Past and Future

di TTB Kun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Legame ***
Capitolo 2: *** Ombra ***
Capitolo 3: *** Insieme ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Giornata ***
Capitolo 6: *** Terrore ***
Capitolo 7: *** Lacrime ***
Capitolo 8: *** Futuro ***
Capitolo 9: *** Sole ***
Capitolo 10: *** Nonno ***
Capitolo 11: *** Determinazione ***
Capitolo 12: *** Occhi ***
Capitolo 13: *** Vita ***



Capitolo 1
*** Legame ***


Capitolo 1: Legame

 

Era un giorno di festa alla rupe dei re, la battaglia contro gli esiliati era appena finita e il branco si era allargato accogliendo le leonesse che fino a poco tempo prima erano dalla parte di Zira. Quello stesso giorno Kovu e Kiara divennero ufficialmente compagni, con la benedizione di Rafiki.

Simba osservava orgoglioso la figlia ed il leone che lei amava. Dopo aver dubitato di lui, ora era sicuro che Kovu aveva un animo nobile e che sarebbe stato un ottimo compagno per la futura regina. Al termine della “cerimonia” le due coppie reali si recarono sulla cima della rupe dei re, e tutti insieme ruggirono per festeggiare la nuova pace e il loro amore. In quell'istante, una lieve brezza accarezzò la criniera di Simba, quel vento sembrava portare una voce, una voce che diceva - Ben fatto figliolo Siamo un unica realtà!- era lo spirito di Mufasa che sembrava voler sottolineare come fosse fiero dell’operato di suo figlio.

Al termine dei festeggiamenti Simba si avvicinò ai due giovani innamorati che si stavano facendo le fusa a vicenda.

-Kovu, ti dispiace venire un attimo con me, dobbiamo parlare in privato. Però… niente trappole questa volta- Disse Simba sorridendo.

Kovu si sentì un po’ in imbarazzo. Pensava ancora che il giorno dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.

Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...-

-Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-

Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.

-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.

-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascoltata in silenzio.

Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.

I due si incamminarono e Simba inizio a parlare

-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?-

-Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere-

-E riguardo a Zira?-

Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotutto, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar-

-Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-

Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.

I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.

Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-

Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.

Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicendo che io sarò...-

-..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.

Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-

Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- 

Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicuramente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.

Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-

Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- 

Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai conosciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.

I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

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Capitolo 2
*** Ombra ***


Capitolo 2: Ombra

 

Quello stesso giorno, in un regno confinate chiamato: “Le terre del vento”, un leone stava pattugliando i confini del proprio territorio. era un leone grosso e forte, il manto era di un grigio scurissimo tanto da sembrare quasi nero, e la folta criniera era cupa come il cielo di una notte senza luna.

Il suo corpo era segnato da varie cicatrici, ricordi di battaglie passate, ma ciò che più saltava all’attenzione erano i suoi occhi. Due occhi verdi e penetranti che facevano gelare il sangue con un solo sguardo.

Poco distante da dove si trovava il leone, scorreva un fiume che segnava il confine con le terre del branco di Simba. Il fiume si era particolarmente ingrossato quel giorno a causa del temporale abbattutosi poche ore prima sulla zona. Ormai aveva smesso di piovere da un po’ e la corrente cominciava a diminuire. Su una piccola riva, non molto lontana dal leone, si trovava svenuta priva di sensi una leonessa.

Il leone, mentre completava il suo giro di perlustrazione, la notò e le si avvicinò. La leonessa respirava ancora, ma ciò che colpì maggiormente il leone fu che quella leonessa era una sua vecchia conoscenza.

Decise di caricarsela sulle spalle e portarla fino alla grotta dove viveva il suo branco, era una caverna abbastanza grande che si affacciava su una piccola radura protetta da alcuni alberi.

Arrivato all'entrata, una leonessa si avvicinò e cominciò, con tono di rimprovero, a tempestarlo di domande: - Chi è? Non fa parte del nostro branco! Perché l’hai portata qui? Non è già abbastanza difficile dover cacciare solo per noi? Ora accogliamo anche i vagabondi? Nuove bocche da sfamare!- Il Leone rispose in modo calmo ma guardandola con uno sguardo terrificante - Non sono affari che ti riguardano! Voi dovete pensare solo alla caccia! Se non vi va bene ciò che faccio potete sempre cercare di mandarmi via, ma sapete bene qual’è stata la fine del vostro vecchio re-

La leonessa rimase terrorizzata da quelle parole e dallo sguardo del leone, ma per sua fortuna, una volta finito di parlare, il cupo interlocutore si allontanò da lei.

Si diresse verso il punto più riparato della grotta, e lì depose su di un giaciglio la leonessa ferita che portava in spalla. Proprio in quel momento cominciò a riprendersi.

Non riusciva a capire dove si trovasse. Non ricordava come ci fosse arrivata. All’inizio l’ambiente era sfocato, la prima cosa che riuscì a distinguere fu un ombra e due occhi verdi. 

-Scar?... Sei tu? Allora, sono veramente morta...-

-Che cosa stai blaterando?- rispose il leone. La voce che la leonessa aveva sentito non era quella di Scar, però gli era comunque familiare, dopo qualche secondo riuscì a mettere a fuoco l’ambiente ed in fine lo riconobbe. -Kijani! Brutto bastardo! Sei tu! Come osi farti vedere ancora dopo quello che mi hai fatto!- La leonessa provò ad alzarsi in piedi, ma appena mosse la zampa posteriore destra avvertì un dolore insopportabile che la fece gridare di dolore. Il ruggito era talmente forte che persino gli animali distanti dalla caverna in cui si trovava riuscirono a sentirlo.

-Stai calma Zira, ti ho trovata priva di sensi in riva al fiume e ti ho portato qui. Devi avere una zampa rotta. Sarà meglio che non ti muova, a meno che tu non voglia ritrovarti peggio di quanto tu non stia già. Se continui a muoverti l'osso potrebbe perforarti la carne-

-E dove mi avresti portata? Già una volta mi hai usata e poi mi hai abbandonata! Sei un vagabondo, tu non hai una casa!-

-Ahahah!- rise Kijani in maniera decisamente inquietante -Non sei aggiornata mia cara. Ho smesso di essere un vagabondo molto tempo fa. Ero stufo di vagare e dover lottare per trovare del cibo, mi sarei preso un regno con la forza. Ho trovato questo branco ed ho deciso che doveva essere mio, così ho affrontato il re e l'ho ucciso. Mi sono impossessato del suo territorio, ed ora sono io che detto legge qui!-

Kijani salì su di una sporgenza da cui poteva vedere tutta la grotta , si coricò e iniziò a giocherellare con un osso, e senza degnare di uno sguardo Zira le chiese: -E a te? Che è successo? A giudicare dallo stato in cui ti ho ritrovata... non devi aver passato un bel periodo...-

Zira fece mente locale poi iniziò a parlare. Gli raccontò di quello che successe dopo che lui l’abbandonò, di come fu esiliata dal regno, di Simba, del suo piano per riconquistare il potere, e di come il suo branco ed il suo stesso figlio l’avessero tradita.

-Che storia terribile... mi dispiace tanto mia cara Zira- disse Kijani senza però dare l’impressione di pensare veramente ciò che stava dicendo. Poi saltò giù dal suo giaciglio e le si avvicinò - E questo Simba? Mi sembra un tipo piuttosto interessante, forse dovrei conoscerlo...-

-E per quale motivo vorresti conoscerlo?- gli chiese Zira.

Sul volto di Kijani comparve uno scuro sorriso -Sembra forte, quindi voglio affrontarlo ed ucciderlo per prendermi il suo branco!- e mentre parlava spezzò con una sola zampa l’osso con cui stava giocando.

Sentendoglielo dire sulla faccia di Zira comparve un ghigno malefico: - oh bhe, allora vuoi la stessa cosa che voglio io: la morte di Simba! In questo caso posso esserti utile. Conosco alcune cose su di lui e sul suo branco che potrebbero servirti...-

Detto questo scoppiò a ridere facendo rabbrividire tutte le leonesse del branco di Kijani. -E poi oltre a Simba potrai finalmente fare la conoscenza di tuo figlio...-

Kijani si avvio verso l’esterno della grotta fermandosi poco prima di varcare l'uscita, voltando leggermente la testa disse con voce terrificante: -Ohhh non vedo l’ora!- poi uscì dalla grotta ridendo sotto i baffi.

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Capitolo 3
*** Insieme ***


Capitolo 3: Insieme

 

Simba e Kovu erano appena ritornati alla rupe dei re, il sole era tramontato già da un po’ e le prime stelle cominciavano ad accendersi in cielo. Ad aspettarli c’erano Nala e Kiara all’ingresso della grotta. 

Kovu corse subito incontro alla compagna e la salutò strusciando la sua testa con quella della leonessa.

-Allora che cosa avete fatto di bello?- gli chiese Kiara. -Nulla di che- rispose Kovu 

-Abbiamo solo parlato di alcune questioni tecniche- tagliò corto.

Simba intanto era andato da Nala, la quale gli fece la stessa domanda della figlia, Simba rispose:- Ho detto a Kovu che sarà un grande re, e che lo aiuterò insegnandoli tutto ciò che so, fino a che non sarà il momento di subentrare al mio posto.-

-Tutto qui? Non avete parlato di altro?- continuò a incalzarlo Nala, Simba sapeva che Nala lo conosceva molto bene e probabilmente immaginava già quali discorsi aveva fatto con Kovu. -Gli ho anche spiegato come lui sia un ottimo compagno per Kiara e che ormai lo considero come un figlio e quindi è naturale che sia lui a succedermi al trono.-

-Che belle parole, sono sicuro che a Kovu ha fatto piacere sentirtelo dire.- La regina allora diede una leccata affettuosa alla guancia del compagno, per poi entrare nella caverna.

Simba osservò imbambolato la sua compagna mentre si allontanava, non è mai cambiato niente dal momento in cui ha capito di amarla, è sempre rimasto innamorato perso di lei.

Kiara e Kovu invece erano ancora uno di fianco all’altra a farsi le fusa. Il giovane leone allora decise di prendere l’iniziativa: -Hey Kiara perchè stanotte non guardiamo le stelle come abbiamo fatto l’altro giorno?-

-D’accordo! Mi piace come idea- disse Kiara iniziando a correre giù dalla rupe -Coraggio Kovu cerchiamo un bel posto!-

Sul volto di Kovu comparve un sorrisetto malizioso mentre osservava la compagna correre via.

Il giovane la inseguì finché non furono distanti dalla rupe dei re, allora si coricarono nell’erba per osservare il cielo.

-Dove sono finite le costellazioni che abbiamo visto l’altra volta?- disse Kiara iniziando a guardarsi intorno.- Mhh non saprei...Ho un idea migliore, fammi vedere se riesco a trovare la stella più bella in assoluto.... Ah ecco penso di averla trovata.-

-Dov’è fammela vedere!-

-E’ proprio qui, davanti ai miei occhi- le rispose Kovu.

Kiara si girò verso il compagno e vide che non stava guardando il cielo ma stava guardando lei con occhi sognanti: -Ohhh Kovu come sei dolce!-

-Principessa Kiara! Dove vi siete cacciata! Rispondetemi!- Una voce gracchiante arrivò proprio sul più bello rovinando l’atmosfera.

-Zazu sono qui- disse Kiara attirando l’attenzione del maggiordomo reale che arrivò subito nel luogo dove si trovavano i due giovani leoni: -Oh principessa Kiara vostro padre mi ha mandato a cercarvi perchè vi ha visto lasciare la rupe dei re, e voleva sapere dove foste andati- -Uffa! Mio padre mi tratta ancora come una cucciola, digli che sono con Kovu e di non preoccuparsi, e che non torno fino a che non ne avrò voglia, ormai sono grande!- disse Kiara un po’ irritata. -Lo so.- le rispose Zazu -Vostro padre mi ha detto che potete fare quello che volete, finche c’è il signor Kovu con voi lui non si preoccupa, voleva solo avvertiste prima di partire in quarta quando il sole è già calato.- Kiara era un po stupita: -Oh, va bene, allora la prossima volta lo faremo, ora puoi tranquillamente tornare alla rupe Zazu-

Zazu fece un profondo inchino prima verso Kiara e poi verso Kovu, ma prima di andare via diede un occhiata al leone e gli disse a becco stretto: -Trattale bene mi raccomando!- E volò via. -Cosa?! aspetta!- gli gridò Kovu dopo essere stato colto alla sprovvista da quell’affermazione, ma ormai Zazu era già lontano.

-Che cosa è successo? Che ti ha detto?- disse Kiara ridacchiando. -Eh? Emmm.. niente di importante. Dove eravamo rimasti?- le rispose Kovu

-Mmh beh stavamo guardando le stelle e tu ne avevi trovata una molto bella se non ricordo male...- disse Kiara avvicinandosi a Kovu e sedendosi di fianco a lui.

Entrambi iniziarono a fare le fusa e a strusciarsi la testa l’un l’altro. Ma dopo poco Kovu sentì qualcosa muoversi tra l’erba poco distante da loro.

-Kiara c’è qualcuno nell’erba, stami dietro.- e dopo aver detto ciò sfoderò gli artigli pronto a lottare, chiunque si trovasse nascosto nell’erba era molto bravo, solo a un orecchio molto allenato si poteva sentire qualche rumore ogni tanto.

-Kovu fai attenzione- disse Kiara al compagno -non preoccuparti so guardarmi benissimo da solooooo!- Una figura agile e sottile era appena balzata addosso a Kovu atterrandolo proprio mentre stava finendo la frase.

-Ehi Kovu non devi distrarti cercando di farti bello di fronte a Kiara altrimenti poi finisce che fai una pessima figura, come adesso heheh!!!!!-

-Vitani!!! cosa ci fai qui!- gridò Kovu alla sorella togliendosela di dosso- -Non riuscivo a dormire, si vede che devo ancora abituarmi alla nostra nuova casa, così ho deciso di fare una passeggiata, e quando vi ho visti ho pensato di fare uno scherzetto al mio fratellino-

-Bhe lo scherzo alla fine sembra riuscito- Intervenne Kiara scoppiando a ridere insieme a Vitani.

-Ha...ha...ha... molto divertente, si...- disse in modo stizzito Kovu -ora Vitani se non ti disturba io e Kiara stavamo cercando di rimanere un po per contro nostro, ti dispiace?- 

-Ohhh ma certo fratellino, tolgo subito il disturbo. Buonanotte Kiara! Kovu fai il bravo con lei!- e corse via.

Anche stavolta Kovu era stato preso alla sprovvista dalle ultime parole di sua sorella ma stavolta evitò di rispondere, in compenso divenne tutto rosso in viso, per fortuna che era buio e Kiara non poteva vederlo bene.

-Ehi guarda Kovu! Sono arrivate le lucciole, sembrano anche loro come delle stelle che si muovono intorno a noi.-

-Hai ragione Kiara, non trovi anche tu che sia tutto molto romantico?-

-Sono d’accordo- disse Kiara dando una leccatina sul muso a Kovu.

-Ehii! Vieni da questa parte amico qui ce ne sono tantissime, dai che ci facciamo una bella scorpacciata!-

-Nooo ma non è possibile! non si può rimanere un attimo in pace qui!- disse Kovu esasperato.-

-Hey Pumba vieni qui, guarda chi c’è a farci compagnia- disse Timon dopo aver visto la coppietta.

-Ohh, buonasera principessa Kiara, buonasera principe Kovu- disse Pumba mentre gli andava incontro.

-Timon, Pumba, mi state ancora spiando?- gli chiese Kiara leggermente indispettita.

-Oh no tesoro- le rispose Timon: - Siamo qui per uno spuntino notturno, e le lucciole hanno un sapore magnifico, perchè non provate anche voi ad assaggiarle?-

-Io passo volentieri- rispose Kovu mentre Kiara aveva una faccia disgustata.

-Oh bè tanto meglio, significa che ci sarà più cibo per noi!- disse Pumba mentre cercava di acchiappare una lucciola che gli svolazzava intorno. -Se solo queste stupide si decidessero a tenere la luce accesa invece che lampeggiare sarebbe molto più facile.- disse Timon mentre saltava per acchiappare una lucciola, mancandola però clamorosamente e stampando la faccia su una roccia.

-Ahia che male! chi ce lo ha lasciato un sasso qui?- Kiara scoppiò a ridere, e anche Kovu rideva sotto i baffi.

-Bhe? che c’è di tanto buffo? Non avete niente di meglio da fare voi due?- sbottò Timon.

-In realtà era quello che stavamo cercando di fare prima che arrivaste voi due a disturbarci...- disse Kovu ritornando serio

-Volete scusarci per qualche minuto voi due?- chiese gentilmente Kiara ai due amici.

-Ok ok, vi lasceremo da soli- disse Timon dando una gomitata all’amico Pumba che si stava ingozzando: -E’ strano, se ricordo bene non è la prima volta che una leonessa ci chiede di sloggiare per rimanere da sola con un altro leone, l’ultima volta che è successo questo ha portato a te Kiara!- e scoppiò a ridere -Coraggio Pumba andiamocene, lasciamo i due piccioncini da soooli...-

Stavolta anche Kiara era arrossita mentre sentiva le parole di Timon e Pumba che si allontanavano.

-Hem hem, bene ora siamo di nuovo da soli Kovu...- 

-Oh si, almeno fino a che qualcun altro non ci interromperà di nuovo, magari un elefante con l’insonnia, o una zebra col mal di pancia...-

-Asante sana cocco banane mehiu wip-

-O un babbuino rompiscatole magari- concluse Kiara

-Perfavore ditemi che è tutto uno scherzo- disse Kovu mettendosi la zampa in faccia dalla disperazione.

-Ohh guarda un po chi si vede nel bel mezzo della savana di notte, il piccolo Kovu e la piccola Kiara, allora com’è upendi? -

-Bhe in realtà volevamo tornarci, ma a quanto pare in questa savana tutti gli animali sono degli impiccioni....- sbottò Kovu

Kiara rise: - Ahahah, dai Kovu non prendertela, l’importante è che possiamo stare insieme, il resto non conta- e cominciò a strusciarsi con il compagno.

-Hai ragione Kiara, l’importante è poter stare vicino a te.- e ricambiò il gesto.

[Mmh sarà meglio che tolga il disturbo] pensò Rafiki, : - Ok ragazzi, vi lascio da soli, fate attenzione però ormai è già tardi, forse alla rupe potrebbero essere in pensiero per voi. Ci vediamo!- e se ne andò verso il suo baobab.

-Ha ragione Kovu, si è fatto tardi, non pensi che sia meglio tornare?- chiese Kiara al compagno.

-Ufff, va bene Kiara, come vuoi tu..-

E a quel punto si diressero camminando fianco a fianco verso la rupe dei re, non erano riusciti a stare da soli quella sera, ma sapevano che il loro tempo insieme era appena iniziato e ci sarebbero state tante occasioni per rimanere da soli.

I due arrivarono alla grotta e si addormentarono dopo la faticosa giornata uno di fianco all’altra, con Kiara che appoggiava la testa alla criniera di Kovu. Sui loro volti vi era stampato un enorme sorriso.

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Capitolo 4
*** Cambiamenti ***


Capitolo 4: Cambiamenti

 

La mattina seguente tutto il branco dormì un po’ di più rispetto al solito, la giornata precedente era stata veramente faticosa per tutti. Il primo a svegliarsi fu Kovu. Appena aprì gli occhi la prima cosa che vide fu la sua compagna che dormiva al suo fianco; sorrise, poi si alzò facendo attenzione a non svegliarla ed uscì dalla grotta, il sole era già sorto da qualche minuto e i suoi tiepidi raggi accolsero Kovu all’esterno. Il giovane leone fece un profondo respiro per riempirsi i polmoni della fresca aria del mattino, dopodiché si avviò verso la pozza dell’acqua per dissetarsi.

Mentre beveva Kovu sentì qualcuno avvicinarsi: -Ben svegliato Kovu- disse Simba mentre si avvicinava a lui. -Buongiorno Simba- rispose prontamente Kovu.

-Hai passato una bella nottata?- -Bhe, diciamo di si, ho dormito molto bene, grazie.-Concluse Kovu.

-Bene...- Continuò Simba - ... oggi dobbiamo decidere come organizzarci con i nuovi componenti del branco, siamo di più e questo è un bene, ma se non studiamo i compiti in maniera saggia rischiamo di avere problemi.-

-Sono d’accordo, sicuramente le ex leonesse esiliate potranno essere utili con la caccia, sono abituate a trovare cibo dove non ce n’è quindi qui per loro sarà una pacchia-

-Si, hai ragione, mi sembra una buona idea, vieni con me, andiamo a svegliare il branco.-detto questo Simba e Kovu tornarono alla rupe dove Simba con un ruggito richiamò fuori dalla grotta tutte le leonesse.

Kiara fu la prima ad uscire e corse incontro al suo compagno facendo le fusa; dopodiché uscì la regina Nala seguita da tutte le altre leonesse. Vitani uscì per ultima; Kovu notò che non sembrava molto riposata, pensò Kovu.

Le leonesse si sedettero in cerchio, qualcuna di loro era ancora un po’ assonnata e sbadigliava; Simba, Kovu, Kiara e Nala salirono in cima alla rupe e Simba cominciò a parlare: -Spero che abbiate dormito bene tutti, dopo ieri ve lo siete meritato un po’ di riposo, spero che anche i nuovi componenti del branco si ambienteranno presto. Ora ho alcune cose da dirvi: Il nostro numero è aumentato e quindi ho pensato che dobbiamo sfruttare questo fattore per rafforzare il branco, le nuove leonesse potranno essere molto utili per la caccia, ma troppe rischierebbero di farsi scoprire facilmente dalle prede, quindi ho pensato che potremmo formare due gruppi di caccia, in modo da diminuire la fatica, ma al contempo cacciare di più.-

-E’ un ottima idea Simba...-Intervenne Nala- ...così un gruppo potrà andare a caccia la mattina mentre le altre leonesse si riposano, mentre alla sera sarà l’altro gruppo a cacciare mentre il primo gruppo si riposa.-

-E’ proprio un ottima idea! degna di un grande re, papà!- disse Kiara entusiasta.

Simba sorrise alla compagna e alla figlia dopodiché continuò a parlare: -Ora dobbiamo decidere chi saranno le due leonesse a capo dei gruppi, penso che il primo gruppo possa essere guidato da Nala visto che fino ad adesso è stata lei a guidare le battute di caccia, mentre al secondo gruppo ci penserà.....-

-Simba...-lo interruppe Kovu -...Potrebbe essere Vitani a capo del secondo gruppo, è molto brava nella caccia, la conosco bene.- Dal volto di Vitani in un attimo sparì ogni traccia di stanchezza, sorrise in direzione del fratello e poi guardò il re aspettando di sentire la sua opinione.

-D’accordo Kovu, mi fido del tuo giudizio.- disse Simba sorridendo - Vitani te la senti di avere questo compito?- chiese poi alla giovane leonessa.

-Certamente sire, sarebbe un piacere per me- rispose subito Vitani sprizzando gioia da tutti i pori.

-Vedo che sei felice Vitani, ma per favore non chiamarmi sire, chiamami solo Simba-

-Ok Simba, lo farò- Concluse Vitani sempre più gioiosa.

-Bene! Abbiamo finito, oggi vi lascio la giornata libera, fate pure ciò che volete, dormite, cacciate, giocate. Da domani inizieremo con i nostri compiti- Concluse il re.

Detto questo le leonesse se ne andarono per conto proprio, alcune tornarono a dormire, altre andarono verso la savana per cercare di catturare qualcosa da mangiare.

Kiara si  avvicinò al padre e gli chiese: - Che bello papà, in questo modo il nostro branco sarà sempre più forte, e io in che gruppo di caccia sarò? Con Mamma o con Vitani?-

-Bhe.. mia cara, non sono ancora sicuro che tu sia pronta per cacciare con le altre leonesse, non prendertela tesoro, ma penso che devi ancora migliorare un po’...-

-Oh...Allora come farò a migliorare se non posso andare a caccia?- Chiese Kiara in modo sommesso.

-Non preoccuparti, con un professore come me imparerai ad essere una grande cacciatrice più in fretta di quanto impiega l’odore di Pumba a stendere una gazzella!- Le disse Kovu ridendo e facendo a sua volta scoppiare a ridere la sua compagna.

In quel momento Pumba stava cercando insetti con Timon, e al facocero fischiarono le orecchie: -Timon, mi fischiano le orecchie. Significa che qualcuno starà parlando di me!- 

-Pumba, Pumba, Pumba...- gli rispose Timon scuotendo la testa -Non crederai mica a questo genere di cose? e poi chi dovrebbe parlare di te?- -Mhh, forse hai ragione- Concluse Pumba tornando alla ricerca di insetti.

Intanto Kovu, Simba e Kiara continuavano a parlare: -Ve bene Kovu, sarai tu che aiuterai Kiara a migliorare nella caccia- Disse Simba facendogli l’occhiolino - Però vorrei anche che trovassi il tempo per aiutarmi nelle mansioni da re, così quando sarà il tuo turno saprai bene cosa fare.-

-Va bene Simba, alla mattina aiuterò Kiara mentre al pomeriggio starò con te, per te va bene tesoro?- disse Kovu rivolgendosi a Kiara.

-Ok Kovu, Cominciamo domani all’alba- gli ripose Kiara e se ne andò via; Kovu rimase un po imbambolato a fissarla mentre si allontanava, ma in quel momento arrivò Vitani:

-Ehi Kovu possiamo parlare un attimo da soli?- 

-Certamente. Facciamo due passi- E si incamminarono verso la savana

-Senti fratello, volevo ringraziarti per aver fatto il mio nome poco fa.- Disse Vitani sorridendo.

-Non devi ringraziarmi, probabilmente Simba avrebbe scelto te anche se io non avessi detto nulla- le rispose Kovu con affetto.

-Non importa voglio comunque ringraziarti, stanotte non ho dormito bene perchè non sapevo se sarei stata accettata dagli altri membri del branco, ma grazie a quello che è successo poco fa ora non ho più dubbi, farò di tutto per non deludervi- disse Vitani con sguardo determinato. 

-Sono felice che la pensi così- le rispose Kovu, allora Vitani gli diede una spinta giocosa:

-Dai, smettila di fare dei sentimentalismi, lo sai che con me non attacca, ora scappo, ci vediamo!-  e se ne andò via di corsa ridendo.

Kovu allora tornò alla Rupe dei re, il sole ormai era alto ma un venticello faceva in modo che il caldo non fosse opprimente. si coricò sotto un albero e decise di rimanere li un po’ a riposare.

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Capitolo 5
*** Giornata ***


Capitolo 5: Giornata

 

La giornata passò in fretta, Kiara la trascorse chiacchierando con le altre leonesse, Simba controllò i confini come se fosse un giorno di normale routine, Vitani andò a caccia e riuscì a catturare un cucciolo di gnu tutta da sola. Kovu rimase sotto quell’albero tutto il giorno a sonnecchiare e a pensare al futuro, un futuro che finalmente pareva roseo

Il giorno seguente Kovu si alzò presto, rimase qualche minuto ad osservare la compagna che dormiva di fianco a lui, poi le leccò la guancia per svegliarla e le disse: -Coraggio svegliati, una brava cacciatrice non deve poltrire.- 

Kiara aprì gli occhi e vide il compagno che la guardava, e dopo aver sbadigliato gli disse: 

-Buongiorno amore, non pensi che sia ancora un tantino presto? il sole non è ancora sorto e stanno dormendo tutti.-

-Prima cominciamo e prima avremo finito, e poi è meglio così, in modo da non disturbare quando le altre leonesse partiranno per la caccia del mattino-

-D’accordo, d’accordo, andiamo pure professore!- lo apostrofò Kiara sorridendo e strusciando la sua testa su quella del compagno.

I due leoni uscirono dalla grotta uno a fianco dell’altra con le code che si attorcigliavano, Simba era sveglio anche lui ormai e osservava sorridendo sua figlia e il suo compagno uscire dalla grotta.

Kovu condusse Kiara nel mezzo della savana qualche centinaio di metri distante da una mandria di gnu che si stava risvegliando dopo la notte.

-Bene Kiara, ora ti spiego alcune cose prima di iniziare, ti ho già mostrato come fare un agguato, devi fare sempre attenzione a respirare piano e sentire i terreno sotto le zampe per evitare i fare rumore, ora devi imparare qualcosa sulla tattica di caccia. Per prima cosa devi osservare la mandria e cercare di individuare l’elemento più debole, uno gnu malato, vecchio o un giovane separato dalla madre sono più facili da catturare. Dopodiché devi avvicinarti il più possibile restando sottovento in modo da non allarmarli col tuo odore, quando si caccia in gruppo è più facile perchè si può accerchiare la preda e attaccarla da più direzioni contemporaneamente, devi aspettare a partire fino a che non lo farà il capo del gruppo, a quel punto corri verso la preda con tutta la forza che hai e cerca di colpirla alla gola. non devi aver paura in quel momento perchè anche le prede messe alle strette potrebbero reagire. E’ tutto chiaro?-

-Emm... diciamo di si- gli rispose Kiara non molto convinta, Kovu sorrise: -Ahahah, non preoccuparti, ti può sembrare complicato all’inizio ma con la pratica ti verrà tutto naturale.-

Kiara sorrise al compagno, poi i due iniziarono ad avvicinarsi cercando di non fare rumore: 

-Allora Kiara, prima cosa individua la preda, quale pensi che sia meglio puntare?-

Kiara osservò la mandria e notò che c’era uno gnu che sembrava zoppicasse leggermente.

-Quello la che zoppica potrebbe andare?- chiese Kiara. -Ottima scelta, ora dividiamoci, io gli vado dietro, tu avvicinati più che puoi qui di lato, cerca di non allarmarli e quando vedi che io parto tu fai lo stesso.-

Kovu si allontanò, rimanendo basso e senza fare nessun rumore, Kiara cercò di imitarlo, fece un bel respiro e poi iniziò ad avvicinarsi cercando di non farsi ne vedere ne sentire.

Kovu la osservava da lontano, vide che rispetto all’ultima volta era migliorata e cercava di applicare i suoi consigli anche se faceva ancora qualche rumore leggero.

Per fortuna la mandria alla mattina non era molto attiva e non si era accorta di nulla.

Quando arrivarono in posizione Kovu partì all’attacco, in un battibaleno era già addosso allo gnu che però nonostante sembrasse ferito continuava a correre; anche Kiara aveva raggiunto lo gnu che Kovu stava rallentando, ma quando tentò di prenderlo non riuscì ad attaccarsi saldamente e scivolò giù dall’animale. Poco dopo anche Kovu dovette lasciare la preda perchè non riusciva ad atterrarla e stava esaurendo le forze.

Kiara diede una zampata stizzita sul terreno sollevando una nuvoletta di polvere: -Dannazione! Non ne combino mai una giusta, sono una frana, è tutta colpa mia se ci è sfuggito.-

-Kiara non prendertela, sei stata bravissima invece, tieni presente che anche quando un gruppo di leonesse esperte caccia l’attacco va a buon fine solo una volta su tre, e noi eravamo solo in due! L’importante è che hai capito come fare, ora se continuiamo in questo modo vedrai che riusciremo a catturare qualcosa.-

-Grazie...- disse Kiara sorridendo -Beh, diciamo che ho avuto un bravo maestro.- così saltò sul compagno atterrandolo scherzosamente e leccandogli il muso, e Kovu ricambiò il gesto.

Poi i due si alzarono e Kiara correndo via disse - Coraggio Kovu riproviamo, la pratica rende perfetti giusto?- -E’ questo lo spirito!- le rispose Kovu ridendo mentre la inseguiva.

I due continuarono fino a mattina inoltrata, alla rupe dei re Simba e Nala aspettavano il loro rientro.

Quando li videro arrivare Kovu stingeva in bocca la carcassa di un antilope.

Simba corse incontro ai due giovani con un espressione orgogliosa.

-Vedo che è andata bene la lezione- esordì Simba sorridendo.

-Ha fatto tutto Kovu, io ho solo dato una piccola zampa- rispose umilmente Kiara

-Dai non è così, mi hai aiutato molto e stai capendo bene come fare per diventare un ottima cacciatrice-

-Smettila Kovu, mi fai arrossire- concluse Kiara provocando una risata generale.

-Riposatevi pure adesso, dopo che le leonesse saranno tornate dalla battuta di caccia verrai con me Kovu, d’accordo?-

-Ok simba ci vediamo dopo- lo salutò Kovu mentre andava verso la rupe.

Il gruppo di caccia di Vitani tornò un paio di ore dopo, erano riuscite a catturare una grossa zebra. Kovu e Simba gli andarono incontro:

-Grande sorellina! veramente niente male per una battuta di caccia!-

-Ha ragione...-Continuò Simba -Ho fatto bene a seguire il tuo consiglio Kovu-

Alcune leonesse intervennero: -E’ vero Vitani è una cacciatrice nata, con lei è tutto più facile!-

-Dai smettetela tutti quanti, mi fate vergognare, pensiamo a mangiarcela questa zebra invece di parlare- concluse Vitani sorridendo.

Tutti quanti dopo essersi sfamati andarono a farsi una pennichella, mentre Simba e Kovu lasciavano la rupe.

Simba mostrò a Kovu tutti i confini del regno, gli spiegò come fosse importante controllare che non arrivassero intrusi per tutelare l’incolumità del branco: -In genere basta sentire l’odore di un maschio adulto per fare in modo che i predatori più piccoli, come le iene, siano alla larga, ma devi fare attenzione anche agli altri maschi adulti che potrebbero decidere di attaccar il branco per impossessarsene- Inoltre gli spiegò che era importante impedire che qualcuno cacciasse senza il permesso nel territorio. Gli spiegò anche come era importante che il sovrano non solo garantisse il benessere degli altri leoni ma di tutte le creature per evitare che le mandrie migrassero lasciandoli senza prede.

Simba e Kovu pattugliarono tutto il territorio fino a che il sole stava per tramontare, quindi rientrarono alla rupe dei re.

La prima giornata del nuovo branco era passata e tutti erano felici.

Il tempo passò, un anno dopo Kiara era ormai una brava cacciatrice e aveva iniziato ad andare a caccia nel gruppo di Vitani, le due leonesse erano diventate molto amiche.

Kovu era cresciuto ancora un po’ e la sua criniera si era infoltita ulteriormente, ormai era un bellissimo esemplare di maschio adulto, e molte leonesse erano invidiose di Kiara per questo.

La nuova giornata era iniziata come le altre ma nessuno immaginava ciò che sarebbe successo poche ore dopo.

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Capitolo 6
*** Terrore ***


Capitolo 6: Terrore

 

Sembrava una giornata come tante altre, Kiara era appena partita per la battuta di caccia mattutina con il gruppo guidato da Vitani, però la giovane principessa quel giorno non si sentiva molto bene, senza però capire la causa. Nonostante questo cercò di tenerlo nascosto alle altre leonesse.

Il gruppo aveva individuato un branco di bufali con un esemplare vecchio e debole.

Le leonesse si disposero in formazione, ma mentre si avvicinavano, Kiara inciampò in un ramo facendo rumore e mettendo in fuga le prede.

-Kiara fai più attenzione la prossima volta.- la riprese Vitani amichevolmente.

Le leonesse ripresero la cacciare, ma quando erano di nuovo sul punto di dare l’assalto a una zebra Kiara fece ancora rumore e anche questa volta gli animali fuggirono.

-Kiara! Ma che ti prende! Non fai mai questi errori normalmente, e tantomeno 2 volte di fila, Che cosa ti succede?- Le chiese l’amica Vitani preoccupata.

-Non lo so Vitani, oggi non mi sento tanto bene- rispose dispiaciuta Kiara.

-E perchè non ce lo hai detto subito? Saresti dovuta rimanere a casa a riposare e non venire con noi-

-Mi dispiace Vitani, vado a fare due passi, continuate pure senza di me-

-Vengo con te Kiara- le rispose subito Vitani -Ragazze tornate pure a casa, per oggi finiamo qui, ci rifaremo domani-

Le due leonesse si incamminarono discutendo tra di loro: -Kiara, io sono una tua amica, puoi dirmi tutto. C’è qualcosa che ti preoccupa?-

-No, te lo assicuro, non c’è nulla Vitani, mi sento solo un po’ stanca ma non capisco il perché-

Vitani la guardò un po storta, ma poi sul suo volto comparve un mezzo sorriso -Oh, forse so io perchè ti senti così...-

In quel momento, però, le due leonesse avvertirono un odore strano nell’aria, subito incominciarono a guardarsi intorno per capire cosa ci fosse -Vitani, lo senti anche tu? C’è qualcun altro qui intorno. Sembrano due leoni-

-Hai ragione, ma c’è qualcosa di strano. Io uno dei due mi sembra di conoscerlo...-

Kiara e Vitani durante la loro passeggiata erano finite troppo lontano da casa.

-Andiamocene Kiara! Torniamo in fretta alla rupe- Disse Vitani alquanto tesa.

-Ma come? Te ne vai già? Eppure non ci vediamo da tanto tempo. Non mi concedi neanche un saluto?-

Quelle parole fecero gelare il sangue di Vitani e Kiara. Era stata una leonessa a parlare, con un tono di voce veramente inquietante, ma ancora più inquietante per loro era stato sentire proprio quella voce, la voce di una leonessa che credevano morta.

-Zira! Non è possibile, sei morta! Fatti vedere!- Disse Kiara sfoderando gli artigli pronta a difendersi.

Le due leonesse si guardavano intorno nervosamente e la risposta non tardò ad arrivare -Ooh ma certo, basta chiedere e vi sarà dato-

Dall’erba alta sbucò fuori proprio Zira. Zoppicava dalla zampa posteriore destra molto vistosamente, tanto da non riuscire ad appoggiarla, ma era viva.

-Madre!!! Com’è possibile! Sei caduta nel fiume in piena, ti abbiamo visto sparire tra i tronchi!-

-Bhè, diciamo che l’inferno non era ancora pronto ad accogliermi. Sicuramente però sarà un posto perfetto per una traditrice come te!!-

-Che cosa pensi di fare Zira…- la sfidò Kiara -Non vedi in che condizioni sei? E’ inutile, non puoi fare nulla contro di noi. Sparisci! Ringrazia di essere ancora viva dopo quello che è successo un anno fa e dimentica la vendetta!-

-Mai!!- Ruggì Zira -E’ vero, ormai non posso più combinare molto, ma non sono sola- Concluse Zira con una risata malefica.

Kiara e Vitani si ricordarono del secondo odore che avevano sentito e cominciarono a guardarsi intorno preoccupate. Non vedevano nulla eppure le due leonesse si sentivano come se la sola presenza di quel leone sconosciuto le schiacciasse.

-Adesso puoi anche venire fuori- Disse Zira sogghignando.

In quel momento un grosso leone maschio si fece avanti. Bastò solo uno sguardo di quei suoi occhi verdi per pietrificare di paura le due leonesse.

-Kijani, ti presento Kiara, figlia di Simba e futura regina, e Vitani una delle sporche traditrici che mi ha voltato le spalle!-

-E così questa sarebbe la principessa? Proprio una bella leonessa.... sarebbe veramente un peccato se le capitasse qualcosa di brutto…- Disse Kijani in modo freddo e distaccato, al punto da essere veramente terrificante.

Kiara era terrorizzata dalla paura e non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, ed anche Vitani era nella stessa situazione.

-Ooh Kijani, mi piace il tuo modo di ragionare, per questo ti adoro, fa pure ciò che ritieni più giusto-

Appena Zira finì di dire queste parole Kijani partì puntando dritto a colpire Kiara.

-Kiara!!! Scappa!!!- Urlò Vitani con tutte le sue forze.

Ma Kiara era paralizzata dalla paura e non riusciva a muoversi. Chiuse gli occhi vedendo Kijani che le stava per saltare addosso, ma non sentì nulla.

Intanto Simba e Kovu stavano pattugliando il territorio poco distanti da li, quando sentirono delle urla venire dalla direzione di Kiara e Vitani.

-Sta succedendo qualcosa laggiù, Kovu, Sbrighiamoci!-

Kiara non aveva il coraggio di guardare cosa stesse succedendo, quando ad un tratto qualcosa di caldo le cadde sul viso.

Allora si fece forza e lentamente aprì gli occhi trovandosi davanti una scena terribile: Vitani si era frapposta tra lei e Kijani per proteggerla e le zanne del leone erano affondate nel collo dell’amica mentre Il sangue della leonessa colava copiosamente sul suo viso.

Le sembrò che il mondo si stesse sbriciolando sotto le zampe, non riusciva e non voleva credere a ciò che i suoi occhi stavano vedendo.

-VITANI!!!!!!!!- Gridò disperata -No ti prego! Non può finire così!-

Kijani lasciò la presa e Vitani cadde in un lago di sangue.

-Vitani no! Resisti ti prego! Non lasciarmi!- disse Kiara abbracciando l’amica, cercando di bloccare disperatamente l’emorragia e piangendo tutte le lacrime che aveva in corpo.

-Ki..Kiara, scappa, ormai non è solo la tua vita che devi proteggere. Scappa ti... ti prego...- sospirò Vitani mentre la sua vita si spegneva per sempre.

-Che stupida.... Se fosse scappata forse avrebbe potuto salvarsi… invece si è sacrificata per te- Disse Kijani sempre in modo freddo, mentre le sue fauci ancora sporche di sangue lo rendevano mostruosamente terrificante.

-Purtroppo il suo gesto non è servito a nulla, la mia preda sei ancora tu!-

Kiara piangeva ancora, incapace di qualsiasi reazione, ora non era più la paura a bloccarla ma la disperazione; Kijani era pronto per colpirla; Zira, in disparte, rideva; Kiara era ormai come isolata da ciò che le stava succedendo intorno, sprofondata in un vortice di dolore.

Proprio quando tutto sembrava finito un ruggito riecheggiò nella savana.

-Cosa sta succedendo! Lasciate stare Kiara e Vitani- Gridò Simba mentre giungeva in corsa seguito da Kovu.

-Kiara! Vitani! Cosa è successo?- chiese subito Kovu.

Kijani si allontanò da Kiara e mise gli occhi su Simba -Così tu sei il famoso Simba di cui ho tanto sentito parlare. Sai, volevo farti una sorpresa, ma visto che sei già arrivato penso che non ce ne sia più bisogno...-

-Chi sei? Che cosa ci fai nel mio regno? E chi ti avrebbe parlato di me?- chiese Simba mostrando le zanne.

-Sono stata io! Ci si rivede ancora una volta, eh Simba?-

Zira si fece avanti, Kovu e Simba non avrebbero mai creduto di poterla rivedere ancora viva.

-Zira!! Come hai fatto a sopravvivere?!- Chiese Kovu mostrando i denti a quella che una volta avrebbe chiamato madre.

-Oooh ma come siete noiosi, fate tutti sempre la stessa domanda. Dimenticatevi di me, ora avete altro a cui pensare mi sembra... vero Kijani?-

Simba disse rivolto a kovu - Corri! Porta Kiara e Vitani al sicuro. A lui ci penso io!-

-Simba io ti vogl...- Simba interruppe Kovu, lanciandogli un occhiataccia -Muoviti fai come ti ho detto! E’ un ordine!-

Kovu non ribattè, ma mentre si avvicinava a Kiara e Vitani iniziò a rendersi conto di quello che era successo.

-VITANI!!! Vitani! Rispondimi!! Kiara! Kiara! Che cosa è successo?!- Kiara era ancora sconvolta e non riusciva a far altro che piangere.

Kovu non voleva credere a ciò che stava vedendo: la sorella era senza vita, distesa in un lago di sangue. Avrebbe voluto correre e aggredire quel misterioso leone, ma Simba gli aveva ordinato di portare Kiara al sicuro.

Quei due si stavano già studiando. Fece appello a tutta la sua volontà per non disobbedire agli ordini del re.

-Ho sentito dire che sei forte Simba, sconfiggerti e prendere il tuo regno mi darà una soddisfazione ancora più grande, ahahaha-

-Non cantare vittoria troppo presto...-

Kovu si caricò sulle spalle il corpo di Vitani e aiutò Kiara ad alzarsi -Coraggio Kiara, fatti forza, dobbiamo allontanarci subito da qui-

I due giovani leoni iniziarono ad allontanarsi mentre il combattimento tra Simba e Kijani era iniziato.

Kijani combatteva in modo spregiudicato, tanto da farsi colpire più volte dagli artigli di Simba, ma quei colpi sembrava che non venissero neanche avvertiti da Kijani. Se Simba riusciva a colpirlo tre volte Kijani mandava a segno un solo colpo nel frattempo, ma colpiva veramente duro.

Intanto Kovu aveva accompagnato Kiara in un luogo sicuro, poggiò il corpo di Vitani e disse -Resta qui, io vado ad aiutare Simba. Kiara tra le lacrime riuscì solo a mormorare -Fai attenzione!- mentre osservava il compagno allontanarsi di corsa.

Kovu tornò indietro più veloce che poté. Quando arrivò, vide che Simba era appena stato atterrato da Kijani -Simba mi deludi veramente. Mi aspettavo molto di più da te...- disse Kijani sempre con la sua caratteristica freddezza.

In quel momento giunse Kovu che saltò addosso a Kijani togliendolo di dosso al re. 

-Assassino!!!! Come hai potuto uccidere mia sorella!- Gli gridò contro Kovu con tutta la rabbia che aveva in corpo. Quelle parole sconvolsero anche Simba che non si era ancora reso conto dell’accaduto.

-Ohh così quella leonessa era tua sorella? Mi dispiace veramente tanto… sai non avrei mai voluto che fosse versato il sangue del mio sangue inutilmente...-

-Ma che cosa vai blaterando tu, sporco assassino!!- Continuò ad urlargli contro Kovu.

-Ahahah- rise Kijani -Non lo hai ancora capito? Guarda un po’ i miei occhi non ti ricordano nulla?-

Kovu guardò negli occhi il suo avversario. Aveva due iridi verdi esattamente come le sue; Vitani; sangue del suo sangue. Capì cosa stesse cercando di dirgli, ma non voleva credergli -Tu non puoi essere mio padre! La mia famiglia è il branco di Simba. Io non ti conosco, sei solo un assassino!-

-Ahahah, vedo che hai afferrato il concetto, bhe non credere che anche se sei mio figlio avrò dei riguardi nei tuoi confronti. A meno che tu non voglia passare dalla mia parte...-

-Mai!!!- Gli gridò contro Kovu scagliandosi su di lui.

Kovu iniziò a lottare, ma i suoi colpi non riuscivano ad andare a segno, la rabbia in lui gli offuscava le idee e i suoi assalti erano estremamente prevedibili.

In quel momento Simba si rialzò e intervenne nella lotta.

Kijani, essendo in inferiorità numerica, decise di ritirarsi e scappò oltre il confine delle terre del branco, nelle sue terre del vento. -Venitemi ad affrontare, coraggio!- Li sfidò da lontano.

Simba stava per inseguirlo ma Kovu lo fermò -Simba, non possiamo inseguirlo! Conosco troppo bene Zira, se facessimo come dice rischieremo di cadere in una trappola. Non conosciamo il loro territorio, non possiamo permettercelo!-

-Dannazione!- gridò Simba distruggendo un tronco con una zampata. Era veramente infuriato, non solo si era fatto atterrare da Kijani rischiando grosso, ma se Kovu non lo avesse bloccato sarebbe probabilmente finito in una trappola. Eppure era Kovu che aveva perso la sorella quel giorno, non lui. Osservò lo sguardo di Kovu, era fisso all’orizzonte e stringeva la presa della zampa tanto da ferirsi con le unghie, ma riusciva a mantenere il controllo.

-Torniamo indietro Simba, recuperiamo Kiara e Vitani. Sono nascoste tra gli alberi poco distanti da qui, vai avanti. Io devo rimanere un attimo da solo-

Simba si incamminò, mentre Kovu rimase qualche minuto a riflettere in quel luogo.

All’improvviso iniziò a ruggire e colpire ciò che rimaneva del tronco rotto da Simba con tutta la sua forza 

-Vitani! Pagheranno per quello che ti è successo. Te lo prometto!- Mentre si sfogava la disperazione per la perdita delle sorella e la rabbia per non aver potuto far niente per evitarlo, scesero come lacrime, che iniziarono a bagnargli il volto. I suoi colpi continuarono furiosamente ad infierire sul legno, fino a che, con un ultima zampata, ridusse in polvere ciò che ne rimaneva.

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Capitolo 7
*** Lacrime ***


Capitolo 7: Lacrime

 

Simba aveva appena raggiunto il luogo indicatogli da Kovu, Kiara ormai aveva smesso di piangere, ma era ancora sconvolta per quello che è successo, e il suo sguardo vagava perso nel vuoto.

Vide suo padre entrare e gli corse incontro abbracciandolo.

-Papà... mi dispiace tanto.. è tutta colpa mia ..è morta per proteggermi..-Spiegò Kiara singhiozzando.

-Kiara, non è colpa tua, gli unici responsabili sono quel mostro e Zira, tu non hai alcuna colpa- le rispose il padre strofinandosi a lei con la criniera.

-E Kovu? Dov’è? Perchè non è qui? ti prego dimmi che sta bene!- Iniziò a incalzarlo Kiara preoccupata.

-Calmati, è tutto a posto, Kijani si è ritirato, Kovu voleva solo stare qualche minuto da solo-

-Devo andare da lui, devo parlargli!- Disse Kiara asciugandosi le lacrime e cercando di andarsene.

-Fermati! E’ meglio lasciarlo da solo a sfogarsi, sono sicuro che gli farà bene, se c’è qualcun altro con lui sicuramente si tratterrà, è fatto così, ma è giusto che si liberi dopo ciò che è successo.-

Kiara si fermò immediatamente, Simba si caricò sulle spalle Vitani:- Vieni torniamo alla rupe adesso.-

Il re e sua figlia si avviarono, mentre erano in cammino li raggiunse Kovu, Kiara notò che aveva ancora gli occhi lucidi ma non disse nulla, si limitò a camminare al suo fianco in silenzio.

Arrivati a casa spiegarono a tutti ciò che era successo, ogni membro del branco era distrutto, molte leonesse piangevano, e anche Timon, Pumba e Zazu erano sconvolti.

Kovu stesso scavò una buca, non volle nessuno ad aiutarlo, seppellì il corpo della sorella da solo, dietro alla rupe dei re, e alla fine mormorò: -Riposa Vitani, ora sei in cielo insieme ai grandi re del passato, veglia anche tu su di noi.-

Rimase qualche minuto coricato a fianco della sorella per poi tornare dal resto del branco.

Kiara si avvicinò a lui: -Kovu non so davvero come dirti quanto mi dispiaccia. Se non fosse stato per me Vitani sarebbe ancora qui...-

-Non dirlo neanche per scherzo, non devi sentirti in colpa, l’unico colpevole è quel mostro! Dobbiamo farci forza adesso ed andare avanti, lui è ancora la fuori, non possiamo abbassare la guardia, non devono ripetersi mai più queste tragedie.-

Kiara non credeva alle sue orecchie, era Kovu che stava cercando di consolarla quando in realtà lui più di tutti doveva essere distrutto dalla morte della sorella. Kiara capì i sentimenti del compagno e cominciò a strusciare la sua testa sulla sua folta criniera.

In quel momento arrivò anche Simba: -Kovu, Hai dimostrato di essere veramente maturo e saggio oggi, persino più di me; mi hai salvato la vita 2 volte, con la forza scacciando Kijani e con l’intelligenza quando stavo per inseguirlo senza pensare alle conseguenze.-

Kovu ascoltava le parole di Simba in silenzio, non sapeva cosa rispondere e in quel momento non aveva neppure intenzione di farlo.

-Ho anche sentito adesso quello che hai detto a Kiara, ora non più alcun dubbio, penso che ormai sia giunto il momento per te di prendere il mio posto.-

Kovu non si aspettava quelle parole: -Ma Simba tu sei ancora perfettamente in grado di svolgere il tuo compito di re!- 

-E’ vero, sarei ancora in grado, ma oggi mi hai dimostrato che tu sei già un re migliore di quanto io possa essere. Ora abbiamo bisogno che il branco sia forte, e quindi c’è bisogno del leader migliore possibile, e quello sei tu.-

Kovu era titubante, sapeva che sarebbe dovuto succedere a Simba un giorno, ma non si aspettava che quel giorno fosse così presto; poi si ricordò delle parole che disse a Simba il giorno che si uni al branco: <...farò in modo di non deluderti mai...> non poteva tradire la fiducia che Simba riponeva in lui, non c’era tempo per essere insicuri, era arrivato il suo momento quindi rispose sicuro: -Grazie Simba. Farò in modo di essere sempre all’altezza, ma voglio che tu rimanga al mio fianco sempre per consigliarmi-

-Ai suoi ordini, vostra maestà- Disse Simba inchinandosi.

Kovu si avvicinò a lui e lo fece alzare: -Simba, non hai mai voluto essere chiamato in quel modo e nemmeno io voglio che tu lo faccia- 

Detto ciò i due leoni si scambiarono un lungo abbraccio; quando si separarono Simba indicò a Kovu la cima della rupe, Kovu salì con passo deciso e una volta giunto in cima ruggì con tutta la sua forza in modo che chiunque nelle terre del branco e anche oltre i confini potesse sentirlo. Il regno di Simba era finito, quello di Kovu era appena iniziato.

 

Nel frattempo, nelle terre del branco di Kijani, Zira stava leccando le ferite subite dal leone durante il combattimento.

-Così quei due non hanno abboccato alla nostra trappola, sono più furbi di quanto credessi...- disse Zira.

-Più che di Simba io mi preoccuperei di Kovu, li ho visti da lontano, è lui che ha fermato Simba che stava venendo dritto verso di noi.-

-Kovu? tzk! E’ solo un debole, e un traditore, Io voglio che sia Simba a morire per quello che è successo a Scar, è un peccato che oggi non sia andata bene abbiamo perso un ottima occasione- 

-Kovu è comunque sangue del mio sangue, meglio non sottovalutarlo. Simba non mi interessa più. Scommetto che anche lui ha capito di non potermi tenere testa, ora per impossessarmi del suo regno devo uccidere Kovu!- disse sempre in modo freddo Kijani.

-E il nostro accordo? Tu avresti dovuto eliminare Simba per me e in cambio io ti avrei aiutata!- le ringhiò Zira.

-Ah si?-Kijani diede una zampata a Zira facendola volare lontano, poi si avvicinò a lei: -Bhe allora devo dire che sei tu che non hai rispettato il nostro accordo, nelle tue condizioni non mi puoi essere di nessun aiuto, sei inutile, non mi servi più.-

Detto questo spinse la sua zampa sulla gola di Zira impedendole di respirare.

Zira osservava quegli occhi verdi che un tempo la fecero innamorare, ora la terrorizzavano, non riusciva a credere a ciò che stava succedendo.

-Ch..che cosa fai... sei un.. essere spregevole... Scar... a...iu..ta....-

Dopo poco Zira smise di respirare, Kijani la osservava con il suo solito sguardo freddo, sempre impassibile anche nelle situazioni più terribili, è questo che lo rendeva così terrificante. 

-Pensavi di potermi usare, ma ti sbagliavi di grosso, io non ho bisogno di nessuno! Kovu preparati, la prossima volta che ci incontreremo io mi prenderò il tuo branco.-

 

Un paio di ore più tardi alla rupe dei re, Kiara tornò da Kovu perchè doveva parlargli di una cosa importante.

Kovu era nella caverna che riposava, ma non dormiva. Kiara gli si avvicinò e si sdraiò al suo fianco.

-Kovu, c’è un altra cosa di cui voglio parlarti, avrei preferito farlo in un momento migliore ma penso che questa cosa possa tirarti su un po di morale.-

-Che c’è Kiara? dimmi pure.-

-Vedi stamattina io e Vitani, prima che accadesse ciò che è accaduto, stavamo parlando perchè non mi sentivo molto in forma, ma non capivo il perchè. Però Vitani penso che lo avesse intuito, e con le sue ultime parole l’ha fatto capire anche a me.-

Kiara aveva ripensato alle ultime parole di Vitani, sul momento non vi aveva dato peso data la situazione, ma ora erano chiare nella sua testa:

Kovu non sapeva cosa aspettarsi, ma Kiara subito gli disse sorridendo: -Sono incinta!-

Sul volto del leone prima comparve un espressione di grande stupore, che subito divenne gioia immensa, balzò in piedi e iniziò a saltare come un matto e a gridare di gioia, poi andò da Kiara, e iniziò a fare le fusa: 

-Kiara, è una notizia magnifica, sono al settimo cielo, non posso descriverti a parole quanto... quanto.. io sia felice- detto questo Kovu iniziò a piangere, la felicità immensa si mischiava con la tristezza, e non riuscì più a trattenersi. Kiara si sedette di fianco a lui, e vi rimase tutta la giornata, fino a che non fu sera e i due si addormentarono fianco a fianco.

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Capitolo 8
*** Futuro ***


Capitolo 8: Futuro

 

Erano passati circa 3 mesi da quei terribili avvenimenti, era pomeriggio inoltrato, Kovu quel giorno era irrequieto, camminava avanti e indietro fuori dalla grotta della rupe, da li a poco Kiara avrebbe dato alla luce i suoi figli; Simba era seduto anche lui fuori, era preoccupato anch'esso per la figlia e i nipoti, ma vedere Kovu che si comportava in quel modo lo fece sorridere.

-Kovu, stai tranquillo, andrà tutto bene, la nascita è una cosa naturale.- 

-Come mi puoi chiedere di calmarmi in un momento del genere? Nessuno sa cosa potrebbe accadere, qualcosa potrebbe andare storto! Io... io non posso rimanere calmo!-Gli rispose Kovu riprendendo a fare avanti e indietro ancora più rapidamente di prima.

 A Simba scappò una piccola risata: -Hai ragione, anche io quando ero nella tua situazione mi comportavo allo stesso modo, ma proprio perchè ci sono già passato so che è inutile preoccuparsi tanto.- Concluse Simba mentendo, in realtà era preoccupato anche lui, ma non lo dava a vedere.

Proprio in quel momento Nala uscì sorridente dalla grotta, Kovu e Simba le corsero subito incontro -E’ andato tutto benissimo, ora potete entrare-

Nel sentire quelle parole la tensione svanì e Kovu divenne euforico. -Zazu va subito a chiamare Rafiki, dobbiamo preparare la cerimonia di presentazione- disse al maggiordomo reale -Vado subito Sire- Rispose Zazu, inutilmente però, visto che Kovu era già corso dentro la grotta prima ancora di sentire la risposta.

Nella grotta Kovu individuò subito Kiara; teneva tra le zampe tre piccole palle di pelo, Sul volto di Kovu comparve un sorriso enorme, si avvicinò alla compagna e le fece le fusa strusciando la testa con la sua.

-Amore, sono stupendi! Sono al settimo cielo!- disse Kovu orgoglioso.

-Sono figli tuoi, non poteva essere diversamente caro- Gli rispose Kiara sorridendo.

-Ma che dici, è tutto merito tuo, hai fatto tu tutto il lavoro.- 

-Hahaha, bhe in effetti non è che hai tutti i torti- gli rispose Kira ridendo.

-Allora me li presenti?- Chiese impaziente Kovu alla compagna. Kiara sorrise e iniziò a parlare: -Questo qui dal pelo scuro è il primogenito- indicando un cucciolo dal pelo dello stesso colore del padre e con un ciuffetto di criniera nerissima sulla testa -Poi lui è il secondo- Disse indicando un cucciolo che aveva il pelo dello stesso colore della madre e un ciuffetto di criniera marrone sulla testa -Infine questa è l’ultima nata, è una femminuccia- Concluse mostrando al compagno la cucciola che aveva il pelo biondo chiaro, simile a quello della nonna Nala.

-Due maschi e una femmina, è magnifico amore, hai già pensato a qualche nome?- chiese Kovu alla compagna, sempre sorridendo.

-Per i due maschi mi piacevano Riku per quello scuro e Sora per l’altro, per la femmina invece volevo sapere che nome piacerebbe a te...-

Kovu guardò Kiara, sembrava che gli stesse leggendo nel pensiero, in realtà c’era un nome che avrebbe voluto assolutamente usare: - Mi piacciono quei due nomi, per lei invece...- Kovu fece una pausa.

-Ho capito nome vuoi usare, per me va benissimo- Lo anticipò Kiara.

Kovu sorrise alla compagna poi si avvicinò ai cuccioli e li leccò uno per volta:

-Benvenuto al mondo Riku! Benvenuto al mondo Sora! Benvenuta al mondo...Vitani!- 

Kovu salutò la compagna con le fusa e poi uscì dalla grotta per permettere alla compagna di riposare meritatamente. Ad aspettarlo c’era Simba

-Complimenti Kovu, ora sei padre anche tu! Sono molto fiero di entrambi!- 

-Grazie, sono 2 maschi e una femmina, li abbiamo chiamati Riku, Sora e Vitani-

Sul volto di Simba comparve un espressione un po’ preoccupata.

-Due maschi... tu sai vero questo cosa significa?-

Kovu camminò versò la cima della rupe -Lo so, significa che solo uno di loro diventerà re...-

-E’ una situazione difficile, dovrai essere molto attento nel gestirla, sappiamo entrambi cosa è successo l’ultima volta-

-E proprio per questo io so già cosa fare!- Rispose Kovu guardando l’orizzonte - Dal passato si può sempre imparare qualcosa, me lo dicesti tu quando mi preparavi ad essere re, se dipendesse da me nominerei entrambi miei eredi e li farei governare insieme, ma le tradizioni esistono per un motivo, se io facessi così dopo la loro morte i loro eredi sarebbero ancora in lotta tra di loro. purtroppo l’erede deve essere solo uno- 

Kovu fece una pausa, poi si voltò verso Simba e riprese a parlare: -Ma nulla mi vieta di educarli allo stesso modo! li crescerò entrambi per governare, e anche se solo Riku sarà re avrà sempre il fratello al suo fianco che lo consiglierà come suo pari. E naturalmente non mi dimenticherò di Vitani, la crescerò in modo che possa essere una grande cacciatrice e il suo ruolo sarà di grande rilievo all’interno del branco-

L’espressione preoccupata sul volto di Simba era scomparsa, aveva insegnato proprio bene a Kovu come governare, e ciò lo rendeva fiero.

-A parole sono bravi tutti, ma io ho piena fiducia in te e so che non mi deluderai- Disse Simba dando una pacca sulle spalle a Kovu e poi allontanandosi verso la grotta per andare a fare la conoscenza dei suoi nipoti.

Kovu tornò ad osservare l’orizzonte, il suo regno, il sole stava ormai tramontando, e una brezza gli scompigliò la criniera, era stato un giorno felicissimo quello, ma sapeva bene che non poteva abbassare la guardia, il pericolo era ancora la fuori, l’assassino di sua sorella, nonché suo padre, era ancora vivo, e ora lui aveva anche una famiglia da proteggere. Promise a se stesso che avrebbe fatto di tutto per impedire che gli accadesse qualsiasi cosa di male, dopodiché ruggì forte per ricordare a tutti che quello era il suo regno e che lui avrebbe fatto di tutto per difenderlo.

Il giorno seguente ci fu la presentazione dei 3 cuccioli, tutti gli animali erano riuniti sotto la rupe per salutare la nascita dei 3 principi, Un giorno di festa finalmente, come non ce ne erano da tanto tempo.

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Capitolo 9
*** Sole ***


Capitolo 9: Sole

 

Nelle terre di Kijani, nel frattempo, una leonessa si stava apprestando a incontrare il re per portargli le ultime notizie; entrò nella grotta lentamente come se il solo pensiero di dover incontrare il suo re la terrorizzasse.

-Sire... ho sentito nuove notizie riguardo le terre del branco, pare che il re Kovu sia diventato padre...-

La leonessa si guardava ancora intorno ma non riusciva ad individuare Kijani, quando ad un tratto il leone le saltò davanti spaventandola con il suo solito sguardo, e i suoi occhi verdi e penetranti.

-Bene bene, così ora sono diventato nonno, che felicità...- disse ironicamente Kijani con il solito tono di voce freddo e distaccato.

-Sarebbe un vero peccato se quei cuccioli diventassero un peso da difendere per il re, non pensi anche tu?- continuò Kijani rivolgendo lo sguardo direttamente alla leonessa terrorizzandola ancora di più.

-Adesso sparisci dalla mia vista prima che mi venga voglia di fare un po di allenamento al combattimento.- Concluse facendo scappare in fretta la povera malcapitata.

A quel punto Kijani tornò nel suo giaciglio da cui poteva tenere d’occhio tutta la grotta e disse fra se e se: 

-Preparati figlio, presto tornerò a farti visita.-

 

Intanto il tempo passò ancora, dopo un paio di mesi i cuccioli si apprestavano ad uscire per la prima volta dalla grotta ed andare ad esplorare il mondo esterno.

Sora era il primo ad essersi svegliato, dei tre cuccioli era il più vivace, e aveva gli occhi marroni dello stesso colore della madre e del nonno Simba.

Il piccolo dopo essersi alzato non vedeva l’ora finalmente di uscire, così cercò di svegliare i fratelli

-Ehi Riku! Vitani! Dai alzatevi oggi finalmente potremo uscire dalla grotta non siete eccitati?-

-Sora....- disse Riku sbadigliando -...è ancora presto, voglio dormire, tanto fino a che non farà chiaro i nostri genitori non ci daranno il permesso di uscire- 

Il primogenito di Kiara e Kovu era, al contrario del fratello, molto tranquillo, e aveva gli stessi occhi del padre.

-Ooooh che noia che sei! Vitani tu che dici invece?-

-Dico che Riku ha ragione, anche io non vedo l’ora di uscire ma finchè non sarà chiaro non possiamo, quindi tanto vale che ti rimetti a dormire anche tu- e detto questo diede una leccatina alla guancia del fratello; lei dei tre cuccioli era la più dolce con tutti, e aveva due occhi azzurri chiari come il ghiaccio.

-Uffa però che noia, io non riesco più a dormire... ehi! Mi è venuta un idea per passare il tempo.-

Sora si mise in posizione di agguato puntando il fratello maggiore che sonnecchiava ancora, Vitani osservava la scena cercando di non ridere.

Sora spiccò un balzo e atterrò addosso al fratello svegliandolo con un bello spavento.

-Sora! Questa me la paghi!- gli ringhio scherzosamente il fratello

-Ah si? Fatti sotto!- lo invitò il fratello.

i due iniziarono a giocare alla lotta, senza rendersi conto però che stavano svegliando mezzo branco con il rumore che facevano.

-Ehi voi due vi rendete conto di che ore sono?- disse Kovu avvicinandosi a loro dopo essere stato appena svegliato.

-Scusaci papà, è che sono troppo felice che oggi per la prima volta usciremo dalla grotta e non riuscivo a dormire.-

Kovu iniziò a ridere vedendo la faccia dispiaciuta del figlio: -Ti capisco figliolo, che ne dite se uscissimo adesso così possiamo vedere il sole sorgere insieme?-

I tre cuccioli sorrisero subito sentendo quelle parole ma il più felice sembrava Sora che iniziò a saltare e a dire:- Si! si! si! Dai papà andiamo subito!- senza rendersi conto di aver così svegliato l’ultima metà di branco che ancora dormiva.

-Ok ok, calmati adesso piccolino, coraggio seguitemi tutti e tre-

Kiara guardava la scena divertita vicino all’ingresso della grotta, Kovu la salutò strusciando la testa e facendo le fusa, e lei fece lo stesso con i suoi tre cuccioli: -Fate come dice vostro padre mi raccomando.- -Si mamma!- risposero in coro i tre cuccioli.

Kovu portò i figli in cima alla rupe dove videro il sole che sorgeva sulle terre del branco.

-E’ bellissimo!- disse Vitani per prima -E’ vero! non vedo l’ora di esplorare tutto- rispose Riku sorridendo.

Kovu sorrideva a sua volta guardando i tre figli poi iniziò a parlare: - Tutto ciò che vedete illuminato dal sole è il nostro regno, è compito nostro tutelarlo e proteggerlo, ora io sono re ma un giorno non ci sarò più e voi dovrete prendere il mio posto, questo è il cerchio della vita che da sempre si ripete e per sempre continuerà a farlo.-

-Ma papà, solo Riku sarà re vero?- chiese Sora con un espressione interrogativa.

-E’ vero tesoro...- rispose il re facendo una carezza al figlio -ma re non è altro che una parola, io voglio che voi governiate tutti insieme, senza che nessuno si senta superiore, Riku sarà re, tu Sora gli sarai sempre a fianco e lo consiglierai come suo pari, mentre Vitani diventerà una grande cacciatrice e sarà a capo del gruppo di caccia.-

Detto questo prese i suoi figli e li abbracciò facendo le fusa, poi proseguì: -Sapete un tempo c’erano in questo branco due fratelli che erano i figli del re, il maggiore era destinato a divenire re e il minore divorato dall’invidia iniziò ad odiare il fratello, non voglio che questo accada tra di voi per questo desidero che voi vi consideriate sempre come pari e io vi tratterò di conseguenza.-

Kovu lasciò andare i figli, che gli sorridevano, sembrava che avessero capito ciò che voleva dirgli e questo lo rassicurava.

-Ora andate pure, ma fate attenzione, non allontanatevi dalla rupe, oltre i confini ci sono altri leoni cattivi che potrebbero aggredirvi, se vedete qualcosa di strano tornate subito a casa!-

-D’accordo papà, dai ragazzi andiamo!- disse Sora saltellando come al solito

-Va bene, ciao papà! A dopo!- lo salutarono Vitani e Riku.

Mentre i cuccioli scendevano dalla rupe incrociarono un leone che saliva: -Oh ciao nonno!- lo salutò in fretta Sora -.. noi stiamo andando a giocare, ci vediamo dopo!- 

-Ciao cuccioli, a più tardi!- li salutò Simba, avviandosi verso la cima della rupe dove era rimasto il re.

Kovu sentì i passi del vecchio re avvicinarsi e lo salutò:- Ben svegliato Simba- 

-Grazie Kovu, diciamo che ho dei nipoti un po’ rumorosi.- disse ridendo Simba.

-Da quanto tempo eri nascosto ad ascoltarci?- gli chiese Kovu

-Ahaha te ne eri accorto eh! Bhe diciamo che ho sentito abbastanza per potermi non preoccupare più del futuro dei miei nipoti- Concluse sorridendo e dando una pacca sulle spalle a Kovu prima che i due scendessero dalla cima della rupe dei re.

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Capitolo 10
*** Nonno ***


Capitolo 10: Nonno

 

I 3 cuccioli erano appena scesi dalla rupe, e iniziarono a guardarsi intorno esplorando con lo sguardo un mondo che per loro era tutto nuovo.

-Che meraviglia! Da che parte andiamo? Voglio esplorare tutto!- Disse Sora eccitatissimo come al solito.

-Stai calmo, avremo tutto il tempo per esplorare, però papà ci ha detto di non allontanarci troppo dalla rupe- rispose Riku.

-Già, non voglio avere niente a che fare coi leoni cattivi di cui ci ha parlato- Concluse Vitani.

-E va bene, da qualche parte dovremo pur iniziare, esploriamo qui intorno alla rupe- Disse rassegnato Sora.

I tre leoncini cominciarono ad esplorare i dintorni della rupe, per loro era tutto strano visto che era la primissima volta che mettevano le zampe fuori dalla grotta, dopo un oretta i principini erano arrivati vicino alla pozza dell’acqua dove videro per la prima volta tanti tipi di animali, le zebre, gli gnu, le antilopi. Si stavano divertendo un sacco a fare tutte queste piccole scoperte.

-Fermiamoci un attimo qui, sono stufa di esplorare, ora voglio fare la lotta.- disse Vitani mettendosi in posizione d’attacco di fronte ai due fratelli.

-Ahahah, tu vuoi lottare, ma sei una femmina non hai possibilità contro nessuno di noi- La prese in giro scherzosamente Sora.

-Forse è vero, ma contro un pappamolle come te qualche possibilità ce l’ha- rispose Riku scoppiando a ridere

-Ehi non sfidarmi, ti ricordi cosa è successo stamattina?-

-Ah si, mi sei saltato addosso mentre dormivo, molto difficile.- continuò a scherzare Riku ridendo sotto i baffi

-Allora facciamo il secondo round che ne dici?- lo sfidò Sora mettendosi in posizione.

-Forse è meglio che fai più attenzione invece-

Sora non capì subito cosa gli volesse dire il fratello ma di colpo si ritrovò atterrato dalla sorella, Riku scoppiò a ridere- Ahahah, visto, avevo ragione, contro di te anche Vitani può farcela!-

-Non vale ero distratto!- sbottò offeso Sora; Riku stava ridendo come un pazzo quando si ritrovò anch'esso atterrato dalla sorellina.

-Che cosa stavi dicendo fratellone- lo riprese subito Sora mentre tutti e 3 i leoncini iniziarono a ridere.

Intanto qualcuno, non lontano da loro, si stava avvicinando nell’erba alta. Alla pozza la mandria di zebre aveva notato la sua presenza e si mise subito in moto insieme a tutti gli altri erbivori.

I 3 leoncini vedendo il fuggi fuggi generale cominciarono a guardarsi intorno preoccupati.

-C’è qualcosa che non quadra- disse preoccupato Riku

-Forse è meglio se torniamo subito a casa- rispose ancora più preoccupata Vitani

i 3 cuccioli fecero per dirigersi verso la rupe, ma vennero subito bloccati da un leone maschio adulto, col pelo scuro, la criniera nera e due occhi verdi che ti pietrificano con un solo sguardo.

-Bene bene, cosa abbiamo qui, tre cuccioli, anzi tre principi- Kijani iniziò a parlare con il suo solito tono di voce freddo, Vitani era terrorizzata da quel grosso leone nero, e anche i fratelli erano impauriti ma si misero comunque di fronte alla sorella per proteggerla

-Ch..Chi sei? Come fai a sapere chi siamo?- Chiese Riku evitando di guardare direttamente negli occhi quello sconosciuto.

-Oh , non preoccupatevi, sono uno di famiglia, siete sangue del mio sangue, io sono vostro nonno paterno-

-E come mai non ti abbiamo mai visto, come mai nostro padre non ci ha mai parlato di te.- chiese facendosi un po di coraggio Sora

-Bhe diciamo che vostro padre ha paura di me, esattamente come voi in questo momento.-  gli rispose Kijani sogghignano

-E’ una bugia, mio padre non ha paura di nulla! Lui è il re, e se sei venuto per cercare guai non la passerai liscia!- Esplose Sora tirando fuori tutto il coraggio che aveva in corpo.

Kijani smise di sogghignare e tornò serio, si avvicinò a Sora e gli disse: -Bene, se pensi che il paparino sia tanto bravo perchè non vai a chiamarlo e lo porti qui!- e senza dare il tempo a Sora di capire l’ultima parte della frase lo colpì con una zampata che lo fece volare di qualche metro lasciandolo privo di sensi.

-Sora!- gridarono insieme Riku e Vitani -Sei un mostro!- Rincarò la dose Riku con le lacrime di rabbia negli occhi.

Kijani fece una risata agghiacciante, poi si avvicinò a Riku, con uno scatto repentino le sue fauci si diressero verso il cucciolo che istintivamente chiuse gli occhi preparandosi al peggio, Vitani fece un gridolino di terrore, improvvisamente Riku si sentì sollevare da terra per il coppino, iniziò ad agitarsi per cercare di sfuggire alla presa. 

-Ora calmati, è meglio se fai quello che ti dico oppure quello che è successo a tuo fratello sarà nulla in confronto a quello che potrei fare a te.- Mormorò Kijani facendo smettere immediatamente il cucciolo di muoversi..

-Bravo, vedo che non sei stupido...Tu invece..- Disse il leone scuro riferendosi questa volta a Vitani che era ancora ferma incapace di muoversi -... porta al re questo messaggio: se vuole riprendersi suo figlio vivo deve venire nelle mie terre oltre il confine sud-est, e battersi con me in un duello da solo, gli do tempo fino a domani quando il sole sarà alto nel cielo, dopodiché questo micetto farà una brutta fine.- 

Kijani, detto questo, si allontanò sogghignando.

-Riku no!!- Gridò Vitani -Non preoccuparti per me adesso, occupati di Sora e corri subito a casa!- gli rispose Riku prima di essere troppo distante per essere sentito.

Vitani si rialzò e corse subito verso il fratello, aveva perso i sensi ma non era ferito gravemente.

Sora ti prego svegliati, disse Vitani leccando il muso del fratello, il quale lentamente  riaprì gli occhi.

-Che è successo? dov’è Riku?- Chiese subito Sora preoccupato.

-Quel leone l’ha portato via! Vieni dobbiamo subito correre dal papà per avvertirlo.-

I due leoncini corsero più veloci che potevano verso la rupe, per fortuna il loro padre non era via in perlustrazione.

I due lo raggiunsero piangendo: - Che cosa è successo, dov’è vostro fratello!- Gli chiese Kovu preoccupatissimo.

-Eravamo vicino alla pozza dell’acqua ed è arrivato un leone nero che dice di essere nostro nonno...- 

Kovu sbiancò, aveva il terrore di sapere cosa fosse successo a Riku.

-Che cosa ha fatto quel leone a vostro fratello!- Gridò Kovu spaventando pure i propri figli.

-Lo... lo ha preso e lo ha portato via e ha detto di dirti che ti aspetta per battersi a duello da solo- Rispose singhiozzando Vitani

Kovu fu sollevato di sapere che il figlio era ancora vivo, ma era preoccupatissimo per quello che gli sarebbe potuto succedere, doveva assolutamente fare qualcosa, doveva decidere alla svelta, non voleva che si ripetesse quello che era capitato a sua sorella.

Kovu ruggì tanto forte da farsi sentire in tutto il regno, e tutti i membri del branco accorsero subito, bisognava decidere sul da farsi in fretta.

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Capitolo 11
*** Determinazione ***


Capitolo 11: Determinazione

 

-Kijani ha rapito Riku, Dobbiamo decidere in fretta cosa fare-

Kovu era seduto in cima alla rupe, guardava lontano e dava le spalle al branco, non voleva farsi vedere in preda alla collera, era come quando osservava inerme Kijani che si allontanava, quel giorno che uccise sua sorella.

Il branco rimase di sasso, non si aspettava un avvenimento del genere così all’improvviso.

-Come è possibile! Dove erano i cuccioli? Si sono allontanati?- Simba iniziò a chiedere spiegazioni visibilmente agitato.

-No nonno, eravamo alla pozza dell’acqua quando è successo, quel leone è arrivato e si è portato via Riku, e ha detto che vuole affrontare papà in duello nel suo territorio, e se non si presenta entro domani quando il sole alto lui...lui...- Vitani non riuscì a finire la frase perchè scoppiò a piangere, Kiara corse subito dai due figli e li abbracciò cercando di consolarli.

-E’ sicuramente una trappola, non conosciamo il loro territorio e se Kovu va da solo si troverà un intero branco contro!- Intervenne Nala preoccupata.

-Ma se non facciamo come dice, se Kijani notasse qualcun altro insieme a Kovu farebbe sicuramente del male a Riku- Aggiunse Kiara stringendo a se Sora e Vitani e trattenendo le lacrime.

-Abbiamo decisamente sottovalutato Kijani, è riuscito ad addentrarsi nel nostro territorio senza farsi scoprire e a fare i suoi sporchi comodi, dannazione!...- disse Simba sbattendo la zampa a terra arrabbiatissimo. -....Ma andare nel suo territorio da solo vuol dire andare incontro a morte certa! Dobbiamo studiare un altra soluzione!-

Kovu si alzò e si rivolse al branco: -No, farò come dice lui, non c’è altro modo. Kijani non è stupido e lo dimostra il fatto che sia riuscito a fregarci in questo modo. Se cercassimo di fare qualcosa di nascosto se ne accorgerebbe. Andrò da solo e lo affronterò.-

-Ma Kovu! Sei impazzito!- gli chiese Simba che non credeva alle sue orecchie.

-Non abbiamo altra scelta Simba!- Gli ringhiò il re avvicinandosi a lui -Pensi che se ci fosse un alternativa non la prenderei in considerazione! Io so solo che non posso permettere che quel mostro faccia del male a un membro del mio branco! Della mia famiglia! Non di nuovo!-

Kovu era arrivato faccia a faccia con Simba. Il vecchio re vide che gli occhi di Kovu erano lucidi, lacrime di rabbia quelle che tratteneva a fatica. Simba abbassò lo sguardo per primo.

-Hai ragione, è inutile cercare di prendersi in giro a questo punto, ma nella migliore delle ipotesi, ovvero nel caso in cui tu e Kijani vi scontraste uno contro uno pensi di essere in grado di sconfiggerlo? Tu sei il più forte tra i membri del nostro branco, se perderai noi non potremo più opporci a lui.-

Kovu distolse lo sguardo: -Non lo so, quando ha combattuto con te ho visto che è molto forte, attacca duro, e sembra non sentire il dolore, ma si scopre troppo facilmente, cercherò di sconfiggerlo usando un po’ di strategia, speriamo che funzioni.-

Kiara si era avvicinata al compagno, e prima che se ne rendesse conto gli aveva dato una sberla sul muso, per poi abbracciarlo forte: -Tu non devi sperare, tu devi sapere di poterlo sconfiggere!  tu sei forte, per questo io ti amo. Il Kovu che conosco non è insicuro, il Kovu che conosco è il miglior re che le terre del branco possano avere e il miglior compagno possibile per qualsiasi leonessa. Io ho fiducia in te, e anche tutto il tuo branco-

Le parole di Kiara tranquillizzarono il re che ricambiò l’abbraccio della compagna, mentre anche Sora e Vitani si erano avvicinati al padre.

La rabbia se ne andò dal cuore di Kovu, ora colmo di determinazione, e il suo sguardo era concentrato verso l’obbiettivo.

-Grazie, tutti quanti, mi date la carica, Kijani non la passerà liscia, potete starne certi!- Disse Kovu osservando tutto il suo branco che contraccambiava con sguardi di incoraggiamento.

-Andiamo Immediatamente! Simba tu mi accompagnerai fino al confine e mi aspetterai li, Zazu invece mi seguirà da lontano e nel caso ci fosse bisogno volerà ad avvertirvi-

-Ai suoi ordini sire!- Rispose prontamente Zazu alzandosi in volo.

 

Nelle terre di Kijani, nel frattempo, Il leone era appena arrivato portando con se Riku, Il cucciolo si guardava intorno preoccupato, il paesaggio era simile a quello delle terre del branco, ma era molto più cupo e aveva un non so che di spettrale. Kijani portò Riku all’interno di una caverna dove sul fondo vi era una buca nella quale fu gettato.

-Ora stattene qui buono, presto uscirai da quella buca, se lo farai da vivo o da morto dipenderà da come si comporterà il tuo paparino- sogghignò alla sua maniera Kijani  -Tu tienilo d’occhio, non voglio sorprese- disse rivolto ad una leonessa che si mise a guardia del buco senza esitare per evitare di far arrabbiare Kijani.

Riku si rannicchiò rassegnato sul fondo del buco, solo con i suoi pensieri, sperava che si trattasse tutto di un brutto sogno ma non era così: -Papà ti prego fa attenzione- Sussurrò prima di chiudere gli occhi per isolarsi dal mondo e cercare di sfuggire con la mente dalla situazione in cui si trovava.

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Capitolo 12
*** Occhi ***


Capitolo 12: Occhi

 

Kovu Simba e Zazu partirono subito di corsa e si diressero verso il confine sud-est, a dividere il loro territorio dalle terre del vento c’era il greto di un fiume quasi secco.

-Kovu, sarò qui ad aspettarti, fai attenzione e torna vincitore!- Disse Simba;

Kovu guardava fisso l’orizzonte, i suoi occhi erano colmi di determinazione, e quell’espressione sembrava ormai scolpita sul suo volto -Non preoccuparti non mi farò sconfiggere per nessuna ragione al mondo... papà...-

Simba sgranò gli occhi per un secondo, poi abbracciò Kovu d’impulso, era la prima volta che il re lo chiamava padre, anche se sapeva benissimo che lo aveva sempre considerato tale da quando si era unito al branco. -Buona fortuna Kovu!-

Kovu superò il torrente e si addentrò nel territorio di Kijani seguito da Zazu.

-Zazu, vola alto e cerca di non starmi troppo addosso, non dovrebbero esserci problemi anche se ti vedessero ma meglio non correre rischi-

Il volatile con un paio di battiti d’ali si alzò ancora più in alto e da li seguì con lo sguardo il re da una distanza di sicurezza -

-Stai attento mi raccomando- sussurrò mentre osservava Kovu che si allontanava.

Il Re si guardava intorno attento a ogni minimo rumore, era probabile che Kijani avesse preparato un imboscata, ma stranamente tutto taceva.

A un tratto sentì dei passi avvicinarsi a lui, Kovu estrasse subito gli artigli, ma a mostrarsi fu solo una leonessa apparentemente non intenzionata a combattere.

-Appartengo al branco di Kijani, sono stata mandata per accompagnarti da lui, non conosci il nostro territorio ed è inutile che giri a vuoto -

-E se è tutta una trappola? Mi vuoi condurre in un imboscata?- le ringhio Kovu sempre pronto a scattare al minimo movimento sospetto.

-No, Kijani non vuole questo, vuole affrontarti in duello, vuole solo combattere, non avrebbe senso per lui eliminarti con l’inganno.-

Kovu inizialmente non sapeva se credere alla leonessa ma alla fine decise di darle ascolto, se diceva il vero per lui le cose si mettevano bene, visto che non avrebbe più dovuto preoccuparsi degli interventi esterni durante la lotta.

La leonessa condusse Kovu fino alla tana del suo branco, era un luogo che aveva un non so che di spettrale, le leonesse sembravano completamente prive di volontà e terrorizzate. Kovu iniziò a guardarsi intorno cercando con lo sguardo quello che era il suo padre naturale.

-Kijani, sono venuto come volevi tu, ora vieni fuori e regoliamo questa faccenda una volta per tutte.- Gridò Kovu estraendo gli artigli e preparandosi a combattere.

-Vedo che alla fine hai fatto la scelta migliore...- Disse una voce fredda che Kovu riconobbe subito, -Allora vediamo di fare come dici tu, mettiamo la parola fine a questa storia, vediamo chi tra noi due e’ il più forte- Concluse Kijani mostrandosi finalmente al suo avversario.

Kovu lo osservò ringhiando, i suoi occhi colmi di determinazione si incrociarono con quelli freddi di Kijani, nessuno dei due voleva distogliere lo sguardo, come se quello facesse già parte della battaglia.

-Dov’è mio figlio? e dov’è Zira?- Chiese Kovu al suo avversario

-Tuo figlio è al sicuro, per ora, invece riguardo quella leonessa inutile, me ne sono liberato tempo fa, non avevo bisogno di una carcassa che si trascinasse in giro blaterando cose senza senso.-

-Hai ucciso Zira? Sei un mostro! Era una tua alleata!- Gli urlò contro Kovu disgustato.

Kijani rise -Ahahah, alleato?! questa parola non ha senso per me, io non ho bisogno di nessuno per raggiungere ciò che voglio, e te lo dimostrerò ora!-

Kijani si lanciò verso Kovu, Il leone nero cercava di colpire il figlio, ma Kovu iniziò subito a muoversi rapidamente schivando i colpi dl padre. 

Era ironico il fatto che Kovu riuscisse ad essere così agile proprio grazie all’addestramento che Zira gli fece fare da giovane e ora gli insegnamenti di Zira si ritorcevano proprio contro il suo assassino.

Kovu faceva di tutto per scoprirsi il meno possibile, limitava anche il numero di attacchi rimanendo sulla difensiva; Kijani dopotutto era suo padre ed era più vecchio di lui, puntava a farlo stancare in modo da rendere i suoi colpi meno efficaci.

Lo scontro continuava da alcuni minuti, sembrava un balletto, pochi erano i colpi che andavano a segno ed erano tutti a favore di Kovu.

Kijani si accorse delle intenzioni del figlio così cercò di provocarlo: - Tutto qui figliolo!? Sei più codardo di quanto credessi! Vivere in quel branco ti ha rammollito!-

Kovu cercò di tirare una zampata al padre il quale però la schivò saltando indietro. Kijani sorrise, aveva capito qual era l’argomento che faceva perdere la testa al figlio.

-Oh allora sei ancora capace di fare qualcosa! Meno male che quel buono a nulla di Simba non è riuscito a renderti completamente un codardo!- Kovu, ruggendo, cercò di sferrare un altro colpo a Kijani che però lo schivò di nuovo. Il leone nero sogghignava sempre di più: -E la tua compagna invece come sta? l’ultima volta che l’ho vista era terrorizzata poverina. Però devo dire che hai buon gusto, quando mi sarò preso il tuo branco me la spasserò sicuramente con lei.- Concluse Kijani la sua provocazione scoppiando a ridere alla sua maniera inquietante. 

A quelle parole Kovu non riuscì più a trattenersi, si lanciò contro il padre cercando si azzannarlo, ma fu un grave errore, anche quella volta Kijani riuscì a schivare e Kovu si scoprì.

Kijani non si lasciò sfuggire l’occasione e con una forte zampata colpi Kovu al fianco, lanciandolo via e bloccandogli il respiro per qualche secondo tanta era la forza in quel colpo. Inoltre sul fianco di Kovu si era aperta una profonda ferita, a causa degli artigli di Kijani, che sanguinava copiosamente.

[Dannazione!] pensò Kovu [Sono caduto come un idiota nelle sue provocazioni! Non posso permetter che mi colpisca così un altra volta oppure sono veramente finito!]

-Ahahah! Tutto qui? non dirmi che basta questo a metterti fuori gioco, sarebbe veramente un peccato, stavo giusto iniziando a scaldarmi!- Kijani si rilanciò subito all’assalto, non voleva dare possibilità di recupero a Kovu, il re riprese a schivare i colpi del nemico ma con la ferita che aveva riportato ogni movimento era doloroso per lui: [devo resistere, non posso mollare ora!]

Lo scontro continuava, Kovu fece mente locale e continuò a schivare i colpi di Kijani nonostante il dolore, il padre, invece, continuava a cercare di colpire il figlio e continuava a provocarlo, però adesso Kovu non ascoltava più le parole di quel mostro, era troppo concentrato sulla battaglia e sul cercare di resistere al dolore, ancora una volta era ironico quello che stava succedendo, la ferita che Kijani gli aveva inferto lo aiutava a non badare più alle provocazioni dell’avversario.

Dopo qualche minuto entrambi i leoni sembravano aver raggiunto il limite, ma Kovu notò che Kijani respirava molto affannosamente. Allora capì che era arrivato il momento di passare all’attacco, iniziò lui stesso ad incalzare l’avversario, Kijani non riusciva a schivare i colpi, non ne era in grado, anche se fosse stato in forze non aveva mai avuto bisogno di preoccuparsi delle ferite, Kovu anche se era passato all’offensiva invece continuava a schivare i colpi più forti di Kijani, qualche colpo del leone nero riusciva ad andare a segno adesso, ma non era per niente forte come il primo colpo che aveva inferto al figlio.

Kijani era ormai alle strette, stava perdendo la sua freddezza e si lanciava in assalti sempre più sconsiderati:

-Smettila di scappare! Muori!!- grido Kijani tentando di saltare addosso a Kovu, il quale però si scansò all’ultimo, Kijani era scoperto, Kovu ne approfittò e lo azzannò alla zampa posteriore destra facendolo ruggire di dolore.

Kijani spinse via Kovu ma ormai la sua zampa era ferita, gli faceva male e non riusciva ad appoggiarla.

-E’ finita Kijani, non puoi più continuare in quelle condizioni- Kovu osservava l’avversario che era disteso a terra dolorante, lo sguardo di Kovu era un misto di odio e compassione. Kijani si sentiva umiliato nell’essere guardato in quel modo dall’alto in basso, non poteva accettare quella situazione.

-Coraggio! Se hai vinto finiscimi che aspetti!- Gli ringhiò contro Kijani

-No! io non sono un assassino, io non sono come TE!- gli rispose Kovu sottolineando con disprezzo l’ultima parola -Vattene subito e non farti vedere mai più!-

L’umiliazione per Kijani era enorme, non riusciva a sopportare quella situazione: -MAI!- gridò lanciandosi con le sue ultime forze contro Kovu in un assalto disperato che non servi a nulla, Kovu schivò senza fatica il colpo e colpì al fianco il padre ferendolo e lanciandolo lontano, proprio come aveva fatto lui durante il loro scontro.

Kijani ruggì per il dolore e per la vergogna che provava: -Leonesse, sono il vostro re, attaccate subito quello straniero, Uccidetelo! E’ un ordine!-

Kovu si rimise subito in posizione di guardia osservando la reazione delle leonesse che però non si mossero, solo allora notò che il terrore che era nei loro occhi quando arrivò non c’era più, ora il loro sguardo era rivolto a Kijani ed era colmo di disprezzo.

-Tu osi definirti ancora re!?- Gli risposero le leonesse - Non avevi detto che gli alleati sono inutili? Allora perchè chiedi il nostro aiuto! Noi ti temevamo, ma adesso sei sconfitto e in questo momento sei tu ad essere INUTILE- Dissero sottolineando l’ultima parola. mentre circondavano il loro ormai ex re.

Kijani stavolta tentò di scappare, ma era troppo tardi, le leonesse lo avevano circondato:

-Mi state prendendo in giro! non potete farmi questo!- gridò in preda al panico Kijani

-Mi spiace hai avuto la tua possibilità per ritirarti ma l’hai sprecata, è stato il tuo ultimo gesto di superbia, per te è la fine!-

Le leonesse si avventarono senza pietà su Kijani, sfogarono tutta la loro frustrazione accumulata durante quel periodo di terrore, Dopo pochi colpi Kijani smise di vivere.

-E’ finita, non c’è più bisogno di infierire- Intervenne Kovu fermando l’inutile massacro.

-Dove tenevate mio figlio, portatemi subito da lui!- Disse Kovu impaziente alle leonesse

-Papà! Sono qui!- Kovu si girò e vide suo figlio Riku che gli correva incontro, sano e salvo.

Il Cucciolo raggiunse il padre e gli saltò addosso mentre lacrime di gioia gli bagnavano il volto.

-Riku! Oh come sono felice di vederti, mi sono preoccupato moltissimo!- Disse Kovu riabbracciando il figlio

Finalmente si erano riuniti, era tutto finito, Kijani sconfitto e Riku salvo, Kovu sorrise; l’egoismo di Kijani era stata la sua rovina mentre il supporto dei suoi cari lo aveva aiutato a trovare la forza per affrontarlo. Una leggera brezza si alzò scompigliando la criniera di Kovu, Anche il paesaggio sembrava essere felice, come se insieme a Kijani se ne fosse andata una maledizione che avvolgeva quel luogo. Kovu non poteva immaginare una conclusione migliore per quella brutta storia.

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Capitolo 13
*** Vita ***


Capitolo 13: Vita

 

-Kovu! Kovu!- Una voce chiamava il re da lontano. Kovu alzo la testa e vide che Simba gli stava correndo incontro accompagnato da Zazu.

-Sire, siete stato magnifico, appena ho visto che avevate avuto la meglio sono corso a chiamare Simba-

-Grazie Zazu, hai fatto benissimo.- 

-Oh figliolo, sei pieno di ferite, dobbiamo subito tornare alla rupe, hai bisogno di riposare.- Disse Simba preoccupato ma al tempo stesso felicissimo di vedere che tutto si era risolto per il meglio.

-Va bene, però prima devo fare un ultima cosa qui...- Kovu si avvicinò alle leonesse del branco di Kijani. -Ho sconfitto il vostro vecchio re, quindi questo territorio mi spetta di diritto, ma non è per questo il motivo per cui sono venuto ad affrontare Kijani, io ho il mio di territorio, le terre del vento non mi interessano, ve le lascio volentieri, spero che possiate gestirvi da sole anche senza un re.-

Una leonessa si fece avanti: -A nome di tutte ti ringraziamo di averci liberato da quel mostro, ti avremmo accettato volentieri come re al posto suo, ma visto che non vuoi sapremo arrangiarci da sole, ora torna pure al tuo di regno, sono sicura che i tuoi sudditi sono impazienti di rivederti sano e salvo.- concluse sorridendo.

-Allora  questo è un arrivederci, spero che i nostri branchi non entrino mai più in conflitto e possano convivere in pace.-

Kovu si allontanò, per fare finalmente ritorno al suo regno accompagnato da Simba.

Era ormai buio quando i 4 arrivarono. Ad aspettarli c’erano Kiara e Nala che per tutto il tempo avevano scrutato l’orizzonte, in attesa di veder tornare i propri compagni; Sora e Vitani si erano addormentati tra le zampe della madre.

Finalmente nel buio scorsero le figure dei 2 leoni, Simba camminava a fianco di Kovu ferito, e portava in bocca il nipotino, mentre Zazu li seguiva a breve distanza.

Kiara e Nala ruggirono per avvertire il branco che subito si precipitò ad aiutare il sovrano e Simba, La gioia di tutti era immensa, Kiara dovette trattenessi dal saltare addosso al compagno visto che era ferito, Vitani e Sora riabbracciarono il fratello maggiore piangendo di gioia, e tutti i membri del branco erano entusiasti nel vedere il re e il principe sani e salvi. Finalmente l’incubo era finito, Kovu aveva vinto e non c’era più nessuno a minacciare la pace delle terre del branco.

 

Gli anni passarono in tranquillità da quel giorno, Riku Sora e Vitani erano cresciuti ed erano ormai adulti, la criniera si era infoltita ai due maschi, una bella criniera color cioccolato per Sora, mentre Riku aveva la criniera nerissima e un ciuffetto nero a mò di pizzetto sotto al mento.

Vitani era diventata una splendida leonessa, e un ottima cacciatrice, non era solo il nome ad accomunarla con la zia ma anche una naturale predisposizione per la caccia.

I 3 giovani leoni si stavano riposando, Riku e Sora ormai accompagnavano sempre il padre per imparare ad essere dei bravi sovrani, Vitani andava già a caccia con le altre leonesse e dava sempre un grande contributo.

-Sorellina cosa hai intenzione di procurarci per cena, Ho voglia di mangiarmi una zebra Intera- Chiese Sora

-Se vuoi una zebra vattela a prendere, noi cacciamo a seconda dell’occasione non a seconda di cosa decide il tuo stomaco- Gli rispose ridendo la sorella

Riku invece era come assorto nei suoi pensieri. -Ehi Fratello sei ancora dietro a fantasticare su quella leonessa che hai incontrato ieri!?- Lo prese in giro Sora

-Ehi! ma... Come! Si vede così tanto?- Balbettò Riku Facendo scoppiare a ridere Sora e Vitani.

 

Kovu osservava la scena da lontano, la ferita che si era procurato al fianco aveva lasciato un altra cicatrice, insieme a quella sul viso ormai era l’unica cosa che lo legava ai suoi genitori naturali. La sua famiglia ora era il branco. Kiara gli si avvicinò osservava anche lei divertita la scena dei tre figli che scherzavano, e intanto faceva le fusa al compagno che ricambiava dolcemente il gesto.

 

 

 

 

Prima di leggere l'ultima parte fate partire questa musica in sottofondo, leggete facendovi trasportare dal ritmo della musica
http://www.youtube.com/watch?v=qJDpj-HRQu4
 

 

 

 

 

Arrivò la notte, nella grotta tutti dormivano profondamente, tutti tranne un leone, Simba si alzò e lentamente, diede un occhiata alla compagna che dormiva e, senza farsi sentire, uscì all’aria aperta. Una fresca brezza lo accolse, si diresse verso la collina dove da cucciolo suo padre gli disse che i grandi re del passato osservavano e proteggevano tutti dalle stelle. Si sdraiò e lasciò fluire i suoi pensieri.

[Papà, penso proprio che non avrei potuto fare di meglio per il bene del nostro branco, Ho insegnato a Kovu tutto quello che sapevo, le stesse cose che tu hai insegnato a me. Ma lui è andato ben oltre le mie aspettative, è stato in grado di far suoi tutti gli insegnamenti e li ha uniti con l’immensa forza di carattere che ha sempre avuto, così è diventato un grandissimo re, più grande di quanto io sia mai stato, e forse anche di te sai?] Simba ridacchiò [Ora, nelle sue zampe, il branco e il regno sono al sicuro, non c’è più rancore, non c’è più odio, tutte le creature vivono in armonia. E poi ci sono i suoi figli! Kovu li ha cresciuti in maniera eccezionale, si fidano ciecamente l’uno dell’altro, Riku sarà re ma ne a lui ne a Sora sembra importare, sanno che toccherà ad entrambi governare e quando stanno insieme è come se si completassero a vicenda, Riku sa valutare le situazioni con calma e Sora sa farsi valere quando c’è da agire. E Vitani è destinata... No! E’ già una cacciatrice eccezionale, con lei al comando le battute di caccia saranno sempre fruttuose, e in futuro tramanderà la sua esperienza alle nuove generazioni.] A quel punto Simba si mise comodo appoggiando la testa alle zampe [Ormai il mio tempo è finito, il sole sta tramontando su di me, ma è già sorto su Kovu e Kiara e sui loro figli, Lascio il regno in ottime mani, il cerchio della vita continuerà e continuerà, e io veglierò su di loro dall’alto, insieme a te, proprio come tu hai fatto su di noi fino ad adesso. Figli miei non siate tristi, me ne vado in tranquillità, senza lotte ne sangue, e con il cuore pieno di orgoglio per voi.]

Raggiunta questa consapevolezza Simba sorrise, finalmente sereno. Diede un occhiata alle stelle e lasciò che la brezza gli accarezzasse ancora una volta la criniera. Infine chiuse gli occhi un ultima volta, e non li riaprì mai più.

 

 


FINE

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Angolo dell' autore

Per essere la mia primisima ff mi sono divertito a scriverla, sono soddisfatto di come ho portato avanti la cosa, ho scritto quello che volevo raccontare e quando non avevo più niente da dire ho cercato di creare il miglior finale possibile
mi piacciono le storie che si chiudono, in cui tutto finisce, ma il cerchio della vita è infinito quindi per mettere la parola fine ho pensato che, per quanto alla fine il protagiìonista di questa mia ff è kovu (il mio pg preferito) Il re leone non può esistere senza Simba, e quindi chiudere la storia con la sua morte mi è sembrato perfetto, una morte naturale in cui ho cercato di mostrare che simba era soddisfatto della vita che aveva vissuto, la cosa della musica mi è venuta perchè volevo assolutamente fare in modo che il lettore capisse il momento un momento si triste, ma anche felice perchè non ci sarebbe potuta essere fine migliore.
Ho cercato di far capire che ciò che viene dopo non ci sia bisogno di raccontarlo per immaginarlo, ho proprio studiato un modo per far dire al lettore: Oh così tutto finisce e davanti a loro hanno solo un futuro felice.
Ora datemi tempo un paio di giorni e vi posterò la mia seconda fanfic, sarà una sorta di prequel di questa ff, incentrata su Kijani, il cattivo di questa ff.
E infine ho anche scritto u oneshoot che parla di Riku, ambientato qualche giorno prima questo ultimo capitolo.
Spero che coloro che hanno letto questa fanfiction si siano emozionati e che diano un occhiata anche ai miei lavori futuri

Grazie a tutti!!!

 



 

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