Help me find my way;

di AllieSanders
(/viewuser.php?uid=147849)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1; ***
Capitolo 2: *** 2; ***
Capitolo 3: *** 3; ***
Capitolo 4: *** 4; ***
Capitolo 5: *** 5; ***



Capitolo 1
*** 1; ***


Hayley Nichole Williams.
Un nome, una donna. Si, perché Hayley nei suoi ventitrè anni era già una donna. Capelli.. ehm, in realtà i capelli cambiavano spesso colore, e possiamo dire che in questo periodo è bionda. Occhioni verdi che ti fanno morire con un solo sguardo, e fisico perfetto. Non era una maggiorata, aveva le sue curve al punto giusto e per quel che bastava. Era il sogno di ogni ragazzo, o ragazza che fosse, ma lei, il suo cuore, apparteneva solo ad un uomo: Chad Gilbert. Chad era il chitarrista dei New found glory, una band statunitense abbastanza conosciuta. Si erano innamorati come fanno un po’ tutti, nasce tutto dall’amicizia, e si trasforma in amore. Molti non “approvavano” il loro rapporto, poiché Hayley, così bella, stava con un ragazzo che non era il massimo, ma il vero Chad, l’aveva conosciuto solo lei, e solo lei sapeva cosa si provasse a stare con lui.
Hayley invece, al contrario del suo ragazzo, che appunto suonava la chitarra, era cantante (con una voce strepitosa) in una band, anch’essa abbastanza famosa, i Paramore. Essi erano composti da Jeremy Davis, al basso e Taylor York, chitarra. Ai tempi, ne facevano parte anche i fratelli Farro, che avevano lasciato la band da ormai un anno. Hayley aveva avuto una relazione con Josh, anch’esso alla chitarra, ma in realtà non si era mai capito nulla; quello che c’era stato tra di loro, era rimasto tra di loro.




Matthew Charles Sanders. Beh, che dire di lui? Occhi verdi e un sorriso che ti fanno morire,  alto 1.84, un fisico perfetto; e poi, quella voce. La sua fottutissima voce. Anch’egli era un cantante, anzi, IL cantante. Faceva parte degli Avenged Sevenfold, nati ad Huntington Beach, composto da cinque ragazzi: Matt, ovviamente, Brian Haner (meglio conosciuto come Synyster Gates) e Zachary Baker (o più semplicemente Zacky Vengeance) alla chitarra, Johnathan Seward (Johnny Christ) al basso e.. Arin Ilejay alla batteria. Fino a due anni fa però, alla batteria c’era James Sullivan, o più semplicemente Jimmy the Rev. Tutti i ragazzi erano stati male per la sua morte improvvisa, che aveva lasciato un vuoto ancora incolmabile dentro i loro cuori; una ferita che nonostante cercasse di rimarginarsi, rimaneva sempre aperta, e bruciava, bruciava più di ogni cosa.
Matt era sposato con una ragazza, Valary DiBenedetto. Stavano insieme da 15 anni, e lui non aveva amato nessun’altra donna all’infuori di lei.



Ecco, vi chiederete perché vi sto parlando di queste due persone, così diverse, con un’unica passione in comune: la musica. Pian piano, capirete tutto.

I presidenti delle due case discografiche delle due rispettive band invitarono i  ragazzi a sottoporre ad un test i loro fans, per vedere con chi avessero voluto che i rispettivi cantanti duettassero. Il risultato, da entrambe le parti fu appunto Paramore – A7x, ma più precisamente, Hayley Williams – Matt Shadows.
Hayley non era entusiasta,  sia perché i gruppi avevano uno stile completamente diverso l’uno dall’altro, sia perché questo duetto non comprendeva anche gli altri ragazzi, e quindi Jeremy e Taylor. La stessa cosa valeva per Matt, che non voleva escludere i ragazzi da questo progetto. Così, entrambi, erano andati a lamentarsi e l’unica vittoria che ebbero fu quella di poter far suonare i ragazzi,  ma la canzone doveva essere completamente composta da loro.
Questo ragionamento non ha assolutamente senso. Io quello nemmeno lo conosco, come posso riuscire a scrivere una canzone insieme a lui?” aveva detto facendo sprofondare il suo viso in un cuscino.
Hayls, ascolta, non possiamo andare contro la casa discografica. So che questa situazione non ti piace, ma cosa vorresti fare? Ti sarò vicino e ti aiuterò anche di nascosto, però invece di lamentarti dovresti alzarti e reagire. Adesso prendi il telefono e chiama questo Matt, incontratevi e iniziate a lavorare.” Le rispose Jeremy passandole il cellulare. Jeremy, saggio Jeremy. Hayley ascoltò il suo consiglio, e a malincuore, chiamò Matt.


Mi raccomando amore, stai attento a quella, non mi piace per niente.” Disse Valary con la sua vocina stridula.
Val, la gente mi lancia perizomi sul palco e secondo te io dovrei stare attento ad una ragazzina?” rispose lui sbattendosi la porta della camera alle spalle. Spesso Valary era così appiccicosa e paranoica, gli dava sui nervi. Erano a Franklin, si sarebbero incontrati nel bar dell’albergo nel quale  pernottava Matt. Erano passati 10 minuti, ma lei ancora non arrivava. Lui odiava il ritardo e soprattutto chi era in ritardo. Improvvisamente, vide una testolina bionda che gli si avvicinava. “Sei Matt?” le disse lei, mostrando uno dei suoi sorrisi migliori. Era imbarazzata, infatti aveva abbassato lo sguardo.
Si, sono io. E tu sei Hayley?” rispose lui, acido.    
A quanto pare.”
Lei si accomodò accanto a lui,  e ci fu qualche attimo di silenzio, interrotto da Matt. “Che cagata quella che ci stanno facendo fare. Non ho la minima idea di quello che dobbiamo fare, visti i generi completamente diversi e visto che comunque voi siete dei ragazzini.
Hayley quasi si affogò con la coca-cola che stava bevendo, sentendo quell’affermazione.
Hei, stai calmo. Hai solo qualche anno e qualche tatuaggio in più di me, quindi gentilmente, evita di dire queste cazzate.
Lui sbuffò. Quella cosetta già gli dava sui nervi. Dopo nemmeno dieci minuti, lei si alzò dal tavolo, e si avviò verso la porta urlando un “ci vediamo”. Non voleva passare nemmeno un minuto di più accanto a quel prepotente, e al solo pensiero che avrebbe dovuto trascorrere del tempo con lui rabbrividiva.
Lo odio.” Disse al telefono a Chad quando lui la chiamò.
E’ insopportabile.” Urlò Matt a Val appena entrò in camera.




Buonciao a tutti! Allora, questa è una nuova storia, ci ho pensato tutta la notte e boh, ho scritto u.u Voglio fare delle precisazioni: Hayls per ora non è bionda, ma io la amo in quel modo quindi l’ho messa così; Jimmy è già morto e i Farro se ne sono andati per avvenimenti che accadranno in seguito.
Spero vi piaccia, come sempre il capitolo non è lunghissimo, ma boh, accontentatevi (?). Grazie a chi leggerà,recensirà, ecc.
Come sempre, vi chiedo di recensire non per farmi la figa, ma per capire se la storia è piaciuta o meno (:
Allie.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2; ***


Dopo che Hayley andò via Matt decise di fare un giro per Franklin; non conosceva bene quella città, ma lo incuriosiva molto, in più non aveva voglia di vedere Valary. In quel periodo discutevano spesso, anche senza motivazioni reali, e lui odiava ogni tipo di litigio. Era abbastanza pacifico, forse il più tranquillo dei Sevenfold, ma era allo stesso tempo il più acido. Era molto strana come cosa, ma Matt era così, ed era inutile provare a cambiarlo. Uscito dall’hotel infilò gli occhiali da sole, nonostante il cielo fosse grigio e pieno di nuvole e chiuse bene la sua felpa nera, coprendo la testa con il cappuccio. Lo faceva per non farsi riconoscere; era un atteggiamento da “diva”, come lo definiva lui, ma spesso aveva bisogno di stare da solo e non avrebbe voluto trattare male un fan a causa dei suoi problemi. In realtà non aveva dei veri e propri problemi, era solo scazzato, non gli piaceva la situazione che si era creata con Valary o quella che sarebbe creata con Hayley. Era immerso nei suoi pensieri, quando gli squillò il telefono; rispose senza nemmeno guardare chi lo stesse cercando.
“Si?”
“Hei amico! Sono Zacky! Siamo tutti qui per farti compagnia, siamo in aereoporto, tra meno di mezz’ora arriviamo! Volevamo farti una sorpresa ma quell’idiota di Syn ha dimenticato il nome dell’hotel e beh, qual è?”
Matt rise.
“Siete dei coglioni! L’hotel si chiama Nythers Hotel, ma l’indirizzo non ve lo do, trovatelo da soli!” continuò a ridere chiuse la chiamata. Delle gocce gli bagnarono il viso, così iniziò a correre per tornare in albergo. Avrebbe passato una bella serata con i suoi amici, e questo lo mise di buon umore. Entrò in camera, ma non vide Val, così decise di fare una doccia. Lasciò che l’acqua calda scorresse lentamente sul suo corpo e chiuse gli occhi; sentii un corpo più freddo avvicinarsi alle sue labbra, riaprii gli occhi e vide che sua moglie si stava per avvinghiare a lui.
“No Val, stanno arrivando i ragazzi, devo andare” uscii dalla doccia e si avvicinò alla sua valigia, prendendo un paio di slip e dei vestiti; lei lo raggiunse ed iniziò ad urlargli contro. Matt fece finta di nulla e sbattendosi la porta alle spalle scese le scale, senza una meta. Si scontrò con Johnny, intento a salire una valigia, e lo abbracciò, chiedendo dove fossero gli altri.
“Zacky è nella camera 338, Syn 339 ed io 340. Arin forse arriverà tra qualche giorno.”
“Perfetto, siamo nello stesso piano! Vado a rompergli le scatole, ci vediamo dopo”
Matt provò a bussare nella camera di Zacky, ma nessuno aprii, così passò alla camera accanto: fortunatamente Syn lo fece entrare.
“Allora, cosa mi dici di questa Williams?” disse Synyster appoggiando la valigia sul letto.
“Che ti devo dire Gates? E’ una ragazzina ed è acida e permalosa”
“Bene, allora andrete d’accordo”
“Fanculo!” urlò Matt. Syn rise, buttandosi su una poltroncina e stappando una birra.
“Ascolta Shads, devi lavorarci insieme, per una volta evita di fare il coglione! E poi dicono sia gnocca” gli rispose tranquillo il chitarrista, facendo uno sguardo da pervertito.
Matt si rese conto che aveva ragione, perchè doveva andare avanti con questa ostilità? Prese il cellulare e le inviò un sms.
“E comunque sì, è gnocca. Adesso alzati e andiamo dagli altri, fottuta testa di cazzo.”


Quella sera Hayley doveva andare a cena con Chad, Jeremy, la moglie,Taylor e Dakotah, la sua migliore amica. Non voleva dargli noia parlando di quanto fosse andato male quel primo incontro con Matt, così pensò che sarebbe stata un’idea migliore tenersi tutto per se. Non aveva nemmeno molta voglia di uscire, stava diluviando, era ancora in pigiama e di lì a poco sarebbero arrivati a prenderla. Si stiracchiò e poi si alzò dal grande divano bianco posto vicino al camino; salii pesantemente le scale, raggiungendo la sua grande camera da letto, nella quale si trovava un enorme armadio in legno color castagno; lo aprii e tirò fuori qualche vestito, senza badare realmente all’abbinamento. Mise un filo di mascara e diede un po’ di colore alle labbra con un nuovo lucidalabbra che aveva preso in prestito a Dakotah, infilò le sue Dr.Martens ed era pronta. Nemmeno il tempo di infilare la giacca che Chad suonò due o tre colpi di clacson; Hayley prese le chiavi e chiuse a chiave il portone, entrando in macchina con uno dei suoi sorrisi migliori.
“Buonasera meraviglia!” le disse lui, dandole un leggero bacio sulle labbra. Lei sorrise appena, ma Chad non si accorse di nulla. Parlarono del più e del meno nel tragitto, ed arrivati a destinazione videro che gli altri ragazzi li aspettavano nel parcheggio. Hayley scese dalla macchina e Dakotah le si buttò addosso abbracciandola, non si vedevano da molto e le mancava. “Ma eri arancione l’ultima volta! Vabbè, vieni qua!” la strinse ancora più forte e lei ricambiò, le voleva un gran bene.
“Non vorrei fare il guasta feste, ma ho fame, entriamo vi prego!” implorò Taylor.
“Sempre il solito” rispose Jeremy ridendo. Erano in un nuovo locale chiamato “Age’s Restaurant”, sembrava molto carino, ma appena entrata, giusto per farla stare ancora peggio, Hayley vide l’allegra famiglia Farro che cenava tranquillamente. Strinse la mano a Dakotah e sentii una fitta allo stomaco; aveva visto poche volte i Farro da quando avevano lasciato la band, e l’effetto era sempre lo stesso. I due fratelli fecero un cenno con la mano, e tutti ricambiarono. Un cameriere si avvicinò alla combriccola, e li fece accomodare ad un tavolo posto vicino alla finestra, con una visuale bellissima. Prese il menù ed iniziò a scorrere con un dito sui pasti cercando qualcosa che potesse sollevarle il morale, il buon cibo aveva sempre un effetto magnifico sul suo umore,  riusciva a farla stare decisamente meglio. Inaspettatamente sentii il suo i-phone vibrare, e capii di aver ricevuto un sms; appena letto il nome del destinatario accennò un “no” con la testa, suscitando la curiosità dei presenti.


Il giorno dopo, come da programma i due si incontrarono. Questa volta però, entrambi avevano buone intenzioni. Dopo l’sms della sera precedente Hayley aveva trascinato fuori dal locale Dakotah e le aveva spiegato la situazione; di tutta risposta la bionda le aveva detto “Ti conosco da quando siamo piccole, e non ti hanno mai spaventato le situazioni difficili.. tu sei HBomb, reagisci cazzo, e fai vedere a quell’omaccione pieno di tatuaggi chi sei!” . Aveva smosso qualcosa dentro di lei, che quella mattina si era svegliata con una carica diversa. Matt aveva proposto il solito bar dell’hotel, ma lei gli aveva detto che voleva portarlo in un posto diverso, così si incontrarono in un parco.
“Sai, qui è dove io e Josh scrivevamo le canzoni prima che lui lasciasse la band, ci ho passato l’adolescenza.. è davvero un posto importante per me. Voglio fare un bel lavoro, e spero ce la faremo.” disse la bionda porgendogli una mano come se fosse un segnale di tregua. Lui aveva accettato senza problemi, le parole di Syn avevano fatto effetto.
“Che ne pensi se iniziassimo da domani a scrivere? Oggi voglio fare altro. Parlami di te, della tua vita, della tua band.” disse Matt sorridendo. Uno di quei sorrisi veri, puri, questa volta. Era sincero e voleva conoscerla sul serio. Solo quando lei iniziò a parlare si rese conto di quanto avesse fatto male a pensare quelle cattiverie. Gli faceva piacere ascoltarla o sentire la sua risata, era davvero una bella sensazione che non provava da tanto.
“E quindi adesso io e Chad stiamo insieme, lui è davvero fantastico! La band va a gonfie vele nonostante Josh e Zac ci abbiano abbandonati e boh, è un bel periodo per me, non mi succedeva da tanto tempo, e l’unica cosa di cui ho paura è che svanisca presto.. Però basta, sto parlando io da due ore, voglio sentire qualcosa su di te.” Matt sorrise, imbarazzato. Non gli piaceva parlare di lui, però gli sembrava doveroso farlo, dopo che Hayley si era aperta in quel modo con lui.
“Mi chiamo Matt e canto.”
Entrambi risero. La loro discussione però fu interrotta da un cellulare che squillava, quello di Matt. “Scusami.”
“Pronto?Val? Ma perchè urli? Sto arrivando” disse scuotendo la testa.
“Devo andare Hayls, ti mando un sms e ci mettiamo d’accordo. Scusami.” gli diede un bacio sulla guancia ed andò via. Lei si distese sul prato e accarezzandosi la guancia sorrise, senza un motivo vero e proprio.. o forse, un motivo c’era?



Buonasera ragazzi! Come promesso eccovi il secondo capitolo :) Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, mi ha fatto davvero un piacere enorme :) Spero che questo nuovo capitolo vi piacerà, e , se non è troppo, continuate a recensire e a dirmi cosa ne pensate u.u Ps. Grazie ad Ylenia per i nomi dei locali, che non riuscivo ad inventare aahah :) A presto, Allie.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3; ***


Hayley aveva trascorso il resto del pomeriggio distesa su quel prato. Non era mica la prima volta! Ci aveva passato gli ultimi ventitrè anni lì, era il posto in cui piangeva, rideva, sognava, scriveva canzoni, si rifugiava. Era semplicemente il suo posto. Si ricordò di avere portato l’i-pod con sè, così prese la borsa e trovò quello che cercava. Indossò le cuffie, e si lasciò trasportare dai The Cure, chiudendo gli occhi.
“Bomba!” urlò una voce familiare. Lei saltò in aria, forse si era addormentata; spalancò gli occhi e vide la sua migliore amica ridere a crepapelle. Le diede una leggera spinta ed iniziò a ridere insieme a lei.
“Ti cerco da tutto il pomeriggio, e alla fine ti ho trovata. Dovresti cambiare posto, sai Williams? Sei troppo prevedibile.”
“In realtà conoscete il mio nascondiglio solo tu, Josh.. e adesso Matt.”
Sentendo il nome Matt, Dakotah fece una strana espressione, ma preferii star zitta. Hayley guardò l’orologio, e rendendosi conto di essere in ritardo sobbalzò, per poi correre verso la macchina, facendo uno strano segno con le mani a Dakotah, come per indicarle un “ci vediamo dopo”. Quella sera infatti era il compleanno di sua madre, Cristi. Hayls corse a casa, e in men che non si dica fu pronta. Indossò un vestito color panna, una giacchetta rossa e delle scarpe basse, per stare più comoda. Inoltre, prima di andare via guardò il calendario: era il 15 settembre, Chad sarebbe partito il giorno dopo per andare in tour con i New found glory, e questo la sconfortava terribilmente.


“Almeno stasera vuoi stare con me?” urlò Valary.
Matt non si riusciva a capacitare del fatto che sua moglie stesse diventando isterica, e sicuramente tutto questo stress era causato dal fatto che era lontana da casa; spesso infatti le capitava di avere questi atteggiamenti quando lui la portava in tour insieme ai Sevenfold.
“Val, non urlare okay? Smettila cazzo, smettila! Domani te ne torni a casa!”
La donna scoppiò a piangere improvvisamente, chiudendosi a chiave nel bagno. Lui sbattè i pugni violentemente contro la porta, senza nessuna risposta. Cosa gli stava succedendo?


16 settembre.
Hayley si risvegliò con Chad al suo fianco; lui ancora dormiva beatamente, ma tra meno di quattro ore sarebbero stati separati da migliaia di chilometri. Non voleva pensarci, si sarebbero rivisti solo tra due mesi e mezzo, e quei giorni sarebbero passati molto lentamente.
“Buongiorno amore” disse flebilmente Chad interrompendo i pensieri cupi che girovagavano per la mente di Hayley.
“Mi mancherai incredibilmente.” sussurrò lei.
“Ti amo” rispose Chad, dandole un altro lungo ed intenso bacio.


“Mi raccomando, chiamami appena puoi.”
La bionda diede un ultimo bacio a Chad e lo abbracciò forte, per poi lasciarlo andare.Ogni partenza era sempre più dura, ma ce l’avrebbe fatta; in più doveva concentrarsi per la nuova canzone, infatti, avrebbe dovuto raggiungere Matt al parco tra meno di mezz’ora. Salii in macchina e girò la chiave, mettendo in moto. Franklin era più bella del solito quel giorno: il sole splendeva illuminando le case, le strade, gli alberi, i bambini, gli anziani, tutti. Parcheggiò almeno cinquecento metri prima, così da poter camminare un po’. Arrivata a destinazione non vide Matt, e si posizionò nello stesso posto nel quale si erano salutati l’ultima volta. 10 minuti, 20, 25. Cercò nel suo zainetto, e trovò un block notes ed una penna: prese un foglio e cominciò a scrivere qualche parola, pasticciandoci sopra dopo qualche minuto. Guardò l’orologio, erano passati esattamente 57 minuti. Stanca di aspettare prese il telefono e lo chiamò. Non rispondeva, così riprovò, senza esiti positivi.




Eccolooooooo u.u buonasera *O* Qui c’è il terzo capitolo, non ne sono soddisfatta come per i primi due ma boh, fatemi sapere cosa ne pensate u.u Grazie a tutti coloro che hanno recensito/letto e messo tra preferiti/seguiti/ricordati :3
A presto,
Allie <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4; ***


Era passata circa una settimana, e Matt ancora non aveva richiamato Hayley. Lei era troppo orgogliosa, e nonostante non avessero avuto discussioni o roba simile, non aveva voglia di sentirlo. I giorni passavano interminabili, quella settimana poi era stata terribile. Aveva piovuto incessantemente per sette giorni consecutivi e non si poteva uscire di casa; le giornate erano tutte uguali: mattinate intere sotto le coperte, film romantici e strappalacrime, schifezze a non finire. Taylor era tornato a Nashville mentre Jeremy era costantemente rintanato nella sua piccola dimora insieme alla sua tenera mogliettina, ed Hayley non voleva disturbare nessuno. Era sabato e, dopo aver visto che l’orologio segnava le tre del pomeriggio, decise di alzarsi dal letto. Prese il suo I-phone e chiamò Chad, che però non le rispose, così pensò bene di fare un po’ di pulizie. Quando finì erano le cinque, ed era ancora in pigiama. Si guardò allo specchio osservandosi bene: scrutò bene il suo pigiama, era rosa con gli unicorni, gliel’aveva regalato sua nonna ed era davvero imbarazzante; rise pensando che se qualcuno l’avesse vista in quel modo l’avrebbe sfottuta fino alla fine della sua vita. Il viso era più pallido del solito, i capelli arruffati e raccolti a mò di coda di cavallo. Guardò fuori dalla finestra, quello che prima sembrava il diluvio universale adesso era diventato una pioggerella leggera; aprii le finestre in modo da far cambiare l’aria e far entrare quello che secondo lei era un profumo meraviglioso. L’odore della pioggia le trasmetteva serenità, era molto rilassante. Aprii la doccia e si fiondò sotto l’acqua. Dopo una buona mezz’ora uscii, e osservò i vestiti che c’erano sulla poltroncina in camera sua, per poi buttare il suo sguardo sul pigiama. Optò per il secondo, e avvolgendo i capelli in un’asciugamano si lanciò sul letto; accese la televisione e casualmente trovò qualcosa di interessante: “I passi dell’amore”. Era uno dei suoi film preferiti, e sicuramente di lì a poco avrebbe iniziato a piangere come una fontana.


Matt non si era comportato per niente bene con Hayley, circa una settimana prima avrebbero dovuto incontrarsi per iniziare a lavorare sulla canzone, ma per una serie di motivi non era stato possibile. Adesso però aveva sistemato tutto: Valary, dopo l’ennesima crisi isterica era ripartita per Huntington, accompagnata dal resto della band.
“Non fare il cazzone” aveva raccomandato Syn a Matt prima di partire. Chissà cosa intendeva. Fatto sta, che adesso Matt girava sotto la pioggia da tre ore alla ricerca di qualcuno che lo aiutasse a trovare casa di Hayley. Voleva farsi perdonare e doveva farlo di presenza. Si stava innervosendo, quando gli venne un colpo di genio: chiamò il suo assistente e lui, in meno di 5 minuti, chissà grazie a quale stregoneria, aveva trovato l’indirizzo. Shadows, più nervoso di prima, chiamò un taxi e si fece portare a destinazione. Suonò il campanello e appena la bionda aprii la porta fece uno dei suoi sorrisi più dolci e sinceri, aprendo la grande confezione verde contenendo un’enorme torta al cioccolato con scritto “Sorry”. Hayley iniziò a ridere e gli “strappò” dalle mani il pacco, sgridandolo.
“Ho pulito per un pomeriggio intero e adesso tu vorresti entrare con quelle scarpe sudicie in casa mia?”
“Ti ho portato una torta!” rispose lui indicando il pacco che gli era stato appena sottratto.
Hayls continuò a ridere e infine lo fece entrare; si tolse il plaid che aveva sulle spalle e glielo lanciò addosso.
“Carino il pigiama! La mia cuginetta ce l’ha uguale!”
“Stà zitto!” disse lei minacciandolo con il coltello che stava usando per tagliare la torta.
“Sai, questa non basta. Voglio spiegato il vero motivo per il quale sei scomparso.” Il suo tono divenne serio. Matt la accontentò, raccontandole tutto. 
“Credo sia ora di andare” le disse guardando l’orologio, che segnava le otto.
“Sono decisamente imbarazzata, solitamente non chiedo ai ragazzi di rimanere a casa mia ma.. c’è ancora un sacco di torta e ho anche la pizza! Non lasciarmi in solitudine anche oggi!”
“Solitamente andrei via ma hai la torta.”
Hayls gli tirò un pugno sulla spalla che nemmeno riuscii a smuoverlo. Era un armadio quel ragazzo, un gran bell ' armadio.
La serata passò tranquillamente, parlarono tanto, come due vecchi amici che si rincontrano dopo tanto tempo, guardarono il wrestling alla tv fin quando Hayley non si addormentò. Matt la osservò a lungo, sorridendo davanti a tanta bellezza. Si stava per alzare, ma lei, che molto probabilmente nemmeno se n’era accorta, si accoccolò su di lui, stringendolo come fosse un orso di peluche. Lo fece sorridere, era minuscola in confronto a lui, aveva paura anche di spostarla, neanche fosse una bambola di porcellana.

La mattina seguente Hayley si svegliò in camera sua, sotto le coperte. Era finalmente uscito il sole, i raggi che entravano dalla finestra le picchiavano forti sul viso. Sul comodino  vide un biglietto e, dopo essersi strofinata gli occhi lo prese per leggere cosa ci fosse scritto.

Ho dovuto girare tutta la casa, ma alla fine sono riuscito a trovare la tua stanza da letto, così ti ho potuta portare in un posto comodo. Grazie per avermi fatto finire di guardare il wrestling da solo, dormigliona.
Matt

La calligrafia era disordinata ed Hayls fece fatica a leggere, forse per il sonno o forse perchè proprio non si capiva. Alla fine però, riuscii a decifrarla. Sorrise, e prese subito il cellulare; stava per chiamare Matt ma lui la precedette.
“Ti ho comprato la colazione però non riesco ad attraversare i muri, quindi alza il culo e vieni ad aprirmi.”




Buoooooonsalve :3 Scusate se ho ritardato così tanto, ma tra la scuola e cose varie non sono riuscita ad aggiornare :C Spero vi piacerà, grazie grazie grazie a tutti coloro che leggono/recensiscono/seguono e via dicendo :) Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione, e come sempre, scusate se il capitolo non è lunghissimo.
With love,
Allie.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5; ***


Matt era arrivato a casa di Hayley con una confezione contenente almeno una dozzina di ciambelle di vario tipo:con la glassa al cioccolato, glassa bianca, ripiene, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente le avevano finite tutte. “Cosa stai tentando di fare, Sanders? Vuoi farmi ingrassare in modo tale da non poter più stare sul palco?”
“Oh sì, in realtà è questo il mio intento.” disse ammiccando. Hayls di tutta risposta gli diede uno spintone che gli fece perdere l’equilibrio, così da cadere dal divanetto multi-color che si trovava in cucina. Naturalmente lei non riuscii a trattenersi e scoppiò in una risata fragorosa. Matt, di tutta risposta, la tirò per un braccio e così anche lei cadde a terra; iniziò a farle il solletico, ed Hayley diventò dello stesso colore di un peperone. Si alzò goffamente da terra, ed iniziò a sistemare tutta la roba che c’era sparsa sul tavolo. “Credo che dovremmo iniziare a lavorare sulla canzone” disse Matt per rompere il ghiaccio.
“Sì, dovremmo.. ma sai, non ho ispirazione.”
“Nemmeno io.”
Ancora silenzio.
“Sai cosa? Oggi ti porto a Nashville, ci sei mai stato?” in realtà ci era stato anche troppe volte, ma non voleva rimanere nè in albergo, nè in casa. E poi, sarebbe stato davvero bello passare un’altra giornata con Hayls.
“Solo una volta, di passaggio. Mi piacerebbe andarci.”
“Perfetto! -disse battendo le mani- Allora vado di sopra a prepararmi e scendo.” Salii di corsa le scale e si chiuse in bagno. Nel frattempo squillò il cellulare di Matt; credeva fosse sua moglie, invece il nome sul display segnava che il suo migliore amico lo stava chiamando.
“Shads! Sei ancora vivo?”
“Si Gates, vivissimo”
“Sei con la biondona?”
“Fatti i cazzi tuoi” Syn rise; era prevedibile che Matt fosse con Hayley.
“Come fa a sopportarti? Scommetto che davanti a lei non ti metti a ruttare! Dovrebbe stare in tour con noi, sai che divertimento!”
“Fottiti Gates!” il chitarrista continuò a ridere per un bel po’, ma improvvisamente il suo tono si fece serio.
“In realtà ti ho chiamato per una cosa seria! Michelle mi ha detto che con chiami Valary da un bel po’ e forse sarebbe meglio se ti facessi sentire. Te lo ripeto per l’ultima volta, non fare cazzate! Devo dare da mangiare a Pinkly, ciao bro!”
Matt chiuse la telefonata, e pensò bene a quello che gli aveva detto Syn; forse quel figlio di puttana per una volta aveva ragione. Fu distratto da Hayley, che dopo una buona mezz’ora era finalmente pronta. La osservò bene, e la cosa che notò maggiormente fu che era sempre così fottutamente bella nella sua semplicità. Aveva un paio di jeans, una maglia viola dei Ramones e delle converse nere. Era poco truccata, aveva solo un filo di.. mascara?. I suoi occhi erano più intensi del solito, i capelli biondi le illuminavano il viso.
“Perchè mi guardi così? Ho qualcosa che non va?” gli disse insospettita.
“No, va tutto benissimo. Andiamo?”
“Direi di si.”
Matt le aveva proposto di guidare, ma Hayley aveva esordito con un “Nessuno tocca la mia macchina.”
Durante il viaggio parlarono del più e del meno, e arrivati a Nashville iniziarono a girare per le strade affollate. Hayls si stava divertendo un sacco, e lo stesso valeva per Matt. Ovviamente erano in incognito, anche se molta gente riuscii a riconoscerli. Si fermarono in un ristorante; Hayls conosceva il proprietario perchè era da molto tempo amico di Taylor, così questo li fece accomodare in un tavolo appartato nel terrazzo che si trovava al piano superiore. “Sai, Chad mi ha portata qui al nostro primo appuntamento. Ed è stato proprio in questo terrazzo che mi ha dato il nostro primo bacio.”
Matt sorrise appena, sentiva qualcosa che gli stringeva lo stomaco, forse l’invidia che provava per Chad in quel momento. Non ci pensò, e tornò a gustarsi il suo piatto.
“Peccato che Taylor sia partito, l’avresti potuto conoscere!” disse Hayley per rompere il silenzio che si era creato da qualche minuto.
“Il chitarrista? Quando torna me lo presenti.”



I due erano tornati da Nashville da non più di un’ora, e come ogni sera si erano ritrovati nel salone di casa Williams a non fare un bel niente.
“Sento freddo, tu no?” disse Hayley interrompendo il film che stavano provando a guardare. Matt fece un “no” con la testa, e lei fece per alzarsi.
“Dove vai?”
“Prendo un plaid.”
“Non ce n’è di bisogno.” Detto questo, la prese con molta facilità e la strinse tra le sue braccia. “Va meglio?” lei annuì, e lui, sollevandole il viso, si avvicinò sempre di più. Hayley, capendo ciò che stava per accadere, si spostò in tempo.
“Credo che tu debba andare via adesso.” gli disse alzandosi dal divano.
“Si, io.. scus.. buonanotte.” le rispose sbattendo la porta.
Cosa gli stava facendo quella ragazza? Non si era mai sentito così, nemmeno con Val. Uscii rabbioso da quella casa, prendendo a calci tutto ciò che si trovava davanti.
In quel momento gli rimbombavano in testa le parole di Syn: “Non fare il cazzone” ; lo stava facendo, eccome.





Buooooooooooooooonpomeriggio:3 Allooora, ecco il nuovo capitolo u.u Spero che vi piaccia :3 Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensionina (?) . Ad ogni modo, G R A Z I E a tutti coloro che hanno recensito ( <3 ) o che hanno messo tra i preferiti - seguono - ricordano la storia. Sappiate che vi amo tuuuuuuuuuuutti :3
A prestissimo,
Allie. P.s. Volevo dire a quella brava gente che mi ha copiato i soggetti, che vi ho sgamati : ) Credo di non essere una delle migliori “scrittrici” di fan fiction, forse non posso nemmeno definirmi tale, ma le cose che scrivo-invento le faccio perchè ci penso su giorni e giorni, quindi gentilmente, evitate. Grazie.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=914282