Another world.

di hopeglory_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye my friends! ***
Capitolo 2: *** Let's start. ***



Capitolo 1
*** Goodbye my friends! ***


Another world. FF

GOODBYE MY FRIENDS!

Tengo il loro braccialetto in mano,leggo distrattamente i nomi che ci sono incisi sopra "Giulia, Dorotea, Chiara, Federica, Elisabetta" le mie migliori amiche ormai distanti chilometri,ci gioco con le dita mentre guardo il paesaggio scorrere,ma non vedo nient'altro che una lunga distesa di campi, frammentati raramente da qualche vecchia cascina abbandonata. Penso come questo paesaggio possa separarmi così tanto dalla mia vecchia vita e introdurmi in un mondo che nemmeno conosco, un altro mondo.

Ah, comunque mi chiamo Dorotea, ma tutti i miei amici mi chiamano Dori. 

Sono una ragazza completamente normale, casa normale, amici normali, famiglia pseudo-normale;dico pseudo perchè mia mamma e mio papà sono normalissimi ma hanno creato mio fratello, un ventenne metallaro con i capelli quasi più lunghi dei miei che sta in casa un giorno si e tre no, non chiedetemi dove vada a finire nei giorni che manca.Comunque ritorniamo alla mia vita, tutta normale: non sono bella ma nemmeno un "cesso" ,il termine che le persone usano per descrivermi fisicamente è "nella media", diciamo che mi servirebbe un naso leggermente più piccolo e una taglia in più di seno per essere definita almeno "carina", anche se personalmente ritengo che la bellezza sia soggettiva.  

Ora sono in macchina, questo viaggio dà una svolta alla mia vita, passo da essere "la ragazza nella media che vive tranquillamente e normalmente nel suo normale paesino" ad una totale  sconosciuta. Eh si, mio papà ha ottenuto una nuova proposta di lavoro come impiegato addetto ai servizi finanziari a Milano ed ora eccoci qua a traslocare da un paesino dove tutti sanno tutto di tutti ad una città così grande da potertici perdere,strano no?

Lasciare le amiche è dura, sinceramente non so come farò a resistere senza di loro, mi vengono i brividi a  pensare di essere sola, e se le milanesi fighe mi snobbano? Ci sarà una buon anima che mi vorrà avere come  amica! Faccio ricadere la mia ansia su quel povero braccialetto caduto fin troppe volte a causa del mio istinto nervoso di farlo roteare intorno al mio indice.

Eccolo,lo vedo! E' il cartello con stampato sopra spudoratamente la parola "Milano", quasi fosse una minaccia, e mentre sorpassiamo il cartello mi vien da pensare che questo sia davvero un nuovo inizio.

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Capitolo 2
*** Let's start. ***


another world.FF x2 Sto osservando il mio nuovo appartamento, è leggermente più piccolo di quello dove ho abitato per i miei quindici anni di vita, passeggio lentamente per il corridoio sfiorando con le dita il ruvido muro, fino a che arrivo allo stipite della porta e vedo delle lineette incise nel legno, probabilmente con un taglierino, probabilmente  fatte da una famigliola felice per misurare l'altezza del figlio, probabilmente il padre ha ottenuto un'altra offerta di lavoro in un'altra città ed hanno dovuto traslocare come abbiamo fatto noi.
Mentre mi faccio filmini mentali sulla storia di questo appartamento, una voce maschile con un tono assai scocciato mi chiama: 
«Dori, muovi quel culo e vieni ad aiutarci!»
Ecco, questa è la finezza di mio fratello.
Aiuto mio papà e mio fratello a scaricare la valigie mentre mia mamma osserva che la cucina sia tutta a posto, lei si crede una cuoca con un talento innato, ma la verità, quella che la cara famigliola le ricorda sempre, è che cucina in modo diversamente buono, ovvero, fa schifo.
Sono quasi le undici di notte, vado nel mio nuovo letto con le coperte che odorano della mia vecchia casa e mi rannicchio sotto di esse come se volessi proteggermi da questa oscurità ancora sconosciuta, inspiro ed espiro, potrei fare così tutta la notte senza nemmeno chiudere occhio, e preparo il programma della fatidica e ineluttabile giornata di domani, andrò al liceo linguistico E.Setti.
Programma per domani:
Mi sveglio alle 6.30am per fare in modo che il mio aspetto sia decente.
Ore 6.35am colazione.
Ore 6.40am doccia.
Ore 6.55am vestiti (ho in mente di indossare dei jeans stretti con le Converse e una felpa, come sempre).
Ore 7.05am trucco, il che vuol dire matita nera e un po' di fondotinta.
Ore 7.30am uscire e prendere la radiale.
Ore 7.55am entrare in quell'orribile edificio.
Ore 8.00am entrare in classe e pregare che nessuno mi noti, cosa decisamente impossibile.
Da ore 8.00am a ore 1.00pm soppravvivere, per poi tornare a casa, soppravvivere alle domande dei genitori tipiche dell'ora di pranzo e rinchiudersi in camera, posso farcela.
Mi sveglio con mia mamma che accende la luce della mia camera e con un tono di voce piuttosto alto ed esuberante per le 6.30, mi dice di svegliarmi perchè oggi è un grande giorno e bla bla bla. Faccio tutto quello programmato e prendo la radiale delle 7.30, mentre salgo vedo un gruppo di ragazzi che timbra il biglietto, cavolo il biglietto! Mi sono scordata di mettere nel mio zaino l'abbonamento che mia mamma mi è andata a fare ieri! Faccio l'indifferente sperando con tutto il mio cuore di non venire beccata, non saprei come comportarmi in questi casi. Guardo attentamente fuori dal finestrino per paura di non scendere alla fermata giusta e di ritrovarmi sola e persa a Milano, il mio primo giorno di scuola.
Riesco a scendere alla fermata giusta e mi incammino verso la via dell'edificio dove vivrò un terzo della mia giornata per i prossimi quattro anni, aiuto. Mentre cammino lungo questa via osservo le ragazze milanesi, sono quasi tutte vestite uguali, jeans strettissimissimi, Ugg, portati decisamente fuori stagione e felpa di Abercrombie, sono tutte formate in gruppetti e in quel preciso istante mi accorgo di essere completamente sola.
Varco la soglia della porta, si inizia.

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