Amo te, non la tua fama ..

di _Daenerys Targaryen93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Misa-Misa superstar ***
Capitolo 2: *** Embarassing ***
Capitolo 3: *** The party ***
Capitolo 4: *** Feelings ***
Capitolo 5: *** Flirt ***
Capitolo 6: *** Happy birthday ***
Capitolo 7: *** The Date ***
Capitolo 8: *** The declaration ***
Capitolo 9: *** Unaxpected visit ***
Capitolo 10: *** Ok, bitch! This is war! ***
Capitolo 11: *** Rain ***
Capitolo 12: *** Fear ***
Capitolo 13: *** To shot ***
Capitolo 14: *** Love ***
Capitolo 15: *** Death's sickle ***
Capitolo 16: *** You'll be safe ***
Capitolo 17: *** The road so far ***
Capitolo 18: *** The outlaw ***
Capitolo 19: *** Bowling ***
Capitolo 20: *** Murales ***
Capitolo 21: *** It's my fault ***
Capitolo 22: *** I'll never find someone like her ***
Capitolo 23: *** Nightmare ***
Capitolo 24: *** I love you ***
Capitolo 25: *** Face to Face ***
Capitolo 26: *** Epilogue: Future ***



Capitolo 1
*** Misa-Misa superstar ***


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Misa-Misa superstar


La mia casa .. è peggio di un manicomio.
Ogni mattina mia madre mi sveglia canticchiando .. normalmente non sarebbe un problema, ma purtroppo è più stonata di una campana.
Quando fa un assolo sembra quasi che stiano strozzando un gatto.
Come dire .. non ho nemmeno un po’ di privacy, poi!
Mia madre ficca sempre il naso nei miei affari!
Controlla tutti i giorni se ho fatto i compiti, legge i messaggini nel mio cellulare, fruga tra le mie cose .. insiste nel volermi parlare di certi argomenti!!!
‘ Hai quindici anni ormai! ’ mi ripete sempre ‘ Sei ancora piccola per certe cose, però meglio che io ti informi … Non si sa mai! ’.
E’ troppo imbarazzante che voglia parlarmi di .. sesso!
Come se fossi ignorante poi ..
Non ho esperienza pratica, ma faccio educazione sessuale a scuola!
Ok, basta non voglio elencare tutti i difetti di mamma!
Anche perché, starei qui a parlarne fino all’anno prossimo!
Quindi .. passiamo oltre.
Mio padre …
Non è invadente come mia madre, anche perché torna a casa tardi.
E’ un poliziotto.
Il rapporto con mio padre è abbastanza buono, solo che secondo me lavora troppo ..
Da questo nasce il suo peggior difetto ..
E’ leggermente nevrotico .. ed irascibile.
E poi, in qualsiasi discorso … qualsiasi!
Anche se si sta parlando di una determinata cosa, e lui ha torto, vuole sempre aver ragione.
E quando gli dico per esempio ‘ Papà guarda che hai torto tu .. ‘.
Cosa risponde il caro paparino?
‘ Signorina non essere impertinente. ’.
Ed io rimango a guardarlo come un ebete, e mio fratello è lì che sghignazza sotto i baffi.
Mai che mi desse una mano!
Ah, già è vero!
Ora devo parlarvi del mio grande fratellone!
Il classico liceale di diciassette anni ..
Beh, non proprio ..
E’ uno studente modello, ha voti altissimi.
Io invece rientro a malapena nella media del sette, è stressante avere un genio come fratello .. i miei continuano a fare confronti con lui.
Tuo fratello questo … tuo fratello quello!
‘ Ha preso dieci in tutte le materie .. quando ci darai le soddisfazioni che ci dà lui? ’ ripetono.
E che palle!
Già!
Lui è perfetto, è alto, bellissimo … biondo!
Anche se i suoi capelli tendono più alla tonalità del castano.
Tutte gli sbavano dietro …
Non si scompone con nulla .. fa tanto l’indifferente a tutto e a tutti. Ma può fingere quanto gli pare, tanto io conosco il suo segreto.
E’ completamente pazzo di una nuova star emergente ..
Modella, attrice ed ora .. anche cantante.
E’ cotto di lei.
E come dargli torto?
Bellissima, bionda, occhi azzurri, magra, formosa …
Una così stenderebbe chiunque!
Beata lei!
Quanto la invidio!
Io sono bassa, castana e con gli occhi scuri ..
Sono magra e mi dicono anche carina, però io non mi piaccio.
Uffa! Uffa e uffa! …
Ma ..
Oddio! Non mi sono presentata!
Che maleducata, scusatemi! …
Allora mi chiamo Sayu Yagami, piacere di conoscervi.
Mio padre si chiama Soichiro …
Mia madre Sachiko ..
E per finire in bellezza il mio caro fratellone belloccio si chiama Light.( Lo so, stavate aspettando tutte questo momento … XD ).


Ero seduta sul divano a guardare incantata il bellissimo viso angelico di Ryuga Hideky, stavano mandando in onda uno dei suoi nuovi film ..
Naturalmente l’avevo già visto, ma non mi interessava .. mi bastava guardare Ryuga!
<< Oooooh!!! Aaaaargh!!!! Ryuga!!! Quanto sei bello!!!! >> esclamai, ma la mia euforia durò poco.
Light, prese il telecomando e dopo essersi seduto sul divano cambiò canale.
<< Ehi!!! >> urlai << Lo stavo guardando!!!! >>.
Sbuffò facendo zapping con il telecomando:
<< Ma non ti stanchi mai di queste sciocchezze? >>
<< Senti chi parla .. cosa vorresti guardare? >>
<< Beh, alla Sakura Tv stasera ci sarà un importante dibattito politico .. >> tossì << Se non ti dispiace, vorrei essere lasciato solo .. non sono argomenti belli da sentire … Vai a guardare la televisione nella tua stanza .. >>
<< Non puoi darmi ordini! >>
<< Sono più grande .. >>
<< Solo di due anni! >>
<< Su, non fare storie! >>
<< Dammi duemila yen e vado .. altrimenti non mi muovo! >>
<< Piccola ricattatrice del cavolo! Possibile che vuoi sempre dei soldi? >>
<< E’ uno scambio equo. >>.
Allungai la mano, Light scosse la testa .. aprì il portafoglio e mi diede duemila yen.
Sorrisi ed andai di sopra.
Accesi la televisione e continuai a guardare il mio Ryuga.
Ma dopo un po’ … fui curiosa di vedere cosa voleva guardare con calma il mio caro fratello.
Cambiai canale.
Sorrisi.
<< Ecco cosa volevi guardare, eh? >>.
Altro che dibattito politico, su Sakura Tv stavano trasmettendo in diretta, un’intervista alla sua star preferita.
La biondina Misa Amane.
Con passo felpato scesi le scale.
Mi avvicinai alla porta e sbirciai.
Mio fratello se ne stava comodamente seduto sul divano e guardava Misa …
Mi sporsi di più per riuscire a vederlo in volto.
Non si accorse della mia presenza.. mi venne da ridere, sembrava incantato!
E poi dice che sono io la cretina che fissa Ryuga a bocca aperta!
Lui era peggio di me.
Basta, non potevo più trattenermi ..
<< Quello è il politico più carino che abbia mai visto! >>
si voltò di scatto, arrossendo.
<< Che .. che vuoi? >>
<< Volevi guardare la tua fidanzata? Fratellone? >>
<< No .. non è la mia fidanzata .. >> esclamò,
<< Questo è vero .. ti piacerebbe, eh? >>
<< Mi ero solo sbagliato, va bene? Il dibattito ci sarà domani sera .. solo che non mi andava .. di cambiare canale .. >>
<< Si, perché premere un tasto del telecomando è una fatica enorme!!! >> lo punzecchiai << Andiamo!! Chi vuoi prendere in giro? Hai l’armadio tappezzato con i suoi poster! .. vogliamo parlare poi dei suoi CD di musica e dei DVD dei suoi film che hai comprato??? >>
<< Hai sbirciato nel mio armadio .. >>
<< Si e non me ne sono pentita .. la tentazione è stata troppo forte! >>
<< Te la do io la tentazione peste! >>
<< Lo dirò a tutti .. fai tanto il perfettino, e poi ti strappi i capelli per Misa!!! >>.
<< Io ti uccido! >>.
Iniziò a rincorrermi.
Corsi più veloce che potei continuando a ridere ed ad urlare ‘ Light ama Misa! Ma lei non sa nemmeno che lui esiste! ’.
Mi ripeteva di smetterla di urlare, ma era troppo divertente.
<< Cos’è questo baccano? >> urlò mia madre, mi rifugiai dietro di lei.
Light si bloccò imbronciato.
<< Mamma Light è innamorato! >>
<< Non è vero! Solo che .. la … la ammiro >> protestò,
<< Hai ragione! Ammiri molto le sue bellissime gambe, il suo decolté! Staresti ore a guardarla .. porcellino! >>
<< Ma che .. che .. >> l’avevo zittito, che soddisfazione!
<< Light! >> mamma lo guardò stupita << Non stavi mica guardando un porno? >>.
Mi faceva male la pancia per il ridere.
<< CHE???????? MA CHE DICI?????? IO NON GUARDO CERTE COSE!!!!!!! >>
<< Non alzare la voce signorino! >>.
Mi guardò di traverso, io risposi con una boccaccia.
<< Mamma, per il suo prossimo compleanno regaliamogli uno strip-these .. potrebbe farlo Misa Amane! >>.
Light divenne talmente rosso in viso, che non riuscì nemmeno a rispondermi.
Era uno spasso vederlo imbarazzato!
<< Sayu, ma si può sapere cosa dici? Chi è questa Misa Amane? >>,
le indicai la biondina in tv che stava ancora rispondendo a delle domande.
<< Ma quanto è bella! Light, hai davvero buon gusto. >>,
<< Ma tanto lei è irraggiungibile per lui .. >>.
Risi.
Light mi mandò a quel paese.
<< Vado in camera mia, e non ho fame … tu scimmietta dalla bocca larga, me la pagherai! >>.

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Capitolo 2
*** Embarassing ***


Embarassing



Entrai nella mia stanza, e mi gettai sul letto.
Ero davvero arrabbiato!
Perché mia sorella non si faceva mai gli affari suoi?
Piccola scimmietta del cavolo!
Un giorno di questi l'avrei appesa per i pollici alla corda che la mamma usa per stendere il bucato.
Accesi la tv, e ritornai a guardare quel dolce e meraviglioso viso.
Sayu poteva prendermi in giro quanto voleva!
Che male c'era ad avere una cotta per una celebrità?
L'aveva anche lei!
Sapevo che per me Misa era irraggiungibile ma non potevo sognare almeno?
- Allora Misa, parlaci un po’ di te. Cosa ti piace? I tuoi hobby? Cose del genere ... Ti ho già chiesto troppo sul tuo nuovo album! Voglio che la gente a casa ti conosca meglio. - le chiese la signorina Kasumi Hirashi, la nuova conduttrice.
Quasi trattenni il respiro, il mio angelo parlò:
- Che dire ... sono una ragazza semplice. I miei colori preferiti sono il nero ed il rosso .. i miei fiori preferiti sono le rose e gli iris ... mi piace cantare, cucinare ... amo gli animali. Adoro il gelato e la cioccolata ..- rise, era una musica per le mie orecchie - Lo so, sono una golosona ... -
- Ho sentito dire che parteciperai ad una conferenza che si terrà in una scuola qui in città .. -
<< COSA????? Ti prego fa che sia la mia!!!!!!! >>
- Si. - rispose Misa - All'Istituto Okaido. E' una conferenza contro la droga! -.
La scuola di Sayu!
Che palle! Era ingiusto!
Dopo aver detto la data della conferenza, sorrise, salutò i fan ed uscì dallo studio.
<< SAYUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!! >> urlai.
Mia sorella entrò nella stanza, aveva l'aria preoccupata.
<< Che è successo? Perché urli così? Non sarai ancora arrabbiato .. cosa importa se la mamma sa che adori Misa? >>.
Incrociai le braccia:
<< Dovresti imparare a tenere la bocca chiusa ... se vuoi puoi farti perdonare! >>
<< E come? >>
<< Prima di tutto ... Perché non mi hai detto che domani Misa verrà nella tua scuola? >>
<< Eh? >>
<< L'ha detto ora in tv! Verrà ad una conferenza sulla droga! Perché non me l'hai detto? >>
<< Non sapevo che ci fosse anche lei, giuro! >>
<< Comunque devi farti perdonare .. >>
<< E come? >>
<< Non potresti .. fare in modo ... cioè ... potrei assistere alla conferenza? >>
<< Non saprei .. penso di no. Non sei mica della mia scuola. Non ti faranno entrare. >>
<< Nemmeno se dico che devo scrivere un articolo per il giornalino della scuola? >>
<< Non credo .. potresti chiedere però. >>,
<< Ma che sfiga! >>
<< Se vuoi posso rimediarti il suo autografo se ci riesco .. >>.
Ma io volevo vederla.
Che me ne importava di un pezzo di carta firmato da lei?
Volevo vederla dal vivo!
<< Va bene .. >>
<< Vado a letto, fratellone. Buonanotte! >>
<< Buonanotte! >>.
Si chiuse la porta alle spalle.
Triste, mi spogliai.
Rimasi in boxer, avrei dormito così.
Non avevo proprio voglia di mettere il pigiama.
Una volta sotto le coperte spensi la tv e la luce e mi addormentai profondamente.


Il mattino seguente venni svegliato da mia madre, che continuava a ripetermi che se fossi rimasto ancora a letto sarei arrivato in ritardo a scuola.
Che palle!
Non potevo assentarmi per un giorno?
Non avevo diritto anch'io ad una giornata di ' poltrire a letto ' ?
Mi alzai malvolentieri, e scesi in cucina a fare colazione.
Mia madre mi guardò stupita:
<< Light!!! Ti sembra questo il modo? Sei mezzo nudo! >>
<< Tu sei mia madre e lei mia sorella .. chi se ne frega! >>
<< Fratellone, sarò anche tua sorella ma se ti mostri così .. risvegli il mio lato maniaco! >> rise.
Scossi la testa, che matta che era Sayu.
<< Vai a metterti i pantaloni! >>
<< Andiamo mamma! Che problema c'è? Fai storie per nulla! Non ho voglia di andare di nuovo su! >>
<< Ma sei in mutande! Solo in mutande! Una maglietta non te la potevi mettere? >>
<< Sono a casa mia! >> ribattei
<< Va bene, siediti. E' come parlare al muro! >>.
Sayu mi scattò una foto a tradimento col suo I-phone:
<< Wow! Quanto sei venuto fico! Alla mia amica Jenny verrà un colpo, stravede per te. Quando vedrà i tuoi addominali, ti farà da stalker! >>
<< Cancella immediatamente quella foto o ti strozzo! Bastarda! >> urlai.
Scosse la testa.
Minacciai di spaccarle il telefonino ma lei non voleva cancellarla.
Mi avvicinai, allora, volevo prenderla per i capelli e strapparle il cellulare dalle mani.
Ma la mia cara sorellina fu svelta a nascondere l'apparecchio in un posto che per me era off-limits.
Nel suo reggiseno.
Dannata piccola carogna!
Mi sedetti a tavola, mentre mangiavo i miei cereali l'avvertii di non far vedere quella foto a nessuno.
<< Perché? Sei venuto bene! Sei così carino con i capelli arruffati .. sexy! >> scoppiò a ridere,
<< Tu mi preoccupi, sul serio .. >>.


La giornata a scuola trascorse lenta.
Continuavo a pensare a quella maledetta conferenza, non avrei potuto imbucarmi in nessun modo quindi avevo deciso di non provarci nemmeno.
Sayu aveva una fortuna sfacciata.
Ero invidioso di lei, che in questo momento se ne stava seduta ad ascoltare Misa parlare.
In cortile Ryuzaki mi punzecchiò più volte, ma non avevo proprio voglia di parlare con lui .. anzi non avevo proprio voglia di parlare con nessuno.
Anche Mello, mi aveva rivolto la parola.
Ma io lo avevo ignorato.
Irritato mi disse:
<< Ma si può sapere dove hai la testa oggi? Ti sembra questo il modo di trattare i tuoi amici? >>
<< Non ho voglia di parlare con nessuno oggi. >> risposi,
<< Hai un diavolo per capello? >> intervenne Ryuzaki.
Annuii.
<< Come mai? >> mi chiese Mello,
<< Affari miei .. >> esclamai,
<< Oh, andiamo! Su parla! >>
<< Mello, perché non la smetti di rompere i coglioni e vai a cantare ' Paparazzi '? >>.
Ryuzaki si mise a ridere, Mello mi guardò rude.
Non mi sarei sorpreso se mi fosse saltato addosso per suonarmele di santa ragione.
<< Idiota! Sei veramente antipatico! >>,
sospirai... mi decisi a vuotare il sacco, era il minimo che potessi fare, avevo esagerato.
<< Se dite a qualcuno ciò che sto per rivelarvi vi prendo a calci! >>
<< Sarò muto come un pesce! >> esclamò Mello,
<< Idem! Parola di Boy-Scout! >> aggiunse Elle,
<< Ma tu non sei uno scout! >>
<< Fa lo stesso .. Dai parla Light! >>.
Arrossii.
Dopo un colpo di tosse, gli raccontai di avere una cotta per Misa Amane, e della conferenza che si stava svolgendo nella scuola di mia sorella.
Mi guardarono stupiti, poi entrambi scoppiarono in una sonora risata.
Gli mostrai i pugni.
<< Calmati, dai! >> mi disse Ryuzaki << Sei invidioso della tua sorellina? >>
<< In un certo senso .. si. >>
<< Ti piacerebbe essere al posto di Sayu, eh? >>.
Guardai Mello di sottecchi urlando:
<< Si, Mihael! E allora? >>.
<< Mamma mia e quanto sei suscettibile! Hai le tue cose? >> rise Ryuzaki,
<< Cretino! >>.
Ma che bravi, era bello prendere in giro gli altri!
Volevo proprio vedere come si sarebbero sentiti se fossero stati al mio posto!


Era scesa la sera, dopo aver studiato ero deciso a chiedere a Sayu della conferenza.
Scesi le scale e la raggiunsi, come sospettavo era davanti alla tv.
Mi sedetti accanto a lei, e le sorrisi.
Sayu capì cosa volevo da lei ed iniziò:
<< Era davvero bellissima … indossava un bel vestito nero elegante corto fin sopra il ginocchio e senza spalline ed i tacchi alti. Aveva i capelli raccolti in uno chignon .. guarda sono riuscita a farmi una foto con lei, e si è fatta scattare tante foto! >>.
Mi mostrò le foto che aveva scattato, Misa era davvero incantevole.
Chiesi a Sayu se potevo inviarmele con il Bluetooth.
Lei annuì.
<< E l’autografo? >> domandai mentre mi inviavo le foto.
<< E’ nella mia borsa .. >>
<< Quanto sei fortunata ad averla vista .. cosa le hai detto per farti fare l’autografo? >>
<< Niente di speciale, le ho chiesto se poteva farmi un autografo e lei con un sorriso ha detto di si .. Poi le ho detto ‘ Mio fratello è un tuo grandissimo fan, potresti farne uno anche per lui? ’ … E lei ha risposto ‘ Certamente .. con piacere. ’. Era così contenta che stravedi per lei! >>
<< Che???? Le hai detto che .. stravedo per lei???? >>.
Mi sentii sprofondare.
<< Ehm .. si .. non avrei dovuto? >>
<< NOOOOO!!!!!!!!!! >>,
<< Oops! Immagino che allora non avrei dovuto nemmeno .. mostrargli la tua foto .. >>,
cosa aveva appena detto?
Quale foto?
<< Quale foto le hai fatto vedere? >>
<< Ehm .. non ho foto tue .. quindi le ho mostrato .. quella che ti ho scattato stamattina … le ho detto che te l’avevo scattata a tradimento .. >>
<< LE HAI FATTO VEDERE LA MIA FOTO IN MUTANDEEEEEEEEE??????????????? >>.
Cercai di lottare contro l’istinto di strozzarla!
Non valeva la pena andare in galera a causa sua.
<< Scusa, scusa, scusa! … Se può farti sentire meglio, ha detto che sei davvero un bellissimo ragazzo! >>,
<< Davvero? >>
<< Si, giuro! >>.
Mi sentii in imbarazzo, lei aveva visto la mia foto in boxer ..
Però pensava che fossi bellissimo …
“ Non è il caso di montarsi la testa! ” pensai portandomi le mani al volto,
<< Oni-chan? Stai bene? >>
<< Si >> esclamai << vado a letto! >>,
mi guardò stupita.
Con il cuore che mi batteva all’impazzata, salii in camera, con la speranza di riuscire a calmarmi ed a chiudere occhio.



Nota dell’autrice: Si, lo so è un OOC. E la storia è completamente cambiata. XD Però mi sembrava carina come idea e spero di essere riuscita a strapparvi un piccolo sorriso :-). Fatemi sapere cosa ne pensate per piacere. Stavolta ho intenzione di scrivere tanti bei capitoli, spero di riuscire nell’impresa. E spero di non avervi annoiato, che vi sia piaciuta. Baciii


Kath

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Capitolo 3
*** The party ***


The party


Rilassata nella vasca idromassaggio della mia camera d'albergo, lasciavo che i bei pensieri, l'acqua calda e i sali da bagno profumati mi viziassero.
Non c'era nulla di meglio per alleviare lo stress.
Tra interviste, sfilate, servizi fotografici .. non avevo neanche il tempo di respirare!.
Però sapevo che non era il caso di lamentarsi, tantissime ragazze avrebbero ucciso per essere al mio posto.
Sbadigliai.
Poi trattenni il respiro e mi immersi.
Era una sensazione bellissima, ogni centimetro della mia pelle era dolcemente accarezzato dall'acqua.
Qualcosa mi afferrò costringendomi a riemergere.
Era la mia nuova manager, Marie una ragazza mora e giovane dalle origini francesi.
La guardai perplessa.
<< Misa, si può sapere che stavi combinando? >>,
mi accarezzai i capelli gettandoli all'indietro.
<< Non volevo suicidarmi .. >> risi << mi stavo rilassando! >>
<< Hai un modo strano di rilassarti. >>.
Feci spallucce, lei scosse la testa:
<< Sempre la solita .. cambiati in fretta. Ci sono tanti abiti carini tra cui scegliere. Ti voglio sexy stasera! >>
<< Perché? >>,
<< La prima del nuovo film di Rioshi Okino! La famosa regista! >>
<< E io che c'entro scusa? Non sono nel cast! >>
<< Ti ha invitata, e poi si sta guardando intorno per scegliere un'attrice per il ruolo principale ... sono sicura che appena ti vedrà sceglierà te! Conquista la sua fiducia, la sua simpatia e sei dentro! >>.
Sospirai portandomi le ginocchia al petto.
<< Non so se ho voglia di recitare in un altro film .. >>
<< Come no? Interpreteresti il ruolo di una vampira! Tu vai matta per i vampiri! >>
<< Lo so .. però ... >>
<< Andiamo non vorrai lasciare campo libero a quella gallinaccia di Kiyomi! >>.
Mi alzai in piedi, di scatto ad occhi sgranati.
Che aveva detto?
Mi disse di coprirmi ..
Ma io non la ascoltai, che mi importava di essere nuda?
<< Ci sarà anche Takada???? >> nel pronunciare quel nome, storsi la bocca dal disgusto.
<< Si, è stata invitata anche lei. E ci andrà per il tuo stesso motivo .. non vorrai che ti soffi il ruolo? >>
<< Dammi un po' di tempo per prepararmi .. >> esclamai convinta.
<< Sapevo, che ti avrei convinta. >>, Marie sorrise ed uscì dalla stanza lasciandomi sola.
Mi avvolsi in un asciugamano.
Seduta davanti allo specchio iniziai a pettinarmi i capelli, pensierosa.
Kiyomi mi odiava, e io odiavo lei.
Fin dal nostro primo incontro, avvenuto alle medie, eravamo partite con il piede sbagliato.
Lei voleva primeggiare in tutto ed io, orgogliosa, cercavo sempre di riuscire in tutto meglio di lei .. per evitare che lei battendomi, ridesse di me.
Non le avrei mai dato questa soddisfazione.
Presi il phon ed iniziai ad asciugare la mia chioma.
Asciugai anche il mio corpo ed indossata della biancheria pulita ... beh, dovevo solo scegliere il vestito.
Indossai un vestito rosso lungo e senza spalline, con uno scollo a cuore.
Era davvero bellissimo, ed aveva uno spacco al lato.
<< Sembro Jessica Rabbit! >> risi indossando dei tacchi alti, anch'essi rossi.
La mia truccatrice, Cloe, e il mio parrucchiere personale, Jean-Loius, entrarono nella mia stanza.
Mi sedetti, abbandonandomi alle loro cure.
<< Sei bellissima! >> esclamò Marie, quando fui pronta.
Avevo i capelli raccolti da un lato ed ondulati, ed un bel trucco completato da un rossetto rosso da brivido!
<< Ecco metti questi! >>,
mi disse la mia manager porgendomi degli orecchini di brillanti ed una collana d'oro bianco.
<< Perfetta!>>,
<< Grazie! >> sorrisi,
<< Bene la limousine è giù che ci aspetta, andiamo .. >>
annuii.
La presi sottobraccio ed insieme raggiungemmo la limousine bianca.
Aprì il minibar e mi chiese se volessi dello champagne.
Scossi la testa.


Ero davvero agitato, di nascosto ero uscito per andare a vedere Misa.
Non mi sarei perso per nulla al mondo la sua 'sfilata' sul red carpet, non vedevo l'ora.
Tra la folla quasi non riuscivo a respirare, ma non mi importava.
Finalmente arrivò una limousine, il cuore mi batteva davvero forte ..
Spintonando la gente, riuscii a posizionarmi in prima fila.
Lo sportello dell'auto si aprì, e ne uscì lei ...
Rimasi senza parole, era meravigliosa ... sorrisi nel vederla passare.
Qualcuno dietro di me mi spinse:
<< Ehi, attento! >> urlai.
Tornai a guardare Misa e con mia grande sorpresa, lei mi stava fissando.
Sorrise avvicinandosi a me.
Arrossii di colpo.
<< Sei tu! >> mi disse,
<< Io .. >>
<< Sei tu il ragazzo della foto? ... Me l'ha mostrata la tua sorellina .. Sayu, se non sbaglio. >>
<< Ti ricordi .. di ..di me? >>
<< Certo, come potrei dimenticarmi di un ragazzo così carino. >> mi fece l'occhiolino,
<< Sei .. sei incantevole .. davvero ... >>,
<< Grazie, che dolce! >> mi diede un bacio sulla guancia,
<< Misa, andiamo ... >> le disse una donna mora,
<< Certo Marie ... Ci si vede in giro ... >>
<< Mi chiamo Light .. >>
<< A presto Light ... >> fu come un sussurro, la sua voce era davvero sensuale.
<< Cia ... ciao. Lo spero ... >> ..
Mi accarezzai la guancia, ero al settimo cielo.
Avevo ricevuto un bacio .. da lei.
Si era ricordata di me ... avendo visto solo una semplice foto.
Rimasi immobile, con un sorriso ebete stampato sulle labbra finché la voce di un uomo mi riportò alla realtà:
<< Che rapporti ha lei con Misa? >>.
Giornalisti .. sanguisughe come i paparazzi.
Non risposi.
Continuava ad insistere:
<< Che rapporti ha lei con Misa? >>.
Io lo ignorai nuovamente, tornando a guardare gli altri vip che stavano per arrivare.
Ed ecco Kiyomi Takada.
Non avevo nulla contro di lei, una piccola amicizia tra noi c'era ... fino a poco tempo fa, prima di diventare famosa era la ragazza di un mio amico.
Sapevo che tra lei e Misa c'era molto attrito.
Erano rivali fino al midollo.
Nel suo abito corto giallo e con una sola spallina, passeggiò sul red carpet sorridendo e mandando baci alle telecamere.
" Un pò esibizionista, la ragazza! " pensai,
gli alti tacchi argentati che indossava avevano rischiato di impigliarsi nel tappeto rosso ma fortunatamente la sua manager era intervenuta.
Si voltò a guardarmi, sorridendomi.
" Non sono venuto per te. " pensai, misi le mani in tasca.
Ero indeciso sul da farsi ..
Andare a casa?
O aspettare che Misa uscisse di nuovo?
Riflettendo bene però ...
optai per la prima opzione a malincuore.
Di sicuro sarebbe andata via molto tardi.
Così intrapresi la via di casa.


Il film finì.
Lo trovai bellissimo, con degli effetti speciali grandiosi .. davvero realistici.
Applaudii più forte che potei sorridente.
La signora Okino salì sul piccolo palcoscenico di fronte al ' grande schermo ', fece un profondo inchino sorridendo poi dolcemente.
<< Ringrazio tutti di cuore .. per essere venuti ... spero vi sia piaciuto il mio lavoro. Propongo ora di spostarci nell'altra sala, dove potremo consumare cibi e bevande di ogni genere.. non fate complimenti, bevete tutto lo champagne che volete, questa sera siete miei ospiti! >>.
Decisi di prendere soltanto una coppa di champagne, non avevo alcuna voglia di mangiare.
Sorseggiando dal mio bicchiere decisi di andare a parlare con Rioshi, volevo congratularmi con lei .. sentivo di doverlo fare, e forse avrei anche potuto conoscerla meglio.
Come mi aspettavo, chi mi ritrovai di fronte?
Takada ..
che di proposito mi urtò.
Mi sforzai di sorridere, lei ricambiò:
<< Ma guarda, guarda .. chi abbiamo qui? Misa? >>
<< Kiyomi .. ma che piacere. Per poco non mi hai rovesciato lo champagne addosso .. che peccato la mia lavanderia non ne sarà felice. >>
<< Non pensavo facessero entrare le aragoste .. bel vestito .. >> esclamò osservandomi dalla testa ai piedi,
<< E io non pensavo che facessero entrare le gallinacce spellacchiate e senza cervello .. >>
<< E cosa c'entra questo tuo commento con il mio vestito? >>
<< Oh, tesoro. Non mi riferivo mica al tuo vestito ... ma ad un dato di fatto. >>,
mi guardò sbalordita, gli lanciai un sorriso di sfida alzando un sopracciglio. Bevvi il mio champagne.
Stavo per andarmene ma lei mi fermò prendendomi per un braccio.
<< Rimangiati subito quello che hai detto .. >> ringhiò,
mi voltai fissandola altezzosa.
<< No, e ti consiglio di lasciarmi subito .. >>
<< Perché altrimenti che fai? >>
<< Ti spacco il tuo faccino piumato .. >> esclamai, dandole di nuovo della gallina. Mi sottrassi dalla sua presa << Non ho tempo da perdere, con le attaccabrighe .. >>.
Mi avvicinai a Rioshi, salutandola cordialmente.
Mi sorrise:
<< Buonasera cara. Sei divina, adoro il tuo vestito. >>
<< Grazie mille anche lei sta benissimo, è un onore per me parlare con lei. Sono Misa Amane. Piacere di conoscerla .. ci tenevo a dirle che adoro i suoi film, e quello di stasera .. wow mi ha lasciata senza fiato! Non ci sono parole degne di descriverlo. >>
<< Ti ringrazio, sei davvero gentile. Sono felice che ti sia piaciuto .. sai ho visto i film in cui hai recitato, complimenti sei davvero brava .. >>,
arrossii.
Era davvero piacevole parlare con lei, mi sentivo bene. E avvertivo che si stava creando una sorta di affinità.
<< Ti piacerebbe partecipare al mio prossimo film? >>,
<< Da .. davvero? >>
<< Certo, rispecchi l'immagine che ho in mente. Una bella vampira bionda .. con il trucco scuro stai bene poi, ed hai una carnagione chiara, davvero dark! E poi se non sbaglio il tuo look si avvicina a questo genere, giusto? >>.
Annuii.
<< Buonasera. >>,
appena sentii quella voce alzai gli occhi al cielo respirando a fondo.
<< Signora Okino, sono Kiyomi Takada. Complimenti davvero per il suo film! Di cosa chiacchierate .. se posso sapere. >>,
Rioshi rispose:
<< Piacere, cara. Stavo proponendo a Misa di interpretare il ruolo della protagonista nel mio nuovo film ... >>
<< Co .. cosa? >> la voce le uscì strozzata,
sorrisi soddisfatta.
<< Non credi anche tu che sarebbe perfetta per quel ruolo? >>.
Mi guardò di traverso:
<< Si, perfetta .. ora devo andare. Con permesso. >>,
si allontanò ..
Mi stavo sforzando di non ridere.
<< Fra voi non scorre buon sangue, eh? >>
<< Direi di no .. lei è .. >> mi fermai .. non volevo parlare male di Takada, non avrei fatto brutta figura.
Ma Rioshi esclamò:
<< Non mi è molto simpatica quella ragazza .. troppo presuntuosa .. e poi ho visto ciò che ha fatto prima .. ti è venuta addosso di proposito.. e poi i suoi atteggiamenti ...>> scosse la testa << detesto i prepotenti. >>,
sorrisi.
Prendemmo un'altra coppa di champagne e brindammo in favore del prossimo film di Rioshi di cui io sarei stata la protagonista.


Nota dell'autrice: Spero che vi sia piaciuto ..come avrete notato odio profondamente Takada, non la sopporto. XD A malincuore ci sarà ancora in questa storia, spero vi piacerà il continuo. Fatemi sapere quello che ne pensate. Grazie, baciii.


Kath

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Capitolo 4
*** Feelings ***


Feelings


Ero davvero furiosa, come riusciva quella dannata biondina a conquistare tutti?
Che diavolo aveva di speciale?
Io ero mille volte meglio di lei ..
Più alta, con un po’ più di seno ... mora, aria intelligente.
Ero sofisticata! La ciliegina sulla torta della raffinatezza e della bellezza!
Eppure .. Rioshi aveva scelto lei come protagonista del suo nuovo film ...
Non potevo sopportarlo, dannazione!
Mi ero lasciata portar via da sotto il naso una grande occasione come quella ...
Giurai che me l'avrebbe pagata cara ...
avrei trovato un modo prima o poi.
Non l'avrebbe passata liscia!
Varcata la soglia della mia stanza d'albergo salutai la mia manager Stephanie e non appena se ne andò ...
strinsi i pugni e fuori di me dalla rabbia afferrai una sedia e la scaraventai con forza contro il muro imprecando.
Non bastò a calmare la mia collera, mi tolsi gli orecchini e li gettai sul pavimento ... feci la stessa cosa con le scarpe che rovinarono a terra emettendo un rumore piuttosto sonoro.
<< Maledetta stronza! >>,
mi spogliai quasi come se volessi strapparmi i vestiti di dosso e ridurli in brandelli.
Magari una bella doccia mi avrebbe giovato.
Andai in bagno ed osservai il mio corpo nudo nello specchio ..
ero perfetta! Semplicemente perfetta, Misa non poteva paragonarsi a me ...
Nessun altra donna reggeva al mio confronto!
Ero la migliore ...
Respirai ...
<< La migliore! >> urlai.
Misi le mani tra i capelli tremante ..
<< Si, io .. io sono la migliore ... Misa tu .. tu non sei niente ... me la pagherai ... si, me la pagherai.. >> respiravo affannosamente << Ti schiaccerò ... si! Non puoi competere con me, la grande Kiyomi Takada ... Guardati le spalle biondina .. farò crollare la tua insulsa carriera come un castello di carte ... >>


Aprii la finestra e mi stiracchiai, lasciando che i caldi raggi del sole illuminassero il mio viso.
Sbadigliai, affacciandomi.
Finalmente era arrivata la domenica ... niente scuola, riposo!
Ero di buon umore perché ancora non riuscivo a non pensare al bacio che Misa mi aveva dato l'altra sera.
Mi accarezzai la guancia, un gesto che ormai era diventato di routine.
Non avrei mai potuto dimenticare quell'avvenimento, anche perché la foto di quel bacio era stata pubblicata su diverse riviste e su diversi blog.
Avevo sentito mia sorella urlare per tutta la casa, perché lei era solita leggere diversi tipi di riviste da teenager.
Sayu mi aveva tempestato di domande al riguardo, e mi aveva anche preso in giro per essere sgattaiolato fuori di casa solo per andare a vedere Misa.
Io mangiando una ciambella avevo fatto spallucce e salutandola con un piccolo gesto della mano ero ritornato poi nella mia camera.
Scesi le scale e chi mi ritrovai di fronte?
No .. non Sayu ..
Qualcuno che a volte sapeva essere più irritante della mia sorellina con le sue battute pungenti .. ma era anche molto simpatico, questo bisogna dirlo!
Ryuzaki, che mi salutò con un gesto militare.
Io ricambiai con un cenno della testa.
<< Hai voglia di giocare a tennis oggi Light? >>,
ci pensai su e storsi la bocca:
<< Non molto .. perché non facciamo qualcos'altro? Qualcosa di diverso .. >>
<< E cosa? >>
<< Giro al centro commerciale? >>
<< Perché no .. andiamo .. >>.
Sayu nell'altra stanza urlò:
<< Andate al centro commerciale? >>
<< Si. >> risposi.
Si precipitò, raggiungendoci:
<< Posso venire? >>.
Guardò Ryuzaki ad occhi sgranati.
Alzai un sopracciglio.
Ah, già loro non si conoscevano!
<< Questa è mia sorella Sayu! >>
<< Piacere Sayu, mi chiamo Ryuga Hideky .. ma per gli amici Ryuzaki .. >>,
Sayu emise un flebile:
<< Piacere .. >>
dopodiché la vidi arrossire e scappò via di corsa.
Era sempre la solita.
Ryuzaki mi guardò confuso:
<< Ho forse detto qualcosa di sbagliato? >>
<< No, ma qualcosa mi dice che non verrà con noi al centro commerciale. >>
<< Dici? >>
<< Eh, si! >>
<< Peccato, sembrava simpatica. >>
<< Oh, lo è! >> esclamai << Ma a volte è una tale peste! >>,
<< Quanti anni ha? >> sorrise
<< Quindici .. >>
<< E' due anni più piccola di noi? Sembra più grande! >>
<< Eh, già ... ehm, non è che stai facendo un pensierino su mia sorella? >>.
Scosse la testa:
<< No, ma che dici! Sei mio amico, non ti farei una cosa del genere se non vuoi .. >>.
Sorrisi.


Il centro commerciale era immenso e piuttosto luminoso, i colori chiari delle pareti erano davvero splendenti quasi come se nel dipingere quell'ambiente fossero riusciti ad incamerare nella vernice i raggi solari.
Il luogo era abbastanza affollato e un po’ chiassoso, il parlare della gente e le urla di alcuni bambini si mescolava con la musica trasmessa a tutto volume tramite gli altoparlanti.
Ryuzaki mi indicò una gelateria.
Ti pareva, pensava sempre e solo al cibo.
Ma dove andava a finire tutto ciò che mangiava?
Era più magro di uno stuzzicadenti!
Lo accontentai ..
Anche se a dire la verità, anch'io iniziavo ad avere fame ..
Però avrei preferito di gran lunga andare al fast-food, avevo una gran voglia di mangiare un hamburger enorme con il bacon e una salsa speciale.
Al solo pensarci mi veniva l'acquolina in bocca!
Dopo che ebbe finito il suo gelato al cioccolato .. lo convinsi a seguirmi!
Quel panino l'avrei preso a tutti i costi! ( Anche se non ce lo vedo Light così mangione XD secco secco com'é!)
Essendomi rifocillato, prendemmo poi un frappè e continuammo a passeggiare nell'edificio.
<< Vogliamo fare i cretini sulle scale mobili? >> rise Ryuzaki,
<< Ma cos'è? Hai cinque anni? >> che scemo, però quella sua affermazione mi divertì.
<< Dai, dai! >>,
alla fine accettai.
Che c'era di male in fondo?
Sembravamo due deficienti, però mi stavo divertendo da pazzi.
Il bel momento finì quando mi scontrai con qualcuno:
<< Ehi! Stai attento razza di idiota patentato! >>,
mi voltai e vidi una donna con degli scuri occhiali da sole che incrociò le braccia.
<< Mi scusi non l'ho fatto a posta! >>
<< Light? Sei tu? >>,
si tolse gli occhiali
<< Takada? Ma che ci fai qui? >>
<< Shopping .. mi sembra ovvio! >>,
annuii.
<< Allora come ti vanno le cose? La scuola ... l'amore? >>
<< Diciamo ... la scuola bene ... l'amore ..meglio non parlarne .. >>,
mi poggiò una mano sul torace facendomi gli occhi dolci.
<< Non mi dire che un ragazzo così affascinante non ha una ragazza ... se vuoi si può sempre rimediare bocconcino .. >>,
mi scansai alzando un sopracciglio.
<< Ehm .. no grazie .. mi piace già una ragazza .. >>
mi guardò cercando di sembrare indifferente ma la sua irritazione traspariva in modo eccessivo:
<< Oh! Immagino .. ho visto le foto .. Misa, eh ? >>
<< Ecco io .. tu sei l'ex di Jeremy, lui è un mio caro amico. Quindi non .. >>
<< Per favore .. >> rise << Non tirare in ballo una cazzata del genere .. >>.
Si rimise gli occhiali mandandomi un bacio con la mano:
<< Bye, bye .. my dear. See you soon! >>,
e se ne andò.
Questa proprio non me la aspettavo, strana lo era sempre stata.
Ma così civetta e tutto .. quell'atteggiarsi da diva ..
Non c'era nulla da dire, il mondo dello spettacolo l'aveva proprio cambiata!
Provarci con me così esplicitamente poi …
Chi credeva di essere?
Pensava forse che tutti i ragazzi del mondo cadessero ai suoi piedi?
Io ero già innamorato ..
Ehm .. cioè avevo già una cotta.
Misa era irraggiungibile ma di certo non ero così disperato da mettermi con la prima che passava.
Non c’era alcun dubbio che Kiyomi fosse una bella ragazza, ma nei suoi confronti provavo soltanto un sentimento d’amicizia ..
Quasi nemmeno quello.


Seduta davanti alla televisione, facevo zapping con il telecomando.
Non c’era nulla di interessante in tv .. anche se stavano trasmettendo un film del mio Ryuga, non mi interessava più di tanto.
La mia mente era invasa da mille pensieri e tutti rivolti alla stessa cosa.
Anzi alla stessa persona.
Il ragazzo che Light mi aveva presentato.
Arrossii di colpo.
Era davvero carino, un pochino strano e inquietante con quei vestiti smessi e le leggere occhiaie … ma comunque carino.
Poi non era nemmeno .. tanto grande per me.
Avevamo solo due anni di differenza, se aveva l’età di mio fratello.
E poi .. si chiamava come il mio attore preferito!
Era magro, alto … moro …
Che cosa si poteva volere di più?
Avrei scommesso che fosse anche molto intelligente!
Ero pronta a metterci la mano sul fuoco.
Oh!
Mi passai le dita tra i capelli distendendomi sul divano …
Ma io avrei mai potuto interessargli?
O mi avrebbe vista solo, come la piccola sorellina di Light?
Dannazione!
Perché avevo un fratello così fico e popolare .. mentre io non mi vedevo bella?
Magari avrei potuto provare ad attirare l’attenzione di Ryuzaki …
E se mi fossi truccata bene?
Vestita carina?
Avrei ottenuto qualche risultato?
Dovevo almeno provarci!
La prossima volta che Ryuzaki sarebbe venuto qui avrebbe trovato una vera e bella donna …
Cercai di auto-convincermi!
<< Non sei brutta Sayu! Devi solo cambiare il modo in cui ti vedono gli altri! Puoi farcela! >> esclamai, non molto convinta dalle mie parole.
Non mi consideravo bella, ma avrei migliorato .. per lui.
Ma soprattutto per me stessa.


Nota dell’autrice: Non ve lo aspettavate che Sayu si innamorasse del nostro L, eh? XD .. non so come mi sia venuta quest’idea, ma mi sembrava carine. Comunque non immaginate il disgusto che ho provato nel parlare nei panni di Takada ( Quanto la odiooo! XD ). Che mi dite? Sembra un po’ schizzofrenica e isterica la ragazza? Volevo farla sembrare così spero di esserci riuscita! Fatemi sapere che ne pensate, spero che vi sia piaciuto questo capitolo.. e se ci sono fan di Takada, perdonatemi non uccidetemi ma mi dispiace non la riesco proprio a DIGERIRE! XD Commentate please, un grazie però anche a chi non commenta ma legge solo. Però vorrei sapere che ne pensate. Baci


Kath

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Capitolo 5
*** Flirt ***


Flirt


Sfogliai circa una cinquantina delle mie riviste preferite, ero in cerca del look giusto .. uno che facesse cadere Ryuzaki ai miei piedi.
Era come cercare un ago in un pagliaio, non sapevo quale scegliere ... quale sarebbe stato più adatto a me.
Così alla fine scelsi di copiare un pochino il look di Misa Amane ...
Se lei piaceva ad un ragazzo difficile di gusti come mio fratello .. piaceva a tutti.
Quindi imitando il suo stile avrei dovuto ottenere lo stesso risultato ... anzi un minimo, almeno.
Non ne ero molto convinta ma provare non costava nulla!
Forse un pochino però ... avrei dovuto comprare trucchi e vestiti quindi avrei dovuto dire ciao, ciao a qualche soldino.
Così aprii il cassetto della mia scrivania, tirai fuori il mio salvadanaio e aprendolo provai una gran soddisfazione!
Avevo risparmiato davvero tanto!
Dopo aver contato il denaro, mi accorsi di avere a disposizione un budjet di circa 450.000 yen..
Felice misi i soldi nel portafoglio, afferrai la borsetta e mi precipitai giù per le scale.
Per sbaglio urtai Light che mi urlò:
<< Ma che diavolo combini? Stai attenta! Stavo per cadere! >>
<< Scusa! >> risposi, poi gridai a mia madre << Mamma esco!!! >>,
senza aspettare la sua risposta uscii di casa.
Corsi senza quasi fermarmi, alla fermata dell'autobus.
Per un pelo!
Se avessi tardato di un solo minuto, l'avrei perso.
Seduta cercai di rallentare il respiro, ero accaldata e stanca ma felice!
Avrei comprato tante cose carine e avrei conquistato il mio Ryuzaki.
Arrossii, l'avevo chiamato il 'mio Ryuzaki'!
Non suonava male, però.
Sorrisi, poggiandomi una mano sul petto.
Sentii il mio cuore battere sempre più forte, era stato proprio un bel colpo di fulmine.
Finalmente arrivai al centro commerciale, prima di scendere chiesi all'autista l'orario del prossimo autobus.
Scesi.
Ok! Ero pronta ad affrontare un pomeriggio di shopping estremo.


<< Light? Ci sei? >>
<< Eh? >> esclamai, distratto dai miei pensieri.
<< Ma dove cavolo hai la testa? Devo forse ricordarti che domani abbiamo un difficilissimo compito di Fisica e che se non studiamo prendiamo zero? >>
mi misi una mano sul volto:
<< Ah! Uff .. scusami ero di nuovo con la testa tra le nuvole. >>
<< So a cosa stavi pensando .. >>
<< A Misa .. >>
<< WOOOW! Tanto per cambiare .. >> disse ironicamente, << Senti amico, lo so che è brutto sentirtelo dire da me .. però visto che sono davvero tuo amico devo dirtelo per forza, è per il tuo bene ... Lei è una star, e tu non puoi continuare così .. non puoi amare per sempre e torturarti per un'icona televisiva! >>
<< Lo so .. ma che posso farci? Da quando l'ho vista e mi ha dato quel bacio sulla guancia.. non capisco più niente. Sono andato in tilt, la penso di continuo. E' un angelo .. è .. è semplicemente meravigliosa. Ucciderei pur di averla! >>
<< Poi dovrei sbatterti al fresco però! >>
<< Ah, già! Dimenticavo C.S.I.! >>
<< Sono pur sempre un detective .. anche se di giovane età ... ma non me ne faccio un vanto ... >>,
<< Nooo! >> risi.
Mi guardò di traverso dandomi dell'invidioso.
<< Torniamo a studiare, così dopo possiamo andare a casa mia a guardare la tv. Ti va di venire a cena da me stasera? >>
<< Perché no? Adoro la cucina di Sachiko! >>
<< Ok, chiamo mamma e la avverto. >>.
Presi il cellulare e chiamai mia madre, dicendole che Ryuzaki avrebbe cenato da noi quella sera.


Dovevo sbrigarmi!
Mamma aveva detto che Ryuzaki avrebbe cenato da noi, non essendoci papà a causa degli straordinari al lavoro avrei flirtato con lui senza problemi .. anche se un ostacolo c'era ancora.
Ovvero Light.
Ma che me ne importava ...
" E' meglio che si faccia gli affari suoi o metterò la sua foto in mutande su Internet! E racconterò a tutti della sua cotta per Misa! ", pensai.
Per una cosa del genere non sarebbe uscito di casa per un mese.
Sorrisi.
Indossai un vestito nero di pizzo da lolita, era piuttosto scollato e corto.
Misi delle calze a rete e delle scarpe nere con i tacchi a spillo.
Sistemai i capelli, facendomi una coda al lato destro.
Un bel ombretto viola ... eye-liner nero .. un rossetto rosso fuoco... e voilà!
Ero pronta! Ed ero davvero carina.
Quasi non riuscivo a crederci, quella ragazza nello specchio ero davvero io?
La nuova me.
Presi una rivista e guardando il dolce volto di Misa sulla copertina sorrisi sussurrando un ' grazie '!
Scesi le scale reggendomi alla parete.
Dannati tacchi! Perché era così difficile camminarci?
Dovevo riuscire a mantenere un'andatura dolce e sensuale allo stesso tempo .. non rischiare di inciampare nei miei stessi piedi.
Il momento era arrivato, sentii mio fratello ridacchiare.
Li vidi, entrambi erano seduti sul divano e guardavano la televisione.
Respirai a fondo cercando di rimanere calma.
<< Ciao, fratellone! Oh .. ci sei anche tu Ryuzaki? Non ti avevo visto. >>
<< Ciao. >> esclamarono all'unisono, poi si voltarono guardandomi con aria stupita.
<< Ma che .. che .. come ti sei vestita? >> balbettò Light,
<< E' il look Misa Amane! Fratellone come fai a non ... >>
<< Lo so che la mia ... ehm cioè che Misa si veste così ma perché TU ti sei vestita così???? Tutta in tiro!!! Scollata e .. >>
<< Uh-oh! Calma .. sono uscita con Jenny prima. >> mentii,
<< E ti sei vestita così? >>
<< E allora??? Che c'è di male? >>
<< Sei piccola! >>
<< HO QUINDICI ANNI!!!! >> replicai,
<< Appunto sei piccola .. e poi non ti sta bene .. >>
<< La vuoi smettere di interpretare la parte del fratellone protettivo e geloso .. è irritante. Io critico forse il tuo modo di vestire. E poi Misa è una bellissima ragazza, è un male volerla imitare per essere più carina? >>
<< Non hai bisogno di imitare lei. >>
<< E' facile parlare per te .. non sei una cozza. >>.
Porca miseria!
Stavo facendo una pessima figura davanti a Ryuzaki, perché mio fratello doveva essere così fastidioso?
Sembravo una bambina capricciosa.
Ma io ero una donna ormai .. mi sentivo una donna.
E volevo lui .. Ryuzaki.
L'avrei conquistato con ogni mezzo!
<< Ma che stai dicendo? Tu non sei una cozza! >>,
<< Senti basta .. ok? Non ho voglia di discutere .. questo è il mio nuovo stile che ti piaccia oppure no .. >>.
Non gli diedi il tempo di ribattere.
Dopo cena Light e Ryuzaki si sedettero al tavolo della cucina per giocare a poker.
Chiesi di giocare con loro, Light ne fu meravigliato.
<< Tu non sai giocare .. >>
<< Posso imparare .. magari posso osservarvi e dopo gioco. >>
<< Fai un po’ come ti pare! >>
<< Ma quanto sei antipatico! >> sorrisi a Ryuzaki << Potresti stracciarlo per cortesia? E' cattivo! >>,
lui rise annuendo.
Che bel sorriso!
<< Tanto sono più bravo di Light, in questo gioco! >> esclamò,
<< Non credo proprio! >> sorrise mio fratello.
Iniziarono la partita, io guardai prima le carte di Light e poi mi spostai per guardare quelle di Ryuzaki e stargli più vicino.
Così non avrei destato sospetti in mio fratello ... anche se lui ogni tanto mi lanciava delle occhiatacce.
Mi sporsi in modo da mostrare il mio decolté al bellissimo ragazzo, oggetto del mio desiderio ..
" Avanti! Guardami! " ..
lui guardò la mia scollatura, lo vidi arrossire e poi schiarirsi la gola.
<< Ti senti bene? >> chiese Light,
<< Ehm ... si .. >> rispose lui,
<< Sorellina! Ti si vede tutto! >>
Finsi di essere sorpresa:
<< O MIO DIO! >> mi coprii << Scusate, non me ne ero accorta! E' tutta colpa di questo vestito! >>,
<< Non preoccuparti .. può capitare .. >> Ryuzaki mi rivolse un dolce sorriso, e io ricambiai attorcigliandomi nervosamente una ciocca di capelli.
Guardai Light, mi stava fissando rude.
Ryuzaki disse che era ora di andare via.
Mi offrii di accompagnarlo alla porta.
<< Riordina le carte Light, sai che papà detesta vederle sparpagliate! >>.
Davanti alla porta d'ingresso lo salutai, stava per andarsene quando con mia sorpresa si voltò.
<< Posso dirti una cosa? >>
<< C .. certo .. >>,
<< Secondo me .. ecco .. non hai bisogno di vestirti in quel modo ... >>
<< Pe .. perché? >>
<< Non sei cozza.. non capisco perché tu ti definisca così ... cioè sei bella. >>,
le mie guance avvamparono, mi aveva fatto un complimento!
<< Da .. davvero? >>
<< Non ti direi mai una bugia ... sei carina, così come sei .. come ti ho vista l'altro giorno. >>.
Mi sorrise, salutandomi.
La porta si chiuse alle sue spalle, mi portai le mani al viso.
Non potevo crederci, gli piacevo forse?
Ci ero riuscita?
Ero davvero felice ..
Mi trovava bella, non avevo bisogno di cambiare ..
Quasi mi veniva da piangere.
<< Allora, che hai in mente? >>
mi voltai di scatto, Light era appoggiato al muro a braccia conserte e mi guardava arrabbiato.
<< Che intendi dire? >>
<< Non credere che io non me ne sia accorto! Non sono uno scemo .. Ho visto come lo guardavi stasera, come ti sei comportata ... e come ti sei messa in ghingheri! >>
<< Ma .. ma .. >>
<< Sayu è troppo grande per te .. >>
<< Ma se abbiamo solo due anni di differenza! Come te e Misa poi .. >>
<< Non credo sia quello giusto. >>
<< Ma per cortesia, dici così di chiunque mi piaccia .. sempre. Ma questa volta non lascerò che tu mi metta i bastoni fra le ruote! Smettila con questa gelosia del cavolo! E poi parli proprio tu, ti sembra giusto amare una star? Potrei dirti anche io che lei non è giusta per te, perché non l'avrai mai! Ma non te lo dico perché ti voglio bene davvero, e non voglio vederti triste! >>
<< Lo so che è impossibile che io e Misa .. >> sospirò scuotendo la testa << Ad ogni modo .. io non sono .. >>
<< Non mi interessa se non sei d'accordo! Lui mi piace, punto! E non sono più una bambina .. meglio per te che non ti metti in mezzo. >>.
Gli voltai le spalle, togliendo i tacchi salii le scale.
Mi ci voleva una bella dormita, per sbollire la rabbia.
Light non mi avrebbe fermata.
Stavolta sarei andata fino in fondo, anche se questo significava mettersi contro di lui.
Ryuzaki non era il mio solito capriccio, ed ero sicura che quando Light l'avrebbe capito avrebbe approvato.


Nota dell'autrice: Spero che vi sia piaciuto, tranquilli. Nel prossimo tornerò a concentrarmi su Light e Misa, però volevo dare un po’ di spazio a questa nuova coppietta. Merita :) .. Fatemi sapere che ne pensate, continuate a seguire e aspettatevi di tutto .. le sorprese non mancheranno ... Baci


Kath

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Capitolo 6
*** Happy birthday ***


Happy birthday


Era una domenica piuttosto soleggiata, adatta per attività all'aperto.
Ma sinceramente, nonostante fossi sveglio da un bel po’ .. preferivo di gran lunga restare a poltrire a letto!
Niente al mondo avrebbe potuto farmi uscire da sotto le coperte, stavo così bene .. al calduccio.
Peccato che come al solito gli scocciatori non mancavano ..
mia sorella Sayu era entrata correndo ed ora saltellava sul mio letto urlando:
<< Happy birthday! Happy birthday! >>
<< Uhmmm .. Fuori! Lasciami in pace .. >> mugugnai,
si infilò sotto le coperte abbracciandomi, mi girai trovandomela davanti:
<< Ruffiana! >> sorrisi,
<< Auguri fratellone oggi sono diciotto!.. Bacino .. >>
<< Ma che bacino. >>
<< Dai, non essere timido! >>.
Tentava di darmi un bacio, ma io la scostavo.
<< Non sono timido, la vuoi smettere scimmietta? >>
<< Andiamo sono tua sorella, e oggi il tuo compleanno quindi abbracciami e fatti dare un bacino sulla guancia. >>,
alzai gli occhi al cielo sorridendo:
<< E va bene .. >>,
la abbracciai e le permisi di baciarmi sulla guancia.
Non erano abituali certe dimostrazioni di affetto da parte mia ... ogni tanto, invece, Sayu cercava sempre di abbracciarmi, era da lei essere così affettuosa.
Io invece no .. Non perché non le volessi bene, ma non era nel mio carattere.
<< Sei pronto per il tuo regalo? >>
<< Me lo dai ora? >>
<< Certo, sono sicura che ti piacerà ... visto che hai rinunciato alla tua festa oltre ai soldini ho convinto mamma e papà a farti un regalino molto, ma molto speciale ... naturalmente ho messo anch'io la mia parte di soldi. Volevamo farti una festa a sorpresa facendo venire Misa ... ma purtroppo i soldi non bastavano, volevo chiederlo direttamente a lei ma la sua manager non mi ha permesso di parlarci .. brutta strega, sicuramente non l'avrà nemmeno avvertita .. sono sicura che avrebbe accettato qualunque fosse stata la paga .. però qualcosa di bello per te sempre l'abbiamo .. >>.
Sgranai gli occhi ...
<< Co ... cosa? >>
tirò fuori dalla grande tasca della maglia del pigiama un pacchetto e me lo porse.
Entrambi ci mettemmo seduti, io aprii il regalo e rimasi senza parole:
<< Ma so .. sono .. sono ... >>
finì lei per me:
<< Un biglietto .. anzi sarebbe più corretto definirlo un invito alla sua sfilata di venerdì sera .. e un pass per dietro le quinte .. la potrai conoscere ... ti piace? >>. La abbracciai forte, dandole tanti piccoli baci sulla testa, lei rise:
<< Lo prenderò come un si .. >>
<< Grazie scimmietta .. ti adoro .. >>
<< Uh! Dai che arrivi a dirmi 'Ti voglio bene' >>,
risi,
<< Dai ammettilo .. >>
<< Nemmeno sotto tortura .. >> replicai,
<< Tanto lo so che mi vuoi bene .. sono la tua unica sorellina .. >>
<< La mia unica scimmietta vorrai dire .. su ora vai a fare colazione, se fai la brava ti do una banana! >>
<< Ehm .. meglio di no. Non lo dire, c'è il doppio senso! >>,
<< SAYU!!! Ma pensi sempre ... >>
<< Senti chi parla .. credi che non ti sentiamo la notte? >>,
si portò le mani al petto imitando la mia voce:
<< 'Misa .. amore mio! Smack! Ti amo .. si ... certo che ti amo piccola .. Davvero pensi che sono affascinante?? >>,
arrossii ed urlai con voce strozzata:
<< Io non faccio così! >>
<< Nooo! Usi anche una voce idiota ridendo come uno scemo ... ieri mattina mamma dice di averti trovato nell'atto di abbracciare il cuscino ... Mi raccomando, non farti il letto stanotte! Non credo che lui sia consenziente ... >>,
<< STROOONZAAAAA!!! >>.
<< ECCOLOOOOO CHE ARRIVAAAAAA!!! >> urlò scappando via,
ero alle sue calcagna stavolta gliel'avrei fatta pagare!!!!
Era veloce la mostriciattola, ma io potevo essere più veloce di lei se mi impegnavo ... e la rabbia riusciva a spronarmi.
Si nascose in camera sua, chiudendo la porta a chiavi .. infame!
Le urlai che non poteva di certo restare lì tutto il giorno, prima o poi sarebbe dovuta uscire ..
<< E’ meglio che affronti subito il tuo destino .. dovrai pur mangiare o andare in bagno e io non mi muoverò di qui. >>
<< Andiamo! Ti ho fatto quel bellissimo regalo non puoi passarci sopra? >>
<< Perché dovrei? >>
<< Se non mi lasci stare .. invento delle cose davvero imbarazzanti sul tuo conto e spargo la voce in tutta la tua scuola … >>
<< Ma quanto sei … >>
<< Pace? >>
<< Ah! E va bene. >>.
Aprì.
Aveva sul volto un sorriso vittorioso.
<< Su scegli cosa mettere così venerdì farai colpo … >>,
mi passò davanti, scendendo poi le scale.
Io tornai in camera mia.
Seduto sul letto osservai quel biglietto e mi accorsi di una cosa ..
Non poteva essere .. una sfilata proprio quella sera?
Venerdì era ….


<< Ma .. Marie! Venerdì è il mio compleanno! Vent'anni si festeggiano una volta soltanto! >>
<< Lo so, mi dispiace .. festeggerai un altro giorno …. Magari il sabato seguente … mmm … No, hai l’intervista con la rivista Teen … martedì? … no, hai un servizio fotografico … >>,
alzai gli occhi al cielo e poi tornai a guardarla implorante.
<< Ehm .. Misa .. questo mese è pieno zeppo di impegni questo significa … >>
<< Niente festa, neanche quest’anno! >> incrociai le braccia,
<< Andiamo .. non è così tragico .. >>
<< Forse non lo è per te! >>
<< E’ uno degli svantaggi dell’essere una star. >>
<< Ti pareva .. >> mi sedetti davanti allo specchio, spazzolandomi i capelli, triste.
Non era giusto, erano anni che non festeggiavo il mio compleanno …
Dalla morte dei miei genitori …
La mia mente viaggiò per un attimo indietro nel tempo, quando la mia mamma e il mio papà la mattina del mio compleanno venivano a svegliarmi cantando ‘Tanti auguri a te ’, baciandomi sulla guancia.
E dopo i festeggiamenti.. ogni volta, prima che io mi addormentassi, mi sussurravano ‘ Ti vogliamo bene, sei la nostra principessa .. il nostro raggio di sole, che riesce ad illuminare anche le nostre giornate più grigie … il nostro piccolo angelo biondo .. anche tra vent’anni resterai sempre la nostra piccola e dolce bambina. Buonanotte tesoro. ’ Abbozzai un sorriso, quasi mi venne da piangere …
Era uno dei ricordi che riapriva, sempre di più, la voragine che da tempo avevo nel petto e che avevo cercato di tenere chiusa.
Faceva male pensare che non fossero più al mio fianco.
Marie mi riportò alla realtà:
<< Misa .. tutto bene? >>
Respirai a fondo, tentando di sorridere:
<< Si, certo .. >> mentii.


Venerdì sera.
Ero nel mio camerino, la mia truccatrice e il mio parrucchiere mi avevano preparata per bene.
Trucco leggero e capelli ricci … a posto.
Dovevo solo indossare il primo dei dodici vestici con cui avrei dovuto sfilare in passerella.
Il primo era un bellissimo abito argentato, corto e senza spalline .. come luccicava!
Sotto mi avevano fatto indossare delle scarpe che vi si abbinavano alla perfezione.
Marie mi aveva detto che sarebbe venuta a chiamarmi ..
Quello che indossavo, era il primo abito della linea della famosa stilista Sakura Hikawi .. sarei stata dunque la prima a sfilare.
Nell’attesa mi sedetti, tamburellando con le unghie decorate dal french bianco sul tavolino che avevo di fronte.
D’un tratto la porta si aprì …
<< Marie. >> mi voltai.
Non era Marie ma il mio body-guard che permise di entrare ad un ragazzo che aveva in mano un mazzo di rose rosse ed un pacchetto.
<< Ciao .. Misa. >> mi disse arrossendo,
lo riconobbi, felice:
<< Light! >>
<< Ecco io .. volevo .. >>.
Lo invitai a sedersi.
Prese una sedia e si sedette accanto a me, aveva lo sguardo basso:
<< Perché non mi guardi? Dai .. non essere timido. >> sorrisi, lui alzò la testa.
Mi guardò negli occhi e sorridendo mi porse le rose ed il pacchetto:
<< Per me? >> chiesi stupita,
<< Si .. buon .. buon compleanno .. e buona fortuna per la sfilata .. anche se non ti serve .. >>.
Ero senza parole …
Quanto era dolce!
<< Spero ti piaccia il regalo … sulle rose ero sicuro .. perché hai detto che erano i tuoi fiori preferiti, come gli iris .. >>
<< Basta il pensiero .. >> sorrisi dolcemente aprendo il pacchetto.
Una collanina ed un paio di orecchini in oro bianco.. sia il ciondolo della collana sia gli orecchini avevano la forma di una stella.
<< E’ tutto bellissimo .. e tu sei davvero dolce ad esserti ricordato il mio compleanno .. >>,
<< Non potrei … ma … mai dimenticarlo .. >> balbettò giocherellando con la manica della giacca che indossava.
Gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai forte ..
<< Sei l’unico ad avermi fatto gli auguri oggi .. non immagini quanto io sia felice in questo momento … e grazie a te. Era da tanto che non ricevevo tanto affetto soprattutto nel giorno del mio compleanno .. Sono davvero felice di avere un fan così legato a me .. >>
<< Si .. però tu per me … sei .. sei più di una semplice star .. io per te pro … >>,
tornai a guardarlo negli occhi, il mio cuore iniziò a battere più forte …
<< Misa! Tocca a te! >>,
fui costretta a lasciare andare Light:
<< Devo andare, magari ci vediamo dopo .. >>
<< Va bene ... sarò in prima fila .. >> mi sorrise ed io ricambiai con lo stesso entusiasmo.
<< Ah, un’ultima cosa .. Marie aiutami a mettere questa collana. Indosserò questi bellissimi gioielli .. per tutta la sfilata .. >>,
Light sgranò gli occhi:
<< Indosserai .. il .. il mio regalo? >>,
annuii mandandogli un bacio con la mano.


La sfilata era quasi giunta al termine.
Mancava solo l’ultimo vestito, un abito da sposa .. indossato dalla mia Misa.
Ed eccola apparire, bellissima .. delicata .. candida …
Mentre sfilava mi guardò facendomi l’occhiolino, arrossendo alzai gli occhi al cielo …
Ed in quel momento mi resi conto che qualcosa non andava …
Un faro penzolava, appeso soltanto ad un debole cavo …
Impallidii .. stava per staccarsi ..
Avrebbe fatto del male alla mia Misa!
Così velocemente e con il cuore in gola .. nonostante la gente e i membri della security mi ostacolassero, riuscii a salire sul palco ..
Il faro si staccò.
Mi gettai su Misa afferrandola, ed insieme cademmo lontani dal pericolo.. il faro rovinò rumorosamente a terra, i presenti urlarono.
Per fortuna Misa non si fece male, attutii la sua caduta con il mio corpo.
Sopra di me, si voltò a guardare il faro in mille pezzi.
Poi mi guardò:
<< Light .. mi hai salvato .. la vita .. grazie! >> sorrise accarezzandomi la guancia,
<< Non c’è di che. Non potevo permettere che ti facessi male! >>
<< Tu ti sei fatto male? >>
<< Naaah! Tranquilla .. >> mi alzai,
<< Non so come ringraziarti .. >>, << Non devi, davvero .. l’ho fatto volentieri. >>.
Mi abbracciò, la sua manager ci fu subito vicino allarmata.
Anche lei mi ringraziò.
<< Ti va di accompagnarmi alla mia macchina, Light? Magari posso darti un passaggio .. >>
<< Ho lo scooter. Ma sarei felice di accompagnarti lo stesso alla tua auto .. >>,
<< Perfetto .. aspettaci all’uscita .. mi cambio ed arriviamo. >>,
annuii.


Ero davvero arrabbiato, come era potuto succedere?
Non si erano accorti che quel faro era in quello stato?
Che incompetenti!
Però .. era un po’ strano ..
Poco tempo prima di quell’incidente, in un momento di riflessione, avevo osservato il soffitto ..
E quel faro era a posto, ne ero sicuro ..
Com’era possibile, che si fosse ridotto in quello stato in così poco tempo?
A meno che ..
Naah!
Forse fantasticavo un po’ troppo ..
Un signore mi si avvicinò:
<< Bella serata, eh? >>
<< Si. >> risposi,
<< Sono l’autista di Misa-Misa .. che fortuna, eh? >>,
chiacchierone il tipo:
<< Certo. >>
<< Chi sta aspettando signor .. >>
<< Light Yagami .. ma niente signor .. >> risi stringendogli la mano << Mi chiami solo Light! >>
<< Va bene, Light. Io sono Albert! >>
<< Piacere. Comunque, aspetto Misa .. le ho detto che l’avrei accompagnata alla sua auto a proposito qual è .. >>,
<< Oh .. quella limousine laggi .. >> si voltò urlando << Ehi, tu! Che stai facendo? >>.
Entrambi corremmo in direzione della macchina, una figura nera si stava allontanando di corsa.
<< Bastardo vieni qui! >>
<< Albert, non credo che riusciremo a raggiungerlo .. >>,
Albert sbuffò salendo in macchina, provò ad accendere e a guidare molto lentamente … dopo un po’ lo vidi annaspare, fermò poi l’auto poggiando un piede a terra e tirando con forza il freno a mano.
<< Lo sapevo .. >>
<< Che c’è? >> domandai, avvicinandomi,
<< Quel figlio di puttana ha manomesso i freni! >>.
O mio dio ..
Qualcuno stava forse cercando di fare del male a Misa, o aveva sbagliato bersaglio?
Iniziai a pensare che nemmeno la vicenda del faro fosse stata casuale.
Misa arrivò, e le spiegammo la situazione.
Rimase stupita, la sua manager le disse che avrebbe rimediato un’altra auto, ma Misa replicò:
<< Niente albergo stasera … dormirò a casa mia .. Light potresti accompagnarmi? >>,
io le risposi che non c’era alcun problema. La sua manager si oppose ma quando Misa disse:
<< E’ il mio compleanno, per stasera voglio stare lontano da tutto e da tutti … Ne ho avuto abbastanza della celebrità e i suoi svantaggi per oggi … >>.
La donna non ebbe nulla da ribattere, ed accompagnai dunque Misa a casa sua.
Arrivati a destinazione le chiesi:
<< Abiti qui? Sono passato davanti a questa casa per anni .. non pensavo che ci abitassi proprio tu .. Io abito qui vicino .. >>
<< Davvero? >> rise << Chi l’avrebbe mai detto? >>,
<< A chi lo dici .. >> sorrisi.
Cadde un silenzio piuttosto imbarazzante, l’aria era tesa …
Finalmente lei parlò:
<< Magari, per ringraziarti .. ti va di cenare insieme sabato prossimo? Dopo l’intervista, sarò libera … verso le nove e mezza? >>
<< Ce .. certo! >>,
<< Dammi il cellulare, ti do il mio numero di telefono .. >>,
obbedii.
<< Ok .. ecco fatto. Nella mia suite, numero 125 … al Royal hotel. Avvertirò la reception di farti salire, non appena sarai arrivato .. >> sorrise ridandomi il telefonino.
<< Perfetto .. credo di dover andare .. Buonanotte! >>
<< Buonanotte, e grazie ancora per le rose e il regalo. >>
<< Non c’è di che .. >>.


Arrivato a casa, stavo per entrare quando mi dissi:
<< Sei un codardo, Light! >>,
diedi un pugno al muro …
no non poteva finire così, mi ero tirato indietro come un’idiota.
Mi ero ‘ nascosto ‘ come al solito ..
Stavolta mi sarei comportato come si deve.
Salii sullo scooter raggiungendo la casa di Misa, suonai il citofono.
Misa, rispose .. per fortuna non stava ancora dormendo.
Le chiesi di scendere.
Non appena oltrepassò il cancello chiese spiegazioni, io esclamai:
<< Ricordi ciò che ti ho detto in camerino? Che non sono un tuo semplice fan, che tu per me non sei una semplice star? >>,
<< Si .. e perché … >>,
<< Non riuscirò a chiuder occhio stanotte .. se non faccio assolutamente una cosa .. >>
<< Cosa? >>.
Le presi il viso tra le mani e la baciai ..
La baciai intensamente, concentrando in quel dolce gesto tutta la passione e l’amore che provavo per lei.
Le passai una mano tra i capelli continuando a far aderire le mie labbra con le sue.
Non si oppose .. non mi scansò …
Le nostre labbra si separarono:
<< Ora .. riuscirò a dormire .. sai di menta ... >> sussurrai,
<< Ho appena .. lavato i denti .. >> rispose,
arrossii allontanandomi da lei.
<< Buonanotte, Light. >>
<< Buonanotte, Misa .. >>.

Nota dell’autrice: Eccomi qui con il nuovo capitolo, non traete conclusioni affrettate! Non stanno ancora insieme .. :) rimedierò al più presto, promesso. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, lo so fino ad adesso è il più lungo che ho scritto. Ma volevo rendere bene l’idea, e poi mi piaceva troppo! Fatemi sapere cosa ne pensate, un grazie particolare a tutti coloro che leggono e seguono le mie storie ma soprattutto alle grandi Martyriki, MisakiYagami e babycéres … Grazie per il vostro sostegno. Un bacione,

Kath

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Capitolo 7
*** The Date ***


The Date


Mi alzai e scesi a far colazione.
Era mercoledì mattina, mancavano solo tre giorni .. e poi avrei cenato con Misa.
Mi sentivo al settimo cielo.
Non riuscivo a smettere di pensare a lei .. al sapore e alla morbidezza delle sue labbra.
Finalmente l'avevo baciata.
Sembrava impossibile ... irreale .. ma era successo davvero!
Non l'avevo sentita quasi mai durante gli ultimi giorni ...
Magari era molto impegnata ...
Però ogni tanto mi scriveva qualche messaggino.
Prima di sedermi a tavola, presi una ciotola.
La riempii con dei cereali al cioccolato e vi versai anche il latte.
Iniziai a mangiare, dopo un pò mia sorella urlò:
<< NON .. CI .. CREDO!!! >>
<< Chwe .. c'èw?? >> mormorai,
<< Light!!! Non parlare con la bocca piena!!! >>
ingoiai,
<< E che palle! Mamma mia! >>
mi puntò contro il mestolo:
<< Non ... parlare .. con ... la bocca piena! E non usare questo linguaggio volgare signorino! >>
mi passai una mano sul volto, poi chiesi a Sayu:
<< Allora? Che hai da urlare? >>
scattò in piedi di colpo spaventandomi, mi guardò ad occhi sgranati mentre reggeva ancora tra le mani una rivista.
<< Tu .. alla sfilata .. hai salvato la vita di Misa???? >>
<< Ehm .. si ... >>
mi mostro la rivista:
<< Sei su Teen!!!!!!!!!!!!! Il ragazzo misterioso!!! >>
<< Il ragazzo ... che? >>.
Lesse ad alta voce:
<< Un'orribile avvenimento, un errore tecnico causato forse da una distrazione avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, rovinando così la sfilata della stilista Sakura Hikawi .. ma esiste qualcosa di peggio .. ne è la prova ciò che è accaduto alla bella e bionda modella Misa Amane, che per un un minimo di secondo è stata separata dalla morte o da un letto d'ospedale da un filo sottile .. Fortunatamente, un ragazzo dai riflessi pronti l'ha salvata prima che il faro le cadesse addosso ... Nessuno conosce la sua identità .. ma di sicuro tutti noi ringraziamo di cuore questo misterioso ragazzo .... >> mi sorrise,
mia madre esultò:
<< Mio figlio è un eroe! >>
<< Sono fiera di te fratellone! Misa l'avrà apprezzato molto di sicuro. Magari farai colpo su di lei! >>.
Tossii continuando a mangiare i miei cereali.


Il giorno che tanto avevo aspettato era arrivato.
Sabato!
Ancora poche ore e sarei rimasto da solo con lei ...
L'unico problema era che ancora non avevo scelto cosa indossare .. non ero abituato a farlo, ma quella sera avrei fatto un eccezione ... non volevo di certo sembrarle un cretino!
Non volevo vestirmi né troppo elegante, né troppo casual ...
Ma non avevo nemmeno una minima idea ....
avevo bisogno di un consiglio ma a chi potevo chiederlo?
La risposta a questa domanda spaventava me per primo ..
Ryuzaki e Mello ...
Prima di tutto chiamai Mello, dicendogli di venire a casa mia ed in fretta.
Poi feci la stessa cosa con Ryuzaki ..
Appena misi giù il telefono, mia sorella Sayu aprì con forza la porta della mia stanza ed entrò euforica:
<< RYUZAKI STA VENENDO QUIIII????? >>
<< E tu che ne sai? Ma che hai un Radar-cerca-Ryuzaki? >>
<< Ho sentito il suo nome .. >>
<< Stavi origliando ... >>
<< Sono passata davanti alla tua porta e casualmente ho sentito il suo nome .. >>
<< Appunto .. hai origliato ... comunque si. Sta venendo qui e tu te ne starai buona in camera tua! >>
<< Sai per caso qualcosa? Gli piaccio ? >>
alzai gli occhi al cielo, arrabbiato:
<< Ma tu .. non dovevi andare in bagno? >>
<< Io? No ma che dici? >>
<< VAI IN BAGNO!!!!! >> urlai paonazzo, ( Alla Luca e Paolo di camera caffé, contro il povero Pippo! XD)
<< Subito!!!!! >> scappò via, spaventata.
Ma tu guarda!
Oltre all'agitazione per quella sera dovevo anche far fronte alle esplosioni ormonali della mia sorellina?????
I miei amici arrivarono.
Ero sollevato .. più o meno ..
A dire la verità .. pregavo che non peggiorassero le cose, ma che altra scelta avevo!
<< Toc, toc! Si può? >> esclamò Ryuzaki << Ciao Light! >>
<< Ciao! >> mi salutò Mello,
<< Ciao ragazzo-panda! Ciao Lady Gaga! >>,
Mello alzò un sopracciglio e mi urlò contro:
<< LA VUOI SMETTERE PER CORTESIA DI SFOTTERMI ' LADY GAGA ' SOLO PER IL MIO TAGLIO DI CAPELLI????????? >>
<< Ma vi somigliate! >> risi alzando le mani in mia difesa,
<< Non è vero! >> disse con voce strozzata, Ryuzaki gli posò una mano sulla spalla.
<< Andiamo Mihael, anche a me mi ha preso in giro .. per via delle occhiaie .. ma lo sai com'è fatto, gli piace scherzare. Non te la devi prendere. >>,
Mello incrociò le braccia guardandomi di traverso:
<< Beh, perché ci hai fatti venire qui? >>.


Nove e mezza.
Ero nella hole, mi avvicinai alla reception con un mazzo di fiori tra le braccia:
<< Sono Light Yagami .. >>
<< Salga pure mi rispose, la signorina Amane la sta aspettando. >>.
Presi l'ascensore, ero piuttosto nervoso ma sentivo che davvero avrei fatto colpo su di lei.
Una giacca nera che avevo lasciato aperta, un paio di pantaloni dello stesso colore ed una camicia di un bel blu scuro.
Con mia sorpresa Mello e Ryuzaki erano riusciti davvero a darmi una mano ... avevano perfino scelto l'acqua di colonia ... un piccolissimo furto a mio padre.
Tanto a che gli serviva!
Bussai alla porta della suite, subito Misa mi aprì.
Appena la vidi rimasi senza parole ... era bellissima, da perdere la testa.
I capelli alzati e raccolti con un fermaglio, che le lasciavano in vista il delicato collo alla quale era appesa la collana che gli avevo regalato ...
Quell'abito rosso ... corto, scollato e a fascia. Che le evidenziavano il bel decolté e le sue bellissima gambe.
Wow!
Mi guardò dalla testa ai piedi e poi sorrise:
<< Accidenti Light .. Come sei sexy stasera. Sembri un agente segreto! >>
le porsi il mazzo di iris e rose e lei lo prese.
Incrociai le braccia appoggiandomi allo stipite della porta ... mi sforzai di non ridere e con voce suadente dissi:
<< Il mio nome è Yagami ... Light Yagami. >> mi avvicinai poi a lei baciandole la mano, lei rise << Énchanté mademoiselle! >>,
<< Oh! Come sei galante, entra .. >>
<< Prima le signorine .. vada pure io la seguo. >> dissi con lo stesso tono di prima, lei continuò a ridere di gusto.
<< Sei proprio simpatico ... >>.
Che bello, ero riuscito a farla ridere!
Un buon segno!
Entrammo e Misa sistemò i fiori in un grande vaso.
Era un ambiente davvero spazioso, i colori dominanti erano il rosso ed il dorato ...
Che lusso!
C'era un enorme finestra che affacciava su un bellissimo panorama e di fronte ad essa un tavolo apparecchiato per due, dove avremmo cenato.
Non mancava il caminetto con un fuoco caldo che Misa attizzò ...
<< Così non avremo freddo! >>,
annuii continuando a guardarmi intorno..
La stanza era illuminata da un grande lampadario dorato stile ottocentesco. Più in là un enorme letto a baldacchino dall'aria medievale attirò la mia attenzione, un vero capolavoro ... intarsiato e decorato alla perfezione.
<< Ti piace qui? >> disse Misa, distraendomi dai miei pensieri,
<< Dire che mi piace è poco ... è semplicemente favolosa questa suite. >>
<< Dovresti vedere le altre dell'albergo, figurati che questa è una delle più piccole. Ma a me non importa, l'ho fatta scegliere da Marie perché mi piace tantissimo l'arredamento. Sembra la camera di una principessa medievale, se escludiamo il lampadario ... e la televisione! >> sorrise indicando lo schermo al plasma appeso alla parete,
<< Concordo .. >> sorrisi,
<< Allora, che ne dici di sederci a tavola ed ordinare da mangiare? >>
<< Certo ho una fame da lupi! >>.
Da perfetto gentiluomo le ressi la sedia mentre si sedeva:
<< Grazie! >>,
poi mi sedetti al mio posto di fronte a lei.
<< Allora, di cosa hai voglia? >>
<< Mmm .. scegli prima tu ... Prego. >>
le porsi il menù, mi ringraziò di nuovo.
<< Allora ... mmm .. credo che ordinerò qualcosa di italiano ... un bel risotto alla milanese .. poi un insalata verde .. e che ne dici? Mi prendo anche il dolce alle fragole? >>
<< Perché non dovresti? Facciamo finta che questa cena sia anche una sorta di festa per il tuo compleanno ... il dolce ci vuole! >>
<< Mi piace come la pensi! Bell'idea .. Ok ora tocca a te! E mi raccomando scegli davvero quello che vuoi mangiare, non badare al prezzo. Stasera offro io ... >>
<< Cosa? No dai .. posso pagare io? >>
<< No .. mi hai salvata e devo ringraziarti per bene .. >>
<< Non serve davvero .. >>
<< Insisto .. e non accetto rifiuti .. >> mi fece l'occhiolino,
<< Dividiamo il conto, almeno .. >> arrossii,
<< No, dai non farti pregare ... >>
<< E va bene .. >>
<< La prossima volta .. magari .. pagherai tu .. >>,
sgranai gli occhi, aveva detto ' la prossima volta '?
Forse saremmo usciti di nuovo, feci un mezzo sorriso.
<< Che c'è? >> mi chiese,
<< Niente .. >> mi affrettai a dire << Stavo pensando che sono curioso di assaggiare il risotto, quindi prenderò ciò che hai preso tu ... >>
<< Per secondo? >>
<< Che mi consigli? >>
<< Una bella bistecca? >>
<< Va bene .. >>
<< Il dolce non lo prendi? >>
<< Certo .. una fetta di torta al cioccolato? >>
<< Perfetto .. chiamo il servizio in camera. >>.
Così fece.
<< Ok, ci vorrà un po’ ... ti va un bicchiere di champagne mentre aspettiamo? >>
annuii, dopotutto che male avrebbe potuto farmi un solo bicchiere.

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Capitolo 8
*** The declaration ***


The declaration


<< Permetti? >>
<< Certo! >>,
presi lo champagne dal cestello del ghiaccio, lo stappai e ne versai un bicchiere a Misa e poi uno a me.
Brindammo al suo compleanno ed al mio salvataggio.
<< Comunque .. Misa. Sei davvero meravigliosa stasera .. magnifica! >>
<< Adulatore ... >> mi sorrise,
<< Lo penso davvero .. >> arrossii,
<< Sei gentile ... anche tu, stasera .. stai veramente bene. Davvero molto bello, complimenti! >>
<< Grazie. Non potevo far sfigurare la tua bellezza, quindi mi sono impegnato a rendermi presentabile. >>,
la vidi arrossire, non erano da me tutti quei complimenti.
Ma sentivo di doverglieli fare.
Ero spontaneo e sincero.
<< Non sono poi così .. bella ... >> sorrise,
<< Certo che lo sei ... bestemmiare è peccato, non lo sapevi? >> dissi ammiccando,
<< Ma .. non ho bestemmiato .. >>
<< Dire che non sei poi così bella è una bestemmia ... per me soprattutto .. >>
<< Quanto sei dolce! >>.
Sorrisi.
La cena arrivò, mentre mangiavamo raccontavamo qualcosa di noi.
Le dissi tutto ciò che c'era da sapere su di me e lei fece lo stesso.
<< Ora sto meglio! >> disse asciugandosi le labbra,
<< Anche io .. wow! Il tuo rossetto è integro! >>
<< E' a lunga durata. >> rise, << Altro champagne? >>
<< Meglio di no .. sennò come farò a guidare il mio scooter? >>
<< Hai ragione ... Basta champagne. Allora .. ti piace ballare? >>
<< Mi prendi in giro .. io e il ballo non andiamo molto d'accordo. Sono un pezzo di legno! >>
<< Nooo! Allora bisogna rimediare subito. >>,
la guardai stupito, si alzò ed andò ad accendere lo stereo accanto alla tv.
La musica partì, un lento.
Si avvicinò a me, porgendomi la mano.
Io risi:
<< Non dovrei essere io ad invitarti a ballare? >>
<< Credo nella parità dei sessi .. >> sorrise,
ricambiai prendendo la sua mano.
Mi posò la mano sinistra sulla spalla ed io posai la mia mano destra sul suo fianco.
Le altre due mani si abbracciarono, ed iniziammo a volteggiare.
Seguivo lei, stando attendo a non pestarle i piedi.
Non sapevo cosa fare ...
<< Te l'ho detto che sono una frana .. >> mormorai,
<< Macché stai andando bene e poi puoi sempre migliorare. >>
Aveva ragione pian, piano riuscii a muovermi meglio.
La strinsi più forte a me, i nostri visi quasi si sfioravano.
La distanza era davvero piccola.
<< Visto? Stai imparando .. bravo. >> mi sorrise,
la guardai negli occhi:
<< Con un'insegnante come te, come non potrei .. >>
<< Sprizzi gentilezza e complimenti da tutti i pori .. >>,
deglutii:
<< Ecco io .. >>
<< Mi piace .. >>,
sorrisi.
Non riuscii a trattenermi .. era così vicina a me.
Mi persi in quello sguardo profondo, in quegli occhi azzurri come il cielo.
Continuavo a pensare alle sue labbra .. così mi avvicinai ancora di più e la baciai.
Quando mi scostai lei mi guardò stupita, come aveva fatto la sera che l'avevo baciata per la prima volta:
<< Li .. Light .. >>
<< Perdonami .. >> mormorai << Forse non avrei dovuto .. forse ho frainteso tutto ... ma il fatto è che ... io sono innamorato di te, Misa. Non riesco a non pensarti, sei nei miei pensieri .. sempre .. In ogni istante .. in ogni millesimo di secondo della mia misera vita... penso a te! Per me tu sei una persona speciale .. lo so ti conosco da poco, sembra strano .. però sento che è così .. e che non ho mai provato per nessuna quello che provo per te ... >>.
L'avevo detto, mi sentii libero... leggero.
Come se fino ad allora avessi avuto un masso pesante addosso, ed ora me ne ero liberato.
Lei non parlò, si limitò a guardarmi ..
Quei suoi occhi così belli mi fissavano confusi.
Forse era meglio andare via.
<< Magari .. è ora che io vada .. >>.
Stavo per lasciarla andare, ma accade qualcosa che mai mi sarei aspettato.
Si alzò in punta di piedi e mi baciò.
La attirai nuovamente a me, non avrei voluto mai andare via.
Le accarezzai i capelli, continuando a baciarla.
Ardevo dal desiderio.
Volevo lei e nessun altra.
Mi accarezzò il torace.
Poi si scostò da me guardami dolcemente.
Accarezzò la cinta dei miei pantaloni, slacciandola pian piano.
Capii ciò che voleva ...
Bene, io desideravo la stessa cosa.
Mi tolsi la giacca e le scarpe gettandole incurante sul pavimento.
Lei tolse i tacchi.
La strinsi a me baciandola e spingendola contro il muro ... accarezzandola e liberandole i bellissimi capelli dorati dal fermaglio.
Sbottonò la mia camicia .. la tolsi e la lasciai cadere a terra.
Le sfilai il vestito e la guardai, era così bella .. perfetta, come l'avevo sempre immaginata.
Le mie labbra tornarono a premere contro le sue, senza staccarmi da lei mi tolsi i pantaloni.
La presi in braccio conducendola verso il letto a baldacchino.
Fui sopra di lei ...
E finalmente, dopo tutto il tempo che era trascorso.
Dopo tutte le volte che l'avevo sognata, desiderata ..
La feci mia ..
Facemmo l'amore più volte quella notte, finché entrambi fummo stremati.
Mi abbracciò, posando la testa sul mio petto.
Giocherellai con i suoi capelli e lei sorrise:
<< E' stato favoloso ... Light! >>
<< E' vero .. sono davvero felice .. che la mia prima volta sia stata con te .. >>
<< Anche io ... ho fatto bene ad aspettare .. >>
<< In che senso? >> le chiesi,
<< Anche per me questa .. è stata la prima volta .. >>
<< E le pillole anticoncezionali? >>
<< Ah, quelle? Servono anche a regolarizzare il ... ehm .. ciclo. >>
<< Già, è vero .. meglio così. >> le baciai la testa.
Il mio cellulare squillò:
<< Light .. il tuo telefono ... >> disse guardandomi,
alzai gli occhi al cielo.. poi la abbracciai, continuando a baciarla:
<< Nooo! Proprio adesso .. devo rispondere per forza? ... Dove vai? >>,
si avvolse nel lenzuolo e andò a prendere il mio cellulare.
<< Allora rispondo io .. >> rise,
si schiarì la gola e poi imitando la mia voce esclamò:
<< Proonto? Chi è? >> io scossi la testa ridendo << Aspetti un attimo! >>,
si avvicinò a me porgendomi il cellulare, risposi:
<< Pronto sono Light Yagami, sono leggermente impegnato con una bellissima ragazza ... sotto le coperte .. prego lasciate un messaggio ... vi richiamerò! >>
- LIGHT!!! -.
Misa rise, io sgranai gli occhi.
Era mio padre ... ooops!
<< Ehm .. ciao papà! Ma sei tu? >>
- Cos'é questa storia? Dove sei? E' tardi! Quando hai intenzione di tornare a casa? -
<< Ehm ... niente papà ... >>
- Come niente??? Chi è questa ragazza? -
<< Ma papà .. quale ragazza? Stavo scherzando ... Sono da Ryuzaki, resto .. a dormire qui, non ti è arrivato il messaggio? Te ne ho inviato uno per avvertirti ... Ryuzaki è qui accanto a me .. non ho letto bene il nome sul cellulare e pensavamo fosse Mello .. Ho risposto così .. per fargli uno scherzo .. >>,
- Non mi è arrivato nulla ... la prossima volta telefona .. per una volta chiuderò un occhio ... Quindi quello che ha risposto prima era Ryuzaki? -
<< Eeehm ... si! >>
- Aveva una voce strana ... -
<< Ehm .. si. Ha un mal di gola tremendo! >>
- Davvero? -
<< Non sai quanto! >>
- Capito .. Ciao, buonanotte. -
<< Ciao! Buonanotte anche a te! >>.
Attaccò.
Sospirai di sollievo, se l'era bevuta!
Chiamai Ryuzaki e gli disse:
<< Se mio padre chiede .. stanotte ho dormito da te .. >>
- Va bene .. ma perc .. -,
non gli diedi il tempo di rispondere e misi giù.
Misa fu sopra di me e mi baciò.
Posò la testa sul mio petto, e ci addormentammo.


La mattina seguente, mi risvegliai, felice.
Cercai Misa accanto a me, ma mi accorsi che lei non c'era.
Mi misi a sedere, guardandomi intorno.
La suite era illuminata dai raggi del sole che penetravano dalla finestra.
Mi voltai e vidi un biglietto sul cuscino, lessi:
<< Caro Light, scusa se me ne sono andata così senza salutarti. Ma sono stata costretta. Marie è venuta a chiamarmi, ho un'intervista in diretta. Scusa ancora, chiamami .. o ti chiamo io.. come preferisci. Ieri sera sono stata benissimo, la serata non avrebbe potuto terminare in un modo migliore. Spero di trascorrere ancora tante sere come quella, con te ... Ciao e buongiorno se hai fame, ti ho lasciato dei croissant e del cappuccino sul tavolo... Un bacio. >>,
sorrisi, era incredibile.
Non riuscivo a crederci.
Mi alzai vestendomi, non riuscivo a mangiare .. ero troppo euforico.
Così bevvi solo il cappuccino, e portai via un croissant.
Non volevo che si offendesse.
Salii sullo scooter per andare da Ryuzaki.
Corsi velocemente su per le scale, bussai insistentemente alla porta della sua stanza d'albergo.
Mi aprì, sbadigliando:
<< Che sonno! Cosa c'è? Hai visto che ore sono? >>
<< Le nove .. >>
<< Si ma di domenica ... ieri sera mi hai attaccato il telefono in faccia!>>
<< Scusa! Non potevo parlare, per farmi perdonare ecco un croissant ... Sono al settimo cielo! >>
<< Entra! >> disse prendendo il sacchetto,
entrai chiudendomi la porta alle spalle.
<< Allora che c'è? >>
<< HO FATTO SESSO! >> esultai,
<< Nooo ... >> mi guardò stupito << Ma dai! >>
<< E' vero, giuro! >>
<< E' per questo che non potevi parlare ieri sera? >>
<< Esatto! >>
<< Sei grande! Con chi sei stato? >>
<< NON CI CREDERAI MAI SE TE LO DICO! Ancora non riesco a crederci io .. >>
<< Spara! >>
<< Sai chi ho salvato alla sfilata di moda di Sakura Hikawi? >>
<< Si, è su tutti i giornali e ne parlano i vari notiziari e ... >> mi guardò confuso << Che c'entra? >>
<< Bene .. Ho fatto l'amore con la mia Misa! >>
<< CHEEEE????? NO, NON CI CREDO! E' UNA BALLA, BELLA GROSSA! >>
<< Te lo giuro è così .. >>,
gli raccontai tutto della sera in cui l'avevo salvata, della cena di ieri sera a cui mi aveva invitato e di come eravamo stati insieme.
<< Dai Light, ti aspetti che io ci creda? >>
<< Si.. te lo giuro! Su quello che vuoi credimi! Non ho sognato niente stavolta! Ho ancora addosso il suo profumo alla vaniglia! >>,
<< Provamelo ... >>
<< Va bene .. la chiamo. >>.
Non mi rispose.
Ryuzaki mi diede del bugiardo ....
Gli dissi di aspettare, gliel'avrei dimostrato a tutti i costi.
<< Misa .. dai rispondi ... >>
<< Dai, Light .. >>
<< No, te lo devo provare sennò non mi credi ... Sarà ancora in studio per l'intervista ... >>,
<< Facciamo così ti credo .. >>
<< Non ne sei convinto ... >>
<< Ti credo ma ho bisogno di più certezza.. una dimostrazione concreta. Comunque sono contento per te! >>
<< Va bene, prometto che te lo proverò. Devo andare, ora. Ciao! >>.
Me ne andai sperando che Misa mi chiamasse prima o poi.


Nota dell'autrice: OK, spero vi siano piaciuti questi altri capitoli. Forse è meglio cambiare il Rating XD... non avevo mai scritto certe cose, ed un po’ mi imbarazza. Lo so non è niente di che ma per me già è troppo. Fatemi sapere che ne pensate, grazie. Sinceramente all’inizio era un solo capitolo ma ho dovuto dividerlo perché era troppo lungo, non mi rendo conto di quanta roba esce dal mio cervellino quando la scrivo. Va bene che altro dire? Pubblicherò presto il prossimo capitolo. :) Un bacione


Kath

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Capitolo 9
*** Unaxpected visit ***


Unaxpected visit


I giorni passavano, lenti ..
Le ore, i minuti, i singoli secondi sembravano interminabili ..
Da quella bellissima sera erano trascorse due settimane, e Misa .. non mi aveva chiamato neanche una volta.
Sempre di pessimo umore, continuavo la mia monotona vita in attesa di quella benedetta telefonata ..
Aveva fatto l’amore con me ..
Dovevo pur interessargli.
E allora perché non chiamava?
Rispondevo male a chiunque mi rivolgesse la parola, non lo facevo di proposito …
Era istintivo .. anche se non è che me ne fregasse più di tanto!
Se io riuscivo a convivere con la schiacciante frustrazione che premeva su di me, sempre di più ogni giorno, gli altri potevano sopravvivere ad una piccola scortesia!
Con la borsa a tracolla stavo tornando a casa, come al solito insieme a Ryuzaki …
Parlava, ma io non l’ascoltavo ero troppo furioso!
<< Ehi? Light? Sorridi un po’ .. >>
<< Non mi rompere .. >>
<< Dai, se sorridi ti racconto qualcosa che ti farà sbellicare dalle risate … >>
Chiusi gli occhi accelerando il passo:
<< Non ne ho voglia, non sono dell’umore .. >>
<< Quando mai! >>
<< Non .. rompermi .. le .. palle! Capito? >>
<< Ehi! Calma idiota, cercavo solo di aiutarti! >> mi si parò davanti puntandomi un dito contro,
mi stupii, distolsi lo sguardo sospirando.
Mi passai una mano sul volto:
<< Scusa .. hai ragione .. è solo che .. Misa ancora non mi ha chiamato .. non so che pensare … >>
<< Sembri distrutto .. >>
<< Lo sono .. porca troia! Dah!!! Ma perché non mi telefona! Siamo stati a letto insieme .. e … >>
<< Forse è stata solo una botta e via … forse sei la sua puttanella .. >>
lo fulminai con lo sguardo ed urlai con voce strozzata:
<< MA VA A CAGARE! MI HA DETTO CHE MI AVREBBE CHIAMATO! NON SONO IL PUTTANO DI NESSUNO! CHIARO???? >>
<< Ok! Ok! Scusa .. Ma .. si può dire ‘puttano’? >>
<< MA CHE NE SO!!!! MA CHE MI FREGAAAAA!!!>>
<< Chiamala tu, no? >>
<< Cosa credi che non ci abbia provato? Risponde la segreteria .. >>
<< Non so che dirti .. Se ti va posso venire da te, così ti distrai e non stai lì a demoralizzarti .. >>
<< No tranquillo, voglio stare un po’ solo .. scusami .. e poi sinceramente, se vieni a casa mia.. Sayu impazzirà ed inizierà a starci intorno .. >>
<< Pe .. perché? Le .. le piaccio? >>,
lo guardai alzando un sopracciglio, sembrava avere un espressione felice, poi tossì e disse:
<< Era così … pe .. per chiedere .. solo per curiosità .. >>
<< Gli piaci eccome … è pazza di te. Non fa altro che dirmi, Ryuzaki qua … e Ryuzaki là … ma che palle! >>
<< Non è corretto rivelarmi certe cose .. però. Anche se .. >>
<< Anche se? Hai ragione, cavolo .. non è da me raccontare gli affari altrui! >>
<< No niente .. hai ragione .. non è da te .. >>.


Entrato in casa tolsi le scarpe,
<< Sono tornato! >>.
Nessuna risposta.
Girai in lungo ed in largo per le varie stanze della casa, in entrambi i piani .. ma nulla non c’era anima viva …
Entrai in cucina e scorsi un biglietto sul tavolo era di mia madre:
‘ Light, abbiamo provato a chiamarti .. Perché non hai risposto? Comunque la nonna non sta bene, starò per un po’ da lei per accudirla.. Ho portato Sayu con me. Tu sei abbastanza grande per rimanere a casa da solo .. Tuo padre tornerà tardi come al solito. Per cena cucinati una zuppa già pronta e per secondo ti ho lasciato una bistecca .. sta scongelando nel lavandino e mi raccomando tesoro attento con i fornelli .. Si, lo so .. sei grande! Ma la prudenza non è mai troppa.
Ciao, ti voglio bene.
Mamma’.
Wow, la casa tutta per me!
Che bello ragazzi!
Fanculo alle regole, quel giorno avrei fatto quello che mi pare!
Anche girare in mutande per casa!
Chi se ne fregava!
Però … meglio di no …
Avevo freddo …
Salii in camera mia, prima di cenare avrei giocato un po’ con l’Xbox e avrei navigato anche un po’ in Internet.
Tanto non avevo da studiare … che miracolo!
Mi cambiai.
Inserii il disco di Dante’s Inferno ed iniziai a giocare.
Mi mancava poco per finirlo ..
<< Muori bastardo! >>,
il campanello suonò, ti pareva!
Proprio sul più bello!
Misi il gioco in pausa e mi alzai.
Scesi le scale diretto alla porta d’ingresso.
Aprii la porta … come al solito avevo dimenticato il cancello aperto …
Mi ritrovai di fronte una ragazza dai capelli neri e lunghi fin sotto il bacino vestita con una gonna scozzese rossa, una canottiera bianca ed un paio di tacchi neri.
Il suo viso era semi-nascosto da un paio di occhiali neri.
<< Desidera? >>
<< Light sono io! Fammi entrare! >>
<< Io chi? >> mi sporsi un po’ e vidi una Porsche 911 nera parcheggiata davanti casa,
<< Misa! >>
<< Misa? >> si tolse gli occhiali << Sei davvero tu? >>,
la invitai ad entrare.
Chiusi la porta alle nostre spalle e lei si tolse la parrucca liberando i capelli dorati.
<< Ah! Finalmente! Questa dannata parrucca iniziava a darmi prurito! >>
<< Come .. come hai fatto a trovarmi? >>
<< Mai sentito parlare di elenchi telefonici? >> mi sorrise gettandomi le braccia al collo baciandomi << Mi sei mancato! >>
<< Immagino! >> risposi imbronciato << Non ti sei degnata di chiamarmi neanche una misera volta … e non hai risposto alle mie chiamate! >>
<< Non è stata colpa mia, lo giuro! Marie mi ha completamente sequestrato il mio cellulare .. ed anche quello di riserva! Scusa .. credimi, è così. >>
<< Va bene .. come mai questa visita? >>
<< Sono riuscita a svignarmela .. avevo voglia di vederti … e di fare una cosuccia con te! E così eccomi qui! >>
<< Cosa intendi per cosuccia? >> sorrisi,
lei mi accarezzò il collo con un dito, avvertii dei piacevoli brividi.
<< Non fare finta di non aver capito ragazzone! >>,
<< Sono un bimbo innocente certe cose non le capisco ... >>
<< Si certo ... Piccolo! >>
la sollevai da terra:
<< Ok basta fare il bambino .. >> sorrisi malizioso << Sono un uomo .. ora! >>.


Comodamente disteso nel mio letto, la guardai rivestirsi.
Sospirai.
Mi chiese cos'avessi, io feci spallucce.
Ma poi continuò ciò che stava facendo.
<< Te ne vai quindi? Non ... non rimani qui ... a dormire con me? Mio padre tornerà tardi e mia madre e mia sorella non ci sono ... >>
<< Oh! Non sai quanto mi piacerebbe ma non posso, devo apparire in un programma televisivo alle undici ... Mi dispiace ... >>
<< Ok ... Misa posso farti una domanda? >>
<< Certo ... >>
<< Cosa siamo io e te? >>.
Si voltò guardandomi stupita,
<< In che senso? >>
<< Beh, facciamo sesso ... ci siamo visti di nascosto. Ci baciamo! Cosa siamo? >>
<< Io .. >>
vidi la sua espressione confusa ed esclamai con rammarico:
<< Capisco .. sono solo uno sfizio per te.. >>.
Corse a sedersi accanto a me, mi accarezzò i capelli:
<< Light .. No ma che dici! Non è assolutamente vero! Tu per me non sei uno sfizio .. mi piaci davvero ... >>
<< E allora cosa siamo? >>
<< Non saprei io pensavo ... conta ciò che proviamo, credo .. >> arrossì.
Abbassai la testa, deluso.
<< Io pensavo ... di essere diventata la tua ragazza .. ecco, però non ero sicura se per te fosse la stessa cosa .. >>
<< La .. la mia ragazza? Quindi stiamo insieme ... >>
<< Si ... >>,
le diedi un bacio sulla guancia:
<< Certo che per me è lo stesso ... come potrebbe essere altrimenti? >>
mi sorrise baciandomi, poi si alzò:
<< Dovrei andare ... mi dispiace .. >>.
Avrei voluto che rimanesse, ma se doveva andare chi ero per impedirglielo?
Dopotutto era il suo lavoro.
Uscì dalla stanza.
Decisi di vestirmi ...
Anche se ..
Non ne avevo voglia!
Quindi mi limitai ad infilare i boxer ed a tornare sotto le coperte .. avrei dormito un po’.
Non avrei cenato, non ne avevo voglia ..
Ero solo stanco ..
<< Light? >>
mi alzai a sedere:
<< Che c'è? Hai dimenticato qualcosa? >>
<< No .. mi chiedevo se ... è ancora valido il tuo invito a rimanere a dormire da te ... >>
sorrisi:
<< Certo! E l'apparizione televisiva ... non ci vai? >>
<< Ehm... ecco Marie mi ha .. mi ha detto che hanno rimandato ... >>,
<< Capisco .. Vuoi mettere qualcosa di più comodo per dormire? >>
<< Si grazie ... >>
mi alzai ed aprii l'armadio.
Porsi a Misa una mia T-Shirt blu scura.
Lei si spogliò e la indossò.
Risi ..
La maglietta fungeva quasi da vestitino.
<< Ma che bella che sei con la mia maglia! >>,
rise, ed entrambi ci mettemmo sotto le coperte.
La abbracciai forte a me baciandole la testa.
<< Buonanotte ... >>
<< Buonanotte piccola .. >>.


Che bella giornata!
Era proprio giusto dire il ' buon giorno si vede dal mattino' !
Aprii la finestra stiracchiandomi e respirando a fondo.
Che dormita!
Mi sentivo benissimo, avevo riposato meglio di un bambino.
Entrai nel bagno e tolti i residui del trucco della sera precedente, mi lavai la faccia.
Forse era meglio fare una doccia, a Light non sarebbe dispiaciuto.
Trovato un elastico legai i capelli ed entrai nella doccia, aprii l'acqua calda.
Mi lasciai cullare da quel calore che accarezzava ogni centimetro del mio corpo, che bella sensazione!
Mi avvolsi in un asciugamano tornando in camera di Light.
Era sveglio finalmente:
<< Buongiorno ... ho fatto una doccia ... spero non ti dispiaccia. >>
<< Perché dovrebbe? Fa come se fossi a casa tua. >>
<< Light .. può sembrarti strano .. ma .. non vorrei mettere le mutandine di ieri .. non è che .. solo temporaneamente .. >>,
rise:
<< Nel cassetto .. serviti pure! Spero che i boxer siano di tuo gradimento, non ho mutandine da donna purtroppo ... una cosa del genere è da depravati ... >>
<< Grazie ... >>
<< Per quanto riguardo i vestiti posso chiamare mia sorella ... ti presterà qualcosa lei ... >>
<< Che gentile che sei ... >> sorrisi << Solo una cosa .. come faccio a lavare i denti? >>
<< Usa il mio spazzolino .. è il blu ... >>
<< Va bene. >>.
Mi asciugai e misi il reggiseno ed un paio di boxer di Light.
Tornai in bagno e momentaneamente, visto che avevo freddo, rimisi la maglietta che avevo indossato per dormire.
L'avevo lasciata lì.
Mi lavai i denti e misi lo spazzolino al suo posto.
Sentii la porta aprirsi, mi voltai aspettandomi di vedere Light.
Non era lui ..
Ma sua sorella ... Sayu.
Rimase a guardarmi a bocca aperta, io le sorrisi imbarazzata.
<< Oh! Ciao ... scusa ti serve il bagno? Esco subito .. ho finito .. >>
<< Ehm .. no tranquilla fai con comodo ... ma tu ... tu sei proprio Misa? >>,
io annuii.
<< Perché sei nel ... nostro bagno? >> strabuzzò gli occhi << Ah! Aspetta .. hai .. hai passato la notte con .. con mio fratello? >>
arrossii di colpo:
<< Ecco io .. si ... sono la sua ragazza .. >>
<< AAAAARGH!!!!!!!!!!!!!!! SEI MIA COGNATAAAAA!!!!!!!! >>
risi:
<< Credo .. di si .. una specie .. >>
<< Oook! Mi calmo ... Wow! >>
<< Ma .. Light aveva detto che non c'eravate a casa .. >>
<< Infatti ... mamma è rimasta dalla nonna, io sono tornata perché ieri sera nella fretta ho dimenticato il libro di algebra ... >>,
<< Capisco .. >>.
Light entrò nel bagno:
<< Chi è che urla? >> vide la sorella e strabuzzò gli occhi << Tu??? Ma .. ma .. che ci fai qui? >>
<< Ho dimenticato a casa il libro di algebra! FRATELLONEEEE TI SEI FIDANZATO CON LA TUA MISAAAA! CE L'HAI FATTA!!!! BRAVOOO!!! >>,
Light a guardò con aria un po’ spaventata, io non riuscivo a smettere di ridere.
<< Sayu .. >>
Sayu iniziò a saltellare tenendo le mani di Light che mi guardò implorante:
<< Che bello!!!!! Aiuti anche me con Ryuzaki così usciamo in quattro! >>
<< Ancora???? Misa per cortesia, chiama un esorcista! >>
<< Ma dai, tesoro .. è adorabile! >>
<< AAAAAARGH! LIGHT!!! TI HA CHIAMATO TESOROOOO!!! >>
<< Ma non la vuole smettere con questa storia di Ryuzaki! >>
<< Ma .. piccolo, se è innamorata aiutala ... >>
<< AAAARGH!!!! LIGHT!!! TI HA CHIAMATO PICCOLO!!!! >>
Light ignorò la sorella ed esclamò:
<< Misa, Sayu è troppo piccola .. ha solo quindici anni .. ancora non li ha compiuti sedici ... anche se anche a sedici anni sarebbe troppo piccola ... >>
<< Amore, non essere così iperprotettivo ... >>
<< AAAAARGH!!!! LIGHT!!! TI HA CHIAMATO AMOREEEEE!!! >>>
<< AHOOOOO E BASTA!!!! ...>> imitò la voce della sorella << AAAAAARGH!!! SAYUUUU!!! CI SENTO ANCORAAAAA!!! >>,
risi fino alle lacrime.
Facemmo colazione insieme, e Sayu fu poi così gentile da prestarmi i suoi trucchi e .. a regalarmi un suo vestito da lolita che aveva comprato ...
Mi disse che non l'avrebbe più indossato, per fortuna mi entrava.
Misi i tacchi e dopo aver messo gli occhiali da sole e la parrucca, presi la busta in cui Light aveva gentilmente sistemato i miei vestiti del giorno precedente.
Li salutai entrambi e salii sulla mia Porsche.
Era ora di tornare in albergo, sperai con tutte le mie forze che Marie non mi uccidesse.
Non avevano rimandato la mia apparizione in tv, non mi ero presentata e basta.
Light mi era sembrato così triste e poi anche io volevo rimanere da lui ...
Dopotutto avevo il diritto di passare del tempo col mio ragazzo, dopo tutte quelle giornate di lavoro!
Mi dispiaceva solo di aver raccontato a Light quella piccolissima bugia, ma non volevo che si sentisse in colpa.
Gliel'avrei detto e di sicuro avrebbe capito.


Nota dell'autrice: Eccolo qui, spero vi sia piaciuto ( lo so lo dico sempre, sempre, sempre XD... mmm un pò ripetitiva? Noiosetta? Il fatto è che spero davvero che piaccia perché mi ci impegno. ). Comunque non credete che sia finita qui he, he, he! Ci sarà anche una grande sorpresona ... anche un'altra più piccola ma non meno importante. Recensite please!!! Bacioni e grazie mille.

Kath

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Capitolo 10
*** Ok, bitch! This is war! ***


Ok, bitch! This is war!


Arrivai in albergo.
Camminando in punta di piedi davanti alla porta della suite di Marie, cercai di raggiungere la mia stanza.
La porta si aprì di scatto, rimasi impietrita.
Sperando di non pentirmene mi voltai, e vidi Marie guardarmi col volto paonazzo.
Abbozzai un sorriso salutandola debolmente … non rispose al saluto.
Iniziò ad urlarmi contro chiedendomi dove fossi stata, e informandomi riguardo ai guai che le avevo provocato la sera precedente per no essermi presentata.
Le chiesi scusa, ma non bastò a calmarla ..
Seguì una lunga .. lunghissima .. maternale!
Avrei preferito gettarmi da un ponte piuttosto che sentirla urlare in quel modo, e tutto d’un fiato poi!
Feci una smorfia.
<< STAMATTINA HAI UN SERVIZIO FOTOGRAFICO!!!!! E SIAMO ANCHE IN RITARDO!!!! >>
<< Basta .. ti prego. Ti ho già chiesto scusa … >>
<< ANCORA NON MI HAI DETTO DOVE SEI STATA! NON RIESCO A CREDERE CHE TU SIA STATA COSI’ IRRESPONSABILE!!!!!!!! >> si passò una mano tra i capelli, poi se la mise sul petto appoggiandosi alla parete, le fui vicina:
<< Calmati! Visto che è successo? .. Lo sai che ti fa male innervosirti in questo modo .. è tutta colpa mia mi dispiace! .. non pensavo di causare tanti guai .. ero .. ero con il mio fidanzato .. per una volta volevo rimanere con lui … volevo far finta di essere una ragazza come tante, senza il peso di tutti questi impegni .. solo per una notte … >>.
Strabuzzò gli occhi …
Gliel’avevo detto, Light ormai era il mio ragazzo … sembrava ancora strano anche a me, ma era uno strano .. bello.
<< Il tuo-che-cosa? >>
<< Fi .. fidanzato … >> ripetei,
<< Da quando hai un fidanzato? >>
<< Da un po’ .. >>
<< E chi .. chi … sarebbe .. è carino? >> sorrise interessata, ricambiai.
Wow! Non era più arrabbiata?
Che fortuna! Avrei dovuto dirgli di Light appena arrivata, così mi sarei risparmiata le sue urla.
<< Ricordi quel ragazzo che mi ha salvata? … Light Yagami? >> arrossii, lei annuì << Beh, è lui! >>
<< Oh mio dio! Ma è un ragazzo bellissimo! Che fortuna! E’ così se… >> mi prese le mani, la interruppi ridendo:
<< Si .. Calma con le parole, è mio! >>
<< Lo so, lo so! Però era solo un commento, su andiamo. Ti aspetto un servizio fotografico.. Non hai bisogno di cambiarti vedo … bel vestito! >>
<< Già .. regalo della mia ‘cognatina’ ! >>.


Ed eccoci in studio, qui iniziò le mie solite giravolte.
Metti questo vestito .. sorridi … ferma così … cambiati .. di nuovo mettiti in posa .. sorridi così .. brava … mostra grinta.
E che noia!
Mi sedetti, stanca.
Marie mi portò un caffè macchiato.
Iniziai a sorseggiarlo .. non c’era nulla di peggio di lavorare ..
Anzi, dopo un po’ dovetti ricredermi.
<< Ma guarda, guarda! Anche tu qui? Non credevo facessero entrare i cani .. >>
alzai gli occhi al cielo, sempre la solita rompiscatole … Takada.
<< Se guardi bene sulla porta c’è un divieto per le vipere, quindi perché non strisci fuori da qui? Lingua biforcuta … >> risposi,
mi guardò con rabbia, sorrisi.
Colpita e affondata.
Due a zero per me.
Mi afferrò per la maglietta:
<< Guarda che io .. >>
le strinsi il polso bruscamente costringendola a lasciarmi, mi alzai e la guardai negli occhi furiosa.
Come cavolo si permetteva?
<< Tu cosa? >>
<< Ti faccio a pezzi, stupida biondina del cavolo! >>
le puntai un dito contro guardandola di sottecchi:
<< Brutta sederona … Provaci di nuovo e la tua faccia conoscerà il muro .. perché la prossima volta ti prenderò per i capelli e ti farò la plastica facciale a forza di colpi contro la parete! >>
<< Attenta a te .. non sfidarmi. Potrei farti molto male .. >>
<< Ma che paura, sto già tremando! >>
<< Non hai ancora capito con chi hai a che fare! >>
incrociai le braccia:
<< Ah! Si, invece .. con una prepotente, presuntuosa che è da poco nel mondo dello spettacolo e crede di essere migliore di tutto e di tutti … Ti credi chissà chi, ma con questi tuoi modi dimostrano che sei una gran maleducata … Per rendere meglio l’idea userò un linguaggio che per una come te non sarà difficile da comprendere … Sei una montata del cazzo! Vali meno della merda delle mucche! >>.
Digrignò i denti, e mi diede uno schiaffo:
<< Brutta puttana! >>.
Ora basta era troppo!
Se l’era cercata, mi scagliai contro di lei.
Un bel pugno in faccia!
<< Senti chi parla! Sei una troia del cavolo! >> replicai, non era da me usare quel linguaggio.
Ma quando ci vuole, ci vuole!!!
Iniziammo a picchiarci.
Le fui addosso e la schiaffeggiai, lei mi tirò i capelli.
Nonostante gli uomini della security e le nostre manager fossero intervenute .. nessuno di loro riuscì a separarci e continuammo a pestarci.
Mi costrinse ad alzarmi e mi diede un pugno nello stomaco.
Tossii, la vidi sorridere soddisfatta nonostante il labbro ferito dalla quale fuoriusciva sangue e l’occhio nero. Per non parlare dei numerosi graffi che le avevo provocato!
<< Mi hai rotto!!!!! >> la spintonai, cadde a terra ed io iniziai a prenderla a calci nello stomaco << NON RIDI PIU’? EH, STRONZA??? >>,
Marie mi fermò e mi fece allontanare da lei.
Mi disse di calmarmi, e che per fortuna quella pazza non mi aveva rotto il naso.
E come avrebbe potuto?
Le aveva più prese, che date ….
Il mio occhio era leggermente nero, ma ero di certo messa meglio di lei …
Ci avrebbe pensato due volte prima di provare di nuovo a battersi contro di me.
Ma mi sbagliavo!
Mi attaccò alle spalle, fui distesa a pancia in giù.
Non riuscivo a muovermi, era sopra di me e mi tirava i capelli:
<< Ti ammazzo! Gallinaccia spennata! >>
<< TOGLITI DI DOSSO CULONA!!!! >> urlai,
<< Eh, no! Ora me la paghi! >> mi sbatté il viso sul pavimento, fortunatamente riuscii a girarmi un po’ e ad attutire un po’ la botta con la guancia.
Mi aveva scocciato!
Le avrei fatto vedere di che pasta ero fatta!
In amore e in guerra tutto e lecito quindi ..
Mi liberai.
Cadde all’indietro.
Mi rialzai e mi avvicinai a lei, furiosa.
Le piaceva giocare pesante?
Ma che coincidenza!
Anche a me!
<< Ok! Stronza! Questo significa guerra! Ora la mia previsione si avvererà! >>,
la presi per il collo e la spinsi contro la parte, la voltai trattenendola per i capelli …
ed iniziai a sbatterle la faccia contro il muro.
Dopo un po’ la lasciai andare, si accasciò al suolo e lentamente alzò lo sguardo posandolo su di me.
<< Dannata! >>
<< Che c’è? >> risposi << Te l’avevo detto, no? Ti ho fatto la plastica facciale, e non devi pagarmi nemmeno! Che vuoi di più dalla vita? Ti ho reso più bella … o quasi? Mmm … non credo, per migliorarti ci vorrebbe un miracolo! >>,
<< Grrr!!!! MISAAAAAA ME LA PAGHERAIIII!!!! >> urlò con voce squillante,
<< Tu hai seri problemi! Sei decisamente una pazza! Ti serve uno strizzacervelli mia cara! >> sorrisi e mi allontanai.


Disteso sul letto, sbadigliai.
Avevo da studiare, ma non ne avevo voglia!
Presi il cellulare e scrissi un messaggino a Misa, chiedendole cosa stesse facendo.
Lo rimisi in tasca ed aspettai la sua risposta.
Invece di mandarmi un messaggio mi telefonò.
E mi disse una cosa che mi stupì!
Voleva ufficializzare il nostro fidanzamento.
A suo parere, tutti dovevano sapere che ero il suo fidanzato.
Non voleva nascondersi.
Io le dissi che per me non c’era alcun problema.
Era davvero così, ero felice.
Finalmente stavo con la ragazza dei miei sogni e Ryuzaki avrebbe dovuto credermi per forza ..
Non che me ne importasse più di tanto se Elle mi credesse o no .. ma sarebbe stata una soddisfazione in più.
Meglio abbondare!
Poi mi raccontò che da alcuni giorni le stavano arrivando delle lettere minatorie.
<< Se qualcuno prova a farti del male piccola, ci penso io! Lo ammazzo! >>
- Tranquillo Light .. magari sarà qualcuno che vuole divertirsi .. –
<< Ne dubito … inizio a pensare che l’incidente del faro, e il caso dei freni manomessi non siano una coincidenza … C’è sotto qualcosa di losco! >>
- Signor detective, lei è davvero un tipo brillante … -.
La sentii ridere:
<< Tesoro sono serio, stai attenta ti prego … Non farmi preoccupare .. >>
- Va bene .. se può tranquillizzarti mi so difendere abbastanza .. chiedilo a Takada! –
<< Perché? Cosa intendi? >>.
Mi raccontò ogni singolo dettaglio della sua discussione con Takada, e della zuffa che era avvenuta dopo.
La ascoltai, quasi trattenendo il fiato ..
Non riuscivo a crederci!
<< Oh mamma! E tu come stai? >>
- E’ stata lei ad iniziare e a prenderle! Io ho rimediato solo un leggero occhio nero, e un po’ di emorragia nasale. Tutto qui. Se vedi lei ti spaventi! -
<< Sembri cosi delicata .. picchi forte allora, eh? >>
- Of course, quindi non farmi arrabbiare! –.
Risi:
<< Certo che no! Ci tengo alla pelle! >>,
lei rise.
Ci salutammo dandoci la buonanotte.
Mi sedetti alla scrivania.
Ok! Era ora di mettersi a studiare!..


Nota dell’autrice: Here I am!!! Spero vi sia piaciuto il decimo capitolo!!!! Recensite vi prego vi prego vi prego! *_* .. Ok, ok! Basta non voglio sembrare disperata, non posso lamentarmi .. :) .. Ah! Che soddisfazione scrivere questo capitolo, Takada le ha prese di santa ragione mu ha ha ha ha! XD .
Baci,


Kath

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Capitolo 11
*** Rain ***


Pioveva.
Pioveva ed io avevo dimenticato l’ombrello a casa.
Le pesanti gocce d’acqua bagnavano i miei capelli.
Che disastro! Ero in uno stato pietoso.
Ma non mi importava..
Non mi importava perché, la mia mente era affollata … solo pensieri felici mi ronzavano in testa.
E per questo non facevo caso al mio bellissimo vestito rosso - che avevo indossato per la festa di compleanno della mia amica Julie – ormai zuppo.
Sorrisi.
La serata era piuttosto tranquilla.
Avevo deciso di tornare a casa prima perché quella sottospecie di ‘ piovra’, Max, non aveva smesso per tutta la sera di venirmi dietro come un cagnolino e di cercare di toccarmi con i suoi tentacoli!
Era un ragazzo carino .. ma non mi interessava …
C’era solo una persona che volevo al mio fianco …
Lui ..
Che era sempre al centro dei miei pensieri .. così dolce, gentile, intelligente …
Semplicemente bello.
Lui .. Ryuzaki.
La prossima volta che l’avrei visto .. gli avrei confessato i miei sentimenti.
Era possibile che gli piacessi.
Le probabilità di essere respinta erano poche .. e poi mi aveva detto che ero bella.
Doveva pur significare qualcosa!
I piedi mi dolevano in un modo pazzesco.
Perché avevo messo quei dannati tacchi?
Iniziai ad avere freddo, ma continuai a camminare cercando di non pensarci.
Un auto si fermò accanto a me.
Il finestrino si aprì.
<< Sayu? Sei proprio tu? >>
<< Tu … sei … sei .. >> non riuscì a parlare.
<< Che hai? Sembra che hai visto un fantasma. Sono così brutto? >> rise.
Sorrisi arrossendo:
<< Oh, no. Ciao Ryuzaki. >>
<< Che ci fai qui tutta da sola? E’ pericoloso .. sotto la pioggia poi, ti verrà un malanno. >>
<< Sto tornando a casa da una festa … >>
<< Vuoi un passaggio? >>
<< No, tranquillo .. non serve … non voglio bagnarti i sedili dell’auto. Non insistere .. >>.
Si grattò la testa, poi gridò al suo autista:
<< Watari. Scendo qui, accompagno Sayu a casa. Dammi l’ombrello. >>.
Scese dall’auto ed aprì l’ombrello.
Mi offrì un braccio e con l’altro fece segno a Watari di andare via.
<< Non lascerò che torni a casa da sola … potrebbe succederti qualcosa .. voglio stare tranquillo … >>.
Arrosii.
Forse era il momento giusto per dichiararmi … stavo per parlare ma lui mi precedette.
<< Allora .. ti sei divertita alla festa? >>
<< Non molto .. >> ammisi << C’era un ragazzo che non la smetteva di venirmi dietro .. >>
<< Vuoi biasimarlo? >> sorrise,
ricambiai:
<< Beh .. però cercava sempre di mettermi le mani addosso e questo non lo sopporto … >>
<< Questo non si fa .. non è da gentiluomini … >>
<< Già .. >>
<< E .. dimmi .. questo tizio .. ti piace? >>
<< Assolutamente no. >>
<< Meno male .. >>
<< Perché? >>
<< Perché è così maleducato. >>.
Riuscii solo a dire ‘Oh .. ’.
Che cretina ..
Se volevo dichiararmi dovevo farlo ora e subito ..
<< Ryuzaki .. >>
<< Si? >>,
mi guardò e le mie guance avvamparono.
Il mio cuore iniziò a battere forte …
Respirai a fondo.
Ero grande ormai.
Ero capace di … di .. dirgli che mi piaceva.
<< Ecco .. ecco io … E’ .. è da un po’ che voglio dirti una cosa … >>
<< Ti ascolto .. >>.
AAAAAAARGH!!!!!!!!! Ma perché era così difficile??????
Ok, basta l’avrei detto tutto d’un fiato.
<< Tu mi piaci Ryuzaki ! >>
<< In che senso .. ti piaccio .. >>.
Ma come in che senso???
Mi prendeva in giro??
<< Nel senso che mi sono innamorata di te! >> dissi guardandolo negli occhi, aveva un’espressione un po’ stupita.
<< Oh .. in quel senso … >>,
annuii.
<< Tu cosa provi per me? >>
<< Sayu .. io non lo so .. mi, mi prendi alla sprovvista … così all’improvviso. >> arrossì.
<< Dimmi solo quello che provi .. >>.
Calò il silenzio più totale.
Nessuno di noi due parlò.
Lo vidi distogliere lo sguardo.
Sospirò e disse una cosa che mai …
E ripeto mai.
Avrei voluto sentirmi dire.
<< Sayu … se dovessi scegliere tra il ‘non mi piaci’ ed il ‘ mi piaci’ sceglierei la seconda opzione .. sei simpatica, dolce .. sei una ragazzina carina .. ma non riesco a vederti come la mia ragazza … anche perché non ne ho mai avuta una … E poi sei la sorellina di Light .. >>.
CRACK!
In quel preciso istante il mio cuore si infranse in tanti piccoli pezzetti.
Ragazzina????
Mi aveva .. chiamata .. ragazzina??
Sorellina di Light???
Rimasi di sasso.
<< Non hai sentito una specie di ‘crack’? Comunque sia …>>,
abbassai lo sguardo stringendo i pugni.
<< Basta .. >>
<< Eh? >>
<< Non dire altro, per favore .. Ho … ho capito. Non serve che mi accompagni. Vado da sola .. >>
<< Ma Sayu .. io .. >>.
Cercai di scappare via per nascondere le lacrime, che insistenti iniziarono a rigarmi il viso.
Ma lui mi fermò trattenendomi per il polso, costringendomi così a voltarmi verso di lui.
Lo guardai, senza riuscire a trattenere il pianto.
Stupito, mi lasciò andare.
Corsi ..
Corsi più forte che potei.
Le scarpe ostacolavano la mia corsa.
Più volte inciampai.
Ma nessuna ferita sul mio corpo mi provocava dolore, come quella inferta al mio povero cuore.
Pioveva.
Ed io soffrivo per essere stata respinta …
Pioveva.
Mi sentivo così sola …
Pioveva.
Ed il cielo piangeva con me.


Sospirai …
Non avevo più voglia di studiare.
Così chiusi i libri e mi gettai sul letto.
Affondai la testa nel cuscino e mi misi a pensare alla mia Misa …
Tra pochi giorni ci sarebbe stata la conferenza stampa, in cui avremmo annunciato il nostro fidanzamento.
Ero piuttosto nervoso.
Misa mi aveva raccomandato di non preoccuparmi.
Ma come potevo stare tranquillo?
Non ero mai apparso in televisione ..
Dovevo indossare lo smoking?
Odiavo il papillon!!!
Uffa …
Mi alzai e scesi in cucina …
<< Sayu! Dove vai? >> urlò mia madre,
quella piccola scimmietta della mia sorellina mi spintonò e corse su per le scale.
<< Ma che cavolo fai? >>.
Quasi stavo per cadere.
Grrr! Salii le scale e raggiunsi la sua camera.
Questa volta non l’avrebbe passata liscia.
Ero pronto a fargli una bella strigliata .. ma quando aprii la porta e la vidi ..
Quasi il mio cuore si fermò.
Stava piangendo a dirotto.
Mi avvicinai a lei chiedendole cosa fosse successo.
Lei non parlò.
<< Sayu, è successo qualcosa alla festa? Qualcuno ti ha dato fastidio … se è così giuro che gli rompo il naso! >>,
scosse la testa.
<< Perché sei tornata prima?? E da sola poi? Avresti potuto telefonare, sarei venuto a prenderti … Perché piangi? Avanti dimmelo .. >>.
Alzò lo sguardo e mi fissò.
Affondò il viso nel mio petto continuando a singhiozzare.
Le accarezzai la testa.
<< Su .. su .. calmati. Vuoi dire al tuo fratellone perché stai piangendo … >>.
Pian piano mi raccontò tutto.
<< IO LO AMMAZZO!!!!!!!!!!!! >> gridai,
<< Lui mi vede .. co .. come una ragazzina .. sarò sempre la tua sorellina. Non mi vedrà mai come la sua ragazza. Immagino tu sia felice, d’altronde non volevi che stessi con lui.. Non … non ti romperò più le scatole parlandoti di Ryu .. >> la voce le si ruppe.
E’ vero non approvavo che lei e Ryuzaki si mettessero insieme … ma non ero felice che lui l’avesse respinta.
Volevo bene a Sayu, e non volevo vederla soffrire.
Meglio insieme a Ryuzaki, che triste.
<< Come puoi pensare che io sia felice? Ci penso io … non piangere, avanti. >>.


Nota dell’autrice: Eccomi qui con il nuovo capitolo!
(nd. Light: Era ora!!!!! Vergognati!!! Far aspettare così i lettori … -
nd. Autrice: Perdonoooo!!! Non l’ho fatto a posta!!! Avevo tanti impegni .. e .. e l’ispirazione mi aveva abbandonata .. –
nd. Light: Ma per favore! Tutte scuse, scema! –
nd. Autrice: Non è verooo T.T.. cattivo.. smettila o ti faccio lasciare da Misa .. –
nd. Light: Eh, già perché quella ascolta te? –
nd. Autrice: sono io che scrivo le storie, caro.. e ora basta lasciami continuare con la notaaa ^_^.. –
nd. Light: -.-‘ pazza isterica … -
nd. Autrice: Che hai detto????? –
nd. Light: Nieeeenteee! ).
Comunque sia, spero vi sia piaciuto e che recensiate in tanti.
Scusate ancora l’attesa.
Baciiii

Jade

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Capitolo 12
*** Fear ***


“ Basta ….” …
“ Non dire altro per favore … Ho capito. Non serve che mi accompagni. Vado da sola.” ..
Queste parole …
Quelle lacrime …
Il dolce viso della piccola Sayu ..
Continuavano a riaffiorarmi nella mente ..
Ero tormentato.
Mi ero coricato sul letto, per cercare di dormire almeno un po’.
Niente.
Ero più sveglio di un grillo.
Mi misi a sedere coprendomi il volto con le mani.
Avvertivo un pungente dolore nel petto ..
Sospirai ..
Come avevo potuto farla piangere?
Lei … così carina, gentile, dolce, sempre solare …
Ora stava soffrendo a causa mia …
Ero solo un vigliacco …
La verità era che avevo paura …
Paura della reazione di Light, di perdere la sua amicizia …
Paura di aprire il mio cuore a qualcun altro …
Paura di essere incapace di mantenere una relazione …
Paura di non renderla felice …
Paura di non poterle offrire ciò che meritava davvero ( nd.Autrice: ma se n’altro po’ i soldi ti escono dalle orecchie .. XD) …
Paura di soffrire.
Anche se soffrivo tutt’ora …
Starle lontano era una tortura.
Dal momento in cui la vidi in me cambiò qualcosa …
Ed il pensiero che qualche altro ragazzo potesse avvicinarsi a lei mi faceva impazzire.
Mi alzai avvicinandomi alla finestra .. scostai la tenda .. la aprii e mi sporsi per osservare il cielo stellato …
Chissà se anche Sayu stava guardando le stelle in questo momento.
Abbassai lo sguardo .. triste …
<< Elle? >>,
sobbalzai.
Watari era entrato nella stanza.
<< Perché sei al buio .. >>
<< Non accendere la luce per favore … potevi bussare comunque .. >>
<< Perdonami .. vedo che sei sveglio … sto preparando del tè, ti va di berne una tazza? … ci sono anche dei dolci … >>
<< Non ne ho voglia, grazie .. >>
<< Non ti senti bene? Non rifiuti mai un dolce … >>
<< Forse .. >>,
<< Va bene, se hai bisogno di qualcosa chiamami. Buonanotte. >>
<< Buonanotte … >>.
Mi lasciò solo con i miei pensieri …
Guardai nuovamente le stelle ..
<< Buonanotte, dolce angelo mio … >> sussurrai.
Delle grida mi fecero sussultare.
<< DOV’E’?????????? >> urlava una voce, che riconobbi al’istante.
<< SI CALMI PER FAVORE! >> aveva risposto Watari,
<< DEVO PARLARE CON RYUZAKI!!! RYUZAKI DOVE CAZZO SEI?????? >> ..
La porta si aprì di scatto.
Light mi afferrò per la maglietta.
Sembrava furente.
Avvicinò il suo volto al mio.
<< RAZZA DI STRONZO SENZA CERVELLO!!!!! SEI UN IDIOTA!!! UN DEFICIENTE PATENTATO!!!! ACCIDENTI A TE!!! PER COLPA TUA MIA SORELLA PIANGE A DIROTTO!!!!! >>.
Mi scosse.
<< Light calmati per favore! >> intervenne Watari,
<< No .. Watari, lascia che si sfoghi … >>
<< CHE CAZZO MI COMBINI, EH????? NON SEI COSTRETTO A STARE CON LEI… MA ALMENO NON AVRESTI DOVUTO CHIAMARLA RAGAZZINA!!!!!!! E DIRLE CHE TI PIACE!!! >>
<< Hai ragione, sono un idiota .. se vuoi spaccarmi la faccia. Fallo pure. >>
<< DOVREI ROMPERTI IL NASO!!! SPEZZARTI TUTTE LE OSSA DEL CORPO!!! >>
<< Fallo … me lo merito .. >> dissi debolmente.
Sospirò e mi lasciò andare.
Lo guardai stupito.
<< Lei ti piace, cazzone? >>
<< Ma Light … >>
<< Rispondi alla mia domanda … >>,
distolsi lo sguardo arrossendo.
Annuii.
<< E allora perché diavolo l’hai respinta? >>
<< Io non volevo perdere la tua amicizia … non ho mai avuto una ragazza … io non so se riuscirei a renderla felice .. ho paura, credo … e .. >>
<< CAZZATE!!!! PAURA????? MA PORCA PUTTANA, RYUZAKI!!!! SEI UN UOMO O UN CAGASOTTO??? LE PAURE VANNO AFFRONTATE PRIMA O POI, NON ACCANTONATE IN UN ANGOLO PER IL RESTO DELLA PROPRIA VITA!!! ORA E’ GIUNTO IL MOMENTO DI SCONFIGGERE QUESTI TIMORI DEL CAVOLO!! DEVI PROVARCI! NEMMENO IO HO MAI AVUTO UNA RAGAZZA, E GUARDAMI ORA STO CON LA RAGAZZA CHE AMO … UN AMORE CONSIDERATO DA TUTTI IMPOSSIBILE … E POI CHE NE SAI SE NON TENTI CHE NON POTRESTI RENDERLA FELICE???? >>
<< Ma pensavo che tu non volessi … >>
<< FREGATENE DI QUELLO CHE VOGLIO IO! PENSA SOLO A COSA VOLETE TU E SAYU .. PREFERISCO CHE STIA CON TE PIUTTOSTO CHE VEDERLA RIDOTTA IN QUELLO STATO!!! >>
<< Light .. io .. >>.
Ci guardammo per un po’, in silenzio ..
Un silenzio snervante …
Il suo viso si rilassò un po’.
<< Pensaci almeno ok? Sayu ti vuole bene sul serio … non l’ho mai vista piangere così per qualcuno .. è una ragazza abbastanza forte, ma ora sembra così fragile … >>
<< Va bene … grazie Light … >> sorrisi debolmente e lui ricambiò.
Mi salutò con la mano prima di andare via, chiudendo la porta.
Non avrei mai pensato che nel cuore della notte venisse a darmi una strigliata.
Voleva davvero bene a Sayu, come me d’altronde.
Anche se sicuramente aveva svegliato mezzo albergo ..
La sua ramanzina mi fece riflettere …
Trascorsi tutta la notte a pensare, finché non raggiunsi lo sfinimento totale..
Ma arrivai ad una conclusione.
Forse ..
Avrei potuto provare a stare con Sayu …
Cercare di superare le mie paure, come aveva detto Light …
Ero un uomo dopotutto …
Però … chissà se mi avrebbe voluto ancora ..
Dopo ciò che le avevo detto …
Mi passai una mano tra i capelli e tornai a letto.
Chiusi gli occhi e dopo un po’ mi addormentai.


Mi strofinai gli occhi.
Perché arrivava così presto l’ora di alzarsi?
Mia madre mi urlò di portare giù il mio cestino della carta, in modo da svuotarlo.
Sbuffai.
<< Che palle! Ma perché, non puoi salire tu? Mi sono appena svegliato!!! >>
<< Andiamo non fare il bambinone … >>.
Malvolentieri afferrai il cestino e scesi le scale.
Mi diressi in cucina e porsi quel contenitore a mia madre.
<< Grazie. >> sorrise,
<< Buongiorno Sayu .. Ahhhhh!!!! >>
<< Bu .. o .. n .. gi .. o .. r .. no … >> disse debolmente, con lo sguardo vuoto.
Cos’era quell’aurea nera e lugubre che le ronzava intorno?
Aveva una faccia spaventosa …
Era pallida ed aveva delle occhiaie più marcate di quelle di Ryuzaki.
Sicuramente aveva trascorso la notte piangendo.
<< Oh mamma mia! Che faccia! >>.
Mi sedetti a tavola, di fronte a lei .. presi i cereali e me ne versai una ciotola, aggiungendo poi il latte.
Iniziai a mangiare, e ogni tanto osservavo Sayu.
Sul tavolo erano poste diverse golosità, ma la mia sorellina non prese nulla.
<< Non fai colazione? >>
<< Pe …r .. ché? … E’ … ora di … co .. la .. zio .. ne? >>
<< Stai peggio di quanto pensassi … >>
<< No .. n .. ho .. fa … me .. >>
<< Non vuoi nemmeno un po’ di cereali? >>.
Sbatté con la testa sul tavolo.
Oddio!
<< Lo sa … pe .. vi … che … i ce .. re .. a .. li .. so .. no dol .. ci? >>
<< Decisamente … non stai bene … e questo modo di parlare inizia a farmi saltare i nervi. Cerca di reagire, per la miseria … >>.
Non rispose.
Mi passai una mano sul volto esasperato.
Il campanello suonò.
Mi alzai ed andai ad aprire.
<< Toh! Guarda chi c’è! >>
<< Ciao, Light … beh, è ora di andare a scuola .. così .. sono passato .. per andare a scuola insieme, come al solito … >>
<< Un attimo … lavo i denti ed andiamo .. vieni, entra Ryuzaki. >>
<< Come sta? >>,
<< Giudica tu … >>.
Gli mostrai la sottospecie di zombie che una volta era mia sorella.
<< Oddio! Che ho combinato … >>
<< Puoi dirlo forte .. >>.


Le strade erano piuttosto affollate.
Io e Ryuzaki camminavamo in silenzio.
Ogni tanto lo osservavo, sembrava pensieroso.
Tossii.
<< Ehm .. allora .. come va oggi? >> dissi cercando di rompere quello snervante silenzio.
Non rispose.
Sbuffai.
Ok! Voleva starsene zitto?
Bene!
<< Light .. >>
<< Eh? >>
<< Ho pensato a quello che mi hai detto … >>.
<< E? >>
<< Forse hai ragione … non devo aver paura … >>
<< E? >>
<< Anche se non ho mai avuto una ragazza … c’è sempre una prima volta … quindi .. >>
<< E?????? ARRIVA AL DUNQUE!!!!!!! >>
<< Potrei provare a chiedere a Sayu di stare con me .. se mi vuole ancora … >>.
La mia ramanzina era servita a qualcosa.
Sayu avrebbe dovuto erigere una statua d’oro in mio onore.
Ero un grande.
Meritavo anche il titolo di ‘fratellone dell’anno’. (nd.Autrice: Ma quanto è modesto! Mi commuove XD .. )
Gli diedi un pugno sul braccio.
<< E bravo!!! Caro Ryuzaki, sbrigati a chiederglielo .. >>
<< Si .. ma come faccio .. >>
<< ‘Sayu, tu mi piaci! Vuoi essere la mia ragazza?’ E’ così facile … >>
<< Ah, si? E’ facile??? Parli proprio tu che ti struggevi per amore! >>
<< A me è diverso … E a breve ti dimostrerò che io e Misa stiamo davvero insieme … >>.
Mi guardò di sottecchi.
<< Dammi il numero di telefono di Sayu, va! >> disse.


Nota dell’autrice: Eccomiiii!!!! Chiedo perdono per l’attesa .. Non picchiatemi!!! XD, spero vi sia piaciuto questo capitolo e che recensiate in molti … Voglio ringraziare chi ha recensito questa storia in passato e chi ha recensito l’ultimo capitolo.
Un grazie davvero enorme, le recensioni mi spingono a scrivere a trovare l’ispirazione per aggiornare presto!
(nd.Elle: Quando mai io dormo in un letto????
nd.Autrice: La storia è cambiata, anche se adoro te e il tuo modo di sederti …
nd.Elle: Io che rifiuto dei dolci????
nd.Autrice: E dai e basta, sei triste per Sayu e non ne hai voglia!
nd.Elle: Sono molto più grande di Sayu …
nd.Autrice: Ripeto .. la storia è cambiata, ti ho fatto più giovane, non sei contento .. Su ora basta … )
Ehm … scusate ultimamente capita spesso.
Bacioniii
Jade

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Capitolo 13
*** To shot ***


Finalmente …
Era giunto il giorno …
Il giorno che avrebbe stravolto la mia vita …
Il giorno della conferenza stampa, in cui Misa avrebbe rivelato al mondo la nostra relazione…
Spostai la tenda ed un raggio di sole riscaldò il mio viso.
Mi passai una mano tra i capelli arruffati e sorrisi.
Non ero riuscito a chiudere occhio la notte precedente, ero stanco morto ma nonostante tutto ciò ero felice.
Ma anche piuttosto nervoso …
Speravo di non fare passi falsi e di non mettere Misa in imbarazzo.
Involontariamente mi sistemai la canottiera bianca e i pantaloni neri del pigiama, e mi stiracchiai.
Ogni cosa andava bene … a parte l’umore sempre più tetro di mia sorella Sayu.
Erano passate diverse settimane da quando Ryuzaki l’aveva respinta …
Attendevo che quel baccalà si sbrigasse a chiedere a Sayu di diventare la sua ragazza, non ne potevo più di vedere mia sorella ridotta in quello stato.
Andai in bagno e mi svestii ..
Mi misi sotto la doccia ed aprii l’acqua calda …
Nonostante il rumore dell’acqua riuscii a sentire mia madre urlarmi di non lasciare i boxer sul pavimento, ma di metterli nel cesto della biancheria sporca.
<< Agli ordini … >> sussurrai.
Uscito dalla doccia, mi avvolsi un asciugamano alla vita .. sistemai i vestiti sporchi nel cesto ed uscii dal bagno..
<< Wow .. Sexy! >>,
sgranai gli occhi e per poco l’asciugamano non mi cadde.
<< Misa? Ciao … che .. >>
<< Sono venuta a trovarti, non ti fa piacere vedermi? >> disse avvicinandosi a me e accarezzandomi il torace.
Tremai.
<< Certo, solo che non me l’aspettavo. >> sorrisi.
<< Ti va di … >>
<< Magari .. >> la interruppi << Ma mia madre è in casa, e anche mia sorella … credimi Sayu non emana un’atmosfera positiva .. >> mi morsi un labbro passandomi una mano tra i capelli bagnati. Misa assunse un’aria preoccupata.
<< Che cos’ha? >>
<< E’ una storia lunga … >>
<< Non ho fretta, raccontamela … >>
Andammo in camera mia e ci sedemmo sul letto, le raccontai per filo e per segno di Ryuzaki … tutto ciò che era successo a Sayu … e cosa aveva in mente di fare ora il mio amico.
<< Quindi ora ha intenzione di chiederle di diventare la sua ragazza, solo che non so quando glielo chiederà … accidenti.. lo so sono impaziente … ma non ce la faccio più a vedere Sayu in quello stato … quasi non mangia più, se ne sta tutto il giorno in casa .. spesso si chiude in camera sua .. non sappiamo più come comportarci … Se Ryuzaki non fosse mio amico lo prendere a calci ne .. >>
<< Negli zebedei? >>
<< Esattamente .. >>
<< Piuttosto preoccupante … così non farà altro che danneggiare sé stessa, posso provare a parlarle? >>
<< Prova pure … >>.


Bussai alla porta.
Qualcuno al di là della porta domandò chi fosse.
Risposi e mi fu permesso di entrare.
Vidi Sayu distesa sul letto a pancia in giù, il volto affondato nel cuscino.
Mi spostai una ciocca dietro i capelli, sistemai la mia minigonna rossa stile scozzese e la mia canottiera nera di pizzo …
Respirai a fondo ed andai a sedermi sul letto accanto a lei.
<< Che bello, mi è stato permesso di entrare nella stanza di una bellissima donna .. >> sorrisi,
<< Forse hai sbagliato stanza .. >> mugugnò,
<< Perché dici questo? >>
<< Perché sono brutta! >> scoppiò in lacrime.
<< Ehi, ehi! >> le accarezzai la testa cercando di calmarla << Ma che dici? >>
<< La verità! Sono orribile, non piacerò mai a nessuno .. >>
<< Non è vero, sei davvero bella .. e un giorno troverai un bravo ragazzo, che ti merita … Senti Light mi ha raccontato tutto, forse questo Ryuzaki è solo confuso … magari cambierà idea riguardo a voi due, o forse no … ma se così fosse non dovresti buttare all’aria la tua vita, perché il futuro nasconde varie difficoltà che un giorno dovranno essere affrontate e superate … se ti fermi ad una sola di loro e non vai avanti sei finita … fidati di me, ho sofferto molto nella mia vita, Dio sa quanti cretini ho incontrato … e quanto sono stata male per la perdita … >> avvertii un groppo alla gola, vidi Sayu alzarsi e sedersi accanto a me … si asciugò le lacrime ..
<< Intendi la perdita dei tuoi genitori, Misa .. >>,
annuii,
<< Non fraintendermi … soffro ancora per la loro morte, ma cerco di andare avanti … perché loro vorrebbero così, sarebbero tristi vedendomi piangere e io non voglio che lo siano … Anche tu dovresti fare lo stesso, perché tua madre, tuo padre e soprattutto Light sono tristi nel vederti in questo stato .. lo so è difficile … le pene d’amore sono il veleno più potente che esista su questo mondo, l’unico antidoto è lasciar passare del tempo … Ora sembra che tutto ti crolli addosso, che non esistano vie d’uscita … ma fidati, un giorno ripenserai a tutto questo con il sorriso sulle labbra … >>.
Sayu mi sorrise e mi abbracciò, sussurrando un grazie.
Le accarezzai la testa, e in quel momento vidi Light varcare la soglia.
Ci guardò per qualche istante e poi chiese:
<< Allora .. come procede qui? >>,
Sayu si alzò e l’abbracciò, Light fu sorpreso da questo gesto ma poi sorrise stringendo la sua sorellina più forte a sé.
<< E’ tutto a posto ora … >> esclamò Sayu, << Perdonami Light .. perdonatemi tutti se ho causato problemi … non volevo far preoccupare nessuno … >>,
<< Tranquilla. L’importante è che ora stai bene .. >>
<< Passerà .. >> mi sorrise Sayu.
<< Grazie, Misa .. >>.


Oddio …
Accidenti!
Cavolo!
Misa mi accarezzò il braccio cercando di tranquillizzarmi.
Con scarsi risultati, ero troppo nervoso!
Continuavo a torturare il papillon del mio smoking nero …
Quasi non riuscivo a respirare, quindi cercai di allargare il colletto della camicia .
Misa era bellissima nel suo abito lungo e nero senza spalline …
I capelli raccolti in uno chignon al lato … il trucco … le sue labbra rosse … i gioielli che indossava … le davano un aria raffinata …
Mi sentivo un pesce fuor d’acqua, e avevo paura di farle fare brutte figure …
Era piuttosto tranquilla ..
Io al suo confrontò sembravo un baccalà!
Ero teso come una tavola da surf …
Mi lasciai andare contro il sedile della limousine e chiusi gli occhi, da lì a poco avremmo camminato sul red carpet …
<< Light, su cerca di stare calmo … stai benissimo … non potrei desiderare un cavaliere migliore, tesoro. Un’oretta e poco più e poi sarà tutto finito .. te lo prometto … Champagne? >>.
Annuii.
Massì! Mi avrebbe fatto bene!
<< Si, sarà tutto finito … >> ripetei << Ed avrò paparazzi appostati sotto casa! >> risi.
Misa non rise con me, forse avevo sbagliato battuta .. assunse un’aria triste.
<< Se non vuoi … possiamo anche non dire … >>,
le presi le mani:
<< Oh, no amore. Scherzavo, certo che voglio che voglio dichiarare la nostra storia. Lo giuro … >>,
mi sorrise.
<< Bene … >>
<< Siamo arrivati, signorina . >> esclamò Albert,
<< Perfetto .. ci siamo. >>.
Scendemmo dalla limousine ..
E mentre sfilavamo sul tappeto rosso, mano nella mano, i flash delle macchine fotografiche di giornalisti, fan e paparazzi ci invasero …
Mi sforzai di sorridere e di non picchiare gli idioti che urlavano a Misa ‘Quanto sei bella .. ’ o ‘Che bel sedere .. ’ .. Paparazzi del cavolo!
<< Misa, Misa! E’ il tuo fidanzato? >> urlò una fan,
il bodyguard di Misa esclamò:
<< No comment … >>.
Misa scosse la testa, si avvicinò alla fan .. le firmò un autografo e disse sorridendo:
<< Tra breve saprete tutto .. >>.


Entrammo nell’edificio e prendemmo posto sul palco.
Seduti su delle poltroncine avremmo dovuto rispondere alle domande di fan e giornalisti in diretta televisiva … internazionale …
Un ragazzo ci porse un microfono ciascuno ..
Ringraziammo.
In quel momento mi sentii più tranquillo, anche perché Misa mi prese la mano.
Qualcuno alzò la mano ed esclamò:
<< Mi chiamo Amanda Lowell e lavoro per ‘Gold Gossip’, ho una domanda per il ragazzo .. >>
<< Prego .. >> sorrisi,
<< Lei è il fidanzato di Misa? >>
<< Sì, stiamo insieme .. >>.
<< Qual è il suo nome? >>
<< Mi chiamo Light Yagami .. >>.
Un’altra ragazza si alzò:
<< Misa, sono una tua grandissima fan … vorrei tanto un tuo autografo, e fare una foto con te! Mi chiamo Yuuki Hikami … Come hai conosciuto Light? >>
<< Oh, vedi … era un mio fan … e la sera del mio compleanno, è stato dolcissimo. Mi ha fatto un regalo, e portato un mazzo di rosse.. mi ha salvato la vita poi. … Oltretutto mi ha riaccompagnata a casa, mi ha baciata e da lì è scattata la scintilla … siamo usciti insieme e … beh, eccoci qua .. >>
<< Che storia romantica! >> affermò Yuki, << Ci tengo a dirti che sei bellissima, e che siete una bella coppia … >>
<< Grazie, cara .. Sali sul palco .. così ti firmo l’autografo e porta la macchina fotografica .. >>.
Misa era davvero una persona speciale, firmò un autografo a Yuuki e la abbracciò .. Io gli scattai una foto, e porsi la digitale alla ragazza .. che felice scese dal palco …
<< Sono Kaito Shirogane, lavoro per ‘ Hey, Girl!’ … Quindi signor Yagami, è lei il famoso ragazzo che ha salvato Misa alla sfilata … >>
<< Si, e sono felice di averlo fatto … non avrei mai permesso che Misa si facesse male … >>
<< Non è che è stato lei ad inscenare tutto, per salvarla ed avere la possibilità di conquistarla? >>
<< Che cosa? >> risposi,
<< Ma come può insinuare una cosa del genere? >> esclamò Misa << Sono disgustata .. >>
<< Lo dirò una volta sola, apra bene le orecchie signor Shirogane .. sappia che io non tollero che si inventino storie con lo scopo di vendere più riviste … io amo Misa, e non la metterei mai in pericolo, mai! Se qualcuno provasse a farle del male dovrebbe vedersela con me è chiaro? >> esclamai,
<< Per cortesia, si segga signore ha già detto abbastanza sciocchezze! >> esclamò un fan,
<< Non si permetta ragazzino e porti rispetto .. sono più anziano di lei .. >>
<< Io ho osato, in quanto lei si è permesso di sputare sentenze per gettare fango su questa coppia … >>
<< Vi, prego signori basta litigare per fa … >> Misa si interruppe, perché tutto successe all’improvviso ..
Si udì uno sparo, e Misa fu ferita alla spalla.
<< MA CHE CAZZO SUCCEDE! PRESTO, UN AMBULANZA! >>
Da dove era arrivato lo sparo?
Mi guardai intorno e vidi una figura nera scappare, confondendosi tra la folla ..
Figlio di puttana!
Era lui il colpevole?
Non ebbi il tempo di riflettere, affidai Misa al bodyguard e partii all’inseguimento.
Purtroppo lo persi.
Però ormai, ero sicuro di una cosa.
L’incidente della sfilata non era stato accidentale …
E nemmeno i freni manomessi …
Qualcuno stava cercando di fare del male alla mia Misa.
Non me ne sarei stato con le mani in mano, avrei scovato quel bastardo e gli avrei fatto passare le pene dell’inferno.


Nota dell’autrice: Eccomi quiii! Scusate, ma tra lo studio .. e la preparazione per gli esami di maturità non ho un attimo di respiro. Spero che vi piaccia questo nuovo capitolo, e di essere riuscita a rendere la storia più interessante e ad incuriosirvi.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno recensito, messo la storia tra le preferite o le ricordate.
Baciii
Jade

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Capitolo 14
*** Love ***


Love


Piangevo.
Piangevo e non riuscivo a smettere.
Tutti mi guardavano con aria compassionevole e cercavano di consolarmi …
Mi dicevano di alzarmi …
Mi ripetevano che frignare non sarebbe servito a niente.
Le lacrime mi annebbiavano la vista ma riuscivo a scorgere chiaramente ciò che avevo tra le braccia … o meglio chi.
Una dolce e bellissima fanciulla dai capelli dorati e il volto angelico giaceva tra le mie braccia priva di vita.
La sua pelle delicata era fredda come il ghiaccio … le sue guance non erano più rosee, ma era pallida come la cera.
I suoi bellissimi occhi azzurri, che con un solo sguardo riuscivano a togliermi il respiro, ora erano chiusi e non si sarebbero riaperti mai più.
Le mie mani erano sporche di sangue … il suo sangue.
La mia Misa … il mio amore … non c’era più.


Mi svegliai di soprassalto, respirando affannosamente.
Mi asciugai il sudore dalla fronte e saltai giù dal letto.
Velocemente mi vestii e prese le chiavi di casa.
Salii sullo scooter e in tutta velocità raggiunsi il pronto soccorso.
L’ascensore impiegava troppo tempo ad arrivare, così corsi su per le scale finché non mi scontrai con qualcuno.
Chiesi scusa ..
<< Light! Ma cosa ci fai qui? Che ti prende? >>
<< Marie?? Devo vedere Misa … è impor .. è importante .. >> dissi senza fiato,
<< Ma ti rendi conto che ore sono? Secondo te ti faranno mai entrare? >>
<< Se glielo chiedi tu, si .. Ti prego, sennò non riposerò tranquillo … >>.
La vidi sospirare e poi annuire.
Parlò con un’infermiera e mi fu permesso di entrare.
Misa era ancora sveglia e stava leggendo un libro, appena mi vide sorrise dolcemente.
Era bellissima come sempre.
Istintivamente mi avvicinai a lei e la abbracciai forte, stando attento a non farle male.
Mi sentivo meglio, era stato solo un brutto sogno ..
Misa era ancora con me.
<< Tesoro .. cosa c’è? Stai tremando .. >> mi chiese,
<< Ho avuto un incubo tremendo .. ho sognato di perderti .. che fossi .. accidenti … >>
<< Tranquillo, sono qui … sto bene … >>
<< Per fortuna ! >> sorrisi baciandole la fronte << Come va la ferita? >>
<< La sutura pizzica un pochino … ma grazie alla morfina il dolore è quasi svanito … spero che l’effetto duri ancora per un bel po’ … >>.
Mi sedetti accanto a lei e le strinsi la mano, mi sorrise.
<< Giuro che troverò quel bastardo che sta cercando di farti del male .. e gli darò ciò che si merita .. >>
<< Meglio lasciare che se ne occupino le autorità tesoro .. se ti accadesse qualcosa non lo sopporterei … >>
<< Stai tranquilla sarò prudente … >>.


Mi alzai dal letto, sicura che sarebbe stato un altro giorno triste e malinconico.
Non ne potevo più.
Continuavo a pensare solo a lui, non avevo né la voglia né la forza di fare altro.
Era stata una bella batosta.
Per una volta che mi ero innamorata, che avevo pensato di essere felice .. tutto si era dissolto, scomparso come un fuoco fatuo.
Guardai fuori dalla finestra, e non vidi altro che persone sorridenti .. bambini in preda all’euforia che giocavano felici ..
Quanto avrei voluto essere spensierata come loro.
Forse se, dopo pranzo, fossi uscita a fare una passeggiata mi sarei sentita meglio … almeno lo speravo.
Pranzai e in seguito mi diressi verso il bagno.
Mi lavai velocemente, pettinai i capelli ed indossai un jeans scuro, una camicetta rossa a maniche lunghe e le scarpe da ginnastica..
Avevo un po’ freddo.
Il cielo poi preannunciava pioggia.
Presi una giacca, la borsetta bianca a tracolla e l’ombrello ed uscii nonostante la mamma mi avesse raccomandato di restare a casa visto il tempo uggioso.
Ma io non l’avevo ascoltata .. le sue parole erano risultate vane, sprecate.
Un leggero colpo di vento mi fece svolazzare i capelli.
Avvertii dei brividi di freddo, così indossai la giacca.


Camminando in lungo ed in largo per le strade della città vidi una coppietta di innamorati tenersi per mano …
D’istinto mi fermai pensando a me e Ryuzaki ..
Se quella sera tutto fosse andato come speravo …
In quel momento …
Avremmo passeggiato mano nella mano come quei due ragazzi ..
Abbassai la testa triste.
Lei aveva lui ..
Lui aveva lei ..
Erano felici …
Io non avevo nessuno ..
Nessuno che mi dicesse quanto fossi bella … che mi coccolasse .. che mi facesse sentire amata ..
Non avevo lui.
Una lacrima scese dal mio viso e mi sedetti su una panchina.
Iniziai a singhiozzare.
Più cercavo di trattenermi, più le lacrime uscivano …
Attirai l’attenzione di un’anziana signora che mi fu subito vicina, chiedendomi cosa mi fosse accaduto.
La guardai con gli occhi gonfi.
Il suo viso era dolce e sorridente, sembrava avere circa settant’anni …
Bassina, dai capelli grigi raccolti in una crocchia, gli occhi celesti che spiccavano curiosi dietro ad un grande paio d’occhiali.
La schiena curva, le mani rovinate che tenevano saldamente il bastone ..
<< Perché piangi piccola? >>,
mi asciugai gli occhi abbozzando un sorriso:
<< Non è niente … mi .. mi è solo entrato qualcosa in un occhio … >>
<< Non ci credo .. penso invece che tu stia soffrendo per qualcosa … un litigio con un’amica? >>.
Scossi la testa.
<< C’entra forse un ragazzo? >>,
sgranai gli occhi arrossendo, annuii tristemente:
<< Come immaginavo .. piccola mia. Sei giovane, non abbatterti così. Ti va di parlarne con me? Ero una psicologa prima di andare in pensione … >>.
Avrei dovuto parlare dei miei problemi con una perfetta sconosciuta?!
<< Io .. non .. signora .. >>
<< Chiamami Eliza … Eliza Stewart … tu come ti chiami? >> sorrise,
<< Eliza … piacere. Sono Sayu Yagami … >>
<< Sei la figlia di Soichiro Yagami? >>,
annuii.
<< Oh! Conosco tuo padre .. quando era piccolo era un tale birbante .. >> rise << Ma stai tranquilla se deciderai di parlare con me di ciò che ti affligge … lui non ne saprà nulla .. >>.
Va bene …
Decisi di raccontarle tutto, magari mi sarei sentita meglio .. Così feci.
Lei mi guardò per un attimo, poi sorrise:
<< Dimentica tutto ciò che ti ha detto, cara … e ricorda, non perdere mai la speranza … >>.
Mi accarezzò la testa e se ne andò lasciandomi nuovamente sola …
Tutto qui?
Alla faccia della psicologa!
Non mi aveva dato nessun consiglio …
Mi passai una mano tra i capelli sbuffando.
Il mio cellulare squillò.
Un messaggio.
Lo lessi.
‘Incontriamoci al parco alle sei … ti prego vieni. Devo parlarti di una cosa importante .. Non chiedermi chi sono .. lo vedrai .. ti prego … vieni …’.
Le sei?
Mancavano dieci minuti ..
Ma chi …
Non potevo mica fidarmi di un messaggio .. di uno sconosciuto?
Però la curiosità di sapere chi fosse, fu più forte di me ...
Così andai ..
Non potevo credere ai miei occhi … non mi sarei mai aspettata che l’invito fosse suo.


Due occhi scuri, neri come la pece mi osservavano ..
Eravamo l’uno di fronte all’altro.
Quasi non riuscivo a respirare per l’emozione .. e nello stesso momento avevo paura di scoppiare a piangere davanti a lui.
Delle gocce d’acqua raggiunsero il suolo ..
Pian piano iniziò a piovigginare … e poi la pioggia divenne più fitta ..
Aprii l’ombrello:
<< Ti verrà un malanno se te ne stai sotto la pioggia.. >> arrossii,
<< Non importa me lo merito .. >> rispose,
<< Allora .. di cosa volevi parlarmi? >>.
Guardò il cielo triste, io alzai un sopracciglio confusa.
<< In una giornata come questa … ti ho respinta .. >>
<< Vuoi girare il coltello nella piaga? >> sussurrai,
mi fissò stupito e si affrettò a dire:
<< No, no! Assolutamente no … >>
<< Niente scorta oggi? >> affermai, visto che non c’era il suo damerino ad aspettarlo con la limousine.
<< No, sono solo … Cominciamo da capo? >>
<< Cosa? Non capisco. Parla chiaro per cortesia … >>
<< Non so cosa dire .. Come posso fare? >>
<< Sei tu che hai voluto parlarmi .. che ne so io! >>
<< Hai ragione .. è solo che .. è la prima volta per me … >>
<< Dì ciò che vuoi dire e basta senza girarci intorno .. prima di prenderti una polmonite .. >>.
Oramai era zuppo, bagnato fradicio dalla testa ai piedi.
Si grattò la testa, respirò a fondo ..
Poi parlò:
<< Ho fatto un grandissimo errore a respingerti … tu mi piaci, e molto … solo che … avevo paura di perdere l’amicizia di Light … non ho mai avuto una ragazza … non so come ci si comporta in una relazione. Avevo paura di non renderti felice … Lo so non è una giustificazione .. Ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho detto .. per averti chiamato ragazzina .. non era mia intenzione offenderti .. è solo che non so parlare alle ragazze … >>.
Il suo essere impacciato mi fece sorridere .. davvero non sapeva cosa dire.
Era diverso dal solito …
<< Quindi? >> esclamai,
<< Perdonami se ti ho fatto soffrire … dimmi ti prego c’è ancora speranza per noi? Possiamo cancellare quella sera? Sostituire le mie parole con ciò che ti sto dicendo oggi? .. Vorrei che tu diventassi la mia ragazza … ma se mi rifiuterai non ti biasimerò .. >>.
L’ombrello mi cadde dalle mani e rovinò a terra.
Rimasi senza parole, arrossendo …
Stava ..
Stava accadendo sul serio? O era solo un bellissimo sogno?
In fondo .. la signora Eliza aveva ragione non avrei dovrei dovuto perdere la speranza.
Sembrava attendere una risposta .. tremante, a causa del freddo e della pioggia.
Istintivamente mi avvicinai a lui, congiungendo le mie mani e stringendomele al petto.
Flebilmente annuii mantenendo lo sguardo basso.
Volli sbirciare, per vedere la sua espressione.
Sorrideva.
Mi prese il viso tra le mani e con mia grande sorpresa mi baciò.
Il mio cuore batteva all’impazzata.
Non mi importava che mi avesse fatto soffrire.
Non mi importava che la pioggia ci stesse flagellando.
L’unica cosa che importava …
L’unica cosa di cui ero estremamente certa era che volevo stare con lui.


Nota dell’autrice: Sonoo tornaaata!
(nd. Light: oh, poveri noi! La pazza …,
nd. Elle: Di che ti lamenti … parla di me il capitolo ..
nd. Light: Poveraccio .. ti sei fidanzato!!! Uhuu!!! LA MIA RAGAZZA E’ IN OSPEDALE, VUOI METTERE?? CHI STA PEGGIO SECONDO TE?
nd. Elle: Forse hai ragione … Chiedo venia. Jade perché non ti ritiri? Smetti di scrivere e lasciaci in pace …
nd. Jade: Ti pareva! Sempre i soliti! TT^TT .. Ve la prendete sempre con me!!!
nd. Elle e Light: Ma guarda un po’!!! Sei tu che scrivi!!
nd. Jade: Non mi interessa ciò che pensate, faccio ciò che mi pare! Rispettatemi o vi faccio passare un brutto quarto d’ora, e per la cronaca io adoro Misa! E mi è dispiaciuto tantissimo mandarla in ospedale … l’ho fatto solo per la storia ..
nd. Misa: Non ce l’ho con te Jade! ^_^ ( con un mattarello in mano) e voi due piantatela! O vi faccio vedere io!
nd. Light e Elle: -.-‘
nd. Jade: Grazie! Non è che puoi dare una strigliata anche a Duncan e Scott? :-D
nd. Misa: Quando serve chiamami! :-D.)
Perdonatemi, torniamo a noi … mi scuso per il ritardo ... ritardassimo.
Ma ho avuto da fare, tra l’esame eccetera.
Ma ora aggiornerò più spesso.
Spero che vi sia piaciuto e che recensiate in molti.
Ringrazio di cuore chi ha recensito fin ora, chi segue la mia storia, chi l’ha messa tra i preferiti e chi semplicemente legge soltanto.
Un bacione,
Jade

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Capitolo 15
*** Death's sickle ***


Mi passai una mano tra i capelli.
Ero piuttosto, nervoso.
Non riuscivo a venire a capo di quella maledetta faccenda.
Chi aveva cercato in tutto questo tempo di far del male a Misa?
Chi aveva osato spararle?
Da una settimana Misa era finalmente tornata a casa.
Affermava che mi stavo scervellando troppo.
Mi aveva pregato di lasciar perdere, dicendomi che se ne sarebbe occupata la polizia.
Certo, come no!
Quando mai era riuscita a risolvere un caso, la polizia?
E le poche volte che ci era riuscita, quanto tempo aveva impiegato?
Anni!
Porca puttana, anni!
Se quel branco di incapaci di cui mio padre era circondato, fossero competenti, i criminali non sarebbero a piede libero.
Per esempio l’assassino dei genitori di Misa sarebbe in galera, e non a spasso! Un cazzo di processo l’ha dichiarato innocente!
Dargli dell’innocente sarebbe come dare a Terminator dell’agnellino!
E poi, la polizia non aveva neanche un sospettato.
Io invece, sì.
Sospettavo di qualcuno.
Dopotutto questa persona odiava Misa con tutta se stessa.
Ma non avevo alcuna prova per inchiodare colui che secondo me era il colpevole.
Non aveva lasciato traccia.
Tra la scuola e lo studio, mi stavo letteralmente uccidendo.
Avrei trovato il colpevole e l’avrei punito con le mie stesse mani.
Io e soltanto io l’avrei trascinato in galera, trattenendolo per i capelli.
Spensi il computer.
E in un momento d’ira scaraventai il portapenne contro la parete.
<< FIGLIO DI PUTTANA!!!! >>.
Strinsi i denti e sentii mia madre, dal piano di sotto, urlarmi di moderare il linguaggio, ma soprattutto di smetterla di fare confusione.
<< Grrrr! CHE PALLE!! >>
<< TI HO SENTITO!!! >>
<< Va bene! SON OF A BITCH!!! >> .
Bene, almeno così potevo imprecare quanto volevo.
<< COMPRENDO L’INGLESE LIGHT!! >> urlò mia madre,
<< MA VAFFANCULO! E CHE CAZZO! QUESTO L’HAI COMPRESO???? >> feci io di rimando.
Nessuna risposta.
Mi alzai di scatto dalla sedia, di fronte alla scrivania e mi gettai sul letto.
Che palle!
Non vedevo l’ora di andare a vivere da solo, la mia era una casa di matti!
Non potevo nemmeno dire tutte le parolacce che volevo nei momenti d’ira in camera mia, poi!
La cosa mi infastidiva terribilmente.
Sospirai cercando di calmarmi, e ricominciai a pensare a Misa.
Avrei potuto chiederle di andare a vivere insieme, non appena avessi trovato il coraggio per farlo.
Chiusi gli occhi, un pisolino mi avrebbe giovato.
Avrei approfittato di quell’attimo di tranquillità.
Ma il mio momento di serenità venne interrotto.
La porta si era aperta di colpo e una voce familiare mi aveva salutato.
Sospirai mettendomi a sedere.
<< Ciao, Mello … >>
<< Fratello, che facevi? Battevi la fiacca? >>
<< Ho appena finito di studiare .. >> mentii, non potevo certo dirgli che stavo indagando per conto mio su colui che aveva ferito Misa << E quindi ho pensato di chiudere gli occhi per un istant, ma a quanto pare Mtv mi è avverso, non vuole che io riposi. >> sghignazzai.
Mello mi guardò confuso, alzando un sopracciglio:
<< Perché Mtv? Che c’entra? >>
<< Perché mi ha mandato Lady Gaga! >>
<< IO NON SONO LADY GAGA!!!!!!! >> si infuriò, il suo viso era paonazzo per la rabbia.
Pensai di divertirmi ancora un po’, cercando di trattenere le risate:
<< Mello canta un po’ questo verso ‘Judas, Juda-ah, Judas, Juda-aaaah!’ ! >>
<< Perché? >>
<< Perché non ricordo di chi è questa canzone .. forza! >>
<< Va bene .. Judas, Juda-ah, Judas, Juda-aaaah! >>.
Mi piegai in due dalle risate:
<< Visto? Sei bravissimo sei tale e quale a Lady Gaga … questa canzone è sua! >>
<< IMBECILLE!!! E IO SONO ANCORA PIU’ COGLIONE CHE TI VENGO DIETRO!!! >>,
non riuscivo a smettere di ridere, e Mello ormai era furioso.
Mi asciugai una lacrima cercando di ricompormi.
Mello incrociò le braccia offeso.
Gli chiesi di perdonarmi, ma proprio non ero riuscito a resistere.
<< Prima o poi mi raso a zero così la piantate di chiamarmi Lady Gaga! >>
<< Si hai ragione. Ma ti troveremmo un nomignolo nuovo sennò non c’è gusto. Ti piace testa d’uovo? O Dalai lama? O Bonzo? >>
<< SMETTILA! >> urlò con voce strozzata.
Risi, poi mi alzai dal letto e lo raggiunsi.
Gli posai una mano sulla spalla.
<< Su, non ti arrabbiare. Sai che scherzo. Dai andiamo giù ti offro del gelato al cioccolato con tanto i panna montata! >>,
la rabbia sparì e in un batter d’occhio Mello divenne felice come un bambino in un negozio di dolciumi.
<< Si!! Cioccolato! Ora si che si ragiona! Andiamo faccio strada, fratello! >>.

Scesi al piano di sotto mi trovai di fronte ad una scena disgustosa.
Storsi la bocca.
Ryuzaki e Sayu se ne stavano seduti al tavolo della cucina a sbaciucchiarsi, ridacchiare e a mangiare del gelato.
Per carità erano carini insieme, ed ero felice della loro unione.
Ma cavolo era pur sempre mia sorella.
Non sembravano essersi accorti della nostra presenza.
Arruffai i capelli già in disordine di Ryuzaki.
Lui si voltò verso me e Mello e ci salutò come se nulla fosse, Sayu fece lo stesso.
<< State insieme da un po’ e già sei fiondato in casa? >> esclamò Mello,
<< Si, ho intenzioni serie. >> sorrise Ryuzaki,
<< L’altra sera è venuto a cena qui. >> risposi io prendendo il gelato dal freezer,
<< Che???? Come mai io non ne sapevo niente??? >>
<< Scusa Mello, volevo dirtelo domani a scuola! In questi giorni mi è passato di mente. >>
<< Esistono i messaggini! >> insisté Mello,
<< Io odio i cellulari. >> rise Ryuzaki, scusandosi nuovamente.
<< Dimmi quando vi sposerete, io lo verrò a sapere solo dopo che avrete sfornato tre o quattro figli?? >>.
Risi, Mello era esilarante.
<< No, dopo il primo figlio. >> scherzò Ryuzaki.
Preparai una coppa di gelato per me e, da bravo padrone di casa, per Mello.
Il biondo la afferrò e sedendosi a tavola di fronte ai due piccioncini, iniziò a mangiare sbuffando di tanto in tanto.
Io lo seguii, e mentre mangiavo il mio gelato cercavo di trattenere le risate.
Con scarso risultato.
Per poco non mi strozzai.
Il campanello suonò.
Mi alzai ed andai ad aprire.
Di fronte a me c’era Misa con indosso un cappello bianco alla Michael Jackson, una T-Shirt rossa che faceva capolino da una giacca nera, un paio di Jeans sbiaditi, dei tacchi a spillo ed un paio di occhiali da sole che le coprivano metà del volto.
Sorrisi.
<< Così non do nell’occhio! >>
<< Tesoro, non serve che ti mascheri così se poi mi parcheggi una Porsche 911 davanti casa. >>
<< Perché non potrebbero pensare che hai un’auto nuova? >> scherzò,
<< Hai ragione potrebbero pensare che ho rapinato una banca e mi sono comprato una Porsche. >> risi baciandola.
La feci entrare.
Mi prese per mano ed insieme andammo in cucina.
Ryuzaki salutò Misa agitando il cucchiaino, Sayu sorrise e Mello ..
Beh, Mello rimase a bocca aperta.
<< Io .. ecco … io.. >>
<< Ah, già! Mello lei è la mia ragazza! Misa. >>
<< Vista dal vivo sei ancora più carina .. MA NON E’ POSSIBILE!!! C’E’ ALTRO CHE DEVO SAPERE??? >>
<< Si, se continui a mangiare chili di cioccolata diventerai un ciccione diabetico tra circa vent’anni! >> rise Ryuzaki,
<< IMBECILLE!!! >>
<< Andiamo poverino, lasciatelo un po’ in pace. Non fate altro che sfotterlo! >>
<< Grazie Sayu, ci sono abituato ormai. Però mi offende molto che tu non me l’abbia detto Light! >>
<< Ma se lo sanno tutti, ma dove vivi? La televisione la guardi? >> sorrisi,
<< Io la tv la accendo solo per i cartoni. >>.
Misa rise, Mello arrossì.
<< Tranquillo, non essere imbarazzato. Anche io non appena ho un po’ di tempo libero accendo la tv solo per i cartoni! >> ammiccò Misa,
<< Della cioccolata cosa pensi? >>
<< Buonissima. Se la mia agente non rompesse sequestrandomela credo che mi rimpinzerei! (n.d.A: Si so che Misa dice che fanno ingrassare XD!) >>
<< Qualcuno che parla la mia lingua!! >>.

La giornata trascorse tranquilla.
Avevamo riso, scherzato, mangiato il gelato, guardato un film e mia madre era stata così gentile da prepararci dei biscotti.
La giornata perfetta in compagnia della mia dolce metà e i miei migliori amici.
Ma purtroppo era giunto il momento di andare via.
Tranne che per Ryuzaki, invitato a cena da mia madre.
Misa si offrì di accompagnare Mello a casa e lui felice come una Pasqua accettò.
Uscimmo tutti insieme, per accompagnare Mello e Misa all’auto.
Scherzammo e ridemmo a più non posso prendendo in giro Mello, finché qualcosa non catturò la nostra attenzione, e ci turbò profondamente.
Le ruote della macchina erano state squarciate e sul parabrezza c’era un biglietto:

“ L'altra volta mi sei sfuggita, Misa Amane.
E’ stato più un avvertimento.
Ma la prossima volta la falce della morte ti colpirà.
Sto venendo a prenderti.”.

Nota dell'Autrice: Rieccomi con un nuovo capitolo. In apocalittico ritardo!
Chiedo umilmente scusa!!
Spero che recensiate e che il capitolo non vi deluda.
Baciii
Jade

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Capitolo 16
*** You'll be safe ***


16 YOU’LL BE SAFE

Light guardava gli pneumatici squarciati con lo sguardo vitreo, stringendo in pugno quel dannato biglietto su cui erano scritte parole minacciose.
Ormai ne ero certa anche io.
Qualcuno mi detestava a tal punto da volermi fare del male.
Quel qualcuno mi voleva morta.
Ma perché?
Cosa gli avevo fatto?
Avevo forse visto, inconsapevolmente, qualcosa che non avrei dovuto vedere, e ora dovevo essere messa a tacere per sempre?
O era per semplice astio?
Mentre io mi scervellavo riguardo a quale potesse essere il motivo di tutto ciò che era successo nelle ultime settimane, Ryuzaki con accanto Sayu, impaurita, si mise ad ispezionare la mia auto.
La osservò come se ne stesse analizzando ogni centimetro, dall’antenna posteriore ai cerchioni in lega.
Light mise in tasca il biglietto e mi guardò con aria preoccupata, io d’altro canto congiunsi le mani e mi strinsi nelle spalle tremando.
Avevo un nodo in gola, volevo tanto piangere..
Ma se l’avessi fatto avrei provocato solo altro dolore in Light.
Egli mi si avvicinò e mi strinse a sé.
Affondai il viso nel suo torace, respirando il suo profumo.
Sapeva di menta e cioccolato.
Strinsi tra le dita i lembi della sua maglietta, avevo paura che se non l’avessi fatto sarei crollata.
Light mi accarezzò e baciò la testa:
<< Te lo giuro, mio amore, non permetterò mai a nessuno di farti del male. Chiunque proverà solo a sfiorarti con un dito dovrà vedersela con me! >>,
non risposi, mi limitai ad annuire.
“Stringimi di più, ti prego.” avrei tanto voluto dire, ma ogni volta che schiudevo le labbra non usciva altro che un flebile suono, simile ad un lamento.
Così lo abbracciai più forte ed egli, come se avesse la capacità di leggere nel pensiero, fece lo stesso.
<< Light .. >> disse Ryuzaki << Ci troviamo di fronte ad una questione delicata. A questo punto mi sembra palese che qualcuno voglia fare del male a Misa. >>
<< Io lo ammazzo quel bastardo .. >> ringhiò Light, << Nessuno deve toccare la mia fidanzata. >>,
<< Calmati, Light. Con l’ira non otterrai mai nulla di buono .. >>,
<< Qualcuno potrebbe farle del male, e tu dici che non dovrei essere arrabbiato? >> urlò il mio fidanzato, io avevo ancora il viso affondato nel suo petto e lo sentii tremare.
<< Non accadrà, te lo prometto. Misa verrà protetta dai migliori agenti del paese. Questo bastardo non resterà impunito, scopriremo chi è e lo sbatteremo al fresco! Misa intanto sarà protetta, non permetterò che qualche psicopatico rovini la vostra felicità. >>.
Non riuscii più a trattenermi.
Delle dannatissime lacrime scesero a rigarmi le guance, ed iniziai a singhiozzare forte.
Light, allarmato, sciolse l’abbraccio e mi prese il viso tra le mani, le mie braccia mi caddero lungo i fianchi.
<< Misa, non piangere dai. >>
<< E’ colpa mia! Solo mia! Scusa Light, non volevo coinvolgerti in tutto questo. Ma io non … non .. >> la mia voce fu rotta da un singhiozzo, deglutii e provai a continuare << Non credevo che potesse accadere tutto questo! Perché a me? Che cosa ho fatto? Per una volta nella vita che sono felice … davvero felice, perché qualcosa deve rovinare tutto? Grazie Ryuzaki, ma lascia stare. Non voglio che nessuno di quegli agenti corra dei pericoli per me … >>.
Light mi zittì con un dito sulle labbra, poi guardandomi negli occhi dolcemente mi asciugò le lacrime con il pollice.
<< Ehi .. >> sussurrò, << Non è colpa tua, ok? Se quel bastardo ce l’ha con te è di sicuro perché sei fantastica ed e geloso. O qualunque sia la sua ragione, io e Ryuzaki lo scoveremo e pagherà per ogni cosa. E comunque sia, quello psicopatico non rovinerà nulla. Io ti amo e ti resterò vicino e ti proteggerò. >>,
<< Oh, Light! Ti amo anche io. >> mi alzai in punta di piedi e lo baciai, lui ricambiò il bacio con la stessa passione.
Quando mi staccai da lui mi rivolsi a Ryuzaki:
<< Ryuzaki, però.. davvero, non voglio che tutti quegli agenti corrano rischi per me. Starò attenta, non serve che .. >>
<< Non mi pare di averti chiesto se vuoi o non vuoi una scorta che ti protegga! >> rise, Light gli sorrise complice << Ho forse pronunciato la frase ‘Misa posso chiedere a degli agenti di proteggerti’? >>
Sayu intervenne, sorridendo prese per mano Ryuzaki, che la guardò innamorato.
<< No, non l’hai fatto. >> rise la mia cognatina,
<< Giusto, Sayu! Non l’ho fatto, quindi è un ordine. Che gli piaccia o no, avrà una scorta. >>.
Riconoscente, abbracciai prima lui:
<< Grazie, sei un vero amico. >>,
Poi Sayu:
<< Ti adoro, lo sai vero? Sei la sorellina che non ho mai avuto. >>
<< E tu la mia. Sei la cosa più bella che potesse capitare al mio Oni-chan. Anche io ti proteggerò, non ti accadrà nulla. >>.
Le baciai la guancia e sciolsi l’abbraccio, Light mi fu subito vicino e mi cinse la vita con un braccio.
Decise poi di punzecchiare sua sorelle, forse per sdrammatizzare un po’:
<< Ah, certo ora siamo tutti al sicuro! Super Sayu alla riscossa! Misa scappa finché sei in tempo. Se ti protegge lei sei proprio nei guai! >>,
io e Ryuzaki ridemmo, Sayu rimase a bocca aperta.
Si poggiò le mani sui fianchi e mormorò:
<< Antipatico! Ti pare questo il modo di trattare la tua sorellina? >>
<< La mia scimmietta vorrai dire! >> Light le scompigliò i capelli,
<< Il mio tesoro, vorrai dire. >> sorrise Ryuzaki, ammiccando,
Sayu arrossì.
<< Gnew! Bleeeah! Ma per favore! >> esclamò Light con aria disgustata,
<< Ma dai, sono così carini! >> intervenni io,
Light fece spallucce.
Così decisi di restare a cena da Light.
Mentre rientravamo, vidi quel ragazzo, Mello appoggiato alla parete.
Oddio, mi ero completamente dimenticata di lui!
Se ne era stato in disparte, in silenzio.
<< Scusa, Mello. Avrei voluto accompagnarti. Ma date le circostanze .. >>
<< Tranquilla! >> mi sorrise << L’importante è che non ti accada nulla. >>,
annuii.
<< Beh, vogliamo andare a cenare? Ho una fame da lupi. >>
<< Non mi pare di aver invitato anche te, Mello. >> scherzò Light,
<< Cosa?? >>
<< Tu te ne torni dritto a casa a piedi! >>,
<< Ma che cattivo! >>,
<< Dai smettila, non essere malvagio! >> risi,
<< Mi piace essere malvagio a volte! >> sorrise, poi si rivolse a Mello << Scherzavo, entriamo in casa. >>
<< Light, dopo cena li riaccompagneremo io e Watari. >>
<< Grazie, sono in ottime mani allora! >> sorrisi,
<< Bene, grazie. >> si limitò a dire il mio Light.

Aprii le tende ed un raggio di sole mi investì il volto.
Mi protessi gli occhi con una mano.
Era una giornata soleggiata, e calda.
Mi sedetti alla scrivania ed accesi il pc, deciso a fare delle ricerche.
Il faro caduto, i freni manomessi, lo sparo … i mass-media non parlavano d’altro.
Ma dopo circa un’ora, in cui le ricerche erano state deludenti, spensi tutto e misi la testa fra le mani.
Le lettere minatorie e le gomme squarciate ..
Cos’altro doveva accadere??
Quel biglietto poi ..

“ La prima volta mi sei sfuggita, Misa Amane.
E’ stato più un avvertimento.
Ma la prossima volta la falce della morte ti colpirà.
Sto venendo a prenderti.”

Parlava chiaro.
Le aveva esplicitamente detto ‘io ti ammazzo!’.
Era terribile.
I miei pensieri vennero interrotti dallo squillare del mio cellulare.
Risposi:
<< Pronto? >>
-Light, ciao!-
<< Misa! Ciao! >>
-Ho un po’ di tempo libero, ti va di vederci?-
<< Certo, dove? >>
-Vengo a prenderti io con la limousine e decidiamo dove andare, ok? Non credo sia un problema, però Ryuzaki ha insistito affinché due gorilla venissero con noi! Non saremo soli, uffa!-
<< Tesoro, Ryuzaki è stato prudente! E’ un bene che due agenti vengano con noi, finché quel pazzo è a piede libero. >>
-Va bene. Passo a prenderti tra una ventina di minuti.-
<< Ok, a tra poco. >>.
Click.
Riagganciai.
Decisi di fare una doccia veloce, così corsi in bagnò e mi spogliai.
Entrai nella doccia e la aprii.
Lasciai che l’acqua calda coccolasse ogni centimetro del mio corpo, mentre riflettevo su chi potesse voler fare del male a Misa.
Era complicato, anche per me.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi un asciugamano alla vita.
Tornato in camera, mi asciugai e mi vestii.
Una camicia rossa, un paio di jeans sbiaditi e delle scarpe da tennis nere.
Udii bussare alla porta ed urlai un ‘avanti’.
Misa fece capolino da dietro la porta, sorridendo.
Entrò nella mia stanza e la guardai sorridendo.
Era troppo carina!
Indossava un jeans nero strappato, una T-shirt bianca, una giacca blu elettrico e dei tacchi a spillo neri.
Corse ad abbracciarmi e io la baciai:
<< Wow, sei favolosa! >>
<< Anche tu! Su andiamo! Albert ci sta aspettando! >>

Nota dell’autrice: He, he, he! Verrò picchiata sicuramente.
Perdonatemi! Tra l’università e le altre cose non ho più nemmeno il tempo di respirare! Per farmi perdonare vi regalerò un altro capitolo! Cercando di rendere le cose interessanti.
Baciii
Jade

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Capitolo 17
*** The road so far ***


17 THE ROAD SO FAR

Seduti in una sala del cinema, io e Misa stavamo guardando un bellissimo film.
Era una commedia divertente.
Avevamo proprio bisogno di sonore risate, dopo tutto quello che era accaduto ero felice di vedere Misa spensierata.
I gorilla che ci avevano accompagnati se ne stavano seduti due file dietro di noi, Misa più volte si era lamentata, anche se ridendo, di essere infastidita dal fatto che loro ci guardassero mentre ci scambiavamo effusioni.
Li aveva chiamati ‘Maniaci guardoni’.
Poverini, d’altronde stavano solo facendo il loro lavoro .. e io ne ero entusiasta!
Finché loro sarebbero rimasti con noi, Misa avrebbe corso meno pericoli.
Le nostre mani si sfiorarono all’interno del sacchetto dei pop-corn.
Guardai Misa sogghignando, e lei ricambiò il sorriso.
<< Ohoo!E’ come in un film? E’ il momento romantico in cui lei e lui si toccano tra i pop-corn? E questo gli scatena forti brividi? >>
<< E i due si guardano negli occhi e si baciano? >> continuò lei,
<< Chi sono io per non seguire il copione alla lettera? >> risi baciandola,
una donna si voltò nella nostra direzione:
<< Ssssh! >> ci ammonì,
alzammo le mani in segno di scuse.
Appena la signora si voltò, Misa le fece la linguaccia ed io iniziai a ridacchiare.

Usciti dal cinema decidemmo di andare a prendere un gelato, conoscevo una gelateria davvero carina in cui, soprattutto, si poteva gustare un ottimo gelato.
Insistetti affinché ci sedessimo ad un tavolino lontano dalla finestra, non dissi a Misa che avevo il timore che le sparassero nuovamente.
Non volevo rovinare il nostro appuntamento.
Presi un cono al cioccolato, mentre Misa prese una coppetta alla fragola.
Mangiammo in silenzio, finché fu Misa a parlare:
<< Sai … ieri sera ho avuto la sensazione di essere seguita. >>,
le strinsi la mano e lei continuò:
<< Non ce la faccio più! Chissà quando avrà fine quest’incubo! >>,
<< Presto! Te lo prometto! Ryuzaki e io stiamo lavorando duro. >>.
Sospirò, gli occhi ridotti a due fessure:
<< Se dovesse accadermi qualcosa .. >>
<< Non ti accadrà nulla! >>,
Misa scosse la testa, triste.
<< Ehi … guardami! >> le sollevai il mento con un dito, i suoi profondi occhi azzurri si immersero nei miei << Andrà tutto bene, lo giuro. >>.
Lei annuì.
<< Ti va di andare al centro commerciale? >> propose,
io accettai.

Salimmo sulla limousine diretti al centro commerciale.
I due agenti ci vennero dietro a bordo di un Audi R8 nera.
In gelateria avevo avuto modo di scambiare due parole con loro.
Si chiamavano Takeshi Miyamoto e Kyoshiro Asahi.
In macchina guardai Misa, sembrava un po’ pensierosa così le strinsi la mano.
Lei mi sorrise, e io ricambiai.
Il cellulare di Albert squillò.
Albert rispose e mise il vivavoce.
<< Pronto? >>
-Qui è Miyamoto … signor Stewart? –
<< Si, sono io. >> rispose Albert,
-Non vorrei allarmarvi, ma c’è un auto sospetta che vi sta seguendo dal cinema.-
Mi sporsi per poter dire:
<< Sono Light! Che auto è? >>
- Una berlina nera, ha una targa di prova!-
<< Riuscite a vedere chi c’è all’interno?>> chiesi,
-No, purtroppo i vetri sono oscurati. A mio avviso sarebbe meglio imboccare la super strada e tornare a casa. Vediamo se vi segue.-
<< Ricevuto! Mi dispiace signorina, niente centro commerciale. Sono desolato. >>,
<< Tranquillo, Albert! >>.
Albert imboccò a superstrada, io mi voltai e guardai attraverso il parabrezza posteriore.
Cercai di individuare la macchina descritta dagli agenti.
E la vidi! Una berlina nera, due macchine più indietro, con una targa di prova.
Albert svoltò a destra e quella macchina ci venne dietro.
La strada era libera così Albert accelerò di colpo.
Vidi la berlina fare lo stesso.
Caspita! Ma allora ci stava seguendo sul serio!
-Vi sta seguendo! Mantenete la calma! Ora cerchiamo di frapporci tra voi e l’inseguitore, Albert cerchi di seminarlo!- urlò uno dei due attraverso il cellulare,
<< Ricevuto! >>.
Misa si strinse a me, poggiando la testa sul mio petto.
Tremava come una foglia.
Le baciai la testa, accarezzandole i capelli.
Le sussurrai che sarebbe andato tutto bene, lei annuì.
Albert ci avvertì di allacciare le cinture di sicurezza, in quanto avrebbe accelerato ancora.
Così facemmo, e dopo un po’ lo sentimmo.
La berlina ci tamponò, talmente forte che se non fosse stato per le cinture di sicurezza saremmo stati sbalzati in avanti.
Misa urlò.
Ancora un colpo.
Albert imprecò:
<< BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! >>.
La berlina ci diede un colpo di fianco, e Albert sterzò riuscendo ad evitarne un secondo e a non far slittare la limousine.
L’Audi R8 degli agenti tamponò la berlina, a mò di avvertimento, ma quest’ultima non si diede per vinta e ci tamponò ancora, decisa a farci finire fuori strada.
Albert schiacciò il piede sull’acceleratore e io e Misa fummo schiacciati contro il sedile.
Misa affondò il viso nel mio petto e strinse tra le dita la mia camicia.
Cercai di rassicurarla ma anche io ero piuttosto agitato.
Avevo paura, non per la mia vita, ma per quella della mia Misa.
La berlina ci tamponò di nuovo, e stavolta il colpo fu talmente forte che la limousine fini contro il guardrail.
Albert ebbe i riflessi pronti, e riuscì ad evitare che l’auto si capovolgesse.
La fiancata strusciò lungo il guardrail, emettendo tante scintille.
Avevo il cuore in gola, quando tornammo in strada tirai un sospiro di sollievo.
Per un attimo avevo creduto che fosse arrivata la nostra ora, ma quell’angelo dell’autista, a quanto sembrava, era deciso a vender cara la pelle.
<< QUESTO CI AMMAZZA!!! CAZZO! >>
<< Amore, calmati! Stai tranquilla, ci sono io! >> (ndA: Beh non è che cambi molto XD! Però vabè è un bel ragazzone!).
La berlina colpì ancora, sulla fiancata destra.
Albert ringhiò qualcosa di poco raccomandabile.
Misa urlò di nuovo, piangendo.
<< BRUTTO STRONZO! ORA MI HAI ROTTO! >>,
Albert fece una cosa che mai mi sarei aspettato decelerò in modo da trovarsi dietro alla berlina e la tamponò a sua volta, mormorando un ‘Beccati questo, idiota!’.
E la colpì ancora ed ancora, finché la berlina uscì fuori strada.
Albert accelerò di nuovo in modo brusco, udii le ruote stridere, e seminò l’auto.
<< MIYAMOTO! ASAHI! CREDO DI AVER SEMINATO IL BASTARDO! >>
-Si, l’avete seminato alla grande. Ottimo lavoro, Signor Stewart. Andiamo a controllare la berlina, voi aspettateci al pedaggio. –
<< Ricevuto! >>.
Chiuse la conversazione, e si passò una mano sulla fronte asciugandosi il sudore.
<< Tutto bene là dietro? >>,
annuii per me e per Misa, la poverina era ancora sconvolta.
<< Bene! >>
<< Lei sta bene? >> chiesi,
<< Si, mi fa male solo un po’ il braccio sinistro. Ma non credo sia grave! >>.
Ci fermammo al pedaggio, su una piazzola di sosta, e Albert scese dall’auto.
Girò attorno al veicolo, esaminandone ogni dettaglio.
Poi risalì in macchina, sbuffando.
<< E’ messa male? >> chiesi,
<< Decisamente! Dovrei mandare il conto a quel bastardo! >>
<< Credo che sarebbe una punizione peggiore del carcere, visti i soldi che dovrebbe sborsare. >> risi,
Albert ci pensò su, poi fece un’espressione di apprezzamento e rise anche lui.
<< Ma prima lo pesterei a dovere! >>
<< E io la aiuterei! >> esclamai,
<< Nessuno può permettersi di fare del male alla signorina Misa. >>.
Annuii guardando Misa, che nel frattempo si era addormentata.
Sembrava un angelo, sorrisi dolcemente.
<< Sono completamente d’accordo con lei, Albert. Se le succedesse qualcosa io … non voglio neanche pensarci! >> tremai stringendo di più la mia fidanzata,
Albert mi sorrise.
Non avevo mai guardato bene quell’uomo.
Occhi verdi, naso aquilino, mascella quadrata, labbra sottili, baffi folti e capelli grigi.
Aveva proprio l’aspetto di un autista.
Come quelli che si vedono nei film, che guidano le auto dei ricconi.
<< Le vuole molto bene, vero? >> mi chiese,
<< Si, davvero molto! Anche lei, a quanto ho capito. >>,
annuì.
<< Misa è … come la figlia che non ho mai avuto. E’ l’unica a trattarmi come … una persona, e mi dimostra il bene e il rispetto che una figlia mostrerebbe a suo padre. E’ la mia bambina. >>,
sorrisi.
La mia Misa era una ragazza davvero eccezionale, serviva un nulla per volerle bene.
Non riuscivo a comprendere come qualcuno potesse volerle fare del male.
Sentii bussare al finestrino.
Albert scese dall’auto, e lo sentii mormorare qualcosa.
Fece capolino attraverso il finestrino e mi chiese di svegliare Misa e scendere dall’auto con lei.
Annuii.
Scossi Misa, che malvolentieri aprì gli occhi e mi guardò assonnata.
<< Dove sono? >>
<< Siamo ancora in limousine, ti sei appisolata. >>,
si mise a sedere, con un’espressione stupita.
<< Ma allora non è stato un sogno … è … è successo davvero? Quella berlina … >> la voce le morì in gola,
io annuii.
Stava per piangere, io la baciai e le dissi che sarebbe andato tutto bene.
Lei annuì.
La presi per mano ed insieme scendemmo dall’auto.
Miyamoto ed Asahi trattenevano un uomo ammanettato.
Poteva avere sui trent’anni, aveva i capelli lunghi biondi raccolti in una coda, gli occhi scuri e una cicatrice sul sopracciglio destro.
<< Lo conosce, signorina Amane? >>.
Misa guardò attentamente l’uomo che aveva di fronte.
<< Io .. >>
<< Tesoro, lo conosci? >>,
<< Non l’ho mai visto in vita mia. >>.

Nota dell’autrice: Ecco qua! Ho scritto due capitoli uno dopo l’altro :D spero vi piacciano. E di non aver fatto errori di grammatica.
Baciii
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli.
Jade

Ps. il titolo sta a indicare che la strada per scoprire chi sia il colpevole di tutto è lunga, ho preferito chiarire :-* kiss

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Capitolo 18
*** The outlaw ***


18 The outlaw

Quasi trattenevo il respiro mentre osservavo colui che avrebbe potuto essere il mio aguzzino.
E non solo il mio.
Anche Light e Albert avrebbero potuto pagare un prezzo ugualmente caro.
Al solo pensiero un brivido mi attraversava il corpo come una scarica elettrica da 200 volt.
Light mi teneva la mano, e ogni tanto mi baciava la testa.
Il vetro era oscurato in modo che io potessi vedere lui e la sala dell’interrogatorio, e che lui non potesse vedere me.
Il bastardo se ne stava lì seduto, ammanettato, tamponandosi con un fazzoletto il labbro sanguinante.
Indossava una maglietta sgualcita e vecchia, che presentava alcune macchie di sangue, dei jeans sbiaditi ed un paio di scarpe logore e zozze.
Quando l’agente Asahi - un uomo sulla quarantina, moro, con gli occhi castani, e i lineamenti duri - entrò nella stanza, il delinquente alzò lo sguardo su di lui.
Accanto a me e Light, una giovane agente dai capelli rossi indossò le cuffie e aprì l’audio, in modo che potessimo udire l’interrogatorio.
L’agente Asahi, impeccabile nel suo completo gessato, sfogliò un fascicolo alzando ogni tanto lo sguardo su quel criminale, commentando:
<< Steven Gregory! Americano .. nato a Los Angeles. Trasferito in Giappone dieci anni fa. Trentacinque anni. >> rise << Hai un curriculum niente male, giovanotto. Hai iniziato a borseggiare dall’età di quindici anni. E cos’altro c’è? Oh, rapine a mano armata. Violazioni di domicilio … stupri. >> gettò il fascicolo sul tavolo, Steven lo seguì con gli occhi, poi tornò a fissare l’agente,
il poliziotto spostò una sedia rumorosamente e si sedette di fronte a Steven, sorridendogli beffardo.
<< Niente male davvero .. piuttosto pericoloso, ma nessun omicidio fin ora. Come mai volevi iniziare da ora? >>,
Steven non rispose, si limitò a guardarlo impassibile.
<< Ti ho fatto una domanda. >>.
Il bastardo si tamponò nuovamente il labbro.
Asahi sbatté il pugno sul tavolo facendolo sussultare.
<< Senti, io non sono un tipo molto paziente. Quindi sputa il rospo! Perché vuoi morta Misa Amane? >>.
Steven sorrise facendo spallucce:
<< Mi è antipatica. E sai com’è, faccio collezione di reati. L’omicidio mi manca. >>.
Asahi gettò la testa all’indietro ridendo, poi tornò serio e guardò colui che fino a poco tempo prima era stato il nostro inseguitore scuotendo la testa.
<< Steven, di stronzate ne ho sentite tante, credimi! Ma questa le supera tutte. Forza, parla. Chi credi di avere davanti? Un idiota? >>,
<< In effetti sì. >>.
Asahi con uno scatto improvviso si alzò, e la sedia rovinò rumorosamente sul pavimento.
Afferrò Steven per il colletto della maglietta.
<< Ascoltami bene, stronzetto da quattro soldi! Questo non è un gioco chiaro? E’ meglio che parli, o ti sbatto in cella con i galeotti più assatanati del carcere, che non aspettano altro che l’arrivo di un novellino come te a cui rompere il culo. Nel vero senso della parola. Avrò delle informazioni da te, anche se dovrò strappartele in punto di morte. >>.
Steven tremò, poi decise di osservare il silenzio.
Asahi lo lasciò violentemente.
Chiamò poi due agenti che, afferrato Steven, lo fecero alzare dalla sedia.
Mentre gli agenti lo tenevano fermo, Asahi si avvicinò a Steven e guardandolo fisso negli occhi, i visi distanti di pochi centimetri, sibilò:
<< Vediamo un po’ se un po’ di reclusione farà si che la tua lingua si sciolga. Non mi piacciono i timidoni che non parlano. Ti consiglio di legarti la saponetta al polso quando fai la doccia … Portatelo via. In cella con Aruno e Momomiya! >>.
I due agenti lo trascinarono via.
Asahi ci raggiunse:
<< Ross, spegni l’audio. >>.
La rossa annuì.
Asahi si rivolse a me:
<< Signorina Amane, come ha potuto udire il signor Gregory non ha proferito parola. Ma riuscirò a farlo parlare, glielo prometto. Lei è assolutamente certa di non aver mai visto quell’uomo? >>.
Annuii.
<< Si, sicurissima. Se l’avessi già incontrato, non avrei potuto di certo dimenticarlo. Ha un aspetto talmente sinistro. >>.
Asahi si grattò il mento e concordò con me.
<< Comunque sia, se le dovesse venire in mente qualcosa non esiti a riferircelo. Qualsiasi dettaglio, qualunque elemento può essere importante. >>
<< Lo farò. >>
<< Non sappiamo se quel bastardo, abbia o no dei complici. Quindi continueremo a sorvegliarla, signorina. Auguro a lei e al signor .. mi scusi non ricordo il suo nome. >> indicò Light,
<< Yagami … Light Yagami. Sono il fidanzato di Misa. >> rispose il mio ragazzo,
<< Ah, giusto! Ora che ci penso.. Lei è il figlio del sovrintendente Soichiro Yagami, per caso? >>,
<< Precisamente. >>.
<< Conosco suo padre, mi ha parlato spesso di lei sa? Dice che ha delle capacità deduttive straordinarie, e un intelletto fuori dalla norma. >> sorrise,
<< Mio padre tende sempre ad esagerare. E la prego mi dia del tu. >> arrossì Light,
<< Oh, non gli dia ascolto. Light, è il miglior studente di tutto il Giappone. >>
<< Ne sono certo, e lei .. cioè tu, Light chiamami pure Kyoshiro. >>.

Me ne stavo disteso sul letto, con un libro tra le mani.
Avevo appena finito di studiare e cercavo un modo per distrarmi dalla questione ‘chi vuole morta la tua ragazza?’.
Se avessi continuato ininterrottamente a pensarci, sarei impazzito.
Ero stato più volte in centrale ed avevo ascoltato i vari interrogatori a cui era stato sottoposto quel Gregory.
Ogni volta aveva un’aria stravolta, ma era deciso a non crollare.
Seguivo le indagini passo per passo, e continuavo ad indagare per mio conto cercando indizi e informandomi sul conto dei miei sospettati.
E del mio principale sospettato.
Ma tutto non aveva né capo né coda.
Non appena credevo di essere vicino alla soluzione del caso mi rendevo conto che non era così.
Che mi stavo sbagliando di grosso.
Ogni volta, non facevo altro che tornare al punto di partenza.
Ma neanche un buon libro riusciva a distarmi.
Così chiusi ‘Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde’ di Stevenson, e sbuffai osservando il soffitto.
D’un tratto la porta si aprì ed un esuberante Mello accompagnato da un … bé un solito cupo Near, entrò nella mia stanza.
Mi gettò una rivista e mi disse di dargli un’occhiata.
In copertina c’eravamo io e Misa.
Un nostro bacio era stato immortalato in una foto ed ora era sulla copertina di una famosa rivista.
Riconobbi l’occasione in cui era stata scattata.
Dannati paparazzi!
Ormai non potevamo neanche uscire per una passeggiata.
<< Non ci credo! Siete in copertina! >> urlò Mello,
mi misi a sedere e feci spallucce:
<< E chissene! Non è nulla di speciale. >>
<< Come ‘non è nulla di speciale’? Stai diventando famoso! >>
<< Non mi interessa diventarlo. Mi importa solo stare con Misa, perché la amo niente di più! E poi ho altre cose più importanti a cui pensare che alle riviste di gossip! >>.
Mello si passò una mano sul volto poi urlò a Near:
<< Non ci credo! E’ proprio vero chi ha il pane non ha i denti! Come fa a non essere eccitato almeno un po’? >>
Near si mise a giocherellare con una ciocca di capelli e lo guardò impassibile:
<< Non tutti sono come te Mello, non si entusiasmano per ogni cosa. >>
<< Cosa?? >>,
esasperato alzai gli occhi al cielo.
<< La pianti di urlare come una ragazzina arrapata dalle celebrità, Lady Gaga??? >>
<< NON SONO LADY GAGA!!! >>.
Mi alzai dal letto, e mi avvicinai alla libreria rimettendo a posto il libro.
Poi mi rivolsi ai miei amici, chiedendogli il perché della loro visita.
<< Mello ha bisogno di aiuto con gli esercizi di trigonometria. Lo sai che è un somaro. Io l’ho accompagnato, così ne approfitto per confrontare i miei esercizi con i tuoi. Voglio essere sicuro di non aver sbagliato nulla. >>,
annuii, mentre Mello urlava di non essere un somaro.
Presi il quaderno di Near e lo aprii.
Confrontai i suoi esercizi con i miei e glielo restituii.
Erano tutti giusti.
Ci sedemmo poi alla scrivania, ed iniziammo a fare gli esercizi di trigonometria.
Dopo circa mezz’ora terminammo, Mello mi ringraziò ed insieme a Near se ne andò.
Scesi in cucina e presi una mela dal centrotavola.
La addentai pensando alla mia Misa, e mi sedetti a tavola.
Mangiai lentamente ogni singolo boccone, e posai il torsolo sul tavolo, l’avrei gettato più tardi.
Qualcuno mi arruffò i capelli.
Mi voltai e vidi mia sorella Sayu che sorrideva come un ebete.
La guardai di sottecchi, chiedendole cosa volesse.
Si sedette di fronte a me e mi chiese:
<< Perché non organizziamo un’uscita a quattro? Io, tu, Ryuzaki e Misa. Potremmo andare al bowling. >>
<< Non lo so, Sayu. Non si sa se quello psicopatico abbia dei complici, non vorrei che Misa corresse dei rischi. >>,
Sayu mi puntò un dito contro:
<< Fratellone, Ryuzaki mi ha assicurato che ci sarà la scorta. Non dovete permettere a questa situazione di impedirvi di vivere! Siete giovani, divertitevi! Se non staccate un po’ la spina finirete con l’impazzire! >>,
alzai un sopracciglio, poi annuii.
<< Devo dedurre che Ryuzaki già sappia tutto. >>,
Sayu annuì.
Accettai dicendole che avrei dovuto però chiederlo prima a Misa.
Il mio cellulare squillò.
Risposi.
Era Miyamoto.
Gregory aveva deciso di vuotare il sacco, finalmente!
Salutai Sayu e mi precipitai in centrale.

Miyamoto mi accompagnò nella stanza adiacente a quella dell’interrogatorio.
Ross accese l’audio e io attraverso il vetro osservai Asahi mentre interrogava nuovamente quello Steven.
Quel delinquente aveva un aspetto orribile, la prigione di certo non gli faceva bene.
Aveva i capelli sciolti e in disordine, profonde borse sotto gli occhi, la barba non rasata.
Un aspetto trasandato, insomma, e continuava a grattarsi uno sfogo che aveva sul braccio destro facendo tintinnare le manette.
Asahi gli puntò addosso i suoi severi occhi castani e gli fece di nuovo la fatidica domanda ‘perché aveva cercato di uccidere Misa?’.
Gregory lo guardò, continuando a grattarsi lo sfogo.
Poi strizzò gli occhi ed esclamò:
<< Mi è stato ordinato di farlo. >>.

Nota dell’autrice: Vi ho stupiti??? Ditemi di si, vi pregooo ^_^.
Non è finita qui la strada è ancora luuunga. Cercherò di rendere le cose interessanti.
Ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli!
Baciii
Jade

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Capitolo 19
*** Bowling ***


19 Bowling

‘Mi è stato ordinato di farlo.’ aveva detto quel Gregory.
Asahi aveva chiesto ‘da chi?’, e il delinquente con gli occhi da pazzo aveva continuato a grattarsi in maniera esasperante lo sfogo sul braccio e a ripetere per circa un’ora la solita cantilena ‘Mi è stato ordinato di farlo’.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie.
Cosa cazzo stava dicendo quell’idiota?
Nervoso mi passai una mano tra i capelli, incazzato nero.
A quanto sembrava, il cerchio non si era ancora chiuso.

Aprii gli occhi e ci misi un po’ a mettere a fuoco l’ambiente circostante, a distinguere i vari oggetti che mi circondavano.
Ero nella mia stanza, non alla centrale.
Mi passai una mano sul volto, ripensando al sogno.
Erano giorni che sognavo sempre quella parte dell’interrogatorio di Gregory.
Quelle parole mi erano proprio rimaste impresse indelebili nella mente, mi avevano colpito come un gancio destro in pieno viso.
Fortunatamente quel bastardo non aveva solo ripetuto il solito ritornello ma aveva spiattellato altro.
‘ Qualcuno mi ha offerto un miliardo di yen per togliere di mezzo Misa Amane. Io non ho nulla contro di lei, anzi la ammiro. Ma mi è sembrata l’unica ancora di salvezza.’ aveva affermato, poi aveva iniziato a piangere ‘Ultimamente mi trovo in una situazione complicata … ho debiti con persone che mi ammazzeranno come una bestia se non pago. Non voglio morire! E così quando mi si è presentata quest’occasione ho deciso di coglierla al volo, mi dispiace. Mi dispiace tanto! Ma ho pensato “Meglio lei, che io.”. Questo qualcuno vuole sbarazzarsi di Misa, senza però destare sospetti. Non vuole lasciare alcuna traccia che possa smascherarlo ’.
Mi misi a sedere sul letto, sospirando.
Nonostante le insistenze della polizia, Steven aveva continuato ad affermare che non aveva mai incontrato questo ‘qualcuno’ che voleva morta Misa.
Aveva solo parlato con lui o lei per telefono, e questo qualcuno aveva una voce camuffata.
Gli era stato detto che una volta finito il lavoro, avrebbe trovato i soldi in un parcheggio ad Aoyama, e che per arrivarci gli sarebbero state fornite le indicazioni a tempo debito.
La polizia all’inizio non gli aveva creduto, poi Gregory l’aveva invitata a controllare il suo cellulare.
Aveva l’abitudine di registrare le telefonate, e l’aveva fatto anche in quel caso.
L’agente Miyamoto aveva consegnato a Ross il cellulare di Gregory, in cui la donna aveva trovato ciò che stavano cercando.
Analizzando la frequenza del suono aveva affermato la sua convinzione, al 58,5 %, poteva trattarsi di una voce femminile.
Non era una percentuale molto alta, quindi poteva anche essere in errore.
Il mio cellulare squillò:
<< Pronto? >>,
- Light, sono Kyoshiro. La telefonata non è rintracciabile, Ross dice che forse quel figlio di puttana ha chiamato da una cabina telefonica. Nel sottofondo poi Ross ha sentito chiaro e tondo annunciare un treno in partenza, quindi il bastardo si trovava probabilmente in una stazione. Questi dettagli magari non sono utili, ma abbiamo deciso di non tralasciare nulla. Ho pensato fosse giusto informarti, visto che Misa è la tua ragazza e ci stai aiutando con le indagini. -
<< E’ un’ottima cosa che non trascuriate alcun dettaglio, e ti ringrazio di avermi informato. Io farò lo stesso, non appena scoprirò qualcosa. >>.
Salutai l’agente Asahi e terminai la telefonata.
La porta della mia stanza si spalancò violentemente, sussultai.
Un’euforica Sayu entrò saltellante e mi salutò con un cenno della testa.
Aveva le mani piene di vestiti.
Alzai un sopracciglio chiedendole cosa volesse.
Sayu posò i suoi vestiti sul mio letto.
Poi prese una maglietta azzurra con lo scollo a V e la scritta ‘I’m not a princess, I’m a Bad Ass!’ e me la sventolò sotto il naso.
<< E quindi? >> chiesi,
<< Che te ne pare di questa T-shirt?? Secondo te cosa devo indossare stasera? >>.
La guardai a bocca aperta, ma cosa stava dicendo?
Ah, già! Quella sera dovevamo uscire in quattro ed andare al bowling.
Feci spallucce e Sayu continuò, incurante della mia espressione indifferente, a mostrarmi magliette, gonnelline e jeans.
<< Allora?? Oni-chan, cosa metto??? >>.
Ma cosa ne potevo sapere io?
<< Sayu sono un uomo! Che ne so io di ‘quale delle tue gonnelline è più carina’?? >> sbottai,
Sayu alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa:
<< SONO UN UOMO! >> disse imitando la mia voce, e mostrando muscoli immaginari con mosse dei campioni di body building.
Non riuscii a trattenere un sorriso, era semplicemente ridicola!
<< Appunto che sei un uomo, vabè forse uomo è una parola grossa! Però di sicuro saprai cosa piace a voi ragazzi! Come posso far uscire il sangue dal naso a Ryuzaki? >>,
sgranai gli occhi per la sorpresa.
Mia sorella era proprio impossibile!
Ryuzaki sarebbe dovuto passare sul mio cadavere prima di provare a toccare Sayu.
Mi alzai dal letto e le lanciai un cuscino colpendola dritta in faccia!
<< PICCOLA SCIMMIETTA IMPERTINENTE E MANIACA! METTITI I JEANS! SE STASERA TI SI VEDE SOLO L’ALLUCE TI AMMAZZO! E POI CHE VUOL DIRE ‘UOMO E’ UNA PAROLA GROSSA’? IO SONO UN UOMO! E ORA FILA!!! >>.
Sayu rise e preso il suo cellulare, mi scattò una foto.
<< SAYU! >> urlai, << Cancellala subito! >>,
<< E sono due! Ho due foto del mio fratellone in boxer! >> rise << Sei talmente fico che potrei dimenticare di essere tua sorella e violentarti nel sonno! >>.
Ma che .. che cavolo!!
Che schifo!
Un pensiero davvero orribile:
<< SAYU! PORCA MISERIA! CHE DICI? >> le tirai un altro cuscino, lei lo evitò uscendo dalla mia stanza.
Tornai a sedermi sul letto scuotendo la testa.
Poi la sentii urlare:
<< QUESTA LA INVIO ALLA MIA AMICA JENNIFER!! >>
<< IO TI AMMAZZO!!! >> gridai precipitandomi fuori dalla stanza,
<< ALLORA A MISA!! >> urlò Sayu in risposta,
<< NON TI AZZARDARE! >>.

Non riuscivo a smettere di ridere, il che era un sollievo dopo tutto ciò che era accaduto nelle ultime settimane.
Una risata liberatoria era proprio ciò di cui avevo bisogno.
E dovevo ringraziare Sayu.
Durante il tragitto in macchina non aveva fatto altro che raccontarmi un aneddoto divertente accaduto quella mattina.
Sayu aveva chiesto a Light un consiglio su cosa mettere … Light si era dimostrato per l’ennesima volta un fratellone geloso e aveva preso a cuscinate la sorella … Sayu non l’aveva definito un uomo e gli aveva scattato un’altra foto a tradimento.
Mentre Light urlava come un forsennato Sayu aveva minacciato di spedire la foto alla sua amica Jennifer o a me.
Io naturalmente le avevo chiesto di inviarmi la foto con il bluetooth, era troppo carino in boxer.
<< Ti giuro! Aveva una voce ridicola! >> rise Sayu, mentre entravamo nel bowling, quasi non riuscivo a respirare a causa delle risate.
Light mi cinse la vita con un braccio e mi attirò a sé baciandomi con passione.
<< Oddio, che imbarazzo! >> rise la mia cognatina,
io ricambiai il bacio e quando ci separammo avevamo entrambi il fiato corto.
<< Non prendermi in giro, dai. >> sussurrò contro le mie labbra,
<< Non ti stavo prendendo in giro, ridevo soltanto. >> replicai con aria innocente,
<< E allora non ridere di me. >> mise su un finto broncio,
io risi:
<< Va bene, cucciolotto. >>.
Ryuzaki arruffò i capelli di Light con una mano e con una vocetta stridula si mise a dire:
<< Uuuh! Cucciolotto!! Uuuh! >>,
Light lo guardò, sembrava seriamente preoccupato.
<< Amore! Andiamo a giocare a bowling! >> rise Ryuzaki accarezzando il braccio a Light.
Io e Sayu ci piegammo in due dalle risate.
Il mio ragazzo mormorò un ‘Che schifo! E levati!’, tentando di rimanere serio di fronte alle assurde moine dell’amico, senza riuscirci.
E come poteva?
Ryuzaki di solito era abbastanza serioso, quindi vederlo scherzare in quel modo era semplicemente e genuinamente divertente.

Era il mio turno.
Light conduceva il gioco con ottantatre punti, ed eravamo solo al terzo tiro.
Il mio Ryuzaki era al secondo posto, Misa al terzo.
Io mi stavo classificando ultima!
Non era giusto!
Ero l’unica scarsina quindi???
Scelsi una palla rossa, ma appena tentai di sollevarla quasi mi cadde sul piede.
Il mio ragazzo mi aiutò a metterla a posto e a sceglierne una più leggera.
‘Vacci piano, Ercole! Vuoi già sollevare dieci chili? Prendi questa è più leggera!’ aveva mormorato sorridendo, dandomi poi un bacio a fior di labbra.
Io ero arrossita e avevo sorriso, con la coda dell’occhio avevo visto Light abbozzare un sorriso e l’avevo sentito mormorare ‘Credo che non mi ci abituerò mai!’.
Ah, il mio fratellone gelosone!
Mi posizionai sulla pista e tirai.
Per poco non scivolai dietro la palla a causa di quelle maledette scarpe, ma per chissà quale strano miracolo feci uno strike (nd.Autrice: Una cosa che è capitata a me quando andai a giocare a bowling XD).
Urlai saltellando e battendo le mani:
<< NON CI CREDO!!!! >>
<< Brava Sayu! >> si complimentò Misa,
<< Finalmente, scimmietta! Iniziavo a credere che non avessi capito lo scopo del gioco. >>.
Light si divertiva a punzecchiarmi, mi voltai nella sua direzione e gli feci la linguaccia.
Ryuzaki batté le mani e mi sorrise.
Misa si alzò e prese posto sulla pista.
Prese una palla blu e, sicura di sé, la lanciò.
Buttò giù solo cinque birilli.
Prese un’altra palla e riuscì a colpire i birilli rimasti.
Fece il segno della vittoria con le dita e si sedette accanto a Light.
<< Riuscirò a raggiungerti Lightuccio e ti farò piangere! >>,
<< Che pauraaa! >> rise Light.

Nota dell’autrice: Chiedo perdono per l’attesa, non biasimo coloro che non leggono né recensiscono più XD la colpa è solo mia.
Comunque spero che questo capitolo piaccia ^_^
Baciii
Jade

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Capitolo 20
*** Murales ***


20 MURALES

La serata trascorse tranquilla, alla fine il tabellone parlò chiaro: Ryuzaki aveva vinto per un pelo contro Light, ed aveva umiliato di brutto me e Sayu.
Decidemmo di recuperare le energie andando a rifocillarci all’angolo ristorante.
Ordinammo e Ryuzaki decise di assentarsi un attimo per andare in bagno.
Io e la mia cognatina, approfittammo dunque della sua assenza per prenderci una bella rivincita nei suoi confronti fregandogli tutte le patatine fritte.
Light rise, scuotendo la testa.
Ryuzaki, al suo ritorno, strabuzzò gli occhi ed alzò poi un sopracciglio vedendo il piatto vuoto.
Si grattò la testa mormorando un ‘Ma che sono passate delle cavallette?’, e guardò Light che fece spallucce.
<< Non c’entro niente, compare! >> rise il mio ragazzo, << Le cavallette hanno la gonnella! >>.
Ryuzaki fece un’espressione di apprezzamento:
<< Almeno non vi siete mangiate anche il piatto. >> arruffò i capelli di Sayu e le fece il solletico << Me la pagate, ora me le comprate voi le patatine sennò mangio Sayu! >>
<< Ehi, ehi! Calma! Calma! Ancora non puoi mangiare mia sorella! >> esclamò Light, in preda a … non riuscii a capirlo.
Isteria, forse?
<< Ma scusa, Light perché ti agiti? Che ho detto di strano? >> chiese stupito Ryuzaki,
<< Oh, beh .. si parlava di patati .. patatine .. >> l’ultima parola gli uscì come un sussurro,
<< Che? >> Ryuzaki era confuso, poi sgranò gli occhi non appena ebbe capito << Uhooo! Nuo, nuo! Non intendevo quello! Che hai capito? Io .. io non ho detto nulla del genere! >>,
<< Sei tu che pensi ai doppi sensi! Fratellone porcellone! >> rise Sayu.
Basta, era troppo!
Non ne potevo più!
Mi piegai in due dalle risate.
Quasi non respiravo.
Com’era bello ridere a crepapelle e non pensare ad altro.
I problemi delle ultime settimane quella sera potevano andare a farsi fottere!
Avrei pensato soltanto a divertirmi col mio ragazzo e gli amici.

Saliti sulla limousine di Ryuzaki, iniziammo a parlare di tutto e di più.
Misa si complimentò col mio amico per la bella macchina.
Sorrisi, anche se la mia ragazza era abituata a ben altro sembrava apprezzare davvero la vettura.
Ryuzaki ci offrì delle caramelle, rivelandoci di tenerne sempre una scorta segreta nel portaoggetti dello sportello.
Erano proprio le mie preferite, gli orsetti di gelatina.
Ci rimpinzammo per bene durante il tragitto, ridendo e scherzando.
Io cercai di distogliere lo sguardo ogni qualvolta che Sayu si avvinghiava al mio amico per baciarlo, e Misa rideva della mia gelosia.
Arrivammo a casa di Misa, quella sera io, lei e ovviamente i gorilla, avremmo passato la notte lì.
Misa non se la sentiva di tornare in albergo.
La mia ragazza abbracciò Sayu ed Elle e scese dalla macchina seguita da un agente.
Io feci lo stesso, voltandomi un ultima volta per scambiare due parole con Ryuzaki.
Improvvisamente udii Misa gridare flebilmente, e mi voltai di scatto raggiungendola.
Ciò che mi si parò davanti mi fece accapponare la pelle.
La parete principale della casa era imbrattata con della vernice rossa, e tra gli schizzi e il resto dominava la scritta a caratteri maiuscoli ‘ SEE YOU SOON … DEATH’.
L’artefice aveva completato il quadretto raccapricciante impiccando un manichino, sporco anch’esso di vernice rossa.
<< CAZZO!! RYUZAKI!! >> chiamai,
il mio amico accorse seguito da mia sorella e Watari.
Di fronte a quello spettacolo Ryuzaki ebbe la mia stessa reazione, Sayu si portò le mani alla bocca mormorando un ‘Dio mio!’ e Watari scosse la testa in silenzio.
Misa perse i sensi, io l’afferrai prima che potesse cadere e farsi male e la presi in braccio.
Respirai a fondo, cercando di mantenere la calma.
Di questo passo la mia Misa sarebbe morta di paura.
<< Ryuzaki .. >>,
mi guardò ed io capii che mi stava invogliando a parlare.
<< Porto Misa da me. Meglio che resti da noi, ovviamente con la scorta. E forse sarebbe meglio cancellare quella scritta, i media hanno già avuto abbastanza scoop. >>.
Ryuzaki annuii però aggiunse:
<< La scritta deve rimanere così com’è. Se cancelliamo ciò che potrebbe essere considerato una prova, sarebbe un oltraggio alle indagini. >>.
Annuii.
Sapevo che avrebbe risposto così, d’altronde sapevo che era impossibile cancellarla come se nulla fosse accaduto.
Ma tentar non nuoce, no?

Plop.
Plop.
Plop.
Vagavo nell’oscurità, confusa e disorientata.
Intorno a me c’era il silenzio più assoluto, rotto soltanto da un unico rumore continuo.
Plop .. plop .. plop.
Un rumore che diveniva sempre più intenso e sinistro.
Plop .. plop .. plop .. plop.
Mi misi le mani tra i capelli, era così fastidioso!
Mi stava facendo impazzire!
Mi tappai le orecchie ma continuavo a sentirlo.
Plop .. plop .. plop ..plop ..plop.
Era come se qualcosa stesse gocciolando, con un intervallo di sei secondi tra una goccia ed un'altra.
I secondi divennero poi quattro, poi tre fino a che le gocce non si trasformarono in pioggia.
Una pioggia sempre più fitta, sempre più pesante.
La pioggia si trasformò in una cascata, ed io annaspavo in cerca d’aria.
Era una cascata calda, viscosa, viscida.
Quel liquido mi finì in gola, un sapore metallico ristagnò sulla mia lingua.
Avanzavo accecata e vomitando.
Mi pulii gli occhi e l’oscurità si dissolse.
Ciò che vidi mi fece trasalire.
Giù dal cielo non stava cadendo acqua, ma sangue.

Aprii gli occhi di colpo sbattendo le palpebre.
La mia vista era annebbiata ed impiegai un po’ a mettere a fuoco il volto del mio fidanzato chino su di me.
Sembrava essersi spaventato a morte.
Gli sorrisi:
<< Ciao. Mi hai svegliata con un bacio, mio principe? >>,
lo vidi ricambiare il sorriso e rilassarsi un po’.
<< No, ma posso rimediare mia bella addormentata! >> si chinò per sfiorare le mie labbra con le sue.
<< Dove siamo? >>
<< A casa mia. Solo io, tu, la mamma e Sayu siamo in casa. Papà lavora, e ovviamente c’è la scorta. >>
<< Non era proprio il caso di rimanere da me, vero? >> abbassai la testa, triste << E’ così frustrante. Light, ti prego perdonami per averti coinvolto in tutto questo! Non lo meriti! >>.
Light mi sollevò il mento con un dito:
<< Ehi, non è colpa tua! E poi io voglio starti accanto, e proteggerti. Finché ci sarò io niente e nessuno ti farà del male, te lo prometto! >>.
La mia paura più grande era che lo psicopatico che mi voleva morta facesse del male a lui.
Il mio male lo stava infettando.
Light stava volontariamente sprofondando nelle sabbie mobili, fino al collo se non di più.
E la colpa era mia.
<< Mi dispiace che quell’inconveniente ti abbia rovinato la serata. Volevo che tu ti rilassassi, e invece quel bastardo ha rovinato tutto. >>
<< Tranquillo. Nonostante tutto è stata una bellissima serata. >>.
Il mio bellissimo ragazzo sorrise, accarezzandomi la guancia con il pollice.
Io chiusi gli occhi godendo del suo tocco.
<< Vado a prepararti una tisana rilassante. >> disse piano e con dolcezza << Ti aiuterà a dormire. Sei stata scossa da troppe emozioni stasera. >>,
incrociai le braccia fingendo un broncio:
<< Ho già dormito abbastanza! Facciamo altro? >> ammiccai, cercando poi di improvvisare movenze provocanti.
Lo vidi mordersi il labbro.
Leggevo il desiderio nei suoi occhi, dopotutto tutto quello che ci era successo negli ultimi giorni ci aveva un po’ bloccato in quel campo.
Mi avvicinai a lui baciandolo a fior di labbra.
Le mie dita si intrecciarono tra i suoi capelli e presi a mordicchiargli il labbro inferiore.
Subito Light ricambiò la mia passione premendo le sue labbra sulle mie.
Infilò una mano sotto la mia maglietta e prese ad accarezzarmi la pancia, poi i fianchi fino a che non arrivò al seno strappandomi un gemito.
Con l’altra mano mi strinse di più a sé continuando a far aderire le nostre labbra.
Lottai con i bottoni della sua camicia tra un piacevole sussulto ed un altro, finché non riuscii a togliergliela.
Light mi sfilò la maglietta facendomi distendere e continuando ad accarezzarmi, sempre più deciso, si posizionò sopra di me.
In un impeto di passione ci liberammo degli ultimi indumenti rimasti, e finalmente dopo tanto tempo mi fece sua.
Finalmente tutti i problemi si dissolsero, lasciando il posto ad un immenso ed infinito amore.
Esistevamo solo io e Light, nel nostro piccolo mondo.

Mi svegliai di soprassalto.
Seduta sul letto cercai di regolarizzare il respiro.
L’immaginazione giocava brutti scherzi.
Mi era sembrato di udire un rumore, ma probabilmente l’avevo sognato.
Risi della mia stupida apprensione e guardai la sveglia.
Le due passate.
Mi passai una mano sul volto, sarebbe stato quasi impossibile riaddormentarsi.
Almeno non avevo svegliato Light.
Già, Light.
Tastai il letto solo per scoprire che il mio ragazzo non era lì accanto a me.
<< Sarà andato in bagno. >> mi dissi.
Stavo per convincermene quando udii un tonfo.
Sussultai.
Cosa diamine poteva essere stato?
Forse era stato Light a far cadere qualcosa sul pavimento.
Mi convinsi a saltare giù dal letto ed indossai le mutandine e la camicia di Light.
Con passo felpato mi avvicinai alla porta, e silenziosamente diedi una piccola occhiata.
L’oscurità regnava sovrana.
Perché Light non aveva acceso la luce?

Nota dell'autrice: Eccomi di nuovo ... *cade in ginocchio* perdono!!!! Ho tardato troppo ad aggiornare. Chiedo umilmente scusa!
nd.Light: Oddio è tornata la pazza! Ma le tue storie non le legge nessuno. XD
nd.Jade: Potrebbe sempre capitare, brutto cattivo!
nd.Light. -_-'
Comunque sia, il cerchio si sta stringendo, tra qualche capitolo questa long troppo long avrà finalmente una fine.
Ringrazio chi segue e recensisce questa storia XD e mi scuso ancora.
Un bacio
Jade
Ps: Ho deciso di cambiare la mia firma in Dany XD (anche se non frega a nessuno)

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Capitolo 21
*** It's my fault ***


21 It’s my fault

Era strano, troppo strano.
Perché Light non aveva acceso la luce?
‘ La fioca luce della luna penetra nel salotto di solito, e di notte riusciamo a vedere e a camminarvi senza inciampare.’ mi aveva detto una volta Light.
Però le scale erano immerse nelle tenebre, sarebbe stato impossibile scendere al piano di sotto senza rotolare giù e farsi male.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
Scossi la testa.
‘Sei paranoica, Misa. L’avrà accesa mentre dormivi. Di sicuro aveva in programma di riaccenderla quando avrebbe deciso di tornare in camera.’ mi dissi.
Tutto ciò che avevo passato rischiava di farmi andare fuori di testa, ormai sussultavo per ogni piccola cosa.
‘Ora scendo al piano di sotto. Trovo Light, e torno in camera con lui. Andrà tutto bene!’.
Tastai la parete in cerca dell’interruttore.
La luce non si accese.
Tremai.
‘Si sarà saltato qualcosa! Tutto normale!’,
mi feci coraggio e decisi di scendere al piano di sotto.
Con calma scesi i gradini, uno dopo l’altro.
Non avevo alcuna intenzione di rompermi il collo.
Il salone era vuoto, ed abbastanza illuminato.
<< L .. Light? >> provai a chiamarlo, fu come un sussurro.
<< Light? >> chiamai più forte.
Due mani mi afferrarono all’improvviso.
Urlai.
<< Oh! Amore, calmati! Sono io! >>.
Era Light!
Mi aveva spaventata a morte!
<< Ma sei matto?? Non farlo più! Per poco non mi è venuto un infarto! >>,
la luce lunare illuminò il suo volto, sembrava mortificato.
Di sicuro non l’aveva fatto a posta, e mi sentii uno schifo per averlo sgridato.
<< Ti chiedo perdono! Non era mia intenzione. Volevo solo abbracciarti. >>,
scossi la testa.
<< No, scusa tu. Sono io che sono paranoica. >> lo baciai.
Successe tutto in un attimo, il ripostiglio si aprì e ne uscì una sagoma nera che colpì in testa il mio ragazzo che cadde svenuto a terra.
Urlai, in preda al panico.
Implorai che non facesse del male a Light.
Indietreggiai e la figura nera avanzò verso di me.
Allora capii, era me che voleva.
Mi sbarrò l’uscita, spingendomi verso le scale.
La luce lunare illuminò ciò che brandiva in mano.
Non serviva un genio per capire che era un pugnale.
Gridando corsi su per le scale pregando di non inciampare, altrimenti sarei stata perduta.
Finii nella stanza di Sachiko e Soichiro, dove Sayu e sua madre dormivano ignare di tutto.
Uscii chiudendo la porta a chiave, almeno l’assassino non le avrebbe toccate, e mi precipitai nella stanza di Sayu per trovare un rifugio.
Ma sapevo che, ovunque mi fossi nascosta, lui o lei mi avrebbe trovata.
Mi chiusi la porta alle spalle, e mi nascosi sotto al letto.
Cercai di rallentare il respiro, e di non fare rumore.
Sentii rumore di passi e qualcuno provare ad aprire la stanza chiusa a chiave.
I passi si avvicinavano e dalla mia postazione vidi i piedi dell’assassino indugiare sulla soglia per poi entrare.
Calmo, sembrava che stesse setacciando ogni minimo granello di polvere pur di trovarmi.
Si avvicinava, sempre di più.
Temevo che potesse udire il battito del mio cuore.
Consapevole del fatto che mi avrebbe trovata a momenti strinsi la chiave della stanza di Sayu nel palmo della mano e decisi di tentare un’impresa avventata.
In un lampo uscii da sotto il letto e riuscii a schizzare fuori e a chiudermi la porta alle spalle.
L’assassino, dall’altro lato, lottava per aprire la porta e raggiungermi.
Ma l’adrenalina del momento mi aiutò a chiudere la porta a chiavi.
Corsi giù per le scale rischiando di rompermi il collo.
Afferrai il telefono ma ovviamente la linea era stata interrotta.
In preda al panico uscii in strada e mi avvicinai a una delle macchine dei gorilla che Ryuzaki aveva incaricato di sorvegliare la casa.
Erano privi di conoscenza.
Di sicuro era stato il killer a farli cadere nello stato di catalessi in cui si trovavano.
Poco importava.
Frugai nella tasca di uno di quegli uomini finché non trovai un cellulare.
Con le mani tremanti composi il numero della polizia.
<< Non c’è campo! DANNAZIONE!! >> urlai ormai in preda alle lacrime.
Mi spostai un po’ , ma non c’era segnale.
Nel rifare il numero il telefono mi cadde.
Corsi alla macchina e afferrai la radio di servizio.
<< C’E’ QUALCUNO??? POLIZIA, MI SENTITE??? >>
<< Agente Smith? Qui quartier generale. >>.
Piansi dalla gioia:
<< Grazie a Dio! No, sono Misa Amane! Aiuto, il killer è qui a casa Yagami!! Vi prego aiutatemi! L’ho imprigionato ma potrebbe liberarsi a momenti! >>.

I paramedici aiutarono Light ad alzarsi e gli fecero un controllo completo.
Non aveva nulla di rotto, solo un semplice bernoccolo per fortuna.
La polizia aveva perlustrato la casa, senza trovare nulla.
L’assassino aveva mandato in frantumi il vetro ed era fuggito dalla finestra.
Il killer aveva organizzato tutto nei minimi dettagli.
Staccare la luce, interrompere la linea del telefono, drogare tutti in modo da poter prendere me e me soltanto.
Light si era rivelato solo un piccolo intoppo che era stato brillantemente risolto.
E in più era riuscito a farla franca.
Riuscirono a far tornare la luce e ci informarono che in un paio di giorni avrebbero ripristinato la linea del telefono.
Mi sedetti sul pavimento con la testa tra le mani, ogni tanto guardavo Light seduto sul divano intento a premere la borsa del ghiaccio sul bernoccolo.
Le lacrime iniziarono a bagnare le mie guancie, era tutta colpa mia.
E se fosse andata diversamente?
Il killer avrebbe potuto pugnalarlo invece di colpirlo soltanto.
Sembrava che gli avesse mostrato pietà.
E se la prossima volta non fosse andata così bene?
Avrei fatto meglio a consegnarmi allo psicopatico.
Se voleva solo me non c’era motivo affinché Light e tutti quelli a cui volevo bene corressero dei rischi per me.
Mi strinsi le ginocchia al petto continuando a singhiozzare.
Udii la signora Yagami ringraziare i paramedici e la polizia per il loro intervento e Ryuzaki urlare contro i gorilla.
Gli diede degli incompetenti.
Non fui d’accordo.
Poverini, non era stata colpa loro.
Una piccola distrazione poteva capitare a tutti.
<< Ryuzaki perdonaci, non accadrà più. Non so nemmeno come sia potuto succedere, ma sono mortificato. >>,
<< Le scuse non bastano! Misa avrebbe potuto morire, e anche Light ed il resto della famiglia! >>.
Light avrebbe potuto morire.
Misi le mani tra i capelli.
Oddio!
Non volevo neanche pensarci.
Basta, era troppo!
Nessuno avrebbe più dovuto proteggermi.
Nessuno doveva rischiare la sua vita per me.
Se a Light fosse accaduto qualcosa non sarei mai riuscita a perdonarmelo.
<< Misa .. >> mi chiamò il mio ragazzo, << vieni qui. >>.
Lentamente mi alzai e andai a sedermi accanto a lui.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, così rivolsi lo sguardo altrove.
Light mi asciugò le lacrime con il pollice e mi sollevò il mento.
<< Ehi, amore. Non piangere, guardami! >>,
non potevo, non ce la facevo.
Se volevo proteggere Light, non potevo andare avanti così.
<< Perdonami, mormorò. E’ colpa mia. Ho promesso che finché ci fossi stato io nessuno ti avrebbe fatto del male. >> strinse i pugni << E invece mi sono fatto mettere al tappeto come un idiota. E’ tutta colpa mia. >>.
Sentirlo parlare così mi spezzava il cuore.
Scossi la testa:
<< No, non è vero. E’ solo colpa mia. E’ me che vuole, a nessun altro deve farsi male a causa mia. >>,
<< Amore ma che dici? >>
<< Light, non voglio che ti accada qualcosa! Ti ho rovinato l’esistenza con questa storia! Nessun ragazzo di diciotto anni dovrebbe passare quello che stai passando tu! >>
<< Ma che dici? Calmati, Misa. Non mi accadrà nulla, io ti starò vicino e ti proteggerò. Andrà tutto bene. >>.
<< TU NON CAPISCI!! NO, NON ANDRA’ TUTTO BENE! TU NON PUOI PROTEGGERMI! NESSUNO PUO’ FARLO! SE CONTINUI A STARE AL MIO FIANCO MORIRAI! >> urlai tra le lacrime, attirando l’attenzione di Ryuzaki, Sayu e la signora Yagami.
Mi pentii di aver urlato, con la coda dell’occhio vidi Sachiko guardare la figlia imbarazzata.
Ryuzaki portò via tutti dalla stanza, in modo da lasciare a me e a Light un po’ di privacy.
In un istante vidi alternarsi sul volto di Light diverse emozioni.
Stupore.
Tristezza.
Dolore profondo.
Realizzazione.
Sapeva già cosa stavo per dirgli.
Avevo un groppo in gola, e il dolore mi stava spaccando in due.
Con la voce tremante esclamai:
<< Light, per il tuo bene è meglio che mi stai lontano. >>,
lo vidi abbassare lo sguardo e deglutire.
Si passò le mani sul volto, poi mi guardò con gli occhi lucidi.
<< Quindi vuoi lasciarmi? Questo è un addio? >>.
Annuii.

Nota dell’autrice: Pubblico un altro capitolo nello stesso giorno, è il minimo che possa fare XD. Perdonatemiii!!!
Manca poco alla fine.
Spero di ricevere delle recensioni.
Un bacino
Dany

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Capitolo 22
*** I'll never find someone like her ***


I'll never find someone like her

Una pioggia scrosciante stava martoriando la mia città.
Colpiva violentemente il vetro della mia finestra, emettendo un rumore fastidioso.
Il gatto della vicina era salito sul mio balcone e muovendo la zampina sembrava pregarmi di aprirgli.
Quel tempaccio calzava a pennello col mio umore, sbuffai e aprii la portafinestra.
Il gatto entrò di colpo e nello scrollarsi di dosso le gocce di pioggia mi inzuppò per bene.
Sospirai, non era proprio il mio giorno fortunato.
Era tutto finito.
La mia Misa mi aveva lasciato.
Ero a pezzi.
Ero come un puzzle a cui mancava una tessera.
Qualunque cosa avessi fatto non sarei mai stato del tutto completo.
Sarebbe sempre rimasta in me quella spiacevole sensazione di vuoto.
‘E cosa mi dici di noi? Di tutto quello che c’è stato e che abbiamo costruito insieme? Non mi importa di trovarmi in situazioni pericolose, ciò che conta è che tu sia al sicuro.’ le avevo detto, pregandola di rimanere.
‘Light, tu rimarrai per sempre una parte di me. Sei troppo importante per me, ed è per questo che voglio che tu non corra rischi. Non ho mai amato nessuno come amo te.’ aveva risposto,
‘Allora se mi ami, rimani. ’.
Ma lei con le lacrime agli occhi mi aveva chiesto scusa e, presi i suoi vestiti, era andata via.
Mi passai una mano tra i capelli, triste.
Il gatto sembrò percepire la mia sofferenza, e per attirare la mia attenzione iniziò a fare le fusa e a strusciarsi contro la mia gamba.
Mi accovacciai accarezzandogli il pelo nero ed umido, lui inarcò la schiena soddisfatto.
Quando smisi di accarezzarlo, emise un miagolio di protesta.
Sorrisi e ripresi a coccolarlo.
<< Cosa c’è Leo? Vuoi compagnia? Anche tu hai problemi con la tua gattina? >>.
Scossi la testa.
Il mio caso doveva essere piuttosto grave, visto che ero ridotto a parlare con quel felino.
Lo presi in braccio e decisi di riportarlo alla sua padrona.
Quando bussai alla porta, la signora Aono, la mia vicina, mi aprì ed emise un gridolino che quasi mi fece sobbalzare.
<< Leo!! Oh, l’ho cercato dappertutto!! Dove l’hai trovato Light?? Che spavento! >>,
abbozzai un sorriso cercando di riprendermi da un mezzo infarto:
<< Buongiorno, signora Aono! Leo è venuto a bussare alla mia finestra. >>
<< Oh, mi dispiace caro che venga a disturbarti! >>
<< Stia tranquilla, è bello averlo in casa ed è anche molto educato. Mi fa piacere che venga a trovarmi ogni tanto, dato che i miei non ci lasciano tenere animali. >> accarezzai la testolina di Leo che riprese a fare le fusa,
la signora Aono, un’anziana signora bassa, magrolina e molto dolce mi guardò con i suoi occhietti neri e vispi, seminascosti da un paio di occhiali piuttosto spessi, e mi sorrise.
<< Hai fatto spaventare la tua mamma, non farlo più. Per fortuna questo bel giovanotto è tuo amico. >> disse al gatto che inclinò la testa da un lato, poi si rivolse a me << Grazie ancora per aver riportato Leo a casa. Vuoi entrare? Ti offro una tazza di tè e dei dolcetti, per ringraziarti. >>,
<< La ringrazio, ma purtroppo ho molto da studiare. La prossima volta accetterò volentieri. >> dissi, volevo solo tornare a casa e pensare a Misa.
Anche se faceva troppo male.
La salutai e tornai a casa.
Quando aprii la porta e raggiunsi il soggiorno, mi ritrovai di fronte uno spettacolo che avrei volentieri evitato.
Sayu e Ryuzaki che stavano pomiciando.
Alzai gli occhi al cielo e fischiai.
Li vidi sussultare e sedersi composti sul divano.
<< Semaforo rosso ragazzi. >>
<< Light, non è come pensi .. >> iniziò Ryuzaki rosso come un peperone,
<< Oh, è esattamente come penso! >> risi << Fate quello che volete, ma vi prego non davanti a me e soprattutto non in un posto così in vista. E se a cogliervi in flagrante non fossi stato io, ma papà? >>.
Ryuzaki si grattò la testa, Sayu evitava il mio sguardo.
<< Immagino che lui mi avrebbe appeso dal balcone per gli alluci. Sulla corda per stendere in bucato. >>,
<< Bingo. >> risi di nuovo, ammiccando e schioccando le dita.
Notai la tv accesa.
Stavano guardando la Sakura tv.
Il conduttore di turno, Tsukune Nekonome, stava intervistando Kiyomi Takada.
Presi il telecomando ed alzai il volume.
Sayu mi chiese il perché mi interessasse cosa avesse da dire quella gallina di Takada. Io non le risposi.
Forse avrebbero parlato di Misa.
- Allora, signorina Takada. Siamo tutti vicini a Misa in questo brutto periodo. Ne ha passate davvero tante: il faro e i freni manomessi, le lettere minatorie, una ferita da arma da fuoco, un tentativo di far uscire fuori strada la sua limousine, la raccapricciante scritta sulla facciata della sua casa, un incontro del primo tipo con il killer. La signorina Amane ha cercato di nascondere l’accaduto a tutti, ma noi abbiamo molti uccellini al nostro servizio. Secondo lei, chi mai potrebbe volerle fare del male? -.
Vidi Kiyomi fare spallucce.
Aveva l’aria di chi non aveva il minimo interesse per l’oggetto del discorso.
- Secondo me nessuno. -,
- In che senso? -,
- A mio parere tutta questa storia è una pagliacciata, una farsa. –
<< COOOOSA???? >> sentii urlare Sayu, << LA STROZZEREI!! COME OSA?? >>.
Il conduttore alzò un sopracciglio:
- Sta dicendo che la signorina Amane si sia inventata tutto?-
- Esatto. Secondo me ha architettato tutto per scopi pubblicitari. Avrà pensato che l’immagine della povera vittima le avrebbe fatto acquistare molti punti in un mondo spietato come quello dello spettacolo! –.
Strinsi i pugni.
Era sempre la solita stronza.
-Anche la sua stupida storiella d’amore sarà servita a raggiungere lo scopo. E’ il tipico cliché! Una ragazza famosa a cui non interessano i soldi o altro, che si innamora follemente di un ragazzo qualunque, per la sua semplicità. Di sicuro lo mollerà non appena quel Light non le sarà più utile. -
<< GRRR!!! IO ODIO QUELLA PUTTANA!!! COME SI PERMETTE DI DIRE QUESTE CATTIVERIE SU MISA E SUL MIO FRATELLONE?? >>.
Mia sorella stava dando di matto.
Ryuzaki cercava di calmarla.
Io, per la prima volta ebbi il desiderio di picchiare una donna.
Pensai a Misa.
Sperai che ciò che Takada stava dicendo non la ferisse.
No, la mia Misa era forte!
Non avrebbe permesso a quella arpia di calpestarla.
Il conduttore assunse un’espressione corrucciata.
Non sembrava approvare ciò che quella vipera aveva appena sputato.
Si passò un dito sul mento ed affermò:
- Io non credo che qualcuno arriverebbe a tanto pur di ottenere un po’ di fama. Le hanno sparato, accidenti. –
- Oh, si fidi! Esistono persone che farebbero di tutto per la fama. –
- Persone come lei, signorina Takada?-.
Con grande soddisfazione vidi Takada sgranare gli occhi.
Colpita e affondata.
Era irritata, e si vedeva.
-E’ sicura che le cattiverie che ha detto non siano dovute al fatto che è nella lista dei sospettati?-.
Allora Kiyomi non era solo nella MIA lista dei sospettati.
A pensarci bene l’agente Asahi me l’aveva accennato.
- Io non c’entro nulla con questa storia! E’ vero sono tra i sospettati, ma ingiustamente. Non mi sporcherei le mani per una come Misa, né le farei sporcare a qualcun altro.-.
Spensi la tv, non riuscivo più ad ascoltare.
Se avessi udito anche solo un’altra parola uscire da quella fetida bocca sarei corso da lei per prenderla a calci.
Gettai il telecomando in un angolo, arrabbiato, chiedendo a Ryuzaki se Takada era stata interrogata come Steven.
Lui aveva annuito.
Takada era stata interrogata più volte, ma mai da sola.
La sua manager, una certa Stephanie, aveva fatto di tutto affinché Takada parlasse soltanto in presenza del suo avvocato.
<< Takada sarà anche una vipera ma di sicuro non è stupida, e come lei anche la sua manager. Lei odia Misa con tutta se stessa. Misa ha classe, è bella, bionda, ha talento e credo che queste sue qualità abbiano attirato le antipatie di molte sue colleghe. Takada è quella che le rappresenta tutte, il punto è scoprire se sarebbe davvero capace di fare del male a Misa. >> esclamò Ryuzaki grattandosi il mento,
Sayu mi guardò triste, sapeva che sentire il nome di Misa mi faceva soffrire.
Io annuii, Ryuzaki aveva ragione.
<< Dobbiamo proteggerla. Se le accadesse qualcosa io.. >> strinsi i pugni,
Sayu venne ad abbracciarmi, affondando il viso nel mio petto.
Le accarezzai la testa, mormorando un ‘ehi’.
Mi strinse più forte:
<< Fratellone, andrà tutto bene. Lei starà bene, e tornerà da te. Ne sono certa. >>.
Sorrisi debolmente.
<< Ho i miei dubbi. Ma se così fosse la accoglierei a braccia aperte. Grazie. >>.
Sciolsi l’abbraccio e salii in camera.
Aprii il libro di letteratura inglese, ed iniziai a studiare Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Romeo era pronto a morire per amore, non voleva vivere un mondo in cui non esistesse la sua Giulietta.
Un po’ di veleno ed era morto, e la sua Giulietta si era risvegliata dalla sua perfetta sembianza di morte ed anche lei, vedendo che la vita aveva abbandonato il corpo del suo amato, si era uccisa trafiggendosi il petto con un pugnale.
Io ero morto, come Romeo, ma la mia Giulietta non mi avrebbe raggiunto.
Il destino aveva intralciato il nostro cammino, e aveva separato le nostre strade un tempo congiunte.
E non mi restava altro che trattenere le lacrime.
Non mi restava altro che lasciare che il dolore mi divorasse, e che la voragine che avevo nel petto si chiudesse con il tempo.
Il tempo, dicono, guarisce le ferite.
<< Spero che questa teoria non sia sbagliata. >> mormorai tra me e me.
Mi mancava, Dio quanto mi mancava.
Mi mancavano i suoi occhi, le sue labbra, la sua risata.
Tutto mi ricordava Misa, e avvertivo ancora di più la sua assenza.
E la cosa mi spezzava il cuore.
Erano trascorse poche ore da quando ci eravamo detti addio ma a me sembravano trascorsi anni.
L’unica cosa che desideravo era abbracciarla, che fosse di nuovo mia.
E sapevo, nel profondo del mio cuore, che mai avrei trovato un’altra come lei.

Nota dell’autrice:
Rieccomi con il capitolo ventidue. *si nasconde, temendo il linciaggio* chiedo umilmente scusa. Avrei dovuto aggiornare prima ma l’ispirazione mi aveva abbandonata. XD
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e di ottenere qualche recensione.
Un bacino

Daenerys

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Capitolo 23
*** Nightmare ***


NIGHTMARE

‘Misa’.
Mi portai una mano al petto.
Quella voce era musica per le mie orecchie.
Avevo un groppo in gola e le farfalle nello stomaco.
Mi strofinai gli occhi cercando di frenare le lacrime, che con prepotenza cercavano di fuggire via per bagnare le mie guance.
‘Misa’.
Di nuovo quel dolce, caldo e familiare suono.
Mi voltai e lo vidi.
Era maledettamente bello, proprio come lo ricordavo.
‘Vieni, Misa. Avvicinati.’.
Lo vidi tendere una mano verso di me.
Lentamente mi avvicinai, quanto mi era mancato!
Quando lo raggiunsi aveva ancora la mano tesa, attendeva che io la stringessi.
Intrecciammo le nostre dita.
‘Light.’ mormorai, e a quel punto non riuscii più a trattenermi e le lacrime iniziarono a rigare le mie guance.
Mi accarezzò il viso.
‘ Misa. Guardami. ’.
Obbedii.
‘Misa, mi manchi. Io ti a..’.
Si udì uno sparo.
Il proiettile aveva colpito Light alla fronte.
Il sangue zampillava e non aveva alcuna intenzione di fermarsi.
‘NOOOOOOOO!!’, urlai in preda all’isteria.
Light rimase in piedi, e continuò a sorridermi.
‘Ti amo, Misa.’.
Il sangue iniziò a sgorgare anche dal suo petto, dai suoi occhi, da ogni centimetro del suo corpo.
‘NOOOOOOOOO! LIGHT!!! NOOOOO.’,
Mi passai una mano tra i capelli e mi pentii subito di quel gesto.
Le mie mani erano dipinte di un rosso cremisi.

Mi svegliai di soprassalto, continuando ad urlare e a piangere.
Invocavo il nome del ragazzo che amavo e ripetevo che le mie mani erano imbrattate del suo sangue.
Il mio corpo era scosso dagli spasmi.
Il terrore e l’ansia mi avevano piegata al loro volere ed io annaspavo alla ricerca di una boccata d’aria.
<< Misa!! Misa!! Calmati!! >> esclamò la mia manager,
<< IL SUO SANGUE!! IL SUO SANGUE!! LE MIE MANI.. >>.
Marie mi circondò il viso con le mani:
<< Calmati! Respira! Non c’è sangue qui! >>.
<< E’ SULLE MIE MANI! E’ COLPA MIA!! LIGHT E’ MORTO PER COLPA MIA!! >>
<< MISA!! E’ STATO SOLO UN SOGNO!! CALMATI! LIGHT STA BENONE! TE LO ASSICURO. >> urlò stringendomi a sé e accarezzandomi la testa.
<< Oh, mio dio. Cosa ti stanno facendo? >> mormorò Marie.

Tenevo Misa tra le mie braccia.
Tremava e continuava a farfugliare sempre le stesse cose.
Mi convinsi che l’unico modo per far si che si calmasse era assicurarle che Light stesse bene.
Afferrai il suo cellulare e composi il numero di Light.
Il ragazzo rispose subito.
-Misa! Ciao. Come stai?-
<< Light! Sono Marie. Stai bene? Non sei ferito? >>
-Sto bene. Perché dovrei?-.
Guardai Misa.
Improvvisamente aveva smesso di tremare, e la vidi respirare di sollievo.
-Misa? Tutto bene?-.
Misa non rispose.
Sciolse il nostro abbraccio e afferrò il cellulare.
Senza alcuna spiegazione mise giù.
Si era calmata, ma non aveva smesso di piangere.
La vidi coprirsi il viso con le mani.
Cercai di posarle una mano sulla spalla ma lei mi scansò.
<< Perché lo hai chiamato, eh? Non dovevi farlo! >> ringhiò,
<< Ho dovuto. >> replicai, << Eri spaventosa. >>.
<< Io.. ho fatto solo un brutto sogno. >> mormorò alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno.
Sapevo che sentire la voce del ragazzo aveva rigirato il coltello nella piaga, ma non avevo avuto altra scelta.
<< Misa.. >>,
<< Si? >>,
<< Tutto quello che sta succedendo.. non è colpa tua. Non puoi affrontare tutto da sola. Non devi proteggere nessuno. >>.
Non mi rispose, mi guardò per un’ultima volta e poi entrò nel bagno chiudendosi la porta alle spalle.

Guardai il cellulare.
Misa aveva riattaccato e non aveva più richiamato.
Mi grattai il mento con un dito, stupito.
Perché mi avevano telefonato?
Ma soprattutto, perché Marie aveva chiesto se fossi ferito?
Mi passai una mano tra i capelli nervoso.
Perché … perché e ancora perché.
Ormai da un po’ di tempo la mia vita era fatta di domande, e questa parola era sempre presente.
Domande a cui non riuscivo a dare delle risposte, e che tormentavano i miei giorni e le mie notti.
Mi distesi supino sul letto sbuffando e chiusi gli occhi.
Fanculo quel qualcosa che aveva pensato che la mia vita fosse troppo perfetta e aveva ben deciso di metterci il suo zampino e di mandare tutto a puttane.
Afferrai un cuscino e lo gettai nell’angolo, furioso.
Qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti. >> mormorai.
Mello entrò nella stanza e mi salutò.
<< Ehilà ,testa di cocco dorata come va?? >> risposi.
Mello si infuriò dicendomi di piantarla di inventare ogni giorno un soprannome sempre più strano ed irritante.
Io mi misi a sedere e feci spallucce.
Mi accorsi solo in quel momento che non era solo.
Una ragazza minuta, riccia e mora, con gli occhiali e con addosso una divisa scolastica mi salutò timidamente.
Ricambiai il saluto con un cenno della testa.
Mello fece un colpo di tosse e si schiarì la voce.
<< Light, lei è Pam. Pam Mizuki. >> lo vidi arrossire e sorridere come un ebete << Ecco… noi stiamo uscendo insieme. E ci tenevo a presentartela. Pam lui è Light, uno dei miei migliori amici. >>.
Mi alzai e le strinsi la mano.
Li feci accomodare e urlai a mia madre se gentilmente poteva portarci un po’ di tè e dei biscotti.
Mi sedetti di nuovo sul letto e guardai Mello in viso, sembrava piuttosto nervoso.
Sorrisi.
Se con me era così agitato, non osavo pensare a come si sarebbe comportato davanti ai suoi se un giorno avesse deciso di presentare Pam alla sua famiglia.
Ascoltai il racconto del loro primo incontro.
Dei bulli stavano prendendo in giro Pam a causa dei suoi occhiali, e Mello era intervenuto in sua difesa beccandosi qualche pedata.
Per fortuna un professore si era trovato nel posto giusto al momento giusto, altrimenti Mello non se la sarebbe cavata solo con qualche livido.
Pam per ringraziarlo gli aveva offerto un caffè.
I due parlando avevano scoperto di avere molte cose in comune e avevano deciso di iniziare a frequentarsi.
<< Romantico, no? >>.
Sorrisi debolmente e annuii.
<< Sono felice per voi. >>.
Mia madre ci portò ciò che avevo chiesto.
La ringraziammo e la vedemmo allontanarsi.
<< Allora, Light.. >> lo vidi esitare << Come va? >>,
feci spallucce:
<< Sto bene. >> mormorai.
Si morse un labbro e guardò altrove.
Intuii la sua prossima domanda.
<< Non ho più sentito Misa da quando ci siamo lasciati. Ho ricevuto solo una telefonata un’ora fa. Una telefonata che non può essere definita tale. >>,
<< Perché? >>.
Gli spiegai tutto, senza tralasciare nulla.
<< Capisco. E’ strano. Mi dispiace tanto amico. Non puoi richiamarla? >>.
Scossi la testa:
<< Se voleva parlare con me non avrebbe riagganciato senza dire nulla. >>.
Lo vidi annuire.
Si mise una mano in tasta e tirò fuori un volantino.
Misa avrebbe partecipato ad una sfilata di moda.
<< Stasera. Abbiamo cinque ingressi omaggio. Due li abbiamo regalati a Sayu e a Ryuzaki. L’ultimo è tuo, se vuoi. >>.
Ripiegai il volantino mormorando un ‘non lo so’.
Vederla avrebbe fatto male come una pugnalata al petto.
Ma il non vederla era come annegare in un lago ghiacciato.
Mentre ti affanni a respirare i tuoi polmoni si riempiono d’acqua, e non riesci a pensare a nient’altro, tranne che al dolore. (nd.Autrice: Ispirazione da Titanic )
<< Vengo anche io. >> mormorai, << Potrebbe essere l’unica occasione che ho per rivedere il suo viso. >>.

Nota dell’autrice: *attende i pomodori marci* Cialve!!! Quarant’anni per aggiornare, yeeeh!! Ma che vergogna. Ringrazio di cuore coloro che non hanno abbandonato questa storia, che leggono e recensiscono. E anche chi la legge soltanto.
Un altro paio di capitoli (non so esattamente quanti) e la storia si concluderà.
Un bacioo spero vi piaccia,
Daenerys

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Capitolo 24
*** I love you ***


La sala era ampia ed affollata.
Fiumi di persone si accalcavano in quello spazio, alla ricerca dei rispettivi posti.
Per poco a causa dello spintone di una signora grassa e tarchiata non avevo schiacciato mia sorella Sayu, e quando avevo intimato alla donna di stare attenta ella si era girata e mi aveva puntato addosso i suoi rudi occhi porcini.
Con le braccia conserte aveva mormorato un ‘Faccia attenzione lei, giovanotto.’, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e poi se ne era andata, sempre spintonando gente a destra e a manca.
‘Stupido cotechino dal doppio mento con le gambe!’ avevo pensato, e dopo molte sofferenze io e i miei amici eravamo finalmente riusciti a sederci ai nostri posti.
Avevo letteralmente sospirato per il sollievo sprofondando nella poltroncina.
Godevamo di un’ottima vista, e nella mia mente ringraziai Mello altre quaranta volte.
Di lì a poco avrei rivisto Misa, e la cosa mi riempiva di dolore e di gioia allo stesso tempo.
Tutti si sedettero e le luci si spensero.
Due ragazze fecero la loro comparsa sulla passerella, vestite di abiti in tulle dai colori sgargianti.
Scesero ognuna dalle scale che si trovavano ai due lati della passerella per dare spazio a lei, Misa, che finalmente era apparsa e ora camminava leggiadra davanti agli occhi meravigliati di tutti.
Bella come una divinità in quell’abito monospalla di chiffon azzurro ornato di gemme blu all’estremità dell’unica manica trasparente, corto davanti e dal lungo strascico.
Rimasi incantato quando mi passò davanti, e quando fece per tornare indietro i nostri occhi si incrociarono.
Fu un attimo.
La vidi sussultare e dischiudere le labbra rosse, sembrava stupita.
Socchiuse gli occhi e continuò a sfilare.

Applausi.
Grida.
Luci abbaglianti.
Dovevo allontanarmi da tutto.
Mi mancò il respiro e nonostante le proteste di Marie corsi nel mio camerino chiudendomi la porta alle spalle.
Sbattei le mani sul tavolino del trucco e abbassai la testa.
Perché lui era lì?
Perché era così difficile dimenticarlo?
Perché bastava vederlo affinché la mia testa andasse in confusione e il mio stomaco in subbuglio?
Mi sedetti, la testa tra le mani.
‘Maledizione.’ pensai.
Faceva così male.
Avrei voluto mandare al diavolo tutto e tutti, lanciare i tacchi giù dalla passerella, correre ad abbracciarlo e baciarlo, ma non potevo essere così egoista.
Qualcuno mi voleva morta e non avevo alcuna intenzione di trascinare Light nella fossa.
Non sarebbe andato a fondo con me.
Sentii bussare alla porta in modo frenetico.
Malvolentieri mi alzai e aprii la porta.
Entrò Marie e, furiosa, mi informò che avevo solo dieci minuti per cambiarmi e tornare in passerella altrimenti l’avrei messa nei guai.
Le chiesi scusa, fingendo di aver avuto un malore.
Mi passò un nuovo abito e frettolosamente mi cambiai.
Corsi più in fretta che potevo, e per fortuna arrivai giusto in tempo per darmi una sistemata ai capelli, sfoderare uno dei miei sorrisi migliori e mostrarmi al pubblico.

La sfilata era finita, mancava soltanto la conferenza stampa della stilista.
Tra me e Misa più che una sfilata di moda, era stata una guerra di sguardi.
Non pensavo che riuscisse ad individuarmi in mezzo a tutte quelle persone e con quelle luci, ma a quanto sembrava mi aveva visto.
Forse era stato reso possibile dal fatto che pensava a me come io pensavo a lei.
Sayu mi accarezzò il braccio e mi chiese se stessi bene, io annuii poco convinto.
Mello mi chiamò flebilmente, attirando la mia attenzione.
Lo vidi abbassare lo sguardo e mordersi un labbro, come quando qualcuno vuole dirti una cosa ma non sa come farlo.
<< Hey lady Gaga, cosa c’è? >> risi cercando di rompere il ghiaccio,
<< Non chiamarmi così! >> strillò isterico, poi tornò ad imbronciarsi << Ecco io.. >>,
<< Tu? >> lo invitai,
<< Non dirmi che sono un impiccione. Non arrabbiarti, pensavo di fare qualcosa di buono. >>.
Alzai gli occhi al cielo:
<< Devo tirartelo fuori con le pinze? Prometto che non mi arrabbio. Dimmi. >>,
<< Ho acquistato un pass. Usalo tu. Parla con Misa e tornate insieme. Non voglio che tu sia triste! E’ inutile che tu dica che stai bene, perché non è vero. Smettila di fingere. >> disse tutto d’un fiato porgendomi il pass.
Io rimasi a bocca aperta.
Non riuscivo a crederci.
Avevo un amico d’oro.
<< Ma io.. >>
<< Per favore, prendilo! >> mi interruppe.
Presi il pass, ma prima strinsi la sua mano tra le mie.
<< Perché dovrei arrabbiarmi? Io ti prendo sempre in giro e tu hai fatto una simile cosa per me! Sono davvero commosso. Non pensavo che tu tenessi tanto a me e riuscissi a capire tutto. Posso solo dirti grazie. Ti ricambierò il favore, lo prometto. >>.
Mi guardò stupito, poi liberò la mano dalla mia presa e se la passò tra i capelli:
<< Io … io so che tu scherzi. >> balbettò, << Forza ragazzone, ora basta con i convenevoli. Vai a riprendertela! >>,
annuii e mi alzai stringendo tra le mani il pass.
In lontananza udii Ryuzaki prendere in giro Mello.
<< Non sto piangendo! Mi è entrato qualcosa nell’occhio! >> sentii strillare Mello.
Risi.

Mi spogliai e, rimasta in biancheria, mi avvolsi nella vestaglia di seta.
Raccolsi i capelli in uno chignon, mi sedetti davanti allo specchio ed iniziai a struccarmi.
Marie portò nel mio camerino una modella italiana di nome Angelina, che iniziò a complimentarsi con me per la mia professionalità, la mia bellezza e le solite cose, anche se si vedeva da lontano un miglio che non era sincera.
Percepivo una punta di disprezzo nella sua espressione.
Io mi limitai a sorridere e a ricambiare i suoi complimenti, dopodiché dissi a Marie di lasciarmi sola.
Avevo bisogno di un po’ di tempo per pensare.
<< Non ci sono per nessuno. >> le raccomandai.
Lei annuì e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
Misi la testa fra le mani, massaggiandomi le tempie.
La sfilata mi era sembrata più lunga di quanto fosse in realtà e, nonostante avessi lottato con tutta me stessa, non ero riuscita a resistere all’impulso di guardare Light, anche solo con la coda dell’occhio.
Perché doveva essere così complicato?
Non potevo semplicemente smettere di amarlo, in modo da proteggerlo?
Perché non capiva che amarmi significava rischiare di morire?
Sospirai, sussultando quando udii bussare alla porta.
<< Avanti. Marie ti ripeto, ‘non ci sono per nessuno’ e vale anche per te. >> dissi senza voltarmi,
<< Vale anche per me? >>.
Il mio cuore mancò un battito e il mio labbro inferiore iniziò a tremare.
Quella voce.
Le lacrime iniziarono a pungermi gli occhi.
Volevano uscire, ma io le ricacciai indietro.
Mi voltai lentamente e lo vidi.
Light, bello come sempre e dall’aria martoriata, se ne stava in piedi appoggiato alla porta.
Mi fissava.
Io lo guardai per un attimo, poi mi costrinsi a voltare lo sguardo altrove.
<< Che ci fai qui? >> cercai di sembrare sgarbata e fredda, ma senza successo.
La voce mi tremava, volevo soltanto tuffarmi tra le sue braccia, sentire di nuovo il suo profumo, piangere fino allo stremo e baciarlo fino a consumargli le labbra.
<< Un mio amico mi ha regalato questo pass. >> mi mostrò un tesserino, << Se ti dicessi che l’ho usato perché non volevo che fossero soldi buttati, mi crederesti? >>.
Volevo scuotere la testa, ma non lo feci.
Respirai a fondo e mormorai un ‘si’, con poca convinzione.
<< Sbaglieresti, perché sarebbe una bugia. Volevo vederti, questa è la verità. Misa tu mi manchi. Da quando mi hai lasciato è come se avessi smesso di vivere. Sto morendo un po’ ogni giorno in cui non posso vedere il tuo sorriso, in cui non posso stringerti a me, in cui non sto con te. Non riesco a credere che tutto sia finito così, e che nel mio futuro tu non ci sarai. Non voglio nessun altra donna accanto. Se mi chiedessero di immaginare colei che sarà mia moglie, io farei subito il tuo nome. Non ho il cuore spezzato perché è distrutto, non c’è più. Il mio cuore sei tu. >>.
Le lacrime iniziarono a rigarmi le guance.
Non potevo credere a ciò che avevo appena udito.
Mi amava a tal punto!
Mi posai una mano sulla bocca tremando, scossa dai singhiozzi.
<< Ti prego Light, non farlo. Non rendere tutto più difficile. >>
<< Non ci riesco. Ho provato a dimenticarti, a rispettare la tua decisione.. ma non ci riesco. Ti amo e non ho mai smesso di farlo. >> anche la sua voce tremava.
Alzai gli occhi e con stupore vidi che stava piangendo anche lui.
<< Io non ce la faccio, ad andare avanti. Non senza di te. >>
<< Devi farlo. >> mormorai.
Mi chiese se lo amassi ancora.
Io risposi di no.
Non fui per niente convincente.
<< Menti. Te lo leggo negli occhi. >>.
Mi passai una mano tra i capelli e sbottai tra le lacrime:
<< Cosa vuoi che ti dica? Che ti amo? Che sto uno schifo? Che provo le stesse cose che provi tu? Si! Contento? Preferirei non svegliarmi più piuttosto che stare un altro secondo senza di te. Ma è impossibile! Quello stronzo è lì fuori chissà dove, e sta pianificando un altro attacco. Non voglio che ti faccia del male. Nessuno deve morire per me, e non voglio di certo che sia tu! Tra la mia vita e la tua, sai benissimo quale sceglierei. Per questo devo allontanarti. Anche se la cosa mi distrugge e mi spezza! Non posso metterti in pericolo stando con te, non posso essere così egoista! Ti amo troppo. >>.
Abbassai lo sguardo, non ce la facevo a sostenere il suo.
Ansimavo e tremavo.
Con mia sorpresa, Light si avvicinò a grandi falcate e mi strinse a sé.
D’istinto affondai il viso nel suo petto e strinsi i lembi della sua giacca tra le dita.
Mi accarezzò e baciò la testa.
Scossi la testa continuando a ripetere che dovevo proteggerlo e mi liberai da quell’abbraccio, continuando ad essere irremovibile riguardo alla mia decisione.
Mi afferrò i polsi, nonostante le mie proteste, e mi attirò di nuovo a sé, posando le sue labbra sulle mie.
La mia testa si svuotò.
Quanto mi era mancato.
Le nostre labbra si separarono e lui mi accarezzò il volto.
<< Dovevo farlo. Almeno per un’ultima volta, se non vuoi più vedermi. Hai detto che non vuoi essere egoista, ma sappi che in questo momento lo sei. Perché pensi alla mia vita quando a me non importa. Stai pensando solo proteggermi, a ciò che vuoi tu! Ma non posso costringerti a stare con me se non vuoi. Sappi però che io ti amo e per te ci sarò sempre. >>.
Mi baciò la fronte e dopo l’ennesima carezza si avviò verso la porta, senza voltarsi.
Caddi in ginocchio e non appena lo vidi uscire e chiudersi la porta alle spalle in me scattò qualcosa.
Non volevo che quella porta rimanesse chiusa, che Light uscisse così dalla mia vita.
Ripensai alle sue dolci parole e al resto.
Aveva ragione.
Ero comunque un’egoista.
Lui voleva stare con me ed era pronto a rischiare tutto, mentre io pensavo solo a proteggerlo ed ad allontanarlo.
In questo modo non solo permettevo al killer di vincere, ma rischiavo che Light pensasse che non ero pronta a mettere in gioco tutto.
Mi alzai e infilai velocemente una felpa, un jeans e delle converse.
Non poteva finire così.
Io e Light dovevamo stare insieme, dovevamo scommettere tutto.
Avremmo affrontato insieme quella roulette russa.
Aprii la porta di scatto e corsi fuori a cercarlo.

Nota dell’autrice: Saaaalve! *si nasconde in un angolino* scusate l’attesa. Allooora, mancano uno o due capitoli alla fine e poi la smetterò di rompere XD.
Ci metto sempre una vita ad aggiornare, purtroppo la mia ispirazione ogni tanto va in vacanza.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio di cuore coloro che hanno recensito il capitolo precedente e anche gli altri. Non immaginate quanto mi faccia piacere conoscere i pareri altrui.
Un grazie enorme anche a coloro che leggono soltanto.
Un bacio,
Daenerys

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Capitolo 25
*** Face to Face ***


Una leggera brezza mi investì il volto.
La città sembrava così piccola vista dall’alto, e i passanti tante minuscole formiche.
Il tetto della palazzina in cui avevano tenuto la sfilata era un buon posto per pensare e, in un certo senso, sentire Misa più vicina.
Ormai aveva preso la sua decisione, ma almeno io non avrei avuto alcun rimpianto.
Le avevo aperto il mio cuore, sapeva ciò che davvero provavo per lei.
Almeno avevo tentato, nonostante avessi fallito.
Almeno, l’avevo stretta a me e baciata per un’ultima volta.
Il pensiero che quella sarebbe stata sul serio la fine di tutto faceva dannatamente male.
Avevamo vissuto un bellissimo sogno, e un terribile incubo ci aveva destati davvero troppo presto.
Si dice che ‘E’ meglio aver amato e perduto, che non aver amato affatto’.
Se non l’avessi amata non soffrirei le pene dell’inferno, ma la mia vita sarebbe stata vuota e priva di senso.
Purtroppo ciò non bastava come consolazione.
Il mio cellulare squillò e interruppe i miei pensieri:
<< Pronto? Ryuzaki, dimmi >>,
-Light? Dove sei? E’ tardi! Torni a casa con noi?-
<< Oh! Ehm .. no. Scusa, prenderò un taxi. Voi andate pure. >>
-Sei sicuro?-.
Mi guardai intorno e vidi una cosa che mai mi sarei aspettato.
Rimasi immobile, meravigliato.
Ryuzaki continuava a parlare a vuoto.
-Light?? Sei sicuro??-
<< Sicurissimo.. >> farfugliai, << senti ti richiamo. Ciao! >>.
Misi giù.
Misa era lì di fronte a me, e respirava affannosamente.
Io mormorai un ‘ciao’, lei rispose con un debole cenno della testa.
<< Misa, tu qui. Perché? >>,
<< Ti ho cercato dappertutto. Temevo che te ne fossi già andato, ma ho incontrato Takada che mi ha detto di averti visto venire qui. Non sapevo se crederle o meno, ma non avevo nulla da perdere ed era la mia unica traccia. >>.
Annuii, ma ancora non aveva risposto alla mia domanda.
Volevo sapere perché mi stava cercando.
Un barlume di speranza si accese in me.
<< Perché mi cercavi? >> ripetei.
La vidi raggiungermi a grandi falcate e prendermi per il colletto della camicia con una mano e tirarmi piccoli pugni sul torace con l’altra.
Mi faceva il solletico.
<< Ma che fai? >> chiesi divertito,
<< Tu! Stupido! Stupido! Perché sei venuto nel mio camerino e mi hai detto quelle cose?? Vuoi stare con me nonostante tutto? >>
<< Credevo che avessi capito il perché. >> mormorai, le accarezzai il viso e guardai quegli enormi lapislazzuli che erano i suoi occhi, << Si che voglio stare con te. Che mi frega di un killer da quattro soldi! Dio, quanto sei bella! >>
<< Oh, andiamo! Come posso essere bella in questo momento? Mi hai guardata bene? >> finse un broncio.
Io ridacchiai e la guardai.
I capelli arruffati, il viso pulito senza ombra di trucco, le guance arrossate, la felpa più grande di due taglie…
Era semplicemente perfetta, come sempre.
<< Si. Tu sei sempre bella. Per me saresti bella anche con un sacco di iuta addosso. >>,
la vidi guardare altrove, imbarazzata.
<< Non metterei mai addosso un sacco per le patate. >> mormorò,
<< Sto ancora aspettando la tua risposta. >>
<< Eh? >> mormorò spalancando ancora di più i suoi occhioni,
<< Sappiamo perché io ho fatto ciò che ho fatto. Ma non perché tu sei qui in questo momento, con me. >>
<< Perché voglio stare con te, stupido. Ma potresti pentirti di questa decisione, ti avverto. >>,
<< Non credo proprio. >>.
La strinsi a me e premetti le mie labbra sulle sue.
Lei ricambiò il bacio infilando le dita tra i miei capelli.
La strinsi ancora più forte, niente e nessuno l’avrebbe più allontanata da me.
Mi sentii l’uomo più felice e fortunato del mondo.
Le nostre labbra si separarono, avevamo entrambi il fiato corto.
Affondò il viso nel mio petto e sussurrò di amarmi.
Le baciai la testa e iniziai a cullarla tra le mie braccia.
Fu un attimo, uno sparo ci fece sussultare.
Misa urlò, io la spinsi dietro di me.
Si udì una risata.
<< FATTI VEDERE! BASTARDO! >> urlai, ma la mia voce tremolante tradì la mia spavalderia.
Rumore di passi.
Qualcuno si stava avvicinando.
Lentamente in quanto portava i tacchi a spillo.
Era una donna dunque.
Finalmente fu abbastanza vicina, così che io potessi vedere il suo volto.
<< Guarda, guarda. Ma che dolci. Basta tubare, piccioncini! >>
<< E tu cosa vuoi? >> sputai,
<< Sai benissimo cosa voglio. >> indicò Misa << Lei. In una bara. Ma visto che ci sei anche tu, farò fuori entrambi. >>.
Sentii Misa sussultare.
La guardai con la coda dell’occhio, tremava come una foglia e aveva la bocca spalancata e gli occhi vitrei dal terrore.
Una goccia di sudore mi scese lungo la tempia.
<< Che cosa ti ha fatto, eh? >>
<< Lei sa benissimo cosa mi ha fatto. >> rise, passandosi una mano nei corti capelli neri.
<< Sei stata tu ad organizzare tutto?? Il faro, i freni, la ferita di Misa, l’attacco di … >>,
<< Bla, bla, bla! Si, tutto! E quando quell’imbecille di Steven ha fallito, ho deciso di farla fuori di persona. Chi fa da sé fa per tre. >> rise, puntandomi la pistola contro, << Tu parli troppo, sai? Avrei dovuto ucciderti quella sera, anziché stordirti. Hai decisamente ficcato il naso nel posto sbagliato, e il tuo amichetto ha fornito una scorta niente male alla tua biondina. Ma con un po’ di gas soporifero dormono come angioletti. >>,
<< Dannata. >> mormorai,
<< Quindi farò fuori te per primo, sarà una goduria per me vedere Misa che piange sul corpo senza vita del suo Romeo. >>.
D’un tratto Misa mi si parò davanti, pregando la donna di risparmiarmi e di prendere la sua vita.
<< Ti prego. Abbi pietà di lui. E’ me che vuoi, no? Stephanie? >>.
L’agente di Kiyomi Takada si sistemò gli occhiali sul naso e annuì, ma esclamò che io ero un testimone scomodo.
Chiesi nuovamente il perché di tale gesto.
Io che avevo sospettato di Kiyomi, ero completamente fuori strada o quasi.
Stephanie Wilson, americana, trentasei anni.
Un tempo era stata l’agente di Misa, precisamente circa due anni prima.
Lei aveva scoperto Misa e l’aveva introdotta al mondo dello spettacolo.
Tutto era andato bene fin quando Stephanie non aveva preteso un ringraziamento ambiguo dalla ragazza.
La donna era innamorata di Misa, ma quest’ultima non poteva ricambiare i suoi sentimenti.
Stephanie non aveva accettato questo suo rifiuto, la convivenza era divenuta impossibile, così Misa la licenziò.
Stephanie divenne l’agente di Takada, ma la sua ossessione per la bionda rimase e quando mi vide entrare nel camerino di Misa prima della sfilata prese una decisione, dalla quale tutto ebbe inizio.
<< Se Misa non può essere mia, non sarà di nessun altro. Lei mi doveva tutto eppure mi ha respinta! Ti ucciderò e poi farò ricadere la colpa sulla cara Kiyomi. E’ già tra i sospettati e non ha un alibi. >>
<< TU SEI PAZZA! >> gridai,
<< Non sono pazza. E ora vi farò fuori. >>.
Cercai di spingere nuovamente Misa dietro di me, in modo da farle scudo col mio corpo.
Avevo una fifa blu, ma l’avrei protetta a costo della vita.
Lei però si liberò dalla mia presa e mi si parò nuovamente avanti.
<< Stephanie, io non volevo ferirti! Ma non potevo prenderti in giro! Ti sono infinitamente grata per tutto quello che hai fatto per me. Non avrei voluto allontanarti, ma ho pensato che lontana da me non avresti più sofferto. Credevo di fare bene. Io .. >>
<< STA’ ZITTA! NON HO INTENZIONE DI ASCOLTARE LE TUE STUPIDE SCUSE. >>.
Vidi Stephanie puntare la pistola su Misa, quest’ultima si voltò a guardarmi.
Una leggera folata di vento le fece svolazzare alcune ciocche che durante il trambusto si erano liberate dallo chignon.
Mi sembrò ancora più bella del solito.
La vidi sorridermi, mormorando un ‘Ti amo, andrà tutto bene’.
E poi la mia ragazza andò incontro alla donna, la cui mano che reggeva la pistola aveva iniziato a tremare.
<< Non avvicinarti! O premo il grilletto! >>,
Misa le si fermò di fronte.
<< Su avanti, fallo! >>.
Udii uno sparo.
Il mio cuore mancò di un battito.
Aveva colpito la mia Misa?
Ma poi vidi la pistola volarle via dalla mano e Stephanie cadere in ginocchio, la mano insanguinata.
Qualcuno aveva disarmato Stephanie.
Respirava a fatica, la fronte imperlata di sudore e sangue.
Sospirai di sollievo, ci mancava solo un mezzo infarto.
<< Dovevi chiuderlo bene lo sgabuzzino in cui mi hai gettato, stronza! >>
<< Kiyomi? >> mormorò Misa, << Mi hai salvata! Io pensavo che mi detestassi. Che tu volessi … >>
<< Non è del tutto corretto. Non sopporto che tu riesca nelle cose meglio di me. Ma detesto ammetterlo, da una parte ti ammiro. Ti impegni sempre in tutto quello che fai e ottieni sempre ciò che vuoi. Ero furiosa con te perché mi hai soffiato molti ruoli e pianificavo di vendicarmi infilandoti della cacca di cane nelle tue scarpe o rubandoti un ruolo.. ma non ti farei mai del male. Non a tal punto. Che dolore! >> si passò una mano sulla fronte, appoggiandosi al muro, Misa le fu vicino per sostenerla.
Io corsi ad immobilizzare Stephanie e chiamai Ryuzaki e l’agente Asahi.
<< Mi dispiace per quella volta. Sai quando ti ho colpita e il resto. >> mormorò Misa,
<< Va bene, dispiace anche a me. Ma non siamo ancora migliori amiche. >> sembrò apprezzare il sostegno di Misa, la vidi accarezzare leggermente la mano di Misa.
Non riuscii a trattenere un mezzo sorriso.
Si detestavano eppure a vicenda si erano prese cura l’una dell’altra.
<< Grazie! >> esclamò Takada, >> Comunque, quando questa troia mi ha colpita.. ha mormorato qualcosa. Qualcosa riguardo al ‘cercarti per ucciderti e far ricadere su di me la colpa’. Non ci è voluto molto per capire che avevi bisogno di aiuto. Quello della security non era molto contento quando gli ho fregato questa. >> indicò la pistola,
<< Immagino! >> rise Misa, << Ti offrirò una cena, per ringraziarti. Hai avuto molto coraggio. >>
<< Anche tu. Ti ho vista sai? Avrei voluto intervenire prima, ma ho una mira che fa schifo … Diciamo che ci ho messo un po’ per capire come usare questo dannato arnese. Per fortuna ho fatto centro. >>,
<< Ottimo tempismo, direi. >> mormorai,
<< Grazie! >> si rivolse poi a Misa, << Oh, accetto la cena. Ma ora, davvero, ho solo bisogno di stendermi! >>.

Nota dell’autrice: Tadan!! Spero di non aver deluso le vostre aspettative! Che il capitolo sia piaciuto e di ricevere qualche recensione. Devo decidere ora se terminare con un capitolo o un epilogo.
Mmm, vedrò cosa produrrà la mia mente malata.
Baciii
Daenerys

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Capitolo 26
*** Epilogue: Future ***


Il caso fece scalpore, Stephanie fu arrestata e condannata a trent’anni di reclusione per aggressione e tentato omicidio.
Misa e Kiyomi dopo la famosa cena offerta da Misa, durante la quale parlarono del più e del meno, divennero grandi amiche con mia grande sorpresa.
Forse, avevano solo bisogno di conoscersi meglio.
Sayu e Ryuzaki si erano sposati non appena la mia sorellina aveva raggiunto la maggiore età.
Ero felice ma allo stesso tempo volevo staccare la testa a Ryuzaki, per impedirgli di arrivare a consumare la prima notte di nozze.
Io in seguito a quell’esperienza fui ancora più deciso ad entrare nella polizia, solo così avrei potuto proteggere le persone che amavo.
A ventiquattro anni avevo raggiunto il mio obiettivo, ero nella squadra investigativa insieme ad Elle e percepivo un buon stipendio.
Quindi decisi che era giunto il momento di prendere un’altra decisione.

Seduto in un ristorante piuttosto di lusso, stavo letteralmente torturando la mia cravatta.
Facevo fatica a respirare, e mi sudavano le mani.
Infilai una mano in tasca e ne strinsi il contenuto, respirando profondamente.
Dovevo calmarmi.
Il cameriere mi si avvicinò chiedendomi se fosse tutto a posto, io annuii poco convinto.
L’ansia ormai aveva preso il controllo del mio corpo.
Alzai gli occhi e vidi Misa, bellissima come sempre in un tubino nero dalla scollatura a cuore e larghe spalline.
Aveva i capelli raccolti in una treccia, era davvero magnifica.
La vidi avvicinarsi, aveva un’aria strana.
<< Ciao amore. >> mormorai,
<< Ciao. >> la vidi guardare altrove,
<< Cos’hai? >> tentai di prenderle la mano, ma lei si ritrasse.
La guardai, triste e deluso. Non era così che avevo immaginato la nostra serata.
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime.
<< Light, l’altro ieri ti hanno visto con una ragazza da Trés Chic. Mentre tu a me hai detto che avevi una riunione al lavoro. Devi dirmi qualcosa? >>,
mi passai una mano sul volto.
Come potevo spiegarle la situazione, senza essere scoperto?
<< Era mia cugina, Misa. Mi ha chiesto di accompagnarla a fare un po’ di compere. Te la ricordi, no? Ran. >>.
Fece un mezzo sorriso di scherno.
<< Voi uomini avete solo cugine e sorelle, vero? E perché mi hai detto una bugia? Light dì la verità, così posso farti ingoiare la mia pochette e andarmene. Non ci posso credere! Cosa ho fatto per meritare questo? Pensavo che tu non mi avresti mai fatto del male. >>
<< Misa io .. >>.
La vidi scuotere la testa ed alzarsi, era decisa ad uscire.
Io la rincorsi e la bloccai, afferrandola per un braccio.
Non mi importava un fico secco dei tizi seduti ai tavoli che ci stavano guardando.
<< LASCIAMI! IO NON TI PERDONERO’ MAI PER … >>
<< Per cosa?? Io non ti ho tradita e mai lo farò. Io ti amo più della mia stessa vita. Sei tutto per me! Volevo dirtelo alla fine della cena, ma viste le circostanze è ora il momento giusto. >>.
Sembrò non capire.
Io la guardai negli occhi, poi respirai a fondo e le presi le mani:
<< Non pensare mai più una cosa del genere. E’ vero ti ho detto una bugia, ma ti giuro sulla mia vita che ero con mia cugina. Se non mi credi chiedi a lei, ma prima ho bisogno che tu capisca che sei l’unica donna che voglio. Ti ho talmente desiderata, che ancora non mi sembra vero che tu sia realmente mia. Se questo è un sogno, lotterò con le unghie e con i denti per impedire a chiunque di svegliarmi. Ora che siamo insieme, non voglio perderti per nulla al mondo. Voglio passare ogni singolo momento della mia vita con te. >>.
La vidi piangere, di gioia questa volta, e quando mi vide inginocchiare e tirare fuori l’anello si coprì la bocca con le mani ed iniziò a piangere più forte.
<< Misa Amane, vuoi sposarmi? Diventare tuo marito è la cosa che desidero di più a questo mondo. >>.
<< Oh, mio dio! Si, lo voglio! >> mi gettò le braccia al collo, tra gli applausi dei presenti.
Io la baciai e le infilai l’anello all’anulare.
<< Ran ha detto che ti sarebbe piaciuto. >> mormorai,
<< L’hai portata con te a scegliere l’anello? >>
<< Già. Volevo portare Sayu. Ma avevo paura che quella scimmietta si facesse sfuggire qualcosa. >>.
Mi baciò, scusandosi.
Io le baciai la testa e tornammo alla cena.

Fermai la macchina sotto casa sua, lei mi ringraziò.
Il suo autista l’aveva letteralmente lasciata a se stessa, che irresponsabile.
Mi baciò, poi scese chiudendo la portiera.
Arrivata al cancelletto la vidi tornare indietro.
Mi propose di restare da lei a dormire.
Io sorrisi, accettando l’invito.
Parcheggiai e sceso dalla macchina entrai in casa con lei.
Chiuse a chiave la porta e si diresse verso il bagno per prepararsi per la notte.
Io entrai in camera e mi liberai di giacca, cravatta, calzini e scarpe.
Fu un sollievo.
Sbottonai la camicia e prima di arrivare all’ultimo bottone fui distratto dall’arrivo di Misa.
Scalza, capelli leggermente arruffati e ondulati, viso pulito e senza ombra di trucco.
Sorrisi, quanto mi piaceva guardarla e quanto amavo ciò che vedevo. Mi chiese di tirarle giù la zip.
Io mi avvicinai a lei che mi diede le spalle, alzando i capelli con una mano.
Le aprii il vestito, e infilai le mani al suo interno cingendole e accarezzandole i fianchi.
La avvicinai a me e ispirai il profumo dei suoi capelli, che spostai da un lato.
Scesi a mordicchiarle i lobi e a baciarle il collo, mentre le mie mani salivano dai fianchi alla pancia, fino ad arrivare a liberare i suoi seni e ad accarezzarli.
La sentii gemere e poi mormorare il mio nome.
<< Voglio spogliare la mia futura moglie. >> le sussurrai all’orecchio,
lei annuì e lasciò che io le facessi scivolare il vestito di dosso.
Le tolsi definitivamente il reggiseno e la feci voltare verso di me, premendo le mie labbra sulle sue.
Mi aiutò a togliere la camicia, continuando a fare aderire le nostre labbra.
Mi baciò e accarezzò il torace scendendo a toccare la cinta dei miei pantaloni.
La aiutai, e in poco tempo scalciai via anche i pantaloni.
La presi in braccio e la distesi sul letto.
Fui su di lei, baciando ogni centimetro del suo corpo.
Le accarezzai le gambe, sfilandole il suo ultimo indumento e facendo lo stesso con il mio.
Lei mi accarezzò il volto con una mano e mi guardò con dolcezza, mi stava invitando ad andare avanti.
Io le sorrisi e mormorai:
<< Ti amo da morire, Misa. >>
<< E io amo te Light, da impazzire. >>.
Mi chinai a baciarla ed entrai in lei.
La mia Misa inarcò il bacino, in modo da venire incontro ad ogni mia spinta.
La sentii gemere e pregarmi di non fermarmi.
Le sue unghie affondarono nella mia schiena ed io percependo il suo desiderio aumentai il ritmo.
La vidi reclinare la testa all’indietro, ripetendo il mio nome, arrivando persino ad urlarlo.
Non esisteva musica più dolce.
Raggiungemmo il culmine del piacere insieme ed esausti crollammo l’uno al fianco dell’altra.
Mentre riprendevo fiato mi avvicinai a lei e la strinsi tra le braccia.
<< Voglio sposarti al più presto. Non riesco più ad aspettare. >> la baciai,
<< Allora scegliamo una data non troppo lontana. >>.
Io annuii.
<< Tra due mesi sarò tua moglie. Va bene? >>,
<< Tra due mesi, sarò tuo marito. >> risposi.

QUATTRO ANNI DOPO

Ero seduto sul divano in pelle e stavo leggendo un libro.
Misa, mia moglie, stava mettendo a soqquadro la casa.
Era una cosa davvero insolita, considerato che amava avere abbastanza tutto in ordine.
Chiusi il libro e alzando un sopracciglio le chiesi cosa stesse combinando.
La vidi passarsi una mano tra i capelli, preoccupata.
<< Amore, non riesco a trovare Atsushi da nessuna parte. Devo fargli il bagno. >>,
<< Hai controllato ovunque? >>
<< In tutta la casa. >>,
mi grattai il mento pensieroso, poi mi avvicinai a lei baciandola.
<< Quel birbante ne starà combinando di tutti i colori fuori in giardino, te lo dico io. Aspetta qui. >>.
Uscii di casa, e vidi Atsushi che correva spensierato a destra e a manca.
Scossi la testa, nostro figlio non stava un attimo fermo, iniziavo a pensare che avesse delle formiche rosse nei pantaloni.
<< Atsushi! La mamma ti cerca. E’ ora di fare il bagno. >>,
<< Papà, sto giocando. >> mi disse, poi lo vidi girarsi e dire << Ora tocca a te nasconderti. >>.
Rimasi stupito, poi feci spallucce.
Per un bambino era normale avere un amico immaginario.
Decisi di avvicinarmi e stare al gioco.
<< Oh, ma sono sicuro che il tuo compagno di giochi capirà. Vieni a fare il bagno e dopo potrete continuare a giocare. >>,
Atsushi scosse la testa:
<< Ha detto di darti questo. >>.
Lo vidi chinarsi e raccogliere qualcosa.
Un quaderno nero.
Lo presi e lessi i caratteri incisi sulla copertina.
‘Death Note’.
<< Ma che roba è? >> alzai gli occhi e vedendo una creatura pallida e dal ghigno grottesco sussultai, << Atsushi! Vieni qui! Forza, obbedisci. >>.
Un po’ titubante Atsushi obbedì.
<< Cosa sei tu e che vuoi? >> chiesi alla creatura,
<< Sono uno Shinigami, il mio nome è Ryuk. Ho pensato di farti un regalo. Quello è il quaderno della morte, può darti un potere inimmaginabile. >>
<< Un potere inimmaginabile. >> ripetei stupito, guardando il quaderno e poi la creatura.
<< Se scrivi il nome di una persona su quel quaderno, essa morirà. Immagina, potresti eliminare persone scomode soltanto usando una penna. E chissà potrebbe farti diventare ricco e … >>.
<< Basta così. >> mormorai, sembrava stupito << Non mi serve. Ho già avuto tutto quello che desidero. Una bellissima moglie, un figlio stupendo e un buon lavoro. Usando solo le mie forze. Quindi te lo restituisco. >>.
Ryuk prese il quaderno e disse:
<< Bene. A breve ti cancellerò i ricordi. >>.
Aprì le sue enormi ali e si librò in volo, sparendo all’orizzonte.

<< Yagami? >>,
Mi svegliai di soprassalto.
Avevo sognato tutto?
Mi guardai intorno, ero in una cella.
Mi alzai, spaventato e corsi vicino alle sbarre.
<< Cosa c’è? >> chiesi al poliziotto che mi aveva chiamato.
<< C’è che tra una mezz’ora verrai giustiziato. >>.
Il sangue mi si gelò nelle vene.
Giustiziato?? Io??
<< Giustiziato? >> mormorai flebilmente,
<< Certo. >> disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, << Dopo tutta la gente che hai ucciso con quel quaderno, ti aspettavi di essere mandato in vacanza? >>.
Io? Ucciso?
Allora era stato tutto un sogno, ero caduto preda di quel diabolico quaderno.
E Misa?
Dov’era Misa?
<< La tua ragazza? Oh, hai ammazzato anche lei. >>,
<< Cos… >> la voce mi si strozzò in gola, << E mio figlio? >> provai a chiedere.
<< Ma quale figlio? Ti senti bene? Comunque non ho tempo da perdere. Ci vediamo tra mezz’ora. >>.
Mi accasciai al suolo, incredulo. Era quella la realtà?
La mia storia con Misa, il nostro bambino, era stato tutto frutto di un sogno?
Avevo ucciso Misa?
Come avevo potuto?
Che mostro ero diventato?
Iniziai a piangere tirando pugni al pavimento.
<< NOOOOOO! MISAAAAAA!!! >>.

<< LIGHT! LIGHT??? TUTTO BENE? COS’HAI? >>.
Aprii gli occhi e mi ritrovai Misa di fronte.
Senza pensarci due volte la strinsi tra le braccia baciandola.
<< E’ questa la realtà vero? >> chiesi,
lei cercò di tranquillizzarmi:
<< Amore, si. E’ stato solo un incubo, è passato. Cosa hai sognato? >>. Faticavo a credere di trovarmi con lei nel nostro letto, avevo paura che fosse uno scherzo della mia mente e di trovarmi in verità in quella lurida cella.
Le raccontai tutto, lei mi ascoltò senza fiatare.
Quando ebbi finto di parlare mi baciò e accarezzò il viso:
<< Amore è passato. E’ stata tutta colpa di quello strano incontro che hai fatto oggi, ma stando a quanto hai detto, dimenticheremo tutto da un momento all’altro. >>.
Io annuii, lei mi diede un morso sulla spalla.
<< Ahia! >> protestai , ma stavo ridendo << Perché l’hai fatto? >>,
<< Per farti capire che è questa la realtà. Sembrava impossibile ma ci siamo incontrati e innamorati, ne abbiamo passate tante insieme eppure ora siamo qui, siamo vivi e siamo marito e moglie. E abbiamo un bellissimo bambino. >>,
la baciai di nuovo:
<< Ed è una bellissima realtà. >> la presi per mano dicendole che avevo bisogno di stringere Atsushi.
La vidi ridacchiare e mi disse di non esagerare e di risparmiare un po’ di amore.
<< Perché? >> chiesi,
<< Perché stai per diventare di nuovo papà. Vorrà anche lui o lei la sua parte, no? >>.

Nota dell’autrice: E siamo giunti alla fine di questa long ^_^. Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta, recensita, seguita e preferita.
Davvero di cuore, che si spezza al pensiero che ho concluso questa long XD.
Anche se, ne sto iniziando un'altra.
Quindi romperò ancora per un pò, bazinga!
Spero che questo ultimo capitolo vi soddisfi.
Un bacio,
Daenerys

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