A Story of Love, Hate, Pain and Other Things Like That

di treacherous
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Welcome back in the real world! ***
Capitolo 3: *** Have you a sloth named Ernesto? ***
Capitolo 4: *** It's Impossible, I'm Here Just Since Two Days! ***
Capitolo 5: *** Just a little closer... ***
Capitolo 6: *** Don't Want to Be Only a One in the Crowd ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO:
NEW LIFE? THANKS BUT I’VE ALREADY HEARD THAT

Alexis si fermò davanti all’edificio scolastico del liceo D. A. Peterson:               
la pioggia sferzava i muri grigi e squadrati diventati più scuri con l’acqua, e le finestre illuminate le davano un’aria sinistra, ma oltre il cancello di ferro battuto si scorgeva un prato verde e rigoglioso, con alberi imponenti dalle foglie umide e fruscianti nel vento gelido di quel settembre dal sapore fin troppo invernale. In giro non c’era nessuno, dovevano essere già tutti entrati, nonostante la campanella non fosse ancora suonata, per non rimanere a lungo esposti al gelo che si stava lentamente infiltrando anche sotto il cappotto di Alexis. 
Una sferzata d’aria più violenta delle altre le strappò entrambi i cappucci (della felpa e del giubbotto) dal capo, esponendo i lunghi capelli castano rossicci a quella cupa e tempestosa mattinata travestita da sera.  La ragazza rabbrividì rimettendoli a posto e sprofondò con il mento nella pesante sciarpa che le avvolgeva il collo come un boa. Chiuse gli occhi per un momento e si chiese cosa diavolo stava facendo ancora lì fuori, sotto la pioggia scrosciante.
Forza Lexi, mica mordono là dentro.      
Pensò fissando la facciata dell’edificio.
Poi, con un sospiro, fece un passo avanti e varcò la soglia della scuola… e della sua nuova vita.


NOTE DELL’AUTRICE:                               
Buooonasera bella gente!   
Eccomi qui con questa fan fiction nuova di zecca!  
Lo ammetto, quello che abbiamo qui è una cosina piuttosto striminzita, ma come avrete letto sopra è il prologo, perciò u.u ...  
Non è niente di che, una piccola introduzione che a dirla proprio tutta non introduce granchè, ma l’ho scritta ‘in una notte buia e tempestosa’ e non mi sembrava da buttare via, perciò here it is!Come al solito vi amerò per sempre se recensite eccetera eccetera… :)                     
Ma visto che questo qui è talmente corto che non può valere come capitolo, posterò DOMANI il primo, quello “vero”, quindi se preferite potete lasciare direttamente una recensione lì per entrambi (lo farete vero? Vero? *faccina pucciosa* :3)       

 

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Capitolo 2
*** Welcome back in the real world! ***


CAPITOLO 1:
WELCOME BACK IN THE REAL WORLD!





L’atrio della scuola era caldo e accogliente, nonostante le pozze d’acqua sul pavimento e gli studenti in giro per i corridoi, la luce artificiale dava ai muri un po’ malridotti ma coperti da bacheche e cartelloni un’aria rassicurante, confortevole.
Mentre girava per la scuola cercando l’aula 4C qualcuno si girò a guardarla, ma non tanti come aveva temuto.
Alexis si rilassò un poco.    
Si stava giusto domandando se era il caso di chiedere aiuto ad una bidella, quando qualcosa di molto simile ad un tornado in miniatura le si fiondò addosso, abbracciandola fortissimo.  
< Eleonora! > rise Alexis, ricambiando l’abbraccio.
< Non ci credo che sei qui! > trillò la ragazza piccola e magra dai lunghi capelli castani. Lei non seppe che rispondere e si limitò a sorridere.
Eleonora si scostò per far spazio all’altra ragazza che attendeva impaziente di abbracciarla.
Ashley avanzò a braccia aperte con un sorriso a trentadue denti. 
< E’ bello vederti, Lex. >    
< Anche per me, non sai quanto. >   
Lexi guardò ridendo le sue migliori amiche: gli voleva un bene dell’anima, cosa avrebbe fatto senza di loro?
< E’ un secolo che non ci vediamo, tutte e tre assieme > si lamentò Eleonora.                          
Il volto di Alexis si rabbuiò per un secondo a quelle parole: le sue amiche erano due delle pochissime persone che sapevano quasi tutto di quello che Phil, il suo psichiatra, definiva “il suo periodo buio”.
Quel periodo orribile, in cui aveva perduto sé stessa e i giorni non passavano mai, in cui aveva temuto di non riuscire più a ritornare una persona normale. 
Lexi si riscosse da quella cupa ricaduta e cercò di recuperare lo stesso sorriso di prima, come se niente fosse accaduto, ma con la coda dell’occhio vide Ashley fare una smorfia: di sicuro aveva notato e capito tutto.         
Il suono della campanella interruppe il tipico e imbarazzante momento in cui tre grandi amiche si ritrovano e hanno così tante cose da dirsi da non sapere da dove iniziare.            
Le due ragazze presero Alexis per mano, come alle elementari, e la condussero verso la classe.   
< Oh vedrai, sarà fantastico! > disse ottimista Eleonora mentre si sceglievano dei posti in terza fila. 
Alexis sperò ardentemente che avesse ragione.
                                                                                         


Tre ore e quarantasette minuti dopo, tutta l’emozione e l’agitazione che Alexis aveva provato nel tornare a scuola erano completamente svanite, sostituite da un mezzo appisolamento sul banco nello stato di noia comatoso presente in classe.
Lexi si sorreggeva il viso sul palmo della mano destra, mentre con l'altra scarabocchiava sul foglio che avrebbe dovuto usare per prendere appunti su ciò che l'insegnante di matematica stava spiegando alla lavagna.
La professoressa era una noiosa donnina di mezz'età che indossava un'orribile vestito a fiorellini rosa e arancioni, e spiegava con voce piatta e monotona il programma dell'anno.
Stava già facendo lezione! Il primo giorno di scuola!
Non riusciva a crederci.
Probabilmente Ashley dovette notare la sua espressione, perchè poco dopo le arrivò un bigliettino accuratamente ripiegato in quattro. Quando Lexi lo aprì lesse queste parole:

"Ehi principessa! Bentornata nel mondo reale!"

Scrollò la testa e fece un debole sorriso. Dopo aver riposto il bigliettino nel diario si sistemò sulla sedia e si preparò ad affrontare i restanti 71 minuti che la separavano dal suono della campanella.




NOTE DELL'AUTRICE:
Insomma, eccoci qui con il primo capitolo u.u
Allora, che dire, prima di tutto l'intera storia è una bomba!
AHAHAHAH no vabbè, non esageriamo, ma è sempre bello cominciare una nuova ff, e penso che l'idea di partenza (che sto man mano ancora sviluppando) non sia male! (Della serie: viva la modestia! Yeee! LOL)
Poi.. questo capitolo è dedicato a quelle adorabili ragassuole che sono Eleonora (@winchesters__ su twitter e _shelovesdobrev qui su efp, vi invito a leggere la sua ff su "The Vampire Diaries", è davvero fantastica, la trovate qui e Alessia (Ashley, @__loserlikeme su twitter) che ho stressato per giorni con domande senza senso senza dirgliene il motivo... beh, ora lo sapete! La vostra amica svitata qui *si picchietta il naso con il dito ma lo manca e si ficca l'indice nell'occhio* vi ha infilato nella sua fanfiction!
SORPRESAAAA! *infila un cappellino di cartone da festa e suona una trombetta*
Quanto a Lexi, beh, non so proprio come definirla, è un personaggio completamente mio, l'ho "plasmata con la mia penna" (eh già, scrivo tutti i miei capitoli a mano io u.u), ma ci ho messo tanto di me stessa dentro, perciò se me la rubate avete finito di vivere #sapevatelo
Quiiindi... :D
L'ho tirata fin troppo lunga qui, ma era solo per spiegare un po' di cose, i capitoli mi si accendono sotto forma di lampadina lampeggiante (?) mentre sono a scuola, a sonnecchiare sul banco (rinunciando a seguire i vaneggiamenti dei prof, che a mio parere quando vengono a scuola sono tutti fatti)...
Ah, mi stavo dimenticando la cosa più i m p o r t a n t e !
So che voi qui aspettate i One Direction, ma per qualche strano ed insulso motivo non riesco mai a fare capitoli molto lunghi, nonostante mi metta d'impegno D:
Comunque penso che nel prossimo capitolo riusciranno a venirci a trovare, LOL
Intanto io vi saluto *cori di sospiri di sollievo e "finalmente...!*, e mi raccomando, RECENSITE! *agita la manina e scappa*
Lisa
 

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Capitolo 3
*** Have you a sloth named Ernesto? ***


CAPITOLO 2:

HAVE YOU A SLOTH NAMED ERNESTO?




Ultima lezione: Alexis scrutò impaziente l'orologio appeso al muro.
Ancora 53 minuti.
La prof dell'ultima ora entrò nell'aula: era più giovane delle mummie riesumate che si aggiravano nella scuola, dimostrava una trentina d'anni al massimo. Aveva lunghi capelli castani e ricci e un grande sorriso aperto.
< Buongiorno! > disse con entusiasmo, praticamente lanciando i libri sulla cattedra. Poi si mise a gambe divaricate e mani sui fianchi, squadrandoli con fare autoritario.
< Io sono la vostra insegnante di religione. > evidentemente era nuova anche per il resto della classe.
< Ora, visto che non ci conosciamo, ho preparato un giochino per sapere qualcosa di voi e che vi può anche essere utile per conoscervi meglio tra di voi... > qualcuno nell'aula sbuffò, ma la donna, che eera impegnata a cercare qualcosa nella borsa, non lo sentì.
Lexi cominciò a preoccuparsi: gli altri insegnanti si erano limitati a presentarla come "la nuova alunna" e a raccomandare agli altri di trattarla bene... come se avessero ancora otto anni e lei non sapesse cavarsela da sola! Ma di solito quel tipo di attività comprendeva contatti con le altre persone.
Deglutì nervosamente e lanciò un'occhiata al resto della classe: un paio di ragazze tutte bionde e firmate parlavano tranquillamente e si rifacevano il trucco nascondendo lo specchietto dietro una pila di libri in ultimo banco;
un ragazzo e una ragazza vestiti di nero e pieni di piercing si disegnavano l'una sui jeans dell'altro e sembravano tutt'altro che ansiosi di "approfondire la conoscenza dei propri compagni di classe";
in prima fila stavano due ragazzi e una ragazza seduti composti al banco che fissavano intensamente l'insegnante, ordinati e attenti.
Secchioni, classificò subito Alexis, notando i fogli pieni di appunti sui banchi dei tre.
La fila dietro di lei era tutta al maschile: da dove si trovava riusciva a scorgere solo un ragazzo dalla pelle abbronzata e i capelli neri, che sonnecchiava beatamente sul banco, mentre un biondo ridacchiava stuzzicandolo con la matita.
Poi c'erano Ashley ed Eleonora e un'ultima ragazza dai lunghi capelli ondulati.
Si girò nuovamente verso la cattedra, dove la donna brandiva con aria trionfante un pacco di fogli, che cominciò a distribuire.
Poteva socializzare benissimo anche stando lontana dalle barbie e i tipi strani, vero?
Quando ebbe la sua scheda osservò decisamente più tranquilla la tabella da compilare: aveva già fatto quel gioco da piccola, si trattava semplicemente di scambiare qualche parola con gli altri giocatori per rispondere a domande del tipo "è nato nel tuo stesso mese", "ha il tuo stesso animale domestico"...
< ... fuma anche lui cacca di gnu... > le sussurrò Eleonora in un orecchio, e Alexis scoppiò a ridere, beccandosi sguardi curiosi o torvi dal resto della classe.
< Bene. > l'insegnante sorrise incoraggiante < Potete iniziare. Avete tutta l'ora e siete liberi di spostarvi per la classe. >
Tutti si alzarono e si avvicinarono ai propri amici, creando dei gruppetti che sarebbe stato difficile sciogliere con un semplice gioco.
Qualcuno bisbigliò < Che bambinata > e si sentì un < Hai ancora i tuoi piranha Bill? >
Alexis si diresse sospirando verso Eleonora e Ashley:
< Qualcuno ha per caso un  bradipo di nome Ernesto? > chiese rassegnata ad un'ora di monotonia.
< Io. > disse una voce alle sue spalle.
Eleonora, che si era illuminata alla prospettiva di inserire nella conversazione il suo peluche Delfo e l'uccellino impagliato Jack, scrutava in silenzio il propietario della voce.
Lexi si girò, senza avere il tempo di pensare, alla pronuncia di quell' "io".
Dietro di lei stava un ragazzo dai capelli color cioccolata  al latte, leggermente arruffati verso un lato, occhi chiari e profondi e un sorriso aperto, molto... sexy, si ritrovò a pensare arrossendo.
< Hai un bradipo che si chiama Ernesto? > ripetè con finta aria dubbiosa, cercando di spingere via a gomitate l'imbarazzo e la timidezza.
< Pensavo di avere l'esclusiva su di lui! > protestò, facendo scoppiare a ridere il gruppo.
< Bè, a dire il vero ho solo un cane > confressò lui sempre con il sorriso sulle labbra > ma un bradipo di nome Ernesto è un ottimo argomento per attaccare bottone. > le strizzò l'occhio e lei arrossì, nervosa e... lusingata?
< Sono Louis. Louis Tomlinson. Agente 007. > si presentò lui con aria ammiccante; lei rise e strinse la mano che lui le porgeva. Era calda e morbida, ma al contempo forte e salda, il genere di mano che avresti voluto ti accarezzasse o ti aiutasse a rialzarti dopo una caduta...
Oddio Alexis, frena l'immaginazione! Si rimproverò. Aveva appena saputo come si chiamava e già si faceva film mentali su di lui.
Non andava bene, affatto.
< Io Alexis, Alexis Anderson, agente zero-zero-dollaro. > scherzò, rispolverando una vecchia battuta di Zack e Cody al Grand Hotel mai dimenticata.
< Zack e Cody al Grand Hotel? > le chiese Louis, continuando a sorridere.
Quel ragazzo sorrideva sempre.
< In realtà... sì > rispose lei, stupita.
Risero, mentre Ashley ed Eleonora seguivano lo scambio di battute in silenzio, entrambe con uno strano sorrisino malizioso sulle labbra.
Il tipico sorrisino che si usa quando una tua amica sta flirtando con un ragazzo appena conosciuto proprio davanti a te.
Aspetta, lei non stava mica flirtando! Non sapeva nemmeno come si faceva!
No, si stava solo specchiando in quei meravigliosi occhi verde-azzurri, che la fissavano amichevoli e che lei stava ammirando in silenzio religioso, probabilmente facendo la figura dell'idiota.
Si riscosse e schiarì la voce, imbarazzata.
< Ehm... >
< Allora, qualcuno di voi è mai andato in vacanza a Unicornolandia? > chiese Ashley allegramente. Lexi le fu immensamente grata per averla tolta dall'impiccio.
Prima che qualcuno potesse rispondere, due mani coprirono gli occhi di Louis.
< Tesoruccio, indovina chi c'è? > chiese una voce squillante, che alle orecchio di Alexis suonò estremamente fastidiosa.
E la cosa che le dette ancora più fastidio fu che a quella domanda idiota Louis sorrise come un ebete.
< Ciao Chantal. > rispose sarcastico, per poi girarsi e prendere tra le braccia la minuta ragazza dai lunghi capelli ondulati che lei aveva scorto prima.
Chantal rise e gli diede un bacio sulla guancia, felice.
Chantal, che razza di nome. Chantal è un nome che puoi dare a un profumo, mica ad una ragazza, sbuffò l'io interiore di Lexi.
La tizia in questione si girò verso di loro, e Alexis vide un'espressione completamente diversa dipingersi sul suo viso, fredda e disgustata, un'espressione che le fece venire voglia di tirarle un pugno sul naso.
Louis la abbracciava da dietro, perciò non si accorse di nulla.
Passò qualche secondo, poi Chantal recuperò il sorriso finto di prima ed esclamò con falso entusiasmo:
< Ashley, Eleonora, non ho ancora avuto modo di conoscere la vostra deliziosa amichetta qui... > "deliziosa" a me non lo puoi dire cara, pensò con un ringhio l' "amichetta".
< Com'è che ti chiama? Dexy, Roxy...? >
< A l e x i s. > scandì lentamente lei, per poi decidere di giocare al suo stesso gioco.
< E tu invece sei Chanel, giusto? >
< Chantal > la corresse con freddezza l'altra.
< Oh bè, ho quasi indovinato no? > un po' infantile forse, ma se faceva innervosire quella smorfiosa allora andava bene.
Le due ragazze si squadrarono ferocemente, finchè Louis, che sembrava aver finalmente afferrato il concetto di "sguardo poco amichevole", non si schiarì la voce, nervoso.
< Ehi! Zayn! Vieni un po' qua! > chiamò poi.
Lexi vide il ragazzo che prima sonnecchiava sul banco voltarsi e venire verso di loro con aria interrogativa. Passandole davanti le strizzò l'occhio e lei rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva.
< Ehi Malik, hai già conosciuto Roxy? >
< Alexis > ringhiò la ragazza.
< A dire la verità no Chanty > disse il ragazzo prendendo la mano di Lexi  e baciandola con fare galante.
Lei arrossì violentemente, non sapendo che asltro dire. Quel ragazzo sembrava simpatico.
< Non chiamarmi con quell'orribile nomignolo > si lagnò l'altra.
< D'accordo Chanty > la ignorò Zayn, per poi rivolgersi alla ragazza.
< Alexis allora? >
< Puoi chiamarmi Lexi > Molto simpatico, se faceva innervosire quella.
< Niall, vieni a conoscere la nostra nuova compagna!
Si avvicinarono altri due ragazzi, il biondo che aveva gia' notato,presumibilmente Niall, e un tipo con lisci capelli tra il castano e il biondo, occhi castani e spalle larghe, un po' più' muscoloso degli altri ragazzi, che erano tutti magri, alti e piuttosto carini, Liam.
Il genere di gruppo a cui tutte le ragazze vanno dietro, penso' Alexis osservando i quattro.
Eppure non riusciva a fare a meno di trovarli simpatici, di ridere alle battute di Zayn mentre la presentava ai nuovi arrivati, notando con soddisfazione le labbra ridotte a fessure di Chantal, che fissava con evidente disappunto la disponibilità dei compagni verso la nuova arrivata.
All'improvviso dal fondo dell'aula si udi' un grido:
- Louis!
- Harrrry! - rispose Louis, strascicando la "r" e gonfiando le guance in modo buffo. Poi si volto' verso la direzione della voce e spalanco' le braccia.
Un ragazzo dai ricci capelli castani spicco' una corsa e dagli ultimi banchi piombo' tra le braccia di Louis, a mo' di Scooby Doo e Shaggy.
L'intera classe scoppio' a ridere, mentre Alexis fissava la scena a meta' fra l'incredulo e il divertito.
I due ragazzi, che ora si stavano strapazzando le guance a vicenda, tirando e torcendo la pelle in smorfie degne dei bambini dell'asilo, non sembravano avere problemi seri... O forse si'?
Pensò ridendo Lexi mentre Louis interrompeva il gioco dando una manata sulle parti basse a Harry,  e girandosi verso di loro come se nulla fosse, cercando
di nascondere il sorriso mentre l'amico era piegato in due .
- Allora - disse Zayn - hai appena visto in azione il nostro Harry Styles... - Non fece in tempo a finire la frase che il fenomeno in questione fece lo sgambetto a Louis, facendolo finire faccia a terra,e molto velocemente si mise fuori portata.
- ciaoashley - disse portandosi rapidamente al sicuro dietro la ragazza, e sembrando improvvisamente molto interessato alle Nike che indossava.
Lexi cominciava a pensare che la permanenza in quella scuola non sarebbe stata poi cosi' male.
 

AUTHOR'S SPACE
AHAHAHAAHAHAH oddio scusatemi çç
In questo capitolo sparo talmente tante cavolate che ho perso il conto e.e
A cominciare da Ernesto (Eleonora tu sai di cosa parlo!), peluche e unicorni vari.
Sperando che siate sopravvissute alla lettura di questo capitolo demenziale, ho cercato di renderlo più lungo, anche se non so se ci sono riuscita '-'
E' stato un parto lungo, (?) infatti era un'eternità che dovevo aggiornare, spero che mi perdoniate :3
Bene, qui finalmente entrano in gioco i ONE DIRECTION... cretini quasi più del solito:
abbiamo un Louis rincoglionito, un Harry ancora più rincoglionito, uno Zayn fin troppo amichevole (*movimento ammiccante con le sopracciglia* ehi questa mi manca, perchè non c'è una faccina anche per questO? D:) e Niall e Liam, i più normali, se così si possono definire... ?
Ok, quello che avevo da dire l'ho detto, se avete letto perfavore lasciate un commentino e ditemi cosa ne pensate!
*pollici alzati e sorriso incoraggiante verso il tasto "inserisci una recensione"*
:D
Al prossimo capitolo,
Lisa

 

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Capitolo 4
*** It's Impossible, I'm Here Just Since Two Days! ***


CAPITOLO 3:

IT’S IMPOSSIBLE, I’M HERE JUST SINCE TWO DAYS!




Il ritorno a casa trascorse senza problemi: Alexis salutò Ashley ed Eleonora sul bus e scese davanti alla piccola villetta bianca.
< Ziaaaaa, sono a casa! > urlò aprendo la porta d’ingresso. Le rispose un fragore assordante proveniente dalla cucina, seguito da una parolaccia.
Cercando di trattenere le risate Lexi entrò nella stanza: la cucina era un disastro, resti di farina e gusci d’uovo rotti si mescolavano al preparato per torte rovesciato dalla confezione sul tavolo. Sua zia, una donna bionda e dai chiari occhi azzurri, se ne stava scarmigliata e nervosa al centro del disastro, circondata dalle pentole che aveva appena fatto cadere.
il viso sulla quarantina della donna s’illuminò nel vederla; sua zia era una persona solare e ottimista, pasticciona all’ennesima potenza, ma che praticamente niente e nessuno riusciva a demolire.
< Che cosa è successo qui? > domandò accigliata la ragazza, osservando lo stato pietoso in cui era ridotta la cucina.
La donna si lanciò in una lunga e ingarbugliata spiegazione che comprendeva le parole “primo giorno di scuola”, “torta” e “sorpresa”. Alexis scosse la testa col sorriso sulle labbra, andando ad abbracciare la donna, che sorrise felice.
Mentre erano ancora strette, a Lexi sorse un dubbio che si fece più grande secondo dopo secondo: arricciò il naso una seconda volta.
< Ehm, zia… >
< Sì tesoro? >
< Alla fine la torta… sei riuscita a cucinarla? >
< Oh hai fame eh? > la derise allegramente l’altra.
< Non è quello è che… >
< Non preoccuparti sarà pronta tra… >
Un suono spaventosamente simile a una piccola esplosione la interruppe, prima che un denso fumo nero cominciasse a penetrare dal forno.
< Zia! > gemette Alexis.


Due ore e numeroso detersivo per fornelli dopo, Lexi era in piedi, esausta, sotto il getto caldo della doccia, a insaponarsi per bene per cancellare la puzza della torta carbonizzata che aleggiava ancora un po’ in tutta la casa.
Sua zia era un pericolo pubblico, una piccola catastrofe casalinga, non passava giorno senza che lei non combinasse qualche disastro dei suoi.
C’era stata l’esplosione della televisione per un sovraccarico d’energia (con la tv e la radio accese, le luci e l’aspirapolvere, all’accensione della lavastoviglie il sistema elettrico non aveva retto: sua zia era rimasta piuttosto stupita nello scoprire che c’era un limite all’uso contemporaneo dell’energia), l’inondazione del primo piano perché si era dimenticata l’acqua della vasca aperta, senza tralasciare il compleanno di nonna Mary, quando aveva fato un buco sul soffitto con il tappo dello champagne (non si sapeva ancora come avesse fatto); Carol Johnson era decisamente una calamità ambulante.
E Alexis le voleva un bene dell’anima.
Per questo si arrabbiava ogni volta che la donna ne combinava una delle sue: si preoccupava terribilmente.
Carol era stata molto fortunata a non aver ancora riportato nessuna ferita grave in uno dei suoi guai. A primo impatto poteva sembrare una situazione un po’ comica, ma uno di quegli incidenti che ormai neanche la protezione civile prendeva più sul serio (ormai abituata, non passava nemmeno più alle chiamate allarmate dei vicini), poteva diventare tragicamente pericoloso per tutti.
Sua zia doveva imparare a stare più attenta e a prestare più attenzione a ciò che faceva, Lexi non aveva nessuna intenzione di perderla.
Anche se, doveva ammetterlo, nell’ultimo periodo era un po’ migliorata: almeno, pensò sconsolata, questa volta non aveva danneggiato il soffitto.


Un fastidioso pii-pii interruppe il sonno senza sogni di Alexis, che schiacciò alla cieca la mano sul comodino, in cerca della sua odiata sveglia. Nutriva un sentimento di odio profondo e rabbia ringhiante verso quell’oggetto e il suo insopportabile e trapanante pigolio. Il solo udirlo mentre la regolava la faceva trasalire.
Più di qualche mattina aveva avuto la tentazione di lanciarla fuori dalla finestra, ma era necessaria: se fosse dipeso da lei sarebberimasta a poltrire fino a mezzogiorno, invece ora con la scuola eracostretta a svegliarsi ancora prima di quanto era abituata.
Quasi nello stesso momento squillò la suoneria del suo cellulare: con un grugnito e movimenti di un agilità degna dello yeti lo afferrò e se lo portò all'orecchio.
< Uccidetemi. > Gemette ributtandosi sul cuscino.
< ...E buongiorno anche a te, oh mia dolce fanciulla di rosa vestita! > Ashley di sicuro non aveva problemi con la sveglia mattutina.
Lexi socchiuse leggermente gli occhi, per osservare il suo pigiama di flanella grigio topo, e rispose con un grugnito indistinto.
< Vedo che non hai avuto problemi a svegliarti! >
< Certo che no, sto facendo la mia corsa quotidiana sul tapirulan cuocendo due uova al tegamino e saltellando su una gamba sola. > Rispose sarcasticamente, partendo alla ricerca del calzino perduto sotto le coperte.
< Ne sono felice. Ora, risvegliati dal tuo stato di ornitorinco comatoso e muoviti a far colazione e vestirti, dobbiamo parlare. >
< Di che? > Esclamò sospettosa Lexi, spuntando vittoriosa da sotto le lenzuola con il calzino in mano.
< A proposito del tuo spasimante > le rispose allegramente l'amica.
< Louis non e' il mio spasimante! >
< E chi ha nominato Louis? Sei tu che lo hai tirato in ballo mia cara! > Rise l'altra.
Lexi sbuffò nell'accorgersi di essersi incastrata da sola.
< Comunque non ha importanza, perche' lui sta con Chantal. > Pronunciò il nome in falsetto, facendo scoppiare a ridere Ashley.
< Sì beh, ma secondo me la stronzetta appiccicosa non dura ancora a lungo. >
Alexis sperò che avesse ragione, ma non lo disse.
< E di che cosa dovremmo conversare a proposito dell'amabile
coppietta, di grazia? >
< Lo vedrai. >
Sbuffò. Odiava le attese, non era capace di aspettare e Ashley lo sapeva bene.
< Motivo in più' per muoverti ad alzarti, pigrona! Ci vediamo in classe! > Ashley chiuse la conversazione, mentre Lexi scivolava lentamente a faccia in giù nel cuscino.

Tre quarti d'ora dopo (ci metteva un'infinita' di tempo a prepararsi) era seduta sul suo banco, a capanello con Ashley ed Eleonora, a parlottare a bassa voce per non farsi sentire dal resto della classe, che si stava lentamente popolando.
< Ehi cara ti è colato l'ombretto? > Le domando' Eleonora indicando le occhiaie viola di Alexis.
< No, ieri sera e' venuto a trovarmi Edward Cullen e già che c'era ha preso l'aperitivo, ha esagerato e ora sono un vampiro immortale pure io, perciò attente a non farmi arrabbiare. >
< La trasformazione in vampiro richiede tre giorni. A meno che il tuo succhiasangue non ti abbia iniettato il veleno direttamente nel cuore. In questo caso due. > Il ragazzo snello e moro, Zayn, era comparso in mezzo a loro, e ora la fissava a braccia conserte, il sorriso che si apriva sui denti bianchissimi e gli occhi scuri che la guardavano maliziosi da sotto il ciuffo di capelli scuri.
< Anche se in quel caso sarei un po' geloso. > Il ragazzo rise e tirò fuori la lingua.
Alexis non sapeva se ridere, ringraziare o sotterrarsi.
Per la seconda volta in neanche due giorni.
Odiava non avere la risposta pronta.
< Che fai Malik, origli le conversazioni delle ragazze? > Eleonora gli tirò un calcio dal banco su cui era appollaiata, che Zayn schivò prontamente.
< Le ragazze sono quelle laggiù > indicò con il mento le barbie firmate.
< Voi siete delle menomate mentali con seri problemi psichici, acide e violente. > Lancio' un'occhiata torva a Eleonora, che gli mostrò minacciosamente il pugno.
< Malik, perche' non prendi un unicorno e te lo ficchi in... Nella tua bella boccuccia? > Ashley fece gli occhi dolci mentre il professore entrava nell'aula.
< Si' Zayn, vai a giocare con i tuoi amichetti dell'asilo. > Eleonora scivolò giù dal tavolo e si sedette al suo posto, mentre il brusio generale lentamente si spegneva e il ragazzo si allontanava borbottando
< Non si puo' più' nemmeno scherzare. >


Dato che la mattina non erano riuscite a parlare a causa di una certa interruzione, a ricreazione le ragazze si avvicinarono nuovamente per sentire cosa aveva da dire Ashley.
< A te piace Louis. > Indicò Alexis con l'indice.
Lei fece per protestare, ma l'amica la interruppe.
< E tu piaci a Louis. Non dire niente!, e' fidanzato e bla bla bla, però ieri ti si e' avvicinato, di solito invece se ne sta con i suoi amici, non è che va a socializzare in giro per la scuola. E come se non bastasse, interessi anche a Zayn. Quando ti guarda ha il suo sguardo da predatore. >
< E Harry ha una cotta per te dall'anno scorso. E con questo? >
Eleonora si mise in mezzo.
< Zayn ci prova con tutte le ragazze carine che trova. E anche con le altre, se gli conviene. > Roteò gli occhi e fece un cenno verso il ragazzo in questione, intento a chiacchierare con aria da playboy con Millicent, la secchiona della classe.
< Harry che cosa?? > Ashley era rimasta a bocca aperta, ma la castana denigrò le sue domande con un cenno ansioso della mano.
< Il punto è... Io non sopporto Chantal. Ho un paio di cosette in sospeso con lei. > Lo sguardo le si fece feroce, mentre Ashley cercava di trattenere le risate.
< Cosa è successo tra te e Chantal? > Non sapeva niente di quella storia.
Si sentiva offesa.
Eleonora incrociò le braccia e con cipiglio torvo disse:
< Mi ha rovesciato un frappe' in testa. >
Ashley si stava praticamente rotolando dalle risate.
< Quest'estate, alla fine della scuola, alla festa in piscina. Sono sicura che l'ha fatto apposta. Era incazzata perche' avevo il costume uguale al suo.
Lexi rimase a bocca aperta.
< E per questo ti ha rovesciato un frappe' in testa? >
< Be' di certo non le stavo molto simpatica... > La ragazza dedicò all'improvviso molta attenzione alla cura delle sue unghie.
< Diciamo che anch'io in passato ho fatto la mia parte... Ma questo non è importante! > Agitò le mani come per scacciare l'argomento.
< Louis mollerà Chantal per te. Prepareremo un piano, verrà umiliata in pubblico e questo è ciò che lei odia di più. >
< Oh sì, e magari potremmo fare in modo che... >
< Basta! > Alexis interruppe seccamente le pianificazioni delle due. < State esagerando. Io non ho mai detto che mi piace Louis, Zayn, che li
amo, che voglio mettermi con loro o avere quattro gemelli, non l'ho mai detto.
Non voglio "avere Louis" e non ho nessun motivo per volere che lui e Chantal si lascino. Non odio Chantal e... Be' per il momento ammetto che non è proprio Miss Simpatia, ma perchè dovrei darle contro?
Personalmente lei non mi ha fatto niente.
E di sicuro Louis non lascerà lei per me.
Quindi le vostre macchinazioni e i vostri piano malvagi teneteveli per voi, io non ci voglio avere niente a che fare. >
Forse era stata un po' acida, ma tutto questo le sembrava assurdo. Le sue migliori amiche erano definitivamente partite.
Era in quella scuola da neanche due giorni e già sembrava che dovesse sposarsi con due ragazzi diversi.
Non ne voleva sapere, non aveva bisogno di un ragazzo, aveva già abbastanza problemi di suo.
Il cambio di scuola e abitudini avrebbe dovuto aiutarla, non incasinarla ancora di più.
< Vado in bagno. > Disse lasciando Ashley ed Eleonora senza parole per lo sfogo.
Quando si fu data una sciacquata al viso si appoggio' al lavandino, osservandosi nel piccolo specchio scheggiato.
Il suo riflesso le mostrava una ragazza dai grandi occhi grigi, il colore che aveva il cielo quando si preannunciava un temporale, che sembravano aver visto e subito più di quello che avrebbero dovuto.
Una bocca rosata e dalla forma delicata e regolare, che nonostante l'età nessuno aveva ancora violato.
Capelli castani-rossicci, come le foglie d'autunno, leggermente spettinati.
Le piacevano, ma non era il suo colore naturale: si era tinta poco prima che cominciasse l'anno scolastico.
Lo aveva fatto per cambiare, per dimenticare, anche se tutto ciò naturalmente non era realmente possibile.
Non che ci avesse mai creduto fino in fondo, ma almeno era un modo per ricominciare.
Sospirò staccandosi dal lavandino e ritornando in classe: doveva scusarsi con le sue amiche, era stata troppo dura.
Mentre stava per oltrepassare la soglia dell'aula, un braccio le bloccò il passaggio. Era di Zayn.
Il ragazzo le sorrise e si avvicinò.
< Venerdì sera io e i ragazzi andiamo al karaoke. Ti va di venire con noi? Mi farebbe molto piacere. >
Si era avvicinato pericolosamente.
Alexis riusciva ad avvertire il suo profumo, una colonia che non conosceva, fresca, che portava alla mente immagini di terre nascoste e mai esplorate, di libertà e cose mai fatte.
In mezzo a quell'inebriamento, in seguito non avrebbe saputo dire dove aveva trovato quella risposta, ma l'aveva fatto.
< Tu canterai? >
Zayn la guardò sorridendo da sotto le ciglia.
< Quanto vorrai. Non sono male sai. >
Alexis rise ed entrò in classe.
Dopo qualche passo si voltò verso il ragazzo, che la guardava ancora dalla soglia.
< Dovrai cantare molto allora. >
Sorrise e si diresse al suo banco, senza attendere una risposta.

Authors's Space

Buongiorno o buonasera, a seconda del momento della giornata in cui
state leggendo :D
Allora, questo capitolo è un po' più lungo degli altri e ne sono
felice, e devo aggiungere che e' un po' dedicato ad Alessia: scusami
se in questo periodo abbiamo perso un po' i contatti, tra la scuola e
tutto non ci siamo sentite molto, spero riusciremo a recuperare :)
E poi devo dire assolutamente una cosa! *cercano di tapparle la bocca*
Sono stufa di quei personaggi femminili pavidi e timidi che appena
vedono il tipo che gli piace ammutoliscono, rischiano di avere un
attacco di cuore e poi si sciolgono in pianti disperati sui loro amori
impossibili.
Che poi sono fighe da paura e stranamente nessuno se le
fila, me alla fine finisce sempre che si mettono assieme al
protagonista maschile e dopo qualche tradimento c'è il lieto fine.
Fatemi vedere un po' di originalità, un po' di woman power insomma!
Spero di avervi convinto con la mia fanfiction, qui le ragazze con i
maschi ci conversano e magari usano anche un po' di malizia, qualche
battutina, non so se mi spiego ecco.
Bah, detto questo non c'e' altro, vi ringrazie di aver letto e vi
chiedo di lasciare un commento, anche piccolo.
Al prossimo capitolo!
Lisa

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Capitolo 5
*** Just a little closer... ***


CAPITOLO 4

Just a little closer...
 

Alexis Anderson si guardo' nervosamente nello specchio a pareste della sua camera: la superficie riflettente le rimando' l'immagine di una ragazza di altezza e peso medi, che indossava una maglietta bianca a stampe e dei semplici jeans, coordinati alle sue amate Converse nere.
I capelli erano raccolti in una coda laterale, gli occhi incorniciati dal trucco leggero che usava sempre, e ai polsi tintinnavanoi numerosi braccialetti che indossava ogni giorno.
Quattro piccoli e semplici orecchini luccicavano ai suoi lobi, tre sull’orecchino destro e uno sul sinistro, l’unico suo capriccio accontentato da zia Carol.
Non era niente di speciale, si disse osservandosi. Ma andava bene così, doveva andare ad una serata di karaoke, mica ad una cena di gala!
La verità era che era emozionata: quella era la sua prima uscita da… esitò.
Da parecchio tempo.
Scacciò i ricordi dalla mente, quella sera non doveva pensarci, quella sera era sua.
Non prese una borsa, non aveva nulla di speciale da portare con sé, prese il cellulare, le cuffiette (da cui non si separava mai) e le chiavi, e ficcò tutto nelle tasche.
Poi urlò un < Ciao zia, ci vediamo dopo! > e uscì di casa, facendo in tempo a sentire un tonfo e la risposta di Carol: .

L'interno del club non era proprio come l'aveva immaginato:
luci colorate si agitavano sul soffitto, illuminando poco e niente nella semioscurità dei corpi che si agitavano sulla pista da ballo, al ritmo della musica a palla che le faceva rimbombare anche il cervello.
Su una piazzola rialzata rispetto al pavimento se ne stava il DJ, muovendo con abilità le dita sulla consolle, governando il movimento della folla con la sua musica.
Sul lato destro stava il lungo bancone del bar, che dei faretti luminosi inseriti nel vetro del tavolo facevano apparire di uno strano azzurrino fosforescente.
A sinistra invece c'era un palco dove un paio di ragazze decisamente poco vestite si dimenavano in quello che probabilmente per loro era "ballare".
Lexi osservò con sconforto il luogo in cui si trovava: non aveva mai messo piede in una discoteca, e quando Zayn aveva nominato il karaoke aveva pensato ad una serata tranquilla con un paio di altre persone.
Di certo non si aspettava quello!
Gemette: non avrebbe mai trovato Eleonora ed Ashley in quel caos.
C'erano almeno un centinaio di persone!
Qualcuno le toccò la spalla, e lei trasalì, pronta a menare in caso fosse qualche malintenzionato.
Ma dietro di lei c'era solo Zayn, che le sorrideva e le urlava nell'orecchio per sovrastare la musica:
< Sono felice che tu sia venuta! >
< Felice un cavolo! Mi hai fatta venire in questo... in questo... covo di drogati e alcolizzati dove probabilmente se ordini un bicchiere d'acqua ti danno tequila e dove sarà pieno di prostitute e mi dici che sei felice di vedermi?! >
Zayn alzò gli occhi al cielo.
< I soliti stereotipi. Qui non spacciano roba, il propietario è un tipo a posto e il locale non ha mai avuto problemi con la legge.
Mike, il barista, ti posso assicurare che non infila niente nei bicchieri dei clienti.
Al massimo se gli piaci chiude un occhio sul fatto che sei minorenne. > le strizzò l'occhio ma Alexis non rise. Era ancora arrabbiata.
< E non ci sono prostitute. Al massimoqualche ragazza molto... disponibile ecco, >
Lei rimase a braccia incrociate.
< Oh andiamo Alexis, cosa ti aspettavi, Winnie the Pooh e i suoi amici? Rilassati un po', vedrai che ti diverti. Vieni, noi siamo da qursta parte. >
La prese per mano e la trascinò tra la folla, fino ad un gruppo di divanetti dove erano seduti gli altri.
Lexi aveva ancora qualche dubbio, ma in quel momento era persa ad analizzare il contatto con la mano di Zayn, ruvida e salda.
< Finalmente! Sei arrivata! >
Ashley urlò.
Liam era intento ad esplorare la bocca di una ragazza, Harry beveva qualcosa su cui Alexis preferiva non indagare, e Niall ed Eleonora si agitavano ridendo al ritmo della musica. Di Louis nessuna traccia.
Andò vicino ad Ashley, che aveva anche lei un bicchiere in mano. La fissò di traverso.
 < Non guardarmi così! > si difese lei < Io ho già diciott‘anni! >
< Questo non ti costringe a bere per forza. >
 L‘amica rise e l‘abbracciò.
 < Ti sto prendendo in giro, rilassati! É acqua tonica! Io non bevo quasi mai. >
 Si avvicinarono anche Eleonora e Niall. La prima teneva un braccio sulle spalle del secondo, che la reggeva per il fianco.
 < Wohoo! Party hard! > gridò Eleonora, alzando il bicchiere e rischiando di rovesciarselo addosso.
 < Sciao Lexi. Sciei arrivata. Alleluja! > alzò le braccia al cielo, per poi barcollare e appoggiarsi al biondo accanto a lei.
 < Eleonora. Cosa. C'é. In. Quel. Bicchiere. >
 < Coca-cola. > sorrise con fare innocente l'altra.
 < Non é vero. Dammelo. >
 < No. > avvicinò il bicchiere al petto e lo coprì con il braccio, proteggendolo.
 < Eleonora, dammi il bicchiere! >
 Di malavoglia, l'altra glielo passò, e Lexi ne assaggiò il contenuto.
 Vodka alla pesca.
 < Tu non bevi più niente per tutta la sera, ok? Se tua madre ti becca ubriaca sono casini per entrambe. >
 < Scerto, come vuoi Lexi. > Eleonora sorrise e fece per sedersi sul divano, mancandolo e finendo con il sedere a terra. Ridendo istericamente, si fece aiutare da Niall ad alzarsi e si sedette dondolandosi sul posto.
 Alexis sospirò e si sedette a sua volta, cercando di non osservare troppo attentamente Liam e la ragazza, che stavano andando leggermente oltre.
 Accanto a lei piombò Zayn, che le passò un braccio attorno alle spalle. Lei fece finta di niente.
 < E Louis? > Chiese con finta noncuranza.
 < Lui e Chanty sono rimasti a casa. Non che mi dispiaccia. Meno ho attorno quella e meglio sto. >
 Lei rise e si dichiarò d'accordo.
 < Liam, brutto maiale, andate a fare le cose sconce su un letto! > strepitò Eleonora.
 Tutti risero, tranne Liam che se ne andò seccato con la ragazza.
 < Buonasera a tutti! > Il DJ aveva preso il microfono e la musica era stata abbassata per permettere a tutti di sentirlo.
 < Vi state divertendo? > Un coro di grida entusiaste rispose alla sua domanda.
 < Bene, allora iniziamo la sfida di karaoke! Chi ha il coraggio di farci sentire la sua voce? >
 Il battito delle mani degli spettatori accompagnò Harry e Niall mentre si dirigevano verso il palco.
 Harry non sembrava del tutto sobrio, rischiò di inciampare tre volte lungo il percorso, ma per fortuna quell'anima pia di Niall lo sorresse.
 Partirono le note di "Love is All you Need" dei Beatles.
 
"There's nothing you can do that can't be done
 There's nnothing you can sing that can't be sung
 There's nothing you can say
 But you can learn how to play the game,
It's easy..."
 
Erano davvero bravi, riconobbe Alexis stupita, e non era l'unica a pensarlo, dato che tutti nel locale esprimevano il loro apprezzamento con urla e battiti di mani.
 
"All you need is Love
 All you need is Love
 All you need is Love, Love
 Love is all you need. "
 
Quando la canzone finì, la folla esplose in un boato a cui anche Alexis si unì.
 Il DJ siede una pacca sulle spalle ai due ragazzi, ma Harry perse l'equilibrio e finì sul pavimento in una caduta tale da far scoppiare a ridere tutti i presenti.
 < Molto bravi, davvero. > si complimentò il ragazzo mentre i due scendevano dal palco, o meglio, mentre Niall cercava di trascinare Harry giù dal palco, che urlava "Love is all you neeeed!".
 < Chi vuole provare ora? >
Lexi percepì un movimento al suo fianco, era Zayn che si alzava e, rivolgendole un sorriso strafottente, si incamminava verso il palco, dove comparve anche Liam.
 < Altri due volontari! Molto bene! Zayn, amico, come va? > i due si scambiarono una pacca, evidentemente si conoscevano.
 I ragazzi si esibirono in una versione di Only Girl In the World leggermente modificata, facendo impazzire la folla così come era successo con gli amici.
 
"I'm gonna make you feel
 Like you're the Only Girl in the World
 Like you're the Only one that I ever loved
 Like I'm the Only one that noise your heart,
 Only Girl in the World"
 
Al ritornello Zayn alzò il braccio e la indicò tra la folla, facendola diventare dello stesso colore di un semaforo allo stop.
 Proprio in quel momento Eleonora, che se ne era stata buona fino a quel momento, sbottò con un < Devo andare a fare pipì! >
 Lexi sospirò e con un gesto della mano fermò Ashley che si stava alzando:
 < La accompagno io, non preoccuparti. > Per poi aiutare Eleonora ad alzarsi e dirigersi verso il bagno.
 < Non vogliamo mica che tu cada nel water, no? >
Eleonora la guardò storto:
 < E perché mai dovrebbe accadere una cosa del genere? Sono perfettamente sobria! > biascicò prima di andare a sbattere contro l'anta che faceva da porta al bagno.
 Mentre l'amica se ne stava in cubicolo a fare quello che doveva cantando "Marry You" di Bruno Mars, Alexis si guardò allo specchio: il trucco era un po' sbavato, se lo sistemò e si lavò le mani.
 < Hai finito? > bussò alla porta della cabina dove si trovava Eleonora.
 < Non c'é carta. >
 Lexi gliela passò da sopra la porta, e finalmente l'altra uscì, marciando rapidamente fuori dalla porta, centrandola perfortuna, e borbottando un < Ciao Zayn > oltrepassandola.
 Zayn? Pensò stupita lei, scorgendolo appoggiato allo stipite dell'entrata, che la fissava.
 Incrociò le braccia, nascondendo il sorriso sotto ad un'espressione accigliata:
 < Questo é il bagno delle ragazze. >
 Il moro si strinse nelle spalle.
 < Ci sono già entrato prima d'ora. > disse come se niente fosse.
< E comunque tecnicamente sono ancora fuori. > indicò la soglia non ancora oltrepassata.
 < Cosa devi dirmi di tanto importante da non poter aspettare che io torni di là? >
 < Niente, sono venuto a controllare che qualche drogato non ti stesse violentando. > sorrise arrogante.
 < Non é affatto divertente! > sbottò Alexis. Il ragazzo fece un gesto vago con la mano.
 < Ti sei persa la fine della mia esibizione. > fece con espressione offesa.
 Lei nonostante tutto si sentì un po' in colpa.
 < Scusami. Eleonora doveva andare in bagno. >
 < Non importa. Potrei sempre decidere di esibirmi in uno spettacolo privato... > Zayn era entrato e le si era avvicinato pericolosamente. Le ultime parole gliele sussurrò guardandola negli occhi.
 < Basta che tu me lo chieda. > le bisbigliò nell'orecchio, e Alexis non era più sicura che parlasse del canto.
 Le afferrò il mento con due dita, e avvicinò lentamente i loro viso, continuando a guardarla.
 Lexi sapeva che le stava concedendo una via di fuga, la possibilità di rifiutare il bacio spostandosi, ma lei era totalmente ipnotizzata, inebriata dal profumo della sua pelle e dalla vista di quei profondi pozzi di oscurità che erano i suoi occhi, l'apparente morbidezza di quelle labbra, non era nella condizione di poter rinunciare. Aveva la pelle d'oca e il respiro corto, le sembrava di percepire ogni muscolo del suo corpo contrarsi e protendersi per non collassare sotto l'emozione.
 Le loro bocche erano vicinissime, si stavano sfiorando...
 Lexi socchiuse gli occhi, pronta ad abbandonarsi al suo primo vero bacio.
 < Cosa state facendo? > a interromperli, quando le loro labbra non erano ancora del tutto unite, fu Eleonora, appoggiata allo stipite della porta, intenta a osservarli.
 < Eleonora. > Alexis indietreggiò arrossendo.
 < Ho dimenticato la borsa. > spiegò l'altra, fissandoli con sguardo penetrante e sobrio.
 < Be'... > Zayn dondolò sulle punte, stranamente imbarazzato, come un bambino scoperto con le dita nel barattolo della Nutella. < É meglio che io vada. > uscì dal bagno, seguito dallo sguardo serio e pungente di Eleonora, che non fiatò.
 < Allora... > Lexi si guardò attorno imbarazzata, mentre l'altra non le staccava gli occhi di dosso.
 < Io ti ho avvisato. > disse all'improvviso.
 < Su cosa? > chiese stupita Lexi.
 < Su Zayn. Ricordati che ti avevo avvisata. > detto questo la ragazza prese la sua borsa e se ne andò, lasciando Alexis sola e spiazzata.

 
AUTHOR'S SPACE

 
Sciao bele ;3
Lo so, ci ho messo un'eternità ad aggiornare D:
Mi faccio perdonare con questo capitolo? Spero di sì, ahah :3
Mi scuso con Eleonora (e anche con Harry Styles, LOL) per averli fatti ubriacare in questo modo vergognoso D:
 Ma spero che ne sia valsa la pena :)
 Come al solito, pace amore e recensite :D

Lisa

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Capitolo 6
*** Don't Want to Be Only a One in the Crowd ***


DON'T WANT TO BE ONLY A ONE IN THE CROWD



Una macchina passó davanti al locale, illuminando per pochi secondi con la luce dei fari il gruppo di ragazzi che stazionava sul marciapiede.
Alexis se ne stava un po' in disparte, osservando Harry e Eleonora -che dopo il momento di serietá condiviso nel bagno sembrava aver recuperato il tipico atteggiamento da ubriaca- che camminavano a braccetto cantando a squarciagola "Last Friday Night" di Katy Perry.
Ashley e Zayn, gli unici dotati di patente e automobile, stavano discutendo la divisione del gruppo per tornare a casa; Lexi indugió con lo sguardo sul ragazzo, interrogandosi su quello che era successo nel bagno.
Lui l'aveva quasi baciata, e lei non si era sottratta: dopo tutti i suoi bei monologhi interiori sulla quantitá dei suoi problemi e sulla bellezza della condizione di single, ci era cascata con tutte le scarpe, come in quei film adolescenziali che tanto odiava.
Si passó una mano sul viso, ricordandosi troppo tardi del trucco.
Imprecó sottovoce.
Era troppo stanca per fare quel tipo di riflessioni, sentiva la mancanza del suo letto, perfortuna il giorno dopo era sabato, avrebbe potuto dormire fino a tardi.
Era giá passata una settimana di scuola: quasi non riusciva a capacitarsene. In classe stava bene, rideva con i ragazzi e cercava di evitare il piú possibile Chantal e... Louis.
Ormai perfino il gruppetto delle barbie le sembrava meno sgradevole di quello che pareva all'apparenza: ci aveva anche scambiato qualche parola.
Con i dark, Bill e Coraline, invece non ci aveva ancora parlato, ma sinceramente non ne era molto impaziente: sapeva che non bisognava giudicare dalla prima impressione ecc. ecc., ma i piercing su tutta la faccia la spaventavano un po', e a volte le pareva di avere gli occhi di ghiaccio di Coraline puntati sulla nuca.
Nessuno poteva battere Chantal tuttavia, che appena poteva la bersagliava di frecciatine e sembrava aver imparato il suo nome solo da poco.
Lei se ne fregava e cercava di evitarla, stando con le sue amiche e i ragazzi, che conosceva da appena una settimana ma le pareva molto di piú.
Niall era quello piú gentile e tenero, con quei suoi capelli biondi soffici che sembravano il pelo di qualche animaletto morbido e coccoloso, e gli occhi come il mare, che variavano dall'azzurro piú profondo al verde acqua piú luminoso.
Liam era quello calmo e controllato, che aveva ricci capelli castano-dorati che spesso piastrava, per abitudine e vanitá, credeva Lexi.
Harry era quello piú fuori di testa, lui e Eleonora andavano molto d'accordo, avevano la stessa personalitá allegra ed esuberante e la tendenza a fare uscite impossibili con battute che potevano nascere solo nelle loro menti contorte.
E poi c'era Zayn, con la sua pelle ambrata e i capelli neri come gli occhi, fin troppo amichevole un po' con tutte, sempre con quel suo sorriso strafottente sulle labbra e la certezza di riuscire a farla sempre franca, in qualunque tipo di guaio si trovasse.
E Louis... be', era Louis. Con i suoi capelli arruffati e la pelle abbronzata, sempre pronto alla battuta piú deficente su cui sfoderare il suo sorriso mozzafiato, faceva venire voglia ad Alexis di... le faceva venire voglia di che cosa? Di abbracciarlo? Di essere Chantal?
Eppure, per quel breve e incompiuto momento in bagno, Zayn era riuscito a farle scordare Louis.
Lexi non credeva alle doppie cotte, non credeva che si potessero amare due persone contemporaneamente. Se credi che ti piacciano entrambi in egual misura, allora vuol dire che non tieni abbastanza a nessuno dei due. Questo aveva sempre pensato, e continuava a farlo tuttora.
E allora perché era cosí confusa?
Un urlo spezzó il filo dei suoi pensieri:
Harry ed Eleonora erano inciampati l'uno sull'altra, e ora ridevano come due scemi, distesi per terra.
Ashley li guardó sospirando.
< Direi proprio che é ora di andare. Niall, Harry, venite con me? >
< No vengo anche io! Harry deve raccontarmi il finale di una barzelletta su una mucca che fa la spaccata e muore! > blateró Eleonora.
< D'accordo, vieni pure tu. Lex tu vai con Zayn? >
Si guardó rapidamente attorno: di Liam nessuna traccia. Probabilmente quella notte sarebbe stato troppo impegnato con quella ragazza per tornare a casa.
Non voleva rimanere sola con Zayn, avrebbero dovuto affrontare l'argomento e lei non se la sentiva. Soprattutto perché se lui avesse riprovato a baciarla non era sicura del modo in cui avrebbe reagito.
< No. > rispose velocemente.
Ashley la guardó stupita e le sembró di cogliere un'ombra di delusione passare sul viso di Zayn.
< Cioé > cercó di correggersi < vado a piedi, casa mia non é poi cosí lontana. >
< Ma non puoi andare da sola! > protestó il moro. Nel suo sguardo Lexi leggeva il desiderio di accompagnarla, macchina o non macchina.
< Che c'é Zayn, hai paura che qualcuno mi violenti? > lo sfidó con un sorriso beffardo.
< La accompagno io. > si offrí Niall. < Dopotutto non abito molto lontano da lei. > avevano scoperto che lui abitava a soli due isolati di distanza da Alexis.
< Grazie, ma non é necessario. > si impuntó fermamente la ragazza. < Sono capace di cavarmela da sola, e non c'é nessun motivo di preoccuparsi, comunque. >
< Insisto. > disse Zayn, stringendo le labbra.
< Io non capisco perché non lasci che ti accompagnamo. > si intromise Ashley. < Arriverai a casa in un momento in auto. >
< É che... ho mal di testa, e devo smetterla con la mia dipendenza dalle pasticche per farlo passare, un po' d'aria fresca mi farà bene. > si arrampicò sugli specchi.
Appena uscì dalla sua bocca, si accorse di aver detto una gigantesca cazzata. Uno schifo di scusa.
Incredibilmento invece Ashley la bevette: dopotutto le ripeteva sempre che sembrava una drogata.
< Io però ti accompagno lo stesso. > continuò imperterrito Niall.
Lei sospirò.
< D'accordo. > acconsentì sorridendo e scompigliando i capelli al ragazzo.
Con la coda dell'occhio colse l'espressione contrita di Zayn, ma decise di ignorarlo.
Salutarono il gruppo: Ashley cercava di trascinare Harry ed Eleonora nell'auto, mentre i due erano impegnati a discutere se una macchia sull'asfalto somigliasse più ad una mela o al sedere di un babbuino.
Zayn se ne andò senza dire nulla.
Era arrabbiato? Deluso? Amareggiato, perché lei non era caduta ai suoi piedi come tutte le altre? Be', che si arrangiasse. Lei non aveva intenzione di farsi usare.
La prese una grande irritazione, che la costrinse al silenzio per gran parte del tragitto con Niall.
Circa a metà strada però, il ragazzo prese la parola:
< Cosa c'é che ti turba? >
Lei lo guardò stupita. Camminava con il cappuccio alzato, gli occhi che luccicavano nel buio.
< Perché credi che ci sia qualcosa? >
Lui si strinse nelle spalle.
< Ti si legge negli occhi. >
Lei non seppe che dire. Poteva confidarsi? Decise di sì, ne aveva bisogno.
< Zayn prima mi ha quasi baciata. >
Lui alzò le sopracciglia.
< Quasi? >
< Siamo stati interrotti. Ma il problema é che io non avevo intenzione di baciarlo. >
< Ti ha costretta? > la sua espressione era imperturbabile.
< No! No, certo che no. >
< E allora se vi siete quasi baciati ne avevi l'intenzione, altrimenti ti saresti sottratta subito. > il viso era gentile, ma le parole un po' secche fecero riflettere Lexi.
< Hai ragione. > ammise a malincuore < Anche se é facile dirlo ora. In quel momento... non so, non riesco a spiegarlo, ma era come se non capissi più niente. So che Zayn ci prova con tutte e che non gliene frega molto in realtà, e io non voglio essere solo un altro nome da aggiungere alla lista, ma... > tacque, senza sapere come continuare.
Niall esitò, prima di cominciare.
< Hai ragione, Zayn si diverte con tutte e allo stesso tempo con nessuna. É un po' una sfida con sé stesso, vedere in quanto tempo riesce a conquistarle.
E fino ad adesso, ha sempre vinto.
Nessuno ha mai fatto la stessa cosa a lui, non sa cosa si prova.
Non é che sia cattivo, solo... presuntuoso, e troppo sicuro di sé.
Noi ragazzi non possiamo farci niente, lui si diverte così, senza pensare alle ragazze che illude.
Ma io, noi... sappiamo che un giorno arriverà una ragazza che lo farà sentire così, che non gli darà corda oppure lo farà per poi mollarlo alla fine del divertimento, come un giocattolo nuovo già dimenticato dopo una sola settimana.
Prima o poi, quella ragazza arriva per tutti. > La guardò negli occhi e si fermò. Erano arrivati. Alexis non seppe che dire.
Il discorso di Niall era stato saggio e intelligente, aveva bisogno di rifletterci sopra.
Zayn non era cattivo, aveva detto. Semplicemente non capiva che per gli altri non era solo un divertimento momentaneo come appariva a lui.
Fece un passo avanti e abbracció il ragazzo davanti a lei. Il biondo rispose all'abbraccio stringendola delicatamente per i fianchi, senza dire nulla.
< Grazie. > sussurrò lei al suo orecchio.
< Non c'é di che. > rispose lui sorridendo.
Gli scoccò un bacio sulla guancia ed entrò in casa, augurandogli la buonanotte.

Il lunedì, Alexis si augurava ardentemente che i ricordi della notte di venerdì per Eleonora fossero troppo confusi per capirci qualcosa: se avessero parlato del "quasi-bacio" presto tutti lo avrebbero saputo.
Lei invece non aveva affatto voglia di parlarne, di dare spiegazioni o altro, soprattutto perché nemmeno lei stessa ne aveva capito molto, voleva tenerlo per sé e rifletterci in solitudine.
Purtroppo per lei, niente di tutto ciò poté accadere.
La prima cosa che vide appena entrata a scuola fu Eleonora che le puntava il dito addosso e scandiva:
< Tu. Hai. Baciato. Zayn. >
< Ehm, non so di cosa tu stia parlando... >
< Non fare la finta tonta. Ricordo TUTTO. >
Fece una pausa.
< Bé non proprio tutto, ma le cose come "la mia migliore amica che bacia un ragazzo stupido e insensibile dopo che l'ho avvisata di non farlo" SÌ. >
< Non é che mi avete detto di non baciarlo, mi avete consigliato di non dargli corda... > la frase rimase a metà e Lexi si fece piccola piccola sotto lo sguardo di Eleonora.
Inaspettatamente lei sospirò e mollò l'osso.
< Scusami. Non ho il diritto di farti la ramanzina. É solo che mi preoccupo per te. Puoi anche andarci a letto se ciò ti fa felice. > Lexi sorvolò sull'ultima affermazione solo perché era occupata ad abbracciare l'amica.
Dopo un po' si staccarono, sorridendo entrambe.
< E comunque > riprese Alexis < Non l'ho baciato. Tanto perché tu lo sappia. >
La mascella di Eleonora sembrò voler toccare terra.
< No? E tu ora me lo dici?! >
< No. Ci hai interrotti. Ci eravamo molto vicini però. >
< Non é giusto. Ora non so se sentirmi in colpa oppure no. Tu mi incasini tutto Lexi! >
La ragazza scoppiò a ridere e l'abbracciò nuovamente, giurando.
< Se succederà mai qualcosa, anche se ne dubito, prometto che sarai la prima a saperlo. >
< E ci mancherebbe altro. > bofonchiò la castana.
< Allora... > si dondolò sulle punte.
< Come sta Ernesto? >
Basta argomenti seri per quel giorno.
Era tornata l'Eleonora di sempre.


AUTHOR'S SPACE

Lo so, lo so, questo capitolo é più corto del solito cwc
Ma era più che altro un passaggio obbligatorio per chiarire un po' le cose.
Non é cuccioloso Niall che fa da psicologo??
ASlkdjnhbgfdfghjk
Ah, e vorrei chiedere di passare alla ff di ImScarlett, "Why not?!" che trovate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=798281 
Vi prego di non farvi spaventare dal numero di capitoli in quanto dopo averla letta sarete molto felici che lei l'abbia continuata per così tanto :D (e mi scuso perché avrei dovuto pubblicizzarla nello scorso capitolo, ma me ne sono scordata D:)
In più vorrei aggiungere che penso farò una pausa con questa storia, perché voglio pubblicare delle One-Shot arretrate che mi piacciono parecchio e che posterò il prima possibile :3
Sono 3, una su Ian Somerhalder, una su Harry Styles e una su Niall Horan :D
Spero le gradirete! Tenete d'occhio la mia pagina per l'uscita :) (oddio fa tanto montata...)
No ok, mi farebbe molto piacere se Qualora le postassi voi Gentilmente passaste :D
Grazie e arrivederci (?)
Lisa

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