Everything About You.

di TheSwagGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00_Prologo. ***
Capitolo 2: *** 01_Chapter One. ***
Capitolo 3: *** 02_Chapter Two. ***
Capitolo 4: *** 03_Chapter Three. ***
Capitolo 5: *** 04_Chapter Four. ***
Capitolo 6: *** 05_Chapter Five. ***
Capitolo 7: *** 06_Chapter Six. ***
Capitolo 8: *** 07_Chapter Seven. ***
Capitolo 9: *** 08_Chapter Eight. ***
Capitolo 10: *** 09_Chapter Nine. ***
Capitolo 11: *** 10_Chapter Ten. ***
Capitolo 12: *** 11_Chapter Eleven. ***
Capitolo 13: *** 12_Chapter Twelve. ***
Capitolo 14: *** 13_Chapter Thirteen. ***
Capitolo 15: *** Chapter Fourteen. ***



Capitolo 1
*** 00_Prologo. ***


Prologo.      Everything About You.
 
 
 
 
                               I don't wanna waste the weekend, 
                                  If you don't love me, pretend 
                                     A few more hours, then it's time to go. 
                                        As my train rolls down the East coast, 
                                           I wonder how you'll keep warm. 
                                              It's too late to cry, too broken to move on.
 
 
 
 
 
 
 
*FlashBack*
 
 
 
Tutti piangono.
È una cosa naturale.
Si piange per tristezza, gioia, rabbia, frustrazione, dolore.
Si fanno pianti brevi, e pianti che durano una vita.
Ogni persona ha un luogo in cui piangere.
C’è chi non resiste e piange dove capita.
C’è chi invece si conserva quel pianto come un segreto, quasi una cosa preziosa.
Chi sfoggia un sorriso brillante in attesa del proprio momento in cui piangere.
Molte persone piangono alla sera, nel letto.
Lasciano scivolare le lacrime sul cuscino.
In questo modo nessuno le vede e il mattino dopo il cuscino sarà asciutto.
E tutto potrà ripartire da capo.
Io piango sotto la doccia.
Perché è il mio momento di pace.
È il momento in cui sono completamente sola.
È il momento in cui nessuno mi disturba perché nessuno disturba chi è in bagno.
È il momento in cui posso dare la colpa degli occhi rossi allo shampoo.
Ogni persona ha i propri motivi per piangere.
In media una ragazza piange almeno una volta alla settimana.
Io piango tutti i giorni.
Piango per rabbia.
Piango perché i miei genitori sono morti.
Piango perché loro mi hanno lasciata sola nel Bronks.
Piango perché una ragazzina non può essere lasciata da sola in un quartiere come quello.
Dovrei smetterla di piangere.
Eppure piango.
Piango perché ballare per me diventa sempre più difficile.
Sono una ballerina. Ma ballare ora è difficile.
Sono cresciuta a Chicago. Amavo la mia città.
Avevo una bella famiglia, eravamo felici. Come qualsiasi altra famiglia.
Avevo dieci anni quando mia madre morì di tumore.
Abbandonò me e mio padre. Quello stronzo di mio padre.
E da li tutto andò a puttane. Mio padre perse il lavoro.
Ci trasferimmo a New York, nel Bronks.
Ma le cose non andarono bene. Mio padre non trovò più un lavoro.
Si buttò nell’alcol e successivamente nella droga.
Avevo tredici anni quando lui morì, lasciandomi completamente sola.
Ho passato cose che voi neanche vi immaginate.
L’unica cosa a tenermi a galla era la musica e la mia amata danza.
Ho diciassette anni e sono stata ripescata da gente che vuol fare del bene.
Ed ora sono qui, nell’orfanotrofio.
Spero ancora per poco.
 
 
Mrs. Brooks mi lanciò un’occhiata severa alzando gli occhi dalla mia scheda di presentazione e puntandoli nei miei.
Potresti cortesemente levare i piedi dalla scrivania?” Chiese con i suoi soliti modi garbati.
La signora Brooks era la direttrice dell’orfanotrofio e io ero stata messa in questo schifo a forza.
Io ti voglio aiutare. Ma questa scheda non va affatto bene” Disse emettendo un respiro rumoroso.
Perché? Cosa diavolo c’è che non va? Dovrei forse mentire? Se la gente viene qui è per indagare sulla mia vita. Bene. Quella è la mia vita.
Risposi cercando di non alzare gli occhi al cielo.
Odiavo la gente degli orfanotrofi.
Ti vestivi bene, facevi la carina. E poi alla fine veniva adottata la dolce bimbetta.
Vaffanculo. Nella mia vita non c’era più nulla di dolce.
Nessuno ti chiede di mentire cara, solo di essere meno esplicita. Coraggio ricomincia.” Disse porgendomi un’altra scheda.
Poi si concentrò sul suo thè.
La guardai con disprezzo. Poi guardai la scheda ed iniziai a scrivere.
 
Nome?        Il mio.
Cognome?       Quello di mio padre morto.
Sesso?       Spesso.
 
La signora Brooks mi stoppò immediatamente.
Probabilmente aveva visto tutto.
Coraggio. Mettici un po’ più d’impegno.” Mi disse allungandomi un’altra stupida scheda.
Sbuffai. Non volevo. Non volevo nulla di tutto questo.
 
*Fine FlashBack*
 
 
                                                        Still I can't let you be, 
                                                     Most nights I hardly sleep. 
                                                  Don't take what you don't need from me. 
 
 
 


Strinsi la mia vera scheda tra le mani.
Mi aveva riempita di ricordi.
Non credevo di averla ancora. Eppure l’avevo trovata frugando in uno scatolone.
Quante cose erano cambiate.
Ora avevo diciotto anni, fortunatamente ero stata in collegio solo cinque lunghissimi mesi.
Si, ero stata adottata.
Chi era stato? Non ci crederete mai.
Usher Raymond IV.
Era uno dei tanti personaggi famosi che veniva a fare beneficenza all’orfanotrofio.
Mi aveva sentita suonare il pianoforte ed era venuto a curiosare, io lo avevo trattato malissimo.
Ed ora eccomi qui, in una super mega villa ad Atlanta.
Ora non sono più quella di un tempo. Le cose sono migliori.
Vivo con Usher da poco più di un anno. E mi sento amata.
Ma guardare la mia scheda mi fa tornare in mente parecchie cose.
Gli gettai un ultimo sguardo.
 
Nome?     Jey.
Cognome?     Bieber.
Sesso?      Femmina.
 
 
 
                        A drop in the ocean, 
                           A change in the weather, 
                              I was praying that you and me might end up together. 
                                 It's like wishing for rain as I stand in the desert, 
                                    But I'm holding you closer than most, 
                                       'Cause you are my heaven.
 
 
 
 
 
If You Got Eyes Look At Me Now, Bitch.
 
 
E dopo aver attirato la vostra attenzione con la frase di Look at me now di Chris Brown..
Macciaooo Bellezze *w*
Ebbene si, Sono sempre io, ma con un’altra storia.
Lo so che devo finire l’altra. Ma manca solo un capitolo.
Quindi ho pensato di postare questa nuova.
Che dire, spero vi piaccia bellezze.
Personalmente credo di aver fatto una cosa che qui non si è mai vista. :D
#Nonsicopia!
Mi scuso se ci sono errori/orrori di ortografia. Non era mia intenzione v.v
Recensite :D Mi fa piacere sapere che ne pensate della mia nuova idea.
A me gasa! :D
Anyway. Ultima cosa ma non meno importante.
Io vi amo tutte sappiatelo.
Ma voglio dedicare questa nuova storia ad una ragazza in particolare.
L o v e l y.
Non che #laragazzadellaConga.
Tu hai creduto in me e in questa storia sin da subito. Quindi spero ti piaccia *w*
Love You All.
 
      #Peace.     I’m Out.

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Capitolo 2
*** 01_Chapter One. ***


Chapter One.     This is the Way.
 
 
 
 
 
                                            Give you this, give you that 
                                              Blow a kiss, take it back 
                                                If I look inside your brain 
                                                  I would find lots of things 
                                                    Clothes, shows, diamond rings 
                                                       Stuff that's driving me insane.
 
 


 
Eccomi qui.
Primo giorno di scuola.
Nuova scuola.
Metà del primo semestre.
Perfetto.
Già iniziare una nuova scuola è una rottura.
Aggiungiamoci anche il fatto che ogni singola persona di quella scuola sembrava conoscermi.
Perfetto. E io che volevo restare nell’ombra.
Dopo quasi un anno e mezzo Usher aveva deciso di farmi uscire allo scoperto.
Decisione che io non condividevo.
Insomma aveva fatto tutto in grande segreto. L’adozione. Tutto.
Avevo studiato in casa, con i miei ritmi, senza nessuna pressione.
Poi all’improvviso era cambiato tutto.
Mi aveva iscritta alla scuola pubblica di Atlanta e mi aveva comprato una super Range Rover.
Continuava ad insistere che ero depressa. Che dovevo avere una vita.
Io non mi sentivo depressa.
Occhei, non uscivo mai di casa. Non avevo mai voglia di fare nulla.
Forse aveva ragione.
Ed era convinto che una scuola pubblica mi avrebbe aiutata.
Ma per il momento mi aveva solo aiutata ad essere osservata.
Ed io odio essere fissata.
Mi ero vestita così [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=41639445&.locale=it ]
Mi sembrava di essere piuttosto semplice.
Eppure mi fissavano tutti.
La spiegazione era una sola: sapevano di Usher.
Ma come potevano saperlo? Insomma io avevo ancora il mio cognome.
Usher non aveva voluto che prendessi il suo.
Diceva che il mio cognome era l’unica cosa che mi era rimasta della mia famiglia.
E che era gusto che lo tenessi.
 
 


 
Ero magicamente riuscita ad arrivare alla terza ora sana e salva.
Sbuffai e diedi un’altra botta all’armadietto.
Inutilmente. Non servì proprio a nulla.
Decisi di rinunciarci. Vi poggiai la schiena contro e presi a fissarmi le scarpe.
Era inutile, quello stupido coso non voleva saperne di aprirsi.
Dio che nervoso. Perfetto. Avrei aspettato che il corridoio si fosse liberato e poi avrei usato le maniere forti.
Maledissi mentalmente Usher. Stupida scuola pubblica.
Avevo bisogno di aprire l’armadietto. L’orario delle lezioni lo avevo in borsa.
Ma la piantina della scuola l’avevo stupidamente ficcata li dentro alla prima ora.
Ed ora dovevo andare a Biologia con il professor Stoner.
E non avevo una santissima idea di dove fosse la classe.
Maledissi Usher nuovamente.
Ciao! Tu devi essere la ragazza nuova” Disse una voce maschile e profonda.
Il proprietario della voce aveva delle Nike verdi. Ed erano ferme davanti alle mie All Star.
Si. Sono io.” Dissi ed alzai gli occhi sul proprietario della voce.
Wooh!” Sbottò lui. Sgranò gli occhi e indietreggiò di un passo da me.
Io lo guardai senza capire. Che avevo fatto di male?
Era un ragazzo parecchio più alto del mio metro e sessanta.
Aveva i capelli castani e lunghini, gli occhi marroni e il viso buffo.
Ma siete uguali!” Sbottò lui nuovamente.
Siete identici” Riprese. Si riavvicinò a me e mi fissò quasi studiandomi.
Questo ragazzo era strano. E mi intimidiva.
Troppi tipi strani in questa scuola.
Come scusa?” Chiesi per distrarlo. Volevo che la smettesse di fissarmi così.
No niente. Scusami.” Disse. Scosse la testa come per togliersi da un pensiero.
Io sono Charles Sommers. Ma ti prego, chiamami Chaz.” Continuò sorridendomi e mi tese la mano.
Io la strinsi.
Mi chiamo Jey. Jey Bieber.” Dissi. Ero felice di potermi presentare a qualcuno.
A quel punto lui mollò la mia mano e scoppiò a ridere.
Io lo guardai quasi offesa. Cosa c’era di tanto divertente nel mio nome?
Andiamo Justin piantala.” Disse lui ridendo.
Ora basta. Me l’hai fatta, ci sono cascato. Togliti la parrucca, le tette finte e i vestiti da donna.
Continuò tenendosi la pancia dalle risate.
Credo di non capire” Risposi io. Questo era un pazzoide.
Aspettai che finisse. Dopo un po’ si fermò riprendendo fiato.
Qualcosa non va?” Chiesi nuovamente. Magari era un malato di mente. Mi incuriosiva.
Lui mi guardò bene. I suoi occhi vagavano sul mio viso in cerca di particolari. Incrociava i miei occhi.
Scusami, è che..” Fece lui confuso. Continuava a studiarmi.
Poi si tolse il berretto blu e me lo porse.
Potresti metterti questo?” Mi chiese ad un tratto.
Io lo guardai strano ma afferrai il cappellino.
Lo misi nascondendo i lunghi capelli completamente sotto.
Tornai ad incrociare lo sguardo di Charles e lui sgranò gli occhi.
Raaaayaaaannnnn” Iniziò a gridare correndo via lungo il corridoio.
Lontano da me.
Ottimo primo giorno direi.
 


 
 
 
Grazie a non so quale santo ero riuscita ad arrivare alla classe del professor Stoner.
Che sembrava non badare totalmente a me.
Sembrava non badare a nessuno. Era un uomo davvero buffo.
Mi ero tolta il berretto del ragazzo di prima e lo avevo messo in borsa. Se lo avessi rivisto glielo avrei restituito.
Eravamo quasi a metà lezione.
Poi saremmo andati a mensa, poi matematica, ginnastica e poi sarei potuta tornare a casa!
Ma dico io, ginnastica all’ultima ora. Mi vogliono morta.
La lezione di Biologia non mi interessava particolarmente, così ero su Twitter con il cellulare.
Pst.” Sentii una voce chiamarmi.
Girai appena lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri di un ragazzo biondo seduto due banchi più in La.
Non avevo idea di chi fosse. Così cercai di ignorarlo.
Pst.” Sentii ancora. 
Gettai un altro sguardo. Il biondo ora mi sorrideva calorosamente.
Tornai a fissare il mio telefono.
Un tipo strano mi sta fissando.
Tweet.
Pst. Ehi.” Ignoralo Jey. Ignoralo.
Pst.” Nuovamente. Ma chi cavolo era questo qui? E cosa cavolo voleva?!
Ehi. Raggio di sole. Quello sta chiamando te.” Mi disse una ragazza seduta dietro me.
Il suo tono era sarcastico.
Effettivamente stavamo disturbando la lezione. Stavamo? Stava!
Che cosa vuoi?” Sussurrai al biondo sperando che mi sentisse.
Lui rise leggermente.
Che cosa ci fai qui?” Chiese divertito.
Ma che domanda era?! Cosa cavolo sembrava che facessi?
In questa scuola sono tutti matti.
Troppi tipi strani cavolo.
Qualcosa non andava.
Dovevo solo ignorarlo. Ignorarlo e basta.
Tornai a guardare il mio cellulare.
C’erano varie menzioni di risposta al mio Tweet.
Capitai su una in particolare, di un certo Louis Tomlinson.
Fagli la linguaccia.
Non sapevo chi fosse questo tipo ma il consiglio era buono.
Trattenni una risata. Avrebbe potuto funzionare.
Il suono della campanella della mensa mi distrasse.
Raccolsi la mia roba velocemente ed uscii dalla classe.
Prima che il biondo mi raggiungesse.
 
 
 
 
 
                                             I want, I want, I want
                                                But that's crazy.
                                                   I want, I want, I want
                                                      And that's not me.
                                                         I want, I want, I want
                                                            To be loved by you .



 
 
If you got eyes, Look at me now Bitch.
 
 
Macciaooooo.
Dite la verità, vi sono mancata vero? u.u
[Frega niente a nessuno]
*Piange*
*Si da un contegno*
Anyway. Ecco il secondo capitolo.
Questa storia mi sta prendendo v.v
Spero prenda anche voi.
Ho visto che mi avete abbandonata D:
Lasciatemi una piccola recensione eh *w*
Vi amo.
 
     #Peace.   I’m Out.

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Capitolo 3
*** 02_Chapter Two. ***


Chapter Two.      There’s Nothing Wrong With Who You Are.
 
 
 
 
 
                                         I stare at my reflection in the mirror. 
                                            Why am I doing this to myself? 
                                               Losing my mind on a tiny error, 
                                                  I nearly left the real me on the shelf. 
                                                     No, no, no, no. 
 
 
 


 
Tornai a casa da scuola distrutta.
Non ero abituata a tutto questo.
Ma fortunatamente non avevo incontrato altri tipi strani.
Chiusi la parta di casa e lasciai la borsa sulla poltrona all’ingresso.
Dove sono i bambini più belli del mondo?!” Gridai in modo che chiunque in casa mi sentisse.
Non sapevo effettivamente se erano ancora in casa. Ma lo avrei scoperto presto.
Sorrisi quando sentii il familiare suono di una corsa sul parquet.
Jeeeeeyyyy!” Si sentì per la casa.
Pochi secondi dopo entrarono in soggiorno il piccolo Usher e l’ancora più piccolo Naviyd.
Presi entrambi in braccio mentre mi sommergevano di domande come al solito.
Dov’è papà?” Chiesi a Naviyd.
In cucina” Rispose lui.
Chiesi un bacio ad entrambi e poi con i bambini in braccio mi avviai verso la cucina.
Usher sembrava intento a preparare la merenda dei bambini.
Ciao tesoro. Com’è andata oggi?” Chiese aprendosi in un sorriso appena mi vide.
Non me lo chiedere ti prego.” Non ci volevo neanche pensare.
Tameka non è ancora venuta a prenderli?” Chiesi riferendomi ai bambini.
Erano stati qui per il weekend ma ora era lunedì e teoricamente la sua ex moglie doveva venire a prenderli.
No. Aveva un impegno. Verrà più tardi. E ora noi andiamo a fare un po’ di nanna vero?” Chiese addolcendo il tono.
Non appena i bambini lo sentirono iniziarono a scalpitare così li misi giù e loro scapparono via lanciando gridolini.
Io mi accomodai sullo sgabello al bancone.
Allora?” Mi chiese nuovamente Usher. Mi sorrise.
È oki. La scuola mi piace. Ma è pieno di matti giuro.” Risposi.
Matti?” Fece lui confuso. Poi prese a trafficare in cucina.
Si. Mi fissavano tutti. Ho conosciuto due ragazzi stranissimi. Anche loro mi fissavano.
E uno di loro continuava a chiamarmi Justin. Era come se ci conoscessimo, ma io non li ho mai visti.
” Risposi.
Usher si bloccò. Si girò verso di me e mi guardò.
Era strano. Tutto ad un tratto sembrava agitato. Qualcosa non andava me lo sentivo.
Jey io dovrei parlarti di una cosa.. Credo che tu la debba sapere da me..” Disse titubante.
Ora mi preoccupavo davvero. Sapevo che qualcosa non andava.
Ecco, vedi, tu..” Iniziò. Ma fummo interrotti dal pianto di Naviyd nell’altra stanza.
Usher sbuffò.
Usher deve aver rubato il ciuccio a Naviyd. Li metto a letto. Arrivo subito.” Disse prima di sparire.
Cavolo. Proprio ora. Ero curiosa. Ma anche spaventata.
Sapevo che qualcosa non andava nel momento in cui aveva deciso di cambiare tutto.
La scuola, la macchina. Niente più segreti. Quindi forse anche questo era un segreto che voleva svelare.
O magari mi vuole restituire.
Cavolo. Che agitazione.
Passarono parecchi minuti. Ma io non mi mossi di un millimetro.
Quando Usher tornò in cucina e mi guardò non era più agitato come prima.
Per finire il discorso volevo dirti che ti ho trovato un lavoro.
Cioè, ti ho procurato un’audizione, il resto dipende da te. Potrai ballare Jey.
È un’audizione per entrare in una crew, ti esibirai.
” Disse lui con un sorriso. Ma il sorriso era tirato. C’era dell’altro.
Una crew? Di chi?” Ero felice di poter tornare a ballare.
Ma ora dovevo solo capire il segreto di Usher.
Non posso dirti molto altro. Non vogliono far sapere altri dettagli fino che non avranno deciso.
Per sicurezza capisci..
” Rispose lui. Certo capivo.
Usher.. Quello di cui stavamo parlando prima.. Non è questo vero?” Chiesi titubante.
Avevo paura di farlo arrabbiare. E dopo non avrei scoperto proprio nulla.
Certo che è questo!” Rispose lui troppo velocemente.
Ora scusami ma ho molto da fare tesoro.” Riprese e fece per uscire dalla cucina.
Usher aspetta! Davvero, vorrei sapere che sta succedendo.” Dissi bloccandolo.
Niente Jey! Non succede nulla. Smetti di fare domande stupide!
Cerca solo di tenerti lontana dai ragazzi di quella scuola. Non puoi fare amicizia con loro.
Non ti fa bene! Ci sono cose che capirai con il tempo.
” Rispose alzando la voce.
Poi uscì dalla cucina.
Cosa c’entravano ora i ragazzi della scuola? E tutto questo suo nervosismo.
Mi nascondeva qualcosa. Ero sicura.
 
 
 
                                    Brushing my hair, do I look perfect? 
                                       I forgot what to do to fit the mould, yeh! 
                                          The more I try the less is working.
                                             'Cause everything aside me screams
                                                 No, no, no, no.
 
 
 
 
 
Il giorno dopo a scuola non parlai con nessuno.
Non perché me lo avesse detto Usher. Ma perché tutta la gente che mi fissava mi intimidiva.
Quel pomeriggio io e Usher andammo all’audizione.
Si teneva al Plaza Theater di Atlanta. Era l’unico teatro con un palco abbastanza grande da tenerci tutti.
Eravamo a centinaia. Mi ero vestita così [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=41761121&.locale=it ]
Ero semplice. Ero una ballerina. Dovevo colpirli per come ballavo. Non per come mi vestivo.
Mi sistemai ad un lato del palco ed iniziai a scaldarmi i muscoli.
Ballare era molto importante per me. Dovevo dare il meglio a qualsiasi costo.
Usher era seduto in platea, parlava con le altre persone.
Ovvio era famoso. Conosceva tutti. Ma io non dovevo essere preferita per questo.
Guardai le persone con cui parlava. C’era un uomo con i capelli e la barba nera.
Era il capo. Si vedeva. Accanto a lui c’era un omone di colore.
Era grande quanto il mio armadio. Ma non metteva paura.
Seduta subito dietro, accanto ad Usher c’era una donna bionda di una certa età.
C’era un altro paio di persone.
Ma quello che attirò la mia attenzione fu la crew.
Erano tutti maschi ed erano seduti qualche sedia più in La.
Quella era la crew. Ci avrei scommesso qualsiasi cosa.
Ad un certo punto un ragazzo con la pelle leggermente scura e un berretto si alzò, parlò con l’uomo dai capelli neri e poi afferrò un megafono.
Ciao a tutti ragazzi. Grazie di essere qui. Siete tantissimi davvero, spero che siate pronti perché potremmo metterci un po’.
Siete davvero tanti. Si procederà per fasi, e a mano a mano elimineremo delle persone.
State tranquilli e date il meglio di voi.
” Disse poi sorrise.
Io mi alzai e raggiunsi tutti i partecipanti.
Il ragazzo che aveva parlato ci raggiunse sul palco e si mise davanti a tutti.
Partì la musica e lui iniziò una coreografia che noi avremmo dovuto copiare.
Cinque, sei, sette e otto.
E da capo. Nuovamente.
La imparai completamente al quarto giro e poi iniziai a dare il meglio di me.
Andammo avanti così per un tempo interminabile. Dovevo tener duro.
Perfetto. Stop. Due minuti di pausa e poi diremo i nomi di chi passa la prima fase.” Annunciò il ragazzo.
Io andai dove avevo posato la mia roba. Mi tolsi la felpa rimanendo con il top e bevvi un po’ d’acqua.
Ci chiamarono nuovamente a raccolta.
Poi il ragazzo chiamò un’ottantina di nomi. Tra cui non c’era il mio.
Iniziai ad agitarmi.
Le persone che ho chiamato.. Possono tornare a casa. Grazie per essere venuti. Per gli altri cinque minuti e poi riprendiamo.” Annunciò.
Oh mio dio.
Ero passata! Guardai Usher piena di gioia. 
Ma lui non mi notò. Parlava con l’uomo dalla barba nera.
 
 
 


 
Procedemmo anche con la seconda fase.
Coreografia diversa e più complicata.
Dovevo dare il meglio. Ero stanca. Ma amavo ballare.
Riuscii a superare anche la seconda fase.
La mia emozione era alle stelle.
Saremmo stati solo una cinquantina.
Durante la pausa andai a bere un po’ d’acqua dalla mia borsa.
Ad un certo punto vidi il ragazzo con la pelle color caffelatte e il berretto venire da me.
Ecco ora mi caccia. È sicuro.
Quando mi fu vicino mi sorrise complice.
E li mi preoccupai.
Fino ad ora ho fatto finta di nulla. Ma tu non puoi fare l’audizione Justin. Insomma sei già nella crew!
Disse abbassando il tono di voce in modo che sentissi solo io. E trattenne una risata.
Ancora questo Justin. Che cavolo succedeva.
Non ho idea di quello che stai dicendo. Io sono Jey, la figlia di Usher.” Dissi frastornata.
Lui sgranò gli occhi sorpreso.
Ma perché tutti hanno questa reazione vedendomi? Porca miseria.
Oh certo. Scusami, errore mio. Io sono Alfredo.” Disse allungandomi la mano. 
La strinsi.
Piacere mio. Comunque, insomma sono mezza nuda. Come hai potuto pensare che io fossi un maschio?” Chiesi. Ero davvero curiosa.
Effettivamente queste tette sono troppo vere per essere finte.” Esclamò lui ridendo.
Era la frase più strana che avessi mai sentito. E non aveva risposto alla mia domanda.
E Justin non balla così bene.” Continuò lui.
Poi mi girò le spalle e fece per andarsene.
Aspetta! Chi è Justin?!” Chiesi.
Si ricomincia!” Gridò lui nel megafono ignorando completamente la mia domanda.
Non era solo la mia scuola ad essere piena di svitati. Era tutta Atlanta in generale.
Non conoscevo questo Justin.
Ma lo odiavo già.
 
 



 
Riuscii a passare anche la terza fase.
Ora eravamo rimasti solo in cinque.
Pochi troppo pochi. Aiuto.
Eravamo tutti stanchissimi.
Wow ragazzi siete rimasti davvero pochi. Eravate in 203 se non sbaglio. E ora guardatevi, siete solo in cinque.
Se siete qui è perché lo meritate. Ma purtroppo abbiamo bisogno di uno solo di voi. Ora andate a casa.
Ci vediamo domani per l’ultima eliminazione. Buona notte!
” Annunciò.
Raccolsi la mia roba.
Andai su Twitter.
Oggi è stata dura. Eravamo 203, ora siamo 5. Domani si vedrà. Io non mi arrendo! #FightForWin.
Tweet.
Raggiunsi Usher.
Pensavo mi avrebbe presentato a quelle persone. Così le avrei conosciute.
Invece ci limitammo ad uscire di li velocemente.
Ed ebbi ancora quella sensazione.
Mi nascondeva qualcosa.
In macchina controllai il cellulare.
C’erano varie risposte al mio Tweet.
Louis Tomlinson, ancora.
Di qualsiasi cosa si tratti, Buona Fortuna! #FightForWin.
Mi scappò un sorriso.


 
 
Ma ora non dovevo pensarci.
Ora dovevo riposare.
Domani sarebbe stata la resa dei conti.
E io volevo vincere.
 
 
 
 
                         Don't lose it all in the blur of the stars! 
                            Seeing is deceiving, dreaming is believing, 
                               It's okay not to be okay. 
                                  Sometimes it's hard, to follow your heart. 
                                     Tears don't mean you're losing, everybody's bruising, 
                                        Just be true to who you are!
 
 
 
 
* Per chi non lo sapesse:  Usher si è separato dalla moglie Tameka nel 2009. Ha due figli, il piccolo Usher V ora ha 5 anni, Naviyd ne ha 4. Sono bellissimi.


 
If you got eyes look at me now, Bitch.


 
Eccomi quiii :D
C’è Qualcuno felice di vedermi? :3
Perché io sono felice di vedere voi v.v
Non so davvero come ringraziarvi per le recensioni.
Ma credo che il modo migliore di farlo sia con un capitolo..
Quindi eccolo!
*Ta-daaaaaannn*
Uuuuuhhhhh Usher ha un segreto v.v
Anyway. Io vi amo. Ricordatelo.
So che Justin non è ancora venuto fuori..
Ma voi non mi abbandonerete per questo vero? *Occhi da cucciolo*
Conto di farlo venire fuori nel prossimo capitolo..
E fidatevi, quando arriverà.. Sarà BUM!
So.. #StayTuned.
Basta. Sto zitta.
Ci vediamo nelle recensioni bellezze :D
Me le merito perché sono stata velocissima u.u
Hasta Luego!


    #Peace.     I'm Out.

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Capitolo 4
*** 03_Chapter Three. ***


Chapter Three.    Get  Out  Of  My  Mind  And  Come  Into  My  Life.
 



 
                                          I've tried playing it cool 
                                             Girl when I'm looking at you 
                                                I can never be brave 
                                                   Cause you make my heart race.
 
 


 
Il pomeriggio dopo tornai alla Plaza per dare il meglio di me.
Mi ero esercitata durante la notte.
Non potevo perdere.
Non dovevo perdere.
Finita l’audizione ci dissero che potevamo andare, ci avrebbero chiamato in ogni caso.
Sia per la buona notizia, che per la brutta.
 
 


 
Era già arrivato il venerdì.
E io stavo fremendo. Ancora nessuna telefonata.
Io e Usher parlavamo poco o niente.
Non avevamo mai parlato così poco.
Avevo paura che tutto questo rovinasse il nostro rapporto.
Dovevo sapere che stava succedendo.
A scuola era tutto normale. Apparte che la odiavo.
Per il resto evitare Charles e quell’altro biondo era semplice.
E quando non ne potevo fare a meno cercavo di non guardarli.
Per il resto in mensa mangiavo ancora da sola. Ma non era un problema.
E proprio quel venerdì in mensa mi arrivò un messaggio.
- Ciao Alaska, Ti ricordi di me? Mi manchi sai. Ogni tanto dovremmo vederci. Xo Stefan.
 
 



 
Mi venne quasi un colpo. Stefan!
Chi è Stefan? Stefan era il ragazzo più bello del mondo.
Alto, moro, occhi azzurri. Gli occhi più belli del mondo.
L’avevo conosciuto l’estate che ho passato all’orfanotrofio.
La direttrice ci aveva portati tutti a Los Angeles, una cosa di beneficenza, e avevamo passato l’estate la.
Lo avevo visto anche l’estate dopo, avevo convinto Usher ad andare a Los Angeles.
Ora eravamo all’inizio di Novembre, erano mesi che non ci vedevamo.
E neanche avremmo potuto. Io stavo ad Atlanta.
Chi era Alaska? Alaska ero io. Alaska Bennet. Capelli biondi e occhi verdi. Tutto finto ovviamente.
Io e Stefan avevamo un bellissimo rapporto, ma io non gli avevo mai detto la verità.
Quando stavo con lui ero me stessa solo per il modo di fare, il resto era una maschera.
Non volevo che sapesse della piccola Jey Bieber. Non volevo che vedesse il mio vero viso.
E mettersi una parrucca e le lenti a contatto sembrava una buona idea.
Se aggiungiamo il fatto che ci vedevamo sempre alle 9 e 30. Quando era buio.
Lui non mi aveva mai chiesto la storia della mia vita.
E forse è per questo che stavamo così bene assieme.
Io non volevo sapere di lui, lui non voleva sapere di me.
Avevo capito che anche la sua vita non era semplice. 
Vivevamo il presente. Sera per sera. Era un modo per staccare, solo noi due.
Il più delle volte stavamo sulla spiaggia, a guardare le stelle, a non fare nulla.
Spesso eravamo ubriachi, spesso drogati.
La roba la portava lui.
La prima estate eravamo quasi sempre fatti.
La seconda invece mi ero resa conto che più stavamo assieme e meno ci facevamo.
L’ultima sera prima della fine dell’estate mi aveva baciata.
Poi più nulla.
 


 
- Ciao Stefan! Anche tu mi manchi, ma non possiamo vederci. Al momento mi trovo ad Atlanta. Mi dispiace davvero. XoXo A.
Attesi qualche minuto.
Stefan mi mancava. Ma vederci sembrava impossibile.
- Mi trovo ad Atlanta pure io! Questo è il destino. Ti va di vederci?
- Certo che mi Va. Dimmi dove e quando :)
Vederlo. Cavolo. Lo avrei rivisto.
E se mi avesse voluta vedere in pieno giorno?
Avrebbe potuto studiarmi troppo bene. Cavolo.
- Beh io direi alle 9 e 30 :) Al parco accanto al Plaza Theater. Questa sera.
- È perfetto Stefan. Ci vediamo più tardi.
Il suono della campanella di fine mensa mi distrasse.
Sbuffando mi alzai. 
Pronta per matematica.
 



 
 
Il cuore mi batteva all’impazzata mentre guidavo la mia Range Rover verso il parco.
Dovevo stare calma. Era solo Stefan. L’avevo già visto un milione di volte.
Ma quella sera la parrucca sembrava pesare più del solito.
Ero vestita così [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=41827440&.locale=it ]
Nonostante fossero i primi di novembre non era eccessivamente freddo.
E poi a Stefan non era mai importato davvero cosa mi mettevo.
Camminai per il parco e poi lo vidi. Era seduto su una panchina.
Appena mi vide arrivare si alzò e il suo viso si aprì in un sorriso.
Era davvero bellissimo.
Ciao Stefan!” Lo salutai.
Ciao Alaska.” Rispose baciandomi la guancia.
Alaska. Certo.
Dio se era bello.
Mi sei mancato.” Ammisi.
Lui aprì le braccia per accogliermi. Mi ci fiondai subito in mezzo.
Anche tu mi sei mancata Alaska. Tanto.” Aggiunse.
Alaska. Alaska. Basta. Non esiste nessuna Alaska maledizione.
Ci staccammo ed iniziamo camminare, mi prese la mano.
Allora, come mai sei ad Atlanta?” Chiese.
Beh sai, non te l’ho mai detto ma vivevo in un orfanotrofio e ora sono stata adottata da Usher.
Maledizione.
Mah, lavoro. Cose così insomma. E tu?” Chiesi a mia volta.
Il sorriso scomparve dal suo volto.
Niente di che, io facevo un giro.” Rispose.
Non sapevo più che dire.
Non ero stupida, sapevo che quella era una bugia. O quanto meno un modo per non dirmi la verità.
Ma non era un problema. 
Anche io lo avevo riempito di bugie.
Ho una cosa per te.” Annunciò lui aprendosi in un sorriso.
Ecco. Ora tirerà fuori della vodka o qualche canna. È sempre così.
Invece mi stupii quando dalla tasca estrasse un sacchettino rosa e me lo porse.
All’interno trovai un braccialettino con un cuore e dei campanellini.
Lo avevo già visto!
Te lo ricordi? Volevi comprarlo questa estate. Ma poi non l’hai preso.
Disse lui abbassando il tono di voce, come se qualcuno potesse sentirci.
E tu l’hai preso per me?” Chiesi emozionata.
Lui si grattò dietro la testa imbarazzato.
Beh, si. È splendido. Grazie Stefan!” Ammisi.
Lui si avvicinò di più, mi accarezzò una guancia.
Tu sei splendida.” Sussurrò.
Poi le sue labbra scesero sulle mie dando vita ad un bacio dolcissimo.
Lo stomaco mi fece male, senso di colpa presumo.
 




 
Continuammo la serata andando a prenderci un gelato.
Ridemmo e scherzammo come i vecchi tempi.
Poi lui mi baciava.
Era inutile. Quando ero con lui stavo da dio.
Per quante parrucche potessi mettere con lui ero me stessa.
E allora perché il senso di colpa non se ne andava?
Alaska io devo dirti una cosa.” Ammise lui mentre mi accompagnava alla macchina.
Era quasi mezzanotte. 
Puoi dirmi tutto Stefan.” Cercai di rassicurarlo.
Ci fermammo accanto alla mia macchina.
Domani pomeriggio devo partire. Tornare a Los Angeles. E credo di amarti.” Diventò tutto rosso sull’ultima parte.
Mi fiondai tra le sue braccia.
Ora non sapevo come sentirti. Ero triste perché non lo avrei più visto, ma ero anche sollevata di non dover mentire.
E poi lo amavo.
Stai tranquillo. Troveremo un modo Stefan. Credo di amarti anche io.” Lui mi strinse di più.
Poi si chinò a baciarmi.
Come avrei fatto senza quei baci.
Salutarci fu difficile. Ma alla fine ce la feci.
Salii in macchina e lo guardai allontanarsi.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando il mio cellulare squillò.
- Pronto?
- Jey Bieber?
- Si, sono io.
Mi tolsi immediatamente la parrucca. Come se quella testa bionda potesse rendermi meno.. Me.
- Ciao, scusami per l’orario, sono Alfredo! Ci abbiamo pensato a fondo. E tu sei perfetta, quindi sei dei nostri.
- No aspetta. Cosa? Cioè, ce l’ho fatta?
Chiesi incredula. Dall’altra parte arrivò una risata.
- Esattamente. Ci vediamo lunedì pomeriggio al Plaza. Dobbiamo iniziare subito e ti presenterò gli altri.
- Perfetto. Ciao.
Attaccai.
Non ci potevo credere. C’ero riuscita.
Ero dentro.
Andai immediatamente su Twitter.
@Louis_Tomlinson Grazie per il supporto. Ce l’ho fatta! #Happy.
Tweet.
Iniziai a guidare verso casa.
Arrivata diedi la notizia ad Usher. Era felice, ma anche preoccupato.
Anche se lo nascondeva.
Lasciai perdere. Quella sera nulla poteva smontarmi.
Andai su Twitter a controllare le menzioni.
Non avevo dubbi. È stato un piacere fare il tifo per te :)
Sorrisi. 
Come ogni volta che mi aveva menzionata.
 



 
 
                                         Some things gotta get loud 
                                            Cause I'm dying just to know your name 
                                               And I need you here with me now 
                                                  Cause you've got that one thing.
 
 
 


 
 
Era lunedì sera ed ero al Plaza.
Avevo appena finito un interminabile pomeriggio di prove.
Ero molto indietro rispetto alla Crew.
Ma posso dire che Alfredo era simpaticissimo.
Io e Usher non avevamo più parlato.
Se non l’essenziale. E questo mi dava fastidio.
Al Plaza non c’era quasi più nessuno in giro.
Avevo appena finito di cambiarmi [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=41851199&.locale=it ]
Raccolsi la mia roba pronta ad andare a casa.
Mentre camminavo verso l’uscita posteriore mi imbattei in un tizio sospetto.
Camminava a passo svelto e portava una felpa il cui cappuccio copriva il viso.
Pensai subito ad un infiltrato.
Ehi tu!” Gli gridai.
Solo gli addetti potevano avere accesso.
Appena mi vide girò i tacchi ed iniziò a scappare.
Va bene. Se l’è cercata.
Gli corsi dietro nonostante i tacchi. Lo avrei preso.
Fosse l’ultima cosa che facevo.
Fortunatamente non correva veloce.
 
 



 
Continuando ad inseguirlo arrivammo sul palco.
Riuscii ad afferrarlo per un braccio, lo tirai per farlo fermare.
Lui fece dietro front immediatamente, ma io non mollai la presa.
Ci incrociammo e lui perse l’equilibrio cadendo.
Io gli caddi addosso. Ma lo avevo preso.
I miei capelli ricadevano sui suoi confondendosi.
Poi ancora in preda al fiatone lo guardai.
La sue espressione era sconvolta.
Ed incontrai quei lineamenti e quegli occhi così simili ai miei.
Forse troppo.
 



 
 
                                      So get out, get out, get out of my head 
                                         And fall into my arms instead 
                                            I don't, I don't, don't know what it is 
                                               But I need that one thing 
                                                  And you've got that one thing.
 
 
 
 
 



 
If you got eyes look at me now, Bitch.
 
Sono ancora quiiiii.
Visto che velocità?
Direi che mi merito le recensioni v.v
Mi sento sola.
*Fa un balletto stupido pensando alle recensioni*
*Si da un contegno*
Anyway. Spero che il capitolo vi piaccia.
E poi c’è Stefan *w*
Che è a dir poco un amore.
E poi il capitolo finisce con una bella (?) sorpresona v.v
Grazie mille nuovamente a chi ha recensito.
Siete fantastiche.
Vi amo :D
#StayTuned.
Hasta Luegoooo.
 
 
       #Peace.   I’m Out.

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Capitolo 5
*** 04_Chapter Four. ***


Chapter Four.       Surprise, Baby.
 
 



 
 
                When I’m nervous I have this thing yeah I talk too much 
                   Sometimes I just can’t shut the hell up 
                      It’s like I need to tell someone anyone who’ll listen 
                         And that’s where I seem to fuck up. 
                            I forget about the consequences,
                               for a minute there I lose my senses 
                                  And in the heat of the moment my mouth’s starts going
                                     the words start flowing.
 
 
 
 
 



 
Tempo due secondi per mettere in moto il cervello.
E poi scattai via dal suo corpo.
Entrambi ci alzammo in piedi. L’uno davanti all’altro.
Lui mi fissava sconvolto.
Forse ancora più sconvolto di quanto ero io.
Eravamo identici.
Insomma che cavolo avrei dovuto fare?
Dovevo respirare. E non dare di matto.
Con un passo lui si avvicinò pericolosamente al mio viso.
Sentivo il suo fiato sulla pelle ed i suoi occhi, i miei occhi, scrutavano il mio viso.
Alzò una mano verso di esso.
Io rimasi completamente immobile. Ma lui nn mi toccò.
Poi rapidamente come si era avvicinato si allontanò.
Chi diamine sei?!” Sbottò lui dando voce ai suoi pensieri.
Tu chi diamine sei!” Risposi facendo un passo indietro, infastidita.
L’ho chiesto prima io.” Ribattè lui pronto.
Io non risposi.
Continuai a fissarlo.
Eravamo entrambi spaventati da questa cosa.
Non ci staccavamo gli occhi di dosso e stavamo entrambi in posizione di difesa.
Come se dovessimo saltarci addosso da un momento all’altro.
Sei Justin.” Dissi in un sussurro.
Ma certo!
Un sussurro che però lui sentì.
Si.” Rispose aggrottando le sopracciglia.
Come lo sai?” Continuò sulla difensiva.
Forse perché tutti continuano a scambiarmi per te!” Gridai.
Stavo per avere una crisi isterica me lo sentivo.
Si può sapere chi diamine sei?!” Gridò anche lui a sua volta.
A nervi era messo bene anche lui insomma.
Mi chiamo Jey. Jey Bieber.” Risposi.
A quel punto lui sgranò gli occhi spaventato.
No senti ragazzina quello sono io. Justin Bieber. Sono io.” Rispose lui.
Ora ero spaventata anche io.
Non chiamarmi ragazzina, maleducato. E se è uno scherzo non mi diverte!” La mia voce tremava.
Neanche a me! Perché mi hai rincorso?” Chiese cauto.
Tu perché scappavi?” Ribattei pronta.
L’ho chiesto prima io!” Quasi gridò lui.
Giuro. Non avevo mai avuto così tanta paura in vita mia.
Credevo fossi un infiltrato.” Risposi cercando di calmarmi.
E io che tu fossi una fan.” Rispose.
Una fan? Perché cavolo avrei dovuto essere una fan?!” Ero esasperata.
Questa conversazione non stava portando da nessuna parte.
Non gridarmi contro!” Rispose urlando.
Io non sto gridando! Sei tu che lo fai!” Ribattei io.
No! Lo stai facendo tu!
Ti ho detto di no!” Risposi nuovamente.
Che sta succedendo qui? Che è questo casino?” Disse una voce prima che il ragazzo potesse rispondere.
Mi girai per incontrare il viso preoccupato di Scooter.
Questa qui mi ha rubato la faccia!” Gridò lui verso Scooter.
E lui mi ha rubato il cognome!” Gridai anche io verso Scooter.
Chi ti dice che non sia stata tu a rubarlo a me!” Ribattè.
Ahhh! Stai un po’ zitto!” Esclamai esasperata.
Non dirmi cosa fare!
Oh io te lo dico eccome invece!” Risposi.
Lui non disse più nulla.
Prese un respiro e si girò verso Scooter.
Che sta succedendo Scott?” Disse quasi implorando.
La voce gli tremava. Sembrava stesse per scoppiare a piangere.
Io non ero da meno.
Andiamo, vi accompagno entrambi a casa.” Rispose Scooter facendo segno di procedere.
Lo seguimmo alla sua auto.
 
 
 





 
Mentre l’auto di Scooter procedeva io non potevo fare a meno di fissare Justin.
Era inquietante.
Sul serio.
Tutta questa sensazione mi faceva solo venire voglia di infilarmi sotto la doccia e piangere.
Avevo  nervi a fior di pelle e a tutto questo sembrava non esserci una risposta.
E rendeva tutto ancora più frustrante.
Scooter ci spiegò che lui e Usher avevano mandato ad esaminare i DNA di entrambi.
Avevano fatto ricerche.
Ma nulla. Io e Justin non eravamo parenti.
Neanche lontanamente.
Anzi. Novità delle novità. La Crew era il corpo di ballo ai concerti di Justin.
In parole povere, lui era il mio capo.
Ed era un cantante. Famoso a quanto pare.
Il punto della situazione era questo.
Eravamo identici.
Non eravamo parenti.
Nessuno sapeva spiegare il perché di questa inquietante cosa.
E noi dovevamo semplicemente accettarlo.
E farcene una ragione.
Perfetto.
Maledizione.
 
 




 
 
                  If i could turn back the hands of time 
                     I swear I never wanna cross that line 
                        I should of kept it between us but no I went
                           and told the whole world how I feel and oh 
                              So I sit and I realise with these tears falling from my eyes 
                                 I gotta change if I wanna keep you forever 
                                    Promise that I’m gonna try. 
 
 
 
 
 
 


 
Arrivata a casa evitai Usher e mi fiondai in camera mia.
Accessi il computer.
Avevo bisogno di risposte.
Dopo un’ora di ricerca stampai la pagina di internet e andai in cerca di Usher.
Era il momento.
Lo trovai in camera sua intento a leggere un libro prima di dormire.
Appena mi sentii alzò gli occhi su di me.
Senza aspettare che dicesse nulla cominciai a leggere la pagina di internet.
Ma la vera svolta nella carriera del giovane Justin Bieber avvenne grazie ad Usher Raymond IV,
il quale lo prese sotto la sua ala protettrice diventando suo mentore
e garantì per lui organizzando un incontro con L.A Reid.
” Mi fermai per guardarlo.
Ero mezzo sconvolto.
Vuoi che continui? Qui ho la lista delle vostre collaborazioni, delle vostre esibizioni.
Ho ogni cosa che vi riguarda.
” Continuai.
Jey, io volevo dirtelo ma..” Cominciò.
No, fammi parlare.” Lo interruppi.
Viviamo assieme da un anno e mezzo. Hai avuto tutto il tempo per dirmelo.
Ma non lo hai fatto Usher. È questo il punto, tu non lo ha fatto!
” Dovevo stare calma.
Lo so Jey. Ma lascia che ti spieghi! Io non sapevo come l’avresti presa.
E non volevo che tutto questo ti turbasse.
” Disse.
Si alzò e fece qualche passo verso di me.
Io indietreggiai.
Troppo tardi. Oggi gli sono caduta addosso! Hai idea di come mi sono sentita? Lui è uguale a me!
Per un attimo, solo un attimo ho sperato che lui fosse il mio gemello.
Per un attimo ho creduto di avere un legame di sangue con quel ragazzo!
E più lo guardavo più mi rendevo conto di quanto volessi che fosse così!
Perché tutti quelli con cui avevo un legame di sangue sono morti!!
Mi si era appannata la vista.
Come fai a sapere che non è così?” Domandò lui.
Scooter mi ha detto della vostra ricerca. Anche questo non lo credevo possibile.
Lo sai perché io non ho mai fatto ricerche su di te?! Perché credevo fossi stato sincero, credevo mi avessi detto tutto!
Molte persone nella mia vita mi hanno mentito. Credevo tu fossi diverso.
” Strinsi i pugni.
Lui rimase zitto per un attimo.
Così continuai io.
Quindi perché mi hai adottato? Per avere la copia vivente di Justin Bieber in casa tua?! Come un trofeo!” Alzai la voce.
Dopo pochi secondi lui parlò.
No. Jey io non ho mai voluto che tu ti sentissi così. Io ti ho adottata per il tuo amore per la musica.
Perché eri speciale. Volevo proteggerti da tutto questo.
Ma poi ho cambiato idea, volevo dirtelo ma non sapevo come fare, così ti ho fatta uscire allo scoperto.
Ma non volevo che lo sapessi così.
Rispose lui.
Non me ne fregava nulla di quello che aveva da dire.
La sai una cosa Usher? È tardi. E ho bisogno di tempo.” Dissi prima di girare le spalle e andarmene.
Mi chiusi in camera.
Avevo voglia di piangere.
Ma ero consapevole che non sarebbe servito a nulla.
 




 
 
 
Afferrai la borsa più grande che avevo e ci buttai dentro un paio di cose.
Le cose essenziali.
Dovevo fare in fretta, prima che Usher venisse a scusarsi nuovamente.
Tirai giù la borsa dalla finestra e poi mi calai anche io a fatica usando l’albero.
Non ero mai fuggita.
Ma c’è sempre una prima volta.
Guidai in fretta e velocemente.
Non sapevo bene quello che stavo facendo.
Non sapevo se era la cosa giusta.
Ma mi sembrava l’unico posto in cui potessi andare.
Lui poteva capirmi, ne ero sicura.
Come ero sicura di non voler vedere Usher per un po’.
 




 
Parcheggiai.
Avevo freddo, non mi ero messa il giubbotto.
Eccomi qui.
La fuga meno elaborata del secolo.
Che cavolo sta facendo Jey?
Basta. Niente ripensamenti.
 
 




 
                                       But I never meant to hurt you,
                                          I know it’s time that i learnt to 
                                              Treat the people I love like I wanna be loved 
                                                 This is a lesson learnt.
 
 
 




 
Scesi e a passo svelto raggiunsi la porta.
Bussai prima di pentirmene.
Qualche secondo dopo la porta si aprì.
Ciao.” Esordii io.
Dovevo sembrare una stupida.
Ma lui sorrise.
Sapevo che saresti venuta. Coraggio, entra.” Disse.
Si spostò di lato facendomi segno di entrare.
Con un passo superai la soglia.
Sentii la porta alle mie spalle chiudersi.
Che cavolo stai facendo Jey.
 
 




 
                  I hate that I let you down and I feel so bad about it 
                     I guess karma comes back around cause now I’m the one that’s hurting. 
                         And I hate that I made you think that the trust we had is broken 
                            So don’t tell me you can’t forgive me 
                               Cause nobody’s perfect.
 
 
 
 
 



 
 
If you got eyes look at me now, Bitch.
 
 
BuonSalve a tutti *w*
Vi sono mancata?
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI. SIETE FANTASTICHE.
No davvero io vi amo.
Spero solo che non mi abbandonerete .-.
Allora, che ne pensate di questo primo incontro?
È un po’ caotico .-.
Anyway.
Spero vi sia piaciuto :D
Mi merito le recensioni perché sono stata velocissima v.v
#StayTuned.
Hasta Luegooo Beibi.

 
    #Peace.     I’m Out.

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Capitolo 6
*** 05_Chapter Five. ***


Chapter Five.       Tell   Me   A   Lie.
 
 





 
                               It's not me, it's not you 
                                  There's a reason 
                                     I'm just trying to read the signals i've been seizing 
                                        It's like it's all on fire 
                                           Can you feel it 
                                              I don't know about you girl 
                                                 But i'm leaving.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Presi qualche respiro prima di girarmi verso di lui.
Quando lo guardai il mio cuore perse un colpo.
Come poteva una persona essere così uguale a me?
Nel mondo due persone possono somigliarsi.
È ovvio. Esistono i sosia.
Ma noi ci siamo addirittura incontrati.
Noi lavoriamo assieme.
Noi abbiamo lo stesso cognome.
Che scherzo del destino.
Grazie Justin. So che siamo partiti con il piede sbagliato prima, quindi grazie.” Dissi sinceramente.
Non mi stava molto simpatico.
Ma glielo dovevo.
Tranquilla. Sapevo che saresti venuta. Ti ho preparato il letto, vieni.” Abbassò gli occhi mentre mi precedeva su per la scala.
Probabilmente non voleva incontrare i miei occhi.
Era stanco e stressato, si vedeva lontano un miglio.
Ma forse lui era uno di quei tipi che giocano a fare i duri.
Justin -guarda quanto sono figo- Bieber.
Ci avrei scommesso.
Mi condusse in una stanza dai colori chiari, e con un letto enorme.
Bene. Puoi stare qui, a meno che tu non voglia dormire con me.” Per un attimo spuntò un sorrisetto strafottente sul suo volto.
Era un montato, non sbagliavo.
Io feci una smorfia con la bocca. E il suo sorrisetto si spense.
Io sarò dall’altro lato del corridoio, la cucina è giù e c’è tutto ciò che vuoi, il bagno è a destra.
Fai come se fossi a casa tua. Ci sono solo io qui.
” Detto questo uscì dalla stanza lasciandomi li.
Mi guardai in giro per un momento.
La stanza era bellissima. E lui mi stava facendo un grandissimo favore.
Ero stanca, la giornata sembrava non finire mai.
Mi cambiai indossando il mio pigiama e scesi in cucina a cercare qualcosa di commestibile.
 



 
 
                                                      Words will be just words 
                                                         Till you bring them to life.
 
 
 



 
Era mezzanotte passata.
E non avevo sonno. Stavo semplicemente a letto a guardare la tv abbracciata al cuscino.
Quando ad un tratto bussarono.
Avanti.” Dissi. Sapevo già chi era.
Lui entrò con due tazze in mano e venne verso di me.
Mi tirai a sedere.
Ti ho portato questa.” Disse allungandomi una tazza.
L’annusai. Cioccolata calda.
Grazie.” Sussurrai.
Mi spostai per fargli posto sul letto.
Tenevo lo sguardo basso fissando la tazza.
Quando lui mi stava vicino sentivo l’elettricità scorrere dal mio corpo al suo.
Non era una buona cosa.
Non lo era per niente dannazione.
Come facevi a sapere che sarei venuta?” Chiesi ad un tratto.
Volevo interrompere quell’elettricità.
Ma non lo guardai.
Ho immaginato che ti sentissi come me. Tradita, presa in giro. Che non saresti rimasta da Usher.
E fossi stato al posto tuo anche io avrei fatto lo stesso.
” Rispose.
Il suo tono era così malinconico che alzai gli occhi su di lui.
Ma lui invece di guardare la tv guardava me e i suoi occhi mi inchiodarono.
Trattenni automaticamente il respiro.
Volevo scappare via da quegli occhi. Volevo distogliere lo sguardo.
Ma non ci riuscivo.
È strano per te quanto lo è per me?” Domandò lui senza interrompere il contatto con i miei occhi.
Ci misi qualche secondo a ricordare come si parlava.
Forse addirittura di più.” Dissi. E lui accennò ad un piccolo sorriso.
Tutto questo mi spaventava e mi affascinava allo stesso tempo.
Eravamo troppo uguali e troppo distanti.
Secondo te siamo gemelli?” Chiesi.
E pregai che quella nota di speranza nella mia voce l’avessi sentita solo io.
Lui scosse la testa impercettibilmente.
No. Lo sentirei se fossi mia sorella.” Rispose lui. 
Non ne capii il senso.
Ma non mi fido neanche di Usher e Scooter.” Continuò.
Nemmeno io.” 
Farò esaminare nuovamente il nostro DNA, in privato. Nessuno dovrà saperlo” Disse.
Non era una domanda. Quindi non risposi.
Dopo due secondi Justin distolse lo sguardo lasciando liberi i miei occhi.
Perfetto, io allora vado.” Disse alzandosi.
Ora sembrava leggermente imbarazzato.
Justin, ma il bagno.. Ce n’è uno solo?” Chiesi.
Solo pronunciare il suo nome mi faceva venire i brividi.
Si. In quello giù ci sto facendo dei lavori. Ti prometto che cercherò di abbassare la tavoletta.” Rispose.
Io non dissi nulla. Lui si avviò alla porta.
Buona notte Jey.” Disse e mi stupì il suo tono di voce.
Era così.. Dolce.
Buona notte Justin.” Sussurrai.
Lui uscì dalla porta richiudendola.
Poggiai la tazza sul comodino e mi misi sotto le coperte.
La giornata era stata lunga e stressante.
Tutto questo non sarebbe passato in fretta.
- Ciao Alaska. Mi manchi piccola, vorrei non essere mai partito. Ti amo, S.
Lessi il messaggio appena arrivato.
Alaska. Certo.
Amavo davvero Stefan. E gli avevo mentito. Ero una persona di merda.
- Ehi S. Anche io vorrei che tu fossi qui. Ti amo davvero.
Mi sistemai meglio sul cuscino e cambiai canale annoiata.
Le brutte giornate non finiscono mai.
Tweet.
Aspettai giusto qualche secondo.
Louis Tomlinson.
Prova a sorridere.
E lo feci.
 
 



 
                                         Let me find at your secret 
                                            Just let me in, let me show that I'd keep it 
                                               Close to my heart 
                                                  Just let me in, let me show what I mean.
 
 
 
 



 
Il tutto quel trambusto avevo scordato la sveglia.
Così il giorno dopo arrivai tardi a scuola, verso la terza ora.
Justin a casa dormiva ancora, come biasimarlo.
Ero seduta al tavolo della mensa sola come al solito.
Quel giorno la roba della mensa sembrava fare più schifo del solito.
Così me ne stavo su Twitter e giocherellavo con la mia insalata.
Non hai intenzione di mangiarla vero?” Disse una voce.
Alzai gli occhi sul moro che si stava sedendo davanti a me e guardava disgustato la mia insalata.
No. Neanche per idea.” Sospirai e bloccai il cellulare portando l’attenzione sul ragazzo davanti a me.
Ciao Charles.” Dissi cercando di sorridergli.
Chaz.” Mi corresse automaticamente lui.
Va bene. Chaz.” Acconsentii.
Era inquietante il modo in cui mi fissava.
Cavolo ma sarebbe mai finita questa cosa? 
In questi giorni ho avuto una strana impressione, come se tu mi stessi evitando.” Mi disse.
Sul volto aveva un sorrisetto beffardo.
Io? Evitarti? Pft. No,no assolutamente.” Negare sempre l’evidenza.
Oh, va bene. Impressione sbagliata.” Disse sorridendo nuovamente.
Charles non era male. Non lo era per niente.
Come mai te ne stai sempre da sola?” Domandò curioso.
Mi fissano tutti. È inquietante.” Decisi di essere sincera.
Beh, come biasimarli.” Disse indicandomi.
Io storsi la bocca. Avevo capito il senso delle sue parole.
Lui poggiò gli avambracci sul tavolo e si allungò appena nella mia direzione.
Lo sai Jey, sei attraente. Il che è strano per me trovarti così attraente. Sei la copia del mio migliore amico.” Disse.
Non c’era traccia di vergogna nella sua voce.
Come fa un ragazzo ad essere così spudorato?
E poi capii. Lui e Justin si conoscevano.
Ti ha mandato Justin vero?” Chiesi accusatoria.
Lui si tirò subito indietro. Lo avevo sgamato.
Beh.. Gli ho detto che te ne stavi sempre qui. E lui ha detto che non dovevo lasciarti da sola.
E poi dai, sono simpatico
” Disse facendomi l’occhiolino.
Allora ci avevo azzeccato.
Era stato Justin a dirgli di venire! Perché cavolo quel biondino si preoccupava per me?!
Io stavo bene da sola.
E lui non mi stava simpatico. Non doveva preoccuparsi per me!
Ma sotto sotto ero grata a Chaz. Sembrava un ragazzo fantastico.
Stavo per rispondere quando un ragazzo biondo si sedette accanto a Charles.
Ehi Chaz ecco dov’eri!” Disse dandogli una pacca.
Poi guardò me con la solita espressione sorpresa.
Probabilmente avrei dovuto farci l’abitudine.
Ehi. Ma io ti conosco. Tu sei il dusturbatore di lezioni!” Dissi giusto per farlo smettere di fissarmi così.
Ma era proprio lui. Era il biondo del primo giorno nella classe del professor Stoner.
Lui sorrise.
Sono Ryan.” Disse e mi tese la mano.
La campanella suonò e ci alzammo.
Andiamo Jey. Ti accompagno in classe.” Disse afferrando il mio vassoio.
In quel momento il mio cellulare suonò.
Usher.
Ignorai la chiamata.
E seguii Charles fuori dalla mensa.
 
 




 
                                  I lift you up, i'll never stop 
                                     You know i'd take you to another world 
                                        I build you up, i'll never stop 
                                           You know i'd take you to another world 
                                              Everyday, in every way 
                                                 I lift you up, i'll never stop 
                                                    You know i'd take you to another world.
 
 
 



 
 
If you got eyes look at me now, Bitch.
 

 
Sono nuovamente qui!
Tada-aaaannnn. *w*
No eh? .-.
Occhei v.v
Inizio col ringraziare tutte voi meravigliose donzelle che recensite *w*
Non mi abbandonate eh :3
*Faccia da cucciolo*
Direi di festeggiare con un po’ di Conga..
Perché #laragazzadellaConga è resuscitata e ha deciso di unirsi a noi :D
Un applauso v.v
Anyway.
So che sto capitolo farà cagare.
Ma è tardissimo e io sono distrutta.
Mi scuso, ho fatto del mio meglio davvero.
Rimedierò promesso :D
Lasciatemi comunque qualche recensione dai :D
Continuerò presto.
Vi amo *w*
#StayTuned!
Hasta Luegoooo.

 
#Peace.   I'm Out.

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Capitolo 7
*** 06_Chapter Six. ***


Chapter Six.     You  Drive  Me  Crazy.
 






 
 
                                         He takes your hand 
                                            I die a little 
                                               I watch your eyes 
                                                  And I'm in little 
                                                     Why can't you look at me like that? 
 
 
 






 
Entrai in casa sbattendo forte la porta.
Neanche due secondi e la testa di quel cretino fece capolino dalla cucina.
Ehi! La porta di casa mi serve.” Disse irritato.
Perché hai detto a quel tuo amico strano di starmi dietro?!” Lo aggredii subito.
Lui rimase un secondo spiazzato dalla domanda.
Non voglio che tu stia sola.” Disse sparendo in cucina nuovamente.
Io gli andai dietro.
Non ho bisogno del tuo aiuto!” Ribattei decisa.
A quanto pare si.
Ti dico di No.” Risposi.
Lui bevve un sorso d’acqua.
Poi mi guardò.
Ti sta antipatico Chaz?” Chiese con fare ovvio.
No.” Risposi.
Era vero. Charles mi stava molto simpatico.
E allora non vedo dove sia il problema.” Disse facendo spallucce.
Mi superò ed iniziò a salire le scale.
Dove cavolo vai?!” Gli gridai dietro.
Di sopra Jey. Dobbiamo prepararci e andare al Plaza.” Rispose lui pacato senza neanche girarsi.
Ah già, le prove.
Strinsi i pugni cercando di far sbollire la rabbia.
Justin aveva un bel sedere devo ammettere.
Ma che cavolo sto dicendo?!
Stupido ragazzo.
 




 
                                                           When you walk by 
                                                              I try to say it 
                                                                 But then I freeze 
                                                                    And never do it. 
 
 
 
 




 
Il pomeriggio alle prove andò bene.
Io ovviamente non sapevo ancora tutte le coreografie.
Ma mi impegnavo al massimo.
E lo stesso faceva Justin.
Per un fattore di culo Scooter era occupato quel pomeriggio e non venne ad assistere alle prove.
In quanto ad Usher non lo so perché non venne, sapeva dove trovarmi.
Forse voleva lasciarmi spazio.
 
 




 
                                          My tongue gets tight 
                                             The words can't trade. 
                                                I hear the beat of my heart getting louder 
                                                   Whenever I'm near you.
 
 
 
 
 





 
Occhei non vale! Hai completamente barato!” Gridai per l’ennesima volta contro Justin.
Eravamo tornati a casa, c’eravamo fatti una doccia ed ora eravamo stravaccati sul divano della sala.
Stavamo giocando a Call of Duty con l’Xbox. Era un gioco tutto spara-spara ammazza-ammazza.
Sostanzialmente io dovevo uccidere lui prima che lui uccidesse me.
Ma era più complicato di quanto sembrasse.
Insomma dovevo concentrarmi, prendere la mira e sparare a raffica.
Tutto questo ovviamente prima che lui facesse lo stesso con me.
Non ho barato! È lo scopo del gioco ucciderti.” Disse lui sapiente.
Afferrai un cuscino e glielo tirai in pieno viso.
Ah, ma stai zitto.” Sbottai.
E feci partire una nuova partita.
Mi concentrai al massimo.
Ho vinto!” Gridai alzandomi in piedi.
Iniziai a fare la mia “danza della vittoria” continuando ad esultare.
Poi mi fermai rendendomi conto di sembrare strana.
Mi voltai verso di lui che mi fissava.
Poi scoppiò a ridere e io lo seguii a ruota. Continuammo a ridere come due scemi.
Mi afferrò il braccio tirandomi.
Caddi sul divano finendogli quasi addosso a lui che era ancora seduto.
Mi ritrovai supina con il corpo addosso al suo e la testa appoggiata al divano.
Continuammo a ridere come dei matti, tanto che dovetti afferrarmi la pancia dal male.
Quando ci fermammo per riprendere fiato lo guardai.
E qualcosa dentro di me scattò. Non so esattamente cosa.
Sentii come un click. Solo che era un click completamente immaginario.
Quegli occhi che prima non mi facevano nessun effetto improvvisamente avevano il potere di farmi accelerare il battito cardiaco.
Mi piaceva Justin forse?
Che scemenza! Era come se mi piacessi da sola. Insomma, era strano. Troppo.
Mi resi conto che ci stavamo guardando negli occhi da troppi secondi.
Scattai immediatamente in piedi.
Ordino la pizza!” Gridai e corsi in cucina senza aspettare una sua risposta.
E soprattutto senza guardarlo più.
Volevo scappare da quella strana situazione.
 






 
 
                                   He looks at you 
                                      The way that I would 
                                         Does all the things, I know that I could 
                                            If only time, could just turn back 
                                               Cause I got three little words 
                                                  That I've always been dying to tell you.
 
 
 





 
 
Più tardi quella sera Justin mi aveva chiamato nella sua stanza.
Jey vieni un secondo!” Il suo urlo echeggiò per la casa.
Voleva forse tirarla giù?!
Quello che cercavo di non pensare era la reazione del mio cuore al suono improvviso della sua voce.
Cavolo. Cavolo. Perché?!
Titubante entrai.
Lo trovai seduto alla scrivania che armeggiava con il portatile.
Finalmente! Ti avrò chiamata dieci volte!” Disse irritato.
Chiedo perdono.” Risposi fredda e assolutamente sarcastica.
Ci mancava solo che ci mettessimo nuovamente a litigare.
Cosa che a me stava bene.
Questo ragazzo sapeva darmi sui nervi meglio di chiunque altro.
Voglio farti vedere un video.” Disse cambiando argomento.
Non risposi e lui cliccò sul video desiderato.
Partì un video musicale.
Erano dei ragazzi, ed erano in quella che sembrava una spiaggia.
La canzone era davvero bella.
Che cos’è?” Chiesi stupidamente.
Sono una band inglese. Hanno fatto x factor e volevo farti sentire qualche canzone. A me piacciono.” Disse lui facendo spallucce.
Effettivamente erano davvero bravi.
Guardai il nome.
One Direction.
Sarebbe stato bene non scordarselo.
Mi fece vedere altri video anche se non ce n’erano molti.
Verdetto finale: erano davvero bravi.
Allora che te ne pare?” Chiesi Justin con un sorriso.
Parlare di musica lo entusiasmava. Lo si poteva vedere chiaramente nei suoi occhi.
Mi piacciono molto.” Dissi con semplicità.
In realtà forse avrei potuto persino farci un balletto di felicità.
Erano davvero straordinari.
E di loro che te ne pare?” Chiese ammiccando.
Sono, ehm.. Molto carini.” Ammisi distogliendo lo sguardo.
Erano cinque ragazzi. Uno più meraviglioso dell’altro.
Ma ero più che sicura che il mio cuore stava battendo così forte non per i loro video.
Ma per il cretino che me li aveva mostrati.
Vuoi vedere un video di un ragazzo carino? Ti faccio vedere io.” Disse sorridendo.
Digitò sulla tastiera così in fretta che prima che potessi riprendermi dai miei pensieri il video era già partito.
Ed era un suo video.
Ah ma smettila.” Sbottai e con un gesto fluido della mano gli chiusi il portatile e mi allontanai dalla scrivania velocemente.
Mi sentii afferrare il polso così mi voltai.
Si era alzato e mi aveva seguita. Mollò il mio polso e si avvicinò a me.
Violando qualsiasi legge sullo spazio vitale di una persona.
Non so quanto fosse secondo la legge la distanza esatta.
Ma so che lui stava decisamente invadendo il mio.
Sai cosa stavo pensando?” Chiese dolcemente.
Scossai impercettibilmente la testa.
Che i tuoi vestiti starebbero benissimo sul mio pavimento.” Sussurrò convinto di se.
Sorrise leggermente con fare sexy.
Arretrai di un passo quasi spaventata.
Non ci pensare neanche!” Chiarii e mi affrettai a scappare da quella stanza.
Stupido ragazzo.
Stupido Justin.
Stupido cuore.
 






 
 
                                                Feel with my hands on your waist 
                                                   While we dance in the moonlight 
                                                      I wish it was me 
                                                         That you call in your room 
                                                            Cause you wanna say good night. 
 
 





 
Erano passati due giorni.
Al mattino sempre scuola. Al pomeriggio sempre prove.
Tutto tranquillo. Forse troppo.
Io e Justin ci limitavamo a litigare come al solito e a giocare all’Xbox alla sera.
Ormai ci avevo preso gusto e vincevo più spesso.
Ero quasi un mito.
Quella sera Charles era da noi e loro stavano giocando in sala mentre io me ne stavo in cucina a sistemare
il casino che aveva lasciato Justin.
Dio che nervoso.
Avrei voluto tirargli tutto addosso!!
Iniziai ad andare in sala a grandi passi per dirgliene quattro ma mi bloccai sulla soglia quando
vidi che il gioco era in pausa e che loro stavano parlando.
Della sottoscritta.
Nessuno dei due sembrava essersi accorto di me.
Chaz rideva. Justin scosse la testa.
Lei è diversa.” Disse.
Ha il pene?” Chiesi Chaz divertito.
No!” Rispose Justin prontamente.
È semplicemente diversa.” Continuò Bieber.
Diversa? Come?” Chiese Chaz diventando più serio.
Lei.. Riesce a battermi a Call of Duty” Ammise Justin
Ahhhh.. Ho capito. La vedi cessa.” Rispose Chaz con fare ovvio.
Non è cessa!” Quasi gridò Justin.
Allora il Biebs si è innamorato.” Ribattè Chaz pronto.
La smetti di travisare tutto quello che dico?!” Chiese Justin leggermente irritato.
Ma una parte del mio cervello registrò che non aveva risposto chiaramente di no alla domanda di Charles.
Io non traviso nulla! È tutto chiarissimo” Rispose Charles ancora con quel suo tono ovvio.
Justin sospirò.
Abbassò un poco la voce.
Io.. Non posso. È la figlia di Usher.” Disse.
Chaz gli fece un cenno di comprensione, serio.
Poi alzò gli occhi su di me e mi vide.
Justin se ne accorse e si girò verso di me incontrando il mio sguardo.
Il suo viso divenne porpora immediatamente.
Mi schiarii la voce.
Scusate io..” Pensa ad una scusa. Pensa ad una scusa.
Volevo sapere cosa volete per cena.” Buttai li a bruciapelo.
Entrambi si ricomposero e Justin scattò in piedi.
Si risistemò la maglietta.
Grazie ma io non voglio nulla. Vado a cena con Selena.” Disse avviandosi in camera.
A metà scala lo bloccai.
Selena?” Chiesi.
Si. La mia ragazza” Disse facendomi un sorriso.
Costrinsi le mie labbra a piegarsi in una specie di sorriso e poi lui tornò su.
Io rimasi li. Pietrificata.
Avevo ancora quella specie di sorriso sulla faccia. Che sicuramente doveva essere bruttissimo.
Ma non riuscivo a muovermi.
Lo stomaco era tutto attorcigliato.
Avrei potuto vomitare addosso a Charles da un momento all’altro.
Allora, noi cosa mangiamo?” Chiese l’interessato.
Io.. Tu.. Cioè..” Mi costrinsi a formulare una frase sensata.
Fai come se fossi a casa tua. Io non ho molta fame. Vado a farmi una doccia.” Dissi.
Perfetto. Buona doccia allora.” Disse lui sorridendo. Ignaro di tutto.
Mi diressi di sopra.
Certo. Doccia.
Peccato che la frase vado a farmi una doccia nel mio linguaggio significa vado a piangere come una fontana accovacciata nel bagno.
Solo che tu non lo saprai mai.
 








 
                                               But I see you with him slow dancing 
                                                   Tearing me apart 
                                                      Cause you don't see 
                                                         Whenever you kiss him 
                                                            I'm breaking, 
                                                               Oh how I wish that was me.
 
 
 
 






 
- You said you’d never leave.
       Funny, because.
             You fuckng left.
 
 






 
 
If you got eyes look at me now, Bitch!
 


 
Eccomi quiiiiiii *w*
Shiao beibi (?)
Ecco qui per voi un altro capitolo.
Che ne pensate? 
Io penso faccia cagare. Ma è il meglio che mi è uscito .-.
Quindi chiedo scusa.
Ma fatemi sapere cosa ne pensate.
Perché le recensioni dello scorso capitolo erano davvero poche v.v
E anche se i miei capitoli non sono un gran che però mi fa piacere leggere le vostre recensioni. 
Anche se mi dite semplicemente che non vi è piaciuto u.u
Anyway.
Ancora una cosa.
A chi recensisce e ha recensito le mie storie..
SIETE DELLE FIGHE :33
Ora vado.
#StayTuned.
Love ya all.
Hasta Luegooooo.


  #Peace.     I'm Out.

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Capitolo 8
*** 07_Chapter Seven. ***


Chapter Seven.     Two Bananas For A Pound.
 




 
 
                                   You're insecure 
                                      Don't know what for 
                                         You're turning heads 
                                            When you walk through the door 
                                               Don't need make up 
                                                  To cover up 
                                                     Being the way that you are is enough. 
 
 







 
Justin Bieber, il mio capo, il mio momentaneo inquilino era fidanzato con Selena Gomez.
Bene.
E si amavano. Dopo averli visti con i miei occhi posso affermare che si amavano davvero.
Da quando dentro di me era scattato qualcosa vedevo Justin con occhi diversi.
Ma tra di noi c’era spesso parecchia tensione.
E Justin aveva incominciato a far venire Selena a casa.
Era una ragazza simpatica.
Ma a volte si esaltava troppo per cose che non richiedevano certo tutto questo entusiasmo.




 
                                                   Everyone else in the room can see it 
                                                      Everyone else but you.
 




 
Ero al Plaza, ero arrivata un po’ prima e mi stavo scaldando sul palco.
Mancava solo Justin che era via con Selena e non era ancora arrivato.
Ehi Jey. Come ti butta?” Alzai il viso su quello di Alfredo.
Lui si abbassò e si sedette sul pavimento.
Bene Alfredo. Mi sto scaldando.” Risposi sorridendo.
Lui non rispose subito.
Dovresti chiamare Usher. Gli manchi Jey.” Disse serio.
Io veci un sospiro.
Anche a me mancava Usher.
Ci penserò su. Te lo prometto.” Gli risposi.
Volevo bene ad Alfredo. Era spiritoso. Ma sapeva ascoltarti.
Sorrise e si alzò in piedi. Mi tese una mano.
Coraggio, balliamo.” Disse.
Adesso?” Chiesi io incredula. 
Mancavano la metà dei ballerini.
Si, io e te. Insomma noi due. Voglio provare qualcosa di diverso.” Disse.
Ballare con Alfredo.
Ballare assieme.
Sorrisi e afferrai la sua mano per tirarmi su.
Non avevo mai ballato seriamente con un ragazzo.
Ma Alfredo mi fece sentire la magia dei passi di danza. Quando balli in coppia tutto diventa più magico.
E per un momento non pensai più a nulla.




 
                                   So come on 
                                      You got it wrong 
                                         To prove I'm right I put it in a song 
                                            I don't know why 
                                               You're being shy 
                                                  And turn away when I look into your eyes. 
 





 
Inciampai sullo scalino e scoppiai a ridere.
Lui mi afferrò la vita impedendomi di sbattere il naso a terra e poi si unì alla mia risata.
Mi ritirai su e mi appoggiai al suo petto incapace di muovere un altro passo.
Fu lui ad afferrarmi un braccio e metterselo attorno alle spalle,
mise l’altra mano sul mio fianco e mi tirò su in modo da riuscire a salire anche l’ultimo scalino che ci divideva dalla porta di casa.
Una volta dentro mi lasciai andare appoggiandomi completamente a lui.
Il quale mi afferrò la vita per non farmi cadere nuovamente.
Affondai la testa nel suo petto e rimasi li ferma. Mentre lui rideva.
Erano le 3 e mezza della mattina e io me ne stavo ubriaca e poggiata addosso ad un Bieber anche lui decisamente ubriaco.
Quella sera io e Justin non volevamo stare a casa.
Selena non c’era così avevamo chiamato Chaz e Ryan ed eravamo andati a ballare.
Pessima idea.
Davvero pessima.
Soprattutto perché avevo scoperto che Justin era davvero un ubriacone.
Anche più della sottoscritta!
Guarda come ti sei ridotta!” Esclamò ridendo.
Tu sei peggio.” Bofonchiai contro il suo petto. Ma non so quanto capì.
Effettivamente era vero. Lui era più ubriaco di me. Parecchio di più.
Ma io ero più stanca, quindi sembravo reggere di meno l’alcol.
In realtà se mi fossi impegnata sarei anche riuscita a ragionare decentemente.
Ma non ne avevo proprio voglia.
Il fiato di Bieber era caldo e mi solleticava leggermente i capelli accanto all’orecchio.
Sentii una sua mano muoversi su un mio fianco e scendere pericolosamente fino al sedere.
E questo l’avevo più o meno previsto.
Quello che non avevo previsto fu il brivido che mi attraversò la schiena nel momento in cui le sue dita gentili accarezzarono il mio fianco.
Mi scostai bruscamente dal suo petto e mi avviai in salotto.
Tolsi i tacchi e mi buttai sul divano distrutta.
Qualche secondo dopo quel cretino su buttò addosso a me e dalle mie labbra uscì un legger sbuffo.
Che stai facendo?” Parlavo a fatica. Il suo peso mi schiacciava.
Sono stanco.” Bofonchiò lui.
Poi mi abbracciò. Continuava a respirarmi pesantemente sul collo.
Io capivo perfettamente tutto ciò che stava succedendo. Ma ero comunque annebbiata.
Forse era meglio andare a dormire prima di fare cavolate.
Spinsi via Justin che cadde rumorosamente sul pavimento prendendo a lamentarsi.
Shhhh. Zitto.” Gli intimai.
Che c’è? Non posso urlare?!” Gridò lui.
Sei proprio sbronzo.” Constatai alzandomi e allungandogli una mano per aiutarlo.
Lui la afferrò e lo portai in cucina. Continuava a dire cose senza senso.
Lo feci sedere.
Che fai?” Chiese intontito.
Cerco di farti stare meglio” Risposi ovvia.
Iniziai a prendere un bicchiere.
Sei bellissima.” Disse tra le tante frasi senza senso che gli uscivano dalle labbra.
Si. E tu sei ubriaco.” Risposi continuando ad armeggiare.
Mi girava la testa.
No davvero. Sei..” Non finì la frase e poggiò la testa sul tavolo intontito.
Io scoppiai a ridere. Era davvero andato.
Riempii un bicchiere d’acqua e glielo portai costringendolo a bere.
Mi fece segno di sedermi sulle sue gambe. Ero un po’ contrariata, ma accettai.
Gli misi un braccio attorno alle spalle in modo da vederlo in viso.
Perché hai bevuto così tanto?” Gli chiesi. Dovevo farlo parlare se volevo che si riprendesse.
Abitudine. Tu?” Rispose lui facendo spallucce.
Sono un cesso.” Risposi con la testa che girava.
Ehi. Così offendi anche me.” Disse imbronciato.
No. Tu non lo sei. Insomma siamo uguali. Ma su di te funziona meglio.” Ammisi.
Jey piantala." Disse lui impuntandosi.
Sono una sfigata.” Dissi semplicemente. 
Lui si accigliò.
Ma questo non è vero!” Rispose.
Io lo guardai.
Oh si. Fidati.” Dissi.
Lo ero eccome.
Cavolo. Mi stavo innamorando della copia di me stessa. E io neanche mi piacevo!  
E lui era fidanzato. Altro bel casino. Ed era il mio capo! Perfetto. Al peggio non c’è mai fine.
Mi morsi un labbro in preda ai miei pensieri.
Jey.” Sussurrò piano come per non disturbarmi.
Sussultai sentendo il suo fiato solleticarmi il viso e mi girai verso di lui.
Non sei un cesso.” Disse guardandomi negli occhi.
I suoi occhi avevano ripreso un po’ di luce e brillarono nei miei.
E come accade sempre quando mi guarda dimenticai tutto.
I suoi occhi scesero a guardarmi le labbra. E il suo viso si avvicinò al mio.
Nella mia testa suonò un campanello di allarme. Un fortissimo campanello.
Scattai in piedi allontanandomi da lui sotto il suo sguardo curioso.
Non possiamo. Tu sei completamente ubriaco. Lo siamo entrambi. E tu stai con Selena e la ami.
No non possiamo proprio.
” Dissi torturandomi le mani.
Avevo preso a camminare nervosamente per la cucina.
Tutto questo era irreale.
Presi un respirone e mi calmai.
Dovevo occuparmi di Justin.
Lo feci alzare.
Lo portai in bagno, chiusi il water e lo feci sedere li. Presi lo spazzolino, ci misi il dentifricio e andai da lui.
Su, apri la bocca.” Gli ordinai.
Perché?” Disse confuso.
Si chiama lavaggio di denti dopo sbronza. Su, non fare il bambino. Apri.” Ordinai nuovamente.
Lui obbedì, anche se feci una fatica bestia. 
L’alcol lo aveva anestetizzato e ogni tanto la chiudeva senza accorgersene e tutte le volte dovevo ricordargli di aprirla.
Ma fu piuttosto divertente lo ammetto.
Quando iniziò a sbadigliare decisi di portarlo a letto.
Si tolse la maglia rimanendo in canottiera.
Poi prese il lenzuolo avvolgendocisi e abbracciò un cuscino su cui sprofondò.
Rimasi un attimo a fissarlo. Poi decisi di andarmene.
Credevo stesse dormendo e quando parlò mi fece venire un colpo.
Non te ne andare. Rimani ti prego.” Era un sussurro. Ma era terribilmente deciso.
E io non ero in condizioni di dirgli di No.
Si occhei. Rimango.” Dissi.
Mi  sedetti sul letto e gli accarezzai i capelli. Era tenero.
Promesso?” Chiese lievemente.
Promesso.” Acconsentii.
Mi misi sotto il lenzuolo e mi lasciai andare sul cuscino. 
Poco dopo dormivo già.
 





 
                                                     Everyone else in the room can see it 
                                                        Everyone else but you.
 
 




 
Mi svegliai perchè avevo bisogno del bagno.
Lo guardai. Non sembrava dormire tranquillo, anzi, si agitava appena. 
Chissà cosa sognava.
Guardai l’orologio, erano quasi le 5 della mattina.
Andai in bagno e mi accorsi con disgusto che Justin si era alzato per vomitare e poi non aveva tirato l’acqua.
Ci pensai io.
Stavo uscendo dal bagno quando Justin gridò il mio nome. 
Corsi la lui pensando ke stesse nuovamente male. Ma lo trovai addormentato.
Jey. No Jey. No!” Disse agitandosi nel letto.
Si agitava nel sonno. Si agitava tantissimo.
No. No. No. No. Jey ti prego! No. Ti prego. Jey.” Il modo in cui disse il mio nome mi fece fermare il cuore.
La sua voce era strana. Era rotta da singhiozzi.
Mi misi nel letto accanto a lui, non sapevo che fare.
Lui continuava a ripetere quelle parole singhiozzando.
Poi si agitò tantissimo ed iniziò a gridare. Gli misi le mani sul viso rendendomi conto che era bagnato di lacrime.
Oh, piangeva.
Justin. Justin va tutto bene.” Dissi cercando di svegliarlo.
Lui aprì gli occhi di scatto prendendo un respiro strozzato come se fosse appena riemerso dall’acqua dopo una lunga apnea.
Prese i miei polsi di scatto e quando si accorse che io ero li e non stava più sognando iniziò a singhiozzare e piangere disperatamente.
Faceva male vederlo così.
Ero confusa e ancora assonnata e non sapevo assolutamente che fare.
Lo tirai a me accoccolandolo al mio petto e accarezzandogli i capelli mentre lui mi stringeva, piangeva e continuava a ripetere il mio nome.
Io gli sussurravo che andava tutto bene e che ero li con lui.
Presto smise di piangere e continuò solo a stremare con spasmi convulsi.
Era davvero terrorizzato. Ora sapevo che ciò che aveva sognato non era per niente bello.
Quando smise di tremare e il suo respirò diventò profondo mi rilassai.
Gli diedi un bacio sulla fronte.
Presto mi addormentai.
 
 


 
 
                             Baby you light up my world like nobody else 
                                The way that you flip your hair gets me overwhelmed 
                                    But when you smile at the ground it ain't hard to tell 
                                       You don't know oh oh 
                                          You don't know you're beautiful. 
 
 
 
 
 



 
Quando mi svegliai ero parecchio intontita.
La prima cosa che notai era che ero ancora nel letto di Justin.
E che lui non era li.
La seconda cosa che notai fu che era passata da poco l’ora di pranzo.
Mi alzai intontita e andai al bagno.
Quando scesi giù trovai uno spettacolo a dir poco buffo.
Il pavimento della sala era coperto da un telo. 
Poggiata li sopra c’era una bacinella piuttosto grande piena di vernice bianca.
E poi c’era Justin con un pennello in mano e i capelli tutti scompigliati.
Stava dipingendo una parete della sala che aveva sporcato qualche settimana prima.
Non mi aveva visto così andai in cucina senza dire nulla a bere un po’ di acqua.
Non avevo fame. Dopo essermi ripresa mi avviai da Justin.
Buongiorno.” Esordii.
Lui si girò verso di me con un’espressione buffissima per via dei capelli scompigliati.
Poi sorrise.
Ehi. Buongiorno.” Disse dolcemente e mi scoccò un bacio sulla guancia.
Dipingi?” Che domanda stupida.
Si. Vuoi aiutarmi?” Chiese.
Io annuii e afferrai un pennello.
Iniziai a pitturare in silenzio.
Dopo un po’ fu lui ad interrompere il silenzio.
Scusami per ieri sera. Ho.. Ho un ricordo vago. Ma non deve essere stato piacevole.” Disse. 
Era evidentemente imbarazzato.
Mi si attorcigliò lo stomaco solo a pensarci. Lui mi aveva sognata.
Tranquillo. Capita a tutti di fare brutti sogni.” Dissi per smorzare la tensione.
Mi uscì un risolino dalle labbra.
Restammo ancora in silenzio.
Sono arrivati i risultati del DNA.” Disse ad un tratto.
Trattenni il respiro.
Quando vidi che non continuava mi girai a guardarlo. E lo trovai a fissarmi.
Non siamo fratelli Jey. Neanche parenti.” Disse lentamente come se parlasse con una ritardata.
Annuii.
Non sapevo se essere felice o meno. Non sapevo nulla.
Ancora silenzio.
Poi decisi di fargli una domanda.
Hai detto che bevi per abitudine..” La buttai li sul vago.
Quando vidi che non ebbe reazione continuai.
Dicevi sul serio?” Aiuto. Ora mi urla dietro.
Si.” Rispose semplicemente.
Io distolsi un attimo gli occhi dalla parete e lo guardai un attimo.
Lui era ancora concentrato sul suo lavoro quindi ripresi anche io.
Ho avuto.. Problemi negli anni passati.” Riprese lui.
Non staccare gli occhi dalla parete Jey.
Non farlo. Continua a dipingere.
Mi avevano allontanato. Ero diventato un’altra persona. Facevo uso di.. Droghe.
Ero quasi sempre fatto, e quando non lo ero mi sbronzavo. Rubavo oggetti.
Non so dire neanche io il perché. Era un modo per far capire a tutti che non ero più il ragazzino del video di Baby.
Ma forse avevo scelto il modo sbagliato
.” Disse con un sospiro.
Io smisi di pitturare e mi guardai le scarpe.
Cavolo quanto era stato sincero.
Posso dire di non fare più uso di droga ormai. Ma ogni tanto mi do ancora all’alcol come hai visto.” Terminò lui.
Mi sentivo in dovere di dire qualcosa.
Era forse il momento delle confessioni?
Forse allora era il mio turno.
O forse la vernice mi stava dando alla testa.
Lui si era avvicinato nel pitturare e ora la sua spalla sfiorava la mia.
Ripresi a passare il pennello sulla parete.
Io avevo una famiglia bellissima. Vivevamo a Chicago. Amavo la mia città. Amavo tutto della mia vita.” Iniziai incera.
Non sapevo bene cosa avrei dovuto dire.
Quando mia madre morì io e mio padre ci trasferimmo a New York. Ma la nostra vita peggiorò.
Lui iniziò a spacciare. E così incominciai anche io. Non riuscivo neanche più a ballare. Ero morta dentro, credo.
Quando mio padre morì ero completamente sola. Conobbi degli uomini. Ne conobbi tanti.
E la mia vita prese una brutta piega. Poi finii in un orfanotrofio del cavolo. E di li ad Usher.
” Mi lasciai sfuggire un piccolo sorriso al suo nome.
Volevo girarmi a vedere la reazione di Justin alle mie parole.
Ma avevo anche paura di quello che avrei visto.
Non staccare gli occhi dalla parete Jey. Continua a dipingere.
Com’è possibile che io non ti abbia mai conosciuta? Insomma io e Usher siamo legati.” Disse ovvio.
Mi teneva nascosta da tutto questo. Non voleva che soffrissi. Ma.. Ha restare sempre nascosta ho avuto dei problemi.
Usher ha iniziato a dire che ero caduta in depressione. E probabilmente è vero. Così ha deciso di farmi vivere davvero.
E ora.. Eccomi qui.
” Dissi.
Mi resi conto che stavo pitturando lo stesso pezzo di muro da secoli.
Ancora un po’ e avrei fatto un buco.
Mi stavo confidando con Justin.
Non avevo mai detto queste cose a nessuno. 
Neanche a Stefan.
Tutto questo era strano.
Quegli uomini.. Loro abusavano di te?” Chiese piano.
Fissai il mio pennello che ancora scorreva sulla parete.
Si.” Soffiai piano fuori dalle labbra.
Sussultai quando la sua mano bloccò il mio polso che ancora pitturava il muro.
Mi voltai verso di lui e mi costrinse ad incontrare i suoi occhi.
Erano sinceri e profondi.
Improvvisamente senza che me lo aspettassi mi strinse al suo petto in un abbraccio colmo di emozione.
Jey?” Chiamò nonostante fossi li tra le sue bracci.
Si?” Sussurrai sul suo petto.
Ti voglio bene” Disse. E la cosa mi stupì non poco.
Da quanto non sentivo quelle parole?
E il suo tono.. Era così sincero.
Non mi diede il tempo di rispondere che sciolse l’abbraccio.
Lo guardai in viso e scoppiai a ridere.
Mi lasciai andare ad una risata sincera e liberatoria.
Cosa ridi?” Chiese divertito.
Sei tutto sporco!” Dissi continuando a ridere ed indicandogli il viso.
Aveva una macchia bianca sulla guancia.
Mi afferrai la pancia dal tanto ridere.
Ah è così? Vieni qui!” Gridò lui facendo il finto offeso.
Quando si avvicinò a me con il suo pennello mi allontanai bruscamente e lo fissai minacciosa.
Lui rideva sotto i baffi.
Bieber non osare avvicinarti a me con quel coso!” Lo avvertii.
Lui rise ancora e mosse un passo verso di me.
Fai un altro passo e giuro che ti faccio diventare un lampione!
Non sapevo neanche io il senso di quella frase ma speravo davvero che suonasse come una minaccia.
Lui però rise e si avvicinò a me sporcandomi il viso con una pennellata.
Lanciai un gridolino e iniziai a dimenarmi per scappare dalla sua presa.
Lo spinsi leggermente e lui perse l’equilibrio cadendo.
Scoppiai a ridere quando vidi dove era caduto.
Aveva il sedere completamente a mollo nella bacinella di vernice.
Ormai non ce la facevo più dalle risate.
Sei veramente buffo!” Dissi indicandolo.
Lui rise.
Questa me la paghi Jey!” Disse afferrando il mio polso.
Mi tirò giù e gli caddi addosso.
Con le mani prese a sporcarmi di vernice mentre io gridavo e cercavo di dimenarmi.
Tutto inutile.
Iniziammo a rotolare sul pavimento in preda ad una lotta di vernice.
Dovevo assolutamente vendicarmi di quello che mi aveva fatto.
Presa!” Esultò mettendosi sopra di me.
Iniziò a farmi il solletico mentre io continuavo a dargli botte sulle gambe per farlo smettere.
Lui se la rideva tranquillo.
Mi afferrò i polsi e mi alzò le braccia bloccandomele sopra la testa.
Ma per farlo aveva abbassato il viso sul mio.
Ho vinto.” Sussurrò vittorioso e soddisfatto.
Non pensai neanche di ribattere.
Aveva palesemente vinto.
La mia risata si bloccò quando mi resi conto di quanto era vicino il suo viso al mio.
E di quanto era meraviglioso.
Mi morsi leggermente un labbro.
Anche lui sembrò accorgersene e respirò affannosamente la mia aria.
Si passò la lingua sulle labbra e mi guardò negli occhi.
Abbassò il viso sul mio sfiorando il mio naso con il suo.
Rimase li fermo a respirare la mia aria.
Credo stesse aspettando una mia reazione.
Ma l’unica mia reazione è che mi sentivo le gambe molli, lo stomaco in gola e il mio cuore stava esplodendo.
Riuscivo a sentire le labbra pizzicare.
Quando vide che non mi opponevo e non protestavo si mosse per ridurre la distanza.
Chiusi gli occhi sapendo già che mi sarei lasciata andare.
La porta di casa sbattè all’improvviso facendoci sussultare entrambi.
Amore sono arrivata!” Annunciò una voce nel corridoio.
La voce di Selena.
 





 
 
                                   If only you saw what I can see 
                                      You'll understand why I want you so desperately 
                                         Right now I'm looking at you and I can't believe 
                                            You don't know oh oh 
                                               You don't know you're beautiful 
                                                  Oh oh 
                                                     That's what makes you beautiful. 
 
 
 
 


 
 
If you got eyes look at me now, Bitch!




 
Alzi la mano chi si aspettava un bacio?!
E invece no!
Ahahahaha u.u
Bene. Dopo questo mio essere stronza..
Inizio a scusarmi perché ci ho messo tanto ad aggiornare.
Altra cosa non meno importante.
Voi che avete recensito il capitolo..
SIETE DELLE FIGHE. 
Ecco basta. Le mie ragazze (?) sono delle fighe v.v
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Ora non uccidetemi per quello che sto per dire..
Ma a me non soddisfa molto.
Nel senso che è un po’ scontato.
Ma ne ho fatti dei peggiori quindi non mi lamento v.v
Ho quasi finito di rompere.
Ultima cosa :3
Mi farebbero piacere un po’ più di recensioni.
Mica molte eh.
Solo che sono sempre bloccata li v.v
Non crescono mai.
Anyway.
Grazie mille a tutti comunque.
#StayTuned.
Love ya all. :D
 
 
   #Peace.    I’m Out.

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Capitolo 9
*** 08_Chapter Eight. ***


Chapter Eight.      International   Love.
 
 
 


 
 
                                 Friends are cool but we both know 
                                    They don´t want to see us together 
                                       Don´t wanna lose what I live for 
                                          I´m willing to do whatever 
                                             Cause I don´t wanna see you cry.
                                                Give our love another try.
                                                   I bet we get it right this time.
                                                      As long as you´re prepared to fight.
 
 
 
 



 
Al suono di quella voce dentro di me si scatenò il panico.
Justin allontanò immediatamente il mio viso dal suo.
Ma non fece in tempo a togliersi da dosso a me che la testa mora di Selena spuntò sulla soglia del salone.
Justin!” Esclamò.
Noi ci alzammo immediatamente da terra.
La sua voce si era alzata di parecchie ottave.
E già era abbastanza stridula, figuriamoci ora.
Ecco.
Adesso mi spara.
Poi accadde quello che non mi sarei mai immaginata.
Selena scoppiò a ridere. Una risata apparentemente sincera.
Mi sarei aspettata di tutto.
Mi aspettavo che urlasse, che se ne andasse, che mi insultasse in messicano, che mi sparasse.
Tutto.
Tranne questo.
Justin sei sempre il solito! Non la lasci mai stare!” Esclamò continuando a ridere.
Venne da me e mi poggiò una mano sulla spalla esaminandomi.
Ti ha torturata vero? È un rompiscatole” Continuò cercando di smettere di ridere.
Poi andò da lui e gli baciò le labbra.
Coraggio vai a vestirti pigrone!” Lo rimproverò.
Lui sorrise. Ma era un sorriso nervoso e tirato. Non uno dei suoi soliti sorrisi.
Jey noi andiamo a fare spese. Tu vuoi venire?” Chiese la mora sorridente rivolgendosi nuovamente a me.
Mi costrinsi a sorridere.
Oh, no grazie. Qualcuno dovrà pur pulire questo casino.” Si. Mi sembrava un’ottima scusa.
Ma voi divertitevi ragazzi.” Continuai.
Dai sei proprio sicura?” Continuò lei.
Si grazie. Io.. Vado a darmi una ripulita” Dissi.
Poi mi affrettai a sparire al piano superiore.




 
 
                             Now if you got someone that´s worth fighting for 
                                Don´t let nobody hold you down, let me hear you say.
                                   And if you found someone that´s worth dying for 
                                      The one you can´t live without, let me hear you say.
 
 
 



 
Era davanti alla porta di casa da più di dieci minuti.
Il cuore mi stava scoppiando.
Non ero pronta ad affrontarlo, ma avevo preso una decisione.
Dovevo trovare il coraggio.
Mi sistemai meglio il borsone, infilai le chiavi nella toppa ed entrai.
Mi sentivo un ladro, un intruso.
Quella era casa mia.
Sarei dovuta entrare, gridare come al solito e fare finta di nulla.
No. Gridare No.
I bambini non erano da Usher durante la settimana, sarebbe stato stupido.
Ero tesa come una corda di violino.
Mossi qualche passo finchè non mi resi conto di sentirne altri.
Allora mi bloccai.
Due secondi dopo Usher sbucò da dietro l’angolo che portava nello studio, la sua espressione era sorpresa.
Ciao.” Esordii quando anche lui si bloccò davanti a me.
Non sapevo bene che fare.
In un battito di ciglia lui mi stava stringendo tra le sue braccia.
Poggiò la testa sulla mia baciandomi i capelli.
Dio mio Jey mi hai fatto preoccupare. Non farlo più ti prego. Mi sei mancata.” Disse.
Anche tu mi sei mancato. Mi dispiace, per tutto.” Lo abbracciai a mia volta.
Tranquilla piccola, ho sbagliato anche io. Mi dispiace.” Disse lui.
Io sorrisi contro il suo petto.
Continuava a stringermi a se.
Scoppiai a ridere.
Occhei papà così mi soffochi!” Disse ridendo cercando di uscire dalla sua presa.
Quando riuscii a divincolarmi notai che mi fissava senza rispondere.
Che c’è?” Chiesi curiosa.
Mi hai chiamato papà. È la priva volta” Disse lui. 
Non lo avevo mai visto così emozionato prima.
Gli sorrisi.
Beh, lo sei. Usher tu sei più di un padre per me. Mi hai presa quando credevo di non avere più possibilità. Ti devo tutto.” Dissi sincera.
Lui mi circondò le spalle con un braccio e mi baciò la testa.
Ti voglio bene Jey. Vieni, andiamo su. Ho una sorpresa per te” Disse.
Afferrò il mio borsone e mi precedette in camera mia.
La prima cosa che notai fu che il mio armadio era sparito. E al suo posto c’era una porta.
Usher mi fece segno di andare ad aprirla.
E quando lo feci per poco non svenni.
Era una cabina armadio. Era la cosa più grande che avessi mai visto.
Era un sogno.
Mi appoggiai alla porta.
Ti piace?” Disse Usher.
Dammi un minuto. Credo di essere morta e finita nel paradiso degli armadi da sogno” Esclamai in estasi.
La risata di Usher invase la stanza.
Ti lascio sola così lo puoi perlustrare. Mi trovi giù in studio se hai bisogno.” Disse.
Mi baciò la fronte e se ne andò.
Lasciandomi sola con il mio gigantesco armadio.
Non che mi dispiacesse.



 
 
                                  What They say, it don’t even matter 
                                     They don´t really understand 
                                        Without each other we are barely breathing 
                                           Let´s get air in these hearts again 
                                              Cause I don´t wanna see you cry. 
                                                 Give our love another try. 
                                                    I bet we get it right this time. 
                                                       As long as you´re prepared to fight.
 






 
Erano passati due giorni.
Justin doveva essersi accorto che avevo portato via tutte le mie cose.
Eppure non lo avevo sentito.
No oki. Aveva chiamato e io gli avevo attaccato il telefono in faccia.
Ma sono dettagli.
Volevo distrarmi e ballare un po’ quindi iniziai a prepararmi, sarei andata al Plaza due ore prima.
Mi vestii. [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=42972277&.locale=it ]
Una volta la mi diressi verso il palco ma appena dietro le quinte mi bloccai.
Il Plaza era avvolto dal suono di una chitarra e da un voce bellissima.
Per un attimo pensai fosse Justin, ma poi ascoltai meglio.
Il timbro era differente e la canzone mi era sconosciuta.
O quasi.
No. Io quella canzone l’avevo già sentita.
Mi affacciai da dietro una quinta per riuscire a vedere il palco.
Era un biondino a cantare.
Se ne stava seduto sul un panchetto e suonava la chitarra da solo, amava farlo.
Rimasi li a fissarlo, era davvero bravo.
Ed era familiare, come la canzone.
Ad un tratto i suoi occhi si puntarono su di me e lui smise immediatamente, imbarazzato.
Quando avevo iniziato ad avvicinarmi a lui?
Non lo so. Ma ora gli ero vicina.
Scusami, non volevo disturbarti.” Dissi imbarazzata.
Non preoccuparti, avevo finito.” Disse lui.
No davvero, continua, sei bravo. Io vado.” Dissi velocemente e mi girai.
Ma io ti conosco.” Disse lui. Mi bloccai.
Si era alzato in piedi, così tornai ad avvicinarmi a lui.
Anche lui mi era familiare. 
Tu sei Jey Bieber. Originaria di Chicago, adottata da Usher. Sei una ballerina e sei la copia vivente del mio idolo Justin Bieber.” Continuò lui.
Poi mi fece un sorriso e i suoi occhi brillarono.
Cavolo che occhi. Non avevo mai visto occhi così azzurri e vivaci.
Scoppiai a ridere.
Wow. Sembri un’enciclopedia.” Ammisi sincera.
Lui si unì alla mia risata. Si grattò la nuca.
Beh sai, si trovano un sacco di cose su Google, basta digitare un nome. E tu sei straordinaria.
Insomma sei identica a Justin, solo con le tette.
” Disse e sorrise nuovamente.
Poi nel mio cervello si accese una lampadina.
Ora sapevo chi era quel ragazzo!
Ehi ma anche io so chi sei!” Esclamai entusiasta.
Il suo volto si illuminò ancora di più.
Cavolo se era bello.
Tu fai parte di quella band inglese che mi ha mostrato Justin! I..” Iniziai.
Oddio com’era quel nome?!
Direction qualcosa..
Ah si!
I One Direction!” Continuai io.
Gli sorrisi e lui ricambiò.
Sono Niall.” Disse e solo allora mi accorsi di quanto il suo accento fosse pesantemente irlandese.
Horan.” Continuò allungandomi la mano.
La strinsi.
Jey. Beh Niall Horan è un piacere conoscerti.” Ammisi.
Ci sedemmo sui panchetti e lui armeggiò con la sua chitarra.
Quindi Justin ci conosce?” Chiese con un sorriso enorme.
Si. È stato lui a farmi vedere i vostri video” Risposi.
Mi sembrava di parlare con una fan scatenata.
Ci mancava solo che scoppiasse a piangere.
Aspetta un secondo. Ma cosa ci fate qui ad Atlanta?” Chiesi curiosa.
Siamo qui per delle promozioni varie e così io e i ragazzi abbiamo preso una casa qui, ci godiamo un po’ l’America.” Disse e sorrise.
Che sorriso.
Che occhi.
E dove sono gli altri?” Chiesi.
Oh, sono nei camerini. Dovrebbero raggiungermi fra un po’. Dovevamo provare per un concerto” Disse gettando un’occhiata in direzione delle quinte.
Io e Niall continuammo a parlare.
Era davvero simpatico questo ragazzo.
Ad un certo punto sentii degli schiamazzi provenire da dietro le quinte.
Successivamente quattro ragazzi entrarono sul palco come delle furie schiamazzando.
Uno di loro con la maglia a righe iniziò a fare delle capriole per il palco.
Accanto a lui un ricciolino imitava una ballerina classica in modo davvero pessimo.
Poi c’era un ragazzo moro che stava a cavallina sulla schiena di un altro e giravano schiamazzando.
Inizialmente rimasi stupita poi scoppiai a ridere.
La scena era a dir poco comica.
Uno di loro fece scendere il moro dalle sue spalle e corse verso Niall, gli afferrò il viso e gli scoccò un bacione sulla guancia.
Ehi Niall! Hai conosciuto Justin Bieber!” Esclamò successivamente guardandomi.
Me lo ricordavo meno..” Continuò poi.
Meno femmina” Continuò per lui il ricciolino ballerino mettendosi accanto a lui.
Niall rise.
Io incenerii con lo sguardo quel ricciolino impertinente che mi ricambiò con uno sguardo da conquistatore.
Si certo. Credici che te la do.
No no ragazzi fermi.” Annunciò Niall e tutti si fermarono mettendosi attorno a noi e fissandomi.
Niall si alzò e mi tese le mani per aiutarmi.
Accettai volentieri poi mi circondò le spalle con un braccio.
Ci conoscevamo da poco ma non mi dispiaceva.
Lei è Jey. Jey Bieber. Ve ne ho parlato presente?” Continuò il biondino accanto a me.
Si è vero, la copia di Justin. Beh io sono Liam Payne.” Disse quello più vicino a Niall sorridendomi.
Aveva gli occhi marroni e i capelli castano chiaro. Ed era riccio.
Ma molto meno riccio del ricciolino ballerino impertinente.
Portava una camicia a quadri che gli donava parecchio.
Ora è il mio turno. Io sono Zayn Malik” Disse il moro subito dopo di lui.
Era parecchio sicuro di se e aveva un accento davvero strano.
La pelle era più scura di quella degli altri e bellissima, il taglio di capelli era molto simile a quello di Justin e anche lui aveva gli occhi marroni.
Lui indossava una semplice maglia a maniche corte.
Mi girai verso il ricciolino impertinente aspettando che si presentasse.
Io mi chiamo Harry Styles, piacere di conoscerti.” Disse affondando una mano nelle tasche dei jeans.
Aveva il viso dolce da bambino incorniciato da una massa di ricci castani e perfetti.
E i suoi occhi erano di un verde intenso e quasi surreale.
Mi costrinsi a distogliere lo sguardo prima di rimanerne incantata.
Portava una maglia con sopra una giacca che metteva in risalto il suo fisico.
Si si ora tocca al bello del gruppo eh.” Mi girai verso l’ultimo ragazzo che aveva scatenato le risate degli altri.
Aveva un sorriso bellissimo sul volto. Poi puntò gli occhi su di me.
Io sono Louis Tomlinson.” Annunciò guardandomi sorridente.
I suoi occhi di ghiaccio mi bloccarono. Quelli di Niall erano azzurri, i suoi erano di ghiaccio.
Aveva i capelli castani e un ciuffo ribelle gli sfiorava quasi gli occhi.
Portava una maglia a righe e i pantaloni erano tenuti da delle bretelle.
Il suo look era terribilmente sexy.
Mi morsi un labbro per reprimere strani pensieri.
Erano tutti bellissimi cavolo.
Tutto bene?” Chiese Louis guardandomi.
Rialzai gli occhi su di loro rendendomi conto che tutti e cinque mi fissavano.
Ehi aspetta un momento. Tu sei il ragazzo di Twitter! Quello che mi scriveva.” Dissi indicando Louis.
Lui sorrise.
Si sono io” Disse tirandosi le bretelle e ammiccando con le sopracciglia.
Gli altri risero.
Anche io non riuscii a trattenere una risata.
Era un ragazzo buffo.
 
 





 
Feci subito amicizia con i ragazzi.
Erano terribilmente simpatici, nessuno escluso.
Mi allontanai un attimo dal gruppo mentre loro schiamazzavano.
Afferrai il mio cellulare e composi il numero.
Ciao! Dove sei? .. Si. Senti puoi venire al Plaza un po’ prima? .. Tipo adesso. .. Perfetto. Ciao.” Dissi e tornai da i ragazzi.
Ero soddisfatta.
Continuai a parlare con i ragazzi.
Mi stavano facendo morire dal ridere.
Ad un tratto la mia sorpresa arrivò sbucando da dietro le quinte.
Niall ho una sorpresa per te!” Esclamai interrompendo il discorso fra lui e Harry.
Una sorpresa?” Chiese confuso.
Credo di essere io la sorpresa.” Rispose la voce di Justin facendoli voltare.
Niall si portò le mani alla bocca.
Ero felice di aver chiamato Justin.
Lui ci raggiunse e si presentò ai ragazzi. Amavo il modo in cui sorrideva a tutti.
Io ci scambiai solo un’occhiata, sapevo bene che per me non sarebbe finita qui.
Ci sedemmo tutti a parlare.
Io ero seduta tra Louis e Zayn e davanti avevo Justin seduto tra Harry e Niall.
Quest’ultimo non si scollava da Justin neanche un attimo.
Stava attaccato a lui come una tredicenne impazzita con gli ormoni in subbuglio.
Ma a Justin non sembrava dispiacere.
Niall era terribilmente dolce.





 
                                              I don’t wanna live another day 
                                                 Without your body next to me 
                                                    I´m not gonna let them break us down 
                                                       Cause Baby I know now.
 




 
Cercai di riprendere a respirare normalmente dopo aver riso come una matta per l’ennesima battuta di Louis.
Quel ragazzo mi faceva morire.
Beh direi che le prove per oggi sono andate.” Sentenziò Harry.
Liam annuì.
Già perché ora proviamo noi.” Disse la voce di Alfredo spaventandomi.
Due secondi dopo sbucò da dietro una quinta insieme alla crew.
Possiamo guardare?” Chiese quel cucciolo di Niall.
Oh si sarebbe figo!” Saltò su Harry.
Alfredo ci pensò su un po’.
Va bene. Ma filate in platea.” Annunciò indicando le sedute sotto al palco.
Quei cinque obbedirono immediatamente e saltarono giù ammucchiandosi sulle seggioline.
Cosa che mi fece scoppiare a ridere ancora.
Justin mi aiutò a tirarmi su.
Jey cosa stai facendo? Non ti sei ancora cambiata?!” Esclamò Alfredo.
Cavolo è vero!
Corro.” Dissi prima di sparire dietro le quinte.
Mi cambiai in fretta e tornai sul palco.
La crew si stava scaldando.
Iniziai a scaldarmi anche io andando in spaccata.
Sentii un verso di dolore strozzato provenire dalla platea non appena arrivai in fondo alla spaccata.
Probabilmente facevo senso ai ragazzi.
Trattenni una risata.
Mentre mi scaldavo Justin venne da me e si accovacciò alla mia altezza.
Noi dobbiamo parlare.” Sussurrò lui.
Alzai gli occhi sul suo viso rimanendo incantata dalla sua bellezza.
Dovevo smetterla di pensare cose del genere!
La mano tesa di Alfredo mi si parò davanti distraendomi.
Mi aveva appena salvata.
Jey. Balliamo? Così mostriamo agli altri la coreografia dell’altro giorno.” Disse sorridente.
Accettai subito.
Mi era piaciuto tantissimo ballare con lui.
Alfredo attaccò la base ed iniziammo a ballare.
http://www.youtube.com/watch?v=98t2zdKQavw   (N.d.A Ringrazio di cuore L o v e l y per il video <3 )
Quando finimmo i cinque stupidi in platea iniziarono ad applaudire fingendosi fan scatenate.
E io arrossii visibilmente.
Guardai Justin. Sembrava.. Fiero di me.
La crew si unì a noi e cominciammo le vere prove.
E io diedi il meglio di me.
Come sempre.
 



 
                   It´s gonna take a lot to drag me away from you 
                      There´s nothing that hundred men ore more could ever do 
                         Just like the rain down in Africa 
                            It´s gonna take some time but I know you´re worth fighting for!
                               I´ll fight for you.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
If you got eyes look at me now, Bitch! 


 
Che posso dire..
Vi amo! :3
Giuro io vi amo.
Siete delle fighe assurde.
LE MIE RAGAZZE SONO DELLE FIGHE ASSURDE! *Urla*
Grazie mille a tutte voi *w*
Anyway.
Ultimamente non credo molto in nulla di ciò che faccio.
Quindi io mi sono impegnata e ho scritto il capitolo.
Ma credo faccia piuttosto cagare.
Non lo so.
Mi sembra di non fare abbastanza (?).
Quindi vi amo ancora di più perché siete sempre qui pronte a recensire le mie schifezze <3
Ancora niente bacio u.u
E ho fatto entrare i One Direction nella storia :D
Spero piacciano a tutte (?).
Perché mi servono proprio u.u
Faranno succedere un bel po’ di casini (?).
Ahah basta parlo troppo u.u
#StayTuned.
Love ya all.
 
 
      #Peace.   I’m Out.

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Capitolo 10
*** 09_Chapter Nine. ***


Chapter Nine.        What     Makes     You     Beautiful.
 
 




 
 
                                                      Settle down with me 
                                                         Cover me up 
                                                            Cuddle me in 
                                                               Lie down with me 
                                                                  Hold me in your arms. 
 
 
 
 
 




 
Io e Justin passavamo parecchio tempo con i ragazzi.
Erano la cosa migliore che mi fosse capitata.
Dopo Justin e Stefan ovviamente.
Avevano portato una ventata di allegria non indifferente.
E Stefan?
Stefan mi mancava da morire.
Passavamo lunghe ore al telefono, ma non era la stessa cosa.
E Justin aveva una voce così simile alla sua che riusciva sempre a farmelo tornare in mente anche se non volevo pensarci.
Un rapporto a distanza era davvero complicato da mantenere.
Fortunatamente la scuola era chiusa per le vacanze di Natale nonostante mancasse ancora una buona settimana a quel giorno.
Ed Usher era felicissimo che passassi il mio tempo con Justin e i ragazzi,
anche se ogni tanto brontolava per la mancanza di amiche femmine nella mia vita.
Eccetto Selena ovviamente.
A volte era strana, ma era pure una ragazza simpatica.
 





 
                                                    Your heart's against my chest 
                                                        Lips pressed to my neck 
                                                           I've fallen for your eyes 
                                                              But they don't know me yet. 
 
 







 
Era stesa sul palco del Plaza con Niall.
Amavo passare il mio tempo al Plaza.
E amavo stare con Niall.
Teneva un braccio attorno alle mie spalle e io avevo la testa leggermente poggiata sul suo petto.
Entrambi eravamo stesi a pancia in su e fissavamo il soffitto del palco con tutte le sue travi di legno e cui erano agganciate le varie luci.
Niall mi piaceva perché sapeva notare le piccole cose della vita.
Credo che nessun altro avrebbe fissato per così tanto tempo un soffitto assieme a me.
Mi allungai a baciargli la guancia e lui sorrise.
Dopo di che mi alzai in piedi.
Nialler io mi annoio. Suonami qualcosa!” Dissi andando a prendere la sua chitarra.
Lui si alzò sedendosi sul panchetto accanto a me e afferrandola.
E va bene.” Sentenziò.
Loro avevano già finito le prove e gli altri quattro erano in giro per il Plaza mentre lui era rimasto con me che avevo assistito alle loro prove.
Mancavano ancora quaranta minuti prima che toccasse a me e la crew provare.
I miei pensieri furono interrotti da Niall che aveva iniziato a suonare.
Conoscevo quella canzone.
Era Valerie. Avevo sentito Louis cantarla alle prove.
Niall sorrise e ricambiai senza pensarci.
Quasi in automatico iniziai a cantarla con l’appoggio di Niall che sorrideva felice.
Era tutto bellissimo.
Lui. La canzone. Quel momento.
Quando finì Niall cacciò un urlo euforico e iniziò a battere le mani.
Io risi diventando rossa e lui si unì a me.
Amavo la sua risata così strana.
E quello cosa cavolo era?!” Esclamò Zayn con quel suo strano accento.
Non li avevo notati.
Erano tutti e quattro in un lato della platea.
Liam prese a battere le mani.
Io scoppiai a ridere per la faccia di Louis. Se ne stava a bocca spalancata che quasi toccava terra.
Vero che è stata bravissima?” Gli gridò Niall entusiasta.
Loro iniziarono ad avvicinarsi.
Io ero così rossa che mi sembrava di andare a fuoco.
Se li avessi visti prima non avrei cantato.
Ragazza non vorrai mica rubarmi il posto nella band vero?!” Gridò Louis fingendo una crisi di nervi e saltando sul palco.
A me va bene. Jey dentro, Lou fuori.” Disse Harry facendo scoppiare a ridere Zayn.
Questo non dovevi dirlo Hazza.” Urlò Louis assaltando Harry e facendo partire una specie di lotta.
Mentre quei due si azzuffavano Zayn si stravaccò su una poltrona della platea.
Ragazzi zitti per cortesia! Sono al telefono con Danielle!” Disse Liam.
Visto che quei due non la smettevano sbuffò rumorosamente e iniziò ad allontanarsi scusandosi con Danielle per il casino.
Mi guardai un po’ in giro. Avevo ancora trenta minuti buoni prima delle prove.
Ragazzi! Io ho fame. Chi mi accompagna a prendere un frullato?” Gridai perché mi sentissero.
Su Liam non ci contavo, era occupato con Danielle e non volevo disturbarlo.
Lou e Harry erano occupati ad uccidersi a vicenda.
Mi girai verso Niall seduto sul pavimento.
Nialler?” Chiesi.
Scusami piccola ma non mi va proprio. Sono distrutto” Disse crollando sul pavimento con aria tragica.
Bene. Niente Niall.
Mi girai speranzosa verso la mia ultima possibilità.
Zaynie?” Chiesi con la faccia da cucciolo.
Lui sorrise per il nomignolo poi scoppiò a ridere fragorosamente.
Si si Jey bella battuta.” Disse.
Io sbuffai.
Uffa. Non essere così pigro!” Dissi sbattendo un a terra.
Cosa che lo face solamente ridere di più.
Vengo io con te!” Gridò Louis liberandosi della presa di Harry.
Venne verso di me e si risistemò i capelli. Rimasi un attimo sorpresa.
Non ero mai rimasta sola con Louis.
Ma non era un problema.
 
 
 
 



 
                                                        And the feeling I forget 
                                                           I'm in love now.
                                                              Settle down with me 
                                                                 And I'll be your safety 
                                                                    You'll be my lady.
 
 
 
 





 
Venti minuti dopo io e Louis eravamo appena usciti dal negozio con due mega frullati e ci stavamo incamminando per tornare al Plaza.
Io stavo ancora cercando di smettere di ridere.
Era riuscito a prendersi gioco della cameriera sotto il suo naso e lei non si era accorta di nulla.
Louis era un genio con il sarcasmo.
O forse era la cameriera ad essere un’incantata.
Quindi quello di cui parlavi su Twitter era il provino per entrare nella crew?” Se ne uscì lui con un sorriso.
Esattamente.” Risposi io.
Sai una cosa? Sono felice che tu sia amica di Niall. Lo fai sorridere, e questo fa piacere a tutti” Disse.
Io sorrisi solo a pensarci.
Si beh. Voi tendete a proteggerlo troppo. Niall se la sa cavare, è in gamba. E anche io sono felice di conoscerlo.” Ammisi.
Forse è vero. Lo proteggiamo troppo.” Disse lui più a se stesso che a me.
Era pensieroso.
Io lo lasciai ai suoi pensieri.
Quando il mio cellulare suonò. Alfredo. Ma come? Di già?!
Alfredo scusami sto arrivando! Sono quasi li. È tutta colpa di Louis!” Esclamai senza farlo parlare.
Louis mi rivolse uno sguardo accusatorio.
Io risposi con un sorriso.
Dovevi dare la colpa a Niall!” Disse lui.
Io trattenni una risata.
No Jey tranquilla non ti chiamo per questo. Volevo sapere se avevi sentito Justin.
Io non l’ho sentito dopo la rottura e non vuole venire a fare le prove
” Disse preoccupato.
Il mio sorriso si spense.
La rottura?” Ero confusa.
Si! Non.. Non hai saputo?” Ora lui sembrava più confuso di me.
Ehm.. No.” Ammisi.
Oh. Passa da Justin. Ciao!” Disse e mi attaccò in faccia prima che potessi rispondere.
Rimasi in silenzio per un attimo.
Jey, tutto bene?” Chiese il moro accanto a me preoccupato.
Io lo guardai.
I suoi occhi catturarono i miei e per un attimo mi scordai di tutto.
Di justin.
Dei miei problemi.
Della gente attorno a noi.
Del luogo.
Persino del mio nome.
Scossai la testa per riprendermi.
Vieni. Andiamo!” Dissi.
Gli afferrai la mano e iniziai a correre verso il Plaza.
 






 
 
                                              I was made to keep your body warm 
                                                 But I'm cold as, the wind blows 
                                                    So hold me in your arms. 
 
 
 
 





 
Diversi minuti dopo ero già in macchina diretta verso casa Bieber.
Tornata al Plaza avevo spiegato agli altri che avevo fretta.
Mi ero cambiata [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=43216089&.locale=it ]
Nonostante fosse Dicembre non era freddo.
Ma trovavo stupido dover mettere gli occhiali.
Anche se avevo capito che se volevi che la gente non si facesse gli affari tuoi erano d’obbligo.
Parcheggiai velocemente e bussai alla porta.
Mi aprì la donna delle pulizie.
L’avevo vista qualche volta durante il mio periodo di permanenza li.
Salve Gemma. Devo vedere Justin.” Dissi alla donna.
Certo. Il signorino è nella sua camera” Mi informò facendomi entrare.
Mi affrettai su per le scale.
Bussai alla porta della sua stanza ma lui non rispose.
Così entrai ugualmente.
La stanza era in uno stato pietoso.
La tapparella era tirata quasi completamente giù e questo lasciava la stanza in penombra.
La tv era accesa su un canale di televendite davvero orribile.
La stanza era disordinata e c’erano fazzoletti usati ovunque.
Ma soprattutto Justin era un straccio.
Era steso a pancia in giù, abbracciato al cuscino.
In giro per la stanza erano sparse diverse bottiglie di vari alcolici mezze piene.
Perfetto.
O era sbronzo. O era reduce da una super sbronza.
Iniziai ad andare verso di lui.
Lui invece non mosse un muscolo alla mia vista.
Mi sedetti sul letto accanto a lui.
Justin.. Che ti succede?” Chiesi cercando di essere dolce.
Lui si agitò a disagio.
Si girò a pancia in su e mi guardò. Io mi sporsi leggermente verso di lui.
Come mai te ne sei andata?” Chiese lui invece di rispondere.
O forse la risposta era proprio questa.
Aveva la voce un po’ impastata.
Era sbronzo. Perfetto.
Io non.. Non volevo darti fastidio.” Ammisi restando sul vago.
Sentii la sua mano accarezzarmi un braccio dolcemente.
Stavo così bene con Justin.
Torna a vivere qui, ti prego” Disse lui.
Era un sussurro.
Quasi un’implorazione.
Il cuore mi fece un triplo salto mortale prima di finirmi in gola e restarci.
Justin io..” Iniziai.
Io.. Io.. Io cosa?
Eh? Io cosa??
Lascia perdere Jey. È ubriaco.
Io non voglio crearti problemi con Selena ecco.” Optai per la verità.
A quella frase i suoi occhi si spalancarono leggermente.
E sussultò.
Oh, quindi non.. Non hai saputo?” Chiese quasi incredulo.
Cosa?” Ero confusa.
Lui sospirò e si mosse a disagio.
Poi puntò i suoi occhi nei miei.
Mi ha lasciato.” Sputò fuori all’improvviso.
Cosa? Perché?” Sbottai io.
Tutto questo non aveva senso.
Lui strinse i pugni impercettibilmente.
Ho tre parole per te. Zayn. Jawaad. Malik.” Pronunciò sputando quel nome fuori dalle labbra come se fosse una parolaccia.
Io ero sconvolta.
Selena l’aveva lasciato per Zayn?!
Cosa? Io ero con loro.. Fino a due secondi fa! E nessuno mi ha detto nulla.” Dissi irritata.
Si beh. Non so se lui ricambia. E che.. Jey io la amavo davvero.” Disse lui.
Lo so. Lo so bene. Lui l’amava davvero.
Ma a quanto pare lei no e ovviamente ora ci sono loro. Che sono sulla cresta dell’onda nascente della popolarità.
E io non vado più bene! Ecco perchè non era gelosa di noi! Lei non mi amava!
” Sbottò arricciando un labbro disgustato.
Non so se era l’alcol a parlare in questo momento.
Io rimasi a fissarlo aspettando che si calmasse.
Quando finalmente decise di incrociare nuovamente i miei occhi sembrava distrutto.
E terribilmente vulnerabile.
Si passò una mano fra i capelli scompigliati e mi guardò dal basso.
Sembra strano ma non sono arrabbiato con Zayn. Ma non so se riuscirò ad affrontare tutto questo.
Credo di non voler più uscire da questo letto.
” Ammise mordendosi un labbro.
Sbalzi d’umore.
Prima si arrabbia. Poi quasi piange.
È ubriaco Jey. Non dimenticarlo.
Ascoltami bene Justin Drew Bieber. Noi adesso usciamo da questo letto. Ti dai una sistemata e poi andiamo in palestra!
Stai perdendo tono. E fra due giorni andremo a registrare il tuo prossimo video musicale come tutti si aspettano che tu faccia!
Passeremo sopra a tutto questo assieme. P
erché forse quella Selena Gomez ti avrà scaricato ma tu hai me e le tue Beliebers e loro, stai sicuro, non ti scaricheranno mai!
Mi hai capito?
” Non so da dove mi era venuta fuori tutta quell’arrabbiatura.
Ma ero seria.
E determinata.
Lui mi fissò per un istante interminabile.
Poi successe tutto troppo velocemente per riuscire a capirlo.
Con un agile colpo di reni si alzò a sedere e posò le labbra sopra le mie gentilmente.
Fu un innocentissimo bacio a stampo.
E durò pochi secondi.
Solo il tempo di sentire le sue labbra adattarsi alla forma delle mie e poi allontanarsi delicatamente riprendendo la propria.
La sua mano era delicatamente posata sulla mia guancia.
Quando si staccò non si allontanò di molto e puntò i suoi occhi nei miei.
Lui sembrava ancora più sconvolto di me per quello che era appena successo.
A me tramavano le mani. E il cuore stava esplodendo.
Era stata pura magia.
Scusami” Sussurrò lui sconvolto a pochi centimetri dalle mie labbra.
Io scossai leggermente la testa ma senza muovermi più di tanto.
Non fa niente” Sussurrai di rimando.
La televendita infinita ci faceva ancora da sottofondo.
Tolse la sua mano della mia guancia.
Poi avvicinò nuovamente il suo viso al mio e mi venne un colpo.
Ma invece di sentire ancora il sapore delle sue labbra lo sentii semplicemente baciarmi una guancia.
Poi si staccò allontanandosi definitivamente.
Coraggio. Andiamo in palestra” Disse sorridendo.
Lasciai che si alzasse e iniziasse a prepararsi.
Io ero ancora sconvolta.
Il mio cuore non avrebbe rallentato il ritmo tanto presto.
Cavolo.
Le sue labbra.






 
 
                            Kiss me like you wanna be loved 
                               Wanna be loved 
                                  Wanna be loved 
                                     This feels like I've fallen in love 
                                        Fallen in love 
                                           Fallen in love.
 
 
 
 





 
If you got eyes look at me now, Bitch!
 
 
 
Oh. Oh. Oh. Oh.
Qui qualcuno si è baciato (?)
*Fischietta facendo la vaga*
Macciao bellissime! :3
Come stanno le mie ragazze? *----*
Lo sapete vero che se potessi vi sposerei tutte!
Siete meravigliose. Punto.
Anyway che ne pensate di questo capitolo?
A me piace *w*
E spero che ottenga più recensioni del precedente u.u
Ero arrivata a 10 e poi.. BUM D:
Sono calata!
Quindi mi affido a voi *----*
E mi dispiace di non aver postato prima v.v
#StayTuned.
Enjooooy.
Love ya all.
 
 
      #Peace.     I’m Out.

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Capitolo 11
*** 10_Chapter Ten. ***


Chapter Ten.      Between   Me   And   Love   You’re   The   Common   Denominator.
 
 
 




 
 
 
                           Baby I just don't get it 
                              Do you enjoy being hurt? 
                                 I know you smelled the perfume, 
                                    The make-up on his shirt 
                                       You don't believe his stories 
                                          You know that they're all lies 
                                             Bad as you are,
                                                You stick around and I just don't know why.
 
 
 
 
 





 
Consolare Justin era davvero un’impresa epica.
Era davvero a pezzi per questa storia di Selena.
E le cose tra me e lui erano parecchio imbarazzanti.
Eravamo entrambi consapevoli che quel bacio era stato sbagliato, ed ora tra noi c’era tensione.
Parecchio imbarazzo, soprattutto.
Qualsiasi cosa io facessi era come se le sue labbra mi chiamassero.
Era frustrante anche per lui, glielo leggevo negli occhi.
Prima, se ci urtavamo per sbaglio, ci passavamo sopra con una risata.
Ora ogni volta che ci urtavamo ci paralizzavamo uno davanti all’altro e giuro che sentivo il suo magnetismo, sentivo le sue labbra chiamare le mie.
Poi entrambi mormoravamo delle scuse e tornavamo ognuno per la sua strada.
Non potevamo andare avanti così.
Era imbarazzante.
 







 
 
                                Your true beauty's description looks so good that it hurts 
                                   You're a dime plus ninety-nine and it's a shame 
                                      Don't even know what you're worth 
                                         Everywhere you go they stop and stare 
                                            Cause you're bad and it shows 
                                               From your head to your toes, 
                                                  Out of control, 
                                                     Baby you know. 
 
 
 
 
 
 
 


 
Qualche giorno dopo Justin aveva spostato tutti nel Tennesee per girare il video di Mistletoe, il suo singolo dell’album di Natale.
Io e Alfredo eravamo andati con lui e gli altri, nonostante i ballerini non servissero.
Alfredo era uno di famiglia, e io avevo promesso a Justin di stargli accanto.
Io avevo conosciuto l’attrice del video mentre montavano la scenografia.
Allie Williams era una ragazza piuttosto particolare, non posso dire l’avrei scelta come amica.
Era un po’ una perfettina, una brava attrice, ma capricciosa.
Avrebbero iniziato a girare dalla scena finale, quella del bacio.
E alla fine il set per quella scena non era altro che un piazzale illuminato, poi gli avrebbero messo un sacco di comparse.
Non volevo assistere a quella ripresa.
Non volevo e basta.
Così mi allontanai ed andai a parlare con qualche fan.
Avevano ovviamente scoperto dov’eravamo, ma la strada era completamente transennata lasciandole abbastanza lontano, e riuscivano a vedere poco o niente.
Mi dispiaceva.
Passai quasi un’ora a parlare con loro.
Finchè avrei sentito la base della musica non sarei tornata sul set, per nulla al mondo.
Provai anche a chiamare Stefan, non rispose.
Jey!!” Sentii una fan chiamarmi.
Mi girai ed andai da lei.
Più tardi torna i sul set, era molto silenzioso.
Andai da Roman, il regista.
Ehi, che succede?” Gli chiesi.
Sono tutti in pausa.” Disse indaffarato.
Se ne andò qualche secondo dopo lasciandomi sola nonostante fosse pieno di operatori.
Mi guardai in giro un momento.
Poi arrivò Justin correndo e mi afferrò una mano.
Vieni con me dai!” Disse ridendo e trascinandomi da un’altra parte del set.
Justin ma che succede?” Gridai io non riuscendo a trattenere una risata.
Ora vedrai!” Rispose lui.
Arrivammo sul set illuminato, non era altro che una strada.
C’era una macchina bianca ferma in un lato, e cosa più importante c’era neve finta che cadeva ovunque.
Era.. Magico.
Mentre mi guardavo in giro al centro della strada mi resi conto che era partita una musica.
La riconobbi subito, era una delle mie preferite.
Era la vie en rose di Louis Armstrong, era una canzone magica.
Mi girai stupefatta da tutto questo e trovai Justin dietro di me, aveva un sorriso bellissimo sul volto e mi porse una mano.
Balla con me signorina?” Chiese sorridendo e lanciandomi uno sguardo da sotto le ciglia.
Annuii e stetti al suo gioco.
Con piacere.” Dissi afferrando la sua mano.
Mi fece fare un giro su me stessa e poi mi tirò vicino al suo petto poggiandomi una mano sul fianco.
Percepivo perfettamente il calore del suo corpo accanto al mio e il suo fiato che mi sfiorava dolcemente la fronte.
Va tutto bene?” Chiese premuroso mentre ancora dondolavamo con la musica.
Tutto questo è perfetto.” Dissi semplicemente stringendomi ancora di più al suo petto.
E allora cosa c’è che non va?” Chiese lui nuovamente.
Come fai a sapere che c’è..” Iniziai.
Jey.” Mi ammonì lui interrompendomi.
Sospirai e respirai il suo profumo.
Quel profumo mi tranquillizzava.
Prima ho parlato con quelle ragazze, sono qui per vederti e..
beh ecco alcune di loro mi hanno detto che sono la persona più fantastica che abbiano mai conosciuto,
che sono la miglior ballerina che tu potessi mai avere, che sono bellissima e che qualsiasi cosa io farò loro mi appoggeranno.
” Dissi stupita.
E cos’è chi ti preoccupa?” Chiese confuso.
Beh, tutto questo è semplicemente pazzesco.
Vedi Justin, ero arrivata ad un punto della mia vita che non avevo neanche più una famiglia e ora mi ritrovo ad avere delle..
” Mi bloccai.
Scossai la testa come per togliermi quel pensiero, era semplicemente pazzesco.
Lui allontanò il mio viso per potermi guardare negli occhi.
Dillo Jey. È quella la parola giusta, dillo.” Mi spronò lui.
I suoi occhi mi donavano sicurezza.
Lui era la cosa migliore che mi fosse capitata, ne ero davvero sicura.
Delle fan.” Dissi debolmente.
Non ci credevo ancora.
Lui sorrise e io mi sentii arrossire, quindi abbassai gli occhi.
Allora, come ci si sente?” Domandò nuovamente lui.
Rialzai il viso sul suo e lo vidi sorridere.
Un fiocco di neve gli cadde sul naso rendendolo terribilmente dolce ai miei occhi.
È.. Bellissimo.” Dissi sorridendo.
Avrei dovuto dire qualcos’altro prima di farmi incantare dai suoi occhi perfetti.
Che poi erano i miei.
Ma non dovreste registrare? Dov’è Allie?” Domandai.
Speravo non avesse sentito il senso di panico nella mia voce.
La verità era che non me ne fregava un’accidenti, volevo solo distrarlo.
Lui fece un piccolo ghigno.
Dovremmo, ma ho chiuso Allie nello sgabuzzino dei produttori.” Disse cercando di trattenere una risata, sembrava fiero di se.
Io ero più che altro preoccupata.
Justin! Hai fatto cosa?!” Quasi gridai.
Shhhh, goditi il momento.” Sussurrò lui.
Tornò a stringermi a se mentre l’intro della canzone finiva e Louis Armstrong iniziava a cantare.
Mi lasciai andare a lui.
Hold me close and hold me fast
the magic spell you cast
this is la vie en rose
when you kiss me heaven sighs
and then I close my eyes
I see la vie en rose.” Iniziò a cantare lui.
La sua voce era leggera rispetto a quella di Armstrong e risuonava dolce accanto al mio orecchio.
La canzone continuava e Justin continuava a cullarmi dolcemente.
Non mi importava nulla di chiunque ci stesse guardando.
Mi scostai leggermente per guardarlo negli occhi e lui ricambiò lo sguardo.
Teneva il viso assurdamente vicino al mio.
Vorrei baciarti..” Sussurrò ad un tratto.
Il mio cuore fece due salti mortali prima di riprendere a battere normalmente.
Puoi.. Puoi farlo se vuoi.” Sussurrai con la voce che tremava.
La sua presa sul mio fianco aumentò e lui stoppò entrambi dall’ondeggiare con la musica.
Puntò i suoi occhi nei miei sorridendo appena.
Piegò leggermente la testa per arrivare meglio alle mie labbra visto che io ero troppo sconvolta per alzare di più il viso nella sua direzione.
C’eravamo quasi, stava per baciarmi.
E nonostante tutto, io ne ero assurdamente felice.
Justin Drew Bieber se non vuoi finire nei guai subito dimmi dove hai messo Allie!” Sbraitò Roman.
Mi allontanai da Justin a malincuore e ci girammo verso Roman.
Era rosso di rabbia il poveretto.
Occhei, occhei arrivo.” Disse Justin alzando le mani in segno di resa.
Roman borbottò qualcosa.
Justin si girò vero di me.
Devo tornare a girare. Ci vediamo dopo.” Disse sorridendomi nuovamente.
Io annuii semplicemente con la testa e mi mossi per raggiungere Alfredo in un’altra parte del set.
Dio.
Mi gira la testa.
 




 
 
 
 
                                           You deserve better girl. 
                                              You know you deserve better. 
                                                 We should be together girl. 
                                                    With me and you it's whatever girl. 
                                                       So can we make this thing ours? 
 
 
 
 
 
 
 


 
Era passato Natale.
E anche capodanno.
E tra me e Justin non c’era stato nessun momento romantico.
Quindi no, niente bacio sotto al vischio e niente bacio allo scoccare della mezzanotte.
Neanche lontanamente vicino.
Avevamo passato il Natale in famiglia con Usher, Scooter con Carin, Alfredo e la sua mamma, Kenny e tutta la crew.
Un Natale nella nostra famiglia allargata.
Era quanto di meglio potessi chiedere.
Ci aveva raggiunto anche Pattie, la mamma di Justin e finalmente ero riuscita a conoscerla.
Donna fantastica.
I One Direction erano tornati in Inghilterra a passare il Natale con la loro famiglia.
Erano ritornati qua ad Atlanta per capodanno.
Eravamo andati tutti assieme a New York e dopo che Justin si era esibito io, lui e i ragazzi eravamo andati ad un mega party finendo super sbronzi.
Un capodanno da favola lo ammetto.
Probabilmente il migliore che avessi mai passato.
 
 
 



 
 
                      If I was ya man. 
                         Baby you 
                            Never worry bout. 
                               What I do 
                                  I'd be coming home. 
                                     Back to you 
                                        Every night, doin' you right 
                                           You're the type of woman. 
                                              Deserves good thangs 
                                                 Wrist full of diamonds. 
                                                    Hand full of rings. 
                                                       Baby you're a star. 
                                                          I just want to show you,you are. 
 
 
 
 





 
Eravamo già alla seconda settimana di gennaio e il tempo sembrava volato.
Usher non c’era, era partito per lavoro all’inizio del mese.
Lo stesso valeva per Justin, era in giro per il mondo a fare beneficenza e io ovviamente non ero andata con lui.
Lavoro per lui, non vuol dire che lo devo seguire ovunque.
E io mi ritrovavo a stare molto tempo con i ragazzi, non erano ancora tornati in Inghilterra e stavo bene con loro.
Spesso uscivamo.
Ed essendo cinque erano utili per qualsiasi cosa.
Volevo mangiare? Chiamavo Niall.
Volevo ridere? Chiamavo Louis.
Volevo sfogarmi con qualcuno? Chiamavo Liam.
Volevo passare un po’ di tempo in compagnia senza essere assillata? Zayn era perfetto.
E se volevo litigare con qualcuno.. Beh c’era Harry.
Ci scontravamo parecchio ultimamente, ma mai seriamente.
Adesso eravamo tutti assieme al Plaza, oggi io non dovevo provare e loro avevano appena finito le loro.
Io ero vestita così [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=43540812&.locale=it ]
Liam stava seduto al pianoforte suonando qualcosa ogni tanto, Niall strimpellava la chitarra confondendo il povero Liam con il ritmo delle canzoni.
Zayn trafficava con il suo cellulare e Louis per una volta era buono e tranquillo e leggeva un libro steso a pancia in su sul palco.
Mi avvicinai a Zayn e mi misi seduta accanto a lui, mi lanciò un’occhiata e sorrise.
Ehi Zaynie tutto bene?” La buttai li.
Certo, tutto perfetto. Tu?” Rispose sorridendomi.
Tutto occhei.” Lasciai cadere il discorso.
Restammo qualche secondo in silenzio.
Dovevo chiederglielo. Dovevo saperlo.
Senti ma.. Selena?” Domandai a bruciapelo.
Lui mi guardò un attimo. Poi scoppiò in una fragorosa risata tenendosi la pancia.
Sapevo che me l’avresti chiesto! Che posso dirti.. Quella è un’assatanata cacciatrice di fama” Disse facendo spallucce.
Oh, quindi non ti piace? Nel senso.. Non c’è nulla fra te e lei?” Dovevo saperlo.
Lui scosse la testa.
Assolutamente no Jey. Lei non mi piace e non voglio averci nulla a che fare, soprattutto dopo il modo in cui ha trattato Justin.
Quel ragazzo non se lo meritava.
” Disse lui serissimo.
Poi ci scambiammo un sorriso.
Zayn se fantastico te l’ho mai detto?” Dissi e lui scoppiò a ridere.
Si ruffiana che non sei altro vai a farti un giro dai.” Rispose facendomi l’occhiolino.
Amavo Zayn e quel suo modo di fare.
Avevo avuto quello che volevo, potevo lasciarlo in pace.
Harry era andato nei camerini e quando lo vidi tornare sul palco gli saltai a cavalluccio sulla schiena e lui mi afferrò le gambe per non farmi cadere.
Gli scoccai un bacio sulla guancia e lui rise.
Poi allargò le braccia e iniziò a correre in giro per il palco facendo il rumore di un aeroplano con la bocca.
Zayn scoppiò a ridere mentre Liam era troppo preso a gridare contro a Niall di smetterla di confonderlo, e quest’ultimo a sua volta rideva come un matto.
Harry prese a girare su se stesso e io distratta dalle risate persi l’attacco con le gambe e caddi a terra trascinandomi dietro il riccio.
Finii stesa sul pavimento con il riccio per metà addosso e scoppiammo a ridere.
Sai Jey per essere una ballerina non sei molto coordinata” Disse lui con un ghigno.
Io gli feci la linguaccia.
Non farmi la linguaccia Jeyline!!”  Sbraitò lui e i ricci gli coprirono il viso.
Non chiamarmi mai più Jeyline, Harold!” Risposi minacciandolo con il dito.
Harold?” Disse lui con un’espressione sorpresa sul viso.
Harold proprio No. Questa me la paghi.” Disse ma non riuscì a trattenere un sorriso.
Prese a farmi il solletico mentre io mi dimenavo cercando di liberarmi.
Ma era quasi impossibile.
Ehi bambini. Piantatela un po’.” Disse Louis quasi come se fosse un ordine.
Harry mi sorrise e poi si tolse di dosso.
Io gattonai fino ad accanto a Louis e mi misi stesa poggiando la testa sulla sua pancia.
Visti dall’alto formavamo una bella T.
Lui non si lamentò e mentre riprendevo fiato pensai a Justin, mi mancava.
Tirai fuori il cellulare.
Andai su Twitter.
È incredibile quanto mi manchi. Hai fatto felici tutti, torna a casa.
Tweet.
Nessun nome, nulla. Ma lui avrebbe capito sicuramente.
Sospirai e mi girai verso Louis.
Ehi Tommo, va tutto bene? Ti vedo giù.” Dissi sinceramente.
Lui posò il libro e mi lanciò uno sguardo accennando un sorriso.
Ma si sto bene. Sono solo un po’ stanco sai..” 
Se hai bisogno di parlare io sono qui lo sai no?” Dissi.
Lui sorrise annuendo con la testa e io ricambiai il sorriso.
Sai, mi piace un sacco il tuo cardigan” Disse con un sorriso sghembo.
Scemo me lo hai regalato tu per Natale.” Dissi ridendo.
Appunto!” Rispose prima di unirsi alla mia risata.
Louis aveva qualcosa che no andava, ne ero sicura.
Prima o poi avrei dovuto scoprirlo.
Tirai fuori il cellulare e scrissi a Stefan.
-Amore mi manchi un sacco. Posso chiamarti ora?
La sua risposta arrivò dopo qualche secondo.
-Ehi amore ciao. No scusa ora è un momentaccio, sono occupatissimo. Ti scrivo più tardi. Ti amo.
Sospirai e misi via il cellulare.
Stefan mi mancava da morire.
E lo amavo.
Ma allora perché continuavo a pensare a Justin?
 





 
                                     Let me love you that's all you need baby.
 
 







 
Quella sera mi misi a letto e accesi la tv.
Non avevo molto sonno, stare a casa da sola era una pacchia.
Potevo fare tutto ciò che volevo.
Sprofondai fra i cuscini ed iniziai a cambiare canale nelle tv, non c’era nulla di che.
Quando trovai un programma di gossip rimasi li.
- E ora parliamo di gossip: la giovane star Jey Bieber figlia del cantante Usher ha espresso il suo affetto su Twitter
tramite una frase molto commovente. “è incredibile quanto mi manchi. Hai fatto felici tutti, torna a casa.”
Abbiamo ragione di credere che il messaggio fosse diretto al giovane cantante Justin Bieber impegnato proprio nell’ultima settimana
a visitare il mondo facendo apparizioni per beneficenza. Pare infatti che tra i due sa nato un legame che entrambi definiscono
come una “grande amicizia”. Ma sappiamo bene che sotto potrebbe esserci altro.
Spensi la tv sbuffando.
Che cavolo va dicendo questa qui?
E poi perché la gente non si fa i cavoli suoi?!
Tirai via il telecomando incazzata e mi misi sotto le coperte.
Forse sarei riuscita a dormire un po’.
Perché Jey?
Perché questa notizia ti ha dato così fastidio?
Forse..
Forse perché è vera?
Zitta stupida vocina nella mia testa!
Non sei reale.
Si che lo sono.
Ed ho ragione.
 







 
 
                              You should let me love you 
                                 Let me be the one to give you everything you want and need 
                                    Baby good love and protection 
                                       Make me your selection 
                                          Show you the way love's supposed to be 
                                             Baby you should let me love you.
 
 
 
 
 
 


 
 
If you got eyes look at me now, Bitch!


 
 
Quante di voi si aspettavano un altro bacio?
Alziamo le mani coraggio.
*Si guarda in giro per vedere le mani*
Eh eh eh eh eccovi un altro capitolo bellezze :D
Sono troppo felice perché le scuola da me sono chiuse causa neve..
Quindi.. Congaaaaaaaaaa *------*
Allora, basta fare la cretina u.u
Come posso dirvelo?
Ah, si.. IO VI AMO.
No cioè davvero non so neanche come spiegarvi quanto vi sono grata per le vostre bellissime recensioni ragazze.
Grazie grazie grazie :33
Mi fate stare bene e spero non mi abbandonerete.
Mi dispiace di non aver postato prima, ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto :D
Aspetto le recensioni *---*
#StayTuned.
Love ya all <3


 
      #Peace.   I’m Out.

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Capitolo 12
*** 11_Chapter Eleven. ***


Chapter Eleven.         Let     Me     Love    You.
 
 
 
 
 
 



                                    I'm gonna pick up the pieces, 
                                       and build a lego house 
                                          When things go wrong we can knock it down. 
 
 
 
 






 
Corsi giù dalle scale rischiando quasi di uccidermi ruzzolando giù.
Come al solito mi ero distratta, mi ero addormentata e ora rischiavo di fare tardi.
Tardi per dove?
Tardi per l’aeroporto.
Usher tornava.
Proprio quel pomeriggio e io non stavo più nella pelle!
Mi aveva chiamato qualche giorno prima per chiedermi se lo andavo a prendere all’arrivo.
E ovviamente avevo accettato, non vedevo l’ora di vederlo.
Aprii la porta di casa pronta ad andare.
Poi mi resi conto di essere ancora in pigiama. Dove cavolo volevo andare?
Mi affrettai su per le scale.
Mi preparai velocemente [ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=44138206&.locale=it ]
Afferrai la borsa mettendoci dentro cose a caso e schizzai fuori di casa.
Appena chiusa la porta mi resi conto di aver scordato le chiavi dentro, ma non era un problema, Usher le aveva sicuramente.
Mentre guidavo verso l’aeroporto mi suonò il cellulare, lo portai all’orecchio in un gesto automatico.
Pronto” Risposi prima mi cambiare marcia.
Ciao carota. Ti disturbo?” Chiese con una piccola risatina il ragazzo dall’altro lato del telefono.
Sorrisi automaticamente.
No Loueeh sto solo guidando con il rischio che mi ritirino la patente. Ma dimmi pure.” Feci sarcastica.
Lui scoppiò a ridere e io di rimando.
Dopo poco tornò serio e lo sentii sospirare pesantemente.
Avanti Boo svuota il sacco.” Dissi.
Ecco io.. Possiamo vederci? Avrei bisogno di parlarti, faccia a faccia.” Era terribilmente serio ora.
Cavolo.
Certo che si. Ascolta adesso sto andando all’aeroporto a prendere papà. Tra un’oretta sono da te va bene?” Chiesi svoltando nella via dell’aeroporto.
Certo è perfetto Jeyline. A dopo.” Disse.
E riattaccò prima che potessi gridargli contro di non chiamarmi Jeyline.
 
 




 
 
                                                        My three words have two meanings, 
                                                           there's one thing on my mind 
                                                              It's all for you.
 
 
 
 
 




 
Ero seduta su una delle sedie dell’aeroporto e aspettavo di vedere Usher fare check-out.
Ero completamente assorta nei miei pensieri.
L’aeroporto mi faceva tornare in mente un sacco di ricordi.
I vari trasferimenti, il viaggio a Los Angeles, la prima volta che avevo messo piede al LAX e la prima volta che avevo messo piede qui ad Atlanta, con Usher.
Poi pensai a Justin, mi avrebbe chiamata?
Questo nostro rapporto era così strano e pazzo che avrebbe potuto essere amore.
Perché l’amore è pazzo.
Ma non ero sicura di volere questo, rendeva tutto.. Strano.
Ero nervosa così mi alzai ed iniziai a camminare avanti e indietro per favorire i pensieri.
Non mi importava se sembravo un’idiota totale.
Il rumore della gente all’aeroporto mi stava facendo venire mal di testa.
Nel giro di due secondi i miei pensieri furono interrotti e mi sentii afferrare come un sacco di patate.
Dalle mie labbra uscì un gran urlo.
Poi riconobbi il suo sedere. E la sua risata.
E non avevo dubbi su chi fosse.
L’unica cosa che non mi era chiara era come facesse ad essere li.
Bieber che cavolo fai?! Mettimi giù!” Cercai di protestare.
Non ci penso neanche. Tu vieni con me!” Rispose lui quasi divertito.
Tutti ci fissavano. Perfetto no?!
Bieber mettimi giù ti ho detto! Io non voglio venire con teee!! Aiutooo!” Gridai calciando leggermente e stando attenta a non far cadere la mia borsa.
Le guardie mi guardarono strano. Ma nessuno fece nulla per aiutarmi e passammo oltre check-in in un attimo.
Ci dirigevamo verso l’imbarco mentre io scalciavo come una matta. 
Ma perchè cavolo pesavo così poco? 
Bieber!!! Cazzoculo dico sul serio! Mettimi giù!” Sbraitai nuovamente come un’ossessa.
Scusate signori. Va tutto bene. La mia ragazza è solo un po’ nervosa.” Disse Justin a voce alta per farsi sentire dai passanti che ci guardavano strano.
Io non sono la tua ragazza!!” Gridai invano mente oltrepassavamo l’imbarco.
Stupido Bieber.
Ora lo uccido.
 




 
 
                                              And it's dark in a cold December, 
                                                 but I've got ya to keep me warm 
                                                    and if you're broke I'll mend ya 
                                                       and keep you sheltered from 
                                                          The storm that's raging on.
 
 
 
 



 
Mi mollò solo quando fummo sull’aereo e mi assicurò ad una cintura.
Era un aereo privato e c’eravamo solo io e lui, credevo ci sarebbe stato anche Kenny.
Ma invece nulla. E questo mi preoccupava.
L’aereo partì prima che io potessi fare qualsiasi cosa.
Ma che cavolo! 
Lui se ne stava seduto accanto a me con un sorrisone sul volto.
Mi voltai verso di lui infuriata.
Tu sei completamente scemo. Voglio tornare indietro! Subito! Stava arrivando Usher.” Sbraitai.
E lui sorrise. Cosa cavolo ci trovata di tanto divertente nelle mie crisi di nervi?!
Jey, Usher era solo una scusa per farti venire in aeroporto. Senza di lui  non ce l’avrei mai fatta.” Disse soddisfatto del suo piano.
Lo incendiai con lo sguardo e mi slacciai la cintura iniziando ad andare in giro per l’aereo.
Camminai frugando in giro e cercando di sbollirmi.
Qualche minuto dopo tornai a sedermi.
Posso almeno sapere dove stiamo andando?” Sbottai incrociando le braccia al petto.
Stratford Jey. Ti porto a conoscere la mia famiglia” Disse lui prima di sorridermi e chiudere gli occhi mettendosi le cuffie dell’ ipod.
Io tenni le braccia incrociate e poi, sicura che avesse gli occhi chiusi, lasciai che sul mio viso comparisse un sorriso.
Ero emozionata. Stratford. Con lui. Era una specie di sogno forse? 
No ero sicura di essere sveglia. 
Tirai fuori un libro e mi misi a leggere.
Questo viaggio non era preventivato  ma per fortuna amavo leggere e avevo sempre un libro con me.
Quasi due ore dopo chiusi il libro e lo misi via.
Justin dormiva e le cuffiette gli erano cadute dalle orecchie.
Era così bello.
Allungai una mano e gli accarezzai quei capelli leggermente spettinati.
Mi soffermai sul taglio delle sopracciglia. Era davvero bellissimo. 
Mi sentivo arrossire e ringraziai che lui stesse dormendo e non potesse vedermi.
Le sue palpebre mi muovevano appena, sognava.
Chissà cosa sognava. Io avrei sognato lui, ne ero sicura.
Il suo nasino perfetto. Me lo sarei mangiato. E poi lo avrei riempito di baci.
Quelle labbra. Le sue labbra dalla forma perfetta e terribilmente sexy. 
Così carnose da poterle mordere, da poterle baciare.
Tutto questo era strano.
Le labbra, il naso, era uguale a me.
Ma io non amavo me stessa, io amavo lui.
E per quanto fossimo simili sapevo bene la differenza.
Non mi resi conto di quanto mi ero avvicinata a lui istintivamente fino a quando i suoi occhi non si aprirono ed incontrarono i miei.
Era sorpreso e felice.
Cavolo. Mi ero proprio avvicinata. 
La sua felicità rendeva felice me ma ero imbarazzata di essermi fatta beccare a fissarlo così.
Tutta via non mi allontanai di un solo millimetro, ma distolsi un attimo lo sguardo e arrossii.
Lui mi accarezzò una guancia in fiamme.
Io lo guardai e sorrisi.
Sei ancora arrabbiata?” Chiese dolcemente.
Io scossi la testa lasciando che i capelli danzassero attorno al mio viso.
Poi mi tirai indietro al mio posto.
Che stavi facendo?” Domandò curioso.
Ecco.. Io.. Ti guardavo.. Sei dolce quando dormi.” Ammisi rossa come un peperone.
Abbassai lo sguardo imbarazzata.
Sentii un movimento e alzai gli occhi sul suo viso, lo ritrovai spaventosamente vicino al mio. 
Ti ringrazio.” Sussurrò. 
Quando faceva così mi mandava completamente fuori di testa. E lo sapeva fin troppo bene.
Sorrise.
Fece per avvicinarsi alle mie labbra. Credevo mi avrebbe baciato, volevo che mi baciasse.
Ma all’ultimo posò le labbra sulla mia guancia.
Avvampai di rossore. Ma rimasi piuttosto delusa, insomma, io quel bacio lo volevo.
Lui sembrò non notare la mia delusione e quindi cercai di ricompormi al più presto.
Dopo un secondo di silenzio mi voltai verso di lui.
Justin ma io non ho la valigia!” Dissi preoccupata.
Lui sorrise, perfettamente calmo.
E io capii, lui aveva la mia valigia.
Come hai fatto?” Chiesi sospettosa.
Lui rise leggermente.
È stato semplicissimo per Alfredo infilarsi in casa tua e prepararti una valigia con alcune cose essenziali, tu sei sempre al Plaza.
Disse come se fosse la cosa più normale del mondo.
Io mi morsi un labbro.
Quindi Alfredo aveva frugato tra la mia roba?
Dio non voglio neanche pensarci.
Ci sono aerei di linea che ci arrivano?” Chiesi girandomi nuovamente verso lui.
Avevo totalmente cambiato argomento ma speravo che lui avesse capito il mio discorso, nonostante fosse solo frutto dei miei incontrollati pensieri.
Guarda che ho detto Stratford! Non Narnia.” Rispose lui un misto tra il divertito e lo scocciato.
Evidentemente si, aveva capito il senso del discorso.
Ah, questo spiega perché non siamo in un armadio.” Dissi prima di rendermene davvero conto.
Lui scosse la testa trattenendo una risata, e io mi sentii davvero stupida per quella frase.
Passammo il resto del viaggio in silenzio.
Ognuno con i propri pensieri.
 
 



 
 
                                             I'm out of touch, I'm out of love 
                                                I'll pick you up when you're getting down 
                                                   and of all these things I've done 
                                                      I think I love you better now.
 
 






 
Una volta scesa dall’aereo, mentre ancora scaricavano i bagagli e le fan ci assalivano chiamai Louis.
Rispose quasi subito.
Jey! Che fine hai fatto? Non rispondevi, mi sono preoccupato.” Disse prima di farmi parlare.
Lo so carota scusami. Ma ho un problema..” Dissi.
Che è sto casino? Dove sei? Usher è arrivato?” Mi sommerse di domande.
Era davvero preoccupato.
Mi sentii in colpa.
Sto bene Lou. Ma non riesco a venire.
In questo momento mi trovo a Stratford con Justin, mi ha fatto una sorpresa usando Usher come scusa.
” Cercai di spiegargli.
Justin si voltò verso di me sentendo il suo nome.
Poi tornò a firmare autografi mentre uscivamo dall’aeroporto.
Ah capisco.. Quanto starai via?” Chiese, sembrava dispiaciuto.
Staremo qua per..” Mi fermai gettando un’occhiata a Justin.
Lui mi fece il segno con le dita.
Tre giorni.” Dissi nel telefono.
Lo sentii sospirare, ed ecco i sensi di colpa.
Mi sistemai meglio il telefono.
Boo ascolta, mi dispiace davvero. Non lo sapevo. E vorrei poter essere li per ascoltarti, più di ogni altra cosa.” Dissi mordendomi un labbro.
Ero felice di essere con Justin, ma mi sentivo in colpa.
Louis aveva bisogno di parlare, era evidente.
E quando uno come Lou ha bisogno di parlare c’è davvero qualcosa che non Va.
Lo so, lo so. Davvero non preoccuparti. Ci vediamo quando torni occhei Jey? Divertiti anche per me.” Disse addolcendo il tono.
Certo, ci proverò.” Dissi sorridendo.
Saluta Justin. Ora devo andare. Hazza e Zayn si picchiano e io non posso perdermelo!” Disse ridendo leggermente.
Stavo per rispondere ma aveva già riagganciato.
Odiavo questo suo vizio di attaccarmi il telefono in faccia.
Io e Justin salimmo in macchina lasciandoci le fan alle spalle.
Alcune avevano gridato anche il mio nome e io non le avevo considerate, troppo presa dal telefono.
E mi sentii in colpa.
Perché non ne facevo una giusta?
Justin sembrò notare che qualcosa non andava.
Era Louis?” Chiese dolcemente.
Si.” Dissi semplicemente.
Lui si sporse verso di me baciandomi la guancia.
E io sorrisi.
 
 




 
                                               I'm gonna paint you by numbers 
                                                  and colour you in 
                                                     if things go right we can frame it, 
                                                        And put you on a wall. 
 
 
 




 
Poco dopo arrivammo davanti ad una casa di mattoni rossicci,
il portico bianco e un giardino perfettamente curato che sicuramente si estendeva anche sul retro della casa.
Scendemmo dall’auto tirandoci dietro i bagagli e la macchina ripartì velocemente.
Il sole stava iniziando a tramontare e il mio stomaco mi ricordò che era ora di cena.
Justin si girò e mi dedicò un sorriso stanco per poi avviarsi verso la porta.
Quest’ultima si spalancò ancora prima che arrivassimo li vicini e una donna uscì lanciando un grido di gioia.
Era bassina, paffutella e portava i capelli in un caschetto biondo.
Il mio nipotino!” Gridò felice affrettandosi verso Justin.
Il quale si era bloccato e aveva spalancato le braccia pronto ad accogliere quella che, da quanto avevo capito, era sua nonna.
Lei lo stritolò quasi avvolgendolo in un abbraccio e dicendo frasi a cui io non trovavo un senso.
Nonna così mi soffochi.” Disse Justin ridendo.
Lei mormorò delle scuse e lui portò le sue mani sulle guance della donna asciugandole una lacrima che le era sfuggita.
Lei fece un sorriso ricomponendosi per poi voltarsi verso di me.
E tu devi essere Jey. Io sono Diane, benvenuta” Disse abbracciandomi.
E io non potei far altro che sorridere a quella splendida donna.
Tesoro sono appena arrivati, lasciali respirare.” Disse una voce alle nostre spalle.
Diane sciolse il nostro abbraccio e ci voltammo verso la voce.
Lo so ma mi è mancato così tanto.” Disse.
Lei andò a posizionarsi velocemente accanto all’uomo che le circondò le spalle con un braccio stringendola a se.
Era un uomo alto e leggermente calvo e portava una polo rossa che metteva in risalto la sua prominente pancia.
Era proprio come mi sarei immaginata un nonno.
Io sono Bruce, è un piacere conoscerti.” Disse allungandomi una mano.
Io la strinsi sorridendo e mi presentai.
Coraggio! Venite dentro, sarete stanchi.” Si affrettò a dire Diane cercando di afferrare le nostre valige.
Bruce fu subito accanto a lei afferrandole dalle sue mani ed entrammo in casa.
 
 
 


 
                               And it's so hard to say it but I've been here before 
                                  and I'll surrender up my heart 
                                     And swap it for yours.
 
 
 
 
 


 
Cenammo tutti assieme, io, Justin e i suoi nonni.
A quanto pareva avremmo alloggiato in casa loro.
Subito dopo cena mi offrii di aiutare a lavare i piatti ma Diane ci disse di non preoccuparci
e Justin mi mostrò la casa raccontandomi vari aneddoti della sua infanzia che gli tornavano in mente vagando fra le familiari mura.




 
 
                                                   Don't hold me down 
                                                      I think my braces are breaking 
                                                         And it's more than I can take.
 
 






 
Mi dispiace per questa situazione” Mi disse Justin mentre entravo in camera da letto.
I suoi nonni erano già nel mondo dei sogni nonostante fossero appena le undici.
Non preoccuparti, davvero.” Dissi per quella che mi sembrò la centesima volta.
Poggiai i panni sulla sedia accanto al comò.
Ero andata in bagno a mettermi il pigiama.
Non abbiamo una stanza degli ospiti qui, e ho pensato che non fosse un problema dormire nello stesso letto.
Disse Justin, ora leggermente imbarazzato.
Percorsi con lo sguardo la stanza.
Le pareti erano azzurre ma la stanza era piuttosto semplice.
Armadio, comò, scrivania e in giro parecchi trofei e medaglie, foto della sua infanzia e maglie di giocatori incorniciate al muro.
Posai lo sguardo sul letto matrimoniale in cui stava già steso Justin intento a guardare la tv.
Infatti non lo è.” Dissi sorridendo e dirigendomi verso di lui.
Sollevai le coperte per poi infilarmi sotto, al suo fianco.
Il letto era comodo e profumato, mi uscì uno sbadiglio dalle labbra.
Spengo? Io inizio ad essere stanco, e domani ci aspetta una gran giornata.” Disse lui.
Certo, spegni pure.” Risposi.
Ci sdraiammo entrambi.
Sentivo la sua presenza accanto a me anche al buio, mandava elettricità.
Mi girai verso di lui mettendomi su un fianco.
I tuoi nonni sono persone fantastiche.” Sussurrai al buio.
Sai, sono felice che tu sia qui con me, che tu possa conoscerli. Gli piaci.” Rispose lui.
E capii subito che era messo nella mia stessa posizione, avevo sentito il suo fiato fresco solleticarmi la pelle decisamente accaldata.
E piaci anche a me.” Disse dopo un secondo di silenzio.
Ringraziai che fosse completamente buio in modo che non potesse vedermi arrossire.
Non sapevo cosa rispondere così mi limitai ad andare più vicina al suo corpo.
Lui capì le mie intenzioni e si mise a pancia in su aprendo le braccia e permettendomi di accoccolarmi al suo petto.
Strinsi la sua maglietta tra le mie dita e inspirai il suo profumo.
Buona notte Justin.” Sussurrai poco dopo.
Notte” Rispose lui.
Sentivo il suo cuore battere contro il mio orecchio.
Pochi minuti dopo il mio respiro si sincronizzò al suo.
E mi addormentai.
 




 
 
                                                I'm out of sight, I'm out of mind 
                                                   I'll do it all for you in time 
                                                      And of all these things I've done 
                                                         I think I love you better now.
 
 
 



 
If you got eyes look at me now, Bitch!
 


 
Non mi avete dimenticata vero? u.u
Prima di tutto vorrei scusarmi davvero immensamente con tutte voi per questo
Enorme ritardo!
Davvero mi dispiace da morire.
Ma la scuola non mi mollava neanche un attimo D:
Seconda cosa, ma non meno importante..
VOGLIO CHE VI FACCIATE UN APPLAUSO!
Su coraggio, tutte assieme! 
*Clap Clap*
Bene. Perché lo meritate.
Siete tutte fantastiche!
12 recensioni!
No ma dico.. 12?!
C’èèè io vi amo ecco tutto u.u
Vi amo dalla prima all’ultima.
E niente.. Questo capitolo inizialmente era più lungo..
E quindi l’ho diviso in due perché non diventasse un mattone.
Cosa gli è preso a Louis?
E che giornata hanno in programma questi due Bieber?
Lasciatemi tante belle recensioni e arriverà il continuo **
Soooo #StayTuned.
Love ya all.
Beesssoo.
 
 
        #Peace.    I’m Out.

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Capitolo 13
*** 12_Chapter Twelve. ***


Chapter Twelve.     Must   Be   Love.
 
 
 
 



 
                          I'm looking for a lover not a friend 
                             Somebody who can be there when I need someone to talk to 
                                I'm looking for someone who won't pretend 
                                   Somebody not afraid to say the way they feel about you.
 
 
 
 
 




 
 
Avevamo appena finito di pranzare.
Diane e Justin stavano in cucina a mettere a posto e lavare i piatti mentre io facevo avanti e indietro sparecchiando la tavola e portando loro tutta la roba.
Bruce era in soggiorno seduto comodamente sulla poltrona ed ero sicura che entro qualche minuto si sarebbe lasciato andare ad un riposino pomeridiano.
Io e Justin quella mattina c’eravamo svegliati tardi e quindi non avevamo fatto gran che.
Ma aveva grandi programmi per quel pomeriggio.
O almeno così aveva detto.
Afferrai un’altra manciata di piatti pronta a tornare in cucina.
Ma mi bloccai prima di entrare sentendo Justin e Diane parlare.
Lei ti piace vero?” Chiese la donna.
Nonna!” Rispose Justin evidentemente imbarazzato.
Potevo quasi immaginarmelo arrossire mentre Diane si lasciava andare ad un risatina.
Avanti, a me puoi dirlo.” Disse lei dolcemente.
Siamo amici nonna.” Rispose lui ancora imbarazzato.
Ma ti piace. Una nonna sa certe cose.” Riprese lei.
Quella donna non si arrendeva facilmente.
Justin rispose qualcosa che non riuscii a capire e Diane rise leggermente.
Aspettai ancora qualche secondo di silenzio e poi entrai facendo finta di nulla e ricevendo un bellissimo sorriso da Justin.
 



 
 
                                 And I'm looking for someone who understands how I feel, 
                                     Someone who can keep it real and who knows the way. 
 
 





 
Venti minuti dopo io e Justin eravamo fuori in giardino a costruire quello che doveva sembrare un pupazzo di neve.
Ebbene si, a Stratford c’era la neve e rendeva tutto magico.
Ma la costruzione del pupazzo non andò a buon fine.
Iniziammo presto a tirarci palle di neve e farci i dispetti.
Presa!” Esultò Justin dopo avermi rincorso per tutto il giardino ed essere riuscito a farmi cadere nella neve.
Afferrai una manciata di neve e gliela tirai in faccia costringendolo ad assumere un’espressione buffissima.
Scoppiai a ridere.
Adesso sarà meglio andare a prepararci.” Disse lui sorridendomi.
Ma non si tolse da sopra il mio corpo.
Dove andiamo?” Chiesi io felice.
Devo portarti in un posto.” Rispose.
Avrei voluto sbuffare. Come la faceva lunga.
Che posto?” Domandai io curiosa.
Un posto.” Disse sorridendo.
Poi si chinò su di me e mi baciò dolcemente.
Una bacio veloce e assolutamente casto, come se mi stesse baciando una guancia.
Ne avevo veramente abbastanza di questi suoi baci casti.
Ma prima che potessi dire qualsiasi cosa lui si era già alzato e mi stava allungando le mani per fare lo stesso.
Io ero ancora mezza rintontita dal bacio ma gli afferrai la mano.
Tornammo in casa ed iniziammo ad asciugarci i capelli dopo esserci cambiati.
Più guardavo il suo sorriso più mi sembrava irreale.
Era così vero.
Così familiare.
 
 




 
                               The way... I like to have it my way 
                                  And I'm looking for someone who takes me there, 
                                     Wants to share, shows he cares 
                                        Thinking you're the one that I've been waiting for.
 
 





 
Qualche ora dopo Justin mi aveva costretta nuovamente ad uscire di casa per questa sua sorpresa.
Così mi ero messa un paio di jeans e un bel maglione pronta ad affrontare la neve fuori casa.
All’inizio credevo che saremmo andati con l’auto.
Ma le mie credenze si rivelarono errate.
E così ci ritrovammo a girare a piedi per Stratford.
Non era freddo ma il sole stava calando e a terra c’era già parecchia neve.
Ma nonostante tutto ero felice di essere li con lui, quel posto gli piaceva e si vedeva.
Ne andava fiero, mi mostrava tutto, anche la più piccola sciocchezza raccontandomi le cose che gli tornavano in mente.
Vederlo sorridere per quei ricordi era la cosa più bella di sempre.
Per strada non c’era molta gente, si stava bene e solo pochi fermarono Justin per un autografo.
Ad un tratto mentre camminavamo si fermò improvvisamente, così guardai alla mia destra.
L’edificio, esattamene come gli altri, mi era sconosciuto.
Questo è l’Avon Theatre. È su quei gradini che suonavo la chitarra da piccolo.” Disse.
La sua voce sembrava fiera e i suoi occhi splendevano.
Potevo solo provare ad immaginare quanti ricordi contenevano quei gradini.
È meraviglioso, come il resto della città, la tua città.” Dissi sincera.
Lui sorrise e mi circondò le spalle con un braccio tirandomi a se.
Mi strinsi a lui per un attimo poi mi staccai e salii i gradini.
Poggiai la fronte sulla porta di vetro per cercare di vedere qualcosa, ma dentro le luci erano spente.
Che peccato, è chiuso.” Dissi e sono sicura che lui sentì la nota di malinconia nella mia voce.
Vieni dai.” Disse lui per niente dispiaciuto.
Si avvicinò ad una porta secondaria li accanto.
Justin ma non possiamo!” Dissi sconcertata.
A quel punto lui mi sorrise.
Io posso.” Disse tirando fuori una chiave dalla tasca dei pantaloni.
Non potei fare a meno di sorridere mentre mi portava dentro quel paradiso.
Il teatro era piccolo, ma perfetto.
C’erano svariate file di poltroncine rosse dall’aria comodissima.
Ero estasiata.
Ti piace?” Chiese mentre io mi guardavo in giro.
È anche meglio di come lo immaginavo.”  Dissi sincera.
Poi il mio occhio si posò su una cosa che non avrebbe dovuto esserci.
Circa a metà della platea, in mezzo al piccolo stacco tra le file di poltrone c’era un tavolino.
Un tavolino apparecchiato per due dall’aria parecchio romantica.
Mi avvicinai cauta.
E questo?” Chiesi come una stupida.
Non avevo solo parole, riuscivo solo a sorridere.
Justin si avvicinò posizionandosi dietro di me, mise una mano sul mio fianco e poggiò la testa sulla mia spalla abbassandosi appena al mio livello.
L’altra sua mano si allungò ad afferrare la rosa posata sul tavolino e me la porse.
Beh, è ora di cena.” Disse gentilmente.
E ho pensato di farti una sorpresa.” Continuò sempre con tono dolce.
Sentire il suo fiato solleticarmi il collo mi dava i brividi.
Poggiò la testa contro la mia e rimanemmo fermi in quell’abbraccio cullandoci a vicenda, dolcemente.
Afferrai la rosa e voltai appena il viso nella sua direzione.
Non so che dire, è perfetto Justin.” Non riuscivo a smettere di sorridere.
E non è ancora finita” Disse lui sorridendo.
Mi baciò la guancia e poi sciolse l’abbraccio.
Siediti, io arrivo subito!” Disse poi iniziando ad allontanarsi saltellando quasi.
Risi da sola e poi mi accomodai.
Effettivamente iniziavo ad avere fame, e sembrava tutto delizioso.
Mi meritavo davvero tutto questo? Justin era perfetto.
Ad un tratto la luce si spense sorprendendomi e un proiettore illuminò la parete fondale del palco.
Capii subito che stava iniziando un film, ne ero sorpresa ma anche felice.
Sentii Justin sedersi accanto a me.
Mi piace vederti sorridere, sai” Disse lui.
Effettivamente avevo un sorriso da ebete in faccia.
Io non credo di meritare tutto questo.” Ammisi sincera.
Certo che lo meriti Jey! Meriti questo e molto altro.” 
Non risposi.
Non sapevo che dire.
Stavo per chiedergli quale film avremmo visto ma il titolo apparve sullo schermo anticipandomi.
Era A walk to remember.
Amavo quel film.
Justin accese la candela posta sul tavolino e mangiammo guardando il film.
Io non mangiai quasi nulla, il film mi prendeva troppo e tutte quelle emozioni mi avevano fatto chiudere lo stomaco.
E alla fine, come al solito, mi ero ritrovata a piangere come una fontana tanto che Justin aveva dovuto consolarmi.
Ma aveva detto di farlo con piacere, quindi non mi sentivo in colpa.
Questa serata era sempre più perfetta.





 
 
                                             I'm looking for someone to share my pain.
                                                 Someone who I can run to, 
                                                    who will stay with me when it rains.
 
 
 
 



 
Mentre uscivamo dall’Avon richiudendo tutto un fiocco di neve mi si poggiò sul naso.
Alzai il viso verso il cielo, stava iniziando a nevicare.
Justin si avvicinò e, dopo avermi baciato una guancia, mi prese la mano.
Intrecciò le mie dita con le sue e prese a camminare.
Lo seguii finchè non arrivammo in centro.
La cittadina pululava di vita.
C’era una specie di mercatino davvero grazioso e nella piazza c’era la musica.
Era pieno di coppie di signori più o meno anziani che ballavano canzoni popolari.
Era tutto bellissimo e illuminato dai lampioni in un modo quasi suggestivo.
Sembravano tutti così.. Felici.
Non avevo mai visto una cosa del genere prima, era splendido.
Sai, dovrebbero esserci anche i miei nonni qui in giro.” Disse lui distraendomi dai miei pensieri.
Fanno bene a divertirsi.” Risposi io.
Vieni dai!” Disse lui.
Mi trascinò in piazza in mezzo alle coppie di vecchietti.
Iniziammo a ballare come due stupidi, a differenza delle altre coppie noi volteggiavamo in modo completamente
scoordinato cercando di stare dietro al ritmo allegro della canzone.
Teoricamente avrei dovuto vergognarmi, eravamo sotto gli occhi di tutti e molti ci fissavano,
senza contare che sembravamo due cretini e che tutti conoscevano Justin.
Ma non mi impostava, io ero con lui e questo mi bastava.
Alla fine scoppiammo a ridere e lui mi riafferrò la mano tirandomi via di li.
Finimmo in un vicolo accanto alla piazza.
Ci appoggiammo contro una parete cercando di riprendere fiato per la corsa e le risate.
Successivamente lui mi afferrò sollevandomi e facendoci girare su noi stessi.
Ci fermammo dopo qualche giro.
Dovevo far calmare il mio cuore, batteva all’impazzata.
Mi resi conto dopo qualche secondo che la musica era cambiata, ora era lenta.
Justin mi lanciò un’occhiata e capii subito, senza bisogno di parole.
Si avvicinò ulteriormente al mio corpo ed iniziammo ad ondeggiare assieme.
Eravamo in un vicolo, faceva freddo e stava iniziando a nevicare più forte, ma a me sembrava il momento più magico di sempre.
Mi ricordava quel giorno sul set, solo che questa volta era tutto più vero, persino la neve.
Non ti sembra di essere ritornati sul set?” Disse lui quasi mi leggesse nel pensiero.
Stavo pensando la stessa cosa.” Ammisi.
E lui sorrise.
Mi fece fare un giro su me stessa e poi riportò il suo corpo vicino al mio, riprendendo la danza.
Quella volta hanno interrotto il nostro momento magico.” Disse lui, sentivo una leggera malinconia.
Io annuii semplicemente.
Non so come, ma ora il suo viso era molto più vicino al mio.
Ora non lo faranno.” Sussurrò solleticandomi le labbra.
Poi posò le sue labbra sulle mie annullando la distanza e io mi sentii completa.
Il modo in cui le sue labbra si adattavano alle mie era una cosa da togliere il fiato.
La sua lingua sfiorò il mio labbro inferiore chiedendomi l’accesso.
Dischiusi le labbra e la feci entrare.
Aveva un sapore tremendamente dolce e per un attimo, mentre una delle sue mani mi sfiorava il viso, ebbi paura che le gambe non mi reggessero.
Quel bacio era semplicemente perfetto.
E finì troppo presto.
Quando le nostre labbra ci allontanarono lui mi guardò regalandomi un sorriso mozzafiato.
Stai tremando. Vieni, andiamo a casa al caldo.” Disse qualche secondo dopo.
Così lasciai che mi prendesse la mano e mi conducesse verso casa.
Perché ammettere che tremavo per il contatto con la sua bocca e non per il freddo, era davvero imbarazzante.




 
 
                                   Someone who I can cry with through the night 
                                      Someone who I can trust who's heart is right 
                                         And I'm looking for someone.
 





 
Mezzora dopo eravamo a casa, ed era davvero più caldo.
I nonni di Justin non erano ancora tornati, nonostante ormai fosse quasi mezzanotte.
Grazie per questa serata Justin, è stata bellissima.” Dissi mentre entravamo in camera e ci toglievamo i giubbotti.
Justin afferrò il mio gettandolo sulla sedia e mi venne vicino.
Mi ritrovai con la schiena attaccata al muro mentre lui posava entrambe le mani sul mio viso.
I suoi occhi incontrarono i miei spiazzandomi completamente.
So che tutto questo è strano, per la nostra somiglianza, per il lavoro, per Usher, è strano e basta.
Ma tu mi piaci Jey e non posso negarlo, non voglio rinunciare a te.
” Disse.
Prima che potessi rispondere le sue labbra erano nuovamente sulle mie.
Le dischiudemmo entrambi poco dopo dando vita ad un bacio passionale.
Spinse il suo corpo contro il mio ed io infilai le dita tra i suoi capelli, artigliandoli.
Una nuova sensazione di calore si impossessò di me invadendomi completamente.
Quasi senza pensarci tolsi le mani dai suoi capelli per infilarle sotto la sua maglietta, fino a sfiorargli il petto, che adesso era bollente.
In risposta lui spinse il bacino contro il mio facendomi sentire la sua reazione al suo tocco.
Quasi non mi sfuggì un gemito dalle labbra al solo pensiero.
Lo spinsi fino ad arrivare al letto dove lo feci sdraiare.
Lui mi tenne a se in modo da non staccarci neanche un attimo, le sue mani vagavano sul mio corpo fino a fermarsi sul sedere.
Questo mi fece venire voglia di sentire il suo corpo più vicino al mio.
Afferra la sua maglia e la sollevai, lui capì il mio intento e mi aiutò a toglierla.
Invertì le posizioni mettendosi sopra di me, allargai le gambe per farlo posizionare nel mezzo
e lui prese a lasciarmi una scia di baci bollenti sul collo mandandomi in estasi.
Feci in modo che le posizioni si invertissero ancora, volevo farlo impazzire.
Iniziai a dargli dei baci sulla mandibola, scendendo fino al collo.
Scesi ancora baciando il petto, gli addominali e scesi ancora più giù.
Lo sentii irrigidirsi mentre baciavo la parte di pelle posta sopra l’elastico delle mutande, proprio accanto al tatuaggio.
Tatuaggio?
Aspetta un secondo.
Allontanai il mio viso dal suo corpo per guardarlo meglio, lui mi restituì uno sguardo confuso.
Io l’avevo già visto quel tatuaggio.
Avevo paura, paura di ammetterlo, paura persino di pensarlo.
Ma non potevo negare l’evidenza.
Ehi, va tutto bene?” Mi chiese lui non capendo cosa non andava.
Spostai il mio viso sul suo costato, sapevo già cosa avrei visto.
Ed infatti eccolo li, il tatuaggio.
Mi si annodò lo stomaco, tutto questo non era possibile.
Eppure non ero impazzita.
Si, io.. Aspetta un secondo, devo.. Devo andare al bagno.” Cercai di dire, ma non so cosa ne venne fuori.
Mi alzai ed afferrai il mio cellulare uscendo dalla porta.
Mi poggiai alla parete fredda, mi sembrava di andare a fuoco e il mio cuore stava per esplodere.
Con le dita tremanti composi il numero che ormai sapevo a memoria e pregai di non sentire nessun suono.
E invece qualche secondo dopo eccolo li, un cellulare dentro la stanza di Justin stava suonando, e il mio squillava nel mio orecchio.
Alaska?
Mi sentii morire quando qualcuno rispose.
Rispose sia nelle mie orecchie che dentro la stanza.
Allora tornai in camera, ero sconvolta.
Justin mi vide e un’espressione stupita prese possesso anche del suo volto.
Allontanai il telefono all’orecchio e guardai il ragazzo davanti a me.
Avevo le labbra secche e non sapevo se sarei stata in grado di parlare, ma dovevo farlo.
Stefan.” Dissi semplicemente.
La mia voce uscì come una specie di gracchio.
Il viso di Justin era irriconoscibile dalla sorpresa.
Tu.. Era.. Era tutta una finzione.” Continuai io.
Sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.
Lo Stefan delle mie estati, era davanti a me proprio adesso.
Che stupida.
Tu mi hai mentito! È stata tutta una finzione, la tua.” Gli gridai contro.
Ero felice che fossimo soli in casa.
Non sono l’unico che si è messo una parrucca. Non sono l’unico che ha mentito qui, Alaska.” Disse calcando la voce sul nome.
Sbattei le palpebre più volte come se mi avesse appena dato uno schiaffo.
Avevo un turbinio di emozioni che mi si agitavano dentro.
Scossai la testa velocemente.
“Non è la stessa cosa Justin! Io non ho mai finto di essere qualcun altro.
La mia vita era esattamente come te l’avevo mostrata.
È vero, avevo una parrucca e le lenti a contatto ma tolte quelle ero comunque me stessa,
non diventavo improvvisamente una pop star ammirata da milioni di ragazze!
” Continuai io più arrabbiata che mai.
Lui rimase in silenzio qualche secondo, analizzando le mie parole.
Jey non fare così, io..” Disse facendo un passo verso di me.
Io indietreggiai bruscamente.
Non avvicinarti, non voglio avere niente a che fare con i bugiardi.” Dissi.
Afferrai velocemente il giubbotto e la borsa prima di fiondarmi fuori dalla stanza, giù per le scale, fuori di casa.
Mente Justin chiamava il mio nome.
 
 






 
 
Mi sembrava di morire.
Dovevo smetterla di tremare, eppure sembrava impossibile.
L’aeroporto era deserto e io avrei aspettato li, in attesa del primo volo disponibile per Atlanta.
Fortunatamente avevo con me il mio portafoglio.
Ma la mia valigia era rimasta a casa Bieber.
Tutto era rimasto in quella casa.
Il giorno più bello della mia vita.
Era appena diventato il più brutto.
 
 



 
 
 
                                     Is it you? is it you? 
                                        Maybe you're the one I've been waiting for 
                                           Could you be the one for me? 
                                              Could you be the one I need?
 
 
 
 
 




 
 
If you got eyes look at me now, Bitch.


 
 
Alzi la mano chi è arrabbiato con me?
*Distesa di mani alzate*
Ora alzi la mano chi mi ha dimenticata?
*Distesa di mani alzate*
Beh inizio col dire che mi dispiace moltissimo per questo ritardo.
Non mi era permesso usare il computer.
Chiedo perdono.
Che poi alla fine voi non ve ne fate nulla delle mie scuse, ma vabbè.
Ora eccomi qui con il nuovo capitolo.
Spero che dopo questa enorme attesa vi sia piaciuto.
Grazie mille a chi ha recensito e spero che non mi abbandonerete anche se me lo meriterei u.u
Detto questo, ho finito.
Il capitolo non finisce bene, mi spiace u.u
Vi amo.
 
 
    #Peace.    I’m Out.

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Capitolo 14
*** 13_Chapter Thirteen. ***


Chapter Thirteen.              Don't get closer.



[ Se a qualcuno interessa, questa versione è la mia preferita. ]



[ Se a qualcuno piacciono i One Direction, ho scritto qualcosa anche su di loro. Lo trovate QUI. ]



     Well let me tell you a story 
        About a girl and a boy 
           He fell in love for his best friend 
              When she's around, he feels nothing but joy 
                 But she was already broken, and it made her blind 
                    But she could never believe that love would ever treat her right 
                       But did you know that I love you? or were you not aware? 
                          You're the smile on my face 
                             And I ain't going nowhere 
                                I'm here to make you happy, i'm here to see you smile 
                                   I've been wanting to tell you this for a long while. 










Una volta tornata ad Atlanta non mi era passato neanche per la mente di tornare a casa mia, era il primo posto in cui sarebbe venuto a cercarmi.
E io non volevo essere trovata.
Ma non volevo neanche stare da sola.
Così ero andata nella prima casa che mi era venuta in mente.
E quando Niall mi aveva aperto la porta mi ero fiondata tra le sue braccia ed eravamo rimasti così per diversi minuti.
Mi aveva calmata, mi aveva asciugata perché si, fuori pioveva, e poi mi aveva fatta accomodare sul divano.
E sul divano è esattamente dove eravamo ora, tutti assieme e avevo appena finito di spiegare ai ragazzi ciò che era successo.
No aspetta, io non ho capito” Fece Harry tutto confuso.
Lui era seduto sul pavimento, Niall e Zayn ai miei lati, Louis svaccato sulla parte più lunga del divano e Liam era seduto su un puff accanto ad Harry.
Hazza a me sembra abbastanza chiaro, Stefan, il ragazzo con cui Jey ha passato le estati e di cui si era innamorata è,
in realtà, Justin con una parrucca. E Jey, a sua volta, è Alaska.
Entrambi hanno mentito all’altro, entrambi avevano una doppia identità.
” Spiegò Liam.
Cavolo, detta così sembrava che la colpa fosse anche mia.
Lo è Jey, lo è.
Zitta vocina interiore! Non ti fai mai sentire, non iniziare proprio ora!
In ogni caso Jey puoi stare qui quanto vuoi, lo sai vero?” Disse Zayn.
Io credo che dovrebbero parlare”  Disse Harry prima che potessi ringraziare Zayn.
Io evitai di rispondere.
Dubitavo che Justin volesse ancora parlarmi dopo il modo in cui lo avevo trattato.










                                      I will catch you if you fall 
                                         But if you spread your wings 
                                            You can fly away with me 
                                               But you can't fly unless it lets ya, 
                                                  You can't fly unless it lets ya so fall.












Quella notte volevo dormire con Louis ma, dopo la mia doccia, lo avevo trovato a dormire con Harry.
Così mi ero infilata in camera di Hazza e mi ero addormentata nel suo letto.
Ma non ero riuscita a dormire bene per niente.
Non riuscivo a cavarmi Justin dalla testa, era un pensiero fisso.
Insomma, avevo sbagliato?
Forse avevo reagito troppo impulsivamente.
Questa confessione, in effetti, semplificava le cose. Ora non dovevo più scegliere tra Stefan e Justin.
Ora il mio ragazzo era diventato il ragazzo che amo.
Perché io amo Justin, vero?
C’era solo una risposta a questa domanda.
Ovvio che si.










               Well I can tell you're afraid of what this might do 
                  Cause we got such an amazing friendship and that you don't wanna lose 
                     Well I don't wanna lose it either 
                        I don't think I can stay sitting around while you're hurting babe 
                           Come take my hand.














Il mattino dopo mi ero risvegliata calma e stranamente riposata, nonostante tutto.
Il sole era già alto ma nessuno era venuto a disturbarmi.
La sveglia di Harry segnava le 11:15.
Non male come orario per svegliarmi!
Poi un colpetto leggero alla porta mi aveva fatta svegliare del tutto.
Avanti!” Dissi mettendomi a sedere e poggiando la schiena alla testata del letto.
E poi Louis era entrato e mi aveva sorriso, stringeva un picchiere di succo d’arancia nella mano sinistra e in quella destra aveva un piattino con un croissant sopra.
Buongiorno” Disse chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi sul letto.
Giorno.” Avevo risposto io.
Poi lui mi aveva sorriso ancora e i suoi occhi azzurri avevano brillato nella stanza.
È alla marmellata” Mi aveva informata mentre poggiavo la colazione sul comodino.
Allora, come stai?” Aveva poi chiesto premuroso.
“Sai cosa Lou? Sto bene.” Dissi accennando ad un sorriso.
Poi lo avevo abbracciato e lui mi aveva stretta e in quel momento mi ero dimenticata tutti i problemi che potevo avere o non avere.
Ora stavo con Louis.
Poi si era seduto meglio sul letto poggiando la schiena alla testata come me.
Jey possiamo parlare? So che ora sei piena di problemi ma.. devo parlarti di una cosa e non ce la faccio più.
Mi chiese e nel suo tono di voce riuscivo a sentire quanto bisogno avesse di parlare.
Ma stai scherzando Lou, non chiederlo nemmeno! Io ci sono sempre. Avanti spara. Di che si tratta?” Domandai sorridendogli appena.
Lui ricambiò il sorriso.
Grazie Jeyline.” Disse.
Io non lo rimproverai neanche per quel nomignolo, alla fine non mi importava così tanto.
Allora, tu sai che sto con Eleanor no?” Chiese titubante.
Certo, tutti lo sanno. Qualche problema con El?” Ora ero ufficialmente curiosa.
Justin Bieber poteva aspettare.
Beh, in un certo senso. Lei è fantastica ma.. diciamo che sono innamorato di un’altra persona.” Ammise lui.
E poi eccolo.
Un campanello d’allarme era risuonato forte e assordante nella mia mente.
Gridava Pericolo!
Lo sai che io ti aiuterei sempre, a qualsiasi costo.” Dissi ma la mia voce risuonò strana.
Improvvisamente mi si era seccata la bocca.
Ma lui sembrava non essersene accorto affatto.
Il mio problema è che non so se sono ricambiato. E questa cosa mi sta uccidendo.” Emise un sonoro sospiro di frustrazione.
Io era diventata di pietra.
Niente allarmismi Jey, niente allarmismi.
Parlamene un po’” Ero riuscita a dire.
Vediamo. Credo di essermene innamorato, e forse anche perdutamente. Ma siamo molto amici e non credo di essere ricambiato.
Stare assieme sarebbe un rischio, magari neanche funzionerebbe. Ma odio stare con questo dubbio.
Probabilmente ne sono innamorato dal primo momento, solo che non me n’ero reso conto.
” Ammise lui.
Finita la sua confessione mi guardò.
Avevo delle cose da dire e forse era meglio dirle subito.
Lou senti.. lo sai che siamo amici e ti voglio bene. Ma insomma io, vedi, io onestamente non credo possa funzionare.
Insomma, io vivo qui, tu tornerai a Londra tra meno di una settimana e complicheremmo tutti quanto capisci?
Scusami ma io non ce la faccio, davvero sei splendido ma io..

E poi, mentre mi preoccupavo di come rifiutarlo senza ferirlo troppo, lui mi era scoppiato a ridere in faccia.
Una sonora risata.
E io, confusa come non mai, avevo aspettato che smettesse di ridere e mi dicesse che cavolo stava succedendo.
Oddio Jey davvero?! Scusami tesoro ma non sto parlando di te! Oddio questa cosa è troppo divertente” E poi era scoppiato a ridere nuovamente.
Non parli di.. oh. Ops.” Era incredibile quanto questa cosa mi avesse fatta arrossire.
Dovevo sviare il discorso immediatamente.
Beh dai allora! Chi è la fortunata?” Domandai con forse un po’ troppo entusiasmo.
Lui scosse la testa e rise leggermente.
È questo il punto Jey, non è la fortunata. È il fortunato. Sto cercando di dirti che credo di essere gay. E credo di essere innamorato di Harry.
Ammise.
E io non potevo credere alle mie orecchie.
Quello schianto di Louis Tomlinson gay ed innamorato dell’altro schianto che portava il nome di Harry Styles?
Oh cielo.
Dovresti parlargliene Lou” Dissi infine, sorridendogli.
Ma sei completamente impazzita?! È il mio compagno di band!
Non posso semplicemente andare li tipo Ehi Harry ultimamente ho sentito l’impulso di fare del sesso anale con te,
ma sai, non è solo una cosa fisica quindi forse ti amo e sono gay, andiamo Jey ragiona!

Adesso che si era sfogato aveva riacquistato il suo spirito teatrale, ora sembrava davvero Louis.
Lou, ti prego! Mi devo ancora abituare al fatto che potresti essere gay. Non sono ancora pronta per certi termini!” Ammisi.
E questo lo fece ridere.
E fece sbuffare me.
Va bene prometto che sarò più delicato ma tu prometti di aiutarmi!” Mi implorò e giuro che sembrava così dolce.
Risi leggermente.
Va bene, ti aiuterò” Concessi.
Neanche il tempo di finire la frase che lui mi aveva abbracciata.
E poi avevamo riso come non facevo da tempo.










Well did you know you're an angel? who forgot how to fly 
 Did you know that it breaks my heart everytime to see you cry 
   Cause I know that it pains if he's gone everytime he move over on the shoulder you crying 
      And I hope by the time that i'm done with this song that I figure out.














L’atmosfera era stata successivamente rovinata da Liam che, correndo su per le scale aveva poi spalancato la porta senza bussare.
Jey! Fuori dalla porta d’ingresso c’è Justin” Aveva detto.
No!” A quel punto ero scattata in piedi.
Non fatelo entrare!” Avevo poi gridato successivamente.
Mi ero fiondata immediatamente giù dalle scale.
Una volta vicino alla porta di casa riuscivo a sentire chiaramente Justin dall’altro lato.
Non faceva altro che bussare.
Jey coraggio lo so che sei dall’altro lato! Dobbiamo parlare. Jey, apri! Ti prego!” Sembrava non volersi arrendere.
Eppure io non avevo intenzione di aprire.
Mi ero seduta in terra poggiando la schiena alla porta e avevo aspettato.
La stanza completamente silenziosa, faceva eccezione il bussare insistente di Justin alla porta e i passi dei ragazzi che passavano dall’ingresso ogni tanto.
Non so quanto tempo era passato, ma Justin aveva smesso di bussare.
Eppure io non mi ero mossa.
Fu Louis a venire da me dopo un po’.
Coraggio splendore, in piedi” Disse.
Gli afferrai le mani lasciando che mi aiutasse ad alzarmi.
In camera mia ci sono dei vestiti che avevo comprato per Eleanor e se frughi negli altri sacchetti ci trovi anche roba comprata da Zayn e Liam,
vai a vestirti dai.
” Disse sorridendo.
Cercai di ricambiare il suo sorriso e andai a vestirmi.












                   So fall in love 
                      I know you got your wall wrapped on all the way around your heart 
                         You're not gon' be scared at all.












Mi ero vestita con calma, prendendomi il tempo per curare i dettagli.
Era deprimente sapere che non sarei neanche dovuta uscire di casa, mi vestivo solo per il gusto di vestirsi in se per se.
Niente di più, niente di meno.
[ Outfit ]
Volevo mettermi un profumo, così ero andata in bagno e avevo frugato nell’armadietto.
E ci avevo trovato Girlfriend by Justin Bieber.
Ok, mi stanno prendendo per il culo” Bofonchiai tra me e me.
Nonostante tutto me lo diedi, amavo quel profumo.
Quando mi sembrò di essere pronta e presentabile mi avviai verso la cucina.
Mi stavo annoiando a morte e tutto questo non mi aiutava a distrarmi.
Presi un bicchiere dalla credenza.
Dove cavolo erano finiti tutti?
A giudicare dalle voci dovevano essere nel giardino sul retro.
Mi girai per afferrare l’acqua e andai a sbattere contro qualcuno.
Qualcuno che conoscevo troppo bene.
Lasciai andare il bicchiere per lo spavento e arretrai di un passo ma lui lo afferrò prima che toccasse terra.
Ciao” Disse.
Sul volto aveva l’ombra di un sorriso, sicuramente era dovuto al fatto che mi aveva spaventata.
Come hai fatto ad entrare?” Fu tutto quello che riuscii a dire io.
Lui alzò un sopracciglio.
Davvero ti importa di come ho fatto ad entrare?” Domandò lui.
Non tanto” Concessi io.
Lui sorrise.
I tuoi amichetti non sanno che non si fanno entrare in casa gli sconosciuti, soprattutto quelli bisognosi di un telefono.
Nei film finisce sempre male
” Disse lui.
Ma per un attivo pensai che stesse parlando da solo invece che con me.
Poi non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere.
Lui si era mascherato per riuscire ad entrare in casa.
Questo ragazzo era puro genio e follia!
E Dio! Quanto avrei voluto che fosse il mio ragazzo.
Lui rise con me e per un attimo mi dimenticai del nostro litigio.
Fu lui a ricordarmelo.
Ora possiamo parlare?” Domandò dopo un po’.
No, non possiamo” Dissi io in fretta.
Voleva rispondere ma io ripresi a parlare prima che lui avesse la possibilità di replicare.
Io posso parlare, tu puoi ascoltarmi.” Dissi.
Lui si zittì e fece un cenno d’assenso con la testa.
Io presi un respiro profondo prima di parlare.
Cavolo, da dove potevo iniziare?
Poterlo guardare negli occhi mi era mancato.
Avevo così tante cose da dirgli.
E così tante domante da fargli.
E mi era mancato così tanto.
Ti amo.” Fu tutto ciò che riuscii a dire.
Aspetta.
Fermi tutti.
Cosa?!













                     Who's gonna make you fall in love 
                        I know you got your wall wrapped on all the way around your heart 
                           You're not gon' be scared at all, oh my love 
                              But you can't fly unless it lets ya, 
                                 You can't fly unless it lets ya,
                                     So fall.
 









If you got eyes look at me now, Bitch.


Indovinate cosa ho fatto?
Ebbene si, ho aggiornato.
è una vita che non aggiorno e mi dispiace da morire per chi aspettava questo capitolo.
Non uccidetemi!
Cercherò di non lasciarla più in dietro.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :D
Vi aspetto nelle recensioni **
Fatemi sapere cosa ne pensate.

- Vale xx

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Capitolo 15
*** Chapter Fourteen. ***


Chapter Fourteen.         Without You.





                                            [Se vi piacciono i One Direction ho scritto qualcosa su di loro QUI ]








                                               Sorry if it feels like you’re in the dark 
                                                  Sorry if it feels like we’re miles apart 
                                                     Just come a little closer 
                                                        I just wanna hold ya 










Cosa.
Cavolo.
Avevo.
Appena.
Detto.
Ero forse impazzita?
Sicuramente avevo un problema al cervello.
Probabilmente ogni tanto smetteva di arrivare sangue e se parlavo proprio in uno di quei momenti finivo per dire cose del genere.
Spiegazione più che logica.
I suoi occhi si allargarono diventando tondi.
Sorrise leggermente.
Ehm cioè! Ti Am..monisco per.. Uhm.. Non avermi detto la verità prima e.. uhm.. Si ecco..” Cercai di salvare la situazione.
Troppo tardi.
Lasciai cadere il discorso.
Stavo facendo l’idiota, mi sentivo tale.
E gli avevo appena detto di amarlo, avevo appena scoperto le mie carte.
Non c’era via d’uscita, ora era Game Over.
Lui sorrise.
Lo sai che sei particolarmente carina quando inventi scuse?” Chiese.
Mi circondò la vita con le braccia tirandomi a se.
Io sbuffai leggermente.
Non è che me lo ripeti?” Domandò con un ghigno.
Bene.
Mi stava pure prendendo per il culo.
Preferirei di no” Ammisi riluttante.
Tutto questo mi imbarazzava.
Lui mi strinse a se nascondendo il viso nell’incavo del mio collo.
Dopo qualche minuto mi baciò la guancia.
Andiamo fuori?” Chiese.
Io annuii e raggiungemmo gli altri in piscina.












                                          You are my lady still, I’m gonna break it down 
                                             There’s a lot of things I never say out loud 
                                                Thinking you already know this 
                                                   And I don’t need to say shit .













I maschi erano animali.
Io, in quanto ragazza capace di controllare me stessa, me ne stavo su un lettino a crogiolarmi al sole.
I ragazzi, in quanto scimmie, erano in acqua ad uccidersi a vicenda.
Avevano immediatamente tirato Justin in acqua senza nessun ritegno, nonostante fosse vestito.
Guardarli divertirsi era un piacere!
Ed ora, con questa atmosfera, tutta la storia di Stefan/Alaska sembrava irrilevante.
Tutti i dubbi, gli inutili litigi e le scenate sembravano roba da bambini.
Io sapevo i miei sentimenti per Justin e negarli non li avrebbe resi meno veri.
I miei pensieri furono interrotti da Harry che, dopo essersi scrollato come un gigantesco Labrador, si era seduto nel lettino accanto al mio.
Mi fa piacere che vi divertiate” Dissi prima che potesse dire qualsiasi cosa.
Beh, che vuoi che ti dica, siamo dei maschiacci. Tu con Justin tutto bene? Hai bisogno che lo picchiamo? Liam è un po’ riluttante ma sono sicuro che se ci parlo posso con..” 
NO!” Lo fermai io a metà frase.
No Harry per carità! È tutto ok, nessuno picchia nessuno.” Dissi preoccupata.
A quel punto Harry mi scoppiò a ridere in faccia.
Simpatico.
Ma più il tempo passava più la sua risata si affievoliva, c’era qualcosa che lo turbava, ero sicura.
Jey tu credi negli amori impossibili?” Domandò ad un tratto.
Il suo sguardo saettò su Liam che cercava di affogare Louis, ma solo per un attimo.
Eccoci qui.
Certo che ci credo! Ne sono una sostenitrice” Dissi sorridendo.
Volevo che si sentisse a suo agio.
Sembrava inquieto.
Si ma se fosse davvero impossibile? Se fosse complicato e criticato? Se rischiasse di rovinare tutto?” Continuò lui.
Sembrava più agitato che mai.
Harry di cosa hai paura? Viviamo una volta sola. Davvero permetterai agli altri di decidere chi devi amare? Non sempre essere allegri vuol dire essere felici, per quello basta un bicchiere di vino. Se questo può renderti felice non credo che dovresti mollare.”  Mi ero improvvisamente animata.
Non volevo che ci rinunciasse.
Si ma Jey..” Si lamentò con tono incerto.
Si schiarì la voce.
Ma se fosse un ragazzo?” Domandò abbassando il tono di voce.
Io sorrisi e lui mi guardò strano.
Io credo che dovresti andare a prendere Louis e portarlo dentro casa a chiarirvi, fidati andrà bene.” 
I suoi occhi si ingrandirono e diventarono tondissimi.
Sorpreso Harold? Io so tutto.
Ma Jey chi.. Aspetta io, uhm, non ho parlato di Louis..” Fece lui titubante.
Sei un pessimo attore!
Harry!” Lo ammonii io.
Lui sbuffò leggermente ma poi sorrise e io ricambiai.
Davvero credi che dovrei dirglielo?” Domandò.
Ora il suo sguardo era acceso di speranza.
Ne sono sicura, e poi Lou non aspetta altro!” Mi lasciai sfuggire.
Louis mi avrebbe ammazzata? Eccome.
Me ne importava qualcosa? No affatto.
Mi avvolse in un veloce abbraccio baciandomi la guancia per poi andare vicino a Louis, aspettando il momento giusto per chiamarlo.
Mi piaceva vederli sorridere.
Jey vieni a fare il bagno con noi!” Disse Niall.
Era improvvisamente apparso accanto al mio lettino e stava grondando d’acqua.
No grazie Ni” Dissi.
Perfetto, lo prendo per un si!” Quasi gridò lui.
Mi afferrò a mo di sacco di patate andando verso la piscina.
Urlai automaticamente attirando l’attenzione di tutti.
Niall no! Mettimi giù! Niall sono vestita!!” Sbraitai io.
Lui se la rideva continuando ad avanzare.
Iniziai a scalciare, senza molto successo.
In meno di un secondo mi aveva fatto scivolare dalla sua spalla alle sue braccia tenendomi come una sposa per poi saltare nella piscina.
L’acqua fredda mi aveva avvolta ed io ero completamente in shock.











                                               Now I know that you don’t know 
                                                  What I feel inside 
                                                     So let me open up your eyes for you. 













Quando ero risalita a galla Niall aveva riso.
Idiota” Mugugnai spingendo le sue spalle e rimandandolo sott’acqua.
Poi mi lasciai sfuggire un sorriso nuotando in giro.
Sentii delle mani sfiorarmi la vita e mi girai pronta ad aggredire il nuovo aggressore.
Ma incontrai gli occhi color miele.
Piano, piano. Vengo in pace!” Disse lui ridendo.
Io smisi subito di cercare di affogarlo non appena mi resi conto di chi era.
Era tutto bagnato.
Ed era sexy.
Qualcosa dentro le mie mutande sussultò solo a guardarlo.
Per fortuna ti ho portato dei vestiti” Disse lui.
C’eravamo spostati in un lato della piscina, la mia schiena sfiorava il bordo.
Già, una fortuna” Dissi distrattamente.
Ero troppo occupata a guardare quanto era bello.
Lasciai che la mia mano vagasse tra i suoi capelli distrattamente.
Era splendido.
Il sole batteva alle mie spalle illuminando il suo viso e rendendo i suoi occhi di un color miele intenso.
Le goccioline d’acqua gli cadevano dai capelli e dalle ciglia posandosi sui suoi zigomi perfetti e scendendo fino alle labbra a cuore per poi venire catturate dalla sua bocca quando, velocemente, si passava la lingua sulle labbra.
Sei sexy” Sussurrai accanto al suo orecchio.
Lasciai un leggero bacio a labbra aperte sul suo collo senza riuscire a controllarmi.
La sua presa sui miei fianchi aumentò.
Jey non hai idea di cosa ti farei ora” Disse lui mentre continuavo a sfiorargli l’incavo del collo con le labbra.
Aumentò la pressione del suo corpo sul mio facendo aderire la mia schiena al bordo.
Sfiorai le sue labbra con le mie.
Potresti darmi un’idea” Sussurrai accennando ad un sorriso.
Sorrise velocemente anche lui prima di far collidere le nostre labbra.
La sua lingua chiese immediatamente l’accesso e io lasciai che entrasse, le mie mani immediatamente artigliate ai suoi capelli.
Le sue mani vagavano sulle mie cosce avvicinandosi sempre di più a dove lo desideravo.
Le sue dita sfiorarono il bordo dei miei jeans slacciandoli.
E se andassimo in camera da letto?” Sussurrai io sulle sue labbra.
La sua mano combatteva ancora con i miei jeans.
Non credo di poter aspettare” Disse lui.
La sua voce era improvvisamente più roca.
Tornò a baciarmi togliendomi il respiro.
Ehi voi due trovatevi una camera!” Urlò Zayn.
Io lasciai immediatamente andare Justin diventando tutta rossa mentre lui se la rideva.
Dai Zayn lasciali stare!” Lo aveva rimproverato Liam.
Io volevo solo scomparire.











                                 What’s it gonna take for you to hear me out? 
                                    There’s nothing that I’m down to tell my friends about 
                                       I don’t wanna wreck this 
                                          I’m trying to protect this.













Alla fine ero arrossita a tal punto che me n’ero andata prima che qualcuno lo notasse.
Quando poi mi ero ripresa avevo permesso a Justin di venire in camera e darmi i vestiti asciutti.
Ma quando li avevo visti non ero riuscita a trattenermi dal ridere.
Mi aveva portato la maglia di un suo concerto.
Scherzi vero?” Avevo chiesto tra una risata e l’altra.
No! Dai è una cosa carina!” Avevo detto lui.
Era quasi offeso dalle mie risate e aveva un’espressione buffissima.
Amore ok però insomma..” Mi ero morsa le labbra per non ridere nuovamente e poi avevo scosso la testa rinunciando a parlare.
Sapevo che non ci sarei riuscita senza ridere.
Ora fuori, devo cambiarmi.” Gli avevo detto.
Lui aveva alzato un sopracciglio con aria di sfida e si era seduto sul letto guardandomi con un ghigno sulle labbra.
Justin” Lo avevo ammonito.
Lui si era limitato a ridere leggermente per poi mettersi a fischiettare facendo finta di nulla.
Voleva la guerra?
Ok.
Mi ero tolta il telo nel quale mi ero avvolta per asciugarmi e lo avevo appoggiato sul letto.
Due secondi dopo lui aveva afferrato il mio braccio e mi aveva tirato sul letto sotto di lui.
Ciao” Mi aveva detto sorridendo e guardandomi dall’alto al basso.
Avevo aperto bocca pronta a rispondergli ma mi aveva baciata togliendomi il fiato.
In un attimo avevo sentito tutta la voglia che avevo di lui risalire e impossessarsi completamente di me.
Avevo sepolto le mie mani nei suoi capelli tirandoglieli appena quando aveva iniziato a baciarmi il collo lasciando piccoli, ma ben evidenti, segni.
Mi ero ritrovata a mordermi il labbro inferiore quando era sceso giù lasciando una scia di baci fino all’ombelico e sfiorando le ossa del mio bacino con le sue labbra bollenti.
Mi aveva lanciato uno sguardo veloce da sotto le sue lunghe ciglia facendomi quasi tremare.
Poi la porta si era spalancata con un tonfo e noi, specialmente io, eravamo saltati in aria dalla paura.
Mi ero immediatamente coperta con il telo stringendolo a me per poi notare che chi era appena entrato in camera non stava minimamente prestando attenzione a noi, non ci aveva neanche notati.
Ed ora noi stavamo fissando Harry e Louis intenti a baciarsi come se non ci fosse un domani inciampando uno nei piedi dell’altro.
Harry era senza maglia ed aveva appena spinto Louis contro il muro, la sua mano dentro i pantaloni del maggiore mentre quest’ultimo gli torturava il collo con le labbra e i denti.
Io e Justin eravamo pietrificati.
Louis si era lasciato sfuggire un gemito roco.
Per amore del cielo dovevo andarmene di li!
Avevo afferrato la mia roba silenziosamente dirigendomi verso la porta.
Proprio quando stavo per uscire Harry si era abbassato lasciando una scia di baci sul corpo di Louis e lottava per slacciargli i pantaloni quando quest’ultimo mi aveva notata.
Aveva subito sussultato ed Harry aveva fatto una specie di grugnito con la bocca attaccata alle ossa del bacino di Louis mentre ancora tentava di slacciargli i pantaloni, ignaro di tutto.
Io mi ero portata un dito alle labbra facendogli segno di non fiatare e poi gli avevo sorriso uscendo velocemente dalla porta seguita a ruota da Justin.
Una volta fuori e a porta chiusa c’eravamo guardati.
È stato..” Aveva iniziato lui.
Irreale” Avevo finito io.
Era seguito uno strano silenzio interrotto da un gemito roco di Louis che ci aveva risvegliati entrambi.
Justin mi aveva baciata la guancia.
Coraggio vestiti che poi ce ne andiamo” Aveva detto iniziando a scendere le scale.
E dove andiamo?” Gli avevo chiesto io.
Lui si era bloccato a metà scala e si era voltato a guardarmi.
A casa” Aveva detto sorridendo.
E non so se fosse stato il suo sorriso o la speranza di poter tornare ad una vita più tranquilla.
Ma “casa” sembrava davvero la parola più bella del mondo.
 









                                      Dried up all the seas today 
                                         Brush the deserts on our way 
                                            Put the whole world in the box 
                                               Close it down and keep it locked 
                                                  Take the stars out of the sky 
                                                     Til the sun too burnin high 
                                                        You can tear the moon in two 
                                                           ‘Cause it’s nothing without you.












Hey!



Salve a tutte, siete bellissime.
Si lo so non aggiorno da tipo 20 anni o giù di li.
So anche che molte di voi vorrebbero prendermi a botte in faccia con il computer.
Lo capisco.
Ma tra bocciature, morti improvvise e false amicizie sto passando davvero un'estate -scusatemi il termine- di merda.
Resento la depressione.
Spero comunque che il capitolo vi piaccia.
Quante di voi hanno notato che Justin non le ha detto che la ama?
Se qualcuno ha voglia di parlare, sapete dove trovarmi.
E se recensite vi amo da morire, vi amo in ogni caso.
- Vale x 
 
 
 






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