You are my Hero (parte 2)

di Oswin12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 : Cambiamenti ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Nuova vita, nessuna eccezione ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 : Ancora noi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Speranza ***



Capitolo 1
*** Lettere ***


Allora, come si può immaginare dal titolo questo è un seguito! Quindi se non l'hai letto e ti interessa, corri a leggerlo. Se invece hai già letto la prima parte, bentornato!!! :D  Finalmente ce l'ho fatta a pubblicarlo...questo capitolo è una sottospecie di prologo, quindi è corto, ma giuro che negli altri scriverò di più. :)  



 
“…You're here, there's nothing I fear,
And I know that my heart will go on
We'll stay forever this way
You are safe in my heart
And my heart will go on and on “
 
{ Celine Dion - My heart will go on }
 
 
 
 
 
Lettere
 
Sospirai, torturandomi una ciocca di capelli attorno al dito. Stavo seduta a fissare una pergamena da almeno mezzora e non avevo ancora trovato il coraggio di scrivere una risposta. Allungai la mano e presi la lettera che da giorni non facevo che leggere e rileggere.
 
Cara Luce,
mi dispiace per quello che è successo.
Vorrei averti qui, ma sarebbe troppo
pericoloso ! Il Signore Oscuro mi tiene
sotto stretta sorveglianza. Sarebbe
meglio che tu non m’inviassi lettere,
potrebbero essere intercettate dal
Ministero e tu finiresti nei guai per
colpa mia. Ancora…
Mi manchi tantissimo, e so che sei
arrabbiata con me per averti lasciata
là, ma non potevi venire anche tu.
Con la morte di Silente sono cambiate
tante cose, ma continuo ad amarti.
Spero di rivederti presto.
Ti amo.
Sempre tuo,
 
                                    Severus Piton
 
 
Le lacrime minacciavano di scendere per la millesima volta, a bagnarmi le guance, ma le ricacciai indietro. Inforcai la piuma e iniziai a scrivere.
 
 
Caro Severus,
anche io ti amo ancora ! Non
potrei mai essere arrabbiata con te,
ma vorrei tanto che tu fossi qui…
Le giornate sembrano non
passare mai.
Ancora un mese e torno a Hogwarts,
ma sapere che tu non ci sarai mi
fa stare così male ! Sarà difficile
insegnare ancora per un anno intero
senza te al mio fianco.
Ti amo,
 
                                    Luce Corway
 
 
Attaccai la lettera alla zampa del mio gufo e lo portai alla finestra. Rimasi a guardarlo finché non sparì all’orizzonte. Rassegnata, e con una morsa allo stomaco, tornai alla scrivania e mi misi a leggere. Un mese…un’eternità ! Da passare da sola. Ancora solitudine, sempre e solo quella. Feci una smorfia, pensando :
« Che schifo di destino… »
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 : Cambiamenti ***


Capitolo 1 : Cambiamenti
 
Con uno scatto chiusi il baule e rimpicciolendolo me lo misi in tasca. Poi presi dal tavolo la copia del “Profeta“. Eradi una settimana prima e in prima pagina recava la foto di Severus, accompagnata da un titolo che mi aveva sconcertata e fatto quasi soffocare col caffè :
 
SEVERUS PITON CONFERMATO PRESIDE DI HOGWARTS
 
Non potevo crederci. Avevo creduto che dopo la morte di Silente, Minerva sarebbe diventata preside. Ma da quel momento l’unico pensiero che riuscii a concepire fu che l’avrei rivisto. Cos’altro importava ?
L’articolo diceva anche che i due posti vacanti (Babbanologia e Difesa contro Le Arti Oscure) sarebbero stati assegnati ai fratelli Carrow. Alecto Carrow era la donna più ripugnante che potesse esistere e pensarla a insegnare Babbanologia…per di più era una Mangiamorte, come il fratello Amycus. Erano sulla torre, alla morte di Silente.
I piani del Signore Oscuro erano chiari : avere il pieno controllo della scuola, anche a distanza (come per il Ministero, del resto). Non credevo che sapesse che anch’io insegnavo là, e comunque avevo fatto perdere le mie traccie. Mi ero trasferita dal mio bel appartamento a Londra (in Dover Street). Ora abitavo in un minuscolo appartamentino a Welwyn, poco fuori Londra. Decisamente penoso.
Lanciai un’ultima occhiata intorno e uscii, sigillando la porta.
Era il primo Settembre. L’aria autunnale mi sfiorò il viso mentre mi dirigevo verso un vicolo deserto. Sfiorai distrattamente il bracciale a forma di serpente. Mi sembrava passato un secolo da quel Natale.
Presi un bel respiro e mi Smaterializzai. Aspettai che la solita nausea passasse e alzando gli occhi vidi l’insegna dei Tre manici di scopa. Hogsmeade era quasi deserta. Entrai nel locale : avevo deciso di mangiare un boccone lì, prima di dirigermi al castello. Anche il locale era piuttosto vuoto. Mi sedetti in un angolo e ordinai. Mangiai lentamente, di malavoglia, pagai e uscii, incamminandomi verso la scuola. A ogni casa che sorpassavo l’angoscia divenne più forte, alla vista di porte e finestre sbarrate e quell’innaturale silenzio di tomba che sembrava aleggiare sul paesino come un’ombra. Il terrore era palpabile e l’atmosfera un tempo tranquilla e felice, di Hogsmeade, non esisteva più.
A mano a mano che il castello si avvicinava l’ansia cresceva. Passai accanto alla capanna di Hagrid e aggirai il Platano Picchiatore, fino al grande cancello. Era solo accostato, mi bastò dargli un colpetto e quello si aprì cigolando. Avanzai verso il portone chiuso e mi fermai indecisa. Bussai. Ci fu un attimo di muta attesa, poi le grandi porte si spalencarono, rivelando un’alquanto seria McGranitt.
Mi sorrise lievemente,
- Luce, bentornata –
- Salve Minerva. Gli altri sono già arrivati ? –
- Mancano Lumacorno e la professoressa Sprite –
« Lui è qui ! » pensai.
Minerva mi accompagnò alle mie stanze e quando aprii la porta mi si avvicinò, guardando il corridoio, allarmata.
- Saprai già che quest’anno le cose, qui a Hogwarts, saranno molto diverse… -
Annuii e lei sospirò.
- Le cose non stanno prendendo la piega che speravamo e Piton preside… ! – calcò con indignazione il suo nome e a me si strinse il cuore. Poi si riscosse e si guardò ancora attorno.
- Io vado Luce, ci vediamo al banchetto –
- Certo –
La guardai allontanarsi ed entrai richiudendo la porta. Mi abbandonai sul letto, chiudendo gli occhi e cadendo inaspettatamente in un torpore famigliare.
Vidi Harry Potter, parlava con un uomo vestito di uno strano completo giallo. Xeno Lovegood, l’autore del Cavillo ! Erano ad un ricevimento, sotto un immenso tendone. Poi tutto cominciò a vorticare. I colori si mischiavano, finché dal nulla spuntò una collana con uno strano pendente. Il pendente era un simbolo…quel simbolo !
Spalancai gli occhi e mi balenò in testa un unico pensiero : « I doni della morte ! »
Era da anni che non ne sentivo parlare. Mio padre aveva dedicato un sacco di tempo a cercarli, ne era ossessionato. Diceva che non erano affatto una leggenda e tutte le sere mi leggeva la fiaba di Beda il Bardo, quella dei tre fratelli.
Una lacrima solitaria mi scese lungo la guancia, cadendo sul copriletto.
« Papà… »
Erano passati quasi diciassette anni dalla sua morte, per mano di Voldemort, ma da quanto non pensavo a lui ? Troppo tempo. E ancora ero certa che fosse tutta colpa mia.
Mi alzai e tirai fuori la valigia, riportandola alla dimensione originale. Da una taschina laterale presi una boccetta, con dentro a malapena mezzo dito di un liquido strano, azzurrino. L’etichetta diceva solo : “A Luce, fanno buon uso. Papà“. Non sapevo cosa contenesse. Me l’aveva regalata lui poco prima di morire, dicendomi che avrei capito come servirmene quando avrei visto la fenice. Mi fu subito chiaro che alludesse ad una delle mie visioni, ma fino a quel momento l’unica fenice che avessi mai visto, era quella disegnata su un libro di creature magiche, ai tempi della scuola.
Per non pensare a mio padre mi misi a svuotare la valigia, aspettando che giungesse l’ora di andare al banchetto.


Dunque...che ne pensate? Recensite, mi raccomando, che fa sempre piacere!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Nuova vita, nessuna eccezione ***


Capitolo 2 : Nuova vita, nessuna eccezione
 
Mi sistemai meglio il vestito, un po’ansiosa. Era arrivato il momento di andare in Sala Grande. Mi ero messa un vestito blu elettrico, un tantino scollato, e sopra il mio mantello lungo e svolazzante. Cominciai ad andare avanti e indietro nervosamente, cercando il coraggio di uscire.
« Avanti Luce, sei già in ritardo ! »
Afferrai la bacchetta, infilandola in una tasca del mantello, e mi richiusi dietro la porta.
Mi affrettai nei corridoi, scesi velocemente le scale ed entrai in Sala Grande, fermandomi. Lo sguardo sorvolò i quattro grandi tavoli vuoti, su per la corta scalinata e si fermò al centro della tavolata, occupata dai docenti. Lì, sempre in nero, sempre bellissimo, stava Severus Piton, intento a parlare con Amycus Carrow, alla sua sinistra. Vidi Amycus fissarmi e sogghignare. Severus si girò e in quel momento incrociammo gli sguardi. Lui scattò in piedi e a me si bloccò il respiro in gola. Non esisteva più nient’altro, solo noi. Ma prima o poi tutti gli incanti finiscono.
Lui si risedette lentamente e io ricominciai a camminare. Mi sembrava di non toccare terra, per quanto apparisse irreale al mio cervello averlo finalmente davanti agli occhi.
L’unico posto libero era tra Amycus e Vitius. Mi sedetti, con ancora il groppo in gola.
- Ciao Luce ! – mi salutò un omino a sinistra.
- Vitius – gli sorrisi cordiale.
Sentivo addosso quei bellissimi occhi neri, ma non fu lui a parlare.
- Luce… - mi girai verso Amycus, che mi sorrideva malizioso – Bel nome, signorina –
- Grazie – gli risposi, neutra ma comunque un tantino sorpresa.
Non potevo negare che fosse un bell’uomo, ma sapevo bene com’era di carattere. Era tra i peggiori seguaci del Signore Oscuro.
In quel momento dalla porta entrarono i ragazzi. Erano così pochi…
Si sedettero mogi e in silenzio ai tavoli delle rispettive Case. Poi alzarono lo sguardo sul nuovo preside. Quando la McGranitt entrò con i nuovi (che erano almeno un terzo rispetto all’anno prima), il silenzio stava diventando opprimente.
Il cappello parlante cercò di metterci in guardia, senza dirlo troppo apertamente. Anche lui si rendeva conto che ormai il male da cui bisognava guardarsi, era già tra le mura del castello.
Pochissimi ragazzini furono smistati a Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Ma in compenso la Casa di Serpeverde ottenne parecchi nuovi membri.
Poi Severus si alzò, per il solito discorso del preside.
- Quest’anno cambieranno parecchie cose e chi non si atterrà alle regole sarà punito e dovere. Ci saranno due nuovi insegnanti – indicò i Carrow – che saranno anche i responsabili della disciplina e di scegliere le punizioni più….adeguate – Amycus sogghignò – E fossi in voi non mi arrischierei ad andare in giro di notte…se non voleste incappare nelle ire dei Dissennatori – e qui ci fu un brivido di terrore generale –Vi avverto : nessuna eccezione –
Si sedette e nel silenzio i tavoli presero a riempirsi di pietanze.
Sembrava che tutti avessero paura di fare troppo rumore, anche solo masticando.
« Che tristezza…non è questa la Hogwarts che conosco… »
Stavo mangiando lentamente (anche se più che altro piluccavo dal piatto), quando sentii una mano sfiorarmi il ginocchio. M’irrigidii. La mano cominciò a risalirmi la gamba, fino alla coscia. Afferrai il polso di Amycus per impedirgli di andare oltre.
- Che crede di fare, Carrow ! – gli ringhiai, a bassa voce.
- Lei è una donna intelligente Luce, penso l’abbia capito benissimo – mi sussurrò di rimando.
Lo guardai storto.
- Per lei sono signorina Corway –
Mi sorrise, eloquente, mentre il suo sgardo si spostava sulla mia scollatura.
- Amycus ! – lo chiamò una voce tagliente – Smettila –
Guardai sollevata Severus, che sembrava pronto a uccidere qualcuno. Amycus lo guardò male, ma ubbidì, togliendo la mano e posandola sul tavolo.
Tirai un sospiro di sollievo e mi ripromisi di ringraziare il mio salvatore. Magari quella sera stessa.
Alla fine del banchetto, mentre i ragazzi si dirigevano al proprio dormitorio, bloccai Minerva.
- Non è che potresti dirmi la parola d’ordine per l’ufficio del preside ? –
Mi guardò interrogativa.
- A che ti serve ? –
- È solo per saperlo, ai com’è… - incrociai le dita, sperando che se la bevesse.
Mi squadrò ancora un attimo, poi rispose.
- “Levistico“ –
Le feci un sorriso enorme.
- Grazie Minerva –
Dunque tornai nelle mie stanze.
« “Levistico“ ! Dovevo immaginare che la parola d’ordine fosse un ingrediente per una qualche pozione… ! »
 
Attesi fino a poco prima della mezzanotte, poi uscii guardinga e mi affrettai verso l’ufficio del preside. Arrivata davanti al gargoyle di pietra presi un bel respiro e dissi sicura :
- Levistico ! –
La statua si spostò di lato, svelando una stretta scala a chiocciola. La salii cauta, sentendo un nodo allo stomaco. Arrivata in cima mi trovai davanti ad una gigantesca porta di legno massiccio. Bussai e dall’interno sentii la sua voce.
- Avanti -

Lo so, lo so...è passato un sacco di tempo! Ma sono stata un po' incasinata con la scuola, un po' tanto!! Il prossimo capitolo è già scritto. Appena riesco lo pubblico. Mi raccomando però : RECENSITEEEEE!!!! ç.ç please!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 : Ancora noi ***


Capitolo 3 : Ancora noi
 
Aprii cauta la porta. Severus era seduto alla scrivania, la piuma in mano, intento a scrivere qualcosa. Alzò lo sguardo e mi fissò, tra il sorpreso e il felice. Gli sorrisi, chiusi la porta e restai lì ferma, incerta su cosa fare, o semplicemente troppo emozionata per fare alcunché. Lui si alzò e, scostando bruscamente la sedia, mi corse incontro. Finalmente ci abbracciammo. Annusai il suo famigliare profumo, stringendolo più che potevo.
- Così mi soffochi… - mi sussurrò, a metà tra l’ironico e il divertito.
- Non m’importa : mi sei mancato troppo ! –
- Luce… - sospirò, accarezzandomi i capelli.
Mi scostai un poco, ma lui si avvicinò di nuovo e pose le labbra sulle mie. Dolcemente mi baciò e a me sembrava di essere di nuovo completa. Quel bacio servì a ridarmi la vita e la speranza. Mi strinsi contro du lui con un gemito, desiderando che non finisse mai.
Dopo un’eternità ci staccammo ansimanti, sorridendoci. Mi accompagnò alla scrivania e mi sedetti sulla sedia di fronte alla sua.  Continuammo a tenerci per mano anche con in mezzo il tavolo. Lo guardavo dritto negli occhi e non potevo credere di essere veramente ancora con lui, dopo un’intera estate senza.
- Grazie per oggi, al banchetto… -
Il suo sguardo s’incupì.
- Amycus, l’avrei ucciso ! Non si deve più permettere di sfiorarti ! Se lo becco ancora, giuro che…-
Sembrava sforzarsi di non dire qualche bestemmia. Gli sorrisi dolcemente. Adoravo quando faceva così !
- Tranquillo, non lo farà più –
Anche perché altrimenti gli avrei lanciato qualche maledizione.
- Allora…vuoi raccontarmi qualcosa di questa estate ? – gli chiesi cauta.
Sospirò.
- Non dovrei, ma forse è meglio parlarne adesso, finché siamo in tempo – si alzò e spostò la sedia accanto alla mia – Come avrai immaginato ora il Signore Oscuro si fida ciecamente di me. L’uccisione di Silente è riuscito a convincerlo, quindi ha mi ha chiesto da carpire informazioni dalla cerchia dei fedeli a Silente, su Harry Potter. Gli ho riferito quando il ragazzo se ne sarebbe andato dalla casa degli zii, insieme agli Auror. Ma non sono riusciti a catturarlo –
- E adesso Harry è il ricercato numero uno… -
- Esatto. Tu-sai-chi vuole catturarlo ad ogni costo. Ormai il Ministero è sotto il suo totale controllo, non credo ci metterà molto. Gli è sfuggito per un pelo un mese fa, il giorno della caduta del Ministero ! È solo questione di tempo… -
- Non essere così disfattista ! – esclamai, un po’ indignata.
- È la verità, lo sai. Quanto pensi ci vorrà, con i Mangiamorte e i Ghermidori ovunque ? –
Calò un silenzio di tomba. Nella mia testa turbinavano le parole di Severus. Sapevo che aveva ragione, ma non ero pronta a farmi scoraggiare così facilmente. C’era ancora speranza. C’è sempre speranza ! Harry era un ottimo mago e un ragazzo in gamba, non si sarebbe fatto prendere tanto facilmente. Il mio istinto da veggente mi diceva che per un bel po’ avrebbe fatto perdere le sue traccie, ne ero fermamente convinta.
- In più, con i Carrow qui – proseguì lui – non posso fare neanche un passo falso –
- Sev, c’è qualcosa che ti ha detto Tu-sai-chi in confidenza, che potrebbe essere utile ? –
- L’unica cosa che so è che cerca una bacchetta da sostituire alla sua –
- E perché ? – chiesi stupita.
- Non ne ho idea. Credo sia per uccidere Potter –
- Ma una bacchetta speciale o una qualsiasi ? Insomma, con la sua avrebbe più successo, no ? Visto che c’è un legame… -
- Questa ti farà ridere : penso stia cercando la bacchetta di sambuco ! –
Aprii la bocca, ma non ne uscì niente. Ero troppo sconvolta.
- Sev… - gli sussurrai – oggi, quando sono arrivata, ho avuto una visione sui doni della morte –
Mi squadrò perplesso e un tantino sconcertato.
- Non credi che… ? –
- No ! – rispose piuttosto deciso – Non sa nulla di quella storia sul Signore della morte ! Credo abbia solo sentito parlare di una bacchetta invincibile, ecco perché la vuole –
Tirai un sospiro di sollievo. Ci sarebbe mancata solo questa.
Mi scoccò un bacio sulla fronte.
- Vedrai andrà tutto bene. Ci sono qui io a proteggerti –
- Oh Sev ! È la cosa più romantica che tu mi abbia mai detto, sai ! – gli sorrisi e lui alzò l’immancabile sopracciglio.
- Non ti ci abituare… -
Scoppiai a ridere e lo abbracciai. Lui mi sorrise e per un attimo sembrò che stesse andando tutto bene. Quel sorriso sincero…il primo vero sorriso che mi faceva. Un sorriso d’amore !
- Ti amo Luce –
- Ti amo anch’io ! –
 
Era quasi l’una di notte, quando lasciai il suo ufficio. All’inizio volevo rimanere a dormire con lui, ma mi aveva convinta a tornare nelle mie stanze.
Nei corridoi vigeva il più assoluto silenzio, spezzato solo dal rumore del vento e dai miei passi. Ero quasi arrivata, quando un fruscio alle mie spalle mi fece sobbalzare. Mi girai di scatto, la bacchetta in pugno.
- Lumos – sussurrai.
Il lieve chiarore illuminò il corridoio deserto.
- Fantastico, ci mancava la paranoia… - dissi tra me e me.
Ancora in allarme mi girai e feci per riprendere a camminare, quando qualcuno mi afferrò per le spalle, spingendomi contro il muro. Una mano mi tappò la bocca e un’altra mi afferrò il polso, impedendomi di usare la bacchetta. Aprii gli occhi e mi ritrovai la faccia di Amycus a due centimetri dalla mia. Lui sogghignò divertito e io lo fissai astiosa.
- Passeggiatina notturna ? – domandò, sempre ghignando.
Scostò la mano dalla mia faccia e mi afferrò anche l’altro polso.
- Lasciami, brutto… -
- Sssht. Non c’è bisogno di offendere –
Si avvicinò di più e io girai la testa di lato, schifata. Sentii il suo respiro sul collo e un brivido mi percorse la schiena.
- Piantala ! –
- Non ci penso proprio… - mi sussurrò all’orecchio.
Con la lingua percorse tutta la lunghezza del mio collo, fino alla spalla.
- Hai un buon profumo –
- Tu per niente ! –
Ridacchiò e cominciò a percorrermi di baci il petto, per poi risalire a cercare le mie labbra. Lo fulminai con lo sguardo e tirai una ginocchiata alla cieca. Ma a giudicare dal suo lamento avevo fatto centro. Corsi via, lasciandolo lì per terra, dove si era accasciato, e tornai svelta nelle mie stanze. Chiusi la porta con almeno dieci incantesimi e presi un bel respiro, cercando di calmare i battiti del cuore.
- Quel…verme ! Per Merlino, l’avrei ucciso !! –
Mi trascinai fino al letto e mi lasciai cadere sulle lenzuola.

Sono terribilmente in ritardo....e mi spiace dirvi che per il capitolo 4 dovrete aspettare ancora un po', perché al momento non ho molte idee. Ma qualcosa mi verrà in mente, tranquilli!!!   : )  

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Speranza ***


Capitolo 4 : Speranza
 
Mi vestii di malumore, decisamente restia solo ad uscire. Sospirando mi richiusi la porta alle spalle, aggiustandomi il mantello, poi m’incamminai verso la Sala Grande. Quel giorno c’era un po’ più di vita tra gli studenti, che però continuavano a lanciare occhiate impaurite al tavolo degli insegnanti. Gli unici che sembravano a loro agio erano i Serpeverde. Entrando salutai diversi ragazzi, ricevendo in cambio timidi accenni di sorrisi. Ora di arrivare alla corta scalinata, avevo salutato tutti gli studenti.
La McGranitt mi lanciò un’occhiata di gratitudine e Severus scosse impercettibilmente la testa, ironico, con un mezzo sorriso. Carrow lo ignorai bellamente e mi sedetti salutando Vitious e parlando con lui, evitando accuratamente di guardare il “viscidume“ alla mia destra.
 
Per i corridoi, poco prima delle lezioni, gli studenti sembravano essersi rianimati. C’era quasi il solito brusio, e visto che ne Severus ne i Carrow erano nei paraggi, sui visi dei ragazzi si leggeva un accenno di sollievo. Un po’ più sollevata m’incamminai verso l’aula. Aprii e attesi accanto alla porta che entrassero tutti, poi la richiusi raggiungendo la cattedra e aspettando che tutti si fossero seduti.
Una volta che ognuno ebbe alzato lo sguardo verso di me e che nella classe cadde il silenzio, sorrisi cercando di pensare a cosa dire. Il settimo anno di Grifondoro e Tassorosso aspettava speranzoso e io cercai di non deluderli.
- Dunque…salve ragazzi. Spero che, nonostante tutto, stiate bene… - con un sospiro mi costrinsi a dire qualcosa di vagamente rassicurante – So che quest’anno sono cambiate parecchie cose e sarà dura, ma…ma non dobbiamo abbatterci – « Avanti Luce, puoi fare di meglio… » mi dissi – Sì, non dobbiamo lasciarci andare ! Se non per noi, facciamolo per chi in questo momento ha davvero bisogno di aiuto – « Meglio, vai così » - Pensate ai vostri amici e compagni che non sono qui con noi. Dobbiamo stringere i denti per loro e andare avanti senza farci sconfortare. Non farò finta che le cose stiano andando bene, siete grandi e capaci di sopportare la realtà, sapete bene cosa vi aspetta ora. È proprio come l’ultima volta. Si sta di nuovo scatenando il caos, come è successo in passato. Voi non c’eravate, ma posso dirvi che nella disperazione esiste sempre qualcosa a cui aggrapparsi. Una cosa per cui vale la pena lottare e soffrire. Anche adesso è così. Pensate a qualcuno che vi è caro, a una cosa a cui tenete. Ai vostri sogni e speranze. Ecco, la speranza ! Finchè la speranza vive tra di noi e tra le mura di Hogwarts noi lotteremo per coloro che là fuori combattono ogni giorno. Non abattetevi ragazzi, l’unica cosa che l’Oscuro Signore non riuscirà mai a prendervi è la sicurezza che se non sarete voi, ci sarà qualcun’altro capace di cambiare le cose. E sappiate : colui che vede il lato negativo delle cose e che è pronto a lasciarsi andare, sarà il primo a cadere ! È questo che vi chiedo : tenete duro per chi è pronto a lasciar perdere e ce la faremo. –
Li fissai, guardando attentamente le emozioni che si facevano strada sui loro visi e seppi di aver fatto centro. Osservai Seamus lanciare un occhiata al banco vuoto accanto a lui, dove di solito sedeva l’amico Dean. Neville che fissava il vuoto davanti a lui, respirando piano. Guardai i tre banchi vuoti, in fondo all’aula, dove sedeva il fantomatico trio : Potter, Weasley e Granger.
« Ecco la speranza… » mi dissi, pensando a Potter.
Passò così la prima ora, con il silenzio che ci avvolgeva veritiero. Li lasciai rimuginare su ciò che avevo detto, poi mi voltai, aggirai la cattedra e mi fermai davanti alla lavagna. Tirai fuori la bacchetta e scrissi : “Le battaglie magiche nella storia“.
- Quest’anno cominceremo con l’ascesa di Voi-sapete-chi, per poi tornare indietro nel tempo, toccando le battaglie più importanti – come ad esempio le rivolte dei folletti che abbiamo trattato l’anno scorso – fino all’antica Grecia –
Sapevo che avrei avuto dei guai con i Carrow, raccontando la storia del Signore Oscuro in modo troppo veritiero, ma se per i Serpeverde mi sarei tenuta ai fatti nudi e crudi, con le altre Case intendevo orchestrare un po’ la cosa in stile ribellione; e Severus non sarebbe di certo riuscito a fermarmi.
Il giorno dopo, al pomeriggio, finii la mia lezione con il terzo anno e mentre i ragazzi uscivano, radunai le mie cose, andando verso la porta. Ma sulla soglia mi si parò davanti Severus, rispingendomi dentro e chiudendo la porta.
- Devo dirti una cosa –
Lo scrutai interrogativa.
- Bé avanti : parla ! –
- Questa mattina Yaxley ha quasi preso Potter gli altri due. Quegli…idioti, si sono infiltrati nel Ministero e speravano di venirne fuori tranquillamente ! –
- Ma perché l’hanno fatto ? –
- Non ne ho idea, ma sono fortunati ad esserne usciti ! Che stupidi… -
Sorvolai sulle sue imprecazioni, era riuscito a farmi preoccupare. Cosa potevano cercare i tre ragazzi più ricercati del mondo magico, proprio nella tana del lupo, oltre alla morte ? Severus mi prese le mani dolcemente, avvicinandomi a lui. Ci ritrovammo a non più di due centimetri di distanza. Guardai le sue labbra sottili e mi ci avventai, baciandolo con passione. Lui ricambiò, stringendomi smanioso, facendo aderire i nostri corpi. Indietreggiammo fino alla cattedra, per poi scivolare a terra. Con un colpo di reni mi misi a cavalcioni su di lui, baciandolo sul collo.
- Aspetta Luce… - mi allontanò, guardandomi negli occhi – vuoi davvero farlo qui, in un aula ? E se entrasse qualcuno ?! –
- Non lo facciamo da più di tre mesi, e secondo te mi importerebbe di chi potrebbe entrare ? – gli sorrisi maliziosa – Fai un incantesimo alla porta e poi fammi tua ! –
Ripresi a baciarlo con foga, mentre lui borbottava un incantesimo verso la maniglia. Poi mi afferrò ai fianchi facendomi rotolare sotto di lui. Mi spogliò con ardore mentre io armeggiavo con i bottoni della sua solita casacca. Una volta eliminato l’intralcio dei vestiti, non esitò un secondo ed entrò in me. E finalmente mi risentii completa.

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