Ti cerco, nonostante tutto

di AntoBill
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Ennesima Litigata ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Non si discute! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: il Party ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Il volo per la Brown ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: La Brown ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Alla scoperta della Brown ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Infermeria ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Non gratitudine ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Biblioteca ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Usata ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: Confessioni ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Discodriver ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: Discodriver (seconda parte) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: Risveglio e vuoto completo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15: Chiarimenti e parole ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16: Conoscenze e rabbia ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17: Nuovo cameriere ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18: Giocattolino ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19: Uscita con i ragazzi ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20: Voglia di te ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21: Risveglio vuoto ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22: Frappuccino e amicizia ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23: Shangai Restaurant ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24: Dolore e Saluti ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25: Irragiungibile ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26: Hello New York ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27: Baldoria ... ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28: Ritorno a New York (Jack P.O.V) ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29: Compleanno ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30: Compleanno (seconda parte) ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31: Compleanno (terza parte) ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32: Nuove conoscenze e Ritorni ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33: Sentirsi soffocare (Chuck P.O.V) ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34: Soffrire a vicenda ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35: Nuovi Arrivi (Jack P.O.V) ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36: Fastidio ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37: Vero Anne? ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38: Rovini sempre tutto.. ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39: E quando arrivi tu ... ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40: Voglio te (Chuck P.O.V) ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41: Campeggio sulle colline ***
Capitolo 43: *** --Avviso-- ***
Capitolo 44: *** --Ultimo Avviso--- ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




PROLOGO

 Lei, Anne, 18 anni ancora da compiere, alta, mora, ne magra, ne grossa, un bel caratterino, vive da 5 anni a New York, ultimo anno di liceo e frequenterà poi la Brown.
Lui, Chuck, 18 anni, alto, moro, bel caratterino anche lui, è nato a New York e frequenterà l’ultimo anno di liceo, pure lui e, pure lui, frequenterà la Brown.
Dal primo anno di liceo, non si sopportano. Si odiano, appena i loro sguardi si incrociano, scatta la rissa. Sono arrivati alle mani un paio di volte nei primi anni ma siccome, rischiavano di essere espulsi, sono rimasti solo all’offendersi. Frequenteranno la stessa università e andranno incontro ai propri sentimenti, a degli ostacoli. Ma un vero amore, va contro tutto e tutti?


ANGOLO AUTRICE:

Salve ragazze! Non so se vi ricordate di me, ho scritto e pubblicato tempo fa la storia Hate That I Love You e Solo per te .. For me, se volete leggetela se no fate a meno, non vi obbligo :). Allora eccomi qui a pubblicare la mia terza storia originale *si emoziona*. Che dire, non so se vi ho incuriosito con il prologo, ma se l'ho fatto mi fa piacere. Mi piacerebbe sapere il vostro parere e il vostro giudizio.
Un bacio
AntoBill


CHUCK                                            ANNE

p.s. Chuck non poteva farlo nessun altro se non lui *-* (preciso: non è come Gossip Girl, ma sarà diverso non dico altro!)


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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Ennesima Litigata ***



 

CAPITOLO 1: ENNESIMA LITIGATA

Lunedì mattina. La sveglia suonava alla solita ora e io facevo fatica ad alzarmi. Per fortuna mancavano due mesi e poi università. Finalmente. Anche se .. be si quel presuntuoso del cavolo veniva li. Appena l’abbiamo saputo è partita una litigata immensa. Basta io e lui non ci sopportiamo. Siamo molto diversi. Lui è un superficiale, pensa solo hai soldi, alle cose di lusso, a ubriacarsi e a farsi qualche prostituta. Io no invece, vengo da una famiglia non ricca, ma ne poveraccia. Io mi accontento delle cose comprate a qualche mercato, amo leggere libri, uscire con la mia migliore amica Kate, che diciamo è un po’ come lui, ricca, viziata, però non è superficiale, si veste di marca, non ha una cosa fuori posto, è una maniaca dell’ordine, ma lei non disprezza la gente che non è ricca sfondata anzi c’è pure amica.
Tornando a noi, mi alzai dal letto. Vivo da sola da 4 anni, visto che poi dovrò andare all’università e anche perché volevo essere un po’ indipendente. I miei abitano un po’ fuori da New York e grazie a soldi di mia nonna Meredith, ho potuto comprarmi una casa in centro, lei se lo può permettere. Bevetti un caffè, mi vestii, maglia a maniche corte, gialla, jeans chiari e converse gialle. Andai in bagno, mi passai un filo di matita, mi pettinai, presi la mia borsa e libri ed uscii. Chiami un taxi e mi diressi al liceo.
Arrivata trovo Kate che scende dalla sua limousine e poi mi corre incontro.
-      Ciao stellina, ancora in taxi? – mi chiese cingendomi in un abbraccio
-      Be si, vuoi che venga a piedi?
-      No, però basta che me lo dici e ti vengo a prendere – disse prendendomi sotto braccio e ci incamminammo all’ingresso
-      No, lo sai che non mi va e poi non voglio disturbare
-      Che scema! Non disturbi mai – disse pizzicandomi un guancia
-      Oh si invece, disturba come se fosse una zanzara che ti gira in torno – disse una voce alle mie spalle
La sua voce. Era ancora più odiosa sentirla di mattina
-       Nessuno ti ha chiesto niente, cretino e poi zanzara sarà tua nonna – dissi continuando a camminare
-       Lo sai che è maleducazione non guardare le persone, finché si parla?
-       Appunto tu non sei una persona sei un cretino che è diverso – dissi e mi girai per guardarlo
Mi guardò con quel ghigno odioso sul viso, dio come lo odio!
-       Sempre gentile vedo – disse avvicinandosi di più
-       Non me ne frega un emerito cazzo di essere gentile con te ! – ecco stavo iniziando ad agitarmi
Intanto Kate, assistette per la milionesima volta a una nostra litigata e si mise in disparte con la testa fra le mani, come per dire “ci risiamo”.
-       Un po’ agitata vedo, da quant’è che non ti fai una bella scopata per rilassarti un po’?
-       SENTI, CRETINO DEI MIEI STIVALI, TE NON SAI NIENTE DI’ ME PER CUI, TACI E LASCIAMI IN PACE – gli urlai addosso
-       COMUNQUE HO UN NOME SAI! E TE NON HA GLI STIVALI!– mi prese in giro lui
-       Si ed è cretino, dovresti andare all’anagrafe per cambiarlo e comunque è un modo di dire, cretino! – dissi sfottendolo a mia volta
-       SENTI BAMBINA, TORNATENE A GIOCARE CON LE BARBIE E LASCIA STARE LE PERSONE ADULTE! – mi urlò addosso
-       Tu adulto? No, dico, ti sei visto? Sembri un bambino di cinque anni che vuole tutto. Hai chiesto alla mamma di comprarti l’ultima macchinetta? – dissi incrociando le braccia e sfottendolo
-       No, io per lo meno chiedo una limousine, non una cavolo di macchinina, poveraccia!
-       POVERACCIA A CHI? – dissi e mi avvicinai per picchiarlo
-       OK, OK! Basta calmatevi! Ciao Chuck, ora noi andiamo – fummo interrotti da Kate che mi prese di nuovo sotto braccio
-       Aspetta Kate. Volevo invitarti al party di domani sera, a casa mia, accetto solo gente chic, non delle sfigate – disse indicando me
-       Se per questo non ci sarei venuta lo stesso, per vedere la tua faccia di merda! Sai, la notte non voglio fare gli incubi! – gli urlai addosso
Stava per ribattere, quando Kate mi trascinò via e gli disse che gli faceva sapere.
-       Te verrai con me – disse entrando nell’edificio
-        No dico, stai scherzando? Al party del cretino? Manco morta – dissi prendendo la chiave dell’armadietto e aprendolo
-        Senza discutere! Me lo devi, visto che io devo assistere ad ogni tua litigata con quello li!
-        Nessuno te l’ha chiesto – dissi guardandola male
-        No certo, ma ti ricordo che è sempre un maschio e tu sei una femmina. Cosa vuoi fare, la hulk girl? – disse chiudendo il suo armadietto
-        Bè credi non ne sia capace – dissi raggiungendola in classe
-        Non si discute, te verrai al party! – e cosi ci sedemmo nei banchi per la lezione
Era stata giornata pesante! Due ore letteratura e poi storia, almeno poi ci fu geografia. Kate era scappata via, perché doveva andare a casa subito, arrivava sua cugina da Londra. Presi le miei cose e mi incamminai fuori dall’istituto.
-        Oh, chi si rivede! Poveraccia – mi si parò davanti quel cretino di Chuck
-        Si ok, ciao – dissi cercando di superarlo, ma lui mi trattene per un braccio
-        Sai se vuoi venire alla festa puoi, non ti caccio via, cerchiamo una nuova cameriera a casa, se ha bisogno – disse sfottendomi
-        Per carità, per te non lavorerei, neanche sotto tortura – dissi – e lasciami il braccio, sai non vorrei essere infettata – mi tolsi la sua mano e chiamai il taxi.
Ne arrivò subito uno e salii, lasciandolo li. Mamma mia pensare che me lo ritrovo all’università, mi veniva da piangere! Arrivata a casa salii e mi rilassai. Ero molto stanca.


 KATE

 

ANGOLO AUTRICE:
Ecco ci al primo capitolo! Abbiamo conosciuto la new entry Kate, io l'adoro! *-* capirete ... Anne è partita all'attacco *coro da stadio: vai Anne!*. Vi starete domandando che problemi abbia (tanti xD), ma siccome sono nella famosa settimana Ketcup (scusate se ho sbagliato a scriverlo e se non capite sono le mestruazioni -.- e mi danno alla testa xD e la pancia mi fa anche un male cane ;( tralasciamo!) Bene abbiamo visto che Chuck come sempre, la stuzzica e le offre un posto come cameriera, ma vedremo che accadrà, ma sopratutto che succederà sul prossimo capitolo? Andrà o no al party? ;D bene non mi prolungo troppo anche perchè vi starete rompendo le palle leggendo il mio monologo. 
ATTENZIONE: PER LA PUBBLICAZIONE DEI PROSSIMI CAPITOLI NON VI GARANTISCO LA REGOLARITà A CAUSA DI MOTIVI SCOLASTICI E VARI. MI DISPIACE MA VI AVVISO GIà (so quando si freme dalla voglia di leggere il continuato di una storia, ma magari nemmeno calcolerete la mia). PUBBLICHERò UN CAPITOLO A SETTIMANA E SE NE HO TEMPO DUE, MA NON ASSICURO NIENTE. 

Bene dopo le raccomandazioni e avervi incuriosito o stressato con il mio monologo-sfogo. Vi lascio e un ultima cosa SCUSATE TANTO SE TROVATE ERRORI DI GRAMMATICA NON DOVREBBERO ESSERCI MA IN OGNI CASO PARDON!

Vi saluto e spero passiate questi ultimi giorni di vacanze in totale relax
Un bacio
AntoBill


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Non si discute! ***






CAPITOLO 2: NON SI DISCUTE!


Lunedì sera. Stavo comodamente seduta sul mio divano a guardarmi un film alla tv, quando mi arrivò una chiamata.
-     Pronto – dissi con voce assonnata, ero molto stanca
-     Eh ciao! Ma che è sta voce. Svegliaaa! – mi urlò dall’altra parte del telefono Kate
-     Ehi! Sono stanca che c’è?
-     Dobbiamo parlare del party di Chuck
-     Oh, mamma mia! Non vengo punto! Oggi quando sono uscita, me lo sono ritrovata davanti e mi ha detto che posso venire, visto che c’è un posto da cameriera libera, c’è dimmi te! Cretino ! – le urlai come se stessi discutendo con quello li
-     Ehi mica sono lui,che mi urli cosi! Comunque te vieni. Non si discute! Domani finita scuola, con la mia macchina, ci dirigiamo a casa tua, passiamo il pomeriggio insieme e poi io porto qualche vestito e andiamo. Magari finito il party, vieni a dormire da me – disse tutta euforica
-     In pratica ti sei autoinvitata? Comunque non voglio disturbare – dissi e spensi la tv
-     La smetti con questi discorsi? Ok allora fatta? – mi disse ancora euforica
-     Ok
-     Evvai! Allora a domani – disse e riattaccò
Dove la trovava tutta questa energia, non lo so. Mi lavai i denti e poi mi diressi nella stanza da letto. Avevo un sonno impressionate.
Suonò la sveglia. Le sei di mattina. Mi alzai con fatica perché solo al pensiero che poi veniva Kate e che poi mi costringesse ad andare al party, mi veniva da piangere. Cosa ho fatto io per meritarmi questo?
Feci colazione, mi misi una camicetta azzurra e dei pantaloni bianchi. Ai piedi misi delle ballerine bianche, presi i libri, la borsa ed uscii per prendere il taxi.
Alzai la mano per chiamarlo, quando sentii un clacson e cosi persi anche il taxi, che andò via.
-     Anne! Anne – e ti pareva, era Kate
-     Mi hai fatto perdere il taxi! – dissi sbuffando
-     Dai calmati, l’ho fatto apposta, cosi vieni a scuola con me. Dai Sali – disse e mi aprì la porta
-     Si, ma
-     Niente ma! Dai Sali!
Mi arresi e salii. Era immensa. I sedili erano in pelle, neri. C’ero già salita, anni fa con Kate, ma non me la ricordavo cosi bella.
L’autista ci fermò davanti scuola e poi entrammo nel cancello.
-     Oh, oh! Anne che scende da una limousine! – ecco li, ma ogni mattina dovevo trovarmelo davanti?
-     Ciao Chuck! – disse Kate dandogli un bacino nella guancia
-     Ciao Kate – le rispose sorridendole – Verrai al mio party?
-     Si certo!
-     Mi fa piacere. Oh, scusa e te poveraccia, verrai? – disse fintamente dispiaciuto
-     Kate hai sentito parlare? Io, no. Sarà stata una mosca fastidiosa, devo ricordarmi di portare una paletta! – dissi e me ne andai avanti, non avevo voglia di iniziare a litigare
Entrai e aprii l’armadietto. Poco dopo mi raggiunse Kate
-     Strano, niente litigate stamattina? – mi disse prendendomi in giro
-     No, stamattina sono troppo stanca – dissi e entrammo in classe
Arrivò la ricreazione. Finalmente, ascoltando la lezione di storia mi stavo addormentando. Uscii nel parco per mangiarmi i miei cracker. Kate era dentro per parlare con la rappresentante d’istituto.
-    Buoni? – mi chiese una voce dietro di me
Mi girai e incontrai degli occhi verdi. Peter. Il migliore amico di quel cretino.
-    Be sono dei cracker, niente di che – dissi continuando a mangiare
-    Posso ? – disse indicando il posto vicino a me
-    Ok
-    Te verrai al party di Chuck? – mi disse sorridendo
-    Non penso. Ma perché ti interessa?
-    No cosi, chiedevo
-    Senti! Se ti ha mandato quel cretino per prendermi per il culo, puoi anche andare via che non è giornata! – dissi e facci per alzarmi, ma lui mi trattenne per un braccio
-    No te lo giuro, non sa nemmeno che sono qui
-    E perché sei venuto da me?
-    Cosi volevo parlarti – disse e io mi risedetti
-   An – dissi e continuammo a parlare per tutta la ricreazione
Diciamo che era anche simpatico ed era anche un bel ragazzo. Alto moro, occhi di un marrone intenso, fisico muscoloso. Devo dire molto bello.
Al suono della campana, entrammo dentro l’edificio e incontrammo Chuck.
-   Ecco dov’eri finito! Con lei? – mi disse segnandomi con un dito, quasi schifato
-   Si abbiamo parlato – disse tranquillamente Peter
-   Con lei? – ripete ancora
-   Senti guarda che sono qui, eh! E comunque, si, ha parlato con me. Scusa Peter, devo andare
-   Ciao, spero di vederti presto – e mi sorrise
Mi precipitai in classe e raccontai tutto a Kate, la quale volle già programmare il matrimonio, messe bene siamo.
-   Per cui, stasera vieni e ti fai bella per lui – disse tutta euforica
-   Senti abbiamo solo parlato che c’è di male – dissi tranquillamente
-   Vedremo – e iniziammo a seguire la lezione

 PETER



ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti! Si, siccome ci sono ancora giorni di vacanze ho deciso che, finchè ho tempo posto più capitolo possibili. Spero che la storia vi piaccia ho visto, nello scorso capitolo solo una recensione, ma magari molti di voi saranno in vacanza per cui, non mi lamento. Allora in questo capitolo .. NIENTE LITIGATA! Non preoccupatevi che arrivano si. Abbiamo avuto l'onore di conoscere Peter *Q* direi che è un gran bel ragazzo che ne pensate? Kate costringe la nostra Anne ad andare al party e che succederà nel prossimo capitolo?? ;D *io lo so! io lo so!* Con questa mi uscita, scommeto che mi dare della pazza isterica e non seguirete più la storia :( .Scherzo! Comunque se oggi mi si riserva del tempo e vedo che la storia inizia a interessarvi posto oggi pomeriggio il prossimo capitolo altrimenti a domani. Spero di sapere che ne pensiate.
Un bacione
AntoBill

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: il Party ***





CAPITOLO 3: IL PARTY


Finita scuola, andammo prima da Kate, che prese una valigia stracolma di vestiti e scarpe, poi andammo a casa mia. Mangiammo un boccone e poi ci mettemmo a fare le cretine per la casa. Canticchiando, ballando.
-    Mi piace la tua casetta – disse buttandosi di peso sul divano
-    Anche a me – e mi buttai a mia volta
Verso le sette di sera iniziammo a prepararci. Lei si mise un vestito pieno di pailette giallo, lungo la metà fra la coscia e il ginocchio. Le scarpe erano gialle, tacco 12.
-    Adesso tocca a te – disse e inizia a cercare quello adatto a me
-    Metti questo! – disse e ne tirò fuori uno
Era  nero, senza spalline, era fatto in seta nera ed era ricoperto tutto in pizzo. Era  lungo come il suo e per le scarpe, optò per delle francesine tutte ricamate. Andai a provarmi il tutto.
-    Sei divina – mi disse e decise di truccarmi lei
Mi feci i boccoli, visto che io sono liscia e amo i capelli ricci. Il trucco non era esagerato, ma dava quell’aria sexy. Quando fummo pronte chiamò la sua limousine e andammo nella tana del lupo!
Appena scendemmo, dopo un viaggetto di mezz’ora, spalancai la bocca.
La casa del cretino, cioè la tana del lupo era immensa. Era  una villa maestosa con un giardino immenso.
-    Chiudi la bocca che entrano le mosce – disse ridendo e prendendomi sotto braccio Kate e mi trascinò all’interno
C’era una fila immensa e appena arrivò il nostro turno, mi toccò trovarmi davanti, l’essere.
-    Oh, Kate! Ciao e ANNE? – abbracciò la mia amica e appena mi vide spalancò la bocca
-    Ti entrano le mosche – dissi e poi lo guardai. Devo dire che non stava nemmeno male. Era vestito elegante e gli dava un aria da tenebroso che, se non fosse stato lui, ammetterei che è veramente sexy.
-    Può entrare anche lei? Ti dispiace? – gli disse Kate
-    No, va bene – e continuò a fissarmi
Si spostò per farci passare senza mai staccare i suoi occhi da me
-    Prego sai – mi disse una volta entrata dentro
-    Non ringrazio i cretini! – dissi e me ne andai
Se al di fuori era già bella, dentro era stupenda. Tutti i mobili erano di color panna. Era bellissima. Entrammo in una stanza enorme dove c’era tutta la gente che ballava. Io mi sedetti su un divanetto e Kate andò a prendere da bere.
-    Oh, Anne! – mi raggiunse Peter
-    Ciao Peter! – dissi e ci baciammo nelle guance
-    Sei uno schianto cosi – mi disse e si sedette affianco a me
-    Grazie. Anche te non sei niente male – ed era vero. Era vestito elegante anche lui, ma il completo era bianco con qualche accenno di azzurro
-    Grazie, alla fine sei venuta!
-    Si mi ha costretto Kate – dissi e poi iniziammo a ridere e a scherzare
-    C’era casino – si bloccò Kate quando ci vide – Oh, scusate
-    No, figurati! – disse Peter alzandosi
-    Ecco tieni – mi porse il mio drink
-    Senti, andiamo a farci un giro? – mi chiese Peter
-    Ehm .. ok – dissi e mi alzai
Uscimmo dalla villa e facemmo un giro nel giardino, immenso anche quello.
-    Dimmi un po’ di te – disse Peter sendendosi sul bordo della piscina
-    Non saprei che dire – dissi e mi sedetti accanto a lui
-    Vivi con i tuoi?
-    No da un po’ vivo da sola, volevo essere più indipendente, invece di vivere con mia nonna e poi ero più vicina al liceo te?
-    Vivo in una villa con i miei, magari un giorno puoi venirci a fare un giro?
-    Si magari per pulirla – e questa era la voce di Chuck
-    Che vuoi Chuck? – gli chiesi lasciando perdere la sua affermazione
-    Sai stiamo proprio cercando una colf, vuoi offrirti?
-    No grazie – e mi alzai, solo che lui mi diede una spinta e caddi nella piscina
-    Oh, scusa che maldestro – disse fintamente dispiaciuto e porgendomi una mano
-    Chuck! Ma sei scemo? – mi porse prontamente la mano Peter
-    Cosa? E ti dispiaci per lei?
-    E allora? Vieni Anne, troviamo un asciugamano – e ce ne andammo
Ma che cavolo voleva quel cretino? Ovviamente deve sempre umiliarmi. Andammo dentro e entrammo in un bagno, tutto in marmo.
-    Ecco tieni. Hai freddo? – mi chiese asciugandomi la schiena con l'asciugamano
-    Un po’ – dissi e lui mi abbracciò
-    M-ma che fai? Ti bagnerai anche te
-    Non ti preoccupare – disse e mi strinse di più
Erano confotanti le sue braccia.
-    Va meglio? – mi chiese e si staccò un po’ per guardarmi
-    Si – dissi e ci guardammo negli occhi
I suoi occhi erano stupendi. Ti ci potevi perdere. Dopo un po’ si avvicinò e mi baciò delicatamente.
-    Posso ? – mi chiese e io feci segno di si
Diventa un bacio più profondo. La sua lingua incontrò la mia e iniziarono a intrecciarsi insieme. Ad un tratto si spalancò la porta.
-    Oh, scusate il disturbo, ma eccola qua la signorina! Si è intrufolata alla festa – disse Chuck a dei buttafuori
Entrarono nel bagno e mi portarono di peso, fuori dalla porta.
-    Ma che fate? Chuck! – disse Peter e si precipitò fuori per seguirmi
-    Ahia! Lasciatemi - e mi mollarono fuori dal cancello
Ero ancora bagnata e avevo un freddo cane.
-    Ehi tutto bene? – Peter premuroso, mi cinse in un abbraccio
-    Adesso si – dissi e lui mi porse la sua giacca
-    Ti riaccompagno a casa?
-     Veramente sono venuta con Kate
-     Ho già parlato con lei e ha detto che va bene. Allora vieni? – e su quello, arrivò una limousine
-     Va bene
Il tragitto fu silenzioso e quando arrivammo vicino a casa mia, Peter si offrì per accompagnarmi dentro.
-     Grazie mille – gli dissi e gli porsi la sua giacca
-      Di niente. Senti Anne è da molto che te lo volevo dire. Te mi piaci e non ti ho baciato, solo perché mi andava ma anche perché lo volevo con tutto me stesso
Ci guardammo e ci baciammo di nuovo. Aveva un buon sapore ed era anche bravo.
Fu un serata bellissima.



ANGOLO AUTRICE:
Eccomi! Come avevo promesso ho aggiornato ancora! Ho visto che anche se non commentate la storia ha un bel numero di visite e per questo vi ringrazio! Bene siamo arrivati a questo famoso party. Chuck la vede e resta a bocca aperta. Lei, anche se non lo ammette lo trova sexy. Peter e Anne parlano un pò in piscina e dopo poco arriva .. Chuck! Fa cadere Anne in piscina. Secondo voi perchè? Per caso gli urta che Anne si frequenti con Peter? Mah .. *-* 
Bene siamo arrivati al capolinea anche con questo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e ho pensato di lasciarvi un piccolo spoiler del prossimo capitolo perchè domani sarò via e non so se aggiornerò. Avviso già che nel prossimo capitolo si inizierà il periodo dell'univeristà ... NON DICO ALTRO! ;D
Un bacio
AntoBill 



------ SPOILER!!! ------
 

-    Posso ? – mi chiese e io mi sistemai meglio per guardarlo
-    TU! – dissi. Era Chuck.
-    TU! Oh cavolo! – disse e si portò una mano sulla testa
-    No dovrei dirlo io!
-    Senti, non rompere e spostati che devo sedermi prima che parti! – disse e si sedette accanto a me

Dove saranno i nostri cari amici? ;D Alla prossima

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Il volo per la Brown ***


 


CAPITOLO 4: IL VOLO PER LA BROWN


Agosto. Finalmente ho finito il liceo e adesso, l’ultima settimana di agosto si partiva per l’università. L’estate è passa tra serate in compagnia, con Kate e Peter. Si, lui. Da quella sera siamo usciti, ma abbiamo scoperto entrambi che non c’era attrazione tre noi, solo una semplice amicizia; invece con Kate, hanno trovato un’attrazione stupefacente. Uscendo tutti e tre insieme, hanno scoperto di piacersi e io non ne ero gelosa, anzi stanno bene insieme. Tutti e due andranno a Yale, sono già partiti ieri. Io, invece, ho il volo oggi alle quattro e mezza del pomeriggio. Ero agitata, devo dire. Con il cretino non mi ero più vista, diciamo che ci evitavamo al liceo e di questo ne ero molto contenta che una sera mi sono ubriacata dalla felicità della cosa, si sono scema. Il problema è che me lo dovrò subire durante tutto l’anno alla Brown. Preparai la valigia. Avevo il taxi alle tre e mezza e ero un po’ in ritardo. Controllai di aver preso tutto e mi precipitai fuori. Con mia fortuna ne trovai subito uno. Dopo una mezz’oretta arrivai in aeroporto e mi precipitai a fare il check in. Dopo controlli e check in, mi diressi verso il mio aereo. I miei mi avevano chiamata il giorno prima per chiedermi come stavo e mi avevano fatto un in bocca al lupo. Salii sull’aereo e mi sedetti comoda sul mio sedile a due posti. Sperai che non si sedesse nessuno accanto a me, cosi potevo rilassarmi meglio. Poco prima della sua partenza, con la coda dell’occhio vidi una persona arrivare.
-   Posso ? – mi chiese e io mi sistemai meglio per guardarlo
-   TU! – dissi. Era Chuck.
-   TU! Oh cavolo! – disse e si portò una mano sulla testa
-    No dovrei dirlo io!
-    Senti, non rompere e spostati che devo sedermi prima che parti! – disse e si sedette accanto a me
Ha un buon profumo, però. Un mix tra cuoio, menta e una fragranza dolce, che si contrasta con le altre due, forti.
-    Al college, non rivolgermi la parola – mi disse allacciandosi la cintura
-    Non era mia intenzione, infatti! – dissi e mi girai dalla parte del finestrino
Sarebbe stata un ora infinita.
Durante tutto il volo abbiamo bisticciato come gatto e cane. Una signora davanti a noi, che voleva riposare, ad un tratto ci guardò male e smettemmo per un po’. Appunto, per un po’.
-    Togli il tuo braccio vicino a me! – gli dissi spostandolo
-     Non è colpa mia se non ci stai perché sei grassa!
-     IO SAREI GRASSA?
-     “ siete pregati di allacciare le cinture, l’aereo è in fase di atterraggio”
Lo guardai male e mi allacciai le cinture. 

ANGOLO AUTRICE:
Salve! Come vi avevo promesso ho aggiornato oggi, ce l'ho fatta! Allora il nostri due protagonisti sono diretti alla Brown e casualmente ;D capitano vicini anche in viaggio. Non si erano visti per tutte le vacanze e adesso sono subito all'attacco ;D. Il capitolo è un pò troppo corto lo so e prenso che adesso posto anche l'altro. Anne ha capito che con Peter non poteva funzionare e lui ha scoperto di avere con Kate un felling, be sono una bella coppia daii, io li adoro *-*. Che ne pensate? Ringrazio tutti per chi la legge, per chi la ccomenta, per chi l'ha messa tra le seguite e preferite, grazie infinite.
Un Bacio
AntoBill

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: La Brown ***




CAPITOLO 5: LA BROWN

Per fortuna ero arrivata, non ne potevo più. Poco dopo, scendemmo dall’aereo e andai a prendermi la valigia. Dovevo prendere un taxi per raggiungere l’università. Alzai la mano, per chiamarlo e ne arrivò subito uno. Salii dentro.
-   Vada alla – ma entrò un'altra persona con me e sbatte la porta
-    Alla Brown – disse. No, anche li.
-    Che ci fai qui? Prendine un altro!
-    No, semmai scendi te, non ne aspetto un altro per te! Mica sei la regina Elisabetta!
-    Allora che devo fare? – ci chiese il tassista
-    Vada, va! – dissi e mi girai dalla parte del finestrino
Il tragitto fu silenzioso, per fortuna. Ero stanca della sua presenza!
Arrivammo davanti alla Brown. Era immensa. Il cancello principale era aperto e c’erano un mucchio di persone che camminavano spedite verso l’interno. Entrai e rimasi a bocca  aperta.



Era stato un sogno si da piccola la Brown, c’era andata anche mia madre e mi ricordo che passavamo pomeriggi a parlare del suo periodo li. Io ero piccola ed ero incantata dai suoi racconti. Ora trovarmi qui davanti, era un sogno realizzato. Stavo guardando introno quando senti picchiettare alla spalla. Mi girai.
-    Scusa mi sapresti dire dove posso trovare la segreteria? – una ragazza un po’ bassa, bionda con mille fogli in mano
-    Ehm non posso aiutarti, sono una matricola.
-    An scusa. Mi presento io sono Sally, magari frequenteremo gli stessi corsi – disse porgendomi la mano
-    Piacere Anne, eh si lo spero. Che dici cerchiamo la segreteria insieme? – dissi e ci dirigemmo all’interno dell’edifico
La segreteria era affollata di studenti. Dovemmo aspettare un po’, per il nostro turno.
-    Si prego, ditemi – ci disse una signora sulla sessantina, capelli rossi e ricci con occhiali verdi
-    Si salve siamo delle nuove studentesse
-    Oh, si ditemi i vostri nomi cosi vi chiamo i vostri accompagnatori per l’istituto
-    Anne Milly
-    Sally Sunny
-    Ecco aspettate qua fuori, stanno arrivando
Ringraziammo e ci dirigemmo su delle sedie.
-    Ah, era bella come me l’ero immaginata – disse Sally
-    Vero! Da dove vieni?
-    Da qui. Providence te?
-    New York e come mai la Brown?
-    È stata sempre il mio sogno e per te?
-    Anche per me – iniziammo poi a parlare del più e del meno
Ad un tratto mi girai e mi trovai davanti un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo era moro, taglio spettinato, occhi azzurri come il mare, altro, un bel ragazzo. Lei era mora, alta, magra e occhi marroni.
-    Salve siamo le vostre guide. Anne è con me, mentre Sally e con Martin. Io sono Clara – ci disse. Aveva un aria simpatica
-    Bene. Noi andiamo allora, a dopo – disse Martin e diede un bacio a Clara. Facevano proprio una bella coppia
-    Ciao Anne. Allora adesso iniziamo il giro del campus. Dobbiamo aspettare un altro studente. Si chiama Chuck – disse sorridente guardandosi intorno
Chuck? Spero non lui. Ci sedemmo e lei iniziò a chiedermi di me. Parlammo, ridemmo e ce la raccontammo. Era molto simpatica. Dopo un po’, si presentò la mia fine.
-    Salve sono uno nuovo, cerco l’accompagnatore. Sono Chuck Balt – disse quel cretino alla segretaria
-     Eccomi qui! – disse Clara raggiungendolo. No, no, no,
-     Salve – disse e si strinsero la mano
-     Bene ci siamo tutti. Iniziamo il nostro giro – disse raggiungendomi con il cretino dietro.
Appena guardò avanti a lui mi vide e sbuffò. Io mi misi a braccia conserte e sbuffai a mia volta.
-     Che c’è Anne? – mi chiese preoccupata Clara
-     Non c’è un altro accompagnatore? – dissi con la voce incazzata
-     Ehm no. Io ne ho due appunto perché siamo accorto di persone. Perché?
-     Uff niente – dissi e presi le mie cose per seguirla. Chuck fece finta di niente, però si vedeva che è incazzato quanto me
-     Bene iniziamo dal parco. È molto vasto e collega gli alloggi con la scuola .. – e ci iniziò a spiegare tutta la procedura delle lezioni, i momenti di pausa, vedemmo gli alloggi, entrammo nella scuola, vedemmo qualche classe. Io e Chuck facemmo finta di niente e non ci parlammo. Rivolsi solo io le domande a Clara, la quale rispose gentilmente. Al passare di Chuck, molte ragazze spalancarono la bocca, neanche fosse un divo di Hollywood. Quando stavamo per uscire dalla porta, per raggiungere il parco, io e Chuck ci scontrammo
-     Farti da parte no! – gli urlai addosso
-     Chi se ne frega di te! – mi disse incazzando spingendomi e passando lui
-     Si fai pure! Stupido! – gli urlai addosso
Quando lui fu più distante da noi, Clara mi si avvicinò
-     Ehm, lo conosci?
-     Si purtroppo. Abbiamo fatto il liceo insieme e adesso anche l’università – dissi parlando piano senza che mi sentisse
-     Scommetto che non siete amici
-     Hai proprio ragione. Non ci siamo mai sopportati sin dal primo anno, poi ho dovuto averlo vicino in aereo, nel taxi e adesso anche qui. È una persecuzione! – dissi gesticolando in modo incontrollato, come mio solito quando sono nervosa
-     Mi dispiace, io credevo che volessi un altro accompagnatore perché magari non ti stavo simpatica
-     Ma va, che dici! Te mi sei molto simpatica! Guarda c’è Martin
-     Amore ! – e le corse in braccio
-     Ciao Sally – le dissi – allora come va?
-     Bene, e lui chi è? – disse indicando Chuck che era intento con il suo cellulare
-     Si chiama Chuck era al liceo con me – dissi
-     Wow che figo! – mi urlò addosso
-     Na roba! – dico e guardai Clara con Martin. Erano carinissimi
-     Bene allora voi due avete la stanza insieme con Clara – disse Martin indicando me e Sally e noi ci abbracciamo dalla felicità – te invece sarai in stanza con me – disse indicando Chuck
-     Bene andiamo ragazze! – disse tutta euforica Clara

 SALLY                           CLARA

 MARTIN




ANGOLO AUTRICE:
Fiuu! Dopo il lungo lavoro con le immagini e tutto sono riuscita a postarlo! *clap!clap!clap!* Bene siamo arrivati alla Brown con qualche intoppo, vero Anne? ;D Entrare alla Brown è sempre stato un suo sogno ed è riuscito a reallizzarlo. Incontriamo nuovi personaggi Sally, adoro pure lei è quasi la copia di Kate solo che Sally è più pazza xD, Clara e Martin stupendi pure loro. Casualità vuole che anche per visitare la Brown Anne e Chuck debbano stare insieme xD *Anne: sarebbe per causalità Anto, eh?* Si, lo so, lo so, sono sadica xD, ma d'altronde sono io l'autrice (se mi posso definire cosi) e decido io ;D *Anne: Messe bene ..* xD Bene dopo avervi sidiato, vi lascio. Buona lettura e grazie per chi continua a seguire una matta come me! Mi farebbe piacere sapere ch ne pensiete se fa veramente pena come storia o il contrario, ma anche se la leggete solo mi fate un grande piacere. Bene, ci vediamo domani con l'aggiornamento spero di essere libera (le vacanze stanno finendo :( ). Grazie ancora a tutti voi! Vi lascio anceh un piccolo spoiler!
Un bacio
AntoBill




---- SPOILER! ----

-    Te sei lo sfigato del primo anno vero? Quello che ha il padre cosi ricco i Balt giusto – disse una voce con timbro molto basso
-    Mamma mia come cazzo ti vesti, sembri un carcerato con questa maglia a righe
-    Cosa volete, sto perdendo la pazienza – disse la voce di Chuck. Ma che stava succedendo?
-   Oh, sentitelo, perde la pazienza – disse sempre la voce dal timbro basso

Oh, oh che succede nel prossimo capitolo?? Tempesta in arrivo! ;D

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Alla scoperta della Brown ***





CAPITOLO 6: ALLA SCOPERTA DELLA BROWN

La serata passò tra chicchere e risate. Verso le 23 e 30 eravamo ogni una nel nostro letto per spettegolare.
-   Ma quel Chuck la è single? – mi chiese Sally euforica
-   Che io sappia si. Perché? – le dissi mettendomi distesa
-   Cosi, magari ci faccio un pensierino
-   Non lo sopporti proprio, eh? – mi chiese Clara
-   Infatti sopporto di più le zanzare in estate che lui
-   Magari, infondo c’è del tenero – disse Clara
-   Oh, na roba!
-   Io spero di no, cosi posso prenderlo io – disse Sally e scoppiamo a ridere tutte
Dopo poco prendemmo sonno.
Quella sera feci un sogno pazzesco. Ero alla Brown, nel suo cortile. Il cielo era grigio e stava per piovere. Io non sapevo dove ripararmi, corsi verso una porta ma era chiusa a chiave. Iniziarono a scendere goccioline d’acqua. Io ero zuppa. Poi una mano mi prese. Guardai chi fosse ed era Chuck che mi disse “vieni ti aiuto io”. Mi prese per mano e mi fece andare sotto il suo ombrello. Mi svegliai di sopra assalto. Avevo tutta la fronte sudata. Guardai l’ora ed erano le 5 e 30.
Da quell’ora rimasi sveglia, tanto dovevo alzarmi alle 6. Ripensavo a quel sogno, per colpa delle ragazze ho sognato quel cretino. Poi lui cosi gentile, se proprio! Alle sei mi alzai e mi diressi in bagno, per farmi una doccia. Mi lavai con calma, poco dopo si svegliarono le altre due e cosi ci preparammo ed uscimmo. Andammo in mensa per fare la colazione. Era una stanza grande e stracolma di studenti che andavano avanti e indietro, per cercare un posto a sedere. Noi tre ci sedemmo con Martin e parlammo dei corsi che avremmo dovuto assistere. Chuck non era venuto a fare colazione, ma meglio cosi. Finito ci recammo con i nostri accompagnatori alla scoperta dei vari corsi. Prendemmo volantini vari, dei moduli e decidemmo a quali corsi iscriverci. Chuck ci raggiunse a metà mattinata, dicendo che aveva delle cose da fare. Pranzammo e poi proseguimmo i nostri giri. Chuck stava sempre in disparte, ogni tanto i nostri occhi si incontravano, ma lui distoglieva sempre lo sguardo. Alla sera eravamo esausti. Io decisi di andare subito a letto, mentre le altre avrebbero partecipato a una specie di party. Mi recai ai dormitori. Presi le scale, per salire al  primo piano. Stavo per raggiungere la mia stanza, quando sentii delle voci in corridoio.
-   Te sei lo sfigato del primo anno vero? Quello che ha il padre cosi ricco i Balt giusto – disse una voce con timbro molto basso
-   Mamma mia come cazzo ti vesti, sembri un carcerato con questa maglia a righe
-   Cosa volete, sto perdendo la pazienza – disse la voce di Chuck. Ma che stava succedendo?
-   Oh, sentitelo, perde la pazienza – disse sempre la voce dal timbro basso
-   Vuoi vederlo per caso – disse Chuck
-    Dai – e sentii dei pugni
Non sapevo che fare. Sentii persone cadere. Oh dio e adesso? Mi avvicinai piano.
-    Figlio di p*****a – disse uno. Senti estrarre qualcosa dalla tasca e poi sentii correre
Oh dio che era successo? Corsi alla fine del corridoio. Mi venne quasi un colpo. Chuck pieno di lividi era disteso a terra con un braccio sanguinante. Quello li lo aveva tagliato.
-    Chuck! – e mi accasciai da lui – ehi! Mi senti – dissi dandogli uno schiaffetto sul viso, stava perdendo conoscenza, forse aveva sbattuto la testa
-    Dove.. – sussurrò. Oddio stava perdendo conoscenza
Chiamai Clara e poco dopo lei, Sally e Martin ci raggiunsero. Portammo Chuck in infermeria e ci dissero che aveva sbattuto la testa e doveva assolutamente riposare.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Sono riuscita a postare adesso il capitolo perchè poi vado via e non so a che ora torno. Allora siamo alla Brown da un giorno e già succedono casini ;D. Allora Anne sogna di lei e di Chuck, mah chissà perchè ... *Anne: Non fare tanto la vaga!* Si ok, ok Anne calma! :D Sogno un pò strano direi ... Poi Chuck viene "assalito", sbatte la testa e perde conoscenza, ma la domanda è come mai?? Ehehe lo scoprirete, vederete. Ed ecco svelato anche il dialogo dell spoiler. Bene credo di aver detto tutto, an se non l'avete capito i Balt sarebbero la famigli di Chuck. Bene vi lascio. Grazie per chi mi segue e legge questa storia, grazie infinite. Vi lascio un piccolo spoiler sotto.
Un bacio
AntoBill





---- SPOILER! ----
 

-   E tu che ci fai qui? – mi disse con ancora la bocca impastata dal sonno
-   Volevo sapere come stavi – dissi e mi alzai dalla sedia
-   Bene mi hai visto, puoi anche andare – mi disse e si girò dall’altra parte
-   Si può sapere che ti ho fatto! E io che ti ho anche aiutato ieri sera! MAMMA MIA CHE STUPIDA! – dissi e uscii sbattendo la porta

OHOHOH! Che succedera tra Chuck e Anne? Vedo litigate in vista! ;D ...

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Infermeria ***





CAPITOLO 7: INFERMERIA

La mattina seguente mi alzai presto, volevo andare a trovare Chuck. Anche se non eravamo amici, però ho assistito io alla rissa. Ma chissà perché è successo quello..
Mi vestii e mi diressi in infermeria.
Era ne suo letto che dormiva. Aveva un pigiama a quadretti blu ed aveva i capelli tutti spettinati. Mi sedetti sulla sedia vicina. Se non fosse il burbero ragazzo presuntuoso di sempre, messo cosi calmo, tranquillo e beato, mi piacerebbe. Oh dio che pensieri ! Avrò sbattuto anche io la testa! Lo vidi aprire piano gli occhi.
-   E tu che ci fai qui? – mi disse con ancora la bocca impastata dal sonno
-   Volevo sapere come stavi – dissi e mi alzai dalla sedia
-   Bene mi hai visto, puoi anche andare – mi disse e si girò dall’altra parte
-   Si può sapere che ti ho fatto! E io che ti ho anche aiutato ieri sera! MAMMA MIA CHE STUPIDA! – dissi e uscii sbattendo la porta
Che insolente io faccio la gentile, chiamo i miei amici, lo porto in infermeria e lui mi caccia via. Ma che razza di stupida!  E poi ho anche pensato che potesse essere carino! Dio, che rabbia! Decisi di farmi una passeggiata nel cortile, dovevo placare un po’ la mi rabbia.
Erano appena le 6 e 10, il cortile era isolato e si sentivano solo in cinguettio degli uccellini. Faceva freschetto in maniche corte, ma siccome sono andata subito da quel cretino non mi sono presa un cardigan. Che rabbia! Inutile, passeggiare non mi serve a niente. Raggiunsi, allora la biblioteca. Trovai la segretaria Carine, una signora sulla quarantina, bassa, capelli ricci, lunghi e marroni, molto simpatica.
-   Come mai qui a quest’ora? – mi chiese gentile, finché sistemava dei libri nello scafale
-   Mi sono svegliata presto, per fare una cosa e poi siccome sono un po’ incavolata avevo deciso di farmi una passeggiata, ma visto che non è servito a niente allora sono qui.
-   Un ragazzo? – mi chiese scendendo dalle scale
-   Ehm .. no – dissi e mi diressi su un tavolo per leggermi un libro a caso
Orami erano le 7. Mi ero calmata e decisi di andare in camera per prendere i miei libri.
-   DOVE SEI STATA? – mi aggredirono le mie coinquiline, appena entrai in camera
-   Ehm .. affari miei – dico mettendomi a sedere sulla sedia della scrivania
-   COME? MA SEI IMPAZZITA – mi disse Sally, tirandomi un  cuscino
-   CI HAI FATTO PREOCCUPARE, UN MONDO! – mi disse poi Clara, preoccupata anche lei
-    Be scusate, ma siccome volevo vedere come stava Chuck, allora mi sono alzata e ho dimenticato di avvertire
-    E come sta? – mi chiesero all’unisono
-    Che cavolo ne so. Sono entrata e lui mi ha anche trattato male perché ero li! – dissi e il nervoso mi assali di nuovo
-    Come mai? – chiese Sally
-    E che ne so! Scusa sono alterata. Prima lo aiuto e poi mi ripaga cosi – dico e cerco di tranquillizzarmi
-    A parte che lui è strano e te lo conosci di più di noi. Come mai ti stupisci tanto? – mi disse Clara
-    Perché forse da quando l’ho aiutato, quando ho sentito quello che gli hanno fatto, quando ho assistito a quello, non so ho scoperto una sua parte indifesa, l’ho visto vulnerabile. E poi magari essere ringraziata non costa nulla. Chiedo troppo?

Poco dopo ci sbrigammo perché eravamo in un ritardo pazzesco. Avevammo parlato di lui e ho capito che c’è un mio interessamento di troppo. Non me ne è mai importato, anzi se cadeva da un burrone, quando eravamo al liceo, avrei festeggiato. Non so che pensare. Fu una mattinata pesante, avevamo interrogazione di letteratura e poi tre ore di economia. A pausa pranzo mi diressi in cortile da sola. Mangiai un panino e poi diedi una letta al libro preso quella mattina in biblioteca.
-    Ciao Anne – mi disse Martin
-    Ehi ciao. Clara dov’è? – gli dissi facendogli segno di sedersi accanto
-    È andata a parlare di un progetto con un suo professore. Hai saputo niente di Chuck?
-    Diciamo che stamattina presto sono andata da lui e mi ha quasi cacciato da li, questa è la sua gentilezza, sai. Te?
-    Si oggi pomeriggio può già uscire. E gli ho raccontato di ieri sera
-    E allora?
-    Gli ho detto tutto e che tu l’hai aiutato. È rimasto stupito e poi si è incupito dicendo che voleva stare solo – mi disse guardando il cellulare
Sicuramente non ci credeva che fossi stata io ad aiutarlo. Che insolente!
-    Te che lo conosci di più, non lo trovi strano? – mi chiese Martin
-    Lo trovo insolente, cretino, esaltato, stupido, ignorante, ma questi sono dettagli! Comunque ha un padre ricco sfondato, ha una industria di alberghi in quasi tutto il mondo e so che ha dei rapporti difficili con lui. – dissi quello che venni a scoprire da Kate
-    An capito, no sai ho cercato di legare con lui, ma fino ad un tot ok poi basta, diciamo che si tiene un pò distante da tutti.
-    Si vero. Poi gli piace ubriacarsi, farsi qualche prostituta, una volta ha prenotato un locale di Streep tese solo per lui. Dimmi te se non è esaltato – dissi chiudendo il libro
-    Be però mi sembra simpatico
-    Se lo dici te. Io vado, ho lezione. Ci vediamo in giro – dissi e me ne andai in classe


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Scusate se ieri non ho postato ma ho avuto da fare tutto il giorno, scusate. Bene ho svelato le battute dello spoiler, per chi l'avesse letto. Chuck tratta male la nostra Anne e lei parte in quarta ad insultarlo e ne ha tutti i diritti secondo me! Vediamo che Anne ha forse un pò troppo un interessamento da parte sua per Chuck, come mai? ;D Dopo pranzo incontra Chuck e scopriamo qualche dettaglio su di lui. Tenetevelo a mente il padre di lui, porterà molti casini .... STOP! Ho detto troppo ma comunque non scordatevelo che poi si farà vedere ... Bene che ne pensate del capitolo? Scusate se troverete degli errori ma non ho avuto tempo di correggerlo. Bene vi slauto e come sempre vi lascio un piccolo spoiler in fine.
ATTENZIONE: DA OGGI NON VI ASSICURO L'AGGIORNAMENTO GIORNALIERO. SE CE LA FACCIO E NON SONO SOMMERSA DI COMPITI SI POTRA FARE SE NO QUANDO RIESCO.
Un bacio
AntoBill






---- SPOILER ----
 

-   Ci sono altri tavoli a disposizione, per cui aria! – dissi e ritornai al mio libro
-   Non sono qua per leggere quelle cavolate e neppure per stare vicino a te – disse e mi si parò davanti
-   Bene allora ciao! – dissi e ritornai al mio romanzo sempre più incavolata

;D ehehe chi saranno mai questi due? xD

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Non gratitudine ***





CAPITOLO 8: NON GRATITUDINE

La mattina, decisi di cambiare programma. Mi svegliai presto e andai in biblioteca. Decisi di fare sempre cosi, perché mi rilassava. Ieri deve essere stato dimesso Chuck, visto che le altre e Martin sono usciti  per tutta la serata. Alla sera tardi, quando sono tornate le ragazza, anzi solo Sally, perché Clara era da Martin, mi disse che sono stati tutta la serata da lui e si sono divertiti molto. Ovviamente io mi ero rifiutata a morte ad andare a festeggiare la sua guarigione. Mi alzai dal letto. Mi misi una maglia extra large, bianca con scritto “I LOVE NEW YORK” , dei jeans neri e un cardigan sempre nero. Presi la mia tracolla e mi diressi in biblioteca. Salutai Carine e mi diressi al mio solito tavolo, con una tazza di caffè e un romanzo rosa tra le mani. Ero concentrata nella mia lettura quando vidi un ombra alle mie spalle. Era Chuck. Non ci siamo ne parlati ne visti da quel giorno in infermeria.
-  Ci sono altri tavoli a disposizione, per cui aria! – dissi e ritornai al mio libro
-  Non sono qua per leggere quelle cavolate e neppure per stare vicino a te – disse e mi si parò davanti
-  Bene allora ciao! – dissi e ritornai al mio romanzo sempre più incavolata
Lui incrociò le bracci al petto e mi fisso. Madonna santa, che nervoso! Cavolo vuole, sto imbecille!
-   Lasciatelo dire fa schifo la tua maglia! – disse tranquillo – e poi nasconde le tue forme
-   SENTI! PRIMO DELLA MIA MAGLIA NON TE NE DEVE FREGARE NIENTE, SECONDO LE MIE FORME SONO PROPIETÁ PRIVATA! – mi alzai e gli urlai addosso, per fortuna era mattina e non c’era nessuno li a quest’ora
-   No e di chi sono? Di Peter? – mi disse e mi si avvicinò di più
-   Anche se fosse? E poi non sai che è insieme a Kate? – dissi e mi calmai un po’
-   No non ci parliamo più e poi questi non sono affari tuoi se so o non so!
-   Senti non continuare a rompere e dimmi che vuoi!
-   An si, volevo dirti che sei stata brava ad avermi aiutato, ma non ti ringrazio perché non ce n’era bisogno e poi non voglio certo il tuo aiuto – disse tranquillamente e continuò a guardarmi intensamente
Rimasi di sasso, sentendo le sue parole. Ma dico, che cazzo di problemi ha sto tipo? Una lo aiuta e lui dice che non ce n’era bisogno e che non voleva il mio aiuto? Ma dico, ci è o ci fa! Madonna che rabbia!
-   SENTI SCUSAMI SE TI HO AIUTATO, MAGARI POTEVI MORIRE DISANGUATO! SCUSAMI SE HO PREFERITO INTERVENIRE IN TUO AIUTO CHE LASCARTI LÌ COME UN CRETINO MEZZO MORTO, E GIACCHÉ NON TI SOPPORTO POTEVO FARTI STARE LÌ E GODERMI LA SCENA, E INVECE NO. MAMMA MIA CHE STUPIDA INGORANTE CHE SONO! SAI CHE TI DICO, FOTTITI CRETINO – sbottai tutta la mia rabbia addosso, scaraventai il libro da qualche parte, presi le mie cose e mi precipitai fuori.
C’è dico, come cazzo ragiona! Io non ti ringrazio perché tanto il tuo aiuto non lo voglio e bla bla, ma vaffanculo! Dio che nervoso!
-   Ehi Anne – mi disse prendendomi un polso Sally
-   LASCIAMI IN PACE! – le urlai addosso uscendo dall’edificio
Lei non centrava niente, anzi. Povera, avrei chiarito dopo, adesso ero troppo incazzata per essere educata e gentile. Feci due volte il percorso del cortile e poi decisi di sedermi in una panchina. Tirai due sospiri per calmarmi. In fin dei conti lo faceva apposta e io non potevo permetterglielo. Restai un po’ li e poi mi diressi in classe. Ero è più tranquilla adesso. Entrai dentro e era già iniziata la lezione.
-   Mi scusi prof per il ritardo – dissi alla professoressa Blake di Diritto
-   Va bene dai. Entra – mi diressi al mio posto
Notai che c’era pure Chuck in fondo all’aula, ma stetti calma. In banco ero sola perché nessuna delle due mie amiche frequentavano quel corso, solo quel .. non mi esprimo va.
Prima della fine della lezione ci comunicò una cosa.
-   Ho pensato di farvi fare qualcosa in coppia. Le ho già create io e vi ho già assegnato i rispettivi argomenti. Allora inizio a dire le coppie .. – e prosegui cosi finché ..
-   Anne con Chuck, diritti del cittadino – no, ho sentito bene? Io e quello li? No dai per piacere, no
-   Non vi do modo di replicare avete una settimana, buon lavoro – disse e suonò la campanella
E adesso? Vidi Chuck avvicinarsi a me. Io presi le mie cose.
-   Io lavoro da sola, per cui arrangiati. Se hai domande chiedi a Sally o Clara che comunicheranno con me e che  a mia volta ti avviserò tramite loro. Bene, se non sei d’accordo non me ne frega un cazzo, per cui accetta oppure addio, sarebbe meglio, comunque, scusa se ti ho rivolto troppo la parola. Ciao – dissi e me ne andai via
Visto che non aveva bisogno del mio aiuto era meglio fare in questo modo no? Tanto per la ricerca avremmo litigato di sicuro cosi sarebbe meglio e poi del suo parere non me ne fregava niente, per cui se andava bene cosi ok se no, ciao.



ANGOLO AUTRICE:
Salve! Sono riuscita a postare yiuuu! :D Bene questo è un capitolo un pò surriscaldato vero Anne? xD Chuck, lo dico è stronzo fino all'ultimo, dice che non serviva che lo aiutasse che non aveva bisogno del suo aiuto e non la ringrazia, io l'avrei preso a schiaffe *pensa: cavolo! potevo farlo fare da Anne* va be! Anne si infuria ancora di più e la sfiga vuole ;D che capiti a fare la ricerca di diritto con il Mister simpatia che succederà mai? Allora come vi è sembrato il capitolo? Grazie mille a tutti voi che leggete la mia storia o la commentate, grazie infinite. Bene infondo vi lascio il solito piccolo spoiler. Grazie ancora a tutte voi se volete e avete tempo magari fatemi sapre i vostri commenti.
Un bacio
AntoBill





---- SPOILER!----
 

-   Che c’è? Sono qui per la ricerca. Mi ha detto Sally dove trovarti – disse tranquillamente. Dovevo sicuramente fare un discorsetto a lei e poi dovevo anche scusarmi per l’altro giorno, che le ho parlato male.
-   Me l’hai detto tu di parlare con le tue amiche! – si giustificò
Sbuffai e continuai la mia ricerca, non volevo parlargli anche perché so che avremmo finito per litigare.
-   Cos’è, per parlare ci serve un telegramma? – mi disse un po’ incazzato
-   Anche se fosse? la trovo un idea geniale! – dissi e continuai a scrivere

Ehehehe che succederà??? Alla prossima .... :D


 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Biblioteca ***





CAPITOLO 9: BIBLIOTECA

La mattina seguente, come tutte le mattine, mi recai in biblioteca. Decisi di portarmi avanti con la ricerca di diritto e poi avevo lezione solo di pomeriggio. Mi misi una camicia azzurrina con dei jeans bianchi, delle ballerine in vernice bianche, presi la mia borsa e i libri e mi recai in biblioteca. Presi un cappuccino e una brioche alla crema e mi sedetti al mio solito tavolo. Cavolo, quel giorno che ho litigato con quel cretino stavo leggendo un libro stupendo di Nicholas Sparks, solo che dopo l’ho scaraventato via e non mi ricordo più il titolo, che rabbia! Iniziai a farmi uno schema sull’argomento individualizzando i punti principali. Spero almeno che faccia qualcosa quello li, magari se non fa niente poi da la colpa a me! Non gli conviene se no gli spacco la faccia! Meglio non pensare a lui, se no mi incavolo di nuovo. Aprii un libro per iniziare a buttare giù qualcosa, quando qualcuno si sedette sul mio tavolo. Alzai il viso dal libro e vidi l’ultima persona che volessi incontrare. Chuck. Che voleva adesso! Sistemò la sua borsa e estrasse dei libri.
-   Che c’è? Sono qui per la ricerca. Mi ha detto Sally dove trovarti – disse tranquillamente. Dovevo sicuramente fare un discorsetto a lei e poi dovevo anche scusarmi per l’altro giorno, che le ho parlato male.
-   Me l’hai detto tu di parlare con le tue amiche! – si giustificò
Sbuffai e continuai la mia ricerca, non volevo parlargli anche perché so che avremmo finito per litigare.
-   Cos’è, per parlare ci serve un telegramma? – mi disse un po’ incazzato
-    Anche se fosse? la trovo un idea geniale! – dissi e continuai a scrivere
-    Non vorrai che accidentalmente dicessi qualcosa alla professoressa .. – disse con un sorriso strafottente e vittorioso, capendo che aveva toccato un tasto giusto
Respirai profondamente e poi decisi di alzarmi e andarmene prima che mi incazzassi di brutto. Raccolsi frettolosamente le mie cose e mi diressi fuori. Almeno cercai perché mi trattenne per un braccio.
-    Si può sapere che cavolo hai? Perché devi fare sempre queste scene – disse incazzato
-    SCENE DI’ CHE ! TI RENDI CONTO FINCHÉ PARLI? MI CHIEDI ANCHE COS’HO? MA STAI SCHERZANDO SPERO! TE CHE HAI, SEMMAI! UNA PERSONA TI SALVA E INVECE DI’ ESSERNE GRATO LE DICI CHE POTEVA EVITARE DI’ FARLO E CHE NON LA RINGRAZI ! SONO IO A NON ESSERE NORMALE O TE? – sputai tutto cosi quello che pensavo
Notai che Carine mi lanciò un’occhiata come per dire “abbassate la voce”. Lui mi guardò in un modo strano. Non era incazzato, annoiato, era uno sguardo strano.
-    Hai ragione – disse mollando il mio braccio – l’altra volta ho esagerato a dire quello che ho detto, scusami sono stato crudele. Ormai sono abituato ad essere diffidente anche delle persone fidate e a trattarle male, sia sono abituato ad avere in torno persone che mi aiutano o mi cercano per interesse. Ti prego di perdonarmi – mi disse in tono dispiaciuto
Era la prima vota che mi chiedeva scusa e che mi parlava con quel tono dispiaciuto e malinconico.
-    Poi ti chiedo scusa anche perché ti faccio sempre incazzare. Diciamo che siamo partiti con il piede sbagliato. Magari potremmo ricominciare? – mi disse con tono sereno e  speranzoso
-    Ehm .. – dissi tutta imbarazzata
-    Chuck – disse porgendomi la mano e io la strinsi
-    Anne – dissi e ci sorridemmo
Che strana situazione! Non avrei mai pensato di fare un discorso civile più di 10 minuti con Chuck.
-    An, l’altro giorno quando mi hai sbraitato contro e hai scaraventato il libro a terra, ho pensato che ti piacesse quel libro cosi te l’ho preso – mi disse porgendomi *L'ultima canzone, il libro che volevo continuare a leggere
-    Oh, grazie, non dovevi – dissi prendendo il libro tra le mani
-    Pensalo come regalo di scuse – mi disse sorridendomi, con un sorriso stupendo, ODDIO CHE PENSIERI!
-    Ehm .. grazie. – dissi e mi imbarazzai
-    Dai continuiamo la ricerca insieme? – disse e continuammo il lavoro
La mattinata passò cosi. Finimmo quasi la ricerca e non litigammo neanche un po’, anzi, parlavamo civilmente come persone normali. A pranzo andammo in mensa e raggiungemmo gli altri. Appena ci avvicinammo a loro, spalancarono la bocca, erano stupiti quanto noi.
-    Ciao – dissi e mi sedetti vicino a Sally
-    Ehm siete degli alieni – disse lei facendoci ridere
-    No – disse un Chuck diverso
È sempre stato presuntuoso, altezzoso e le persone che erano povere o secchione le snobbava oppure le prendeva di mira, infatti ero sempre io la sua mira. Era un Chuck stano perché lui si sorrideva, ma era un sorriso malizioso o strafottente, invece adesso era sereno. Lo trovavo strano come cambiamento
-    Dovremmo sapere qualcosa? – disse Sally maliziosamente
-    No! – dissi e scoppiarono a ridere gli altri, compreso Chuck
Durante il pranzo mi scusai con Sally e mi disse che si era già dimenticata del mio comportamento. Chuck continuava a fissarmi in un modo strano, come se mi stesse esaminando. Era diverso, magari era un alieno? Strano però.
La sera entrammo in camera esauste.
-    Ah, ragazze sono stanchissima – disse Clara buttandosi sul letto
-    A chi lo dici – disse Sally  buttandosi a sua volta
-    Non vi sembra strano questo cambiamento improvviso di Chuck? – dissi e mi iniziai a struccare
-    Non saprei, Martin mi ha detto che è dall’altro ieri che è uscito presto la mattina, che quando è ritornato era strano, un po’ triste, ma non sapeva di cosa e poi è cambiato anche con lui – disse Clara sbadigliando sonoramente
O dio, ha detto l’altra mattina? Era quando è venuto da me. Ma come mai era cambiato cosi?

*L'ultima canzone è un libro di Nicholas Sparks e io lo adoro sia il libro sia che Nicholas Sparks e tutti i suoi libri

ANGOLO AUTRICE?
Salve! Come vedete sono riuscita ad aggiornare anche oggi! Bene allora esaminiamo il capitolo che secondo me ha dei punti importanti. Allora notiamo un cambiamento di Chuck, ma la domanda che mi sorge è, una persona può cambiare cosi in fretta? E se succede come mai in quel momento? Tenetevele in mente queste domande. Non credetiate che da adesso in poi saranno rose e fiori tutt'altro già dal prossimo capitolo di parte con la bufera ... :D Grazie a tutti voi che mi seguite e quelli che commento. Sotto vi lascio il solito spoiler.
Un bacio
AntoBill





---- SPOLIER! ----
 

-   Be siamo stati bravi, dai – dissi tutta sorridente
-   Ok – disse e non mi calcolò
-   Ehm.. cos’hai? – chiesi preoccupata, anche perché la settimana passata eravamo quasi amici
-   Che cavolo rompi di prima mattina! – mi urlò contro
Oh, oh chi saranno mai questi due e cosa succederà il prossimo capitolo?? :D alla prossima!

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Usata ***





CAPITOLO 10: USATA

Quella mattina dovevamo consegnare la ricerca di diritto. L’avevamo conclusa alla perfezione. Chuck era diventato amichevole, e non so perché, non riuscivo a fidarmi. Non so se fossi prevenuta nei suoi confronti, ma era una sensazione, magari mi ha solo usata per la ricerca? Staremo a vedere. Quella mattina mi svegliai tardi e mandai a farsi figgere l’intenzione di andare in biblioteca. Mi vestii alla svelta e mi precipitati in bar per bere un cappuccino e mangiare una calda brioche alla crema. Finché feci colazione mi ripassai la ricerca e poi mi precipitai in classe. Poco dopo arrivò Chuck e non mi salutò nemmeno. Si diresse al suo solito banco e non mi calcolò. Alle otto, suonò la campanella e la professoressa entrò. Iniziammo ad esporre e quando arrivo il nostro turno andammo alla cattedra. Chuck era impassibile, non mi parlava e ne mi calcolava. Esponemmo alla perfezione e ci prendemmo un bel 9 a testa. Quando suonò la campanella mi precipitai a fianco di Chuck.
-   Be siamo stati bravi, dai – dissi tutta sorridente
-   Ok – disse e non mi calcolò
-   Ehm.. cos’hai? – chiesi preoccupata, anche perché la settimana passata eravamo quasi amici
-   Che cavolo rompi di prima mattina! – mi urlò contro
-   Ehm..
-   Senti non dobbiamo fare più una ricerca insieme per cui aria! – disse irritato. Io lo seguii comunque
-   SE NON L’HAI CAPITO TI HO SOLO USATO PER LA RICERCA, DELLA TUA AMICIZIA NON ME NE FOTTE UN CAZZO! – mi disse cosi a brucia pelo
Era come se mi fosse caduto il mondo addosso. Allora mi aveva solo usata .. dio che cretina! Lo rincorsi ancora e lo bloccai per un braccio
-   Che vuoi – non fini la frase che gli diedi uno schiaffo in pieno viso
-   SEI SOLO UN PEZZO DI’ MERDA! – dissi e me ne andai
Che cretina! Stupida! Ignorante! Idiota! Mi maledissi per tutto il tragitto fino alla biblioteca. Non che fossimo cip e ciop, ma diciamo che stava nascendo una bella amicizia. E poi avevo visto un Chuck diverso, sereno e tranquillo. Adesso era ritornato lo stronzo di sempre, che ti snobbava, che ti insultava. Dovevo aspettarmi che quel cambiamento fosse troppo svelto.
Il pomeriggio ebbi solo il corso di economia e poi mi diressi con le altre a farci un giro
-    No ma dici sul serio? – mi chiese Sally
-    Si, ti pare che scherzi? Me lo sentivo che era frettoloso come cambiamento. Che fottuto bastardo!
-    Martin mi ha detto che ieri sera è tornato in stanza e lo ha trovato strano aveva un aria incazzata – disse Clara
-    No quello è mentalmente strano! Secondo me ha dei problemi, seri, anche ! – dissi e mi sedetti su una panchina
La sera gli altri andarono a una festa organizzata da una certa Tania. Io decisi di andare in biblioteca e poi mi recai in cortile. Faceva fresco e mi dovetti stringere nel mio cardigan bianco, perché stavo morendo dal freddo. Mi sedetti in una panchina e guardai il cielo. Da piccola lo osservavo ogni sera con mio padre. Individuavamo le stelle e ci divertivamo a trovare delle forme strane. Ero assolta nei mie pensieri, quando sentii un cespuglio muoversi. Mi girai di scatto.
-    Mmh .. oh Anneeee – mi disse un Chuck ubriaco e traballante
-    Idiota – fu il mio saluto e poi mi girai di nuovo
-    NO ! IO SSOONOOO CHUCKKK ! ANNEEE – disse bevendo l’ultimo goccio dalla sua bottiglia di whisky e urlando
-    Sai quanto me ne importa di te? E adesso sparisci, mi irriti solo sentirti respirare
-    NOO DAII POSSSIOOO RIMANEEREEE CON TEEEE? BEH IO MI SIEDDOOO – disse e mi si spalmo accanto
-    MMM HAI UN BUONNN PROFUMOOO, MI È SEMPRE PIACIUUUTOOO – disse annusandomi peggio di un cane
-    Senti non sono in vena di sopportarti – dissi e feci per alzarmi
-    NOO, DAIIII ANNEEE RREESTAAA CON MEEE – disse appiccicandosi al mio braccio
-    Dai Chuck! Che vuoi? Sono stanca e poi mi hai solo usato per la ricerca per cui, smettila – dissi cercando di staccarmi dalla sua presa inutilmente
-    NOOO EH VEROO TI CHIEDO SCUSAAA MA NON TI HO USATO! QUELLAAAA ERAA UNA SCUSSAAA – disse sbadigliando
-    Cosa? – chiesi stupita anche perché si dice che l’alcol ti fa dire la verità ..
-    HAI CAPITTOOO BENE! MA ADESSSSO HOOO SIONNOOO – disse stusciandosi come un cane sul mio braccio e strascicando le parole
-    Dai ti accompagno nella tua stanza – dissi e mi alzai con lui
Il tragitto fino alla sua camera fu snervante. Lui non si reggeva in piedi e non è che fosse una piuma e poi io sono pur sempre una donna.
-    Bene adesso dormi. A domani – dissi e lo spinsi dentro alla camera
-    MMH NON VOIIIIII VENIRE DENTROOOOOO, CI DIVERTIAMMOOO SAIII – disse malizioso. Anche da ubriaco lo era!
-    Si come no. Notte – e mi diressi in camera mia
Ero sfinita. Quando entrai in camera, non chiusi a chiave perché le altre dovevano ancora tornare, mi misi il mio pigiama e mi diressi subito sotto alle coperte.
Stavo prendendo sonno quando sentii una mano sfiorare la mia gamba. Oh dio, chi era?? Mi alzai di scatto per accendere l’abajour.
-    EH! CHUCK!? – dissi paonazza
-    ANNEEEE, MI SENTIVOOO SOLOO – disse e si appoggio con la testa sul letto
-    E devi venire da me? – chiesi alterata
In tutta risposta ricevetti un bel niente e capii dopo che si era addormentato, sentendolo russare. 


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Dopo un mucchio di compiti sono riuscita a liberarmi e postare. Allora, abbiamo scoperto che Chuck ha solo usato Anne, ma scopriamo, da urbriaco che che non è cosi. Cos'avrà il nostro Chuck? Che misteri si celano dietro di lui? Chuck da ubriaco mi fa morire xD. Anne rimane giustamente delusa dalla confessione che la solo usata e gli molla un ceffone *coro di stadio: Anne! Anne!* Ma mi sorge una domanda come mai ci rimane cosi delusa? ;D Non dico altro. Grazie a tutti voi che mi seguite e recensite. Sotto vi lascio il solito spoiler.
Un bacio
AntoBill






---- SPOILER! ----
 

-   È vero quello che mi hai detto – chiesi prima di lasciarlo andare
-   Cosa?
-   Che non è vero che mi hai usata per la ricerca – a quelle parole lo vidi irrigidirsi
-    Ehm .. sarà meglio che vada – disse alzandosi, barcollando un po’ per il mal di testa lacerante

Eh secondo voi è vero?? Bye Bye :D ....

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: Confessioni ***




CAPITOLO 11: CONFESSIONI      

Quella notte dormii benissimo. Mi svegliai e mi stiracchiai. Quando aprii gli occhi, mi venne un colpo.
Chuck era con la testa appoggiato al mio cuscino ed era seduto per terra. O mio dio! An si! Adesso ricordo! Lui era ubriaco ed è venuto a dormire qui!
-  Chuck? – lo chiamai
-  Mmh ? – disse addormentato
-  Sveglia! – dissi alzando la voce
-  Mmh mamma no – disse e si stiracchiò – ANNE? – disse scandalizzato
-  Si chi vuoi che sia? Biancaneve? – dissi sarcastica
-  NO MA, CHE – disse palesemente preoccupato
-  Ero nel cortile ieri sera e poi mi sei venuto in contro ubriaco fradicio e hai iniziato a stressarmi e poi ti ho riportato nella tua stanza, a fatica e poi mi sei piombato in stanza perché ti sentivi solo, io ero paonazza ma quando ti ho chiesto perché qui da me, russavi come una macchinetta
-  An, scusami – disse cercando di alzarsi, ma si accasciò a terra, sicuramente aveva un mal di testa pazzesco
-  Mettiti tranquillo, se vuoi ti prendo un caffè – dissi alzandomi
-  NO! Lascia stare – disse cercando di alzarsi
-  No scusami se voglio aiutarti! – dico incazzata
-  Nessuno te lo ha chiesto, sai! – rispose a sua volta incazzato
-  È vero quello che mi hai detto – chiesi prima di lasciarlo andare
-  Cosa?
-  Che non è vero che mi hai usata per la ricerca – a quelle parole lo vidi irrigidirsi
-  Ehm .. sarà meglio che vada – disse alzandosi, barcollando un po’ per il mal di testa lacerante
No, io volevo sapere! Mi alzai a mia volta e lo presi per il braccio. Ci irrigidimmo tutti e due a qual contatto. La sua pelle era calda e soffice
-  Dimmi – dissi abbassando la testa
-  Senti, ero ubriaco e ho detto un casino di cavolate – disse senza guardarmi
-  No! Quando si è ubriachi si dice quello che non si direbbe da lucidi! – dissi alzando la testa e i nostri occhi si incontrarono
I nostri sguardi si incatenarono. Ci stavamo leggendo a vicenda, anche se senza risposte.
-  Senti ..
-  No, dimmi, ti prego – non so perché ma volevo sapere
Ero stanca dei nostri litigi e di essere evitata da lui, il perché non lo sapevo. Quella settimana che ha fatto “finta” di essere mio amico era diverso. Era simpatico, un ragazzo normale, un po’ ambizioso, ma negli occhi aveva una luce diversa dal solito, una luce vera.
-  Meglio, di no – cercando di divincolarsi ma io lo ripresi ancora
Questa volta incontrai la sua mano. 



Erano cosi grandi e soffici. Lui mi guardò stupito e poi guardò la nostra stretta. Sentivo una sensazione strana al nostro contatto. Mi sentivo stranamente contenta. Ma cosa … , lo lascia subito e mi guardò ancora.
-  Ti prego, dimmi – dissi arrossendo. Che stupida!
-   Ecco, è una storia lunga
-   Io ho tempo – dissi e gli feci segno di sedersi sul letto
-   Diciamo che è vero, non ti ho usato per niente. Avevo deciso di smetterla di fare lo stronzo. Solo che sono obbligato a farlo, non so se mi spiego. Diciamo che mio padre mi tiene sott’occhio. Quello che hai visto la settimana scorsa, il Chuck che hai visto, quello li è quello vero. – dissi con tono triste
-   Si ma allora perché non sei sempre cosi?
-   Perché è mio padre che me lo impone. Lui mi ripete che i Balt non sono gentili che le persone sono al di sotto di noi. Dice che bisogna essere strafottenti con tutti e non calcolare i poveracci.
-   E non puoi pensare con la tua testa?
-   Si lo farei, ma lui minaccia di cacciarmi di casa e poi di far si che quando, uscito di qui, non prenda più il lavoro dei nostri hotel e farebbe anche in modo che nessuno mi prendesse come impiegato in qualsiasi lavoro e ti assicuro che ne sarebbe capace – disse tristemente
-   Ma anche qui ti controlla?
-   Si fino alla settimana scorsa si per quello sono cambiato cosi all’improvviso. Come al liceo si be diciamo che non solo non andavo d’accordo con te per lui, ma anche perché non so il tuo carattere mi dava fastidio e anche perché tutte mi morivano dietro ma te, no. Poi avevi un carattere cosi irritante, ma anche per mio padre c’erte volte ero cosi stronzo, scusami – mi disse guardandomi negli occhi
Aveva quella luce sincera e degli occhi stupendi. Oh, ma che sto dicendo?
-   Mi puoi perdonare? – mi chiese quasi supplicandomi
-   Ehm .. si, certo. Ma ti ricordo che sono una poveraccia non sono come te, ecco – dissi e distolsi il mio sguardo da lui
-   Ma a me non importa! – disse prendendomi il viso tra le sue mani – e poi diciamo che mi sono stancato di preoccuparmi di lui, sono stufo. Voglio essere tuo amico e anche amico degli altri, certo
Mi sentivo in imbarazzo, sentire le sue mani sul mio viso. E adesso era calato un silenzio imbarazzante
-    Bene allora ritornerai in te? – dissi interrompendo quel silenzio e staccandomi da lui. Se mi fossi guardata allo specchio, sicuramente ero rossa come un pomodoro e se me ne mettevi uno a confronto non mi avresti riconosciuto
-    Si – disse alzandosi
Si stava avvicinando pericolosamente. Ad ogni suo passo verso me io mi allontanavo. Stava per dire una cosa quando la porta si spalancò.
-    Anne  - disse Sally entrando e vedendo Chuck li, spalancò gli occhi seguita da Clara
-    Abbiamo interrotto qualcosa? – disse Sally maliziosamente
-    No me ne stavo andando – disse Chuck – allora ci vediamo in giro – disse e usci
-    OH, DICCI TUTTO! – dissero in coro
-    Ecco, non è come pensate voi – dissi gesticolando nervosamente
-    No? E come spieghi lo sguardo che aveva? – disse Clara
-    Puf! Scherzate? E poi voi dove eravate? – dissi cambiando discorso
-    No ciccia! Non cambiare discorso! – disse Sally
-    Non sto cambiando discorso!
-    Se certo e noi siamo le gemelle Kessler – disse Clara – o ci dici tutto oppure arriva la tortura del solletico – disse e si stavano avvicinando pericolosamente
-    No! Ok, ok vi dico tutto. Ma sedetevi, è una storia lunga
Raccontai loro tutto. Rimasero a bocca aperta.
-    Ma che razza di padre ha? – disse Sally
-    Appunto, ma che razza di problemi ha quel tipo? – disse Clara
-    Proprio,  non vorrei essere nei suoi panni – dissi pensierosa.
Veramente preferirei essere orfana, che avere un padre del genere
-    Oh vedo si preoccupa, che romantica! Ti piace ! – disse Sally abbracciandomi, anzi no, stritolandomi
-    Ma sei scema? Ti devo ricordare che lo detesto? – dissi staccano domi
-    Sarà, ma dovevi vedere i vostri sguardi e ti assicuro erano tutta altro fuor che da due persone che si detestano – disse Clara
-    Ma vi siete messe d’accordo?
-    Mah, chi lo sa. Comunque preparati che andiamo a fare colazione, ti dobbiamo raccontare tutto di ieri sera – disse Sally
Prevedevo una mattinata stupenda.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Scusate ma ieri non ho avuto tempo x postare! Abbiamo qui un capitolonee, almeno credo! Allora scopiramo cosa rende cosi stronzo Chuck. Si direte, ma chi se ne frega di quello che dice il padre, può fare ciò che vuole; è vero, ma il signor Balt, suo padre, è un uomo molto potente e più avanti scoprirete perchè non si oppone a lui e conosceremo anche il carissimo -.- padre di Chuck. Vi avviso cuserà molti prolblemi! Anne diciamo che inizia a provare strane sensazioni chissà perchè ... :D Bene allora che ve ne pare del capitolo? Spero di sapere la vostra opinione! Sotto vi lascio il solito spoiler. Un grazie a tutte voi che mi seguite.
Un bacio
AntoBill




---- SPOILER! ----
 

-   An, capito. Senti stasera andiamo alla nuovo discoteca a Providence, ha aperto ieri. Vuoi venire? – mi disse e arrivò il suo espresso
-   Non so. Poi a me non piace ballare – dissi addentando il mio croissant
-   Eh allora? Nemmeno io, vado solo per fare qualche conquista e poi ci divertiremo. Ma te sei un associale – disse e fini il suo caffè
-   Senti, io non sono associale e poi ci sono gli altri
-   Appunto usciamo tutti e uscirai anche te – mi disse rubandomi l’ultimo pezzetto del croissant

uuu che succederà durante la serata??? ;D a presto!

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Capitolo 13
*** Capitolo 12: Discodriver ***



CAPITOLO 12: DISCODRIVER

Le settimane passarono. Chuck non cambiò era il Chuck “vero” e ormai eravamo un gruppo. Io, Sally, Clara, Martin e Chuck, uscivamo sempre e ci divertivamo un mondo. Stavo imparando a conoscere il vero Chuck. Diciamo che non era neanche male, anzi mi divertivo un mondo. Ogni tanto c’era un piccolo litigio, perché ovviamente mi punzecchiava, parecchio direi e io scattavo come una molla. Era anche simpatico, però  le mie due amiche pazze, compresa Kate, avevamo ripreso a sentirci e lei e Peter andavano a gonfie vele, sostenevano che c’era del tenero tra me e Chuck. Cosa assolutamente impossibile, ovviamente.
-  Ti dico che ti sbagli! Io e lui non ci sopportiamo e poi si lo ammetto inizia a strami un po’ simpatico ma c’è sempre odio – dissi per la milionesima volta a Kate, per telefono
-  Si certo! Nemmeno Peter è d’accordo e dice che anche secondo lui è come dico io. Guarda ti dico già che vi sposerete – disse lei e sentii un si di Peter
-  Quando verrai qui, sia tu che lui, vi ammazzo. Adesso devo andare. Ci sentiamo a presto un bacione e saluta Peter – la liquidai, anche perché erano le sette di mattina e dovevo fare colazione
-   Ok, ti saluta pure lui. An, salutaci pure il tenebroso Chuck, non che futuro marito. Ciao – mi disse e riattaccò subito senza darmi modo di protestare
Ah, che pazienza! Mi preparai veloce e mi precipitai alla caffetteria per un bel cappuccino bollente e un croissant alla crema. Ordinai e mi sedetti al mio tavolo leggendo il “famoso” libro, quello che avevo scaraventato qual giorno in biblioteca e che non ho potuto leggere e finire per colpa di Chuck, il quale me ne ha comprato uno nuovo di zecca.
-   Ancora con quel libro? – parli del diavolo e spuntano le corna
-   Si, non ho potuto finirlo prima, perché ho avuto degli impegni – dissi e arrivò il cameriere con la mia colazione
-   Per me un espresso – disse Chuck
-   An, capito. Senti stasera andiamo alla nuovo discoteca a Providence, ha aperto ieri. Vuoi venire? – mi disse e arrivò il suo espresso
-   Non so. Poi a me non piace ballare – dissi addentando il mio croissant
-   Eh allora? Nemmeno io, vado solo per fare qualche conquista e poi ci divertiremo. Ma te sei un associale – disse e fini il suo caffè
-   Senti, io non sono associale e poi ci sono gli altri
-   Appunto usciamo tutti e uscirai anche te – mi disse rubandomi l’ultimo pezzetto del croissant
-   Ehi! Ladro – dissi dandogli una piccola spinta al braccio
-    Buona! Dai allora vieni è deciso. Adesso scappo. Pronta per le otto e mezza. Ciao associale – disse e andò via senza farmi ribattere
Le lezioni passarono ed ero sfinita. Finii alle tre e mezza e poi mi precipitai in stanza per dormire. Ero esausta. Ad un tratto mi sentii scuotere
-    Anne! Anne – mi urlò Sally
-    Ehi! Che c’è – dissi con voce impastata dal sonno
-    Ti devi preparare. Sono le otto e dobbiamo andare alla disco – disse Clara
-    Mmh noo – dissi e mi girai a pancia sotto sul letto
-    Non si discute! – mi disse Sally – ok, solletico in arrivò
Alla parola solletico mi precipitai in piedi. Soffrivo molto il solletico, solo sfiorandomi nel punto giusto mi faceva diventare pazza.
-    Ok, ok mi preparo – dissi rassegnata andando in bagno per una doccia
-    Ormai sappiamo i tuoi punti deboli – disse Sally con voce vittoriosa
Mi feci la doccia con il mio solito bagno schiuma alla vaniglia. Era un tocca sana e mi rilassava molto. Uscii con l’accappatoio e trovai le due pazze scaraventare i vestiti nel mio letto
-    Ehi ma che fate? – dissi alterata, si, sono una maniaca dell’ordine
-    Ti troviamo qualcosa da mettere – disse Clara
-    Ecco qui! – annunciò Sally
In mano aveva un vestito con sono una spallina, nero, tutto attillato e molto corto. Era molto sexy
-    No sei pazza io non vado via conciata cosi – dissi scuotendo la testa
-    Si invece, vuoi una dose di solletico? – mi minacciò
-    Cattiva! – mi lamentai
Andai in bagno e misi quel pezzetto di stoffa. Come scarpe mi passarono delle semplici decolté nere, una borsetta piccolina nera con dei brillantini e delle calze in pizzo nere
-    Sei una bomba! – disse Clara
-    E adesso make-up – e mi trucco quella pazza di Sally
Dovevo dare ragione a Clara ero una bomba. I capelli erano ricci, visto che i miei sono lisci, il ciuffo era tirato su. Il make-up era leggero ma sexy.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! SCUSATE PER L'ENORME RITARDO, MA HO AVUTO DA FARE IMPEGNI VARI E SCUOLA -.-! Allora tutti i ragazzi decidono di andare alla nuova disco. Chuck invita, anzi quasi costringe Anne a venire. Lei accetta e cosi iniziano i preparamenti. Bene vi dico che questa è solo la prima parte di questa lungaa serata ;D come mai direte voii?? eheheh saprete a tempo debito!! ;D Sotto vi lascio il solito spoiler. Per l'aggiornamento non so dirvi quando xk ho parecchie verifiche questa settimana. A presto!
Un bacio
AntoBill


p.s. scusate se non ho messo l'immagine ma internet fa i capricci -.-


---- SPOILER! ----
 

-  Non hai freddo con quel pezzo di stoffa? – mi accusò, sembrava un po’ incazzato e non so perché
-  Prima mi dici che sono un associale e adesso, vengo, mi vesto come mi va e te mi giudichi anche. Cosa dovevo mettermi un maglione e dei jeans anni 60, papà? – dissi irritata
-  Be almeno un vestito decente, ti si vede tutto! – ma dico che mi accusa a fare?
Chi si scambieranno mai queste parole ;D ahahah alla prossima! 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13: Discodriver (seconda parte) ***




CAPITOLO 13: DISCODRIVER (seconda parte)

Finirono di prepararsi anche loro e ci precipitammo fuori. Mi ero presa uno scialle nero di seta, perché faceva freddo.
Quando arrivarono i ragazzi rimasero a bocca aperta. Chuck continuava a fissarmi in un modo strano e Martin era rapito da Clara bella anche lei.
-   Allora andiamo? – disse Sally
-   Ok – dissi e ci incamminammo verso la limousine di Sally
Arrivati in macchina Clara e Martin si appartarono per conto loro, Sally si mise a parlare al telefono, con un ragazzo visto le parole dolci che si scambiavano e io e Chuck eravamo vicini e nessuno parlava. Ogni tanto mi lanciava occhiate e io facevo finta di niente. Ero molto nervosa.
-   Non hai freddo con quel pezzo di stoffa? – mi accusò, sembrava un po’ incazzato e non so perché
-   Prima mi dici che sono un associale e adesso, vengo, mi vesto come mi va e te mi giudichi anche. Cosa dovevo mettermi un maglione e dei jeans anni 60, papà? – dissi irritata
-   Be almeno un vestito decente, ti si vede tutto! – ma dico che mi accusa a fare?
-   GUARDA CHE NON SONO L’UNICA, MICA SALLY E CLARA HANNO UNA TUNICA DA SUORA SAI!             - dissi alterata gesticolando
-   Non dico questo e poi loro hanno dei vestiti decenti te sembri nuda! – mi disse arrabbiato. Ma che gliene frega?
-   SENTI CHE CAVOLO TE NE IMPORTA? COS’É TI FACCIO SFIGURARE SE PER CASO TI VEDONO CON ME? CHE CAVOLO VUOI, MADÓ? – dissi incavolata spostandomi da dove ero seduta, cioè vicino a lui, perché ero troppo incazzata per stare ferma
-   Ma cosa centra? Ma ti sei vista allo specchio? E poi che me ne frega che vieni con noi io poi, se non l’hai capito non è che ti calcolo al locale! Ti ho invitata per numero sai! E poi con quella stoffa sembri una poco di buono e io ti davo solo un consiglio! – mi disse arrabbiato. C’è mi dava della prostituta!
-   OH, SENTI FIGLIO DI’ – ma Sally mi prese per un braccio e mi fece avvicinare a lei
-   Sentite, smettetela tutti e due. Chuck lei si vestirà come vuole. E poi a te che te ne importa? E te modera il linguaggio con questa lingua che hai! – ci rimproverò come se fosse una mamma Sally
-   NON È COLPA MIA SE QUESTO DEFICIENTE MI DA DELLA PUTTANA! E POI SMETTILA DI’ FARE LA MAMMA! ERA MEGLIO SE STAVO A CASA – mi dissi prendendomi la testa fra le mani per cercare di calmarmi, senza risultati
-   Va be dai basta, smettetela – disse di nuovo Sally senza lasciare il tempo a Chuck di ribattere
Dopo poco arrivammo, per mia fortuna e mi precipitai fuori dalla limousine. Chuck che continuava a guardarmi, nemmeno andassi in giro con solo reggiseno e mutande.
Entrammo nella discoteca. Era tutta rossa. Aveva le pareti rosse, le luci rosse, i divanetti rossi e i baristi vestiti di rossi. Come atmosfera era molto bella e quel rosso rendeva tutto cosi sexy. Prendemmo un tavolino e ci sedemmo comodi. Ordinammo per tutti dei drink alcolici. Ovviamente quando ho detto che anche io volevo dell’alcool, Chuck mi ha guardato male ancora di più, nemmeno fosse mio padre! Comunque ci evitavamo e ogni tanto mi guardava, ma io non lo calcolavo. Arrivò il primo giro di alcool. Buttai giù tutto d’un colpo diciamo che reggevo poco l’alcool, ma quella sera già che avevo le scatole girate, volevo ubriacarmi e scordarmi di tutto. Dopo poco ordinammo un secondo giro di drink, diversi dai primi. Martin e Clara erano già avvinghiati e iniziavano a muoversi in modo poco casto. Sally era sparita tra la folla di persone insieme a un tipo. Chuck continuava a guardarmi, anzi fulminarmi e poi gli si avvicinò una tipa bionda, che se vogliamo dirla tutta era mezza vestita, anzi no vestita da poco di buono, perché il suo vestito era della stessa lunghezza della mia, se non più piccolo e a lei però sorride, mentre a me sgrida! Che rabbia! Dopo un po’ sparisce pure lui tra la folla con la “barbie girl” e io ordino altri due drink. Inizio a non essere poi cosi tanto lucida. Martin e Clara sparirono anche loro e io mi ritrovai sola con altri tre drink. Stavo perdendo la lucidità e parlavo da sola. Dopo poco mi si avvicino il cameriere, al quale ho dato tutte le mie ordinazioni. Era alto biondo, con una piccola cresta. Occhi marroni e bel fisico. Non portava più la divisa da cameriere, forse aveva finito il turno.
-   Sola, soletta? – mi disse sedendosi vicino a me
-   Eh, si ! – dissi mettendomi poi a ridere, come na deficiente
-   Vedo che sei ubriaca, volevi staccare un po’, eh? – mi disse sorridente, era carino però, almeno credo, magari era l’alcool a farmelo credere
-   Be, diciamo che si. Sai un mio amico – nemico, mi ha fatto arrabbiare. Perché mi ha detto che sono vestita male e poi mi ha giudicato malee, ma dico perché solo a me? Non lo so sai – dissi e bevetti l’ultimo bicchiere di alcool nel tavolo
-   Nemico, eh? Secondo me era geloso! – disse guardandomi sorridente
-   Puf, ahaha geloso di mee, noo scherzi! Ci odiamo! – dissi ridendo, si ero partita per chi sa dove!
-   Ti va di ballare? – mi disse e io accettai
Andammo al centro della pista. In questo momento avevano messo la canzone di Pitbull – Maldito Alcohol. Perfetta per la situazione. Iniziammo a muoverci e divenne sempre più un movimento meno casto. Ero veramente fusa, continuavo a ballare con questo sconosciuto e in modo tutt’altro amichevole.
-   Sei bellissima – mi sussurrò all’orecchio  e io risi come una cretina
Continuammo la nostra danza. Lui mi prese una gamba e se la mise sul suo fianco. Io ridevo, ridevo come una deficiente. Ad un tratto qualcuno mi prese per le spalle e mi fece voltare verso di lui.
-   Ma che .. – tentai di dire. Alzai gli occhi – Chuck! Che vuoi? – dissi sbadigliando e fulminandolo. Aveva un sonno micidiale
-   Andiamo – disse e mi prese il braccio
-   Ehi! Lei stava ballando con me – si ribellò il cameriere
-   Mi dispiace è finito lo show! – disse irritato e mi trascinò fuori con lui
Io ero intontita e non capivo molto. Sentii una aria gelida e capii di essere all’esterno. Rabbrividii.
-   Hai freddo? – annuii e mi porse la sua giacca
-   Si ma te? – dissi con voce quasi da bambina
-   Non ti preoccupare per me. Te come stai?
-   Insomma non capisco niente e poi ho male alla testa. È colpa tua – dissi mettendo il broncio come una bambina
-   Perché?
-   Perché mi hai fatto arrabbiare e poi perché hai giudicato solo me? – mi guardò in un modo strano e poi con le nocche mi accarezzò la guancia
-   Dai andiamo all’università! – e chiamò un taxi
Durante il tragitto nessuno dei due parlò. Lui mi guardava di sottecchi e io stavo prendendo un po’ di lucidità, poca però. Quando fummo davanti al campus, barcollai un po’.
-   Ehi, ce la fai? – mi disse cingendomi fianchi con il braccio
-   Cavolo, vuoi! – gli urlai addosso
-   Ti stavo aiutando!
-   An si? Anche se sono una poco di buono? – dissi acida. Prima ridevo come una cretina, poi parlava come una bambina e adesso ero acida più di uno yogurt
-   Ancora con questa storia?
-    SI PROBLEMI. NO ADESSO MI RISPONDI, PERCHÉ HAI GIUDICATO SOLO ME, EH? PERCHÉ NON HAI COMMENTATO LE ALTRE OPPURE LA BARBIE GIRL DEL LOCALE? – gli urlai addosso
Lui mi guardò in modo strano e poi andò avanti. Bene mi evitava. Mi incazzai ancora di più, la testa iniziava a girarmi, ma lo rincorsi lo stesso
-    No, adesso mi rispondi! – gli dissi bloccandolo per un braccio
-    Sei ubriaca e non sai quello che dici. Ti accompagno nel dormitorio
-    NO! SONO SOLO UN PÓ UBRIACA. ADESSO RISPONDIMI! – gli urlai
-    OK! LO VUOI SAPERE! BENE ADESSO TE LO DICO – mi prese la mano e mi avvicinò a lui
-    Non sei una poco di buono e mi dispiace averti urlato cosi addosso. Scusami è che ho perso la ragione
Magari l’indomani non avrei ricordato niente, ma in questo momento mi sentivo sempre più lucida.
-    E perché hai perso la ragione? – gli sussurrai quasi
-    Perché sono geloso – mi disse e mi accarezzò una guancia – perché sei troppo bella e ho paura che qualcuno, che non sia io ti abbia
Non so nemmeno se avessi capito cosi per l’alcool oppure stessi sognando. Oh, dio! Io .. io gli .. No non è possibile .. sto sognando
-    Ehm .. stai
-    No! Non sto scherzando. È vero! Sono geloso di te, non volevo che stasera fossi cosi bella perché gli altri ti avrebbero guardato e io non voglio che nessuno ti guardi fuorché me – disse e si slanciò in avanti per baciarmi

L’incastro delle nostre bocche sembrava fosse disegnato apposta per noi. Il nostro bacio era una elettricità pura. Non so se fosse l’alcool a renderlo cosi. Le nostre lingue si incontrarono ed era un rincorressi e cercarsi. La mia cercava la sua e viceversa. Accarezzò i miei cappelli e io feci lo stesso con i suoi. Mi mancava il fiato, ma non volevo interrompere quel momento. Stava diventato sempre più meno casto, come bacio. Dopo un po’ ci staccammo ansanti, l’un l’altro. Ci guardammo affamati, famelici. Lui mi accarezzò ancora e annusò il mio profumo.
-    Tanto domani non ricorderai niente – disse con un tono quasi triste
E sarà proprio cosi?


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Scusate il mega ritardo, ma ho avuto molti impegni! *-* Questo è il capitolo che più adoro in assoluto *-* Allora all'inizio la esagerata reazione di Chuck vedendo Anne vestita cosi *-* Lei che parte in quarta insultandolo (la amo anche perchè ha quasi il mio carattere) Poi il locale, lo so l'ho descritto male ma non ho tempo per modifiche varie scusate. Un boy si fa avanti con Anne, lei totalmente ubriaca, e Chuck, appena vede la ballata con il cameriere la porta subito via *-* e poi scatta il bacio e la confessione di Chuck *-* li amooo *-*. Vi è piacciuto il capitolo? che ne pensate? Mi farebbe piacere sapere il vostro parere. Sotto vi lascio il solito spoiler. Grazie mille epr chi ha messo la sotria sulle preferite seguite. 
Un bacio
AntoBill



---- SPOILER! ----
 

-   Che è successo, ieri? – chiesi con voce ancora impastata dal sonno
-   Be io sono stata con un super figo. Clara e Martin sono spariti e adesso lei è in camere sua – e mi fece l’occhiolino – te, invece, ha bevuto come una forsennata, ti ho vista ballare con un cameriere, niente male e poi Chuck ha detto che andavate a casa perché te non stavi bene e poi dovresti dirmi te, cos’è successo – mi disse maliziosa
-  io non ricordo niente – dissi ma sentendo pronunciare Chuck, sentivo che era successo una cosa con lui, ma non ricordavo cosa!

uuu alla prossima ;D

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14: Risveglio e vuoto completo ***




CAPITOLO 14: RISVEGLIO E VUOTO COMPLETO

La mattina seguente mi svegliai con un dolore fortissimo alla testa. Mi girava tutto. Vedevo il lampadario sul soffitto girare ininterrottamente.
-  Buongiorno – mi urlò Sally avvicinandosi a me
-  Mmh – dissi incapace di aprire gli occhi e parlare
-  Come stai?
-  Ssh, ho un male lacerante alla testa – dissi rimanendo distesa e premendomi la testa sul cuscino
-  Tieni prendi questa aspirina – porgendomi la pastiglia e un bicchiere d’acqua
Cercai di alzarmi, ma la testa mi fece più male di prima e allora mi alzai quasi a rallentatore. Presi l’aspirina e cercai di ricordare qualcosa della serata precedente, senza successo. Mi guardai e vidi che avevo ancora il vestito di ieri sera.
-  Che è successo, ieri? – chiesi con voce ancora impastata dal sonno
-  Be io sono stata con un super figo. Clara e Martin sono spariti e adesso lei è in camere sua – e mi fece l’occhiolino – te, invece, hai bevuto come una forsennata, ti ho vista ballare con un cameriere, niente male e poi Chuck ha detto che andavate a casa perché te non stavi bene e poi dovresti dirmi te, cos’è successo – mi disse maliziosa
-  Non ricordo niente – dissi ma sentendo pronunciare Chuck, sentii che era successo qualcosa con lui, ma non ricordavo cosa!
-  Magari avete fatto del sesso sfrenato! Che peccato però se non ti ricordi! – mi disse sorridente, mi stava sfottendo
-  Se certo! Ti ricordo che io e lui non ci sopportiamo!
-  Si, forse non te ne sei accorta, ma ieri ti guardava come se ti volesse divorare – mi disse e io rimasi paralizzata.
Sentivo che era successo qualcosa tra noi, ma non riuscivo a focalizzare bene. Dio, ma che abbiamo fatto? 
-  Ohi, ci sei? – mi disse sventolando la mano davanti ai miei occhi
-  Si, si. Senti mi faccio una doccia.
-  Si, ok. Io vado già a fare colazione ti aspetto in caffetteria
Disse e se ne andò. Io raggiunsi il bagno e mi feci una bella doccia. Oggi era domenica, per cui potevo farmi una bella doccia rilassante, visto che non avevo lezioni. Continuavo, però a pensare alla sera precedente. Era come se dovessi ricordarmi una cosa, ma non so nemmeno io cosa!
Mi rilassai un po’, mi vestii alla bene meglio e mi diressi in caffetteria. Trovai tutti li. Pure Chuck. Quando i nostri sguardi si incrociarono ebbi una scossa. Era successo qualcosa tra noi, ne sono certa! Lui mi guardò in un modo strano e io mi precipitai subito al mio posto.
-  Credevamo fossi sparita! – mi disse Sally mangiando la sua pastina
-  Ho voluto rilassarmi – dissi e ordinai cappuccino e croissant alla crema, il solito
-  Clara ci stava raccontando la sua serata focosa – mi disse 
Sally, dandomi una gomitata giocosa
-  An si? Almeno voi ricordate qualcosa, io non ricordo niente – dissi e iniziai a mangiare il croissant. Notai poi che Chuck era diventato improvvisamente serio.
-  Poverina, chiedi a lui, no. Cosi risolvi il tuo dilemma! – mi disse Clara
-  Be te non stavi troppo bene. Io ti ho riportato qui in taxi e basta – disse semplicemente, ma sentivo che non me la raccontava giusta, infatti mi guardo strano.
-  Niente sesso sfrenato – mi sussurrò Sally
Continuai a guardare Chuck che a sua volta, faceva lo stesso. Sentivo che non me la raccontava giusta e mi avrebbe dato una spiegazione più tardi.

ANGOLO AUTRICE:
Salve! Come ho promesso a qualcuno di voi ho aggiornato oggi! Bene ci troviamo davanti a un vuoto mentale di Anne, poverina lei non si ricorda niente chissà che sarà successo la sera *Anne: Non sei divertente!* xD Sto divagando scusate!! Comunque quando chiede informazioni a Chuck, ovviamente non le dice niente dei dettagli hot xD che poi sono solo metà hot xD ma cmq chissà che accadrà nei prossimi capitoli ... mah ;D vi avviso già NON aspettatevi che ci siano rose e fiori nei prossimi capitoli e tenetevi in mente il padre di Chuck perchè tra un pò farà la sua entrata in scena!! ;D dopo questi spoiler vi lascio quello solito in basso! Grazie mille a voi che seguite la storia, l'avete messa sulle preferite o sulle seguite e voi che recensite, grazie infinite amo molto sapere il vostro parere! 
Un bacio
AntoBill




---- SPOILER! ---

-  E oggi questo cielo scuro, rispecchia il tuo umore? – chiesi e i nostri sguardi si incontrarono ancora
-  Un po’ .. – disse senza smettere di guardarmi. Decisi di chiederglielo adesso
-  Ecco, volevo chiederti una cosa .. ecco io non ricordo niente di ieri sera, però è come se dovessi ricordarmi una cosa strana, diversa dal solito alla quale centri te, ma non so cosa. Ecco.. si, è successo..
-  No – disse capendo che mi riferivo al sesso
-  An, e non è successo niente? – dissi quasi dispiaciuta. Ma cosa pensavo??

Che sarà mai successo?? ;D alla prossima!

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15: Chiarimenti e parole ***




CAPITOLO 15: CHIARIMENTI E PAROLE

Nel pomeriggio gli altri andarono a farsi un giro. Io decisi di rimanere in stanza. Ero ancora stanca e poi cercavo in ogni modo di ricordarmi qualcosa, ma niente. C’era un dettaglio che mi sfuggiva. Una cosa, inaspettata e in tutto questo so che centrava Chuck. Dopo un po’ decisi che era inutile, tanto non ricordava niente. Presi il mio cardigan e mi diressi fuori. Decisi di farmi una passeggiata all’aperto, per rilassarmi un po’. Nel campus c’erano poche persone perché, visto che era domenica, ne approfittavano per farsi un giro o stare con i propri amici. Girai per il cortile quando mi bloccai. Con la schiena appoggiata ad un albero e uno sguardo perso nel nulla, vidi Chuck. Era li che guardava il cielo, immerso nei suoi pensieri. Più lo guardavo, più sentivo una sensazione strana. Mi avvicinai piano e poi si accorse di me.
-   Ciao – gli dissi piano, rimanendo in piedi a fianco a lui
-   Ciao – mi disse serio e ritorno a contemplare il cielo
-   Volevo r-ringraziarti per ieri – dissi abbassando lo sguardo
-   Figurati .. – disse senza guardarmi
-   N-non sei andato con gli altri?
-   No, non ne avevo voglia – disse e si decise a guardarmi
Era come se i nostri sguardi fossero legati da un filo invisibile e sottilissimo. Mi guardava serio e attento. Era come se eravamo solo io e lui, tutto il resto non appariva più.
-   Siediti vicino a me, se vuoi – mi disse gentile
-   Ok – e mi sedetti, accorgendomi dopo di essermi seduta troppo vicina
-   Quando ero piccolo adoravo guardare il cielo. Molte volte rispecchiava l’umore che avevo. Quando c’erano le nuvole, passavo ore e ore a guardarle per associarci delle forme strane. Quando pioveva osservavo ogni singola goccia che cadeva e bagnava i vetri della mia finestra. – mi disse con sguardo pensieroso
-   E oggi questo cielo scuro, rispecchia il tuo umore? – chiesi e i nostri sguardi si incontrarono ancora
-   Un po’ .. – disse senza smettere di guardarmi. Decisi di chiederglielo adesso
-   Ecco, volevo chiederti una cosa .. ecco io non ricordo niente di ieri sera, però è come se dovessi ricordarmi una cosa  ma non so cosa. Ecco.. si, è successo..
-   No – disse capendo che mi riferivo al sesso
-   An, e non è successo niente? – dissi quasi dispiaciuta. Ma cosa pensavo??
-   No – disse serio senza guardarmi
-   Ma io penso
-   È meglio se non ricordi – disse e fece per andare. Io lo presi per la mano
-   Perché?
-   Perché di si
-   Non è una risposta
-   Si , invece
-   Dimmelo
-   No
-   Dimmelo
-   Senti è come ti ho detto
-   No, perché se no non faresti queste storie! Dimmelo
-   No
-   Ti prego – dissi avvicinandomi a lui, forse troppo vicino
-   Perché? – mi chiese stringendo la presa della mia mano
-   Cosa?
-   Perché ci tieni tanto a saperlo?
-   Perché di si
-   Non è una risposta
-   Dimmelo
-   No
-   Dimmelo! – sbottai incazzata
-   Ci siamo baciati
A quelle parole mi bloccai. Oddio adesso ricordavo qualcosa. Il suo sapore, la sua lingua. Erano ricordi sfuocati, però ricordavo la presa delle sue mani sui miei fianchi, il suo sapore cosi buono e la sua lingua indagatrice che rincorreva la mia.
-   Ricordi? – mi disse prendendomi i fianchi
-   Ehm .. – ero imbarazzata e diventai completamente rossa
-   Ok – disse e fece per andare
-   No! – dissi e mi avvicinai a lui
Ci guardammo ancora e poi mi lanciai in avanti e lo baciai. Inizialmente rimase sorpreso e rigido, ma poi mi strinse possessivamente a se e ricambio. Eccolo li, il suo sapore. Era un sapore tutto suo, inconfondibile. Le nostre lingue si ritrovarono e cominciarono a rincorrersi in un vortice di emozioni intense. Era come se baciarlo mi desse dell’ossigeno per mantenermi in vita. Il bacio con Peter è niente a confronto con lui. Il suo profumo, poi, un mix mascolino, forte, inebriante. Gli morsi il labbro inferiore e gli sfuggii un gemito. Ci baciammo sempre con più foga e divenne un bacio meno casto. Si stacco per primo e ci ritrovammo ansanti tutti e due. Ci guardammo con occhi famelici. Non sapevo che dire e nemmeno lui, pensai. Continuammo a guardarci senza dire una parola. Lui continuava a tenermi per i fianchi in modo possessivo e io continuavo ad accarezzargli i capelli castani, soffici come seta. Sentii vibrare il mio telefono e ci staccammo.
-  Pronto?
-  Oh, Anne! Inizia a prepararti stasera si cena fuori! Dillo pure a Chuck – mi disse Clara
-  Si certo, adesso – ma vidi che era già andato via, bene
-  Cosa?
-  Ehm .. si lo avviso. A dopo
-  Ok. Per le sette e mezza pronta. Ciaoo – e mise giù
Ecco e questo che significava? Prima mi bacia, poi non dice una parola e poi sparisce cosi. Mi diressi verso il dormitorio, verso la sua stanza. Bussai due volte. Nessuna risposta. Dopo un po’ la porta si apri. Rimasi a bocca aperta. Mi trovai Chuck con solo una accappatoio legato in vita e con i capelli bagnati.
-  Che c’è? – mi chiese
-  Ehm … Clara mi ha detto di dirti che – tentai di dire recuperando un po’ di lucidità
-  Si lo so mi ha avvisato Martin e te hai interrotto la mia doccia – mi disse seccato
Adesso ritornava lo stronzo di sempre facendo finta che non fosse successo niente?
-  Scusami! Ma sai non ti avrei interrotto se non mi avesse obbligato a domandartelo! – sbottai incazzata
-  An, capito. Già che ci sei, ti vuoi unire con me per la doccia? – mi disse malizioso
-  No, più tosto mi lavo in una fogna – bugia, vedendolo cosi gli stavo quasi saltando addosso prima.
-  An si? Prima però mi sembra che non ti dessi tutto questo fastidio – mi disse incrociando le braccia al petto e sorridendo malizioso
-  Neanche a te sembrava che ti dessi fastidio – dissi incrociando le braccia a mia volta
-  No, infatti, volevo solo ricordarti quello che è successo ieri, niente di che. Mi è sembrato che ti piacesse – disse sempre malizioso – sei qui per un bis? – disse avvicinandosi
-  No, si bacerai bene, ma niente di che. E poi non mi ricordo niente di ieri e nemmeno mi interessa. Ora vado. Ci si vede – dissi andando via incazzato
Dovevo arrivarci che lo avesse fatto apposta! Che ingenua! E io a dire che mi è anche piaciuto, molto direi!

ANGOLO AUTRICE:
Salve! Scusate il ritardo ma non ho potuto aggiornare prima. Allora ecco un nuovo capitolo. Si confrontano e Anne scopre il cosi tanto segreto bacio della sera prima, Chuck priva fa il sostenuto poi confessa tutto ma ovviamente, da stronzo com'è, le dice che la ribaciata xk voleva solo farle ricordare il bacio e voi ci credete?? ;D
Bene che ne pensate del capitolo? Grazie a tutti voi che mi seguite. Sotto vi lascio il solito spoiler.
Un bacio
AntoBill




---- SPOILER! ----
 

-   Oh, oh che bomba! – mi salutò Sally
-   Grazie. Dove siete state tutta oggi? – dissi sorridendo e abbracciando le due matte
-   In giro. Clara mi ha presentato i suoi e siamo stati li tutto il tempo con Martin. Dovevi venire. Chuck dov’è? – disse e in quel momento arrivo alle nostre spalle

Che succederà durante la serata?? ;D Alla prossima!!

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Capitolo 17
*** Capitolo 16: Conoscenze e rabbia ***





CAPITOLO 16: CONOSCENZE E RABBIA

Arrivai in camera e mi feci una bella doccia. Mi calmai e decisi che stasera dovevo fare follie. Ero in astinenza da troppo tempo e questo fa male! Decisi di vestirmi provocante. Mi misi un top senza maniche nero con dei ricami e un copri spalle nero. Dei jeans bianchi un po’ strappati sulla coscia e delle decolté nere, tacco 12 in vernice, nere. Il make – up, poco ma sexy e mi passai la piastra. Alle sette e mezzo mi recai fuori in attesa delle mie amiche.
-   Oh, oh che bomba! – mi salutò Sally
-   Grazie. Dove siete state tutta oggi? – dissi sorridendo e abbracciando le due matte
-   In giro. Clara mi ha presentato i suoi e siamo stati li tutto il tempo con Martin. Dovevi venire. Chuck dov’è? – disse e in quel momento arrivo alle nostre spalle
Aveva un t-shirt bianca, dei jeans chiari e strappati e delle Nike bianche. Credetti che da un momento all’altro mi scendesse la bava, ma decisi di darmi un contegno. Anche lui, a giudicare dalla sua espressione famelica, aveva avuto lo stesso pensiero su di me o forse me lo stavo solo immaginando.
-   Oh, oh anche te non sei niente male Chuck – dissero Sally e gli dette dei baci sulla guancia
-   Grazie.
-   Bene andiamo – disse e prendemmo una taxi
Mi dovetti sedere nei sedili posteriori vicino a lui e nessuno proferì parola.
-   Ma Clara e Martin non vengono? – chiesi interrompendo quel silenzio imbarazzante
-   Sono già al ristorante. Hanno deciso di stare un po’ soli – disse e continuò a dare indicazioni al tassista
-   Eccoci arrivati! – disse e scendemmo
Era un ristorante immenso, pieno di luci e gente.
-   È un ristorante di lusso e fanno ogni tipo di piatto. Dal cinese al messicano, all’italiano. – disse Sally entrando – e stasera mangeremo italiano! – annunciò chiedendo poi al cameriere  il tavolo
Io rimasi vicino a Sally e procedemmo verso il tavolo.
-   Era ora! – disse Clara venendo ad abbracciarmi
-   Be ecco volevo presentarvi Seth, stiamo insieme da due mesi e ho deciso di farvelo conoscere – ci disse Sally indicandoci il ragazzo seduto li vicino a Martin cioè quello che l’ha “rapita” quel giorno in discoteca
-   Piacere – mi disse e gli strinsi la mano
-   Piacere mio - dissi e poi andò a conoscersi con Chuck
-   Quando aspettavi a dirmelo – gli sussurrai a Sally facendo la finta imbronciata
-    L’ ha conosciuto anche Clara adesso. Poi volevo aspettare e vedere se era un bravo ragazzo prima di farvelo conoscere. Mi perdoni? – mi disse facendomi gli occhi dolci
-    Eh va bene! Per sta volta – dissi e ci abbracciammo
Prendemmo posto e pensai che ero proprio una sfigata. Ero seduta, anzi appiccicata a Chuck, perché era una tavola un po’ stretta e poi gli altri ovviamente erano seduti a coppie e noi eravamo gli unici ad essere senza coppia. Ma dico, tutte a me?
Ordinammo un menù tutto all’italiana. Era tutto squisito. La serata fu piacevole. Seth era molto simpatico e quasi tutta la sera ho pianto dalle risate, infatti il trucco mi è andato via tutto. Chuck mi guardava serio e non proferiva parola, almeno con me. Alla fine della serata, bevemmo un liquore e poi andai fuori insieme agli altri per prender un po’ d’aria.
Chuck e Martin si accesero una sigaretta mentre io continuavo a ridere con le battute di Seth.
-    Sally hai proprio scelto il ragazzo giusto! – dissi riprendendomi dall’ultima risata
-    Grazie mille signorina – mi disse Seth facendomi un inchino
-    Eh lo so, modestamente – disse Sally baciandolo
Erano cosi dolci, insieme.
-    Per caso hai un gemello o un amico come te. Magari me lo presenti – dissi scherzando e sentendomi d’un tratto uno sguardo bruciare alle mie spalle
-    No gemello no. Amici si forse e poi sarebbero ammaliati dalla sua presenza, madame – mi disse e scoppiammo a ridere
-    Beh, grazie – dissi sorridendo
-    Ma ne sei sicuro? Non è che si tutto questo splendore – disse Chuck finendo la sigaretta e schiacciandola con il piede, per poi raggiungerci
-    Be ovvio che preferisco il mio tesoro – disse Seth baciando Sally sorridente – ma non è male come ragazza ed è pure simpatica – disse normalmente
-    Da quanto simpatica che è, nessuno se la fila – disse acido
C’è mi stava dando della sfigata e di quella che nessuno la caga, quando oggi lui mi ha baciato e stretto a se. Magari l’ha fatto apposta, solo per togliersi uno sfizio. Adesso capisco ..
-    Be non è vero, l’altro giorno al locale il cameriere le è saltato addosso – disse Sally
-    Si solo perché magari voleva aggiungere un’altra ragazza alla sua lista di conquiste – disse tranquillo Chuck
-    Non essere cattivo Chuck e poi se a te non piace che importa – disse Clara accorrendo in mio aiuto
-    Era solo un parere – disse scrollando le spalle
-    UN PARERE NON GRADITO – sbottai incazzata
-    In questo paese non è proibito esprimere il proprio parere! – mi rispose a tono
-    Del tuo parere non me ne frega un cazzo! – dissi incazzata
-    A no? E perché eri cosi triste prima ?
-    NON ERO TRISTE ! SOLO CHE NON VOLEVO INCAZZARMI, MA VEDO CHE ALLA FINE CE LA FAI SEMPRE!
-    Eh sai, sono irresistibile e bello
-    Bello come il sole di notte nascosto dietro un muro – dissi prendendolo per il culo, anche se era una bugia
-    Sicuramente non è quello che pensi – mi disse guardandomi malizioso e intuii subito a cosa si riferiva
-     NEMMENO TE VISTO CHE MI HAI BACIATA PER BEN DUE VOLTE – sbottai incazzata
Lo vidi irrigidirsi, non pensava che lo dicessi. Gli sguardi dei nostri amici erano spalancati come sue persiane di giorno e la loro mascella toccava terra, quasi. Abbasso lo sguardo e poi lo rialzò incazzato
-     Se è per questo, ti ho baciato perché mi fai pena. Nessuno ti calcola e poi volevo aggiungerti alla mia lista delle conquiste, tanto sei cosi sfigata e poi sei cosi isterica, ci credo che nessuno ti calcola sembri una vecchia suocera – disse incrociando le braccia sorridente, ma i suoi occhi erano seri.
Io non feci nessuna espressione, ma dentro però stavo male. Sfido chiunque a ricevere una tale umiliazione. Rimasi impietrita. Avevo ragione. Era quello il suo scopo. Solo baciarmi e basta. Ormai ero sciocca, lo avevo capito. Abbassai gli occhi che si stavano riempiendo di lacrime stupide, non meritate. Mi sentivo cosi umiliata e usata.
-    Non credi di aver esagerato? – disse Sally con lo sguardo preoccupato per me e incazzato con Chuck
Lui non proferì parola.
-    Lascia stare, ormai le sue offese sono come l’aria, non le calcolo – dissi sorridendo falsamente – ora però io vado a casa, sono esausta. E domani ho interrogazione. Grazie per la serata. Seth sei simpaticissimo. Sally non potevi trovartene uno meglio , non fartelo scappare. An, Seth per la questione degli amici ci sentiremo – dissi e mi dileguai per chiamare un taxi
Ero sfinita e stanca di Chuck. Avevo deciso che ormai nemmeno un amicizia poteva esserci tra noi. Solo odio e liti. Ma io ero stanca e da ora in poi ci sarebbe stata solo indifferenza. 




 SETH

ANGOLO AUTRICE:
Salve! SCUSATE IMMENSAMENTE PER L'ENORME RITARDO, ma con la scuola e cose mie sono molto occupata. Scusatemi tanto!! Bene ecco un nuovo capitolo che ne pensate? Chuck è stronzo fino al midollo. Anne che viene umiliata cosi davanti ai suoi amici. Ma secondo voi quello che ha detto lo pensava veramente? e se no come mai le ha detto cosi? Lei come mai ci sta cosi male? e sarà vero che d'ora in avanti ci sarà indifferenza tra loro? A voi i commenti!! An è entrato un nuovo personaggio Seth *-* caroo luii  è una barzelleta vivente!! Grazie mille per tutti voi che leggete la storia e recensite. Sotto vi lascio il solito spoiler. 
Un bacio
A presto (se riesco :D)




---- SPOILER! ----
 

-   Scusami – mi disse e poi vidi che era Chuck
Continuo a guardarmi e io lo scansai.
-   Un succo di frutta all’albicocca – dissi al cameriere
-   Certo. Arriva subito – disse e me lo preparò

Uuu ne vedremo delle belle ... an, prima che mi dimentichi nel prossimo capitolo, quello dello spoiler, ci sarà un pov di Chuck cosi vedremo la storia anche dalla sua prospettiva
Alla prossima!! :D

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Capitolo 18
*** Capitolo 17: Nuovo cameriere ***




CAPITOLO 17: NUOVO CAMERIERE

La mattina mi svegliai presto. Erano le cinque e mezza. Non avevo sentito rientrare ne Sally, ne Clara. Arrivata a casa sono subito crollata. Ho fatto fatica a mettermi pure il pigiama perché avevo un sonno allucinante. Non mento dicendo che tutta la notte ho sognato le parole di Chuck, il suo volto. Più che altro erano incubi. Tornata a casa non ho pianto. Si lo ammetto aveva un piccolo groppo, ma ho evitato di disperarmi per lui. Non se lo merita. mi alzai dal letto e mi recai in bagno per una bella doccia. Dopo essermi rinfrescata e pulita, mi vestii. Mi misi un vestitino a camicia giallo con la cintura marrone alla vita. I leggins pure marroni e con dei brillantini sulle caviglie, delle francesine nere ricamate, un filo di trucco, la borsa e uscii. Andai come al solito in caffetteria per la colazione. Quella mattina decisi di non andare in biblioteca, dovevo ripassare per l’interrogazione di economia. Ordinai il solito e mi presi un tavolo per me. Era quasi vuota la sala, anche perché non avevamo tutti dei corsi. Vidi qualche compagno di corso e poi entrò LUI. Appena lo vidi, cercai di mantenere la calma e rilassarmi. Stavo già iniziando a incazzarmi, ma decisi di dedicarmi solo al mio croissant alla crema. Continuai a ripassare e finii la colazione. Aveva ancora a disposizione una mezz’oretta e decisi di prendere un succo di frutta. Mi misi in fila. Quando stava arrivando il mio turno, il ragazzo davanti a me mi venne addosso.
-   Scusami – mi disse e poi vidi che era Chuck
Continuo a guardarmi e io lo scansai.
-   Un succo di frutta all’albicocca – dissi al cameriere
-   Certo. Arriva subito – disse e me lo preparò
Chuck rimase un po’ li e poi si dileguò.
-   Ecco a te. – mi disse sorridendomi
-   Grazie mille – dissi e mi recai al mio tavolo per un ultima ripassata
Finito raccolsi le miei cose e mi diressi a pagare
-    Ecco il conto  – mi disse il cameriere di prima porgendomelo
-    Sei nuovo ? – chiesi notando che non lo aveva mai visto
-    Si sono arrivato ieri. Sono del primo anno. Te? – mi disse sorridendo
Era carino. Era biondo, alto, occhi come il mare, muscoloso e simpatico
-    Anche io sono del primo anno. Hai corso di economia? – gli chiesi
-    Si. Anche te?
-    Si. Potremo andarci insieme cosi ti spiego qualcosa di questa scuola, sempre se hai finito il turno – gli dissi sorridendo
-    Si, si per oggi ho finito. Dovevo solo fare una prova, per vedere se potevano prendermi comunque io sono Ryan – mi disse porgendomi la mano
-    Anne – e gli strinsi la mano
-    Mi tolgo il camice e ti raggiungo
Dopo poco ci incamminammo in aula e iniziai a spiegargli qualcosa delle classi e dei corsi. Si prevedeva una bella mattinata.

 RYAN

Chuck P.O.V
Era stata una serata movimentata e segnata da una nostra classica litigata. Questa volta l’ho scatenata io, però. Forse ho esagerato, ma non ci ho viso più. La vedevo cosi sorridente, sorrideva a ogni cazzata di quel cretino e non ci ho visto più. Con me non era cosi, ok, non è che facevo il simpatico, anzi forse non mi riusciva per niente. Ero solo bravo a stuzzicarla, quello si. Forse a umiliarla cosi ho esagerato. Più tardi mi sono anche pentito, ma ormai il danno era fatto e non potevo rimediare. Quella mattina mi svegliai presto, ho dormito poco, per colpa sua oltretutto. Ho sempre sognato i suoi occhi, la sua espressione di chi se lo aspettava, di chi era delusa. Avrei dovuto scusarmi, ma il mio orgoglio me lo impediva. Vedere che lei sorrideva con un altro che non ero io, mi ha fatto andare il sangue al cervello. Quella mattina poi avevo corso di economia e interrogava pure. Anche lei lo frequentava. Mi preparai alla svelta e mi recai in caffetteria per la colazione. Un bel caffè bollente ci voleva proprio. Entrai. Non era piena di gente perché ovviamente non tutti avevano lezione a quella ora. Trovai qualche compagno di corso e poi mi precipitai nella fila delle ordinazioni. Ordinai il mio caffè. Notai anche che c’era un cameriere nuovo. Presi il mio caffè quando, girandomi finii addosso a qualcuno.
-    Scusami – dissi e mi resi conto che quel qualcuno era LEI
Mi guardo in un modo strano e poi mi spinse via, senza nessun ciao o niente. Ma cosa mi aspettavo poi, dopo averla trattata cosi. La guardai un po’ e poi mi recai ad un tavolo. La sentii ordinare un succo di frutta, diverso dal solito cappuccino e croissant alla crema. Mi sedetti e ripassai gli appunti di economia. Poco dopo la vidi raggiungere il tavolo. Si sedette e bevendo il suo succo, ripassò i suoi appunti. Era cosi bella , con quel espressione cosi concentrata solo ai suoi appunti. Anni prima non avrei mai detto una cosa simile, ma secondo me sotto tutte le nostre litigate c’è sempre stato un sentimento. Poi dopo quella sera, non ho più dimenticato le sue labbra, il suo sapore, i suoi capelli soffici e il suo profumo cosi inebriante. C’era però l’orgoglio. L’orgoglio di ammettere che la pensavo quasi sempre, che da un po’ non volevo nessuna se non lei, che passerei ore ed ore a fissarla immersa nei suoi pensieri. C’è l’orgoglio .. poco dopo si alzò e si recò a pagare. La vidi chiacchierare con il cameriere nuovo. Lui le stava già facendo gli occhi dolci e lei gli sorrideva tranquilla. Un moto di rabbia mi raggiunse tutto il corpo. Non lo avrei mai ammesso che quello che stavo provando era gelosia, nemmeno sotto tortura. La vidi aspettarlo e poi uscire insieme. Bene, un altro nemico. Si, lo so. La tratto male, non è che siamo puci puci, ma non lo
so quando viene guardata da qualcuno, mi incazzo di brutto, perché lei è MIA. Mia, certo. E vederla con quel cretino uscire ridendo dalla caffetteria, mi stava facendo bollire i nervi.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Scusate molto il ritardo, ma la scorsa settimana poi non ho più avuto tempo Sorry!! Allora in questo capitolo vediamo cosa passa per la testa di questi miei pargoletti xD Se vi state chiedendo ma hai visto The O.C. visto che come Seth e Ryan hai messo quelli della serie tv ed avete ravione, ho amato molto quel telefilm e sono cresciuta con esso. Ma torniamo alla storia! Come vi ho promesso c'è il pov di Chuck e cosi vediamo cosaa gli passa in quella zuccona che ha! Di mezzo tra loro c'è quel maedetto orgoglio che travolgerà tutti e due, ve lo dico già! Un nuovo arrivato Ryan *-* non odiatelo! Lui poi non farà niente di male a loro almeno non lui ma ... STOP!! Non dico altro!! Sotto vi lascio il solito spoiler e comunque grazie mille a tutti voi che mi seguite, parecchi dalle statistiche, grazie infinite. Un grazie anche a voi che commentate, che avete messo la storia tra preferite, seguite e per quelle persone che mi hanno fatt molti compliementi Grazie! Non smetterò mai di ringraziarvi!!
A presto
AntoBill




---- SPOILER!! ----
 

-   Te sei quello nuovo? – disse con voce irritato, chi sa da cosa ..
-   Si – disse tranquillo
-   Non vedo perché devo dare ripetizioni a te, che mi stai già sulle palle, fattele dare da lei, è tanto tua amica – disse acido e detto questo andò via
uuuu che suscettibile Chuck ;D Alla prossima!!!

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Capitolo 19
*** Capitolo 18: Giocattolino ***




CAPITOLO 18: GIOCATTOLINO

Anne P.O.V
Uscimmo dalla caffetteria e io scoppiai a ridere. Ryan era molto simpatico e faceva delle battute stupende. Iniziai a dirgli qualcosa del programma, visto che avevamo la maggior parte dei corsi uguali. Aveva un sorrido stupendo che faceva sorridere me a mia volta. Entrammo in classe di economia e ci sedemmo vicini. Gli feci vedere il lavoro svolto fin ora e parlammo un po’.
-   Per cui sei una mezza secchia? – mi prese in giro sorridendo
-   No, grazie sai! – sorrisi dandogli uno pacca sulla spalla
-   E pure permalosa – disse e scoppiò a ridere
-   Si quello si – dissi e risi a mia volta
Stavo continuando a sorridere quando sentii la porta della classe sbattere. Alzai lo sguardo per guardare e vidi Chuck. Lui, a sua volta guardava me, pure con sguardo incazzato e poi andò al suo posto.
-   Cos’è l’uomo nero? – mi sussurrò Ryan e io scoppiai a ridere, poco dopo lui mi segui
Fummo interrotti dall’entrata del prof di economia. Ci salutò e prese a fare l’appello, poi presentò Ryan alla classe.
-   Le hanno già illustrato qualcosa delle lezioni precedenti? -  gli chiese il prof
-   Si la signorina Anne mi ha illustrato tutto – disse sorridendomi
-   Mi fa piacere. Senta dalla prossima lezione, si segga vicino a Chuck Balt, nulla togliere alla Signorina Milly, ma Balt diciamo è il più bravo e si faccia dare ripetizioni da lui
Apposto, povero Ryan!
-   Ok – disse tranquillo Ryan e Chuck non spiaccicò parola
Alla fine interrogò una ragazza di nome Stefanie e la lezione prosegui tranquilla. Alla fine dell’ora stavamo prendendo le nostre cose quando Chuck ci si parò davanti.
-   Te sei quello nuovo? – disse con voce irritato, chi sa da cosa ..
-   Si – disse tranquillo
-   Non vedo perché devo dare ripetizioni a te, che mi stai già sulle palle, fattele dare da lei, è tanto tua amica – disse acido e detto questo andò via
 Ma che problemi ha quel ragazzo?
-   Saluta sempre cosi? – mi chiese Ryan
-   Si e anche peggio, almeno con me – dissi sospirando
-   Vi conoscete?
-    Purtroppo si. Eravamo allo stesso liceo e me lo sono dovuto ritrovare anche qui. Non ci siamo mai sopportati e mai ci sopporteremo
-    Magari vi amate sotto, sotto – disse dandomi una gomitata
-    Se certo – dissi ridendo
Era impossibile quello che aveva detto, giusto?
La giornata passò cosi, avevo lezione solo alla mattina e adesso, dopo aver fatto pranzo con Ryan, mi recai in cortile per leggere un po’. Ryan aveva il turno alla caffetteria, ci saremo visti più tardi e cosi lo avrei fatto conoscere agli altri. Mi sedetti nel prato e mi immersi nella lettura. Io adoravo leggere. Era come se per un po’ staccassi da tutto e mi rifugiassi su qualche posto lontano dai miei problemi e lontano da tutto. Lessi per un po’, poi venni interrotta da dei passi.
-    Oh, oh sola soletta? Il caffettiere dov’è? – mi disse sfottendomi Chuck con sguardo  serio
-    An, sei te – dissi e continuai la mia lettura
-    Cos’è hai fatto il voto di silenzio con me? – mi chiese ancora strafottente
Io non risposi e cercai, anzi feci finta di leggere. Lo sentii sbuffare e poi mi rubò il libro dalle mani.
-    Dammelo! – gli urlai contro
-    Oh, non hai perso la voce – disse alzando ancora il libro più alto cosi gli finii addosso
-    Dammelo! – gli ordinai
-    No! – mi rispose cingendomi, poi, i fianchi
-    Chuck che vuoi? – gli dissi sbuffando, stanca dei suoi cambiamenti di umore improvvisi
-    Mmh, non so – mi sussurrò all’orecchio e poi mi mordicchio il lobo
-    Smettila! – gli dissi cercando di allontanarlo, ma senza successo
-    Perché se no? – disse soffiandomi sul collo e mandandomi all’altro mondo – mi aggredisci? – chiese e mi baciò il collo. Stavo per svenire
-    S-smettila – sussurrai cercando di allontanarlo
-    Mi sei mancata sai? – mi disse e mi prese  il mento con la mano
-    Come? Scusa ma non ero io quella che ti faceva pena, quella che non la calcolavano nessuno? – dissi e mi liberai della sua mano sul mento
-    Ancora arrabbiata? – mi disse scocciato
-    MA COSA CREDI? CHE PUOI VENIRE QUI E SICCOME HAI LA LUNA BUONA TRATTARMI BENE, STRINGERMI A TE? MICA SONO UN GIOCATTOLINO! – gli sbraitai addosso
-    Era meglio prima che non parlavi – disse tra se e se
-    PERCHÉ? TI DA FASTIDO QUELLO CHE STO DICENDO? O FORSE SOLO PERCHÉ È LA VERITÁ? – gli urlai addosso
-    Ma che cavolo dici? Volevo solo divertirmi un po’! – disse e poi, capì  le sue parole – No ecco ..
-    Senti, lascia stare. Te sei solo un cretino! Tratti tutte come delle p*****e o dei giocattolini. Mi fai schifo – gli dissi e me ne andai
Come cavolo si permetteva? Trattarmi male, poi venire qui e prendermi con possesso, che poi non sono per niente sua e di nessuno!
Mi diressi in camera e mi feci una doccia, per calmarmi un po’. Più tardi avrei fatto conoscere a tutti Ryan. 



ANGOLO AUTRICE:
Salve! Ce l'ho fatta ad aggiornare al più presto diciamo! Poi oggi sta nevicando un casino da me per cui mi sa che starò tutto il pomeriggio a casa :'( uffi!!! Dopo questo sfogo che non importa a voi passiamo alla storia!! Allora eccoci con il capitolo 18 ovviamente Chuck si dimostra come sempre Stronzo con la S maiuscola! Ma noi lo amiamo lo stesso *-* Anne scatta come una molla *vai annee!!!* e io l'adoro *-* e che succederà nel prossimo capitolo? cosa accadrà di tanto clamoroso?? Mah io non lo so .. xD Grazie mille per tutti voi che mi seguite e per le recensioni, si lo so sono ripetitiva, ma vi ringrazio molto. Sotto vi lascio il solito spoiler. Un bacione a tutte/i voii!!
A presto
AntoBill



---- SPOILER!! ----

-   Ciao scusate il ritardo – disse Clara e mi dette dei bacini sulle guance
-    Abbiamo portato anche lui – disse Martin – non è un problema?
-    No, no – disse Sally sorridendomi. Io la fulminai con gli occhi
e chi sara mai venuto??? mah xD alla prossimaa!!!

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Capitolo 20
*** Capitolo 19: Uscita con i ragazzi ***





CAPITOLO 19: USCITA CON I RAGAZZI

Erano le 19 e mi stavo preparando. La doccia non è servita molto a calmarmi, anzi, ero più incazzata. Ho deciso, andrò a yoga o a fare boxe, cosi da evitare di sbraitare al primo che passa.
-  A che ora dobbiamo andare? – disse Sally uscendo dal bagno in accappatoio
-  Alle 20 e 30 – dissi e andai ad aprire l’armadio per cercare qualcosa da mettere
-  Che ti metterai? – mi chiese accendendosi il phon
-  Non lo so – dissi e mi sedetti sul letto sbuffando
-  Che c’è? Oggi eri tutta contenta di presentarci questo Ryan – mi chiese sedendosi vicino a me
-  Appunto oggi! È dopo che mi sono incazzata
-  Che è successo?
-  Chuck mi ha trovato in cortile, mentre leggevo. È venuto li a fare il geloso chiedendomi dove fosse il mio amichetto e cose cosi. Poi mi ha stretto a se con possesso e in pratica mi ha dato delle puttana, perché gli ho detto che era inutile che venisse li dopo avermi parlato male e prendermi tra le sue braccia. Lui mi ha risposto che voleva solo divertirsi. C’è ti rendi conto? – dissi gesticolando nervosamente
-  Secondo me fa apposta a fare cosi
-  In che senso? – chiesi confusa
-  Lo sta facendo in un modo sbagliato, eh, ma credo che mi darai ragione. Poi si nota – disse tranquillamente con un espressione per dire “mi pare ovvio”
-  MA COSA? – le chiesi urlandole quasi
-  Calma, eh! Comunque secondo me ti tratta cosi, perché ti vuole troppo, ma siccome non vuole perdere quell’aria da bel tenebroso e magari non si vuole legare troppo, ti tratta male. E sicuramente ti pensa giorno e notte, come te d’altronde – disse ancora con quel espressione da so tutto io
-  Puf, scherzi spero!
-  No, per niente. Per esempio, prima eri cosi assorta nei tuoi pensieri e credo che sicuramente pensavi a lui o come adesso invece di essere contenta nel farci conoscere Ryan, stai qui tutta incazzata e rabbiosa
-  Ahaha scherzi? Ma sei fuori? Io che .. puf ahaha – mi alzai e mi diressi davanti all’armadio
-  Questa ne è la prova! Sei appena scappata da me, cioè dalla verità. Vedrai tra un po’ vi salterete addosso come delle cavallette
-   Per caso a colazione hai mangiato croissant e cazzate? Non sto scappando! E mi sono alzata, anche perché stiamo facendo tardi
-   Si, si certo – disse e continuo ad asciugarsi i capelli
Ma dai, ti pare che … ma va!
Mi misi un paio di jeans chiari delle Nike bianche, con una canotta bianca e sopra una camicia a quadri rossi e blu.
Alle 20:30 eravamo davanti al bar LightSun. C’eravamo io, Seth, Sally e Ryan, mancavano Clara e Martin.
Seth inizio a fare le sue solite battute e io iniziai a ridere come una matta. Dopo poco arrivarono Clara, Martin e NO! Anche lui!
-   Ciao scusate il ritardo – disse Clara e mi dette dei bacini sulle guance
-   Abbiamo portato anche lui – disse Martin – non è un problema?
-   No, no – disse Sally sorridendomi. Io la fulminai con gli occhi
-   Vi presento Ryan. Ryan loro sono Clara, Martin e lui lo conosci già – dissi indicando quel cretino che continuava a guardarmi male
-   Piacere – disse Ryan
Chuck non fece commenti di come lo presentai, mi guardava solo in modo serio. Be, se adesso era lui quello arrabbiato, giuro che gli strappo i capelli a morsi
-   Come mai lo conosce già? – mi chiese Sally sorridendomi falsamente
-   Siccome Ryan ha il mio stesso corso di economia e c’è anche lui, si sono conosciuti oggi – dissi dandole, sotto il tavolo un calcio con la gamba
-   Per cui siete già amici? – disse Sally sorridendo maliziosa, sapeva già che non era cosi
-   Eh, na roba! – disse Ryan
-   Be non ci tengo essere tuo amico! – disse Chuck incazzato
-   E chi ti ha chiesto niente? – ribatte Ryan
-   Ok, ok basta. – dissi e notai l’aria divertita di Sally
Arrivò il cameriere e ordinammo da bere. Birra per i maschi e coca cola per noi. Stavamo parlando, quasi tutti, quando mi arrivò un messaggio.

Te lo avevo detto
La saggia Sally

Mi alzai a guardarla e la vidi sorridere.
-   Chi è? Un tuo spasimante? – disse Sally e vidi Chuck alzare immediatamente la testa dalla mia parte
-   Io vado in bagno – dissi prima di strozzarla per poi pentirmene


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Stasera non esco :'( per cui mi sono messa ad aggiornare. Scusate il ritardo, come sempre! Allora parliamo del capitolo. Non succedono grandi cose, forse solo una dichiarazione dell'amore reciproco fatta da Sally ad Anne crecando di aprirle gli occhi dicendole che è quasi ovvio che si amano entrambi, coem tutti avrete capito. Il prossimo capitolo è molto diabetico *-* vi avviso ed è anche il mio preferito *-* Però, c'è sempre un però, non vi aspettate che dopo il prossimo capitolo le cose saranno tutte rose e fiori, anzi tutto l'incontrario e questp è un piccolo spoilerino solo perchè sono generosa :D Vi comunico anche che tra un pò avremo "l'onore" (tra virgolette perchè non so se sarà un onore xD) di conoscere il caro Signor Balt, il padre di Chuck che SICURAMENTE, xD amerete tutte con il vostro cuore xD Stop!!! Adesso mi cucio la bocca! Vi ringrazio come sempre tutti voi che mi seguite e recensite, vi voglio troppo bene. Sotto vi lascio il solito spoiler, anche se ho già spoilerato abbastanza, ma come ho detto eessendo generosa e vi voglio bene, vi accontento.
Un bacione
AntoBill





---- SPOILER! ----

-   Hai sbagliato. Questi sono i bagni delle femmine – dissi e feci per andar via, quando mi bloccò il braccio
-   Come mai tutta questa fretta?
-    Perché mi dai fastidio – dissi come se fosse una cosa ovvia
uuuuu zucchero a palateee *-* Alla prossima!! 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20: Voglia di te ***




CAPITOLO 20: VOGLIA DI’ TE

Mi diressi nei bagni e mi ci chiusi dentro. Sally che continuava a dire cazzate, Chuck che cambiava umore più veloce delle luce e io che non capivo. Si, non capivo niente di niente. Io che mi preoccupo delle nostre litigate, di quello che mi dice, di quello che fa, ma che cos’ho? Mi sciacquai il viso con dell’acqua e mi diressi fuori o almeno tentai, perché andai a sbattere contro il petto di qualcuno. Alzai gli occhi e incontrai quegli occhi. I suoi.
-   Hai sbagliato. Questi sono i bagni delle femmine – dissi e feci per andar via, quando mi bloccò il braccio
-   Come mai tutta questa fretta?
-   Perché mi dai fastidio – dissi come se fosse una cosa ovvia
-    Non è vero – disse e si avvicino facendomi sbattere sul lavabo
-    An no? Ti ricordo che sono un giocattolino, cos’è, ti è ritornata la voglia di divertirti? – gli dissi acida
-    Volevo scusarmi per quello che ti ho fatto capire oggi. – mi disse accarezzandomi il viso
-    E perché ti dovrei credere?
-    Perché è la verità – disse incatenando il suo sguardo con il mio
-    E allora perché continui a saltarmi addosso quando ne hai voglia?
-    Cosi .. perché .. non c’è una ragione – disse nervoso
-    E poi non dovrei pensare che per te sono un giocattolino? – dissi e feci per andare via, ma mi trattenne
-    
No, non lo sei! Ecco, mi sento attratto da te – mi disse e io rimasi a bocca aperta
Lui era …. Ufficialmente ero partita mentalmente. I nostri sguardi si incatenarono e il mio cuore accelerò il battito, molto velocemente. Ma cosa stava succedendo? Lui si avvicinò e fece sfiorare i nostri nasi. Le nostre fronti si incontrarono e ci guardammo per altri attimi, che sembrarono eterni. Poi si avvicino con le labbra, sfiorandole soltanto. Mi guardò ancora, come per chiedermi il permesso e io mi lanciai in avanti baciandolo. Era come ritornare a casa. Le sue labbra erano dolci e carnose, avevano il gusto un po’ da birra. Schiusi la bocca per far incontrare le nostre lingue bramose. Mi allacciai al suo collo e lui portò le braccia sui miei fianchi. Accarezzò il pezzo di pelle scoperta dalla maglia e poi vi si inoltrò all’interno, facendomi il solletico. Io accarezzai i suoi capelli, morbidi come me li ricordavo. Era un bacio di ricerca l’uno con l’altra, un bacio dolce ma allo stesso tempo bramoso. Si udivano solo i rumori dei nostri gemiti e lo schiocco del nostro bacio, era una melodia. Non ne avrei mai avuto abbastanza dei suoi baci, non so perché, mi facevano sentire cosi viva. Quando presi l’iniziativa, non pensai al dopo e me ne ressi conto solo adesso. Ma non riuscivo, proprio, a staccarmi da lui era come se fosse il mio ossigeno. Mi prese per i fianchi e mi fece sedere sul lavabo. Le nostre bocche non si staccarono nemmeno per un attimo. Iniziai ad accarezzare il suo viso, la sua barba, che iniziava a crescere e i suoi capelli. Aprii le gambe e le allacciai al suo bacino. Ci staccammo ansanti e ci guardammo intensamente. I suoi occhi erano un misto di eccitazione e di bramosia. Eravamo affannati, come se avessimo appena corso 400m. Continuavamo a guardarci senza proferire parola. Lui incominciò ad accarezzarmi il viso e mi sorrise. Mi lascia cullare dalla sua mano forte e calda.
-    Non ne avrò mai abbastanza – mi disse continuando ad accarezzarmi
-    Di cosa?
-    Di te – mi rispose sorridendo dolcemente
Il mio cuore accelerò il battito all’impazzata.
-    Ehm .. – ero molto imbarazzata e non sapevo come mai e non sapevo che dire
-    Ah, cosa mi fai .. – disse più a se stesso che a me
-    Voglio averti per una notte – a quelle parole rimasi spiazzata. C’è ma che cavolo di proposta è?!?
-    Come? – dissi iniziando ad alterarmi
-    Non in quel senso, se te non lo vorrai, non ti tocco nemmeno con un dito. Voglio solo dormire e svegliarmi con te, una volta sola – disse serio e incatenò i nostri sguardi
Il mio cuore fece due capriole e mi sentivo cosi contenta che tra un po’ mi sarebbero scoppiati dal petto dei fiori dalla gioia. Non è che, forse io … NO! Non può essere
-    Vuoi? – mi chiese facendomi ritornare alla realtà
-    Si – dissi subito e mi accorsi che non ne ero per pentita della mia scelta, si ero masochista
-    Stanotte?
-    Non so ci sono le altre – dissi dispiaciuta. Ma cosa cavolo ..??
-    Sally va da Seth, me lo ha detto lui, Martin porta, come sempre Clara in stanza nostra. La tua camera è libera. Ma se non vuoi –
-    No! Voglio – gli dissi stringendogli la mano e lui sorrise
-    Ok, allora più tardi vengo da te – mi disse
Lo vidi sorridere e prima di andare fuori, mi baciò di nuovo.
Quando raggiunsi il tavolo, Chuck non c’era.
-    Dov’è andato? – chiesi al gruppo
-    Ha detto che doveva andare. Poi siete stati via molto tempo, non è che è successo qualcosa? – mi chiese Sally maliziosa abbozzando un sorriso a 32 denti, io diventai subito rossa in viso
-    N-no, ma che pensi? – dissi nervosa sedendomi al mio posto
-    Ah, l’amore – disse e io la fulminai con gli occhi
-    Noi andremmo, domani ho da preparare una ricerca – disse Clara alzandosi con Martin
-    Si anche noi – fece Seth
-    Va bene. Anne ti accompagno io, ok? – mi disse Ryan sorridendomi
-    Ok – dissi e ci dirigemmo fuori
Salutammo gli altri e poi prendemmo un taxi. Quando arrivammo alla Brown si offri di accompagnarmi al dormitorio. Parlammo della serate e poi arrivammo davanti alla mia stanza.
-    Bene sono arrivata – dissi tirando fuori le chiavi dalla borsa
-    Grazie mille per la serata – mi disse e mi baciò una guancia – A domani! – disse e se ne andò
Rimasi un po’ a guardare il vuoto, sperando che Chuck non mi avesse preso in giro e che non avesse visto Ryan e iniziasse con le sue solite scenate. Aprii la porta della stanza e fui spinta dentro. Ebbi un po’ di paura, ma appena accese la luce, vidi che era Chuck
-    Mi hai fatto prendere paura – gli dissi tirando un sospiro si sollievo
Lo vidi guardarmi serio. Ecco che era successo?
-   Che hai? – gli chiesi avvicinandomi
-   Che ho mi chiedi? – mi disse furioso avvicinandosi e facendomi sbattere contro la scrivania
-   Si che te lo chiedo prima tutto dolce e adesso cosi incazzato. Che ho fatto? – chiesi con un po’ di paura che se ne andasse e che ritornasse il Chuck di sempre
-   Che hai FATTO? Non ti sei vista?
-   Dove?
-   Prima – e capii a cosa si riferisse
-   E allora?
-   E ALLORA? No dico sei scema, prima mi baci e poi ti fai accompagnare da lui e ti fai dare un bacio sulla guancia? – mi disse incazzato. Era geloso, e dentro di me esultai. Ma che..??? Si ragiono al contrario, lo so!
-   Geloso? – gli dissi incrociando le bracci sotto il seno
-   Puf, io? Per niente – disse incazzato
-   A no? E come mai ti ha dato cosi fastidio?
-    Non mi ha dato fastidio, te l’ho solo detto! – si e io sono Megan Fox
-   Allora mi farò accompagnare sempre da lui – dissi cercando di spostarmi, ma lui fu più veloce e mi prese per i fianchi
-   Non puoi – mi sussurrò ad un centimetro dalla bocca
-   Perché?
-   Non voglio – mi disse facendo entrare la sua mano sotto la maglia
-   E chi sei per decidere questo?
-   Chuck – disse e mi baciò
I nostri baci erano adrenalina pura. Era come se fossero cosi essenziali per la mia vita. Socchiusi la bocca per far incontrare le nostre lingue che si cercavano cosi disperatamente. Mi prese in braccio e mi fece adagiare sul letto. Ci guardammo famelici e continuammo, poi, il nostro bacio. Prese ad accarezzarmi da per tutto. Passo la mano sopra la stoffa della mia maglia, dove c’era il mio seno, lo strinse piano e poi mi accarezzò la pancia. Io gli sfilai la maglia e mi godei appieno il suo petto, ne troppo muscoloso, ne grasso, giusto. Sfilò anche a me la maglia e mi osservò, quasi con approvazione a quello che vedeva. Be ero ben messa una quarta piena. Riprese a baciarmi e con la mano passò sopra la stoffa del reggiseno. Ebbi un brivido. Scese con la bocca fino al mio collo, lasciando uno schiocco, mi aveva fatto un succhiotto,  ma adesso poco me ne importava. Scese ancora di più e mi baciò l’incavo tra i miei seni, vicino al reggiseno. Accarezzai il suo petto e scesi sopra i jeans. Accarezzai la stoffa dei jeans e mi accorsi del suo pacco molto possente. Chuck emise un gemito e smise si baciarmi.
-    Non stasera, solo un esplorare – mi disse con voce tremendamente attraente e roca
-    Anche io voglio esplorare – dissi con voce da bambina implorante che voleva le caramelle e strofinai la mano sopra i jeans. Emise un gemito
-    Cosi però mi ammazzi
-    Era il mio intento – dissi con voce suadente (mai saputo di possedere) e ripresi a baciarlo
Poco dopo ci sfilammo i jeans e anche lui esplorò la mia intimità. Strofinò sopra la mano, credetti di venire al momento. Ebbi brividi ovunque. La stanza era inondata dai nostri gementi. Poco dopo si stacco da me. Eravamo ansanti e famelici.
-    Se continui cosi, giuro che ti salto addosso – mi disse con voce eccitata
-    Hai ragione, è meglio smettere – dissi e mi tirai un po’ su anche perché io stavo perdendo il nume della ragione se continuava
-    Io vado un secondo in bagno – mi disse e prima di andare, mi baciò
Finché lui si sbolliva i bollenti spiriti, mi misi una maglia extra large e preparai il letto fiondandomi dentro. Ero tremendamente contenta.
Poco dopo usci e mi raggiunse nel letto. Mi abbracciò e mi accoccolai tra le sue braccia forti e calde.
-    Buonanotte Anne – mi disse dandomi un baciò sulla tempia
-    Buonanotte Chuck – e mi addormentai cosi, con un sorriso ebete nel viso



ANGOLO AUTRICE:
Salve! Eccomi qui con l'aggiornamento più presto del solito come vi avevo promesso!! Allora come ho detto nello scorso capitolo questo è molto zuccheroso *-* Chuck che si apre a lei e lei si apre a lui xD in senso di sentimenti e dopo anche fisicamente xD Ryan l'accompagna a casa e Chuck, assistendo alla scena, le fa una scenata *-* poi arriva la parte hot, che poi non so se lo è, anche perchè non sono molto brava a descrivere momenti cosi mi scuso se fa schifo. Bene non so che dire an si solo ribadisco che dopo questo capitolo zuccheroso non vi aspettate niente del genere perchè, bè i prossimi capitolo saranno tuttìaltra cosa, vedo burrasca in arrivo :D An si, il Singor Balt è cosi smanioso di farsi AMARE da voi che non sta più nella pelle xD Dai su fategli un salutino xD Grazie ancora a tutte voi  che mi seguite, recensite, avete messo la storia tra le preferite e seguite. Sotto vi lascio il solito spoiler.
Un Bacione a tutte
AntoBill



----SPOILER! ----

-   Dove sei? – mi aggredì subito
-   Buongiorno anche a te papà – dissi sarcastico e facendomi già incazzare
Uuuu chi sarà mai questo papà? Alla prossima ;D

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Capitolo 22
*** Capitolo 21: Risveglio vuoto ***




CAPITOLO 21: RISVEGLIO VUOTO

Chuck P.O.V
La luce del sole entrava dalla finestra sopra il letto come un fulmine accecandomi. Aprii piano, piano gli occhi e mi stiracchiai. Allargai le braccia e andai in contro a qualcuno. Aspetta, ma cosa … Aprii subito gli occhi e mi ricordai la scorsa sera. Il bar, bacio e Anne. Dormiva pacifica. Sembrava un angioletto. Sorrisi come un cretino. Le accarezzai il fianco e percorsi il suo profilo con il dito, come per vedere se fosse un sogno. Mi girai a guardare l’ora. Erano le 7. Ritornai a guardarla e decisi che era ora di svegliarla. Stavo per svegliarla quando il mio I-phone prese a vibrare. Scesi dal letto e presi i miei jeans. Guardai lo schermo lampeggiante. Papà. Anche il coraggio di chiamarmi, aveva. Qual uomo che credeva che un assegno di 2.ooo €,ogni mese, facesse da padre. Si ricordava di me solo quando doveva presenziare a qualche riunione e mi obbligava cosi ad andare con lui, perché dovrei conoscere già il mondo degli affari e magari diventare un avido e senza cuore come lui. Ma d'altronde, lo ero già, senza cuore. Mi allontanai dal letto e risposi.
-   Dove sei? – mi aggredì subito
-   Buongiorno anche a te papà – dissi sarcastico, incazzandomi già
-   Non  fare il simpatico! Oggi devo andare a Shangai per la riunione e tu devi venirci
-   Si come no! Papà c’è una turbolenza, non ti sento – dissi facendo per riattaccare
-   CHUCK! NON FARE IL BAMBINO! LO SO CHE IERI SEI ANDATO A DIVERTIRTI CON QUEI RAGAZZINI, UN BALT NON DEVE USCIRE CON QUELLE PERSONE E TANTO MENO CON QUELLA SCIAQUETTA! – dissi e io presi fuoco
-   ASCOLTAMI, FATTI I CAZZI TUOI! E NON PERMETTERTI DI’ INNTROMETTERTI NELLA MIA VITA, MI HAI STANCATO! E NON GIUDICARE ANNE! – dissi incazzato nero
-   Oh, Anne – dissi imitando un tono sdolcinato – La vuoi cosi tanto, perché non te l’ha ancora data?
-   NON FARMI INCAZZARE! – dissi a denti stretti. Stavo per prendere a pugni la scrivania di Anne
-   Ma smettila! Perché se no che mi fai? Non farmi incazzate, tu! E non farmi prendere dei cattivi provvedimenti! Ti mando il jet e mi raggiungi li! Non scherzare con il fuoco – mi disse e mise giù la chiamata, senza farmi replicare
Lo so, sono vaccinato e maggiorenne, posso fare quello che voglio, ma non è semplice la storia. Lo so che lui se vuole può vendicarsi e se non lo ascoltassi e non vorrei mai che toccasse qualcuno a me caro. Preso dalla furia mi vestii e mi precipitai fuori, senza salutare l’unica persona a me più importante ….

Anne P.O.V
Sentivo delle voci, la sua voce, ma erano distanti, vedevo tutto nero. Iniziai a chiamare il suo nome. Chuck. Chuck. Chuck. Mi alzai di soprassalto. La luce del sole mi accecò e mi stropicciai gli occhi. Ricordai la sera precedente, il bacio, Chuck e il suo braccio che mi cingeva la vita, finché dormiva. Allungai il braccio, ma l’altra parte del letto era vuota. Mi guardai in torno e non vidi la men che minima traccia dei suoi vestiti, ne un biglietto, niente. Guardai in bagno, ma era vuoto pure lui. Presi il cellulare e guardai se avevo messaggi o chiamate, ma niente. Andai su rubrica e premetti chiamata. Due, tre squilli. Non rispondeva. Riprovai di nuovo e partì la segreteria. Guardai l’ora erano le 8 e 30. Aprii l’armadio e mi misi le prime cose che capitarono. Uscii e mi diressi nella sua stanza. Bussai due volte. Mi aprii Clara mezza assonnata, cavolo l’aveva svegliata.
-    Scusami, se ti ho disturbata, c’è Chuck?
-    No, figurati. No, perché? Ieri sera non è tornato – dissi stiracchiandosi
-    An, non niente – dissi e me ne andai.
Percorsi tutto il campus, ma non c’era nessuna traccia di lui. Andai in caffetteria e chiesi a Ryan.
-    Si, l’ho visto 10 minuti fa scendere dal dormitorio di corsa e se n’è andato – mi disse tranquillamente, mentre a me cadde il mondo addosso
Si era pentito. Allora mi aveva illuso. Tutte quelle parole dolci per niente, solo per prendermi in giro. Stavo per piangere, ma decisi di andarmene prima di crollare davanti a Ryan. Lui tentò di fermarmi, ma mi opposi. Mi precipitai in camera e mi buttai di peso nel letto. Le lenzuola avevano ancora il suo odore e quello basto per farmi scoppiare. Delle grosse lacrime mi rigarono il viso. Scendevano velocemente, inzuppando la stoffa del cuscino. Cadevano come pioggia, salate e amare. Insaporite, come la delusione che percorreva ogni parte del mio corpo, come il dolore che mi stava lacerando. Non riuscivo a parlare, le lacrime facevano da parola. Stetti cosi per ben mezz’ora e poi presi sonno.
Anne. Anne. Ero in un buco nero, mi guardavo in torno e vidi Chuck, sorridermi e porgermi la sua mano. Era tornato, mi stava cercando. Cercai di afferrargli la mano, ma lui si allontanava sempre più. Poco, a poco scomparve. Lo rincorsi e mi disperai.
Anne. Anne. Mi risvegliai, sentendomi gli occhi bagnati, piangevo persino nel sonno. Aprii piano gli occhi.
-   Ehi, piccola sveglia – mi disse dolcemente Sally, scuotendomi piano
-   Che ore sono? – chiesi con voce impastata
-   Le 14, ma per quanto hai dormito?
-   Non lo so – dissi alzandomi piano e asciugandomi gli occhi
-   Ma che è successo? Hai tutti gli occhi rossi, perché hai pianto? – mi chiese stringendomi una spalla
-   Niente – dissi distogliendo lo sguardo dal suo
-   Centra lui? – mi disse e capii subito a chi si riferiva, non risposi
-   Che ha fatto? - mi chiese ancora
Le lacrime rincominciarono a scendere. Io per lui provavo, più di un attrazione e me ne accorsi solo in quel momento. Purtroppo non lo pensa anche lui. Le raccontai tutto, tra diversi singhiozzi del pianto. Mi consolò, dicendomi che sarebbe rimasta li per le vacanze di Natele, visto che mancavano due settimane e c’era pure il mio compleanno di mezzo. Le mie lezioni finivano l’11 dicembre e il 12 decisi che sarei ritornata a casa, per festeggiare li anche il mio compleanno, che era il 18. Oggi avevo solo due lezioni alle 16. Poco dopo mi alzai e mi feci una doccia calda per rilassarmi, anche se non servì per niente. Mi misi un lupetto bianco con sopra un copri spalle in lana azzurro. Ai piedi delle francesine bianche con dei jeans dello stesso colore. Presi la borsa e mi diressi nell’aula con il cuore a pezzi.



ANGOLO AUTRICE:
Salve! Ho aggiornato prestissimo eh? sono brava? :D Però non vi assicuro che i prossimi aggiornamenti siano tutti cosi però vi voglio un pò viziare :) Allora passiamo al capitolo ... ok, non uccidetemi ma le cose devono andare cosi eheh mi dispiace arriveranno tempi migliori, si spera ;D Il caro Signor Balt è entrato come una furia in scena, ci saranno anche futuri capitoli dove parlerà lui, lo so che non vedrete l'ora che arrivino questi capitoli, lo so! ;D Chuck che come ho già detto ad alcune di voi non ne combina mai una giusta e infatti ... va via cosi, senza dire niente a Anne la quale, capisce con la grazia divina che prova più di un attrazione nei suoi confronti e che ci soffre come un cane perchè pensa che Chuck si sia pentito di quello che hanno fatto, che sia fuggito da lei, insomma si capisce il suo crollo emotivo, troppe emozioni tutte insieme. Spero vi sia piaciuto il capitolo triste, ma spero che lo appreziate. Allora un pò di domande che succederà, secondo voi, nel prossimo capitolo? Vi avviso già Chuck, come presumerete, non ci sarà per cui secodo voi chi entra in scena? Nel prossimo capitolo si svilipperà un rapporto tra ... e ... ditemi voi chi. E non pensate male non per forza sarà un rapporto d'amore ... Ok non dico altro. Grazie a tutti voi che mi seguite, siete anche tanti vi ringrazio molto anche a voi che avete messo la mia storia tra le preferite, seguite Grazie mille!! Sotto vi lascio il solito spoiler.
Un bacione
AntoBill




---- SPOILER! ----

-   Ovviamente può venire quel burbero di Chuck– mi disse ridendo e io ritornai triste in un secondo
-   Come ve la passate? – cambiai discorso, ma siccome Kate era come una sorella e cioè mi conosceva meglio di chiunque
-   Che è successo? Cos’ha combinato sta volta?– mi disse e capii che stava già perdendo le staffe
Oh, ma che ha combinato Chuck?? ;D Voi lo sapete?? Alla prossima !! :D

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Capitolo 23
*** Capitolo 22: Frappuccino e amicizia ***




CAPITOLO 22: FRAPPUCCINO E AMICIZIA

Le due ore passarono alla velocità di una lumaca. Avevo lo stomaco vuoto e continuava a emettere dei suoni strani e molto rumorosi. Mi diressi in caffetteria e cenai li. Mangiai della carne di pollo con delle patatine fritte. Detti l’ordinazione e mi accomodai in un tavolo. Erano le 20 e la sala iniziava a riempirsi di studenti. Ne approfittai per chiamare Kate.
-   Ohi, chica! -  mi salutò calorosa
-   Cos’è ti sei data allo spagnolo – sembrava strano ma solo parlare con lei mi rese già più felice
-   E perché no? Quest’estate io e Peter vogliamo andare o a Barcellona o a Parigi, ovviamente nel pacchetto ci sei pure te, se no con chi faccio shopping?
-   Non sapevo che facevo parte dei pacchetti viaggio, adesso
-   Ovviamente può venire quel burbero di Chuck– mi disse ridendo e io ritornai triste in un secondo
-   Come ve la passate? – cambiai discorso, ma siccome Kate era come una sorella e cioè mi conosceva meglio di chiunque
-   Che è successo? Cos’ha combinato sta volta?– mi disse e capii che stava già perdendo le staffe
-   Ma cosa hai capito, ho detto come ve la passate – dissi facendo finta di niente
-   SENTI, SIGNORINA! SAI CHE TI CONOSCO E LO SENTO DALLA TUA VOCE CHE C’è QUALCOSA CHE NON VA PER CUI DIMMI SE NO PRENDO E VENGO Lì PER STRANGOLARTI– mi urlò, quasi
-   Ma niente dai
-   STO CAVOLO! DIMMI!– e le raccontai tutto, rimettendomi a piangere
-   CHE FIGLIO DI’
-   Kate! – la rimproverai
-   Scusa, ma ho perso le staffe. Tesoro, se vuoi ti raggiungo subito, se hai bisogno di me
-   No, figurati. Anche la mia amica Sally, mi ha detto le stesse cose e si è offerta, in caso avessi bisogno di parlare, ma ho detto di no e te non ti preoccupare
-   Hai pianto tutta oggi, vero? –mi conosceva fin troppo bene
-   Vuoi la verità o la bugia?
-   Dio mio! Prega che non me lo trovi davanti, se no glielo taglio in mille pezzettini
-   Dai, Kate. Ora è passato, almeno un po’. Poi tra un po’ ci troviamo e passeremo tutto il tempo insieme
-   Tesoro mio non vedo l’ora mi manchi un casino– mi disse e mi fece sorridere
-   Anche te. Senti adesso dovrei cenare e ho ordinato mezz’ora fa ma mi deve ancora arrivare il cibo. Adesso vado ci sentiamo. Ciao – dissi e riattaccai andando verso il bancone, ma vidi Ryan venirmi incontro
-   Scusa, la cena ti è offerta dalla casa, perché abbiamo avuto dei problemi con il personale – mi disse porgendomi il vassoio
-   Grazie mille, ma non ce n’era bisogno. Hai il turno adesso? – gli chiesi divorando la cena, avevo una fame da lupi
-   Ho appena staccato perché?
-   Cosi puoi farmi compagnia – dissi
Parlammo un po’, mentre io mi abbuffavo della cena. Mi disse che le vacanze le avrebbe passate dai suoi e poi gli ho detto che doveva assolutamente venire un giorno a New York cosi gli avrei fatto vedere la città. Ridemmo, scherzammo e cosi mi distrassi un po’.
-   Stamattina ho visto che eri preoccupata. È successo qualcosa con Chuck?
-   Oh, no. Niente di che volevo solo sapere dove fosse – dissi sorridendo falsamente e cercando di cambiare discorso
-   Non occorre che fai la vaga. Ieri sera ho visto che è stato da te – disse sorridendo
-   Ehm .. no noi
-   Tranquilla, immagino si vede che sei una ragazza seria
-   Oh, ehm .. grazie – dissi imbarazzandomi
-   Hai più saputo sue notizie?
-   No, ma sai ormai non mi interessa, mi ha deluso. Mi ha incantato con le sue parole dolci e blabla, ma adesso sono stufa di farmi prendere in giro da lui. Sono stanca e ho esaurito le forze – dissi riuscendo a sfogare una parte di quel caos che avevo dentro
-   No! Adesso non ti rattristare! Ho un idea. Hai da fare adesso? – disse e io feci segno di no
-   Bene allora ti porto in un posto, diciamo speciale
Mi prese per mano e uscimmo dal campus. Chiamammo un taxi e ci dirigemmo verso la meta segreta.
-   Ora chiudi gli occhi e non barare – disse e io non barai
Dopo un po’ il taxi si fermò e Ryan mi fece scendere con cautela dal taxi. Facemmo qualche passo e poi mi disse di aprire gli occhi. Mi trovai davanti a un Starbucks.
-   Sapevo già la loro esistenza. È il mio paradiso – dissi. A New York ci vivevo nello Starbucks
-   Immagino, ma non è questa la sorpresa – mi prese per mano ed entrammo
Ci dirigemmo al bancone e aspettammo l’arrivo di un certo Jack.
-   Ryan! – disse il tipo abbracciandolo
-   Ciao Jack. Ti presento la mia amica Anne. Anne lui è mio cugino Jack – disse e ci stringemmo la mano
-   Cosa devo questa visita?
-   Vorrei che le facessi assaggiare il tuo frappuccino speciale – disse Ryan sorridendo
-   Agli ordini! – disse e se ne andò a preparare questa cosa speciale
-   Guarda che ho già bevuto un frappuccino
-   Ma va? Quello di mio cugino però è speciale. Sei senza fiducia – mi disse sorridendo
Dopo 10 minuti arrivò con il suo frappuccino.



Lo assaggiai. Era davvero buono. Aveva qualche ingrediente che lo rendeva ancora più buono.
-   Allora? – disse Ryan e vidi Jack in attesa di un mio giudizio.
Feci la vaga e dissi – Buonissimo, ma che ci metti dentro? – chiesi incuriosita
-   Amore e felicità – disse sorridendo e ci lascio soli per servire un cliente
-   No veramente è buonissimo, mi sento già più felice – dissi e sorridemmo entrambi
La serata passò cosi e poi mi riaccompagno al dormitorio.
-   Grazie mille per la serata, per il “magico” frappuccino e per avermi ascoltata
-   Di niente figurati. Buona notte – mi disse e mi diede un bacio sulla guancia
Fece per andarsene quando mi chiamo.
-   Dimmi? – gli chiesi
-   Ti voglio bene – disse  e se ne andò



ANGOLO AUTRICE:
Salve! Eccomi qui con un nuovo aggiornamento! Ditemelo che vi è venuta l'acquolina con la foto del frappuccino dai ditemelo *-* Allora come vi sembre i capitolo? Lo so, lo so che magari vi sareste aspettati qualcosa su Chuck e Anne, ma ho voluto cambiare anche perchè mi serviva farvi vedere come si evolve il loro rapporto e non pensate a qualcosa di amore ecc. NO!! Tra loro non ci sarà amore, ve lo dico già!! Kate, la mia adorata Kate, parte come una furia xD è troppo forte dai :D Anne ovviamente sta ancora bene nel prossimo capitolo si scopre cosa sarà andato a fare Chuck a Shangai. Sotto vi lascio il solito spoiler. Come sempre ringrazio tutte voi che mi seguite, che avete recensito, che avete messo la storia tra le seguite, preferite ecc. Grazie mille.
Un bacio
A presto 

p.s. An, quasi mi dimenticavo xD il CARO Signor Balt vi saluta calorosamente xD salutatelo va xD



---- SPOILER! ----

-   Alla buon ora! Avevamo paura che fossi stata rapita da un alieno – mi disse sorridendo Ryan
-   Scusami ci ho messo tanto – dissi e ci precipitammo fuori per raggiungere gli altri in caffetteria
-   Allora come stai? – mi disse dandomi un bacio sulla guancia
-   Domanda di riserva? – dissi sorridendo

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Capitolo 24
*** Capitolo 23: Shangai Restaurant ***




CAPITOLO 23: SHANGAI RESTAURANT

I giorni passarono, tra uscite e lezioni. Tra un po’ ci sarebbero state le vacanze di Natale ed il mio compleanno. Avevo prenotato il volo per il 12 dicembre, non avevo voglia di festeggiare il compleanno con i miei amici e poi volevo stare con la mia famiglia, mi mancavano tanto, soprattutto mia madre. Durante il mio periodo alla Brown, non ci eravamo sentite molto ne con lei, ne con mio padre e dovevo farlo al più presto mi mancavano i loro consigli e soprattutto loro. Questa mattina dovevamo fare colazione tutti insieme, visto che tutti avevamo i corsi di pomeriggio e mi stavo preparando. L’inverno si sentiva e il vento era molto gelido. Mi feci una doccia, in stanza ero sola, perché le mie due amiche pazze erano con i rispettivi fidanzati, giustamente e per cui ogni sera la passavo sola, soletta tra internet e libri. Ultimamente anche qualche lacrima e telefonate lunghissime con Ryan. Durante questi giorni abbiamo legato di più, mi sono sfogata con lui anche sul discorso di Chuck. Diciamo che è lui l’argomento principale delle nostre serate. Ieri sera è venuto da me e abbiamo mangiato in camera mia e ad un tratto sono scoppiata in lacrime. Si lo so, sono fottutamente cretina. Aproposito di lui, non si è mai fatto sentire, l’altro giorno stavo seguendo il telegiornale quando hanno mandato un servizio da Shangai dove Balt Jack, suo padre era immerso in una conferenza e ad un tratto ha presentato suo figlio, l’erede del patrimonio di famiglia, Chuck Balt. È apparso cosi mettendosi al centro della sala per prendere il posto di suo padre al microfono. Ha fatto una discorso molto professionale e diligente. Era cosi elegante e ordinato, non lo strafottente e deficiente, com’era. Sembrava un altro. Io, ovviamente rimasi incantata e non persi nessun filo del suo discorso. Disse che era orgoglioso di suo padre che lui avrebbe fatto anche di più di lui e che non vedeva l’ora di prendere in mano tutto quel patrimonio. Tutti lo applaudirono e il padre, quasi, si commosse. Chuck, dal canto suo, era impassibile ma, dalla sua espressione, almeno secondo me, era stato sforzato a fare quel discorso, poi magari mi sbagliavo, anche perché lui non è mai ciò che sembra. Finiti gli applausi, si dileguò e non lo vedetti più. Io ovviamente stavo per scoppiare ancora in lacrime, ma mi trattenni e mi diressi fuori per una boccata d’aria. Ai prof fu stato comunicato che Chuck doveva presenziare a Shangai con suo padre e quello di economia, ogni santo giorno, lo lodava dicendo di prendere esempio da lui e di esserne orgogliosi. Io a quelle parole sorridevo e ci avrei volentieri sputato sopra di esse. Mi preparai alla svelta mi pettinai e bussarono alla porta. Aprii.
-   Alla buon ora! Avevamo paura che fossi stata rapita da un alieno – mi disse sorridendo Ryan
-   Scusami ci ho messo tanto – dissi e ci precipitammo fuori per raggiungere gli altri in caffetteria
-   Allora come stai? – mi disse dandomi un bacio sulla guancia
-   Domanda di riserva? – dissi sorridendo
-   Ah, domani è l’ultimo giorno di lezione per te e per me lo è oggi. Stasera ci dobbiamo divertire visto che domani parto
-   Di già? E io come faccio senza il mio confidente?
-   Ah, dai sopravvivi – dissi cingendomi le spalle con un braccio
-   Se non vieni a trovarmi a New York, ti ammazzo – dissi dandogli una pacca sul petto
-   Che paura – disse facendomi la faccia spaventata
Entrammo in caffetteria e facemmo colazione. Il tempo che passavo con loro mi distraeva e cosi potevo non pensarci più di tanto.
-   Stasera siete invitati da me! Andremo a mangiare nel mio ristorante preferito e offro io – ci disse allegramente Ryan
-   Be allora se offri te chi siamo noi per rifiutare? – disse Martin e scoppiammo a ridere tutti
Finimmo la colazione e andammo alle rispettive lezioni.
La giornata passò cosi, un po’ noiosa dovevo dire. Mi diressi in camera e mi feci una bella doccia.
Alle 19:30 mi preparai per andare a cena con gli altri. Mi venne in mente di accendere la tv, ma ci ripensai onde evitare di presentarmi con un muso lungo 1 km alla serata. Mi vestii semplice e poi seguita dagli altri andammo al ristorante. 

Trovammo una grande insegna con scritto “Shangai River Restaurant” . Era molto orientale come posto. Ornato di decorazioni orientali e alleggiava un aria molto frizzante, all’interno. Prendemmo posto e guardammo il menù. Ogni piatto scritto, mi appariva come se fossero delle parole in greco. Alla fine ordinammo un misto di tutto. La serata era piacevole, Seth che faceva battute su battute. Io che mi contorcevo dalle risate seguita dagli altri. I piatti erano squisiti e decisi che quel ristorante era anche il mio preferito. Ci saziammo e finito, ci accasciammo nelle sedie esausti e pieni come delle uova di pasqua.
-   Mamma mia mi sembra di essere un tacchino ripieno – disse Seth massaggiandosi la pancia
-   Non dirlo a me – dissi e mi accasciai a mia volta – Serata stupenda Ryan
-   Grazie mi sono divertito molto anche io. Guarda qua che pancetta – disse toccandomi e facendo ridere gli altri
-   Ehi! È colpa tua! – dissi ridendo a mia volta
-   Oh, Sally andiamo a casa, prima che prenda il volo? – chiese Seth e poi andarono via insieme a Clara e Martin
Io e Ryan ci dirigemmo nei dormitori.
-   Grazie veramente Ryan. Questa serata mi ha aiutata molto e te lo sai perché. Mi mancherai un sacco – dissi abbracciandolo
-   Ehi! Piccola. Lo so cosa ha significato per te ed era il mio obbiettivo. Anche te mi mancherai molto – disse e mi strinse di più
-   Ora vado va, sono esausta – dissi aprendo la porta
-   Sogni d’oro e mi raccomando, se a New York senti la mia mancanza, chiamami a qualunque ora – mi disse e mi accarezzò i capelli
-   Ok. Ti voglio bene – gli dissi e lo baciai nella guancia
Entrai in camera e quella sera dormii felice.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Eccomi qui con un nuovo aggioramento! Allora abbiamo scoperto dove è andato Chuck e vediamo Anne ancora un pò disperata. Non vorrei farla sembrare troppo una ragazza che diciamo fa la vittima, ovviamente ogniuno ha un suo carattere e Anne diciamo che ha un carattere fragilino. I ragazzi fanno un'uscita tutti assieme appassionatamente :D Seth che sbellica sempre dalle risate e Anne almeno si distrae. Ryan chee è dolcissimo e si vede sempre di più crescere il suo rapporto con Anne *-* Allora che ne pensate? an, dimenticavo una cosa IMPORTANTISSIMA xD abbiamo scoperto il nome del "miglior" padre del mondo il caso signor Jack Balt eheh lo so, lo so che aspettavate con ansia questo momento xD Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e lo so che sentite la mancanza di Chuck *-* la sento pure io ç_ç ma vi avviso arriverà tra un pò :D Vi ringrazio, come sempre xD, per tutti voi che mi seguite, recensite, per chi ha messo la storia tra le seguite, preferite ed ecc. Grazie di cuore *-* Sotto vi lascio il solito spoiler
Un bacio
AntoBill





---- SPOILER! ----

-   Cavolo, Seth, io come farò senza le tue battute! – dissi asciugandomi una lacrima dal troppo ridere
-   Bè te mi – ma ricevette un calcio prima che continuasse la frase
-   Cosa? – chiesi dubbiosa
-   Niente! La coca cola gli fa male – disse subito Sally, mentre Clara e Martin risero di più e io gli guardai dubbiosa.
Alla prossima ;D 

 

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 24: Dolore e Saluti ***



CAPITOLO 24: DOLORE E SALUTI

11 dicembre. Ultimo giorno di lezione. Fu una brutta nottata, ho sognato tutto il tempo Chuck, che se ne andava via e cose cosi. Mi sarò alzata dieci volte. Mi svegliai alle 5:30 e mi diressi in bagno per una doccia. Altra mattina da sola in stanza. Ryan era lontano ormai e mi accorsi che ne avevo bisogno, di parlare con lui, di sfogarmi. Accesi il getto dell’acqua e intanto mi spogliai. Mi guardai allo specchio e mi vedevo. Vedevo che ero cambiata. Non ero più io. Iniziò a scendere una lacrima. Una lacrima di dolore, di delusione, di rabbia. Una lacrima per una persona che non vale, che non merita, che mi ha incantata, usata. Una lacrima solitaria, che scese giù, seguita da altre che bagnarono il mio viso. Mi girai e mi diressi in doccia. Ero stanca. Stanca di me stessa, di crollare cosi, di essermi innamorata di Chuck. Innamorata. Come potevo provare un sentimento cosi per una persona come lui? Mi misi sotto il getto della doccia e piansi ancora e ancora.
Dopo essermi lavata, vestita ed essermi messa un sorriso falso a 32 denti in viso, mi diressi in biblioteca. Volevo ritornare alle vecchie abitudini e cosi presi la solita colazione e mi lessi un libro a caso.
Il tempo passo e alle otto mi diressi in classe. Lezione di economia, storia e letteratura. Economia tra un po’ attaccava alla lavagna il poster di Chuck e creava in facebook un team in suo favore, a cui io non ci avrei fatto parte anzi ne avrei fatto uno contro di lui, storia una noia mortale e letteratura ancora peggio, poi non ero in vena per ascoltare le lezioni. Finito, pranzai e poi mi diressi in camera. Accesi il PC e trovai un e-mail di Kate.
“Tesorooooooooooo *-*
Non vedo l’ora di vederti io parto tra un po’. Quando ti vedo ti salto addosso. Ah, ho detto ai  tuoi che ti vengo a prendere io all’aeroporto. Cosi ti strapazzo per tutto il viaggio *-*. An, dove stai? Dai tuoi o a casa tua? Dimmelo!
Poi noi dobbiamo parlare …. (argomento X) >.< la faccina esprime il mio umore solo pronunciando il suo nome …
Non perdiamoci in argomenti insulsi! Allora se stai da te io dormo con te, e non accetto un no, anzi tu dormi a casa tua, punto! :D bene Peter tra un po’ si stacca i capelli, perché siamo un po’ in ritardo e continua a pestare con i piedi per terra dal nervoso Va bè adesso ti saluto. RISPONDI, SOMARA! A domani!
Bacioniiiiiiiiiiiiiiii :* :*”
La mia scema. Le risposi.
“ Ciao scema! :D
Anche io non vedo l’ora di vederti ( e poi io non sono somara!) e non voglio subire un tuo abbraccio stritolatore, scapperò :D
Comunque io andavo a casa mia anche se non lo decidevi te, dai miei vado solo per le feste comunque vedo che il tuo spirito autoinvitante non è sparito :D però meglio cosi, dobbiamo recuperare il tempo perso ! :D E dobbiamo si parlare, alla svelta pure!!
Ora vado a presto SOMARONA!
Bacioni! :*:*”
Almeno mi sono rallegrata un po’. Uscii e andai in caffetteria, dovevamo salutarci tutti perché partivano già loro.
-   Scusate il ritardo – dissi sedendomi accanto a Clara
-   Ormai sappiamo che sei una ritardataria – disse sorridendo Sally baciando Seth su una guancia, che dolci
Bevemmo qualcosa e ridemmo. I ragazzi non toccarono il discorso X, per fortuna. Avevano il volo per le 19-20. Seth fece le sue solite battute e io risi. Risi di gusto, stanca di essere sempre triste e incazzata con il mondo, quando dovrei prendermela solo con lui!
-   Cavolo, Seth, io come farò senza le tue battute! – dissi asciugandomi una lacrima dal troppo ridere
-   Bè te mi – ma ricevette un calcio prima che continuasse la frase
-   Cosa? – chiesi dubbiosa
-   Niente! La coca cola gli fa male – disse subito Sally, mentre Clara e Martin risero di più e io gli guardai dubbiosa.
Il pomeriggio continuò cosi e poi verso le 18 ci furono i saluti.
-   Ah, Anne ci mancherai un sacco – dissero Sally e Clara stritolandomi in un abbraccio
-   Anche voi – dissi sorridendo
-   Dai Sally, devo passare da casa! – disse Seth sbuffando per il ritardo di Sally
-   Arrivo! – disse però continuò a stritolarmi
Salutai Martin che mi guardò sorridente.
-   Ah, la mia risatina qui! – mi disse Seth abbracciandomi a sua volta sorridendo
-   Il mio comico personale – dissi ridendo e lui scoppiò a ridere
-   Ehi, stai imparando a fare battute! – mi disse ridendo – Mi mancherai risatina
-   Anche voi – inclusa anche Sally
Dopo poco si dileguarono ai rispettivi taxi e mi assalì un vuoto. Ero di nuovo sola. Ero sola sia fuori, che dentro. Mi strinsi nella mia giacca e mi diressi dentro. Domani mi dovevo alzare presto. Avevo il volo alle 8:30. Mi diressi in camera e mi distesi sul letto, pensando.

p.s. Scusate, niente immagine! Internet fa un pò i capricci!!

ANGOLO AUTRICE:
Salve mie care lettrici!! :D Come ve la passate? Vedete che brava, ultimamente aggiorno in tempo rapido eh? un applauso me lo merito xD Comunque passiamo al capitolo.
Allora siamo arrivati alla partenza per le vacanze natalizie. Anne povera soffre ma anche lei è stanca di stare cosi e cerca di ditrarsi, diciamo. Il prof di economia continua a eloggiare Chuck e lei non ne può più. Il pomeriggio lo passa con tutto il gruppo, quasi tutto, perchè loro partono prima. Seth, carooo *-* è troppo forte xD Anne si distrae completamente e poi viene il momento dei saluti. Vorrei che raggionanste su questa battuta:


-    Cavolo, Seth, io come farò senza le tue battute! – dissi asciugandomi una lacrima dal troppo ridere
-    Bè te mi – ma ricevette un calcio prima che continuasse la frase
-    Cosa? – chiesi dubbiosa

Secondo voi che vorrà mai dire Seth con questa frase??? Fate volare la fantasia :D
Ringrazio come sempre tutti voi che mi seguite, recensite (ormai sono solo le miei due lettrici affezionate e simpaticissime :D), che avete messo la mia storia tra le preferite, seguite ecc. Sotto vi lascio il solito spoiler però un pò diverso, voglio essere sadica ;D
A presto
AntoBill

---- SPOILER! ----

.... Composi il numero di Martin. Segreteria. Gli lasciai un messaggio.
Mmh chi comporrà il numero di Martin? ;D Aloha ragazze!! ;D

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Capitolo 26
*** Capitolo 25: Irragiungibile ***




CAPITOLO 25: INRAGGIUNGIBILE

Chuck P.O.V

Giorni prima.
Avevo appena finito la conferenza con quei quattro cinesi del cavolo. Mi slegai la cravatta nera e mi accasciai nella poltrona. Mio padre e le sue stupide conferenze! Avevo i nervi a mille. Lo odiavo! Credeva di essermi padre solo perché voleva ossessivamente che prendessi il suo lavoro, i suoi alberghi e per quel assegno del cavolo che mi invia ogni mese! Lo odio! Mi massaggiai la tempia e cercai il mio cellulare. Dovevo avvisare Anne. Sarà furiosa  e la capisco, lo sarei anche io. Cercai in tasca, ma niente. Mi alzai e andai a cercare sul comodino, sul letto, da per tutto, ma niente. Presi il PC andai in internet. Nessuna connessione. Merda! Chiamai la reception, irraggiungibile. Cazzo! Bussarono e aprii. Che cavolo voleva adesso mio padre!
-   Che vuoi? – mi disse
-   Semmai lo chiedo a te che vuoi! – dissi incazzato
-   Perché hai chiamato la reception?
-   Affari miei – dissi lasciandolo li alla porta
-   Ho detto io di staccare internet – disse tranquillamente
-   E perché? – chiesi arrabbiato
-   Non ne hai bisogno
-   E invece si! – dissi alzando la voce
-   Perché devi comunicare con quella sguattera? – mi disse alzando anche lui la voce
-   NON È UNA SGUATTERA!
-   Ti ho detto di non farmi arrabbiate!
-   Perché se no?
-   Potrebbe succederle qualcosa – disse tranquillo
-   Figlio di – gli dissi avvicinandomi per picchiarlo
-   Ehi, ehi , ehi piano con le parole! Vedi di stare attento. Buona notte figliolo – disse e se ne andò sbattendo la porta
Sbattei la mano forte sulla scrivania e scesi in reception
-   Datemi un cellulare e non avvisate Jack Balt – dissi porgendo al concierge 100 dollari
Composi il numero di Martin. Segreteria. Gli lasciai un messaggio.
“Ciao Martin, sono Chuck mio padre mi sta rompendo il cazzo con queste conferenze e mi ha bloccato ogni via di comunicazione con voi. Si soprattutto con lei. Non voglio nemmeno sapere come sta, anche perché lo immagino e se non mi perdonerà lo capirò. Ci vedremo, a presto. Eh, non avvisarla per piacere preferisco che mi continui ad odiare”
“Per salvare il messaggio, premere 1” – mi disse la voce della segreteria
Guardai il telefono. Il tasto 1. Ci appoggiai l’indice, nell’intento di premerlo. Ci pensai su e premetti il tasto rosso. Porsi malamente il telefono a quel cretino  e mi diressi in camera, imprecando. Forse era meglio chiudere cosi tra noi, chiudere ogni cosa che stava nascendo, perché tanto non era nato, niente giusto? Sbattei la porta e guardai il panorama dalla finestra. Veramente non era già nato niente?


 "L'ADORABILE" JACK BALT E CHUCK BALT

ANGOLO AUTRICE:
Salve! Si sono diventata un fulmine con gli aggiornamenti, ma ne approfitto finchè ho un pò di respiro dalla scuola e vita personale e anche perchè non volevo farvi aspettare troppo anche perchè come avete visto è tornatoooooooooooooooooooooooooooooooo Chuck *-*
Il capitolo in questone è giorni prima dei precedenti capitoli, ho voluto metterlo cosi anche perchè è più bello questo ordine non pensate? Ci saranno anceh altri flashback vi avviso già :D Allora che ne pensate del capitolo? Chuck è stato tagliato fuori da tutte le comunicazioni del mondo e chi è stato  mai se non "l'adorabile" Jack Balt dai dai ditelo che non vedevate l'ora di un suo ritorno altro che Chuck an? xD C'è una sfuriata poi tra padre e figlio e poi Chuck tenta di chiamare Martin ma ha la segreteria. Vuole lasciare un messaggio ma alla fine ci rinuncia pensa che sia meglio che finisca cosi una cosa che non è nata e stava per nascere tra lui e Anne ma mi sorge una domanda : ma tra loro, secondo voi, è già nato qualcosa? Mah chi lo sa ... ;D
l'immagine mi è proprio caduta a pennello e cosi anche Jack Balt ha un volto ditelo che ve lo sposereste xD
Ringrazio come sempre tutti voi che mi seguite e la solita manfrina di sempre non la ripeto per non essere ripetitiva va :D Grazie comunque. Sotto vi lascio il solito spoiler.
A presto
AntoBill



---- SPOILER! ----

-   Ciao tesoroo – mi disse aggrappandosi a me come un koala
-   Ahi, mi fai male – dissi sorridendo e lei rimase cosi dandomi dei baci sulla guancia, la solita
-   Ah, che pignola. Come stai? – mi disse pizzicandomi una guancia
-   Ahi! Sei diventata sadica?
Chi saranno mai queste due pazze?? xD Alla prossima :D

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Capitolo 27
*** Capitolo 26: Hello New York ***




CAPITOLO 26: HELLO NEW YORK!

Misi la sveglia alle 6. Mi stiracchiai e mi diressi in bagno per una calda doccia. La serata la passai in solitaria, guardai la tv e ad ogni telegiornale cambiavo canale, per evitare che mi trovassi un Chuck spalmato nella tv, non era il caso. Lo sognai ancora e sempre che si allontanava da me. Ormai avevo perso il conto di quante volte lo avevo sognato. Presi il telo e me lo misi addosso. Raccolsi i capelli e mi vestii. Misi una felpa blu con dei jeans chiari e dei tronchetti neri. Finii la valigia e la borsa. Mi guardai in torno, per controllare se avevo dimenticato qualcosa, presi il PC e mi diressi fuori. Avevo chiamato il taxi per portarmi all’aeroporto, avrei fatto colazione li. Arrivò dopo 10 minuti. Caricai i bagagli e gli dissi la direzione. Dopo mezz’ora mi recai in aeroporto e feci il check in. Finche aspettavo il volo mi diressi in caffetteria e ordinai il solito cappuccino con croissant alla crema. Pagai e mi diressi nei negozi. Guardai qualche libro e poi andai in un negozio di scarpe. Comprai dei tronchetti marroni e delle decolté rosso vermiglio. Poco dopo mi diressi in aereo e partimmo. Presi il mio i-phod  e guardai fuori dal finestrino. C’erano un mucchio di nuvole che creavano una specie di tappeto. Nel mio i-phod iniziò la prima canzone. Hometown glory di Adele. Era la canzone perfetta per il momento.
Round my Hometown
Memories are fresh
Ooh the people I’ve met
Are the wonders of my world
Torno nella mia città e i ricordi sono freschi, ricordi falsi e dolorosi. Le persone che ho conosciuto  sono diventate si le meraviglie del mio mondo, senza di Sally, Clara, Ryan, Seth e Martin non so come avrei fatto, l’ho detto sembra che la canzone sia stata scritta apposta per me.
Durante il tragitto mi addormentai e poco dopo la signora accanto a me mi svegliò dicendo che stavamo per atterrare. Mi stiracchiai e mi allacciai le cinture. Poco dopo scendemmo dall’aereo ci recammo a prendere i nostri bagagli. Entrai nell’aeroporto e Kate mi saltò addosso abbracciandomi.
-   Ciao tesoroo – mi disse aggrappandosi a me come un koala
-   Ahi, mi fai male – dissi sorridendo e lei rimase cosi dandomi dei baci sulla guancia, la solita
-   Ah, che pignola. Come stai? – mi disse pizzicandomi una guancia
-   Ahi! Sei diventata sadica?
-   No è che mi sei mancata molto e poi diciamo che queste “carezze” sono una punizione per tu sai cosa – dissi e capii che era per l’argomento X
-   E devi uccidermi? Solo perché … be lo sai?
-   Si! Perché vuoi dirmi che adesso non lo pensi più, non ci piangi più sopra, eh?
-   Allora .. come sta Peter? – dissi cambiando discorso e cominciando ad andare avanti
-   Si, si cambia discorso dai! – mi urlò dietro raggiungendomi e mi raccontò un po’ di cose
-   Si io e Peter andiamo a gonfie vele, non ti dico che facciamo alla sera – disse e io sorrisi dandole una gomitata – Ma comunque ci amiamo molto e il viaggio per Parigi o Barcellona è ancora valido sia signorina e te sei obbligata a venire!
-   Vedremo. Allora prendiamo un taxi?
-   No c’è la mia limousine, sai mi sono portata qualcosa da mettermi perché stasera serata tra donne! Si esce cara mia! – mi disse e chiamo il suo autista per far mettere le mie valige nel bagagliaio
Durante il tragitto ridemmo e scherzammo come sempre e poi ci dirigemmo a casa mia. Scesi dalla limousine e mi incantai a guardare New York. Era stata sempre la mia città preferita sin da quando ero piccola. Io e mie abitavamo in paesino fuori New York ma era di campagna e io passavo i pomeriggi ad immaginarmi una vita a New York per questo ho deciso di venire ad abitare qui. Prendemmo i bagagli e aprimmo il portone di casa. Salimmo il primo piano e aprii la porta. Casa, dolce casa.
-   Si vede che non ci metti piede da tempo, è ancora ordinata! – mi prese in giro la mia amichetta
-   Che simpatica – dissi iniziando ad aprire le finestre del salotto – cucina.
Sistemammo le nostre valigie, lei si era portata via mezzo armadio solo per una notte e poi andammo ad uno Starbucks e a farci un giro.



-   Cosa prendi? – mi chiese guardando il menù
-   Un frappuccino – dissi sorridendo
-   Oh dio, ti piace già un altro? Cos’è sto sorrido? – mi chiese allarmata Kate
-   No. Hai presente Ryan, quello di cui ti ho parlato? – e mi fece segno di si – ecco una sera che ero triste per quel deficiente mi ha portato su uno Starbucks dove ci lavora suo cugino che fa un frappuccino particola e mi è venuto in mente quello
-   Sicura che sia solo un amico??
-   Si, si sono sicura anche perché – e mi bloccai. Pensavo a Chuck per caso? La risposta 
è esatta hai vinto un milione di sberle
-   No! Stop! Bloccati non voglio sentire quello che penso. Basta! Stop! Stasera facciamo baldoria e addio signor X
-   Ma se te hai Peter perché fai baldoria? – chiesi bevendo il mio frappuccino appena arrivato
-   Infatti io ti guarderò e ti aiuterò a fare agganci – mi disse schiacciandomi un occhio
Prevedevo una brutta serata.


ANGOLO AUTRICE: 
Salve!! Eccomi qui con un nuovo capitolo, questa volta un pò in ritardo scusate :)
Allora siamo atterrate a New York. Anne senza i suoi amici si sente sola alla Brown ma per fortuna il giorno dopo parte anche lei per le vacanze e cosi all'aereoporto incontra la sua amicoa che la stritola per bene :D Chuck, è come il prezzemolo xD, appare in tutti i discorsi e pensieri di Anne. Le due amiche schezano come i vecchi tempi e poi raggiungono l'appartamento di Anne. Per la serata hanno in programma un uscita e chissà che succederà, lo scoprirete nelle prossime puntate :D Allora vi ringrazio come sempre tutti/e che mi seguite e amate questa storia :) sotto vi lascio il solito spoiler. Grazie ancora a voi <3

A presto
AntoBill



---- SPOILER! ----

-   Ah, stasera lei signorina è mia ospite e per cui non ti preoccupare dei soldi, pagherò tutto io – mi disse Kate chiamando un cameriere
-   No, non posso accettare – le dissi subito
-   Invece si, voglio che stasera ti sbronzi per bene – e io spalancai la bocca
Uuu prevedo molte cose durante la serata ;D Alla prossima!!

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Capitolo 28
*** Capitolo 27: Baldoria ... ***




CAPITOLO 27: BALDORIA ..

Fino alle 15 rimanemmo fuori a fare shopping e a chiacchierare. Quando rientrammo a casa trovai una sorpresa. Aprii la porta e spalancai la bocca.
-   Mamma e papà – dissi, li corsi in contro e li abbracciai
-   Figliola abbiamo deciso di venirti a salutare, anche se a natale vieni da noi – disse mia madre sorridendo
-   E poi tra un po’ è il tuo compleanno, il tuo diciottesimo compleanno – mi disse mio padre accarezzandomi i capelli
-   Lo so. Centri te per caso? – dissi girandomi verso Kate che fece finta di niente – Sono contenta di avervi visto. Mi siete mancati tanto – dissi abbracciandoli ancora
Ci sedemmo in cucina e bevemmo un thè caldo.
-   Allora come va alla Brown? – mi chiese mia madre
-   Benissimo. In tutti i corsi mi trovo bene – dissi prendendo un biscotto
-   I tuoi amici come stanno? – mi chiese mio padre. Loro sapevano tutto, gli ho sempre fatto sapere tutto, anche di lui …
-   Bene sono a casa loro. Prima mi ha chiamato Sally per chiedermi del viaggio, mi mancano un po’
-   Te figliola come stai? – mi disse mi madre guardandomi un po’ rattristata. Intendeva come stavo veramente …
-   Be diciamo che da quando sono ritornata, con questa matta – e Kate mi fece la linguaccia – e vedendovi sto meglio. Ovviamente deve passare del tempo, ma sono stanca di stare male inutilmente e non mi interessa che lo rivedrò finito le vacanze – dissi e mi resi conto che era la verità, ero proprio stanca di stare male
-   Piccolina mia – mi disse mia madre accarezzandomi una guancia
-   Tanto stasera andiamo a fare baldoria! – saltò fuori Kate e tutti ridemmo
Rimasero li per un altro po’ e poi ci salutammo, tanto sarei ritornata a “casa” per natale. Dopo poco iniziammo a preparaci.
Io mi misi un tubino rosso, con uno scialle nero e le decolté rosso vermiglio comprate in aeroporto. I capelli li avevo fatti ricci e mi misi un trucco semplice. Lei si mise un vestitino verde smeraldo con uno scialle bianco e delle decolté verdi.
Prendemmo un taxi e ci dirigemmo a Upper East Side, il quartiere più ricco di New York. Andammo in un locale chiamato Empire Seven e ci accomodammo in un tavolo.
-   Ah, stasera lei signorina è mia ospite e per cui non ti preoccupare dei soldi, pagherò tutto io – mi disse Kate chiamando un cameriere
-   No, non posso accettare – le dissi subito
-   Invece si, voglio che stasera ti sbronzi per bene – e io spalancai la bocca
-   Non discutere! – disse e poi si rivolse al cameriere – allora per me due bicchierini di Vodka alla fragola e per la mia amica ne faccia sei grazie – disse e lo mandò via, io spalancai di più la bocca
-   Che c’è? – mi chiese
-   C’è ti ricordi che io parto già a tre bicchierini fatti conto sei
-   Meglio, voglio che ti sbronzi per bene stasera – disse e poco dopo arrivò il cameriere con gli otto drink
Lei li bevve subito e io ero a mala pena al secondo
-   Vuoi un aiutino? – mi chiese sarcastica
-   Ah, ah che simpatica. Per caso a cena hai mangiato insalata e simpatia? – le dissi e buttai giù tutto d’un colpo
-   No insalata si, ma simpatia no – disse facendo la battuta
-   Ahaha che scema! – presi a ridere come una deficiente dopo il quarto bicchierino
-   Ah, bene stai già partendo – dissi parlando fra se e se
-   Wee! Kate ma lo siaii che mi siei mancataa? – dissi ridendo – mi sento un po’, pochino eh! Stordita! – dissi grattandomi la testa e scoppiando a ridere poi
-   Ma va? Il piano sta funzionando! – disse gongolando
-    COSAA?? QUALE PIANO? NOI SIIAMO SU UN TAVIOLOO AHAHAH – dissi ridendo -  DOMANI COMPIOO GLI ANNI! WEE! – dissi alzandomi con un bicchierino in mano e saltando
-    Ma che brava hai vinto al superenalotto!
-    SIIIII! – dissi bevendo il sesto bicchierino – VOLIO I SOLDIII – dissi sedendomi in braccio a Kate
-    Eh guarda che non sono la sedia – disse ridendo
-    AHAHAHAH CHE SIOCCAA AHAHAH – e risi a crepapelle come una deficiente
-    Rispondi alla mia domanda – mi disse seria Kate
-    SI! DIMMIII – dissi sedendomi sulla giusta sedia
-    Ti sei innamorata di Chuck? – mi disse e io divenni subito seria, stavo iniziando a piangere
-    TU! MI HAI FIATTO UBRIACARE APPOSTA VERIO?? COSI POI STIO MALE PER QUALCOSIA VERIO?? – dissi arrabbiata
-    Ci sei arrivata , diciamo che cosi impari a soffrire per uno cosi e poi  ti sei un po’ divertita senza pensare a lui – disse Kate e io scoppiai a ridere
-    LEI È LA MIAA MIGLIORE AMICAAA WOOO! – dissi alzandomi dal tavolo e tutti mi guardarono. Kate rideva come una matta
-    Ahaha ti registro cosi domani prendi un colpo guardandoti – disse Kate ridendo prendendo il suo cellulare e registrandomi
Io saltai ancora e poi andai nella pista a ballare e urlare come un disperata, mentre Kate mi riprendeva con il cellulare e rideva con le lacrime. Alla quarta canzone mi fermai e raggiunsi la matta della mia amica.
-    MI SIENTO UN PÓ MALEE! –  dissi reggendomi a stento su di lei
-    Dai funny girl, andiamo a vomitare in bagno e poi a casa – disse ridendo ancora e mi portò in bagno
Vomitai anche l’anima e poi ci dirigemmo fuori per prendere un taxi. Sembravo una zombi, ero pallida, più bianca che rosa diciamo e appena arrivata in stanza mi buttai di peso sul letto, in un sonno profondo.


ANGOLO AUTRICE:
Salve! Eccomi qui con un nuovo capitolo!! Allora dal titolo si capisce già che le due amiche fanno baldoria più che altro è Anne che la fa :D All'inizio c'è un incontro suo con i genitori, troppo bello *-* il loro rapporto è molto unito come avete potuto capire sia con la madre che col padre. Poi le due amiche si preparano per la grande serata. Anne indossa le scarpe del capitolo scorso (se non erro) quelle rosse vermiglio comprate all'aeroporto. Kate, l'adoro xD, ordina due vodka alla fragola per lei e sei per Anne xD vediamo poi un Anne partita totalemente coll'alcol xD e vediamo anche qual'era il piando di Kate ;D furbacchiona Allora che ne pensate del capitolo?? Vi ringrazio come sempre tutte voi che mi seguite recensite, in particolare le miei due recensitrici abituali :D, ma anche voi lettori silenziosi che fate tanto lo stesso. Parliamo del prossimo capitolo .. allora il prossimo capitolo sarà un flashback di chi? eheheh non ve lo dico care mie ;D vi piacerà molto ve lo assicuro xD ahahah ok comunque vi lascio sotto il solito spoiler più breve perhcè se no capite ;D
A presto
AntoBill

p.s. Il caro Jack Balt vo saluta ed è cosi ansioso di farsi leggere da voi xD




---- SPOILER! ----

... Lo dico per il suo bene. Non voglio che faccia gli sbagli che ho fatto io nella mia vita. ..
Chi sarà mai? ;D ahahah alla prossima!! 

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Capitolo 29
*** Capitolo 28: Ritorno a New York (Jack P.O.V) ***





CAPITOLO 28 : RITORNO A NEW YORK (P.O.V JACK BALT)

17 dicembre. Eravamo appena atterrati a New York. Con il nostro jet privato. Mio figlio come al solito non mi rivolse la parola da quando feci irruzione nella sua stanza dicendogli che era inutile che si preoccupava tanto di avvisare quegli insulsi ragazzi di Providence. Io lo facevo per il suo bene, i Balt non portano rispetto, per questo io ho fatto successo, ho fatto strada e adesso mi trovo in una posizione milionaria. Lo deve capire che se vuole fare più strada di me deve avere dei canoni. Lui deve essere uno scapolo fino ai 30, sposarsi una miliardaria, generare eredi ed essere ricchissimo. Lo dico per il suo bene. Non voglio che faccia gli sbagli che ho fatto io nella mia vita. Scendemmo dal jet e Salem, il nostro maggiordomo, prese le valigie e le portò nella nostra villa.
-   Signore ha chiamato un certo Signor Cris e ha detto che fra 20 minuti arriva – mi disse Salem
-   Ok, grazie mille – dissi e mi tolsi la giacca. Salem porto i bagagli di sopra
-   Che fai stasera? – chiesi a Chuck che si stava togliendo pure lui la giacca
-   Mi uccido – disse senza guardarmi
-   Non sono dell’umore per scherzare!
-   Perché scherzi te? Puf, mi è nuova come cosa! – disse guardandomi stranito
-   Allora che fai? – gli chiesi iniziando ad arrabbiarmi
-   Ma che cazzo rompi le palle! Niente, come al solito – disse iniziando ad andare di sopra
-   Guardami quando ti parlo! Non pensare di andare a trovare i tuoi amichetti o quell’insulsa ragazza! – dissi arrabbiato
-   NON SAI NIENTE DI’ LEI, PER CUI TACI! E COMUNQUE FACCIO QUALLO CHE VOGLIO! – mi urlò addosso e andò di sopra sbattendo la porta
Lo faccio per lui. Non voglio che si trovi una donna “normale” come sua madre che poi siccome avevo troppi impegni e lei non trovava molto posto per se, mi ha lasciato con Chuck da crescere e se né andata, dicendo che penso solo a me. Lui deve trovarsi una donna che abbia i suoi canoni di vita!
Entrai nel mio studio sbattendo la porta. Quella donna! Mi sedetti nella sedia della mia scrivania e mi massaggiai la tempia. Sentii bussare.
-   Avanti
-   Signore è arrivato il signor Cris – mi disse Salem
-   Fallo entrare
-   Ok. Vi lascio soli – disse e andò via
-   Ben ritorno Jack – mi disse Cris e io gli feci segno di accomodarsi nella sedia
-   Allora hai buone notizie? – gli chiesi per arrivare subito al punto
-   Certo. Ho trovato queste informazioni su di lei, spero siano di tuo gradimento – mi disse Cris porgendomi il fascicolo
-   Grazie mille – dissi iniziando ad aprirlo
-   Ma questa ragazza è una tua futura preda? – mi disse malizioso Cris
-   No era la preda di mio figlio – dissi sfogliando i fogli di Anne Milly
-   An, però è anche una bella ragazza, solo che non fa per lui ovviamente. Allora hai già pensato che farle?
-   Per adesso niente, ma se Chuck se ne interesserà ancora, allora forse si – dissi e poco dopo Cris se ne andò
Se non le capiva con le buone, lo avrebbe capito con le cattive.


ANGOLO AUTRICE:
Ma salve ragazzuole!! Intanto vi auguro buona pasqua in ritardo, non ho potuto aggiornare prima per farvi gli auguri. Allora che bel capitolino eh? è un pò cortino ma è pieno di contenuto e di tanto amore del nostro Jack Balt il carissimo e adorato padre del nostro Chuck. Allora diciamo che questa capito è uno di passaggio, ma che dovevo mettere perchè cosi si capivano ancora di più le ragioni che porta il caro signore Jack a fare quel che fa con Chuck, ma ovviamente non ha nessuna scusante. Allora i sue Balt ritornano a New York e hanno subito una litigata strano eh? xD con i suoi pensiri capiamo, ma ancora non affondo, che vuole quel che vuole per Chuck a causa di una cosa che è accaduta a lui stesso, la madre di Chuck che sarà mai successo? eheh forse in futuro si scoprirà allora che ne dite del capitolo? Ringrazio come sempre tutti voi che mi seguite grazie mille :) bene il prossimo capitolo è centrato su Anne in particolare su un periodo importante della sua vita quale? chi è stato un buon lettore capirà :D allora sotto vi lascio il solito spoilere
A Presto
AntoBill



---- SPOILER ----

-   Ehi! Shh! – dissi tappandomi le orecchie con voce peggio di un trans
-   Ah, sarai tutta stordita. Be amen. Dai! Su, su che oggi è un giorno fantastico – mi disse alzandomi
-   Shh, non urlare. Ho male alla testa – dissi chiudendo gli occhi

Che giorno sarà mai? booh :D alla prossima :D

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Capitolo 30
*** Capitolo 29: Compleanno ***




CAPITOLO 29: COMPLEANNO

Svegliarmi fu un trauma. La testa mi scoppiava e pulsava. Chiusi gli occhi e li riaprii un casino di volte, per prendere coscienza di chi fossi, dove fossi e se ero in me. Ok sono Anne Milly, dovrei essere a casa mia, spero e forse sono in me. Cercai di alzarmi, ma rallentai subito la mia mossa. Mi alzai molto lentamente e poi mi guardai allo specchio. Dio ero orribile. Il trucco tutto sbavato sembrava che mi avessero appena preso a pugni, avevo ancora i vestiti di ieri sera e i capelli erano tutti pieni di nodi e alti.
-   Buongiorno! Diciottenne! – mi disse, anzi urlò Kate spalancando le finestre
-   Ehi! Shh! – dissi tappandomi le orecchie con voce peggio di un trans
-   Ah, sarai tutta stordita. Be amen. Dai! Su, su che oggi è un giorno fantastico – mi disse alzandomi
-   Shh, non urlare. Ho male alla testa – dissi chiudendo gli occhi
-   L’alcool fa più male del doloro del signor X? – mi disse incrociando le braccia e io spalancai gli occhi.
-   Bene adesso lavati e poi raggiungi la cucina – mi disse poi spingendomi in bagno – ah, quando hai finito preparati con le cose che ti metto adesso sopra il letto, su, su vai – disse e si dileguò
Sospirai e mi diressi nella doccia. L’acqua calda mi rese più lucida e dopo quasi una mezz’ora, uscii e mi diressi in camera. Misi le cose che erano sopra il letto cioè, dei jeans stretti e chiari, un lupetto bianco e un golfino verde mela. Hai piedi dei tronchetti beige.
-   Ma che hai in – dissi entrando in cucina ma mi bloccai subito, notando che la persona che avevo davanti non era Kate ma ..
-   RYAN! – dissi correndogli in contro e abbracciandolo
-  
Hey! Piccola – mi disse sorridendo e abbracciandomi a sua volta
-   Ma che ci fai qui? – chiesi con gli occhi spalancati dalla felicità e dallo stupore
-   Te lo avevo promesso che sarei venuto e poi oggi non è un giorno speciale?
-    Kate scommetto, quella impicciona – dissi fra me è me
-    Cosa impicciona! Ha fatto bene, te invece non ha avvisato nessuno del tuo compleanno, scemotta – mi disse scompigliandomi i capelli
-    Ahi, mi fa un male cane alla testa – dissi notando che stava ritornando quel martellante dolore nella testa
-    Tieni adesso facciamo colazione e poi prendi questa aspirina – mi disse spostando la sedia per farmi sedere
-    Che gentil’uomo – dissi sarcastica e sedendomi
-    Al suo servizio signorina – disse inchinandosi
-    Che scemo – dissi ridendo
Facemmo colazione tra risate e scherzi. Presi l’aspirina sperando che facesse effetto.
-    Bene adesso se lei è pronta, potrebbe seguirmi? – mi disse porgendomi la mano
-    Certo – dissi prendendo la sua mano e il cappotto
Uscimmo fuori e davanti a noi trovammo una Audi Q7 nera con un enorme fiocco sopra e un biglietto.



-    Cos’è? – chiesi dubbiosa
-    Mah, leggi il bigliettino – disse e presi il bigliettino
“ Bimba nostra,
ormai sei una donna, ma per noi rimarrai sempre la nostra piccolina. Eh, si stai crescendo e da un bel pezzo te hai preso la patente, ma non c’è mai stata la possibilità di regalarti una macchina e adesso che ce l’abbiamo eccola qui, la tua macchina preferita tutta per te. Goditi questo magnifico giorno. Ti vogliamo un mondo di bene.
Mamma e Papà”
-   Ahhh! – dissi saltellando e abbracciando Ryan – O mio dio! Mi sembra un sogno! – dissi saltandogli addosso
-   Che bel gioiellino, che ne dici di dargli un’ occhiata? – mi disse porgendomi le chiavi
Le presi subito e aprii la portiera. Entrai nel sedile del guidatore con occhi sfavillanti.
-   È stupenda! – dissi felicissima
-   Che ne dici di provarla?
-   A guidare?
-   No be se vuoi viverci dentro dimmelo – disse sarcastico
-   Ah, ah che simpatico, ma non guido da un secolo
-   Allora per un po’ guidi te poi la prendo io ok? – disse e io misi in moto
Avevo preso la patente a sedici anni e avevo guidato si e no 10 volte con la macchina dei miei e poi basta e adesso trovarmi questo gioiellino tra le mani .. un sogno. Misi le mani sul volante. Tremavano dall’emozione. Sospirai profondamente e misi in moto.
-    Dai. Tranquilla e pensa solo a guidare – mi disse Ryan mettendo la sua mano sul mio braccio con fare tranquillizzante e ci riuscì
Premetti l’acceleratore e partii. Il cuore batteva a mille e quando imboccai la strada tremai ancora di più. Dopo poco mi tranquillizzai di nuovo e chiesi dove eravamo diretti a Ryan.
-    Prendiamo l’autostrada e poi, signorina guiderò io – mi disse sorridendo
Si, mi era mancato.
Guidai meglio di quello che credevo e dopo una mezz’oretta imboccammo l’autostrada. Poco dopo ci fermammo a una stazione di servizio e Ryan decise di comprare delle bibite e del cibo. Uscimmo e decise di guidare lui.
-   Signorina si segga sul sedile del passeggero e si gusti il viaggio – disse e accese la mia nuova macchina, stentavo ancora a crederci
-   Mi puoi dire dove siamo diretti? – gli chiesi e mi accoccolai al mio sedile
-   Mah vediamo.. No mi dispiace – disse e imboccammo ancora l’autostrada
-   Ma uffa, sono curiosa! – dissi e incrociai le braccia al petto fintamente arrabbiata
-   Ti terrai la tua curiosità! – disse e accese la radio
E chissà dov’eravamo diretti ….
Dopo un oretta mi appisolai sul sedile.
Sentii canticchiare e iniziai a svegliarmi.
When She was just a girl
She expected the world
But it flew away from her reach
So she ran away in her sleep
Dreamed of paradise

Sembrava Ryan. Aprii gli occhi e lo guardai che continuava a canticchiare tamburellando il dito sul volante. Alzò il volume e quasi si sgolò. Io sorrisi e mi unii a lui.
Every tear a waterfall
In a night, the stormy night she closed her eyes
In a night, the stormy night away she flies
Dream of paradise

Lui mi guardò e poi continuammo il coretto.
-   Potremmo andare ad American’s Got Talent – dissi ridendo e lui rise a sua volta
-   Sai che coretto? Ahah – disse e uscì dall’autostrada
-   Andiamo a Stamford? – chiesi dubbiosa
-   Top secret – mi disse e sorrise
Percorremmo strade a me sconosciute ridendo e canticchiando come degli scemi. Poco dopo parcheggio e scendemmo dalla macchina. Mi stiracchiai, era stancante stare in macchina per due ore.
-    Prima di andare devo parlarti – mi disse e io mi preoccupai
-    Che è successo?
-    Niente ecco è da un po’ che l’ho capito, ma avevo paura ad ammetterlo – oh, mio dio spero che .. – ecco … io sono gay – mi disse e io sospirai, perché pensavo che volesse dire che magari provava qualcosa per me ed è meglio di no
-   An si? Wow ho sempre sognato di avere un amico gay – dissi abbracciandolo – sono contenta e adesso che so che sei gay ti voglio ancora più bene – dissi baciandogli una guancia
-   Perché prima non me ne volevi? – mi disse incrociando le braccia
-   Ma si scemo – dissi abbracciandolo – e come lo hai capito?
-   Diciamo che l’ho sempre pensato ma stentavo ad ammetterlo. Sono uscito con parecchie ragazze ma alla fine capivo che non le volevo. Poi quando sono tornato a casa ho rivisto Adamo, un mio vecchio amico e mi ha confessato che lui è gay e una cosa tira l’altra ci stiamo frequentando – mi disse sorridendo e vedevi ad un miglio che era felicissimo
-   Devi presentarmelo, sai? Cosi giudicherò io! – dissi facendo schioccare la lingua
-   Si, sua maestà e poi a gennaio verrà alla Brown per cui lo conoscerai. Ma adesso c’è una sorpresina per te – mi disse e mi mise una benda – fidati di me e poi vedrai
Mi portò in chissà quale posto. Sentii un mucchio di voci e bambini ridere felici, dove cavolo ero? Poco dopo ci fermammo e mi tolse la bendai
-    Tadaa – mi disse mostrandomi un enorme parco giochi
-    Oh, dio che bello – dissi abbracciandolo


Entrammo ne parco e io rimasi a bocca aperta era enorme.
Passammo il resto della mattinata salendo su ogni giostra e ridemmo come dei matti. Mangiammo al McDonald e poi verso le 15 ci rimettemmo in viaggio.



ANGOLO AUTRICE:
Salve mie belle lettrici!! :D Scusate come sempre il ritardo ma è un periodo un pò cosi pieno di cose tra scuola, problemi mii ah, dai adesso ho aggirnato :) An ve lo dico già da adesso la prossima settimana e quasi fino alla fine di maggio non so se aggiornerò perchè devo fare i pre esami per passare al quarto anno di superiori e per cui sarò distrutta e con lo studio non so se troverò un posto per aggiornare, scusate in anticipo! Allora ma passiamo al nostro capitolone molto lungo vero? e non è finito qui! :D eheh ne succederanno delle belle!! Allora Anne si sveglia molto frastornata colpa della mega sbornia che ha preso la sera prima a causa di kate la sadica xD Anne poi si preapra e TADANNN!! Trova il nostro caro Ryan *-* *saluto di gruppo* in cucina e che poi c'è anche il mega abbraccio *-* finito tutto Ryan la porta via e TADANN si trova la sua macchina preferita fuori dalla porta con un ega fiocco e una lettera da parte dei suoi genitori *-* Intraprenndono un viaggio e vediamo anche il loro piccolo coretto xD con la canzone Paradise dei Coldplay *-* Poi scendendo dalla macchina Ryan si confessa e veniamo a capire che è gay *-* ed è insieme ad un certo Adamo ... ve lo dico già tenetevelo a mente questo nome ;D e poi i due amici vanno al parco giochi *-* ah, avercelo un giorno cosi .. :D Allora che ne pensate del capitolo? ehy devono ancora accadere un SACCO di cose ;D vedrete, vedrete :D Ringrazio tutti voi che mi seguire, avete messo la storia tra le preferite, seguite ecc. Grazie di cuore <3 Sotto vi lascio il solito spoiler. Be ho finito di stressarvi la vita xD
Alla Prossima
AntoBill


---- SPOILER! ----

-   Oh, dio – dissi e piansi come una fontana
-   Ehi, piccola – mi disse Ryan abbracciandomi
-   E dov’è la mia risatina diciottenne – mi girai e mi trovai Seth a braccia aperte
Che accadrà? *-* A presto :D

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Capitolo 31
*** Capitolo 30: Compleanno (seconda parte) ***




CAPITOLO 30: COMPLEANNO (seconda parte)

Dopo una mezz’oretta uscimmo ancora dall’autostrada e andammo a Oyster Boats, come sapeva che io adoravo quel posto non lo so, ma comunque parcheggiò la macchina e ci dirigemmo a riva.

-   Io lo amo questo posto – dissi guardandomi intorno meravigliata

-   Lo so – disse sorridendo



Molte estati ero venuta qui con i miei genitori e ne ero sempre stata affascinata.
Mi trascinò in spiaggia e spalancai la bocca
Nella sabbia c’era scritto un mega ti vogliamo bene e poi c’erano tutte delle foto attorno. Foto di Clara e Martin con facce buffe, di Seth e Sally, di Peter e Kate, io e Kate da piccole con i vestiti delle principesse, delle foto con Sally e Clara alla Brown, Seth con un cartello con su scritto la mia risatina, io e Ryan abbracciati. Guardai ogni immagine e mi commossi.
-  Oh, dio – dissi e piansi come una fontana
-  Ehi, piccola – mi disse Ryan abbracciandomi
-  E dov’è la mia risatina diciottenne – mi girai e mi trovai Seth a braccia aperte
-  Seth! – dissi e gli corsi incontro abbracciandolo
-  Dovrei essere gelosa? – e spuntò Sally sorridendo seguita da Martin e Clara
-  Ragazzi – dissi e piansi ancora di più e mi abbracciarono tutti
-  No qui c’è bisogno di una mia battuta, non puoi piangere risatina – mi disse Seth e io risi come una scema – oh, cosi va bene –
-  Buon compleanno tesoro – mi dissero Sally e Clara abbracciandomi
-  Grazie mille ragazzi – dissi piangendo ancora
Stemmo la un po’, raccolsi tutte quelle foto e poi ci mettemmo in viaggio presso un'altra meta sconosciuta. Raggiungemmo ognuno le rispettive macchine. Aprii la portiera quando trovai sul sedile un pacco enorme.
-  Oh, dio cos’è? – chiesi e presi il bigliettino vicino al pacco
“ La mia scemotta diciottenne!
Era ora, io lo sono già da tempo :P
Io e te ne abbiamo passate di tutti i colori, rosso, giallo, verde xD sto scherzando! Ritornando seria è vero però. Ti ho visto ridere, piangere, e ubriacarti xD, ti sono stata sempre vicino e tu ci sei stata sempre per me. Non sai quanto ti voglio bene e anche se frequentiamo due università diverse, io non smetterò mai di volerti un mondo di bene, sei come una sorellina per me, si visto che sei più piccola di me di 4 mesi xD fanno la differenza! Qui c’è uno dei tanti regali per te, ovviamente da parte mia! :D Rimani sempre te stessa perché per me vai bene cosi e non cambiare mai per nessuno.
Una bacione e un abbraccione (l’ho appena inventato xD) con tutto il bene del mondo
Kate”
Risi e piansi allo stesso tempo. Lei era la mia Kate. La insostituibile e matta Kate. Aprii il pacco e trovai delle nostre foto da piccole, io e lei ormai adolescenti, delle foto recenti, un bracciale che avevamo condiviso per tutta la nostra adolescenza, la mia coroncina del vestito delle principesse per carnevale quando avevo 4 anni e tutti pezzi di ricordi immensi e infine un pacchettino azzurro. Lo aprii e trovai un bracciale con dei ciondoli con le nostre iniziali e un bigliettino “ Piccolo regalo. C’è l’ho identico ed è un mondo perché tu non ti scorda di me. Scemotta :D”
Feci vedere tutto agli altri e poi ci rimettemmo in viaggio. Ryan comunicò che era gay e fu subito assalito sa Sally che gli chiese subito del suo ragazzo, la solita. Ryan mi disse che mancavano ancora due ore alla meta finale, lo speravo era stancante la macchina.
Il viaggio proseguì tranquillo. Io e Ryan interpretammo un altro duetto. Poco dopo uscimmo dall’autostrada. Boston. La città dove sono cresciuta. Chissà che mi aspettava adesso. Ryan ricevette una chiamata, ovviamente non mi disse niente di chi fosse, ma va be. Rivedere Boston era come tornare bambina. Non che la odiassi come città, ma New York era sempre stata speciale. Kate è vissuta qui per un po’ e poi ovviamente con i suoi andò a New York. Ne soffrii molto per il suo trasferimento e poi io miei decisero di farmi fare le superiori li cosi ci ritrovammo e fummo più unite di prima. Passammo davanti a PiratesSky, dio, quanti gelati ci siamo mangiate io e quella matta di Kate. Poco dopo svoltammo e andammo su un negozio. L’eliser. Parcheggiammo.
- Signora è pregata di scendere – mi disse slacciandosi la cintura. Io feci lo stesso e aprii la portiera
- Te non vieni?
- No devi andare da sola, la commessa ti dirà – mi disse  e io scesi
Intanto anche gli altri parcheggiarono li e io entrai. Era immenso. Sembrava stare dentro un castello.
- Salve. Posso aiutarla? – mi chiese la commessa
- Ehm .. sono Anne Milly, mi hanno detto di venire qui ma non so perché – dissi imbarazzata.
- An, lei è Anne! Prego mi segua di sopra. – mi disse e la seguii su per le scale.
Era pieno di indumenti, di Chanel, Armani, dio che avevano in mente? Non avevo nemmeno la mia carta di credito dietro!
Percorremmo il grande salone e arrivammo davanti ai camerini.
- Prego entri li dentro. Indossi gli abiti appesi e una volta finito esca. – mi disse telegrafica e spari. E quella sarebbe una commessa?!?
Entrai nell’enorme camerino e la mascella mi cadde a terra. Appeso alla parete c’era un vestitino a mezze maniche color oro, marchiato Chanel, pieno di pailette oro anche quelle; un lupetto nero, delle calze ricamate in nero, delle decolté con platò tacco 12 in oro e una giacca nera. Mi ci vorrà un mutuo, li ammazzo! Mi cambiai e mi guardai allo specchio. Dio, stavo benissimo! E adesso i miei indumenti dove li metto.
- Si ma questi dove – dissi uscendo e mi bloccai, vedendo Kate seduta sulla poltrona
- Stai benissimo! Il mio istinto non si sbaglia mai – disse saltando in piedi
- Kate! – e le corsi in contro travolgendola
- Senza soffocarmi! – disse abbracciandomi e io mi commossi, perché aveva fatto troppo per me – Ehi! Bagni il vestito! – mi disse sorridendo e asciugandomi le lacrime
- Colpa tua! Ma ti pare che hai fatto tutto questo per me!
- Ma sei scema? Compi diciotto anni, ovvio che lo faccio per la mia scemotta! – mi disse abbracciandomi
- Si ma come pago tutte queste cose?
- Sai che vuol dire regalo? – mi disse retorica
- MA SEI PAZZA? NO IO TI DO I SOLDI.
- Noo! È il mio regalo per te!
- Si ma mi hai fatto le foto in spiaggia, la mega scatola, il ciondolo e questo! No io ti pago!
- Ma taci scema! Non si discute. Metti dentro queste cose e andiamo – disse porgendomi una borsa, che dette a una ragazza e poi mi porto al piano di sopra
- Eh …. Voilà! Adesso trucco e parrucco
- Anche questo? No te sei scema!
- Shh! Dai su, fatemela stupenda, tanto lo è già! E non piangere se no ti cola tutto poi!
Era inutile combattere con lei. Mi truccarono e mi fecero i boccoli.



ANGOLO AUTRICE:
Salve!! :D eccomi qui con un nuovo aggiornamento che brava che sono stata :D xD
Allora come vediamo il compleanno continua e anche le sorprese continuano. Il maga "ti voglio bene" nella spiaggia ornato di foto di tutti e poi cucu xD spuntano tutti :D Seth alla riscossa con le sue battute xD Anne commossa e come darle torto :D Ritornano in macchina e trovano il mega pacco con tanto di lettera pazza come l'artefice della sorpresa xD Poi destinazione Boston, cità natale di Anne. Ryan fa il vago non le comunica niente della preossima destinazione e poi voilà un negozio. Qui si spende un occhio della testa per i vestiti ma Kate non bada a spese per la nostra Anne :) e ve lo dico già il prossimo capitolo sarà la parte finale del compleanno e forse la parte più interessante ;D vi chiederete perchè? e io vi dico non so xD mah che succederà maii xD vorrei pubblicarla ma no avete bisogno di suspance :D Allora piaciuto questo capitolo cosi detto "di passaggio" ?? Ringrazio come sempre tutte voi che mi seguite, che recensite, che avete messo la storia tra le preferite, seguite ecc. GRAZIE DI CUORE <3 An prima che mi scorda il signor Jack Balt sarà presto nelle prossime puntate accoglietelo come si deve daii xD e Anche Chuck farà una sua entrata con ... stile xD vedrete vedrete :D Sotto vi lascio uno spoiler e visto che sono anche buona vi lascio uno spoiler significativo del prossimo capitolo :D
Alla prossima
AntoBill


 

---- SPOILER! ----

... Lo guardai, scese una lacrima a bagnarlo. Una lacrima di rabbia, di stanchezza di questo suo sparire e apparire a suo piacimento. Lo accartocciai e lo buttai nella spazzatura sbattendo forte il coperchio....
Mah che sarà maii ... ;D a presto !!!

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Capitolo 32
*** Capitolo 31: Compleanno (terza parte) ***




CAPITOLO 31: COMPLEANNO (terza parte)

Dopo un oretta uscimmo.
-   Wella! Che chic! – mi disse Sally e Ryan fece un fischio di approvazione con Seth
-   Grazie – dissi e ci dirigemmo alle rispettive macchine dirette chissà dove
Vidi Ryan raggiungere la macchina di Seth.
-   Eh non vieni con me? – gli chiesi
-   No ciccia! Hai la macchina nuova e io ci devo fare ancora una giro! Per cui vengo io – disse Kate prendendomi sotto praccio
Ingranai la marcia e guidai verso l’ultima, spero, meta sconosciuta. Io e Kate ridemmo come delle matte e poco dopo arrivammo alla meta.
La mia ex casa. Che effetto che mi faceva! Parcheggiai.
-   E gli altri? – chiesi a Kate vedendo che gli altri non ci avevano seguiti
-   Boh! – disse facendomi la linguaccia. Traditrice! – prendiamo le tue cose va! – disse e mi misi subito all’opera
Presi tutte le cose, mega scatola, i miei abiti e le foto.
Entrammo in veranda e aprimmo la porta. La casa era immersa nel buio totale.
-   C’è nessuno? – dissi cercando l’interruttore
-   Sorpresa! – dissero tutti in coro
Vidi la casa piena di festoni e persone. Mia madre e mio padre, i miei zii, i miei nonni e quei matti dei miei amici.
-    Tesoro – disse mia madre venendomi in contro e abbracciandomi
-    Mamma, papà – dissi scoppiando in lacrime e poi arrivò mio padre ad abbracciarmi
Salutai un po’ tutti e poi iniziò il mega party. Corsi da mio nonno, lo amavo con tutto il cuore e parlai un sacco con lui. Presentai i miei amici a mia madre e a mio padre. Scartai i vari regali dei miei parenti e verso la sera, i miei mi diedero via libera per festeggiare con i miei amici, lasciandoci la casa libera. Bevemmo un sacco di campagne e ballammo come degli scemi. Assistemmo alle varie barzellette di Seth e Sally mi raccontò l’ incontro con i suoi suoceri. Risi come una scema e Kate, Sally e Clara fecero subito comunella. Stavamo ballando quando iniziò a nevicare.
-   Oh ragazzi guardate! – ci disse Clara e ci affacciammo alla finestra. Poco dopo prendemmo i rispettivi cappotti e uscimmo per fare gli scemi che si rincorrevano mentre cadeva la neve.
Kate assalì Seth, perché le riempii i capelli di neve che era appena caduta e tutti ridemmo, Peter si strozzò quasi  con la saliva ridendo.
Poco dopo i miei mi avvisarono che dormivano a casa di zia Betty e allora tutti presero i rispettivi sacchi a pelo, confessandomi di essere d’accordo con i miei e poi verso le 23 e 30 crollarono tutti.
Che giornata, non poteva essere più perfetta di cosi. Andai di sopra e misi il mio pigiamone pesante e poi scesi in salotto con la mia mega coperta facendomi una buona cioccolata calda. Presi la mia tazza e mi accoccolai nella poltrona guardando la neve cadere ininterrottamente. Da bambina ero solita fare cosi con mia madre che mi raccontava un sacco di storie. Sentii parlottare e mi girai notando una Sally appiccicata a Seth che parlava da sola dicendo cose insensate. Scoppiai a ridere trattenendomi per non svegliare gli altri e sentii bussare alla finestra. Guardai e una fattorino mi chiese di aprirgli.
-   Salve – dissi stringendomi la coperta al corpo
-   C’è la signorina Anne Milly?
-   Sono io, mi dica
-   Questa busta è per lei – mi disse porgendomi una piccola busta bianca con su scritto Per Anne. – firmi qui – porgendomi anche da firmare la carta della consegna
Firmai e presi la bustina. Chiusi la porta e mi diressi in cucina.
Aprii la busta e mi crollò il mondo addosso.

Non ci credo. È un incubo. Dopo avermi illuso con parole dolci, essersene andato cosi, senza avvisarmi, ha anche il coraggio di inviarmi questo misero bigliettino di auguri?
Lo guardai, scese una lacrima a bagnarlo. Una lacrima di rabbia, di stanchezza di questo suo sparire e apparire a suo piacimento. Lo accartocciai e lo buttai nella spazzatura sbattendo forte il coperchio. Ero stanca. Per me lui non esisteva più, era morto per me.



ANGOLO AUTRICE:
Salve mie belle fanciulle :) Ecco ci con un nuovo capitolo e finalmente è finito questo mega compleanno :) Allora sono diretti tutti a casa Milly dove poi ci sono anche tutti i famigliari di Anne che scoppia a pinagere ancora :) I suoi conoscono tutti gli amici di anne e poi alla sera i genitori le lasciano via libera e si festaggia tra amici. Dopo un pò nevica e corrono fuori a fare gli scemi e poi alle 23 e 30 crollano tutti xD Anne poi riceve un bigliettino che la sconvolge chuck c'è ancora in lei, solo che, e qui le do ragione, no può dimenticare quella specie di abbandono da parte sua, lo dimenticherà? lo scopriremo nelle prossime puntate :D Grazie a tutti voi che mi seguite recensite ecc. grazie di cuore. Sotto vi lascio il solito spoiler
Alla prossima
AntoBill



---- SPOILER! -----         

-  Ryan! – disse Sally assalendolo
-  Ehi ragazzi! – disse e si alzò per salutarci – ecco qui vi presento Adamo – indicando una ragazzo alto come lui, moro con occhi blu notte.
Ragazze vi avviso ci sono nuovi arrivi nei prossimi schermii ;D A presto

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Capitolo 33
*** Capitolo 32: Nuove conoscenze e Ritorni ***




CAPITOLO 32: NUOVE CONOSCENZE E RITORNI

Gennaio. Finalmente le vacanze passarono. Natale lo passai dai miei e poi, dopo il 26 ritornai a New York insieme a Kate. Capodanno facemmo baldoria con tutti, Peter, Sally, Seth, Clara, Martin e Ryan, i quali mi hanno distrutto casa, ma ovviamente hanno sistemato tutto loro poi. Per l’epifania, vennero i miei a casa mia e mangiammo tutti insieme. L’indomani partii per la Brown visto che l’8 iniziavano le lezioni. Il pomeriggio però lo passai interamente con Kate, visto che doveva partire anche lei. Ieri quando arrivammo tutti, uscimmo a cena scherzando come sempre e ridendo come una matta con Seth, il mio fratellone. Oggi iniziavano le lezioni e la voglia era pari a zero. Mi alzai alle sei, come il solito e poi volevo farmi un bel giretto in biblioteca, mi era mancata un sacco. Mi alzai piano, senza svegliare le altre visto che fortunatamente erano in camera tutte e due. Raggiunsi il bagno ed entrai nella doccia. Raccontai a Kate e alle altre del famoso bigliettino e mi saltarono addosso dicendo che avevo fatto benissimo e rovinandomi il divano di casa mia. Non ne ero pentita al contrario, mi ero dimenticata di bruciarlo! Nei suoi confronti avevo solo rabbia e niente più, semmai anche delusione, ma il momento “innamoramento” se ne era andato .. spero. Mi asciugai i capelli e mi vestii prendendo borsa e cappotto. Devo ammetterlo, mi era mancata l’università. Percorsi le scale e mi diressi in caffetteria. Oggi Ryan non aveva il turno perché doveva andare a prendere il suo fidanzato all’aeroporto e oggi l’avremmo conosciuto, non vedevo l’ora! Presi il solito, croissant alla crema e cappuccino e poi mi diressi in biblioteca. L’odore familiare delle pagine dei libri mi avvolse e sorrisi contenta, amavo stare ore e ore chiusa qui. La signora Carine mi notò e mi venne in contro.
-   Buongiorno Signorina Milly – mi disse baciandomi le guancie
-   Salve Carine! – dissi ricambiando i bacini
-   Sa, mi è mancata! Allora come sono andate le vacanze? – mi chiese accomodandosi sulla poltrona della scrivania
-   Benissimo mi sono divertita un mondo. A lei?
-   Oh, sai nelle feste c’è la rimpatriata dei parenti e c’è quel calore familiare pazzesco ed è bellissimo, non trovi? – mi chiese sorridendo
-   Ha ragione – dissi ricambiando il sorriso
-   Sai sono arrivati nuovi libri di genere fantasy
-   Oh, do subito un occhiata – dissi e mi diressi subito allo scafale dei libri
Ne presi uno a caso e mi posizionai su un tavolo mangiando la mia colazione.
Si, mi era mancata la solita rutine.
Verso le otto mi recai con gli altri in caffetteria dove ci attendeva Ryan con il suo fidanzato.
-   Biblioteca e colazione? – mi disse Sally sorridendo
-   Yes! – dissi sorridendo a mia volta
Entrammo e trovammo Ryan due ragazzi che ridevano e se la raccontavano.
-   Ryan! – disse Sally assalendolo
-   Ehi ragazzi! – disse e si alzò per salutarci – ecco qui vi presento Adamo – indicando una ragazzo alto come lui, moro con occhi blu notte.



-   Anne piacere – dissi porgendo la mano
-   Oh la famosa Anne! Piacere tutto mio – disse sorridendo Adamo – non sai quanto parla di te! – disse indicando Ryan che si gratto la testa imbarazzato
-   È il mio fratellone e io sono la sua sorellina – dissi baciandogli una guancia a Ryan
Vidi l’altro ragazzo che era seduto con lui che si alzò squadrandomi da capo a piede.
-   Piacere Anne, sono Cristiano – disse il ragazzo prendendo la mia mano e baciandola delicatamente.
Era moro e occhio di un azzurro mare con un sorriso stupendo.


-   Mio fratello – disse Adamo sospirando
-   Piacere – dissi intimidita e lui sorrise
Dopo quel momento ci accomodammo al tavolo e parlammo. Adamo e Cristiano ci dissero che i loro genitori erano italiani e si erano trasferiti qui da 5 anni. Adamo era molto simpatico e si vedeva da un miglio che amava molto Ryan. Facemmo subito comunella e Ryan si imbronciò dicendo che la sorellina doveva stare con il fratellone e non con il suo ragazzo. Io gli pizzicai la guancia e poi iniziò una mezza lotta e ridemmo come degli scemi.
-   Te da dove vieni, Anne? – mi disse Cristiano che mi stava squadrando da prima
-   Sono vissuta a Boston e poi per motivi di scuola ho deciso di trasferirmi a New York dove vivo da sola. – dissi e lui mi ascoltò interessato. Sally e Clara mi fecero l’occhiolino per dire “hai uno spasimante”, le solite
Come ragazzo sembrava molto interessante.
-   Sai Anne è un dongiovanni, non dargli retta – disse Adamo
-   Non dargli ascolto solo perché io non sono gay e so apprezzare il genere femminile – disse lanciandomi uno sguardo di fuoco. Divenni subito rossa pomodoro.
-   Me la imbarazzi! – disse cingendomi le spalle Ryan e io sorrisi, il solito protettivo.
-   Questo commento mi ha imbarazzata ancora di più – dissi nascondendomi nel suo petto
-   Cucù settete! – mi disse Adamo  facendomi voltare e scoppiammo tutti a ridere, io avevo perfino le lacrime
Continuai a ridere e poco dopo vidi  guardare dietro di me Martin, Clara e Sally che sbiancarono. Seguii il loro sguardo e la risata mi si bloccò in gola. Ci fu subito silenzio. Mi trovai davanti Chuck, che guardava nella nostra direzione e stringeva in mano un libro. I suo sguardo era incatenato al mio. Dallo stupore passai alla delusione e poi alla rabbia. Continuava a tenere lo sguardo fisso su di me e tutti gli altri sembravano spariti. Mi salì un moto di rabbia e stretti fortemente lo schienale della sedia, pensando che fosse la sua testa. Sentii Ryan stringermi il braccio in modo protettivo e io mi girai dandogli le spalle. Notai Cristiano osservare ogni mio gesto. Sentii dei passi dietro e poi avanzò vicino a Martin che si alzò per abbracciarlo.
-   Ciao Chuck – disse Martin abbracciandolo e guardando me con sguardo dispiaciuto, forse capiva che odiavo la sua presenza più di ogni altra cosa
-   Ciao ragazzi – disse sciogliendo l’abbraccio con Martin rivolgendosi a tutti.
Vidi Ryan alzarsi incazzato e lo tenni per la manica della maglia mimandogli un “no” per ammonire ogni sua idea di spezzargli le ossa. Sally e Clara mi guardarono dispiaciute e salutarono freddamente Chuck.
-   Lui è Chuck un nostro amico – disse Ryan presentandolo ai due new entry della comitiva
-   Piacere – disse Adamo gentilmente e Cristiano lo studiò e poi lo salutò distaccato
-   Posso unirmi a voi? – chiese e poi mi guardò. Be se si aspettava un accoglienza calorosa da parte mia, era fuori strada. Sbuffai e guardai altrove, mentre gli altri disse un si tirato
Iniziarono a complimentarsi con lui per l’apparizione in tv e a fargli domande su Shangai.  Sally lo assalì con le domande dei negozi che c’erano li e lui rise tranquillo come se fosse un santo. Non ci visi più. Sbattei la mano sul tavolo e presi le miei cose bloccando il discorso del mister simpaticone.
-   Ho lezione. Io vado – dissi in tono arrabbiato spostando la sedia per passare
-   Economia è tra mezz’ora – mi disse Chuck rivolgendomi la parola e io mi incazzai ancora di più
-   Lo so, ma siccome l’aria qui, si è fatta pesante mi faccio un giro. Posso sua maestà? – dissi stritolando la mia borsa
-   In realtà ha deciso di farmi fare un giro turistico della scuola, visto che sono nuovo. – disse raggiungendomi Cristiano – andiamo?
-   Si – dissi scoccando un occhiata torva a mister faccio-finta-di-niente, che mi guardò con sguardo omicida e andammo fuori
Uscimmo dalla caffetteria in religioso silenzio.
-   Grazie – gli dissi appena giunti fuori
-   Figurati. Cos’è amore e odio? – disse sarcastico, ma purtroppo ci aveva preso
-   Diciamo di si. È il classico ragazzo tutto parole e niente fatti. Diciamo che mi ha incantato con dolci parole e poi è sparito senza dire ma e come – dissi e ci dirigemmo in cortile – scusami magari non ti interessa
-   Ma no! Figurati! Se vuoi racconta
-   Ci conosciamo dal liceo dove li ci siamo sempre odiati. Scoprendo che avremmo frequentato la stessa università non ti dico che litigata. Poi qui diciamo abbiamo frequentato la stessa compagnia, gli è successa una piccola rissa e poi diciamo abbiamo iniziato a conoscerci meglio. I giorni prima di partire si è dimostrato un gelosone nei miei confronti e diciamo che abbiamo dormito, solo dormito, insieme e al mattino non l’ho più trovato. Io sono stata da cani, ho scoperto che infondo provavo qualcosa per lui e diciamo che per il mio compleanno mi ha mandato un misero bigliettino con scritto auguri e diciamo che dopo tutto quel tempo poteva risparmiarselo ed ecco qui – dissi e ci sedemmo su una panchina
-   Mi dispiace – disse serio
-   Ormai m’è passata solo che venire qui e rivolgermi la parola come se niente fosse poteva evitarlo
-   Infatti. Bè visto che da quanto ho capito fa economia con te, ci sono pure io al corso e cosi ti concentrerai su spiegarmi le cose e non su di lui – disse e sorrisi
Lo spero molto …
Passata la mezz’ora, tra chiacchiere e risate con Cristiano, ci recammo in classe. Salutai qualche mia compagna di corso e poi ci sedemmo vicini.
-   Allora il professore è un burbero, vecchiaccio? – mi disse Cristiano divertito
-   Dovessi vedere che gobbo che è – dissi scherzando
-   Ma il gobbo di Notre dame non è in Francia? – mi disse ridendo e sorrisi divertita, solo che mi bloccai quando sentii degli applausi e ci girammo
Vidi il professore applaudire a Chuck dicendo che era grandioso, bravo e chi più ne ha ne metta.
-   Ragazzi questo è il mio idolo! Lui che prende un cosi enorme patrimonio e se l’economia va avanti glielo dobbiamo a lui – disse e applaudì insieme agli altri compagni
Puf! L’economia va avanti grazie a lui, no ma stiamo scherzando?
-   Chuck caro come è stato presiedere a una conferenza di cosi alto rilievo? – gli chiese accomodandosi sulla sedia e guardandolo quasi con la bava alla bocca
-   Bè è stato grandioso, ero molto emozionato e agitato .. – e continuò con parole inutili. C’è mica era una star! E poi da quello che ho sentito a gestire ancora l’azienda di famiglia è ancora suo padre, che cavolo di merito ha lui?
-   Cavolo è una star di Hollywood – mi sussurrò Cristiano sorridendo
-   Che patetico, bello che hanno detto che l’azienda di alberghi la gestisce ancora suo padre che cavolo di meriti ha lui?
-   Il merito di avere quella faccia da citrullo! – disse e io scoppiai a ridere incurante dello show made in Chuck con il prof
-   Signorina Milly cosa trova di cosi divertente? – mi riprese subito il Prof
-   Niente stavo parlando con Cristiano, ehm scusi il signor Della Rocca – dissi trattenendomi dal ridergli in faccia
-   E lei chi è scusi? – chiese dubbioso cercando il suo nome sull’elenco
-   Sono Cristiano Della Rocca e sono il ragazzo nuovo – disse alzandosi in piedi e facendogli un inchino prendendolo per il culo
-   Poteva avvisarmi – disse il prof
-   Bè se era impegnato ad elogiare una persona che poi non ha tutti questi meriti, ovvio che non se ne accorge – dissi credendo di averlo detto tra me e me
-   Come ha detto Signorina? – mi disse subito con tono arrabbiato il prof
-    Semplicemente che siccome era troppo impegnato a elogiare una persona che poi non è che abbia fatto chissà che, ha solo parlato a un microfono che poi sarà stato un discorso scritto, per quello che non si accorge del nuovo arrivato – dissi semplicemente con sguardo di sfida. Vidi Chuck stringere le mani a pugno, era incazzato, ma chi se ne frega! Ben gli sta!
-    Sta mancando di rispetto sia nei miei confronti, che in quelli del suo compagno! – mi riprese il prof
-    Bè nei suoi confronti mi dispiace, ma in quelli del mio compagno non me ne può fregar  di meno!
-    SIGNORINA MILLY!
-    Credo solo che voglia un momento di notorietà pure lei – mi disse acido Chuck
-    Sto parlando con il professore non con te, star di Hollywood
-    Cos’è sei gelosa, vuoi esserlo te?
-    Per poi diventare come te? Neanche sotto tortura! – dissi e Cristiano rise
-    E te che cavolo vuoi? – disse Chuck rivolgendosi a Cristiano
-    No te che vuoi! – disse Cristiano alzandosi
-    Cristiano non perdere tempo con uno cosi! – dissi semplicemente
-    Però ti piaceva prima passare del tempo con questo qui! – mi urlò Chuck e io non ci visi più
-    SENTI FIGLIO DI’
-    BASTA! Signorina Milly e Della Rocca se non vi interessa la lezione uscite e dovete farmi pure una ricerca – disse dicendoci l’argomento e poi io e Cristiano uscimmo
-    Sei stata una grande! – mi disse cingendomi le spalle con un braccio
-    Modestamente – dissi e ridemmo entrambi
anche se io, dentro di me morivo ...


ANGOLO AUTRICE
Salve ragazze!!! :D sono tornataaaa :D Allora le prove pre esame le ho finite tutte e adesso mi mancano solo gli esami che sono il 4 e il 5 giugno, speriamo bene va!!! Allora eccoci qui con questo mega capitolone, scusate se è troppo lungo ma dovevo mettere per forza tutti questi venti insieme. Allora abbiamo conosciuto i new entry Adamo e Cristiano. Cristiano analizza molto Anne, chissà perchè ;D C'è la rimpatriata in Bar e puf chi spunta come un fungo xD ok questa me lapotevo risparmiare xD Chuck *-* il nostro amoreeee *-* Inizialmente non si scambiano parola ma poi per una frazione di un secondo si parlano ma tra un pò si sparerebbero a vicenda xD Cristiano fa il paladino della situazione e cosi porta via Anne evitando cosi una sparatoria xD Anne si confica con Cristiano e poi c'è la lezione di economia con l'amato professore che eloggia il nostro Chuck xD lo vediamo in preda a un interrogatorio su tutto quello che è successo a Shangai e Anne e Cristiano fanno battute su battute e poi paf vengono ripresi dal prof e scoppia una litigata a tre: Prof, che fa il terzo in comodo, Anne e Chuck. Anne si lascia anche andare con parole forti ma quando vengono vengono mi scuso in anticipo se vi danno fastidio ma era per intensificare il momento. Bene poi Anne e Cristiano si prendono una punzione e che succederà dopo? Allora che ne pensate di questo capitolone? Vi avviso nel prossimo ci sarà un classico flash back con protagonista sapete chi ..... Chuck *-* si l'ho detto ok vi ho dato un mega spoiler ma sono generosa e ve lo meritate. Bene dopo aver detto un poema, scusate l'enorme spessore di questo capitolo e del mio commento. sotto vi lascio il solito spoiler.
A presto ragazze
AntoBill

 
---- SPOILER! ---- 

-   Chuck ricordati quello che ti ho detto! Lo dico per il tuo bene, per crearti una vita migliore – disse parole a raffica, senza senso. Ma si sente finché parla?
-   CREDI CHE FACENDO COSI AVRÓ UNA VITA MIGLIORE? SAI CHE LA GENTE PER VIVERE DEVE AVERE LIBERTÁ, SI LIBERTÁ SAI CHE VUOL DIRE? – sputai tutta la mia rabbia e sbattei forte le valigie sul terreno

Tra chi averrà questo dolce scambio di parole?? xD Alla prossima !! :D

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Capitolo 34
*** Capitolo 33: Sentirsi soffocare (Chuck P.O.V) ***




CAPITOLO 33: SENTIRSI SOFFOCARE

Chuck P.O.V
L’8 iniziava la scuola, che schifo. Avevo passato tutte le vacanze rintanato in casa, neanche fossi un carcerato! Mio padre continuava a rompere, dicendo che non dovevo avvicinarmi assolutamente ad Anne, perché ci avrebbe pensato lui, e so cosa vorrebbe dire se lo facesse .. Per il suo compleanno le ho inviato un misero biglietto con scritto auguri e immagino già la sua incazzatura. Ovviamente Peter mi disse che i suoi amici le avrebbero fatto una sorpresa li e cosi se le avessi inviato un bigliettino cosi, mi avrebbe odiato di più. Doveva odiarmi. Doveva disprezzarmi, perché me lo meritavo. Doveva sputarmi addosso la sua ira. E io cosa doveva fare? Mi sentivo in gabbia, non volevo certo che mio padre le facesse qualcosa, non me lo sarei mai perdonato! Qualcosa per lei lo sento, ma questo sentimento ci distruggerà e quella più lesa sarà lei .. forse. Guardai fuori dal finestrino. Forse sono nato per non essere amato da nessuno, per essere odiato da tutti, temuto da tutti, per essere avido come quel uomo che si considera mio padre, forse …
Finalmente atterrai, non riuscivo più a rimanere un secondo di più nel jet privato con mio padre. Presi i miei bagagli e scesi.
-   Chuck ricordati quello che ti ho detto! Lo dico per il tuo bene, per crearti una vita migliore – disse parole a raffica, senza senso. Ma si sente finché parla?
-   CREDI CHE FACENDO COSI AVRÓ UNA VITA MIGLIORE? SAI CHE LA GENTE PER VIVERE DEVE AVERE LIBERTÁ, SI LIBERTÁ SAI CHE VUOL DIRE? – sputai tutta la mia rabbia e sbattei forte le valigie sul terreno
-   NON PARLARMI COSI! E NON URLARMI IN FACCIA! DEVI PORTARMI RISPETTO! CHI TI HA INSEGANTO L’EDUCAZIONE?
-   Sicuramente non te – dissi e mi avviai a scuola.
Continuò a parlare ma non sentii niente, perché proseguii verso scuola. Libertà. Lui parla di libertà, quando me ne privava a me e di certo non volevo che succedesse niente ad Anne, la lascerò libera, tanto la mia sarà una breve cotta, senza senso, ne troverò altre … spero.
Proseguii all’interno e misi le mie cose in stanza. Trovai un bigliettino sulla scrivania.
ehi campione! Siamo tutti in caffetteria. A dopo”
E quel tutti sottolineato so che significava, c’era pure lei. Presi libri e giacca, deciso di andare li da loro, forse li da lei. Percorsi le scale di corsa e aprii la porta della caffetteria. Un odore di caffè mi invase, eccomi di nuovo alla quotidianità. Feci qualche passo e mi bloccai. Eccoli li. Eccola li. Mi dava le spalle. I lisci capelli le ricadevano nella schiena. Era abbracciata a Ryan che sorrideva. Mi salì una rabbia immensa. Che per caso fossero insieme? Stretti forte a me il quaderno tra la mano. Feci qualche passo, ma mi bloccai. Vidi Anne scoppiare a ridere insieme agli altri. Dio, la sua risata … Chuck, ma non era solo una semplice cotta? Ecco la mia coscienza, taci che è meglio! Adesso che ci facevo caso, tra loro c’erano due ragazzi nuovi, chissà chi erano. Uno era seduto vicino a Ryan e l’altro era davanti a Anne e la squadrava da capo a piede. Il quaderno tra le mani stava diventato un ammasso di carta, da quanto lo stringevo tra le mani. Poco dopo Martin, Clara e Sally mi vedettero e smisero subito di ridere. Anne seguii i loro sguardi e incontrò i miei occhi. La vidi stupita, poco dopo si rabbuiò e mi guardò con sguardo al quanto incazzato. Ero eravamo solo io e lei, gli altri erano spariti. Distolse lo sguardo da me e mi sentii strano, come vuoto. Vedendola ridere, cosi felice il cuore aveva accelerato i suoi battiti, ma vederla rivolgermi quello sguardo incazzato nero, mi rese vuoto. Chissà perché … coscienza che cazzo vuoi? Vai a farti un giro, va! Si, si la verità fa male. Anche la mia coscienza doveva arrivare adesso?
Avanzai e arrivai al tavolo. Salutai cordialmente abbracciando Martin. Gli altri mi salutarono freddamente e lei nemmeno mi guardò. La vidi incrociare le braccia al petto con aria altamente incazzata. Ryan mi guardò furioso e fece per alzasi per darmi sicuramente una bella cinquina, ma Anne lo tenne per la manica e le mimò un no. Mi salutò freddamente e poi mi chiesero subito di Shangai. Sally mi chiese subito dei negozi che c’erano, anche se continuava ad essere distaccata e fredda. Io sorrisi, anche perché era la solita fissata con moda e altro. Vidi Anne sbattere la mano sul tavolo e prendere le sue cose.
-    Ho lezione. Io vado – disse telegrafica. Sentire di nuovo la sua voce, mi spiazzò e decisi di farla incazzare ancora di più, non dovevo provare nulla per lei e invece continuavo a tremare solo sentendola respirare.
-   Economia è tra mezz’ora – dissi guardandola e i nostri sguardi si incatenarono di nuovo. Stava per ammazzarmi. Vidi stringere la mano a pugno
-   Lo so, ma siccome l’aria qui, si è fatta pesante mi faccio un giro. Posso sua maestà? – mi disse guardandomi male e con sguardo omicida. Nonostante era il mio intento farla incazzare, come mai mi sentivo cosi ….. male? Chissà perché … HO BASTA COSCIENZA! SAI SOLO DIRE QUELLO!
-   In realtà ha deciso di farmi fare un giro turistico della scuola, visto che sono nuovo. – disse quello che squadrava Anne. Apposto e questo chi è? – Andiamo? – chiese ancora ad Anne e lei annuì e si avviarono fuori
Annuiva anche? Ma che cavolo … . E poi perché a me interessa cosi tanto? Chissà perché .. BASTA! COSCIENZA DEL CAZZO!
Gli altri mi parlarono, ma la mia mente era fuori con lei.
Era ora di lezione. Entrai in classe e subito il prof mi accolse applaudendomi, apposto ..
Iniziò a tempestarmi di domande su come era andata quella conferenza, che poi era stato mio padre a preparami quel discorso, di certo non erano parole mie. Continuammo cosi e poi fummo interrotti dalle risate di Anne e quello lì. Anche li doveva essere quello sfigato? Il prof li riprese subito.
-   Niente stavo parlando con Cristiano, ehm scusi il signor Della Rocca – Cristiano si chiama anche, sicuramente era italiano per avere un nome e un cognome cosi
Il prof subito chiese chi fosse, ovviamente elogiandomi non si era accorto di avere un nuovo alunno e Anne glielo fece notare. Il prof forse capendo male le chiese di ripetere altamente incazzato.
-   Semplicemente che siccome era troppo impegnato a elogiare una persona che poi non è che abbia fatto chissà che, ha solo parlato a un microfono che poi sarà stato un discorso scritto, per quello che non si accorge del nuovo arrivato – disse Anne e io mi incazzai. E lei che continuava a civettare con quel Cristiano Roccia, Roccioso. Perché ti importa cosi tanto? Hai cambiato disco adesso? Senti non è il momento coscienza del cavolo!
Il prof si incazzò e pure io. Il prof le disse che stava mancando di rispetto sia nei miei confronti che nei suoi.
-   Bè nei suoi confronti mi dispiace, ma in quelli del mio compagno non me ne può fregar  di meno! – disse e inspiegabilmente mi incazzai di brutto
Il prof la rimproverò e poi iniziò una nostra classica litigata. Forse era invidiosa delle mia notorietà. Certo che sei deficiente "scappa senza avvisare", ti ricorda niente? BASTA COSICENZA! Mi incazzai ancora di più dopo che mi desse della persona inutile.
-   Però ti piaceva prima passare del tempo con questo qui! – le urlai addosso e capii dopo di aver superato il limite.
-   FIGLIO DI’ – disse ma fu bloccata dal prof che mise in punizione sia lei che quello li Roccia o come cavolo si chiama
Ben gli sta, deficiente! Non lo sopporto. Uscirono ridendo e giuro, stavo per alzarmi e per dargli un pungo a quel cretino, come osava! Perché te la prendi tanto, non è che ti rode vederlo al fianco di Anne? Vedere che lei con lui è felice? Vedere che lui la guarda interessato? Repressi un urlo contro la mia coscienza che ha deciso di risvegliarsi solo oggi e mi concentrai sulla lezione, almeno provai.


ANGOLO AUTRICE:
Salve fanciulle!! Dopo un periodono di assenza sono di nuovo qui con voiii :D Allora il capitolo come vi avevo detto è un flashback di Chuck e poi cosa che non vi avevo detto era che vedevamo il capitolo scorso dal suo punto di vista. Allora c'è anche per un piccolo momento la presenza del Signor Balt, amatissimo da tutte noi *silenzio tombale con tanto di palle di fieno volanti* ehm come dicevo vediamo una loro felicissima e amtaissima conversazione come avviene tra un figlio e un padre *altre palle di fieno volanti* ehm ok poi Chuck arriva a scuola e bom iniziamo a vedere come lui vive quel giorno dalla caffetteria dove ha la rimpatriata felice *palla di fieno volante n^100* ehm e poi abbiamo la lezione di economia dove vediamo che anche lui è felicissimo di avere tutti quegli omaggi da parte del prof (si cm no xD) quando sà di Cristiano lo ama come un fratello (Cristiano sarà il nuovo Balt xD) e insomma Chuck infine ha degli scambi molto amorevoli con la propria coscienza xD ok oggio mi è scappata una rotella fuori posto scusate xD ok Allora come sempre ringrazio tutti voi che mi seguite, che recensite, che avete messo al storia su seguite, preferite e ricordate. Volevo prvi una domanda e se creassi un gruppo su facebook dove magari ci potremmo conoscere e parlare della storia, dove magari vi metto spoiler o dove potremmo semplicemente colloquiare? Beh insomma fatemi sapere che ne pensate della cosa cosi provvederò :) bene sotto vi lascio il solito spoiler ATTENZIONE: adesso cercherò di aggiornare regolarmente e vi avviso per il prossimo capitolo preparatevi i fazzoletti, molte scatole! :D
Un bacio
AntoBill




---- SPOILER! ----

-   Non c’è Clara, vedo – disse guardando dentro alla stanza
-   Appunti per cui, ciao – dissi e stavo per chiudere la porta quando la bloccò

Breve ma vi ho già spoilerato abbastanza e poi non vorrei rovinarvi la lettura dai ;D Alla prossima

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Capitolo 35
*** Capitolo 34: Soffrire a vicenda ***





CAPITOLO 34: SOFFRIRE A VICENDA

Punizione di economia. Eh si! Quel elogiatore di persone inutili, ci ha anche messo in punizione, no dico è possibile? Cristiano che era appena arrivato subito in punizione, meglio di cosi e forse un po’ mi sentivo in colpa, ma Cristiano insisteva a dire di non preoccuparmi. Era molto simpatico e quel pomeriggio ci dovevamo trovare in biblioteca per la ricerca. Mangiai un boccone al volo e, siccome ero in anticipo, mi riposai un po’ in camera. Mi distesi nel letto e guardai un punto  indefinito del soffitto. Poco dopo sentii bussare e scesi dal letto per aprire. Non lo avessi mai fatto! Mi trovai Chuck davanti.
-   Non c’è Clara, vedo – disse guardando dentro alla stanza
-   Appunto per cui, ciao – dissi e stavo per chiudere la porta, quando la bloccò
-   Per caso ti ho interrotto  con il tuo amichetto Roccia, Roccioso? – mi chiese sarcastico
-   Delle Rocca e comunque non sono affari tuoi – dissi provando a chiedergli la porta in faccia senza riuscirci
-   Chi te lo dice che non sono affari miei? – disse prendendomi per la vita, ma mi scansai subito come scottata, lui ne rimase sorpreso.
-   Chuck non è giornata
-   An, giusto adesso hai della Roccia come amico intimo
-   Anche se fosse? Mi spieghi che cavolo te ne può importare? – dissi incazzata
-   Sei cosi alterata. Perché non ti ha fatto le coccole? – disse accarezzandomi una spalla e io lo schiaffeggiai in viso – Non ti devi permettere di – mi disse con tono minaccioso, ma lo bloccai
-   Ah no? Io non mi devo permettere? E tu? Ti devi permettere di venire qui e rompermi le scatole, puoi permetterti di rivolgermi la parola, di azzardarti a toccarmi, di – ma la frase mi morì in gola, dove mi si creò un nodo pieno di rabbia, di ribrezzo
-   No continua la frase dai. Prima non ti davo cosi tanto fastidio! – mi disse incazzato. Lui era incazzato?
-   Appunto prima! Prima! Prima di trattarmi come una p*****a, prima di avermi illuso con parole dolci e poi? Poi sei sparito, senza avvisare! Ti ho cercato da per tutto! Da per tutto, ti rendi conto? No non te ne rendi conto! Ho pianto per settimane. E lo sai perché? Perché forse qualcosa la provavo per te, nonostante tutto! Vedi quanto deficiente sono? E poi ti rivedo in tv? Dopo tutto quel tempo senza sapere niente di te, di perché mi hai lasciato cosi! Non chiedevo chissà che! E poi non ti ho più rivisto e il giorno del mio compleanno, dopo che avevo passato una giornata stupenda, spensierata con i miei amici e i miei famigliari, arrivi tu, il tuo bigliettino del c***o, che mi ha fatto ritornare in mente te! – dissi e le lacrime di rabbia scesero giù, sempre più giù. Lui mi guardò stupito – Lo sai che fine ha fatto quel biglietto del c***o? Sulla spazzatura, come mi hai trattato
tu, come una spazzatura, una nullità, un giochino! Peccato che non l’ho bruciato, avrei goduto di più – dissi gridando e gli puntai il dito nel petto – E poi torno a scuola e sempre in un momento in qui sono felice, tu arrivi e mi guardi come se nulla fosse successo! Come se non avessi riempito 30 sacchi di fazzoletti colmi di lacrime! E adesso pretendi che mi faccia toccare come se fossi una prostituta? Faccio la studentessa, non la escort! – dissi sospirando alla fine e lo vidi rabbuiarsi a poco, a poco.
Ci guardammo per minuti interminabili. Io continuavo a piangere e lui a stringere la mano a pugno sempre di più facendo diventare le nocche bianchissime.
-   Credi che non – iniziò a dire guardandomi negli occhi, ma poi si bloccò improvvisamente. Abbassò il capo e continuò – Hai ragione. Ti ho trattato come una prostituta, perché volevo spassarmela. L’ho fatto apposta a sparire cosi, senza avvisare. Me n’ero accorto che forse provavi qualcosa per me, ma io non ho mai provato niente, eri solo un giocattolino, un divertimento. È vero. Il biglietto potevo risparmiarmelo, ma l’ho fatto per farti incazzare di più. Non mi è mai importato niente di te. – disse telegrafico e poi rialzò il capo. Aprii la bocca stupita. Infondo lo credevo una persona cosi, ma vederlo, sentirlo che è così stronzo, fa male. Molto male. Chinai il capo e gli chiusi la porta in faccia.
Ero come svuotata, mi sentivo male, molto male. Avere la realtà sbattuta cosi in faccia, faceva male. Mi guardai le mani e poi caddi in ginocchio per terra. Un niente, ecco cos’ero per lui…

Chuck P.O.V
Fa male. Molto male. Mi aveva sbattuto in faccia la sua ira, tutti quei giorni passati piangendo, soffrendo come un cane se non peggio, ed era quello che volevo, ma perché stavo cosi male? E le stavo per dire anche la verità, di come mi sono sentito io e come mai sono sparito cosi. Che pure io avevo sofferto come una cane, che non è stato un giocattolo, che non lo mai considerata come un nulla, che forse ho provato e provo, qualcosa per lei, che vorrei lei e solo lei. Ne ero innamorato? Non lo so, so solo che sto male, mi ha fatto male vederla cosi distrutta, vedere quelle lacrime rigarle il viso, vedere il suo viso dopo le miei parole, pervase da stupore e da consapevolezza allo stesso tempo come se forse se lo aspettasse da me, ma ho visto come c’è rimasta. Ho visto con quanta ira mi ha sbattuto la porta in faccia e come darle torto? Dire quelle cose mi è costato molto, ma devo, dovevo, per il suo bene, si bè bene per modo di dire. Vedere quell’espressione mi ha spiazzato che ero tentato di entrare in stanza da lei e prenderla tra le braccia, ma non posso, non DOVEVO! Dopo essermi chiuso alla spalle la porta della stanza mi lasciai cadere sul letto. Avevo un forte dolore al petto, avevo mal di testa e l’unico pensiero che vi ci girovagava dentro era Lei.


ANGOLO AUTRICE:
Salve fanciulle!! :) I fazzoletti li avete presi? xD no ok non è commovente come capitolo xD
Allora in questo capitolo troviamo due P.O.V, mi è sembrato giusto farvi vedere la storia dal parere di Anne e anche dal parere di Chuck. Si scontrano e Anne sfonga tutto quello che aveva dentro contro, proprio, l'interessato. Racconta come è stata, cosa provava, non so può sembrare melodrammatica ma diciamo che lei quando Chuck è sparito cosi ha capito che provava qualcosa per lui e se ne è resa conto solo in quel momento. Poi ognuno reagisce in modo diverso cco, e lei ha reagito cosi. Chuck viene "investito" dalla descrizione di quei giorni e lui inizia con un "Credi che io ..." ma poi si blocca. Come mai? Che stava per dire? ;D e poi dice tutto quello che non sentiva. Tutto quello che non prova realmente. Infatti vediamo poi che quando va via dalla stanza di Anne lui sta male e si chiede come mai xD per capire i propri sentimenti è un genio Chuck xD Bene credo di aver detto tutto. Scusate se magari su qualche parte ho usato toni forti ma comunque ho messo gli asterischi cosi non danno fastido a nessuno, mi scuso comunque. Il prossimo capitolo .. mah vorrei dirvi che, che , che ... ma non posso!! :( dico solo una cosa. Credevate che i nuovi arrivi fossero solo Adamo e Cristiano? muahaha xD vi sbagliavate perchè c'è un'altro, e penso ultimo, nuovo arrivo. Chi sarà mai? muahahah xD lo scoprirete ;D Il prossimo capitolo è un uscita dalla Brown, non centra niente ne con Anne ne con Chuck ;D muahahaha xD ok, non dico altro se no va finire che ve lo dico xD. Ringrazio come sempre tutti quelli che lasciano recensioni, mettono la storia in preferite, seguite e ricordate. Grazie di cuore. Sotto vi lascio un breve spoiler, ne ho già detti troppo eh ;D
A presto
AntoBill



---- SPOILER! ----


-   Amico – disse Leon Delis, mio grandissimo amico
-   Ciao Leon! Come va? – dissi abbracciandolo

Puahahaah che spoiler enigmatico xD Alla prossima! :D

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Capitolo 36
*** Capitolo 35: Nuovi Arrivi (Jack P.O.V) ***




CAPITOLO 35: NUOVI ARRIVI

Jack P.O.V
Ero seduto nella mia scrivania e aspettavo con ansia quella telefonata. La cosa stava andando alla perfezione. Chuck sicuramente non mi avrebbe disubbidito, per nulla al mondo. Vibrò il cellulare e risposi.
-   Pronto? – Si, certo – ok, ti aspetto – e misi giù. Era fatta!
Verso il pomeriggio, il maggiordomo mi avvisò della visita. Sentii dei passi calpestare il suolo del pavimento e poi si spalancò la porta del mio ufficio.
-   Amico – disse Leon Delis, mio grandissimo amico
-   Ciao Leon! Come va? – dissi abbracciandolo
-   Bene. Sai grazie che mi ha dato una così grande opportunità e per aver iscritto mia figlia Barbara ad un’università cosi prestigiosa – disse e da dietro apparve sua figlia. Barbara Delis.
-   Salve – mi disse sorridendo furbamente. Era vista da Leon una ragazza ingenua, innocente, si solo hai suoi occhi, però.
-   Che onore. Credo che alla Brown ti ci troverai bene e poi ritroverai Chuck, il tuo vecchio amico d'infanzia – dissi e sorrisi a mia volta – Leon, ci puoi lasciare un attimo da soli, vorrei illustrarle la scuola – dissi e Leon annuendo, si dileguò
-   Finalmente! È appiccicoso! – disse Barbara sedendosi sulla poltrona mettendo in bella mostra le sue gambe – allora il piano?
-   Si, diciamo che devi far innamorare mio figlio di te e, siccome vi conoscete da tanto tempo, credo sarà facile ed ottenerlo come sposo, sai che ne gioveremo tutti e due da questo vero? – dissi accerezzando piano la sua gamba e lei sorrise
-   Che furbetto, Jack! – disse e mi baciò la mano – Da quando inizio?
-   Lunedì prossimo, devi farlo allontanare dai quei poveretti, di bassa classe – dissi e mi accesi un sigaro
-   Sarà fatto – disse e rise malefica.
Le cose andavano alla perfezione.


BARBARA

ANGOLO AUTRICE:
Hey fanciulle! Eccomi qui con un'altro capitolo, breve ma serviva per farvi capire alcune cose. Allora il nostro Jack è tornato alla carica. Sento già il vostro entusiasmo xD. I suoi piani sono di utilizzare Barbara, la nuova arrivata sicuramente molto simpatica xD, per allontanare Chuck da tutti gli altri sopratutto però da Anne. Lei ovviamente è perfida come Jack infatti vediamo che oltre a perfida è anche una ehm come dirlo in modo gentile? di larghe mani ehm vedute xD Il prossimo capitolo, per compesare questo è più lunghino. Barbara arriva alla Brown e ci sarà da ridere xD come mai, vi chiederete voi eh lo scopriprete xD vedremo i momenti sia dal parere di Anne e sia dal parere di Chuck, vedete che brava che sono? xD e beh non dico altro :D Vi ho messo anche la foto di Barbara e beh diciamo che quella ragazza mi ispirava proprio antipatia e per cui era perfetta per Barbara :D Come sempre ringrazio tutti voi che mi seguite, recensite e insomma le solite cose. Grazie di cuore <3 Sotto vi lascio il solito spoiler
A presto
AntoBill



---- SPOILER! ----

-   Pier, insomma, non vedi che piove? Su, su muoviti! – disse una ragazza in impermeabile giallo che tentava di chiudere un ombrello dello stesso colore dell’impermeabile. Scaraventò il povero ragazzo dentro, il quale stava per perdere l’equilibrio – NON FAR CADERE LE VALIGIE! IMBRANATO! – le urlò addosso e si notò il suo viso.
Ehm chi sarà mai questa ragazza, "molto" simpatica con tutti? xD Alla prossima!! :D

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Capitolo 37
*** Capitolo 36: Fastidio ***




CAPITOLO 36: FASTIDIO

Il pomeriggio dissi a Cristiano che delle ricerca non si sarebbe fatto niente, stavo troppo male per concentrarmi. Avevo detto che provavo qualcosa per Chuck? Forse è meglio dire che provo qualcosa per Chuck. Ho passato il resto delle giornata sdraiata al letto e alla sera mi sono sfogata sia con Kate, che con Ryan. La loro tacite parole erano le stesse. Te lo avevo detto. Non me lo hanno espresso a parole, ma sicuramente l’avranno pensato. Sfogandomi con entrambi ho pianto ancora, sentendomi ancora di più una stupida. Il tempo di quella mattina rispecchiava il mio umore. Pioveva a dirotto. Mi svegliai con occhi gonfi dal pianto e i capelli sparsi all’aria, se cercate uno spaventapasseri eccomi! Clara e Sally non mi chiesero niente ma sapevano, dalle loro espressione ,sicuramente informate da Ryan, pettegolo! Scesi dal letto, cercando di non svegliare le altre due e mi feci una doccia. Oggi avrei fatto colazione con gli altri, ma volevo lo stesso fare la mia solita tappa in biblioteca. Mi vestii e mi diedi una passata di matita agli occhi, almeno per apparire meno cadaverica. Presi borsa e giacca. Il corridoio era quasi deserto e mi recai alla biblioteca tranquillamente. Ma io non ho mai provato niente, eri solo un giocattolino, un divertimento. Mi tornarono in mente le sue parole e mandai giù il groppo che si era creato, in quel momento, in gola. Arrivai davanti alla biblioteca e salutai cordialmente Caroline. Ripresi la lettura del libro che stavo leggendo la scorsa volta e mi immersi in un mondo tutto mio. Verso le 7 e 30 uscii dalla biblioteca e mi recai in caffetteria per aspettare gli altri, il mio stomaco stava brontolando. Scesi la rampa di scale e mi imbattei contro qualcuno. Raccolsi il libro che era caduta tra le mie mani e alzai lo sguardo. Forse era meglio che avessi tenuto lo sguardo basso. Chuck mi guardò e fu come sorpreso. I nostri corpi erano a un millimetro di distanza. Sentivo il suo fiato vicino alle mie labbra e i brividi che mi provocavano erano molti. Ci guardammo per un momento quasi infinito. Tra noi c’era un silenzio molto imbarazzante.
-   Ciao – sussurrò, quasi, Chuck guardandomi con una strana espressione, mi stava leggendo, stava leggendo forse tutto il dolore che avevo dentro. Abbassai gli occhi e cercai di andare via. Era troppo presto per parlargli normalmente e non so se fosse stato mai possibile che avvenisse.  Mi prese per il braccio – Senti non è che potremo – cercò di dire ma, giuro, stavo per mettermi a ridere, non poteva chiedermi una cosa del genere.
-   No adesso non puoi chiedermi di rimanere amici, ma che faccia tosta hai? C’è quando parli ti senti? Amici?  Io e te? Dopo quello che – dissi e le lacrime minacciarono di uscire. Lo notò pure lui e abbasso lo sguardo come colpito.
-   Hai ragione. Scusa – disse e se ne andò. Scese le scale e la porta principale si aprii
Entrò un ragazzo molto magro e con una divisa da maggiordomo. Era pieno zeppo di valigie che entrò a fatica dentro l’edificio.
-   Pier, insomma, non vedi che piove? Su, su muoviti! – disse una ragazza in impermeabile giallo che tentava di chiudere un ombrello dello stesso colore dell’impermeabile. Scaraventò il povero ragazzo dentro, il quale stava per perdere l’equilibrio – NON FAR CADERE LE VALIGIE! IMBRANATO! – le urlò addosso e si notò il suo viso.
Ok e Ken dov’è? No perché quella era una specie di barbie. Alta, snella, bionda ossigenata, occhi azzurri-verdi e la voce sembrava quella di un anatra che stava per essere schiacciata. Chuck assisti a tutta la sua scenetta della barbie girl anatra e poi si paralizzò non appena la vide. Sicuramente era una sua prossima “vittima”. La ragazza si girò e lo notò.
-   No, Chuck? – disse l’anatra schiacciata
-   Barbara? – ripete quel caprone imbambolato
-   Tesoro! – disse l’anatra e le corse in contro con quei tacchi a spillo.
-   Ciao Barbara. Che ci fai qui? – disse lui tutto sorridente abbracciandola. Si conoscevano
-   È la mia nuova università – disse tutta felice l’anatra–barbie girl
-   No, dai? Frequenterai l’anno con me? No, non ci credo! – disse Chuck e si abbracciarono di nuovo
Ecco il momento "tristezza" era passato, era arrivata l’anatra a risollevargli l’umore, apposto. Scesi le scale e mi diressi in caffetteria senza guardami indietro. Entrai e notai gli altri seduti al tavolo.
-   Ciao ragazzi – dissi e gli altri mi salutarono calorosamente
-   Anne! – disse Ryan abbracciandomi e mi sentii già meglio. Dopo poco stacco l’abbraccio e mi sedetti accanto a lui
-   Avete già ordinato? – chiesi togliendomi la giacca
-   No, aspettavamo lei principessa – disse Sally facendomi la linguaccia
-   Grazie sua maestà – ribattei sorridendo
-   Come stai? – mi chiese Clara e sapevo a cosa si riferiva
-   Adamo, posso prendere in prestito il petto del tuo amato? – dissi bisognosa dell’abbraccio di Ryan. Tutti risero e io mi lanciai tra le sue braccia. Il mio fratellone
Sentimmo le porte della caffetteria spalancarsi e ci girammo. Molti ragazzi guardarono l’anatra con bocca aperta emettendo degli “oh” e le ragazze la guardarono con invidia, c’era chi sbavava per Chuck. Entrarono con un aria cosi trionfante che se fossero stati su un film, scommetto che la loro andatura sarebbe stata a rallentatore. Appena li vidi, mi girai e presi il menù, per distrarmi. Ryan prese la mia mano per darmi conforto e Adamo fece lo stesso. Ma tanto non ero gelosa di quell’anatra ambiziosa, per niente. Se come no .. coscienza continua a riposare va!
-   Ciao ragazzi. Vi presento la mia amica d’infanzia, Barbara – disse quel caprone elogiandola.
-   Salve a tutti! – disse  guardandoci altezzosa e squittendo. Non avevo la forza per sopportarla
Tutti la salutarono e passarono alle presentazioni. Io sfogliai il menù, facendo finta di niente. Ryan si trattenne nel spaccare la faccia di Chuck.
-   E tu ? – squittì l’anatra e io alzai il viso dal menù. Mi guardò incrociando le braccia al petto e guardandomi quasi con perfidia.
-   Anne. – dissi tranquillamente e sbuffando, continuando poi ad ammirare il menù
-   Barbara – disse e mi tese la mano. Feci finta di niente e chiamai il cameriere per ordinare. Ryan stava quasi scoppiando a ridere per il mio gesto e gli altri non erano da meno. Chuck mi inviava sguardi di fiamme
-   Ma io non so che ordinare! – squittì ancora l’anatra. Cosa vuole ordinare, caviale per caso? Non so …!
-   Può passare dopo? – fece Chuck e il cameriere fece segno di si col capo e si dileguò.
-   Avevamo deciso di uscire domani sera. Andremo a mangiare cinese! – disse Sally – ovviamente siete tutti invitati
-   Anche io? – squittii l’anatra. Stavo perdendo la pazienza, ma starsene con la mamma oca no? Sally fece segno di si – Oh dio. Grazie sai, mi stai simpatica! Ma è un locale prestigioso, no perché sai siccome la mia famiglia è rinomata, vorrei fare bella impressione e andare in un locale alla mia altezza – apposto. Stavo per strapparmi i capelli. Chiamate un esorcista!
-   Posso prendere l’ordinazione? – disse il cameriere
-   Un caffè espresso e una fetta di torta al cioccolato – disse Chuck
-   Ma cosa ordino io? – disse l’anatra chiedendolo a Chuck. Mamma mia! Esorcista dove sei?
-   Ma che cavolo vuoi ordinare, un cavallo?! – dissi credendo di averlo detto dentro di me, ma evidentemente no, visto che gli altri stavano per scoppiare a ridere, Chuck mi guardò male e l’anatra mi guardò furiosa.
-   È la prima volta che vengo qui, potrò essere indecisa! E poi che ne so se fanno un caffè degno di me – puf, no questa era nuova! Un caffè degno di lei? Ahah le risi in faccia
-   Guarda che il caffè d’anatra non l’hanno ancora inventato – dissi ridendo seguita dagli altri. L’anatra mi guardò truce
-    COME MI HAI CHIAMATO? – squittì. Se urlava ancora la plastica del naso sarebbe saltata
-    Anatra, qualche problema?
-    Tu poveretta come ti permetti? – urlò. Si vedeva che erano amici lei e Chuck.
-    Avete anche lo stesso vocabolario. Ma più tosto che essere falsa, stronza e anatra come voi, mi preferisco come sono!
-    MA COME TI PERMETTI? OFFENDI PURE CHUCK? – squittì scandalizzata
-    No perché non dovrei? Oh povero. Oh dio! Ho offeso Chuck Balt, c***o – dissi imitando la sua voce da anatra
-    No, Chuck ma la senti? – disse rivolgendosi  a Chuck che mi guardava serio
-    No, Chuck mi senti, cavolo ti ho offeso, oh mio dio! – dissi imitando l’anatra
-    No, Chuck ma non dici niente, ti sta insultando! – squittii ancora
-    No, Chuck non mi dici niente ti sto insultando – la imitai ancora e gli altri risero a più non posso – Sinceramente ne ho abbastanza di questo teatrino. E anatra, per tua informazione, il tuo amico Chuck sa fare di peggio a parole e anche a fatti – dissi alzandomi e mettendomi la giacca. Chuck mi guardò furioso, ma me ne sbattei!
-    Adamo, Cristiano dov’è? – gli chiesi e lui si riprese dalla risata
-    Credo in camera
-    Ok. Ci si vede – presi la borsa e me ne andai
Solo che quell’oca non me la contava giusta, mi guardava con sguardo da sfida, da furba, forse era tutta una finta la sua e senza il forse …

Chuck P.O.V
Quella giornata era già iniziata male. La notte sognai gli occhi tristi di Anne, le sue lacrime e giuro mi stavo pentendo di averla trattata cosi. Mi svegliai presto con l’intento di raggiungere gli altri in caffetteria, ma nel tragitto mi incrociai con Anne. Ci guardammo per momenti interminabili e poi le sue parole. Non puoi chiedermi di rimanere amici, no ma che faccia tosta hai? C’è quando parli ti senti? E forse no che non mi sento. Quella ipotesi mi era sfuggita cosi, senza che la controllassi. E forse aveva ragione. Me ne andai, quando fu aperta la porta dell’edificio e un maggiordomo, molto giovane, fece la sua entrata pieno di valigie. Spuntò poi una ragazza avvolta da un impermeabile giallo come il suo ombrello e poi vidi chi era. No, non poteva essere. Barbara. La mia amica d’infanzia. Quella con qui passavo le vacanze da piccolo, con qui giocavo a nascondino. Ci salutammo calorosamente e poi vidi Anne andare via infastidita. Sicuramente aveva assistito a tutta la scena. Forse era gelosa? Ma cosa vado a pensare! L’accompagnai alla sua stanza e sistemò le mega valigie. Decisi di portarla a colazione con me e gli altri. Entrammo e molti ragazzi la guardarono con la bocca aperta. Bè era si una bella bionda. Anne si girò a guardaci e poi sbuffò girandosi ad ammirare il menù. La presentai agli altri. Quando fece per presentarsi ad Anne, lei disse il suo nome e non ricambiò la stretta di mano, sarà sicuramente gelosa. Anne ordinò e io feci passare più tardi il cameriere per me e Barbara, visto che eravamo appena arrivati e sicuramente Barbara non sapeva che ordinare. Continuavo a fissare Anne. Vedo che ad ogni parola di Barbara sbuffa o fa una faccia annoiata o infastidita.
-   Ma cosa ordino io? – sbottò Barbara
-   Ma che cavolo vuoi ordinare, cavallo?! – disse tutta incazzata Anne forse senza rendersene conto
E iniziò cosi un battibecco infinito. Anne insultò pure me, ma io stetti zitto, me lo meritavo. Barbara le disse come si permetteva ad offendermi e Anne iniziò a prenderla in giro con la voce. La chiamò anatra e per poco non risi anche io. Poi le sue parole.
-   No, Chuck non mi dici niente ti sto insultando – la imitò ancora e gli altri risero di gusto – Sinceramente ne ho abbastanza di questo teatrino. E anatra, per tua informazione, il tuo amico Chuck sa fare di peggio a parole e anche a fatti – ed aveva ragione.
Io faccio di peggio. Si alzò e prese le suo cose.
-   Adamo, Cristiano dov’è? – chiese Anne ad Adamo
-   Credo in camera – rispose lui si riprendendosi dalla risata
-   Ok. Ci si vede – prese la borsa e se ne andò
Se ne andava da Roccia là?  Mi incazzai di brutto. Ma a te che importa? Coscienza non rompere!
Ma è vero, che me importava a me? Chissà perché …


ANGOLO AUTRICE:
Salve fanciulle! Eccomi qui con un nuovo capitolo, anzi capitolone ma cosi ho compensato l'altro che era troppo piccolo. Vediamo il capitolo sia dal parere di Anne e sia dal parere di Chuck e poi non dite che non sono buona :D Allora Barbara fa la sua entrata alla Brown, entrata con stile direi xD maltratta quel povero maggiordomo e beh poi incontra subiot Chuck. I due si salutano calorosamente e Anne infastidita, chissà da cosa xD, se ne va. In caffetteria dopo che Chuck e Barbara hanno sistemato tutti i bagagli vanno pure loro in caffetteria e beh li inizia una baraonda. Vi dico io mi sono divertita un sacco nel scrivere il battibecco tra Anne e l'anatra xD non so voi :D Barbara poi è innorridita perchè Anne offende Chuck e lui la lascia fare. e Poi beh Anne va da Cristiano e a Chuck questo brucia. Poveretto :D chissà come mai, e se lo chiede pure xD
Il prossimo capitolo ci sarà l'uscità, che ha citato Sally ne capitolo, e c'è pure l'anatra alla riscossa xD ne vedremo delle belle o forse no xD
Spero che il capitolone vi sia piaciuto. Ovviamente ringrazio, come sempre, tutti voi che recensite, avete messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Sotto vi lascio il solito spoiler.
A presto
AntoBill


p.s. vi lascio il link della storia che ho pubblicato ieri, se volete dare un'occhiata ho postato solo il prologo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1122307&i=1


---- SPOILER! ----

-   Iniziamo bene .. – mi sussurrò Cristiano. Notando l’occhiata omicida che gli lanciai, quel loro ritardo mi stava già facendo incazzare, scoppiò a ridere.
-   SCUSATE IL RITARDO! – eccola! Era arrivata l’anatra con la sua maledetta voce – ABITUATEVI! SONO SEMPRE RITARDATARIA! AHAHA – no dico, che cavolo ride.

Come si suol dire se la fa e se la gode l'anatra xD Alla prossima!

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Capitolo 38
*** Capitolo 37: Vero Anne? ***


CAPITOLO 37: VERO ANNE??

Martedì.
Passai la giornata con Cristiano per la ricerca di economia. Scherzammo e ridemmo. Gli raccontai anche dell’anatra e non dico come si è messo a ridere. Nel pomeriggio ebbi due corsi e poi mi dedicai al totale relax.
Verso le 18 iniziai a prepararmi per l’uscita con tutti gli altri, si proprio tutti compresa lei, l’anatra ambulante, al ristorante cinese. Alle 19:30, come concordato, ci trovammo  tutti al piazzale dell’istituto aspettando gli ultimi ritardatari. Chi potevano essere? La coppia formata dall’anatra ambulante e il cretino! Anzi il caprone! Yeah!
-  Iniziamo bene .. – mi sussurrò Cristiano. Notando l’occhiata omicida che gli lanciai, quel loro ritardo mi stava facendo incazzare, scoppiò a ridere.
-  SCUSATE IL RITARDO! – eccola! Era arrivata l’anatra con la sua maledetta voce – ABITUATEVI! SONO SEMPRE RITARDATARIA! AHAHA – no dico, che cavolo ride?!?!
Indossava un abito pieno di pailette rosa confetto, che faceva vomitare da quanto era rosa! Chuck era vestito in modo semplice, ma tremendamente sexy, lo ammetto.
Dopo aver deciso con quante macchine avremmo usato per raggiungere il ristorante, salimmo sull’auto assegnataci. Da quanto pestavo a terra con i tacchi, pensai che tra un po’ si sarebbero rotti. Ero in macchina di Cristiano con l’anatra e con Chuck, peggio di cosi non saprei. Adam e Ryan mi guardarono preoccupati insieme a tutti gli altri. Presi posto nel sedile vicino al guidatore dove c’era Cristiano e poi fummo raggiunti dagli altri due. Pensai che il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo …
-   No perché Chuck ti ricordi quella volta quando noi .. – era la decima volta che diceva cose del genere e giuro che stavo per aprire il finestrino e buttarla fuori.
Cristiano continuava a trattenersi dal ridere solo per le facce furiose che facevo e Chuck era intento a guardare fuori dal finestrino rispondendo svogliatamente dei “si” o dei “non so”.
-   An, Anne – l'anatra mi rivolse la parola, che emozione – mi sa che noi siamo partite con il piede sbagliato. Ti andrebbe di ricominciare da capo? – guarda, non vedevo l’ora che me lo chiedessi
-   Eh .. madò – dissi sarcastica guardando le luci della città dal finestrino
-   Bene! Allora Barbara! – disse porgendomi la mano piena di mega anelli appariscenti e sorridendo, ma guardandomi in un modo strano..
-   Anne! – dissi sorridendo falsamente e Cristiano tossi per non scoppiare direttamente a ridere
-   Sono cosi contenta! – sapessi io – anche perché mi sembri una persona cosi simpatica, magari potremmo essere migliori amiche! – wow, che emozione
-   Wow – dissi sarcastica, ma o non lo colse il mio sarcasmo o fece finta di niente
-   Da raccontami un po’ di te – disse battendo le mani e sorridendo, ma mi sembrava un sorriso falso, non so ..
-   Non so che dire
-   Dai per esempio. Che c’è tra te e Cristiano? Eh, vi ho visti oggi. Siete una bellissima coppia!
Cristiano per poco non si soffocò con la sua saliva e vidi Chuck, subito interessato all’argomento
-   Bè veramente siamo solo amici – dissi semplicemente e vidi Chuck guardarmi incessantemente dallo specchietto retrovisore
-   Secondo me sareste una bella coppia, oggi vi ho visti molto affiatati. Poi site single tutti e due e non amate nessuno, vero Anne? – mi disse e io mi girai. Continuava a sorridere, ma il suo sguardo era furbo, come se mi volesse colpire
Ma perché stavo tentennando dal rispondere. Non amate nessuno, vero Anne? Vero Anne? Era vero?
-   Per caso ami qualcuno Anne? – disse l’anatra calcando sul mio nome
Chuck continuava a guardarmi, il suo sguardo era fuoco sulla mia pelle.
-  Anne? – mi richiamò l’anatra – che succede? – mi guardò furba
-  Eh? – mi ripresi dai miei pensieri e il mio sguardo cadde su Chuck che mi guardava serio
-  Tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? – disse l’anatra
-  N-no
-  Allora? Non hai risposto alla mia domanda – disse con sguardo furbo – sei innamorata di qualcuno per caso?
Sorrise furba e il mio sguardo raggiunge quello bruciante di Chuck. Gli sguardi si legarono e me lo chiesi, ne ero ancora innamorata? Non riuscivo a rispondermi, nemmeno io, come potevo rispondere a lei? Vedevo che Chuck si stava aspettando la mia risposta. Lo guardai ancora. Ne ero innamorata?
-  Io .. – dissi e notai che non riuscivo a dire no, guardando Chuck negli occhi. Dannato cuore. Abbassai lo sguardo e mi girai guardando fuori dal finestrino – no. – dissi tutto d’un fiato e senti un pungo stretto sullo stomaco
-  Se fossi in te ci penserei a creare un rapporto con Cristiano, vero? – disse l’anatra rivolgendosi a lui, il quale, stufo anche lui del suo interrogatorio, disse di "si" per accontentarla.
Mentre sentivo uno sguardo perforarmi l’anima …
Arrivammo, per mia fortuna, poco dopo al locale. Aveva appena aperto da queste parti e già era affollatissimo. Prima di prendere posto al tavolo ci volle un po’ di tempo ma poi ci accomodammo in una grande sala. Il posto era molto accogliente di tonalità sul rosso bordeaux, nero e panna. C’era un menù fisso, dove potevi ordinare cosa e quanto volevi ed il prezzo era sempre quello. Mi sedetti in mezzo tra Cristiano e Ryan, la sfiga voleva che davanti a me avessi la coppia del secolo. Chuck continuava a guardarmi con quello sguardo magnetico e i miei sentimenti erano ancora in confusione dall’episodio in macchina. Cavolo io lo amavo ancora. Mi si formò un groppo in gola, ma mi distrassi subito, basta lacrime!
La cena proseguì tranquilla, ormai mi ero rallegrata dopo il grande umorismo comico di Seth ed  il cibo era molto squisito. L’anatra continuava a parlarmi ma il più delle volte non la calcolavo.
-   Ragazzi esco a fumarmi una sigaretta – disse con quella ridicola voce che si ritrovava
-   Esco con te – disse Chuck raggiungendola subito.
Mi salì un forte nervoso che quasi stavo per rovesciare la forchetta da quanto forte la misi sul piatto. I ragazzi continuarono a parlare del più e del meno ma io con la testa ero altrove. Mi dava fastidio cavolo! Ad un tratto il telefono dell’anatra incominciò a vibrare sopra il tavolo e decisi, forse lo feci apposta, senza il forse, di portarglielo fuori. Presi la giacca e uscii. Stavo per svoltare l’angolo quando sentii parlare.
-   Non so rivedendoti in questi giorni, non so mi si è acceso qualcosa. – disse la voce di Chuck
-   C’è io ti piaccio? – disse tutta emozionata l’anatra squittendo quasi
-   Si. E anche molto – disse e poi sentii passi avvicinarsi.
Quello che sentii poi mi sciocco. Percepii solo lo schiocco iniziale del bacio e poi non sentii più nulla. Il mondo mi era crollato perennemente addosso. Loro si stavano … Io .. Non riuscii a respirare, quasi. Le lacrime mi riempirono gli occhi e visi tutto sfuocato davanti a me. Sentii il cuore rompersi in mille pezzettini e cadere come frammenti di vetro a terra. Il cellulare mi stava per cadere dalle mani, ma io ripresi coscienza di me. Mi diedi una sistemata e mi asciugai le lacrime. Presi un lungo respiro e svoltai l’angolo. Li trovai cosi avvinghiati che mi venne da vomitare dal nervoso. L’anatra aprii gli occhi e mi notò. Fece un sorriso furbo e poi si stacco.
-   Scusaci – disse guardandomi malefica. Non me la raccontava giusta
-   Scusate me di aver interrotto questa scena di beautiful, ma siccome il tuo cellulare ha iniziato a vibrare mi sono presa la briga di portartelo – dissi con finto sarcasmo. Chuck mi guardò serio e poi tolse il braccio dal fianco dell’anatra
-   Oh, ma che carina – disse squittendo e correndo ad abbracciarmi
Dio che schifo aveva addosso il profumo di Chuck mischiato al suo, stavo per vomitare. Controllò il cellulare.
-   Scusate è una chiamata dei miei. Li richiamo – disse e poi sparì
Mi trovai di fronte a Chuck. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo nemmeno per un secondo. Stavo per andarmene quando parlò.
-   Come mai hai gli occhi lucidi? – disse avvicinandosi a me
-   Il vento – dissi telegrafica
-   Non c’è vento. Hai litigato con Roccia? – disse fermandosi poi
-   Della Rocca. E poi non sarebbe un tuo problema – dissi e feci per andare quando mi prese per il braccio
-   Chi te lo dice che non l’ho è?
-   Adesso hai trovato qualcuno d’amare no? Occupati di lei che ci penso da sola a me – dissi e me ne andai
Entrai nell’edificio e percorrendo le scale, il viso si rigò di lacrime.

Chuck P.O.V
Adesso hai trovato qualcuno da amare no? Occupati di lei che ci penso da sola a me.Lo so che aveva pianto, lo vedevo. Ho visto il luccichio dei suoi occhi e di certo non erano emozionati. Ci avrà sentiti. Adesso hai trovato qualcuno da amare no? Ma io amavo Barbara? Cos’è l’amore? L’amore è quando ti svegli e pensi a lei, dormi e  pensi a lei, durante la giornata pensi a lei e solo lei è il tuo costante pensiero? Se l’amore è questo, io non amavo Barbara. Perché le ho detto il contrario? Perché dopo le parole di Anne durante il tragitto per andare al ristorante mi hanno fatto male, si lo ammetto. Ma cosa posso pretendere? Dopo averla tratta come una nullità, aver ferito i suoi sentimenti. Ma penso che abbia mentito, o almeno lo spero. Poi si, mi da fastidio quel Roccia, Roccioso, non lo sopporto!! Poi come guarda Anne, lo strozzerei con le mie mai.
-   Scusa amore ho dovuto parlare con mio padre – disse Barbara avvicinandosi ed abbracciandomi – Continuiamo? – Mi disse maliziosa
-   Ehm .. ho un po’ di freddo. Entriamo? – dissi sciogliendo l’abbraccio e incamminandomi dentro il locale
-   Ok amore – disse cercando la mia mano per intrecciarla con la sua
In questo momento la parola amore non la sopportavo e non so perché.
Raggiungemmo gli altri e li trovammo li a scherzare. Il mio sguardo cadde su Anne che era abbracciata a Roccia. Che nervoso! Mi sedetti e per sbaglio (facendo apposta) detti un calcio alla gamba di Roccia.
-    Scusa – dissi fintamente dispiaciuto
-    Figurati – mi rispose tranquillo e sorridendomi. Lo stavo per picchiare
-    Che mi sono persa? – disse Barbara e vidi Anne sospirare dall’esasperazione. Non le stava per niente simpatica
-    Oh niente di che – disse Sally sorridendo e addentando un pezzo di pesce fritto
-    Ragazzi vi dobbiamo dire una cosa? – disse tutta eccitata Barbara. Cosa cavolo .. – IO E CHUCK STIAMO INSIEME!
Tutti ci guardarono in modo scioccato e ci rimasi di sasso pure io. Non le avevo mai detto che stavamo insieme e io non volevo stare con lei. Guardai Anne che abbasso il viso seria, togliendo un filo della sua giacca. Lo so che stava male, ma questa volta non era mia intenzione farla soffrire, ma … Barbara mi strappo dai miei pensieri e mi baciò con passione.
-    Il mio Ciccino – disse sorridendomi e baciandomi ancora
Ciccino ma che nome ridicolo è?? Anne non ci calcolò nemmeno di striscio e scherzò con quel Roccia del cavolo. Lo odio!


ANGOLO AUTRICE:
Salve ciccine xD mi sono cimentata nella parte dell'anatra xD Allora ecco qui un altro capitolone spero siate contente :D
Allora c'è questa uscita di gruppo al ristorante cinese. Per andarci decidono le macchine e casualità vuole che l'anatra e il caprone siano in macchia con Anne e Cristiano xD L'anatra in macchina inizia a parlare a raffica e dopo fa la domanda fatitica ad Anne. Lei risponde di no, ma capiesce che non è la verità e Chuck ovviamente si è visto molto interessato all'argomento. Arrivano al ristorante, tra l'altro ho descritto proprio quello a cui sono andata tempo fa. Poi l'anatra va fuori a fumare (?) un'anatra che fuma?!?!? xD e il caprone la segue. Anne, piena di gelosia, quando il telefono inizia a squillare corre a portarlo giù a lei ma sente tutto quello che avviene e ci sta male. Quando poi decide di raggiungerli, l'anatra (ormai la chiamo cosi xD) che la ringrazia calorosamente e poi va a richiamare i suoi, Chuck poi la guarda e nota che ha pianto, avrà pianto? xD e poi beh cerca di trattenerla li con lui ma lei se ne va. Quando poi la coppietta felice arriva dagli altri l'anatra decide di ufficalizzare la loro unione. Ovviamente Chuck anzi Ciccino sprizza gioia da tutti i pori xD Per il prossimo capitolo vi dico solo che Cristiano entra in scena ;D Beh spero che il capitolo vi piaccia. Ringrazio tutti voi come sempre.
Alla prossima ciccine xD
AntoBill


p.s. vi ricordo l'altra mia storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1122307&i=1

 

---- SPOILER! ----

-    Indovina chi sono? – mi disse e io riconobbi subito Cristiano
-    Mmh babbo natale? – dissi io ridendo
-    Oh, oh, oh indovinato – disse irrobustendo la voce facendola apparire come quella di babbo natale

Ve lo dico, Cristiano non entra in scena come Babbo Natale xD

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Capitolo 39
*** Capitolo 38: Rovini sempre tutto.. ***



 

CAPITOLO 38: ROVINI SEMPRE TUTTO …

La via del ritorno è stata la più lunga della mia vita. Dopo la pubblicazione ufficiale della coppia dell’anno, mancava poco che lo scrivessero sul giornale, non spiaccicai più parola. Ryan continuava a guardarmi e sorridermi tristemente, ma io facevo finta di niente. Adesso Chuck amava qualcuno e chi ero io per impedire una cosa cosi? Solo perché ne sono ancora innamorata e lui non lo è stato mai di me, chi sono io per impedire che si affezioni a qualcuno diverso da me? E io dovevo andare avanti, dovevo voltare pagina e superare questo stupido innamoramento. Dovevo farlo assolutamente.
Stavo scendendo le scale del dormitorio quando una persona arrivatomi dietro mi oscurò gli occhi.
-  Indovina chi sono? – mi disse e io riconobbi subito Cristiano
-  Mmh babbo natale? – dissi io ridendo
-  Oh, oh, oh indovinato – disse irrobustendo la voce facendola apparire come quella di babbo natale
-  Che scemo – dissi io spingendolo un po’ – Ti vedo tutto allegro? Cos’è hai trovato la tua prossima preda? – gli chiesi io e ci dirigemmo alla caffetteria
-  Mm non so, forse si – disse lui
-  Daii dimmi chi è – dissi io facendogli gli occhi dolci
-  Top Secret – disse lui – Però devo chiederti una cosa – mi disse
-  Ok, dimmi
-  Stasera sei libera?
-  Mmh si, si perché?
-  Ok, da adesso non sei più libera! Alle 20 ti vengo a prendere in stanza – mi disse lui aprendo la porta della caffetteria
-  Eh? Ma dove andiamo? – gli chiesi curiosa
-  Segreto – mi sussurrò, ridendo,  all’orecchio e io gli diedi una spinta giocosa
-  Salve ragazzi! – disse lui dopo che avemmo raggiunto gli altri al tavolo.
-  Hey tutti contenti oggi! – disse Clara sorridendo
-  Eh si! Si presume una bella giornata – disse Cristiano guardandomi e io rimasi confusa
-  Ryan non è ancora venuto? – chiesi io
-  In realtà sono qui – disse il diretto interessato alle mie spalle. È vero, oggi lavorava
Ci diede le nostre ordinazioni, per me ordinò lui, ormai conosceva già i miei gusti. Poco dopo quando stavo scherzando con Cristiano, ci raggiunse l’anatra.
-   Ehilà! Amici – disse lei prendendo un sedia e l’aggiunse al tavolo nostro
Gli altri la salutarono e lei ci tempestò di novità tra lei e il caprone. Disse che passò una stupenda serata con lui e bla, bla, bla. Per fortuna che tra un po’ avevo lezione, cosi mi congedai quasi subito e non dovetti più sentirla. Cristiano decise di accompagnarmi all’aula d’italiano, visto che lui doveva andare in biblioteca per una ricerca ed era li vicino.
-   Bene ti lascio alla tua lezione, signorina – mi disse lui facendomi l’inchino e io risi di gusto
Al pomeriggio per fortuna ero libera, cosi che mi potei riposare. Dopo il mio piccolo pisolino, decisi di farmi una doccia. Andai alla scrivania e controllai il telefono, per eventuali chiamate o messaggi. Infatti avevo un messaggio di Cristiano che diceva:
“Ricordati di stasera signorina, non accetto un no :)
Che scemo che era quel ragazzo.
“Ho la memoria di ferro, se non lo sai! :) Ovvio che vengo. Ti aspetto alle 20”
Gli scrissi io
“Ok madamoiselle a stasera! :* “
Risi di gusto e poi mi lavai.
Alle 20 in punto bussò alla mia porta e stranamente, per la prima volta nella mia vita, ero pronta da 3 minuti.
-  Wow che bella che è signorina questa sera – disse Cristiano dandomi un bacio sulla guancia
-  Solo stasera? – dissi io scherzando ovviamente
-  Te lo sei sempre – disse con tono serio. Lo guardai negli occhi e li vidi diversi seri, ma sorridenti
Scendemmo e poi prendemmo un taxi. La prima tappa, a detta di Cristiano, era un ristorante italiano. Mangiammo tranquillamente scherzando come due scemi e poi andammo al cinema. Il film che aveva scelto è "ho cercato il tuo nome", un film romantico. Ci accomodammo nella poltroncina rossa delle sala e aspettammo l’inizio del film. Era stata una serata tranquilla, spensierata e molto divertente, solo che non capivo come mai una serata cosi. Il film iniziò e col  braccio mi cinse le spalle. A quel contatto arrossii violentemente, per fortuna che era buio. Come mai mi sentivo cosi emozionata e imbarazzata? Seguii il film, o almeno tentai perché con la mano che aveva appoggiata alla mi spalla iniziò a toccarmi lievemente i capelli e ringraziai ancora il buio che c’era perché se mi fossi guardata in quel momento avrei visto che ero rossa peperone in viso. Ad un tratto lo sentii muoversi lievemente e avvicinarsi a me.
-   Ti piace il film? – era impossibile che con quelle quattro parole mi aveva smosso tutto e trovavo la sua voce di un sexy puro? No è impossibile saranno gli ormoni
-   Ehm.. si – dissi io e poi continuammo a guardare il film silenziosamente
Alla fine uscimmo dalla sala e notammo che aveva iniziato a piovere, ma non una pioggia leggerina, pareva che ci fosse l’apocalisse.
-   Prevedo che ci laveremo per bene – disse lui prendendomi la mano
-   Be mica usciamo con questo – tentai di dire quando lui prese a correre aprendo la porta del cinema e trascinandomi fuori con lui
-   Ma sei scemo?! – gli urlai io
-   Dai prendimi – disse iniziando a correre. Ma che problemi aveva? Io mi stavo completamente lavando!
Presi a rincorrerlo ma non riuscivo a prenderlo, corsi, corsi, corsi quando non lo vidi più. Dove cavolo era? Feci pochi passi quando mi sentii abbracciare da dietro.
-   Cu, cu – mi disse all’orecchio in un modo cosi sexy che stavo per sciogliermi
-   Sei scemo per caso? Non ti trovavo più e poi siamo bagnati fradici – dissi io cercando di restare lucida
-   Domani saremo ammalati in due – disse poi ridendo
Dopo aver fatto ancora gli scemi arrivò il tanto amato taxi e ritornammo all’università. Mi accompagno davanti alla mia camera.
-   Grazie per la serata allora. Domani se ho il raffreddore ti uccido – dissi io facendogli la linguaccia
-   Morirò contento – disse lui dandomi poi un bacino sulla guancia
Staccò le labbra dalla guancia molto lentamente e poi i nostri sguardi si legarono. Mi accorsi di aspettare di più di un semplice bacio sulla guancia lo stavo desiderando con foga. Eravamo a pochi centimetri di distanza ma nessuno faceva niente. Non riuscivo a resistergli volevo assaggiare le sue labbra assolutamente quando, stavo per fare la mia mossa, sentimmo dei passi. Ci girammo e le mie certezze di poco fa crollarono. Perché appariva sempre lui? Perché ogni volta che ero felice arrivava lui a rovinare tutto?
-   Ciao Chuck – disse Cristiano non allontanandosi da me
-   Ciao Roccia – disse Chuck con tono che di tranquillo non aveva niente – cos’è avete fatto la doccia insieme? – chiese lui fermandosi a poca distanza da noi
-   No – disse Cristiano sorridendomi – siamo usciti e un acquazzone ci ha colpiti – disse Cristiano e io gli tirai una sberla nella spalla
-   Ci ha colpiti? Mi hai praticamente trascinato con te sotto la pioggia – dissi io ridendo e facendo ridere pure lui
-   Eh ma questi sono dettagli – mi disse pizzicandomi il braccio
Non guardai nemmeno per un momento Chuck ma con la coda degli occhi lo vidi stringere la mano a pugno.
-   Bene. – disse con tono duro e poi si incamminò verso la sua stanza senza nemmeno salutarci
-   Vado pure io, beviti un thè caldo se no domani finirà che mi sentirò in colpa – disse Cristiano e poi dandomi un altro bacino nella guancia se ne andò
Io entrai nella mia camera e mi buttai di peso nel letto. Arrivi sempre te ...


ANGOLO AUTRICE:
Ma salve ciccine (ormai vi chiamerò sempre cosi d'ora in poi xD) :D eccomi qui con l'aggiornamento!! :D Allora Cristiano come vi ho detto nello scorso capitolo entra in scena e non come babbo natale ma come .... ;D spero abbiate capito :D decidono di uscire insieme. Serata spensierata, divertente e dopo al cinema. Ho citato il film che è uscito mesi fa quello tratto dal libro di nicholas sparks che però non sono andata a vedere ç_ç e diciamo che Anne prova un senso di imbarazzo improvviso verso Cristiano. Poi fanno gli scemi sotto la pioggia e finalmente, il taxi arriva e cosi possono andare a casa. Si salutano e beh d'un tratto tutti e due voglio qualcosa di più di un semplice bacio. Anne sta per fare il suo passo quando ... TADANNNN credevate che non ci fosse e invece lui è come il prezzemolo eccoli li Chuck, molto  ehm felice di vedere quella scena, quasi di commuove xD tutte quelle emozioni che aveva provato prima Anne svanisco come mai??? mah xD Bene spero che il capitolo vi sia piaciuto adesso rallenterò l'aggiornamento perchè i capitoli fatti stanno finendo e ho una carenza d'ispirazione diciamo però tenterò di mettermi all'opera! Bene sotto vi lascio il solito spoiler e ringrazio come sempre voi che recensite avete messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, grazie di cuore!
A presto ciccine
AntoBill

p.s. L'anatra mi ha detto di salutarvi e di dirvi che non è sparita e che ritornerà a farvi sognare xD ok era pessiama come battuta xD


---- SPOILER! ----
-  Cosa avete fatto ieri sera te e Cristiano eh Anne? – l’anatra. An, non mi ero nemmeno accorta della loro presenza. Mi girai e incontrai lo sguardo si Chuck guardarmi serio
-  E te come lo sai? – le chiesi io
-  Ho i miei informatori – disse credendo di risultare simpatica quando era solo petulante

Wow che simpatia xD Alla prossima!! :D

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Capitolo 40
*** Capitolo 39: E quando arrivi tu ... ***




CAPITOLO 39: E QUANDO ARRIVI TU …

-   Brioche e cappuccino – mi svegliò cosi Cristiano. Stavo dormendo cosi bene che l’ho sentito per un grazia divina e quando me lo trovai davanti alla porta tutto sorridente, sorrisi pure io
-   Dormito bene principessa? – disse ancora superandomi ed entrando in stanza
-   Finché non mi hai svegliato, si grazie – dissi sbadigliando e chiudendo la porta per poi raggiungerlo alla scrivania
-   Oh dai sono le 10 del mattino di domenica insomma di solito sei mattiniera – disse lui zuccherandomi il cappuccino e porgendomelo insieme alla brioche
-   Le 10? – dissi io basita. Avevo dormito cosi tanto?!? Non era da me
-   Si signorina – disse addentando la sua brioche
-   E gli altri dove sono? Non facciamo colazione insieme? – dissi io iniziando a mangiare, anche il mio stomaco reclamava
-   Ci siamo trovati alle 9 e te eri beata qui che dormivi e le altre non hanno voluto svegliarti cosi mi sono offerto da bravo cavaliere nel portare la colazione alla piccola addormentata – disse lui bevendo il suo succo
-   E te non hai fatto già colazione scusa?
-   Si ma ho ancora fame e ho deciso di fare la doppia colazione stamattina – disse e io risi, era proprio scemo
-   Ti senti bene? Ha per caso febbre o raffreddore o tosse? – mi chiese apprensivo
-   No niente di niente anche perché adesso ti farei pagare i danni – dissi io bevendo il cappuccino
-   An si? E cosa mi faresti fare? – mi disse malizioso
-   Il mio servo – dissi io maliziosamente
-   Mm potrei farti ammalare apposta sai – disse lui con voce suadente e terribilmente sexy. Che stavo pensando?!?!
-   An si? Dai allora, ti metto alla prova – dissi io incrociando le braccia sotto il seno
-   No non lo farei mai scema, poi mi sentirei in colpa – disse lui sorridendomi e accarezzandomi i capelli. Divenni improvvisamente rossa in viso. Che mi sta succedendo?
Dopo aver continuato a scherzare decidemmo di uscire e raggiungere gli altri che erano fuori in cortile.
-   Oh ben svegliata signorina – disse Sally sorridendomi
-   Grazie ma potevate chiamarmi – dissi io sedendomi accanto a lei e Seth e Cristiano
-   E romperti il sonno per poi averti scorbutica tutto il giorno? No grazie – disse Clara e io le feci la linguaccia
-   Cosa avete fatto ieri sera te e Cristiano eh Anne? – l’anatra. An, non mi ero nemmeno accorta della loro presenza. Mi girai e incontrai lo sguardo si Chuck guardarmi serio
-   E te come lo sai? – le chiesi io
-   Ho i miei informatori – disse credendo di risultare simpatica quando era solo petulante
-   Gli scemi – mi interruppe Cristiano. Forse aveva capito che le stavo per dire di farsi i cavoli suoi
-   Uu che bella coppietta vero tesoruccio? – disse riferito a Chuck e dandogli un bacio in bocca. Lui fece il tutto guardandomi.
-   Ragazzi stavamo pensando che il prossimo weekend potremmo fare un pic-nic sulle colline e stare li fino a domenica e poi tornare. Che ne dite? – ci chiese Martin
-   La trovo geniale come idea – disse Cristiano e io annuii
Ci mettemmo d’accordo per tutto l’occorrente e poi gli altri decisero di andare a fare una passeggiata.
-   Devi sempre starmi appresso? – gli chiesi a Cristiano fintamente incavolata incamminandomi verso i dormitori
-   Non lo sapevi? Sono la tua ombra – mi disse lui prendendomi per i fianchi
-   E dove sta scritto? Non ho visto nessun contratto – dissi io facendo finta di pensarci
-   Mm l’ho deciso io ieri sera – disse al mio orecchio e io sussultai. Perché mi faceva questo effetto? – Che fai oggi? – mi chiese poi staccandosi da me
-   Non so penso ozio totale?
-   Che pigre che siamo oggi – mi disse lui – e se andassimo anche  noi a fare una passeggiata per la città?
-   E dove?
-   Andiamo per Thayer Street a farci un giro? – mi chiese io feci una smorfia come per dire “dobbiamo per forza?!?” e lui aggiunse – ti ci porto in braccio se non vieni di tua spontanea volontà
Detto questo ci prendemmo rispettive giacche io presi pure la mia borsa e poi ci incamminammo per Thayer Street. Era una via piena di negozi di tutti i tipi e pieno di ristornati, bar, insomma era una via piena sempre di vita e turisti.

Guardammo ogni vetrina che c’era da quelle con abiti a quelle con oggetti di antiquario, sempre però scherzando o chiacchierando. Mi resi conto che con lui il tempo era spensierato, ero senza pensieri, tranquilla. Con lui mi dimenticavo pure di Chuck.. non che ci pensassi ancora, anzi da qualche giorno non era più nei miei pensieri, se ci incrociavamo per i corridoi della Brown, ci evitavamo oppure mi guardava, ma non parlavamo più di tanto e devo dire che era meglio cosi. Passavo sempre più tempo con Cristiano e ormai mi veniva cosa naturale stare con lui. il rapporto che c’era tra noi non era di amicizia come quello che avevo con Ryan, succedeva che certe volte mi scattava quel momento in qui gli sarei sul serio saltata addosso a Cristiano ma mi frenavo, non so cos’era ma mi bloccavo e penso che pure a lui scattava qualcosa. Ogni tanto vedevo che a qualche lezione che avevamo in comune, si incantava a guardarmi, cercava spesso il contatto fisico, insomma no so per quanto sarebbe potuto durare questo filo che ci separava da un passo nel saltarci addosso, forse non mancava tanto ..
Venerdì sera.
Quella mattina avevo avuto una mattinata tranquilla cosi poi alla sera, insieme a tutti, decidemmo di andarci a vedere un film al cinema AVON, un po’ fuori da Providence. Sally, Seth, Ryan e Adamo andarono in macchina con Clara e Martin e Chuck e l’anatra andarono per conto loro visto che prima dovevano andare in un posto; cosi io andai con Cristiano. Quella sera mi misi un po’ in tiro. Avevo messo un vestitino senza maniche con fiori turchesi e un copri spalle beige come le scarpe con il tacco dello stesso colore.
-   Quanto siamo belle stasera – commentò Cristiano mentre guidava
-   Grazie – dissi io accendendo poi la radio in cerca di qualche stazione con musica decente
-   Ho paura che questa sera non guarderemo il film – disse poi lui
-   Perché?
-   Guarda che colonna che abbiamo davanti – disse indicando davanti a se. Seguii la direzione del suo dito e vidi che c’era effettivamente un coda molto lunga
-   C’è un incidente? – chiesi io guardando attorno anche se non vidi niente di che visto che era sera
-   Non so, speriamo di no – disse lui fermando la macchina, tanto le altre macchine erano li stabili, immobili
Poco dopo sentendomi osservata mi girai dalla direzione di Cristiano e lo trovai li con un sorriso stampato in faccia che mi fissava.
-   Che c’è? – chiesi curiosa
-   Niente ti stavo fissando – disse facendo una pausa – stavo fissando quanto sei bella, ma non solo oggi, lo sei sempre – disse e si avvicinò un po’. Iniziavo ad avere caldo
-   Ehm .. grazie
In tanto su sotto fondo partì la canzone Payphone dei Maroon 5.
-   Sai è da tanto che volevo dirtelo … ecco
-   Ecco penso di 
-   Diciamo che è difficile da dire .. ma ecco
-   Ecco te .. si be mi piaci ecco.
Rimasi perplessa. Oh dio io gli … non ci credevo!
-   Anne?
-   Eh? – risposi io scossa. Sentivo caldo.
-   Ehm ecco
-   Si be diciamo che mi hai spiazzato – dissi io facendomi aria con la mano
-   Hai caldo?
-   Eh? – dissi io. Datemi un ventilatore. Per tutta risposta Cristiano si mise a ridere. – che ridi?
-   Sei troppo buffa – disse continuando a godersela lui
-   Cosa? Io sarei buffa?! Adesso vedi – e iniziai a picchiettarlo cosi cominciò una piccola lotta
Continuammo a ridere e intanto scappava una piccola sberla sul suo braccio, un pizzicotto sul mio fianco e ancora risate. Poco dopo ci trovammo ansanti come se avessimo corso. Lui era praticamente spalmato addosso a me e mentre prendemmo fiato ci guardammo negli occhi. Sentivo il suo alito vicino alle mia labbra e nella schiena partì un brivido. Lo vidi guardare le mie labbra e farsi un po’ più vicino. Ci mancava poco e stranamente volevo proprio che accadesse quando …
TOC, TOC, TOC
Ci girammo di colpo verso il finestrino e trovammo Chuck che batteva con forza. Cristiano lo abbassò subito e aspettammo che parlasse. Continuava a guardarci furioso o meglio continuava a guardare solo me cosi. Forse lui aveva ..
-   Scusate l’interruzione, ma gli altri mi hanno pregato di avvisarvi che è meglio se torniamo al college visto che per stasera ne hanno ancora per molto con questo incidente – disse rabbioso sempre guardandomi. Adesso con quale diritto si arrabbiava? Glielo volevo proprio chiedere
-   An, grazie Chuck per averci avvisato – rispose Cristiano tranquillamente
-   Non l’ho fatto volentieri – disse e poi sempre lanciandomi un ultimo sguardo di fuoco se ne andò
-   Sempre gentile eh? – disse scherzoso Cristiano
-   Eh si – risposi io spostandomi e notando una nota di delusione sullo sguardo di lui
Era sempre cosi. Un minuto prima ero spensierata e felice e poi arrivava lui. La causa di tutto il mio dolore. Quello che ho scoperto che segretamente sotto tutto quell’odio amavo, quello per cui ho pianto come una fontana, quello per cui … per cui … io .. provo ancora qualcosa. E io mio odio per questo. Come posso anche solo provare ancora qualcosa per lui, dopo tutto quello che è accaduto tra noi? Io … per tutto il tragitto non spiaccicai parola, continuai a guardare fuori dal finestrino immersa nei miei pensieri. Quando parcheggio e scendemmo, continuai a stare zitta e a guardarmi intorno.
-   Anne guardami – disse Cristiano all’improvviso – guardami
-   Non posso. Io sono stupida, scusami – dissi io guardandomi i piedi pur di non guardarlo in faccia
-   Hey guardami – disse prendendomi il viso tra le mani – non sei stupida e non hai bisogno di scusarti. Aspetterò se vuoi. Non ti starò addosso. Io aspetterò
-   Ma non sei tu è quel – dissi e repressi un urlo
-   Calma dai. Non ci pensare. Stasera non è successo niente. Punto. Adesso vai a riposarti e stai tranquilla. Io ti voglio bene Anne e anche se non dovesse succedere, io te ne vorrò sempre. – disse poi abbracciandomi e dopo che ebbi aperto la porta della mia stanza mi spinse dentro ripetendomi di stare tranquilla
Fosse facile per lui … ma mi ha capito e io non l’ho nemmeno ringraziato. Io se fossi stata in lui mi sarei lasciata perdere e invece lui è cosi dolce.. sono proprio stupida. Mi svestii e poi mi misi il mio pigiama per mettermi a letto. Dire che feci dei sonni tranquilli era una balla. Quella notte mi sarò girata e rigirata nel mio letto una ventina di volte. Avevo sognato tutte cose confuse e ad un tratto sentii dei forti colpi alla porta e mi alzai di soprassalto. Li avevo sognasti quei battiti per caso? E invece no visto che li sentii ancora. Accesi la piccola lampadina e mi alzai dal letto. Erano le 3 di mattina e chi era a quell’ora? Aprii la porta e quasi mi venne un colpo.
-   CHUCK?!? – dissi stupita. Che faceva alle 3 del mattino davanti alla mia stanza e con ancora i vestiti di ieri sera?!?!
-   Anneeee tesoroo – disse buttandomisi addosso. Era ubriaco. Oh dio stavo rivivendo un dejà vu.
-   Chuck tornatene in stanza tua – dissi cercando di togliermelo di dosso
-   Cosa? No, no sai che io ahaha non posso eh – disse rimanendo attaccato a me – mm mi mancava il tuo profumo – ok questo era troppo!
-   Basta Chuck! – dissi spingendolo via
-   Cosa c’è? Eh? – disse lui guardandomi arrabbiato – adesso hai Roccia an? Ho visto sai sta notte tutta appiccicata a lui!
-   Anche se fosse non ti riguarda! – dissi io cercando di chiudere la porta ma lui mise il piede in mezzo e continuò a parlarmi
-   La devi smettere con lui!
-   Chuck o te ne vai via o chiamo la polizia e ti denuncio – dissi io sbuffando. Ne avevo abbastanza di lui!
-   Non ti voglio vicino a lui! – disse guardandomi serio e con occhi lucidi. Anne non farti incantare!!
-   Non mi interessa. Vattene da anatra girl – dissi io non guardandolo negli occhi
-   Io non la voglio quella. Io voglio dormire qui con te come quella volta ti ricordi? – disse lui e mi sembrava un bambino quando ti chiede di comprargli un gelato
-   Quello è successo prima e io non ti voglio adesso vattene e lasciami in pace – ti prego .. pensai
-   Tu mi vuoi lo so e io farò di tutto per averti ancora – disse e poi con forza mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulle labbra. Un bacio. Oh dio che cosa .. prima che lo approfondisse mi staccai
-   Vattene – dissi sospirando e guardando a terra
-   Sognami – disse e poi se ne andò barcollando
Ti odio, Chuck




ANGOLO AUTRICE:
Salve ciccine mie :3 xD Eccomi qui con un nuovo capitolone :D
Allora Cristiano approda con brioche e cappuccino in camera di Anne. Scherzano e ridono. Poi ovviamente tra loro c'è quel filo di malizia che rende tutto elettrico. Raggiungono gli altri e Anatra girl inizia l'interrogatorio xD cara lei xD Cristiano e Anne vanno a farsi un giro per Thayer Street, che per altro esiste sul serio questo quartiere a providence. Anne capisce che quando è con Cristiano è felice e spensierata. Giovedì sera tutti decidono di andare al cinema AVON, che esiste pure quello a providence. Questa volta per fortuna ogniuno va con la propria macchina cosi da evitare Anne alterata xD a causa di un incidente si bloccano e sembra che quel filo di malizia si stia per fortuna rompendo quando TADANNN e il titolo per "tempismo perfetto" va al ciccino Chuck Balt *clap! clap! clap!* xD sembra molto furioso e Anne se ne accorge tanto che quando va via non riesce più a spingersi più in la con Cristiano chissà perchè xD Cristiano, santo uomo quant'è le dice che anche se non succederà niente le vorrà lo steso bene e dopo Anne, con mille pensieri in testa si mette a dormire. Poi alle 3 si sveglia di soprassalto perchè sente dei colpi alla porta e chi sarà mai se non Chuck ;D è ubriaco e Anne rivive un dejavu come nei capitoli iniziali è capitato se vi ricordate e cosi Chuck finalmente con tanto di canto "alleluja degli angeli", con tanto di fiori in aria finalemente ammette che quella che vuole è Anne ovviamente lei non cede e beh Chuck se ne va con un "sognami". Che ne pensate del capitolo? ;D eh lo so che aspettavate questo momento da tutta la vita(?) scherzo xD beh credo che il prossimo capitolo vi piacerà di più ;D bene ringrazio sempre tutte voi che recensite, avete messo la storia tra preferite, seguite e ricordate. ---- NOTA: Nella mia pagina ho aggiunto la mia pag facebook se vi interessa cosi magari poi creiamo un gruppo face se volete. beh fatemi sapere se mi cheidete l'amicizia magari mandatemi un messaggio dicendomi chi siete cosi so :) ----
Sotto vi lascio il solito spoiler :)
A presto ciccine xD
AntoBill





---- SPOILER! ----

-   Questo va bene secondo te? – mi chiese Barbara entrando nella mia visuale con un vestitino striminzito di color oro
-    Barbara decidi te. Non è serata – dissi io posando poco delicatamente il bicchiere nel tavolo

Chiamarla polipo è riduttivo xD Alla prossim ciccine :D

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Capitolo 41
*** Capitolo 40: Voglio te (Chuck P.O.V) ***




CAPITOLO 40: VOGLIO TE (Chuck P.O.V)

-   Tesoro che mi metto? – disse Barbara con quella voce che non sopportavo più
-   Non so, decidi te – dissi continuando a bere un po’ di whisky
Avevo altro a cui pensare, di certo non al suo vestito di stasera. Quella non era serata. Mio padre aveva chiamato poco fa per congratularsi con me per essermi messo con Barbara, ma io l’ho fatto perché, beh volevo fare un dispetto a lei. Lei che sta sempre con quel Roccia, non ci si separa mai! Mi da fastidio vederli assieme ok? E vorrei sapere perché visto che a me di lei non me ne frega niente.
-   Questo va bene secondo te? – mi chiese Barbara entrando nella mia visuale con un vestitino striminzito di color oro
-   Barbara decidi te. Non è serata – dissi io posando poco delicatamente il bicchiere nel tavolo
-   Oh amore. Cos’hai?
-   NON MI CHIAMARE AMORE! LASCIAMI IN PACE! OGGI NON USCIAMO! – le urlai contro e lei iniziò a fare uno dei suoi monologhi e poi prese e andò nella sua stanza
Non la sopportavo! Io avevo cose più importanti a cui pensare! Io mi stavo rendendo conto che stavo perdendo Anne, ma questa volta sul serio. Ogni giorno di più lei e Cristiano erano sempre più attaccati e io non riuscivo a sopportarlo! Perché? Non lo so nemmeno io o forse lo so. È vero io dovrei proteggerla, dovrei allontanarmi da lei, starle alla larga perché so di cosa è capace mio padre. Ma non voglio e non posso! Se solo mio padre la tocca io lo uccido con le mie stesse mani! Io non voglio che Anne sia di qualcun altro. Non voglio vederla felice, vederla innamorata di un ragazzo che non sono io! Ho fatto tanti sbagli con lei ma adesso sono stanco! Io la voglio e nessuno o niente me lo impedirà! L’altra sera che dovevamo andare al cinema tutti, quando c’è stato un incidente, ero andato per avvisare Cristiano e li ho trovati li avvinghiati e non ci ho visto più! Erano peggio dei conigli!! Poi appena arrivati qui mi sono ubriacato per bene. Per rabbia. Contro me che sono un caga sotto. Per mio padre che non sa nemmeno cosa vuol dire esserlo! Per aver detto a Barbara che volevo lei quando ho mentito spudoratamente solo perché sono ceco di gelosia! Perché odio Roccia con tutto il mio cuore!! Quando poi mi ritrovai fuori da quel misero bar di Providence mi resi conto che non volevo rimanere li. Che il mio cuore gridava qualcos’altro. Lo gridava da cosi tanto tempo che nemmeno io me ne ero reso conto. Forse anche quando eravamo al liceo, lo gridava. Perché io ogni mattina bramavo nello scontrarmi con lei. Bramavo di avere la sua attenzione su di me. Bramavo nel sentire la sua voce, anche se erano per lo più insulti. E me ne resi conto solo in quel momento. In quel fottuto momento che ero ubriaco fradicio. Non so nemmeno come riuscii a chiamare un taxi e nemmeno come gli dissi le indicazioni esatte. Fatto sta che appena arrivammo alla Brown tutto allegro gli diedi più soldi rispetto a quelli valevano la corsa. Lui mi guardò sbalordito e io gli risposi sempre sorridendo.
-    Ho finalmente capito quello che voglio. Salve carissimo – dissi andando via barcollando e raggiungendo il posto dove volevo stare veramente. Lei continuava a respingermi, ma a me non importava!
-    Tu mi vuoi lo so e io farò di tutto per averti ..
È vero. Io la voglio e farò di tutto perché accada! E dopo la baciai. Come mi era mancat! A quei ricordi mii passai una mano tra i capelli e poi uscii a cercarla. Era sera e non avevamo organizzato niente con gli altri. Forse era nella sua stanza. Scesi la rampa di scale e mi inoltrai nei corridoi. Stavo per raggiungere il suo piano quando la vidi uscire dalla biblioteca completamente immersa nella musica alle orecchie. Che bella che era … scesi le scale e le stetti dietro. In giro non c’erano molte persone, infondo erano le sette di sera. Spero solo che non andasse da quel cretino! Le stetti dietro e poi salì le scale. Stava andando nella sua camera. Poco dopo mi guardai attorno e appena aprì la stanza la spinsi velocemente dentro ed entrai pure io chiudendomi la porta. Lei si girò quasi spaventata e appena mi vide mi fulminò.
-   Volevi farmi fare un infarto!?! – mi chiese mettendosi la mano sopra il cuore
-   No, non era mia intenzione – dissi io sedendomi nella sedia della scrivania
-   Chuck che vuoi? Vattene – disse dandomi le spalle e togliendosi la giacca
-   Voglio te – dissi io semplicemente – Allora mi hai sognato questa notte? – dissi guardandola poi con sguardo malizioso
Lei arrossì violentemente e poi mi fulminò.
-   Chuck sto perdendo la pazienza. Vattene! – mi disse sempre rossa in viso
-   Lo sai che quando perdi la pazienza sei ancora più eccitante? – le confessai io
-   Chuck! – disse lei prendendo una tonalità di viola in viso
-   Anne – dissi io raggiungendola e la vidi indietreggiare ad ogni mio passo
-   Lasciami in pace. Vai dall’anatra – disse indietreggiando sempre di più finché non incontrò il muro
-   Mi sembri gelosa – dissi io facendo due passi e trovandomi a pochi millimetri da lei. Avevo una voglia matta di baciarla!
-   Chuck smettila! – disse lei posando le mani sul mio petto per spingermi via, ma non ci riuscì
-   Ho voglia di baciarti – dissi io guardando con insistenza le sue labbra. Lei arrossì
-   Smettila! Guardo che urlo!
-   Era una proposta indecente per caso? – le chiesi io con un sorriso malizioso
-   Smettila! Vattene! Non ti voglio! Mi dai il volta stomaco! – disse guardando la parete in fondo, senza guardarmi in faccia
-   Perché non mi guardi in faccia?
-   La smetti? Perché non vai dall’anatra?
-   Non è lei che voglio! – risposi  io prendendole il mento tra le mie dita
-   Non ci casco più nella tua trappola! Lo so che ti servo come passatempo ma per quello esistono le prostitute! – mi disse lei sempre più rossa in viso
-   Non sei e non eri un passatempo! Io ti ho mentito per tutto questo tempo. Non è vero niente di quello che ti ho detto. Sono stato stronzo ma mi dispiace sul serio. Io me ne fotto di tutti ok. Io voglio te. Voglio baciarti e voglio averti per me. Quella a cui devi essere avvinghiata devo essere io non Roccia! – dissi l’ultima frase con rabbia
-   Io faccio quello che voglio!
-   Te vuoi me
-   Che ne sai? Io n-on – e prima che continuasse la baciai
Dio che buon sapore che avevano. Com’erano morbide. Morsi lievemente il suo labbro inferiore e poi con la lingua mi feci strada all’interno della sua bocca. La sua lingua incontrò la mia e fu tutto un gioco di rincorrersi e di assaporarsi. Fu un bacio bramoso. Un bacio passionale, dopo tutto quel tempo e bramato cosi tanto. Ci staccammo respirando a fatica, non so nemmeno da quanto eravamo cosi. Continuavo ad accarezzarle i capelli e li continuava a guardarmi con sguardo pensieroso.
-   Non ti ho baciato per quello che stai pensando – dissi io chiarendo subito. Non dovevo più fare il codardo, dovevo dire veramente quello che provavo – Tu, Anne, mi piaci. Mi sei sempre piaciuta, forse anche al liceo, ma non me ne rendevo conto. Io ho paura di quello che potrebbe farti mio padre, per quello mi sono sempre tirato indietro con te
-   Ma cosa vuoi che mi faccia e ..
-   Anne io lo conosco bene. Io non volevo che ti accadesse niente. Mi ha perfino minacciato. Ma adesso sono stanco. Di tutti, di lui, dell’anatra. Io voglio te e solo te.
-   Io però non riesco a crederti – mi disse lei mordendosi il labbro
-   E ti capisco. Ti giuro che farò di tutto per avere la tua fiducia. Io non ti voglio più perdere – le dissi avvicinandola ancora un po’ al mio viso
-   E con l’anatra? – mi chiese lei con tono irritato
-   Sei bellissima da gelosa – dissi cercando di baciarla ma lei mi sviò
-   Non mi interessa, rispondi!
-   Ovviamente la lascio – dissi io e poi mi fiondai a baciarla
Passammo cosi il resto del tempo tra baci e scherzi. Verso le 19 uscii dalla sua stanza. Dovevo trovare Barbara e chiudere tutto quello che c’era tra noi. Entrai nella mia stanza e la trovai li seduta sul mio letto.
-   Amore! Pace? – disse avvicinandosi a me
-   Dobbiamo parlare – dissi io bloccandola
-   Che devi dirmi Chuck? – mi chiese lei guardandomi curiosa
-   Non voglio stare con te – dissi di getto.
-   COSA? PERCHÉ?
-   Non ti amo
-   Come sarebbe a dire? Non avevi detto che ti avevo colpito?
-   L’ho detto si, ma non lo pensavo veramente
-   Ami un’altra vero? – mi disse lei e per la prima volta la vidi con uno sguardo strano
-   Si – dissi io calando il capo. Mi stavo aspettando uno schiaffo ma non arrivò. Alzai il capo e la vidi guardarmi in modo strano
-   C’è tu mi hai preso in giro? Dio che sciocca – disse lei e dopo iniziò a piangere, correndo via
Però beh mi sembrava che avesse fatto apposta, boh forse mi sbagliavo. Adesso nessuno mi avrebbe impedito di avere Anne.



……. E intanto a qualche metro di distanza
-   Dici sul serio?
-   Si. Che faccio adesso?
-   Quello che ti ho detto e se non servirà, entrerò in gioco io.



ANGOLO AUTRICE:
Salve ciccineee miee :3 xD Come state?!? eccoci qui con un nuovo capitolo, precisamente il capitolo 40! Dio già a 40 siamo?!?! E voi mi sopportate ancora?!? xD beh dai passiamo al capitolo tanto atteso :D Completamente P.O.V Chuck *-* Chuck c'è l'ha con se stesso perchè si sta accorgendo che sta perdendo Anne. Infatti tratta male la povera (?) Barbara facendola andare via in lacrime .. ditemi che non avete pianto troppo per lei dai se no sto male xD Chuck che fa? Va da Anne, diciamo che la segue e poi la catapulta in stanza di lei. Lei ovviamente lo respinge in tutti i modi ma poi intrasppolata (che destino crudele xD) Chuck riesce a fermarla e ad aprirle il suo cuore. Poi arriva il bacio questa volta più approfondito e beh Chuck dice che non gliene importa più di nessuno e che beh vuole lei *-* dopo che hanno passato il tempo insieme Chuck raggiunge Barbara, lei aspettandosi la pace xD, va via con un pungo di mosche perchè Chuck la lascia, non disperatevi troppo per lei suu xD e poi Chuck si sente diciamo libero visto che nessuno gli impedirà di essere felice ............. MA c'è sempre un ma c'è una discussione strana. Adesso vi chiederete chi saranno mai questi due?!? Mah che enigma xD Bene allora che ne pensate del capitolo? Ovviamente ringrazio come sempre tutti voi che mi seguite, che recensite e beh avete messo la storia tra preferiti, seguiti e ricordati. Il prossimo capitrolo c'è la tanto attesa gita sulle colline yuuuuu!! :D che vi aspettate che accada?!?! Vi piacerà di sicuro :D
A presto ciccine xD
AntoBill




---- SPOILER! ----

-  Ragazzi, ma ancora tanto manca? – chiese per la 18793773 volta, ormai avevo perso il conto, quell’anatra che voleva fare campeggio con minigonna e tacchi
-  È il tuo habitat dovresti esserne contenta – le dissi io al limite della sopportazione
-  Sei simpaticissima Anne ahaha – ovviamente non riusciva a capire che la stavo prendendo in giro

Il sarcasmo di Anne è troppo forte xD Alla prossima :D

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Capitolo 42
*** Capitolo 41: Campeggio sulle colline ***


CHIEDO ENORMEMENTE SCUSA A TUTTI VOI CHE LEGGETE LA MIA STORIA PER QUESTO PROLUNGATO RITARDO. ECCO QUI UN'ALTRO CAPITOLO, SPERO LEGGIATE LE NOTE SOTTO CHE DEVO PARLARVI. 





CAPITOLO 41:  CAMPEGGIO SULLE COLLINE

-   Dai ragazzi muoversi – continuò ad urlarci Clara che era scattante come un lepre e procedeva la scalata in modo velocissimo
Io non sono molto sportiva diciamo. Io sono per il confort e giuro di essermi pentita di aver accettato questo maledetto campeggio.
-   Ragazzi, ma ancora tanto manca? – chiese per la 18793773 volta, ormai avevo perso il conto, quell’anatra che voleva fare campeggio con minigonna e tacchi
-   È il tuo habitat dovresti esserne contenta – le dissi io al limite della sopportazione
-   Sei simpaticissima Anne ahaha – ovviamente non riusciva a capire che la stavo prendendo in giro
Di fianco a me avevo Cristiano che continuava a ridere prima per ogni mia battuta diretta all’anatra e due perché a detta sua facevo delle facce strane quando camminavo. Dietro di me sentivo molto sbuffi che appartenevano se non a Chuck. Da quel giorno di quel pomeriggio di chiamiamolo riconciliata beh è un continuo di sguardi e frecciatine che capiamo solo noi due. Non abbiamo detto niente. Uno perché si strano ma vero Chuck ha troncato con anatra-barbie e lei in quei giorni metteva su dei teatrini stile Hollywood scadente e due perché beh non era il momento e comunque ero ancora molto dubbiosa su questa cosa. Si, abbiamo passato pomeriggi a ridere e scherzare come non mai. Ci siamo baciati tanto da non avere più aria, ma si sa con Chuck non c’è mai niente di certo e beh sono sempre sull’attenti.
-    C’è uno spiazzo li. Appartiamoci la – disse Sally sfinita pure lei con a suo fianco Seth che continuava a fare battute su battute.
Finalmente abbiamo raggiunto la meta tanto amata che appena arrivata mi sdraiai completamente nell’erba.
-    Dai scansa fatiche su – disse Cristiano tendendomi la mano che io presi per alzarmi
Non sapete la goduria di vedere Chuck inviare fiamme a Cristiano tanto da desiderare un super potere per incenerirlo e lui sapeva che facevo apposta, ovviamente dopo me l’avrebbe fatta pagare in qualche modo. Iniziammo a stendere le coperte da pic-nic e dopo iniziammo a svuotare le sacche. Mi avvicinai alla mia sacca per prendermi una bottiglia d’acqua e una figura mi raggiunse dietro di me.
-    La smetti? – mi sussurrò vicino all’orecchio provocandomi mille brividi
-    Di fare cosa, scusa?
-    Di farmi morire di gelosia – mi disse lui soffiandomi sul collo e mandandomi al paradiso
-    Chuck .. – sussurrai io in moto di preghiera
-    Dimmi .. – disse lui abbassando il tono di tre ottave e producendo quella voce che di pura non aveva niente
-    Anne – perché cavolo sua madre l’ha creata?!?!
Mi girai indispettita verso l’anatra che aveva un tempismo troppo perfetto per i miei gusti
-    Vieni qui ad aiutarmi tesorina? – ma dove li trova questi soprannomi nelle pastine Kinder?!?!
Sbuffando la raggiunsi e l’aiutai a distendere la coperta. Poco dopo mi obbligo di sedermi appiccicata a lei.
-    Dai dimmi di Cristiano su – mi fece lei battendo le mani tutta eccitata
-    Che ti dovrei dire?!?! – le chiesi confusa
-    Beh le novità sciocchina – mi disse dandomi un buffetto nella guancia. Ma cosa crede che sia la sua bambola Birimba?!?!
-    Siamo solo amici
-    Dai, dai raccontalo alle fave – fave?!? Ma che .. ?!?!
-    Siamo amici punto stop. Lo credi troppo difficile?
-    Vedo come ti guarda, è innamorato – mi disse lei tutta emozionata
-    Vedi male e comunque io lo voglio solo come amico
-    NO HAI UN ALTRO NELLA TESTA NOO DIMMI CHI È!! – disse spalancando gli occhi dall’emozione. Ma perché tutte a me?!?
-    Anne mi passi la mia sacca – disse Chuck intervenendo in mio aiuto
-    Si – dissi prendendola e notando l’anatra dirigersi verso Sally. Da quando l’ha lasciata non gli rivolge la parola e si è praticamente appiccicata a me peggio di un koala
Il pranzo fu tranquillo, almeno per gli altri visto che l’anatra non mi ha abbandonato un secondo e continuava a parlare di cose senza senso tanto che ho trovato interessante analizzare il mio panino. Il tempo era stupendo e nel pomeriggio ci mettemmo a prendere il sole. Per fortuna in quel lasso di tempo l’anatra se n’è stata buona con il suo cappello di paglia e i suoi occhiali. Io mi scansai da lei e mi misi vicino a Ryan.
-    Oh finalmente mi degni della tua attenzione – mi disse lui imbronciato
-    Scusami – dissi io con tono da bambina trovata a mangiare una caramella che le era stata proibita
-    No, non ti scuso – disse e dopo mi prese sotto braccia e mi cullò – comunque signorina lei non me la canta giusta
-    Che vorresti dire? – gli chiesi io confusa
-    Perché Chuck continua a guardarti ogni istante e vorrebbe stare vicino a te ma non ne ha la possibilità? – cavolo aveva capito che c’era qualcosa sotto!
-    C-cosa? Ma che dici – dissi io con un tono di voce un po’ troppo alto
-    Hey ti conosco! Che bolle in pentola? Dimmelo o ti uccido a mo di solletico – mi minacciò
-    Ma cosa vuoi che ci sia niente – dissi io evitando il suo sguardo e lui prontamente mi girò il mento per far scontrare i nostri sguardi
-    Sputa il rospo – mi disse minaccioso e mi ritrovai costretta a dirglielo
-    COSA? – urlò tanto che gli diedi una gomitata facendo segno di stare zitto – ma sei scema? Devo ricordarti come
-    No, non devi. Lo so e infatti ci sto andando con le pinze in questa storia o cosa non so nemmeno cos’è
-     Mi raccomando stai attenta ok? Questa volta penso che non potrei non risparmiargli un pugno – mi disse lui protettivo
-     Certo – dissi io dandogli un bacino nella guancia.
Il resto del tempo lo passai tranquilla vicino a Cristiano che si addormentò al mio fianco. Continuavo a rilassarmi quando vidi Chuck farmi segno di avvicinarmi alla mia sacca vicino alla sua. Mi alzai cautamente senza svegliare Cristiano e lo raggiunsi. Subito mi mise una mano sul fianco.
-    Non riesco a resisterti – mi disse con quella voce che faceva fare ben pochi pensieri puri
-    Chuck – sospirai io guardando alle sue spalle con uno sguardo perso quando non mi accorsi che un caprone, no non era Chuck, correva giù dalla collinetta e veniva verso di noi
-    AHHHHHHHHH – urlai io in preda al panico. Io e gli animali di grande taglia non andavamo d’accordo
-    Che c’è? – mi chiese Chuck preoccupato. Io gli feci segno dietro di lui. – Stai calma ci sono io – mi disse e io urlai ancora vedendo che il caprone si avvicinava a noi
-    AIUTO CHUCK – dissi io accollandomi a lui come un koala
Intanto anche gli altri se n’erano accorti e Sally, seguita dalle altra iniziarono ad andare in panico, come me.
-    RAGAZZI OH DIO E SE MI TOCCA, AIUTO – starnazzò quella cretina dell’anatra.
Di fretta e furia raccogliemmo le nostre cose e dopo ci dirigemmo via in una corsa a perdi fiato. Il caprone ci stava seguendo e io continuavo a correre come se fossi Schumacher. Continuai a corre e sentivo il caprone dietro di me. Oh dio e adesso?!?! D’un tratto una mano  prese la mia e mi trascinò con lui. Io e Chuck corremmo a più non posso, ormai non avevo più fiato. Davanti a noi si presentò uno spiazzo mezzo nascosto. Gli altri avevano già voltato la curva. Chuck mi diresse verso quello spiazzo e ci accasciammo vicino all’aiuola. Mi fece segno di stare zitta e dopo poco non sentimmo nessun rumore, nemmeno quello degli zoccoli del caprone.
-    Dio che corsa – dissi cercando di prendere fiato
-    Te poi che corri anche piano – mi disse lui passandosi la mano sui capelli
-    Senti scusa se non sono un’atleta olimpica – dissi io con una punta di fastidio
-    Mm sempre permalosa eh? – disse abbracciandomi e buttandomi nell’erba con lui sopra
-    Dovremmo raggiungere gli altri. Ci cercheranno – dissi io perdendomi nei suoi occhi
-    Che ci cerchino allora – disse lui baciandomi subito dopo
Dio come mi erano mancate le sue labbra, il suo sapore, il suo accarezzarmi i capelli e il suo tutto.
-    Non riesco a fare a meno di te – mi disse tra un bacio e un altro – e nemmeno voglio fare a meno di te – disse scendendo a baciarmi il collo
Continuava a dedicarsi a esso con baci umidi e tremendamente eccitanti. Salii fino al lobo dell’orecchio, lo lecco e lo mordicchio.
-    Ho voglia di fare l’amore con te – mi confessò con quella voce suadente
-    Chuck – dissi io con un ansito
-    È per caso un si? – mi disse malizioso baciandomi le labbra
-    Era un pure io – dissi sospirando poi quando tocco da sopra la stoffa della camicia un mio seno

ANGOLO AUTRICE:
Salve ragazze! chiedo ancora scusa per questo ritardone di un mese quasi. Ho avuto un sacco da fare. Ho dovuto preparare una festa a sorpresa a una mia amica che ha compiuto 18 anni e poi ho avuto problemi vari. Devo ancora rispondere alle recensioni del vecchio capitolo che più tardi farò. Come vi ho detto sopra devo parlarvi di una cosa. Oltre ad aver avuto molto impegni, ho anche un blocco nella scrittura, non solo con questa storia ma anche con altre che ho nel mio pc. Apro word, scrivo due tre parole, sbuffo e chiudo tutto. Con tutte le storie succede cosi e non so come mai. Ho questo blocco e non riesco a risoverlo. Io non voglio lasciare Ti cerco nononstante tutto in sospeso. primo perchè non è bello lasciare le cose a metà e due non è giusto nei vostri confronti che mi avete sempre seguito. Questo capitolo non è il penultimo ne l'ultimo che avevo pesato per la storia, in mente ho ancora come dovrebbe continuare e concludersi tutto, ma non riesco a scriverlo, non so se mi spiego. A me dispiace vermanete tanto anche perchè ormai sono affezzionata a questi personaggi e penso pure voi. Dato che siete voi i miei lettori e che ormai vi sarete affezionati alla storia lascio a voi la decisone:
1) lascio la storia sospesa cosi mettendo in conto che potrebbe rimanere cosi in eterno e non venendo mai conclusa o potrei continuarla in un futuro remoto
2) questo capitolo rimane il penultimo e faccio la stesura dell'epilogo, premetto che non so in quanto tempo, dove li mettero la fine, che ho sempre pensato per questa storia e spiego un pò di cosucce ovviamente spiegherei tutto quello che è accaduto poi 
Lascio a voi la scelta, mie care lettricei. Chiedo ancora scusa e beh aspetto vostre risposte.
Un bacio
AntoBill

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Capitolo 43
*** --Avviso-- ***


Ciao ragazze!!! Anzi ciccine xD
Vorrei che questo fosse un capitolo e invece è solo un avviso riguardo alla mia decisione :(
Premetto che la storia non la concludo cosi primo perchè non è giusto nei vostri confornti che mi seguite sempre e commentate facendomi sempre ridere nel leggere le vostre recensioni e due perchè non me la sento di abbandonare di già ne Anne e ne Chuck (sopratutto chuck xD) anche perchè ci sono troppe questioni aperte per darle una fine netta. Ho deciso che mi prendo un periodo di pausa. Stacco da tutte le storie e mi rilasso. Non so quanto durerà questo periodo cercherò di non farlo durare troppo penso comunque che 2-3 mesi possono andare più che bene :) lo spero. Ho comunque aggiunto il mio contatto facebook alla mia pagina per cui se volete sapere chi sono o magari scambiare quattro chiacchere ci sono, non vi preoccupate :) lo aggiungo anche qui: 
http://www.facebook.com/antonella.musciotto.3
Ho visto che il prologo della storia ha ben 2828 visite e non sapete quanto mi abbia commosso quel numero :') grazie di cuore!
Bhe mi pare di ver detto tutto. Vi auguro buone vacanze, anche se stanno arrivando agli sgoccioli :( e spero che non mi dimentichiate ne di me ne di Chuck, e sopratutto ne di Jack Balt e Barbara xD 
Vi mando un grosso bacionee e un abbraccione xD
AntoBill 
A presto spero :D

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Capitolo 44
*** --Ultimo Avviso--- ***


Salve ragazze! Scusate ma mi ero dimenticata di dirvi delle cose, prometto che questo è l'ultimo avviso!!!
Allora no dico già non sono andata avanti con la storia :(
Intanto come potete notare ho cambiato banner alla storia e anche il volto di Anne :) spero vi piaccia 
Poi vorrei paralrvi di un nuovo progetto. Qualcuno di voi tempo fa mi ha consigliato di scrivere una one-short sul periodo al liceo magari con pov Chuck per vedere comìerano a quel tempo ebbene si ci sto lavorando pianino, pianino. La mia idea era di fare magari spezzoni di vari momenti, quelli magari più importanti e invece di fare una one-short ho pensato di fare una mini storia di pochi capitoli per adesso scritti ce ne sono due avevo pensato di farne cinque in totale. L'ispirazione sta tornando pochi pochino spero ritorni del tutto cosi che possa continuare la storia :) Bene adesso provvederò alla stesura degli altri tre capitoli della nuova storia che avra titolo: Frammenti di noi ho anche già fatto il banner :) beh dai adesso dovrei aver detto tutto.
Spero avrete pazienza e mi seguiate nella nuova mini storia :) tutta pov Chuck ;D
A risentirci :)

p.s. grazie per chi mi ha chiesto l'amicizia in facebook :) se volete scrivermi fatelo pure :)
Un bacio
AntoBill

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