La sottile arte del Misantropo.

di Sophrosouneh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stupido -irresistibile- trastullo. [Ruiet/Kato] ***
Capitolo 2: *** Gita di “piacere”. [Rasiel/Zafkiel] ***
Capitolo 3: *** Eterni egoisti. [Lucifer/Alexiel] ***
Capitolo 4: *** Sposa d’inferno. [Belial/Lucifero] ***
Capitolo 5: *** Torneremo a volare. [Noise/Voice] ***
Capitolo 6: *** Amore di coniglio. [Metatron/Sandalphon] ***
Capitolo 7: *** Mondo Bianco. [Laila/Nidhog] ***
Capitolo 8: *** È tutto sbagliato. [Ril/Sara] ***
Capitolo 9: *** Cuore di Principessa. [Cry/Belial] ***
Capitolo 10: *** Angelo a metà. [Rasiel/Shatiel] ***
Capitolo 11: *** Imparare ad amare. [Rosiel/Alexiel] ***
Capitolo 12: *** Imparare ad odiare. [Alexiel/Rosiel] ***
Capitolo 13: *** Consigli di stile. [Raphael/Michael] ***
Capitolo 14: *** Sono pura anche io. [Arakune/Cry] ***
Capitolo 15: *** Le lacrime della cometa. [Kato/Kira] ***
Capitolo 16: *** Maledizione sofferta. [Uriel/Alexiel] ***
Capitolo 17: *** L’amore dagli occhi vuoti. [Zafkiel/Anael] ***
Capitolo 18: *** Il gioco di una donna debole. [Rosiel/Sevoftarta] ***
Capitolo 19: *** Il Conte e la Farfalla. [Asmodeus/Belial] ***
Capitolo 20: *** Per il calore di quelle mani. [Metatron/Sevoftarta] ***
Capitolo 21: *** Primo, ultimo e unico. [Catan/Rosiel] ***
Capitolo 22: *** La prima perversione. [Belial/Raphael] ***
Capitolo 23: *** Il Cadavere del serpente. [Astaroth/Astarte] ***
Capitolo 24: *** Baratto col vento. [Raphael/Barbiel] ***
Capitolo 25: *** La Persona e la Bambola. [Doll/Uriel] ***
Capitolo 26: *** Il Sole nelle Tenebre. [Cry/Alexiel] ***
Capitolo 27: *** Fratello della Luce. [Michael/Lucifer] ***
Capitolo 28: *** Desiderio comune. [Nanatsusaya/Alexiel] ***
Capitolo 29: *** Il punto cieco. [Tre Draghi Sacri/Cry] ***
Capitolo 30: *** Il dolore della ricerca. [Michael/Balbero(Bal)] ***
Capitolo 31: *** La melodia del Custode. [Setsuna/Kira] ***
Capitolo 32: *** Il volere della madre. [Laila/Sandalphon] ***
Capitolo 33: *** Gli occhi dell’odio. [Catan/Lucifero] ***
Capitolo 34: *** Colpevole. [Sara/Setsuna] ***
Capitolo 35: *** Desiderio di potere. [Metatron/Rosiel] ***
Capitolo 36: *** Il sarcofago e la bambina. [Tiara/Catan] ***
Capitolo 37: *** Idea di perfezione. [Laila/Anael] ***
Capitolo 38: *** Prigioniero tra due fuochi. [Doviel/Rosiel] ***
Capitolo 39: *** La piccola stella. [Abadon/Cry] ***
Capitolo 40: *** Ordinaria amministrazione. [Michael/Sevoftarta] ***
Capitolo 41: *** Due facce della stessa anima. [Kirie/Doll] ***
Capitolo 42: *** Due anime in un Corpo. [Lucifero/Sakuia] ***
Capitolo 43: *** Pessimo bugiardo. [Michael/Camael] ***
Capitolo 44: *** Padre e Madre. [Dio/Adam Kadamon] ***
Capitolo 45: *** La sottile arte del Misantropo. [Kato/Setsuna] ***



Capitolo 1
*** Stupido -irresistibile- trastullo. [Ruiet/Kato] ***


Questa sarà, o almeno mi piacerebbe che diventasse, una raccolta di Drabble/Flashfic incentrate su coppie di personaggi (non necessariamente –anzi quasi mai- amanti!) che rasentano il limite del tollerabile e dell’umano (ma che a me piacciono da morire! *.*)! Questo solo perché mi piace torturarmi (e torturarVI) con queste creazioni dalla dubbia natura e levatura morale!
Ovviamente gli stupendi personaggi che mi accingo a torturare sono opera del grande genio di Kaori Yuki!
Ma bando alle ciance cominciamo subito:




 



Stupido -irresistibile- trastullo.
[Ruiet/Kato]


“Non tornerà, vero Fifi?”
Un rumore metallico indefinito giunse in risposta.
E adesso cosa gli prendeva, si metteva a conversare con una macchina che lui stesso aveva creato con il preciso ordine di obbedirgli?
Sembrava davvero un moccioso in quel momento.
Un moccioso piagnucolone alla ricerca del suo trastullo (che, per la cronaca, si era suicidato per chissà quale stramba causa!).
Ma a lui cosa importava? Aveva pur sempre Fifì a tenergli compagnia.
E allora perché, nonostante ciò, quella lacrima stava rotolando lungo la sua guancia?
Veloce l’asciugò con la manica. Era una cosa assolutamente ridicola!
Maledetto fosse Kato e il giorno in cui lo aveva incontrato.

Perché sei così irresistibile pure da morto, stupido idiota?

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Capitolo 2
*** Gita di “piacere”. [Rasiel/Zafkiel] ***


Gita di “piacere”.
[Rasiel/Zafkiel]

 

 
Perché lo stava assecondando di nuovo? O meglio, perché il capo di Troni non aveva niente di meglio da fare che trascinarlo in giro per il mondo per quelle sue assurde spedizioni?
 
Nel vicolo buio il ragazzo rimase di qualche passo indietro.
“Fossi in te non mi attarderei troppo in un posto come questo.- poi si voltò verso il giovane - saresti un ottimo bocconcino per qualsiasi pervertito!” aggiunse con estrema naturalezza.
In meno di un secondo Rasiel lo superò con un inaspettato scatto di corsa.
“Te l’ha mai detto nessuno che sei davvero caruccio visto da questo lato?” gli urlò il maestro qualche metro più indietro.
“Signor Zafkiel” urlò imbarazzato l’angelo novizio, tentando di coprirsi alla meglio.
Intanto, alla vista del rossore del giovane, il precettore ridacchio nell’ombra.
 
Promemoria: MAI assecondare il signor Zafkiel quando decideva di andare a fare una gita di "piacere".

 

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Capitolo 3
*** Eterni egoisti. [Lucifer/Alexiel] ***


Eterni egoisti.
[Lucifer/Alexiel]

Scivolò silenziosa la katana lungo lo scollo del kimono primaverile della giovane prostituta.
“Sei sempre bellissima, non importa in che corpo ti reincarnerai.” Le sussurrò all’orecchio, mentre lei gettò indietro la testa, ripiegando il collo da cigno.
I loro occhi si incontrarono per un fugace istante irrisorio. E fu subito guerra: quella scintilla che mai si era spenta arse di nuovo gli animi di entrambi. In una fiamma di dannato furore balenò la coscienza dell’Angelo Organico.
Quell’amore tanto desiderato ed odiato.
Il marchio d’infamia.
Un veloce affondo troncò la fragile esistenza. Un taglio sottile adesso dilaniava in due la pallida carne della donna.
Silenziosa, si accasciò tra le braccia dell’amante, mentre un fiume di sangue correva sui loro abiti, unendoli per l’eternità.
Ti ho uccisa almeno un milione di volte, e lo rifarei.
Non potrei mai lasciare che fosse qualcun altro a vederti morire.
Sarebbe umiliazione troppo grande per il fiero guerriero che è in te.
E troppo doloroso per me.

Siamo due eterni egoisti. Vero Alexiel?

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Capitolo 4
*** Sposa d’inferno. [Belial/Lucifero] ***


Sposa d’inferno.
[Belial/Lucifero]
 
Io darei la mia vita per voi, mio Signore.
Vi prego, accettate questo mio felice sacrificio: fatemi divenire vostra sposa per l’eternità.
Non chiedo il vostro cuore, non voglio essere amata.
Voglio venir tradita, e da voi disprezzata.
Voglio scorgere di nuovo l’odio e il disgusto di cui i vostri occhi neri erano colmi il primo giorno che vi conobbi.
Signore mio, potente Lucifero, non so cosa darei per rivivere quel sommo momento di gioia.
 
“Cappellaio” una voce argentina mi stuzzica.
Vedo corrermi incontro quel dolce fiore d’Inferno.
Quest’oggi la principessa è splendida, le guance arrossate e gli occhi lipidi come giornata d’estate.
Mi compiaccio del mio operato: vi ho scelto una moglie davvero stupenda.

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Capitolo 5
*** Torneremo a volare. [Noise/Voice] ***


Torneremo a volare.
[Noise/Voice]
 
Indelebile ci lega l’uno a l’altra il nostro demoniaco sangue.
Avvinti dalle catene del fato condividiamo un unico paio d’ali per sorreggerci a vicenda nel difficile futuro.
E il tuo dolore sarà il mio, fratello.
Amara è la consapevolezza della perdita.
Per ogni battito del mio cuore, io ne immolerò uno a te, così continuerai a vivere.
Oltre il tempo, al di là di ogni conflitto e guerra che possa squarciare il regno di Gehenna, tu ti involerai in questo cielo nero di miasmi.
Come quando eravamo piccoli, di nuovo per mano voleremo insieme.
Io e te.
Non chiedo altro, Voice.

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Capitolo 6
*** Amore di coniglio. [Metatron/Sandalphon] ***


Amore di coniglio.
[Metatron/Sandalphon]
 
“Dove sei? Dove sei Coniglio?”
Piangeva disperato un bimbo nell’oscurità della notte. I suoi sogni erano una fitta foresta di tenebre in cui neppure un fascio di luce riusciva a filtrare.
Dal nulla apparve il pupazzo.
Due gemme scarlatte come occhi e un buco nero al posto del cuore.
 “Smettila di prendere la medicina di Sevi. Ci fa stare male.” Sussurrò il Coniglio.
Un tenue calore si diffuse sul corpo del bimbo e lo avvolse donandogli una sensazione dolcemente familiare.
“E tu non vuoi che noi soffriamo, giusto?”.
Era paura quella di Metatron, paura di venir abbandonato.
E il Coniglio lo sapeva.
Sapeva del suo costante bisogno d’affetto, sapeva anche di essere l’unico disposto a concederglielo.
Sevi era sempre troppo impegnato.
 “No, io ti voglio bene … ” e crollò di nuovo in un sonno senza sogni, cullato tra le braccia del suo Coniglio.
 
Niente spezza il legame del primo sangue.
“Resteremo per sempre assieme”.

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Capitolo 7
*** Mondo Bianco. [Laila/Nidhog] ***


Mondo Bianco.
[Laila/Nidhog]

Bianco. È bianco il mio Paradiso.
Voglio un mondo epurato da qualsiasi malvagità e nefandezza.
È questa la perversa utopia di un cuore debole come il mio.

E, specchiandomi nei tuoi occhi severi, non colgo il disgusto che avrei meritato.
Tu sei l’unico che ancora mi vede come “Angelo Bianco”.
L’unico che non ha mai smesso di amarmi, per quanto dolore io ti abbia potuto infliggere.
Sulla schiena porti il segno tangibile del mio tradimento.
Non guardarmi così.
Non perdonarmi, te ne prego.

Ha radici antiche la mia ossessione, poiché niente era più bianco del candore delle tue ali, Nidhog.

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Capitolo 8
*** È tutto sbagliato. [Ril/Sara] ***


È tutto sbagliato.
[Ril/Sara]
 
“Che te ne pare di MoonRil? È un bel nome no?”
 
Non ho bisogno di un nome, non me lo merito.
Non merito nulla da voi.
Voi così bella, gentile e perfetta: un angelo del Dio padre.
E io? Una schiava senza prezzo e libertà.
Libertà? Che buffa parola. In realtà non credo di conoscerne il reale significato.
Ma mi piace come suona, anche se sulla mia lingua brucia come il fuoco del diavolo.
Voi signorina questa libertà me l’avete mostrata.
Nei vostri sorrisi e nelle vostre parole eravate più libera di chiunque altro.
Non avrei dovuto illudermi!
È sbagliato, tutto sbagliato!
 
Eppure sorrido.
 
Adesso sbagliare con voi è tutto ciò che desidero.

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Capitolo 9
*** Cuore di Principessa. [Cry/Belial] ***


Cuore di Principessa.
[Cry/Belial]
 
Erano due ore che se ne stava lì seduto immobile.
Le faceva quasi un po’ pena.
Ormai si era abituata a vederlo andare in giro a pavoneggiarsi, saperlo abbattuto era uno strazio per gli occhi e il cuore.
“Principessa voi siete troppo gentile con un povero Cappellaio. Non merito tutte queste attenzioni.” Sospirò sconsolato facendo penzolare le gambe nel vuoto.
Senza un valido perché, le piccole braccia cinsero la figura esile del pagliaccio.
“Principessa adesso il mio cuore batterebbe per voi. Se solo ne avessi uno.”
E le baciò la testolina che brillava di luna, godendosi quell’illusorio attimo di pace.

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Capitolo 10
*** Angelo a metà. [Rasiel/Shatiel] ***


Angelo a metà.
[Rasiel/Shatiel]
 
Non volevo che succedesse. Non doveva andare così!
E mentre guardavo il tuo il tuo esile corpo, disfatto dalla fame e dalla guerra, bruciare tra le fiamme avrei voluto cavarmi il cuore dal petto e morire con te.
È colpa mia, è solo colpa mia.
Non era questo ciò che desideravo.
Io volevo vederti sorridere di nuovo.
E sentire la tua voce, troppo severa per la tua giovane età, scacciarmi con dolce ironia.
Ma, solo in quell’istante, realizzai la cruda verità: il mio sogno era bruciato con te e la tua unica ala maledetta.
 
Non c’è gioia per la feccia dell’Aziluth.

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Capitolo 11
*** Imparare ad amare. [Rosiel/Alexiel] ***


 

Imparare ad amare.
[Rosiel/Alexiel]

Ogni notte ti guardavo dormire nella tua piccola culla nel giardino dell’Eden.
Ero un mostro al tuo confronto, un essere orribile e imperfetto.
Volevo assomigliarti, così magari un giorno avresti smesso di odiarmi e, finalmente, mi avresti guardato.

Volevo i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo cuore.
Così te li strappai avvolto dalle tenebre.
Eppure niente in te era indicatore di cambiamento.
Eri sempre bellissima.

Potevo soltanto bearmi dell’effimero piacere procuratomi da quella nostra vicinanza.
Dolce era la tua carne, sorella, non ne sarei stato mai sazio.

Oh, splendida Alexiel, avresti mai imparato ad amarmi?





Questo è il primo di due capitoli basati sui gemelli dalle sei ali. Il prossimo tratterà dal punto di vista di Alexiel e dei sentimenti che la legano al fratello.
 
Sophrosouneh.

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Capitolo 12
*** Imparare ad odiare. [Alexiel/Rosiel] ***



Imparare ad odiare.
[Alexiel/Rosiel]
 
Dimenticami Rosiel.
Liberati dal mio doloroso ricordo.
Impara ad odiarmi, così il Dio Creatore ti lascerà vivere libero.
Ho scelto io stessa di sacrificarmi per te.
Vivi, fratello, vivi per me.
La tua carne, la mia carne: portami dento di te nell’Aziluth.
 
Gli altri angeli mi credono un mostro spietato perché mangio dei frutti del giardino.
E forse lo sono.
Anche tu mi vedi così, non è vero?
Ma questo sentimento, il forte legame tra di noi, è tutto ciò che di bello mi resta al mondo.

Quindi odiami Rosiel.
Odiami perché io non potrò mai smettere di amarti.

 

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Capitolo 13
*** Consigli di stile. [Raphael/Michael] ***


Consigli di stile.
[Raphael/Michael]
 
“Raphael... hai scuoiato una tigre per procurarti quella giacca?” irruppe Michael dopo esser rimasto a fissare l’amico per dieci secondi buoni.
L’arcangelo dell’aria era sempre più convinto che lasciare all’altro il tempo per pensare fosse sciocco e controproducente.
“Non mi lascio dare consigli di stile da te.”
“Che vorresti implicare, dannato maniaco??”
Bastava talmente poco per far andare in fumo la poca pazienza di Michael, che era diventato uno dei suoi più piacevoli passatempi.
Peccato che ridurre in quello stato una persona violenta come l’arcangelo del fuoco non era molto furbo.
 
“Michelino quella giacca valeva più di te!” sibilò, osservando il mucchietto di cenere.
“Ma se ti ho fatto un favore.”
“Grazie mille.” Ribatté Raphael a denti stretti.
“Non c’è di che. Se no a che servono gli amici?!” concluse il rosso sfoderando quella sua immancabile faccia da schiaffi.
 
Quel sorriso –più raro di ogni tesoro- sapeva scaldare più di qualsiasi fiamma.


 

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Capitolo 14
*** Sono pura anche io. [Arakune/Cry] ***



Sono pura anche io.
[Arakune/Cry]
 
Smettiamola di fingere.
Cos’è stata la mia vita se non un’enorme mascherata?
Ho sempre finto di essere qualcuno che non ero.
 
Ma adesso è giunto il momento di giocare a carte scoperte.
Sei stata la prima e l’unica ad amarmi e a non giudicarmi mai, piccola Cry.
E io cosa ho fatto per te?
Ti ho fatto credere di essere il tuo devoto cugino.
Ti ho condannata, gettandoti tra le braccia di uno dei sette satana.
Lascia che sia io a fare qualcosa per te adesso.
Lascia che io vada in sposa al Primo di tutti i caduti.
 
Per quanto possa sembrare strano, in fondo, sono pura anche io.

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Capitolo 15
*** Le lacrime della cometa. [Kato/Kira] ***



Le lacrime della cometa.
[Kato/Kira]
 
“Cancellati quell’espressione accondiscendente dalla faccia! Non voglio la tua pietà!”
Era solo un’illusione, lo sapeva.
L’ultima immagine che avrebbe visto prima di morire.
 
Eppure Kira era lì, che lo scrutava silenzioso.
Voleva credergli un’ultima volta, o almeno bearsi di una dolce bugia.
Era solo uno sciocco.
Uno sciocco in punto di morte.
E quelli sembravano i pensieri di una quindicenne innamorata!
Dannazione, si faceva ribrezzo.
 
Eppure non riusciva a non sentirsi grato a quell’ombra che aveva sempre avuto accanto.
Pianse Kato, cullato dalla luce accecante della cometa.
 
Lui non lo aveva abbandonato, tanto bastava.

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Capitolo 16
*** Maledizione sofferta. [Uriel/Alexiel] ***



Maledizione sofferta.
[Uriel/Alexiel]
 
“Lasciami andare..” un sussurro, una preghiera.
Erano forti ed indomite le labbra che lo avevano pronunciato, ma, al contempo, tanto malinconiche e vellutate.
Stupende.
 
“Non è semplice, Alexiel” le rispose, non avendo il coraggio di alzare lo sguardo sull’anima di luce.
Era l’opprimente ricordo della colpa commessa, una fallace visione di tutto ciò che aveva amato e irrimediabilmente perduto.
“Impara a perdonarti.” E tacque di nuovo.
 
La mano di Uriel corse alla propria gola.
Le parole dell’Angelo Organico erano sapienti, ma lui non era forte come lei si aspettava.
Le dita penetrarono nella tenera carne.
Non avrebbe emesso più parole di morte.
 
Questa sarà la mia croce.

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Capitolo 17
*** L’amore dagli occhi vuoti. [Zafkiel/Anael] ***



L’amore dagli occhi vuoti.
[Zafkiel/Anael]
 
E incontrai i tuoi occhi, Anael, in cui limpido si stagliava il mio riflesso.
Ma ciò che vidi non fu il Capo dei Troni a cui lo specchio mi aveva abituato:
quello era un angelo nero macchiato del sangue vermiglio della donna che amava.
 
Non ti avevo dato ascolto, e avrei pagato tutta la vita per questo.
Strinsi tra le mani il piccolo feto lordo del tuo sangue.
Cullato dagli ultimi battiti del cuore di mio figlio mai nato, rividi i tuoi occhi.
Ed erano vuoti.
La dolorosa lama della consapevolezza mi passò lo stomaco.
 
Ti avevo ucciso, proprio io che professavo di amarti.
Mostro.
Era la mia unica identità.

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Capitolo 18
*** Il gioco di una donna debole. [Rosiel/Sevoftarta] ***



Il gioco di una donna debole.
 [Rosiel/Sevoftarta]
 
“Ora come un tempo, non sei che una donna debole, Sevoftarta.”
Sussurrò suadente a pochi centimetri da quelle labbra austere.
Il corpo dell’Angelo Bianco, distrutto e scomposto, giaceva tra le braccia di Rosiel.
L’angelo inorganico gli accarezzava i capelli con inusuale dolcezza.
 
Era una gioia vedere cadere i propri nemici come foglie.
Uno dopo l’altro.
Lentamente e inesorabilmente tutti si sarebbero prostrati a lui.
Con la testa attaccata al corpo, oppure senza.
Sevoftarta era l’ultimo baluardo da vincere.
E, alla fine, aveva ceduto a lui.
 
Adesso non era che una bambola rotta, trastullarsi con lui non era più divertente.
“La partita è finita. Mi sono divertito a giocare con te…”


 

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Capitolo 19
*** Il Conte e la Farfalla. [Asmodeus/Belial] ***



Il Conte e la Farfalla.
[Asmodeus/Belial]
 
Come sei bella stasera, farfalla mia.
Ad ogni svolazzo risplende sgargiante il tuo abito da festa.
Ti muovi veloce sulla scena del mondo, perfetta e aggraziata.
Ogni passo è una danza, ogni respiro è un’immortale melodia.
Saperti libera accende in me quel desiderio mai sedato, di poterti annoverare nella mia collezione.
E quelle tue zampette, lorde di sangue, fan perdere al mio cuore uno e più battiti.
 
E quando lenta si chiude la tenda del sipario, in un ultimo spasmo d’agonia, si muovono le mie mani.
Devoto è il mio sguardo che tu, prontamente, schernisci.
 
Quanto vorrei strapparti le ali, infida matrona del mio desiderio.


 

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Capitolo 20
*** Per il calore di quelle mani. [Metatron/Sevoftarta] ***


Per il calore di quelle mani.
[Metatron/Sevoftarta]
 
“Non c’è nessun’altro che si preoccupa per te?”
 
Perché improvvisamente, al suono di quelle parole, avvertiva un innato calore?
Le sue mani erano morbide e delicate.
Con le lunghe dita affusolate gli scompigliava i capelli prima di lasciarlo dormire.
Erano quelle mani a sorreggerlo sempre, ad aiutarlo nel momento del bisogno.
Lui era spesso assente, ma era l’unica madre che avesse mai avuto.
E, quando lo vedeva tornare, inevitabilmente finiva per corrergli incontro.
Nonostante i continui rimproveri.
Anche solo per sentire di nuovo il calore di quelle mani.
 
A quella richiesta un nome si fece strada sulle sue labbra in modo spontaneo:
“Sevi…” su questo non c’erano dubbi.



 
Note dell’autore: semplicemente non credevo che sarei riuscita ad arrivare a questo punto.
Eppure ho ancora tante drabble da poter scrivere, ma volevo sfruttare l’occasione per ingraziare di cuore chi ha messo nei seguiti/preferiti/ricordati, ha commentato, o anche solo legge questa raccolta! Vi invito a scrivermi le vostre opinioni, sono sempre aperta alle critiche costruttive.
Quindi di nuovo grazie a tutti!

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Capitolo 21
*** Primo, ultimo e unico. [Catan/Rosiel] ***


 
Primo, ultimo e unico.
[Catan/Rosiel]
 
Era stato il primo e l’ultimo nel seguirlo.
Il primo a vedere nei suoi occhi tutta quella gioia che da tempo parevano aver dimenticato.
Il primo ad amarlo incondizionatamente.
Ed era stato l’ultimo ad abbandonarlo.
L’ultimo pallido residuo di una bellezza sfociata in pazzia.
 
Quell’angelo gli aveva dato una vita di cui neppure conosceva la possibilità.
Per questo voleva salvarlo.
Il dover morire per la stessa mano del suo Signore era un dolce sacrificio.
 
Non doveva andare così, Catan.
Mi avevi promesso che saresti rimasto sempre con me.
Ti prego, dimmi che sono bello.
Solo un’altra volta.
 
Eppure, in tutto ciò,  lui era anche l’unico per cui Rosiel avesse mai pianto.



 

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Capitolo 22
*** La prima perversione. [Belial/Raphael] ***


Questa drabble la dedico a 9Pepe4 che attende la beatificazione assieme a Rasiel.
E questa è la prova che Belial sta bene (a mio modesto parere) con proprio tutti!



 La prima perversione.
[Belial/Raphael]
 
Cos’è quello sguardo, dottore?
La prego continui a fissarmi a quella maniera.
L’odio nei vostri occhi è più dolce di qualsiasi miele.
 
Perché voi mi odiate.
La mia è una certezza: vi ho visto accasciarvi tremante contro la porta.
 
Com’è possibile che l’assistente maggiore del capo delle Virtù corrompa gli altri angeli?
Domanda interessante, ma la risposta temo non lo sia altrettanto.
Puro divertimento.
Certo, se avessi saputo che, con questa mia condotta, sarei riuscita a vedere il vostro dolce visino tanto sconvolto, sicuramente avrei dato libero sfogo alle mie perversioni molto tempo prima.
 
Dottore, voi non odiate le donne, io lo so.
Odiate la loro capacità di somigliarmi tanto.

 

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Capitolo 23
*** Il Cadavere del serpente. [Astaroth/Astarte] ***



Il Cadavere del serpente.
[Astaroth/Astarte]
 
La mia anima impazzì quando diventasti parte di me.
Due anime in un corpo: eravamo le cavie di un esperimento mal riuscito del Dio Creatore.
Io agognavo il sangue e la tortura, tu un ventre gravido e una figlia da amare.
 
Un serpente bifronte era il simbolo del nostro patto maledetto.
Era tutto ciò che ci fosse concesso.
 
Ti detestavo per la tua debolezza.
Ma c’era qualcosa che mi impediva di sopprimere la tua coscienza.
 
Non ti avevo dato il permesso di morire, Astarte.
Non avresti dovuto andartene.
Adesso avrei potuto solo far scorrere lacrime di sangue sul cadavere di quel bianco serpente.
 
Senza di te esisteva solo la noia.

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Capitolo 24
*** Baratto col vento. [Raphael/Barbiel] ***



Baratto col vento.
[Raphael/Barbiel]
 
Solo allora mi resi conto di quanto importante tu fossi per me.
La tua presenza era scontata.
Come la mia riconoscenza.
Tra noi non erano mai servite troppe parole.
 
Avrei voluto avere la forza di tornare indietro, di chiedere al tempo di fermarsi, di poterti rapire e tenere con me.
Probabilmente ti avrei fatto dannare, non ero mai stato un uomo facile.
Tuttavia mi avresti compreso… come sempre.
 
Ma io non ero forte.
Non senza di te.
Tutto quello che potevo fare era barattare col vento la mia stessa anima.
 
A quale scopo curare gli altri, se poi non potevo salvare te, Barbiel?


 

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Capitolo 25
*** La Persona e la Bambola. [Doll/Uriel] ***



La Persona e la Bambola.
[Doll/Uriel]
 
“Nel teatro antico gli attori recitavano con delle maschere.”
Parlava l’Arcangelo della Terra mentre trafficava con la schiena di quella ragazza.
“Venivano chiamate Persona, come a volerle rendere più umane.”
Concluse sistemando la veste della piccola paziente.
La fece voltare tenendola fermamente per le spalle.
Lentamente i grandi occhi della ragazza si aprirono sventagliando le lunghe ciglia nere.
“Anche questa è una Persona?” chiese la giovane carezzandosi la guancia pallida.
“No Doll, questa è solo una maschera.”
 
Ero la vostra serva devota, vi onoravo e rispettavo.

Ma, nonostante ciò, voi mi consideravate indegna anche di una vera identità.

Io non ero una Persona, ero solo una Bambola.


 

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Capitolo 26
*** Il Sole nelle Tenebre. [Cry/Alexiel] ***



Il Sole nelle Tenebre.
[Cry/Alexiel]
 
Tutto in voi ricordava la più devastante oscurità.
I vostri capelli erano del colore dell’ebano.
I vostri occhi parevano più profondi della voragine stessa dell’Utero.
Gli altri angeli dicevano che il vostro cuore fosse marcio e corrotto.
Non ne capii mai il motivo: voi eravate la mia salvatrice.
Il raggio di luce nelle mie tenebre.
 
Eravate un Sole raggiante, dalla forza dirompente come il fragore del tuono.
Somma Alexiel, voi eravate il mio mondo.
Per voi avrei continuato a vivere, finché un giorno sarei stata capace di difendervi.
 
Quanto avrei desiderato nascere uomo.
Così avrei potuto chiedervi in moglie.


 

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Capitolo 27
*** Fratello della Luce. [Michael/Lucifer] ***



Fratello della Luce.
[Michael/Lucifer]
 
“Michael.”
Non era niente di più che un sospiro.
Una mera consolazione per un cuore distrutto da secoli di morboso rancore.
Odiavo te che eri il mio monito e che avevi deciso di tradirci tutti.
Ma, ancora di più, biasimavo me stesso per non averti saputo fermare.
 
A braccia aperte mi accoglievi, sulle labbra dipinto un criptico sorriso.
Il mio sangue parve ardere con l’aria circostante.
Mi avevi abbandonato, avrei voluto ucciderti.
Eppure non mi riuscì altro che accettare quella provocazione.
La nostra era una battaglia senza vincitori né vinti.
 
Così avevamo entrambi una ragione per rivederci in futuro.
Era già scritto da tempo il nostro destino, potevamo soltanto posticiparlo.


 

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Capitolo 28
*** Desiderio comune. [Nanatsusaya/Alexiel] ***



Desiderio comune.
[Nanatsusaya/Alexiel]
 
Sono vostra.
Lo giurai secoli fa alla cupa volta della grotta in cui ero stata imprigionata.
 
Vi garantii eterna fedeltà e continuo a rinnovare il mio giuramento aprendo a mezzo i vostri avversari.
Sarò la vostra lucente avanguardia e vi rimarrò al fianco, Padrona.
 
La Spada Divina Nanastusaya-no-mitama-no-tsurugi che si lascia sopraffare da un Angelo?
Non è così, decisi di mia volontà di seguirvi.
In voi percepii lo stesso desiderio con cui anch’io fui temprata.
 
Volevate forza, io ve la offrii.
Cercavate libertà, vi avrei mostrato come ottenerla.
Ma tutto ciò aveva un prezzo: una scia di sangue che entrambe eravamo disposte a versare.

 

 

^tradotto: spada animata dalle sette punte (nota inutilissima, ma che metto giusto per precisione).


Attenzione! Onde evitare equivoci: parlando di Nanatsusaya non faccio assolutamente riferimento all’anima di Lucifero, bensì alla spada stessa. E, se volete, alla personificazione avvenuta nel quattordicesimo volume (edizione Gold) in cui la spada si schiera a difesa di Setsuna contro le truppe di Michael! Ok, ho finito lo sproloquio, ma mi sembrava importante precisarlo.

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Capitolo 29
*** Il punto cieco. [Tre Draghi Sacri/Cry] ***



Il punto cieco.
[Tre Draghi Sacri/Cry]
 
Dalla loro dimora nell’orecchino prendevano voce al richiamo del Dragon Master.
Protettrici del regno di Gehenna, i tre draghi Sacri rispondevano al volere della loro guardiana.
 
La maggiore, scrutava lo spazio siderale con i suoi freddi e morti occhi di Giada.
La mezzana ardeva di un impeto dal caldo colore dell’Ambra.
E la minore ammiccava felice, con uno spietato sorriso di Agata.
 
Dalle loro bocche sgorgavano predizioni antiche come il tempo, e come esso imperiture.
Dall’alto del loro ruolo regale proteggevano il regno, ormai devastato dall’orrore della guerra con il Cielo.
Erano esseri superiori e perfetti nella loro reciproca implicanza.
Avevano un solo punto cieco: quella Dragon Master dai capelli d’argento.


 

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Capitolo 30
*** Il dolore della ricerca. [Michael/Balbero(Bal)] ***



Il dolore della ricerca.
[Michael/Balbero(Bal)]
 
Davanti ai miei occhi non eri più l’angelo misericordioso che mi curava le ferite, ma un demone immondo da uccidere senza pietà.
Solo uno dei tanti esseri che era mio compito sterminare.
Tuttavia la mia spada non aveva sete del tuo sangue.
Le mie mani agirono da sole, un solo fendente sedò ogni ribellione.
 
E, nel momento del distacco, i tuoi occhi tornarono dolci come un tempo.
Durò solo un attimo quella visione, ma bastò per lasciarmi l’amaro in bocca.
 
Non ti interessavo, e non l’avevo mai neppure preteso.
In fondo non ero che la sua brutta copia.
Avrei solo voluto sapere una cosa: avevi trovato ciò che desideravi, Bal?

 

 

Nda: e con questa coppia che mi ha fatto tanto penare durante la lettura del manga, segniamo un nuovo traguardo: le trenta drabble. Sì, lo so, ogni dieci drabble faccio uno di questi insulsi discorsi che non interessano a nessuno, ma ci tenevo solo ad avvisare che ho finalmente fissato il mio obbiettivo per questa raccolta. Infatti ho intensione di pubblicare altri dieci capitoli per arrivare a quota quaranta (credeteci, per me è un ottimo risultato!).
Grazie mille a tutti i “seguaci” di questa stramberia che io ancora mi ostino a chiamare raccolta!
E (anche a costo di sembrare noiosa) ripropongo il mio appello a lasciarmi commenti, qualora ne aveste voglia (trad. “qualora voleste nutrire un po’ il mio ego”).

 

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Capitolo 31
*** La melodia del Custode. [Setsuna/Kira] ***



La melodia del Custode.
[Setsuna/Kira]
 
Kira era bello, intelligente e tutto ciò che si potesse desiderare in un ragazzo di quella età.
Da quando lo aveva conosciuto la sua vita aveva preso il sapore di estremo che anche adesso possedeva.
Lo aveva condotto sulla via della violenza, ma lo aveva salvato da se stesso.
Per anni gli aveva coperto le spalle senza chiedere mai niente in cambio.
Sotto la sua ala Setsuna era cresciuto, sperimentando il dolore e la felicità.
Conoscendo il volto dell’amicizia e venendone brutalmente tradito.
 
Ma Kira voleva solo Alexiel, per lei si era incarnato.
O almeno, questo era quello che dicevano le sue parole.
Il suo cuore suonava una diversa melodia.


 

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Capitolo 32
*** Il volere della madre. [Laila/Sandalphon] ***



Il volere della madre.
[Laila/Sandalphon]
 
La donna pregava in ginocchio, distrutta dall’orrore.
Un feto deforme e senza nome  ascoltava l’orante.
Lo chiamavano progetto Sandalphon.
Aveva contribuito anche lei al suo sviluppo.
Lo sentiva vicino come un figlio proprio.
E ne conosceva le reali capacità.
 
Cancella il ricordo di Laila dalla mente di coloro che l’hanno conosciuta.
Dammi la forza di ricominciare, di dimenticare tutto.
Non voglio più vivere con un'anima tanto debole.
Non voglio più provare dolore.
“Svegliati Sandalphon.
Svegliati e annullami.”
 
Come può un figlio sottrarsi al più profondo desiderio di una madre agonizzante?
Quel corpo era troppo marcio per sopravvivere.
Così facendo un angelo rinasceva.
Doveva cancellarsi il ricordo dell’abominio.

 

 


 
Nda: in questa raccolta non poteva mancare una Laila/Sandalphon! Come mi mandano in brodo di giuggiole le Sevoftarta/Metatron, allo stesso modo amo anche questa combinazione. Perché, infondo, sono due facce della stessa medaglia.  I primi rappresentano la parte “di facciata”, quella bella e accettabile, mentre i secondi sono gli scarti che hanno permesso la formazione dei primi. Sono la parte “marcia”, l’”eliminabile”…
La parte in corsivo rappresenta il pensiero di Laila, per questo è in prima persona.
Dio solo sa quanto adori la Yuki quando disegna queste personaggi fantasticamente tormentati!

 
 
 

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Capitolo 33
*** Gli occhi dell’odio. [Catan/Lucifero] ***


Gli occhi dell’odio.
[Catan/Lucifero]
 
Aveva occhi del colore plumbeo del cielo.
Quel demone, pur nella più completa immobilità, sapeva incutere rispetto ad angeli di grado anche superiore al suo.
Ma lui non aveva mai letto niente di tutto ciò in quello sguardo vuoto.
 
Il solo fatto che il suo padrone si avvinghiasse, in cerca di soccorso, a quel corpo e non al suo gli straziava il cuore.
Era nei momenti in cui li scorgeva assieme che Catan faticava a trattenersi.
La potenza senza limiti del Re dell’Inferno non lo spaventava affatto.
Avrebbe volentieri sacrificato la sua vita per separare le mani empie di quell’essere dal corpo del suo Signore.
A lui quei freddi occhi facevano solamente ribrezzo.


 

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Capitolo 34
*** Colpevole. [Sara/Setsuna] ***



Colpevole.
[Sara/Setsuna]
 
“È stata condotta qui, al cospetto della corte del cielo, per venire giudicata.”
La sala era gremita e un alto coro di voci si levava dalla platea.
Ma neppure un tale rumore riusciva a coprire i martellanti battiti del suo cuore.
“L’accusa è di essersi unita in connubio con il fratello.”
C’era disgusto nelle parole dell’angelo Bianco, ed anche una sadica gioia di veder finalmente estirpato il seme del male.
“Come si dichiara?”
Toccava a lei adesso.
Lentamente rigirò l’anello tra le dita.
Quel gioiello era tutto ciò che le rimaneva di Setsuna.
Un effimera prova di quanto il loro amore diverso fosse importante per lei.
 
Rinnegarlo?
Mai.
 “Colpevole!”

 


NdA: ok, alla fine l’ho scritta (mi sarei sentita in colpa altrimenti!). Ma vorrei sottolineare il fatto che in questo momento sto dalla parte di Sevi (e su questo non c’è il minimo dubbio!).
Per quel “colpevole” finale interpretatelo come volete: lo so che tecnicamente in quel momento Sara era impossibilitata a parlare a causa del veleno di Raphael, quindi le opzioni sono due:
-o lo vedete come il verdetto finale di Sevoftarta.
-oppure è quello che Sara avrebbe voluto dire se avesse potuto parlare.
Insomma, libera interpretazione!
Bene, pubblicando questa drabble mi sono tolta un bel peso!

 

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Capitolo 35
*** Desiderio di potere. [Metatron/Rosiel] ***



Desiderio di potere.
[Metatron/Rosiel]
 
Sondava con occhi cupi ed espressione accigliata quell’angelo che lo teneva tra le braccia.
Si era proclamato suo salvatore, planando dal cielo a fermare la mano di un assassino.
 “Non guardarmi così Metatron… “ gli sussurrò suadente all’ orecchio facendolo rabbrividire.
Combattendo contro l’impulso di divincolarsi da quella stretta e cercare le mani calde e rassicuranti del tutore, il bimbo si paralizzò in quel mortifero abbraccio.
 
“Io lo so che sei un bravo bambino.”
Sorrideva al mondo, Rosiel.
Tronfio di quella schiacciante vittoria.
Era un piacere leggere l’odio nello sguardo di quel can mastino di Sevoftarta, mentre ancora abbracciava il suo piccolo protetto. 



 

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Capitolo 36
*** Il sarcofago e la bambina. [Tiara/Catan] ***


Il sarcofago e la bambina.
[Tiara/Catan]
 
“Sei triste vero? “
I tentacoli allentarono la loro presa.
“Dov’è che ti fa male?”
Un profondo gemito si alzò in risposta.
Mi portai le mani all’altezza del piccolo cuore.
“A me fa male qui”
 
“Come ti chiami?”
Chiesi, abbracciando la bara e sussurrando al suo inquilino.
“È un nome bellissimo. Chi te lo ha dato deve averti voluto molto bene.”
L’essere informe si contorse nel suo sarcofago.
“È lui che ti ha fatto questo?”
Un nuovo scricchiolio della lignea prigione.
“Capisco”
 
Sapevo che, nel tuo mondo, lui era più importante di me.
Come, allo stesso modo, percepivo che lo avresti seguito per sempre.
Ma non avevo potuto evitare di affezionarmi a qualcuno tanto simile a me.
Avrei solamente voluto essere felice… con te, Catan.

 


NdA: ricordo che Tiara è un angelo caduto capace di percepire la voce dell’anima dei morti. Per questo non ho inserito le risposte di Catan, perché è solo lei che riesce a percepirle, tecnicamente lui non può parlare. Mi accorgo, ogni giorno che passa, che mi faccio sempre più problemi assurdi (questo è solo un esempio..)!
 
Giusto, quasi mi dimenticavo mi sarebbe venuta una mezza idea di aggiungere un altro paio di capitoli a questa raccolta (vedere se riesco a raggiungere l’obbiettivo originale di cinquanta..) perché i primi quaranta li ho scritti e sono pronti ad essere pubblicati (quei tre o quattro che rimangono da pubblicare) ma mi sono accorta di non aver inserito vari personaggi (Kirie, Doviel, Camael, dove li volgiamo mettere?). Quindi forse riuscirò a scriverci un’altra decina di capitoli.. faccio per avvisare! 
Lo so che ormai non ne potete più!

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Capitolo 37
*** Idea di perfezione. [Laila/Anael] ***


Idea di perfezione.
[Laila/Anael]
 
Ti presentasti a me come una qualsiasi ricercatrice, ben cosciente di essermi superiore di grado.
Non avevo mai saputo interpretare le tue parole, ma i tuoi silenzi li comprendevo bene, Anael.
Su di te si stagliava la nera ombra della sciagura.
Prendesti anche le mie difese e il poco onore che avevo guadagnato ai tuoi occhi finì divorato dalle fauci di quel mostro - che tanto amavi.
 
Potevi anche non considerarmi colpevole, ma io ero ben cosciente della mia debolezza.
Mai mi sentii più sporca ed impura di quando mi trovavo al tuo cospetto.
 
La verità era che tu incarnavi la perfezione.

Non potevo reggere il confronto.

 

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Capitolo 38
*** Prigioniero tra due fuochi. [Doviel/Rosiel] ***


Prigioniero tra due fuochi.
[Doviel/Rosiel]
 
Gli era stato severamente ordinato di toglierlo di mezzo.
Se uccidere un messaggero del signore poteva essere difficoltoso, assassinane il figlio prediletto si sarebbe rivelata una missione  suicida.
Eppure il Consigliere non avrebbe accettato un ulteriore fallimento da parte sua.
 
Non lo avrebbe mai ammesso, ma,  quando si era visto recapitare la testa del suo miglior sicario su di un piatto di frutta fresca, aveva trovato tutto ciò maledettamente  perverso.
Doviel aveva obbedito, non soffermandosi mai troppo sul futuro – aveva già la posizione di prestigio a cui aspirava.
Solo in quel momento si sorprese a temere per un eventuale risvolto delle proprie azioni.
 
Era prigioniero tra due fuochi.
Rimaneva solo da scoprire quale dei due lo avrebbe carbonizzato per primo.

 

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Capitolo 39
*** La piccola stella. [Abadon/Cry] ***


La piccola stella.
[Abadon/Cry]
 
Gli altri demoni lo credevano un crudele mostro incapace anche di pensare.
Non era buono neppure per i campi di battaglia.
Non gli era concesso neanche di sacrificarsi in una guerra in cui, da secoli, si era rinunciato a contare il numero dei caduti.
Era cresciuto nella solitudine propria di un rilegato.
Da solo in un silenzio tanto opprimente che anche il minimo rumore si sarebbe trasformato in una consolazione.
 
Non appena l’aveva vista cadere nella sua cella aveva pensato subito ad una stella.
Era tanto piccola da poterla uccidere con un solo sguardo.
Dicevano che i suoi occhi fossero capaci di uccidere all’istante, eppure lei lo aveva fissato senza la minima riserva.
Difenderla gli era parso naturale come respirare.
 
Era tanto temeraria quanto fragile la sua piccola stella.
 

 
NdA: troppi pensieri per un tipo come Abadon? È solo che mi piace pensare che non sia il vuoto essere spietato e mostruoso che tutti descrivono. Suvvia arriva a strapparsi una zampa a morsi pur di salvare Cry, vorrà pur dire qualcosa! 

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Capitolo 40
*** Ordinaria amministrazione. [Michael/Sevoftarta] ***


Ordinaria amministrazione.
[Michael/Sevoftarta]
 
Lo odiava.
Ogni parola da lui pronunciata gli scatenava dentro moti di disapprovazione e stizza.
Non fosse stato altro che per il fatto che erano secoli che quel dannato tentava  di ammansirlo, alla stregua di un bel cagnolino da portare al guinzaglio.
La raccapricciante immagine lo fece agitare di nuovo sulla sedia.
 
“Smettila di muoverti come una carpa.” Lo rimproverò sotto voce il medico seduto al suo fianco.
Sbuffò contrariato.
“Quell’essere mi disturba!”
 
Per un istante gli parve che Sevoftarta si fosse voltato verso di lui.
Sarebbe stato pronto a scommettere che, sotto quella maschera bianca, l’angelo stava sorridendo per quella piccola vittoria.
 
Michael prese una decisione: al ritorno dalla prossima missione neppure i tentativi di Camael avrebbero potuto dissuaderlo dal far atterrare la sua merkavah sul palazzo del consigliere.
 
Sorridi finche puoi, pinguino decolorato!
 
 

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Capitolo 41
*** Due facce della stessa anima. [Kirie/Doll] ***



Due facce della stessa anima.
[Kirie/Doll]
 
Kirie non era mai stata un tipo semplice, aveva scalato le alte cerchie angeliche, incurante del grave fardello che il suo sesso le causava.
Aveva combattuto strenuamente, sentendo sul collo i morsi dell’invidia e della rabbia.
 
Doll era solo la serva di un padrone che non le riservava neppure l’attenzione dovuta ad un animale domestico.
Era una bambola caricata a molla, nata per servire.
Era proprio uno splendido giocattolo a dimensioni umane.
 
Non avrebbero potuto essere più diverse.
Eppure c’era qualcosa che le univa.
Erano le due facce della stessa anima, prigioniere di un vincolo di dolore che mai avrebbero potuto sciogliere.
Amavano due uomini che mai le avrebbero ricambiate.


 

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Capitolo 42
*** Due anime in un Corpo. [Lucifero/Sakuia] ***



Due anime in un Corpo.
[Lucifero/Sakuia]

 
“Cosa faremo adesso?”
 
Era corso sulla terra seguendo un lontano istinto.
Un desiderio recondito che, solo adesso, capiva essere dettato da ciò che in lui rimanava di Sakuia.
Il bambino sedeva sul bordo del tetto e guardava giù.
 
“Adesso che non ho più un corpo da prestarti, te ne andrai?”
Suonavano tanto strane quelle domande.
Soprattutto formulate da qualcuno timido e riservato come Kira.
Gli si avvicinò, mentre il piccolo continuava a fissare ostinatamente verso il basso.
 
Solamente quando realizzò cosa calamitava la sua attenzione, Lucifero si decise a rispondere.
“Prenderemo strade diverse, ma per lui rimarremo sempre suo figlio.”
Il bambino annuì, continuando a seguire con lo sguardo il padre, appena risvegliato dall’incantesimo di Adam Kadamon.
 
E scomparvero in un turbine di piume nere.

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Capitolo 43
*** Pessimo bugiardo. [Michael/Camael] ***



Pessimo bugiardo.
[Michael/Camael]
 
Era una seccatura!
Ogni volta che era vicino a farla franca c’era sempre quel dettaglio che mandava tutto all’aria.
Odiava essere poi costretto a mettere in ordine sbarazzandosi dei loro ospiti.
Ogni volta doveva garbatamente ricordare ai cani inviati da Sevoftarta, che lui era il capo delle milizie angeliche e certo non aveva bisogno che loro gli dicessero come comportarsi.
Certo, si sarebbe potuto risparmiare tutte quelle incombenze se avesse avuto un aiutante maggiore capace per lo meno di sostenere una conversazione ordinaria.
Camael non sarebbe stato capace di ingannare neppure il più sciocco di tutti gli angeli.
Eppure sul campo di battaglia non avrebbe potuto chiedere compagno migliore.


 

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Capitolo 44
*** Padre e Madre. [Dio/Adam Kadamon] ***


 
Padre e Madre.
[Dio/Adam Kadamon]
 
Voi che vi nutrite dello stesso corpo di vostra madre non provate rimorso o vergogna?
Il mio è un felice sacrificio, figli miei.
 
Creature più corrotte dei demoni, cacofonia di belle parole sulla bocca di tiranni.
Lasciatemi morire, vi prego, scappate bambini, vivete per me.
 
Si fa strada il veleno dell’odio tra i prescelti di Dio.
Si rinnovi la speranza nei vostri cuori. Sia annunciato l’arrivo del Salvatore.
 
Siamo la cosa più simile ad una divinità ordinatrice che esita nell’universo.
I due volti del Serafita. La madre e il padre di una prole Divina.
 
Angeli splendenti dalle belle piume, messaggeri di Dio, questo è l’altro volto degli orridi matricidi.




 
 

NdA: le parti normali sono quelle in cui a parlare è il Dio Creatore, quelle in corsivo  sono le parole di Adam Kadamon. Con quest’ultimo nome intendo ovviamente la parte buona, quella proiezione che aiuta Setsuna nel suo viaggio e che ormai non ha più potere sul suo stesso corpo.

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Capitolo 45
*** La sottile arte del Misantropo. [Kato/Setsuna] ***


La sottile arte del Misantropo.
[Kato/Setsuna]
 
La mia è un’arte sottovalutata.
Non si nasce con questa naturale predisposizione, la si acquisisce solo vivendo.
 
Nel mio essere ero davvero eccelso, mai pietà o amore provai per nessuno.
Ero semplicemente perfetto: odiavo la mia famiglia, i miei –presunti- amici e persino il mio stesso nome.
Poi ti incontrai e il mio animo corrotto non resse alla vista di quel tuo disgustoso sorriso angelico.
“Ehi, chiamami Sempai Kato o Signor Kato… tu sarai Setchan!”
E mentre già progettavo di tradirti, non mi accorsi di essere inevitabilmente legato alla tua faccia da schiaffi.
 
Odiare se stessi fischiettando allegramente;
Maledire il prossimo, ridendo assieme a lui;
Tradire a cuor leggero:
È sottile l’arte del buon misantropo.


 
 

NdA: e finalmente questa avventura (più distruttiva che altro) è giunta al termine!
Spero solo di non avervi annoiato troppo… e mi scuso se gli aggiornamenti, la maggior pare delle volte, sono stati molto lenti.
Grazie mille a chi ha seguito, letto, commentato e apprezzato la storia!

Un bacio
Sophrosouneh

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