Se dovessi amarti di nuovo giuro, lo farei nel modo giusto.

di GraceBlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Hai rinunciato a me. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***





Lei camminava per le strade della sua città. L’aria diventava ogni minuto più fredda.

Si stava avvicinando la neve.

La neve. Candida come la sua pelle.

Eccola lì, seduta alla sua panchina a River Court, Peyton Sawyer.

Giovane produttrice discografica di successo con un brillante futuro davanti a sé, sola.

Come solo le persone che non sanno amare sanno esserlo.

 E se dovessi amarti di nuovo giuro lo farei nel modo giusto.

Questo era l’unico pensiero che la assaliva.

I raggi del sole doravano dolcemente la riva del fiume mentre calde lacrime le circondavano il volto.

Un rumore alle sue spalle la fece voltare, era solo un uccello che spiccava il volo verso una terra più calda.

Come avrebbe voluto poter scappare anche lei da quella terra arida d’amore.

Era lì, dove il suo sogno era cominciato.

Il suo splendido sogno che era dovuto finire.

Non sopportava più il freddo della sua anima, era troppo triste.

Si asciugò con coraggio le lacrime decisa a non versarne più.

<< Ti amo >>

Queste poche parole le scapparono dalle labbra, ma nessuno era lì per ascoltarle.

Forse solo lo spirito di un amore finito.

Spostò lo sguardo sotto quel pino. Quel pino dove tutto era cominciato.

Era una calda giornata di fine aprile era andata al campetto per disegnare.

Eppure quel semplice gesto le aveva cambiato la vita.

Un angelo era entrato nella sua inutile vita sconvolgendola.

Riusciva a vederlo ancora davanti a sé con quei capelli scompigliati e quegli occhi verdi che sapevano nascondere un mondo.

Un mondo meraviglioso.

Il suo mondo.

Gli occhi che solo Chris Halliwell possedeva.  


Grace's Corner


Okay, lo so sto impazzendo.. ma era tanto che volevo scrivere di loro.. mi voglio dare questa chance. Concedetemelo.
Spero di saper presto che ne pensate. Vostra Grace <3

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Capitolo 2
*** Primo Capitolo ***


Era passato un anno e sei mesi da quando tutto era finito.

Eppure era come se il suo mondo si fosse fermato con quelle lacrime.

Le lacrime di Chris.

Sì, perché lui aveva pianto.

Lui aveva pianto perché lei era una stupida indecisa.

Eppure lo amava.

Eppure li amava.

Avrebbe continuato ad amarli per sempre, ne era certa.

Camminando tra la gente si sentiva osservata, come se gli altri potessero leggerle in viso la sua colpa.

Colpa.

Che parolone.

Eppure era quello che le era stato tatuato addosso.

Si sentiva colpevole e sapeva di esserlo.

Era un’adultera.

Una notte aveva anche sognato di camminare per la città con una A scarlatta cucita sui vestiti.

Si era svegliata sconvolta aveva guardato Blake al suo fianco ed era corsa in bagno a piangere.

Non aveva la forza di dirgli cosa la turbava, non lo meritava, era lei il problema, non loro due.

Camminare non l’aiutava più.

Una volta le bastava vagare per la città ora no.

Erano ore che percorreva quelle strade vuote e familiari senza un vero motivo.

Era arrivata davanti al vecchio Karen’s Cafè, senza accorgersene aveva attraversato mezza città.

La pioggia iniziò a bagnare tutto ciò che la circondava, meno il suo viso, quello era già zuppo da un secolo.

Non aveva voglia di ripararsi, a cosa sarebbe servito? 

La pioggia la lavava dal suo peccato, o almeno voleva credere che fosse così.

Pioveva come quel giorno.

Eccola lì davanti a quella finestra e piangeva.

Era come rivivere quei momenti di angoscia.

Il rumore della porta.

Le scale.

Chris.

La sua voce.

Le sue mani.

Il suo volerla consolare e la sua colpa di non amarlo abbastanza.  



Grace's Corner


Salve a tutti! La storia procede, non so ancora se la continuerò.. non mi sembra vi entusiasmi molto.. 

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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo ***




Certe sere lo sai
a casa non tornerei
una preghiera non c'è per non sentire il vuoto in me
ci si arrampica ai sogni, ma si cade giù
e con i lividi addosso poi non si vola più



Era appena uscita da quella porta.
Quanto avrei voluto vederla tornare, tornare da me.
Fissare quella porta non aiutava, no, di certo non aiutava.
Un rumore, la porta.
 
“Dio, dimmi che è il mio raggio di sole. “

Ci si arrampica ai sogni, ma si cade giù
e con i lividi addosso poi non si vola più...

Silenzio.

Non sei tu.

I minuti passano.

Passano le ore.

Ma la tua ombra, le tue lacrime , sono ancora qui, accanto a me.

Il volto nascosto tra le mani, la disperazione.

E poi mi dicono ancora
non eri quella per me
ma che ne sanno di noi

 
“Dove sei? “

Il desiderio di vederti rientrare da quella porta è troppo grande per esser descritto.

Non voglio ascoltare altre parole vuote.

Lo sono state anche le tue.

Ogni tuo Ti amo era vuoto.

Ora lo so.

Non mi amavi come ti amavo io.

Di come vivo senza te
il tuo profumo sul letto non vuole andare via
e certe sere ho paura di che sarà di me

Il sole sta calando e io aspetto ancora il tuo ritorno.

La penombra della stanza mi fa compagnia, ma sta allontanando da me la tua ombra.

Avrei dovuto correre dietro di te.

Avrei dovuto urlarti che senza di te il mio mondo non aveva senso.

Sei il mio sole Peyton.

Sono steso sul nostro letto.

Sul nostro mondo.

Quello che i mortali non conoscono.

E ora?

Ora sono uno di quei mortali.

Non conosco i sogni.

I miei ti vedevano protagonista, Peyton.

Tu e il tuo sorriso.

Sei il mio Sole.

Il mio sistema solare non ha senso senza te.

Io non ho senso senza te.

E un' altra notte e già qui
sulla mia cena a metà
sulle parole che tu avrai scordato ovunque sei
e questo freddo che ho dentro è già una malattia
in questo mondo sbagliato tu non sei più mia

In questo mondo sbagliato tu non sei più mia.


Forse è questo mondo il problema.

Basterà scappare.

No, non servirà.

Il tuo sorriso mi scoverebbe per farmi di nuovo male.

Potrò mai esser felice senza te, Peyton?

No, non potrò.

Non potrò scordarti mai mentre il mondo scorda me
ora che tu non ci sei

Perché lui e non io?

Cosa ti ha saputo dare che io non ti ho regalato?

Cosa?

Il tuo viso.

Le tue lacrime.

La tua angoscia.

La pioggia.

Tutto è impresso nella mia mente come una ferita lacerante.

Che fa male.

dimmi che sarà di me
... rinascerà ancora il mondo, risalirò dal mio fondo
ma te lo giuro sai, ho paura di che sarà di me

Io te lo giuro

Ho paura del mio domani.

Ho paura di non rivedere il tuo sorriso.

Ti prego Pey torna a sorridermi.



Grace's Corner

Scusate per il ritardo (solito), spero vi piaccia questo capitolo confusionario.. Mi andava di guardare la situazione dal punto di vista di Chris.
In questo mondo sbagliato tu non sei più mia. 

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Capitolo 4
*** Hai rinunciato a me. ***


 
Era notte fonda ormai e lei era nascosta sotto le coperte, da sola, come sempre ormai. 
 
Dalla finestra proveniva minaccioso il rumore del vento. 

Il vento la stava cullando, dolcemente atterrò in un sogno profondo ed intenso, sembrava fondersi con la realtà.

Era in cucina, seduta al bancone immersa nelle sue scartoffie quando una presenza la fece voltare.

Una bambina dai lunghi capelli dorati la stava osservando con dispiacere. 

Lei la stava guardando, ma non sapeva chi fosse, o forse non voleva saperlo. 

<< Hai rinunciato a me. >> 

La stava guardando con due intensissimi occhi verdi.

Le ricordavano tremendamente quegli occhi verdi, quelli che lei amava più della sua stessa vita. 

Non sapeva cosa dirle.
Voleva urlarle che non era vero, che non aveva rinunciato a lei, ma la voce le si spense in gola mentre calde lacrime le ricoprivano il volto. 

<< Mamma, perché non hai lottato per me? >> 

Ecco la pugnalata al cuore.

Non poteva scappare, non sapeva se era un sogno o meno, sapeva che quell’angelo aveva ragione, ma era tremendamente difficile da spiegare. 

<< Amore, non ho rinunciato a te… >> 

Stava piangendo, aprì gli occhi e si ritrovò distesa sul suo letto fradicia di sudore. 

Si guardò intorno, tutto era tranquillo. 

Era stato solo un sogno, ma infondo sapeva il significato di quel sogno.

Guardò la sveglia che era sul comodino, segnava le 3:35 prese il telefono, non poteva tenere quel segreto ancora per molto tempo, le stava lacerando l’anima. 

Compose un numero a memoria, stava squillando.

Bip, bip, bip.

Al quarto squillo rispose una voce assonnata. 

<< Peyton? Pronto sei tu? >>

Non sapeva che dire, era lei, ma non la lei di cui lui era innamorato, lei era cambiata. 

<< Peyton stai piangendo, che succede? >> 

Come poteva conoscerla così bene? 

Le si strinse il cuore, ma doveva dirglielo. 

<< Chris, devo confessarti una cosa, ma ti prego non mi devi interrompere, se no non avrei il coraggio di dirtelo. >> 

Un cenno di assenso le arrivò dall’altro capo del telefono, era troppo difficile da dire, ma doveva. 

<< Quando ci siamo lasciati, ho scoperto una cosa, ma non ho mai avuto il coraggio di confessartelo, ero incinta… solo che ho avuto un aborto spontaneo. Non sapevo come dirtelo, ti prego perdonami, perché lei non lo farà >> 

Il silenzio. 

Un silenzio che la stava distruggendo. 

<< Perché dici che lei non ti perdonerà? >> La sua voce era fredda, quasi impersonale. 

<< L’ho sognata Chris, era stupenda. Aveva i tuoi occhi e mi chiamava mamma.. >> 

Ogni parola era una ferita che si apriva, si rimarginava e si riapriva per farle ancora più male. 

Non poteva dirgli che le aveva detto che aveva rinunciato a lei, non era vero.

L’aveva amata e aveva sofferto terribilmente per la sua perdita, ma forse non era questo che la piccola le rinfacciava. 

Chris non parlava più, sentiva il suo respiro ma non riusciva a capire cosa stesse provando. 

Probabilmente stava guardando la ragazza che giaceva accanto a lui, la ragazza che aveva colmato il vuoto che lei gli aveva lasciato dentro. 

<< Elektra, si sarebbe chiamata così. >>

Chris con questa frase mise giù il telefono lasciandola sola con il suo dolore. 


Grace's Corner 

Ecco un nuovo capitolo, dedicato alla mia Brooke <3 

 

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