Bella wolf

di Elfa sognatrice
(/viewuser.php?uid=74071)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** First school day ***
Capitolo 3: *** Friends ***
Capitolo 4: *** shopping ***
Capitolo 5: *** Edward ***
Capitolo 6: *** Sunday ***
Capitolo 7: *** grow? ***
Capitolo 8: *** dad ***
Capitolo 9: *** Why? ***
Capitolo 10: *** blackmail ***
Capitolo 11: *** for my brother ***
Capitolo 12: *** gym ***
Capitolo 13: *** not take it anymore ***
Capitolo 14: *** I don't understand ***
Capitolo 15: *** remember ***
Capitolo 16: *** some differences ***
Capitolo 17: *** Mike! Your life is almost finish ***
Capitolo 18: *** murder+family tree ***
Capitolo 19: *** Speak to Cullen ***
Capitolo 20: *** News ***
Capitolo 21: *** Three vampires ***
Capitolo 22: *** the battle ***
Capitolo 23: *** Blood ***
Capitolo 24: *** tutor ***
Capitolo 25: *** I forgot it! ***
Capitolo 26: *** thinking ***
Capitolo 27: *** Thunder ***
Capitolo 28: *** favorite perfume ***
Capitolo 29: *** incubi sbaditi di una notte insonne ***
Capitolo 30: *** Cullen's story ***
Capitolo 31: *** Because I love you ***
Capitolo 32: *** E' cambiato per te ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo Ciaoooo!
Lo so, ho un altra ff in corso ma non volevo perdere l'ispirazione.
Attenzione questa storia mi è venuta in mente una sera, mentre leggevo, per l'ennesima, volta Eclipse, e rigardavo New Moon.... Credo di scriverla POV Bella, ma magari durante i prossimi capitolo mi occorrerà cambiare 'narratore', comunque lo dirò all'inizo del capitolo.
Svolta al posto di Twilight, in pratica un Twilight modificato, non vi dico troppo altrimenti niente suspance


Prologo

Fuori dalla finestra c'erano persone che non conoscevo. Ero piuttosto impaurita, non avevo mai visto tanta gente. Cioè così tanta gente. - Bella, scendi ! - urlò mia madre. Corsi giù per le scale e rischiai di cadere. Ancora in pigiama corro giù per le scale. Mamma era tornata. Lei era sempre via, la cosa che mi fece più paura era la persona vicino a Renèe. Un ragazzo enorme che mi incuteva timore reverenziale.  Aveva la pelle scura.
- Guarda che carino !  - stava dicendo papà. Non lo avevo nemmeno notato. Era nell'angolo, con tra le braccia un fagotto. Cercai di allungarmi per vederlo, ma ero troppo bassa. - Vuoi vederlo ? - mi chiese mamma. Papà si abbassò abbastanza per permettermi di vedere un esserino bronzeo, dagli occhi nero pece, che agitava i pugnetti.  Gli sorrisi, mi piacevano i bambini.
- Allora lo tenete ? - chiese la sagoma enorme.
Mamma e papà si guardano, sorridono e annuiscono. - Ci dispiace molto per Billy - disse triste l'omone e se ne andò.

ok, è solo un prologo... devo ammettere che non ho proprio le idee chiare, ma spero che andando avanti mi si schiariscano.
Kiss :*
Premetto che forse non avrò tantissimo tempo per postare anche perchè stò scrivendo un altra ff e quindi... ma cercherò di gestire tutto...

Piccola pubblicità
essere svagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** First school day ***


I capitolo first schoo day Ciaoooo!
Come avevo detto nel prologo ho poco tempo... ma sono riuscita a scrivere questo cap... che posto ora.
Qualche premessa che secondo me serve a chiarirvi le idee:
Bella vive da sempre a Forks.
Il periodo del racconto, come capirete subito, è successivo al prologo che praticamente racconta il fatto che cambia la vita alla famiglia Swan.
Renèe non abita con Charlie e già in questo cap viene spiegato, in parte, il perchè ma vedrò di spegarlo nei prossimi.
Mmm... non mi viene niente d'altro in mente... se avete domande chiedete pure... in fondo rispose e ringraziamenti!!   
Scusatemi per gli eventuali errori ma ho il brutto vizio di non riuscirli a trovarli se rileggo la ff quindi perdonatemi...

        I capitolo: first school day
Primo giorno di scuola.
< Dai Jake, siamo in ritardo > urlai dalla porta. Jacob corse giù. Lo zaino su una spalla.
Uscii, pioveva, sai che novità. Eravamo a Forks che praticamente era sinonimo di pioggia. Non tirai su neanche il cappuccio e salii sul mio pick-up. Dall'altra parte salì Jake. Eravamo a metà strada e notai il nostro ritardo impossibile e cercai di spingere la mia vettura ad una velocità superiore ai cinquanta.
< Appena finisco la voskvagen ti rifaccio il motore. E' impossibile una velocità tanto bassa > dichiarò Jake sospirando. Il mio fratellino aveva una passione, o meglio una mania, per i motori e stava montanto pezzo per pezzo una voskvagen, ero fierissima del suo lavoro.
< Neache sei teso? > chiesi, per lui che aveva quindici anni era il primo anno di superiori.
< Na... non cambierà niente > rispose con una scollata di spalle. A me sarebbe piaciuto tantissimo essere così scolta nel pensare al resto del corpo scolastico ma non ci riuscivo. Avevo il terrore di essere al centro dell'attenzione, anche perchè la mia coordinazione pari a zero = cadute a non finire non mi aiutavano di certo con farmi sentire a mio agio con il resto delle persone.
Parcheggiai. < Guarda che auto > disse Jacob. Ci risiamo, automaticamente però alzai lo sguardo e quell'automobile non era affatto male. Una volvo grigio metallizzata. < E' una Volvo S60 R! > esclamo quasi si trovasse davanti al presidente degli Stati Uniti.
Prima che potessi dire altro Jacob era sceso e si stava avviando verso i probabili proprietari della Volvo che stavano giusto scendendo. Inseguii mio fratello tenendo d'occhio l'orologio, Jake doveva ancora prendere i moduli con l'orario.
< Ciao! Sono Jacob > disse quando si trovò davanti al gruppetto. Mi sembravo, ma forse era solo un impressione, che tutta la scuola fissava Jake. < Ho visto quest'auto e mi chiedevo quanti cavalli abbia e > inziò a parlare da vero meccanico. I cinque lo guardavano tra lo stupito e il non so cosa. Mi persi ad osservarli. Erano bellissimi. Tutti con una carnagione bianca come il gesso. Erano due ragazze, una di una bellezza statuaria e impossibile dai capelli lunghi biondi e dagli occhi dorati. L'altra era magra e bassa, i capelli scuri scompigliati e corti, sembrava un folletto. La prima abbracciava un ragazzone enorme, più grande di Jacob che era quasi uno e ottanta, dai capelli ricci e un sorriso ridacchiante, anche lui aveva gli occhi dorati. L'altra, quella simile a un folletto, abbracciava un ragazzo alto e leonino dai capelli biondi molto simili al colore di quelli della ragazza bellissima, quest'ultimo era molto rigido e fissava il folletto. Infine il ragazzo più bello di tutti, sembrava molto più giovane degli altri, che potevano essere studenti universitari dalla corpuratura, aveva i capelli bronzei spettinati seppur perfetti, il viso ripostava delle occhiaie marcate ma questo non modificava la sua bellezza e gli occhi neri pece che fissavano con odio me. Rabbrividii era davvero... strano quello sguardo.
< E' una Volvo s60 da.... > la risposta che interessava a Jacob non venne fornita da uno dei tre ragazzi ma dalla ragazza statuaria.
< Ciaooo! Io sono Alice > disse il folletto saltellando, non so il perchè ma me l'aspettavo. < Lui è Jasper > disse indicando il ragazzo leonino che ora si era spostato al fianco del rosso. < Edward > disse Jasper indicando quest'ultimo. < Rosalie > continuò Alice < e Emmett. > indicò il ragazzone 'armadio due ante'. < Ci siamo trasferiti qua quest'estate dall'Alaska. Ci fai da guida? > chiese a mio fratello. Il resto del gruppo fulminò il folletto, primo di tutti Edward, non so il perchè ma quel suo comportamento mi ferì.
< Emm... io faccio il primo anno e oggi è il primo giorno anche per me... ma Bella vi aiuterebbe volentieri, vero? > chiese voltandosi verso di me. Perchè mi ficcava sempre in mezzo? Annuii imbarazzata. Suonò la campanella. < Jake... dovremmo andare se no fai tardi > dissi.
< Ok vi seguiamo > disse Alice portandosi al mio fianco. < Quindi tu sei Bella? > mi chiese.
< Isabella Swan ma chiamami Bella, preferisco > mormorai a voce bassa. Non so il perchè ma alzando il viso notai che ora tutti ci fissavano a occhi spalancati. < Credo che sarete l'attrattiva per un bel po'. Forks è una piccola città e sono rare le novità come voi > spiegai.
< Ormai ci siamo abituati. Ci spostiamo molto > rispose scrollando le spalle.
Entrammo in segreteria e la signorina Cope al bancone alzò lo sguardo.
< Salve. Sono Jacob Black Swan, primo anno, potrebbe darmi il mio orario? > chiese mio fratello avvicinandosi. La signorina Cope alzò un sopracciglio e con fare noioso iniziò a scartabellare nei documenti. < Non vai alla scuola di La Push? > chiese con voce acida.
Jacob si era sempre arrabbiato per quelle distinzioni troppo raziali, al asilo picchiava quelli che lo prendevano in giro per il colore della pelle.
< Se abito a Forks ho diritto a seguire questa scuola. Mi dia l'orario che poi sono in ritardo > disse con sguardo fiero.
< Io sono Alice Cullen, i miei fratelli Edward e Emmett. Mentre loro sono i gemelli Hale. Potrebbe consegnare anche a noi il nostro orario in quanto siamo arrivati quest'estate e non abbiamo ancora seguito le lezioni > disse avvicinandosi al bancone Alice.
< Anni? > chiese fissando il folletto e il resto del gruppo con quella che doveva essere solo gelosia.
< Io ed Edward terzo anno > allora avevano la mia età!. < Mentre io, Rosalie e Jasper quarto anno > disse Emmett avvincinadosi anche lui.
La signorina Cope scartabellò con molta più foga per cercare il tutto.
< Ecco a voi > disse porgendo i fogli.
< Bells... l'edificio F, ho matematica > mi chiese mostrandomi l'orario. Ridacchiai, sapevo subito che a Jake quella giornata sarebbe stata una catastrofe se iniziava con dei calcoli. < Terzo edificio a destre di questo > gli spegai e lui sospirando uscì. < Ci vediamo a mensa > disse sulla porta, sparendo.
< Io ho letteratura edifico A > comunicò Alice. < Anche io! > risposi, notando solo allora che gli altri se ne erano già andati. < Lasciali perdere sono molto timidi > disse sbuffano il folletto.
Entrammo in classe che la lezione era già cominciata. < Oh, signorina Swan ha accompagnato la nuova alunna? > mi chiese il professore. Annuii e andai a sedermi mentre Alice faceva firmare il foglio dato dalla segretaria.
Il tema della lezione era Cime Tempestose, cioè leggevano dei brani di Cime Tempestose che io praticamente sapevo a memoria.
< Jacob è un tuo amico? > mi chiese Alice voltandosi verso di me.
< Praticamente un fratello, siamo cresciuti insieme. > risposi.
< Perchè ha detto anche il tuo cognome quando si è presentato? > chiese, accidenti quanto era curiosa.
< Mio padre ha adottato Jacob da piccolissimo. I suoi genitori, amici di lunga data di Charlie, mio padre, sono morti in un incidente. Ti prego non andarolo a dire in giro già così Jake fatica a trovarsi con gli altri > dissi poi sentendomi in colpa per aver raccontanto a una sconosciuta la storia di mio fratello.
< Non preoccuparti. Comunque io, come il resto dei miei fratelli, capiscono molto bene Jacob, anche noi siamo stati adottati da Carlisle Cullen e Esme che ormai sono per me i miei genitori veri. Non ricordo nulla della vita prima di essere stata adottata da loro > oh! quello proprio non lo sapevo e avrei faticato tanto anche solo per immaginarlo.
La lezione successiva non era ugale a quella di Alice quindi io mi diressi a trigonometria edifico F.
< Ciao Angela! > dissi sedendomi al fianco della mia amica più sincera. Con lei non dovevo stare attenta a cosa dire eravamo davvero amiche.
< Ciao! Come è andata in Florida? > chiese mentre mi sedevo.
< Tutto come il solito. Phil e Jacob hanno litigato per tutto il tempo. Io e mamma non sapevamo più come gestirli, erano impossibili. Fortuna che è finita. Credo che siano state le vacanze più lunghe della storia > dissi.
< Phil e Jacob non sono ancora riusciti ad andare d'accordo? > chiese Angela stupita. Annuii rassegnata. < A proposito, che ci facevi con i Cullen al completo? > chiese.
< Colpa di Jacob, ha chiesto della loro Volvo e poi ho accettato di diventare la loro guida, anche se credo che riescano ad orientarsi benissimo > dissi pensierosa. < A proposito come fai a conoscerli? >
< oh! Quest'estate c'è stata una festa all'ospedale per festeggiare l'arrivo di uno dei più giovani e talentuosi chirurghi a Forks, il dottor Cullen e lui ha presentato anche i suoi figli adottivi > disse.
Non potemmo più chiacchierare per il resto della lezione, io di trigo ci capivo assai poco e non potevo permettermi di non ascoltare.
 A mensa vidi il gruppo Cullen-Hale parlare con Jacob, mi avvicinai a loro. < Venite al nostro tavolo? > chiese Jake.
< Emm... per non essere assaliti dalle domande preferiamo sederci ad un tavolo separato > disse Edward, era la prima volta che sentivo la sua voce e dovevo ammettere che era fantastica.
< oh, be' > disse Jacob scrollando le spalle e avviandosi al mio fianco. Mi mise un braccio sulle spalle e mi trascinò fino al tavolo, mi era sembrato di sentire un ringhio provenire dal Edward ma molto probabilmente mi ero sbagliata.
Il nostro tavolo era composoto da Angela, Jessica alias regina delle pettegole, Mike il ragazzo che mi faceva il filo dalla prima e non aveva ancora capito che non mi interessava, Tayler idem di Mike, e Lauren che non era mia amica ma si aggregava sempre.
< Conoscete i Cullen? > chiese Jessica neanche si eravamo seduti. Mi preparai mentalemente al bombardamento di domande da parte di quest'ultima che non tardò ad arrivare ma che non ascoltai affatto.
L'ora successiva avevo biologia che era la mia materia preferita. Io non avevo il compagno di banco in quanto, secondo il prof, ero di un livello superiore come preparazione, semplicemente studiavo di più.
Quando la lezione era già iniziata bussarono alla porta. < Oh, il nuovo alunno > disse il prof quando Edward Cullen entrò. Tutte le ragazze della classe sospirarono al vedere la sua bellezza io sospirai nella mia mente e un istinto primordiale mi spingeva a spaccare la faccia a tutte quelle oche. Uh, che strano non ero mai stata violenta.
< Si sieda lì > disse indicando l'unico posto libero ossia vicino a me. Non capivo perchè ero tanto euforica di quel fatto.
Edward rimase seduto rigido per tutta l'ora, voltavo verso l'opposto di me sull'orlo della sedia. Mi era molto chiaro che non mi sopportava il problema era che non capivo perchè.


Ringrazio le 3 persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, sono tanto orgogliosa!
Ringrazio le 5 persone che hanno aggiunto questa storia alle seguite, anche voi mi fate orgogliosa!
Ed ora recensioni:
lisa76 : sono felice che la mia idea, nata così per caso, ti incuriosisca, spero che con l'andare avanti della storia non cambi idea! Scusami per il carattere ma il prologo lo avevo scritto tempo fa, al primo utilizzo di NVU e ho giocato con i carattere... quando l'ho postato non ho guardato che carattere avevo impostato... perdonami!
stellalilly : Graziee! Scusa se ho postato solo ora ma prima dovevo andare avanti con l'altra ff... quindi... spero che ti sia piaciuto questo cap...
Tede: Sono contenta che il prologo ti sia piaciuto, lo avevo scritto tempo fa ma non avevo idea di come continuare... solo da poco mi si è accesa la lampadina... Grazie!!


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Friends ***


II capitolo Ciaoo!
Questo cap ha l'intento ben preciso di spiegare la situazione prima dei cambiamenti, forse potrebbere risultare un po' noioso spero non troppo ma serve per chiarire la storia...
In fondo un piccolo pezzo pov Jacob, serve per mostrare come ha vissuto lui la nuova amicizia con i Cullen.

II capitolo: Friends

< Non ho ancora trovato quello stupidissimo pezzo. Accidenti mi manca davvero poco per finire la mia auto. Questo pomeriggio mi accompagni alla discarica, forse trovo qualcosa di intressante! > eravamo in auto diretti a scuola, stamattina Jake si era svegliato presto ed era andato a controllare la sua voskvagen e per tutto il viaggio aveva mormorato qualcosa a proposito di un cilindro freni o qualcosa del genere.
Parcheggiai e Alice, con Jasper dietro, si avvicinò al mio pick-up. < Ciaooo! > urlò con un enorme sorriso.
< Ciao! > dissi scendendo.
< Hei! > disse Jacob. Insieme ci dirigemmo verso gli altri Cullen.
< Hei!  A che punto sei con la tua auto? > chiese Emmett. Lui e mio fratello avevano legato. Come io e Alice. Gli altri Cullen invece erano sempre silenziosi ed Edward era sparito da due settimane, il tempo che era passato dall'inizio delle scuole. Alice diceva che lui era dovuto andare a Chicago per sistemare qualcosa a proposto dei suoi veri genitori, eppure avevo la sgradevole sensazione di essere stata io la causa di tutto, bo' però non gli avevo neanche parlato.
< Mi manca quel cilindro freni. Non l'ho trovato da nessuna parte! > disse  Jacob mentre ci dirigevamo alle nostre classi.
Alice aveva una lezione con me e prima che arrivasse il professore mi chiese < Vi va di venire da noi domani? Mamma e papà vorrebbero conoscervi, ci siamo sentite tanto per telefono che ormai sanno già il tuo nome! >. Non sò ma Alice mi telefonava tutti i pomeriggi e parlavamo per almeno un ora, anche se era principalmente un monologo di Alice. Lei diceva che si annoiava a casa e aveva voglia di sentire una sua amica.
< Ci farebbe piacere > risposi e Alice battè le mani, sorridendo molto euforica. < Allora domani venite da noi dopo scuola. > chiarì.
All'ora di pranzo Alice disse <  Jacob e Bella domani vengono da noi! > sorrideva felice.
< Perfetto. Ti faccio vedere la mia jeep. Rose non l'hai proprio quel cilindro a freni? > chiese Emmett sorridendo alla sua ragazza. Che faceva finta che io e Jake non esistessimo. Non rispose.
Il discorso, come sempre con Alice che monopolizzava l'attenzione, volgeva sulle cose che potevamo fare a casa loro. Jasper, che raramente parlava, disse < Torneo con la play, sono stanco di battere sempre Emmett. >
Jacob sorrise. A quanto pareva aveva trovato dei nuovi amici.
< Bella!! Puoi provare tutti i miei vestiti! > disse Alice soddisfatta di avermi fatto voltare verso di lei.
< Ali, sei pazza, non ci entrerò mai! > dissi. Lei era magrissima e minuta come poteva solo immaginare che io stessi nei suoi abiti?
< Oh, è vero! > sembrava davvero triste.
< Però me li puoi fare vedere > cercai di tirarle su il morale, sembrava davvero scossa dalla mia prima afferamazione.
Lei sorrise al settimo cielo. Le ci voleva davvero poco per sorridere!
Il giorno dopo arrivò veloce e dopo le lezioni seguimmo la Volvo fino a villa Cullen. Era davvero sperduta nel bosco ma era magnifica. Bianca, antica ma ristrutturata. Un enorme veranda davanti. Le imposte erano in legno scuro che contrastava con il candore dei muri. Sembrava una reggia.
Alice ci affiancò non appena scesimo dall'auto. < Ti piace? Esme l'ha ristrutturata! > disse fiera.
< E' bellissima > risposi. < Tua madre è davvero brava >
Lei sorrise, e la seguimmo dentro casa.
Il salone era enorme, il bianco predominava ad eccezione di un pianoforte a coda, di quelli magnifici che potevi immaginare solo nei video di musica classica, nero. Chissà chi suonava. Forse Esme.
< Salve, dovete essere Bella e Jacob > disse quest' ultima alzandosi dal divano dove era seduta e appoggiando un quaderno.
< Salve > sorrisi. Era una signora che dimostrava trent'anni al massimo. I capelli color caramello, gli occhio oro qualità di famiglia, anche se erano tutti adottati chissà il perchè erano così simili, il viso a forma di cuore e un sorriso dolce sulle labbra. Anche lei era di una bellezza sconvolgente, altra qualità  di famiglia, e sembrava davvero una madre dolce.
< Salve > ripetè Jake.
< Allora questa partita? > chiese Emmett sedendosi sul divano davanti a uno schermo al plasma ultima generazione. Jasper e Jacob lo affiancarono.
< Vieni, ti faccio vedere la mia camera! > disse Alice trascinandomi al piano di sopra. Non riuscii neanche a guardarmi in torno che mi ritrovai davanti a una porta del secondo piano. Alice aprì la porta e mi mostrò quella che doveva essere la sua camera.
Era grande. Un letto matrimoniale a  baldacchino era contro al muro. Dalle nuvole rosa. Una grossa finestra dava sulla parte laterale della casa. Una scrivania era addossata al muro opposto. Un computer ultima generazione era appoggiato sopra. Due porte si affacciavano sulla stanza oltre all'entrata.
< Ed ecco qua il mio armadio! > disse Alice saltellando ed spingendomi verso una delle due porte. Quando l'aprì mi ritrovai a fissare una moltitudine di vestiti ben appesi in grucce lungo le sbarre attaccate ai muri. In fondo della camera grande quasi come la camera il muro era completamente ricoperto di una cassettiera enorme. Mi sembrava impossibile avere tanti abiti così.
< Allora, lì ci sono quelli da sera. > disse indicando una sezione che non sapevo ne dove iniziava ne dove finiva.
Alice mi mostrò tutti i suoi abiti, naturalmente firmati, che preferiva. Io me ne stavo seduta sul letto, dove mi aveva consentito di mettermi e fissavo. Ero felice, dopotutto avevo un amica. Forse un po' esuberante ma pur sempre un amica oltre ad Angela. Un bel passo avanti nel campo relazionale! Pensare che vivevo a Forks da una vita e avevo fatto amicizia solo con poche persone. Sembrava molto strano di essere diventata subito così legata a quel folletto, maniaco di moda.

Jacob
Avevo vinto una partita! E non avevo mai giocato a quel gioco. < Vi ho battuti!! > urlai contro un Emmett molto giù di morale e un Jasper che mi fissava molto stupito.
< Ma avevi detto che non avevi mai giocato a questo gioco!! > si lamentò quest'ultimo.
< E non l'ho mai fatto. Talento nato! > ridacchiai.
< Facciamo qualcos' altro... Vieni a vedere la mia jeep. > disse Emmet alzandosi.
< non vuoi prendere un'altra batosta? > chiesi alzandomi a mia volta. < però sono curioso. Che modello è? > chiesi.
< Vedrai > rispose lascinadomi sulle spine.  Jasper seguì me ed Emmett fino al garage. Che era enorme. E aveva una collezione impressionante di auto magnifiche.
< Allora, quella è la porche 911 turbo di Alice > disse Emmet indicando una posche giallo canarino. < quella è di Edward > disse spostando l'attenzione su un auto inconfondibile. Non potevo crederci, era una Astor Martin Vanquish. Ci mancava poco che cadessi in ginocchio vedendo un gioiellino del genere. < quella è la BMW di Rosalie > dissi indicando una BMW M3 rossa. < e quella è la mia jeep > disse indicando un auto dalle ruote alte almento un metro, il paraurti grosso e con dei riflettori aggiunti. < Avete davvero auto di classe > mormorai.
< Ehi! Ti sei dimenticato della mia moto! > disse Jasper a Emmett.
< Oh, scusami, ma non volevo far una brutta impressione al nostro amico. > ridacchiò lui.
< Quella è la mia Monser > disse indicando una moto a grossa cilindrata.
< oh, siete qua. Emm, che avevi detto a proposito della tua jeep? > chiese Rosalie entrano in garage.
< Oh, si deve essere bruciata una lampadina. Posso fare io, tranquilla > disse lui abbracciando la sua ragazza. Rosalie era sicuramente una ragazza magnifica però secondo me era troppo vanitosa e pensava solo a se stessa. Era molto meglio Bella pur non raggiungendo la bellezza di Rosalie. Bella era una sorella fantastica.
< Ehi! quel pick-up che sembra da rottamare ti andrebbe di sistemarlo? > chiese Rosalie rivolgendosi a me. Ma parlava proprio con me?
< Oh, sì. Non ho ancora avuto tempo. E' odiosa la velocità a cui è costretto. > dissi.
< Abbiamo notato. Portalo qua che gli diamo un occhiata > disse Emmett sfregandosi le mani.
Passammo tutto il pomeriggio a lavore al pick-up. Rosalie era anche simpatica, e sopratutto era un genio con le auto, molto meglio di me, Emmett e Jasper messi insieme.

Allora, non so se l'effetto sperato sia riuscito. Questo capitolo non mi convice ma è solo di transito. Ho deciso che Rosalie sia meno impossibile. Questa 'amicizia' tra Rose e Jake servità per la trama. Fatemi sapere se non è proprio possibile... Attendo i vostri commenti... fate pure domande, posso chiarivi tutto quello che volete. A volte mentre scrivo posso lasciare come sottinteso dei particolari che voi non sapete.... ed ora i ringraziamenti:
Uchiha_chan : Grazie. Mi è venuta  in mente quest'idea una volta Bella diceva che voleva Jake come fratello. Jake diventerà lupo presto anche se ci saranno delle complicazione, ma non ti anticipo niente d'altro altrimenti ti rovino la sopresa.
barbiemora______ = Sono contenta che questa ff ti piaccia e che la mia idea sia originale, spero che non cambi idea...
Tede = per mia grande sfortuna ho paura che la lampadina si sia bruciata almento a proposito di questo cap... non mi veniva in mente niente di sorprendente. Scusa per il ritado ma tentavo di farmi venire in mente un idea che mi piaceva di più, il che non è avvento quindi mi sono arresa a postre questo.
lisa76 = sono fiera di avere delle persone tanto filosofiche che mi recensiscono. Allora, le domande non sono un problema spero però che non ti arrabbi troppo se le mie risposte sono un po' aperte, non voglio rovinarti la sopresa. Ed ha ringhiato per ... lo scoprirai nei prossimi cap, è un particolare importante ricorda! Anche la seconda domanda è legata alla risposta della prima. Comunque i pensieri non c'entrano. Jake vede Bella come una sorella, si vogliono bene come fratelli e amici. Nessun problema sentimetale. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
Frafra9 = scusa per il ritardo ma non avevo ispirazione e questo cap non mi convince. Sono contenta che mi hai aggiunta alle seguite! Grazie!
Ben 14 che hanno aggiunto questa ff alle seguite: sono tanto fiera... due capitoli che fanno successo, grazieee!
Ben 9 che hanno aggiunto questa ff alle preferite: sono orgogliosa: grazieee!

Piccola pubblicità
essere svagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn




  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** shopping ***


3° capitolo: Jacob disappared Ciaooo!
Avviso: da lunedì 10 a domenica 16 sarò in vacanza, quindi per quella settimana niente aggiornamenti, mi spiace.... in compenso mi passerò una settimana in crocera, quando papà ce lo ha detto pensavo fosse uno scherzo...ok a voi non interessa ma volevo comuncarvi che andavo in Grecia! ...
Questo capitolo è il cambiamento che farà davvero iniziare la storia.


III capitolo: Shopping

Ormai i Cullen erano diventati una presenza costante. Con mia grande sorpresa scoprii che avevano potenziato il pick-up anche se secondo Rosalie non era migliorato di molto. Riuscivo ad arrivare ai cento! Emmett mi aveva consiglito di comprare una BMW o una Mercedes, secondo lui il pick-up non sarebbe vissuto ancora per molto.
Passai un altra giornata a casa Cullen. Con mia gran sorpresa Alice mi permise di stare in salotto. Neanche dieci minuti dopo Edward entrò in casa. Era tornato a quanto pare. Tutti i Cullen, tranne Rosalie che non c'era, andarono a salutarlo. Alice si era avvinghiata al ragazzo salutandolo con un < Ciaooo! > da spaccare i timpani.
Io e Jake eravamo rimasti seduti sul divano. Appena i Cullen si tranquillizzarono e Edward spostò l'attenzione su noi due. < Ciao! > salutò Jacob, invidiavo il suo non imbarazzo ogni volta che parlava con persone nuove.
< Ciao > bisbigliai io a voce un po' troppo bassa. Fortunatemente non arrossii. Sarei morta dall'imbarazzo.
< Ciao! > rispose Edward per poi salire le scale a lasciare i bagagli.
< Ora che anche Edward è tornato possiamo darci a una bella giornata di shopping! > disse Alice al settimo cielo.
Dietro di lei, Jasper e Emmett erano tutt'altro che felici. In quel preciso momento arrivò anche Rosalie. < Shopping? Secondo me dobbiamo andare in quel nuovo centro commerciale a Seattle, ho letto che... > iniziò lei, anche lei era patita di moda? Ma certo, come avevo fatto a non capire che Rosalie non amasse la moda? Sarà che l'avevo sempre vista o con Em o a parlare di motori con Jake.
< Non provare a pensarlo, Alice. Non ho voglia di rifarmi il guardaroba! > disse serio Edward scendendo le scale.
< Ma Edward! > pignucolò Alice. < devi per forza! Guarda cosa ti sei messo. Santo cielo è dello scorso catalogo! > disse come se avesse fatto chissà quale catastrofe.
< Eh fratellino. Noi abbiamo già passato il suplizio la settimana scorsa.  Ora che sei ritornato devi subire anche tu! > rise Emmett. Allo sguardo di Rose però si corresse. < Ma per me non era affatto un suplizio, ero tanto felice di andare a svaligiare dei negiozi per te, amore! > Jasper era piagato dal ridere e Jake tentava di trattenere le risate.
< Tanto non vi salvate neanche voi. Dovete venire per aiutarci a portare la roba. Bella, vero che vieni anche tu? > chiese Alice con gli occhi dolci.
Io non avevo mai amato fare shopping ma non sarei mai riuscita a dire di no ad Alice. < Va bene > dissi a voce bassa.
Il folletto mi abbracciò. < Grazieee! Ti voglio tanto bene! > urlò al mio orecchio.
Jake si stava spanciando dalle risate, ormai lo avevamo perso.
< L'invito vale anche per te! Dei aiutare la tua sorellina! > dissa Alice a Jacob. Che si bloccò a metà risata. Il resto dei Cullen rideva come dei matti.
< Ormai siamo d'accordo. Domani vi passiamo a prendre. > disse il folletto per poi trascinarmi in camera sua. Fortunatamente riuscii a convincerla a fare i compiti visto che il giorno dopo, sabato, non avremmo potuto svolgerli.
Il giorno dopo mi svegliai a causa di un rumore piuttosto fastidioso. Il campanello.
< Vado io! > sentii urlare Jake da sotto. Lui riusciva sempre a svegliarsi presto. Io andai in bagno a farmi una velocissima doccia e poi decisi di vestirmi con jeans, maglia a maniche corte verde scuro con una felpa legata in vita. Fuori sembrava che non piovesse seppur il cielo fosse coperto da un fitto strato di nuvole.
Tutti i Cullen erano nel salotto di casa. Alice batteva il piede impaziente, sembrava un personaggio dei cartoni animati. < Bella, quanto ci metti! > disse.
< Alice calmati. Tu ci metti sempre il triplo del tempo > disse Jasper.
< Si ma io cerco lo stile! > disse seria. Emmett e Jake sgninazzavano sotto i baffi. I due erano diventati davvero amici.
Appena entrai in salotto Alice sorrise e poi spinse tutti fuori casa.
Lì c'era la BMW che secondo i racconti specifici di Jake era quella di Rose e la solita Volvo. < Allora, io, Jasper, Em e Rose andiamo con la BMW > trillò la folletta.
< Bella, Jake con Edward > dissi poi indicandoci. Perchè dovevo andare con l'unico Cullen a cui non stavo simpatica? Lui lanciò un occhiata rabbiosa alla sorella e poi salì in auto sbuffando.
Io e Jacob ci sedemmo dietro. Mio fratello era del tutto all'oscuro del odio di Edward verso la sottoscritta, non che io avessi capito perchè si comportava così.
< Allora, Emmett mi ha detto che quel gioiellino è tuo! > disse Jake sorridente.
< E' si la mia Astor Martin Vanquish > disse e i due si dilungarono in confronti tra auto di cui non ci capivo assolutamente niente. Guardai fuori dal finestrino e mi accorsi di non poter fissare nulla, eravamo troppo veloci. Cercai di non preoccuparmi dopotutto sembrava che Edward sapesse guidare, o almeno lo sperai.
Sospirai sollevata quando dovette decellerare entrando a Seattle, avevamo percorso un tragitto lungo come minimo tre ore in un ora soltanto. Parcheggiò davanti a un centro commerciale dalle dimensioni astronomiche, una costruzione alta e completamente vetrata.
Alice e Rosalie erano su di giri. Trascinarono tutti in un numero infinito di negozi, facendoci provare o provando un numero indefinito di abiti. Sembrava che io fossi il loro manichino, cercai di far capire a Alice che non avevo abbastanza soldi per comprare qualsiasi capo di uno stilista ma lei disse < Non possiamo abbassarci a comperare capi non firmati! Tanto paghiamo noi! > dopo averlo ripetuto per almeno i primi trenta vestiti lasciai perdere. Quando si intestardiva diventava impossibile.
Jake era sempre più nervoso, continuava a rispondere scortesemente e alle sei, dopo tutta la giornata a fare shopping, riuscii a convincere Alice  a riaccompagnarci a casa.
Nella Volvo, al contrario dell'andata era calato un silenzio strano. < Jacob, stai bene? > chiese Edward dopo un po'. Aveva la testa appoggiata al sedile e teneva gli occhi chiusi.
< Jake? > chiesi, ricevetti solo un grugnito di riposta. Gli posai una mano sulla fronte come faceva la mamma quando avevamo la febbre e constatai che era bollente. < Deve avere la febbre, è caldissimo > pensai ad alta voce.
< Forse dovremmo farlo visitare da Carlisle > disse Edward. La prima volta che mi rivolgeva la parola.
< No, sto bene > mugugnò Jake.
<  A me non sembra > risposi.
< Sono solo stanco. Sta notte non sono riuscito a dormire e oggi non abbiamo neanche pranzato > borbottò in risposta.
< Io ho cercato di convincere Alice ma lei e Rose sono a dieta e hanno detto che saltare un pasto fa bene > chiarì Edward. Avevo notato che nessun Cullen mangiava a pranzo, Em e Jazz dicevano che facevano una  colazione super abbondante, Rose e Alice invece erano a dieta.
Ci lasciò a casa e Jacob si ritirò in bagno. Io preparai la cena ma quando chiama i mangiare Jake non c'era ne in bagno, la porta era aperta, ne in camera sua. Mi preoccupai. Trovai sul suo letto un bigliettino scitto molto velocemente.
Sono andato a prendere una boccata d'aria.
Era sicuramente la grafia disordinata di Jake ma se stava male perchè era uscito?


Ed ora iniziano i momenti in cui si cambia... allora domandina facile facile scrivete le vostre ipotesi sul comportamento di Jacob... a me sembra piuttosto chiaro, ma non sono riuscita ad inventarmi niente di meglio. Comunque ecco a voi un piccolo spoiler visto che posterò dopo le vacanze:
< Non è ritornato! > dissi
< Tranquilla... >
Davvero piccolo e racconta davvero poco ma non voglio anticipavi niente... e non sono mai stata capace a trovare qualche frase significativa... RECENSITE IN TANTIIII!!!
Piccolo spazio pubblicitario (dopo i ringraziamenti)
essere svagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn


Lo scorso capitolo ha battuto tutti i record di recensioni che ho registrato... ben 6 tutte per lo stesso cap! grazieee!
Ringrazio le 21 persone che hanno aggiunto questa ff alle seguite: Sono orgogliosaa!
Ringrazio le 13 persone che hanno aggiunto questa ff alle preferite: SONO ORGOGLIOSAA!

Uchiha_chan
: Sono contenta che apprezzi la mia scelta di modificare un pochino Rosalie, però avrai notato in questo capitolo che con Bella i rapporti non sono migliorati... cercerò di spiegare il perchè nei prossimi capitoli... non posso garantirti che l'amicizia Jacob e Rose duri... lo vedrai da sola...
sessyli: sono contenta che la mia idea ti piaccia... avere Rose che odia entrambi gli Swan mi sembrava un po' troppo...
Tede :  Quando ho letto la saga e ho scoperto che Rose  è capacissima con i motori ho collegato con Jake e visto che non è, per il momento, licantropo l'odio tra nemici non ci poteva essere... sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo... spero che questo ti sia piaciuto anche di più...
ilariaechelon : Graziee! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo
DarkViolet92: Sono contenta che ti sia piaciuta la storia, spero di non rovinarla andando avanti...
Frafra9: La risposta di Bella l'hai letta... è contenta anche se non hanno potuto fare molto, causa la vecchiaia del pick-up... e poi secondo me il pick-up deve essere lento... Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Edward ***


4 capitolo Edward Ciaoo!
Avviso: Dal 10 al 17 agosto sarò in vacanza e non potrò aggiornare le ff.
L'ho ripetuto per ricordarvi che poi tornerò.
Sono riuscita a postare questo capitolo anche se pensavo di non farcela.

IV capitolo: Edward

Ero molto agitata. Non era tornato la sera e anche papà era preoccupato ma meno di me.
< Aspettiamo qualche giorno. Forse ha solo voluto prendersi una pausa > riperteva Charlie. Ma dove aveva preso una spiegazione così inutile?
Non avevo dormito neanche un po' e quando arrivai a scuola la felicità di Alice mi era completamente estranea.
< Bella, che hai? > mi chiese il folletto quando non risposi al suo saluto.
< Jacob non è tornato > mormorai vuota.
< In che senso? > chiese Emmett.
< Ieri sera ho trovato un biglietto che diceva che era andato a fare una passeggiata ma non è ancora tornato. Poi ieri non stava bene! > dissi.
Tutti i Cullen si fecero attenti.
Non seguii neanche un po' le lezioni, l'unica cosa che riuscivo a pensare era che Jake era a casa. Mi precipitai a casa ma lui non c'era.
Andai avanti così per una settimana. Papà aveva dichiarato la scomparsa di mio fratello e Forks era dissemiata da volantini con la foto di Jake.
Non capivo perchè era scappato. Mi era sembrato felice. Eravamo sempre stati amici e se non si trovava bene sicuramente poteva parlare con me. Forse non ero stata capace di ascolarlo?
< Mangia! > mi disse una voce all'orecchio.
Era l'ora di pranzo del nono giorno di assenza di Jake. Mi ero seduta da sola e non so come ma gli altri non mi si erano avvicinati per spettegolare o chiedere informazioni.
< Bella, devi mangiare. Vedi che Jacob torna > disse la voce sensuale e dolce. Non riuscivo a capire di chi era. La sedia al mio fianco si spostò e si  sedette Edward.
< Mangia. > ripetè. Io volsi lo sguardo verso il vassoio intatto davanti a me. Lo stomaco era chiuso, come lo era sempre stato da quando Jake era scomparso. Mangiavo solo quando c'era Charlie, soffriva già per la mancanza di un figlio non volevo che si preoccupasse anche per me.
< Non ho fame > dissi a bassa voce.
< Invece ti fa bene mangiare. Non ti ho ancora visto cibarti > ribattè Edward con quella voce dolce. Come mai si comportava così bene? Io non gli stavo antipatica a prima vista? Non mi odiava?
< Bella, devi mangiare. > ripetè Alice arrivando e sedendosi dall'altra parte.
< Oh, smettetela. Andiamo via. > disse Rosalie alzandosi e prendendo il suo vassoio con solo tre cibi dentro.
< Ma Rose! > si lamentò Emm. < Quanto poco sensibile che sei! > aggiunse.
< Intendevo che noi andiamo a casa con Bella. Sicuramente Esme avrà cucinato qualcosa di più appetitoso che questo > disse voltandosi e mostrando degli spezzatini che secondo l'idea generale non avevano niente a che vedere con quello.
< Ma certo, come avevamo fatto a non pensarci prima! Rose sei un  genio! > disse Emmett ridacchiando.
Ero circondata dai Cullen quindi non potevo rifiutare il loro invito implicito anche se avrei di gran lunga preferito starmene a casa sperando nell'arrivo di mio fratello.
Non mi ero neanche accorta che eravamo arrivati davanti casa Cullen ma scesi con loro.
< Mamma, siamo arrivatiii! > urlò Alice.
< Oh bene. Ho preparato un bel po' di cose > disse Esme uscendo seguita da quello che doveva essere il dottor Cullen. Era biondo e perfetto, come gli altri di famiglia, gli occhi dorati sembravano esprimere un gran sapere e l'espressione mi dava l'impressione di una persona che aveva vissuto molto, seppur dimostrasse trent'anni al massimo.
< Salve > dissi. Anche se ultimamente ero uno zombie dovevo pur salutare.
< Ciao. Io sono Carlisle. > disse l'uomo presentandosi.
< Si,si, va bene. Devi mangiare > disse Alice spingendomi verso la cucina.
Il tavolo era straripante ci cibo. E dopo un centinaio di occhi dolci da parte di Alice, qualche richiesta di Carlisle e Edward, Esme che ripeteva di aver cucinato tutto quello solo per me mangiai tantissimo.
Mi accorsi solo dopo un po' che in cucina era rimansto solo Edward e Esme. Ultimamente mi perdevo degli enormi pezzi di tempo.
< Come stai cara? > chiese Esme. Preferii non rispondere, sembrava una cosa innaturale dire sto male perchè mio fratello è scappato di casa. A quel pensiero troppo netto una lacrima mi solcò la guancia nonostante mi ero promessa di non piangere. Jake diceva che non bisognava mai piangere.
Mi ritrovai a singhizzare tra le braccia di Edward. < Stai tranquilla, tornerà presto > ripeteva e nonostante fosse sbagliato crederci lo ascoltai e riuscii a placare i singhiozzi.

Non sono sicura di aver rispecchiato bene i sentimenti di Bella, spero che il dolore per la scomparsa di Jake sia chiaro e non troppo superficiale. Ditemi cosa ne pensate... non sono mai stata molto brava a 'far soffrire' i personaggi dei miei racconti. Secondo voi l'intervento di Edward è un po' campato in aria? A me sembrava un idea un po' strana, il contrario di New Moon...
Un po' di pubblicità e poi i ringraziamenti
essere sbagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn
Ringrazio le 19 persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite: MI RENDETE ORGOGLIOSAA!
Ringrazio le 24 persone che hanno aggiunto questa ff tre le seguite: SONO TANTO FELICEEE!
Ed ora le recensioni (recesite please)
Ho battuto tutti i miei record 7 recensioni per lo scorso capitoloooo!
DarkViolet92 : Allora la mia domanda non era troppo difficile, sì però nessuno lo sa (forse).
Giulia Miao: GRAZIEEE! Sono felice che ti sei unita alle recensitrici (ho inventato un nuovo termineee!) e grazie dei complimenti sul mio modo di scrivere *me arrossita*.
Come hai potuto notare... decidi tu se i Cullen l'hanno un po' aiutata, a me sembra di si sul finale, o almeno era quello che volevo far capire, spero di esserci riuscita.
Tede : Graziee! Allora sì anche se nessuno (forse), nella storia sa che Jake si traformerà in lupo... hai visto che sono risuscita a scrivere anche qui!! Sono fiera di me stessa :) ( e sono anche pazza....)
Frafra9 : Visto che non ti ho lasciata in pensierooo! 1- Jacob non sa niente! 2- Charlie non è al corrende di niente!
_Jacob Black_ alias Uchiha_chan : Allora hai indovinato 1 motivo della lontanza di Ed, prova a trovare il secondo, comunque lo dirò più avanti (molto più avanti)... Non trovano niente di scatente se non shopping sfrenato per far scoppiare Jake...
nanerottola : Esatto!! Postato presto, ma per il prossimo dovrai aspettare dopo le mie vacanze
sessyli : Modestamente! (ok è colpa del caldo se sono pazza) Grazie per il buone vacanzeee!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sunday ***


capitolo domenica Ciaooo!
Scusate per il ritardo ma speravo che mi venisse in mente un idea più originale per questo capitolo... purtroppo non è così quindi dovete accontentarvi di questo capitolo che non mi convince proprio. E' ancora della tristezza di Bella, per prenderla un po' più reale. Ma non mi sembra gran chè... sarà che ripeto sempre le stesse cose. Spero comunque di non annoiarvi. Il prossimo cap è più interessante.

 5 capitolo: Sunday

Era domenica, la scuola non c'era. Er0 sola in casa. Papà era alla centrale, praticamente passava tutte le sue giornate lì e non ci parlavamo quasi mai.
Avevo la sensazione che mi ritenesse colpevole della scomparsa di Jake. Charlie e Jacob erano più legati che io e papà. Forse perchè erano maschi e a mio fratello piaceva guardare le partite di baseball alla tv e ogni tanto andare a pesca. Non che papà mi dimeticasse e riuscivamo comunque a capirci solo in modo diverso. Dopotutto eravamo simili come carattere.
Decisi di fare i compiti per non pensare. In due ore avevo finito tutto ma avevo la testa tanto distante che non c'era da stupirsi se avevo sbagliato tutto. Ultimamente la mia concentrazione girava alla larga.
In bagno, dove ero andata a lavarmi la faccia, notai lo spazzolino di Jake e tornai a pensare a lui.
Perchè era andato via? Era sempre felice, solare, mi sembrava contento.  Andavamo d'accordo. L'unico problema era Phil, ma sembrava non prendersela. Quando non c'era lo prendeva in giro, e dovevo ammettere che le sue comiche, soprattuto quando faceva finta di essere Phil che giocava a baseball faceva spanciare dalle risate. Anche io non  accettavo molto Phil soprattutto perchè trattava male Jake, ma notavo l'amore con cui Renèe fissava il suo nuovo marito quindi cercavo di sorvolare.
Jake era proprio un fratello! Mi aveva tirato su di morale quando mi mancava Renèe e io lo aiutavo nei rari momenti in cui ripensava ai suoi genitori che ricordava solo tramite delle foto in cui erano ritratti. Billy assomigliava molto al figlio, ora che Jake cresceva. E in tutte le foto il padre sorrideva nello stesso identico modo di Jacob.
Non capivo cosa lo avesse spinto ad andarsene!
Tornai a singhiozzare dopo che avevo quasi sorriso al ricordo dei miei paragoni tra Jake e Billy.  I miei cambiamenti d'umore erano davvero imprevedibili.
Suonarono alla porta. 1, 2, 3 volte.  Scesi svogliatamente. Aprii la porta asciugandomi con una mano le lacrime. E sulla soglia c'era...Edward Cullen.
Lui, l'unico Cullen che mi odiava dal primo momento, ancor peggio di Rosalie che mi rivolgeva la parola a stento. Ma da quando Jake era sparito, o forse un po' prima, era diventato gentilissimo. Non lo capivo affatto. Ultimamente con i contatti umani ero sotto zero.
Mi fissava con i suoi occhi dorati.
< Ciao! > disse abbozzando un sorriso.
< Ciao > risposi mogia. Non ero affatto in vena di saluti calorosi. Dovevo ammettere che non avevo voglia di parlare con nessuno.
Da quando Jake se ne era andato non ero mai contentissima. Come si fa ad essere contenti se tuo fratello è sparito senza lasciare traccia o spiegazione?
< Alice mi ha mandato qui per chiederti se volevi andare a fare shopping. > spiegò entrando visto che lo avevo invitato con un gesto della mano.
Non avevo affatto voglia di una sfachinata come la scorsa.
< Io le ho detto che molto probabilmente non ti andava ma lei voleva che tentassi comunque > aggiunse.
Io neanche lo ascoltavo davvero. Ero seduta sul divano a guardare il vuoto. < Tornerà > ripetè sedendosi al mio fianco.
< Perchè è scappato? > singhiozzavo. Il mio autocontrollo era sparito. Forse a causa della vicinanza di quell'essere perfetto, che ora mi abbracciava stringendomi delicatamente al suo petto marmoreo. < Non sono riuscita a capirlo? Mi era sempre sembrato contento >
< Gli vuoi bene > constatò lui.
< Come un fratello. E' mio fratello > concordai. Lui mi strinse di più a se. Le lacrime gli bagnavano la camicia ma non sembrava farci caso.
< Vedrai che tornerà. Forse è andato da qualche amico >
Io ridacchiai isterica. < E' per caso a casa vostra? > chiesi.
< No > rispose  confuso.
< Be' Emmett e Jasper erano diventati i suoi migliori amici. E gli stava pure simpatica Rosalie. Si trovavano con i motori > spiegai.
< Mi sono perso un bel po' di cose! Non mi aspettavo che Jasper facesse amicizia. E' timidissimo > spiegò.
< Jake ed Emmett si sono trovati subito. Rosalie ha potenziato il pick-up. Jacob era stupito che una ragazza spesse tanto sui motori. >
Rimanemmo in silenzo per un po'. Anche se i miei singhiozzi si erano placati, le lacrime scivolavano ancora sul mio viso.
< E' stato adottato ? > chiese, titubante?
< Sì. Aveva qualche mese. I suoi genitori sono morti in un incidente d'auto. Charlie era molto amico del padre. Mamma non era molto d'accordo, anche se questo l'ho capito dopo. Io avevo tre anni ed ero felicissima di avere un fratellino. Siamo cresciuti insieme anche quando mamma se n'è andata. Poi lei ha sposato Phil e quando andiamo in vacanza in Florida, Jacob e Phil litigano. Il secondo lo incolpa di aver rovinato Renèe con la sua presenza. Jake dice che io ho scelto di stare con lui perchè siamo veri fratelli e che io avevo tutta la capacità di scegliere. Era Renèe che non voleva più stare con Chalie e non era colpa sua. Io do ragione a Jake e poi Phil potrebbe comportarsi diversamente invece di arrivare sull'orlo di bandire Jacob da casa sua e di mamma > racconti.
< Anche io sono stato adottato > spiegò.
< Lo so. Alice me lo ha detto. Siete tutti adottati >
< Io sono stato il primo. > specificò. < Tornerà. Come può lasciare una sorella che gli vuole così tanto bene? >
Poco dopo suonò il telefono e andai a rispondere.
< Ciao Bella!! > trillò Alice. < C'è mio fratello? >
< Edward è tua sorella. > dissi porgendogli la cornetta.
Lui parlò ancora un po' al telefono. Quando riagganciò si voltò verso di me, sorridendomi triste. < Scusa ma devo andare. Carlisle ha organizzato una gita e questo pomeriggio partiamo. Steremo via fino a martedì, le previsioni mettono sole > spiegò. < E' un abitudine di famiglia andare in campeggio quando c'è bel tempo >
Ci salutammo e lui se ne andò. Mi aveva consolato per la seconda volta. E mi semntivo un po' meno in colpa per la scomparsa di mio fratello.
Riuscii a mangiare e a farmi una doccia. Ero sdraiata sul mio letto che fissavo il soffitto senza vederlo davvero. Già nel dormiveglia che il suono del campanello mi fece sussultare.
Charlie aveva dimenticato le chiavi? Non era da lui. Ma chi altro poteva essere?

Spero che il dolore di Bella vada bene. In questo periodo sono relativamente felice e non riesco proprio ad immedesimarmi nel dolore di Bella. Volevo chiarire un po' di storia della famiglia Swan, spero di esserci riuscita. Vi avverto, ma lo avrete già capito, che Phil non mi sta tanto simpatico... reazione istintiva, non so il perchè. Non so se è chiaro che anche a Bella il comportamento di Edward è strano, ma per le spiegazioni su questo punto bisogna aspettare ancora.
Vorrei avere il vostro consiglio, anche perchè siete voi che leggere. Preferite:
1- i capitoli tutti pov Bella e poi fare una continuazione (sempre nella stessa storia) di pov Edward.
2- fare di capitoli misti?
3- un capitolo pov Bella, uno Ed uno di qualcun altro?
Devo ammettere che a prima opzione la prediligo ma voglio sapere le vostre idee...
Ed ora piccolo spazio publicità e poi i ringraziamenti.
Mi raccomando recensite!! Mi fate molto piaceree!
essere sbagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn
Grazie alle 24 persone e alle 30 persone che hanno aggiunto questa storia alle preferite e alle seguite: SONO ORGOGLIOSA E FELICEEE!
Anche se non lo dico (mi dimentico sempre, perdonatemi ) grazie a chi mi ha aggiuto agli autori preferiti: NON POTETE IMMAGIARE QUANTO SONO FELICEEE!
E grazie a chi legge. Mi farebbe piacere una recensione, please....
E ora le recensioni:
DarkViolet92 : Io volevo qualcuno che appoggiasse Bella e mi è venuta la folle idea di capovolgere, e stirare un po', New Moon, dopotutto Bella non ama Jake e Edward non era già amico di Bella... be' in questo capitolo non ho spiegato nulla a proposito, ma questo lo hai letto... però la mia spiegazione, vista dalla 'testa' di Bella è che neanche si sofferma ha problemi più importanti, come la scomparsa di un fratello, che soffermarsi su un ragazzo (vampiro) dalle personalità multiple...
Uchiha_chan : Mi sono divertita in vacanza, grazie!!! Sono contenta che la mia idea pazza di capovolgere New Moon ti sia piaciuta. Comunque le motivazioni di Jake sono tutte centrate ma ne mancana ancora una, più o meno... ti lascio a pensarci ( come vedi un po' crudele sono...) ma tanto prima o poi lo scoprirai, visto che lo scriverò, sempre che Jake torni.
Tede : Be' Bella è KO. Comunque i Cullen non immaginano. Come nei libri della Meyer pensano che i licantropi siano estinti...
Sessyli : Sono tornata già da quasi una sett, ma come ho detto sopra questo cap non mi convinceva... il prossimo, nella mia mente è migliore...
Frafra9 : Grazieee!! Il tuo cap l'ho letto e anche recensito, avrai visto... Sono contenta che il dolore sia risultato bene... è troppo questo qua sopra??
Giulia miao : Sono tanto contenta che ti sia piaciuto. Mi fai arrossire con i tuoi complimenti... k ne pensi di questo?





Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** grow? ***


6 capitolo Return Ciaooo!!
Questo capitolo non è ispirato. So dove arrivare ma, zero idee strane, o suspance, o colpi di scena...
Il titolo del  capitolo non mi convince ma non trovavo nulla di meglio...
Comunque ho deciso di fare prima pov Bella e poi Edward, visto che molti mi hanno detto di scegliere io... comunque ci potranno essere brevi pov Jacob (sempre che torni) soppratutto se un periodo non può essere vissuto da Bella e serve per la trama: esatto esempio pov Jacob 2 capitolo Friends...
NOTA: D'ora in poi i dialoghi sono distinti da - (trattino), ho troppo timore di non spaziare e si sembra più bello... ok sono pazza!!
Ed ora al capitolo.... i commenti, i ringraziamenti in fondo.
Metto qua la mia 'pubblicità', leggere anche queste storie, se vi va:

VI capitolo: grow?

Sulla porta c'era l'unica persona che non mi aspettavo di vedere. Oppure l'unica persona che volevo vedere. Il cervello si spense. Saltai, come una bambina di tre anni, verso il ragazzo sulla porta.
Lui mi abbracciò, stingendomi a se, e ridacchiò.
- Forse è meglio rientrare - disse il nuovo arrivato, rimettendomi a terra.
Annuii come un'idiota. Il cervello era ancora ko. Lo seguii come un cagnolino.
Si stravaccò sul divano, dove poco prima avevo pianto.
Adesso che lo guardavo mi sembrava cresciuto. Sicuro, il suo braccio, allungato contro la spaliera del divano, la occupava tutta e metà avambracciò penzolava fuori.
- Ciao!! - disse sorridente. Quel sorriso enorme mi era davvero mancato.
- Ciao!! - riposi. Cervello ancora fuori uso. Mi sedetti al suo fianco.
- Devo scusarmi. - iniziò. - Sono stato via per un po'. Mi dispiace. Dovevo...- sembrava in cerca delle parole giuste? La mia assenza di neuroni attivi non mi permetteva di aiutarlo con vocaboli adatti. - pensare al mio passato. Sono stato a La Push. - spiegò.
- La Push? - chiesi, confusa. La riseva l'avevamo frequentata ogni tanto. Papà era amico di Harry Clearwater. Leah aveva avuto una cotta per Jake, ma questa era storia passata, successa tipo quasi dieci anni fa.
- Sì. Ho incontrato diverse persone. Sono cambiato. Cresciuto, direi. - rise ancora. A quelle parole guardai il mio fratellino.
Indossava solo dei jeans al ginocchio, sembravano un po' larghi, e sicuramente vecchi. Era senza scarpe e maglia. I capelli erano tagliati cortissimi. Il viso aveva perso le fattezze adolescenziali, sembrava proprio un uomo.
- La maglia l'ho distrutta. Paul mi ha prestato questi. - spiegò. Visto che non avevo ancora spiaccicato parola mi passò la mano davanti agli occhi. - Bella? Ma ci sei??-
Scossi la testa, per schiarirmi le idee. E allora, visto il ritorno del cervello, appresi La Verità (nda: rullo di tamburi, squillo di trombe, strololo di pergamenta, schiarimento di voce...) : Jacob era tornato!!!!.... Scoppiai a piangere. Ultimamente quella era stata la mia reazione. Dovevo ancora riprogrammarmi! Il mio fratellino mi strinse al suo petto caldo. Caldo? Era ancora febbricitante?
- Jake, stai bene? - chiesi preoccupata.
- Non preoccuparti. Il mio calore alterato è una qualità di noi Quiletues. Siamo diversi da voi uomini pallidi - e rise ancora. Era di buon umore a quanto pareva.
- Mi sei mancato. - dichiarai. Finalmente una frase con un senso!
- Io ero un po' confuso. Sarei tornato anche prima. Ma mi hanno... convinto, a restare là ancora un po'. -
- Dovrai chiarire meglio con papà è in crisi peggio di me. Non ci parliamo da una settimana buona - dissi.
- Mi dai una mano, vero??? - chiese fissandomi.
- Va bene. - sospirai. - Basta che mi avverti quando te ne vai. -
- Sicuro!! Grazie sorellina - disse abbracciandomi per l'ennesima volta. Era davvero forte, e mi stava stritolando.
- Jake... non...respiro - dissi. Lui mi lasciò e torno a stravaccarsi sul divano.

Ok, questo capitolo fa schifo, ma non ho molta ispirazione. Mi dispiaceva però lasciarvi senza un capitolo quindi mi sono costretta a scriverlo... Bella sembra fuori di testa... scustemi.... spero che il prossimo capi risulti meglio.
Ringrazio chi a aggiunto questa ff alle seguite e alle preferite... chi legge soltato e ora le risposte alle recensioni:
(Battuto ogni record: 9 recensioni!!)
Frafra9 : Hai proprio ragione!! Be' per il momento ho deciso di seguire la scelta 1, però se diventa troppo lunga la ff cambio...grazie per i consigli!!
Uchiha_chan : Invece sì... be' avevo organizzato tutto e non potevo permettere che Jake ritardasse ancora... Bella rischiava di impazzire troppo :)... Be' per il momento i pov saranno di Bella esclusi qualche Rarissimo pov di Jacob, ma davvero raro!!
nefertiry85 : Ho scelto proprio quell'opzione... sono contenta che ti piaccia. Spero di non averla rovinata con questo capitolo pazzo... i prossimi torneranno 'sani di mente', prometto.... continua a recensire che mi fa piacere sapere il tuo pensiero sui miei capitoli...
sessyli : Graziee!! Quindi ho deciso di fare a modo mio. Ero già quasi decisa a fare prima i pov Bella e poi quelli di Ed e così faro, se non cambierò idea in futuro:)...
DarkViolet92 : Sì è Jake al campanello!! La terza opzione al momento non è tra le mie scelte... però forse cambierò idea, devo vedere da come va avanti la storia, visto che cambio sempre i miei piani...
FrankieVAMPIRE : Grazie!!La continuo, anche se questo capitolo non mi convice affatto... tu continua a recensire che mi fa piacere sapere ciò che pensate...
arualga91 : Grazie!! La prima opzione è proprio quella per cui adesso mi 'dirigo'...continua a recensire...
Giulia miao : Grazie!! Visto che ho già tanti capitoli pov Bella prima concluso la sua versione della storia e poi faccio la versione Edward....mi risulta più semplice...
Tede : Sono contenta che ti sia piaciuto il cap precedente... questo non mi soddisfa affatto...







Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** dad ***


7 capitolo Ciaoo!
Chiedo scusa perchè il capitolo scorso era cortissimo la ma l'ispirazione proprio non c'era però non volevo lasciarvi senza niente. Per mia-vostra fortuna sono riuscita a scrivere questo capitolo!!
Non mi piace molto il titolo del capitolo ma non trovavo nulla di meglio, visto che non volevo svelare nulla del capitolo:)...
Ed ora vi lascio leggerlo.

In fondo ringraziameti + miei commenti

7° capitolo: Dad!!
Bella
Mio fratello era tornato! Ora eravamo seduti a tavola, avevo cucinato io mentre Jake chiacchierava. Non avevo capito cosa era andato a fare a La Push, soprattutto senza dire nulla. E lui cercava di evitare il discorso.
Stavamo cenando, la prima volta da due settimane che mi gustavo il cibo, decisi di chiedere informazioni, se dovevo aiutarlo con papà allora dovevo sapere che cosa aveva fatto alla riserva.
- Jake, ti ho promesso che ti avrei aiutato. Ma dovrei sapere cosa hai fatto a La Push altrimenti cosa gli dico? - bene la frase era riuscita bene.
Lui mi fissò, sembrava pensieroso. Aprì la bocca ma non uscì nessun suono. Scosse la testa, come per schiarirsi le idee. - Non posso. - finì col dire.
Alzai un sopraciglio. Poi capii. Le mie paure erano fondate! - Non ti fidi di me? - chiesi triste. Io a Jake avrei detto tutto. Tra fratelli non ci sono segreti, almeno secondo me.
Lui sembrava sinceramente stupito. - No, cioè io mi fido di te. E' che non posso. Non posso proprio - sembrava voler spiegare bene ma io non riuscivo a capire come non potesse dirlo a sua sorella. - E' un segreto. Ti metterei in pericolo - concluse.
- Quindi non è che hai paura che vada a dire in giro i tuoi affari. - chiesi titubante.
- Ma certo che no! - poi assottigliò lo sguardo. - Non vai in giro a dire i miei affari vero? Altrimenti te la faccio pagare. -  Aveva il sorrisino che faceva solo quando si preparava a farmi morire di solletico. Arg!
Mi affrettai a rassicurarlo. - Non ho mai detto nulla sul tuo conto a nessuno -
Lui tornò a sedersi visto che mi si era avvicinato con le mani pronte a farmi spanciare dalle risate. - Bene. Papà quando arriva? - chiese fissando l'orologio. Erano già le otto e mezzo passate.
- Ultimamente torna il più tardi possibile. Verso le dieci - spiegai.
- A proposito perchè non parli più con il nostro caro paparino? - chiese.
- Be' io ero un po' in crisi visto che tu era scappato di casa. Poi papà pensa che io c'entri qualcosa con la sua fuga e mi ha incolpata, credo - spiegai.
Sembrava sorpreso.
In quell'esatto istante la porta d'ingresso si aprì e prima che potessimo fare qualunque cosa papà entrò nella stanza.
Rimase fermo sull'uscio fissando Jake. Poi passò a me, poi tornò a mio fratello e così via. Aveva la bocca spalancata. A quanto pare era sopreso.
- Ciao papà! - disse pimpante Jacob.
Charlie bocceggiò un'attimo poi divenne paonazzo. - Mi devi assolutamente delle spiegazioni! - urlò.
- Ecco... dovevo, emm, - Jake mi fisso chiendomi aiuto con gli occhi.
- Ecco, papà, Jacob doveva - inziai senza sapere minimamente cosa dire. Se forse papà avesse smesso di trucidarmi con lo sguardo forse avrei inventato qualcosa di interessante. Anche se mi ricordai non ero mai stata grachè con le bugie.
- Tu non provare a trovare scuse. - mi disse papà. - Jacob spiegati immediatamente e voglio la verità - ripetè fissando mio fratello.
- Ecco, emm, la verità... non posso... cioè te la dirò... poi... forse... - ma che stava dicendo? Era fuso a quanto pareva.
Papà lo fissava, come molto probabilmente lo fissavo io, cioè come se vedesse un pazzo. - ok - disse calmandosi - non vuoi raccontare. Va bene. Ma non provare a pensare che te la passi liscia. L'auto non la vedi più fino hai sedici anni. - Jake sembrò rimpicciolirsi. Era un castigo imponente visto che mio fratello era legato indissolubilmente alla sua volksvagen. - E non potrai uscire con nessun amico fino a data da decidersi - aggiunse. - Ed ora in camera. Tutti e due! -
Ma io che avevo fatto? Be' non che mi andasse proprio male. E poi perchè Jake non aveva spiaccicato parola? Cioè sembrava averci tentato, ma nulla.
Nonostante tutto mi addormentai in fretta e finalmente riuscii a riposarmi.
La mattina dopo mi svegliai a causa di una luce innaturale. Sbattei gli occhi e, scoperta delle scoperte, un raggio di sole rischiarava timido la stanza. Saltai giù dal letto. Fantastico!
Mi vestii molto felice. Indossai una maglia a maniche tre quarti, era un azzardo mettere una maglia a maniche corte. Jeans e le all star gialle. Era stata mia mamma a regalarmele e non le avevo mai messe, cioè davano troppo nell'occhio però oggi rispecchiavano la mia felicità per la presenza del sole e di mio fratello.
Quest' ultimo stava gusto fischiettando davanti camera mia, aspettandomi per andare a scuola.
Tutti sorridevano, anche la scuola sembrava più interessante con il sole. Appena parcheggiai mi guardai in torno alla ricerca dei Cullen, non c'erano. Poi ricordai cosa aveva detto Edward, erano andati a fare una gita! Era strano però, mi sembrava sbagliata la loro assenza. C'erano sempre stati.
- Bella, guarda che è suonata - mi risvegliò Jake. Accidenti ero tanto assorta nei miei pensieri da non rendermi neanche conto che la campanella fosse suonata.
- E' davvero raro che ci sia il sole - mi sorrise Angela. - E' tornato tuo fratello! - festeggiò poi sorridente.
- E' già. Ieri mi ha sorpreso. - dissi rispondendo un po' a tutte e due le domande.
A mensa, vista l'assenza dei Cullen ci sedemmo con Angela, Jessica e il resto della compagnia.
- Bella! Bella! - si sedette davanti a me Jessica, sembrava molto agitata. - Tu che gli conosci. - inziò, sembrava tentar di resistere alla gelosia o qualcosa del genere. - Dove sono andati i Cullen? - chiese curiosissima.
Era una mia sensazione o Jake si era raddrizzato di colpo? Sembrava molto teso.
- Hanno detto - evitai di specificare chi altrimenti sarei rimasta sommersa dalle domande - che quando c'è bel tempo vanno in campeggio - spiegai.
Jacob torse le labbra in una smorfia. Ma che aveva? Era forse arrabbiato perchè non glielo avevo detto?

Anche questo cap è un po' corto ma è solo di transito. Non mi convince il problema spiegazione Charlie ma come avrete capito Jake non può dire la verità e Bella non sa nulla. Dite mi cosa ne pensate...
Ed ora le recensioni (successivamente il resto dei ringraziamenti):
Prima di tutto ringranzio genericamente chi recensisce perchè è bellissimo leggere le vostre recensioni e sapere cosa pensate dalla mia ff, GRAZIE!!
nefertiry85 : Scusa per la cortezza dello scorso capitolo ma non avevo proprio ispirazione. Credo che sarebbe stato meglio unirlo a questo qua, ma l'ho scritto solo adesso e non volevo farvi aspettare fino ad ora quindi... comunque ho postato abbastanza presto!!
DarkViolet92 : Scusa era troppo corto lo scorso capitolo ma volevo darvi almeno un po' da leggere. Sono contenta che ti sia piaciuto avevo paura di risultare male, visto che scostava un po' dal mio solito stile di scrittura...
FrankieVAMPIRE : E' abbastanza presto? Credo che sia stato uno degli aggiornamenti più veloci che ho fatto... sono contenta che ti sia piaciuto il mio capitoletto (vista la lunghezza)...
Frafra9 : *perdono*Non mi ero neanche accorta che fosse così corto, avevo fatto una faticaccia per scirvere quello e mi sono fermata lì perchè di idee non ne avevo neanche mezza. Come avrai notato non sono stata capace di inventarmi una bugia per spiegare l'assenza di Jake spero che si capisca che Charlie pensava fosse solo una giustificazione...
Giulia miao : Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, devo ammettere che non ero riuscita a fare granchè...
Tede : Per rispondere dovrei scriverti i prossimi capitoli quindi, fai finta che la mia risposta prosegui per i capitoli a venire e vedrai cosa succede con il ritorno di Jake, hi,hi!! Sono contenta che ti sia piaciuto quel capitoletto...
Uchiha_chan : Na, nessun accenno a BellaxJacob non sono capace di creare una divisione tale come in Eclipse rischio di fare un disastro quindi, Jacob proverà SEMPRE per Bella solo affetto fraterno e lo stesso per Bella con Jake... forse semplifica la storia ma se faccio in altro modo ho paura del disastro imminente... comunque qualche problema Bella lo avrà, stai tranquilla...

Ed ora ringrazio le persone che hanno aggiunto questa ff alle preferite:

e quelle che l'hanno aggiunta alle seguite:

1 - 3things [Contatta]
2 - acqua1879
[Contatta]
3 - airuka
[Contatta]
4 - ampollina91
[Contatta]
5 - arualga91
[Contatta]
6 - ciccina5
[Contatta]
7 - danix
[Contatta]
8 - DarkViolet92
[Contatta]
9 - eka
[Contatta]
10 - eMiLy BlOoD
[Contatta]
11 - enkeli
[Contatta]
12 - flazzy cullen
[Contatta]
13 - fracullen
[Contatta]
14 - Frafra9
[Contatta]
15 - girl601
[Contatta]
16 - giulietta93
[Contatta]
17 - Hermy4ever
[Contatta]
18 - iF Leila
[Contatta]
19 - ilariaechelon
[Contatta]
20 - jesskiss85
[Contatta]
21 - ka chan
[Contatta]
22 - lisa76
[Contatta]
23 - Lucy95
[Contatta]
24 - marco
[Contatta]
25 - MaryAc_Cullen
[Contatta]
26 - nanerottola
[Contatta]
27 - nefertiry85
[Contatta]
28 - ornella
[Contatta]
29 - Ramona37
[Contatta]
30 - rebecca73
[Contatta]
31 - sessyli
[Contatta]
32 - smile989
[Contatta]
33 - stellalilly
[Contatta]
34 - tomoki
[Contatta]
35 - twilighterpazza
[Contatta]
36 - vanessa_91_
[Contatta]
37 - zsusy93
[Contatta]

Grazie di cuore!!!









Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Why? ***


8 capitolo Ciaooo!!
Scusate per il ritardo ma l'ispriazione proprio non c'era. Chiedo umilmente perdonoooo!!
Per vostra felicità mi si è appena accesa la lampadina, per evitare che si spenga visto che i fili sono precari, vi posto subitissimo il capitolo...


8° Capitolo: Why?

Tutto andava per il meglio, non che avrebbe dovuto andare male. A Jacob non pesava neache tanto la punizione e questo era molto strano ma in compenso domiva tantissimo. Lo si trovava a dormire ovunque. Sul divano con la tv accesa a tutto volume. A tavola, la mattina dopo colazione. E non ero molto sicura che in classe fosse sempre vigile visto che non stava neanche più fecendo i compiti dicendo che non ne davano.
Per tutta la settimana il clima era rimasto fantastico, sembrava voler festeggare il ritorno di Jake anche il tempo. Sole e pur essendo a ottobre si stava bene fuori. Per questo avevo mollato falicemente i lavori di casa e mi ero piazzata nel giardinetto dietro casa. Jacob era seduto sulla panca e... dormiva a giudicare di come era steso scomposto e aveva la bocca semi aperta. Quando dormiva sembrava un bambino, lo stesso con cui ero cresciuta. Dovevo ammettere che negli ultimi tempi Jake era stato meno presente, cercava sempre di evitare me e papà. Forse perchè non voleva spiegare bene a nessuno dei due cosa avesse fatto a La Push.
Stesi la coperta sul erbetta asciutta, doveva essere la prima volta che non fosse bagnata o umida. Avevo portato i compito. Dovevo scrivere un tema sul mio autore preferito, il prof aveva specificato che fosse un maschio, e che con l'autrice lo avremmo fatto il weekand successivo. Avevo però un problema, i miei libri e di conseguenza autori preferiti erano tutte donne... Dovetti pensare un bel po' per finire di scrivere un saggio molto generico su Shakespeare visto che Romeo e Giulietta era bello e come autore, interpletazione mia, non era per forza un autore di libro.
Appena finii mi sdraiai a pancia in su, per godermi un po' di sole. Adesso che notavo le solite nuvole avevano già cominciato ad annidarsi vicino alla fonte di luce e ero sicura che domani sarebbe tornata la solita giornata uggiosa di Forks.
Un po' ero contenta perchè così sarebbero tornati i Cullen, avevo pensato, vista la loro assenza a scuola anche per il resto dei giorni, che avevano allungato il campeggio.
Lentamente i ricordi insieme ai Cullen tornarono in mente, e con loro, visto che non stavo facendo nulla anche un po' di sonnolenza.
Sussultai quando sentii il rumore di pneumatici sul vialetto. Io e Jacob scattammo a sedere, per  poi fissarci confusi un attimo. Il sole era sparito dietro le cime degli alberi e le nuvole già impedivano la vista del tramonto.
- Charlie! - urlammo insieme balzando in piedi.
- Ciao papà - dissi incrociandolo mentre tornavamo dentro casa.
- Dove eravate andati? - chiese.
- Faceva bello e siamo stati fuori - spiegai. Jake annuii ancora sonnolento.

La mattina dopo, lunedì, mi svegliai al suono della sveglia. La luminosità della  camera era diminuita drasticamente. Il tempo di Forks era tornato.
Mi vestii e scesi a fare colazione. Con mia sorpresa Jake non era ancora sceso. Finita la colazione e non avendo ancora visto mio fratello andai a bussare.
- Jake dobbiamo andare a scuola - dissi.
Mio fratello mi aprì e sbadigliando scese le scale. Aveva preso l'abitudine di indossare sempre t-short e jeans al ginocchio. A scuola dava molto nell'occhio anche per la sua stazza ma a lui non importava.
Dovetti richiamarlo ancora una volta prima di salire in auto perchè si era fermato a fissare il cielo plumbeo con una smorfia in viso.
- Uffa è tornato il solito tempo! - dichiarò trucidando con lo sguardo il cielo.
- E già. - annuii.
Parcheggiando notai la volvo dei Cullen poco più avanti. Scesi e salutai con la mano, raggiante.
I cinque ragazzi stavano parlando insieme e non si erano accorti del mio arrivo. Mi diressi verso di loro ma non potei fare mezzo passo che una presa al braccio mi blocco.
Voltandomi vidi Jake fissare male i Cullen con una smorfia. - Bella non avvicinarti! - mi disse. La voce era tesa, quasi si stesse concentrando al massimo su qualcosa.
Ero stranita. Perchè? - Jake ma sono nostri amici - cercai di spiegare.
Prima che lui potesse rispondere sentii Alice urlare. - Ciaooo Bella!! - con il suo solito entusiasmo.
Però a metà strada fissò strana Jacob e poi me. Gli altri Cullen la raggiunsero e si bloccarono come aveva fatto lei.
Edward fissava me come se volesse leggermi dentro. Jasper fissava con un espressione tra il preoccupato e il... non so, poteva essere arrabbiato?, Jake.
Senza una parola mio fratello si voltò e mi disse - Andiamo! Sta per suonare -
Che comportamento strano. Cioè era amici e ora si fissano come se avessero visto un fantasma. Ma che cosa era successo?
Poi un idea stranissima e quasi impossibile nacque nella mia mente: Che fossero stupiti dal ritorno di Jake? e ancora peggio: Che avessero fatto qualcosa che avrebbe dovuto impedire il ritorno di mio fratello?
Cercai di scacciare i pensieri ma una strana tensione cresceva in me.


Ok, non so come è questo capitolo. L'ho scritto a pezzi visto che riuscivo a malapena a fare qualche frase di senso compiuto prima che il mio cervello mi spingesse a cancellare tutto... Scusate ancora per il ritardo... Vi anticipo che d'ora in poi non so quando riuscitò a postare. Tra assenza di ispirazione e inizo scuola (x me è il primo anno di liceo) non so bene se riuscirò a postare con frequenza o almeno con tempi decenti....
In questo cap volevo inizare con il problema Cullen-Jake e non so se sono riuscita a rappresentare decentemente la confusione di Bella....
Forse posterò a breve anche un capitolo su Essere Sbagliata ma non vi assicuro nulla :)

Ed ora le recensioni:
Giulia miao : Ed ecco come si sono sbriciolati i rapporti Jake-Cullen... Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto :)
Uchiha_chan : Come avevi predetto c'è il probelma Jake-Cullen... Sì il tuo discorso tra Jake-Renesme è ancora moolto prematuro quindi non ti dico nulla... un po' di suspance... non mi piace svelre troppo :) forse perchè è una delle poche cose che ho chiara di questa storia :)... Scusami per il ritardo...
Frafra9 : E si, ora il problema è tra i Cullen e Jake... con Bella di mezzo...
DarkViolet92 : Allora non metto un capitolo a cui Jake inventa una scusa a Charlie per la seplice ragione che non riesco ad inventarmi una scusa soddisfacente... E per quanto riguarda la spiegazione licantropo attendi che ci sarà da leggere:)
Tede : Chiedo perdono per non aver aggionato presto, ma l'ispirazione non c'era (l'ho ripetuto tantissime volte )... E già succede che i genitori castigano entrambi i fratelli anche se è solo uno che ha davvero colpa, esperienza personale :)...

Ringrazio chi legge, ha messo questa storia tra le seguite e o le preferite... GRAZIEEE!!
Please recensite, mi aiutate a ritrovare l'ispirazione... XD

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** blackmail ***


7 capitolo Ciao!!
Forse mi è venuta l'ispirazione questa mattina mentre ero in auto per andare a scuola, stavo guardando un boscetto dal finestrino e forse un ideuccia è sbocciata. Però si presenterà sicurametne più avanti, però se voglio scriverla devo andare avanti e quindi ecco un altro capitolo.
Rispondo prima alle recensioni... non so il perchè ma mi ispira, va bene lo stesso vero?
Giulia miao : Be' qualche problema deve esserci altrimenti che storia è? Comunque vedrai cosa succederà! Grazie per la tua opinione sulla mia scrittura XD
Uchiha_chan : Allora concordo con la tua opinione, Bella può cercare di cercare di capire qualcosa da ciò che le sta intorno. Ma ricorda che lei non sa nulla, anche meno di Twilight. Non conosce le leggende Quiletues o qualcosa altro sui Vampriri o Licantropi e non ha avuto alcuna prova della differenza dei Cullen dagli esseri umani... in Twilight Ed la salvava dall'incidente... Quindi anche se ha intuizioni alla grande non gli è facile la faccenda. Dimmi se ti piace come ho gestito la cosa... e leggi il mio commento in fondo, potrebbe esserti utile :)
Tede : Grazie! E già la tensione Jake Cullen si nota! E Bella pensa... leggi il capitolo per scoprirlo :)
DarkViolet92: Sono felice che ti fidi di me :)... comunque scusa per la cortezza dello scorso capitolo ma quando si è senza ispirazione si tende a scrirere poco, per non rovinare la storia e anche perchè non sia ha nulla in mente, almeno io faccio così :)
Frafra9 : Giusto! Comunque faccio il Liceo Scientifico PNI (piano nazionale informatica) con 6 ore di mate :)... Ah! E leggi, leggi, che ti spiego che la tua affermazione 'Bella si trova sempre in situazioni più grandi delle sue' in futuro non sarà corretta, ma non dico altro altrimenti ti svelo troppo... dimmi cosa ti ha fatto elaborare questa mia risposta moolto criptica, almeno spero :)
ilariaechelon : Sono contenta che ti piaccano le mie storie. Sembra che per il momento l'ispirazione sia tornata :)

9° capitolo : Blackmail

Jacob mi guardò preoccupato quando ci dovemmo salutare, visto che lui doveva fare inglese e io trigonometria. Non capivo se la sua tensione fosse a causa dello strano comportamento dei Cullen, anche se dopo tutto era stato lui per primo ad impedirmi di avvicinarmi a loro, oppure fosse per qualcos’altro. Ma cosa?
Non mi accorsi neanche che la lezione fosse iniziata, tanto ero intenta a cercare di capire i comportamenti strani di Cullen e di Jake.
Mi sembrava che tutto fosse collegato alla scomparsa di Jacob. Prima erano amici dopo…come erano adesso? Si odiavano? Perché? Cioè mi sembrava che Emmett e Jake andassero d’accordo. Anche con Jasper Jacob parlava e discutevano, soprattutto di moto.
Quindi, conclusi era successo qualcosa durante l’assenza di Jake. C’entrava forse il comportamento stranissimo di Edward? Oggi mi aveva di nuovo fulminato. Quindi perché mi era stato vicino quando non c’era Jacob?
Erano i Cullen che non volevano più l’amicizia di Jake o era Jake che non voleva più loro?
Non seguii per nulla tutta la mattinata. A pranzo avevo molto male alla testa, invece che andare in mensa passai prima in bagno, dovevo riprendere lucidità. E poi non avevo fame.
Mi guardai allo specchio. Ero pallida, mi sciacquai il viso con l’acqua fredda per rinfrescarmi le idee. Un respiro profondo. Non sapevo neanche io perché fossi così. Avevo mal di testa, e sembra tutto ovattato. Stavo per voltarmi e uscire che una voce squillante e felice mi bloccò– Sono contenta che tuo fratello sia tornato. Te lo avevo detto io! – disse Alice sulla porta.
Sorrisi e lei mi abbracciò.
- Ti ha detto dove è stato - mi chiese Alice appoggiandosi contro il muro, vicino allo specchio.
Io sorrisi, era raro che chiedesse informazioni, sembrava sempre sapere già tutto, ma quando voleva conscere non desistiva facilmente.
- Cerca sempre di evitare l'argomento. Ma mi ha detto cche è andato a La Push - lei annuì, come se lo avesse già ipotizzato o qualcosa del genere.
- Chissà che ha fatto. - mormorò pensierosa. - Tuo padre come l'ha presa? - mi chiese poi.
Io sospirai. - Gli ha tolto l'auto che sta costruendo, non la potrà neanche vedere fino ai 18 anni. E ci ha proibito di andare da qualunque parte oltre che a scuola - dissi.
- Anche a te? Ma tu sei stata così in pena. Perchè a te? - chiese quasi furiosa. Forse lei la vedeva molto più come una costrizione. A me non faceva poi tanta differenza era da una vita che stavo quasi sempre a casa. Mi pesava uscire troppo spesso con gli amici, non che non lo facessi però tutti i fine settimana non ci sarei riuscita.
- Ali, lui pensa che io sappia la verità e che gliela tenga nascosta. - spiegai. Strano che non ci era arrivata da sola.
bisbigliò qualcosa, mi sembrò di capire Edward. Ma non riuscii a comprendere bene.
Tutt'dun tratto si stacca dal muro e prende lo zaino vicino allo stipide della porta.
- Ciao, ciao! Devo proprio andare che altrimenti faccio tardi a lezione - disse dirigendosi quasi di corsa verso la palestra. Rimasi un po' spiazzata. Sembrava che la fretta fosse nata dal nulla.
E non mi sembrava che avesse guardato l'orologio neanche una volta.
Ma ero circondata da persone dalle multiple personalità o ero io che non ci capivo nulla?

A casa Jacob, dopo un viaggio molto silenzioso, solitamente mormorava sempre qualcosa su compagni/professori/compiti. Si sedette sul divano. Stavo per chiedergli spiegazioni sul comportamento di quella mattina che lui mi precedette.
- Bella non frequentare più i Cullen! - mi disse. L'espressione seria, come il tono di voce che aveva usato. Non sembrava proprio mio fratello. Dove era finito il ragazzino solare e incosciente?
- Perchè? - bisbigliai. Qualcosa dentro di me mi diceva di fidarmi di lui, che lui sapeva più di quanto non volesse dire. Non capivo come potessi arrivara a delle conclusioni del genere. Ero pazza anche io? O solo io?
- Bella, sono pericolosi - disse fissandomi con lo sguardo di chi la sapeva lunga. Sgranai gli occhi. Da dove nasceva questa storia? Cioè di tipi pericolosi erano altri a scuola, non i Cullen. Loro era educati e gentili.
- Cosa stai dicendo Jacob? - soffiai stidula. Mi sedetti sul bracciolo del divano, sembrava che forse mi avrebbe spiegato qualcosa vista la faccia che faceva.
- Bella lo so che è strano. Neanche io ci credevo. Però sono davvero... - si fermò come per prendere aria - quello che sono - concluse dopo un po' di apertura di bocca senza emissione di suono. Sembrava che si stesse strozzando. Ma che diavolo succedeva?
- Ah! Così è tutto più chiaro. Jake se vuoi che ti ascolti devi dirmi tutto. Sono nostri amici - dissi. Mi corressi, al comportamento di oggi sembrava più corretto dire 'erano nostri amici'.
-... non posso, Bella. Lo farei davvero, però proprio non posso. - disse, sembrava seriamente dispiaciuto. Perchè non poteva? Che cosa c'era dietro a tutto quello? - Non ti basta la mia parola. Ti assicuro che quello che so è veritiero. - mi guardò negli occhi e poi agginse - Tutto è cambiato, Bella. Non sono più loro amico, come loro non lo sono di me. E se tu vuoi stare con me devi stare lontano da loro. - disse.
Quello era un ricatto! Però non mi bastava, no certo che no.
- Jake, dove hai saputo tutto quello che dici di sapere ? - chiesi con voce più salda. Ero quasi sicura di sapere la risposta.
- a La Push - rispose. - Allora? Cosa scegli? Me o i Cullen? - ribadì.
Che stupidissima scelta. Era logico cosa rispodere.

Sembra proprio che l'ispirazione stia tornato. Non voglio promettervi nulla ma FORSE posso tornara con il ritmo 1 cap a settimana per questa storia.
Devo dire la verità, quando mi sono messa a scrivere questo capitolo non sapevo come gestire il problema distanza ex-amici, non so se è venuto bene. Ditemi se c'è quache pezzo proprio che si sta come i cavoli a merenda o troppi errori, cerco di ricontrollare ma sono sicura che ci siano dei difetti.
Allora vi devo comunque dire che Jake mi sta simpatico, non lo odio, quindi non farà sempre questa parte strana, un po' cattivina visto che fa scegliere a Bella gli amici o la famiglia, però per motivi di trama deve fare anche questo...
Ditemi quale è la scelta di Bella a Jake, anche se a me sembra estremamente facile :)

Per chi legge anche Essere Sbagliata devo avvertirvi che è improbabile che scrivo qualcosa prima della prossima settimana, non ho ancora avuto il lampo di genio su quella ff...



Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** for my brother ***


10 capitolo Ciao!
Allora, come per l'altra ff ho deciso che cercherò di postare ogni due settimane, più vicini gli aggironamenti non mi riescono. Naturalmente ci potrebbero essere qualche volta in cui posterò più vicino però saranno delle eccezioni. Scusate davvero per questa mia decisione però con l'inzio della scuola non ho più tanto tempo. In compenso sembra che l'ispirazione sia tornata!
Comunque questo capitolo credo sia una sorpresa per alcuni, viste le recensioni, leggete spero che lo capirete. Rispondo alle recensioni e vi spiego in perchè della mia scelta in fondo al capitolo, come sempre :)
Ed ora ecco il capitolo:


10° capitolo :  for my brother

Ero di frontea una scelta, semplice, istintiva. Jacob mi stava chiedendo se scegliere tra  i Cullen, una famiglia simpatica che però conoscevo da neanche due mesi, e mio fratello che conoscevo da sempre anche se ultimamente era cambiato.
Jacob mi stava fissando strafottente, sicuro della mia scelta. - Te Jake, è logico! - dissi. Lui sorrise raggiante, prima che potesse abbracciarmi alzai una mano, fermandolo. - Però mi devi dire che cosa è accaduto a La Push e perchè non posso stare insieme ai Cullen. - se lui mi ricattava anche io potevo farlo. E poi mi aveva chiesto tanto. Ero molto legata ai Cullen, anche perchè mi avevano aiutata durante la sua assenza. Non poteva dirmi che non dovevo più vedergli altrimenti non avrei più visto lui senza alcuna spiegazione.
Mi fissò, aveva uno sguardo triste o qualcosa del genere, non riuscivo a capire. - Non posso! - disse.
Ah! Bella questa scusa! La più stupida che si fosse mai inventato. - E sentiamo, perchè non puoi? - dissi sarcastica. Solitamente Jake era uno che parlava subito, non c'era bisogno di tirargli fuori le parole come stavo facendo adesso.
- Non posso. E' un segreto... non posso dirlo... - sembrava combattuto però mi fissava con uno sguardo sincero. Sembrava che fosse la verità.
Un segreto? Che cosa aveva fatto a La Push? Era cambiato al suo ritorno, non sorrideva, dormiva sempre, era cresciuto di statura, parlava di segreti impronunciabili. Come avevo pensato prima allora era vero, La Push era il centro di tutto.
Appena arrivai alla conclusione che avevo pensato giusto quella mattinata, papà entrò in casa. Non mi ero accorta che fosse passato tutto quel tempo, e non avevo fatto neanche i compiti!
Mi diressi in cucina con Jacob al seguito che apperecchiò velocemente. Forse un po' troppo. Sembrava quasi che lasciasse cadere i piatti sul tavolo, che però non si rompevano. Ora ero praticamente certa che a La Push era davvero accaduto qualcosa di strano. Lo strano era d'obbilgo visto ciò che aveva fatto Jacob. Papà, fortunatamente, era andato prima in salotot per accendere la TV, doveva esserci qualche partita importante, quindi non aveva visto ciò che aveva fatto Jacob. Ero praticamente certa che avrebbe dato di matto se invece avesse notato.
 Da come era seduto tranquillamente Jake forse non si era accorto che avevo visto. Doveva sapere di essere capace di fare tutto a una velocità inumana  Cioè io mi sarei preoccupata se avessi fatto dei movimenti fulminei senza volerlo. Però non era possibile che fose parte del segreto, altrimenti non sarebbe stato così traquillo. Eppure quello poteva essere proprio un segreto inconfessabile. Ma cosa c'entravano i Cullen, allora?
Ero tanto distratta che sussultai, anzi balzai in piedi, alla voce di Jake - Bella, a che sugo, la pasta? - Notai allora che mio fratello aveva già scoltato il primo piatto e ora mi fissava attendendo consigli. Non era mai stato appassionato di cucina.
Mangiato, mi dovetti concentrare sui compiti, che non avevo fatto nel pomeriggio visto che ero alla presa con ricatti e ragionamenti astrusi.
Solo prima di addormentarmi mi resi conto che forse quello che avevo visto fare a Jake era solo un impressione, era tutto così irreale.
Sempre prima di dormire mi resi conto di un altro punto fondamentale, anzi forse più importante di quello precedente: avevo deciso, scegliendo nel ricatto di Jake mio fratello, di non rivolgere neanche più una parola ai Cullen. In oltre le mie intenzioni di scoprire ciò che era successo a La Push avevano fatto un buco nell'acqua, Jacob non mi aveva rivelato nulla. Se non contavo quei movimenti fulminei che molto probabilmente erano frutto della mia volontà di scoprire qualche cosa.
A scuola, l'indomani, Alice non mi si avvicinò, come faceva sempre. Era come se sapesse già tutto. Mi dispiacque, avevo sperato di riuscire a poter spiegare la situazione ai Cullen.
A letteratura Alice si sedette lontana da me. Sembrava proprio offesa. Eppure come faceva a sapere della mia decisione. Stando ai fatti io non mi ero allontanata, erano loro che si erano distaccati da me. E mi sentii triste e soprattutto in colpa. Abbandonarli era quello che avrei dovuto fare io, e sapevo che non era giusto però non potevo neanche perdere mio fratello. Sapevo per esperienza che mi era MOLTO difficile vivere in sua assenza. I Cullen dopotutto non erano la mia famiglia.
Stavo quasi per sedermi al fianco di Alice per spiegare, quando Mike Newton iniziò una conversazione con me. Non lo sopportavo molto, quel Mike! Soprattutto quando avevo un ricatto e una grande amicizia di mezzo.
- Bella! Come stai? Non è  che posso sedermi vicino a te? Ho dimenticato il libro a casa... - si era già seduto prima che potessi rispondergli e ora parlava a macchinetta, peggio di Jessica, ed è tutto dire. L'ho già detto che non sopporto Mike Newton? E avevo la sensazione che il libro l'avesse e che tutto fosse un modo per sedurmi o qualcosa del genere. Non lo capiva che non mi interessava? Una rabbia insana divampò nel mio corpo. Dovetti chiudere gli occhi e respirare a fondo per non mandare al diavolo il mio compagno di banco, anche se lo sarebbe sicuramente meritato.
Ormai il prof era in classe quindi il mio piano era decaduto.
Durante le lezioni c'era qualcosa di strano. Come se ci fosse più luce e vedevo tutto più definito... che strano! Ma certo! Non mi ero accorta che avevano acceso le luci, certo che ero con la testa fra le nuvole.
In mensa mio fratello mi pedinava, e mi fulminò con lo sguardo quando fissai per un attimo il tavolo dei Cullen.
In quell'attimo però feci in tempo per intercettare lo sguardo arrabbiato-tradito di Rosalie e di Emmett che avevano la stessa espressione.

Allora, credo che devo spiegarvi perchè ho fatto scegliere a Bella Jake invece che i Cullen, come speravate tutti.
Spero che un po' si sia capito dal capitolo, che aveva anche la funzione di spiegare la mia scelta però ripeto e chiarisco. Io, in prima persona, se mi fosse stato posto lo stesso ricatto avrei scelto mio fratello anche se dall'altra parte c'erano i miei migliori amici. Meno male, però , che a me una scelta del genere non è mai stata fatta perchè ne avrei sofferto. E non so se ho mostrato bene che anche Bella soffre...spero di essere stata chiara.
Ah! Ricordate che questo è il pov Bella e tutto ciò che ho scritto sono le sue intuizioni e ciò che vive, ciò vuol dire che non per forza tutto quel che pensa è giusto... vi ho dato un indizio su quello che accadrà provate a dirmi su cosa si riferisce l'indizio.
Ed ora le recensioni:
Uchiha_chan: Eh! Tu sei l'eccezione alla regola! Be' hai capito giusto, cioè Bella sceglie Jake :) è suo fratello. Sì anche io, come autrice, mandere tutti al diavolo (per essere gentile) scoperta la verità ma non dimenticare che Bella cara è STRANA! Secondo te questa Bella è abbastanza intuitiva? Come mi avevi chiesto tu e che io vorrei rappresentare, solo che ho paura di farla diventare troppo come me, fra un po' parlo davvero in prima persona :)
AshG: Allora come ti ho già scritto per e-mail ti ripeto che Jacob mi sta simpatico è sicuramente più umano di Edward e io adoro la coppia Renesme-Jacob. Avevo anche detto che Jake in quel momento faceva una parte antipatica ma andando avanti vedrai che lo gestirò come si deve, tendo a scegliere uno stile Meyer, cioè Cullen e Jake continuano ad odiarsi però forse qualcosa succederà per migliorare la situazione. E poi nota la scelta di Bella, non è mica per i Cullen. Queste sono solo le mie teorie e quindi non posso sicuramente parlare per le altre autrici... però io la penso così :) Ah! Se vuoi leggi Storia e Leggende dove Jake e co-protagonista :)
Frafra9 : Be' anche tu sei un eccezione alla regola! Ho un altra idea in mente, e quindi mi serve un po' di tensione rabbiosa quindi la tua idea, che è moolto apprezzata comunque, non la metto in pratica... visti gli indizi riesci a provare ad indovinare che ho in mente... il titolo aiuta (opss mi sa che ho detto troppo )
RenEsmee_Carlie_Cullen : Sono contenta che ho una nuova lettrice, e spero proprio che tu continui con le recensioni, mi fanno tanto piacere! Ma certo in tutte le storie la vicenda deve complicarsi!! E qui siamo solo all'inizio! Muaahhh!!
Giulia miao : Ma certo che no! Bella non sceglie i Cullen!! Anche se forse tutte avremmo preferito... la vita, emm la storia, sarebbe troppo facile secondo la tua predizione :)
DarkViolet92 : Scusa per il ritardo!! Ora cercherò di avere un ordine per postare ma la scuola mi complica la vita! Hai ragione a proposito che Jake è ingiusto con Bella e Charlie però adesso i Cullen sono ancora degli quasi-sconosciuti, amici va be' ma solo amici! Non ci sono legami più forti, come l'amore o debiti... Spero che hai capito il mio punto di vista
Tede : Eh già Jake in questo momento è un po' cattivello, ma lo fa solo per proteggere Bella anche se non glielo può dire e anche se noi sappiamo che i Cullen non le farebbero mai del male. Ci sono tanti se!!! Spero che la scelta che Bella ha fatto ti sia chiara :)
erika1975 : Be' io non odio troppo Jacob anche perchè in questa storia non c'è il pericolo di gelosia-assiassina-distruggi-felicità... Però potrebbe esserci il problema fratellosuperprotettivoJacobBlackSwan!! Mi sa che il tuo odio questa mia risposta non lo diminuisce vero? Be' ti avviso, sperando che dopo di questo tu resti qua, che questa ff non è ANTI Jacob, però la coppia è Edward-Bella che sia chiaro!!







Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** gym ***


11 capitolo Ciao!!
chiedo umilmente perdono...  SCUSATE!! posso giustificarmi in parte per la mia troppo lunga assenza dal postare... ci sono due motivi
1) la scuola... verifiche interrogazione e tensioni varie x la 1° liceo
2) assenza completa di ispirazione, e relativa rabbia esistenziale
e poi pigrizia di scervellarmi per postare qualcosuccia....

spero che qualcuno legga ancora la mia ff... be' ecco il capitolo....

11° capitolo: gym

La mattina dopo al Patto con mio fratello mi svegliai idolenzita, sentivo tutti i muscoli, le ossa. quasi avessi avuto la febbre. No! non potevo ammalarmi proprio in questo momento. era tutto così stranamente confuso e sicuramente starmene a letto con la febbre non sarebbe stato l'ideale per placare un po' di tensione nervosa-rabbiosa che si agitava in me dalla scomparsa di mio fratello e conseguente ritorno.
ripensandoci, la stanchezza dei muscoli era forse dovuta al continuo rigirarmi nelle coperte fino a mezzanotte passata. Avevo continuato a vedere lo sguardo tradito dei Cullen, quello rabbioso di Edward, e le parole di Jacob a proposito di quel segreto inconfessabile.
scossi la testa, non potevo già ricominciare a pensare a quello di prima mattina, mi sarei ritrovata con un mal di testa plusante già alla seconda ora di lezione.
indossai un maglione lungo grigio fumo che rispecchiava perfettamente l'umore confuso che avevo, e anche il tempo sembrava accordarsi pienamente con le mie emozioni.
persi il filo della spiegazione di inglese poco dopo l'inizio dell'ora. stava interrogando quindi la mia disattenzione non avrebbe creato problemi, andare male a scuola sarebbe stata una pessima idea, con Charlie già sul piedi di guerra sia con me che con Jacob, gli sguardi stupiti-incuriositi che tutta la scuola mi rivolgeva. Sapevo che il repentino discostamento tra gli Swan e i  Cullen avrebbe fatto scalpore, e i pettegolezzi sentiti il giorno prima già avevano accentuato la mia tensione la sera scorsa.
I miei pensieri tornarono invitabilmente al patto con Jake e ai Cullen, però non riuscii a ricavare niente di niente. Perchè Jake voleva che stessi lontata dalla famiglia del dottore? Perchè mi aveva costratta a fare una scelta del genere? Perchè i Cullen si comportavano in modo tanto diverso dal solito? ok che mi avevano semplificato le cose nel piegare ciò che avevo scelto, però era strano. Come avevano fatto a sapere della mia scelta? perchè dovevano saperlo altrimenti quale era il motivo del loro comportamento?
Avevo voglia di gridare, mi sentivo scoppiare la testa. Tutte quelle domande, la cui risposta era altre domande. Ero in un circolo vizioso dal quale non riuscivo ad uscire.
sussultai al suono della campanella, era diventato più acuto e perforante? o era stata la mia sorpresa a rendere il suono più fastidioso.
uscìì dalla classe e incorociai mio fratello, lui però non mi vide. Era dalla parte opposta del corridoio interno della palazzina. Si stagliava di un bel po' dal resto delle persone, era davvero alto. Poi uscì quasi di corsa dal caseggiato, eppure non eravamo in ritardo. Il suo comportamento era strano, da quando era tornato da La Push.
Che fosse La Push la risposta a tutto? a segreto di Jacob, al motivo della sua richiesta. Sperare che là ci fossero tutte le risposte che mi servivano era improbabile però forse ce ne sarebbe stata qualcuna.
Dovevo andare a La Push. Era essenziale, non potevo reggere a lungo ancora con tutte quelle domande che mi frullavano nella mente avendo il barlume di una possibiltà di risposta.
Volevo quasi andarci adesso, immediatamente e trovare le risposte che cercavo.
Però dovetti desistere, non potevo in quel momento. Charlie ne sarebbe venuto a conoscenza e sicuramente non potevo sperare in una sua gentilezza, era troppo teso in questo periodo, be' tra l'assenza di Jacob e relativa assenza di spiegazione era forse comprensibile.
Per le ore successive continuai a pensare a La Push, dove avrei trovato le risposte  che cercavo? Non la conoscevo molto bene e vagare non mi sarebbe servito a nulla. Forse Seth e Leah potevano aiutarla. Con Seth andava molto d'accordo, Leah aveva altri interessi e ogni tanto la trattava in modo infantile, facendo valere l'anno di differenza.
All'ora di ginnastica dovetti rinsavire, visto che ci divisero in gruppi e dovevamo giocare a pallavolo. Naturalmente il professore sapeva che io e qualsiasi sport non eravamo compatibile, mi aveva come alunna da tre anni, ma non so per quale motivo il prof decise che doveva dare dei voti, quindi tutti eravamo sotto esame, cioè il prof che ti guarda ogni movimento e trova sicuramente da ridire.
Giocavo nel campo più vicino all’insegnante con Mike appena un po’ più in là che mi consigliava ciò che dovevo fare per prendere quella stupidissima palla.
- Bella, più in qua, salta, salta!! – mi diceva Mike mentre la squadra avversaria schiacciava la terza o quarta palla di fila. Perché dovevo proprio essere sotto rete? Saltare non era il mio forte.
- signorina Swan, le ho già detto che il bagher deve avere le braccia tese e vicine. – dopo che avevo preso la palla , non so neanche come avevo fatto a prenderla, con un bagher raccapricciante a sentire il prof e che la palla era andata dietro di noi, rimbalzato sul muro e atterrato praticamente dove c’ero io.
Battuta, no la battuta no!! Guardai speranzosa il prof, doveva ricordarsi, doveva capire che io non ci sarei mai riuscita, che la mia coordinazione era sotto zero, che avrei fatto qualcosa come il bagher di prima = orribile.
- Bene, vediamo. Spero che si sia allenata. – mormorò il prof. Sgranai gli occhi, chi si sarebbe dovuto allenare a battere a pallavolo? Non ci giocavo MAI, anche perché era pericoloso per la salute della gente che mi stava attorno. Ero riuscita a far cadere una mia compagna di squadra perché ero inciampata arretrando per lasciare spazio a Mike in modo che potesse prendere la palla, il punto precedente.
Presi un respiro profondo, rassegnata a eseguire la battuta. Mi posizionai sulla riga del campo. Alzai lo sguardo, Mike sorrideva, sembrava che volesse incoraggiarmi. Tirai.
La palla partì, volò vino al soffitto, rimbalzò, tornò giù in linea retta e beccò in testa Jessica per poi rimbalzare sul pavimento, fino a un angolo. 
-scusa!! - urlai appena mi resi conto di dove era finita la palla
Tutti, me compresa, ci precipitammo verso Jessica che si era accasciata a terra.
- signorina Swan accompagni la sua compagna in infermeria – dichiarò il prof.
Ero preoccupata, cioè sembrava davvero forte quella palla, anche se non capisco come io sia riuscita a tirarla con così tanta forza.
Appena fuori Jess si stava già riprendendo, non sembrava stare poi tanto male.
Arrivati in infermeria venne fatta sedere sul lettino e la donna mi sorrise.
- per una volta sei l’accompagnatrice e non la malata – rise lei. Effettivamente con tutte le cadute e incidenti a ginnastica avevo frequentato abbastanza l’infermeria
Appena la signora uscì Jessica aprì gli occhi, e mettendosi a sedere.
- Bella, che cosa è successo tra te è i Cullen? – chiese. No, e no, questo no. Ero riuscita a evitarla  durante mensa per evitare tutte le sue domande da pettegola, ma in quel momento non avevo tante scelte.
- niente – mormorai. Lo sapevo, Jake me lo diceva sempre, non ero capace a dire bugie però Jess era la Pettegola di Forks. Non potevo mica dirle la verità, un po' di orgoglio lo avevo anche io e non mi andava che tutti sapessero che accettavo che mio fratello mi obbligasse a scegliere le amicizie. Io avevo seguito un mio pensiero, qualcosa che ritenevo giusto, però farlo sapere a tutti non mi andava proprio.
- Avete litigato? - chiede ancora, con gli occhi accesi di curiosità morbosa.
Scossi la testa, non avevamo litigato, avevano preso le distanze prima che io potessi dire qualsiasi cosa.
- Ma hanno tutti delle facce offese. - ribattè Jessica.
Scrollai le spalle, era meglio non dire niente, oltre tutto non sapevo neanche io perchè fossero così, li avrei capiti se si fossero comportati in quel modo dopo che avessi riferito loro ciò che avevo deciso ma prima proprio non lo comprendevo.
- sembravate così amici - aggiunse ancora Jessica pensosa. - Eddai, ci sarà un motivo per cui hanno cambiato il loro comportamento - ora si stava spazientendo.
- non lo so, davvero Jess. Forse noi non c'entriamo nulla, magari sono affari di famiglia - borbottai. Non era affatto convincente quella scusa, non ci credevo neanche io nonostante cercassi di accettarla da tutta la notte, e da quel mattino.
in quel momento suonò l'ultima campanella. - Stai meglio Jess? - chiesi visto che era assorta, probabilmente stava cercando qualche altra domanda da pormi.
lei annuì. - Ciao allora! - dissi uscendo dall'infermieria. non c'era ancora nessuno nel giardino. 
Vidi una figuara camminare
verso la scuola, sul margine del bosco, era appena uscita da un sentiero visto che poco prima non che ne era traccia  . Era alta, indossava una maglietta blu e forse dei jeans. Più si avvicinava più la conoscevo, stava correndo. Era Jake.

Scusate ancora per il ritardo... in compenso questo cap è forse un po' + lungo dei precedenti anche se non succede niente di speciale, devo creare la situazione adatta per dare una svolta alla vicenda. Forse questo capitolo potrebbe risultare con Bella un po' fuori dal suo personaggio, la timida, altruista Bella della Meyer, ma ci sono dei motivi per la storia, ditemi se è troppo distante e non è più Bella, sinceramente non riesco a vederci bene su quello che scrivo io stessa. 

Scusate ancora per il ritardo, spero di riscire a postare prima il prox capitolo.Grazie a chi ha recensito, mi piace molto sapere cosa ne pensate. Grazie a chi ha aggiunto questa storia ai preferiti e alle seguite.

ed ora le risposte alle recensioni :
Giulia miao
: Allora forse la tua supposizione potrebbe anche essere corretta, ma sicuramente non sarà presente per i prossimi... tanti... capitoli. Ho in mente di aggiungere altri problemi.
Frafra9: Allora, ho già parlato del mio punto di vista però sarebbe una buona idea quella di mandare tutti al diavolo, ma Bella è troppo gentile per arrivare a una scelta del genere...
bells97 : Grazie molto, sono contanta che ti piaccia la mai ff. Scusa per il ritardo con cui ho postato. consigletto, attendi ancora un poco a uccidere Jake, potrebbe servire a Bella x avere un intuizione... ops, forse ti sto dicendo troppo...
RenEsmee_Carlie_Cullen : povero Jake, con tutto l'odio che gli stai dando addosso... però effettivamente non posso che essere d'accordo, per il momento Jake è il cattivo, per il momento...
DarkViolet92 : Allora Bella soffre sia per la lontanza obbligata dai Cullen, dopotutto erano sempre stati con lei da quando si erano conosciuti e poi è confusa, non capisce un accidenti dei comportamenti dei Cullen e di Jake. Spero di averti chiarito un po' le idee...
Uchiha_chan : Ricorda che Jake doveva solo dire a Bella ciò che era e lei sapeva già tutto, prima lui non era vincolato da nessun ordine, quindi il nostro povero lupo ha tutto più complicato, comunque per il momento sembrerebbe che la stia cercando di aiutare, per il momento... Quando ai Cullen...devo ammettere che non ho ancora chiaro neanche io il loro comportamento, cioè ho un po' di idee a proposto, forse non sono offesi e c'è qualcos'altro dietro, forse, dipende qualche opzione scelgo, ho le idee confuse al momento a proposito di questo punto...

Buon 2010!!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** not take it anymore ***


12 ca' Ciao!!
ecco un nuovo capitolo... scusate per un quasi ritardo, non so neanche bene quanto tempo fa ho postato però questa mattina ho avuto il lampo di genio e ho deciso di scrivere il capitolo.... vi avverto in anticipo, non ho alcun intenzione di rileggerlo altrimenti finisco per cambiare idea su tutto e voi vi ritroverete senza niente, quindi spero che accettiate gli eventuali errori...
in fondo note a proposto del capitolo, quindi prima leggete il cap, e recensioni.

12 capitolo: Not take it anymore

mio fratello si diresse verso di me come se nulla fosse appena entrò nel giardino. Aveva un sorrisone e sembrava più contento del solito.
- Ciao Bella! Come va? - mi chiese mentre saliva in auto. io ero rimasta muta per tutto il corto tragitto fino all'auto a rimuginare. che cosa ci faceva Jake nel bosco? E perchè era tutto contento? Se aveva bucato che cosa ci aveva guadagnato ad andare a fare una scampagnata nella foresta di Forks? E tutto questo c'entrava qualcosa con i grandi dilemmi che mi assillavano?
cadde un silenzio pesante durante il tragitto, Jacob guardava fuori dal finestrino, non riuscivo a vedere la sua espressione ma sembrava che qualcosa lo preoccupasse, era un evento raro che Jake stesse zitto, e sveglio.
- Non vuoi ancora dirmi nulla a proposto delle motivazioni? - buttai lì quando entrammo a casa, non riuscivo più a sopportare il silenzio che mi obbligava a pensare a tutti i quesiti che avevo in mente.
Jacob mi fissò in modo strano, sembrava volermi dire qualcosa con lo sguardo, poi scrollo le spalle - sto facendo del mio meglio - e andò in camera sua.
Mentre saliva le scale notai la sua espressione, era preoccupato o forse arrabbiato? E perchè era irato o teso?
Perché si comportava a quel modo? Perché si era volatilizzato in camera sua, era così insolito il suo comportamento ed ero praticamente certa che tutto nascesse da La Push, eppure non riuscivo a pensare a nulla che potesse cambiare così tanto Jake, sembrava quasi un'altra persona.
Mentre svolgevo senza particolare attenzione i compiti la mente continuava a pensare a La Push e a come potessi trovare qualcosa che servisse, qualche informazione che fosse utile. Forse avrei dovuto chiedere altre informazioni a mio fratello, chissà come si sarebbe comportato a proposito della mia idea. Molto probabilmente non mi avrebbe permesso di fare nulla, era sempre stato molto protettivo, ma forse potevo convincerlo ricattandolo come aveva fatto lui con me.
Convinta salii le scale e bussai alla porta di Jake, nessuno rispose. Che si fosse addormentato di nuovo? Non era normale. Bussai più forte, si sarebbe svegliato anche perché era quasi ora di cena. niente, nessuna risposta, aprii la porta e mi ritrovai in una stanza che poteva essere paragonata a un luogo dopo un tornado. Abiti un po' dappertutto, libri sul pavimento, un panino mezzo mangiato sul comodino, le lenzuola disfatte, la finestra aperta dalla quale entrava aria gelida. Ok io non sarei la persona adatta a trovare difetti sull'ordine altrui, visto che la mia stanza non era poi così ordinata e quindi cercai di sorvolare. Dopo aver interiorizzato che la stanza era in disordine compresi anche che Jake non c'era, e questa volta era assente anche il solito biglietto.
sbattei le palpebre, come per accertarmi che quello che avevo dedotto fosse vero, feci persino una rotazione sul posto per notare se Jacob fosse per caso dietro di me. Nulla, assolutamente nulla, non c'era, era di nuovo scomparso.
Sembrava che fosse tutto sistemato, che si fosse preso il suo tempo, che fosse tornato a casa con abbastanza differenze e invece no! Di nuovo scomparso. Non ce la facevo più!
A passo di marcia mi diressi in camera mia dove mi buttai sul letto a peso morto, il viso sprofondato nel cuscino. Mi sentivo a pezzi, tutte le giunture mi dolevano e la testa pulsava. Non avevo voglia di pensare alla nuova scomparsa di Jacob, anche perchè sarei caduta in isteria, ne avevo voglia di pensare a risolvere il grande rebus che vagava nella mia mente da tutto il giorno. Non avevo voglia di fare nulla, non avevo neppure fame.

Un suono molesto mi fece rigirare, sbattei gli occhi alla fioca luce, guardai l'ora. Le 7:30, sbattei le palpebre sconcertata. Avevo dormito dalle 5 del pomeriggio?
 Balzai a sedere, Charlie si doveva essere preoccupato non vedendo ne me ne Jacob, il che mi fece collegare che mio fratello era di nuovo scappato. Scossi la testa, i capelli mi volaro intorno tanto l'avevo agitata con convinzione.
Con un respiro profondo mi alzai decisa a scendere all'ultimo minuto, non avevo voglia di incontrare mio padre e relative domande, non avevo voglia di vedere che Jacob non c'era di nuovo, potevo ancora credere che forse era tornato.
Indossai una felpa enorme e dei jeans, legai i capelli visto che erano impossibili. Scesi giusto in tempo per correre in auto, non mi guardai attorno e neanche chiamai Jake, tanto non c'era.
Le lezioni scivolarono via come in un sogno, senza che io mi sentissi davvero lì. Non ci capivo più nulla, il mio cervello sembrava andato in pappa, non voleva pensare, non voleva neanche analizzare la situazione. Non sapevo neanche più come mi sentivo, forse avevo la febbre.
A mensa mi sedetti al solito tavolo, Mike decise di prendere il posto al mio fianco e iniziò a ciarlare, non lo ascoltavo, non me ne fregava un bel niente di quelle fesserie sull'ultima partita di baseball, Mike neanche aveva capito che non mi piacevano gli sport!
- Fotunatamente non c'è quel cagnaccio - sentii dire da qualcuno, non so per quale motivo  ma quella frase penetrò lo stato in cui ero ridotta, quel limbo di non-so-che-cosa.
- eppure non riesco a vedere nulla - borbottò qualcun'altro.
- forse è qua da qualche parte che passeggia, chissà che gusto ha - soggiunse un altro ancora. Ero stranamente curiosa, quel discorso non era normale. Stavano parlando di un cane, di qualcuno che non vedeva nulla e di qualcosa che non avevano mai assaggiato.
- non me ne importa nulla. Non capisco perchè continuiate a pensarci. Bella ha fatto la sua scelta e ha deciso di stare con quel cane. Bene a noi non può che importarcene di meno... - e aggiunse qualcos'altro che non ascoltai. Avevo riconosciuto quella voce. Edward Cullen.
Mi alzai, non so se per insultarlo, per andarmene totale che passai a fianco del tavolo dei Cullen e un odore vomitevole, troppo dolce che aveva un alone di ruggine mi colpì in pieno, cercai con lo sguardo quale fosse la cosa da cui proveniva quell'odore e incontrai gli occhi freddi, rabbioso e d'oro di Edward Cullen.
E non resistetti più, mi sentii invadere dal calore, ero sul punto di piangere per tutto quello che succedeva e che non capivo. Sbattei la porta d'emergenza ritrovandomi fuori, cercai di respirare ma non riuscivo. Avevo caldo, tremavo e tutto quello che avevo subito, tutto quello che c'era d'entro di me si stava rimescolando creando un vortice di qualcosa che non sapevo cosa fosse ma che voleva uscire.

e così che finisce questo capitolo!
DOMANDA:
Avete capito cosa sta succedendo a Bella?? Fate ipotesi, sono curiosa di sapere se è troppo semplice o se ho lasciato suspance.
Questo finale mi è venuto in mente all'inizio della storia ed è stato uno stimolo per andare avanti e per continuare a scrivere capitoli, spero che vi sia piaciuto. A dire la verità intendevo temporeggire ancora un po' ma non riuscivo più a farmi venire in mente altro quindi ho optato per andare veramente avanti, ditemi cosa ne pensate.
Grazie a chi legge, segue e ha messo tra i preferiti questa storia.
E naturalmente GRAZIE ha chi ha recensito, mi piace molto sapere il vostro parere a proposto di quello che scrivo.
Ed ora le rispose alle recensioni:
Giulia miao : E già Jessica rompe, sarà che anche io non sopporto le pettegole quindi le rendo sempre un po' tanto rompi però mi sembra che sia proprio nel personaggio. kiss :*
RenEsmee_Carlie_Cullen: Credo che Jessica ti risponderebbe : Certo che no altrimenti come faccio ad informare il resto della scuola sulle ultime novità?? Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo. kiss :*
Frafra9 : allora Seth e Leah erano le opzioni per trovare informazioni se Bella fosse andata a La Push visto che sono di La Push, mi sono spiegata? Volevo rendere più ipotesi reali le ipotesi di Bella per quello che ci ho messo un po' di nomi... Comunque non ti do una risposta a proposito di cosa facesse Jake nel bosco anche perchè credo che di chiarimenti ci saranno nei possimi capitoli, anche se potrei sempre cambiare programma, chissa!
Uchiha_Chan : Grazie per la tua opinione, mi rende più sicura, io non trovo le differenze e ho sempre il dubbio di restare troppo sulla mia idea e uscire da quella della Meyer... Be' comunque come vedi il comportamento dei Cullen ha un rilevante importanza nel capitolo, anche se forse non è spiegabile veramente, credo però che le parole di Ed possano essere un po' rivelatrici, ma mooolto poco :), sono cripica io!! Scusami x maiuscole-minuscole ma sono abituata a usare Word, dove viene la maiuscola automaticamente, e quindi qui mi dimentico, comunque credo che questo cap sia migliore a proposito.
DarkViolet92 : Be' non ti posso dire chiaramente che cosa ci facesse Jake nel bosco e prima se ne fosse andato via di corsa ma forse le parole dei Cullen possono aver chiarito almeno un pochetto i tuoi dubbi, forse....kiss :*

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I don't understand ***


capitolo 13 I don't understand

Ciao! Vi lascio al capitolo, in fondo il mio solito commento!

13° capitolo: I don't understand

Non mi sentivo me stessa, non riuscivo a pensare, non lo volevo neanche.
Dentro di me tutta la tensione, l'impotenza e la rabbia di non essere ritenuta niente, che Jacob non mi cedeva abbastanza fidata per confidarmi i suoi segreti, i miei amici non capivano come mi sentivo, che non avevo voglia di ascoltarli e di parlare delle stupidate di cui discutevano, che i Cullen fossero arrabbiati o offesi senza conoscere le mie motivazioni e soprattutto Edward non doveva odiarmi a priori, non lo capivo. Non riuscivo ad analizzare le mie emozioni e non avevo voglia di pensare. Volevo dimenticare per un po’ tutto ciò che esisteva, liberarmi di tutto.
Vedevo la foresta sfrecciarmi attorno, con una velocità impensabile, il ritmo del mio respiro si faceva leggermente piu’ rapido e inalavo l’odore del bosco, che sommato al movimento mi calmava un po’. Era qualcosa di ritmico, quasi come una ninna nanna che rende piu’ calmi i bambini.
Tutto si armonizzava, il suono leggero del vento tra le foglie degli alberi e il mio passo attutito dalle foglie e dal muschio.
Una voce ruppe la tranquillità che stava lentamente mitigando la mia tensione. Mi fermai, cercando di non farmi vedere: non volevo tornare alla realtà, volevo restarmene ancora un po’ lì, nel bosco, da sola e senza pensieri di alcun genere.
- chi è là? – sentii, la voce non mi era famigliare e contemporaneamente a quelle parole mi parve che il parlante fosse curioso, niente affatto spaventato. Perché quella sensazione? Non ero una gran lunatica e senza conoscere la persona non era mica facile interpretare l’umore con solo una domanda, oltre tutto non gli vedevo neanche la faccia.
Sempre questa persona avvisò delle altre, senza urlare, che fossero al suo fianco?
Aguzzai l’udito, in tre o quattro si stavano avvicinando, e di corsa a quanto mi sembrava. Rimasi sorpresa delle mie stesse deduzioni, da quando in qua riuscivo a capire da un suono così leggero quanti fossero e a che velocità andassero?
Ero ancora concentrata sul comprendere la mia strana conclusione che davanti a me spuntò un animale. Era grande, sembrava un orso però aveva piu’ le sembianze di un lupo, però era troppo alto per esserlo.
Rimasi a fissarlo, solo quando si avvicinò mi accorsi che forse sarei dovuta scappare, però non provavo timore, mi sembrava qualcosa di cui fidarsi. Scossi il capo, da quando in qua un orso-lupo era qualcosa di non pericoloso? Bella ti si è per caso fuso il cervello? Forse. Mi sono anche risposta! Ok almeno qualcosa era sicuro, non ero propriamente sana di mente e non ci stavo capendo piu’ nulla. Tutta quella tensione mi aveva fatto un gran male.
-Oh! Guarda Sam qualcun altro si è trasformato!- Disse qualcuno da destra, mi voltai ma vidi solo un altro lupo-orso.
- chi sei? – ora proveniva da davanti. Non mi sembrava però di vedere alcun essere umano, se non il lupo dal pelo nero. E poi aggiunse come se fosse una domanda a se stesso: e perché non riuscivamo a sentirti?
Non potevano essere quei lupi a parlare. Eppure sembrava proprio così, cioè non è normale trovarsi davanti a dei lupi e sentire delle voci quando non c’era altro se non quegli animale e a rigore di logica erano proprio loro a parlare, il che non era propriamente possibile, ne lo era trovarsi davanti a lupi formato gigante!
- dite a me? – chiesi titubante. Ok forse potevo sembrare strana però ero così confusa che non ero riuscita a collegare abbastanza per dire altro.
I tre lupi mi fissarono. Non so perché ma avevo la sensazione che fossero sorpresi. Be’ effettivamente non era normale mettersi a parlare con dei lupi. Forse stavano pensando che fossi pazza. Be’ effettivamente non potevo essere molto normale se mi mettevo a parlare, e sentivo discutere, degli animali.
- ci sente! – disse qualcuno, sembrava contento.
- e già – risposi. Era tutto così stravagante. – e non ci capisco nulla – aggiunsi.
-tranquillo – borbottò uno dei lupi.
Lo guardai male, ero una ragazza, questo mica era tanto difficile. – sono una ragazza, se non lo avessi capito! – risposi rabbiosa. Da quando in qua ero così attaccabrighe? E poi cosa me ne doveva importare?
I lupi parlarono tanto velocemente e contemporaneamente che non capii nulla.
- chi sei? – ripeté alla fine il lupo nero.
- Isabella Swan – risposi. Ora ero sicura che non li conoscevo, il che era molto probabile, chissà perché mi era venuto in mente che potevo conoscerli, e mica avevo mai parlato con dei lupi quindi era sicuro che non li avevo mai visti. Stavo ragionando per assurdo, ma d’altronde era tutto così impossibile che non ci potevo neanche credere. Forse era un sogno strano, forse ero ancora addormentata in camera mia e non ero mai andata a scuola. E forse mancava poco che la sveglia suonasse. Sì forse era proprio così, dovevo solo sperare di svegliarmi presto e di non prendere per vero quello che mi capitava.
- dobbiamo andare. Siamo fuori territorio – disse il lupo nero tutto ad un tratto mentre cercavo di districarmi nei borbottii-pensieri dei presenti di cui non ci capivo nulla. Certo che erano strani che dicessero praticamente tutti i pensieri ad alta voce, mi era anche parso di sentire qualcosa a proposito di me, che ero strana o qualcosa del genere.
Per la prima volta sentii una voce che mi sembrava di conoscere. Tutti ci voltammo verso il rumore di corsa. – chi è stato trasformato? Lo conosco? E’ perché state pensando a Bella, cosa c’entra? – disse il nuovo arrivato. Era grande quanto il lupo nero, aveva il pelo rossiccio.
Come faceva a sapere cosa pensavano i lupi? Che ci avesse sentito parlare? Mi sembrava tutto così strano, e poi perché quello parlava con la stessa voce di Jacob?

- E’ Isabella! – alle parole di uno dei tre lupi il nuovo arrivato si voltò verso di me avvicinandosi. Arretrai di un passo preoccupata, cioè la mia mente era impaurita però non avevo sensazioni che mi dicessero di scappar mene a gambe levate: la reazione più normale quando un lupo di quelle dimensioni si avvicinava.
Sentii il rumore del respiro profondo che fece il lupo e mi sembrò di sentire una specie di concordanza – sì è proprio il suo odore – e poi aggiunse rivolto a se stesso
Non pensavo proprio di risolvere tutto in questo modo, ma sono proprio contento
- non ci sto capendo nulla, Jake. Sei veramente Jacob? Cioè mi risulta strano parlare con un lupo grande come un orso –
dissi non riuscendo più a rimanere semplicemente spettatrice di qualcosa di incomprensibile.
Guarda che tu sei tale quale noi! Borbottò sempre lo stesso che aveva parlato pensando
Rimasi sconvolta a quelle parole. Non potevo essere un lupo-orso cioè non mi sentivo un lupo, ne era possibile, come si faceva a trasformarsi in lupi?
Ok che mi sentivo strana eppure non potevo essere un lupo. Guardandomi attorno mi accorsi che i lupi si stavano avviando verso qualche meta sconosciuta. Automaticamente li seguii, forse mi avrebbero portato da qualche parte, ero praticamente certa di non riuscire a tornare a casa. Eppure perché mi sentivo tanto al sicuro tra quei lupi enormi? Perché non provavo paura? Mi stava venendo male alla testa. Mi sembrava di sentire tanti ragionamenti simili nella mia testa, che non erano miei. Stavo impazzendo!

 

Questo capitolo voleva spiegare un po' la confusione di Bella e cercare di farla provare anche a voi, non so se ci sono riuscita... spero di non essere stata confusionale, perchè ok che Bella è confusa ma voi dovreste capire quello che ho scritto, almeno sarebbe nelle mie intenzioni. 
Ditemi se sto andando troppo per il sottile, complicando la vita a tutti e se vi piace di più che io rimanga meno minuziosa (cerco di essere sempre più introspettiva possibile ed è per questo che ritardo sempre, è un po' complicato scrivere quello che ho in mente)

Avete capito che cosa è successo a Bella? Non l'ho detto chiaramente ma mi sembra moolto intuibile.

Ringrazio di cuore chi segue e chi ha messo questa storia tra i preferiti e i seguiti... Recensite, mi fa un piacere immenso sapere cosa ne penste!

Lo scorso capitolo è stato quello che ha battuto tutti i record di recensioni ben 12, grazie ne sono moolto orgogliosa.

ilariaechelon : grazie! Be' scusa per il ritardo ma ero indecisa su come proseguire... troppe possibilità in mente :) comunque a proposito di Esssere Sbagliata come hai visto ho postato la settimana scorsa e conto di postare la prossima ma devo ancora scrivere il capitolo quindi potre ritardare, sono contenta che ti piaccia anche quella storia.

Frafra9 : A dire la verità non avevo pensato che potessi fare ipotesi del genere sulla discendenza di Bella dai lupi, io in mente ho un idea moolto più semplice, sono troppo gentile perchè Charlie venga tradito, però mi hai dato un idea... Comunque anche per l'odore di sangue non hai azzeccato, quando l'ho scritta quella descrizione mi è venuto un lampo di genio e ho inserito anche quell'odore, prova con un altra ipotesi (comunque più avanti spiegherò anche quello)

erika1975 : emm non odiare i licantropi... sono così teneri! Va be' questa storia ha una presenza massiccia di lupacchiotti ma per rassicurarti è sempre un Bella-Edward! Continua a leggere, fra un po' diventerà anche comica la cosa :)

furs95 : Grazie molte!! Avrai capito che avevi ragione :)

RenEsmee_Carlie_Cullen : Be' vedrai cosa succederà, ti assicuro che nella mia testolina ci sono grandi cose!! 

Giulia miao! : ti prego sopporta! Comunque se hai letto bene capirai che forse questo è un modo per chiarire le cose, o per complicarle 

Uchiha_chan : Be' come ipotesi non ci sei andata lontano... ormai avrai capito che avevi ragione con la prima ipotesi per quanto riguarda i motivi per la trasformazione sono stati la spinta per scrivere questa storia (e me li ha ispirati mio fratello!) e quindi non ti dico nulla, saprai a tempo debito... comunque le tue domande non ti portano fuori strada :)

Chanellina94 : rimani sana e continua pure con le ipotesi :) Be' avrai capito che cosa è Bella e per le motivazioni non ti rispondo tanto fra qualche capitolo sarà chiarito tutto, forse :)

sessyli : Vedrai come si svolgerà la storia... ma per l'amore dovrai aspettare ancora un po' di capitoli... dovrò chiarire la situazione prima... altrimenti povera Bella!

thinga : ma... boooo!! Dovrai aspettare per sapere come si innamoreranno Bella e Edward, altrrimenti la suspance dove la metto??

DarkViolet92: Be' forse è corretta la seconda ipotesi anche se nella realtà è più reale la prima, ma visto che questo è un racconto ho descritto la seconda (dal che capisci quanto sono pazza :) Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo...

FrankieVAMPIRE : e mi sa che hai ragione... dimmi cosa ne pensi e non so se ho aggiornato  tanto presto, scusa...

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** remember ***


14 revelation
Scusate!!
Sono in un ritardo impossibile.
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE.
Lasciatemi vivere ancora un po', please... altrimenti come fate a sapere come andrà avanti la storia?
In questo periodo la scuola non mi lascia tregua, internet funzionava a intermittenza e ogni frase che scrivevo mi sembrava insulsa e troppo poco approfondita.
Fortunatamente oggi pomeriggio, lampo di genio, mi sono messa a scrivere ed è venuto fuori questo capitolo... appena finito di scrivere or ora... ditemi cosa ne pensate :)


14° capitolo: Remember

Appoggiai il piedi su qualcosa di diverso, non era più il muschio del bosco, era qualcosa di più duro. Automaticamente guardai a terra per vedere che cosa fosse, era una roccia sopra la quale era appoggiata una zampa massiccia dal pelo marrone. Non mi ero accorta che qualcuno fosse così vicino a me. Mossi un altro passo e la zampa eseguì il movimento che volevo fare io. Mi fermai, lo sguardo ancora fisso a terra, sulla zampa. Non era possibile, che quel lupo avesse ragione? Che anche io ero come loro?
Non era possibile! Ero sicura che quella mattina ero completamente umana, mi ero persino guardata allo specchio! Come comprendendo la mia confusione il lupo con la voce di Jake mi si avvicinò di più.
- Stai tranquilla. Tra un po' capirai tutto. Vogliamo solo andare in un posto un po' più sicuro. Cerca di tranquillizzarti. Non pensare a quanto tutto questo ti risculti impossibile... - mi disse. Come se potessi dimenticare che avevo appena scoperto di essere diventata un lupo! Sembrava proprio Jacob con quei suoi ragionamenti un po' assurdi.
Il lupo nero che era il primo del gruppo fermarsi proprio sul limitare del bosco dove ormai il terreno era roccia e non avevo la più pallida idea di come gli alberi facessero a crescere in quel punto. Uno degli altri lupi, dopo aver borbottato qualcosa a proposito di avvisare gli altri, o di una riunione, alzò il muso verso il cielo e ululò. Venite!
No! Non era possibile che io capissi quello che stava dicendo, che il mio corpo si tendesse come se fosse pronto a scattare al richiamo. Scossi nuovamente la testa come per schiarimi le idee.
- non ci capisci nulla vero? - chiese il lupo castano scuro, che si era seduto più o meno davanti a me. In quel momento mi accorsi che non aveva aperto bocca, cioè avevo sentito la sua domanda ma non aveva mosso le labbra per parlare. Allora come accidenti avevo fatto a sentire tutti quei discorsi?
Tutto si stava facendo sempre più confuso. Avevo voglia di scappare di nuovo, anche questa realtà era sconvolgente e ancora più incomprensibile di quella da cui ero fuggita prima: al scuola, gli amici, Jacob umano con i suoi segreti, i Cullen con i loro sbalzi d'umore, Edward con il suo odio verso di me. A quei pensieri sentii nuovamente la rabbia agitarsi dentro di me e involtariamente graffiai il terreno producendo un suono stridulo.
- Vuoi assordarci? - chiese rabbioso quello con il pelo grigio scuro, il lupo che aveva insinuato che anche io ero come loro, prima.
Le sue parole mi diedoro fastidio, non l'avevo fatto apposta. Cioè neanche un po' di pazienza per chi non aveva ancora capito se tutto era un sogno o era la realtà? Non so perchè lo feci ma gli ringhiai contro, arricciando il labbro superiore  e avvicinandomi di un passo.
Vidi, come se fosse una ripresa esterna, un muso dal colore tra il castano e il mogano che ringhiava, sembrava pericoloso. Contemporaneamente, come sovrapposto a quell'immagine, da sembrare un fumetto, si sentiva la risata di scherno del lupo grigio. - Oh! Pensi di farmi paura! - ghignò. E persi la pazienza.
Non me ne fregava più nulla se ero un lupo o no, se tutto quello era vero o immaginazione, se era contro la mia stessa esistenza. Mi slanciai contro il lupo grigio ringhiando forte. 
Mi sentii sollevare, non toccavo neanche più con i piedi, le zampe, per terra. Sentivo una presa proprio sulla parte superiore del collo e l'alito caldo di qualcosa che mi piegava i peli facendo solletico.
- Sta calma Bella! Fregatene di Paul. E' uno stupido. Devi cercercare di tranquillizzarti. Ora vedrai che ti spiegeremo un po' tutto. Calmati! - era Jake.
Il lupo che mi aveva preso per la collottola mi lasciò tornare con le zampe per terra. Oddio le zampe!
Mi girai per tornare a guardare il gruppo e voltandomi andai a sbattere una delle zampe posteriori contro un albero che non avevo visto. Stranamente non mi feci male, ma voltandomi trovai il lupo-Jacob che rideva, o meglio il 'senso' lupo mi diceva che stava ridendo: il che mi fece ringhiare di risposta.
- Bella, tu non cambierai mai! Anche con quattro zampe riesci a essere goffa! - rise.
Stavo per rispondergli per le rime, come facevo sempre quando mi prendeva in giro sul mio scarso equilibrio quando un altra voce intervenne.
- Bella, sono sicuro che vorrai sapere qualcosa su... tutto questo - iniziò il lupo nero. Spostando l'attenzione su di lui mi accorsi che in numero del gruppo era aumentato, ora potevamo essere dieci più o meno.
- Noi siamo licantropi
Presi un respiro profondo. Ok, Bella, ascoltiamo tanto adesso non ci capisci nulla, forse dopo avrai le idee più chiare.... o ti sveglierai.
- La tribù Quileutes di La Push discende dai lupi ed è strettamente legata a questi animali. Quando occorre coloro che fanno parte della tribù si trasformeranno in lupi per proteggere i priprio gruppo. - 

A quelle parole mi tornò in mente una leggenda che non so più chi mi aveva raccontato. Eravamo seduti su un tappeto, l'odore di bosco era forte e la luce tenue. Io mi abbracciavo le gambe e avevo una testa dai capelli neri appoggiata alla spalla. Una voce bassa recitava, quasi cantando, la storia mitologica della tribù dei Quileutes. Dei guerrieri spirito, di Taha Aki il primo uomo-lupo, dello scontro contro i Freddi, del sacrificio della terza moglie. Della conclusione che gli uomini-lupo sarebbero tornati a proteggere la propria tribù dai Freddi: i bevitori di sangue.
Ricordavo anche come quelle storie mi avevano spaventato. Di come avevo dovuto stare vicino a Jake perchè non riusciva a dormire la notte e diceva che i Freddi erano là fuori.
Per qualche notte avevamo dormito insieme, abbracciati per farci forza.
E poi ricordavo anche quando Jacob diceva che da grande sarebbe diventato un uomo-lupo perchè lui era Quileutes e io avevo pianto perchè lui diceva che non potevo esserlo anche io dato che avevo la pelle bianca. 

Vediamo... che ne dite di questo flashback? (dal quale prende il nome il cap)
Mi sembrava noioso scrivere la storia raccontata sul momento e dato che tutti avete letto i libri anche superfluo... ditemi cosa ne pensate... posso sempre aggiungere una spiegazione supplementare nel prossimo cap, che comunque servirà perchè come vi sarete accorte manca un pezzettino nella memoria di Bella.
Secondo voi sono riuscita a trasformare Bella in un licantropo appena trasformato abbastanza credibile? Sono troppo dettagliata e quindi noiosa oppure no?
Scusate per tutte queste domande ma in questo periodo non sono soddisfatta di quello che scrivo e mi piacerebbe avere qualche consiglio... grazie!

GRAZIE ai lettori silenziosi, a coloro che hanno aggiunto questa storia nei preferiti e nelle seguite e soprattutto a chi recensisce.

Risposte alle recensioni:

Bella_Cullen_1987: E già Bella è licantropo con questo cap ti dovrebbe essere tutto chiaro :)

Giulia miao : Scusa per il ritardo. Sono contenta che ti piaccia come scrivo :) E comunque per qualche cap i Cullen passeranno in secondo piano e Bella dovra comprendere un po' la realtà in cui si è ritrovata, credo... 

RenEsmee_Carlie_Cullen : GRAZIE e scusa per il ritardo

DarkViolet92 : Allora avrai letto su come Bella capisce cosa è, ti sembra abbastanza credibile il modo di scoperta? Per spiegare i legami con La Push o no di Bella credo che serva il prossimo cap (che cercherò di postare velocemente ma devo ancora scriverlo... è tutto nella mia testolina :))

Frafra9 : Eh già Bella è proprio un licantropo... per quanto riguarda i legami con i lupi ci sei quasi... comunque verrà detto nel prossimo cap, forse...

Uchiha_chan : come avrai capito Jacob Black mi sta simpatico e trovo che un po' di comprensione ancestrale/un grande legame con Bella siano parte integrante del personaggio: Jacob è l'amico che capisce al volo come ci si sente, che sembra quasi leggerti nella mente... cosa ne pensi di questo cap? 

Alice26: Ciao nuova amica:) scusa per il ritardo, spero che continuerai a leggere la storia. Comunque non preoccuparti è un Edward-Bella dopotutto sono solo specie nemici, nella storia della Meyer Edward ama il suo cibo quindi non è poi così impossibile no?? Tranne per quell'odio innato che provano entrambe le specie, che vuoi che sia! Ok avrai capito che non sono del tutto normale :).
Prima o poi vedrai che Bella e Edward troveranno un legame (devo ancora persare come, forse...)



 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** some differences ***


cap15

15° capitolo : Some differences

Calma! Doveva stare calma : facile a dirsi.

Ero preoccupata di come si sarebbe comportato Charlie vedendomi tornare dopo tre giorni di sparizione. A dire la verità non potevo ancora credere che tutto ciò che mi era successo fosse accaduto realmente.

Notai, con grande sollievo, che l’auto di Charlie non era nel vialetto. Forse stava ancora lavorando. A dire la verità non ero sicura dell’ora e il buio poteva essere dovuto semplicemente dalle nuvole temporalesche che solcavano il cielo. Proprio mentre fissavo il cielo qualcosa dentro di me, una parte che ultimamente, da un momento all’altro, era diventata troppo presente, mi avvisò che c’era da preoccuparsi. Secondo il mio lupo avrei dovuto prepararmi a una tempesta forse anche pericolosa.

Era assurdo avere l’istinto di rifugiarsi in una tana da qualche parte per ripararsi da un temporale pericoloso.

-Tutto ok Bella? - mi chiese Jacob. - Non so come sei stata capace a tornare umana in così poco tempo. Io non riuscivo neanche ad ascoltare quello che mi dicevano... E sai quanto è difficile non sentire i pensieri del branco. -

Effettivamente non era stato facile tornare umana. Era come cercare di rimettere insieme qualcosa ad incastro, come un puzzle, peccato che i pezzi erano tantissimi. Ci avevo impiegato praticamente il secondo e parte del terzo giorno. E solo dopo aver ringhiato contro tutto il branco, perché se ne andassero senza continuare a darmi consiglio superflui, ero riuscita a tranquillizzarmi abbastanza per riuscire a tornare me stessa.

Ripensandoci mi sembrava così sbagliato aver mandato via gli altri, dopotutto volevano solo aiutarmi. Però... Mi davano sui nervi. E a quanto pareva la rabbia dei licantropi era difficile da gestire.

Appena entrati mio fratello si diresse in cucina. - Ho una fame! -

Vedendo Jake prendere il prosciutto dal frigo anche a me venne voglia di mangiare. Anzi mi sembrò di non cibarmi da giorni... E di fatti era vero.

Guardando l'orologio notai che potevo anche preparare la cena. E forse Charlie sarebbe stato meno furente con la pancia piena.

Speranza vana. Anche se nell'aria si spandeva un profumino molto invitante, che mi faceva venire l'acquolina in bocca, Charlie appena ci vide divenne paonazzo per la rabbia.

Appoggiò con forza la giacca di pelle sulla sedia, facendola traballare.

-dove siete stati? - sillabò, sembrava tentare di trattenere l'ira.

E nonostante tutto. Jake sorrideva. Ma come accidenti faceva a non prendere seriamente nulla?

-Tranquillo pa'. Siamo qua adesso, no? E non siamo stati via neanche tanto. - disse mantenendo la voce calma. Forse quel comportamento poteva funzionare su di me. Visto che aveva usato lo stesso tono per farmi tranquillizzare in modo da tornare umana. Ma con Charlie ebbe l'effetto opposto.

-Neanche tanto?! Tre giorni! Tre giorni senza una notizia. Non sapevo dove eravate andanti! E ora tornate a casa e mi dici che non sei stato via tanto??! - urlò rosso di rabbia. Non lo avevo mai visto così adirato. Neanche quanto discuteva con la mamma. Aveva sempre mantenuto un po' di controllo. Adesso pareva veramente fuori controllo. - E tu Bella! Non avrei mai creduto che anche tu saresti scappata. Ho visto come sei stata male quando non c'era Jacob e ora svanisci anche tu! Non avrei mai creduto che tu potessi comportarti in questo modo - mi urlò contro.

Il tono di voce, più che le parole, mi fecero tremare violentemente. Qualcosa, il lupo dentro di me, non accettava che qualcuno si rivolgesse a me a quel modo.

Dovetti concentrarmi con tutta me stessa per arginare l'istinto: quello di trasformarsi e spiegare a modo lupo chi era il più potente.

-Non è colpa sua! Non è una nostra scelta. Abbiamo dovuto andarcene. E' già tanto se siamo qua prima del previsto - rispose rabbioso Jacob. Notai che tremava anche lui e non sembrava abbastanza in se per domare l'istinto.

-Jake calmati! - gli dissi a bassa voce, si voltò a guardarmi. Prese un respiro profondo e il tremore diminuì.

Papà era stranamente silenzioso. Mi voltai a guardarlo e il suo viso sembrava preoccupato. La rabbia doveva essere sfumata, o almeno diminuita.

-C'è qualcuno che vi ha obbligato ad andarvene di casa? E' denunciabile. - disse.

Io mi voltai a prendere la pentola. Il mio stomaco sembrava urlare la richiesta di altro cibo, e neanche mezz'ora prima avevo divorato due panini, altro che dieta.

Lentamente una specie di calma scese tra noi tre. Jake rispose a Charlie - Non è che proprio ci hanno obbligati. E' stata piuttosto un esigenza. - era in difficoltà ma neanche io potevo fare nulla.

Ora sapevo perché Jacob non aveva potuto rivelarmi nulla. Anche io non ci sarei riuscita. Sam, il capobranco, ci aveva obbligato a mantenere il segreto. Era impossibile dire la verità a chiunque.

-Allora ve ne siete andanti per vostra scelta. - borbottò papà pronto a tornare infuriato.

-E' una cosa strana, papà. Sembra impossibile. Però ti assicuro che non c'è niente di sbagliato in ciò che facciamo. - intervenni.

-E' una specie di persone che proteggono un po' tutti. Da La Push fino a Forks. Prima era solo là e quando hanno saputo di noi allora ci hanno permesso di partecipare. Ogni tanto svolgiamo opere per il bene comune, eccetera- certo che Jacob aveva una grande inventiva. In pratica aveva trasformato il branco in una ronda per la protezione di tutti gli abitanti di La Push e Forks.

Papà non sembrava convinto, ma dopotutto era la prima spiegazione abbastanza possibile che gli avevamo fornito e quindi si mise a mangiare borbottando - non è tutta la verità.-

Mentre sparecchiavo, Jake era andato in camera, e papà era davanti alla TV, scoprii per la prima volta la reale portata del mio cambiamento.

-forse avrei fatto meglio a dividerli. Jacob a cambiato Bella. Magari Renèe aveva ragione, non dovevo far crescere insieme due personalità e due culture così diverse. E' la prima volta che Bella combina qualcosa di sbagliato e dopo che lo ha fatto Jacob. Sono preoccupato - era il bisbiglio di Charlie e io lo avevo sentito perfettamente. Ero divisa tra la sorpresa e lo stupore del testare i mio udito e il significato delle parole. Mia mamma aveva paura dell'influenza che mi faceva Jake, eppure senza di lui sarei impazzita. Inorridii al pensiero di dovermi trasformare senza avere il suo supporto. E non solo quello. Grazie a lui avevo la certezza di un amico che ci sarebbe stato sempre. Jacob era mio fratello, e lo avevo capito la prima volta che lo avevo visto.

Dopo la doccia, pettinandomi i capelli, secondo il branco avrei dovuto tagliarli ma a me un po' dispiaceva erano una delle poche parti belle di me, mi guardai allo specchio.

Quella non potevo essere io, sembravo invecchiata... No cresciuta, il mio viso era ancora cambiato, sembravo sicuramente più magra e c'era qualcosa che mi dava qualche anno in più.

Appena arrivai al letto mi addormentai. Non avrei mai pensato di essere tanto stanca.

La mattina dopo mi sveglia al suoni molto insistente della sveglia, trapanava i timpani, dovevo abbassare il volume.

Mettendomi a sedere notai che le lenzuola, il piumone e la coperta erano tutte appallottolate sul fondo del letto. Mi ricordavo che quella notte avevo avuto caldo, e dovevo ammettere che anche in quel momento sentivo troppo calore.

Scesi dal letto, e vedendomi riflessa allo specchio per poco non scivolai a terra. Avevo i capelli scompigliati, e quella ero sempre io, ma non avevo mai avuto dei muscoli del genere, sembravano quelli di qualche libro di anatomia, c'erano leggeri avvallamenti a definire ogni muscolo. Neanche avessi fatto pesi ogni santo giorno.

Scavai nell'armadio e dopo aver provato qualche maglia, e tutte mi stavano strette, scelsi per una maglietta a maniche corte viola con un disegno astratto davanti, mi sembrava a dir poco strano uscire in t-shirt a novembre ma avevo un caldo da volermi quasi fare una doccia gelata.

Altro problema furono i jeans, ne dovetti scartare tre perché erano troppo corti. Ma che mi stava succedendo, mi ero allungata durante la notte? Così scelsi per dei pantaloni che mamma aveva regalato a Jacob, sbagliando di molte misure, prima mi stavano lunghi adesso andavano bene.

-Hai avuto problemi con i vestiti?- mi chiese Jake mentre divorata un panino a colazione. E nonostante non avessi mai avuto fame alla mattina mi venne l'acquolina in bocca vedendo Jacob mangiare.

Mentre addentavo la seconda brioche risposi a mio fratello - si. Non so come mai ma sono cresciuta da un giorno all'altro... E ho avuto un caldo bestia. -

Jake ridacchiò. - Tutto normale Bella! Sono problemi da lupi questi. -

Quando fummo davanti a scuola, per un collegamento sconosciuto, la mia mente ricordò l'avvertimento dei lupi: a scuola sarà dura. Dovrai concentrarti soprattutto sul mantenimento della calma. E non è una cosa semplice.

Ora avevo paura. Sarei riuscita a gestire il lupo dentro di me? Dopotutto non avevo alcuna esperienza. Forse avrei fatto meglio a optare per il consiglio di Embry e rimanere un giorno a casa, per abituarmi. Però non mi era venuto in mente, forse perché appena lo aveva detto a me era sembrato scorretto. Perché dovevo saltare scuola? Io e la mia solita coscienza troppo corretta.

Che ne dite? Ho preferito saltare il problema di altre conversazioni di lupi e arrivare subito al momento di ritorno all'umantità.

Il titolo non mi convince molto.

Da questo capitolo in poi credo che la storia si faccia più serrata, probabilmente (se non cambio idea) in ogni capitolo avverrà qualcosa di importante :)

Grazie a chi segue e chi a inserito questa storia nelle preferite, e nelle seguite

Ed ora le recensioni:

Giulia miao : Allora non ho propriamente scritto dei tre giorni che servono a Bella per capirci qualcosa, spero non ti dispiaccia. Provando a scrivere quella parte ho rischiato anche io di impazzire un po'. Per Bella è tutto nuovo e le scoperte per lei non sono ancora finite. Tu che ne pensi di questo capitolo? Bella era troppo calma?

Uchiha_chan : Grazie per l'appoggio XD a volte mi sembra di essere troppo criptica e di non riuscire a spiegare quello che intendo. Serve molto qualcuno che mi fa capire se sono chiara, quindi grazie :) Per quanto riguarda il ricordo incompleto non ho ancora detto che Bella se ne è resa conto... tu che dici?

Frafra9 : Grazie molte XD devo dire che forse la trasformazione era uno dei motivi per cui ho scritto la storia, e forse una delle parti che avevo più timore di rendere male. Sì è vero la Meyer non spiega nulla però ho preso anche spunto dagli accenni nella seconda parte di BD. Comunque per le motivazioni di Bella credo che servano ancora due capitolo... prima ci vuole un passo avanti in un altra direzione :)

RenEsmee_Carlie_Cullen : vedrai...vedra...vedra... nel prossimo capitolo e successivi... comunque ti posso assicurare che è un Bella-Edward 

BUONA PASQUA a tutti!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Mike! Your life is almost finish ***


16° Capitolo :  Mike! Your life is  almost  finish!

 

Respiro profondo. Bella stai tranquilla! Aprii la portiera e uscii. Jake mi guardava e sghignazzava.

-Bella non sei una bomba ad orologeria. Puoi comportanti normalmente. Stai solo attenta a non perdere le staffe e tutto andrà alla grande. Comunque ti accompagno a tutte le lezioni ok? -

Io annuii. Con Jacob vicino ero più tranquilla.

Le lezioni non furono quella tortura che Sam mi aveva fatto  credere. Certo quando il problema di trigonometria si era rivelato sbagliato per l'ennesima volta avevo spaccato la matita e accartocciato il foglio per sbaglio.

Mi stavo giusto rilassando quando vidi arrivare Mike Newton. Sperai ardentemente che non mi si avvicinasse, desiderio vana.

-Ciao Bella! - salutò sorridente appoggiandosi al banco per attendere il professore di letteratura. Era l'ultima ora prima della pausa pranzo che stavo attendendo dalle 10. Avevo fame, molta fame. Comprendevo perfettamente perché mio fratello si era preso dietro i cracker, perché non me lo aveva consigliato?

-Allora... Cosa hai fatto di bello in questi tre giorni che sei mancata? - continuò imperterrito il caro Mike appena rinominato l'Insostenibile.

-Sono stata a casa. Ero KO - era quella la copertura che cui il branco aveva optato.

 - Perché era assente anche Jacob ? - ma doveva per forza farsi i miei affari. Iniziava a diventare più insopportabile del solito.

-Jake è un fratello apprensivo e quindi non voleva che rimanessi a casa da sola - spiegai. Chissà se si accorgeva che erano tutte bugie. Non ero mai stata brava a dire fandonie, lo avevo anche fatto presente al branco ma Jared aveva detto che non c'era da preoccuparsi. Chissà forse l'abilità nelle bugie, sempre che esistesse, era legata alla trasformazione.

Mike si sedette al mio fianco notando che ormai il prof era entrato in classe.  No! Che qualcuno mi aiuti!! Non riuscirò mai a sopportare Mike Newton per un ora di lezione.

Iniziai a guardare fisso il professore e a prendere appunti anche quando non serviva. Forse se mi avesse vista concentrata non mi avrebbe disturbata.

-allora che ne dici di fare una scampagnata a First Beach la prossima settimana? Dicono che farà bello - come non detto. Be' io ci sarei andata proprio quel pomeriggio nella riserva con il branco.

Non parlai forse si sarebbe stancato a non aver risposta.

Passò un quarto d'ora e Mike non demordeva continuava a iniziare discorsi sempre nuovi e la mai sopportazione continuava a diminuire.

Premetti tanto la penna sul foglio da bucarlo, spaccai un'altra matita, che dovetti nascondere immediatamente nell'astuccio per evitare che Mike la vedesse e iniziasse a farsi domande (regola numero 1 del branco: mantenere la completa segretezza a proposito della nostra esistenza)

-Newton potrebbe leggere questa pagina? Almeno parlerebbe su qualcosa che interessa a tutta la classe  e non soltanto alla sua compagna di banco - disse il professore.

Non aveva capito che io non sopportavo più il mio vicino? Che non me ne fregava proprio di dove Mike avesse passato il weekend?

Newton mi guardò per chiedermi aiuto, non aveva neanche aperto il libro!

-va bene. Federy continui lei. Newton se la trovo ancora disattento sarà interrogato -

Appena l'attenzione del prof si spostò sulla compagna che leggeva ecco che Mike tornò alla carica.

-Stavo pensando che potrei passarti a prenderti verso le nove. So che gli altri andranno a Port Angeles e così si potrà stare tranquilli... - BASTA! Non ne potevo più. Che cosa gli aveva fatto credere che io sarei andata a First Beach con lui? Perché non capiva che non lo sopportavo più? Erano tre anni che cercavo di farglielo capire e niente, continuava ad assillarmi. Non avevo mai accettato un suo invito e che cosa gli faceva pensare che questa volta sarebbe stato diverso?

Tremavo dalla rabbia.

Mike continuava a ciarlare, non si era neanche accorto del mio comportamento. Il che aumento ancora la mia irritazione.

Ero propriamente sull'orlo dell'esplosione.

Non riuscivo neanche a formare un pensiero razionale.

Suonò la campanella. Sussultai a causa del rumore troppo acuto.

Mike non si mosse dal suo posto. Tramavo tanto che non riuscivo a fissare qualcosa.

-Bella! Andia...- era Jake. Lo sentii avvicinarsi a me. -calmati. Respira a fondo e concentrati sul tuo corpo. -

Cercai con tutta ma stessa di tranquillizzarmi ma sentivo ancora lo sguardo di Mike su di me e non riuscivo a vincere l'irritazione.

-che cosa le sta succedendo? - chiese l'Insopportabile.

Persi del tutto i progressi fatti. Non poteva farsi gli affari suoi una volta tanto?

-non sono affari tuoi. Vattene Newton - disse Jake. Sorrisi, ora era più facile controllarmi sapendo che Mike se ne sarebbe stato un po' alla larga.

Aperti gli occhi vidi ancora il tizio insopportabile sulla porta che mi fissava.

-Vattene! - gli dissi. Al diavolo le buone maniere!
Era tutta colpa sua se avevo rischiato di esplodere. Tornò la rabbia.

Bella CALMATI!

-Andiamo a mangiare? Ho una fame... Da lupi ! - disse Jake. Ridacchiammo entrammo in mensa.

Per la prima volta riempii veramente il vassoio del cibo.

-andiamo a mangiare in disparte. - borbottò Jacob dirigendosi verso uno dei tavoli contro il muro dove non si sedeva mai nessuno.

Io ero più che contenta di quella scelta, prima di tutto non avrei avuto il rischio di incontrare Mike, poi avrei potuto stare tranquilla senza avere il timore di adirarmi.

-Newton ti ha fatto perdere le staffe - constatò mio fratello.

Sedendomi annuii. - non riuscivo neanche a pensare. Volevo soltanto distruggerlo -

-Naturale. Già adesso sarai più capace a gestirti. Devi solo abituarti a non farti comandare dall'istinto. A volte è davvero difficile - mi spiegò Jake.

-perché non mi hai detto che si ha sempre fame? - gli chiesi addentando l'hamburger.

Lui rise. -allora anche tu avevi fame! Sam dice che è causata dalla nostra temperatura più alta, serve più energia per mantenerla quindi bisogna mangiare di più!-

Sorrisi. Jacob era tornato il solito. Chissà come si era sentito a dover mantenere un segreto tanto importante anche a me. E vivere tutto quello che stavo provando io senza avere il supporto di qualcuno. Io senza di lui avrei perso il controllo contro Mike.

-preparati. Succhia -sangue in arrivo - disse mio fratello.

Spostai lo sguardo verso i Cullen. Ora li vedevo molto diversi, cioè sembrava che fossero fatti di un materiale che rifletteva leggermente la luce della stanza rendendoli diversi. Emmett e Rosalie si sedettero al tavolo senza neanche prendere del cibo mentre Alice andò a fare la coda. Dovetti fissare due volte Jasper per riconoscerlo.

-ma che cosa ha? -borbottai verso Jake.

-non lo so. E' strano vero? Sembra che sia appannato - era appunto così. La sua pelle non riluceva come le altre era intervallata da piccoli spazi nomali, come se fosse ferito.

Quando Alice tornò al tavolo notai che Edward era già seduto.

L'apertura della porta fece arrivare a noi quell'odore che aveva stimolato la mia trasformazione. Era nauseante essendo troppo dolce e c'era quella punta di ruggine che lo rendeva raccapricciante.

-Bleah! - disse Jake. - proprio qua doveva arrivare la puzza! -

-Jacob ma Paul non aveva detto che io avrei perso il controllo sentendo il loro tanfo?- chiesi, me ne ero appena ricordata.

-E' una questione sempre diversa. Ad alcuni, come a me, l'odore da fastidio ma non istiga poi tanto il lupo. A Sam e a Paul, per esempio, invece provoca proprio la trasformazione. Credo che sia anche una questione di abitudine, noi dopotutto siamo stati molto a contatto con loro e quindi forse questo ha potuto modificare la nostra reazione - spiegò Jake.

Tornai a fissare i Cullen. A dire la verità non riuscivo ad odiarli come faceva Paul forse perché avevo notato che non erano poi così pericolosi. Cioè avevano avuto nella loro stessa casa due esseri umani e non ci avevano mai fatto pensare che noi fossimo in pericolo.

Edward Cullen stava fissando le crepe del soffitto e sembrava annoiato. Sentii il calore propagarsi per le mie membra. Lo fissai memorizzando ogni sua fattezza. Sembrava triste o forse annoiato. Aveva le belle labbra piegate all'in giù. Il calore aumentò ancora però non tremavo.

Incrociai il suo sguardo. E tutto cambiò. La realtà si smontò, roteando e modificandosi mentre io rimanevo nella stessa posizione ancorata dal suo sguardo d'oro.

 

 

Il titolo del capitolo non mi convince però l'altro che avevo in mente era troppo esplicito!

Che ne dite di questo capitolo?

Sono stata noiosa?

Avete capito cosa succede a Bella? E' sicuramente una bella notizia :)... Ditemi come avete interpretato l'ultima parte, potrei essere stata comunque criptica anche se non mi sembra.

Ringrazio molto le persone:

40 che hanno inserito questa storia nelle preferite

72 che seguono

5 che ricordano questa ff

Ai lettori

 e naturalmente hai recensori. Mi serve tantissimo sapere le vostre opinioni!

Non potete immaginare quanto sono contenta!

Risposta alle recensioni:

DarkViolet92: allora in pratica Bella sa già praticamente tutto solo che siamo noi, leggendo un po' per volta, a scoprire quello che lei sa... Avevo paura che fosse troppo noioso spiegare ciò che siamo già a conoscenza attraverso i libri della Meyer... Era questa la tua domanda?

Giulia miao : non ti rispondo perché... Dovresti averlo compreso... Grazie molte sono contenta che il mio stile ti piaccia! E comunque hai ragione se ci fosse quell'imprinting la situazione migliorerebbe sicuramente... Sempre se e io non cambiassi nulla :)

ichigo1995D : Molto contenta che la storia ti piaccia... Che ne dici di questo cap?

LitteWhiteAngel :  *me contenta per avere una nuova lettrice * Sì hai ragione Bella non dovrebbe discendere dai Quileutes per il motivo che hai detto tu. Però io proverei a ragionare sulla tua linea di pensiero (niente è come sembra)... Comunque il tutto verrà spiegato più avanti. In questo momento neanche il branco sa comprendere le motivazioni della trasformazione di Bella!

Frafra9 : Charlie e Renèe si erano separati anche a causa della decisione di Charlie di crescere Jake e Renèe non lo accetta come suo figlio e non comprende perché Bella non vuole stare con sua madre. Comunque l'ora di biologia non c'è perché... Sarà un altro giorno (capitolo).

Kandy_angel : * me contenta per avere una nuova fan * Molto felice che ti piaccia la storia! Continua a farmi sapere cosa ne pensi !

Artline: ti è piaciuto questo capitolo? Hai compreso il finale?

RenEsmee_Carlie_Cullen : lo so che è strano vedere Bella licantropo però così non ci saranno problemi per l'immortalità no?? E Edward non deve neanche pensare di farla diventare un mostro :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** murder+family tree ***


Scusate per il ritardo, spero di essere più regolare d'ora in avanti visto che la scuola è praticamente finita

Questo capitolo non mi convince molto e spero non vi dispiaccia se è un po' denso di eventi... Ditemi che ne pensate.

 

17 capitolo : murder + family tree

 

-Dove siete stati? - chiese con voce pericolosamente calma Charlie Swan seduto in cucina quando ci vide rientrare.

Avevamo perso più tempo di quanto pensassimo tra riunione e ronda, sembrava che ci fossero in giro degli altri succhiasangue.

Ne io ne Jake ci fidavamo a dire qualcosa, era raro che papà fosse veramente arrabbiato ma ora era uno di quei momenti.

-Allora?-

-Non possiamo dirtelo papà - rispose Jacob.

Rosso d'ira Charlie urlò - Non puoi dirmelo? Sono tuo padre. -

In quel momento suonò il telefono. -Che c'è? - borbottò. Voci concitate dall'altra parte. -Arrivo-

Prese la giacca di pelle - Non è finita qua - fulminandoci con lo sguardo.

-Cos'è successo? - chiesi era ormai sicuro che era stata la centrale a chiamarlo.

-Un omicidio nel bosco - io e Jake ci scambiammo un occhiata preoccupata, c'era poco da ipotizzare: il succhiasangue aveva iniziato a colpire.

-E' rischioso, non andare - dissi.

-Bells è il mio lavoro - uscì.

Appena l'auto svoltò l'angolo io mi diressi verso il bosco, Jake al seguito.

-io lo seguo - gli dissi.

-e avvertiamo anche gli altri, bisogna aumentare la sorveglianza -

Appena trasformati sentii i pensieri dei due di ronda Sam e Embry.

-Succhiasangue da qualche parte. Ha fatto una vittima - dissi mentre gli altri leggevano quel che sapevamo dalla mente di Jake.

-Voi andate, noi raggruppiamo il branco e arriviamo -  ci ordinò Sam .-Mi spiace per la lite - aggiunse prima di ululare per richiamare il branco

Ringrazia la folta vegetazione che mi permetteva di correre abbastanza vicino alla strada che stava percorrendo la polizia.

-Che tanfo - disse Jacob. L'odore di succhiasangue era sempre più forte. - Non se ne è andato  da tanto. -

-Come hanno fatto a dare l'allarme? - si chiese mio fratello.

Il posto era sperduto, una casa in mezzo al bosco e anche piuttosto fatiscente. - E come mai qualcuno era da queste parti? - aggiunsi.

-probabilmente la sanguisuga lo ha portato qua per fare tutto con calma - ipotizzò Embry con un immagine mentale da film dell'horror: ragazza urlante trasportata a spalla da un vampiro con il volto imbrattato di sangue - Stiamo arrivando! - aggiunse.

-So come è andata la cosa - intervenne Leah appena trasformata -L'ho visto attaccare - una figura biondiccia china su un corpo a terra, poi la fuga concitata e lì tutto si faceva confuso. -L'ho perso per un soffio, non so come abbia fatto. E' andato verso Seattle. -

-Stai bene? - chiese Sam.

-Si. - rispose coincisa. -Non ho proprio idea di come sia riuscito a sfuggirmi. Ha come mischiato il suo tanfo a quello di altro e mi ha confuso le idee - continuò cercando di capire qualcosa.

-Forse è un suo potere extra. Le leggende ne parlavano - ipotizzò Quil.

-Sembra sbranato da qualcosa. Probabilmente è stato un animale - sentimmo dire da Charlie mentre esaminava il corpo a terra.

-Pensavo che mordessero il collo e succhiassero via tutto il sangue - dissi.

-In pratica dovrebbero far così però da quel che sappiamo occultano anche la morte - rispose Sam.

Rabbrividii per il ribrezzo quindi malmenavano il morto per non farsi scoprire.

Poco dopo decidemmo di svolgere un giro dei confini. Tutti divisi in gruppi da due corremmo per quasi due ore. Nessuna traccia del vampiro, neanche una sottile scia di puzza, niente di niente sembrava volatilizzato nel nulla.

-Torniamo a La Push - disse Sam.

Di nuovo umani ci ritrovammo davanti a casa Clearwater, Sam voleva parlarne con gli anziani e Harry era uno di loro.

-Isabella Swan? - chiese vedendomi.

Annuii

-Non avrei mai creduto un fatto del genere, d'altronde c'era da aspettarselo - disse parlando tra se.

-Sa perché mi sono trasformata? - chiesi.

-Sì però sarebbe meglio che te lo raccontasse tuo padre. - rispose. Poi cambiò discorso - Sam dicevi che c'è un vampiro da queste parti. Aumentate la sorveglianza naturalmente ed occorrerà parlare con i Cullen, non possiamo infrangere il patto.-

-Possono essere stati loro? -chiese  Paul rabbioso.

-No, non è quello il loro odore - rispose Jake e io annuii.

Così Leah e Seth rimasero lì e gli altri se ne tornarono a casa propria.

-Parla pure con Charlie se dovesse occorrere - mi disse Sam prima di andarsene.

-Non avrei mai creduto che Charlie nascondesse qualcosa - mi confidò Jake nella via di ritorno.

Io concordavo, avevo sempre visto mio padre come una persona onesta, silenziosa e semplice sicuramente non il tipo che ha dei segreti riconducibile alla leggenda.

Davanti casa non c'era ancora l'auto della polizia, papà non era ancora tornato. Cercai di non preoccuparmi dopotutto avevamo cercato l'assassino il lungo e in largo e non c'era quindi probabilmente era piuttosto lontano.

-Io vado a dormire. Parleremo domani con papà ok? - borbottò Jacob.

Effettivamente anche io ero molto stanca, la prima giornata di scuola da licantropa con anche la tensione della presenza di un vampiro qua attorno stava richiedendo il suo compenso.

 

La mattinata passò velocemente tra una preoccupazione di fondo detta da un vampiro in libertà e da ciò che poteva nascondere mio padre. A colazione non c'era perché dormiva ancora, non lo avevo neanche sentito rientrare.

A mensa i Cullen ritardarono ad entrare e stranamente, come la giornata prima, non appena notai Edward provai uno strano legame molto forte con lui. Passai l'ora a chiedermi cosa lo turbasse ma non scambiarono una parola durante il pranzo così non riuscii neanche a farmi un idea.

-Ti preoccupano i Cullen? - chiese Jake mentre ce ne andavamo.

Ero confusa, che cosa glielo faceva pensare. Nonostante sapessi che erano vampiri non riuscivo a immaginarli mostri e pensare di fargli del male non provocava quell'esaltazione di distruggere l'altro succhiasangue, anzi mi faceva ribrezzo.

-Non hai staccato lo sguardo da loro per tutta l'ora - mi fece notare Jacob.

Non avevo parlato con lui delle strane emozioni che provavo alla vista/assenza di Edward ero quasi certa che avrebbe disapprovato.

 

Arrivati a casa dopo un pomeriggio di ronde poco efficaci. Nessun segno del vampiro però non potevamo sperare che se ne fosse andato, le leggende specificavano che mai un freddo arrivava in un territorio e poi subito dopo se ne andava, sempre lo occupavano per lasciare il loro odore, per dimostrare ai loro simile che quello era loro territorio.

L'auto della polizia era nel vialetto. - Ci farà una lavata di capo - borbottò Jake.

-Però possiamo spiegargli. E sono curiosa di sapere cosa nasconde - lo confortai entrando a casa.

-DOVE SIETE STATI? - urlò Charlie Swan, se non fosse stato impossibile avrei potuto pensare che stesse per esplodere (e ormai sapevo che non era più un modo di dire).

-Ti spieghiamo tutto se tu ci dici che cosa c'entri con La Push, con i Quileutes - disse Jacob.

Aggrottò la fronte. - Ne faccio parte - rispose.

Non ne sapevo nulla. Vivo da tutta la vita con mio padre e non sapevo che era un Quileutes.

-Spiegati per bene -dissi andandomi a sedere sul divano.

-Non c'è nulla da spiegare. Siete voi che dovete parlare - ribatté papà rimanendo in piedi.

-Nulla da spiegare? Un Quileutes non lo si è per caso papà. E poi tutto è collegato - risposi.

Lui sbuffò andandosi a sedere sulla poltrona.

-Ok, bene. Sono un Quileutes perché sia mia nonna che mio nonno lo erano. E' per questo che non ho mai lasciato Forks, ed è sempre per questo motivo che tu Jake sei stato affidato a me. Nessun Quileutes esce dalla sua tribù, per nessun motivo -

Quindi in fin dei conti io avevo sangue Quileutes nelle vene.

-come si chiamavano i tuoi nonni? - chiese curioso Jacob.

-Ephraim Black e Nikiah, non so il cognome - rispose.

Jake sorrise -Bella siamo parenti di sangue! - esclamò venendomi ad abbracciare. -Quindi non ti ho contagiato, non è a causa dell'unione di sangue dei nostri giuramenti che ti sei trasformata! Dio, quanto sono sollevato - e mi abbracciò.

Risi della sua esaltazione - Guarda che sono contenta di essere ciò che sono Jake. Odio vivere nell'ignoranza - risposi.

-Siete meno parenti di quel che pensate. Nikiah non è la stessa donna da cui discende Jacob - tornai attenta alle parole di mio padre.

Lui sorrise, nonostante tutto era contento di avere la nostra attenzione.

-Da quel che so Ephraim ebbe mio padre Joe prima di sposarsi, pochi anni dopo alla sparizione di Nikiah mio nonno si sposò con Jada da cui ebbe Sirius il padre di Billy e quindi tuo nonno Jake - spiegò.

Jacob scoppiò a ridere senza un evidente motivo, io e papà lo fissavamo cercando di capirne la causa. -mio nonno... Mio nonno era... Era Sirius Black! - e tornò a ridere. - non capite? Sirius Black il padrino di Harry Potter... - iniziavo a capirci qualcosa. - Quello che si trasforma in cane gigante - aggiunse e così scoppiai anche io a ridere. La Rowling aveva per caso copiato un po' della nostra realtà?

-Be' vuol dire che non è tutta invenzione - dissi io tra una risata e l'altra.

-Ragazzi mi volete spiegare? - chiese Charlie ancora confuso, non aveva capito il nostro scambio.

Respirando a fondo per cercare di arginare le risa dissi - Hai presente le leggende Quileutes?  Quelle sui guerrieri-spirito e sugli uomini -lupo?- in quel momento però incrocia lo sguardo di Jake che cercava di trattenere le risa e scoppiai a ridere non riuscendo a impedirmelo.

-bene sono tutte vere - disse Jacob.

 

Allora che ne dite di questo capitolo? Finalmente siete a conoscenza del motivo per cui Bella è diventata licantropo... Almeno 1 dei motivi :) *me malefica *

La battuta  riferita ai libri scritti da J.K. Rowling non voleva offendere i suoi libri o insinuare che le sue idee siano copiate era solo una battuta e io ritengo i libri di Harry Potter molto belli e interessanti.

Ringrazio molto le persone:

43 che hanno inserito questa storia nelle preferite

76 che seguono

8 che ricordano questa ff

Ai lettori

e naturalmente hai recensori. Mi serve tantissimo sapere le vostre opinioni!

Risposte alle recensioni:

Kandy_angel = molto felice che la storia ti piaccia

Artline = be' al momento ne' Bella ne' nessun altro sa se lei ha avuto l'imprinting quindi non confermo ne nego

Tatydanza = Ciao! Sono contenta che tu abbia scoperto questa storia e che ti piaccia! E per il motivo della trasformazione ha letto qua su :)

Giulia miao = scusa se ho spiegato male. Intendevo che l'odore vampiro ha un effetto più o meno forte nei lupi (x es Sam e Paul appena annusano un po' di puzza vampira esplodono e si trasformano, mentre Bella e Jake possono sentire l'odore vampiro e resistere prima di trasformarsi) è un po' come se qualcuno sente odore di vomito viene immediatamente da vomitare mentre ad altri forse fa solo un po' schifo. Sono riuscita a spiegarmi?

DarkViolet92: al momento situazione Edward in stallo... Ma credo che con il prossimo tornerà a movimentarsi.

Frafra9 : Sicura di non avere il potere di Edward con l'appoggio della distanza?? Leggi nella mente dei protagonisti o nella mia?

RenEsmee_Carlie_Cullen : Molto entusiasta per averti sorpreso/esaltato. Comunque non confermo ne nego la tua risposta/domanda.

LittleWhiteAngel : Purtroppo non ti dico ne si ne no... Saresti troppo avvantaggiata ma ti posso assicurare che verrà chiarito tutto o quasi al più presto :)

Uchiha_chan : Era proprio ciò che volevo il cameratismo tra Jake e Bella. Io vedo Jacob come il migliore amico, la persona che ti da una mano in qualunque situazione e che non ti lascia mai sola nel pericolo. Comunque a proposito del imprinting non confermo ne nego si saprà più avanti :)

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Speak to Cullen ***


18 capitolo Speak to Cullen

Ciao!

Chiedo umilmente perdono per i due mesi di ritardo. Il tempo è volato e anche l'ispirazione.

Finalmente le cose di muovono, nella storia, almeno in un senso.

Sto pensando di velocizzare la narrazione, con meno capitoli riflessivi, che ne pensate?

Ditemi di questo capitolo!

Il prossimo è praticamente pronto, spero di riuscire a postarlo entro la prossima settimana :)

 

18° Capitolo: speak to Cullen

 

Stavo prendendo svogliatamente appunti sulla grammatica spagnola. Era una delle lezioni più noiose che seguivamo e ultimamente il mio interesse, e relativa voglia, per lo studio era sotto i piedi.

Mi sembrava molto più utile partecipare alle ronde, soprattutto ultimamente che era certo ci fosse un vampiro in giro.

Mancavano 10 minuti alla campanella, constatai sollevata. Poi rimaneva soltanto un ora.

Sentii ululare. E dentro di me il lupo si risvegliò dalla suo dormiveglia. Sapevo cosa voleva significare quel suono. 'RIUNIONE URGENTE!'

Mi alzai di scatto. - Potrei andare ai servizi? - chiesi. Il professore mi guardò male visto che avevo parlato in inglese invece che in spagnolo come avrei dovuto fare. Ripetei nella lingua corretta e lui acconsentì.

Appena la porta fu chiusa dietro di me corsi verso il bosco. Stavo già tremando.

Sentii una puzza inconfondibile  e voltandomi notai l'intero clan Cullen attorno alla Volvo che mi fissavano.

Un altro ululato.

Dimenticai i vampiri e mi trasformai al volo.  Jake diceva che lo avevo imparato da lui. Io dicevo che era questione di allenamento.

Azzo... Mi ero dimenticata di svestirmi. Quello era una delle più grandi pecche della trasformazione. Dopo, tornati umani, ci si ritrovava nudi. E con un branco quasi interamente maschile non era una cosa semplice per noi due donne.

Il professore di ginnastica crederà che lo odio. E' la seconda volta che sparisco a metà lezione. Pensò Jake

-Ha attaccato di nuovo -comunicò immediatamente Sam mentre ancora ci stavamo avvicinando a velocità immensa -bisogna prendere seri provvedimenti. -

-Si sta diffondendo la notizia che siano degli enormi orsi che uccidono gli uomini -dissi -Ne stavano parlando oggi a mensa, qualcuno ci ha visto.-

-Devo essere stato io e Embry, mi era sembrato di essere riuscito a incrociare una scia promettente e siamo riusciti ad allontanarlo dagli umani però devo essermi avvicinato troppo alle ragazze lì presenti -spiegò Jared mostrandoci il fatto e riconobbi immediatamente Jessica, Lauren e Angela correre via terrorizzate con Ben, Mike ed Eric al seguito.

-Aumentiamo le ronde, due coppie di licantropi sempre in giro e gli altri costantemente all'erta - ordinò Sam

-Vado a parlarne alla centrale - disse Jake, probabilmente papà starà investigando sul caso e sarebbe rischioso per lui.

Ormai Charlie era al corrente di tutto, certo aveva avuto qualche difficoltà ad accettare ciò che gli avevamo spiegato, alla fine però si era adattato dandoci carta bianca sui nostri spostamenti.

-Noi iniziamo le ronde, fra un ora tutti trasformati che serva una riunione decisiva - concluse Sam.

Io ero di turno con Leah.

-Se non fosse per tutto il resto sarebbe quasi divertente questi fatti - disse Leah dopo un po'.

-Io stavo dando di matto perché non potevo sapere nulla. E per il momento è abbastanza sopportabile essere licantropi. -

Leah non era così mite, non le piaceva essere una lupa, si sentiva un mostro. Io non più di tanto, però non ero certo sempre a leggere i pensieri del mio ex (che tra l'altro non avevo poiché non ero neanche mai stata con un ragazzo )

Non trovammo  niente e un ora dopo eravamo di nuovo alla radura di riunione.

-Quando sono arrivato i poliziotti si stavano preparando ad ammazzare gli orsi così ci ho messo un po' a spiegargli che non era granché corretto ammazzare i propri figli -spiegò Jake. Come faceva a prendere tutto alla leggera, con comicità? - ha detto allora che avrebbe cercato di far cambiare idea agli altri ma di non farci più vedere da esseri umani altrimenti sarà obbligato a prendere delle decisioni. Non era a conoscenza di quest'ultimo assassinio e l'ho obbligato a non andare a vedere. -

-Bisogna andare dai Cullen, non possiamo rischiare che questi siano loro amici -decise Sam. Lui si era trasformato ed era stato a parlare con gli anziani di La Push per prendere una decisione -soltanto dopo potremo organizzare un offensiva ed attaccare senza problemi -

Beh! -non me ne frega nulla se ammazziamo i loro amici - Paul era sicuro, odiava i vampiri in modo emblematico.

-Ci vado io - dissi, dopotutto eravamo amici fino a un po' di tempo prima.

-vado anche io - Leah mi sorprese. Le ragazze restano unite.

-Anche io. In tre saremo abbastanza. - concluse Jake Eravamo amici prima di scoprire cosa erano

Così noi tre ci dirigemmo verso casa Cullen. L'odore classico dei vampiri aumentava e colpiva sgradevolmente il nostro fiuto lupino. Come abbiamo fatto a non sentire questa puzza prima? Si chiese mentalmente Jake.

Io notai, in mezzo all'odore nauseante dei freddi, anche un profumo gradevole. Lo conoscevo, era la scia di Edward, al solo annusarlo, la tensione che neanche mi rendevo conto di provare si sciolse e mi sentii molto più leggere e felice. Non riuscivo però a capire il motivo delle mie emozioni, non era affatto normale, quello lo avevo capito.

-Ci trasformiamo tutti ? - chiese Leah. Volevo andare, ero spinta da un desiderio strano, come quello che mi impediva di smettere di fissare i Cullen, o meglio Edward, in mensa o ovunque lo incrociassi. Però mi ricordai che avevo distrutto i vestiti per trasformarmi e quindi non avevo nulla da indossare.

-Ti presto la maglia, tanto a me non serve - propose Jacob, nonostante non potesse sapere i miei pensieri era comunque mio fratello e aveva capito al volo il problema. -ma mi trasformerò solo io al momento, voi seguitemi da lupe -

Così uscimmo dalla foresta. Jake in testa, io e Leah a fianco, lei molto più tesa di me. Era esaltante riuscire a guardare negli occhi mio fratello.

Neanche eravamo arrivati sugli scalini della veranda che i Cullen, al completo, uscirono. Emmett e Jasper  era già tesi in posizioni da combattimento, così diversi dal normale da far quasi spavento. Automaticamente Leah si rannicchiò pronta ad attaccare ed io, nonostante sapevo che sarebbe difficile, la imitai.

-Veniamo in pace - pronunciò Jake. Tutti si rilassarono un poco, ma lo sguardo di Rosalie e quello di Jasper erano diffidenti, Emmett invece aveva la solita luce ilare. Edward aveva invece lo sguardo curioso posato su di me, e la cosa mi rendeva agitata, come da umana.

-Abbiamo trovato tracce di vampiri nel nostro territorio. Gli omicidi avvenuti nei dintorni hanno suscitato la nostra attenzione. Per evitare la rottura del patto vorremmo scoprire se fossero vostri amici, e se così fosse sareste obbligati a spiegar loro che non possono comportarsi in questo modo e comunque il patto sarebbe infranto e potremmo attaccare - Le parole di Jake erano serie e precise, non lo avevo mai sentito parlare così.

Carlisle era preoccupato. - Speravamo che le nostre ipotesi fossero errate. -mormorò pensoso. -Abbiamo notato assassini sospetti a Seattle -  era da settimane che non guardavo più un telegiornale, quando ero a casa dormivo.  -Temiamo che ci siano più di un vampiro in giro, e le notizie che ci hai portato sono preoccupanti. -

-Non gli conoscete, dunque? - chiese Jake

-Esattamente. Temiamo però che loro ci conoscano. - rispose Carlisle. -oppure che non conoscano alcuna regola, e quindi sono molto più pericolosi  -

Regola? Da quando in qua i succhiasangue hanno un codice morale? Leah pensava che non stessero dicendo tutto.

-Carlisle intende dire che questi vampiri non cercano neanche di mantenere segreta la loro presenza, non dovrebbero uccidere così spesso nello stesso posto. In oltre è incomprensibile il motivo per cui si siano stanziati tanto vicino a noi, e perché sono così tanti - parlò Edward.

-Quindi possiamo distruggerli se invadono il territorio - constatò Jake, animato dalla stessa ira istintiva che c'era in me, sentir parlare di uccidere vampiri aveva fatto salire alle stelle l'istinto di lupo - Leah parlane con gli altri. Occorrerà una riunione al più presto -

-Sarebbe utile parlare approfonditamente l'argomento. E' difficile spiegarlo in poco tempo, e le ipotesi che abbiamo fatto sono molto più complesse. - Carlisle guardò l'orologio -io ho turno questa sera, anzi dovrei essere già all'ospedale. Sarebbe possibile organizzare una riunione con il branco per domani sera? -

Mai visto un succhiasangue organizzare appuntamenti con i licantropi! Pensò sdegnata Leah.

Jake invece sorrideva -Perfetto. Vi va bene la radura dello strapiombo? - era un posto sul confine tra Forks e La Push lontano da tutte le zone abitate, io l'avevo soltanto sentito nominare, da un pensiero di Leah però il posto sembrava piuttosto cupo.

-E' quel posto a nord sul confine?  -chiese Emmett interessato. -L'anno scorso ho trovato un orso da quelle parti -mormorò pensoso.

Bleah! Mi fa venire il voltastomaco! Immaginò Leah, effettivamente immaginare Emmett, o qualsiasi persona, attaccare per mangiare un orso vivo è alquanto raccapricciante.

-Sempre meglio degli esseri umani - cercai di confortare lei e me.

Jacob salutò e si diresse verso il bosco, seguito da noi due. Poco dopo, nascosto dalla vegetazione, si trasformò.

-E' ora di riferire tutto a Sam! - comunicò accelerando.

Il branco era contento di avere il via libera per attaccare i succhiasangue assassini, ma Sam era preoccupato per la riunione.

-Che cosa vogliono dirci? -non mi piace l'idea che loro sappiano più di noi. Dopotutto sono sempre i nostri nemici.

-Carlisle sembrava preoccupato - dissi.

-Che cosa sono queste regole di comportamento? -chiese Jared senza però aver possibilità di risposta poiché tutti avevamo le idee confuse.

-Andiamo allo strapiombo domani. Le ronde dovranno mantenersi intense. Domani alle due  tutti devono essere trasformanti. Jake e Bella voi ora tornate a casa a informatevi sulla situazione generale, Charlie saprà sicuramente qualcosa - ordinò Sam ponendo fine alle discussioni.

Papà era appunto appostato davanti casa.

-Avete saltato la scuola -iniziò.

Jacob sbuffò - ti ho spiegato tutto. A proposito qualche novità?-

Nel mentre ci sedemmo a tavola, stranamente papà era riuscito a cucinare una pasta decente.

Charlie masticò lentamente, guardandoci. -Sarebbero informazioni riservate -

-E' per il bene degli esseri umani! -intervenni.

-Allora, l'assassinio che sapete voi non è ancora stato scoperto. Però Seattle ha diramato molte foto a causa di sparizioni frequenti, una ventina di persone. Al telegiornale ipotizzavano la presenza di un serial killer da queste parti, fate attenzio...-

Jake posò la forchetta. -Non hai ancora capito,vero? -chiese.

-Che cosa?-

Quella mattina avevamo deciso di tentare tutto per rendere più consapevole papà della realtà, si preoccupava per niente poiché non era consapevole veramente di cosa eravamo. Ok gli avevamo spiegato la leggenda e tutto e capiva, però non fino in fondo.

-Papà non siamo più umani - iniziai -e  quello che era pericoloso ora non lo è più.-

-Inoltre quel serial killer sappiamo benissimo che è un vampiro. E noi siamo fatti per ammazzare succhia sangue, ok? - aggiunse Jacob alzandosi. -io vado a dormire. Sam ci farà fare straordinari su straordinari e bisogna usare il poco tempo libero in modo intelligente -

-Ho capito ragazzi. Non mi devo preoccupare. - sorrise Charlie. -Vai a dormire anche tu, Bella. Lavo io i piatti, oggi -

Gli sorrisi. Papà era silenzioso e solitario ma ci capiva al volo.

A letto caddi in un sonno profondo.

La mattina dopo ricordai soltanto di aver sognato qualcosa di bello e rilassante, ma non riuscii a individuare cosa fosse.

 

Quindi sapreste dirmi che cosa accadrà nel prossimo capitolo? E che cosa intende dire Carlisle ai licantropi?

Ringrazio le persone:

44 che hanno inserito questa storia nelle preferite

78 che seguono

11 che ricordano questa ff

Ed ora le risposte alle recensioni:

Frafra9: credo che alla tua recensione avevo già risposto, ma visto il mio ritardo faccio che ripetere : Joe non era figlio legittimo e quindi il cognome è diverso per un motivo che non ti dico (se la risposta è diversa da quella che ti avevo inviato è perché ho cambiato idea (:)

DarkViolet : al momento ho sorvolato, o meglio non ho scritto esplicitamente, delle emozioni di Charlie perché temevo di diventare noiosa. Potrei sempre inserire un extra con i pensieri di Charlie al racconto dei figli. Ci sono due motivi per cui Bella non racconta a Jake ciò che prova per Edward: 1) non le sono ben chiare le emozioni che prova (non essendo a conoscenza dell'imprinting) 2)Pensa di essere sbagliava poiché Edward è un nemico giurato dei lupi + una ragione della scrittrice: Edward verrebbe a sapere del coinvolgimento di Bella e relativo imprinting attraverso i pensieri di Jake e non voglio, quantomeno adesso.

Stewart Bella : Molto felice che ti piaccia la storia e che la trovi originale. Spero che mi perdoni per il ritardo. Continua a dirmi cosa ne pensi :)

Kandy_angel : scusa per il ritardo, spero di riuscire a postare più regolarmente (lo dico sempre ma non ci riesco mai, lo so). C'è una sola risposta alle tue domande: continua a leggere :). E comunque più avanti, non so quando, la risposta sull'imprinting verrà svelata.

LittleWhiteAngel : credo che questo capitolo non è stato postato così presto, spero di rifarmi con il prossimo :)

Giulia miao : grazie :) Che dici di questo capitolo?

RenEsmee_Carlie_Cullen: Scusa per il ritardo!! Sono contenta che la battuta sia riuscita, l'avevo in mente da quando ho immaginato le parentele :)

LAZIONELCUORE: Se ti consola Jake in questa storia non ha un ruolo di guastafeste, e il fratello di Bella (dopotutto era quello che voleva Bella nel libro). Io odio Jacob solo quando rompe le scatole alla coppia :)

Romina_Cullen : sono curiosa anche io sul comportamento degli altri relativo all'imprinting... Il problema è che sono indecisa, spero di riuscire a decidermi altrimenti dovrete attendere ancora mooolto tempo per quel capitolo

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** News ***


19 cap

Lo so di aver quasi promesso di postare prima ma sono andata a Roma (una vacanza a sorpresa ) e sono tornata solo ora.

 

19° capitolo : News?

 

In classe Jessica mi raccontò, minuziosamente l'appuntamento del giorno prima con Mike, mi sembrava impossibile che potesse preoccuparsi di cose così superflue, come i dieci secondi di troppo che lui aveva impiegato per pagare dando così l'impressione che volesse che fosse lei a pagarsi la sua cena.

Già prima quel tipo di commenti e i pettegolezzi  non mi interessavano molto, Jessica non era ancora riuscita a capirlo, ora avrei di gran lunga preferito essere di ronda che dover sedere in classe.

Jake saltò le ultime due ore della mattina perché era di turno, io avevo la ronda dopo pranzo, quindi lo aspettai a mensa.

Notai che i Cullen non erano ancora arrivati, e che non avevo neanche incrociato il loro odore nei corridoi, però ero sicura di aver visto la Volvo quella mattina: era un azione automatica, anche se non riuscivo ad ammettere che la facevo soltanto per controllare a vista i miei 'nemici'.

Mi stavo giusto preoccupando, forse il succhiasangue si era finalmente fatto prendere e tutti erano in azione mentre io me ne rimanevo seduta a sbocconcellare un hamburger insipido, quando Jake entrò.

Mezza mensa lo fissò stralunata, era a dorso nudo quando fuori pioveva a dirotto e faceva piuttosto freddo.

-novità? -gli chiesi subito passandogli il vassoio che avevo preso per lui.

Lui si sedette sbuffando - niente di niente, neanche una minima traccia, sembra volatilizzarsi nel nulla. In compenso Jared ha sentito che...- si interruppe quando l'odore intenso, miele e sole, ci colpì.

Edward Cullen era appena entrato in mensa, e fissava il nostro tavolo. Notai appena che era solo, perdendomi nel suo sguardo dorato, e sentendomi stranamente sollevata, come sempre quando lo vedevo, anzi ero entusiasta e non ne capivo proprio il motivo.

Il cuore batteva all'impazzata quando notai che stava camminando proprio verso il tavolo.

Jake mi strinse la mano -tutto ok? -chiese preoccupato.

Annuii appena, completamente concentrata sull'avvicinarsi del ragazzo.

-Dovrei parlarti, Black - disse, sentire il suono armonico e perfetto della sua voce mi aveva reso ancor più cosciente della sua presenza, acutizzando  i sensi. Mi sentivo diversa, ragionai.

Cosa c'era nel hamburger? Mi sembra di essere drogata.

Sbattei le palpebre, stordita.

-Che cosa c'è?- chiese Jake rabbioso - succhiasangue -aggiunse in un sibilo malevolo.

Strinsi irritata la mano di mio fratello, punta sul vivo dall'insulto, quasi fosse stato fatto a me. Jacob mi guardò stralunato, scrollai le spalle, rendendomi conto che il mio comportamento era tutt'altro che normale.

Lo sguardo di Edward si posò su di me, per poi tornare su Jake . Poi come colto da una scoperta shoccante tornò a fissarmi. I suoi occhi esprimevano, per la prima volta leggibili, confusione, sconcerto e  dispiacere?. Prima che potessi capire veramente, lui si sedette fissando il tavolo.

L'assenza del suo sguardo mi rese dispiaciuta, benché rimanessi felice per la sua presenza.

Battei la mano sulla fronte, chiudendo gli occhi. Il suo odore si fece più forte, come acuito dall'assenza della vista. Premetti le dita sulle palpebre, cercando di schiarirmi le idee.

Non stavo male ma  ciò che provavo era così forte ma anche così illogico.

-Tutto ok, Bella? - chiese Jake.

Annuii, facendo un respiro profondo. Edward era venuto qui per un motivo, sicuramente, e io non lasciavo iniziare il discorso.

Bevvi un sorso di limonata, fissando nonostante tutto Edward, e provando a rilassarmi, senza naturalmente riuscirci. Il mio cervello sembrava non voler distogliere l'attenzione da Edward, e analizzava ogni suo movimento, apprezzandolo.

-ci sono novità - sibilò a voce bassissima, se non fossi stata licantropo non avrei sentito.

Jake si raddrizzò sulla sedia, io riuscii finalmente ad aumentare la concentrazione su ciò che è importante.

-bisogna anticipare la riunione, quando sarebbe possibile?- chiese tornando a parlare con voce normale.

-Per le due? - mormorò Jake.

Edward annuì alzandosi -allora andiamo. Gli altri mi aspettano già là - dichiarò.

Non mi ero resa conto che fosse praticamente ora della mia ronda.

Sentii lo sguardo del vampiro su di me quando mi alzai per seguirli.

Che cosa poteva essere successo? Tutto sarebbe dovuto capitare nella mezz'ora quando Jake era tornato umano.

Della Volvo non c'era traccia, notai, mentre entravamo nel bosco, scavalcando il muricciolo del parcheggio.

Io mi spostai dietro ad altri alberi per trasformarmi. Mi sentii molto più imbarazzata del solito, che già era tanto, nello svestirmi. Quando fui lupo ero giù più a mio agio, benché titubai un po' prima di raggiungere Jake. Edward non c'era più.

-ha detto  che passava da casa - spiegò Jacob spiccio.

Gran parte del branco era trasformato e appena seppero delle novità iniziò la corsa.

-Paul, Jared e Leah continuante con le ronde - ordinò Sam, scegliendo apposta coloro che più erano sensibili all'odore dei vampiri.

Il luogo era fangoso, una radura ombrosa orientato a nord, circondata per due lati da una parete rocciosa scoscesa, mentre alberi folti chiudevano gli altri lati. La pioggia sembrava persino più umida e lugubre.

-certo che potevi trovare un posto più allegro, eh! -dissi a mio fratello.

Sembrò scrollare le spalle - mi sembrava adatto a una riunione di questo tipo -

Vicino a una grotta scavata nella parete sud c'erano i Cullen, vestiti tutti di nero. Sembravano quasi quelle spie che si preparano a scalare palazzi.

Emmett si avvicinò senza la solita baldanza.

-tu sei Jacob - disse indicando mio fratello.

Come aveva fatto a riconoscerlo?

Gli altri Cullen lo raggiunsero, Carlisle per primo. Sembrava strano che rimanessero sotto la pioggia come se nulla fosse, ancora dentro di me trovavo difficile accettare che non fossero umani.

-Le novità sono preoccupanti. I nostri timori si sono avverati - comunicò. -Ormai siamo certi che a Seattle siano presenti più di un vampiro, probabilmente è presente un intero esercito -

Esercito? Jake era indeciso se credere fosse uno scherzo o preoccuparsi.

Jasper, sembrava teso e irritato, prese parola -Spesso nel Sud sono nati degli eserciti di vampiri, composti principalmente da neonati, e cioè vampiri appena trasformati, più forti durante il primo anno dopo la trasformazione. - il tono era neutro, quasi fosse una definizione di dizionario.

Quindi esistono davvero questi eserciti pensava Sam se così fosse le continue sparizioni non sono dovute da continui assassini ma da trasformazioni.

-20 succhiasangue? - chiese Jake ricordando le persone sparite a Seattle che papà chi aveva detto il giorno prima.

-anche di più. Al momento sono venticinque - rispose  Edward lasciandoci sconcertati- più naturalmente il loro creatore -

-che non siamo ancora riusciti a capire chi sia e perché stia creando un esercito proprio in questi luoghi - intervenne Carlisle 

-abbiamo ipotizzato che siano qua per distruggerci, dubito per prendere il territorio-

Jasper aggiunse -la popolazione di questa penisola è troppo bassa per permettere a un esercito di esistere. -

Era raccapricciante pensare che stava ragionando sul numero di persone, sul sangue presenti nei dintorni.

Embry e Quil ringhiarono spinti dal loro istinto.

-cercate di controllarvi! - sgridò Sam, facendo forza su se stesso per controllare l'istinto - al momento sono dalla nostra parte. - mormorò anche lui non pienamente convinto.

-Si stanno avvicinando sempre più in queste zone, il vostro territorio sarà presto invaso. - intervenne Alice, pensierosa. Una profonda ruga di concentrazione nel mezzo della fronte, gli occhi socchiusi.

-prestate più attenzione! - avvisò Sam ai tre di ronda - Collin raggiungi Paul. Qualsiasi cosa importante ditela! -

Anche io ero tesa, venti vampiri non erano uno scherzo , per di più forti.

Carlisle tossicchiò, facendoci riportare l'attenzione su di lui. -Volevamo avvisarvi che noi intendiamo impedire che si avvicinino troppo a Forks  -

7 contro 20 non è una buona percentuale ragionò Jake - che ne dite di se li sterminiamo noi? Siamo in 11 - propose mio fratello già esaltato dall'idea. Nonostante idealmente mi sembrasse sbagliato anche io ero  interessata a distruggere i succhiasangue.

Fissai Edward, preoccupato e teso quanto il resto della sua famiglia, sapeva che era un impresa suicida, e qualcosa dentro di me, forte e prepotente, voleva che lo aiutassi, lo consolassi e proteggessi. Dovetti concentrarmi con tutta me stessa per non muovermi verso di lui. Questi miei istinti strani erano sempre più forti e difficili da gestire.

-Ma se vanno a morire perché non li lasciamo fare? - chiese Paul irato dai nostri pensieri.

-Stanno proteggendo gli esseri umani, non hai sentito? - intervenne Jake appena prima che dicessi la stessa cosa io.  -ed è nostro dovere impedire che i freddi uccidano gli uomini, quindi perché non allearci? - chiese con fare ovvio.

Ha ragione però ha un modo tutto suo di proporre. In pratica lui lo dava per scontato. I pensieri di Seth erano molto simili hai miei.

-mi trasf...- iniziò Sam ma Jake lo interruppe -vado io che faccio meno fatica. - e baldanzosamente corse verso il bosco per tornare poco dopo in forma umana.

-Abbiamo deciso di darvi una mano - disse appena fu davanti a Carlisle, mantenendo però la distanza a più di cinque metri, per sicurezza.

Alice e Emmett sorrisero, Jasper si rilassò leggermente, Esme ci fissò leggermente preoccupata, Edward invece posò lo sguardo su di me. Dai suoi occhi traspariva preoccupazione. Per quale motivo? Temeva che io non fossi capace di combattere? Cosa tra l'altro vera, o che fossimo solo d'impiccio?

 

Che pensate di questo capitolo?

Ringrazio le persone:

68 che hanno inserito questa storia nelle preferite

106 che seguono

11 che ricordano questa ff

Ed ora le risposte alle recensioni:

Giulia miao = grazie molto!!! Non posso risponderti alle domande perché altrimenti ti svelerei la storia, tu cosa credi?

Frafra9 : sei sicura che non se ne rendono conto? Che ne pensi di questo cap?

Kandy_angel : sulle tue ipotesi non ti dico ancora nulla, ma si saprà presto :)

LittleWhiteAngel : gia, gia... Emm anche io sono curiosa della reazione del branco... Per il momento penso ai vampiretti in esercito

DarkViolet92: la tarda serata se ne andata :) ed è divenuta un primo pomeriggio. Che ne pensi? E' interessante?

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Three vampires ***


20 capitolo : Three vampires

 

In questi ultimi giorni presi coscienza di:

Dormire è importante, per seguire le lezioni che Jasper ci voleva impartire, a turno dovevamo passare la notte a guardare i Cullen allenarsi. La fausta (non del tutto) notte mi trovai con Leah a partecipare, passai praticamente tutto il tempo a guardare Edward e dovetti fare molta forza su me stessa per non balzare a proteggerlo quando Emmett lo aveva attaccato di sorpresa, la mattina dopo mi addormentai in classe, la prima volta che mi accadeva, ne rimasi sconvolta!

Sam era un 'dittatore', aveva aumentato le ronde (a ragione) ma anche allargato la zona di sorveglianza, quindi almeno due ore al giorno di corsa per i boschi, e prima di cena una seduta di ripasso per l'attacco e la difesa.

Smettere di pensare è impossibile, e questa era la mia più grande maledizione. Passavo il poco tempo libero, e cioè tra una lezione e l'altra e ogni tanto anche durante scuola, a rendermi paurosamente conto che l'esercito di vampiri metteva comunque in pericolo tutta la popolazione di Forks e che bisognava trovare un modo per diminuire il pericolo, bastava che ce ne sfuggisse uno che poteva seminare molti morti, mi era rimasto impresso il cadavere che avevo visto.

 

-Avrei pensato a questo - dissi alla riunione. Spiegando la mia idea.

-Ma è folle! - rispose Paul  non è possibile far sloggiare tutta Forks!

Sam, Leah e Jared erano meno decisi. -Sicuramente un modo per salvaguardare le vite umane - soppesò il capobranco -ma assai poco fattibile -

-pensavo di chiedere un contributo di venti dollari a persona, ci sono gli incentivi di gruppo - perorai la causa, sapevo che era un idea praticamente impossibile però non accettavo di mettere in pericolo tutta quella gente, se c'era almeno una possibilità, doveva perseguirla.

I pensieri del branco rimanevano titubanti.

-potrebbe essere una buona soluzione - concluse Sam. -possiamo provarci.-

-bisogna spargere la notizia. Ne parlo con papà, mentre io e Jake divulghiamo a scuola. Se qualcuno di La Push vuole partecipare basta dirlo a Charlie - dissi. Era da tre giorni che ci pensavo, ed ero persino riuscita a controllare i prezzi d'entrata e gli alberghi -pensavo di farli stare fuori tre o quattro giorni così siamo certi che non arrivino proprio nel momento peggiore -

La mattina dopo faticai più del solito ad alzarmi, avevamo passato metà della notte a eseguire ronde per l'ultimo assassinio nelle vicinanze del giorno prima, probabilmente era causato da un esploratore o qualcosa di simile, sempre se esistevano negli eserciti vampiri.

-mi sento stupido - disse Jake guardando la pila di volantini che papà aveva fatto stampare per pubblicizzare l'evento. Gita di gruppo aperta a tutti, nel weekand (9-12) , una novità per Forks. -dovremmo allenarci per combattere e non metterci a distribuire volantini e vacanze! - si lamentò.

-Jake è il nostro compito e movimentiamo anche la giornata scolastica. - provai a convincerlo.

Lui annuì -si, si lo so - e scese.

Durante la prima ora passai ad Angela qualche volantino chiedendole se voleva distribuirle, lei acconsentì entusiasta - E' un idea davvero innovativa. - si complimentò. - parteciperò sicuramente! - sorrisi sollevata, una persona al sicuro.

Prima di entrare a mensa presi un respiro profondo, cercando il coraggio dentro di me. Lo so è insulso ma ero più preoccupata di andare a parlare al tavolo di Jessica che combattere conto i vampiri.

Mi sedetti vicino a Mike, che mi aveva fatto posto appena aveva capito che mi stavo dirigendo verso di loro. - tornata con il gruppo, eh! - constatò.

Accennai a un sorriso, prendendo i volantini allo zaino. - volevo chiedervi se volete partecipare a questa gita - dissi porgendoli.

Jessica si raddrizzò sulla sedia - ne avevo sentito parlare. - iniziò

Io mi costrinsi a intervenire - E' la polizia di Forks che la organizza. Charlie vuole provare a rendere un po' più viva la nostra cittadina. - sorrisi, quando avevo proposto a papà la questione non ne era stato affatto entusiasta ma dopo un po' aveva deciso di aiutarmi.

-dove si va? -chiese Mike interessato.

-Un tuor per il Yellowstone National Park - dissi fiera di me. Se non avessi avuto impegni più importanti, per così dire, la gita mi sarebbe piaciuta molto.

Avevo la testa che rimbombava, Jessica aveva cercato in tutti i modi per riuscire ad avere più notizie su come andava la mia amicizia con i Cullen, non aveva ancora perso la speranza che io glieli potessi presentare, mentre erano state relativamente poche le domande informative sulla gita, che invece Mike non aveva affatto lasciato perdere.

-Ciao Bella! - mi bloccai in mezzo al corridoio. Tutti mi aspettavo ma non certo Alice Cullen, che per di più sorrideva entusiasta. Deglutii.

-ciao - come saluto era leggermente atono.

-volevo complimentarmi per l'idea del viaggio a Parco Nazionale. Se potessimo ci verremmo anche noi, ma purtroppo dobbiamo andare dai cugini in Alaska -Eh? Mi stava rifilando la versione contraffatta della verità? - però, visto che l'idea mi pare molto intelligente posso contribuire nelle spese. - disse. - ho giusto fatto un bonifico sul conto corrente che hai indicato. Fammi sapere com'è!! -

Presi un respiro profondo, aveva parlato con tanto brio da farmi sentire quasi stanca. -Alice -iniziai - neanche io ci andrò - stavo parlando a una velocità minore di quella della vampira e per contrasto sembrava che volessi scandire le parole, come quando una persona non capisce... Be' in effetti un po' era vero. Cioè mi aveva confusa con un essere umano, ce ne voleva!! -hai presente un esercito di vampiri alle soglie della città, e tutto quanto? -

Alice mi fissò a occhi socchiusi - lo sai che non bisogna dirle in giro queste informazioni?- bisbigliò.

In quel momento venne raggiunta da Jasper, che non sembrava molto contento che lei fosse vicino a me, tanto da scoprire i denti certamente non per sorridere. Quella si che era una reazione corretta!! Il mio istinto odio-e-ammazzo-vampiri ne era estremamente orgoglioso.

Un ululato squarciò l'aria, forte e vicino. Ruotai la testa così velocemente che il collo che scricchiolò, non ci badai.

-devo andare -mormorai, correndo verso la foresta, lo zaino ancora dove lo avevo lasciato cadere per la sorpresa.

-Tre succhiasangue a sud, si avvicinano a Forks a gran velocità - comunicò Jared che era di ronda ed era stato lui a dare l'allarme.

Stavo già correndo quando l'odore nauseabondo e rivoltante di vampiro mi arrivò alle narici. Jasper correva a qualche metro a destra, lo guardai chiededogli mute spiegazioni.

-non ho finito le lezioni. Gli altri passano da casa e ci raggiungeranno - mormorò. Io avvisai, adeguandomi, anche il resto del branco della presenza di Jasper. Notai in quel momento la mancanza di Jake, dove era finito?

 

Incrociai l'odore di vampiro estraneo parallelamente alla strada. Il branco si era aperto a ventaglio, Jared, Seth, Collin, Brady avevano accelerato, per circondarli, mentre gli altri erano vicino a me, Jasper era sparito non appena avevamo incrociato il loro odore, ma non me ne preoccupai più di tanto.

-state pronti e non dimenticate nulla - ci avvisò Sam.

l'odore si stava facendo più intenso, fastidioso, anche gli altri erano del mio stesso parere.

-si sono fermati? -chiese stupito Quil -non è mica una reazione normale - effettivamente la terra non trasmetteva più le leggere vibrazioni di un vampiro di corsa. Che si fossero accorti di noi e volessero attaccarci.

e se fosse una trappola? Si chiese Seth preoccupato forse sono delle esche per farci allontanare dai turni di guardia o per attaccarci alle spalle.

-E' vero! Come abbiamo fatto a non pensarci - concordò sua sorella. -Torno alle ronde -

Sam mandò anche Brady e Collin, era chiaro nei suoi pensieri che non si sarebbe mai perdonato quella grave mancanza se fosse successo qualcosa.

Sentimmo delle voci, ma non le compresi. -stanno parlando in spagnolo! -esclamò Paul stupito. Aveva riconosciuto un saluto. -attacchiamo ora che sono disattenti! - propose poi avanzando già di un passo.

Il branco fremeva, i miei muscoli si tesero quasi per propria volontà, ero pronta anche io ad attaccare.

-Fermi tutti!! -era Jake che urlava tanto da trapanare i timpani. I suoi pensieri trasmisero la velocità con cui stava andando per raggiungergi - ho perso ben dieci minuti - il tempo che noi avevamo impiegato per radunarci - a uscire da scuola. Alice Cullen mi ha bloccato a metà strada boffonchiando qualcosa a proposto di visioni, stranezze e buchi, non ci ho capito nulla, alla fine ha deciso che non gli importava un bel niente, ha sclerato un attimo e così me ne sono potuto andare - spiegò.

-e perchè non possiamo attaccare, genio? -chiese irritato Paul. -dobbiamo aspettarti ritardatario? -

-no, credo che tra quelli lì ci sia anche Jasper! -

Come se lo avesse avocato da una grossa quercia spuntò il vampiro in questione.

-Conosco queste persone - Paul iniziava ad arrabbiarsi per davvero, tutte quelle chiacchiere lo infastidivano  -e non avevano alcuna intenzione di scatenare un allarme, non erano a conoscenza della sorveglianza -

Sam sbuffò andando a nascondersi per tornare umano, se continuiamo così va a finire che tutti i succhiasangue diventano nostri amici e noi ci ritroveremo a dirigere il traffico per il confine!

-Presentaceli, dato che ci sei - borbottò allora in forma umana.

Jasper si scostò. Tre vampiri, assai meno umani dei Cullen, uscirono da dietro la quercia. Due maschi e una femmina. All'unisono si sollevò un ringhio pieno di disgusto, odio e irrazionale (per così dire) voglia di uccidere: tutti e tre avevano occhi rossi che sembravano scintillare alla fioca luce.

-Non prenderci in giro - sillabò Sam teso come una corda di violino, la mascella serrata, gli occhi fissi su Jasper.

-Non condividono appieno la nostra dieta, ma posso giurare per loro che nel periodo che rimarranno qua si ciberanno di sangue animale - parlò Jasper.

-Non possiamo permettere che degli assassini vaghino per il mondo, quando NOI abbiamo la possibilità di porre fine alla loro esistenza - ribatté Sam.

Uno dei tre si fece avanti, era il più alto, aveva i capelli rossi abbastanza lunghi, dalla corporatura taurina ma non troppo alta (sicuramente più basso di Jasper e Sam) -Ti posso assicurare Sam che noi non uccidiamo persone innocenti, per nutrirci scegliamo coloro che, per legge in alcuni paesi, sarebbero già condannati a morte - spiegò, la voce aveva una strana inflessione, decisa, ogni parola ben definita.

Nessuno di noi era completamente soddisfatto  ma non era il momento di perdere l'amicizia dei Cullen.

-Io sono Karl, mentre i miei accompagnatori sono Peter e Charlotte* - si presentò il rosso.

Jasper accennò a un sorriso -hanno accettato di partecipare alla nostra lotta contro l'esercito di Seattle - spiegò.

-Ne avevamo avuto notizie e la mia compagna voleva tornare a vedere questi luoghi - non compresi però chi fosse questa seconda persona in questione visto che Peter stringeva la vita della vampira presente.

-La prossima volta avvisa quando sai che deve arrivare qualcuno - borbottò Sam scontroso facendoci segno di allontanarci.

-io li tengo d'occhio - annunciò Jared rallentando.

 

Che ne pensate? Il capitolo era nato per la prima parte (quella del organizzazione della gita) volevo però rendere meglio quanto poco i Cullen conoscano il branco: come avrete capito Alice non era certa che Bella facesse parte dei lupi.

I tre nuovi arrivati sono importanti, che ne pensate? Peter e Charlotte  sono i due amici di Jasper, che erano scappati dall'esercito (vedete in Eclipse) mentre Karl è i mia invenzione :)

Che pensate di questo capitolo?

Ringrazio le persone:

45 che hanno inserito questa storia nelle preferite

86 che seguono

13 che ricordano questa ff

Ed ora le risposte alle recensioni:

Frafra9 : dovrai concordare con me che la situazione non è la più facile per avere chiari i propri sentimenti :))

Giulia miao : Bella è semplicemente preoccupata (hai presente quando c'è una  verifica e nonostante si ha studiato sembra sempre di non saper nulla? Ebbene Bella ha la stessa sensazione). La lotta per i licantropi è naturale, istintiva.

DarkViolet92: Si a Roma mi sono divertita e ho adorato i reperti romani!! E' una città stupenda :)

LittleWhiteAngel : No il branco non vede i pensieri di Bella perché lei è anomale, in pratica ha lo scudo anche da licantropa.

RenEsmee_Carlie_Cullen : Come si dice la speranza è l'ultima a morire... Devo ammettere che anche io ci spero... Chissà quando accadrà (forse se ho un illuminazione e scrivo tutti i capitoli di seguito in un giorno solo, ma non credo che sia fattibile :P)

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** the battle ***


Chiedo SCUSA per il ritardo. 

Questo capitolo, e quelli che verranno, saranno capitoli di svolta e voglio scriverli bene... Le idee ci sono ma quando provo a metterle nero su bianco mi sembrano poco efficaci.

Ditemi che ne pensate.

21 capitolo : The battle

 

Ora ero consapevole di cosa volesse significare il termine riduttivo di tensione. Non ero mai stata così agitata, altro che interrogazione ed esame per la patente. Quello che provavo in quel momento era di gran lunga molto peggiore.

Fissavo il soffitto di camera mia senza riuscire a non pensare. Fra meno di cinque ore saremmo dovuti entrare in campo, sarebbe iniziata la battaglia.

Ero quasi dispiaciuta della proposta che Jasper ci aveva fatto.

 

Era giovedì a pranzo, la sala piena di schiamazzi come al solito. Jake più silenzioso del solito, pensoso, quanto me. La data si stava avvicinando e io ero sempre più tesa, più preoccupata. Tutto era diventato reale e avevo paura, cioè non proprio paura timore che qualcosa non andasse bene, che qualcuno si facesse male. Dopotutto Jasper aveva detto che quei cosi, i neonati, erano forti, più 'in forma' dei vampiri.

Edward e Jasper si avvicinarono a noi appena entrati in mensa, Emmett salutò con la mano, da quando avevamo iniziato a partecipare alle lezioni era tornato quello precedente alla nostra trasformazione,  e andò a sedere con le ragazze.

-Jacob, Isabella - mormorò Jasper in saluto - volevamo proporre al branco che questa notte potremmo essere noi a controllare il confine. Dobbiamo andare a caccia, per essere al massimo della forza e avremmo maggior campo senza la vostra presenza, inoltre se vi riposaste un intera notte sareste in maggior forma. La perdita di qualche membro del nostro 'esercito' non è contemplata -

Jacob aveva fissato il vampiro per tutto il discorso.

Caccia, era la prima volta che era stata pronunciata quella parola dai Cullen in nostra presenza. Non ci avevo ragionato ma effettivamente anche loro avrebbero dovuto essere al massimo della forza. Non mi quadrava però la questione che noi dormivamo e loro no?

-Sam pensava di lasciare comunque di ronda Collin e Brady che non parteciperanno al combattimento, rimanendo di controllo a La Push - ribattè Jacob pensoso.

-un altro motivo per cui l'assenza delle ronde sarebbe utile è per avere una maggior precisione sull'arrivo dell'esercito - aggiunse Edward, interrompendosi prima di aggiungere qualcosa.

-esercito? Arrivo? Ronde?  Di che cosa stavate parlando? - sobbalzai dalla sorpresa di sentire l'alito fresco di Mike sulla testa. Mi voltai lentamente, trucidandolo con lo sguardo. Non lo avevo sentito arrivare, troppo intenta a fissare Edward dovevo ammetterlo.

-il nuovo gioco per la playstation - spiegò sbrigativo Jasper e naturale, quasi mentisse sempre.... Effettivamente loro come noi mentivano sempre. Chissà se le mie bugie suonavano come le loro... Credo di no.

-allora Mike - intervenne Edward, ne rimasi sorpresa era sempre stato così distante, mi sembrò di udire un pizzico di irritazione nelle sue parole ma ero troppo presa a gustare il suono armonioso - andrai a Yellowstone? -

Il ragazzo annuì con un sorriso da orecchio ad orecchio. Sembrava così infantile! - voi ci sarete? - perché porse la domanda guardandomi?

-no, purtroppo - chissà perche la voce di Edward suonava assai poco dispiaciuta - saremo impegnati a - mi sembrò quasi sul punto di dire 'sterminare un esercito di vampiri' - giocare alla playstation -rise beffardamente. Sembrava sinceramente pazzo.

Ok, io non ero il miglior giudice, visto che ormai mi ero arresa ad avere sempre in mente, seppur in un angolo, Edward chiedendomi continuamente come stesse, cosa stesse facendo ecc. e che quando era nella stessa stanza catalizzava tutta la mia attenzione.

-divertiti - Edward sibilò a voce bassissima, tanto da chiedermi se lo avevo sentito davvero  mentre se ne andava passando al mio fianco. Me lo ero sognato?

 

La mattina dopo, mi ero addormenta alla fine, non ero affatto riposata. Avevo sognato qualcosa a che fare con un enorme albero che si muoveva, Edward e un grandissimo terrore, o forse era preoccupazione.

Scelsi attentamente gli abiti da prendere. Pantaloncini corti di jeans, t-short verde bosco e raccolsi i capelli (me li ero tagliata più corti visto che poi si sporcavano sempre di foglie) come scarpe presi le comunissime adidas che non erano più banche ma ormai marroni, visto che erano state disseminati non so quante volte per il bosco.

Jake era vestito come me, lo so era una cosa stupida ma Leah ci aveva convinti a indossare una 'divisa'.

Ci trovammo tutti alle sette e mezzo, dopo una colazione che assomigliava di più ad un pranzo. I Cullen erano già tutti lì, attorno ad Alice che se ne stava seduta a gambe incrociate su un masso, perfettamente immobile.

-Salve - disse Carlisle avvicinandosi a noi, che eravamo già in forma animale.

Posai gli abiti, che tenevo in bocca e che avevano un sapore disgustoso, vicino a quelli degli altri.

Wow avevamo fatto una bella pila.

-e quelli che roba sono? - chiese Emmett.

Paul si sedette davanti al cumulo. Fece scoppiare tutti noi a ridere.

Il difensore degli abiti borbottò Jared, ricevendosi un ringhio dal diretto interessato.

Alice si era alzata -arriveranno paralleli alla strada statale, poi svolteranno per i boschi. Ci converrebbe bloccarli nella Pianura - un immagine di una zona lungo il fiume piuttosto paludosa arrivò alla mia mente tramite i ricordi del branco. Poi la vampira sorrise, annuendo - bene, di divideranno in tre gruppi, due spariscono nella foresta, saranno i vostri bersagli, mentre noi avremmo i più vecchi - spiegò

ma com'è che fa? chiese Jake senza avere possibilità di risposta.

Edward lo fissò. In quel momento mi resi acutamente consapevole che anche lui avrebbe combattuto, che anche lui avrebbe rischiato l'esistenza, che anche lui poteva morire.

Dovetti chiudere gli occhi e scrollare la testa più volte per impedirmi di correre verso di lui e obbligarlo a non partecipare, anche se non avevo idea di come fare.

-che hai Bells? - mi chiese Seth, che era al mio fianco.

Ben consapevole che non potevo dire niente a proposto del mio legame con Edward optai per una mezza verità, dovevo ammettere però che mi pesava non essere completamente sincera con i miei amici, con la mia 'famiglia'.

-E' diventato tutto più reale. Cioè stiamo andando a fare a pezzi degli immortali! -

Seth annuì, anche nei suoi pensieri si notava un leggero timore, per se e soprattutto per sua sorella.

 

Seguimmo i Cullen fino alla Pianura, fermandoci nel bosco attorno.

I pensieri dell'intero branco erano una macchina di guerra. Io come gli altri, ripassavo le lezioni, cercando di ricordare al meglio gli insegnamenti.

E poi iniziò. Vidi Paul contrarsi, supportato da Jared, contro il primo neonato che entrò nel bosco. L'adrenalina rese me, come tutti gli altri, scattanti. I sensi, già acuti dalla forma di lupo, sembravano ancora più sensibili, e gli occhi di ogni lupo sembravano i proprio.

Non pensavo, neanche ci sarei riuscita. La mia attenzione salvata da un combattimento all'altro, e ogni tanto fissavo il campo aperto come lottavano i Cullen, freddi contro freddi.

Ringhiai contro un vampiro, e scattai, spinta da un impulso irrazionale. Jacob  azzannò il collo del succhiasangue, non mi ero accorta della sua presenza e ben presto, anche Seth aiutò mio fratello nella sua opera di distruzione, io me ne tornai verso il margine della foresta, contenta dentro di me di essere stata liberata dal compito di uccidere.

Diedi un occhiata sfuggente ancora alla radura, e mi bloccai. I muscoli si tesero allo spasmo, persi coscienza di tutto ciò che mi circondava, ogni mio pensiero fisso soltanto sul neonato che correva verso Edward. Il quale era già impegnato in un altro combattimento.

-Edward!!-urlai dentro di me.

Senza ragionare, puntando sulla velocità tipica dei licantropi, mi lanciai tra l'assalitore e il Cullen.

Rimasi senza fiato. Ero finita, artigli protesi, direttamente tra le braccia, assai poco accoglienti, del neonato. Morsi l'aria, cercando di liberarmi. Le zampe posteriore grattavano senza trovare la presa a terra, mentre quelle anteriori erano troppo premute contro il petto del soggetto per riuscirle a muovere. Sentivo distintamente le braccia stringere,  sembravano acciaio attorno alla mia cassa toracica, facevo fatica a respirare.

Sentii il suo fetido fiato sul collo, dovevo fare qualcosa.

Morsi la prima cosa che mi capitò, muovendo tutto ciò che riuscivo. Ansimavo ma riuscii finalmente ad affondare i denti su qualcosa, chiusi la mascella.

Niente, i movimenti del mio assalitore non ne erano praticamente disturbati.

Scossi il muso, strisciando il naso contro una maglietta lurida, e finalmente riuscii a staccare una parte di pelle.

Urlò, più d'ira che di dolore. Strinse maggiormente la presta attorno a me.

Non riuscivo a vedere praticamente nulla, avendo il muso affondato sulla spalla, credo, del vampiro, quindi non vidi chi gli staccò la testa.

Ero libera.

Le zampe tremavano,  ogni respiro provocava un dolore acutissimo alla cassa toracica, e stavo ansimando.

Strinsi la bocca per trattenere le proteste del mio corpo, e alzai lo sguardo.

Edward Cullen mi fissava. La felicità mi riscaldò il cuore, notando che non si era fatto nulla. Il mio intervento era servito. La sua semplice vista mi fece dimenticare il dolore e mi avvicinai lentamente a lui. Senza ragionare, ero troppo stanca per riuscire a controllare i miei istinti, chinai il muso, il che fu anche abbastanza doloroso, e leccai la sua mano.

Sentii il suo respiro bloccarsi, mentre il lupo dentro di me sembrava esaltato. Il suo sapore rese più acuti i sensi, peggio dell'adrenalina, e aumentò ancora di più il mio legame con lui.

Ora dovevo soltanto capire che tipo di legame c'era...

 

 

 

Non amo i thriller e ho fatto fatica a descrivere il combattimento, forse è stato anche troppo riassuntivo. Volevo però rendere molto visibile la difesa di Bella nei confronti di Edward e non sono risuscita a gestire in altro modo la situazione. Che ne pensate?

Giulia_Cullen: ti ringrazio tantissimo per aver recensito tutti i capitoli. Grazie davvero! Sono contenta che ti piaccia la storia. Per quanto riguarda il 'legame' che c'è tra Edward e Bella verrà spiegato tra breve, forse già il prossimo capitolo.

Giulia miao: Peter e Charlotte hanno soltanto un ruolo marginale, anche se non sono comunque assenti. A me sono sempre piaciuti i legami che i Cullen avevano con gli altri vampiri, e come questi si comportavano nei confronti della famiglia vegetariana.

LittleWhiteAngel : A Bella non hanno spiegato dell'imprinting, non ricordavi male. Concorderai con me che non è la prima cosa che si spiega a un neo-licantropo e soprattutto si crede che le lupe non possano averlo. A proposito, sia di Karl e relativa compagna, che dell'imprinting si parlerà nel prossimo capitolo. Che ne dice della battaglia?

Frafra9 : effettivamente avevi ragione che la situazione poteva servire ad avvicinarli... Forse però ho utilizzato un altro metodo :)... Ah io sono più complicata, vedrai vedrai :)

RenEsmee_Carlie_Cullen : Emm... Credo che l'illuminazione ci sia ma manca il tempo per mettermi a scrivere, quindi credo che non mi farai mai santa. Il pericolo vampiri però è appena tornato e forse scampato :)

LazioNelCuore 1711: grazie! Che ne dici di questo?

Avviso per chi segue anche Essere Sbagliata: 

non ho ancora pronto il capitolo, quindi mi scuso e spero di riuscire a scriverlo al più presto. anche in quella storia sono in un punto di cambiamenti e voglio che questi risultino bene.

Visto che l'ispirazione prevale in questa storia e non su Essere Sbagliata potrebbero prevalere i capitoli di questa che non dell'altra. Scusatemi.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Blood ***


cap 22

Scusate per il ritardo, ma non ero convinta di questo capitolo, la scuola non mi lasciava il tempo per ripensarci, e l’ispirazione non era molto collaborativa.

Devo ammettere che ho anche pensato di smettere di scrivere queste storie, ma mi dispiacerebbe, e comunque la trama c’è in mente, quindi le porterò a termine anche se i capitoli saranno più lenti, ma spero comunque interessanti.

il titolo del capitolo non mi convince...

Capitolo 22 : Blood

 

La prima cosa di cui mi resi conto era il brusio indistinto di voci. Sbattei le palpebre, rendendomi solo allora di avere gli occhi chiusi. La luce del corridoio rischiarava appena la mia camera, voltai lo sguardo verso le scale, qualcuno la cui voce non riconoscevo, stava parlando con Charlie, sentii anche la voce di Jake intervenire ma non compresi le parole, avevano un tono di voce basso.

Un movimento veloce dalla parte opposta, mi voltai. Ahia! Il collo mi faceva malissimo! E anche respirare, ora che avevo ispirato di più per trattenere l'urlo di dolore/sorpresa.

-stai calma, Bella - mi rilassai, conoscevo quella voce, che proveniva dalla sedia a dondolo della mia camera. - Dormi... - mi sembrava di sentire quasi una musica leggera, tranquilla che accompagnò il ritorno del sonno.

 

-Bella!! - la voce di Leah mandò a pezzi il mio sogno di pace e tranquillità, dove mi sembrava di essere in un bosco a dormire sotto le piante con il sole che riscaldava il posto.

Provai a mettermi a sedere, l'ultima volta che avevo ritardato ad alzarmi Leah era riuscita a rovesciarmi addosso dell'acqua, naturalmente era stato Jake a dare l'idea.

Mi accorsi però di far più fatica del solito. Sentivo, dolorosamente, tutti i muscoli del corpo, inoltre sembrava che qualcosa di stretto mi impedisse di prendere respiri profondi.

-stai sdraiata, Bella! - intervenne Jake. -ti abbiamo portato la colazione. Come va? -

L'odore stuzzicante di cibo mi rese affamata.

Ero appoggiata al muro, Leah mi aveva messo un cuscino dietro la testa, e mangiavo a letto. Mi sentivo proprio ammalata.

-Allora, Carlisle ha detto che ti sei rotta due costole, e il braccio. Lussata la spalla, e qualcosa il collo. Il ginocchio anche quello è messo male. - disse Leah elencando sulle dita, per rispondermi alla domanda che avevo fatto.

Wow, ero proprio messa bene. Mi domandai quanti antidolorifici mi dovevano aver dato perché non sentissi così tanto male.

-Comunque già domani potrai andartene in giro. Abbiamo pensato, per comodità, che non andrai a scuola, così potrai liberarti del gesso appena il braccio si aggiusta - intervenne Jacob, fregandomi un pezzo di panino. Lo guardai storto, avevo fame, io!

-non capisco -

-Bella, tu sei un licantropo. -iniziò Jake sillabando le parole, come a un bambino piccolo che non capiva le cose più semplici - e noi guariamo in fretta. Per l'appunto la spalla è a posto. Mi domando come il vampiro abbia fatto a mettertela a posto senza farti urlare -

Eh? Dovevo essermi persa un po' di cose.

I miei ricordi si fermavano alla constatazione che Edward era salvo, e che mi aveva salvato la vita, punto.

-Allora, meglio che ti spieghi tutto, visto che non sembri aver capito un bel niente. Jake perché non vai a preparare un panino anche per me ? -chiese Leah sedendosi al mio fianco sul letto.

-no - rispose Jake rimanendo dove era a braccia incrociate.

Leah sbuffò, prendendo da me quel l'ultimo biscotto che era rimasto. Dopo di che iniziò a raccontare.

-appena mi sono voltata a cercarti non c'eri più. E non ti sentivo neanche più! - esclamò Leah - e poi ti ritroviamo umana tutta appallottolata in un angolo, alla fine dei combattimenti. Il 'dottore' si è offerto di curarti! Non ne sapeva nulla della nostra capacità di guarire in fretta. Ti ha dato un potente antidolorifico e poi ha sistemato spalla e la gamba. Hai dormito per tutta la giornata! -

Quindi loro non sapevano della mia protezione a Edward. Ne ero quasi contenta, come avrei fatto a spiegare il mio comportamento?

Non mi ricordavo di essere tornata umana, avevo però un ricordo sfocato di quanto mi allontanavo lentamente dal Edward, probabilmente andavo dove il branco mi aveva trovata.

-Come va, Bella? - chiese Charlie sulla soglia.

-tutto ok, papà - gli risposi. effettivamente mi sentivo sempre meglio. Anzi l'indolenzimento di prima stava lentamente sparendo, anche se la fasciatura al petto continuava ad essere fastidiosa. - Carlisle ha detto che passerà nel pomeriggio, ha appena chiamato. E Mark, che è in gita, dice che partiranno tra poco. Nel pomeriggio dovrebbero arrivare. Si sono divertiti tutti quanti -

-anche noi ci siamo divertiti! - fece tutto contento Jake. -anzi adesso dovrei andare da Sam, Leah non eri anche tu di ronda? -

-fra un ora, Jacob - gli rispose. -Che dici se ti accompagno giù Bella? -

Acconsentii, così aiutata da mio fratello scesi le scale, o meglio Jake scese le scale con me in braccio, e mi posò delicatamente sul divano.

-vuoi un plaid e il te, Bells? - chiese papà che ci aveva seguito.

Scossi la testa, avevo già caldo con tutte quelle fasciature. - tranquillo. -

Lui annuì non proprio convinto. -allora vado a La Push, Harry voleva andare a pesca in qualche posto strano -

-sto io con Bella - lo tranquillizzò Leah.

E così nel giro di dieci minuti la casa si era svuotata.

-sono stanca morta - mormorò la mia amica posando la testa sul divano - ho dormito appena due o tre ore quando Seth mi ha buttato giù dal letto per la ronda. Sam - aveva capito che ero curiosa di sapere il motivi dei continui controlli, anche dopo la battaglia - non è convinto che sia finita qua. Oggi doveva incontrare i Cullen per capire se avevano individuato il capo di quest'attacco o se il pericolo c'è ancora. Hanno deciso di non abbassare la guardia, per ora. - spiegò.

Ero tornata a scuola, dopo una settimana di assenza, la giustificazione era per influenze, ma in realtà avevo dovuto aspettare che le fratture guarissero. Passai assente un dito sulla sottile cicatrice lungo il braccio destro, solo tre giorni prima sanguinava ancora, era stata fratturata dalla presa del neonato.

Jacob era l’unico che ancora pretendeva una spiegazione sul motivo per cui ero corsa in aiuto a Edward. Il resto del branco si era lasciato convincere dalla mia e quella di Leah testimonianza delle parole di Nikiah. Ancora non ci credevo.

Nikiah era in pratica la mia bis-nonna, e per di più un licantropo.

Suonò la campanella e mi diressi verso l’ennesima lezione. Era diventato tutto più noioso, evitavo Jake per le sue domande, non avevo più visto i Cullen da quando avevamo combattuto, e la cosa mi pesava.

Mi sedetti al primo banco, quel professore spiegava camminando, e la cattedra sembrava respingerlo sempre, e poi la finestra era più vicina.

L’odore nauseante e ormai famigliare di vampiro mi colpì le narici. Jasper Hale entrò nell’aula seguito dal professore. Che lo presentò come nuovo alunno di quel corso. Si sedette nel banco in centro, poco distante da me.

Ero convinta che avesse un anno in più e non riuscivo a comprendere il motivo della sua presenza.

Il mio istinto non risentiva della presenza di quel Cullen, ormai sapevo, anche se ancora non sapevo se essere contenta o no. Dopotutto non cambiava quasi nulla.

Il discorso di Nikiah mi tornò in mente. Leah ne era rimasta sconvolta, ma non troppo dispiaciuta.

 

Flashback

 

-grazie molte – disse Nikiah sedendosi sul divano e prendendo un toast dal tavolo, come avevamo fatto sia io che Leah. Il volto scuro e dai tratti decisi, come il comportamento, la facevano assomigliare a Leah. Anche se a detta sua ero io a essere sua nipote. –volevo spiegarvi un po’ di cose. Ipotizzo che il branco non vi ha spiegato nulla a proposito del motivo della vostra trasformazione.-

Leah concordò con lei –tutti erano sorpresi quando sono entrata nel branco, non sapevano spiegarselo –

Nikiah annuì – lo stesso capitò alla mia epoca. Fu tutto causato dall’ira che avevo provato a causa dell’imprinting di Ephraim con quella che diventò sua moglie. –

Leah annuì –è capitata la stessa cosa a me –

Io invece scossi la testa allo sguardo di spiegazione di Nikiah.

-scappai da La Push dopo la nascita di Joe, lo lasciai alla famiglia di protettori bianchi. Lo adottarono e gli diedero il loro cognome. – ecco da dove veniva Swan, che non mi era proprio parso un cognome da Quileutes. – quando già me ne stavo andando un’anziana del villaggio pronunciò una storia che mi lasciò sbalordita. Era una leggenda che avevo sentito solo una volte, e ormai l’avevo dimenticata. Raccontava della figlia della terza moglie, saprete la leggenda – entrambe annuimmo. Raccontava del sacrificio per salvare La Push dalla femmina di freddo che aveva attaccato per vendetta. – bene questa ragazza per il dolore di veder morire la madre si allontanò dalla civilità trasformandosi come i suoi fratelli. Scappò dalla tribù e tornò solo anni dopo, in compagnia di un uomo, un freddo. – ci fissò – la tribù non volle accoglierla e lei se ne andò dicendo che per le donne, e per il loro amore, ci sarebbe stato un'altra strada. Quando era già piuttosto lontana una ragazza la raggiunse, sfidando il pericolo del freddo e le chiese spiegazioni. Anche lei si era trasformata, a causa dell’imprinting del suo fidanzato. Le spiegò quindi che le lupe erano destinate ad avere l’imprinting con i freddi. Per trasformarli da mostri a persone normali. –

Non riuscivo a pensare. Imprinting. Leah me lo aveva spiegato da poco. Era un legame tipo colpo di fulmine, amore a prima vista, ma poteva avvenire anche tra età molto differenti.

-all’inizio non le credevo però dentro di me sapevo che quella magia era l’unica soluzione per continuare a vivere, senza soffrire per il cuore spezzato – continuò Nikiah a voce più bassa, con un tono meno determinato di quello che aveva usato per la leggenda. –corse per i boschi, comportandomi fa vero lupo per qualche anno. Un giorno mi svegliò un rumore che stimolò il mio istinto di protettore degli uomini. Era l’urlo agghiacciante di una persona che sta per essere uccisa. – l’immagine del bosco di notte, che ormai mi era famigliare, e l’urlo era quello che tutti avevamo sempre temuto e pregustato durante le ronde. – corsi alla fonte di quel rumore. Un freddo si avvicinava con avidità e cruda bellezza a un uomo accovacciato alla base di un albero. Ringhiai. No mi dimenticherò mai, anche se potessi, dello sguardo assetato con cui mi fulminò il vampiro. Io gli balzai addossò, sapevo che gli avrei impedito di fare del male, ma anche che non sarei riuscita a porre fine alla sua esistenza. – lo sguardo della donna si fece più dolce, senza quella freddezza che prima traspariva. –dopo, quando riuscii a portarlo ben lontano, parlammo. Da allora non ci siamo più separati. Karl ha messo a punto un suo modo di alimentarsi. – al nome del vampiro in questione, riuscii a capire qualcosa in più.

-allora sei tu la compagna che voleva tornare qua! – non potei fare a meno di dire.

Lei annuì, sorridente. –non ero più tornata da allora, sono contenta che gli Swan abbiano permesso di ricordare la sua discendenza a Joe, mi spiace molto non averlo potuto crescere –

 

Fine flashback

 

-ahia! – un sussurro dal banco dietro di me. Ero voltata in modo che riuscii benissimo a vedere la perla di sangue sulla punta del dito della ragazza.

Al sibilo quasi inudibile di Jasper, l’istinto prese il sopravvento.

Mi alzai, senza pensare alle conseguenze dovute al mio comportamento. Fissando negli occhi neri il vampiro lo presi per il polso, anche se il lupo mi consigliava una presa meno gentile.

Lo trascinai, mi accorsi che non opponeva la resistenza dei neonati, fin nel bosco.

Poi lo fissai. Non respirava.

-devo allontanarmi. Puoi chiamare Alice? – sibilò con voce rauca.

-usa il telefono. – gli risposi, ben decisa a non andarmene.

-Jazz! – una voce che avrei sempre riconosciuto, piena di agitazione, interruppe. –vai pure, Alice ti raggiunge a casa tra poco, me lo ha appena detto – disse Edward.

Il fratello lo guardò riconoscente sparendo nel folto della foresta.

Solo in quel momento mi resi conto che lo avevo lasciato andare non appena eravamo arrivati nel bosco.

-non preoccuparti, Jasper va direttamente a casa. Ti ringrazio da parte sua –

Lo fissai, probabilmente avevo la faccia di un ebete, era la prima volta che si rivolgeva a me, sapendo che ero io. Mi ricordavo che aveva fatto delle comunicazione che avrei dovuto ripetere agli altri quando ci stavamo allenando. Ma non ero ancora certa che lui sapesse che io ero un lupo.

-come stai? - chiese. Oggi doveva essere proprio una strana giornata. Mi stava parlando, e senza trucidarmi con lo sguardo, come faceva quando ero ancora umana.

-bene, guarita del tutto - risposi, come ormai facevo ogni dieci minuti con papà. Non aveva ancora capito interamente che io e Jake non eravamo umani, e che i lupi guariscono molto prima di noi.

Edward annuì, lo sguardo distante. Fui attratta da una ciocca di capelli bronzei che cadeva sulla sua fronte fin davanti agli occhi. Occhi dorati, notai, molto diversi da quelli assetati di Jasper, dolci e malinconici.

Sentii suonare la campanella, un suono abbastanza alto per le mie orecchie. Edward si voltò, guardando nella mia stessa direzione. Forse pensava la stessa cosa: dovevamo tornare dentro. E io sarei dovuta rimanere anche per il pomeriggio. Perché mi ero iscritta a quel corso di italiano? mi chiesi, non ricordavo neanche quando lo avevo fatto. Certo l'Italia mi era sempre interessata, ma ultimamente, come comprensibile, non avevo molta voglia di studiare. E pensare che fino a quell'estate avevo immaginato la mia vita solo e soltanto sui libri.

 

Mi scuso ancora per il ritardo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Dovrebbe, quantomeno, essere più lungo dei precedenti (per farmi perdonare)

l'idea di salvare Jasper da uccidere mi era venuta in mente tempo fa: quasi il contrario di cosa è accaduto in New Moon (Bella invece che subire l'attacco cerca di impedirlo)

Per il resto inizia ad notarsi una parte di spiegazione a proposito del rapporto Bella-Edward. E' abbastanza chiara o la leggenda complica la questione?

 

Sono abituata a rispondere alle recensioni dopo che voi avete letto il capitolo. Vi spiace se continuo così?

 

IxIoN96 : ciao! Be' come vedi ho deciso di far saltare il momento subito successivo alla battaglia, devo ammettere che non avevo idea di come scriverlo. Non mi era venuto in mente di far reagire Edward... Potrei sempre pensarci :)

Giulia_Cullen : Ciao! Scusami per il ritardo. Allora forse alla domanda sull'imprinting avrai letto la risposta. Che ne pensi?

Giulia miao: che ne pensi? Scusami per il ritardo. I pensieri di Edward durante quella battaglia verranno svelati fra un po' (magari non fra troppo tempo)

ReneEsme_Carlie_Cullen : temo di aver fatto fare indigestione al criceto del cervello e quello ha deciso che non si sarebbe svegliato per un mese... Che dici di questo capitolo?

Frafra9: temo che si avvicineranno ancora lentamente. Ho scoperto che mi diventa sempre più difficile decidere quando si metteranno insieme, mi sembra sempre troppo presto.

LittleWhiteAngel: be' l'imprinting è stato spiegato ma Bella non ha ancora connesso. Dopotutto non credo che sia la prima cosa che ti viene in mente dopo un racconto di quel tipo da parte della tua attivissima bis nonna. Che ne pensi di questo capitolo?



 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** tutor ***


23capitoloTutor
BUON ANNO! un po' in ritardo :)
Ho tenuto questo capitolo fermo durate le vacanze perché non mi convinceva, ma oggi, quando la connessione interet ha deciso di funzionare, ho scelto di pubblicarla. Ditemi che ne pensate. Purtroppo ultimamente non ho molta ispirazione. Spero di riuscire a postare presto un altro capitolo.
La situazione si sta muovendo.
Scusate per il ritardo.

nota dell'autrice: lo spazio tra i paragrafi simboleggia uno stacco temporale + o - lungo.

23° Capitolo: Tutor

Alzai lo sguardo quando il professore si fermò davanti a me, non c'era più nessuno ed io ero stanca morta. Sperai non mi volesse rimproverare per il ritardo: la ronda era stata più lunga dell'ora buca che avevamo prima, e non sapevo più che scusa inventarmi.
-Quest'anno il rendimento è peggiorato - constatò. Lo sapevo, se ci pensavo mi dispiaceva ma il branco veniva prima, il tempo per studiare era stato nullo dalla trasformazione. Ora avevo più tempo, perché Sam aveva finalmente deciso di diminuire le ronde,  ma le insufficienze accumulate non erano così facilmente recuperabili. -visti i risultati dell'anno scorso abbiamo deciso di affiancarti a un tutor: per riuscire a recuperare gli argomenti non capiti - continuò il professore.
Ero sbalordita, e sconfortata. L'anno precedente ero io a voler fare da tutor. I miei risultati negativi iniziavano a pesare.
-dovreste organizzarvi tra voi per le date. Spero però che tu riesci a superare il test di domani. Questa è l'ultima possibilità che posso darti. Sarai consapevole che rischi di ripetere l'anno - lo sguardo e la voce erano seri. Non capivo perché avevano affidato quel compito proprio al prof di trigonometria, la materia in cui ero sempre andata peggio, e che negli ultimi tempi era quella mezza molto male. - Ah ecco il tuo tutor -
Non dovetti neanche guardare per sapere chi era entrato: l'odore era inconfondibile.
-Buongiorno - salutò Edward Cullen, lo sguardo dorato su di me. Probabilmente non si aspettava di dover fare recupero a un licantropo.
-Sei davvero fortunata ad avere Edward come tutor, a una media perfetta. - la voce del prof ripeté solo ciò che tutti sapevano. I Cullen andavano bene a scuola.

Trovai Jake che aspettava davanti al pick-up - dove eri finita? - mi chiese irritato. - ho dovuto sorbirmi il puzzo dei Cullen per tutto questo tempo - Voltai la testa, la Volvo stava uscendo dal parcheggio. Non avevo pensato che i suoi fratelli lo avessero aspettato.
Nel silenzio del viaggio ragionai che il rapporto con la famiglia di vampiri non era poi così migliorato. Tutto il branco odiava i Cullen, e da come Rosalie e Jasper ci fissavano a mensa ipotizzavo che anche i Cullen odiassero il branco. Effettivamente io ero l'unica, a volte Jake, a usare i nomi della famiglia, per gli altri rimanevano sempre alla stregua dei neonati che avevamo distrutto due settimane prima.
-mi hanno dato il tutor - ruppe il miei pensieri Jake quando cercavo le chiavi di casa.
Guardai mio fratello, non avevo notato quanto mogio fosse.
-anche io - mormorai, avevo deciso di non farne parola, anche per il problema concernente chi fosse a farmi lezioni. Non credevo che Jacob l'avrebbe presa bene nel sapere che io, benchè licantropo, passassi ore con un Cullen.
-che cosa dirà il branco? E papà? - ne a uno ne all'altro potevamo tenere segrete quel fatto. Papà ormai si era rassegnato che non andassimo granchè bene a scuola, avevo l'impressione che neanche lui fosse stato una cima. - non posso prendere ripetizioni! - mormorò sconfortato Jake buttandosi sul divano a peso morto. Questo cigolò in modo preoccupante, mio fratello stava diventando sempre più grande e grosso.

Due ore dopo Jacob si era ripreso, e dopo una bella dormita era uscito per la ronda. Anche io avrei dovuto fare un sonno, come del resto facevo praticamente tutti i pomeriggi, ma mi sentivo iperattiva. Tanto che iniziai a riordinare la camera. Non ero mai stato ordinata, tutti si lamentavano dicendo che poi non si trovava nulla, io invece riuscivo sempre a trovare tutto quello che cercavo, be' non proprio tutto quando trovai la felpa rossa, che avevo passato mezza giornata alla sua ricerca, sotto al letto. Non avevo idea di come ci fosse finita lì.
Suonò il campanello, sobbalzai, anche se avevo guardato l'ora dieci minuti prima e mi ero persino cambiata. Corsi giù dalle scale, wow ero andata più veloce del umano!
Edward Cullen era fermo sotto il porticato di casa mia, un immagine sconvolgente. La nebbia che persisteva da giorni si era finalmente alzata, sembrava quasi fatto apporta per rendere il mio ospite, e tutor, ancora più bello.
-entra-  mormorai. Il suo profumo mi riempì le narici quando mi passò davanti per entrare in casa. Era un odore sublime, inebriante, sicuramente non uguale a quello dei suoi simili. Aggrottai la fronte, non mi capivo. Come mi faceva a piacere il suo odore, quando solitamente, e ne avevo la prova reale durante la battaglia, i vampiri puzzavano? Si era fatto la doccia? Quella battuta era da Jacob, sogghignai, Edward mi stava facendo davvero un cattivo effetto. In quale tra l'altro mi stava fissando, probabilmente credeva che io fossi pazza, e forse potevo anche dargli ragione.
Lo feci accomodare in cucina, non era mi intenzione andare fino in camera con lui. Salii a prendere i libri di trigonometria, al materia che DOVEVO capire.
Edward si era seduto al tavolo, un libro aperto ma lo sguardo fisso fuori dalla finestra, verso il bosco. La luce della lampada, dalla mia angolazione sulla soglia, gli creava un aura attorno al capo, che si abbinava perfettamente con il volto perfetto e pensoso. Un Angelo pensieroso.
Scossi la testa ai miei pensieri, erano assurdi. Edward era un vampiro, e secondo leggende e credenze questi era l'antipodo dell'angelo.
-Abbiamo due ore, poi devo andare - mormorai posando i libri sul tavolo. C'era la solita assemblea di fine giornata, e subito dopo avrei avuto la ronda notturna. In pratica per studiare trigonometria mi giocavo la cena.
Aprii il frigorifero, sotto lo sguardo stupito, credo, di Edward e spinta da una fame appena scoperta. Probabilmente era soltanto un riflesso all'idea di non mangiare, ma dato che avevo tirato fuori il prosciutto mi preparai un panino.
Senza pensare dissi - vuoi un pezzo?- mi sarei volentieri mangiata la lingua. Bella, i vampiri non mangiano il cibo umano, si nutrono di sangue! Non è poi così difficile da capire!
-no, sono a posto - rispose gentilmente. E questo che cosa voleva dire? Che era appena andato a caccia? Che aveva appena ucciso qualcuno tanto per?
Morsi con irritazione il mio panino imbottito sedendomi a fianco del mio tutor.
-iniziamo, allora- mormorò Edward aprendo il libro.

-che cos'è? -la domanda mi frullava in testa da quasi un ora, e nella pausa, non potei fare a meno di chiedere. Edward mi guardò senza capire. Avevo scoperto che aveva molta pazienza, non aveva ancora dato di matto dopo un ora di studio intensivo della materia che più odiavo, ed era capace di spiegarsi.
-Quello che hai sul braccio - a metà ora si era infatti tirato su le maniche, quando io avevo sbagliato per l'ennesima volta lo stesso passaggio, e avevo notato un segno a mezzaluna sull'avambraccio dove la luce si rifletteva in modo strano. Be' se proprio dovevo ammetterlo avevo passato tutto il tempo ad analizzare il suo volto, e anche il resto del corpo. Avevo concluso che la perfezione non era esclusiva delle statue greche.
Edward seguì il mio sguardo e passò un dito sul segno in questione  -una ferita- mormorò.
-Cioè ma i vampiri non dovrebbero essere iper-resistenti? - mormorai, non ero sicura di aver fatto bene a tirar fuori l'argomento.
Edward annuì -E' stato un neonato, ha morso - il mondo sembrò rovesciarsi, tremavo sul punto di trasformarmi, il lupo si divincolava voleva distruggere. La rabbia sprigionata da quella ferita, del morso di una sanguisuga a Edward.  -Bella? -
Tornai presente a me stessa, accorgendomi di aver polverizzato la matita, ormai la mia scorta di cartoleria stava diminuendo, erano sempre le penne a pagare le conseguenze della mia ira.
-tutto a posto? - chiese Edward. Lo guardai, cercando di capire se la preoccupazione che avevo sentito nel suo tono non fosse stata un allucinazione. Non riuscii a capirlo.
-scusami - mormorai, non sapevo spiegare il mio comportamento. Furia cieca nel saper che un vampiro avesse attaccato un altro vampiro? -torniamo a studiare? - era più facile trigonometria che capirmi.
Le mani tremavano ancora e strappai il foglio premendo troppo forte, il che mi fece irritare. Chiusi gli occhi. -Calmati Isabella -e posò la sua mano fredda sulla mia. Tutte le mie terminazioni nervose sembravano tese verso quel contatto, spalancai gli occhi fissandoli nei suoi. Le sue iridi dorate sembravano liquide, riuscivo a sprofondarci. -sei calda - soffiò, il suo fiato freddo colpì le mie labbra, tremai avvicinandomi.
Si alzò di scatto, facendo strisciare la sedia - devo andare - disse, la voce fredda e gli occhi duri, completamente diversi da quelli che prima avevo ammirato. - ci vediamo domani per ripassare letterature - e se ne andò.
Rimasi a fissare la porta. Stavo per bacarlo, ne ero praticamente certa. Anzi, notai dentro di me, volevo ancora farlo: anche se era Edward, anche se era un vampiro, anche se mi odiava.

Quella sera c'era un lupo di troppo alla riunione.  Nikiah si era trasformata, un lupo dal pelo scuro, ispirava un innato senso di controllo, paragonabile forse a quello di Sam. -dove eri finita? -chiese Jake, avevo dovuto aprire tutte le finestre per non far capire a Jacob che un vampiro era entrato a casa nostra.
-Volevo salutarvi, io e mio marito partiamo, vogliamo andare a trovare una famiglia in Europa, è da tempo che non la vediamo - disse Nikiah. - spero che tutti troviate il vostro destino, e che Forks non rischi più un attacco da parte dei vampiri. -
Passò a fianco a me, si fermò, gli occhi brillavano alla poca luce  -hai trovato il tuo, a quanto sembra - e corse via. Che cosa intendeva?


Risposta alle recensioni:

RenEsmee_Carlie_Cullen: temo che i criceti abbiano fatto indigestione a Natale, e quindi siano ko per un po'. Che ne pensi di questo capitolo?

Giulia miao: Sono felice che la storia ti piacca :) ricorda però che Bella non ha ancora fatto 2+2 e cioè non collega Edward con la leggenda.

Giulia_Cullen: Ora visti questi avvenimenti, cosa credi che possa pensare Edward? Bella non ha ancora collegato Edward e la leggenda!

LittleWhiteAngel: Già Bella non immagina proprio Edward e l'imprinting. Si comunque anche Leah avrà un imprinting :)

Frafra9 : allora qualcosa che li renda vicini capita, avrai letto :)



Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** I forgot it! ***


24 cap

Lo so, non potete crederci. Ho postato prima della fine del mese!!


 

24 Capitolo : I forgot it! 

Appoggiai la testa contro il vetro freddo del pick-up, sospirando. Avevo un irritazione latente, che sicuramente la mancanza di collaborazione della mia auto non contribuiva a diminuire. Sobbalzai al suono del telefono, rendendomi conto di aver seguito il percorso di Edward dall’uscita da scuola fino all’auto, sbuffai rispondendo.

-finalmente! – esordì Jared dall’altra parte – ti posso chiedere un favore? – senza che mi lasciasse parlare –puoi supplirmi nella mia ronda di pomeriggio- la voce era quasi pianiucolosa – nessuno altro mi ascolta! Ti prego – e probabilmente, come tutti, aveva gli occhi da cucciolo.

-va bene –sospirai, non riuscivo mai a resistere, sentii la risposta esaltata di Jared dall’parte – però potevi dirmelo anche un po’ prima- mi costrinsi a ribattere, mancavano appena cinque minuti al cambio di ronda e dovevo ancora arrivare a casa – ma io ci ho provato, solo che non rispondevi – effettivamente avevo lasciato il cellulare nella tasca della giacca, che era rimasta tutta la mattinata nel pick-up.

– allora faccio io il tuo turno di notte, grazie grazie!! Mi hai salvato! – e chiuse la chiamata.

Perché mi facevo sempre convincere? Mi domandai; Charlie me lo aveva sempre rimproverato, sembrava che mi fosse del tutto estraneo non accettare una richiesta di aiuto, seppur assurda come quella appena ricevuta. Appoggia la testa al sedile decidendo di non portare la macchina a casa, anche se si fosse decisa a partire, sarebbe stata solo una perdita di tempo.

-Bells come mai di ronda? - mi chiese Jake appena trasformata, gli spiegai i fatti e, come avevo previsto scoppiò a ridere –ci caschi sempre!

Il cielo si fece scuro presto e, a metà pomeriggio iniziò a piovere forte. Ringraziai il pelo del lupo che non faceva sentire freddo, e l’istinto che non si irritava per essere completamente zuppo.

-Ma non avevi recupero oggi? – spuntò fuori Jacob quando gli altri arrivavano per la riunione serale.

Era vero, me ne ero completamente dimenticata, accidenti! Come avevo fatto a dimenticarlo? Era da una settimana che le lezioni si susseguivano e ogni giorno ero sempre tesa-esaltata dall’idea di incontrare Edward.

-voglio presentarvi una persona particolare – disse Jared in forma umana raggiungendoci.

finalmente conosciamo il suo imprinting! Pensò Sam tornando umano. Da quando Nikiah aveva parlato di ciò con me e Leah avevo notato quante volte fosse ripetuto nei pensieri di Sam, probabilmente era così anche prima del discorso ma non ci avevo mai fatto caso perché non sapevo il significato della parola.

E’ da settimane che stressa con i pensieri su Kim concordò Paul sbuffando, ma rimanendo lupo, come me e Jake.

Una ragazza avanzò nella radura, sentivo i suoi occhi spalancati su di noi. Be’ non è mica male! Sia Paul che Jacob erano d’accordo: a volte era piuttosto strano essere nella mente dei maschi, ti faceva sembrare quasi perversa; sembrava che tu stessa apprezzassi le forme femminili della persona che ti stava davanti.

Lo sguardo completamente perso di Jared mi rimase impresso, e soprattutto i suoi pensieri quando si trasformò: era terrorizzato di spaventare Kim, e anche di farle del male. L’aveva tenuto d’occhio per tutto il tempo che si era trattenuta con noi. I suoi pensieri saltavano dall’enorme amore che provava per lei: e relativi pensieri del pomeriggio assieme; ma non mancava la gelosia, legata soprattutto ai pensieri del resto del branco.

-io rimango qua ancora un po’. C’è la partita! – mi salutò Jacob entrando in casa di Sam, con il resto del branco. Soltanto Jared e Leah rimasero nei boschi, erano di ronda.  Jared aveva deciso di perdersi la partita per rimanere con Kim ciò dimostrava quando l'amasse.

 

A una decina di metri da casa tornai umana, avanzai indossando gli abiti lerci che avevo dietro: io non avevo freddo a causa della pioggia ma non mi ero accorta di quanto fango poteva esserci in giro per i boschi.

-dove eri? – mi bloccai a quella voce.

Edward Cullen, bagnato fradicio, era davanti a me, doveva essere spuntato all’improvvido dagli alberi. Provai una stranissima sensazione, un misto tra stupore, per la sua comparsa improvviso, preoccupazione, perchè avesse freddo il che era assurdo, e un calore strano che non riuscivo ad identificare, per la sua semplice presenza.

-sei fradicia! –esclamò immediatamente dopo la sua prima domanda.

-anche tu – gli risposi continuando a procedere verso casa. Le luci erano tutte spente, mi ricordai che Charlie era si servizio quella notte.

Aprii lasciando che entrasse anche lui, mi sentivo stanca, e tutte quelle emozioni che provavo quando stavo con lui erano troppe per riuscire a controllarle.

-vai a farti una doccia calda, e dopo mi spiegherai dove eri finita – ordinò togliendosi la giacca e appoggiandola sul termosifone per farla asciugare.

Fissai stordita la camicia che, bagnata, aderiva perfettamente al corpo statuario di Edward. Arrossii e corsi in bagno quando incrociai il suo sguardo.

Con indosso dei vestiti puliti e l’odore di fresco mi sentii più padrona di me stessa.

Persi ogni sicurezza quando vidi Edward a dorso nudo in piedi davanti alle scale. I capelli erano ancora piuttosto scuri rispetto al solito per via della pioggia e facevano un contrasto assurdo con la pelle bianchissima del corpo.

-ora spiega! – disse incrociando le braccia al petto, e non potei evitare di notare come i muscoli si tesero al movimento. Presi un respiro profondo imponendomi di non prestare attenzione.

Aprii il frigo, e solo quando l'acqua della pasta era sul fuoco mi voltai, il suo sguardo non mi aveva lasciato un attimo.

-Allora? - chiese appoggiandosi appena contro il tavolo.

-be' non è difficile da capire. Ero di ronda - risposi burbera. Mi dava fastidio quella sua pretesa di informazioni, o meglio mi sembrava scorretta : lui voleva informazioni ma io non potevo chiedergliele. O forse si? -ti rispondo a tutte le domande che vuoi a patto che tu risponda alle mie - me ne uscii, rendendomi conto di ciò che avevo detto mi voltai e presi a mescolare, inutilmente, l'acqua.

-va bene. Ronda, in che senso?- non mi aspettavo che accettasse la mia proposta impulsiva.

-se avete anche proposto di farla voi quella prima della battaglia. - dissi. Mi voltai, non riuscivo a stare senza guardarlo. -controlliamo il territorio - continuai. Cielo, non riuscivo neanche più a spiegare il significato di una parola!

Edward annuì, facendo cadere un ciuffo di capelli umidi sulla fronte. -dovresti asciugarli - borbottai.

-non rischio certo di prendermi qualche malattia - scrollò le spalle, sembrava che fosse dispiaciuto per questo. Che strano! Credo che non prendersi mai il raffreddore, e altri virus, sia e sarà sempre un sogno di tutti.

Mentre la pasta cuoceva, presi un pentolino per scaldare il sugo. Dovevo fare qualcosa, evitare di pensare all'uomo mezzo nudo che mi fissava.

-ti spiacerebbe guardare da qualche altra parte! - sbottai quando rischiai di ferirmi tagliando il burro: il che dimostra quanto mi confondesse, è assurdo farsi del male per fare a pezzi il burro!

La sua risata riempì l'aria, era coinvolgente e mi trovai anche io a sorridere, e fissarlo. Quando rideva era ancora più bello. -stavo aspettando la conclusione della tua risposta - spiegò.

-ah- e che cosa dovevo dirgli ancora?

-perché avevi programmato con me se avevi già degli impegni? E perché non mi hai avvistato di annullare tutto? - chiese, comprendendo la mia confusione: probabilmente l'avevo stampata in faccia.

-giusto. Be' non era programmato, è stato Jared a convincermi, e io accetto sempre accidenti! e... Mi sono dimenticata di avvisarti, cioè non avrei neanche potuto farlo visto che non ho il tuo numero di telefono - dissi parlando forse un po' veloce.

Scolai la pasta.

-dimmi il tuo numero che ti faccio uno squillo -disse quando mi voltai con la pasta nel piatto.

Glielo dissi, lui compose il numero, sul cellulare ultimo modello naturalmente, e attese. Non sentivo squillare, e avevo ormai testato di riuscire ad avvertire il rumore da qualunque parte della casa.

-l'ho lasciato in macchina! - esclamai quando mi ricordai. -ed è a scuola, non partiva - spiegai.

Lui annuì sedendosi con me a tavola.

-ora tocca a te pormi delle domande - disse.

Bevvi un sorso d'acqua pensando. -Davvero non avevi ipotizzato che fossi di ronda visto che non mi sono fatta viva? - non era una delle domande che più mi interessava, va be' un po' si, ma non mi fidavo a chiedergli qualcosa sulla sua vita vampira.

-Charlie non sapeva dove tu fosse, cioè solo quando se ne è andato a ipotizzato che fossi di ronda. Trovo difficoltà a capire cosa pensa tuo padre -

-già non ti sopporta molto. E' che è un Quileutes anche lui, ed credo sia una questione praticamente di sangue - spiegai, papà come il resto del branco non accettava molto bene la presenza dei Cullen, ora che credeva alle leggende.

-non intendevo in quel senso. - e lasciò cadere il discorso. Non glielo avrei permesso, che altro senso poteva esserci se non capiva cosa pensava Charlie?

-leggi nel pensiero?! - esclamai rispondendo ad alta voce alla mia domanda. Sam aveva detto che a volte i freddi potevano avere dei poteri speciali, e forse leggere nel pensiero non era così strano: dopotutto anche noi licantropi ne avevamo l'abilità.

Lo sguardo stupito di Edward mi fece comprendere che avevo ipotizzato correttamente. -come hai fatto a capirlo? -chiese, gli occhi fissi su di me.

-be' Sam aveva accennato ai poteri speciali dei freddi, e tu hai parlato di pensieri in un altro senso, quindi... - spiegai inforcando un enorme quantità di pasta.

Edward annuì -avete buone informazioni su di noi-

-non poi così tante- ribattei permettendomi di dire tutto, o quasi, quello che mi passava per la testa. -Ad esempio non era sicuro che voi avevate poteri speciali, tutti lettura del pensiero, o qualcosa di diverso? E come funziona? Allo stesso nostro modo? -

Edward sorride alzando una mano a fermare il fiume di parole. Si appoggiò alla sedia -ti svelo qualche segreto della mia razza in cambio tu ne sveli qualcuno della tua-

Annuii entusiasta che la mia curiosità fosse soddisfatta.

-Bene, non tutti abbiamo capacità extra, ad esempio nella mia famiglia siamo soltanto in tre: io, Alice e Jasper. Solo io leggo nella mente, e il mio potere non funziona come il vostro contatto, credo. Io posso semplicemente sentire i pensieri di tutti.- si interruppe fissandomi, il cuore si mise a battere all'impazzata -tranne i tuoi -

-be'ho un problema simile anche con il branco. Io posso vedere i pensieri di tutti, ma loro sentono solo quelli che io voglio far sentire, un po' come se parlassi - spiegai imbarazzata, era un difetto del quale gli altri mi prendevano in giro ma desideravano.

-nel caso di tuo padre sento soltanto in parte i pensieri, come se fossero sogni. Labili, sbiaditi, confusi. -

Annuii pensierosa -quindi è un difetto ereditario -

-che poteri hanno Alice e Jasper?-

-credevo che la qualità di Alice ti fosse ormai chiara, l'usata moltissimo prima della battaglia. Alice prevede il futuro, o meglio le decisioni degli individui -

Wow! -quindi in pratica Alice ha già visto questo discorso -

-no. Con i licantropi il suo potere non funziona. - stavo scoprendo di essere sempre più immune ai poteri vampiri. -Jasper invece controlla le emozioni -

-quindi ti rende entusiasta, o tristissimo quando vuole lui - riassunsi.

-esattamente, anche se Jasper preferisce usare i suoi poteri a fin di bene, come tutti noi.- e prima che potessi intervenire con un'altra domanda - Ora tocca a me: Come funziona il branco?-

Domanda ampia. -be' i licantropi si trasformano solo quando i freddi sono vicini - iniziai -ultimamente siamo in molti per effetto combinato dell'attacco e della vostra presenza stabile. Siamo dei lupi enormi, l'avrai notato. Quando siamo trasformati i pensieri sono in comunione-

-tranne i tuoi-

-già tranne i miei - annuii.

-come fate a trasformarvi?- chiese aiutandomi a raccogliere le idee.

-qualcuno, che è più sensibile all'odore vampiro, si trasforma semplicemente annusando la scia: Paul per esempio. -

-quindi ti da fastidio il mio odore? Ti spinge a trasformarti?-

-no, io e Jake soprattutto riusciamo a controllarci molto bene all'odore di vampiro, non è gradevole certo - tranne il tuo, per me -Comunque è la rabbia che spinge a trasformarci, realmente. Il detto sto per esplodere dalla rabbia non è poi così falso - ridacchiai cercando di spostare l'argomento.

-quindi - mormorò pensieroso - la volta scorsa, quando tremavi, stavi per trasformarti? -

Già, il giorno del quasi bacio. Tremavo dall'ira per la possibilità che lui si fosse fatto male. -ma sono riuscita a controllarmi. Più il tempo passa più è facile decidere autonomamente quando trasformarmi -

Guardai l'ora accorgendomi che Jacob sarebbe tornato entro poco tempo, la partita doveva essere praticamente finita.

-ci parliamo domani a recupero? -chiesi titubante, non volevo mandarlo via, anzi il solo pensiero era angosciante.

-avrai sonno. Scusa se ti ho trattenuto più del dovuto - disse con vero dispiacimento, alzandosi.

-be' anche tu avrai sonno. Più che altro è che torna Jacob, e a lui non sono poi così simpatici i freddi - spiegai, ormai non riuscivo a trattenermi, mi sembrava importante dirgli tutto, fare in modo che lui sapesse ogni cosa.

-noi vampiri non dormiamo, Bella, quindi non ho sonno. Arrivederci Isabelle, a domani - e posò un bacio fugace sulla mia guancia.

Fissai la porta imbambolata, le sue labbra aveva sfiorato, per un millesimo di secondo, la mia guancia. Sembrava che dal punto toccato si sprigionassero scintille di calore, che alteravano tutto il mio organismo.

 

 

La situazione si sta muovendo, hanno chiacchierato, si stanno cercando di capire, lentamente.

Recensite per piacere, voglio scrivere bene questi capitoli, voglio che riescano ma che non siano troppo melensi, quindi mi è molto importante la vostra opinione. Grazie

 

Risposta alle recensioni

LazioNelCuore 1711 : grazie!

RenEsmee_Carlie_Cullen : allora Eddy scappa anche questa volta, sarà il suo sport preferito. Comunque hai ragione Nikiah ha capito tutto, e non pensare che sparisca, tornerà a cambiare ancora una volta le carte in tavola :) adoro il personaggio che ho creato, non so neanche come ho fatto (ma Nikiah mi sta molto simpatica)

LittleWhiteAngel: Bella ha ancora la testa fra le nuvole... E si sono baciati, notato?? Sono esaltata anche io (che ho scritto la storia) ogni tanto do un po' di matto

Giulia_Cullen : ecco cosa succede!! Si mettono a chiacchierare di fantasy :p. Comunque la tua teoria su Edward è interessante, chissà se è vera? Io sono a conoscenza soltanto dei pensieri di Bella

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** thinking ***


25 capitolo : Thinking

 

Balzai a sedere, ansimante. La pallida luce tipica di Forks illuminava tenuamente la mia camera, la sveglia suonava insistentemente. La spensi senza neanche guardare, ero sconvolta.

Posai assente la mano sulla guancia, dove il giorno prima Edward aveva posato il suo bacio, sentii un brivido caldo al solo pensiero.

C’era voluto il sogno di quella notte, qualcosa a che vedere con Edward che cadeva da un precipizio infinito: terribile, angosciante. Ora avevo capito, come avevo fatto a non collegare prima, sembra una cosa tanto ovvia!

Mi vestii assente, mangiando meno del solito: sentivo lo stomaco annodato stretto all’idea di vedere Edward.

Jake e io corremmo nei boschi, da umani, per arrivare in tempo visto che eravamo senza auto.

-Portami un panino, per la pausa, così intanto guardo il pick-up – mi chiese Jacob, molto contento all’idea di trafficare con i motori. Io annuii, ma ero molto più interessata a controllare la presenza dei Cullen: la Volvo era già parcheggiata, ma i proprietari dovevano essere entrati.

Stavo tornando dalla mensa verso il parcheggio quando l’odore famigliare e magnifico di Edward mi fece cambiare traiettoria.

Un insana ira scaturì dal centro del cuore, tremavo senza freni. Jessica era praticamente schiacciata contro Edward, il volto premuto sulla sua camicia, e lui l’abbracciava.

Dovevo andarmene. Immediatamente, se non volevo trasformarmi sul posto.

Corsi, a quattro zampe appena entrai nel bosco, veloce cercando di non pensare.

Mi fermai quando aspirai lo stesso profumo di poco prima. Ero in una radura, abbastanza fuori mano, il fiume non era lontano, e Edward doveva essere stato lì da non molto. Mi calmai ispirando ancora.

Non capivo il mio comportamento, non mi era mai capitato di provare una rabbia simile, neanche quella della prima trasformazione ne era paragonabile.

Presi a girare in tondo attorno al posto, pensando. L’imprinting: che cosa sapevo a proposito?

Scatta tra due persone di sesso opposto e fin lì non c’erano dubbi. A noi lupe capita con i vampiri e anche lì c’ero. Edward, mi appoggiai contro un tronco divelto che sbarrava la strada tra il bosco e la radura, dietro c’era un avvallamento. Mi accucciai proprio in quel posto, rannicchiando le zampe proprio come un cane.

Noi dovevamo cambiare il modo di vivere dei vampiri… ma lui aveva già trovato la soluzione: quindi io non servivo. Al pensiero di non dover incontrare Edward, provai un senso di completa solitudine.

-Bella! Che ci fai trasformata? – chiese Jake, dopo un po’, non saprei dire quanto i miei pensieri erano sempre su Edward.

-avevo bisogno di calma – gli risposi – e temo che per un po’ me ne rimarrò qua tranquilla – senza però dirgli precisamente dove fossi. Dovevo pensare ed arrivare a una decisione.

 

Erano tre giorni che ero ferma nello stesso posto, aveva piovuto e l’odore di Edward se ne era andato, avevo ululato di dispiacere. Orami ero succube del licantropo, dormivo quando avevo sonno e non parlavo più con il resto del branco, apprezzavo però ascoltare distrattamente i pensieri dei ragazzi, mi aggiornavo delle ultime notizie.

Alzai lo sguardo dalle trame del legno sopra al quale appoggiavo il muso, quando sentii la corsa inconfondibile di vampiri. Le orecchie si drizzarono automaticamente, e trattenni un ringhio. Erano due.

Poco dopo Alice ed Edward uscirono dal bosco. Il mio imprinting sembrava essere trascinato dalla sorella. L’istinto protettivo che avevo combattuto dal giorno prima, quando Jacob aveva accennato che Edward non si stava più facendo vedere a scuola, si acutizzò, artigliai il terreno per impedirmi di andare e chiedergli come stava.

-devi cibarti, Edward. – gli sussurrò Alice, dandogli una pacca sulla spalla. –ci vediamo a casa questa sera. – lo salutò, era una mia impressione o aveva guardato dalla mia parte poco prima di sparire.

Tenni lo sguardo fisso su Edward, che però non sembrava aver voglia di seguire l’ordine della sorella. Rimase fermo immobile dove lo aveva lasciato.

Dovevo sapere che cosa avesse, perché non fosse andato a scuola, era un occasione troppo perfetta per farmela fuggire. Cercai, lentamente, gli abiti attaccati alla zampa, ma non c’erano. Ero scoppiata, gli avevo distrutti! Non potevo andare a parlare. Irritata contro me stessa, potevo andare nuda? Mi chiesi senza convinzione, non lo avrei fatto, potevo solo sperare che facesse qualcosa da permettere di capire cosa avesse.

E proprio in quel momento si voltò, potei così vedere il suo volto. Era inespressivo, come ghiaccio e gli occhi neri, freddi.

Chiusi gli occhi sconvolta, sembrava che qualcosa gli provocasse enorme dolore. Dovevo aiutarlo.

Il cinghiale! Avevo sentito quell’animale aggirarsi verso il fiume. Se Edward non voleva mangiare glielo avrei portato io.

Non avevo mai partecipato a una battuta di caccia, Charlie a volte ne aveva fatte, ma l’idea di uccidere animale tanto per non mi entusiasmava affatto, però ero perfettamente disposta a farlo per Edward. Quanto mi cambiava l’imprinting?

Grazie all’istinto animale riuscii a bloccare quel cinghiale maschio, più piccolo di me ma neanche di tanto, e lo trascinai verso la radura. Mi allontanai di fretta, non volevo certo farmi beccare da Edward.

Lo guardai annusare, e poi correre velocemente verso il cinghiale morto. I movimenti felini e morbidi catturarono la mia attenzione. Anche il modo in cui si piegò per appoggiare le labbra alla preda mi sembrò estremamente interessante. Scossi la testa per riscuotermi decidendo di prendere qualcos’altro.

Ero intenta a guardare Edward mentre si cibava anche del cervo che avevo preso, questo aveva opposto più resistenza, quando il mio stomaco gorgogliò e l’idea di mangiare non mi sembrò strana.

Ero così abituata a seguire l’istinto che solo quando deglutii carne cruda mi resi conto di aver addentato la carcassa di cinghiale, ormai senza sangue.

-Bella? – alla voce melodica voltai il muso di scatto trovandomi faccia a faccia con Edward. –che cosa ci fai qua? Sei tu che hai preso questi animali? – grattai il terreno imbarazzata, fortuna che non mi aveva visto addentare la carne perché sembrava già abbastanza schifato dall’idea che io avessi ucciso quegli animali. Mi accorsi che erano importanti i sentimenti e le emozioni che provava Edward per me.

Mi guardai attorno, immensamente agitata. E ora come accidenti facevo? Edward mi stava guardando e attendeva. Pensa Bella, pensa. Sai qualche modo per costruirti un vestito sul momento?

Mi stavo agitando. Ora non potevo parlare con Edward perché non potevo tornare umana... Cioè si potevo però sarebbe stato imbarazzante rimanere nuda davanti a lui. Dopotutto non sapeva la verità... .

-Che cosa c'è? Non torni umana? - chiese Edward.

E io che ti rispondo caro mio... Mi guardai attorno. Bosco, bosco e bosco... Niente di utile.... foglie, rametti, erba, un uccellino intrepido...

-Cosa c'è? Cerchi qualcosa? - ehi il tipo ha intuito!

Annuii per dimostrare che stava seguendo la giusta pista.

Sorrise. Oddio! Cercai di concentrarmi eppure nonostante tutto la mia stupidissima coda si mise a muoversi. ODIO I MUSCOLI INVOLONTARI!

Fino a dieci minuti fa questo era solo metà capitolo, ma rendendomi conto che diventava abbastanza lungo e che si sarebbero sommati troppi avvenimenti ho scelto di dividerlo.

Che ne pensate? Avete capito che Bella è arrivata alla conclusione che tutti aspettavamo?

Giulia_Cullen : Apprezzo sempre le supposizioni!! Sarà che io le faccio sempre, anche sulle mie stesse storie (ok capirai che sono pazza :). Allora la situazione si stà muovendo. Che ne dici di questo capitolo??

RenEsmee_Carlie_Cullen: Che cosa ti fa pensare che Edward sappia dell'esistenza dell'imprinting ??

Giulia miao : Ti scuso solo perchè era molto impegnata :P Effettivamente anche io mi domando quando accadrà (deve solo venirmi in mente l'occasione giusta :P) Che ne pensi di questo capitolo? 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Thunder ***


26 cap thunder

26° Capitolo: Thunder

 

Notai un pezzo di stoffa blu impigliato a un ramo vicino al mio nascondiglio. Lo presi in bocca e poi tornai indietro per farglielo vedere, proprio come fa un cane con il suo padrone. Eppure non avevo tante possibilità per spiegargli il motivo per cui non tornavo umana. E credo che , proprio come un cagnolino ubbidiente, qualunque ordine mi desse io lo rispetterei, anche soffrendoci.

Io dovevo dargli la felicità e se non poteva averla con me che l’avesse con chiunque d’altro, anche se mi faceva male.

Perché la risposta a tutte le mie domande di quei tre giorni era arrivata soltanto ora?!

-ah! Non hai i vestiti! – comprese Edward, e facendomi bloccare il respiro iniziò a sbottonare la camicia che indossava, poi me la porse.

L’odore paradisiaco mi avvolse, non mi sarei mai separata da quella camicia se avessi potuto.

-ciao! – salutai appena fui quasi presentabile. Avevo notato di essere abbastanza sporca, soprattutto le mani, che come zampe avevano scavato la buca dove mi ero nascosta a pensare.

-Bella! – rispose lui sbalordito. Non era convito che fossi io quel lupo? –cosa ci fai qua- ecco appunto –Jacob ha detto al prof che non volevi più avere un tutor e che, per problemi di salute, saresti mancata da scuola. –

-non potevo certo dire che me ne sarei rimasta nel bosco, a forma di lupo per un po’, no? – gli risposi sedendomi a terra. Ero stanca e dato che sporca più sporca meno non cambiava molto era meglio puntare alla comodità.

-hai freddo? –chiese Edward sedendosi a gambe incrociate davanti a me. Mi persi nella contemplazione di quel fisico assolutamente perfetto, sentendomi un emerita schifezza.

-no, come neanche tu hai freddo – sorrisi io. –perché non cacciavi?-

-e tu perché hai ucciso due animali? –ribatté. Ma io ero ben decisa ad avere delle risposte, per capire cosa fare, dopo.

-Alice ha detto che dovevi cibarti, tu non lo facevi e allora ti ho dato una mano. – spiegai.

-ma…eri qua da quando sono arrivato? – chiese sbalordito. Probabilmente non era abituato ad essere fissato durante caccia e appostamenti nei boschi.

-be’ tu sei arrivato dopo di me. – e indicando il mio tronco – io sono stata lì per tre giorni – non avevo l’intenzione di raccontargli tutto questo, ma non riuscivo a mentire, ne a trattenere domande e risposte.

-non ho sentito il tuo odore – mormorò come a spiegare.

Effettivamente non avevo pensato a quello, ma sentendo sulle gambe, che tenevo raggomitolate davanti a me il vento freddo che portava pioggia trovai la risposta, e gliela disse. Annuì concorde.

-che cosa ci facevi qua, per tre giorni? – chiese.

Mi morsi il labbro, pensando a cosa rispondergli, non certo tutta la verità. –pensavo –

-ti ho vista martedì – il giorno in cui me ne ero andata – tremavi. Era colpa del mio odore? – chiese alzando al testa nei miei occhi, con sguardo curioso.

Scossi la testa d’impulso – no, il tuo è profumo –mi svelai, senza volerlo.

-profumo, non dovrei puzzare per voi? Jacob pensa sempre a quello quando ci incontra per la scuola – chiese pensieroso. Mi piaceva la nostra confidenza, quella mancanza di muri tra le nostre specie.

-lo so, e solitamente lo è. Solo che con te è diverso – risposi.

-non puzzo! – esclamò sorridente, contagiandomi. – effettivamente capita una cosa simile anche a me. – mi sarei potuta mettere a ballare, era esaltante sapere che anche a lui creavo qualche strana sensazione, come lui faceva a me.

-e comunque, a proposto di caccia, tu dovresti odiarmi, sono un vampiro, e non certo preoccuparti per la mia sete! - cambiando improvvisamente tono. Era difficilissimo seguirlo, prima era contento ed ora era irritato, adirato quasi, come se gli avessi fatto un torto, solo che non capii quale.

Quelle parole risuonarono nella radura. Rappresentavano esattamente le domande che mi ero fatta prima di capire. -Mi importa, invece. - sperai che non si soffermasse troppo su quello - quindi qual è il motivo?- chiesi

Si sedette di scatto, ad una velocità elevata.

-in che senso? Tu, licantropo, hai interesse per un vampiro?- gli occhi curiosi ed acceda dall'interessa contraddicevano il tono accusatore.

Irritata dal suono dispregiativo che aveva dato alle razze che rappresentavamo, risposi d'impeto. -Io, Bella, mi interesso di come stai tu, Edward - urlai.

Chissà se l'imprinting fosse semplicemente una proiezione licantropa enfatizzata dei sentimenti umani?

-che cos'è l'imprinting?- chiese facendomi tornare dove mi trovavo.

Sobbalzai -allora leggi i miei pensieri! - esclamai sconvolta. Sapeva cosa pensavo. Mi morsi il labbro, fissando l'erba, imbarazzata.

-no, volevo cambiare argomento. Perché stavi pensando a quello -

Ecco, la peggiore gaffe che potevo fare!

Sapeva ciò che avevo pensatoe non ci avrebbe messo molto a capire tutto quanto. Dovevo ammettere però, non pensando all'imbarazzo, che era giusto farglielo sapere.

Mi sentii più leggera, presa questa decisione.

-L'imprinting - fissai un albero, era più difficile di quanto pensassi. Mi sembrava quasi di dichiararmi - è tipico dei licantropi. Avviene tra un lupo ed un umano, è un legame assoluto, ti preoccupi per tutto- lo fissai. -da come si sente a che cosa pensa -

-lo provi - mormorò con voce atona.

Lo fissai, vedendo lo stesso dolore, che avevo visto prima quando era arrivato con Alice.

-si, Edward ma- deglutii ed arrossendo - per noi lupe è diverso. Noi siamo destinate a cambiare i vampiri -

-è quello che intendeva Karl! - esclamò.

-Già lui è l'imprinting di Nikiah, la mia bis nonna - annuii.

Cadde il silenzio.

-Chi devi cambiare, Bella? -chiese, non aveva perso lo sguardo pieno di dolore.

-Te. Edward ho avuto l'imprinting con te - e tuonò.

Alzai il volto all'acqua che iniziò a scendere battente. Accennai ad un sorriso, alla fine in tutti quegli anni l'acqua iniziava a piacermi o forse era la leggerezza legata alla mancanza di quel segreto che era diventato sempre più pesante, soprattutto in quei tre giorni?

Quando abbassai lo sguardo Edward non c'era più.

 

Capitolo importante, come avrete letto,  e postato prima della fine del mese (catastrofico ne'?)

Mi piaceva l'immagine quasi catastrofica di un tuono mentre viene dichiarata la sentenza, che ne dite voi?

Curiosa di sapere cosa ne pensate, ringrazio chi ha aggiunto questa storia tra le preferite e le seguite e chi la ricordano e un GRAZIE ancora maggiore a chi recensisce: mi interessa tantissimo sapere cosa pensate la storia e sono più che disposta a chiarire vostri dubbi.

 

Giulia Cullen: ti ringrazio!! Per  eventi futuri ho volutamente abbreviato il comportamento di Edward quando vede Bella tornata umana.

Agatka_1995: già già Bella scondinzola, quella parte mi era venuta in mente agli albori della storia e non vedevo l'ora di usarla soltanto che l'ispirazione non collaborava, sono molto contenta che ti sia piaciuta. Inoltre chi non avrebbe scodinzolato al sorrido dell'uomo perfetto??

RenEsmee_Carlie_Cullen :dopo aver postato mi sono resa conto che l'altra parte del capitolo era troppo corta, quindi ho dovuto aspettare l'ispirazione per proseguire, ma che ne dici di quello che è venuto fuori?? Sono ansiosa di sapere la tua impressione.

LittleWhiteAngel: concordo con te, ci sono ancora tanti interrogativi (che purtroppo permangono in parte anche all'autrice -.-") Per lo meno sappiamo che ora Edward sa dell'imprinting, ma la sua reazione ci è ancora in parte sconosciuta. Che cosa dici che abbia pensato??

 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** favorite perfume ***


27 capitolo

Scusate il ritardo ma ho avuto un periodo zeppo di verifiche. Passare weekend a studiare non è una esperienza così felice, vi assicuro!!

 

Prima di lasciavi a questo capitolo, che forse è più lungo dei precedenti ma non volevo interromperlo altrimenti avrei ritardato ancora di più devo dare un chiarimento.

 

Edward non sa che cosa è l'imprinting! E' un vampiro e se conosce qualche informazione a proposito dei loro peggiori nemici sarà legato alla loro sopravvivenza non certo ai legami affettivi.

 

Ed ora, dopo aver aumentato i vostri dubbi, vi lascio al capitolo.

 

27° capitolo: favorite perfume

Erano passati tre giorni, ero tornata a scuola ma Edward non c'era, ne volevo vederlo (in un certo senso), avevo capito. Non volevo costringerlo ad andarsene a causa dei miei sentimenti. l'amore che provavo non era solo dovuto all'imprinting, volevo credere, se non mi fossi trasformata mi sarei innamorata comunque.

-possiamo parlare  sobbalzai. La sua voce e il suo profumo cambiò il mio umore, avrei potuto urlare di gioia, ora. Mi impedii di abbracciarlo, non era certo l'azione adeguata per il discorso in programma.

Annuii e ci avviammo verso il prato, logo solitario visto che come sempre pioveva.

-non occorre dire nulla, Edward -gli dissi fermandomi a guardarlo. Avevo passato notti a decidere come dirgli di non sentirsi impegnato da quello che gli avevo confessato - non devi sentirti in alcun modo legato a me. Io voglio il tuo bene, la tua felicità. E sono felice - almeno spero - per te ovunque tu la trovi -

-aspetta Bella - intervenne Edward. Aveva uno strano sguardo, tristezza? -io volevo dirti che non capisco bene che cos'è l'imprinting ma mi rendo conto che è impossibile lottare contro questa realtà, vorrei quindi provare a conoscerti meglio, a capire chi è Bella - mi sembrò di tornare a respirare, anzi forse fu la prima volta che inspirai veramente. Il suo odore mi invase, trasportandomi sulle vette della felicità. Se prima potevo urlare di gioia ora mi sarei messa a ballare, e si sa che io odio ballare!

-mi sembra una magnifica idea! - concordai sorridente.

Il mio stomaco pretese, improvvisamente, attenzioni, brontolando.

-scusa! Con i miei problemi ti sto impedendo di mangiare! - intervenne Edward, chinando il capo come se avesse commesso chissà quale peccato.

Scossi la testa, mangiare o qualunque altra cosa erano in secondo piano rispetto a lui.

Avere gli sguardi di tutti addosso perché si indossa una t-short a manica corta quando nevica era una cosa, sicuramente non paragonabile allo sconvolgimento provocato nel sedermi in un tavolo con Edward.

Jacob mi fissò, strabuzzando gli occhi e si alzò. Arg! Lo sapevo che avrei dovuto spiegargli tutto, ma prima non lo sapevo e dopo dovevo capirmi.

Edward mi guardò -emm... Non sa nulla temo - gli spiegai velocemente. Il vampiro corrugò le sopraciglia, wow! Doveva essere stato bellissimo anche da umano, quello non era solo fascino predatorio dei succhiasangue.

-ti avviso, succhiasangue - disse Jacob, il tono di voce e il suo sguardo stimolò qualche componente strano del mio essere. Avevo voglia di trucidare mio fratello per le parole poco gentili che rivolgeva al mio imprinting! - tratta bene mia sorella. Altrimenti te la vedi con me - spiegò e poi si sedette con noi, sorridente. -allora, Bells cadrai ancora nella trappola di Jared? -

Ero sconcertata, bloccata, stupita, incredula. Il mio umore era estremamente instabile. Prima volevo uccidere Jake perché parlava male di Edward, ed ora tutto si era volatilizzato, contagiata dal sorriso di mio fratello.

Bevvi un sorso di limonata cercando di schiarirmi le idee.

-tutto a posto, Bella? -chiese Edward.

In tutta sincerità potei limitari a un suono incomprensibile.

-Sam dice che è colpa dell'imprinting, ti fa provare sensazioni assurde. - mormorò Jacob, mi voltai a guardarlo. Sapeva?

-si, l'hanno capito già da un po' - spiegò Edward. Ma mi leggeva nel pensiero?

-no, non ti sto leggendo nel pensiero, hai il volto molto espressivo - sorrise.

-quindi tu sei quello che legge nel pensiero. l'avevamo ipotizzato per come ti comportavi durante gli allenamenti. -annuì Jacob con tranquillità addentando un hamburger doppio. E con la bocca piena, tipico atteggiamento da licantropo, aggiunse -da quando se ne è andata Nikiah abbiamo collegato tutto e stavamo aspettando che tu capissi e glielo dicessi. E' importante arrivare a un patto con se stessi, ha detto Sam, altrimenti si rischia di vivere tutto male. -

-è per quello che intervenivate sempre quando Paul insultava i Cullen?- chiesi senza pensare, volevo capire bene cosa mi tenevano nascosto.

-già - annuì Jake aprendo il secondo scatolino con un altro panino dentro. Il suo comportamento mi fece venire fame e iniziai ad mangiare anche il mio cibo.

 

Stavo tremando, il banco non avrebbe nascosto molto se fossi esplosa, ma davvero non riuscivo a sopportare la situazione ancora per molto.

Jessica era incollata ad un braccio di Edward, il quale stava guardando fuori dalla finestra con aria pensierosa, quanto avrei voluto sapere cosa stesse pensando, ed era ancora più bello.

-Swan, mi può ripetere la formula che ho appena detto, visto che sembra così concentrata - si certo cosa estremamente facile con un Mike Newton acceso di fianco. Stava parlando a ruota libera, io ormai avevo smesso di ascoltare, ma era fastidioso. -sta bene, signorina? -chiese il prof fissandomi.

Mi guardai le mani, tremavano. In quel momento Jessica pronunciò le parole fatali -esci con me stasera? -  se non me ne andavo subito sarei esplosa seduta stante.

-posso andare in bagno? - mormorai e senza attendere risposta uscii di corsa.

Mi dovetti fermare subito perché Mike urlò -ti devo accompagnare in infermeria - ti costa tanto capire che voglio essere lasciata in pace? Chiusi gli occhi prendendo respiri profondi, calmati Bella, calmati.

-che cos'hai? Potrebbe essere la febbre? Sai che ho sentito parlare di una pericolosa malattia tipica delle zone umide? Com'è che si chiamava? E comunque, quando guarisci non è che potresti uscire con me. Ho sentito di un fantastico ristorante nuovo a Seattle ... -

-è malaria, Newton ed è tipica delle zone paludose, viene trasmessa dalle zanzare e non credo proprio che sia il caso di Bella. Forse è un irritazione da persone insopportabili, che dici, Newton? - la voce di Edward era gelida, mai sentita con quel tono.

Sentii i passi rabbiosi di Mike allontanarsi. Edward era al mio fianco, il suo profumo mi coinvolgeva tanto che cambiai di punto in bianco il mio umore. Smisi di tremare, e ad occhi chiusi sembrava che ci fosse solo lui.

-tutto bene, Bella? Ho visto che tremavi, è colpa mia? - chiese.

-Mike continuava a stressare, non mi lasciava un attimo in pace. E la rabbia spingeva a trasformarmi. All'inizio non reggevo così tanto, a quest'ora ero già lupo - spiegai, senza aggiungere che la mia ira era anche dovuta alla gelosia verso di lui e Jessica. -dovresti tornare a lezione - gli dissi. Non potevo certo permettergli di perdere delle ore scolastiche per i miei problemi da licantropo.

-so quello che sta spiegando meglio del professore. Per quanto riguarda la scuola ho già una preparazione più che sufficiente. Vuoi sederti?- chiese estraendo le chiavi della sua Volvo. - si sta più al caldo, e non ti bagni -

accettai la proposta, più che altro per stare con lui non per le mie esigenze.

-quindi vuoi dire che sei già andato a scuola un sacco di volte?- chiesi dopo essermi sistemata nella sua auto. Lì il suo profumo era ancora più forte, ma purtroppo mischiato a quello degli altri Cullen e quindi come intaccato nella sua purezza da qualcosa di puzzolente. Ma che era sicuramente meno disgustoso di quello dei neonati. Forse importava di che cosa si nutrivano.

Accese lo stereo, e così scoprii che anche a lui piaceva la musica classica e come me Claire de Lune, di Debussy. Era la mia soluzione allo stress, aumentato poi da quando ero diventata un lupo.

 

*

 

Ero agitata. Oggi avevo chiesto a Leah di supplire la mia ronda, era molto contenta del mio imprinting, e mi aveva confidato di star pensando di partire alla ricerca del suo vampiro da cambiare. Edward mi aveva invitato a Port Angeles, ed ero assurdamente agitata. A mia discolpa però quello era il mio primo appuntamento galante.

Il cuore singhiozzava quando suonò il campanello. Jacob sorrise e mi fece il segno di ok, come per dire che stavo bene. Grazie fratello, mi serviva un po' di aiuto.

-Ciao, Bella - Edward sorrideva. Stava benissimo quando sorrideva, era fantastico.

-Ciao - ecco la mia voce sembrava rauca e schifosa a confronto della perfezione della sua.

Mi stavo mettendo la cintura quando lui mi disse -ho parlato con Alice, ha previsto bel tempo. Non è molto sicuro per me andare a Port Angeles. - noo, stava annullando la nostra uscita? -Però, se sei d'accordo, ti vorrei accompagnare ad un posto dove vado quando c'è il sole. -

-e scopro come sei al sole? -chiesi, curiosa. Avrei svelato finalmente qualche altro suo segreto. Erano quei sentimenti, curiosità, agitazione, che mi facevano pensare che tutte quelle emozioni non potevano essere solo legate all'imprinting. Erano troppo coinvolgenti, intese e complete.

Edward annuì, sorridente. Accese l'auto e prese la strada verso il bosco.

-a dire la verità tu ci sei già andata nella mia radura. Mi hai spiegato proprio là di aver avuto l'imprinting con me. Ma ti posso assicurare che quando fa bello è molto più bella - disse.

Camminare al suo fianco era un esperienza, pensava che non lo notassi ma faceva in modo di non farmi trovare sentieri accidentati o bloccati. Mi faceva sentire importante.

Edward aveva ragione, la radura era bella. Il sole spuntò verso metà mattina, luminoso anche attraverso le foglie delle piante. Il calore di quegli ultimi giorni aveva fatto fiorire i primi fiori e la luce li colpiva colorandoli. Era un immagine pregna di felicità, la stessa che provavo anche io. Finalmente potevo stare accanto ad Edward senza dover nascondere nulla. Era bello. Risi e sentii lo sguardo del vampiro su di me. Forse chiedeva spiegazione del mio comportamento.

Riaprii gli occhi, che avevo chiuso mentre facevo delle giravolte proprio come i bambini piccoli quando vedono un prato verde davanti a loro. Edward era ancora all'ombra e intravidi una strana emozione nei suoi occhi. Mi ci persi. Erano così belli, profondi. Provai l'acuto bisogno di averlo vicino, a fianco, e di baciarlo.

Gli feci segno di avvicinarsi e senza staccare gli occhi dai miei, avanzò.

Era bellissimo, fantastico, perfetto. Non riuscivo a crederci. Brillava, luminoso, sembrava quasi che dei piccoli arcobaleni scaturissero dalla sua pelle. Era come ricoperto di diamanti, perfettamente incastonati nella sua pelle.

Era bello, troppo bello. Sentii le lacrime pungere i miei occhi. Notai acutamente quando eravamo differenti. Non potevo aspirare al suo amore, non lo meritavo. Lui era troppo perfetto, rispetto a me. Il corpo mi sembrò pesante e senza grazia.

-Bella- me lo trovai davanti, il suo braccio teso. Aveva lo sguardo pieno di dolore. Lo stesso che mostravo io? -faccio ribrezzo, vero? Mi spiace, davvero - la voce era piena di tristezza.

-no, no. Sono io che non posso neanche essere paragonata a te -

-Già, sei così superiore. Lontana da me, disgustoso assassino -

-no. - praticamente urlai - sono io... tu sei perfetto. - non sapevo come esprimere quello che pensavo.

Il suo sguardo si fece liquido, e mi persi di nuovo in quelle profondità.

Sentii la sua mano fredda sul mio volto, mille scosse sembravano partire da quel contatto. Respirai il suo profumo, che sembrò riempirmi tutta. E, ancora occhi negli occhi ci avvicinammo lentamente. Un leggero venticello faceva muovere con fruscii le foglie giovani degli alberi che ci circondavano.

Edward si avvicinò ancora, gli occhi aperti ed allacciati al mio sguardo, e mi bacio. Questa volta veramente, sulle labbra. Mille scosse partirono da quel contatto e io persi il senso della realtà. Esisteva soltanto quel bacio, il suo profumo, la sua vicinanza.

Alzai le braccia per stringerlo a me. Il suo corpo freddo sembrava perfetto al mio troppo caldo, come una aria fresca in una giornata calda ed afosa.

-Bella- sussurrò e io tremai, permettendogli di baciarmi il collo. Ero in suo potere, avrebbe potuto fare qualunque cosa ed io lo avrei seguito, accettato. -Bella - tornò a baciarmi.

Questo bacio fu diverso. Sentii una maggior sicurezza nei movimenti di Edward, aprii la bocca quando la sua lingua scivolò tra le mie labbra. Il suo sapore era paradisiaco, era il gusto del suo profumo, dolce ma anche corposo: quasi fosse una fantastica bevanda alcolica, perchè mi sentivo ubriaca della usa fragranza.

Poi finì, ed è come atterrare da un volo ad alte altezze. Mi sentivo stordita, confusa, ma sempre più convinta di essermi innamorata perdutamente di Edward Cullen.

Mi fece sedere, con un cenno, al suo fianco.

-hai un profumo squisito - mormorò pensieroso. Aveva uno sguardo fiero, determinato. Cosa stava pensando?

-anche tu -

Voltò il capo, stupito. -prima che ti trasformassi, volevo bere il tuo sangue. Non ne avevo mai odorato uno così stimolante - rimasi in silenzio ad ascoltare. Ero contenta che si volesse aprire con me. -ho faticato molto a controllare l'istinto quando sentii il tuo profumo la prima volta. Tu eri la mia cantante. Il tuo sangue cantava per me. Praticamente irresistibile -mi guardò - quando ti sei trasformata è cambiato. Il tuo profumo era sempre piacevole ma da allora non era più stimolato il mio istinto. E' come se avessi a che fare con un altro vampiro, o forse anche meglio -

-è per quello che quando mi hai incontrato per la prima volta mi hai trucidato con lo sguardo?

-Sì. Mi imponevi di dover tornare sulle mie scelte. Mi ero ormai abituato e resistere al sangue umano non richiedeva più quella decisione. Ti odiavo per quello. -

Cercavo di capire quello che stava dicendo. Avevo rischiato di morire, perchè stimolavo la sua sete. Ma, mi resi conto, avrei accettato anche quello. Era Edward, probabilmente lo amavo anche allora: altrimenti non mi sarebbe rimasta così tanto la ferita del suo sguardo che odiava.

-Bella, che cos'è l'imprinting? - nella sua voce colsi sofferenza. Caddi di nuovo nella tristezza. Che cosa aveva significato il nostro bacio?

-è una cosa complicata. Non so come spiegartela - mormorai. Mi resi conto che le mie emozioni trasparivano nella voce.

La sua mano alzò leggermente il volto, per incontrare il suo sguardo. - devo capire, Bella. Sapere che cosa mi succede. Che cosa è licantropi e che cosa è mio? - chiese con determinazione.

-non so, Edward. Non voglio credere che quello che provo sia solo imprinting - mi stavo aprendo. Presi un respiro profondo, decidendomi - non voglio pensare che ti amo per colpa di qualcosa legato a cosa siamo. -

Rimase bloccato, fermo, immobile, lo sguardo fisso. Respirai lentamente, come a non interrompere il silenzio teso che si era creato. Lo sapevo, ora si sarebbe allontanato, scappato. Sarebbe stato meglio stare zitta.

 

Che ne dite del bacio? Troppo melenso? 

Sono così incapace a scrivere parti con baci e co vista la mia mancanza di conoscenza nel campo pratico.

Che ne dite.

Fatemi sapere

Come avrete visto ho già risposto alle recensioni... e forse lo farò anche per questo capitolo, così forse riusciò a postare prima il prossimo (che purtroppo non è neanche ideato)

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** incubi sbaditi di una notte insonne ***


28cap

Chiedo perdono per il ritardo. i miei carissimi professori hanno deciso che per evitare un maggio terribile di fare verifiche anche ad aprile come unico risultato di renderci pazzi, noi poveri alunni, per due mesi invece che uno.

non sono molto convinta del titolo del capitolo, ma mi stava simpatica  quella frase! 

Ho deciso che arriverà fino al 30° capitolo, con un extra che ho già scritto. quindi le cose si stanno concludendo, buona lettura:

capitolo 28°: incubi sbiaditi di una notte insonne


-sono un essere immortale, un assassino. Come puoi amarmi? – chiese retorico Edward, dal tono traspariva del dolore.

-e io sono destinata a trasformarti da assassino a protettore. – ribattei voltandomi verso di lui. Il suo sguardo era buio, nero completamente opposto a quello dorato del bacio.

-ed è colpa dell’imprinting. Bella, ti libero di qualunque obbligo che ti lega a me. Non voglio che tu soffra –

Non aveva capito cosa gli avevo detto?. –Edward – mi avvicinai a lui, i nostri visi erano a qualche centimetro di distanza. – stare lontana da te mi fa soffrire. Saper di dover rinunciare a te mi fa soffrire. Stare con te mi fa felice. Hai capito, felice! – poi mi bloccai. E se stava cercando delle scuse per allontanarmi. Come avevo fatto a pensare che lui volesse stare con me? Con il suo peggiore nemico? –ma, se tu non mi vuoi io sarò contenta di allontanarmi. Farò qualunque cosa per darti la felicità. –

Ma il suo sguardo era già cambiato. E con un sussurro incomprensibile tornò a baciarmi.

Gli accarezzai i capelli mentre lui si chinava lentamente, ci trovammo sdraiata a terra.

La sensazione di avere il suo corpo sopra al mio era qualcosa che non avevo mai provato. Amore e desiderio? L’istinto mi spingeva a dimostrare che Edward era mio.

Sentii la sua mano fredda sulla pancia, brividi che azzeravano le mie capacità mentali mi percorrevano tutta. Boccheggiai quando la sua mano si posò sul mio seno sensibile: era una scossa più forte delle altre che avevano già trasformato l’universo.

-scusa Bella. Davvero mi spiace – mormorò al mio orecchio e si mosse dimostrando che voleva allontanarsi da me.

Lasciai cadere le braccia, che gli avevo stretto attorno alle spalle. Rimasi con le palpebre abbassate, per non vedere, cercando di riprendere fiato. Avevo le lacrime agli occhi. Che cosa avevo sbagliato? Edward non mi voleva? Non mi amava? Che cosa avevano significato i nostri baci?

-Vieni Bella, è tardi – disse la sua voce dopo un po’. Aprii gli occhi, dovendoli sbattere due volte prima di vedere bene. Era in piedi, magnifico come sempre, e mi tendeva la mano.

Mi alzai senza prenderla, sapevo che se lo avessi toccato sarei scoppiata a piangere.

Lo seguii lungo la strada, senza pronunciare parola.

-arrivederci Isabella – disse Edward sfiorandomi le labbra con un bacio quando mi ritrovai davanti alla porta di casa. E questo cosa voleva dire?

Mangiai a malapena, il che vuol dire per un licantropo che si sta veramente male.

Era massacrante sapere che lui non mi amava, ma non avere neanche la certezza di quello. Come dovevo interpretare i suoi baci? Mi era sembrato coinvolto.

La mattina dopo avevo sperato di potermi chiarire le idee parlandogli. Ma non vidi nessun Cullen a scuola.

Spezzettavo il panino, che Jake mi aveva comprato, indecisa se andare alla villa dei vampiri per vedere Edward. No, lui aveva il mio numero e poteva benissimo farsi sentire.

-Bella, che hai? Senti la mancanza di Edward? Domani torna, stai tranquilla. –

mi voltai di scatto verso Jacob – e tu come lo sai?- gli ringhiai contro.

-Guarda che c’eri anche tu ieri quando ci ha detto che oggi tutta la famiglia sarebbe andata a caccia più distante del solito – mio fratello mi guardava come se fossi un po’ pazza. E forse lo ero davvero.

Il pomeriggio scivolò via leggermente meglio. Avevo messo in standy-by la questione Edward e mi ero dedicata allo studio della letteratura inglese, argomento assai più semplice.

 

Essere di ronda dalle cinque di mattino fino a quando non si sarebbe dovuto andare a scuola era quasi positivo se non si voleva pensare.

Seth stava controllando la zona Quileutes mentre io ero nel bosco di Forks. Mi bloccai, l’udito aveva percepito il movimento veloce dei vampiri.

Mi avvicinai verso la direzione. Sentii delle risate e compresi subito chi fossero.

Appena riuscii ad avvicinarmi vidi Edward ridere spensierato. La sua felicità, quello sguardo limpido e caramellato, erano un balsamo per il mio umore, ma diminuirono anche le mie inibizioni. E senza alcuna ragione mi diressi veloce verso il mio imprinting. Gli avevo leccato tutta la faccia, facendo interrompere la risata e bloccare il resto dei presenti. Ops, imbarazzo mortale. Come avevo fatto a fare una cosa del genere?

-Bella! – disse Edward sorridente. – mi sei mancata –

-oh, ma questo cagnolone coccoloso è Bellina? – chiese Emmett, tutto contento. –ciao Bellina. Sai che dovresti farti la doccia ogni tanto? –

-Emmett – ringhiò Edward. Io intanto volevo trasformarmi. Era imbarazzante, anche se assurdo, rimanere nuda davanti a tutta quella gente. –dove vai Bella? – chiese facendo un passo per seguirmi. Scossi il muso, capiscimi ti prego, ti prego. Ma la mia preghiera non ebbe effetto avanzò di un altro passo. Io scossi la testa di nuovo.

-ti sei offesa. Lo sai che scherzo, Bella- intervenne Emmett, con la faccia da cucciolo.

Sbuffai, non potevo essere un licantropo dotato dell’uso della parola?

Corsi dietro la pianta più vicina ma anche molto frondosa e cercai di rilassarmi per tornare normale. Cosa niente affatto semplice a causa del timore che qualche vampiro spuntasse fuori da dietro l’albero.

Ma riuscii a mettermi la canottiera e i corti jeans che erano stipati dentro ad un marsupio allacciato alla zampa posteriore: geniale idea di Seth.

-No, Emmett non mi sono offesa. Dovevo solo tornare umana – dissi ad alta voce uscendo dal mio nascondiglio.

Era rimasto solo Edward, con uno sguardo triste.

-Bella – pronunciò con dolcezza il vampiro e mi ritrovai tra le sue braccia. Le nostre labbra si incontrarono e lo baciai.

Sembrava che fossimo stati lontani millenni invece non erano neanche due giorni.

-mi sei mancata tantissimo – pronunciò sulle mie labbra. I miei dubbi erano scomparsi, trasformati in incubi sbiaditi di una notte insonne.

-bisogna andare a scuola – mormorò giù di morale Edward dopo qualche tempo di silenzio. Ero rimasta con la testa appoggiata alla sua spalla, mentre lui mi stringeva a se. Mi sentivo tranquilla, quella tensione che sentivo nei muscoli, che mi faceva scattare ad ogni minimo suono, era sparita.

-ero di ronda, non ho detto che me ne andavo – mormorai allontanandomi da lui di scatto. Era la prima volta che mi dimenticavo completamente del branco.

-siamo rimasti comunque nel bosco, e non dovrebbero più esserci dei problemi – spiegò Edward tendendomi la mano.

La presi e lo seguii per il bosco. Solo quando intercettai l’odore dei vampiri capii che non stavamo andando a scuola ma a villa Cullen.

-devo cambiarmi – spiegò continuando ad andare avanti.

-ti aspetto qua – avevo già fatto una magra figura davanti alla sua famiglia.

-no, vieni. Mentre eravamo via ne ho parlato con loro e sono tutti ansiosi di rivederti. E’ da prima che scomparisse tuo fratello che non vieni più a casa nostra –  e così mi lasciai trascinare verso l’imponente casa.

Ero più rigida di un bastone, niente a che vedere di quando ero andata lì a parlare con i Cullen del problema neonati, ne di quando andavo a casa di Alice. Stavo per incontrare i genitori di Edward, della persona che amavo.

Il pollice magro e lungo di Edward iniziò a disegnare cerchi sul dorso della mia mano, attirando la mia attenzione.

Sorrisi incrociando il suo sguardo, e anche le sue labbra si alzarono, in un magnifico sorriso sghembo che fece accelerare i battiti del mio cuore.

-Bella- urlò Alice non appena entrai nel salone. Non mi permise neanche di guardarmi attorno che mi spintonò (il suo gelo era più fastidioso di quello di Edward) in un bagno. –fatti una doccia, veloce che altrimenti arrivate in ritardo –

Mi guardai attorno. Quello non era un semplice bagno, era una beauty farm in miniatura, e poi neanche poi così piccola. Per trovare un bagnoschiuma ci misi un sacco di tempo, non avevo certo intenzione di riempire la vasca con quei sali da bagno, che dovevo ammettere non avevo mai usato.

Compiuto quello che Alice mi aveva ordinato, dovevo ammettere che per togliere la stanchezza la doccia era un rimedio efficace, attesi (neanche dieci secondi)

-Bella, Alice ha lasciato qua i vestiti che devi indossare – spiegò da dietro la porta Edward.

Uscii per prendere gli abiti, proprio come avrei fatto se fossi stata a casa mia. Perché non mi ero ricordata che c’era Edward lì fuori e che io indossavo solamente un accappatoio al ginocchio? Sentii il suo sguardo su di me. Che imbarazzo! Presi gli abiti appoggiati sul divano di pelle e corsi dentro al bagno. Ero rossa peggio di un pomodoro!

Guardai gli abiti, che puzzavano di vampiro, e dopo la figura che avevo fatto non potevo certo tornare non metterli, anche se la gonna non era il mio capo d’abbigliamento preferito diciamo.

-be’ avevo pensato che vederti in accappatoio fosse bello, ma vestita così stai anche meglio – mi salutò Edward, stravaccato sul divano. Inutile dire sentii il sangue affluire al volto.

Si alzò con un movimento aggraziato e mi ritrovai tra le sue braccia.

-non devi essere in imbarazzo con me. – mormorò iniziando a posare baci sulla tempia. Ora il mio cervello si scollegò definitivamente. Avrebbe potuto fare di me qualunque cosa ed io avrei acconsentito sorridendo. –dobbiamo andare a scuola – mormorò allontanandosi, ma tenendomi per mano. Era confortante e dava forza quel contatto.

Lo seguii giù per tre rampe di scale, avevo fatto davvero tutte quegli scalini quando mi ci aveva portato Alice? Non me li ricordavo.

-Daremo scalpore! – mormorò lui aprendo la Volvo. Solo in quel momento mi resi conto che mancavano tutti gli altri ragazzi. –Sono andati con la macchina di Rosalie. Non vedeva l’ora di mostrarla, anche se non vuole ammetterlo – spiegò. Se non mi leggeva il pensiero, ci andava fin troppo vicino, accidenti!

Il viaggio fu brevissimo, andava hai cento anche per quella strada buia di casa sua!, e mi ritrovai troppo presto nella bolgia degli studenti in attesa di entrare.

-e’ come se ricominciassi l’anno – mormorai sconfortata. Era esattamente quello, anzi triplicata, l’attenzione che ci davano gli altri ragazzi. Un conto era arrivare a scuola in maniche corte quando nevica, un altro è mangiare con fratello e Edward, ma tutti prestavano attenzione a chi arrivava con i Cullen.

Edward sorrise, il mio sguardo (come quello di tutto il resto dell’istituto zona femmine, purtroppo) fu calamitato da quell’espressione di magnificenza. –smettila – sussurrai.

-di fare che cosa? –chiese come se non avesse capito.

-smettila di sorridere. Ti guardano tutte – ma la mia dimostrazione di gelosia suscitò semplicemente un ampliamento del suddetto magnifico sorriso.

-ma è solo per te – e si chinò a baciarmi.

-ok, va benissimo. Ma non siate troppo mielosi, vi prego! – intervenne mio fratello. – e tu – mi indicò – dovresti informare che te ne vai prima del dovuto –

La campanella suonò prima che dovessi spiegare, che sollievo. Anzi no, visto che Edward aveva lezione dall’altro capo della scuola. Accidenti. Mi salutò con un bacio, davanti alla porta d’entrata della classe, il che mi fece arrivare a lezione un po’ con la testa fra le nuvole.

 

Ero di corsa, il professore si era dilungato nella spiegazione e io avevo detto a Edward che si saremmo visti direttamente in mensa.

-ciao Bella! – sobbalzai, Alice mi si avvicino dirigendomi verso gli armadietti. Io, invece, avevo deciso di andare diretta in mensa. –ecco, domani è una giornata importante per la nostra famiglia: è l’anniversario del matrimonio di Carlisle e Esme. Volevo invitarti alla festa che ho deciso di organizzare. Saranno felicissimi di vedere finalmente la felicità di Edward. –

-aspetta Alice, non ho capito nulla – dovetti bloccarla prima che sparisse proprio come era arrivata.

-Stiamo organizzando una festa per i nostri genitori – intervenne, facendomi sobbalzare, Jasper. C’era sempre stato anche lui?

-che compiono… qualche anno di matrimonio – aggiunse Emmett. Ma ero circondata dai Cullen?

-povera Bella, così me la fate impazzire – rise Edward abbracciandomi da dietro. Sospirai appoggiandomi a lui, l’istinto licantropo mi rendeva troppo tesa per la vicinanza di vampiri. –comunque verrai vero? E questa sera avrò l’occasione per conoscere tuo padre, che naturalmente potrà partecipare alla festa. –

-ma lo conosci già mio papà – borbottai, le informazioni ricevute erano state troppo veloce per permettere al mio cervello di metabolizzarle tutte quante.

-si ma lui non mi conosce come tuo ragazzo – rise Edward baciandomi una mano, prima di avviarsi verso la mensa, con così tanta naturalezza che ci misi fin troppo tempo a capire quello che aveva detto.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Cullen's story ***


Chiedo scusa per il mega ritardo che ho accumulato.

Fortunatamente la scuola è finita e dovrei avere più tempo per concludere questa storia come desidero! E' stato proprio il timore di scrivere capitoli che non mi convincevano, oltre alla mancanza di tempo, a impedirmi di postare prima.

Poiché è molto probabile che non ricordiate neanche più di che storia si tratta faccio un velocissimo riassunto, giusto per farmi leggermente perdonare:

 

Bella è un licantropo, ha avuto l'imprinting con Edward e si sono finalmente dichiarati e ho lasciato al povera Bella a prendere contatto con la proposta/ordine di Alice per una festa dell'anniversario di matrimonio di Carlisle e Esme.

 

Ah! Credo che ci sarà ancora un capitolo poi l'epilogo (che non so ancora come farò a scriverlo! Mi sale l'ansia e la tristezza a concludere una storia) e poi credo un extra quasi comico che ho già scritto e che devo solo sistemare un po'!

 

Vi lascio al capitolo

 

29° Capitolo : Cullen's story

 

Mi svegliai sola. I ricordi della serata prima tornarono non appena ispirai l'odore di Edward che riempiva tutta la stanza.

Ero stata molto tesa e papà all'inizio non aveva accettato il Vampiro, come lo chiamava lui, e aveva cercato tutti i modi per rinfacciare a Edward che lui non era umano. Ero convinta di aver visto tristezza nello sguardo del mio ragazzo, ormai ufficiale. Per quello gli avevo chiesto se ci potevamo vedere dopo, nel bosco, lui aveva sorriso e risposto che quando sarei tornata dalla doccia lo avrei trovato in camera. E così fu. Non gli dissi nulla, non era il momento, volevo solo dimostrargli che io c'ero, che se voleva aprirsi io lo avrei ascoltato.

Lo avevo sentito salutarmi alle sette ma mi ero riaddormentata, quindi ora ero in ritardo.

Una rosa era appoggiata al mio pc d'epoca, c'era anche un biglietto, firmato Alice che mi ordinava di indossare l'abito che era nel mio armadio. Trovai infatti un vestito blu che non avevo mai  visto e che era completamente impregnato del profumo di Edward.

Alle dieci e mezza ero pronta, con in pancia una colazione molto sostanziosa, non sapevo se avrei mangiato a casa Cullen.

-sei magnifica! - mi salutò Edward, io avevo perso la facoltà di parola quando lo  avevo visto. Era in abito blu con camicia bianca e cravatta dello stesso colore del mio vestito.

Mi baciò dolcemente facendomi salire su un auto del tutto sconosciuta.

-non ci credo - sillabò Jacob spuntando dal bosco mentre si allacciava i jeans.

-pregerei di tenere un comportamento adeguato - disse Edward.

Jake mi guardo, io intanto ero uscita dalla macchina, come a chiedermi che cosa intendesse.

-vestirsi prima di spuntare dal bosco? - disse Edward come se fosse logico, e di fatti lo era.

-oh, ma Bella mica si scandalizza - concluse Jacob chiedendo poi dell'auto, che stava venerando con lo sguardo.

Il telefono di Edward squillò dieci minuti dopo bloccando le discussioni sull'auto, per me del tutto incomprensibili, e facendo spostare il mio sguardo da quell'essere magnifico, che , difficile da crederci, era anche il mio ragazzo.

-arrivo Alice, sta tranquilla - sbuffò Edward.

-mi stai distruggendo la scaletta, non vedo nulla! - urlò Alice in risposta, e buttò giù la chiamata.

-Ciao Jacob - salutò Edward aprendomi la porta di quel bolide a due posti.

Mi fece scende davanti Casa Cullen poco tempo dopo.

-mettiti questo - mi offrì uno scialle di seta leggerissima di azzurro con fili dì'argento.

-Edward, non occorre, sai che non ho affatto freddo - mormorai cercando di rifiutare quel regalo costosissimo.

-l'ho tenuto con me, così ha il mio odore. Tu hai detto che il mio ti piace, così non dovrai sentire l'odore degli altri -

Sorrisi con le lacrime agli occhi, non avrei mai pensato che Edward facesse questo per me, a dire la verità non avevo neanche immaginato quella soluzione. -so controllarmi - ma vedendo il suo sguardo e soprattutto il mio egoismo per ispirare il suo profumo, la presi ugualmente -te la restituisco, così la profumi ancora - un patto con me stessa, tutto a mio vantaggio.

Il salone era decorato con fiori che spandevano il loro profumo rendendo l'ambiente ancora più da favola.

L'odore stuzzicante di dolce riempiva l'aria.  -chi sta cucinando? -chiesi in automatico, ero sinceramente convinta che i vampiri non si cibassero di alimenti.

-io, che cosa c'è? - rispose irritata Rosalie arrivando. Sopra all'abito firmato indossava un grembiule a fiori, naturalmente intonato al vestito.

-non sapevo - mormorai. La sua bellezza e alterigia intimidivano, e nonostante fossi un licantropo non ero poi così tranquilla. -il profumo è delizioso - notai, sperando che non trovasse qualcosa di sbagliato anche in quel commento. Forse però avrei fatto meglio a stare zitta, evitavo di rischiare.

-davvero? - il suo volto si fece pensieroso, mentre Edward sorrideva, allora i suoi pensieri non erano assassini, conclusi.

-vuoi assaggiare, vero? e' da anni che faccio questa ricetta e non so ancora se sia buona -

Annuii ed Edward mi accompagno in cucina dietro Rosalie. Il luogo era, come avevo già notato da umana quando frequentavo quella casa, era fantastico: posto di adorazione per chiunque sapesse cucinare.

-assaggia - ordinò fornendomi di forchetta, piattino e fetta di torta.

-è deliziosa -annuii.

-se non ricordo male sapeva di miele, cioccolato e panna, giusto? - chiese sedendosi di fronte a me.

Annuii - non avevo mai assaggiato qualcosa di simile. Dove hai trovato la ricetta? -era assurdo parlare con un vampiro di cibo come in un qualunque evento.

Rosalie, sorrise e quello fece  risplendere ancora di più la sua bellezza.

-non certo un impresa facile. E' ancora una ricetta segreta di una pasticceria. Me l'hanno detta solo dopo un attenta persuasione- spiegò con non calanche.

-su, tutti pronti? Se non vedo male stanno per arrivare - sentii dire da Alice in salotto. - Bella stai vicino ad Edward, così riesco a vedere il resto - urlò con voce più alta.

-guarda che sento anche se parli normale - le risposi, ben contenta di seguire Edward nell'altra stanza.

Esme e Carlisle entrarono poco dopo che Alice avesse finito di istruirci.

Edward iniziò a suonare una melodia felice ed eterna, molto bella. Sia Esme che Carlisle stavano ridendo. Rosalie portò la torta, ancora più grande di quella che avevo visto io. Esme era commossa, il marito sorrideva fiero, abbracciando la moglie. La baciò proprio quando Emmett prese la foto. Doveva essere magnifica:  angeli innamorati.

Istintivamente guardai Edward, e sorrisi. Anche io ero innamorata, anche io lo guardavo in quel modo.

-grazie ragazzi! - disse Esme.

-be' non tutti i giorni si campino per la seconda volta le nozze d'oro - disse Alice tutta contenta andando ad abbracciare i suoi genitori. Lo stesso fecero anche gli altri. Ci sedemmo tutti quanti. Edward mi abbracciò e asciugò con il pollice le lacrime che non mi ero resa conto di aver versato.

-l'amore - mi limitai a spiegare.

-grazie per essere venuta anche tu, Bella - disse Esme - sono molto contenta di vederti -

-deve essere molto difficile per te - concordò Carlisle. Mi affrettai a negare, stare lì non mi era affatto difficile, era perfettamente paragonabile ai momenti che avevo passato con quella famiglia prima di sapere della loro natura.

-allora Bella solitamente in queste occasioni cogliamo l'opportunità per ricordare il passato, e magari confidare qualche aneddoto che ci eravamo persi - spiegò Alice, sorridente come sempre.

-hai voglia di ascoltare la nostra storia? - chiese Edward - o meglio quella di Carlisle -

Annuii curiosa.

Il medico si schiarì la gola, mentre il resto dei presenti si sistemava sulle poltrone: Alice tra le braccia di Jasper, Rosalie tra quelle di Emmett, io tra quelle di Edward ed Esme a fianco del marito.

Avevo intuito che Carlisle avesse vissuto momenti difficili e che credesse veramente nelle sue scelte ma la sua storia andava ben oltre a quello che immaginavo. Figlio di un prete, condannato a vivere come un demonio per l'eternità. Quando spiegò della sua scelta di cambiare Edward, vidi nel suo sguardo il dolore e il conflitto di quella decisione. Edward intervenne a spiegare il suo punto di vista, la voce melodiosa che tracciava finalmente il suo passato. Parlò dei ricordi offuscati della sua vita umana, del primo dialogo con Carlisle e del momento di ribellione, quel periodo lo raccontò senza guardarmi. Quando Carlisle riprese parola, passai una mano sulla guancia di Edward, guardandolo dal mio posto accoccolata contro il suo petto. Lui mi guardò e vidi l'oro liquido dei suoi occhi. Mi baciò, era dolce questo bacio, commuovente, che esprimeva la tenerezza e l'amore che provavamo. Forse ero riuscita a dimostrargli che c'ero, anche se non mi aveva ancora confessato tutto, lo sentivo.

Mi accorsi solo quando Edward si fu allontanato abbastanza che tutti si erano zittiti. Arrossii di imbarazzo.

Carlisle riprese a narrare, spiegò della trasformazione di Esme e accennò a quella di Rosalie, che però non intervenne a raccontare il suo passato, aggiunse poi che Emmett era stato salvato dalla sua compagna. Il ragazzone invece raccontò tutto gongolante come la bravura selvaggia della vampira gli avesse impedito di diventare il pasto di un orso.

Fu poi Alice a spiegare che lei e il suo compagno erano arrivati dopo, che lei lo aveva aspettato a lungo, poiché fin da quando era diventata vampira aveva sue visione. Jasper invece mi fece finalmente comprendere come mai la sua pelle non riluceva leggermente come quella degli altri vampiri, era intervallata da piccoli spazi nomali (descrizione a cap 15). Erano ferite provocate da altri eserciti proprio come quello contro cui avevamo combattuto. L'idea che lottassero tra loro per il cibo fece irritare il lupo. Chiusi gli occhi, calmarmi.

-bella, che succede? - chiese Edward, preoccupato. Sentivo le sue mani accarezzarmi le braccia, lentamente per tranquillizzarmi. Sentire la sua voce e concentrarmi sul suo profumo era il modo migliore per cambiare umore.

-nulla - riaprii gli occhi - l'idea degli esseri umani contesi tra vampiri non andava molto a genio al lupo - risposi.

-gli istinti del licantropo quindi sono sempre presenti, e reagiscono a determinate emozioni o parole - mormorò Carlisle.

Io annuii -quando mi sono trasformata è stato come ampliare la mente. Si vedeva meglio, si sentiva meglio e c'erano istinti, tipicamente animali: come riconoscere l'odore del bosco di Forks rispetto a quello di La Push oppure capire quando il tempo peggiora o migliora - spiegai.

-non è poi così diverso il nostro cambiamento - mormorò Jasper, interessato.  -fa male quando vi trasformate? -

Scossi la testa -è strano. All'inizio sembra di perdere i pezzi. Si teme di non poter più tornare indietro. Infatti tornare umani è sempre la parte più complicata. I licantropi sono una specie di puzzle, se ci si arrabbia è come disperdere i pezzi e calmandosi si ricompone il disegno, che è l'essere umano -

-allora, d'ora in avanti i lupacchiotti puzzolenti diventano puzzle - concluse Emmett vivace. Con la sua battuta la concentrazione della storia si alleggerì.

Guardai fuori, era quasi buio, e io avevo un piccolo problemino da risolvere. Mentre Emmett rideva, e con il rumore avrebbe coperto qualunque altra parola detta, tirai la manica di Edward. E sentendomi una bambina piccola gli chiesi dove fosse il bagno. Me lo indicò e io mi rifugiai lì.

Quando uscii mi trovai di fronte Rosalie, che con un gesto mi fece segno di seguirla. Avevo visto che mi aveva guardata spesso, e forse voleva dirmi qualcosa.

-io non voglio che Edward soffra - disse quando eravamo già abbastanza lontani da casa, se utilizzavamo quel tono di voce non ci avrebbero potuto sentire.

-neanche io - mi fermai per guardarla in faccia e cercare di capire cosa intendesse.

-non sei come noi. - spiegò - quando morirai lui ne sarà distrutto -

-perché dovrei morire? - chiesi alzando il tono di voce automaticamente. Solo l'idea di vedere Edward provato per qualche mio comportamento mi feriva.  -la vita di noi licantropi si stabilizza a quella del nostro imprinting. Quindi io vivrò fino a quando Edward vivrà  -

Rosalie mi guardò, il volto impassibile. -lo ami? - chiese.

-Si, amo Edward, forse dalla prima volta che ci siamo visti - le mie parole sembrarono soddisfarla e tornammo indietro.

Eravamo poco distanti dalla casa quando chiese all'improvviso - e tu, sei pronta a rinunciare a tutto quello che è umano? -

-che cosa intendi? Mangiare devo mangiare e a me sembra che voi viviate una vita abbastanza umana -

Lei mi guardò -diventare madre. Sei pronta a rinunciare anche a questo? -

-perché? Se Edward vorrà, un giorno. - ero rossa peggio di un pomodoro - non vuole figli? -chiesi, dopotutto lei lo conosceva molto più di me.

Non avevo mai pensato a diventare madre, cioè si quando ero piccola ma quei sogni se ne erano ben presto andati man mano che crescevo. Ma la consapevolezza che Edward non volesse figli un po' d'amaro in bocca lo lasciava, ma forse c'era qualche motivo.

Rosalie spiegò - noi vampiri non siamo in grado di generare dei figlio - le sue parole erano piene di dolore.

-oh - non era propriamente la parola più sensata da dire effettivamente. -ma… - non potei finire la frase che mi ritrovai Edward ad abbracciarmi.

-mi spiace Bella. Non avevo pensato a questo. - mormorava afflitto - non ho pensato a nessuna delle rinunce che devi fare per stare con me.  Sono egoista -

Alzai la testa per guardarlo.  -no Edward - dissi decisa. -io voglio che tu sia felice. E sono felice quando lo sei tu, te l'ho già spiegato. Io non devo rinunciare a niente per stare con te - e lo sentivo dentro, ed era vero.

Tornammo dentro, un profumino stuzzicante riempiva l'aria, questa volta non era di dolce.

-Esme ha deciso di mettersi ai fornelli. E' molto contenta di avere una scusa per cucinare - spiegò Edward.

Mentre mangiavo Edward colse l'opportunità di essere soli, per riprendere l'argomento di prima e cioè -Rosalie ha sempre voluto diventare madre. -

-e non può - mormorai triste per lei. Probabilmente odiava la sua esistenza vampira che le impediva quel desiderio.

-e mi spiace davvero tantissimo condannarti a non poter avere figli - mormorò lui, il pentimento negli occhi.

Giocherellavo con la forchetta. - io sapevo un'altra cosa però. - mormorai titubante. -sapevo che i  vampiri possono dare alla luce dei figli - Edward alzò lo sguardo e qualcosa si ruppe al piano di sopra.

Tutta la famiglia era davanti a me. -dove l'hai sentito dire. Come ho fatto a non venirne a conoscenza? - chiese Rosalie agitata.

Leah me ne aveva parlato una volta, quando avevo scoperto che il mio ciclo mestruale era tornato, dopo due mesi di mancanza, mentre lei ne era ancora priva. -E' anche questa una leggenda Quileutes. Nei tempi antichi poco dopo il ritorno della prima lupa venne trovata nel bosco una donna, morta con il ventre reciso, vicino c'era un bambino di qualche settimana. Lo accudirono ma ben presto scoprirono che cresceva troppo velocemente, se fosse andato avanti a quel ritmo sarebbe morto in pochi anni. In quel periodo le trasformazioni erano molto più frequenti del solito. Anche i dodicenni si trasformavano, e anche tre donne. Furono loro a capire che quel bambino non era umano, non solo almeno. Lo abbandonarono nel bosco, nessuno riusciva ad uccidere un piccolo, quando attaccò la donna-lupa che lo accudiva. Venne trovata morta, con le vene recise, come avrebbe fatto un freddo. Quel bambino il giorno dopo non venne più trovato, non era morto di certo. -

-quindi quel bambino era figlio di un vampiro - mormorò Rosalie.

-e di un umana - aggiunsi. - Nikiah riprese quel racconto facendoci collegare quello che la leggenda non aveva ancora unito. E concluse "se la madre fosse stata un lupo allora lei sarebbe ancora viva, e il bambino avrebbe più controllo sulla sua parte vampira" -

-intendi dire che un umana morirebbe, ma un licantropo sarebbe capace di sopportare una gravidanza? - chiese Rosalie, - e di madri vampire, le leggende non raccontano nulla? -chiese

Scossi la testa. Emmett l'abbracciò.

-la tua teoria è quindi valida - mormorò Edward - il corpo di una vampira non può mutare e quindi non è capace di concepire, mentre l'uomo non è sterile -

-e il figlio ha caratteristiche sia della madre che del padre. Quindi potrà cibarsi sia di sangue che di alimenti comuni - annuì Carlisle, lo sguardo luminoso di curiosità. -Nikiah ha ragione. Probabilmente la forza di un licantropo permetterebbe alla madre di resistere alla nascita del figlio -

-e quindi Eddy e Bella possono fare tanti pargoli -concluse Emmett - diventiamo per caso già zii? -

Arrossii fino alla radice dei capelli, scuotendo la testa.

Suonò il telefono, Esme andò a rispondere. -E' tuo padre - disse porgendomi la cornetta.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Because I love you ***


30° Capitolo : Because I love you

 

-Bells! Jake voleva sapere quando vai di ronda, perché domani vogliono organizzare una festa e tu non sei andata alla riunione - ops non mi ero resa conto che fossero già le nove di sera, la riunione delle otto me l'ero persa. -aspetta, ti passo tuo fratello -

-riesci ad andare adesso? - chiese Jacob con modi molto più gentili di Charlie, lo sapevo che papà non aveva ancora digerito che stavo con Edward.

-va bene - lo salutai. -devo andare, così almeno vi lascio tranquilli per un po' - dissi alzandomi.

-ti accompagno - disse Edward uscendo dalla porta con me.

-devo trasformarmi - cercando di spiegargli perché andavo verso il bosco e non salivo in auto.

-allora ti lascio - mormorò. Non pensavo di provare un senso di solitudine così forte anche solo sentendo nominare la sua mancanza. Però non potevo certo costringerlo a rimanere con me, mentre correvo nel bosco per qualche ora.

La sua mano percorse il mio volto, mi avvicinai e lui mi baciò. -non pensavo che mi piacesse così tanto! - rise lui. Sorrisi rimanendo tra le sue braccia. -voglio sempre baciarti - mormorava lui baciandomi i capelli.

-anche io- soffiai.

-Edward perché non vai a caccia? - urlò Alice.

Alzai la testa per guardarlo negli occhi. Effettivamente tendevano già al nero più che al caramello.

-forse potrei - mormorò pensieroso. - ti accompagno per un po', se non ti dispiace -

A me non creava alcun fastidio, anzi più tardi mi sarei separata, se proprio dovevo, da Edward  meglio era.

Il bosco era scuro e umido, ma mi sembrava il teatro perfetto per noi due, creature non umane che potevano vedere anche di notte la bellezza di quei vecchi grossi alberi.

Venni colpita da uno strano sentimenti, quasi di irrealtà. Non mi sembrava possibile che fossi proprio io quella ragazza che aveva alla vita il braccio di Edward, mi voltai come a sincerarmi che tutto fosse reale.

-Bella, piangi? - domandò preoccupato il vampiro, le sue mani che cercavano di asciugare le mie lacrime, che non sapevo neanche perché le stavo versando. Ora la situazione mi sembrava assurda, e risi. -Bella?- povero Edward, quanta confusione gli facevo provare, ma non sapevo neanche io che cosa mi prendeva.

Questa volta il bacio fu molto più esigente, come nella radura mi ritrovai a terra, il corpo di Edward che mi sovrastava, il respiro affrettato, il suo sapore sulle labbra. Sentivo il suo respiro, veloce quanto il mio, sul collo, che mi baciava.

Cercai di trattenere il gemito quando posò la sua mano fredda sul mio seno coperto dal tessuto leggero del vestito, ricordavo fin troppo bene come se ne era andato l'altra volta, e non volevo ripetere l'esperienza.

Le sue labbra erano dolci ma insistenti, la sua lingua gentile ma esigente. I suoi capelli erano setosi.

La sua bocca lasciò nuovamente la mia, lasciandomi a boccheggiare per riprendere fiato, scivolando giù lungo il collo fino alla scollatura dell'abito, i baci che aveva lasciato erano una scia infuocata. Le sue mani erano sui miei fianchi, una scese lungo la mia coscia fino alla pelle nuda, il vestito doveva essersi alzato un po' visto che prima mi arrivava al ginocchio.

Le mie mani scivolarono dai suoi capelli fino al collo della giaccia, dovevo sentire la sua pelle.

Sentii il rumore di strappo e vidi Edward a petto nudo davanti a me. Erano ora le mie labbra a percorrere i suoi pettorali definiti, come avevo sognato ogni volta che gli avevo visti.

Il suo gemito mi fece alzare gli occhi, senza staccarle le labbra dal suo capezzolo. -Bella- singhiozzò. Il mio nome pronunciato con quel tono, a voce roca, mi rese ancora più audace. Non provavo imbarazzo, non stavo pensando.

Le mie mani scesero lungo la schiena, gustandone la compattezza e la forza,disegnando figure casuali con le dita.

Le sue labbra tornarono insistenti sulle mie, che trovò dischiuse.

Ormai non sapevo più chi ero, o cosa stessi facendo. Era Edward, lo amavo e questo bastava.

La sua mano fredda scivolò sul mio corpo dal basso verso l'alto, per togliermi il vestito.

Sentii il calore salirmi in viso, il mio seno era esposto alla sua vista.

-Bella - mormorò ancora, alzai lo sguardo nei suoi occhi neri di passione.

Quando le sue labbra si chiusero sul mio capezzolo urlai il suo nome, tramante. Non credevo che il suo semplice bacio potesse farmi provare queste sensazioni.

-Bella - ripetè ancora con voce persino più roca, -cosa stiamo facendo?! - era sconvolto.

Aprii gli occhi che non mi ero neanche accorta di aver chiuso.

Come l'altra volta sentii che voleva allontanarsi, e lo liberai. Scoprendo di dover scogliere anche la presa delle mie gambe sui suoi fianchi.

L'imbarazzo per la posizione fece affluire sangue al mio volto, che doveva essere rosso fuoco, e lacrime minacciarono di uscire.

Che cosa c'era che non andava? Ero quasi certa che anche lui fosse coinvolto, ma forse mi sbagliavo, dopotutto ero una vergine inesperta. Chissà quanta esperienza aveva lui, forse proprio per quello che non andava mai oltre, perché ero sinceramente convinta che avremmo potuto fare l'amore poco prima.

Sentii che della stoffa si posava su di me, ma non aprii gli occhi.

-Bella - sentii mormorare con voce bassa e triste. Quel sentimento mi impose di controllare il motivo per cui Edward era afflitto.

-Bella. Perdonami. Non so cosa mi sia presto. Perdonami. - aveva  i capelli arruffati, forse perché glieli avevo scompigliati io o perché continuava a mettersi le mani nei capelli, la testa china ed era inginocchiato al mio fianco.

Non capiva cosa dovessi perdonargli.

Mi sedetti, sentii un peso sulle spalle, Edward mi aveva coperto con la sua giacca.

-cosa succede? Ho sbagliato qualcosa? - mormorai, cercando invano di trattenere le lacrime. Istintivamente volevo andarmene, scappare,  mi sentivo rifiutata, e infatti …

-no, non hai sbagliato nulla. Sono io… non riesco a controllarmi. Mi destabilizzi - sorrise un poco senza perdere la tristezza dagli occhi - perdonami -

-cosa devo perdonarti? - chiesi, non riuscivo proprio a capire il suo comportamento, sembrava quasi che  avesse appena compiuto un azione che meritava la morte.

-le libertà che mi sono preso - alzò lo sguardo, ancora scuro, sul mio viso - con te -

-non capisco. Ci amiamo, no? - dovevo chiederglielo, nonostante temessi una riposta negativa.

-certo che ti amo, Bella! - intervenne immediatamente, nei suoi occhi vedevo sincerità. Il solito orgoglio   mi riempì, come sempre mi sembrava impossibile che Edward, quel magnifico, perfetto immortale ricambiasse i miei sentimenti.

Sussultai, tornando alla realtà quando Edward prese le mie mani, che avevo appoggiare alle gambe.

Le strinse tra le sue , sembravano stranamente piccole rispetto alle sue lunghe dita da pianista.

-sposami - disse.

Il mondo sembrò fermarsi, non una foglia frusciava ne un animale si muoveva. Io lo fissavo senza capire. Lentamente le sue parole penetrarono nel mio cervello. Sembrava cavalleria, quella vecchia dei secoli passati. Baci, libertà, perdonare, sposarsi, 1901, finalmente collegai tutto.

Non sembrava, era cavalleria! Edward voleva sposarmi perché pensava di avermi compromessa!

L'ira questa volta non provai neanche a trattenerla, crebbe dentro di me come lava incandescente.

I pensieri di Jared invasero la mia mente, facendomi rendere conto che non ero sola nella foresta, e che mi ero trasformata.

-Si può litigare con il proprio imprinting? -  chiesi.

-si, ma poi si fa pace in pochissimo, non riesci a darti pace, ti assicuro - e accompagnò le sue spiegazioni con i primi incontri con Kim, che non aveva preso molto bene il fatto che erano legati da qualcosa di inscindibile come l'imprinting.

Dovevo ammettere che già in quel momento la rabbia dovuta alle parole di Edward stava diminuendo, soprattutto a causa dello sguardo perso nel vuoto, e pieno di pentimento che non riuscivo a smettere di  fissare.

-mi spiace Bella. Posso capire che non puoi perdonarmi, sono stato davvero privo di ritegno - mormorò . Davvero non aveva capito il motivo della mia ira? Credeva davvero che non potevo perdonarlo?

-perché hai litigato con Edward? -chiese Jared, che non sapeva che ero con il suddetto vampiro, visto che non vedeva i miei pensieri.

-mi ha chiesto di sposarlo perché si sente in colpa -  risposi.

-e per che cosa? -

-mi ha baciato - be' qualcosa di più dovevo ammettere.

-l'ho sempre detto che i vampiri sono strani forte. Vai a fare pace, e invitami al tuo matrimonio! - mi salutò trasformandosi.

-non te l'ho chiesto perché mi sento in colpa! - intervenne Edward affiancandomi, nonostante stessi correndo, era davvero veloce. -Ti amo Bella! Voglio passare il resto della mia esistenza con te - mi fermai - voglio avere dei figli con te -

Tornai umana all'istante.

Lo baciai, lo amavo. -si Edward, ti voglio sposare - gli dissi dopo. E lui sorrise, illuminando la foresta della sua felicità.

Si guardò attorno, continuando a tenermi stretta tra le sue braccia, il mio seno premuto contro il suo petto nudo, anche lui non si era rivestito.

-andiamo di qua. Trasformati, così non prendi freddo - aggiunse. Lo accontentai solo perché ero a disagio a stare nuda.

Guardare Edward ed ammirare il suo corpo mentre correva era molto interessante conclusi.

-siamo arrivati - non avevo degnato di uno sguardo la strada che avevamo fatto. Inspirai sperando di sentire qualche odore conosciuto, ma percepii solo quello dei Cullen e del bosco di Forks, quindi non eravamo troppo lontani. -l'ho sistemata poco dopo che siamo arrivati. Non puoi immaginare che fastidio sia quello di vivere con tre coppie, che non dormono mai -

La casetta di pietra era piccola, forse due stanze, aveva il tetto di paglia. Con lo scuro del bosco e la legna accatastata davanti era da fotografia.

-non c'è l'elettricità ma ho lasciato dei vestiti - spiegò aprendo la porta con una chiava presa da in mezzo alla catasta di legna: anche i vampiri nascondevano le chiavi!

Tornare umana sotto lo sguardo di Edward, consapevole di rimanere nuda era più difficile di quanto pensassi. Ma trovarmi accolta dalle sue braccia, ripagò le mie fatiche.

L'interno era buio, sentivo un folto tappeto sotto ai miei piedi, e l'aria era satura del profumo di Edward.

-Accendo il camino - mormorò allontanandosi da me. Strizzai gli occhi, era davvero troppo buio anche per la vista licantropa, riuscivo a vedere solo sagome.

Era una stanza unica, con il camino nel muro opposto all'entrata. C'era una cassapanca a destra con diversi libri sopra, un tavolino con un vecchio candelabro, e un grande letto matrimoniale di metallo decorato, che era appoggiato alla parete di sinistra.

-scaldo dell'acqua se vuoi lavarti - mi disse Edward dopo aver acceso anche le candele che non erano solo sul candelabro ma illuminavano anche una vecchia toilette con lo specchio, la brocca e il catino di ceramica decorata. Mi sembrava di essere tornata indietro nei tempi. Era forse quella la realtà di quando Edward era bambino?

-una delle ambientazioni che è persino più vecchia di me - rise lui, rispondendo alla mia domanda mentale - forse con la stessa distanza che abbiamo io e te. Nel 1800 le persone vivevano a lume di candela e si lavavano nel catino, nel ventesimo secolo sono nato io e tu ormai se  degli anni duemila - spiegò tornando vicino a me.

Non avevo voglia di allontanarmi da lui, ma sapevo di non essere molto pulita, dovevo almeno lavarmi le mani. Gli impedii però di scaldare l'acqua, tanto sarebbe stato fredda comunque per me.

-ho trovato questo - concluse offrendomi una canottiera a spalle larghe nera, mi sembrava più un indumento da Jacob che da Edward.

-L'ho comprata per fare un dispetto ad Alice. E l'ho nascosta qua perché non mi imponesse di metterla - spiegò, la indossai. Arrivava a metà coscia ed era sempre meglio di altro.

Mi sdraiai sul letto enorme che era rimasto il centro dei miei pensieri fin da quando l'avevo visto.

Il mio vampiro prese posto affianco a me, mi ci accoccolai contro, proprio come avevo fatto la notte prima nel mio letto.

-hai sonno? - chiese, le sue dita che percorrevano il mio braccio.

Scossi la testa.

-siamo ufficialmente fidanzati. Domani ti porto l'anello - disse con fare usuale, quasi fosse una cosa comune quello che stava dicendo.

Ero sempre stata allergica hai matrimoni, soprattutto vedendo la fine che aveva fatto quello dei miei genitori, e credere che davvero gli avevo detto di si era strano.

-non serve che mi regali nessun anello. Come anche possiamo aspettare a dirlo a tutti -

-ti vergogni? -

Scossi la testa determinata - be' non so. E' strano, forse prima voglio metabolizzare l'idea. Perché me lo hai chiesto adesso, se non era perché ti sentivi in colpa?-  mi voltai a guardarlo in faccia.

Le ombre che il fuoco e le candele creavano su di lui erano molto seducenti.

-da quanto ho scoperto che mi ami voglio sposarti. Legare il mio destino al tuo, dimostrare al mondo intero che sei mia. -le sue braccia mi strinsero al suo petto, possessive. -quello che è capitato oggi è servito come stimolo finale. Non è stata una richiesta molto romantica, come speravo - aggiunse afflitto.

-be' vedere la propria fidanzata trasformata in lupo non credo che sia la conclusione di nessuna storia romantica- mormorai. -ma ti senti in colpa per quello che è accaduto nel bosco, prima? - dovevo chiederglielo, avevo bisogno di capire.

-mi è stato insegnato così. - sorrise -Sarà interessante fare l'amore, dopo sposati -

Sentii una strana tristezza, non volevo che la nostra intimità sarebbe dovuta esistere solo fra mesi, io la volevo subito. -perché dobbiamo aspettare? - chiesi arrossendo.

-ti condanno già a vivere con un essere senz'anima per l'eternità, non voglio certo rischiare che tu non vada in paradiso, per non aver atteso ancora un po' -

I suoi discorsi era antichi. Davvero credeva di essere senz'anima? -Siamo immortali, non andremo mai in paradiso - ribattei.

-la tua anima è pura, e così dovrà rimanere. Sarebbe egoista, ho già distrutto così tanto - mormorò.

Si stava aprendo con me, mi voltai per guardarlo in viso, inginocchiandomi sul letto. -Edward - volevo togliere dal suo viso quella tristezza.

-no - disse impedendomi di accarezzargli la guancia - sono un assassino, Bella. Non merito il tuo amore. Sono egoista, voglio che tu resti sempre con me, ma non dovrei. - strinse i denti - vorrei riuscire a liberarti da ogni promessa, permetterti di vivere una vita normale e sicura. Lontana da me, un mostro assassino che non ti merita - nei suoi occhi c'era dolore e odio verso se stesso.

-Edward -ripetei a voce più alta, sentivo la determinazione nel mio tono. Lo costrinsi a guardarmi negli occhi - tu non sei un mostro. - cercò di interrompermi ma non glielo permisi, io avevo ascoltato lui, ora toccava a me spiegargli la faccenda -hai detto che quando ero umana ero la tua cantante, la tua peggiore tentazione. Non mi hai attaccato! Non hai fatto mai del male a nessuno! -

-ho ucciso! -singhiozzò. -per anni ho ucciso! -

-ma poi sei tornato da Carlisle, hai capito che era sbagliato. Se fossi un mostro senz'anima non avresti questi scrupoli, seguiresti gli istinti come ogni animale. - lo abbracciai.

-non ti merito - mormorò sul mio collo.

-ti amo - ribattei.

Di nuovo la nostra vicinanza amichevole si trasformò in passione. Lo baciavo, le mie labbra scivolavano sul suo collo, le mie mani disegnavano i suoi muscoli, che poi avrei percorso con la bocca.

Arrivai alla cintura dei pantaloni, sentivo le mani di Edward nei miei capelli. Mi fece alzare la testa per baciarmi.

-Bella, così non riesco a resistere - mormorò ansante. Edward era di nuovo sopra di me, io mi ero di nuovo lasciata andare. Respiravo affannata, il seno che si schiacciava contro il petto del vampiro.

-non resistere - mormorai tornando a baciarlo.

Mi sembrò che anche lui si fosse arreso, sentivo le sue mani frenetiche che mi percorrevano, le sue labbra decise che mi baciavano.

Non sapevo più dove ero, c'era Edward e basta.

Gridai il suo nome quando mi baciò il seno, attraverso la maglia. Chiusi gli occhi temendo che si allontanasse di nuovo, ma le sensazioni non si bloccarono.

-devo fermarmi - lo sentii mormorare. Aprii gli occhi, riuscendo a scorgere nei suoi la passione, nonostante quello sentii che si allontanava. Aveva le braccia tese, che lo rendevano sospeso sopra di me. -incredibile tentazione. Non credevo, non immaginavo -

I capelli gli scendevano sul viso,  che illuminati dalle candele sembravano fili di rame. Come era bello, il naso dritto, la bocca morbida e leggermente aperta, la pelle liscia e bianca, gli occhi profondi e caldi, anche se erano neri.

I miei occhi non riuscivano a smettere di guardarlo, non riuscivo a pensare ad altro se non a lui, a quanto lo amavo e quanto lo desideravo.

Ero diventata ninfomane? Perché pensavo sempre e solo a quello?

Forse i discorsi di figli avevano stimolato il mio istinto materno e soprattutto quello riproduttivo?

Non è che come i cani i lupi vanno in calore? Funzionava anche per i licantropi?

Sapevo di essere rosso scarlatto. Non avevo mai pensato a delle questioni di questo tipo, però poteva anche essere.

-a cosa stai pensando? - mormorò Edward scivolando al mio fianco.

Arrossii ancora di più. -non capisco perché ho così voglia di stare con te. Non è che c'entra il fattore lupa?-

Edward mi fece voltare su un fianco, per poterci guardare in viso. -Da quello che ne so io, i lupi non vanno in calore -

Nonostante l'imbarazzo mi sentii meglio -quindi è tutta roba mia - conclusi, facendo nascere un sorriso sornione sul viso di Edward.

-mi… mi piace sapere che mi desideri - spiegò, arrossii ancora di più.

-non sono esperta in queste cose - dovetti mormorare quasi come scusante delle gaffe che rischiavo di fare.

-neanche io. -

Dovevo aver sentito male. Edward Cullen, essere magnifico e perfetto non aveva mai avuto una relazione?

Le sue dita sfiorarono il mio volto. -non amavo stare in compagnia. Mi sembra che tutti siano troppo umani, limitati alle loro piccolezze. -

-tutti dei Mike Newton! - conclusi. -e io sono diversa?-

-come il giorno dalla notte. - mi baciò con dolcezza.

-e le altre vampire? Cioè avrai incontrato qualche donna vampira in vita tua, no?-

Lui ridacchiò -Certo. Tanya, una vampira del clan di Denali, grande amica della mia famiglia, mi ha già proposto i suoi favori -

-e tu hai rifiutato? - chiesi, scoprendo angosciata di avere una rivale vampira: che vuole dire perfezione, eleganza e conoscenza. Quella Tanya aveva molte più possibilità di me.

-certo. - intervenne lui -non c'era amore. E vivere per l'eternità con i suoi pensieri - chiuse gli occhi come a dimostrare che era una cosa inimmaginabile -non credo che neanche l'inferno possa essere così irritante - e rise.

Sospirai, ero fiera che mi avesse preferito a una vampira, anche se era assurdo visto che non avevo avuto voce in capitolo. -quindi sei contento di non sentire i miei pensieri - conclusi.

Lui scosse la testa -vorrei tantissimo poter sapere cosa pensi. - sorrise -solo una volta mi è sembrato di sentire la tua voce. Era durante il combattimento contro i neonati, quando sei saltata ad attaccare il vampiro che lottava con me - il suo sguardo si fece serio - tra l'altro non ti ho ancora sgridata adeguatamente per quella sciocchezza. Non provare mai più a salvarmi la vita -

-non posso - risposi, seria anche io. Non potevo neanche pensare di non fare nulla per proteggerlo. -E' il mio destino, devo proteggerti, devo salvarti - conclusi.

-non lo merito -

-ti amo -ripetei ancora.

Nonostante tutte le emozioni ora mi sentivo stanca, e non riuscii a trattenere uno sbadiglio.

-dormi - disse facendomi distendere sul letto.

Non volevo che se ne andasse e lo strinsi a me, posando la testa sul suo petto.

-non credo di essere un cuscino molto morbido -

-assolutamente perfetto - mormorai.

-ti amo - disse e caddi tra le braccia di Morfeo accompagnata da quelle due parole.

 

Come avrete letto nel capitolo c'è una parte (o 2) leggermente hot.

Mi sembrava giusto dare anche a loro un po' di passione! Spero di essere riuscita a dare la giusta impressione, lo già detto che non sono esperta, ma ho voluto provare!

 Spero di non aver scandalizzato nessuno.

Secondo me i baci & co sono un modo per dimostrare l'amore, e in questo modo devono essere interpretati.

Come avevo già detto nelle risposte alle recensioni non so se andare ancora avanti o scrivere l'epilogo. E' difficile, perché mi dispiace concludere questa storia (e non ho grandi idee per l'epilogo) ma d'altra parte rischio di rovinarla se la rendo troppo lunga… Fatemi sapere cosa ne pensate! Mi servono molto le vostre idee.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** E' cambiato per te ***


32 capitolo

Lo so, non crederete che io abbia postato, ma vi posso assicurare che non state sognando. Questo è davvero il penultimo capitolo di questa ff… che ho protratto anche per troppo tempo.

Proprio come mi ha fatto notare Rebecca73 Edward doveva ancora spiegare un po' di particolari, e quindi ho rimandato l'epilogo ancora di un capitolo.

 

 31° capitolo: E' cambiato per te

Mi svegliai sentendo leggeri baci sul mio volto, sorrisi. Edward era rimasto, e mi stava guardando con amore.

-ciao- mormorai, non c'era modo migliore per tornare alla realtà, era come rimanere nel mio sogno.

-ciao - salutò lui, il suo sorriso fece saltare qualche battito al mio cuore.

-ti amo - sussurrai alzandomi su un braccio per baciarlo. Forse stavo ancora sognando, ero troppo spigliata per il mio solito.

-anche io - e posò le sue labbra sulle mie. -bisogna prepararsi per la scuola, devi passare da casa tua per prendere dei vestiti -  disse poi.

-che ora è? -

-quasi le sette - rispose alzandosi in piedi. La luce che entrava dalla finestra vicino alla porta disegnava ombre sul suo corpo statuario.

Gli altri giorni ero già sveglia e avevo fatto colazione, pronta per la ronda. -la ronda! -esclamai, avevo già saltato quella della sera, non potevo esimermi anche per quella mattina. -devo andare! Sono già in ritardo - mi alzai dal letto.

-aspetta Bella! - mi bloccò Edward -spiega! - sbuffò.

Risi della sua espressione, probabilmente era abituato a sapere sempre ogni cosa, a capire la motivazione di ogni gesto.

Gli spiegai che non potevo saltare anche quella ronda, altrimenti il branco si sarebbe arrabbiato.

-finisci giusto per arrivare in classe? -mi chiese. Annuii, avrei fatto ritardo per prendere i vestiti.

-se vado a prenderti io i vestiti? Così sei in orario? - propose, ma mi leggeva nel pensiero?  -Bella, sei piuttosto trasparente - rise.

-è la seconda volta -sbuffai.

-troppo poco - ribatté lui - E' così frustante non sapere cosa ti passa per la testa. Ad esempio ora non so se hai voglia di andare a correre per i boschi, o stare qua -

Come faceva a non capirlo, mi sembrava emblematico -rimanere qua con te - risposi.

-ci speravo -sorrise lui - ma non ne ero sicuro -

 

Avevo fame, e sapere di non poter mangiare prima della pausa pranzo era angosciante.  Non mi avvicinai troppo alla Volvo parcheggiava, temevo che qualcuno potesse intravedermi tra gli alberi.

-Bella! - salutò Emmett, lo avevo visto avvicinarsi per il parcheggio -sei sottovento - borbottò con una smorfia di disgusto - spostati! -

Mi ero messa apposta lì per far sapere la mia presenza, ma visto che se ne erano accorti poteva bastare.

-Edward  arriva subito - spiegò il vampiro. -mi sento stupido a parlare con un lupo! -

-tu sei stupido a sentirti stupido nel parlare con la mia fidanzata - intervenne Edward, con un sorriso a cinquantaquattro denti. Inghiottii sorpresa, fidanzata! Edward avevo detto...

Edward si voltò verso di me -ti sento - disse sbigottito.

Davvero? Chiesi.

-ora non più - sbuffò intristito. Mi porse una sacca -ci sono i tuoi vestiti, Alice era sconvolta dal tuo armadio, ma credo che te lo dirà lei stessa -

La presi tra i denti e mi avviai verso un grande albero, che avevo già usato in precedenza come camerino, aveva le foglie frondose ma non c'era un sottobosco fastidioso.

Io, Edward e Emmett uscimmo assieme dalla foresta, mischiandoci con la folla.

-anche se non sono molto esperto, potresti avere fame - disse Edward e con mia grande gioia mi porse un involto di stagnola. Dentro c'era una mega fetta della torta della festa -ne era avanzata un po' -rise lui.

-grazie! - dissi addentandola con gusto. Forse era la migliore colazione che facevo da un po' di tempo.

Mi salutò con un bacio sulla soglia della classe.

 

-Isabella Swan! - mi bloccò Alice sulla soglia della mensa.

-cosa c'è?- perché ero intimorita da quello sguardo? Dopotutto ero un licantropo! E invece l'ira di Alice sembrava così distruttrice da far preoccupare l'istinto.

-come osi avere un armadio di quel genere?! - esclamò inorridita.

Accennai a un sorrisetto di scuse -ultimamente non ho un grande controllo dell'istinto, e non ho avuto tempo di fare shopping - oltre tutto non avevo molta voglia.

Alice mi guardò un attimo, sospirò e prima di andarsene, con un luccichio pericoloso negli occhi aggiunse -tu e Edward mi state nascondendo qualcosa. Ma lo scoprirò! -

Ero così confusa da quelle parole, che poi volevano semplicemente dire che non mi avrebbe permesso di avere nessun segreto, che mi accorsi di Jessica solo dopo aver pagato. Quella gallina era seduta praticamente sulle ginocchia di Edward, che gli stava sorridendo.

Sentii i muscoli tendersi, lo sguardo velarsi di rosso. Tremavo, ira di gelosia e ira per le bugie mi davano alla testa, l'istinto voleva sbranare Jessica e mettersi a ululare alla luna (il modo di lamentarsi per un lupo).

-Bella! - disse Edward avvicinandosi. Avevo gli occhi pieni di lacrime, non riuscivo a vedere il suo volto. Con passi pesanti, forse con un movimento simile a quello rigido degli zombie, uscii dalla mensa, per rifugiarmi nel bosco. Prima che ci potessi arrivare, mi sentii stringere tra delle braccia. Mi divincolai, ma non appena sentii il profumo smisi. Edward mi strinse a se, spingendo la mia testa sulla sua spalla.

-cosa è successo? Il mio odore ti ha dato fastidio?- chiese.

Mi face sedere  su una panchina.

-no certo che no! - come poteva farmi una domanda del genere.

-e allora perché tremavi? Era l'odore di Alice?-

Mi sembrava di aver fatto capire adeguatamente il motivo della mia rabbia -Jessica -ringhiai tra i denti.

-Cosa c'entra? Si era seduta al nostro tavolo perché voleva gli appunti di biologia da te. -

-e per quello ti era avvinghiata addosso? - sibilai ira.

Lui mi guardò sorpreso -sei gelosa?-

-lo so non dovrei, ma che cosa ci posso fare? Se fossi sicura che Jessica fosse meglio di me allora me ne farei una ragione… ma credo che ci sia tanta gente migliore di quella ragazza. È una pettegola ipocrita. Però se ti piace lo potrei capire - mi stavo arrampicando sugli specchi per cercare di spiegare quello che sentivo, senza imporre i miei sentimenti a Edward, ormai le parole del giorno prima non erano più così reali.

-Bella- le mani magre e grandi di Edward mi sfiorarono leggere il viso. -io amo te, te l'ho detto. Jessica mi ritiene molto avvenente - che frase antiquata, ero sicura che nei pensieri di Jessica ci fosse solo la frase 'CHE FIGO DELLA MADONNA!' e qualche filmino porno. Forse per la conoscenza della lingua di Jessica non sapeva neanche il significato di 'avvenente' - e cerca in tutti i modi di farsi notare, ma io non ho occhi che per te. Inoltre in questo ultimo mese crede che io abbia dimostrato che ero interessato a lei, solo perché le ho impedito di cadere giù per i gradini di un corridoio. -spiegò. Voleva di che quando lo avevo visto abbracciato a Jessica, era solo per impedirle di cadere, e che quindi la gelosia che mi aveva fatto capire che ero innamorata di Edward era del tutto immotivata?! -e' da tempo che non bevo sangue umano e dovrei essere capace di controllarmi, ma è meglio evitare le ferite! - aggiunse come spiegazione.

 

Mi sentivo molto più leggera, ora che sapevo che Edward non provava nulla di preoccupante per Jessica e riuscii ad ascoltare anche un po' delle lezioni del pomeriggio.

-Bella! - disse Emmett con uno strano tono di voce, spuntando da un angolo, al termine delle lezioni - visto che Edward non ha voluto dirmelo, mi puoi rispondere tu? -chiese con occhi da cucciolo bastonato. Erano peggio di quelli di Alice! Annui.

-diventerò presto zio? -chiese con un sorriso enorme.

Subito non compresi le parole, non me le aspettavo di certo. Scossi la testa.

La faccia triste di Emmett era da oscar.

-non diventerò zia?! -esclamò dispiaciuta Alice -ma allora non era quello che mi tenevate nascosto, che cosa potrebbe essere? - da dove era arrivata lei?

C'era anche Jasper che accennava a un sorriso. -Edward è bloccato in classe ancora per dieci minuti, il professore non ha finito di interrogarlo -spiegò.

-cerca ancora di non dargli il massimo dei voti? -chiese Rosalie, quando era arrivata anche lei.

-bisogna cogliere l'attimo. Edward non ci lascia mai stare con la nostra nuova sorellina! -intervenne Alice prendendomi sotto braccio e trascinandomi fino alla Volvo. -e ora vogliamo qualche bel racconto - esclamò.

Mi sentivo tutti gli sguardi dei fratelli e sorelle Cullen addosso. -che cosa dovrei raccontare? -chiesi titubante.

-che cosa avete fatto tutta la notte! - disse Alice, sgranando gli occhi come se fosse una cosa elementare.

Arrossi ricordandomi i baci & co -parlato… - non gli avrei mai convinti con quel tono di voce.

-e qualche cosa d'altro. - annuì Emmett- Edward ha tenuto alto il valore dei Cullen? -

Arrossii ancora di più, ma poi mi sentii invadere da una calma assurdo, come se l'imbarazzo fosse stato cancellato da una passata di spugna. Jasper ridacchiò, dimostrando che c'era lui di mezzo.

-non lo so ancora -mormorai.

-Cosa, cosa, cosa? -urlarono Rosalie e Alice contemporaneamente.

Sentii Emmett dare di gomito a Jasper -bisogna dare qualche lezione al verginello! -

-lasciate in pace Bella! -intervenne in quel momento Edward. Mi baciò leggero le labbra prima di abbracciarmi. -vuoi venire a casa nostra per il ripasso oggi? - propose poi.

Annuii, anche a causa degli occhi da cucciolo di Alice.

-prendete voi la macchina, io e Emmett vogliamo andarci a fare una corsetta nel bosco -annunciò Rosalie.

Così mi ritrovai sul sedile posteriore, a fianco di Jasper, Edward era alla guida e Alice aveva insistito di sedersi davanti.

-non devi temere dei sentimenti di Edward - mi disse Jasper quando ci trovammo soli nel garage di casa Cullen, Alice aveva trascinato Edward via blaterando di qualcosa che doveva assolutamente vedere. -ho sentito i tuoi sentimenti verso Jessica - sorrise.

-tu non lo hai visto quando non eri venuta a scuola per i giorni della trasformazione o anche solo quei tre del mese scorso - si riferiva di quando avevo scoperto l'imprinting? -era l'ombra di se stesso, sentivo il suo dolore e non pensavo che se ne potesse provare tanto. Non lo conoscevi, ma da quando ci sei tu è un'altra persona, più luminosa e contenta. Pensa un po' che ci ha anche costretti a seguirti nella scuola per proteggerti - scosse la testa -il giorno che se non fosse stato per te avrei fatto una strage in quella classe -

-è il compito dei licantropi, impedire i vostri assassini - borbottai. Non mi aspettavo di sentire quelle parole da parte di Jasper, ma dovevo ammettere che mi rassicuravano, forse perché sapevo che erano vere.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Epilogo ***


epilogo

Il cielo era scuro, punteggiato di stelle, in lontananza la risacca del mare di La Push, più vicino i rumori degli animali nel bosco. Sorrisi, rimanendo a fissare il cielo.

Era così limpido, e le stelle  così luminose da far sembrare possibile toccarle.

Sentii la mano fredda, quanto l'aria lì fuori, di Edward sulla guancia e sorrisi. La sua vicinanza rendeva quel paesaggio davvero perfetto.

Guardare in alto, guardare il bosco faceva sembrare che il tempo non fosse passato, ma in realtà era volato, veloce da quando avevo incontrato Edward, da quando avevo scoperto che lui era il mio imprinting. Sembrava così assurdo che erano già cinque anni da quando ci eravamo sposati, quasi sei da quando nel bosco mi aveva fatto la proposta. Ne io che Edward eravamo cambiati minimamente, forse il mio lupo di era un po' tranquillizzato e resistevo senza problemi agli odori della casa Cullen che praticamente era diventata casa  mia.

Però era passato il tempo, per qualcuno sicuramente. Sorrisi al pensiero che avevo appena fatto.

-Che cosa stai pensando?- domandò a bassa voce Edward, con delicatezza per non spezzare il momento.

-Che abbiamo ascoltato per davvero i tuoi fratelli e sorelle - sorrisi. Si, quando avevamo detto a Emmett che sarebbe divento zio non mi sarei mai aspettata così tanta gioia, che poteva essere paragonata alla mia. Non potevo credere che io, Bella Swan, fossi diventata genitore di una bambina, fantastica bambina mezza vampira mezza licantropa che aveva avuto l'imprinting con Jake. Ero stata davvero contenta quando lo avevo scoperto, cioè poco dopo che avevo visto mio fratello, Edward non era esattamente dello stesso parere ma poi aveva concluso che se Jake faceva il bravo poteva anche accettarlo.

Renesme, mia figlia, aveva già dimostrato di essere speciale, infatti qualche ora prima si era trasformata per la prima volta, velocizzando ancora di più la sua crescita. Jake era preoccupato che non l'avesse ancora fatto, infatti i racconti di Nikiah erano stati molto precisi e avevano previsto che la trasformazione doveva avvenire a tre o quattro anni.

Quindi quella notte, la notte del 25 dicembre ero davvero felice, che cosa potevo chiedere di più?

-Renesme avrà un fratellino -mormorai a Edward che si voltò verso di me, un sorriso enorme. -non dirmi che non lo sapevi, perché sono certa che lo avessi anche tu ipotizzato.-

Lui sorrise sbilenco -be' sono pur sempre un vampiro - e abbassò il volto a baciarmi, per festeggiare assieme la bella notizia per il secondo bambino in arrivo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=383163