Another world. di hopeglory_ (/viewuser.php?uid=164484)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye my friends! ***
Capitolo 2: *** Let's start. ***
Capitolo 1 *** Goodbye my friends! ***
Another world. FF
GOODBYE MY FRIENDS!
Tengo
il loro braccialetto in mano,leggo distrattamente i nomi che ci sono
incisi sopra "Giulia, Dorotea, Chiara, Federica, Elisabetta" le mie
migliori amiche ormai distanti chilometri,ci gioco con le dita mentre
guardo il paesaggio scorrere,ma non vedo nient'altro che una lunga
distesa di campi, frammentati raramente da qualche vecchia cascina
abbandonata. Penso come questo paesaggio possa separarmi così
tanto dalla mia vecchia vita e introdurmi in un mondo che nemmeno
conosco, un altro mondo.
Ah, comunque mi chiamo Dorotea, ma tutti i miei amici mi chiamano Dori.
Sono
una ragazza completamente normale, casa normale, amici normali,
famiglia pseudo-normale;dico pseudo perchè mia mamma e mio
papà sono normalissimi ma hanno creato mio fratello, un ventenne
metallaro con i capelli quasi più lunghi dei miei che sta in
casa un giorno si e tre no, non chiedetemi dove vada a finire nei
giorni che manca.Comunque ritorniamo alla mia vita, tutta normale: non
sono bella ma nemmeno un "cesso" ,il termine che le persone usano per
descrivermi fisicamente è "nella media", diciamo che mi
servirebbe un naso leggermente più piccolo e una taglia in
più di seno per essere definita almeno "carina", anche se
personalmente ritengo che la bellezza sia soggettiva.
Ora
sono in macchina, questo viaggio dà una svolta alla mia
vita, passo da essere "la ragazza nella media che vive tranquillamente
e normalmente nel suo normale paesino" ad una totale sconosciuta.
Eh si, mio papà ha ottenuto una nuova proposta di lavoro come
impiegato addetto ai servizi finanziari a Milano ed ora eccoci qua a
traslocare da un paesino dove tutti sanno tutto di tutti ad una
città così grande da potertici perdere,strano no?
Lasciare
le amiche è dura, sinceramente non so come farò a
resistere senza di loro, mi vengono i brividi a pensare di essere
sola, e se le milanesi fighe mi snobbano? Ci sarà una buon anima
che mi vorrà avere come amica! Faccio ricadere la mia
ansia su quel povero braccialetto caduto fin troppe volte a causa del
mio istinto nervoso di farlo roteare intorno al mio indice.
Eccolo,lo
vedo! E' il cartello con stampato sopra spudoratamente la parola
"Milano", quasi fosse una minaccia, e mentre sorpassiamo il cartello mi
vien da pensare che questo sia davvero un nuovo inizio.
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Capitolo 2 *** Let's start. ***
another world.FF x2
Sto osservando il mio nuovo appartamento, è leggermente più piccolo di quello
dove ho abitato per i miei quindici anni di vita, passeggio lentamente
per il corridoio sfiorando con le dita il ruvido muro, fino a che
arrivo allo stipite della porta e vedo delle lineette incise nel legno,
probabilmente con un taglierino, probabilmente fatte da una
famigliola felice per misurare l'altezza del figlio, probabilmente il
padre ha ottenuto un'altra offerta di lavoro in un'altra
città ed hanno dovuto traslocare come abbiamo fatto noi.
Mentre
mi faccio filmini mentali sulla storia di questo appartamento, una voce
maschile con un tono assai scocciato mi chiama:
«Dori, muovi quel culo e vieni ad aiutarci!»
Ecco, questa è la finezza di mio fratello.
Aiuto mio papà e mio fratello a scaricare la valigie mentre mia
mamma osserva che la cucina sia tutta a posto, lei si crede una cuoca
con un talento innato, ma la verità, quella che la cara
famigliola le ricorda sempre, è che cucina in modo diversamente
buono, ovvero, fa schifo.
Sono
quasi le undici di notte, vado nel mio nuovo letto con le coperte
che odorano della mia vecchia casa e mi rannicchio sotto di esse come
se volessi proteggermi da questa oscurità ancora sconosciuta,
inspiro ed espiro, potrei fare così tutta la notte senza nemmeno
chiudere occhio, e preparo il programma della fatidica e
ineluttabile giornata di domani, andrò al liceo linguistico
E.Setti.
Programma per domani:
Mi sveglio alle 6.30am per fare in modo che il mio aspetto sia decente.
Ore 6.35am colazione.
Ore 6.40am doccia.
Ore 6.55am vestiti (ho in mente di indossare dei jeans stretti con le Converse e una felpa, come sempre).
Ore 7.05am trucco, il che vuol dire matita nera e un po' di fondotinta.
Ore 7.30am uscire e prendere la radiale.
Ore 7.55am entrare in quell'orribile edificio.
Ore 8.00am entrare in classe e pregare che nessuno mi noti, cosa decisamente impossibile.
Da ore 8.00am a ore 1.00pm soppravvivere, per poi tornare a casa,
soppravvivere alle domande dei genitori tipiche dell'ora di pranzo e
rinchiudersi in camera, posso farcela.
Mi sveglio con mia mamma che accende la luce della mia camera e con un
tono di voce piuttosto alto ed esuberante per le 6.30, mi dice di
svegliarmi perchè oggi è un grande giorno e bla bla bla.
Faccio tutto quello programmato e prendo la radiale delle 7.30, mentre salgo vedo un gruppo di ragazzi che timbra il
biglietto, cavolo il biglietto! Mi sono scordata di mettere nel mio
zaino l'abbonamento che mia mamma mi è andata a fare ieri!
Faccio l'indifferente sperando con tutto il mio cuore di non venire
beccata, non saprei come comportarmi in questi casi. Guardo
attentamente fuori dal finestrino per paura di non scendere alla
fermata giusta e di ritrovarmi sola e persa a Milano, il mio primo
giorno di scuola.
Riesco a scendere alla fermata giusta e mi
incammino verso la via dell'edificio dove vivrò un terzo della
mia giornata per i prossimi quattro anni, aiuto. Mentre cammino lungo
questa via osservo le ragazze milanesi, sono quasi tutte vestite
uguali, jeans strettissimissimi, Ugg, portati decisamente fuori
stagione e felpa di Abercrombie, sono tutte formate in gruppetti e in quel
preciso istante mi accorgo di essere completamente sola.
Varco la soglia della porta, si inizia.
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