I never had the words to say, but now I'm asking you to stay.

di niallsboobs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


“Ehi Andy, sganciamene uno forte” solo questo dico ormai da un’ora.
Eccomi qua, Victoria Brown, alta, magra, lunghi capelli ondulati di un rosso scuro che arrivano fin sotto al seno e due occhioni azzurri che ipnotizzano chiunque si soffermasse a guardarli.
È mezzanotte e il locale è stracolmo di persone. Gente che balla, gente che gioca con le lingue di altri e gente che si ubriaca, come me.
Il ragazzo dietro il bancone si voltò verso di me con il drink in mano. “Non stai un po’ esagerando, Vicky?” mi disse ammagliandomi con il suo sorriso.  Forse era l’alcol che mi giocava brutti scherzi, ma lo avrei baciato volentieri.  E così feci, lo presi dal colletto della sua camicia e mi impossessai delle sue labbra.
Sembrava che a lui non dispiacesse di quel mio gesto, tutt’altro. L’unico problema era che ero un po’ scomoda visto che il bancone divideva i nostri corpi. Così, con molta fatica scavalcai il tavolo, facendo cadere uno o due drink. Sentivo alcuni fischi dietro di me, e solo dopo mi resi conto che indossavo un vestitino succinto, e che scavalcando il bancone fece intravedere cose che non si dovrebbero vedere.
“Ryan, vai avanti te qui, io sono occupato” disse probabilmente ad un suo collega, staccandosi dalla mie labbra e mostrandomi un sorriso malizioso.
Mi prese la mano e mi portò in quella che doveva essere la sua macchina, e mise in moto. Non so dove stavamo andando, ma avevo il presentimento che mi sarei presto ritrovata in un letto. Dopo 15 minuti circa eravamo arrivati a casa sua, almeno così mi aveva detto in macchina. Cercai la cucina e mi catapultai sul frigo, presi una birra e la bevvi tutta in meno di 5 secondi.
Andy mi prese in braccio e mi portò in camera, mi appoggiò sul letto e si chiuse in bagno. Io intanto levai i tacchi e il vestito, rimanendo in intimo. Mi sdraiai completamente e prima che potesse arrivare Andy, mi addormentai.
Mi svegliai la mattina dopo grazie ad alcune risate al piano di sotto. Cercai di fare il riepilogo della scorsa sera, ma le uniche cose che mi ricordavo erano i drink, le labbra di Andy sulle mie e lui che mi appoggiava sul letto.
Solo dopo alcuni minuti mi resi conto di essere in intimo, così rovistai tra gli indumenti che si trovavano nella cassettiera di fronte al letto e ne tirai fuori una maglia. Sotto indossavo solo un paio di mutandine, purtroppo la maglia non era abbastanza lunga da coprirmele tutte, infatti mi copriva solo metà sedere.
Come poteva essersi approfittato di me? Sapeva benissimo che ero ubriaca. “Lo ammazzo con le mie stesse mani!” gridai in preda alla rabbia. Subito dopo le risate cessarono, si sentiva solo il rumore dei miei piedi scendere in fretta e furia le scale. Ed eccolo lì, con i suoi amici che mi guardavano tutti straniti. “Ragazzi lei è..” “infuriata. Come cazzo hai potuto? Eh, come? Sapevi benissimo che ero ubriaca fradicia e tu mi hai sbattuto al letto come niente fosse, giuro che ti ammazzo” dissi tirandogli un ceffone.
Intanto che lui si massaggiava la guancia ormai rossa, un ragazzo biondo mi si avvicino “Ehm, senti..Andy ci stava giusto parlando che ieri prima che lui uscisse dal bagno tu ti eri già addormentata. Non avete scopato, lui ti ha solo toccata per metterti sotto le coperte.”
Le mie guancie erano del colore dei miei capelli, aveva fatto male a tirargli quel ceffone. Dio quanto sono stupida. Mi girai verso Andy, che mi annuì. Mi avvicinai a lui “Cazzo scusa, sono solo una cogliona. Scusa davvero, solo che..capiscimi. Mi sono ritrovata nel letto mezza nuda, e gli unici ricordi che ho di ieri sera sono tutti i drink, le nostre lingue che si toccavano e tu che mi poggiavi nel letto. Ho pensato subito male, scusami davvero” fui davvero sincera, ma avendo paura che magari non bastasse, sfoderai i miei occhioni dolci.
“Non ti preoccupare, anzi scusami te per non averti subito dato spiegazioni” e mi abbracciò.
Avevo l’impressione di essere un tantino osservata. Infatti, appena sciolsi l’abbraccio, mi girai di scatto e riuscii a vedere gli occhi di quei cinque ragazzi puntati sul mio fondoschiena. “Che c’è? Mai visto un culo in vita vostra?” divennero tutti rossi, tranne uno che mi risposte “Si ne ho visti molti, ma come il tuo no.” Avevo già capito che tipo di ragazzo era. Uno di quelli menefreghisti, che cambiano giorno per giorno la ragazza con cui scopare.  “Comunque piacere, Zayn.” continuò il ragazzo moro. “Io sono Harry” disse il ragazzo riccio, “e io Liam” disse il ragazzo dai capelli mossi. “Ciao carotina, io sono Louis” risi a quel soprannome, “e io Niall” disse il ragazzo che mi aveva detto come erano andate veramente le cose. 
“Io sono Victoria ma chiamatemi Vicky”
“Okay, fine delle presentazioni, adesso fila subito di sopra e rimetti i tuoi vestiti, non vuoi mica rischiare che il tuo bel sedere si sciupi dagli sguardi di sei pervertiti, vero?” disse Andy, tirandomi una pacca sul fondoschiena. Risi di gusto e salii le scale. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Aprii una porta, doveva essere il bagno. Finalmente, non vedevo l’ora di farmi una doccia, puzzavo ancora di alcool. Accesi l’acqua, tolsi tutti gli indumenti che coprivano il mio esile corpo e mi infilai nella doccia. Di solito le mie docce duravano dai 20 ai 30 minuti, ma siccome c’erano dei ragazzi al piano di sotto decisi di fare più in fretta che potevo.
Finito di lavarmi presi un asciugamano e mi ci avvolsi dentro, non era molto coprente. Uscii dal bagno sperando di non incontrare nessuno, e fortunatamente fu così. Mi incamminai verso la camera dove mi ero svegliata stamattina, aprii la porta e me la richiusi alla spalle.
“Ehi bellezza” mi girai di scatto con una mano sul cuore, che batteva all’impazzata dallo spavento.
“Zayn, che ci fai qua? Esci subito da questa camera, devo cambiarmi” dissi al moro seduto sul letto tenendo stretto il mio intimo tra le mani. Senza ricevere risposta mi recai verso il mucchio di vestiti posti per terra, dove recuperai l’abito che indossavo la serata scorsa.
Con la coda dell’occhio vidi Zayn alzarsi dal letto e venire verso di me. “Sai, sono sempre stato attratto dalle rosse.” disse in modo malizioso, posando da dietro le sue grandi mani sui miei fianchi. “Non so perché, ma ho il presentimento che se fossi stata bionda avresti detto la stessa frase, cambiando solo l’ultima parola” dissi girandomi e dirigendomi verso la porta, per poi aprirla. Feci segno a Zayn di uscire e stranamente mi ascoltò.
Così chiusi la porta e rimisi il mio abito. Quando ad un certo punto sento squillare il mio telefono. Lessi il nome sul display, era Jessie. Risposi “Jess, scu..” “Victoria Katherine Brown, dove cazzo sei? Ieri sera hai lasciato sole al locale sia me che Allie, e siamo dovute andare a dormire da mia zia, visto che le chiavi ce le hai tu.”
Cazzo, ho combinato un casino. “Vicky, sul serio. Dove sei? Ci hai fatto preoccupare a morte” chiese con un tono un po’ più dolce. “Scusate davvero tanto, solo che ieri sera ho alzato un po’ troppo il gomito e, hai presente il barista carino? Andy, ecco. Mi ha portato a casa  sua con l’intento di portarmi a letto, ma alla fine non abbiamo fatto niente.”
Speravo non si incazzasse tanto, lei è sempre stata molto protettiva verso i miei confronti e anche verso Allison. D’altronde eravamo tutte e due di un anno più piccole di lei, noi avevamo 16 anni, mentre lei 17.
Ho conosciuto Allison alle scuole elementari, all’età di 7 anni. Mi ricordo ancora tutto, nei minimi particolari.

“Ohoh, guarda un po’. La piccola Allie sta pettinando la sua preziosa bambola.” disse un ragazzino di un anno più grande di lei alla sua banda di amici. Io stavo guardando la scena da circa dieci metri di distanza.
“Cosa succede se rapisco la tua bambolina? Eh, Allison?” disse ridendo, strappando la bambola di stoffa dalle mani dell’ingenua bambina.
I suoi occhi stavano diventando lucidi, così decisi di intervenire. “Lasciala stare!” dissi fissandolo. “Uuh, la piccola Brown è aggressiva”. Scoppiò a ridere insieme ai suoi amici, mentre teneva tra le mani ancora la bambola. Gliela strappai di mano e la ridiedi alla bambina.
“Non ti conveniva farlo, Brown” disse cercando di fare l’aria da bullo. “Uh, e adesso che mi fai?” dissi tirandogli un calcio leggero al cavallo dei pantaloni. Lui, per il dolore si abbassò e fu così che io gli diedi una ginocchiata nella pancia.
Dovevo ringraziare mia mamma per avermi insegnato queste mosse. “Così imparti ad infastidire le bambine più piccole di te” detto questo presi per mano Allison e ce ne andammo.

Fu da quel giorno che diventammo inseparabili.All’età di 11 anni, conoscemmo Jessie.
Avevamo convinto i nostri genitori ad andare insieme in vacanza, e fu proprio lì che incontrammo Jess, che poi scoprimmo che abitava nella nostra stessa città.
Quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale, sono andata a vivere da mia zia, almeno, fino a 9 mesi fa. Decisi di lasciare la scuola e andare a vivere da sola. Dopo un mese le mie migliori amiche mi fecero la sorpresa di trasferirsi da me.
Con i nostri soldi, e con l’aiuto di mia zia e dei loro genitori, siamo riuscite a allargare la casa. Adesso ha cinque camere da letto, tutte matrimoniali, un soggiorno ampio, due bagni ed una spaziosa cucina.

“Per me è morta” la voce di Allie mi risvegliò dai miei pensieri. Risi. “Oh, allora dai dei segni di vita” rise anche lei “Ti veniamo a prendere verso mezzogiorno, ci accompagna James, mio cugino.” “Okay, grazie mille ragazze. Scusa ancora, vi voglio bene. A dopo” senza aspettare la risposta attaccai. Sentivo il mio stomaco brontolare, così decisi di scendere per vedere se c’era qualcosa da mettere sotto i denti.  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Scesi le scale e andai in cucina. Trovai Andy alla prese con i fornelli.
«Vuoi una mano?» Lo vidi saltare in aria e versare l’impasto dei pancakes, che finì proprio addosso a me.
«Vicky, mi hai fatto prend..» si interruppe non appena vide in che condizioni ero. «Oddio scusa, non volevo» disse, scoppiando a ridere. «Stronzo, e adesso come ci ritorno a casa? Vestita da pancake gigante?» risi anche io.
Le nostre risate vennero interrotte dal grido del biondo, Niall. «I miei pancakes.» disse con il tono tra l’incazzato e il disperato, guardando prima me e poi Andy.
«Possiamo mettere lei nella padella» disse Louis facendo capolino nella stanza, insieme a Liam e Harry. «Uh, sarebbe ottimo» scherzò Harry. «Pff, che simpatici. Ma una piccola informazione..quand’è che ve ne tornate a casa vostra?» chiesi scocciata. Louis mi si avvicinò «Piccola povera ingenua Victoria. Sai, questa è anche casa nostra, siamo i coinquilini del tuo caro amichetto Andy» disse, battendo ripetutamente la mano sopra la mia testa. «State scherzando?» sbuffai. «Vabbè, io vado su a togliermi questa roba appiccicosa» dissi incamminandomi verso le scale. «Ah, e non provate neanche minimamente ad entrare in bagno.»
Salii le sale e andai verso il bagno. Aprii e chiusi la porta dietro di me. Alzai lo sguardo e vidi Zayn seduto sul water che stava pisciando. «Scusa» Scoppiai a ridere. «Che ti ridi? Dovrei essere io a ridere visto come sei conciata» disse tirandosi su i pantaloni. «Si okay va bene, adesso però esci che devo farmi la doccia
». Spostai la tenda, per poi aprire il getto d’acqua. «Ancora? L’hai già fatta prima!» Lo guardai storto «Ma sei deficiente? Hai visto il mio corpo? Sono ricoperta da questa cosa appiccicosa!».
Si avvicinò spaventosamente a me. «Potrei leccarti io» disse maliziosamente «Forse non sai una cosa» questa volta avvicinai io il mio viso al suo «Cosa?»  si morse il labbro, «Che si tira lo sciacquone, idiota!». Lo spinsi piano, allontanandomi e schiacciando il bottone dello sciacquone. «Sei perfida» disse uscendo dal bagno.
Finito di fare la doccia, mi recai in camera di Andy. Guardai l’orologio che segnava le 10.12. Bene, ancora due ore a casa di questi pervertiti. Sbuffai al solo pensiero.
Mi infilai l’intimo, l’unica cosa pulita che mi rimaneva. Rovistai tra i vestiti di Andy e tirai fuori una felpa. La indossai e sentii la porta aprirsi dietro di me. «Andy, hai per caso visto la mia felpa? Non la tr..» si fermò non appena si accorse che non ero Andy. «Oh, scusa. Pensavo fossi  Andy» disse. «Non fa niente, anzi se vuoi ti do una mano a cercare quella felpa» Gli sorrisi, in fondo questo Harry mi sembrava un bravo ragazzo. «Uh, non importa l’ho trovata». Indicò la felpa che avevo indosso. «Ah è questa? L’ho trovata nell’armadio di Andy e credevo fosse sua» dissi cercando di toglierla. Con un balzo Harry si mise davanti a me. «Non ti preoccupare, sul serio. Sta meglio su di te» mi mise giù le braccia. «Bhè, allora grazie riccio» sorrisi, scompigliandogli i capelli «I miei riccioli mi rendono sexy, vero?» disse ridendo. «Oh si, sei mooolto sexy» annuì divertita.
«Neanche tu sei da meno però» disse avvicinandosi al mio viso. Ci ragionai un attimo. Lo bacio o non lo bacio? Massì, dai, in fondo è solo un bacio. Una “botta” e via.
Mi mette la mano dietro il collo e, senza che io opponga resistenza, mi bacia. Approfondì il bacio, infilando la sua lingua nella mia bocca. Bhè, oltre al ‘bravo ragazzo’ era anche un ottimo baciatore.
Stetti al gioco, ci baciammo per tipo tre minuti, fino a quando una voce ci interruppe. «Bene, a me non degni neanche di uno sguardo, e invece ti fai comodamente Styles» Mi staccai dalle labbra del riccio per vedere negli occhi Zayn. Era appoggiato con nonchalance allo stipite della porta, con gli occhi fissi su di me e Harry. «Oh, ma andiamo Malik. Era solo un bacio» disse sbuffando Harry. «Tanto non te la dà» uscì dalla bocca di Zayn. Ho sentito bene? Scoppiai a ridere. «Malik, io la do a chi voglio. Se mi sta bene darla a Harry gliela do, okay?» mi girai verso il riccio «Era un esempio ovviamente, non farti strane idee» dissi con fare ovvio. Vidi Zayn scuotere la testa ed andarsene.
«Dio, non credevo che se la prendesse tanto per un bacio» dissi non appena se ne andò. «Si infatti. Cè, lui prima ci aveva detto che gli interessi, ma non credevo così, infondo ti conosce solo da un giorno» esclamò Harry. «Cosa? Io interesso a Zayn? Pff, si. Solo per sbattermi a letto, per quello che gli interesso» risi e sentii la risata di Harry aggiungersi alla mia. «Mha, è meglio che torniamo giù dagli altri» disse lui.
Scese il primo gradino delle scale, io ero dietro di lui. «Ehi, aspetta fermati!» urlai ad Harry. «Che c’è?» chiese confuso «Portami in groppa dai» feci la faccia da cucciolo, nessuno poteva resistere. «Okay, dai salta su» disse allungando le braccia indietro.
Presi la rincorsa e mi misi in groppa a lui «Cammina, schiavo» dissi, con tono malvagio. «Ai suoi ordini, padrona». Ridemmo insieme. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


“Quindi devo rimanere in questa casa pure a mangiare?” chiesi spazientita “Si, spero per te che almeno quei ragazzi siano carini” mi rispose Allison, dall’altro capo del telefono.
“Lo sai che ti odio, vero troia?” le dissi ridendo, “Oh, ti voglio bene anche io cogliona, comunque ora devo attaccare, ti mando un messaggio quando ti posso venire a prendere” così la salutai e riattaccò.
Dovevo rimanere qui pure a mangiare? Giuro che quando torno a casa ammazzo sia Allie che Jess, non potevano prima venirmi a prendere, e poi mangiare?
 
Sentii chiamare il mio nome urlando, così scesi di corsa dalle scale, rischiando anche di inciampare nei gradini. Arrivai in salotto, dove si trovavano Louis ed Harry.
“Che è successo? Perché urlavi?” chiesi con il fiatone “Per quanto resterai ancora? Io e il mio ricciolino sexy dobbiamo farci le effusioni” mi disse, massaggiando i capelli di Harry.
Li guardai con gli occhi al di fuori delle orbite, per poi scoppiare a ridere. “Louis, mi dispiace per voi ma mi ha appena chiamata una mia amica e ha detto che non può venirmi a prendere. Quindi rimango qui a mangiare” dissi, ridendo ancora.
“Potrei accompagnarti a casa io, ma dato che mi sembri una ragazza simpatica puoi rimanere qui anche a pranzo” disse Liam, entrando nella stanza. “solo simpatica?”sussurrò Zayn, prendendomi dai fianchi. Dio mio, quand’è che la smetteva di fare così?
“Non attacca, Malik” dissi togliendomi dalla sua presa. La stanza si riempì di ‘uuuh’ da parte dei ragazzi.
“Allora, cosa si mangia?” disse toccandosi la pancia Niall, entrando in compagnia di Andy.
“In frigo non c’è niente, e visto che abbiamo pure un ospite, opto per andare a prendere il cibo dal Mc Donalds”
“Sono d’accordo con Liam!” urlò Louis, insieme a Andy.
“Lo vado a prendere io, con Vicky” disse a razzo Zayn. Sbuffai, per poi accettare. Malik mi avrebbe fatto impazzire prima o poi.
 
“Sei big mc menù e un happy meal, grazie” dissi gentilmente alla cassiera.  
Zayn si girò verso di me “Happy meal? Veramente? Cosa sei, una bambina?” mi prese in giro, ridendo.  “Oh vaffanculo Malik, bambina ci sarà tua nonna”. Gli tirai un pugno sul braccio, per poi scoppiare a ridere insieme a lui.
Mentre aspettavamo il cibo mi soffermai ad osservarlo meglio. Aveva dei lineamenti marcati, occhi scuri che potevano incantare tutte le ragazze, anche me. Portava il ciuffo all’insù, leggermente rasato ai lati. Le labbra erano leggermente carnose, molto..attraenti.
 No cazzo Victoria, non devi fare questi pensieri, calmati.
“Non ti basta il tuo happy meal?” mi chiese tutto d’un tratto. “Che?” risposi confusa. “Mi stai mangiando con gli occhi, è inutile che fai la finta tonta, babe.”
Gli scoppiai a ridere in faccia, ‘babe’? Da dove gli era venuto fuori?
 “Si certo Malik, basta esserne convinti” gli dissi, dandogli uno scappellotto in testa.
La cassiera ci pass il cibo, pagammo e ritornammo a casa.
 
“Allora Vicky, raccontaci qualcosa di te” mi disse Niall, con la bocca piena di patatine. Sorrisi a quella scena, e inizia a parlare
“Ehm, mi chiamo Victoria, ma questo lo sapevate già. Ho sedici anni, fino a qualche mese fa vivevo con mia zia, visto che i miei genitori sono morti. Mentre adesso vivo in un appartamento con le mie  migliori amiche, Allison detta Allie e Jessie detta Jess. “ dissi tutto d’un fiato.
Vidi le facce dei ragazzi rattristarsi subito, probabilmente per il fatto dei miei genitori.
Ormai non mi faceva più effetto dirlo, con tutte le volte che ho dovuto raccontare la mia storia.
Niall iniziò a parlare “Ci dispiace Vicky, davvero. Non ne avevamo la più pallida idea che i tuoi genitori..” e si fermò, come se fosse un peccato dire quelle due parole. “fossero morti” continuai io al posto suo.
“Ormai ci ho fatto l’abitudine, non dovete preoccuparvi per me. Sono una ragazza forte io, eh” dissi ridendo, per farli tranquillizzare. E fortunatamente ci riuscii, visto che mi sorrisero anche loro.
 
“Okay, ora che abbiamo finito di mangiare che si fa?” chiese Liam, massaggiandosi la pancia ormai piena.
“Film o bowling?” questa volta a parlare era Harry. “Vorrei andare al bowling, ma non posso andarci con il vestito di ieri sera, ne tantomeno mezza nuda” dissi ridendo.
“Io opto per bowling, nell’armadio ho alcuni vestiti di mia sorella, dovrebbero andarti bene” mi sorrise Andy. “Okay, allora vada per il bowling” urlò Louis. Quel ragazzo urlava più di una ragazza, cavolo.
Andy mi fece vedere dove teneva i vestiti di sua sorella e mi lasciò lì per scegliere cosa indossare. Menomale che quella ragazza aveva gusti uguali ai miei, così alla fine optai per jeans stretti, una canotta bianca e una felpa verde chiusa. Hai piedi dovetti per forza indossare i tacchi di ieri sera, ma non me ne importava, tanto una volta arrivati al bowling ci dovrebbero dare le scarpe.
Scesi le scale, erano già tutti pronti ad aspettarmi, così ci incamminammo verso la macchina.
“C’è solo un problema..COME FACCIAMO A STARCI TUTTI?” urlò, ancora, Louis.
“Tomlinson, o la pianti di urlare, o ti ficco un cactus in culo. A te la scelta” dissi, urlando a mia volta.
Mi guardò storto, per poi scoppiare a ridere insieme agli altri cinque coglioni.
“Niall, vai in braccio a Liam, mentre tu Vicky, in braccio a Zayn” decise Andy.
“Vieni qui, piccola, susu.” disse Zayn, con aria da maniaco. Sbuffai, per poi sedermi sulle sue gambe.
 Louis accese il motore e partimmo, destinazione bowling.  

eccomi quuuui c:

scusate per il ritardo, ma ho avuto degli inconvenienti.
Allora questo è il quarto capitolo, e sinceramente penso che sia una merda (?) 
ahahahahah no okay, sul serio. Ero di fretta e avevo il fiato di @horanstoleme sul collo.
Appppproposito, io sono niallsboobs su twitter, yeeep. 

Okay, ora vado. 

adiossss bitches c: 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


“Stikeeee” urlò Niall saltellando di qua e di là. Giocavamo circa da un’ora e io avrò tirato giù al massimo tre o quattro birilli. Si, ero negata per il bowling, ma mi piaceva la felicità che trasmetteva quel luogo.
“Ehy Vicky, vuoi fare una partita?” mi domandò gentilmente Liam, tenendo stretta tra le mani la pesante palla. “No ,grazie Liam. Come hai potuto notare prima, non sono molto brava a questo gioco” dissi ridendo, per poi alzarmi “magari vado a prendere da mangiare, voi volete qualcosa?”. Tutti scossero la testa, riprendendo la partita.
Così mi incamminai verso il bar, avevo una fame da lupi. “Victoria, aspettami” mi girai e vidi Zayn correre verso di me. Dio quanto era bello. “Che c’è?” chiesi non appena mi raggiunse. “Vengo con te a prendere da mangiare” disse sorridendomi, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi.
Ci sedemmo al primo tavolo libero, eravamo uno di fronte all’altro. Arrivò il cameriere e ordinammo da mangiare.
 Zayn continuava a scrutarmi, ad osservarmi, sempre con quel sorriso dannatamente perfetto stampato in faccia.
“Che hai da guardare?” chiesi guardandolo negli occhi. “Niente, stavo solo pensando” mi disse, tranquillamente. “E a cosa?” volevo conoscerlo meglio, d'altronde come volevo conoscere gli altri cinque. “A te.” Rimasi alquanto sorpresa da quella risposta. “A me?” dissi ancora stupita.
 “Si. Insomma, ormai si è capito che mi attrai fisicamente, ma vorrei avere l’opportunità di conoscerti meglio. Magari chissà, può darsi che ci piacciamo a vicenda” disse l’ultima frase timidamente, fu la prima volta che vidi Malik timido, impacciato. “Si, così ci fidanziamo, ci sposiamo e vissero per sempre felici e contenti” dissi ridendo. “Cogliona dico sul serio” la sua risata si unì alla mia. “Bhè, sinceramente pure a me piacerebbe conoscerti meglio” dissi, smettendo di ridere e sfoderando il mio sorriso migliore. Mi sorrise anche lui, guardandomi dritto negli occhi.
 
“Dove eravate finiti voi due?” chiese Harry, non appena arrivammo alla pista su cui stavano giocando.
“Siamo andati a mangiarci qualcosa al bar” dissi senza smettere di sorridere. “Che è successo? Perché continui a sorridere?” okay, Niall lo ha notato. Sono una cogliona, perfetto. “Mi ha dato una possibilità” esultò Zayn, facendo girare verso di noi tutte le persone presenti al bowling. “COSA?! MI VUOI TRADIRE, PER CASO?!” urlò in preda al panico Liam, facendo il finto geloso, provocando le risati di tutti.
“Ragazzi io sono stanco di giocare, non è meglio se torniamo a casa?” disse Andy. Tutti approvarono e ripartimmo verso la casa dei ragazzi.
 
“Ma dove cazzo sono finite Jessie e Allison?” sbottai, buttandomi a peso morto sul divano. Mi squillò il cellulare, come se Allie mi avesse letto nel pensiero. “Prima che tu possa strangolarmi virtualmente, ti dico che stiamo arrivando” e subito dopo riattaccò. Okay, meglio se mi inizio a preparare.
Salii di sopra e infilai in una borsa tutti gli indumenti sporchi, e poi scesi in salotto ad aspettare quelle coglione delle mie amiche.
Dopo circa cinque minuti sentii il campanello suonare, pensando che fossero Jess e Allie andai ad aprire.
Ma giusto quando stavo per aprire la bocca per dirgliene quattro, mi accorsi che davanti a me non c’erano loro, ma un’altra ragazza. “Hey ciao bella, tu sei?” mi chiese gentilmente, sorridendo. “Victoria, piacere. Tu invece sei?” chiesi alla mora davanti a me. “Oh, io sono Emily, la migliore amica di Liam” disse mostrandomi il suo sorriso. Mi sembrava una ragazza simpatica, mora, occhi scuri, alta e magra. “Ciao principessa” Liam spuntò da dietro, e corse ad abbracciare Emily. Marò, quanto erano teneri.“Emily, lei è Vicky, è stata ospite da noi questa notte perché si è quasi scopata Andy” disse indicandomi. “Grazie per avermi sputtanata ,Payne” dissi ridendo. La sua risata, insieme a quella della sua migliore amica si unirono alla mia.
Eravamo sul divano a chiacchierare un po’, fino a quando sentimmo il campanello suonare.
“Vado io” scattò in piedi Louis. Corse ad aprire la porta, e fece entrare le mie amiche, che dopo trent’anni mi erano venute a prendere.
“Ciao Vicky, come stai?” mi chiese Allie, sforzandosi di non ridere. “Vaffanculo Allison, sei una troia” le dissi, ridendo ed abbracciandola, insieme a Jess. Sciolto l’abbraccio, mi girai verso i ragazzi ed Emily che nel frattempo osservavano la scenda ridendo anche loro. “Ragazzi, Emily, loro sono Jessie e Allison, le mie migliori amiche” dissi presentandole con un sorriso. Il primo a parlare fu Louis, che subito si avvicinò a Jess, tendendo la mano. Tutti gli altri si presentarono normalmente, sorridendogli.
“Okay, meglio se tolgo il disturbo, grazie della vostra ospitalità ragazzi” dissi abbracciandoli. “Grazie a te per la compagnia, piccola” Zayn mi baciò una guancia, e subito avvampai. Lui lo notò e mi sorrise dolcemente, potevo saltargli addosso da un momento all’altro se non la smetteva di essere così fottutamente sexy.
Prima di andare, Harry mi fermò, chiedendomi il numero. Glielo diedi e prima di uscire dalla porta sentii Zayn dire se poteva prenderlo anche lui. Acconsentii e li salutai tutti.
 
Salimmo in macchina del cugino James, che intanto ci aspettava fuori.
“Allora, come hai passato la giornata?” mi chiese Jess, scoppiando a ridere. “L’ho passata bene, stronza” risi anche io “siamo andati al bowling, mi sono divertita dopotutto” sorrisi, ripensando alla giornata.
 “E che ne dici di quel Zayn?” mi chiese tutto d’un tratto Allie. “Che vuoi dire?” chiesi, arrossendo. “Insomma, ho visto come ti guardava quando stavi andando via, e poi quel ‘Grazie a te per la compagnia, PICCOLA’ non è che si dice alla prima che capita” disse, alzando la voce sulla parola ‘piccola’, per poi scoppiare a ridere. “Bhè, diciamo che ci provava un po’ con me” risposi vagamente. “Togli quel ‘un po’’ babe.” disse Allie,  suscitando le risate di me e Jess.

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