Verso i sogni di Sanae78 (/viewuser.php?uid=19371)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sera del matrimonio ***
Capitolo 2: *** All' aeroporto ***
Capitolo 3: *** Le faccende domestiche ***
Capitolo 4: *** Un salutino ***
Capitolo 5: *** Curiosità di mamma ***
Capitolo 6: *** Progetti ***
Capitolo 7: *** A San Paolo ***
Capitolo 8: *** L' amico lontano ***
Capitolo 9: *** Essere sposati ***
Capitolo 10: *** Il colloquio ***
Capitolo 11: *** L' amico pallone ***
Capitolo 12: *** Sostenersi a vicenda ***
Capitolo 13: *** Senso di colpa ***
Capitolo 14: *** Decisioni ***
Capitolo 15: *** Il primo giorno di lavoro ***
Capitolo 16: *** Allenarsi ***
Capitolo 17: *** In giro con un amico ***
Capitolo 18: *** Nuovi orizzonti ***
Capitolo 19: *** Il provino ***
Capitolo 20: *** Una visita all' asilo ***
Capitolo 21: *** Il primo vero appuntamento ***
Capitolo 22: *** Chiedere consiglio a Sanae ***
Capitolo 23: *** Chiedere consiglio a Tsubasa ***
Capitolo 24: *** Programmi ***
Capitolo 25: *** Due imbranati ***
Capitolo 26: *** Sfogarsi con Sanae ***
Capitolo 27: *** Sfogarsi con Tsubasa ***
Capitolo 28: *** Maestra ***
Capitolo 29: *** Iniziano gli allenamenti ***
Capitolo 30: *** Litigare ***
Capitolo 31: *** Non vedersi ***
Capitolo 32: *** Giorni strani ***
Capitolo 33: *** Novità dal Brasile ***
Capitolo 34: *** Voglia di vederti ***
Capitolo 35: *** Due cuori e una spiaggia ***
Capitolo 36: *** Correre ***
Capitolo 37: *** Ti amo! ***
Capitolo 38: *** Prendersi per mano ***
Capitolo 39: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 1 *** La sera del matrimonio ***
Verso i sogni 01
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storie … buona lettura!
Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 1
La sera del matrimonio
Ryo e Yukari
avevano appena lasciato il banchetto di nozze di Tsubasa e Sanae che si era
svolto a villa Wakabayashi.
Si erano
occupati loro di organizzarlo con tutti gli altri ragazzi della nazionale per
fare un regalo agli sposi.
Camminavano
vicini, ma senza toccarsi.
Avevano capito
di amarsi durante la finale del mondiale, ma quella situazione era tutta nuova
per loro.
Yukari teneva
fra le mani il bouquet di Sanae, l’ amica non l’ aveva lanciato e l’ aveva dato
proprio a lei.
Continuava a
fissare quei fiori in preda a mille emozioni.
Era stata una
giornata così felice per tutti, eppure lei iniziava a sentirsi triste.
“Brrr …”
Faceva
freschino e Yukari sentiva un pochino di freddo con addosso solo il suo
vestito.
“Hai freddo
Yukari?”
“No, è solo
che forse avrei fatto meglio a portarmi dietro almeno un golfino … questo è il
prezzo che dobbiamo pagare noi donne per essere eleganti.”
Ryo non ci
aveva pensato un attimo, si era tolto la sua giacca e gliel’ aveva appoggiata
sulle spalle.
“Ma cosa?”
Yukari se l’
era sentita addosso e si era voltata verso di lui dicendogli: “Grazie!”
Ryo aveva
capito subito quello che stava accadendo: Yukari iniziava a rendersi conto che
presto la sua amica Sanae se ne sarebbe andata lontana e ne soffriva.
Quindi aveva
preferito starsene in silenzio, nell’ attesa che Yukari si sentisse di dire
qualcosa.
“Avevi ragione
sai …”
All’
improvviso la ragazza aveva rotto il silenzio che c’ era tra loro.
“Ragione? Ma
di che parli?”
“Non ricordi
quello che mi avevi detto, quando Tsubasa stava per partire per il Brasile?”
In quell’
istante gli era venuto in mente tutto: loro due che accompagnavano Sanae a
casa, Yukari che lo raggiungeva correndo e loro due che parlavano.
“Si, ricordo …”
“Mi avevi
detto che dovevamo avere pazienza e che i nostri due amici, i nostri rispettivi
migliori amici, avrebbero realizzato il loro sogno d’ amore … ne eri così
sicuro già allora …”
“Lo pensavo
davvero e Tsubasa mi ha stupito sposando Sanae poco dopo la vincita dei
mondiali … non è una cosa bellissima?”
“Si, lo è!”
Yukari l’
aveva detto con un filo di voce e con gli occhi bassi.
“Ma se lo è,
perché mi sembri così triste?”
“Tu dovresti
saperlo … forse tu ti ricordi solo una parte della nostra conversazione …”
“Ma che dici?”
Ryo si
ricordava tutto e di quanto Yukari fosse stata dolce a domandargli come stava
per l’ imminente partenza del suo amico.
“Ricordo che
tu mi avevi chiesto come stavo … e tu come stai?”
Yukari era
rimasta ancora una volta in silenzio e dopo qualche minuto gli aveva risposto.
“Tu sei molto
più forte di me … io mi sento triste … sono felice per Sanae, ma non posso fare
a meno di pensare a quanto mi mancherà …”
“Yukari …”
Ryo si era
messo davanti a lei appoggiandole le mani sulle spalle.
“Sentimi bene
… lo so che non sarà facile per te, perché non lo è stato nemmeno per me con
Tsubasa, ma adesso ci sono io accanto a te ed insieme supereremo questo momento
…”
“Ryo …”
Era la prima
volta che Yukari lo chiamava per nome e questo gli faceva capire quanto
stessero diventando intimi.
“Sanae va solo
a vivere lontano, ma potrete sentirvi per telefono o tramite mail e forse avrai
pure la possibilità di andare a trovarla … la vostra amicizia non cambierà, la
vivrete solo in modo diverso, tutto qui …”
Senza
rendersene conto Yukari si era gettata tra le braccia di Ryo: “Grazie ancora!”
poi aveva alzato la testa, l’ aveva guardato e gli aveva sorriso.“
Continua …
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Capitolo 2 *** All' aeroporto ***
Verso i sogni 02
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 2
All’ aeroporto
Erano andati
tutti all’ aeroporto per salutare Tsubasa e Sanae che partivano per il Brasile.
Per l’
occasione avevano allestito uno striscione con la scritta ‘Evviva gli sposi!,’ che avevano appeso all’ esterno, in modo che i
due lo vedessero al momento dell’ imbarco.
In quel
momento Ryo stava chiacchierando con Tsubasa, mentre Yukari era con Sanae.
Le due amiche parlavano
abbracciate.
Yukari stava
facendo forza su se stessa per non far capire la propria tristezza all’ amica.
“Mi raccomando
stammi bene signora Ozora!”
“Signora
Ozora? Mi fa ancora un po’ strano sentirmi chiamare così, mi ci devo ancora
abituare …”
“Ti ci abituerai
presto … tranquilla per me sarai sempre Sanae.
“Grazie
Yukari!”
Yukari avrebbe
voluto trattenere Sanae lì con sé, ma sapeva che non sarebbe stato giusto
farlo.
L’ amica aveva
sofferto così tanto per la lontananza dal suo amato ed ora si meritava tutta
quella felicità.
“Sei felice Sanae
o ti spaventa un po’ l’ idea di partire?”
“Yukari non
potrei essere più contenta, anche se il Brasile sarà qualcosa di nuovo per me,
ma con Tsubasa al mio fianco so che starò bene.”
“Si, ci sarà
lui a proteggerti ed insieme sarete una famiglia.”
“Saremo una
famiglia … mi sembra ancora di essere in un sogno … mi mancherete molto tutti e
mi mancherà anche il mio paese, ma so di poter essere felice solo accanto a Tsubasa.”
“Ti telefonerò
e ci scriverò delle mail … anche se saremo lontane, rimarremo sempre amiche,
vero?”
“Si, Yukari!”
Yukari in quel
momento l’ aveva abbracciata ancora più forte.
“Yukari,
ricordati anche di tenermi aggiornata su come vanno le cose tra te e Ryo … lui
ha un grande cuore e spero che possiate essere felici anche voi.”
All’
improvviso Yukari si era zittita.
“Ma che hai? O
forse detto qualcosa che non va?”
“No, è che io
e Ryo siamo solo agli inizi … in fondo tu Tsubasa lo ami da quando avevi undici
anni … per me è una cosa tutta nuova …”
“Andrà tutto
bene Yukari … io e Tsubasa facciamo il tifo per voi, non dimenticarlo mai!”
“Grazie!”
I loro amati
erano lì, vicino a loro, e sembravano così sereni.
Come al solito
quei due parlavano di calcio, era più forte di loro, ma era anche una di quelle
cose che li rendeva così speciali.
“Guardali Sanae,
noi stiamo qui a fare i drammi, mentre per loro è tutto più facile.”
“Però per noi
questo è il primo arrivederci … ciao Yukari!”
“Ciao Sanae!”
Li avevano
visti salire sull’ aereo e gli avevano salutati facendo dei coretti in stile
stadio.
Per l’
occasioni i tifosi della Nankatsu ne avevano creati alcuni apposta per il loro
ex capo, Anego.
Erano rimasti
fino alla partenza dell ‘aereo.
Yukari aveva
seguito con lo sguardo il decollo e Ryo se ne era accorto.
“Tutto bene
Yukari?”
“Si, Ryo!”
“Ne sei
sicura?”
“Si … almeno
per adesso avrò il diritto di essere un po’ giù, ma poi passerà, non
preoccuparti!”
“Ok! Tanto ci
penserò io a tenerti su di morale.”
“Grazie!”
“E di che? Hai
un bel caratterino, ma ti voglio bene e tu lo sai, vero?”
“Si, credo di
averlo capito in quell’ infermeria …”
“Anch’ io …”
“Ora tocca a
noi Ryo!”
“Che intendi?”
“Vedendo
Tsubasa e Sanae ho capito che non bisogna mai perdere di vista i propri sogni
ed è quello che voglio fare … voglio iniziare a lavorare come maestra d’
asilo!”
“Hai ragione
ed io m’ impegnerò per entrare nella J-League!”
Non l’ avevano
detto, ma tra i loro sogni era compreso anche quel loro amore che era appena
sbocciato.
“Ce la faremo
Yukari!”
“Si, Ryo!”
Si erano
scambiati uno sguardo d’ intesa che valeva più di mille parole.
Continua …
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Capitolo 3 *** Le faccende domestiche ***
Vreso i sogni 03
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 3
Le faccende domestiche
“Che pizza!
Finirò mai di pulire i pavimenti?”
Ryo continuava
a brontolare, mentre passava lo straccio in lungo è in largo.
“Ormai sono un
famoso giocatore giapponese e non dovrei più farle certe cose, tu che ne dici?”
Si era fermato
un attimo parlando con lo scopettone.
Nel frattempo
sua madre passava di lì e l’ aveva notato.
“Ma che fai
Ryo?”
“Mamma!”
Nonostante
fosse ormai grande, sua madre riusciva a fargli ancora paura.
“Stai battendo
la fiacca?”
“No, mamma. Mi
sto spaccando la schiena per passare lo straccio.”
“Bene, perché
dovrà essere tutto ben pulito.”
“Tranquilla,
brillerà!”
“Allora ti
lascio lavorare. E’ bello che tu mi dia ancora una mano sul lavoro.”
“Per forza mi
hai costretto.”
“Mi sembrava
giusto tenerti occupato, dato che per il momento non hai alcun impegno
calcistico.”
“Capisco, ma,
quando entrerò nella J-League, non potrò più farlo, lo sai?”
“Si, lo so. Intanto
continua che ti fa bene ai muscoli. Non vuoi diventare forte come la tua
mamma?”
La signora
Ishizaki gli aveva mostrato i muscoli, era una donna bassa, corpulenta e con
una forza fuori dal comune.
“Ho capito!”
“Tu continua
che io vado un attimo di là.”
“Ok, mamma!”
Sua madre era
così orgogliosa di lui, anche se si divertiva a rimproverarlo.
Il suo ragazzo
non si poteva definire un fenomeno e, nonostante questo, era riuscito a
costruirsi una carriera nel mondo del calcio.
Veniva nominato
dai giornali ed era un pilastro della nazionale giapponese giovanile che aveva
appena vinto i mondiali.
“Il mio
bambino, è davvero un bravo calciatore!” mentre diceva queste parole sorrideva
tutta contenta.
Era circondato
da tanti amici che lo amavano e lei non avrebbe potuto domandare niente di
meglio per lui.
Tifava sempre
per lui e non vedeva l’ ora di vederlo debuttare nella lega giapponese, sebbene
facesse di tutto per tenerlo con i piedi per terra.
Quel mondo era
per tanti versi spietato e lei non voleva che Ryo si facesse delle false
illusioni.
Suo figlio
avrebbe dovuto impegnarsi, come aveva fatto durante quegli anni, e, di sicuro,
avrebbe raggiunto i suoi obiettivi.
“Mamma … a
volte mi sembra che tu non creda molto in me … uffi!”
Dopo che se n’
era andata Ryo aveva iniziato a guardarsi intorno.
Quei bagni
pubblici significavano tutto per la sua famiglia ed erano la loro unica fonte
di reddito.
Lui ci era
cresciuto dentro ed aveva presto capito. quanto impegno ci mettessero i suoi
per fare andare bene quell’ attività che in un futuro lontano sarebbe stata
sua.
Voleva
diventare un calciatore professionista, ma non avrebbe mai rinunciato alle sue
origini.
Sperava di
guadagnare abbastanza in modo da poter aiutare i suoi genitori a migliorarne la
struttura.
“Mamma ce la
farò!”
Si era
incoraggiato da solo.
“Perché avevi
qualche dubbio?”
“E’ adesso chi
c’ è?”
Si era girato
e dalla porta si era sporta Yukari: “Ciao! Passavo da queste parti e sono
venuta a farti un salutino!”
“Ciao!”
Yukari non era
mai venuta a casa sua e sta cosa un pochino lo imbarazzava.
Nemmeno lei
sapeva perché ci fosse andata, le era venuta voglia di vederlo ed i suoi piedi
l’ avevano condotta in quel luogo senza che se ne rendesse conto.
Continua …
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Capitolo 4 *** Un salutino ***
Verso i sogni 04
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 4
Un salutino
Non avrebbe
voluto che Yukari lo vedesse così.
Ryo non si
vergognava di quello che stava facendo, ma voleva che la ragazza che amava
pensasse a lui come ad un coraggioso calciatore.
“Scusami, non
volevo disturbarti. Stavi passando lo straccio?”
“Si, mia madre
mi ha chiesto di pulire il pavimento. Dice che al momento non sono molto
impegnato e così posso tenermi anche in forma.”
Ryo parlava
mentre con una mano continuava a muovere lo scopettone.
“Davvero?”
“Si!”
“Dev’ essere
faticoso.”
“Abbastanza,
ma io ci sono abituato.”
Yukari si era
guardata intorno rendendosi conto che Ryo proveniva da quel mondo.
“E ti piace
farlo, vero?”
“Certo … no
aspetta … che intendi dire?”
“Un uccellino
mi ha raccontato che anni fa spesso lasciavi il tuo lavoro a metà per correre a
giocare a pallone.”
“Un
uccellino?”
“Si, non hai
capito chi?”
Ryo era
rimasto pensieroso per qualche istante.
“Te l’ ha
detto Sanae?”
“Certo! Le
piace così tanto parlare di voi.”
“Davvero? E
cos’ altro ti avrebbe raccontato?”
“Del vostro
amico pallone.”
“Il nostro
amico pallone …”
Quelle parole
avevano fatto riaffiorare nella mente di Ryo tanti bei ricordi: l’ incontro con
Tsubasa, gli insegnamenti di Roberto e l’ inizio della loro avventura.
“Ne abbiamo
fatta di strada da allora … chi l ‘avrebbe mai detto che il capitano di una
squadra, capace di perdere per dieci a zero, avrebbe vinto il mondiale di
calcio in patria con la nazionale giovanile.”
A Ryo
brillavano gli occhi e Yukari aveva pensato quanto fosse dolce il suo ragazzo.
“E chi sarebbe
il capitano di quella squadra?”
Da quando si
era trasferita a Nankatsu i capitani erano stati Tsubasa e Misaki e non ricordava
di nessuna partita finita a quel modo.
“Ma allora non
ti ha raccontato tutto!”
“Che vorresti
dire?”
Ryo si era
messo in posa con una voce fiera aveva esclamato: “Quel capitano è qui davanti
a te, in tutto il suo splendore!”
“Mi prendi in
giro?”
“No e gli
altri possono confermartelo.”
“Dici sul
serio?”
“Si, sono
stato il capitano della Nankatsu fino alla selezione per il campionato
nazionale delle elementari.”
“Ora capisco
…”
I loro sguardi
si erano incrociati ed avevano sorriso.
“Perché prima
dicevi quelle cose?”
“Niente è che poco
fa ho parlato con mia madre e non sembra avere molta fiducia in me.”
“Non essere
sciocco Ryo! Tua madre ne ha tanta di fiducia in te e l’ ho capito da come ti
incoraggia durante le partite.”
“E’ vero, ma
allora perché fa così?”
“Vorrà solo
tenerti con i piedi per terra, perché anche da professionista dovrai impegnarti
parecchio per raggiungere i tuoi obiettivi.”
“Si, perché
dobbiamo realizzare i nostri sogni dico bene?”
“Si Ryo!”
La signora
Ishizaki stava osservando quella scena da lontano.
Quei due
sembravano proprio in sintonia e ridevano di gusto.
Da quando
avevano vinto il mondiale suo figlio era cambiato, ma lei non sapeva ancora il
perché.
Sapeva che
Yukari era la più cara amica di Sanae e da un po’ si domandava, se tra quei due
ci potesse essere qualcosa di più che una semplice amicizia.
La storia d’
amore di Tsubasa e Sanae l ‘aveva toccata profondamente e sperava che presto
anche a Ryo capitasse qualcosa di simile.
“Ryo ha la
ragazza!”
Si era detta
sottovoce, mentre si dirigeva verso la cucina per preparare la cena.
“Bene, adesso
saremo in due a fare in modo che righi dritto!”
Si sentiva
orgogliosa e felice ed aveva iniziato a fantasticare sul futuro: vedeva Ryo e
Yukari sposati con dei bambini.
“Potrò essere
nonna anch’ io!”
Continua …
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Capitolo 5 *** Curiosità di mamma ***
Verso i sogni 05
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 5
Curiosità di mamma
Ryo si era
appena fatto la doccia, indossava i pantaloni della tuta con una t-shirt bianca
ed aveva intorno al collo un asciugamano con cui stava finendo di asciugarsi il
viso.
“Che bello! Ci
voleva proprio una bella rinfrescata dopo tutta quella faticaccia1”
Poco dopo si
era avvicinato alla cucina, il suo famoso naso aveva iniziato a sentire degli
odorini deliziosi.
“Ma questo è …
no non può essere … la mamma non può avere avuto il tempo di farlo …”
Era entrato di
corsa in cucina con l’ acquolina in bocca.
“Ciao mamma!”
“Ciao Ryo!”
“Mamma che hai
preparato di buono?”
La signora
Ishizaki continuava a fare avanti ed indietro dai fornelli.
“Non l’ hai
ancora capito Ryo?”
“Si, certo …
mi hai preparato il mio piatto preferito, ma che ho fatto per meritarmelo?”
Sua madre si
era girata con il mestolo in mano: “Hai fatto un buon lavoro prima e questo è
il premio che ti sei meritato per avermi aiutata a pulire.”
La donna
sembrava stranamente felice e mentre cucinava canticchiava.
“Siediti pure
caro che tra poco si mangia.”
“Cosa? Non
aspettiamo papà?”
Ryo era sempre
più sorpreso e la donna era più gentile del solito con lui.
“No, tuo padre
deve sbrigare delle commissioni e questa sera tarderà.”
Ryo si era
accomodato al suo posto con lo stomaco che iniziava a brontolare.
“Sto morendo
di fame!”
“Eccoti una
bella porzione.”
Sua madre gli
aveva portato un piatto enorme.
“Quanta roba!”
Ryo aveva
sgranato gli occhi ed aveva iniziato a divorare tutto con gusto.
Sua madre nel
frattempo si era seduta di fronte a lui e lo guardava sorridente.
“Perché mi
guardi così? Sono forse sporco?”
Il ragazzo si
sentiva un po’ imbarazzato: “Si può sapere che hai mamma?”
“Prima l’ ho
vista.”
“Hai visto
chi?”
“Yukari, l’
amica di Sanae … non c’ è niente che devi dirmi Ryo?”
Ryo aveva
smesso di mangiare, erano successe così tante cose in quel periodo che non
aveva avuto ancora il tempo di dire ai suoi di Yukari.
Avrebbe
voluto, ma per lui era una un’ esperienza tutta nuova che stava iniziando a
scoprire e vivere poco alla volta.
“Così l’ hai
vista …”
“Si, c’ è
qualcosa tra di voi?”
“Ecco …”
Ryo era
diventato tutto rosso, balbettava e si era messo a giocare con due dita.
“ … il giorno
della finale abbiamo scoperto di volerci bene … io mi ero fatto male e lei è
corsa molto preoccupata in infermeria per starmi vicina … credo che sia la mia
ragazza …”
“E’ stato un
giorno molto importante per tanti di voi quello.”
“Si, quella
sera Tsubasa ha chiesto a Sanae di sposarlo e per tutti noi, dopo la vittoria,
è come se fosse iniziata una nuova vita …”
“Tsubasa e
Sanae, la loro storia d’ amore è così bella e sono felice che si siano
sposati.”
“Lo siamo
tutti mamma.”
Ryo si sentiva
come se si fosse tolto un peso dal cuore.
“Stai
tranquillo Ryo non farò nulla per mettere in imbarazzo te o Yukari, anche se mi
piacerebbe conoscerla un pochino meglio.”
“Lo capisco
mamma, ma questa cosa è nuova per entrambi che nemmeno noi sappiamo ancora bene
come comportarci.”
“Non
preoccupatevi, saranno i vostri cuori a guidarvi … vi ho visti parlare e, senza
sapere nulla, ho percepito che vi volevate bene.”
“Davvero? Si
vede davvero?”
“Si, si, si
vede proprio.”
Continua …
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Capitolo 6 *** Progetti ***
Verso i sogni 06
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Verso i sogni
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Capitolo 6
Progetti
“Va bene
allora ci vediamo domani nel pomeriggio.”
Yukari da
qualche tempo faceva da baby-sitter a dei vicini per guadagnare qualcosa, con
quello stesso lavoro si era potuta permettere di andare con Sanae a seguire la
nazionale giovanile durante le trasferte.
Le era sempre
piaciuto stare con i bambini ed era proprio per quello che aveva deciso di
diventare maestra d’ asilo.
Qualche mese
prima si era diplomata ed adesso si sentiva pronta per cercare un lavoro più
stabile.
Si era decisa a
contattare gli asili della zona sperando di avere un po’ di fortuna.
“Ecco così
dovrebbe andare bene …”
Aveva scritto
con cura il suo curriculum e lo stava rileggendo.
In quei giorni
aveva fatto un po’ di ricerche e si era procurata gli indirizzi mail di diverse
scuole materne.
“Bene adesso devo
solo spedirlo e sperare in bene.”
Stava per
premere il tasto ‘invio’ e la cosa un
po’ la emozionava, perché, da quel che sarebbe accaduto, sarebbe dipeso il suo
futuro.
Da quel
momento in poi, anche per lei, sarebbe iniziata la vita adulta, piena di
responsabilità e di duro lavoro.
“Coraggio
Yukari!”
Alla fine l’
aveva premuto e poco dopo sul monitor era apparso il messaggio ‘Messaggio inviato correttamente’
“Ce l’ ho
fatta!”
Aveva tirato
un sospiro di sollievo e si era messa a pensare.
Avrebbe voluto
avere accanto la sua amica Sanae, quell’ amica che si era buttata con così
tanto coraggio nella vita.
Sanae aveva
sposato senza esitazioni il suo amato Tsubasa e l’ aveva seguito in giro per il
mondo.
La sua amica
era maturata all ‘improvviso e lei sentiva di essere rimasta indietro.
Come se non
bastasse, in quel periodo, si trovava a vivere l’ amore per la prima volta ed
il sostegno dell’ amica l’ avrebbe di certo aiutata.
“Ma cosa?”
All’
improvviso era squillato il suo cellulare.
“Ma è Sanae!”
Sembrava che
l’ amica le avesse letto nel pensiero ed avesse capito che aveva bisogno di
parlarle.
“Ciao Sanae,
come stai?”
“Bene e tu?”
La voce di
Sanae esprimeva gioia e Yukari non poteva che esserne felice.
“Sto bene
anch’ io, grazie!”
“Ne sei
sicura?”
“Perché?”
“Hai una voce
un po’ strana.”
“E’ solo che
non mi aspettavo do sentirti così presto … com’ è la vita da sposata?”
“E’ bella, posso
stare vicino a Tsubasa e mi sembra di vivere in un sogno.”
“E con Roberto
come va?
“E’ molto
discreto e rispetta la nostra privacy.”
“Allora non
sei gelosa di lui?”
“No, perché
dovrei esserlo? Tsubasa ama solo me e su questo non ho alcun dubbio.”
Yukari era
rimasta per qualche istante in silenzio.
“Tu piuttosto
dimmi, come vanno le cose con Ryo?”
“Bene …
credo.”
“Che vuoi
dire?”
“Stiamo
facendo i primi passi e siamo decisi a realizzare i nostri sogni.”
“I vostri
sogni?”
“Si, Ryo
diventerà un calciatore professionista, mentre io farò la maestra d’ asilo.”
“Ma è
fantastico! Anche Tsubasa sarà felice di saperlo.”
Avevano
chiacchierato a lungo e Yukari si era sentita risollevata, perché, nonostante
la distanza, lei e Sanae sarebbero state comunque vicine.
Continua …
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Capitolo 7 *** A San Paolo ***
Verso i sogni 07
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Capitolo 7
A San Paolo
A San Paolo si
era fatta sera e Sanae aveva preparato la cena.
“Sono
tornato!”
Tsubasa era rientrato
al solito orario, aveva appoggiato il borsone e poi si era diretto verso la
cucina per salutare sua moglie.
“Ciao Sanae!”
“Bentornato
Tsubasa!”
Sanae stava
finendo di trafficare ai fornelli e si era girata un attimo regalandogli un bel
sorriso.
“Come mai hai
apparecchiato solo per due?”
Tsubasa aveva
notato quella stranezza sulla tavola.
“Roberto mi ha
avvisata che cenerà fuori stasera, questo significa che saremo solo noi due.
Accomodati pure che è quasi pronto.”
“Va bene!”
Tsubasa si era
seduto la suo posto e Sanae l’ aveva raggiunto mettendosi di fronte a lui.
Erano sposati
da poco tempo ed insieme stavano scoprendo cosa significasse la vita di coppia.
“Com’è andata
oggi Tsubasa?”
“Bene, abbiamo
provato degli nuovi schemi in vista della prossima partita.”
“Capisco, da
quel che mi dicevi non sarà un incontro facile.”
“No, i nostri
avversari sono una squadra piuttosto ostica e sarà dura averne la meglio … per
favore potresti darmene ancora una porzione!”
Tsubasa non
aveva detto nulla, erano bastati i suoi gesti a far capire a Sanae quanto
apprezzasse ciò che lei gli aveva cucinato.
D’ altronde,
si sa, un piatto divorato di gusto e così in fretta vale più di mille parole.
“Certo, ma non
esagerare però!”
“Ok!”
Sanae gli
aveva messo nel piatto un’ altra bella porzione abbondante.
Sua moglie era
davvero un’ ottima cuoca e, grazie a lei, Tsubasa aveva ripreso a mangiare i
piatti tipici giapponesi che gli cucinava sua madre.
Anche a
Roberto era molto gradita questa cosa, perché, anche se Tsubasa se la cavava un
po’ ai fornelli, i piatti cucinati da Sanae erano decisamente migliori.
“E a te com’è
andata?”
“Bene, oggi
sono riuscita a parlare al telefono con Yukari!”
“Ne sono
felice, ci sono novità dal Giappone?”
Sanae si era
fatta per un attimo pensierosa.
“Che hai
Sanae? C’è qualcosa che non va?”
“Niente, è
solo che ho sentito Yukari un po’ strana …”
“Un po’ strana?
Che intendi?”
“Non lo so, mi
ha detto che lei vuole iniziare a lavorare come maestra d’ asilo e che Ishizaki
proverà ad entrare nella J-League …”
“E allora? Che
c’è di strano? Yukari ha il diploma di maestra d’ asilo e Ryo mi aveva già
detto che era intenzionato a diventare un professionista dopo i mondiali.”
“Lo so, è che
… come posso dire … credo che quei due stiano insieme, pur non sapendo ancora
cosa significhi.”
Sanae aveva
guardato suo marito dritto negli occhi, mentre pronunciava quelle parole.
Tsubasa si era
subito reso conto che anche loro due erano una coppia atipica: si erano
dichiarati il loro amore a quindici anni, erano rimasti separati per tre anni e,
poi, dopo la vincita del mondiale, si erano sposati ed erano andati a vivere
insieme all’ estero.
In fondo
avevano vissuto come coppia solo durante quei sei mesi che mancavano alla
partenza di Tsubasa per il Brasile.
Quella cenetta
inoltre gli aveva fatto capire che quella avrebbe dovuto essere la quotidianità
della loro famiglia, continuava ad essere affezionato a Roberto, ma forse era
giunto il momento che lui e sua moglie volassero insieme verso delle nuove
mete.
“Capisco,
domani proverò a sentire Ryo, te lo prometto!”
“Lo farai
davvero?”
“Si … a quanto
pare quei due imbranati hanno bisogno di una spintarella.”
“Già, così sembra
…”
“Senti Sanae,
non è che me ne daresti ancora un po’?”
“Ancora? Ma
così scoppierai!”
“Tranquilla,
domani all’ allenamento smaltirò tutto … mi servono le energie per giocare!”
“Ok, ma questo
è l’ ultimo!”
“Accidenti, se
fai così, mi sembri mia madre!”
“Tua madre?”
Poco dopo
erano scoppiati a ridere di gusto.
Continua …
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Capitolo 8 *** L' amico lontano ***
Verso i sogni 08
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 8
L’ amico lontano
Il giorno
seguente, a Nankatsu, Ryo, se ne stava seduto alla sua scrivania intento a
preparare un programma di allenamenti da seguire.
Avrebbe dato
una mano ai suoi a gestire i loro bagni pubblici e si sarebbe dedicato a
prepararsi al meglio per il provino da professionista.
Aveva scritto
un elenco preciso, completo perfino degli orari, con gli esercizi che avrebbe
dovuto fare nel corso della giornata.
Guardando il
foglio si era perfino stupito della sua precisione.
“Sono proprio
stato bravo! Ormai ho una certa esperienza anch’ io in queste cose!”
Come suo
solito si era compiaciuto e poi avevo riletto quel foglio con più calma per
controllare di non aver dimenticato qualcosa.
“Spero di non
aver esagerato … ma che sto dicendo … ce la posso fare e ce la farò!”
L’ ultima
volta che, aveva dovuto superare una prova simile, era stato, quando si era
svolta la selezione delle elementari per la squadra della Nankatsu ed aveva
Tsubasa come preparatore.
“Ne è passato
di tempo da allora …”
In quell’
istante aveva rivissuto quei momenti rivedendosi sfinito ad implorare un po’ di
pietà di fronte ad un severo Tsubasa, in versione allenatore.
“Per favore
Tsubasa, fammi riposare un pochino, sono sfinito!”
Tsubasa era lì
di fronte a lui con il fischietto: “No, devi fare ancora dieci piegamenti,
altrimenti non riuscirai a passare la selezione! Purtroppo ci sono tanti
giocatori che sono più preparati di te e tu dovrai impegnarti al massimo, se
vorrai superarli!
Tsubasa a quei
tempi era quasi spietato, anche se in realtà lo faceva solo per spingerlo a
dare il meglio.
Grazie a lui,
Ryo era riuscito ad essere selezionato e , standogli vicino, era diventato un
giocatore sempre più valido.
“Oh Tsubasa,
se non fosse stato per te, non avrei mai raggiunto così tanti traguardi …
quanto vorrei che tu fossi qui per aiutarmi … forza Ryo! Te la devi cavare da
solo!”
Si era
incoraggiato tirando fuori la stessa grinta che metteva durante gli incontri di
calcio.
“Ma cosa?”
Tutto ad un
tratto il suo cellulare aveva vibrato nella sua tasca: “E’ che è che rompe
adesso?”
L’ aveva
tirato fuori leggendo sul display il nome Tsubasa.
“Ciao amico,
come va?”
Era così
felice di sentirlo e non vedeva l’ ora di sapere come procedeva la sua vita
matrimoniale con Sanae.
“Bene, e tu?”
“Bene anch’
io, mi sono appena preparato un programmino per allenarmi niente male. Credo
che saresti orgoglio di te, perché è davvero bello tosto.”
“Ottimo, ma
cerca di non strafare. Non vorrai mica infortunarti, vero?”
“Certo che no!
Sarò cauto, non preoccuparti!”
“Quanto manca
al tuo provino?”
“Una decina di
giorni.”
“E come pensi
di prepararti?”
“Cercherò di
rafforzare la muscolatura ed affinare la tecnica … ho anche intenzione di
rispolverare qualche vecchio esercizio …”
“Che vuoi
dire?”
“Voglio
passare un po’ di tempo con il nostro amico pallone, facendo come fai tu.”
“Ti farà di
sicuro bene Ishizaki!”
“Grazie, lo
sapevo già!”
Ryo si era
messo a ridere e Tsubasa era stato contagiato dalla sua risata.
“Come sta la
tua mogliettina?”
“Bene, grazie!
E con la tua ragazza come va?”
Era così
strano per Ryo sentire Tsubasa riferirsi a Yukari a quel modo.
“ … bene …”
“Perché
esiti?”
“No, non è
vero … ti dico che va tutto bene!”
Tsubasa aveva
capito in quell’ istante che i timori di sua moglie erano più che fondati.
“A che punto
siete?”
“ … non lo
sappiamo …”
“Che
significa? Siete usciti qualche volta insieme o vi siete baciati?”
“No, nulla di
tutto questo …”
“E che aspettate
a farlo? Datti una mossa Ryo! Ora siete più che amici e lo sapete bene entrambi!”
“Agli ordini
capitano!”
Ryo sapeva che
Tsubasa aveva ragione, ma era tutt’ altro che facile per lui mettere in pratica
quel consiglio.
Desiderava
Yukari, aveva voglia di starle vicino, di abbracciarla, di baciarla, ma quando
erano insieme c’ era qualcosa che lo frenava.
Continua …
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Capitolo 9 *** Essere sposati ***
Verso i sogni 09
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 9
Essere sposati
Tsubasa e
Sanae erano nella loro camera da letto e si stavano preparando per andare a
dormire.
Sanae aveva
già indossato il suo pigiama, mentre Tsubasa stava finendo di indossare il suo.
“Sanae oggi
sono riuscito a parlare con Ryo.”
Sua moglie gli
era saltata al collo abbracciandolo.
“Dici
davvero?”
“Si, te l’
avevo promesso o sbaglio?”
“Grazie!”
Sanae per
ringraziarlo l’ aveva baciato sulle labbra e per un po’ erano rimasti fermi
tenendosi stretti in questo modo.
Poi i loro
visi si erano staccati ed erano rimasti abbracciati.
“Com’ è
andata?”
“Diciamo che
ho sentito un po’ strano anche lui …”
“Un po’
strano? Che intendi?”
“Nel senso che,
se gli domandi qualcosa di lui e Yukari, non sa cosa risponderti.”
“E’ messo
anche lui come Yukari!”
“Temo di si, e,
pensare, che quando parla del fatto che diventerà un calciatore professionista,
sembra così sicuro di sé.”
“Che vuoi dire?”
“Mi ha detto
che si sottoporrà ad un programma di allenamento speciale per superare il
provino.”
“Anche Yukari
sembra parecchio determinata, quando mi parla del suo progetto di lavorare in
una scuola materna.”
Poi all’
improvviso avevano smesso di parlare e gli occhi di Sanae erano diventati un
po’ tristi.
Tsubasa allora
le aveva messo una mano sotto il mento risollevandole il viso.
“Che c’è? Non
devi mica essere triste , vedrai che le cosa si sistemeranno anche per quei
due.”
“Lo pensi sul
serio?”
“Si, ho
consigliato a Ryo di darsi una mossa e spero che lo faccia.”
“Non è ancora
successo niente tra di loro?”
“No, non sono
ancora usciti e non si sono nemmeno mai baciati.”
“Ma si può
sapere che stanno aspettando?”
“Non so che
dirti, credo che si amino molto, ma non riescano ancora a dimostrarselo.”
Tsubasa sapeva
bene quanto fosse difficile dimostrare i propri sentimenti alla persona amata,
lui che per anni aveva ignorato quel sentimento, che aveva nel cuore, e che,
aveva avuto il coraggio di confessare solo per il timore di poter perdere
Sanae.
“Che hai
Tsubasa?”
“Credo di
poterli capire, perché non è stato facile per me rivelarti il mio amore.”
Questa volta
era stato Tsubasa ad abbassare lo sguardo e Sanae aveva ancora una volta
avvicinato il suo viso a quello del marito.
“Ti sei
battuto per me e questo ha significato tanto per me … non credevo che sarei mai
potuta essere più importante del calcio per te.”
Ancora una
volta si erano baciati.
“Sanae … tu
sei la cosa più importante per me e lo sarai per sempre!”
“Come tu lo
sei per me!”
In quegli
attimi così intimi sentivano che il loro legame si rafforzava e capivano cosa
volesse dire essere sposati.
Continua
…
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Capitolo 10 *** Il colloquio ***
Verso i sogni 10
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 10
Il colloquio
Erano passati
tre giorni da quando Sanae e Yukari si erano sentite al telefono e quella sera
Yukari aveva ricevuto una telefonata che proprio non si aspettava.
Era stata
convocata per un appuntamento di lavoro per il giorno successivo da una delle
scuole materne a cui aveva inviato il suo curriculum.
“Arrivederci.”
Quello di
Yukari era stato un tentativo di trovare lavoro e non credeva di poter avere
delle risposte così velocemente.
Quella era una
piccola scuola materna e stavano cercando una nuova insegnante, perché i
bambini erano aumentati e due maestre non erano più sufficienti.
“Calmati
Yukari … si tratta solo di colloquio e non significa nulla …”
Si era seduta
sul letto ancora incredula per quello che le era appena accaduto.
Il cuore le
batteva a mille per la gioia e la paura.
“Devo dirlo
subito a …”
Avevo preso in
mano il cellulare ed iniziato a scorrere la rubrica.
Sul display
apparivano in alternanza due nomi ‘Ryo’
e ‘Sanae’, il suo ragazzo e la sua
migliore amica.
“E ora chi
chiamo?”
Aveva una
voglia tremenda di dirlo a qualcuno, anche se non sapeva bene chi fosse quel
qualcuno.
“Come vorrei
che fossero tutti e due di fronte a me in questo momento!”
Doveva
scegliere, perché di certo non poteva chiamarli tutti e due nello stesso
momento.
Senza
accorgersene aveva selezionato, la chiamata era partita e dopo qualche secondo
una voce le aveva detto: “Ciao Yukari!”
Era la voce
calda e rassicurante di Ryo.
“Ciao Ryo!”
“Che c’è
Yukari?”
“Ecco, ricordi
che ti avevo detto che avrei cercato lavoro come maestra d’ asilo?”
“Si, certo!”
“Stasera un
asilo mi ha contattata e vogliono vedermi domani.”
“E’ fantastico
Yukari!”
Ryo era
davvero felice per Yukari e dalla sua voce traspariva tutta quella sua gioia.
“Grazie, sono
molto contenta anch’ io!”
“Stai
tranquilla, vedrai che andrà tutto bene! Devi solo essere te stessa!”
Aveva proprio
bisogno di sentirsi dire quelle parole e Ryo aveva il potere magico di mettere
di buon umore chiunque.
“L’ ho appena
saputo e avevo voglia di dirtelo …”
Erano entrambi
molto emozionati e i loro cuori battevano forte.
Erano amici ed
a volte si telefonavano, ma ora era tutto diverso.
Ryo si sentiva
lusingato che Yukari avesse subito pensato di informarlo.
“ … ma non
significa nulla, di sicuro avranno selezionato delle altre persone …”
“Non dire così
Yukari, dimostra tutta la tua grinta e, vedrai, che andrà tutto bene, ne sono
sicuro!”
Ryo aveva una
grande fiducia in lei, proprio la stessa che lei riponeva in lui durante le
partite.
“Grazie, mi
serviva quest’ incoraggiamento!”
Erano rimasti
a parlare a lungo e poi si erano salutati dandosi la buona notte.
Poi Yukari
aveva telefonato a Sanae e le due amiche avevano chiacchierato molto.
Era stato
difficile scegliere per Yukari e, come le aveva detto Sanae, era stato il suo
cuore a guidarla.
Era stato l’
amore che provava per Ryo a spingerla a chiamarlo ed iniziava a capire ciò che
Sanae provava per Tsubasa.
Continua …
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Capitolo 11 *** L' amico pallone ***
Verso i sogni 11
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 11
L’ amico pallone
“Accidenti, la
fa facile Tsubasa … e per forza lui se l’ è già sposata la sua Sanae … e
pensare che se non fosse stato per me e Yukari, non so se quei due sarebbero
arrivati così presto a quel punto …”
Ishizaki era a
spasso per Nankatsu e si stava parlando da solo.
Quello che gli
aveva detto Tsubasa al telefono, l’ aveva molto colpito e stava cercando di
capire cosa fosse meglio fare.
Come aveva
promesso all’ amico aveva ripreso una tecnica di allenamento molto semplice ed
efficace: si stava allenando con l’ amico pallone.
Anni prima era
stato Roberto a dire ai giocatori della Nankatsu di calciare e stare il più
possibile con il pallone per cercare di migliorare il controllo della palla.
Tsubasa faceva
quelle cose già da anni, senza che gliel’ avesse insegnato nessuno, perché per
lui il pallone era in tutto e per tutto un grande amico.
“ … uffi ed
ora come posso fare con Yukari?”
La tecnica di
Ishizaki era decisamente migliorata ed adesso riusciva a controllarlo senza
problemi, anche se quell’ esercizio era tutt’ altro che semplice.
Era da un po’
che correva a quel modo per la città ed era perfino salito e sceso dal belvedere.
In quel luogo,
da cui si poteva ammirare tutta la città, aveva pensato a tutto quello che era
successo in quegli anni a lui ed a suoi amici.
“Quanto vorrei
che Tsubasa potesse vedermi in questo momento, sono sicuro che sarebbe
orgoglioso di me!”
Il calcio ed
il suo futuro erano cose a cui pensava spesso, sebbene ora ci fosse una persona
ad occupare i suoi pensieri: Yukari.
Ryo si era accorto
di provare qualcosa per quella ragazza, però prima della finale dei mondiali,
non era mai riuscito a fare chiarezza sui suoi sentimenti.
Era successo
tutto così in fretta: lui si era infortunato, Yukari era subito corsa in
infermeria da lui e lì avevano capito di volersi bene.
“Yukari …”
Si volevano
molto bene, ma per loro era difficile passare dall’ essere amici allo stare
insieme, per il timore che in qualche modo si potesse rovinare tutto.
Si divertivano
così tanto a punzecchiarsi ed era strano pensare che si potessero fare le
coccole o cose del genere.
“ … ma perché
dev’ essere così difficile amare?”
In quell’
attimo si era distratto ed il pallone aveva iniziato ad allontanarsi dai suoi
piedi.
Quando se ne
era reso conto, si era messo a rincorrerlo.
“Ehi tu!
Aspetta! Dove vai!”
La palla stava
quasi per svoltare l’ angolo.
“Ma perché
queste cose devono capitare solo a me? … ma quella è …”
“E questo che
ci fa qui?”
Sulla strada
era apparsa Yukari che si era vista Ryo andarle incontro.
La ragazza
senza pensarci su aveva dato un calcio alla palla e l’ aveva passata al suo
ragazzo: “Tieni Ryo!”
Lui l’ aveva subito
agganciata e con il pallone bene attaccato ai piedi l’ aveva raggiunta: “Grazie
Yukari!”
Poco dopo
erano l’ uno di fronte all’ altra.
“Ma che stai
combinando?”
“Ma che
domande, mi sto allenando.”
“E come?”
“Mi alleno con
il mio amico pallone.”
“E che razza
di allenamento sarebbe?”
“Ce l’ ha
insegnato Roberto tempo fa e consiste nello calciare la palla il più possibile,
infatti credo di aver girato per tutta la città in queste ore.”
Yukari lo
stava osservando in modo strano e Ryo temeva che l’ avesse scambiato per un
pazzo.
“Stai
tranquillo, ho capito! Sanae mi aveva raccontato di questa tecnica di
allenamento, quando ci siamo conosciute. E come mai hai deciso di
rispolverarla?”
“Tra pochi
giorni avrò il provino e credo che così mi potrò presentarmi al meglio.”
“Bravo
Ishizaki!”
“Grazie!”
In quell’
istante Ryo si era ricordato della telefonata di Yukari la sera prima: “Tu
piuttosto dimmi, com’è andato il colloquio?”
Yukari gli
aveva sorriso, lusingata dal fatto che se ne fosse ricordato: “Bene, penso.
Hanno detto che mi faranno sapere qualcosa tra qualche giorno … speriamo in
bene!”
“Ti
prenderanno, ne sono sicuro!”
“Grazie!”
Poco dopo si
erano incamminati continuando a parlare fino alla casa di Yukari.
Continua …
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Capitolo 12 *** Sostenersi a vicenda ***
Verso i sogni 12
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 12
Sostenersi a vicenda
“Pronto qui è
casa Nishimoto.”
“Buonasera,
possiamo parlare con la signorina Yukari?”
“Si, sono io.”
“Ci scusi, se
la disturbiamo a casa, ma abbiamo provato sul cellulare senza riuscirci.”
“Capisco.”
La stavano
chiamando dall’ asilo presso cui aveva fatto il colloquio, erano rimasti
colpiti dal suo colloquio e volevano che facesse una prova di una settimana, al
termine della quale le avrebbero detto, se e per quanto l ‘avrebbero
confermata.
“Grazie, sarò
puntuale!”
Non poteva
crederci, il suo sogno si stava per realizzare e mancava così poco per
raggiungere il suo obiettivo.
“Esco un
attimo!”
Yukari si era
fiondata fuori dalla porta dirigendosi verso i bagni Ishizaki, dove era entrata
a cercare Ryo.
Lui però non
c’ era e si era trovata di fronte sua madre.
“Mi scusi,
stavo cercando Ryo…”
“Mi ha detto
che andava a fare due tiri al campo.”
“Capisco, la
ringrazio!”
Aveva salutato
la signora Ishizaki con un inchino e poi se ne era uscita correndo come una furia.
Giunta al
campetto, dall’ alto, aveva subito scorto Ishizaki.
Era
concentrato e stava provando a fare dei tiri in porta.
“Ryo …”
Aveva voglia
si saltargli al collo e comunicargli la bella notizia, ma non voleva
disturbarlo.
In silenzio
aveva sceso le scale e si era messa ad osservarlo.
Anche Ishizaki
subiva l’ incantesimo del calcio, anche lui, quando giocava, sembrava
concentrato solo su quello.
“Ecco così va
bene! Bravo Ryo!”
Aveva eseguito
uno splendido tiro in porta piuttosto potente.
Senza
accorgersene Yukari aveva iniziato a battere le mani dicendo: “Bravo!”
“Ma cosa?”
Lui si era
voltato e l’ aveva vista.
“E tu che ci
fai qui?”
Ancora una
volta, l’ imbarazzo aveva la meglio su Yukari.
“ … ecco …
volevo solo dirti che stasera mi hanno chiamata da quell’ asilo …”
“Cosa?”
Ryo faticava a
capire: “Ma certo dall’ asilo, che ti hanno detto?”
“Vogliono
farmi fare una settimana di prova ed inizierò domani mattina, non è
fantastico?”
“E’ una cosa
stupenda!”
Ryo l’ aveva tirata
verso di sé, abbracciandola.
Yukari si
sentiva bene tra quelle braccia e per un attimo l ‘aveva abbracciato anche lei.
Poi all’
improvviso l’ aveva spinto via dicendogli: “Scusami, ma non posso!”
“Scusami
Yukari, l’ ho fatto senza pensarci …”
“No, non è
colpa tua … io lo vorrei, lo vorrei tanto, ma …”
Il cuore aveva
iniziato a batterle forte e se ne era andata via correndo e maledicendosi per
come si era comportata: “Yukari sei stupida, stupida, stupida …”
Nemmeno Ryo
riusciva a capire, c’ erano quasi riusciti, eppure, qualcosa, aveva interrotto
ancora una volta quell’ intimità che stava nascendo tra di loro.
Per sfogarsi
aveva tirato un pallone con tutta la forza che aveva in corpo gridando: “Sei
uno stupidooo!
Continua …
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Capitolo 13 *** Senso di colpa ***
Verso i sogni 13
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 13
Senso di colpa
“E’ fantastico
Yukari! Sono felicissima per te!”
“Grazie Sanae!”
Dopo essere
tornata a casa, Yukari aveva telefonato a Sanae per dirle la notizia.
Era ancora
piuttosto sconvolta per quello che era successo poco prima con Ishizaki.
“Che c’è
Yukari?”
Sanae aveva
subito capito che l’ amica era agitata per qualche motivo.
“Ecco prima
sono corsa a dirlo a Ryo …”
“Che è successo?
Non era contento?”
“No, era molto
felice per me … ci siamo abbracciati …”
“Abbracciati?”
“Si, lui mi ha
stretta tra le sue braccia …”
Il cuore di
Yukari era in preda ad un turbinio di emozioni e Sanae avrebbe voluto starle
accanto in quel momento.
“Sanae sono
una stupida!”
“Una stupida?”
“Si, perché io
l’ ho spinto via e poi sono scappata … non so che mi è preso …”
“Oh, Yukari …”
“Ho rovinato
tutto e Ryo non mi vorrà più bene!”
“Ma che dici!
Ryo ti ama e non sarà di certo questo a fargli cambiare idea … sono sicura che
avrà capito!”
“Sai che c’è,
mi piaceva stare tra le sue braccia, ma poi mi sono spaventata e non so nemmeno
io il motivo …”
“Tranquillizzati
Yukari, andrà tutto bene!”
“Lo pensi
davvero Sanae?”
“Si, certo!”
Sentire Yukari
parlare a quel modo, aveva fatto ripiombare al breve periodo in cui lei e
Tusbasa erano stati insieme alle medie.
Anche loro due
erano piuttosto timidi e non sapevano bene come comportarsi.
Erano stati
felici a quei tempi, anche se era durato poco.
“Non sai
quanto ti capisco Yukari.”
“Ma che ti
dici! Tu sei milioni di anni luce davanti a me e ti sei appena sposata.”
“E’ vero, ma
non ricordi come stavano io e Tsubasa, quando ci eravamo appena messi insiemi?”
“Si, ora
ricordo …”
“Non è stato
facile nemmeno per noi, ma c’ eravate tu ed Ishizaki che ci stavate vicini e
che ci sostenevate.”
“Oh Sanae …”
Yukari si era
resa conto che in quei momenti era nato l’ amore suo e di Ryo, in quei mesi che
mancavano alla partenza di Tsubasa per il Brasile.
“Sanae, io
penso che l’ amore tra me e Ryo sia nato proprio in quel periodo, anche se non
abbiamo mai avuto il coraggio di ammetterlo … forse voi ve ne eravate accorti
…”
“A dire il
vero traspariva tutto dal vostro comportamento, però dovevate capirlo da soli …
perdonami!”
“Perdonarti?
Perché?”
“Si, tu mi sei
stata vicina in quei momenti, ma io non posso fare lo stesso per te.”
Sanae si era
sentita in colpa ed avrebbe voluto aver davanti l’ amica per poterla
abbracciare.
“Se potessi,
ti abbraccerei Yukari.”
Qualche
lacrima aveva iniziato a rigare il viso di Sanae ed anche Yukari se ne era
accorta.
“No, non
piangere Sanae … tu adesso mi sei vicina e mi, anzi, ci stai aiutando … io e
Ryo dobbiamo solo riuscire a capire come dobbiamo comportarci.”
“Ma, sei stata
tu a convincermi ad andare a trovare Tsubasa in Brasile … e se io non ci fossi
andata, forse adesso …”
“Non dire
sciocchezze Sanae, io credo che Tsubasa ti avrebbe chiesto di sposarlo
comunque, anche se tu non fossi andata in Brasile.”
“Ma Yukari …”
“Niente ma
Sanae! Tsubasa ti ha sposata perché ti ama e non riusciva più a vivere lontano
da te!”
“Grazie
Yukari!”
“E di che, io
non posso mica influenzare i sentimenti di Tsubasa.”
Erano rimaste
per qualche istante in silenzio.
“Ma noi ci
possiamo abbracciare lo stesso Sanae.”
“Davvero? E
come?”
“Chiudiamo gli
occhi, io penserò a te e tu penserai a me e poi ci abbracceremo.”
Avevano chiuso
gli occhi e quando li avevano aperti si erano ritrovate l’ una di fronte all’
altra e si erano abbracciate.
Il calore di
quell’ abbraccio aveva rasserenato entrambe e le aveva rincuorate.
Continua …
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Capitolo 14 *** Decisioni ***
Verso i sogni 14
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Capitolo 14
Decisioni
Quella sera,
rientrando a casa, Tsubasa aveva trovato sua moglie seduta sul letto nella loro
camera, era visibilmente turbata e si vedeva che aveva pianto.
“Sanae, ma tu
hai pianto.”
“Ecco io …
Tsubasa …”
Sanae gli si
era gettata tra le braccia in lacrime, era un fiume in piena e Tsubasa l ‘aveva
stretta il più possibile per rassicurarla.
“Va tutto
bene, sfogati pure!”
Quel pianto
era durato un po’ e poi Sanae aveva risollevato la testa per guardarlo con gli
occhi tutti rossi.
“Va meglio
adesso?”
“Si, grazie!”
Sanae era
riuscita a fargli perfino un sorriso.
“Sono felice
di rivedere il tuo bellissimo sorriso!”
“Oh, Tsubasa …”
“Che è
successo?”
Sentiva il
bisogno di parlarne con Tsubasa.
“Ho sentito
Yukari poco fa e mi ha detto che domani inizierà a lavorare in prova per una
settimana presso un asilo.”
“E’ stupendo!
Perché piangevi allora?”
“Lei mi ha
detto che lei e Ryo hanno avuto dei problemi e mi sono dispiaciuta, perché non
posso starle vicino e sostenerla.”
“Capisco, vorresti
starle accanto …”
“Non
fraintendermi Tsubasa, io sono felice di essere qui con te, ma Yukari mi è
stata vicina, mentre tu eri lontano … ed è stata lei a spingermi a venire a
trovarti in Brasile …”
“Lo so, l’ ho
sempre saputo.”
Tsubasa l
‘aveva abbracciata un’ altra volta e Sanae aveva chiuso gli occhi.
“Tsubasa ho
bisogno di chiederti una cosa …”
“Dimmi.”
“Se io non
fossi venuta da te in Brasile, mi avresti chiesto di sposarti?”
Sanae si
sentiva un po’ in colpa per aver fatto quella domanda.
“Scusami
Tsubasa, io non volevo …”
Tsubasa era
rimasto per un attimo a fissarla e poi le aveva sorriso.
“Non devi
scusarti … tu pensi che io abbia deciso di sposarti per quella ragione …”
“Tsubasa io so
che mi ami, ma non mi aspettavo certo che mi avresti voluta sposare così presto
…”
“Sanae non è
per quello che ho deciso di sposarti. Vederti è stata una bellissima sorpresa
per me, ma era già da un po’ che meditavo la possibilità di sposarti dopo la vittoria
dei mondiali.”
“Tsubasa …”
“Ti ho sposata
perché ti amo. Non riuscivo più a vivere lontano da te e pensavo che la conquista
del mondiale mi avrebbe reso degno di te.”
Rivedersi
quella volta in Brasile aveva fatto bene ad entrambi e le ore che avevano
passato insieme erano un bellissimo ricordo che custodivano nei loro cuori.
Non avevano
bisogno di dirsi altro, i loro visi si erano avvicinati finché non si erano
dati un lungo bacio pieno di amore.
Continua …
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Capitolo 15 *** Il primo giorno di lavoro ***
Verso i sogni 15
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Capitolo 15
Il primo giorno di lavoro
Yukari si era
presentata al lavoro con un decina di minuti d’ anticipo, aveva conosciuto la
direttrice dell’ asilo e poi aveva avuto una breve riunione con le altre
maestre.
Poi la preside
l’ aveva accompagnata nella sua classe ed era stata presentata ad ai bambini,
che avevano tra i quattro e i cinque anni.
“Bambini vi
presento la signorina Nishimoto che da oggi sarà la vostra maestra. Datele il
benvenuto!”
I bambini si
erano alzati tutti in piedi facendo l’ inchino ed avevano detto in coro:
“Buongiorno signorina Nishimoto!”
Portavano
tutti il grembiulino, i maschietti azzurro e le femminucce rosa, ed erano molto
carini.
“Il piacere è
mio bambini! Sono sicura che staremo bene insieme!”
Anche lei li
aveva salutati facendo l’ inchino.
“Bene, buon
lavoro signorina Nishimoto!”
“La
ringrazio!”
Quand’ era
rimasta da sola la cattedra i bambini si erano messi a fissarla incuriositi.
Allora Yukari
aveva fatto l’ appello per iniziare a conoscerli meglio.
“Bene, adesso
ho bisogno di imparare i vostri nomi. Per favore alzatevi in piedi, quando vi
sentite chiamare e ditemi la vostra età.”
“Va bene
signora maestra!” le avevano risposto tutti in coro.
La classe era
formata da una decina di bambini ed in pochi minuti si erano presentati tutti.
“Vi prometto
d’ imparare tutti i vostri nomi entro domani … adesso facciamo un bel disegno …
dovete disegnare ciò che più vi piace.”
I bambini
avevano tirato fuori le matite colorate e Yukari aveva consegnato ad ognuno di
loro un foglio bianco.
“Ora potete
iniziare, avete un’ ora di tempo.”
Mentre i
bambini disegnavano, Yukari passava tra i banchi per vedere come procedeva il
lavoro.
Da ogni
disegno emergeva la personalità di ogni bambino, alcuni erano più precisi,
mentre altri erano degli spiriti più liberi.
La maggior
parte dei maschietti aveva disegnato dei palloni da calcio o delle azioni di
gioco.
“Tempo
scaduto, per favore portatemi i vostri disegni!”
I bambini si
erano messi in fila ed avevano consegnato i loro disegni.
“Bene, ora
cercheremo di conoscerci un po’ meglio … vediamo un po’ …”
Yukari si era
messa ad osservare i disegni ed i bambini erano tutti in ascolto.
“Da quel che
vedo a molti maschietti piace il calcio, ma ditemi un po’ voi lo sapete cos’ è
successo poco tempo fa?”
Un bambino
aveva alzato la mano chiedendo la parola e si era alzato dicendo: “La nazionale
giapponese giovanile ha vinto i mondiali qui in Giappone!”
“Bravo, puoi
sederti! Ma ditemi un po’ quali sono i vostri calciatori preferiti?”
All’
improvviso tutti i bambini, bambine comprese, avevano alzato la mano chiedendo
la parola.
“Ok, state
calmi! Vi alzerete uno alla volta e mi direte chi è che vi piace di più.”
“A me piace
Tsubasa!”
“A me invece
piace Misaki!”
“Io voglio
diventare un portiere come Wakabayahi!”
Fino a che un
bambino aveva detto: “A me piace Ishizaki!”
“Ishizaki?”
“Si, perché è
un grande difensore ed è anche molto simpatico!”
In quel
momento Yukari aveva pensato a Ryo ed a come sarebbe stato contento di sapere
di avere un piccolo fan che credeva così tanto il lui.
Avrebbe voluto
andare da lui per dirglielo, ma, dopo quello che era successo tra di loro, non
si sentiva ancora pronta a rivederlo.
Continua …
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Capitolo 16 *** Allenarsi ***
Verso i sogni 16
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 16
Allenarsi
Ryo era
stanchissimo, eppure continuava ad allenarsi senza sosta.
“Forza, devo
fare ancora almeno una trentina di scatti!”
Si era messo
in posizione ed aveva iniziato a scattare da una parte all’ altra del campo.
Da quando
Yukari era scappata via la sera prima, non l’ aveva più sentita e si era
buttato anima e corpo negli allenamenti.
“Devo essere
preparato al meglio per il provino … forza Ryo!”
Quello che era
accaduto tra lui e Yukari l’ aveva molto turbato e non riusciva a darsi pace,
Yukari era sempre nei suoi pensieri e lui non sapeva cosa fare per rimediare.
Credeva in
qualche modo di aver mandato tutto in malora per essere stato troppo avventato.
“Sei uno
stupito! Ma che ti è saltato in mente di abbracciarla!”
Si stava
sfogando con il suo amico pallone che lo stava aiutando a liberare tutta la
rabbia che aveva in corpo.
Gli esercizi a
cui si stava sottoponendo erano molto duri ed alla fine si era sdraiato sull’
erba sfinito.
Splendeva
ancora un bel sole, Ryo aveva aperto gli occhi e si era messo a fissarlo.
Nel cerchio di
luce era apparso il volto di una persona a lui conosciuta, quello di Yukari che
gli sorrideva dicendogli ‘Ce la farai, ne sono sicura!’.
“Oh, Yukari …
quanto vorrei vederti …chissà come sarà andata la tua prima giornata di lavoro
…”
Aveva richiuso
gli occhi cercando di riprendere fiato.
Si era tirato
su molto motivato e si era detto: “Ma certo, vincerò il provino e poi correrò
da lei! Yukari sarà orgogliosa di me!”
Si era
guardato, i suoi abiti erano sporchi di terra e pieni di sudore: “Bene Ryo credo
che ti serva una bella doccia, é ora di andare a casa!”
Se ne stava
andando dal campetto, quando si era accorto di aver dimenticato qualcosa e si
era guardato i piedi: “Accidenti, ma quanto sono stupido!”
Era subito
tornato indietro ed aveva agganciato un pallone con i piedi: “Devo calciarlo in
continuazione, anche quando non mi alleno, altrimenti non mi servirà ad un bel
niente tutto questo allenamento.”
Aveva guardato
la sfera e si era messo a parlare: “Bene amico, devi aiutarmi a diventare un
calciatore professionista!”
Stava parlando
con il pallone e sta cosa gli aveva subito fatto pensare ad un suo caro amico:
“Accidenti, così mi sento tanto Tsubasa!”
All’
improvviso gli era tornato il buonumore e si era messo a ridere.
Aveva
agganciato la sfera e si era messo a correre verso casa, quando il suo
cellulare aveva vibrato.
“Uffi, e
adesso chi sarà?”
Di malavoglia
aveva risposto, senza nemmeno guardare chi fosse ed aveva continuato a correre
calciando il pallone.
“Pronto!”
“Ciao
Ishizaki, come va?”
Era Tsubasa e
lo stava chiamando dal Brasile.
Il capitano
aveva deciso di telefonargli per vedere come stava dopo aver parlato con Sanae.
“Bene, e tu?”
Ryo sembrava
il solito, era cordiale ed ottimista.
“Anch’ io,
grazie! Ma tu sei sicuro di star bene?”
“Certo, perché
me lo chiedi?”
“Ecco … Sanae
mi ha detto che è successo qualcosa tra te e Yukari …”
Ryo era
rimasto in silenzio per qualche istante facendo preoccupare Tsubasa.
“Tutto bene
Ishizaki? Ci sei ancora?”
“Si. Tu e
Sanae non dovete preoccuparvi per noi, perché io e Yukari sistemeremo tutto.
Vincerò il provino e poi andrò a parlare con lei!”
La sua voce
era piena di grinta e Tsubasa era convinto che ce l’ avrebbe fatta.
“Sono felice
di sentirtelo dire Ishizaki! Noi tifiamo per voi!”
“Grazie
Tsubasa!”
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Capitolo 17 *** In giro con un amico ***
Verso i sogni 17
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 17
In giro con un amico
Quel giorno la
squadra di Tsubasa era di riposo, eppure lui si era alzato comunque presto
cercando di non svegliare sua moglie.
“Ma dov’ è il
cellulare?”
Non riusciva a
trovarlo e si era messo a cercarlo sperando di non far troppo rumore, quando
all’ improvviso aveva fatto cadere un oggetto.
“Accidenti!”
“Ma che
combini Tsubasa?”
Sanae ancora
mezza addormentata si era tirata su dal letto.
“Perdonami,
non volevo svegliarti!”
“Non importa,
dove stai andando?”
“Ho voglia di
fare una bella corsa con il mio amico pallone.”
Sanae l’ aveva
guardato sorridendogli: “Va bene, però cerca di non stare troppo in giro,
perché dobbiamo andare a pranzo con Roberto dalla madre di Pepe.”
“Sarò puntuale,
te lo prometto!”
Tsubasa si era
avvicinato a Sanae e l’ aveva baciata sulla fronte: “Tu però rimettiti a
dormire … a dopo!”
Sanae non se
l’ era fatto ripetere due volte e si era rimessa subito sotto le coperte
riaddormentandosi.
“Eccolo!”
Mentre stava
uscendo dalla porta, Tsubasa aveva finalmente individuato il suo cellulare e se
l’ era messo in tasca.
Tsubasa era da
tanto che voleva farsi quella passeggiata, ma purtroppo non ne aveva mai avuto
il tempo.
Aveva deciso
di fare un bel giro della città, visitando i luoghi a cui era più legato.
Quello era il
suo modo di salutare quel luogo che lo aveva accolto e che gli aveva dato tanta
gioia nel calcio.
Sentiva il
bisogno di cambiare aria per fare carriera e che la sua meta sarebbe stata l’
Europa.
Aveva fatto
così anche tre anni prima, quando era partito da Nankatsu, dove era rimasta la
sua amata Sanae.
Stavolta
sarebbero partiti insieme e, d’ ora in poi, sarebbe stato sempre così.
Presto avrebbe
detto a sua moglie della sua decisione di trasferirsi ed aveva già pensato al
modo in cui gliene avrebbe parlato.
Quelle vie
erano piene di ricordi per lui ed anche quel distacco sarebbe stato difficile.
Aveva girato
in lungo ed in largo per un po’ cercando d’ imprimersi nella mente quei colori
e quegli odori che gli erano diventati così chiari.
“E’ qui!”
Poi all’
improvviso aveva imboccato una ripida scalinata e palleggiando aveva raggiunto
la cima di una collina da cui si poteva ammirare tutta San Paolo.
“Eccoci qua!
Siamo arrivati!”
La vista era
fantastica e toglieva il fiato.
“E’
bellissimo!”
Tsubasa per
qualche minuto era rimasto a guardare il paesaggio e poi aveva urlato con tutto
il fiato che aveva in corpo: “Grazieee San Paolooo!”
Per anni aveva
coltivato il sogno di diventare un calciatore professionista in Brasile ed
adesso che aveva raggiunto quell’ obiettivo sentiva di dover puntare a nuove
mete da solo e con i suoi amici della nazionale giapponese.
Nel frattempo
aveva realizzato il sogno a cui teneva di più: aveva sposato Sanae e lei era
venuta a vivere con lui.
Poi aveva
urlato ancora una volta.
“Ti amooo
Sanaeee!”
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Capitolo 18 *** Nuovi orizzonti ***
Verso i sogni 18
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 18
Nuovi orizzonti
Tsubasa e
Sanae erano rimasti a lungo con Roberto a casa della mamma di Pepe.
La madre di
Pepe ed i suoi fratelli erano stati molto gentili con loro ed avevano preparato
un pranzetto delizioso con delle specialità brasiliane.
Tutti avevano
replicato più volte ed in poco tempo avevano terminato tutto il cibo.
Poi Sanae
aveva aiutato a riordinare, mentre gli uomini erano usciti all’ aperto a
parlare di calcio.
Si erano
seduti su dei gradini, mentre guardavano i fratellini di Pepe giocare a
pallone.
“Niente male
quel controllo di palla.”
“Lo pensi
davvero Roberto?”
“Si, certo.
Credo che presto anche tuo fratello potrà seguire le tue orme.”
“Sarebbe
fantastico e così potremo aiutare in due la mamma.”
Pepe, come
Roberto, proveniva da una povera favela brasiliana ed il calcio per lui era l’
unica speranza per poter ambire ad una vita migliore per sé e per la sua
famiglia.
“Comunque
credo che il mondiale giovanile sia stato un buon trampolino di lancio per
tutti noi … voglio dire … Tsubasa ha avuto un sacco di proposte interessanti da
alcune importanti squadre di calcio europee … ed anch’ io ho avuto qualche
richiesta interessante …”
“Davvero? E di
che si tratta?”
Pepe si era
alzato in piedi rivolgendosi a Tsubasa: “Mi vogliono in Giappone! Mi hanno
offerto un buon contratto per andare a giocare in una squadra della J-League!”
“Ma è
fantastico!”
Tsubasa si era
tirato su e l’ aveva abbracciato.
“Ma tu guarda
che scherzi fa la vita …”
“Che vuoi dire
Roberto?”
“Nulla
Tsubasa, è solo che qualche anno fa tu hai lasciato il Giappone per venire a
cercare fortuna in Brasile ed adesso il nostro Pepe farà il percorso inverso.”
“Sarà anche
strano, ma quello giapponese è un buon campionato e pagano piuttosto bene …
sono sicuro che presto potrò comprare una casa nuova alla mamma ed ai miei
fratelli!”
“E’ fantastico
Pepe!”
Stavano
facendo così tanto rumore che Sanae di era affacciata con la madre di Pepe alla
finestra per vedere cosa combinavano.
“Ma che
combinate?”
“Niente Sanae,
stavo solo dicendo al tuo maritino che presto farò le valige e me andrò a
giocare in Giappone.”
“In Giappone?
Dici sul serio?”
Pepe
continuava a parlare tenendosi aggrappato alla spalla del suo amico Tsubasa.
“Si, andrò a
vivere nel vostro paese e guadagnerò tanti bei soldini … banzaiiii!”
Poco dopo
tutti i presenti avevano guardato Pepe ed erano scoppiati a ridere.
“Ma che avete
da ridere?”
“Nulla Pepe, è
solo che non ci aspettavano una tua uscita in Giapponese.”
“Capisco
Roberto … ma perché che ho detto?”
“Nulla, non
preoccuparti!”
Anche Pepe
stava per realizzare un suo grande sogno, quello di poter aiutare
economicamente la propria famiglia.
“A proposito Sanae
… mi insegneresti a parlare il Giapponese?”
“Si, molto
volentieri!”
“Ehi aspetta
un momento Pepe, perché l’ hai chiesto a Sanae e non a me?”
“Non ti
offendere Tsubasa, ma tua moglie è molto più carina di te.”
Per un attimo
si era sentito geloso per quell ‘affermazione dell’ amico ed aveva taciuto.
“Che c’è
Tsubasa? Scusami, io non volevo mica offenderti …”
“E perché
dovrei offendermi, hai solo detto la verità … ma come hai detto Sanae é mia
moglie e con che non ci sia bisogno di aggiungere altro.”
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Capitolo 19 *** Il provino ***
Verso i sogni 19
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 19
Il provino
Era la mattina
del provino di Ryo e Yukari se ne era ricordata, non appena si era svegliata.
Avrebbe voluto
chiamarlo per augurargli buona fortuna, proprio come lui aveva fatto con lei
qualche giorno prima, ma non se la sentiva.
Quella mattina
era andata al lavoro tifando con il cuore per il suo amato Ishizaki.
Anche Ishizaki
aveva pensato subito a lei al suo risveglio.
Era determinato
a farcela, perché voleva che Yukari fosse orgogliosa di lui.
Poi si era
alzato, si era vestito, aveva preparato la sua borsa e si era diretto,
calciando il pallone, verso il campo di allenamento della Jubilo Iwata.
Era sereno,
pieno di ottimismo e con tanta voglia di dimostrare di poter essere un
giocatore professionista.
Giunto a
destinazione, aveva avuto una sorpresa e si era sentito chiamare da una voce
piuttosto famigliare.
“Ciao
Ishizaki!”
Si era voltato
ritrovandosi di fronte Urabe.
“Urabe, e tu
che ci fai qui?”
Anche lui
aveva con sé un borsone e gliel’ aveva mostrato dicendogli: “Secondo te?”
“Sei qui anche
tu per fare il provino?”
“Si, perché
che pensavi che fossi venuto a fare?”
“No, è solo
che non credevo che potessero essere interessati anche a te.”
Quei due non
facevano altro che punzecchiarsi, quando si beccavano in giro, anche se quello
era solo un modo per esternare la loro amicizia.
“E con questo
che vorresti dire?”
Urabe si stava
innervosendo e l’ aria iniziava a farsi pesante.
“Urabe,
possibile che tu mi stia sempre tra i piedi … anche quando abbiamo fatto l
‘esame di ammissione alle superiori, hai consegnato nello stesso momento in cui
consegnavo io!”
“E allora?
Quello è stato solo un caso e non posso mica farci nulla se questa squadra è
interessata anche a me!”
“Ragazzi
venite tutti qui che cominciamo!”
Quel richiamo
li aveva ricambiati all’ ordine.
Si erano
avvicinati tutti al selezionatore e che gli stava spiegando come si sarebbe
svolta la prova.
“Vi divideremo
in due squadre e giocherete due tempi di una ventina di minuti, al termine dei
quali vi comunicheremo coloro che sono riusciti a superare il provino.”
Ishizaki stava
ascoltando tutto con molta attenzione ed il cuore gli batteva all’ impazzata,
consapevole che dal suo gioco sarebbe dipeso anche il suo futuro.
“Bene, ora
fate un passo avanti, quando vi chiamerò, così potrò darvi la pettorina.”
Il caso aveva
fatto finire Urabe ed Ishizaki nella stessa squadra, quella con la pettorina
azzurra.
Erano entrambi
difensori ed avevano preso il loro posto vicino alla porta.
Poi si erano
guardati, come quando giocavano insieme ai tempi della selezione delle
elementari della Nankatsu.
“Mi raccomando
Urabe!”
“Non
preoccuparti Ishizaki, perché da qui non passerà nessuno!”
Si conoscevano
molto bene come giocatori e di certo si sarebbero potuti dare una mano.
“Forza Urabe,
facciamogli vedere di che pasta siamo fatti!”
Era stato
appena dato il calcio d’ inizio ed un giocatore si stava avvicinando
pericolosamente alla porta.
“Ci penso io!”
Ishizaki l’
aveva fermato rubandogli il pallone, che poi aveva passato ad Urabe, ed insieme
avevano iniziato la loro ascesa verso la porta avversaria.
Ishizaki
voleva vincere il provino con tutte le sue forze per poi correre a dirlo alla
sua amata Yukari.
Gli mancava
tantissimo e non vedeva l’ ora di rivederla.
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Capitolo 20 *** Una visita all' asilo ***
Verso i sogni 20
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 20
Una visita all’ asilo
Era giunto il
momento della verità e l’ esaminatore aveva richiamato tutti i ragazzi che
avevano fatto il provino.
“Bene, ora vi
comunicherò i nomi di coloro che sono passati.”
Sia Urabe che
Ishizaki avevano fatto una buona prestazione e speravano di essere stati
selezionati.
La loro difesa
aveva retto ai continui attacchi degli avversari e la porta della loro squadra
era rimasta inviolata.
Ryo sapeva di
avere delle ottime possibilità di essere scelto, ma nonostante questo aveva il
cuore che batteva a mille.
Poi quella
persona aveva iniziato a dire i nomi con voce calma e decisa.
“Ishizaki e
Urabe congratulazioni avete superato entrambi il provino e pensiamo che
possiate essere dei buoni elementi da inserire nella nostra difesa.”
“Evvivaaa!”
Urabe poco
dopo aveva esultato dalla gioia, mentre Ishizaki era ancora fermo immobile.
“Ma che ti
prende Ishizaki?”
Urabe gli era
andato subito vicino per scuoterlo un po’.
“Razza di
stupido, ma hai capito o no che sei stato scelto?”
“Sono stato
scelto? Dici sul serio?”
Da come
parlava Ishizaki sembrava quasi ubriaco.
“Si, non hai
sentito che ha detto il tuo nome?”
“Il mio nome …
si ha fatto il mio nome … ho passato il provino!”
Finalmente Ryo
era riuscito sciogliere tutta la tensione che aveva in corpo ed a manifestare
tutta la sua gioia.
“Ora si che ti
riconosco amico mio!”
Urabe era
contento che fossero passati entrambi, perché così avrebbero potuto sostenersi
a vicenda in quel mondo.
In tanti non
ce l ‘avevano fatta, mentre loro ci erano riusciti al primo colpo e con
orgoglio avevano ritirato il borsone della squadra con tutta la divisa.
“Bene Ishizaki
adesso potremo andare a festeggiare.”
Ryo aveva
aperto il borsone e si era messo a cercare qualcosa.
“Ma mi stai
ascoltando Ishizaki?”
“Eccola!”
Aveva tirato
fuori la maglietta della squadra e l’ aveva indossata nel giro di pochi
secondi.
“Ma che fai?”
“Scusami Urabe,
ma non posso!”
Ryo aveva
preso i due borsoni una in una mano e uno nell’ altra scappando via di corsa.
Nel frattempo
Yukari era nel giardino dell’ asilo con i bambini della sua classe.
Li aveva
divisi in due squadre miste e stavano disputando una piccola partitella di pallone.
Lei era l
‘arbitro e monitorava tutta la situazione in modo che nessuno si facesse male.
Anche le
bambine si stavano divertendo parecchio ed erano riuscite perfino a segnare dei
goal.
“Yukariii!”
“Ma che
succede?”
Si era voltata
e l’ aveva visto.
Vicino al
cortile della scuola c’ era Ryo, ancora affaticato per la lunga corsa.
“Ryo!”
Senza
rendersene conto era corsa da lui che le aveva subito sorriso mostrandogli la
divisa della sua nuova squadra.
“Ce l’ ho
fatta Yukari! Adesso sono un giocatore della Jubilo Iwata!”
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Capitolo 21 *** Il primo vero appuntamento ***
Verso i sogni 21
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 21
Il primo vero appuntamento
“E’ fantastico
Ryo!”
“Ma quello è
Ishizaki, il difensore della nazionale giapponese giovanile!”
Il piccolo fan
di Ishizaki si era subito accorto della sua presenza, e, senza pensarci due
volte, aveva rubato la palla ai compagni ed era corso incontro al suo idolo.
“Ma che fai?”
I suoi
compagni di classe non riuscivano a capire cosa stesse succedendo: erano rimasti
senza arbitro e non avevano più nemmeno il pallone.
Ryo e Yukari
si stavano sorridendo cercando di dirsi qualcosa.
“Sapevo che ce
l’ avresti fatta Ryo … scusami … io volevo chiamarti, ma …”
“Non scusarti
Yukari, oggi ho vinto anche per te!”
“Oh, Ryo …”
Ryo non ce l’
aveva con lei per quello che era successo e forse c’ era ancora una speranza
per loro due di essere una coppia.
“Ma che
succede?”
“Signor
Ishizaki … io sono un suo grande ammiratore … mi farebbe un autografo per
favore.”
Ryo e Yukari
si erano ritrovati vicini un piccolo bimbo che tendeva un pallone verso
Ishizaki cercando di attirare la sua attenzione.
“Ryo questo è
Tsubasa ed è un tuo grande fan.”
“Ma è uno
scherzo?”
“No, è tutto
vero. Questo bambino si chiama proprio Tsubasa, come il nostro caro amico, e,
da grande, vuole diventare come te.”
In pochi
secondi si erano trovati circondati da tutti i bambini della classe di Yukari.
“Invece questi
sono i bimbi della classe di cui mi occupo … forza bambini salutiamo Ishizaki!”
“Buongiorno
signor Ishizaki!” l’ avevano salutato tutti in coro all’ unisono.
Poco dopo
Ishizaki era stato sommerso dalle domande.
“Che ci fai
qui?”
“Com’ è
vincere il mondiale di calcio?”
“Ti fa ancora
male il naso?”
C’ erano tanti
occhi che osservavano Ishizaki e lui si sentiva lusingato di ricevere così
tante attenzioni.
Il piccolo
Tsubasa era rimasto in disparte con il suo pallone tra le mani, Ryo, se ne era
subito accorto, e, si era sbrigato a tirare fuori una penna.
Aveva
scavalcato la piccola staccionata e l’ aveva raggiunto.
“Posso?”
“Si, certo!”
“Sono felice
di avere un fan come te Tsubasa … tu ti chiami come il mio migliore amico …
comunque adesso ti faccio un bell’ autografo e ti scrivo anche una bella
dedica.”
Gli altri
bambini si erano avvicinati a loro incuriositi, mentre Yukari teneva tutto
sotto controllo.
“Ma è
bellissimo, grazie!”
Tsubasa aveva
abbracciato il suo grande idolo: “Di nulla piccolo!”
La curiosità
dei bimbi non aveva fine e continuavano a fare domande.
“Ma perché sei
venuto qui?”
“Come mai
conosci la signorina Nishimoto?”
Ishizaki era
arrossito ed aveva detto: “Sono venuto qui per invitare la vostra maestra ad
uscire con me. Voi che ne pensate accetterà?”
“Ishizaki …”
Yukari era arrossita sentendo quelle parole.
“Si … signorina
la prego accetti!”
“Si, il signor
Ishizaki è un bravo ragazzo!” aveva detto Tsubasa.
“Ok, ho
capito! State calmi bambini … va bene Ishizaki, sarò felice di uscire con te!”
“Evvivaaa!” i
bambini avevano esultato tutti insieme.
Quei due non
avevano mai smesso di volersi bene e si stavano dando un’ altra possibilità per
vivere quel loro amore che ancora non riuscivano a gestire.
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Capitolo 22 *** Chiedere consiglio a Sanae ***
Verso i sogni 22
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Sanae78
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di Sanae78
Capitolo 22
Chiedere consiglio a Sanae
Ishizaki era
rimasto per un po’ a parlare con Yukari ed i bambini.
“Ma Ryo sei
tutto sudato!”
“Te ne sei accorta?”
“E come avrei
potuto non farlo?”
“Avevo voglia
di dirtelo subito e sono venuto qui direttamente dal campo della Jubilo Iwata
…”
“Lo vedo … ti
sei portato anche due borsoni appresso …”
Ryo era stato
così carino e quel gesto aveva colpito molto Yukari.
“Però così ti
ammalerai …”
I bambini
della classe di Yukari erano sempre vicini a loro ad osservare la scena.
“Ora ho
capito!” aveva esclamato una bambina all’ improvviso.
“Che cos’ hai
capito?”
I suoi
compagni le si erano avvicinati per capirci qualcosa di più anche loro.
“Ma guardateli
… il signor Ishizaki ama la signorina Nishimoto e la signorina Nishimoto ama il
signor Ishizaki … questo significa che presto si sposeranno ed avranno dei
bambini …”
Gli altri bimbi
erano rimasti per qualche secondo in silenzio.
“Mi sa che hai
ragione!”
“Si quei due
sono fidanzati!”
“E sono pure
un po’ imbranati!” aveva detto un altro bambino.
“Invece io
penso che siano molto carini!” il piccolo Tsubasa non perdeva occasione per
difendere il suo idolo e quella maestra che gli piaceva tanto.
“Ho capito
Yukari, andrò subito a casa a lavarmi! Sei contenta?”
“Si!”
“Però dammi un
secondo che voglio salutare questi miei piccoli ammiratori!”
“Ok!”
I bambini
erano tornati tutti vicini a loro.
“Bambini, il
signor Ishizaki deve scappare a casa adesso e ci teneva a salutarvi.”
“Bambini, il
grande Ishizaki vi saluta ed, a nome di tutti i ragazzi della nazionale
giapponese giovanile, vi ringrazia per aver tifato per noi.”
“Arrivederci
signor Ishizaki!”
Ryo se ne era
andato correndo, sentendosi finalmente felice e più vicino alla sua amata
Yukari.
Yukari l’
aveva osservato sparire tra le strade con il cuore colmo di gioia.
La faccenda
dell’ appuntamento comunque aveva creato un po’ di agitazione in Yukari che
aveva deciso di telefonare a Sanae per chiederele consiglio.
“Ciao Sanae!”
“Ciao Yukari,
come stai?”
“Meglio,
grazie! Oggi Ryo ha vinto il provino per entrare a far parte della Jubilo Iwata
ed è venuta a trovarmi all’ asilo dove lavoro.”
“E’
fantastico!”
“Oh, accidenti…”
“Che c’è
Yukari?”
“Nulla, è solo
che mi sono dimenticata di dirgli che mi hanno rinnovato il contratto ancora
per due mesi all’ asilo.”
“Sono felice
per te, anzi per voi!”
“Grazie
Sanae!”
“E di che?
Quando pensi di dirlo a Ryo?”
“Glielo dirò,
quando usciremo insieme.”
“Aspetta, voi
due avrete un appuntamento?”
“Si, perché
prima Ryo mi ha chiesto di uscire con lui … me l’ ha chiesto di fronte a tutti
i bambini …”
“E’ stupendo!”
“Si, penso che
lo sia … volevo parlarti appunto di questo … mi serve aiuto Sanae.”
“Tranquillizzati
Yukari! Andrà tutto bene!”
Le due amiche
avevano chiacchierato a lungo e poi si erano salutate.
Continua …
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Capitolo 23 *** Chiedere consiglio a Tsubasa ***
Verso i sogni 23
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 23
Chiedere consiglio a Tsubasa
“Sono a casa
mamma!”
Ryo era
entrato correndo e per poco non aveva travolto sua madre che si stava per arrabbiare.
“Ma che fai
Ryo?”
“Guarda
mamma!”
Orgoglioso le
aveva mostrato la maglietta che indossava.
“Quella è una
maglietta da calcio, vero?”
“Si, è la
divisa ufficiale della Junilo Iwata … ho superato il provino mamma! Mi hanno
preso!”
“Bravo Ryo!”
La signora
Ishizaki non poteva che essere orgogliosa di lui.
“Bene, però
adesso cerca di non montarti troppo la testa!” sua madre voleva che Ryo
rimanesse con i piedi ben ancorati alla terra.
“Ok!”
Ryo fingeva di
essersi offeso, perché conosceva i motivi che spingevano sua madre a
comportarsi così con lui.
“Me la
laveresti per favore?”
“Cosa?”
“La maglia.”
“E’ perché, ma
non te l’ hanno appena data?”
“Si, però l’
ho indossata senza essermi lavato prima ed ora sa di sudore.”
Ryo si era
guardato le ascelle per verificare: “Mamma mia che puzza!”
“E va bene, te
la laverò!”
“Grazie
mamma!”
“Forza,
dammela! Stavo giusto per avviare la lavatrice!”
“Subito?”
“Si, perché
non avrai mica vergogna a toglierti la maglietta davanti a me?”
“E va bene …
tieni!”
Ryo se l’ era
levata passandola a sua madre che l’ aveva osservato.
“Vedo che ti
stai facendo i muscoli figliolo e penso che presto sarai forte come la tua
mamma!”
“E’ vero!”
“Forza, corri
subito a lavarti! Ora sei un calciatore professionista e non puoi certo
ammalarti!”
“Agli ordini
mamma!”
Ryo era andato
a farsi un bel bagno caldo e poi aveva telefonato a Tsubasa.
“Ciao
Ishizaki!”
“Ciao Tsubasa,
come state?”
“Bene grazie,
e voi?”
“Bene, oggi
sono entrato a far parte della squadra Jubilo Iwata e presto io e Yukari
usciremo insieme!”
“E’
fantastico, sono contento per voi!”
“Grazie,
Tsubasa! Dopo aver fatto il provino sono corso subito da lei per dirglielo … c’
era anche Urabe, abbiamo giocato nella stessa squadra ed hanno scelto pure lui
…”
“Urabe?”
“Si, il destino
me lo mette sempre tra i piedi.”
“Così pare,
forse è perché vi portiate fortuna a vicenda.”
“Può darsi …”
“Ryo sto
scherzando, tu sei stato scelto, perché te lo meritavi e su questo non ho alcun
dubbio.”
“Grazie, mi
sono impegnato tanto ed il nostro amico pallone mi è stato di grandissimo
aiuto.”
“Sono felice
di sentirtelo dire!”
“Senti Tsubasa
…”
“Che c’è?”
“Ecco … sono
stato io a chiedere a Yukari di uscire, però questa sarebbe la prima volta che
esco con una ragazza … che devo fare?”
“Essere semplicemente
te stesso, perché il resto poi verrà da sé.”
“Dici sul
serio?”
“Si!”
“E’ così che è
andata tra te e Sanae?”
“Si, come ben
sai nemmeno io sono un grande esperto di ragazze, Sanae è stata la mia unica
ragazza e l’ ho sposata.”
“Allora farò
come dici … se ha funzionato per voi, funzionerà anche per me e Yukari …
speriamo!”
“Andrà tutto
bene! Cerca di non agitarti!”
“La fai facile
tu …”
Anche Ryo e
Tsubasa avevano parlato a lungo e poi si erano salutati.
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Capitolo 24 *** Programmi ***
Verso i sogni 24
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 24
Programmi
Yukari aveva
appena finito di parlare con Sanae, quando il suo cellulare aveva suonato di
nuovo.
“E adesso chi
sarà?”
Sul display
era apparso un nome: “E’ Ryo!”
“Ciao Ryo!”
“Ciao Yukari!”
Erano felici
di sentirsi e l’ imbarazzo, che si era creato tra di loro, sembrava essersi
volatilizzato.
“Scusa, se ti
chiamo a quest’ ora, ma prima con i bambini non abbiamo potuto parlare un
granché del nostro appuntamento.”
“Devi
scusarli, è che sono piccoli e tanto curiosi.”
“Non
preoccuparti, sono stato felice di conoscerli! Non mi aspettavo di avere un fan
così accanito di nome Tusbasa.”
“Il piccolo
Tusbasa crede tanto in te Ishizaki.”
In quel
momento Yukari avrebbe voluto dirgli che anche lei riponeva molta fiducia in
lui, ma non si sentiva ancora pronta per farlo.
“E’ un grande
il piccolo Tsubasa!”
Poco dopo Ryo
si era messo a ridere.
“Ed ora perché
stai ridendo?”
“Niente, stavo
solo pensando alla reazione di Tsubasa, quando lo verrà a sapere. Devo
ricordarmi di dirglielo la prossima volta che lo sento.”
Quell’ idea
aveva fatto sorridere anche Yukari.
“Dai smettila,
altrimenti finisce che mi metto a ridere pure io.”
“E che ci sarebbe
di male?”
“Niente …
torniamo seri, che stavamo dicendo a proposito del nostro appuntamento?”
“Potremmo
uscire una sera ed andare a mangiare qualcosa insieme … ti va l’ idea?”
“Si, certo!”
“Che ne dici
di domenica sera? … potrei passare a prenderti a casa tua verso le otto …”
“Si, va bene.”
I loro cuori
battevano a mille e non riuscivano a rendersi conto di quello che stava
accadendo tra di loro.
“Senti Yukari
…”
“Che c’ è
Ryo?”
“Ecco … ti
prometto che staremo bene insieme e che non farò alcuna mossa avventata …”
“Oh, Ryo …”
Ryo non voleva
che accadesse nulla di spiacevole e, per farlo, avrebbe tenuto a freno le sue
emozioni.
In realtà
Yukari avrebbe voluto lasciarsi andare, ma purtroppo qualcosa ancora la
frenava.
“Ci sei ancora
Yukari?”
Per attimo
Ishizaki aveva temuto di aver detto qualcosa di sbagliato.
“Si … grazie!”
“E di che?”
“Grazie per
essere così comprensivo con me.”
“Di nulla
Yukari … ora ti lascio che è tardi … buona notte Yukari!”
“Buona notte
Ryo!”
Non era stato
difficile ed entrambi non vedevano l’ ora di rivedersi per la loro prima uscita
insieme.
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Capitolo 25 *** Due imbranati ***
Verso i sogni 25
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 25
Due imbranati
Ryo era giunto
puntualissimo a casa di Yukari ed aveva suonato il campanello.
“Si, chi è?”
“Buonasera
signora Nishimoto, sono Ishizaki e sono venuto a prendere Yukari.”
“Accomodati
pure.”
La madre di
Yukari aveva aperto la porta e l’ aveva fatto accomodare in salotto.
“Siediti qui,
mentre io vado a chiamare Yukari.”
“Grazie!”
La signora
Nishimoto aveva raggiunto la stanza della figlia ed aveva bussato: “Yukari è
arrivato Ishizaki e ti sta aspettando giù in salotto.”
“Grazie mamma!
Scendo tra un minuto!”
Non l’ era mai
importato molto dei vestiti, eppure, quella sera, ci aveva messo un pò di tempo
prima di decidere cosa indossare.
Poi alla fine aveva
scelto ed adesso era quasi pronta.
“Devo
sbrigarmi!”
Ryo intanto si
stava innervosendo, perché iniziava a sentirsi in imbarazzo in quella
situazione.
La madre di
Yukari l’ aveva guardato in modo strano, forse perché aveva intuito quello che
stava succedendo tra lui e sua figlia.
“Ma quanto ci
mette Yukari?”
Anche lui si
era tirato a lucido per quell’ occasione e temeva di aver esagerato.
“Eccomi …
scusami per il ritardo Ryo!”
Yukari era
apparsa davanti a lui splendida e sorridente e questo era bastato a Ryo per
ripagarlo dell’ attesa e di tutto il resto.
“Vogliamo
andare?”
“Si, certo!”
Stavano
uscendo dalla porta, quando Yukari si era voltata un attimo per salutare i
suoi: “Non preoccupatevi! Non farò tardi!”
La serata era
stata davvero piacevole.
Al ristorante
avevano mangiato bene e chiacchierato a lungo, come facevano di solito.
Ryo era stato
molto galante ed era riuscito a stupire Yukari.
“Ci porti il
conto per favore!”
Quando il
cameriere gliel’ aveva portato, Yukari aveva chiesto: “Facciamo a metà?”
Poco dopo Ryo
aveva tirato fuori il portafoglio saldandolo: “Non ti preoccupare Yukari, siamo
a posto così!”
“Grazie
Ishizaki!”
Per Ryo era
stato un modo per dimostrarle quanto tenesse a lei.
Dopo l’ aveva
perfino riaccompagnata a casa ed avevano parlato anche lungo il tragitto del
ritorno.
“Siamo
arrivati.”
“Grazie per
avermi accompagnata!”
“Figurati, è
stato un piacere!”
Si stavano
fissando ed i loro visi avevano iniziato ad avvicinarsi pian piano.
Le loro bocche
si stavano per toccarsi, mancava davvero poco.
“Notte
Ishizaki!”
Yukari si era tirata
indietro ancora una volta, all’ ultimo momento, rifugiandosi in casa sua e
lasciando senza parole il povero Ishizaki.
“Sei una
stupida!” si era maledetta da sola, dopo aver richiuso la porta dietro alle sue
spalle.
“Uffi, ci
siamo proprio andati vicini … pazienza, andrà meglio la prossima volta!”
Ryo avrebbe
comunque guardato il lato positivo della cosa: Yukari non l’ aveva respinto ed
era sicuro che anche lei volesse baciarlo.
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Capitolo 26 *** Sfogarsi con Sanae ***
Verso i sogni 26
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 26
Sfogarsi con Sanae
Yukari era
subito corsa a rifugiarsi in camera sua.
Sua madre se
l’ era vista sfrecciare davanti ed aveva appena fatto in tempo a dire: “Ciao
Yukari, com’è andata la tua serata?”
“Ma che hai?”
Yukari non le
aveva risposto.
Poco dopo la
signora Nishimoto era stata raggiunta dal marito: “Ma che le prende a nostra
figlia?”
“Niente, credo
che sia innamorata.”
“Cosa? Yukari
innamorata?”
“Si, basta
guardarla per capirlo.”
Suo marito era
rimasto un po’ sorpreso da quest’ affermazione, perché nel suo cuore Yukari era
ancora la sua bambina.
“Ma non è
uscita con un amico stasera?”
“Ishizaki
intendi?”
“Ti posso
garantire che quei due sono più che due semplici amici e lo sono già da qualche
anno.”
“Cosa? Ma
Yukari non ci ha mai detto di avere un ragazzo!”
“Si ed è vero
… penso che stiano insieme da poco, da quando i loro amici Tsubasa e Sanae si
sono sposati.”
“Ma allora
perché nostra figlia è così strana?”
La signora
Nishimoto si era girata per guardare il marito.
“Caro, devi
capire che quei due sono stati dei cari amici per tanti anni e per loro è una
situazione tutta nuova … forse hanno paura di rovinare qualcosa e non sanno
ancora bene come comportarsi …”
“Capisco …
quell’ Ishizaki sembra un bravo ragazzo e spero che nostra figlia ce lo faccia
conoscere presto.”
“Per quello
credo che dovremo pazientare ancora un po’ caro.”
“Questi
giovani d’ oggi quanto sono così complicati, ai nostri tempi non ci facevamo
mica tutti questi problemi …
“Che ci vuoi
fare … le cose cambiano … ma sono convinta che quei due siano fatti per stare
insieme.”
“Torniamo di
là, tanto credo che Yukari stasera non abbia voglia di parlare con noi.”
“Va bene
caro.”
Yukari si era
cambiata molto velocemente, indossando il pigiama e gettandosi sul letto.
“Ma che ti
prende Yukari?”
Aveva ficcato
la testa sotto il cuscino.
“Se continui
così Ryo si stuferà per davvero di te … state insieme adesso, possibile che tu
non lo capisca!”
Poi si era
alzata ed aveva preso il cellulare.
“Ciao Yukari!”
“Ciao Sanae!”
Dal tono della
sua voce si capiva che Yukari stava per scoppiare a piangere.
“Che c’è
Yukari?”
“Sanae l’ ho
fatto di nuovo!”
“Per favore
cerca di calmarti e spiegati meglio.”
“Stasera io e
Ryo siamo usciti insieme.”
“Che bello e
com’è andata?”
“Bene, fino a
che non siamo arrivati a casa mia …”
“Perché che è
successo a casa tua?”
“Noi due
stavamo per baciarci …”
“Ma è stupendo
…”
“Ho detto
stavamo Sanae … solo che, all’ ultimo secondo, sono scappata via …”
“L’ hai
respinto un’ altra volta?”
“Non proprio …
ecco, non credo … credo di essermi solo tirata indietro …”
“Ma tu volevi
farlo?”
“Si, volevo
baciarlo Sanae … mi sento tremendamente stupida.”
“Sono sicura che
Ishizaki avrà capito … andrà meglio la prossima volta … queste cose non si
possono mica programmare … vengono da sole.”
‘Vengono da sole’ quelle parole erano
risuonate nella testa di Yukari che si era resa conto ch,e quel tipo di
atteggiament,i non potevano essere certo forzati ed anche tra lei e Ryo stava
andando in quel modo.
“Grazie Sanae!”
“Di nulla
Yukari, ci sono sempre per te, anche se sono lontana. Non dimenticarlo mai.”
“Non lo farò.”
“Ora rilassati
e fatti una bella dormita che domani è un altro giorno.”
“Notte Sanae!”
“Notte
Yukari!”
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Capitolo 27 *** Sfogarsi con Tsubasa ***
Verso i sogni 27
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 27
Sfogarsi con Tsubasa
Ryo aveva
pensato a Yukari lungo tutto il tragitto verso casa cercando di capire quale
fosse la ragione che la frenava e quasi la spaventava, quando tra di loro c’
erano degli approcci più intimi.
“Non riesco
proprio a capire …”
Era entrato
farfugliando ed aveva trovato ancora sua madre intenta a riordinare la cucina.
“Ciao mamma!”
“Ciao Ryo!”
La signora
Ishizaki si era voltata accorgendosi che suo figlio era un po’ giù di tono.
“Stai ancora
lavorando?”
“Dovevo
sistemare delle cose qui, ma non appena finisco, scappo a dormire, perché sono
distrutta.”
Sua madre lavorava
sempre e non si lamentava mai.
Ryo sapeva che
i suoi genitori facevano tutti quei sacrifici per garantirgli un futuro e
sperava davvero di poterli aiutare economicamente prima o poi.
“Com’è andata
Ryo?”
Quando le
aveva parlato del suo appuntamento con Yukari, sua madre si era come illuminata
e Ryo aveva capito quanto fosse felice per lui.
“Bene, siamo
andati a cenare in un buon ristorante e poi l’ ho riaccompagnata a casa.”
Ryo sorrideva,
ma sua madre sapeva che quello non era un sorriso sincero.
“Sono stato
galante ed ho pagato perfino il conto.” aveva detto Ryo cercando di darsi un
po’ di arie.
“Mi fa
piacere, perché io ti ho insegnato ad essere un ragazzo educato.”
“E’ vero mamma
… scusa, ma ora vado a dormire, perché domani iniziano gli allenamenti … notte
mamma!”
“Notte caro!”
Sua madre si
era rimessa a pulire il fornello borbottando: “C’è qualcosa che non va Ryo …
non puoi certo nascondere queste cose a tua madre … spero che si risolva tutto
al più presto.”
Non aveva
voluto invadere lo spazio di suo figlio ed aveva deciso di continuare a sostenerlo
come aveva sempre fatto.
“E adesso che
c’è?”
In Brasile
Sanae aveva accennato a suo marito della telefonata che aveva avuto con Yukari
e Tsubasa aveva deciso di chiamarlo per sentire come stava.
“Ciao
Tsubasa!”
“Ciao amico,
come va?”
“Bene e tu?”
“Bene, ne sei
sicuro?”
“Diciamo
benino …”
“Ishizaki
ricordati che anche se non ti posso vedere dal tuo tono di voce posso capire
come stai.”
“Certo, lo
so!”
Poco dopo Ryo
aveva raggiunto la sua camera e si era seduto sul letto.
“Come mai mi
chiami adesso Tsubasa?”
“Perché non
posso chiamarti quando voglio?”
“Sai … Sanae e
Yukari si sono sentite … ma non intendo immischiarmi nelle vostre faccende
personale … ok?”
“Se lo dici
tu, ma guarda che in parte lo stai già facendo.”
“Si, proprio
come facevate tu e Yukari con me e Sanae qualche anno fa, dico bene?”
“Già, è vero
…”
“Ma che ti
prende Ryo?”
Ishizaki era
rimasto per qualche istante in silenzio.
“Tsubasa, io e
Yukari ci siamo innamorati in quel periodo, ora mi è tutto chiaro.”
“Sono felice
che tu l’ abbia finalmente capito.”
“Che vuoi
dire?”
“Che io l’
avevo già capito allora.”
“ … oh
Tsubasa, ma perché è tutto così difficile?”
“Non lo so
Ryo, ma poi è anche bello, quindi tieni duro che io e Sanae tifiamo per voi!”
Ryo si era
alzato in piedi: “Tsubasa non posso e non voglio rinunciare, perché amo davvero
Yukari.”
“Lo sappiamo
tutto e lo sa anche lei, però forse dovresti dirglielo.”
“Dirglielo?”
“Credo che
questo vi aiuterebbe … se tre anni fa io non avessi trovato il coraggio di
dirlo a Sanae …”
“Tsubasa …”
Ryo e Yukari
si amavano, ma non se l ‘erano mai detto apertamente e forse era venuto il
momento di farlo.
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Capitolo 28 *** Maestra ***
Verso i sogni 28
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 28
Maestra
Il mattino
seguente Yukari era andata al lavoro.
Continuava a
ripensare alla sera prima e a quello che stava per accadere tra lei ed
Ishizaki.
Da come si
comportava si capiva che c’ era qualcosa che non andava ed anche i suoi alunni
se ne erano accorti.
Se ne stava
seduta alla cattedra, mentre i bambini stavano disegnando, quando il piccolo
Tsubasa si era alzato in piedi chiedendo la parola.
“Posso
chiederle una cosa?”
“Si, Tsubasa.”
Yukari pensava
che il bambino non avesse capito il compito che aveva appena assegnato alla
classe.
“Com’ è andata
con il signor Ishizaki?”
I bambini si
ricordavano ancora che Ryo le aveva chiesto davanti a tutti loro di uscire.
“Bene, siamo
usciti insieme ieri sera.”
Quel bimbo la
stava fissando in modo strano come se lei gli avesse detto una bugia.
“Allora perché
sembra triste signorina Nishimoto?”
“Triste?”
In realtà la
sua non era tristezza, ma più rimpianto per aver perso un attimo che poteva
essere molto prezioso sia per lei che per Ryo.
“Siamo stati
bene Tsubasa ed il signor Ishizaki mi ha perfino offerto la cena.”
“Il signor
Ishizaki è proprio un grande!”
Senza
accorgersene Tsubasa si era sfregato un dito sul naso, un gesto che era tipico
del suo grande idolo.
“Così sembri
lui, dico davvero Tsubasa!”
“Davvero?”
“Si, come sai
Ishizaki è famoso per il suo naso e se lo strofina spesso.”
In quel
momento agli occhi di Yukari il piccolo Tsubasa si era trasformato nel suo
amato Ryo che le sorrideva tutto contento.
“Ishizaki …”
“Ma è sicura
di stare bene signorina?”
Tsubasa si era
fatto portavoce per tutta la classe, ma anche tutti gli altri bambini erano
preoccupati per lei.
“Si, ho solo
dei pensieri …”
“Dei
pensieri?”
“Si, capita
quando si diventa grandi …”
“Lei è grande
signorina?”
“Diciamo che
lo sto diventando.”
Tutti quei
grandi occhi puntavano su di lei e Yukari era lusingata di ricevere così tanta
spontanea dolcezza.
Non era facile
il lavoro che aveva scelto, eppure lei lo amava, perché poteva stare in mezzo a
dei piccoli esseri umani sinceri che la vita non era ancora riuscita a
corrompere.
“Grazie! Vi
ringrazio tutti!”
I bambini non
riuscivano a capire.
“Vi ringrazio,
perché siete una classe meravigliosa e sono felice di essere la vostra
maestra!”
Sui visi di
quei bimbi erano apparsi tanti grandi sorrisi, sorrisi come quelli che le
donava Ishizaki.
“Posso farle
un’ ultima domanda?”
“Si, di pure
Tsubasa!”
“Pensa che il
signor Ishizaki verrà presto a trovarci di nuovo?”
Per un attimo
Yukari aveva esitato a rispondere.
“Si, verrà
ancora, perché gli state tutti molto simpatici.”
“Evvivaaa!”
avevano esultato tutti insieme.
“Bene, ora
però rimettevi al lavoro! Forza che tra una ventina di minuti dovete
consegnare!”
Senza
brontolare i bimbi erano tornati ai loro disegni e Yukari era rimasta ad
osservare quelle piccole testoline impegnate.
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Capitolo 29 *** Iniziano gli allenamenti ***
Verso i sogni 29
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Sanae78
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Capitolo 29
Iniziano gli allenamenti
“Che bella
dormita ho fatto, mi ci voleva proprio!”
La sveglia
aveva appena suonato e Ryo si era svegliato quasi subito, perché da oggi
iniziava ad allenarsi con i suoi compagni della Jubilo Iwata.
“Non ho fatto
che sognare Yukari … accidenti!”
Senza
accorgersene aveva dato un calcio alle coperte che erano volate giù dal letto.
“Ora mi metto
pure a giocare a calcio nel letto … sto proprio diventando come Tsubasa …”
Si era alzato,
aveva rimesso in ordine, si era vestito ed era sceso a fare colazione.
Aveva mangiato
molto e di gusto, come suo solito.
Poi aveva
afferrato la borsa, quando aveva visto un pallone messo lì vicino.
“Perché no?”
Con i piedi l’
aveva agganciato e se l’ era passato tra le mani e si era messo a parlare con
lui.
“Veniamo a noi
due amico! Ti ringrazio, perché quelli della Jubilo Iwata mi hanno scelto ed
ora ti chiedo di aiutarmi, perché ho bisogno di sfogarmi un pochino.”
Pochi istanti
Ishizaki stava correndo con il borsone in spalla ed il pallone tra i piedi.
“Forza
Ishizaki!”
La sua strada
verso il calcio giapponese professionista era appena iniziata e lui doveva
impegnarsi al massimo per migliorare sempre di più.
Era quasi
arrivato al campo di allenamento, quando si era sentito chiamare.
“Ma che
combini Ishizaki?”
Era Urabe che
si era messo subito a correre di fianco a lui.
“Ma non lo
vedi Urabe?”
“Che intendi
dire?”
“Sto andando ad
allenarmi.”
“Questo l’
avevo capito … ti ricordo che ci sto andando anch’ io.”
“E allora che
razza di domande fai?”
Urabe si stava
innervosendo.
“Che cosa?
Piuttosto che fai tu con quel pallone tra i piedi?”
“Perché che c’
è di strano?”
Ishizaki l’ aveva
guardato dritto negli occhi.
“No, nulla …
di solito tutti corriamo per la città calciando un pallone.”
Urabe iniziava
a prenderlo in giro.
“Tsubasa e
Misaki lo fanno sempre e guarda quanto sono diventati bravi e, poi, ricordati,
che il pallone è nostro amico!”
“E’ vero, loro
lo fanno. Pensi che sia per questo motivo che sono così bravi?”
“Quei due
hanno un talento innato per il calcio e fare così di sicuro li ha portati a
migliorare la loro tecnica.”
“Bravo
Ishizaki, non ti facevo così esperto.”
“Cosa?”
Non era facile
parlare correndo a quel modo.
“Dimmi un po’
Ishizaki che diavolo ti è preso l’ altro giorno? Perché sei scappato via così?”
“Non sono
affari tuoi!”
“Ho sentito
dire che ora stai con quell’ altra manager della Nankatsu. Se non sbaglio si
chiama Yukari Nishimoto, è la migliore amica di Sanae e cugina di Jito.”
Ishizaki non
riusciva a credere che iniziassero già a girare voci sul loro conto.
“Fatti gli
affari tuoi!”
Ryo era
scattato in avanti distanziando di un bel po’ il compagno di squadra: “Muoviti
lumaca!”
“Accidenti a
te Ishizaki! Da quando sei diventato così veloce!”
Urabe aveva
aumentato il passo non riuscendo comunque a raggiungere Ishizaki.
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Capitolo 30 *** Litigare ***
Verso i sogni 30
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Capitolo 30
Litigare
La
chiacchierata, che aveva avuto con i piccoli alunni della sua classe, aveva
spinto Yukari ad andare a trovare Ryo.
Aveva deciso
di andare ad assistere all’ allenamento della sua squadra e quella sera, dopo
il lavoro, si era diretta verso il campo della Jubilo Iwata.
Era molto
emozionata e non vedeva l’ ora di vederlo all’ opera, perché così sarebbe stato
un po’ come tornare ai vecchi tempi.
“Accidenti è
tardissimo!”
Yukari stava
correndo con la speranza di riuscire ad assistere ad almeno una parte dell’
allenamento.
“Sono arrivata
troppo tardi!”
Alcuni dei
giocatori stavano già uscendo già cambiati degli spogliatoi.
“Che stupida
che sono! Avrei dovuto chiedere meglio gli orari a Ryo … ma lui dove sarà?”
Aveva iniziato
a guardarsi intorno e l’ aveva visto.
“Ma che
combina?”
Ryo era
circondato da alcune ammiratrici che facevano di tutto per attirare la sua
attenzione e questo l’ aveva fatta ingelosire.
“Sei stato
fantastico durante la finale del mondiale giovanile!”
“Mi faresti un
autografo, per favore?”
“Sei così
bello!”
Ryo era
emozionato da tutte quelle attenzioni, sapeva di essere famoso, anche se non
sapeva bene quanto.
“State buone
ragazze! Il grande Ryo Ishizaki è qui per tutte voi!”
Nemmeno Ryo
riusciva a credere di avere così tante ammiratrici, essendo consapevole di non
essere bello e di non essere tra i giocatori più talentuosi.
Poi si era
voltato e l’ aveva vista.
“Ma quella è
Yukari!”
Non sperava di
riuscire a rivederla così presto e la sua gioia era stata grande.
“Scusate un
attimo.”
Ryo si era
divincolato ed era andato sorridente da lei.
“Ciao Yukari,
sei venuta ad assistere agli allenamenti?”
Yukari sembrava
arrabbiata e non lo guardava nemmeno in faccia.
“Ma si può
sapere che ti prende adesso?”
“E me lo
domandi pure?”
“Aspetta un
attimo, che vuoi dire?”
Yukari teneva
i pugni stretti e si capiva che stava per scoppiare.
“E questo tu
lo chiami allenamento … dovresti concentrati sul calcio, piuttosto che dare
retta a quelle smorfiose!”
Ryo si stava
innervosendo a sua volta e non capiva, perché Yukari se la fosse presa così
tanto, nel suo cuore c’ era posto solo per lei e lui non sapeva più che fare per
farglielo capire.
“Queste cose
possono succedere facendo il calciatore e tu lo sai benissimo! Allora che
dovrebbe dire Sanae?”
“Sanae è
Sanae, io sono io!”
“Pensavo che
saresti stata felice per me, anch’ io mi sto impegnando per realizzare i miei
sogni e non devo certo giustificarmi con te!”
La tensione
tra loro stava salendo.
“Ma si può
sapere che vuoi Yukari? Dimmelo, perché io non riesco proprio a capirlo!”
“Nulla,
lasciamo perdere, forse noi due non siamo fatti per stare insieme.”
Come un’
automa Yukari si era girata ed era corsa via lasciando Ryo ammutolito.
Urabe aveva
assistito alla scena da lontano: “Adesso ho capito, perché Ishizaki era così
strano stamattina … quei due hanno proprio bisogno di chiarirsi un po’ le
idee.”
Yukari non
poteva credere a quello che aveva appena fatto, senza una ragione plausibile
aveva lasciato Ryo ed ora non le restava che piangere.
Continua …
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Capitolo 31 *** Non vedersi ***
Verso i sogni 31
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 31
Non vedersi
Yukari si era
gettata sul letto in lacrime.
Stavolta l’
aveva fatta propria grossa e credeva che Ryo non l’ avrebbe mai potuta
perdonare.
Non voleva
lasciarlo e riusciva a capire come quelle parole così stupide fossero uscite
dalla sua bocca.
“Sei una
stupida … stupida … stupida …”
Quella sera
non aveva chiamato Sanae, perché non voleva farla preoccupare.
Sanae aveva
fatto di tutto per sostenerla ed incoraggiarla, ma tutto quello che stava
accadendo dipendeva da lei e da Ishizaki.
“L’ hai perso
… l’ hai perso per sempre ormai …”
Yukari era
felice per quello che stava accadendo a Ryo, anche se non era riuscita a
dimostrarglielo come avrebbe voluto.
Quando lo
aveva visto con quelle smorfiose, aveva avuto paura di perderlo ed aveva
reagito in un modo sconsiderato.
“Ciao mamma!”
“Bentornato
Ryo, tra poco si mangia.”
La signora
Ishizaki si era voltata per guardare Ryo, allarmata dal tono di voce di suo
figlio che sembrava davvero molto triste.
“Scusami
mamma, ma stasera non ho voglia di mangiare …”
“Ma Ryo oggi
ti sei allenato e di sicuro sarai affamato.”
Sua madre si
stava preoccupando per lui.
Ryo le si era
avvicinata e l’ aveva baciata sulla fronte: “Grazie mamma! Non preoccuparti,
mangerò domani!”
“Ryo …”
“Vado in
camera mia … ci vediamo domani mattina!”
Ryo aveva
cercato di farle un sorriso e poco dopo se ne era andato in camera sua.
Si era gettato
sul letto e si era messo a fissare il soffitto.
“Accidenti a
te Yukari! Ma perché fai così?”
Riflettendoci
su era riuscito a comprendere il comportamento della sua ex-ragazza, ma
nonostante questo non voleva umiliarsi chiedendole di tornare con lui.
“Sei tu ad
essere corsa da me in infermeria, mica io! Se tu non fossi venuta, non ci
saremmo ritrovati in tutti questi casini!”
Stava parlando
come se Yukari fosse stata con lui in quel momento.
“Ma chi me l’
ha fatto fare di innamorarmi? Stavo così bene prima!”
Da quel giorno
Yukari e Ryo non si erano più visti né sentiti.
Yukari si era
ritrovata spesso a camminare fino alla casa di Ryo, senza avere il coraggio di
entrare.
Voleva tanto
chiedergli scusa, ma sentiva che anche lui in qualche modo dovesse andarle
incontro.
Ryo d’ altro
conto era passato più volte vicino all’ asilo dove lavorava Yukari cercando di
scorgerla dal giardino.
Gli piaceva
tanto vederla in mezzo a quei bambini e li invidiava, perché potevano passare
così tanto tempo con lei.
Yukari ed
Ishizaki non vivevano lontani, eppure in quel periodo si erano allontanati
volutamente l’ una dall’ altro cercando di fare chiarezza su ciò che tormentava
i loro cuori.
Continua …
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Capitolo 32 *** Giorni strani ***
Verso i sogni 32
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 32
Giorni strani
In quei giorni
Yukari era molto triste, anche se cercava di non darlo troppo a vedere, e tutti
i bambini della sua classe. se ne era accorti.
Quel
pomeriggio si trovavano in giardino ed i bambini stavano disputando la solita
partitella mista di pallone.
Yukari era l’
arbitro e controllava che tutto andasse bene, cercando di insegnare loro
qualche regola sul calcio.
Ad un certo
punto il pallone era finito fuori dalla recinzione.
“Signora
maestra non abbiamo più il pallone! Che facciamo adesso?”
Tutti i
bambini le erano corsi incontro.
“State
tranquilli, perché ne abbiamo un altro.”
Yukari ne
aveva preparati un paio, pronti per l’ occasione.
“E l’ altro
non lo andiamo a prendere?”
“Non
preoccupatevi bambini, andrò a recuperarlo io dopo le lezioni.”
“Guardate, é
il nostro pallone!”
All’
improvviso il pallone era ritornato magicamente da loro volando ed il piccolo
Tsubasa l’ aveva afferrato con le mani.
“Si, è proprio
il nostro pallone!”
I bambini
erano tutti contenti.
“Che bello!”
“Evviva!”
“E’ tornato da
noi!”
“Ma cosa?”
“Che c’è
signorina Nishimoto, non è contenta che abbiamo ritrovato il nostro pallone? le
aveva domandato il piccolo Tsubasa.
“Niente
Tsubasa … forza, tornate a giocare!”
Istintivamente
Yukari si era messa a guardarsi intorno.
Quei giorni
erano stati strani e, quando si trovava in giardino con i bambini, si sentiva
come osservata.
Quel pallone
non era tornato per magia e lei lo sapeva bene.
Di sicuro l’
aveva tirato qualcuno, qualcuno che sapeva giocare bene a calcio.
“Ryo …”
Aveva
pronunciato il suo nome senza rendersene conto e nella sua mente era diventato
tutto più chiaro.
Era di sicuro
stato Ryo e forse questo significava che non aveva smesso di volerle bene.
“Ma dove sei?”
Si era messa a
cercarlo ancora più freneticamente
Sperava di
vedere il suo volto, di vedere il suo caldo sorriso.
Ryo dopo aver
calciato la palla si era nascosto.
Dalla sua posizione
la poteva vedere, poteva vedere quanto Yukari lo stesse cercando e quanta
voglia avesse di rivederlo.
Avrebbe voluto
correre da lei, ma non si sentiva ancora pronto, perché non era ancora il
momento giusto per loro.
“A presto
Yukari!”
Aveva detto
con un filo di voce, poi si era girato e se ne era andato a casa.
Continua …
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Capitolo 33 *** Novità dal Brasile ***
Verso i sogni 33
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 33
Novità dal Brasile
Tsubasa e
Sanae erano rientrati da poco a casa loro a San Paolo.
Tsubasa aveva
parlato alla moglie della sua voglia di andare a giocare in Europa per trovare
delle nuove sfide e dei nuovi stimoli ed insieme avevano deciso di partire.
“Siamo
tornati!”
Avevano
varcato l’ ingresso tenendosi per mano e senza ricevere alcuna risposta.
“Tsubasa, ma
Roberto non c’è?”
“A quanto pare
no … forse avrà avuto qualche impegno.”
“Può darsi.”
Sanae si era
girata verso di lui e gli aveva sorriso.
“Stasera
saremo da soli … ti dispiace Sanae?”
“Certo che
no!”
Si erano
abbracciati e si erano baciati.
Sanae aveva
posato la testa sul suo petto, facendosi riscaldare da quel caldo abbraccio.
“Sicura di
star bene Sanae?”
“Si, perché me
lo chiedi?”
Sanae aveva
rialzato la testa ed i loro sguardi si erano incrociati.
“Ti sei appena
abituata a vivere qui in Brasile e presto dovrai trasferirti di nuovo …”
“Devo
ammettere che non è stato facile per me lasciare la mia famiglia ed il
Giappone, ma ora sei tu la mia famiglia e mi basta starti vicina per essere
felice …”
Le sue parole
erano sincere ed i suoi occhi sorridevano.
“ … ti amo da
tanto Tsubasa ed ho sempre saputo che per vivere con te avrei dovuto viaggiare,
perché la vita dei calciatori è una vita girovaga …”
“Sanae …”
“Potremo
vedere insieme tanti posti stupendi, ma la nostra casa, sarà sempre e, solo,
dove saremo noi due … e poi lo sai … in un futuro … non importa quando … mi
piacerebbe tornare a vivere a Nankatsu, la nostra città.”
“Lo so Sanae.”
Si erano
baciati un’ altra volta e Tsubasa le aveva accarezzato con molta dolcezza i
capelli.
“Devo dirlo
subito a Yukari!”
Sanae si era staccata
da lui all’ improvviso.
“E io dovrei
dirlo a Ryo.”
“Sono sicura
che saranno felici di saperlo … adesso che ci penso e da un po’ che non sento
Yukari, chissà come vanno le cose tra quei due?”
“Non so che
dirti Sanae, perché non ho più parlato con Ishizaki.”
“Possiamo fare
una cosa …”
“Chiamiamoli
subito!”
“Va bene
Sanae!”
“Allora io
vado un attimo di là e poi ci aggiorniamo.”
Sia Yukari che
Ryo erano stati felici di ricevere notizie dai loro due amici ed avevano fatto
di tutto per nascondere il loro stato d’ animo.
Si erano
congratulati con loro e si erano congedati in fretta e furia con delle scuse.
Poco dopo
Sanae era riapparsa dalla cucina.
“Tsubasa credo
che sia successo qualcosa tra Yukari e Ryo … Yukari era triste al telefono …
non l’ ho mai sentita così giù … però non ha voluto dirmi niente …”
“Ryo si è
comportato allo stesso modo con me … vieni qui!”
Tsubasa l’
aveva stretta a sé: “Non essere in ansia per loro, se la devono cavare da soli,
proprio come abbiamo fatto noi due.”
Poi le aveva
dato un bacio sulla fronte: “Hai ragione, grazie Tsubasa!”
Continua …
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Capitolo 34 *** Voglia di vederti ***
Verso i sogni 34
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 34
Voglia di vederti
“Bravi
bambini! Sono proprio contenta di voi! Oggi siete stati proprio bravi!”
I bimbi della
classe di Yukari la stavano guardando ansiosi di sentire ciò che stava per
dire.
“Ora possiamo
uscire a giocare un po’ in giardino!”
“Evvivaaa!” i
bimbi avevano esultato tutti insieme.
“Cosa volete
fare?”
“Giocare a
pallone!” avevano risposto ancora una volta tutti in coro.
“Va bene,
faremo una partitella di calcio a squadre miste ed io sarò l’ arbitro.”
“Evvivaaa!” un
altro grido di gioia aveva risuonato nell’ aula.
“Forza,
andiamo!”
Quando Yukari
portava fuori i bambini a giocare in cortile, riusciva a tenerli tutti sotto
controllo, anche se con lo sguardo cercava qualcosa.
Cercava Ryo e
sperava di scorgerlo da qualche parte, sebbene non ci riuscisse mai.
Sentiva che
era lì, che le era vicino e soffriva all’ idea di non poterlo vedere.
“Piantala!”
“Piantala tu!”
Due dei
maschietti avevano iniziato all’ improvviso a bisticciare a causa di un
presunto fallo.
Si stavano
spintonando e di sicuro tra poco sarebbero arrivati alle mani.
“Smettetela!”
Il piccolo
Tsubasa stava cercando di dividerli.
Yukari era
riemersa dai suoi pensieri ed era corsa subito a fermarli.
“Adesso
basta!”
Era riusciti a
separarli, mentre tutti gli altri bambini la stavano osservando.
Quei bimbi non
erano gli unici ad osservarla, infatti anche Ryo stava seguendo con molta
attenzione quello che stava accadendo.
“Ma signorina
Nishimoto non è giusto … è stato lui ad iniziare, mi ha fatto un fallo!”
“Non è vero,
io sono entrato sul pallone!”
“Non importa …
vi ricordate cosa vi ho insegnato sul calcio?”
I due bimbi
erano rimasti un attimo in silenzio e poi le avevano detto: “Quando si gioca a
calcio bisogna essere sempre corretti con i propri avversari … ci scusi!”
“Va bene, vi
perdono … voglio che per voi il calcio sia un gioco divertente per voi ed un
modo per stare insieme.”
“Forza,
rimettetevi a giocare!”
Yukari aveva calciato
lei stessa il pallone in campo.
“Brava
Yukari!” Ryo l’ aveva sussurrato ancora una volta sottovoce.
Yukari gli
appariva come un angelo in mezzo a quei bambini e Ryo non riusciva a smettere
di osservarla.
Avrebbe voluto
correre da lei, dirle quelle parole, abbracciarla e baciarla, ma ancora non ci
riusciva.
Era
consapevole del fatto che Yukari avesse intuito quel suo strano comportamento.
Yukari lo
sapeva ed i suoi occhi lo cercavano, lo cercavano con insistenza, ma lui continuava
a nascondersi.
Anche quella
sera Ishizaki se ne era andato assorto da tutto quello che stava scombussolando
il suo cuore.
Ormai per
entrambi quella lontananza forzata stava diventando insopportabile e di sicuro
presto avrebbero dovuto affrontare le loro paure per porre fine a quella
terribile sofferenza.
Continua …
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Capitolo 35 *** Due cuori e una spiaggia ***
Verso i sogni 35
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Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 35
Due cuori e una spiaggia
Tsubasa e
Sanae si trovavano a Santos, dove il capitano aveva deciso di portare la moglie
per passare qualche giorno spensierato insieme a lei prima dell ‘imminente
partenza per l’ Europa.
In quel momento
splendeva un caldo sole ed erano in spiaggia.
Sanae era
sdraiata a rilassarsi si un telo, mentre Tsubasa stava palleggiando con il suo
amico pallone dentro l’ acqua bassa.
“Si sta
proprio bene qui!”
Sanae si era
tirata su stiracchiandosi e si era messa ad osservare Tsubasa.
“Che hai da
guardare Sanae?”
“Che c’ è? Non
posso guardarti?”
“No, è che …”
“E’ che così
ti senti un pochino in imbarazzo … ma non devi, perché credo di essermi
innamorata di te proprio a causa del tuo amico pallone.”
Sanae gli
stava sorridendo ed i suoi grandi occhi neri lo stavano guardando con infinita
dolcezza.
“Davvero?”
“Si, non ho
mai visto nessuno più contento di te di giocare con un pallone. Quando sei con
lui sembri sempre così contento ed un po’ t’ invidio.”
Tsubasa
intanto aveva smesso di palleggiare e le aveva sorriso a sua volta.
“Lui è un mio
grande amico e con lui mi diverto … è grazie a lui, se ti ho conosciuta …”
“Tsubasa …”
Entrambi erano
stati come catapultati nel passato e davanti a loro si erano materializzate le
immagini di un ragazzino, che se ne andava in giro con un pallone appresso, e
di una ragazzina, che si divertiva a comportarsi come un maschiaccio.
“I miei hanno
deciso di trasferirsi a Nankatsu per permettermi di giocare a pallone in una
squadra vera …”
“ … perché di
solito giocavi da solo, vero?”
“Te lo ricordi
anche tu Sanae?”
“E come potrei
dimenticarlo?”
“Sanae …”
“Dev’ essere
stato triste per te?”
“Gli altri
ragazzini non riuscivano a capire perché amassi tanto quanto sport e m’
isolavano … il pallone era davvero il mio unico amico … ma a Nankatsu è stato
tutto diverso …”
Sanae si era
alzata, era entrata in acqua e si era avvicinata a Tsubasa.
“Il pallone ti
ha portato da me e di questo gli sarò sempre grata.”
Gli aveva
messo le braccia intorno al collo e Tsubasa le aveva cinto i fianchi.
“Grazie
Tsubasa per questa splendida vacanza!”
“Ce la
meritavamo Sanae, non credi?”
“Si.”
Sanae era
rimasta per un attimo in silenzio.
“Sono felice
di avere vissuto per un po’ in Brasile.”
“Dici sul
serio?”
“Si, perché il
Brasile è il paese dove hai iniziato a realizzare i tuoi sogni ed io ti ho
visto fare degli immensi sacrifici per poterci andare …”
Ai tempi delle
medie Tsubasa si era sottoposto a degli allenamenti durissimi ed aveva avuto
dei gravi infortuni che avevano rischiato anche di compromettere la sua stessa
carriera sportiva.
“ … sto ancora
male, se penso alla sofferenza che hai dovuto patire in quel periodo … soffrivo
per te … era come se provassi le tue
stesse sensazioni …”
“Adesso però
non deve più preoccuparti … ho bisogno di vedere il tuo sorriso, perché mi da
forza e coraggio …”
Poi si erano dati
un lungo ed intenso bacio.
“Sei pronta a
partire per l’ Europa?”
“Si, lo sono!”
Tutto d’ un
tratto Sanae si era fatta pensierosa.
“Che c’è
Sanae?”
“Nulla …”
I loro sguardi
si erano incontrati di nuovo.
“ … vorrei
tanto avere notizie di Yukari e Ishizaki … sapere se quei due hanno risolto i
loro problemi.”
“Stai
tranquilla, vedrai che presto saranno loro stessi a chiamarci.”
L’ aveva
stretta di nuovo a sé e lei si era tranquillizzata.
Continua …
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Capitolo 36 *** Correre ***
Verso i sogni 36
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di Sanae78
Capitolo 36
Correre
“Bene per oggi
abbiamo finito con gli esercizi! Prendete le pettorine e ridividetevi in due
squadre che facciamo una partita di allenamento!”
“Va bene
mister!”
Gli
allenamenti della Jubilo Iwata erano davvero faticosi, nulla a che vedere con
quelli della squadra del liceo, e, Ryo, si impegnava al massimo per cercare di
guadagnarsi un posto da titolare.
Quel giorno
Ishizaki si stava mettendo la sua pettorina, quando Urabe gli si era
avvicinato, con indosso quella della squadra avversaria.
“Hai sentito
le ultime novità Ishizaki?”
“Quali?”
“Misaki tra
poco terminerà il suo programma di riabilitazione e potrebbe venire a giocare
in questa squadra.”
“Dici
davvero?”
“Si, è una
notizia dell’ ultima ora.”
“Sono stato a
trovarlo in clinica ed ho visto che stava migliorando, ma non credevo che
potesse riprendere a giocare a calcio già così presto … è fantastico!”
“Prima che s’
infortunasse c’ erano delle squadre francesi interessate a lui, ma poi hanno
cambiato idea.”
“Capisco …
sarei felice di averlo di nuovo come compagno di squadra! Povero Misaki se l’ è
vista proprio brutta!”
“Ho sentito
che si è fidanzato anche lui dopo i mondiali, è vero?”
“Si, si è
messo con una ragazza giapponese che aveva conosciuto, quando viveva a Parigi.”
“Tsubasa e
Sanae si sono sposati, tu e Misaki vi siete fidanzati … a quanto pare vincere
il mondiale ha fatto bene a tanti cuori!”
Urabe aveva
ragione, però sentire quella parole aveva intristito un po’ Ishizaki che non
aveva potuto fare a meno di pensare a quello che era successo tra lui e Yukari.
“Forza
ragazzi, tutti in campo che iniziamo!”
“Sbrigati!”
“Arrivo Ishizaki!”
“Oggi saremo
avversari … sappi che mi batterò come se si trattasse di una partita vera!”
“Tranquillizzati,
perché nemmeno io ti farò dei trattamenti di favore!”
Si erano
scambiati una sguardo pieno di agonismo sportivo e poi avevano raggiunto le
rispettive formazioni.
“Sono
distrutto!”
La partitella
era terminata ed Ishizaki si era seduto su una della panchine a prendere fiato.
Nella sua
mente continuava ad esserci Yukari.
“Ora basta!
Non ce la faccio più!”
Urabe l’ aveva
visto dirigersi di corsa verso gli spogliatoi per poi uscirne poco dopo,
pulito, cambiato e con il borsone in mano.
“Ma che gli
prende?”
Urabe aveva
osservato tutta la scena ed aveva capito subito che l’ amico stava per fare.
“Forse si è
deciso … era ora!”
Urabe sapeva
che Ishizaki aveva avuto dei problemi con la sua ragazza e sperava che
riuscisse a risolverli presto, perché questo iniziava ad influire sul suo
rendimento sportivo.
Quel ragazzo
gli era sempre stato simpatico, anche se non gliel’ aveva mai detto e gli
dispiaceva vederlo in quello stato.
“Speriamo che
quei due si chiariscano.”
L’ aveva visto
sparire all’ orizzonte.
Ryo si era
messo a correre fortissimo con un pensiero fisso in testa, quello di vedere
Yukari.
Non aveva mai
corso così forte ed era arrivato alla staccionata del cortile dell’ asilo.
“Guardate c’è
il signor Ishizaki!” aveva esclamato il piccolo Tsubasa.
“Cosa?”
Yukari si era
voltata incredula e stava per piangere per la commozione.
Ryo era lì e
finalmente lo vedeva.
Ad entrambi
batteva forte il cuore ed i loro sguardi si erano incrociati dicendosi tutto.
Continua …
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Capitolo 37 *** Ti amo! ***
Verso i sogni 37
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di Sanae78
Capitolo 37
Ti amo!
“Signorina
Nishimoto non è contenta?”
Una delle
bimbe stava tirando la gonna di Yukari per attirare la sua attenzione.
“Certo che lo
sono!”
La bimba le
aveva fatto un grande sorriso.
Yukari l’
aveva accarezzata dolcemente sulla testa e si era messa a guardare di nuovo
Ryo.
“Ti amooo
Yukariii!”
Ryo l’ aveva
gridato all’ improvviso, con tutta la voce che aveva in corpo, lasciando tutti
a bocca aperta.
“Ryo …”
I bambini
erano tutti incuriositi e continuavano a girarsi verso la loro maestra e verso
Ishizaki.
Yukari era
corsa verso di lui e, non curante della staccionata, gli si era buttata tra le
braccia, dicendogli tra le lacrime: “Ti amo anch’ io!”
Un attimo dopo
i loro visi si erano avvicinati e si erano dati un bacio, un bacio che volevano
darsi da tempo.
“Che bello!”
“Hai visto te
l’ avevo detto che quei due erano innamorati.”
“Adesso si
sposeranno e faranno tanti bambini!”
I piccoli
alunni stavano commentando la scena e le loro vocine allegre risuonavano per
tutto il cortile.
“Sono felice
per loro!”
Il più felice
di tutti era il piccolo Tsubasa che vedeva finalmente insieme e felici il suo
grande eroe, Ishizaki, e, la sua amata maestra, la signorina Nishimoto.
“Mi sento un
po’ osservato …” Ryo era un pochino imbarazzato.
Yukari ed
Ishizaki si erano trovati circondati da tutti quei bambini che li guardavano
con dei grandi occhi sorridenti.
“Dici davvero
Ryo?”
“C’ è un piccolo
pubblico qui.”
Gli sguardi di
Ryo e di Yukari si erano incrociati di nuovo.
“Perdonami.”
“E di che?”
“Scusami per
averti lasciato.”
“Sono io che
dovevo capire e poi in realtà ho sempre saputo che tu non mi avevi lasciato per
davvero … siamo una coppia un po’ imbranata!”
Ryo era
scoppiato a ridere contagiando anche la sua amata.
“Hai ragione!”
“Come scusa?
Hai detto che ho ragione? Questa me la devo segnare!”
Era stupendo
perché potevano punzecchiarsi come un tempo pur amandosi a quel modo, questo
voleva dire che nulla tra di loro sarebbe andato perduto.
“Signorina
Nishimoto adesso è fidanzata con il signor Ishizaki?”
“Siete
contenti?”
“Quando vi
sposerete?”
“Avrete tanti
bambini, vero?”
“Signor
Ishizaki verrà più spesso a trovarci?”
I bambini li
stavano subissando di domande.
“Aspettate un
attimo bimbi … si, è vero io e la signorina Nishimoto stiamo insieme, perché è
ancora presto per quelle cose che dite voi … forza facciamo due tiri a pallone
che è meglio!”
“Siiii!”
I bimbi erano
subito corsi in campo, mentre Ryo con un salto era entrato nel cortile rimanendo
vicino a Yukari.
“Sei stato
bravo Ryo! Penso che potrei proporti come aiuto insegnante.”
“No, grazie! Un
lavoro ce l’ ho già e poi credo di non aver abbastanza pazienza per fare questo
mestiere … andiamo!”
Ryo le aveva
offerto la sua mano, Yukari l’ aveva afferrata ed avevano raggiunto i bambini.
Continua …
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Capitolo 38 *** Prendersi per mano ***
Verso i sogni 38
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Capitolo 38
Prendersi per mano
“Sono felice
che siamo tornati insieme.”
“Lo sono anch’
io Yukari!”
Era sera, Ryo
e Yukari, stavano camminando mano nella mano.
Per un attimo
Yukari si era messa a fissare quelle due mani che erano unite.
“Che guardi
Yukari?”
“Nulla …
adesso anche queste cose ci vengono naturali … è bello.”
Era come se
tutte le loro paure e le loro insicurezze fossero volate via grazie al grido d’
amore di Ryo.
“A dire il
vero Yukari io credo che noi due non ci siamo mai lasciati in realtà.”
“Cosa?”
“Lo so che
quel giorno tu in un certo senso mi avevi lasciato, però non era vero, perché
tu non eri mica arrabbiata con me … l’ ho capito.”
“Ryo …”
“E poi, quando
hai scoperto che venivo a guardarti all’ asilo, ti sei messa a cercarmi, e,
questo, mi ha fatto capire quanto tu mi volessi bene.”
Si erano
guardati ed avevano sorriso.
“In quei
momenti volevo venire a cercarti, ma non ne avevo il coraggio e poi c’ erano i
bambini da guardare …”
“Non
preoccuparti Yukari, perché quello non era ancora il momento giusto.”
“Che vuoi
dire?”
“Pensaci … in
fondo questa forzata lontananza ha fatto bene ad entrambi permettendoci di fare
chiarezza sui nostri sentimenti.”
“E’ vero … non
ti facevo così saggio, sai.”
“So di
esserlo, eppure tante persone non lo capiscono.”
Ryo aveva
stretto un po’ più forte la mano di Yukari e si era messo a ridere.
“Mi piaci,
quando ridi, perchè con la tua risata porti il buon umore in chi ti sta
vicino.”
“Ho paura di
passare per un buffone, però, se mi dici così, ti prometto di farlo più
spesso.”
“Grazie …
basta che non esageri troppo.”
Non ci
potevano fare nulla, quei due amavano punzecchiarsi ed era anche grazie a
questi loro atteggiamenti che era nato il loro amore.
“Mi mancavano queste
cose Yukari.”
“Mancavano
anche a me … forse mi spaventava l’ idea che amandoci avremmo potuto perdere
tutto questo …”
“Anch’ io
avevo la stessa paura e poi è la prima volta che ho una ragazza.”
Ishizaki era
arrossito e questo l’ aveva fatto apparire ancora più dolce agli occhi di
Yukari.
“Se per questo
anche tu sei il mio primo ragazzo … ho sempre appoggiato Sanae, ma in realtà
non riuscivo a capire fino in fondo ciò che provava per Tsubasa, perché non
avevo mai amato prima.”
“Yukari …”
Si stavano
aprendo i loro cuori diventando sempre più intimi.
Erano vicini e
si sentivano bene per questo.
“Accidenti!”
“Che ti prende
ora Yukari?”
“Non credi che
dovremmo avvisarli?”
“Avvisare
chi?”
“Ryo dobbiamo
dire a Sanae e Tsubasa che abbiamo risolto i nostri problemi e che ora va tutto
bene … saranno in pensiero per noi.”
Poco dopo Ryo
l’ aveva tirata a sé, l ‘aveva abbracciata e Yukari era arrossita.
“Va tutto bene
Yukari?”
“Si … devo solo abituarmi a queste cose.”
Lei sorrideva
e si capiva che non sarebbe più fuggita da lui.
“Allora Ryo che
facciamo con Sanae e Tsubasa?”
“Semplice,
stavolta li chiamiamo insieme quei due.”
Continua …
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Capitolo 39 *** Finalmente insieme ***
Verso i sogni 39
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Verso i sogni
di Sanae78
Capitolo 39
Finalmente insieme
“Buongiorno
Sanae!”
Sanae si era
appena svegliata, mentre Tsubasa si era già cambiato ed era pronto per uscire a
fare la sua solita corsa mattutina.
“Buongiorno
Tsubasa!”
Il marito le
si era avvicinato baciandola dolcemente sulla bocca: “Ci vediamo dopo. Non
starò in giro molto.”
“Va bene.” lei
gli aveva sorriso.
“Ma cosa?”
Il telefono di
Sanae si era messo a squillare all’ improvviso: “Ma chi sarà a quest’ ora?”
“E’ Yukari.”
Il nome era
apparso su display e Tsubasa l ‘aveva letto.
“Yukari?”
Il viso di
Sanae si era illuminato, perché era da un po’ che non aveva notizie della sua
cara amica.
“Dici
davvero?”
“Per favore,
passamelo!”
“Tieni.”
“Grazie!”
“Ciao Yukari …
che bello sentirti!”
“Ciao Sanae!”
“Allora io
vado, ciao!”
Tsubasa aveva
baciato Sanae sulla fronte e si era diretto verso la porta.
“Tsubasa e lì
con te?”
Sanae non
capiva il senso di quella domanda.
“A dire il
vero sta uscendo …”
“Digli di
rimanere, per favore.”
“Ok!”
Sanae si era
alzata all’ improvviso dal letto: “Aspetta Tsubasa!”
“Che c’è
Sanae?”
“Yukari vuole
che tu rimanga …”
“Cosa?”
Tsubasa aveva
richiuso la porta dietro di sè e si era avvicinato a Sanae per capire cosa stesse
succedendo.
“Sei riuscita
a fermare Tsubasa?”
“Si.”
“Bene digli di
avvicinarsi a te e metti il tuo cellulare in modo che possa sentire anche lui.”
“Ok!”
“Vieni vicino
a me Tsubasa.”
Tsubasa senza domandare
si era seduto di fianco a Sanae che aveva messo il cellulare in modo che
sentisse anche lui.
“Ma che
succede Sanae?”
“Non ne ho
idea …”
“Siete
pronti?”
“Si.”
Tsubasa e
Sanae continuavano a non capire.
“Volevamo
dirvi che siamo ancora insieme e che ora va tutto benone!”
Ryo e Yukari
l’ avevano detto in coro, lasciando stupiti e contenti i loro due amici.
“E’
bellissimo!”
“Siamo
contentissimi per voi!”
I signori
Ozora erano stati parecchio in pensiero per i loro rispettivi migliori amici,
ed, in quel bel momento di gioia, si erano ritrovati tutti insieme.
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
Salve a tutti,
con questa fanfiction si conclude il ciclo
delle storie derivate da ‘Rokka getsu’.
Ringrazio ancora tutte le persone che hanno
seguito le mie storie,
Sanae78
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