Amore e odio hanno molto in comune

di Missconfusione
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Bedford ***
Capitolo 2: *** 2.Mario ***
Capitolo 3: *** 3.Dolore,piacere,oscurità ***
Capitolo 4: *** 4.Il secondo giorno ***
Capitolo 5: *** 5.Francesco ***
Capitolo 6: *** 6.// ***
Capitolo 7: *** 7.L'incubo ***
Capitolo 8: *** 8.// ***
Capitolo 9: *** 9.La collana ***



Capitolo 1
*** 1.Bedford ***


1.Bedford
Non avrei mai pensato che la mia vita da giovane studentessa nel Main si sarebbe conclusa così presto;non avrei mai pensato che me ne sarei andata  via all'età di diciassette anni dal posto in cui sono nata e cresciuta e in cui avevo i ricordi più belli ma anche più brutti della mia infanzia.

Scrollai le spalle e scesi goffamente l'ultimo gradino della scaletta per scendere dall'aereo;Ad aspettarmi c'era una ragazzina poco più bassa di me,molto magra dai capelli lunghi e lisci,scuri e un cartello che teneva tra le sue curatissime mani con scritto il mio nome.

Mi avvicinai alla ragazza e la salutai mentre lei sorrideva:« Cassandra!non sei cambiata per niente sai? »la vidi buttare a terra il cartello che aveva tra le mani e venire verso di me,mi strinse a sé con le sue esili braccia.
« Annika,oh,mi sei mancata!Prima mi hai guardata come fossi un'estranea,una sconosciuta;non riconosci tua cugina? »

La strinsi forte e la lascia andare guardandola negli occhi con maggiore serietà:« Mai! ».Scoppiammo a ridere e lei si preoccupò subito di prendere uno dei miei due bagagli facendomi strada verso un'automobile lunga,nera parcheggiata sul ciglio della strada.

Prima di farmi salire,mise i bagagli nel cofano,si fermò vicino a me,mi prese le mani,si guardò intorno come per assicurarsi che non ci fosse nessuno ad ascoltarci,poi il suo sguardo tornò su di me: « Anny,non dare di matto quando entrerai in macchina ok? »

La guardai stupita,non riuscivo proprio a capire perché avrei dovuto dare di matto entrando in macchina.Guardai con la coda dell'occhio il finestrino e,un ragazzo,seduto sul sedile dalla parte del guidatore,si girò e mi sorrise.

Dovevo ammettere che era molto carino,ma chi era?Afferrai Cassy per un braccio. « Chi diavolo è? » Lo indicai,Cassy esitò prima di rispondere cautamente « è un ragazzo,non si vede? » La guardai con aria scocciata. « Non scherzare,guiderà lui fino a casa? » « Si!ti puoi fidare di lui,tranquilla »

Mi avvicinai alla macchina,aprii la portiera e mi accomodai sul sedile del passeggero,mentre Cassy si era seduta dietro. « Annika vero?Sono Diego.Dovresti allacciare la cintura di sicurezza sai?Le responsabilità sono mie e non vorrei correre guai »
Accennò un sorriso beffardo e mi allacciai la cintura di sicurezza senza rispondergli.Speravo che saremmo arrivati a casa il prima possibile.
 
Sentii una mano gelida toccarmi il braccio sinistro,mi girai di scatto e vidi Diego guardarmi mente mi slacciava la cintura di sicurezza. « Siamo arrivati!puoi scendere. »

Cassy mi aveva appena aperto la portiera e,vedendomi tremare,mi sorrise e cercò di rassicurarmi dicendomi che prima o poi mi sarei abituata al freddo di Bedford;anche se io pensavo più a un " poi " che " prima ".

Scesi dalla macchina,mi guardai intorno,vedevo solo neve,una strada e una grande casa dello stesso colore della neve.

Faceva molto freddo,non desideravo altro che entrare in casa,quando una mano mi cinse la vita,guardai alla mia destra e vidi Diego che con una mano indicava tutto il " paesaggio ",se così si poteva chiamare,che c'era davanti a noi. « Benvenuta a Bedford,Annika ».

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Capitolo 2
*** 2.Mario ***


2.Mario
Diego si occupò dei bagagli,mentre Cassy mi faceva strada.Ci fermammo davanti a un maestoso cancello nero con le punte dorate,Cassy cliccava  continuamente i  pulsanti del citofono per far aprire il cancello e farci entrare in casa,mentre io sbirciavo tra i buchi laterali che dividevano il cancello dal muro per cercare di vedere la casa al suo interno,ero molto curiosa,non ero mai stata a casa di Cassandra.

Diego mi passò a fianco sfiorandomi con il braccio “ Annika,posso darti un soprannome? ”Non capivo perché volesse darmi un soprannome,nessuno mi dava soprannomi,al massimo diminutivi.“ Anny,chiamami Anny ”. Finalmente Cassy era riuscita ad aprire quell ’enorme cancello che piano piano stava mostrando l’altrettanto enorme casa al suo interno;Pensavo che Cassy viveva in una normale casa come tutte le altre persone,quella invece non era una casa,era una villa.

Quando Cassy mi vide a bocca aperta,si avvicinò e mi diede una pacca sulla spalla: “ Anny,coraggio entra! ” .Mi incamminai per il viale,tra i grandi giardini fioriti,ci vollero un bel po’ di minuti prima di arrivare al portone.Cassandra non ebbe il tempo di bussare che il cancello dietro di noi si chiuse e un gruppo di servitori aprirono il portone dandoci il benvenuto.Non sapevo se avrei mai potuto abituarmi a una casa così grande,con dei servitori ficcanaso che ti rendevano dipendenti da loro,perché questo sono i servitori.

Appena varcai la soglia,corsi su per le scale a perlustrare la casa:C’erano quadri antichi appesi sulle pareti gialle,mobili e sedie antiche qua e la lungo il corridoio che sembrava non finire mai.Vi era una porta colore nero,moderna più delle altre,senza maniglia.Al suo posto c’era una casella grigia con dei pulsanti illuminati.Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno e provai a cliccare dei tasti a caso.Vedendo che non succedeva nulla,mi girai per andarmene.

Ad un tratto la luce si spense per poi riaccendersi;non mi preoccupai e andai diretta verso le scale,quando la luce si spense,questa volta per non riaccendersi più.Non vedendo niente per colpa del buio e delle finestre inesistenti in quel corridoio,cercai di non perdere la calma toccando i muri e cercando di capire quanto avrei potuto andare avanti prima di incontrare la scala.Qualcosa mi afferrò per il braccio e mi trascinò indietro,cercai di divincolarmi,ma la stretta era troppo forte per riuscirci,urlai ma nessuno rispondeva. “ Chi sei?lasciami! ” Nessuno rispose,sentii il rumore di una porta che si apriva e un attimo dopo mi ritrovai in una stanza con una vetrata pazzesca che dava sul mare,la luce della luna era l’unica cosa a illuminare la stanza.

L’ombra di un uomo vicino alle tende mi fece spaventare,mi tirai indietro  strisciando sul pavimento.Le luci si riaccesero e la stanza si illuminò,anche il volto dell’uomo che in realtà era un ragazzo dall’aria non così minacciosa come avevo immaginato si illuminò.

Mi sorrise mentre mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. “ Mi spiace di averti spaventata,ma stavi per cadere dalle scale ” .Lo guardai e lui sorrise.Come faceva a sapere che stavo per cadere dalle scale se era buio e non si vedeva niente? “ Non fa niente,dopo tutto hai evitato che mi facessi male,quindi grazie. ” Esitai per un attimo. “Come hai fatto a vedere che stavo cadendo se era buio? ” Abbassò lo sguardo. “ Sono Mario ” Mi porse la mano “ fratello adottivo di Cassandra,e hai già conosciuto anche mio fratello Diego suppongo ” gli strinsi la mano,era così grande rispetto alla mia ed era molto fredda,mi fece venire dei brividi lungo la schiena

“ Si l’ho già conosciuto,ha portato me e Cassandra dall’areoporto fino a qui ” gli lasciai la mano. “ Bene,allora.. ” La porta si aprì e Diego vi entrò con passo svelto venendo verso di me. “Benissimo,vi siete conosciuti,ma ora lei viene con me. ” Vedendo la mia espressione accigliata,Diego mi fece un largo sorriso. “ Devo mostrarti la tua stanza e Cassy vuole passare un po’ di tempo con te ” Sorrisi “ Va bene,ciao Mario ” Mi incamminai verso la porta senza guardare nessuno dei due;Diego mi seguì dietro di me. “ Hei,aspetta,non mi hai detto il tuo nome ” . “ Annika,chiamami Anny ” . Uscii dalla porta senza guardare indietro,con Diego al mio fianco. “ Che ci facevi lì con lui? ” Cambiai discorso “ Perché la luce si è spenta?che è successo? ” Mi fermò prendendomi per un braccio

“ C’è stato un corto circuito,non è durato molto.Non accadrà più;Che ci facevi qua sopra?in quella stanza,con Mario e Come lo hai conosciuto? ” Mi divincolai dalla sua stretta ma lui mi prese l’altro braccio e mi spinse contro il muro “ Calmati Diego,calmati! ” Allentò un po’ la presa “ Allora?hai intenzione di rispondermi?Mario è pericoloso,non lo dovevi neanche conoscere ” Lo guardai con aria confusa.Pericoloso?e se era tanto pericoloso perché era libero di girare per casa?

“ Diego,lasciami!Se è così pericoloso perché ha impedito che mi facessi male cadendo dalla scala durante un corto circuito? ” Il suo sguardo era di ghiaccio. “ Lui cosa? Ti ha salvata e portata in quella stanza?ti ha toccata? ” “ Trascinata,per la precisione ” Sembrava tormentato,scosse la testa sibilando qualcosa,poi il suo sguardo tornò su di me “ Non devi mai più stare da sola con lui,ok? Non voglio che ti succeda niente di male ” Si avvicinò a me con lo sguardo,mi tranquillizzai subito.

Le sue labbra ora erano a 2 centimetri dalle mie e si avvicinavano sempre di più.La sua gamba si mise tra le mie bloccandomi completamente.Le nostre labbra si incontrarono per una frazione di secondo. “ Che diavolo sta succedendo qui? ” Cassandra si trovava a un metro di distanza da noi con un’espressione confusa sul volto. 

“ Niente ” Diego rispose al posto mio.Cassandra staccò bruscamente le sue mani che un attimo prima stavano tenendo ferme le mie braccia,mi prese per una mano e mi trascinò via. “ è ora di cena,andiamo ” Questa fu l’unica cosa che riuscì a dire Cassy mentre mi trascinava giù per le scale senza guardarmi. E l‘unica cosa che riuscii a dire io fu:“ Ok ”.

Mentre scendevo mi girai indietro,ma Diego era già sparito.

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Capitolo 3
*** 3.Dolore,piacere,oscurità ***


3.Dolore,piacere,oscurità
 
Eravamo seduti a tavola,una lunga tavolata rossa con quattro vasi di fiori distanziati di un metro l’uno dall’altro.
Tutti mi guardavano,ero al centro dell’attenzione e questa cosa mi metteva abbastanza in imbarazzo.
 
Abbassai lo sguardo;Cassy,alla mia sinistra mi prese la mano. “ Allora,questa sera abbiamo l’onore di avere a tavola,con noi,Annika ” Alzai lo sguardo e sorrisi.Davanti a me c’era Diego,alla sua sinistra Mario,alla mia destra Sheila (mia zia,madre di Cassandra) e in piedi all’altro lato della tavolata c’era John (mio zio,padre di Cassandra) che aspettava a sedersi,perché sapeva che sarebbero arrivati ospiti e voleva accoglierli di persona.
 
Suonò il citofono,John rispose e cliccò il pulsante per aprire il cancello.Pochi minuti di silenzio e il portone si aprì.Entrarono due ragazzi.Si scambiarono qualche parola e degli abbracci,per poi sedersi a tavola.
 
I servitori arrivarono con molti piatti e cominciammo a mangiare.
“ Allora,Annika,il bellissimo ragazzo che si è unito a noi poco fa è Marco ” Sheila me lo indicò,sedeva vicino a Cassy.Si tirò indietro con la sedia per farsi vedere da me e mi sorrise.Sorrisi anche io e guardai Sheila. “ Oh,dimenticavo,la ragazza a fianco a Mario è Martina,la fidanzata di Marco.I due ragazzi sono i nostri vicini di casa,passano quasi tutto il tempo con Cassy e Diego. ” Mi sorrise compiaciuta e prese in mano un bicchiere di vino.Guardai Martina per poi abbassare di nuovo lo sguardo.
 
Finita la cena,mi avvicinai a Cassy per chiederle dove fosse la mia stanza,ero molto stanca. “ Cassy,puoi mostrarmi la mia stanza? ” Mi guardò con aria confusa “Vuoi già andare a dormire?” “Si,sono stanca per il viaggio.” Mi indicò le scale. “Sali le scale,percorri il corridoio,la prima porta color marrone a destra è la tua.Riposati,domani andremo a fare un giro in città” Mi sorrise,la abbracciai.
“Certo,grazie di tutto”.
 
 “Niente,buona notte.Se dovessi avere bisogno sono qui,siamo tutto qui” Sorrise di nuovo e anche io in tutta risposta. “Ok”. Cominciai a salire le scale.Entrai nella mia camera,mi sedetti sul letto,ero esausta.
 
Mi mancavano già tutte le mie amiche;Cercai di non pensarci.Qualcuno bussò alla porta,andai ad aprire.Mario entrò nella stanza a tutta velocità,si scaraventò su di me baciandomi e spingendomi in fondo alla stanza.
 
Mi prese le mani e incrociò le sue dita alle mie.Non sapevo per quale strana ragione stessi ricambiando il suo bacio,sapevo solo che volevo,senza motivo,lo volevo;Lo desideravo più di ogni altra cosa.Mi mise una mano sotto la maglietta,con l’altra mi accarezzava i capelli.Passò a baciarmi il collo;
 
io gli misi una mano sulla schiena e con l’altra mi tenevo all’armadio vicino a noi.Sentii un dolore forte,intenso al collo.Non sapevo cos’era,all’inizio fece male,poi si tramutò in vero e proprio piacere.
 
Sull’armadio della camera c’era uno specchio,con la mano libera lo girai,senza neanche pensarci,vi guardai dentro.Vidi Mario che mi teneva ferma al muro e beveva da una mia ferita,una riga di sangue scendeva sulla mia maglietta fino ad arrivare al pavimento.Solo dopo un minuto mi accorsi veramente di ciò che gli stavo facendo fare;Mi stava uccidendo,avrei dovuto urlare.
 
Aprii la bocca per chiamare aiuto,ma al posto delle parole uscivano suoni strozzati,non avevo più voce.Come avrei potuto fare?
Mi preoccupai di più quando cominciai a vedere sfocato.
 
Cosa diavolo era Mario?un vampiro?Non pensavo esistessero davvero;non ci avevo mai creduto,come nessuno d’altra parte.
Cominciarono a tremarmi i piedi,il mio corpo stava per cedere.Ero confusa,non riuscivo più a pensare razionalmente.
 
Gli diedi un calcio sulla gamba con il piede,ma sembrò non servire a niente.
Presi lo specchio e glielo diedi in testa,si ruppe e lui ricadde all’indietro.
Dalla porta entrò Cassy,spalancò gli occhi quando vide la scena e,urlando il nome di Diego che la seguì dopo un secondo,si catapultò nella stanza e venne verso di me.
 
Caddi a terra ormai senza forze;subito dopo ci fu solo l’oscurità a farmi compagnia.

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Capitolo 4
*** 4.Il secondo giorno ***


4.Il secondo giorno
Sentivo delle voci di sottofondo.Cassy?Diego?entrambi? Lentamente cercai di aprire gli occhi,ma vedendo sfocato ci rinunciai.Non sentivo più le gambe,gli occhi e il collo mi bruciavano ed ero stanchissima,come dopo una corsa di un’ora senza sosta.
 
Dopo un attimo mi ricordai cos’era successo:Mario,un vampiro,mi aveva baciata e morsa,aveva bevuto il mio sangue senza fermarsi;eppure ero ancora viva.Stanca come dopo una maratona,ma viva.Riprovai di nuovo ad aprire gli occhi;vedevo sfocato,ma meno di prima.Stavo riacquistando la vista.
 
Le voci si fecero più vicine << Annika!Annika,come ti senti? >> .Vidi Cassy davanti a me,piegata,che mi osservava con aria preoccupata.Aveva arricciato i capelli,stava benissimo;aveva una sciarpa rosa attorno al collo,era talmente stretta che sembrava potesse strozzarla da un momento all’altro.Vedendo che non rispondevo,piegò la testa e i suoi occhi assunsero un’aria triste e ancora più preoccupata.
 
<< Anny?sai chi sono vero? >> . << Si,Cassy >> . Sorrise e chiamò Diego che si avvicinò alla svelta al letto su cui ero sdraiata.Lui non sorrideva,ma il suo viso faceva intendere che era sollevato del fatto che avessi risposto.
Era molto affascinante e sexy con quei jeans neri stretti,a vita bassa;Gli si vedevano i boxer e la scritta “Sexy man” sulla striscia grigia;Una canottiera bianca infilata nei jeans e una collana con un piccolo teschio inciso in un quadrato;
 
<< Anny,come ti senti? >> L’espressione seria sul suo volto.
<< Sto.. Sto bene,sono solo un po’ dolorante >> Sospirai << E stanca >> aggiunse Diego mentre mi rimboccava le coperte. Mi misi seduta e la schiene fece uno strano rumore .<< No!voglio..voglio uscire di qua!e voglio chiamare le mie amiche.Che ore sono? >> .  Cassy mi guardò apprensiva << Sono le otto e trentasette del mattino. >> Mi mostrò una piccola sveglia nera da comodino.Si alzò e mi portò delle stampelle mentre Diego usciva dalla stanza sbattendo la porta. 
 
<< Devi capirlo,dopo quello che è successo con Mario ha paura per te,e ce l’ho anche io!Dovresti riposare >> Tentò inutilmente di farmi cambiare idea. << No,voglio uscire da questa stanza subito!voglio parlare con qualcuno di cui mi possa fidare,voglio tornare a casa mia. >>
Cassy mi passò le stampelle vedendo che,da sola,non mi reggevo in piedi. << Anny,cosa ricordi? >>
 
La guardai per un attimo,non sapevo come rispondere.<< Tutto >> risposi seccata alla fine.Si mise davanti a me impedendomi di uscire dalla stanza e mi guardò negli occhi. << Tutto cosa? >> . << Tutto.il piacere,il dolore,lo spavento,la confusione…l’oscurità >> 
 
<< Si,sisi.Tranquilla Sarah,tranquilla. >> . Sbuffai. << Lo so,lo so!ma vorrei tornare a casa.. >> . Sbuffai di nuovo << Si,sono sicura!non resisto già più.Dillo a Jenna che non ce la faccio proprio più! >>. Giocai con il filo del telefono per qualche minuto mentre Sarah faceva le sue solite obbiezioni. << Lo so che è un’assistente sociale,ma è lei che mi ci ha mandata qui!!!perciò se non vuole che scappo,dovrà venirmi a prendere e trasferirmi da qualche altra parte! >> Sentii dei rumori strani,come di gemiti venire da una stanza. << Senti,chiamami dopo quando hai notizie ok?parlaci con Jenna,mi raccomando!voglio andarmene di qui,ci sono troppe cose strane. >> Attaccai dopo che Sarah aveva annuito.
 
Mi avvicinai cautamente alla stanza;i gemiti si fecero più forti.Notai che la porta era leggermente aperta,la spostai di poco quanto bastava per vedere una scena da film porno.Sul tavolo della stanza c’era Marco sopra a Martina;entrambi nudi.
Marco era alto,slanciato,spingeva per entrare dentro di lei,gli occhi chiusi e il corpo eccitato.Martina,sotto di lui,eccitata come lui,intonava una serie di gemiti a ogni spinta;Il capo piegato all’indietro,gli occhi chiusi e l’evidente piacere sul suo volto.
 
Quando una stampella mi cadde di mano e rotolò nella stanza,mi venne il panico.Entrai a riprenderla cercando di fare meno rumore possibile,ma non ci riuscii.I due ragazzi si girarono,l’espressione ancora confusa dal piacere sul volto.
Mi sentivo malissimo per aver fatto una figura simile;avevo fatto la figura della guardona.
 
<< Hm..mi scuso,prendo la stampella e me ne vado subito. >> Vedendo che mi fissavano con aria minacciosa,mi affrettai a prendere la stampella e mi avvicinai alla porta. << Prego,continuate pure eh..come se io non fossi mai entrata.Non ho visto niente >> Uscii dalla stanza chiudendo la porta il più velocemente possibile.Allontanadomi sentii altri gemiti:stavano continuando e il che era molto buffo.Io che faccio la guardona e mi faccio pure scoprire.Peggio di così,non si può,pensai.
 
Mi girai per andarmene << Oh,scusami >> . Mario mi era appena venuto addosso,lo guardai e mi tirai indietro spaventata.Era vestito con un paio di jeans blu,una maglietta a maniche corte nera,senza scarpe,una birra in mano e i capelli spettinati.Sembrava mortificato.In fondo al corridoio,vicino alle scale,Sheila stava discutendo con John,appena mi vide vicino a Mario si allarmò e mi corse incontro seguita poi da John che si era girato e ci aveva visti. 
 
<< Mario,va via,devo parlare con Annika >> Mi guardò con aria preoccupara,mi prese per un braccio e mi spostò da un lato per far passare Mario. 
Lui si limitò a guardarmi da capo a piedi;mi sorrise,un sorriso sexy che avrebbe fatto eccitare molte ragazze,ma non me.Non in quel momento,non dopo quello che era successo.Si allontanò barcollando;era sbronzo.
<< Tutto bene Annika? >> . << Si,si >> . Dopo un sorriso mi rivolse uno sguardo frettoloso.Era vestita con una gonna lunga color pesca,degli stivali marroni di pelle,una camicetta bianca,una collana d’oro con un cuore;Aveva i boccoli color bronzo tenuti a bada con delle forcine marroni.Gli occhi ansiosi e preoccupati allo stesso tempo,di un verde intenso e le labbra rosee,sottili che si piegarono in un sorriso a me molto familiare;il sorriso di Cassy.
 
<< Vieni giù,stiamo organizzando di andare al centro a fare shopping.Ma prima devi fare colazione!ci sono dei cereali e del latte,del succo di arancia e dei cornetti caldi.La frutta ovviamente non manca.Scegli quello che vuoi,basta che mangi >> Mi sorrise e ricominciò a parlare accompagnandomi alle scale insieme a John che se ne stava zitto. 
 
<< Poi partiamo tutti insieme.La carta di credito ce l’ha Cassy,comprati tutto ciò che ti serve!Non farti mancare niente,mi raccomando. >> 
Mi diede una pacca sulla spalla. << John,accompagnala in salotto.I ragazzi la aspettano. >> Lui,senza obbiezioni,mi accompagnò per le scale. 
 
<< Ti ho sentito parlare al telefono con la tua amica,prima. >> Lo guardai stupita.I capelli grigi dello zio John e i suoi vestiti strambi mi fecero venir voglia di ridere,ma mi trattenni. << hm..si.. >> . Ero sorpresa di quella domanda,non pensavo ci fosse nessuno a guardarmi o ascoltarmi mentre poco prima avevo parlato al telefono;avevo controllato bene.
 
<< Già.Ti trovi così tanto male da voler scappare di qua e tornare a casa sua al tuo secondo giorno qui? >> Mi guardò sorpresa,il volto apprensivo. << No,non mi trovo male,ma…ora sto in stampelle per colpa di Mario,sono confusa;mi mancano le mie amiche…e non solo loro… >> Sembrò capirmi,ma allo stesso tempo sembrava triste per quella mia risposta.
 
<< Io ti capisco sai? >> Eravamo arrivati a metà scalinata,qualcuno mi prese in braccio da dietro,le stampelle caddero e rotolarono per le scale.Guardai sopra di me;Diego mi aveva presa in braccio e mi stava portando giù per le scale,lo sguardo divertito.Guardai indietro e vidi lo zio fermo su un gradino della scalinata che ci osservava stordito,poi si mise a ridere e non lo vidi più.
 
<< Diego!dai,lasciami!ce la faccio da sola! >> Mi mise su una sedia.Cassy all’altro lato mi guardava sorridendo mentre si versava del latte nella tazza. << Buongiorno >> . << Grazie..Diego.Buongiorno Cassy >>.

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Capitolo 5
*** 5.Francesco ***


5.Francesco
<< Diego vai a prendere la giacca ad Annika! >> . << Ok,ma lei viene con me.Non sia mai che abbia bisogno di qualcos’altro >> . 
Anny mi prese per un braccio << No!dannazione ti ci mando perché fa fatica a fare le scale e tu vuoi che le faccia apposta? >>
<< No,la porto in braccio ovviamente. >>
Aprii la bocca per obiettare,ma mi ritrovai già tra le braccia possenti di Diego.Mi aggrappai dolcemente al suo collo e lo guardai;il suo sguardo si abbassò fino ad incontrare il mio sguardo.
 
<< Che altro hai bisogno oltre alla giacca? >>. Chiusi gli occhi mentre mi portava su per le scale;Pensai un attimo alla sua domanda .Sospirai.
<< Giacca e cellulare,nient’altro. >> .Mi sorrise e fece per mettermi giù,ma poi ci ripensò e mi portò dritto in camera.Mi mise sul letto e si mise a cercare il mio cellulare. 
 
<< Cambiando discorso … per quanto rimarrò debole di gambe? >>
Diego continuava a cercare,non si girò a guardarmi quando rispose.
<<  Non saprei.. Dipende da quanto sei forte,dovresti assumere delle vitamine.Non trovo il tuo cellulare,dove l’hai messo? >>
<< Non ricordo.. Forse sta nel comodino.Cos’è Mario? >> Non sapevo perché avessi cominciato all’improvviso e proprio con lui quell’argomento.Sapevo solo che volevo ottenere qualche informazione di più su quello che mi era successo la sera prima.
 
<< Si è qui,tieni. >> Mi porse il cellulare e prese la giacca dalla sedia senza dire niente riguardo Mario. << Non ne vuoi parlare vero? >>
<< No,dobbiamo andare. >>. << D’accordo.Scendo da sola le scale,ce la faccio. >>. Mi prese lo stesso in braccio. << Aspetta,rimettimi giù,devo mettere la giacca. >> . Mi rimise giù,misi la giacca e mi prese in braccio andando verso la porta. Mario,con un asciugamano intorno ai fianchi,ci guardava dalla porta impedendoci di uscire;non lo avevo visto prima,deve essere arrivato in quel momento. 
 
Diego lo guardò con aria seccata e rimase a distanza da lui con me tra le braccia. << Togliti di lì >> . Non disse altro, lo guardava con occhi di ghiaccio mentre Mario sorrideva,divertito e si spostava lentamente di lato per farci passare.Diego mi portò velocemente fuori dalla stanza e cominciò a scendere le scale più velocemente di prima.Non disse niente.
<< Però,che coincidenza.Io l’ho nominato e lui si è presentato alla porta.fa come i cani?li chiami e loro arrivano? >> Era una frase ironica,sapevo che non gli aveva fatto piacere vederlo ma almeno lo avevo fatto ridere.
 
<< Non credo. >> Arrivammo subito al piano inferiore dove Cassy ci aspettava impaziente. 
<< Ragazzi!e che cavolo,ce l’avete fatta! >> Sorrise.
<< Bhe,non trovavamo il cellulare. >> Cassy aprì la porta;una folata di aria gelida entrò in casa,sorprendendomi e facendomi tremare.Diego mi strinse a sé e mi portò correndo alla macchina.Cassy arrivò pochi secondi dopo,aprì la porta e Diego mi fece sedere sul sedile davanti,mettendosi al volante. Cassy salì dietro.
 
<< Puoi partire >> Diego mise in moto e si girò indietro per fare retro marcia. Guardai davanti a me;dei piccoli fiocchi bianchi cominciarono a cadere sull’asfalto,sul cofano,sulle altre macchine;tutto stava tornando ad essere bianco.Era un incanto tutta quella neve,quel bianco..
                                                   ***
<< Annika?Anny? Hei,svegliati,siamo arrivati  >>. Aprii lentamente gli occhi;Vidi Cassy al posto del guidatore che mi dava dei colpettini sul braccio e mi guardava sorridendo.Le sorrisi anche io e mi slacciai la cintura di sicurezza.Cercai con lo sguardo Diego,ma non lo vedevi da nessuna parte. << Devo essermi addormentata.. >>
 
<< Non preoccuparti Anny,ora usciamo di qui. >> .Uscì dalla macchina e mi aprì la portiera. << Grazie,dove andiamo per primo? >>
Cassy chiuse la portiera dietro di me e mi passò le stampelle. 
<< Non lo so,dove vuoi tu. Diego è andato a fumare,torna tra poco.Cominciamo ad entrare >>.
 
La guardai sorpresa mentre salivamo sulle scale mobili. << Non sapevo che fumasse! >>. << Si,insomma,ultimamente è un po’ nervoso. >>
Le luci del centro commerciale mi accecarono quasi;Abbassai lo sguardo. << Oh.. quindi quando è nervoso ha il vizio di fumare? >>.Cassy sembrava non ascoltarmi,aveva lo sguardo fisso su una vetrina che esponeva borse di tutti i tipi;borse che io non avrei mai comprato.
 
<< Si,esatto. >>. Mi guardai intorno non sapendo cosa fare;non mi era mai piaciuto fare shopping,guardare vetrine.. Ero più una tipa da librerie e corse solitarie con le cuffie nelle orecchie.
<< Cassy,io magari vado a comprarmi un libro >> Indicai la libreria di fronte al negozio che stava guardando Cassy,lei si girò e acconsentì velocemente.
 
Andai a curiosare un po’ di libri fantasy.. Li avevo letti quasi tutti.
Presi un libro a caso e mi misi su una poltroncina.Un attimo dopo ci fu un gran fracasso,dei libri caddero da uno scaffale e un ragazzo cadde atterra urlando per il dolore dei libri su di lui.Vidi che lo scaffale di legno stava per cadere,mi alzai e corsi da lui,posai le stampelle atterra e lo presi per un braccio tirandolo via. Il pesante scaffale cadde a terra con un tonfo.
 
<< Uh,hm.. Non ho fatto apposta.. >> Il ragazzo cercava di giustificarsi mentre guardava il casino che aveva combinato.Io persi l’equilibrio e lui,per non farmi cadere,mi mise un braccio intorno ai fianchi.Ci girammo a guardarci all’unisono.Il suo sguardo mi pareva familiare:i capelli marroni,spettinati,jeans a vita bassa e strappati,t-shirt verde con una scritta nera in inglese,bracciali,catene e un piercing sulla lingua;E quegli occhi,verdi,così intensi,così vivi.. Mi venne un tuffo al cuore,Francesco!
 
Sorrisi e gli misi le braccia al collo;lui mi strinse forte tra le sue braccia,mi alzò di peso e mi fece girare in tondo.
<< Francescooooo >> Gli urlai nelle orecchie mentre le lacrime cominciavano a scendere velocemente;Non come le lacrime per la morte dei miei genitori,ma come le lacrime di felicità che tanto aspettavo.
 
<< Non piangere Anny,se piango pure io è la fine >> Mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio. << Com’è che non ti reggi in piedi? >>
Lo guardai ancora con le lacrime agli occhi e indicai le stampelle sotto quella montagna di libri e sotto lo scaffale appena caduto.
<< Stampelle?perché?? >> Giocai con le catene dei suoi jeans;Non potevo certo raccontargli che il ragazzo che abitava la mia nuova casa era un vampiro e che mi aveva dissanguata la sera prima.Non potevo,non mi avrebbe creduta.Dovevo mentire per il bene di entrambi. 
 
<< Non preoccuparti,non è niente,mi sto già riprendendo!sono solo caduta sulla neve,scivolata per una collinetta e andata a sbattere contro un albero >>
Rise di gusto e alcune lacrime gli scesero dagli occhi rigandogli il viso.
Non riusciva a dire nulla;parlai io per prima.
<< Mi sei mancato,ma che ci fai qui? >>
 
<< Io?oh nulla ti stavo cercando.Veramente Sarah mi ha detto dove abiti ora,che l’assistente sociale ti ha mandata dai cugini,che non ti trovi bene e vuoi tornare.Manchi a tutti,ma devi resistere.Ero venuto a comprarti un libro e.. >> Smise di parlare perché gli era venuto da ridere e anche a me.Era molto buffo quello che era successo prima. 
 
<< Andiamo a fare un giro qua,ti va? >>. Sprizzavo di gioia all’idea di fare un giro con il mio migliore amico. Non ricordavo né Cassy né Diego in quel momento. << Mi sei mancato anche tu. >> .Prese le stampelle da sotto le i libri e me le diede,non facendo caso ai reclami della proprietaria della libreria che si era accorta del casino che aveva combinato.
 
Mi mise un braccio intorno al collo.Vidi Diego che correva per il centro commerciale in cerca di qualcuno;Senza pensarci due volte,presi Francesco per un braccio e lo spostai vicino alla porta di un bar li vicino. << Beviamo qualcosa? >>Mi guardò stupito perché di solito odiavo bere o mangiare in giro.Annuì semplicemente ed entrammo;Li Diego non avrebbe potuto trovarmi.

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Capitolo 6
*** 6.// ***


6.//
<< Davvero?Sarah ha fatto questo?? >> Mi guardò ridendo << Siii!sisi!l’ha fatto davvero!io l’ho detto che è pazza! >>
<< Più che pazza è scema! >> .Bevvi un sorso del caffé che mi ero fatta portare;Per un attimo mi venne in mente di Cassy,sapeva solo che ero andata nella libreria e chissà com’era preoccupata.Per non parlare di Diego,che mi stava cercando per tutto il centro commerciale.
 
Francesco mi accarezzò con delicatezza il viso,tirandomi indietro alcuni capelli e guardandomi negli occhi,così intensamente che sembrava ci si stesse specchiando. << Sei preoccupata.. che succede? >>. Si stava preoccupando per me.. << No tranquillo è tutto ok >>.
 
<< Certo che è tutto ok!sei qui a berti un caffè tranquillamente con un ragazzo mentre io e Cassy siamo in giro da un’ora a cercarti per tutto il centro commerciale! >> Tutti i presenti nel bar si girarono a guardare Diego a bocca aperta per la romanzina che mi aveva appena fatto.Lui,braccia conserte,aspettava una mia risposta,o forse stava solo aspettando che lo seguissi per uscendo dal bar.
 
<< Diego,io.. >> Non mi lasciò parlare e continuò a voce alta come se nessuno lo stesse guardando e come se non ci trovavamo in un bar pieno di gente. << Eravamo preoccupati che ti fosse successo qualcosa!ti rendi conto dello spavento che ci hai fatto prendere??Nella libreria c’era uno scaffale e una montagna di libri a terra,la proprietaria dice che una ragazza con le stampelle lo ha fatto cadere assieme ad un altro ragazzo e sono scappati ridendo! >> Si fermò per prendere fiato mentre io diventavo rossa per la vergogna. << Ti abbiamo chiamata sul telefono ed era staccato!a che ti serve un telefono se non lo tieni mai acceso? >>. 
 
Tenni lo sguardo basso tutto il tempo e sentivo gli occhi di almeno una ventina di persone tutti su di me.Alla fine disse qualcosa che non mi sarei mai aspettata di sentire. << Che avete tutti?Non avete niente di meglio da fare che guardare un ragazzo preoccupato per sua cugina che finalmente l’ha trovata con un ragazzo di cui non sapeva nemmeno dell’esistenza? >>.
Ora basta,era davvero troppo!Francesco era rimasto con lo sguardo fisso su di me tutto il tempo;Silenzioso come fosse muto dalla nascita.
 
Mi alzai in piedi e mi misi faccia a faccia con Diego,lo sguardo serio. 
<< Ora basta Diego!Penso che tu ti sia sfogato già abbastanza!usciamo di qui! >>. Mi guardò con sguardo severo prima di uscire dal locale con aria scocciata.Mi girai verso Francesco che si era appena alzato.Mi abbracciò stringendomi forte come un’ora prima,quando si erano ritrovati.
<< Fra,andrà tutto bene >> Lo strinsi massaggiandogli la schiena.Che cos’avrei potuto fare con lui?era un ragazzo così dolce e sensibile,come me.Era il mio migliore amico,non ero ancora pronta a lasciarlo andare dopo che ci eravamo ritrovati.Avrei dovuto scegliere,prendere una decisione veloce.
 
Si mise a piangere. << Non fare così,fra >>.Si staccò e mi guardò in volto,mi diede un bacio sulla guancia. << No,no non piango. >> 
Abbozzai un sorriso e lui fece lo stesso.Mi prese le mani nelle sue.
<< Dobbiamo di nuovo lasciarci vero? >>.Piegai la testa su un lato;sospirai.
<< No,no non dobbiamo. >> Sapevo che quella scelta era pericolosa per lui,ma aveva disperatamente bisogno di qualcuno di cui si fidava,qualcuno che conosceva da tempo;Aveva bisogno del suo migliore amico.
 
<< Stai a casa mia >> Sorrisi mentre lui mi guardava confuso. << Davvero?cioè tu pensi che io potrei stare nella tua casa attuale?pensi che i tuoi zii mi lascerebbero restare? >>
Ci pensai su un attimo;in fondo Sheila e John erano buoni con lei,soprattutto ora che lei si trovava in quella situazione difficile:i genitori morti inspiegabilmente,lei che si salvava sempre dopo ogni disgrazia,lei che era presa per una strega dai suoi compagni..
 
Si,poteva contare sugli zii.E forse anche su Cassy.
Lo abbracciò di nuovo << Ma si!certo che si!tranquillo.Abbiamo la camera per gli ospiti,veramente ne abbiamo tre o quattro. >> Uscimmo insieme dal locale. << Allora vengo volentieri.Mi mancava passare un po’ di tempo con la mia migliore amica. >> Cassy mi corse incontro guardandomi da capo a piedi. << Anny!dannazione stai bene?e lui chi è? >>. Dopo averlo guardato,arrossì e l’arrabbiatura scomparse.
 
<< Cassy,lui è Francesco,il mio migliore amico sin dall’asilo >>.
<< Piacere,Cassandra.Sono la cugina >> Mentre lo diceva lui le stringeva la mano.  << Piacere mio >>.Ci incamminammo verso le scale mobili e quindi verso il parcheggio. << Cassy,Fra può stare da noi per un po’? >>
Si avvicinò al mio orecchio << Certo che sì!è bellissimo,ma hai visto che occhi? >> Risi e dissi ad alta voce : << Qualcuno si è appena innamorato di Francesco! >> Cassy mi diede un colpetto alla spalla. << Smettila! >>
 
Francesco le passo vicino sorridendole << Mi farebbe solo piacere >> intanto Diego ci guardava ancora arrabbiato e si metteva al posto di guida.

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Capitolo 7
*** 7.L'incubo ***


7. L’incubo
Durante il viaggio ero stata seduta nel sedile posteriore insieme a Francesco e Cassandra;davanti avevamo messo le mie stampelle con i borsoni dello shopping di Cassy.Avevamo passato il viaggio dal centro commerciale alla casa parlando di Francesco,di me,di come andavo a scuola e del mio passato;il che non era spiacevole,dato che c’era Francesco con me.
 
<< Siamo arrivati >> Diego aveva detto solo questa frase,una volta arrivati davanti al cancello di casa;era stato zitto per tutto il tragitto.
<< Allora fai aprire il cancello. >> Disse Cassy prima di rivolgermi un sorriso e continuare il discorso che Francesco aveva cominciato alcuni minuti prima.Quando vidi Diego scendere dalla macchina per usare il citofono che ci avrebbe fatti entrare,scesi dalla macchina e lo rincorsi.
 
<< Diego! >> Lo chiamai per farlo rallentare,ma dato che non lo fece,allungai io il passo. << Diego!Dannazione fermati! >>
Si girò per guardarmi in faccia,con quei suoi soliti occhi di ghiaccio.
<< Diego,calmati.Ora ti spiego com’è andata >>.Si mise a ridere istericamente come se fosse troppo nervoso e stanco allo stesso tempo per ribattere,ma lo fece comunque. << Non voglio sapere niente ok?Hai invitato il tuo migliore amico a vivere con noi?Bene,perfetto!A me sta benissimo!Che c’è da spiegare? >>.
 
<< Quello che è successo in libreria.Avevo detto a Cassy che andavo a comprare un libro e lei era d’accordo.Ho visto un ragazzo che stava per essere schiacciato da uno scaffale pieno di libri e l’ho aiutato!Poi,guardandolo in faccia,ho scoperto che era Francesco.E dato che volevo stare un po’ con lui e tu non me lo avresti promesso,siamo andati al bar a bere qualcosa per parlare un po’,tutto qui. >>.Speravo tanto che non fosse più incazzato con me per quello che era successo,anche se la mia paura maggiore era che lui fosse incazzato per il fatto che avessi invitato a vivere con noi quel ragazzo.
 
<< Ok,va bene. >> Mi guardava con aria seccata;poi,come se non potesse farne a meno,mi abbracciò.Fu una reazione inaspettata per me.
 
<< Non sono arrabbiato con te. >>.Sorrisi,menomale. 
<< Come mai lo sembravi? >>.Si staccò e mise le mani nelle tasche del jeans guardando la macchina in lontananza. << Francesco.. Diciamo che non mi va molto a genio.. >> Mi morsi un labbro;non mi andava che Francesco fosse in pericolo a causa mia,ma ormai il danno era fatto.Marco era pericoloso,e io stavo portando Francesco proprio da lui.
 
Il cancello si aprì e io e Diego entrammo seguiti da Cassy e Francesco.
 
<< Cassy,vieni un momento? >>.Cassy acconsentì e mi si avvicinò lasciando soli Diego e Francesco che commentavano un quadro all’entrata della casa.
<< Dove può dormire Francesco stanotte? >>. Sospirò. << In una delle stanze degli ospiti;La prima dopo le scale è molto ampia,potremmo dargli quella >> Sorrise entusiasta. << Certo,va bene >>. La vidi chiamare un maggiordomo e dirgli qualcosa,ma non capii le sue parole. 
 
Andai verso i due ragazzi. << Hei,state facendo un conoscenza? >>
Diego si girò rivolgendomi uno sguardo irritato;Francesco mi si avvicinò per abbracciarmi. << Non sai quanto sono felice di essere qui. >>. Francesco era sempre stato un tipo molto sentimentale.Stare lontano dagli amici,per lui,era una condanna a morte.
 
<< E a me fa molto piacere che tu sia qui >>. Appena si staccò da me abbassai lo sguardo per evitare quello di Diego.
Cassy mi raggiunse da dietro e mi mise le mani sulle spalle. << Hei,lo sai che il tuo amichetto è molto carino?e simpatico. >>. Suonarono alla porta e Diego andò ad aprire per evitare che il maggiordomo dovesse fare le scale.
 
Dalla porta entrò Martina con aria sorridente e un bagaglio nelle mani.
<< Salve a tutti.Chi è lui? >> Indicò Francesco. << Lui è un mio amico,Francesco >>. Lui gli tese la mano e lei glie la stritolò goffamente prima di avvicinarsi ad abbracciare me e Cassandra.
 
Mi girai a guardare Cassy con aria interrogativa;Non stavo capendo più niente. << Che..? >>. Cassy mi prese da parte per non farsi sentire dagli altri. << Martina si è lasciata con Marco.. Ha bisogno di un po’ di svago e l’ho invitata a stare da noi per un po’. Perciò non nominargli quel ragazzo. D’accordo? >>. Annuii e mi girai sorridendo.
 
<< Bene,Franc.. ? >> Non finii di dire il suo nome;Francesco non era più lì,c’erano tutti tranne lui. Dov’era finito,così,all’improvviso?
<< Dov’è Francesco? >> Mi sembrò di parlare con i muri;Erano tutti immersi in un’intensa discussione di non so cosa.. Mi guardai intorno;Niente,nessuna traccia di lui.Salii le scale.
 
Lo continuai a chiamare per dei minuti. << francesco? Francesco dove sei? >> . Nessuna risposta.Entrai in tutte le stanze ma lui non c’era.
Nell’ultima stanza,in fondo al corridoio,non avrei mai provato a entrare;Era la stanza di Mario.Non sapevo cosa ci fosse al suo interno,non sapevo se lui fosse lì o in quel momento fosse fuori.Bussai la porta e feci qualche passo indietro.
 
<< hm..Francesco?sei lì? >>.Nessuno rispose,mi girai per andarmene,ma sentii lo scricchiolio della porta che si apriva lentamente e mi rigirai.
Osservai la porta,era aperta di poco.Spinsi leggermente la porta con la mano.Nella stanza c’era il buio più completo;Cercai l’interruttore della luce,ma non ce ne fu più bisogno;La luce si accese da sola dopo alcuni secondi.
 
<< Francesco? >>. Qualcosa o qualcuno mi spinse improvvisamente nella stanza,la porta si chiuse alle mie spalle e tornò il buio.Ero spaventata,non capivo cosa stesse succedendo.Mario era lì?era uno scherzo?perché se lo era,non avrebbe fatto ridere proprio nessuno. << Mario?sei tu? >>.
Non vedevo niente e nessuno mi rispondeva.Muovendomi mi sarei potuta scontrare con qualche mobile o chissà cos’ altro,quindi non mi mossi di un centimetro. Urlai più forte << Sei tu Mario? >>.
<< Di chi è questa stanza? >>. Mario aveva finalmente risposto.
Mi tremò la voce << Tu-tua >>. 
Passarono alcuni secondi prima che mi rispondesse << E tu che ci fai qui?Ti ho forse detto di entrare? >>. Chiusi gli occhi e cercai di mantenere la calma. 
<< C’era la porta-ta aperta >>. 
<< Oh si,giusto.Sei entrata da sola nella tanta del lupo;Complimenti. >>
Una luce rossa si accese e la stanza si illuminò di quel colore.
<< Cercavo Francesco >>. Con una luce accesa e le sue ultime parole “ ironiche “,mi calmai e la mia voce smise di tremare.Mi guardai intorno cercandolo;Lo vidi sdraiato sul letto di forma tonda in fondo alla stanza.
 
Deglutii quando vidi che era solo in boxer.Mi avvicinai alla porta.
<< Non vuoi sapere dov’è il tuo amico?non sei qui per questo?o era semplice curiosità di vedere la mia stanza?Quale delle due? >>.
Mi girai con una mano sulla maniglia della porta. << Si,sono qui per trovare Francesco.Di te o della tua stanza non mi importa niente. >>
Non era tutto vero quello che avevo appena detto,Francesco era la scusa per il quale ero entrata in quella stanza.
 
<< Oh,va bene,d’accordo. >>. Si alzò,mi sorrise e si avvicinò a una porta bianca interna alla stanza.Pensai che fosse il suo bagno personale.Bussò alla porta.
<< Allora?Francesco?hai finito là dentro? >>. Si girò come per controllare che fossi ancora lì.Rimasi sorpresa quando vidi Francesco uscire da quella porta bianca con una mano sul collo e gli occhi chiusi per il dolore.
 
<< Francesco!ti ho cercato dappertutto! >> Fece una smorfia di dolore. << Si,scusa,avevo bisogno del bagno e Mario è stato così gentile da farmi usare il suo,che era il più vicino >>. Aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre parlava;Sembrava sul punto di svenire.Fino a un momento prima sorrideva e faceva battutine a Cassandra,ora,invece sembrava stare malissimo.
 
<< Oh,di niente amico. L’ho fatto con piacere. >>. Sorrise per poi abbracciare velocemente Francesco in segno di saluto e aprirci la porta.
Spinsi leggermente Francesco fuori dalla porta.Mario mi sfiorò il fianco;deglutii ripensando alle sue mani che due sere prima mi avevano stretta al suo petto,mentre mi baciava e … mi mordeva.. No,non dovevo pensare a quel momento,né a lui.Era una persona pericolosa e andava tenuta alla larga.Mi scostai dal tocco della sua mano e uscii dalla stanza senza salutarlo.
 
* * *
Mi avvicinai agli scogli.Mario era seduto su un sasso,accanto a lui c’era Francesco.Mi avvicinai per salutarli,ciò che vidi subito dopo mi bloccò.
 
Mario aveva preso Francesco per le braccia e lo teneva stretto mentre gli mordeva il collo;
Lui gridava di dolore,l’altro di tanto in tanto smetteva di bere per alzare gli occhi al cielo e sorridere,per poi ricominciare a bere.
Ero lì,ferma,impotente a guardare quella scena disgustosa.Mario si accorse di me,mi guardò,smise di leggere e si alzò venendo verso di me.
 
In meno di un secondo mi aveva raggiunta;Il sangue sulla sua bocca che colava lentamente sul mento per poi ricadere sul petto nudo,sulle sue scarpe,sul terreno.. 
 
Non sapevo perché lo stavo facendo:piegai il collo verso destra,vidi il suo viso avvicinarsi;Le labbra su di esso,il respiro caldo sulla pelle,un dolore lancinante.. 
* * *
Aprii gli occhi.Sopra di me,sul tetto,il dipinto di un angelo che vola sopra il mare accompagnato da altri angeli in lontananza e alcuni gabbiani.
Mi misi seduta nel letto e mi girai verso la finestra.Aveva un significato quel sogno?Non osavo pensare che sarebbe potuta succedere una cosa simile a Francesco.Non a lui che non aveva fatto niente di male.
Scossi la testa,ero ancora inorridita dal sangue che colava dalla bocca al mento,dal mento alle scarpe,dalle scarpe al terreno..
 
Scesi dal letto,uscii dalla mia camera e mi diressi verso la stanza di Francesco.Mi misi in posizione per bussare,ma non lo feci;pensai che non avrei dovuto svegliarlo.Ero solo preoccupata,avrei controllato che tutto fosse a posto per poi tornare a dormire.O forse volevo solo perdere tempo per scappare dal mondo degli incubi?No,non ero così codarda.
 
Entrai nell’enorme stanza di Francesco;La luce proveniva dalla luna e filtrava dall’altrettanto enorme vetrata che dava sul balcone.A sinistra,nel letto,Francesco dormiva sul fianco destro.Inciampai nel tappeto facendo cadere un vaso di fiori dal mobile vicino alla porta.Una luce si accese,mi girai e vidi il ragazzo guardarmi sorpreso e incuriosito.
 
Sorrisi impacciata e mi rialzai. << Anny.Che succede? >>. << hm.. >>. << Pensavo fossi un ladro. >> Rise e spostò le lenzuola facendomi posto nel letto e facendo cenno di sedermi. 
<< Che succede Anny? >>. Mi parlava con voce apprensiva ma anche assonnata. << Nulla,non riesco a dormire >>. 
 
Sembrava capirmi alla perfezione;D’altra parte mi aveva sempre capita sin dalla prima volta in cui ci eravamo parlati.
Mi avvicinai al letto,mi sedetti sul lato sinistro.Mi cinse con un braccio e mi coprì con le lenzuola bianche. << Motivo? >>.
<< Un brutto sogno >>. << Se non ricordo male,ci vuole ben più di un brutto sogno per non farti dormire la notte.. >>.
<< Un  bruttissimo sogno >>. Mi scostò i capelli << Dormi qua,come facevamo da piccoli.Stretti stretti. >>. Sorrisi a quei ricordi,chiusi gli occhi e mi accovacciai al suo petto,stretta a lui,come facevamo da piccoli.

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Capitolo 8
*** 8.// ***


8.
Qualcosa mi solleticò l’ombelico;forse il lenzuolo.Aprii piano gli occhi e una luce mi accecò,così li richiusi.
<< Oh,scusa,è il riflesso della neve bianca,del cielo e di qualche debole raggio di sole. >> Francesco aveva appena chiuso le tende e io aprii gli occhi mettendomi seduta. << Non fa nulla Francesco,grazie. >>. Si avvicinò a me e si sedette sul letto dandomi un bacio in fronte. << Comunque buongiorno. >>.Mi sorrise ma io non ricambiai,anzi,sbadigliai.Mi guardai intorno e mi accorsi solo in quel momento di non essere nella mia camera.Allora provai a ricordare come mai ero nella stanza di Francesco;
 
Scesi piano le scale,ancora in pigiama e pantofole. << Buongiorno ragazzi >>.
Vidi Diego e Cassandra seduti a tavola che si scambiavano del latte.Erano già vestiti e mi sentii un po’ a disagio a tra loro;Francesco era fuori dalla porta a fumare con … Mario?No,non era possibile.Francesco che fuma?Con Mario per giunta?No..doveva essere solo uno stupidissimo sogno.Mi avvicinai meglio alla finestra per osservarli,stavano parlando alternandosi una sigaretta.
 
<< Anny?che stai guardando di tanto interessante? >>.Mi girai e decisi di fare finta di niente. << Eh?No,nulla.Solo che questo paesaggio,così bianco,lucente e freddo mi è completamente estraneo..Ne sono affascinata,tutto qui. >>.Diego rise rovesciando un po’ di caffè sul tovagliolo.Cassandra mi sorrise: << Anny,ti ci abituerai presto,fidati. >>. << Cassy,veramente io mi ci sono già abituata.Ma mi affascina,che ci posso fare? >>.Questa volta rispose Diego << Nulla,affascinati finché non ti annoierai. >>.
Mi stavo per sedere,quando la bottiglia di latte che avevo nelle mani,mi scivolò cadendo a terra e rompendosi bagnando gran parte del pavimento sotto di noi.Mario e Francesco erano appena entrati in casa abbracciati come due buoni amici sin dall’infanzia.
 
<< Anny!Che hai fatto?stai bene? >>. In un attimo mi ritrovai tutti intorno,preoccupati.Mi prese una forte crisi d‘ansia,avevo bisogno di respirare,mi alzai di scatto lasciando cadere nuovamente i pezzi di vetro della bottiglia rotta. << Basta!Sto bene,voglio stare sola. >>.Uscii correndo dalla porta,in un attimo tutto il mio corpo si irrigidì per il freddo e la neve sulle pantofole si sciolse bagnandomi i piedi;ma in quel momento non mi importava né del freddo,né dei piedi bagnati.
 
Camminai lungo la stradina centrale che era stata pulita dalla neve e mi avvicinai sempre di più al cancello.Chiusi gli occhi e sentii la testa bagnarsi di qualcosa di freddo,sicuramente fiocchi di neve.Continuai a camminare respirando l’aria fredda di Bedford.
 
***
<< Torno subito >>. << No,vuole stare sola. >>. << Vado io,le porto una coperta o si beccherà un malanno >>. << Ok,io intanto pulisco questo disastro >>. << Ma che le è preso? >>. << Ne so meno di te >>.
***
Il silenzio e la calma di quel momento furono interrotti dalla voce di Diego che mi chiamava da lontano..
 
Diego mi avvolse in una coperta rossa. << Che ci fai qua?fa freddo lo sai?puoi stare sola anche in camera tua,nessuno ti disturberà >>.Feci segno negativo con il capo.
<< Sei serena..fino a un attimo fa stavi incazzata e avevi fatto cadere una bottiglia..che ti è preso? >>. << Una crisi d’ansia..tutta questa neve mi piace,ma in realtà non sono per niente abituata a tutto questo. >>.Si mise dietro di me,mi prese le mani tirandole dietro alla schiena e legandomele con una cordicella,si avvicinò all’orecchio proprio mentre stavo per chiedere spiegazioni e mi sussurrò << O forse ti da fastidio la nuova amicizia tra Francesco e Mario?Stanne fuori >>.Mi buttò a terra,legata sulla neve bagnata.
 
Dietro di noi,in lontananza sulla porta Cassandra e i due ragazzi stavano correndo verso di noi;Diego mi si avvicino,mi prese per le spalle alzandomi in piedi e slegandomi dalle corde strette. << Anny!che succede qui?Diego,hai intenzione di spiegarmi… >> . << L’ho trovata ora così!Anny?chi ti ha legata? >>. 
Li guardai tutti,uno per uno,frastornata.Mi girò la testa e sentii le gambe diventare deboli,fragili..cedere.Francesco mi prese da dietro per non farmi cadere,Cassy mi prese per un braccio e Diego fece finta di preoccuparsi facendomi qualche domanda.
 
Intanto,la mia vista si offuscava sempre di più e,appena vidi Mario allontanarsi sorridendomi tornando in casa,tutto intorno a me cominciò a girare..
Mi aggrappai completamente a Francesco e chiusi gli occhi..

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Capitolo 9
*** 9.La collana ***


9.La collana.
Era passato un mese da quando Mario se n’era andato;Tutto era tornato normale da subito:Io e Francesco abbiamo cominciato ad andare a scuola,Diego e Cassandra erano in un’altra classe ma sempre nella stessa scuola,gli zii ci aspettavano a casa per pranzo,come una famiglia normale.
 
Tutto era cambiato per il meglio,eppure c’era qualcosa che mi mancava,c’era un vuoto dentro me che non riuscivo a colmare.
Forse è proprio il pericolo,pensai,mentre tenevo una tazza di thè verde nelle mani e cercavo di scaldarmi davanti al fuoco del camino.
No,non può essere,il pericolo non è mai piaciuto né a me né a nessun altro che non sia un pazzo chiuso in un manicomio.
 
I miei occhi sembravano essere attratti dalle fiamme che salivano e scendevano,irrequiete.Spostai lo sguardo sul grande quadro sovrastante che raffigurava un bellissimo cavallo marrone intento a saltare un ostacolo durante una gara e,sopra di lui,una ragazza dal corpo slanciato intenta ad osservare con attenzione l’ostacolo.Quel quadro mi fece tornare alla mente il ricordo delle giornate passate con la mia migliore amica d’infanzia a cavalcare;Avevamo cominciato entrambe da piccole,all’età di cinque anni,era una passione che condividevamo e di cui eravamo molto fiere.
 
Ma un altro ricordo mi tornò alla mente,un ricordo meno bello di quello precedente:Il giorno in cui nel bosco,alla ricerca del cagnolino smarrito dei vicini,Sarah corse via da me per una frase che le avevo detto e si smarrì.La andai a cercare,quando la trovai era appesa al ramoscello di un albero che pendeva sul fiume.Piangeva,aveva paura,mi appesi con tutte le mie forze all’albero e mi sporsi sul ramo;Ma mi accorsi subito che non poteva reggere entrambe e sarei caduta.Sarah sapeva che non mi sarei fermata e che avrei rischiato la vita pur di salvarla,così,decise lei per sé stessa;Mi guardò un’ultima volta e mollò la presa dal ramo,cadendo nel fiume e,non potei far altro che guardarla piangendo mentre le acque del fiume la trascinavano via.
 
<< Sono finita lì,in quel collegio,per questo fatto.E per la morte dei miei genitori,nell’acqua pure loro.Mi sono salvata solamente io.In entrambi i casi c’ero io come unica testimone e sono stata incolpata della morte di queste tre persone.Ma io,non ho fatto niente >>.
 
Mi accorsi solo durante le ultime parole che,non stavo solo ripensando a quei fatti,ma ne stavo parlando ad alta voce in presenza di Cassandra,Diego e Francesco,che sapevano tutto e mi avevano sempre creduto,sostenuta ed aiutata.Sorrisi mentre loro mi guardavano dispiaciuti,con un misto fra tristezza e compassione.
 
Cambiai discorso come ero solita fare quando le cose cominciavano  a diventare imbarazzanti. << Scusate,sono ancora in pigiama.Siccome è domenica ho pensato di alzarmi un po’ più tardi del solito e dormire di più. >>. << Come fai sempre ogni domenica..non è un problema,tranquilla. >>. Diego mise le chiavi della macchina su un mobile,mi sorrise e salì le scale.Cassy si sedette sul braccio della poltrona e si mise ad arricciarmi qualche ciuffo di capelli con le dita. << Francesco,non mangiare la torta come fai sempre!Mi incazzo,è per gli ospiti,lo sai! >>. 
 
Mi stava praticamente urlando nelle orecchie,feci una smorfia e mi girai a guardare Francesco che usciva dalla cucina e saliva le scale con una fetta di torta nelle mani come se non avesse sentito niente di quello che gli aveva detto Cassy.Lei sbuffò irritata,ma si ricompose subito.
<< Quel ragazzo è un disastro!Ma dove lo hai trovato?Oh,quasi dimenticavo,ti ho comprato una cosuccia >>.Dopo una risatina,tirò fuori dalla sua borsetta rosa una scatolina nera con una scritta argentata incisa sul coperchio.
 
<< Per te >>. Me la porse e io la presi delicatamente con la mano destra.
<< Non ce n’era bisogno. >>. La aprii:C’era una collana a forma tonda con inciso un arco,delle frecce e la mia lettera iniziale “ A “ seguita da una strana scritta che non riuscivo a decifrare.La guardai con aria interrogativa,non credevo che in un negozio vendessero collane tanto antiche.
 
<< Cassy,ma che significa? >>. << Vedi,era la collana di una tua antenata,Amelie.E ovviamente le era stata passata dalla madre,Azhar.Eccetera..Ma,tua madre non ha fatto in tempo a dartela e quindi me ne occupo io.Veramente dovrebbe consegnartela la zia,ma ho preferito farlo io.Tutte le tue antenate hanno come iniziale del loro nome la tua. >>. Guardai attentamente la collana,nei minimi dettagli.
 
<< Wow,le devo venire a scoprire da te le cose? >>.Sorrisi e la abbracciai forte. << Grazie >>. << E di che? >>.Si alzò e andò in direzione delle scale,fermandosi al primo scalino. << Mettitela,abbiamo ospiti.E vestiti decentemente,io vado a farmi la doccia.A dopo. >>.Mi alzai e corsi da lei fermandola. << Aspetta!E..la scritta strana?che vuol dire? >>.
 
<< è greco.Significa “ potere “.Hai del potere,non so di preciso quale. >>.Mi fece l’occhiolino e salì le scale,appoggiai la tazzina sul tavolino del salotto e la seguii.
 

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