Nice Guys Finish Last

di DefyingGravity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il suo Credo. ***
Capitolo 2: *** Blaine. ***
Capitolo 3: *** Tra bugie necessarie e fastidiosi rimproveri (l'obiettivo è sempre lo stesso.) ***
Capitolo 4: *** K.O ***
Capitolo 5: *** Un incubo ricorrente. ***
Capitolo 6: *** La vendetta di Blaine. ***
Capitolo 7: *** Era davvero un grido d'aiuto? ***
Capitolo 8: *** Un ricordo. ***
Capitolo 9: *** Segreti e (finti) bravi ragazzi ***
Capitolo 10: *** Alcool, passi falsi e inchiostro verde. ***
Capitolo 11: *** Direzione Dalton ***
Capitolo 12: *** Knock Knock ***
Capitolo 13: *** Colpito e affondato. ***
Capitolo 14: *** Ed infine un barlume di speranza. ***
Capitolo 15: *** Ritorno a Westerville e segni del destino ***
Capitolo 16: *** Cedere è sempre sbagliato ***
Capitolo 17: *** La prima lezione di Cooper ***



Capitolo 1
*** Il suo Credo. ***


Salve! La storia che sto per proporvi vede uno sconvolgimento fondamentale nelle caratteristiche dei due protagonisti! Infatti mi sono ispirata al filone BadBoy!Kurt/Blaine; quindi i due personaggi nel corso della ff mostreranno un comportamento da cattivi ragazzi :D mi ispirava molto la cosa, di solito il badboy è sempre Blaine ma penso sia abbastanza interessante scrivere anche di un Kurt diverso, distaccato, insensibile che ha il solo scopo di divertirsi quanto più possibile. Questo primo capitolo non è molto lungo, mi serve come "trampolino di lancio" ossia come prova xD 

Spero che la lettura sia di vostro gradimento!




Quella notte, come quasi ogni sera della settimana, Kurt si trovava allo Scandals, il gay bar a West Lima.

 

Non riusciva neanche a ricordarsi come passava le sue serate prima di aver scoperto quel paradiso.

 

Si, era un tipo molto noioso fino a qualche mese fa.




Lui era sempre stato un ragazzo per bene. Gentile, pacato, educato, pacifico e romantico.

 

Ora era diventato esattamente l'opposto. Sembrava essere stato rimpiazzato dal suo gemello cattivo! Un gemello cattivo sexy e senza cuore.

 

Le troppe delusioni ricevute nella sua giovane vita lo avevano temprato cosi tanto da farlo snaturare e diventare uno di quei tipi che volevano divertirsi e basta.

Divertirsi fregandosene di tutto il resto.

 

Il ragazzo perfettino e a modo non esisteva più.

E non era intenzionato a tornare quella persona, cosi debole.

 

Lui odiava i deboli, gli mettevano troppa tristezza addosso, perché inevitabilmente gli ricordavano il suo passato.

 

Cosi, per l'appunto si trovava seduto su uno degli sgabelli vicino al bancone del bar con la sua birra media tra le mani.

Beveva e si guardava intorno, cercando di individuare qualche ragazzo che ancora non aveva conosciuto.

Conosciuto, in quel senso.

 

Si perché Kurt negli ultimi tempi stava cercando di onorare quanto più possibile il suo credo, il Kinneysmo.

Se Brian Kinney era un Dio del sesso... lui ci si avvicinava molto.

 

E cosi ogni sera finiva a letto con un ragazzo diverso.

Gli piaceva farlo. Si sentiva libero e sentiva che nessuno poteva calpestarlo. Non più, perché i giochi li dirigeva lui.

 

Tutto era sotto controllo.

 

E poi diciamolo era bellissimo. Non c'era persona dentro quel locale che non moriva dalla voglia di mettere le mani sul suo corpo.

Bianco e perfetto. Cosi delicato da far male.

E quegli occhi in grado di infliggere sensazioni indescrivibili.

Glaciali.

 

Kurt sapeva di piacere a tutti ed è per questo che non si tirava mai indietro. Nei limiti, certo.

 

Guardò l'orologio appeso al muro, segnava le 2.

Questo stava a significare che anche il giorno dopo avrebbe fatto una fatica immensa per alzarsi ed andare a scuola.

Si perché lui andava ancora a scuola, era il suo ultimo anno di liceo.

 

Il fattore età fortunatamente non importava più a nessuno in certi locali.

Tutti andavano con tutti, anche perché era difficile si chiedesse l'età in quei momenti.

 

Stava pensando che l'indomani, avrebbe pregato come sempre suo padre, per farlo rimanere a casa a dormire e come sempre tutte le sue preghiere non sarebbero bastate.

 

Suo padre era il classico genitore apprensivo e Kurt faceva di tutto per continuare a fargli credere che quello che viveva sotto il suo tetto era ancora il suo “bambino”.

 

Si ritrovava a dover gestire una tripla vita: a casa il vecchio Kurt, a scuola una via di mezzo e allo Scandals poteva essere chiunque.

Senza problemi.

 

Mentre era immerso in questi pensieri, si rese conto che un castano niente male lo stava fissando da parecchio tempo.

Ci era già stato o no? Sinceramente non se lo ricordava.

I ragazzi dello scandals erano tutti uguali per lui.

Una volta con ognuno e via.

 

Gli unici due tipi fuori dal comune in quel locale erano: un certo Dave che moriva dalla voglia di rimorchiarlo e ci provava ogni sera ed ogni sera Kurt gli diceva di no. Non era decisamente il suo tipo.

E poi dopo tutto quello che era successo, non lo voleva intorno.

 

E poi quel ragazzo nuovo con il quale ancora non aveva avuto il piacere di parlare.

 

Il castano gli si avvicinò e gli sorrise.

Il solito approccio noioso.

Chiese da bere e poi disse “ I jeans che indossi sono una favola.”

Davvero stava usando l'approccio dei jeans?!

 

Ah, grazie. Ma io preferisco dire: I jeans che indosso mi fanno un sedere da favola.” disse Kurt bevendo un sorso di birra.

 

Dritto al sodo.” rispose il ragazzo.

 

Si di solito mi piace cosi, non mi perdo in chiacchiere, mi annoio subito con i convenevoli.” rispose Kurt divertito.

 

Per me non c'è problema sono esattamente come te. Però almeno lascia che ti dica il mio nome: sono Sebastian.” disse il ragazzo accentuando il tono nella pronuncia del suo nome.

Come se a Kurt sarebbe potuto interessare.

 

Uhm. Oooook ciao Sebastian. Cosa posso fare per te?” rispose e intanto ispezionava il locale con lo sguardo... e tombola! Il misterioso nuovo ragazzo aveva appena oltrepassato la porta d'ingresso. La serata sarebbe diventata interessante.

Amava le sfide.

 

Beh, da te mi lascerei fare qualunque cosa Kurt.” rispose il ragazzo.

 

Non era male, pensò Kurt, aveva questi capelli tra il castano e il biondo scuro, gli occhi chiari ed era abbastanza alto.

Ma sembrava il classico tipo da rivista patinata e lui si era stufato di questi tipi.

 

Non ti chiedo come fai a sapere il mio nome, dato che la mia fama mi precede in questa bettola, però mi dispiace deluderti. sai ho altro da fare stasera.” rispose e fece per alzarsi.

 

Aspetta! Rimani ancora un po' dai.” disse Sebastian tirandolo per un braccio.

 

Kurt tirò via il braccio.

Mi pare di averti detto che ho altro da fare no? Non è la tua serata fortunata, accettalo mmh-Seb...? come ti chiami?” Più si comportava da bastardo insensibile e più piaceva.

 

Sebastian. Mi chiamo Sebastian.” rispose il ragazzo e seguì con lo sguardo gli occhi di Kurt che erano letteralmente incollati ad un ragazzo dai riccioli scuri intento a ballare.

 

Ah si giusto. Beh allora ci vediamo Sebastian.” disse Kurt sistemandosi i capelli già perfetti.

 

Ti piace quello?” ed indicò il delizioso ricciolino che ballava accerchiato da diversi tipi.

 

Direi di si.” rispose Kurt continuando a sbranare il moro con gli occhi.

 

Tutti dicono sia uno stronzo. E' arrivato in città da poco e già si da tante arie.” disse Seb con un tono saccente.

 

Tutti? Ma tutti non sono io. Non ha ancora conosciuto me. Fidati.” disse Kurt abbozzando un mezzo sorriso e finalmente con passo deciso si avvicinò al moro.

Sebastian rimase seduto al bancone guardando la perfezione fatta persona andare via da lui.



****************
Allora, si Kurt crede nel Kinneysmo, ovviamente per modo di dire (Brian Kinney per chi non lo sapesse è il protagonista del telefilm Queer as folk che cito testualmente crede "nelle scopate" xD) ok Kurt non è come Brian ma vorrebbe esserlo.
In realtà c'è stato qualcosa nel passato di Kurt che lo ha ferito molto e quindi ora sta reagendo cosi, pensando di far bene.
Pensando di poter gestire lui i giochi.
Ha bisogno di sentirsi forte ed indipendente. Ed è ovviamente molto bello (*-*) quindi si sente in diritto di trattare male la gente. E' un po' il classico cattivo ragazzo diciamo.
In questo capitolo ci sono Sebastian e Dave, si proprio loro. Ovviamente Kurt e Sebastian non si conoscono come in glee.
Si conoscono solo perché frequentano lo Scandals. Mentre con Dave la storia è un po' diversa.
Ma alla fine del capitolo entra in scena "l'ultimo arrivato" che darà parecchio filo da torcere a Kurt.
E indovinate un po' chi sarà mai?

Non vi anticipo nulla :D

PS= sono una frana a scegliere i generi delle FF comunque li cambierò man mano che vado avanti con i capitoli!

Gradirei tantissimo leggere qualche commento ;) comunque ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno e /o recensiranno!

Alla prossima! :D

 

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Capitolo 2
*** Blaine. ***


Ecco il secondo capitolo! Nel quale, come da titolo, conosceremo Blaine :D Spero che la lettura sia piacevole e ci risentiamo alla fine ;)




Kurt si fece largo tra tutti quei tizi senza speranza, tizi senza speranza perché ci avevano già provato con lui in precedenza e lui li aveva respinti con crudeltà.

E si posizionò a pochi cm dal delizioso ricciolino.

 

Era molto interessante, notò Kurt. Non era di plastica come tutti gli altri.

I suoi ricci scuri, sembravano morbidi anche solo a vederli.

Non era altissimo ma non gli interessava, in compenso sembrava ben messo fisicamente. Non era un palestrato e questa cosa a Kurt andava decisamente a genio. I pompati gli facevano schifo.

 

Gli occhi, non riusciva a vederli bene ma sembravano ardere, scintillare.

E cosa fondamentale aveva un lato b fenomenale. Non quanto il suo chiaro ma nel complesso lo attirava decisamente.

Era magnetico e solare.

E tutti sembravano essersene accorti.

 

Kurt gli sorrise e l'altro semplicemente ricambiò quel sorriso.

Si, doveva averlo. Doveva essere suo a tutti i costi.

 

Una tacca in più sulla sua lista infinita di conquiste.

 

Dopo lo scambio di sguardi e sorrisi Kurt si avvicinò sempre di più e iniziarono a ballare insieme per un tempo non definito.

I loro corpi erano a stretto contatto.

Aderivano quasi perfettamente in certi momenti.

E davano spettacolo, perché erano i ragazzi più belli che quelle 4 mura avessero mai ospitato.

 

Li guardavano tutti. Kurt amava quelle situazioni e si chiese che tipo di persona fosse quel ragazzo.

Un cattivo ragazzo come lui o no?

 

Mentre si scatenavano nel ballare un pezzo, il riccio gli prese la mano e lo trascinò via dalla pista da ballo e via dal locale.

Uscirono fuori nel parcheggio senza aver detto una parola.

 

Dave che stava entrando allo Scandals, rivolse al più alto un sorriso esagerato e con tono disperato lo salutò. Kurt gli fece appena un cenno con la testa, non si sprecava neanche di rispondergli a voce.

 

Si appoggiarono ad una vecchia macchina parcheggiata.

 

Allora. Come mai mi hai portato qui?” disse Kurt vagamente interessato e speranzoso.

 

Non mi piace dare spettacolo.” rispose il più basso con un tono freddo.

Aveva una voce molto eccitante constatò Kurt.

 

A me invece piace dare spettacolo. Sai dentro quel locale sono una massa di sfigati e noi stavamo dando spettacolo perché siamo evidentemente migliori di loro.” disse Kurt sorridendo.

 

Ma questo lo so. So di essere migliore di loro. Tu sei Kurt vero?” disse il riccio guardandolo negli occhi.

 

Esatto. Bene sei qui da appena due sere e già conosci il mio nome?” rispose il più alto, indugiando più a lungo sul viso dell'altro.

 

Certo quella gente ti crede una leggenda ma a me queste cose non interessano. Per me sei una persona come le altre.” rispose il riccio con uno sguardo di ghiaccio.

 

Kurt notò che i suoi occhi erano belli. Erano strani, nocciola... quasi caramellati. Ma con dei riflessi verdi.

Ed aveva delle sopracciglia decisamente fuori dal comune. Triangolari avrebbe detto.

 

Ovvio ovvio. Ha stufato anche me questa situazione, comunque beh...” non riusciva a chiederlo, eppure voleva saperlo, ma lui non lo chiedeva mai, erano gli altri di solito a parlare.

Come ti chiami?” il ragazzo dagli occhi chiari terminò la frase in fretta.

 

Credevo che non chiedessi mai il nome di nessuno.” rispose il riccioluto.

 

Ti hanno informato male. Chiedo il nome, ma solo delle persone di cui mi interessa saperlo.” Disse Kurt vagamente seccato.

Tutti sapevano tutto di lui che noia.

 

Quindi posso ritenermi fortunato? Sai ho visto come tratti la gente. Comunque non ti giudico perché io sono come te. E per la cronaca mi chiamo Blaine.” rispose il più basso.

 

Blaine. Blaine? Non era mai andato a letto con nessun Blaine prima d'ora. La cosa si faceva sempre più intrigante.

 

Blaine eh? Non conosco nessuno con lo stesso nome. Non che mi cambi qualcosa a dire il vero.” disse Kurt specchiandosi al vetro della macchina. I suoi capelli erano superbi quella sera doveva riconoscerlo.

 

Sei un fastidioso arrogante lo sai?” disse Blaine abbozzando un sorriso.

 

Lo so e so anche che ai tipi come te piacciono i fastidiosi arroganti. Non è vero?” rispose Kurt malizioso.

 

In linea di massima si, ma non è sempre cosi e comunque devo andare.” disse Blaine con tono piatto.

 

Andare dove esattamente?” rispose Kurt leggermente deluso.

La risposta sarebbe dovuta essere nel bagno dello Scandals con te.

 

A casa. Domani ho il primo giorno nella nuova scuola e già so che sarà un casino.” disse il moro annoiato.

 

T-tu vai ancora a s-scuola?” rispose il più alto seriamente sorpreso.

 

Si ultimo anno e non fare tanto il sorpreso. Per quanto fingi di essere un favoloso 25enne si vede benissimo che sei ancora al liceo.” buttò là Blaine con tono derisorio.

 

Scusa?” disse Kurt sconvolto.

 

Tutti sanno che fingi e che hai al massimo 18 anni, ma a nessuno importa, quindi smettila pure di darti tante arie.” rispose il moro secco.

 

Cominci a darmi fastidio. Chi credi di essere con quei tuoi ridicoli ricci? Sei appena arrivato e già pensi di dare ordini? Non so se te l'hanno detto, ma lo stronzo sono io da queste parti.” disse Kurt alzando la voce.

 

Avrebbe voluto fargli del male fisico in qualche modo.

Qualsiasi modo sarebbe andato bene.

 

Certo ridicoli. Come se non stai morendo dalla voglia di mettere una mano tra questi ricci. Kurt la gloria è finita, non esisti solo tu qui a Lima... ora ci sono anche io.” Rispose Blaine divertito.

 

Ma smettila! Ne trovo mille come te, sei tu che non troverai nessuno meglio di me e comunque mi hai fatto passare la voglia di stare qui, me ne vado a casa anche io.” disse Kurt con una smorfia.

 

Uh ti ho offeso? Ho calpestato il tuo orgoglio? Ho messo il tuo regno in pericolo? Le persone come te dovrebbero proprio crescere sai?” disse Blaine allungando una mano verso Kurt per accarezzarlo in modo ironico.

 

Il più alto però intercettò quella mano e non la lasciò avvicinare.

Anzì la allontanò.

Kurt notò che le mani di Blaine erano molto rovinate sulle nocche.

 

Fermo, giù le mani. Non mi sembra di averti dato il permesso di toccarmi. Uhm ma fai boxe per caso?” rispose Kurt.

 

Già. Hai visto che graffi e tagli sulle mani? Mi esercito parecchio. Aiuta a sfogare la rabbia repressa.” disse Blaine con lo sguardo sulle mani.

 

Per Kurt la cosa era terribilmente eccitante. La boxe e la giacca di pelle nera di Blaine erano eccitanti. Ma voleva nasconderlo.

Anche lui amava la boxe ma suo padre gli aveva sempre impedito di praticarla in modo professionale. “E' uno sport troppo pericoloso per te figliolo.” Aveva detto.

 

Immagino non sia male, sfogare la rabbia ogni tanto. Uhm comunque almeno che tu non abbia intenzione di portarmi a letto io andrei a casa. A che scuola hai detto che vai?” Chiese Kurt interessato.

 

Wow una proposta in piena regola? Allora sei davvero come ti dipingono. Peccato che a me non vada di venire a letto con te, spiacente. Oh la scuola è il liceo McKinley.” disse Blaine.

 

Ti permetti anche di rifiutare? Sono senza parole. Meglio andare via. Comunque per quello che ti ho sentito dire ci rivedremo prima del previsto, ridicolo ragazzo riccio.” rispose Kurt.

 

Era davvero appena stato respinto da questo tipo? Che cosa assurda.

 

Blaine diede un pugnetto amichevole sulla spalla di Kurt.

 

Ahia smettila o dovrò ucciderti. Già sei colpevole di farmi andare a casa senza la mia dose di sesso giornaliero. Sarei dovuto rimanere con quel ragazzo di prima...” disse Kurt pensieroso e si incamminò.

 

Ma non prima di aver dato a sua volta un pugno a Blaine, ma decisamente più forte di quello del moro.

 

Blaine gli prese la mano e lo avvicinò, poi lo spinse con forza addosso lo sportello della macchina.

 

Complimenti colpisci forte.” Disse Blaine e appoggiando solo le mani sulla macchina si avvicinò prima al collo di Kurt per sentirne l'odore e poi gli sussurrò all'orecchio

Ci vediamo domani a scuola Kurt.” e lasciando la presa se ne andò sorridendo.

 

Kurt era pietrificato e scocciato. Quel bastardo aveva reso tutto cosi eccitante e poi se ne era andato.

 

L'avrebbe pagata. Era una promessa.

Quando Kurt voleva qualcosa di solito la otteneva.

 

Rientrò un'ultima volta allo Scandals prima di andare a casa, tanto per raccogliere qualche complimento dai suoi ammiratori.

Ne aveva bisogno.

 

Trovò subito Dave, il tipo di ammiratore che cercava.

 

Mi paghi qualcosa da bere prima che vada a casa?” disse Kurt con fare suadente come se ne avesse bisogno.

 

D-dici a me? S-tai davvero parlando con me?” rispose Dave, che nonostante fosse un ragazzo molto piazzato in quei momenti faceva meno paura di un cerbiatto.

 

Oddio si. Parlo con te. Poi ti stupisci se ti ignoro sempre.” disse Kurt con ovvietà.

 

A-ah allora certo ti prendo subito qualcosa. Aspettami qui.” rispose Dave come un cagnolino obbediente.

 

Se Kurt pensava all'anno scorso si sentiva male.

C'erano stati dei trascorsi con quel Dave l'anno scorso.

Trascorsi che lo hanno spezzato cosi tanto da dargli nuova linfa e una nuova forza.

Ora le situazioni erano ribaltate.

 

Quell'orso lo aveva traumatizzato con quei baci strappati con la forza.

Quando Kurt non sapeva neanche cosa volesse dire baciare.

Quando era solo un bambino per quello che ricordava.

 

Ma ora guardare Dave era deprimente, avrebbe fatto di tutto per Kurt.

E Kurt aveva intenzione di fargli pagare tutto il male che gli aveva inflitto. Con gli interessi.

 

Trattandolo male a non finire. Poi Dave, poco tempo fa, aveva dichiarato di aver agito in quel modo perché lo amava e Kurt aveva giurato a sé stesso che lo avrebbe fatto soffrire fino alla fine dei suoi giorni.

 

Comunque era tardissimo, le 3.30.

Suo padre lo avrebbe rimproverato in maniera esagerata. Anche perché tutte le scusa possibili per giustificare le sue uscite notturne erano finite.

Non sapeva più che inventarsi.

Doveva andare via, per forza.

Ovviamente era tutto calcolato. Kurt sapeva benissimo di dover andare.

Infatti...

 

Dave tornò con un grazioso cocktail tra le mani ed uno strano sorriso.

Ops.

 

Ah eccoti. Beh Io devo andare, sarà per la prossima volta. Mi raccomando non fare tardi eh.” disse Kurt con quel tono che solo lui era in grado di usare e nonostante tutto continuare a farsi adorare da tutti.

 

Non lo aveva neanche ringraziato.

Dave rimase imbambolato con quei due cocktails in mano a fissarlo andare via. Ancora una volta preso in giro.

Ma ogni volta si ripeteva che se lo meritava, per aver rubato a quel bellissimo ragazzo la sua innocenza.


****************

Allora ci tenevo a dire, dato che mi ero dimenticata di menzionarlo nel primo capitolo, che il titolo della storia è preso da una canzone dei Green Day. "Nice Guys Finish Last" significa appunto i bravi ragazzi arrivano per ultimi, nel senso che molto spesso sono sopraffatti dai cattivi ragazzi. E quindi era calzante con la ff e con il cambiamento di Kurt che da nice diventa bad :D

Dunque passiamo al capitolo: Conosciamo Blaine. Blaine è come Kurt ma meno esibizionista e meno narcisista. E' ovviamente bello e dananto, fa boxe, indossa giacche di pelle.. e anche lui va a scuola. Ultimo anno, nella stessa scuola di Kurt. I due non volendo, iniziano come una competizione, un gioco a chi cede prima nei confronti dell'altro.
Diciamo che Kurt sarebbe disposto a concludere subito mentre Blaine un po' perché è infastidito (ma anche divertito) dall'arroganza di Kurt, un po' perché vuole semplicemente giocare.. gli farà sudare ogni cosa! xD

Alla fine del capitolo, un Kurt abituato ad essere riempito di attenzioni, rientra allo Scandals solo per maltrattare Dave e per raccogliere complimenti.
Capiamo cosa è successo tra Dave e Kurt e come quest'ultimo abbia perso la sua innocenza! ç_ç

Nulla! Sono contentissima per le recensioni ricevute e per tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite *-*
Spero di non deludere le vostre aspettative ;)

Alla prossima! 

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Capitolo 3
*** Tra bugie necessarie e fastidiosi rimproveri (l'obiettivo è sempre lo stesso.) ***


Ecco il nuovo capitolo! In cui fanno il loro ingresso anche Burt, Finn e Rachel :D  Spero sia di vostro gradimento e scusate per il ritardo!


 

Tornato a casa Kurt cercò di fare il più piano possibile. Entrando in punta di piedi e non sbattendo le porte.

Ma trovò suo padre sul divano intento a guardare una replica di “Pesca Mortale”.

 

Avrebbe voluto solo sgattaiolare in camera e cercare di dormire 3 ore prima di doversi svegliare per la scuola.

Ma era impossibile con suo padre. Sveglio e cosi adirato.

 

Ti sembra questa l'ora di tornare a casa? Ma io dico... mi fai dubitare di averti cresciuto a dovere! Questi karaoke party durano sempre di più Kurt? Ti sembra normale tornare a casa alle 4 di notte?? Secondo me nascondi qualcosa e quella tua amica Rachel- fa tardi anche lei come te?” disse Burt con il tono più autoritario che potesse.

 

Ok stai calmo Kurt. Puoi riuscire benissimo a mentire anche questa volta.

 

Si si Rachel l'ho appena accompagnata a casa, scusami Papà! ma non è proprio colpa nostra! Hanno messo tutte canzoni che ci piacevano e che dovevamo cantare per forza!” disse Kurt con il suo sguardo impostato da vittima.

 

Burt come sempre non riusciva proprio ad essere arrabbiato con il figlio.

 

E va bene se c'era anche Rachel... alla fine siete ragazzi a cui piace cantare non avete colpe per questo. Ma domani non esci, chiaro? Io lo dico per il tuo bene Kurt, non puoi dormire cosi poco ogni notte! Sei ancora troppo piccolo per fare cosi tardi!” disse Burt.

 

Oddio il padre aveva appena detto che era ancora piccolo.

Sarebbe scoppiato a ridere e non avrebbe più smesso se avesse potuto.

 

Invece disse “ Si scusami hai ragione papà, poi lo sai che da quando ho lasciato il glee club ogni scusa è buona per cantare no?! Ok ok domani non esco, mi sembra più che giusto. Magari ci vediamo un bel film tutti insieme qui a casa, anche con Carole e Finn. Una serata in famiglia, che ne dici? ” Occhi da cucciolo. Era un asso nel mentire.

 

Mi sembra una buona idea stare un po' insieme però il film lo scelgo io questa volta! Dai vai a letto, ti sveglio alle 7 come al solito, buona notte figliolo.” disse Burt con puro amore paterno, scompigliando appena i capelli al figlio.

 

Mai toccare i capelli a Kurt Hummel poteva diventare intrattabile.

E se a farlo fosse stata una persona diversa dal padre, avrebbe reagito molto male.

 

Comunque si sentiva in colpa per suo padre. In realtà se teneva ancora in piedi tutto questo teatrino era solo per lui.

Sarebbe morto se avesse saputo la vera vita di suo figlio.

E Kurt voleva troppo bene a Burt per ferirlo.

 

Kurt salutò il padre e salì in camera. La porta della camera di Finn era già chiusa quindi filò di corsa nella sua stanza.

 

Si cambiò e si mise a letto. Aveva cosi tanti pensieri che credeva sarebbe stato difficilissimo addormentarsi, invece dopo poco chiuse gli occhi e si abbandonò alle sue 3 ore di sonno.

 

...

 

Erano le 7 e il padre lo aveva chiamato già 3 volte. Ma lui non voleva alzarsi. Gli scoppiava la testa e sicuramente aveva un aspetto orribile.

 

Pazienza doveva farlo.

Uhm... era sicuro di aver sognato qualcosa.

Quel ragazzo, il riccio della sera prima.

Quel maledetto ragazzo che lo aveva snobbato la sera prima. Lui.

 

Scese giù in cucina grazie a qualche forza misteriosa.

Odiava la luce la mattina presto, appena sveglio.

 

In cucina c'erano già tutti ed erano pimpanti ed allegri.

Ed urlavano, perché no, non stavano parlando.

 

Salutò Carole e Burt con un “Buongiorno, ma vi prego non urlate.”

 

Finn gli diede una pacca sulla spalla.

Tutto bene ieri quello che dovevi fare?” disse Finn indagatore.

 

Eh? C-cosa? Il Karaoke ? S-si si tutto bene, abbiamo fatto più tardi del previsto però.” rispose Kurt molto assonnato.

 

Quindi immagino che stamattina Rachel sarà più intrattabile del solito eh? comunque dopo dobbiamo parlare.” buttò là Finn.

 

Kurt rispose con un cenno della testa mentre si versava del latte e dei cereali nella tazza per la colazione.

 

Appena raggiunse la sua camera per prepararsi entrò Finn con fare minaccioso.

 

Che c'è uomo primitivo?” disse Kurt prendendolo in giro.

 

Kurt seriamente questa storia dovrà finire che dici? Non possiamo coprirti a vita.” disse Finn.

 

Lo so. Sto cercando una soluzione alternativa ma non saprei che altro inventarmi.” disse Kurt aprendo l'armadio per scegliere cosa mettersi.

 

Per esempio potresti darci un taglio no? Perché devi buttarti via cosi?” disse Finn con dolcezza.

 

Oddio non starai tentando di fare il bravo fratello? Ti prego non farlo. Non mi sto buttando via è solo la nuova vita che ho deciso di vivere. Fine. Ed ora vorrei vestirmi ma se vuoi rimani... non mi da fastidio se mi vedi nudo. Anzi se vuoi puoi cambiarti anche tu qui.” Disse Kurt con indifferenza e malizia insieme.

 

Eri una persona migliore prima. E lo sai anche tu... l'arroganza non si sposa per niente bene con il tuo viso.” Disse Finn colpito per la frase appena espressa. E uscì dalla stanza del fratellastro chiudendo la porta.

 

Kurt si gettò sul letto. Che noia.

Anche Finn si era messo a fare il moralista.

 

Odiava Lima ed odiava la sua gente. In una grande città il suo stile di vita non sarebbe stato visto cosi male.

 

Però era in ritardo...

 

Riunì la concentrazione e si riposizionò davanti all'armadio.

 

Scegliere cosa indossare era una di quelle cose che piacevano tanto a Kurt. Gli piaceva farlo quando era più piccolo e gli piaceva tuttora.

 

Lo stile prima di tutto.

 

Oggi il look doveva essere sexy aggressivo, cosi se avesse incontrato quel boxeur da strapazzo, gli sarebbe di sicuro saltato addosso nello stanzino dei bidelli.

 

Scelse tutto accuratamente nei minimi dettagli ed il risultato allo specchio era mozzafiato.

Si sarebbe baciato da solo se fosse stato in grado di farlo.

 

Jeans scuri, talmente aderenti, da rendergli difficile muoversi e che gli facevano un sedere da urlo. Poi la sua cara maglietta con scritto “Likes boys” di quando faceva parte del glee club tanto per confermare ancora una volta quello che già tutti sapevano.

Un paio di stivali sotto al ginocchio e la sua giacca di pelle in pieno stile rock e che ricordava un po' quella indossata da Blaine la sera prima.

 

Si sistemò i capelli con lacca e gel ed era pronto per uscire di casa.

 

Un look molto poco scolastico in fin dei conti infatti aspettò che tutti i componenti della famiglia Hummel-Hudson abbandonassero la casa e poi uscì anche lui.

 

Era stanchissimo mentre guidava fino a scuola. Quella vita era troppo destabilizzante a volte.

Parcheggiò la macchina, sbadatamente, vicino quella del Prof.Schuster ed entrò a scuola.

 

Tutti lo guardavano. Chissà poi perché, pazienza forse lo guardavano perché era bello.

 

Kurt sapeva di essere in grado di ammaliare tutti maschi e femmine. Indistintamente. Tanto che, nemmeno un mese fa, una ragazza aveva fatto di tutto per uscire con lui, pur sapendo della sua omosessualità.

 

Avvicinatosi all'armadietto si mise a cercare i libri da portare in aula.

Fare lezione non gli andava proprio, dopo scuola avrebbe impiegato l'intero pomeriggio per dormire.

Già sognava il suo letto.

 

Si sentì chiamare “Kurt Kurt!” una voce femminile ed isterica.

Doveva essere Rachel. Ok era Rachel.

Tu sei pazzo! Finn mi ha detto che ieri sei tornato a casa alle 4 e che ancora una volta hai usato la scusa del Karaoke, devi smetterla! Ricordi il tuo sogno? La NYADA?” disse Rachel con convinzione.

 

Rachel. Ti dispiacerebbe non urlare? Ho un emicrania pazzesca stamattina. Si ho usato ancora quella scusa ma ti prometto che per le prossime volte inventerò qualcos'altro. Tranquilla e per quanto riguarda la NYADA l'argomento è chiuso da un pezzo.” Disse Kurt sbattendo l'armadietto.

 

Dirigendosi in classe con Rachel al seguito.

Kurt Kurt? ascoltami, ragiona... perché il discorso NYADA dovrebbe essere chiuso da un pezzo? È il nostro sogno. Non puoi abbandonarmi cosi.” disse la ragazza poggiando una mano sulla spalla di Kurt.

 

Tesoro è il tuo sogno. Perché per quanto mi riguarda non è più il mio. Ho altri progetti per la mia vita. Magari andrò comunque a New York ma non per continuare gli studi. Scusami ma ora ho francese, ci vediamo.” Rispose il ragazzo infilandosi nell'aula di francese e salutandola con la mano.

 

Aspetta Kurt! Ma poi dove vai vestito cosi!” disse la ragazza senza però che l'amico la sentisse.

 

Rachel poteva toglierti l'aria a volte, era asfissiante, comunque Kurt in linea generale adorava la sua amica anche se ultimamente la stava trascurando parecchio.

Ma ultimamente trascurava tutti. Tranne sé stesso e i suoi bisogni.

 

Si mise seduto ad un banco dell'ultima fila e tirò fuori il quaderno per tentare di prendere appunti. Francese era la sua materia preferita dopotutto.

Iniziò a scarabocchiare qualcosa sul foglio con poca attenzione attendendo l'ingresso del professore.

 

La sua pace mentale venne interrotta, dal rumore provocato dalla sedia del suo vicino che evidentemente, si era seduto con la grazia di un bufalo.

 

Scusa, ehi scusa? ti dispiace farmi copiare il titolo del libro di testo? sono nuovo, è il mio primo giorno qui.” disse il ragazzo con un tono vagamente familiare.

 

Kurt fece una fatica immensa ad interrompere i suoi disegni sconclusionati e ad alzare lo sguardo.

 

Quasi urlò per la sorpresa. Il ricciolino stronzo non solo andava alla sua stessa scuola, ma frequentava anche il suo stesso corso di francese.

 

Bene sarebbe stato un bell'anno scolastico.

Già immaginava innumerevoli sveltine al cambio dell'ora.

O anche solo una. Si meglio una ma intensa.

 

Blaine disse con tono scocciato “ Tu? Oddio no. Non anche qui.”

 

e Kurt sorridendo rispose “ Oh si. IO. E stanne certo ti renderò ogni lezione un inferno, cominciando da questa di oggi.”

 

Blaine non riusciva ad afferrare il concetto di “rendere una lezione un inferno” in che modo?

 

Comunque tieni. Questo è il libro.” disse Kurt.

 

Non meriti neanche di essere ringraziato. E spero per te che mi lascerai seguire la lezione perché altrimenti all'uscita di scuola sarò costretto a farti assaggiare i miei pugni.” rispose Blaine copiando il titolo del libro.

 

Oh che paura. Comunque non vedo l'ora di assaggiare qualcosa di tuo.. se capisci cosa intendo.” disse Kurt malizioso.

 

Smettila! Questo non è lo Scandals. E se non ci sei riuscito ieri sera non ci riuscirai di certo oggi a concludere qualcosa.” disse Blaine divertito.

 

Ma davvero? Non sono una persona a cui piace un no come risposta. Quindi mi spiace per te ma non mi arrendo. E poi, guardati... sono talmente bello che non riesci neanche a sostenere il mio sguardo. Non puoi lamentarti.” rispose Kurt.

 

Era entrato il professore, quindi inevitabilmente dovevano smettere di parlare.

 

Blaine aggiunse solamente “Il problema non sei tu fisicamente perchè si, mi piace molto quello che vedo. Il problema è che sei un presuntuoso narcisista. E non voglio dartela vinta.”

 

Touchè pensò Kurt e fece un cenno con la testa, di ovvietà.

Semmai darme-lo..”

 

Blaine gli lanciò un occhiataccia.

 

Pazienza, ci avrebbe messo più tempo del previsto.

Ma non esisteva che, proprio lui, non riuscisse a concludere qualcosa con il nuovo arrivato.

 

Cosa poteva inventare per farlo cedere e rendergli la vita impossibile in quell'ora? 


*************

Salve! spero non ci siano troppi errori :P 
Allora abbiamo uno stralcio di Kurt a casa. Lui ci tiene molto a comportarsi bene con il padre e a non ferirlo in nessun modo è per questo che tiene nascosta la sua doppia vita!
Burt è un padre premuroso e vede il suo Kurt ancora come un bambino :D
Finn e Rachel ma anche altri componenti del Glee club, tengono il gioco a Kurt ma si sono stancati!
Finn tenta di parlare in modo leggermente più profondo con il fratellastro ma viene respinto.

Kurt ha perso ogni vecchio interesse o quasi, come si capisce dalla conversazione con Rachel, vuole andare a NY ma non per andare alla NYADA! Presumibilmente solo per divertirsi xD

Nella classe di francese arriva anche Blaine che già non sopporta più l'insistenza di Kurt.
Però Kurt è un ragazzo magnetico e che non si arrende facilmente xD
Ed in classe nel prossimo capitolo renderà, effettivamente, impossibile la lezione al riccio!

Grazie a tutti quelli che leggono e che hanno messo la storia tra le seguite!
Ma grazie soprattutto a sakuraelisa, Psike, Candy C e sandy_hachi per aver recensito!

 

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Capitolo 4
*** K.O ***


Eccomi con il nuovo capitolo! :D beh non vi anticipo nulla, ma spero sia di vostro gradimento!




Ma certo, trovato!

 

Avrebbe subito giocato sporco come piaceva a lui. Poche complicazioni e divertimento assicurato.

 

Kurt quindi, si mise a prendere appunti con tutta la calma del mondo, per non destare sospetti.

 

Blaine lo guardava, aspettandosi qualcosa da un momento all'altro, ma in cambio riceveva solo degli sguardi dannatamente innocenti.

 

Quegli occhi da finto-bambino-ingenuo gli stavano facendo uno strano effetto.

 

Ok forse, solo forse, avrebbe voluto sbattere Kurt al muro.

Doveva solo capire se per picchiarlo o per farci qualcos'altro.

 

Il professore fece una domanda alla classe e Kurt alzò la mano e rispose, dando la risposta esatta, nel modo più corretto possibile.

 

Parlava bene il francese e il suo sogno era quello di trasferirsi a Parigi, più di quanto volesse andare nella -Grande mela-.

Infatti lo affascinava da matti, la patria dei poeti maledetti, come la definiva lui.

Avrebbe potuto cominciare una nuova vita lì.

 

Ma ora doveva pensare a cose più urgenti e cosi, facendo finta di nulla, allungò da sotto il banco una mano sulla gamba di Blaine.

Un tocco leggero, appena accennato.

Lo solleticava con le dita.

 

Il ricciolino sussultò all'istante. E lo fulminò con lo sguardo. Uno sguardo che diceva: finiscila subito o ti uccido ma a Kurt non importava, avrebbe rischiato con piacere.

 

Iniziò ad accarezzargli la gamba, stando attento, a non farsi vedere da nessuno in classe. E Blaine tolse quella mano quasi con violenza spostandosi leggermente con la sedia.

 

Stai fermo.” disse il riccio chiaro ma quasi bisbigliando.

 

Eh??? Che dici? Non ti sento.” Rispose Kurt ridendo e riposizionò la mano questa volta più in alto, sulla coscia di Blaine.

 

Per il riccio la lezione di francese stava lentamente perdendo importanza. La sua prima lezione nella nuova scuola.

 

Ah, quel maledetto Kurt e le sue mani.

Tuttavia gli piaceva quel leggero massaggio che stava subendo.

 

Ok continua pure tanto non mi importa. Sono in grado di resistere benissimo. Fai pure.” disse Blaine con autocontrollo.

 

Oh. Ma certo che sei in grado di resistere.” disse Kurt con tono volutamente accondiscendente.

 

Silenzio lì in fondo!” disse il professore imperioso, sentendo tutti quei fastidiosi bisbigli.

 

 

Il problema è che Kurt salì ancora con quella mano.

Poco alla volta e si divertiva da matti.

Fino ad iniziare ad accarezzare il riccio, proprio lì.

 

Era uno scherzo?! Anche il riccioluto era un tipo poco raccomandabile, ma certe cose, cercava di non farle a scuola.

O per lo meno cercava di non farle in questa nuova scuola.

Visto che dalla Dalton era stato cacciato per qualcosa di simile.

 

Ok era troppo per Blaine. Ma doveva resistere. Doveva farlo.

Aveva una lezione da seguire.

 

Cominciava a sentire caldo e a provare delle reazioni che non poteva fermare sotto la cintura.

 

NO. La mano di Kurt non lo stava tastando proprio lì e non stava cercando di sbottonargli i pantaloni da sotto il banco.

No. Tutto ciò non stava accadendo pensò Blaine.

(Blaine non girarti a guardare il suo viso non farlo-oh... come può, con quella faccia angelica, essere cosi perverso? Si ritrovò a pensare.)

 

Da quello che sento la mia mano ti piace parecchio eh? Smettila di fare lo scontroso dai. So che lo vuoi più di ME.” Disse Kurt sempre sottovoce.

 

Si perché Blaine, per quanto lottasse con tutta la sua volontà, si era eccitato. E la cosa era diventata parecchio evidente.

 

Smettila Kurt. Tanto non cambio idea comunque.” rispose Blaine ferreo.

 

Nessuno si era mai preso gioco di lui in questo modo. Alla scuola a Westerville era un leader indiscusso.

 

Ok se proprio insisti allora...” disse il soprano, riuscendo a sbottonare un paio di bottoni e ad infilare appena un dito nell'apertura.

 

Quel dito a contatto con il tessuto dei suoi boxer. Non ce la faceva più.

Deglutì...

 

P-professore mi scusi so che non dovrei interromperla ma posso andare in bagno? È urgente!” urlò quasi Blaine... frustrato.

 

Anderson ed Hummel vi vedo parecchio distratti come mai? comunque si vai. Ma cerca di sbrigarti che sto spiegando una cosa importante ed è la tua prima lezione.” Disse il professore.

 

Blaine prima di alzarsi, si sistemò la maglietta, tirandola il più possibile verso il basso per cercare di nascondere i suoi pantaloni e il suo evidente rigonfiamento.

 

Lanciò uno sguardo da giuro-che-ti-uccido a Kurt e fuggì in bagno.

 

Kurt gli rispose lanciandogli un bacio derisorio di quelli dati con la mano.

 

A quanto pare ho vinto io.” Disse tra sé e sé.

 

La lezione finì con tranquillità senza che Blaine rientrasse in aula.

 

Kurt prese le sue cose ed uscì diretto verso il suo armadietto.

Era soddisfatto di aver messo al tappeto quell'impertinente riccio da strapazzo.

 

Incontrò il gruppo di giocatori di football, che prontamente lo presero in giro, per la sua omosessualità.

 

Anche la maglietta oggi Hummel? Come se non fosse già abbastanza ovvio quello che sei, fatina dei nostri cuori.” disse uno di loro indicando la sua t-shirt likes boys.

 

Fatina lo dici a tuo fratello. Guarda cosa ho da dirti io, invece.” e accompagnò la frase con un dito medio molto poco di classe.

 

Kurt non lo avrebbe mai fatto. L'anno scorso avrebbe incassato gli insulti, provato a difendere magari la sua omosessualità con scarso successo, e sarebbe stato spinto addosso agli armadietti.

 

Ora l'essere in grado di rispondere tono a tono gli dava sicurezza.

E funzionava. Lo prendevano ancora in giro, ma in un certo senso, non infierivano più di tanto.

 

Chiedeva solo il rispetto della gente, avrebbe preferito riceverlo diversamente. Ma a quanto pare, per ottenerlo, doveva comportarsi da bastardo cinico.

 

Proseguì la giornata a scuola senza avvenimenti eclatanti.

Tranne che a quanto pare, tutti i suoi amici erano preoccupati, perché il gatto di Brittany era scomparso dalla circolazione.

 

Secondo Britt era uscito a fumare e non era tornato ancora a casa.

Kurt non riusciva, a non ritenere totalmente assurda, ogni cosa uscisse dalla bocca della sua amica. Giustamente.

 

Finito l'orario di lezione si rese conto di non aver più visto Blaine in giro per i corridoi.

La sua mano doveva essere stata davvero eccezionale.

In effetti lo potevano confermare in molti.

 

Si fermò giusto il tempo di salutare quelli del Glee Club ed andare via.

 

Lui aveva abbandonato il Glee club, faceva parte del progetto della sua nuova vita. Però, finché era a scuola, gli faceva piacere fare due chiacchiere con quei ragazzi.

 

E poi c'era Sam. Nessuno lo sapeva ma erano andati a letto insieme una volta. Finn aveva tentato di persuaderlo a lasciar perdere all'inizio, ma Kurt sapeva perfettamente, che sarebbe riuscito a ricavare qualcosa da quel biondino con la bocca troppo grande.

Aveva bei ricordi legati a quei labbroni.

 

Era successo il mese scorso nelle docce degli spogliatoi a scuola.

Kurt era andato lì appositamente con quello scopo.

Aveva trovato Sam sotto la doccia e beh il resto è storia.

Semplicemente neanche Sam era riuscito a resistere a Kurt Hummel nudo dentro una doccia e molto molto voglioso.

Davvero niente male.

 

Quindi Kurt sperava in una seconda volta. Ma più in generale voleva salutare Mercedes e tutti gli altri. Ci teneva ancora a loro!

 

Come al solito uscì dall'aula canto sovrastato da richieste di “ Dai Kurt ritorna! Ci manchi e ci serve la tua voce per vincere!”

Ma a lui non interessava, non più.

 

Mentre saliva in macchina gli arrivò un sms. Era esattamente della persona che si aspettava.

Sam bocca da trota doveva aver notato l'effetto del suo sedere con quei jeans e le sue occhiate lussuriose.

 

Lesse dallo schermo dell'i-phone : “ Ho notato i tuoi sguardi. Domani alle docce? ma è l'ultima volta.” L'ultima volta come no. Povero Sam...

 

In effetti però Kurt, si rese conto che cosi facendo, sarebbe venuto meno al suo credo da “una botta e via”.

Significava che non si poteva andare a letto con lo stesso ragazzo più di una volta.

Quindi doveva rifiutare, erano le regole.

Decise di non dire nulla al biondino ma non si sarebbe presentato il giorno dopo.

 

Non poteva concedere il bis a nessuno.

I sentimenti sono per i più deboli.

E lui lo aveva sperimentato sulla sua pelle.

***********

Dunque dunque Kurt è riuscito a mettere K.O Blaine per il momento xD
Kurt ama il francese ed è molto bravo a scuola. O meglio magari non si applica troppo ma è comunque molto intelligente.
Si vorrebbe andare a Parigi perché la idealizza molto, la vede come una città molto liberale.
Ho accennato al fatto che Blaine è stato alla Dalton ed è stato cacciato da lì... più in là approfondirò la cosa, ma già si intuisce il motivo xD

Il rapporto di Kurt con i bulli è cambiato. Loro lo prendono in giro ma lui gioca al loro stesso gioco.
E' una cosa che il vecchio Kurt non avrebbe mai fatto, abbassarsi al loro livello. Ma per ora non trova altre alternative per affrontare la cosa!

Il riferimento a Brittany è del tutto random LOL.

La parentesi del Glee Club: Kurt ha lasciato il Glee ma è ancora in ottimi rapporti con tutti, per lo meno finchè si trova a scuola! Si si il KUM ahaha c'è stato! e poi Sam proprio non poteva resistergli, dai... :D

Anche la faccenda dei sentimenti verrà affrontata con i capitoli ;)
Tralasciando il fattore bulli e quello che potrebbero avergli fatto.. Lui ha sofferto anche per qualcos'altro.

Ok scusatemi ç_ç scrivo troppo in queste note finali!

Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e quelli che la seguono ma il più grande ringraziamento va a coloro che recensiscono *-*

Alla prossima!


 

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Capitolo 5
*** Un incubo ricorrente. ***


Sono riuscita ad aggiornare prima :D Buona lettura! 




Guidò fino a casa ascoltando della musica.

Erano cambiati anche i suoi gusti musicali, una cosa da non credere. Kurt Hummel ora ascoltava per lo più rock. Anzi per la precisione indie rock o rock alternativo.

Altro motivo per cui si era rifiutato di tornare al Glee club.

 

A casa non c'era nessuno. Suo padre era a lavoro, Finn ancora alle prove con il coro e Carole doveva essere uscita a fare delle commissioni.

 

Situazione perfetta per dormire. Decise di bere un bicchierino di vodka prima di sprofondare nel letto.

Non ne aveva davvero bisogno, ma con quella si rilassava di più.

Suo padre la teneva nascosta e lui, ovviamente, aveva trovato quel nascondiglio.

 

Si addormentò alla velocità della luce tra pensieri confusionari.

 

Sognò qualcosa che lo turbò cosi tanto da svegliarlo.

Di colpo e sudato.

Dave e gli altri che lo spingevano al muro.

I baci violenti di Dave e il suo terrore di bambino.

Tremava.

 

Fanculo pensò, ancora quell'incubo.

Un incubo che aveva vissuto.

E che aveva contribuito a ridurlo cosi.

 

Si mise seduto sul letto lottando contro le lacrime.

Era un duro ora e non poteva permettersi di piangere.

Ancora e ancora pensando al suo passato.

 

Doveva sfogare quella rabbia per non esplodere. Ancora non era tornato nessuno a casa, quindi aveva una quarantina di minuti a disposizione.

 

Scese nel garage alla ricerca della sua valvola di sfogo.

Si perché Burt, non aveva acconsentito a mandarlo a boxe, ma aveva alla fine ceduto, perché si comprasse un sacco da pugilato da tenere in casa.

Che Kurt doveva usare solo sotto stretto controllo del padre.

 

Ovviamente Kurt usava quel sacco da pugilato ogni volta che voleva.

Gli serviva perché quel sacco rappresentava tutte quelle persone che gli avevano fatto del male.

E cosi ogni pugno che dava con rabbia e frustrazione, era un pugno ai suoi fantasmi del passato.

 

Ecco perché le parole di Blaine, sullo sfogare la rabbia l'altra sera, lo avevano colpito cosi tanto ed ecco perché aveva riconosciuto subito le ferite che lui aveva sulle mani.

 

La violenza, l'adrenalina, il non pensare, lo facevano andare avanti in quei momenti.

 

Il suo incubo lo tormentava spesso...

Ma non era l'unico motivo ad averlo fatto diventare un senza-cuore.

 

Rientrò sudato in casa ma più calmo.

C'era Finn in cucina intento a prepararsi un sandwich abbondantemente farcito.

 

Oh ciao Kurt. Come mai cosi sudato?” disse tra un boccone e l'altro.

 

Ho fatto una corsetta nel quartiere per tenermi in forma, sai quanto ci tengo alla linea no?” Disse Kurt bevendo un sorso d'acqua.

 

Kuuuuuuurt non prendermi in giro! hai tirato di boxe, ancora, senza il permesso di tuo padre vero?” chiese Finn.

 

Si Finn è vero. E allora? Qualche problema?” rispose Kurt acido.

 

Lo sai che tuo padre non vuole.” disse Finn con fare ovvio.

 

Certo che lo so ma mi serve. Quindi smettila di farmi la paternale.” rispose scocciato Kurt facendo per salire le scale.

 

Ancora quell'incubo?” azzardò Finn.

 

Si, ancora quell'incubo. E la cosa mi repelle cosi tanto, che devo prendere a pugni qualcosa, quando succede.” disse Kurt in tono calmo.

 

Finn aveva detto, ancora quell'incubo, perché pensava davvero fosse solo un incubo. Nessuno sapeva che cosa era successo veramente.

Kurt aveva sempre tenuto quella brutta esperienza solo per sé stesso.

 

La serata proseguì tranquillamente. Kurt era in punizione, quindi rimase a casa, per una cena ed un dopocena in famiglia.

 

Guardarono un film di guerra, di cui il soprano, aveva volutamente ignorato il titolo.

 

Burt era felicissimo di avere tutta la famiglia a casa riunita quella sera. E anche Kurt si sentiva bene. Al sicuro tra quelle mura domestiche.

 

Gli arrivò un sms, era un conoscente dello Scandals, uno con cui era stato “ Dove sei finito? Il moretto dai ricci perfetti ti sta rubando la piazza qui. Sei avvertito.”

 

Ma certo Blaine! In sua assenza era facilmente prevedibile che avrebbe spopolato in quel locale.

 

A Kurt però quella sera non andava di pensare allo Scandals.

Non aveva neanche voglia di fare sesso, cosa davvero molto strana.

 

Stava semplicemente bene lì a casa. Con suo padre che sembrava l'uomo più felice del mondo, perché vedeva che il suo bambino, quella sera era lì con lui.

 

La mattina seguente...

Solita sveglia alle 7 però stavolta aveva dormito abbastanza.

Non aveva sognato nulla o almeno nulla di importante.

 

Si sentiva stranamente tranquillo.

Anche a colazione conversò amabilmente con il resto della famiglia.

La serata con Burt, Finn e Carole gli aveva decisamente fatto bene!

 

Quella mattina, decise di indossare il suo blazer a scacchi, con sotto una maglietta nera a collo alto e dei jeans non particolarmente scuri, ma sempre stretti.

 

Arrivò a scuola contento perché dopo cena sarebbe tornato al suo locale preferito.

 

Camminando distrattamente nel corridoio, non si rese conto che ad attenderlo al suo armadietto c'era proprio quel Blaine.

Sempre cosi maledettamente eccitante.

 

Spostati dal mio armadietto devo prendere dei libri.” disse Kurt con freddezza.

 

No non mi sposto.” rispose Blaine incrociando le braccia.

 

Ok vuoi davvero che ti sposti con la forza?” chiese Kurt deciso.

 

Certo fai pure.” disse ridendo Blaine.

 

Kurt non voleva davvero farlo, non lì davanti a tutti, ma non aveva scelta.

 

Si avvicinò a Blaine e provò a farlo allontanare dall'armadietto.

Per farlo inevitabilmente tastò il corpo di Blaine e gradì molto la cosa, aveva delle braccia molto toniche.

 

Se punti i piedi a terra mi è impossibile spostarti da lì di peso!” disse Kurt esasperato ed annoiato.

Poi che cavolo voleva questo Blaine da lui.

 

Ieri sono stato allo Scandals sai? Si sono già dimenticati del loro RE a quanto pare.” disse Blaine scherzoso.

 

Non ti preoccupare stasera il loro Re tornerà allo Scandals e darà più spettacolo del previsto.” rispose Kurt malizioso.

 

Un Re che non è neanche capace di riprendersi il suo armadietto?” lo stuzzicò il moro.

 

Kurt ci pensò un secondo e mise subito in atto l'idea che gli era appena venuta.

Era l'unica cosa da fare.

 

Fece finta di andarsene, poi tornò indietro e con sguardo divertito si avvicinò di botto a Blaine e lo baciò sulle labbra.

 

In un secondo le loro labbra erano unite incredibilmente in un bacio leggero.

Entrambi si bearono di quella sensazione di morbidezza e furono scossi da piccoli brividi.

 

Alchimia pura.

Chimica incontrollabile tra i loro corpi.

 

Tutti nel corridoio avevano visto la scena ed avevano messo fine alle loro faccende per guardare meglio.


Kurt gli morse però il labbro inferiore con irruenza e

Blaine si staccò controvoglia.

 

Ma sei impazzito? Che cavolo pensavi di fare?” disse allontanandosi da Kurt.

 

Esattamente questo. Riprendermi il mio fottuto armadietto.” disse Kurt sorridendo ed aprendo l'anta di ferro.

 

Hai giocato sporco.” disse Blaine che non era realmente arrabbiato ed era rimasto con gli occhi fissi sulle labbra del più alto.

 

Possibile ma non mi faccio prendere in giro dal primo tizio arrivato in città. Ciao Blaine ci vediamo allo Scandals. Ah, puoi anche smettere di sbavare adesso.” rispose Kurt dirigendosi verso l'aula di letteratura.

 

Blaine iniziava a sentire delle strane pulsioni ogni volta che Kurt si comportava in quel modo.

Ogni volta che lo trattava male e che si comportava da bastardo.

 

E quel bacio forse lo avrebbe approfondito volentieri.

Aveva sentito qualcosa di strano pervaderlo.

Quel ragazzo gli dava la scossa.

 

Ma poi decise di vendicarsi in qualche modo.

Il gioco NON è bello finché dura poco constatò Blaine.

L'umiliazione poteva bastare come vendetta ?


*************

Salve! ;) 
Allora volevo precisare alcune cose sul capitolo (lo so che non interessa realmente a nessuno però xD):
Dunque Kurt sente musica rock alternativa *-* si sposa bene con il suo nuovo essere e poi io sento questo genere di musica quindi mi andava di mettercela xD

La vodka prima di dormire è totalmente esilarante però c'era una mia amica che ogni tanto lo faceva davvero per dormire meglio!

Kurt ha un incubo. Un incubo che è e sarà molto ricorrente, l'incubo della semi-violenza che ha subito.
Il ricordo lo repelle davvero tanto e lo fa arrabbiare più di quanto possa sentirsi ferito.
Pensa alla rabbia per non essere stato in grado di reagire in quel momento.
Non ha mai parlato con nessuno di quella violenza e l'incubo per tutti è solo un incubo, qualcosa di non reale.

Si sfoga con il sacco da pugilato e pensa a Blaine, lo trova molto simile a lui.
Ma non è solo la violenza fisica ad averlo fatto diventare cosi... il non voler più amare scaturisce da qualcos'altro!

L'outfit di cui parlo è quello della scena che hanno tagliato del regalo di Blaine a Kurt (che verrà riutilizzato nella puntata di MJ!)

E poi la scena dell'armadietto. Ecco Blaine riesce sempre a farsi sorprendere dall'irruenza di questo Kurt geniale! lol
Il bacio c'è stato ma è un bacio di poco conto però qualcosa è scattato.
Per lo meno per uno dei due :D

Yeah ho scritto troppo come al solito! 

Ringrazio tutti quelli che leggono e seguono questa storia!
E le persone che la recensiscono *-*
Mi fa davvero molto piacere leggere cosa ne pensate!

Bye ;)

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Capitolo 6
*** La vendetta di Blaine. ***


Nuovo capitolo! Blaine farà la sua mossa lol leggermente scorretta ma comunque... enjoy!













C'era stato un gran vociare per quel bacio rubato.

Ma Kurt aveva agito cosi, solo perché non c'era nessuno dei suoi amici nelle vicinanze, certo la voce si sarebbe sparsa comunque per tutta la scuola.
L'importante era negare fino allo sfinimento.


Il moro aveva in mente qualcosa di preciso.

Ma doveva aspettare per metterlo in pratica, quindi si avviò alla lezione di scienze.

Quella mattina era di cattivo umore.

Aveva discusso telefonicamente con suo padre la sera prima.

 

Kurt invece quella mattina aveva due noiosissime ore di matematica.

Odiava la matematica più di qualsiasi altra cosa.

La trovava inutile e non aveva intenzione di applicarsi in quella materia.

 

 

Si distraeva continuamente pensando alle labbra di quel Blaine.

Essere respinti da qualcuno era elettrizzante in un certo senso.

 

Qualcosa nella sua testa gli diceva che non avrebbe dovuto baciarlo perché lui non baciava mai nessuno.

I baci sono per le persone che provano davvero qualcosa.

E non era il suo caso.

 

Quel riccio stava occupando troppo spazio nei suoi pensieri e doveva darci un taglio quanto prima.

Avevano parlato anche troppo senza arrivare al dunque, pensò Kurt.

 

Suonò la campanella e il momento tanto atteso da Blaine arrivò: l'ora di pranzo.

 

Non voleva davvero creare problemi a Kurt però era stufo.

In classe, era stato bersaglio di gossip tutto il tempo, per la scena del corridoio.

E poi alla fine Kurt per lui non era nessuno quindi poteva permettersi di fare quello che voleva.

Non c'erano regole in questa loro competizione.

 

Si incamminò verso la mensa scolastica.

C'era una confusione tale che gli ci vollero diversi minuti per individuare il tavolo dove era seduto Kurt con i suoi amici.

 

Una volta trovato si avvicinò con passo deciso.

 

Notò che erano in parecchi a quel tavolo, sia ragazzi che ragazze e Kurt era vicino a due ragazze.

Stava discutendo con un tipo alto e con la faccia addormentata di fronte a lui.

Senti distintamente Kurt pronunciare la frase: “ Ma non è vero! Sono le solite voci di corridoio... Io non ho baciato nessuno oggi. Me lo ricorderei se fosse successo no?!”

 

Il riccio da dietro lo toccò sulla spalla, per attirare la sua attenzione.

Kurt si girò di scatto e si immobilizzò.

Blaine era lì in piedi dietro di lui con uno sguardo indecifrabile sul volto.

 

Oh. Ehm... scusa chi sei?” disse Kurt facendo finta di non conoscerlo.

Non poteva dire ai suoi amici come e dove lo aveva conosciuto.

E che il tizio a cui aveva dato un bacio era proprio lui.

 

Che spiritoso che sei KURT. Fai finta di non conoscermi?” rispose Blaine attirando l'attenzione di tutto il Glee club.

 

Se non lo conosci... come fa a sapere il tuo nome?? Kurt! conosci un mago e non me lo presenti?” si intromise Brittany sinceramente interessata.

 

Brittany non è un mago è solo uno stalker.” rispose Kurt sulla difensiva.

Rachel e Mercedes annuirono perché si fidavano di Kurt e basta.

 

E cosi racconti un sacco di bugie anche a quelli che consideri i tuoi più cari amici?” disse Blaine serio attendendo la risposta.

 

Kurt con lo sguardo cercava di dire no-no-ti-prego-tutto-ma-non-questo.

 

Ehm. Senti non ci conosciamo e mi stai infastidendo, vorrei tornare al mio pranzo se non ti dispiace.” rispose Kurt con convinzione.

 

Ah è cosi eh? In realtà mi dispiace. Ma i tuoi amici lo sanno che sei una sgualdrina di prima categoria?” disse Blaine con una nota di cattiveria.

 

Rachel si mise una mano sulla bocca stupita. Finn domandò a Puck il significato di quella parola -sgualdrina-.

 

Santana disse “ Ah-ah mi piaci nano! E comunque io l'ho sempre saputo che il nostro piccolo unicorno è un assatanato sempre in cerca di-”.

 

Santana TACI! Io non cerco proprio nulla!”

Kurt era furioso.

Quel tipo lo stava mettendo in guai seri.

 

Aggiunse puntando il dito contro il riccio:

Scusa ma come ti permetti di insultarmi in questo modo? Io sarei cosa? Io sono un romantico e credo solo nello sfiorarsi delle dita e loro lo sanno.” disse il soprano rivolgendosi alla tavolata in cerca di consensi.

 

Si è vero Kurt, tu ci hai sempre detto cosi. Ma... non è che ci stai nascondendo qualcosa? Non è che vai in quei-locali-lì solo per quello? Per il sesso?” chiese Mercedes seriamente preoccupata.

 

No no no non è vero. Io non lo conosco questo tipo e sta dicendo il falso! Io non vado in certi locali per fare solo sesso... ehm no! Non faccio sesso e basta!” rispose Kurt che iniziava a diventare rosso e a trovare difficoltà nel rispondere.

Cavolo era fregato.

 

Se avesse potuto usare la sua solita corazza di cinismo e stronzaggine sarebbe stato facile ma con i suoi amici non poteva.

 

Kurt Kurt... Ma se a me hanno detto che sei il ragazzo più facile di tutta Lima!” disse Blaine che si stava divertendo un mondo.

 

Basta mi hai stufato. Ragazzi accompagno Bl-ehm... questo tizio fuori dalla mensa e torno subito.” rispose Kurt sempre più in difficoltà.

 

Lui ci teneva alla sua reputazione, almeno a scuola e a casa.

 

Prese Blaine di forza per un braccio e lo trascinò nel corridoio.

Dicendogli “Sei un cretino.”

 

Dopo essersi distanziati il giusto lo spinse dentro un aula con violenza ed accostò la porta.

 

Vaffanculo. Hai esagerato.” disse Kurt furioso.

 

Non credo. Mi hai umiliato due volte in due giorni, dovevo vendicarmi in qualche modo non credi?“ rispose Blaine sentendosi nel giusto.

 

Si ma questo non dovevi farlo. Non davanti a loro che mi credono il loro -piccolo unicorno colorato-. Ora gli hai messo dei dubbi e non dovevi permetterti. Sei veramente andato oltre. Blaine.” disse Kurt avanzando verso Blaine e fermandosi a pochissimi cm da lui.

 

Mi stai facendo anche passare la voglia di sbatterti con violenza. Ed è tutto dire. Anzi per me puoi anche tornare da dove sei venuto.” riprese Kurt guardandolo negli occhi color ambra.

La tensione era davvero palpabile.

 

Davvero? Rinunceresti a me?” disse Blaine sornione, prendendo la mano di Kurt e posizionandola all'altezza della zip dei suoi jeans.

Quindi non ti piace questo, giusto?”

 

Certo che rinuncerei a te. Chi ti credi di essere?” Disse il soprano senza togliere la mano.

E aggiunse

Ok potrebbe anche piacermi quello che sto sentendo. Ma rimane il fatto che hai esagerato.” soffiò Kurt a bassa voce sulle labbra di Blaine.

Erano maledettamente vicini.

 

Blaine iniziò a muovere piano la mano del soprano sopra la sua semi-erezione che si sentiva, chiaramente, attraverso i jeans.

 

Forse dovremmo chiudere la porta...” accennò Kurt sentendo qualcosa indurirsi sempre di più sotto la sua mano.

 

Forse si...” disse Blaine poggiando appena le labbra su quelle di Kurt e continuò...

 

Ma forse no.” e terminò la frase togliendo la mano del soprano dai suoi pantaloni e guardandolo divertito.

 

Ma bravo! Dovevo immaginarlo. Blaine Blaine Blaine bella mossa davvero. Però sappi che il tuo scherzetto prima alla mensa ti costerà caro e non aggiungo altro.” disse Kurt con superiorità.

 

Non vedo l'ora Kurt, credimi. Sai è divertente giocare con te.” rispose Blaine allegro.

 

Si ma io gioco con il sesso non con la reputazione delle persone. Forse dovrò rivedere questo punto. Beh ci vediamo stasera...ah, e comunque l'ho sentita di nuovo la tua eccitazione, sai?!” disse Kurt abbandonando l'aula.

 

Era vero. Blaine poteva resistere quanto voleva ma quel Kurt Hummel lo faceva impazzire. E questa loro competizione lo mandava fuori di testa.

 

Kurt tornò alla mensa anche se la pausa pranzo stava per finire.

 

Sentì tutti gli occhi dei suoi amici puntati su di lui con fare indagatorio.

 

K-Kurt tutto bene?” chiese subito Rachel curiosa.

 

Si è tutto sistemato.” rispose Kurt mettendosi seduto.

 

Sistemato?! Quindi ti è piaciuta la sveltina Hummel?” disse Santana per infastidirlo un po'.

 

Ma cosa dici! NO. Gli ho solo fatto un bel discorsetto. Quel tipo ce l'aveva con me, perché l'altro giorno all'ora di francese, lo avevo preso in giro. Tutto qua... ma ora la faccenda è sistemata.” disse Kurt forzandosi di sorridere.

 

Sam bocca da trota lo guardava in modo strano.

Con lo sguardo di chi sa la verità.

Certo, lui sapeva che in realtà Kurt faceva sesso e anche tanto.

 

Tornata parzialmente la tranquillità ripresero a discutere, di come la Sylvester quella mattina, aveva disturbato tutte le lezioni per un attacco di ira acuta.

 

Con il suono della campanella e la fine del pranzo Kurt si avviò verso il bagno.

Seguito da Sam.


**********


Salve! :D
Allora ho fatto un mini riferimento al padre di Blaine, hanno discusso di nuovo. Però telefonicamente e più avanti tratterò della sua situazione familiare!

Kurt odia la matematica (anche io l'ho sempre odiata lol) e si rende conto di aver sbagliato a baciare Blaine.
Perché non è da lui. Lui non bacia mai nessuno però quel piccolo contatto di labbra con il riccio non è riuscito ad impedirlo.

Blaine e la sua vendetta! Ha esagerato leggermente perché beh teoricamente la cosa doveva rimanere tra lui e Kurt e non mettere in mezzo anche altra gente!
Poi Kurt ci tiene tantissimo alla sua reputazione di facciata (solo con Finn a volte farà riferimenti sulla sua doppia vita).
Brittany e Santana *-*

Il caro Blaine finisce l'opera con la scena nella classe vuota! Kurt se lo aspettava però damn! quanta tensione sessuale tra i due! xD Comunque è furioso per quello che ha fatto Blaine.

Tornato alla mensa cerca di sistemare la situazione con i ragazzi del Glee sembrano credergli tutti. Però c'è Sam che conosce il suo lato "oscuro" e lo segue in bagno...:D

Alloooooora! Come sempre ringrazio tutti coloro che leggono, seguono o mettono la storia tra le preferite!

E voi che recensite *-* mi rendete molto molto felice!

P.S. ahhhhhhh stasera c'è la puntata di MJ! Morirò durante la diretta xD

Alla prossima!


 

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Capitolo 7
*** Era davvero un grido d'aiuto? ***


Nuovo capitolo! Uhm la parte iniziale potrà non piacere a tutti... meglio non dire nulla! Vi lascio alla lettura :D











Era sovrappensiero ma si accorse comunque del riflesso del ragazzo biondo dallo specchio.

 

Mi hai fatto prendere un colpo. Che c'è?” disse il soprano scocciato.

 

Si stava pettinando i capelli con molta cura, come al solito.

 

Senti... se ti serve una mano, io posso mettere una buona parola per te con quelli del Glee per convincerli del tutto.” disse Sam mordendosi le labbra.

 

Non ce n'è bisogno. Loro mi credono. Comunque perché dovresti?” disse Kurt ma sapeva già il motivo.

 

Beh perché... Io so come sei davvero. E mi vai bene cosi. E si insomma... l'altro giorno come mai non sei venuto? Ti aspettavo.” rispose Sam imbarazzato.

 

Dio. Sei banale. Comunque perché non concedo il bis a nessuno. Né ora né mai, spiacente.” disse Kurt che stava riposizionando il pettine nella tracolla.

 

Ma K-”

Ma cosa?”

A me andrebbe Kurt, non sono gay però ogni tanto è bello fare certe cose con te.” disse Sam guardando in basso.

 

E tu non saresti gay? Comunque facciamo una cosa. Se vuoi TU puoi fare qualcosa per me, ma io, come ti ho detto, ho finito con TE.” rispose Kurt tirando fuori l'iPhone.

 

Gli era venuta in mente l'idea perfetta per incastrare Blaine o almeno per rendergli la vita più difficile.

Ma doveva sapere più cose sul suo conto, sulla sua vita e sul suo passato.

Che persona era questo Blaine?

 

Quindi-ehm non ho capito. Ah... si ok penso di aver afferrato, e quando?” disse Sam che si vergognava davvero tanto.

 

Uhm. Ora?” disse Kurt guardandosi intorno.

 

Si slacciò i pantaloni, entrò dentro uno dei cubicoli ed attese.

La sua attenzione era tutta rivolta al suo telefono.

 

Sam si avvicinò al soprano e chiuse la porta del bagno, poi mettendosi in ginocchio gli abbassò pantaloni e boxer.

 

Kurt buttò un occhio e disse “Allora? Mi pareva di aver capito che ti andava no?”

 

Sam come risposta si inumidì le labbra e avvicinò la lingua alla semi-erezione del soprano.

 

Kurt era sempre piuttosto impegnato con il telefono.

Aveva mandato un sms ad un suo conoscente : Stasera ci sei? Devo chiederti un favore.

 

Mentre il biondino sotto di Kurt si dava sempre più da fare, l'iPhone fece un piccolo bip.

 

Certo che ci sono. Serata Drag Queen... vestiti per l'occasione. A dopo.

 

Sam alzò lo sguardo incredulo. “K-Kurt ma stai messaggiando con qualcuno proprio ora?”

 

Uhmm si direi di si. E' un affare importante ma te continua pure. Sei bravo.” disse dando una carezza alla testa del biondo.

 

Quello obbedì aumentando il ritmo sempre di più in corrispondenza alla maggiore frequenza dei gemiti di Kurt.

E portando poco dopo il soprano all'orgasmo.

 

Kurt dopo essersi ripreso, si rivestì e disse

Beh questa era la nostra ultima volta. Ci vediamo in giro. Ah, quasi dimenticavo... aspetta un minuto prima di uscire, meglio non destare sospetti inutili.” Ed abbandonò il bagno in gran fretta.

 

Ma non si accorse che in quel momento stava arrivando Finn.

Che senza guardare lo urtò, facendogli cadere la tracolla.

 

Finn! Stai attento! Sei peggio di un bisonte.” disse il soprano massaggiandosi una spalla e pensando a quanto fosse goffo il fratellastro.

 

Oh... si beh scusa Kurt. Sono queste scarpe nuove, dannazione! Ehm hai visto Sam? Dovrei parlargli di una cosa del Glee.” disse Finn confuso come al suo solito.

 

Si prima l'ho visto stava andando in cortile.” mentì Kurt, nello stesso momento in cui si aprì la porta del bagno e ne uscì proprio il biondo.

 

Il minuto era passato troppo in fretta.

 

Finn ci mise un po' a capire la situazione, guardava prima Kurt e poi Sam, poi ancora Kurt e Sam, non riuscendo a comprendere.

 

Ehm... ma tu non sei appena uscito da quel bagno?” disse Finn indicando il fratello.

 

Si “ rispose Kurt guardandosi le unghie con noncuranza.

 

E perché mi hai detto che Sam era in cortile?” rispose il più alto sconvolto.

 

Perché... perché ci siamo incontrati al bagno e gli stavo dicendo che ora sarei andato in cortile a prendere un po' d'aria...” disse il biondo con calma.

 

Uh bravo bocca di trota.

 

Ahhhh ok. E' tutto chiaro allora... in questo caso. Beh Sam ci vuole il professor Shue in aula canto!” disse Finn invitando il biondino a seguirlo.

 

Kurt pensò che per fortuna aveva un fratellastro che era un troll della peggior specie.

 

Era incredibile ma l'aveva scampata anche questa volta!

 

Si avviò verso il parcheggio ed entrò in macchina.

Lo attendeva un pomeriggio di noioso studio.

Decise di andare a fare i compiti all'officina di suo padre.

Così per avere un minimo di compagnia.

 

Un tempo ci andava più spesso, ultimamente la evitava come la peste.

Per tutti i ricordi che gli faceva tornare in mente.

 

***

 

Mentre Kurt era in macchina, con la musica ad un volume improponibile, Blaine stava girando per il liceo cercando proprio lui.

 

Non aveva capito bene il perché ma voleva parlargli e voleva scusarsi.

Si, voleva scusarsi per aver esagerato con la faccenda della mensa.

 

Era strano anche solo da pensare. Insomma Kurt per lui era esattamente uno sconosciuto però sentiva di dovergli delle scuse.

Sapeva benissimo che quel ragazzo cinico dagli occhi di ghiaccio non se lo meritava, tuttavia aveva questa impellente necessità.

 

Se avesse avuto il numero di cellulare di Kurt avrebbe potuto chiamarlo.

Dannazione.

Era una cosa sbagliata da pensare no? Perché voleva chiamarlo?

Blaine Anderson non era il tipo da fare queste cose.

Forse erano i suoi ormoni a parlare.

 

Non gli piaceva Kurt. Insomma non poteva piacergli perché non sapeva nulla di lui.

Ma aveva qualcosa di profondo che nascondeva in quel vortice di insulsa spietatezza.

Era come se comportandosi cosi chiedesse al mondo di essere aiutato.

E Blaine lo aveva sentito quel grido di aiuto.

Sotto sotto in profondità...

 

Il riccio si arrese: Kurt non era a scuola. Avrebbe chiesto a qualcuno degli amici di quel Hummel di recapitargli un messaggio da parte sua.

 

Poi pensandoci bene si rese conto che le scuse erano decisamente troppo melense, molto meglio usare un tono distaccato ed ironico.

 

Alla fine per andare a letto con qualcuno non serve la gentilezza.

 

Consegnato il biglietto a quel ragazzo goffo ed alto, visto prima alla mensa, poteva tornare a casa. Da sua nonna che lo aspettava.

 

In quel momento gli arrivò un sms da sua madre “ Blaine tesoro... non è ora di tornare a casa? La tua casa? ”

 

Evidentemente il rifiutare tutte le sue chiamate non aveva sortito l'effetto sperato, pensò il riccio.

 

***

 

 

Il soprano arrivato all'officina trovò Burt tremendamente indaffarato.

Lo salutò dicendo “Kurt! Ti serve qualcosa? Non vieni mai da queste parti almeno che non ti serva qualcosa... sporcheresti i tuoi vestiti!” e diede una pacca sulla spalla del figlio.

 

Non è vero! Ogni tanto vengo a farti compagnia dai... non farmi passare per un cattivo figlio! Comunque no, ho soli tanti compiti ed allora ho pensato di venire a farli qui per non stare solo a casa.” rispose Kurt sincero.

 

Ah ok figliolo è solo che avevi perso questa abitudine da un po' di tempo a questa parte! Non sono più abituato all'idea di vederti qui in giro come succedeva prima di- ehm hai capito.” disse Burt con le mani sporche di grasso delle auto.

 

Lo so... beh ora sono qui. Senti mi metto come al solito lì al bancone e se c'è qualcuno che ti cerca lo mando da te … ok?” rispose Kurt mentre il padre gli faceva cenno di si con la testa e si immergeva sotto una macchina da riparare.

 

Bene. Di nuovo qui... di nuovo qui.

 

Nell'officina del padre il soprano aveva fatto un incontro che gli aveva sconvolto e cambiato la vita.

Cambiato la vita per 8 mesi e sconvolto quest'ultima nei mesi successivi.

 

Non voleva pensarci.

Tirò fuori il libro degli esercizi di matematica e con tutta l'attenzione che riuscì a radunare si mise a fare quei problemi.

 

Uff la matematica era una tale noia.

E lui era decisamente contro le materie scientifiche, si sentiva molto più vicino alle materie umanistiche come le lingue e la letteratura.

Già chissà poi perché.

 

Ecco ci stava pensando e non avrebbe dovuto.

Posò la matita sul quaderno degli esercizi e si perse nei ricordi.

Che con tutto sé stesso stava cercando di reprimere.



**************

Ho cercato di aggiornare il prima possibile! Purtroppo non riesco a stabilire dei giorni in cui postare, perché in questo periodo sono sotto esami ._.  Pubblico quando posso :D

Dunque ehm la scena Kum. Non penso ci siano molti fan di questa ship, in realtà a me è indifferente! Ho usato questa combinazione solo per far capire il pensiero di Kurt nei confronti del sesso.
Per lui non è davvero importante con chi, ma basta farlo. Tra l'altro anche a livello mentale il sesso non ricopre un ruolo fondamentale per lui. Nella scena con Sam per esempio era totalmente preso da altro (il piano contro Blaine) anche nel momento clou.

Finn oh Finn! amo il suo essere totalmente ingenuo e perennemente confuso! xD

Il paragrafo su Blaine era necessario. Blaine cerca Kurt in giro per la scuola per scusarsi. Ma Kurt non merita le sue scuse.
Il ricciolino è decisamente più umano! I suoi pensieri sono confusi sente di dover continuare a interagire con Kurt ma non ne capisce il motivo. C'è qualcosa che lo turba positivamente nella personalità dell'altro ma non gli piace.
Ovvio e come potrebbe? Lo trova solo irresistibile per ora.
Il messaggio della madre di Blaine ci fa capire che non vive più a casa con i genitori ma con i nonni.

Kurt va all'officina del padre per studiare. Una cosa che non faceva da tempo...
Nel prossimo capitolo ci sarà il ricordo di Kurt su quell'incontro :D

Scuuuuusate scrivo troppo xD
Ringrazio tutti voi che leggete e seguite la mia storia!
E le magnifiche persone che recensiscono *-*

Alla prossima! Ora mi tocca studiare lol 


 

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Capitolo 8
*** Un ricordo. ***


Salve! Piccola precisazione: il capitolo è leggermente più lungo dei precedenti perché non poteva essere interrotto :D  Ed è anche diverso rispetto ai precedenti perché la prima parte è occupata da un ricordo di Kurt e la restante parte è praticamente tutta introspezione. Non comparirà mai Blaine ... beh buona lettura! 
 

*

 

Era un venerdì. Kurt come al solito dopo la scuola il venerdì si recava all'officina di suo padre per fare i compiti e tenergli compagnia.

Il venerdì pomeriggio non si doveva fermare al Glee club.

 

Stava seduto al solito bancone intento a scrivere una relazione per il professore di francese.

A lui piaceva il francese e gli rimaneva molto facile fare quei compiti.

Era divertente anche esercitarsi con la pronuncia.

 

Ogni tanto alzava lo sguardo in cerca del padre.

Poi vedendo che tutto andava bene tornava a concentrarsi sul suo lavoro.

 

Era chino con la testa sul libro quando ad un certo punto si sentì chiamare.

 

Scusa? Cercavo il signor Hummel.” disse una voce profonda ma allo stesso tempo allegra.

 

Uhm... si ehm credo sia di là.” disse Kurt indicando con il dito una parte specifica dell'officina e alzando lo sguardo solo in quel momento.

 

Era un ragazzo a parlare.

 

Ah. Ok allora grazie, molto gentile.” rispose quello con un sorriso.

 

Era affascinante constatò Kurt, avrebbe osato dire -bello- ma non di un bello che ti fa girare per strada.

Un tipo particolare, totalmente anticonvenzionale.

 

Dopo poco si risentì chiamare.

Ehi. Scusami non vorrei disturbarti ma-” disse il ragazzo.

 

Ma il signor Hummel non c'è vero?” rispose Kurt tranquillo.

 

Il ragazzo si aprì in un sorriso sincero.

Aveva i capelli spettinati, mossi, tendenti al riccio ed erano dello stesso colore degli occhi.

Occhi che a Kurt sembrarono tremendamente profondi nella loro tonalità di marrone.

Rimase colpito dal naso importante e da qualche neo sparso sul volto.

 

Si esatto. Scusami magari ho sbagliato momento. È che mi hanno consigliato degli amici di portare qui la moto.” rispose il ragazzo pensieroso.

 

No tranquillo sei nel posto giusto e ti assicuro che fino a 10 minuti fa era esattamente sotto quella macchina. Deve essere uscito un attimo, beh se vuoi puoi aspettare qui finché non torna.” disse Kurt tornando a scrivere con interesse una frase della sua relazione.

 

Ehm- grazie! Ok... quindi tu saresti una sorta di meccanico che scrive relazioni con indosso vestiti-immacolati-all'ultima moda?” chiese il ragazzo incuriosito.

 

Io sono Kurt Hummel.” disse Kurt divertito.

 

Ah ma quindi sei il figlio! Questo è un colpo basso, beh finalmente inizio a capirci qualcosa.” rispose quello iniziando a guardare il quaderno di Kurt.

 

Esatto, in persona. Ehm che guardi?” chiese Kurt seguendo il tipo con lo sguardo.

 

Oh-no scusa. Io beh... sono solo una persona curiosa.” rispose alzando le spalle.

 

Era alto e di corporatura snella, sembrava una persona interessante.

Una persona che aveva vissuto.

 

Sto facendo francese... sai una relazione.” Disse Kurt mordicchiando la penna.

 

Francese? Che coincidenza! Allora non mi crederai se ti dico che sono nato a Parigi?” rispose il ragazzo con un espressione indecifrabile.

 

Se me lo dici ci credo. Insomma si... sei nato a Parigi? Beh sappi che ti invidio da morire.” rispose Kurt abbassando lo sguardo per correggere una parola sul foglio.

 

Vediamo se indovino. Non ci sei mai stato e vorresti andarci perché ti piace il francese e la letteratura francese e credi che Parigi sia la città più romantica del mondo?!” disse quello guardando Kurt.

 

Si è proprio cosi.“ rispose Kurt colpito.

 

Se vuoi ti ci posso portare! Insomma mia madre vive ancora là, quindi... chissà potrei organizzare in futuro.” disse mettendosi seduto su una sedia vicino a Kurt.

 

Tua madre vive là e tu sei qui da solo?” se ne uscì Kurt pensieroso tralasciando completamente la parte -dell'andare a Parigi con uno sconosciuto-.

 

No sono con mio padre. I miei sono separati. Mio padre è venuto qui a Lima per lavoro e io l'ho seguito per fare il college in America e vivere un po' fuori dall'Europa.” Disse il moro come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

 

Ah. Oddio mi dispiace... Io beh, forse non avrei dovuto impicciarmi.” disse Kurt arrossendo un po'.

 

Kurt tranquillo. Io sto bene anzi sto benissimo! Studio, mi sono fatto nuovi amici, guido la moto, continuo a coltivare anche qui le mie passioni, mi diverto è tutto ok. E poi sai cosa? Io amo l'America! Ogni tanto comunque torno a Parigi.” rispose il ragazzo con calma.

 

Era strano che una persona con la quale non aveva mai parlato gli dicesse tutte quelle cose.

Perché lo faceva?

 

Kurt era un ragazzo riservato e si teneva tutto per sé, era sempre stato cosi.

 

E dopo quello che gli era successo due settimane prima a scuola...

Aveva perso ogni interesse nel voler conoscere gente.

Si era semplicemente chiuso in sé stesso.

Era troppo terrorizzato per fare qualunque altra cosa che non fosse inerente al glee o a stare con suo padre.

Raramente usciva e raramente si fermava a parlare più del dovuto con persone di cui non si fidava.

 

Rivedeva gli spogliatoi e le mani di quei giocatori di football.

I graffi sulla sua pelle il giorno dopo.

Si sentiva in trappola.

 

Si irrigidì tutto d'un botto.

 

Ok beh. Io devo studiare... scusami.” disse Kurt tornando sul suo foglio.

 

Non penso di aver detto qualcosa di sbagliato o si? Forse sei solamente perso nei tuoi pensieri? Comunque ok mi allontano e se ti serve un aiuto con il francese io sono qui.” rispose il ragazzo alzandosi.

 

Grazie ma me la cavo in francese.” rispose freddo Kurt.

Gli arrivò un sms.

 

L'altro si stava allontanando quando Kurt disse “ Ehm, ragazzo?! Ehi tu! Ragazzo franceseeee!”

 

Il moro si fermò fissandolo con stupore.

 

Credevo volessi essere lasciato in pace...” disse guardandolo.

 

No cioè si... nulla volevo solo dirti che mio padre sta tornando, mi ha appena mandato un sms, ecco si insomma, per la moto sai.” disse il soprano.

 

L'altro si aprì in un sorriso incredibile.

Era davvero un tipo fuori dal comune.

 

Grazie Kurt. Io esco fuori a fumare una sigaretta intanto. Ah e comunque mi chiamo Louis. Non me lo hai chiesto ma sono una persona educata.” e infilandosi i Rayban uscì fuori.

 

Lasciando Kurt completamente in balia dei suoi pensieri.

Aveva troppe cose da analizzare...

Gli piaceva come suonava quel nome, Louis... era melodioso.

 

Prima che l'altro potesse rientrare nell'officina Kurt aveva fatto diversi viaggi mentali su quell'incontro.

 

Ma la cosa a cui non aveva pensato era quella che poi prese forma nella realtà.

 

Perché da quel giorno i loro incontri furono sempre meno casuali e più cercati.

 

Perché quel ragazzo francese lo ammaliava con la sua intelligenza e la sua aria da scrittore dell'ottocento.

 

Perché era riuscito a capirlo senza bisogno di spiegazioni e come nessuno aveva mai ancora fatto.

Perché aprirsi con lui era stato facile e quasi automatico.

 

Perché finirono insieme relativamente presto e in pochi mesi consumarono un amore intenso che sarebbe potuto durare anni.

 

*

 

 

Kurt Hummel aveva subito una violenza fisica prima di quell'incontro.

Esattamente 14 giorni prima.

Baci violenti, mani affamate e graffi su tutto il suo corpo delicato.

Schiaffi e carezze moleste.

Qualcosa che lo rese spento, freddo, meccanico.

Spaventato.

 

L'incontro con Louis fu singolare.

Perché avvenne proprio in quel momento.

Due settimane dopo la violenza.

Perché gli cambiò la vita all'inizio distruggendogliela del tutto alla fine.

 

8 mesi di paradiso con quel ragazzo francese in cui riuscì a ritrovare la speranza di vivere e di fidarsi del genere umano, a piccole dosi.

 

E poi finito quel periodo tutto cambiò di nuovo, fino a farlo divenire quello che era adesso.

Un involucro senza anima.

 

Una violenza fisica può essere superata nella sua crudeltà solo da una violenza mentale.

Ti senti una nullità. Una persona anonima, svuotata, nel momento in cui la persona a cui ti sei dedicato tanto, ti abbandona senza pietà.

 

Quei pensieri, quell'incontro, il passato gli faceva male.

Gli faceva più male pensare a come era stato usato da Louis che non tutto il resto.

Che non il dolore di essere stato profanato da mani sconosciute.

 

Prima che suo padre potesse dirgli qualcosa prese i libri e scappò via dall'officina.

 

Dal ricordo del dolore provocato dal suo amore idealizzato.

E del sentirsi tradito nel profondo.

 

Si era ripromesso che non si sarebbe mai più sentito in quel modo, non lo avrebbe permesso.

Sentirsi amati in modo incondizionato e poi essere messi da parte.

Gettati via come qualcosa di poco conto.

Qualcosa di sporco, di vecchio.

Di inutile.

 

Appena arrivato a casa salì le scale di corsa e si chiuse nella sua stanza.

Si ritrovò a sfogliare quella lettera senza neanche accorgersene.

 

Kurtie... non puoi davvero credere che io rimanga qui in questa cittadina mediocre. Lo sapevi, te ne avevo parlato. La nostra è stata una storia veloce e si è consumata troppo in fretta. Non è colpa tua, sono io che ho bisogno di nuovi stimoli. Le cose non funzionano più. Mi hai dato già tutto quello che potevi darmi.

E credimi siamo stati bene insieme finché è durata. Ma ora lasciami vivere la mia vita, spero che anche tu sarai in grado di fare lo stesso. Perché questo è un addio.”

 

Finì di leggere quelle righe con un misto di rabbia e tristezza incontrollabile.

Era possibile versare ancora delle lacrime per un pezzo di carta senza anima?

 

Si era fidato di lui. Con lui aveva avuto tutte le sue prime esperienze.

Gli era costato cosi tanto abbandonarsi a quella carezze.

Di nuovo.

E darsi del tutto a lui completamente.

 

Ricominciare a respirare senza paura.

 

Ti amo Kurt”

Non smettere di dirlo...”

Non lo farò mai.”

 

Riusciva a ricordarsi tutte le volte che aveva detto che lo amava.

Era una cosa patetica e questa era la cosa che odiava di più.

La sua fragilità in questi momenti. La debolezza che gli derivava dai ricordi.

 

Il ritorno a Parigi era stata solo una scusa. Kurt sapeva benissimo che non era quello il motivo.

Il motivo è che semplicemente certa gente ama infliggere sofferenze e lui non ce la faceva più a sopportarlo.

 

Parigi. Ironia della sorte ancora non ci era mai andato ed era stata la prima cosa che Louis gli aveva promesso. La prima di tante.

 

Aveva bisogno di demonizzare quelle città che era stata, inconsapevolmente, sfondo del loro amore.

 

La spiegazione razionale che Kurt si era dato diceva più o meno che: Non tutti e due provavano gli stessi sentimenti.

Il rapporto non era equo. Una persona ci aveva messo il cuore l'altra solo la scatola di quel cuore.

 

E l'amore distrugge quando finisce. L'amore è crudele e sconsiderato. Bisogna provarlo sulla pelle per saperlo. Kurt era sempre stato un romantico, che sognava una storia perfetta e non aveva mai considerato la parte dolorosa della faccenda.

 

Da quel momento si perse sempre di più senza riuscire a risalire in superficie.

Aveva preso una boccata d'aria e poi si era gettato nuovamente in un abisso.

Senza forze, senza voglia, senza speranza.

Gli era rimasta solo la rabbia e la consapevolezza che l'amore rendeva deboli. Che la vita era uno schifo.

Che era stato violentato due volte in un anno.

 

Mi hai reso cosi vulnerabile e debole, hai fatto crollare tutte le mie difese ed ora te ne vai in questo modo?” Gli aveva risposto Kurt.

 

Rimase senza una risposta.

Non era stato più in grado di fidarsi di nessuno.

 

Non era stato più in grado di amare.



****************

Ehm credo sia stato abbastanza straziante come capitolo forse un po' pesante... spero di no xD ma era necessario!
Il ricordo di Kurt non sarà l'unico ricordo, potrebbero essercene degli altri.
Dunque Kurt incontra questo ragazzo più grande di lui all'officina del padre, è francese ma studia in USA.
Kurt rimane affascinato da Louis e anche quest'ultimo trova qualcosa nel soprano, per cui iniziano ad incontrarsi sempre più spesso fino a consolidare il rapporto.
Un rapporto che dura solo 8 mesi. Ma che è stato molto molto forte. Totalitario.
(e succede! 8 mesi sembrano pochi... ma non è cosi. Esperienza personale xD)

Avevo già accennato dai primi capitoli dell'interesse di Kurt per il francese e per Parig. Ecco spiegato tutto non era casuale.
Il Kurt del ricordo aveva da poco subito il trauma della violenza. Violenza che ci tengo a precisare non è stata -completa- infatti le sue prime esperienze le ha avute con Louis.
Però è rimasto sconvolto, giustamente, dall'accaduto e si è iniziato a chiudere in sè stesso per poi riuscire a riaprirsi pian piano con il ragazzo francese.

Kurt è stato lasciato senza grandi spiegazioni semplicemente perché cosi è la vita.
Ma il soprano ci aveva messo tutto in quella relazione... 
Quindi ovviamente il Kurt attuale è quasi disumano e spietato per la somma di queste due esperienze vissute.
Una violenza fisica seguita da una violenza mentale. Una delle più grandi sofferenze umane: la fine di un amore (tra l'altro riparatorio! un amore che lo ha aiutato a superare i problemi precedenti).
E quindi ora non riesce più a provare nulla per nessuno. Nessun tipo di sentimento.


Il Louis della storia è ispirato (sia nel nome che nell'aspetto fisico) ad un attore francese che io adoro... Louis Garrel 
http://26.media.tumblr.com/fcT3jDQr9obfphtsesETvzG4o1_500.jpg  

Uhm credo sia tutto. :D

Ringrazio tutte le persone che leggono ancora la mia storia!

E grazie di cuore a chi recensisce *-*

Ed ora mi preparo per la diretta di Glee!

Alla prossima!


 

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Capitolo 9
*** Segreti e (finti) bravi ragazzi ***


 

Ecco il nuovo capitolo! Su suggerimento di un amico ho deciso di pubblicarlo più lungo del solito :D .... buona lettura! P.S= Quanto è stata bella l'ultima puntata di glee? *-*










 

Sentì bussare alla porta “Kurt?... posso entrare?” la voce di Finn.

 

Non rispose ma Finn entrò lo stesso.

 

Come va?” chiese il fratellastro...

mentre puntava gli occhi sulla lettera che il soprano teneva in mano.

 

KURT! Ancora quella lettera? Perché vuoi farti del male?”

 

Finn lasciami stare.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari stendendosi sul letto.

Aveva gli occhi lucidi e sembrava sinceramente distrutto.

 

Finn si fece spazio e si sedette al bordo di quello stesso letto.

Hei. Non mi intrometto più promesso... però butta quella lettera. Non voglio vederti cosi...” disse accarezzando appena il fratello sulla testa che spalancò gli occhi per la sorpresa di quel gesto.

 

Ehm... non devi farlo ok?” disse Kurt spostandosi.

 

Finn riprese il discorso

Ok ok. Comunque volevo solo dirti che il ragazzo della mensa mi ha detto di darti questo.” disse Finn porgendogli un foglietto.

 

Dove lo hai visto? Cercava me? ” disse il soprano alzandosi improvvisamente meno triste.

 

A scuola... si ti cercava. Gli ho detto che sono tuo fratello e che se doveva dirti qualcosa potevo riferirtelo io.” rispose Finn con la sua solita espressione.

 

Oddio. Ma perché. Dovevi stare zitto! Quel tizio è pericoloso e non voglio dargli informazioni sulla mia vita...” rispose sconsolato Kurt.

 

A me sembra un tipo a posto e comunque si chiama Blaine...” disse Finn facendo per alzarsi.

E aggiunse...

Ehm... sai l'ho letto... il biglietto. Cosa sono le drag queen?” chiese con un espressione concentrata.

 

Kurt si mise una mano sulla fronte senza rispondere... Finn era senza speranze.

E subito dopo sotterrò la testa sotto un cuscino.

 

Ahn... poi gira voce che è Blaine quello con cui ti sei baciato in corridoio oggi... è ve-?”

 

Non fece in tempo a finire la frase che Kurt gli lanciò il cuscino addosso urlando “SPARISCI!”

 

Sdraiato sul letto si ritrovò a pensare che da quel biglietto sarebbe dipeso il suo umore.

Non sapeva bene il perché ma lo pensò.

Era cosi distrutto da lasciare tutto nelle mani di un pezzo di carta.

 

Non so perché lo sto facendo. Se tu fossi meno stronzo ti avrei già chiesto il numero di cellulare.

Comunque stasera sul tardi ci sarò...non posso perdere l'occasione di trattarti male... e poi sai, ci sono le drag queen.

B.”

 

Strane sensazione.

Quel biglietto gli aveva strappato un sorriso e forse non avrebbe dovuto farlo.

Non aveva bisogno di provare simpatia per nessuno.

Né riconoscenza né alcun tipo di sentimento positivo.

 

Nascondendo ogni tipo di emozione si trascinò a cena.

 

Mangiò più in fretta possibile perché aveva bisogno di parecchio tempo per prepararsi ed essere perfetto per la notte.

 

Kurt come mai oggi sei scappato dall'officina?” disse Burt mentre addentava un coscio di pollo.

 

Ehm... avevo dimenticato un libro che mi serviva... a casa.” rispose Kurt sotto lo sguardo di Finn.

 

Ah potevi dirmelo... comunque se avete finito i vostri compiti dopo cena potremmo non so... fare qualche gioco di società per una bella serata in famiglia? Eh?” disse Burt allegro cercando il consenso di Carole.

 

Si ho comprato anche un dolce buonissimo” disse la madre di Finn.

 

Wow bella idea. Però Kurt non poteva fare stupidi giochi di società nella serata delle drag queen. Doveva assolutamente trovare una scusa per sgattaiolare fuori di casa.. e gli serviva ancora una volta la copertura del fratellastro.

 

Utilizzò il segnale che stava ad indicare da-ora-in-avanti-reggimi-il-gioco-qualunque-cosa-io-dica.

Ossia un pizzico sulla gamba sinistra di Finn.

 

Il fratellastro sobbalzò e lo guardò torvo.

Aveva capito... e lo avrebbe aiutato controvoglia questa volta.

Eh-mm io non credo di poter partecipare stasera...” disse Kurt con uno sguardo dispiaciuto.

 

Ancora non ti sono venuti i problemi di matematica? Figliolo ti aiuto io se vuoi!” rispose Burt mentre si versava nel piatto una dose abbondante di patate arrosto.

 

No, non è quello... no sono migliorato molto in matematica... ma ecco vedi... Io e Finn abbiamo altri impegni per la serata, vero Finn?” e gli diede un calcio da sotto il tavolo.

 

S-ssi noi abbiamo a-altri impegni...” ripeté il ragazzo più alto.

 

Oh- che peccato... e questi programmi sarebbero?” disse il padre di Kurt interessato.

 

Kurt fece un breve resoconto mentale di quello che doveva fare:

Serata drag queen. Cercare il tizio per farsi dare informazioni su Blaine. Trovare Blaine ed umiliarlo un po'. Dedicarsi alla sua attività fisica preferita con qualche bel ragazzo... beh avrebbe avuto bisogno di molto tempo. Tutta la notte era abbastanza?

 

Mercedes da un pigiama party a casa sua... ed ecco mi chiedevo se potevo andarci sai. Sarà una cosa carina tra ragazze. E dovrò dormire fuori casa...” disse Kurt con voce ferma.

 

E aggiunse vedendo il padre che cercava lo sguardo di Finn

E Finn invece ha la serata biliardo con il resto dei ragazzi del Glee... giusto?” concluse Kurt sorridendo.

 

G-giusto. Quindi rimani a dormire fuori stanotte?” disse Finn marcando la frase sul finale con un tono di rimprovero.

 

Si mi porto il cambio da 'Cedes cosi domani andiamo a scuola insieme.” rispose Kurt risolutivo.

 

Kurt posso fidarmi? Non è che mi farai stare in pensiero vero? Promettimi che rimarrete dentro casa e non metterai un piede fuori dalla sua camera da letto...” disse Burt protettivo.

 

Kurt in questi momenti si odiava... sentire suo padre parlare di fiducia e di preoccupazione lo faceva stare male.

 

Fece un bel respiro e rispose

Ma papà lo sai che puoi fidarti ed è un pigiama party quindi puoi stare tranquillo... resteremo dentro la camera di Mercedes tutto il tempo. Le uniche distrazioni saranno maschere di bellezza e maratone di telefilm.” disse il ragazzo sfiorando la mano del padre con il pollice.

 

Ok beh... poi se ti rende felice... lo sai che per me va bene.” disse Burt amorevole.

Lo so papà. Lo so.” disse Kurt con un pizzico di tristezza nella voce.

 

Finito di mangiare il ragazzo si ritirò in camera per la solita prova dei vestiti.

Finn entrò sbattendo la porta.

Allora? Devi passare davvero tutta la notte fuori?”

 

Si e se mi fai parlare faccio tardi.” rispose Kurt prendendo un paio di stivali neri dall'armadio.

 

Non puoi.” disse Finn minaccioso.

 

Che significa non posso? E chi me lo impedirebbe... tu? Senti che problemi hai? Non sono un ragazzino che deve essere controllato!” sbottò Kurt isterico.

 

Ti sembra normale rimanere tutta la notte in quel locale pieno di maniaci sessuali?” disse Finn preoccupato.

 

Se ti può rassicurare io sono il primo della lista. Intendo il primo dei maniaci sessuali.” rispose Kurt con un alzata di spalle.

 

N-no questo non voglio saperlo. Tu sei pazzo! E poi avevi detto che non ci avresti più messo in mezzo!” disse il fratellastro.

 

Questo è vero... la prossima volta mi prenderò le mie responsabilità con Papà e gli dirò la verità. Dopotutto mi piace solo andare a ballare nei locali... non c'è nulla di strano no?” domando il ragazzo dagli occhi chiari.

 

Ballare. Kurt non farmi essere volgare... tu se vai in quei locali ci vai per fare altro e questa farsa deve finire!” disse il fratello con una strana autorità.

 

Taci Finn... non sono un ragazzino già te l'ho detto. E tu non sei nella condizione adatta per parlare.” rispose Kurt appoggiando dei vestiti sul letto.

 

Ah davvero non sei un ragazzino? Eppure prima quando ti ho sorpreso con le lacrime agli occhi mi sembrava il contrario.” disse Finn con cattiveria.

 

Non parlare di cose che non conosci. Tu non sai come mi sento. Lasciami stare!” disse Kurt trafiggendolo con i suoi occhi di ghiaccio.

Aveva perso ogni tipo di espressione.

Diede le spalle a Finn rimanendo in silenzio.

 

Come vuoi...credo che andrò da Rachel.” borbottò Finn uscendo.

 

Finn lo aveva visto piangere. Si era mostrato ancora una volta debole con qualcuno.

Lo aveva definito ragazzino... lui odiava farsi vedere cosi disarmato.

Si prese mezz'ora di tempo in cui rimase semplicemente sul letto ad occhi chiusi.

 

E poi finalmente tornò a pensare alle cose importanti...

Guardò l'armadio rimanendo imbambolato lì davanti per circa 5 minuti.

 

Poi trovò quello che stava cercando.

Il suo blazer poco elegante in denim scuro foderato di stoffa rossa all'interno.

Pantaloni super skinny sempre rossi che gli fasciavano alla perfezione le gambe lunghe e snelle.

La canottiera di urban outfitters e il tocco finale che aveva già tirato fuori prima: i suoi Dr. Martens alti di pelle nera.

 

Un look che aveva sperimentato altre volte e che lo rendeva irresistibile.

 

 

Si vestì con tutta la calma del mondo e dopo si concesse una lunga seduta davanti allo specchio.

Con la musica in sottofondo, si sistemò i capelli... in maniera ribelle.

Tirati più in alto del solito, un look un po' spettinato tenuto insieme grazie al gel.

 

Voleva davvero dire la verità a suo padre. Per lo meno nei limiti.

Cercare di arginare le bugie... sentiva di doverlo fare.

Perché suo padre era l'unica persona che nonostante tutto gli era sempre stata vicina.

 

Gli arrivò un sms da Rachel.

A quanto pare Finn aveva già sputato il rospo.

Kurt. Non ti arrabbiare... ma permettimi di dire che stai sbagliando. La tua vita vale molto più di questo. Dovresti smetterla di farti del male. Non voglio che rimani tutta la notte fuori casa a fare chissà cosa... perché non passi a casa mia? Fammi sapere.”

 

Rachel era una buona amica come Finn era un buon fratello.

Ma queste cose non gli servivano davvero.

Gli serviva solo il caos per non pensare e per dimenticare.

 

Decise di uscire prima di casa. Si avviò alla macchina dopo aver salutato suo padre e Carole... lasciandoli davanti al televisore a vedere qualche commedia romantica.

 

Aveva tra le mani il borsone e la tracolla per la scuola.

Per rendere il pigiama party più reale.

Se il piano sarebbe andato a buon fine comunque a scuola non ci sarebbe neanche andato.

 

Salito in macchina... compose il numero di quel suo conoscente con cui si era accordato nel pomeriggio.

 

Sono uscito prima. Passo a casa tua cosi ti spiego cosa ho in mente ok?”

Vieni quando vuoi, mi trovi a casa.”

 

La cosa era complicata da mettere in atto. Perché non aveva ancora nulla di concreto per la testa.

Più che altro doveva risalire al passato di Blaine... voleva più informazioni possibili su di lui.

E sul perché si fosse trasferito al suo liceo.

 

Guidò fino a casa di Peter e lo trovò intento a prepararsi per la serata.

 

Ti trovo bene Kurt...” disse quello mentre si infilava un paio di jeans.

 

Non è una novità. Tutti mi trovano sempre bene...quei jeans fanno schifo comunque.” rispose Kurt sedendosi sul letto.

 

Si ma... dicevo ti trovo bene dopo tutte quelle voci che ci sono state. Meglio questi?” disse Pete mostrando un altro paio di pantaloni.

 

Quali voci scusa?” disse Kurt rigido.

 

Quelle su di te che hai perso il tuo primato. Sai quel Blaine te lo sta facendo sudare.” rispose Peter ridacchiando.

 

Oh già. Sta cercando di fare il superiore... ma secondo me... la notte prima di addormentarsi sono nei suoi pensieri. Se capisci cosa intendo per pensieri.” disse Kurt malizioso.

E continuò

Il tuo aiuto mi serve proprio per questa faccenda comunque.”

 

Sei nei pensieri di tanti Kurt. Ok, dimmi di cosa si tratta... mi devo ancora sdebitare con te dopo quella notte...” disse Peter avvicinandosi.

 

Fermo. Togli la mano dalla mia spalla. Se mi vuoi aiutare bene... altrimenti mi farò giustizia da solo.” disse Kurt serio.

 

Ok scherzavo. Parla...” Fece quello curioso.

 

Tu conosci tutti allo Scandals no? E conosci tutti i locali gay della zona. Hai molti agganci e contatti... mi servono informazioni su Blaine Anderson. Tutto quello che riesci a trovare.” disse Kurt guardandolo intensamente.

 

Si credo di poterlo fare... a quanto ne so c'è un ragazzo che conosce Blaine molto bene e ne parla sempre male. Sarà facile farsi dire qualcosa.” rispose Peter.

 

Perfetto prima mi informi e meglio è... Andiamo?” disse Kurt prima di uscire dalla porta seguito da Peter.

 

Allo Scandals le serate drag queen erano sempre uguali.

Il locale era cosi pieno di gente da essere difficile anche solo camminare da una parte all'altra del bar.

Tutto ciò non era per niente stimolante. Ti faceva mancare l'aria.

E le drag queen utilizzavano sempre gli stessi travestimenti...

I drammi di vivere a Lima e non a Pittsburgh.

 

Kurt andò verso il bancone ci salì sopra e si mise seduto accavallando le gambe.

Dissè poi al barman “ Il solito. Spero non ti dispiaccia avermi qui.”

 

L'unico problema è che potresti distrarmi quando dovrei lavorare.” rispose quello.

 

Non ti darò fastidio. Ho solo bisogno di studiare un po' la situazione.” Disse Kurt afferrando il bicchiere che gli porgeva il barista.

Ed iniziò a bere e giocare in maniera provocante facendo scorrere la cannuccia tra le labbra e mordendola con malizia.

 

Ecco è esattamente quello di cui parlavo... Mi farai morire.” Disse il barman fissando Kurt.

 

Il soprano amava questa sua capacità. Essere sull'orlo di una crisi qualche ora prima e tornare il predatore di sempre nel suo locale preferito.

 

Aveva avvistato Dave e distolse subito lo sguardo sperando di non attirare la sua attenzione.

 

La musica era penosa e martellante.

Si ritrovò a guardare un ragazzo che ballava divinamente al centro della pista.

Si muoveva davvero bene...Kurt iniziò a fissarlo.

 

Dopo poco un suo amico gli sussurrò qualcosa all'orecchio e il ballerino puntò gli occhi verso Kurt molto interessato.

 

Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio iniziò a lavorarsi bene la cannuccia in modo molto più che provocante.

E lanciava occhiate piene di lussuria.

 

Quello allora smise di ballare e si avvicinò al bancone del bar.

Aveva dei brillanti occhi verdi... ma Kurt si era già convinto al movimento ipnotico dei suoi fianchi.

 

Ciao.” disse quello ammiccando.

 

I tuoi fianchi.” disse Kurt leccando la cannuccia.

 

I miei fianchi cosa?” rispose quello.

 

Li sai muovere bene.” sorrise Kurt.

 

G-grazie... quindi-?” rispose leggermente confuso il ragazzo.

 

Quindi “ disse Kurt scendendo dal bancone....

 

Stasera li terrai a riposo. Sono pieno di spirito d'iniziativa sai...” concluse Kurt lasciando ad intendere diverse cose.

 

Lo prese per un braccio e lo trascinò per tutta la sala fino a condurlo al bagno.

 

Entrato dentro lo spinse addosso al muro con violenza.

C'erano un paio di persone ma a Kurt non interessava davvero.

 

Si fiondò sull'orecchio del ragazzo leccando con forza e mordendone l'estremità.

Poi passò all'altra riservandogli lo stesso trattamento e sussurrò

Stasera mi sento violento spero non ti dispiaccia urlare più del normale.”

Quello in risposta mugolò appena mentre Kurt si era già addentrato ad assaporare il suo collo.

Assaporare in ogni modo possibile... con baci, leccate e morsi.

Kurt adorava mordere la pelle soffice del collo e lasciare dei segni.

 

L'altro intanto aveva già provato ad allungare una mano verso il corpo di Kurt ma era stato respinto più volte.

 

Comando io stai fermo.” gli alitò appena il soprano sul collo.

 

Alzò lo sguardo per cercare le labbra dell'altro e leccarle.

Non era un bacio lui non baciava.

Passò solo la lingua sopra quelle labbra diverse volte... per poi fargli alzare le braccia e togliergli la maglietta.

 

Il ragazzo era messo bene... in ogni punto constatò Kurt sentendo l'erezione pulsante addosso al suo bacino.

 

Non se ne rese neanche conto ma gli mise una mano sul collo per bloccarlo mentre con la lingua esplorava il suo petto.

Era un gesto di costrizione per non farlo muovere.

Si ritrovò a leccare con movimenti concentrici i suoi capezzoli e a infliggergli dei fastidiosi quanto eccitanti morsi.

 

Lasciando una scia di baci umidi e assaporando la sua pelle giunse vicino al bordo dei jeans.

 

Si fermò ed alzò lo sguardo verso l'altro “Allora... vuoi che continui?” disse Kurt leccandosi le labbra.

 

Odd-ddio sii ti prego.” rispose quello.

 

Kurt adorava la gente che lo pregava per qualcosa.

Senza aspettare ulteriormente lo spinse di nuovo con la schiena sul muro ed iniziò a sbottonargli i pantaloni.

 

La visione dell'erezione del ragazzo che stava per esplodere nei boxer era piacevole.

 

Iniziò a toccarla appena con un dito da sopra il tessuto dell'intimo.

Poi con due dita... con dei movimenti leggeri ed appena accennati.

Poi l'afferrò con una mano sempre esternamente... e solo nel momento in cui l'altro gli disse

T-toccalo a mani nude ti p-prego.”

 

Kurt gli abbassò i boxer e per tutta risposta iniziò a massaggiare la sua erezione passando il dito più volte sull'estremità... per poi dire “Basta. Voglio sentire la tua bocca muoviti.”

con un tono che lasciava poco margine di scelta.

 

L'altro molto controvoglia invertì i ruoli... abbassò pantaloni e boxer del soprano in un colpo solo ed iniziò a leccare tutta la sua lunghezza.

 

Kurt non aveva davvero voglia di tutti questi convenevoli.

Se ne rese conto solo in quel momento.

Voleva solo concludere più in fretta possibile...quindi dopo poco lo afferrò per i capelli e lo tirò su.

 

Lo fece girare con il volto schiacciato al muro.

E senza alcun tipo di preparazione afferrò un preservativo e poco dopo si introdusse nell'apertura di quello con forza.

 

Iniziò a dare delle spinte energiche come se ne volesse sempre di più.

Non sentiva nulla. Non sentiva i gemiti o le urla dell'altro.

Non sentiva il piacere in quello che stava facendo.

Era solo una cosa meccanica senza significato per lui.

Era come se riuscisse a vedersi dall'esterno mentre infliggeva quel piacevole dolore a quello sconosciuto...

E non riusciva a riconoscersi.

 

Riuscì a venire poco dopo in modo del tutto convenzionale.

Era sfinito per l'irruenza che ci aveva messo.

L'altro era accasciato a terra dolorante.

 

Kurt si rivestì ed uscì fuori dal bagno senza dire una parola.

 

Si fece spazio tra la folla cercando la porta per il parcheggio.

Voleva solo uscire per schiarirsi un po' le idee...e capire.

 

Peter era in compagnia di una drag queen e lo fermò.

Kurt. Ho quello che ti serve...”

 

Tesoro sembri sconvolto, tutto bene?” aggiunse la drag queen.

 

Ho solo fatto troppo movimento con uno in bagno. Comunque Pete seguimi.” rispose Kurt di nuovo concentrato sul suo obiettivo.

 

Si recarono all'esterno del locale, dalla parte opposta all'entrata principale.

 

Allora?” disse Kurt estremamente curioso.

Allora... c'è questo ragazzo che odia davvero Anderson.” rispose quello ridacchiando.

 

Aspetta. Non voglio sapere da chi hai ricevuto le informazioni. Non mi interessa.” disse Kurt.

 

Sicuro? Perché è davvero divertente la cosa... “ poi vedendo lo sguardo annoiato del soprano riprese

Va bene. Dunque Blaine Anderson ha la tua stessa età ed è originario di Westerville. Ha frequentato sempre una scuola privata... la Dalton e faceva parte di un gruppo di canto corale. Si facevano chiamare -Warblers- e lui era una sorta di leader del gruppo. Un ragazzo con un carattere forte e deciso ma piuttosto cinico. Praticava la boxe professionalmente prima...”

 

Il leader di un gruppo di canto corale. Questo è interessante... una scuola privata. E la famiglia?” chiese Kurt pensieroso.

 

La famiglia Anderson è piuttosto celebre a Westerville. Blaine è molto ricco ed aveva sempre avuto buoni rapporti con i genitori fino a quando...”

 

Fino a quando?”

 

Beh questa è la parte migliore. Blaine ora vive a Lima a casa dei nonni... è andato via di casa dopo essere stato cacciato dalla accademia Dalton. Ha fatto tutto di sua spontanea volontà... infatti i genitori cercano in tutti i modi di farlo tornare a Westerville. Ma credo che lui si senta piuttosto imbarazzato per quello che è successo...” disse Peter tenendolo sulle spine.

 

Continua.” Gli intimò Kurt.

 

Blaine è sempre stato il figlio perfetto. Ottimi voti a scuola, sempre pronto a primeggiare, orgoglioso quanto basta... e eterosessuale. O per lo meno questo è quello che ha sempre raccontato in giro. Un giorno però lo hanno beccato sulla cattedra della professoressa di letteratura... nel momento clou con un suo compagno di corso.” disse l'amico di Kurt.

 

Questo è anche meglio di quello che mi aspettavo.” sorrise Kurt compiaciuto.

 

A beccarlo è stato il professore di matematica. La Dalton ha una politica molto rigida riguardo certe cose, per l'atto osceno in sé... quindi Blaine è stato sospeso da scuola a tempo indeterminato. La faccenda è stata messa a tacere e resa top secret per la maggior parte delle persone. I genitori di Blaine sono rimasti molto delusi... ma da quello che mi ha raccontato quel ragazzo... delusi non per il fatto che Blaine sia omosessuale ma per quello che aveva fatto. O comunque perché pensavano di conoscere il figlio ed invece non era cosi. Blaine si è sentito mortificato ed ha preferito allontanarsi dal suo vecchio mondo.” terminò Peter.

 

Bene ho parecchio su cui lavorare... non capisco perché ha fatto finta di essere eterosessuale per tutti questi anni. E poi scusa... se la faccenda era top secret e nessuno ne è a conoscenza... come sei riuscito a scoprirlo?” disse Kurt.

 

Il ragazzo con cui ho parlato. Quello che parla male di Blaine... è il tizio con cui è stato beccato quel giorno sulla cattedra.” rispose Peter come se avesse rivelato il più grande mistero del mondo.

 

Bingo. Tutto ciò è molto divertente... devo solo capire come agire adesso. Ma penso che per iniziare potrei farmi un giro alla Dalton.” disse Kurt con convinzione.

 

Vuoi andare a Westerville?” chiese l'amico.

 

Si domani mattina. Salto scuola... voglio far capire a tutti chi è il loro ex compagno.” rispose Kurt con una scrollata di spalle.

Ed aggiunse “ Vado a casa. Grazie per le informazioni.” e se ne andò con passo deciso svoltando l'angolo del locale.

 

Aveva deciso di tornare a casa perché in realtà il suo lavoro allo Scandals era finito per quella sera. Cosi avrebbe reso anche più felice suo padre, che vedendolo tornare a dormire a casa, sarebbe stato più tranquillo.

 

Stava per salire in macchina quando si sentì chiamare dalla persona che non aveva più segreti per lui.

 

Kurt!”

 

Blaine?”





**********************

Derek_C (l'amico di cui parlavo sopra!) oltre a consigliarmi sulla lunghezza del capitolo, ha anche letto in anteprima e mi ha dato degli ottimi suggerimenti... quindi beh, grazie tesoro <3

Allora che dire? Blaine che scrive il bigliettino a Kurt è tipo tanto carino! E fa sorridere il soprano almeno per un attimo!
Poi la scena a cena è esilarante come al solito Kurt racconta bugie per uscire e mette in mezzo Finn... povero Burt!
Il furt mi piace tanto *-* e non lo so mi piace vederli come due fratelli che si prendono cura l'uno dell'altro... ok qui è solo Finn ad interessarsi di Kurt ma non è sempre stato cosi!

Il look di Kurt è questo. Miglior outfit di sempre *-*  http://a6.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/419266_3265726689065_1444212830_3316671_514140227_n.jpg  e questa è anche la posa che ho immaginato per Kurt quando si siede sul bancone dello Scandals!

La scena al bagno è leggermente crudina, non per i contenuti espliciti, ma perché dimostra ancora una volta quanto poco ci tenga Kurt a queste cose...

Yeah il segreto di Blaine è finalmente uscito fuori. Grazie a Peter e a questa misteriosa persona che parla male di Blaine... Kurt ha le informazioni che cercava.
Il prossimo passo è andare alla Dalton!
E cosi Blaine è stato sospeso perchè beccato in comportamenti molto poco consoni al luogo dove si trovava.
Ci tengo a precisare che i genitori di Blaine non sono contrari alla sua omosessualità... erano solo delusi dall'azione scandalosa che aveva commesso il figlio... è stato Blaine a voler cambiare aria per un po'!

Alla fine del capitolo... si, si incontrano! :D


Ringrazio tutti quelli che commentano, leggono e seguono la storia! *-*

Alla prossima!



 

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Capitolo 10
*** Alcool, passi falsi e inchiostro verde. ***


Dopo uno stressante ritorno alle lezioni universitarie... eccovi qui il nuovo capitolo! :D


 









Blaine era ubriaco si vedeva dal modo in cui camminava barcollando leggermente.

 

“D-dove vai? N-noi dovevamo vederci r-ricordi?” disse il riccio fermandosi davanti al soprano.

 

“ Non era obbligatorio vedersi. E poi ho avuto già tutto quello di cui avevo bisogno.” rispose Kurt incrociando le braccia al petto.

 

“Quindi non hai bisogno di m-me?” chiese Blaine che in questa veste da ubriaco diventata quasi irritante.

 

“Blaine Blaine... Io non ho bisogno di nessuno.” rispose Kurt allargando le braccia.

 

Blaine in quel momento fece un pericoloso passò in avanti e si sbilanciò andando a finire addosso a Kurt.

 

Il soprano lo prese e lo fece appoggiare alla macchina perché il riccioluto non riusciva a stare in piedi da solo.

 

“T-tu ssei un bugiardo. Io so che hai bisogno di me... ti ho capito sai?” disse Blaine gesticolando in maniera esagitata.

 

Kurt sorrise e rispose “ Non hai capito nulla di me... senti che ne dici di stenderti un po' sul retro della mia macchina? Non riusciresti a fare due passi uno dietro l'altro in queste condizioni.” Si pentì quasi subito di aver fatto una proposta cosi gentile... ma ormai era andata.

 

“Io ho capito che tu... che t-tu sei SOLO. E lo sarai per sempre se continui a comportarti cosi. Da stronzo insensibile...” disse Blaine senza rendersene conto.

 

Kurt sentì quelle parole arrivargli dentro. Sapeva che erano vere e per questo ebbero un effetto devastante su di lui.

 

“ Blaine Anderson di Westerville ex studente della Dalton che è stato espulso da scuola perché...” disse Kurt improvvisamente tornato ad essere il solito cinico.

 

Blaine spalancò gli occhi.

 

“C-come fai saperlo? Kurt queste sono cose p-private.” disse Blaine strattonandolo.

 

“Il ragazzo che ti stavi facendo quando ti hanno beccato.” disse Kurt alzando le spalle con ovvietà.

 

“Tu-lui... vi conoscete? Sebastian? quel maledetto! Se è stato davvero lui me la pagherà.” disse il riccio dando un pugno sulla macchina con foga.

 

“Blaine. Guardami... sei ubriaco. Tirare pugni su una macchina non è il massimo... e tra l'altro sarebbe la mia macchina quella.” disse Kurt prendendo la mano di Blaine.

“Dio. Quando ti ubriachi diventi un cerebroleso per caso?” continuò.

 

Blaine non lo stava neanche più a sentire. Accarezzò la mano di Kurt senza lasciarla. Sfiorò la delicata pelle del soprano con il pollice... e solo in quel momento alzò lo sguardo per vedere l'espressione quasi terrorizzata del ragazzo dagli occhi chiari.

 

Kurt deglutì e disse “ Perché stai facendo questa cosa? Io non sono un tipo da carezze. Io odio le carezze.... sono cosi stupide.” e si allontanò.

 

“ Non lo so! Ma mi andava Kurt. Non ci sto capendo nulla... Ma la tua pelle è liscia e penso che mi piaccia farlo va bene?” disse Blaine con semplicità.

 

Perché stava permettendo questo? Kurt non permetteva questo tipo di rapporto alle persone normali di solito. Non permetteva tante chiacchiere e di certo non permetteva le carezze.

 

“Senti, devo allontanarmi da te... questa cosa non va bene. E poi odio la gente ubriaca...ancora di più chi regredisce mentalmente.” disse Kurt spostandosi lontano.

 

“Cosa non va bene? Ah giusto. Perché tu sei un duro e devi far vedere di non provare emozioni è questo?”

“Possiamo fare anche a modo tuo se vuoi.” disse Blaine e aprendo lo sportello della macchina prese il soprano e lo buttò sul sedile posteriore.

“Ecco fatto. Contento?”

 

“Pensavo volessi continuare a giocare... senza cedere.” disse Kurt fissando Blaine che si era posizionato sopra di lui.

 

“ Mi sono stufato. La nostra competizione mi ha stufato. Credo di volerti... ora. Direi che lo so e basta...” sussurrò Blaine all'orecchio di Kurt che rabbrividì.

 

Il riccio iniziò a leccare l'orecchio del soprano e a mordicchiarlo alle estremità.

 

Poi si fiondò sul bianco collo di Kurt leccandolo in ogni suo punto.

Era liscio e morbido e profumava di qualcosa di incredibilmente dolce.

Lasciò una miriade di baci sulla pelle lattea del soprano...baci.

Amava poggiare le labbra sulla sua pelle delicata.

 

“Posso morderti?” chiese Blaine ma già lo stava facendo senza aspettare una risposta.

I denti di Blaine iniziarono a lasciare piccoli segni e a solleticarlo piacevolmente.

 

Kurt non poté fare a meno di sentire l'erezione del riccio spingere contro la sua.

Iniziarono a far scontrare i loro bacini aumentando la loro eccitazione.

Al soprano -tutto questo- sembrava diverso da quello che aveva vissuto poco prima al bagno con quel perfetto sconosciuto.

 

Il ragazzo dagli occhi celesti percepiva le mani dell'altro ovunque. Le sentiva cercare vogliose la sua eccitazione e toccare da sopra i jeans.

Erano mani avide ma nello stesso tempo leggiadre.

Sentiva le unghie del riccio premere contro la sua schiena ed intrufolarsi sotto la sua maglietta con tocchi leggeri.

 

Il moro sembrava troppo preso da quello che stava accadendo in quel momento. Kurt lo sentiva dalla sua respirazione sempre più difficoltosa e allora decise di ribaltare le posizioni.

 

Vide Blaine sotto di sé ed era incredibile. I suoi capelli ricci e ribelli erano eccitanti... e non poté fare a meno di ridere vedendo le guance dell'altro leggermente arrossate.

Kurt di solito non pensava quando si trovava in queste situazioni.

Non faceva caso alla bellezza delle sue prede.

Ma Blaine aveva qualcosa di diverso...forse erano quegli occhi caramellati.

Non gli sembrava minimamente il ragazzo che aveva conosciuto allo Scandals la prima volta.

 

Si fissarono per qualche secondo e Blaine fece un sorriso imbarazzato e poi si avventò sulle labbra del soprano per un bacio.

 

Ma Kurt si spostò all'istante quasi disgustato.

“Rovini di nuovo tutto? I baci sono per le persone che provano sentimenti... è come per le carezze. Quindi smettila. Ti è cosi difficile afferrare il concetto? ” Il soprano sperava di aver archiviato la questione...

 

Ma in quel momento il riccioluto fece qualcosa di totalmente inaspettato.

Sembrava non aver sentito una parola di quello che gli era stato detto.

Disegnò il contorno delle labbra di Kurt con un dito... e poi prese a passare quel dito su tutto il viso del soprano. Studiandone ogni porzione di pelle.

Passò il dito sul naso di Kurt, sulle sopracciglia, sulla fronte.

Ne disegnò gli zigomi perfetti e delicati.

Kurt era pietrificato.

 

Quando Blaine tornò poi sulle sue labbra disse “ Sai... credo che tu sia bellissimo. Probabilmente ho bevuto troppo e non riesco a controllarmi. Ma dovevo dirlo.”

 

Bellissimo? Kurt associava dolorosi ricordi a quella parola.

 

“ Basta! questa cosa è durata anche troppo. Evidentemente l'alcool ti fa diventare uno stupido romantico. Voglio che te ne vai dalla mia macchina...” disse Kurt alzandosi da Blaine.

 

Blaine rimase immobile sperando di aver sentito male o di aver capito male vista la sua sbronza.

 

“ Blaine? Scendi! ” riprese Kurt con decisione aprendo lo sportello.

 

Il riccio si sentì ferito questa volta. Non era stato come i loro soliti giochi.

Scese dalla macchina in silenzio.

 

Era ancora parecchio instabile quando disse “ Qualunque cosa sia successo nel tuo passato... te lo sei meritato. Perché sei davvero una brutta persona.”

 

Il riccioluto voltò le spalle a Kurt facendo per andarsene.

 

“Blaine! Girati.” urlò il più alto.

 

L'altro non girò. Si fermò solo per ascoltare cosa aveva da dire... ma voleva evitare il suo sguardo.

Purtroppo Kurt si piazzò davanti a lui fissandolo.

 

“ Non penso di essermelo meritato. In passato ero quello che si può definire un bravo ragazzo e sono stato ogni volta maltrattato e sopraffatto. Alla fine i bravi ragazzi arrivano sempre ultimi... è la vita. Tu non puoi capire. Nessuno può capire... e fai finta di non avermi mai conosciuto ok? Rendiamo le cose più semplici. Non vale la pena complicarsi la vita per una scopata... ti pare?” disse Kurt tutto d'un fiato.

 

Blaine rimase in silenzio.

Non lo sopportava più.

 

“Cosa dovrei risponderti? Ok, Addio.” disse il moro senza aggiungere altro.

 

Kurt rimase fermo per un po' a guardare il passo malfermo del riccio, chiaramente ancora poco lucido.

 

E poi la sua mente partorì un idea che non era decisamente da lui.

Soprattutto dopo quello che aveva appena detto... era una sorta di controsenso.

 

Lo seguì.

 

Blaine si era andato a sedere sugli scalini vicino l'ingresso del locale... trattenendosi la testa con le mani.

 

Perché lo stava facendo? Tornare da lui.

 

“B-blaine tutto bene?” disse Kurt tranquillo.

 

Quello alzò la testa... tenendo gli occhi aperti a fatica a causa della luce fastidiosa dell'insegna del locale.

 

“ Che vuoi?” rispose il moro per niente aperto ad un dialogo.

 

“No nulla... è che mi chiedevo-ehm- come pensi di tornare a casa?” disse Kurt letteralmente senza prender fiato.

 

“Perché ti interessa?” chiese Blaine freddo.

 

“Non ho detto che mi interessa. Sono solo curioso... sai sei messo male. Una persona normale non sarebbe stata in grado di dire -sei bellissimo- in quel modo da film strappalacrime... senza essere completamente ubriaco o del tutto poco realista.”disse Kurt pensieroso andandosi a sedersi vicino al riccio.

 

Blaine girò la testa di lato per guardarlo meglio e si diede una botta in testa dicendo “ La testa mi scoppia. Ci vedo doppio o quasi... ho esagerato.”

Il riccio aveva volutamente lasciato fuori del discorso la parte relativa al suo patetico complimento.

Un po' di razionalità c'era ancora dopotutto.

 

Kurt iniziò a fissargli i capelli... erano morbidi e setosi.

Distolse lo sguardo perché no non poteva pensare certe cose.

Blaine era solo una scopata. Una bella scopata... ma nulla di più.

E iniziava a dargli fastidio il fatto che quella sera Blaine gli avesse scatenato reazioni diverse dal solito.

 

“Ti accompagno a casa. Non voglio averti sulla coscienza... ma questo non cambia nulla tra di noi. Anzi domani ho in programma qualcosa che ti riguarda...” disse Kurt con una nuova luce negli occhi.

 

Era il gioco, la competizione che lo faceva stare bene.

Non i sentimenti.

 

“Kurt non serve... non voglio farmi accompagnare da te. Ce la faccio benissimo da solo e poi tu sei il mio acerrimo nemico non posso accettare.” blaterò Blaine con convinzione.

 

“Ok come vuoi non ho intenzione di ripetere la mia offerta: prendere o lasciare...” disse il ragazzo dagli occhi chiari alzandosi.

 

“Prendere o lasciare cosa? Non ti seguo... sono confuso.” rispose il riccioluto chiudendo appena gli occhi.

 

“ Sei buffo sai? non sai neanche reggere una sbronza. Va beh... se sei interessato al passaggio ti aspetto in macchina.” proferì il soprano ritornando verso la sua automobile.

 

Il riccio non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti ed aveva decisamente un martello pneumatico in testa.

Si alzò e di corsa raggiunse Kurt dandogli una spinta da dietro.

 

“Mi stai già facendo pentire della mia generosa offerta Anderson” disse Kurt alzando gli occhi al cielo ed entrando in macchina.

 

“ Non chiamarmi per cognome! Kummel!” disse Blaine puntando un dito verso il soprano.

 

“ O-K. Non stai bene ed inizi a diventare troppo infantile per i miei gusti. E comunque è Hummel.” disse Kurt abbassandogli il dito e mettendo in moto.

 

“Ah è Hummel certo certo...” disse Blaine allungando poi una mano verso l'inguine di Kurt che stava guidando.

 

“ Blaine! Fermo!” intimò Kurt freddandolo con uno sguardo.

 

“Eddai non avrai più l'occasione di rivedermi con una sbronza da sambuca!” disse Blaine sporgendosi per baciarlo sul collo.

 

Kurt lo allontanò tornando a concentrarsi sulla strada.

 

“Senti sarò chiaro con te. Non ho intenzione di farmi baciare e toccare da uno che sembra un bambino dell'asilo. Sarà pure colpa della sbronza ma rimani comunque una persona imbarazzante in questo momento. Quindi lascia perdere o ti abbandono qui in mezzo alla strada. E no, non sto scherzando. Mi dai fastidio.” disse Kurt in tono serio.

 

Amava essere in grado di riafferrare in pochi secondi la sua razionalità.

Anche perché voleva veramente solo accompagnarlo a casa e tornare a pensare al suo piano per il giorno dopo.

 

“Scusami. So di essere insopportabile quando bevo troppo...” rispose Blaine con la faccia più triste del mondo.

 

Kurt non poté fare a meno di vederla ma non disse nulla.

Lo preferiva davvero di più quando non era ubriaco.

Quando potevano sfidarsi a chi fosse il più insensibile tra i due.

 

Accese la radio. Musica rock spacca-timpani e rimasero in silenzio.

Per tutto il viaggio fino a casa dei nonni di Blaine.

 

“Se l'indirizzo che mi hai dato è giusto... dovremmo essere arrivati.” disse Kurt indicando fuori dal finestrino.

 

“ Si... siamo arrivati. Beh... allora grazie.” rispose Blaine guardando fuori.

 

“ Di niente. Comunque tra poche ore farò un salto in un posto di tua conoscenza...” disse il soprano con una faccia divertita.

 

“ Kurt non andare alla Dalton.” disse Blaine che aveva riacquistato un minimo di acutezza mentale.

 

“Sei perspicace. Non mi interessa ho un conto in sospeso con te... e credo che i tuoi ex amici dovrebbero sapere come sei veramente e cosa ti piace fare no?” disse il soprano malizioso come al solito.

 

“Loro sanno che mi sono trasferito qui perché mia nonna aveva bisogno di aiuto in casa. E la storia deve rimanere questa. Non possono girare altre voci.” rispose fermo Blaine.

 

“E tu pensi davvero che il tuo... uhm come definirlo -scopamico ?- non abbia già spiattellato tutta la storia in giro? Sii realista Blaine. Illuditi di meno che la vita è esattamente come la vediamo. Amara ed inesorabile.” disse Kurt sistemandosi un ciuffo ribelle.

 

“ Ok fai come vuoi. Vai a dire pure in giro che il motivo per cui sono stato cacciato è stata una sveltina su una cattedra. Metti i cartelli per i corridoi... non mi interessa.” disse Blaine con uno sguardo di sfida.

 

“Non avevo bisogno della tua benedizione ma grazie. Farò di meglio comunque... mi hanno detto che la famiglia Anderson ha una casa di gran classe...” disse Kurt divertito.

 

“ Se osi andare a casa dei miei genitori... io vado da tuo padre e gli dico cosa ti piace fare nei bagni dei locali.” rispose Blaine che aveva colpito il tasto giusto.

La sbronza stava scemando piano piano.

 

“ Non ci provare. M-mio P-padre-lui ci rimarrebbe troppo male... Io- non potrei più guardarlo in faccia.” Disse Kurt quasi terrorizzato.

 

“ Oh Kurt Hummel ha paura di qualcosa? Questa si che è una novità... senti se vuoi vai alla Dalton, ma se provi ad andare oltre ed esageri...” e in quel momento Blaine tirò fuori il cellulare mostrando un numero salvato: Finn.

 

“Mi basta chiamarlo per sapere dove trovare tuo padre. Che dici sapere che ti faresti sbattere in ogni posto e da chiunque potrebbe ferirlo?” sorrise il riccio convinto di aver agito bene.

 

“Non posso credere che Finn ti abbia dato il suo numero! Ok, hai vinto. non andrò a casa dei tuoi... ma ora scendi dalla mia macchina.” disse Kurt con uno sbrigativo gesto della mano.

 

“Non sono una persona che ama i ricatti. Ma con te sono praticamente obbligato a farlo...” rispose il riccio aprendo lo sportello.

 

“Lo so, tiro fuori il peggio dalle persone.” decretò Kurt.

 

“Lo fai. Ma va bene anche cosi.” disse Blaine richiudendo lo sportello e avviandosi verso il portone di casa.

 

Il soprano abbassò lo sguardo solo nel momento in cui l'altro era sparito dietro la porta di casa... e vide sul sedile della macchina un foglietto.

Ancora un foglietto?

 

Non sapeva se voleva leggerlo o meno. E non sapeva se era stato lasciato lì da Blaine di proposito oppure per sbaglio.

Lo srotolò e lo lesse con curiosità.

 

Mi piace scrivere le cose che non riesco a dire a voce. Non è casuale... questo è indirizzato a te. Lo sto scrivendo prima di uscire di casa e cercherò di fartelo avere in qualche modo. Ti conosco appena ma non credo tu sia solo quello che fai vedere in pubblico. Sarebbe ridicolo no? Deve esserci qualcosa nel tuo passato che ti ha ridotto cosi...Puoi anche prendermi a pugni se vuoi... per sfogarti. Non lo so ma fai qualcosa Kurt! Anzi parliamone.

 

B.”

 

Chi gli aveva dato il permesso di scrivere queste cose?

Sei stato tu Kurt. Perché come al solito non riesci ad alzare un muro abbastanza alto con le persone che ti sono vicine. Lui si sta offrendo di aiutarti... di parlare.

Parlare di cosa? Sta insinuando di conoscerti... come può conoscerti?

L'ipotesi del poterlo prendere a pugni era l'unica cosa davvero interessante tra quelle lette...

 

Alzò lo sguardo verso la casa di Blaine e vide la luce accesa alla finestra del piano superiore.

Mise in moto la macchina e partì...

 

Sorridendo appena pensando al ridicolo inchiostro verde che Blaine aveva usato per scrivere quelle righe.

Rivolte a lui... per lui.



************

Ok questo Blaine da ubriaco diventa super infantile ed adorabile xD Riesce anche a dire la verità senza problemi...
Ebbene si. Il tizio che ha raccontato tutto in giro è Sebastian... che è anche quindi il tipo con cui è stato beccato Blaine alla Dalton.
Blaine che di norma tende a fare il duro... con l'aiuto dell'alcool perde quella corazza e si apre di più, riuscendo ad essere addirittura troppo sentimentale... le carezze? il bacio? i complimenti? E queste sono cose che ovviamente terrorizzano Kurt e quasi lo repellono al momento.
Tuttavia sul soprano sta agendo una strana forza... è colpa della troppa alchimia che c'è tra lui e Blaine :D che dopo averlo cacciato dalla sua macchina, gli chiede di potergli dare un passaggio lol.

In macchina il nostro caro ricciolino ancora sotto l'effetto della sbronza riparte all'attacco... ma Kurt è stufo perché si rende conto di quanto sia poco lucido Blaine e lo respige abbastanza duramente.
Prima di lasciarlo a casa dei nonni... il soprano rende partecipe Blaine dei suoi piani sulla Dalton. E vorrebbe fare di più... presentarsi a casa dei genitori per creare scompiglio ma viene fermato dalle minacce di Blaine.

Nell'ultima parte Kurt trova il foglietto sul sedile. E' una cosa carina... che Blaine si esprima attraverso un pezzo di carta per cercare di scoprire cosa c'è che non va nel soprano, cercando però di non essere troppo avventato *-*  (l'inchiostro verde è random!)

La strada è luuunga... e nel prossimo capitolo Kurt andrà alla Dalton :D


Beh scusate scrivo troppo xD Ringrazio tutti tutti tutti ma davvero tutti coloro che leggono, seguono e "preferiscono" la storia.
Una menzione speciale va a chi recensisce *-*

Yeah stanotte anche se sono a pezzi non posso rinunciare alla diretta!

Alla prossima! N.B sono una frana nello scegliere i titoli dei capitoli scusatemi ahah xD

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Capitolo 11
*** Direzione Dalton ***


Scusate per il ritardo nella pubblicazione! Buona lettura ;) 










 

Kurt era fermo all'ultimo semaforo prima di arrivare a casa e si rese conto dell'orario. Erano le 4.30 e di certo non poteva rincasare cosi tardi...e poi aveva detto a suo padre che sarebbe rimasto a dormire da Mercedes.

 

Decise di rimanere in giro. Avrebbe fatto una piccola deviazione prima di partire per Westerville... direzione Dalton.

 

Guidò fino ad un punto ben preciso di Lima e fermò la macchina davanti una bella casa in un quartiere decisamente tranquillo e residenziale.

 

Tirò fuori il cellulare per fare una telefonata.

Fece squillare il telefono a lungo ma non ottenne risposta...

Era prevedibile vista l'ora... ma sentiva davvero il bisogno di parlare con questa persona.

O anche solo di vederla... ultimamente parlare con sincerità era diventato un compito arduo per lui.

 

Si distese sul sedile stiracchiando appena le braccia...

Quando vide lo schermo del cellulare illuminarsi.

 

Incredibile. Questa era la vera amicizia.

 

Kuurt? Che c'è?? ti è successo qualcosa?? oddio ma sono quasi le 5! dove sei? Ti serve una mano???” disse la ragazza senza respirare e con la voce leggermente impastata dal sonno.

 

Rachel come fai ad essere cosi agitata anche appena sveglia? Comunque scusami... non volevo svegliarti a quest'ora. E' solo che... beh- avrei bisogno di una delle nostre -vecchie- chiacchierate. Lo so che non è il momento opportuno e che non mi sto comportando bene ultimamente...e-”

 

Scendo subito. Dammi 5 minuti!” disse l'amica interropendolo.

 

Cercare Rachel per parlare proprio come ai vecchi tempi lo faceva sentire strano. Non aveva intenzione di rinunciare al suo nuovo essere... aveva solo bisogno di sentirsi rassicurare dalla sua amica.

 

Non sapeva neanche cosa le avrebbe detto. Perché non aveva nulla da dire... che potesse veramente confessarle.

 

Rachel uscì dal portone ed attraversò il vialetto in pigiama... e di corsa si infilò nella macchina di Kurt.

 

“Spero che i miei papà non si sveglino altrimenti posso dire addio alle mie serate karaoke. Comunque, oh Kurt non sai quanto mi fa piacere vederti...” disse Rachel sorridendo.

 

“ Nel caso dovesse succedere puoi sempre dare la colpa a me...Sentivo il bisogno di vederti e dato che prima mi avevi mandato quel sms- sai ho pensato di passare per un saluto.” disse Kurt distogliendo lo sguardo da quello dell'amica.

 

Rachel non disse nulla ma lo abbracciò.

Kurt non era più abituato a questi gesti... non era più abituato agli abbracci spontanei.

Avrebbe voluto scansarsi, farsi da parte... ma non poteva.

Non poteva perché Rachel gli stava piangendo sulla spalla...

E lui non ne capiva davvero il motivo. Ma non poteva semplicemente allontanarla.

 

“K-Kurt perché? Perché hai smesso di parlarmi e di cercarmi? ed eviti anche il mio sguardo?” disse la ragazza tra le lacrime.

 

“Non … non è cosi semplice come sembra. Sto cercando me stesso... il vero me stesso. Ed ho bisogno di allontanare tutto e tutti... ma sto bene sul serio. “ rispose il soprano sempre con lo sguardo basso.

 

“Puoi guardarmi Kurt?” chiese Rachel alzando il mento dell'amico.

 

Il soprano alzò lo sguardo per incontrare gli occhi lucidi dell'amica.

Deglutì perché la cosa stava diventando più drammatica di quello che si era immaginato.

 

“ Sai forse non dovevo passare...” accennò appena il ragazzo.

 

“Non dire cosi... lo sai che sono melodrammatica per natura no? Non c'è problema, mi asciugo gli occhi, tiro fuori un bel sorriso ed ascolto quello che hai da dirmi ok?” rispose l'amica sorridente.

 

“Sai quanto apprezzo le tue doti melodrammatiche ma qui non ce n'è bisogno davvero...Sono venuto perché sento il bisogno di dirti di non preoccuparti per me. Davvero non devi... non serve perché io sto bene. Sono l'unico artefice del mio destino al momento ed è tutto... Io- non voglio vederti stare in pensiero per me... perché ehm si insomma... io ti voglio ancora bene Rachel e preferirei che restassi fuori dai miei casini per ora.” disse Kurt tenendo fermo il contatto visivo con l'amica.

 

“ Dire che -mi vuoi bene- deve essere costato parecchio al nuovo Kurt... comunque ottimo, ho capito... però...spero di poter rivedere ancora una volta il vecchio te e sai cosa intendo. Il ragazzo che non aveva paura di piangere e di esprimere le sue emozioni...” rispose l'amica che adesso guardava qualcosa curiosa.

 

“Quello cos'è?” disse indicando il foglietto di carta lasciato da Blaine in macchina.

 

Kurt fu rapidissimo a prenderlo e nasconderlo tra le sue mani.

 

“Il numero di telefono di uno dello Scandals. Ma non credo di richiamarlo...” disse Kurt sotto lo sguardo indagatore dell'amica.

 

Rachel sospirò e disse “ Sai che riconosco quando dici una bugia. Questa è una di quelle...”

 

“ Ecco! sono stato troppo poco attento in questi anni passati, vedi? Sono diventato praticamente un libro aperto per le persone e questo non è un bene!” disse Kurt sconsolato.

 

“Kurt per me sei un libro aperto ma noi siamo amici è normale che sia così... comunque senti io devo rientrare sai- i miei papà... se vuoi possiamo continuare dopo a scuola...” disse la ragazza vedendo la luce accesa dalla finestra del piano di sopra.

 

“ Si scusami hai ragione vai pure... ah, volevo anche avvertirti che dopo non vengo a scuola. Devo risolvere delle faccende lontano da Lima... niente di preoccupante tranquilla.” spiegò il ragazzo mentre l'amica lo guardava con lo sguardo contrariato.

 

“Ok mi fido di te... fatti sentire.” Rachel sfiorò la guancia di Kurt con una mano e scese dalla macchina diretta verso casa.

 

Dopo un paio di minuti scrisse all'amica un sms... con un unica parola:

Grazie...”

 

Iniziò ad armeggiare con il cellulare... una volta trovato l'indirizzo della Dalton Academy, grazie al suo Iphone, parti per Westerville.

Il viaggio non sarebbe stato lunghissimo... premendo un po' sull'acceleratore sarebbe riuscito ad arrivare lì in un ora e mezza.

 

Lo divertiva molto l'idea di creare un po' di panico in quel mondo fatato composto da ragazzi snob in uniforme.

Il mondo di Blaine.

 

Durante il viaggio si rese conto di avere leggermente sonno ed alzò il volume della musica al massimo per evitare di addormentarsi al volante.

 

Dopo un ora e quaranta minuti era arrivato nei pressi della città natale di Blaine... sembrava davvero una cittadina tranquilla e spensierata.

Con viali alberati e case con vasti giardini. Nel centro riuscì a scorgere qualche negozio e cafè ai bordi delle strade.

Proseguì verso l'indirizzo della Dalton.

 

Si ritrovò davanti un edificio immenso in stile piuttosto antico circondato da uno spazioso cortile con erba minuziosamente tagliata ed alberi secolari.

 

C'era già parecchio movimento di ragazzi che dormivano fuori sede e raggiungevano la scuola per le prime lezioni.

Tutti con le loro uniformi perfettamente stirate e impeccabili.

 

Kurt non sarebbe mai potuto andare a scuola in un posto simile... non avrebbe mai rinunciato al suo diritto di vestirsi ogni giorno in modo diverso.

 

Parcheggiò la macchina e prima di scendere si diede una controllatina allo specchio. Aveva un aspetto orribile … come una persona che non dormiva da troppe ore.

Fortunatamente aveva messo qualcosa di utile nella borsa che aveva preparato per il pigiama party.

 

Scendendo si avviò con passo deciso verso l'ingresso. Ovviamente dava molto nell'occhio in quanto era l'unico a non indossare l'uniforme e a calzare degli stivali di pelle quasi fino al ginocchio.

 

Nell'androne della Dalton fu subito chiamato da una sorta di controllore.

“ Buongiorno, posso esserle d'aiuto?” disse quello squadrando Kurt dalla testa ai piedi.

 

“ Oh si in effetti si. Vede un mio amico di vecchia data frequenta questa scuola... ma ci siamo persi di vista perché io sono stato in Europa per circa un anno... e volevo fargli una sorpresa oggi venendo qui.” spiegò Kurt senza lasciar trapelare nessuna forma di indecisione.

 

“Capisco... mi può dire il nome di chi sta cercando?” chiese quello non fidandosi del tutto delle parole del soprano.

 

Ma in quel momento arrivò quella che sembrava essere una professoressa e richiamò la sua attenzione.

Incredibile alla Dalton anche le professoresse sembravano delle ricche ereditiere.

 

“Senta c'è una perdita al bagno del piano superiore. Può informare chi di dovere? Io avrei una classe scoperta e una lezione da iniziare... mi raccomando” disse la donna perentoria.

 

“Certo signora vado subito a fare un giro di telefonate per risolvere il problema.” rispose il guardiano-tuttofare che evidentemente si era dimenticato di Kurt.

 

Il soprano rimase da solo e con tranquillità salì al piano superiore cercando di mescolarsi insieme agli altri studenti.

 

Doveva cercare l'aula di ritrovo di quel gruppo di canto corale.

Sicuramente quegli Warblers erano i migliori amici di Blaine.

 

Ma dove potevano essere?

 

Incrociò un ragazzo che sembrava essere una matricola.

 

“Scusa... ehi tu.” disse Kurt fermandolo.

 

“ Dice a me?” rispose il ragazzo spaurito.

 

“Si e puoi darmi del tu. Senti non è che sai dirmi dov'è il luogo di ritrovo degli usignoli?” chiese il più grande sorridendo.

 

“Ehm. Si... sono fantastici vero? Adoro quando improvvisano dei numeri musicali nei corridoi... se sapessi cantare ci entrerei anche io.” rispose il ragazzino sognante.

 

Kurt lo guardava in attesa e quello riprese.

 

“Ah si scusa. Dunque l'aula è al piano di sopra a sinistra in fondo al corridoio. Ma non credo ci sia qualcuno adesso... saranno tutti a lezione no?”

 

“Aspetterò. Grazie e buona giornata.” rispose il soprano tranquillo e si avviò verso le scale.

 

L'arredamento della Dalton era al livello di quello del Titanic pensò Kurt sarcasticamente.

Legni pregiati e marmi... statue e grandissime finestre che affacciavano sul giardino.

 

Arazzi e quadri di incredibile fattura... entrò nell'aula che gli era stata segnalata. Era spaziosa e ammobiliata con dei bei divani di pelle, con delle librerie, un camino e vasi sparsi ovunque.

 

Non c'era nessuno al suo interno... notò dei fogli su un tavolo nel fondo della sala e si avvicinò per controllare di cosa si trattasse.

 

Non riusciva davvero ad immaginare Blaine circondato da tutto quello sfarzo.

Prese i fogli e si rese conto che erano solo degli spartiti... e li riposizionò come li aveva trovati sotto un martelletto di legno.

 

Tornato al centro della stanza si lasciò sprofondare su uno dei divani.

Non gli restava che aspettare... prese il cellulare con poco interesse e vi trovò un paio di sms.

 

Suo padre: “ Spero che il pigiama party sia andato bene! Buona lezione... Ci vediamo a cena a casa.”

Incredibile come suo padre ormai fosse diventato tanto abile a mandare sms.

Era stato Kurt ad insegnargli come usare il suo nuovo cellulare.

Definito -spaziale- da Burt... e non era neanche uno degli ultimi modelli in commercio!

 

E l'altro era di Finn:

 

Mi dispiace per quello che ho detto ieri.”

La sua famiglia era troppo perfetta per lui. Non facevano che riempirlo di attenzioni anche quando non se le meritava. Persino Finn era diventato un fratello straordinario.

 

In quel momento fece il suo ingresso nella stanza un ragazzo biondo che canticchiava sovrappensiero.

E si bloccò vedendo Kurt seduto sul divano.

 

“ Chi cerchi? Non ti ho mai visto da queste parti.” disse il biondino andando a prendere gli spartiti lasciati sulla cattedra.

 

Niente male constatò il soprano. Chiedendosi se il delizioso biondino sarebbe stato interessato ad un po' di sano divertimento fisico.

La sua mente produsse dei pensieri molto allettanti su come poter profanare i mobili della Dalton...

 

“Ciao! Io ehm cerco un mio caro amico... che studia qui.” disse Kurt alzandosi ed andando a stringere la mano al ragazzo titubante.

 

“Un tuo caro amico? E chi è? Magari lo conosco...” rispose il ragazzo ricambiando la stretta di mano.

 

“ Per prima cosa io sono Kurt piacere.” disse il soprano

 

“Ehm- io sono Jeff, piacere mio...” rispose il ragazzo dai capelli più chiari.

 

“Bene! Riprendendo il discorso... sono venuto qui per fare una sorpresa a Blaine Anderson, lo conosci?” chiese Kurt con indifferenza.

 

“B-blaine A-anderson? Si che lo conosco... è un mio amico. Ma Blaine non viene più in questa scuola...” rispose Jeff con diffidenza.

 

“ Ohoo incredibile che anche tu sia amico di Blaine... scusami come non è più in questa scuola? E dov'è?” domandò il soprano fintamente interessato.

 

“Lui ha lasciato la Dalton e si è trasferito a Lima per aiutare i nonni...sai è sempre stato un ragazzo generoso e positivo. Era il leader del nostro gruppo di canto corale... tutti abbiamo una grandissima opinione di lui! E... tu come lo hai conosciuto?” chiese Jeff curioso.

 

“Non vi ha mai parlato di nessun Kurt? La cosa mi offende parecchio... comunque beh io sono il suo ex ragazzo. “ mentì Kurt con semplicità.

 

Il soprano stava inventando sul momento e non sapeva assolutamente dove lo avrebbe portato tutto ciò.

 

Il biondino fece una faccia tra il sorpreso e lo stupito.

 

“ C-cosa? Ragazzo?... ma Blaine ha gusti diversi! Ha frequentato una ragazza per mesi! Non che ci siano problemi in caso... però ce lo avrebbe detto. Noi siamo i suoi migliori amici!” disse Jeff contrariato.

 

“ Mi dispiace averti ferito ma è la verità... vi sentite ancora con Blaine?” disse il soprano affacciandosi alla finestra.

 

“ Si certo molto spesso...tutti i giorni direi... senti ti dispiace aspettarmi qui? Vado a chiamare rinforzi...” e sgattaiolò via rapidamente.

 

Kurt si stava divertendo un mondo. Prese in mano il martelletto in legno appoggiato sul tavolo ed iniziò a rigirarselo tra le mani.

Questi Warblers dovevano essere dei tipi molto particolari...

 

Poco dopo tornò il biondino in compagnia di un altro ragazzo.

E parlavano fitto fitto tra di loro.

 

“Ma che carini! Siete una coppia?” domandò Kurt con schiettezza rivolto a Jeff.

 

“ C-cosaa? Noi una coppia? No-no noi non- cioè lui è solo Nick e conosce anche lui Blaine.” rispose il biondino arrossendo appena.

 

“Ok... calmo! domandavo solo perché sembrate proprio una coppia. E la cosa non mi sarebbe dispiaciuta in effetti...mai provato una cosa a 3?” domando Kurt cercando di metterli in imbarazzo.

 

“ Una cosa a 3? oddio no. Senti possiamo cambiare argomento?” rispose il nuovo arrivato andandosi a sedere sul divano seguito da Jeff.

 

E si quei due sembravano stare decisamente insieme.

Kurt si mise a sedere sul divano di fronte a loro guardandoli.

 

“Jeff mi ha detto che stai dicendo delle cose strane su Blaine...e non mi piace sapere che c'è qualcuno che dice il falso su di lui...” disse Nick autoritario.

 

“ Io non dico il falso. Credo invece che il vostro rapporto di amicizia con Mr. Anderson sia basato sulla menzogna.” proferì il soprano senza batter ciglio.

 

“E tu chi saresti per dirlo?” dissero praticamente in coro i due warblers.

 

“Una persona che conosce i fatti. A tal proposito vorrei fare un annuncio ma gradirei avere anche gli altri componenti degli usignoli... “ disse il soprano con un alzata di spalle.

 

Jeff lanciò uno sguardo d'intesa a Nick che voleva dire vado-a-chiamare-rinforzi.

“Vedo chi riesco a trascinare qui e torno...” rispose Jeff totalmente confuso dalla situazione.

 

Ci fu un momento di silenzio e poi...

 

“Allora chi sei? E cosa vuoi da Blaine?” chiese Nick a Kurt.

 

Il soprano si stava guardando le unghie perfettamente limate.

 

“ Da Blaine voglio solo una cosa e lui vuole lo stesso da me. E sono un suo conoscente... fatti bastare queste informazioni.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari.

 

“Perché dovrebbe volere qualcosa da te?” chiese Nick aspettando una risposta.

 

“Perché sono il ragazzo più bello che riuscirà a scoparsi in tutta la sua vita...” rispose Kurt lasciando Nick molto perplesso da quell'ultima informazione.

 

Intanto rientrò nell'aula Jeff seguito da altri tre studenti della Dalton.

 

“Ho trovato solo loro.” disse il biondino rivolto a Kurt.

 

“Va bene. Voi siete amici di Blaine e lo sentite anche dopo il suo trasferimento?” domandò Kurt divertito.

 

“ Si ma che sta succedendo?” chiese Thad con sguardo interrogatorio.

 

“Me lo sto domandando anche io.” proseguì David.

 

“ Senti bello non provare ad offendere Blaine davanti a noi perché non è il caso.” disse Trent minaccioso.

 

“Vedo che siete tutti uniti e compatti nella difesa del vostro amico. Sarò chiaro e rapido: Blaine vi ha raccontato il falso... è un bugiardo. Non si è trasferito lui di sua spontanea volontà ma è stato cacciato dalla Dalton. Fonti certe mi hanno riferito che Blaine è stato beccato mentre faceva -l'attivo- con un vostro compagno di corso nell'aula di letteratura inglese. Si quell'attivo- ... e lo stavano facendo sulla cattedra. Peccato che il prof. di matematica li ha visti nel momento peggiore...o migliore, dipende dai punti di vista. La Dalton lo ha buttato fuori e non lo riammetterà ma più qui. Ecco perché è fuggito a Lima...per l'imbarazzo con i genitori. “ concluse Kurt sotto lo sguardo shockato dei warblers.

 

“ Non ci credo.”

“Non è vero nulla!”

“Blaine non ci mentirebbe mai.”

 

“Ok bambini fate come volete. Io ho portato a termine il mio compito... e credetemi che questa è la realtà dei fatti. Mi farei due domande sulla lealtà del vostro amico...se fossi in voi. Addio fringuelli... è stato un piacere soggiornare nella vostra scuola da figli di papà.” disse Kurt ridendo e si avviò verso la porta mentre si lasciava alle spalle il parlottare degli altri.

 

Mentre usciva si scontrò con un ragazzo più alto di lui e che aveva già visto.

 

“Scusa...” disse quello alzando lo sguardo.

 

“Non fa niente...” disse Kurt cercando di fare mente locale. Conosceva quel ragazzo... ma perché?

 

“Sebaaaaaastian! Ti stavamo cercando!” urlò Nick per attirare la sua attenzione.

 

Mentre era ormai nel corridoio collegò ogni tassello del mosaico.

Quello era il ragazzo con cui era stato Blaine e che aveva diffuso il suo segreto. E poi gli venne in mente di quella sera in cui Seb aveva tentato di rimorchiarlo ma lui lo aveva respinto... anche quella sera aveva parlato male di Blaine.

 

Era ormai arrivato nell'androne d'ingresso della Dalton pronto per uscire quando si sentì chiamare.

 

“Allora eri tu quello che voleva informazioni sul nostro Blaine.” disse Sebastian sorridendo.

 

“ Si ero io. E tu sei il passivone con cui è stato beccato?... in tutta onestà pensavo che Blaine avesse gusti migliori” rispose Kurt deridendo volutamente l'altro.

 

“ Sono il meglio che poteva avere credimi. Comunque perché l'hai fatto?” chiese Seb interessato.

 

“ Perché doveva andare cosi...ed avevo un conto in sospeso con lui. Torna a lezione che è meglio.” disse Kurt con un gesto della mano.

 

“Anche io ho un conto in sospeso con lui da quando non si fa più sentire...Comunque mi piaci. La prossima volta non mi farò rifiutare di nuovo da te... ottengo sempre quello che voglio.” disse Sebastian con sicurezza.

 

“Non vorrei far vacillare la tua grande autostima ma... se hai a che fare con Kurt Hummel non ottieni mai quello che vuoi. Torna a fare il piccolo capo di quel gruppo di canterini e non pensarmi più eh.” rispose Kurt prima di uscire nel cortile diretto alla macchina.

 

Sebastian rimase come al solito fin troppo colpito da Kurt e dalla sua sicurezza.

Prese il cellulare e digitò subito un sms:

 

Kurt ha rivelato il tuo segreto. Mi dispiace Blaine... non sei più il golden boy della Dalton.”

 

Il soprano entrò in macchina e trovò nel porta oggetti dell'automobile un vecchio pacchetto di sigarette che aveva nascosto lì nella speranza di non fumare più. In effetti ci era riuscito... ma ora gli andava proprio una sigaretta per calmare i nervi. Si rimise in viaggio verso Lima....

 

Prima di tornare finalmente a casa doveva fare ancora un ultima necessaria sosta. Come la definiva Kurt: una visita di piacere.


************
La scena Hummelberry <3 non poteva non esserci... avrei voluto scrivere qualcosa di più -dolce?- ma non posso perché il Kurt di cui parlo è parecchio freddino e restio a tali effusioni! Però la loro amicizia l'adoro!

Poi che dire? Kurt va alla Dalton per regolare i conti una volta per tutte. Entra nell'ex mondo di Blaine e ne rimane stupito... insomma è un mondo troppo sfarzoso per il Kurt della mia storia ;)
Conosce alcuni Warblers e rivela loro la verità su Blaine... tanto per mettere in cattiva luce il ricciolino! 
Ci sono accenni di Niff perché sono troppo bellini *-* in realtà è Kurt che pensa siano una coppia lol
Per la distanza Lima/Westerville ho accorciato di poco i tempi perché sarebbero 2 ore di distanza (particolari inutilissimi!)
E c'è Sebasthhhhian che rincorre Kurt verso l'uscita e ci fa sapere che lui nutre del rancore per Blaine... perché quest'ultimo non si è più fatto sentire.
Evidentemente Sebastian sperava potesse continuare ad esserci qualcosa con l'ex Warbler...
Kurt prima di tornare a casa farà una sosta di piacere xD

E' un capitolo di passaggio spero sia stato comunque piacevole!

Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono la storia *_*
Alla prossima!



 

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Capitolo 12
*** Knock Knock ***


Scusate il ritardo! Ma ecco il nuovo capitolo ;)






Anche Blaine quella mattina non era andato a scuola.

Aveva pregato la nonna perché potesse semplicemente rimanere a casa.

A dormire tutto il giorno.

Si sentiva spossato e dolorante a causa della sbronza. E gli sembrava di avere un'incudine al posto della testa o comunque qualcosa di molto pesante.

 

Era a letto, al caldo con un cuscino sopra la testa e la stanza immersa nel buio... quando gli arrivò quel sms che lo svegliò del tutto.

 

Prese il cellulare e si accorse che c'erano diversi messaggi ed alcune chiamate... tutte provenienti dai suoi amici delle Dalton.

 

Kurt doveva aver agito esattamente nel modo in cui aveva detto.

 

Lesse alcuni di quei messaggi sentendosi stranamente non arrabbiato.

Che importava? i Warblers erano suoi amici ed era solo questione di tempo prima che avessero scoperto tutto.

 

In realtà avrebbe dovuto dirglielo lui... ma non aveva mai avuto il coraggio necessario di affrontare la questione.

 

Era stato meglio cosi... ora doveva solo confermare la versione di Kurt e scusarsi, puntando sul fatto che la situazione lo aveva imbarazzato troppo per parlarne.

 

Doveva loro anche dei chiarimenti sulla sua omosessualità. Perché lo aveva sempre tenuto nascosto.

Aveva creduto che fosse la cosa giusta da fare per salvaguardare la sua famiglia.

Ma la verità era che non si trattava neanche della sua famiglia, si trattava di lui... che non aveva avuto la forza di venire allo scoperto da solo.

E probabilmente senza quel piccolo incidente di percorso con Sebastian sarebbe rimasto tutto taciuto.

 

Sebastian invece grazie al suo fare audace e strafottente aveva subito inquadrato Blaine per quello che era veramente. Era stato il primo a venire a conoscenza della sua omosessualità e lo aveva, in un certo senso, aiutato ad accettarsi. Lo aveva aiutato nel modo sbagliato ma lo aveva fatto.

 

L'amico della Dalton aveva rispettato il suo segreto non divulgandolo.

 

Blaine però, dopo il fattaccio, lo aveva ignorato in ogni modo possibile e quello aveva iniziato ad uscire a Lima e a frequentare i suoi stessi locali per incontrarlo.

Era diventato la sua ombra per un periodo troppo lungo e il riccioluto non voleva questo. Aveva bisogno di lasciarlo fuori dalla sua vita... come il suo passato.

 

Il warbler doveva avere molto rancore nei suoi confronti... ecco perché si era deciso a parlare proprio adesso.

 

Tra mille pensieri si rese conto che doveva delle scuse ai suoi amici.

 

Scrisse un messaggio a Jeff “ Quel Kurt vi ha detto la verità. Mi dispiace avervi mentito... spero mi darete la possibilità di spiegare.”

 

“ La possibilità di spiegare non si nega a nessuno Blaine. ;)”

 

Riaffondò la testa sotto al cuscino. Doveva decisamente trovare una palestra qui a Lima dove praticare la boxe. In certi momenti ne aveva davvero bisogno.

Sentiva il bisogno di colpire qualcosa, di provocare dolore, di sfogare la rabbia.

 

Tra le altre cose, non parlava con i suoi genitori da giorni ormai... non si sentiva nella posizione giusta per farlo. Si sentiva sporco.

 

La nonna di Blaine bussò alla porta : “ Tesoro... ma sei sicuro di non voler mangiare nulla?” chiese premurosa.

 

“ No davvero... grazie nonna è che non mi sento benissimo... vorrei solo riposare. Ma grazie...” disse il riccio nel tono più calmo possibile.

 

La nonna spense di nuovo la luce chiudendo la porta.

 

Il riccioluto prima di riabbandonarsi ad un sonno scomposto pensò che Kurt non avrebbe dovuto intromettersi nella sua vita privata.

O per lo meno non avrebbe dovuto farlo cosi prepotentemente.

 

Forse la rabbia nei confronti del soprano non era ancora sfociata.

 

***

 

Kurt intanto era arrivato nei pressi di Lima.

Il viaggio era stato più breve che all'andata...e molto tranquillo.

 

Come programmato tornò davanti alla casa che aveva visto la notte precedente.

Parcheggiò e scese dalla macchina... diretto verso il portone d'ingresso.

 

Citofonò parecchie volte ma nessuno aprì la porta.

Ci stava rinunciando quando finalmente qualcuno fece capolino...

Era una signora anziana dall'aspetto amabile che era intenta a sistemarsi l'apparecchio acustico.

 

“Si? Scusami mi ero tolta un attimo questo e non ho sentito il campanello...” disse la signora.

 

“ Oh non si preoccupi signora... c'è Blaine in casa? Sono un suo amico di scuola.” disse Kurt nel modo più mellifluo possibile.

 

“ Ah sei un suo amico della nuova scuola? Sono contenta che sei venuto a trovarlo caro... oggi sembra essere di pessimo umore.” disse la nonna di Blaine preoccupata.

 

“ Si sono un suo amico... oh ci penserò io a tirargli su il morale... non si preoccupi.” rispose Kurt entrando dentro casa.

 

“ Vai pure al piano di sopra è chiuso in camera. Gli farà piacere vederti...se volete vi preparo qualcosa da mangiare...” disse la nonna andando in cucina.

 

“Non ce n'è bisogno ma è stata gentilissima.” affermò Kurt prima di salire le scale verso la camera di Blaine.

 

Immaginò che la porta della camera del riccio dovesse essere quella con la targa che recitava – Fight or Die- accompagnata da un disegno di guantoni da pugilato.

 

Bussò appena ed entrò trovandosi nell'oscurità della camera del suo nemico.

 

Blaine alzò appena la testa dal cuscino dicendo “ Nonna... sto bene e voglio davvero solo dormire!”

 

Kurt scoppiò a ridere.

 

“Qualcosa mi dice che non sei mia nonna.” continuò Blaine sorpreso.

 

“ Giudica te.” disse Kurt accendendo l'interruttore della luce.

 

Il riccioluto si alzò mettendosi seduto sul letto... c'era Kurt con gli stessi vestiti del giorno prima appoggiato allo stipite della porta della sua camera.

L'associazione Kurt-camera sua, dopo i fatti della sera prima, lo eccitò non poco.

 

Si coprì il più possibile con il piumone del letto.

“ Kurt cosa diavolo sei venuto a fare a casa mia?”

 

“Speravo di ricevere un'accoglienza migliore di questa...” disse il ragazzo chiudendo la porta a chiave.

 

“Rimani lì. Non avvicinarti. So che sei stato alla Dalton... se sei venuto qui per vantarti sappi che...” disse Blaine squadrando il soprano.

 

“ Ti sembro il tipo che si gongola per queste piccole vittorie? Non sono un dilettante Blaine. Ho fatto quello che dovevo fare e basta... ah i tuoi amici sono adorabilmente stucchevoli.” rispose Kurt avvicinandosi a quella che sembrava una cassettiera.

 

“ Non ti darò la soddisfazione di vedermi arrabbiato... anzi in un certo senso mi hai anche aiutato. Tanto non avrei mai trovato il coraggio di-stucchevoli? Kurt non ti permettere sono i miei migliori amici.” disse Blaine mentre guardava Kurt che alzava un modellino di un aereo.

 

“ Sembrano usciti fuori da qualche telefilm buonista di serie b se capisci cosa intendo... ma sono piacevoli. Soprattutto il biondino... te lo sei mai fatto?” disse il soprano trafiggendo Blaine con i suoi occhi blu.

 

“Io-Io no... Jeff è un mio amico. Ti dispiacerebbe non toccare la mia roba?” sbottò Blaine.

 

“ E secondo te a cosa servono gli amici? Ho proposto una cosa a tre a lui e al suo inseparabile compagno... peccato siano cosi innocenti altrimenti ci saremmo potuti divertire. I divani della Dalton sembrano comodi.” rispose Kurt togliendosi la giacca e lanciandola di proposito sul letto di Blaine.

 

“Tu- cosa? Bene dovrò spiegare parecchie cose a Nick e Jeff non appena li vedo. Ti dispiace riprenderti questa giacca?” disse Blaine deglutendo.

 

Kurt togliendosi la giacca era rimasto con quella che sembrava essere una canottiera blu, bianca e rossa.

Il riccio non poteva fare a meno di guardare le sue braccia nude.

Erano liscissime alla vista e delicate da far male.

Distolse lo sguardo quasi subito...

 

“ Ho caldo... la giacca può rimanere lì. Non capisco perché rimani nascosto sotto le coperte... sei infermo o cosa?” disse ironico il soprano.

 

“ Scusa se mi scoppia la testa e vorrei solo dormire.” rispose Blaine che finalmente si alzò dal letto.

 

“Oh che peccato la tua altezza è rimasta uguale a quella di ieri!” scherzò il soprano ed aggiunse

“Comunque ho visto anche Sebastian... tra voi due c'è stata più di una sveltina vero Anderson?” chiese Kurt che ora stava aprendo l'armadio di Blaine.

 

Il riccio si avvicinò e chiuse con forza l'anta dell'armadio.

“ Potresti farti i fatti tuoi? Si c'è stata qualche altra cosa... ma non ha la minima importanza direi.”

 

“ Lui dice di avere un conto in sospeso con te quindi... forse per lui ha molta importanza.” disse Kurt andandosi a sedere sul letto.

 

Guardò Blaine in modo malizioso e disse

“Ma non sono venuto qui per questo.” Alzò le braccia toniche e chiare e si tolse la maglietta.

 

Il riccio sentì improvvisamente caldo.

Aveva davanti a se la persona più eccitante che avesse mai visto.

Seduto sul letto con le gambe accavallate e gli stivali di pelle ancora indosso.

A petto nudo... oddio avrebbe voluto mordere quella pelle cosi delicata...

 

E quegli occhi blu lussuriosi che gli dicevano -cosa aspetti a saltarmi addosso?- non aiutavano per niente.

 

“Kurt rivestiti...” disse Blaine aprendo leggermente la finestra della sua camera.

 

Il soprano non si mosse di un millimetro e distese le labbra in un sorriso compiaciuto.

 

“Davvero Blaine è quello che vuoi?” disse il ragazzo stendendosi sul letto.

 

“Io- senti c'è mia nonna al piano di sotto e mio nonno nella stanza accanto... non mi sembra appropriato!” rispose il riccio mordendosi il labbro inferiore.

 

Kurt si alzò dal letto e si avvicinò pericolosamente verso Blaine.

Il riccio non ce la faceva proprio anche i suoi movimenti gli facevano confluire tutto il sangue verso un unico punto.

 

“ E perché devi essere tu a decidere cosa è o non è appropriato?” sussurrò Kurt all'orecchio del riccio.

 

(Blaine resisti ce la puoi fare. Hai dato già troppo spettacolo ieri sera da ubriaco... oggi non puoi cadere nella sua trappola. E' esattamente quello che vuole per decretare la sua vittoria finale.)

 

“Perché è casa mia e tu devi andartene.” rispose Blaine spingendo leggermente Kurt.

 

Aveva commesso un errore, perché spingendo Kurt, aveva toccato anche se per pochi secondi la sua pelle... ed ora ne voleva di più.

 

“ Vuoi farlo in modo violento? Per me va bene... sono aperto ad ogni tipo di esperienza.” disse il soprano e in quel momento si piegò in avanti per slacciarsi e togliersi gli stivali.

 

“ Ti devi rivestire non spogliarti di più!” disse il moro all'altro che non lo stava ascoltando.

 

Con un gesto deciso si sbottonò i pantaloni e li lasciò cadere a terra... rimanendo con dei boxer blu strettissimi.

 

Blaine stava per sentirsi male. Non poteva reprimere cosi i suoi impulsi.

Era impossibile perché quel Kurt era fisicamente perfetto.

E faceva male anzi malissimo.

 

“ Vuoi sapere una cosa interessante? Voglio sentire la tua bocca su di me Anderson... ora.” disse Kurt dopo essersi passato la lingua sulle labbra.

 

Fu un attimo. Non riusciva più ad aggrapparsi ai moralismi e all'auto controllo... lo voleva e lo voleva troppo.

Il suo profumo gli dava alla testa e la sua voce era puro sesso.

 

Si avventò su Kurt e lo spinse con voracità sul letto.

 

“Noto con piacere che quelle parole sono sempre miracolose...” ridacchio Kurt schiacciato sotto il peso di Blaine che lo stava letteralmente divorando di baci.

 

“Zitto Hummel.” disse Blaine deciso e gli lasciò un piacevole morso sul collo.

 

“ Non fare il duro con me. Se proprio ci tieni però... puoi farmi sentire qualcosa di duro.” rispose Kurt incrociando lo sguardo dell'altro.

 

Blaine allora spinse il suo bacino a strettissimo contatto con quello del soprano.

C'era decisamente qualcosa di molto duro dentro quei pantaloni.

 

Kurt gli fece alzare le braccia per togliergli la maglietta. Era molto meglio non avere strati di vestiti a separare la loro pelle calda.

 

“Sai che stiamo facendo una cosa sbagliata vero?” mugolò Blaine mentre Kurt gli leccava il petto.

 

“Mm-mh fare le cose sbagliate rende tutto più eccitante.” disse Kurt riaffondando le labbra sulla pelle dell'altro.

 

“La tua pelle è buona Kurt.” sussurrò il riccio mentre con una mano intanto scendeva a cercare le zone sotto la cintura.

 

“ Sembri un fottuto vampiro se dici cose del genere!” rise Kurt mentre sentiva la mano di Blaine infilarsi dentro i suoi boxer.

 

Blaine aveva le mani fredde, congelate ed era strano perché tutto il resto del suo corpo era bollente.

 

“ Magari lo sono. O magari mi piace solo morderti.” rispose il riccio affondando per l'ennesima volta i suoi denti sul collo di Kurt.

 

Il soprano aveva voglia di ribaltare le posizioni come faceva sempre.

Avere il comando della situazione... ma la mano di Blaine stringeva la sua erezione e tutto ciò era troppo piacevole per essere interrotto.

 

Il riccio baciava Kurt ovunque, tranne che sulle labbra, non voleva rischiare di rovinare tutto come l'ultima volta.

Mentre con la mano si dava ancora da fare nei boxer dell'altro, scese con la bocca più giù vicino l'ombelico.

 

Lasciò una scia di baci umidi intorno all'ombelico.

E scese ancora più sotto.

 

Il campanello di casa cominciò a suonare. Qualcuno voleva entrare e come al solito la nonna di Blaine non aveva sentito bussare.

 

“il campanello cavolo! devo fermarmi!” disse il riccio allontanando la mano dall'eccitazione di Kurt.

 

Il ragazzo dagli occhi più chiari si tiro su e gli prese il viso tra le mani dicendogli

“ Che cavolo fai? Finisci quello che hai iniziato!”

 

Gli occhi di Kurt erano troppo vogliosi per rispondere negativamente.

 

Il campanello smise di suonare e si sentirono delle chiacchiere provenire dal piano di sotto.

 

Blaine sfilò i boxer a Kurt e si abbassò poggiando le sue labbra sulla punta dell'erezione del soprano.

 

“Addirittura Anderson? Allora non sei uno scolaretto sprovveduto.” lo derise Kurt.

 

Blaine iniziò a leccare con delicatezza.

 

Presi dal momento. Non sentirono il rumore dei passi nel corridoio.

Blaine riusciva a sentire solo i gemiti di piacere di Kurt.

 

Poi qualcuno bussò alla porta facendo gelare il riccio.

Che con occhi terrorizzati si alzò dal letto.

 

Kurt a stento riusciva a trattenere le risate per la situazione.

In realtà era anche frustrato perché chiunque ci fosse dietro la porta non voleva saperne di smettere di bussare.

E lui doveva ancora essere soddisfatto da quel ricciolo da strapazzo.

 

Blaine scandì senza far uscire nessun suono le parole “ E adesso che facciamo?”

 

Il soprano si alzò si avvicinò al padrone di casa e gli sussurrò all'orecchio “ o mi provochi un orgasmo o senti chi è alla porta...”

 

Blaine deglutì perché voleva davvero portare Kurt all'orgasmo e sentirlo gridare ma non il quel momento.

Il soprano gli morse l'orecchio dicendogli “ Dai senti chi è... “

 

“Chi è?” domandò infine il riccio mentre Kurt gli accarezzava la schiena nuda.

Era scosso dai brividi per l'insolita situazione.

 

“Blainey sono io! Vuoi deciderti ad aprire? Che diavolo stai facendo?!” disse una voce maschile che conosceva molto bene.

 

Si girò verso Kurt come a voler chiedere aiuto e scuotendo la testa.

 

“Devi nasconderti.” disse Blaine disperato.

“No sarebbe sciocco. Io non mi nascondo. Digli che stavamo studiando.” disse il soprano iniziando a rivestirsi.

 

“ Blaine! Apri!” continuò la persona dietro la porta.

 

Anche il riccio si rivestì come meglio poteva poi sparse qualche libro sulla scrivania.

Mentre Kurt controvoglia diede una sistemata al letto che era completamente sfatto.

 

Finalmente aprì la porta chiusa a chiave.

 

“ Scusa pensavo fosse ancora la nonna che voleva prepararmi qualcosa da mangiare...” mentì Blaine.

 

L'altro lo abbracciò con forza dicendo “ Blainey sei sempre il solito bugiardello!”

 

“ Coop non iniziare con questa storia. Si può sapere cosa sei venuto a fare qui?” rispose il riccio al fratello.

 

L'attenzione di Cooper, una volta aperta del tutto la porta della camera, fu attirata dal ragazzo seduto alla scrivania.

 

“Lui chi è? E cosa stavate facendo?” chiese malizioso il fratello maggiore.

 

“Studiavamo. Vero?” disse Blaine cercando l'appoggio di Kurt con lo sguardo.

 

Il soprano si alzò dalla sedia ed andò a stringere la mano al fratello del riccio.

 

“ Piacere sono Kurt. Blaine ha ragione stavamo studiando in effetti. L'anatomia umana è una materia molto interessante.” disse il ragazzo sarcastico.

 

“ Kurt!” gridò Blaine fulminandolo con lo sguardo.

 

“Fratellino non mi serviva la conferma di questo piccolo ninfomane per capire cosa stavate facendo.” rispose Cooper serio.

 

“ Scusami? Mi hai dato del ninfomane?” chiese il soprano a Cooper.

 

“ Non lo sei?” rispose quello con un sorriso divertito.

 

“ In realtà si e mi complimento per le tue doti di analisi. Mi conosci da qualche secondo e già mi hai inquadrato. Complimenti.” disse Kurt soddisfatto.

 

Il fratello di Blaine era il ragazzo più sexy che avesse mai visto ed era più grande di loro, questo aumentava decisamente il suo fascino.

 

“ Ho diverse doti interessanti.” rispose Cooper lasciando la frase aperta a varie interpretazioni.

 

“ Possiamo parlare e sperimentare le tue doti più tardi e da soli?” chiese Kurt malizioso. Si stava mangiando letteralmente con gli occhi il fratello maggiore del riccioluto.

 

“Scusate! Scusate?? ci sarei anche io dentro questa stanza. E sinceramente veder flirtare mio fratello etero con il peggior gay di Lima è imbarazzante.” se ne uscì Blaine quasi offeso.

 

“Blainey mi hai rovinato il gioco come al solito. Potevi aspettare con le tue confessioni sul mio orientamento sessuale...” rispose Cooper dando uno schiaffetto al fratello.

 

“ Per me non c'è problema. Se sei etero sarà un sfida più entusiasmante.” disse Kurt avvicinandosi a Cooper e passandogli una mano sul collo.

 

Il riccioluto si avvicinò e prese Kurt spingendolo via dal fratello.

 

“ Che problemi hai?” sbottò Kurt fulminandolo con lo sguardo.

 

“Secondo te? È mio fratello!” rispose Blaine accigliato.

 

“Oddio ragazzi. Ragazzi. Per piacere smettetela. Non voglio assistere ad un litigio da coppietta sposata.” sorrise Cooper prendendo un quaderno dalla scrivania del fratello ed iniziando a sfogliarlo con interesse.

 

“ Coppietta sposata? Ti prego. Non mi conosci. Non sono interessato a nulla di tuo fratello tranne a quello che ha in mezzo...” rispose il soprano ma fu interrotto da Blaine :

 

“ Kurt zitto. Non penso che Cooper voglia saperlo. Che stai facendo comunque?” disse rivolto al fratello maggiore.

 

“ Vi trovate bene con la professoressa di letteratura?” chiese Cooper vagamente interessato.

 

“ Suppongo di si, cioè insomma... nella norma, perché?” domandò il riccio.

 

“ Blainey cosa insegna il tuo fratellino a Westerville?” rispose il più grande mentre guardava Kurt che si specchiava.

 

“Letteratura. Insegni letteratura no?” disse il più basso cominciando a fare due più due.

 

“ E se la vostra professoressa non potesse più insegnare?” disse Cooper come se dovesse far apprendere un qualcosa di elementare ad un bambino piccolo.

 

“Io- beh... troverebbero un sostituto immagino...” disse Blaine preoccupato.

 

Il soprano smise di guardarsi allo specchio soddisfatto come al solito.

 

“ Quindi stai cercando di dirci che sarai il nostro nuovo professore di letteratura? Oh cavolo. Sarà dura seguire le tue lezioni.” si intromise Kurt accentuando la parola -dura-

 

Cooper annuì divertito.

 

“Cosa? Ma perché? Perché? Te l'hanno detto mamma e papà vero? Non possono sopportare l'idea che io voglia essere indipendente? Hanno dovuto mandare te qui per controllarmi? Beh la sai una cosa... non ne ho bisogno.” sbottò Blaine infuriato.

 

“ Wow Anderson. Sei sexy quando ti arrabbi.” disse Kurt andandosi a sedere sul letto. Si sentiva leggermente fuori luogo in quella discussione familiare.

Ma erano entrambi un bel vedere... quindi decise di rimanere un altro po'.

 

“ Blaine calmati. Non è stata un idea loro... è stata mia. Tutto quello che è successo... non lo so. Avrei voluto evitarlo. Non sai come ci stanno male i nostri vecchi. Gli manchi e non puoi semplicemente continuare a rifiutare le loro chiamate... loro ti accettano per quello che sei. Non hanno problemi e lo sai.” rispose Cooper con serietà.

 

“Certo. Riesco proprio ad immaginarmi papà la domenica mattina al country club che parla con i suoi facoltosi amici del figlio gay. Per favore. O la mamma alle partite pomeridiane di bridge con le sue amiche snob. Ti prego! Se ti hanno mandato qui come spia, puoi anche andartene.” disse Blaine aprendo la porta per far uscire il fratello.

 

“ Perché non ci dai una possibilità? Siamo la tua famiglia. Non capisco quale sia il problema. Tutti ti accettiamo... perché ti comporti cosi?” chiese il fratello maggiore.

 

Kurt pensò bene di rimanere in silenzio senza aggiungere nulla di sarcastico questa volta.

 

“ Tu mi accetti? Mi ricordo perfettamente le vostre reazioni a caldo. Dopo aver saputo di me e Sebastian.” disse il riccioluto amareggiato.

 

“ Sul momento è stato strano lo ammetto...ma ora è diverso.” disse Cooper con un tono leggermente infastidito.

 

“Che c'è ancora non sopporti di sentire il nome di Sebastian? Non è stata colpa sua. Sono io, sono fatto cosi. Ed ora se vuoi andartene...” rispose il più basso sempre con il desiderio di veder abbandonare la stanza al fratello.

 

“ Non è una brava persona e lo sai. Comunque dalla prossima settimana sarò il vostro professore è deciso. Ti chiedo solo di fare una telefonata a nostra madre... perché sembra soffrire molto la tua lontananza.” disse Cooper in tono autoritario.

 

“ Ci penserò Coop... Ci vediamo a scuola.” rispose Blaine mostrandogli con la mano la strada per il corridoio.

 

“ D'accordo...”

poi rivolgendosi al ragazzo dagli occhi chiari disse:

“Beh Kurt... è stato un piacere conoscere il nuovo trombamico di mio fratello. Ma non esagerate mi raccomando.” rispose Cooper guardando il soprano interessato e abbandonando la stanza in fretta.

...



************

Il capitolo è parecchio Blainecentrico :D nella prima parte ci sono le sue riflessioni sul caso... e non è arrabbiato con Kurt.
Reazione strana, ma è come se il soprano gli avesse tolto un peso. Quello del dover confessare la verità.
Sebastian ha aiutato Blaine nello scoprire la sua omosessualità, ma in modo sbagliato... probabilmente interessadosi solo al lato sessuale della questione.

Ovviamente la visita di piacere del soprano era a casa di Blaine lol. Io adoro la nonna che vuole per forza farli mangiare ahah xD
Kurt ovviamente va lì con il solo obiettivo di stuzzicare Blaine e finirci a letto. Lo eccita parecchio poterlo fare nella camera del riccio con a casa i suoi nonni xD Blaine non riesce proprio a resistere... ma sul più bello vengono interrotti da Cooper!

Cooper è andato a Lima per riprendere Blaine o comunque per fargli capire che manca alla sua famiglia.
E' il loro nuovo professore! Kurt si mostra spudorato anche con Cooper cercando di rimorchiarlo pur essendo l'altro etero!
E c'è questo litigio tra i due fratelli per incomprensioni che verranno riprese più avanti.
Più che altro ora Cooper sembra accettare del tutto la faccenda di Blaine, ma non è sempre stato cosi.

E' tardi ma pubblico ora perché poi domani non ho molto tempo libero ;_;

beh spero che il capitolo sia di vostro gradimento!

Fatemi sapere cosa ne pensate :D grazie a tutti coloro che già lo fanno!

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Capitolo 13
*** Colpito e affondato. ***


Buon Klaine Anniversary a tutti ! Ecco il nuovo capitolo :D







 

 

Ci furono alcuni secondi di silenzio.

 

“Niente male il fratellino Anderson.” disse Kurt mordendosi il labbro inferiore ed affacciandosi alla finestra per vedere l'altro andare via.

 

“ Tanto a te piacciono tutti. Sei un caso disperato. Poi è mio fratello... potresti evitare di fare apprezzamenti su di lui in mia presenza?” chiese Blaine lasciandosi sprofondare sul letto.

 

“ Ok... allora non ti dirò che vorrei sbattermelo nello stanzino dei bidelli...” disse per stuzzicarlo il soprano.

 

“Smettila. Non è divertente... comunque puoi provarci non mi interessa. La verità è che anche un etero può voler fare delle esperienze diverse ...” disse Blaine coprendosi gli occhi con una mano.

 

Kurt si avvicinò a lui e gli tolse la mano dagli occhi con irruenza.

Lo guardò per diversi secondi come se volesse leggergli nella mente.

 

E poi disse:

“ Aspetta un attimo... mi hai detto che quell'usignolo da strapazzo ti ha aiutato a capire la tua vera identità. Quindi... Sebastian ti ha sedotto in modo esagerato e tu non hai saputo resistergli è cosi?” chiese il più alto facendo due conti sulla situazione.

 

“Io- beh Sebastian... si-lui mi ha stuzzicato parecchio prima di farmi cedere. Ho represso fino all'ultimo quello che sentivo ma...” disse il padrone di casa.

 

“ Fermo fermo. Va bene cosi. Non mi interessa il resto... significherebbe entrare in una conversazione scomoda, in cui tu ti confessi e cerchi il mio appoggio e io dovrei consolarti... ma sai che c'è? Non voglio farlo. Noi non siamo cosi intimi.” disse Kurt con freddezza riprendendosi la giacca.

 

“ Dici sul serio?” domandò Blaine irritato, mettendosi seduto.

 

“ Si. Perché dovrei ascoltarti piagnucolare? Non è un compito che mi spetta o sbaglio?” chiese il soprano con ovvietà.

 

“ Cioè aspetta... stai parlando di compiti? Pensavo fosse normale! Hai assistito al litigio con mio fratello... che problemi hai nel parlare con le persone?!” disse Blaine con voce alterata.

 

“ Ho assistito al vostro patetico battibecco solo per caso. Se ricordi prima di quello la tua bocca stava facendo altro... Non ho problemi a parlare con le persone, ma non vedo perché dovremmo entrare cosi tanto in confidenza. Chiama Sebastian se hai bisogno di sfogarti no? Magari cosi vi fate un'altra bella sveltina.” rispose Kurt con ironia.

 

“ Cosa è cambiato rispetto a poco fa? Perché ora sei diventato cosi stronzo? Non capisco come ho potuto pensare di diventare tuo amico... Dai vattene via.” disse il riccio spingendo Kurt lievemente.

 

“Ohh mi hai spinto! Scommetto che non sei neanche in grado di spingere con più forza... sei cosi debole.” lo derise il soprano.

 

“ Non provocarmi perché per tutto quello che mi hai fatto dovrei fartela davvero pagare.” rispose Blaine con freddezza.

 

“ Fallo no? Ma è ovvio che non lo farai. Sei solo un codardo che è scappato da casa sua perché non è in grado di affrontare la situazione. Sei un vile Blaine. Ecco volevi che entrassimo in confidenza? Questo è quello che penso. Ti preoccupi tanto di problemi inutili ma non hai idea di cosa siano i veri drammi della vita. Cose che ti fanno a pezzi e ti tolgono la voglia di vivere. TE SEI SOLO UN RAGAZZINO VIZIATO.” sbottò Kurt alzando la voce.

 

“ Smettila non puoi parlarmi in questo modo. Non sai nulla di me!” rispose il riccio sinceramente offeso da quello che aveva appena sentito.

 

“ Invece posso. Sei superficiale e mi disgusti. Hai una famiglia che ti vuole bene, una madre che ti chiama tutti i giorni per sapere tue notizie, sei ricco sfondato, hai tutto dalla vita... e ti comporti come una prima donna solo perché hai scoperto di essere gay? Davvero?! CRESCI ANDERSON!” Gli urlò praticamente in faccia il soprano.

 

“ Finiscila! Perché ho davvero esaurito la pazienza.” disse Blaine spingendo Kurt con forza e facendolo sbattere contro l'armadio.

 

“Ohoo wow complimenti. Allora non sei una femminuccia come pensavo. Fa lo stesso, per me rimani comunque patetico.” aggiunse il più alto con uno sguardo di sfida.

 

Blaine aveva raggiunto il livello massimo. Stava davvero per esplodere. Prima Cooper ed ora lui. Che si permetteva di dirgli che era un codardo... e si permetteva di dirlo perché era vero. E il riccio lo sapeva bene. Aveva abbandonato la sua famiglia senza un vero motivo. Il problema era solo suo e non degli altri e ci doveva convivere. Ma ammetterlo faceva male... faceva rabbia. Ed era anche colpa di Kurt che glielo aveva fatto notare in questo modo cosi violento. Perché aveva ragione, forse era un debole...

 

“ Dillo che vuoi essere colpito no?” disse Blaine incenerendo l'altro con gli occhi.

 

“ Perché no? Almeno mostreresti di valere qualcosa. Sei talmente innocuo... la tua recita del cattivo ragazzo è durata solo una sera!” rispose Kurt con un alzata di spalle.

 

Il riccio non se lo fece ripetere due volte. Si avvicinò al soprano e con foga gli piazzò un destro sull'occhio sinistro.

Kurt indietreggiò a causa della violenza del pugno.

Il riccio aveva colpito davvero forte e si... era stata una bella botta.

 

Faceva male. E bruciava e pulsava.

Il soprano non aveva mai avuto un occhio nero.

Si mise una mano a coprire l'occhio dolorante e disse:

 

“ Ho dovuto istigarti per farti reagire. Spero che questo occhio nero serva a farti riflettere e a tornare sui tuoi passi. Non puoi nasconderti per una sciocchezza del genere.” disse il soprano a bassa voce e coprendosi l'occhio si avviò verso la porta.

 

Blaine era rimasto immobile da quando aveva sferrato quel pugno.

Incredulo di quello che era riuscito a fare.

Si guardava quella mano destra... e dopo quelli che sembrarono anni, alzò lo sguardo prima che il soprano sparisse dietro la porta della sua camera.

 

“Kurt- io mi dispiace.” sussurrò il riccioluto senza parole.

 

“Non farlo... non scusarti. Volevo che mi colpissi.” disse il ragazzo più alto guardando l'altro dall'occhio sano.

 

“Cosa?-Perché?” chiese il riccio in confusione.

 

“ Dovevi colpirmi. Ti ho provocato, dovevi darmi una risposta. E' simbolico... significa che puoi reagire. Gli altri ti hanno già accettato... ora devi farlo tu. Non voltare le spalle a chi ti conosce davvero.” disse il soprano andando in corridoio.

 

Il riccio lo seguì e disse preoccupato:

 

“Aspetta! Vuoi metterci del ghiaccio?”

 

“No. Tanto sono abituato alle botte e ai lividi.” rispose Kurt e con aria seria aggiunse :

 

“Non considerarmi tuo amico Anderson... perché non siamo amici. La cosa finisce qui. Se vuoi andare a letto insieme una volta per tutte... chiamami. Altrimenti beh, le nostre strade si dividono.”

 

Blaine lo vide sparire dalle scale.

Poi sentì la porta sbattere al piano di sotto e capì che era andato via.

 

Tornato in camera voleva fare solo una cosa: Parlare con sua madre.

 

Il modo in cui Kurt lo aveva fatto riflettere era stato potente.

Non avrebbe mai creduto possibile di dover arrivare a farsi insultare e a dare un pugno a qualcuno per capire cosa fare.

 

Ed invece era stata proprio la forza di quel gesto a farlo arrivare alla conclusione.

A dargli la forza per tornare indietro. In qualche modo il soprano aveva ragione... stava facendo una tragedia per qualcosa che non lo era.

 

Si stava costruendo una gabbia di cristallo intorno solo per paura di affrontare i suoi cari. Era giunto il momento di farlo. Era un viziato niente di più vero.

Ma aveva intenzione di cambiare...

 

Prese il cellulare in mano e compose il numero della madre.

Lo aveva persino cancellato, come se non se lo ricordasse comunque a memoria.

 

Tre squilli.

 

 

Blaine? Tesoro sei tu?” rispose la madre con voce preoccupata ma sollevata insieme.

 

Si-si sono io.” disse Blaine leggermente agitato.

 

Finalmente, finalmente... Io-Blaine... ci manchi tantissimo. Se ho agito male in qualche modo sappi che mi dispiace... ma queste settimane senza di te sono state insopportabili. Stai bene?” disse la donna con la voce incrinata dall'emozione.

 

Mamma non sei stata tu ad agire male. Sono io che non-non sono riuscito ad affrontarvi e spiegarvi come stavano andando le cose. Comunque sto bene... la nonna mi riempie di cibo.” rispose il ragazzo ridendo appena.

 

Oh che sollievo. Sapere che mangi... sei cosi minuto già di tuo. Tesoro noi qui aspettiamo solo te... nessuno ti giudicherà o altro. Vogliamo solo riavere il nostro bambino.” rispose la donna con tono amorevole.

 

Non sono più un bambino! Comunque le cose sono complicate... non so se riuscirò a tornare a Westerville in modo definitivo... ma ti prometto che verrò a trovarvi presto. Cooper insegnerà lo stesso a Lima?” Chiese il riccio con calma.

 

I figli rimangono sempre bambini per i propri genitori... sarà contento anche tuo padre di vederti... Non ha più nessuno con cui parlare delle partite! Cooper si, lui aveva intenzione da un po' di lasciare l'insegnamento a Westerville. Non vuole controllarti Blaine... sai com'è tuo fratello? Ha sempre bisogno di reinventarsi in posti diversi.” disse la madre più tranquilla.

 

Già, non sto più seguendo il campionato da quando sono qui. Si so esattamente com'è Cooper... dalla prossima settimana ci sarà da divertirsi con lui a scuola. Beh ora devo andare... saluta papà.” rispose il riccioluto sdraiandosi sul letto.

 

Aspetta... prima di attaccare... beh sai Cooper mi ha detto che vi siete visti prima...” disse la donna con curiosità.

 

Blaine aveva capito esattamente cosa voleva sapere da lui.

 

Non è nessuno mamma.” rispose il riccio prima di sentire il resto della frase della madre.

 

Io ero solo curiosa... se ti vedi con qualcuno vorremmo saperlo. Cioè ci farebbe piacere se tu ti confidassi con noi... Cooper mi ha detto che è un bel ragazzo...” rispose la donna tradendo un tono di voce fin troppo interessato.

 

Cooper dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa! Stavamo solo studiando e lo conosco appena... ma non sarà mai il mio ragazzo, quindi puoi stare tranquilla. Ci sentiamo...” disse il riccio e prima di attaccare il telefono la donna riuscì a salutarlo:

Troverai il ragazzo giusto prima o poi. Chiamami se vieni a trovarci...”

 

Si sentiva meglio dopo la telefonata. Poco alla volta. Almeno era riuscito a chiamarla e a parlarci... quando si sarebbe sentito pronto avrebbe fatto anche il resto. Doveva tornare a Westerville, anche solo un giorno, per sistemare alcune cose.

 

Afferrò il cuscino e lo strinse forte vicino al petto. Non gli andava di rimanere tutto il giorno in casa... chi avrebbe potuto contattare per uscire?

 

C'era solo una persona che non gli avrebbe mai risposto negativamente.

 

Vediamoci dopo cena in centro. Beviamo una birra e ci facciamo una chiacchierata...” scrisse il riccio dal suo telefono.

 

Sapevo che prima o poi mi avresti cercato tu. A dopo...” gli rispose Sebastian.

 

Se Sebastian pensava di passare una serata a fare sesso sfrenato nel bagno di qualche locale aveva capito male. Non era dell'umore adatto e non era lui la persona che avrebbe voluto vedere nuda.

Voleva solo del contatto umano. Delle parole.

 

Si alzò dal letto e scese di sotto a fare un po' di compagnia a suo nonno che stava guardando la tv in salone.

 

**

 

Erano troppe ore che Kurt non vedeva casa sua.

Era fisicamente e mentalmente distrutto.

L'occhio faceva malissimo e iniziava a gonfiarsi visibilmente.

 

Aveva bisogno di dormire, sprofondare nel letto e rialzarsi solo dopo aver riposato per un tempo infinito.

Voleva farsi anche una doccia.

 

Infilò le chiavi di casa nella serratura e sperò con tutto il cuore di non incontrare nessuno.

Ma ovviamente era fuori discussione... avrebbe dovuto immaginare di trovare, Finn spalmato sul divano davanti alla tv, con una faccia non proprio sveglia.

 

Con un movimento rapido recuperò dalla borsa a tracolla un paio di occhiali da sole e li indossò.

 

Salutò il fratellastro con la mano e con un sorriso tirato sulle labbra.

 

“ Rachel ti ha voluto per forza dare i suoi quaderni con gli appunti di oggi... te li ho messi in camera.” disse Finn non alzando lo sguardo dal televisore.

Stava guardando i cartoni animati ed era davvero interessato.

 

“Ha avuto una buona idea, non mi piace rimanere indietro con i programmi scolastici... la ringrazierò.” disse il soprano facendo per salire le scale di casa.

 

“ Cos'è una nuova moda quella di tenere gli occhiali scuri dentro casa?” chiese Finn affascinato.

 

“ Oddio no. Sarebbe ridicolo se fosse una nuova moda...” rispose il soprano e con un gesto si liberò dagli occhiali.

 

“ Kurt sai di avere un occhio nero vero?” chiese il più alto sconvolto.

 

“ A giudicare dal dolore e dalla vista appannata... direi di si Finn lo so.” rispose Kurt scuotendo la testa.

 

“ Chi è stato? Ci pensiamo io Puck e Sam a sistemarlo... è uno di scuola vero? Ecco perché oggi non sei venuto.” disse quello alzandosi, sentendosi improvvisamente investito della carica di super eroe.

 

“Finn so difendermi da solo... non-non è uno di scuola. E' stato uno dello Scandals non so neanche chi sia. Quindi non posso farci nulla... pazienza mi passerà.” rispose il più basso alzando le spalle.

 

“ Non mi piace quel locale. Burt ti metterà in punizione... uhm-vado a prenderti del ghiaccio almeno ti darà un po' di sollievo.” borbottò Finn andando in cucina.

 

A Kurt faceva male la testa, si massaggiò le tempie con vigore.

Doveva dormire.

Non aveva ancora avuto il coraggio di specchiarsi. Lui era un narcisista e sapeva che in quel momento il suo riflesso allo specchio sarebbe stato orrendo.

 

Il fratellastro tornò con il ghiaccio e lo porse al soprano che con molta attenzione lo posizionò sull'occhio.

Il dolore, il gonfiore e il freddo si unirono aumentando la sua emicrania.

 

“Grazie, vado a stendermi...” sussurrò il soprano e il fratello gli diede una pacca sulla spalla.

 

Entrato in camera buttò il borsone a terra e si stese sul letto.

Si girò su un lato e vide con la coda dell'occhio i quaderni di Rachel sulla scrivania. Si ritrovò a fissare quei quaderni e nel giro di pochissimi minuti cadde in un sonno profondo.

 

I sogni possono giocarci brutti scherzi. I sogni possono spaventarci e metterci all'erta su qualcosa di cui non siamo ancora a conoscenza.

C'è sempre un motivo nascosto dietro ad un sogno.

 

… Kurt era mano nella mano con un ragazzo dai capelli ricci.

Passeggiavano sotto la tour Eiffel e ridevano per qualcosa di detto. Nell'inconscio dello stato onirico, Kurt era sicuro che il suo accompagnatore dalla chioma ribelle fosse Louis, il suo ex. Ma fu smentito quando una volta arrivati in cima alla torre, nella cornice del panorama parigino, la sua bocca pronunciò queste parole “ Chi l'avrebbe mai detto che avrei visto Parigi con Blaine Anderson? ” …

 

I sogni si susseguono nella notte ma non sempre riusciamo a ricordarli o a dargli il giusto valore al risveglio.

 

Il ragazzo fu svegliato di botto dall'irruzione nella sua stanza del padre.

L'uomo non lo vedeva da cosi tante ore che aveva, sinceramente, sentito la mancanza del figlio.

 

Kurt era in stato confusionale quando aprì gli occhi.

Gli occhi, che Burt si ritrovò a fissare con molta insistenza.

 

Si precipitò sul letto di Kurt accarezzandogli i capelli.

 

“ Figliolo cosa è successo?” era veramente molto allarmato.

 

“Una rissa.” disse il soprano senza pensarci.

 

“Una rissa dove? A scuola?” domandò Burt preoccupato sfiorando appena l'occhio del figlio con un dito.

 

“No-no ieri notte. Ahia.” rispose Kurt alzandosi con la schiena poggiata alla testata del letto.

 

“ A casa di Mercedes?” chiese sconvolto il padre.

 

Kurt sembrò risvegliarsi del tutto solo in quel momento.

Era fregato o forse era solo l'occasione giusta per dire la verità al suo vecchio.

 

“ No papà. Ieri notte sono stato allo Scandals... lì mi hanno dato un pugno.” rispose il soprano fissando il padre e studiando il momento in cui la sua espressione cambiò.

 

“ Dove sei stato?” chiese Burt con un tono aspro.

 

“ Ehm... sono stato in un locale, si chiama Scandals... a Lima ovest, non è proprio centrale come zona.” disse il ragazzo deglutendo ed abbassando lo sguardo.

 

“ Sei andato in un locale lontano dal centro con le ragazze? Per fare cosa?!” domandò Burt in tono severo.

 

“ Ci sono andato da solo. E' un gay bar papà... un locale gay.” rispose il soprano sentendosi terribilmente in colpa.

 

“ Kurt sei andato da solo in uno di quei locali che mi avevi promesso non avresti mai frequentato?” chiese il padre con una vena di delusione nella voce.

 

“Si.” fu tutto quello che riuscì a rispondere il ragazzo dagli occhi chiari.

 

“ Non so cosa dire. Ti ho sempre detto che sono fiero di quello che sei e della tua omosessualità... ma se frequenti certi posti solo per trovare divertimento facile beh... non posso più considerarti allo stesso modo.” rispose Burt alzandosi dal letto brusco.

 

“Papà... a-aspetta! P-posso provare a spiegare?” chiese il soprano afferrando una mano del padre.

 

“ Cosa c'è da spiegare? Io ti ho fatto un discorso tempo fa. Ti avevo detto che sei un ragazzo fantastico e che vali tanto e che non avresti dovuto gettarti via. Il rispetto per sé stessi Kurt è la cosa più importante...” disse il padre con tristezza nella voce.

 

“ Io vado ehm lì so-solo per ballare ... Ho-ho rispetto per me stesso, davvero...” disse Kurt con voce incerta.

 

“ Vai a ballare da solo in un locale fuori città? Da quanto lo frequenti? Quanti ragazzi hai conosciuto lì?” domandò Burt squadrando il figlio.

 

Faceva male... non era il solito sguardo con cui era solito guardarlo suo padre.

Gli occhi di suo padre erano occhi che giudicavano.

Scavavano a fondo in cerca della colpa.

 

“ Da qualche mese. Io-no-non lo so...” rispose il ragazzo abbassando gli occhi.

 

Iniziarono a scendergli delle piccole lacrime da quelle pozze celesti.

 

“ Kurt non lo sai? che devo fare con te?! Come dovrei reagire?? mi hai mentito spudoratamente per tutto questo tempo! A me! Che ti consideravo il mio bambino! Hai rovinato tutto. Non sai neanche quanti ragazzi hai conosciuto... come hai fatto a diventare cosi? Come ho fatto io a crederti e a fidarmi di te!” rispose Burt scuotendo il capo.

 

“ Non è come sembra... Io- c'è un motivo se mi sono comportato cosi... cioè è cosi difficile essere me stesso papà-” disse il soprano a bassa voce.

 

“Lascia stare non importa. Non MI importa.” lo interruppe Burt avviandosi alla porta della camera.

 

Le lacrime continuarono a rigare le guance del ragazzo.

Non aveva intenzione di piangere in maniera disperata e si stava trattenendo con tutte le sue forze.

Ma era maledettamente difficile. Suo padre, l'unica persona al mondo che lo faceva sentire -amato-, gli stava voltando le spalle.

 

“Papà...” sussurrò Kurt tirando su con il naso.

 

Il padre si bloccò alla porta guardandolo con aria grave.

 

“ Po-posso chiederti-per l'occhio... io- beh non me ne intendo... co-cosa posso metterci per migliorare la situazione?” domandò Kurt con tono triste.

 

“ Domani mando Carole dal dottore. Ci penserà lui a prescriverti qualcosa.” rispose il padre lapidario abbandonando la stanza in fretta.

 

Sentì la porta sbattere e si rannicchiò sul letto in silenzio.

Era stato onesto dopo tanto tempo... aveva detto la verità.

Ed aveva sbagliato. Non si era mai sentito più solo in tutta la sua vita.

 

Rimase immobile sul letto in quella posizione fetale per tutto il tempo della cena.

Non aveva fame, non aveva voglia di fare nulla.

 

Si alzò a fatica per farsi una doccia calda.

Guardandosi allo specchio poté finalmente constatare le condizioni del suo aspetto. Non riusciva a riconoscersi in quel riflesso. Aveva per la prima volta dopo tanto tempo una faccia spaventata.

Scoraggiata. E quell'occhio nero, fatto per una persona di cui non gli importava nulla, contribuiva a confonderlo.

 

In cuor suo sperava che lo sconforto avrebbe lasciato presto il posto alla solita cinica indifferenza.

Ma l'ennesima lacrima della serata lo fece dubitare al riguardo.

...



********
Salve! 
Allora diciamo subito che Blaine è stato incerto fino all'ultimo sulla sua sessualità. Infatti ammette che ha capito la verità solo dopo diversi tentativi fatti da Sebastian.
(Tentativi molto seducenti... a cui poi Blaine non ha più saputo resistere.)

Kurt capisce la difficoltà di Blaine, ma se confrontata con i suoi problemi, la trova stupida ed infantile... e quindi lo aiuta in modo violento a capire.
Lo stimola a reagire. Reagire simbolicamente con un pugno, realmente cercando di riprendersi la sua vita e di accettarsi.
Perché Kurt lo faccia è ignoto lol... infatti dopo essersi preso un pugno ed aver dato il suo contributo, per evitare chiacchiere e situazioni spiacevoli scappa via.
Conferma di nuovo di non voler essere amico di Blaine e di essere disposto solo ad andare a letto insieme.

Blaine è colpito dall'atteggiamento del soprano e riesce a chiamare la madre, più in là tornerà a Westerville per chiarire un po' con tutti.
Non si scappa dai problemi!
Cooper ovviamente ha già informato la madre sul possibile ragazzo di Blaine xD

Il furt è sempre tanto amoooore! Finn che pensa che tenere gli occhiali da sole dentro casa sia una nuova moda è xD
Il sogno di Kurt è un sogno. Collega la passione per Parigi, il suo ex e le sue fattezze a quelle di Blaine.
Però almeno in sogno a Parigi c'è stato e c'è stato con Blaine!

La scena con Burt era inevitabile. Doveva dire la verità al padre... e vediamo un Kurt estremamente fragile.
Lontano dalla solita sicurezza... il padre è un po' il suo unico punto fermo. 
Burt ama il figlio ma è rimasto molto deluso. Il tradire la sua fiducia e lo svendere il rispetto di sé stessi gli fanno cambiare idea su Kurt.
Il soprano si sente scoraggiato e solo... e pensa che nessuno possa realmente interessarsi a lui.
O forse è lui che non vuole?


Scusate se il capitolo è stato pesante ç_ç
Grazie a tutti coloro che leggono e seguono la storia! Un grazie particolare a voi che recensite *_*
Adoro leggere i vostri pareri! Esprimeteli!

Alla prossima!






 

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Capitolo 14
*** Ed infine un barlume di speranza. ***




Yeah sono sopravvissuta all'esame di oggi e finalmente riesco ad aggiornare! :D Allora preciso che il capitolo mi è venuto lungo ;_; scusate!











Blaine invece aveva passato una serata tranquilla con i nonni.

Tra cena e televisione... era un ambiente molto sereno.

 

Non aveva compreso cosa fosse successo nel pomeriggio con Kurt.

Non aveva capito perché fossero arrivati a tanto e soprattutto perché l'altro si dovesse ostinare a schifarlo in questo modo. Non potevano solo essere amici?

Gli sembrava una cosa fattibilissima dal suo punto di vista.

 

Kurt lo aveva smosso. Si era preso un pugno per lui, per farlo ragionare.

E si sentiva leggermente in colpa, anzi non era colpa... era una strana sensazione che non riusciva a spiegare sul momento.

Empatia? Forse si.

 

Comunque l'appuntamento si avvicinava... si era già preparato.

Prese la sua giacca di pelle nera, salutò ed uscì nell'aria fredda della sera.

 

Arrivato in centro tra mille pensieri, parcheggiò l'auto e lesse l'sms di Sebastian. C'era scritto di vedersi davanti al -Cheers-… un pub piuttosto tranquillo di Lima.

 

Ed infatti eccolo lì, avrebbe riconosciuto quel sorriso beffardo tra milioni di persone.

Aveva quell'espressione perché credeva di esserci riuscito.

Credeva di avere in pugno Blaine. Di averlo tutto per sé.

Era appoggiato ad una cabina telefonica fuori dal locale.

Lo sguardo sicuro.

 

“ Vederti è sempre un piacere per gli occhi Blaine.” disse Sebastian avvicinandosi al moro per un saluto più intimo.

 

Blaine evitò di farlo avvicinare al suo viso dandogli solo una pacca sulla spalla e sorridendo.

 

“ Come al solito mi lusinghi. Ma non sono venuto qui per ricevere complimenti... vogliamo entrare?” domandò il riccio.

 

Sebastian capì che la serata non sarebbe andata secondo i suoi piani.

Con un gesto della mano invitò Blaine ad entrare prima di lui.

Volle prendersi almeno quella rivincita: la vista del lato b di Blaine Anderson non deludeva mai.

 

Soddisfatto lo seguì incollando gli occhi su di lui.

 

Blaine prese posto ad un tavolino in una zona appartata del locale.

Si rigirò il cellulare tra le mani perché avrebbe voluto vederlo squillare. Voleva sapere come stava Kurt... o almeno come stava il suo occhio.

Pretesa folle la sua, dato che non si erano neanche scambiati i numeri di telefono.

Lui e Kurt non erano amici. Non erano amanti. Non erano conoscenti. Non erano niente.

 

Alzò lo sguardo posando il telefono sul tavolo e si accorse che l'usignolo lo stava fissando con interesse.

 

“Allora Blaine... cosa ti turba?” chiese Sebastian con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.

 

“ Avevo bisogno di uscire di casa e fare due chiacchiere con qualcuno. E il fatto che abbia dovuto chiamare te è davvero imbarazzante. Ma con gli altri devo ancora chiarire... quindi beh.” spiegò Blaine con un filo di imbarazzo.

 

“ Oh la tua aria da scolaretto vergognoso è sempre la stessa ed è adorabile. Chissà se anche Kurt è rimasto attratto da questo tuo particolare comportamento...” buttò là Sebastian allungando una mano sotto il tavolo in direzione della gamba del riccio.

 

“ Seb non ci provare. Credevo di essere stato chiaro al riguardo...” rispose Blaine togliendo con forza la mano dal suo ginocchio.

 

“Ok ok va bene. Vorrà dire che queste attenzioni dovrò dedicarle a qualcun altro. Uhm-ti viene in mente qualche ragazzo gay, bello da morire e totalmente disinibito con cui possa divertirmi e basta?” chiese Seb malizioso.

 

Lo sguardo di Blaine si incupì parecchio. Non sapeva neanche perché ma non gli andava proprio che Sebastian dicesse quelle cose.

 

“ Non è alla tua altezza.” rispose Blaine sorridendo.

 

“ E alla tua si?” chiese Seb in tono di sfida.

 

“ Certo. Mi spoglia con gli occhi ogni volta che mi vede...” rispose il riccio soddisfatto.

 

“Peccato che tu sia sempre in cerca di sentimenti Blaine. E che non riesci a sostenere una storia di solo sesso come vorrebbe Kurt. Anzi ti dirò di più... Kurt scopa solo una volta con le sue conquiste lo sapevi? Quindi se già lo avete fatto, beh dimenticalo e vai avanti.” gli disse Sebastian ironico.

 

“Non è ancora successo. Ma ti assicuro che ho molte più probabilità io di riuscire ad avere una relazione seria con lui... piuttosto che tu ad andarci a letto insieme una volta sola.” disse Blaine sicuro.

 

“Sei troppo sicuro delle tue capacità. Comunque... staremo a vedere Blaine. Mah... Io dico che riesco a farmelo.” rispose il più alto in tono di sfida.

 

Il riccio senti una scossa di brividi lungo la schiena.

Non era giusto sentirsi cosi. E non ne valeva neanche la pena.

 

“Oh certo. Forse se rimarreste solo te e Kurt sulla faccia della terra allora potrebbe succedere. Comunque parlando di cose serie...” fece Blaine sbrigativo.

 

“ Come sei crudele! eppure mi sembra che tu non ti sia fatto problemi a fottermi e a farti fottere o sbaglio? Non era cosi sgradevole no?... vedrai Kurt apprezzerà la mia grande esperienza. Uhm- si dimmi pure...” disse il più alto divertito.

 

“ Non rispondo neanche alle tue provocazioni Seb. Tanto lo so che è tutta apparenza e in fondo in fondo sei affezionato a me. Altrimenti non mi pedineresti ovunque io vada no?” rispose Blaine sarcastico.

 

Sebastian alzò un dito per richiamare l'attenzione della cameriera.

Aveva bisogno di bere. Erano usciti per quello dopotutto.

E non aveva voglia di dire a Blaine che a volte anche lui si sentiva solo ed aveva bisogno di qualcuno.

 

“Non è cosi. Sei solo un perfetto amico di letto, fine della storia. Sai nel mondo ci sono i ragazzi come Blaine Anderson e quelli come me e Kurt. Io non cerco i tuoi sentimenti, cerco solo te e il tuo sedere.” rispose l'usignolo squadrando Blaine.

 

Finalmente la cameriera si avvicinò al tavolo sorridente.

 

“Allora avete deciso cosa ordinare?” chiese gentile.

 

“Uhm- si io una birra chiara grande.” rispose Seb porgendole il menu.

 

“Lo stesso per me” aggiunse Blaine rivolto alla cameriera.

 

Questa sorrise e si avviò verso il bancone.

 

“Vedi ordini anche le mie stesse cose! Blaine potevi dirmelo che sono sempre nei tuoi pensieri...” sorrise Sebastian.

 

Il riccio rispose solo con una smorfia infastidita.

 

Blaine stava pensando a come impostare il discorso.

Con Sebastian faceva difficilmente discorsi seri.

Però era stato con lui e grazie a lui che aveva scoperto di essere omosessuale...

 

“ Seb volevo capire alcune cose... Quello che è successo alla Dalton è stata una scoperta difficile per me. Solo per me. A quanto pare la mia famiglia non l'ha presa cosi male. Mia madre mi ha chiamato quasi ogni giorno da quando mi sono trasferito a Lima... mi rivogliono, mi accettano. Perché allora secondo te mi sto comportando cosi? Perché ho sentito la necessità di scappare ed affrontare tutto da solo?” disse il riccio con tono serio.

 

Il più alto fece un respiro profondo prima di parlare. Come se per dare quella risposta dovesse davvero sforzarsi troppo.

 

“ Blaine tu hai vissuto con la falsa convinzione di essere eterosessuale per quasi tutta la tua esistenza. Penso che scoprirsi diversi da quello che si è sempre creduti di essere... sia difficile da gestire. Voglio essere sincero con te. Non avevo idea che fossi realmente gay, avevo solo visto degli atteggiamenti e dei segnali da parte tua... facilmente equivocabili. Quando ti mettevo una mano sulla gamba durante le lezioni sentivo la tua eccitazione. Ti ho costretto forse... forse ci saresti arrivato comunque... o forse no. Credo che le tue origini e la tua educazione in un certo senso non ti abbiano permesso di capire, di capirti fino in fondo. Ed ora sei semplicemente confuso.” disse Seb con tranquillità, poi vedendo lo sguardo stupito di Blaine aggiunse:

 

“Ok mi stai facendo fare discorsi troppo complessi... torniamo a parlare del sedere di Kurt?”

 

“ Wow. Chi l'avrebbe mai detto... non ti pensavo in grado di simili pensieri...grazie. In effetti si, penso sia cosi...erano le parole che volevo sentirmi dire. Finalmente ho messo da parte la confusione e posso agire e riprendermi la mia vita. Ora dimmi un'altra cosa... come mai mi odi? E vai a dire in giro che sono uno stronzo?” chiese Blaine stuzzicandolo.

 

“ Io beh- perché sei uno stronzo... è molto semplice. Diciamo che quando Kurt me lo ha chiesto speravo di dissuaderlo dicendogli cosi... ma penso che lui sia il tipo di persona attirata dai cattivi ragazzi, quindi in un certo senso mi sono remato contro. Non ti odio. Odio solo il fatto di non poter più vedere il tuo bel culetto in giro alla Dalton. Non so-pensi che potrei far passare all'altra sponda anche Jeff? Perché non mi dispiacerebbe provarci con lui...” rispose il warbler bevendo un sorso di birra.

 

“ Già... il punto è che io non sono davvero un cattivo ragazzo e Kurt se n'è reso conto. No ti prego. Lascia stare Jeff e concentrati sui loschi frequentatori dello Scandals.” rispose Blaine scuotendo la testa.

 

“ Ok-ok Jeff lo lascio perdere. Ma devo proprio farmi un giro su occhi-di-ghiaccio e tu non me lo impedirai...” disse Sebastian studiando l'espressione di Blaine.

 

Il riccio lo lasciò parlare perché sapeva benissimo che Kurt non sarebbe mai andato con uno come Sebastian. Convinzione la sua che non aveva nessun fondamento!

 

Ma doveva smetterla di preoccuparsi di queste cose.

Se lo ripeté di nuovo e mentre sentiva l'usignolo blaterare qualcosa su un tizio da urlo che era appena entrato... buttò giù un un altro bel sorso di birra.

 

 

**

 

Depressione. Rabbia. Paura. Sofferenza.

 

Questi erano gli stati d'animo che si stavano alternando in Kurt.

Tornato dalla doccia bollente, non aveva fatto altro che rigettarsi sul letto, nella stessa posizione in cui lo aveva abbandonato.

 

Più si rannicchiava più si sentiva sicuro, protetto.

Era stufo di tutto quello che gli era successo e che continuava a succedergli.

Era demoralizzato per aver fatto l'ennesimo passo falso verso il baratro.

 

Non aveva più suo padre. Poteva vederli ancora quegli occhi che lo squadravano delusi.

 

Afferrò il cuscino e lo strinse con quanta più forza potesse.

Voleva il contatto, voleva il calore, voleva sfogarsi.

Voleva qualcuno che odiava di volere.

Questo non era lui... era solo un suo riflesso. Ci aveva messo fatica e impegno nel costruire la sua perfetta maschera di ferro ed ora era stata sfregiata.

 

Sapeva di potersi riprendere. Ma a che costo? La prospettiva di diventare ancora meno umano di prima lo spaventava.

 

I suoi pensieri furono interrotti da un leggero rumore di nocche sul legno della porta della sua stanza.

Non si prese neanche la briga di rispondere ma la porta si aprì lo stesso.

Non si era mosso dalla sua posizione, quindi dando la schiena all'ingresso della stanza, poté solo immaginare chi potesse essere.

Aveva lo sguardo perso verso la scrivania e la finestra più in alto.

 

Senti il rumore dei passi avvicinarsi dalla sua parte e fermarsi dinanzi a lui.

Alzò lentamente lo sguardo... era Finn con un volto preoccupato ed amareggiato. Aveva anche un piatto con un sandwich farcito tra le mani.

 

Kurt riabbassò lo sguardo cercando di poter scorgere di nuovo la finestra.

Ma la figura imponente del fratellastro glielo impediva.

 

I capelli ancora bagnati dalla doccia avevano fatto appiccicare alcune ciocche sparse sulla fronte del soprano.

 

“Ehm... Kurt?” a Finn sembrava di avere davanti un fantasma o qualcosa di simile.

 

Il soprano sbuffò e con una tremenda fatica riposizionò gli occhi verso quelli del fratello.

Il suo sguardo era spento e pesante. Senza contare il fastidio all'occhio colpito da Blaine.

 

Fece un lieve cenno con la testa con il quale dava il permesso a Finn di parlare.

 

“ Non ti asciughi i capelli?” chiese il più alto vedendo il cuscino del letto del fratello bagnato e i suoi capelli molto più che umidi.

 

“Non ne ho voglia.” rispose Kurt flebilmente.

 

“Però non penso ti faccia esattamente bene stare cosi-” fu interrotto da un occhiata fulminante del più piccolo e lasciò perdere.

 

“ Ti ho portato questo. Penso tu abbia fame no? Te lo ha preparato Carole! Ci ha messo di tutto dentro...” disse Finn con un sorriso.

 

“Non penso di avere fame. Sto bene cosi. Ringraziala però...” rispose Kurt che era affascinato da come si vedesse bene la luna dalla finestra.

 

“ Ma è il tuo sandwich preferito e c'è l'insalata! Come piace a te!” cercò di invogliare il più piccolo.

 

Kurt in quel momento si alzò e si mise seduto con le gambe incrociate al centro del letto.

Finn aveva paura che gli avrebbe urlato contro qualcosa. Perché la sua espressione non prometteva nulla di buono.

 

Infatti i suoi occhi erano solo all'apparenza celesti e nascondevano tutto il fuoco e il risentimento del mondo.

 

Ma poi parlò con una calma ed una freddezza disarmanti.

“ Non so per quale ragione tu sia venuto qui a parlarmi. Non ho bisogno della tua carità. Probabilmente non ho bisogno neanche di me stesso.”

 

“Che vuoi dire? Non è carità... siamo una famiglia insomma è normale che io sia preoccupato...” rispose Finn deglutendo.

 

“ No, voi siete una famiglia. Io ho perso la mia ormai. Mia madre è morta e mio padre mi disprezza... dov'è la mia famiglia? Finn dimmelo.” chiese il soprano guardando con insistenza il giocatore di football.

 

Finn si rese conto di non essere davvero in grado di sostenere una conversazione del genere... con un Kurt cosi tanto sconvolto.

Era straziante vederlo cosi perso.

 

“ Ehi noi siamo la tua famiglia. Questa è la nostra casa ed io sono tuo fratello! Kurt... tuo padre ha solo bisogno di tempo. Non pensare che ti abbia abbandonato e basta. Non è da lui e lo sai... ti vuole bene.” rispose Finn posando il piatto sulla scrivania.

 

“ E' la vostra casa. Non la mia. E io non ho nessuna possibilità di uscire fuori da questa situazione... dovrò regredire ancora di più fino a sparire. Ha senso?” domandò il soprano ad un confuso Finn.

 

Finn sapeva che ogni risposta che dava al fratello poteva essere determinante.

Per lui tutto quel discorso non aveva nessun senso. Però non poteva liquidarlo cosi...

 

“ Si-si ha senso... però non credo che tu debba necessariamente regredire. Hai solo bisogno di riposarti e di aspettare che le cose tornino come prima no?” disse risoluto Finn.

 

“Se le cose tornassero come prima non avrei risolto molto. Dovrebbe tornare tutto come due anni fa. Ma mi sono sporcato troppo per tornare indietro... posso solo peggiorare.” disse il soprano più a sé stesso che al fratellastro.

 

Finn si avvicinò al letto tentando di accarezzare i capelli del fratello.

Stava cercando di comportarsi bene... di essergli di aiuto.

Ma Kurt intercettò quella mano scansandola.

 

“ No.” disse solamente il più piccolo alzandosi dal letto

 

“Scusa pensavo ne avessi bisogno...” rispose l'altro.

 

“ In realtà avrei bisogno di altro. Puoi provvedere ad altri bisogni oltre a questo?” chiese il soprano con un improvviso misto di malizia e serietà.

 

“Eh? Cosa intendi? no- diciamo che non voglio saperlo... comunque-” disse Finn allontanandosi leggermente.

 

“ Tranquillo... forse scherzavo. Mio padre non ha detto nulla a cena?” chiese Kurt abbassando lo sguardo al pavimento.

 

“ Kurt mi inquieti parecchio quando dici queste cose... ehm- si ecco, mi ha detto di dirti che se vuoi puoi saltare la scuola per un paio di giorni...” rispose al fratello.

 

“ Oh fantastico. Non riesce neanche più a guardarmi in faccia e a dirmi queste cose cosi semplici... davvero fantastico. Grazie per aver fatto da messaggero. Ora se non ti dispiace vorrei rimanere solo.” rispose il soprano con un gesto sbrigativo della mano.

 

Suo padre lo avrebbe mai perdonato?

Lui stesso si sarebbe mai perdonato?!

 

“ Sai- sta vedendo la-la partita e allora... ha mandato me.” disse Finn non trovando le parole.

 

Kurt si mise seduto alla scrivania sfogliando i quaderni degli appunti di Rachel senza fiatare.

Finn abbandonò la stanza con uno strano sentimento di inadeguatezza.

Aveva trovato Kurt stranamente assente, impalpabile... insomma peggio del solito.

 

**

 

La mattina seguente Blaine si recò a scuola leggermente addormentato.

 

Aveva fatto tardi con Sebastian al pub.

L'usignolo infatti, si era rifiutato di abbandonare il locale, finché il tizio da urlo al bancone non gli avesse dato il numero. E quindi il riccioluto aveva passato la fine della serata a ridere per gli approcci maldestri di Sebastian.

 

Incrociò Finn nel corridoio del liceo e si stupì di trovarlo con un espressione afflitta... diversa da quella che era solita occupargli il viso.

 

Non si salutarono neanche... tanto era preso dai suoi pensieri. Stava parlando fitto fitto con quella Rachel Berry e lei aveva una faccia al limite dello sconvolto.

 

Il riccio passò davanti all'armadietto di Kurt diverse volte durante l'arco della mattinata e non lo incrociò mai. Voleva solo sincerarsi delle sue condizioni fisiche.

Si rincuorò pensando che comunque lo avrebbe visto di sicuro durante il corso di francese.

 

Più tardi si avviò verso l'aula con i libri in mano.

Affacciandosi alla porta si rese subito conto che l'abituale posto del soprano era vuoto. Si diresse comunque verso i banchi in fondo alla classe... sperando in un suo ritardo.

Voleva raccontargli di come Sebastian aveva deciso di conquistarlo e di come lo chiamava occhi-di-ghiaccio.

E di come lui gli aveva detto più volte che non avrebbe avuto nessuna speranza.

 

Una domanda balenò nella mente del riccioluto.

Quando era scattato il troviamo-argomenti-futili-per-parlare-con-Kurt?

Blaine non seppe darsi una risposta. In realtà odiava Kurt. Rappresentava lo stereotipo di ragazzo che lui difficilmente sopportava.

Però...

 

Smise di far vorticare quei pensieri nella sua testa, quando il professore chiudendo la porta ed iniziando la lezione, decretò che il soprano non sarebbe arrivato in classe quel giorno.

 

**

 

Kurt non si definiva più un bravo ragazzo. La sua vita era ormai una completa menzogna... viveva di bugie.

Ma nonostante questo trovava piacevole fare i compiti. Il cliché cattivi ragazzi poco impegno nello studio non era totalmente vero!

Quella mattina si era alzato con l'idea di rimettersi in paro con i programmi scolastici. E lo stava facendo... entravano piano i raggi del sole attraverso i vetri della sua camera e finivano ad illuminare direttamente il suo quaderno.

 

Aveva evitato di scendere al piano di sotto e non aveva fatto colazione.

Per cui si sentiva abbastanza debole a livello fisico.

 

Stava studiando qualcosa sul libro di storia quando Carole entrò nella sua stanza con un sacchetto di carta tra le mani.

 

“ Buongiorno!” disse Carole allegra andando a sistemare un po' il letto del soprano che era sfatto.

 

“Buongiorno... oh- non disturbarti per il letto.” rispose Kurt alzandosi in imbarazzo.

 

“Per cosi poco! Non è un disturbo! Sono abituata con Finn che è in grado di fare la metà delle cose che fai tu!” gli sorrise la donna.

 

Kurt si sentiva bene. Sorridere gli era venuto spontaneo.

Avrebbe voluto avere una madre anche lui...

 

“ G-grazie. E' la crema quella?” chiese il soprano indicando il sacchetto.

 

“Si sono andata dal medico e mi ha consigliato di fartela mettere 3 volte al giorno sull'occhio... cosi dovrebbe passare più in fretta.” gli disse Carole porgendogli la busta.

 

“ Perfetto... non appena si sgonfia torno a scuola.” rispose il soprano aprendo il tubetto di crema ed iniziando a spalmarla sul contorno dell'occhio.

 

Odiava quello che vedeva di lui allo specchio.

 

“Ti serve una mano?” domandò la madre di Finn premurosa.

 

“ Credo di aver fatto...” rispose il soprano finendo di far assorbire la crema.

 

Si rigirò per posare la crema sul comodino e trovò Carole pronta ad abbracciarlo.

La cosa non aveva senso. Odiava gli abbracci e il calore che emanavano.

Lui non poteva... però era piacevole.

Si scansò velocemente imbarazzato. Ma non riusciva ad arrabbiarsi con lei.

 

“Scusami...” accennò Carole sorridendo.

 

“ Non fa niente...” rispose Kurt dandole le spalle.

 

“ Uhm- Kurt? comunque anche tuo padre sta male... non dovrei dirtelo ma ha passato tutta la notte a piangere e a rimproverarsi per come ti aveva trattato. Sai, credo che riuscirete a recuperare il vostro rapporto...” disse la donna e non avendo risposta abbandonò lentamente la stanza.

 

**

 

L'ultima campanella decretò che l'orario di lezione era terminato.

Come al solito c'era una gran confusione nei corridoi.

Sembrava quasi una maratona a chi riuscisse ad uscire prima verso il cortile.

 

Soltanto due persone sembravano non avere nessuna fretta quel giorno:

Blaine Anderson e Finn Hudson.

 

Il riccioluto era intento ad inviare un messaggio a sua madre:

 

Nel week-end vengo a trovarvi! Avverti papà che per vedere la partita esigo la mia poltrona preferita ;)... Sarebbe un problema se rimanessi a dormire una notte a casa?!”

 

Il giocatore di football invece stava riflettendo sul perché Rachel continuasse a riempirlo di quaderni da portare a Kurt. La vera domanda che lo affliggeva era: Come è possibile prendere tutti questi appunti in un giorno solo di scuola?

 

Alzando lo sguardo Blaine vide davanti a sé Finn e decise di avvicinarsi a lui per chiedere notizie.

 

“ Ehi-heiii! Finn?” chiamò il riccioluto picchiettando sulla spalla dell'altro.

Era davvero troppo alto.

 

“Oh sei tu. Che c'è?” chiese Finn sorpreso.

 

“ Mi chiedevo... come sta Kurt? Come mai non è venuto a scuola?” domandò il riccioluto pensieroso.

 

“ Chiedilo a lui no?” rispose Finn facendo cadere un quaderno con delle stelline.

 

“ Beh io... non saprei come contattarlo. Non ho il suo numero... Stai andando a casa?” disse Blaine in tono vivace come se avesse avuto un idea.

 

“ Si si sto andando... devo salutartelo?” fece il più alto allungando il passo.

 

“ No... vengo con te!” disse il riccio seguendo Finn verso la macchina.

 

“ Sei impazzito? Mio fratello sarebbe capace di uccidermi per una cosa simile! Non puoi venire.” rispose Hudson guardandolo dubbioso.

 

“ Devo dirgli che mi ha aiutato. Si insomma quello che ha fatto... mi è servito!” rispose Blaine non facendo capire nulla al più alto.

 

“ Ti stai sbagliando mio fratello non aiuta le persone! E comunque NO!” gridò Finn.

 

“ Sono stato io a dargli quel pugno.” Ammise Blaine con tono colpevole.

 

“Cosa hai fatto? Ma come ti sei permesso nano!” disse il più alto spintonando il riccio.

 

“ Kurt mi ha costretto. Lo so che è assurdo e non mi crederai ma è cosi... e non volevo... è solo che... devo parlargli ok?” disse Blaine tutto d'un fiato.

 

“D'accordo. Ma la colpa te la prendi tu...” disse Finn aprendo lo sportello della macchina.

 

Il riccio annuì ed entrò in macchina con Finn Hudson.

 

**

 

Kurt sfogliava pigramente un libro stando seduto sul letto.

Sentì la porta sbattere al piano di sotto e capì che si trattava del fratellastro.

 

I passi per le scale sembravano appartenere a più di una singola persona.

Pensò che avrebbe accettato volentieri solo una visita di Rachel e di nessun altro.

 

Alzò lo sguardo verso la porta in attesa e vide girare la maniglia.

E si ricordò solo in quel momento di aver chiuso la porta a chiave prima.

 

“Kurt? Hai visite, apri!” gli urlò Finn.

 

Visite.

 

“Tanto lo so che è Rachel...” disse il soprano leggermente speranzoso.

 

“Non proprio...” rispose Finn con un tono strano.

 

Aprì la porta con fare annoiato e dietro a suo fratello scorse la figura di Blaine.

Che cosa ci faceva qui?

 

Lanciò un occhiata assassina a suo fratello dicendo “ Sei morto.” e rientrò in camera senza degnare il riccioluto di uno sguardo.

 

Finn abbandonò la stanza spingendo Blaine all'interno e chiudendo la porta.

 

Il soprano si avvicinò alla finestra senza fiatare.

 

“ Ce l'hai con me?” chiese il riccioluto mantenendosi a debita distanza.

 

Non ottenne risposta.

 

“ Carina la tua stanza...” fece Blaine guardandosi intorno.

 

“ Esci.” disse Kurt con tono secco.

 

Il riccio non rispose e si mise a passare un dito sopra i libri riposti in uno scaffale.

 

“Fermati! Non toccare! Perché cavolo sei venuto qui a casa mia?!” disse Kurt alzando il tono della voce.

 

“ Anche tu sei venuto a casa mia.” rispose Blaine alzando le spalle.

 

In quel momento il suo cellulare fece un piccolo bip, era la risposta di sua madre.

 

Tesoro ma è fantastico! Tuo padre non vede l'ora! Un problema? Stai scherzando? Puoi rimanere quanto vuoi!”

 

 

Kurt seguì attentamente la scena e vide un sorriso sulle labbra del riccio.

 

“Finalmente Sebastian ti ha dichiarato il suo amore?” chiese il soprano poco interessato.

 

“ No no. Era mia madre... sai nel week-end vado a trovarli. Cosi posso chiarire con loro e con i Warblers e ho già parlato con Sebastian... e beh è merito tuo. Volevo solo ringraziarti.” rispose Blaine sorridendo un po' troppo.

 

“ Bene... addio.” fece il soprano in tono piatto.

 

Blaine notò solo adesso l'occhio di Kurt. Era ancora gonfio e dolorante.

 

“ Sai che c'è? Non me ne vado.” disse il riccio sedendosi sul letto ed iniziando a sfogliare lo stesso libro sfogliato prima dal soprano.

 

“ Che problemi hai? Non ti voglio qui! Dannazione!” fece Kurt andando da Blaine e cercando di tirarlo per un braccio per farlo alzare.

 

Ma il riccioluto lo tirò più forte e lo fece cadere sul letto.

 

Si fissarono intensamente per qualche secondo.

Poi Kurt disse serio “ Vuoi scopare per caso?”

 

Il riccioluto a dire il vero si era perso nel colore degli occhi di Kurt.

Che erano maledettamente belli. E quel livido nero stonava di brutto con i suoi tratti delicati.

 

“Voglio fare questo.” rispose Blaine e si avvicinò pericolosamente al soprano posando le sue labbra su quelle dell'altro.

 

Il contatto fu brevissimo... ma morbido e caldo.

Un leggero sfiorarsi di labbra.

Kurt strabuzzò gli occhi e si allontanò rapidamente dando uno schiaffo al riccio.

 

“Non sei il mio fottuto ragazzo!” urlò il soprano gesticolando.

 

“ Non mi interessa. Mi andava di farlo. Fine della storia.” rispose Blaine alzando le spalle... e aggiunse “ Non puoi decidere tutto tu... voglio iniziare a decidere qualcosa anche io. Quindi accetta le scuse per l'occhio e il ringraziamento per l'aiuto che mi hai dato.”

 

“Ho smesso di sentirti parlare al primo NON.” disse Kurt sbuffando e passandosi febbrilmente una mano sulle labbra come a voler cancellare quel bacio.

 

Il riccio scosse la testa e prima di abbandonare la stanza aggiunse “ Cambierai Kurt è una promessa.”

 

Il soprano si lasciò sprofondare sul letto vedendo quella testa riccia fuori dalla sua stanza. Finalmente!

 

Ma dopo un minuto la stessa testa rispuntò dicendo “ Ho dimenticato di dire la cosa più importante: se hai bisogno di parlare io sono qui per-” ma venne interrotto dal soprano che con voce sicura commentò “ No. Non ne ho bisogno e non parlerei comunque con te. Devi uscire dalla mia vita, ORA!”

 

“ Ok ok come vuoi... tanto lo so che il bacio ti è piaciuto.” disse il ragazzo riccioluto ridendo e lasciando definitivamente la stanza.

 

Kurt sbuffò di nuovo mentre controllava il livido allo specchio.

Poi, quando sentì chiudere la porta al piano di sotto, si affacciò alla finestra per scorgere suo fratello e Blaine entrare in macchina.

 

Lo odiava quel Blaine. Si stava prendendo uno spazio che non gli apparteneva.

 

**

Qualche ora più tardi...

 

Si stava maledicendo perché più di ogni cosa nella sua mente risuonava una frase: “cambierai Kurt è una promessa”.

 

L'ironia stava nel fatto che lui sapeva di non poter cambiare... quel susseguirsi di 5 parole era un falso.

Non sarebbe successo... perché a lui non era concesso di migliorare.

Ma grazie a quella promessa iniziò a vedere uno spiraglio di speranza.



**********
Troppo lungo o va bene lo stesso? ;)

Allooora che dire?!
La serata Blaine/Seb serviva a dare nuova sicurezza e chiarezza al nostro caro Anderson. Solite battutine e battibecchi tra i due! Seb è interessato a "fare un giro" su Kurt e la cosa involontariamente da fastidio al riccio.
Kurt cosi mi fa davvero tanto male ç_ç nei momenti in cui è veramente sè stesso soffre. Finn come al solito in questa storia tende a fare il bravo fratello ma il soprano è piuttosto scontroso. Il non poter parlare con il padre è davvero doloroso da accettare.

Blaine va a scuola e cerca subito Kurt.
Il soprano invece rimanendo a casa ha una sorta di avvicinamento con Carole. Non se la sente di risponderle male come avrebbe fatto con gli altri. Perché quella donna, in quanto madre... lo fa viaggiare verso l'infanzia.
Blaine riesce a convincere Finn e cosi può andare a trovare Kurt. Il soprano è freddo e distaccato come al solito... ma Blaine agisce. Esattamente come aveva fatto Kurt ora anche lui agisce. E promette qualcosa che... farà tornare un po' di speranza per Kurtie! :D

Graaaaaaazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la storia!
Recensite (vabbè... solo se avete gradito ovvio xD)
Alla prossima!


 

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Capitolo 15
*** Ritorno a Westerville e segni del destino ***


Scusate il ritardo! E' un capitolo sempre lungo e abbastanza di passaggio... ma lo definirei necessario per la storia! Buona lettura :D



Quel venerdì il cielo era limpido e non si sarebbe trovata una nuvola neanche a pagarla oro. Era una di quelle giornate pigre che riescono ad arrivare fino alla sera e a concludersi solo perché devono farlo.

 

Il ragazzo riccioluto stava fissando la finestra poco interessato alla lezione di matematica.

Erano passati due giorni dall'incontro con Kurt e il soprano non era ancora tornato a scuola. Lo avrebbe fatto presumibilmente il lunedì dopo il week-end.

 

Blaine era calmo e in un certo senso anche felice visto che al suono della campanella sarebbe filato dritto a Westerville.

Quella mattina prima di andare a scuola aveva salutato i suoi nonni e li aveva rincuorati che si, non avrebbe corso lungo il tragitto sull'autostrada.

 

Ma poi perché correre in una giornata cosi tranquilla?

 

Il professore stava assegnando i compiti per la prossima lezione quando il suono della campanella andò a disturbare la sua quiete mentale.

 

A dire il vero anche un altra cosa lo fece svegliare dal torpore... una ragazza dai capelli rossi che lo fissava in piedi di fronte al suo banco.

 

Blaine la guardò con interesse aspettando che quella parlasse.

 

“ Ciao tu-sei-sei Blaine vero?” fece la ragazza titubante.

 

“Si e tu sei Spencer.” rispose Blaine scrollando le spalle.

 

“ Oh come fai a sapere il mio nome?” disse quella con uno strano luccichio negli occhi.

 

Ok la situazione era divertente.

 

“ Sai seguiamo lo stesso corso da uhm- quante settimane?” rispose il riccio sorridendo.

 

La ragazza arrossì parecchio.

 

“ Hai ragione scusa... no sai-mi chiedevo se- non saprei... ti andrebbe di uscire qualche volta?” disse la ragazza attorcigliandosi i capelli su di un dito.

 

Si era decisamente esilarante. Uscire insieme? Sul serio?!

 

“ Non credo si possa fare mi dispiace.” rispose Blaine sincero.

 

Sapeva che quella risposta non sarebbe bastata alla sua compagna di classe. Ma non gli interessava perché era pronto ad approfondire la questione... ormai poteva dirlo a tutti e sbandierarlo ai quattro venti.

 

“ Sapevo che preferivi quella smorfiosa di Emily-” fece la ragazza con tono rassegnato.

 

“ Ferma. Dici sul serio? Ok è divertente! Credo che tu sia l'unica che non abbia notato i giochetti di qualche settimana fa tra me e – ehm fa niente... il punto è che non preferisco nessuna smorfiosa. Perché sono gay al 100% e finalmente fiero di esserlo. Poi a dirla tutta ho già qualcuno a cui pensare... quindi la cosa è impossibile, scusami.” rispose Blaine e con un gesto della mano si allontanò verso il corridoio lasciando la ragazza imbambolata nella sua posizione.

 

Attraversò il corridoio pensando a quanto gli mancasse la sua casa e la sua camera da letto. E anche Cinnamon il suo labrador color miele.

 

Una volta arrivato in macchina, prima di partire per quelle due ore di viaggio verso Westerville, si ritrovò a fissare con insistenza un numero sul cellulare.

 

Si perché l'aveva fatto. Non era riuscito a trattenersi e non era stato neanche cosi difficile da ottenere... insomma Finn non aveva opposto resistenza.

 

Aveva il suo numero. E tutto quello che vedeva in quel momento erano quelle cifre e quel nome -Kurt- sullo schermo luminoso del suo cellulare.

 

Non avrebbe dovuto chiederlo perché con quel gesto si era spinto troppo oltre.

Kurt non doveva saperlo. Non ora per lo meno... altrimenti lo avrebbe tagliato fuori dalla sua vita in anticipo.

Prima che Blaine fosse stato in grado di aiutarlo... come il soprano aveva fatto con lui.

 

Fissare quei numeri senza poterli usare era abbastanza frustrante. Avrebbe davvero solo voluto mandargli un sms... magari qualcosa di sarcastico per farlo sorridere.

Ma non poteva e non doveva.

Si era ripromesso di usarlo solo in situazioni di emergenza.

E quella non era un emergenza... l'unica emergenza era dovuta al fatto che, si stava interessando troppo alla vita di un ragazzo, che non lo considerava nemmeno.

 

Riposizionò in tasca il cellulare e mise in moto la macchina... la sua famiglia lo stava aspettando.

 

**

 

Kurt aveva rifatto quell'incubo, sempre lo stesso. Che periodicamente, pensava bene di rovinargli il sonno, ricordandogli le violenze subite.

Doveva sfogare la rabbia e il suo rimedio preferito era come al solito quello di dare pugni ad un sacco.

Era l'ideale vista anche tutta la situazione generale che stava vivendo.

 

L'occhio era praticamente guarito e non vedeva l'ora di uscire di casa.

Sarebbe volentieri tornato allo Scandals quella sera, per distrarsi quel tanto che bastava per smettere di pensare.

Tanto suo padre non gli avrebbe parlato comunque anche se fosse rimasto in casa. E poi passare il venerdì sera in camera sua sarebbe stato deprimente... si sarebbe uscito, con l'unica differenza che questa volta non avrebbe dovuto inventare delle scuse banali per farlo.

Tanto ormai era già tutto perduto e mandato all'aria.

 

Stava scendendo le scale, pronto per dirigersi verso il garage, quando incrociò suo padre intento a leggere il giornale in cucina.

Si fissarono per diversi secondi e Burt sembrava sul punto di proferire parola ma poi non disse nulla, abbassò lo sguardo e tornò al suo giornale.

 

Kurt seguì l'esempio del padre e filò verso l'esterno della casa.

Una volta trovatosi davanti al sacco da pugilato gli arrivo un sms, era Rachel.

 

Finn mi ha detto che l'occhio è migliorato molto... quindi non trovare scuse e accompagnami al centro commerciale per un po' di shopping! Passo a prenderti tra un ora ;)”

 

Il centro commerciale non era il massimo ma almeno sarebbe uscito fuori da quelle quattro mura.

E poi poteva essere una buona occasione per comprarsi qualcosa di nuovo e rimorchiare qualche bel ragazzo da una botta e via.

 

Ok!” rispose il soprano e dopo aver tirato un paio di pugni al sacco, ripose i guantoni da pugilato e tornò a casa a prepararsi per uscire.

 

 

**

 

Il viaggio proseguì in maniera piacevole alleggerito dalle sue canzoni preferite che risuonavano dallo stereo.

 

Si sentiva leggermente teso a fare ritorno a casa.

E quando vide il grande cartello con scritto -Westerville- all'entrata della sua cittadina era ormai troppo tardi per tornare indietro.

 

Sarebbero bastati dei respiri lunghi e calmi per regolarizzare il suo stato d'animo.

Tutto sarebbe andato per il verso giusto. I suoi genitori non vedevano l'ora di vederlo e lo stesso valeva per i suoi amici e suo fratello.

 

La casa degli Anderson non distava molto dalla Dalton. Si trovava in un quartiere ricco composto di lussuose case signorili.

Blaine imboccò il viale alberato di casa sua con una stretta al cuore, poi arrivato davanti all'abitazione, rimase fermo dentro l'automobile per diverso tempo.

 

Con la coda dell'occhio riuscì a scorgere Cinnamon scorrazzare felice sul prato del loro giardino.

 

Fece un respiro profondo e poi si decise ad uscire dalla macchina.

Prese la borsa e si diresse verso il vialetto di casa.

Pensò di evitare di suonare e di usare invece le sue chiavi per tentare una sorpresa.

Dopo aver chiuso il cancello di casa dietro le spalle, fu notato dal suo cane che appena lo vide, corse verso di lui travolgendolo.

 

Blaine si ritrovò completamente schiacciato a terra sull'erba con Cinnamon che lo leccava in modo festoso.

Non aveva mai visto il suo cane cosi felice. Si fece scappare delle risate genuine mentre soffriva leggermente il solletico provocato dal labrador color miele.

 

“Ehi-Cinnamon! Sisi sono io-sono a casa!” si ritrovò a dire il riccioluto contento.

 

Evidentemente le feste rivoltegli dal suo cane ebbero l'effetto di attirare all'esterno gli altri abitanti di casa.

 

In quel momento infatti, fece capolino dalla porta di casa, sua madre con un espressione curiosa, che riconoscendolo gli corse incontro.

 

“Blainee!” disse la donna aiutandolo ad alzarsi ed abbracciandolo.

 

“ Cinnamon mi aveva preso in ostaggio!” rispose il ragazzo pulendosi dall'erba.

 

“Oh Blaine! Il viaggio è andato bene? Tutto ok? Sei stanco? Hai fame? Come mai non hai suonato il campanello?!” gli domandò sua madre senza prender fiato.

 

“Mamma calma. Sono qui e sto bene.” rispose Blaine con un grande sorriso.

 

La madre lo ri-strinse in un abbraccio urlando qualcosa “ Paul corri in giardino! C'è Blaine!”

 

Il padre del moro si precipitò fuori di casa e poi si fermò davanti al figlio.

 

“Blaine che bello vederti! posso?” disse il padre allargando le braccia speranzoso.

 

Il riccioluto annuì convinto e si sentì stringere dalle braccia dell'uomo.

Era incredibile! non si sarebbe mai aspettato un accoglienza tanto calorosa.

 

“Cooper dov'è?” domandò Blaine finalmente libero mentre camminava verso l'ingresso di casa.

 

“Oh lui è in giro... credo che tornerà più tardi. Poi sai-lunedì ha il primo giorno di scuola nel tuo liceo.” disse la madre accarezzandogli una spalla.

 

“Tuo fratello non sta fermo un attimo! Ma tu sei arrivato giusto in tempo per la partita!” esordì il padre allegro.

 

E sparirono tutti e tre dietro la porta di casa Anderson.

 

**

 

Il soprano tornò con il sorriso sulle labbra ad occuparsi della scelta dei vestiti per uscire.

 

Mentre si studiava allo specchio si sentiva compiaciuto di quello che vedeva.

Il riflesso di se stesso non era più come qualche giorno fa. Si sentiva decisamente meglio e quell'orribile livido nero sotto l'occhio era sparito lasciando pieno spazio all'azzurro dei suoi occhi e alla delicatezza dei suoi tratti.

 

Si piaceva tremendamente ed adorava questo suo lato narcisista.

Sentiva di aver ritrovato lo spirito noncurante e sarcastico di sempre.

La realtà però era diversa. Esternamente era tornato il conquistatore senza cuore ma dentro si era solo formata un altra lacerante ferita, che però aveva deciso di ignorare nuovamente.

 

Aveva bisogno di un look da giorno ma nel contempo ricercato.

Prese una semplice t-shirt stampata grigio chiaro dal cassetto, da abbinare a dei pantaloni aderenti gessati grigi e neri.

Il contrasto del colore chiaro della maglietta con la sua pelle bianca, non lo convinceva del tutto, quindi optò per l'aggiunta di una giacca grigia scura e completò il look con i suoi inseparabili stivali neri.

 

Si aggiustò i capelli tendendo a lasciarli piuttosto naturali.

Dopo una spruzzata di profumo ed un ultima rapida occhiata allo specchio, afferrò gli occhiali da sole e si diresse al piano di sotto.

 

Rachel arrivò poco dopo e lo avvertì con uno squillo sul cellulare.

Lo aspettava in macchina fuori dal vialetto di casa sua.

Il soprano la trovò particolarmente felice, infatti gli aprì lo sportello dall'interno dell'auto con un gran sorriso.

Appena Kurt si mise seduto lei gli diede un piccolo abbraccio frettoloso.

Il soprano si staccò il più velocemente possibile e gli rivolse un sorrisetto.

 

“Sono o non sono stata brava?!” chiese la ragazza battendo le mani.

 

“A fare cosa? Non credo di seguirti.” rispose il soprano dubbioso.

 

“ A lasciarti i tuoi spazi no? In questi giorni avrei voluto venire a trovarti ma ho pensato che volessi stare da solo... giusto?!” disse la ragazza mettendo una mano sulla spalla dell'amico.

 

“ Oh quello. Si in effetti sarei voluto rimanere da solo... ma qualcuno ha rovinato la mia tranquillità.” fece il soprano leggermente teso.

 

Sperò che Rachel non gli chiedesse nulla su quel qualcuno.

 

“ Capisco... si Finn mi ha accennato qualcosa. Ma hai trovato comunque i miei bigliettini nei quaderni degli appunti vero?” domandò Rachel con tono amorevole.

 

“ Erano per me? Credevo fossero per Finn. Erano pieni di smancerie Rachel.” disse il soprano con occhi spalancati.

 

“ Se quelle erano -smancerie- allora le cose che ci diciamo io e Finn cosa sono?” domandò Rachel con occhi sognanti.

 

“ Infatti di solito siete terribilmente stucchevoli... comunque grazie, per gli appunti e per i tuoi bigliettini.” disse Kurt sorridendo.

 

“ Uhm-vedo che l'occhio sta effettivamente bene... ma tu come stai? Intendo con-” si bloccò perché il soprano alzò una mano per parlare.

 

“ Non ci parliamo Rachel. Lui è cosi deluso... non puoi neanche immaginare. Ci ignoriamo e ho passato tutto il tempo solo in camera. Non sai quanto sono stato male... ma ora sto meglio. E ti prego evita di compatirmi.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari.

 

La ragazza decise di mettere in moto e partire prima di dare la sua risposta.

Per come era fatta lei avrebbe voluto abbracciare il suo amico e farlo sfogare con un pianto catartico. Ma sapeva che questo nuovo Kurt non concepiva questo genere di cose... tuttavia riusciva a leggere nei suoi occhi celesti il dolore.

 

“ Non voglio compatirti, voglio solo esserti amica. Tuo padre è una persona fantastica Kurt e lo sai. Non si aspettava che fossi cresciuto cosi tanto. Che il tuo diventare adulto fosse sfuggito cosi al suo controllo... quindi si è sentito messo da parte, violato nel suo ruolo di padre e si, anche preso in giro dalle tue bugie. Ma il vostro rapporto non conosce ostacoli ed è sempre stato cosi. Ritroverete il dialogo... nel frattempo cerca di comportarti bene.” disse l'amica sincera mentre aveva lo sguardo dritto sulla strada.

 

“ Io-non so cosa rispondere Rachel-solo... grazie.” rispose il soprano con lo sguardo basso.

E davvero non sapeva cosa rispondere. Non riusciva a trovare le parole perché quelle parole avrebbero implicato sentimenti ed emozioni che lui non riusciva più ad esprimere.

 

“Va t-tutto bene Kurt- Io-lo capisco non preoccuparti... E-ed ora parliamo di cose più allegre! mi servono consigli per qualcosa di carino da comprare...” fece la ragazza con tono acceso.

 

“Cosa in particolare?” chiese il soprano che aveva riacquistato un minimo di tranquillità.

 

“Non lo so! Qualcosa di carino... sai devo uscire con Finn stasera.” disse l'amica sorridente.

 

“ Non voglio fare il guastafeste ma Finn non ci farebbe neanche caso!” rispose il ragazzo scuotendo la testa.

 

“Kurt!” disse Rachel in tono offeso.

 

“Ok ok vediamo cosa riusciamo a trovare al centro commerciale.” disse il soprano rassegnato.

 

Dopo qualche minuto di silenzio proprio quando erano ormai arrivati nel parcheggio, la ragazza disse:

 

“ Cosa mi dici di quel Blaine?” lo disse come qualcosa di appena accennato.

 

Kurt strabuzzò gli occhi infastidito anche solo dal sentirne il nome.

 

“ Chi?” chiese fingendo.

 

“Blaine, quello di scuola.” disse Rachel divertita.

 

“ Non ho idea di chi sia.” rispose il soprano in tono serio.

 

Rachel gli diede un piccolo schiaffetto sulla spalle mentre parcheggiava la macchina.

 

“ Ti è venuto a trovare a casa Kurt come puoi non conoscerlo?” chiese Rachel con ovvietà.

 

Il soprano sbuffò a quella verità.

 

“ E va bene. So chi è Blaine... ma non ho nulla da dirti su di lui. Anzi si... non lo sopporto ok? Non fa altro che fare cose stupide. Mi lascia bigliettini, mi viene a trovare a casa, mi bacia... si preoccupa per me! E' una situazione irritante. Mi maledico ogni giorno per averlo rimorchiato allo Scandals. Pensavo fosse diverso... invece è solo un fastidioso rompiscatole.” disse Kurt tutto d'un fiato guardando fuori dal finestrino.

 

“ Lo fa perché magari è interessato a te...” azzardò l'amica.

 

“ Lo so. Ma il punto è che: io non sono minimamente interessato a lui e al suo bisogno di spargere amore nel mondo. Detto francamente spero di non vederlo mai più.” rispose il soprano con tono secco.

 

Rachel annuì anche se era totalmente in disaccordo con quello che aveva appena detto l'amico.

Doveva esserci dell'altro sotto...

Infatti Kurt nel rispondere in quel modo aveva dimostrato senso di inadeguatezza,di imbarazzo, di rifiuto... che erano comunque dei sentimenti.

 

Abbandonarono la macchina diretti verso le porte automatiche del centro commerciale.

 

**

La partita era stata avvincente ed ora stavano solamente in salone a discutere sulle tattiche e sugli schemi di gioco. Gli erano mancati quei pomeriggi di chiacchiere con suo padre.

 

La madre di Blaine arrivò dalla cucina portando uno spuntino, lo posò sul tavolo e abbandonò la stanza silenziosamente.

Non voleva disturbare quegli attimi. Sapeva che le discussioni sullo sport erano sacre per gli uomini della famiglia Anderson.

 

“ Abbiamo tutte le possibilità di vincere anche la prossima settimana.” disse Paul convinto mentre Blaine annuiva.

 

Ci fu un momento di silenzio e poi il riccioluto pensò che fosse arrivato il momento di chiarire alcune cose.

Perché era andato lì per quello e doveva farlo.

 

Si schiarì appena la voce mentre il padre afferrava un bicchiere con della limonata.

 

“Mamma!” chiamò Blaine a gran voce.

La donna si precipitò nella stanza curiosa e il figlio le fece cenno di mettersi seduta sul divano.

 

“Volevo scusarmi per tutto quello che è successo.” iniziò Blaine con lo sguardo basso.

 

“Tesoro non devi scusarti di nulla...” disse la madre.

 

“ Voglio farlo. Voglio chiarire la situazione... Mi è successa una cosa strana. E l'ho capito solo da pochi giorni... non so come ma per tutti questi anni mi sono ritrovato a fingere di essere una persona che non ero. Avevo paura, ero spaventato di dare voce a quello che sentivo veramente... e quindi la paura mi ha spinto a convincermi di essere etero. Io ero sicuro di esserlo anche se mi sentivo sempre non soddisfatto, non completo... difficilmente in pace con me stesso. Poi è successo quello che sapete alla Dalton e mi vergogno cosi tanto per come ho agito. Sebastian non è il massimo... ma all'inizio mi ha davvero ascoltato ed aiutato. Poi certo le cose ci sono sfuggite di mano. Mi dispiace se vi ho creato problemi o vi ho messo in imbarazzo. Non sarebbe mai dovuto succedere in questo modo... quindi perdonatemi. Sono terribilmente imbarazzato- ecco perché non riesco più a vivere sotto il vostro tetto.” rispose Blaine con tono incerto abbassando gli occhi.

 

“ Blaine. Va tutto bene... noi abbiamo capito. All'inizio ammetto di essere rimasta sconvolta... sai il preside della Dalton è stato molto esplicito su te e Sebastian e-e non ero pronta a sentire certe cose. Ma non c'entra nulla con il tuo orientamento sessuale tesoro... era per tutto il resto. Per l'atto inadeguato avvenuto a scuola... ma ora l'unica cosa che conta è averti qui. Non devi imbarazzarti noi-noi abbiamo capito vero Paul?” disse la donna toccando appena la spalla al marito.

 

“ Si-si è tutto sistemato figliolo. Ho reagito male perché ho pensato alle voci che sarebbero potute girare e che sono girate... ma poi ho capito quanto dovesse essere doloroso per te tutto questo e semplicemente mi sono rimproverato per essere stato un cattivo padre. Noi non ti abbiamo aiutato a capirti... ma ora possiamo ricominciare se vuoi. Tutta la faccenda è stata messa a tacere ma alla Dalton non vogliono riammetterti... però possiamo cercare qualche altra scuola qui a Westerville se vuoi.” concluse l'uomo in tono fiducioso.

 

“ Non posso credere di avere i genitori migliori del mondo e di aver aspettato cosi tanto per chiarire con voi... comunque non-non me la sento di tornare qui non ora... mi trovo davvero bene a Lima-con i nonni e poi... ho conosciuto delle persone che non voglio abbandonare... spero non sia un problema.” rispose Blaine sorridendo.

 

“ Non è un problema solo pensaci bene. Ma se vuoi rimanere a Lima per noi va bene...” affermò il padre deciso.

 

“Si è quello che voglio...ma ovviamente vi verrò a trovare ogni volta che potrò. Uh-ed ora allentiamo un po' la tensione!” disse il riccio ridacchiando nervoso.

 

“Non avevi motivo di essere nervoso... beh- Tesoro esco un po' per portare a spasso Cinnamon.” fece il padre di Blaine alla moglie.

 

La donna annuì mentre il marito si alzava tranquillo.

 

Poi disse al figlio curiosa “ Persone che non vuoi abbandonare?”

 

Blaine divenne subito agitato a quella domanda.

L'insinuazione della madre non era vera... ma sapeva cosa voleva insinuare.

 

“ Beh si ho conosciuto diverse persone a scuola... mi trovo bene.” disse il moro distogliendo lo sguardo dalla madre.

 

“ Blaine?... Non c'entra nulla quel Kurt?” domandò la donna che adorava stuzzicare il figlio.

 

“Oh mamma dai! Non c'entra assolutamente nulla Kurt. Ci ho parlato un paio di volte e non siamo neanche amici... davvero-quindi per il futuro evita di metterlo in mezzo!” fece Blaine leggermente irritato e sotto lo sguardo divertito della madre abbandonò il salone diretto in camera sua.

 

Il moro adorava la sua stanza. Era cosi semplice e lineare che si poteva definire normale. Ma a Blaine piaceva tantissimo perché era sua e rappresentava in pieno il suo carattere, il suo essere.

 

Si gettò sul letto e si rilassò all'istante. Allargò le braccia con fare pigro e decise di iniziare ad organizzare la serata.

 

Scrisse un messaggio comune da inviare a tutti i contatti dei Warblers.

Si sentiva al meglio e gli rimaneva solo di chiarire con i suoi amici.

 

Messaggio comune: Indovinate? Sono a Westerville! Quindi stasera ci vediamo e non voglio ricevere risposte negative! Solito posto, solito orario... fatemi sapere ok? :)”

 

Si mise a fissare la carta da parati della sua stanza, anche quella lo faceva sentire meglio. L'aria di casa lo rendeva piacevolmente ottimista.

 

Iniziò a leggere le risposte dei suoi amici, tutti accettarono entusiasti di vederlo. L'unico rifiuto arrivò da Sebastian.

 

Oh sei tornato all'ovile. Spiacente Blaine stasera non sarò dei vostri... ho altri progetti molto più allettanti.”

 

Quel messaggio mutò subito il suo stato di tranquillità.

Di quali progetti parlava? Si sentiva irrequieto perché Sebastian non rifiutava mai di vederlo almeno che non avesse davvero un ottimo motivo per farlo.

E gli venne in mente un unico motivo cosi forte da convincerlo a rimanere a Lima...

Kurt.

 

**

 

Stavano fermi davanti agli scaffali del negozio come in contemplazione.

Kurt sbuffava sonoramente mentre l'amica guardava i vestiti in modo febbrile.

 

“Rachel. E' un ora che facciamo avanti ed indietro dentro questo negozio... possibile che tu non abbia trovato nulla che ti soddisfi? E poi te l'ho detto a Finn non interessa nulla dei vestiti.” disse il soprano acidamente.

 

“E' solo che... devo trovare qualcosa di perfetto. Visto che come dici tu è uno che non si accorge di questi particolari... voglio trovare qualcosa che lo possa sorprendere davvero.” disse la ragazza prendendo in mano una stampella con un vestito pieno di paillettes.

 

“ Posalo immediatamente. Potresti andare alla fiera del cattivo gusto con quel vestito... senti ti dispiace se vado a farmi un giro nella parte maschile?” buttò là il soprano con tono casuale.

 

In realtà la sua attenzione era stata rapita dallo sguardo di un ragazzo che lo stava mangiando letteralmente con gli occhi.

Kurt non ci mise molto a rispondere a quello sguardo anche se il ragazzo non era cosi bello. Sembrava uno di quei nerd che vivevano nel loro piccolo mondo... ma lo incuriosiva il modo in cui lo guardava da sotto i suoi occhiali da vista.

 

“Ok... però rimani nei paraggi che potresti servirmi.” rispose l'amica troppo concentrata sul colore da privilegiare per il suo nuovo acquisto.

 

Kurt si avviò con passo veloce dall'altra parte del negozio.

E con un espressione sicura si mise a guardare tra i capi d'abbigliamento in cerca di qualcosa di fattibile.

Come era ovvio fu raggiunto quasi subito da quel ragazzo che con fare interessato controllava delle camicie.

 

Il soprano sentiva il suo sguardo sopra i suoi pantaloni.

Quel tizio lo stava fissando insistentemente.

 

Allora Kurt si girò di scatto e disse “ Ti piacciono i miei pantaloni?” sfiorandosi appena la gamba con un mano.

 

“ Sono particolari...dove li hai presi?” rispose quello leccandosi le labbra.

 

Il ragazzo dagli occhi celesti continuò a fare quel movimento ipnotico con la mano sopra le proprie gambe.

 

“Non li trovi qui... a dire il vero non li trovi da nessuna parte. Vuoi provarli? Non trovi che mi stiano benissimo?!” chiese il soprano provocatorio girandosi di schiena e mostrando quanto evidentemente fossero stretti nelle zone basse.

 

“ Non penso che a me possano stare cosi bene... ma farei di tutto per provarli.” rispose il ragazzo risistemandosi appena gli occhiali sul naso.

 

Kurt distese le labbra in un sorriso e con un espressone decisa prese il braccio del ragazzo e lo condusse verso la zona dei camerini.

 

Era stranamente tutto abbastanza tranquillo...quindi il soprano senza problemi, spinse il ragazzo dentro uno dei camerini e chiuse la tendina con vigore.

 

Lo spazio all'interno era tremendamente piccolo per entrambi ma la cosa non faceva altro che migliorare la situazione.

Kurt con fare famelico spinse il ragazzo con la schiena addosso al grande specchio e iniziò a leccargli il collo.

Cosparse la pelle del ragazzo di morsi più o meno violenti... ma sentiva i gemiti sommessi dell'altro quindi poteva ritenersi soddisfatto.

 

Gli morse piano un orecchio sussurrandogli “L'hai mai fatto in un camerino?”

L'altro fu scosso da brividi violenti perché quella voce era estremamente calda e sensuale.

 

E rispose mentre portava una mano ad accarezzare i fianchi del soprano “ N-no...”

 

Il soprano sorrise divertito e prese la mano del nerd portandosela nel mezzo delle gambe. Era già lievemente eccitato e si poteva sentire bene attraverso la stoffa dei pantaloni... “Puoi fare qualcosa per me?” sussurrò mentre si avvicinava con il bacino verso l'altro.

 

Il ragazzo mugugno qualcosa mentre il soprano era intento ad alzargli la maglietta e ad accarezzargli la pelle del petto, soffermandosi a torturare appena i capezzoli.

 

“Ti puoi rendere utile-uhm-come ti chiami?” domandò Kurt mentre l'altro aveva introdotto una mano nei suoi pantaloni e lo stava massaggiando da sopra i boxer.

 

Il nerd non era abituato a tutto ciò, per lui era fin troppo eccitante una situazione del genere... e a fatica riuscì a tirare fuori il suo nome.

 

“Io-m-mi-chiamo... oddio la tua lingua-mi chiamo-B-blaine.” rispose il ragazzo tra un sospiro e l'altro.

 

Kurt spalancò gli occhi e si allontanò all'istante dal collo di quello.

Doveva aver sentito male... non poteva essere. Aveva passato una vita senza conoscere nessun Blaine ed ora dopo l'arrivo di quel riccio da strapazzo ne aveva appena conosciuto un altro.

No. Non poteva continuare... quel nome era sbagliato. Tutto era sbagliato.

 

“Scusa?” chiese il soprano allarmato.

 

“Mi chiamo Blaine... ma perché ti sei fermato?” domandò l'altro confuso.

 

“Ho dei problemi con il tuo nome mi dispiace. La cosa finisce qui ok?” disse il soprano ricomponendosi e facendo per abbandonare il camerino.

 

“Come puoi avere dei problemi con un nome?” domandò quello afferrandolo per una mano.

 

“Senti lasciami stare! Non posso pensare a questo-Io non-posso... tu e il tuo nome del cavolo. Non capisci- è una tortura più lo allontano e più ritorna- è ridicolo! Odio il tuo nome!” sbottò Kurt aprendo il camerino ed uscendo.

 

Che fosse un qualche segno del destino?

Blaine. Quante persone potevano esserci con quel ridicolo nome?

Decise di non volerlo sapere... dato che già il Blaine di sua conoscenza gli stava creando tutti quei problemi.

 

Trovò Rachel poco più in là.

 

“Finalmente ma dove eri?” domandò lei preoccupata.

 

“A provarmi delle cose- senti devo andare.” rispose Kurt deciso.

 

“Ma cosa è successo? Sembri sconvolto!” fece l'amica avvicinandosi.

 

Oddio sembrava sconvolto. La cosa non andava affatto bene.

Quel ridicolo Blaine e tutte le implicazioni collegate a lui e alla sua promessa di farlo cambiare lo stavano scuotendo. Sconvolgendo.

Non doveva essere cosi. Continuava a ripetersi che si, erano sentimenti di rifiuto e di repulsione ma quel ridicolo riccio stava facendo troppo spesso capolino nella sua quotidianità.

La cosa andava sistemata e subito...

 

“Niente davvero... devo andare.” fece Kurt facendo per andarsene.

 

“Ti posso chiamare dopo?” chiese Rachel prendendo per un braccio l'amico.

 

“Dopo? no-no vado allo Scandals dopo.” disse deciso Kurt e si allontanò dall'amica salutandola con la mano.

 

A Rachel sembrava incredibile il cambiamento avuto da Kurt nel giro di pochissimo tempo. Era come se fosse scappato da qualcosa più in fretta che potesse.

 

**

 

Blaine non aveva avuto il coraggio di rispondere a Sebastian per avere spiegazioni in merito ai suoi progetti. Anche perché infondo non ne aveva alcun diritto.

Kurt non gli apparteneva in nessun modo.

 

Si ritrovò ancora a fissare quel numero di telefono.

Avrebbe voluto dirgli di resistere e che le cose si sarebbero sistemate.

Avrebbe voluto consigliargli di evitare di andare con tipi poco raccomandabili come Sebastian.

Ed avrebbe voluto confessargli che lui voleva solo essergli amico ed aiutarlo.

Ma non poteva, proprio non poteva.

Perché tutto questo suo interessamento era del tutto ingiustificato.

Lanciò il cellulare sul letto e scese di sotto per la cena.

 

Prima di uscire quella sera fece visita nella sua stanza Cooper.

 

“Blaine, posso?” disse il fratello facendo capolino dalla porta.

 

Il riccioluto annuì deciso mentre si lisciava una maglietta sul petto davanti allo specchio.

 

“ So che devi uscire quindi sarò breve. Volevo dirti che veramente non ho nessuna intenzione di controllarti o metterti pressioni addosso o cose del genere. La verità è che anche io ho bisogno di cambiare aria... quindi il liceo di Lima mi è sembrato il più adatto.” affermo il più grande stando fermo al centro della camera.

 

“Non c'è problema Coop. Mi dispiace per essermi arrabbiato in quel modo l'altro giorno ma era una situazione particolare... ora che ho sistemato le cose posso solo farti gli auguri per il tuo nuovo lavoro.” rispose Blaine guardando il fratello dallo specchio.

 

“Grazie Blainey... è importante per me avere il tuo supporto. Allora beh buona serata!” disse il fratello dandogli una pacca sulla spalla e abbandonando la stanza.

 

**

 

Qualche ora più tardi al pub, mentre il riccioluto si stava sfidando a colpi di freccette con i Warblers e stavano per iniziare lo spareggio tra chi avesse fatto il punteggio più alto, la sua attenzione fu richiamata da Thad.

 

“Blaaaaine ti è arrivato un sms!” gli urlò il ragazzo che era rimasto al tavolo a bere qualcosa.

 

“Ragazzi aspettatemi! Prima di iniziare questa manche corro un secondo a controllare il telefono, ok?!” disse il moro correndo verso il tavolo.

 

“ Oh non affrettarti tanto la vittoria sarà mia!” gli rispose Jeff alterando appositamente il suo tono di voce per rendere la frase solenne.

 

“Certo certo basta che ci credi!” disse Blaine divertito mentre stava per leggere il messaggio.

 

Era Sebastian:

 

Facciamo un gioco Anderson. Vediamo se riesci ad indovinare chi sta leccando una cannuccia con fare malizioso davanti ai miei occhi : Camicetta celeste lasciata leggermente aperta sul collo, sciarpa di McQueen con dei teschi stampati, pantaloni che lasciano davvero difficile non fantasticare sulle forme perfette di quel sedere, stivali neri alti ed aria di chi non vede l'ora di essere scopato. Ti viene in mente qualcuno? Divertiti a Westerville!”

 

Si mise seduto mentre rileggeva quelle parole.

Lo colpì un incredibile senso di vuoto allo stomaco e non poteva farci nulla.

A sconvolgerlo era il non poter agire, il non avere il diritto di fare qualcosa, il sentirsi impotente verso qualcuno che non voleva vederlo.

 

Probabilmente Jeff aveva ragione. Perché in quel momento aveva voglia di tutto tranne che di vincere ad uno stupido gioco con le freccette.


**************
Uh allora prima di scrivere questo capitolo mi ero fatta una scaletta delle cose che avrei dovuto trattare ed invece alla fine mi era venuto già troppo lungo! per cui il resto ovviamente verrà trattato nel prossimo capitolo xD


Mi è sembrato di aver scritto parecchie cose su Blaine. Era necessario per portare avanti la maturazione della sua persona ;)
La prima parte può sembrare inutile ma non lo è... perché fa vedere come finalmente Blaine si dimostri orgoglioso di essere se stesso.
Tutta la parte di Blaine a casa dei genitori era davvero importante per rimettere insieme i pezzi della vita del riccio.
Ha il numero di Kurt e lo ha preso da Finn ma ovviamente non avrebbe dovuto chiederlo... è sempre molto tentato di contattare il soprano ma semplicemente sa di non potere farlo.
Capitolo di chiarimenti xD quindi si, chiarisce anche con Cooper e mentre sta allegramente giocando a freccette gli arriva un sms di Sebastian che gli rovina la serata!

Kurt in questo capitolo è rinato. Esternamente è tornato quello di sempre... ma non sta realmente bene. Non parla ancora con il padre e continua ad avere degli incubi.
La scena Hummelberry *-* io adoro loro due insieme! Rachel cerca di parlare con Kurt, di farlo sfogare ma come al solito l'altro è molto restio al riguardo.
E addirittura si innervosisce quando si parla di Blaine ;)  La scena nel camerino è xD Kurt ha reagito in modo esagerato con quel povero ragazzo... ma sentire il nome Blaine gli ha fatto cambiare completamente l'umore. Vuole allontanarlo.... e invece ci si mette anche il destino a farli avvicinare!
Nell'ultima scena come previsto si capisce che Kurt è allo Scandals ed è intenzionato a divertirsi molto.

Ok credo sia un capitolo contorto vero? Spero sia stato comunque di vostro gradimento.
Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno!
L'ultimo capitolo lo avete recensito in tanti per i miei standard e sono stata davvero felice *-*
Alla prossima! PS: Io e i titoli abbiamo un rapporto complicato xD


 

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Capitolo 16
*** Cedere è sempre sbagliato ***


Pronti per la diretta?? ommioddio io si *-*  vi lascio il capitolo ;)





Uscire senza dover inventare banali scuse era tutta un'altra storia.

Infatti il soprano si era semplicemente vestito di tutto punto e sotto lo sguardo curioso del padre aveva abbandonato casa sua.

Non c'erano state parole, né rimproveri, né scuse.

Tutto era filato liscio come l'olio!

 

Gli era mancato lo Scandals in quei giorni o forse gli era solo mancato uscire. Kurt non era fatto per restare in casa di notte. Quello era il suo mondo e il suo divertimento e non aveva intenzione di rinunciarci mai più.

 

Ovviamente, appena aveva fatto il suo ingresso nel locale, era stato salutato calorosamente da tutti. Il suo cervello ormai schematizzava la gente in due gruppi: da una parte le persone che aveva conosciuto più “intimamente” e dall'altra parte gli altri. Tutto il resto era pura noia.

 

In quel preciso istante era nella sua classica posizione al bancone del bar.

Cocktail in mano e gambe accavallate... stava scrutando la pista da ballo e constatò con piacere che quella sera lo Scandals era pieno di ragazzi interessanti.

 

Salutò il suo amico Pete con un cenno del capo e intravide dietro la sua figura Dave, quel Dave. Ebbe per un momento la volontà di scendere dal bancone e scappare via ma poi decise di rimanere lì fermo.

Doveva affrontare i suoi problemi e Dave era uno di quelli. Lui e quel maledetto incubo che ancora rovinavano la quiete del suo sonno.

 

Come previsto il giocatore di football si avvicinò al bancone incerto.

Kurt sospirò infastidito aspettandosi di sentirlo parlare.

Avrebbe voluto prenderlo a pugni.

 

“Kurt... come va?” gli domandò Dave con tono fiducioso.

 

“Per la prima volta ti dirò la verità.” disse Kurt freddo, scendendo dal bancone.

 

Il ragazzo più imponente rimase in silenzio.

 

“Sto male. Cioè è tutto uno schifo per me e si è colpa tua. Non solo tua comunque... ma sai che c'è? Mi fai pena. E tutti i giorni mi domando per quale motivo tu e gli altri avete agito in quel modo con me... me lo chiedo sul serio. Ma ormai non conta più nulla perché io sono diverso, sono cambiato... e il passato non mi interessa. L'unica cosa che conta è che tu capisca che non voglio più vedere la tua faccia nei posti che frequento. Pensi sia possibile?” concluse il soprano con uno sguardo penetrante.

 

“Kurt-scusami...ma non puoi proprio perdonarmi, dopo tutto questo tempo? ti chiedo solo questo...” implorò quasi il ragazzo più grosso.

 

“ Scordatelo Karofsky, mai.” rispose il soprano con tono di disprezzo e si allontanò velocemente verso il centro della pista.

 

Dovette respirare a fondo per non farsi sorprendere dai ricordi di quel giorno negli spogliatoi. Aveva una reputazione da rispettare e doveva evitare di farsi vedere debole in quel locale.

 

Si ritrovò a ballare con poca convinzione mentre era ancora intento a finire la sua bevanda.

Adorava letteralmente far impazzire i ragazzi giocando con la cannuccia del suo bicchiere. Quel pensiero superficiale lo distolse dal resto...

 

“Ehi dolcezza vuoi ballare?” gli chiese un tizio del tutto insipido che respinse semplicemente con una smorfia.

 

Ma poi la sua attenzione fu catturata da qualcuno.

Un ragazzo che conosceva e che non aveva intenzione di togliergli gli occhi di dosso.

Con passo elegante e deciso si mosse verso quella zona del locale e una volta giunto dinanzi al ragazzo gli rivolse un sorrisetto compiaciuto.

 

“Perché mi guardi in quel modo?” chiese il soprano divertito.

 

“ Stavo immaginando quello che vorrei farti.” rispose l'altro stando al gioco.

 

“Risposta da cliché. Spero non ti abbia spedito qui il tuo amico...” fece Kurt con sguardo scocciato.

 

“ No lui è a Westerville. Io sono rimasto a Lima per te.” disse il Warbler alzandosi in piedi e avvicinandosi al soprano.

 

“ Oh ma davvero? Carino da parte tua... però-correggimi se sbaglio, mi sembra di averti detto già più volte che non sei il mio tipo.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari non smettendo di leccare la cannuccia.

 

“Forse... Kurt se continui a leccare in quel modo la cannuccia mi causerai qualche problema.” disse Sebastian ridendo.

 

“ E che tipo di problema?” domandò Kurt fingendo di non sapere di cosa si trattasse.

 

“ Lo sai... potresti eccitarmi troppo e potrei non avere più il controllo di me. E finiremmo a farlo violentemente nel bagno... Ma a quanto pare non vuoi perché non sei più il Kurt di cui tutti parlano. Il vecchio Kurt non si farebbe sfuggire un occasione simile... ti pare?” rispose il più alto scuotendo impercettibilmente la testa.

 

“ Non mi freghi con questi mezzucci. Non si tratta della mia reputazione... si tratta solo del mio ottimo gusto in fatto di -scopate-... tu non rientri nei miei gusti, accettalo.” disse il soprano deridendolo appena.

 

“ Davvero non c'entra con la tua reputazione e come questa stia cambiando? Eppure gira voce che tu abbia un ragazzo ora.” buttò là Seb scrutando il volto del soprano leggermente accigliato.

 

Kurt lo guardò con espressione di stupore. Cosa stava blaterando?

 

“ Scusami?” disse il soprano in tono scettico.

 

“Dai che lo sai... Blaine.” rispose il Warbler con un sorriso.

 

“ E in quale universo quel nano sarebbe il mio ragazzo? Non me lo sono neanche portato a letto! E' ridicolo. Dimmi chi ha messo in giro questa voce e provvederò io stesso a fargli rimangiare questa falsa notizia.” rispose Kurt leggermente irritato.

 

“ In realtà nessuno...non ancora per lo meno. Ma sai, se Blaine crede di avere il diritto di giocare al fidanzatino geloso con te... qualche dubbio mi viene, non credi?” chiese Seb squadrando il soprano.

 

La cosa non aveva senso... era del tutto folle.

Il diritto di giocare al fidanzatino geloso?

Kurt iniziò ad innervosirsi.

 

“ Smettila perché mi da fastidio solo sentirne parlare. Blaine per me è archiviato, argomento chiuso... E per dartene la conferma... vieni.” rispose il soprano e prendendo Sebastian per un braccio lo condusse al centro della pista.

 

“Cosa hai in mente?” chiese Seb seguendo Kurt soddisfatto.

 

“ Tu che dici? Beviamo, balliamo e divertiamoci.” rispose Kurt in tono malizioso.

 

Il soprano allora iniziò a ballare in modo provocante aiutato dal suo perfetto movimento di bacino e di fianchi. Si strusciava addosso a Sebastian facendo vagare le sue mani sul corpo dell'altro.

 

Il Warbler rimase piacevolmente colpito dalla piega che stava prendendo la serata. Aveva fatto centro... la sua tattica aveva funzionato.

Kurt era esattamente come lui: amava divertirsi e ci teneva troppo alla sua reputazione per rischiare di essere etichettato come il ragazzo di Blaine Anderson.

 

Sebastian sentendo il sedere del soprano sbattere contro il suo bacino lo afferrò da dietro per tenerlo più stretto possibile e fargli sentire lo stato della sua eccitazione.

 

“Ho percepito il messaggio.” disse il soprano sentendo la lieve erezione dell'altro vicino al suo corpo.

 

“Andiamo in macchina?” chiese il più alto risalendo il petto di Kurt con le mani.

 

“No voglio bere.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari staccandosi da lui.

Poi facendo un cenno a Seb si avvicinarono al bancone per prendere da bere.

 

**

 

Blaine aveva sbagliato l'ennesimo lancio su quel maledetto tabellone delle freccette. Stava perdendo in maniera clamorosa e non era mai successo... ma non riusciva a smettere di pensare a Sebastian e Kurt insieme.

 

La cosa stava diventando un ossessione per lui e non ne capiva davvero il motivo. Era successo tutto troppo in fretta e ora si sentiva legato al soprano anche perché era stato aiutato da lui.

 

C'erano anche altre motivazioni pensò Blaine...

Ossia che Kurt Hummel era terribilmente eccitante e il fatto di essere odiato e respinto da lui non faceva altro che aumentare il suo interesse.

Il riccio iniziava a credere di provare piacere nell'essere trattato male.

 

“Blaine stasera sei vergognoso! Non perdevi in modo cosi evidente da quanto?” gli domandò Jeff sconvolto.

 

“Penso non sia mai successo. Senti senza che faccio questi ultimi due tiri... decreto direttamente la tua vittoria.” rispose Blaine amareggiato.

 

“ Quindi mi stai dicendo che... ho vinto ho vinto ho vinto! Paga da bere Anderson!” disse Jeff urlante.

 

“ Non ci credo hai davvero fatto vincere Jeff? Questa è follia!” disse Thad sconsolato.

 

“ Stasera non sono molto concentrato...” rispose il riccio a bassa voce.

 

Nick allora si avvicinò e mettendogli una mano sulla spalla gli disse:

 

“ C'entra Sebastian?”

 

“Si lui c'entra sempre.” rispose Blaine stringendo un pugno.

 

“Oh lo sapevamo che quello stronzo ti avrebbe fatto soffrire. E' davvero un ragazzo particolare...tra l'altro non abbiamo ancora accettato il fatto di vederlo ancora alla Dalton mentre tu sei stato espulso.” fece Nick in tono serio.

 

Blaine li guardò incuriosito.

 

“ No aspetta lui-non mi sta facendo soffrire- cioè sono io che non voglio più avere nulla a che fare con lui! In effetti mi chiedo come abbia fatto a non esser stato cacciato dall'accademia... dato che aveva le mie stesse colpe.” rispose Blaine pensieroso.

 

“Blaine allora la birra?” fece il biondo tirandolo per un braccio.

 

“Si hai ragione. Qualcun altro vuole qualcosa?” domandò il riccioluto ai Warblers.

 

Non ricevendo risposte affermative si avviò verso il bar accompagnato da Thad.

 

“ Cosa ti ordino?” chiese il ragazzo dagli occhi cangianti.

 

“Mhh nulla nulla. Volevo solo dirti che Sebastian-lui è riuscito a rimanere alla Dalton perché il padre ha fatto una imponente donazione alla scuola... credo che la nuova biblioteca avrà il nome del padre di Sebastian o qualcosa del genere.” disse Thad con tono incerto.

 

Ma certo quel bastardo ricco figlio di papà! Era ovvio che avrebbe trovato un modo scorretto per rimanere alla Dalton come se nulla fosse successo.

Tipico.

 

“Ormai non mi stupisco più di nulla... comunque grazie per avermelo detto.” rispose il riccio prendendo la media chiara che gli porgeva la barista.

 

Thad annuì appena.

 

E ritornarono verso il chiassoso gruppetto.

 

“Eccoti la birra!” disse Blaine lasciandosi sprofondare su una panca vicino al tavolo.

 

“Grazie... mmh-Blaine parlo a nome di tutti-ma quel ragazzo che era venuto alla Dalton quella volta... che diceva di essere il tuo ragazzo-lo è davvero, quel Kurt?” chiese Jeff tracannando un bel sorso di birra.

 

“ Assolutamente no e in questo momento si starà divertendo con Sebastian.” rispose il più basso con un alzata di spalle.

 

“Quindi Smythe non è venuto con noi stasera per stare con lui? Quindi loro stanno insieme? Ma aspetta Seb non è tipo da avere ragazzi... non ci sto capendo nulla.” disse confuso il biondino.

 

“ Jeff lascia che ti spieghi. Blaine intende dire che Sebastian è sempre il solito ed invece di passare una serata in allegria con noi... ha colto l'occasione dell'assenza di Blaine per stare solo con quel tipo, che detto francamente era parecchio ambiguo quando è venuto alla Dalton.” spiegò Nick al biondo.

 

“ Esatto. Ambiguo?” domandò Blaine ridendo.

 

“Si beh dava l'impressione di volerci provare con Jeff...” fece Nick indicando il biondino.

 

“Cosa davvero? Oh ma io pensavo scherzasse quando mi aveva proposto una cosa a 3... dovrei ritenermi lusingato?!” rispose stupito Jeff.

 

“Non scherzava... è fatto cosi. Ma non parliamone più! Che ne pensate di una cantata?” chiese Blaine fingendosi allegro.

 

“F-a-n-t-a-s-t-i-c-o! Vado a recuperare Trent e David al biliardo!” disse Nick allontanandosi.

 

“Blaine a te l'onore di scegliere il pezzo da cantare!” disse Thad spronando il riccio.

 

Blaine si rilassò perché l'idea di poter tornare a cantare lo faceva stare bene.

 

Doveva solo cercare di lasciare da parte Lima e concentrarsi su Westerville.

 

**

 

Kurt Hummel non era mai stato tanto ubriaco.

Non si reggeva davvero in piedi e per lui era assurdo perché di solito tendeva ad avere sempre il controllo della situazione.

Aveva sempre odiato la gente che non era in grado di reggere una sbronza ed ora lui a fatica riusciva a non sedersi in ogni angolo dello Scandals.

 

Dopo quel primo cocktail ne erano seguiti una quantità eccessiva.

Cocktail dolci, birra, vodka, rum tutto quello che c'era da bere insomma.

 

In quel preciso momento era praticamente aggrappato a Sebastian per tentare di non cadere.

Portò una mano verso il fondoschiena del Warbler stringendolo appena.

 

“Kurt non mi reggo in piedi potresti aspettare per-fare certe cose-cavolo!” disse Seb mentre Kurt era intento a leccargli un orecchio.

 

“Okk. Ma noi ci conosciamo? Vabbè non importa perché le tue orecchie-hanno-hanno un buon sapore, credo...” disse il soprano tentando di tenere gli occhi aperti.

 

“Ti va di andare in macchina?” domandò Sebastian malizioso.

 

Kurt ormai non avrebbe opposto resistenza era praticamente in balia della sbronza. Certo non si sarebbe aspettato che uno come lui abbassasse cosi facilmente la guardia. Non dovevano andare cosi le cose... ma ormai sarebbe stato un peccato non approfittarne.

 

“Perché che vuoi farmi? vuoi leccarmi?” domandò il ragazzo dagli occhi chiari guardando l'altro famelico.

 

“Shh. Non solo quello... aspettami qui vado a prendere un paio di birre per dopo.” fece l'usignolo e abbandonò Kurt quasi vicino la porta d'ingresso.

 

Il soprano con la schiena poggiata pesantemente sul muro, iniziò a sentire il suo cellulare vibrare.

 

“Oh no-un-attimo-ci-sono-sisi... rispondo-ecco.” disse a sé stesso Kurt, prima di riuscire a tirare fuori il telefono, dalla tasca posteriore strettissima dei suoi pantaloni.

 

Rispose ma dall'altra parte del telefono sembrava non esserci nessuno ed il numero era anonimo.

 

Sentiva respirare ma era troppo devastato per pensare a chi potesse essere.

Quindi iniziò semplicemente a parlare come se si stesse rivolgendo ad una casella vocale.

 

“Pronto?”

“Pronto? Chi sei?”

“Hai chiamato tu... quindi-uhm-se hai il mio numero vuol dire che mi conosci! Chi sei?”

 

“Senti io-non-sto bene ma... oh non avrai mica trovato il mio numero sulla porta del bagno dello Scandals perché no-non ho voglia di fare una cosa a 3, non stasera...”

“Uffa mi sto annoiando si può-sapere-ops-” disse il soprano scivolando e portandosi seduto a terra con la schiena sempre attaccata alla parete.

 

“Sono scivolato-sai-io-ho bevuto tanto-ohh eccoti!” disse il soprano rivolto a Sebastian che era tornato con le bevande.

 

“Con chi stai parlando Kurt?” chiese Seb curioso.

 

“Boh.. non ha detto una parola-non-non lo so.” rispose il soprano chiudendo leggermente gli occhi.

 

“Allora attacca dai che la macchina ci attende...” fece il più alto prendendogli il telefono.

 

Kurt annuì appena sorseggiando la birra datagli da Seb.

 

L'usignolo però, pensando di aver capito di chi si trattasse, prima di attaccare il telefono sussurrò vicino al ricevitore alcune parole “Hai perso.”

Poi rivolse lo sguardo verso il soprano...

 

“Alzati-oh ok ti aiuto io...” fece Sebastian prendendo Kurt per un braccio.

Una volta che il soprano si trovò in piedi Seb gli rimise il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni e poi lo condusse fuori.

 

“ Questa cosa deve rimanere tra noi due, promettilo!” disse Kurt fermandosi nel mezzo del parcheggio.

 

“Cosa esattamente?” domandò malizioso l'altro.

 

“Il modo in cui mi sono ridotto... è imbarazzante.” rispose il più basso mentre veniva spinto da Seb vicino la macchina.

 

“ Volevi solo divertirti... e poi ti hanno già visto tutti là dentro.” rispose l'usignolo indicando la porta dello Scandals.

 

“Io-non mi sento benissimo.” fece Kurt quasi scivolando a terra ma Seb lo mantenne in piedi.

 

“Entra e mettiti comodo sui sedili posteriori ok?” disse l'usignolo facendolo accomodare.

 

“ Oh-si cosi va molto meglio.” sussurrò Kurt rilassandosi sul sedile dell'auto.

 

Sebastian entrò, chiuse lo sportello e si mise praticamente a cavalcioni sul corpo di Kurt.

 

Poi si sporse verso il soprano ed iniziò ad accarezzarlo piano sul volto.

 

“Questo mi piace.” proferì Kurt lasciandosi cullare da quelle carezze.

 

Sebastian si avvicinò al suo collo ed iniziò a baciarlo con delicatezza.

Poi con la lingua leccò ogni porzione di pelle catturandone il sapore ed infine si mise a succhiare insistentemente in un punto non preciso del suo collo.

 

Kurt si stava lasciando beare da quella situazione cosi lasciva e rilassante, fino a che Seb non iniziò a morderlo, interrompendo quel contatto soave di prima.

 

“ Io ho la nausea-non riesco devo-uscire-a dare di stomaco.” fece il soprano dispiaciuto e confuso.

 

Sebastian lo fece passare con un gesto della mano e Kurt uscì nel parcheggio.

Dopo essere tornato nei pressi dell'auto non riuscì comunque a sentirsi meglio.

 

Il soprano si passò distrattamente una mano nei capelli e disse:

“ L'alcool è la mia criptonite. Mi fa diventare una persona debole ed imbarazzante e in questo stato non riesco a fare nulla... io-vorrei andare a casa.”

 

L'usignolo lo fissava dal retro della macchina con sguardo incredulo.

 

“Sono cosi fortunato da aver beccato l'unica sera in cui Kurt Hummel non vuole farsi scopare... “ disse Seb con tono risentito.

 

“ Portami a casa non posso guidare.” fece perentorio il soprano risalendo nell'auto.

 

Sebastian annuì e molto controvoglia si mise al volante.

 

Il viaggio fu vissuto nel totale silenzio.

Kurt aveva la testa troppo sotto sopra per poter esprimere qualsiasi suo solito pensiero pungente e quindi preferiva starsene in silenzio.

 

Sebastian era scocciato a livelli inverosimili. Non avrebbe mai dovuto far bere Kurt cosi tanto. Aveva perso la sua maledetta occasione.

Se non avesse avuto la certezza che l'altro stava seriamente male avrebbe insistito un altro po'... perché cavolo Kurt Hummel era il ragazzo più sexy che avesse mai visto... e poi l'idea di far arrabbiare Blaine era stuzzicante.

 

“Prosegui da questa parte... ecco-si... quella lì è casa mia.” disse il ragazzo dagli occhi chiari sollevato di essere arrivato.

 

“Kurt non pensi di dovermi dare una ricompensa per averti accompagnato fino qui?” chiese malizioso Sebastian.

 

Il soprano stanco fece un gesto con la mano come per dire -basta che sia una cosa rapida-.

 

Cosi l'usignolo iniziò ad accarezzargli le braccia e poi il petto da sopra i vestiti.

Poi portò subito le mani verso le parti basse del soprano cominciando a sbottonargli i pantaloni e introducendo una mano all'interno.

Fece scivolare alcune dita pigramente sul tessuto dei boxer di Kurt.

 

Il ragazzo dagli occhi celesti rilasciò alcuni piccoli gemiti sommessi quando senti le mani fredde di Sebastian farsi spazio oltre i boxer e toccare con mano nuda le sue parti intime.

 

L'usignolo afferrò allora con decisione il membro di Kurt iniziando a massaggiarlo freneticamente. Il soprano abbandonò del tutto la testa all'indietro sul sedile inerme, non riuscendo a capire se era più l'eccitazione che aumentava o il mal di stomaco che cresceva in modo spropositato.

 

Sentì la mano di Seb fermarsi lentamente e iniziare a risalire con un dito tutta la sua lunghezze e in quel momento iniziarono a venirgli in mente delle immagini di ricci scuri e morbidi e di un ragazzo che sapeva di detestare.

 

“Blaine basta. Non mi va più... smettila di starmi addosso!” disse il soprano intercettando la mano dell'usignolo e allontanandola dai suoi pantaloni.

 

Il ragazzo più alto rimase senza parole. Aveva davvero interrotto quel tipo di contatto e per di più chiamandolo Blaine?

L'alcool lo riduceva davvero male.

Rimase a fissare il soprano sconcertato.

 

Kurt si sistemò i pantaloni ed alzando lo sguardo si congelò.

 

“Oh ma tu-non sei lui. I troppi cocktails mi stanno facendo delirare... è meglio che vada.” disse il soprano scendendo dall'auto.

 

“Questo deve rimanere tra noi mi raccomando.” fece Kurt barcollando leggermente.

 

“Certo dolcezza ma sei in debito con me.” sussurrò Sebastian sorridendo.

 

“Non chiamarmi dolcezza. Mi fai venire i brividi.” rispose Kurt sbattendo lo sportello e avviandosi verso casa.

 

**

 

Il riccioluto aveva terminato la serata con i suoi amici nel migliore dei modi.

Avevano cantato come ai vecchi tempi e riso di gusto. Si era aperto con loro confessandogli i suoi dubbi passati e le sue paure.

Infine gli aveva promesso che sarebbe tornato presto a trovarli a Westerville per riprendersi quella rivincita con Jeff.

 

Amava quei ragazzi, rendevano la sua vita meno grigia.

A volte pensava davvero che ognuno di loro rappresentasse un colore nel buio dei suoi pensieri.

 

Una volta tornato a casa ed essersi cambiato non vedeva l'ora di godersi la comodità del suo letto. Cosi nel caldo del suo piumone si ritrovò a pensare... quando invece avrebbe davvero solo voluto dormire.

E gli venne la malsana idea di chiamare Kurt, malsana perché sapeva che la cosa non sarebbe finita bene e perché era sicuro che non avrebbe avuto il coraggio di proferire parola.

 

Cosi nel buio della sua camera compose il numero con l'anonimo ed attese finché qualcuno non gli rispondesse... poi rimase in silenzio tutto il tempo.

 

Alla fine della conversazione quello che aveva ascoltato gli causò un moto di rabbia cosi improvviso che lanciò il suo cellulare addosso all'armadio al lato opposto della stanza.

Dalla voce Kurt sembrava ubriaco ed era in compagnia di Sebastian che nonostante avesse usato il numero anonimo doveva averlo riconosciuto.

Perché aveva detto chiaramente di -aver vinto- prima di chiudere la conversazione.

Ma più di questo la cosa che lo disgustò profondamente fu il fatto che lui si era creato tanti problemi per aver chiesto il numero di Kurt a Finn ed invece il soprano aveva scritto il suo numero alla vista di tutti nel bagno dello Scandals.

Era una cosa che lo faceva imbestialire. Come poteva essere possibile?

Come poteva semplicemente una persona svendersi in quel modo?

 

 

**

 

Kurt sorreggendosi come meglio poteva raggiunse casa sua a fatica ed aprì la porta. Solo un'altra volta si era ridotto cosi male dopo aver bevuto e si era ripromesso di non ricascarci di nuovo.

 

Non si aspettava di trovare qualcuno sveglio vista la situazione tesa che c'era in famiglia. Ed invece pur essendo le 3 passate trovò la luce della cucina accesa. Cercò di camminare più lentamente possibile e di mantenere una dignità, ma il troppo alcool in corpo non gli fece vedere la lampada a terra nell'ingresso, che quindi intruppò, facendola cadere con tanto di rumore.

 

Dalla cucina uscì Burt con una faccia stanca. Accese la luce dell'ingresso per capire cosa era accaduto e lì trovò suo figlio che rimetteva in piedi la lampada distratto.

 

Kurt alzò immediatamente la testa e nel vedere suo padre si sentì male. Male perché dopo tutto quello che era accaduto... ora lo avrebbe visto anche in quello stato pessimo.

 

Sperava di non sentirsi rivolgere parola ed invece:

 

“ Ti stavo aspettando in piedi... io-volevo parlarti. Pensavo rientrassi prima... è tardi.” disse cauto Burt guardando il figlio.

 

“Ti dispiacerebbe non parlarmi-io-non ce la faccio.” rispose Kurt che voleva davvero solo andare a stendersi sul letto ed evitare di sentire la sua testa battere.

 

“ Certo sei ubriaco fradicio.” disse Burt in tono dispiaciuto.

 

“Perché devi giudicarmi senza sapere nulla?” rispose Kurt blaterando.

Sapeva di essere nel torto ma ragionare gli rimaneva davvero difficile.

 

“ Non c'è bisogno di sapere. Ti vedo. Hai una faccia sconvolta, non riesci a mettere due parole in fila e non ti reggi in piedi.” rispose il padre indicandolo.

 

“Bravo hai indovinato! Complimenti ora puoi anche iniziare a rimproverarmi o a guardarmi in modo deluso come se non valessi nulla per te!” sbottò Kurt gesticolando.

 

“ Se ti rimprovero è perché semmai vali troppo per me... ma non voglio nasconderti di essere ancora una volta deluso dal tuo comportamento.” disse Burt incrociandole braccia.

 

“ Papà-sono cosi stanco... cosi stanco. Non posso cambiare me stesso per farti contento.” disse Kurt superando il padre diretto verso le scale.

 

“Non devi cambiare te stesso... io voglio solo che impari a rispettarti Kurt. Come facevi un tempo... ma fino ad allora si, continuerò a guardarti in questo modo. Non riesco a riconoscerti in questo stato.. mi dispiace.” terminò Burt avviandosi verso la cucina.

 

Kurt sapeva che il padre aveva ragione. Sapeva che la sua vita era un completo disastro e che stava mandando tutto a rotoli.

Doveva fermare tutto questo processo, questo tremendo buco nero in cui era stato risucchiato... ma come?

 

Arrivato in camera si chiuse la porta alle spalle ed iniziò a dare dei pugni di frustrazione sulla superficie di legno.

Perché non sapeva da che parte cominciare... come fare per tornare indietro.

Avrebbe tanto voluto scambiare la sua esistenza con quella di qualcun altro.

 

Si trascinò con passo malfermo verso il letto e si lasciò cadere totalmente vestito lì sopra, addormentandosi quasi subito, nonostante il fastidiosissimo mal di testa.

 

**

 

Blaine quella mattina, era stato svegliato dalla voce della madre che gli annunciava l'ora di pranzo.

Era già cosi tardi? Aveva dormito per un numero di ore non indifferente.

 

Dalla finestra della sua camera filtrava la luce di quella che si dimostrava essere una bellissima giornata.

Si sentiva più consapevole della sera precedente. Era arrivato ad una sorta di decisione forzata che implicava il disinteresse. Non aveva intenzione di farsi coinvolgere cosi tanto negli affari di una persona che conosceva a stento...

 

Passò un pranzo piacevole in famiglia. Parlando del più e del meno, raccontando la sua serata e domandando a Cooper quali fossero le sensazioni nell'iniziare a lavorare in una nuova scuola.

Sembrava uno di quei pranzi infiniti, i pranzi dei banchetti... quelli in cui non ti è neanche concesso di alzarti da tavola. Blaine aveva il sospetto, che la madre ci tenesse a farlo mangiare tanto finché si trovava a Westeville, perché aveva paura che il figlio a Lima non si nutrisse abbastanza.

Era un comportamento un tantino preoccupante... ma apprezzava le cure della madre nei suoi confronti.

 

Passò con tranquillità anche il pomeriggio, in giardino, giocando con Cinnamon e portandola a spasso nel vicinato, finché non calò il sole e si preparò per tornare a Lima.

 

“ Blaine ma non voglio che guidi con il buio... non puoi aspettare domani?” chiese Eleaonor con gentilezza.

 

“Mamma sono perfettamente in grado di guidare anche se non è giorno... e poi no, domani ho parecchio da studiare... vorrei iniziare dalla mattina quindi mi è più comodo tornare a Lima adesso.” fece Blaine mentre riponeva le sue cose dentro il borsone e prendendo anche dei vestiti che aveva lasciato lì quando era scappato a casa dei suoi nonni.

 

“D'accordo... ma lasciati preparare qualche panino per il viaggio!” disse la donna e scappò in cucina.

 

Il ragazzo riccio sorrise appena mentre chiudeva la zip del borsone pronto a scendere al piano di sotto.

 

Andò da suo padre nello studio e lo salutò con calore.

 

“ Se ti manca il football sai che qui puoi venire a vedere tutte le partite che vuoi figliolo...” fece l'uomo dando un abbraccio a Blaine.

 

“ Penso che prenderò alla lettera il tuo invito... “ rispose il ragazzo allegro.

 

Nello studio furono raggiunti anche da Cooper e dalla madre che gesticolava con 3 panini perfettamente incartati tra le mani.

 

“3? mamma ma con quello che ho mangiato oggi a pranzo non ho tutta questa fame!” disse il riccioluto scuotendo la testa divertito.

 

“Oh non si può mai sapere... e se ti venisse fame mentre sei in strada? Almeno cosi sai cosa mangiare!” rispose la donna andandogli a mettere il cibo nella borsa.

 

“Come mai a me non dai tutte queste attenzioni?” disse Cooper fintamente deluso.

 

“Perché sei grande e grosso... ma se vuoi ti preparo i panini anche per il tuo primo giorno di lavoro!” rispose la donna ridendo di gusto.

 

Quanto gli era mancata la sua famiglia. Blaine adorava questi momenti di pura spensieratezza.

 

“ Meglio di no non vorrei rischiare di farmi prendere in giro dai miei studenti... Blainey allora noi ci vediamo lunedì!” disse Cooper dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Si Coop e riderò moltissimo di te! Bene-allora io andrei... grazie di tutto. Ci sentiamo presto...” disse Blaine mentre la madre si avvicinava per racchiuderlo in un abbraccio infinito.

 

Mentre in giardino accarezzava il suo Labrador e si avviava per il vialetto verso la macchina, gli urlarono praticamente in coro : “Facci sapere quando arrivi!”

 

Il riccioluto annuì deciso con la testa e si introdusse in macchina.

 

**

 

Kurt aveva passato tutto il sabato a dormire e a bearsi della calda piacevolezza del suo piumone.

Certo, aveva anche visto tv spazzatura e tentato di fare i compiti. Ma era ancora troppo spossato per fare qualsiasi altra cosa.

In più c'era la nausea e il mal di testa martellante ad averlo convinto a nascondere la testa sotto il cuscino per tutta la giornata precedente.

 

Ora invece si ritrovava in camera sua con la consapevolezza che era domenica e lui odiava quel giorno. Lo considerava particolarmente inutile e noioso e non c'era mai nulla di interessante da fare. Sembrava quasi un giorno che per forza si dovesse passare in casa... un giorno da passare con la famiglia. Quindi quelle 24 ore difficilmente lo rendevano di buon umore.

 

Gli era venuto in mente che doveva andare a riprendere la sua macchina allo Scandals, perché venerdì notte si era fatto riaccompagnare a casa da Sebastian. Si diresse velocemente in camera del fratellastro bussando appena.

 

“Finn lo so che tra di noi le cose sono un po' strane in questo periodo ma-” si interruppe vedendo il fratellastro che ascoltava beatamente musica sul letto ed aveva le cuffiette alle orecchie.

 

Si avvicinò toccandolo piano sulla spalla ma l'altro sobbalzò comunque.

 

Finn sorpreso si liberò di corsa dalle cuffie.

 

“Che c'è?” chiese quasi sorpreso. Era strano perché ultimamente Kurt se ne stava sempre per conto suo.

 

“ Ehm- so che in questo periodo non siamo sulla stessa lunghezza d'onda-ma avrei bisogno di un favore...” fece Kurt guardando speranzoso il fratellastro.

 

Finn fece un cenno con la testa permettendogli di continuare.

 

“ Dovrei andare a riprendere la mia macchina allo Scandals, l'altra sera mi sono fatto riportare a casa da un amico... perché avevo bevuto, quindi non so- se potessi darmi un passaggio fino a lì...” concluse il soprano in tono basso.

 

Finn sembrò tranquillizzarsi dopo aver sentito quella richiesta.

Chissà perché quando c'era Kurt nei paraggi gli capitava sempre di pensare agli scenari più strani e burrascosi.

 

“Non c'è problema... ti accompagno volentieri. Tanto devo uscire comunque perché mamma mi ha chiesto di passare al supermercato...” rispose Finn scrollando le spalle.

 

Supermercato che noia. Avrebbe dovuto adattarsi, pensò il soprano.

 

“Perfetto, andiamo?”

 

**

In macchina, dopo aver discusso a lungo di pettegolezzi vari sul glee club:

 

“ Mi fermo qui a fare la spesa dato che è a metà strada tra casa nostra e quel locale...” fece Finn mettendo la freccia e girando nel parcheggio del supermercato.

 

Kurt annuì mentre cambiava stazione alla radio. Dio, che musica scadente si sentiva su certe stazioni!

 

Parcheggiata la macchina e preso un carrello entrarono nel supermercato.

 

“ Di cosa abbiamo bisogno?” domandò il soprano pensieroso.

 

“ Qui ho la lista... uhm- tieni.” disse Finn dividendo a metà il foglietto con la lista della spesa.

 

“Quindi io cerco queste cose e tu le altre e ci ritroviamo alla cassa?” chiese il soprano.

 

“Esatto non dovremmo metterci molto...” concluse Finn confuso dirigendosi verso uno scaffale alla sua destra.

 

Kurt sbuffò appena ed iniziò a leggere il primo nome sul foglietto:

merendine.

 

Seguì con facilità le indicazioni al di sopra di ogni corsia ed arrivò nella zona di merendine, biscotti e cose simili.

 

Afferrò due confezioni diverse di merendine ed interessato lesse il secondo nome: zucchero.

 

Alzando gli occhi vide una figura dai capelli ricci scuri estremamente familiare.

Sarebbe stato contrario a quell'incontro normalmente, ma non in quel giorno... perché in effetti aveva già programmato di parlargli l'indomani a scuola. Ed anticipare la conversazione sarebbe stato anche meglio...lontano da occhi indiscreti.

 

Il ragazzo riccioluto stava prendendo della marmellata dallo scaffale e concentrato com'era non si rese conto della presenza del soprano.

Kurt si avvicinò lentamente e poi prese a picchiettare piano un dito sulla spalla del riccio.

 

Blaine si girò sovrappensiero e si ritrovò a stretto contatto con due intensi occhi celesti che lo guardavano. Avrebbe riconosciuto quello sguardo ovunque... deglutì prima di indietreggiare.

 

“ Ciao.” fece Kurt in tono distaccato.

 

“ Cosa ci fai qui?” domandò il riccio guardandosi intorno.

 

“ Non posso fare la spesa?” chiese retoricamente il soprano.

 

“ Beh si che puoi... ma devi ammettere che è strano incontrarsi qui...cioè-non importa.” concluse Blaine dando le spalle al soprano e tornando alla sua marmellata.

 

“ Sento del risentimento nella tua voce. Uhm- sei arrabbiato con me?” domandò in tono derisorio Kurt.

 

“ Perché dovrei? È solo che non abbiamo nulla da dirci... quindi se potessi lasciarmi alla spesa cosi mi sbrigo e torno a casa a studiare.” rispose Blaine scocciato.

 

“In realtà devo parlarti-” stava dicendo Kurt quando fu interrotto dalla voce del fratellastro che urlò “ Oh eccoti! Ti stavo cercando!”

 

“Mi hai trovato.” disse il soprano alzando le spalle.

 

“Bl-aine? anche tu qui?” si intromise Finn con le mani piene degli alimenti che componevano la sua lista della spesa. Kurt si domandò dove avesse lasciato il carrello.

 

“ Già sto facendo un favore a mia nonna che era troppo stanca per uscire...” rispose il riccioluto sorridendo a Finn.

 

“ Esatto e Blaine è cosi gentile che si è addirittura proposto di accompagnarmi a riprendere la macchina al posto tuo. Non è fantastico?!” disse Kurt in tono sereno rivolto al fratello.

 

Blaine strabuzzò gli occhi non riuscendo a capire dove volesse arrivare Kurt ma lo lasciò fare.

 

“Oh-davvero? Allora se non devo più accompagnarti posso fare un salto veloce da Rachel prima di tornare a casa!” disse il ragazzo più alto sorridente.

 

“Ottima idea Finn, salutamela... questa è la lista della spesa, prendi le cose mancanti e ci vediamo dopo.” fece Kurt in tono diplomatico facendo allontanare il fratello e salutandolo.

 

Poi tornò verso Blaine che lo fissava meravigliato.

 

“Qual'è il tuo piano?” chiese con diffidenza.

 

“ Nessun piano. Devo solo parlarti di alcune voci che mi sono giunte...” rispose il soprano squadrandolo.

 

“ D'accordo... comunque stavo pensando che è impressionante come tu riesca a manipolare le persone.” disse Blaine in tono aspro.

 

“Finn si farebbe manipolare anche da te credimi... è una persona troppo buona. Vaaa bene ti aspetto fuori Anderson, sbrigati.” fece Kurt prima di dare le spalle a Blaine ed avviarsi verso l'uscita.

 

Il riccio si maledì perché si era soffermato un po' troppo con lo sguardo sulla schiena e sull'invitante lato b del soprano.

Si morse un labbro vedendolo sparire e tornò a pensare alle cose da comprare.

 

Kurt aspettò il riccioluto vicino alla postazione dei carrelli della spesa.

L'attesa non fu lunga...

 

Arrivati alla macchina, Blaine posò dietro al cofano quello che aveva comprato.

Poi una volta saliti in auto, ci furono pochi minuti di silenzio e il riccio chiese al soprano:

 

“ Dove dovrei andare esattamente a prendere la tua macchina?”

 

Kurt scoppiò a ridere.

 

“ Non c'è da ridere.” disse il riccio con tono serio.

 

“ In realtà c'è ma tu sei un tipo noioso quindi eviterò di spiegartelo. Comunque allo Scandals...” concluse il soprano guardando fuori dal finestrino.

 

“ Come mai allo Scandals?” domandò Blaine pentendosi subito di aver fatto quella domanda.

 

“ Venerdì notte avevo bevuto troppo e mi sono fatto riportare a casa da un amico.” rispose Kurt stiracchiandosi le braccia.

 

Il riccio non aveva risposto. Sembrava stesse riflettendo su qualcosa.

 

“ Vuoi sapere da chi mi sono fatto riaccompagnare?” chiese Kurt malizioso.

 

“No non mi interessa.” disse Blaine anche perché in realtà sapeva già quale fosse la risposta.

 

“ Te lo dico lo stesso: Sebastian.” rispose il soprano deciso.

 

“Ti sei fatto sbattere nel bagno del locale?” chiese Blaine con poca delicatezza.

 

“ Non sono affari tuoi. Comunque io non mi faccio sbattere.” rispose Kurt trafiggendolo con gli occhi.

 

Blaine non aggiunse altro.

 

Kurt approfittò del silenzio per parlare:

“ A proposito di Sebastian posso farti quel discorso... mi sono arrivate delle voci poco piacevoli, Blaine. Mi è stato riferito che tu fingi di essere qualcosa che non dovresti essere... e che pecchi di gelosia nei miei confronti. Questo è sbagliato, rivoltante e non deve succedere mai più, chiaro?” fece il soprano studiando il riccio con i suoi occhi celesti.

 

“ Tu sei pazzo. Non so di cosa tu stia parlando... Kurt ti conosco appena sarebbe folle una cosa simile, no?” domandò Blaine lievemente imbarazzato.

 

“ Infatti è una cosa folle e voglio davvero sperare che Sebastian mi abbia detto il falso... in ogni caso prendilo come avvertimento.” fece Kurt in tono indifferente.

 

Il riccio svoltò verso lo Scandals. Essendo giorno c'era praticamente solo la macchina del soprano parcheggiata.

 

Fermò la macchina e si girò verso Kurt guardandolo intensamente.

 

“ Sei una persona davvero irritante... e stai facendo di tutto per farmi cambiare idea, ma la mia promessa è ancora valida. Cambierai.” disse Blaine incatenando i suoi occhi a quelli del soprano.

 

Kurt distolse immediatamente lo sguardo in difficoltà. Difficilmente qualcuno gli aveva rivolto uno sguardo cosi intimo e profondo. Si senti rabbrividire...

 

“Blaine per favore. Non puoi semplicemente smetterla di darmi fastidio? Cosa non ti è chiaro? Perché continui a preoccuparti per me! Non devi farlo.” rispose leggermente irritato il soprano slacciandosi la cintura.

 

“ Mi piacciono le sfide. Vedila in questo modo.” rispose il riccio sorridendo.

 

Kurt scosse la testa infastidito. Perché non voleva capire?

 

“ Non hai nessun diritto di comportarti cosi. Quindi se non lo vuoi tu, il pugno in faccia questa volta, dovresti darci un taglio!” disse Kurt alzando la voce e facendo per aprire lo sportello.

 

Blaine lo afferrò per un polso con un tocco delicato.

Ma Kurt si liberò subito dalla sua presa.

 

Rimase un po' a fissare gli occhi cangianti di Blaine e si perse in quelli.

Dopo allungò una mano verso i suoi capelli beandosi di sentirli cosi morbidi.

 

Prese un riccio di Blaine tra le dita giocandoci un po' e poi fece scivolare la mano sulla guancia del moro accarezzandola appena.

 

Poi come se fosse finito un incantesimo, repentinamente, distanziò la mano.

 

“E questo per cos'era?” domandò il riccio sorridendo imbarazzato.

 

“ Niente solo... ricordati di questa carezza perché sarà l'unica che avrai mai da me.” disse Kurt con freddezza.

 

Poi aprì lo sportello e si catapultò fuori dalla macchina.

 

Prima di allontanarsi aggiunse:

“Io non sono fatto per stare con nessuno. E neanche mi va. Mi interessa solo di una cosa e prevede tanto movimento e sudore... e tu non sei nessuno per farmi rivedere le mie priorità. Sei un bravo ragazzo Anderson... cerca qualche ingenuo sentimentale come te. Ci vediamo domani a scuola.” e con un gesto deciso chiuse lo sportello della macchina.

 

Blaine rimase imbambolato a fissare la sinuosa camminata di Kurt fino alla sua automobile. E non poteva fare altro che rendersi conto di una cosa: più veniva respinto più si sentiva vicino a lui. Era una sorta di strana legge del contrappasso che non riusciva ad impedire.

 

Kurt, chiuso lo sportello della sua vettura, si lasciò sprofondare sul sedile e fece un piccolo sospiro di sollievo.

 

Aveva ceduto per un attimo. Il motivo gli era del tutto ignoto ma aveva abbassato per un attimo la guardia... perché si, era riuscito ad inventarsi una buona scusa, ma quella carezza era stata del tutto improvvisa e sincera. E soprattutto non prevista!

 

Kurt si passò lievemente un pollice sulla mano che aveva toccato Blaine.

 

Poi guardò immediatamente il proprio riflesso allo specchietto della macchina e facendo un bel respiro, si ricompose.

 

Non avrebbe ceduto. Non ci sarebbe ricascato di nuovo.


***************


Sono cosi emozionata per il ritorno di glee che non riesco neanche a fare un commento di fine capitolo decente xD

Vabbè meglio cosi, almeno vi risparmio le mie solite lunghe chiacchere finali :D

Nel prossimo avremo il primo giorno di scuola di Cooper come professore con un Kurt decisamente molto portato a flirtare xD

Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e la preferiscono!
Ma soprattutto coloro che perdono un po' di tempo a farmi sapere cosa ne pensano di quello che scrivo!
Adoro leggere le vostre recensioni *-*

Alla prossima, buon Glee a tutti *-*

P.S. Momento pubblicità: Ho pubblicato una OS in parte Kurtbastian e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano coloro che non disprezzano del tutto questa ship ;D http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1019715&i=1

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Capitolo 17
*** La prima lezione di Cooper ***


Salve! Scusatemi tanto per il ritardo ç_ç ma ho avuto una settimana tanto impegnativa e sono stata distratta da parecchie cose xD
Piaciuta la puntata di Glee?? (i Klaine che ballano *-*)
Vi lascio alla lettura!





 

Il lunedì era arrivato più in fretta del previsto per Cooper Anderson e mentre guidava verso Lima non si sentiva esattamente calmo.

Era un uomo adulto ma le sensazioni di un primo giorno di lavoro erano uguali per tutti. La preoccupazione non scaturiva dall'insegnamento in sé stesso perché amava la sua materia, quanto più dalla consapevolezza che l'approccio con dei nuovi studenti poteva essere complicato.

Per di più avrebbe avuto in classe il suo fratellino Blaine e sperava con tutto il cuore che questo non avrebbe causato problemi o eventuali prese in giro per entrambi. Gli studenti a volte sanno essere davvero malvagi!

 

Quando era ormai giunto presso il centro della città tirò un sospiro per allentare la tensione. Erano solo ragazzi, avrebbe saputo gestire perfettamente la situazione. Con il tempo lo avrebbero apprezzato... magari appassionandosi anche alla letteratura inglese.

 

Si rese conto che era ancora presto cosi decise di passare in caffetteria per un caffè fumante.

Poi scrisse un messaggio a Blaine, pensando che fosse già sveglio pronto per la scuola:

 

Blainey! Sono già in città! Sei sveglio? Spero proprio di si perché ci aspetta una bella giornata al liceo. Si sono agitato... beh ci vediamo dopo in classe.”

 

**

 

Blaine non era affatto sveglio. La mattina cercava di dormire sempre il più possibile prima di andare a scuola, ogni minuto era vitale per lui. Poteva permettersi di dormire fino all'ultimo perché il suo rituale di preparazione era di solito molto breve e poco impegnativo.

 

La notte precedente aveva fatto fatica ad addormentarsi; Il tocco delicato della mano di Kurt sulla sua guancia lo aveva tormentato per parecchie ore.

 

Quando gli arrivò il messaggio di Cooper era in dormiveglia quasi pronto per scendere a fare colazione. Dopo essersi stiracchiato per bene ed aver risposto in modo confortante al fratello, scese al piano di sotto.

 

Iniziò davvero a carburare solo quando mise in bocca il primo delizioso pezzo di pancakes.

 

Mentre faceva finta di ascoltare suo nonno parlare, il suo cervello gli suggeriva la seguente cosa certa: Kurt Hummel aveva delle mani davvero morbide e delicate e aveva bisogno di sentirle di nuovo sulla sua pelle.

 

 

**

 

Il soprano era già sveglio da diverso tempo. La mattina era la parte della giornata che più odiava perché è lei, quell'invidiosa, a svegliarci dal beatissimo mondo dei sogni. Amava comunque alzarsi in anticipo e prepararsi con calma e minuziosamente. La preparazione mattutina era un susseguirsi di passaggi precisi, passaggi che non potevano essere mutati o invertiti, era cosi e basta.

Kurt era un perfezionista e lo era sempre stato.

 

Tutte le mattine dopo una colazione leggera si preoccupava di farsi una doccia bollente e di mettersi eventuali creme idratanti.

Non era una cosa banale per lui tenere al suo aspetto fisico, era più che altro una priorità. Il processo continuava attraverso la mini sfilata mattutina in cui sceglieva in modo definitivo cosa indossare, per poi passare alla fase capelli e accessori.

 

Non riusciva proprio a capire come facesse Finn ad alzarsi un quarto d'ora prima di uscire di casa ed essere sempre più puntuale di lui.

 

Quella mattina si rese conto che il cielo era grigio e che probabilmente avrebbe piovuto durante la giornata ma la cosa non lo turbò minimamente. Aveva tanti problemi ma non si definiva un meteoropatico!

 

Stava per l'appunto scegliendo come abbinare la sciarpa con le scarpe quando sentì Finn urlare dal corridoio.

 

“Kurt è già tardi! Ti aspetto in macchina!”

 

Oh ma certo. Ancora una volta il suo fratellastro lo aveva battuto sul tempo.

 

Afferrò al volo la sciarpa adeguata, la tracolla e scese le scale con eleganza.

 

Sentiva che sarebbe stata una giornata interessante al McKinley.

 

**

 

 

Cooper aveva parcheggiato la macchina nel parcheggio riservato ai professori.

Stava ripassando mentalmente il discorso che avrebbe dovuto fare alla sua classe quella mattina, anzi alle sue classi pensò.

Il programma che doveva affrontare per l'ultimo anno di liceo era molto intenso ed interessante ed aveva deciso di sperimentare un nuovo metodo per impostare le lezioni.

 

Sarebbe voluto passare a prendere Blaine a casa dei nonni ma era meglio non alimentare voci di parentela dal primo giorno.

 

Distratto, scese dalla macchina diretto verso l'ingresso del liceo.

 

**

 

“Puoi ripetermi perché hai cosi poco gusto nelle scelte musicali?” disse il soprano soffiando appena, scontroso.

 

“Kurt non ci faccio molto caso a dire il vero. Ho preso il primo cd che mi è capitato e sono uscito di casa... qual'è il problema?” rispose Finn ancora vagamente assonnato.

 

“ Nessun problema. Solo... la prossima volta mi occuperò io di scegliere quale cd portare in auto.” disse il soprano ridendo accondiscendente.

 

“ Se ci tieni tanto... per me è uguale.” borbottò il fratellastro mentre salutava con una mano Rachel nel parcheggio.

 

“ Oddio. Ma come si è vestita la tua ragazza stamattina?” fece Kurt spalancando gli occhi.

 

“ Perché? A me sembra carina... non lo è? È il suo maglioncino preferito quello!” disse Finn parcheggiando finalmente l'auto.

 

“ Tu hai pessimi gusti nella scelta dei cd e lei nei vestiti... ora inizio a capire come mai state cosi bene insieme.” disse ridendo Kurt togliendosi la cintura di sicurezza.

 

“Kurt!” lo rimproverò giocosamente il fratellastro.

 

Il soprano scrollò le spalle e scese dall'automobile trovandosi in un secondo sopraffatto dall'abbraccio di Rachel.

 

“Posso respirare?” fece il soprano spostandosi velocemente dal calore della ragazza.

 

“Si ma solo perché devo stampare un bel bacio sulla bocca del mio ragazzo!” rispose la Berry avvicinandosi a Finn sorridente.

 

I due si persero in un bacio fin troppo passionale sotto lo sguardo quasi schifato di Kurt.

 

“ Disgustosi. Ehm- io vado devo fare-...” fece il soprano allontanandosi dalla coppietta con passo svelto.

 

“Eh no! Dove pensi di andare!” disse Rachel che staccandosi da Finn aveva raggiunto il soprano e ora gli poggiava una mano su una spalla.

 

“Speravo di averla scampata per questa volta...” sbuffò Kurt amareggiato.

 

“ Non hai nulla da dirmi? Il week-end? Tuo padre? Lo sai che oggi conosciamo il nuovo professore vero?!” disse la mora senza prender fiato.

 

Kurt si girò verso di lei fissandola insistentemente. Stava cercando di estrapolare l'informazione interessante in mezzo a tutte quelle parole...

 

“ Niente di entusiasmante il mio week-end. Il nuovo professore mmh... ma certo.” fece il ragazzo dagli occhi chiari come se si fosse ricordato qualcosa.

 

Finn che si era fermato precedentemente a salutare Puck, li raggiunse correndo.

 

“ Si beh quello nuovo per letteratura inglese sai...comunque Finn mi ha detto che nel week-end hai esagerato un po' con l'alcool signorino, è vero?” concluse Rachel beccandosi un occhiataccia del giocatore di football.

 

“Io- non le ho detto nulla Kurt!” disse Finn in sua difesa. Era quasi terrorizzato dal fratellastro e tutto ciò era estremamente divertente per Kurt.

 

Il ragazzo dagli occhi chiari lo squadrò con uno sguardo di sufficienza misto però a buoni sentimenti.

 

“ Finn sei inaffidabile, dannazione! Si ho bevuto leggermente venerdì... Ok-scappo a prendere dei libri nell'armadietto- a dopo!” rispose il soprano che pensava già ad un modo per rendere interessante il primo giorno di Cooper Anderson.

 

Mentre percorreva l'affollato corridoio del suo liceo diretto all'armadietto incrociò lo sguardo di Blaine.

 

Gli passò davanti senza degnarlo neanche di un cenno con la testa.

Perchè semplicemente non poteva e non doveva.

Perché avrebbe dovuto salutarlo? Non doveva permettersi di dargli corda perché quel ragazzo era una sanguisuga e doveva soltanto allontanarlo.

 

Per qualche strano motivo mentre si ripeteva mentalmente queste cose, girò la testa e guardò dietro di sè.

 

Il riccioluto era appoggiato con la schiena sul suo armadietto ed aveva lo sguardo basso.

Kurt pensò che sembrava un cucciolo bastonato. Era cosi abbattuto perché non lo aveva degnato di uno sguardo?

 

Dio. Gli adolescenti e le loro cotte. Quel Blaine iniziava ad essere un problema.

Per quanto il soprano si sforzasse di pensare cose negative su quel nano... ora si sentiva un po' triste anche lui.

E non ne capiva esattamente il motivo.

 

Tirò dritto verso il suo armadietto prese i libri e si diresse in classe.

 

**

 

Blaine era rimasto forse per troppo tempo fermo in quella posizione.

Con lo sguardo basso e i libri stretti nelle mani.

 

Non chiedeva un bacio nel mezzo del corridoio, non chiedeva una chiacchierata lunga, non chiedeva neanche di intrecciare le proprie mani con le sue. Chiedeva solo un cavolo di saluto. Chiedeva solo di non essere ignorato.

 

Ok stava viaggiando troppo velocemente ed era il solo a farlo ma non riusciva a togliersi dalla testa quella carezza del giorno prima.

 

Non poteva più permettersi di giocare ad interpretare qualcuno che non gli apparteneva solo per soddisfare Kurt. Non voleva tornare a recitare la parte del cattivo ragazzo perché non gli s'addiceva. Ok amava la boxe e le giacche di pelle ma non era questo il punto. Il punto era che non sarebbe mai stato disposto a cambiare il suo essere per far piacere a qualcuno. Non dopo essere arrivato ad una tale stabilità e consapevolezza interiore.

 

Kurt Hummel lo affascinava. Ma in questo momento era anche la persona che più di tutte lo stava buttando giù.

 

Fu scosso da una mano sventolata davanti al suo viso.

Alzò gli occhi ed incontrò un ragazzo dai capelli biondi che lo guardava confuso.

 

“ Ciao- noi- ti ho visto l'altra volta a mensa... sei un amico di Kurt?” fece il biondino.

 

“ Amico. No non sono un suo amico... direi piuttosto che potrei essere il suo divertimento.” rispose il riccioluto chiudendo finalmente l'armadietto.

 

“ Ecco perché quello sguardo.” disse il ragazzo con semplicità.

 

Ops. Aveva fatto vedere quanto fosse dispiaciuto solo attraverso uno sguardo e questo non era per nulla positivo. Era imbarazzante.

 

“ Quale sguardo? No-no ti sbagli... Io ero solo-ho dimenticato un libro a casa e allora-” disse Blaine tentennando un po'.

 

“ Sono Sam piacere. Non devi trovare delle scuse... ho visto la scena. Lui ha fatto finta di non vederti...” rispose il biondo con comprensione.

 

“ Blaine piacere. Si beh- ma comunque noi-cioè... Kurt non mi deve nulla. Sono solo io che mi sono fatto prendere un po' troppo dalla situazione.” fece Blaine alzando le spalle.

 

“Succede. E' un ragazzo magnetico... conosco la sensazione. Andiamo in classe?” domandò Sam sorridente.

 

Blaine era sconvolto. Quel tizio non solo gli si era presentato come se nulla fosse ma aveva anche ammesso implicitamente di aver provato le stesse sue sensazioni per Kurt.

 

“Non mi farò abbattere. Cercherò di giocare al suo stesso gioco ma rimanendo me stesso. Comunque si-andiamo.” fece il riccio mentre si dirigevano verso l'aula.

 

Solo in quel momento portò la sua attenzione sull'altra faccenda della giornata.

Suo fratello nel suo liceo. Si perché in prima ora il suo orario recitava: letteratura inglese.

 

**

Kurt era elettrizzato da quella prima ora di lezione. Finalmente aveva la possibilità di prendersi una bella cotta per un insegnante e come nelle sue migliori fantasie poteva giocare al cliché erotico dell'alunno che si prende una sbandata per il professore intrigante.

 

Si mise seduto all'ultimo banco come al solito. Era decisamente la posizione migliore per godersi la classe nella sua completezza ed in caso di noia dedicarsi ai fatti propri. Si lasciò cadere sulla sedia ed iniziò a tirare fuori la penna ed il quaderno. Era indeciso se occupare dei posti per Rachel e Mercedes ma di solito le due ragazze preferivano stare sedute nelle file più avanti.

 

Mentre attendeva prese il cellulare dalla tracolla e controllò se c'erano sms.

Bingo.

 

Non chiederti come faccio ad avere il tuo numero. Ce l'ho e basta. Quando riprendiamo quello che abbiamo dovuto interrompere?”

 

Non conosceva il mittente del messaggio e non si era neanche firmato. Ma non ci voleva una grande scienza per capire da chi arrivasse.

Fantastico ora anche Sebastian aveva deciso di dargli il tormento.

Però forse con uno scambio di messaggi piccanti quell'ora di lezione poteva diventare anche migliore...

 

Stava rispondendo al messaggio decisamente concentrato e sentì il rumore delle sedie vicino a lui spostarsi.

Aveva un brutto presentimento.

 

Appunto.

 

Blaine Anderson si era seduto vicino a lui. Ancora una volta.

Due sedie più in là poté scorgere Sam e la sua fantastica bocca a cui sorrise appena.

 

Kurt decise di ignorare Blaine. Era l'unico modo che aveva per fargli capire di lasciarlo stare.

 

Non me lo stavo chiedendo. Ora? Potresti movimentare un po' la mia lezione...”

Rispose il soprano con un sorrisetto sulle labbra.

 

Senti Blaine tossicchiare e avvicinare leggermente la sedia al banco.

E non riuscì a trattenersi dal trattarlo male.

 

“Proprio qui dovevi sederti?” chiese il soprano guardandolo con lo sguardo più freddo che potesse usare.

 

Blaine alzò gli occhi verso di lui e gli ricambiò lo sguardo poco espressivo.

 

“Se la smettessi di interessarti solo a te stesso e ti guardassi intorno... scopriresti che questo era l'unico posto rimasto libero. Non avevo scelta purtroppo.” rispose Blaine in tono fermo.

 

Kurt rise divertito.

 

“Scusami ma quel purtroppo è davvero comico. Come se non sperassi con tutto te stesso di poterti sedere vicino a me.” rispose il soprano salutando Mercedes con una mano alle prime file.

 

“ E perché avrei dovuto sperarlo? Sei stato tu quello che ieri non ha resistito ed ha giocato con i miei capelli in macchina.” disse Blaine convinto.

 

“ Non scherzare Anderson. Non mettermi in mezzo. Ho visto il tuo sguardo di prima nel corridoio...” rispose il soprano mentre si accingeva a leggere la risposta di Sebastian sul cellulare.

 

Dove ci eravamo fermati? Ah si... ce l'avevi davvero duro.”

 

Il soprano pensò bene di far leggere il contenuto del sms al suo vicino di banco.

 

“Leggi qui.” gli fece passandogli il cellulare.

 

Il riccioluto non capendo cosa volesse fargli leggere si bloccò non appena vide quelle parole sullo schermo.

Poi lesse il numero del mittente... e lo conosceva. Conosceva quel numero.

 

“ Complimenti, vi meritate a vicenda.” rispose il più basso con disappunto e decise che non gli avrebbe più rivolto la parola per tutta la lezione.

 

Blaine si chiuse in un espressione spenta, di pessimo umore.

 

Kurt non controbatté nulla ma si ritrovò a fissarlo più a lungo del dovuto.

I suoi capelli ricci tenuti fermi con un po' di gel, le sopracciglia cosi particolari, gli occhi cangianti e dorati, il collo spolverato di un accenno di barba.

 

Scosse la testa per riprendersi e in quel momento fece il suo ingresso in aula il professore.

 

 

Cooper Anderson era davvero bellissimo.

Ed era altamente scopabile pensò il soprano. Non lo aveva mai fatto con un suo professore ed era per certo una cosa che doveva cancellare dalla sua lista.

 

Mentre pensava certe cose con urgenza non riusciva a capire in che modo riuscisse a farle sembrare normali.

Come era arrivato a ritenere il suo attuale stile di vita normale.

Perché non lo era... l'unica cosa evidente era che si era distaccato cosi tanto da sé stesso che ormai faceva fatica a ricordarsi com'era un tempo.

Un tempo in cui la sua gioia massima era cantare un assolo al Glee club!

 

“Buongiorno! Io sono Cooper Anderson, il nuovo professore di letteratura inglese.” disse in tono tranquillo Cooper.

 

Sentendo quel cognome, tutta la classe si girò automaticamente verso Blaine. Perché pur non essendo lui mister popolarità, tutti erano in grado di associare due cognomi simili.

 

Il riccioluto si sentì avvampare. Troppi sguardi tutti insieme verso di lui.

L'unico a non guardarlo era il suo vicino di banco.

Che fissava prepotentemente suo fratello alla cattedra.

 

Cooper si accorse solo in quel momento della presenza di suo fratello e gli rivolse un piccolo sorrisetto rassicurante, poi spostò lo sguardo poco più in là e si ritrovò perso negli occhi celesti di Kurt.

 

Oh Kurt. Quel ragazzo impertinente con cui aveva beccato suo fratello in camera qualche tempo fa.

 

Cooper si schiarì la gola e parlò di nuovo:

 

“ Non so come siete stati abituati negli anni passati... ma io volevo proporvi un metodo divertente per imparare meglio gli argomenti e farvi appassionare alla mia materia. Ho in mente di farvi fare dei lavori di ricerca e approfondimento sugli argomenti del programma che tratteremo quest'anno... ognuno di voi dovrà lavorare o solo o in coppia e fare delle tesine. Dopo aver fatto la tesina dovrete esporla alla classe. Le tesine dovranno avere un ordine preciso e seguire passo per passo il programma... quindi avremo delle lezioni in cui la prima mezz'ora sarete voi ad esporre l'argomento da trattare e nella seconda parte io farò il resto! Mi rendo conto che il primo sarà più svantaggiato per cui prendetevi tutto il tempo per decidere e alla fine di questa lezione mi farete sapere se c'è un volontario! Il primo che si offrirà verrà aiutato da me nella stesura...” concluse Coop speranzoso.

 

La classe rimase in silenzio a guardarlo come se avesse detto qualcosa di assurdo. Lo stesso Blaine fissava il fratello come se avesse detto un'eresia.

 

Poi dal fondo dell'aula si alzò una mano dalla pelle chiarissima.

 

“ Io mi offro volontario per esporre il primo argomento. Da solo.” precisò il soprano fissando intensamente il professore.

 

Cooper rimase un po' spiazzato dall'intraprendenza del ragazzo. Ma lo aveva conosciuto era un bastardello impertinente.

 

“ Oh perfetto! Beh- se sei sicuro allora dovrai fermarti alla fine della lezione... cosi possiamo discutere le modalità. Per tutti gli altri, ora vi lascerò un foglio ciascuno con il programma che tratteremo, cosi potrete decidere con calma quali argomenti vi piacciono di più!” disse Cooper iniziando a distribuire i fogli tra i banchi.

 

“Non vedo l'ora professore.” rispose Kurt con un tono che non si addiceva proprio ad uno studente.

 

Blaine si mise una mano sulla fronte perché la situazione non poteva diventare peggiore di questa.

Diede un calcetto a Kurt da sotto il banco.

 

Il soprano si girò squadrandolo.

 

“Non puoi farlo.” sibilò il riccio piano.

 

“Fare cosa?” rispose Kurt piegando leggermente la testa di lato.

 

“ Lo sai. È mio fratello ed è un tuo professore... per di più è etero.” precisò il moro sconsolato.

 

“ Voglio solo divertirmi un po' con un -membro- della famiglia Anderson... dato che tu mi impedisci di farlo con te.” sorrise il soprano, mentre Cooper si avvicinava per lasciare loro i fogli sul banco.

 

Kurt si morse un labbro quando si vide passare davanti il lato b del professore.

Senza pensarci afferrò il cellulare e scrisse a Sebastian.

 

Mi è venuta un improvvisa voglia di come-dire-sfondarti.”

 

Non era vero. Non del tutto per lo meno... ma se non poteva avere i fratelli Anderson doveva pur sfogarsi su qualcun altro, no?

 

La lezione proseguì tranquilla.

Anche se guardare verso la cattedra era una tale tentazione...

 

Kurt stava giocherellando con la matita in bocca e sentì un paio di occhi fissarlo.

 

Si girò e si ritrovò lo sguardo di Blaine che lo fissava con un intensità incredibile. E diamine. Era una sensazione strana. I suoi occhi erano calamite, erano calamite dorate per la precisione.

Non gli sembrava di essere mai stato -guardato- da qualcuno in quel modo.

Se solo non fosse stato un tale rompiscatole.

 

Il soprano si leccò le labbra, mentre continuavano a guardarsi a vicenda e Blaine avvampò leggermente.

Non distolse lo sguardo non era intenzionato a dargliela vinta.

 

Kurt sbatté un paio di volte le ciglia e continuò quel piacevole gioco di sguardi con il riccio.

 

Poi allungò una mano verso Blaine e gli afferrò il braccio accarezzandogli il polso che impugnava una penna.

Il moro rimase sbigottito. Aveva desiderato risentire la soffice pelle di Kurt e stava accadendo e non per sua volontà.

 

Il ragazzo dagli occhi celesti prese la mano di Blaine e la trascinò verso il basso e verso le proprie gambe.

La penna cadde dalla mano del riccio.

 

Era ovvio. Kurt Hummel non era in grado di fare un gesto dolce che rimanesse tale, doveva per forza accompagnarlo a qualcosa di sessuale.

 

Con un sorrisetto malizioso iniziò a muovere la mano di Blaine lungo la sua coscia e verso il suo ginocchio.

 

Il riccio non voleva fermarsi, perché la sua mano guidata sotto il tocco del soprano che vagava sulle sue gambe toniche, era qualcosa di troppo bello per essere interrotto.

 

Poi fece avvicinare la mano di Blaine nel mezzo delle sue gambe.

Il riccio si colorì leggermente di rosso nel constatare che il soprano era lievemente eccitato.

 

In quel momento fu richiamato all'attenzione dalla voce del fratello che stava spiegando qualcosa, tutto concitato.

 

Kurt fece pressione con la sua mano di modo che anche la mano del riccio potesse aderire meglio al tessuto stretto dei jeans.

 

Poi il moro si rese conto che Sam li stava fissando, allora con un gesto deciso tolse la mano dall'inguine di Kurt ed imbarazzato gli rivolse uno sguardo.

 

Sam fece un espressione comprensiva e sospirò.

 

Blaine tornò a sedersi più composto e sentiva decisamente troppo caldo.

Quel Kurt era davvero un tentatore e prima o poi avrebbe ceduto.

 

Il soprano si stiracchio le braccia sopra la testa proprio nel momento in cui suonava la campanella.

 

“Hummel? Ti ricordi che ti devi fermare per discutere della tesina...?” fece Cooper Anderson.

 

“Certo. Sono tutto suo Professore.” rispose il soprano, rimettendo dentro la tracolla le cose che aveva disposto sul banco.

 

Blaine si alzò interdetto e purtroppo vagamente eccitato, lanciò uno sguardo al fratello e poi abbandonò l'aula seguito da Sam.

 

Il soprano si alzò dalla sedia e si diresse verso la cattedra.

 

“Prendi una sedia...” fece Cooper con un gesto della mano.

 

Kurt prese la sedia e la avvicinò alla cattedra.

 

“Hai letto il programma... hai visto quello di cui dovresti occuparti?” chiese il professor Anderson leggermente a disagio sotto lo sguardo di Kurt.

 

“Il periodo romantico inglese. Wordsworth, Coleridge, Shelley...” rispose Kurt accavallando le gambe.

 

“Esatto. Beh diciamo che dato che dovresti trattare due autori e dovresti cominciare dall'inizio... la tua tesina dovrà essere su Wordsworth e Coleridge e magari potresti anche fare un quadro introduttivo sul romanticismo in generale. Ovviamente ti aiuterò dato che sei il primo... quando sei libero per iniziare a lavorare qui a scuola?” chiese Cooper sfogliando il suo registro.

 

“Per lei sempre.” rispose il soprano mellifluo.

 

“Ok oggi dopo la scuola?” domandò Cooper tranquillo.

 

“Perfetto.” disse il soprano mordendosi il labbro inferiore.

 

Cooper si sentiva a disagio in quanto era un suo studente. Finché era il Kurt amico del fratello poteva anche essere divertente ma ora diventata inopportuno.

 

“ Senza girarci attorno... Kurt devi smetterla. Stai iniziando male con me... Non siamo più nella camera di mio fratello e non puoi guardarmi in quel modo cosi sfrontato. Sono il tuo professore.” terminò Cooper alzandosi e cancellando la lavagna.

 

Il soprano si alzò e si avvicinò a Cooper fermandosi dietro di lui.

 

“Non sto facendo nulla di male. Fino a prova contraria non è un reato pensare di utilizzare questa cattedra con lei in modo più costruttivo.” Soffiò Kurt dietro il collo di Cooper.

 

“In realtà-lo è-anche se non tecnicamente... comunque devi finirla. E-ci-ci vediamo dopo.” concluse Cooper in difficoltà.

 

Kurt mosse una mano verso il collo del professore ma la sua mano fu intercettata rapidamente.

 

“Kurt ascoltami. L'idea era bizzarra anche fuori dall'ambiente scolastico... ma ora è decisamente sbagliato. Io sono etero. Sono un tuo professore e sono il fratello di Blaine cosa non ti è chiaro?” disse Cooper agitato.

 

“ Non mi è chiaro solo il tempo che ci metterò a farla crollare, professore.” rispose Kurt alzando le spalle ed abbandonando l'aula con passo deciso.

 

Cooper Anderson seguì il soprano abbandonare l'aula e ritrasse in fretta lo sguardo. Quel ragazzino sapeva essere davvero eccitante dannazione.

Ed era fuori luogo.

 

Raccolse le sue cose ed abbandonò l'aula diretto in sala professori.

 

**

Blaine sentiva di avere un nuovo alleato dalla sua parte e non ne capiva esattamente il motivo. Ma Sam gli era stato vicino tutto il giorno ed erano riusciti a parlare di tutto, era piacevole non rimanere soli in quel liceo di pazzi scatenati. Credeva che la cosa che li legasse fosse proprio quel sentimento impossibile nei confronti di Kurt Hummel.

 

“Ma quindi tu sei-sei omosessuale?” domandò Blaine ad un certo punto mentre camminavano nel corridoio principale.

 

“No non sono omosessuale. L'unico ragazzo che mi attrae è Kurt.” rispose Sam alzando le spalle.

 

“Capito, ma quindi voi siete stati insieme o cosa?” chiese il ricciolino interessato.

 

Vide la faccia del biondo rabbuiarsi un po'.

 

“No io e lui ci siamo solo divertiti insieme... Kurt non è fatto per stare con nessuno. Non più per lo meno...” rispose Sam pensieroso.

 

“Non più? Come mai?” fece Blaine stupito.

 

C'era stato un periodo della vita di Kurt in cui il soprano era stato fidanzato con qualcuno. Il moro perse un battito a quel pensiero.

 

“ Blaine... sei un bravo ragazzo. Ma non penso di avere il diritto di parlare degli affari di Kurt... anche perché già non mi rivolge la parola cosi, quindi rischierei solo di peggiorare la mia situazione.” Rispose il biondino saggiamente.

 

“Ok-certo... mi sembra giusto.” disse Blaine pensieroso.

 

Kurt non era sempre stato cosi senza cuore. Lo aveva saputo dall'inizio ma ora ne aveva avuto la conferma. Avrebbe fatto di tutto per ottenere la sua fiducia e farlo parlare.

 

Dopo qualche momento di silenzio, Sam disse:

 

“Tra poco è ora di pranzo ti unisci al tavolo del Glee o preferisci stare da solo?” domandò il ragazzo dalla bocca enorme sorridendo.

 

Unirsi al tavolo del Glee. La prima volta non doveva aver fatto una buona impressione a quei ragazzi, ma era stato solo a causa dei giochetti di vendetta che in quel periodo portavano avanti lui e il soprano... il tavolo del Glee.

Ci sarebbe stato anche Kurt.

 

“Oh grazie! mi farebbe piacere in effetti fare nuove amicizie.” annuì contento il ricciolino.

 

Sam tossicchiò e disse.

 

“Senti prima a lezione vi ho visti... in classe non mi sembra il caso di fare certe cose.”

 

“Non è come sembra cioè si lo è- ma vedi... è che lui è inarrestabile.” rispose Blaine in imbarazzo.

 

“Lo so. Solo cerca di essere più forte di lui... io non ci sono riuscito. Se ci tieni a capirlo...a capire Kurt, devi resistere.” proferì il biondo mentre entravano in mensa.

 

**

 

Il Glee club in quella scuola era ancora il gruppo dei perdenti e degli emarginati. Nonostante fossero passati degli anni e nonostante avessero vinto diverse competizioni. Nonostante alcuni dei membri erano degli atleti o dei personaggi in vista nell'ambiente scolastico... nulla era cambiato. Il tavolo del Glee Club a mensa era considerato il tavolo degli sfigati.

 

Ma erano decisamente degli emarginati felici! Avevano rafforzato cosi tanto i loro rapporti in quegli anni da essere una vera e propria famiglia.

 

 

“Portate le vostre aperture boccali lontane dalla mia vista.” ringhiò Santana, diretta a Finn e Rachel intenti a scambiarsi l'ennesimo bacio della giornata.

 

“ Sono dalla tua parte per questa volta Sat-ntana” rispose Kurt seduto vicino a Mercedes.

 

“ Mi piace il movimento delle loro lingue! riesco a vederle benissimo, facciamolo anche noi!” disse Brittany abbracciando l'ispanica.

 

“Non qui... dopo.” rispose la mora che si addolciva letteralmente ogni volta che posava gli occhi sulla sua Britt.

 

“Siete solo gelosi della nostro rapporto.” rispose Rachel con aria di finta superiorità.

 

“ Come no! Io soprattutto sono gelosissimo di voi due dopo che ieri mi sono ripassato di nuovo tutte le ragazze di quel collegio...” disse Puck ridendo e battendo il cinque a Mike e Artie.

 

“E te... hai conosciuto qualcuno di speciale ultimamente?” chiese Mercedes dando una gomitata a Kurt.

 

Kurt la fulminò con lo sguardo.

 

“No 'cedes nessuno degno di nota.” rispose il soprano con tono freddo.

 

“Oh-oh ma guardate un po' bocca da trota si è trovato un nuovo amico!” fece Santana indicando nel centro della mensa.

 

Kurt seguì il dito dell'ispanica e si sentì congelare.

 

Che diamine ci facevano quei due insieme? Perché Sam lo stava portando verso il loro tavolo?

 

“Aspettate ma quello non è il tipo che quella volta aveva offeso Kurt?” disse Puck sulla difensiva.

 

“Tranquillo se è per questo ha dato anche un pugno a Kurt.” disse Finn attirando gli sguardi di tutti.

 

Si alzò un coro di “COSA?”

 

“Kurt hai visto che avevo ragione io! Blaine è interessato a te altrimenti non starebbe venendo qui!” fece Rachel entusiasta.

 

Kurt alzò la mano per dirle di smettere di parlare anche perché ormai i due ragazzi erano arrivati al tavolo.

 

“Ragazzi questo è Blaine!” disse Sam rivolto alla tavolata.

 

Il soprano prese il suo vassoio, la sua tracolla e lanciando uno sguardo davvero infastidito a Blaine si alzò dicendo:

 

“Vado. Non vorrei far attendere il professor Anderson.”

 

Il riccioluto che si era seduto vicino a Sam sapeva che Kurt si era alzato a causa sua. A quanto pare era infastidito dalla sua presenza. Si sentiva leggermente abbattuto ed avrebbe solo voluto seguirlo per fargli capire che no, non stava cercando di diventare il suo ragazzo o di rinchiuderlo in qualche clichè amoroso.

 

Sospirò appena lasciandosi andare alla sedia. Non poteva alzarsi e seguirlo cosi davanti a tutti. Fu in quel momento che Sam disse qualcosa:

 

“Blaine! Lo hai preso quel libro che ti avevo chiesto?”

 

Il riccio rimase interdetto guardandosi intorno. Di cosa stava parlando?

 

“Quale libro?” fece il moro cauto.

 

Sam lo guardò con un occhiata complice.

 

“Quello nel tuo armadietto che avevi promesso di prestarmi oggi! Vallo a prendere!” lo incitò.

 

Ok Blaine iniziava a capirci qualcosa. Sam lo stava aiutando. Certo che lo stava facendo, era stato lui a consigliargli di essere più forte di Kurt.

 

“Oh hai ragione! L'ho dimenticato... te lo porto subito!” rispose Blaine e scandendo un grazie si precipitò fuori dalla mensa.

La cosa non passò inosservata agli occhi di Santana Lopez.

 

Il corridoio era stranamente vuoto quindi o il soprano era già entrato in classe con suo fratello oppure aveva fatto una sosta al bagno.

Valeva la pena controllare.

 

Entrò al bagno e trovò Kurt lì di spalle, intento a sistemarsi i capelli guardandosi allo specchio.

 

Ok forse era vero si stava comportando in maniera troppo assillante ma lui voleva solo capire.

 

Blaine si schiarì appena la gola per attirare la sua attenzione.

 

Kurt si girò lentamente verso la porta del bagno e sbuffò scocciato.

 

“Aspetta prima che ti arrabbi fammi spiegare.” disse il più basso avvicinandosi.

 

“ Non sono arrabbiato sono infastidito.” precisò il soprano riponendo il pettine nella tracolla.

 

“Mi dispiace. Devo sembrarti leggermente insistente...” sussurrò Blaine stando di fronte a Kurt.

 

“ Togli il leggermente. E una volta per tutte dimmi che diamine vuoi da me.” rispose Kurt fissando intensamente il riccio.

 

Blaine si sentiva in soggezione e non avrebbe dovuto.

 

“ Voglio conoscerti. Capirti. Essere tuo amico... aiutarti.” rispose il moro cautamente.

 

Il soprano scoppiò in una risata fragorosa.

 

“Ottimo. E cosa non ti è chiaro del fatto che io non voglia le tue stesse cose?” rispose Kurt lisciandosi la giacca.

 

“Perché?” domando Blaine facendosi più vicino.

 

“Perché ho bisogno solo di me stesso.” rispose Kurt con decisione.

 

“ Kurt seriamente rendimi possibile aiutarti. Fammi capire.” disse il riccio speranzoso.

 

Il soprano scosse la testa e fece per abbandonare il bagno ma fu fermato da Blaine che lo prese per un braccio.

 

Il riccio non lasciò il suo braccio ed anzi unì la sua mano a quella di Kurt, facendo intrecciare le loro dita.

 

Il soprano sussultò appena... era un tocco cosi leggero. Era qualcosa di cosi semplice, facile, bello... qualcosa che aveva smesso di ricordare. Qualcosa che pensava non potesse esistere.

 

“Blaine. Non ci sarà mai niente tra noi.” sospirò il soprano confuso.

 

Il riccio alzò le loro mani intrecciate portandole davanti agli occhi di Kurt.

Per fargli capire che andava tutto bene.

 

“Guarda. Cosa c'è che non va in questo?” chiese Blaine dolcemente.

 

Il soprano guardò un attimo le loro mani pensieroso e poi le sciolse.

 

“C'è che non sono io. Non è il mio genere di cose. Non mi piace... e non posso più farlo. Devi smetterla di insistere cosi. Perché noi due non avremmo mai altro che sesso. Pensavo fosse chiaro fin dall'inizio. Io sono coerente. Sei tu che giochi a fare il duro solo per rimorchiare nei locali.” rispose Kurt in tono piatto.

 

“ E perché allora mi hai accompagnato a casa quando ero ubriaco? Perché dopo il litigio con mio fratello ti sei preso un pugno per aiutarmi? E quella carezza ieri in macchina?” disse il riccio agitato.

 

“Sei cosi ingenuo. Erano tutti gesti fatti senza coinvolgimento. Se hai questo desiderio di amare qualcuno buttati su Sam... avete gli stessi bisogni.” concluse Kurt con un sorriso amaro.

 

Uscì finalmente dal bagno mentre il riccio rimase fermo nella sua posizione.

Kurt non rispondeva mai ai perché che gli venivano posti.

 

Quando si decise ad uscire nel corridoio, trovò Kurt che parlava con dei giocatori di football. Rimase in disparte ad ascoltare.

 

“Hummel te lo stavi facendo succhiare da qualcuno nel bagno? E Karofsky dove lo hai lasciato?” lo derise uno dei giocatori di football.

 

“Dovrei chiederlo a voi vista la vostra usanza nel fare certi tipi di festini negli spogliatoi.” rispose stizzito Kurt.

 

“Stai zitto.” gli ringhiò contro quello.

 

“ O dovrei dire che forse vorreste essere voi a succhiarmelo? L'ultima volta mi sembra che facevate a gara per farlo.” rispose il soprano rabbrividendo un po'.

 

“ Infatti...” disse il tipo avvicinandosi.

 

“Non toccarmi. Non sono debole come l'ultima volta.” disse Kurt con decisione.

 

Blaine che era rimasto sulla porta del bagno decise di intervenire.

 

“Kurt?” fece il riccioluto avvicinandosi al gruppetto.

 

Il soprano si portò una mano sulla fronte sconsolato.

 

“Oh la tua fidanzatina ti sta cercando Hummel.” scherzò uno tra i più alti.

 

“Ti conviene smetterla. E lui non è nessuno.” sibilò Kurt.

 

Il tipo con la divisa da football fece un cenno con la testa e seguito dagli altri sparì nel corridoio.

 

“C-cosa volevano?” domandò Blaine preoccupato.

 

“ Niente o tutto dipende da come si vede la situazione. Anderson questa cosa devi tenerla per te... non dirlo a nessuno, mai. Beh tuo fratello mi attende, vado. E spero di non vederti troppo in giro...” rispose sorridendo il soprano, allontanandosi a passo veloce verso un aula in fondo al corridoio.

 

Per Blaine Kurt Hummel era un'enigma. Un puzzle che doveva essere ricostruito pezzo dopo pezzo, tassello dopo tassello.

E doveva farlo da solo. Kurt poteva allontanarlo quanto voleva e buttarla sul sesso ogni volta che ne aveva voglia ma Blaine non si sarebbe fatto da parte.

Ormai era una missione che voleva portare a termine.

Aiutare qualcuno non gli era mai interessato tanto.


**

Nella prima parte vediamo come Kurt e Blaine sono differenti anche nell'affrontare la sveglia mattutina xD 
Poi c'è il solito Furt e un po' di Hummelberry... Kurt arriva a scuola e ignora del tutto Blaine che povero piccolo ci rimane male.
Oh Blaine e Sam fanno amicizia! Serviva un alleato per Blaine o comunque un amico, dato che era praticamente solo a scuola.
Poi la prima lezione di Cooper! insegna letteratura inglese *-* io adoro la letteratura inglese xD Ovviamente Blaine capita vicino Kurt che messaggia con Sebastian tanto per divertirsi e fissa intensamente Cooper. Per qualche strana ragione (neanche tanto strana) sono gli occhi di Blaine a mettere più in difficoltà Kurt... ed anche la sua innocenza o semplicità.  Ovviamente coglie subito l'occasione per avere un po' di contatto puramente fisico con il ricciolino.
Il progetto di Cooper l'ho preso dalla mia professoressa universitaria di francese che l'anno scorso ha fatto cosi per portare avanti le lezioni (informazioni inutili lo so, lo so!) xD Kurt come potrebbe perdersi l'occasione di lavorare a stretto contatto con il suo bellissimo professore? non può, anche perché come dice lui - gli manca farlo con un professore-.  E' sfacciatissimo con Cooper!
Sam porta Blaine al tavolo del Glee club e il soprano non reagisce bene. Nella scena del bagno c'è un altro contatto tra i due... un bel contatto. Qualcosa che Kurt aveva smesso di ricordare (qualcosa sta cambiando in lui!).
Fuori dal bagno i giocatori di football, gli stessi della violenza, lo deridono. Blaine che ha visto e sentito tutto... inizia a capirci qualcosa di più.

Ops. Quanto scrivo in questi commenti o_o va beneee. Ringrazio tutti voi che leggete e seguite la storia!
E un ringraziamento super speciale a voi che recensite :D

 

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