Under moon, i'll love you.

di Kalice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Prima parte. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1: Parte 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2: Parte 1. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 2: Parte 2. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 3: Parte 1. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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La notte buia con le sue fattezze e il suo mistero circondava il cielo.
"Se solo fosse arrivato" pensai rammaricata.
Doveva tornare dal giro di ronda, da un momento all'altro, me l'aveva promesso.
Ero stata tutta la notte ad aspettarlo tornare, nel nostro piccolo rifugio in cima alla collina , nella radura, quella casetta grande e comoda che mi avevano reagalato nonna Esme e nonno Carlisle, non avrei potuto ringraziarli mai abbastanza di quel gesto.
"è già mezzanotte,maledizione!", la luna risplendeva di luce candida e intensa colmando le nuvole ispide e solitarie.
Avevo appena compiuto seidici anni, crescevo infretta, molto infretta. In realtà avevo si e no 5 anni di vita e già ero un adolescente.
Risultava una cosa impossibile ma era vero. Ero figlia di un umana, ormai diventata vampiro a tutti gli effetti, e un vampiro 'vegetariano'.
La mia famiglia era una delle più legate e più amorevoli che esistessero. Tenevano tutti a me, in particolare un lupo, il mio lupo.
Jacob per me è sempre stato più di un fratello o compagno di giochi, lui era per me qualcosa di più, molto di più.
Percepii un odore acre nell'aria, molto familiare. Anche se per il mio olfatto era ritenuta come 'puzza' mi ricordava una sola e unica cosa, Jake era vicino.
Scorsi un immagine scura nella siepe di fronte me, la quale si avvicinava a passo lento e imponente. La gioia mi labì il cuore a un punto tale che pensavo stesse per scoppiare.
«Jake, sei tu?» mormorai intimorita stringendomi nel cappotto.
Sentii uno sfrusciare di foglie e di vestiti, poi da quel cespuglio ne uscì un ragazzo, alto e di carnagione olivastra, capelli corti neri come la notte che ci circondava con un corpo possente e maestoso che indossava un paio di calzonicini corti fino al ginocchio.
« Ehi Ness! Sei rimasta tutto questo tempo ad asp...» non finì la frase che subito gli fiondai le braccia al collo, mi bastava solo che lui mi stesse accanto in quel momento, null'altro.
« Mi sei mancato» gli mormorai sotto l'incavo del suo corpo esageratamente caldo, ma per quell'istante era una benedizione, si congelava.
Lui non rispose, si limitò a stringermi ancora di più a sè premendomi le sue labbra perfette sui miei capelli. Era tutto perfetto, tranne il fatto che sentivo uno sguardo omicida dietro le mie spalle.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Prima parte. ***


- Ciao succhiasangue - salutò Jake riluttante, "è giunta la mia ora, lo sapevo, lo sapevo!!".
- Ehm...Ciao papà - dissi voltandomi e lo vidi.
Con sguardo tagliente ci squadrava da capo a piede, gli occhi solitamente dorati erano neri come la pece.
- Rensemee, - disse, non utilizzava mai il mio nome al completo, era molto arrabbiato, - va a casa, e restaci, poi faremo i conti dopo - dichiarò autoritario.
- Si, allora... - mi rivolsi a Jake, - buonanotte - arrossii.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulla guancia facendola incendiare, - sogni d'oro raggio di sole - mi mormorò all'orecchio,
il suo respiro caldo mi sciolse.
Edward, mio padre, sembrò volesse ucciderlo con lo sguardo, probabilmente stava sentendo quello che pensava Jake, "diamine!".
- anche a te- risposi e mi volatilizzai nel buio.
Pregavo che Edward non gli facesse male.
Sulla soglia di casa c'era Bella, mia madre, non volevano nè Edward e nè Bella essere chiamati mamma e papà, ritenevano che li rendessero vecchi, "parla quello che ha 116 anni"pensai sbuffando.
Bella non sembrava molto felice di vedermi, era arrabbiatissima, allora protesi la mia mano verso di lei e le mostrai tutto. Si, era un piccolo dono eridato da mio padre, potevo 'mostare' quello che volevo alle persone con un semplice tocco.
Bella sembrò capire tutto e mi portò in casa abbracciandomi, in casa avevano messo da poco il riscaldamento, poichè la notte i miei denti ballavano per il freddo quindi a Edward gli era venuta la brillante idea "dobbiamo mettere il riscaldamento per Ness"...
- Ho capito Renesmee- lei invece utilizzava sempre il mio nome vero, poichè un giorno mi raccontò del suo 'bisticcio' con Jake riguardo i miei nomi,
- non devi uscire da sola a quest'ora di notte - concluse.
Sentii la rabbia ribollire dentro e esplosi - Se per questo non posso nemmeno uscire con i miei amici da sola, senza che papà ci corra dietro spiandoci, se per questo non posso nemmeno fare una passeggiata da sola come tutte le ragazzine normali perchè papà mi sta sempre qualche passo dietro! Adesso sono stanca! - sbottai.
Bella parve stordita, non le avevo mai risposto così ma era arrivato il momento di parlare, seriamente.
- Tu non sei una ragazza come le altre Renesmee - cominciò lei.
- Lo so, sono consapevole che sono un ibrido, sai? Che non posso nemmeno avvicinarmi a qualcuno , che non sia licantropo o vampiro, che la gola mi cominci a bruciare maldettamente! E' uno strazio! - urlai.
- Quando imparerai a mantenere il tuo autocontrollo allora potrai avere degli amici umani - dichiarò Bella.
Sbuffai infastidita. Non sopportavo più questa situazione, "Sei una ragazza speciale Ness" continuavano a dirmi, lo sapevo da me che la 'specialità' che avevo era la mia maledizione.
La porta di casa si spalancò e vidi Edward nero di furia.
Bella corse subito da lui e lo placò dicendogli "mi ha spiegato tutto, non lo farà più, non ti arrabbiare con lei".
Lui sembrò calmarsi ma non del tutto.
- Renesmee Carlie Cullen, azzardati un'altra volta a uscire di casa a quest'ora di notte e vedrai che non uscirai più con quel lupo!-
- Ti odio! - esplosi e mi rifuggiai in camera, mi buttai sul letto cercando di non pensare allo schifo di vita che stavo vivendo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 1: Parte 2 ***


Il mattino dopo mi svegliai frastornata, avevo la gambe pesanti e la testa a pezzi (motivazioni: primo, avevo fame, secondo, avevo passato la notte insonne e terzo l'avevo passata piangendo), "tutta colpa di quel...bigotto di mio padre!"
Mi avvicinai a fatica verso l'armadio guardaroba imposto da zia Alice, "Oh, lei e la moda...", cercai qualcosa di meno elegante e costoso, quindi presi un jeans scoloriti e una maglietta crema, la zia mi avrebbe pelata viva.
Cercai Edward e Bella per tutta casa, ma non vi era traccia di loro, perciò uscii di casa e mi diressi nel mio rifugio felice, la mia casetta sul lago.
I pensieri mi opprimevano e sentivo le testa scoppiare, come una bomba ad orologeria, non so se rendo l'idea.
Mi stesi sul prato che fronteggiava il lago, il vento era piacevole tra i capelli, soprattutto quello invernale, era freddo.
D'improvviso sentii una presenza sopra di me, una...la mia "puzza".
-Ciao Jake - feci.
- Buongiorno raggio di sole - rispose stendendosi accanto a me fissando il cielo,- ti sei svegliata presto oggi -
- avevo voglia di prendere una boccata d'aria fresca - dissi.
- Mmm.. - annuì, mi prese la mano nella sua cominciando ad accarezzarla. Jake non mi dava la possibilità di diventare qualcosa di più per lui, poichè io lo amavo, ma lui si riufiatava dicendo "sei ancora troppo piccola Ness, aspetta altri tre anni" e via dicendo. Per lui ero ancora una bambina di dieci anni, la quale non ero più, ero un adolescente ormai, quasi adulta, e non accettavo più questo 'compromesso' se si poteva definire tale.
- Jake... - cominciai.
- Si?-
- Ma...cioè..tu non avevi detto che,  tu e io, non...non dovevamo... -
Jake sembrò capire e si issò leggermente in piedi così che lo potessi guardare in volto meglio, potevo sprofondare nei suoi occhi neri, come una notte senza luna che mi penetravano dentro.
- Ness, lo sai che ti voglio bene... -
- A me non basta il 'bene' Jake! Voglio qualcosa di più!- scoppiai mettendomi in piedi, Jake fece lo stesso.
- Ness io... -
- Non cominciare con la storia "Ness sei piccola" perchè non ne posso più! Non fate altro che dirmi "Sei piccola per questo, per questo e per questo!" , beh, allora sapete che vi dico, andate tutti a quel paese! - sbraitai e me ne andai il più lontano possibile da Jake e da quel posto.
Volevo che mi amasse, non che mi volesso bene.
In lontanza sentii un lupo che ululava dal dolore, poteva pensarci prima, pensai.
Una domanda mi boccheggiava nella mente ormai da un paio d'anni,
"perchè Jacob è nella mia vita?",
lui c'è sempre stato per me ma non ne capivo la motivazione, non poteva avere senso un lupo in una famiglia di vamprii, erano nemici, per natura!
E allora perchè mi ero innamorata (disperatamente) di lui?
Che male avevo fatto per ottenere questo?







Punti per capire meglio la storia:
Renesmee, come avete ben capito, non sa ancora che Jake ha avuto l'imprinting con lei ,
perciò non capisce a pieno la presenza di Jake nella sua famiglia,
so che i capitoli sono molto corti ma li ho fatti apposta,
poichè vorrei che sia, ogni capitolo un fatto ;) Byee <3

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 2: Parte 1. ***


Innanzi tutto volevo ringraziare di cuore tutte quelle persone che hanno recensito la mia storia e che l'hanno messa tra le preferite! Non potevate farmi regalo migliore!
E volevo fare un grande ringraziamento anche a tutte le persone che mi seguono sulla pagina di facebook dedicata alla saga: Because we love Twilight Saga, grazie di cuore.
Detto questo spero che il proseguo della storia sia di vostro gradimento. Kiss <3







Correvo e i miei pensieri anche, guardavo tutto ma non vedevo nulla, era così straziante!
Le regole imposte da Edward, le regole imposte da Jake...erano troppe, potevo scoppiare!
Ma d'altronde le regole sono create per essere infrante, giusto?
Allora aspettami libertà! Non correre via.
Arrivai a casa dei nonni, Esme e Carlisle, sperando di trovarli per poter parlare con loro, bensì trovai Alice, ancora meglio.
Minuta e bellissima era seduta sul divano guardando, come al solito, una rivista di moda, Glamour UK, cercava spunti per nuovi vestiti.
Senza nemmeno voltarsi disse - Ciao Nessie! -, così dicendo mollò il giornale ai piedi del mobile e mi corse incontro abbracciandomi.
-Ciao zia Alice! - risposi ricambiandole l'abbraccio, - volevo parlarti se...non eri occupata in altre cose - chiesi indicando il giornale.
- No no! Tranquilla, stavo solo... -
- ..cercando ispirazione - conclusi.
- Giusto - rispose la zia.
Ci fu un lungo momento di silenzio che fu interrotto da una visione di Alice.
Gli occhi le diventarono d'improvviso vitrei e senza espressione, le mani erano intrecciate come una preghiera.
- Zia cosa vedi? - le domandai impaurita.
- Ness...ma, ma che cos'hai in mente? - chiese zia inorridita.
- Niente, volevo solo... -
-scappare di casa senza dire niente a nessuno? Ma ti si è completamente fuso il cervello, piccola? Come puoi abbandonare tua madre, tuo padre e...Jake! Ne soffrirebbe più dei tuoi genitori! E tutti noi! Cos'è succeso ness-
- ...prima spiegami una cosa - cominciai , - perchè per Jacob sono così importante? Cosa c'entra lui nella nostra vita zia? -.
Per un momento interminabile rimase muta scrutandomi.
- Quindi - disse dopo, - non te l'ha detto -
- Detto cosa? -.
Rimase interdetta, sembrò volesse dirmi qualcosa d'importante ma sembrò lasciar perdere, -meglio che te lo faccia dire dal cane - concluse con tono disgustato.
- Tornando a noi... - continuò, - che ti è saltato in mente? -
- Niente, tanto poi non avrei avuto il coraggio - ammisi.
- Ci credo! Tesoro dimmi tutto - mi prese le mani nelle sue, al contatto il gelo m'invase.
- Io...non sopporto più mio padre...è così apprensivo e oppressivo allo stesso tempo, poi mamma che lo asseconda! Io...non li sopporto più! - sbottai.
Zia Alice fece un lungo sospiro , - tesoro, devi capire che per tuo padre esisti solo da...cinque anni! Per lui sei ancora una bambina non un adolescente, è normale...cerca di capirlo! -
sbuffai, - ma lui non deve essere così bigotto nei miei confronti però! -
- parlaci Ness e vedrai che si sistemerà tutto - "solo, avrei avuto il coraggio di parlargli?".
Il mattino dopo dovevo andare a scuola, alla famosa Forks High School dove Edward e Bella s'erano conosciuti, "fantastico!".
Non feci altro che pensare tutta la notte al discorso con zia Alice, non riuscivo a comprendere il perchè Jake tenesse tanto a me e che papà provasse tanto odio e riluttanza nei suoi confronti!
Prima ora, corso di biologia, insegnante Jessica Hall, compagno di banco...ancora da decidere visto che era la mia prima lezione nel corso del trimestre.
Entrai nell'aula, si percepiva già uno orribile odore di cipolla e a quanto pare ne avevo proprio una davanti, per giunta d'oro!
- Buongiorno signorina Cullen, prego prenda posto al primo banco, accanto al signor Lionel - disse con voce genitle l'insegnante, annuii.
Lionel, beh che dire...proprio un bel ragazzo!
Capelli scuri, tendenti al marrone, fisico atletico e occhi verdi come smeraldi.
Mi sedetti cercando di non urtarlo per non far sentire la mia pelle un po' più calda del normale, vista la mia natura.
Lui mi guardò con fare furtivo e...oddio! Seducente! Stava cercando di sedurmi merda!!!
Di lì a poco mi sarebbe saltato addosso con quello sguardo, ne ero certa,ma ero ancora più sicursìa che l'avrei precedutoio per via del profumo del suo sangue che m'inebriava la giugulare.

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Capitolo 5
*** Capitolo 2: Parte 2. ***


Non mangiatemi mentalmente dopo aver letto questo capitolo, buona lettura!!





Capitolo 2, parte 2.

- Ehi - mi salutò Lionel con fare seducente, "mio Dio!" esclamai per quanto fosse bello.
- Ehm...ciao - risposi arrossendo, "che cazzo fai Ness! Arrossisci??!!!"
Lionel avvicinò la sedia a me più di quanto già non lo fosse, mi mancava l'aria, non riuscivo a respirare come si deve, il sangue era troppo, troppo invitante e portava anche una maglietta con il collo  a V era...Oh Dio santissimo Ness! Controllati!
- Ce l'hai un nome signorina Cullen? - attaccò lui.
- S-si, sono Renesmee, ma...puoi chiamarmi Ness - risposi cercando di non inalare aria per la prossima mezz'ora.
- Io sono Jim! Ma puoi chiamarmi....dico sul serio! - così dicendo prese un pezzetto di carta dal suo quaderno (immacolato) e cominciò a scrivere a piccole dimensioni un numero, poi me lo porse ammiccandomi..."Oh porca miseria!"
- S-sai, non mi sembra il caso di...insomma... - "ma che diamine?" stavo bocchegiando , non andava bene, per niente! Io ero innamorata di Jake, lo sapevo , lo avrei sempre amato non c'erano dubbi, ma...
"Ma cosa deficiente che non sei altro?!", avevo litigato con lui, adesso mi serviva una distrazione...
- Signor Lionel! Prego, vuole esporre anche alla classe cosa stava dicendo alla signorina Cullen? - lo rimproverò d'improvviso Miss Hall scrutandolo con fare minaccioso.
Jim sulle prime rimase basito, poi il suo sorriso si allargò quasi a diventare beffardo, - Che lei oggi ha uno splendido taglio di capelli professoressa Hall, il rosso rame le dona, sembra una dea - l'adulò lui.
La signorina Hall sembrò arrossire sulle prime e nascose il suo viso tra i capelli accarezzandoli, poi subito dopo si ricompose e tornò alla sua lezione.
Ero rimasta sconcertata dalla capacità di Jim di indurre le persone all'imbarazzo e a farle sentire...speciali.
Non che io mi ci sentissi in quel momento! Assolutamente no! Io...forse.
- Cos'era quello? - chiesi sottovoce a Jim.
- Quello cosa? - rispose con voce lontana da quel posto.
- Hai capito benissimo....come fai a far sentire le persone speciali?-
Lui mi inquadrò con i suoi splendidi occhi marini e allargò un sorriso sghembo, somigliava molto a quello di mio padre,
- Forse lo faccio rendere conto alle persone che lo sono veramente, convieni Ness? - ribattè lui, non finiva di fissarmi, passai un'ora interminabile.
Cercò di toccarmi la mano più volte nel corso dell'ora ma evitai sempre il contatto,
non volevo trasferire involontariamente dei miei pensieri a un umano che conoscevo appena,
oltretutto non a lui!

Nell'atrio d'uscita della scuola sentii una voce chiamarmi alle mie spalle, - Ness!!! - conoscevo quella voce...Jim!
Non mi voltai, non volevo avere niente a che fare con lui! "Stupido maniaco convulsivo!"
- Ehi - disse ansimando per la corsa sfiorandomi una spalla, "meno male che è coperta!".
- posso riaccompagnarti a casa con la mia macchina, che ne dici Nessie? - propose camminandomi di fronte all'indietro come un bambino di appena cinque anni.
- No grazie dovrebbe venirmi a prendere.... - "Il mio ragazzo? Il mio lupo? L'ecerrimo nemico di noi vampiro di cui ero innamorata?"
- un amico... e di certo non mi farei accompagnare da te a casa! -
- Ah no? Cos'ho che non è alla sua altezza miss Cullen, mi dica -
"BASTA!!!" urlai dentro me stessa.
- Devo andare, ciao -.
Corsi più veloce che potei nella foresta badando che non mi vedesse nessuno prendere quella velocità, quel giorno ringraziai la mia natura di vampira.


Sull'uscio di casa c'era mia madre che mi aspettava a braccia aperte e mio padre dietro con un sorriso a trentadue denti.
- Rensmee!!! Com'è andato il primo giorno di scuola dopo le vacanze? - trillò Bella accarezzandomi i capelli.
- Bene, a parte che ho conosciuto un maniaco nell'ora di biologia, che puta caso, è mio compagno di banco - sbuffai.
A quelle parole Edward rizzò lo sguardo verso di me preoccupato e infuriato ,
sapevo quello che stava scaturendo dentro di lui e non era affatto piacevole.
- Ehm...papà! Calmo! Non c'è bisogno che tu lo sgozzi o niente, mi sono già chiarita io - lo ammonii, sembrò funzionare.
Trascorremmo una serata piacevole, raccontai del nuovo compagno di classe a zio Emmett e zio Jazz, che sembrarono attratti dal racconto come poppanti.
Jake per quella sera non si fece vivo.
Odiavo quando non mi chiamava nè mi cercava,
okay avevamo litigato, però minimo una telefonoata per sapere come stavo? No.

Rientrata in casa mi preparai per la notte, salutai Bella e Edward, che erano pronti al loro 'ennesimo' incontro notturno,
(come se non l'avessi mai sentiti ululare in piena notte) e mi concessi al comodo e sensazionale mobile chiamato letto.
Non riuscii a chiudere gli occhi per molto e ci volle tempo prima che mi addormentai.
Purtroppo quella notte sognai l'ultima persona al mondo che avrei voluto che invadesse i miei sogni.
Jim.




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Capitolo 6
*** Capitolo 3: Parte 1. ***


- Bella!!! - sbraitò zio Emmett.
- Vuoi ancora perdere? - lo sfidò la mamma.
- Ehi Em, vacci piano, è pur sempre mia moglie - lo ammonì papà.

La giornata era cominciata nei peggiori dei modi, la testa mi doleva come se un camion avesse fatto irruzzione nei miei sogni, dove ovviamente c'era l'ultima persona che desideravo che c'entrasse!
Il sogno in quel momento mi appariva confuso, non lo ricordavo alla perfezione, vi era solo una spiaggia al tramonto con io e lui seduti vicini....al solo pensiero il vomito mi pervase!
Jim..Jim...Jim... Okay, basta!
Ero seduta ai piedi di un albero con gli occhi chiusi, Jake non si faceva vivo già da due giorni, sapevo che era ferito per quella storia ma ne avevo abbastanza!
- Mamma! Vado a La Push, torno stasera - l'avertii dirigendomi lì non appena ebbi finito di parlare.
- D'accordo tesoro, non fare tardi -

Corsi più velocemente che potevo, mi sentivo un po' debole, non mi ero nutrita perciò perdevo colpi, ma non m'importava volevo solo rivedere Jake e sentire che stava bene.
La Push era vicina, sentivo odore di lupi già da qualche miglio, poi avvenne tutto infretta.
Caddi a terra ruzzolandomi nel fango della foresta, la testa mi dolve più di prima e il fuoco nella gola ardeva moltissimo, ero sul punto di svenire lo sentivo, intravidi con un po' di lucidità, quel poco che mi rimaneva, un ragazzo a petto nudo in pantaloncini avvicinarsi rapidamente, poi il buio mi avvolse.

- Ness! Ti prego svegliati! Renesmee! - delle mani bollenti mi scuotevano con forza, gli occhi erano pesanti ma li aprii comunque.
Jake.
Era lì, quel viso che tanto amavo era accanto a me.Allungai una mano per accarezzarlo ma cedette e ricadde a terra, ero sdraiata sul divanetto di casa sua, erano giorno che mancavo da casa di Jake..mi era mancato.
- Jake... - sussurrai piano.
- Ness! Grazie a Dio stai bene! - mi strinse a sè con fare dolce, eh ià lo amavo non c'erano dubbi.
Mi avvicinai piano al suo viso, sfiorai le sue labbra con un dito, mi percorse un brivido lungo la schiena, lui mi fisso inquieto, ma non volli farci caso.
- Ness... - somigliava a una preghiera più che un rimprovero, avevo bisogno di lui in quell'istante.
Non ci pensò due volte e premette le labbra sulle mie. Fu un bacio dolce e premuroso, il mio primo bacio.
Dolcezza e amore lo avvolgevano, i nostri corpi allacciati creavano un sentimento più forte dell'amore e dell'affetto, difficile spiegarlo a parole.
Le sue labbra morbide si spostarono nell'incavo del mio collo, sfiorandolo delicatamente.
- Se ti azzardi a lasciarmi un'altra volta io...io - non riuscii a terminare la frase che lui mi riavvolse in un altro dei suoi baci paradisiaci.
- Se ti azzardi a parlare un'altra volta con quel tipo sarò costretto a ucciderlo - sorrise leggermente ma non sembrava stesse scherzando.
- Tranquillo, non credo che ne avrà più occasione, ma...aspetta un momento, come fai a sapere di Jim? -
- Mmmmh sappiamo anche il nome, non ti staccherò più gli occhi di dosso raggio di sole - rise e riaffondò le labbra nelle mie.
"Mi avrà seguita e non me sono accorta per tutto questo tempo? Avrà fatto ricerche su Jim?" ma cosa me ne importa, nel frattempo avevo altro a cui pensare.
"Driiiiin, driiiiiiin , driiiiiiiin"
- il cellulare? -domandò Jake deluso.
Lo presi dalla tasca riluttante, poi scrutai il numero interdetta, 'numero sconosciuto'.
- Pronto? -
- Mrs Cullen, come andiamo? - "Cristo!" Jim.
- Cosa vuoi? - dissi alzandomi dal divano e dirigendomi fuori casa lontano da Jake.
- Voglio vederti -
-Col cavolo! Va a farti fottere! - esplosi e richiusi il telefono.
- Chi era, Ness? - chiese Jake da dietro le mie spalle.
- Uno scocciatore nient altro... -
Era molto dui più di un semplice scocciatore, a scuola gliel'avrei detto una volta per tutte.

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