L'ULTIMA SCELTA di lynn12 (/viewuser.php?uid=11521)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
CAPITOLO 1
Una lieve brezza estiva alleviava
la calura di quella notte di luglio, facendo oscillare l’erba alta dei prati e
le foglie degli alberi. Una ragazza, distesa di schiena su un prato, si godeva
il dolce profumo di quella notte d’estate e osservava il limpido cielo
rischiarato da innumerevoli e luminose stelle. Kagome sospirò, beandosi di quel
silenzio e di quella pace, così adatti per terminare una giornata che si poteva
definire “storica”. Sì, perchè proprio quel giorno erano riusciti a sconfiggere
Naraku. Ancora non ci poteva credere, ma quella era la realtà. La fine di un
incubo. Finalmente tutti avevano avuto giustizia. Anche il vortice nella mano di
Miroku era scomparso. Kagome non poté trattenere un sorriso ricordando la
reazione del monaco quando aveva avuto la conferma che la maledizione non
esisteva più: euforico, aveva afferrato Sango per la vita facendola roteare in
aria, ridendo ed esultando come un bambino che ha appena fatto goal. La
sterminatrice era diventata rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma non aveva
potuto fare a meno di sorridere, contagiata dalla felicità di Miroku. Forse per
loro da ora in poi sarebbe iniziata una nuova fase, finalmente avrebbero potuto
confessarsi i loro sentimenti e vivere felici il loro amore. Niente ormai li
tratteneva, la morte ormai non seguiva più passo dopo passo il cammino del
monaco. “Beati loro...” pensò Kagome. Per lei le cose erano molto differenti. Il
suo rapporto con Inuyasha era ancora alquanto ambiguo...Certo, da quando era
giunta nell’epoca Sengoku e aveva intrapreso il viaggio alla ricerca dei
frammenti della Shikon no tama con il mezzo demone, i rapporti tra loro erano
molto cambiati, erano diventati amici, erano molto vicini...ma cos’altro? Cosa
c’era tra loro? Kagome non aveva dubbi su quali fossero i suoi sentimenti per
lui, ne era innamorata, irrimediabilmente, ma Inuyasha cosa provava per lei?
Certo, si preoccupava per lei, la proteggeva, ma sentiva che tra loro incombeva
ancora l’ombra di Kikio. La sacerdotessa era stata la prima donna che il mezzo
demone aveva amato ed era ancora ben presente nel suo cuore...Tanto che aveva
deciso di seguirla nel regno dei morti. A quel pensiero, Kagome sentì una
stretta al cuore. Era davvero quello il loro destino? Non c’era niente che
potesse fare per cambiare le cose? Non voleva che Inuyasha morisse, non lo
avrebbe mai sopportato. Piuttosto avrebbe dato in cambio la propria vita.
-Kagome...-
Una voce maschile a lei molto
familiare la riscosse dai suoi pensieri. Inuyasha era in piedi vicino a
lei.
-Inuyasha...- mormorò Kagome
–Credevo stessi dormendo...-
-Mi sono svegliato e non ti ho
vista, così sono venuto a cercarti- rispose l’hanyou sedendosi accanto a lei
–Cosa ci fai qui? Lo sai che di notte non devi allontanarti da sola, è
pericoloso-
-Lo so...- la ragazza tornò a
posare lo sguardo sul cielo stellato –Ma non riuscivo a dormire. E poi, volevo
approfittare di questo meraviglioso spettacolo...Visto che non avrò ancora molte
occasioni per farlo-
L’ultima frase era stata solo un
sussurro, ma le orecchie sensibili di Inuyasha l’avevano sentita. Si girò di
scatto verso di lei.
-Cosa vuoi dire? Vuoi...andartene?-
le chiese titubante
-Beh, ormai Naraku è stato
sconfitto, se sono ancora qui è per aiutare Sango a trovare Kohaku e cercare di
convincere Koga a darci i frammenti della sfera in suo possesso, ma poi...non
avrò più motivo per restare-
Inuyasha sentì una fitta
attraversargli il petto. Non l’avrebbe rivista mai più...Restò a guardare la
figura di Kagome per qualche secondo, pensando a quanto quella ragazza era
diventata importante per lui, a come lei lo aveva cambiato da quando si
conoscevano...
-Però...potresti tenere la sfera e
continuare a fare avanti e indietro tra qui e la tua epoca...- disse titubante
il mezzo demone
Kagome si alzò a sedere,
l’espressione seria.
-E perchè dovrei farlo?- gli chiese
–Probabilmente Sango e Miroku inizieranno una vita insieme dopo che avremo
trovato Kohaku e tu...tu hai promesso di seguire Kikio nel regno dei
morti...-
Inuyasha sussultò. Per un attimo,
aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a Kikio...Forse perchè una parte
di lui si era già pentita di quella decisione...
-Oppure vuoi ancora diventare un
demone completo?- continuò Kagome –In ogni caso, non ci sarà più nessun motivo
che io ritorni qui- concluse con voce triste abbassando lo
sguardo
L’hanyou restò in silenzio, colpito
da quelle parole, non sapendo cosa rispondere. Avrebbe tanto voluto prenderla
tra le braccia, dirle che l’amava e chiederle di restargli accanto per il resto
della sua vita...Ma come poteva farlo se neanche lui sapeva cosa avrebbe fatto
in futuro? Una parte di lui si sentiva legato alla promessa fatta a
Kikio...Tuttavia, il suo cuore apparteneva ormai a quella dolce ragazza venuta
dal futuro. In ogni caso, non sarebbe mai diventato un demone completo. Aveva
sperimentato più volte cosa significasse e non gli era piaciuto per niente.
Quando era in quello stato perdeva completamente la ragione, diventava un essere
assetato di sangue, una bestia che avrebbe potuto fare del male ai suoi
amici...o a Kagome. No, questo non lo avrebbe mai
permesso.
-È meglio se torniamo dagli altri-
gli fece lei alzandosi e incamminandosi prima che potesse dire qualsiasi
cosa
Inuyasha esitò qualche secondo, poi
la seguì verso il luogo dove i loro amici stavano
riposando.
La mattina dopo, il gruppo si mise
in cammino per tornare al villaggio di Edo. Davanti a tutti stava Inuyasha, che
camminava con le braccia incrociate sul petto e l’espressione pensierosa, dietro
di lui venivano Sango, con in braccio Kirara, e Miroku al suo fianco, mentre
Kagome era rimasta un po’ indietro, insieme a Shippo che si trovava nel cestino
della bicicletta che la ragazza stava spingendo. Anche lei sembrava immersa nei
suoi pensieri e, da quando si erano messi in cammino, quasi non aveva aperto
bocca. Miroku e Sango, sorpresi dal comportamento dei loro due amici,
parlottavano tra loro per non farsi sentire.
-Hey Miroku, non trovi che Inuyasha
e Kagome siano un po’ strani oggi?- osservò la
sterminatrice
-Hai ragione Sango, non è normale
questo silenzio- rispose il monaco guardando prima l’hanyou e poi l’amica
–Solitamente quei due viaggiano sempre uno di fianco all’altra parlando o,
meglio ancora, litigando...-
-Secondo te è successo qualcosa?
Che Inuyasha ne abbia combinato una delle sue?-
-Non credo, la divina Kagome mi
sembra più triste che arrabbiata. Credo che il suo silenzio abbia a che fare con
il fatto che Naraku è stato ormai sconfitto e la sfera sarà presto
completa-
-È vero. Quando questo accadrà,
Kagome dovrà tornare a casa- disse Sango con voce triste
-Sempre che quell’imbranato di
Inuyasha non si decida a dichiararsi e a chiederle di restare...- osservò
Miroku
I due si guardarono con espressione
rassegnata, mentre un gocciolone si formava sulle loro
testa.
-Allora ci sono pochissime
speranze...- sospirarono all’unisono
All’improvviso, dietro di loro di
udì il fragore di un albero che cadeva a terra, subito seguito dall’apparizione
di un enorme demone serpente.
-Datemi i frammenti della sfera che
sono in vostro possesso!- sibilò il demone
Un secondo dopo, si stava già
avventando su Kagome...
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
CAPITOLO 2
Prima che il demone arrivasse a
Kagome, Inuyasha, con un balzo, si frappose tra loro e con i suoi artigli
tranciò in due il grosso serpente. Tuttavia, i denti affilati di quest’ultimo
gli sfiorarono il braccio, procurandogli un profondo
taglio.
-Tutto bene, Kagome?- chiese il
mezzo demone
-Sì, sto bene...- rispose la
ragazza, poi accorgendosi del sangue che macchiava il suo
kariginou:
-Inuyasha, ma tu sei
ferito!-
-Non è niente, guarirà in un
attimo-
-Solitamente i denti dei demoni
serpente sono avvelenati. È meglio se metti delle erbe medicinali contro il
veleno sopra la ferita- intervenne Miroku
-Vado a cercarle- disse Sango
addentrandosi nel bosco assieme a Kirara
-Tsk, vi preoccupate per niente-
disse Inuyasha con fare superbo
Tuttavia, quella notte, l’hanyou si
ritrovò a tremare per la febbre, mentre Kagome lo copriva con il suo sacco a
pelo. Fortunatamente la ragazza aveva con se alcune medicine che aveva portato
dalla sua epoca per i casi di emergenza, che somministrò ad Inuyasha nonostante
le sue proteste.
-Non ti preoccupare, divina Kagome,
la febbre è un buon segno, significa che il corpo di Inuyasha sta contrastando
il veleno- le disse Miroku con fare rassicurante
Kagome gli sorrise come
ringraziamento. Nonostante il mezzo demone non corresse pericoli, però, decise
di restare sveglia tutta la notte a vegliare su di lui. I suoi amici cercarono
di convincerla a riposare, ma invano. Alla fine, rinunciarono ed, esausti, si
stesero vicino al fuoco e si addormentarono.
Ad un certo punto della notte,
Kagome avvertì la presenza di Kikio nelle vicinanze. Poco dopo, infatti, poté
scorgere sopra le chiome degli alberi i suoi spiriti portatori di anime. “Che
cosa ci fa qui Kikio?” si chiese la ragazza “Che abbia saputo della morte di
Naraku? E se fosse venuta a riprendersi Inuyasha?” A quel pensiero ebbe un tuffo
al cuore. Decisa a scoprire il motivo della presenza della sacerdotessa, Kagome,
dopo essersi accertata che l’hanyou dormisse tranquillamente, si alzò e si avviò
verso il luogo in cui vedeva volteggiare gli spiriti portatori di anime. Kikio,
che si aspettava di veder comparire Inuyasha, certa che lui sarebbe venuto
appena avvertita la sua presenza, fu sorpresa di trovarsi davanti la sua
reincarnazione.
-E tu cosa ci fai qui, ragazzina?-
le chiese Kikio
-Dovrei essere io a chiedertelo,
Kikio. Se sei venuta per Inuyasha, mi dispiace, ma oggi è stato ferito e ora non
può muoversi- le disse Kagome
-Ferito? E scommetto che è successo
perchè voleva proteggere te- sibilò la sacerdotessa
L’altra non poté negare, perciò
cambiò argomento:
-Perché sei qui, Kikio?-
-Ieri, dopo molto tempo, ho di
nuovo percepito l’aura maligna di Naraku, ma poi, all’improvviso, questa è
scomparsa...Questo significa che...-
-Sì, Naraku è morto- le confermò
Kagome –Tuttavia, la sfera non è ancora completamente ricomposta, dovrai
aspettare ancora un po’ prima che Inuyasha possa mantenere la sua
promessa-
-Allora è questo che ti preoccupa?
Non sopporti il pensiero di vederlo venire via con me, non è vero?- la schermì
Kikio
-Vorrei solo che ci fosse un’altro
modo...Che voi due poteste vivere insieme qui, sulla terra...- mormorò l’altra
–In questo modo, Inuyasha non perderebbe i suoi amici...e avrebbe
te-
-E tu che ruolo avresti in tutto
questo?-
-Nessuno. Una volta che la sfera
sarà completa, io tornerò nella mia epoca...per sempre. L’unica cosa che vorrei
è che Inuyasha possa essere felice-
-Mi dispiace, ma questo non è
possibile. Non posso restare nel regno dei vivi visto che non posseggo né un
corpo, né un’anima-
Kagome sussultò a quelle parole.
L’anima di Kikio...ce l’aveva lei.
-E...se ti riprendessi una parte
della tua anima?-
Anche se non lo diede a vedere, la
sacerdotessa fu colpita da quella proposta. Perchè quella ragazzina si dava
tanta pena per lei?
-Si potrebbe fare...Ma è
pericoloso, c’è il rischio che il tuo corpo non riesca a sopportare il
trasferimento. Potresti morire- rispose Kikio con la sua usuale freddezza –Non
che mi preoccupi per te, ma Inuyasha non lo permetterebbe
mai-
-Lo convincerò io- replicò Kagome
con una sicurezza che era ben lungi dal provare
Lo sconcerto di Kikio aumentò
ancora di più. Quella ragazza era davvero testarda...E poi, nei suoi occhi,
c’era una luce particolare...Aveva l’impressione che avrebbe fatto di tutto pur
di riuscire nel suo intento...
-In ogni caso non basterebbe, il
mio corpo è fatto di terra e cenere, non può ospitare
un’anima-
Kagome restò in silenzio per
qualche minuto, pensierosa, poi, come colta da un’illuminazione,
disse:
-Se io trovassi il modo di donarti
un corpo di carne ed ossa, allora non ci sarebbero altri ostacoli,
vero?-
-Sì, è così- rispose Kikio con uno
sguardo indecifrabile –Ma perchè faresti tutto questo? Perchè vuoi rischiare la
tua vita per me, colei che vuole portarti via Inuyasha? Lo ami così
tanto?-
Kagome spalancò gli occhi, stupita
da quelle domande. Tuttavia, fu con estrema sicurezza che
rispose:
-Sì. Farei di tutto per lui...anche
morire-
Fu la volta di Kikio ad essere
sorpresa. Mai avrebbe pensato che quella ragazzina potesse spingersi a
tanto...che il suo amore per Inuyasha fosse così grande.
-E va bene, voglio concederti una
possibilità. Se riuscirai a trovare il modo, resterò qui, nel mondo dei vivi. Ti
do due giorni, vi raggiungerò al villaggio di Edo-
Detto questo, la sacerdotessa le
voltò le spalle e sparì nel folto della foresta, seguita dai suoi spiriti
portatori di anime. Kagome si appoggiò con la schiena al tronco di un albero. Ma
cosa le era saltato in mente? Doveva essere proprio impazzita...o disperata.
Eppure, non si sarebbe tirata indietro. Quello che aveva detto a Kikio era la
verità, avrebbe fatto di tutto per Inuyasha, anche morire. Non sopportava l’idea
di vederlo sparire nel mondo dei morti senza poter fare niente per impedirlo.
Negli ultimi tempi, l’hanyou era cambiato molto, era meno chiuso, aveva imparato
ad avere fiducia negli altri, aveva degli amici...Non voleva assolutamente che
perdesse tutto questo. Aveva già sofferto troppo nella sua vita, ora si meritava
un po’ di serenità. E Kagome era decisa a fare in modo che l’ottenesse, a
qualsiasi costo.
La mattina dopo, Inuyasha fu il
primo a svegliarsi. Si accorse di essere coperto dal sacco a pelo di Kagome e se
ne chiese il motivo. Poi si ricordò della ferita e della febbre. Si alzò
lentamente a sedere e vide che Kagome era sdraiata accanto a lui, stava ancora
dormendo. Dolcemente, allungò una mano e le accarezzò i capelli.
-Sta attento a non svegliarla-
bisbigliò una voce maschile
Inuyasha si voltò e vide che anche
Miroku si era svegliato.
-È rimasta tutta la notte a
vegliarti, sarà esausta- continuò il monaco
L’hanyou annuì con un cenno della
testa e tornò a guardare la figura addormentata accanto a lui. Era rimasta a
vegliarlo per tutta la notte...Che sciocca, come se bastasse quel graffietto per
metterlo ko. La sua Kagome, sempre a preoccuparsi per gli altri più che di se
stessa. Si tolse il sacco a pelo di dosso e, stando attento a non svegliarla, la
ricoprì.
Quando Kagome si svegliò, il sole
era già alto nel cielo. Si guardò intorno per cercare gli altri e, seduto poco
più in là, vide Inuyasha.
-Inuyasha...- mormorò la ragazza
ancora assonnata
Il mezzo demone si voltò verso di
lei.
-Oh, ti sei svegliata. Dormito
bene?-
-Sì, ma perchè non mi avete
chiamata prima? E la tua ferita? Ti senti meglio?-
-Io sto bene. Miroku mi ha detto
che questa notte sei rimasta sveglia per...insomma...per essere sicura che
stessi bene, perciò abbiamo deciso di lasciarti riposare ancora un po’- le
spiegò Inuyasha non senza un certo imbarazzo
-Grazie- gli sorrise Kagome –Ma gli
altri dove sono?-
-Sono andati a cercare delle erbe
medicinali da portare a Kaede-
L’hanyou evitò di raccontare che
Miroku aveva tirato fuori quella scusa solo per lasciarli soli. Maledizione a
quel monaco pervertito! Sembrava quasi che si fosse accorto che Inuyasha aveva
fatto finalmente la sua scelta, una scelta definitiva...Dichiararsi a Kagome.
Già, più facile a dirsi che a farsi. Non era per niente bravo nei discorsi,
figuriamoci poi quando si trattava di esternare i propri sentimenti! Ma doveva
riuscirci, quella situazione ambigua tra lui e Kagome non poteva andare avanti
per molto. Lei ne soffriva...e anche lui.
Nel frattempo, Kagome, non
accortasi del disagio di Inuyasha, pensò che quella era l’occasione adatta per
parlargli della sua idea. Così si alzò e andò a sedersi vicino al mezzo demone.
-Senti Inuyasha, devo parlarti di
una cosa...una cosa importante- iniziò
Inuyasha, dal canto suo, la guardò
sorpreso. Anche lei doveva parlargli? E di cosa? Che fosse della stessa cosa di
cui voleva parlare lui? Che volesse parlare di...loro due? Le sue speranze
vennero però presto infrante dalle parole di Kagome:
-Inuyasha, ho trovato un modo per
far tornare in vita Kikio-
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
CAPITOLO 3
Sconcertato, Inuyasha spalancò gli
occhi, convinto di aver capito male, che per una volta il suo fine udito
l’avesse tradito.
-Cosa...cosa hai detto?-
balbettò
-Credo di aver trovato un modo per
far tornare in vita Kikio- ripeté Kagome –Se io le donassi una parte della mia
anima e noi usassimo la sfera per donarle un corpo vero, fatto di carne e ossa,
lei potrebbe restare qui nel mondo dei vivi e tu non saresti costretto a
seguirla nel mondo dei morti-
No, non aveva capito male, Kagome
gli stava proponendo di far tornare in vita Kikio! Voleva privarsi di una parte
della sua anima! Il mezzo demone sapeva bene quanto quel procedimento fosse
doloroso e...pericoloso. Lui stesso aveva chiesto a Kaede se ci fosse un modo
per resuscitare Kikio e l’anziana gli aveva detto cosa bisognava fare...Ma gli
aveva anche detto che, se anche la reincarnazione di una persona accettava di
privarsi di una parte della propria anima, c’era il rischio che il suo corpo non
lo sopportasse...E questo
significava la morte.
-Kagome, ma...che stai
dicendo?-
-Ti sto dicendo che tu e Kikio
potrete vivere qui...insieme- Kagome pronunciò l’ultima parola con fatica –Però tu dovresti rinunciare alla tua idea di diventare un demone
completo...Ma sono sicura che per lei potrai fare questo sacrificio,
no?-
Inuyasha era sempre più
sconcertato. Ma era impazzita? Da dove le usciva un’idea del genere? Ma lo
sapeva cosa rischiava almeno?
-Kagome, ma sei a conoscenza che
donare una parte della tua anima potrebbe ucciderti?-
-Sì, lo so. Ma sono sicura di
farcela- rispose la ragazza con sicurezza
-Beh, sappi che io non te lo
lascerò mai fare, perciò toglitelo dalla testa, hai capito?- esclamò l’hanyou
alzandosi in piedi di scatto e voltandole le spalle
-Ma perchè? Non vuoi tornare
insieme a Kikio? Non vuoi essere felice?- Kagome ora aveva alzato la
voce
Inuyasha sussultò e si voltò di
scatto. Allora era per questo che lo faceva? Perchè era convinta che lui amasse
ancora Kikio e volesse stare con lei? Perchè voleva che fosse
felice?
-È per questo che vuoi farlo? È per
questo che vuoi rischiare la tua vita?- le chiese –Per la mia felicità? Per
me?-
-Sì- rispose decisa Kagome
guardandolo negli occhi con espressione decisa
Il cuore di Inuyasha perse un
battito. Mai, in tutta la sua vita, qualcuno aveva fatto tanto per lui. Mai
qualcuno aveva dimostrato di tenere così tanto a lui...
All’improvviso, spinto
dall’emozione, l’hanyou la raggiunse in due falcate e la strinse a se,
affondando il viso nei suoi capelli. Kagome, che non si aspettava assolutamente
una tale reazione, spalancò gli occhi dalla sorpresa.
-Ma...Inuyasha...- mormorò
-Sei una stupida- la interruppe lui
–Non capisci che morirei se ti dovesse succedere
qualcosa?-
Questa volta fu il cuore della
ragazza a perdere un battito. Cosa stava cercando di
dirle?
-Kagome, io non voglio che tu
rischi la vita, non voglio che tu faccia tutto questo, perchè non è Kikio la
persona con cui voglio stare, non è lei che occupa il posto più importante nel
mio cuore, non è lei che amo...- Inuyasha si staccò leggermente da lei per
poterla guardare negli occhi –Sei tu Kagome. Sei tu che mi hai riportato alla
vita, sei tu che mi hai insegnato ad accettarmi per quello che sono, sei tu che
mi hai fatto scoprire l’amicizia...e l’amore. È di te che sono innamorato,
Kagome...Io ti amo-
Calde lacrime iniziarono a bagnare
il volto della ragazza, lacrime di chi ha finalmente visto realizzare il proprio
sogno, lacrime di chi ha scoperto che il suo amore è ricambiato...lacrime di
felicità.
-Oh, Inuyasha...anch’io ti amo...Ti
prego, dimmi che questo non è un sogno, dimmi che tutto questo è
realtà...-
-Non è un sogno, Kagome- le rispose
lui asciugandole dolcemente le lacrime, attento a non graffiarla con i suoi
artigli –Non è un sogno- ripeté prima di chinarsi a
baciarla
Fu un bacio pieno d’amore e di
promesse, un bacio in cui due anime gemelle potevano finalmente riunirsi.
Dopo quella che a loro parve un
eternità, le loro labbra si separarono. Per qualche istante rimasero fermi, in
silenzio, occhi negli occhi, mentre il battito furioso dei loro cuori
rallentava.
All’improvviso, Kagome fu colta
come da una folgorazione.
-Inuyasha...io...avevo detto a
Kikio che avrei trovato un modo per riportarla in
vita...ma...-
-Eccola la mia Kagome, che si
preoccupa sempre prima degli altri che di se stessa- la interruppe l’hanyou
guardandola dolcemente –Non preoccuparti per Kikio, le parlerò
io-
-No- replicò lei decisa –Noi le
parleremo...insieme-
“Insieme...” Quella parola
riecheggiò nella mente del mezzo demone. Mai aveva pronunciato quella parola,
così semplice, ma nello stesso tempo così bella. Lui era sempre stato solo...Ma
ora non era più così.
-D’accordo Kagome. Le
parleremo...insieme- le disse
Kagome gli regalò uno dei suoi
bellissimi sorrisi. Quei sorrisi che gli arrivavano dritti al cuore,
riscaldandolo come solo lei sapeva fare, facendolo stringere dall’emozione.
Inuyasha non seppe resistere alla tentazione di chinarsi per unire le loro
labbra in un nuovo bacio.
Qualche secondo dopo, Inuyasha si
staccò da lei e si voltò verso un punto alla sua destra.
-Allora, volete decidervi ad uscire
da lì dietro?- esclamò sotto lo sguardo stupito di Kagome
Stupore che aumentò ancora di più
quando vide sbucare fuori da dietro un cespuglio Miroku, Shippo e Sango.
-E voi cosa ci facevate lì dietro?-
chiese ai tre amici
-Noi? Ahem...ecco...- farfugliò
Miroku
-Miroku ha detto che voleva
controllare che Inuyasha non facesse lo stupido come al suo solito- intervenne
Shippo con la sincerità tipica dei bambini
-Ah sì?- fece Inuyasha guardando
minaccioso il monaco
-Ma no, non è vero...io...- cercò
di giustificarsi questo
-Gliel’avevo detto che non era una
buona idea spiarvi, ma come al solito non ha voluto ascoltarmi!- disse allora
Sango
-Dolce Sango, come puoi tradirmi
così anche tu?- le chiese Miroku voltandosi verso di lei con espressione
afflitta
SDONK! Il pugno di Inuyasha gli
arrivò dritto in testa, creando un bernoccolo non indifferente. Sango, invece, raggiunse Kagome, rossa come un
peperone dall’imbarazzo al pensiero della scena a cui avevano assistito i suoi
amici.
-Sono molto felice per te,
Kagome-chan- le disse la sterminatrice con un sorriso
-Ehm...Grazie
Sango-
-Che ne dite di metterci in
cammino? Si sta facendo tardi...- esclamò Inuyasha in quel
momento
E così, tutti insieme, si
incamminarono in direzione del villaggio di Edo.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
CAPITOLO 4
Ci volle un’altro giorno di cammino
prima di arrivare al villaggio della vecchia Kaede. Mano a mano che vi si
avvicinavamo, Kagome diventava sempre più nervosa. Non poteva fare a meno di
chiedersi come avrebbe reagito Kikio alla notizia che Inuyasha non l’avrebbe
seguita. E cosa avrebbe detto quando avrebbe saputo che ora loro due stavano
insieme? Quando infine, dall’alto delle colline dove si trovavano, scorse il villaggio, si fermò e restò ad
osservarlo per qualche secondo, assorta. Inuyasha, come se avesse percepito il
suo nervosismo, le si affiancò.
-Non devi essere nervosa, Kagome.
Io sarò sempre al tuo fianco- le disse prendendole la mano
Confortata dalle sue parole e dal
calore della sua mano, Kagome lo ringraziò con un sorriso e intrecciò le dita
con le sue.
-Allora, piccioncini, possiamo
andare o volete tubare ancora un po’?- esclamò in quel momento Miroku spuntando
dietro di loro
Sia Kagome che Inuyasha arrossirono
all’istante. Fortunatamente, arrivò l’Hiraikotsu di Sango a risolvere la
situazione...
-Decisamente, non hai un minimo di
sensibilità, monaco da strapazzo!- gli urlò la sterminatrice di
demoni
L’atmosfera si distese in un attimo
e fu con rinnovata allegria che il gruppo di amici arrivarono al
villaggio.
Quando l’anziana Kaede e gli altri
abitanti seppero della sconfitta di Naraku, decisero di fare una festa quella
sera stessa. Accesero un enorme falò al centro del villaggio e vi si radunarono
attorno per danzare e cantare. Miroku, fedele a se stesso, si gettò in mezzo
alla folla con una bottiglia di saké in mano. Sango, seduta in disparte, lo
osservava con espressione triste.
-Non si è ancora deciso, vero?-
chiese all’improvviso una voce
La sterminatrice sussultò e si
voltò sorpresa, trovandosi di fronte Kagome.
-Kagome...Di chi stai
parlando?-
-Ma di Miroku ovviamente- rispose
la ragazza sedendosi accanto a lei –Non ti ha ancora dichiarato i suoi
sentimenti?-
-Co...cosa? Ma che dici Kagome?
Perchè mai dovrebbe fare una cosa del genere?- balbettò Sango rossa
dall’imbarazzo
-Non serve che fingi con me Sango,
so bene cosa provi per lui- le sorrise Kagome
-Si vede così
tanto?-
-Diciamo che io sono brava a capire
certe cose...E poi so bene cosa si prova a soffrire perchè si è convinti che i
propri sentimenti non siano corrisposti-
-Sì, ma tu ti sbagliavi. Inuyasha è
innamorato di te-
Kagome arrossì, mentre un dolce
sorriso le si formava sulle labbra.
-Anche tu ti sbagli, Sango. Miroku
ti ama. È solo che finora, a causa della sua maledizione, era abituato a vivere
con la paura che la fine potesse arrivare in ogni momento, a non pensare al
futuro...Ora che le cose sono cambiate, deve solo abituarsi a questa nuova vita
che gli è stata offerta-
Per qualche secondo rimasero in
silenzio, entrambe stavano osservando l’oggetto della loro discussione che
ballava, o meglio, barcollava insieme alla gente del villaggio. Poi Sango si
voltò verso Kagome:
-Ti ringrazio, Kagome- le disse
sorridendo
-E di cosa? Siamo o non siamo
amiche?- replicò l’altra ricambiando il sorriso
-Hai ragione. Ora scusami, ma è
meglio se vado a recuperare Miroku e lo riporto nella sua capanna prima che
combini qualcosa o si metta a importunare le donne del
villaggio-
Rimasta sola, Kagome si mise ad
osservare il cielo stellato. Era la prima volta, da due giorni a quella parte,
che aveva il tempo di fermarsi a riflettere sugli ultimi avvenimenti...e
soprattutto su lei ed Inuyasha. Mio Dio, le sembrava tutto un sogno, un
meraviglioso sogno dal quale sperava di non svegliarsi mai. Al solo ripensare
alla sua dichiarazione e al suo bacio si sentiva le guance in fiamme e il cuore
battere furiosamente.
Ad un certo punto, lo vide poco
distante da lei, appoggiato ad una capanna con la sua solita espressione seria.
Si alzò e lo raggiunse.
-Inuyasha, a cosa stai pensando?-
gli chiese quando gli fu di fronte
-Mmh? A niente- rispose lui
indifferente
-Non mentire con me, non
funziona-
-Ecco...è solo che...tutti sono
così felici...Moltissime persone mi hanno ringraziato per aver sconfitto Naraku
e...beh...insomma...non ci sono abituato, ecco- le spiegò l’hanyou
imbarazzato
Kagome sorrise,
intenerita.
-Te lo meriti. Se non fosse stato
per te, non solo questo villaggio, ma anche molti altri avrebbero continuato a
vivere nel terrore chissà per quanto tempo-
-Sì, però...anche voi mi avete
aiutato- disse il mezzo demone –E poi...nessuno mi aveva mai detto
“grazie”...Nessuno mi aveva mai fatto sentire apprezzato...prima di
te-
Kagome gli si avvicinò ancora di
più e gli posò le mani sulle braccia incrociate al petto.
-Vuol dire che ti hanno accettato,
Inuyasha, che ti vogliono bene per quello che sei...proprio come
me-
Il mezzo demone tuffò lo sguardo in
quello della ragazza. Quello che vi lesse gli fece mancare un battito. Senza
pensarci un attimo, l’afferrò per un braccio e la trascinò dietro la capanna,
lontano da occhi indiscreti, dove la prese tra le braccia e posò le labbra su
quelle di lei.
-Ti amo- le sussurrò poi
guardandola negli occhi
-Anch’io ti amo,
Inuyasha-
Quell’attimo magico fu spezzato
dalla sensazione che entrambi percepirono in quell’istante: Kikio si stava
avvicinando. Il viso di Kagome si adombrò e il nervosismo si impadronì di lei.
Vedendola mordicchiarsi le labbra con insistenza, Inuyasha le prese la mano e
cercò il suo sguardo.
-Non ti preoccupare. Andrà tutto
bene- le disse con tono rassicurante
Lei gli strinse la mano e annuì.
Poi, insieme, si incamminarono verso il luogo in cui sorgeva il Goshinboku, lì
dove tutto era cominciato e dove tutto sarebbe arrivato ad una
conclusione.
Quando Kikio li vide arrivare mano
nella mano, si irrigidì e il suo viso si oscurò.
-Devo dedurre che le cose sono un
po’ cambiate dall’ultima volta che ci siamo parlate, non è vero Kagome?- esclamò
la miko fredda
-Mi dispiace, Kikio. Io...- mormorò
la sua reincarnazione
-Kagome credeva di agire per il
meglio, non avercela con lei Kikio- la interruppe Inuyasha –Se la colpa è di
qualcuno, allora quello sono io. Avrei dovuto fare chiarezza dentro di me, prima
di fare delle promesse che non potevo mantenere. Mi dispiace Kikio, non posso
seguirti, il mio posto è qui...accanto a Kagome-
-Già da tempo avevo intuito quanto
quella ragazza stesse diventando importante per te, Inuaysha. Ma ho preferito
fare finta di non vedere...- gli rispose Kikio –Le nostre strade si sono
separate 50 anni fa e mai potranno ricongiungersi, è ora di accettarlo. Ti è
stata donata una seconda possibilità, Inuyasha, non
sprecarla-
-Senti...- intervenne in quel
momento Kagome –Se vuoi, quando la sfera sarà completa, potremmo usarla per
donarti la pace eterna...-
-Ti ringrazio, Kagome. Allora
tornerò quando avrete trovato tutti i frammenti-
Detto questo, la miko si allontanò,
inoltrandosi nella foresta. Appena diede le spalle ad Inuyasha e Kagome, un
lampo di odio le attraversò lo sguardo...
I due guardarono Kikio
allontanarsi. Quando la sua figura scomparve nel buio, il mezzo demone si voltò
verso la ragazza.
-Hai visto che è andato tutto
bene?-
-Hai ragione- gli sorrise la
ragazza abbracciandolo –Non mi sembra vero...Naraku non c’è più, Kikio non sarà
più un problema tra noi...Finalmente avremo un po’ di
pace-
-Dimentichi che dobbiamo ancora
ritrovare tutti i frammenti della sfera. E poi c’è Kohaku- le fece notare
Inuyasha
-Lo so, ma quello che intendevo è
che finalmente ora sei tutto per me- replicò Kagome
dolcemente
Subito dopo scoppiò a ridere
vedendo che il volto di Inuyasha era dello stesso colore del suo
kariginou.
-Quanto sei carino quando
arrossisci!-
-Non dirmi che sono carino, non è
un aggettivo che si addice ad un mezzo demone- borbottò il mezzo demone mettendo
il broncio
-Sì che lo sei. E molto anche- rise
Kagome
-Kagome...-
Ma la replica di Inuyasha fu
fermata sul nascere dalle labbra della ragazza che si posarono sulle
sue...
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
CAPITOLO 5
La mattina dopo, Miroku si svegliò
con un terribile mal di testa. I luminosi raggi del sole che entravano dalla
finestra e che gli colpivano al viso non lo aiutavano di certo. Lentamente, si
alzò a sedere e si accorse che Sango stava dormendo accanto a lui. Aggrottò le
sopracciglia. Solitamente preferiva dormire ad una certa distanza da lui per
essere sicura che non allungasse le mani, allora perchè ora era distesa a pochi
centimetri da lui?
-Sango è rimasta sveglia quasi
tutta la notte per essere sicura che stessi bene. Eri ubriaco fradicio ieri
sera- esclamò una voce quasi leggendogli nel pensiero
Miroku su voltò verso l’entrata
della capanna e vide che Inuyasha in piedi sulla soglia.
-Inuyasha...-
-Sveglia Sango e poi raggiungeteci
fuori. Dobbiamo parlare-
Il mezzo demone si voltò e stava
già per uscire, quando la voce dell’amico lo fermò:
-Inuyasha...tu come hai fatto per
dichiararti alla divina Kagome?-
-Ma che razza di domande sono
queste?!- sbottò l’hanyou voltandosi rosso per l’imbarazzo
Poi, comprendendo il vero
significato di quella domanda, disse:
-Tsk, ma guarda tu se devo essere
io a dare consigli di questo genere ad un monaco libertino come te... Comunque,
tutto quello che ti posso dire è di lasciarti guidare dal
cuore-
Detto questo, Inuyasha sparì
all’esterno della capanna. Miroku abbassò lo sguardo verso la donna che dormiva
accanto a lui. Con dolcezza, le accarezzò una guancia. A quel contatto, Sango si
svegliò e, ritrovandoselo così vicino, arrossì.
-Miroku...come ti senti questa
mattina?-
-Sto bene, Sango. Grazie per
esserti occupata di me- le rispose lui dolcemente
-Figurati- si schermì lei
arrossendo ancora di più
“Lasciarmi guidare dal cuore...”
pensò Miroku “E va bene, ci proverò”
-Senti Sango...- cominciò –Quando
avremo trovato Kohaku, tu...insomma...cosa pensi di fare?-
-Beh, non saprei...- rispose la
sterminatrice incerta –Credo che torneremo al villaggio degli
sterminatori...-
-E se invece rimaneste qui? La
vostra presenza sarà utile per tenere lontani i demoni del
villaggio-
-Sì, ma ci sarebbe sempre
Inuyasha-
Miroku sospirò. Decisamente non si
stava rivelando una cosa semplice.
-Quello che sto cercando di dirti,
Sango, è che sarei felice se tu rimanessi qui...con me-
Sango spalancò gli occhi dalla
sorpresa.
-Con te? Ma Miroku...cosa vuoi
dire?-
-Sto cercando di chiederti di
diventare mia moglie, ma non credo mi stia venendo molto bene- rise nervosamente
il monaco
-Mo...moglie? Ma...ma...- balbettò
la sterminatrice rossa come un pomodoro
-Sono innamorato di te, Sango, e se
tu accettassi di restare al mio fianco per sempre mi renderesti l’uomo più
felice del mondo-
Miroku incollò lo sguardo a quello
di lei. Sango capì che era sincero. In quel momento non era il Miroku donnaiolo,
quello che chiedeva a tutte le donne che incontrava di fare un figlio con lui,
quello che allungava le mani ad ogni occasione...No, quello era il vero Miroku,
quello che poche volte aveva potuto vedere...Quello di cui si era
innamorata.
Con le lacrime agli occhi, Sango si
gettò tra le sue braccia.
-Sì Miroku, voglio diventare tua
moglie- gli disse
Il monaco la strinse forte a se,
poi la scostò leggermente per poterla guardare negli occhi.
-Questo vuol dire che anche tu mi
ami?-
-Ma certo, stupido- gli sorrise
lei
Miroku sorrise a sua volta, poi si
chinò su di lei per baciarla.
Nel frattempo. Inuyasha e Kagome
aspettavano fuori dalla capanna seduti intorno al fuoco, dove avevano messo a
bollire l’acqua per il the.
-Uff, ma quanto ci mettono?-
borbottò l’hanyou impaziente
-Lasciali in pace, Inuyasha. Da
quello che mi hai detto, credo che Miroku si stia finalmente dichiarando a
Sango- replicò Kagome
-E ci vuole tutto questo tempo?-
insistette il mezzo demone nervoso
-Senti chi parla...- fece la
ragazza con tono scherzoso
Inuyasha arrossì a quel
commento.
-Ma...cosa c’entra? Per me era
diverso...- balbettò imbarazzato
Kagome rise e gli diede un bacio
sulla guancia.
-Sei così carino quando
arrossisci-
-Kagome, ti ho già detto di non
dirmi che sono carino!-
Il battibecco tra i due innamorati
fu interrotto dall’arrivo di Sango e Miroku, che uscirono in quel momento dalla
capanna. Entrambi erano rossi in volto e si tenevano per
mano.
-Ecco...noi avremmo qualcosa da
dirvi...- iniziò la sterminatrice titubante
-Io e Sango ci sposiamo!- terminò
il monaco per lei
-Cosa?! Ma è fantastico!- esclamò
felice Kagome correndo ad abbracciare l’amica
Qualche minuto dopo, il gruppo, a
cui si erano aggiunti anche Shippo e Kirara, aveva momentaneamente lasciato da
parte l’euforia e la gioia per quella bella notizia per lasciare spazio a
questioni più importanti ed urgenti.
-Allora, ora che Naraku è stato
sconfitto, il nostro prossimo compito è quello di completare la Shikon no tama-
cominciò Miroku
-Già, però oramai gli unici
frammenti che ci mancano sono quelli che ha il lupastro e quello sulla schiena
di Kohaku- osservò Inuyasha
-Ma senza quel frammento,
Kohaku...morirà- disse con tono preoccupato Sango
-Questo è vero, ma non possiamo
neanche lasciarlo con un frammento della sfera nella schiena- replicò il monaco
-Sai bene quanto la Shikon no tama sia potente, a lungo andare potrebbe
causargli dei problemi. Dobbiamo trovare una soluzione...-
-E per Koga come facciamo?- chiese
in quel momento Shippo
-Non penso che sarà un problema.
Sono sicuro che appena saprà della morte di Naraku sarà lui a venire da
noi...-
Miroku lanciò uno sguardo ambiguo
prima ad Inuyasha e poi a Kagome, stranamente silenziosa.
-Cosa vorresti insinuare?- esclamò
irritato l’hanyou
-Beh, innanzitutto, sono sicuro che
Koga andrà su tutte le furie quando saprà che sei stato tu, Inuyasha, a
sconfiggere Naraku- spiegò il monaco, poi, con un sorriso malizioso,
continuò:-Inoltre, se non ricordo male, ha affermato più volte che, tolto di
mezzo il nemico, sarebbe venuto a riprendersi la divina
Kagome...-
-Tsk, deve solo provarci!- replicò
Inuyasha stizzito
-Ho un’idea!- gridò all’improvviso
Kagome
Tutti la guardarono
stupiti.
-Un’idea riguardo a cosa?- le
chiese Sango
-Ma per aiutare Kohaku,
ovviamente!-
-E quale sarebbe?- fece allora
l’hanyou
-Chiederemo aiuto a Sesshomaru!-
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Capitolo 6 *** Capitolo 7 ***
CAPITOLO 6
-Chiederemo aiuto a Sesshomaru!-
esclamò una Kagome sicura ed entusiasta della sua idea
Lo stupore del gruppo si trasformò
in sbigottimento.
-Kagome, ma hai bevuto? Come ti è
venuta un’idea del genere?!- fece Inuyasha incredulo
-Invece è un’ottima idea! Visto che
è il frammento sulla schiena di Kohaku a mantenerlo in vita, ma che non possiamo
lasciarlo lì, lo toglieremo e poi chiederemo a Sesshomaru di riportare in vita
il fratellino di Sango con la sua Tenseiga-
-In effetti non è una cattiva
idea...- commentò Miroku
-Io sono d’accordo con Kagome!-
esclamò Sango
-Credo che abbiate dimenticato un
piccolo particolare...- disse Inuyasha guardandoli con sufficienza
-E quale sarebbe?- chiese
Kagome
-Mi dici cosa ti fa pensare che
Sesshomaru accetterà di aiutare me, il suo fratello mezzo demone, che lui odia
tanto e che più volte ha tentato di uccidere?-
Gocciolone generale sulla testa del
gruppo...
-In effetti a questo non avevo
pensato...- fece la ragazza imbarazzata –Ma sono sicura che riusciremo a
convincerlo. In fondo negli ultimi tempi Sesshomaru si è
ammorbidito...-
-Si porta persino dietro una
bambina umana!- intervenne Shippo
Inuyasha aprì la bocca per
replicare, ma all’improvviso si bloccò. Il suo viso si fece scuro e saltò in
piedi sguainando la sua Tessaiga.
-Inuyasha, che succede?- gli chiese
stupita Kagome
-Kagura si sta avvicinando, sento
il suo odore- rispose l’hanyou fissando un punto ben preciso del
cielo
In effetti, qualche secondo dopo,
tutti poterono distinguere la demone del vento che si avvicinava sopra una delle
sue piume volanti. Tuttavia, non era sola...
-Ma quello è Kohaku!- esclamò Sango
riconoscendo suo fratello
Mentre la sterminatrice diceva
questo, Kagura arrivò di fronte al gruppo e scese dalla sua piuma, seguita dal
ragazzo.
-Inuyasha, possibile che tu debba
sempre darmi il benvenuto con la spada sguainata?- fece la demone con tono
ironico
-Che cosa sei venuta a fare qui,
Kagura?- le chiese il mezzo demone senza abbassare la
guardia
-Sono venuta a riportare Kohaku da
sua sorella-
-Cosa?-
-Proprio così. Ora che Naraku è
morto, Kohaku è libero-
-Ma...non ti interessa il frammento
della sfera che porta su di se?- le chiese Miroku
-No, non sono mai stata interessata
al possesso della Shikon no tama. Tutto quello che volevo era riavere la mia
libertà e ora che Naraku non esiste più l’ho riavuta, insieme al mio
cuore-
-Mmh...io non mi fido- fece
guardingo Inuyasha
-Oh, Inuyasha, non essere sempre
così sospettoso. Per una volta che abbiamo un po’ di fortuna!- gli disse Kagome
–E poi sapevamo anche noi che Kagura obbediva a Naraku solo perchè ci era
costretta. Ora non ci resta che trovare Sesshomaru!-
-Sesshomaru? Mentre ero in volo
l’ho scorto sulle colline a nord- intervenne Kagura estraendo dai suoi capelli
un’altra piuma e salendoci sopra
-Visto? La fortuna è dalla nostra
parte!- fece Kagome ottimista mentre la demone del vento scompariva in
volo
-Tsk! Beh, allora possiamo metterci
in cammino, no?- replicò l’hanyou
Tutti raccolsero le proprie cose e
ben presto il gruppo era in cammino verso la direzione indicata loro da Kagura.
Era una bellissima giornata estiva e faceva molto caldo, ma fortunatamente le
folte chiome degli alberi che ricoprivano le colline donavano un po’ d’ombra e
di frescura. Il gruppo di amici avanzava chiacchierando allegramente, regnava il
buonumore generale. Probabilmente perchè finalmente il loro nemico non esisteva
più, non c’erano pericoli, le cose tra Kagome e Inuyasha erano chiarite e così
anche tra Sango e Miroku...Insomma, tutti guardavano al futuro con
ottimismo.
Trovarono Sesshomaru sulla riva di
un piccolo fiume. Jaken stava cercando, non senza difficoltà, di prendere
qualche pesce, mentre Rin lo guardava ridendo, divertita dalle sue buffe
acrobazie di pesca. Il potente Signore dell’Ovest, invece, era in piedi, rivolto
verso di loro, probabilmente li aveva sentiti avvicinarsi e li stava
aspettando.
-E voi cosa ci fate qui?- chiese
loro il demone –Hai forse capito che non puoi battermi e sei venuto a chiedere
pietà, Inuyasha?-
-Questo non succederà mai!- rispose
l’hanyou scaldandosi subito
-Allora per caso preferisci
morire?- continuò Sesshomaru con sarcasmo
-E saresti tu ad uccidermi? Tsk,
non riusciresti neanche a farmi un graffio!-
-Oh, adesso basta!- intervenne
Kagome prima che i due fratelli passassero dalle parole ai fatti –Inuyasha, non
riesci proprio a stare calmo?-
-È stato lui a cominciare!- replicò
l’hanyou offeso
La ragazza lo ignorò e si rivolse a
Sesshomaru:
-Sesshomaru, siamo qui perchè
abbiamo un favore da chiederti-
-Ho sentito bene? Voi vorreste un
favore da me? E, sentiamo, quale sarebbe?- chiese lo youkai quasi divertito a
quell’idea
-Vedi, Kohaku, il fratellino di
Sango, è vivo solo grazie al frammento della sfera che ha sulla schiena.
Tuttavia, non possiamo lasciarlo lì, dobbiamo toglierlo, ma se lo
facciamo...-
-Lui morirà- finì Sesshomaru per
lei –E tu vorresti che io lo riportassi in vita usando la mia Tenseiga, non è
così?-
-Sì, è così- annuì
Kagome
-Ti prego, salva mio fratello-
intervenne Sango –Sono disposta a chiedertelo in ginocchio, se
vuoi-
Lo youkai rimase in silenzio,
sembrava riflettere su quella richiesta. In quel momento, Rin lo
raggiunse.
-Ti prego, signor Sesshomaru,
aiutali- gli disse con tono supplichevole –Kohaku è stato gentile con Rin quando
è stata rapita da quel demone cattivo-
-E va bene- acconsentì il demone
–Ma facciamo in fretta, non ho tempo da perdere-
Kagome e Sango si guardarono
sorridendo, poi quest’ultima si rivolse a Kohaku:
-Kohaku, ascolta, ora dobbiamo
toglierti il frammento della sfera che hai sulla schiena. Perderai coscienza per
qualche secondo e quando ti sveglierai ritroverai la memoria. Tuttavia, quello
che ricorderai sarà molto doloroso per te, te la senti di
farlo?-
-Sì, voglio farlo- rispose sicuro
il ragazzo
-Bene. Comunque non preoccuparti,
io ti starò sempre vicino e ti aiuterò a superare tutto-
Detto questo, Sango si voltò verso
Kagome e le fece segno di procedere. Questa allora si avvicinò e, con molta
delicatezza, tolse il frammento della Shikon no tama dalla schiena di Kohaku. Il
ragazzino perse immediatamente i sensi e Kagome si scostò per lasciare spazio a
Sesshomaru, che estrasse la sua Tenseiga e con un colpo distrusse gli spiriti
del regno dei morti. Qualche secondo dopo, Kohaku riprese
conoscenza.
-Sorellina...- mormorò con le
lacrime agli occhi –Mi dispiace...io...ho ucciso nostro padre...i nostri
compagni...-
Sango lo prese tra le braccia e lo
strinse a se, mentre anche lei cominciava a piangere.
-Non è stata colpa tua, Kohaku, eri
sotto incantesimo- gli disse con voce rotta –Non preoccuparti, ci sono io con
te, insieme supereremo tutto, te lo prometto-
Miroku si avvicinò ai due fratelli
e posò una mano sulla spalla di Sango.
-Sango, che ne dici di portare
Kohaku al villaggio, ora? Deve riprendere le forze- le disse con un
sorriso
-Hai ragione, Miroku- rispose la
sterminatrice di demoni, poi, voltandosi verso Sesshomaru:-Ti ringrazio, dimmi
cosa posso fare per ricambiare-
-Tsk, basta che mi togli dai piedi
quello stupido di mio fratello- fece lo youkai con stizza
-Chi sarebbe lo stupido?!- esclamò
Inuyasha con rabbia
-Inuyasha, stai calmo, ti prego-
Kagome gli si parò davanti prima che si scagliasse sul fratello –È meglio se ce
ne andiamo prima che si mettano a combattere- fece poi rivolta agli
altri
E così il gruppo riprese la strada
verso il villaggio di Edo, mentre Kagome trascinava via un Inuyasha furente che
continuava a sbraitare in direzione del fratello
maggiore...
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
CAPITOLO 7
Giunsero al villaggio nel
pomeriggio. Mentre Sango, Miroku e Shippo si recarono dalla vecchia Kaede per
far visitare Kohaku e per farlo riposare, Kagome convinse Inuyasha ad
accompagnarla in una passeggiata tra le risaie che si stendevano appena fuori il
villaggio. Per un po’ camminarono in silenzio, uno di fianco all’altra, cosa che
stupì l’hanyou. Kagome non era tipo da restare zitta per molto tempo ed era
proprio questa una delle cose che amava di più in lei, la sua allegria, la sua
gioia di vivere, quel suo bellissimo sorriso, così luminoso da scaldargli il
cuore, che non si spegneva mai...A meno che qualcosa non la
preoccupasse.
-Che cosa c’è?- le chiese
fermandosi e guardandola
-Mmh?- fece Kagome tornando alla
realtà
-Perché sei così silenziosa? Cosa
c’è che ti preoccupa?-
-Non sono preoccupata, è solo
che...ecco...ho una strana sensazione-
-Una sensazione? Di che
tipo?-
-Non so...Come se stesse per
succedere qualcosa...Ma forse sono solo un po’ scombussolata da tutti gli ultimi
avvenimenti- disse la ragazza abbozzando un sorriso
-Probabilmente è perchè era da
molto che aspettavamo questo periodo di pace, che attendevamo la fine di questa
brutta storia, vedrai che tra qualche giorno questa brutta sensazione sarà
passata- la rassicurò Inuyasha accarezzandole una guancia
-Già, forse hai ragione- convenne
Kagome passandogli le braccia intorno al collo
L’hanyou la strinse a se e chinò il
viso verso quello di lei per far incontrare le loro
labbra.
-Senti Inuyasha...- disse poi lei
quando si staccarono –Stavo pensando di fare un salto a casa. Sai, volevo dare
la bella notizia della scomparsa di Naraku alla mia famiglia e inoltre dovrei
anche prendere qualche vestito...- terminò incerta aspettandosi qualche replica
da parte del mezzo demone
-E va bene...- sospirò invece
questo –Ma torna prima del tramonto, ok?-
-Ma come?- si stupì Kagome –Niente
rimproveri? Niente musi lunghi? Scusa, ma non sei tu quello che aveva fretta di
ricomporre la sfera?-
-Io avevo fretta di trovare Naraku-
puntualizzò Inuyasha stizzito –E poi...gli unici frammenti mancanti sono quelli
del lupastro e non è che muoia dalla voglia di
rivederlo...-
-Ah, capisco, allora sei geloso!-
lo prese in giro lei
-Geloso io?! Ma non diciamo
sciocchezze!-
-Sei geloso, sei
geloso!-
-Uff, invece di dire stupidaggini,
salta su che ti accompagno al pozzo- fece l’hanyou offrendole la propria
schiena
Con un sorriso dipinto sulle
labbra, Kagome obbedì e ben presto arrivarono alla piccola radura che ospitava
il pozzo mangia ossa.
-Non c’è bisogno che aspetti qui il
mio ritorno, torna pure al villaggio, ci rivediamo qui al tramonto ok?- gli
disse la ragazza
-Va bene, ma non fare tardi- le
raccomandò Inuyasha
-Promesso- gli sorrise Kagome prima
di sfiorargli le labbra con un bacio –A dopo- fece poi salutandolo con la mano e
saltando nel pozzo
Quando l’hanyou tornò al villaggio,
vide Miroku che usciva dalla capanna con aria sconsolata.
-Miroku, perchè hai quella faccia?
C’è qualche problema con Kohaku?- chiese Inuyasha
preoccupato
-No, Kohaku sta bene. La somma
Kaede dice con qualche giorno di riposo e l’affetto della sorella tornerà quello
di prima- rispose il monaco
-E allora cosa
c’è?-
-Sango vuole che mi metta subito al
lavoro per costruire una casa per noi qui al villaggio. Io le ho detto che non
c’è fretta, che possiamo fare con calma e goderci finalmente un po’ di pace, ma
lei ha risposto che non si fida di me e che vuole che ci sposiamo il prima
possibile perchè ha paura che io possa cambiare idea...Ahh, le
donne!-
-Io direi che Sango non ha tutti i
torti. Un monaco libertino come te non cambia dall’oggi al domani, perciò fa
bene ad avere dei dubbi- commentò ironico Inuyasha
-Come puoi dire questo?- esclamò
Miroku con una delle sue migliori espressioni da uomo profondamente ferito
–Credevo che almeno tu, amico mio, mi avresti capito e
sostenuto!-
Un’occhiata del mezzo demone fu
sufficiente per convincere il monaco a finirla con quella scena.
-Ahem...Cambiando argomento, la
divina Kagome dov’è finita?-
-È tornata nella sua epoca per
vedere la sua famiglia e prendere alcune cose. Sarà di ritorno al
tramonto-
-Quindi, fino ad allora, tu non hai
niente di speciale da fare, vero?- gli chiese l’amico con uno strano
sguardo
-Beh, no. Perchè me lo chiedi?-
replicò l’hanyou sospettoso
-Pensavo che potresti aiutarmi ad
iniziare la costruzione della capanna. Tu sei così forte...-
-Non se ne parla nemmeno!
Arrangiati!-
-Oh, ti prego, Inuyasha, te lo
chiedo in ginocchio- lo supplicò Miroku afferrandolo per una
manica
-Ho detto di no!-
-Ti prego, ti prego, ti prego...Se
lo fai ti darò anche la mia parte del ramen che Kagome porta dalla sua epoca-
-Mmh...E anche di patatine?-
contrattò l’hanyou
-D’accordo, anche le patatine-
-Affare fatto.
Andiamo-
E così i due uomini si misero alla
ricerca di un luogo adatto ad ospitare la capanna in cui avrebbero abitato
Sango, Miroku e Kohaku.
Nel frattempo, Kagome, tornata
nella sua epoca, aveva messo al corrente la sua famiglia degli ultimi
avvenimenti e ora stava preparando il suo zaino, riempiendolo con un po’ di
vestiti e alcune provviste. Quando ebbe finito, si accorse che fra breve sarebbe
arrivato il tramonto.
-Accidenti, devo sbrigarmi!
Altrimenti poi chi lo sente Inuyasha!- si disse scendendo di corsa le
scale
-Kagome, torni di già nell’epoca
Sengoku?- le chiese sua madre vedendola con lo zaino in
spalla
-Sì, dobbiamo ancora finire di
raccogliere tutti i frammenti della sfera. Comunque ti prometto che tornerò a
trovarvi presto- rispose la figlia
-Senti, lo so che non sono affari
miei, ma non è che tra te e Inuyasha è successo qualcosa?- indagò la signora
Higurashi
-Cosa intendi?- replicò Kagome
arrossendo
-Beh, è solo che ti vedo così
felice...Sei più radiosa del solito-
-In effetti...è successo
qualcosa...- ammise alla fine la figlia
-Oh, sono molto felice per te,
Kagome. Tu e Inuyasha formate proprio una bella coppia-
-Ehm...Grazie. Ora però devo
andare. Ciao mamma-
Dopo aver salutato tutti, Kagome
uscì di corsa da casa e si diresse al pozzo. Senza esitare, vi saltò dentro e
dopo pochi minuti si ritrovò nell’epoca Sengoku. Visto il peso dello zaino
strapieno di roba, decise di lasciarlo sul fondo del pozzo, si sarebbe fatta
aiutare da Inuyasha a tirarlo fuori. Si arrampicò perciò fuori e vide che era
ormai il tramonto.
-Strano che Inuyasha non sia ancora
arrivato- si disse
Stava per incamminarsi verso il
villaggio, quando, da dietro un albero, comparve una
figura.
-Bentornata Kagome, ti stavo
aspettando- le disse Kikio
-Kikio, cosa ci fai qui?- le chiese
sorpresa Kagome –Non abbiamo ancora completato la Shikon no
tama...-
-Non sono venuta per quello- la
interruppe la miko –Sono venuta per riprendermi Inuaysha-
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
CAPITOLO 8
-Cosa...cosa hai detto?- balbettò
Kagome sorpresa e confusa
-Hai capito benissimo. Credevi
davvero che avrei rinunciato a lui così facilmente?- le disse Kikio guardandola
con scherno
-Io...credevo che tu avessi
capito...-
-Capito cosa? Che ti ama e che
vuole stare con te, forse?- replicò la miko con sarcasmo –Non farmi ridere. Lui ama me. Crede
di provare qualcosa per te solo perchè mi assomigli, ma saprò fargli capire il
suo errore-
Quelle parole ebbero il potere di
far riprendere Kagome dallo shock e, infuriata, replicò:
-Inuyasha non ti ama e sei
un’illusa se pensi il contrario! È arrivata l’ora che tu ti renda conto che la
vostra storia è finita 50 anni fa!-
-Come ti permetti di parlarmi così,
stupida ragazzina?!- sibilò Kikio con rabbia
-Mi permetto, eccome. Da quando
sono arrivata qui mi sono sentita continuamente paragonata a te. Dopo aver
saputo quello che era successo tra te e Inuyasha, ho cercato di essere
comprensiva, ho persino provato ad aiutarvi a tornare insieme perchè credevo che
fosse questo che lui voleva...Ma adesso basta! Ora so che Inuyasha mi ama ed è
ora che tu sparisca dalle nostre vite e ci lasci in pace!-
Detto questo, Kagome iniziò a
camminare in direzione del villaggio.
-Ora scusami...- disse rivolta alla
sacerdotessa –Ma Inuyasha mi sta aspettando-
Dopo solo pochi metri, tuttavia, fu
bruscamente respinta da una barriera, che la fece volare a
terra.
-Non così in fretta, ragazzina-
sibilò Kikio –Ho creato una barriera che impedisce a chiunque di uscire e di
entrare. Inoltre, in questo modo il tuo odore non può arrivare fino ad
Inuyasha-
-Perché stai facendo tutto questo?
Cosa vuoi da me?- le chiese Kagome
-Prima di riprendermi Inuyasha,
voglio riavere anche un’altra cosa...la mia anima- rispose la
miko
-Cosa?-
-Come tu stessa hai suggerito, se
io riavessi la mia anima e usassi la sfera per avere un nuovo corpo, potrei
restare nel mondo dei vivi con Inuyasha-
La sacerdotessa fece un gesto con
la mano rivolta ai suoi spiriti portatori di anime. Questi si diressero
velocemente verso Kagome e, prima che la ragazza potesse fare qualsiasi cosa, la
imprigionarono contro il tronco di un albero. Tentò di liberarsi, ma fu tutto
inutile, i poteri della miko erano troppo forti.
-Kikio, che stai facendo? Lasciami
andare immediatamente!- gridò
-Non prima di essermi ripresa la
mia anima- rispose l’altra prima di unire le mani e di
concentrarsi
Qualche secondo dopo, Kikio iniziò
a recitare una formula, ripetendola in continuazione. All’improvviso, Kagome
sentì un intenso dolore al petto, come se qualcuno le stesse strappando il
cuore...
Nel frattempo, Inuyasha, si stava
dirigendo verso il pozzo, sbuffando infastidito. Accidenti a lui e a quando
aveva accettato di aiutare Miroku a costruire quella capanna! Il monaco aveva
insistito per continuare fino a che almeno le pareti esterne fossero state
fissate e, quando i due avevano finalmente terminato, era già il tramonto. Dopo
essersi dato una rinfrescata al fiume, si era incamminato velocemente verso la
radura in cui si trovava il pozzo mangia ossa. Tuttavia, non distingueva ancora
l’odore di Kagome. “Come sempre sarà in ritardo!” pensò l’hanyou “Fortuna che mi
aveva promesso che sarebbe tornata non più tardi del tramonto!” Deciso a saltare
nel pozzo per andare a prendere la ragazza se non fosse arrivata nel giro di
cinque minuti, Inuyasha arrivò infine nei pressi della radura. All’improvviso, a
qualche decina di metri dal pozzo, si bloccò. Davanti a lui c’era una barriera.
E al di là di essa poteva scorgere due figure: Kagome e Kikio.
-Ma che diavolo sta succedendo?!-
esclamò il mezzo demone
Vide Kikio in piedi di fonte a
Kagome, imprigionata al tronco di un albero dagli spiriti portatori di anime
della miko...e sembrava soffrire. La barriera gli impediva di sentire quello le
due stavano dicendo, ma quella situazione non gli piaceva per niente.
-Kagome!-
Inuyasha tentò di farsi sentire, ma
inutilmente. Vedendo che Kagome sembrava sempre più in difficoltà, l’hanyou
sguainò la sua Tessaiga e si preparò per distruggere la
barriera.
Kagome respirava sempre più con
affanno. Stava contrastando Kikio con tutte le sue forze, ma non sapeva quanto
ancora avrebbe potuto resistere. Sperava solo che Inuyasha arrivasse presto.
Sapeva che sarebbe arrivato. Avrebbero dovuto incontrarsi lì già al tramonto,
inoltre lui si sarebbe preoccupato non vedendola tornare. Kikio, troppo sicura
di se e non sapendo quando il mezzo demone fosse diventato potente negli ultimi
tempi, era fiduciosa che il suo piano avrebbe avuto successo.
-È inutile che tenti di resistermi,
non ce la farai mai contro di me. Arrenditi- le disse la
miko
-Mai...- rispose Kagome con
difficoltà –Io non mi arrenderò mai!-
Con le ultime forze che le
rimanevano, la ragazza si concentrò per cercare di utilizzare il potere della
sfera contro quello della sacerdotessa. Appesa al suo collo, la Shikon no tama
iniziò a brillare.
-E così vorresti usare la Sfera dei
Quattro Spiriti contro di me? Non ti servirà. Sono stata la sua protettrice per
anni, conosco meglio di te il suo potere-
Kikio si concentrò per aumentare la
forza del flusso di energia con cui stava cercando di risucchiare l’anima dal
corpo della sua reincarnazione.
-Ahh!-
Kagome urlò. Il dolore aumentò e
sentì che stava per cedere. Non ce la faceva più, le forze la stavano
definitivamente abbandonando. In quel momento, la barriera di Kikio fu
squarciata in due dalla lama di una spada.
-Ma cosa...?- la miko si voltò
sorpresa, interrompendo il sortilegio su Kagome
Mentre la barriera scompariva,
davanti a loro comparve Inuyasha.
-Inuyasha...- sospirò Kagome mentre
il sollievo la invadeva
-Kagome, stai bene?- le chiese
l’hanyou –Che diavolo sta succedendo qui?- fece poi rivolto a
Kikio
-Semplice, mio caro Inuyasha, mi
sto riprendendo quello che è mio- rispose la miko –Voglio riavere la mia
anima-
-Perché? Perchè stai facendo tutto
questo? Perchè l’amo?-
-Non è vero, tu non l’ami! Ti senti
attratto da lei solo perchè è la mia imitazione riuscita male- fece sarcastica
la sacerdotessa
-Smettila di parlare così di
Kagome!- si arrabbiò Inuyasha –Come puoi farle questo dopo tutto quello che ha
cercato di fare per te? Era disposta persino a rischiare la vita per farti
tornare nel mondo dei vivi!-
-L’unica cosa che mi interessa è
riavere te, Inuyasha!-
Il mezzo demone scosse la testa con
rassegnazione.
-Tu non sei la Kikio che ho
conosciuto 50 anni fa. Lei non era capace di fare del male agli altri, di
provare un tale odio verso qualcuno...Quello che provi per me non è amore. Stai
solamente cercando di rimanere attaccata ad una vita che non ti appartiene più,
ad un ricordo che non ritornerà mai-
-Smettila!- urlò Kikio –Smettila di
parlare così! Per noi potrebbe esserci ancora un futuro se lo
volessimo!-
-Ma io non lo voglio, Kikio. Non
con te. Ora libera Kagome, altrimenti...-
-Altrimenti cosa? Mi ucciderai?-
rise la miko
-Sì- rispose Inuyasha –Se sarà
necessario, lo farò-
La sacerdotessa sussultò a quelle
parole.
-Tu...non puoi...non saresti capace
di farlo...- mormorò
-Per Kagome farei questo ed altro.
Tu hai cercato di ucciderla e questo non posso
perdonartelo-
Il cuore di Kagome perse un
battito. Certo, non era la prima volta che Inuyasha le diceva di amarla, ma ogni
volta che lo faceva un’intensa emozione la invadeva.
-Mi dispiace, Inuyasha, ma non la
lascerò libera. Merita di morire per averti sottratto a me, per avermi rubato il
tuo amore!-
Detto questo, Kikio impugnò il suo
arco e scagliò una freccia in direzione di Kagome.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
CAPITOLO 9
Prima che la freccia scagliata da
Kikio potesse raggiungere Kagome, Inuyasha le si parò davanti e la deviò con la
lama della sua Tessaiga.
-Bene, Inuyasha, se non potrò
averti io, vorrà dire che non ti avrà nemmeno lei!- sibilò Kikio
Detto questo, la miko utilizzò il
suo potere spirituale per scagliare una lama di luce in direzione del mezzo
demone. Questa volta, fu Kagome a deviare il colpo, facendo ricorso alle sue
ultime energie per innalzare una barriera davanti all’hanyou e rispedire la lama
di luce al mittente. Kikio fu colpita proprio in mezzo al petto. L’espressione
di quest’ultima si scompose in un misto di dolore e sorpresa. Allungò un braccio
in direzione di Inuyasha, poi cadde a terra e il suo corpo si dissolse in una
nuvola di polvere.
Con lei, scomparvero anche i suoi
spiriti portatori di anime e Kagome fu finalmente libera. Stremata dalla dura
lotta ingaggiata con la miko, non ebbe la forza di reggersi in piedi e cadde in
ginocchio.
-Kagome!- Inuyasha le fu subito
accanto –Stai bene?-
-Non è niente...- rispose la
ragazza con fatica –È solo un po’ di stanchezza-
-Perché sei intervenuta? Avrei
potuto benissimo contrastare Kikio da solo...-
-Non volevo che fossi tu ad
ucciderla. Sebbene non sia più la stessa Kikio di un tempo, era la donna che un
tempo avevi amato. Se l’avessi uccisa, ne avresti sofferto in
seguito-
Inuyasha fu profondamente colpito
dalle sue parole. Ancora una volta, Kagome gli aveva dimostrato quanto tenesse a
lui, quanto si preoccupasse per lui...quanto lo amasse. Spinto dall’intensa
emozione che gli invadeva il cuore, la strinse forte a se, affondando il volto
tra i suoi capelli.
-Grazie- le mormorò
all’orecchio
Kagome si abbandonò a
quell’abbraccio, sentendosi al sicuro come solo tra le braccia di Inuyasha
accadeva. L’hanyou la sollevò tra le braccia e si diresse verso il villaggio.
Cullata dal calore del suo corpo e dal battito del suo cuore, la ragazza si
addormentò. Inuyasha se ne accorse e rallentò l’andatura per non svegliarla.
Arrivato al villaggio, si diresse
nella capanna della vecchia Kaede, dove l’anziana sacerdotessa preparò un futon
per la ragazza, mentre l’hanyou raccontava ai suoi amici quello che era
successo.
-Allora, come sta Kagome?- chiese
Inuyasha quando la sacerdotessa ritornò nella stanza
-Ha solo bisogno di riposo, ha dato
fondo a tutte le sue energie- rispose la miko –Potrebbe anche dormire per
qualche giorno-
Il mezzo demone annuì, poi si recò
nella stanza accanto, dove Kagome stava riposando. Si sedette accanto a lei e le
prese una mano tra le sue. Fissò il volto di quella ragazza così importante per
lui, così speciale...Nella sua mente rivide gli ultimi avvenimenti. Quando
l’aveva vista al di là della barriera, sofferente, mentre Kikio cercava di
rubarle l’anima, aveva veramente temuto di perderla. Mai in vita sua aveva avuto
così tanta paura. Aveva affrontato nemici di ogni sorta, demoni potentissimi,
primo tra tutti Naraku, ma mai aveva provato una tale angoscia. E poi Kagome
aveva lottato contro Kikio per lui, perchè non voleva che uccidesse la donna che
un tempo aveva amato...Ma era stato veramente amore?
Somethin'
in your eyes, makes me wanna lose myself Makes me wanna lose myself, in your
arms There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast Hope this
feeling lasts, the rest of my life
Non ne era più molto sicuro. Quello
che aveva provato per la sacerdotessa non era niente di paragonabile a quello
che sentiva per Kagome. Con Kikio non aveva mai sperimentato quell’intensa
sensazione che lo invadeva quando Kagome gli sorrideva, gli prendeva la mano, lo
baciava...Il suo cuore non si era mai messo a battere così forte come quando lei
gli diceva “ti amo”...Tra lui e Kikio non era mai stato così.
If
you knew how lonely my life has been And how long I've been so alone And
if you knew how I wanted someone to come along And change my life the way
you've done
Probabilmente ciò che li aveva
avvicinati era stato il sollievo di aver trovato una persona simile a lui, che
si sentiva sola come lui. Sì, la miko aveva la sorella Kaede, gli abitanti del
villaggio la adoravano, tuttavia Kikio una volta gli aveva confessato che si era
sempre sentita come la sacerdotessa protettrice della Shikon no tama, ma mai
come una donna. E lui sapeva bene come ci si sentiva ad essere incompleti.
It
feels like home to me, it feels like home to me It feels like I'm all the
way back where I come from It feels like home to me, it feels like home to
me It feels like I'm all the way back where I belong
E poi era arrivata Kagome e tutto
questo era finito. Per la prima volta nella sua vita non aveva ricevuto sguardi
di timore per la sua metà demoniaca, o di disprezzo per la sua metà umana,
Kagome lo aveva accettato per quello che era, senza chiedergli di cambiare. Lei
gli aveva mostrato un mondo nuovo, dove non tutti erano nemici da combattere,
gli aveva insegnato a fidarsi degli altri e per la prima volta nella sua vita
aveva degli amici.
A
window breaks, down a long, dark street And a siren wails in the night
But I'm alright, 'cause I have you here with me And I can almost see,
through the dark there is light
Ora sapeva che, qualsiasi cosa
fosse accaduta, qualsiasi ostacolo la vita gli avesse posto davanti, lui
l’avrebbe superato. Perchè Kagome era al suo fianco. Lei era in grado di
donargli una tale forza che neanche durante le sue trasformazioni in demone
completo aveva sperimentato. Un demone completo... Quanto aveva desiderato
diventarlo un tempo. Ora invece gli sembrava un’idea assurda, orribile...
Inconcepibile. Sì, perchè quando si trasformava in un demone completo, perdeva
totalmente la ragione, il contatto con la realtà, trasformandosi in un essere
assetato di sangue, incapace di distinguere gli amici dai nemici. Solo la voce
di Kagome era in grado di farlo tornare in se. La sua voce era in grado di
arrivargli dritto al cuore. Solo lei era riuscita a fargli accettare il suo lato
umano, quello in grado di fargli provare sentimenti ed emozioni, cose che un
tempo lui considerava stupide e inutili debolezze.
Well,
if you knew how much this moment means to me And how long I've waited for
your touch And if you knew how happy you are making me I never thought
that I'd love anyone so much
Kagome gli aveva insegnato a
vivere. E ad amare. Mai si era sentito così felice e sereno da quando stavano
insieme. Bastava sentir pronunciare il suo nome dalle labbra di lei perchè il
suo cuore si mettesse a battere all’impazzata. Bastava un suo sorriso per
illuminargli la giornata. Bastava un suo bacio per farlo sentire in
paradiso.
It
feels like home to me, it feels like home to me It feels like I'm all the
way the back where I come from It feels like home to me, it feels like home
to me It feels like I'm all the way back where I belong It feels like
I'm all the way back where I belong
Quando Kagome gli era accanto si
sentiva a casa, sentiva che quello era il suo posto a cui apparteneva, che
quello era l’unico luogo in cui doveva e voleva essere.
-Inuyasha?-
La voce di Miroku lo riscosse dai
suoi pensieri.
-Sì?-
-Sango e la vecchia Kaede ti hanno
preparato qualcosa da mangiare- gli disse il monaco
-Grazie, ma non ho fame- rispose
Inuyasha senza distogliere gli occhi da Kagome
-Beh, ma almeno riposa un po’-
-Non mi muoverò di qui finché
Kagome non si sveglierà-
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
CAPITOLO 10
Kagome si svegliò due giorni dopo.
Due giorni durante i quali Inuyasha non lasciò il suo capezzale neanche per un
momento. Due giorni durante i quali l’hanyou si sentì colpevole. Quello che era
successo a Kagome era solo colpa sua. Lui aveva fatto credere a Kikio che il
sentimento che li univa fosse ancora vivo, che potevano ancora avere un futuro
insieme. Lui le aveva fatto una promessa che, in cuor suo, sapeva di non poter –
e di non voler – mantenere. Era stato lui a far nascere nella miko tutto
quell’odio e quel rancore. Ed era Kagome quella che ci era andata di
mezzo...
Quando finalmente Kagome aprì gli
occhi, il cuore di Inuyasha gli fece un balzo nel petto. Dio, quanto gli erano
mancato i suoi occhi...Quelle due iridi scure che sembravano leggergli dentro,
che brillavano di una luce così calda che era in grado di arrivargli dritto al
cuore e di togliergli il respiro.
La prima cosa che lei vide furono
le loro mani intrecciate. Alzò poi lo sguardo verso il viso di Inuyasha e gli
sorrise.
-Inuyasha...- mormorò
-Ti sei svegliata finalmente. Come
ti senti?- le chiese l’hanyou
-Molto meglio. Mi sento
completamente riposata-
-E ci credo. Dopo aver dormito per
due giorni...-
-Cosa?! Due giorni?!- Kagome
spalancò gli occhi dallo stupore
-Kaede dice che è normale. La lotta
con Kikio ti ha privato di tutte le forze- il viso del mezzo demone si adombrò
mentre pronunciava quelle parole
La ragazza sembrò intuire quello
che si nascondeva dietro quella espressione, perchè gli
chiese:
-Inuyasha, cosa c’è che non
va?-
-Niente- rispose lui cercando di
fare l’indifferente –Perchè pensi che ci sia qualcosa che non
vada?-
-Non mentirmi. Ti conosco bene
ormai e so che quando hai quell’espressione scura significa che c’è qualcosa che
ti preoccupa o ti angustia-
Inuyasha rimase in silenzio qualche
secondo, lo sguardo basso. Poi, senza distogliere gli occhi dal pavimento,
mormorò:
-Mi dispiace,
Kagome-
-Di cosa?- gli chiese lei
stupita
-Di quello che è successo. È colpa
mia...è colpa mia se Kikio se l’è presa con te. L’odio che covava l’ho fatto
nascere io. Non avrei dovuto prometterle di seguirla nel regno degli inferi, non
quando, nel profondo di me, sapevo che il mio cuore ormai batteva solo per te. E
tu...tu l’hai affrontata per me. Nonostante fossi debole, nonostante rischiassi
la vita, l’hai affrontata per impedirmi di uccidere una persona che per me un
tempo era importante- Inuyasha alzò lo sguardo per incontrare quello di Kagome
–Eppure lo avrei fatto. L’avrei uccisa. E non mi sarei sentito in colpa, perchè
lei ha cercato di farti del male e perchè quella non era la persona che un tempo
ho amato...sempre se si può definire amore il sentimento che ci univa. Ma tu hai
pensato a me prima ancora che a te stessa, hai messo me al primo posto...E io
non penso di meritare tutto questo...-
-Adesso basta, Inuyasha- lo
interruppe lei posandogli un dito sulle labbra –Smettila di dire sciocchezze. Io
non mi pento di quello che ho fatto, anzi, ne sono felice e lo rifarei altre
mille volte se fosse necessario. Perchè io ti amo. Ti amo così come sei, con i
tuoi pregi e con i tuoi difetti, amo tutto di te. Tu sei speciale, Inuyasha.
Forse non lo sei per tutti, ma lo sei per i tuoi amici...e lo sei per
me-
L’hanyou le prese la mano che aveva
posato sulle sue labbra e intrecciò le dita con le sue.
-Kagome, tu sei la cosa più bella e
importante della mia vita. Quando ti ho vista legata a quell’albero, sofferente,
mi sono sentito morire. Io non potrei mai vivere senza di
te...-
La ragazza gli gettò le braccia
attorno al collo e si strinse a lui.
-Tu non mi perderai mai, Inuyasha.
Io resterò sempre con te. Ho piena fiducia in te e so che, qualunque cosa
accada, tu sarai con me per proteggermi, perciò smettila con questi pensieri
negativi, ok?-
Kagome si staccò leggermente da lui
per guardarlo negli occhi e regalargli uno dei suoi splendidi
sorrisi.
-Ti amo, Kagome- le disse l’hanyou
prima di chinarsi su di lei per unire le loro labbra
Qualche secondo dopo, Inuyasha si
staccò da lei e si mise ad annusare l’aria.
-Che succede?- gli chiese
Kagome
-Sta arrivando Koga- rispose lui
per nulla contento
Infatti, un attimo dopo, si sentì
la voce del demone lupo gridare:
-Vieni fuori, botolo ringhioso, lo
so che sei lì dentro!-
-Cosa diavolo vuoi?- esclamò
Inuyasha uscendo dalla capanna
-È vero quello che si dice? Sei
stato tu a uccidere Naraku?-
-Sì, è vero. E
allora?-
-Maledetto! Mi hai messo i bastoni
tra le ruote un’altra volta! Ma me la pagherai!-
I due erano già pronti ad
azzuffarsi, ma la voce di Kagome li fermò:
-Basta Koga!- esclamò uscendo dalla
capanna –Lo so che sei arrabbiato perchè non hai potuto vendicare la tua tribù e
mi dispiace, ma le cose sono andate così e la colpa non è di nessuno, tanto meno
di Inuyasha-
Koga mandò uno sguardo torvo al
mezzo demone, prima di correre da Kagome e prenderle le mani tra le
sue.
-Va bene, Kagome, per amore tuo
lascerò perdere. Anche perchè, ora che Naraku non c’è più, potrai finalmente
diventare la mia donna...-
Un enorme gocciolone si formò sulla
testa della ragazza. E ti pareva...sempre lì si andava a finire. Prima che
potesse dire qualsiasi cosa, Inuyasha, che riteneva di aver sentito abbastanza,
si frappose tra loro, interrompendo il contatto delle loro
mani.
-Scordatelo lupastro, Kagome ora è
la mia donna- disse minaccioso
La ragazza divenne rossa dalla
testa ai piedi nel sentire quelle parole, mentre Koga si irrigidì.
-È vero quello che dice?-le
chiese
-Beh...sì- rispose lei –Mi
dispiace, Koga, ma io sono innamorata di Inuyasha-
Un sorriso triste gli curvò le
labbra.
-Non c’è bisogno che ti scusi,
Kagome, avevo già capito quello che provavi per lui, volevo solo essere sicura
che il cagnolino ti rendesse felice-
-È così- gli confermò
Kagome
-Bene, allora non resta che una
cosa da fare- detto questo, il demone lupo si chinò e si tolse i due frammenti
della sfera che aveva nelle gambe –Se non sbaglio, vi mancano solo questi per
completare la Shikon no tama- le fece porgendoglieli
-Ti ringrazio, Koga-
Lui scrollò le
spalle.
-Vorrà dire che mi allenerò per far
diventare le mie gambe veloci e forti anche senza l’aiuto dei frammenti- si
rivolse poi ad Inuyasha –E tu, botolo, se la fai soffrire, torno qui e ti prendo
a calci, hai capito?-
-Tsk, non succederà- rispose
stizzito l’hanyou
Dopo averli salutati, Koga se ne
andò, lasciando di nuovo soli Inuyasha e Kagome. La ragazza si voltò verso il
mezzo demone con espressione incerta.
-E ora che la sfera è completa cosa
facciamo?- gli chiese
-Sei tu la sua protettrice, spetta
a te decidere- le rispose lui
-Ma io veramente non saprei...Non
hai qualche desiderio da esprimere?-
Inuyasha si avvicinò a lei e la
prese tra le braccia.
-Non mi serve niente. Io ho già
tutto quello che desidero- le disse prima di baciarla
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Capitolo 11 *** Epilogo ***
EPILOGO
Due settimane dopo, Kagome era
distesa a guardare le stelle nello stesso luogo in cui si era recata il giorno
della sconfitta di Naraku. Solo che questa volta non era sola, c’era Inuyasha
accanto a lei. I due avevano cercato un po’ di pace dal trambusto causato per la
festa di matrimonio di Sango e Miroku.
-Sono così felice per Sango e
Miroku. Finalmente sono riusciti a stare insieme- sospirò Kagome abbracciata a
lui con la testa che riposava sul petto dell’hanyou
-Mmmh...- annuì Inuyasha
giocherellando con una ciocca dei suoi capelli
-Non mi sembra vero che sono
passate due settimane senza che ci siano stati demoni o nemici da
combattere...Potrei anche abituarmi a tutta questa
tranquillità!-
-Beh, ora che la sfera non esiste
più, potrebbe durare anche per molto-
Eh già, la Shikon no tama, la sfera
dei quattro spiriti, non esisteva più. Alla fine, dopo molti dubbi, Kagome e
Inuyasha avevano deciso di utilizzarla per far sì che il pozzo che collegava le
loro due epoche rimanesse aperto per permettere loro di continuare ad
attraversarlo. “E anche alle generazioni future...” si disse Kagome ripensando
al desiderio che aveva espresso. Però non aveva informato Inuyasha di questo
particolare, non voleva spaventarlo con il pensiero del matrimonio o dei figli!
In fondo, stavano insieme da poco più di due settimane ed erano ancora così
giovani...Quelle cose potevano aspettare ancora un po’.
Mentre rifletteva a quelle cose, la
ragazza aveva cominciato, quasi senza accorgersene, a percorrere il petto
dell’hanyou con lente carezze. Inuyasha si era irrigidito. Da quando stavano
insieme, ogni volta che si sfioravano, che si toccavano, che si baciavano, il
mezzo demone sentiva che il cuore accelerava i battiti e il sangue che gli
scorreva più veloce nelle vene. La desiderava. Tuttavia, aveva paura di fare la
prima mossa. Paura della reazione di Kagome, paura che lei non fosse pronta, che
fosse troppo presto. Doveva ammettere, però, che diventava ogni giorno più
difficile resistere...soprattutto quando lei lo accarezzava come stava facendo
in quel momento. Quando la mano di lei si spinse sotto il tessuto del suo
kariginou, non seppe trattenere un gemito. Stupita, Kagome alzò gli occhi verso
il suo viso, aprendo la bocca per chiedergli cosa c’era che non andava, ma
quando vide lo sguardo di Inuyasha, le parole le morirono in gola. Le sue iridi
color ambra erano così intense e brillanti di desiderio che lei ne restò
soggiogata, mentre il suo corpo veniva percorso da un brivido. Spinta
dall’emozione che provava in quel momento, senza distogliere lo sguardo da
quello di lui, Kagome avvicinò ancora di più i loro visi, finché le loro labbra
si incontrarono. Si unirono in un bacio appassionato, mentre Inuyasha la faceva
stendere con la schiena a terra e la sovrastava con il suo corpo. Le mani della
ragazza ripresero da dove si erano fermate, aprendosi una strada sotto la veste
dell’hanyou. Questo si staccò da lei, guardandola con
intensità.
-Kagome...sei sicura?- le chiese
Lei annuì, mentre i suoi occhi
esprimevano un desiderio pari al suo. Quella notte, sotto lo sguardo complice
delle stelle, gli avrebbe donato tutta se stessa, corpo e anima. Desiderava
essere una cosa sola con lui. Per l’eternità.
THE END
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