Lei sorrise: - io leggo nella mente ricorda!- poi gli si avvicinò a pochi centimetri dalla faccia. –E sento che te adesso vorresti baciarmi..-
-Non è vero!-
La ragazza rise -Può darsi, ma non si scappa a Bra , ricorda!- dicendo questo si alzò dal divano e sculettando andò in camera sua. Al ragazzo cadde di nuovo l’occhio ma come un immagine stampata nella mente Vegeta tornò a fare visita ai ricordi del ragazzo che si rimise subito in riga. E lasciandosi sprofondare nel divano gli scappò una piccola esclamazione.
-Oh Mio Dio!-

Il capitolo n.4 uscirà il 12 Gennaio

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Questa storia non si ruba! Ecco come richiesto sopra al mio gruppo di facebook il quarto capitolo in anticipo, spero vi piaccia! Ringrazio tutti quelli che mi seguono, e vi auguro buona lettura! Il prossimo capitolo però uscirà come prestabilito, niente cortesie! :)
SpiraleOvale95

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Capitolo 4
Goten salutò la famiglia e poi volò velocemente a casa propria. Non riusciva proprio a togliersi dalla mente la faccia di Bra a pochi centimetri dalla sua. Era come una foto appiccicata davanti ai suoi occhi.
Finalmente però arrivò a casa.
I suoi genitori non c’erano e quindi decise di andarsi a fare una bella dormita. Chiuse gli occhi e si addormentò immediatamente.
Fu svegliato dopo poco dal campanello della porta. Andò ad aprire ancora un po’ stordito.
-Ciao Pan!-
-Ciao Goten, devi aiutarmi!-
I due andarono in camera del ragazzo e si sedettero sul letto, e incominciarono a parlare.
-Senti Goten, io ci ho riflettuto tanto, e credo che i sentimenti che Trunks prova verso me io li ricambi.-
-Ok, ma io che centro!-
-Tu centri! Devi aiutarmi a parlare con lui!-
Il ragazzo si fece una grassa risata che però fu subito messa a tacere da un occhiataccia della ragazza.
-Pan, non so se ricordi che ti avevo detto che tu non sapevi nulla di questa cosa? Se vi organizzo un appuntamento lui di sicuro non verrà, e poi sicuramente si arrabbierebbe con me perché non mi sono fatto gli affari miei. Devi ricordarti che poi lui è sempre il figlio di Vegeta!-
La ragazza guardò lo zio/amico in un modo talmente supplichevole e scorretto che non le fu difficile convincerlo a fargli avere un appuntamento con l’amico. Parlarono ancora a lungo e Pan illustrò come aveva intenzione di svolgere la cosa.
-Il tuo ragionamento Pan non fa una piega. Voi due potete uscire solo come amici e poi vedere come va a finire “l’appuntamento”, ma da quando due amici escono da soli?-
-Per questo non c’è problema, non uscirò da sola, verrai anche tu insieme a Bra!-
Goten fissò la ragazza. –Spero che tu stia scherzando?-
-Perché?-
Goten divenne rosso e cominciò a dire cose a caso. Quando poi riprese il controllo delle sue parole disse con tono risoluto: -Non possiamo obbligare Bra a venire con noi solo perché tu devi metterti con suo fratello, poi non siamo mai usciti con lei, non sappiamo nemmeno se li stiamo simpatici!?-
Pan sorrise. –Ti piace!-
Goten divenne ancora più rosso e una piccola gocciolina di sudore cominciò a formarsi attorno al suo viso.
-Ma cosa vai dicendo? Io e Bra, ma figurati, lei cerca dei ragazzi ben diversi da me!- poi però gli tornò a mente la scena che era successa da li a poco.
Quando lui era sul divano e la ragazza seduta davanti a lui solo a pochi centimetri dalla sua faccia gli aveva chiesto se volesse baciarla. Rimase un po’ in silenzio a pensare mentre la ragazza se la rideva sotto i baffi.
-Goten, guarda che non c’è nulla di male, e poi lo sai benissimo anche tu che il cuore non si comanda.-
Lui sorrise e questa volta non smentì la ragazza che così ebbe la prova certa che al ragazzo piacesse veramente la sorella di Trunks.
Parlarono ancora a lungo dei dettagli fino a che non arrivarono i genitori di Goten e Pan volò via veloce come la luce.
“L’appuntamento” doveva avere luogo tra circa una settimana, e Goten avrebbe dovuto chiedere a Trunks e a Bra se volevano venire, in caso di rifiuto da parte di una delle persone si sarebbe passato al piano B. Che a dire il vero non avevano ancora pianificato.
Il giorno successivo era lunedì e quindi Goten andò a scuola dove vide subito il suo amico.
-Ehy, ciao Trunks!-
-Ciao Goten, come va?-
-Bene! Dovrei chiederti una cosa?-
Una ragazza si precipitò su Trunks salutandolo e se lo portò via subito, Goten non ebbe la possibilità quindi di attuare il piano escogitato da Pan ma era sicuro che ci sarebbe riuscito durante le lezioni.
Ma non fu così, dopo la festa a casa di Katia molti erano venuti a conoscenza della buca che aveva dato Trunks a Tania e quindi era diventato popolare sotto buona luce.
Tania era la ragazza più bella e anche più stronza della scuola, e nessuno era mai riuscito a dirgli di no grazie alla sua bellezza e alla sua sensualità, ma da quella sera l’amico era diventato quasi una leggenda e tutte le ragazze e i ragazzi gli stavano addosso.
La giornata passò e Goten non trovò il momento, o il coraggio, di chiedere all’amico di partecipare a un uscita a quattro.
Andò a casa e si sedette sul letto, fece cadere la testa tra le mani e i suoi pensieri si concentrarono tutti sul suo fallimento.
Non aveva mai avuto difficoltà a fare nulla, è sempre stato un ragazzo molto estroverso, ma non capiva perché invitare Trunks e Bra lo metteva così a disagio, si vergognava proprio.
Squillò il telefono e visto che Goten era l’unico in casa alzò la cornetta e rispose.
-Pronto?-
-Goten! Sono io Pan!-
-Ciao! Come stai? Da quanto tempo!-
-Smettila di fare il sarcastico, allora, glielo hai chiesto?-
-Certo ha detto che verrà!-
-Mitico, allora ci si vede! Ciao!-
E così gli riattaccò in faccia. –perché ho dovuto mentirgli, e se adesso mi dice di no cosa faccio? Sarà meglio chiamarlo subito!-
Senza nemmeno riattaccare il telefono compose il numero di casa Brief e aspettò che qualcuno rispondesse.
-Pronto?- Una voce femminile rispose al telefono.
-Ciao Bulma! Sono Goten, c’è Trunks?-
-Goten, sono Bra!-
Il sangue gli si raggelò, sarebbe stato meglio se avesse risposto Vegeta. –Scusami, è che al telefono non si capisce bene, ero convinto che fossi Bulma!-
-Non ti preoccupare, comunque Trunks si sta allenando con papà adesso e non credo possa rispondere, gli dovevi dire qualcosa di importante?-
-Diciamo che gli dovevo chiedere una cosa, ma posso anche chiedergliela io domani non c’è problema!-
-Dimmi pure, glielo chiedo io e poi ti faccio chiamare?-
Goten era diventato tutto rosso. Ora aveva capito perché era così difficile chiederglielo. –Mi chiedevo se sia a te che a tuo fratello andasse di uscire con me e Pan questa domenica?-
-A me piacerebbe molto, però devo chiedere a mio fratello, ti faccio richiamare da lui ok? Ciao!-
E così riattaccò il telefono in faccia al povero ragazzo che era a poco dallo svenire.
-Ora ho capito cosa mi blocca, è lei, è Bra, la sorella del mio migliore amico! Credo di essermi preso una seria cotta per lei! Ma devo lasciar perdere e tirarmela via dalla mente al più presto! È una cosa che nessuno della mia famiglia accetterebbe! Soprattutto Vegeta!-
Andò a farsi una lunga doccia fredda per rinfrescarsi un po’ le idee prima di incominciare a fare i compiti.
A casa Brief c’era una gran confusione invece.
Bra aveva appena chiesto la cosa a Trunks che le aveva imposto di non venire, Vegeta approvava in pieno il figlio mentre Bulma approvava in pieno la figlia.
Ne discussero a lungo e decisero che alla fine Bra sarebbe uscita insieme al fratello.
Così la sorella andò in camera di Trunks per riappacificare le acque.
-Ehy? Scusa per prima!-
-Bra, vorrei capire perché tu non mi ascolti mai!?-
-Non lo so, ma io non ci vedo nulla di male a uscire con te Goten e Pan?-
Il fratello fece una pausa dove sospirò. –Infatti, non c’è nulla di male..- poi spinse fuori la sorella dalla camera e si sdraiò sul letto.
-So no bene il perché non voglio che Bra venga con noi, ma credo che forse sia perché ho dei sospetti che Goten provi qualcosa per lei, ma alla fine dei conti sono affari loro
Fissò il soffitto a lungo pensando a Pan, pensò anche a Tania e ogni tanto pensava di essere stato uno sciocco a non aver fatto nulla con lei, ma se fosse tornato indietro avrebbe fatto la medesima cosa.
Bussarono alla porta. –Bra vattene!-
Entrò Vegeta. Il ragazzo si alzò subito dal letto. –Scusa papà, non avevo idea che fossi tu!- Era ammirevole il rispetto che avevano i due ragazzi per il padre e forse anche un po’ il timore che egli gli metteva la sola sua presenza.
-Volevo solo dirti di tenere d’occhio tua sorella..- Vegeta si sedette sul letto e Trunks fece lo stesso. –Non mi fido di Goten, e credo che ci voglia provare con tua lei, quindi stai attento!-
Trunks annuì con la testa e poi iniziò a fissare il muro davanti a lui.
Vegeta si era accorto dei sentimenti che provava il figlio verso la nipote di Goku, ma non voleva ancora parlargliene, anche perché non era mai stato bravo nei discorsi.
Ovviamente la cosa non lo riempiva di gioia, ma in fin dei conti non poteva farci nulla e quella era la vita di suo figlio.
Se ne andò e andò in camera dove Bulma si stava preparando per andare a dormire.
Era in biancheria intima e anche se adesso non era più una ragazzina quella donna lo faceva sempre impazzire. Gli si avvicinò e la baciò dolcemente sulle labbra.
-Sei arrabbiato con me? Perché questo non è il modo migliore per dimostrarlo!-
-Lo so, ma non riesco proprio a resistere! Sei stupenda!-
Quei momenti di dolcezza erano così rari con Vegeta che Bulma ogni volta che se ne presentava uno non perdeva l’occasione per comportarsi come una vera coppia, con i baci e le coccole che lei aveva sempre voluto.
Quella notte tornarono giovani e tutti i litigi del pomeriggio svanirono come una goccia d’acqua su un muretto d’estate.

Il capitolo n. 5 uscirà  il 14 Gennaio

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Questa storia non si ruba! Eccomi arrivata al quinto capitolo, finalmente adesso i nostri quattro amici usciranno insieme, e ci saranno rivelazioni, ma non voglio rovinarvi la sopresa quindi a voi la lettura! Spero vi siano comunque piaciuti i capitoli precedenti e rigrazio tutti quelli che me li hanno recensiti, poi siamo arrivati a 10 Preferiti nel giro di quattro capitoli e questo è un ottimo risultato, ringrazio tutti quelli che mi seguono!
Buona lettura
SpiraleOvale95
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Capitolo 5
La settimana ormai era passata in fretta e i quattro amici si erano messi già d’accordo dove andare domenica, Pan era eccitatissima per questa uscita e Goten pure, solo che non amava darlo a vedere, i due di trovarono a casa di quest’ultimo per partire in torno alle tre.
Visto che Pan non era velocissima nel volare dovevano partire un po’ prima, ma arrivarono in orario lo stesso.
Si trovarono alle quattro di pomeriggio davanti alla gelateria dove sarebbero andati a prendere un gelato.
-Ho paura Goten!-
-Ti prego Pan non iniziare a stressarmi! Lo hai già fatto tutta la settimana.. – Il ragazzo si guardava intorno preoccupato cercando con lo sguardo i due amici. –Poi sono preoccupato anche io, cosa credi?-
I due si sorrisero e poi continuarono ad aspettare in silenzio.
Poi li videro camminare a passò veloce verso di loro. Trunks aveva le mani dietro la testa mentre Bra un passo avanti a lui correva incontro all’amica Pan che appena gli fu vicino l’abbracciò fortissimo.
I due ragazzi si salutarono con una pacca sulla spalla.
-Ciao Pan! Da quanto tempo! Sei diventata bellissima! E i tuoi capelli sono cresciuti molto!- Mentre Bra e Pan si facevano miriade di complimenti  Trunks guardava la moretta e quanto fosse cambiata nel tempo in cui non si erano visti. Poi Pan, con lo sguardo basso e il rossore in viso si diresse verso di lui.
-Ciao Trunks, finalmente ci vediamo.- e così dicendo gli fece un gran sorriso alzando di scatto il volto color pomodoro.
Il ragazzo “stranamente” divenne tutto rosso, ma poi gli sorrise anche lui.
Entrarono e ordinarono tutti dei frullati e cominciarono a parlare delle loro vite e di come stavano procedendo. Queste rimpatriate capitavano una volta ogni tanto ed era bellissimo poter rivedersi e parlare tranquillamente di come uno se la stesse passando.
Trunks non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Pan mentre parlava e sembrava pendere completamente dalle sue labbra. Goten gli diede una calcio sotto al tavolo per farlo riprendere perché senza accorgersene l’amica gli aveva fatto una domanda, ma lui era troppo impegnato a fissarla per rispondere.
Scosse la testa -Scusa? Non ti ho capito?-
-Ho chiesto se avevi trovato una ragazza?-
Trunks divenne per l’ennesima volta rosso e poi cominciò a giocherellare con il cucchiaino del frappé. –Purtroppo sono un ragazzo difficile da accontentare e prima che trovi la ragazza che è disposta a prendermi ne passerà di tempo..- si fece scappare un sorriso seguito da una sonora risata dell’amico.
-Diciamo la prima “Pazza” che è disposta a prenderti!-
Pan sorrise e poi continuò l’interrogatorio, questa volta riferito alla sorella.
-E te Bra?-
-Io a dire il vero sto uscendo con qualcuno..- Sia Trunks che Goten fecero un salto guardando la ragazza con aria interrogativa.
-Da quando Bra?- chiese Trunks.
-Si, da quando?- ripeté Goten.
-Da circa un mese, usciamo sempre dopo la scuola così non sono obbligata a chiedere il permesso ai miei. Comunque si chiama Filip, non credo lo conosciate.-
-Ma la mamma lo sa?-
La ragazza arrossì -A dire il vero non lo sa nessuno, a parte voi, quindi, Trunks mi faresti il piacere di tenere la bocca chiusa!- e dicendo questo fece l’occhiolino al fratello che aveva ancora la bocca aperta. Mentre Goten stava cercando di non piangere.
Goten:-Ma cosa mi prende! Perché sto così male! Infondo io e lei non abbiamo mai avuto niente in comune a parte Trunks! Le nostre vite sono sempre state così distanti!-
I suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime mentre i tre ragazzi sorridevano tutti insieme. Nessuno per fortuna si era reso conto del malumore riportato dal ragazzo.
Goten si riprese e finirono la conversazione come se non fosse successo nulla.
Uscirono dal Locale e si diressero verso il parco.
Pan e Trunks parlavano del più e del meno mentre gli altri due camminavano dietro di loro solo di qualche metro. Goten aveva le mani dietro a testa mentre Bra le teneva conserte davanti a se.
-Sono proprio carini insieme!- Disse Bra sorridendo all’amico.
-Si, hai ragione!-
-Senti Goten, ma ci sei rimasto male per prima?-
-No, stavo solo per mettermi a piangere!- . –Ma figurati!-
-Sembrava stessi per piangere, solo che non ho detto nulla perché non volevo metterti in difficoltà!-
-Bra, non ti devi preoccupare, questa è la tua vita ed io non centro nulla!-
La ragazza accennò un sorriso e poi si sedette su una panchina.
-Non li seguiamo?-
-Io direi di lasciarli un po’ da soli, chissà quante cose avranno da dirsi!- e così dicendo Bra gli fece un occhiolino. Goten prese posto di fianco a lei e iniziarono a parlare degli allenamenti che svolgeva la ragazza insieme al padre e al fratello.
Nel frattempo Trunks e Pan non si erano accorti che i due amici si erano staccati da loro, e quindi continuarono a tirare dritto per la loro strada.
-Trunks, dimmi una cosa..-
Il ragazzo guardò Pan con aria interrogativa.
-Perché non mi hai mai chiamato?-
Come al solito Trunks divenne tutto rosso e incominciò a balbettare. –B-bè, i-io Pan, t-ti volevo chiamare s-solo che..-
La ragazza non gli diede il tempo di finire la frase e gli diede un dolce bacio sulle labbra.
Tutti e due erano tremendamente imbarazzati, Pan perché aveva fatto quel gesto con assoluta spontaneità e pensava che il Saiyan lo avrebbe scostato mentre Trunks era imbarazzato perché lui era un ragazzo molto timido che situazioni del genere lo mettevano a disagio.
Si staccarono e guardandosi intensamente non dissero nulla. Fino a quando il ragazzo non ruppe il silenzio.
-È da sempre che aspettavo questo momento- l’imbarazzo ormai era passato e la gioia trasbordava dai loro cuori. Finalmente erano riusciti a fare quello che aspettavano da tanto tempo tutti e due, erano riusciti a tirar fuori i loro sentimenti e mostrarli a l’altra metà, anche in quel piccolo gesto come il bacio.
-Senti Trunks, lo sai io come sono, e voglio essere chiara con te. Goten mi ha detto tutto poiché io l’ho obbligato a farlo, quindi non prendertela con lui, però mi ha anche detto il perché tu non ti sia fatto avanti prima.- Pan piegò la testa e sbuffò –Perché pensavi che io fossi troppo piccola! Ti voglio dire che io ho 14 anni, e quindi non sono più una bambina, so gestire i miei sentimenti, e forse l’unico che non ci riesce qui sei tu!-
-Pan!- La ragazza se ne stava andando ma Trunks la fermò prendendola per un braccio e tirandola verso se. –Lo so che non sono stato sempre il miglior amico che si possa desiderare, ma solo perché io non mi sento un amico nei tuoi confronti, provo dei forti sentimenti verso di te e credevo che l’età sarebbe stato il nostro ostacolo più grande.- fece una pausa mentre Pan continuava a fissarlo aspettando quelle parole che l’avrebbero convinta a restare. –Ma mi sono reso conto che alla fine l’età era solo un numero, ma quando l’ho capito era troppo tardi, io e te ormai avevamo preso le distanze e per quanto tu cercassi di accorciarle la mia paura dell’amore mi frenava sempre dal rivelarti quello che veramente provo!-
Quelle parola toccarono profondamente la ragazza che abbracciò Trunks in un abbraccio così forte da toglierli in fiato.
-Ti prego non aver paura dell’amore, perché significherebbe che hai paura di me!- Disse Pun tenendo la sua testa premuta contro il petto del Saiyan.
I due si sorrisero guardandosi dolcemente negli occhi.
-Posso baciarti? È da una vita che aspetto di farlo!-
La ragazza a questa richiesta gli si avvicinò lentamente attorcigliando il suo braccio intorno al suo collo e con l’altra mano incastrata in mezzo a quei capelli lilla così lisci e morbidi. Lui non poté far altro che afferrare i suoi fianchi e stringerla forte a se mentre le loro labbra parlavano d’amore.
Goten e Bra intanto erano nel bel mezzo di un discorso sui loro allenamenti.
-Sai, non mi và di diventare muscolosa come Trunks, in un ragazza non sta bene, ci vuole della femminilità, o sbaglio?-
-Direi di no!-
-Però mi alleno spesso con mio padre poiché non riesco ancora a trasformarmi in Super Saiyan!- a queste parole Goten si svegliò.
-Tu vorresti diventare un Super Saiyan?-
-Certo! Anche io sono una Saiyan se non te lo ricordi, e vorrei diventare abbastanza forte per aiutare il mio pianeta in caso di pericolo!-
-Ma quindi tu sei abbastanza forte!-
-non mi piace vantarmi ma si, lo sono..-
Goten era eccitato da quella ragazza così fiera di se stessa e anche così forte.
-Bra mi piacerebbe fare un combattimento con te! Così anche solo per giocare!-
La ragazza si mise a ridere. –Goten, non potrebbe mai essere un combattimento alla pari, sei molto più forte di me, però mi piacerebbe allenarmi con te se a te non dispiace, per poi magari sfidarci!-
-Ma tuo padre, Vegeta, cosa ne penserà di questa cosa?-
-Subito si arrabbierà, ma poi alla fine cederà come al solito, è un gran tenerone con me e la mamma!-
A Goten scappò un sorriso che fu subito freddato dal pensiero di Vegeta quando lo aveva beccato a guardare il sedere di sua figlia.
-A me va benissimo Bra! Dimmi quando vuoi incominciare ed io ci sarò, magari chiamo anche mio padre così ci aiuta tutti e due!-
-No lascia stare!- Bra incominciava a innervosirsi –Non vorrei sembrare sciocca agli occhi di tuo padre, fino a che non avrò raggiunto la fase di Super Saiyan non diciamolo a nessuno, nemmeno a Trunks se è possibile!-
-E con i tuoi?-
-Mi inventerò una scusa per farli star tranquilli! Non ti preoccupare!- Guardò in modo frettolosa l’orologio che aveva sul polso. –Devo andare, se no farò in ritardo all’appuntamento con Filip, ci si vede Goten! Ciao!-
Il ragazzo salutò con la mano la Bra mentre scappava via di corsa .Però egli non riusciva proprio a non guardare quel suo lato B. Era così perfetto. ­–Goten ritorna in te e guarda da un'altra parte!-
Rimase li da solo quindi decise di andare a cercare i due amici.
Lì trovò seduti sopra una panchina mentre si guardavano negli occhi, Trunks aveva un braccio intorno al collo della ragazza e lei invece giocherellava con le sue dita.
-Finalmente!- Goten si lasciò uscire questa esclamazione alla vista dei due amici, e loro lo guardarono sorridendo.
Si salutarono tutti e tornarono ognuno a casa propria.
Quando Trunks tornò a casa trovò Bra seduta sul divano che mangiava dei popcorn guardando un film d’amore.
-Ehy sorellina! Mi ha detto Goten che dovevi uscire con Filip, che ci fai qui?-
Lei lo guardò e poi senza degnarli di una parola se ne andò in camera sua portandosi dietro però la ciotola di Popcorn.

Il prossimo capitolo uscirà Martedì 17

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il sesto capitolo! Sono molto contenta di questa storia! E sono felice che la stiano seguendo in tanti! Grazie per tutti i bei commenti che lasciate! Un abbraccio
SpiraleOvale95

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Capitolo 6
Trunks non capiva che avesse detto di male, e visto che quella era la giornata più bella della sua vita non si preoccupò nemmeno di scoprire cosa avesse la sorella che non andava. Raggiunse camera sua e si mise ad ascoltare la musica a volume altissimo mentre pensava a Pan, fino a che non fu l’ora di cena.
Mangiarono tutti insieme e appena ebbero finito il ragazzo si propose alla madre per aiutarla a lavare i piatti.
-Mi farebbe molto piacere Trunks, grazie!-
Lavarono i piatti insieme, come se lui fosse tornato bambino e le raccontò di quello che era successo con Pan.
Trunks e Bulma avevano sempre avuto un ottimo rapporto e quindi parlare di queste cose non imbarazzava il ragazzo, che però se avesse dovuto farlo con il padre sarebbe sprofondato nella vergogna.
Vegeta non era un gran oratore, si sapeva...
Anzi, se poteva parlava il minimo indispensabile per interagire con chi gli stava intorno, e poi non era in grado di gestire queste storie romantiche tra adolescenti poiché lui non lo era mai stato sotto questo lato, ma questa è un'altra storia.
Con la distruzione del suo pianeta lui fu costretto a crescere da solo e contro la sua volontà, ed è forse per questo che è una persona molto fredda e rude. Ma altrettanto dolce e sensibile in alcuni momenti.
-Trunks, sono così contenta per voi!- nella cucina entrò anche il padre con le braccia conserte.
-Allora alla fine c’è l’hai fatta?-
Trunks divenne rosso. –Papà, d-da quanto tempo eri qui? Poi c-come facevi a saperlo?-
-Perché, era un segreto?- Il padre si avvicinò al figliolo che ormai alto quanto lui lo guardava con aria terrorizzata e imbarazzata allo stesso tempo. –Figlio mio, te devi capire che per me sei un libro aperto!- Si fece una sonora risata e poi se ne andò in salotto dove si mise sul divano a riposare.
Trunks rimase di nuovo in cucina con la madre che aveva osservato tutta la scena con una nota ironica.
–Glielo hai detto tu?-
-No tesoro! Lo sai che tuo padre, anche se non lo ammetterà mai, ha naso per queste cose!-
Non gli rimase che sorridere e continuare a parlare allegramente con la madre mentre finivano di asciugare i piatti.
Intanto nella sua camera Bra si era assolta in un lungo pensiero contorto, mentre ondeggiava nell’aria a braccia conserte.
-Perché ho dovuto mentire dicendo che frequentavo un ragazzo visto che questo non è vero? Tutte le volte devo inventarmi delle bugie per far ingelosire Goten, avendo l’ennesima conferma che io a lui non interesso! Mi manda su tutte le furie questa cosa! E come una scema gli ho anche chiesto di allenarmi!Che stupida che sono, quindi adesso sono anche obbligata a frequentarlo di più di quanto già lo facessi.- Di certo però Bra non sarebbe mai mancata ad un solo allenamento con lui visto che aspettava questo momento da troppo tempo ormai.
E così anche la dolce Bra alla fine si era presa una cotta per Goten, il figlio di Goku, l’ex peggior nemico di suo padre. Dirlo a qualcuno sarebbe stato da pazzi quindi era del tutto intenzionata a tenerselo per se.
E così passarono dei mesi in cui Goten e Bra si allenavano insieme, invece gli altri due innamorati ne approfittarono per solidificare il loro rapporto.
Un pomeriggio Pan e Trunks erano rimasti a casa, nella Capsule Corporation, da soli, poiché i genitori erano usciti per andare in un Outlet fuori città con la figliola.
Non sapevano che sarebbero rimasti da soli in casa, e non erano nemmeno pronti a ciò, quindi quando ebbero la casa per loro andarono in salotto a guardare un film.
-Cosa vuoi vedere?-
-Quello che vuoi tu Trunks, a me va bene tutto!-
Il ragazzo fece partire un film d’azione e cominciarono a guardarlo facendosi prendere entrambi dalla trama, fino a quando lui non mise una mano sulle spalle di Pan.
La ragazza lo guardò per un secondo per poi continuare a seguire il film.
-Qualcosa non va Pan?-
-No, figurati, ho solamente notato che mi hai messo una mano sulla mia spalla.-
Trunks la tirò subito indietro e arrossì. –Scusami non volevo metterti a disagio!-
-Ma cosa dici? Mettermi a disagio? Trunks stiamo insieme da 6 mesi, come fai a mettermi a disagio!-
Lui le sorrise e poi le diede un dolce bacio sulla guancia.
-Tutto qui?-
-Cosa intendi?-
-Solo un piccolo bacio sulla guancia e credi di farmi felice?-
-Non ti capisco Pan!?- Il ragazzo si mise una mano dietro la testa e con le guancie rosse azzardava un mezzo sorriso.
Allora Pan gli si parò davanti e mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe cominciò a baciarlo.
I due stettero per dieci minuti buoni a baciarsi senza mai smettere quando la ragazza lo spinse facendolo cadere sul divano e saltandoli sopra, Trunks cominciò ad abbracciarla e baciarla mentre le sue mani scorrevano sul suo piccolo corpo da ragazzina.
Cosi lui le baciò il collo e lei emise dei dolci gemiti.
Poi si fermò.
-Perché ti sei fermato?-
Il ragazzo la guardava con la bocca aperta senza però proferire parola.
-Hai emesso un gemito! Ma non uno qualunque, uno di piacere!-
-Non vedo il problema Trunks?-
Il giovane Saiyan continuava a fissarla senza riuscire a dire nulla che non sembrasse un suono strozzato              .
-Io non credo di riuscire a darti ciò che vuoi?-
Le lo guardava con aria interrogativa, non capiva in che senso. Si alzò da lui e sedendogli affianco cominciò a accarezzargli dolcemente la testa facendo passare tra le sue piccole dita i suoi capelli lilla.
-Pan, io non riesco a essere così sciolto, provo dei grandi sentimenti verso te e su questo non ci piove, ma proprio per questo mi sento così a disagio, sembra quasi che mi stia approfittando di te!-
-Ma cosa dici? Sono io che ti voglio, tu non hai mai alzato un dito verso di me Trunks, sono io quella che si sente pronta, tu lo sei già da tanto! Cosa intenderesti fare, non toccarmi fino a che non credi che io sia pronta?-
 Trunks guardava il soffitto cercando di non farsi persuadere dalle parole della sua ragazza, perché se fosse riuscita a convincerlo non avrebbe perso tempo a portarla al piano superiore, sbatterla sul letto e farla sua.
Ma visto che era davvero innamorato di Pan preferiva aspettare a fare quelle cose, fino a che lei non fosse stata pronta veramente, e dicendo così intendeva “quando lei fosse diventata più grande”.
-Pan ti prego, ascoltami, aspettiamo ancora, non ci costerà nulla, solo un po’ di sforzo, e ti prometto che quando quel momento verrà sarà il giorno più bello della tua vita!-
-io non ti capisco, però farò finta del contrario!- e così dicendo gli diede un bacio sulla fronte facendo poi cadere lo sguardo sui pantaloni del fidanzato, che mostravano chiaramente l’eccitazione che aveva provato prima.
Gli scappò un sorriso ma non volle dir nulla per non mettere a disagio Trunks che si ricomponeva.
-Grazie- Gli disse poi lei alla fine.
-Di cosa?-
-Di amarmi così tanto!-
-Faccio solo quello che mi viene meglio!-  E con un sorriso continuarono a guardare il film, avendo però un po’ di difficoltà nel capire cosa fosse successo nel lasso di tempo in cui loro si erano distratti.
Finirono di guardare il film e Pan andò a casa sua prima che scendesse il sole, Gohan non volevo che la figlia stesse fuori casa di notte, e quindi il ragazzo si trovò da solo in casa. Non sapeva che fare allora andò in camera sua e navigare un po’ su internet per passarsi il tempo.
Mentre saliva le scale gli cadde l’occhio sopra al calendario che era appeso in cucina e si ricordò che tra due settimane sarebbe stato il suo compleanno e che finalmente avrebbe compiuto i tanto attesi diciotto!
Il numero della libertà e della patente, il numero che ti fa sentire uomo al cento per cento.
Ormai con la storia che aveva con Pan e la scuola si era dimenticato del suo compleanno e non aveva organizzato nulla, allora mandò al diavolo il computer e prese in mano la cornetta del telefono. Digitò un numero e rimase in attesa.
-Pronto?-
-Goten sei tu?-
-No Trunks, sono Goku, Goten è uscito, tornerà a momenti, ti faccio chiamare appena torna?-
-Ok Goku, grazie mille!-
-E di che?-
Detto questo si salutarono e attaccarono la chiamata insieme.

Il capitolo n.7 uscirà il 21 Gennaio

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Questa storia non si ruba! Inizio dicendo che questo sarà un capitolo un pò breve, e mi dispiace tanto, ma finalmente succederà qualcosa di bello, ma non voglio rovinarvi la sorpresa... Poi volevo chiedervi se vi era piaciuta la mia nuova immagine personale di Facebook, quella con Bra e Vegeta... Non è dolcissima vero? comunque vi auguro buona lettura... PS. A tutti quelli iscritti al mio gruppo partecipate al sondaggio!
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Capitolo 7
La mattina dopo era sabato e questo voleva dire l’inizio del week and, le scuole erano chiuse e ci si poteva alzare a qualsiasi orario di volesse.
Trunks sfruttò l’occasione per alzarsi presto e andare ad allenarsi un po’ nella GR, di solito ci andava con la sorella o il padre, ma nessuno dei due si presentò e quindi si trovò costretto ad allenarsi da solo.
Bra era già da tre mesi che si recava da Goten per allenarsi insieme a lui, e chiaramente gli allenamenti svolgevano sempre per il meglio e si vedevano dei grandi miglioramenti. L’unica pecca che però scalfiva quelle belle giornate era l’incapacità di Bra nel trasformasi in Super Saiyan, non ci riusciva anche se il suo livello di combattimento era alto.
Quella mattina Bra era uscita di soppiatto senza farsi vedere da nessuno, perché anche se gli costava molto, ci teneva a tener segreto che si allenasse insieme a Goten, e lo aveva pregato anche il suo insegnante di tenerlo segreto.
Andò in giardino e spiccò il volo fino ad arrivare a casa di Goten. Lo aspettò a pochi chilometri da casa sua sotto un ciliegio in fiore.
Non volendo farsi vedere a casa del ragazzo si davano appuntamento sempre sotto lo stesso albero per poi incontrarsi all’orario predefinito.
Ma come ormai era consuetudine Goten era in ritardo e Bra non poté far altro che aspettarlo seduta sotto quel albero. Alla fine presa da un attacco di stanchezza e di sconforto per il ritardo dell’amico si sdraiò sotto al ciliegio guardando il cielo, anche se quello che in verità gli apparve davanti agli occhi era quel meraviglioso albero tutto rosa, pieno di germogli profumati che pian piano sbocciavano a dispetto dell’imminente primavera.
-È bellissima la primavera, mette sempre una certa gioia nei cuori, ed è anche la stagione degli amori, forse è per questo che mi sento così felice?-
Un ragazzo intanto a pochi chilometri da li si era appena reso conto di essere in ritardo, e infilandosi la tuta e mangiando un boccone al volo se ne andò verso il luogo dell’appuntamento pensando già ad una scusa per giustificare il suo ritardo.
Arrivò al punto d’incontro e vide la ragazza sdraiata sotto a quel meraviglioso gioco della natura che sembrava assolta nei suoi pensieri. Senza farsi sentire si sdraiò di fianco a lei.
-Bellissima la primavera, vero?- disse lui con gli occhi chiusi e la testa rivolta verso il cielo.
-Credo di si..- La voce della ragazza non sembrava sorpresa nel sentirlo.
-A cosa pensi?-
Bra fece un gran respiro per poi alzarsi in piedi e legarsi i capelli in una coda. –Se devo dirti la verità Goten ho davvero un sacco di pensieri per la testa, ma se te li venissi ad elencare sarebbe solo uno spreco di fiato e tempo visto che non riusciresti forse nemmeno a capirli, questi miei “pensieri”!- Dopo questa sviolinata che aveva poca aria sarcastica il giovane alzò la schiena e accennò un sorrisino per poi portarsi la mano dietro la testa e concludere con una frase del tipo: -Buongiorno anche a te Bra!-
I due si sorrisero e poi cominciarono l’allenamento facendo un po’ di stretching.
-Allora Bra, cosa organizziamo per il compleanno di Trunks?-
-Io stavo pensando di fargli una festa a sorpresa?-
-Idea fantastica, dove però?-
-Per la casa non c’è problema, mamma e papà sono disposti a lasciarcela libera per un week and, però devi pensare tu a invitare i suoi amici, io penso a preparare il cibo e la musica!-
Goten sorrise mentre con una mano si tirava per bene la punta della scarpa. –Siamo una bella squadra io e te!-
-Si, ma non ti ci abituare!-
Detto questo Bra volò verso il cielo seguita subito dall’amico e cominciarono a combattere seriamente. Ovviamente Goten non metteva tutta la sua forza nel combattere contro di lei, ma di volta in volta si rendeva conto che diventava sempre più brava e determinata. In fondo, era sempre la figlia di Vegeta Price.
Combatterono a lungo e Goten ne prese anche tante, si fermarono dopo circa due ore e caddero a terra tutti e due allo stremo delle forze.
Caddero sopra al prato, lontani solo una spanna.
-Sei davvero brava Bra!-
Lei gli sorrise girando la testa verso di lui.
Avevano il fiatone tutti e due e diversi graffi sul corpo, ma si trovavano entrambi veramente affascinanti.
Quel momento sembrava essere stato a loro nascosto per tanto tempo, e adesso che era arrivato erano pronti tutti e due.
Si guardarono ancora negli occhi e molto lentamente avvicinarono le loro facce l’una all’altro.
E nel giro di pochi secondi le loro labbra furono attaccate l’una a quelle dell’altro in un bacio da togliere il fiato.
Bra era completamente assolta dal bacio come d'altronde anche Goten, che cominciava a voler aprire le labbra per assaporare il gusto della dolce lingua della ragazza.
Bra allo gli salì sopra al corpo senza mai smettere di baciarlo e lui cominciò a toccargli i fianchi.
La cosa era diventata davvero travolgente e sembrava che nessuno dei due avesse intenzione di fermarsi, fino a quando Goten, stranamente ricordò gli occhi di Vegeta mentre l’osservavano.
Si fermò per guardare la ragazza negli occhi. E lì capirono che la situazione poteva svolgersi in due modi.
Potevano guardarsi e capire di essere stati sempre innamorati segretamente l’uno dell’altro, oppure si sarebbero trovati estremamente imbarazzati da tutto ciò e la loro storia sarebbe finita li.
-Goten, io..- Peccato che quella volta era finita proprio come tutti e due speravano non finisse. –devo andare!- L’imbarazzo.
Bra volò via veloce senza nemmeno voltarsi indietro, mentre Goten rimase li, sdraiato per terra, con i cuore che sembrava uscirgli dal petto.
Come sarebbe finita ora, non si sarebbero più parlati? O avrebbero fatto finta che non fosse successo nulla, amici come prima e lasciarsi alle spalle il passato.
Sinceramente lui non era un ragazzo di quel tipo, ma avrebbe accettato di tutto pur di non perdere l’amicizia di Bra.
Si alzò in piedi e preso dal nervoso si trasformò in Super Saiyan e cominciò a creare piccole sfere d’energia che poi lanciava contro montagne desolate.
La ragazza invece volava veloce verso casa veloce, ogni tanto presa dall’imbarazzo verso se stessa chiudeva gli occhi e cercava di non sentirsi così stupida come gli era sembrato, senza però concludere nulla.
Arrivò a casa ed entrando dalla porta che dava nel giardino iniziò a togliersi la tuta e avviarsi verso il bagno per farsi una doccia.
Entrò in bagno e si iniziò a spogliare per poi mettersi solo un asciugamano intorno alla vita, sciolse i capelli e poi si girò verso la doccia. E vide il fratello che anche lui vestito solo con un asciugamano in vita la guardava seduto sopra il water.
-Te sorellina mia devi proprio essere svampita!-
-Trunks, per l’amor del cielo esci dal bagno!-
Il ragazzo si lasciò scappare una risata e poi se ne andò.
Bra rimase un po’ immobile a guardare la porta che si chiudeva, poi prese la chiave dentro un cassetto e decise di sigillarsi dentro per evitare spiacevoli sorprese.
Si tolse l’asciugamano e dopo essere entrata nella doccia accese l’acqua lasciando che quel getto le puntellasse la fronte come piccole e violente goccioline di pioggia.
Ripensava a quel bacio, e a quanto aveva aspettato per averlo, ma in quanto poco tempo sia già finito tutto. Non voleva chiudere con Goten perché era davvero interessata a lui.
Ma ora come ora si sentiva davvero imbarazzata nel parlargli.

Il capitolo n.8 uscirà  Martedì 24 Gennaio

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Questa storia non si ruba! Eccolo qui, non vedevo proprio l'ora di postarlo, però sono rimasta delusa dal capitolo scorso, c'è, voglio dire?! Bra e Goten fanno qualcosa e nessuno commenta! Va bè, continuerò a scrivere questa storia, anche se sembra che non piaccia tanto... Mi sono anche cimentata a disegnare, i miei "Capolavori" sono esposti sul mio gruppo su facebook... Fanno schifo, e non sono nemmeno chissà che, ma prometto che ne poterò e che mi impegnerò di più! Buona lettura!
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Capitolo 8
Nel frattempo Trunks era andato in camera sua, si stava asciugando i capelli con un grande asciugamano bianco. Continuava di tanto in tanto a guardarsi allo specchio, ripensava a quando era un bambino, e quanto fosse cambiata la sua vita.
Ad esempio quando dovettero fare la fusione lui e Goten, come fu difficile le prime volte ma poi, dopo aver provato e riprovato gli venne benissimo e si divertivano a mettere in pratica questa tecnica per fare gli stupidi, o per giocare a pallavolo con Piccolo. Bei momenti.
È già, la sua vita era cambiata tantissimo, ma per fortuna, non aveva rimpianti.
Si ricordò quindi che doveva chiedere a Goten se per il suo compleanno gli avesse dato una mano ad organizzare qualcosa, quindi prese di nuovo il telefono e compose il numero della casa dell’amico. Questa volta però, per fortuna rispose lui.
-Pronto?-
-Ciao Goten, sono Trunks!- Al moretto gli si gelò il sangue nelle vene.
-Ciao, ma che bello? Perché mi chiami? Non ho fatto niente di male in fondo?-
Trunks era un po’ perplesso. –Ti chiamo per chiederti se organizziamo qualcosa per il mio compleanno? Una birra con gli amici da me, sai le solite cose?-
Goten tirò un sospiro di sollievo. -Amico, hai diciotto anni cavolo, dobbiamo uscire! Ti porto in una birreria e ti offro io da bere fino a quando non ti vedo uscire strisciando!-  Forse aveva esagerato, ma doveva inventarsi qualcosa per convincerlo che non stessero organizzando nulla in sua insaputa, e visto che Goten non sapeva tenersi nemmeno la piscia doveva cercare di parlare il meno possibile di quell’argomento.
-Ok allora! Chiamo anche gli altri?-
-Non ti preoccupare ci penso io! Te pensa solo a non invecchiare troppo se no ti vengono le rughe!-
-Ok scemo! Allora ci si vede a scuola!-
-Ciao!-
A Goten sembrava gli tremasse la mano quando mise giù la cornetta, e infondo forse non era solo un impressione.
Si chiedeva come avrebbe fatto adesso ad organizzare la festa a sorpresa del suo migliore amico insieme a sua sorella dopo che vi era stato quel piccolo e imbarazzante ma meraviglioso inconveniente durante gli allenamenti.
Volle non pensarvi durante il giorno, ma gli fu completamente impossibile. Durante la notte si girava e rigirava nel letto cercando di prendere sonno, ma non c’è la faceva.
Quella ragazza in un solo bacio lo aveva mandato in tilt, più di quanto cento ragazze avrebbero mai potuto fare in una vita intera.
Pensava soprattutto che non si sarebbe mai perdonato di perdere quell’amicizia in quel modo. Quindi fece una cosa folle, una cosa che non si addiceva molto nel suo stile, ma che in quei casi era indispensabile.
Andò a casa Brief per chiarire con Bra.
Sgattaiolò fuori di casa sicuro che nessuno l’avesse sentito nessuno, o per lo meno che la madre non l’avesse sentito, visto che il padre era il guerriero più forte di tutta la galassia, poi andò in giardino e volò veloce, fino ad arrivare a casa di Bra.
Andò davanti alla finestra della ragazza e vi controllò se stava dormendo.
Era seduta sul letto con la testa tra le mani, e pareva piangesse. Bussò in modo molto docile alla finestra per non svegliare nessuno, la ragazza si accorse di lui, e dopo uno spavento iniziale gli aprì la finestra.
Goten entrò in camera e si rese conto che effettivamente lei stava piangendo.
Nessuno dei due parlava, era un lungo e imbarazzante silenzio che nessuno aveva intenzione di spezzare.
Una mano di lui si allungò per andare a finire dritta sulla spalla della ragazza che si era messa di nuovo con la testa tra le mani e la mente tra le nuvole.
Quel gesto servì a togliere l’imbarazzo ma non a frantumare il silenzio. Le parole sembravano mozzate, quindi per iniziare una conversazione bisognava partire dal banale.
-Tu sei pazzo a venire qui! E a quest’ora di notte poi!- Effettivamente Goten non aveva nemmeno visto che ore erano, ma quando sbirciò l’orologio lesse che erano le tre e mezza.
-Lo so- si lasciò scappare un sorriso. –Ma dovevo vederti!-
-Mio fratello oggi ti ha chiamato per la festa?-
-Si, non sa nulla, crede che andremo in birreria..-
-Perfetto..- i due cercavano di girare intorno al discorso per paura di affrontarlo, e questo metteva a disagio entrambi.
-Senti inizio io, ok?- Disse Bra con un tono superiore. –Non so perché quel che è successo sia successo, ma credo che sia solo uno stupido errore!-
-Gli errori però non credo siano così spinti!- Goten come al solito cercava di buttarla sul ridere, ma niente riusciva a smuovere la ragazza che immobile continuava a fissare il vuoto.
-Goten, non so davvero cosa fare! Sono combattuta con me stessa, e tu così non mi stai certo aiutando!-
Stettero ancora un po’ in silenzio senza dire nulla o fare gesti di alcun tipo.
-Ma ti senti ancora con Filip?- A quella domanda Bra sbiancò, si era dimenticata della bugia che aveva detto mesi prima per vedere se Goten era geloso di lei, ma riuscì a venirne fuori con una frase molto sciolta e banale. -Non era il mio tipo..-
Il ragazzo giocherellò con le sue mani fino a che non ebbe il coraggio di prendere quelle della ragazza.
-Come possiamo essere sicuri che questo sia un errore se non abbiamo nemmeno provato?-
Questo alla ragazza sembrò un vergognoso modo per rimorchiarsene una e portarsela a letto, ma non sapendo il perché trovò quella proposta decisamente allettante.
Si buttò sopra il ragazzo cominciando a baciarlo.  Tutti e due sapevano che non sarebbe finita bene quella sera, ma non avevano il coraggio di fermarsi.
Si baciarono a lungo fino a che Goten non sfilò il vestitino da notte che indossava alla ragazza. Si trovò davanti a se una nuova Bra, una Bra dolce e sensuale, una Bra che nemmeno lei forse sapesse di esistere.
Cominciò a toccargli il seno per poi arrivare a giocherellarci con le sue stesse labbra. La ragazza si lasciò scappare un gemito di dolore.
Goten si fermò. –Hai sentito qualcosa?-
Sentirono bussare alla porta.
Goten scappò di corsa dalla finestra mentre la ragazza si nascose sotto le coperte per nascondere le sue nudità.
Poi la porta si aprì. Entrò dalla porta Bulma, tutta assonnata che si stropicciava gli occhi. –Tutto bene tesoro?-
-Si mamma, solo un brutto sogno!- La madre diede un tenero bacio sulla fronte della ragazza e poi tornò a letto con il suo uomo che dormiva come un ghiro.
Appena sentì la porta della camera della madre chiudersi Bra corse alla finestra per vedere se Goten era ancora lì.
-Bhu!-
-Ma sei stupido! Mi fai venire un infarto!-
I due sorrisero per poi guardarsi negli occhi e darsi ancora un altro bacio, il Saiyan fuori dalla finestra e la ragazza dentro con le braccia appoggiate al davanzale facendosi avanti il più possibile per avvicinarsi a lui.
-Credo che questa cosa potrebbe essere stupenda Goten, ma sai bene i Pro e i Contro, mio padre già non sopporta l’unione di Pan e Trunks, figurati il figlio di Goku, andrebbe di matto!-
-Bra per ora c’è lo teniamo per noi, poi chi sa, magari scopriamo che è stato solo un momento della nostra vita.. Chi vivrà vedrà!- Lui gli sorrise e poi fece per andarsene, quando si girò di scatto. –Dobbiamo organizzare la festa a tuo fratello, ricorda!-
Lei gli sorrise e gli mandò un piccolo bacio con la mano. Poi guardò il suo guerriero sparire nel nero della notte.
Si rimise a letto per poi osservarsi il seno dolorante, prima nel impeto di passione il ragazzo aveva accidentalmente morso troppo forte procurandogli un leggero rossore.
Lo guardò ancora per pochi secondi quando poi si sdraiò nel letto.
Massaggiandosi il seno dolorante pensava a Goten, e a quanto fosse bello, e a quanto lei fosse follemente innamorata di lui.
Sorrise dolcemente per poi addormentarsi con le braccia attorno al petto.
I due ragazzi nel corso delle due settimane prima della festa non si videro molto spesso, ma volarono ogni tanto, segreti e dolci baci. Poi si videro un giorno prima della festa per fare il punto finale della situazione, solo lei e lui.
Si trovarono davanti a una gelateria per poi entrare e ordinare un frappé da guastarsi insieme.
-Allora, io ho già pensato a tutto, agli invitati, alla musica e al cibo, il tuo unico compito e portarlo in una birreria e tornare dopo un oretta, con la scusa che hai lasciato le tue chiavi di casa da noi!? Tutto chiaro?-
-Si, cristallino!-
-Mi raccomando, non bevete tanto!-
-Non ti preoccupare! Però avrei una domanda non attinente alla festa da farti..-
-Cioè?-
Goten sospirò per poi prendere un piccolo sorso di frullato. –Glielo diciamo?-
Bra allora volle far finta di non capire, ma capì benissimo a cosa si riferiva. –Cosa?-
-Di noi, a tuo fratello?-
Iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli che gli scendeva sopra alla fronte. –Non lo so Goten, ho paura delle sue reazioni, vorrei tenerlo ancora nascosto..- A Goten gli si spezzò il cuore al udire quelle parole, ma non volle darlo a vedere.
-Ok, io devo andare!- si alzò e uscì velocemente dal negozio mentre la ragazza lo guardava senza avere il coraggio di fermarlo.
Non riuscì nemmeno a finire il suo frappé, e buttandolo nel cestino uscì dalla gelateria avviandosi così verso casa.
Si era resa conto di aver ferito i sentimenti del ragazzo, ma non vi poteva portare rimedio a queste sue sofferenze visto che le paure che lei provava erano fondate. Se l’amava doveva essere paziente, e tutto si sarebbe sistemato per il meglio.

Il capitolo n.9 uscirà il 30 gennaio, mi scuso per il ritardo, ma ho degli impegni in questo fine settimana... 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il capitolo 9! Scusa l'immenso ritardo, ma alla fine sono riuscita a postarlo, ho avuto delle gare di nuoto questo fine settimana (e se vi interessasse, sono andate splendidamente!), però c'è l'ho fatta! Ringrazio tutti quelli che anno commentato le mie foto su Facebook, e anche chi ha visto i miei disegni, (anche se sono abbastanza brutti! xD) Presto uscirà il decimo capitolo! Un abbraccio!
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Capitolo 9
Quello che Bra aveva detto a Goten quel pomeriggio l’aveva ferito!
Era arrabbiato perché non riusciva ad avere ciò che voleva solo perché di mezzo c’era il suo stupidissimo migliore amico.
Poi Bra era sempre stata una ragazza forte e indipendente, perché ora era così timorosa del giudizio altrui?
Mentre pensava a queste cose non si rese conto di essere arrivato a casa, entrò dalla porta salutando la madre e il padre che stavano giocando a carte in salotto.
Chichi come al solito stracciava Goku, perché anche se era un abile combattente, non era altrettanto abile nei giochi.
-Ti giuro Chichi, io non ci gioco più con te se non mi fai vincere qualche volta!-
-Ma sentilo! La vittoria va guadagnata, se te la regalano che gusto c’è a vincere!-
Goten si fermò davanti alla porta a guardare ancora un po’ quei due litigare, e vedendo però l’amore con cui lo facevano si rese conto che non si sarebbero mai lasciati, qualsiasi cosa fosse successa.
Andò in camera sua, che oramai era diventato il suo angolo privato per pensare.
Non era mai stato così profondo, ma ora che si trovava a fare i conti con il proprio cuore doveva riflettere tanto, per non agire in modo sbagliato.
La tentazione però di chiamarla era grande, di dirle tutto e svelarli i suoi sentimenti così profondi e teneri, ma non era certo da lui abbassarsi a questi livelli. Non voleva che lei facesse quello che lui voleva solo per compassione, quindi rimase fermo giocherellando con una molla e guardando il soffitto.
Intanto Bra, a casa sua, era seduta sul letto di camera sua mentre guardava una fotografia di Trunks e Goten, erano davvero molto amici, e non sembravano tipi da separarsi così facilmente.
-Non posso farmela sotto per una cosa del genere, voglio stare con lui! E quindi, domani alla festa, glielo devo dire!-ma più si convinceva e più le tremavano le gambe.
La notte passò molto lentamente per entrambi i Saiyan, e la mattina si presentò prepotente senza dare il tempo per alcun ripensamento.
Trunks si alzò dal letto e andò in cucina per fare colazione. Fu subito abbracciato dalla madre che gli fece gli auguri e poi ricevette una pacca sulla schiena dal padre che con un gran sorriso aggiunse: -Auguri figliolo!-
La sorella scese le scale di corsa e dopo avergli dato un piccolo bacio sulla guancia gli fece gli auguri. Poi corse di nuovo in camera sua.
Passarono tutta la giornata a guardare foto del ragazzo quando era piccolo, quando finalmente verso le otto di sera suonò il campanello.
Trunks sapeva che era l’amico che lo era venuto a “salvare” da quella tortura che andava avanti da 8 ore.
-Ciao amico! Allora pronto?-
-Si, vado a prendere i documenti e andiamo!- Goten osservò la sorella che era in salotto con i genitori.
Egli appoggiò le chiavi sopra al mobile davanti all’ingresso per poi far finta di essersele dimenticate a casa e così mettere in atto il loro piano.
Trunks scese le scale di corsa sventolando il portafoglio che teneva tra le dita.
-Andiamo!-
-State attenti!- disse Bulma come ciliegina sulla torta di un'unica grande messa in scena.
Uscirono dalla porta e Goten saltò al collo dell’amico ripetendogli: -Ma ci pensi? Sono diciotto amico! Diciotto!-
Bra sbirciò dalla finestra per vedere quando avessero girato l’angolo, per poi iniziare i preparativi della festa.
Ed ecco, appena non furono più visibili ad occhio nudo, poiché volarono via, Bra disse a Bulma di riordinare la miriade di foto sul pavimento del salotto e di levare le tende, mentre Vegeta, seduto sul divano guardava la scena!
-Certo che se mi aiutassi non sarebbe male!-
-Ths!- Sbuffò il marito seccato.
Intanto i due volavano a gran velocità verso la birreria.
-Sai Goten, mi dispiace non vedere Pan proprio il giorno del mio compleanno.. Ti dispiace se ci facciamo un salto solo per salutarla!?-
Goten divenne bianco. –Ma no, perché dovremmo, la sentirai domani, tanto un giorno in più o un giorno in meno!-
-Va bene dai, visto che oggi è la nostra serata farò come hai detto te!-
E in men che non si dica erano già davanti alla birreria. Entrarono e sedendosi in un tavolo vuoto ordinarono due birre medie.
Incominciarono a sorseggiarle, così fresche e leggermente frizzanti.
-Come va con Pan?-
-Bene!-
Goten lo guardò, poi bevve un lungo sorso. –Ti va di parlarne?-
-Facciamo dopo un'altra birra?- così prese il bicchiere davanti a lui e se lo scolò tutto d’un fiato, l’amico vedendolo fece lo stesso e ne ordinarono un'altra.
-Ecco, ora?-
-Allora, non mi ricordo bene quando, ma credo che sia stato due settimane fa, i miei erano usciti insieme a mia sorella e io mi sono trovato a casa da solo con lei.-
-Quindi mi stai dicendo che mia nipote non è più vergine?!-
-Ma che dici! Il contrario, se non fosse per me lei adesso non lo sarebbe più!-
Goten lo guardò un po’ storto poi bevve un altro sorso. –Non ti seguo..-
-Diciamo che stavamo guardando in film insieme, e allora ci siamo cominciati a baciare, lei mi è salita sopra ed ho cominciato a toccarla e baciarla, fino a che sono sceso fino al suo collo… a quel punto lei ha cominciato a fare dei gemiti. Mi sono sentito sciocco, quasi un pedofilo!-
Goten lo guardava con la testa appoggiata sulla mani, iniziava già a sentire un lieve giramento di testa, ma non vi fece tanto caso. Ordinò altre due birre e continuarono a parlare di Pan e Trunks.
-Così, lei lo voleva fare ma te no! Giusto? Quindi ti sei tirato clamorosamente indietro!-
-Dimmi tu cosa potevo fare, non posso certo sverginare una ragazzina di quindici anni solo perché me lo chiede!-
-Perché, tu non sei più vergine?-
Trunks arrossì. –Lo sai bene che anche io lo sono, ma le cose sono diverse per un ragazzo!-
Goten sorrise mentre continuava a mandare giù sorsi di birra. Sentiva che se ne avesse bevuta ancora qualcuna si sarebbe ubriacato, ma non gli importava, quella serata gli piaceva e non voleva rovinarsela con pensieri sobri.
Anche l’amico sentiva i postumi della sbornia, ma visto che non era a conoscenza della festa in suo onore, se ne fregò e ordinò due martini alla pesca.
Li bevvero facendo finta di essere dei signori per poi sdraiarsi con la faccia sul tavolo e incominciare a dire cose senza senso.
-Quanto vorrei farmi tua nipote!- cominciò Trunks.
-Ed io vorrei essere un cavallo!-
-Ma sei fuori, è meglio un lupo!-
-Amo tua sorella!-
-Anche io la tua!-
-Dai andiamo a casa che ho dimenticato le chiavi! Sbrigati!-
Avevano l’alito impregnato d’alcol e la pancia gonfia da birra, erano due stracci e appena presero il volo andavano storti come se dovessero cadere da un momento all’altro.
Arrivarono con qualche fatica a casa, davanti alla porta.
-Apri Trunks!- Urlò Goten il ragazzo appoggiò l’occhio contro lo spioncino e la porta si aprì.
Entrarono e dentro era tutto buio. Poi il moretto si lasciò scappare. –Strano, credevo ci fosse una festa qui!-
Trunks lo guardò, per poi accasciarsi al suolo. –Credo che io e te siamo due zucche vuote!-
Goten andava avanti barcollando, cercando di capire dove fossero tutti. Vide dietro una porta Bra che lo guardava, sembrava avesse le lacrime agli occhi. Si avvicinò di più per capire se era davvero lei ma le luci si accesero e tanta gente uscì da dietro il divano, sotto il tavolo o dietro le tende dicendo. –Sorpresa!- Tutti, tranne Bra.
Pan corse incontro a Trunks che era al suolo.
-Cosa hai fatto? Mi spiegate quanto cavolo avete bevuto voi due?-
Trunks rispose. –Poco così!- e avvicinando l’indice al pollice fece segno di quanto avessero bevuto quella sera.
-Goten!!!- Urlò Pan, ma egli era intento a cercare Bra dentro a una stanza buia di cui non trovava l’interruttore.
-Dove sei tesoro! Ti prego non giochiamo a nascondino ho troppo mal di testa!-
-Sei uno stronzo!- Una voce in lontananza diceva queste parole mentre il ragazzo barcollando girava per la stanza.
-Perché? Cosa è successo? Non riesco a capirti Bra!-
-Non voglio più vederti, sparisci!- Sentì solo quelle ultime parole e poi una grande fitta allo stomaco.
La ragazza lo aveva atterrato con un calcio per poi fuggire in lacrime dalla stanza.
-Sono un cretino!- e detto questo il giovane che era sdraiato a terra cominciò a vomitare.

Il capitolo n.10 uscirà il 3 Gennaio 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Questa storia non si ruba! Ed in una giornata di neve, freddo e cioccolate calde cosa c'è di meglio di leggere una bella puntata della mia Fic preferita? Ok, magari non la vostra fic preferita, ma almeno interessante? Non fa niente, lascio decidere a voi! Ho voluto pubblicarlo prima perchè ho visto che in tanti non avevano capito perchè Bra e Goten avessero litigato, quindi questo capitolo servirà per chiarire la situaizione, buona lettura!
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Capitolo 10
Bra corse fuori di casa senza essere notata da nessuno, visto che erano tutti intorno a Trunks che, sdraiato per terra diceva cose senza senso.
Volò via, verso est.
Era triste, triste e arrabbiata con quel maledetto ragazzo che era riuscito a rovinare tutto, la festa che lei aveva così accuratamente organizzato, e anche la loro amicizia, o il loro possibile amore.
Si fermò sopra a una zolla di terra rialzata, intorno a lei non vi era nulla, solo deserto e solitudine.
-Non ci posso credere che tu l’abbia fatto!-
Poi urlò. –Non ci posso credere che tu l’abbia fatto! Sei uno stronzo Goten!- cominciò a piangere e a urlare.
La sua aurea diventava sempre più potente e più urlava e più saliva la rabbia e la disperazione che ella aveva in corpo.
Strinse i pugni per poi lasciarsi scendere calde lacrime sulle guance. Urlò più forte, quasi volesse che tutto il mondo la sentisse.
Si alzò un forte vento e le nubi si oscurarono. Le pupille della ragazza scomparvero per un breve tempo per poi riapparire di un colore verde acqua, quasi come il mare. Poi i suoi capelli cominciarono a colorarsi d’oro e pian piano si levarono al cielo quasi spinti da una forza e una grinta interiore celata dentro il fisico della giovane.
Urlò con quanto fiato avesse in gola poiché Bra stava avvertendo che stesse accadendo qualcosa di strano in lei.
Quando la trasformazione fu completa la ragazza smise di urlare, si guardò le mani che emanavano una luce giallastra e poi si portò davanti alla faccia un ciuffo di capelli.
Il suo colore turchino ormai non vi era più, era stato sostituito da un color oro acceso che brillava come un diamante.
Si lasciò scappare un sorriso e Goten si levò dalla mente della giovane per pochi istanti.
-Non ci posso credere! C’è l’ho fatta, sono un Super Saiyan!-
Saltellò sul posto felice e poi senza capire il perché tornò normale. I suoi capelli tornarono azzurri proprio come i suoi occhi, la sua pelle tornò normale e non emanava più quella luce dorata.
Non gli importava che la trasformazione fosse stata breve, ma gli importava che c’è l’avesse fatta dopo tutto questo tempo. E forse doveva anche ringraziare quel cretino che lei aveva tanto amato.
Tornò subito a casa e vide che degli invitati non vi era più traccia, in casa c’era solo Pan e Trunks, il giovane era sdraiato sul divano mentre ella gli tamponava la fronte con un fazzoletto umido.
-Bra! Dove eri finita!? Mi hai fatto morire di paura!-
-Scusami Pan.. Come sta?-
Pan lo guardò e poi sorrise. –Sta bene, hanno bevuto solo tanto, ha vomitato tre volte quindi credo che debba solo riposare, quindi puoi stare tranquilla..- Pan guardo Trunks che arrancava tutto sudato. –Mi dispiace che Goten abbia rovinato tutto..-
-Non ti devi certo scusare tu per lui!- Bra continuava a sorridere, sembrava che la situazione non la scalfisse più di tanto. -Portiamo mio fratello a letto?-
-Sarebbe un idea grandiosa!- si caricarono il ragazzo in spalla e senza fare fatica lo portarono in camera sua. Poi Pan salutò l’amica e si avviò verso casa mentre Bra andò nello stanzino dove prima aveva quasi ucciso Goten.
Non vi era più nessuno, solo una cosa molto strana scritta con del sangue e del vomito per terra.
-Mi dispiace..- Sembrava la sua scrittura, il sangue si gelò nelle vene della ragazza e le parve che il suo cuore si fermò di battere per un secondo.
Guardava la scritta e poi chiudeva gli occhi quasi volesse che sparisse. Ma non fu così.
Pulì tutto e dopo circa un ora andò a dormire anche lei, controllando prima se il fratello avesse bisogno di qualcosa.
Andò a letto e sdraiandosi chiuse immediatamente gli occhi e si addormentò.
Da dietro la finestra però c’era qualcuno, qualcuno che la guardava. Qualcuno che era pentito di ciò che aveva fatto e voleva in qualche modo rimediare.
Goten guardava la ragazza dormire, la sbornia gli era leggermente passata e riusciva giusto a capire quello che stesse facendo.
E aveva capito che l’aveva persa, per la sua stupidità infantile aveva perso la donna che amava, non poteva permetterselo.
Voleva entrare, chiarire, parlare con lei, anche solo per sentire il suono della sua dolce voce, ma non ci riusciva, sapeva che sarebbe stato inutile e che gli avrebbe fatto male. La guardò ancora per un tempo che non gli fu facile calcolare, poi volò via, verso casa, con le lacrime in viso e tanta amarezza nel cuore.
-Bra, come farò ora senza te!-
Erano questi i pensieri che risuonavano nella mente del giovane in quella notte così buia, fredda e triste.
La mattina arrivò, e a casa Bief vi era una gran tensione nell’aria.
Trunks alzandosi dal letto quasi non cadde per terra, e dopo essersi lavato la faccia andò in cucina per mangiare qualcosa. La sorella lo stava aspettando, appoggiata al lavandino mentre sorseggiava quella sua tazza di caffè bollente.
-Buongiorno sorellina..- Lei lo fulminò con lo sguardo per poi non dargli nessuna risposta.
Il ragazzo si mise del latte in una tazza e poi ci versò dentro dei cereali. Mescolare il tutto gli dava un gran mal di testa quindi accostò il latte e decise che quella mattina avrebbe saltato la colazione.
-Bra, cosa succede?-
La ragazza continuava a guardarlo in modo minaccioso. –Nulla!-. appoggiò la tazza vuota nel lavandino e poi se ne andò dandogli una spallata.
Ella non aveva intenzione di dire a nessuno della sua trasformazione fino a che non sarebbe riuscita a dominarla perfettamente.
Si andò a mettere una tuta per fare allenamento poi uscì di casa in tutta fretta, andò nello stesso posto dove si era trovata la sera precedente nel momento della sua trasformazione.
Si appoggiò sopra la roccia e chiudendo gli occhi accumulò tutta la sua energia corporea concentrandola in un'unica grande potenza che si scatenava al suo interno. Cominciò ad urlare ed i suoi capelli si colorarono ancora d’oro e la sua aura si alzò spropositatamente.
Era felice della sua conquista anche se raggiungerla gli era costata molto, forse la perdita del suo unico amore, ma adesso non gli importava nulla di risanare il rapporto con Goten, se mai lui volesse recuperarlo sarebbe dovuto presentarsi a lei con un mazzo di rose e una valigia di scuse.
Goten intanto si stava, anche lui, alzando or ora dal letto, la testa gli girava e non appena si sedette sopra le lenzuola gli prese una gran fitta.
Odiava i sintomi post sbornia, però non riusciva a ricordare molto, per quanto si sforzasse, di quello che era successo la sera prima.
Ricorda tanto dolore, del sangue, vomito, e lacrime. Forse era perché si era svegliato da poco e le idea che gli balenavano ora in testa non erano molto chiare.
Andò in giardino e si sdraiò sul prato, la brezza primaverile lo tranquillizzava sempre e usava questi momenti vuoti della sua vita per riflettere e pensare.
-Non ricordo nulla di cosa sia successo ieri sera.. Sono proprio un cretino.. Non avrei dovuto bere così tanto!- poi gli venne in mente perché si era ubriacato e perché aveva fatto bere quel bicchierino di troppo anche al suo amico: perché voleva vendicarsi contro Bra, visto che lei non voleva rendere pubblica la loro relazione!
Ebbe un flash-back, vide Bra che piangeva e lui a terra agonizzante, si ricordò di aver scritto, con il sangue che aveva sputato per il forte calcio allo stomaco, “Mi dispiace”, si guardò l’addome, e vide un grosso livido nero, gli faceva male.
Si mise a piangere, ancora, non riusciva nemmeno a pensare di aver fatto una cosa simile, e che Bra gli avesse fatto una cosa simile.
Si alzò e a tutta velocità si diresse verso casa Brief per chiarire immediatamente con la ragazza.

Il capitolo n.11 uscirà Lunedì 6 Gennaio

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Questa storia non si ruba! Ho notato che nel capitolo precedente non sono stata molto chiara nell'illustrare i fatti e come si sono svolti, quindi farò un breve riassunto per aiutarvi a comprendere, nel caso ne aveste bisogno. Goten dopo aver ricevuto il calcio nello stomaco dall'amica vomita e con il sangue e il vomito che aveva appena sputato scrive mi dispiace. Nella stessa sera però Bra si trasforma in Super Saiyan per la prima volta, così contenta del suo traguardo si concentra solo su questo lasciando perdere il figlio di Goku. La mattina dopo Goten si sveglia ricordandosi a pezzi di cosa fosse successo la sera prima, e quindi decide di andare da Bra per chiarire e per scusarsi.
Ecco il continuo, mi scuso se è un pò più corto degli altri... Buona lettura..
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Capitolo 11
Arrivò a destinazione in un battibaleno, suonò il campanello, gli aprì la porta Trunks, portava in testa una borsa del ghiaccio ed era vestito con una tuta molto larga e una felpa della sua squadra preferita.
-Ciao Goten, cosa c’è?-
-Devo parlare con tua sorella!-
Il Saiyan dai capelli lillà lo guardò storto. –Perché?-
-Trunks per piacere fammi entrare, poi ti spiegherò tutto!-
-Mi dispiace ma Bra non c’è, e non ho la minima idea di dove sia..-
Goten guardò per terra e poi con un gesto di arresa si porto le mani dietro al capo, indietreggiò lentamente. –Grazie, ci si vede!- e poi volò via.
-Aspetta!- Trunks lo inseguì fino a che non lo raggiunse, scesero a terra e sedendosi su una panchina di un parco cercarono insieme di ricordare la notte passata.
-Io mi ricordo solo che abbiamo bevuto, e che poi è successo qualcosa a casa mia, ma non ricordo cosa!-
-Trunks, tua sorella aveva organizzato una festa a sorpresa per i tuoi diciotto anni, io dovevo portarti fuori a bere per poi far finta di essermi scordato le chiavi da te e riportarti indietro..-
-Oddio, davvero? E allora perché non ci siamo andati?-
-Perché ci ho fatti ubriacare! Volevo rovinare la festa organizzata da tua sorella..-
-Per qual motivo?-
Goten sorrise. –Se te lo dicessi non mi crederesti mai!-
Trunks sorrise insieme a lui e poi appoggiando la testa allo schienale della panchina disse : -Farò uno sforzo!-
Il moretto prese coraggio e dopo un lungo sospiro raccontò tutto al miglior amico. –Io e tua sorella ci frequentavamo di nascosto, era cominciato tutto da un bacio, ma poi abbiamo scoperto di piacerci a vicenda! È successo tutto così in fretta! -Trunks rimase a bocca aperta mentre ascoltava quella storia assurda di cui lui non immaginava nemmeno lontanamente l’esistenza. –Io, allora, le ho chiesto se potevamo rendere pubblica la nostra relazione visto che così, diciamo che mi sentivo stretto, solo che lei non voleva. Aveva paura del giudizio che ci avrebbero dato, del tuo, di quello di Pan, dei miei genitori, di tuo padre, Vegeta!- Il Saiyan continuava ad ascoltare guardando l’amico come se stesse bestemmiando. –E alla fine io non approvavo la sua scelta, e mi sono comportato come un moccioso, solo che voglio rimediare e chiedergli scusa, perché io ci tengo davvero tanto a lei!-
Trunks sorrise alla fine di questo discorso. –Brutto innamorarsi, vero?-
Goten fu felice di sentire che il suo miglior amico avesse presa bene la cosa e lo abbracciò. –Grazie!-
Parlarono ancora tanto, della festa e di cosa si ricordavano, anche se poi quello che sapevano era poco e niente, ma gli bastava per stare insieme e sorreggersi adesso che era un momento così difficile per il figlio di Goku.
Trunks si alzò. –Goten, io vado da Pan, le vado a dire che sto bene, e di non essere arrabbiata con te!-
-Grazie amico, allora ci si vede domani a scuola!-
-si, ciao!- e così Trunks volò via, verso la casa di Gohan.
Arrivò davanti all’ingresso della porta e molto timorosamente suonò il campanello. “Din don”
Aprì la porta Videl, che portava addosso un grembiule tutto sporco di cioccolata. –Ehy Trunks! Che bella sorpresa!- Mentre lo diceva si leccava le dite che erano altrettante sporche di cioccolato. –Entra pure!-
-Grazie!-
-Ciao Trunks! Da quanto tempo, vieni e accomodati!-
-Ciao Gohan, mamma mia che bella casa, non so da quant’è che non venivo a trovarti!-
-Più o meno una vita!-
Risero insieme e mentre Videl tornò in cucina i due uomini si sedettero sul divano.
-Immagino che tu sia venuto per Pan?-
-Esatto, ieri sera c’è stata la mia festa e credo di non essermi comportato nel migliore dei modi..-
Gohan lo guardò in un modo un po’ perplesso. Allora il giovane divenne tutto rosso –Non intendevo in quel senso, non è successo nulla tra me e tua figlia! I-io v-volevo s-s-s-so-solo..- una ragazzina scese le scale e vedendo il giovane gli saltò al collo.
-Ciao Pan!- Disse Trunks tirando un sospiro di sollievo.
-Cosa ci fai qui?-
-Dovevo parlarti..-
Lo prese per la mano e lo tirò verso se. –Seguimi!-  
Arrivarono in camera della ragazza. Il giovane si aspettava una camera tappezzata di poster e foto, come quella della sorella, ma si trovò una stanza vuota, con un telefono e tanti libri, un letto con 3 orsacchiotti in fondo e delle tende che riflettevano la luce che veniva da fuori.
-È la prima volta che vieni qui?-
-Si..- Il ragazzo sorrise e fu subito ricambiato..
-Cosa devi dirmi?-
Trunks si sedette sul letto. –Volevo chiederti scusa Pan, per ieri sera, io e Goten abbiamo rovinato tutto.-
-Vorresti dire che lui ha rovinato tutto..- Corresse lei con un sopracciglio accigliato.
-Non devi prendertela con lui.. Alla fine mi sarei comportato anche io come lui viste le circostanze..-
-Quali circostanze?- Lui si accorse di aver detto troppo.
-Ma nulla, cose che nemmeno io ho capito bene!-
-Ho capito, non me lo puoi dire..-
Lui arrossì e annuì lentamente. –Scusami!-
-Di cosa devi scusarti!- Pan si sdraiò sul letto osservò attentamente quel suo soffitto vuoto. –Sono così gelosa del rapporto che avete te e Goten, siete davvero dei gran amici, e vi difendete in qualunque situazione! Siete ammirevoli, davvero!- Trunks le sorrise, e poi gli scappò un dolce bacio sulle labbra della ragazza.
-E questo?-
Lui arrossì e poi sorrise. Lei fece lo stesso e si baciarono intensamente.
Si sdraiarono poi sul letto, Pan era sopra a Trunks mentre si baciavano con gran foga. Però il ragazzo si fermò.
-Pan, aspetta! Lo sai dove porterà tutto questo?-
Lei aveva alzato gli occhi al cielo, brutto segno. –Io non ti capisco, dimmi cosa ti turba, avanti!-
-Ma lo sai, Pan..-
-NO! Io so quello che tu vuoi che io sappia, ora voglio sapere quello che realmente pensi!-
-ok, penso che tu sia troppo piccola per “scoprire il sesso”, è un mondo che cancella la purezza interiore e vederti così adesso mi fa star male. Ti ho sempre visto come la “piccola Pan”, ora invece, che sono riuscito a farti mia, non riuscirei mai ad approfittare del tuo corpo femminile in questo modo!- A Pan scese una piccola lacrima sul viso. –Ti giuro amore mio!- Gli asciugò la lacrima che stava ormai solcando le sue piccole guance rosa con il palmo della propria mano. –Non so nemmeno io quanto desidero averti! Solo che ti amo a tal punto da mettere a freno i miei istinti e affidarmi al mio cuore, che mi duole ammetterlo, ma sa il fatto suo!- Accennò un sorriso, ma quando vide che le lacrime non si fermarono si alzò e prendendosi la testa tra le mani iniziò a farfugliare qualcosa.
-Trunks!-
Lui si girò verso lei. –Si?-
-Promettimi che staremo insieme per sempre!-
Quelle parole spiazzarono il ragazzo che cadde in ginocchio davanti a lei. –Ti prometto Pan, che non smetterò mai d’amarti, ogni giorno della mia vita, anche se non dovessi essere più mia! Ti prometto che staremo insieme per sempre finché non sarai tu a chiedermi di andarmene!-
Lei lo baciò e poi sospirò. –Voglio far l’amore solo dopo il matrimonio!-
A Trunks gli si drizzarono i capelli a quelle parole, “Fare l’amore?” “Matrimonio?”, erano ancora così lontane nella sua mente.
Lei sorrise guardando gli occhi del ragazzo illuminarsi in quel modo.
-Pan..-
-Si?-
-Mi dispiace, ma non posso prometterti che saranno sempre rose e fiori e che la vita non ci abbia riservato delle sfide molto più grandi di noi. Non posso prometterti che non soffrirai mai, ma lascia almeno che ti dica una cosa. Alla fine, quando io non ci sarò più mi penserai, e dirai che ne è comunque valsa la pena!-
Lei gli saltò al collo per dargli poi piccoli e dolci baci sulla guancia. Quello era il suo uomo e lei ne era certa!
 

Il capitolo n.12 uscirà Venerdì 10 Febbraio

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Questa storia non si ruba! Il dodicesimo capitolo sarà l'ultimo! Hahaha, vi ho spaventati!? comunque sarà l'ultimo della prima parte della storia, dal prossimo capitolo succederà qualcosa di veramente insolito, continuate a seguirmi! Grazie a tutti quelli che lo fanno già o che hanno messo la storia nei preferiti! :) e anche a chi commenta abitualmente... :) Un bacione!
SpiraleOvale95

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Capitolo 12
Trunks tornò a casa sua.
Però ebbe una spiacevole sorpresa.
Davanti a casa vide un ragazzo moro, in lacrime, seduto sopra a un muretto con la testa tra le mani.
Era sicuramente Goten, ed era sicuramente ridotto in quello stato per via di sua sorella, Bra.
Gli si avvicinò lentamente. Non sapeva davvero cosa dire.
-Tutto ok?- ecco, non poteva uscirgli dalla bocca domanda peggiore.
Fu subito scrutato dall’amico che per un secondo soltanto alzò la testa. Aveva gli occhi rossi e gonfi, e le guance completamente bagnate dalle lacrime.
-Te che dici?- Il moretto rituffò la testa in mezzo alle gambe e tirò sul col naso.
Trunks si sedette vicino a lui, era strano vedere Goten in quello stato, sembrava quasi impossibile che adesso si trovasse in difficoltà.
Cosa poteva mai dirgli per farlo stare meglio.
Gli mise semplicemente una mano sulla spalla. -È andata male, vero?- Altra domanda inopportuna.
-Male è dir poco, mi ha detto che non vuole più vedermi e che devo uscire dalla sua vita!-
Il ragazzo dai capelli lilla guardò il cielo.
Era assai difficile cercare di consolare un amico in quelle circostanze, e a dire il vero, dopo quello che aveva fatto gli veniva da dirgli che la sorella aveva fatto bene, e che sta volta se lo era proprio meritato.
Ma non avrebbe mai avuto il coraggio di sbattergli la verità in faccia in quel modo.
-Vedrai che si sistemerà tutto, Goten, lei è solo molto arrabbiata, lasciala sbollire un po’ e vedrai che sicuramente ti perdonerà!-
Il Saiyan alzò lo sguardo per la seconda volta. –Te non c’eri Trunks, mi ha detto che non voleva più vedermi e che non voleva più avere niente a che fare con me!- tirò su col naso. –Ha detto che sono solo un ragazzino e che non merito di stare con lei!- Giocherellava con le dita mentre il fratello di Bra continuava ad ascoltarlo senza proferire alcuna parola.
–Ha detto che devo scordarla e che se mi fossi ripresentato davanti a lei mi avrebbe spezzato come un minuscolo isetto! Tu non l’hai vista, era fuori di se, sembrava impazzita..- Si lasciò cadere ancora la testa tra le mani per affermare. –Non mi vuole più tra i piedi!-
Trunks guardava l’amico soffrire.
Nel voleva vederlo ridotto così, ma cosa poteva farci. –Vuoi che gli vada a parlare?-
-No, lascia stare, devo fare come mi dice, ho sbagliato e lo ammetto, ma per ora non voglio sforzarla a perdonarmi, rischiando così di perderla per sempre! Voglio che ci pensi bene e che capisca che io la amo! Ma se questo non dovesse avvenire io..- non finì la frase che si ritrovò ancora immerso nelle lacrime.
-Amico, vai a casa e calmati! Cerca di non pensarci e vedrai che tutto si aggiusterà!- Goten si scrollò la mano del ragazzo di dosso e poi volò via veloce.
Trunks entrò in casa chiamando forte la sorella. –Bra!-
Salì le scale e la trovò in camera sua in un bagno di lacrime.
-Non ti ho detto che potevi entrare, sparisci Trunks!- La ragazzina gli si fiondò addosso cercando di spingerlo violentemente fuori da camera sua. Ma la forza dei due era nettamente dispari e non riuscì a muoverlo nemmeno di un centimetro.
Il fratello cercò di calmarla. –Calmati Bra! Che succede? Cerca di controllarti!- La ragazza però continuava a tirargli forti pugni all’addome imprecando e ordinando gli di andarsene.
-Vattene, tu non sai come mi sento! Devi andartene!-
Trunks la strinse forte a se cercando quasi di immobilizzarla in un abbraccio fraterno.
-Sorellina, calmati!- Lei allora si sciolse.
Si lasciò cadere per terra sopra le ginocchia presa dalla disperazione assoluta.
Il ragazzo le accarezzava dolcemente la testa dicendole di stare tranquilla che si sarebbe sistemato, ma lei singhiozzava ancora di più e urlava il nome dell’amico con grande disperazione.
-Perché mi ha fatto questo! È uno stronzo Trunks! Lui non mi amava, non mi ha mai amato, mi voleva solo portare a letto!-
-Cosa dici Bra!- Il giovane fece una pausa per poi continuare avvicinandosi di più alla faccia della sorella. -L’ho trovato qui fuori a piangere! Bra lui ti ama! Come puoi, solamente, pensare al contrario!-
La ragazza si calmò. –Perché lui sapeva bene quanto io ci tenessi a questa festa, e sapeva anche quanto tenessi a lui!-
Trunks l’abbracciò ancora. –Volevo dirtelo fratellone, lo volevo fare, volevo rendere pubblica la nostra relazione quella sera baciandolo davanti a tutti. Ma non si è fidato di me, ha voluto fare di testa sua facendomi questo dispetto!-
Ricominciò a piangere e a singhiozzare. –Lui lo ha fatto apposta Trunks, lui mi odia!-
-Sono  sicuro che non è così Bra, lui non ti odia affatto! Ha reagito d’istinto, come d’altronde facciamo noi uomini, e adesso si trova a dover far i conti con le proprie mosse.. Devi perdonarlo Bra, lo devi fare per te e per lui!-
-Non lo farò, per lo meno non adesso, lo amo tanto, ma ha tradito la mia fiducia e voglio che se la riguadagni da solo!-
Il fratello si l’alzò e si diresse verso camera sua. –Trunks!-
-Si?-
-Non dirgli che abbiamo parlato, non dirgli che ho pianto! Tieni quella tua maledettissima bocca chiusa!-
Lui le sorrise e poi annuì lasciandola da sola a piangere immersa nei fazzolettini e nella disperazione.
Quella notte Goten non chiuse minimamente occhio, pianse per la maggior parte del tempo e per l’atra pensava a un modo per uccidersi.
Temeva che la sua Bra non lo perdonasse mai per quello che aveva fatto, e per questo soffriva e il suo cuore gli faceva male, come se fosse strinto in una morsa pazzesca, forse il rimorso.
Goku quella sera aveva tentato di parlargli, ma senza riuscire nel suo intento, il ragazzo non si era presentato a cena, e ai svariati inviti della madre aveva risposto con un sonoro “Non ho fame, grazie!”. Era chiuso in quella camera da ore e non aveva la minima intenzione di uscirne, almeno per i momento.
Anche Bra non mangiò quella sera e si chiuse in camera sua a piangere, dormì poco e niente quella notte, e la mattina si svegliò di pessimo umore.
Andò nella G.R. per allenarsi un po’ e scaricare la tensione.
Iniziò con fare dello stretching.
Entrò poi nella stanza anche suo padre che non si stupì di vederla lì.
-Buon giorno Bra, dormito bene?-
-Se stare sveglia tutta la notte vuol dire dormire bene..- -Si papà, ho dormito benissimo!-
-Ti va di allenarti un po’ con il tuo vecchio? È da tanto che non ti vedo lottare e vorrei proprio vedere se sei migliorata!-
Lei si stupì della curiosità del padre, ma colse l’occasione per mostrargli la sua novità in campo.
-Ok!-
Cominciarono a combattere, e come al solito Vegeta non aveva pietà, sferrava duri colpi alla figlia che lei riusciva a malapena a parare.
-Cos’hai? Ti vedo deconcentrata! Avanti Bra Concentrati!- E dicendo così gli sferrò un gran calcio in viso.
La ragazza cadde per terra. Tossì ma poi si rialzò. Si mise in posizione di difesa e guardò il padre che sorrideva davanti a lei.
-Stai peggiorando cara! Prima non combattevi così male! Non sarà per tutte le notti in bianco che passi per pensare a quegli sfigati dei tuoi fidanzatini?-
Bra si arrabbiò molto per quello che aveva detto. –Come ti permetti papà! Ma sei diventato pazzo?-
-Tesoro, tutti sanno cosa fai tu la sera quando non sei a casa, cosa ti costa impegnarti un po’ di meno nel fare sesso e un po’ di più negli allenamenti!-
-smettila papà, stai dicendo delle cose assurde!- La ragazza iniziò a farsi scendere una lacrima dal viso.
-Cosa c’è Bra? Non ti ho forse insegnato ad affrontare la realtà!?-
-Ora basta!- La ragazza incominciò ad urlare e si trasformò in super Saiyan. Il padre la guardò sbigottito e non si accorse nemmeno che lei lo stava attaccando, così si trovò un sonoro calcio in faccia e un pugno nello stomaco.
Cadde per terra dolorante. Poi guardò la figlia che ansimava con i pugni serrati e gli scappò una risata.
-Ma allora non c’è era bisogno che ti offendessi, riesci già a trasformarti, e quando avevi intenzione di dirmelo!?- Spiaccicò queste parole con fatica mentre si teneva lo stomaco.
La ragazza capì allora a cosa erano dovute le offese del padre e si sentì estremamente in colpa. Raggiunse il padre che non riusciva ad alzarsi per la gran botta e lo aiutò.
-Scusa padre, non avevo idea che te..-
-Non ti preoccupare Bra, anzi, scusami tu.- Scostò la figlia per rialzarsi da solo. -Non pensavo veramente quelle cose!-
-Lo so papà!- e lo abbracciò fortissimo. Lui divenne rosso e dopo aver guardato se non vi era nessuno che poteva vederlo abbracciò la figlia dandogli anche un bacio su quei suoi biondi capelli.
-Che ne dici di fare sul serio?- Si trasformò anche lui e poi iniziò ad attaccare la figlia che dopo aver ripreso un po’ di lucidità riuscì a parare i meglio i colpi ed attaccare il padre.
Goten quella mattina non si era nemmeno alzato dal letto, guardava da sotto le coperte fuori dalla sua camera. Vi erano gli uccellini che cantavano e una leggera brezza che soffiava dolcemente.
Non vi era nulla di più invitante, era impossibile stare in casa in una giornata del genere, ma per un Saiyan con il cuore spezzato quella era una comune giornata, grigia e senza cielo.
Entrò il padre Goku, più volte, ma non ci fu nulla da fare, il ragazzo stava raggomitolato dentro alle coperte con una lacrimuccia sempre pronta per scendere.
Tra i ragazzi nel corso del tempo non vi furono rapporti di alcun genere, si rinnegavano anche il saluto l’un l’altro, fino a che…

il capitolo n.13 uscirà Martedì 14 Febbraio

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il capitolo 13, finalmente vedreta che cosa intendevo con la svolta! Diciamo che ci sarà un salto avanti! Ma non vi rovino nulla e vi lascio a voi la lettura! Ricordate di seguirmi anche su Facebook, e se vi va oggi ho pubblicato la mia storia di San Valentino su Bulma e Vegeta  "I Love you every 14 February"
SpiraleOvale95

Capitolo 13
4 anni dopo…
-Trunks muoviti!-
-Arrivo Mamma!-
Bulma salì in macchina con affianco Vegeta che torturava quel povero volante a forza di picchiettarci sopra con le dita.
-Non capisco, dobbiamo andare a vedere il diploma della sua ragazza e lui è il primo ad essere in ritardo!-
Bulma sbraitava contro il marito che era ad un passò dall’esaurimento nervoso. –Se non arriva tra dieci secondi parto! Uno, due..-
-Eccolo!-
Un ragazzo con dei lunghi capelli lilla e gli occhi color del cielo correva verso la macchina dove i genitori stavano per perdere definitivamente la pazienza. Salì in fretta.
-Scusate, dovevo finire di studiare una cosa!- Il padre non sentì nemmeno la giustificazione esposta dal ragazzo e partì a missile verso la scuola.
Arrivati Trunks scese in fretta dalla auto avviandosi verso una ragazza dai capelli azzurri non lunghi più della spalla.
-Bra, sei già qui! Hai visto Pan?-
-è già nei camerini, tra poco dovrebbe salire sul palco per la consegna del diploma!-
-Ok, sono ancora in tempo. Hai visto Goten invece?-
-No!- una risposta secca trapassò i timpani del ragazzo che si guardò intorno freneticamente per trovare l’amico. Era seduto non molto lontano da loro con accanto una moretta che parlava e scherzava con lui.
Corse verso l’amico.
-Ciao Goten, Ciao Valese! Come va?-
La ragazza riconobbe l’amico del proprio ragazzo e lo salutò con un gran sorriso.
-Ciao Trunks! Finalmente ti sei presentato, pensavo te la saresti persa?-
L’amico rise. –Ci mancava solo questa! Dopo chi la sentiva?!-
Ebbene si, il Saiyan stava ancora con Pan, e Goten invece aveva conosciuto tre mesi fa una ragazza di nome Valese, aveva subito provato una certa attrazione verso lei e non ci impegnarono molto a mettersi insieme. Anche se forse ciò che provavano era solo qualcosa di fisico.
-Eccola!- indicò la ragazza.
Salì sul palco Pan, era diventata una così bella ragazza. Alta mora con i capelli legati in una coda sopra la testa. Portava la solita divisa della scuola più la toga e il cappello quadrato blu.
Ricevette il suo diploma direttamente dal preside e poi la folla applaudì.
Chichi come al solito scoppiò in lacrime, ma fu consolata da Goku, mentre Gohan e Videl applaudivano la figlia con l’aria di essere fieri di lei.
Quando la cerimonia finì andarono tutti a casa Brief per fare un cenone e festeggiare insieme alla famiglia Son.
A un punto della serata, quando erano arrivati al dolce, Trunks si alzò in piedi insieme alla sua dolce metà che era seduta affianco a lui. Schiarì la voce per guadagnarsi l’attenzione di tutti.
-Io e Pan dobbiamo fare un annuncio..- per un secondo ci fu il panico e tutti pendevano dalle labbra dei due. –Abbiamo deciso di sposarci!-
-Per fortuna, credevo che Pan fosse incinta!- Disse Goten tirando un sospiro di sollievo.
Tutti risero ed applaudirono, seguito poi da  gran urlo da parte di Bulma che corse ad abbracciare la ragazza quasi fosse contenta che si stesse portando via il suo adorato bambino.  Poi anche Videl abbracciò Pan e ci fu una grande allegria.
Goku alzò un bicchiere pieno di Champagne. –Credo che adesso ci voglia un bel brindisi! A Trunks e Pan!- Tutti alzarono il  bicchiere e ripeterono l’ultima frase detta da Goku. –A Trunks e Pan!-
Bulma notò che Vegeta era un po’ teso, gli andò vicino e gli chiese sotto voce cosa lo turbasse.
-Amore, cosa è successo?-
Vegeta divenne rosso. –Nulla, è solo diverso trovarsi dall’altra parte dei giochi..-
Tutti sentirono quello che Vegeta disse alla moglie, allora Goku saltò in mezzo alla conversazione. –In che senso, scusa?-
Vegeta divenne ancora più rosso. –Nel senso che mi sembra ieri quando fui io a chiedere a Bulma di sposarmi..-
Tutti sorrisero e la donna stampò un grande bacio sulle labbra del Saiyan che era sul punto di sciogliersi, allora anche lui stette al bacio e appoggiandole una mano dietro la testa la baciò con foga.
Era la prima volta che Vegeta dimostrava in pubblico l’affetto che provava per lei, ma molto probabilmente era il vino che gli doveva aver dato un po’ alla testa.
La serata continuò nella gioia e nell’entusiasmo, fino a che l’aria non si fece più tesa grazie a una domanda un po’ fuori luogo di Gohan.
-E chi saranno i testimoni?-
Trunks e Pan si guardarono negli occhi, sapevano benissimo chi sarebbero stati, ma dirlo davanti ad entrambi li avrebbe messi sicuramente a disagio.
-sicuramente il mio lo sapete già chi sarà!- e guardando l’amico Goten gli batté il cinque. La ragazza però si trovò più in difficoltà del suo futuro marito.
-Io avevo pensato di chiederlo a te Bra, in questo periodo siamo state così unite, e tu sei diventata come una sorella per me, mi sarebbe risultato offensivo non chiedertelo..-
A Bra gli si illuminarono gli occhi, corse ad abbracciare l’amica che gli sussurrò qualcosa all’orecchio. –Dipende se te la senti?-
Bra le sorrise. –Non sarà qualche stupido Saiyan a rovinarmi questo momento!-
Nessuno dei presenti sapeva della storia che vi era stata quattro anni fa tra Bra e Goten, e quindi non capirono il significato di medesime parole, ma egli, che era il diretto interessato, ne fu colpito duramente, e il sorriso divenne subito un broncio.
Goten non era riuscito a dimenticare la ragazza anche se voleva dimostrare il contrario, soprattutto davanti a lei.
Aveva passato un anno davvero brutto dopo la violenta rottura con Bra.
Aveva iniziato a uscire solo quando le scuole erano finalmente finite e doveva trovarsi un lavoro.
Non gli fu però difficile trovarselo visto le sue grandi qualità carismatiche.
Aveva trovato un lavoretto presso un giornale, faceva foto alle modelle per nuovi guardaroba.
Ritoccando al computer e sistemando la pagina del giornale.
Finì poi per dirigere tutto il settore moda, dalla scrittura alle foto delle modelle.
Era diventato abbastanza famoso e dire che era circondato da belle ragazze è scontato, ciò gli era servito molto per dimenticarsi Bra, ma tutti sanno che mille scappatelle non valgono una storia.
Allora decise di impegnarsi con quella gli piaceva di più, che in questo caso era la dolce Valese, che anche se bella come una dea aveva il cervello piccolo come quello di una gallina.
Bra invece aveva finito le scuole da due anni, e si era trovata da lavorare presso un ufficio di un medico facendo la segretaria, nel frattempo frequentava gli studi all’università per diventare stilista, il suo grande sogno!
I presenti se ne andarono e rimasero in casa solo la famiglia di Trunks e Pan, che quella notte decise di dormire con il futuro marito. Salutarono i presenti e si avviarono per andare a coricarsi.
Arrivarono in camera e la ragazza si tolse la maglietta e i pantaloncini rimanendo solo in slip e reggiseno.
-Sai Turnks, secondo me questa potrebbe essere una buona occasione per far riavvicinare tua sorella a Goten, tanto ormai lo sanno tutti che sono ancora uno cotto di dell’altra… vero?- La ragazza vide che egli era sdraiato sul letto con il gomito puntato sulle coperte e la testa appoggiata sulla mano che fissava il suo corpo seminudo. –Mi stai ascoltando?-
Il ragazzo scrollò la testa e diventò rosso. –Scusami amore, è che stavo solo guardando..- Poi fece una pausa e si sedette sul letto con le mani sulle gambe. –Sei bellissima!-
Lei sorrise. –Lo so dove vuoi arrivare, ma siamo riusciti a resistere fino ad adesso, non lascerò certo che questa notte mandiamo tutti questi sforzi di astinenza a farsi benedire!-
Trunks guardava la ragazza come un cagnolino bastonato. In quei quattro anni i due non avevano avuto il minimo rapporto fisico, nemmeno preliminari o cose varie, solo per paura di essere trascinati dalla passione e aver infranto il giuramento. Ma il ragazzo ormai aveva 22 anni, e il solo pensiero lo eccitava da morire, non vedeva l’ora di possedere la sua donna, e quei pensierini di quando aveva solo 18 anni non vi erano più nella sua testa.
Era cambiato radicalmente e adesso voleva solo una cosa da lei. Sesso e amore, non chiedeva altro, era diventato il suo chiodo fisso. Ma non poteva parlarne con Pan e quindi molte volte si scaricava su Goten che per farlo incavolare gli raccontava delle sue seratine piccanti con delle modelle, l’amico ogni tanto poi lo portava in giro per i pub facendogli conoscere qualche bella ragazza, anche solo per scherzo, e per il Saiyan c’era stata più volte la tentazione di tradire Pan.
-Amore ti giuro che ormai non mi contengo più! Credo che questa notte potrei anche saltarti adosso!-
La ragazza rise e poi gli diede un dolce bacio sulle labbra, lui le prese la testa tra le mani e se la buttò addosso per ricadere su quel morbido letto. Si baciarono a lungo, fino a che Trunks si fermò.
-Ok, basta, vestiti o se no questa notte non si dorme!- Lei sorrise e gli diede un bacino sul naso, poi si avviò in bagno per cambiarsi, nel frattempo Trunks faceva calmare il suo incomodo che come tutte le altre sere sarebbe finito in bianco.
Intanto Goten era a casa di Valese che lo aveva invitato a dormire lì. Si trovavano sul divano a guardare un film.
Lui aveva in mano una birra mentre lei stringeva un cuscino.
Il film era un po’ crudo e Valese si vedeva che stava morendo di paura.
-Ma se hai così paura perché lo volevi guardare a tutti i costi?-
-Perché so che ti piacciono questo tipo di film, e volevo farti felice!-
-Lo sai che ci sono tanti modi per farmi felice!-
Lei si leccò delicatamente il labbro. –Ad esempio!?-
Lui le sorrise intendendo quello che lei gli stava facendo intendere. –Ad esempio un bel sandwich, o..- Gli avvicinò la bocca all’orecchio. –Del sesso!-
La ragazza allora cominciò a baciarlo e anche lui lo fece. In pochi minuti Goten l’aveva già spogliata e portata in camera da letto.
Si continuavano a baciare mentre lei teneva stretto a se il torace del ragazzo che ormai era già nudo sopra al suo seno.
Non gli ci volle nulla a togliere le mutandine alla ragazza e dopo aver giocato un po’ con le mani fece entrare il suo sesso in lei.
Un gemito soffocato uscì dalla gola di Valese che chiudeva gli occhi, quasi non volesse vedere quel Saiyan mentre lo facevano. Quando la spinta di Goten si fece più forte e frequente la ragazza inarcò la schiena per poi emettere un gridolino di piacere, gli graffio la schiena e lui emise un grido di dolore, per poi venire dentro lei.
Aspettò qualche secondo dentro lei, poi uscì e la guardò ansimare sotto di lui.
Si alzò e dirigendosi verso il bagno si massaggiava la schiena. Guardò attraverso lo specchio i graffi che aveva ,rossi e profondi.
-Valese! Quante volte ti devo dire di non graffiarmi!- Lei gli sorrise per poi raggiungerlo in bagno per ricominciare a fare quello che stavano praticando solo pochi minuti fa.


Il capitolo n.14 uscirà Venerdì 17 Febbraio (Alla faccia dei superstiziosi! xD)

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Questa storia non si ruba! Ecco il capitolo numero 14, vi annuncio che se cercate azione, questo capitolo non ne ha molta, ma prometto che mi rifarò con l'altro. Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato la storia di San Valentino, anche se a dire il vero non mi erà uscità chissà che roba, quando me la rileggevo sembrava più bella, ma non fa niente. Continuate a seguirmi su Facebook e ad aumentare sempre di numero! Un saluto e buona lettura...
SpiraleOvale95


Capitolo 14
La mattina dopo si alzarono tutti di buon umore, Trunks e Pan si svegliarono insieme, mano nella mano.
-Buon giorno piccola!-
Lei gli sorrise e poi si alzò di scatto per andare in bagno. Il ragazzo portò le mani dietro la testa e guardò il soffitto, gli sembrava ancora impossibile che doveva sposarsi, si ricordò quel giorno, in cui le aveva fatto la fatidica proposta, solo pochi mesi prima.
Erano andati a mangiare al ristorante per cercare d’attenuare lo stress di Pan verso gli esami.
Ordinarono cibo fresco e leggero poi uscirono dal locale proprio come due sposi.
Il ragazzo, dentro al taschino della sua giacca, aveva quel piccolo anello dorato che avrebbe dovuto dare alla ragazza solo quando se ne fosse presentata l’occasione. Ma quella sera sembrava che l’occasione non volesse arrivare.
Andarono in piazza, per vedere la festa di primavera, vi erano banchetti allestiti di fiori e giostre sulla quale bambini urlanti giocavano come pazzi.
Trunks era a dir poco a disagio, voleva trovarsi da solo con lei per farle la sua “proposta”, ma sembrava un impresa impossibile quella sera, la ragazza presa dalle emozione della festa si faceva catturare da ogni singola attrazione non dando invece il la dovuta attenzione al suo futuro marito che imprecava dalla voglia di darle quell’anello.
Si trovarono davanti a una bottega dove dentro vi si trovavano delle statuine fatte con la pasta Pane, entrarono e guardarono queste piccole meraviglie create solo con tanta inventiva e un po’ di colore.
Pan, però, dopo aver scorso lo sguardo su molte creazioni, soffermò la propria attenzione su una in particolare, questa raffigurava due giovani, un maschio e una femmina, questo porgeva in ginocchio, l’anello di fidanzamento a lei, che con le mani poste sul cuore sorrideva.
Nei suoi pensieri ovviamente era già balenata l’idea del matrimonio, ma le dispiaceva che Trunks non le avesse ancora chiesto ufficialmente di sposarla, anche se lo avevano già previsto nel loro futuro, lei, come ogni donna, avrebbe voluto da lui l’ufficiale proposta di matrimonio, ma ormai aveva perso le speranze, quindi girò in fretta i tacchi per uscire dal negozio.
Lui notò il viso triste della sua dolce Pan, quindi guardò la statuina e prendendo la ragazza per il braccio la fermò.
-Pan!-
-Dimmi?- Lei si spaventò in tale mossa e voltandosi lo guardò con aria interrogativa.
Trunks si inginocchiò davanti a lei e con un rossore esagerato in viso esibì la scatolina sotto la sguardo incredulo di tutti i presenti, compreso quello della ragazza.
-Pan Son, lo so che ormai stiamo insieme da tanto, e che il nostro rapporto sia stabile, ma volevo chiedertelo lo stesso..- Fece una pausa, ripensò a quello che aveva detto pochi secondi prima e divenne ancora più rosso, una cavolata del genere non poteva uscire in modo peggiore, poi si riprese e aggiunse. –Vuoi sposarmi?-
La ragazza rimase immobile, non sapeva come avrebbe dovuto reagire perché non si era mai preparata psicologicamente per questo momento. Ma disse quello che il suo cuore le consigliò di dire.
-Si, lo voglio, voglio sposarti Trunks!- Il ragazzo gli mise l’anello al dito e dopo uno sguardo profondo si baciarono, sotto l’applauso dei presenti che erano rimasti immobili a tale dichiarazione.
Una vecchiettina dietro di loro si era commossa, ricordando suo marito morto qualche anno prima, e si asciugava le lacrime con un fazzolettino bianco, mentre una coppia non molto giovane si diede un bacio davanti ai loro bambini che sorridevano. Quel momento portò la pace nel cuore di tutti, e furono applauditi da tutto il negozio.
Era bello ricordare quel momento, così imbarazzante ma felice.
Pan uscì dal bagno. –Andiamo a fare colazione amore?-
Trunks saltò giù dal letto, si mise dei pantaloncini e una maglietta e scesero. In cucina trovarono Bra che leggeva il giornale e Vegeta che si guastava una buona tazza di caffè preparatogli dalla moglie che era già andata nel suo laboratorio a lavorare su un nuovo macchinario.
-Buon giorno Bra, buon giorno Vegeta! Dormito bene?- chiese la ragazza.
Il principe emise solo un grugnito mentre Bra staccò gli occhi dal giornale. –Buon giorno Pan! Io si, voi due? Fuoco e fiamme?- sorrise ma vide il rossore sulle guance del fratello che si espandeva a vista d’occhio.
-Ma che dici Bra, lo sai che noi lo faremo solo dopo il matrimonio!- Disse Trunks con un tono di imbarazzo.
Vegeta sogghignò, -Pivello!- Il figlio si girò verso il padre che se la rideva.
-Cosa papà?-
-Hai sentito benissimo, io alla tua età avevo già messo incinta tua madre, e ci siamo sposati solo dopo l’incontro con Cell, dovresti prendere esempio da me! Non dagli stereotipi che vedi nei film!-
Ci fu un secondo di silenzio molto imbarazzante che Bra però ruppe.
-Ma ti sembra il modo papà, delle volte mi sembri proprio un vecchio che rimpiange i suoi bei tempi, devi fartene una ragione, ormai se troppo anziano per queste cose!-
Vegeta arrossì. –Ma sentila, quella che non ha nemmeno il moroso!-
-Di certo sto meglio di tutti voi messi insieme!- sorrise e poi salutando uscì dalla stanza. Vegeta fece lo stesso sbattendo la tazza di caffè dentro al lavandino e i due si trovarono a fare colazione da soli, imbarazzati più che mai per il discorso del principe.
Mangiarono in fretta e poi Trunks salutò Pan e uscì velocemente di casa.
Intanto Goten era già andato a lavoro. Bussarono alla porta del suo ufficio.
-Avanti!-
Valese entrò da quella porta, più bella che mai. –Mi hanno detto di venire a chiamarti per il provino delle dieci!-
-Arrivo, compilo questi moduli e sono da voi..-
La ragazza uscì dalla porta mentre Goten alzò le braccia verso la testa. Il lavoro lo stressava molto, ma infondo aveva ottenuto quello che voleva, la popolarità.
Bussarono ancora. –Adesso arrivo!-
Trunks entrò. –Arrivi dove?-
-Ehy amico, scusa non sapevo fossi tu, accomodati!-
Egli si sedette sulla sedia di fronte. –Non è possibile che quando vengo a trovarti hai un ufficio sempre più grande!-
Goten sorrise.
-Comunque ero venuto qui per parlarti del matrimonio, non ti da fastidio la scelta dei testimoni? Vero?-
-Ma stai scherzando? Non mi fa ne caldo e ne freddo, lo sai che l’ho superata quella cosa!- Bugiardo.
-Perfetto, perché domani mattina, verso le dieci, dovresti venire con noi a provare i vestiti e poi a decidere il banchetto, Pan è super eccitata!-
-Non mancherò!- Trunks si alzò dalla sedia.
-Ok, allora domani alle 9.00 da me, andiamo direttamente alla boutique!-
Goten alzò il pollice in segno di ”ok” e l’amico lo lasciò.
Dopo poco uscì anche lui dal suo ufficio per dirigersi al provino.
Entrò nella stanza e vi erano ragazze vestite in modi davvero bizzarri, erano dei stecchini che si reggevano su delle gambe che sembravano manici di scopa con infondo un tacco sproporzionato, le aveva sempre odiate le ragazze troppo magre, e solo vederle lo facevano rabbrividire.
La giornata proseguì tranquilla, Trunks e Pan andarono a scegliere le bomboniere, mentre Bra lavorò tutto il giorno chiusa nell’ufficio del dottore.
La sera, quando era ormai giunta l’ora di andare a casa, Goten non volle tornarci, sapeva che se avesse messo piede dentro a quella dimora un’arpia assetata di sesso gli sarebbe piombata addosso per succhiarli tutte le sue energie.
Allora andò a casa di Trunks, senza nemmeno avvisare del suo arrivo.
Arrivato davanti all’abitazione bussò alla porta e Bulma, in pigiama e pantofole, gli aprì la porta.
-Ciao Goten, che bella sorpresa!-
-Ciao Bulma!- Il ragazzo si sentì in imbarazzo. –Non volevo disturbarvi, ero venuta per fare due chiacchiere con Trunks!-
-Non ci disturbi affatto ragazzone! Entra e accomodati, sono tutti in sala che parlano!-
Bulma andò in camera sua dove sicuramente la stava aspettando Vegeta mentre Goten andò in soggiorno dove Trunks, Pan e Bra erano seduti sul divano a parlare del matrimonio.
-Ciao Goten! Che sorpresa!- Urlò l’amico alzandosi in piedi e andando ad abbracciarlo.
-Ciao vecchio mio!- I due si sorrisero.
-Vieni pure, stavamo discutendo io, tua nipote e Bra sul menù..-
Goten si sedette sul divano vicino a Bra che appena lo vide a così poca distanza si irrigidì. Lui si accorse di questo suo comportamento, ma fece finta di nulla.
-Allora, avevamo parlato di 2 primi, 2 secondi, contorno e dolce?- Disse Pan che appuntava su un squadernino piccoli scarabocchi.
-Ma senza antipasto? Come possiamo lasciare i nostri ospiti senza antipasto!- Urlò Bra.
-Credo che Bra ha ragione, l’antipasto è l’iniziò, quello che deve essere più impresso nella mente di chi sta a tavola! Un buon pasto si ricorda dall’antipasto o dal dolce, come una sfilata, si ricordano bene i primi e gli ultimi vestiti! E quindi devono essere i migliori!-
Bra guardò Goten sbigottita. –Wow, che discorso profondo!-e così fece un finto applauso per quel finto oratore. –Dopo questo posso anche andarmene!- e dicendo così si alzò e si diresse in camera sua.
Il moretto la guardò con aria interrogativa, chiedendosi che avesse detto di male, e poi guardò gli amici che ricambiarono il loro sguardo incredulo.
-Lasciala perdere amico, ha fatto il doppio turno ed è cotta! Falla andare a letto, domani ne parleremo meglio… vuoi fermarti qui a dormire?-
-No Trunks, non ti preoccupare, vado a casa mia, ci sarà Valese che mi starà aspettando..-
Pan arricciò il naso. Non gli piacevano le ragazze con cui usciva suo zio, e non vedeva l’ora di sbattergli in faccia tutto questo suo disappunto, ma volle tacere e salutare Goten con un sorriso finto che pareva attaccato con la colla.
Arrivò a casa e per fortuna la belva assetata di sesso dormiva beatamente nel suo letto, quindi andò a coricarsi sul divano per non svegliarla, e così prese sonno anche lui.


Il capitolo N.15 uscirà Martedì 21 Febbraio

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 15



La mattina dopo Valese era già uscita di casa quando lui si svegliò, erano le otto, e si ricordò subito che tra un ora doveva trovarsi con l’amico per decidere insieme i vestiti da testimoni, e poi sarebbero andati al ristorante per ordinare il menù.
Si fece una doccia rinfrescante e poi si vestì in fretta, mangiò qualcosa al volo e uscì di casa come un missile. Nelle strade c’era un gran traffico, e con scarse probabilità sarebbe arrivato in orario all’appuntamento.
Delle volte rimpiangeva la scelta che aveva fatto, quella di andare ad abitare da solo, lontano dai suoi genitori.
Poiché anche se dove abitava prima era un posto sperduto in compenso era calmo e tranquillo.
Infondo però era contento così perché ora era libero e indipendente.
Dopo mezzora di imbottigliamento riuscì ad uscire dal traffico e trovarsi davanti a casa dell’amico.
-Trunks! Scusa il ritardo, sono rimasto bloccato nel traffico!-
Il Saiyan teneva per mano la futura sposa mentre salutava l’amico che correva freneticamente verso di loro visto che aveva trovato da parcheggiare un po’ lontano.
-Non ti preoccupare, però scusa, non potevi volare?-
-Volare, ma sei pazzo? In mezzo a tutta questa gente?-
-Mi sembra che non sia mai stato un problema per te fare esibizionismo, comunque non sei l’unico ritardatario, anche Bra lo è! Solo che lei è in casa a finire di prepararsi!-
Goten pensò che ormai forse non era nemmeno più in grado di spiccare il volo, ed effetivamente con le arti marziali era davvero arrugginito.
Poi una ragazza uscì di corsa dalla casa dei Brief, era Bra.
Goten non l’aveva nemmeno riconosciuta, aveva i capelli sciolti e lisci, gli occhiali da sole neri, un vestitino molto corto che le lasciava la schiena scoperta, sorretta da tacchi a dir poco vertiginosi!
-Ci siamo tutti? Andiamo allora!- Disse Pan sorridendo.
Salirono tutti in macchina, Trunks alla guida affiancato dal suo fedele amico, e le due ragazze dietro.
La macchina era una decappottabile rosso fuoco, e di certo non sarebbe rimasta inosservata.
Arrivarono davanti alla Boutique, e le ragazze vi si fiondarono dentro. All’interno era tutto dedicato ai matrimoni, c’erano abiti da sposa per lui e per lei, poi gli abiti dei testimoni, e anche dolci e teneri vestitini per le damigelle o i paggetti.
Trunks e Goten seguirono le ragazze che si fiondarono sugl’abiti da sposa.
-No amore, non puoi vedermi vestita prima delle nozze, porta male!- Lo fermò Pan allungando un dito sul suo petto.
-Avanti Pan, non dirmi che credi a simili scemenze!-
-Certo che ci credo, e al tuo posto verrà Goten, così sono sicura che spiffererà tutto!- Il moretto divenne rosso dalla vergogna e poi fu trascinato sotto braccio dalla nipote.
Guardarono vari vestiti e lei e Bra sembravano tornate delle bambine. Gli occhi le brillavano nel vedere tanta simile purezza in un semplice abito.
Pan ne adocchiò subito uno. Ovviamente bianco ma molto particolare.
Non era molto scollato davanti, e portava due maniche lunghe. Cadeva sopra le gambe raffigurandone tutto il contorno e dietro dalla parte della schiena aveva origami fatti con del filo dorato che lasciavano in una qualche maniera scoperta la schiena
Era bellissimo.
Chiamarono un commesso e chiesero se poteva provare quello e mentre era nel camerino a cambiarsi con una persona addetta a questo genere di cose Goten e Bra aspettarono fuori.
Nessuno dei due parlava, o emetteva alcun tipo di suono, solo per paura di dire cose senza senso o poter infastidire l’altro, poi i loro sguardi si incrociarono.
Bra non riuscì a trattenersi e persa nel suo sguardo disse la prima cosa che gli venne in mente per cercare di poter sfuggire a quelle palle marroni che la stavano trafiggendo.
-Sono felice che si sposino!- Il ragazzo fu sorpreso da questa inaspettata esclamazione.
-anche io..- disse lui quasi balbettando.
-Sono veramente fatti l’uno per l’atra.- Poi iniziò a fissare il vuoto. –Condividono ogni cosa, sono fedeli, e non si farebbero mai del male!- Quasi un singhiozzo soffocato sembrava serrare le parole della ragazza nel momento in cui le pronunciava, anche se al ragazzo parve che esse non furono state lanciate al solo scopo di fare conversazione.
Afferrato il fine di quelle parole Goten si irrigidì. –Mi dispiace Bra!- quello gli scappò, quasi fosse rimasto dentro di lui per troppo tempo, non si era mai scusato con lei ufficialmente, e questa sua esclamazione non poté che mettere a disagio la ragazza oltre che sorprenderla.
-Scusa?-
Egli esitò un momento prima di rispondere, ma poi capì che il danno era fatto e non volle più trattenersi, tanto che aveva da perdere?
-Hai capito bene, mi dispiace.. per come ti ho trattata quattro anni fa, e per quello che ti ho fatto, mi dispiace, scusami, se potessi tornare indietro e cambiare il passato lo farei, ma purtroppo non ne sono capace, e non credo nemmeno sia possibile, l’unica cosa però che posso fare e chiedere il tuo perdono, anche a distanza di così tanto tempo! Se mai vorresti darmelo!-
Quelle parole furono vomitate fuori dall’anima del ragazzo come un demone che voleva uscire da quella fragile sua mente ormai erosa dal pensiero fisso di quella donna.
Bra rimase paralizzata a fissarlo mentre le sue mani tremavano.
Lui si avvicinò e gliele strinse forte nelle sue.
Poi un rumore secco. E una lacrima.
Una sberla era volata sulla faccia di Goten che era rimasto immobile, fisso nel vuoto, non aveva il coraggio di guardarla. Si allontanò e con molto garbo e discrezione girò i tacchi come un vero uomo sapeva fare, incassando il colpo e mostrando quell’apparente indifferenza che celava il dolore interiore.
Uscì dalla stanza e vide Trunks felice che lo accolse.
-Allora, com’è?-
Goten si tratteneva dal piangere e dall’urlare, stava per scoppiare e buttare tutte le sue frustrazioni sul suo amico innocente, ma non sapendo per quale motivo seppe calmarsi e risponde con due semplici parole.
-È bellissima- Scostò l’amico e si sedette su una poltroncina che era rimasta vuota, fino all’arrivo delle due signore.
Una certa tensione vagava nell’aria. Bra teneva lo sguardo basso per non vedere Goten che la stava tampinando con quei suoi piccoli e spigolosi occhi che non emanavano alcuna emozione.
I due promessi guardavano la scena in silenzio, avevano capito che vi era qualcosa che non andava.
Si dettero uno sguardo d’intesa, Pan allora prese sotto braccio l’amica e la portò altrove mentre Trunks portò l’amico fuori dal negozio.
-Ora mi spieghi cosa c’è?! Che ti è successo?-
-Non ho niente Trunks, lasciami in pace!-
Il ragazzo si passò una mano nella sua lunga chioma lilla, poi sospirò e guardò l’amico. –Sei ancora innamorato di Bra, vero?-
Goten impallidì e da quel gesto e quel silenzio Trunks ebbe la risposta che era ormai più che ovvia.
-La ami davvero?-
Goten sospirò. –Si, lo sai che non ho mai smesso di farlo! Solo che rivederla ha risvegliato il sentimento che credevo scomparso!- Poi guardò l’amico con le lacrime agli occhi. –Scusami, ma voglio restare da solo!-
Pan spinse Bra dentro un camerino.
-Cosa diavolo è successo?-
La ragazza scoppiò in lacrime, tutte quelle che aveva represso in quattro anni sembrarono uscire dal suo cuore per posarsi sopra un fazzoletto porto dall’amica.
-Pan, non lo so che mi è preso, lui mi ha chiesto scusa, per quello che era successo quattro anni fa, ed io..-
-Tu cosa?-
Bra continuava a singhiozzare. –Gli ho dato uno schiaffo!-
Pan sgranò gli occhi. Poi cercò di non farsi vedere preoccupata e prese la cosa con abbastanza scioltezza. –Che sarà mai uno schiaffo Bra, sai quanti ne avrà presi nella sua vita? E poi diciamo che ti sei sfogata, infondo glielo dovevi! Dopo tutti quattro anni!-
La ragazza non riusciva a calmarsi, singhiozzava sempre più forte e i suoi occhi, ormai neri per il trucco sbavato, erano diventati come una fonte di lacrime che sembrava non finisse mai.
-Pan, ma non capisci? Io con questo gesto l’ho mandato via, e non voglio che se ne vada!-
-Lo so Bra, ne abbiamo già parlato tante volte, ma ormai è inutile piangere sul latte versato! Alzati e calmati, andremo fuori a parlargli così potrete chiarire!-
-Io non me la sento, vai tu!-
-io?-
-si, digli quello che ti ho detto, e chiedigli se vuole parlare con me?-
La moretta uscì dal camerino e andò incontro a suo moroso che era appena entrato. –Dov’è Goten?-
-è andato via, non stava bene!- si mise una mano dietro la testa e distolse subito lo sguardo dalla ragazza.
-Stai mentendo! Dov’è?-
-Ma no, cosa dici? Se ne è andato davvero!-
Pan gli puntò un dito contro il petto e con fare minaccioso lo guardò male. –A casa facciamo i conti!-



Sono tornata, più carica che mai per proporvi finalmente il quindicesimo capitolo della mia storia... Per tutti quelli che si fossero già rotti di leggerla posso solo dire che sto scrivendo ora il capitolo 29, e ho ancora un sacco di cose da scrivere, quindi mi dispiace ma romperò ancora per tanto, per quelli che invece sono contenti di leggermi gli mando un bacio, grazie!. Poi, senza però mettere le mani troppo avanti, vi dico che ho già scelto il tema della mia prossima storia, e che parlerà sempre di Dragonball.. Non ve lo dirò ora, anche perchè se poi cambio idea non voglio fare promesse che non so mantenere.. Però vi dirò che sarà una storia d'amore... (a lieto fine! xD) Ok, ora che vi ho rotto a sufficienza posso solo augurarvi buona lettura!
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Il capitolo n.16 uscirà Venerdì 24 Febbraio

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 16


Capitolo 16
Arrivarono a casa, Bra si fiondò in camera sua mentre i due promessi si rifugiarono nella loro stanza, fecero la doccia perché dopo una giornata così calda aveva sudato, e Trunks dopo essersi asciugato andò nello studio per dedicarsi ai propri libri.
Pan rimase da sola in camera. Si vestì e non appena finì di allacciarsi i pantaloni bussò qualcuno.
-Avanti!-
Entrò Bra, con gli occhi gonfi e un libro tra le mani.
-Ciao Pan, ti disturbo?-
-No di certo! Vieni, siediti!-
Bra si sedette sul letto. E porse quel piccolo libro rosa che teneva tra le mani all’amica.
-Cos’è?-
-è il mio diario segreto, quando “stavo” con Goten, vorrei che lo leggessi, e che poi mi aiutassi a capire cosa provo per lui, perché, anche se sembra stupido, io non lo so!- Detto questo si alzò e uscì velocemente dalla stanza senza darle altre spiegazioni di alcun tipo.
Pan si trovò tra le mani questo piccolo libricino che profumava di rose, lo aprì e vi trovò tantissime pagine scritte e altrettanti disegni.
Ne prese una a caso e cominciò a leggerla.
Caro diario,
oggi devo andare ad allenarmi con Goten, e non vedo l’ora di vederlo! Sai, ogni giorno mi accorgo sempre di più quanto mi faccia impazzire, con quei suoi capelli mori e gli occhi neri, mi ricorda però un po’ mio padre… Sarà la razza! Comunque oggi devo andarmi ad allenare con lui, non vedo l’ora!
La ragazza sorrise e poi avanzò di qualche pagina e cominciò a leggere.
Caro diario,
non immaginerai mai che mi è successo oggi! Allora, ero andata ad allenarmi con Goten, e dopo aver combattuto per un ora buona ci siamo stancati e siamo caduti a terra stremati, eravamo a solo una spanna di distanza, ed indovina? Ci siamo baciati! Lui poi ha aperto la bocca e ha anche cominciato a baciarmi con la lingua! È stato stupendo, ma poi si è fermato ed io mi sono sentita un sacco in imbarazzo, e sono scappata via!
Dico ma non sono scema? Aspetto da una vita questo momento e quando capita me ne scappo così! Adesso non faccio altro che pensare a lui e a quel bacio! Quanto vorrei vederlo! Mi manca! Credo di essermi innamorata!
A Pan non servì altro, chiuse il libricino e si diresse nella stanza dell’amica che aveva ricominciato a piangere.
Bussò, e una fioca vocina la invitò ad entrare.
Bra era sdraiata sul letto con la faccia premuta sopra al cuscino.
-Bra!-
La ragazza tirò su la testa e si vide arrivare il squadernino sopra al letto con un lancio.
-Credo che questo sia tuo, e che dovresti leggerlo!-
La ragazza lo strinse forte a se.
-Pan, ma io non ne sono sicura!-
La moretta allora chiuse la porta e si mise a sedere sul letto. –Bra, mi è servito leggere il tuo diario un solo minuto, per riuscire a capire quello che tu provi per lui, come è possibile che tu in quattro anni non sai ancora se lo ami o no?-
-Io so cosa provo?-
-Cosa?-
-Credo.. Io credo.. di amarlo!-
-Allora diglielo Bra! Non startene qui a piangere, digli che lo ami!-
La ragazza si asciugò le lacrime e si ricompose. –Hai ragione!- L’abbracciò per poi correre giù per le scale, afferrare la borsetta, e sfrecciare fuori di casa. Attraversò in fretta la strada per poi correre verso la casa di Goten.
Visto che era lontana decise di volare fino a che non vi si trovò davanti.
Paralizzata dalla paura non riusciva a suonare il campanello, quindi decise d’entrare dalla finestra.
Era chiusa ma poté lo stesso vedere dentro.
Vi erano Goten e Valese, stavano litigando, e non capiva che stessero dicendo, fino a che Goten non aprì una finestra per buttare fuori una foto.
-Sei contenta donna! Ora non ci sono più prove che siamo stati insieme! Ora finalmente sono libero di fare ciò che voglio!-
-Sei uno stronzo Goten!-
Quelle parole confondevano la ragazza, quella forse era una foto sua e del ragazzo? E forse era anche diretto a lei quel discorso, forse Valese era gelosa di lei, quindi lui stava facendo ciò per farle capire che non gli importasse nulla di lei! Si sentì sprofondare, e una lacrima le solcò il viso, ma rimase per vedere la scena.
-Non ci posso credere che ami quella sgualdrina!-
-Quella Sgualdrina? Non sarà mica?-
-Si la amo! Lo sempre amata! E non smetterò mai di farlo, tu sei solo un gioco per me! Uno sfogo per riuscire a dimenticarla! Ma non succederà mai Valese! Mettitelo in quella zucca vuota che ti ritrovi!-
-Sei un villano!-
-E tu sei una poco di buono!-
La ragazza gli si avvicinò e gli tirò un sonoro schiaffo. –Non voglio vederti mai più!-
Il ragazzo scuro in viso abbassò lo sguardo. –La cosa è reciproca!-
Valese allora cominciò a piangere e dopo averli tirato un altro schiaffò scappò di casa senza nemmeno prendere la sua roba.
Bra allora, anche se sapeva che non era il miglior momento per dirglielo scese fino alla porta d’entrata che fu aperta da Valese che correva via in lacrime, e volando sopra ad essa non si fece vedere e entrò.
Salì velocemente le scale che portavano all’appartamento di Goten fino a trovarsi davanti alla sua porta. Senza darsi tanto tempo per pensare suonò il campanello.
Dei gelidi passi si avvicinarono alla porta e il sangue nelle vene della ragazza si gelò. Poi la porta si aprì, e quel volto, martoriato dalle lacrime e dagli schiaffi l’accolse, con un grande sorriso.
-Bra!-
-Aspetta, non dire nulla!-
La ragazza appoggiò un tenero dito sulla bocca del Saiyan, per poi scostarlo e avvicinarsi molto lentamente alle sue labbra.
Lo baciò.
Come si erano baciati la prima volta, niente di programmato, tutto spontaneo, una sensazione stupenda che la fece rivivere.
Si staccarono e si guardarono negli occhi.
-Volevo solo ricordarmi com’era baciarti…-
Goten sorrise. –E allora?-
-è sempre bellissimo!-
E così si baciarono ancora, sulla soglia con tutti i vicini che erano usciti per vedere cos’era tutto quel baccano, si videro davanti questi due giovani, attaccati l’uno all’altro dal segno dell’amore più palese.
Entrarono in casa chiudendosi la porta alle spalle, senza però mai smettere di baciarsi, si buttarono sul divano.
Ed ella si tolse la maglietta mentre il ragazzo cominciò a toccarle i seni. Poi Goten si fermò e la guardò negli occhi.
-Proprio come quella notte!- Disse lui a soli due centimetri dalle sue labbra.
-Te la ricordi ancora?-
-Come potevo dimenticarmela!-
Continuarono a baciarsi toccandosi e svestendosi.
-Perché non sei tornato da me?- Le chiese mentre lui continuava a baciargli molto ardentemente il collo.
-Perché avevi detto di non volermi!-
-Mentivo!-Disse lei aggrappandosi con i denti alle sue labbra.
-Lo so!- La prese per i fianchi ribaltando la situazione e appoggiandosi delicatamente sopra di lei.
La baciò ancora a lungo. Ma poi si fermò.
-Sei sicura?-
-Di cosa?-
-Di questo! Di me, di te, di noi! Insieme! Non voglio soffrire ancora Bra!-
La ragazza si passò una mano tra i capelli spettinati. –I nostri amici lo sanno già, dovrò solo dirlo a mio padre, ma lo accetterà! Ne sono sicura!-
-Io no..-
Goten si sedette sul divano e fece cadere la testa in mezzo alle mani che erano appoggiate sulle ginocchia.
-Tuo padre non mi vorrà mai nella sua famiglia, già digrigna i denti con Pan, figurati per il figlio di Goku!- Sospirò e poi guardò la ragazza negli occhi. –è un amore impossibile!-
-Può darsi, ma non vuoi nemmeno tentare?-
Goten la guardò. Non era mai stata così decisa.
-Sai perché ho rovinato il compleanno di Trunks?-
-No, non me lo hai mai detto!-
-Perché tu non volevi dire a nessuno di noi, mentre io volevo gridarlo al mondo intero di quanto ti amassi. Mi sono ritrovato davanti la donna della mia vita che non sapeva se mi amava o no, e mi sono comportato da bambino!-
-Scusami!-
-per cosa?-
-Per averti fatto soffrire!-
Lui le sorrise. –Scuse accettate!-
-Ehy, non dovrei ricevere delle scuse anche io?-
-Diciamo che le scuse te le ho già fatte, e mi sono anche beccato tre schiaffi oggi, quindi può bastare!-
Lei gli sorrise e ricominciò a baciarlo con gran foga.
Poi qualcosa sotto di loro tremò, era il cellulare della ragazza che suonava.
-Chi è Bra?-
Alla ragazza gli si rizzarono i capelli. –Oddio è mio padre! Che faccio?-
-Non rispondere!- Lei lo guardò male e poi rispose.
-Pronto?-
-Bra! Si può sapere dove sei finita? Io e tua madre ti stavamo cercando come dei cretini e nessuno qui in casa sapeva dove tu fossi!-
-Calmati papà! Sto tornando a casa!- Si rivestì velocemente.
-Te ne vai quindi?-
Lei si allacciò i jeans. –Suppongo di si…-
Lui allora si rimise i pantaloncini e portandosi le mani dietro alla testa la guardò con il suo solito fare da superiore. –Tanto so che non tornerai!-
-Perché dici così?-
-Perché ti conosco Bra! Non tornerai, fidati!-
Lei gli sorrise e lo baciò. –Staremo a vedere!-
Uscì poi frettolosamente di casa, e appena entrò in una piccola via al lato della strada prese il volo e se ne andò velocemente a casa propria.
-Non riesco a crederci di averlo fatto, di averli detto quello che provavo! Mi sembra così impossibile! Ma sono troppo contenta di averlo fatto, adesso sono sicura, lo amo…-

Ecco qui, questo in teoria era il capitolo 17, ma l'ho cammuffato come il 16 poichè il vero 16 era una parte Hot su Turnks e Pan... se qualcuno è interessato a leggerla può contattarmi e saprò fargliela avere, ma mi sembrava brutto pubblicarla qui, comunque spero che vi piaccia, continuate a seguirmi su Facebook, e mi raccomando inscrivetevi, anche perchè siamo solo 70! C'è bisogno di gente! :) 
Il prossimo capitolo uscirà il 28 Febbraio!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 17


Ancora quel telefono che squillava all’impazzata, e una voce dentro la sua testa che la martellava.
-Bra! Svegliati forza! Bra!-
La ragazza aprì gli occhi e si trovò nel suo letto, sdraiata sopra alle coperte circondata da fazzoletti sporchi, Pan la guardava e le accarezzava dolcemente la testa mentre il fratello continuava a chiamarla e a scuoterla.
-Cosa è successo?-
Trunks tirò un sospiro di sollievo nel vedere che la sorella stava bene. –Me lo dovresti dire tu! Sono le due e mezza di notte e di punto in bianco ti metti a urlare come una matta “Arrivo papà, arrivo!”-
-Ma come? Era un sogno? Sembrava tutto così reale…-
Pan la guardò. –Cosa Bra?-
Una lacrima attraversò il viso della ragazza, poi la moretta fece gesto al suo uomo di andarsene e si sdraiò affianco a Bra che aveva già tuffato la testa tra le gambe e ricominciato a pingere. –Cosa stai sognando?-
La turchina aveva ricominciato a piangere come una fontana. –C’è l’avevo fatta Pan, gli avevo detto che lo amavo, eravamo a casa sua, lui aveva lasciato Valese e stavamo per fare l’amore! Pan non era un sogno, io l’ho fatto davvero!-
-Calmati adesso, torna a dormire e domani mattina ne parliamo insieme, mi raccomando, calmati però!-
La ragazza andò sotto le coperte e fece finta di prendere sonno, ma questo non gli fu facile. Non riusciva a credere che quello era tutto un sogno, un insulso fotogramma idealizzato dalla sua mente.
Quando sentì la porta della camera di suo fratello chiudersi si alzò dal letto, e mettendosi dei jeans e una felpa uscì di casa. Fuori non faceva tanto freddo, ma Bra si imbacucco nascondendo i capelli all’interno del cappuccio per far si che non la potesse riconoscere nessuno.
Uscì dalla finestra per non dare sospetti o fare rumori equivoci e volò verso casa di Goten, non ci mise molto ad arrivare lì sotto.
Voleva rendere quel sogno reale.
Fece proprio come poco prima aveva immaginato di fare, volò fino al balcone per guardare dentro. Ma questa volta la scena fu diversa.
Goten e Valese erano aggrovigliati l’uno su l’altra sopra al divano, lue le baciava le labbra mentre le sue mani gli toccavano i fianchi.
Era una scena che Bra mai e poi mai si sarebbe aspettata, e forse fu questo il vero errore della ragazza.
Si raggomitolò per terra e presa dallo sconforto cominciò a tremare.
Era una scena raccapricciante, una dolce, gentile e onesta ragazza raggomitolata sopra al balcone di uno, che dentro casa, si stava dando da fare con un'altra donna.
Bra stava per avere una crisi isterica. Voleva urlare ma le parole non le uscivano dalla bocca.
Solo gemiti e un infinità di lacrime.
Un sussultò e poi lo sguardo appannato. Niente rumori intorno a lei, solo quell’ansimare soffocato e quelle lacrime che le affogavano gli occhi. La stanchezza la stava pian piano portando via facendogli perdere la lucidità delle sue azioni.
Poi una figura la prese in braccio. Non capiva chi fosse, ma non si sentì affatto in pericolo, si strinse forte all’essere che l’aveva afferrata e poi cadde in trans.
Si risvegliò dopo poco, una persona, che lei non riusciva ancora a distinguere, le teneva stretta la testa e le urlava parole a raffica, capì a malapena che la stesse chiamando ma senza distinguere il tono della voce.
Bra non capiva dove fosse, poi scorse dell’erba e un albero che a lei era molto familiare, era al parco, sdraiata sull’erba con una persona che le urlava.
Questa aveva i capelli neri e lineamenti molto marcati, il suo tono era deciso e preoccupato e scuoteva la ragazza a grandi scossoni.
-Bra ti devi riprendere! Parla, cosa è successo! Bra! Non chiudere gli occhi!-
Era Vegeta, la chiamava a gran voce.
-Sto bene papà!- La ragazza provò ad alzarsi mettendosi a sedere con una mano che le teneva la testa.-Sono un po’ scossa tutto qui!-
Il padre si sedette atterra accanto a lei sospirando. –Mi hai fatto morire di paura!-
Bra lo fissava, gli voleva davvero bene. –Come hai fatto a sapere dov’ero?-
Lui sorrise. –Piccola, sono il principe dei Saiyan, secondo te non mi ero accorto che eri uscita dalla finestra?-
-Sinceramente no…- poi si avvicinò a lui e lo abbracciò forte. –Ti voglio bene papà!-
Vegeta abbracciò la figlia. Era dura ammetterlo ma l’amava con tutto se stesso, e l’avrebbe protetta fino qualsiasi cosa accadesse, finché avrebbe tirato l’ultimo sospiro.
-Ma spiegami cosa facevi lì?-
Bra impallidì. –Nulla!-
Lui la guardò male. –Bra, non sono nato ieri, e anche se adesso ormai sei maggiorenne questo non vuol dire che puoi fare quello che ti pare, quindi, raggomitolata su un balcone con una crisi isterica, non è un fatto che può accadere tutti i giorni, cosa stavi facendo li?-
Lei sospirò, ormai era il momento della verità, avrebbe dovuto dirglielo. –Volevo parlare con Goten!-
-Di cosa alle tre di notte?-
-Volevo dirgli che lo amo, solo che l’ho trovato a letto con la sua nuova puttanella, Valese, e mi è crollato il mondo addosso!- Ora stava per arrivare quella bella lavata di capo che solo Vegeta sapeva dare.
-Che ti serva di lezione-
-Cosa?- Disse lei con aria sbigottita.
-Hai affrontato la situazione di petto, ed io di certo non ti ho mai insegnato questo- (HAhaha, se Vegeta, certo…) -ti sei trovata davanti una cosa che non avevi messo nemmeno in considerazione e sei rimasta spiazzata!- Lui accennò un mezzo sorriso. –Bra, questa è la vita, devi sempre aspettarti quello che non ti aspetteresti mai! Nelle tante lotte che ho fatto è un miracolo che io sia ancora intero insieme a Kakaroth, i nostri nemici avevano sempre un asso nella manica che a noi sfuggiva, e sempre per un soffio siamo riusciti a scamparcela, a volte però rimettendoci anche le penne. Quindi hai già avuto la tua botta nei denti, non c’è certo bisogno che io te ne dia un'altra!-
Lei gli sorrise. –Grazie Papà!-
-Non credere che però questa unione mi stia bene, il figlio di Kakaroth? Non se ne parla neanche!-
-Non avevi detto che avevo già avuto la mia botta?-
-Si, credo di si…- Si zittì mentre la figlia se la rideva sotto i baffi.
Tornarono a casa insieme e ognuno andò a dormire nel proprio letto.
Ma quella notte per lei fu un inferno. La faccia di lui gli appariva sempre davanti con un incubo senza fine. Quell’immagine stampata nella sua testa non le dava pace.
E quella notte pensò le cose più trucidi della sua vita:
Pensò di uccidere Valese ammazzandola di botte e pugni, finendola poi con una raffica di colpi micidiali che l’avrebbero fatta morire lentamente e dolorosamente;
Poi pensò di farla impazzire, di essere il suo Stalking, di farla diventare matta e farle credere quello che paradossalmente non era normale, voleva la sua fine.
Questo voleva, voleva vederla sparire dalla faccia della terra, farle togliere le sue sporche e luride mani dal corpo dell’uomo che lei amava. Voleva farla fuori!
Goten invece era ignaro dell’accaduto che era successo da li a poco fuori dal suo balcone.
Sdraiato sul divano sopra a Valese la baciava con gran foga, la ragazza aveva iniziato, come a suo solito, a graffiargli la schiena.
-Diavolo Valese, devi smetterla di lasciarmi dei segni sulla schiena!- Si alzò dal divano e si diresse in cucina. La ragazza si alzò con lui.
-Goten, cosa ti succede? Sei strano questa sera… come se fossi sei assente…-
-No, tu sei strana! Ti dico che non voglio che mi lasci segni o graffi, e come al solito lo fai sempre!-
Lei si accoccolò sotto le sue braccia. –Scusa, non lo faccio apposta, mi viene naturale, sei così sexy!-
Lui aprì in frigo per cercare qualcosa da mangiare. –Scusa ma non ne ho voglia sta sera!-
-Come?-
-Non mi va! Ecco come, non sono la tua macchina del sesso!- Lei si sedette sopra al tavolo, era mezza nuda e guardava il ragazzo spiluccare qualcosa da frigo.
-Cosa è successo?-
-Niente!-
-Non ti credo! Lo sai che non ti conosco bene personalmente, ma dopo aver lavorato questi mesi con te so quando c’è qualcosa che non va, e questo è proprio uno di quei momenti!-
Goten arrossì. –Non puoi capire!-
Lei allora gli andò vicino. –Lo sai che con me puoi parlare di tutto, io ti ascolto!-
In quel momento al moretto gli era parso che la ragazza non fosse più solo un suo giocattolo, ma che fosse una sua amica, una persona con qui confidare i suoi segreti.
-Valese, tu non sei la persona adatta con cui io possa parlare di questi argomenti!-
-Ma cosa stai dicendo Goten, io sono la tua ragazza! Con me puoi parlare di tutto!-
-No, lascia perdere!-
Lei gli strinse il braccio, al Saiyan il gesto non gli fece male, ma gli diede molto fastidio. –Dimmelo!-
-Io amo una ragazza! Valese! E questa non sei tu!-
Lei lo guardava, i suoi occhi non battevano ciglio. Indietreggiò lentamente per poi inciampare nei vestiti di lui che erano stati lanciati per aria nel momento di passione precedente.
-Dimmi che stai scherzando Goten!-
Lui abbassò lo sguardo in segno di resa.
E così la loro notte finì, lei raccattò i suoi vestiti e le sue poche cose che aveva in quell’appartamento e senza dire nulla uscì. Lui non la fermò, non ne aveva la forza, e forse nemmeno l’intenzione.
Ma solo quando sentì la porta d’ingresso chiudersi con grinta cadde in ginocchio piantando i pugni nel pavimento.
Era finita, per davvero!

Salve a tutti! Ho pubblicato il capitolo un giorno prima perchè non risucivo più a contenermi... Eravate tutti così convinti che finalmente Bra e Goten stessero insieme! Hahaha, ma davvero pensavate che sarebbe stato così semplice?
Passando alla foto che ho messo, dico subito che con il capitolo non c'entra molto, però volevo sottolineare l'amore tra Vegea e Bra, e quella mi sembrava la più bella per farlo! 
Su facebook stiamo crscendo, anche se alle velocità di una tartaruga con un unghia incarnita, forse dovrei cambiare il nome del gruppo... Che ne dite di "Il mio Saiyan"... bello? Proponete anche voi dai, recensite e lasciatemi un commento, anche breve, non mi scrivete più tanto... :) Un abbraccio e al prossimo capitolo!


Il capitolo n.18 uscirà Giovedì 1 Febbraio 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 18



Quella notte Bra non aveva chiuso occhio. L’aveva passata in piedi, davanti alla finestra a pensare mentre di tanto in tanto una piccola lacrima le rigava la guancia.
Decise di scendere in cucina per fare colazione, ma visto che erano appena le sei e mezza volle aspettare, per non dare sospetto a nessuno della sua notte in bianco.
Tornò in camera sua, aprì un cassetto e vi trovò dentro delle vecchie foto, si mise a guardarle, erano di gite scolastiche, di lei e i suoi amici, dei compleanni precedenti insieme alla famiglia Son, riuscì a sorridere, e quando erano le otto decise di scendere.
In cucina vi erano Vegeta e Trunks che parlavano in modo molto accesso di fatti loro, mentre Pan tentava di lavare due tazze cercando di non far caso alle urla del cognato e del moroso.
-La devi smettere di dirmi cosa devo fare papà, non sono un bambino per la miseria!-
-Io non la smetto di dirti cosa devi fare fino a che tu non impari a prenderti le tue responsabilità!-
-Ma cosa ne potevo sapere io che quella la sta notte se ne sarebbe scappata!-
Vegeta fece un ringhio per poi far mutare i suoi capelli di color oro. –Per Dio Trunks! L’ho sentita io, come fai a non essertene accorto!-
Allora anche il giovane si trasformò. –Perché io non ho il sonno leggero come il tuo! E non sento anche il granello di polvere che cade per terra!-
Bra diede un colpo di tosse e i due la guardarono facendo subito tornare i capelli allo stato normale.
-Buon giorno Bra! Dormito bene?- chiese Pan porgendogli una tazza che riempì con caffè bollente.
-Buon giorno..- e guardando il fratello e il padre. –..A tutti!-
Si sedette nella sedia vuota.
–Con te faccio i conti dopo!- disse Vegeta puntando il dito verso Trunks che lo guardava con aria di sfida.
Appena Vegeta tolse le tende il campanello di casa suonò. Si sentì la voce di Bulma provenire da infondo al salotto.
–Vado io!- Poi la porta si aprì. –Ciao Goten, che sopresa? Entra pure!-
-Buon Giorno Bulma, grazie per l’invito, ma vorrei parlare con Trunks, in privato..-
-Ok, ho capito!- e facendogli l’occhiolino chiamò il figlio che uscì velocemente della cucina per correre incontro all’amico.
Bra sentendo quella presenza davanti a casa sua si era irrigidita e con ancora appoggiata la tazza si caffè alle labbra, fissava il vuoto in cerca di un appiglio.
Appena la porta si richiuse Pan appoggiò la mano sulla spalla dell’amica.
-Tutto bene?-
Questa prese paura, e fece accidentalmente cadere la tazza sul tavolo rovesciandone il contenuto.
Intanto i due giovani camminavano fuori, stavano percorrendo tutto il marciapiede con le mani in tasca.
-Allora? Cosa è successo?-
Goten era distrutto moralmente. –Valese mi ha lasciato!-
Trunks si fece una risatina. –Non ne vedo il problema, tanto quella era solo la tua scopamica!-
-Infatti non sono venuto qui per parlare di questo..-
-E di cosa allora?-
Il moretto sopirò. –Amico, ormai  ne sono sicuro, sono innamorato di Bra!-
-Di mia sorella?-
-Si! Quante Bra conosci?-
Trunks sorrise. –Bè se questa era una novità devo dirti che era abbastanza risaputa!-
-Come faccio a dirtelo!?- Egli si bloccò e prendendo l’amico per le spalle. –Ho bisogno che mi aiuti a riconquistarla!-
Il Saiyan sgranò gli occhi. –A parte che lei, se te lo fossi dimenticato, è mia sorella! E poi come potrei mai aiutarti? Sei tu quello bravo con le ragazze, micca io!-
-Ma lei è tua sorella, la conosci meglio di me! E credo che non ci riuscirò mai da solo dopo tutti i guai che ho combinato!-
-Io invece credo di si!-
-Trunks! Ti prego, te lo sto chiedendo come amico, non abbandonarmi proprio adesso!-
Gli occhi del giovane erano lucidi come la pioggia, e le sue mani tremavano a ritmo del suo battito.
-Goten, io..- Poi una lacrima rigò il suo viso. -..Ti aiuterò! Non posso vederti così!-
Egli non credeva a ciò che aveva appena udito. –Davvero?- Gli saltò al collo e lo abbracciò fortissimo.
-Sei il migliore, non avrei mai pensato che avresti accettato! Sei un grande amico, grazie!-
Quella scena diventò prima molto omossessuale, ma poi dolcissima agli occhi dei passanti che giravano per il quartiere.
Tornarono indietro parlando della sera prima e di cosa fosse successo tra Goten e Valese, ma Trunks non volle accennare minimamente della fuga di Bra verso casa dell’amico.
-E quindi gli ho semplicemente detto che non l’amavo più, e che adesso amavo un'altra donna, lei non ha pianto, e nemmeno strillato, ha preso le sue cose e si è diretta verso la porta. E non mi ha più richiamato, per lo meno sino ad adesso!-
-Amico mio, ti sei tolto un bel peso! Quella era solo una cozza attaccata a te, fidati!-
I due ridevano e scherzavano come due bambini, sembrava che tutti i loro pensieri fossero dissolti nel nulla e che la loro mente si fosse liberata come quando erano dei piccoli marmocchi sempre pronti a combinare marachelle.
Arrivarono davanti a casa Brief.
-Vuoi entrare Goten? Credo che lei stia ancora facendo colazione…-
-Mi farebbe piacere! Almeno così possiamo chiarire per ieri..-
I due entrarono.
-Pan! C’è Goten!-
La ragazza corse incontro allo zio abbracciandolo. –Ciao Goten, che bello vederti, entra ed accomodati pure!-
Egli rise. –Ormai Pan sembra che questa sia anche casa tua! Comunque devo parlare di una cosa con Bra!-
-Allora la trovi in camera sua al piano di sopra.-
-Grazie!-
Il ragazzo fece i gradini due a due e arrivando finalmente davanti alla porta della sua camera una mano gelida gli si appoggiò sulla spalla.
-Non ti conviene entrare li dentro!-
-Vegeta?-
I Saiyan sorrise. –In persona!-
Goten si voltò. –Buongiorno! Come stai?-
-Bando alle ciance pezzente, te lo dico solo una volta, stai lontano da mia figlia! Perché se ti vedo ancora ronzare intorno a lei ti darò io un vero motivo per piangere!-
Quelle parole uscite così fioche e pesanti dalla bocca di Vegeta non fecero che raggelare il sangue nelle vene del ragazzo che indietreggiò freneticamente.
-Scusa, io non volevo farti..-
-Ovvio che non volevi farmi arrabbiare!- Lo precedette il padre furioso. –Nessuno vuol fare arrabbiare il principe dei Saiyan!- gli si avvicinò e portando la sua bocca all’orecchio di Goten disse. –Vattene subito da casa mia!- e gli sferrò un pugno nello stomaco che fece piegare il giovane in due.
Poi con le mani in tasca andò in salotto mentre Goten, in ginocchio tremava dal dolore.
Dopo non molto il giovane si ricompose e girò i tacchi, quando la porta della camera davanti a lui si aprì.
Uscì Bra, tutta tirata a lucido.
-G-Goten!-
-Bra!- Le parole si mozzavano in gola ad entrambi.
-Cosa ci fai qui?-
-Devo parlarti!-
Lei lo scostò gentilmente per poi passare oltre. Goten vi rimase male al gesto della ragazza, e dopo aver stretto i pugni per trattenere la disperazione e la rabbia scese le scale, salutò solo Trunks, Pan e Bulma e infine se ne andò di corsa.
Trunks e Pan andarono nella loro camera per rifare il letto e prepararsi per la giornata.
-Di cosa avete parlato fuori te e Goten?-
-Nulla d’importante…-
Pan sapeva che stava mentendo, lo conosceva troppo bene.
-Perché non me lo vuoi dire?-
-Pan, mi ha chiesto di aiutarlo a mettersi con mia sorella! Non lo so ma dare Bra nelle braccia di un altro uomo mi mette a disagio, anche se questo è Goten, il mio migliore amico..-
-Ma devi ricordarti che se non ci fosse stato lui io e te non ci saremmo mai messi insieme..-
-Infatti anche per questo che ho accettato!-
-Sei un amore!-
Lui sorrise e poi andò a farsi la doccia mentre la sua donna si faceva bella.

Eccomi qui! allora inizio dicendo a tutti SCUSA! mi dispiace non aver rispettato i tempi nel postare il capitolo 18, ma ci sono stati degli inconvenienti che mi hanno impedito di farlo, poi sono partita per andare un weekand in Spagna e non ne avevo la possibilità, ma ora, che avete letto il capitolo 18 vi comunico che la vostra attesa e pazienza verrà premiata perchè pubblicherò oggi stesso il prossimo capitolo!
Però non dimenticatevi di recensire anche questo capitolo! baci!
SpiraleOvale95

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 19



E come volevasi dimostrare, quell’amore non era destinato a fiorire, e le paura di Goten erano diventate certezze. Vegeta era assolutamente contrario a questo fidanzamento, e glielo aveva fatto capire in modo molto esplicito, procurandogli anche un sonoro mal di pancia e un livido sull’addome.
Poi Bra, tanto per incoronare la più brutta giornata della sua vita, non gli parlava più. Cosa fosse successo? Se lo stava chiedendo da un ora!
Volò verso casa. Ma non la sua, quella dei suoi genitori, gli faceva visita tutte le settimane per allenarsi con il padre, o solamente per scambiare due chiacchiere con la madre.
I rapporti che aveva con loro erano stupendi, e almeno su questo lato era davvero fortunato.
Arrivò davanti a casa, e fu accolto dalle solite grida della madre mentre sgridava il marito per qualche insulsa ragione.
-Goku! Guarda qui! Lasci tutto in giro, questa casa è un porcile! Vuoi aiutarmi a mettere apposto? Si o no?-
-Sto arrivando Chichi, aspetta! Urca, quanto sei agitata oggi!-
-Agitata!? Io!? Oh, questa poi!-
Goten entrò. –Ciao mamma!-
-Amore mio!- La donna saltò al collo del figlio che la sollevò di qualche centimetro da terra.
-Figliolo! Cosa ci fai da queste parti?- Chiede Goku grattandosi la testa.
-Niente, avevo solo voglia di vedervi!-
Chichi si infuriò, di nuovo. –Come “cosa ci fai da queste parti?”, questo è tuo figlio Goku, può venire qui quando vuole!-
-Grazie mamma!-
-Allora ti alleni con me?-
-Certamente papà! Vado a prendere una divisa nella mia vecchia camera e poi andiamo!-
-Guarda Goku che non te la scampi, quando tornate devi mettere apposto tutto il casino che c’è qui dentro!-
Il guerriero sorrise. –Non cambierà mai tua madre!-
Andarono non molto lontano da casa, in quel posto. Che al giovane era fin troppo familiare.
Quell’albero di ciliegio, che in quel anni era diventato ancora più grande e maestoso, pieno di fiori.
Ed ecco i ricordi, lui e Bra, sotto a quell’albero, a ridere e a stare insieme, fino a che, non ci fu quel bacio, quel maledettissimo bacio ma meraviglioso bacio.
Egli si fermò, e lo sguardo tremava, i dolori salivano verso il cuore insieme alle lacrime.
-Tutto bene figliolo?-
-Si papà, alla grande!-
Goku non era il padre più furbo o intelligente del mondo, ma i suoi figli li conosceva, (Per quel poco che era stato con loro), e quindi gli andò vicino.
-Raccontami! Cosa è successo?-
Il ragazzo cercò di prendere tempo, ma alla fine cedette e raccontò la storia sua e di Bra al padre che incredulo lo fissava.
Erano seduti per terra e mentre parlavano piccole gocce di lacrime cadevano dal viso del giovane.
Dopo un poco di tempo. –Aspetta! Quindi tu sei innamorato di lei?-
-A quanto pare, si…-
Goku rise portandosi la mano dietro la testa. –Ti sei procurato una bella gatta da pelare figliolo!- rise ancora, questa volta con più foga. –Mi piacerebbe proprio sapere che ne pensa Vegeta di tutto questo intrigo!-
Goten sbiancò. –Ecco.. Lui.. Non è che sia d’accordissimo..-
-In che senso?- Il padre si ammutolì e fissava il figlio che sprofondava nell’imbarazzo.
-Oggi l’ho incontrato, e mi ha ordinato di stare lontano da lei se no mi avrebbe dato lui un motivo per piangere… E poi mi ha tirata un pugno nello stomaco…-
A questo puntò Goku riscoppiò a ridere ancora più forte di prima. –Ahahah, Vegeta ti ha detto… UhUhUh, e poi ti ha anche tirato un Ahahah!-
-Non lo trovo divertente!-
-Ahahah, scusa figliolo, è che non riesco proprio a smettere! Ahahah, Vegeta! Quel Vegeta! Oddio, ma è proprio cambiato! Anzi no, non è cambiato per niente! Ahahah!-
Ormai il Saiyan era sdraiato per terra piegato in due dalle risate. Il figlio lo guardava, prima con uno sguardo molto distaccato, ma poi si mise a ridere con lui. Quella scena era comica e tenera allo stesso tempo.
Dopo dieci minuti buoni Goku riuscì a calmarsi.
-E quindi cosa hai intenzione di fare?-
-Niente!-
Sbarrò gli occhi. –Come “Niente”?-Mise le braccia intorno al petto e alzandosi in piedi iniziò a sbraitare. –Ti pare che io non abbia fatto “Niente” quando Freezer voleva impadronirsi del pianeta Namek e prendersi le sfere del drago?-
-No ma io..-
-Ti pare che io non abbia fatto “Niente” quando ci siamo ritrovati a combattere contro Cell?-
-No di certo, ma..-
-Ti pare che io non abbia fatto “Niente” quando Majinbu minacciava di spazzare via la razza terrestre e tutto l’universo?-
-No!-
-Allora come ti permetti di non fare “Niente!”-
-Hai ragione, andrò da lei e la conquisterò, costì lottare anche contro Vegeta! Grazie papà..-
E detto questo volò via.
Goku si sedette per terra esausto, dopo quella sfuriata gli era venuto un gran mal di testa, però si sentiva meglio.
-Ora capisco perché Chichi fa sempre così con me..-Poi alzò la testa al cielo. –Lottare contro Vegeta? Oddio, forse l’ho incitato troppo!-
Ma Goten era già lontano ormai, volava verso casa sua, felice e pieno di buone aspettative, ora niente avrebbe potuto rovinargli quella meravigliosa giornata.
Tranne però…
-Non voglio più vederti!-
-Avanti Pan torna in casa!-
-Non ci penso nemmeno!- E prese il volo, andando a sbattere però contro Goten che la prese per le braccia.
-Pan cosa è successo?-
-Lasciami Goten, non voglio più vederlo!- detto questo si liberò dalla presa del ragazzo volò veloce verso un luogo non preciso.
Anche Trunks allora la inseguì ma venne fermato dalla stretta dell’amico.
-Lasciami Goten, devo andare da lei!-
-No, stai tranquillo, la conosco, lasciala sfogare!-
Trunks sembrava non calmarsi, e si dimenava come un pazzo. –Non mi interessa, lasciami!-
-Mi vuoi ascoltare per una buona volta? Lasciala calmare, qualsiasi cosa sia successa! Poi gli parlerai domani!-
Il ragazzo si fermò, e non si dimenò più, si lasciò cadere al suolo e l’amico non fece in tempo a prenderlo.
Un grande tonfo risuonò nell’aria.
-Trunks!- L’amico gli andò vicino e alzandogli la schiena da terra dal suolo lo chiamava a gran voce.
-Ho fatto un guaio amico! Sono un cretino, l’ho persa per sempre!- Adesso delle piccole lacrime affioravano sugl’occhi del Saiyan sdraiato al suolo. –Se fossi stato fermo quella notte!-
-Ma cosa stai dicendo? Stai delirando?! Calmati!-
-Lasciami solo!- detto questo scatenò intorno a se una grande scarica d’energia che sbalzò l’amico a qualche metro di distanza, per poi volare via nella direzione opposta a quella in cui era diretta la sua amata.
Bulma guardava la scena sulla soglia della porta, e non appena Trunks fu lontano corse incontro a Goten per aiutarlo a rialzarsi.
-Goten! Oddio, hanno litigato! Dovevi sentire cosa si dicevano, è stato orribile! Devi parlargli, presto!- Anche la madre era parecchio preoccupata, e non riusciva a finire una frase senza un singhiozzo.
-Bulma, calmati, spiegami che è successo?-
-Non lo so, solo che hanno iniziato ad urlarsi addosso, l’uno con l’altra, fino a che Pan non è scappata! Diceva che non lo voleva vedere mai più e che era solo un porco! Ti giuro che se avessi potuto fare qualcosa sarei intervenuta io stessa, ma nel giro di dieci minuti era già successo tutto!-
-Ok, grazie, vedrò di parlargli!- Poi il moretto prese il volo e andò verso la direzione dove era volato Trunks, sicuro di ritrovarlo grazie alla sua aura spaventosamente alta e irrequieta.

Eccolo! Il 19! Credo che sia uno dei capitoli più carini visto che c'è un dialogo molto affettuoso tra Goku e Goten, e direi che rispecchia anche molto, forse, il vero carattere dei personaggi, poi che dire, spero vi sia piaciuto e che mi perdoniate per il ritardo! Un bacio a tutti quanti e venite a trovarmi su facebook, il nome della pagina è cambiato e adesso mi chiamo "Anche i Saiyan possono innamorarsi".
SpiraleOvale95


Il prossimo capitolo uscirà giovedì 8 Marzo

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 20



Davanti a lui non vi era altro che una distesa d’erba bruciata, e un ragazzo, con i capelli dorati che fissava il vuoto.
-Trunks!-
Egli si girò, non aveva le pupille negl’occhi, e una strana aura rosso fuoco ondeggiava intorno al suo corpo.
-Vattene!- e gli tirò contro una grande scarica di piccole sfere d’energia, il ragazzo provò a schivarle tutte, ma il suo scarso allenamento gli costò qualche graffio. Cadde a terra.
-Ma cosa ti prede? Sei impazzito?-
-Ti ho detto vattene!- e un'altra scarica di micro sfere si abbatté contro il giovane che si parò con il solo braccio.
Questa volta, quando il fumo si placcò, Goten era sdraiato per terra, il sangue gli scendeva dal braccio, e i vestiti che portava indosso erano ormai quasi tutti strappati.
-Mi vuoi dire che ti prende?- Trunks fece per girarsi e lanciare un attacco letale all’amico che però si scansò e volandogli velocemente incontro gli afferrò i polsi costringendolo a piegarsi su se stesso dal dolore.
Ma questa mossa non servì a molto, perché un forte calcio risuonò nello stomaco di Goten, sembrò vibrargli pure l’anima e un piccolo sputo di sangue uscì dalla sua bocca.
Egli cadde atterra con le mani avvolte attorno allo stomaco. –Vorrei sapere che ti prende!- Sputò ancora del sangue. Poi urlò. –Tu sei mio amico Trunks! Che cosa ti prende?-
Le pupille verdi ritornarono a spuntare negli occhi vitrei del ragazzo, e il senno torno ad affiorare nella sua mente.
-Goten, io…- Ormai era tardi, l’amico era sdraiato in due dal dolore, perdeva sangue e non riusciva a rialzarsi.
Il Saiyan se lo caricò sulle spalle e lo portò direttamente a casa sua nell’infermeria. Chiamò la madre che lo medicò e dopo averlo attaccato ad una flebo calmò il figlio dicendogli che si sarebbe ripreso presto.
I due uscirono dalla stanza, e dopo poco entrò la persona che Goten era meno propinquo a vedere. Vegeta.
-Ti ha ridotto malaccio mio figlio, è?-
Goten fissava il vuoto cercando di non incontrare con lo sguardo quei due piccoli occhi che lo perforavano da parte a parte. -Non era in se!-
-Oh, lo so bene. Sai, non è la prima volta che un Saiyan fa male ai suoi amici nei momenti di rabbia, anzi è piuttosto normale nei momenti in cui non si ha la completa lucidità mentale!-
-Non ti seguo?-
Vegeta si sedette in una sedia vicino al ragazzo, e girandosela su se stessa si sedette al contrario appoggiando le braccia sullo schienale ed incominciò un discorso abbastanza serio.
-Ogni volta che un Saiyan ha uno shock emotivo le sue emozioni diventano incontrollabili, e la sua mente non riesce più a ragionare in modo lucido, la sua forza aumenta vertiginosamente e attacca amici e nemici, un po’ come quando io, tuo padre o tuo fratello ci trasformarono in scimmioni. Siamo carichi di adrenalina, e ciò impedisce noi di ragionare sul da farsi.-
-Quindi non l’ha fatto intenzionalmente?-
-Credo proprio di no!-
-Che bella notizia, grazie Vegeta!-
-Senti pidocchio, io non sono venuto qua per aiutarti, ma solo per mandarti via al più presto da casa mia, quindi dentro a quel cassetto sotto al comodino ci sono dei fagioli di Balzar, mangiane uno e sparisci in fretta da qui!-
Detto questo uscì dalla porta sbattendosela alle spalle.
-Non cambierà mai!- il ragazzo mangiò un fagiolo e dopo pochissimo tornò subito in forze, si staccò le flebo e alzandosi dal lettino ebbe solamente un lieve giramento di testa.
Uscì dall’infermeria e di soppiatto andò in camera dell’amico.
-Ehy Trunks? Sei qui?-
Egli era sotto la doccia che si stava lavando, ma all’udire di quella voce spense l’acqua. –Arrivo subito Goten!-
Dopo un paio di minuti i ragazzi erano tutti e due seduti sul letto, come quando erano giovani e parlavano dei loro affari.
-Spiegami cosa è successo?-
Trunks divenne rosso. –A dire il vero mi sento un po’ in imbarazzo a parlarne.. ma.. io.. Non sono Vergine.-
Goten sbiancò, e poi aprì la bocca talmente tanto che sembrava dovesse toccare il suolo. –Tu, cosa?-
-Mi dispiace Goten, ma sarebbe venuto a galla prima o poi, quindi..-
-No, amico io non ti seguo, spiegami meglio! Vuoi dire che mia nipote non è più Vergine? Ho capito bene?-
-Ecco, è qui che ti sbagli- le gote di Trunks si colorarono di un rosso fuoco mentre l’amico si portava una mano dietro la testa e ascoltava quella storia tanto assurda. -Una sera, mentre io e te eravamo andati a una festa una ragazza mi aveva preso da parte. Ti ricordi Elisa? Quella con i capelli neri? Gli occhi azzurri?-
-Certo, una bella zuccherina, credo di averci passato anche qualche notte insieme ma lei.. Ok, scusa, vai avanti!-
-Erano da tre mesi che non vedevo Pan perché lei si doveva preparare per l’esame di maturità, e in quel periodo avevamo anche un po’ litigato, ed è successo, su questo letto!-
-Stai scherzando?- Goten si alzò in piedi anche un po’ disgustato.
-No amico, e se solo sapessi quanto mi sento in colpa! Vorrei non aver mai fatto una cosa del genere, ma avevo gli ormoni sparati a mille, cavoli a 20 anni chi è che non lo ha mai fatto? Poi non è stata una cosa romantica, non ci siamo mai nemmeno baciati durante… il… bè hai capito!-
-Io non ci credo!- Goten non sapeva se ridere o disperarsi, il suo caro amichetto timidino e discreto aveva fatto sesso con una ragazza che aveva appena conosciuto!
-Amico lo sai che non ti direi mai delle balle! Ti prego aiutami, io non posso vivere senza lei!-
Goten rise. –Adesso sai cosa si prova a dipendere da qualcuno!-
-Non scherzare, la cosa è seria, io la amo davvero Pan!-
-Stai tranquillo, aggiusteremo tutto! Vedrai! Ma piuttosto perché glielo hai detto?-
-Sono stato costretto il rimorso mi stava divorando l’anima! Non c’è la facevo più! Anche se speravo in una reazione un  po’ più comprensiva..-
-Davvero?-
-No.. ma era l’unica cosa che potevo fare.. Sono disperato!-
-Non ti preoccupare ti ho detto, farete pace e tutto tornerà come prima!-
-Ma come Goten? Lei mi odia, e sinceramente, mi odio anche io…-
Il moretto si avvicinò all’amico e dandogli un’amichevole pacca sulla spalla gli disse: -Ci penso io!-
Uscì in fretta dalla stanza e nel corridoio vide Bra, che si avviava verso il bagno.
-Ciao Bra!-
-Goten?-
Il ragazzo gli corse in contro. –Non posso stare qui tanto, anche perché se tuo padre vede che parlo con te mi uccide, ma volevo chiederti se ti andava di prendere un caffè insieme domani?-
La ragazza si trovò un po’ spiazzata.
-Non voglio che tu mi risponda, pensaci, e se mai vorrai venire ci incontriamo al bar di fronte al cinema alle dieci. Ciao!- e detto questo le prese la mano e le diede un piccolo bacio sulla guancia. Poi corse via mentre la ragazza rimase paralizzata sulla porta con una mano appoggiata alla gote e un dolce sorriso che spuntava sulle sue labbra.
Goten salutò velocemente i due genitori e poi scappò di casa, fuori era buio, ma sapeva benissimo dov’era Pan, e anche se era notte non perse tempo, e volò fino a casa di Gohan.
Non poteva essere che lì, era tardi, ma sicuramente il fratello l’avrebbe fatto entrare.
Suonò il campanello, ed aspettò, una luce si accese e Videl corse giù per le scale.
-Goten! Che ci fai qui a quest’ora?-
-Ciao Videl! Scusa l’orario, ma cerco Pan! Puoi chiamarmela!?-
-Guarda che Pan non c’è!-
Il cuore del giovane parve fermarsi, -C-come non c’è?-
La madre sbiancò, mentre il fratello del Saiyan scendeva le scale stropicciandosi gli occhi.
-Che succede?-
Videl scoppiò a piangere. –Pan è sparita!-
-Cosa stai dicendo Videl? Cosa è successo?-
Goten prese la parola mentre Gohan strinse forte a se Videl che piangeva a dirotto. –Pan e Trunks hanno litigato, io credevo che fosse qui, ma non c’è, e a dire il vero non ho la minima idea di dove sia!-
Il fratello maggiore, vista la sua saggezza e calma in situazioni critiche scostò la moglie.
-Te Videl stai a casa, nel caso tornasse, io e te Goten andremo a cercarla!-
-Chiamo anche Trunks?-
-Di corsa!- e sfrecciarono tutti e due veloci nella volta scura della notte.

Eccomi qui, siamo arrivati al capitolo 20, non mi sembra quasi vero, pensare che il primo gennaio pubblicavo l'inizio di questa storia, non so se sono lenta o troppo veloce... Sicuramente Lenta... xD Dai ditemi tutti cosa ne pensate della mia scrittura, sono migliorata o peggiorata, vi piace leggere, la scrittura è fluida o ci sono tante imperfezioni? Dite voi e poi passate qui!
Il capitolo n. 21 uscirà il 12 Marzo!

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 21

Il telefono a casa Brief squillò prepotentemente nel pieno della notte, erano circa le due, e solo Bulma si alzò per rispondere.
-Pronto?-
-Bulma! Sono Goten! Devi passarmi assolutamente Trunks, Pan è sparita!-
La donna ci mise qualche secondo per connettere e comprendere appieno la frase del giovane, ma poi senza nemmeno rispondere corse nella camera del figlio. Lo trovò seduto sul letto con la testa tra le mani.
-Trunks! C’è Goten al telefono, dice che Pan è sparita!-
Il ragazzo corse a prendere il cellulare e se lo appoggiò all’orecchio, si fece dire il posto preciso dove si trovasse l’amico ora e volò via.
Non ci mise molto ad arrivare.
-Goten!-
-Trunks! Finalmente sei qui! Sono andato a casa di mio fratello, ma lei non c’era, non sentiamo la sua aurea e non abbiamo la ben che minima idea di dove sia!-
-Allora, dividiamoci, io chiamerò anche mio padre, più siamo e meglio è! Chiama anche Goku, vedrai che in cinque la troveremo!-
-ok!-
I due volarono dalla parte opposta di quell’altro, e, come si erano appena detti, andarono a chiamare aiuto, mentre Gohan perlustrava la zona.
Goten arrivò in un batter d’occhio nella sua vecchia casa, e suonando violentemente il campanello aspettò che qualcuno gli venisse ad aprire.
Il padre si affacciò dalla finestra.
-Chi è?-
-Papà, sono io! Pan e sparita e non la troviamo, puoi aiutarci a cercarla?-
-Cosa? Arrivo subito!- in due minuti Goku si vestì e corse incontro al figlio, e volarono via insieme verso casa di Trunks.
Nel frattempo il figlio del principe dei Saiyan era andato a svegliare il padre.
-Papà! Pan è scomparsa! Devi aiutarci a trovarla!-
Vegeta si alzò lentamente dal letto, quasi come un orso che si risveglia da un lungo letargo.
-Non mi interessa!-
-Ma cosa stai dicendo papà! Devi aiutarci!-
-Credo di essere stato sufficientemente chiaro figliolo! Sono affari vostri, a me non interessa nulla!-
-Vegeta!- Una voce femminile interruppe la conversazione. –ma cosa ti salta in mente! Scendi dal letto, vestiti e aiuta tuo figlio!-
-Questi non sono affari che ti riguardano, donna!-
Bulma odiava quando suo marito la chiamava così, la faceva sentire una schiava ed una nullità, lo prese per la maglietta, anche se era cosciente che per quanto avesse desiderato, non gli avrebbe mai potuto far del male.
-Non chiamarmi così brutto scimmione! Adesso tu aiuti tuo figlio, e poi quando torniamo a casa facciamo i conti!-
-Thzs! Sai che paura che mi fai!-
-Infatti non intendo farti paura, voglio metterti al corrente che non sono obbligata a stare con un rude villano come te!- Trunks guardava i genitori litigare, e vedeva quanto amore ci fosse nei loro occhi, anche in quei momenti così tesi e cupi.
-Vado, ma quando torno dobbiamo parlare!-
Trunks sorrise, e la madre ricambiò lo sguardo. Volarono via, e Bulma li guardò sfrecciare nel cielo buio.
Non gli piaceva minacciare Vegeta di lasciarlo, ma era l’unico modo per colpirlo nel profondo, sapeva quanto lui tenesse a lei, e per questo giocava sempre a suo vantaggio, anche se sapeva che non ne sarebbe mai stata capace, perché per quanto fosse rude, spietato e insolente, lui era il suo uomo, quello che l’aveva fatta innamorare, e quello che sapeva amarla anche solo con uno sguardo.
Intanto che volavano padre e figlio non spiccicavano parola, fino a che Vegeta ruppe quel imbarazzante silenzio per chiarire una cosa.
-Non sono venuto perché mi interessa dell’incolumità di Pan, sia chiaro, ma solo perché ci tengo a tua madre!-
-Lo so papà!- Trunks lo guardò, era fiero di se e volava veloce guardando solo davanti a lui. –Grazie!-
Vegeta sorrise senza farlo notare al figlio, gli piaceva aiutarlo ed essere un buon papà, doveva e voleva essere quel padre che lui aveva sempre voluto avere.
Si incrociarono con Goku e Goten, quindi, salutandosi si spiegarono la situazione.
-Io e Goten cercheremo di qua! Tu papà, e Goku, andrete verso Ovest, ci incontriamo quando sorge il sole in questo punto preciso! Via!-
E volarono tutti e quattro veloci.
Vegeta era seccato dalla presenza del suo rivale di fianco, ma non poteva far altro che essere affascinato dalla loro amicizia, che si era trasformata in un rapporto così solido, dopo tanti anni di lotte.
Ovviamente non aveva perso il desiderio di combattere contro di lui e misurare la sua potenza, anche se era fermamente convinto che quel combattimento sarebbe solo stato un modo per soddisfare un suo desiderio che fremeva dentro lui da troppo tempo ormai.
-Come sta Bra?- Goku spiazzò il Saiyan con quella domanda, lo distolse dai suoi pensieri, ma non gli fece perdere la concentrazione sul volo.
-Sta benone, ormai ha finito la scuola e lavora in uno studio di un dottore come segretaria!-
-Urca! Certo che è proprio cresciuta!-
Vegeta sorrise, era molto orgoglioso dei suoi figli, oltre che geloso, e teneva in modo particolare alla sua piccola bambina Bra, che anche se ormai non era più così piccola, lui la vedeva sempre come quella tenera bambina dalle ginocchia sbucciate che piangeva e lo abbracciava cercando conforto.
-Senti Vegeta, lo so che è una domanda molto diretta, ma…- Goku fece una pausa ad effetto lasciando il Saiyan sulle spine. –Ma perché non sei d’accordo sull’unione di Goten e Bra?- Questa volta il Saiyan perse la concentrazione e sbandò un po’.
-Ma cosa vai blaterando Kakarhot! È ovvio che non voglio che tuo figlio abbia una storia con mia figlia, e credo che sia abbastanza scontato che io pensi questo!-
Goku si grattò la testa. –A dire il vero lo è! Neanche a me andava a genio quando tuo figlio si è messo con mia nipote, ma alla fine è andato tutto liscio, fino ad adesso!-
-Non crederai che io mi beva questa menzogna, so benissimo che la cosa non ti ha assolutamente scalfito, quindi smettila di fare il filosofo!-
-Ok, non ti arrabbiare, dico solo che potresti dargli una possibilità, è un bravo ragazzo, e lo sai!-
-Ma so anche cosa ha fatto a mia figlia, ti prego Goku…- Quella era una delle poche volte che Vegeta chiamava il Saiyan con il suo nome da terrestre. -…Lasciami fare il padre!-
Goku alzò le braccia al petto in segno di resa, e guardò avanti a se. –Ok, figlia tua, regole tue!- Poi si grattò la testa in un modo alquanto isterico. –Mi piacerebbe proprio sapere dove si è andata a cacciare Pan!-
Vegeta però si lasciò sfuggire un esclamazione che lasciò di stucco l’amico. –Speriamo stia bene!-
Goku sorrise e continuarono a volare velocemente.
Dall’altra parte Goten e Trunks si erano appena divisi per cercarla in un territorio abbastanza grande, pieno di piante e rocce.
-Pan! Rispondi? Dove sei?- il moretto la cercava a gran voce, invece l’amico guardava ovunque, nella frenesia di quei movimenti non spiccicava parola, solo qualche singhiozzo soffocato.
-Dove sei amore mio!-
Guardarono per un tempo infinito in mezzo a quella selva. Poi quando si rialzarono in volo scorsero in lontananza Gohan, che anche lui volava alla ricerca della figlia.
-Ehy! Gohan! Novità?-
Il fratello maggiore abbassò gli occhi, era disperato, e la sua faccia aveva i segni di qualcuno che aveva pianto molto.
Trunks provava vergogna a guardare quel Saiyan negli occhi, sentiva che era tutta colpa sua ma per fortuna questo fu abbastanza evidente agli occhi di Gohan.
-Trunks!- Il ragazzo alzò gli occhi che finirono, quasi l’avessero fatto apposta su quelli del padre di Pan. –Stai tranquillo, la troveremo!-
Era servita solo quella frase per dare un barlume di speranza ai tre giovani che dopo un veloce sorrise volarono via alla ricerca della Figlia, Nipote e Compagna di vita!

Eccovi uno di quei capitoli un pò morti... non è successo nulla di strano, ma ci stiamo avvicinando al cuore della vicenda! Mi raccomando continuate a seguirmi su Facebook! Poi volevo ringraziare tutti quelli che commentano i miei capitoli e che hanno la storia nei preferiti o nelle seguite.. e perchè no, anche nelle ricordate! Grazie di cuore! A prossimo capitolo che uscirà Domenica 18 Marzo!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 22

Quella donna mi ha voluto, anche se ero un mostro, e mi ha trasformato in quello che io sono adesso, si è lasciata alle spalle il mio passato guardando solo il mio presente, e mi ha amato ogni giorno insegnandomi il rispetto della vita e dell’amore!


-Buongiorno mamma, cosa succede?-
Bulma non si era accorta della sua presenza, e prese paura. Poi accennò un sorriso sforzato. –Nulla tesoro!-
Bra fece spallucce e si sedette anche lei attorno al tavolo. Si guardò intorno. –Dov’è Trunks? E Pan?-
La madre piegò la testa e delle piccola lacrima che era stata rinchiusa nel suo cuore fino a quel momento uscì per bagnare quelle sue piccole guance rose. Allora Bra capì.
-Mamma, cosa è successo? Parla!-
-Nulla di grave tesoro! Stai tranquilla!-
La ragazza era già in fermento visto che aveva capito dall’espressione della madre che era successo qualcosa di grave, si alzò e puntò i pugni al tavolo. –Dimmelo!-
Bulma si spaventò, quando Bra reagiva in quel modo vedeva nei suoi occhi quelli di Vegeta e ne provava sempre un certo timore.
-Pan è sparita, tuo padre e tuo fratello sono andati a cercarla insieme a Goku e gli altri!- Bra cadde a sedere sulla sedia. Poi una miriade di pensieri affollarono la sua mente.
-Dove potrebbe essere? E se gli fosse accaduto qualcosa di orribile e nessuno la ritrovasse? Pan! La mia migliore amica!-
Si alzò puntando quel suo sguardo gelido contro la madre.
-Che c’è tesoro!?-
-Vado a cercarla!-
Bulma allora si infuriò e alzandosi in piedi fece cadere la sedia alle sue spalle. –Tu non vai da nessuna parte da sola! Hai capito? Stai qui a casa con me!-
-No!- Corse in camera sua, si mise dei pantaloncini corti e una felpa e senza nemmeno pettinarsi i capelli o lavarsi la faccia si appoggiò sulla finestra e fece per spiccare il volo, quando qualcosa la fermò.
-Ti prego Bra, ascoltami! Tu non puoi partire da sola! Aspetta almeno che tuo fratello torni a casa, poi l’andrai a cercare con lui!- Bulma si era attaccata alla gamba della figlia che ormai volteggiava a qualche metro da terra.
-Mamma che fai? Staccati! Finirai per cadere!-
-Bra piccola mia non voglio perderti! Ascoltami, ti prego, aspetta tuo fratello!-
La ragazza scese al suolo e fece appoggiare la madre con i piedi per terra. Poi con una mossa velocissima si disfò della presa e volò lontano. –Stai tranquilla mamma, tornerò presto!-
Bulma piangeva come solo una mamma disperata sa fare e urlava il nome della figlia in quel mattino umido che sapeva di pioggia.
Intanto Vegeta e Goku si erano appena divisi, il primo si era avventurato in una foresta, mentre il secondo in una città non molto grande distante solo poche miglia dall’amico.
Il principe dei Saiyan, entrato nella selva notò una piccola luce che brillava avanti a se, vi andò incontro e trovandosi davanti a una cascata non poté che ammaliarsi di tanta grandezza e potenza, si fece avanti e vide come l’acqua era limpida e pura, quel posto era davvero incantato.
Notò poi una sagoma, sdraiata sopra a un sasso, si avvicinò, sicuramente era una ragazza del posto che aveva scelto quel luogo per riposarsi o pensare. Si avvicinò e capi che la ragazza non era sdraiata sul sasso, ma vi era aggrappata, arrancava a fatica.
Vi si avvicinò ancora di più e prendendola per le spalle le diede un aiuto a salire sul masso.
-Dovrebbe stare attenta signorina, le correnti sono molto forti nelle cascate.-
-Vegeta?!-
-Pan?-
Quella ragazza era proprio la figlia di Gohan, era fradicia dalla testa ai piedi e aveva i vestiti stracciati.
-Cosa ci fai tu qui?- Chiese lei.
-Sono venuto a cercarti! A dire il vero siamo in cinque tra io, tuo nonno, tuo zio insieme a tuo padre e a Trunks!-
A l’udire quel nome alla ragazza vennero gli occhi lucidi. Vegeta, alla vista di tanta innocenza e fragilità si intenerì e appoggiandosi accanto a lei si sdraiò portandosi le mani dietro la testa. La ragazza si sentì a disagio nel vedere Vegeta così umano. Ma non poté che provare anche un emozione nuova per quel rude Saiyan.
-Pan, perché avete litigato? Posso saperlo?-
Lei arrossì. –Perché lui non mi è stato fedele!-
Lui la guardò e si mise a ridere. –Tutto qui?-
Lei allora non capiva cosa egli ci trovasse da ridere in una situazione così delicata ed iniziò anche ad infuriarsi. –Direi che è già abbastanza!-
Il Saiyan si alzò e appoggiandosi sulle gambe si abbassò al livello della faccia di Pan, e cominciò a parlarle. -Vorresti sapere cosa ho fatto io?- lei stesse immobile fissando gli occhi neri di Vegeta che la perforavano, il suo cuore batteva a mille dal timore che le incuteva, ma nulla valeva l’adrenalina che metteva in corpo poter parlare così apertamente con il principe dei Saiyan. Cercò di muovere la testa, come se volesse fargli capire che non avrebbe desiderato altro in tutta la sua vita.
Allora Vegeta si allontanò un po’ da lei e cominciò a raccontargli la sua storia.
-Io ho ucciso delle persone, sono stato con delle puttane, ho tradito i miei amici tante volte credendo si essere l’unico essere più forte del universo!- Lei deglutì in modo molto rumoroso. –Io volevo uccidere tuo nonno e conquistare questo pianeta per darlo nelle mani di Freezer, eppure, guardami! Guarda come sono cambiato! E sai perché l’ho fatto!?-
-Non saprei?-
-Per Bulma!- Quel nome la paralizzo, Vegeta che cambiava per amore, non lo avrebbe mai detto! –Quella donna mi ha voluto, anche se ero un mostro, e mi ha trasformato in quello che io sono adesso, si è lasciata alle spalle il mio passato guardando solo il mio presente, e mi ha amato ogni giorno insegnandomi il rispetto della vita e dell’amore!-
Lei si trovò spiazzata da quelle parole, si sentiva davvero una stupida.
-Ti senti sciocca adesso? Vero?-
-Si, come fai a saperlo?-
Lui rise. –Perché il mio è il miglior caso che posso usare le far capire agli altri che c’è sempre di peggio!-
Lei gli sorrise. –Tu Vegeta non sei “il peggio”, se solo uno che ha avuto una vita difficile!-
-Può darsi… Ma ciò non cancella quello che ho fatto!-
Lei fece una pausa. –Ma lo rifaresti?-
Lui la guardò con aria dubbiosa. –Cosa?-
-Ridiventeresti quello eri?-
-Se vorrebbe dire perdere tutto quello che ho, allora no grazie, sto bene così!-
Lei gli sorrise.
-Ma ciò non toglie che provi ancora un piccolo senso di nostalgia per quei tempi..-
Lei gli sorrise ancora. Poi, come quasi un gesto involontario lo abbracciò. Lui non rispose all’abbraccio e le sue gote si colorarono di un rosso accesso.
-Grazie!-
Si scrollò la ragazza di dosso. -È meglio avvisare che ti ho trovata!- Vegeta si alzò in piedi e serrando i pugni cominciò ad urlare, la sua aura si alzò vertiginosamente e i suoi capelli si colorarono di un biondo quasi platino.
Subito, si riuscì ad intravedere da lontano una sagoma, volava verso di loro, era Goku.
-Pan!- saltò addosso alla nipote che quasi non ricadde in acqua. –Finalmente ti abbiamo trovata, ci hai fatto morire di paura!-
Lei si portò la mano dietro la testa. –Scusa nonno!- Intanto Vegeta continuava ad alzare la sua aura per avvertire anche il figlio e i propri amici.
Goten si fermò. –L’hai sentito?-
Trunks si concentrò finché non percepì anch’egli l’aura del padre. –Andiamo!-
Schizzarono via veloci verso la potenza, avvertendo anche Gohan, che ovviamente si era già accorto del fatto.
Bra nel frattempo aveva cercato in un piccolo paesello dove le due ragazze giocavano quando erano giovani, ma sentendo quest’aura potente si alzò in volo e si diresse velocemente verso il luogo da cui proveniva.
-Sto arrivando Pan!-
Stava volando ed era quasi arrivata al punto da cui veniva quell’aura, aveva capito avvicinandosi che si trattava di suo padre, e la cosa le metteva gioia.
Arrivata sopra al bosco vide altre tre persone che volavano in quella direzione.
-Bra!- era la voce di suo fratello, con lui c’erano anche Gohan e Goten. La ragazza si fermò.
I tre si avvicinarono. –Bra, vuoi dirmi che ci fai tu qui?-
-Sono venuta a cercare Pan!-
-Ma ti rendi conto che è pericoloso che ti muovi da sola? Come ti è saltato in mente!- Mentre il fratello della ragazza le dava una bella “tirata d’orecchie” a parole, Goten guardava la giovane, anche senza trucco e con vestiti molto semplici addosso era bellissima.
Anche Bra guardava il Saiyan con la coda dell’occhio, le piaceva vedere come lui fosse ammaliato dalla sua presenza.
-Mi stai ascoltando?-
-E calmati! Sono venuta solo a cercare Pan, come ti avevo già detto, al posto mio avresti fatto lo stesso!-
-Lo so! Ma io sono più grande e…- Un boato risuonò nel cielo e la ragazza dai capelli turchini sbarrò gli occhi.
Trunks non aveva capito che fosse stato quel suono, ma poi vide la sorella davanti a lui accasciarsi e lasciarsi cadere al suolo. La prese al volo.
-Bra!- Urlò Goten che corse anch’egli in suo soccorso.
-Ma che è successo?- La felpa che portava la ragazza aveva uno squarcio sulla schiena dal quale sgorgava del sangue.
-Ma che diavolo è stato?- urlò Gohan guardandosi intorno.
-Bra!- bisbigliò Goten all’orecchio della ragazza che stava lentamente perdendo i sensi.

Ecco il capitolo 22, spero vi sia piaciuto, ci ho messo molto per scriverlo, anche perchè visto che è un capitolo pieno di avvenimenti dovevo farvi capire bene cosa stesse succedendo.. Per chiunque si stesse domandando cosa sia successo a Bra devo dirgli che dovrà aspettare sino a Mercoledì 21.
Voglio scusarmi con tutti per questo mio dilungamento nel postare i capitoli, ma sono impallata, per l'ennesima volta, e non riesco ad andare avanti, spero di non annoiarvi troppo con l'attesa. Potrete però sempre seguirmi sul mio gruppo di Facebook dove pubblicherò il link delle mie storie quando usciranno e anche varie immagini.
Un bacione!
SpiraleOvale95

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 23

-Presto scendiamo!- Gohan spinse i ragazzi in mezzo alla selva, si appoggiarono sopra al suolo pieno di foglie, intorno a loro non vi era nessuno. L’aura di Vegeta si era stabilizzata.
-Bra, resisti!-Trunks teneva la testa della sorella tra le mani. Ella respirava a fatica.
Da dietro dei cespugli sembrò muoversi qualcosa. Sbucarono Pan, Goku che correvano a perdifiato, seguiti poi da Vegeta che con passo più tranquillo e le mani conserte seguiva i due.
Ma l’occhio del Principe cadde sulla figlia che esamine rantolava nelle braccia del fratello. –Cos’è successo Trunks!-
-Non lo so papà, abbiamo sentito un botto e poi Bra si è accasciata nelle mie mani, io non ho idea!-
Vegeta corse incontro alla figlia.
-Bra ma che ti è successo? Avanti parla!- Il principe scuoteva la figlia con rabbia sotto gli occhi increduli e impauriti dei compagni.
-P-P-Papà..- La rabbia del Saiyan cominciava a salire ancora di più, Pan allora corse incontro a Trunks che l’abbracciò forte a se.
-Dobbiamo portarla subito al pronto soccorso!- disse Goku, ma appena finì la frase un cacciatore sbucò da un cespuglio con un fucile puntato contro i nostri amici.
Li guardava senza provare timore per quei giovani, e con una specie di sorriso sembrava stesse giocando con la vita degli altri.
-E voi chi diavolo sareste?-
Ora era tutto chiaro, un cacciatore aveva spacciato i ragazzi, mentre volavano in cielo, per degli uccelli e aveva sparato.
-Ma lei è matto, lo sa che ha quasi ucciso una ragazza!?- Gohan si stava innervosendo.
-Stai zitto!- disse il cacciatore sparando un altro colpo con il suo fucile, Vegeta però, con una mossa molto rapida prese il proiettile al volo con la propria mano, e lo strinse fino a ridurlo a un piccolo ammasso informe di metallo.
Il cacciatore indietreggiò di qualche passo cadendo poi per terra inciampando su una radice. -Ma chi sei?-
Vegeta fece uno strano sorriso, che si trasformò un secondo dopo in un ringhio cupo e profondo.
-Trunks, porta via Bra, andatevene tutti!- Fece una pausa e dopo essersi scrocchiato le dita delle mani aggiunse. -Non voglio testimoni!-
Il ragazzo si caricò la sorella sulle spalle e volò via seguito da tutti i presenti.
-Cosa vuole fare nonno?- Chiese Pan a Goku non appena furono alti nel cielo.
-Non lo so Pan, ma qualunque cosa sia, questa volta ha tutta la mia approvazione!- Stranamente Goku era favorevole alla violenza per risolvere i conflitti, ma questa volta non osa mettere parola nell’operato di Vegeta.
Si allontanarono di poco e sentirono un urlo straziante provenire dalla foresta.
Pan si strinse forte a Trunks, che le diede un dolce bacio sulla tempia. Intanto Goten aveva preso Bra tra le braccia, la guardava arrancare, ogni tanto le spostava un ciuffo di capelli turchini che gli cadevano sopra a quel viso digrignato dal dolore.
-Resisti Bra! Ti prego!- erano gli unici pensieri che affollavano la mente del giovane che tremava all’idea di quello che potesse succedere alla sua amata. In quei minuti che li separarono dall’arrivo all’ospedale Goten pensò al peggio, ad una vita senza lei. Non riusciva a immaginarsela, sentiva che per quanto magari potesse essere impensabile e impossibile quella donna le serviva per vivere.
Se ne era innamorato, e come diceva sempre sua madre, non ti rendi mai conto di quanto tieni a qualcuno finché non lo perdi. Sante parole.
Arrivarono in città e portarono subito Bra all’ospedale.
Fu ricoverata d’urgenza e poi operata per estrarre il proiettile che l’aveva ferita.
Vegeta arrivò in ospedale insieme a Bulma che preoccupata come non mai piangeva e strillava.
Dopo due ore la ragazza uscì, aveva il busto tutto avvolto in delle bende che la coprivano. Era attaccata a una flebo ed non era ancora del tutto cosciente.
Un dottore si avvicinò a Bulma e Vegeta e gli spiegò la situazione della ragazza mentre gli altri erano seduti in sala d’aspetto.
Pan si era cambiata e intanto teneva stretta la mano del suo ragazzo che si trovava molto a disagio. Goten vagava in piedi per quella stanza, sembrava quasi dovesse fare un buco nel pavimento, mentre invece Gohan era tornato a casa per avvertire Videl del ritrovamento della figlia, seguito da suo padre Goku che andò a casa per tranquillizzare la moglie agitata.
-Pan, io ti volevo chiedere scusa!- Bisbigliò Trunks nell’orecchio dell’amata. –Sono stato uno stupido, e sono pentito per ciò che ho fatto, e anche se non so perché ora non sei arrabbiata con me, ti chiedo umilmente di perdonarmi, e di tornare con me!- Lei lo guardò con fare strano.
-Dopo devo raccontarti una cosa!-
Dalla stanza uscirono Vegeta e Bulma.
-Allora?- chiese il figlio.
Bulma sorrise. –Tua sorella sta bene, le ossa sono apposto, ha perso tanto sangue quindi dovrà stare per due o tre giorni in ospedale, ma si rimetterà in fretta.-
Goten sospirò e si accasciò sopra una sedia. Vegeta ci fece caso e si lasciò scappare un sorriso.
-Scusami Son, non dovresti essere da qualche altra parte adesso?-
Il ragazzo guardò l’orologio, e infatti doveva essere a lavoro adesso, salutò in fretta tutti e scappò via.
-Perché sei così cattivo con lui?- Chiese sottovoce la moglie al marito.
-Segreto professionale- e detto questo voltò i tacchi e andò nella camera della figlia.
Trunks e Pan li seguirono mano nella mano. Arrivati nella sala la ragazza era sdraiata sopra un lettino.
Nel braccio aveva due flebo mentre nell’altro l’antidolorifico, aveva una faccia persa, tutti quei medicinali l’avevano rintontita.
-Bra, come stai?- le sussurrò il fratello a pochi centimetri dall’orecchio, lei sorrise senza proferire verbo.
-Lasciala riposare amore, non vedi com’è?-
-Dovremmo lasciarla tutti riposare un po’, resterò io qui oggi pomeriggio, poi domani le farete visita, sicuramente sarà in grado di rispondervi!- Disse Vegeta con assoluto rigore.
I presenti se ne andarono dalla stanza, solo il Principe rimase con la figlia, seduto sopra una sedia.
La guardava respirare, sembrava dovesse percepire ogni suo battito. Rimase immobile per un tempo quasi infinito, fino a che le sue palpebre non si chiusero.
Si addormentò, vicino alla figlia che faceva lo stesso, era una scena molto commovente e tutte le infermiere che passavano davanti alla stanza davano un occhiata dentro la stanza per rifarsi gli occhi con quella scena così tenera.
Dopo circa quattro ore Vegeta si svegliò di scatto, per via di un incubo, si accorse che era molto tardi, allora salutò la figlia con un tenero e piccolo bacio e corse a casa.
In effetti erano le nove e mezza e nell’ospedale non vi era quasi più nessuno a parte dottori e pazienti.
Bra si girava nel letto, non riusciva a prendere sonno, tutto il pomeriggio passato a dormire non voleva che dire una notte in bianco per la ragazza.
Fece per alzarsi ma al solo movimento della schiena una fitta lancinante la fece paralizzare nel letto. Si accorse anche di essere attaccata a delle flebo.
La situazione non poteva essere peggiore di così.
Allora si mise a pensare.
-Chissà che cosa è successo? Tutto il dolore che ho patito e non so nemmeno da cosa sia stato procurato!- si massaggiò un braccio, era livido. –E questo cos’è?- si ricordò allora del fratello, che nel tentativo di afferrarla quando stava cadendo al suolo l’aveva stretta troppo forte procurandogli dei segni.
-Menomale che c’era Trunks, se no adesso chissà dove sarei finita!- si ricordò anche del padre, che la chiamava a gran voce scuotendola con quel suo solito fare dolce e tranquillo, sorrise, infine si ricordò della sua faccia arrabbiata e delle grida che aveva fatto contro il fratello.
-Ma dov’era Goten?-Quel ragazzo che non aveva offuscato la sua mente fino a quel momento tornò a farle visita come un punto fisso stampato nella sua memoria. –Mi ricordo che mi stava guardando, poi il suo sguardo è diventato una smorfia, e infine è corso verso me!-
Piccoli frammenti di ricordi tornavano nella mente di Bra che cerava di ricomporre la scena di quella mattina nella sua mante che arrancava ancora a cercare di ricomporre quel Puzzle con infiniti pezzi mancanti.
-Poi mi ricordo della sua faccia a pochi centimetri dalla mia, mi spostava i capelli e guardava i miei occhi, sembrava stesse piangendo, ma non ricordo bene…-
In effetti Goten quando trasportò Bra al pronto soccorso versava piccole lacrime di paura per la sua amata, temeva fosse grave e non c’è l’avrebbe fatta.
-Perché non riesco a ricordare nient’altro, non mi ricordo se Pan c’era, e nemmeno chi fosse la terza persona presente con Goten e mio fratello, anche se sono convinta di aver visto anche Goku!-
Lo sguardo della giovane si incupì. –Perché non è qui Goten? Ho bisogno di lui, devo parlargli, chiarire! Non voglio più rimanere nel dubbio! Cavoli!- serrò i pugni e un piccolo sassolino colpì la finestra della camera.
La ragazza si spaventò, ma poi un giovane moro spuntò da dietro la vetrata ed entrò nella stanza.
-Goten?-
-Shhhh! Zitta o mi scopriranno!-
Una mano del ragazzo andò ad appoggiarsi sopra la bocca di Bra che tacque immediatamente.
-Oggi dovevo lavorare, e quindi sono scappato via, ma non potevo non vedere come stavi…-
-grazie, comunque non sto da favola, mi fa male la schiena..-
Il ragazzo andò vicino a lei, le appoggiò una mano sulla spalla. –Posso?-
La ragazza capì che voleva vedere la schiena, quindi si fece avanti con il busto per far guardare al ragazzo come si era ridotta, la scena la metteva in imbarazzo, ma era comunque tranquilla perché si sentiva sempre al sicuro nelle mani di quel ragazzo.
Egli gli appoggiò la propria mano gelida sopra alla pelle, quella sensazione fece rabbrividire la ragazza che avrebbe voluto che quel secondo non finisse mai.
-Mi dispiace tanto Bra, se solo l’avessi visto io..-
-Non ti preoccupare, non potevi saperlo, era inevitabile! Comunque sto bene, ed è questo quello che conta!-
Lui le sorrise poi si sedette sopra al letto. –Mi dispiace che sia saltato il nostro appuntamento..-
Lei arrossì. L’appuntamento, con tutto quel via e vai si era completamente dimenticata di ciò, ma fece l’indifferente, come se la cosa non la scalfisse. –Potremmo sempre rimandarlo e parlare un'altra volta!-
Goten la guardò negli occhi ma lei fece subito per abbassare lo sguardo.
-Possiamo parlare adesso?-
-Ma non è la stessa cosa!- Cercava di togliersi quei due occhini neri dai suoi, ma egli non mollava la presa fino a che con la mano le alzò il mento riportando i suoi occhi marroni dentro a quelli turchini di Bra. –Possiamo sempre provarci?- Detto questo si avvicinò lentamente alle sue labbra, appena le sfiorò che il corpo della ragazza ebbe un sussulto.
Si fermò. –Hai ancora paura di me?-
-Si!- quella risposta uscì di getto dal corpo della giovane che aveva già socchiuso gli occhi. -Tu mi farai soffrire!-
Goten non si allontanò di un millimentro dalle labbra della ragazza che sentiva tremare sotto lui. –Non credo! Sai Bra, non so se te ne sei mai accorta..- ora si avvicinò ancora di più appoggiando lentamente la bocca sopra alla sua. -..Ma sono innamorato di te dal primo giorno che ti ho vista, e non ho mai smesso di amarti, nemmeno un giorno della mia vita!- ora la baciò lasciando a lei solo un momento per sospirare.
Quel bacio, quasi rubato, dopo tanti anni di lotte con il cuore, era sbocciato come un fiore di ciliegio in un giorno di primavera.. Quel ciliegio, quella primavera, quel bacio rubato e l’inizio di amore impossibile.

Eccomi, finalmente Bra sta bene! E per i fan di questa coppia che scoppietta (scusate il gioco di parole) finalmente è scoccato quel lungo, aspettatissimo ma impossibile bacio! Goten ha svelato i suoi sentimenti a Bra, ma lei come reagirà? Lo accetterà o lo rimanderà via per l'ennesima volta, forse ricomincierà tutto da capo, e Goten si ritroverà di nuovo solo!? Scopritelo leggendo il prossimo capitolo e seguendomi su Facebook!
Mi sono sentita molto Criss, il conduttore di A tutto Reality!
Ci vediamo con il prossimo capitolo il 26 Marzo!
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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 24



Si staccarono quasi all’unisono assaporando ancora il profumo dell’altro addossò alla propria pelle.
Bra lo guardava negli occhi mentre che lui accennava quel sorriso che era tanto tipico della propria famiglia.
-Questo non è parlare!- Cercò la ragazza, così, di sdrammatizzare la situazione.
-Però è un buon inizio…-
-Ma tu non stai con quella tipa, Valese?-
-Non più..- Bra sbarrò gli occhi. Non credeva a quello che le sue orecchie avevano appena sentito.
-Come? Ma io l’altra sera vi avevo visto insieme, sul divano, credevo che…-
-No, abbiamo litigato.. ma aspetta! Come hai fatto a vederci?-
La ragazza divenne rossa. –Diciamo che è una storia lunga.-
-Non ti preoccupare, adoro le storie lunghe..-
-Ok- Fece una pausa riprendendo aria. –Quella sera ero venuta da te, volevo dirti.. una cosa.. solo che non avevo il coraggio di suonare il campanello, così sono volata fin sopra al balcone e vi ho visti avvinghiati l’uno sull’altra..- Le parole della ragazza si mozzavano in gola dando l’impressione che non riuscisse nemmeno a pronunciarle.
Goten la fermò mettendole una mano sulla guancia. –Scusami..-
-Per cosa?-
-Per averti fatto soffrire..-
Lei sorrise, -Scusami anche tu!-
-E per cosa?-
Allora la ragazza scoppiò in una gradevole risatina. –Come non ricordi già più nulla?-
-Cosa?-
-Quando quattro anni fa ti ho detto che non ti volevo più vedere, che dovevi uscire dalla mia vita per sempre! E poi lo schiaffo…-
Lui le sorrise. –Non mi sono mai arrabbiato con te, avevi dei validi motivi per fare ciò!-
Lei cercò di avvicinarsi a lui per abbracciarlo, ma la sua schiena dolorante non le permetteva di muovere un solo muscolo.
-Ahi!-
-Bra stai ferma! Così ti farai solo del male!- Questa volta si avvicinò lui a lei, le spostò un ciuffo di capelli da suo bellissimo viso. –Mi hai fatto morire di paura oggi..-
-Mi dispiace!-
Si baciarono ancora, un'altra volta, sfiorandosi a malapena le labbra. Goten stringeva la mano della ragazza forte contro il suo petto mentre l’altra era delicatamente posta dietro la sua testa.
Si stacco quasi di scatto, come se si fosse ricordato qualcosa di molto importante.
-Però c’è un problema, Bra!-
-Di che tipo?-
Goten sbuffò. –Tuo padre non vuole che stiamo insieme, me lo ha categoricamente vietato, e non vuole nemmeno che ci parliamo!-
Le abbassò lo sguardo. –Devi capirlo Goten, è solo preoccupato per me!-
-Lo so, ma l’altro giorno nel corridoio di casa tua è arrivato al punto di darmi un pugno nello stomaco!-
Si mise a ridere. –Davvero? Non ci credo!-
Allora rise anche lui. –Vegeta non cambierà mai!-
-Mi scuso io per lui, tanto sai che anche se glielo chiedessi non lo farebbe mai!-
-non c’è né bisogno! Lo capisco, e se fossi io nei suoi panni farei lo stesso, solo che visto che io sono io, non voglio mollare!-
-in che senso?-
-Nel senso che è da una vita che ti inseguo Bra! Voglio che diventi mia, che tuo padre sia d’accordo o no..-
Lei sorrise. –Ok, Goten è ufficialmente impazzito!-
-Dico davvero, ti amo da morire, e farei qualsiasi cosa per te!-
Lei fece quasi scendere dal proprio viso una lacrima. –Sei dolcissimo!-
Il ragazzo divenne tutto rosso. –Grazie! Ora vado, ci vediamo domani-
-ok, a domani!-
Il Saiyan uscì dalla finestra da dove era entrato, fuori l’aria era gelida ma il suo cuore caldo gli permetteva di affrontare tutto. Sembrava un sogno.
Si dava piccoli pizzicotti sulle guance per rendersi conto che non stesse sognando.
La notte passò, anche se molto lentamente, e la mattina arrivò violenta entrando dentro la finestra della camera d’ospedale.
Verso le sette la madre Bulma e il padre Vegeta erano già arrivati per vedere come stessa la loro piccola Bra, parlarono tanto insieme e il papà ebbe la possibilità di spiegargli cosa fosse realmente successo il giorno precedente.
-Dai tesoro, esci che aiuto Bra a vestirsi nel caso venga qualcuno a trovarla..-
Vegeta sbuffò e poi uscì dalla stanza tirandosi dietro la porta. Nel corridoio passavano due infermiere che chiacchieravano allegramente sorseggiando una tazza di caffè bollente.
-Hai sentito di quel cacciatore sparito nel nulla?-
-Si! Poverino, pensano che sia caduto dentro al fiume, una squadra di sommozzatori lo sta cercando disperatamente, ma secondo me è stato mangiato da un’animale feroce!-
Vegeta sorrideva. –Feroce si! Ma animale non direi…-
Ovviamente non aveva raccontato alla moglie del suo folle gesto poiché temeva un suo dissenso, ma sapeva che la verità non sarebbe mai venuta a galla, quindi il suo animo rimase sereno, quasi fosse tornato quello d’un tempo.
-Puoi entrare!- La moglie lo chiamò facendo spuntare solo la testa da dietro la porta. Vegeta entrò nella stanza ma fu fermato da qualcuno che lo chiamava a gran voce.
- Kakarhot, che ci fai qui!?-
Il Saiyan era seguito dalla moglie che correva alle sue spalle. –Siamo venuti a vedere come stava Bra!-
Il principe fece una aria seccata, ma era contento che la salute della propria figliola interessasse a così tante persone, dopo poco arrivarono tutti, Trunks e Pan seguiti poi da Gohan e Videl, per chissà quale motivo arrivarono anche Crillin e C18 con la figliola Marron.
Trunks aveva avuto una piccola storia con quella ragazza all’età di 15 anni, ma era tutto sfumato in una semplice storia da ragazzini.
Setterò tutti nella stanza a parlare con la ragazza, poi tornarono ognuno alle proprie vite.
Il giorno dopo Bra fu dimessa e tornò a casa, le sue ossa non erano ancora perfette, ma visto che in lei scorreva il sangue dei Saiyan non gli fu difficile rimettersi in sesto nel più breve tempo possibile.
Non vide Goten, per ben due settimane, ne sentiva incredibilmente la mancanza, ma non ebbe mai il coraggio di chiamarlo.
Un pomeriggio Pan e Trunks dovettero andare a confermare le ultime cose per il matrimonio, oltre che prenotare la chiesa.
Andarono tutti e quattro insieme passando una mattinata piacevole, il pomeriggio decisero di andare a mangiare fuori in un ristorante, e non appena furono tutti a sedere ordinarono e cominciarono a chiacchierare, Pan era seduta ovviamente affianco a Trunk mentre Goten di fianco a Bra.
-Allora? Non siete emozionati, solo una settimana e poi vi sposerete!-
I due innamorati sorrisero al ragazzo per poi scambiarsi un dolce bacio.
-Amico mio è da una vita che aspetto questo momento!- Trunks come al solito non riusciva a tenere a freno il suo entusiasmo e stringeva forte la mano della sua amata quasi come se non la volesse più lasciare.
-Sono così contenta per voi!- Aggiunse Bra. Il moretto la guardò per poi sorridere.
Durante la mattinata i due non si erano parlati, forse per imbarazzo o per qualche altro motivo che nemmeno loro sapevano darsi.
Goten mise una mano sopra alla gamba della turchina, che ovviamente era nascosta dalla tovaglia in modo che i due amici non li potessero vedere. Bra lo sentì così vicino, allora allungò la mano e gliela prese, una stretta salda e forte, quelle dite intrecciate fecero svanire tutto l’imbarazzo che vi era e i due innamorati si guardarono negli occhi in un modo assolutamente diverso.
-Devo andare in bagno!- Disse Goten.
-Anche io, ma non so dov’è?- Aggiunse Bra.
-Ti accompagno, seguimi!- E come due piccoli complici si diressero verso il bagno sotto gli occhi di Trunks e Pan che li guardavano colmi di gioia nel vedere che avessero finalmente chiarito tra loro.

Ciao ragazzi! Ecco il capitolo 24! Cosa ne pensate? site felici che finalmente Goten e Bra si stanno avvicinando? Io si! Hahaha, e dire che le scrivo io queste cose! :) Be direi che adesso manca solo una cosa, il matrimonio! Spero di non deludervi! Un bacione! Seguitemi sempre su Facebook per comunicare direttamente con me e seguirmi giorno per giorno! :) 
Il capitolo n. 25 uscirà Domenica 1 Aprile
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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 25


Si recarono in bagno, da soli.
-Quello delle donne è li dietro, gira subito a destra..-
-ok!-
Goten entrò nella toilette e si dedicò a sbrigare i propri bisogni. Uscì e aspettò l’amica.
Passarono alcuni minuti e dal bagno non usciva ancora nessuno, decise di affacciarsi alla porta per vedere se andasse tutto bene.
-Bra? Ci sei?-
Una mano lo prese per la maglietta con forza tirandolo all’interno della stanza.
-Ti sei deciso finalmente!- Poi si stamparono un lungo bacio sulle labbra.
Erano nascosti dietro una parete, nessuno poteva vederli ed era proprio quello a rendere così eccitante quel momento.
-Perché non mi hai chiamato?- Chiese lei quando finalmente si staccarono da quel travolgente bacio.
-Perché aspettavo che lo facessi tu!-
-Lo sai che non lo avrei mai fatto perché..- Il ragazzo le tappò la bocca con il palmo della propria mano e poi finì la frase della ragazza.
-perché sei troppo orgogliosa..- Lei tacque per poi liberarsi della mano del ragazzo da sopra la bocca.
-Volevo dire perché non sapevo se mi avresti risposto, ma vedo che oggi siamo più spiritosi del solito!-
-scusami, pero lo sai che lo sei! Anzi, lo siamo!-
-Basta con questi giochi di parole Goten!-
Il ragazzo l’abbraccio forte per poi darle un altro bacio sulle labbra.
-Torniamo di là, ormai ci avranno dato per dispersi!- aggiunse la ragazza prendendolo per mano.
Prima di girare l’angolo per tornare in sala i due giovani si guardarono negli occhi, quell’unione delle loro mani valeva come dichiarazione e ne dovevano essere consapevoli tutti e due.
-Sei sicura?-
Bra annuì e gli strinse ancora più forte la mano che intrecciata tra le dita di Goten era tutta sudata.
Girarono l’angolo come un vera coppia, mano nella mano, sorridenti ma soprattutto indifferenti alle critiche della gente che gelosa guarderà quel gesto solo come uno stupido modo per far rodere il fegato a coloro che non hanno trovato l’amore.
Trunks notò subito il fatidico intreccio, sorrise dando una leggera gomitata al fianco di Pan per farle notare l’evento.
Anche la ragazza sorrise.
I due si sedettero al tavolo, nel frattempo era arrivato anche quello che avevano ordinato da mangiare, quindi senza sprecarsi in chiacchiere affondarono gli artigli su quel ben di Dio.
Ma Pan non seppe trattenersi. –Allora vi siete messi insieme?-
I due arrossirono e Trunks quasi non si strozzò con i boccone che aveva in bocca.
-Bé noi due a dire il vero…- Goten temporeggiava ma fu subito calmato dalla compagna che da sotto al tavolo gli strinse forte la mano.
-Si, stiamo insieme!- in quel momento tutte le paure del moretto scomparirono, nemmeno più Vegeta sembrava una minaccia per lui, e vedere la sua bella Bra così convinta di quell’affermazione era una gioia immensa.
Non seppe resistere alla tentazione e dovette baciarla, lì, davanti al fratello e alla migliore amica della ragazza che amava, ma il bacio fu un piccolo sfioramento di labbra che si concluse con un enorme schiocco.
Trunks sorrideva nel vedere ciò, ora finalmente il suo migliore e sua sorella erano felici, e lo erano insieme. Ma gli sorse un dubbio che offuscava forse la mente di tutti.
Si rivolse soprattutto alla sorella. -Avete intenzione di dirlo a nostro papà?-
Bra fece una faccia strana, a dire il vero non ci pensava nemmeno di parlarne con suo padre visto quello che era successo quella sera... Ma alla fine che altra soluzione c’era?
-Glielo dirò io!- Disse Goten appoggiando la forchetta con la quale trangugiava bocconi enormi di cibo.
-Ma sei matto? Mio padre non è come Goku, ti farà del male Goten!- Bra era appesa al braccio del ragazzo mentre lo supplicava di non prendere quella decisione così affrettata.
Il sorriso di tutti i presenti si trasformò in un improvviso broncio.
-Direi di tenerlo nascosto per ora..- Disse Trunks incrociando le braccia davanti al petto, Pan lo guardò sorpresa.
-Perché?-
-Semplice, io sto per sposare la nipote di Goku, e tutti sappiamo che mio padre non è mai stato favorevole a quest’unione, quindi se nello stesso tempo li proponessimo anche di accettare in famiglia direttamente suo figlio, chissà quale sarebbe la sua reazione, non avremmo nemmeno una possibilità di riuscire nel nostro intento!-
-Trunks ha ragione, Goten, devi aspettare, fai passare questo periodo e poi gliene parleremo dopo il matrimonio!- Aggiunse Bra, ma il moretto non era convinto. –Cosa ne pensi?-
Goten sospirò. –Penso che ho aspettato quattro anni per riaverti, quattro anni di sofferenze e di pianti, e adesso che ti ho qui, solo per me, devo aspettare che tuo padre mi dia il consenso di stare con te!-
-Lo sai che non è un consenso, ma Vegeta è così…- Disse Pan con un sorriso che sembrava quasi sforzato.
-Cattivo?- Ribatté Goten.
-Ehy, stai sempre parlando di mio padre!- Aggiunse Trunks con un po’ di grinta.
-Scusa amico, solo che mi manda in bestia questa cosa!-
Bra abbracciò il suo Saiyan che quasi si sciolse al contatto con la ragazza. Poi gli si avvicinò all’orecchio e sussurrò qualcosa. –Non roviniamogli il matrimonio? Ok?-.
Lui le sorrise e poi annuì. Nessuno aveva sentito quello che la ragazza aveva detto a Goten, e dopo aver calmato le acque tornarono a mangiare.
Finito il pranzo andarono a casa Brief.
-Ragazzi, allora ci vediamo domani!-
-Ok Goten, ciao!-
I due prossimi sposi entrarono in casa lasciando la ragazza turchina insieme al moro in un attimo di intimità.
-Quando ci rivediamo?-
-Non lo so, spero il prima possibile!- disse lei sorridendogli.
-Non posso stare senza te!-
-Lo so Goten, e anche io, solo che con mio padre in casa non puoi di certo venire da me!-
Al ragazzo gli si accese la lampadina. –Vieni tu da me! Adesso, dì che ti hanno chiamato a lavoro e passa la sera con me!-
-Ma sei impazzito?-
-Ti prego!- La prese per i fianchi avvicinando le labbra alle sue. –Non se ne accorgerà nessuno!-
Lei lo scostò dolcemente.
-Non vuoi?- disse lui quasi con un nota ironica e arrabbiata.
-Non potrei..-
-E quindi? Dobbiamo aspettare il momento di separarci ancora! Bra io non voglio più perderti…-
-Nemmeno io!- lei sospirò.
-Ok, ma torno presto a casa, non dopo le dieci!-
-Fantastico!- se la caricò in spalla e più veloce della luce volò via verso la sua dimora.
Ma da dietro una finestra una donna aveva visto tutto, Bulma non sapeva se rallegrarsi o preoccuparsi di questo amore che stava sbocciando, ma era certa che avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa per non farlo morire sul nascere da suo marito.
-Che guardi Bulma?-
-Niente tesoro!- E tirò velocemente la tendina che teneva spostata con le due dita della mano destra.

Eccomi, ragazzi mi dispiace dirvelo, ma dal prossimo capitolo non potrò più pubblicare questa storia.. Ho avuto dei problemi in famiglia e a scuola, non ho più tempo da dedicare a questa storia, e mi vedo costretta a chiudere anche il mio account... Lo farò tra pochi giorni... Mi dispiace tanto... Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e che mi hanno recensito, grazie di cuore..Spero di non avervi deluso e di avervi fatto sognare con quelle tre cavolate che dicevo! Avrei voluto continuare a scrivere ma davvero non ne ho più la possibilità, spero solo un giorno di poter tornare!
Un bacio e come direbbe Goku Addio... amici miei...
SpiraleOvale95 (La fine...)

































































PESCE D'APRILE!!!!!


Hahaha! Pensavate di sbarazzarvi di me così in fretta?
Ci avete provato!
Spero di avervi fatto prendere un bello spavento!
Comuqnue vi rassicuro dicendovi che la storia continuerà ancora a lungo!
E che il prossimo capitolo uscirà Martedì 3 Aprile...
Scusate se questo capitolo è un pò corto...
Seguitemi su Facebook!
Alla prossima!
SpiraleOvale95 (A volte ritornano! hahaha)

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 26



Goten volava verso casa sua con in braccio la sua dolce metà che si stringeva forte al suo collo ma non certo per paura di cadere.
Arrivarono sopra al palazzo e passando dalla terrazza arrivarono in casa del giovane.
Si piazzarono davanti alla porta, Goten aveva le chiavi di casa in mano ed era pronto ad infilarle dentro la toppa per entrare nella propria dimora. Ma la mano della giovane gli si appoggiò sopra una spalla.
-Saremo da soli vero?-
-La cosa ti mette a disagio?-
-A dire il vero un po’..-
Allora il ragazzo sfilò la chiave dalla toppa, la mise in tasca e prese saldamente le mani di Bra. –Non devi avere paura di me! Io ti amo e non potrei mai fare nulla che possa ferirti..-
Lei fece un sorriso strano. –Avevi detto così anche l’ultima volta..-
Lui allora diventò rosso. –Sono cambiato, crescendo la mentalità di un uomo cambia, e anche le sue esigenze..-
Facendosi così si avvicinò alle labbra della ragazza per affondarle un dolce e caldo bacio, ma lei si irrigidì.
-Goten, io devo dirti una cosa..-
-Cosa? Non mi vuoi lasciare!? Vero?-
-Ma no sciocco! Solo che io..-
Il Saiyan non la seguiva, guardava le sue gote colorarsi di un rosso acceso ma senza riuscire a capire il motivo di tanto imbarazzo.
-Cosa c’è Bra? Tu cosa?-
Lei prese un bel respirò e buttò tutto fuori, come quando si tacca un cerotto, un colpo secco.
-Io sono vergine!-
Lui la guardò un po’ perplesso. –Non vedo quale sia il problema!?-
-Il problema e che tu mi hai portato qui, in casa non c’è nessuno e sicuramente ti aspetterai quello da me, ma io non sono esperta, e se devo dire la verità non sono nemmeno pronta..-
Lui sorrise. –Se devo dirti la verità ci ho pensato, ma sapevo che te non avresti mai accettato, quindi non avevo nemmeno intenzione di provarci..-
-Cosa?-
-Ma si.. Infondo abbiamo tantissimo tempo per stare insieme, e quello succederà se dovrà succedere, non voglio sforzare nulla, soprattutto sforzare te!-
Lei lo guardava con un sorriso stampato sul volto che sembrava quello di quando era bambina, dolce e puro, come il loro amore.
-Bra, sei la donna della mia vita, e voglio stare con te per sempre! Quindi non andiamo in fretta rischiando di mandare tutto all’aria!-
Lei allora lo baciò appassionatamente, ora i due erano intrecciati l’uno all’altro in un abbracciò misto bacio che toglieva il respiro.
Le mani di Goten era perse in mezzo a quei capelli non troppo lunghi e turchini che, lisci davanti a lui, emanavano una fragranza di fragola, mentre lei con le mani incastonate nella sua schiena assaporava ogni centimetro delle sue labbra.
Con un colpo da maestro il ragazzo sfilò le chiavi dalla tasca e aprì la porta di casa, senza mai smettere di baciare la ragazza, entrarono e dopo essersi chiusi la porta alle spalle caddero sopra al divano.
Bra era sopra al ragazzo, lo baciava in un modo che non era da lei, molto passionale e romantico, come se il suo cuore sapesse già le mosse che doveva compiere, gli passò le sue piccole mani sotto la maglietta e accarezzò quel petto nudo che, pieno di muscoli, sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro.
Lui accarezzava dapprima i suo capelli fino a far scorrere la mano sulla schiena e giocherellare con le dita sulla sua colonna vertebrale facendo fare piccoli sospiri di godimento alla ragazza che aveva preso a baciarle il collo.
Nella stanza affianco si sentirono dei rumori.
-L’hai sentito anche te?- chiese Bra a  Goten.
-Si.. Aspetta qui!-
Il ragazzo si alzò dal divano e a passo lento e felpato andò nella camera da letto dove si sentivano rumori molto strani.
Si affacciò alla porta e vide la sua camera completamente sotto sopra, vestiti fuori dall’armadio con tutte le ante aperte, cassetti aperti e anche una valigia sopra al suo letto.
Entrò molto lentamente e vide Valese che con i mano dei suoi boxer stava piangendo.
-Valese?-
-Goten!- la moretta gli saltò al collo baciandolo e abbracciandolo. –Amore mio, non avrei dovuto arrabbiarmi con te! Ti perdono ma ti prego dimmi che non frequenterai più quella brutta poco di buono! Promettimelo Goten!-
Ormai la ragazzina aveva perso il controllo e sbatteva forte i pugni contro il petto del Saiyan che attonito guardava la scena senza proferire alcuna parola.
-Valese io...- Dall’altra stanza arrivò Bra che preoccupata per tutto il trambusto si era alzata dal divano per esaminare lei stessa la situazione.
Entrambe le ragazze si guardarono con sorpresa e dissero all’unisono: -E tu che ci fai qui?-
Valese prese la parola muovendo il ditino indice contro il petto di Bra. –Carina io sono la sua ragazza, e vivo con lui! Piuttosto tu che ci fai qui!-
Bra guardò Goten. Allora il ragazzo messo alle strette alzò le mani verso l’alto affermando: -Io l’avevo lasciata Bra, non guardarmi in quel modo!-
La moretta allora spinse la figlia del principe dei Saiyan, ma a tale mossa ella cominciò ad arrabbiarsi.
-Che cavolo stai dicendo Goten! Sono io la tua ragazza, non questa puttanella senza futuro!-
Ora la rabbia della ragazza ribolliva dentro di lei come una pentola a pressione. –Prova a ripeterti se ne hai il coraggio!-
Valese alzò il dito medio verso la ragazza che iniziò ad urlare le medesime parole pronunciate un attimo prima, in pochi secondi i suoi capelli diventarono biondi e intorno a lei crebbe un aura potentissima.
-No Valese!- Cercò di dire Goten.
Ma Bra nel frattempo era carica di rabbia verso quella ragazza che la insultava e spacciava il Saiyan come il proprio ragazzo, caricò un pugno e nemmeno nel tempo di capire cosa stesse succedendo si lanciò verso la ragazza e sferrò quella mostruosa arma che sarebbe risultata letale alla terrestre se anche solo un 5% della potenza che vi era l’avesse colpita.
Bra sentì il suo pugno sprofondare dentro alla carne e un gran urlo strozzare il silenzio di quei secondi.
Voleva vedere davanti a se quella ragazza che piegata in due arrancava a fatica e viveva quegli ultimi secondi della sua insulsa vita, ma davanti a lei vi era altro, vi era un ragazzo che piegato in due la guardava con occhi supplichevoli.
-Goten! Ma che fai!-
Valese urlò ancora. –L’hai ucciso!- Poi scappò velocemente di casa.
Bra ridivenne normale e corse incontro al proprio guerriero che si teneva lo stomaco.
-Perché l’hai fatto! Io non volevo farti del male!-
Lui sorrise. –L’avresti uccisa, e sinceramente non voglio che la mia piccola passi dei guai per una poveretta come quella li!-
Lei si mise a piangere e lo abbracciò fortissimo, lo aiutò a sdraiarsi sul letto e gli stette vicino fino a che i dolori non passarono.
-Dov’è andata?-
-Spero a…- Non fece in tempo a finire la brutta parola che Goten le appoggiò un dito sulle labbra e la costrinse a sospirare e correggere quello che stava per dire. -È uscita, la mia sapienza si ferma qui!-
-Ok, speriamo si sia spaventata e non torni più!-
Si guardarono ancora tanto negli occhi, senza dire nulla, in quel caso le parole non sarebbero servite a molto, si appartenevano tutti e due in tale modo, e questo gli bastava.
Così tanto tempo ad aspettare che finalmente questo momento giungesse, ed adesso che finalmente era arrivato volevano godersi ogni singolo secondo del loro amore.
Goten si alzò dal letto ancora un po’ dolorante, ma per dirla tutta stava un po’ fingendo perché amava farsi coccolare dalla sua ragazza, e si diresse verso il bagno dove dovette congedarsi per alcuni minuti per svolgere i suoi bisogni primari.
Intanto Bra era sdraiata sopra quel letto. Quello sporco letto, che avrebbe dovuto reggerli nel momento in cui lei avesse perso tutta la sua purezza e la sua innocenza, in cui lui si sarebbe preso la sua verginità e l’avrebbe fatta diventare donna.
Ma i suoi pensieri non riuscivano a non essere interrotti dalle tante donne che sopra a quel letto avevano usato quel uomo, o lui aveva usato loro, per scopi puramente carnali, senza sentimenti e amore, solo perché il corpo richiedeva quel bisogno che ogni essere umano necessita quasi quanto l’aria.
Fece una smorfia per poi accarezzare le coperte e sdraiarcisi sopra come un cagnolino che cerca di impregnare il proprio odore nella cuccia per delimitare il territorio. In quel momento Goten uscì dal bagno e vide la propria fidanzata sdraiata con le braccia aperte sopra a quel letto morbido.
-Che fai?- le chiese.
Lei si alzò velocemente e sistemandosi scosse la testa.
Goten era completamente attratto da quella ragazza, solo lui sapeva quanto voleva averla in quel momento, ma non poteva e quindi l’attesa diventava sempre più dolorosa da far scorrere.
-Sei bellissima..-
Lei gli sorrise cercando di nascondere quel rossore che aveva impregnato le sue belle guance.
-grazie..-
Ora era il momento perfetto, niente e nessuno poteva disturbarli, e loro potevano consumare il loro amore sopra a quel letto morbido e spazioso.
Il ragazzo le prese i fianchi e cominciò a baciarla. Ora non si conteneva più, la voleva, ma doveva resistere.
Le mordicchiava le labbra, come se volesse infastidirla da ciò e farla andare via per non indurlo a tentazioni, ma lei anzi di indispettirsi prendeva quel gesto come un invito a continuare ed i suoi battiti accelerarono a dismisura.
Lui la sbatté sul letto, senza mai staccarle le labbra di dosso, quel momento era decisivo, doveva fermarsi.
La mano di Goten scivolò delicatamente sui fianchi facendo una leggera pressione sulla pelle, fino a risalire, la mano sotto la maglietta aspettava quel dolce momento dove avrebbe assaporato dolcemente i suoi seni, proprio come quella notte di quattro anni fa, e non appena sentì la stoffa del reggiseno ebbe un sussulto.
Mai si era sentito così.
Ma un rumore assordante stordì i timpani dei due innamorati che immersi nei loro respiri si erano isolati dal mondo.
Il telefono di Bra che era rimasto in soggiorno stava squillando come un matto, la ragazza si alzò e rispose.
-Pronto?-
-Ciao Bra! Dove sei?-
-Ciao mamma! Sono a casa di una mia amica… perché?-
-Perché non hai detto nulla a nessuno, mi ero presa paura! Io e tuo padre non sapevamo dove fossi e stavamo per venirti a cercare!-
-Mamma non ti preoccupare, arrivo subito! Ciao!- riattaccò il telefono.
Intano Goten l’aveva raggiunta e aveva sentito la parte finale della conversazione.
-Vai a casa dai! I tuoi saranno in pensiero!-
-Quando ci rivedremo?-
-Presto! Di sicuro al matrimonio!-
Lei sorrise e aprendo la porta di ingresso varcò la soglia, poi si girò. –Sarò quella accanto alla sposa!- e gli fece l’occhiolino.
Goten rimase un po’ immobile davanti alla soglia di casa, era ancora in fermento per prima e il suo cuore pompava fortissimo. Ora era però felice e non vedeva l’ora di rivedere la sua amata Bra.
Finalmente tutto era perfetto, o quasi..

Eccomi, allora intanto mi voglio scusare per l'accidente che vi ho fatto prendere lo scorso capitolo! Ma era un pesce d'aprile! Comunque venendo a questo capitolo finalmente Valese si è tolta di mezzo e i nostri due Saiyan possono stare insieme! Posso annunciarvi che il prossimo capitolo inizierà il matrimonio! Siete contenti? Io Si!!!
Grazie a tutti quelli che recensiscono e mi seguono! Il prossimo capitolo uscirà Domenica 8 Aprile!
SpiraleOvale95

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 27



La settimana prima del matrimonio passò in fretta, forse troppo, e i due giovani innamorati non avevano avuto nemmeno un giorno per stare insieme, e a dire il vero non si erano nemmeno visti e sentiti.
Quella mattina, forse la mattina più importante nella vita di Pan e Trunks arrivò presto, furono le prime luci dell’alba a svegliare i due promessi che quella notte avevano deciso di dormire in stanze separate.
Pan come al solito non perse un solo secondo e si lanciò giù dal letto, corse in bagno a farsi una doccia e lavarsi i denti. Nel frattempo qualcuno bussò alla sua porta.
-Avanti!-
Era la sua migliore amica che era entrata in camera sua per aiutarla a prepararsi.
Entrò in bagno e Pan era intenta ad asciugarsi i capelli con il Phone, solo che si era dimenticata di pettinarseli dalla gran agitazione che aveva in corpo, ed infatti stavano venendo da schifo.
-Bra, menomale sei arrivata, ti prego aiutami!- E dicendo così gli porse il Phone e una spazzola.
L’amica le sorrise e appoggiò i due oggetti sopra un mobiletto affianco al lavandino.
-Sei emozionata vero?- Intanto che le faceva questa banale domanda prese un balsamo e glielo districò in modo omogeneo sulla punta dei capelli.
-Direi.. Questa notte non ho chiuso occhio..- Infatti la giovane aveva due occhiaie sotto agli occhi che la facevano sembrare sciupata più di quanto già non lo fosse.
Intanto Bra prese a mano il Phone e iniziò a mettergli apposto i capelli, glieli tirava in modo che diventassero lisci, e visto che la ragazza era molto brava in quel genere di cose la capigliatura venne benissimo.
-Non ti preoccupare… vai in buone mani!-
Pan sorrise. –Ne ero certa, sin dal primo giorno!- Allora anche Bra le scambiò un dolce sorriso, anche se in quella contrazione del viso si poteva ben distinguere una nota di tristezza per il fratello, che sarebbe andato ad abitare da un'altra parte lasciandola da sola.
Intanto con un ferma capelli a forma di farfalla le fissò i capelli sopra la testa legati in una cipolla bellissima senza smagliature e tirata a dovere.
La giovane si guardò allo specchio sorridendo per poi abbracciare l’amica.
-Ti voglio bene Bra!-
Anch’essa fece lo stesso. –Anche io Pan!- Poi si staccò velocemente da lei, quasi la volesse spingere via. –Dai, lo so che si piange sempre ai matrimoni, ma almeno aspettiamo che incominci!-
L’incominciò a truccare, erano appena le 8 e in casa Brief tutti erano già in movimento.
Trunks e Vegeta erano già pronti, ovviamente il figlio era vestito con un abito nero elegante con sotto una camicia bianca e una cravatta oro, mentre il padre, testardo com’era, non volle far un torto alle sue origini e ai suoi costumi di vero Saiyan e indossò la divisa da combattimento, la più bella che aveva con allacciato dietro un mantello rosso.
-Ti prego papà, vestiti normalmente, sei ridicolo!-
-Non ci penso nemmeno! Sono il principe dei Saiyan e non intendo venire meno a questo mio ruolo per un solo giorno della mia vita!-
Dall’altra stanza intanto Bulma aveva appena finito di prepararsi, indossava un Vestito rosso lungo fino ai piedi, sopra aveva un copri spalle nero e dei dolci tacchi fini e delicati.
-Cosa avete da litigare?- urlò la moglie che anche se non si trovava nella stanza ove vi era la discussione aveva sentito tutto.
-Mamma, puoi venire qui! Papà vuole venire con quel ridicolo vestito al mio matrimonio!-
Ora Vegeta era diventato rosso e dalla rabbia serrava i pugni mentre sbranava il figlio con lo sguardo. –Non permetterti di offendere questo abito! Fa parte delle mie origini e anche delle tue!-
Poi un silenzio tombale e infine la voce di Bulma che risuonò come una tromba a carnevale.
-Vegeta! Vieni qui!-
-Donna non mi farai cambiare idea! Ne ora ne mai!- Il marito era fermo sulla sua posizione e con le braccia conserte non si muoveva di un millimetro.
-Ok, allora non ti faccio vedere cosa ho comprato.. per te..-
Ora la curiosità del Saiyan era stata stuzzicata, e nessuno quanto Vegeta odiava le sorprese o i segreti, quindi guardò il figlio in cagnesco per l’ultima volta e poi girò i tacchi.
-Tshz!-
Trunks si sedette sul divano felice della sua vittoria, ma appena appoggiò il proprio sedere sopra al morbido sofà il campanello suonò.
-Arrivo!- aprì e davanti vi era Goten, tutto in tiro vestito come lui solo con il colore della cravatta differente, l’aveva comprata di colore azzurrò come l’abito che avrebbe dovuto indossare Bra, la testimone della sposa.
Non gli donava affatto quel colore, ma infondo subito dopo la cerimonia se la sarebbe tolta quindi non gli importava più di tanto.
-Sei bellissimo!- Disse Goten guardando negli occhi l’amico che era ancora appoggiato sulla soglia dell’entrata.
-Anche tu!- Ora si misero a ridere.
-Sai, se qualcuno ci sentisse potrebbe prenderci per Gay!-
-A scusa perché non lo sei veramente tu?-
Goten gli saltò addosso cominciando a strofinare la nocca della mano sopra la testa dell’amico. –E Trunks si sposa, e Trunks si sposa!!!-
Salterellavano come due bambini sulla porta d’ingresso. Poi dalla stessa stanza dove Vegeta era entrato un attimo prima riuscì, solo vestito in modo differente, portava un Vestito nero con sotto una camicia bianca, portava poi al collo una cravatta a righe nere e bianche e nel taschino della giacca vi era attaccata una spilla a forma di fragola rossa, la stessa che Bulma portava nei capelli.
La moglie adorava vestirsi con dei simboli uguali tra lei il marito anche se Vegeta trovava questo suo modo di pensare estremamente infantile.
Trunks sorrise nel vederlo cambiato.
-Ha vinto la mamma? Come al solito?-
Vegeta lo guardò male e poi fece un semplice sorriso che non aveva niente d’amichevole però. –Ricordati che se mi sono cambiato non l’ho fatto per te, ma per lei..- Trunks sorrise e aggiunse sottovoce. –Certo..-
Poi Vegeta gli passò affianco. –E domani mattina ricordati di andare a vedere come starà perché con la biancheria che indossa può darsi che sta notte io la smonti..-
Il figlio rimase a bocca aperta insieme all’amico che si prese anche una spallata di Vegeta mentre gli passò accanto.
-Delle volte non lo capisco tuo padre! Non sembra nemmeno un genitore!-
-Nemmeno io..- I due si guardarono con aria imbarazzata, intanto Vegeta che era appena uscito li chiamò a gran voce.
-Andiamo in chiesa? Prima finisce questa pagliacciata e prima posso tornarmene a casa!-
I due ragazzi seguirono il padre che con la macchina li accompagnò nel luogo dove si sarebbe dovuta svolgere la celebrazione delle nozze.
Bulma nel frattempo era andata nella stanza al piano superiore dove le due ragazze si stavano preparando per essere più belle che mai.
Pan era truccata, profumata e pettinata, si doveva solo infilare l’abito, mentre Bra era completamente pronta.
La testimone indossava un vestito azzurro acqua,  era lungo fino ai piedi e la gonna si allargava facendo delle piccole pieghe, il tessuto era lucido e risaltava con il sole di quella bella giornata, il corpetto invece, era senza maniche, molto stretto in modo da abbracciare completamente il bacino della giovane, poi aveva dei ghirigori che partivano dal petto fino a finire sopra all’ombelico, erano di un colore argentato e facevano piccoli cerchi uniformi.
Le scarpe che indossava erano molto semplici, azzurre come il vestito, lucide chiuse in punta, ovviamente il tacco alto, forse anche più di 13 cm.
I capelli della giovane Bra erano raccolti in un ferma capelli uguale a quello che indossava la sposa, solo di colore nero, era tempestato di brillantini che brillavano come pochi, teneva su i capelli facendo pendere una sottospecie di coda aggrovigliata sopra la spalla destra, quel viso stupendo era incorniciato con quel taglio e quel trucco, e il vestito le stava divinamente.
-Bra, sei stupenda!- la madre era appena entrata in camera e guardava la figlia con le lacrime agli occhi. –Ma ricordati che la sposa è Pan, non rubarle la scena come a tuo solito!- Questa piccola sgridata materna servì per far commuovere tutte e tre le donne presenti in quella stanza che però sventolandosi la mano contro il viso cercavano di non cedere a quella lacrimuccia.
Qualcuno bussò alla stanza.
-Avanti?- disse Pan.
Entrò Videl, più bella che mai, indossava un vestito rosa lungo sino al ginocchio con una sciarpina rosa che sventolava ad ogni suo movimento.
Pan corse incontro alla madre abbracciandola.
-Mamma!-
-Bambina mia! Come sei bella!- Quella scena fu stupenda, nella stanza scese un’atmosfera di dolcezza che raramente si riusciva a sentire nell’ultimo periodo.
-Sei bellissima Pan! Sembri una principessa!-
-E quando vedrai il vestito!- saltò su Bra con un sorriso a quarantotto denti stampato in faccia.
Videl girò lo sguardo verso Bulma e Bra che in un angolo guardavano la scena commosse.
-Bulma! Bra! Siete stupende!- Corse ad abbracciare la suocera di sua figlia. Le diede un bacio sulla guancia. –È da un sacco che non ti vedo Bulma! Ed ogni volta resti sempre bellissima, ma dimmelo, hai inventato un elisir della giovinezza?-
La donna adorava sentirsi elogiare e prendeva quei complimenti come li avrebbe presi una signora sulla quarantina che aveva il corpo di una 30 enne..
-Sei gentilissima Videl, anche tu comunque sei in forma!-
Le due mamme continuarono a farsi i complimenti a vicenda mentre le due figlie si andarono a finire di preparare.
Dopo mezzora Pan uscì dal bagno, era vestita e portava  ai piedi delle scarpe bianche con i tacchi tempestati di brillanti.
-Amore mio!- Videl corse incontro alla figlia, non riusciva a smettere di abbracciarla, era così fiera e felice per lei che non riusciva a contenere l’emozione. –Devo darti una cosa!-
Andò a prendere qualcosa dalla sua borsetta e tirò fuori un pannetto bianco. Lo srotolò e da li uscì un piccolo diadema con incastonati piccoli diamanti.
-Lo so che può sembrare ridicolo, ma questo l’hanno portato tutte le donne della stirpe Satan, lo portò mia nonna, mia madre, io e ora voglio che sia tu a portarlo, per poi consegnarlo a tua volta a tutte le generazioni future-
Gli appoggiò quella piccola coroncina sulla testa e gli occhi gli brillarono, questa volta non c’è la fece e si mise a piangere, la madre fece scendere solo una piccola lacrima mentre la figlia anche più di una.
Andarono in bagno per sistemare il disastro, e poi uscirono felici.
-Sono tutti la, ci stanno aspettando impazienti!-
-Allora andiamo!- 

Siamo arrivati al capitolo 27, mi sembra impossibile che il tempo scorra così velocemente, eppure, siamo già arrivati al matrimonio, anche se per ora vi ho solo raffigurato gli abiti, vi assicuro che ci ho messo un sacco per descriverli andando anche a fare delle ricerche su Internet, se vi state chiedendo com'è l'abito di Pan cliccate qui, Per l'abito di Bra qui, per quello degli altri non vi do i link visto che sono facili da immaginare, spero che vi abbia aiutato! Un abbraccio!
PS. Per tutti quelli interessati alla nuova Fic, uscirà all'inizio di Giugno, si chiamerà le Nostre 7 Sfere Musicali, come personaggi troveremo un pò tutti quelli della serie Dragonball Z, vi darò altre informazioni all'uscita del nuovo capitolo, Domenica 15 Aprile, appropostito, questa serie diventerà settimanale perchè mi è davvero difficile se no essere puntale con i tempi.. Scusate ancora! Alla prossima! :)
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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 28



Salirono in macchina, Bra e Pan andarono dietro mentre Bulma guidava con accanto Videl.
Appoggiando le mani sul volante la donna esitò qualche istante prima di partire.
-Partiamo?- chiese Bra impaziente, la madre però era lì, immobile, che fissava la sua casa, che le era stata lasciata dopo la morte dei suoi genitori. In quei pochi secondi che precedettero la partenza Bulma pensò a quanto fosse cambiata la sua vita in quegli ultimi anni.
Mise in moto la macchina e parti a scheggia, ma i suoi pensieri si concentrarono sempre su quel punto fisso, Trunks ora era grande e stava per sposarsi, non sarebbe più rimasto a casa con lei, non gli avrebbe più raccontato nulla, lei ormai era diventata la nonna, anche se non nel vero senso della parola.
La cosa le metteva tristezza, e mentre pensava a tutto ciò rischiò di fare uno o più incidenti.
-Bulma vuoi che guidi io?- chiese Videl avvinghiata al seggiolino della macchina.
Ella scosse il capo, come se si fosse ripresa dopo un lungo pensiero. –Non ti preoccupare, tutto ok!- e dicendo così aumentò ancora di più la velocità facendo spaventare tutti i passeggeri dell’auto.
Finalmente dopo non molto tempo passato in macchina arrivarono davanti alla chiesa, fuori non vi era nessuno a parte Chichi e Gohan che stavano aspettando impazientemente la macchina con a bordo la sposa.
-Eccoli mamma!- Gohan indicò un auto che sfrecciava verso loro e si parcheggiò solo a pochi centimetri dai loro piedi.
Scesero Bulma e Videl, più belle che mai sorridendo agli altri due che non riuscivano più a trattenere l’entusiasmo nel vedere la sposa.
Scese poi anche Bra, sfoggiando il suo bellissimo abito.
Poi la sposa, Pan, più bella che mai, con quel sorriso radioso che le incorniciava il viso e quell’aria da ragazza che diceva tutto di lei.
Era giovane, aveva solo 18 anni, ma la sua maturità era al di sopra della media in confronto alle ragazze della sua età, e forse questo lo doveva soprattutto a Trunks.
Gohan corse incontro alla figlia prendendole la mano. –Sono senza parole Pan..- Balbettò un po’ per poi avvicinarsi lentamente a lei e darle un dolce bacio sulla fronte. –Sei davvero bellissima!-
Chichi come al solito era scoppiata in lacrime, corse in chiesa ove i presenti alla vista della donna in lacrime furono certi dell’arrivo della sposa e si alzarono in piedi.
Partì anche la musica, quella nuziale, e all’udire di quelle note Pan si irrigidì.
Bra le diede una pacca sulla spalla e poi alzando il pollice si diresse dentro la chiesa per prendere posto accanto all’altro testimone.
-Andiamo?- Chiese Gohan alla figlia che sembrava sorridesse e tremasse allo stesso tempo.
Lei non rispose, fece solo un cenno apparentemente impercettibile con la testa, poi si fece prendere a braccetto e aspettò che tutte le accompagnatrici prendessero posto per poi avviarsi verso lui, Trunks, il suo futuro marito!
Bra appena prese posto cercò subito con lo sguardo Goten, non era molto lontano da lei, solo pochi metri, la stava guardando.
Si sorrisero dolcemente entrambi, e ammaliati dalla bellezza di ciascuno di loro sembrava si stessero facendo complimenti telepatici.
Trunks guardava nervosamente l’entrata della porta, aspettava con ansia la sua sposa che, dopo solo mezzora di ritardo era arrivata in chiesa.
Varcò quella soglia tenendosi stretta al padre che sorrideva allegramente guardando i presenti.
Vi erano tutti. Nelle ultime file c’erano Yamcha, Tenshinan e Riff che guardavano la scena con la solita aria di distacco e freddezza, dietro a loro poi Junior fissava il tutto con occhio severo ma con anche una nota di felicità, insomma, quel suo solito sorriso che sembra quasi un broncio.
Una fila avanti vi erano C18 insieme a Crillin e Marron, ovviamente tutti felici a parte C18 che come mostrava il suo lato freddo e cupo da Cyborg. Guardava la sposa con distacco mentre padre e figlia le sorridevano allegramente.
Un’altra fila avanti vi era Mr. Satan insieme a Goku e Chichi, ovviamente il campione di arti marziali e la moglie del Saiyan erano immersi in una valle di lacrime, mentre Goku guardava la scena con assoluta fierezza per la nipote.
Nell’altra fila ancora vi erano Vegeta e Bulma, lei guardava la sposa con le mani unite e gli occhi che le brillavano mentre Vegeta, seduto, fissava il vuoto seccato da tutto ciò.
Vicino a loro vi si trovava Videl che teneva il posto per il marito non appena avrebbe concesso la figlia a Trunks sull’altare, e infine nei primi posti vi erano i due testimoni che si erano avvicinati per poter stare accanto alla sposa e allo sposo nel momento in cui sarebbero dovuti entrare nella parte.
Ed in ultimo lui, Trunks, rosso più che mai dall’imbarazzo ma impaziente di avere Pan li, accanto a lui.
Arrivati all’altare Gohan si avvicinò allo sposo porgendogli la mano di sua figlia, era un momento molto toccante e tutti guardarono la scena ammaliati. Poi gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò qualcosa che non fu udibile a nessuno dei presenti se non al diretto interessato.
Girò i tacchi e dopo aver dato un altro bacio alla figlia si andò a sedere vicino alla moglie che non appena gli fu accanto gli chiese cosa avesse detto allo sposo.
La cerimonia si svolse molto lentamente, (Ora voglio saltarvela anche perché vi annoierei, però passerei direttamente allo scambio delle fedi).
Arrivò un nanerottolo tutto tirato a lucido verso l’altare, con un cuscino in mano e due piccole fedi d’oro sopra, porse queste agli sposi che quasi gli tremavano le mani solo nel toccarle.
Il prete sorrise e aggiunse. –potete scambiarvi gli anelli!-
Trunks prese delicatamente la mano di Pan che tremava, ci infilò l’anello e nel momento in cui la fede si bloccò alla fine del dito della giovane ebbe un sussultò, quasi come se quello era il punto del non ritorno, il sigillo che li avrebbe uniti per sempre.
Dopo anche Pan fece la stessa cosa, e anche lei provò la stessa emozione quando la fede si fermò alla fine del dito.
Si guardarono negli occhi, quasi riuscissero a parlare attraverso i loro sguardi.
Il prete intanto parlava facendo quel solito monologo del tipo, “Vuoi tu prendere come tua legittima sposa Pan Son…” Ma le loro menti era staccate da tutto, ormai davanti a loro vi era il loro futuro, chiaro ed esplicito, si vedevano insieme, con una famiglia, con dei bambini da crescere insieme e una casa da mandare avanti, vedevano il loro amore che andando avanti con gli anni non si sbiadiva ma rimaneva sempre limpido e solare ad ogni debolezza.
Poi il prete diede un colpo di tosse, e Trunks capì che era il suo momento. –Lo voglio..- Pan gli sorrise. –Lo voglio!-
-Allora vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa!-
E Turnks appoggiò le sue dolci labbra su quelle di Pan che fremeva dalla voglia di poterlo sentire finalmente suo sotto ogni aspetto.
Si alzarono tutti per applaudire e festeggiare, e stranamente pure quel padre, che era rimasto seduto e distaccato per tutta la cerimonia si alzò facendo un lento movimento che pareva quasi un applauso.
I due sposi si staccarono guardando la folla che li stava elogiando, si diressero fuori dalla chiesa preceduti da tutti gli ospiti che si erano ordinatamente appostati fuori dalla chiesa per lanciare il riso addosso ai due innamorati.
Prima di uscire Trunks strinse la mano di Pan. –Sei pronta?-
-Per uscire?-
-No, per stare tutta la vita con me!-
Lei si aggrappò al suo braccio e gli baciò la guancia. –Lo sono sempre stata!-
Poi  fecero il primo passo verso l’uscio e non appena furono fuori li inondarono di petali e riso che li ricoprirono.
Non appena le scorte finirono e ci fu un attimo di tregua le ragazze si appostarono intorno alla sposa. Trunks fu allontanato subito da quella miriade di donne, ma ci fu il suo caro amico Goten che venne per congratularsi.
-finalmente c’è l’hai fatta uomo! Non fartela più scappare che non ci sarò per sempre io a riportartela indietro!-
Trunks sorrise. –Davvero? Contavo su di te per almeno le prossime litigate!-
Goten gli prese la testa sotto braccio e strofinò energicamente la nocca della mano sopra la nuca dell’amico. –Furbone!-
Non appena lo mollò gli altri uomini si recarono intorno ad egli per congratularsi.
Crillin fu il primo a prendere parola. –Bravo amico, finalmente ti sei sistemato!-
-Grazie Crillin!-
-Perché finalmente, ditemi chi di voi a 22 anni era già sposato!- entrò in causa Yamcha.
-Mi dispiace Yamcha, ma non siamo tutti dei donnaioli come te, io mi ero già sposato a quell’età!- Entrò in causa Goku.
-Hai ragione, ma io ero fidanzato, e mi sarei anche dovuto sposare se non fosse arrivato quel maledetto..-
-Quel maledetto Saiyan, certo che ti sei proprio fissato con questa storia! Di certo Bulma non avrebbe mai sposato un insulso terrestre come te!- Ribadì Vegeta che era appena entrato in causa.
-Lo avrebbe fatto se tu non glielo avessi impedito!-
-Io non ho fatto assolutamente niente caro, è stata lei a venire da me!-
I due uomini avevano già iniziato a scaldarsi, ma Goku intervenne cercando di riappacificare le acque.
-Dai ragazzi, siamo qui per Trunks e Pan, non roviniamoli la festa. Poi pensavo che fosse un capitolo chiuso questo!-
Vegeta girò lo sguardo verso Yamcha con quell’espressione da sfida che lo indisponeva tanto. –Ci sono Cose che le persone non riescono proprio a digerire!-
-Sei fortunato che sono un uomo di classe, altrimenti le avresti già prese di santa ragione!-
-Ne dubito!-
-Ok papà, basta, andiamo dalla mamma!-
I due si allontanarono e Yamcha guardò Trunks con un aria di rassegnazione. –Ma allora lo fanno apposta! Devono sbattermelo in faccia!-
Goku rise insieme ai presenti e poi si dileguarono per raggiungere casa Brief ove si sarebbe svolto il banchetto con tutti i migliori chef della città.

Finalmente il matrimonio è concluso, o per lo meno la cerimonia! Povero Yamcha, prima lo sfotte Vegeta e poi anche il figlio gira per bene il coltello nella piaga, però che carini! Comunque il prossimo capitolo racconterà cosa succederà durante la festa, e credo che ormai tutti ve lo immaginiate!
La storia finirà al capitolo 33.. Ve lo dico, ma per rassicurarvi che ne pubblicherò un altra all'inizio delle vacanze estive che si chiama Le Nostre 7 sfere Musicali!

Vi darò altre informazioni, i protagonisti di questa nuova serie saranno in particolare Bulma e Vegeta, ma vi saranno tutti gli altri, Goku, Crillin, Yamcha, C18 e tanti altri! Oltre ad un personaggio nuovissimo di nome Gianny!
Ovviamente sarà una storia romantica, ma avevo intenzione che diventasse anche un Musical! Si hai letto bene, un Musica, ti stai chiedendo come (anche io!) No! scherzo! Ci saranno delle canzoni e metterò i link affianco che vi porteranno su youtube a sentire la canzone se non la conoscete, in poche parole dovrete ascoltare la canzone e leggere la storia seguendo il testo! Lo so, è complicato... anzi, no, non lo è! Sicuramente vi piacerà! è divertente, lo giuro! E poi ho allungato i capitoli in modo che durino di più, però vi dirò che la prossima serie sarà settimanale! Ed uscirà un giorno alla settimana che decideremo insieme! Me lo proponete voi! ok? Tanto sono in vacanza!
Comunque grazie a chi mi segue! Un bacione!
Il prossimo capitolo uscirà Domenica 22 Aprile!
SpiraleOvale95

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 29



Arrivarono tutti davanti alla casa dei Brief, in cucina vi era un gran fermento, e la tavola era apparecchiata a regola d’arte. Due camerieri fecero accomodare tutti dando un posto privilegiato ai due sposi che si sederono a capotavola.
Si sedettero e prima di incominciare ad abbuffarsi Trunks si alzò richiamando l’attenzione di tutti, quando ogni persona presente lo stava ascoltando si schiarì la voce e iniziò un discorso serio, anche se non aveva affatto l’aria di esserlo.
-Salve a tutti, innanzitutto vi ringrazio di essere presenti quest’oggi al matrimonio mio e di Pan..- Tutti applaudirono mandando il Saiyan nel pallone. Arrossì in un baleno, la sposa allora gli strinse forte la mano e lui trovò il coraggio di continuare a parlare. –Ma non era per questo che ho chiesto la vostra attenzione- Prese un bicchiere di Champagne e lo alzò, la mano gli tremava ed i presenti pendevano letteralmente dalle sue labbra, era alquanto agitato. –Voglio brindare alla Pan, la mia sposa, perché resti sempre così radiosa e bella!- Fece un grande respiro e poi sorrise a Pan che lo guardava come se sapesse già quello che stava per dire. -Perché che resti sempre così dolce e paziente, e che mi ami, ogni giorno della sua vita! Come io ho amato, amerò e l’amo tutt’ora!- Ora la tensione era alle stelle, tutti applaudivano e Pan gli sorrideva come solo lei sapeva fare.
Alzò il bicchiere ma preso dall’emozione strinse troppo la presa e un rumore rotto risuonò nell’aria, sfracellò la flute dentro la sua mano facendo cadere i pezzi di vetro sul tavolo.
Ora era imbarazzato dalla scena, tutti i presenti lo fissavano come se avessero visto un fantasma.
-Non ti preoccupare tesoro, sono cose che capitano.. Con la forza che vi ritrovate voi Saiyan..- Poi ci fu lo stesso rumore secco, e poi dei pezzi di vetro che cadevano per terra.
Bulma si girò e vide che Vegeta teneva in mano una flute sbriciolata e dalla quale colava dello champagne. –Ma sei matto!?-
Il Saiyan sorrise. –A Pan!- Allora anche Goku imitò il gesto tenendo il pugno serrato con dentro i resti di un povero bicchiere che ancora sgocciolava del delizioso vino francese.
Anche il padre della giovane lo fece, seguito a ruota da Goten. –A Pan!-
I presenti sorrisero mentre le rispettive mogli sgridavano i propri mariti incuranti di quanto avessero fatto.
Non fecero in tempo a dire nulla di più, fu servito l’antipasto, e tutti i Saiyan si concentrarono sul cibo e sul come divorarlo in un sol boccone.
Goten e Bra si tiravano dolci frecciatine d’amore, erano seduti uno di fronte all’altro, ed ogni singola parola che dicevano era un occasione buona per farsi strani sorrisi.
Poi la piccola gamba di Bra si avvicinò a quella di Goten strofinandoci sopra e facendogli provare una strana emozione.
Egli si alzò con la scusa di andare in bagno. Dopo poco il cellulare della ragazza squillo, si alzò da tavola per rispondere.
-Pronto?-
-Vieni in camera?-
-Adesso?-
-Si! Ti aspetto!-
Bra senza farsi vedere da nessuno uscì dalla sala da pranzo e corse velocemente le scale sino ad arrivare davanti alla sua camera, si sistemò i capelli e poi con mano tremolante aprì la porta, lasciò solo uno spiraglio per far passare il suo esile corpo, e se la richiuse rapidamente ma silenziosamente alle spalle.
Dentro vi era la luce spenta e sembrava non esserci nessuno. Bisbigliò. –Goten?-
Una leggera mano si appoggiò sul suo fianco e delle dolci labbra finirono a baciare il corpo della ragazza. –Sei radiosa!-
Lei sorrise. –Grazie..-
-Devo ammettere che il blu ti dona, ti risalta gli occhi!- Lei si sentiva estremamente elogiata da tutti quei complimenti, e si lasciò cullare dall’abbraccio del giovane che la teneva stretta davanti ad egli.
-Sei dolcissimo!-
Non ci volle molto ai due per girarsi e guardarsi negli occhi, quel bacio così tanto atteso ma quasi monotono fu scoccato all’insegna di quell’amore proibito.
Tutti quei segreti mettevano adrenalina ai due giovani che trovavano quella relazione così affascinante e misteriosa.
-Sarà meglio tornare con gli altri, se no si chiederanno dove siamo finiti!-
-Si, ma se torniamo insieme potrebbero sospettare di qualcosa, scendi prima tu, io arrivo!-
Bra gli diede un ultimo bacio e poi si avviò verso la porta, uscì e richiudendosela alle spalle tirò un lungo sospiro, poi sul suo tenero viso si colorò un sorriso.
Scese le scale e Vegeta la fulminò con lo sguardo. Fece finta di nulla risedendosi nel suo posto in attesa del dolce.
-Dov’eri?- Chiese Pan all’amica sottovoce cercando di non farsi sentire dal marito.
-Ero andata su un attimo..-
-Guarda che tuo padre forse sospetta qualcosa, era abbastanza agitato. Ti cercava con lo sguardo! Ha pure guardato male Trunks! Sembrava gli stesse chiedendo dov’eri!-
-Scusa, lo sapevo che se ne sarebbe accorto, adesso rimarremo a tavola sino alla fine, non preoccuparti!-
L’amica gli diede un buffetto dietro la testa, e poi, quasi senza farlo apposta Goten entrò nella stanza.
Vegeta non perdette l’occasione per guardare male anch’egli, che corse a sedere al proprio posto senza alzare minimamente lo sguardo.
Trunks allora dette una strigliata pure all’amico, sempre non facendosi notare dai presenti.
-Goten, dimmi un po’, devi rovinarmi anche il matrimonio?-
-Scusa amico, ero andato un attimo su e poi lei mi ha raggiunto e..- Ci volle solo uno sguardo del ragazzo per far tacere l’amico che cercava di arrampicarsi sugli specchi in qualsiasi modo. –Ok, scusa, non ti darò più problemi!-
Egli gli sorrise e poi continuarono a chiacchierare amorevolmente, mentre un Saiyan dall’altra parte del tavolo scrutava la scena incuriosito da tale atteggiamento.
Arrivarono al dolce e dopo aver fatto l’ennesimo brindisi agli sposi si alzarono da tavola dirigendosi in giardino. Fuori vi era un banchetto allestito con degli stuzzichini di qualsiasi genere.
Goku non perse tempo e si fiondò su quei poveri snack insieme a Vegeta, che però facendo la persona un po’ più raffinata si servi in modo più civile, ma senza venir meno alle quantità che mangiava l’amico.
Gli altri si raccolsero a chiacchiere con gli sposi sino a che un rumorino che sembrava una dolce melodia spezzo quel brusio, e Bulma, tutta indaffarata con degli arnesi smacchinava imprecando contro la macchina e contro il motivo per la quale non partisse.
-Mamma che succede?- Chiese Trunks vedendo la madre quasi dare di matto.
La donna si guardò intorno e vide che tutti i presenti la stavano guardando. –Diciamo che questo stupido stereo mi da sempre da fare!- E con gli occhi chiusi piazzò un forte pugno sull’arnese che ricominciò ad emanare una soffice musica.
Lei sorrise. –Allora? Non si balla?-
Trunks le sorrise a sua volta e prendendo per mano la sua sposa si avviò al centro del giardino e cominciò a volteggiare con lei, dapprima per terra poi si sollevarono in volo, come due anime libere. Era uno spettacolo stupendo.
Si unirono a questi anche Gohan e Videl, seguiti da Crillin e C18 e anche da Goku e Chichi.
Tutti volteggiavano nell’aria come petali di un fiore alzati dalla brezza.
-Tienimi stretta!- Diceva Chichi nell’orecchio del marito che goffo com’era volteggiava in modo impacciato e ridicolo.
Bulma guardava la scena dal basso, sapeva che sarebbe stato davvero difficile che il suo Saiyan l’avesse invitata a ballare, infatti, egli era seduto sopra una sedia vicino a Junior. I due stavano con gli occhi chiusi a contemplare il nulla.
Intanto altri due innamorati guardavano quella scena, sapendo di non potersi unire al gruppo.
Goten era assolto nella sua amarezza, mentre Bra lo fissava cercando di catturare il suo sguardo e comunicargli quello che sentiva.
-Puoi concedermi l’onore di questo ballo?- Bulma si era avvicinata al suo uomo che la guardava distaccato.
-Cosa ti fa pensare che io possa mai ballare queste insulse danze con te?-
-Per il semplice fatto che sei mio marito..-
Vegeta ci pensò un secondo e poi si alzò, prese Bulma per i fianchi e la porto in aria in mezzo alle altre coppie. –Però devo confessarti che io non so ballare!- Gli bisbigliò all’orecchio mentre nel frattempo la moglie si accoccolava sopra a una sua spalla.
-Non ti preoccupare, ti ho insegnato ad amarmi, sarà un gioco insegnarti a ballare!-
Goten guardava quei due, si rendeva sempre più conto che gli amori impossibil esistono, ma sono un caso su un milione! La cosa lo rendeva triste, cercò con lo sguardo Bra, ma non la vide, si iniziò a preoccupare.
-Vuoi ballare?- Una voce femminile lo aveva appena deconcentrato dalla sua ricerca.
Si girò lentamente per poi vedere davanti a lui quella bella ragazza che gli tendeva la sua piccola mano bianca. –Non chiedo altro!-
L’afferrò e poi si liberarono anch’essi in aria insieme a tutti quanti.
Non si curavano degli sguardi increduli della gente, nemmeno di quelli minacciosi di Vegeta, stavano insieme, come una ragazza e un ragazzo possono fare, ballando un lento al calar del sole.
Quando la canzone ebbe fine scesero tutti a terra, non vi era imbarazzo negli occhi della gente, solo tanta gioia, nessuno pensava che vi potesse essere una relazione tra Goten e Bra, pensavano solamente a due amici che si ballavano insieme al matrimonio dei loro fratelli e nipoti, ma solamente chi era a conoscenza di questo piccolo amore fiorente, ovvero Trunks, Pan e Goku, poteva pensare che quello fosse un loro sfogo e un modo per stare insieme davanti agli altri senza destare grandi sospetti.
La musica poi dal lento che era passò a più movimentata, e tutti i giovani andarono in pista per scatenarsi.
Marron non perse l’occasione per ballare con Trunks mentre Goten ballo con Pan, Yamcha si era messo in mezzo come un bambino ed ballava insieme a Goku che non riusciva proprio a stare fermo.
Tutti erano felici e gli sarebbe piaciuto che quel momento non fosse mai finito. Ma arrivò la sera, e fu ora di andare a letto.
Crillin insieme alla sua famiglia andò a casa, la stessa cosa fece Yamcha con Tenshinan e Riff, insieme a Junior, nella grande casa Brief rimasero i proprietari insieme alla famiglia Son e Junior.
Presero tutti poso nelle apposite stanze degli ospiti, e passata l’una di notte le luci furono tutte spente. Ma ovviamente nessuno dormiva!


Ecco, arriva la notte! Fuoco e fiamme! Ma questo nel prossimo capitolo! Voglio dirvi che per questa storia non rispetterò più i tempi di pubblicazione, cioè, visto che ormai siamo alla fine non ha senso pubblicarla un capitolo a settimana.. Quandi ne metterò uno appena ho un attimo di tempo! possibilmente tutte le settimane! Quindi mi raccomando mettete la storia tra i preferiti o le seguite e andate a controllare tutti i giorni se ho postato il nuovo capitolo!
Parlando approposito della nuova storia, voglio dirvi che alla fine non dovremo decidere nessun giorno per pubblicarla, dato che la mia piccola mente perversa ha fatto qualche calcolo, ho visto che pubblicndone uno ogni settimana mi ridurrei a 4 al mese, e 14 in tutte le vacanze estive (13 se includiamo anche i miei giorni di vacanza! Visto che anche io ho voglia di riposarmi!) quindi pubblicherò un capitolo ogni 5 giorni! :)
spero siate contenti...Vedo che non mi fate domande quindi non so nemmeno di cosa parlare... 
al prossimo capitolo, un immenso bacio!
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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 30



Quella notte Trunks e Pan erano decisi a consumare il loro amore, come due fiamme ardenti che si consumavano a ritmo dell’aria che le faceva ballare.
Ma non solo loro quella notte si preparavano a quella che sarebbe stata “la prima volta”.
Vegeta e Bulma si erano appena appartati a letto, la donna si era tolta il vestito ed era rimasta in biancheria intima, il suo uomo la guardava da sopra al letto.
-Ti ricordi cosa mi hai promesso sta mattina?-
Lei sorrise. –Certo che hai una memoria te..-
Lui le sorrise a sua volta. –Ricordo solo ciò che voglio ricordare!-
Bulma gli si avvicinò lentamente, come quando erano giovani. Si mise a cavalcioni sulle sue gambe mentre il Saiyan le strinse forte i fianchi.
-Eccomi, sono tua!- La situazione, al risuono di quelle parole, si ribaltò, e Vegeta tenette sotto lui la sua dolce amata che gli stringeva forte le mani.
Un bacio schiocco nel buio della stanza, e Vegeta ne fu quasi paralizzato, amava baciare quella donna, e amava farsi baciare, gli sembrava di rinascere ogni volta che le sue labbra incontravano quelle di Bulma, soffici e profumate.
Per i due amanti non ci volle molto per consumare appieno il loro amore.
Nell’altra stanza invece Goku e Chichi erano già a letto, ma non riuscivano a prendere sonno.
-Ma ci pensi Goku? Potremmo anche diventare Bis Nonni tra un anno o due!-
-Urca, non ci aveva pensato, sarebbe grandioso!-
Il Saiyan teneva stretta nelle sue braccia la moglie che si era accoccolata sopra al suo petto. –Sarebbe davvero meraviglioso!- Gli diede un dolce bacio sulle labbra. –Buona notte amore mio!-
Goku sorrise e gliene diede un altro, ancora più energico e passionale. –Buona notte piccola!-
Anche Videl e Gohan erano intenti a consumare il loro amore nella stanza accanto, la dolce Videl ansimava a ritmo del marito che la martellava di piacere.
Si sentivano a disagio a compiere quegli atti non a casa loro, ma ormai era da tanto tempo che celavano questo desiderio, e purtroppo era scoppiato tutto quella sera nel ricordo delle loro nozze.
In due stanze separate invece, due ragazzi aspettavano il momento opportuno per uscire ed incontrarsi, si erano dati appuntamento in camera del moretto alle 2 e mezza, aspettare un ora era assai seccante, e l’unico problema poteva essere quello di non riuscire a rimanere svegli. Ma i due giravano per la stanza come anime in pena, e si lavavano la faccia di tanto in tanto per essere sicuri che non si sarebbero addormentati.
Trunks e Pan si erano sdraiati nel loro letto.
-Finalmente siamo sposati..- Disse lui guardandola negli occhi.
-Già..-Gli sorrise lei.
-Sei felice?-
-Tantissimo!-
Lui allora si irrigidì. –a cosa pensi Trunks?-
Il ragazzo non proferì parola a parte qualche verso spezzato.
-Vorrei sapere che ti prende adesso? Certo che sei strano!- Egli sorrise.
Poi come se facesse un gesto involontario le prese i fianchi e cominciò a baciarla.
Si sdraiarono sul letto senza mai smettere di baciarsi e cominciarono a spogliarsi. Era arrivato quel momento, quasi come se non l’avessero nemmeno voluto loro.
Si ritrovarono li, nudi, uno sopra all’altra, il desiderio di sentirsi vicini superava ogni cosa, e l’emozione che provavano in quell’istante era infinita, tanta quanta la gioia che trasbordava dai loro cuori.
Pan si fermò. –Mi farai male?-
-Cercherò di non fartene..-
-Mi fido di te!-
Ella si lasciò quasi cadere tra le braccia dell’amato che vedendola li, nuda, davanti a lui non poté far altro che provare una grande eccitazione nei riguardi della giovane ragazza.
L’aveva vista tante volte nuda, ma non l’aveva mai osservata, aveva un corpo decisamente perfetto con tutte le curve al posto giusto, la carnagione era bianca, quasi pallida, e aveva dei capelli nero corvino che gli arrivavano alla spalla. Poi gli cadde l’occhio sui suoi seni, così tondi e perfetti, sembravano scolpiti, non erano ne troppo prosperosi, ne troppo piccoli, quella grandezza media capace di far impazzire ogni ragazzo che potesse guardarli.
Ci si avvicinò lentamente e cominciò a baciarli, ad ogni bacio la ragazza si innervosiva sempre di più, inarcava la schiena sino a quando Trunks non arrivò al capezzolo. Allora lasciò uscire un dolce gemito.
Si vedeva che per quanto poteva conoscere Trunks si vergognava a mostrarsi nuda a lui, con una mano copriva l’altro seno mentre con l’altra andò a prendere la testa del ragazzo appoggiandosela dolcemente sulle labbra.
Egli sorrise. –Ti vergogni?-
-Un po’- Lui allora l’abbracciò, il contatto dei due corpi nudi e caldi li fece rabbrividire.
-E di cosa, sei bellissima!-
Gli diede un altro bacio e poi con la mano andò a cercare la sua femminilità e quando le sue mani la sentirono ebbero quasi un sussulto.
Pan era rigida e tesa. Le sue mani tremavano mentre erano avvinghiate alle coperte e la sua bocca cercava ardentemente quella di Trunks. Il ragazzo la baciò e poi le bisbigliò qualcosa all’orecchio. –Stai tranquilla amore, lasciati andare!-
Dopo un secondo di esitazione la ragazza distese i muscoli e il suo esile corpo sembrò quasi sciogliersi sotto a quello di lui.
Le accarezzò dolcemente i fianchi facendole scorrere sino alla suo sesso. Era calda e bagnata, gli sembrava un sogno, non ci credeva che era lui la causa di tutta quella eccitazione.
Non gli ci volle molto per infilare le sue dita all’interno, voleva farla abituare alla sensazione prima di passare al vero e proprio atto, le mosse prima in modo molto lento e soffice, man mano che la sua donna aumentava i gemiti e gli ansimi lui aumentava la velocità sino a che un urlo soffocato spezzò quel silenzio che aveva avvolto la stanza poco prima.
Una scossa di piacere percosse il corpo di Pan che inarcò la schiena e marcò sul viso una chiara espressione di godimento.
Quando la ragazza riuscì a calmarsi gli si avvicinò.
-Come è stato?-
-Meraviglioso…-
-Vuoi continuare?- Lei gli sorrise e con un colpo di fianchi gli salì sopra, ora Turnks si trovata sotto di lei.
Pan era seduta sopra al bacino del ragazzo e sentiva chiaramente sotto di lei l’eccitazione che esso provava.
Gli si avvicinò e con le mani sopra le sue spalle lo baciò, quasi fosse diventata esperta tutto d’un colpo.
Trunks sorrise. –Pan, non c’è la faccio più, ti prego!- Sembrava quasi il dolce lamento di un bambino che non riesce ad avere quello che vuole.
Pan allora si sollevò di poco e si portò il sesso del ragazzo dentro lei, lo sentì, e non appena spinse un forte dolore la fermò.
-Ahi!- Ora qualcosa di rosso scorreva lungo il corpo sdraiato di Trunks, era sangue Verginale dovuto alla rottura dell’imene.
Pan però non si fermò, continuò a fare quello che stava facendo senza interrompere o diminuire la velocità.
Turnks aveva visto tutta la scena, non sapeva se fermarla o meno, ma vedendola così decisa restò immobile sotto a lei facendosi padroneggiare come non aveva mai fatto.
Dopo poco quel dolore che aveva colpito Pan era sparito ed era diventato piacere.
Muoveva i fianchi ad un ritmo veloce mentre sotto di lei Trunks godeva emettendo solo dolci sospiri.
La ragazza  ad un certo punto sentì che stava per venire, aumentò ancora di più la velocità ed un'altra scarica di piacere mista ad adrenalina le percosse il corpo lasciandola quasi paralizzata sopra ad esso.
Anche Trunks in quel momento raggiunse il culmine del piacere ed emise un gemito.
I due si sdraiarono sul letto, l’uno di fianco all’altra, si guardavano ansimare e ciò li rendeva vicini.
Lo avevano appena fatto, avevano compiuto quel grande passo, quello che li avrebbe portati ad essere marito e moglie in tutto e per tutto, in ricchezza e povertà, in saluta e malattia…
-Finché morte non ci separi!-
-Finché morte non ci separi.. Ti amo piccola!-
-Ti amo anche io!-
Pan salì sopra al marito e lo baciò con gran foga, non si sentirono mai così legati come in quel momento.
Ma qualcuno fuori dalle loro camere stava sgattaiolando nel corridoio.
-Sono qui, Goten dove sei?-
Il ragazzo era nascosto dietro la porta, e non appena Bra la chiuse questo gli saltò addosso.
Dopo un urletto quasi trattenuto da lei, i due giovani si ritrovarono per terra, uno sopra all’altra.
-Sei bellissima!-
-Ma smettila!- lei lo cacciò con una spinta e poi si alzò andandosi a sedere sul letto.
-Tanto lo so che sai di esserlo!- il ragazzo si sedette vicino a lei. –E so anche che ti piace sentirtelo dire!-
Lei sorrise. –Sai tante cose di me!-
-Io so tutto di te!-
-Ok, qual è il mio colore preferito?-
-ok, hai vinto!-
-Ne ero certa!- Bra si alzò e si mise a sedere sul letto, Goten la seguì ed prendendo posto accanto a lei cominciò a fissarla.
Lei se ne accorse e gli sorrise.
-Ti amo Bra- Ora una sfumatura rossastra stava affiorando sulle guancie della ragazza. –Però tu non me lo dici mai!-
-Cosa?- Goten distolse lo sguardo per puntarlo sopra al pavimento di legno.
-Che mi ami…-
Bra divenne ancora più rossa e facendo un gran sospiro guardò il Saiyan dritto negli occhi.

Vi ho incuriositi? almeno un pochino? Spero di si, e vi premetto che nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di bello... e di brutto... Ma vi lascio il piacere della lettura! La Fic finirà al capitolo 32, come ho già detto, anche se la vera e propria storia finirà al capitolo 31... Sono così triste che finisca! Mi ci ero affezzionata un pò.. 
Comunque nel prossimo capitolo vi darò un breve assaggio della nuova Fic che sto scrivendo! Se volete essere aggiornati giorno per giorno iscrivetevi alla mia pagina di Facebook
Posso chiedervi anche un favore? HO messo un mio disegno in un concorso che ci terrei a vincere... (Scusate la mia sfacciataggine) potreste votarla? Vi basta cliccare sopra alla foto e mettere "Mi Piace" quando vi si aprirà! Un bacione!
Grazie a tutti!
SpiraleOvale95


Ecco la foto:

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Questa storia non si ruba!

Capitolo 31



-Hai ragione, solo che quando sto con te le parole perdono significato-
-Non ti seguo..-
-Voglio dire.. Che ripetertelo sempre sarebbe, oltre che scontato e monotono, anche brutto! Ho sempre provato questo sentimento nei tuoi riguardi, anche se, effettivamente non te l’ho mai detto in modo chiaro e tondo..-
-Che sentimento?-
-Goten, io ti amo! Ed è sempre stato così! Fidati..-
Lui spalancò gli occhi. –Davvero?-
-Si!- La ragazza cominciava già ad in spazientirsi per la tanta diffidenza del moretto. –Ti amavo già da quel giorno in cui siamo usciti con Pan e Trunks per farli mettere insieme…-
Lui tirò su un sopracciglio. –Ma non stavi con quel certo Filip?-
Bra rise. –Te lo ricordi ancora?- rise ancora in modo più calmo e femminile. –In verità non esisteva alcun Filip, l’avevo inventato..-
-Perché?-
-Per farti ingelosire.. no?-
Goten le spostò i capelli da davanti al viso e gli si avvicinò.
-Allora c’eri riuscita, ero geloso marcio!-
Gli stampò un dolce bacio dritto sulle labbra della ragazza che era rimasta li, immobile con gli occhi aperti e il cuore che le batteva talmente forte da sembrare un tamburo.
-Anche io ero gelosa..-
-E di chi?-
-Ma di Valese!-
Goten trattenne una risatina. –Davvero? Non me ne ero accorto!-
-Scemo!- la ragazza gli tirò un dolce pugno sulla spalla.
Si baciarono ancora, però questa volta presi dalla passione del momento caddero sul letto, Bra si ritrovò sopra a lui, ma non gli tolse per un secondo le labbra di dosso.
Goten si fermò e gli spostò un ciuffo di capelli che le copriva il viso, la guardò negli occhi e ne rimase ammaliato.
-Sei troppo bella, Bra..-
-Anche tu sei bellissimo, Son..-
Si guardarono ancora un secondo negli occhi, e poi appoggiandole una mano dietro la testa la tirò verso lui, quasi la stesse costringendo a baciarlo, cosa che lei però, fece molto volentieri.
Ma egli si fermò ancora.
-Cosa c’è?- Chiese la ragazza con uno strano sorriso in viso.
-Non riesco a smettere di pensare a quanto sia felice adesso che tu sei qui con me. Vorrei che questa notte non finisca mai..-
La ragazza si incupì. –Ma la mattina arriverà, lo sai bene, e dovremmo continuare a fingere di non amarci.. Dovremmo continuare a fingere di essere due estranei!-
-Non voglio! Non c’è la faccio! Voglio urlare al mondo intero che ti amo e che lo farò per sempre, sino a che non tirerò l’ultimo sospiro!-
Bra lo guardava, sembravano le fantasie di un bambino, ma era talmente innamorata che non gli importava nulla, pensava solo a lui, e di quanto fosse bello poter essere tutta sua.
-Te lo posso dire?- Chiese lei arrossendo.
-Cosa?-
-Che ti amo!-
-Piccola! Ti amo anche io!-
Delle volte a dir troppo quella parola può perdere di significato, ma non in quel momento, pronunciarla ed ascoltarla era bellissimo, proprio come poter essere lì, insieme quella notte stupenda.
Si guardarono ancora a lungo, come due anime pure che cercavano l’approvazione reciproca negli occhi della propria metà.
-Baciami Bra!- ella lo baciò, sembra un sogno poter assaporare le sue labbra, così rosse e carnose, un premio che per lui era stato così sudato e aspettato.
Poi quelle mani che scorrevano sul corpo della ragazza, una mano scese sino ai fianchi andandosi ad appoggiare sul bacino, e con una mossa molto astuta andò ad intrufolarsi sotto la maglietta. Era riuscito a toccarla, sentiva la sua pelle, così morbida e profumata, arrivò a toccare il reggiseno e un brivido gli percosse la schiena, sembra un sogno, ma era tutto vero!
Bra non si irrigidì affatto, era sciolta e si sentiva a suo agio con quel ragazzo, come se quello che stesse facendo con il suo corpo non le desse affatto fastidio, anzi, le piaceva sentirsi possedere e non aveva la minima intenzione di fermarlo.
-Ti da fastidio?-
-No! Scherzi!? Sono al settimo cielo!-
Egli la strinse forte a se, poi si girò facendo cadere la bella turchina sotto i suoi muscoli, le tolse la maglietta lasciandola in pantaloncini e reggiseno  davanti a lui.
-Wow!- si lasciò scappare questa esclamazione.
-Che c’è? Mai vista una donna nuda?- detto così si sedette sul letto e si slacciò il reggiseno lasciando liberi i suoi bellissimi seni bianchi.
-Oddio!- Teneva la bocca aperta e non riusciva a rialzare gli occhi per ricongiungerli con quelli della ragazza.
-Allora?- Bra richiamò l’attenzione del ragazzo che sembrava essere concentrata tutta su quei bellissimi seni tondeggianti.
-Io ho visto tante donne, ma nessuna è bella quanto te!- Lei rise stuzzicandogli le labbra con un dito. –Piccola mi fai impazzire!-
Si lanciò addosso alla ragazza ed in un batter d’occhio la lasciò in slip.
Il ragazzo sentiva che stava per perdere il controllo, e se ciò fosse successo sicuramente Vegeta avrebbe percepito l’aura in fermento del ragazzo, sarebbe arrivato li e non avrebbe perso un secondo per farlo fuori, anche davanti agli occhi della figlia.
Bra si aggrappò al suo collo e tirandolo verso lei fece scivolare le mani ai fianchi per sfilarli la maglietta che copriva quel suo bellissimo fisico scolpito.
Goten le fece fare, e così anche lui rimase senza slip.
Si sentì così il dovere anch’egli di dover procedere e tolse gli slip alla propria amata.
Tutti e due erano nudi e fremevano dalla voglia di poter possedersi, ma prima Goten volle fargli una domanda.
-Sei sicura?-
Bra rimase immobile ed in silenzio. –Non completamente, ma in questo momento non sento che volere te nella mia vita!-
-Spero che te sia felice Bra! E ti voglio promettere che non ti farò più soffrire…- La baciò. –Ti amo Bra! Ti amo più di me stesso! Non riesco nemmeno ad immaginarmi un altro solo giorno della mia vita senza te!-
Questa volta la ragazza non riuscì a trattenere una piccola lacrima, cercò di non farsi vedere tirando il ragazzo verso se e baciandolo con passione.
-Ti voglio! Sono tua Goten!- Il ragazzo all’udire di quelle parole si fece prendere dall’emozione, e senza pensarci un'altra volta entrò dentro lei, così, senza preavvisò e senza curarsi di nulla.
Un gemito da parte della ragazza ruppe quell’atmosfera romantica che si era creata.
Il ragazzo si ricordò che ella era ancora vergine, vide del sangue sgocciolare sopra alle lenzuola. Uscì.
-Piccola! Scusami, io mi ero dimenticato che te.. non volevo!- Bra sorrise.
-Sono felice che sia stato tu il primo!- Goten gli sorrise a sua volta.
Rientrò dentro lei e con piccoli colpi cercò di farla abituare alla sensazione nuova che ella stava provando.
Dopo poco, quei gemiti di dolore divennero di piacere e l’enfasi accresceva nell’animo del Saiyan.
Quei piccoli colpi diventarono sempre più forti e frequenti, anche la ragazza era in estasi e sentiva che gli mancava poco per raggiungere il punto di massimo piacere.
Goten non era da meno, si accasciò sopra a lei incastrando le proprie dita fra i capelli turchini della ragazza e appoggiando il proprio peso sui gomiti.
Vennero insieme, nello stesso istante, la ragazza spalancò gli occhi fissando la faccia dell’amato, egli teneva gli occhi chiusi mentre si mordicchiava il labbro inferiore.
Il colore dei capelli del Saiyan mutò e diventò biondo.
-Goten! Calmati, ti sei trasformato!-
Il ragazzo non appena se ne accorse si alzò sulle ginocchia cercando di riportare i capelli al colore naturale e anche di riabbassare la propria aura.
Finalmente dopo qualche secondo il ragazzo tornò normale, dando ai suoi capelli quel solito colore nero come la pece e facendoli riabbassare.
-Speriamo che non se ne sia accorto nessuno!- Goten era perplesso.
-Vestiti e torna in camera tua Bra!-
Ella lo guardò come se avesse detto un eresia, si mise gli slip e poi gli andò vicino, aveva ancora il seno scoperto.
-Promettimi che questa non sarà l’ultima notte che passeremo insieme!-
Goten si mise i pantaloncini e poi l’abbracciò stringendola forte contro il suo petto ancora nudo. –Piccola, questa è stata solo la prima notte che passeremo insieme!-
La baciò ma poi un rumore sconosciuto interruppe i due innamorati.
Era la porta, uno scricchiolio venne dal pavimento e da fessura sotto ad essa si poteva vedere la luce del corridoio accesa ed un uomo imponente davanti alla stanza. La maniglia si abbassò e la porta si aprì lentamente, quasi servisse a far crescere il timore che già aveva pervaso i cuori dei due giovani.
Uno uomo non molto alto era appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte e un sorrisetto malefico in viso.
-Questa notte ti sei appena scritto il tuo destino, Son!-
-Papà!-
-Vegeta!-
Bra si coprì il petto con la coperta mentre Goten paralizzato dal terrore rimaneva immobile in piedi fissando il padre infuriato.
-I-io.. Posso spiegare!- Cercò di giustificarsi il ragazzo.
-Ti do pochi secondi per lavarti dalla mia vista, poi di te ne rimarrà solo un mucchietto di cenere!-
Goten lasciò la mano della ragazza che sembrava non volerlo lasciare, la guardò, come se le stesse dicendo che gli dispiaceva e che non doveva preoccuparsi, e senza aspettare altro tempo andò vicino alla finestra e facendo un salto fuori scappò velocemente verso la volta nera della notte.
-Papà, ma cosa stai facendo! Io e lui stiamo insieme non devi fare così!- La ragazza si attaccò al braccio del padre che però la sbatté per terra.
-Non ti intromettere Bra! Con te farò i conti dopo!-
Guardò la finestra e piantò le mani sopra al davanzale non smettendo di fissare quel puntino che in lontananza scompariva pian piano. –Mi hai deluso!- Poi con un piede si arrampicò sul davanzale sino a darsi una spinta e prendere il volo inseguendo quel ragazzo che ormai era lontano da li.
Goten, che ormai aveva volato a perdifiato per molte miglia scese al suolo per continuare la sua fuga via terra, era atterrato in una radura desolata, non vi erano case o paesi intorno.
Si preoccupò di abbassare la propria forza spirituale per far si che Vegeta non lo potesse rintracciare così facilmente, ma ciò sapeva che gli sarebbe stato utile solo fino a che egli non l’avesse trovato.
Dopo pochi minuti Goten si sedete sopra ad un masso facendo cadere la testa tra le mani.
-è inutile che continuo a scappare, tanto prima o poi lui mi troverà, ed io dovrò affrontarlo se voglio stare con Bra!-
Nella sua mente c’era una gran lotta tra il buon senso e la follia, pensava a scappare ed andare a vivere su un altro pianeta, oppure rapire Bra e fuggire per sempre con lei. Non negò di aver pensato anche d’uccidere Vegeta, ma sapeva che ciò gli era impossibile dato che il Saiyan era molto più forte di lui.
-Non c’è altra soluzione, devo affrontarlo!-
Percepì l’aura di Vegeta che si dirigeva in quella direzione. Si volle far trovare ed alzò la sua forza spirituale.
-Eccolo, quel pidocchio si sta facendo scovare, chissà cosa avrà in mente! Anzi, non mi interessa, lo spazzerò via come una pulce!-
Vegeta aumentò la velocità sino ad arrivare nella stessa radura ove Goten lo stava aspettando.
Gli atterrò a pochi metri di distanza. –Non ti facevo così folle Goten, per quale motivo hai alzato la tua aurea? Per farti trovare da me!? Mi dispiace dirtelo ma ti avrei trovato lo stesso!-
Al ragazzo gli tremavano le gambe, ma cercò di non farglielo vedere.
-Che c’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
-No! Mi sono fatto trovare perché voglio parlarti!-
-Ok, il fatto è che io non voglio ascoltarti!-
Gli lanciò una piccola sfera d’energia che il ragazzo scansò con assai difficoltà.
-Ti prego, devi capire che io amo tua figlia! E lei ama me..-
-Stai mentendo!- Con una mossa molto veloce il padre andò vicino al ragazzo sferrandogli un grande calcio sulla faccia.
Lo sbatté lontano, quasi 20 metri facendolo schiantare contro una roccia.
Goten si rialzò senza battere ciglio. –Non voglio combattere! Voglio solo che tu capisci che tra me e lei c’è qualcosa! Devi accettarlo Vegeta!-
-Piantala di farneticare! Io l’ho vista come l’hai trattata e non ti permetterò di farle ancora del male!-
Questa volta cercò di tirargli un pugno in viso, ma Goten lo parò con il braccio per poi saltare e postarsi dietro lui.
-Se non l’amassi davvero ora non sarei qui davanti a te, a farmi picchiare pur di avere la sua mano!-
Vegeta si fermò. –Non mi fido di te! L’hai fatta soffrire troppe volte! Tu non la meriti mia figlia!-
-Non sei tu quello che deve decidere chi sia giusto per lei!-
-Taci!-
Gli scagliò addosso altre sfere d’energia, erano tutte potentissime lanciate ad una velocità inaudita, Goten poté solo cercare di parare quel fatale colpo, ma riportò gravi ferite al braccio e al torace che era nudo visto che era scappato di corsa da casa Brief.
Intanto Bra era andata a svegliare il fratello.
Bussò energicamente alla porta aspettando che qualcuno le aprisse.
Trunks si affacciò, era in mutande. –Cosa c’è?-
-Trunks è successa una cosa orribile, papà sta inseguendo Goten e vuole ucciderlo ti prego aiutami!-
-Bra calmati! Entra e spiegami bene cos’è successo!-
La ragazza annuì e scortata dal fratello entrò in camera, Pan si era appena infilata una camicia da notte e guardava la ragazza impaurita.
-Avanti Bra, cosa succede?-
La ragazza prese un lungo respiro e poi cominciò a raccontare. –Io e Goten sta sera ci siamo visti, e.. Lo abbiamo fatto, quindi..-
-Cosa!- La fermò il fratello. –Lo avete fatto? Qui? Adesso? Ma dico siete normali?-
Fu ammutolito da un colpo dietro la testa dalla moglie. –Taci disgraziato, lasciala spiegare!-
-Grazie Pan, comunque, c’è stato Goten che non si è saputo controllare e quindi durante il.. bé avete capito, si è trasformato, alzando così la sua aurea.. Papà lo ha sentito ed è subito venuto a vedere! Ci ha visti insieme e gli ha detto che si era scritto il suo destino sta notte! Poi Goten è scappato dalla finestra e prima che papà iniziasse l’inseguimento si è girato verso me e mi ha detto..-
-Cosa?- Dissero insieme Trunk e Pan.
-Che l’avevo deluso!- La ragazza scoppiò in lacrime.
Il fratello l’abbracciò. –Non ti preoccupare, li andremo a cercare e metteremo la parola fine a questa ridicola scenata che non ha ne capo ne coda!-
Il ragazzo si vestì, aveva dei pantaloncini corti e una maglietta aderente di un tessuto molto resistente costruitogli dalla madre per combattere.
Bra fece lo stesso, si vestì insieme all’amica Pan.
Volarono tutti insieme verso il punto da dove provenivano quelle due aure in fermento sperando che non fosse già troppo tardi.
-Non mi sembra di chiederti tanto Vegeta!- Goten si rialzò da terra ansimando e gemendo. –Ti sto solo chiedendo di accettarmi, di starle vicino! Io la amo, lo vuoi capire!-
-Non mi interessa, te la farai passare, tu mia figlia non la toccherai mai più!-
Gli si avvicinò e con un calcio in viso lo sbatté lontano.
Il ragazzo aveva il labbro rotto dalla quale usciva un po’ di sangue. Se l’asciugò con il palmo della mano. –Ora basta!- Si alzò da terra e serrando i pugni scaricò tutta l’adrenalina che aveva in corpo diventando super Saiyan. –Non sono disposto a mollare! Che sia chiaro, avrò quello che voglio, a costo di rimetterci la vita!-
-Fantastico!- Anche Vegeta si trasformò. –Era da tanto che non facevo uno scontro serio, a dire il vero ne sentivo la mancanza! Però nanerottolo vedi di durare, non voglio farti fuori subito!-
-Non accadrà… vedrai!-
 Vegeta scattò verso esso sferrandogli un calcio che Goten parò con facilità.
-Vedo che cominci ad impegnarti!- Gli sferrò dei pugni, il ragazzo di parò sferrandogliene poi uno a sua volta. Lo colpì in viso facendolo cadere per terra.
Il Saiyan si alzò asciugandosi la leggera gocciolina di sangue che gli scendeva dalla bocca. –Ora si che mi piaci!-
Si riattaccarono senza esclusione di colpi, il padre non lasciava il tempo al giovane di pensare alla sua prossima mossa, e ovviamente, l’esperienza in battaglia rendeva lo scontro estremamente facile per Vegeta.
Come volevasi dimostrare infatti il principe stava avendo la meglio, però era costretto ad ammettere che anche il suo avversario si stesse battendo con onore.
Goten volò verso l’alto, e non appena si girò per guardare il nemico una lama tagliente gli segnò la guancia.
-Non mi arrendo!-
-è proprio quello che volevo sentire!-
-Vegeta sei un folle, anche se tu non approverai mai non riuscirai a tenerci divisi!-
-Infatti l’unico modo è farti fuori… e non ti preoccupare rimedio subito!-
Il ragazzo sbarrò gli occhi, e senza nemmeno accorgersene fu colpito con un colpo alla schiena dal suo avversario e sbattuto al suolo.
Ora la situazione si era ribaltata Vegeta dall’alto guardava quel moccioso sdraiato per terra, aveva il corpo martoriato dai suoi colpi e il sangue che usciva dalle ferite, era ridotto uno straccio e non riusciva a muoversi.
-Guardati come sei ridotto, sdraiato al suolo, dolorante, senza la possibilità di muoverti. Potrei farti fuori con un colpo solo se lo volessi..- Il ragazzo non emetteva al alcun verso e movimento. -..Invece guarda come mi sono ridotto, provo addirittura compassione per te! Come fai a ridurti così per una donna! Me lo spieghi? Cosa potrà mai darti lei di così importante da ridurti uno straccio e farti strisciare davanti al tuo nemico!-
Goten allora rise.
-Cosa fai? Ridi? Direi che non sia il caso nella tua situazione!-
Goten rise ancora con più gusto.
-Mi prendi in giro? Che ti prende Son! Stai dando di matto!?-
-Niente..- Il ragazzo ansimava e parlava a fatica, ma non volle perdere quell’occasione. -..Pensavo a cosa mi stai dicendo.. Tu il rude e spietato Principe sei Saiyan, ora accasato, con una moglie e due figli.. Certo che nella vita si cambia!-
-Cosa intendi dire?-
-Niente, solo che un tempo quando Majin Bu minacciava di distruggere l’universo un valoroso guerriero si è sacrificato per le persone che amava, in nome dell’amore e dell’amicizia.. E questo guerriero si da il caso che eri proprio tu, Vegeta, il fiero Principe dei Saiyan!-
-Se stai cercando di farmi compassione non attacca! Non sono cambiato!-
Ora l’incoerenza di Vegeta aveva superato ogni limite, nemmeno più lui riusciva a credere alle sue parole.
-Ma cosa sto facendo? Sto per uccidere un ragazzo innamorato? Per di più di mia figlia! Ma cosa mi prende? Dov’è finita quella parte di me che mi piaceva tanto, quella parte che sa amare ed essere buona.-
Vegeta abbassò il braccio che era puntato verso il ragazzo.
Goten bisbigliò. –Bingo!-
-Quel ragazzo era disposto a morire pur di avere la mia approvazione per stare con Bra, ed io accecato dall’odio e dalla sete di combattere pensavo solo al suo male, non guardando che in lui non vi era altro che un gran cuore, proprio come, come.. Come suo padre…-
Vegeta lo guardò e poi scese al suolo sedendogli vicino.
-Scusami Goten, ma mi conosci, non cambierò mai!-
Goten sorrise. –Lo so, ti conosco! Ma ti ringrazio per aver capito!-
Vegeta gli diede un aiuto a rialzarsi. –Ti prego solo di non raccontare questa storia in giro..-
-Conta su di me!-
Intanto dal cielo apparivano delle figure informi.
-Papà! Fermo!-
Bra atterrò prima di tutti al suolo e vedendo quella scena si fermò immobile, seguita poi da tutti i suoi amici.
Vegeta sorrise a tutti, per poi tornare alla sua solita espressione imbronciata.
-È tutto risolto ragazzi!- Poi si riferì alla figlia che aveva raggiunto Goten e l’aiutava a stare in piedi. –Potete stare insieme!-
Bra esultò saltando al collo del padre. Poi diede un dolce bacio sulle labbra del ragazzo che non riusciva a reggersi in piedi.
Goten dopo che la ragazza finì sorrise e si lasciò cadere per terra. Pan spaventata disse. –Dobbiamo portarlo al ospedale!-
Trunks allora tirò fuori dalla tasca un piccolo sacchettino con dentro i fagioli di Balzar, si avvicinò all’amico e gliene fece mangiare uno.
Goten dopo pochi secondi aprì gli occhi. Stava bene.
Bra gli saltò al collo. –Grazie Trunks! Sei fantastico!-
Tutti sorridevano ed erano felici, Goten cercò con lo sguardo Vegeta, ma con sua grande sorpresa vide che non vi era più, ma oramai volava lontano verso casa.
-Ragazzi!-
-Si Goten?- dissero i tre amici tutti insieme.
-Non dobbiamo fare parola con nessuno dell’accaduto di sta notte ok?-
-Ok!- dissero altrettanto insieme. Ma poi Trunks con una nota sarcastica si accigliò guardando l’amico.
-Però mi piacerebbe sapere cosa si successo prima di questo… vero Goten?-
L’amico divenne rosso sotto le risa della fidanzata e della nipote.

Che devo dire, siamo alla fine, ecco come finisce la mia storia di Goten e Bra.. spero vi sia piaciuta, vi avverto però che ci sarà un ultimo capitolo, dove farò i ringraziamenti a tutti quelli che seguono, hanno nelle ricordate o nelle preferite la mia storia!
Ed adesso, come promesso un piccolo spezzone della mia prossima Fic...



Quel pomeriggio Vegeta non aveva proprio voglia di allenarsi, era chiuso nella sua stanza da ore.
In quei giorni il suo umore rasentava la disperazione poiché tra poco avrebbe dovuto intraprendere una spedizione di primaria importanza impostagli da suo padre, Re Vegeta, poche settimane prima.
Il padre era venuto a conoscenza dell’esistenza delle 7 sfere del Drago che vi erano sulla terra e dei suoi incredibili poteri, voleva prenderne possesso, ad ogni costo, quindi era per questo, che un compito così delicato ed importante non poteva essere assegnato che a suo figlio, Vegeta, il principe dei Saiyan.

 

 

 

 

...

Driiiin!
Dopo il suono della campanella dell’ultima ora Bulma insieme a Goku, la sua ragazza, Chichi, il fidanzato della prima Yamcha e Crillin si stanno avviando per andare insieme al Sax.
-Ragazzi ci dobbiamo sbrigare, Gianny ci sta aspettando da mezzora, se arriviamo in ritardo pure sta volta si arrabbierà sul serio!-Bulma correva a perdifiato inseguita dall’amica Chichi che dietro a lei teneva stretta la tracolla con dentro i libri.
-Mi chiedo perché dobbiamo correre se siamo in tre a saper volare!- Chiese Goku grattandosi la testa.
La turchina allora si bloccò e girandosi lentamente guardò l’amico in cagnesco. –Perché siamo in città! E ti ricordi bene cosa è successo l’ultima volta che avete volato in città? Siamo rimasti chiusi in casa per due settimane perché credevano ci fosse un attacco alieno!-
Goku sorrise alzando le mani all’altezza del petto. –Scusa, mi ero dimenticato!-

Ci vediamo alla fine della storia!E all'inizio di quell'altra!
SpiraleOvale95

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Capitolo 33



-Goten vuoi darti una mossa!-
-Si Bra, mi sto finendo di vestire, un secondo!-
La ragazza era vestita, truccata e profumata davanti alla porta di casa, picchiettava con il piede sul pavimento in segno di attesa, e con le mani incrociate sul petto aspettava il proprio coinquilino mentre finiva di prepararsi.
-Eccomi sono pronto!-
Uscirono di casa e si diressero all’ospedale ove li avrebbe attesi una dolce sorpresa.
Erano cambiate tante cose in quei due anni che erano passati da matrimonio di Trunks e Pan, intanto la ragazza era rimasta incinta, e la notte scorsa aveva dato alla luce il suo dolce bambino.
Però anche per Goten e Bra le cose erano assai differenti, ora vivevano insieme, nella nuova casa del ragazzo, avevano programmato le nozze che avrebbero dovuto aver luogo da li a poco, e caso della sorte, Bra aspettava un bambino.
La cosa era freschissima, era appena alla terza settimana, ma si incominciava a vedere già il rigonfiamento della pancia.
D’altronde anche Pan aveva avuto una gravidanza un po’ scombussolata, aveva partorito alla fine del 5 mese, e caso strano il bambino era perfetto, i medici non sapevano darsi spiegazione di questo fatto, ma per la famiglia Son e Brief era tutto regolare.
Dare alla luce dei Saiyan era assai pesante per una terrestre, e bisognava esserne pronti fisicamente e mentalmente.
Trunks aveva ottenuto il lavoro della sua vita, finalmente tutti quegli anni passati sui libri gli erano serviti a qualcosa, ed ora era a capo di una delle più importanti ditte della nazione.
Arrivarono all’ospedale, come al solito erano in ritardo.
Bra entrò nella camera della giovane ragazza, mentre Goten rimase fuori a fare due chiacchiere con il neo papà.
Pan aveva l’addome ancora livido ed era pallida in viso.
-Bra!- Appena la vide la chiamò a gran voce, e l’amica si fece spazio tra i presenti che erano tutti intorno al letto.
-Pan! Come stai?-
-Sono davvero stanca!- Bra le diede un dolce bacio sulla fronte e poi cercò con gli occhi il pargolo.
-Allora?-
-È un maschio, dovrebbe averlo in braccio o Bulma o mia nonna, poverino non lo lasciano un po’ in pace!-
Goten intanto si era fermato all’ingresso della camera, parlava con l’amico che era ancora in subbuglio per l’accaduto che lo aveva colto così alla sprovvista.
-Non immagini che paura che ho avuto! Ti giuro amico mio, ho temuto il peggio.. Per lei e per il bambino!-
-Mi dispiace tanto, però dai alla fine si è risolto tutto, Pan sta bene?-
-Per fortuna si, e anche il piccolo! Te lo mostro, sicuramente sarà in braccio a tua o mia madre..-
Si avviarono all’interno della stanza e videro Bra che stringeva tra le braccia quel pargolo.
A Goten fece un certo effetto vedere la propria donna con un bambino in braccio da coccolare, ma visto che tra un po’ ci si sarebbe trovato anche lui in quella situazione non poté far altro che accettarlo e guardarlo con occhi da padre.
-Non è meraviglioso?-
-Oh si! Il bambino è molto bello! Ma..-
-Ma cosa dici scemo! Dico non è meraviglioso il ciclo della vita, un giorno sei tu quello che tengono il braccio, e dopo ti ritrovi tu dall’altra parte a dover tenere in braccio una piccola parte di te, devi proteggerlo e accudirlo! A dire il vero un po’ mi spaventa, ma ne sono felice..-
Goten sorrise. –Mio Dio! Ma ci pensi! Pochi anni fa eravamo due ragazzetti alla ricerca di qualche ragazzina a cui offrire un frullato in gelateria, e invece adesso siamo due padri!-
Trunks lo guardò in modo strano. –Due padri?-
Aveva detto qualcosa di troppo, l’amico sbiancò e cercò di svincolarsi subito per non creare incomprensioni, ma purtroppo era troppo palese, e l’amico aveva già capito tutto.
-Vorresti dire che anche Bra è...-
Goten annuì, quasi si vergognasse di ciò.
Il Saiyan fece una faccia preoccupata e poi sul suo viso sbocciò un gran sorriso. –In bocca al lupo!-
-Crepi il lupo!-
Nel frattempo il bambino era passato di mano in mano sino ad arrivare al moretto che se la rideva.
Lo prese in braccio con molta cura, e lo guardò. Aveva i capelli neri e gli occhi color cenere.
Poi lo guardò bene, aveva lo stesso sguardo di Vegeta, accigliato e stranito.
Lo rifilò subito all’amico dicendo che per ora non se la sentiva di tenerlo in braccio. E questo gesto fu seguito da una sonora risata generale.
Passarono due settimane, Pan era tornata a casa e Bra si stava avventurando sempre di più nel fatidico periodo della gravidanza.
Un pomeriggio le ragazze si trovarono a casa della moretta per parlare un po’ e chiacchierare, in nome dei bei vecchi tempi.
Parlarono a lungo, ma dopo che la padrona di casa ebbe offerto una tazza di te alla seconda questa ebbe un attacco di nausea e dovette correre al bagno per rimettere.
-Bra tutto bene?-
-Si, si, non ti preoccupare!-
-A me non sembra che vada tutto bene!-
Pan era appoggiata allo stipite della porta con le mani conserte.
La turchina non seppe più resistere e dovette raccontare tutto alla sua amica. Si alzò leggermente la maglietta  facendogli vedere il pancione e alcuni piccoli lividi che si trovavano sopra ad esso.
-Bra! Non ci posso credere, anche tu sei..-
-Incinta!-
-Ma è una cosa meravigliosa!-
-Credo di si.. Ma io e Goten non siamo nemmeno sposati!-
-Ti prego Bra, smettila con queste cavolate! Devi iniziare subito a prendere degli integratori e delle proteine, se no arriverai a fine gravidanza che non avrai la forza di partorire!-
Bra incominciò a piangere. –Ho paura..-
-Lo so amica mia, anche io ne avevo, e anche tanta, ma non ti preoccupare, Goten ti sarà vicino, e anche io e Trunks!-
Passarono i quattro mesi più lunghi della sua vita, e quando finalmente arrivò il momento Goten l’accompagnò all’ospedale tenendole la mano.
La ragazza si trasformò più volte in super Saiyan, ma dopo 5 ore di travaglio ricucì a partorire.
Partorì una graziosissima bambina con i capelli blu e gli occhi azzurri.
Vegeta prese bene la cosa, come d’altronde tutti!
Dopo pochi mesi si sposarono. Pan e Trunks ebbero un altro bambino e condussero la loro vita come una famiglia normale.
Normalmente ci si aspetterebbe un finale ad effetto, o qualche colpo di scena che scombussoli la loro vita, ma non è questo il caso.
I ragazzi continuarono a frequentarsi e passarono il resto della vita insieme, come avevano sempre fatto.
E così la generazione Son e Biref non fu mai stroncata, e i Saiyan girano ancora liberi per la terra.

E così siamo arrivati alla fine! Come al solito c'è stato il lieto fine... Anche se in verità la storia l'avevo fatta finire male.. Ma mi sembrava un finale troppo triste da mettere, comunque sono orgogliosa di questa storia, sono felice che vi si piaciuta (Vi è piaciuta vero?)... E comunque volevo ringraziarvi tutti!
Tutti quelli che mi Seguivano:

 axie97 
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 DBsoly 
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 venere7610 
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Tutti quelli che hanno messo la storia nelle ricordate:
 
aley95
 giadix
 hitomi200
 kika96 
 LPmetalgirl
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 wesley 
 _Xazy_ 

E chi l'ha messa nei preferiti! 
 
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Ed adesso vi dico che la prossima serie "Le nostre 7 Sfere Musicali" uscirà il 3 giugno! Manderò un messaggio privato per avvertirvi dell'imminente pubblicazione a tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle preferite e nelle seguite! Un bacione e grazie ancora!

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