Bella wolf di Elfa sognatrice (/viewuser.php?uid=74071)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** First school day ***
Capitolo 3: *** Friends ***
Capitolo 4: *** shopping ***
Capitolo 5: *** Edward ***
Capitolo 6: *** Sunday ***
Capitolo 7: *** grow? ***
Capitolo 8: *** dad ***
Capitolo 9: *** Why? ***
Capitolo 10: *** blackmail ***
Capitolo 11: *** for my brother ***
Capitolo 12: *** gym ***
Capitolo 13: *** not take it anymore ***
Capitolo 14: *** I don't understand ***
Capitolo 15: *** remember ***
Capitolo 16: *** some differences ***
Capitolo 17: *** Mike! Your life is almost finish ***
Capitolo 18: *** murder+family tree ***
Capitolo 19: *** Speak to Cullen ***
Capitolo 20: *** News ***
Capitolo 21: *** Three vampires ***
Capitolo 22: *** the battle ***
Capitolo 23: *** Blood ***
Capitolo 24: *** tutor ***
Capitolo 25: *** I forgot it! ***
Capitolo 26: *** thinking ***
Capitolo 27: *** Thunder ***
Capitolo 28: *** favorite perfume ***
Capitolo 29: *** incubi sbaditi di una notte insonne ***
Capitolo 30: *** Cullen's story ***
Capitolo 31: *** Because I love you ***
Capitolo 32: *** E' cambiato per te ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** prologo ***
Prologo
Ciaoooo!
Lo so, ho un altra ff in corso ma non volevo perdere l'ispirazione.
Attenzione
questa storia mi è venuta in mente una sera, mentre leggevo, per
l'ennesima, volta Eclipse, e rigardavo New Moon.... Credo di scriverla
POV Bella, ma magari durante i prossimi capitolo mi occorrerà
cambiare 'narratore', comunque lo dirò all'inizo del capitolo.
Svolta al posto di Twilight, in pratica un Twilight modificato, non vi dico troppo altrimenti niente suspance
Prologo
Fuori
dalla finestra c'erano persone che non conoscevo. Ero piuttosto
impaurita, non avevo mai visto tanta gente. Cioè così
tanta gente. - Bella, scendi ! - urlò mia madre. Corsi
giù per le scale e rischiai di cadere. Ancora in pigiama corro
giù per le scale. Mamma era tornata. Lei era sempre via, la cosa
che mi fece più paura era la persona vicino a Renèe. Un
ragazzo enorme che mi incuteva timore reverenziale. Aveva la
pelle scura.
- Guarda che carino ! - stava dicendo papà. Non lo avevo
nemmeno notato. Era nell'angolo, con tra le braccia un fagotto. Cercai
di allungarmi per vederlo, ma ero troppo bassa. - Vuoi vederlo ? - mi
chiese mamma. Papà si abbassò abbastanza per permettermi
di vedere un esserino bronzeo, dagli occhi nero pece, che agitava i
pugnetti. Gli sorrisi, mi piacevano i bambini.
- Allora lo tenete ? - chiese la sagoma enorme.
Mamma e papà si guardano, sorridono e annuiscono. - Ci dispiace
molto per Billy - disse triste l'omone e se ne andò.
ok, è solo un prologo...
devo ammettere che non ho proprio le idee chiare, ma spero che andando
avanti mi si schiariscano.
Kiss :*
Premetto che forse non avrò tantissimo tempo per postare anche
perchè stò scrivendo un altra ff e quindi... ma
cercherò di gestire tutto...
Piccola pubblicità
essere svagliata [in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn
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Capitolo 2 *** First school day ***
I capitolo first schoo day
Ciaoooo!
Come avevo detto nel prologo ho poco tempo... ma sono riuscita a scrivere questo cap... che posto ora.
Qualche premessa che secondo me serve a chiarirvi le idee:
Bella vive da sempre a Forks.
Il
periodo del racconto, come capirete subito, è successivo al
prologo che praticamente racconta il fatto che cambia la vita alla
famiglia Swan.
Renèe
non abita con Charlie e già in questo cap viene spiegato, in
parte, il perchè ma vedrò di spegarlo nei prossimi.
Mmm...
non mi viene niente d'altro in mente... se avete domande chiedete
pure... in fondo rispose e ringraziamenti!!
Scusatemi per gli eventuali errori ma ho il brutto vizio di non riuscirli a trovarli se rileggo la ff quindi perdonatemi...
I capitolo: first school day
Primo giorno di scuola.
< Dai Jake, siamo in ritardo > urlai dalla porta. Jacob corse giù. Lo zaino su una spalla.
Uscii, pioveva, sai che novità. Eravamo a Forks che praticamente
era sinonimo di pioggia. Non tirai su neanche il cappuccio e salii sul
mio pick-up. Dall'altra parte salì Jake. Eravamo a metà
strada e notai il nostro ritardo impossibile e cercai di spingere la
mia vettura ad una velocità superiore ai cinquanta.
< Appena finisco la voskvagen ti rifaccio il motore. E' impossibile
una velocità tanto bassa > dichiarò Jake sospirando.
Il mio fratellino aveva una passione, o meglio una mania, per i motori
e stava montanto pezzo per pezzo una voskvagen, ero fierissima del suo
lavoro.
< Neache sei teso? > chiesi, per lui che aveva quindici anni era il primo anno di superiori.
< Na... non cambierà niente > rispose con una scollata di
spalle. A me sarebbe piaciuto tantissimo essere così scolta nel
pensare al resto del corpo scolastico ma non ci riuscivo. Avevo il
terrore di essere al centro dell'attenzione, anche perchè la mia
coordinazione pari a zero = cadute a non finire non mi aiutavano di
certo con farmi sentire a mio agio con il resto delle persone.
Parcheggiai. < Guarda che auto
> disse Jacob. Ci risiamo,
automaticamente però alzai lo sguardo e quell'automobile non era
affatto male. Una volvo grigio metallizzata. < E' una Volvo S60 R!
> esclamo quasi si trovasse davanti al presidente degli Stati Uniti.
Prima che potessi dire altro Jacob
era sceso e si stava avviando verso i probabili proprietari della Volvo
che stavano giusto scendendo. Inseguii mio fratello tenendo d'occhio
l'orologio, Jake doveva ancora prendere i moduli con l'orario.
< Ciao! Sono Jacob > disse
quando si trovò davanti al gruppetto. Mi sembravo, ma forse era
solo un impressione, che tutta la scuola fissava Jake. < Ho visto
quest'auto e mi chiedevo quanti cavalli abbia e > inziò a
parlare da vero meccanico. I cinque lo guardavano tra lo stupito e il
non so cosa. Mi persi ad osservarli. Erano bellissimi. Tutti con una
carnagione bianca come il gesso. Erano due ragazze, una di una bellezza
statuaria e impossibile dai capelli lunghi biondi e dagli occhi dorati.
L'altra era magra e bassa, i capelli scuri scompigliati e corti,
sembrava un folletto. La prima abbracciava un ragazzone enorme,
più grande di Jacob che era quasi uno e ottanta, dai capelli
ricci e un sorriso ridacchiante, anche lui aveva gli occhi dorati.
L'altra, quella simile a un folletto, abbracciava un ragazzo alto e
leonino dai capelli biondi molto simili al colore di quelli della
ragazza bellissima, quest'ultimo era molto rigido e fissava il
folletto. Infine il ragazzo più bello di tutti, sembrava molto
più giovane degli altri, che potevano essere studenti
universitari dalla corpuratura, aveva i capelli bronzei spettinati
seppur perfetti, il viso ripostava delle occhiaie marcate ma questo non
modificava la sua bellezza e gli occhi neri pece che fissavano con odio
me. Rabbrividii era davvero... strano quello sguardo.
< E' una Volvo s60 da.... > la
risposta che interessava a Jacob non venne fornita da uno dei tre
ragazzi ma dalla ragazza statuaria.
< Ciaooo! Io sono Alice >
disse il folletto saltellando, non so il perchè ma me
l'aspettavo. < Lui è Jasper > disse indicando il ragazzo
leonino che ora si era spostato al fianco del rosso. < Edward >
disse Jasper indicando quest'ultimo. < Rosalie > continuò
Alice < e Emmett. > indicò il ragazzone 'armadio due
ante'. < Ci siamo trasferiti qua quest'estate dall'Alaska. Ci fai da
guida? > chiese a mio fratello. Il resto del gruppo fulminò
il folletto, primo di tutti Edward, non so il perchè ma quel suo
comportamento mi ferì.
< Emm... io faccio il primo anno
e oggi è il primo giorno anche per me... ma Bella vi aiuterebbe
volentieri, vero? > chiese voltandosi verso di me. Perchè mi
ficcava sempre in mezzo? Annuii imbarazzata. Suonò la
campanella. < Jake... dovremmo andare se no fai tardi > dissi.
< Ok vi seguiamo > disse Alice portandosi al mio fianco. < Quindi tu sei Bella? > mi chiese.
< Isabella Swan ma chiamami
Bella, preferisco > mormorai a voce bassa. Non so il perchè
ma alzando il viso notai che ora tutti ci fissavano a occhi spalancati.
< Credo che sarete l'attrattiva per un bel po'. Forks è una
piccola città e sono rare le novità come voi >
spiegai.
< Ormai ci siamo abituati. Ci spostiamo molto > rispose scrollando le spalle.
Entrammo in segreteria e la signorina Cope al bancone alzò lo sguardo.
< Salve. Sono Jacob Black Swan,
primo anno, potrebbe darmi il mio orario? > chiese mio fratello
avvicinandosi. La signorina Cope alzò un sopracciglio e con fare
noioso iniziò a scartabellare nei documenti. < Non vai alla
scuola di La Push? > chiese con voce acida.
Jacob si era sempre arrabbiato per
quelle distinzioni troppo raziali, al asilo picchiava quelli che lo
prendevano in giro per il colore della pelle.
< Se abito a Forks ho diritto a seguire questa scuola. Mi dia l'orario che poi sono in ritardo > disse con sguardo fiero.
< Io sono Alice Cullen, i miei
fratelli Edward e Emmett. Mentre loro sono i gemelli Hale. Potrebbe
consegnare anche a noi il nostro orario in quanto siamo arrivati
quest'estate e non abbiamo ancora seguito le lezioni > disse
avvicinandosi al bancone Alice.
< Anni? > chiese fissando il folletto e il resto del gruppo con quella che doveva essere solo gelosia.
< Io ed Edward terzo anno >
allora avevano la mia età!. < Mentre io, Rosalie e Jasper
quarto anno > disse Emmett avvincinadosi anche lui.
La signorina Cope scartabellò con molta più foga per cercare il tutto.
< Ecco a voi > disse porgendo i fogli.
< Bells... l'edificio F, ho
matematica > mi chiese mostrandomi l'orario. Ridacchiai, sapevo
subito che a Jake quella giornata sarebbe stata una catastrofe se
iniziava con dei calcoli. < Terzo edificio a destre di questo >
gli spegai e lui sospirando uscì. < Ci vediamo a mensa >
disse sulla porta, sparendo.
< Io ho letteratura edifico A
> comunicò Alice. < Anche io! > risposi, notando solo
allora che gli altri se ne erano già andati. < Lasciali
perdere sono molto timidi > disse sbuffano il folletto.
Entrammo in classe che la lezione
era già cominciata. < Oh, signorina Swan ha accompagnato la
nuova alunna? > mi chiese il professore. Annuii e andai a sedermi
mentre Alice faceva firmare il foglio dato dalla segretaria.
Il tema della lezione era Cime
Tempestose, cioè leggevano dei brani di Cime Tempestose che io
praticamente sapevo a memoria.
< Jacob è un tuo amico? > mi chiese Alice voltandosi verso di me.
< Praticamente un fratello, siamo cresciuti insieme. > risposi.
< Perchè ha detto anche il tuo cognome quando si è presentato? > chiese, accidenti quanto era curiosa.
< Mio padre ha adottato Jacob da
piccolissimo. I suoi genitori, amici di lunga data di Charlie, mio
padre, sono morti in un incidente. Ti prego non andarolo a dire in giro
già così Jake fatica a trovarsi con gli altri > dissi
poi sentendomi in colpa per aver raccontanto a una sconosciuta la
storia di mio fratello.
< Non preoccuparti. Comunque io,
come il resto dei miei fratelli, capiscono molto bene Jacob, anche noi
siamo stati adottati da Carlisle Cullen e Esme che ormai sono per me i
miei genitori veri. Non ricordo nulla della vita prima di essere stata
adottata da loro > oh! quello proprio non lo sapevo e avrei faticato
tanto anche solo per immaginarlo.
La lezione successiva non era ugale a quella di Alice quindi io mi diressi a trigonometria edifico F.
< Ciao Angela! > dissi
sedendomi al fianco della mia amica più sincera. Con lei non
dovevo stare attenta a cosa dire eravamo davvero amiche.
< Ciao! Come è andata in Florida? > chiese mentre mi sedevo.
< Tutto come il solito. Phil e
Jacob hanno litigato per tutto il tempo. Io e mamma non sapevamo
più come gestirli, erano impossibili. Fortuna che è
finita. Credo che siano state le vacanze più lunghe della storia
> dissi.
< Phil e Jacob non sono ancora
riusciti ad andare d'accordo? > chiese Angela stupita. Annuii
rassegnata. < A proposito, che ci facevi con i Cullen al completo?
> chiese.
< Colpa di Jacob, ha chiesto
della loro Volvo e poi ho accettato di diventare la loro guida, anche
se credo che riescano ad orientarsi benissimo > dissi pensierosa.
< A proposito come fai a conoscerli? >
< oh! Quest'estate c'è
stata una festa all'ospedale per festeggiare l'arrivo di uno dei
più giovani e talentuosi chirurghi a Forks, il dottor Cullen e
lui ha presentato anche i suoi figli adottivi > disse.
Non potemmo più chiacchierare
per il resto della lezione, io di trigo ci capivo assai poco e non
potevo permettermi di non ascoltare.
A mensa vidi il gruppo Cullen-Hale parlare con Jacob, mi avvicinai a loro. < Venite al nostro tavolo? > chiese Jake.
< Emm... per non essere assaliti
dalle domande preferiamo sederci ad un tavolo separato > disse
Edward, era la prima volta che sentivo la sua voce e dovevo ammettere
che era fantastica.
< oh, be' > disse Jacob
scrollando le spalle e avviandosi al mio fianco. Mi mise un braccio
sulle spalle e mi trascinò fino al tavolo, mi era sembrato di
sentire un ringhio provenire dal Edward ma molto probabilmente mi ero
sbagliata.
Il nostro tavolo era composoto da
Angela, Jessica alias regina delle pettegole, Mike il ragazzo che mi
faceva il filo dalla prima e non aveva ancora capito che non mi
interessava, Tayler idem di Mike, e Lauren che non era mia amica ma si
aggregava sempre.
< Conoscete i Cullen? > chiese
Jessica neanche si eravamo seduti. Mi preparai mentalemente al
bombardamento di domande da parte di quest'ultima che non tardò
ad arrivare ma che non ascoltai affatto.
L'ora successiva avevo biologia che
era la mia materia preferita. Io non avevo il compagno di banco in
quanto, secondo il prof, ero di un livello superiore come preparazione,
semplicemente studiavo di più.
Quando la lezione era già
iniziata bussarono alla porta. < Oh, il nuovo alunno > disse il
prof quando Edward Cullen entrò. Tutte le ragazze della classe
sospirarono al vedere la sua bellezza io sospirai nella mia mente e un
istinto primordiale mi spingeva a spaccare la faccia a tutte quelle
oche. Uh, che strano non ero mai stata violenta.
< Si sieda lì > disse
indicando l'unico posto libero ossia vicino a me. Non capivo
perchè ero tanto euforica di quel fatto.
Edward rimase seduto rigido per
tutta l'ora, voltavo verso l'opposto di me sull'orlo della sedia. Mi
era molto chiaro che non mi sopportava il problema era che non capivo
perchè.
Ringrazio le 3 persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, sono tanto orgogliosa!
Ringrazio le 5 persone che hanno aggiunto questa storia alle seguite, anche voi mi fate orgogliosa!
Ed ora recensioni:
lisa76
: sono felice che la mia idea, nata così per caso, ti
incuriosisca, spero che con l'andare avanti della storia non cambi
idea! Scusami per il carattere ma il prologo lo avevo scritto tempo fa,
al primo utilizzo di NVU e ho giocato con i carattere... quando l'ho
postato non ho guardato che carattere avevo impostato... perdonami!
stellalilly
: Graziee! Scusa se ho postato solo ora ma prima dovevo andare avanti
con l'altra ff... quindi... spero che ti sia piaciuto questo cap...
Tede:
Sono contenta che il prologo ti sia piaciuto, lo avevo scritto tempo fa
ma non avevo idea di come continuare... solo da poco mi si è
accesa la lampadina... Grazie!!
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Capitolo 3 *** Friends ***
II capitolo
Ciaoo!
Questo
cap ha l'intento ben
preciso di spiegare la situazione prima dei cambiamenti, forse
potrebbere risultare un po' noioso spero non troppo ma serve per
chiarire la storia...
In fondo un piccolo pezzo pov Jacob, serve per mostrare come ha vissuto
lui la nuova amicizia con i Cullen.
II capitolo: Friends
< Non ho ancora trovato quello stupidissimo pezzo. Accidenti mi
manca davvero poco per finire la mia auto. Questo pomeriggio mi
accompagni alla discarica, forse trovo qualcosa di intressante!
>
eravamo in auto diretti a scuola, stamattina Jake si era svegliato
presto ed era andato a controllare la sua voskvagen e per tutto il
viaggio aveva mormorato qualcosa a proposito di un cilindro freni o
qualcosa del genere.
Parcheggiai e Alice, con Jasper dietro, si avvicinò al mio
pick-up. < Ciaooo! > urlò con un enorme
sorriso.
< Ciao! > dissi scendendo.
< Hei! > disse Jacob. Insieme ci dirigemmo verso gli
altri Cullen.
< Hei! A che punto sei con la tua auto? >
chiese Emmett.
Lui e mio fratello avevano legato. Come io e Alice. Gli altri Cullen
invece erano sempre silenziosi ed Edward era sparito da due settimane,
il tempo che era passato dall'inizio delle scuole. Alice diceva che lui
era dovuto andare a Chicago per sistemare qualcosa a proposto dei suoi
veri genitori, eppure avevo la sgradevole sensazione di essere stata io
la causa di tutto, bo' però non gli avevo neanche parlato.
< Mi manca quel cilindro freni. Non l'ho trovato da nessuna
parte!
> disse Jacob mentre ci dirigevamo alle nostre classi.
Alice aveva una lezione con me e prima che arrivasse il professore mi
chiese < Vi va di venire da noi domani? Mamma e papà
vorrebbero conoscervi, ci
siamo sentite tanto per telefono che ormai sanno già il tuo
nome! >. Non sò ma Alice mi telefonava tutti i
pomeriggi e
parlavamo per almeno un ora, anche se era principalmente un monologo di
Alice. Lei diceva che si annoiava a casa e aveva voglia di sentire una
sua amica.
< Ci farebbe piacere > risposi e Alice battè
le mani,
sorridendo molto euforica. < Allora domani venite da noi dopo
scuola. > chiarì.
All'ora di pranzo Alice disse < Jacob e Bella domani
vengono da noi! > sorrideva felice.
< Perfetto. Ti faccio vedere la mia jeep. Rose non l'hai proprio
quel cilindro a freni? > chiese Emmett sorridendo alla sua
ragazza. Che faceva finta che io e Jake non esistessimo. Non rispose.
Il discorso, come sempre con Alice che monopolizzava l'attenzione,
volgeva sulle cose che potevamo fare a casa loro. Jasper, che raramente
parlava, disse < Torneo con la play, sono stanco di battere
sempre Emmett. >
Jacob sorrise. A quanto pareva aveva trovato dei nuovi amici.
< Bella!! Puoi provare tutti i miei vestiti! > disse
Alice soddisfatta di avermi fatto voltare verso di lei.
< Ali, sei pazza, non ci entrerò mai! > dissi.
Lei era magrissima e minuta come poteva solo immaginare che io stessi
nei suoi abiti?
< Oh, è vero! > sembrava davvero triste.
< Però me li puoi fare vedere > cercai di
tirarle su il morale, sembrava davvero scossa dalla mia prima
afferamazione.
Lei sorrise al settimo cielo. Le ci voleva davvero poco per sorridere!
Il giorno dopo arrivò veloce e dopo le lezioni seguimmo la
Volvo fino a villa Cullen. Era davvero sperduta nel bosco ma era
magnifica. Bianca, antica ma ristrutturata. Un enorme veranda davanti.
Le imposte erano in legno scuro che contrastava con il candore dei
muri. Sembrava una reggia.
Alice ci affiancò non appena scesimo dall'auto. < Ti
piace? Esme l'ha ristrutturata! > disse fiera.
< E' bellissima > risposi. < Tua madre
è davvero brava >
Lei sorrise, e la seguimmo dentro casa.
Il salone era enorme, il bianco predominava ad eccezione di un
pianoforte a coda, di quelli magnifici che potevi immaginare solo nei
video di musica classica, nero. Chissà chi suonava. Forse
Esme.
< Salve, dovete essere Bella e Jacob > disse quest'
ultima alzandosi dal divano dove era seduta e appoggiando un quaderno.
< Salve > sorrisi. Era una signora che dimostrava
trent'anni al massimo. I capelli color caramello, gli occhio oro
qualità di famiglia, anche se erano tutti adottati
chissà il perchè erano così simili, il
viso a forma di cuore e un sorriso dolce sulle labbra. Anche lei era di
una bellezza sconvolgente, altra qualità di
famiglia, e sembrava davvero una madre dolce.
< Salve > ripetè Jake.
< Allora questa partita? > chiese Emmett sedendosi sul
divano davanti a uno schermo al plasma ultima generazione. Jasper e
Jacob lo affiancarono.
< Vieni, ti faccio vedere la mia camera! > disse Alice
trascinandomi al piano di sopra. Non riuscii neanche a guardarmi in
torno che mi ritrovai davanti a una porta del secondo piano. Alice
aprì la porta e mi mostrò quella che doveva
essere la sua camera.
Era grande. Un letto matrimoniale a baldacchino era contro al
muro. Dalle nuvole rosa. Una grossa finestra dava sulla parte laterale
della casa. Una scrivania era addossata al muro opposto. Un computer
ultima generazione era appoggiato sopra. Due porte si affacciavano
sulla stanza oltre all'entrata.
< Ed ecco qua il mio armadio! > disse Alice saltellando
ed spingendomi verso una delle due porte. Quando l'aprì mi
ritrovai a fissare una moltitudine di vestiti ben appesi in grucce
lungo le sbarre attaccate ai muri. In fondo della camera grande quasi
come la camera il muro era completamente ricoperto di una cassettiera
enorme. Mi sembrava impossibile avere tanti abiti così.
< Allora, lì ci sono quelli da sera. > disse
indicando una sezione che non sapevo ne dove iniziava ne dove finiva.
Alice mi mostrò tutti i suoi abiti, naturalmente firmati,
che preferiva. Io me ne stavo seduta sul letto, dove mi aveva
consentito di mettermi e fissavo. Ero felice, dopotutto avevo un amica.
Forse un po' esuberante ma pur sempre un amica oltre ad Angela. Un bel
passo avanti nel campo relazionale! Pensare che vivevo a Forks da una
vita e avevo fatto amicizia solo con poche persone. Sembrava molto
strano di essere diventata subito così legata a quel
folletto, maniaco di moda.
Jacob
Avevo vinto una partita! E non avevo mai giocato a quel gioco. <
Vi ho battuti!! > urlai contro un Emmett molto giù di
morale e un Jasper che mi fissava molto stupito.
< Ma avevi detto che non avevi mai giocato a questo gioco!!
> si lamentò quest'ultimo.
< E non l'ho mai fatto. Talento nato! > ridacchiai.
< Facciamo qualcos' altro... Vieni a vedere la mia jeep.
> disse Emmet alzandosi.
< non vuoi prendere un'altra batosta? > chiesi alzandomi
a mia volta. < però sono curioso. Che modello
è? > chiesi.
< Vedrai > rispose lascinadomi sulle spine.
Jasper seguì me ed Emmett fino al garage. Che era
enorme. E aveva una collezione impressionante di auto magnifiche.
< Allora, quella è la porche 911 turbo di Alice
> disse Emmet indicando una posche giallo canarino. <
quella è di Edward > disse spostando l'attenzione su
un auto inconfondibile. Non potevo crederci, era una Astor Martin
Vanquish. Ci mancava poco che cadessi in ginocchio vedendo un
gioiellino del genere. < quella è la BMW di Rosalie
> dissi indicando una BMW M3 rossa. < e quella
è la mia jeep > disse indicando un auto dalle ruote
alte almento un metro, il paraurti grosso e con dei riflettori
aggiunti. < Avete davvero auto di classe > mormorai.
< Ehi! Ti sei dimenticato della mia moto! > disse Jasper
a Emmett.
< Oh, scusami, ma non volevo far una brutta impressione al
nostro amico. > ridacchiò lui.
< Quella è la mia Monser > disse indicando una
moto a grossa cilindrata.
< oh, siete qua. Emm, che avevi detto a proposito della tua
jeep? > chiese Rosalie entrano in garage.
< Oh, si deve essere bruciata una lampadina. Posso fare io,
tranquilla > disse lui abbracciando la sua ragazza. Rosalie era
sicuramente una ragazza magnifica però secondo me era troppo
vanitosa e pensava solo a se stessa. Era molto meglio Bella pur non
raggiungendo la bellezza di Rosalie. Bella era una sorella fantastica.
< Ehi! quel pick-up che sembra da rottamare ti andrebbe di
sistemarlo? > chiese Rosalie rivolgendosi a me. Ma parlava
proprio con me?
< Oh, sì. Non ho ancora avuto tempo. E' odiosa la
velocità a cui è costretto. > dissi.
< Abbiamo notato. Portalo qua che gli diamo un occhiata >
disse Emmett sfregandosi le mani.
Passammo tutto il pomeriggio a lavore al pick-up. Rosalie era anche
simpatica, e sopratutto era un genio con le auto, molto meglio di me,
Emmett e Jasper messi insieme.
Allora,
non so se l'effetto sperato sia riuscito. Questo capitolo non mi
convice ma è solo di transito. Ho deciso che Rosalie sia
meno impossibile. Questa 'amicizia' tra Rose e Jake servità
per la trama. Fatemi sapere se non è proprio possibile...
Attendo i vostri commenti... fate pure domande, posso chiarivi tutto
quello che volete. A volte mentre scrivo posso lasciare come sottinteso
dei particolari che voi non sapete.... ed ora i ringraziamenti:
Uchiha_chan :
Grazie. Mi è venuta in mente quest'idea una volta
Bella diceva che voleva Jake come fratello. Jake diventerà
lupo presto anche se ci saranno delle complicazione, ma non ti anticipo
niente d'altro altrimenti ti rovino la sopresa.
barbiemora______ =
Sono contenta che questa ff ti piaccia e che la mia idea sia originale,
spero che non cambi idea...
Tede = per
mia grande sfortuna ho paura che la lampadina si sia bruciata almento a
proposito di questo cap... non mi veniva in mente niente di
sorprendente. Scusa per il ritado ma tentavo di farmi venire in mente
un idea che mi piaceva di più, il che non è
avvento quindi mi sono arresa a postre questo.
lisa76 =
sono fiera di avere delle persone tanto filosofiche che mi
recensiscono. Allora, le domande non sono un problema spero
però che non ti arrabbi troppo se le mie risposte sono un
po' aperte, non voglio rovinarti la sopresa. Ed ha ringhiato per ... lo
scoprirai nei prossimi cap, è un particolare importante
ricorda! Anche la seconda domanda è legata alla risposta
della prima. Comunque i pensieri non c'entrano. Jake vede Bella come
una sorella, si vogliono bene come fratelli e amici. Nessun problema
sentimetale. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
Frafra9 =
scusa per il ritardo ma non avevo ispirazione e questo cap non mi
convince. Sono contenta che mi hai aggiunta alle seguite! Grazie!
Ben 14 che hanno aggiunto questa ff alle seguite: sono tanto fiera...
due capitoli che fanno successo, grazieee!
Ben 9 che hanno aggiunto questa ff alle preferite: sono orgogliosa:
grazieee!
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svagliata [in corso] - Bella è trasformata in
vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
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e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri...
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Capitolo 4 *** shopping ***
3° capitolo: Jacob disappared
Ciaooo!
Avviso: da lunedì 10 a domenica 16 sarò in vacanza,
quindi per quella settimana niente aggiornamenti, mi spiace.... in
compenso mi passerò una settimana in crocera, quando
papà
ce lo ha detto pensavo fosse uno scherzo...ok a voi non interessa ma
volevo comuncarvi che andavo in Grecia! ...
Questo capitolo è il cambiamento che farà davvero
iniziare la storia.
III capitolo: Shopping
Ormai i Cullen erano diventati una presenza costante. Con mia grande
sorpresa scoprii che avevano potenziato il pick-up anche se secondo
Rosalie non era migliorato di molto. Riuscivo ad arrivare ai cento!
Emmett mi aveva consiglito di comprare una BMW o una Mercedes, secondo
lui il pick-up non sarebbe vissuto ancora per molto.
Passai un altra giornata a casa Cullen. Con mia gran sorpresa Alice mi
permise di stare in salotto. Neanche dieci minuti dopo Edward
entrò in casa. Era tornato a quanto pare. Tutti i Cullen,
tranne
Rosalie che non c'era, andarono a salutarlo. Alice si era avvinghiata
al
ragazzo salutandolo con un < Ciaooo! > da spaccare i
timpani.
Io e Jake eravamo rimasti seduti sul divano. Appena i Cullen si
tranquillizzarono e Edward spostò l'attenzione su noi due.
<
Ciao! > salutò Jacob, invidiavo il suo non imbarazzo
ogni
volta che parlava con persone nuove.
< Ciao > bisbigliai io a voce un po' troppo bassa.
Fortunatemente non arrossii. Sarei morta dall'imbarazzo.
< Ciao! > rispose Edward per poi salire le scale a
lasciare i bagagli.
< Ora che anche Edward è tornato possiamo darci a una
bella giornata di shopping! > disse Alice al settimo cielo.
Dietro di lei, Jasper e Emmett erano tutt'altro che felici. In quel
preciso momento arrivò anche Rosalie. < Shopping?
Secondo me
dobbiamo andare in quel nuovo centro commerciale a Seattle, ho letto
che... > iniziò lei, anche lei era patita di moda? Ma
certo,
come avevo fatto a non capire che Rosalie non amasse la moda?
Sarà che l'avevo sempre vista o con Em o a parlare di motori
con
Jake.
< Non provare a pensarlo, Alice. Non ho voglia di rifarmi il
guardaroba! > disse serio Edward scendendo le scale.
< Ma Edward! > pignucolò Alice. < devi
per forza!
Guarda cosa ti sei messo. Santo cielo è dello scorso
catalogo!
> disse come se avesse fatto chissà quale catastrofe.
< Eh fratellino. Noi abbiamo già passato il suplizio
la
settimana scorsa. Ora che sei ritornato devi subire anche tu!
> rise Emmett. Allo sguardo di Rose però si corresse.
< Ma
per me non era affatto un suplizio, ero tanto felice di andare a
svaligiare dei negiozi per te, amore! > Jasper era piagato dal
ridere e Jake tentava di trattenere le risate.
< Tanto non vi salvate neanche voi. Dovete venire per aiutarci a
portare la roba. Bella, vero che vieni anche tu? > chiese Alice
con
gli occhi dolci.
Io non avevo mai amato fare shopping ma non sarei mai riuscita a dire
di no ad Alice. < Va bene > dissi a voce bassa.
Il folletto mi abbracciò. < Grazieee! Ti voglio tanto
bene! > urlò al mio orecchio.
Jake si stava spanciando dalle risate, ormai lo avevamo perso.
< L'invito vale anche per te! Dei aiutare la tua sorellina!
>
dissa Alice a Jacob. Che si bloccò a metà risata.
Il
resto dei Cullen rideva come dei matti.
< Ormai siamo d'accordo. Domani vi passiamo a prendre. >
disse il
folletto per poi trascinarmi in camera sua. Fortunatamente riuscii a
convincerla a fare i compiti visto che il giorno dopo, sabato, non
avremmo potuto svolgerli.
Il giorno dopo mi svegliai a causa di un rumore piuttosto fastidioso.
Il campanello.
< Vado io! > sentii urlare Jake da sotto. Lui riusciva
sempre a
svegliarsi presto. Io andai in bagno a farmi una velocissima doccia e
poi decisi di vestirmi con jeans, maglia a maniche corte verde scuro
con una felpa legata in vita. Fuori sembrava che non piovesse seppur il
cielo fosse coperto da un fitto strato di nuvole.
Tutti i Cullen erano nel salotto di casa. Alice batteva il piede
impaziente, sembrava un personaggio dei cartoni animati. <
Bella, quanto ci metti! > disse.
< Alice calmati. Tu ci metti sempre il triplo del tempo >
disse Jasper.
< Si ma io cerco lo stile! > disse seria. Emmett e Jake
sgninazzavano sotto i baffi. I due erano diventati davvero amici.
Appena entrai in salotto Alice sorrise e poi spinse tutti fuori casa.
Lì c'era la BMW che secondo i racconti specifici di Jake era
quella di Rose e la solita Volvo. < Allora, io, Jasper, Em e
Rose andiamo con la BMW > trillò la folletta.
< Bella, Jake con Edward > dissi poi indicandoci.
Perchè dovevo andare con l'unico Cullen a cui non stavo
simpatica? Lui lanciò un occhiata rabbiosa alla sorella e
poi salì in auto sbuffando.
Io e Jacob ci sedemmo dietro. Mio fratello era del tutto all'oscuro del
odio di Edward verso la sottoscritta, non che io avessi capito
perchè si comportava così.
< Allora, Emmett mi ha detto che quel gioiellino è
tuo! > disse Jake sorridente.
< E' si la mia Astor Martin Vanquish > disse e i due si
dilungarono in confronti tra auto di cui non ci capivo assolutamente
niente. Guardai fuori dal finestrino e mi accorsi di non poter fissare
nulla, eravamo troppo veloci. Cercai di non preoccuparmi dopotutto
sembrava che Edward sapesse guidare, o almeno lo sperai.
Sospirai sollevata quando dovette decellerare entrando a Seattle,
avevamo percorso un tragitto lungo come minimo tre ore in un ora
soltanto. Parcheggiò davanti a un centro commerciale dalle
dimensioni astronomiche, una costruzione alta e completamente vetrata.
Alice e Rosalie erano su di giri. Trascinarono tutti in un numero
infinito di negozi, facendoci provare o provando un numero indefinito
di abiti. Sembrava che io fossi il loro manichino, cercai di far capire
a Alice che non avevo abbastanza soldi per comprare qualsiasi capo di
uno stilista ma lei disse < Non possiamo abbassarci a comperare
capi non firmati! Tanto paghiamo noi! > dopo averlo ripetuto per
almeno i primi trenta vestiti lasciai perdere. Quando si intestardiva
diventava impossibile.
Jake era sempre più nervoso, continuava a rispondere
scortesemente e alle sei, dopo tutta la giornata a fare shopping,
riuscii a convincere Alice a riaccompagnarci a casa.
Nella Volvo, al contrario dell'andata era calato un silenzio strano.
< Jacob, stai bene? > chiese Edward dopo un po'. Aveva la
testa appoggiata al sedile e teneva gli occhi chiusi.
< Jake? > chiesi, ricevetti solo un grugnito di riposta.
Gli posai una mano sulla fronte come faceva la mamma quando avevamo la
febbre e constatai che era bollente. < Deve avere la febbre,
è caldissimo > pensai ad alta voce.
< Forse dovremmo farlo visitare da Carlisle > disse
Edward. La prima volta che mi rivolgeva la parola.
< No, sto bene > mugugnò Jake.
< A me non sembra > risposi.
< Sono solo stanco. Sta notte non sono riuscito a dormire e oggi
non abbiamo neanche pranzato > borbottò in risposta.
< Io ho cercato di convincere Alice ma lei e Rose sono a dieta e
hanno detto che saltare un pasto fa bene > chiarì
Edward. Avevo notato che nessun Cullen mangiava a pranzo, Em e Jazz
dicevano che facevano una colazione super abbondante, Rose e
Alice invece erano a dieta.
Ci lasciò a casa e Jacob si ritirò in bagno. Io
preparai la cena ma quando chiama i mangiare Jake non c'era ne in
bagno, la porta era aperta, ne in camera sua. Mi preoccupai. Trovai sul
suo letto un bigliettino scitto molto velocemente.
Sono andato a prendere
una boccata d'aria.
Era sicuramente la grafia disordinata di Jake ma se stava male
perchè era uscito?
Ed
ora iniziano i momenti in cui si cambia... allora domandina facile
facile scrivete le vostre ipotesi sul comportamento di Jacob... a me
sembra piuttosto chiaro, ma non sono riuscita ad inventarmi niente di
meglio. Comunque ecco a voi un piccolo spoiler visto che
posterò dopo le vacanze:
<
Non è ritornato! > dissi
<
Tranquilla... >
Davvero piccolo e racconta davvero poco ma non voglio anticipavi
niente... e non sono mai stata capace a trovare qualche frase
significativa... RECENSITE IN TANTIIII!!!
Piccolo spazio
pubblicitario (dopo i ringraziamenti)
essere
svagliata [in corso] - Bella è trasformata in
vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie
e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri...
dopo Breaking Dawn
Lo
scorso capitolo ha battuto tutti i record di recensioni che ho
registrato... ben 6 tutte per lo stesso cap! grazieee!
Ringrazio le
21 persone che hanno aggiunto questa ff alle seguite: Sono orgogliosaa!
Ringrazio le
13 persone che hanno aggiunto questa ff alle preferite: SONO
ORGOGLIOSAA!
Uchiha_chan:
Sono contenta che apprezzi la mia scelta di modificare un pochino
Rosalie, però avrai notato in questo capitolo che con Bella
i
rapporti non sono migliorati... cercerò di spiegare il
perchè nei prossimi capitoli... non posso garantirti che
l'amicizia Jacob e Rose duri... lo vedrai da sola...
sessyli:
sono contenta che la mia idea ti piaccia... avere Rose che odia
entrambi gli Swan mi sembrava un po' troppo...
Tede
: Quando ho letto la saga e ho scoperto che Rose
è
capacissima con i motori ho collegato con Jake e visto che non
è, per il momento, licantropo l'odio tra nemici non ci
poteva
essere... sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo... spero
che questo ti sia piaciuto anche di più...
ilariaechelon :
Graziee! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo
DarkViolet92: Sono
contenta che ti sia piaciuta la storia, spero di non rovinarla andando
avanti...
Frafra9:
La risposta di Bella l'hai letta... è contenta anche se non
hanno potuto fare molto, causa la vecchiaia del pick-up... e poi
secondo me il pick-up deve essere lento... Sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto...
|
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Capitolo 5 *** Edward ***
4 capitolo Edward
Ciaoo!
Avviso:
Dal 10 al 17 agosto sarò in vacanza e non potrò
aggiornare le ff.
L'ho
ripetuto per ricordarvi che poi tornerò.
Sono
riuscita a postare questo capitolo anche se pensavo di non farcela.
IV capitolo: Edward
Ero molto agitata. Non
era tornato la sera e anche papà era preoccupato ma meno di
me.
< Aspettiamo
qualche giorno. Forse ha solo voluto prendersi una pausa >
riperteva Charlie. Ma dove aveva preso una spiegazione così
inutile?
Non avevo dormito
neanche un po' e quando arrivai a scuola la felicità di
Alice mi era completamente estranea.
< Bella, che
hai? > mi chiese il folletto quando non risposi al suo saluto.
< Jacob non
è tornato > mormorai vuota.
< In che senso?
> chiese Emmett.
< Ieri sera ho
trovato un biglietto che diceva che era andato a fare una passeggiata
ma non è ancora tornato. Poi ieri non stava bene! >
dissi.
Tutti i Cullen si
fecero attenti.
Non seguii neanche un
po' le lezioni, l'unica cosa che riuscivo a pensare era che Jake era a
casa. Mi precipitai a casa ma lui non c'era.
Andai avanti
così per una settimana. Papà aveva dichiarato la
scomparsa di mio fratello e Forks era dissemiata da volantini con la
foto di Jake.
Non capivo
perchè era scappato. Mi era sembrato felice. Eravamo sempre
stati amici e se non si trovava bene sicuramente poteva parlare con me.
Forse non ero stata capace di ascolarlo?
< Mangia!
> mi disse una voce all'orecchio.
Era l'ora di pranzo del
nono giorno di assenza di Jake. Mi ero seduta da sola e non so come ma
gli altri non mi si erano avvicinati per spettegolare o chiedere
informazioni.
< Bella, devi
mangiare. Vedi che Jacob torna > disse la voce sensuale e dolce.
Non riuscivo a capire di chi era. La sedia al mio fianco si
spostò e si sedette Edward.
< Mangia.
> ripetè. Io volsi lo sguardo verso il vassoio
intatto davanti a me. Lo stomaco era chiuso, come lo era sempre stato
da quando Jake era scomparso. Mangiavo solo quando c'era Charlie,
soffriva già per la mancanza di un figlio non volevo che si
preoccupasse anche per me.
< Non ho fame
> dissi a bassa voce.
< Invece ti fa
bene mangiare. Non ti ho ancora visto cibarti >
ribattè Edward con quella voce dolce. Come mai si comportava
così bene? Io non gli stavo antipatica a prima vista? Non mi
odiava?
< Bella, devi
mangiare. > ripetè Alice arrivando e sedendosi
dall'altra parte.
< Oh,
smettetela. Andiamo via. > disse Rosalie alzandosi e prendendo
il suo vassoio con solo tre cibi dentro.
< Ma Rose!
> si lamentò Emm. < Quanto poco sensibile che
sei! > aggiunse.
< Intendevo che
noi andiamo a casa con Bella. Sicuramente Esme avrà cucinato
qualcosa di più appetitoso che questo > disse
voltandosi e mostrando degli spezzatini che secondo l'idea generale non
avevano niente a che vedere con quello.
< Ma certo, come
avevamo fatto a non pensarci prima! Rose sei un genio!
> disse Emmett ridacchiando.
Ero circondata dai
Cullen quindi non potevo rifiutare il loro invito implicito anche se
avrei di gran lunga preferito starmene a casa sperando nell'arrivo di
mio fratello.
Non mi ero neanche
accorta che eravamo arrivati davanti casa Cullen ma scesi con loro.
< Mamma, siamo
arrivatiii! > urlò Alice.
< Oh bene. Ho
preparato un bel po' di cose > disse Esme uscendo seguita da
quello che doveva essere il dottor Cullen. Era biondo e perfetto, come
gli altri di famiglia, gli occhi dorati sembravano esprimere un gran
sapere e l'espressione mi dava l'impressione di una persona che aveva
vissuto molto, seppur dimostrasse trent'anni al massimo.
< Salve >
dissi. Anche se ultimamente ero uno zombie dovevo pur salutare.
< Ciao. Io sono
Carlisle. > disse l'uomo presentandosi.
< Si,si, va
bene. Devi mangiare > disse Alice spingendomi verso la cucina.
Il tavolo era
straripante ci cibo. E dopo un centinaio di occhi dolci da parte di
Alice, qualche richiesta di Carlisle e Edward, Esme che ripeteva di
aver cucinato tutto quello solo per me mangiai tantissimo.
Mi accorsi solo dopo un
po' che in cucina era rimansto solo Edward e Esme. Ultimamente mi
perdevo degli enormi pezzi di tempo.
< Come stai
cara? > chiese Esme. Preferii non rispondere, sembrava una cosa
innaturale dire sto male perchè mio fratello è
scappato di casa. A quel pensiero troppo netto una lacrima mi
solcò la guancia nonostante mi ero promessa di non piangere.
Jake diceva che non bisognava mai piangere.
Mi ritrovai a
singhizzare tra le braccia di Edward. < Stai tranquilla,
tornerà presto > ripeteva e nonostante fosse
sbagliato crederci lo ascoltai e riuscii a placare i singhiozzi.
Non
sono sicura di aver rispecchiato bene i sentimenti di Bella, spero che
il dolore per la scomparsa di Jake sia chiaro e non troppo
superficiale. Ditemi cosa ne pensate... non sono mai stata molto brava
a 'far soffrire' i personaggi dei miei racconti. Secondo voi
l'intervento di Edward è un po' campato in aria? A me
sembrava un idea un po' strana, il contrario di New Moon...
Un po' di pubblicità e poi i ringraziamenti
essere
sbagliata [in corso] - Bella è trasformata in
vampiro da subito e a Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie
e leggende [conclusa] - Serata di vite tra lupi e vampiri...
dopo Breaking Dawn
Ringrazio le 19
persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite: MI RENDETE
ORGOGLIOSAA!
Ringrazio le 24 persone che hanno aggiunto questa ff tre le seguite:
SONO TANTO FELICEEE!
Ed ora le recensioni (recesite please)
Ho battuto tutti i miei record
7 recensioni per lo scorso capitoloooo!
DarkViolet92
: Allora la mia domanda non era troppo difficile, sì
però nessuno lo sa (forse).
Giulia
Miao: GRAZIEEE! Sono felice che ti sei unita alle
recensitrici (ho inventato un nuovo termineee!) e grazie dei
complimenti sul mio modo di scrivere *me arrossita*.
Come hai potuto notare... decidi tu se i Cullen l'hanno un po' aiutata,
a me sembra di si sul finale, o almeno era quello che volevo far
capire, spero di esserci riuscita.
Tede
: Graziee! Allora sì anche se nessuno (forse), nella storia
sa che Jake si traformerà in lupo... hai visto che sono
risuscita a scrivere anche qui!! Sono fiera di me stessa :) ( e sono
anche pazza....)
Frafra9
: Visto che non ti ho lasciata in pensierooo! 1- Jacob non
sa niente! 2- Charlie non è al corrende di niente!
_Jacob
Black_ alias Uchiha_chan : Allora hai indovinato 1 motivo
della lontanza di Ed, prova a trovare il secondo, comunque lo
dirò più avanti (molto più avanti)...
Non trovano niente di scatente se non shopping sfrenato per far
scoppiare Jake...
nanerottola
: Esatto!! Postato presto, ma per il prossimo dovrai aspettare dopo le
mie vacanze
sessyli
: Modestamente! (ok è colpa del caldo se sono
pazza) Grazie per il buone vacanzeee!
|
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Capitolo 6 *** Sunday ***
capitolo domenica
Ciaooo!
Scusate
per il ritardo ma speravo che mi venisse in mente un idea
più
originale per questo capitolo... purtroppo non è
così
quindi dovete accontentarvi di questo capitolo che non mi convince
proprio. E' ancora della tristezza di Bella, per prenderla un po'
più reale. Ma non mi sembra gran chè...
sarà che
ripeto sempre le stesse cose. Spero comunque di non annoiarvi. Il
prossimo cap è più interessante.
5 capitolo: Sunday
Era
domenica, la scuola non c'era. Er0 sola in casa. Papà era
alla centrale, praticamente passava tutte le sue giornate lì
e non ci parlavamo quasi mai.
Avevo la sensazione che mi ritenesse colpevole della scomparsa di Jake.
Charlie e Jacob erano più legati che io e papà.
Forse perchè erano maschi e a mio fratello piaceva guardare
le partite di baseball alla tv e ogni tanto andare a pesca. Non che
papà mi dimeticasse e riuscivamo comunque a capirci solo in
modo diverso. Dopotutto eravamo simili come carattere.
Decisi di fare i compiti per non pensare. In due ore avevo finito tutto
ma avevo la testa tanto distante che non c'era da stupirsi se avevo
sbagliato tutto. Ultimamente la mia concentrazione girava alla larga.
In bagno, dove ero andata a lavarmi la faccia, notai lo spazzolino di
Jake e tornai a pensare a lui.
Perchè era andato via? Era sempre felice, solare, mi
sembrava contento. Andavamo d'accordo. L'unico problema era
Phil, ma sembrava non prendersela. Quando non c'era lo prendeva in
giro, e dovevo ammettere che le sue comiche, soprattuto quando faceva
finta di essere Phil che giocava a baseball faceva spanciare dalle
risate. Anche io non accettavo molto Phil soprattutto
perchè trattava male Jake, ma notavo l'amore con cui
Renèe fissava il suo nuovo marito quindi cercavo di
sorvolare.
Jake era proprio un fratello! Mi aveva tirato su di morale quando mi
mancava Renèe e io lo aiutavo nei rari momenti in cui
ripensava ai suoi genitori che ricordava solo tramite delle foto in cui
erano ritratti. Billy assomigliava molto al figlio, ora che Jake
cresceva. E in tutte le foto il padre sorrideva nello stesso identico
modo di Jacob.
Non capivo cosa lo avesse spinto ad andarsene!
Tornai a singhiozzare dopo che avevo quasi sorriso al ricordo dei miei
paragoni tra Jake e Billy. I miei cambiamenti d'umore erano
davvero imprevedibili.
Suonarono alla porta. 1, 2, 3 volte. Scesi svogliatamente.
Aprii la porta asciugandomi con una mano le lacrime. E sulla soglia
c'era...Edward Cullen.
Lui, l'unico Cullen che mi odiava dal primo momento, ancor peggio di
Rosalie che mi rivolgeva la parola a stento. Ma da quando Jake era
sparito, o forse un po' prima, era diventato gentilissimo. Non lo
capivo affatto. Ultimamente con i contatti umani ero sotto zero.
Mi fissava con i suoi occhi dorati.
< Ciao! > disse abbozzando un sorriso.
< Ciao > risposi mogia. Non ero affatto in vena di saluti
calorosi. Dovevo ammettere che non avevo voglia di parlare con nessuno.
Da quando Jake se ne era andato non ero mai contentissima. Come si fa
ad essere contenti se tuo fratello è sparito senza lasciare
traccia o spiegazione?
< Alice mi ha mandato qui per chiederti se volevi andare a fare
shopping. > spiegò entrando visto che lo avevo
invitato con un gesto della mano.
Non avevo affatto voglia di una sfachinata come la scorsa.
< Io le ho detto che molto probabilmente non ti andava ma lei
voleva che tentassi comunque > aggiunse.
Io neanche lo ascoltavo davvero. Ero seduta sul divano a guardare il
vuoto. < Tornerà > ripetè sedendosi
al mio fianco.
< Perchè è scappato? >
singhiozzavo. Il mio autocontrollo era sparito. Forse a causa della
vicinanza di quell'essere perfetto, che ora mi abbracciava stringendomi
delicatamente al suo petto marmoreo. < Non sono riuscita a
capirlo? Mi era sempre sembrato contento >
< Gli vuoi bene > constatò lui.
< Come un fratello. E' mio fratello > concordai. Lui mi
strinse di più a se. Le lacrime gli bagnavano la camicia ma
non sembrava farci caso.
< Vedrai che tornerà. Forse è andato da
qualche amico >
Io ridacchiai isterica. < E' per caso a casa vostra? >
chiesi.
< No > rispose confuso.
< Be' Emmett e Jasper erano diventati i suoi migliori amici. E
gli stava pure simpatica Rosalie. Si trovavano con i motori >
spiegai.
< Mi sono perso un bel po' di cose! Non mi aspettavo che Jasper
facesse amicizia. E' timidissimo > spiegò.
< Jake ed Emmett si sono trovati subito. Rosalie ha potenziato
il pick-up. Jacob era stupito che una ragazza spesse tanto sui motori.
>
Rimanemmo in silenzo per un po'. Anche se i miei singhiozzi si erano
placati, le lacrime scivolavano ancora sul mio viso.
< E' stato adottato ? > chiese, titubante?
< Sì. Aveva qualche mese. I suoi genitori sono morti
in un incidente d'auto. Charlie era molto amico del padre. Mamma non
era molto d'accordo, anche se questo l'ho capito dopo. Io avevo tre
anni ed ero felicissima di avere un fratellino. Siamo cresciuti insieme
anche quando mamma se n'è andata. Poi lei ha sposato Phil e
quando andiamo in vacanza in Florida, Jacob e Phil litigano. Il secondo
lo incolpa di aver rovinato Renèe con la sua presenza. Jake
dice che io ho scelto di stare con lui perchè siamo veri
fratelli e che io avevo tutta la capacità di scegliere. Era
Renèe che non voleva più stare con Chalie e non
era colpa sua. Io do ragione a Jake e poi Phil potrebbe comportarsi
diversamente invece di arrivare sull'orlo di bandire Jacob da casa sua
e di mamma > racconti.
< Anche io sono stato adottato > spiegò.
< Lo so. Alice me lo ha detto. Siete tutti adottati >
< Io sono stato il primo. > specificò.
< Tornerà. Come può lasciare una sorella
che gli vuole così tanto bene? >
Poco dopo suonò il telefono e andai a rispondere.
< Ciao Bella!!
> trillò Alice. < C'è mio fratello?
>
< Edward è tua sorella. > dissi
porgendogli la cornetta.
Lui parlò ancora un po' al telefono. Quando
riagganciò si voltò verso di me, sorridendomi
triste. < Scusa ma devo andare. Carlisle ha organizzato una gita
e questo pomeriggio partiamo. Steremo via fino a martedì, le
previsioni mettono sole > spiegò. < E' un
abitudine di famiglia andare in campeggio quando c'è bel
tempo >
Ci salutammo e lui se ne andò. Mi aveva consolato per la
seconda volta. E mi semntivo un po' meno in colpa per la scomparsa di
mio fratello.
Riuscii a mangiare e a farmi una doccia. Ero sdraiata sul mio letto che
fissavo il soffitto senza vederlo davvero. Già nel
dormiveglia che il suono del campanello mi fece sussultare.
Charlie aveva dimenticato le chiavi? Non era da lui. Ma chi altro
poteva essere?
Spero
che il dolore di Bella vada bene. In questo periodo sono relativamente
felice e non riesco proprio ad immedesimarmi nel dolore di Bella.
Volevo chiarire un po' di storia della famiglia Swan, spero di esserci
riuscita. Vi avverto, ma lo avrete già capito, che Phil non
mi sta tanto simpatico... reazione istintiva, non so il
perchè. Non so se è chiaro che anche a Bella il
comportamento di Edward è strano, ma per le spiegazioni su
questo punto bisogna aspettare ancora.
Vorrei avere il vostro consiglio, anche perchè siete voi che
leggere. Preferite:
1- i capitoli tutti
pov Bella e poi fare una continuazione (sempre nella stessa storia) di
pov Edward.
2- fare di capitoli
misti?
3- un capitolo pov
Bella, uno Ed uno di qualcun altro?
Devo ammettere che a prima opzione la prediligo ma voglio sapere le
vostre idee...
Ed ora piccolo spazio publicità e poi i ringraziamenti.
Mi raccomando
recensite!! Mi fate molto piaceree!
essere
sbagliata
[in corso] - Bella è trasformata in vampiro da subito e a
Forks non ci sono ancora i Cullen....
Storie
e leggende [conclusa] - Serata di
vite tra lupi e vampiri... dopo Breaking Dawn
Grazie alle 24 persone e alle 30 persone che hanno aggiunto questa
storia alle preferite e alle seguite: SONO ORGOGLIOSA E FELICEEE!
Anche se non lo dico (mi dimentico sempre, perdonatemi ) grazie a chi
mi ha aggiuto agli autori preferiti: NON POTETE IMMAGIARE QUANTO SONO
FELICEEE!
E grazie a chi legge. Mi farebbe piacere una recensione, please....
E ora le recensioni:
DarkViolet92
: Io volevo qualcuno che appoggiasse Bella e mi è venuta la
folle idea di capovolgere, e stirare un po', New Moon, dopotutto Bella
non ama Jake e Edward non era già amico di Bella... be' in
questo capitolo non ho spiegato nulla a proposito, ma questo lo hai
letto... però la mia spiegazione, vista dalla 'testa' di
Bella è che neanche si sofferma ha problemi più
importanti, come la scomparsa di un fratello, che soffermarsi su un
ragazzo (vampiro) dalle personalità multiple...
Uchiha_chan
: Mi sono divertita in vacanza, grazie!!! Sono contenta che la mia idea
pazza di capovolgere New Moon ti sia piaciuta. Comunque le motivazioni
di Jake sono tutte centrate ma ne mancana ancora una, più o
meno... ti lascio a pensarci ( come vedi un po' crudele sono...) ma
tanto prima o poi lo scoprirai, visto che lo scriverò,
sempre che Jake torni.
Tede
: Be' Bella è KO. Comunque i Cullen non immaginano. Come nei
libri della Meyer pensano che i licantropi siano estinti...
Sessyli :
Sono tornata già da quasi una sett, ma come ho detto sopra
questo cap non mi convinceva... il prossimo, nella mia mente
è migliore...
Frafra9 :
Grazieee!! Il tuo cap l'ho letto e anche recensito, avrai visto... Sono
contenta che il dolore sia risultato bene... è troppo questo
qua sopra??
Giulia
miao : Sono tanto contenta che ti sia piaciuto. Mi fai
arrossire con i tuoi complimenti... k ne pensi di questo?
|
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Capitolo 7 *** grow? ***
6 capitolo Return
Ciaooo!!
Questo
capitolo non è ispirato. So dove arrivare ma, zero idee
strane, o suspance, o colpi di scena...
Il
titolo del capitolo non mi convince ma non trovavo nulla di
meglio...
Comunque
ho deciso di fare prima pov Bella e poi Edward, visto che molti mi
hanno detto di scegliere io... comunque ci potranno essere brevi pov
Jacob (sempre che torni) soppratutto se un periodo non può
essere vissuto da Bella e serve per la trama: esatto esempio pov Jacob
2
capitolo Friends...
NOTA: D'ora in poi i dialoghi sono distinti da - (trattino), ho troppo
timore di non spaziare e si sembra più bello... ok sono
pazza!!
Ed
ora al capitolo.... i commenti, i ringraziamenti in fondo.
Metto
qua la mia 'pubblicità', leggere anche queste storie, se vi
va:
VI capitolo: grow?
Sulla porta c'era l'unica persona che non mi aspettavo di vedere.
Oppure l'unica persona che volevo vedere. Il cervello si spense.
Saltai, come una bambina di tre anni, verso il ragazzo sulla porta.
Lui mi abbracciò, stingendomi a se, e ridacchiò.
- Forse è meglio rientrare - disse il nuovo arrivato,
rimettendomi a terra.
Annuii come un'idiota. Il cervello era ancora ko. Lo seguii come un
cagnolino.
Si stravaccò sul divano, dove poco prima avevo pianto.
Adesso che lo guardavo mi sembrava cresciuto. Sicuro, il suo braccio,
allungato contro la spaliera del divano, la occupava tutta e
metà avambracciò penzolava fuori.
- Ciao!! - disse sorridente. Quel sorriso enorme mi era davvero mancato.
- Ciao!! - riposi. Cervello ancora fuori uso. Mi sedetti al suo fianco.
- Devo scusarmi. - iniziò. - Sono stato via per un po'. Mi
dispiace. Dovevo...- sembrava in cerca delle parole giuste? La mia
assenza di neuroni attivi non mi permetteva di aiutarlo con vocaboli
adatti. - pensare al mio passato. Sono stato a La Push. -
spiegò.
- La Push? - chiesi, confusa. La riseva l'avevamo frequentata ogni
tanto. Papà era amico di Harry Clearwater. Leah aveva avuto
una
cotta per Jake, ma questa era storia passata, successa tipo quasi dieci
anni fa.
- Sì. Ho incontrato diverse persone. Sono cambiato.
Cresciuto,
direi. - rise ancora. A quelle parole guardai il mio fratellino.
Indossava solo dei jeans al ginocchio, sembravano un po' larghi, e
sicuramente vecchi. Era senza scarpe e maglia. I capelli erano tagliati
cortissimi. Il viso aveva perso le fattezze adolescenziali, sembrava
proprio un uomo.
- La maglia l'ho distrutta. Paul mi ha prestato questi. -
spiegò. Visto che non avevo ancora spiaccicato parola mi
passò la mano davanti agli occhi. - Bella? Ma ci sei??-
Scossi la testa, per schiarirmi le idee. E allora, visto il ritorno del
cervello, appresi La Verità (nda: rullo di tamburi, squillo
di
trombe, strololo di pergamenta, schiarimento di voce...) : Jacob era
tornato!!!!.... Scoppiai a piangere. Ultimamente quella era stata la
mia reazione. Dovevo ancora riprogrammarmi! Il mio fratellino mi
strinse al suo petto caldo. Caldo? Era ancora febbricitante?
- Jake, stai bene? - chiesi preoccupata.
- Non preoccuparti. Il mio calore alterato è una
qualità
di noi Quiletues. Siamo diversi da voi uomini pallidi - e rise ancora.
Era di buon umore a quanto pareva.
- Mi sei mancato. - dichiarai. Finalmente una frase con un senso!
- Io ero un po' confuso. Sarei tornato anche prima. Ma mi hanno...
convinto, a restare là ancora un po'. -
- Dovrai chiarire meglio con papà è in crisi
peggio di me. Non ci parliamo da una settimana buona - dissi.
- Mi dai una mano, vero??? - chiese fissandomi.
- Va bene. - sospirai. - Basta che mi avverti quando te ne vai. -
- Sicuro!! Grazie sorellina - disse abbracciandomi per l'ennesima
volta. Era davvero forte, e mi stava stritolando.
- Jake... non...respiro - dissi. Lui mi lasciò e torno a
stravaccarsi sul divano.
Ok,
questo capitolo fa schifo, ma non ho molta ispirazione. Mi dispiaceva
però lasciarvi senza un capitolo quindi mi sono costretta a
scriverlo... Bella sembra fuori di testa... scustemi.... spero che il
prossimo capi risulti meglio.
Ringrazio
chi a aggiunto questa ff alle seguite e alle preferite... chi legge
soltato e ora le risposte alle recensioni:
(Battuto ogni record: 9 recensioni!!)
Frafra9
: Hai proprio ragione!! Be' per il momento ho deciso di seguire la
scelta 1, però se diventa troppo lunga la ff cambio...grazie
per i consigli!!
Uchiha_chan
: Invece sì... be' avevo organizzato tutto e non potevo
permettere che Jake ritardasse ancora... Bella rischiava di impazzire
troppo :)... Be' per il momento i pov saranno di Bella esclusi qualche
Rarissimo pov di Jacob, ma davvero raro!!
nefertiry85
: Ho scelto proprio quell'opzione... sono contenta che ti piaccia.
Spero di non averla rovinata con questo capitolo pazzo... i prossimi
torneranno 'sani di mente', prometto.... continua a recensire che mi fa
piacere sapere il tuo pensiero sui miei capitoli...
sessyli
: Graziee!! Quindi ho deciso di fare a modo mio. Ero
già quasi decisa a fare prima i pov Bella e poi quelli di Ed
e così faro, se non cambierò idea in futuro:)...
DarkViolet92
: Sì è Jake al campanello!! La terza opzione al
momento non è tra le mie scelte... però forse
cambierò idea, devo vedere da come va avanti la storia,
visto che cambio sempre i miei piani...
FrankieVAMPIRE
: Grazie!!La continuo, anche se questo capitolo non mi convice
affatto... tu continua a recensire che mi fa piacere sapere
ciò che pensate...
arualga91
: Grazie!! La prima opzione è proprio quella per cui adesso
mi 'dirigo'...continua a recensire...
Giulia
miao : Grazie!! Visto che ho già tanti capitoli
pov Bella prima concluso la sua versione della storia e poi faccio la
versione Edward....mi risulta più semplice...
Tede
: Sono contenta che ti sia piaciuto il cap precedente...
questo non mi soddisfa affatto...
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Capitolo 8 *** dad ***
7 capitolo
Ciaoo!
Chiedo
scusa perchè il capitolo scorso era cortissimo la ma
l'ispirazione proprio non c'era però non volevo lasciarvi
senza niente. Per mia-vostra fortuna sono riuscita a scrivere questo
capitolo!!
Non mi piace molto il titolo del capitolo ma non trovavo nulla di
meglio, visto che non volevo svelare nulla del capitolo:)...
Ed ora vi lascio leggerlo.
In
fondo ringraziameti + miei commenti
7° capitolo: Dad!!
Bella
Mio fratello era tornato! Ora eravamo seduti a tavola, avevo cucinato
io mentre Jake chiacchierava. Non avevo capito cosa era andato a fare a
La Push, soprattutto senza dire nulla. E lui cercava di evitare il
discorso.
Stavamo cenando, la prima volta da due settimane che mi gustavo il
cibo, decisi di chiedere informazioni, se dovevo aiutarlo con
papà allora dovevo sapere che cosa aveva fatto alla riserva.
- Jake, ti ho promesso che ti avrei aiutato. Ma dovrei sapere cosa hai
fatto a La Push altrimenti cosa gli dico? - bene la frase era riuscita
bene.
Lui mi fissò, sembrava pensieroso. Aprì la bocca
ma non uscì nessun suono. Scosse la testa, come per
schiarirsi le idee. - Non posso. - finì col dire.
Alzai un sopraciglio. Poi capii. Le mie paure erano fondate! - Non ti
fidi di me? - chiesi triste. Io a Jake avrei detto tutto. Tra fratelli
non ci sono segreti, almeno secondo me.
Lui sembrava sinceramente stupito. - No, cioè io mi fido di
te. E' che non posso. Non posso proprio - sembrava voler spiegare bene
ma io non riuscivo a capire come non potesse dirlo a sua sorella. - E'
un segreto. Ti metterei in pericolo - concluse.
- Quindi non è che hai paura che vada a dire in giro i tuoi
affari. - chiesi titubante.
- Ma certo che no! - poi assottigliò lo sguardo. - Non vai
in giro a dire i miei affari vero? Altrimenti te la faccio pagare. -
Aveva il sorrisino che faceva solo quando si preparava a
farmi morire di solletico. Arg!
Mi affrettai a rassicurarlo. - Non ho mai detto nulla sul tuo conto a
nessuno -
Lui tornò a sedersi visto che mi si era avvicinato con le
mani pronte a farmi spanciare dalle risate. - Bene. Papà
quando arriva? - chiese fissando l'orologio. Erano già le
otto e mezzo passate.
- Ultimamente torna il più tardi possibile. Verso le dieci -
spiegai.
- A proposito perchè non parli più con il nostro
caro paparino? - chiese.
- Be' io ero un po' in crisi visto che tu era scappato di casa. Poi
papà pensa che io c'entri qualcosa con la sua fuga e mi ha
incolpata, credo - spiegai.
Sembrava sorpreso.
In quell'esatto istante la porta d'ingresso si aprì e prima
che potessimo fare qualunque cosa papà entrò
nella stanza.
Rimase fermo sull'uscio fissando Jake. Poi passò a me, poi
tornò a mio fratello e così via. Aveva la bocca
spalancata. A quanto pare era sopreso.
- Ciao papà! - disse pimpante Jacob.
Charlie bocceggiò un'attimo poi divenne paonazzo. - Mi devi
assolutamente delle spiegazioni! - urlò.
- Ecco... dovevo, emm, - Jake mi fisso chiendomi aiuto con gli occhi.
- Ecco, papà, Jacob doveva - inziai senza sapere minimamente
cosa dire. Se forse papà avesse smesso di trucidarmi con lo
sguardo forse avrei inventato qualcosa di interessante. Anche se mi
ricordai non ero mai stata grachè con le bugie.
- Tu non provare a trovare scuse. - mi disse papà. - Jacob
spiegati immediatamente e voglio la verità -
ripetè fissando mio fratello.
- Ecco, emm, la verità... non posso... cioè te la
dirò... poi... forse... - ma che stava dicendo? Era fuso a
quanto pareva.
Papà lo fissava, come molto probabilmente lo fissavo io,
cioè come se vedesse un pazzo. - ok - disse calmandosi - non
vuoi raccontare. Va bene. Ma non provare a pensare che te la passi
liscia. L'auto non la vedi più fino hai sedici anni. - Jake
sembrò rimpicciolirsi. Era un castigo imponente visto che
mio fratello era legato indissolubilmente alla sua volksvagen. - E non
potrai uscire con nessun amico fino a data da decidersi - aggiunse. -
Ed ora in camera. Tutti e due! -
Ma io che avevo fatto? Be' non che mi andasse proprio male. E poi
perchè Jake non aveva spiaccicato parola? Cioè
sembrava averci tentato, ma nulla.
Nonostante tutto mi addormentai in fretta e finalmente riuscii a
riposarmi.
La mattina dopo mi svegliai a causa di una luce innaturale. Sbattei gli
occhi e, scoperta delle scoperte, un raggio di sole rischiarava timido
la stanza. Saltai giù dal letto. Fantastico!
Mi vestii molto felice. Indossai una maglia a maniche tre quarti, era
un azzardo mettere una maglia a maniche corte. Jeans e le all star
gialle. Era stata mia mamma a regalarmele e non le avevo mai messe,
cioè davano troppo nell'occhio però oggi
rispecchiavano la mia felicità per la presenza del sole e di
mio fratello.
Quest' ultimo stava gusto fischiettando davanti camera mia,
aspettandomi per andare a scuola.
Tutti sorridevano, anche la scuola sembrava più interessante
con il sole. Appena parcheggiai mi guardai in torno alla ricerca dei
Cullen, non c'erano. Poi ricordai cosa aveva detto Edward, erano andati
a fare una gita! Era strano però, mi sembrava sbagliata la loro
assenza. C'erano sempre stati.
- Bella, guarda che è suonata - mi risvegliò
Jake. Accidenti ero tanto assorta nei miei pensieri da non rendermi
neanche conto che la campanella fosse suonata.
- E' davvero raro che ci sia il sole - mi sorrise Angela. - E' tornato
tuo fratello! - festeggiò poi sorridente.
- E' già. Ieri mi ha sorpreso. - dissi rispondendo un po' a
tutte e due le domande.
A mensa, vista l'assenza dei Cullen ci sedemmo con Angela, Jessica e il
resto della compagnia.
- Bella! Bella! - si sedette davanti a me Jessica, sembrava molto
agitata. - Tu che gli conosci. - inziò, sembrava tentar di
resistere alla gelosia o qualcosa del genere. - Dove sono andati i
Cullen? - chiese curiosissima.
Era una mia sensazione o Jake si era raddrizzato di colpo? Sembrava
molto teso.
- Hanno detto - evitai di specificare chi altrimenti sarei rimasta
sommersa dalle domande - che quando c'è bel tempo vanno in
campeggio - spiegai.
Jacob torse le labbra in una smorfia. Ma che aveva? Era forse
arrabbiato perchè non glielo avevo detto?
Anche
questo cap è un po' corto ma è solo di transito.
Non mi convince il problema spiegazione Charlie ma come avrete capito
Jake non può dire la verità e Bella non sa nulla.
Dite mi cosa ne pensate...
Ed
ora le recensioni (successivamente il resto dei
ringraziamenti):
Prima di tutto ringranzio genericamente chi recensisce
perchè è bellissimo leggere le vostre recensioni
e sapere cosa pensate dalla mia ff, GRAZIE!!
nefertiry85 : Scusa per
la cortezza dello scorso capitolo ma non avevo proprio ispirazione.
Credo che sarebbe stato meglio unirlo a questo qua, ma l'ho scritto
solo adesso e non volevo farvi aspettare fino ad ora quindi... comunque
ho postato abbastanza presto!!
DarkViolet92
: Scusa era troppo corto lo scorso capitolo ma volevo
darvi almeno un po' da leggere. Sono contenta che ti sia piaciuto avevo
paura di risultare male, visto che scostava un po' dal mio solito stile
di scrittura...
FrankieVAMPIRE
: E' abbastanza presto? Credo che sia stato uno degli
aggiornamenti più veloci che ho fatto... sono contenta che
ti sia piaciuto il mio capitoletto (vista la lunghezza)...
Frafra9
: *perdono*Non mi ero neanche accorta che fosse così corto,
avevo fatto una faticaccia per scirvere quello e mi sono fermata
lì perchè di idee non ne avevo neanche mezza.
Come avrai notato non sono stata capace di inventarmi una bugia per
spiegare l'assenza di Jake spero che si capisca che Charlie pensava
fosse solo una giustificazione...
Giulia
miao : Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, devo
ammettere che non ero riuscita a fare granchè...
Tede
: Per rispondere dovrei scriverti i prossimi capitoli quindi, fai finta
che la mia risposta prosegui per i capitoli a venire e vedrai cosa
succede con il ritorno di Jake, hi,hi!! Sono contenta che ti sia
piaciuto quel capitoletto...
Uchiha_chan
: Na, nessun accenno a BellaxJacob non sono capace di creare una
divisione tale come in Eclipse rischio di fare un disastro quindi,
Jacob proverà SEMPRE per Bella solo affetto fraterno e lo
stesso per Bella con Jake... forse semplifica la storia ma se faccio in
altro modo ho paura del disastro imminente... comunque qualche problema
Bella lo avrà, stai tranquilla...
Ed ora ringrazio le persone che hanno aggiunto questa ff alle preferite:
e quelle che
l'hanno aggiunta alle seguite:
1 - 3things [Contatta]
2 - acqua1879 [Contatta]
3 - airuka [Contatta]
4 - ampollina91
[Contatta]
5 - arualga91 [Contatta]
6 - ciccina5 [Contatta]
7 - danix [Contatta]
8 - DarkViolet92
[Contatta]
9 - eka [Contatta]
10 - eMiLy BlOoD
[Contatta]
11 - enkeli [Contatta]
12 - flazzy cullen
[Contatta]
13 - fracullen
[Contatta]
14 - Frafra9 [Contatta]
15 - girl601 [Contatta]
16 - giulietta93
[Contatta]
17 - Hermy4ever
[Contatta]
18 - iF Leila [Contatta]
19 - ilariaechelon
[Contatta]
20 - jesskiss85
[Contatta]
21 - ka chan [Contatta]
22 - lisa76 [Contatta]
23 - Lucy95 [Contatta]
24 - marco [Contatta]
25 - MaryAc_Cullen
[Contatta]
26 - nanerottola
[Contatta]
27 - nefertiry85
[Contatta]
28 - ornella [Contatta]
29 - Ramona37 [Contatta]
30 - rebecca73
[Contatta]
31 - sessyli [Contatta]
32 - smile989 [Contatta]
33 - stellalilly
[Contatta]
34 - tomoki [Contatta]
35 - twilighterpazza
[Contatta]
36 - vanessa_91_
[Contatta]
37 - zsusy93 [Contatta]
Grazie
di cuore!!!
|
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Capitolo 9 *** Why? ***
8 capitolo
Ciaooo!!
Scusate per il ritardo ma l'ispriazione proprio non c'era. Chiedo
umilmente perdonoooo!!
Per
vostra felicità mi si è appena accesa la
lampadina, per
evitare che si spenga visto che i fili sono precari, vi posto
subitissimo il capitolo...
Tutto andava per il
meglio, non che
avrebbe dovuto andare male. A Jacob non pesava neache tanto la
punizione e questo era molto strano ma in compenso domiva tantissimo.
Lo si trovava a dormire ovunque. Sul divano con la tv accesa a tutto
volume. A tavola, la mattina dopo colazione. E non ero molto sicura che
in classe fosse sempre vigile visto che non stava neanche
più
fecendo i compiti dicendo che non ne davano.
Per tutta la settimana il clima era rimasto fantastico, sembrava voler
festeggare il ritorno di Jake anche il tempo. Sole e pur essendo a
ottobre si stava bene fuori. Per questo avevo mollato falicemente i
lavori di casa e mi ero piazzata nel giardinetto dietro casa. Jacob era
seduto sulla panca e... dormiva a giudicare di come era steso scomposto
e aveva la bocca semi aperta. Quando dormiva sembrava un bambino, lo
stesso con cui ero cresciuta. Dovevo ammettere che negli ultimi tempi
Jake era stato meno presente, cercava sempre di evitare me e
papà. Forse perchè non voleva spiegare bene a
nessuno dei
due cosa avesse fatto a La Push.
Stesi la coperta sul erbetta asciutta, doveva essere la prima volta che
non fosse bagnata o umida. Avevo portato i compito. Dovevo scrivere un
tema sul mio autore preferito, il prof aveva specificato che fosse un
maschio, e che con l'autrice lo avremmo fatto il weekand successivo.
Avevo però un problema, i miei libri e di conseguenza autori
preferiti erano tutte donne... Dovetti pensare un bel po' per finire di
scrivere un saggio molto generico su Shakespeare visto che
Romeo e
Giulietta era bello e come autore, interpletazione mia, non era per
forza un autore di libro.
Appena finii mi sdraiai a pancia in su, per godermi un po' di sole.
Adesso che notavo le solite nuvole avevano già cominciato ad
annidarsi vicino alla fonte di luce e ero sicura che domani sarebbe
tornata la solita giornata uggiosa di Forks.
Un po' ero contenta perchè così sarebbero tornati
i
Cullen, avevo pensato, vista la loro assenza a scuola anche per il
resto dei giorni, che avevano allungato il campeggio.
Lentamente i ricordi insieme ai Cullen tornarono in mente, e con loro,
visto che non stavo facendo nulla anche un po' di sonnolenza.
Sussultai quando sentii il rumore di pneumatici sul vialetto. Io e
Jacob scattammo a sedere, per poi fissarci confusi un attimo.
Il
sole era sparito dietro le cime degli alberi e le nuvole già
impedivano la vista del tramonto.
- Charlie! - urlammo insieme balzando in piedi.
- Ciao papà - dissi incrociandolo mentre tornavamo dentro
casa.
- Dove eravate andati? - chiese.
- Faceva bello e siamo stati fuori - spiegai. Jake annuii ancora
sonnolento.
La mattina dopo, lunedì, mi svegliai al suono della sveglia.
La
luminosità della camera era diminuita
drasticamente. Il
tempo di Forks era tornato.
Mi vestii e scesi a fare colazione. Con mia sorpresa Jake non era
ancora sceso. Finita la colazione e non avendo ancora visto mio
fratello andai a bussare.
- Jake dobbiamo andare a scuola - dissi.
Mio fratello mi aprì e sbadigliando scese le scale. Aveva
preso
l'abitudine di indossare sempre t-short e jeans al ginocchio. A scuola
dava molto nell'occhio anche per la sua stazza ma a lui non importava.
Dovetti richiamarlo ancora una volta prima di salire in auto
perchè si era fermato a fissare il cielo plumbeo con una
smorfia
in viso.
- Uffa è tornato il solito tempo! - dichiarò
trucidando con lo sguardo il cielo.
- E già. - annuii.
Parcheggiando notai la volvo dei Cullen poco più avanti.
Scesi e salutai con la mano, raggiante.
I cinque ragazzi stavano parlando insieme e non si erano accorti del
mio arrivo. Mi diressi verso di loro ma non potei fare mezzo passo che
una presa al braccio mi blocco.
Voltandomi vidi Jake fissare male i Cullen con una smorfia. - Bella non
avvicinarti! - mi disse. La voce era tesa, quasi si stesse concentrando
al massimo su qualcosa.
Ero stranita. Perchè? - Jake ma sono nostri amici - cercai
di spiegare.
Prima che lui potesse rispondere sentii Alice urlare. - Ciaooo Bella!!
- con il suo solito entusiasmo.
Però a metà strada fissò strana Jacob
e poi me.
Gli altri Cullen la raggiunsero e si bloccarono come aveva fatto lei.
Edward fissava me come se volesse leggermi dentro. Jasper fissava con
un espressione tra il preoccupato e il... non so, poteva essere
arrabbiato?, Jake.
Senza una parola mio fratello si voltò e mi disse - Andiamo!
Sta per suonare -
Che comportamento strano. Cioè era amici e ora si fissano
come se avessero visto un fantasma. Ma che cosa era successo?
Poi un idea stranissima e quasi impossibile nacque nella mia mente: Che
fossero stupiti dal ritorno di Jake? e ancora peggio: Che avessero
fatto qualcosa che avrebbe dovuto impedire il ritorno di mio fratello?
Cercai di scacciare i pensieri ma una strana tensione cresceva in me.
Ok,
non
so come è questo capitolo. L'ho scritto a pezzi visto che
riuscivo a malapena a fare qualche frase di senso compiuto prima che il
mio cervello mi spingesse a cancellare tutto... Scusate ancora per il
ritardo... Vi anticipo
che d'ora in poi non so quando riuscitò a postare.
Tra assenza di ispirazione e inizo scuola (x me è il primo
anno
di liceo) non so bene se riuscirò a postare con frequenza o
almeno con tempi decenti....
In questo cap volevo inizare con il problema Cullen-Jake e non so se
sono riuscita a rappresentare decentemente la confusione di Bella....
Forse posterò a breve anche un capitolo su Essere Sbagliata
ma non vi assicuro nulla :)
Ed
ora le recensioni:
Giulia
miao : Ed ecco come si sono sbriciolati i rapporti
Jake-Cullen... Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto :)
Uchiha_chan
: Come avevi predetto c'è il probelma Jake-Cullen...
Sì
il tuo discorso tra Jake-Renesme è ancora moolto prematuro
quindi non ti dico nulla... un po' di suspance... non mi piace svelre
troppo :) forse perchè è una delle poche cose che
ho
chiara di questa storia :)... Scusami per il ritardo...
Frafra9
: E si, ora il problema è tra i Cullen e
Jake... con Bella di mezzo...
DarkViolet92
: Allora non metto un capitolo a cui Jake inventa una scusa a Charlie
per la seplice ragione che non riesco ad inventarmi una scusa
soddisfacente... E per quanto riguarda la spiegazione licantropo
attendi che ci sarà da leggere:)
Tede
:
Chiedo perdono per non aver aggionato presto, ma l'ispirazione non
c'era (l'ho ripetuto tantissime volte )... E già succede che
i
genitori castigano entrambi i fratelli anche se è solo uno
che
ha davvero colpa, esperienza personale :)...
Ringrazio chi legge, ha messo questa storia tra le seguite e o le
preferite... GRAZIEEE!!
Please recensite, mi aiutate a ritrovare l'ispirazione... XD
|
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Capitolo 10 *** blackmail ***
7 capitolo
Ciao!!
Forse
mi è venuta l'ispirazione questa mattina mentre ero in auto
per
andare a scuola, stavo guardando un boscetto dal finestrino e forse un
ideuccia è sbocciata. Però si
presenterà
sicurametne più avanti, però se voglio scriverla
devo
andare avanti e quindi ecco un altro capitolo.
Rispondo prima alle recensioni...
non so il perchè ma mi ispira, va bene lo stesso vero?
Giulia
miao
: Be' qualche problema deve esserci altrimenti che storia è?
Comunque vedrai cosa succederà! Grazie per la tua opinione
sulla
mia scrittura XD
Uchiha_chan
: Allora concordo con la tua opinione, Bella può cercare di
cercare di capire qualcosa da ciò che le sta intorno. Ma
ricorda
che lei non sa nulla, anche meno di Twilight. Non conosce le leggende
Quiletues o qualcosa altro sui Vampriri o Licantropi e non ha avuto
alcuna prova della differenza dei Cullen dagli esseri umani... in
Twilight Ed la salvava dall'incidente... Quindi anche se ha intuizioni
alla grande non gli è facile la faccenda. Dimmi se ti piace
come
ho gestito la cosa... e leggi il mio commento in fondo, potrebbe
esserti utile :)
Tede
: Grazie! E già la tensione Jake Cullen si nota! E Bella
pensa... leggi il capitolo per scoprirlo :)
DarkViolet92:
Sono felice che ti fidi di me :)... comunque scusa per la cortezza
dello scorso capitolo ma quando si è senza ispirazione si
tende
a scrirere poco, per non rovinare la storia e anche perchè
non
sia ha nulla in mente, almeno io faccio così :)
Frafra9
: Giusto! Comunque faccio il Liceo Scientifico PNI (piano nazionale
informatica) con 6 ore di mate :)... Ah! E leggi, leggi, che ti spiego
che la tua affermazione 'Bella si trova sempre in situazioni
più
grandi delle sue' in futuro non sarà corretta, ma non dico
altro
altrimenti ti svelo troppo... dimmi cosa ti ha fatto elaborare questa
mia risposta moolto criptica, almeno spero :)
ilariaechelon
: Sono contenta che ti piaccano le mie storie. Sembra che per il
momento l'ispirazione sia tornata :)
9° capitolo
: Blackmail
Jacob mi
guardò preoccupato quando ci dovemmo salutare, visto che lui
doveva fare inglese e io trigonometria. Non capivo se la sua
tensione fosse a causa dello strano
comportamento dei Cullen, anche se dopo tutto era stato lui per primo
ad
impedirmi di avvicinarmi a loro, oppure fosse per
qualcos’altro. Ma cosa?
Non mi
accorsi neanche che la lezione fosse iniziata, tanto
ero intenta a cercare di capire i comportamenti strani di Cullen e di
Jake.
Mi sembrava
che tutto fosse collegato alla scomparsa di
Jacob. Prima erano amici dopo…come erano adesso? Si
odiavano? Perché? Cioè mi
sembrava che Emmett e Jake andassero d’accordo. Anche con
Jasper Jacob parlava
e discutevano, soprattutto di moto.
Quindi,
conclusi era successo qualcosa durante l’assenza
di Jake. C’entrava forse il comportamento stranissimo di
Edward? Oggi mi aveva
di nuovo fulminato. Quindi perché mi era stato vicino quando
non c’era Jacob?
Erano i
Cullen che non volevano più l’amicizia di Jake o
era
Jake che non voleva più loro?
Non seguii
per nulla tutta la mattinata. A pranzo avevo
molto male alla testa, invece che andare in mensa passai prima in
bagno, dovevo
riprendere lucidità. E poi non avevo fame.
Mi guardai
allo specchio. Ero pallida, mi sciacquai il viso
con l’acqua fredda per rinfrescarmi le idee. Un respiro
profondo. Non sapevo
neanche io perché fossi così. Avevo mal di testa,
e sembra tutto ovattato.
Stavo per voltarmi e uscire che una voce squillante e felice mi
bloccò– Sono
contenta che tuo fratello sia tornato. Te lo avevo detto io!
– disse Alice
sulla porta.
Sorrisi e lei
mi abbracciò.
- Ti ha detto dove è stato - mi chiese Alice appoggiandosi
contro il muro, vicino allo specchio.
Io sorrisi, era raro che chiedesse informazioni, sembrava sempre sapere
già tutto, ma quando voleva conscere non desistiva
facilmente.
- Cerca sempre di evitare l'argomento. Ma mi ha detto cche è
andato a La Push - lei annuì, come se lo avesse
già ipotizzato o qualcosa del genere.
- Chissà che ha fatto. - mormorò pensierosa. -
Tuo padre come l'ha presa? - mi chiese poi.
Io sospirai. - Gli ha tolto l'auto che sta costruendo, non la
potrà neanche vedere fino ai 18 anni. E ci ha proibito di
andare da qualunque parte oltre che a scuola - dissi.
- Anche a te? Ma tu sei stata così in pena.
Perchè a te? - chiese quasi furiosa. Forse lei la vedeva
molto più come una costrizione. A me non faceva poi tanta
differenza era da una vita che stavo quasi sempre a casa. Mi pesava
uscire troppo spesso con gli amici, non che non lo facessi
però tutti i fine settimana non ci sarei riuscita.
- Ali, lui pensa che io sappia la verità e che gliela tenga
nascosta. - spiegai. Strano che non ci era arrivata da sola.
bisbigliò qualcosa, mi sembrò di capire Edward.
Ma non riuscii a comprendere bene.
Tutt'dun tratto si stacca dal muro e prende lo zaino vicino allo
stipide della porta.
- Ciao, ciao! Devo proprio andare che altrimenti faccio tardi a lezione
- disse dirigendosi quasi di corsa verso la palestra. Rimasi un po'
spiazzata. Sembrava che la fretta fosse nata dal nulla.
E non mi sembrava che avesse guardato l'orologio neanche una volta.
Ma ero circondata da persone dalle multiple personalità o
ero io che non ci capivo nulla?
A casa Jacob, dopo un viaggio molto silenzioso, solitamente mormorava
sempre qualcosa su compagni/professori/compiti. Si sedette sul divano.
Stavo per chiedergli spiegazioni sul comportamento di quella mattina
che lui mi precedette.
- Bella non frequentare più i Cullen! - mi disse.
L'espressione seria, come il tono di voce che aveva usato. Non sembrava
proprio mio fratello. Dove era finito il ragazzino solare e incosciente?
- Perchè? - bisbigliai. Qualcosa dentro di me mi diceva di
fidarmi di lui, che lui sapeva più di quanto non volesse
dire. Non capivo come potessi arrivara a delle conclusioni del genere.
Ero pazza anche io? O solo io?
- Bella, sono pericolosi - disse fissandomi con lo sguardo di chi la
sapeva lunga. Sgranai gli occhi. Da dove nasceva questa storia?
Cioè di tipi pericolosi erano altri a scuola, non i Cullen.
Loro era educati e gentili.
- Cosa stai dicendo Jacob? - soffiai stidula. Mi sedetti sul bracciolo
del divano, sembrava che forse mi avrebbe spiegato qualcosa vista la
faccia che faceva.
- Bella lo so che è strano. Neanche io ci credevo.
Però sono davvero... - si fermò come per prendere
aria - quello che sono - concluse dopo un po' di apertura di bocca
senza emissione di suono. Sembrava che si stesse strozzando. Ma che
diavolo succedeva?
- Ah! Così è tutto più chiaro. Jake se
vuoi che ti ascolti devi dirmi tutto. Sono nostri amici - dissi. Mi
corressi, al comportamento di oggi sembrava più corretto
dire 'erano nostri amici'.
-... non posso, Bella. Lo farei davvero, però proprio non
posso. - disse, sembrava seriamente dispiaciuto. Perchè non
poteva? Che cosa c'era dietro a tutto quello? - Non ti basta la mia
parola. Ti assicuro che quello che so è veritiero. - mi
guardò negli occhi e poi agginse - Tutto è
cambiato, Bella. Non sono più loro amico, come loro non lo
sono di me. E se tu vuoi stare con me devi stare lontano da loro. -
disse.
Quello era un ricatto! Però non mi bastava, no certo che no.
- Jake, dove hai saputo tutto quello che dici di sapere ? - chiesi con
voce più salda. Ero quasi sicura di sapere la risposta.
- a La Push - rispose. - Allora? Cosa scegli? Me o i Cullen? -
ribadì.
Che stupidissima scelta. Era logico cosa rispodere.
Sembra
proprio che l'ispirazione stia tornato. Non voglio promettervi nulla ma
FORSE posso tornara con il ritmo 1 cap a settimana per questa storia.
Devo
dire la verità, quando mi sono messa a scrivere questo
capitolo non sapevo come gestire il problema distanza ex-amici, non so
se è venuto bene. Ditemi se c'è quache pezzo
proprio che si sta come i cavoli a merenda o troppi errori, cerco di
ricontrollare ma sono sicura che ci siano dei difetti.
Allora
vi devo comunque dire che Jake mi sta simpatico, non lo odio, quindi
non farà sempre questa parte strana, un po' cattivina visto
che fa scegliere a Bella gli amici o la famiglia, però per
motivi di trama deve fare anche questo...
Ditemi
quale è la scelta di Bella a Jake, anche se a me sembra
estremamente facile :)
Per
chi legge anche Essere Sbagliata devo avvertirvi che è
improbabile che scrivo qualcosa prima della prossima settimana, non ho
ancora avuto il lampo di genio su quella ff...
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Capitolo 11 *** for my brother ***
10 capitolo
Ciao!
Allora,
come per l'altra ff ho deciso che cercherò
di postare ogni due
settimane, più vicini gli aggironamenti non mi
riescono.
Naturalmente ci potrebbero essere qualche volta in cui
posterò
più vicino però saranno delle eccezioni. Scusate
davvero per questa mia decisione però con l'inzio della
scuola
non ho più tanto tempo. In compenso sembra che l'ispirazione
sia
tornata!
Comunque questo capitolo credo sia una sorpresa per alcuni, viste le
recensioni, leggete spero che lo capirete. Rispondo alle recensioni e
vi spiego in perchè della mia scelta in fondo al capitolo,
come
sempre :)
Ed ora ecco il capitolo:
10° capitolo :
for my brother
Ero di frontea una scelta, semplice, istintiva. Jacob mi stava
chiedendo se scegliere tra i Cullen, una famiglia simpatica
che
però conoscevo da neanche due mesi, e mio fratello che
conoscevo
da sempre anche se ultimamente era cambiato.
Jacob mi stava fissando strafottente, sicuro della mia scelta. - Te
Jake, è logico! - dissi. Lui sorrise raggiante, prima che
potesse abbracciarmi alzai una mano, fermandolo. - Però mi
devi
dire che cosa è accaduto a La Push e perchè non
posso
stare insieme ai Cullen. - se lui mi ricattava anche io potevo farlo. E
poi mi aveva chiesto tanto. Ero molto legata ai Cullen, anche
perchè mi avevano aiutata durante la sua assenza. Non poteva
dirmi che non dovevo più vedergli altrimenti non avrei
più visto lui senza alcuna spiegazione.
Mi fissò, aveva uno sguardo triste o qualcosa del genere,
non riuscivo a capire. - Non posso! - disse.
Ah! Bella questa scusa! La più stupida che si fosse mai
inventato. - E sentiamo, perchè non puoi? - dissi
sarcastica.
Solitamente Jake era uno che parlava subito, non c'era bisogno di
tirargli fuori le parole come stavo facendo adesso.
- Non posso. E' un segreto... non posso dirlo... - sembrava combattuto
però mi fissava con uno sguardo sincero. Sembrava che fosse
la
verità.
Un segreto? Che cosa aveva fatto a La Push? Era cambiato al suo
ritorno, non sorrideva, dormiva sempre, era cresciuto di statura,
parlava di segreti impronunciabili. Come avevo pensato prima allora era
vero, La Push era il centro di tutto.
Appena arrivai alla conclusione che avevo pensato giusto quella
mattinata, papà entrò in casa. Non mi ero accorta
che fosse passato tutto quel tempo, e non avevo fatto neanche i
compiti!
Mi diressi in cucina con Jacob al seguito che apperecchiò
velocemente. Forse un po' troppo. Sembrava quasi che lasciasse cadere i
piatti sul tavolo, che però non si rompevano. Ora ero
praticamente certa che a La Push era
davvero accaduto qualcosa di strano.
Lo strano era d'obbilgo visto ciò che aveva fatto Jacob.
Papà, fortunatamente, era andato prima in salotot per
accendere la TV, doveva esserci qualche partita importante, quindi non
aveva visto ciò che aveva fatto Jacob. Ero praticamente
certa che avrebbe dato di matto se invece avesse notato.
Da come era seduto tranquillamente Jake forse non si era
accorto che avevo visto. Doveva sapere di essere capace di fare tutto a
una velocità inumana Cioè io mi sarei
preoccupata se avessi fatto dei movimenti fulminei senza volerlo.
Però non era possibile che fose parte del segreto,
altrimenti non sarebbe stato così traquillo. Eppure quello
poteva essere proprio un segreto inconfessabile. Ma cosa c'entravano i
Cullen, allora?
Ero tanto distratta che sussultai, anzi balzai in piedi, alla voce di
Jake - Bella, a che sugo, la pasta? - Notai allora che mio fratello
aveva già scoltato il primo piatto e ora mi fissava
attendendo consigli. Non era mai stato appassionato di cucina.
Mangiato, mi dovetti concentrare sui compiti, che non avevo fatto nel
pomeriggio visto che ero alla presa con ricatti e ragionamenti astrusi.
Solo prima di addormentarmi mi resi conto che forse quello che avevo
visto fare a Jake era solo un impressione, era tutto così
irreale.
Sempre prima di dormire mi resi conto di un altro punto fondamentale,
anzi forse più importante di quello precedente: avevo
deciso, scegliendo nel ricatto di Jake mio fratello, di non rivolgere
neanche più una parola ai Cullen. In oltre le mie intenzioni
di scoprire ciò che era successo a La Push avevano fatto un
buco nell'acqua, Jacob non mi aveva rivelato nulla. Se non contavo quei
movimenti fulminei che molto probabilmente erano frutto della mia
volontà di scoprire qualche cosa.
A scuola, l'indomani, Alice non mi si avvicinò, come faceva
sempre. Era come se sapesse già tutto. Mi dispiacque, avevo
sperato di riuscire a poter spiegare la situazione ai Cullen.
A letteratura Alice si sedette lontana da me. Sembrava proprio offesa.
Eppure come faceva a sapere della mia decisione. Stando ai fatti io non
mi ero allontanata, erano loro che si erano distaccati da me. E mi
sentii triste e soprattutto in colpa. Abbandonarli era quello che avrei
dovuto fare io, e sapevo che non era giusto però non potevo
neanche perdere mio fratello. Sapevo per esperienza che mi era MOLTO
difficile vivere in sua assenza. I Cullen dopotutto non erano la mia
famiglia.
Stavo quasi per sedermi al fianco di Alice per spiegare, quando Mike
Newton iniziò una conversazione con me. Non lo sopportavo
molto, quel Mike! Soprattutto quando avevo un ricatto e una grande
amicizia di mezzo.
- Bella! Come stai? Non è che posso sedermi vicino
a te? Ho dimenticato il libro a casa... - si era già seduto
prima che potessi rispondergli e ora parlava a macchinetta, peggio di
Jessica, ed è tutto dire. L'ho già detto che non
sopporto Mike Newton? E avevo la sensazione che il libro l'avesse e che
tutto fosse un modo per sedurmi o qualcosa del genere. Non lo capiva
che non mi interessava? Una rabbia insana divampò nel mio
corpo. Dovetti chiudere gli occhi e respirare a fondo per non mandare
al diavolo il mio compagno di banco, anche se lo sarebbe sicuramente
meritato.
Ormai il prof era in classe quindi il mio piano era decaduto.
Durante le lezioni c'era qualcosa di strano. Come se ci fosse
più luce e vedevo tutto più definito... che
strano! Ma certo! Non mi ero accorta che avevano acceso le luci, certo
che ero con la testa fra le nuvole.
In mensa mio fratello mi pedinava, e mi fulminò con lo
sguardo quando fissai per un attimo il tavolo dei Cullen.
In quell'attimo però feci in tempo per intercettare lo
sguardo arrabbiato-tradito di Rosalie e di Emmett che avevano la stessa
espressione.
Allora,
credo che devo spiegarvi perchè ho fatto scegliere a Bella
Jake invece che i Cullen, come speravate tutti.
Spero
che un po' si sia capito dal capitolo, che aveva anche la funzione di
spiegare la mia scelta però ripeto e chiarisco. Io, in prima
persona, se mi fosse stato posto lo stesso ricatto avrei scelto mio
fratello anche se dall'altra parte c'erano i miei migliori amici. Meno
male, però , che a me una scelta del genere non è
mai stata fatta perchè ne avrei sofferto. E non so se ho
mostrato bene che anche Bella soffre...spero di essere stata chiara.
Ah! Ricordate che questo è il pov Bella e tutto
ciò che ho scritto sono le sue intuizioni e ciò
che vive, ciò vuol dire che non per forza tutto quel che
pensa è giusto... vi ho dato un indizio su quello che
accadrà provate a dirmi su cosa si riferisce l'indizio.
Ed ora le recensioni:
Uchiha_chan:
Eh! Tu sei l'eccezione alla regola! Be' hai capito giusto,
cioè Bella sceglie Jake :) è suo fratello.
Sì anche io, come autrice, mandere tutti al diavolo (per
essere gentile) scoperta la verità ma non dimenticare che
Bella cara è STRANA! Secondo te questa Bella è
abbastanza intuitiva? Come mi avevi chiesto tu e che io vorrei
rappresentare, solo che ho paura di farla diventare troppo come me, fra
un po' parlo davvero in prima persona :)
AshG:
Allora come ti ho già scritto per e-mail ti ripeto che Jacob
mi sta simpatico è sicuramente più umano di
Edward e io adoro la coppia Renesme-Jacob. Avevo anche detto che Jake
in quel momento faceva una parte antipatica ma andando avanti vedrai
che lo gestirò come si deve, tendo a scegliere uno stile
Meyer, cioè Cullen e Jake continuano ad odiarsi
però forse qualcosa succederà per migliorare la
situazione. E poi nota la scelta di Bella, non è mica per i
Cullen. Queste sono solo le mie teorie e quindi non posso sicuramente
parlare per le altre autrici... però io la penso
così :) Ah! Se vuoi leggi Storia
e Leggende dove Jake e co-protagonista :)
Frafra9
: Be' anche tu sei un eccezione alla regola! Ho un altra idea in mente,
e quindi mi serve un po' di tensione rabbiosa quindi la tua idea, che
è moolto apprezzata comunque, non la metto in pratica...
visti gli indizi riesci a provare ad indovinare che ho in mente... il
titolo aiuta (opss mi sa che ho detto troppo )
RenEsmee_Carlie_Cullen
: Sono contenta che ho una nuova lettrice, e spero proprio che tu
continui con le recensioni, mi fanno tanto piacere! Ma certo in tutte
le storie la vicenda deve complicarsi!! E qui siamo solo all'inizio!
Muaahhh!!
Giulia
miao : Ma certo che no! Bella non sceglie i Cullen!! Anche
se forse tutte avremmo preferito... la vita, emm la
storia, sarebbe troppo facile secondo la tua predizione :)
DarkViolet92
: Scusa per il ritardo!! Ora cercherò di avere un ordine per
postare ma la scuola mi complica la vita! Hai ragione a proposito che
Jake è ingiusto con Bella e Charlie però adesso i
Cullen sono ancora degli quasi-sconosciuti, amici va be' ma solo amici!
Non ci sono legami più forti, come l'amore o debiti... Spero
che hai capito il mio punto di vista
Tede
: Eh già Jake in questo momento è un po'
cattivello, ma lo fa solo per proteggere Bella anche se non glielo
può dire e anche se noi sappiamo che i Cullen non le
farebbero mai del male. Ci sono tanti se!!! Spero che la scelta che
Bella ha fatto ti sia chiara :)
erika1975
: Be' io non odio troppo Jacob anche perchè in questa storia
non c'è il pericolo di
gelosia-assiassina-distruggi-felicità... Però
potrebbe esserci il problema fratellosuperprotettivoJacobBlackSwan!! Mi
sa che il tuo odio questa mia risposta non lo diminuisce vero? Be' ti
avviso, sperando che dopo di questo tu resti qua, che questa ff non
è ANTI Jacob, però la coppia è
Edward-Bella che sia chiaro!!
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Capitolo 12 *** gym ***
11 capitolo
Ciao!!
chiedo umilmente
perdono...
SCUSATE!! posso giustificarmi in
parte per la mia troppo lunga assenza dal postare... ci sono due motivi
1) la scuola...
verifiche interrogazione e tensioni varie x la 1° liceo
2) assenza completa
di ispirazione, e relativa rabbia esistenziale
e poi pigrizia di
scervellarmi per postare qualcosuccia....
spero che qualcuno
legga ancora la mia ff... be' ecco il capitolo....
11° capitolo: gym
La
mattina dopo al Patto con mio fratello mi svegliai idolenzita, sentivo
tutti i
muscoli, le ossa. quasi avessi avuto la febbre. No! non potevo
ammalarmi
proprio in questo momento. era tutto così stranamente
confuso e sicuramente
starmene a letto con la febbre non sarebbe stato l'ideale per placare
un po' di
tensione nervosa-rabbiosa che si agitava in me dalla scomparsa di mio
fratello
e conseguente ritorno.
ripensandoci, la stanchezza dei muscoli era forse dovuta al continuo
rigirarmi
nelle coperte fino a mezzanotte passata. Avevo continuato a vedere lo
sguardo
tradito dei Cullen, quello rabbioso di Edward, e le parole di Jacob a
proposito
di quel segreto inconfessabile.
scossi la testa, non potevo già ricominciare a pensare a
quello di prima
mattina, mi sarei ritrovata con un mal di testa plusante già
alla seconda ora
di lezione.
indossai un maglione lungo grigio fumo che rispecchiava perfettamente
l'umore
confuso che avevo, e anche il tempo sembrava accordarsi pienamente con
le mie
emozioni.
persi il filo della spiegazione di inglese poco dopo l'inizio dell'ora.
stava
interrogando quindi la mia disattenzione non avrebbe creato problemi,
andare
male a scuola sarebbe stata una pessima idea, con Charlie
già sul piedi di
guerra sia con me che con Jacob, gli sguardi stupiti-incuriositi che
tutta la
scuola mi rivolgeva. Sapevo che il repentino discostamento tra gli Swan
e i
Cullen avrebbe fatto scalpore, e i pettegolezzi sentiti il
giorno prima
già avevano accentuato la mia tensione la sera scorsa.
I miei pensieri tornarono invitabilmente al patto con Jake e ai Cullen,
però
non riuscii a ricavare niente di niente. Perchè Jake voleva
che stessi lontata
dalla famiglia del dottore? Perchè mi aveva costratta a fare
una scelta del
genere? Perchè i Cullen si comportavano in modo tanto
diverso dal solito? ok
che mi avevano semplificato le cose nel piegare ciò che
avevo scelto, però era
strano. Come avevano fatto a sapere della mia scelta? perchè
dovevano saperlo
altrimenti quale era il motivo del loro comportamento?
Avevo voglia di gridare, mi sentivo scoppiare la testa. Tutte quelle
domande,
la cui risposta era altre domande. Ero in un circolo vizioso dal quale
non
riuscivo ad uscire.
sussultai al suono della campanella, era diventato più acuto
e perforante? o
era stata la mia sorpresa a rendere il suono più fastidioso.
uscìì dalla classe e incorociai mio fratello, lui
però non mi vide. Era dalla
parte opposta del corridoio interno della palazzina. Si stagliava di un
bel po'
dal resto delle persone, era davvero alto. Poi uscì quasi di
corsa dal
caseggiato, eppure non eravamo in ritardo. Il suo comportamento era
strano, da
quando era tornato da La Push.
Che fosse La Push la risposta a tutto? a segreto di Jacob, al motivo
della sua
richiesta. Sperare che là ci fossero tutte le risposte che
mi servivano era
improbabile però forse ce ne sarebbe stata qualcuna.
Dovevo andare a La Push. Era essenziale, non potevo reggere a lungo
ancora con
tutte quelle domande che mi frullavano nella mente avendo il barlume di
una
possibiltà di risposta.
Volevo quasi andarci adesso, immediatamente e trovare le risposte che
cercavo.
Però dovetti desistere, non potevo in quel momento. Charlie
ne sarebbe venuto a
conoscenza e sicuramente non potevo sperare in una sua gentilezza, era
troppo
teso in questo periodo, be' tra l'assenza di Jacob e relativa assenza
di
spiegazione era forse comprensibile.
Per le ore successive continuai a pensare a La Push, dove avrei trovato
le
risposte che cercavo? Non la conoscevo molto bene e vagare
non mi sarebbe
servito a nulla. Forse Seth e Leah potevano aiutarla. Con Seth andava
molto
d'accordo, Leah aveva altri interessi e ogni tanto la trattava in modo
infantile,
facendo valere l'anno di differenza.
All'ora di ginnastica dovetti rinsavire, visto che ci divisero in
gruppi e
dovevamo giocare a pallavolo. Naturalmente il professore sapeva che io
e
qualsiasi sport non eravamo compatibile, mi aveva come alunna da tre
anni, ma
non so per quale motivo il prof decise che doveva dare dei voti, quindi
tutti
eravamo sotto esame, cioè il prof che ti guarda ogni
movimento e trova
sicuramente da ridire.
Giocavo
nel campo più vicino all’insegnante con Mike
appena un po’ più in là che mi
consigliava ciò che dovevo fare per prendere quella
stupidissima palla.
-
Bella, più in qua, salta, salta!! – mi diceva Mike
mentre la squadra avversaria
schiacciava la terza o quarta palla di fila. Perché dovevo
proprio essere sotto
rete? Saltare non era il mio forte.
-
signorina Swan, le ho già detto che il bagher deve avere le
braccia tese e
vicine. – dopo che avevo preso la palla , non so neanche come
avevo fatto a
prenderla, con un bagher raccapricciante a sentire il prof e che la
palla era
andata dietro di noi, rimbalzato sul muro e atterrato praticamente dove
c’ero
io.
Battuta,
no la battuta no!! Guardai speranzosa il prof, doveva ricordarsi,
doveva capire
che io non ci sarei mai riuscita, che la mia coordinazione era sotto
zero, che
avrei fatto qualcosa come il bagher di prima = orribile.
-
Bene, vediamo. Spero che si sia allenata. –
mormorò il prof. Sgranai gli occhi,
chi si sarebbe dovuto allenare a battere a pallavolo? Non ci giocavo
MAI, anche
perché era pericoloso per la salute della gente che mi stava
attorno. Ero riuscita
a far cadere una mia compagna di squadra perché ero
inciampata arretrando per
lasciare spazio a Mike in modo che potesse prendere la palla, il punto
precedente.
Presi
un respiro profondo, rassegnata a eseguire la battuta. Mi posizionai
sulla riga
del campo. Alzai lo sguardo, Mike sorrideva, sembrava che volesse
incoraggiarmi. Tirai.
La
palla partì, volò vino al soffitto,
rimbalzò, tornò giù in linea retta e
beccò in
testa Jessica per poi rimbalzare sul pavimento, fino a un
angolo.
-scusa!! - urlai appena mi resi conto di dove era finita la palla
Tutti,
me compresa, ci precipitammo verso Jessica che si era accasciata a
terra.
-
signorina Swan accompagni la sua compagna in infermeria –
dichiarò il prof.
Ero
preoccupata, cioè sembrava davvero forte quella palla, anche
se non capisco
come io sia riuscita a tirarla con così tanta forza.
Appena
fuori Jess si stava già riprendendo, non sembrava stare poi
tanto male.
Arrivati
in infermeria venne fatta sedere sul lettino e la donna mi sorrise.
-
per una volta sei l’accompagnatrice e non la malata
– rise lei. Effettivamente
con tutte le cadute e incidenti a ginnastica avevo frequentato
abbastanza l’infermeria
Appena
la signora uscì Jessica aprì gli occhi, e
mettendosi a sedere.
-
Bella, che cosa è successo tra te è i Cullen?
– chiese. No, e no, questo no. Ero
riuscita a evitarla durante mensa per evitare tutte le sue
domande da pettegola, ma in quel momento non avevo tante scelte.
-
niente – mormorai. Lo sapevo, Jake me lo diceva sempre, non
ero capace a dire
bugie però Jess era la Pettegola di Forks. Non potevo mica
dirle la verità, un po' di orgoglio lo avevo anche io e non
mi andava che tutti sapessero che accettavo che mio fratello mi
obbligasse a scegliere le amicizie. Io avevo seguito un mio pensiero,
qualcosa che ritenevo giusto, però farlo sapere a tutti non
mi andava proprio.
- Avete litigato? - chiede ancora, con gli occhi accesi di
curiosità morbosa.
Scossi la testa, non avevamo litigato, avevano preso le distanze prima
che io potessi dire qualsiasi cosa.
- Ma hanno tutti delle facce offese. - ribattè Jessica.
Scrollai le spalle, era meglio non dire niente, oltre tutto non sapevo
neanche io perchè fossero così, li avrei capiti
se si fossero comportati in quel modo dopo che avessi riferito loro
ciò che avevo deciso ma prima proprio non lo comprendevo.
- sembravate così amici - aggiunse ancora Jessica pensosa. -
Eddai, ci sarà un motivo per cui hanno cambiato il loro
comportamento - ora si stava spazientendo.
- non lo so, davvero Jess. Forse noi non c'entriamo nulla, magari sono
affari di famiglia - borbottai. Non era affatto convincente quella
scusa, non ci credevo neanche io nonostante cercassi di accettarla da
tutta la notte, e da quel mattino.
in quel momento suonò l'ultima campanella. - Stai meglio
Jess? - chiesi visto che era assorta, probabilmente stava cercando
qualche altra domanda da pormi.
lei annuì. - Ciao allora! - dissi uscendo dall'infermieria.
non c'era ancora nessuno nel giardino.
Vidi una figuara camminare verso
la scuola,
sul margine del bosco, era appena uscita da un sentiero visto che poco
prima non che ne era traccia . Era alta, indossava
una maglietta blu e forse dei jeans. Più si avvicinava
più la conoscevo, stava correndo. Era Jake.
Scusate ancora per il
ritardo... in compenso questo cap è forse un po' + lungo dei
precedenti anche se non succede niente di speciale, devo creare la
situazione adatta per dare una svolta alla vicenda. Forse questo
capitolo potrebbe risultare con Bella un po' fuori dal suo personaggio,
la timida, altruista Bella della Meyer, ma ci sono dei motivi per la
storia, ditemi se
è troppo distante e non è più Bella,
sinceramente non riesco a vederci bene su quello che scrivo io
stessa.
Scusate ancora per il
ritardo, spero di riscire a postare prima il prox capitolo.Grazie
a chi ha recensito, mi piace molto sapere cosa ne pensate. Grazie a
chi ha aggiunto questa storia ai preferiti e alle seguite.
ed
ora le risposte alle recensioni :
Giulia miao
: Allora forse la tua supposizione potrebbe anche essere corretta, ma
sicuramente non sarà presente per i prossimi... tanti...
capitoli. Ho
in mente di aggiungere altri problemi.
Frafra9:
Allora, ho già parlato del mio punto di vista
però
sarebbe una buona idea quella di mandare tutti al diavolo, ma Bella
è troppo gentile per arrivare a una scelta del genere...
bells97
: Grazie molto, sono contanta che ti piaccia la mai ff. Scusa per il
ritardo con cui ho postato. consigletto, attendi ancora un poco a
uccidere Jake, potrebbe servire a Bella x avere un intuizione... ops,
forse ti sto dicendo troppo...
RenEsmee_Carlie_Cullen
: povero Jake, con tutto l'odio che gli stai dando
addosso... però effettivamente non posso che essere
d'accordo, per il momento Jake è il cattivo, per il
momento...
DarkViolet92
: Allora Bella soffre sia per la lontanza obbligata dai Cullen,
dopotutto erano sempre stati con lei da quando si erano conosciuti e
poi è confusa, non capisce un accidenti dei comportamenti
dei Cullen e di Jake. Spero di averti chiarito un po' le idee...
Uchiha_chan
: Ricorda che Jake doveva solo dire a Bella ciò
che era e lei sapeva già tutto, prima lui non era vincolato
da nessun ordine, quindi il nostro povero lupo ha tutto più
complicato, comunque per il momento sembrerebbe che la stia cercando di
aiutare, per il momento... Quando ai Cullen...devo ammettere che non ho
ancora chiaro neanche io il loro comportamento, cioè ho un
po' di idee a proposto, forse non sono offesi e c'è
qualcos'altro dietro, forse, dipende qualche opzione scelgo, ho le idee
confuse al momento a proposito di questo punto...
Buon 2010!!
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Capitolo 13 *** not take it anymore ***
12 ca'
Ciao!!
ecco
un
nuovo capitolo... scusate per un quasi ritardo, non so neanche bene
quanto tempo fa ho postato però questa mattina ho avuto il
lampo
di genio e ho deciso di scrivere il capitolo.... vi avverto in
anticipo, non ho alcun intenzione di rileggerlo altrimenti finisco per
cambiare idea su tutto e voi vi ritroverete senza niente, quindi spero
che accettiate gli eventuali errori...
in
fondo note a proposto del capitolo, quindi prima leggete il cap, e
recensioni.
12 capitolo:
Not take it anymore
mio
fratello si diresse verso
di me come se nulla fosse appena entrò nel giardino. Aveva
un
sorrisone e sembrava più contento del solito.
- Ciao Bella! Come va? - mi chiese mentre saliva in auto. io ero
rimasta muta per tutto il corto tragitto fino all'auto a rimuginare.
che cosa ci faceva Jake nel bosco? E perchè era tutto
contento?
Se aveva bucato che cosa ci aveva guadagnato ad andare a fare una
scampagnata nella foresta di Forks? E tutto questo c'entrava qualcosa
con i grandi dilemmi che mi assillavano?
cadde un silenzio pesante durante il tragitto, Jacob guardava fuori dal
finestrino, non riuscivo a vedere la sua espressione ma sembrava che
qualcosa lo preoccupasse, era un evento raro che Jake stesse zitto, e
sveglio.
- Non vuoi ancora dirmi nulla a proposto delle motivazioni? - buttai
lì quando entrammo a casa, non riuscivo più a
sopportare
il silenzio che mi obbligava a pensare a tutti i quesiti che avevo in
mente.
Jacob mi fissò in modo strano, sembrava volermi dire
qualcosa
con lo sguardo, poi scrollo le spalle - sto facendo del mio meglio - e
andò in camera sua.
Mentre saliva le scale notai la sua espressione, era preoccupato o
forse arrabbiato? E perchè era irato o teso?
Perché
si
comportava a quel modo? Perché si era volatilizzato in
camera sua, era così
insolito il suo comportamento ed ero praticamente certa che tutto
nascesse da La
Push, eppure non riuscivo a
pensare a nulla che potesse cambiare così tanto Jake,
sembrava quasi un'altra
persona.
Mentre
svolgevo senza particolare attenzione i compiti la mente continuava a
pensare a
La
Push e a come
potessi trovare qualcosa che servisse, qualche informazione che fosse
utile.
Forse avrei dovuto chiedere altre informazioni a mio fratello,
chissà come si
sarebbe comportato a proposito della mia idea. Molto probabilmente non
mi
avrebbe permesso di fare nulla, era sempre stato molto protettivo, ma
forse
potevo convincerlo ricattandolo come aveva fatto lui con me.
Convinta
salii le scale e bussai alla porta di Jake, nessuno rispose. Che si
fosse
addormentato di nuovo? Non era normale. Bussai più forte, si
sarebbe svegliato
anche perché era quasi ora di cena. niente, nessuna
risposta, aprii la porta e mi ritrovai in una stanza che poteva essere
paragonata a un luogo dopo un tornado. Abiti un po' dappertutto, libri
sul pavimento, un panino mezzo mangiato sul comodino, le lenzuola
disfatte, la finestra aperta dalla quale entrava aria gelida. Ok io non
sarei la persona adatta a trovare difetti sull'ordine altrui, visto che
la mia stanza non era poi così ordinata e quindi cercai di
sorvolare. Dopo aver interiorizzato che la stanza era in disordine
compresi anche che Jake non c'era, e questa volta era assente anche il
solito biglietto.
sbattei le palpebre, come per accertarmi che quello che avevo dedotto
fosse vero, feci persino una rotazione sul posto per notare se Jacob
fosse per caso dietro di me. Nulla, assolutamente nulla, non c'era, era
di nuovo scomparso.
Sembrava che fosse tutto sistemato, che si fosse preso il suo tempo,
che fosse tornato a casa con abbastanza differenze e invece no! Di
nuovo scomparso. Non ce la facevo più!
A passo di marcia mi diressi in camera mia dove mi buttai sul letto a
peso morto, il viso sprofondato nel cuscino. Mi sentivo a pezzi, tutte
le giunture mi dolevano e la testa pulsava. Non avevo voglia di pensare
alla nuova scomparsa di Jacob, anche perchè sarei caduta in
isteria, ne avevo voglia di pensare a risolvere il grande rebus che
vagava nella mia mente da tutto il giorno. Non avevo voglia di fare
nulla, non avevo neppure fame.
Un suono molesto mi fece rigirare, sbattei gli occhi alla fioca luce,
guardai l'ora. Le 7:30, sbattei le palpebre sconcertata. Avevo dormito
dalle 5 del pomeriggio?
Balzai a sedere, Charlie si doveva essere preoccupato non
vedendo ne me ne Jacob, il che mi fece collegare che mio fratello era
di nuovo scappato. Scossi la testa, i capelli mi volaro intorno tanto
l'avevo agitata con convinzione.
Con un respiro profondo mi alzai decisa a scendere all'ultimo minuto,
non avevo voglia di incontrare mio padre e relative domande, non avevo
voglia di vedere che Jacob non c'era di nuovo, potevo ancora credere
che forse era tornato.
Indossai una felpa enorme e dei jeans, legai i capelli visto che erano
impossibili. Scesi giusto in tempo per correre in auto, non mi guardai
attorno e neanche chiamai Jake, tanto non c'era.
Le lezioni scivolarono via come in un sogno, senza che io mi sentissi
davvero lì. Non ci capivo più nulla, il mio
cervello sembrava andato in pappa, non voleva pensare, non voleva
neanche analizzare la situazione. Non sapevo neanche più
come mi sentivo, forse avevo la febbre.
A mensa mi sedetti al solito tavolo, Mike decise di prendere il posto
al mio fianco e iniziò a ciarlare, non lo ascoltavo, non me
ne fregava un bel niente di quelle fesserie sull'ultima partita di
baseball, Mike neanche aveva capito che non mi piacevano gli sport!
- Fotunatamente non c'è quel cagnaccio - sentii dire da
qualcuno, non so per quale motivo ma quella frase
penetrò lo stato in cui ero ridotta, quel limbo di
non-so-che-cosa.
- eppure non riesco a vedere nulla - borbottò qualcun'altro.
- forse è qua da qualche parte che passeggia,
chissà che gusto ha - soggiunse un altro ancora. Ero
stranamente curiosa, quel discorso non era normale. Stavano parlando di
un cane, di qualcuno che non vedeva nulla e di qualcosa che non avevano
mai assaggiato.
- non me ne importa nulla. Non capisco perchè continuiate a
pensarci. Bella ha fatto la sua scelta e ha deciso di stare con quel
cane. Bene a noi non può che importarcene di meno... - e
aggiunse qualcos'altro che non ascoltai. Avevo riconosciuto quella
voce. Edward Cullen.
Mi alzai, non so se per insultarlo, per andarmene totale che passai a
fianco del tavolo dei Cullen e un odore vomitevole, troppo dolce che
aveva un alone di ruggine mi colpì in pieno, cercai con lo
sguardo quale fosse la cosa da cui proveniva quell'odore e incontrai
gli occhi freddi, rabbioso e d'oro di Edward Cullen.
E non resistetti più, mi sentii invadere dal calore, ero sul
punto di piangere per tutto quello che succedeva e che non capivo.
Sbattei la porta d'emergenza ritrovandomi fuori, cercai di respirare ma
non riuscivo. Avevo caldo, tremavo e tutto quello che avevo subito,
tutto quello che c'era d'entro di me si stava rimescolando creando un
vortice di qualcosa che non sapevo cosa fosse ma che voleva uscire.
e
così che finisce questo capitolo!
DOMANDA:
Avete capito cosa sta
succedendo a Bella?? Fate ipotesi, sono curiosa di sapere se
è troppo semplice o se ho lasciato suspance.
Questo finale mi
è venuto in mente all'inizio della storia ed è
stato uno stimolo per andare avanti e per continuare a scrivere
capitoli, spero che vi sia piaciuto. A dire la verità
intendevo temporeggire ancora un po' ma non riuscivo più a
farmi venire in mente altro quindi ho optato per andare veramente
avanti, ditemi cosa ne pensate.
Grazie a chi legge,
segue e ha messo tra i preferiti questa storia.
E naturalmente GRAZIE
ha chi ha recensito, mi piace molto sapere il vostro parere a proposto
di quello che scrivo.
Ed ora le rispose
alle recensioni:
Giulia
miao :
E già Jessica rompe, sarà che anche io non
sopporto le pettegole quindi le rendo sempre un po' tanto rompi
però mi sembra che sia proprio nel personaggio. kiss :*
RenEsmee_Carlie_Cullen: Credo che Jessica ti
risponderebbe : Certo che no altrimenti come faccio ad informare il
resto della scuola sulle ultime novità?? Dimmi cosa ne pensi
di questo capitolo. kiss :*
Frafra9 : allora Seth e Leah erano
le opzioni per trovare informazioni se Bella fosse andata a La Push
visto che sono di La Push, mi sono spiegata? Volevo rendere
più ipotesi reali le ipotesi di Bella per quello che ci ho
messo un po' di nomi... Comunque non ti do una risposta a proposito di
cosa facesse Jake nel bosco anche perchè credo che di
chiarimenti ci saranno nei possimi capitoli, anche se potrei sempre
cambiare programma, chissa!
Uchiha_Chan : Grazie per la tua
opinione, mi rende più sicura, io non trovo le differenze e
ho sempre il dubbio di restare troppo sulla mia idea e uscire da quella
della Meyer... Be' comunque come vedi il comportamento dei Cullen ha un
rilevante importanza nel capitolo, anche se forse non è
spiegabile veramente, credo però che le parole di Ed possano
essere un po' rivelatrici, ma mooolto poco :), sono cripica io!!
Scusami x maiuscole-minuscole ma sono abituata a usare Word, dove viene
la maiuscola automaticamente, e quindi qui mi dimentico, comunque credo
che questo cap sia migliore a proposito.
DarkViolet92 : Be' non ti posso dire
chiaramente che cosa ci facesse Jake nel bosco e prima se ne fosse
andato via di corsa ma forse le parole dei Cullen possono aver chiarito
almeno un pochetto i tuoi dubbi, forse....kiss :*
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Capitolo 14 *** I don't understand ***
capitolo 13 I don't understand
Ciao! Vi lascio al capitolo, in
fondo il mio solito commento!
13° capitolo: I don't
understand
Non
mi sentivo me stessa, non riuscivo a
pensare, non lo volevo neanche.
Dentro di me tutta la tensione, l'impotenza e la rabbia di non essere
ritenuta
niente, che Jacob non mi cedeva abbastanza fidata per confidarmi i suoi
segreti, i miei amici non capivano come mi sentivo, che non avevo
voglia di
ascoltarli e di parlare delle stupidate di cui discutevano, che i
Cullen
fossero arrabbiati o offesi senza conoscere le mie motivazioni e
soprattutto
Edward non doveva odiarmi a priori, non lo capivo. Non riuscivo ad
analizzare
le mie emozioni e non avevo voglia di pensare. Volevo dimenticare per
un po’
tutto ciò che esisteva, liberarmi di tutto.
Vedevo la foresta sfrecciarmi attorno, con una velocità
impensabile, il ritmo
del mio respiro si faceva leggermente piu’ rapido e inalavo
l’odore del bosco,
che sommato al movimento mi calmava un po’. Era qualcosa di
ritmico, quasi come
una ninna nanna che rende piu’ calmi i bambini.
Tutto si armonizzava, il suono leggero del vento tra le foglie degli
alberi e
il mio passo attutito dalle foglie e dal muschio.
Una voce ruppe la tranquillità che stava lentamente
mitigando la mia tensione.
Mi fermai, cercando di non farmi vedere: non volevo tornare alla
realtà, volevo
restarmene ancora un po’ lì, nel bosco, da sola e
senza pensieri di alcun
genere.
- chi è là? – sentii,
la voce non mi
era famigliare e contemporaneamente a quelle parole mi parve che il
parlante
fosse curioso, niente affatto spaventato. Perché quella
sensazione? Non ero una
gran lunatica e senza conoscere la persona non era mica facile
interpretare
l’umore con solo una domanda, oltre tutto non gli vedevo
neanche la faccia.
Sempre questa persona avvisò delle altre, senza urlare, che
fossero al suo
fianco?
Aguzzai l’udito, in tre o quattro si stavano avvicinando, e
di corsa a quanto
mi sembrava. Rimasi sorpresa delle mie stesse deduzioni, da quando in
qua
riuscivo a capire da un suono così leggero quanti fossero e
a che velocità
andassero?
Ero ancora concentrata sul comprendere la mia strana conclusione che
davanti a
me spuntò un animale. Era grande, sembrava un orso
però aveva piu’ le sembianze
di un lupo, però era troppo alto per esserlo.
Rimasi a fissarlo, solo quando si avvicinò mi accorsi che
forse sarei dovuta
scappare, però non provavo timore, mi sembrava qualcosa di
cui fidarsi. Scossi
il capo, da quando in qua un orso-lupo era qualcosa di non pericoloso?
Bella ti
si è per caso fuso il cervello? Forse. Mi sono anche
risposta! Ok almeno
qualcosa era sicuro, non ero propriamente sana di mente e non ci stavo
capendo
piu’ nulla. Tutta quella tensione mi aveva fatto un gran male.
-Oh! Guarda Sam qualcun altro si è
trasformato!- Disse qualcuno da destra, mi voltai ma vidi
solo un altro
lupo-orso.
- chi sei? – ora proveniva
da
davanti. Non mi sembrava però di vedere alcun essere umano,
se non il lupo dal
pelo nero. E poi aggiunse come se fosse una domanda a se stesso: e
perché non
riuscivamo a sentirti?
Non potevano essere quei lupi a parlare. Eppure sembrava proprio
così, cioè non
è normale trovarsi davanti a dei lupi e sentire delle voci
quando non c’era
altro se non quegli animale e a rigore di logica erano proprio loro a
parlare,
il che non era propriamente possibile, ne lo era trovarsi davanti a
lupi
formato gigante!
- dite a me? – chiesi
titubante. Ok
forse potevo sembrare strana però ero così
confusa che non ero riuscita a collegare
abbastanza per dire altro.
I tre lupi mi fissarono. Non so perché ma avevo la
sensazione che fossero
sorpresi. Be’ effettivamente non era normale mettersi a
parlare con dei lupi.
Forse stavano pensando che fossi pazza. Be’ effettivamente
non potevo essere
molto normale se mi mettevo a parlare, e sentivo discutere, degli
animali.
- ci sente! – disse
qualcuno,
sembrava contento.
- e già –
risposi. Era tutto così
stravagante. – e non ci capisco
nulla –
aggiunsi.
-tranquillo –
borbottò uno dei lupi.
Lo guardai male, ero una ragazza, questo mica era tanto difficile. – sono una ragazza, se non lo avessi
capito! – risposi rabbiosa. Da quando in qua ero
così attaccabrighe? E poi
cosa me ne doveva importare?
I lupi parlarono tanto velocemente e contemporaneamente che non capii
nulla.
- chi sei? –
ripeté alla fine il lupo
nero.
- Isabella Swan – risposi.
Ora ero
sicura che non li conoscevo, il che era molto probabile,
chissà perché mi era
venuto in mente che potevo conoscerli, e mica avevo mai parlato con dei
lupi
quindi era sicuro che non li avevo mai visti. Stavo ragionando per
assurdo, ma
d’altronde era tutto così impossibile che non ci
potevo neanche credere. Forse
era un sogno strano, forse ero ancora addormentata in camera mia e non
ero mai
andata a scuola. E forse mancava poco che la sveglia suonasse.
Sì forse era
proprio così, dovevo solo sperare di svegliarmi presto e di
non prendere per
vero quello che mi capitava.
- dobbiamo andare. Siamo fuori territorio
– disse il lupo nero tutto ad un tratto mentre
cercavo di districarmi nei
borbottii-pensieri dei presenti di cui non ci capivo nulla. Certo che
erano
strani che dicessero praticamente tutti i pensieri ad alta voce, mi era
anche
parso di sentire qualcosa a proposito di me, che ero strana o qualcosa
del
genere.
Per la prima volta sentii una voce che mi sembrava di conoscere. Tutti
ci
voltammo verso il rumore di corsa. – chi
è stato trasformato? Lo conosco? E’
perché state pensando a Bella, cosa
c’entra? – disse il nuovo arrivato. Era
grande quanto il lupo nero, aveva
il pelo rossiccio.
Come faceva a sapere cosa pensavano i lupi? Che ci avesse sentito
parlare? Mi
sembrava tutto così strano, e poi perché quello
parlava con la stessa voce di
Jacob?
-
E’ Isabella! –
alle parole di uno dei tre lupi il nuovo
arrivato si voltò verso di me avvicinandosi. Arretrai di un
passo preoccupata,
cioè la mia mente era impaurita però non avevo
sensazioni che mi dicessero di scappar
mene a gambe levate: la reazione più normale quando un lupo
di quelle
dimensioni si avvicinava.
Sentii il rumore del respiro profondo che fece il lupo e mi
sembrò di sentire
una specie di concordanza –
sì è proprio
il suo odore – e poi aggiunse rivolto a se stesso Non
pensavo proprio di risolvere tutto in questo modo, ma
sono proprio contento
- non ci sto capendo nulla, Jake. Sei veramente Jacob? Cioè
mi risulta strano
parlare con un lupo grande come un orso –
dissi non riuscendo più a rimanere
semplicemente spettatrice di qualcosa di incomprensibile.
Guarda che tu sei tale quale noi!
Borbottò sempre lo stesso che aveva parlato pensando
Rimasi sconvolta a quelle parole. Non potevo essere un lupo-orso
cioè non mi
sentivo un lupo, ne era possibile, come si faceva a trasformarsi in
lupi?
Ok che mi sentivo strana eppure non potevo essere un lupo. Guardandomi
attorno
mi accorsi che i lupi si stavano avviando verso qualche meta
sconosciuta.
Automaticamente li seguii, forse mi avrebbero portato da qualche parte,
ero
praticamente certa di non riuscire a tornare a casa. Eppure
perché mi sentivo
tanto al sicuro tra quei lupi enormi? Perché non provavo
paura? Mi stava
venendo male alla testa. Mi sembrava di sentire tanti ragionamenti
simili nella
mia testa, che non erano miei. Stavo impazzendo!
Questo
capitolo voleva spiegare un po' la confusione di Bella e cercare di
farla provare anche a voi, non so se ci sono riuscita... spero di non
essere stata confusionale, perchè ok che Bella è
confusa ma voi dovreste capire quello che ho scritto, almeno sarebbe
nelle mie intenzioni.
Ditemi se sto andando troppo per il sottile, complicando la vita a
tutti e se vi piace di più che io rimanga meno minuziosa
(cerco di essere sempre più introspettiva possibile ed
è per questo che ritardo sempre, è un po'
complicato scrivere quello che ho in mente)
Avete
capito che cosa è successo a Bella? Non l'ho detto
chiaramente ma mi sembra moolto intuibile.
Ringrazio
di cuore chi segue e chi ha messo questa storia tra i preferiti e i
seguiti... Recensite, mi fa un piacere immenso sapere cosa ne penste!
Lo
scorso capitolo è stato quello che ha battuto tutti i record
di recensioni ben
12, grazie ne sono moolto orgogliosa.
ilariaechelon
: grazie! Be' scusa per il ritardo ma ero indecisa su come
proseguire... troppe possibilità in mente :) comunque a
proposito di Esssere Sbagliata come hai visto ho postato la settimana
scorsa e conto di postare la prossima ma devo ancora scrivere il
capitolo quindi potre ritardare, sono contenta che ti piaccia anche
quella storia.
Frafra9
: A dire la verità non avevo pensato che potessi fare
ipotesi del genere sulla discendenza di Bella dai lupi, io in mente ho
un idea moolto più semplice, sono troppo gentile
perchè Charlie venga tradito, però mi hai dato un
idea... Comunque anche per l'odore di sangue non hai azzeccato, quando
l'ho scritta quella descrizione mi è venuto un lampo di
genio e ho inserito anche quell'odore, prova con un altra ipotesi
(comunque più avanti spiegherò anche quello)
erika1975
: emm non odiare i licantropi... sono così teneri! Va be'
questa storia ha una presenza massiccia di lupacchiotti ma per
rassicurarti è sempre un Bella-Edward! Continua a leggere,
fra un po' diventerà anche comica la cosa :)
furs95 :
Grazie molte!! Avrai capito che avevi ragione :)
RenEsmee_Carlie_Cullen
: Be' vedrai cosa succederà, ti assicuro che
nella mia testolina ci sono grandi cose!!
Giulia
miao! : ti prego sopporta! Comunque se hai letto bene
capirai che forse questo è un modo per chiarire le cose, o
per complicarle
Uchiha_chan
: Be' come ipotesi non ci sei andata lontano... ormai
avrai capito che avevi ragione con la prima ipotesi per quanto riguarda
i motivi per la trasformazione sono stati la spinta per scrivere questa
storia (e me li ha ispirati mio fratello!) e quindi non ti dico nulla,
saprai a tempo debito... comunque le tue domande non ti portano fuori
strada :)
Chanellina94
: rimani sana e continua pure con le ipotesi :) Be' avrai capito che
cosa è Bella e per le motivazioni non ti rispondo tanto fra
qualche capitolo sarà chiarito tutto, forse :)
sessyli
: Vedrai come si svolgerà la storia... ma per l'amore dovrai
aspettare ancora un po' di capitoli... dovrò chiarire la
situazione prima... altrimenti povera Bella!
thinga
: ma... boooo!! Dovrai aspettare per sapere come si innamoreranno Bella
e Edward, altrrimenti la suspance dove la metto??
DarkViolet92:
Be' forse è corretta la seconda ipotesi anche se nella
realtà è più reale la prima, ma visto
che questo è un racconto ho descritto la seconda (dal che
capisci quanto sono pazza :) Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo...
FrankieVAMPIRE
: e mi sa che hai ragione... dimmi cosa ne pensi e non so se ho
aggiornato tanto presto, scusa...
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Capitolo 15 *** remember ***
14 revelation
Scusate!!
Sono
in un ritardo impossibile.
SCUSATE,
SCUSATE, SCUSATE.
Lasciatemi
vivere ancora un po', please... altrimenti come fate a sapere come
andrà avanti la storia?
In
questo periodo la scuola non mi lascia tregua, internet funzionava a
intermittenza e ogni frase che scrivevo mi sembrava insulsa e troppo
poco approfondita.
Fortunatamente
oggi pomeriggio, lampo
di genio,
mi sono messa a scrivere ed è venuto fuori questo
capitolo...
appena finito di scrivere or ora... ditemi cosa ne pensate :)
14° capitolo: Remember
Appoggiai il
piedi su qualcosa di diverso, non era più il muschio del
bosco, era qualcosa di
più duro. Automaticamente guardai a terra per vedere che
cosa fosse, era una
roccia sopra la quale era appoggiata una zampa massiccia dal pelo
marrone. Non
mi ero accorta che qualcuno fosse così vicino a me. Mossi un
altro passo e la
zampa eseguì il movimento che volevo fare io. Mi fermai, lo
sguardo ancora fisso
a terra, sulla zampa. Non era possibile, che quel lupo avesse ragione?
Che
anche io ero come loro?
Non era possibile! Ero sicura che quella mattina ero completamente
umana, mi ero persino guardata allo specchio! Come comprendendo la mia
confusione il lupo con la voce di Jake mi si avvicinò di
più.
- Stai tranquilla. Tra
un po' capirai
tutto. Vogliamo solo andare in un posto un po' più sicuro.
Cerca
di tranquillizzarti. Non pensare a quanto tutto questo ti risculti
impossibile... - mi disse. Come se potessi dimenticare che
avevo
appena scoperto di essere diventata un lupo! Sembrava proprio Jacob con
quei suoi ragionamenti un po' assurdi.
Il lupo nero che era il primo del gruppo fermarsi proprio sul limitare
del bosco dove ormai il terreno era roccia e non avevo la
più
pallida idea di come gli alberi facessero a crescere in quel punto. Uno
degli altri lupi, dopo aver borbottato qualcosa a proposito di avvisare
gli altri, o di una riunione, alzò il muso verso il cielo e
ululò. Venite!
No! Non era possibile che io capissi quello che stava dicendo, che il
mio corpo si tendesse come se fosse pronto a scattare al richiamo.
Scossi nuovamente la testa come per schiarimi le idee.
- non ci capisci nulla
vero? -
chiese il lupo castano scuro, che si era seduto più o meno
davanti a me. In quel momento mi accorsi che non aveva aperto bocca,
cioè avevo sentito la sua domanda ma non aveva mosso le
labbra
per parlare. Allora come accidenti avevo fatto a sentire tutti quei
discorsi?
Tutto si stava facendo sempre più confuso. Avevo voglia di
scappare di nuovo, anche questa realtà era sconvolgente e
ancora
più incomprensibile di quella da cui ero fuggita prima: al
scuola, gli amici, Jacob umano con i suoi segreti, i Cullen con i loro
sbalzi d'umore, Edward con il suo odio verso di me. A quei pensieri
sentii nuovamente la rabbia agitarsi dentro di me e involtariamente
graffiai il terreno producendo un suono stridulo.
- Vuoi assordarci?
- chiese rabbioso quello con il pelo grigio scuro, il lupo che aveva
insinuato che anche io ero come loro, prima.
Le sue parole mi diedoro fastidio, non l'avevo fatto apposta.
Cioè neanche un po' di pazienza per chi non aveva ancora
capito
se tutto era un sogno o era la realtà? Non so
perchè lo
feci ma gli ringhiai contro, arricciando il labbro superiore
e
avvicinandomi di un passo.
Vidi, come se fosse una ripresa esterna, un muso dal colore tra il
castano e il mogano che ringhiava, sembrava pericoloso.
Contemporaneamente, come sovrapposto a quell'immagine, da sembrare un
fumetto, si sentiva la risata di scherno del lupo grigio. - Oh! Pensi di farmi paura! -
ghignò. E persi la pazienza.
Non me ne fregava più nulla se ero un lupo o no, se tutto
quello
era vero o immaginazione, se era contro la mia stessa esistenza. Mi
slanciai contro il lupo grigio ringhiando forte.
Mi sentii sollevare, non toccavo neanche più con i piedi, le zampe,
per terra. Sentivo una presa proprio sulla parte superiore del collo e
l'alito caldo di qualcosa che mi piegava i peli facendo solletico.
- Sta calma Bella!
Fregatene di Paul.
E' uno stupido. Devi cercercare di tranquillizzarti. Ora vedrai che ti
spiegeremo un po' tutto. Calmati! - era Jake.
Il lupo che mi aveva preso per la collottola mi lasciò
tornare con le zampe per terra. Oddio le zampe!
Mi girai per tornare a guardare il gruppo e voltandomi andai a sbattere
una delle zampe posteriori contro un albero che non avevo visto.
Stranamente non mi feci male, ma voltandomi trovai il lupo-Jacob che
rideva, o meglio il 'senso' lupo mi diceva che stava ridendo: il che mi
fece ringhiare di risposta.
- Bella, tu non
cambierai mai! Anche con quattro zampe riesci a essere goffa! -
rise.
Stavo per rispondergli per le rime, come facevo sempre quando mi
prendeva in giro sul mio scarso equilibrio quando un altra voce
intervenne.
- Bella, sono sicuro
che vorrai sapere qualcosa su... tutto questo -
iniziò il lupo nero. Spostando l'attenzione su di lui mi
accorsi
che in numero del gruppo era aumentato, ora potevamo essere dieci
più o meno.
- Noi siamo licantropi -
Presi un respiro profondo. Ok, Bella, ascoltiamo tanto adesso non ci
capisci nulla, forse dopo avrai le idee più chiare.... o ti
sveglierai.
- La tribù Quileutes di La Push discende dai lupi ed
è
strettamente legata a questi animali. Quando occorre coloro che fanno
parte della tribù si trasformeranno in lupi per proteggere i
priprio gruppo. -
A quelle
parole mi tornò in mente una leggenda che non so
più chi
mi aveva raccontato. Eravamo seduti su un tappeto, l'odore di bosco era
forte e la luce tenue. Io mi abbracciavo le gambe e avevo una testa dai
capelli neri appoggiata alla spalla. Una voce bassa recitava, quasi
cantando, la storia mitologica della tribù dei Quileutes.
Dei
guerrieri spirito, di Taha Aki il primo uomo-lupo, dello scontro contro
i Freddi, del sacrificio della terza moglie. Della conclusione che gli
uomini-lupo sarebbero tornati a proteggere la propria tribù
dai
Freddi: i bevitori di sangue.
Ricordavo anche come quelle storie mi avevano spaventato. Di come avevo
dovuto stare vicino a Jake perchè non riusciva a dormire la
notte e diceva che i Freddi erano là fuori.
Per qualche notte avevamo dormito insieme, abbracciati per farci forza.
E poi ricordavo anche quando Jacob diceva che da grande sarebbe
diventato un uomo-lupo perchè lui era Quileutes e io avevo
pianto perchè lui diceva che non potevo esserlo anche io
dato
che avevo la pelle bianca.
Vediamo... che ne dite di
questo flashback? (dal quale prende il nome il cap)
Mi sembrava noioso scrivere la storia raccontata sul momento e dato che
tutti avete letto i libri anche superfluo... ditemi cosa ne pensate...
posso sempre aggiungere una spiegazione supplementare nel prossimo cap,
che comunque servirà perchè come vi sarete
accorte manca
un pezzettino nella memoria di Bella.
Secondo voi sono riuscita a trasformare Bella in un licantropo appena
trasformato abbastanza credibile? Sono troppo dettagliata e quindi
noiosa oppure no?
Scusate per tutte queste domande ma in questo periodo non sono
soddisfatta di quello che scrivo e mi piacerebbe avere qualche
consiglio... grazie!
GRAZIE
ai lettori silenziosi, a coloro che hanno aggiunto questa storia nei
preferiti e nelle seguite e soprattutto a chi recensisce.
Risposte alle recensioni:
Bella_Cullen_1987:
E già Bella è licantropo con questo cap ti
dovrebbe essere tutto chiaro :)
Giulia
miao : Scusa per il ritardo. Sono contenta che ti piaccia
come scrivo :) E comunque per qualche cap i Cullen passeranno in
secondo piano e Bella dovra comprendere un po' la realtà in
cui si è ritrovata, credo...
RenEsmee_Carlie_Cullen
: GRAZIE e scusa per il ritardo
DarkViolet92
: Allora avrai letto su come Bella capisce cosa
è, ti sembra abbastanza credibile il modo di scoperta? Per
spiegare i legami con La Push o no di Bella credo che serva il prossimo
cap (che cercherò di postare velocemente ma devo ancora
scriverlo... è tutto nella mia testolina :))
Frafra9
: Eh già Bella è proprio un licantropo... per
quanto riguarda i legami con i lupi ci sei quasi... comunque
verrà detto nel prossimo cap, forse...
Uchiha_chan
: come avrai capito Jacob Black mi sta simpatico e trovo che un po' di
comprensione ancestrale/un grande legame con Bella siano parte
integrante del personaggio: Jacob è l'amico che capisce al
volo come ci si sente, che sembra quasi leggerti nella mente... cosa ne
pensi di questo cap?
Alice26:
Ciao nuova amica:) scusa per il ritardo, spero che continuerai a
leggere la storia. Comunque non preoccuparti è un
Edward-Bella dopotutto sono solo specie nemici, nella storia della
Meyer Edward ama il suo cibo quindi non è poi
così impossibile no?? Tranne per quell'odio innato che
provano entrambe le specie, che vuoi che sia! Ok avrai capito che non
sono del tutto normale :).
Prima o poi vedrai che Bella e Edward troveranno un legame (devo ancora
persare come, forse...)
|
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Capitolo 16 *** some differences ***
cap15
15° capitolo : Some
differences
Calma!
Doveva stare
calma : facile a dirsi.
Ero
preoccupata di
come si sarebbe comportato Charlie vedendomi tornare dopo tre giorni di
sparizione. A dire la verità non potevo ancora credere che
tutto ciò che mi era
successo fosse accaduto realmente.
Notai,
con grande
sollievo, che l’auto di Charlie non era nel vialetto. Forse
stava ancora
lavorando. A dire la verità non ero sicura
dell’ora e il buio poteva essere
dovuto semplicemente dalle nuvole temporalesche che solcavano il cielo.
Proprio
mentre fissavo il cielo qualcosa dentro di me, una parte che
ultimamente, da un
momento all’altro, era diventata troppo presente, mi
avvisò che c’era da
preoccuparsi. Secondo il mio lupo avrei dovuto prepararmi a una
tempesta forse
anche pericolosa.
Era
assurdo avere
l’istinto di rifugiarsi in una tana da qualche parte per
ripararsi da un
temporale pericoloso.
-Tutto
ok Bella? - mi
chiese Jacob. - Non so come sei stata capace a tornare umana in
così poco
tempo. Io non riuscivo neanche ad ascoltare quello che mi dicevano... E
sai
quanto è difficile non sentire i pensieri del branco. -
Effettivamente
non era
stato facile tornare umana. Era come cercare di rimettere insieme
qualcosa ad
incastro, come un puzzle, peccato che i pezzi erano tantissimi. Ci
avevo
impiegato praticamente il secondo e parte del terzo giorno. E solo dopo
aver
ringhiato contro tutto il branco, perché se ne andassero
senza continuare a
darmi consiglio superflui, ero riuscita a tranquillizzarmi abbastanza
per
riuscire a tornare me stessa.
Ripensandoci
mi
sembrava così sbagliato aver mandato via gli altri,
dopotutto volevano solo
aiutarmi. Però... Mi davano sui nervi. E a quanto pareva la
rabbia dei
licantropi era difficile da gestire.
Appena
entrati mio
fratello si diresse in cucina. - Ho una fame! -
Vedendo
Jake prendere
il prosciutto dal frigo anche a me venne voglia di mangiare. Anzi mi
sembrò di
non cibarmi da giorni... E di fatti era vero.
Guardando
l'orologio
notai che potevo anche preparare la cena. E forse Charlie sarebbe stato
meno
furente con la pancia piena.
Speranza
vana. Anche
se nell'aria si spandeva un profumino molto invitante, che mi faceva
venire
l'acquolina in bocca, Charlie appena ci vide divenne paonazzo per la
rabbia.
Appoggiò
con forza la
giacca di pelle sulla sedia, facendola traballare.
-dove
siete stati? -
sillabò, sembrava tentare di trattenere l'ira.
E
nonostante tutto.
Jake sorrideva. Ma come accidenti faceva a non prendere seriamente
nulla?
-Tranquillo
pa'. Siamo
qua adesso, no? E non siamo stati via neanche tanto. - disse mantenendo
la voce
calma. Forse quel comportamento poteva funzionare su di me. Visto che
aveva
usato lo stesso tono per farmi tranquillizzare in modo da tornare
umana. Ma con
Charlie ebbe l'effetto opposto.
-Neanche
tanto?! Tre
giorni! Tre giorni senza una notizia. Non sapevo dove eravate andanti!
E ora
tornate a casa e mi dici che non sei stato via tanto??! -
urlò rosso di rabbia.
Non lo avevo mai visto così adirato. Neanche quanto
discuteva con la mamma. Aveva
sempre mantenuto un po' di controllo. Adesso pareva veramente fuori
controllo.
- E tu Bella! Non avrei mai creduto che anche tu saresti scappata. Ho
visto
come sei stata male quando non c'era Jacob e ora svanisci anche tu! Non
avrei
mai creduto che tu potessi comportarti in questo modo - mi
urlò contro.
Il
tono di voce, più
che le parole, mi fecero tremare violentemente. Qualcosa, il lupo
dentro di me,
non accettava che qualcuno si rivolgesse a me a quel modo.
Dovetti
concentrarmi
con tutta me stessa per arginare l'istinto: quello di trasformarsi e
spiegare a
modo lupo chi era il più potente.
-Non
è colpa sua! Non
è una nostra scelta. Abbiamo dovuto andarcene. E'
già tanto se siamo qua prima
del previsto - rispose rabbioso Jacob. Notai che tremava anche lui e
non
sembrava abbastanza in se per domare l'istinto.
-Jake
calmati! - gli
dissi a bassa voce, si voltò a guardarmi. Prese un respiro
profondo e il
tremore diminuì.
Papà
era stranamente
silenzioso. Mi voltai a guardarlo e il suo viso sembrava preoccupato.
La rabbia
doveva essere sfumata, o almeno diminuita.
-C'è
qualcuno che vi
ha obbligato ad andarvene di casa? E' denunciabile. - disse.
Io
mi voltai a
prendere la pentola. Il mio stomaco sembrava urlare la richiesta di
altro cibo,
e neanche mezz'ora prima avevo divorato due panini, altro che dieta.
Lentamente
una specie
di calma scese tra noi tre. Jake rispose a Charlie - Non è
che proprio ci hanno
obbligati. E' stata piuttosto un esigenza. - era in
difficoltà ma neanche io
potevo fare nulla.
Ora
sapevo perché
Jacob non aveva potuto rivelarmi nulla. Anche io non ci sarei riuscita.
Sam, il
capobranco, ci aveva obbligato a mantenere il segreto. Era impossibile
dire la
verità a chiunque.
-Allora
ve ne siete
andanti per vostra scelta. - borbottò papà pronto
a tornare infuriato.
-E'
una cosa strana,
papà. Sembra impossibile. Però ti assicuro che
non c'è niente di sbagliato in
ciò che facciamo. - intervenni.
-E'
una specie di
persone che proteggono un po' tutti. Da La Push fino a Forks. Prima era
solo là
e quando hanno saputo di noi allora ci hanno permesso di partecipare.
Ogni
tanto svolgiamo opere per il bene comune, eccetera- certo che Jacob
aveva una
grande inventiva. In pratica aveva trasformato il branco in una ronda
per la
protezione di tutti gli abitanti di La Push e Forks.
Papà
non sembrava
convinto, ma dopotutto era la prima spiegazione abbastanza possibile
che gli
avevamo fornito e quindi si mise a mangiare borbottando - non
è tutta la
verità.-
Mentre
sparecchiavo,
Jake era andato in camera, e papà era davanti alla TV,
scoprii per la prima
volta la reale portata del mio cambiamento.
-forse
avrei fatto
meglio a dividerli. Jacob a cambiato Bella. Magari Renèe
aveva ragione, non
dovevo far crescere insieme due personalità e due culture
così diverse. E' la
prima volta che Bella combina qualcosa di sbagliato e dopo che lo ha
fatto
Jacob. Sono preoccupato - era il bisbiglio di Charlie e io lo avevo
sentito
perfettamente. Ero divisa tra la sorpresa e lo stupore del testare i
mio udito
e il significato delle parole. Mia mamma aveva paura dell'influenza che
mi
faceva Jake, eppure senza di lui sarei impazzita. Inorridii al pensiero
di
dovermi trasformare senza avere il suo supporto. E non solo quello.
Grazie a
lui avevo la certezza di un amico che ci sarebbe stato sempre. Jacob
era mio
fratello, e lo avevo capito la prima volta che lo avevo visto.
Dopo
la doccia,
pettinandomi i capelli, secondo il branco avrei dovuto tagliarli ma a
me un po'
dispiaceva erano una delle poche parti belle di me, mi guardai allo
specchio.
Quella
non potevo
essere io, sembravo invecchiata... No cresciuta, il mio viso era ancora
cambiato, sembravo sicuramente più magra e c'era qualcosa
che mi dava qualche
anno in più.
Appena
arrivai al
letto mi addormentai. Non avrei mai pensato di essere tanto stanca.
La
mattina dopo mi
sveglia al suoni molto insistente della sveglia, trapanava i timpani,
dovevo
abbassare il volume.
Mettendomi
a sedere
notai che le lenzuola, il piumone e la coperta erano tutte
appallottolate sul
fondo del letto. Mi ricordavo che quella notte avevo avuto caldo, e
dovevo
ammettere che anche in quel momento sentivo troppo calore.
Scesi
dal letto, e
vedendomi riflessa allo specchio per poco non scivolai a terra. Avevo i
capelli
scompigliati, e quella ero sempre io, ma non avevo mai avuto dei
muscoli del
genere, sembravano quelli di qualche libro di anatomia, c'erano leggeri
avvallamenti
a definire ogni muscolo. Neanche avessi fatto pesi ogni santo giorno.
Scavai
nell'armadio e
dopo aver provato qualche maglia, e tutte mi stavano strette, scelsi
per una
maglietta a maniche corte viola con un disegno astratto davanti, mi
sembrava a
dir poco strano uscire in t-shirt a novembre ma avevo un caldo da
volermi quasi
fare una doccia gelata.
Altro
problema furono
i jeans, ne dovetti scartare tre perché erano troppo corti.
Ma che mi stava
succedendo, mi ero allungata durante la notte? Così scelsi
per dei pantaloni
che mamma aveva regalato a Jacob, sbagliando di molte misure, prima mi
stavano lunghi
adesso andavano bene.
-Hai
avuto problemi
con i vestiti?- mi chiese Jake mentre divorata un panino a colazione. E
nonostante non avessi mai avuto fame alla mattina mi venne l'acquolina
in bocca
vedendo Jacob mangiare.
Mentre
addentavo la
seconda brioche risposi a mio fratello - si. Non so come mai ma sono
cresciuta
da un giorno all'altro... E ho avuto un caldo bestia. -
Jake
ridacchiò. -
Tutto normale Bella! Sono problemi da lupi questi. -
Quando
fummo davanti a
scuola, per un collegamento sconosciuto, la mia mente
ricordò l'avvertimento
dei lupi: a scuola sarà dura. Dovrai concentrarti
soprattutto sul mantenimento
della calma. E non è una cosa semplice.
Ora
avevo paura. Sarei
riuscita a gestire il lupo dentro di me? Dopotutto non avevo alcuna
esperienza.
Forse avrei fatto meglio a optare per il consiglio di Embry e rimanere
un
giorno a casa, per abituarmi. Però non mi era venuto in
mente, forse perché appena
lo aveva detto a me era sembrato scorretto. Perché dovevo
saltare scuola? Io e
la mia solita coscienza troppo corretta.
Che
ne dite? Ho preferito saltare il problema di altre conversazioni di
lupi e arrivare subito al momento di ritorno all'umantità.
Il
titolo non mi convince molto.
Da
questo capitolo in poi credo che la storia si faccia più
serrata, probabilmente (se non cambio idea) in ogni capitolo
avverrà qualcosa di importante :)
Grazie
a chi segue e chi a inserito questa storia nelle preferite, e nelle
seguite
Ed
ora le recensioni:
Giulia
miao : Allora non ho propriamente scritto dei tre giorni
che servono a Bella per capirci qualcosa, spero non ti dispiaccia.
Provando a scrivere quella parte ho rischiato anche io di impazzire un
po'. Per Bella è tutto nuovo e le scoperte per lei non sono
ancora finite. Tu che ne pensi di questo capitolo? Bella era troppo
calma?
Uchiha_chan
: Grazie per l'appoggio XD a volte mi sembra di essere
troppo criptica e di non riuscire a spiegare quello che intendo. Serve
molto qualcuno che mi fa capire se sono chiara, quindi grazie :) Per
quanto riguarda il ricordo incompleto non ho ancora detto che Bella se
ne è resa conto... tu che dici?
Frafra9
: Grazie molte XD devo dire che forse la trasformazione era uno dei
motivi per cui ho scritto la storia, e forse una delle parti che avevo
più timore di rendere male. Sì è vero
la Meyer non spiega nulla però ho preso anche spunto dagli
accenni nella seconda parte di BD. Comunque per le motivazioni di Bella
credo che servano ancora due capitolo... prima ci vuole un passo avanti
in un altra direzione :)
RenEsmee_Carlie_Cullen
: vedrai...vedra...vedra... nel prossimo capitolo e successivi...
comunque ti posso assicurare che è un Bella-Edward
BUONA
PASQUA a tutti!!
|
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Capitolo 17 *** Mike! Your life is almost finish ***
16° Capitolo :
Mike! Your life is almost finish!
Respiro
profondo.
Bella stai tranquilla! Aprii la portiera e uscii. Jake mi guardava e
sghignazzava.
-Bella
non sei una
bomba ad orologeria. Puoi comportanti normalmente. Stai solo attenta a
non
perdere le staffe e tutto andrà alla grande. Comunque ti
accompagno a tutte le
lezioni ok? -
Io
annuii. Con Jacob
vicino ero più tranquilla.
Le
lezioni non
furono quella tortura che Sam mi aveva fatto
credere. Certo quando il problema di trigonometria si era
rivelato
sbagliato per l'ennesima volta avevo spaccato la matita e accartocciato
il
foglio per sbaglio.
Mi
stavo giusto
rilassando quando vidi arrivare Mike Newton. Sperai ardentemente che
non mi si
avvicinasse, desiderio vana.
-Ciao
Bella! -
salutò sorridente appoggiandosi al banco per attendere il
professore di
letteratura. Era l'ultima ora prima della pausa pranzo che stavo
attendendo
dalle 10. Avevo fame, molta fame. Comprendevo perfettamente
perché mio fratello
si era preso dietro i cracker, perché non me lo aveva
consigliato?
-Allora...
Cosa hai
fatto di bello in questi tre giorni che sei mancata? -
continuò imperterrito il
caro Mike appena rinominato l'Insostenibile.
-Sono
stata a casa.
Ero KO - era quella la copertura che cui il branco aveva optato.
- Perché era
assente anche Jacob ? - ma doveva
per forza farsi i miei affari. Iniziava a diventare più
insopportabile del
solito.
-Jake
è un fratello
apprensivo e quindi non voleva che rimanessi a casa da sola - spiegai.
Chissà
se si accorgeva che erano tutte bugie. Non ero mai stata brava a dire
fandonie,
lo avevo anche fatto presente al branco ma Jared aveva detto che non
c'era da
preoccuparsi. Chissà forse l'abilità nelle bugie,
sempre che esistesse, era
legata alla trasformazione.
Mike
si sedette al
mio fianco notando che ormai il prof era entrato in classe. No! Che qualcuno mi
aiuti!! Non riuscirò mai
a sopportare Mike Newton per un ora di lezione.
Iniziai
a guardare
fisso il professore e a prendere appunti anche quando non serviva.
Forse se mi
avesse vista concentrata non mi avrebbe disturbata.
-allora
che ne dici
di fare una scampagnata a First Beach la prossima settimana? Dicono che
farà
bello - come non detto. Be' io ci sarei andata proprio quel pomeriggio
nella
riserva con il branco.
Non
parlai forse si
sarebbe stancato a non aver risposta.
Passò
un quarto
d'ora e Mike non demordeva continuava a iniziare discorsi sempre nuovi
e la mai
sopportazione continuava a diminuire.
Premetti
tanto la
penna sul foglio da bucarlo, spaccai un'altra matita, che dovetti
nascondere
immediatamente nell'astuccio per evitare che Mike la vedesse e
iniziasse a
farsi domande (regola
numero 1 del branco:
mantenere la completa segretezza a proposito della nostra esistenza)
-Newton
potrebbe
leggere questa pagina? Almeno parlerebbe su qualcosa che interessa a
tutta la
classe e non
soltanto alla sua compagna
di banco - disse il professore.
Non
aveva capito che
io non sopportavo più il mio vicino? Che non me ne fregava
proprio di dove Mike
avesse passato il weekend?
Newton
mi guardò per
chiedermi aiuto, non aveva neanche aperto il libro!
-va
bene. Federy
continui lei. Newton se la trovo ancora disattento sarà
interrogato -
Appena
l'attenzione
del prof si spostò sulla compagna che leggeva ecco che Mike
tornò alla carica.
-Stavo
pensando che
potrei passarti a prenderti verso le nove. So che gli altri andranno a
Port
Angeles e così si potrà stare tranquilli... -
BASTA! Non ne potevo più. Che
cosa gli aveva fatto credere che io sarei andata a First Beach con lui?
Perché
non capiva che non lo sopportavo più? Erano tre anni che
cercavo di farglielo
capire e niente, continuava ad assillarmi. Non avevo mai accettato un
suo
invito e che cosa gli faceva pensare che questa volta sarebbe stato
diverso?
Tremavo
dalla
rabbia.
Mike
continuava a
ciarlare, non si era neanche accorto del mio comportamento. Il che
aumento
ancora la mia irritazione.
Ero
propriamente
sull'orlo dell'esplosione.
Non
riuscivo neanche
a formare un pensiero razionale.
Suonò
la campanella.
Sussultai a causa del rumore troppo acuto.
Mike
non si mosse
dal suo posto. Tramavo tanto che non riuscivo a fissare qualcosa.
-Bella!
Andia...-
era Jake. Lo sentii avvicinarsi a me. -calmati. Respira a fondo e
concentrati
sul tuo corpo. -
Cercai
con tutta ma
stessa di tranquillizzarmi ma sentivo ancora lo sguardo di Mike su di
me e non
riuscivo a vincere l'irritazione.
-che
cosa le sta
succedendo? - chiese l'Insopportabile.
Persi
del tutto i
progressi fatti. Non poteva farsi gli affari suoi una volta tanto?
-non
sono affari
tuoi. Vattene Newton - disse Jake. Sorrisi, ora era più
facile controllarmi
sapendo che Mike se ne sarebbe stato un po' alla larga.
Aperti
gli occhi
vidi ancora il tizio insopportabile sulla porta che mi fissava.
-Vattene!
- gli
dissi. Al diavolo le buone maniere!
Era tutta colpa sua se avevo rischiato di esplodere. Tornò
la rabbia.
Bella
CALMATI!
-Andiamo
a mangiare?
Ho una fame... Da lupi ! - disse Jake. Ridacchiammo entrammo in mensa.
Per
la prima volta
riempii veramente il vassoio del cibo.
-andiamo
a mangiare
in disparte. - borbottò Jacob dirigendosi verso uno dei
tavoli contro il muro
dove non si sedeva mai nessuno.
Io
ero più che
contenta di quella scelta, prima di tutto non avrei avuto il rischio di
incontrare Mike, poi avrei potuto stare tranquilla senza avere il
timore di
adirarmi.
-Newton
ti ha fatto
perdere le staffe - constatò mio fratello.
Sedendomi
annuii. -
non riuscivo neanche a pensare. Volevo soltanto distruggerlo -
-Naturale.
Già
adesso sarai più capace a gestirti. Devi solo abituarti a
non farti comandare
dall'istinto. A volte è davvero difficile - mi
spiegò Jake.
-perché
non mi hai
detto che si ha sempre fame? - gli chiesi addentando l'hamburger.
Lui
rise. -allora
anche tu avevi fame! Sam dice che è causata dalla nostra
temperatura più alta,
serve più energia per mantenerla quindi bisogna mangiare di
più!-
Sorrisi.
Jacob era
tornato il solito. Chissà come si era sentito a dover
mantenere un segreto
tanto importante anche a me. E vivere tutto quello che stavo provando
io senza
avere il supporto di qualcuno. Io senza di lui avrei perso il controllo
contro
Mike.
-preparati.
Succhia
-sangue in arrivo - disse mio fratello.
Spostai
lo sguardo
verso i Cullen. Ora li vedevo molto diversi, cioè sembrava
che fossero fatti di
un materiale che rifletteva leggermente la luce della stanza rendendoli
diversi. Emmett e Rosalie si sedettero al tavolo senza neanche prendere
del
cibo mentre Alice andò a fare la coda. Dovetti fissare due
volte Jasper per
riconoscerlo.
-ma
che cosa ha?
-borbottai verso Jake.
-non
lo so. E'
strano vero? Sembra che sia appannato - era appunto così. La
sua pelle non
riluceva come le altre era intervallata da piccoli spazi nomali, come
se fosse
ferito.
Quando
Alice tornò
al tavolo notai che Edward era già seduto.
L'apertura
della
porta fece arrivare a noi quell'odore che aveva stimolato la mia
trasformazione. Era nauseante essendo troppo dolce e c'era quella punta
di
ruggine che lo rendeva raccapricciante.
-Bleah!
- disse
Jake. - proprio qua doveva arrivare la puzza! -
-Jacob
ma Paul non
aveva detto che io avrei perso il controllo sentendo il loro tanfo?-
chiesi, me
ne ero appena ricordata.
-E'
una questione
sempre diversa. Ad alcuni, come a me, l'odore da fastidio ma non istiga
poi
tanto il lupo. A Sam e a Paul, per esempio, invece provoca proprio la
trasformazione. Credo che sia anche una questione di abitudine, noi
dopotutto
siamo stati molto a contatto con loro e quindi forse questo ha potuto
modificare la nostra reazione - spiegò Jake.
Tornai
a fissare i
Cullen. A dire la verità non riuscivo ad odiarli come faceva
Paul forse perché
avevo notato che non erano poi così pericolosi.
Cioè avevano avuto nella loro
stessa casa due esseri umani e non ci avevano mai fatto pensare che noi
fossimo
in pericolo.
Edward
Cullen stava
fissando le crepe del soffitto e sembrava annoiato. Sentii il calore
propagarsi
per le mie membra. Lo fissai memorizzando ogni sua fattezza. Sembrava
triste o
forse annoiato. Aveva le belle labbra piegate all'in giù. Il
calore aumentò
ancora però non tremavo.
Incrociai
il suo
sguardo. E tutto cambiò. La realtà si
smontò, roteando e modificandosi mentre
io rimanevo nella stessa posizione ancorata dal suo sguardo d'oro.
Il
titolo del capitolo non mi convince però l'altro che avevo
in mente era troppo
esplicito!
Che
ne dite di questo capitolo?
Sono
stata noiosa?
Avete
capito cosa succede a Bella? E' sicuramente una bella notizia :)...
Ditemi come
avete interpretato l'ultima parte, potrei essere stata comunque
criptica anche
se non mi sembra.
Ringrazio molto le
persone:
40
che hanno inserito questa storia nelle preferite
72
che seguono
5
che ricordano questa ff
Ai
lettori
e naturalmente hai recensori. Mi serve tantissimo sapere le
vostre opinioni!
Non
potete immaginare quanto sono contenta!
Risposta
alle recensioni:
DarkViolet92: allora in pratica Bella sa
già praticamente tutto solo
che siamo noi, leggendo un po' per volta, a scoprire quello che lei
sa... Avevo
paura che fosse troppo noioso spiegare ciò che siamo
già a conoscenza
attraverso i libri della Meyer... Era questa la tua domanda?
Giulia
miao :
non ti rispondo perché... Dovresti
averlo compreso... Grazie molte sono contenta che il mio stile ti
piaccia! E
comunque hai ragione se ci fosse quell'imprinting la situazione
migliorerebbe
sicuramente... Sempre se e io non cambiassi nulla :)
ichigo1995D
:
Molto contenta che la storia ti piaccia...
Che ne dici di questo cap?
LitteWhiteAngel
: *me
contenta per avere una nuova lettrice * Sì hai ragione Bella
non dovrebbe
discendere dai Quileutes per il motivo che hai detto tu.
Però io proverei a
ragionare sulla tua linea di pensiero (niente è come
sembra)... Comunque il
tutto verrà spiegato più avanti. In questo
momento neanche il branco sa
comprendere le motivazioni della trasformazione di Bella!
Frafra9
:
Charlie e Renèe si erano separati anche a
causa della decisione di Charlie di crescere Jake e Renèe
non lo accetta come
suo figlio e non comprende perché Bella non vuole stare con
sua madre. Comunque
l'ora di biologia non c'è perché...
Sarà un altro giorno (capitolo).
Kandy_angel
: * me
contenta per avere una nuova fan * Molto felice che
ti piaccia la storia! Continua a farmi sapere cosa ne pensi !
Artline: ti è piaciuto
questo capitolo? Hai compreso il finale?
RenEsmee_Carlie_Cullen
: lo
so che è strano vedere Bella licantropo
però così non ci saranno problemi per
l'immortalità no?? E Edward non deve
neanche pensare di farla diventare un mostro :)
|
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Capitolo 18 *** murder+family tree ***
Scusate
per il ritardo, spero di essere più regolare d'ora in avanti
visto che la
scuola è praticamente finita
Questo
capitolo non mi convince molto e spero non vi dispiaccia se
è un po' denso di
eventi... Ditemi che ne pensate.
17
capitolo : murder + family tree
-Dove
siete stati? -
chiese con voce pericolosamente calma Charlie Swan seduto in cucina
quando ci
vide rientrare.
Avevamo
perso più
tempo di quanto pensassimo tra riunione e ronda, sembrava che ci
fossero in
giro degli altri succhiasangue.
Ne
io ne Jake ci
fidavamo a dire qualcosa, era raro che papà fosse veramente
arrabbiato ma ora
era uno di quei momenti.
-Allora?-
-Non
possiamo
dirtelo papà - rispose Jacob.
Rosso
d'ira Charlie
urlò - Non puoi dirmelo? Sono tuo padre. -
In
quel momento
suonò il telefono. -Che c'è? -
borbottò. Voci concitate dall'altra parte.
-Arrivo-
Prese
la giacca di
pelle - Non è finita qua - fulminandoci con lo sguardo.
-Cos'è
successo? -
chiesi era ormai sicuro che era stata la centrale a chiamarlo.
-Un
omicidio nel
bosco - io e Jake ci scambiammo un occhiata preoccupata, c'era poco da
ipotizzare: il succhiasangue aveva iniziato a colpire.
-E'
rischioso, non
andare - dissi.
-Bells
è il mio
lavoro - uscì.
Appena
l'auto svoltò
l'angolo io mi diressi verso il bosco, Jake al seguito.
-io
lo seguo - gli
dissi.
-e
avvertiamo anche
gli altri, bisogna aumentare la sorveglianza -
Appena
trasformati
sentii i pensieri dei due di ronda Sam e Embry.
-Succhiasangue da qualche parte.
Ha fatto una vittima
- dissi mentre gli altri leggevano quel che sapevamo dalla
mente di
Jake.
-Voi andate, noi raggruppiamo il
branco e arriviamo -
ci ordinò Sam .-Mi
spiace per la lite - aggiunse prima di ululare per
richiamare il branco
Ringrazia
la folta
vegetazione che mi permetteva di correre abbastanza vicino alla strada
che
stava percorrendo la polizia.
-Che tanfo - disse
Jacob. L'odore di
succhiasangue era sempre più forte. - Non se ne
è andato da
tanto. -
-Come hanno fatto a dare
l'allarme? - si
chiese mio fratello.
Il
posto era
sperduto, una casa in mezzo al bosco e anche piuttosto fatiscente. - E come mai qualcuno era da
queste parti? -
aggiunsi.
-probabilmente la sanguisuga lo
ha portato qua per
fare tutto con calma - ipotizzò Embry con un
immagine mentale da film
dell'horror: ragazza urlante trasportata a spalla da un vampiro con il
volto
imbrattato di sangue -
Stiamo arrivando!
- aggiunse.
-So come è andata la
cosa - intervenne Leah
appena trasformata -L'ho
visto attaccare -
una figura biondiccia china su un corpo a terra, poi la fuga concitata
e lì
tutto si faceva confuso. -L'ho
perso per un
soffio, non so come abbia fatto. E' andato verso Seattle. -
-Stai bene? -
chiese Sam.
-Si. - rispose
coincisa. -Non ho
proprio idea di come sia riuscito a
sfuggirmi. Ha come mischiato il suo tanfo a quello di altro e mi ha
confuso le
idee - continuò cercando di capire qualcosa.
-Forse è un suo
potere extra. Le leggende ne
parlavano - ipotizzò Quil.
-Sembra
sbranato da
qualcosa. Probabilmente è stato un animale - sentimmo dire
da Charlie mentre
esaminava il corpo a terra.
-Pensavo che mordessero il collo
e succhiassero via
tutto il sangue - dissi.
-In pratica dovrebbero far
così però da quel che
sappiamo occultano anche la morte - rispose Sam.
Rabbrividii
per il
ribrezzo quindi malmenavano il morto per non farsi scoprire.
Poco
dopo decidemmo
di svolgere un giro dei confini. Tutti divisi in gruppi da due corremmo
per
quasi due ore. Nessuna traccia del vampiro, neanche una sottile scia di
puzza,
niente di niente sembrava volatilizzato nel nulla.
-Torniamo a La Push -
disse Sam.
Di
nuovo umani ci
ritrovammo davanti a casa Clearwater, Sam voleva parlarne con gli
anziani e
Harry era uno di loro.
-Isabella
Swan? -
chiese vedendomi.
Annuii
-Non
avrei mai
creduto un fatto del genere, d'altronde c'era da aspettarselo - disse
parlando
tra se.
-Sa
perché mi sono
trasformata? - chiesi.
-Sì
però sarebbe
meglio che te lo raccontasse tuo padre. - rispose. Poi
cambiò discorso - Sam
dicevi che c'è un vampiro da queste parti. Aumentate la
sorveglianza
naturalmente ed occorrerà parlare con i Cullen, non possiamo
infrangere il
patto.-
-Possono
essere
stati loro? -chiese Paul
rabbioso.
-No,
non è quello il
loro odore - rispose Jake e io annuii.
Così
Leah e Seth
rimasero lì e gli altri se ne tornarono a casa propria.
-Parla
pure con
Charlie se dovesse occorrere - mi disse Sam prima di andarsene.
-Non avrei mai creduto che
Charlie nascondesse
qualcosa - mi confidò Jake nella via di ritorno.
Io
concordavo, avevo
sempre visto mio padre come una persona onesta, silenziosa e semplice
sicuramente non il tipo che ha dei segreti riconducibile alla leggenda.
Davanti
casa non
c'era ancora l'auto della polizia, papà non era ancora
tornato. Cercai di non
preoccuparmi dopotutto avevamo cercato l'assassino il lungo e in largo
e non
c'era quindi probabilmente era piuttosto lontano.
-Io
vado a dormire.
Parleremo domani con papà ok? - borbottò Jacob.
Effettivamente
anche
io ero molto stanca, la prima giornata di scuola da licantropa con
anche la
tensione della presenza di un vampiro qua attorno stava richiedendo il
suo
compenso.
La
mattinata passò
velocemente tra una preoccupazione di fondo detta da un vampiro in
libertà e da
ciò che poteva nascondere mio padre. A colazione non c'era
perché dormiva
ancora, non lo avevo neanche sentito rientrare.
A
mensa i Cullen
ritardarono ad entrare e stranamente, come la giornata prima, non
appena notai
Edward provai uno strano legame molto forte con lui. Passai l'ora a
chiedermi
cosa lo turbasse ma non scambiarono una parola durante il pranzo
così non
riuscii neanche a farmi un idea.
-Ti
preoccupano i
Cullen? - chiese Jake mentre ce ne andavamo.
Ero
confusa, che
cosa glielo faceva pensare. Nonostante sapessi che erano vampiri non
riuscivo a
immaginarli mostri e pensare di fargli del male non provocava
quell'esaltazione
di distruggere l'altro succhiasangue, anzi mi faceva ribrezzo.
-Non
hai staccato lo
sguardo da loro per tutta l'ora - mi fece notare Jacob.
Non
avevo parlato
con lui delle strane emozioni che provavo alla vista/assenza di Edward
ero
quasi certa che avrebbe disapprovato.
Arrivati
a casa dopo
un pomeriggio di ronde poco efficaci. Nessun segno del vampiro
però non
potevamo sperare che se ne fosse andato, le leggende specificavano che
mai un
freddo arrivava in un territorio e poi subito dopo se ne andava, sempre
lo
occupavano per lasciare il loro odore, per dimostrare ai loro simile
che quello
era loro territorio.
L'auto
della polizia
era nel vialetto. - Ci farà una lavata di capo -
borbottò Jake.
-Però
possiamo
spiegargli. E sono curiosa di sapere cosa nasconde - lo confortai
entrando a
casa.
-DOVE
SIETE STATI? -
urlò Charlie Swan, se non fosse stato impossibile avrei
potuto pensare che
stesse per esplodere (e ormai sapevo che non era più un modo
di dire).
-Ti
spieghiamo tutto
se tu ci dici che cosa c'entri con La Push, con i Quileutes - disse
Jacob.
Aggrottò
la fronte.
- Ne faccio parte - rispose.
Non
ne sapevo nulla.
Vivo da tutta la vita con mio padre e non sapevo che era un Quileutes.
-Spiegati
per bene
-dissi andandomi a sedere sul divano.
-Non
c'è nulla da
spiegare. Siete voi che dovete parlare - ribatté
papà rimanendo in piedi.
-Nulla
da spiegare?
Un Quileutes non lo si è per caso papà. E poi
tutto è collegato - risposi.
Lui
sbuffò andandosi
a sedere sulla poltrona.
-Ok,
bene. Sono un
Quileutes perché sia mia nonna che mio nonno lo erano. E'
per questo che non ho
mai lasciato Forks, ed è sempre per questo motivo che tu
Jake sei stato
affidato a me. Nessun Quileutes esce dalla sua tribù, per
nessun motivo -
Quindi
in fin dei
conti io avevo sangue Quileutes nelle vene.
-come
si chiamavano
i tuoi nonni? - chiese curioso Jacob.
-Ephraim
Black e
Nikiah, non so il cognome - rispose.
Jake
sorrise -Bella
siamo parenti di sangue! - esclamò venendomi ad abbracciare.
-Quindi non ti ho
contagiato, non è a causa dell'unione di sangue dei nostri
giuramenti che ti
sei trasformata! Dio, quanto sono sollevato - e mi abbracciò.
Risi
della sua
esaltazione - Guarda che sono contenta di essere ciò che
sono Jake. Odio vivere
nell'ignoranza - risposi.
-Siete
meno parenti
di quel che pensate. Nikiah non è la stessa donna da cui
discende Jacob -
tornai attenta alle parole di mio padre.
Lui
sorrise,
nonostante tutto era contento di avere la nostra attenzione.
-Da
quel che so
Ephraim ebbe mio padre Joe prima di sposarsi, pochi anni dopo alla
sparizione
di Nikiah mio nonno si sposò con Jada da cui ebbe Sirius il
padre di Billy e
quindi tuo nonno Jake - spiegò.
Jacob
scoppiò a
ridere senza un evidente motivo, io e papà lo fissavamo
cercando di capirne la
causa. -mio nonno... Mio nonno era... Era Sirius Black! - e
tornò a ridere. -
non capite? Sirius Black il padrino di Harry Potter... - iniziavo a
capirci
qualcosa. - Quello che si trasforma in cane gigante - aggiunse e
così scoppiai
anche io a ridere. La Rowling aveva per caso copiato un po' della
nostra
realtà?
-Be'
vuol dire che
non è tutta invenzione - dissi io tra una risata e l'altra.
-Ragazzi
mi volete
spiegare? - chiese Charlie ancora confuso, non aveva capito il nostro
scambio.
Respirando
a fondo
per cercare di arginare le risa dissi - Hai presente le leggende
Quileutes? Quelle
sui guerrieri-spirito
e sugli uomini -lupo?- in quel momento però incrocia lo
sguardo di Jake che
cercava di trattenere le risa e scoppiai a ridere non riuscendo a
impedirmelo.
-bene
sono tutte
vere - disse Jacob.
Allora
che ne dite di questo capitolo? Finalmente siete a conoscenza del
motivo per
cui Bella è diventata licantropo... Almeno 1 dei motivi :)
*me malefica *
La
battuta riferita ai
libri scritti da
J.K. Rowling non voleva offendere i suoi libri o insinuare che le sue
idee
siano copiate era solo una battuta e io ritengo i libri di Harry Potter
molto
belli e interessanti.
Ringrazio molto le
persone:
43
che hanno inserito questa storia nelle preferite
76
che seguono
8
che ricordano questa ff
Ai
lettori
e
naturalmente hai recensori.
Mi serve tantissimo
sapere le vostre opinioni!
Risposte
alle recensioni:
Kandy_angel = molto felice che la
storia ti piaccia
Artline
= be' al momento ne' Bella ne' nessun altro sa se lei ha avuto
l'imprinting
quindi non confermo ne nego
Tatydanza
= Ciao! Sono contenta che tu abbia scoperto questa storia e che ti
piaccia! E
per il motivo della trasformazione ha letto qua su :)
Giulia
miao
= scusa se ho spiegato male. Intendevo che l'odore
vampiro ha un effetto più o meno forte nei lupi (x es Sam e
Paul appena
annusano un po' di puzza vampira esplodono e si trasformano, mentre
Bella e
Jake possono sentire l'odore vampiro e resistere prima di trasformarsi)
è un
po' come se qualcuno sente odore di vomito viene immediatamente da
vomitare
mentre ad altri forse fa solo un po' schifo. Sono riuscita a spiegarmi?
DarkViolet92: al momento situazione
Edward in stallo... Ma credo che
con il prossimo tornerà a movimentarsi.
Frafra9
: Sicura di non avere il potere di Edward con l'appoggio della
distanza?? Leggi
nella mente dei protagonisti o nella mia?
RenEsmee_Carlie_Cullen : Molto entusiasta per
averti sorpreso/esaltato.
Comunque non confermo ne nego la tua risposta/domanda.
LittleWhiteAngel
:
Purtroppo non ti dico ne si ne no... Saresti troppo
avvantaggiata ma ti posso assicurare che verrà chiarito
tutto o quasi al più
presto :)
Uchiha_chan : Era proprio
ciò che volevo il cameratismo tra Jake e
Bella. Io vedo Jacob come il migliore amico, la persona che ti da una
mano in
qualunque situazione e che non ti lascia mai sola nel pericolo.
Comunque a
proposito del imprinting non confermo ne nego si saprà
più avanti :)
|
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Capitolo 19 *** Speak to Cullen ***
18 capitolo Speak to Cullen
Ciao!
Chiedo
umilmente perdono per i due mesi di ritardo. Il tempo è
volato e anche
l'ispirazione.
Finalmente
le cose di muovono, nella storia, almeno in un senso.
Sto
pensando di velocizzare la narrazione, con meno capitoli riflessivi,
che ne
pensate?
Ditemi
di
questo capitolo!
Il
prossimo
è praticamente pronto, spero di riuscire a postarlo entro la
prossima settimana
:)
18° Capitolo: speak to
Cullen
Stavo
prendendo svogliatamente appunti sulla grammatica spagnola. Era una
delle
lezioni più noiose che seguivamo e ultimamente il mio
interesse, e relativa
voglia, per lo studio era sotto i piedi.
Mi
sembrava
molto più utile partecipare alle ronde, soprattutto
ultimamente che era certo
ci fosse un vampiro in giro.
Mancavano
10 minuti alla campanella, constatai sollevata. Poi rimaneva soltanto
un ora.
Sentii
ululare. E dentro di me il lupo si risvegliò dalla suo
dormiveglia. Sapevo cosa
voleva significare quel suono. 'RIUNIONE URGENTE!'
Mi
alzai di
scatto. - Potrei andare ai servizi? - chiesi. Il professore mi
guardò male
visto che avevo parlato in inglese invece che in spagnolo come avrei
dovuto
fare. Ripetei nella lingua corretta e lui acconsentì.
Appena
la
porta fu chiusa dietro di me corsi verso il bosco. Stavo già
tremando.
Sentii
una
puzza inconfondibile e
voltandomi notai
l'intero clan Cullen attorno alla Volvo che mi fissavano.
Un
altro
ululato.
Dimenticai
i vampiri e mi trasformai al volo.
Jake
diceva che lo avevo imparato da lui. Io dicevo che era questione di
allenamento.
Azzo...
Mi
ero dimenticata di svestirmi. Quello era una delle più
grandi pecche della
trasformazione. Dopo, tornati umani, ci si ritrovava nudi. E con un
branco
quasi interamente maschile non era una cosa semplice per noi due donne.
Il professore di ginnastica
crederà che lo odio. E'
la seconda volta che sparisco a metà lezione. Pensò
Jake
-Ha attaccato di nuovo
-comunicò
immediatamente Sam mentre ancora ci stavamo avvicinando a
velocità immensa -bisogna
prendere seri provvedimenti. -
-Si sta diffondendo la notizia
che siano degli enormi
orsi che uccidono gli uomini -dissi -Ne
stavano parlando oggi a mensa, qualcuno ci ha visto.-
-Devo essere stato io e Embry,
mi era sembrato di
essere riuscito a incrociare una scia promettente e siamo riusciti ad
allontanarlo dagli umani però devo essermi avvicinato troppo
alle ragazze lì
presenti -spiegò Jared mostrandoci il fatto e
riconobbi immediatamente
Jessica, Lauren e Angela correre via terrorizzate con Ben, Mike ed Eric
al
seguito.
-Aumentiamo le ronde, due coppie
di licantropi sempre
in giro e gli altri costantemente all'erta -
ordinò Sam
-Vado a parlarne alla centrale
- disse Jake, probabilmente
papà starà investigando sul caso e
sarebbe rischioso per lui.
Ormai
Charlie era al corrente di tutto, certo aveva avuto qualche
difficoltà ad
accettare ciò che gli avevamo spiegato, alla fine
però si era adattato dandoci
carta bianca sui nostri spostamenti.
-Noi iniziamo le ronde, fra un
ora tutti trasformati
che serva una riunione decisiva - concluse Sam.
Io
ero di
turno con Leah.
-Se non fosse per tutto il resto
sarebbe quasi
divertente questi fatti - disse Leah dopo un po'.
-Io stavo dando di matto
perché non potevo sapere
nulla. E per il momento è abbastanza sopportabile essere
licantropi. -
Leah
non
era così mite, non le piaceva essere una lupa, si sentiva un
mostro. Io non più
di tanto, però non ero certo sempre a leggere i pensieri del
mio ex (che tra
l'altro non avevo poiché non ero neanche mai stata con un
ragazzo )
Non
trovammo niente e
un ora dopo eravamo di
nuovo alla radura di riunione.
-Quando sono arrivato i
poliziotti si stavano
preparando ad ammazzare gli orsi così ci ho messo un po' a
spiegargli che non
era granché corretto ammazzare i propri figli
-spiegò Jake. Come faceva
a prendere tutto alla leggera, con comicità? - ha
detto allora che avrebbe cercato di far cambiare idea agli altri ma di
non
farci più vedere da esseri umani altrimenti sarà
obbligato a prendere delle
decisioni. Non era a conoscenza di quest'ultimo assassinio e l'ho
obbligato a
non andare a vedere. -
-Bisogna andare dai Cullen, non
possiamo rischiare che
questi siano loro amici -decise Sam. Lui si era
trasformato ed era stato
a parlare con gli anziani di La Push per prendere una decisione -soltanto dopo potremo
organizzare un offensiva ed
attaccare senza problemi -
Beh! -non me ne frega nulla se
ammazziamo i loro
amici - Paul era sicuro, odiava i vampiri in modo
emblematico.
-Ci vado io - dissi,
dopotutto eravamo amici
fino a un po' di tempo prima.
-vado anche io -
Leah mi sorprese. Le
ragazze restano unite.
-Anche io. In tre saremo
abbastanza. -
concluse Jake Eravamo
amici prima di scoprire
cosa erano
Così
noi
tre ci dirigemmo verso casa Cullen. L'odore classico dei vampiri
aumentava e
colpiva sgradevolmente il nostro fiuto lupino. Come
abbiamo fatto a non sentire questa puzza prima? Si chiese
mentalmente
Jake.
Io
notai,
in mezzo all'odore nauseante dei freddi, anche un profumo gradevole. Lo
conoscevo, era la scia di Edward, al solo annusarlo, la tensione che
neanche mi
rendevo conto di provare si sciolse e mi sentii molto più
leggere e felice. Non
riuscivo però a capire il motivo delle mie emozioni, non era
affatto normale,
quello lo avevo capito.
-Ci trasformiamo tutti ?
- chiese Leah. Volevo
andare, ero spinta da un desiderio strano, come quello che mi impediva
di
smettere di fissare i Cullen, o meglio Edward, in mensa o ovunque lo
incrociassi. Però mi ricordai che avevo distrutto i vestiti
per trasformarmi e
quindi non avevo nulla da indossare.
-Ti presto la maglia, tanto a me
non serve -
propose Jacob, nonostante non potesse sapere i miei pensieri era
comunque mio
fratello e aveva capito al volo il problema. -ma
mi trasformerò solo io al momento, voi seguitemi da lupe
-
Così
uscimmo dalla foresta. Jake in testa, io e Leah a fianco, lei molto
più tesa di
me. Era esaltante riuscire a guardare negli occhi mio fratello.
Neanche
eravamo arrivati sugli scalini della veranda che i Cullen, al completo,
uscirono. Emmett e Jasper era
già tesi
in posizioni da combattimento, così diversi dal normale da
far quasi spavento.
Automaticamente Leah si rannicchiò pronta ad attaccare ed
io, nonostante sapevo
che sarebbe difficile, la imitai.
-Veniamo
in
pace - pronunciò Jake. Tutti si rilassarono un poco, ma lo
sguardo di Rosalie e
quello di Jasper erano diffidenti, Emmett invece aveva la solita luce
ilare.
Edward aveva invece lo sguardo curioso posato su di me, e la cosa mi
rendeva
agitata, come da umana.
-Abbiamo
trovato tracce di vampiri nel nostro territorio. Gli omicidi avvenuti
nei
dintorni hanno suscitato la nostra attenzione. Per evitare la rottura
del patto
vorremmo scoprire se fossero vostri amici, e se così fosse
sareste obbligati a
spiegar loro che non possono comportarsi in questo modo e comunque il
patto
sarebbe infranto e potremmo attaccare - Le parole di Jake erano serie e
precise, non lo avevo mai sentito parlare così.
Carlisle
era preoccupato. - Speravamo che le nostre ipotesi fossero errate.
-mormorò
pensoso. -Abbiamo notato assassini sospetti a Seattle -
era da settimane che non guardavo più un
telegiornale, quando ero a casa dormivo.
-Temiamo che ci siano più di un vampiro in
giro, e le notizie che ci hai
portato sono preoccupanti. -
-Non
gli
conoscete, dunque? - chiese Jake
-Esattamente.
Temiamo però che loro ci conoscano. - rispose Carlisle.
-oppure che non
conoscano alcuna regola, e quindi sono molto più pericolosi -
Regola? Da quando in qua i
succhiasangue hanno un
codice morale? Leah pensava che non stessero dicendo tutto.
-Carlisle
intende dire che questi vampiri non cercano neanche di mantenere
segreta la
loro presenza, non dovrebbero uccidere così spesso nello
stesso posto. In oltre
è incomprensibile il motivo per cui si siano stanziati tanto
vicino a noi, e
perché sono così tanti - parlò Edward.
-Quindi
possiamo distruggerli se invadono il territorio - constatò
Jake, animato dalla
stessa ira istintiva che c'era in me, sentir parlare di uccidere
vampiri aveva
fatto salire alle stelle l'istinto di lupo - Leah parlane con gli
altri.
Occorrerà una riunione al più presto -
-Sarebbe
utile parlare approfonditamente l'argomento. E' difficile spiegarlo in
poco
tempo, e le ipotesi che abbiamo fatto sono molto più
complesse. - Carlisle
guardò l'orologio -io ho turno questa sera, anzi dovrei
essere già
all'ospedale. Sarebbe possibile organizzare una riunione con il branco
per
domani sera? -
Mai visto un succhiasangue
organizzare appuntamenti
con i licantropi! Pensò sdegnata Leah.
Jake
invece
sorrideva -Perfetto. Vi va bene la radura dello strapiombo? - era un
posto sul
confine tra Forks e La Push lontano da tutte le zone abitate, io
l'avevo
soltanto sentito nominare, da un pensiero di Leah però il
posto sembrava
piuttosto cupo.
-E'
quel
posto a nord sul confine? -chiese
Emmett
interessato. -L'anno scorso ho trovato un orso da quelle parti
-mormorò
pensoso.
Bleah! Mi fa venire il
voltastomaco! Immaginò
Leah, effettivamente immaginare Emmett, o qualsiasi persona, attaccare
per
mangiare un orso vivo è alquanto raccapricciante.
-Sempre meglio degli esseri umani
- cercai di
confortare lei e me.
Jacob
salutò e si diresse verso il bosco, seguito da noi due. Poco
dopo, nascosto
dalla vegetazione, si trasformò.
-E' ora di riferire tutto a Sam!
- comunicò
accelerando.
Il
branco
era contento di avere il via libera per attaccare i succhiasangue
assassini, ma
Sam era preoccupato per la riunione.
-Che
cosa vogliono dirci? -non mi piace l'idea che loro sappiano
più di
noi. Dopotutto sono sempre i nostri nemici.
-Carlisle sembrava preoccupato -
dissi.
-Che cosa sono queste regole di
comportamento?
-chiese Jared senza però aver possibilità di
risposta poiché tutti avevamo le
idee confuse.
-Andiamo allo strapiombo domani.
Le ronde dovranno
mantenersi intense. Domani alle due
tutti devono essere trasformanti. Jake e Bella voi ora
tornate a casa a
informatevi sulla situazione generale, Charlie saprà
sicuramente qualcosa
- ordinò Sam ponendo fine alle discussioni.
Papà
era
appunto appostato davanti casa.
-Avete
saltato la scuola -iniziò.
Jacob
sbuffò - ti ho spiegato tutto. A proposito qualche
novità?-
Nel
mentre
ci sedemmo a tavola, stranamente papà era riuscito a
cucinare una pasta
decente.
Charlie
masticò lentamente, guardandoci. -Sarebbero informazioni
riservate -
-E'
per il
bene degli esseri umani! -intervenni.
-Allora,
l'assassinio che sapete voi non è ancora stato scoperto.
Però Seattle ha
diramato molte foto a causa di sparizioni frequenti, una ventina di
persone. Al
telegiornale ipotizzavano la presenza di un serial killer da queste
parti, fate
attenzio...-
Jake
posò
la forchetta. -Non hai ancora capito,vero? -chiese.
-Che
cosa?-
Quella
mattina avevamo deciso di tentare tutto per rendere più
consapevole papà della
realtà, si preoccupava per niente poiché non era
consapevole veramente di cosa
eravamo. Ok gli avevamo spiegato la leggenda e tutto e capiva,
però non fino in
fondo.
-Papà
non
siamo più umani - iniziai -e
quello che
era pericoloso ora non lo è più.-
-Inoltre
quel serial killer sappiamo benissimo che è un vampiro. E
noi siamo fatti per
ammazzare succhia sangue, ok? - aggiunse Jacob alzandosi. -io vado a
dormire.
Sam ci farà fare straordinari su straordinari e bisogna
usare il poco tempo
libero in modo intelligente -
-Ho
capito
ragazzi. Non mi devo preoccupare. - sorrise Charlie. -Vai a dormire
anche tu,
Bella. Lavo io i piatti, oggi -
Gli
sorrisi. Papà era silenzioso e solitario ma ci capiva al
volo.
A
letto
caddi in un sonno profondo.
La
mattina
dopo ricordai soltanto di aver sognato qualcosa di bello e rilassante,
ma non
riuscii a individuare cosa fosse.
Quindi
sapreste dirmi che cosa accadrà nel prossimo capitolo? E che
cosa intende dire
Carlisle ai licantropi?
Ringrazio le persone:
44
che hanno inserito questa storia nelle preferite
78
che seguono
11
che ricordano questa ff
Ed
ora le risposte alle recensioni:
Frafra9:
credo che alla tua recensione avevo già risposto, ma visto
il mio ritardo
faccio che ripetere : Joe non era figlio legittimo e quindi il cognome
è
diverso per un motivo che non ti dico (se la risposta è
diversa da quella che
ti avevo inviato è perché ho cambiato idea (:)
DarkViolet
: al momento ho sorvolato, o meglio non ho scritto esplicitamente,
delle
emozioni di Charlie perché temevo di diventare noiosa.
Potrei sempre inserire
un extra con i pensieri di Charlie al racconto dei figli. Ci sono due
motivi
per cui Bella non racconta a Jake ciò che prova per Edward:
1) non le sono ben
chiare le emozioni che prova (non essendo a conoscenza dell'imprinting)
2)Pensa
di essere sbagliava poiché Edward è un nemico
giurato dei lupi + una ragione
della scrittrice: Edward verrebbe a sapere del coinvolgimento di Bella
e
relativo imprinting attraverso i pensieri di Jake e non voglio,
quantomeno
adesso.
Stewart
Bella : Molto felice che ti piaccia la storia
e che la trovi originale. Spero
che mi perdoni per il ritardo. Continua a dirmi cosa ne pensi :)
Kandy_angel
: scusa per il ritardo, spero di riuscire a
postare più regolarmente (lo dico
sempre ma non ci riesco mai, lo so). C'è una sola risposta
alle tue domande:
continua a leggere :). E comunque più avanti, non so quando,
la risposta
sull'imprinting verrà svelata.
LittleWhiteAngel
: credo che questo capitolo non è stato postato
così presto, spero di rifarmi
con il prossimo :)
Giulia miao
: grazie :) Che dici di questo capitolo?
RenEsmee_Carlie_Cullen:
Scusa per il ritardo!! Sono contenta che la battuta sia riuscita,
l'avevo in
mente da quando ho immaginato le parentele :)
LAZIONELCUORE:
Se ti consola Jake in questa storia non ha un ruolo di guastafeste, e
il
fratello di Bella (dopotutto era quello che voleva Bella nel libro). Io
odio
Jacob solo quando rompe le scatole alla coppia :)
Romina_Cullen
: sono curiosa anche io sul comportamento degli altri relativo
all'imprinting... Il problema è che sono indecisa, spero di
riuscire a
decidermi altrimenti dovrete attendere ancora mooolto tempo per quel
capitolo
|
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Capitolo 20 *** News ***
19 cap
Lo
so di aver quasi
promesso di postare prima ma sono andata a Roma (una vacanza a sorpresa
) e
sono tornata solo ora.
19°
capitolo : News?
In
classe Jessica mi
raccontò, minuziosamente l'appuntamento del giorno prima con
Mike, mi sembrava
impossibile che potesse preoccuparsi di cose così superflue,
come i dieci
secondi di troppo che lui aveva impiegato per pagare dando
così l'impressione
che volesse che fosse lei a pagarsi la sua cena.
Già
prima quel tipo
di commenti e i pettegolezzi non
mi
interessavano molto, Jessica non era ancora riuscita a capirlo, ora
avrei di
gran lunga preferito essere di ronda che dover sedere in classe.
Jake
saltò le ultime
due ore della mattina perché era di turno, io avevo la ronda
dopo pranzo,
quindi lo aspettai a mensa.
Notai
che i Cullen
non erano ancora arrivati, e che non avevo neanche incrociato il loro
odore nei
corridoi, però ero sicura di aver visto la Volvo quella
mattina: era un azione
automatica, anche se non riuscivo ad ammettere che la facevo soltanto
per controllare
a vista i miei 'nemici'.
Mi
stavo giusto
preoccupando, forse il succhiasangue si era finalmente fatto prendere e
tutti
erano in azione mentre io me ne rimanevo seduta a sbocconcellare un
hamburger
insipido, quando Jake entrò.
Mezza
mensa lo fissò
stralunata, era a dorso nudo quando fuori pioveva a dirotto e faceva
piuttosto
freddo.
-novità?
-gli chiesi
subito passandogli il vassoio che avevo preso per lui.
Lui
si sedette
sbuffando - niente di niente, neanche una minima traccia, sembra
volatilizzarsi
nel nulla. In compenso Jared ha sentito che...- si interruppe quando
l'odore
intenso, miele e sole, ci colpì.
Edward
Cullen era
appena entrato in mensa, e fissava il nostro tavolo. Notai appena che
era solo,
perdendomi nel suo sguardo dorato, e sentendomi stranamente sollevata,
come
sempre quando lo vedevo, anzi ero entusiasta e non ne capivo proprio il
motivo.
Il
cuore batteva
all'impazzata quando notai che stava camminando proprio verso il tavolo.
Jake
mi strinse la
mano -tutto ok? -chiese preoccupato.
Annuii
appena,
completamente concentrata sull'avvicinarsi del ragazzo.
-Dovrei
parlarti,
Black - disse, sentire il suono armonico e perfetto della sua voce mi
aveva
reso ancor più cosciente della sua presenza, acutizzando i sensi. Mi sentivo
diversa, ragionai.
Cosa
c'era nel
hamburger? Mi sembra di essere drogata.
Sbattei
le palpebre,
stordita.
-Che
cosa c'è?-
chiese Jake rabbioso - succhiasangue -aggiunse in un sibilo malevolo.
Strinsi
irritata la
mano di mio fratello, punta sul vivo dall'insulto, quasi fosse stato
fatto a
me. Jacob mi guardò stralunato, scrollai le spalle,
rendendomi conto che il mio
comportamento era tutt'altro che normale.
Lo
sguardo di Edward
si posò su di me, per poi tornare su Jake . Poi come colto
da una scoperta
shoccante tornò a fissarmi. I suoi occhi esprimevano, per la
prima volta
leggibili, confusione, sconcerto e
dispiacere?. Prima che potessi capire veramente, lui si
sedette fissando
il tavolo.
L'assenza
del suo
sguardo mi rese dispiaciuta, benché rimanessi felice per la
sua presenza.
Battei
la mano sulla
fronte, chiudendo gli occhi. Il suo odore si fece più forte,
come acuito
dall'assenza della vista. Premetti le dita sulle palpebre, cercando di
schiarirmi le idee.
Non
stavo male
ma ciò
che provavo era così forte ma
anche così illogico.
-Tutto
ok, Bella? -
chiese Jake.
Annuii,
facendo un
respiro profondo. Edward era venuto qui per un motivo, sicuramente, e
io non
lasciavo iniziare il discorso.
Bevvi
un sorso di
limonata, fissando nonostante tutto Edward, e provando a rilassarmi,
senza
naturalmente riuscirci. Il mio cervello sembrava non voler distogliere
l'attenzione da Edward, e analizzava ogni suo movimento, apprezzandolo.
-ci
sono novità -
sibilò a voce bassissima, se non fossi stata licantropo non
avrei sentito.
Jake
si raddrizzò
sulla sedia, io riuscii finalmente ad aumentare la concentrazione su
ciò che è
importante.
-bisogna
anticipare
la riunione, quando sarebbe possibile?- chiese tornando a parlare con
voce
normale.
-Per
le due? -
mormorò Jake.
Edward
annuì
alzandosi -allora andiamo. Gli altri mi aspettano già
là - dichiarò.
Non
mi ero resa
conto che fosse praticamente ora della mia ronda.
Sentii
lo sguardo
del vampiro su di me quando mi alzai per seguirli.
Che
cosa poteva
essere successo? Tutto sarebbe dovuto capitare nella mezz'ora quando
Jake era
tornato umano.
Della
Volvo non
c'era traccia, notai, mentre entravamo nel bosco, scavalcando il
muricciolo del
parcheggio.
Io
mi spostai dietro
ad altri alberi per trasformarmi. Mi sentii molto più
imbarazzata del solito,
che già era tanto, nello svestirmi. Quando fui lupo ero
giù più a mio agio,
benché titubai un po' prima di raggiungere Jake. Edward non
c'era più.
-ha detto
che
passava da casa - spiegò Jacob spiccio.
Gran
parte del
branco era trasformato e appena seppero delle novità
iniziò la corsa.
-Paul, Jared e Leah continuante
con le ronde -
ordinò Sam, scegliendo apposta coloro che più
erano sensibili all'odore dei
vampiri.
Il
luogo era
fangoso, una radura ombrosa orientato a nord, circondata per due lati
da una
parete rocciosa scoscesa, mentre alberi folti chiudevano gli altri
lati. La
pioggia sembrava persino più umida e lugubre.
-certo che potevi trovare un
posto più allegro, eh!
-dissi a mio fratello.
Sembrò
scrollare le
spalle - mi sembrava
adatto a una riunione di
questo tipo -
Vicino
a una grotta
scavata nella parete sud c'erano i Cullen, vestiti tutti di nero.
Sembravano
quasi quelle spie che si preparano a scalare palazzi.
Emmett
si avvicinò
senza la solita baldanza.
-tu
sei Jacob -
disse indicando mio fratello.
Come
aveva fatto a
riconoscerlo?
Gli
altri Cullen lo
raggiunsero, Carlisle per primo. Sembrava strano che rimanessero sotto
la
pioggia come se nulla fosse, ancora dentro di me trovavo difficile
accettare
che non fossero umani.
-Le
novità sono
preoccupanti. I nostri timori si sono avverati - comunicò.
-Ormai siamo certi
che a Seattle siano presenti più di un vampiro,
probabilmente è presente un
intero esercito -
Esercito? Jake era
indeciso se credere fosse
uno scherzo o preoccuparsi.
Jasper,
sembrava
teso e irritato, prese parola -Spesso nel Sud sono nati degli eserciti
di
vampiri, composti principalmente da neonati, e cioè vampiri
appena trasformati,
più forti durante il primo anno dopo la trasformazione. - il
tono era neutro,
quasi fosse una definizione di dizionario.
Quindi esistono davvero questi
eserciti
pensava Sam se
così fosse le continue
sparizioni non sono dovute da continui assassini ma da trasformazioni.
-20 succhiasangue? -
chiese Jake ricordando le
persone sparite a Seattle che papà chi aveva detto il giorno
prima.
-anche
di più. Al
momento sono venticinque - rispose
Edward lasciandoci sconcertati- più
naturalmente il loro creatore -
-che
non siamo
ancora riusciti a capire chi sia e perché stia creando un
esercito proprio in
questi luoghi - intervenne Carlisle
-abbiamo
ipotizzato
che siano qua per distruggerci, dubito per prendere il territorio-
Jasper
aggiunse -la
popolazione di questa penisola è troppo bassa per permettere
a un esercito di
esistere. -
Era
raccapricciante
pensare che stava ragionando sul numero di persone, sul sangue presenti
nei
dintorni.
Embry
e Quil
ringhiarono spinti dal loro istinto.
-cercate di controllarvi!
- sgridò Sam, facendo
forza su se stesso per controllare l'istinto - al
momento sono dalla nostra parte. - mormorò
anche lui non pienamente
convinto.
-Si
stanno
avvicinando sempre più in queste zone, il vostro territorio
sarà presto invaso.
- intervenne Alice, pensierosa. Una profonda ruga di concentrazione nel
mezzo
della fronte, gli occhi socchiusi.
-prestate più
attenzione! - avvisò Sam ai tre
di ronda - Collin
raggiungi Paul. Qualsiasi
cosa importante ditela! -
Anche
io ero tesa,
venti vampiri non erano uno scherzo , per di più forti.
Carlisle
tossicchiò,
facendoci riportare l'attenzione su di lui. -Volevamo avvisarvi che noi
intendiamo impedire che si avvicinino troppo a Forks
-
7 contro 20 non è una
buona percentuale
ragionò Jake - che
ne dite di se li sterminiamo
noi? Siamo in 11 - propose mio fratello già
esaltato dall'idea.
Nonostante idealmente mi sembrasse sbagliato anche io ero interessata a distruggere
i succhiasangue.
Fissai
Edward,
preoccupato e teso quanto il resto della sua famiglia, sapeva che era
un
impresa suicida, e qualcosa dentro di me, forte e prepotente, voleva
che lo
aiutassi, lo consolassi e proteggessi. Dovetti concentrarmi con tutta
me stessa
per non muovermi verso di lui. Questi miei istinti strani erano sempre
più
forti e difficili da gestire.
-Ma se vanno a morire
perché non li lasciamo fare?
- chiese Paul irato dai nostri pensieri.
-Stanno proteggendo gli esseri
umani, non hai sentito?
- intervenne Jake appena prima che dicessi la stessa cosa io. -ed è nostro
dovere impedire che i freddi uccidano gli uomini, quindi
perché non allearci?
- chiese con fare ovvio.
Ha ragione però ha un
modo tutto suo di proporre. In
pratica lui lo dava per scontato. I pensieri di Seth erano
molto simili
hai miei.
-mi trasf...-
iniziò Sam ma Jake lo interruppe
-vado io che faccio meno
fatica. - e
baldanzosamente corse verso il bosco per tornare poco dopo in forma
umana.
-Abbiamo
deciso di
darvi una mano - disse appena fu davanti a Carlisle, mantenendo
però la
distanza a più di cinque metri, per sicurezza.
Alice
e Emmett
sorrisero, Jasper si rilassò leggermente, Esme ci
fissò leggermente
preoccupata, Edward invece posò lo sguardo su di me. Dai
suoi occhi traspariva
preoccupazione. Per quale motivo? Temeva che io non fossi capace di
combattere?
Cosa tra l'altro vera, o che fossimo solo d'impiccio?
Che
pensate di questo capitolo?
Ringrazio le persone:
68
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hanno inserito questa storia nelle preferite
106
che
seguono
11
che
ricordano questa ff
Ed
ora
le risposte alle recensioni:
Giulia miao = grazie
molto!!! Non posso risponderti alle domande perché
altrimenti ti svelerei la
storia, tu cosa credi?
Frafra9 : sei sicura
che non se ne rendono conto? Che ne pensi di questo cap?
Kandy_angel : sulle
tue ipotesi non ti dico ancora nulla, ma si saprà presto :)
LittleWhiteAngel :
gia, gia... Emm anche io sono curiosa della reazione del branco... Per
il
momento penso ai vampiretti in esercito
DarkViolet92: la
tarda serata se ne andata :) ed è divenuta un primo
pomeriggio. Che ne pensi?
E' interessante?
|
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Capitolo 21 *** Three vampires ***
20 capitolo : Three
vampires
In
questi ultimi
giorni presi coscienza di:
Dormire è
importante, per seguire le
lezioni che Jasper ci voleva impartire, a turno dovevamo passare la
notte a
guardare i Cullen allenarsi. La fausta (non del tutto) notte mi trovai
con Leah
a partecipare, passai praticamente tutto il tempo a guardare Edward e
dovetti
fare molta forza su me stessa per non balzare a proteggerlo quando
Emmett lo
aveva attaccato di sorpresa, la mattina dopo mi addormentai in classe,
la prima
volta che mi accadeva, ne rimasi sconvolta!
Sam
era un
'dittatore', aveva aumentato le ronde (a ragione) ma anche allargato la
zona di
sorveglianza, quindi almeno due ore al giorno di corsa per i boschi, e
prima di
cena una seduta di ripasso per l'attacco e la difesa.
Smettere di pensare
è impossibile, e
questa era la mia più grande maledizione. Passavo il poco
tempo libero, e cioè
tra una lezione e l'altra e ogni tanto anche durante scuola, a rendermi
paurosamente conto che l'esercito di vampiri metteva comunque in
pericolo tutta
la popolazione di Forks e che bisognava trovare un modo per diminuire
il
pericolo, bastava che ce ne sfuggisse uno che poteva seminare molti
morti, mi
era rimasto impresso il cadavere che avevo visto.
-Avrei pensato a questo
- dissi alla riunione.
Spiegando la mia idea.
-Ma è folle!
- rispose Paul non è
possibile far sloggiare tutta Forks!
Sam,
Leah e Jared
erano meno decisi. -Sicuramente
un modo per
salvaguardare le vite umane - soppesò il
capobranco -ma assai
poco fattibile -
-pensavo di chiedere un
contributo di venti dollari a
persona, ci sono gli incentivi di gruppo - perorai la
causa, sapevo che
era un idea praticamente impossibile però non accettavo di
mettere in pericolo
tutta quella gente, se c'era almeno una possibilità, doveva
perseguirla.
I
pensieri del
branco rimanevano titubanti.
-potrebbe essere una buona
soluzione - concluse
Sam. -possiamo provarci.-
-bisogna spargere la notizia. Ne
parlo con papà,
mentre io e Jake divulghiamo a scuola. Se qualcuno di La Push vuole
partecipare
basta dirlo a Charlie - dissi. Era da tre giorni che ci
pensavo, ed ero
persino riuscita a controllare i prezzi d'entrata e gli alberghi -pensavo di farli stare fuori tre
o quattro giorni
così siamo certi che non arrivino proprio nel momento
peggiore -
La
mattina dopo
faticai più del solito ad alzarmi, avevamo passato
metà della notte a eseguire
ronde per l'ultimo assassinio nelle vicinanze del giorno prima,
probabilmente
era causato da un esploratore o qualcosa di simile, sempre se
esistevano negli
eserciti vampiri.
-mi
sento stupido -
disse Jake guardando la pila di volantini che papà aveva
fatto stampare per
pubblicizzare l'evento. Gita
di gruppo aperta a tutti, nel weekand (9-12) , una
novità per Forks.
-dovremmo allenarci per combattere e non metterci a distribuire
volantini e
vacanze! - si lamentò.
-Jake
è il nostro
compito e movimentiamo anche la giornata scolastica. - provai a
convincerlo.
Lui
annuì -si, si lo
so - e scese.
Durante
la prima ora
passai ad Angela qualche volantino chiedendole se voleva distribuirle,
lei
acconsentì entusiasta - E' un idea davvero innovativa. - si
complimentò. -
parteciperò sicuramente! - sorrisi sollevata, una persona al
sicuro.
Prima
di entrare a
mensa presi un respiro profondo, cercando il coraggio dentro di me. Lo
so è
insulso ma ero più preoccupata di andare a parlare al tavolo
di Jessica che
combattere conto i vampiri.
Mi
sedetti vicino a
Mike, che mi aveva fatto posto appena aveva capito che mi stavo
dirigendo verso
di loro. - tornata con il gruppo, eh! - constatò.
Accennai
a un
sorriso, prendendo i volantini allo zaino. - volevo chiedervi se volete
partecipare a questa gita - dissi porgendoli.
Jessica
si raddrizzò
sulla sedia - ne avevo sentito parlare. - iniziò
Io
mi costrinsi a
intervenire - E' la polizia di Forks che la organizza. Charlie vuole
provare a
rendere un po' più viva la nostra cittadina. - sorrisi,
quando avevo proposto a
papà la questione non ne era stato affatto entusiasta ma
dopo un po' aveva deciso
di aiutarmi.
-dove
si va? -chiese
Mike interessato.
-Un
tuor per il
Yellowstone National Park - dissi fiera di me. Se non avessi avuto
impegni più
importanti, per così dire, la gita mi sarebbe piaciuta molto.
Avevo
la testa che
rimbombava, Jessica aveva cercato in tutti i modi per riuscire ad avere
più
notizie su come andava la mia amicizia con i Cullen, non aveva ancora
perso la
speranza che io glieli potessi presentare, mentre erano state
relativamente
poche le domande informative sulla gita, che invece Mike non aveva
affatto
lasciato perdere.
-Ciao
Bella! - mi
bloccai in mezzo al corridoio. Tutti mi aspettavo ma non certo Alice
Cullen,
che per di più sorrideva entusiasta. Deglutii.
-ciao
- come saluto
era leggermente atono.
-volevo
complimentarmi per l'idea del viaggio a Parco Nazionale. Se potessimo
ci
verremmo anche noi, ma purtroppo dobbiamo andare dai cugini in Alaska
-Eh? Mi
stava rifilando la versione contraffatta della verità? -
però, visto che l'idea
mi pare molto intelligente posso contribuire nelle spese. - disse. - ho
giusto
fatto un bonifico sul conto corrente che hai indicato. Fammi sapere
com'è!! -
Presi
un respiro
profondo, aveva parlato con tanto brio da farmi sentire quasi stanca.
-Alice
-iniziai - neanche io ci andrò - stavo parlando a una
velocità minore di quella
della vampira e per contrasto sembrava che volessi scandire le parole,
come
quando una persona non capisce... Be' in effetti un po' era vero.
Cioè mi aveva
confusa con un essere umano, ce ne voleva!! -hai presente un esercito
di
vampiri alle soglie della città, e tutto quanto? -
Alice
mi fissò a
occhi socchiusi - lo sai che non bisogna dirle in giro queste
informazioni?-
bisbigliò.
In
quel momento
venne raggiunta da Jasper, che non sembrava molto contento che lei
fosse vicino
a me, tanto da scoprire i denti certamente non per sorridere. Quella si
che era
una reazione corretta!! Il mio istinto odio-e-ammazzo-vampiri ne era
estremamente
orgoglioso.
Un
ululato squarciò
l'aria, forte e vicino. Ruotai la testa così velocemente che
il collo che
scricchiolò, non ci badai.
-devo
andare
-mormorai, correndo verso la foresta, lo zaino ancora dove lo avevo
lasciato
cadere per la sorpresa.
-Tre succhiasangue a sud, si
avvicinano a Forks a
gran velocità - comunicò Jared che
era di ronda ed era stato lui a dare
l'allarme.
Stavo
già correndo
quando l'odore nauseabondo e rivoltante di vampiro mi arrivò
alle narici.
Jasper correva a qualche metro a destra, lo guardai chiededogli mute
spiegazioni.
-non
ho finito le
lezioni. Gli altri passano da casa e ci raggiungeranno -
mormorò. Io avvisai,
adeguandomi, anche il resto del branco della presenza di Jasper. Notai
in quel
momento la mancanza di Jake, dove era finito?
Incrociai
l'odore di
vampiro estraneo parallelamente alla strada. Il branco si era aperto a
ventaglio, Jared, Seth, Collin, Brady avevano accelerato, per
circondarli,
mentre gli altri erano vicino a me, Jasper era sparito non appena
avevamo
incrociato il loro odore, ma non me ne preoccupai più di
tanto.
-state pronti e non dimenticate
nulla - ci
avvisò Sam.
l'odore
si stava
facendo più intenso, fastidioso, anche gli altri erano del
mio stesso parere.
-si sono fermati?
-chiese stupito Quil -non
è mica una reazione normale -
effettivamente la terra non trasmetteva più le leggere
vibrazioni di un vampiro
di corsa. Che si fossero accorti di noi e volessero attaccarci.
e se fosse una trappola?
Si chiese Seth
preoccupato forse sono
delle esche per farci
allontanare dai turni di guardia o per attaccarci alle spalle.
-E' vero! Come abbiamo fatto a
non pensarci -
concordò sua sorella. -Torno
alle ronde
-
Sam
mandò anche
Brady e Collin, era chiaro nei suoi pensieri che non si sarebbe mai
perdonato
quella grave mancanza se fosse successo qualcosa.
Sentimmo
delle voci,
ma non le compresi. -stanno
parlando in
spagnolo! -esclamò Paul stupito. Aveva
riconosciuto un saluto.
-attacchiamo ora che sono disattenti! - propose poi avanzando
già di un passo.
Il
branco fremeva, i
miei muscoli si tesero quasi per propria volontà, ero pronta
anche io ad
attaccare.
-Fermi tutti!! -era
Jake che urlava tanto da
trapanare i timpani. I suoi pensieri trasmisero la velocità
con cui stava
andando per raggiungergi - ho
perso ben dieci
minuti - il tempo che noi avevamo impiegato per radunarci
- a uscire da scuola.
Alice Cullen mi ha bloccato a
metà strada boffonchiando qualcosa a proposto di visioni,
stranezze e buchi,
non ci ho capito nulla, alla fine ha deciso che non gli importava un
bel
niente, ha sclerato un attimo e così me ne sono potuto
andare - spiegò.
-e perchè non possiamo
attaccare, genio?
-chiese irritato Paul. -dobbiamo
aspettarti
ritardatario? -
-no, credo che tra quelli
lì ci sia anche Jasper!
-
Come
se lo avesse
avocato da una grossa quercia spuntò il vampiro in questione.
-Conosco
queste
persone - Paul iniziava ad arrabbiarsi per davvero, tutte quelle
chiacchiere lo
infastidivano -e
non avevano alcuna
intenzione di scatenare un allarme, non erano a conoscenza della
sorveglianza -
Sam
sbuffò andando a
nascondersi per tornare umano, se
continuiamo
così va a finire che tutti i succhiasangue diventano nostri
amici e noi ci
ritroveremo a dirigere il traffico per il confine!
-Presentaceli,
dato
che ci sei - borbottò allora in forma umana.
Jasper
si scostò.
Tre vampiri, assai meno umani dei Cullen, uscirono da dietro la
quercia. Due
maschi e una femmina. All'unisono si sollevò un ringhio
pieno di disgusto, odio
e irrazionale (per così dire) voglia di uccidere: tutti e
tre avevano occhi rossi
che sembravano scintillare alla fioca luce.
-Non
prenderci in
giro - sillabò Sam teso come una corda di violino, la
mascella serrata, gli
occhi fissi su Jasper.
-Non
condividono
appieno la nostra dieta, ma posso giurare per loro che nel periodo che
rimarranno qua si ciberanno di sangue animale - parlò Jasper.
-Non
possiamo
permettere che degli assassini vaghino per il mondo, quando NOI abbiamo
la
possibilità di porre fine alla loro esistenza -
ribatté Sam.
Uno
dei tre si fece
avanti, era il più alto, aveva i capelli rossi abbastanza
lunghi, dalla
corporatura taurina ma non troppo alta (sicuramente più
basso di Jasper e Sam)
-Ti posso assicurare Sam
che noi non
uccidiamo persone innocenti, per nutrirci scegliamo coloro che, per
legge in
alcuni paesi, sarebbero già condannati a morte -
spiegò, la voce aveva una
strana inflessione, decisa, ogni parola ben definita.
Nessuno
di noi era
completamente soddisfatto ma
non era il
momento di perdere l'amicizia dei Cullen.
-Io
sono Karl,
mentre i miei accompagnatori sono Peter e Charlotte* - si
presentò il rosso.
Jasper
accennò a un
sorriso -hanno accettato di partecipare alla nostra lotta contro
l'esercito di
Seattle - spiegò.
-Ne
avevamo avuto
notizie e la mia compagna voleva tornare a vedere questi luoghi - non
compresi
però chi fosse questa seconda persona in questione visto che
Peter stringeva la
vita della vampira presente.
-La
prossima volta
avvisa quando sai che deve arrivare qualcuno - borbottò Sam
scontroso facendoci
segno di allontanarci.
-io li tengo d'occhio
- annunciò Jared
rallentando.
Che
ne pensate? Il
capitolo era nato per la prima parte (quella del organizzazione della
gita)
volevo però rendere meglio quanto poco i Cullen conoscano il
branco: come
avrete capito Alice non era certa che Bella facesse parte dei lupi.
I
tre nuovi arrivati
sono importanti, che ne pensate? Peter e Charlotte
sono i due amici di Jasper, che erano
scappati dall'esercito (vedete in Eclipse) mentre Karl è i
mia invenzione :)
Che
pensate di questo capitolo?
Ringrazio le persone:
45
che
hanno inserito questa storia nelle preferite
86
che
seguono
13
che
ricordano questa ff
Ed
ora
le risposte alle recensioni:
Frafra9
: dovrai
concordare con me che la situazione non è la più
facile per avere chiari i
propri sentimenti :))
Giulia
miao : Bella
è semplicemente preoccupata (hai presente quando
c'è una verifica
e nonostante si ha studiato sembra
sempre di non saper nulla? Ebbene Bella ha la stessa sensazione). La
lotta per
i licantropi è naturale, istintiva.
DarkViolet92:
Si a
Roma mi sono divertita e ho adorato i reperti romani!! E' una
città stupenda :)
LittleWhiteAngel
:
No il branco non vede i pensieri di Bella perché lei
è anomale, in pratica ha
lo scudo anche da licantropa.
RenEsmee_Carlie_Cullen
: Come si dice la speranza è l'ultima a morire... Devo
ammettere che anche io
ci spero... Chissà quando accadrà (forse se ho un
illuminazione e scrivo tutti
i capitoli di seguito in un giorno solo, ma non credo che sia fattibile
:P)
|
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Capitolo 22 *** the battle ***
Chiedo
SCUSA per il
ritardo.
Questo
capitolo, e quelli che verranno, saranno capitoli di svolta e
voglio scriverli bene... Le idee ci sono ma quando provo a metterle
nero su
bianco mi sembrano poco efficaci.
Ditemi
che ne
pensate.
21
capitolo : The battle
Ora
ero consapevole
di cosa volesse significare il termine riduttivo di tensione. Non ero
mai stata
così agitata, altro che interrogazione ed esame per la
patente. Quello che
provavo in quel momento era di gran lunga molto peggiore.
Fissavo
il soffitto
di camera mia senza riuscire a non pensare. Fra meno di cinque ore
saremmo
dovuti entrare in campo, sarebbe iniziata la battaglia.
Ero
quasi
dispiaciuta della proposta che Jasper ci aveva fatto.
Era
giovedì a
pranzo, la sala piena di schiamazzi come al solito. Jake più
silenzioso del
solito, pensoso, quanto me. La data si stava avvicinando e io ero
sempre più
tesa, più preoccupata. Tutto era diventato reale e avevo
paura, cioè non
proprio paura timore che qualcosa non andasse bene, che qualcuno si
facesse
male. Dopotutto Jasper aveva detto che quei cosi, i neonati, erano
forti, più
'in forma' dei vampiri.
Edward
e Jasper si
avvicinarono a noi appena entrati in mensa, Emmett salutò
con la mano, da
quando avevamo iniziato a partecipare alle lezioni era tornato quello
precedente alla nostra trasformazione,
e
andò a sedere con le ragazze.
-Jacob,
Isabella -
mormorò Jasper in saluto - volevamo proporre al branco che
questa notte
potremmo essere noi a controllare il confine. Dobbiamo andare a caccia,
per
essere al massimo della forza e avremmo maggior campo senza la vostra
presenza,
inoltre se vi riposaste un intera notte sareste in maggior forma. La
perdita di
qualche membro del nostro 'esercito' non è contemplata -
Jacob
aveva fissato
il vampiro per tutto il discorso.
Caccia,
era la prima
volta che era stata pronunciata quella parola dai Cullen in nostra
presenza.
Non ci avevo ragionato ma effettivamente anche loro avrebbero dovuto
essere al
massimo della forza. Non mi quadrava però la questione che
noi dormivamo e loro
no?
-Sam
pensava di
lasciare comunque di ronda Collin e Brady che non parteciperanno al
combattimento, rimanendo di controllo a La Push - ribattè
Jacob pensoso.
-un
altro motivo per
cui l'assenza delle ronde sarebbe utile è per avere una
maggior precisione
sull'arrivo dell'esercito - aggiunse Edward, interrompendosi prima di
aggiungere qualcosa.
-esercito?
Arrivo?
Ronde? Di che cosa
stavate parlando? -
sobbalzai dalla sorpresa di sentire l'alito fresco di Mike sulla testa.
Mi
voltai lentamente, trucidandolo con lo sguardo. Non lo avevo sentito
arrivare,
troppo intenta a fissare Edward dovevo ammetterlo.
-il
nuovo gioco per
la playstation - spiegò sbrigativo Jasper e naturale, quasi
mentisse sempre....
Effettivamente loro come noi mentivano sempre. Chissà se le
mie bugie suonavano
come le loro... Credo di no.
-allora
Mike -
intervenne Edward, ne rimasi sorpresa era sempre stato così
distante, mi sembrò
di udire un pizzico di irritazione nelle sue parole ma ero troppo presa
a
gustare il suono armonioso - andrai a Yellowstone? -
Il
ragazzo annuì con
un sorriso da orecchio ad orecchio. Sembrava così infantile!
- voi ci sarete? -
perché porse la domanda guardandomi?
-no,
purtroppo -
chissà perche la voce di Edward
suonava assai poco dispiaciuta - saremo impegnati a - mi
sembrò quasi sul punto
di dire 'sterminare un esercito di vampiri' - giocare alla playstation
-rise
beffardamente. Sembrava sinceramente pazzo.
Ok,
io non ero il
miglior giudice, visto che ormai mi ero arresa ad avere sempre in
mente, seppur
in un angolo, Edward chiedendomi continuamente come stesse, cosa stesse
facendo
ecc. e che quando era nella stessa stanza catalizzava tutta la mia
attenzione.
-divertiti
- Edward
sibilò a voce bassissima, tanto da chiedermi se lo avevo
sentito davvero mentre
se ne andava passando al mio fianco.
Me lo ero sognato?
La
mattina dopo, mi
ero addormenta alla fine, non ero affatto riposata. Avevo sognato
qualcosa a
che fare con un enorme albero che si muoveva, Edward e un grandissimo
terrore,
o forse era preoccupazione.
Scelsi
attentamente
gli abiti da prendere. Pantaloncini corti di jeans, t-short verde bosco
e
raccolsi i capelli (me li ero tagliata più corti visto che
poi si sporcavano
sempre di foglie) come scarpe presi le comunissime adidas che non erano
più
banche ma ormai marroni, visto che erano state disseminati non so
quante volte
per il bosco.
Jake
era vestito
come me, lo so era una cosa stupida ma Leah ci aveva convinti a
indossare una
'divisa'.
Ci
trovammo tutti
alle sette e mezzo, dopo una colazione che assomigliava di
più ad un pranzo. I
Cullen erano già tutti lì, attorno ad Alice che
se ne stava seduta a gambe
incrociate su un masso, perfettamente immobile.
-Salve
- disse
Carlisle avvicinandosi a noi, che eravamo già in forma
animale.
Posai
gli abiti, che
tenevo in bocca e che avevano un sapore disgustoso, vicino a quelli
degli
altri.
Wow
avevamo fatto
una bella pila.
-e
quelli che roba
sono? - chiese Emmett.
Paul
si sedette
davanti al cumulo. Fece scoppiare tutti noi a ridere.
Il difensore degli abiti
borbottò Jared,
ricevendosi un ringhio dal diretto interessato.
Alice
si era alzata
-arriveranno paralleli alla strada statale, poi svolteranno per i
boschi. Ci
converrebbe bloccarli nella Pianura - un immagine di una zona lungo il
fiume
piuttosto paludosa arrivò alla mia mente tramite i ricordi
del branco. Poi la
vampira sorrise, annuendo - bene, di divideranno in tre gruppi, due
spariscono
nella foresta, saranno i vostri bersagli, mentre noi avremmo i
più vecchi -
spiegò
ma com'è che fa?
chiese Jake senza avere
possibilità di risposta.
Edward
lo fissò. In
quel momento mi resi acutamente consapevole che anche lui avrebbe
combattuto,
che anche lui avrebbe rischiato l'esistenza, che anche lui poteva
morire.
Dovetti
chiudere gli
occhi e scrollare la testa più volte per impedirmi di
correre verso di lui e
obbligarlo a non partecipare, anche se non avevo idea di come fare.
-che hai Bells? -
mi chiese Seth, che era al
mio fianco.
Ben
consapevole che
non potevo dire niente a proposto del mio legame con Edward optai per
una mezza
verità, dovevo ammettere però che mi pesava non
essere completamente sincera
con i miei amici, con la mia 'famiglia'.
-E' diventato tutto
più reale. Cioè stiamo andando a
fare a pezzi degli immortali! -
Seth
annuì, anche
nei suoi pensieri si notava un leggero timore, per se e soprattutto per
sua
sorella.
Seguimmo
i Cullen
fino alla Pianura, fermandoci nel bosco attorno.
I
pensieri
dell'intero branco erano una macchina di guerra. Io come gli altri,
ripassavo
le lezioni, cercando di ricordare al meglio gli insegnamenti.
E
poi iniziò. Vidi
Paul contrarsi, supportato da Jared, contro il primo neonato che
entrò nel
bosco. L'adrenalina rese me, come tutti gli altri, scattanti. I sensi,
già
acuti dalla forma di lupo, sembravano ancora più sensibili,
e gli occhi di ogni
lupo sembravano i proprio.
Non
pensavo, neanche
ci sarei riuscita. La mia attenzione salvata da un combattimento
all'altro, e
ogni tanto fissavo il campo aperto come lottavano i Cullen, freddi
contro
freddi.
Ringhiai
contro un
vampiro, e scattai, spinta da un impulso irrazionale. Jacob azzannò il
collo del succhiasangue, non mi
ero accorta della sua presenza e ben presto, anche Seth
aiutò mio fratello
nella sua opera di distruzione, io me ne tornai verso il margine della
foresta,
contenta dentro di me di essere stata liberata dal compito di uccidere.
Diedi
un occhiata
sfuggente ancora alla radura, e mi bloccai. I muscoli si tesero allo
spasmo,
persi coscienza di tutto ciò che mi circondava, ogni mio
pensiero fisso
soltanto sul neonato che correva verso Edward. Il quale era
già impegnato in un
altro combattimento.
-Edward!!-urlai
dentro di me.
Senza
ragionare,
puntando sulla velocità tipica dei licantropi, mi lanciai
tra l'assalitore e il
Cullen.
Rimasi
senza fiato.
Ero finita, artigli protesi, direttamente tra le braccia, assai poco
accoglienti, del neonato. Morsi l'aria, cercando di liberarmi. Le zampe
posteriore grattavano senza trovare la presa a terra, mentre quelle
anteriori
erano troppo premute contro il petto del soggetto per riuscirle a
muovere.
Sentivo distintamente le braccia stringere,
sembravano acciaio attorno alla mia cassa toracica, facevo
fatica a
respirare.
Sentii
il suo fetido
fiato sul collo, dovevo fare qualcosa.
Morsi
la prima cosa
che mi capitò, muovendo tutto ciò che riuscivo.
Ansimavo ma riuscii finalmente
ad affondare i denti su qualcosa, chiusi la mascella.
Niente,
i movimenti
del mio assalitore non ne erano praticamente disturbati.
Scossi
il muso,
strisciando il naso contro una maglietta lurida, e finalmente riuscii a
staccare una parte di pelle.
Urlò,
più d'ira che
di dolore. Strinse maggiormente la presta attorno a me.
Non
riuscivo a
vedere praticamente nulla, avendo il muso affondato sulla spalla,
credo, del
vampiro, quindi non vidi chi gli staccò la testa.
Ero
libera.
Le
zampe
tremavano, ogni
respiro provocava un
dolore acutissimo alla cassa toracica, e stavo ansimando.
Strinsi
la bocca per
trattenere le proteste del mio corpo, e alzai lo sguardo.
Edward
Cullen mi
fissava. La felicità mi riscaldò il cuore,
notando che non si era fatto nulla.
Il mio intervento era servito. La sua semplice vista mi fece
dimenticare il
dolore e mi avvicinai lentamente a lui. Senza ragionare, ero troppo
stanca per
riuscire a controllare i miei istinti, chinai il muso, il che fu anche
abbastanza doloroso, e leccai la sua mano.
Sentii
il suo
respiro bloccarsi, mentre il lupo dentro di me sembrava esaltato. Il
suo sapore
rese più acuti i sensi, peggio dell'adrenalina, e
aumentò ancora di più il mio
legame con lui.
Ora
dovevo soltanto
capire che tipo di legame c'era...
Non
amo i thriller e
ho fatto fatica a descrivere il combattimento, forse è stato
anche troppo
riassuntivo. Volevo però rendere molto visibile la difesa di
Bella nei
confronti di Edward e non sono risuscita a gestire in altro modo la
situazione.
Che ne pensate?
Giulia_Cullen:
ti
ringrazio tantissimo per aver recensito tutti i capitoli. Grazie
davvero! Sono
contenta che ti piaccia la storia. Per quanto riguarda il 'legame' che
c'è tra
Edward e Bella verrà spiegato tra breve, forse
già il prossimo capitolo.
Giulia
miao: Peter e
Charlotte hanno soltanto un ruolo marginale, anche se non sono comunque
assenti. A me sono sempre piaciuti i legami che i Cullen avevano con
gli altri
vampiri, e come questi si comportavano nei confronti della famiglia
vegetariana.
LittleWhiteAngel
: A
Bella non hanno spiegato dell'imprinting, non ricordavi male.
Concorderai con
me che non è la prima cosa che si spiega a un neo-licantropo
e soprattutto si
crede che le lupe non possano averlo. A proposito, sia di Karl e
relativa compagna,
che dell'imprinting si parlerà nel prossimo capitolo. Che ne
dice della
battaglia?
Frafra9
:
effettivamente avevi ragione che la situazione poteva servire ad
avvicinarli...
Forse però ho utilizzato un altro metodo :)... Ah io sono
più complicata,
vedrai vedrai :)
RenEsmee_Carlie_Cullen
: Emm... Credo che l'illuminazione ci sia ma manca il tempo per
mettermi a
scrivere, quindi credo che non mi farai mai santa. Il pericolo vampiri
però è
appena tornato e forse scampato :)
LazioNelCuore
1711: grazie! Che ne dici di questo?
Avviso
per chi segue anche Essere Sbagliata:
non
ho ancora pronto il capitolo, quindi mi scuso e spero di riuscire a
scriverlo al più presto. anche in quella storia sono in un
punto di cambiamenti e voglio che questi risultino bene.
Visto
che l'ispirazione prevale in questa storia e non su Essere Sbagliata
potrebbero prevalere i capitoli di questa che non dell'altra. Scusatemi.
|
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Capitolo 23 *** Blood ***
cap 22
Scusate
per il
ritardo, ma non ero convinta di questo capitolo, la scuola non mi
lasciava il
tempo per ripensarci, e l’ispirazione non era molto
collaborativa.
Devo
ammettere che
ho anche pensato di smettere di scrivere queste storie, ma mi
dispiacerebbe, e
comunque la trama c’è in mente, quindi le
porterò a termine anche se i capitoli
saranno più lenti, ma spero comunque interessanti.
il titolo del capitolo non mi
convince...
Capitolo
22 : Blood
La
prima cosa
di cui mi resi conto era il brusio indistinto di voci. Sbattei le
palpebre,
rendendomi solo allora di avere gli occhi chiusi. La luce del corridoio
rischiarava appena la mia camera, voltai lo sguardo verso le scale,
qualcuno la
cui voce non riconoscevo, stava parlando con Charlie, sentii anche la
voce di
Jake intervenire ma non compresi le parole, avevano un tono di voce
basso.
Un
movimento
veloce dalla parte opposta, mi voltai. Ahia! Il collo mi faceva
malissimo! E
anche respirare, ora che avevo ispirato di più per
trattenere l'urlo di
dolore/sorpresa.
-stai
calma,
Bella - mi rilassai, conoscevo quella voce, che proveniva dalla sedia a
dondolo
della mia camera. - Dormi... - mi sembrava di sentire quasi una musica
leggera,
tranquilla che accompagnò il ritorno del sonno.
-Bella!!
- la
voce di Leah mandò a pezzi il mio sogno di pace e
tranquillità, dove mi
sembrava di essere in un bosco a dormire sotto le piante con il sole
che
riscaldava il posto.
Provai
a
mettermi a sedere, l'ultima volta che avevo ritardato ad alzarmi Leah
era
riuscita a rovesciarmi addosso dell'acqua, naturalmente era stato Jake
a dare
l'idea.
Mi
accorsi
però di far più fatica del solito. Sentivo,
dolorosamente, tutti i muscoli del
corpo, inoltre sembrava che qualcosa di stretto mi impedisse di
prendere
respiri profondi.
-stai
sdraiata, Bella! - intervenne Jake. -ti abbiamo portato la colazione.
Come va?
-
L'odore
stuzzicante di cibo mi rese affamata.
Ero
appoggiata al muro, Leah mi aveva messo un cuscino dietro la testa, e
mangiavo
a letto. Mi sentivo proprio ammalata.
-Allora,
Carlisle ha detto che ti sei rotta due costole, e il braccio. Lussata
la
spalla, e qualcosa il collo. Il ginocchio anche quello è
messo male. - disse
Leah elencando sulle dita, per rispondermi alla domanda che avevo fatto.
Wow,
ero
proprio messa bene. Mi domandai quanti antidolorifici mi dovevano aver
dato
perché non sentissi così tanto male.
-Comunque
già
domani potrai andartene in giro. Abbiamo pensato, per
comodità, che non andrai
a scuola, così potrai liberarti del gesso appena il braccio
si aggiusta -
intervenne Jacob, fregandomi un pezzo di panino. Lo guardai storto,
avevo fame,
io!
-non
capisco
-
-Bella,
tu
sei un licantropo. -iniziò Jake sillabando le parole, come a
un bambino piccolo
che non capiva le cose più semplici - e noi guariamo in
fretta. Per l'appunto
la spalla è a posto. Mi domando come il vampiro abbia fatto
a mettertela a
posto senza farti urlare -
Eh?
Dovevo
essermi persa un po' di cose.
I
miei
ricordi si fermavano alla constatazione che Edward era salvo, e che mi
aveva
salvato la vita, punto.
-Allora,
meglio che ti spieghi tutto, visto che non sembri aver capito un bel
niente.
Jake perché non vai a preparare un panino anche per me ?
-chiese Leah sedendosi
al mio fianco sul letto.
-no
- rispose
Jake rimanendo dove era a braccia incrociate.
Leah
sbuffò,
prendendo da me quel l'ultimo biscotto che era rimasto. Dopo di che
iniziò a
raccontare.
-appena
mi
sono voltata a cercarti non c'eri più. E non ti sentivo
neanche più! - esclamò
Leah - e poi ti ritroviamo umana tutta appallottolata in un angolo,
alla fine
dei combattimenti. Il 'dottore' si è offerto di curarti! Non
ne sapeva nulla
della nostra capacità di guarire in fretta. Ti ha dato un
potente
antidolorifico e poi ha sistemato spalla e la gamba. Hai dormito per
tutta la
giornata! -
Quindi
loro
non sapevano della mia protezione a Edward. Ne ero quasi contenta, come
avrei
fatto a spiegare il mio comportamento?
Non
mi
ricordavo di essere tornata umana, avevo però un ricordo
sfocato di quanto mi
allontanavo lentamente dal Edward, probabilmente andavo dove il branco
mi aveva
trovata.
-Come
va,
Bella? - chiese Charlie sulla soglia.
-tutto
ok,
papà - gli risposi. effettivamente mi sentivo sempre meglio.
Anzi
l'indolenzimento di prima stava lentamente sparendo, anche se la
fasciatura al
petto continuava ad essere fastidiosa. - Carlisle ha detto che
passerà nel
pomeriggio, ha appena chiamato. E Mark, che è in gita, dice
che partiranno tra
poco. Nel pomeriggio dovrebbero arrivare. Si sono divertiti tutti
quanti -
-anche
noi ci
siamo divertiti! - fece tutto contento Jake. -anzi adesso dovrei andare
da Sam,
Leah non eri anche tu di ronda? -
-fra
un ora,
Jacob - gli rispose. -Che dici se ti accompagno giù Bella? -
Acconsentii,
così aiutata da mio fratello scesi le scale, o meglio Jake
scese le scale con
me in braccio, e mi posò delicatamente sul divano.
-vuoi
un
plaid e il te, Bells? - chiese papà che ci aveva seguito.
Scossi
la
testa, avevo già caldo con tutte quelle fasciature. -
tranquillo. -
Lui
annuì non
proprio convinto. -allora vado a La Push, Harry voleva andare a pesca
in
qualche posto strano -
-sto
io con
Bella - lo tranquillizzò Leah.
E
così nel
giro di dieci minuti la casa si era svuotata.
-sono
stanca
morta - mormorò la mia amica posando la testa sul divano -
ho dormito appena
due o tre ore quando Seth mi ha buttato giù dal letto per la
ronda. Sam - aveva
capito che ero curiosa di sapere il motivi dei continui controlli,
anche dopo
la battaglia - non è convinto che sia finita qua. Oggi
doveva incontrare i
Cullen per capire se avevano individuato il capo di quest'attacco o se
il
pericolo c'è ancora. Hanno deciso di non abbassare la
guardia, per ora. -
spiegò.
Ero
tornata a
scuola, dopo una settimana di assenza, la giustificazione era per
influenze, ma
in realtà avevo dovuto aspettare che le fratture guarissero.
Passai assente un
dito sulla sottile cicatrice lungo il braccio destro, solo tre giorni
prima
sanguinava ancora, era stata fratturata dalla presa del neonato.
Jacob
era
l’unico che ancora pretendeva una spiegazione sul motivo per
cui ero corsa in
aiuto a Edward. Il resto del branco si era lasciato convincere dalla
mia e
quella di Leah testimonianza delle parole di Nikiah. Ancora non ci
credevo.
Nikiah
era in
pratica la mia bis-nonna, e per di più un licantropo.
Suonò
la
campanella e mi diressi verso l’ennesima lezione. Era
diventato tutto più
noioso, evitavo Jake per le sue domande, non avevo più visto
i Cullen da quando
avevamo combattuto, e la cosa mi pesava.
Mi
sedetti al
primo banco, quel professore spiegava camminando, e la cattedra
sembrava
respingerlo sempre, e poi la finestra era più vicina.
L’odore
nauseante e ormai famigliare di vampiro mi colpì le narici.
Jasper Hale entrò
nell’aula seguito dal professore. Che lo presentò
come nuovo alunno di quel
corso. Si sedette nel banco in centro, poco distante da me.
Ero
convinta
che avesse un anno in più e non riuscivo a comprendere il
motivo della sua
presenza.
Il
mio
istinto non risentiva della presenza di quel Cullen, ormai sapevo,
anche se
ancora non sapevo se essere contenta o no. Dopotutto non cambiava quasi
nulla.
Il
discorso
di Nikiah mi tornò in mente. Leah ne era rimasta sconvolta,
ma non troppo
dispiaciuta.
Flashback
-grazie
molte
– disse Nikiah sedendosi sul divano e prendendo un toast dal
tavolo, come
avevamo fatto sia io che Leah. Il volto scuro e dai tratti decisi, come
il
comportamento, la facevano assomigliare a Leah. Anche se a detta sua
ero io a
essere sua nipote. –volevo spiegarvi un po’ di
cose. Ipotizzo che il branco non
vi ha spiegato nulla a proposito del motivo della vostra
trasformazione.-
Leah
concordò
con lei –tutti erano sorpresi quando sono entrata nel branco,
non sapevano
spiegarselo –
Nikiah
annuì
– lo stesso capitò alla mia epoca. Fu tutto
causato dall’ira che avevo provato
a causa dell’imprinting di Ephraim con quella che
diventò sua moglie. –
Leah
annuì –è
capitata la stessa cosa a me –
Io
invece
scossi la testa allo sguardo di spiegazione di Nikiah.
-scappai
da
La Push dopo la nascita di Joe, lo lasciai alla famiglia di protettori
bianchi.
Lo adottarono e gli diedero il loro cognome. – ecco da dove
veniva Swan, che
non mi era proprio parso un cognome da Quileutes. – quando
già me ne stavo
andando un’anziana del villaggio pronunciò una
storia che mi lasciò sbalordita.
Era una leggenda che avevo sentito solo una volte, e ormai
l’avevo dimenticata.
Raccontava della figlia della terza moglie, saprete la leggenda
– entrambe
annuimmo. Raccontava del sacrificio per salvare La Push dalla femmina
di freddo
che aveva attaccato per vendetta. – bene questa ragazza per
il dolore di veder
morire la madre si allontanò dalla civilità
trasformandosi come i suoi
fratelli. Scappò dalla tribù e tornò
solo anni dopo, in compagnia di un uomo,
un freddo. – ci fissò – la
tribù non volle accoglierla e lei se ne andò
dicendo
che per le donne, e per il loro amore, ci sarebbe stato un'altra
strada. Quando
era già piuttosto lontana una ragazza la raggiunse, sfidando
il pericolo del
freddo e le chiese spiegazioni. Anche lei si era trasformata, a causa
dell’imprinting del suo fidanzato. Le spiegò
quindi che le lupe erano destinate
ad avere l’imprinting con i freddi. Per trasformarli da
mostri a persone
normali. –
Non
riuscivo
a pensare. Imprinting. Leah me lo aveva spiegato da poco. Era un legame
tipo
colpo di fulmine, amore a prima vista, ma poteva avvenire anche tra
età molto
differenti.
-all’inizio
non le credevo però dentro di me sapevo che quella magia era
l’unica soluzione
per continuare a vivere, senza soffrire per il cuore spezzato
– continuò Nikiah
a voce più bassa, con un tono meno determinato di quello che
aveva usato per la
leggenda. –corse per i boschi, comportandomi fa vero lupo per
qualche anno. Un
giorno mi svegliò un rumore che stimolò il mio
istinto di protettore degli
uomini. Era l’urlo agghiacciante di una persona che sta per
essere uccisa. –
l’immagine del bosco di notte, che ormai mi era famigliare, e
l’urlo era quello
che tutti avevamo sempre temuto e pregustato durante le ronde.
– corsi alla
fonte di quel rumore. Un freddo si avvicinava con avidità e
cruda bellezza a un
uomo accovacciato alla base di un albero. Ringhiai. No mi
dimenticherò mai,
anche se potessi, dello sguardo assetato con cui mi fulminò
il vampiro. Io gli
balzai addossò, sapevo che gli avrei impedito di fare del
male, ma anche che
non sarei riuscita a porre fine alla sua esistenza. – lo
sguardo della donna si
fece più dolce, senza quella freddezza che prima traspariva.
–dopo, quando
riuscii a portarlo ben lontano, parlammo. Da allora non ci siamo
più separati.
Karl ha messo a punto un suo modo di alimentarsi. – al nome
del vampiro in
questione, riuscii a capire qualcosa in più.
-allora
sei
tu la compagna che voleva tornare qua! – non potei fare a
meno di dire.
Lei
annuì,
sorridente. –non ero più tornata da allora, sono
contenta che gli Swan abbiano
permesso di ricordare la sua discendenza a Joe, mi spiace molto non
averlo
potuto crescere –
Fine
flashback
-ahia!
– un
sussurro dal banco dietro di me. Ero voltata in modo che riuscii
benissimo a
vedere la perla di sangue sulla punta del dito della ragazza.
Al
sibilo
quasi inudibile di Jasper, l’istinto prese il sopravvento.
Mi
alzai,
senza pensare alle conseguenze dovute al mio comportamento. Fissando
negli
occhi neri il vampiro lo presi per il polso, anche se il lupo mi
consigliava
una presa meno gentile.
Lo
trascinai,
mi accorsi che non opponeva la resistenza dei neonati, fin nel bosco.
Poi
lo
fissai. Non respirava.
-devo
allontanarmi. Puoi chiamare Alice? – sibilò con
voce rauca.
-usa
il
telefono. – gli risposi, ben decisa a non andarmene.
-Jazz!
– una
voce che avrei sempre riconosciuto, piena di agitazione, interruppe.
–vai pure,
Alice ti raggiunge a casa tra poco, me lo ha appena detto –
disse Edward.
Il
fratello
lo guardò riconoscente sparendo nel folto della foresta.
Solo
in quel
momento mi resi conto che lo avevo lasciato andare non appena eravamo
arrivati
nel bosco.
-non
preoccuparti, Jasper va direttamente a casa. Ti ringrazio da parte sua
–
Lo
fissai,
probabilmente avevo la faccia di un ebete, era la prima volta che si
rivolgeva
a me, sapendo che ero io. Mi ricordavo che aveva fatto delle
comunicazione che
avrei dovuto ripetere agli altri quando ci stavamo allenando. Ma non
ero ancora
certa che lui sapesse che io ero un lupo.
-come
stai? -
chiese. Oggi doveva essere proprio una strana giornata. Mi stava
parlando, e
senza trucidarmi con lo sguardo, come faceva quando ero ancora umana.
-bene,
guarita del tutto - risposi, come ormai facevo ogni dieci minuti con
papà. Non
aveva ancora capito interamente che io e Jake non eravamo umani, e che
i lupi
guariscono molto prima di noi.
Edward
annuì,
lo sguardo distante. Fui attratta da una ciocca di capelli bronzei che
cadeva
sulla sua fronte fin davanti agli occhi. Occhi dorati, notai, molto
diversi da
quelli assetati di Jasper, dolci e malinconici.
Sentii
suonare la campanella, un suono abbastanza alto per le mie orecchie.
Edward si
voltò, guardando nella mia stessa direzione. Forse pensava
la stessa cosa:
dovevamo tornare dentro. E io sarei dovuta rimanere anche per il
pomeriggio.
Perché mi ero iscritta a quel corso di italiano? mi chiesi,
non ricordavo
neanche quando lo avevo fatto. Certo l'Italia mi era sempre
interessata, ma
ultimamente, come comprensibile, non avevo molta voglia di studiare. E
pensare
che fino a quell'estate avevo immaginato la mia vita solo e soltanto
sui libri.
Mi
scuso ancora per
il ritardo.
Spero
che il
capitolo vi sia piaciuto. Dovrebbe, quantomeno, essere più
lungo dei precedenti
(per farmi perdonare)
l'idea
di salvare
Jasper da uccidere mi era venuta in mente tempo fa: quasi il contrario
di cosa
è accaduto in New Moon (Bella invece che subire l'attacco
cerca di impedirlo)
Per
il resto inizia
ad notarsi una parte di spiegazione a proposito del rapporto
Bella-Edward. E'
abbastanza chiara o la leggenda complica la questione?
Sono
abituata a
rispondere alle recensioni dopo che voi avete letto il capitolo. Vi
spiace se
continuo così?
IxIoN96
: ciao! Be'
come vedi ho deciso di far saltare il momento subito successivo alla
battaglia,
devo ammettere che non avevo idea di come scriverlo. Non mi era venuto
in mente
di far reagire Edward... Potrei sempre pensarci :)
Giulia_Cullen
:
Ciao! Scusami per il ritardo. Allora forse alla domanda sull'imprinting
avrai
letto la risposta. Che ne pensi?
Giulia
miao: che ne
pensi? Scusami per il ritardo. I pensieri di Edward durante quella
battaglia
verranno svelati fra un po' (magari non fra troppo tempo)
ReneEsme_Carlie_Cullen
: temo di aver fatto fare indigestione al criceto del
cervello e quello ha
deciso che non si sarebbe svegliato per un mese... Che dici di questo
capitolo?
Frafra9:
temo che si
avvicineranno ancora lentamente. Ho scoperto che mi diventa sempre
più
difficile decidere quando si metteranno insieme, mi sembra sempre
troppo
presto.
LittleWhiteAngel:
be' l'imprinting è stato spiegato ma Bella non ha ancora
connesso. Dopotutto
non credo che sia la prima cosa che ti viene in mente dopo un racconto
di quel
tipo da parte della tua attivissima bis nonna. Che ne pensi di questo
capitolo?
|
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Capitolo 24 *** tutor ***
23capitoloTutor
BUON ANNO! un po' in
ritardo :)
Ho tenuto questo capitolo
fermo durate le vacanze perché non mi convinceva, ma oggi,
quando la connessione interet ha deciso di funzionare, ho scelto di
pubblicarla. Ditemi che ne pensate. Purtroppo ultimamente non ho molta
ispirazione. Spero di riuscire a postare presto un altro capitolo.
La situazione si sta
muovendo.
Scusate per il ritardo.
nota dell'autrice: lo
spazio tra i paragrafi simboleggia uno stacco temporale + o - lungo.
23° Capitolo: Tutor
Alzai
lo sguardo quando il professore si fermò davanti a me, non
c'era più nessuno ed io ero stanca morta. Sperai non mi
volesse rimproverare per il ritardo: la ronda era stata più
lunga dell'ora buca che avevamo prima, e non sapevo più che
scusa inventarmi.
-Quest'anno
il rendimento è peggiorato - constatò. Lo sapevo,
se ci pensavo mi dispiaceva ma il branco veniva prima, il tempo per
studiare era stato nullo dalla trasformazione. Ora avevo più
tempo, perché Sam aveva finalmente deciso di diminuire le
ronde, ma le insufficienze accumulate non erano
così facilmente recuperabili. -visti i risultati dell'anno
scorso abbiamo deciso di affiancarti a un tutor: per riuscire a
recuperare gli argomenti non capiti - continuò il professore.
Ero
sbalordita, e sconfortata. L'anno precedente ero io a voler fare da
tutor. I miei risultati negativi iniziavano a pesare.
-dovreste
organizzarvi tra voi per le date. Spero però che tu riesci a
superare il test di domani. Questa è l'ultima
possibilità che posso darti. Sarai consapevole che rischi di
ripetere l'anno - lo sguardo e la voce erano seri. Non capivo
perché avevano affidato quel compito proprio al prof di
trigonometria, la materia in cui ero sempre andata peggio, e che negli
ultimi tempi era quella mezza molto male. - Ah ecco il tuo tutor -
Non
dovetti neanche guardare per sapere chi era entrato: l'odore era
inconfondibile.
-Buongiorno
- salutò Edward Cullen, lo sguardo dorato su di me.
Probabilmente non si aspettava di dover fare recupero a un licantropo.
-Sei
davvero fortunata ad avere Edward come tutor, a una media perfetta. -
la voce del prof ripeté solo ciò che tutti
sapevano. I Cullen andavano bene a scuola.
Trovai
Jake che aspettava davanti al pick-up - dove eri finita? - mi chiese
irritato. - ho dovuto sorbirmi il puzzo dei Cullen per tutto questo
tempo - Voltai la testa, la Volvo stava uscendo dal parcheggio. Non
avevo pensato che i suoi fratelli lo avessero aspettato.
Nel
silenzio del viaggio ragionai che il rapporto con la famiglia di
vampiri non era poi così migliorato. Tutto il branco odiava
i Cullen, e da come Rosalie e Jasper ci fissavano a mensa ipotizzavo
che anche i Cullen odiassero il branco. Effettivamente io ero l'unica,
a volte Jake, a usare i nomi della famiglia, per gli altri rimanevano
sempre alla stregua dei neonati che avevamo distrutto due settimane
prima.
-mi
hanno dato il tutor - ruppe il miei pensieri Jake quando cercavo le
chiavi di casa.
Guardai
mio fratello, non avevo notato quanto mogio fosse.
-anche
io - mormorai, avevo deciso di non farne parola, anche per il problema
concernente chi fosse a farmi lezioni. Non credevo che Jacob l'avrebbe
presa bene nel sapere che io, benchè licantropo, passassi
ore con un Cullen.
-che
cosa dirà il branco? E papà? - ne a uno ne
all'altro potevamo tenere segrete quel fatto. Papà ormai si
era rassegnato che non andassimo granchè bene a scuola,
avevo l'impressione che neanche lui fosse stato una cima. - non posso
prendere ripetizioni! - mormorò sconfortato Jake buttandosi
sul divano a peso morto. Questo cigolò in modo preoccupante,
mio fratello stava diventando sempre più grande e grosso.
Due
ore dopo Jacob si era ripreso, e dopo una bella dormita era uscito per
la ronda. Anche io avrei dovuto fare un sonno, come del resto facevo
praticamente tutti i pomeriggi, ma mi sentivo iperattiva. Tanto che
iniziai a riordinare la camera. Non ero mai stato ordinata, tutti si
lamentavano dicendo che poi non si trovava nulla, io invece riuscivo
sempre a trovare tutto quello che cercavo, be' non proprio tutto quando
trovai la felpa rossa, che avevo passato mezza giornata alla sua
ricerca, sotto al letto. Non avevo idea di come ci fosse finita
lì.
Suonò
il campanello, sobbalzai, anche se avevo guardato l'ora dieci minuti
prima e mi ero persino cambiata. Corsi giù dalle scale, wow
ero andata più veloce del umano!
Edward
Cullen era fermo sotto il porticato di casa mia, un immagine
sconvolgente. La nebbia che persisteva da giorni si era finalmente
alzata, sembrava quasi fatto apporta per rendere il mio ospite, e
tutor, ancora più bello.
-entra-
mormorai. Il suo profumo mi riempì le narici quando mi
passò davanti per entrare in casa. Era un odore sublime,
inebriante, sicuramente non uguale a quello dei suoi simili. Aggrottai
la fronte, non mi capivo. Come mi faceva a piacere il suo odore, quando
solitamente, e ne avevo la prova reale durante la battaglia, i vampiri
puzzavano? Si era fatto la doccia? Quella battuta era da Jacob,
sogghignai, Edward mi stava facendo davvero un cattivo effetto. In
quale tra l'altro mi stava fissando, probabilmente credeva che io fossi
pazza, e forse potevo anche dargli ragione.
Lo
feci accomodare in cucina, non era mi intenzione andare fino in camera
con lui. Salii a prendere i libri di trigonometria, al materia che
DOVEVO capire.
Edward
si era seduto al tavolo, un libro aperto ma lo sguardo fisso fuori
dalla finestra, verso il bosco. La luce della lampada, dalla mia
angolazione sulla soglia, gli creava un aura attorno al capo, che si
abbinava perfettamente con il volto perfetto e pensoso. Un Angelo
pensieroso.
Scossi
la testa ai miei pensieri, erano assurdi. Edward era un vampiro, e
secondo leggende e credenze questi era l'antipodo dell'angelo.
-Abbiamo
due ore, poi devo andare - mormorai posando i libri sul tavolo. C'era
la solita assemblea di fine giornata, e subito dopo avrei avuto la
ronda notturna. In pratica per studiare trigonometria mi giocavo la
cena.
Aprii
il frigorifero, sotto lo sguardo stupito, credo, di Edward e spinta da
una fame appena scoperta. Probabilmente era soltanto un riflesso
all'idea di non mangiare, ma dato che avevo tirato fuori il prosciutto
mi preparai un panino.
Senza
pensare dissi - vuoi un pezzo?- mi sarei volentieri mangiata la lingua.
Bella, i vampiri non mangiano il cibo umano, si nutrono di sangue! Non
è poi così difficile da capire!
-no,
sono a posto - rispose gentilmente. E questo che cosa voleva dire? Che
era appena andato a caccia? Che aveva appena ucciso qualcuno tanto per?
Morsi
con irritazione il mio panino imbottito sedendomi a fianco del mio
tutor.
-iniziamo,
allora- mormorò Edward aprendo il libro.
-che
cos'è? -la domanda mi frullava in testa da quasi un ora, e
nella pausa, non potei fare a meno di chiedere. Edward mi
guardò senza capire. Avevo scoperto che aveva molta
pazienza, non aveva ancora dato di matto dopo un ora di studio
intensivo della materia che più odiavo, ed era capace di
spiegarsi.
-Quello
che hai sul braccio - a metà ora si era infatti tirato su le
maniche, quando io avevo sbagliato per l'ennesima volta lo stesso
passaggio, e avevo notato un segno a mezzaluna sull'avambraccio dove la
luce si rifletteva in modo strano. Be' se proprio dovevo ammetterlo
avevo passato tutto il tempo ad analizzare il suo volto, e anche il
resto del corpo. Avevo concluso che la perfezione non era esclusiva
delle statue greche.
Edward
seguì il mio sguardo e passò un dito sul segno in
questione -una ferita- mormorò.
-Cioè
ma i vampiri non dovrebbero essere iper-resistenti? - mormorai, non ero
sicura di aver fatto bene a tirar fuori l'argomento.
Edward
annuì -E' stato un neonato, ha morso - il mondo
sembrò rovesciarsi, tremavo sul punto di trasformarmi, il
lupo si divincolava voleva distruggere. La rabbia sprigionata da quella
ferita, del morso di una sanguisuga a Edward. -Bella? -
Tornai
presente a me stessa, accorgendomi di aver polverizzato la matita,
ormai la mia scorta di cartoleria stava diminuendo, erano sempre le
penne a pagare le conseguenze della mia ira.
-tutto
a posto? - chiese Edward. Lo guardai, cercando di capire se la
preoccupazione che avevo sentito nel suo tono non fosse stata un
allucinazione. Non riuscii a capirlo.
-scusami
- mormorai, non sapevo spiegare il mio comportamento. Furia cieca nel
saper che un vampiro avesse attaccato un altro vampiro? -torniamo a
studiare? - era più facile trigonometria che capirmi.
Le
mani tremavano ancora e strappai il foglio premendo troppo forte, il
che mi fece irritare. Chiusi gli occhi. -Calmati Isabella -e
posò la sua mano fredda sulla mia. Tutte le mie terminazioni
nervose sembravano tese verso quel contatto, spalancai gli occhi
fissandoli nei suoi. Le sue iridi dorate sembravano liquide, riuscivo a
sprofondarci. -sei calda - soffiò, il suo fiato freddo
colpì le mie labbra, tremai avvicinandomi.
Si
alzò di scatto, facendo strisciare la sedia - devo andare -
disse, la voce fredda e gli occhi duri, completamente diversi da quelli
che prima avevo ammirato. - ci vediamo domani per ripassare letterature
- e se ne andò.
Rimasi
a fissare la porta. Stavo per bacarlo, ne ero praticamente certa. Anzi,
notai dentro di me, volevo ancora farlo: anche se era Edward, anche se
era un vampiro, anche se mi odiava.
Quella
sera c'era un lupo di troppo alla riunione. Nikiah si era
trasformata, un lupo dal pelo scuro, ispirava un innato senso di
controllo, paragonabile forse a quello di Sam. -dove eri finita?
-chiese Jake, avevo dovuto aprire tutte le finestre per non far capire
a Jacob che un vampiro era entrato a casa nostra.
-Volevo
salutarvi, io e mio marito partiamo, vogliamo andare a trovare una
famiglia in Europa, è da tempo che non la vediamo - disse
Nikiah. - spero che tutti troviate il vostro destino, e che Forks non
rischi più un attacco da parte dei vampiri. -
Passò
a fianco a me, si fermò, gli occhi brillavano alla poca
luce -hai trovato il tuo, a quanto sembra - e corse via. Che
cosa intendeva?
Risposta
alle
recensioni:
RenEsmee_Carlie_Cullen:
temo che i criceti abbiano fatto indigestione a Natale, e quindi siano
ko per
un po'. Che ne pensi di questo capitolo?
Giulia miao: Sono
felice che la storia ti piacca :) ricorda però che Bella non
ha ancora fatto
2+2 e cioè non collega Edward con la leggenda.
Giulia_Cullen: Ora
visti questi avvenimenti, cosa credi che possa pensare Edward? Bella
non ha
ancora collegato Edward e la leggenda!
LittleWhiteAngel:
Già Bella non immagina proprio Edward e l'imprinting. Si
comunque anche Leah
avrà un imprinting :)
Frafra9 : allora
qualcosa che li renda vicini capita, avrai letto :)
|
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Capitolo 25 *** I forgot it! ***
24 cap
Lo
so, non potete
crederci. Ho postato prima della fine del mese!!
24
Capitolo : I forgot it!
Appoggiai
la
testa contro il vetro freddo del pick-up, sospirando. Avevo un
irritazione
latente, che sicuramente la mancanza di collaborazione della mia auto
non
contribuiva a diminuire. Sobbalzai al suono del telefono, rendendomi
conto di
aver seguito il percorso di Edward dall’uscita da scuola fino
all’auto, sbuffai
rispondendo.
-finalmente!
– esordì Jared dall’altra parte
– ti posso chiedere un favore? – senza che mi
lasciasse parlare –puoi supplirmi nella mia ronda di
pomeriggio- la voce era
quasi pianiucolosa – nessuno altro mi ascolta! Ti prego
– e probabilmente, come
tutti, aveva gli occhi da cucciolo.
-va
bene
–sospirai, non riuscivo mai a resistere, sentii la risposta
esaltata di Jared
dall’parte – però potevi dirmelo anche
un po’ prima- mi costrinsi a ribattere,
mancavano appena cinque minuti al cambio di ronda e dovevo ancora
arrivare a
casa – ma io ci ho provato, solo che non rispondevi
– effettivamente avevo
lasciato il cellulare nella tasca della giacca, che era rimasta tutta
la
mattinata nel pick-up.
–
allora
faccio io il tuo turno di notte, grazie grazie!! Mi hai salvato!
– e chiuse la
chiamata.
Perché
mi
facevo sempre convincere? Mi domandai; Charlie me lo aveva sempre
rimproverato,
sembrava che mi fosse del tutto estraneo non accettare una richiesta di
aiuto,
seppur assurda come quella appena ricevuta. Appoggia la testa al sedile
decidendo di non portare la macchina a casa, anche se si fosse decisa a
partire, sarebbe stata solo una perdita di tempo.
-Bells come mai di ronda? -
mi chiese Jake
appena trasformata, gli spiegai i fatti e, come avevo previsto
scoppiò a ridere
–ci caschi
sempre! –
Il
cielo si
fece scuro presto e, a metà pomeriggio iniziò a
piovere forte. Ringraziai il
pelo del lupo che non faceva sentire freddo, e l’istinto che
non si irritava
per essere completamente zuppo.
-Ma non avevi recupero oggi?
– spuntò fuori
Jacob quando gli altri arrivavano per la riunione serale.
Era
vero, me
ne ero completamente dimenticata, accidenti! Come avevo fatto a
dimenticarlo?
Era da una settimana che le lezioni si susseguivano e ogni giorno ero
sempre
tesa-esaltata dall’idea di incontrare Edward.
-voglio
presentarvi una persona particolare – disse Jared in forma
umana
raggiungendoci.
finalmente conosciamo il suo
imprinting! Pensò
Sam tornando umano. Da quando Nikiah aveva parlato di ciò
con me e Leah avevo
notato quante volte fosse ripetuto nei pensieri di Sam, probabilmente
era così
anche prima del discorso ma non ci avevo mai fatto caso
perché non sapevo il
significato della parola.
E’ da settimane che
stressa con i pensieri su Kim
concordò Paul sbuffando, ma rimanendo lupo, come me e Jake.
Una
ragazza
avanzò nella radura, sentivo i suoi occhi spalancati su di
noi. Be’ non
è mica male! Sia Paul che Jacob erano
d’accordo: a volte era piuttosto strano essere nella mente
dei maschi, ti
faceva sembrare quasi perversa; sembrava che tu stessa apprezzassi le
forme
femminili della persona che ti stava davanti.
Lo
sguardo
completamente perso di Jared mi rimase impresso, e soprattutto i suoi
pensieri
quando si trasformò: era terrorizzato di spaventare Kim, e
anche di farle del
male. L’aveva tenuto d’occhio per tutto il tempo
che si era trattenuta con noi.
I suoi pensieri saltavano dall’enorme amore che provava per
lei: e relativi
pensieri del pomeriggio assieme; ma non mancava la gelosia, legata
soprattutto
ai pensieri del resto del branco.
-io
rimango
qua ancora un po’. C’è la partita!
– mi salutò Jacob entrando in casa di Sam,
con il resto del branco. Soltanto Jared e Leah rimasero nei boschi,
erano di
ronda. Jared aveva
deciso di perdersi la
partita per rimanere con Kim ciò dimostrava quando l'amasse.
A
una decina
di metri da casa tornai umana, avanzai indossando gli abiti lerci che
avevo
dietro: io non avevo freddo a causa della pioggia ma non mi ero accorta
di
quanto fango poteva esserci in giro per i boschi.
-dove
eri? –
mi bloccai a quella voce.
Edward
Cullen, bagnato fradicio, era davanti a me, doveva essere spuntato
all’improvvido dagli alberi. Provai una stranissima
sensazione, un misto tra
stupore, per la sua comparsa improvviso, preoccupazione,
perchè avesse freddo
il che era assurdo, e un calore strano che non riuscivo ad
identificare, per la
sua semplice presenza.
-sei
fradicia! –esclamò immediatamente dopo la sua
prima domanda.
-anche
tu –
gli risposi continuando a procedere verso casa. Le luci erano tutte
spente, mi
ricordai che Charlie era si servizio quella notte.
Aprii
lasciando che entrasse anche lui, mi sentivo stanca, e tutte quelle
emozioni
che provavo quando stavo con lui erano troppe per riuscire a
controllarle.
-vai
a farti
una doccia calda, e dopo mi spiegherai dove eri finita –
ordinò togliendosi la
giacca e appoggiandola sul termosifone per farla asciugare.
Fissai
stordita la camicia che, bagnata, aderiva perfettamente al corpo
statuario di
Edward. Arrossii e corsi in bagno quando incrociai il suo sguardo.
Con
indosso
dei vestiti puliti e l’odore di fresco mi sentii
più padrona di me stessa.
Persi
ogni
sicurezza quando vidi Edward a dorso nudo in piedi davanti alle scale.
I
capelli erano ancora piuttosto scuri rispetto al solito per via della
pioggia e
facevano un contrasto assurdo con la pelle bianchissima del corpo.
-ora
spiega!
– disse incrociando le braccia al petto, e non potei evitare
di notare come i
muscoli si tesero al movimento. Presi un respiro profondo imponendomi
di non
prestare attenzione.
Aprii
il
frigo, e solo quando l'acqua della pasta era sul fuoco mi voltai, il
suo
sguardo non mi aveva lasciato un attimo.
-Allora?
-
chiese appoggiandosi appena contro il tavolo.
-be'
non è
difficile da capire. Ero di ronda - risposi burbera. Mi dava fastidio
quella
sua pretesa di informazioni, o meglio mi sembrava scorretta : lui
voleva
informazioni ma io non potevo chiedergliele. O forse si? -ti rispondo a
tutte
le domande che vuoi a patto che tu risponda alle mie - me ne uscii,
rendendomi
conto di ciò che avevo detto mi voltai e presi a mescolare,
inutilmente,
l'acqua.
-va
bene.
Ronda, in che senso?- non mi aspettavo che accettasse la mia proposta
impulsiva.
-se
avete
anche proposto di farla voi quella prima della battaglia. - dissi. Mi
voltai,
non riuscivo a stare senza guardarlo. -controlliamo il territorio -
continuai.
Cielo, non riuscivo neanche più a spiegare il significato di
una parola!
Edward
annuì,
facendo cadere un ciuffo di capelli umidi sulla fronte. -dovresti
asciugarli -
borbottai.
-non
rischio
certo di prendermi qualche malattia - scrollò le spalle,
sembrava che fosse
dispiaciuto per questo. Che strano! Credo che non prendersi mai il
raffreddore,
e altri virus, sia e sarà sempre un sogno di tutti.
Mentre
la
pasta cuoceva, presi un pentolino per scaldare il sugo. Dovevo fare
qualcosa,
evitare di pensare all'uomo mezzo nudo che mi fissava.
-ti
spiacerebbe guardare da qualche altra parte! - sbottai quando rischiai
di
ferirmi tagliando il burro: il che dimostra quanto mi confondesse,
è assurdo
farsi del male per fare a pezzi il burro!
La
sua risata
riempì l'aria, era coinvolgente e mi trovai anche io a
sorridere, e fissarlo.
Quando rideva era ancora più bello. -stavo aspettando la
conclusione della tua
risposta - spiegò.
-ah-
e che
cosa dovevo dirgli ancora?
-perché
avevi
programmato con me se avevi già degli impegni? E
perché non mi hai avvistato di
annullare tutto? - chiese, comprendendo la mia confusione:
probabilmente
l'avevo stampata in faccia.
-giusto.
Be'
non era programmato, è stato Jared a convincermi, e io
accetto sempre
accidenti! e... Mi sono dimenticata di avvisarti, cioè non
avrei neanche potuto
farlo visto che non ho il tuo numero di telefono - dissi parlando forse
un po'
veloce.
Scolai
la
pasta.
-dimmi
il tuo
numero che ti faccio uno squillo -disse quando mi voltai con la pasta
nel
piatto.
Glielo
dissi,
lui compose il numero, sul cellulare ultimo modello naturalmente, e
attese. Non
sentivo squillare, e avevo ormai testato di riuscire ad avvertire il
rumore da
qualunque parte della casa.
-l'ho
lasciato in macchina! - esclamai quando mi ricordai. -ed è a
scuola, non
partiva - spiegai.
Lui
annuì
sedendosi con me a tavola.
-ora
tocca a
te pormi delle domande - disse.
Bevvi
un
sorso d'acqua pensando. -Davvero non avevi ipotizzato che fossi di
ronda visto
che non mi sono fatta viva? - non era una delle domande che
più mi interessava,
va be' un po' si, ma non mi fidavo a chiedergli qualcosa sulla sua vita
vampira.
-Charlie
non
sapeva dove tu fosse, cioè solo quando se ne è
andato a ipotizzato che fossi di
ronda. Trovo difficoltà a capire cosa pensa tuo padre -
-già
non ti
sopporta molto. E' che è un Quileutes anche lui, ed credo
sia una questione
praticamente di sangue - spiegai, papà come il resto del
branco non accettava
molto bene la presenza dei Cullen, ora che credeva alle leggende.
-non
intendevo in quel senso. - e lasciò cadere il discorso. Non
glielo avrei
permesso, che altro senso poteva esserci se non capiva cosa pensava
Charlie?
-leggi
nel
pensiero?! - esclamai rispondendo ad alta voce alla mia domanda. Sam
aveva
detto che a volte i freddi potevano avere dei poteri speciali, e forse
leggere
nel pensiero non era così strano: dopotutto anche noi
licantropi ne avevamo
l'abilità.
Lo
sguardo
stupito di Edward mi fece comprendere che avevo ipotizzato
correttamente. -come
hai fatto a capirlo? -chiese, gli occhi fissi su di me.
-be'
Sam
aveva accennato ai poteri speciali dei freddi, e tu hai parlato di
pensieri in
un altro senso, quindi... - spiegai inforcando un enorme
quantità di pasta.
Edward
annuì
-avete buone informazioni su di noi-
-non
poi così
tante- ribattei permettendomi di dire tutto, o quasi, quello che mi
passava per
la testa. -Ad esempio non era sicuro che voi avevate poteri speciali,
tutti
lettura del pensiero, o qualcosa di diverso? E come funziona? Allo
stesso
nostro modo? -
Edward
sorride alzando una mano a fermare il fiume di parole. Si
appoggiò alla sedia
-ti svelo qualche segreto della mia razza in cambio tu ne sveli
qualcuno della
tua-
Annuii
entusiasta che la mia curiosità fosse soddisfatta.
-Bene,
non
tutti abbiamo capacità extra, ad esempio nella mia famiglia
siamo soltanto in
tre: io, Alice e Jasper. Solo io leggo nella mente, e il mio potere non
funziona come il vostro contatto, credo. Io posso semplicemente sentire
i
pensieri di tutti.- si interruppe fissandomi, il cuore si mise a
battere
all'impazzata -tranne i tuoi -
-be'ho
un
problema simile anche con il branco. Io posso vedere i pensieri di
tutti, ma
loro sentono solo quelli che io voglio far sentire, un po' come se
parlassi -
spiegai imbarazzata, era un difetto del quale gli altri mi prendevano
in giro
ma desideravano.
-nel
caso di
tuo padre sento soltanto in parte i pensieri, come se fossero sogni.
Labili,
sbiaditi, confusi. -
Annuii
pensierosa -quindi è un difetto ereditario -
-che
poteri
hanno Alice e Jasper?-
-credevo
che
la qualità di Alice ti fosse ormai chiara, l'usata
moltissimo prima della
battaglia. Alice prevede il futuro, o meglio le decisioni degli
individui -
Wow!
-quindi
in pratica Alice ha già visto questo discorso -
-no.
Con i
licantropi il suo potere non funziona. - stavo scoprendo di essere
sempre più
immune ai poteri vampiri. -Jasper invece controlla le emozioni -
-quindi
ti
rende entusiasta, o tristissimo quando vuole lui - riassunsi.
-esattamente,
anche se Jasper preferisce usare i suoi poteri a fin di bene, come
tutti noi.-
e prima che potessi intervenire con un'altra domanda - Ora tocca a me:
Come
funziona il branco?-
Domanda
ampia. -be' i licantropi si trasformano solo quando i freddi sono
vicini -
iniziai -ultimamente siamo in molti per effetto combinato dell'attacco
e della
vostra presenza stabile. Siamo dei lupi enormi, l'avrai notato. Quando
siamo
trasformati i pensieri sono in comunione-
-tranne
i
tuoi-
-già
tranne i
miei - annuii.
-come
fate a
trasformarvi?- chiese aiutandomi a raccogliere le idee.
-qualcuno,
che è più sensibile all'odore vampiro, si
trasforma semplicemente annusando la
scia: Paul per esempio. -
-quindi
ti da
fastidio il mio odore? Ti spinge a trasformarti?-
-no,
io e
Jake soprattutto riusciamo a controllarci molto bene all'odore di
vampiro, non
è gradevole certo - tranne il tuo, per me -Comunque
è la rabbia che spinge a
trasformarci, realmente. Il detto sto per esplodere dalla rabbia non
è poi così
falso - ridacchiai cercando di spostare l'argomento.
-quindi
-
mormorò pensieroso - la volta scorsa, quando tremavi, stavi
per trasformarti? -
Già,
il
giorno del quasi bacio. Tremavo dall'ira per la possibilità
che lui si fosse
fatto male. -ma sono riuscita a controllarmi. Più il tempo
passa più è facile
decidere autonomamente quando trasformarmi -
Guardai
l'ora
accorgendomi che Jacob sarebbe tornato entro poco tempo, la partita
doveva
essere praticamente finita.
-ci
parliamo
domani a recupero? -chiesi titubante, non volevo mandarlo via, anzi il
solo
pensiero era angosciante.
-avrai
sonno.
Scusa se ti ho trattenuto più del dovuto - disse con vero
dispiacimento,
alzandosi.
-be'
anche tu
avrai sonno. Più che altro è che torna Jacob, e a
lui non sono poi così
simpatici i freddi - spiegai, ormai non riuscivo a trattenermi, mi
sembrava
importante dirgli tutto, fare in modo che lui sapesse ogni cosa.
-noi
vampiri
non dormiamo, Bella, quindi non ho sonno. Arrivederci Isabelle, a
domani - e
posò un bacio fugace sulla mia guancia.
Fissai
la
porta imbambolata, le sue labbra aveva sfiorato, per un millesimo di
secondo,
la mia guancia. Sembrava che dal punto toccato si sprigionassero
scintille di
calore, che alteravano tutto il mio organismo.
La
situazione si sta
muovendo, hanno chiacchierato, si stanno cercando di capire, lentamente.
Recensite
per
piacere, voglio scrivere bene questi capitoli, voglio che riescano ma
che non
siano troppo melensi, quindi mi è molto importante la vostra
opinione. Grazie
Risposta
alle
recensioni
LazioNelCuore
1711 :
grazie!
RenEsmee_Carlie_Cullen
: allora Eddy scappa anche questa volta, sarà il suo sport
preferito. Comunque
hai ragione Nikiah ha capito tutto, e non pensare che sparisca,
tornerà a
cambiare ancora una volta le carte in tavola :) adoro il personaggio
che ho creato,
non so neanche come ho fatto (ma Nikiah mi sta molto simpatica)
LittleWhiteAngel:
Bella ha ancora la testa fra le nuvole... E si sono
baciati, notato?? Sono
esaltata anche io (che ho scritto la storia) ogni tanto do un po' di
matto
Giulia_Cullen
: ecco
cosa succede!! Si mettono a chiacchierare di fantasy :p. Comunque la
tua teoria
su Edward è interessante, chissà se è
vera? Io sono a conoscenza soltanto dei
pensieri di Bella
|
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Capitolo 26 *** thinking ***
25 capitolo :
Thinking
Balzai
a
sedere, ansimante. La pallida luce tipica di Forks illuminava
tenuamente la mia
camera, la sveglia suonava insistentemente. La spensi senza neanche
guardare,
ero sconvolta.
Posai
assente
la mano sulla guancia, dove il giorno prima Edward aveva posato il suo
bacio,
sentii un brivido caldo al solo pensiero.
C’era
voluto
il sogno di quella notte, qualcosa a che vedere con Edward che cadeva
da un
precipizio infinito: terribile, angosciante. Ora avevo capito, come
avevo fatto
a non collegare prima, sembra una cosa tanto ovvia!
Mi
vestii
assente, mangiando meno del solito: sentivo lo stomaco annodato stretto
all’idea di vedere Edward.
Jake
e io
corremmo nei boschi, da umani, per arrivare in tempo visto che eravamo
senza
auto.
-Portami
un
panino, per la pausa, così intanto guardo il pick-up
– mi chiese Jacob, molto
contento all’idea di trafficare con i motori. Io annuii, ma
ero molto più
interessata a controllare la presenza dei Cullen: la Volvo era
già
parcheggiata, ma i proprietari dovevano essere entrati.
Stavo
tornando dalla mensa verso il parcheggio quando l’odore
famigliare e magnifico
di Edward mi fece cambiare traiettoria.
Un
insana ira
scaturì dal centro del cuore, tremavo senza freni. Jessica
era praticamente
schiacciata contro Edward, il volto premuto sulla sua camicia, e lui
l’abbracciava.
Dovevo
andarmene. Immediatamente, se non volevo trasformarmi sul posto.
Corsi,
a
quattro zampe appena entrai nel bosco, veloce cercando di non pensare.
Mi
fermai
quando aspirai lo stesso profumo di poco prima. Ero in una radura,
abbastanza
fuori mano, il fiume non era lontano, e Edward doveva essere stato
lì da non
molto. Mi calmai ispirando ancora.
Non
capivo il
mio comportamento, non mi era mai capitato di provare una rabbia
simile,
neanche quella della prima trasformazione ne era paragonabile.
Presi
a
girare in tondo attorno al posto, pensando. L’imprinting: che
cosa sapevo a
proposito?
Scatta
tra
due persone di sesso opposto e fin lì non c’erano
dubbi. A noi lupe capita con
i vampiri e anche lì c’ero. Edward, mi appoggiai
contro un tronco divelto che
sbarrava la strada tra il bosco e la radura, dietro c’era un
avvallamento. Mi
accucciai proprio in quel posto, rannicchiando le zampe proprio come un
cane.
Noi
dovevamo
cambiare il modo di vivere dei vampiri… ma lui aveva
già trovato la soluzione:
quindi io non servivo. Al pensiero di non dover incontrare Edward,
provai un
senso di completa solitudine.
-Bella! Che ci fai trasformata?
– chiese Jake,
dopo un po’, non saprei dire quanto i miei pensieri erano
sempre su Edward.
-avevo bisogno di calma
– gli risposi – e temo che per un po’
me ne rimarrò qua tranquilla
– senza però dirgli precisamente dove fossi.
Dovevo pensare ed arrivare a una
decisione.
Erano
tre
giorni che ero ferma nello stesso posto, aveva piovuto e
l’odore di Edward se
ne era andato, avevo ululato di dispiacere. Orami ero succube del
licantropo,
dormivo quando avevo sonno e non parlavo più con il resto
del branco,
apprezzavo però ascoltare distrattamente i pensieri dei
ragazzi, mi aggiornavo
delle ultime notizie.
Alzai
lo
sguardo dalle trame del legno sopra al quale appoggiavo il muso, quando
sentii
la corsa inconfondibile di vampiri. Le orecchie si drizzarono
automaticamente,
e trattenni un ringhio. Erano due.
Poco
dopo
Alice ed Edward uscirono dal bosco. Il mio imprinting sembrava essere
trascinato dalla sorella. L’istinto protettivo che avevo
combattuto dal giorno
prima, quando Jacob aveva accennato che Edward non si stava
più facendo vedere
a scuola, si acutizzò, artigliai il terreno per impedirmi di
andare e
chiedergli come stava.
-devi
cibarti, Edward. – gli sussurrò Alice, dandogli
una pacca sulla spalla. –ci
vediamo a casa questa sera. – lo salutò, era una
mia impressione o aveva
guardato dalla mia parte poco prima di sparire.
Tenni
lo
sguardo fisso su Edward, che però non sembrava aver voglia
di seguire l’ordine
della sorella. Rimase fermo immobile dove lo aveva lasciato.
Dovevo
sapere
che cosa avesse, perché non fosse andato a scuola, era un
occasione troppo
perfetta per farmela fuggire. Cercai, lentamente, gli abiti attaccati
alla
zampa, ma non c’erano. Ero scoppiata, gli avevo distrutti!
Non potevo andare a
parlare. Irritata contro me stessa, potevo andare nuda? Mi chiesi senza
convinzione, non lo avrei fatto, potevo solo sperare che facesse
qualcosa da
permettere di capire cosa avesse.
E
proprio in
quel momento si voltò, potei così vedere il suo
volto. Era inespressivo, come
ghiaccio e gli occhi neri, freddi.
Chiusi
gli
occhi sconvolta, sembrava che qualcosa gli provocasse enorme dolore.
Dovevo
aiutarlo.
Il
cinghiale!
Avevo sentito quell’animale aggirarsi verso il fiume. Se
Edward non voleva
mangiare glielo avrei portato io.
Non
avevo mai
partecipato a una battuta di caccia, Charlie a volte ne aveva fatte, ma
l’idea
di uccidere animale tanto per non mi entusiasmava affatto,
però ero
perfettamente disposta a farlo per Edward. Quanto mi cambiava
l’imprinting?
Grazie
all’istinto animale riuscii a bloccare quel cinghiale
maschio, più piccolo di
me ma neanche di tanto, e lo trascinai verso la radura. Mi allontanai
di
fretta, non volevo certo farmi beccare da Edward.
Lo
guardai
annusare, e poi correre velocemente verso il cinghiale morto. I
movimenti
felini e morbidi catturarono la mia attenzione. Anche il modo in cui si
piegò
per appoggiare le labbra alla preda mi sembrò estremamente
interessante. Scossi
la testa per riscuotermi decidendo di prendere qualcos’altro.
Ero
intenta a
guardare Edward mentre si cibava anche del cervo che avevo preso,
questo aveva
opposto più resistenza, quando il mio stomaco
gorgogliò e l’idea di mangiare
non mi sembrò strana.
Ero
così
abituata a seguire l’istinto che solo quando deglutii carne
cruda mi resi conto
di aver addentato la carcassa di cinghiale, ormai senza sangue.
-Bella?
–
alla voce melodica voltai il muso di scatto trovandomi faccia a faccia
con
Edward. –che cosa ci fai qua? Sei tu che hai preso questi
animali? – grattai il
terreno imbarazzata, fortuna che non mi aveva visto addentare la carne
perché
sembrava già abbastanza schifato dall’idea che io
avessi ucciso quegli animali.
Mi accorsi che erano importanti i sentimenti e le emozioni che provava
Edward
per me.
Mi
guardai attorno,
immensamente agitata. E ora come accidenti facevo? Edward mi stava
guardando e
attendeva. Pensa Bella, pensa. Sai qualche modo per costruirti un
vestito sul
momento?
Mi
stavo agitando.
Ora non potevo parlare con Edward perché non potevo tornare
umana... Cioè si
potevo però sarebbe stato imbarazzante rimanere nuda davanti
a lui. Dopotutto
non sapeva la verità... .
-Che
cosa c'è? Non
torni umana? - chiese Edward.
E
io che ti rispondo
caro mio... Mi guardai attorno. Bosco, bosco e bosco... Niente di
utile....
foglie, rametti, erba, un uccellino intrepido...
-Cosa
c'è? Cerchi
qualcosa? - ehi il tipo ha intuito!
Annuii
per
dimostrare che stava seguendo la giusta pista.
Sorrise.
Oddio!
Cercai di concentrarmi eppure nonostante tutto la mia stupidissima coda
si mise
a muoversi. ODIO I MUSCOLI INVOLONTARI!
Fino
a dieci minuti fa questo era solo metà capitolo, ma
rendendomi conto che diventava abbastanza lungo e che si sarebbero
sommati troppi avvenimenti ho scelto di dividerlo.
Che
ne pensate? Avete capito che Bella è arrivata alla
conclusione che tutti aspettavamo?
Giulia_Cullen
: Apprezzo sempre le supposizioni!! Sarà che io le faccio
sempre, anche sulle mie stesse storie (ok capirai che sono pazza :).
Allora la situazione si stà muovendo. Che ne dici di questo
capitolo??
RenEsmee_Carlie_Cullen: Che
cosa ti fa pensare che Edward sappia dell'esistenza dell'imprinting ??
Giulia miao :
Ti scuso solo perchè era molto
impegnata :P Effettivamente anche io mi domando
quando accadrà (deve solo venirmi in mente l'occasione
giusta :P) Che ne pensi di questo capitolo?
|
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Capitolo 27 *** Thunder ***
26 cap thunder
26°
Capitolo: Thunder
Notai
un
pezzo di stoffa blu impigliato a un ramo vicino al mio nascondiglio. Lo
presi
in bocca e poi tornai indietro per farglielo vedere, proprio come fa un
cane
con il suo padrone. Eppure non avevo tante possibilità per
spiegargli il motivo
per cui non tornavo umana. E credo che , proprio come un cagnolino
ubbidiente,
qualunque ordine mi desse io lo rispetterei, anche soffrendoci.
Io
dovevo
dargli la felicità e se non poteva averla con me che
l’avesse con chiunque
d’altro, anche se mi faceva male.
Perché
la
risposta a tutte le mie domande di quei tre giorni era arrivata
soltanto ora?!
-ah!
Non hai
i vestiti! – comprese Edward, e facendomi bloccare il respiro
iniziò a
sbottonare la camicia che indossava, poi me la porse.
L’odore
paradisiaco mi avvolse, non mi sarei mai separata da quella camicia se
avessi
potuto.
-ciao!
–
salutai appena fui quasi presentabile. Avevo notato di essere
abbastanza
sporca, soprattutto le mani, che come zampe avevano scavato la buca
dove mi ero
nascosta a pensare.
-Bella!
–
rispose lui sbalordito. Non era convito che fossi io quel lupo?
–cosa ci fai
qua- ecco appunto –Jacob ha detto al prof che non volevi
più avere un tutor e
che, per problemi di salute, saresti mancata da scuola. –
-non
potevo
certo dire che me ne sarei rimasta nel bosco, a forma di lupo per un
po’, no? –
gli risposi sedendomi a terra. Ero stanca e dato che sporca
più sporca meno non
cambiava molto era meglio puntare alla comodità.
-hai
freddo?
–chiese Edward sedendosi a gambe incrociate davanti a me. Mi
persi nella
contemplazione di quel fisico assolutamente perfetto, sentendomi un
emerita
schifezza.
-no,
come
neanche tu hai freddo – sorrisi io.
–perché non cacciavi?-
-e
tu perché
hai ucciso due animali? –ribatté. Ma io ero ben
decisa ad avere delle risposte,
per capire cosa fare, dopo.
-Alice
ha
detto che dovevi cibarti, tu non lo facevi e allora ti ho dato una
mano. –
spiegai.
-ma…eri
qua
da quando sono arrivato? – chiese sbalordito. Probabilmente
non era abituato ad
essere fissato durante caccia e appostamenti nei boschi.
-be’
tu sei
arrivato dopo di me. – e indicando il mio tronco –
io sono stata lì per tre
giorni – non avevo l’intenzione di raccontargli
tutto questo, ma non riuscivo a
mentire, ne a trattenere domande e risposte.
-non
ho
sentito il tuo odore – mormorò come a spiegare.
Effettivamente
non avevo pensato a quello, ma sentendo sulle gambe, che tenevo
raggomitolate
davanti a me il vento freddo che portava pioggia trovai la risposta, e
gliela
disse. Annuì concorde.
-che
cosa ci
facevi qua, per tre giorni? – chiese.
Mi
morsi il
labbro, pensando a cosa rispondergli, non certo tutta la
verità. –pensavo –
-ti
ho vista
martedì – il giorno in cui me ne ero andata
– tremavi. Era colpa del mio odore?
– chiese alzando al testa nei miei occhi, con sguardo curioso.
Scossi
la
testa d’impulso – no, il tuo è profumo
–mi svelai, senza volerlo.
-profumo,
non
dovrei puzzare per voi? Jacob pensa sempre a quello quando ci incontra
per la
scuola – chiese pensieroso. Mi piaceva la nostra confidenza,
quella mancanza di
muri tra le nostre specie.
-lo
so, e
solitamente lo è. Solo che con te è diverso
– risposi.
-non
puzzo! –
esclamò sorridente, contagiandomi. –
effettivamente capita una cosa simile
anche a me. – mi sarei potuta mettere a ballare, era
esaltante sapere che anche
a lui creavo qualche strana sensazione, come lui faceva a me.
-e
comunque,
a proposto di caccia, tu dovresti odiarmi, sono un vampiro, e non certo
preoccuparti per la mia sete! - cambiando improvvisamente tono. Era
difficilissimo seguirlo, prima era contento ed ora era irritato,
adirato quasi,
come se gli avessi fatto un torto, solo che non capii quale.
Quelle
parole
risuonarono nella radura. Rappresentavano esattamente le domande che mi
ero
fatta prima di capire. -Mi importa, invece. - sperai che non si
soffermasse
troppo su quello - quindi qual è il motivo?- chiesi
Si
sedette di
scatto, ad una velocità elevata.
-in
che
senso? Tu, licantropo, hai interesse per un vampiro?- gli occhi curiosi
ed
acceda dall'interessa contraddicevano il tono accusatore.
Irritata
dal
suono dispregiativo che aveva dato alle razze che rappresentavamo,
risposi
d'impeto. -Io, Bella, mi interesso di come stai tu, Edward - urlai.
Chissà
se l'imprinting fosse semplicemente una proiezione licantropa
enfatizzata dei sentimenti umani?
-che
cos'è
l'imprinting?- chiese facendomi tornare dove mi trovavo.
Sobbalzai
-allora leggi i miei pensieri! - esclamai sconvolta. Sapeva cosa
pensavo. Mi
morsi il labbro, fissando l'erba, imbarazzata.
-no,
volevo
cambiare argomento. Perché stavi pensando a quello -
Ecco,
la
peggiore gaffe che potevo fare!
Sapeva
ciò
che avevo pensatoe non ci avrebbe messo molto a capire tutto quanto.
Dovevo
ammettere però, non pensando all'imbarazzo, che era giusto
farglielo sapere.
Mi
sentii più
leggera, presa questa decisione.
-L'imprinting
- fissai un albero, era più difficile di quanto pensassi. Mi
sembrava quasi di
dichiararmi - è tipico dei licantropi. Avviene tra un lupo
ed un umano, è un
legame assoluto, ti preoccupi per tutto- lo fissai. -da come si sente a
che
cosa pensa -
-lo
provi -
mormorò con voce atona.
Lo
fissai,
vedendo lo stesso dolore, che avevo visto prima quando era arrivato con
Alice.
-si,
Edward
ma- deglutii ed arrossendo - per noi lupe è diverso. Noi
siamo destinate a cambiare
i vampiri -
-è
quello che
intendeva Karl! - esclamò.
-Già
lui è
l'imprinting di Nikiah, la mia bis nonna - annuii.
Cadde
il
silenzio.
-Chi
devi
cambiare, Bella? -chiese, non aveva perso lo sguardo pieno di dolore.
-Te.
Edward
ho avuto l'imprinting con
te - e tuonò.
Alzai
il
volto all'acqua che iniziò a scendere battente. Accennai ad
un sorriso, alla
fine in tutti quegli anni l'acqua iniziava a piacermi o forse era la
leggerezza
legata alla mancanza di quel segreto che era diventato sempre
più pesante,
soprattutto in quei tre giorni?
Quando
abbassai lo sguardo Edward non c'era più.
Capitolo
importante,
come avrete letto, e
postato prima della
fine del mese (catastrofico ne'?)
Mi
piaceva
l'immagine quasi catastrofica di un tuono mentre viene dichiarata la
sentenza,
che ne dite voi?
Curiosa
di sapere
cosa ne pensate, ringrazio chi ha aggiunto questa storia tra le
preferite e le
seguite e chi la ricordano e un GRAZIE ancora maggiore a chi
recensisce: mi
interessa tantissimo sapere cosa pensate la storia e sono
più che disposta a
chiarire vostri dubbi.
Giulia Cullen: ti
ringrazio!! Per eventi
futuri ho
volutamente abbreviato il comportamento di Edward quando vede Bella
tornata
umana.
Agatka_1995:
già già
Bella scondinzola, quella parte mi era venuta in mente agli albori
della storia
e non vedevo l'ora di usarla soltanto che l'ispirazione non
collaborava, sono
molto contenta che ti sia piaciuta. Inoltre chi non avrebbe
scodinzolato al
sorrido dell'uomo perfetto??
RenEsmee_Carlie_Cullen
:dopo aver postato mi sono resa conto che l'altra parte
del capitolo era troppo
corta, quindi ho dovuto aspettare l'ispirazione per proseguire, ma che
ne dici
di quello che è venuto fuori?? Sono ansiosa di sapere la tua
impressione.
LittleWhiteAngel:
concordo con te, ci sono ancora tanti interrogativi (che purtroppo
permangono
in parte anche all'autrice -.-") Per lo meno sappiamo che ora Edward sa
dell'imprinting, ma la sua reazione ci è ancora in parte
sconosciuta. Che cosa
dici che abbia pensato??
|
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Capitolo 28 *** favorite perfume ***
27 capitolo
Scusate
il ritardo
ma ho avuto un periodo zeppo di verifiche. Passare weekend a studiare
non è una
esperienza così felice, vi assicuro!!
Prima
di lasciavi a
questo capitolo, che forse è più lungo dei
precedenti ma non volevo
interromperlo altrimenti avrei ritardato ancora di più devo
dare un
chiarimento.
Edward
non sa che
cosa è l'imprinting! E' un vampiro e se conosce qualche
informazione a
proposito dei loro peggiori nemici sarà legato alla loro
sopravvivenza non
certo ai legami affettivi.
Ed
ora, dopo aver
aumentato i vostri dubbi, vi lascio al capitolo.
27° capitolo: favorite
perfume
Erano
passati tre
giorni, ero tornata a scuola ma Edward non c'era, ne volevo vederlo (in
un
certo senso), avevo capito. Non volevo costringerlo ad andarsene a
causa dei
miei sentimenti. l'amore che provavo non era solo dovuto
all'imprinting, volevo
credere, se non mi fossi trasformata mi sarei innamorata comunque.
-possiamo
parlare sobbalzai.
La sua voce e il suo
profumo cambiò il mio umore, avrei potuto urlare di gioia,
ora. Mi impedii di
abbracciarlo, non era certo l'azione adeguata per il discorso in
programma.
Annuii
e ci avviammo
verso il prato, logo solitario visto che come sempre pioveva.
-non
occorre dire
nulla, Edward -gli dissi fermandomi a guardarlo. Avevo passato notti a
decidere
come dirgli di non sentirsi impegnato da quello che gli avevo
confessato - non
devi sentirti in alcun modo legato a me. Io voglio il tuo bene, la tua
felicità.
E sono felice - almeno
spero - per te
ovunque tu la trovi -
-aspetta
Bella -
intervenne Edward. Aveva uno strano sguardo, tristezza? -io volevo
dirti che
non capisco bene che cos'è l'imprinting ma mi rendo conto
che è impossibile
lottare contro questa realtà, vorrei quindi provare a
conoscerti meglio, a
capire chi è Bella - mi sembrò di tornare a
respirare, anzi forse fu la prima
volta che inspirai veramente. Il suo odore mi invase, trasportandomi
sulle
vette della felicità. Se prima potevo urlare di gioia ora mi
sarei messa a
ballare, e si sa che io odio ballare!
-mi
sembra una
magnifica idea! - concordai sorridente.
Il
mio stomaco
pretese, improvvisamente, attenzioni, brontolando.
-scusa!
Con i miei
problemi ti sto impedendo di mangiare! - intervenne Edward, chinando il
capo
come se avesse commesso chissà quale peccato.
Scossi
la testa,
mangiare o qualunque altra cosa erano in secondo piano rispetto a lui.
Avere
gli sguardi di
tutti addosso perché si indossa una t-short a manica corta
quando nevica era
una cosa, sicuramente non paragonabile allo sconvolgimento provocato
nel
sedermi in un tavolo con Edward.
Jacob
mi fissò,
strabuzzando gli occhi e si alzò. Arg! Lo sapevo che avrei
dovuto spiegargli
tutto, ma prima non lo sapevo e dopo dovevo capirmi.
Edward
mi guardò
-emm... Non sa nulla temo - gli spiegai velocemente. Il vampiro
corrugò le
sopraciglia, wow! Doveva essere stato bellissimo anche da umano, quello
non era
solo fascino predatorio dei succhiasangue.
-ti
avviso,
succhiasangue - disse Jacob, il tono di voce e il suo sguardo
stimolò qualche
componente strano del mio essere. Avevo voglia di trucidare mio
fratello per le
parole poco gentili che rivolgeva al mio imprinting! - tratta bene mia
sorella.
Altrimenti te la vedi con me - spiegò e poi si sedette con
noi, sorridente.
-allora, Bells cadrai ancora nella trappola di Jared? -
Ero
sconcertata,
bloccata, stupita, incredula. Il mio umore era estremamente instabile.
Prima
volevo uccidere Jake perché parlava male di Edward, ed ora
tutto si era
volatilizzato, contagiata dal sorriso di mio fratello.
Bevvi
un sorso di
limonata cercando di schiarirmi le idee.
-tutto
a posto,
Bella? -chiese Edward.
In
tutta sincerità
potei limitari a un suono incomprensibile.
-Sam
dice che è
colpa dell'imprinting, ti fa provare sensazioni assurde. -
mormorò Jacob, mi
voltai a guardarlo. Sapeva?
-si,
l'hanno capito
già da un po' - spiegò Edward. Ma mi leggeva nel
pensiero?
-no,
non ti sto
leggendo nel pensiero, hai il volto molto espressivo - sorrise.
-quindi
tu sei
quello che legge nel pensiero. l'avevamo ipotizzato per come ti
comportavi
durante gli allenamenti. -annuì Jacob con
tranquillità addentando un hamburger
doppio. E con la bocca piena, tipico atteggiamento da licantropo,
aggiunse -da
quando se ne è andata Nikiah abbiamo collegato tutto e
stavamo aspettando che
tu capissi e glielo dicessi. E' importante arrivare a un patto con se
stessi,
ha detto Sam, altrimenti si rischia di vivere tutto male. -
-è
per quello che
intervenivate sempre quando Paul insultava i Cullen?- chiesi senza
pensare,
volevo capire bene cosa mi tenevano nascosto.
-già
- annuì Jake
aprendo il secondo scatolino con un altro panino dentro. Il suo
comportamento
mi fece venire fame e iniziai ad mangiare anche il mio cibo.
Stavo
tremando, il
banco non avrebbe nascosto molto se fossi esplosa, ma davvero non
riuscivo a
sopportare la situazione ancora per molto.
Jessica
era
incollata ad un braccio di Edward, il quale stava guardando fuori dalla
finestra con aria pensierosa, quanto avrei voluto sapere cosa stesse
pensando,
ed era ancora più bello.
-Swan,
mi può
ripetere la formula che ho appena detto, visto che sembra
così concentrata - si
certo cosa estremamente facile con un Mike Newton acceso di fianco.
Stava
parlando a ruota libera, io ormai avevo smesso di ascoltare, ma era
fastidioso.
-sta bene, signorina? -chiese il prof fissandomi.
Mi
guardai le mani,
tremavano. In quel momento Jessica pronunciò le parole
fatali -esci con me
stasera? - se non
me ne andavo subito
sarei esplosa seduta stante.
-posso
andare in
bagno? - mormorai e senza attendere risposta uscii di corsa.
Mi
dovetti fermare
subito perché Mike urlò -ti devo accompagnare in
infermeria - ti costa tanto
capire che voglio essere lasciata in pace? Chiusi gli occhi prendendo
respiri
profondi, calmati Bella, calmati.
-che
cos'hai?
Potrebbe essere la febbre? Sai che ho sentito parlare di una pericolosa
malattia tipica delle zone umide? Com'è che si chiamava? E
comunque, quando
guarisci non è che potresti uscire con me. Ho sentito di un
fantastico
ristorante nuovo a Seattle ... -
-è
malaria, Newton
ed è tipica delle zone paludose, viene trasmessa dalle
zanzare e non credo
proprio che sia il caso di Bella. Forse è un irritazione da
persone
insopportabili, che dici, Newton? - la voce di Edward era gelida, mai
sentita
con quel tono.
Sentii
i passi
rabbiosi di Mike allontanarsi. Edward era al mio fianco, il suo profumo
mi
coinvolgeva tanto che cambiai di punto in bianco il mio umore. Smisi di
tremare, e ad occhi chiusi sembrava che ci fosse solo lui.
-tutto
bene, Bella?
Ho visto che tremavi, è colpa mia? - chiese.
-Mike
continuava a
stressare, non mi lasciava un attimo in pace. E la rabbia spingeva a
trasformarmi. All'inizio non reggevo così tanto, a quest'ora
ero già lupo -
spiegai, senza aggiungere che la mia ira era anche dovuta alla gelosia
verso di
lui e Jessica. -dovresti tornare a lezione - gli dissi. Non potevo
certo
permettergli di perdere delle ore scolastiche per i miei problemi da
licantropo.
-so
quello che sta
spiegando meglio del professore. Per quanto riguarda la scuola ho
già una
preparazione più che sufficiente. Vuoi sederti?- chiese
estraendo le chiavi
della sua Volvo. - si sta più al caldo, e non ti bagni -
accettai
la
proposta, più che altro per stare con lui non per le mie
esigenze.
-quindi
vuoi dire
che sei già andato a scuola un sacco di volte?- chiesi dopo
essermi sistemata
nella sua auto. Lì il suo profumo era ancora più
forte, ma purtroppo mischiato
a quello degli altri Cullen e quindi come intaccato nella sua purezza
da qualcosa
di puzzolente. Ma che era sicuramente meno disgustoso di quello dei
neonati.
Forse importava di che cosa si nutrivano.
Accese
lo stereo, e
così scoprii che anche a lui piaceva la musica classica e
come me Claire de
Lune, di Debussy. Era la mia soluzione allo stress, aumentato poi da
quando ero
diventata un lupo.
*
Ero
agitata. Oggi
avevo chiesto a Leah di supplire la mia ronda, era molto contenta del
mio
imprinting, e mi aveva confidato di star pensando di partire alla
ricerca del suo
vampiro da cambiare.
Edward mi aveva invitato a Port Angeles, ed ero assurdamente agitata. A
mia
discolpa però quello era il mio primo appuntamento galante.
Il
cuore
singhiozzava quando suonò il campanello. Jacob sorrise e mi
fece il segno di
ok, come per dire che stavo bene. Grazie fratello, mi serviva un po' di
aiuto.
-Ciao,
Bella -
Edward sorrideva. Stava benissimo quando sorrideva, era fantastico.
-Ciao
- ecco la mia
voce sembrava rauca e schifosa a confronto della perfezione della sua.
Mi
stavo mettendo la
cintura quando lui mi disse -ho parlato con Alice, ha previsto bel
tempo. Non è
molto sicuro per me andare a Port Angeles. - noo, stava annullando la
nostra
uscita? -Però, se sei d'accordo, ti vorrei accompagnare ad
un posto dove vado
quando c'è il sole. -
-e
scopro come sei
al sole? -chiesi, curiosa. Avrei svelato finalmente qualche altro suo
segreto.
Erano quei sentimenti, curiosità, agitazione, che mi
facevano pensare che tutte
quelle emozioni non potevano essere solo legate all'imprinting. Erano
troppo
coinvolgenti, intese e complete.
Edward
annuì,
sorridente. Accese l'auto e prese la strada verso il bosco.
-a
dire la verità tu
ci sei già andata nella mia radura. Mi hai spiegato proprio
là di aver avuto
l'imprinting con me. Ma ti posso assicurare che quando fa bello
è molto più
bella - disse.
Camminare
al suo
fianco era un esperienza, pensava che non lo notassi ma faceva in modo
di non
farmi trovare sentieri accidentati o bloccati. Mi faceva sentire
importante.
Edward
aveva
ragione, la radura era bella. Il sole spuntò verso
metà mattina, luminoso anche
attraverso le foglie delle piante. Il calore di quegli ultimi giorni
aveva
fatto fiorire i primi fiori e la luce li colpiva colorandoli. Era un
immagine
pregna di felicità, la stessa che provavo anche io.
Finalmente potevo stare
accanto ad Edward senza dover nascondere nulla. Era bello. Risi e
sentii lo
sguardo del vampiro su di me. Forse chiedeva spiegazione del mio
comportamento.
Riaprii
gli occhi,
che avevo chiuso mentre facevo delle giravolte proprio come i bambini
piccoli
quando vedono un prato verde davanti a loro. Edward era ancora
all'ombra e
intravidi una strana emozione nei suoi occhi. Mi ci persi. Erano
così belli,
profondi. Provai l'acuto bisogno di averlo vicino, a fianco, e di
baciarlo.
Gli
feci segno di
avvicinarsi e senza staccare gli occhi dai miei, avanzò.
Era
bellissimo,
fantastico, perfetto. Non riuscivo a crederci. Brillava, luminoso,
sembrava
quasi che dei piccoli arcobaleni scaturissero dalla sua pelle. Era come
ricoperto di diamanti, perfettamente incastonati nella sua pelle.
Era
bello, troppo
bello. Sentii le lacrime pungere i miei occhi. Notai acutamente quando
eravamo
differenti. Non potevo aspirare al suo amore, non lo meritavo. Lui era
troppo
perfetto, rispetto a me. Il corpo mi sembrò pesante e senza
grazia.
-Bella-
me lo trovai
davanti, il suo braccio teso. Aveva lo sguardo pieno di dolore. Lo
stesso che
mostravo io? -faccio ribrezzo, vero? Mi spiace, davvero - la voce era
piena di
tristezza.
-no,
no. Sono io che
non posso neanche essere paragonata a te -
-Già,
sei così
superiore. Lontana da me, disgustoso assassino -
-no.
- praticamente
urlai - sono io... tu sei perfetto. - non sapevo come esprimere quello
che
pensavo.
Il
suo sguardo si
fece liquido, e mi persi di nuovo in quelle profondità.
Sentii
la sua mano
fredda sul mio volto, mille scosse sembravano partire da quel contatto.
Respirai il suo profumo, che sembrò riempirmi tutta. E,
ancora occhi negli
occhi ci avvicinammo lentamente. Un leggero venticello faceva muovere
con
fruscii le foglie giovani degli alberi che ci circondavano.
Edward
si avvicinò
ancora, gli occhi aperti ed allacciati al mio sguardo, e mi bacio.
Questa volta
veramente, sulle labbra. Mille scosse partirono da quel contatto e io
persi il
senso della realtà. Esisteva soltanto quel bacio, il suo
profumo, la sua vicinanza.
Alzai
le braccia per
stringerlo a me. Il suo corpo freddo sembrava perfetto al mio troppo
caldo,
come una aria fresca in una giornata calda ed afosa.
-Bella-
sussurrò e
io tremai, permettendogli di baciarmi il collo. Ero in suo potere,
avrebbe
potuto fare qualunque cosa ed io lo avrei seguito, accettato. -Bella -
tornò a
baciarmi.
Questo
bacio fu
diverso. Sentii una maggior sicurezza nei movimenti di Edward, aprii la
bocca
quando la sua lingua scivolò tra le mie labbra. Il suo
sapore era paradisiaco,
era il gusto del suo profumo, dolce ma anche corposo: quasi fosse una
fantastica bevanda alcolica, perchè mi sentivo ubriaca della
usa fragranza.
Poi
finì, ed è come
atterrare da un volo ad alte altezze. Mi sentivo stordita, confusa, ma
sempre
più convinta di essermi innamorata perdutamente di Edward
Cullen.
Mi
fece sedere, con
un cenno, al suo fianco.
-hai
un profumo
squisito - mormorò pensieroso. Aveva uno sguardo fiero,
determinato. Cosa stava
pensando?
-anche
tu -
Voltò
il capo,
stupito. -prima che ti trasformassi, volevo bere il tuo sangue. Non ne
avevo
mai odorato uno così stimolante
- rimasi
in silenzio ad ascoltare. Ero contenta che si volesse aprire con me.
-ho
faticato molto a controllare l'istinto quando sentii il tuo profumo la
prima
volta. Tu eri la mia cantante.
Il tuo
sangue cantava per
me. Praticamente
irresistibile -mi guardò - quando ti sei trasformata
è cambiato. Il tuo profumo
era sempre piacevole ma da allora non era più stimolato il
mio istinto. E' come
se avessi a che fare con un altro vampiro, o forse anche meglio -
-è
per quello che
quando mi hai incontrato per la prima volta mi hai trucidato con lo
sguardo?
-Sì.
Mi imponevi di
dover tornare sulle mie scelte. Mi ero ormai abituato e resistere al
sangue
umano non richiedeva più quella decisione. Ti odiavo per
quello. -
Cercavo
di capire
quello che stava dicendo. Avevo rischiato di morire, perchè
stimolavo la sua
sete. Ma, mi resi conto, avrei accettato anche quello. Era Edward,
probabilmente lo amavo anche allora: altrimenti non mi sarebbe rimasta
così
tanto la ferita del suo sguardo che odiava.
-Bella,
che cos'è
l'imprinting? - nella sua voce colsi sofferenza. Caddi di nuovo nella
tristezza. Che cosa aveva significato il nostro bacio?
-è
una cosa
complicata. Non so come spiegartela - mormorai. Mi resi conto che le
mie
emozioni trasparivano nella voce.
La
sua mano alzò
leggermente il volto, per incontrare il suo sguardo. - devo capire,
Bella.
Sapere che cosa mi succede. Che cosa è licantropi e che cosa
è mio? - chiese
con determinazione.
-non
so, Edward. Non
voglio credere che quello che provo sia solo imprinting - mi stavo
aprendo.
Presi un respiro profondo, decidendomi - non voglio pensare che ti amo
per
colpa di qualcosa legato a cosa siamo. -
Rimase
bloccato,
fermo, immobile, lo sguardo fisso. Respirai lentamente, come a non
interrompere
il silenzio teso che si era creato. Lo sapevo, ora si sarebbe
allontanato,
scappato. Sarebbe stato meglio stare zitta.
Che
ne dite del bacio? Troppo melenso?
Sono
così incapace a scrivere parti con baci e co vista la mia
mancanza di conoscenza nel campo pratico.
Che
ne dite.
Fatemi
sapere
Come
avrete visto ho già risposto alle recensioni... e forse lo
farò anche per questo capitolo, così forse
riusciò a postare prima il prossimo (che purtroppo non
è neanche ideato)
|
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Capitolo 29 *** incubi sbaditi di una notte insonne ***
28cap
Chiedo
perdono per il ritardo. i miei carissimi professori hanno deciso che
per evitare un maggio terribile di fare verifiche anche ad aprile come
unico risultato di renderci pazzi, noi poveri alunni, per due mesi
invece che uno.
non
sono molto convinta del titolo del capitolo, ma mi stava simpatica
quella frase!
Ho
deciso che arriverà fino al 30° capitolo, con un
extra che ho già scritto. quindi le cose si stanno
concludendo, buona lettura:
capitolo
28°: incubi sbiaditi di una notte insonne
-sono
un essere immortale, un assassino. Come puoi amarmi? – chiese
retorico Edward,
dal tono traspariva del dolore.
-e
io sono destinata a trasformarti da assassino a protettore. –
ribattei
voltandomi verso di lui. Il suo sguardo era buio, nero completamente
opposto a
quello dorato del bacio.
-ed
è colpa dell’imprinting. Bella, ti libero di
qualunque obbligo che ti lega a
me. Non voglio che tu soffra –
Non
aveva capito cosa gli avevo detto?. –Edward – mi
avvicinai a lui, i nostri visi
erano a qualche centimetro di distanza. – stare lontana da te
mi fa soffrire.
Saper di dover rinunciare a te mi fa soffrire. Stare con te mi fa
felice. Hai
capito, felice! – poi mi bloccai. E se stava cercando delle
scuse per
allontanarmi. Come avevo fatto a pensare che lui volesse stare con me?
Con il
suo peggiore nemico? –ma, se tu non mi vuoi io
sarò contenta di allontanarmi.
Farò qualunque cosa per darti la felicità.
–
Ma
il suo sguardo era già cambiato. E con un sussurro
incomprensibile tornò a
baciarmi.
Gli
accarezzai i capelli mentre lui si chinava lentamente, ci trovammo
sdraiata a
terra.
La
sensazione di avere il suo corpo sopra al mio era qualcosa che non
avevo mai
provato. Amore e desiderio? L’istinto mi spingeva a
dimostrare che Edward era
mio.
Sentii
la sua mano fredda sulla pancia, brividi che azzeravano le mie
capacità mentali
mi percorrevano tutta. Boccheggiai quando la sua mano si
posò sul mio seno
sensibile: era una scossa più forte delle altre che avevano
già trasformato
l’universo.
-scusa
Bella. Davvero mi spiace – mormorò al mio orecchio
e si mosse dimostrando che
voleva allontanarsi da me.
Lasciai
cadere le braccia, che gli avevo stretto attorno alle spalle. Rimasi
con le
palpebre abbassate, per non vedere, cercando di riprendere fiato. Avevo
le
lacrime agli occhi. Che cosa avevo sbagliato? Edward non mi voleva? Non
mi
amava? Che cosa avevano significato i nostri baci?
-Vieni
Bella, è tardi – disse la sua voce dopo un
po’. Aprii gli occhi, dovendoli
sbattere due volte prima di vedere bene. Era in piedi, magnifico come
sempre, e
mi tendeva la mano.
Mi
alzai senza prenderla, sapevo che se lo avessi toccato sarei scoppiata
a
piangere.
Lo
seguii lungo la strada, senza pronunciare parola.
-arrivederci
Isabella – disse Edward sfiorandomi le labbra con un bacio
quando mi ritrovai
davanti alla porta di casa. E questo cosa voleva dire?
Mangiai
a malapena, il che vuol dire per un licantropo che si sta veramente
male.
Era
massacrante sapere che lui non mi amava, ma non avere neanche la
certezza di
quello. Come dovevo interpretare i suoi baci? Mi era sembrato coinvolto.
La
mattina dopo avevo sperato di potermi chiarire le idee parlandogli. Ma
non vidi
nessun Cullen a scuola.
Spezzettavo
il panino, che Jake mi aveva comprato, indecisa se andare alla villa
dei
vampiri per vedere Edward. No, lui aveva il mio numero e poteva
benissimo farsi
sentire.
-Bella,
che hai? Senti la mancanza di Edward? Domani torna, stai tranquilla.
–
mi
voltai di scatto verso Jacob – e tu come lo sai?- gli
ringhiai contro.
-Guarda
che c’eri anche tu ieri quando ci ha detto che oggi tutta la
famiglia sarebbe
andata a caccia più distante del solito – mio
fratello mi guardava come se
fossi un po’ pazza. E forse lo ero davvero.
Il
pomeriggio scivolò via leggermente meglio. Avevo messo in
standy-by la
questione Edward e mi ero dedicata allo studio della letteratura
inglese,
argomento assai più semplice.
Essere
di ronda dalle cinque di mattino fino a quando non si sarebbe dovuto
andare a
scuola era quasi positivo se non si voleva pensare.
Seth
stava controllando la zona Quileutes mentre io ero nel bosco di Forks.
Mi
bloccai, l’udito aveva percepito il movimento veloce dei
vampiri.
Mi
avvicinai verso la direzione. Sentii delle risate e compresi subito chi
fossero.
Appena
riuscii ad avvicinarmi vidi Edward ridere spensierato. La sua
felicità, quello
sguardo limpido e caramellato, erano un balsamo per il mio umore, ma
diminuirono anche le mie inibizioni. E senza alcuna ragione mi diressi
veloce
verso il mio imprinting. Gli avevo leccato tutta la faccia, facendo
interrompere la risata e bloccare il resto dei presenti. Ops, imbarazzo
mortale. Come avevo fatto a fare una cosa del genere?
-Bella!
– disse Edward sorridente. – mi sei mancata
–
-oh,
ma questo cagnolone coccoloso è Bellina? – chiese
Emmett, tutto contento. –ciao
Bellina. Sai che dovresti farti la doccia ogni tanto? –
-Emmett
– ringhiò Edward. Io intanto volevo trasformarmi.
Era imbarazzante, anche se
assurdo, rimanere nuda davanti a tutta quella gente. –dove
vai Bella? – chiese
facendo un passo per seguirmi. Scossi il muso, capiscimi ti
prego, ti prego.
Ma la mia preghiera non ebbe effetto avanzò di un
altro passo. Io scossi la
testa di nuovo.
-ti
sei offesa. Lo sai che scherzo, Bella- intervenne Emmett, con la faccia
da
cucciolo.
Sbuffai,
non potevo essere un licantropo dotato dell’uso della parola?
Corsi
dietro la pianta più vicina ma anche molto frondosa e cercai
di rilassarmi per
tornare normale. Cosa niente affatto semplice a causa del timore che
qualche
vampiro spuntasse fuori da dietro l’albero.
Ma
riuscii a mettermi la canottiera e i corti jeans che erano stipati
dentro ad un
marsupio allacciato alla zampa posteriore: geniale idea di Seth.
-No,
Emmett non mi sono offesa. Dovevo solo tornare umana – dissi
ad alta voce
uscendo dal mio nascondiglio.
Era
rimasto solo Edward, con uno sguardo triste.
-Bella
– pronunciò con dolcezza il vampiro e mi ritrovai
tra le sue braccia. Le nostre
labbra si incontrarono e lo baciai.
Sembrava
che fossimo stati lontani millenni invece non erano neanche due giorni.
-mi
sei mancata tantissimo – pronunciò sulle mie
labbra. I miei dubbi erano
scomparsi, trasformati in incubi sbiaditi di una notte insonne.
-bisogna
andare a scuola – mormorò giù di morale
Edward dopo qualche tempo di silenzio.
Ero rimasta con la testa appoggiata alla sua spalla, mentre lui mi
stringeva a
se. Mi sentivo tranquilla, quella tensione che sentivo nei muscoli, che
mi
faceva scattare ad ogni minimo suono, era sparita.
-ero
di ronda, non ho detto che me ne andavo – mormorai
allontanandomi da lui di
scatto. Era la prima volta che mi dimenticavo completamente del branco.
-siamo
rimasti comunque nel bosco, e non dovrebbero più esserci dei
problemi – spiegò
Edward tendendomi la mano.
La
presi e lo seguii per il bosco. Solo quando intercettai
l’odore dei vampiri
capii che non stavamo andando a scuola ma a villa Cullen.
-devo
cambiarmi – spiegò continuando ad andare avanti.
-ti
aspetto qua – avevo già fatto una magra figura
davanti alla sua famiglia.
-no,
vieni. Mentre eravamo via ne ho parlato con loro e sono tutti ansiosi
di
rivederti. E’ da prima che scomparisse tuo fratello che non
vieni più a casa
nostra – e
così mi lasciai trascinare
verso l’imponente casa.
Ero
più rigida di un bastone, niente a che vedere di quando ero
andata lì a parlare
con i Cullen del problema neonati, ne di quando andavo a casa di Alice.
Stavo
per incontrare i genitori di Edward, della persona che amavo.
Il
pollice magro e lungo di Edward iniziò a disegnare cerchi
sul dorso della mia
mano, attirando la mia attenzione.
Sorrisi
incrociando il suo sguardo, e anche le sue labbra si alzarono, in un
magnifico
sorriso sghembo che fece accelerare i battiti del mio cuore.
-Bella-
urlò Alice non appena entrai nel salone. Non mi permise
neanche di guardarmi
attorno che mi spintonò (il suo gelo era più
fastidioso di quello di Edward) in
un bagno. –fatti una doccia, veloce che altrimenti arrivate
in ritardo –
Mi
guardai attorno. Quello non era un semplice bagno, era una beauty farm
in
miniatura, e poi neanche poi così piccola. Per trovare un
bagnoschiuma ci misi
un sacco di tempo, non avevo certo intenzione di riempire la vasca con
quei
sali da bagno, che dovevo ammettere non avevo mai usato.
Compiuto
quello che Alice mi aveva ordinato, dovevo ammettere che per togliere
la
stanchezza la doccia era un rimedio efficace, attesi (neanche dieci
secondi)
-Bella,
Alice ha lasciato qua i vestiti che devi indossare –
spiegò da dietro la porta
Edward.
Uscii
per prendere gli abiti, proprio come avrei fatto se fossi stata a casa
mia.
Perché non mi ero ricordata che c’era Edward
lì fuori e che io indossavo
solamente un accappatoio al ginocchio? Sentii il suo sguardo su di me.
Che
imbarazzo! Presi gli abiti appoggiati sul divano di pelle e corsi
dentro al
bagno. Ero rossa peggio di un pomodoro!
Guardai
gli abiti, che puzzavano di vampiro, e dopo la figura che avevo fatto
non
potevo certo tornare non metterli, anche se la gonna non era il mio
capo
d’abbigliamento preferito diciamo.
-be’
avevo pensato che vederti in accappatoio fosse bello, ma vestita
così stai
anche meglio – mi salutò Edward, stravaccato sul
divano. Inutile dire sentii il
sangue affluire al volto.
Si
alzò con un movimento aggraziato e mi ritrovai tra le sue
braccia.
-non
devi essere in imbarazzo con me. – mormorò
iniziando a posare baci sulla
tempia. Ora il mio cervello si scollegò definitivamente.
Avrebbe potuto fare di
me qualunque cosa ed io avrei acconsentito sorridendo.
–dobbiamo andare a
scuola – mormorò allontanandosi, ma tenendomi per
mano. Era confortante e dava
forza quel contatto.
Lo
seguii giù per tre rampe di scale, avevo fatto davvero tutte
quegli scalini
quando mi ci aveva portato Alice? Non me li ricordavo.
-Daremo
scalpore! – mormorò lui aprendo la Volvo. Solo in
quel momento mi resi conto
che mancavano tutti gli altri ragazzi. –Sono andati con la
macchina di Rosalie.
Non vedeva l’ora di mostrarla, anche se non vuole ammetterlo
– spiegò. Se non
mi leggeva il pensiero, ci andava fin troppo vicino, accidenti!
Il
viaggio fu brevissimo, andava hai cento anche per quella strada buia di
casa
sua!, e mi ritrovai troppo presto nella bolgia degli studenti in attesa
di
entrare.
-e’
come se ricominciassi l’anno – mormorai
sconfortata. Era esattamente quello,
anzi triplicata, l’attenzione che ci davano gli altri
ragazzi. Un conto era
arrivare a scuola in maniche corte quando nevica, un altro è
mangiare con
fratello e Edward, ma tutti prestavano attenzione a chi arrivava con i
Cullen.
Edward
sorrise, il mio sguardo (come quello di tutto il resto
dell’istituto zona
femmine, purtroppo) fu calamitato da quell’espressione di
magnificenza.
–smettila – sussurrai.
-di
fare che cosa? –chiese come se non avesse capito.
-smettila
di sorridere. Ti guardano tutte – ma la mia dimostrazione di
gelosia suscitò
semplicemente un ampliamento del suddetto magnifico sorriso.
-ma
è solo per te – e si chinò a baciarmi.
-ok,
va benissimo. Ma non siate troppo mielosi, vi prego! –
intervenne mio fratello.
– e tu – mi indicò – dovresti
informare che te ne vai prima del dovuto –
La
campanella suonò prima che dovessi spiegare, che sollievo.
Anzi no, visto che
Edward aveva lezione dall’altro capo della scuola. Accidenti.
Mi salutò con un
bacio, davanti alla porta d’entrata della classe, il che mi
fece arrivare a
lezione un po’ con la testa fra le nuvole.
Ero
di corsa, il professore si era dilungato nella spiegazione e io avevo
detto a
Edward che si saremmo visti direttamente in mensa.
-ciao
Bella! – sobbalzai, Alice mi si avvicino dirigendomi verso
gli armadietti. Io,
invece, avevo deciso di andare diretta in mensa. –ecco,
domani è una giornata
importante per la nostra famiglia: è
l’anniversario del matrimonio di Carlisle
e Esme. Volevo invitarti alla festa che ho deciso di organizzare.
Saranno felicissimi
di vedere finalmente la felicità di Edward. –
-aspetta
Alice, non ho capito nulla – dovetti bloccarla prima che
sparisse proprio come
era arrivata.
-Stiamo
organizzando una festa per i nostri genitori – intervenne,
facendomi
sobbalzare, Jasper. C’era sempre stato anche lui?
-che
compiono… qualche anno di matrimonio – aggiunse
Emmett. Ma ero circondata dai
Cullen?
-povera
Bella, così me la fate impazzire – rise Edward
abbracciandomi da dietro. Sospirai
appoggiandomi a lui, l’istinto licantropo mi rendeva troppo
tesa per la
vicinanza di vampiri. –comunque verrai vero? E questa sera
avrò l’occasione per
conoscere tuo padre, che naturalmente potrà partecipare alla
festa. –
-ma
lo conosci già mio papà – borbottai, le
informazioni ricevute erano state
troppo veloce per permettere al mio cervello di metabolizzarle tutte
quante.
-si
ma lui non mi conosce come tuo ragazzo – rise Edward
baciandomi una mano, prima
di avviarsi verso la mensa, con così tanta naturalezza che
ci misi fin troppo tempo
a capire quello che aveva detto.
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Capitolo 30 *** Cullen's story ***
Chiedo
scusa per il
mega ritardo che ho accumulato.
Fortunatamente
la
scuola è finita e dovrei avere più tempo per
concludere questa storia come
desidero! E' stato proprio il timore di scrivere capitoli che non mi
convincevano, oltre alla mancanza di tempo, a impedirmi di postare
prima.
Poiché
è molto
probabile che non ricordiate neanche più di che storia si
tratta faccio un
velocissimo riassunto, giusto per farmi leggermente perdonare:
Bella
è un
licantropo, ha avuto l'imprinting con Edward e si sono finalmente
dichiarati e
ho lasciato al povera Bella a prendere contatto con la proposta/ordine
di Alice
per una festa dell'anniversario di matrimonio di Carlisle e Esme.
Ah!
Credo che ci
sarà ancora un capitolo poi l'epilogo (che non so ancora
come farò a scriverlo!
Mi sale l'ansia e la tristezza a concludere una storia) e poi credo un
extra
quasi comico che ho già scritto e che devo solo sistemare un
po'!
Vi
lascio al
capitolo
29° Capitolo :
Cullen's story
Mi
svegliai sola. I
ricordi della serata prima tornarono non appena ispirai l'odore di
Edward che
riempiva tutta la stanza.
Ero
stata molto tesa
e papà all'inizio non aveva accettato il Vampiro, come lo
chiamava lui, e aveva
cercato tutti i modi per rinfacciare a Edward che lui non era umano.
Ero
convinta di aver visto tristezza nello sguardo del mio ragazzo, ormai
ufficiale. Per quello gli avevo chiesto se ci potevamo vedere dopo, nel
bosco,
lui aveva sorriso e risposto che quando sarei tornata dalla doccia lo
avrei
trovato in camera. E così fu. Non gli dissi nulla, non era
il momento, volevo
solo dimostrargli che io c'ero, che se voleva aprirsi io lo avrei
ascoltato.
Lo
avevo sentito
salutarmi alle sette ma mi ero riaddormentata, quindi ora ero in
ritardo.
Una
rosa era
appoggiata al mio pc d'epoca, c'era anche un biglietto, firmato Alice
che mi
ordinava di indossare l'abito che era nel mio armadio. Trovai infatti
un
vestito blu che non avevo mai visto
e
che era completamente impregnato del profumo di Edward.
Alle
dieci e mezza
ero pronta, con in pancia una colazione molto sostanziosa, non sapevo
se avrei
mangiato a casa Cullen.
-sei
magnifica! - mi
salutò Edward, io avevo perso la facoltà di
parola quando lo avevo
visto. Era in abito blu con camicia
bianca e cravatta dello stesso colore del mio vestito.
Mi
baciò dolcemente
facendomi salire su un auto del tutto sconosciuta.
-non
ci credo -
sillabò Jacob spuntando dal bosco mentre si allacciava i
jeans.
-pregerei
di tenere
un comportamento adeguato - disse Edward.
Jake
mi guardo, io
intanto ero uscita dalla macchina, come a chiedermi che cosa
intendesse.
-vestirsi
prima di
spuntare dal bosco? - disse Edward come se fosse logico, e di fatti lo
era.
-oh,
ma Bella mica
si scandalizza - concluse Jacob chiedendo poi dell'auto, che stava
venerando
con lo sguardo.
Il
telefono di
Edward squillò dieci minuti dopo bloccando le discussioni
sull'auto, per me del
tutto incomprensibili, e facendo spostare il mio sguardo da
quell'essere
magnifico, che , difficile da crederci, era anche il mio ragazzo.
-arrivo
Alice, sta
tranquilla - sbuffò Edward.
-mi
stai
distruggendo la scaletta, non vedo nulla! - urlò Alice in
risposta, e buttò giù
la chiamata.
-Ciao
Jacob - salutò
Edward aprendomi la porta di quel bolide a due posti.
Mi
fece scende
davanti Casa Cullen poco tempo dopo.
-mettiti
questo - mi
offrì uno scialle di seta leggerissima di azzurro con fili
dì'argento.
-Edward,
non
occorre, sai che non ho affatto freddo - mormorai cercando di rifiutare
quel
regalo costosissimo.
-l'ho
tenuto con me,
così ha il mio odore. Tu hai detto che il mio ti piace,
così non dovrai sentire
l'odore degli altri -
Sorrisi
con le
lacrime agli occhi, non avrei mai pensato che Edward facesse questo per
me, a
dire la verità non avevo neanche immaginato quella
soluzione. -so controllarmi
- ma vedendo il suo sguardo e soprattutto il mio egoismo per ispirare
il suo
profumo, la presi ugualmente -te la restituisco, così la
profumi ancora - un
patto con me stessa, tutto a mio vantaggio.
Il
salone era
decorato con fiori che spandevano il loro profumo rendendo l'ambiente
ancora
più da favola.
L'odore
stuzzicante
di dolce riempiva l'aria. -chi
sta
cucinando? -chiesi in automatico, ero sinceramente convinta che i
vampiri non
si cibassero di alimenti.
-io,
che cosa c'è? -
rispose irritata Rosalie arrivando. Sopra all'abito firmato indossava
un
grembiule a fiori, naturalmente intonato al vestito.
-non
sapevo -
mormorai. La sua bellezza e alterigia intimidivano, e nonostante fossi
un
licantropo non ero poi così tranquilla. -il profumo
è delizioso - notai,
sperando che non trovasse qualcosa di sbagliato anche in quel commento.
Forse
però avrei fatto meglio a stare zitta, evitavo di rischiare.
-davvero?
- il suo
volto si fece pensieroso, mentre Edward sorrideva, allora i suoi
pensieri non
erano assassini, conclusi.
-vuoi
assaggiare,
vero? e' da anni che faccio questa ricetta e non so ancora se sia buona
-
Annuii
ed Edward mi
accompagno in cucina dietro Rosalie. Il luogo era, come avevo
già notato da
umana quando frequentavo quella casa, era fantastico: posto di
adorazione per
chiunque sapesse cucinare.
-assaggia
- ordinò
fornendomi di forchetta, piattino e fetta di torta.
-è
deliziosa
-annuii.
-se
non ricordo male
sapeva di miele, cioccolato e panna, giusto? - chiese sedendosi di
fronte a me.
Annuii
- non avevo
mai assaggiato qualcosa di simile. Dove hai trovato la ricetta? -era
assurdo
parlare con un vampiro di cibo come in un qualunque evento.
Rosalie,
sorrise e
quello fece risplendere
ancora di più la
sua bellezza.
-non
certo un
impresa facile. E' ancora una ricetta segreta di una pasticceria. Me
l'hanno
detta solo dopo un attenta persuasione- spiegò con non
calanche.
-su,
tutti pronti?
Se non vedo male stanno per arrivare - sentii dire da Alice in salotto.
- Bella
stai vicino ad Edward, così riesco a vedere il resto -
urlò con voce più alta.
-guarda
che sento
anche se parli normale - le risposi, ben contenta di seguire Edward
nell'altra
stanza.
Esme
e Carlisle
entrarono poco dopo che Alice avesse finito di istruirci.
Edward
iniziò a
suonare una melodia felice ed eterna, molto bella. Sia Esme che
Carlisle
stavano ridendo. Rosalie portò la torta, ancora
più grande di quella che avevo
visto io. Esme era commossa, il marito sorrideva fiero, abbracciando la
moglie.
La baciò proprio quando Emmett prese la foto. Doveva essere
magnifica: angeli
innamorati.
Istintivamente
guardai Edward, e sorrisi. Anche io ero innamorata, anche io lo
guardavo in
quel modo.
-grazie
ragazzi! -
disse Esme.
-be'
non tutti i
giorni si campino per la seconda volta le nozze d'oro - disse Alice
tutta
contenta andando ad abbracciare i suoi genitori. Lo stesso fecero anche
gli
altri. Ci sedemmo tutti quanti. Edward mi abbracciò e
asciugò con il pollice le
lacrime che non mi ero resa conto di aver versato.
-l'amore
- mi
limitai a spiegare.
-grazie
per essere
venuta anche tu, Bella - disse Esme - sono molto contenta di vederti -
-deve
essere molto
difficile per te - concordò Carlisle. Mi affrettai a negare,
stare lì non mi
era affatto difficile, era perfettamente paragonabile ai momenti che
avevo
passato con quella famiglia prima di sapere della loro natura.
-allora
Bella
solitamente in queste occasioni cogliamo l'opportunità per
ricordare il
passato, e magari confidare qualche aneddoto che ci eravamo persi -
spiegò
Alice, sorridente come sempre.
-hai
voglia di
ascoltare la nostra storia? - chiese Edward - o meglio quella di
Carlisle -
Annuii
curiosa.
Il
medico si schiarì
la gola, mentre il resto dei presenti si sistemava sulle poltrone:
Alice tra le
braccia di Jasper, Rosalie tra quelle di Emmett, io tra quelle di
Edward ed
Esme a fianco del marito.
Avevo
intuito che
Carlisle avesse vissuto momenti difficili e che credesse veramente
nelle sue
scelte ma la sua storia andava ben oltre a quello che immaginavo.
Figlio di un
prete, condannato a vivere come un demonio per l'eternità.
Quando spiegò della
sua scelta di cambiare Edward, vidi nel suo sguardo il dolore e il
conflitto di
quella decisione. Edward intervenne a spiegare il suo punto di vista,
la voce
melodiosa che tracciava finalmente il suo passato. Parlò dei
ricordi offuscati
della sua vita umana, del primo dialogo con Carlisle e del momento di
ribellione, quel periodo lo raccontò senza guardarmi. Quando
Carlisle riprese
parola, passai una mano sulla guancia di Edward, guardandolo dal mio
posto
accoccolata contro il suo petto. Lui mi guardò e vidi l'oro
liquido dei suoi
occhi. Mi baciò, era dolce questo bacio, commuovente, che
esprimeva la
tenerezza e l'amore che provavamo. Forse ero riuscita a dimostrargli
che c'ero,
anche se non mi aveva ancora confessato tutto, lo sentivo.
Mi
accorsi solo
quando Edward si fu allontanato abbastanza che tutti si erano zittiti.
Arrossii
di imbarazzo.
Carlisle
riprese a
narrare, spiegò della trasformazione di Esme e
accennò a quella di Rosalie, che
però non intervenne a raccontare il suo passato, aggiunse
poi che Emmett era
stato salvato dalla sua compagna. Il ragazzone invece
raccontò tutto gongolante
come la bravura selvaggia della vampira gli avesse impedito di
diventare il
pasto di un orso.
Fu
poi Alice a
spiegare che lei e il suo compagno erano arrivati dopo, che lei lo
aveva
aspettato a lungo, poiché fin da quando era diventata
vampira aveva sue
visione. Jasper invece mi fece finalmente comprendere come mai la sua
pelle non
riluceva leggermente come quella degli altri vampiri, era intervallata
da
piccoli spazi nomali (descrizione a cap 15). Erano ferite provocate da
altri
eserciti proprio come quello contro cui avevamo combattuto. L'idea che
lottassero tra loro per il cibo fece irritare il lupo. Chiusi gli
occhi,
calmarmi.
-bella,
che succede?
- chiese Edward, preoccupato. Sentivo le sue mani accarezzarmi le
braccia,
lentamente per tranquillizzarmi. Sentire la sua voce e concentrarmi sul
suo
profumo era il modo migliore per cambiare umore.
-nulla
- riaprii gli
occhi - l'idea degli esseri umani contesi tra vampiri non andava molto
a genio
al lupo - risposi.
-gli
istinti del
licantropo quindi sono sempre presenti, e reagiscono a determinate
emozioni o
parole - mormorò Carlisle.
Io
annuii -quando mi
sono trasformata è stato come ampliare la mente. Si vedeva
meglio, si sentiva
meglio e c'erano istinti, tipicamente animali: come riconoscere l'odore
del
bosco di Forks rispetto a quello di La Push oppure capire quando il
tempo peggiora
o migliora - spiegai.
-non
è poi così
diverso il nostro cambiamento - mormorò Jasper, interessato. -fa male quando vi
trasformate? -
Scossi
la testa -è
strano. All'inizio sembra di perdere i pezzi. Si teme di non poter
più tornare
indietro. Infatti tornare umani è sempre la parte
più complicata. I licantropi
sono una specie di puzzle, se ci si arrabbia è come
disperdere i pezzi e calmandosi
si ricompone il disegno, che è l'essere umano -
-allora,
d'ora in
avanti i lupacchiotti puzzolenti diventano puzzle - concluse Emmett
vivace. Con
la sua battuta la concentrazione della storia si alleggerì.
Guardai
fuori, era
quasi buio, e io avevo un piccolo problemino da risolvere. Mentre
Emmett
rideva, e con il rumore avrebbe coperto qualunque altra parola detta,
tirai la
manica di Edward. E sentendomi una bambina piccola gli chiesi dove
fosse il
bagno. Me lo indicò e io mi rifugiai lì.
Quando
uscii mi
trovai di fronte Rosalie, che con un gesto mi fece segno di seguirla.
Avevo
visto che mi aveva guardata spesso, e forse voleva dirmi qualcosa.
-io
non voglio che
Edward soffra - disse quando eravamo già abbastanza lontani
da casa, se
utilizzavamo quel tono di voce non ci avrebbero potuto sentire.
-neanche
io - mi
fermai per guardarla in faccia e cercare di capire cosa intendesse.
-non
sei come noi. -
spiegò - quando morirai lui ne sarà distrutto -
-perché
dovrei
morire? - chiesi alzando il tono di voce automaticamente. Solo l'idea
di vedere
Edward provato per qualche mio comportamento mi feriva.
-la vita di noi licantropi si stabilizza a
quella del nostro imprinting. Quindi io vivrò fino a quando
Edward vivrà -
Rosalie
mi guardò,
il volto impassibile. -lo ami? - chiese.
-Si,
amo Edward,
forse dalla prima volta che ci siamo visti - le mie parole sembrarono
soddisfarla e tornammo indietro.
Eravamo
poco
distanti dalla casa quando chiese all'improvviso - e tu, sei pronta a
rinunciare a tutto quello che è umano? -
-che
cosa intendi?
Mangiare devo mangiare e a me sembra che voi viviate una vita
abbastanza umana
-
Lei
mi guardò
-diventare madre. Sei pronta a rinunciare anche a questo? -
-perché?
Se Edward
vorrà, un giorno. - ero rossa peggio di un pomodoro - non
vuole figli? -chiesi,
dopotutto lei lo conosceva molto più di me.
Non
avevo mai
pensato a diventare madre, cioè si quando ero piccola ma
quei sogni se ne erano
ben presto andati man mano che crescevo. Ma la consapevolezza che
Edward non
volesse figli un po' d'amaro in bocca lo lasciava, ma forse c'era
qualche
motivo.
Rosalie
spiegò - noi
vampiri non siamo in grado di generare dei figlio - le sue parole erano
piene
di dolore.
-oh
- non era
propriamente la parola più sensata da dire effettivamente.
-ma… - non potei
finire la frase che mi ritrovai Edward ad abbracciarmi.
-mi
spiace Bella.
Non avevo pensato a questo. - mormorava afflitto - non ho pensato a
nessuna
delle rinunce che devi fare per stare con me.
Sono egoista -
Alzai
la testa per
guardarlo. -no
Edward - dissi decisa.
-io voglio che tu sia felice. E sono felice quando lo sei tu, te l'ho
già
spiegato. Io non devo rinunciare a niente per stare con te - e lo
sentivo
dentro, ed era vero.
Tornammo
dentro, un
profumino stuzzicante riempiva l'aria, questa volta non era di dolce.
-Esme
ha deciso di
mettersi ai fornelli. E' molto contenta di avere una scusa per cucinare
-
spiegò Edward.
Mentre
mangiavo
Edward colse l'opportunità di essere soli, per riprendere
l'argomento di prima
e cioè -Rosalie ha sempre voluto diventare madre. -
-e
non può -
mormorai triste per lei. Probabilmente odiava la sua esistenza vampira
che le
impediva quel desiderio.
-e
mi spiace davvero
tantissimo condannarti a non poter avere figli - mormorò
lui, il pentimento
negli occhi.
Giocherellavo
con la
forchetta. - io sapevo un'altra cosa però. - mormorai
titubante. -sapevo che
i vampiri possono
dare alla luce dei
figli - Edward alzò lo sguardo e qualcosa si ruppe al piano
di sopra.
Tutta
la famiglia
era davanti a me. -dove l'hai sentito dire. Come ho fatto a non venirne
a
conoscenza? - chiese Rosalie agitata.
Leah
me ne aveva
parlato una volta, quando avevo scoperto che il mio ciclo mestruale era
tornato, dopo due mesi di mancanza, mentre lei ne era ancora priva. -E'
anche
questa una leggenda Quileutes. Nei tempi antichi poco dopo il ritorno
della
prima lupa venne trovata nel bosco una donna, morta con il ventre
reciso,
vicino c'era un bambino di qualche settimana. Lo accudirono ma ben
presto
scoprirono che cresceva troppo velocemente, se fosse andato avanti a
quel ritmo
sarebbe morto in pochi anni. In quel periodo le trasformazioni erano
molto più
frequenti del solito. Anche i dodicenni si trasformavano, e anche tre
donne.
Furono loro a capire che quel bambino non era umano, non solo almeno.
Lo
abbandonarono nel bosco, nessuno riusciva ad uccidere un piccolo,
quando
attaccò la donna-lupa che lo accudiva. Venne trovata morta,
con le vene recise,
come avrebbe fatto un freddo. Quel bambino il giorno dopo non venne
più
trovato, non era morto di certo. -
-quindi
quel bambino
era figlio di un vampiro - mormorò Rosalie.
-e
di un umana -
aggiunsi. - Nikiah riprese quel racconto facendoci collegare quello che
la
leggenda non aveva ancora unito. E concluse "se la madre fosse stata un
lupo allora lei sarebbe ancora viva, e il bambino avrebbe
più controllo sulla
sua parte vampira" -
-intendi
dire che un
umana morirebbe, ma un licantropo sarebbe capace di sopportare una
gravidanza?
- chiese Rosalie, - e di madri vampire, le leggende non raccontano
nulla?
-chiese
Scossi
la testa.
Emmett l'abbracciò.
-la
tua teoria è
quindi valida - mormorò Edward - il corpo di una vampira non
può mutare e
quindi non è capace di concepire, mentre l'uomo non
è sterile -
-e
il figlio ha
caratteristiche sia della madre che del padre. Quindi potrà
cibarsi sia di
sangue che di alimenti comuni - annuì Carlisle, lo sguardo
luminoso di
curiosità. -Nikiah ha ragione. Probabilmente la forza di un
licantropo
permetterebbe alla madre di resistere alla nascita del figlio -
-e
quindi Eddy e
Bella possono fare tanti pargoli -concluse Emmett - diventiamo per caso
già
zii? -
Arrossii
fino alla
radice dei capelli, scuotendo la testa.
Suonò
il telefono,
Esme andò a rispondere. -E' tuo padre - disse porgendomi la
cornetta.
|
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Capitolo 31 *** Because I love you ***
30°
Capitolo :
Because I love you
-Bells!
Jake voleva
sapere quando vai di ronda, perché domani vogliono
organizzare una festa e tu
non sei andata alla riunione - ops non mi ero resa conto che fossero
già le
nove di sera, la riunione delle otto me l'ero persa. -aspetta, ti passo
tuo
fratello -
-riesci
ad andare
adesso? - chiese Jacob con modi molto più gentili di
Charlie, lo sapevo che
papà non aveva ancora digerito che stavo con Edward.
-va
bene - lo
salutai. -devo andare, così almeno vi lascio tranquilli per
un po' - dissi
alzandomi.
-ti
accompagno -
disse Edward uscendo dalla porta con me.
-devo
trasformarmi -
cercando di spiegargli perché andavo verso il bosco e non
salivo in auto.
-allora
ti lascio -
mormorò. Non pensavo di provare un senso di solitudine
così forte anche solo
sentendo nominare la sua mancanza. Però non potevo certo
costringerlo a
rimanere con me, mentre correvo nel bosco per qualche ora.
La
sua mano percorse
il mio volto, mi avvicinai e lui mi baciò. -non pensavo che
mi piacesse così
tanto! - rise lui. Sorrisi rimanendo tra le sue braccia. -voglio sempre
baciarti - mormorava lui baciandomi i capelli.
-anche
io- soffiai.
-Edward
perché non
vai a caccia? - urlò Alice.
Alzai
la testa per
guardarlo negli occhi. Effettivamente tendevano già al nero
più che al
caramello.
-forse
potrei -
mormorò pensieroso. - ti accompagno per un po', se non ti
dispiace -
A
me non creava
alcun fastidio, anzi più tardi mi sarei separata, se proprio
dovevo, da
Edward meglio era.
Il
bosco era scuro e
umido, ma mi sembrava il teatro perfetto per noi due, creature non
umane che
potevano vedere anche di notte la bellezza di quei vecchi grossi alberi.
Venni
colpita da uno
strano sentimenti, quasi di irrealtà. Non mi sembrava
possibile che fossi
proprio io quella ragazza che aveva alla vita il braccio di Edward, mi
voltai
come a sincerarmi che tutto fosse reale.
-Bella,
piangi? -
domandò preoccupato il vampiro, le sue mani che cercavano di
asciugare le mie
lacrime, che non sapevo neanche perché le stavo versando.
Ora la situazione mi
sembrava assurda, e risi. -Bella?- povero Edward, quanta confusione gli
facevo provare,
ma non sapevo neanche io che cosa mi prendeva.
Questa
volta il
bacio fu molto più esigente, come nella radura mi ritrovai a
terra, il corpo di
Edward che mi sovrastava, il respiro affrettato, il suo sapore sulle
labbra.
Sentivo il suo respiro, veloce quanto il mio, sul collo, che mi baciava.
Cercai
di trattenere
il gemito quando posò la sua mano fredda sul mio seno
coperto dal tessuto
leggero del vestito, ricordavo fin troppo bene come se ne era andato
l'altra
volta, e non volevo ripetere l'esperienza.
Le
sue labbra erano
dolci ma insistenti, la sua lingua gentile ma esigente. I suoi capelli
erano
setosi.
La
sua bocca lasciò
nuovamente la mia, lasciandomi a boccheggiare per riprendere fiato,
scivolando
giù lungo il collo fino alla scollatura dell'abito, i baci
che aveva lasciato
erano una scia infuocata. Le sue mani erano sui miei fianchi, una scese
lungo
la mia coscia fino alla pelle nuda, il vestito doveva essersi alzato un
po'
visto che prima mi arrivava al ginocchio.
Le
mie mani
scivolarono dai suoi capelli fino al collo della giaccia, dovevo
sentire la sua
pelle.
Sentii
il rumore di
strappo e vidi Edward a petto nudo davanti a me. Erano ora le mie
labbra a
percorrere i suoi pettorali definiti, come avevo sognato ogni volta che
gli
avevo visti.
Il
suo gemito mi
fece alzare gli occhi, senza staccarle le labbra dal suo capezzolo.
-Bella-
singhiozzò. Il mio nome pronunciato con quel tono, a voce
roca, mi rese ancora
più audace. Non provavo imbarazzo, non stavo pensando.
Le
mie mani scesero
lungo la schiena, gustandone la compattezza e la forza,disegnando
figure
casuali con le dita.
Le
sue labbra
tornarono insistenti sulle mie, che trovò dischiuse.
Ormai
non sapevo più
chi ero, o cosa stessi facendo. Era Edward, lo amavo e questo bastava.
La
sua mano fredda
scivolò sul mio corpo dal basso verso l'alto, per togliermi
il vestito.
Sentii
il calore
salirmi in viso, il mio seno era esposto alla sua vista.
-Bella
- mormorò
ancora, alzai lo sguardo nei suoi occhi neri di passione.
Quando
le sue labbra
si chiusero sul mio capezzolo urlai il suo nome, tramante. Non credevo
che il
suo semplice bacio potesse farmi provare queste sensazioni.
-Bella
- ripetè
ancora con voce persino più roca, -cosa stiamo facendo?! -
era sconvolto.
Aprii
gli occhi che
non mi ero neanche accorta di aver chiuso.
Come
l'altra volta
sentii che voleva allontanarsi, e lo liberai. Scoprendo di dover
scogliere
anche la presa delle mie gambe sui suoi fianchi.
L'imbarazzo
per la
posizione fece affluire sangue al mio volto, che doveva essere rosso
fuoco, e
lacrime minacciarono di uscire.
Che
cosa c'era che
non andava? Ero quasi certa che anche lui fosse coinvolto, ma forse mi
sbagliavo, dopotutto ero una vergine inesperta. Chissà
quanta esperienza aveva
lui, forse proprio per quello che non andava mai oltre,
perché ero sinceramente
convinta che avremmo potuto fare l'amore poco prima.
Sentii
che della
stoffa si posava su di me, ma non aprii gli occhi.
-Bella
- sentii
mormorare con voce bassa e triste. Quel sentimento mi impose di
controllare il
motivo per cui Edward era afflitto.
-Bella.
Perdonami.
Non so cosa mi sia presto. Perdonami. - aveva
i capelli arruffati, forse perché glieli avevo
scompigliati io o perché
continuava a mettersi le mani nei capelli, la testa china ed era
inginocchiato
al mio fianco.
Non
capiva cosa
dovessi perdonargli.
Mi
sedetti, sentii
un peso sulle spalle, Edward mi aveva coperto con la sua giacca.
-cosa
succede? Ho
sbagliato qualcosa? - mormorai, cercando invano di trattenere le
lacrime.
Istintivamente volevo andarmene, scappare,
mi sentivo rifiutata, e infatti …
-no,
non hai
sbagliato nulla. Sono io… non riesco a controllarmi. Mi
destabilizzi - sorrise
un poco senza perdere la tristezza dagli occhi - perdonami -
-cosa
devo
perdonarti? - chiesi, non riuscivo proprio a capire il suo
comportamento,
sembrava quasi che avesse
appena
compiuto un azione che meritava la morte.
-le
libertà che mi
sono preso - alzò lo sguardo, ancora scuro, sul mio viso -
con te -
-non
capisco. Ci
amiamo, no? - dovevo chiederglielo, nonostante temessi una riposta
negativa.
-certo
che ti amo,
Bella! - intervenne immediatamente, nei suoi occhi vedevo
sincerità. Il solito
orgoglio mi
riempì, come sempre mi
sembrava impossibile che Edward, quel magnifico, perfetto immortale
ricambiasse
i miei sentimenti.
Sussultai,
tornando
alla realtà quando Edward prese le mie mani, che avevo
appoggiare alle gambe.
Le
strinse tra le
sue , sembravano stranamente piccole rispetto alle sue lunghe dita da
pianista.
-sposami
- disse.
Il
mondo sembrò
fermarsi, non una foglia frusciava ne un animale si muoveva. Io lo
fissavo
senza capire. Lentamente le sue parole penetrarono nel mio cervello.
Sembrava
cavalleria, quella vecchia dei secoli passati. Baci,
libertà, perdonare,
sposarsi, 1901, finalmente collegai tutto.
Non
sembrava, era
cavalleria! Edward voleva sposarmi perché pensava di avermi
compromessa!
L'ira
questa volta
non provai neanche a trattenerla, crebbe dentro di me come lava
incandescente.
I
pensieri di Jared
invasero la mia mente, facendomi rendere conto che non ero sola nella
foresta,
e che mi ero trasformata.
-Si può litigare con
il proprio imprinting?
- chiesi.
-si, ma poi si fa pace in
pochissimo, non riesci a
darti pace, ti assicuro - e accompagnò le sue
spiegazioni con i primi
incontri con Kim, che non aveva preso molto bene il fatto che erano
legati da
qualcosa di inscindibile come l'imprinting.
Dovevo
ammettere che
già in quel momento la rabbia dovuta alle parole di Edward
stava diminuendo,
soprattutto a causa dello sguardo perso nel vuoto, e pieno di
pentimento che
non riuscivo a smettere di fissare.
-mi
spiace Bella.
Posso capire che non puoi perdonarmi, sono stato davvero privo di
ritegno -
mormorò . Davvero non aveva capito il motivo della mia ira?
Credeva davvero che
non potevo perdonarlo?
-perché hai litigato
con Edward? -chiese Jared,
che non sapeva che ero con il suddetto vampiro, visto che non vedeva i
miei
pensieri.
-mi ha chiesto di sposarlo
perché si sente in colpa
- risposi.
-e per che cosa? -
-mi ha baciato - be'
qualcosa di più dovevo
ammettere.
-l'ho sempre detto che i vampiri
sono strani forte.
Vai a fare pace, e invitami al tuo matrimonio! - mi
salutò
trasformandosi.
-non
te l'ho chiesto
perché mi sento in colpa! - intervenne Edward affiancandomi,
nonostante stessi
correndo, era davvero veloce. -Ti amo Bella! Voglio passare il resto
della mia
esistenza con te - mi fermai - voglio avere dei figli con te -
Tornai
umana
all'istante.
Lo
baciai, lo amavo.
-si Edward, ti voglio sposare - gli dissi dopo. E lui sorrise,
illuminando la
foresta della sua felicità.
Si
guardò attorno,
continuando a tenermi stretta tra le sue braccia, il mio seno premuto
contro il
suo petto nudo, anche lui non si era rivestito.
-andiamo
di qua.
Trasformati, così non prendi freddo - aggiunse. Lo
accontentai solo perché ero
a disagio a stare nuda.
Guardare
Edward ed
ammirare il suo corpo mentre correva era molto interessante conclusi.
-siamo
arrivati -
non avevo degnato di uno sguardo la strada che avevamo fatto. Inspirai
sperando
di sentire qualche odore conosciuto, ma percepii solo quello dei Cullen
e del
bosco di Forks, quindi non eravamo troppo lontani. -l'ho sistemata poco
dopo che
siamo arrivati. Non puoi immaginare che fastidio sia quello di vivere
con tre
coppie, che non dormono mai -
La
casetta di pietra
era piccola, forse due stanze, aveva il tetto di paglia. Con lo scuro
del bosco
e la legna accatastata davanti era da fotografia.
-non
c'è
l'elettricità ma ho lasciato dei vestiti - spiegò
aprendo la porta con una
chiava presa da in mezzo alla catasta di legna: anche i vampiri
nascondevano le
chiavi!
Tornare
umana sotto
lo sguardo di Edward, consapevole di rimanere nuda era più
difficile di quanto
pensassi. Ma trovarmi accolta dalle sue braccia, ripagò le
mie fatiche.
L'interno
era buio,
sentivo un folto tappeto sotto ai miei piedi, e l'aria era satura del
profumo
di Edward.
-Accendo
il camino -
mormorò allontanandosi da me. Strizzai gli occhi, era
davvero troppo buio anche
per la vista licantropa, riuscivo a vedere solo sagome.
Era
una stanza
unica, con il camino nel muro opposto all'entrata. C'era una cassapanca
a
destra con diversi libri sopra, un tavolino con un vecchio candelabro,
e un
grande letto matrimoniale di metallo decorato, che era appoggiato alla
parete
di sinistra.
-scaldo
dell'acqua
se vuoi lavarti - mi disse Edward dopo aver acceso anche le candele che
non
erano solo sul candelabro ma illuminavano anche una vecchia toilette
con lo
specchio, la brocca e il catino di ceramica decorata. Mi sembrava di
essere
tornata indietro nei tempi. Era forse quella la realtà di
quando Edward era
bambino?
-una
delle
ambientazioni che è persino più vecchia di me -
rise lui, rispondendo alla mia
domanda mentale - forse con la stessa distanza che abbiamo io e te. Nel
1800 le
persone vivevano a lume di candela e si lavavano nel catino, nel
ventesimo
secolo sono nato io e tu ormai se
degli
anni duemila - spiegò tornando vicino a me.
Non
avevo voglia di
allontanarmi da lui, ma sapevo di non essere molto pulita, dovevo
almeno
lavarmi le mani. Gli impedii però di scaldare l'acqua, tanto
sarebbe stato
fredda comunque per me.
-ho
trovato questo -
concluse offrendomi una canottiera a spalle larghe nera, mi sembrava
più un
indumento da Jacob che da Edward.
-L'ho
comprata per
fare un dispetto ad Alice. E l'ho nascosta qua perché non mi
imponesse di
metterla - spiegò, la indossai. Arrivava a metà
coscia ed era sempre meglio di
altro.
Mi
sdraiai sul letto
enorme che era rimasto il centro dei miei pensieri fin da quando
l'avevo visto.
Il
mio vampiro prese
posto affianco a me, mi ci accoccolai contro, proprio come avevo fatto
la notte
prima nel mio letto.
-hai
sonno? -
chiese, le sue dita che percorrevano il mio braccio.
Scossi
la testa.
-siamo
ufficialmente
fidanzati. Domani ti porto l'anello - disse con fare usuale, quasi
fosse una
cosa comune quello che stava dicendo.
Ero
sempre stata
allergica hai matrimoni, soprattutto vedendo la fine che aveva fatto
quello dei
miei genitori, e credere che davvero gli avevo detto di si era strano.
-non
serve che mi
regali nessun anello. Come anche possiamo aspettare a dirlo a tutti -
-ti
vergogni? -
Scossi
la testa
determinata - be' non so. E' strano, forse prima voglio metabolizzare
l'idea.
Perché me lo hai chiesto adesso, se non era
perché ti sentivi in colpa?-
mi voltai a guardarlo in faccia.
Le
ombre che il
fuoco e le candele creavano su di lui erano molto seducenti.
-da
quanto ho
scoperto che mi ami voglio sposarti. Legare il mio destino al tuo,
dimostrare
al mondo intero che sei mia. -le sue braccia mi strinsero al suo petto,
possessive. -quello che è capitato oggi è servito
come stimolo finale. Non è
stata una richiesta molto romantica, come speravo - aggiunse afflitto.
-be'
vedere la
propria fidanzata trasformata in lupo non credo che sia la conclusione
di
nessuna storia romantica- mormorai. -ma ti senti in colpa per quello
che è
accaduto nel bosco, prima? - dovevo chiederglielo, avevo bisogno di
capire.
-mi
è stato
insegnato così. - sorrise -Sarà interessante fare
l'amore, dopo sposati -
Sentii
una strana
tristezza, non volevo che la nostra intimità sarebbe dovuta
esistere solo fra
mesi, io la volevo subito. -perché dobbiamo aspettare? -
chiesi arrossendo.
-ti
condanno già a
vivere con un essere senz'anima per l'eternità, non voglio
certo rischiare che
tu non vada in paradiso, per non aver atteso ancora un po' -
I
suoi discorsi era
antichi. Davvero credeva di essere senz'anima? -Siamo immortali, non
andremo
mai in paradiso - ribattei.
-la
tua anima è
pura, e così dovrà rimanere. Sarebbe egoista, ho
già distrutto così tanto -
mormorò.
Si
stava aprendo con
me, mi voltai per guardarlo in viso, inginocchiandomi sul letto.
-Edward -
volevo togliere dal suo viso quella tristezza.
-no
- disse
impedendomi di accarezzargli la guancia - sono un assassino, Bella. Non
merito
il tuo amore. Sono egoista, voglio che tu resti sempre con me, ma non
dovrei. -
strinse i denti - vorrei riuscire a liberarti da ogni promessa,
permetterti di
vivere una vita normale e sicura. Lontana da me, un mostro assassino
che non ti
merita - nei suoi occhi c'era dolore e odio verso se stesso.
-Edward
-ripetei a
voce più alta, sentivo la determinazione nel mio tono. Lo
costrinsi a guardarmi
negli occhi - tu non sei un mostro. - cercò di interrompermi
ma non glielo
permisi, io avevo ascoltato lui, ora toccava a me spiegargli la
faccenda -hai
detto che quando ero umana ero la tua cantante, la tua peggiore
tentazione. Non
mi hai attaccato! Non hai fatto mai del male a nessuno! -
-ho
ucciso!
-singhiozzò. -per anni ho ucciso! -
-ma
poi sei tornato
da Carlisle, hai capito che era sbagliato. Se fossi un mostro
senz'anima non
avresti questi scrupoli, seguiresti gli istinti come ogni animale. - lo
abbracciai.
-non
ti merito -
mormorò sul mio collo.
-ti
amo - ribattei.
Di
nuovo la nostra
vicinanza amichevole si trasformò in passione. Lo baciavo,
le mie labbra
scivolavano sul suo collo, le mie mani disegnavano i suoi muscoli, che
poi
avrei percorso con la bocca.
Arrivai
alla cintura
dei pantaloni, sentivo le mani di Edward nei miei capelli. Mi fece
alzare la
testa per baciarmi.
-Bella,
così non
riesco a resistere - mormorò ansante. Edward era di nuovo
sopra di me, io mi
ero di nuovo lasciata andare. Respiravo affannata, il seno che si
schiacciava
contro il petto del vampiro.
-non
resistere -
mormorai tornando a baciarlo.
Mi
sembrò che anche
lui si fosse arreso, sentivo le sue mani frenetiche che mi
percorrevano, le sue
labbra decise che mi baciavano.
Non
sapevo più dove
ero, c'era Edward e basta.
Gridai
il suo nome
quando mi baciò il seno, attraverso la maglia. Chiusi gli
occhi temendo che si
allontanasse di nuovo, ma le sensazioni non si bloccarono.
-devo
fermarmi - lo
sentii mormorare. Aprii gli occhi, riuscendo a scorgere nei suoi la
passione,
nonostante quello sentii che si allontanava. Aveva le braccia tese, che
lo
rendevano sospeso sopra di me. -incredibile tentazione. Non credevo,
non
immaginavo -
I
capelli gli
scendevano sul viso, che
illuminati
dalle candele sembravano fili di rame. Come era bello, il naso dritto,
la bocca
morbida e leggermente aperta, la pelle liscia e bianca, gli occhi
profondi e
caldi, anche se erano neri.
I
miei occhi non
riuscivano a smettere di guardarlo, non riuscivo a pensare ad altro se
non a
lui, a quanto lo amavo e quanto lo desideravo.
Ero
diventata
ninfomane? Perché pensavo sempre e solo a quello?
Forse
i discorsi di
figli avevano stimolato il mio istinto materno e soprattutto quello
riproduttivo?
Non
è che come i
cani i lupi vanno in calore? Funzionava anche per i licantropi?
Sapevo
di essere
rosso scarlatto. Non avevo mai pensato a delle questioni di questo
tipo, però
poteva anche essere.
-a
cosa stai
pensando? - mormorò Edward scivolando al mio fianco.
Arrossii
ancora di
più. -non capisco perché ho così
voglia di stare con te. Non è che c'entra il
fattore lupa?-
Edward
mi fece
voltare su un fianco, per poterci guardare in viso. -Da quello che ne
so io, i
lupi non vanno in calore -
Nonostante
l'imbarazzo mi sentii meglio -quindi è tutta roba mia -
conclusi, facendo
nascere un sorriso sornione sul viso di Edward.
-mi…
mi piace sapere
che mi desideri - spiegò, arrossii ancora di più.
-non
sono esperta in
queste cose - dovetti mormorare quasi come scusante delle gaffe che
rischiavo
di fare.
-neanche
io. -
Dovevo
aver sentito
male. Edward Cullen, essere magnifico e perfetto non aveva mai avuto
una
relazione?
Le
sue dita
sfiorarono il mio volto. -non amavo stare in compagnia. Mi sembra che
tutti
siano troppo umani,
limitati alle loro
piccolezze. -
-tutti
dei Mike
Newton! - conclusi. -e io sono diversa?-
-come
il giorno
dalla notte. - mi baciò con dolcezza.
-e
le altre vampire?
Cioè avrai incontrato qualche donna vampira in vita tua, no?-
Lui
ridacchiò
-Certo. Tanya, una vampira del clan di Denali, grande amica della mia
famiglia,
mi ha già proposto i suoi favori -
-e
tu hai rifiutato?
- chiesi, scoprendo angosciata di avere una rivale vampira: che vuole
dire
perfezione, eleganza e conoscenza. Quella Tanya aveva molte
più possibilità di
me.
-certo.
- intervenne
lui -non c'era amore. E vivere per l'eternità con i suoi
pensieri - chiuse gli
occhi come a dimostrare che era una cosa inimmaginabile -non credo che
neanche
l'inferno possa essere così irritante - e rise.
Sospirai,
ero fiera
che mi avesse preferito a una vampira, anche se era assurdo visto che
non avevo
avuto voce in capitolo. -quindi sei contento di non sentire i miei
pensieri -
conclusi.
Lui
scosse la testa
-vorrei tantissimo poter sapere cosa pensi. - sorrise -solo una volta
mi è
sembrato di sentire la tua voce. Era durante il combattimento contro i
neonati,
quando sei saltata ad attaccare il vampiro che lottava con me - il suo
sguardo si
fece serio - tra l'altro non ti ho ancora sgridata adeguatamente per
quella
sciocchezza. Non provare mai più a salvarmi la vita -
-non
posso -
risposi, seria anche io. Non potevo neanche pensare di non fare nulla
per
proteggerlo. -E' il mio destino, devo proteggerti, devo salvarti -
conclusi.
-non
lo merito -
-ti
amo -ripetei
ancora.
Nonostante
tutte le
emozioni ora mi sentivo stanca, e non riuscii a trattenere uno
sbadiglio.
-dormi
- disse
facendomi distendere sul letto.
Non
volevo che se ne
andasse e lo strinsi a me, posando la testa sul suo petto.
-non
credo di essere
un cuscino molto morbido -
-assolutamente
perfetto - mormorai.
-ti
amo - disse e
caddi tra le braccia di Morfeo accompagnata da quelle due parole.
Come
avrete letto
nel capitolo c'è una parte (o 2) leggermente hot.
Mi
sembrava giusto
dare anche a loro un po' di passione! Spero di essere riuscita a dare
la giusta
impressione, lo già detto che non sono esperta, ma ho voluto
provare!
Spero
di non aver
scandalizzato nessuno.
Secondo
me i baci
& co sono un modo per dimostrare l'amore, e in questo modo
devono essere
interpretati.
Come
avevo già detto
nelle risposte alle recensioni non so se andare ancora avanti o
scrivere
l'epilogo. E' difficile, perché mi dispiace concludere
questa storia (e non ho
grandi idee per l'epilogo) ma d'altra parte rischio di rovinarla se la
rendo
troppo lunga… Fatemi sapere cosa ne pensate! Mi servono
molto le vostre idee.
|
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Capitolo 32 *** E' cambiato per te ***
32 capitolo
Lo
so, non crederete
che io abbia postato, ma vi posso assicurare che non state sognando.
Questo è
davvero il penultimo capitolo di questa ff… che ho protratto
anche per troppo
tempo.
Proprio
come mi ha
fatto notare Rebecca73 Edward doveva ancora spiegare un po' di
particolari, e
quindi ho rimandato l'epilogo ancora di un capitolo.
31° capitolo:
E' cambiato per te
Mi svegliai
sentendo
leggeri baci sul mio volto, sorrisi. Edward era rimasto, e mi stava
guardando
con amore.
-ciao-
mormorai, non
c'era modo migliore per tornare alla realtà, era come
rimanere nel mio sogno.
-ciao
- salutò lui,
il suo sorriso fece saltare qualche battito al mio cuore.
-ti
amo - sussurrai
alzandomi su un braccio per baciarlo. Forse stavo ancora sognando, ero
troppo
spigliata per il mio solito.
-anche
io - e posò
le sue labbra sulle mie. -bisogna prepararsi per la scuola, devi
passare da
casa tua per prendere dei vestiti -
disse poi.
-che
ora è? -
-quasi
le sette -
rispose alzandosi in piedi. La luce che entrava dalla finestra vicino
alla
porta disegnava ombre sul suo corpo statuario.
Gli
altri giorni ero
già sveglia e avevo fatto colazione, pronta per la ronda.
-la ronda! -esclamai,
avevo già saltato quella della sera, non potevo esimermi
anche per quella
mattina. -devo andare! Sono già in ritardo - mi alzai dal
letto.
-aspetta
Bella! - mi
bloccò Edward -spiega! - sbuffò.
Risi
della sua
espressione, probabilmente era abituato a sapere sempre ogni cosa, a
capire la
motivazione di ogni gesto.
Gli
spiegai che non
potevo saltare anche quella ronda, altrimenti il branco si sarebbe
arrabbiato.
-finisci
giusto per
arrivare in classe? -mi chiese. Annuii, avrei fatto ritardo per
prendere i
vestiti.
-se
vado a prenderti
io i vestiti? Così sei in orario? - propose, ma mi leggeva
nel pensiero? -Bella,
sei piuttosto trasparente - rise.
-è
la seconda volta
-sbuffai.
-troppo
poco -
ribatté lui - E' così frustante non sapere cosa
ti passa per la testa. Ad
esempio ora non so se hai voglia di andare a correre per i boschi, o
stare qua
-
Come
faceva a non
capirlo, mi sembrava emblematico -rimanere qua con te - risposi.
-ci
speravo -sorrise
lui - ma non ne ero sicuro -
Avevo
fame, e sapere
di non poter mangiare prima della pausa pranzo era angosciante. Non mi avvicinai troppo
alla Volvo
parcheggiava, temevo che qualcuno potesse intravedermi tra gli alberi.
-Bella!
- salutò
Emmett, lo avevo visto avvicinarsi per il parcheggio -sei sottovento -
borbottò
con una smorfia di disgusto - spostati! -
Mi
ero messa apposta
lì per far sapere la mia presenza, ma visto che se ne erano
accorti poteva
bastare.
-Edward arriva subito -
spiegò il vampiro. -mi sento
stupido a parlare con un lupo! -
-tu
sei stupido a
sentirti stupido nel parlare con la mia fidanzata - intervenne Edward,
con un
sorriso a cinquantaquattro denti. Inghiottii sorpresa, fidanzata! Edward avevo detto...
Edward
si voltò
verso di me -ti sento - disse sbigottito.
Davvero? Chiesi.
-ora
non più -
sbuffò intristito. Mi porse una sacca -ci sono i tuoi
vestiti, Alice era
sconvolta dal tuo armadio, ma credo che te lo dirà lei
stessa -
La
presi tra i denti
e mi avviai verso un grande albero, che avevo già usato in
precedenza come
camerino, aveva le foglie frondose ma non c'era un sottobosco
fastidioso.
Io,
Edward e Emmett
uscimmo assieme dalla foresta, mischiandoci con la folla.
-anche
se non sono
molto esperto, potresti avere fame - disse Edward e con mia grande
gioia mi
porse un involto di stagnola. Dentro c'era una mega fetta della torta
della
festa -ne era avanzata un po' -rise lui.
-grazie!
- dissi
addentandola con gusto. Forse era la migliore colazione che facevo da
un po' di
tempo.
Mi
salutò con un
bacio sulla soglia della classe.
-Isabella
Swan! - mi
bloccò Alice sulla soglia della mensa.
-cosa
c'è?- perché
ero intimorita da quello sguardo? Dopotutto ero un licantropo! E invece
l'ira
di Alice sembrava così distruttrice da far preoccupare
l'istinto.
-come
osi avere un
armadio di quel genere?! - esclamò inorridita.
Accennai
a un
sorrisetto di scuse -ultimamente non ho un grande controllo
dell'istinto, e non
ho avuto tempo di fare shopping - oltre tutto non avevo molta voglia.
Alice
mi guardò un
attimo, sospirò e prima di andarsene, con un luccichio
pericoloso negli occhi
aggiunse -tu e Edward mi state nascondendo qualcosa. Ma lo
scoprirò! -
Ero
così confusa da
quelle parole, che poi volevano semplicemente dire che non mi avrebbe
permesso
di avere nessun segreto, che mi accorsi di Jessica solo dopo aver
pagato.
Quella gallina era seduta praticamente sulle ginocchia di Edward, che
gli stava
sorridendo.
Sentii
i muscoli
tendersi, lo sguardo velarsi di rosso. Tremavo, ira di gelosia e ira
per le
bugie mi davano alla testa, l'istinto voleva sbranare Jessica e
mettersi a
ululare alla luna (il modo di lamentarsi per un lupo).
-Bella!
- disse
Edward avvicinandosi. Avevo gli occhi pieni di lacrime, non riuscivo a
vedere
il suo volto. Con passi pesanti, forse con un movimento simile a quello
rigido
degli zombie, uscii dalla mensa, per rifugiarmi nel bosco. Prima che ci
potessi
arrivare, mi sentii stringere tra delle braccia. Mi divincolai, ma non
appena
sentii il profumo smisi. Edward mi strinse a se, spingendo la mia testa
sulla
sua spalla.
-cosa
è successo? Il
mio odore ti ha dato fastidio?- chiese.
Mi
face sedere su una
panchina.
-no
certo che no! -
come poteva farmi una domanda del genere.
-e
allora perché
tremavi? Era l'odore di Alice?-
Mi
sembrava di aver
fatto capire adeguatamente il motivo della mia rabbia -Jessica
-ringhiai tra i
denti.
-Cosa
c'entra? Si
era seduta al nostro tavolo perché voleva gli appunti di
biologia da te. -
-e
per quello ti era
avvinghiata addosso? - sibilai ira.
Lui
mi guardò
sorpreso -sei gelosa?-
-lo
so non dovrei,
ma che cosa ci posso fare? Se fossi sicura che Jessica fosse meglio di
me
allora me ne farei una ragione… ma credo che ci sia tanta
gente migliore di
quella ragazza. È una pettegola ipocrita. Però se
ti piace lo potrei capire -
mi stavo arrampicando sugli specchi per cercare di spiegare quello che
sentivo,
senza imporre i miei sentimenti a Edward, ormai le parole del giorno
prima non
erano più così reali.
-Bella-
le mani
magre e grandi di Edward mi sfiorarono leggere il viso. -io amo te, te
l'ho
detto. Jessica mi ritiene molto avvenente - che frase antiquata, ero
sicura che
nei pensieri di Jessica ci fosse solo la frase 'CHE FIGO DELLA
MADONNA!' e
qualche filmino porno. Forse per la conoscenza della lingua di Jessica
non
sapeva neanche il significato di 'avvenente' - e cerca in tutti i modi
di farsi
notare, ma io non ho occhi che per te. Inoltre in questo ultimo mese
crede che
io abbia dimostrato che ero interessato a lei, solo perché
le ho impedito di
cadere giù per i gradini di un corridoio.
-spiegò. Voleva di che quando lo
avevo visto abbracciato a Jessica, era solo per impedirle di cadere, e
che
quindi la gelosia che mi aveva fatto capire che ero innamorata di
Edward era
del tutto immotivata?! -e' da tempo che non bevo sangue umano e dovrei
essere
capace di controllarmi, ma è meglio evitare le ferite! -
aggiunse come
spiegazione.
Mi
sentivo molto più
leggera, ora che sapevo che Edward non provava nulla di preoccupante
per
Jessica e riuscii ad ascoltare anche un po' delle lezioni del
pomeriggio.
-Bella!
- disse
Emmett con uno strano tono di voce, spuntando da un angolo, al termine
delle
lezioni - visto che Edward non ha voluto dirmelo, mi puoi rispondere
tu?
-chiese con occhi da cucciolo bastonato. Erano peggio di quelli di
Alice!
Annui.
-diventerò
presto
zio? -chiese con un sorriso enorme.
Subito
non compresi
le parole, non me le aspettavo di certo. Scossi la testa.
La
faccia triste di
Emmett era da oscar.
-non
diventerò zia?!
-esclamò dispiaciuta Alice -ma allora non era quello che mi
tenevate nascosto,
che cosa potrebbe essere? - da dove era arrivata lei?
C'era
anche Jasper
che accennava a un sorriso. -Edward è bloccato in classe
ancora per dieci
minuti, il professore non ha finito di interrogarlo -spiegò.
-cerca
ancora di non
dargli il massimo dei voti? -chiese Rosalie, quando era arrivata anche
lei.
-bisogna
cogliere
l'attimo. Edward non ci lascia mai stare con la nostra nuova sorellina!
-intervenne Alice prendendomi sotto braccio e trascinandomi fino alla
Volvo. -e
ora vogliamo qualche bel racconto - esclamò.
Mi
sentivo tutti gli
sguardi dei fratelli e sorelle Cullen addosso. -che cosa dovrei
raccontare?
-chiesi titubante.
-che
cosa avete
fatto tutta la notte! - disse Alice, sgranando gli occhi come se fosse
una cosa
elementare.
Arrossi
ricordandomi
i baci & co -parlato… - non gli avrei mai convinti
con quel tono di voce.
-e
qualche cosa
d'altro. - annuì Emmett- Edward ha tenuto alto il valore dei
Cullen? -
Arrossii
ancora di
più, ma poi mi sentii invadere da una calma assurdo, come se
l'imbarazzo fosse
stato cancellato da una passata di spugna. Jasper ridacchiò,
dimostrando che
c'era lui di mezzo.
-non
lo so ancora
-mormorai.
-Cosa,
cosa, cosa?
-urlarono Rosalie e Alice contemporaneamente.
Sentii
Emmett dare
di gomito a Jasper -bisogna dare qualche lezione al verginello! -
-lasciate
in pace
Bella! -intervenne in quel momento Edward. Mi baciò leggero
le labbra prima di
abbracciarmi. -vuoi venire a casa nostra per il ripasso oggi? - propose
poi.
Annuii,
anche a
causa degli occhi da cucciolo di Alice.
-prendete
voi la
macchina, io e Emmett vogliamo andarci a fare una corsetta nel bosco
-annunciò
Rosalie.
Così
mi ritrovai sul
sedile posteriore, a fianco di Jasper, Edward era alla guida e Alice
aveva
insistito di sedersi davanti.
-non
devi temere dei
sentimenti di Edward - mi disse Jasper quando ci trovammo soli nel
garage di
casa Cullen, Alice aveva trascinato Edward via blaterando di qualcosa
che
doveva assolutamente vedere. -ho sentito i tuoi sentimenti verso
Jessica -
sorrise.
-tu
non lo hai visto
quando non eri venuta a scuola per i giorni della trasformazione o
anche solo
quei tre del mese scorso - si riferiva di quando avevo scoperto
l'imprinting?
-era l'ombra di se stesso, sentivo il suo dolore e non pensavo che se
ne potesse
provare tanto. Non lo conoscevi, ma da quando ci sei tu è
un'altra persona, più
luminosa e contenta. Pensa un po' che ci ha anche costretti a seguirti
nella
scuola per proteggerti - scosse la testa -il giorno che se non fosse
stato per
te avrei fatto una strage in quella classe -
-è
il compito dei
licantropi, impedire i vostri assassini - borbottai. Non mi aspettavo
di
sentire quelle parole da parte di Jasper, ma dovevo ammettere che mi
rassicuravano, forse perché sapevo che erano vere.
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Capitolo 33 *** Epilogo ***
epilogo
Il
cielo era scuro,
punteggiato di stelle, in lontananza la risacca del mare di La Push,
più vicino
i rumori degli animali nel bosco. Sorrisi, rimanendo a fissare il cielo.
Era
così limpido, e
le stelle così
luminose da far sembrare
possibile toccarle.
Sentii
la mano
fredda, quanto l'aria lì fuori, di Edward sulla guancia e
sorrisi. La sua
vicinanza rendeva quel paesaggio davvero perfetto.
Guardare
in alto,
guardare il bosco faceva sembrare che il tempo non fosse passato, ma in
realtà
era volato, veloce da quando avevo incontrato Edward, da quando avevo
scoperto
che lui era il mio imprinting. Sembrava così assurdo che
erano già cinque anni
da quando ci eravamo sposati, quasi sei da quando nel bosco mi aveva
fatto la
proposta. Ne io che Edward eravamo cambiati minimamente, forse il mio
lupo di
era un po' tranquillizzato e resistevo senza problemi agli odori della
casa
Cullen che praticamente era diventata casa
mia.
Però
era passato il
tempo, per qualcuno sicuramente. Sorrisi al pensiero che avevo appena
fatto.
-Che
cosa stai
pensando?- domandò a bassa voce Edward, con delicatezza per
non spezzare il
momento.
-Che
abbiamo
ascoltato per davvero i tuoi fratelli e sorelle - sorrisi. Si, quando
avevamo
detto a Emmett che sarebbe divento zio non mi sarei mai aspettata
così tanta
gioia, che poteva essere paragonata alla mia. Non potevo credere che
io, Bella
Swan, fossi diventata genitore di una bambina, fantastica bambina mezza
vampira
mezza licantropa che aveva avuto l'imprinting con Jake. Ero stata
davvero
contenta quando lo avevo scoperto, cioè poco dopo che avevo
visto mio fratello,
Edward non era esattamente dello stesso parere ma poi aveva concluso
che se
Jake faceva il bravo poteva anche accettarlo.
Renesme,
mia figlia,
aveva già dimostrato di essere speciale, infatti qualche ora
prima si era
trasformata per la prima volta, velocizzando ancora di più
la sua crescita.
Jake era preoccupato che non l'avesse ancora fatto, infatti i racconti
di
Nikiah erano stati molto precisi e avevano previsto che la
trasformazione
doveva avvenire a tre o quattro anni.
Quindi
quella notte,
la notte del 25 dicembre ero davvero felice, che cosa potevo chiedere
di più?
-Renesme
avrà un
fratellino -mormorai a Edward che si voltò verso di me, un
sorriso enorme. -non
dirmi che non lo sapevi, perché sono certa che lo avessi
anche tu ipotizzato.-
Lui
sorrise sbilenco
-be' sono pur sempre un vampiro - e abbassò il volto a
baciarmi, per
festeggiare assieme la bella notizia per il secondo bambino in arrivo.
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