Special Trilogia

di alicew in wonderland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** Il primo vero incontro tra Zhalia e Dante ***
Capitolo 3: *** All I want for Christmas is you ***
Capitolo 4: *** Incontro particolare ***
Capitolo 5: *** Missione Polar Bear ***
Capitolo 6: *** A metà tra vita e morte ***
Capitolo 7: *** Un angelo imparentato con il Diavolo ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio ***


2 Marzo 1982, Vincent Vale, un ragazzo dai capelli castani e occhi oro, era in Italia da quasi una settimana e i segreti di Dante Alighieri restavano ancora un mistero. Camminava per strada leggendo i primi versi dell’inferno ad alta voce, chissà perché gli dicevano che la chiave di tutto era lì a Venezia da qualche parte.
       “…Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
       Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
       Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,
       guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle…” era quella parola calle il suo problema.
Mentre fissava lo scritto andò a sbattere contro qualcuno “Ahi! Stai un po’ attento!!”
Lui alzò gli occhi dal libro e vide la più bella ragazza che avesse mai visto con capelli biondi e occhi neri, imbarazzato chiese scusa, lei rise, lo trovava molto attraente, notò il libro che teneva in mano “Anche tu studi Dante? Non sapevo che all’estero lo insegnassero!”
“Non lo fanno infatti. Io leggo Dante perché mi serve per fare una cosa importante qui a Venezia!”
“Sapevo che non eri di qua! Da dove vieni?”
Lui sorrise “Londra! Il più bel posto del mondo!”
“Mai quanto Venezia!” replicò lei
“Ma come fate a muovervi solo camminando e andando in barca? Perché non provate ad usare le auto?”
Lei lo apostrofò con lo sguardo “E dove le mettiamo secondo te?”
Alle spalle della ragazza comparve un uomo vestito di nero “Oh no! Mi ha trovato!” disse Vincent “Senti io devo scappare!”
La ragazza lo guardò un’ altra volta “E’ un titano quello intorno al tuo collo?”
“Sì! Quindi tu sai cosa sono!” disse lui sorpreso
“Sono la migliore cercatrice in tutta Venezia! L’uomo vestito di nero ti sta dando la caccia? Ti aiuto a scappare!” disse lei tirandolo per un braccio. L’uomo vestito di nero li seguì.
Vincent era trascinato per le calli: destra, sinistra, destra, attraversarono un ponte per andare poi di nuovo a destra e nascondersi in una casa all’interno di un cortile.
“Lo abbiamo seminato! A proposito non ci siamo nemmeno presentati, io sono Alice Cristallo!”
“Io sono Vincent Vale!” disse lui
“Vieni in casa?” disse lei sorridendogli “Sarai al sicuro da quell’uomo!”
“Sì ma i proprietari? Non penso gradiranno che ci infiltriamo in casa loro!” disse lui guardando la villa
“Sciocco! È casa mia!” disse lei ridendo a crepapelle
“Tu vivi qui?!” era una casa enorme
“L’ho comprata da poco! Prima vivevo per strada, sono orfana!”
“ Ti capisco, mia madre è morta dandomi alla luce!” le disse lui.
I ragazzi entrarono in casa, semplicemente fantastica anche all’interno, tutto ordinato e sistemato alla perfezione, Alice portò del te per Vincent seduto sul divano.
Mentre si godevano il pomeriggio Vincent pensò di parlare di sé e della sua famiglia, raccontò di Shadow e di un certo DeFoe, il quale aveva un figlio di cinque anni ma era già un ottimo cercatore, e della vendetta giurata alla sua famiglia.
“Che storia!” disse Alice “Ma perché tuo padre vuole che tu ti sposi con una che non ami?”
“Perché pensa di fare il mio bene! È un’assurdità pazzesca infatti penso di non tornare a casa!”
Il telefono fisso in casa squillò “Pronto? Zane Moon! Alla fine l’hai sposata allora! Sono davvero felice per voi! Io sto bene! No non penso che verrò a Rotterdam questa estate ho da fare qui! No non ho un fidanzato! Preferisco essere libera da legami, tra noi era tutta un’altra storia! Salutami Anne! Un bacio, vi voglio bene anch’io!” riagganciò sorridendo “Il mio ex di 20 anni si è appena sposato con la mia migliore amica!”
“E ne sei felice?” disse Vincent sorpreso
“Sicuro! Tra noi non poteva funzionare!”
Era buio e lui le aveva finito dio raccontare di Dante Alighieri, il più potente cercatore mai esistito,
“L’inferno, il Purgatorio e il Paradiso in realtà dovrebbero essere tre regioni di Huntik, il mondo dei titani! Il passaggio sembra essere qui a Venezia! Ti andrebbe di unirti a me? Sarebbe divertente lavorare insieme!”
“Perché no!” disse Alice con un sorriso gigante “Non ho molto da fare e mi piace l’azione e l’avventura!”
“Allora siamo soci?” disse lui allungandole una mano
“Sì!” disse lei stringendogliela.
 
In Inghilterra Artur Vale aveva ricevuto una lettera qualche mese più tardi da parte del figlio
Caro padre,
con la presente ti informo che mi sono fidanzato e sposato con Alice Cristallo e che presto sarò padre.
Il tuo unico figlio
Vincent”
L’uomo stracciò la lettera in mille pezzi “Maurice! Il mio te delle cinque e chiama i Beyne, dì loro che sono mortificato per il comportamento di mio figlio e che mi dispiace che il nostro accordo non si sia concluso!”
“Subito signore!”
“Quel ragazzo distruggerà la mia famiglia! Lui non sa che Alice Cristallo è stata agente di DeFoe in passato e chi stava dalla parte del male un tempo lo rimane per sempre! Ma lui si è innamorato! Lui l’ha sposata e sta per avere un figlio da lei! È un irresponsabile! Diciotto anni buttati al vento!”
 
A Venezia, in quella casa fantastica, tutto procedeva bene.
“Non avremo trovato il passaggio per Huntik, ma abbiamo qualcosa di meglio! Dillo anche tu alla mamma Dante!” il neonato di pochi mesi aveva un ciuffo di capelli rossastri e occhi oro, sorrise, era un piccolo miracolo tutte le volte che lo faceva
“Dante ora vieni dalla mamma che andiamo a fare il bagnetto!” disse Alice sollevando il bambino dalla culla. Fuori dalla finestra un’ombra nera osservava la scena divertita, Shadow già pensava come liberarsi del bambino davanti agli occhi dei genitori.
Passò qualche mese, in Inghilterra ad Artur arrivò una lettera da parte di Shadow
Spero che tu abbia salutato come si deve tuo figlio!
La prossima volta che lo vedrai sarà in una bara accanto a sua moglie e al pargoletto!
Capirai presto cosa voglio dire!
L’uomo chiamò il maggiordomo “Maurice! Il telefono presto! Vincent e Alice sono in pericolo!”
A Venezia era notte fonda quando Dante cominciò a piangere a causa di un forte rumore
“Tok Tok!” rise divertito Shadow “Ciao Alice! Che bello rivederti! Pensavio veramente che tra noi fosse tutto finito?”
“Cosa sta dicendo Alice!” disse Vincent preoccupato
“Lei lavorava per DeFoe prima che vi incontraste!” disse Shadow  “Non te lo aveva detto?”
Venti soldati si avventarono su Vincent “Alice! Prendi Dante e scappa!”
“Non ti lascio qui!” disse lei con il bimbo tra le braccia
“Hogerfrost! Salvati con lui non pensare a me!”
“Hyperstride! Ti amo Vincent!”
Lei corse fino all’aeroporto inseguita dai soldati di Shadow “Ti prego aiutami Ignatius!” poi guardò il piccolo preoccupata “Stai tranquillo Dante presto sarai al sicuro!”
Sulla pista di atterraggio andò sicura verso un uomo dai capelli neri a riflessi blu “Zane! Ho bisogno di aiuto! Porta Dante in Inghilterra da suo nonno!”
“Aly ma tu non vieni?”
“Non posso! Mi hanno seguita fino a qui, ci fermerebbero! So che diventerai padre anche tu tra qualche mese, se è una femmina chiamala come mi chiamavano in Olanda quando passavo per strada! Salutami Anne!” disse porgendogli il bambino
“E’ una femmina quella che aspetta Anne! Rispetto le tue ultime volontà Zhalia!” le urlò cominciando a correre verso il suo aereo
“Grazie di tutto Zane! Abbi cura di Dante!” urlò prima di lanciarsi con il suo titano verso i soldati.
 
In Inghilterra Artur si trovò tra capo e collo Dante di solo un anno, decise che la decisione migliore era nasconderlo in un orfanotrofio.
Dante era educato ma aveva fame e come lui tutti i bimbi dell’istituto perché veniva dato loro poco cibo. I  ragazzi più grandi decisero di mandare Dante a chiedere un’altra scodella di minestra.
La sera Dante finì di mangiare “Alzati pidocchio! Rispetta gli accordi!” disse un bambino di sei anni
Dante si alzò con la scodella in mano, si avvicinò alla cuoca dicendo “Per favore signora! Io ho ancora fame!” non lo avesse mai detto! La cuoca lo colpì con il mestolo sotto gli occhi terrorizzati degli altri bambini e il rettore lo tirò per un orecchio dicendogli “Orfanello! È così che ci ringrazi per averti dato una casa? forse l’isolamento ti sarà di lezione!”
Dante finì tutto solo in una camera stretta con solo un letto in un angolo e una finestra in alto, talmente in alto da non poterci arrivare nemmeno se saliva in piedi sul letto.   
 
“La questione è urgente Metz!” disse Artur rivolto al ragazzo “Mio figlio e sua moglie sono morti e anche i Moon che hanno aiutato Alice! Della loro figlia Zhalia non si sa più nulla!”
“Ma io cosa c’entro in tutto questo?” chiese Metz dopo aver saputo l’intera storia dei Vale
“Tu ti prenderai cura di mio nipote Dante e lo farai diventare un cercatore! Ora vai all’orfanotrofio a prenderlo!”
“Grazie per la fiducia Artur! Non ti deluderò!”
“Sei proprio com’era tuo padre! Mi manca molto, eravamo soliti vederci in questo periodo dell’anno!”
Metz sorrise “A presto Artur!”
Fuori dalla finestra Shadow aveva ascoltato “Diventerai grande Dante Vale e allora ci rincontreremo!”
 
Dante era sdraiato sul letto a pensare come sarebbe poter volare o possedere poteri soprannaturali quando la porta si aprì ed entrò il rettore “Sei fortunato Vale! Qualcuno ti è venuto a prendere!” lo tirò per un braccio fino alla stanza vicino dove c’era un uomo dai capelli neri molto giovane ad attenderlo.
L’uomo appena vide il bambino sorrise “Ciao Dante! Io sono Metz, un amico di tuo nonno, che ti porterà via da questo brutto posto.”
Era il 30 di novembre del 1987 e quel giorno Dante non lo avrebbe mai dimenticato.
“Io vengo con te! Perché il mio nonno però non c’è?” chiese il piccolo
“Perché lui non si può muovere di casa! con me Dante vedrai il mondo ma ti voglio prima presentare delle persone” disse Metz aprendo una porta di un albergo “Simon, Heaton lui è Dante! Resterà con noi d’ora in poi”
Heaton prese un suo titano, Kipperin, e lo evocò davanti a Dante che rimase a bocca aperta “Imparerai presto cosa sono i titani Dante!” gli disse l’adolescente
“Heaton! È appena arrivato da un orfanotrofio che è peggio della galera lascialo riposare!” disse Simon mettendo Dante a dormire sul divano.
“Metz!”
“Dimmi Dante!”
“Anche tu sai evocare titani?”
“Sì ma ora dormi!”
“Va bene!”
Così, in quel lontano giorno, si aprì il sipario sull’intera storia di Huntik.  

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Capitolo 2
*** Il primo vero incontro tra Zhalia e Dante ***


Anne aveva sentito bussare alla porta, erano passati due mesi da quando Zane era partito per Venezia per salutare Alice, lei non aveva potuto seguirlo perché incinta, aveva ricevuto la telefonata che l’aveva avvertita di quello che era successo all’amica e del suo ultimo desiderio dal marito poco prima delle doglie.
“Ciao Zane! Finalmente sei tornato!” disse Anne con in braccio Zhalia
“La nostra principessa è cresciuta!” disse lui entrando con Dante in braccio “Lui è Dante, il figlio di Alice e Victor”
“Ma da chi avrà preso i capelli rossi? Resterà con noi? Mi ricorda troppo lei nei lineamenti”
“No è di passaggio lo devo portare da suo nonno!”
Dante indicò la neonata che gli sorrise “Ehi Dante! Hai visto che bella la mia piccola Zhalia?” disse Zane ridendo. “Per questa notte dormirete insieme nel lettino e domani andiamo dal tuo nonno!”
Dante e Zhalia vennero messi nel lettino, lui guardava lei e lei sorrideva “Che carini! Pensa che bello se da adulti si dovessero incontrare!” disse Anne al marito
“Non credo sia possibile! Da domani lui vivrà in un altro paese e non si vedranno mai più!” concluse lui sicuro.
La vita delle volte è davvero strana, i due bambini ancora non sapevano che si sarebbero incontrati a 25 anni da quella notte a Praga, che avrebbero vissuto avventure indimenticabili e che si sarebbero innamorati.
 
Erano passati due anni, un’ombra nera entrò nel cuore della notte a casa Moon “Ecco chi ha aiutato i nostri nemici!” disse Shadow ai suoi uomini “Uccideteli!”
Anne morì salvando Zhalia da un Dark Fog mentre Zane, ferito, riuscì a scappare da casa, sapeva che le forze non gli sarebbero durate a lungo e decise quindi di portare la piccola all’orfanotrofio di Rotterdam. Suonò al portone e consegnò la piccola a una donna “Si chiama Zhalia Moon! È mia figlia! Vi prego proteggetela!” e si lasciò cadere a terra senza vita.
Zhalia non conobbe mai la verità sui suoi genitori e Metz morì prima di potergliela narrare.   

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Capitolo 3
*** All I want for Christmas is you ***


Cherit si mise davanti al suo pubblico, ovvero Dan, Colette e Lok, a raccontare della dichiarazione di Dante a Zhalia e del loro primo vero bacio:
“Erano passati sei mesi da quando Dante aveva distrutto la cometa rossa, Zhalia era nuovamente a casa sua ed era la notte di Natale.
Lok aveva portato Sophie in discoteca mentre Dan era andato dal fratello Harrison a Rotterdam.
Dante per quella serata aveva una sorpresa speciale per Zhalia “Vieni avanti, segui la mia voce!”
“Dante posso togliermi questa benda?” disse lei cercando di alzarla
“Neanche per idea! Che sorpresa è altrimenti!” disse lui stringendo un altro nodo intorno alla sua nuca.
Le fece fare ancora un pezzetto di strada “Ora ti puoi togliere la benda!”
Zhalia si tolse il fazzoletto “Dante questa è una…”
“Gondola? Sì lo è!” disse lui prendendole la mano “E per questa sera è tutta nostra!”
“Tu ci sai andare?” chiese lei sorpresa
“Io no ma Cherit sì!” disse lui indicandomi
“Voi due godetevi il giro al resto ci penso io!”
I canali quella sera erano illuminati dalla luce della Luna, non faceva troppo freddo
“Ti è piaciuta la giornata?” chiese Dante prendendola per mano. Conoscevo bene quel suo sguardo, lo aveva usato solo con un’altra ragazza qualche anno prima ma non aveva funzionato, invece con Zhalia sembrava diverso.
“Non ho mai festeggiato un Natale così! Grazie ancora per il regalo!” disse guardando la collana di diamanti intorno al collo.
“Di nulla!” disse lui guardandola “Hai visto che bella la Luna?” Dante non riusciva davvero a dichiararsi
“Sì è davvero splendida guarda come si riflette nell’acqua!” disse lei appoggiandosi alla sua spalla per poi rendersene conto e alzarsi di colpo “Scusa! Non volevo!”
“Zhalia perché ti stai scusando?” disse lui guardandola negli occhi
“Solo che non lo so!” disse lei scoppiando a piangere.
“E ora perché piangi?” me lo stavo chiedendo anche io non solo Dante
“Perché io non sono come le altre ragazze! Fino ad oggi non sapevo nemmeno cosa fosse il Natale!”
“Ora però lo sai! Zhlia io con te non mi sento mai solo, volevo che tu lo sapessi!”
“A volte però è meglio essere soli!”
Le parole di Zhalia preoccupavano me ma di più Dante “Che cosa vuoi dire Zhalia?”
“Nessuno ti può ferire!” disse lei abbassando la testa
“Zhalia io non ti potrei mai ferire!” disse lui prendendola per mano
“E io non voglio ferire te! Per questo ti sto chiedendo di smetterla di…” quella frase non fu mai conclusa perché Dante la fece tacere con un bacio “Io ti amo Zhalia! Non posso più continuare a vivere se non ci sei tu!”
“Io Dante vorrei stare con te per sempre!”  in quel momento passò una stella cadente
“E’ la notte di Natale puoi esprimere un desiderio! Cosa vuoi?” le chiese
“Te! Tutto quello che voglio per questo Natale sei tu!”
Lui sorrise e cominciò a baciarla, io guardavo la scena divertito, finalmente si erano dichiarati, erano mesi che aspettavo quel momento”
“Tutto qui Cherit? Dov’è la parte divertente?” chiese Dan
“Ora sentirai!” disse Lok, che già sapeva cos’era successo quella notte, ridendo sotto i baffi
Il giro in Gondola era finito. Zhalia scese senza problemi mentre Dante cadde in acqua perché la Gondola si era ribaltata, l’acqua non era certo calda il 25 Dicembre, così Dante si prese un forte raffreddore e il giorno di Santo Stefano aveva la febbre.
“ETCHU!”
“Dante la febbre non scende: 38 e mezzo!” disse Zhalia passandogli una mano sulla fronte
“Zhalia c’è un'altra  coperta? Ho freddo!” disse lui scosso dai brividi
“Se ti copro con un’altra coperta tra un po’ ti sale ancora la febbre! Fatti bastare le tre che già hai!” come infermiera Zhalia era eccezionale.
“Ho rovinato il giorno dopo Natale!” disse lui coprendosi fino al naso con il piumone
“Allora noi due cosa siamo?” chiese lei “Ieri sera ci siamo dichiarati ma non mi è ben chiaro se stiamo insieme”
“Io vorrei stare insieme a te se sei d’accordo” disse lui cercando di non sentire freddo
“D’accordo! Siamo una coppia!” disse lei ridendo e baciandogli la fronte, lui cominciò a sudare e a togliersi le tre coperte di lana e alla fine anche il piumone
“Ora ho caldo!”
“Arrivo con un fazzoletto bagnato! Vediamo se riesco ad abbassarti la febbre!”  ”
“Ahahha! È caduto nel canale! Ahahhah! Ancora non ci credo!! Ahhhah! Povera Zhalia!! Ahahha!” Dan non la smetteva di ridere
“Che cosa succede qui?” Dante era comparso dal nulla “Cherit non avrai raccontato come io e Zhalia ci siamo dichiarati!”
Lok lo guardò “E’ stata una cosa romantica! Io sapevo solo che eri caduto nel canale! Ahahha! Il più bel Natale di sempre rovinato da un epic fail di Dante! Ahahhahh! Un’altra occasione bruciata con Zhalia! Ahahha!”
“Ora smettila Lok!” Lok rideva sempre più forte “Dico sul serio smettila!” niente da fare “Ok a Natale ti lancio dal ponte di Rialto e sentirai com’è calda l’acqua!” Lok smise di colpo ma cominciò Dan “E tu se non la smetti gli fai compagnia!” Cherit cominciò a volare in direzione dell’ingresso della casa “Non così in fretta Cherit!”  Dante lo afferrò per la coda “La prossima volta ci penserai due volte prima di raccontare un mio segreto!” lo legò alla maniglia della porta di casa
“Dante ti prego non lasciarmi qui fuori!”
“Dovevi pensarci prima!”
Il povero Cherit passò tutta la notte fuori mentre Lok raccontò a Sophie la storia di Dante e Zhalia senza farsi sentire da Dante, quando Sophie guardò Dante a cena scoppiò a ridere.
“A Natale Lok riderò io!” disse Dante minaccioso.
I figli di Dante e di Lok, Mattew e Marie non capirono nulla.  
 
RINGRAZIAMENTO: Un ringraziamento speciale a Zhalia94 che voleva che usassi l’idea del giro in gondola di Dante e Zhalia in una mia storia (spero ti sia piaciuta la mia idea). 

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Capitolo 4
*** Incontro particolare ***


Dante era nella foresta Amazzonica con Metz, “Metz! Sono ore che camminiamo!” il dodicenne cominciava ad essere stufo.
“Ok fermiamoci qui per la notte! Domani però dobbiamo arrivare dalle Amazzoni!”
Dante entrò nella sua tenda, stanco,  e si addormentò di colpo.
Erano le due del mattino qualcosa lo svegliò “Ma che??”
“Ragazzino ti prego stai zitto e non farmi notare!” un piccolo titano bianco gli aveva appena chiuso la bocca
“Ma tu parli?!”
“SHHH! Mi stanno cercando!!” disse lui sotto voce. Due donne fuori dalla tenda di Dante stavano discutendo in una lingua strana, il titano entrò nel sacco a pelo del ragazzino mentre lui prendeva i suoi due titani.
Una delle due donne entrò nella tenda e vide Dante seduto pronto ad evocare Caliban “Aspetta Dante non evocare i titani!” urlò Metz “Loro sono la regina e la consigliera Amazzoni!”
“Quel titano! Quello è il titano Azteco Caliban!” disse la regina
“Sì è proprio lui mia regina! Giovane cercatore tu sei il ragazzo della leggenda del nostro popolo!”
Dante aveva un volto sorpreso “Eh? Metz mi spighi che vuol dire?”
“Che per prendere il titano Ignatius devi salire su quel vulcano laggiù!”
Dante deglutì pesantemente “Ci è mai riuscito qualcuno?”
La regina amazzone rispose ridendo “Sì una ragazza: Alice Cristallo. Il titano è ritornato qui undici anni fa vuol dire che lei è morta!”
“Cosa succede se mi lego al titano?” disse Dante
“Diventi il Principe del nostro popolo e puoi scegliere se restare e diventare re!”
Metz si chinò su Dante “E’ solo un titolo che viene dato Dante! Pensa a prendere il titano!”
“Nel tuo viaggio ti aiuterà un piccolo titano senza amuleto venuto dalla Francia, se solo sapessimo dov’è…” disse la regina
“Eccomi! Grazie per avermi nascosto ma davvero pensavo di dover andare da solo su quel vulcano a recuperare il mio fratello titano!”
Dante partì con il titano verso la vetta del vulcano “A proposito io sono Dante. Tu come ti chiami?”
“Cherit!”
“Perché parli?”
“Non so bene! Una volta mi ricordo che avevo pure un amuleto!” disse lui guardando il cielo “Ma sono passati almeno cinque secoli!”  
Arrivarono al vulcano “Lo vedo Cherit!” disse Dante indicando l’amuleto di Ignatius “L’unico problema è che è proprio sopra la lava!”
“Che titano hai oltre a Caliban?”
“Solwing, può volare ma il calore della lava lo farà ritornare nell’amuleto!”
In quel momento apparve Ignatius che si mise a fissare il ragazzo, alzò il suo amuleto dalla lava e glielo porse, Dante esitava nel prenderlo, rimase doppiamente sorpreso quando scoprì che era freddo, nel momento in cui il titano si legò a lui vide la sua vecchia cercatrice e un neonato con un ciuffo rosso, non sapeva di essere lui.
“Ce l’hai fatta Dante! Ti sei legato a Ignatius!”
I due andarono al villaggio delle Amazzoni dove trovarono Metz in compagnia della regina ad attenderli
“Dante Vale! Per aver recuperato il titano Ignatius ti nomino principe della nostra tribù! Vuoi restare o partirai con Metz domani?” le amazzoni stavano attendendo la risposta con molto interesse, non avevano mai avuto un principe,
“Mi dispiace ma non posso restare! Sento che il mio posto è con Metz!” disse il ragazzo
“Io posso andare con lui?” chiese Cherit, “Mi sono affezionato! Mi piacerebbe vivere nuove avventure con lui!”
“Certo, dopotutto tu puoi scegliere non hai un cercatore!” disse la regina.
Così Cherit partì con Dante e lo vide diventare un ragazzo e poi un uomo. In seguito conobbe Lok e si affezionò anche a lui.   

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Capitolo 5
*** Missione Polar Bear ***


 La sera Cherit andò dai bambini “Sei finalmente uscito da quello zaino!”
“Ce ne hai messo di tempo!”
“Scusatemi ragazzi! Dante mi ha detto che avete dei nuovi titani!”
“Sì è così!”
“Vi serviranno presto! Domani saremo quasi in cima! A proposito vi voglio raccontare una storia!”
“Un’avventura della squadra?”
“Sì Clara! La storia della missione in Antartide: eravamo proprio in questo periodo dell’anno dieci anni fa… Ad affidarci la missione fu Guggenheim. Dovevamo recuperare un amuleto misterioso in una stanza segreta in Antartide, in una delle basi segrete della Spirale di Sangue appena sconfitta!
Vostro padre aveva preparato tutto nei minimi dettagli, vostra madre aveva le valige pronte, o meglio dire gli zaini, mentre Lok aveva preparato anche uno zaino nel quale io mi sarei dovuto nascondere.
Arrivammo in volo fino a Cape Town, da lì Dante noleggiò una barca e arrivò al Polo Sud. Faceva davvero freddo e nessuno sapeva bene dove fosse il titano così con l’Olotomo cercammo di orientarci e trovammo  la base, con alcuni soldati all’ingresso, batterli fu semplice ed entrammo uniti nella stanza segreta con l’aiuto di Springel.
Vostro padre  si avviò verso l’amuleto e prendendolo si legò a lui “Analizziamolo e vediamo cos’è!”
POLAR BEAR
ATK 4 DEF 3
TIPO: GUERRIEROBESTIA TITANO
DIMENSIONI: GRANDE
ABILITA’ SPECIALI: RABBIA IMPROVVISA E SOFFIO INCENDIARIO
Dan guardò Dante “Si è legato a te!”
“No! Non è legato a me!” rispose lui
Lok guardò verso di lui “Ma lo abbiamo visto tutti che si è legato a te!”
“Io non sento nessun legame!”
   Vostra madre e Sophie erano sorprese “Come puoi non sentire legami? È un tuo titano ci dev’essere una spiegazione!”
Non ci preoccupammo più di tanto e tornammo a casa.
Metz venne a trovare vostro padre il giorno dopo il ritorno per portare il titano alla base Huntik in America
“Dante non ti sarai legato a quel titano vero?”
“Sì invece si è legato!” disse vostra madre irrompendo in soggiorno
“Vorrà dire che dovrai proteggerlo tu dai restanti maniaci della Spirale!” disse Metz scuotendo il capo in segno di rassegnazione
“Non preoccuparti Metz! È un titano come tutti gli altri!”
La sera vostro padre andò a dormire. Un incubo terribile lo fece sobbalzare e gridare, era vicina la mattina, vostra madre si alzò dal suo letto e andò a vedere cosa stesse in camera di vostro padre
“Dante ti senti bene?”
“Sì era solo un brutto sogno!”
“Sei sicuro di stare bene? Hai una voce stranissima!” disse lei avvicinandosi al letto.
Lui si alzò “Sto bene! Davvero!”
“O mio Dio! Tu non stai bene!”
“Perché dici così?” disse lui ridendo
“Alzati! Capirai da solo perché se te lo dico io mi ridi in faccia!”
Vostro padre si tolse le coperte e si accorse che il pigiama gli andava grande. Appena in piedi si accorse di essere più basso di vostra madre, spaventato corse al bagno, per arrivare allo specchio salì in piedi sul gabinetto “AAHHHHHHAAAHAHHHHHAH!!!!!!!!! È un incubo!!!”
“Dante è realtà questa! Sei tornato bambino!” le disse vostra madre anche lei incredula
“Voglio tornare com’ero!! Rivoglio la barba, rivoglio i muscoli!! Voglio poterti prendere in braccio e prepararti la colazione!! Aspetta, ho 12 anni ora chi guiderà le  missioni?? Rivoglio poter guidare le macchine, le moto e le barche!!”
“Oltre ad esserci tornato fisicamente a 12 anni ci sei tornato anche mentalmente!”
Qualcuno bussò alla porta, vostro padre guardò dalla finestra chi era: Lok e Sophie. Io non avevo parlato ma decisi di andare ad aprire “Cherit io sono uscito e non tornerò presto!”
“Non dire fesserie Dante!” lo apostrofò vostra madre
“Vorrei vedere te nella mia situazione cosa faresti!”
Io aprii dicendo “Ciao ragazzi! Dov’è Dan?”
“Viene dopo, aveva bisogno di un nuovo paio di scarpe. Ci sono novità?” chiese Lok
“Una ci sarebbe… riguardo a Dante…”
“Sta male?” chiese Sophie
“No ma è meglio se lo vedete con i vostri occhi!”
Dante scese con addosso la maglietta del suo pigiama che gli faceva da vestito “Ciao ragazzi!” disse timidamente
“Dante?!” i due avevano gli occhi sbarrati
In quel momento entrò Dan “Non c’è un negozio aperto oggi! Perché quelle facce ragazzi?” poi guardò il bambino “E tu piccolino chi sei?”
“Piccolino? Ho quasi 27 anni Dan! Sono Dante!”
Dan scoppiò in una sonora risata “E io sono Metz! Raccontane un’altra! A proposito dov’è Dante?”
“Dan ce lo hai difronte! Lui è veramente Dante!” dissi io
Dan sbarrò gli occhi “Come hai fatto a…??”
Il megaschermo si illumino, erano Guggenheim e Metz “Dobbiamo comunicarvi una cosa importante sul Polar Bear! È maledetto Dante è in pericolo!” dissero d’un fiato i due uomini
“Ho già capito da un po’  di essere maledetto! Guardatemi!”
“Dante sei un bambino??” Metz era sorpreso
“C’è un modo per spezzare la maledizione?” chiese vostro padre
“Non lo sappiamo! Cercheremo qualcosa!” disse Guggenheim “Non uscire di casa!”
Lo schermo si spense e vostro padre sbuffò.
Nel corso della giornata non arrivarono notizie e vostro padre ebbe un altro incubo: il Polar Bear gli aveva chiesto di andare in Artide a sconfiggere l’ultima resistenza della Spirale da solo, in cambio la maledizione sarebbe svanita.
“Cherit tu verrai con me!” mi disse
“Tu da qui non ti muovi!” gli disse vostra madre in tono protettivo
“E’ l’ultima speranza Zhalia! Per noi!”
Dan chiese la parola “Quale compagnia aerea accompagnerebbe un bambino in Artide?”
Lok rispose subito “La Fondazione Huntik!”
Da Venezia io e vostro padre prendemmo un aereo, vostra madre prima che partisse lo aveva preso tra le braccia e baciato sulla fronte “Torna tutto intero!”
“Non sono un bambino!” la frase non calzava con la situazione
Vostro padre si comportava sempre come un adulto e arrivati a destinazione trovò la mini resistenza della Spirale “Vieni fuori a giocare Caliban!”
“Piccolo moccioso! Hogerfrost!”
“A chi hai dato del piccolo?! Honorguard!”
“Mindrone finiscilo!”
Io diedi la mia energia a vostro padre e lui sconfisse gli ultimi uomini della Spirale di Sangue.
“Dante li hai sconfitti!”
Apparve Polar Bear che ruggì contro vostro padre, una luce lo avvolse e lui tornò adulto. Polar Bear tornò nell’amuleto, la Spirale non era riuscita a impossessarsene.
“Sto congelando! Dove sarà finito lo zaino?” disse Dante senza vestiti nella neve
“Eccolo qui! Copriti o morirai congelato!”
Pochi istanti dopo un aereo ci riportò a Venezia.
Vostra madre gioì nel rivedere vostro padre!
“Sai cosa mi è mancato di più fare quando ero bambino?”
“Cosa?”
Lui la baciò “Questo!” vostra madre ricambiò il bacio e così finisce la storia!”
 “Che storia fantastica Cherit! Peccato sia finita!”
“Il titano è al sicuro ora è questo che conta!”
“ Polar Bear non pensavo avesse una storia tanto complicata!”
“Coraggio ragazzi è meglio dormire! Domani ci aspetta una bella camminata!”
“Buona notte!” 

NOTA: la storia è riferita al capitolo "La salita all'olimpo" de "La battaglia contro l'ombra"

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Capitolo 6
*** A metà tra vita e morte ***


Dante aveva visto tutto diventare nero nel momento in cui Shadow  aveva cominciato a svanire “Accidenti! Ci risiamo! Questa volta però non posso risorgere dalle ceneri!”
Si risvegliò in un luogo strano tutto al buio con solo una luce “Metz?!”
L’uomo si voltò e sorrise “Ciao Dante! A quanto pare non sei destinato a restare!”
“Perché dici così?” disse guardando Metz avvolto in una camicia con cravatta e pantaloni bianchi per poi guardarsi lui non aveva vestiti addosso “Cosa vuol dire Metz?” disse Dante terrorizzato
“Che non sei destinato al regno celeste ma a quello infernale o che qualcuno si sta adoperando per portarti in vita! Sei cambiato di poco! Quanti anni hai ora 40?”
“Sì Metz. Tu invece ti sei fermato a 59 anni!” disse lui sorpreso
“Una volta che si muore non si invecchia più! C’è un impermeabile là nell’angolo provalo, almeno puoi coprirti un po’. Le persone che devi incontrare non puoi vederle senza vestiti!”
Vicino a Metz apparvero due ragazzi di 19 anni “E’ lui?” chiese la donna a Metz
“Sì Alice!” disse lui
“Vincent! È proprio lui!” disse lei al ragazzo
“Voi chi siete?” chiese Dante ai due
“Dante loro sono i tuoi genitori!” disse Metz
Dante si ricordò della lettera di Artur Vale, suo nonno, nella quale parlava dei suoi genitori, mai avrebbe pensato che li avrebbe visti.
La ragazza si avvicinò a Dante e gli sfiorò la guancia con le dita “Sei davvero bellissimo! Mi sembra ieri che ti tenevo in braccio e ti cullavo!”
Dante non poté evitare di sorridere e di abbracciarla poi fu il turno di Vincent “Per fortuna i Moon ti hanno salvato! Sai l’ex fidanzato di tua madre si è preso cura di te e di sua figlia per un mese prima di portarti da tuo nonno!”
“Moon?” chiese Dante “Come si chiamava la bambina?” disse con un’estrema curiosità
“Se le mie ultime volontà sono state rispettate dovrebbe chiamarsi Zhalia, il nomignolo che avevo al liceo a Rotterdam!” disse Alice
Dante rise “Che voi ci crediate o no Zhalia Moon è mia moglie! Abbiamo tre figli: i gemelli Marcus Dante e Clara Zhalia di 14 anni e il più piccolo di 5 Metz!”
“Hai chiamato tuo figlio come me?” disse Metz con le lacrime agli occhi
“Sì! E giusto per stare in tema ne hai uno anche tu di figlio!”
“Co Cosa?! Come si chiama? Quanti anni ha? Chi è sua madre?” Metz voleva sapere
“Si chiama Mattew, l’ho conosciuto perché sono diventato Preside della Huntik high school, ora ha 18 anni. Ti ricordi di Margaret?”
Metz sorrise “La sola che io abbia amato davvero!”
“E’ nato da lei. Ti somiglia in tutto! Fa la corte a mia figlia, lei è identica a Zhalia, tranne per gli occhi, per poco non le ha fatto una proposta di matrimonio!”
Metz rise “Se un giorno si sposeranno i loro figli saranno somiglianti a me! Con il mio fascino non c’è da scherzare!”
“Davvero? Avrei proprio voluto vederti fare il padre! Io mi sono ritrovato a fare quello e in più il fratello maggiore!”
Alice coccolava ancora Dante passandogli una mano sui capelli rosso fuoco “Dante! Hai avuto una vita lunghissima! Ma come sei morto?”
“Colpa di Shadow. Non sono riuscito a levarmi le sue manacce dal collo.”
“Io sono morto per mano di Shadow ma mi ha colpito con una spada, è stato un processo lento e doloroso!” disse Vincent tornando con la mente a quella notte di 39 anni prima.
“Non mi hai detto di Lok e Sophie! Come sta il loro piccolo Sam?” disse Metz
“Loro stanno bene! Hanno anche un’altra bambina che ha un anno in meno di Metz: Sylvia!”
“E Marcus? Lui ha la ragazza?” chiese Alice
“Sì, la figlia del nostro nemico DeFoe, Marie, si sono innamorati, lei ha tradito suo padre per aiutarci!”
Vincent lo guardò perplesso “Una DeFoe e un Vale! Forse è la volta buona che questo conflitto avrà fine!”
“DeFoe stava morendo e Shadow dissolvendo quando me ne sono andato io. In qualche modo è finita!”
Dante si accorse che gli stava accadendo qualcosa: la sua mano era sparita in una fiamma. Sorrise a Metz e ai suoi genitori “Phoenix! Mi sta riportando in vita per la seconda volta!”
“Come per la seconda volta?” chiesero sbalorditi i genitori di Dante
“Sono diventato cenere distruggendo la cometa rossa all’età di 26 anni e sono risorto grazie all’abilità di Phoenix, il titano leggendario della rinascita, rinascendo dalle ceneri!”
Dante stava sparendo poco a poco “A presto, prima o poi verrà il momento in cui dovrò restare!”
“Noi saremo qui ad aspettarti!” gli dissero i genitori
“A presto Dante! Salutami mio figlio!” disse Metz con un sorriso.
Dante si svegliò,  si accorse di avere la testa poggiata sulle gambe di Zhalia.
“Vuoi sapere anche com’è risorgere per la seconda volta oltre che morire?”
Lei lo baciò, il magico momento venne interrotto da Lok, che arrivò con un neonato “Dante, lui è Jake, tuo figlio, Scarlet purtroppo è morta e Phoenix non è abbastanza potente per riportarla in vita!”
Un altro bimbo che assomigliava a Dante con solo gli occhi verdi di Scarlet.
 Zhalia, forse presa dalla gioia di aver posticipato il fatidico “Finché morte non vi separi”, disse “In fondo un altro figlio cosa vuoi che sia? Sarà come se fosse anche mio a patto che gli cambi cognome!” disse prendendolo da Lok
“Sarà fatto!” disse Dante per poi rivolgersi ai restanti soldati di Shadow e DeFoe “Voi potete scegliere se unirvi a noi o marcire in galera per il resto della vita!” tutti divennero membri fedeli della fondazione Huntik.
Dante sorrise, qualcosa in lui era cambiato, si toccò le costole a sinistra ma per conferma si tolse anche la maglia, non era un’illusione, la cicatrice era sparita. Metz si avvicinò al padre indicando con il dito il punto dove prima c’era il segno di Shadow “Papà quando hai fatto il tatuaggio della testa di una fenice?” Sophie guardò la fenice sulla pelle di Dante, poi l’anello di Phoenix e sorrise . 

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Capitolo 7
*** Un angelo imparentato con il Diavolo ***


Alec era nervoso, il primo giorno di scuola non si scorda mai! Ad accompagnarlo c’erano i nonni e i genitori, Mattew e Clara stavano lasciando Nora, Sarah e Alex all’ingresso “Ci vediamo in aeroporto con Sam tra dieci minuti!”
“Ci saremo!” risposero Marcus e Marie
La maestra chiamava i bambini in ordine alfabetico e l’ultimo fu “Alec Vale!”. Il bambino sorrise guardò la famiglia e entrò con gli altri.
“E’ stata bella la tua idea di allargare la scuola Dante! Ora Alec potrà istruirsi sui titani e su tutte le altre materie!”
“Sì Zhalia ma ora dobbiamo andare a lavorare non hai la seconda ora al liceo oggi?”
“Già e voi dovreste già essere in aeroporto!”
Marcus guardò l’orologio “E’ vero! Ci vediamo tra tre giorni!”
 
Alec era in classe ma tutti lo evitavano e non ne capiva il motivo, a un tratto un bambino disse “Sì è proprio lui! Il bambino angelo imparentato con il diavolo!!”
“Cosa hai detto?” urlò il piccolo con un pugno illuminato da un alone rosso
“De Foe, il tuo caro defunto nonnino! Quello che ha cercato di uccidere tutti!”
“Non so chi sia questo De Foe e comunque io non  sono cattivo! Sono figlio di Marcus Dante Vale!”
Tutta la classe però difendeva il bambino che aveva accusato Alec “Sei diverso da noi vattene!”
 
Dante aspettò il nipote fuori scuola “Come è andato il primo giorno??”
“Non ci voglio più andare!”
“Perché?”
“Dicono che sono imparentato con il diavolo! È vero che il papà della mia mamma è cattivo?”
Dante abbassò lo sguardo “Forse non dirti niente di tuo nonno è stato un errore! Sì era malvagio ma tua madre è diversa! Tu sei come lei e come tuo padre! Hai gli occhi azzurro ghiaccio come lei, sono gli occhi di un bimbo buono, e i capelli rossi come quelli di tuo padre e i miei, su quelli si può dire di tutto, pensa che a scuola una volta mi hanno dato un soprannome: Rosso Malpelo. Saprai a cosa si riferisce questo soprannome tra qualche anno…”
“Allora io non sono cattivo?”
“Dammi la mano!” il bambino porse la mano al nonno e lui gli fece scivolare su di essa un amuleto “Questo è Rasenga: il titano protettore della famiglia Vale! Ora è tuo!”
Alec sorrise e abbracciò il nonno “Ora andiamo a casa dalla nonna!”
 
Il giorno dopo in classe a ogni bambino fu chiesto di evocare un titano “E tu cosa evochi Diavolo?”
Alec non rispose alla domanda e tirò fuori un amuleto sorridendo “Svegliati titano protettore di Vale: Rasenga!”
Tutti i compagni di classe rimasero sorpresi “Alec!” era la prima volta che qualcuno lo chiamava per nome “E’ bellissima la tua tigre!”
“E’ un regalo del mio nonno!”
All’uscita da scuola Dante aspettava il nipote “Oggi come è andata?”
“Ho evocato Rasenga e ora ho tanti nuovi amici! Posso festeggiare il mio compleanno a casa tua con loro?”
“Certo! Io e la nonna faremo la torta!”
Alec sorrise e per mano a Dante andò a casa. Aveva avuto la conferma di essere un vero Vale e ora niente poteva più fermarlo!   

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