Mentre interrogava Draco Malfoy in quella cella buia, Harry si era reso conto che non esistevano solo il bianco e il nero.

Tra i due opposti c’erano infinite sfumature di grigio: come quello del cielo plumbeo e minaccioso sopra ad Azkaban, o quello dei corridoi che aveva percorso quella mattina, fino ad arrivare al grigio delle manette che cingevano i polsi magrissimi del ragazzo che tremava davanti a lui.

Grigio come gli occhi di Draco, che avrebbero smesso di brillare se Harry non gli avesse salvato la vita per l’ennesima volta, sperando che prima o poi capisse quanto tenesse a lui.

Mentre ti prendi cura delle piante nelle serre, non senti il vento gelido di metà gennaio che con le sue terribili raffiche scoraggia anche i più temerari dallo scorrazzare liberamente nel parco.
Solo quando finalmente decidi di tornare nel tuo dormitorio ti rendi conto di aver dimenticato la sciarpa in Sala Comune e maledici quel tuo stupido vizio di scordare le cose.
È Zabini che ti salva da quel freddo micidiale, prestandoti la sua sciarpa. Non puoi far a meno di pensare che ultimamente è sempre pronto a darti una mano quando sei in difficoltà e improvvisamente senti le tue guance diventare rosse: non sai se è per colpa del freddo o di Blaise.

“Credo di aver perso la fede” confessi sconsolata a tuo marito che, come sempre riesce a sorprenderti.
“E’ un problema così grande, per te?” ti risponde, lasciandoti di stucco. Se ne accorge, cerca di ritrattare prima che tu possa rispondergli a tono. “Voglio dire, succede a tantissime persone. Non mi sembra la fine del mondo, magari è solo un brutto momento per te…”
La tua espressione da perplessa si fa interrogativa: Ron scruta attentamente la tua mano sinistra, quella che ora sventola davanti al suo naso senza la fede nuziale e finalmente sembra capire quello che volevi dire.