An unexpected love.

di _hangover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Chapter 1. ***
Capitolo 3: *** Chapter 2. ***
Capitolo 4: *** Chapter 3. ***
Capitolo 5: *** Chapter 4. ***
Capitolo 6: *** Chapter 5. ***
Capitolo 7: *** Chapter 6. ***
Capitolo 8: *** Chapter 7. ***
Capitolo 9: *** Chapter 8. ***
Capitolo 10: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***





Prologo.
 

 
Qualcosa era cambiato, dentro di lei.
 
Si sentiva strana, non più felice e spensierata come prima.
A Allison Horan mancava qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.
Aveva un bel ragazzo, protettivo, amorevole.
Un fratello meraviglioso, che si era preso cura di lei da quando i genitori erano morti.
Degli amici fantastici.
E un migliore amico.. Bhè, Louis era il migliore amico che aveva sempre desiderato.
Eppure non era felice, sentiva che in lei qualcosa non andava bene.
Abitava in una casa nel centro -se così si poteva chiamare, essendo un paesino- di Doncaster, in Inghilterra.
Era nata in Irlanda, come il fratello Niall, ma i genitori avevano dovuto trasferirsi per lavoro.
Pochi anni dopo morirono in un incidente d'auto. Lei aveva 10 anni, lui 11.
Lui si prese cura di lei, iniziò a lavorare per cercare di mantenerli tutti e due.
Alla fine ce l'avevano fatta, avevano trovato degli amici che li avevano aiutati, e si erano trasferiti a vivere con loro.
All'inizio non era facile dividere casa con cinque ragazzi, non c'era abituata.
Poi li aveva conosciuti meglio, si era innamorata di Zayn, e dopo poco si erano fidanzati.
Il suo migliore amico era sempre lì ad aiutarla. Louis era il ragazzo più dolce che avesse mai incontrato, e ogni tanto si sorprendeva di non essersi innamorata di lui. Poi tornava in se e sorrideva, sorrideva alla vita, si godeva quello che aveva.
A scuola aveva conosciuto altre ragazze, nuovi amici, e aveva trovato lei: Janet.
La conosceva da ormai quattro anni, dal liceo in pratica. Avevano subito legato molto, e poi quando le aveva presentato i suoi 'coinquilini' non l'aveva più mollata, soprattutto dopo aver intrapreso una storia con Liam.
Erano così carini insieme, sempre felici e sorridenti, come tutti ormai.
Ma adesso lei non capiva, non capiva cosa era cambiato in lei.
Con Zayn era tutto a posto, lo amava come sempre, ma.. c'era qualcosa.
Qualcosa che non riusciva a capire.
Qualcosa che la notte non la faceva dormire, la faceva girare e rigirare nel letto, senza però riuscire a trovare una risposta.
Lei cercava di non pensarci, di pensare solo a Zayn e al loro amore, che andava tutto a gonfie vele.
Anche con la scuola era calata ultimamente.
Niall si era preoccupato quando era tornata a casa con un 5 in chimica e una nota che diceva 'La ragazza non era attenta durante le lezioni, e alla domanda che le ho posto non ha saputo rispondere, seppur ci stavamo su da quasi un mese. Sono preoccupata, non le era mai successo.' ma lei lo aveva rassicurato dicendogli 'Tranquillo Niall, è solo che mi concentro poco ultimamente, tutto okay, veramente'. E lui le aveva baciato la fronte, come faceva nei momenti difficili, da quando erano morti i loro genitori, aveva capito che la sorella non era più allegra come un tempo, che c'era qualcosa che la turbava, ma nessuno, nemmeno lei, riusciva a capire cosa.


 
My space: ♥


Salve cccccente! 
Allora, vi chiederete perchè sto iniziando una nuova FanFiction se avevo già l'altra.
Ecco questa non è nuova, l'avevo scritta un mesetto fa perchè l'altra non mi soddisfava, ma poi non l'avevo più trovata.
Adesso l'ho trovata e devo dire che mi piace molto, ma che comunque le aggiornerò tutte e due.
Bene, spero che vi piaccia e magari recensite, mi fareste felice :33
Grazie, un bacio.
A.

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Capitolo 2
*** Chapter 1. ***






Chapter 1.
 

Quella mattina si svegliò col pensiero della verifica di storia alla seconda ora, cercava di tenere a mente tutte le cose necessarie.
Scese le scale ancora in mutande, era troppo stanca, aveva bisogno di caffè.
Quando arrivò alla cucina salutò tutti i ragazzi, per poi fare il giro del tavolo e sedersi sopra Zayn, che beveva la sua spremuta.
'Harry, smettila di fissare il culo a mia sorella' Niall era intervenuto, dato che Harry non aveva smesso un secondo di guardare Allison mentre girava intorno al tavolo.
Lui diventò tutto rosso per la vergogna, e Allison fece una piccola risatina.
Era una cosa normale ormai.
Dopo colazione lei si alzò, andò a cambiarsi e lavarsi, e dopodichè uscì di casa, salutando tutti.
Janet la stava aspettando davanti casa, con la sua nuova spumeggiante macchina che le avevano regalato al compleanno.
Dopo scuola lei la riaccompagnò a casa, e fece un salto a salutare Liam.
'Ciao piccola, com'è andata oggi?' quando la vide alla porta il suo sguardo si illuminò. 'Ciao Liam, al solito, a voi?' 'Al solito' e si scambiarono un lungo bacio.
'Scusate ma io sono ancora minorenne' Harry li interruppe, chiamandoli da dietro.
'Harold Edward Styles, smettila, se Crissy ti ha lasciato non è colpa nostra' Allison lo guardò beffarda, e sorrise.
Si guardarono con aria di sfida, e iniziarono a rincorrersi per tutta casa, fino a quando lei non arrivò nella stanza di Louis, entrò e ci si buttò dentro, cadendo sopra Louis.
Iniziò una guerra a tre. Cuscini e piume da tutte le parti, le urla di Allison si sentivano fino in mezzo alla strada, dato che Louis e Harry si erano coalizzati contro di lei.
'Basta basta vi prego basta!' aveva le lacrime agli occhi, e rideva, rideva come non faceva da tempo.
Cercava di liberarsi da quella presa, ma riuscì solo a peggiorare le cose: muovendosi infatti, aveva spostato Harry che aveva spinto Louis e lo aveva mandato sopra di lei.
Quando lei aprì gli occhi, si ritrovò quelli azzurri splendenti di Louis, e ne rimase affascinata. Continuavano a fissarsi, senza badare a Harry schiacciato sotto le gambe di Louis.
In quel momento tutto era perfetto, lei si sentiva bene, e tutte le sensazioni di malinconia che aveva avuto nell'ultimo periodo erano sparite.
E così anche lui. Non si era mai accorto così di Allison, per lui era sempre stata solo la piccola Horan, la sua migliore amica dagli occhioni verdi.
E adesso che erano così, cosa stava succedendo? Cosa stava cambiando? No, non potevano nemmeno lontanamente pensarci, non era la cosa giusta.
Arrivò Zayn, che si fermò sulla porta, cercando di capire dove fosse chi. 'Alli, dove sei? Vedo solo il sedere di Harry e le gambe di Lou'
Loro tornarono alla realtà e lei disse 'Zaynn! Grazie al cielo sei qui, sono sotto Louis, mi stanno uccidendo!' rideva, di nuovo.
La tirarono su dalla posizione nella quale era finita, e rimisero tutto a posto.
Zayn la abbracciò, e lei sei sentì bene, ma non come si era sentita con Louis.
Verso metà pomeriggio la chiamò Janet, era euforica.
'Alli, indovina quanto stiamo per le vacanze dei morti quest'anno!' 'Uhm, tre giorni come tutti gli anni?' 'No! Quest'anno ci hanno dato una settimana intera! Quindi, io direi di partire, e so anche dove'
'Ahahahaha Janet calmati, dobbiamo parlarne prima anche con i ragazzi. Dove vorresti andare?' 'Los Angeles' 'Dooove?!' 'Hai capito bene, dove volevamo sempre andare'
'Aspetta che chiedo' Allison si girò verso il divano dove i ragazzi -seppur stretti- stavano guardando un film comico, si avvicinò a Harry, gli fece una carezza e gli tolse il telecomando di mano, spegnendo la tv.
'Allison che hai fatto? Era la parte principalee!' Liam fece la faccia da cucciolo, da finto offeso. 'Ascoltatemi. Quest'anno la scuola ci da' una settimana di vacanza per i morti, e io e Janet pensavamo di andare a Los Angeles, che ne dite?' 'Io ci sto! Ci sono tante belle ragazze lì!' 'Harry, pensi solo a quello, ahaha. Comunque io non lo so, per me va bene, per voi?' 'Sisi Niall anche per noi va bene!' risposero in coro gli altri tre.
'Bene, voi prenotate i biglietti, io avviso Janet, si parte dopodomani' e fece un sorriso a 360 gradi.
Si rigirò e prese il telefono. 'Janet, ci sei?' 'Sì dimmi, che hanno risposto?' 'Ehm, ecco, come dire... HANNO DETTO DI SI!' 'Aaaaah che bello! Vado a iniziare la valigia, partiamo dopodomani allora, un bacio, ciao!'
Riattaccò.
Allison si sentiva meglio.
Sapeva che era per Louis, ma finse che fosse per il viaggio, sorridendo e ridendo con gli altri come un tempo.


 

My space ♥:

Salve gente!
Allora, vorrei ringraziare tutti quelli che sono passati e che hanno letto questa FF, ma visto che sono passati in 83 (yeee) e nessuno
le segue sono un po' triste D:
Vabè. Ringrazio chi la segue e chi l'ha recensita.
Spero che questo capitolo vi piaccia, ma a me sinceramente non molto.
Tanti baci!
A.


 

 

 

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Capitolo 3
*** Chapter 2. ***





Chapter 2.






Ricordi.
 
- Allison camminava velocemente verso la sua scuola, cercando di evitare 'loro'. Era quasi arrivata, doveva solo svoltare l'angolo e ce l'aveva fatta, anche quella mattina, a evitarli. Ma ad un tratto si era sentita presa per il braccio, strattonata, allontanata dalla sua scuola. Ed eccoli lì davanti a lei, le persone che aveva cercato di evitare tutta la settimana erano ancora lì a tormentarla. 'Ehi piccola Horan, non ci vediamo da un po' eh? Vediamo un po' come stai' risate. Risate diaboliche di tre ragazzi incoscienti, bulli, violenti. Iniziarono spintoni, urla, le alzarono la maglietta, la sbatterono contro un muro, e iniziarono ad abusare di lei, senza ritegno. E intanto lei urlava, urlava più che poteva, il suo nome. 'LOUIS!' 'Louis ti prego aiutami!' Un gruppo lontano di ragazzi passava di lì. Sentirono le grida, e corsero in suo aiuto.
'Lasciatela stare!' scoppiò una rissa. I bulli scapparono, e gli altri ragazzi ne uscirono illesi. 'Allison, Allison sono Louis, come stai?' la ragazza era svenuta, senza forze, inerme. Aprì un filo gli occhi verdi, per incrociare quelli azzurri limpidi 'Grazie, Louis' e si addormentò nelle sue braccia, dove si sentiva al sicuro. -
 
 
Allison si svegliò, dimenticando quei brutti ricordi.
Dovevano partire per Los Angeles quella mattina, e non avevano tempo da perdere.
Si infilò sotto la doccia e quando ne uscì si preparò, prese le valige e scese all'ingresso.
C'era una sola valigia, quella di Zayn.
Andò in cucina per salutarlo.
'Buongiorno bello' e gli stampò un bacio. 'Salve donzella, qual buon vento la porta?'
'Il vento di Los Angeles' e scoppiarono a ridere.
Presto tutti gli altri membri della 'famiglia', compresa Janet furono lavati e lucidati con le valigie all'ingresso.
'Dai ragazzi, ora andiamo' il viaggiò durò parecchie ore, nelle quali Allison e Janet parlarono tutto il tempo, un po' spettegolando, Harry e Niall si addormentarono quasi subito e Zayn e Louis fecero la battaglia con dei pezzettini di carta.
Appena arrivati andarono in albergo, e scelsero le camere.
'IOOOO STO IN CAMERA CON LIAM!' Janet fu la prima a parlare.
'E te pareva, grazie Janet lasciami sola con questi qui, grazie davvero' Allison rideva e faceva la finta arrabbiata nello stesso momento.
Liam annuì con la testa e andarono insieme verso una piccola stanza ad un letto matrimoniale.
'Io dormo con Niall, così gli rubo il cibo!' Harry saltellava per tutta la stanza principale, come un bambino di due anni.
'Non toccare il mio ciboooo!' e anche Niall iniziò a correre per tutta la stanza con due barrette di Twix e tre pacchetti di Hairibo in mano.
'Quindi mi tocca dormire con voi due' Si era voltata verso Zayn e Louis che sorridevano maliziosi.
Nella loro stanza c'erano un letto matrimoniale e uno singolo.
'Okay ragazzi io dormo nel singolo e voi due nel matrimoniale' 'Mmmm non credo. E' scomodo quel letto. Tu dormirai sempre nel matrimoniale, e io e Louis faremo a turno' Louis annuì e Zayn sorrise soddisfatto della sua idea.
'Come volete' appoggiò la sua valigia al bordo del letto e ci si buttò sopra con tanta di quella forza che sobbalzò.
'Non essere mogia, stasera si va in discoteca!' Louis era euforico solo alla parola.
'Cosaa?! E perché non me l'avete detto?!' 'Volevamo farti una sorpresa piccola..' 
'Okay, va bene, ciao, levatevi e andate a chiamarmi Janet. Dobbiamo prepararci. E se necessario, staccatela da Liam con la forza.' 'Sissignore signore!' si misero in posa da soldati e 'marciarono' verso la camera di Liam e Janet, la presero di peso e la portarono da Allison, senza spiegazioni.
'TU.IO.STASERA.DISCOTECA.PREPARIAMOCI.' lei annuì e chiuse la porta in faccia ai ragazzi, anche lei euforica per la serata che stava per arrivare.




 
My space ♥ :


Ciao bella gggente!
Come state? Alurr, questo capitolo è un po' una cacchetta perchè è di passaggio.
Il prossimo sarà molto BOOM! E ci saranno un sacco di sorprese :3
Quindi niente, spero che vi piaccia e che recensiate, perchè ultimamente molti la leggono e nessuno la caga e.e
PPPPPPPOOOOI volevo dirvi che io su Twitter sono @xiloveirishboy e boh, se volete lasciarmi il vostro 
nick vi seguo :3
Ariciao, strabbelli, YO! (?)
A.


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Capitolo 4
*** Chapter 3. ***





Chapter 3.




 
Quando Janet e Allison uscirono dalla camera i ragazzi rimasero a bocca aperta. Erano bellissime, con dei tubini rossi e verdi, un filo di trucco e i tacchi.
'Entrano le mosche se non chiudete quelle bocche'Janet rise, poi andò ad abbracciare Liam e gli stampò un bacio, e così fece anche Allison con Zayn, ma mentre era abbracciata a lui si sentiva lo sguardo di Louis puntato addosso.
E si sentiva strana, non sapeva se essere felice del fatto che la stesse guardando oppure esserne preoccupata. Era sempre il suo migliore amico, diamine! Non doveva pensare a Louis in modo diverso, no no, non se lo poteva permettere.
'Allora, andiamo?' anche Harry era impaziente, e tutti sapevano perchè. 'Harry, tranquillo, la discoteca non scappa. E comunque nessuno te la darà, sei minorenne e stupido' Niall rideva di gusto. Allison si girò verso il fratello e gli battè il cinque, mentre Harry rivolgeva una linguaccia a tutti e due.
Salirono tutti sulla macchina di Louis e si diressero verso la discoteca più popolare di Los Angeles, al centro della città. Harry non stava fermo un secondo, Janet era seduta tranquillamente su Liam e parlavano per ammazzare il tempo, Niall giocava a 'sasso carta forbice' con Zayn e sembrava che il biondo fosse in svantaggio.
E Allison, bhè Allison era accanto a Louis, Louis che guardava la strada, ogni tanto si voltava leggermente verso di lei, ammirava il suo profilo, poi scuoteva la testa e tornava a fissare la strada.
Appena arrivati gli sguardi stupefatti di Janet e Allison si illuminarono. Era la discoteca più grande che avessero mai visto, e la cosa non le dispiaceva affatto.
'Bhè, entriamo no?' Janet prese per il bordo della camicia Liam ed entrarono, cominciando subito a ballare. Harry e Niall li seguirono a ruota, poi Zayn e Allison e infine Louis.
La serata trascorse, e Harry aveva ricevuto circa 3 rifiuti. 'Dai amico, vedrai che la prossima volta andrà meglio!' Niall rideva sotto i baffi mentre cercava di consolarlo.
'Si ma che palle, Liam ha Janet, Zayn ha Allison, Louis ha quella tipa e io e te Niall siamo forever alone!' frignava come un bambino di cinque anni che fa i capricci.
'Nono aspetta, Louis è con chi?' Janet li aveva raggiunti al loro tavolino con Liam, incuriositi dalla conversazione. 'Con quella laggiù, non li vedi?' e indicò un divanetto non molto lontano, sul quale erano seduti Louis e questa 'tipa' che limonavano allegramente. 'Louis è sicuramente ubriaco, prima ha bevuto tre bicchieri!' Liam intervenne nella discussione.
Ma questo Allison non lo sapeva, e non lo sospettava.
Ballava con Zayn al centro della pista, quando li vide. Un tuffo al cuore, se così si può dire.
Un enorme vuoto si fece spazio dentro di lei.
-Di certo non è una ragazza seria, quella, ma se Louis è felice devo esserlo anche io- si era ripetuta questa frase in testa almeno venti volte nel giro di tre minuti ma niente, continuava a guardarli, e continuava a sentirsi peggio.
'Amore tutto okay?' Zayn la fece tornare alla realtà. 'Eh? Sisi tranquillo, solo un po' di mal di testa' mentii.
Non voleva ammettere di essere gelosa.
Ad un certo punto la ragazza con Louis si spinse un po' troppo oltre, e lei non ce la fece più.
Corse fuori da quel posto, chiamò un taxi e tornò all'hotel, lasciando tutti basiti.
'Dove minchia sta andando?! E se si perde?!' Niall era fuori di se, lei era l'unica parte della sua famiglia che gli rimaneva, non poteva perdere anche lei.
'Ci penso io, so dov'è andata' Janet prese la borsa, s'infilò la giacca e dopo averli salutati corse fuori, prendendo un'altro taxi, raggiungendola.
Quando arrivò spalancò la porta della sua camera e impallidì.
Allison era stesa sul letto, e piangeva, singhiozzava, stava male. E lei non l'aveva mia vista così, mai.
'Alli, cosa ti è preso, sei impazzita per caso?' lei sobbalzò, poi si mise a sedere e mugugnò qualcosa.
'Sono tutti in pensiero per te, diamine! Si può sapere che ti prede si o no?!' 'Non tutti, non tutti sono in pensiero per me' sospirò.
'Cosa intendi dire?' 'Che credo che Louis preferisca limonarsi quella troia che essere in pensiero per me!' aveva urlato questa volta. Aveva buttato fuori tutta la rabbia che aveva dentro di se.
'Aspetta, tu mi stai dicendo che sei scappata dalla discoteca perchè LOUIS si stava limomando una? No ma dico, sei stupida? Stai con Zayn! Z A Y N!' 'Lo so anche io che sto con Zayn, grazie. E' solo che.. non lo so! So solo che non ce l'ho fatta a stare lì due secondi in più'
'No, mi sono persa un passaggio, ti piace Louis?' 'Non ne ho idea. E' da un po' che con Zayn non è più come prima, e con Louis invece mi sentivo completa. Poi l'ho visto con quella e non c'ho visto più, quindi non lo so Janet, non lo so davvero'
Janet si sedette accanto a lei, e l'abbracciò. Cosa poteva fare d'altro? La sua migliore amica si stava lentamente innamorando del suo migliore amico, e non sarebbe stata una cosa facile.
'Credo che ne dovresti parlare sia con Zayn, sia con Louis' 'No.' era stata la risposta di Allison a quella frase. 'Non se ne parla, io non parlo con nessuno, se vuole farsi delle troie ben venga, io non farò niente per impedirglielo.'
'Andiamo, sappiamo tutte e due che vorresti staccarle la faccia a quella, su.' 'Ci penserò, ora lasciami dormire. Se ti chiedono di me dì che ero stanca e che non stavo bene. E dì a Zayn e Louis di dormire sul divano. VOglio stare sola.'
Janet la lasciò dormire, e quando rientrarono i ragazzi Niall e Zayn fecero per andare da Allison ma Janet li fermò. 'Non stava bene, ha bisogno di riposare. Vuole stare sola, tu e Louis dormirete sul divano.'
I due annuirono poco convinti e dopo circa mezz'ora tutte le luci della loro stanza d'albergo furono spente.
E Allison non faceva che pensare.
-Mi sto davvero innamorando di Louis? No cazzo Allison, no. Lui ti vede come un'amica, quindi levatelo dalla testa.- Mentre rifletteva su questo sentii la sua porta aprirsi piano, e fece finta di dormire.
Passi lenti si dirigevano verso di lei. Un'ombra si sedette sul bordo del letto, e parlò.
'Allison, mi hanno detto che sei stata male. Mi spiace tanto, avrei voluto esserti d'aiuto.' un bacio sulla fronte, altri passi, la porta chiudersi.
Davvero Louis si era preoccupato per lei?
-Che cazzo Louis, se ti fossi preoccupato per me non ti saresti limonato quella troia, ecco.-
E chiuse gli occhi, cercando il riposo.




 
My space ♥ :

Hola genteee!
Allora, boh non so che dire, spero che questo capitolo vi piaccia.
Grazie a chi la segue, a chi la recensisce, e anche a chi la legge silenziosamente.
Ci tengo tanto.
Ho deciso che avviserò su Twitter quando aggiornerò, tanto per essere più comoda.
Sono @xiloveirishboy per chi non lo sapesse.
Quindi anche su Twitter se avete die dubbi, inconprensioni, o robe varie chiedete pure.
Grazie :3
A.

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Capitolo 5
*** Chapter 4. ***




Chapter 4.



La mattina dopo Allison si svegliò e, dopo essersi lavata e preparata, si diresse in cucina per una tazza di caffè caldo.
Ma non appena uscì dalla cucina con quella tazza rovente in mano le si presentò davanti agli occhi una situazione che non avrebbe mai voluto vedere.
Tutti seduti sul divano della stanza d'albergo con Louis abbracciato con la ragazza della sera precedente.
Non poteva crederci, come poteva essere così stronzo quello che definiva il suo migliore amico? Sempre se era ancora il suo migliore amico.
Dalla rabbia, mista dalla tristezza fece scivolare per terra la tazza, che non appena toccò il pavimento si ruppe in mille pezzi, versandone in contenuto per tutta la stanza.
In quel preciso momento volle sprofondare.
Tutti si girarono verso di lei puntandole gli occhi addosso, Zayn scattò in piedi insieme a Niall, e si diressero verso di lei, ma lei si voltò di scatto e si rinchiuse in camera sua, di nuovo.
Si appoggiò al muro, e pian piano scivolò a terra, e scoppiò a piangere.
-Perchè Louis mi fa questo? Perché? Non capisce che così mi distrugge?-
Ripeteva a bassa voce queste parole, ma le sputava fuori con tutta la rabbia che aveva dentro.
Qualcuno bussò. 'Allie, Allie ci sei? Posso entrare?'
'Vieni..Janet..' detto questo la porta si aprì e chiuse con la rapidità della luce e si ritrovò accanto l'amica che la fissava interrogativa.
'Sei così per..Louis?' 'Si, per lui e quella troia. Cosa ci fa qui? Chi l'ha invitata? Di sicuro lui. E' uno stronzo, non gliene frega niente dei miei sentimenti.' altre lacrime le rigarono il viso pallido.
'Allie, dai.. Louis non sa nemmeno quello che provi per lui, e conoscendolo se lo sapesse farebbe di tutto per non farti stare male' provò a farle un sorriso.
'Okay, va bene, hai ragione. Ma resta il fatto che io sono qui a piangere come una cretina per lui, mentre lui è tutto tranquillo seduto sul divano avvinghiato a quella, e io devo ancora parlare con Zayn. Dio, che casino.'
Fece una piccola pausa.
'Janet, non ce la faccio più. Voglio tornare a casa, ti prego.'
'Cosa? Ma sei impazzita? Vuoi tornare a casa per Louis? Vuoi rovinarti la vacanza che hai sempre sognato, vuoi rinunciare di stare con la tua famiglia, perché noi siamo la tua famiglia, solo per Louis? Allison Duerre Horan, fregatene. Divertiti, viviti la vacanza, non lo considerare. Vedrai che quando capirà anche lui verrà da te.' Le asciugò una lacrima. 'Adesso alzati, soffiati il naso, esci e fai la superiore, eh? Dai su' La prese per mano e la fece alzare, le porse gentilmente e uscì dalla stanza, urlando 'Ti aspetto di là!'
Allison rimase un attimo spiazzata.
Janet aveva ragione, non doveva importargliene se Louis faceva questo, quello o quell'altro, doveva godersi la vacanza e non pensarci.
E decise che la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato parlare con Zayn.
Si fece forza e uscì dalla stanza, ritrovandosi ancora gli occhi di tutti puntati addosso.
'Allie tutto okay? Ci stai facendo preoccupare' Niall la guardava spaventato.
'Si, si tutto okay, tranquilli' sorrise a quella che era la sua famiglia ormai.
La ragazza che prima era avvinghiata a Louis si alzò e le porse la mano, fingendo un sorriso, così falso che pareva aver scritto sopra 'MADE IN CHINA'.
'Sono Lucy, piacere! Tu sei...?' 'Sono Allison, piacere' cercò di sorridere, ma ne uscì una smorfia alquanto accigliata.
Lucy si risedette accanto a Louis.
Zayn andò ad abbracciarla, e mentre stava per darle un lieve bacio sulla bocca lei lo bloccò, e sussurrando in modo che solo lui potesse sentire gli disse 'Zayn, dobbiamo parlare'.
Lo prese e lo portò in cucina, dove trovò degli stracci sul casino che aveva combinato poco tempo prima.
Chiuse la porta alle loro spalle e lo fece sedere.
'Dimmi, Allie' Zayn e la sua voce, quella che l'aveva fatta innamorare.
-Allison, ricorda perché sei qui.-
'Zayn, io..' prese fiato. 'Ho bisogno di una pausa.'
La faccia di Zayn cambiò dal sereno di pochi attimi prima, al triste di quel momento.
'Se è questo che vuoi, per me va bene. Ma, perché?'
'Perché Zayn sento che tra noi non è più come prima e, sento di amare un'altra persona. Non voglio prendermi gioco di te, scusami.
Rimane comunque il fatto che ti voglio un mondo di bene, abbiamo tanti ricordi belli insieme io e te' gli sorrise, cercando di dargli quella forza che lei non aveva.
Lui si alzò dalla sedia, la raggiunse a l'abbracciò.
'Sappi che se hai bisogno, io sono qui, sempre.' le aveva sussurrato. Lei lo aveva stretto ancora di più. 'Grazie, Zayn'
Uscirono dalla stanza, e Janet capì che Allison gli aveva parlato.
Intanto Louis non capiva quello che sentiva dentro di se.
La mattina era felice che Lucy fosse riuscita a trovare il loro albergo e fosse venuta a trovarlo, ma poi si era sentito in qualche modo colpevole per il malessere improvviso di Allison. E adesso sentiva qualcosa, all'altezza del petto, nel vedere Zayn e Allison entrare e uscire dopo venti minuti da una stanza da soli.
Che fosse gelosia?

 
My space ♥:

Ciiiao gente!
Come state?
Ecco qui il nuovo chappy :3
Grazie a tutti quelli che sono passati, che hanno recensito o seguito la storia :)
Vi ricordo che su Twitter sono @xiloveirishboy e che se mi date i vostri nick vi avviserò quando pubblico un nuovo capitolo ;)
Tanto per essere più comoda :)
Poooi.
Il mio Hazza è finalmente maggiorenne, yeee!
Non sono immaginare cosa farà adesso ee.
E tra poco è San Valentino e io sono Forever Alone come al mio solito :3
Vabè dai oh, meglio soli che mal accompagnati!
Oddio.
Ciiao!
A.

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Capitolo 6
*** Chapter 5. ***


Chapter 5.



Lucy non diede pace a Allison per due giorni.
La seguiva ovunque andava, la tempestava di domande del tipo 'Dove vai?' 'Con chi vai?' 'Ma ti piace Louis?' e Allison ogni volta faceva un grosso respiro, tratteneva la voglia di sferrarle un ben assestato pugno sul naso e se ne andava, senza rispondere alle sue inutili domande.
"Guarda che se non le rispondi prima o poi ti distruggerà l'anima Allie" Harry rideva sotto i baffi nel vedere l'espressione di Allison.
"Simpatico come sempre Styles, vuoi un applauso?" "Non sarebbe male" Allison si contorse sul divano cercando di non ridere, ma la rabbia di quei giorni le impedì di assumere un'espressione seria così scoppiò in una fragorosa risata.
Harry non mancò nel seguirla, finirono per rotolarsi sul divano dal ridere.
"Grazie Hazza" gli aveva detto poi lei, in un attimo di calma "E di che? E' un piacere Allie" il ricco le si avvicinò, pericolosamente.
"Allie, devo dirti una cosa.." in quel momento il telefono della ragazza iniziò a squillare e lei ringraziò chiunque fosse stato a chiamarla. Avrebbe ringraziato anche sua madre in quel momento.
"Oh è Liam, ehm, vado da Janet a darle il telefono vorrà parlare con lei" si alzò di scatto e corse verso la camera dell'amica, lasciando Harry ancora seduto sul divano.
Appena entrata nella camera Allison chiuse la porta dietro di se, porse il telefono a Janet che era comodamente seduta sul letto intenta a fare zapping dei canali tv e si sedette accanto a lei, aspettando la fine della chiamata.
Ora che non era più fidanzata, e che Lucy era quasi sempre tra i piedi, non sopportava le cose dolci e smielate.
In pratica, evitava di sentire le conversazioni sdolcinate di Janet e Liam ma quella volta era stato impossibile.
"Tieni il tuo telefono, psico-depressa. Adesso vai in camera tua, ti prendi i tuoi vestiti e vieni qui con me, che Liam dice che stasera andiamo in discoteca."
"Di nuovo? No, basta, io rimango a casa." quando Allison si impuntava su una cosa era difficile smuoverla.
"Come vuoi, se vuoi lasciare che Lucy stia tutta la serata appiccicata a Louis fai pure, non farò niente per impedirtelo."
"Ma non capisci che se vengo gli starà ancora più addosso? Quella mi odia, sta con Louis solo per innervosirmi, e bhè, ci sta riuscendo! Quindi io stasera rimango a casa, non se ne parla. Saremo io, la mia nutella, e un bel film!"
"Allison sei proprio testarda a volte."
Allison non fece caso alle parole dell'amica e uscì dalla stanza. Guardò l'orologio: erano le sette meno venti.
Erano tutti organizzati per andare in discoteca alle otto e un quarto quindi se i ragazzi -e Lucy- non si fossero sbrigati a tornare a casa non sarebbero mai stati pronti in tempo.
Si fermò non appena vide Harry ancora seduto sul divano a giocare con l'iPhone a Temple Run.
"Hey Hazza, non vai anche tu in discoteca questa sera?" "Certo, ma non ho bisogno di prepararmi, sono già perfetto così -sorrise compiaciuto- e tu invece?"
"Naaaah stasera non ne ho voglia, rimango qui" provò a sorridergli flebilmente.
"Allora ti faccio compagnia!" Harry era scattato in piedi lasciando cadere il telefono sul divano, si sentì il rumore di quel pover'uomo sbriciolarsi contro la parete del tempio e urlare.
"Harry, non devi, vai a divertirti con gli altri, davvero." "No ma mi farebbe piacere, tranquilla, almeno non sei sola. Avviso gli altri appena tornano." detto questo si ributtò sul divano e riprese possesso del suo telefono.
"Stasera ci guardiamo un film, che ne dici?" mentre Harry si girava verso di lei Allison pensava a cosa sarebbe potuto accadere quella sera in discoteca tra Lucy e Louis.
"Sera gente, pronti per la discoteca?" quando Zayn entrava in una qualsiasi stanza era sempre così, urlava, e si faceva sentire.
"Veramente.." Allison provò a parlare ma qualcuno la sovrastò. "Io e Allison stasera stiamo a casa, ci annoiamo in discoteca."
"TU, HARRY STYLES, CHE TI ANNOI IN DISCOTECA? Allison per la miseria, che cosa gli hai fatto? Ridacci il nostro Hazzaa!" Liam scuoteva Harry come se fosse un alieno venuto da un'altra galassia.
"Tranquilli sono io, solo che mi fa un po' male la pancia quindi rimango a casa" Harry fece l'occhiolino a Allison che alzò gli occhi al cielo.
"E tu Allison, perchè non vieni?" lo sguardo di Louis era preoccupato, più degli ultimi giorni.
"Ehm, bhè, ecco.. Mi fa male la testa. Si, si, mi fa male la testa. Scusate ragazzi andate voi, io sto qui con Styles sperando che mi lasci respirare." sorrise.
La guardarono tutti preoccupati, tutti tranne Lucy.
Era troppo impegnata nel tirare Louis per una manica verso il bagno.
-Dio mio, quella è proprio una zoccola- Allison era sconvolta dalla mancanza di tatto della ragazza.
Verso le otto e dieci furono tutti pronti sulla porta d'ingresso della camera.
"Non divertitevi troppo senza di noi mi raccomando" Harry scuoteva la testa muovendo i ricci da un lato all'altro.
"Certo, e voi non fate cose di cui potreste pentirvi" l'ammonì Janet.
Allison sbuffò.
"Sei sicura? Sei ancora in tempo se vuoi.." Janet si era avvicinata a lei in modo che nessun altro la potesse sentire. 
"Sì Janet, sono sicura."
Detto questo, i ragazzi uscirono dalla camera e si diressero verso la discoteca, ma un solo pensiero affollava la mente di Louis: Allison e Harry.

 
My space ♥:
Ciao gente!
Scusate se ci ho messo un po' ma non avevo ispirazione çç.
Diciamo che nel prossimo capitolo si parlerà sssolo della serata, cioè di Allison e Harry a casa da soli (uhuhuhuh)
e degli altri in discoteca.
Povero piccolo tormentato Tomlinson. (?)
Avete sentito dei Singin? Annullato, TUTTO.
Ahebfgb4rghjbfg ma io dico, perchè vivo in questo paese? D:
Grazie per tutti quelli che recensiscono, seguono oppure solo leggono la storia :3
Su Twitter sono @xiloveirishboy e se mi date i vostri nick
vi aggiornerò quando continuo:3
Ciao bellesssse mie.
A.

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Capitolo 7
*** Chapter 6. ***




Chapter 6.



La macchina di Louis si fermò davanti alla discoteca, che già strabordava di gente.
«Andate, io cerco parcheggio.» aveva lasciato tutti all'ingresso, compresa Lucy.
Forse non voleva trovare solo parcheggio. Forse voleva anche riflettere, e sapendo che dopo sarebbe stato così tanto ubriaco dal non riuscire più nemmeno a pensare, era meglio farlo finchè poteva. Accostò la macchina, prese un profondo respiro e si mise comodo.
Perchè non riusciva a pensare ad altro che a Allison e Harry? Non era mica geloso, vero? No, Louis Tomlinson non poteva essere geloso della sua migliore amica, o meglio, della sua ex migliore amica. Dalla loro partenza per Los Angeles era cambiato qualcosa, sopratutto con l'arrivo di Lucy.
Dio mio, quella ragazza era proprio una cozza allucinante. Non solo brutta d'aspetto, ma anche antipatica e possessiva. Come riusciva a sopportarla? Non biasimava gli altri che non la potevano proprio vedere.
Un pensiero gli balenò nella mente: Harry e Allison sdraiati sul divano, intenti a baciarsi. Rabbrividì all'idea del suo migliore amico e della ragazza che amava.
Un attimo, lui l'amava? Oh sì. Erano ormai giorni che si poneva questa domanda, e finalmente era riuscito a darsi anche una risposta.
Respirò profondamente, e tirò un pugno sul sedile accanto al suo. «Cazzo!»
Uscì dalla macchina e si diresse verso la discoteca. L'alchool avrebbe alleviato i dolori.
Appena entrò un profumo di vodka lo invase totalmente, e i giochi di luce gli permettevano di vedere ben poco chi avesse accanto.
Quando ritrovò i suoi amici, Lucy lo trascinò in mezzo alla pista e iniziò a ballare. Anzi no, iniziò a strusciarsi contro di lui. Ma a lui importava ben poco di Lucy, era venuto lì per stare con i suoi amici e non pensare a Allison.
«Allora, che film guardiamo, signor 'io non vengo perchè ho mal di pancia'?» Allison si mise a gambe incrociate sul divano, con una coperta sui fianchi e una tazza di tè tra le mani. «Non lo so, che film di va di vedere?» Harry era seduto dall'altro lato del divano della stanza d'albergo, e la guardava con quei suoi occhi verdi smeraldo. La ragazza ci pensò un po' su, prima di rispondere. Tirò leggermente fuori la lingua, con la quale si toccò le labbra. Lo faceva tutte le volte che era concentrata su qualcosa. «Ci sono! Facciamo zapping finchè non troviamo qualcosa che ci ispiri» aveva detto infine, trionfante di gioia. «Va bene, ci sto».
Avevano già girato diciassette canali, quando Harry le bloccò la mano nella quale aveva il telecomando. «Ferma, guardiamo questo» aveva detto deciso. Lei inclinò leggermente la testa «Titanic?» «Perchè no, non l'ho mai visto, e c'è una prima volta a tutto.» le sorrise, e senza volerlo gli si formarono quelle fossette adorabili, per le quali tutti -compreso Louis- andavano matti.
Allison increspò leggermente le labbra. Quel film l'aveva visto e rivisto almeno venti volte, e non aveva proprio voglia di rivederlo, sopratutto quella sera. Guardò per un attimo Harry. La stava implorando con gli occhi, ne era certa. Sbuffò un attimo, prima di rispondere. «Okay, ma lo faccio solo per te» e gli sorrise.
Louis aveva perso di vista anche Janet e Liam. Certo, con Lucy davanti a dimenarsi era un impresa anche solo respirare, ma non vedeva più Zayn, Niall, Liam e Janet da due ore buone e forse si stava iniziando a preoccupare. Non per loro, loro non avrebbero mai fatto cavolate in una discoteca, avevano una coscienza e la usavano spesso; aveva paura per se stesso. Aveva paura di perdere il controllo, e di ricadere nella trappola di Lucy. Perchè si, Lucy l'aveva intrappolato con l'alchool, e ormai era difficile uscirne.
Si guardò prima a destra e poi a sinistra, fino a che non scorse la testolina bionda di Niall e la cresta di Zayn a un tavolo, dall'altro lato della discoteca. Non badò a Lucy e si diresse verso quel tavolo, andando a sbattere ogni tanto contro le persone in mezzo alla folla che ballavano. «Zayn, io vado in hotel. Non ce la faccio più. Quando tornate, non portatevi Lucy dietro, vi scongiuro non la sopporto più quella racchia.» Zayn lo guardò confuso, ma poi annuì e gli porse le chiavi della macchina, facendogli l'occhiolino. «Tranquillo, amico».
Mentre Louis si allontanava verso l'uscita, Liam e Janet lo videro e gli andarono in contro. «Dove vai?» «A casa, Liam. Sono stanco» Janet piegò la testa, poi guardò Liam e gli strinse la mano. «Andiamo anche noi, Liam. Sono stanca anche io» Liam la guardò sorpreso, per poi annuire e aprirle la porta d'uscita, seguito da Louis. Dall'altro lato della discoteca Lucy chiedeva invano a Zayn dove fosse andato Louis. «Lucy, non hai capito, non ti dirò dov'è andato Louis, ne ti riaccompagneremo a casa da noi stasera. Hai chiuso con noi.» La bionda rimase un attimo immobile, increspò le labbra e alzò le spalle, voltandosi dall'altro lato e dirigendosi di nuovo verso il centro della pista.
Allison pianse per quasi tutto il film, e alla fine, quando si girò verso Harry, vide che anche lui aveva gli occhi leggermente rossi. «Non ti facevo un sentimentale da film, Styles» lui si girò imbarazzato, massaggiandosi il viso. «Ha parlato la fontana umana. Ma ti sei vista? Hai pianto per quasi tutto il film, sei peggio di mia sorella quando è single il giorno di San Valentino!» lei lo fulminò con lo sguardo e lui capì che la sfida era ancora aperta. 
Presero a rincorrersi per tutto il soggiorno, buttando a terra sedie e spostando oggetti. Alternavano a rincorrersi, c'erano momenti nei quali Allison rincorreva Harry con un cuscino in mano, urlando che era solo un vigliacco; e c'erano momenti nei quali Harry rincorreva Allison dichiarando vendetta.
Solo quando Harry inciampò sul tappeto, Allison riuscì finalmente a prenderlo, e ad ottenere la sua vendetta.
Lo prese a cuscinate ripetutamente per almeno sei o sette minuti di fila, fino a quando non si ribaltò la situazione.
In un attimo di fortuna Harry era riuscito a rigirarsi e ad avere lui il controllo del cuscino su Allison, la quale implorava pietà. «Harry, scherzavo, dai, Harry ti prego non farmi del male!» rideva e piangeva nello stesso momento. «Harry, farò tutto quello che vuoi, ma ti prego non farlo!» il riccio la guardò un secondo, per poi scoppiare in una piccola risata. «Tutto?» Allison lo guardò, per poi annuire «Tutto, ma ti prego non avvicinare quel cuscino a me». Il ragazzo sorrise, prima di posare le sue labbra su quelle della ragazza, che era rimasta incredula.
Louis spalancò la porta della stanza d'albergo, diretto in camera sua, seguito da Liam. Era stata una lunga serata.
Non appena entrò in salotto, non vedendo Harry e Allison e vedendo solo tutto quel disordine gli tornò in mente il pensiero che più l'aveva fatto preoccupare quella sera. E non appena si girò, vide Harry che baciava Allison, seduti in mezzo alla sala da pranzo.
Quella, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si diresse deciso verso Harry, e lo staccò con violenza dalla ragazza, prima di sferrargli un pugno sul naso. Allison era ancora incredula, ma ormai in lacrime. Liam corse verso di loro e cercò di prendere Louis e portarlo via, ma ci riuscì solo dopo che lui ebbe il tempo di sferrargli un altro pugno, in pancia questa volta. «Tu, come hai potuto?» Urlava, era furioso. «Potuto cosa? Mi sembra che da quando c'è Lucy non te ne sia mai fregato un granchè di Allison, quindi non vedo cosa ci sia di male in quello che ho fatto» Harry si massaggiava il naso, notando con disprezzo che sanguinava.
Janet aveva preso Allison e l'aveva portata in camera chiudendo la porta, e accogliendola tra le sue braccia. «Vedrai che si risolverà tutto, tranquilla» le ripeteva, tenendola stretta a se.
Lei sporgendosi un po' riuscì a sentire quello che dicevano, talmente urlavano forte. «Io l'amo, cazzo! Non te ne sei accorto?» Louis si stava sgolando, aveva la voce roca e tremava. «Bhè si da' il caso che anche a me piaccia Allison, quindi se tu hai preferito Lucy a lei per tutto questo tempo non so che dirti.» Adesso anche Harry urlava.
«Janet, sono un casino.» aveva detto Allison, prima di abbandonarsi nelle braccia dell'amica.


 
My space :

Ciao gente!
Questo capitolo è un po' lungo, spero che non vi dispiaccia cwc.
Perchè dividerlo in due parti venivano troppo corti quindi ho fatto così ee.
Che ne dite?
Il nostro Louis finalmente ha capito cosa prova, yeee!
Però vorrei sapere una cosa: voi siete #teamHarry o #teamLouis ?
AHAHAHAHHAA IO NON LO SOO D:
Comunque, grazie a tutti quelli che la seguono, recensiscono oppure solo leggono.
Su Twitter sono @xiloveirishboy e se mi date i vostri nick vi avviso ogni volta che aggiorno:3
Uhm, che dire?
Ah sì, vi amo tutti.
un bacio,
allh. (?)



Ah, volevo dirvi che per Allison, io mi sono ispirata a Nina Dobrev (cliccate sul nome:3) e per Janet a Emma Stone :3
Okay, ho finito.

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Capitolo 8
*** Chapter 7. ***




Chapter 7.


Janet uscì da camera di Allison, e si diresse verso quella dei ragazzi.
Basta, era davvero infuriata, non sopportava di vedere Allison soffrire e se fosse successo ancora una volta avrebbe dato in escandescenze di sicuro.
Entrò con forza, forse un po' troppa, perchè li spaventò. «Adesso non me ne frega un emerito cazzo se voi due fate pace si o no, a me basta che andiate da Allison e le chiediate scusa, perchè sta soffrendo moltissimo e non se lo merita, intesi? Se la sentirò ancora una volta piangere per colpa di Louis, Harry, Zayn o chi altro giuro che non la passerete liscia. Perchè lei è una ragazza d'oro, è meravigliosa, e non mi sorprende che siate tutti 'pazzamente innamorati' di lei, ma non si merita tutto questo. Quindi per piacere, chiedetele almeno scusa.» Prese un lungo respiro, e si mise a braccia conserte, aspettando una risposta dai ragazzi, i quali erano rimasti tutto il tempo a bocca aperta.
Liam le andò in contro, e la strinse in un caloroso abbraccio. Quella situazione stava recando danni a tutti, non solo a Allison, ma tutto il gruppo ne risentiva.
«Allora? Sto aspettando una risposta.» Janet ticchettava col piede istericamente a terra, e il tacco dieci che aveva rendeva l'idea.
Fu Louis il primo ad alzarsi, ad andarle in contro, dopodichè le sorrise, per poi dirigersi verso la camera di Allison.
Harry si alzò subito dopo, ma Janet lo fermò. «No Harry, la tua è una cotta passeggera. Non credo sia lo stesso per Louis, quindi lasciali parlare.» lui annuì silenziosamente, e si rimise a sedere sul bordo del letto. In quel preciso momento, la serratura scattò e ne entrarono Zayn e Niall.
Liam gli andò in contro, li prese per un braccio e li trascinò nella loro camera, ordinando il silenzio. «Dov'è mia sorella, dov'è Louis? Dove sono?» Niall si stava leggermente alterando. Dopotutto lui non sapeva quello che era successo, non poteva nemmeno lontanamente immaginarselo. Protettivo com'era verso di lei, poi, pensava sempre al peggio.
«E' in camera sua con Louis. E' successo un casino, e adesso si dovrebbero chiarire.» Zayn, che intanto si era seduto accanto a Harry, accavallando leggermente la gamba destra sulla sinistra, intervenne nel discorso. «Casino del tipo?» Janet roteò gli occhi, si sedette in mezzo a loro, e iniziò a raccontare gli avvenimenti di quella strana serata.
Louis toccò tre volte con le nocche sulla porta della camera di Allison, aspettando un segnale per entrare. In caso non l'avesse ricevuta, sarebbe entrato lo stesso. Non poteva aspettare,  non poteva continuare a tenersi tutto dentro, ora che aveva chiarito con se stesso quello che da un po' gli stava succedendo dentro.
«Janet, sei tu?» la voce della ragazza era flebile, roca e rotta da singhiozzi. «No, sono Louis, posso entrare?» ci furono vari attimi di silenzio.
Allison non sapeva cosa fare, doveva farlo entrare? Per cosa poi, per farsi vedere ridotta in quello stato così avrebbe capito che anche lei lo amava? Un attimo.
Anche? No, Titanic le aveva dato decisamente alla testa, aveva sentito male prima, di sicuro.
Esitò ancora un attimo, prima di rispondere. «No, vattene.» cercò di tenere il tono più freddo e distaccato che potè, ma dentro di se si sentiva morire.
Louis entrò lo stesso, infischiandosene totalmente della risposta della ragazza. Rabbrividì nel vederla rannicchiata sul letto, le mani che le coprivano il volto pieno di lacrime. Allison alzò leggermente la testa, e quando incontrò lo sguardo limpido -se così si poteva definire, dato che erano le due del mattino- di Louis non resse, e scoppiò in un altro pianto.
Lui chiuse la porta dietro le sue spalle, e si sedette davanti a lei. «Hey, non piangere, voglio solo chiarire» le alzò il viso con una mano e le asciugò le lacrime con i pollici.
«E' questo il problema Louis, tu vuoi chiarire. Chiarire cosa? Chiarire il fatto che hai picchiato Harry perchè mi aveva baciata? Chiarire il fatto che hai snobbato la tua -ormai ex- migliore amica per una puttana? Chiarire cosa Louis, eh?» qualche lacrima le rigava ancora il viso, ma ormai c'era abituata. Adesso era arrabbiata, arrabbiata per tutto quello che non si erano detti prima, per tutto quello che aveva fatto Louis, arrabbiata per il fatto di essersi innamorata del suo migliore amico, rovinando impercettibilmente tutto. «Volevo chiarire con te quello che proviamo.» Allison si zittì automaticamente, diventando color porpora, e ringraziando il cielo che fosse notte e che la stanza fosse buia.
«Quello che proviamo? Quello che proviamo? Louis vuoi spararmi altre palle? Vuoi farmi soffrire ancora? No, perchè sai se è così puoi anche andartene» Louis roteò gli occhi. «Cazzo Allison, vuoi stare zitta? Io ti amo, come te lo devo dire?» A quel punto lei si bloccò, per la seconda volta. «Ah.»
Ah? Ah? Avrebbe potuto dirgli che anche lei lo amava e avrebbe potuto saltargli tra le braccia, baciarlo con foga e sistemare tutto, e invece gli aveva detto soltanto 'ah'. Si prese mentalmente a a schiaffi.
«Però adesso dobbiamo vedere cosa provi tu» Louis la distolse dai suo pensieri masochisti e provò a sorriderle.
«Perchè, stavi con Zayn, l'hai mollato, hai baciato Harry, e non so ancora cosa provi per me.» «Prima di tutto, ho lasciato Zayn perchè, evidentemente, non lo amo più come una volta. Per Harry è tutta un altra cosa, ci stavamo rincorrendo e mi ha baciata, io non c'entro. E comunque è sbagliato quello che hai fatto. Era il tuo migliore amico!» Louis le sorrise. «Non provare a cambiare discorso» Allison prese a contorcersi le mani. «Cambiare discorso? Io? No!» e scoppiò in una piccola risata isterica.
Era sotto pressione, sotto stress, sotto tutto, anche sotto un tir forse.
«Ma ti pare? Non sto affatto cambiando discorso, sto solo dicendo che..» Non riuscì a terminare la frase, perchè Louis le si avvicinò così tanto che le fece mancare il fiato. «Tu parli troppo. Dimmi, cosa provi per me?» Lei si guardò intorno, cercando una via di fuga.
Peccato che non ci fosse.
«Io, bhè ecco vedi io..» «Guardami negli occhi, prima di rispondere.» Louis le alzò il mento, facendo sfiorare i loro nasi.
A quel punto le si riempì lo sguardo di lacrime, per l'ennesima volta. «Vattene, Louis. Ti prego.» Fu questa la risposta di Allison, e non solo Louis ci rimase un attimo di sasso, ma anche lei.
Aveva appena detto al ragazzo che amava di andarsene.
Perfetto, di bene in meglio.
«Se è questo che vuoi, è questo che farò.» detto questo, Louis si alzò, cercando di non badare agli occhi che pizzicavano, e alla voglia di tirare un pugno contro il muro.
Uscì dalla stanza della ragazza, per tornare dagli altri. Al suo ingresso, Janet si alzò in piedi, aspettando con ansia buone notizie, apprendendo dopo che le buone notizie in realtà non c'erano.
Harry si diresse verso la camera di Allison, spalancando la porta e sedendosi accanto a lei.
«Allison, mi spiace di averti baciata. Solo che averti lì, così vicina, era troppo, troppo per me.» le sorrise, con quelle fossette che lei adorava.
«Oh Harry, sono lusingata. Ma ora ti prego, voglio stare sola.» lo strinse in un abbraccio veloce, per poi farlo uscire dalla camera e mettersi sotto le coperte.
Ne aveva decisamente abbastanza.

 



My space:
Hello bella peoplee!
Aluur, questo capitolo è stato un parto quindi scusate per gli eventuali 
errori -non l'ho riletto- e per lo schifo assurdo che ne è uscito.
Prometto che nei prossimi capitoli mi impegnerò di più D:
Comunque, ecco qui tutto pronto per sistemare le cose e invece?
Puuuuf!
Spero di non avervi delusi.
Pensavo di cambiare banner, che ne dite di questo?




Poooi, vi volevo dire se magari potete passare nella mia altra Fan Fiction:



Beeene, un bacione belli, fatemi sapere che ne pensate.
allh :)


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Capitolo 9
*** Chapter 8. ***




Chapter 8.

Allison afferrò di fretta il suo telefono e compose un numero. Il numero.
«Pronto, agenzia? Sì, so benissimo che abbiamo sette biglietti di ritorno per dopodomani, ma ne vorrei anticipare uno a domani mattina, presto. E' possibile?» tamburellava velocemente con le dita sulla scrivania della sua camera, nervosa. «Oh, certo. Il biglietto di..?» la signorina dall'altro capo del telefono aveva un aria tranquilla e spensierata.
Probabilmente a casa l'aspettava un ragazzo bellissimo che l'amava davvero, degli amici favolosi e una famiglia.
Già, una famiglia.
Allison e Niall non l'avevano una famiglia, ora Louis, Harry, Liam, Zayn e Janet erano la loro famiglia.
Una famiglia che stava andando letteralmente a puttane, per colpa sua.
Per colpa dei suoi sentimenti, per colpa del suo orgoglio, per colpa sua, e lei questo non l'accettava.
No, non accettava il fatto che stava rovinando la vita ai suoi migliori amici.
Era meglio farla finita, tornare a casa e non uscirne più -oppure cambiare decisamente casa, vita, amici- secondo lei avrebbe risolto le cose. Appunto, secondo lei. Non sapeva quanto male avrebbe fatto agli altri, non sapeva come l'avrebbero presa Louis e Niall, e non voleva saperlo.
«Allison Horan» rispose secca alla ragazza. «Bene, il volo è domani mattina alle tre e un quarto, va bene?» «Benissimo, grazie.» «Arrivederci e grazie per aver scelto..» Allison riattaccò prima che la ragazza potesse finire la frase. Prese il telefono e lo scaraventò contro la porta.
Guardò l'ora: mezzanotte e mezza.
Aveva più o meno un ora e mezza per fare le valige, uscire di casa e andare all'areoporto, dove avrebbe eseguito tutte le pratiche burocratiche per prendere quel dannato aereo.
Aprì leggermente la porta della sua stanza. «Io vado a dormire, buonanotte ragazzi!» la richiuse quasi immediatamente, sentendo a malapena gli altri che la salutavano.
Aprì l'armadio e ne tirò fuori tutti i vestiti, mettendoli alla rinfusa nella grande valigia rossa che si era portata dietro. Si cambiò velocemente, passando da un pigiama ormai pieno di lacrime e mascara sbavato, a dei leggins e una maglia.
Si legò i capelli in una coda bella alta e si infilò le sue amate vans.
Guardò di nuovo l'ora, prima di aprire la porta della sua camera.
Era l'una e quarantacinque e le luci erano spente, tutti dormivano. Trasportò la valigia fino a davanti la porta d'ingresso e si diresse in cucina, una penna nera in mano e un pezzo di carta nell'altra.
Scrisse velocemente, ma era comunque comprensibile. "Ragazzi, so che così non è il massimo ma quando voi leggerete questo biglietto io sarò già partita. Vi chiederete per dove. Torno a casa, ma ho intenzione di trovarmi un lavoro e prendermene una mia, magari con le mie amiche di biologia. Scusate, ma non sopportavo più questa situazione, vi sto rovinando la vita. Vi amo tutti, dal primo all'ultimo. E forse qualcuno anche di più. Ciao. -Allison."
Uscì soddisfatta dalla porta di casa, prendendo un taxi e dirigendosi verso l'aereoporto.
Il suo volo l'aspettava.
Liam si svegliò verso le due e quarantacinque, e si diresse in cucina. Aveva una sete che nemmeno tre cammelli sarebbero bastati, più o meno.
Tutta quella situazione lo metteva in agitazione. Entrò in cucina e accese la luce, aprendo l'anta del frigo e prendendo l'acqua.
Si sedette a tavola, bicchiere in mano e sguardo perso. Solo allora notò un foglietto di carta sulla credenza.
Lo prese, e non appena lo lesse sbarrò impercettibilmente gli occhi, sputando tutta l'acqua nel lavandino di fronte a se.
Corse verso la camera di Allison e la spalancò, non trovando nessuno però. Tornò in camera sua, urlando, in modo che lo potessero sentire tutti. «Allison se n'è andata.» Niall bofonchiò qualcosa e Harry lo guardò storto. «Non dire minchiate, Payne, è tardi torna a dormire su.» Liam alzò gli occhi al cielo, pregando di non saltargli addosso. «Non sto scherzando, è partita, la sua camera è vuota e ha lasciato un biglietto in cucina.» solo in quel momento, Louis scattò in piedi, correndo verso l'amico e strappandogli il pezzetto di carta di mano. Lo lesse avidamente e lo fece passare agli altri, che intanto si erano sistemati intorno a loro, tutti bianchi come cadaveri in faccia.
«Non può essere, mia sorella.. Da sola.. Se n'è andata.» si girò verso Harry e Louis. «Voi due ne siete la causa, è solo colpa vostra!» non era più in se, di sicuro. Lacrime amare gli rigavano le guance pallide, tipiche irlandesi. Zayn lo abbracciò, per calmarlo. «Adesso noi andiamo in aereoporto e fermiamo quella scriteriata, intesi?» Janet era fgià praticamente vestita, e con lei Louis.
«Ultima chiamata per il volo Los Angeles-Doncaster, ultima chiamata per il volo Los Angeles-Doncaster. Uscita A5» Allison si alzò dalla panchina dell'aereoporto e si diresse verso l'uscita, quella che le avrebbe cambiato la vita. «Documenti prego» Allison porse gentilmente il passaporto all'anziana signora che si presentava davanti a lei, e quando li riebbe si diresse con tristezza verso l'aereo.
«Che cazzo di traffico!» Niall era sbottato. Come biasimarlo, intasati nel traffico in sei in un taxi nel centro di Los Angeles. Ormai nessuno più gli diceva niente, cosa avrebbero potuto fare?
Dirgli 'no tranquillo, tanto tua sorella sta solo partendo per cambiare vita e probabilmente non rivederci mai più'?
«Quanto manca all'aereoporto?» Louis non riusciva a stare fermo, il suo cervello -e il suo corpo- non glielo permettevano. «Circa 350 metri, perchè?» Louis non diede nemmeno una risposta. Aprì lo sportello della macchina e corse fuori, verso l'aereoporto.
Okay, forse era un'idea folle ma non poteva lasciare che Allison partisse, non poteva.
Ignorò totalmente le voci che dietro di lui lo chiamavano a gran voce e continuò a correre, fino a che non fu all'interno del gigantesco aereoposto.
«Mi scusi, il volo Los Angeles-Doncaster è già partito?» ticchettava col piede per terra, frenetico. «No, ma hanno già finito di imbarcare. Uscita A5..» Louis fece senno di sì con la testa e corse verso l'uscita che gli avevano indicato.
Quando arrivo, l'hostess si stava dirigendo verso l'aereo, e l'altra stava aspettando solo lei per chiudere la portiera.
«Aspetti, la prego!» l'hostess più anziana lo guardò, sorridente, e fece segno alla collega più giovane di andare a vedere che voleva.
«Devo salire su quell'aereo, devo salire la prego!» l'hostess più giovane, che a quanto pare si chiamava Giusy -dal nome del cartellino- gli fece cenno di no con la testa. «Niente biglietto, niente aereo.» Louis urlò. «Ma io devo salire! Lei non capisce!» Giusy scosse ancora una volta la testa.
A questo punto si avvicinò anche l'hostess più anziana. «Giovanotto, per caso conosci una certa Allison?» Louis annuì. «Giusy, lascialo passare, avanti.» e gli sorrise dolcemente.
Louis la benedì mentalmente e non appena potè corse dentro l'aereo, cercando il posto a sedere di Allison.
Giusy guardò esterrefatta l'altra hostess. «Problemi d'amore. Ah, questi giovani d'oggi!» scoppiò in una piccola risatina e fece cenno a Giusì di seguirla, se non voleva essere mollata lì.
Allison girò la testa, per controllare se sarebbero partiti entro l'anno 2027. Possibile che anche la qualità degli aereoporti si fosse abbassata così tanto?
Si sporse un poco per vedere meglio, e incrociò un paio di occhi azzurri che la fissavano.
Avrebbe riconosciuto quegli occhi azzurri dappertutto, anche se fosse stata in una stanza piena di gente, li avrebbe riconosciuti.
«Allison!» Louis le corse in contro, sedendosi nel posto accanto a lei. «Che cosa ci fai qui?» era isterica, nervosa, ma felice, in un certo senso. «Che cosa ci faccio? Che cosa ci fai tu qui! Come ti è saltato in mente di partire, senza dirci niente, e cambiare tutto della tua vita?!» adesso anche Louis era nervoso.
Allison non rispose, rimase in silenzio. Si contorceva le mani e nella sua mente sperava che da un momento all'altro si sarebbe svegliata e si sarebbe ritrovata nella sua camera, tutto com'era prima. Ma purtroppo, questa era la realtà.
«Perchè sei scappata da tutto Allison, perchè sei scappata da noi, da me?» le si riempirono gli occhi di lacrime.
«Perchè io ti amo, cazzo!» la ragazza sbottò d'un tratto, urlando in mezzo all'aereo, con tutti i presenti che li fissavano.
Louis le sorrise, e le alzò il viso. «Ci voleva tanto?» soffocò una piccola risatina, prima di posare le sue labbra su quelle della ragazza.

 
My space :

Ciao gente!
BOOM!
Questo capitolo è uno schock, vero?
AHAHAHHAHA, SE CI SIETE RIMASTI SAPPIATE CHE ME L'ASPETTAVO ewe.
Cooomunque, mi spiace dirlo ma questo è il penultimo capitolo di questa storia,
il prossimo sarà l'epilogo.
Mi spiace tanto, ma è la fine, cioè, basta, stop, punto (?).
Quiiindi, vi ringrazio di cuore per tutto e vi chiedo di passare
nella mia altra FanFiction, mi fareste felice :)



Un bacione, grazie.
allh (:


 

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Capitolo 10
*** Epilogo. ***




Epilogo.
 
Dedico questo capitolo a Chiara, 
e a Ilaria, quella che mi fa morire ogni recensione che mi scrive,
quella che scrive una storia meravigliosa.
Erano passati ormai nove anni, da quel fatidico giorno. Dal giorno in cui tutto era tornato normale, o quasi.
Allison prese per mano Kimberly, e l'accompagnò fin fuori dalla macchina di Louis.
Kimberly era la loro primogenita, occhi azzurri come quelli di Louis, capelli biondi come quelli di Allison e di suo zio, Niall, e un carattere libero proprio come quello del padre.
Louis si accingeva a parcheggiare l'auto, con ancora il piccolo Thomas a bordo.
Thomas invece, era il secondo genito, capelli castani scuri e occhi verdi.
E poi c'era Andrew, il futuro arrivato, che per il momento stava ancora nella calda e confortante pancia di Allison.
«Muoviti Tomlinson, o finiamo per arrivare in ritardo, ancora!» Allison si sbracciava verso il marito, intento nel parcheggiare. Diede una piccola carezza sulla testa di Kimberly e, quando Louis scese dall'auto con Thomas sulle spalle sbottò. «Grazie al cielo!» lui la prese dolcemente per i fianchi, rimettendo a terra il povero Thomas che si lamentava di quell'improvviso cambiamento, e le diede un casto bacio sulle labbra. «Bleah» sospirò Kimberly, coprendo gli occhi del fratellino, che cercava di liberarsi dalla presa della sorella.
Louis si staccò da Allison, sorridendo. «Vedremo se la penserai ancora così Kimberly, quando sarai grande e avrai un sacco di corteggiatori» la bambina in tutta risposta sbuffò prontamente, tirando più giù possibile il vestito roseo che aveva addosso, adatto alla cerimonia.
Varcarono la soglia della piccola chiesetta di Londra, nella quale si erano trasferiti Liam e Janet.
Non si vedevano più da circa cinque mesi, o poco più.
«Oh Allison, che piacere!» Janet le corse in contro, stritolandola in un abbraccio, accorgendosi dopo dell'enorme pancione che aveva Allison. «Oddio ma tu.. Quindi lui.. Tomlinson! Devi smetterla di fartela con la mia migliore amica, vi riproducete peggio dei conigli, non voglio ritrovarmi madrina di 345764975 bambini per colpa tua e dei tuoi ormoni a palla, sia chiaro!» Louis le sorrise, e Liam soffocò una piccola risatina. «E' un piacere rivederti, Janet».
«Zio, dov'è Matt?» Kimberly era seduta sulle gambe di Liam, il suo padrino, e giocava con la sua cravatta. «E' a prepararsi con Liz, se vuoi raggiungerlo non c'è problema, non credo gli dispiaccia, no?» volse lo sguardo verso Janet, che gli sorrise prontamente. Kimberly si alzò di scatto e corse verso una piccola stanza lì dietro, dove il primo genito di Janet e Liam si stava preparando.
«Allora, a che ora è fissato il battesimo della piccola Liz?» Louis accavallò tranquillamente una gamba all'altra, spostandosi leggermente dal tavolino del giardino della chiesa, nel quale erano seduti. «Alle 11, perchè?» «No, niente. Solo che Harry, Zayn e Niall non sono ancora arrivati» Allison sbuffò, togliendosi una ciocca di capelli dal viso e portandosela dietro l'orecchio.
«Allison, Janet, Liam, Louis!» Zayn stava correndo verso di loro, tenendo per mano una ragazza che avrà avuto si e no venticinque anni.
«Ciao!» sorrisero in coro i quattro, ancora seduti al tavolo. «Vorrei presentarvi Gepsy, la mia nuova ragazza e futura moglie!» sorrise euforico alle sue parole, seguito da uno sguardo timido di lei, che guardava attentamente gli amici del suo futuro promesso sposo.
«Oh, ma è meraviglioso!» Allison si alzò in piedi, un po' a fatica dato tutto quel peso dovuto alla pancia, abbracciando Zayn, e stringendo calorosamente la mano a Gepsy, che sorrideva ancora imbarazzata. «Piacere io sono Allison, lui è mio marito Louis, poi ci sono Janet e Liam, i genitori della bambina che deve essere battezzata oggi» sorrise nel vedere lo sguardo perso della ragazza, nel provare a ricordare tutti i nomi.
«Ma tu sei di nuovo incinta!» Zayn ammiccò ad Allison, prima di dare una sonora pacca sulla spalla a Louis, che sorrise beffardo. «Bravo amico, ottimo lavoro!» Allison gli diede un piccolo buffetto sul braccio, prima di tornare a sedersi.
«Sarà meglio entrare a vedere cosa stanno combinando quei tre, non mi fido di Matt e Kimberly da soli con Liz» Janet si alzò e fece strada agli amici, che la seguivano incuriositi.
«Amore, dov'è Thomas?» Louis aveva preso un attimo da parte Allison, tanto per non farsi sentire dagli altri.
«Che cosa? Non era con te?» Louis alzò le mani in segno di resa «No di certo!» Allison diventò paonazza dalla rabbia. «Louis William Tomlinson, come fai a perdere tuo figlio?» forse urlò un po' troppo forte, dato che anche gli altri si girarono.
«Qualcuno si è perso un figlio?» Niall entrò ridendo dalla porta principale della chiesa, Thomas era attaccato alla sua gamba e rideva allegro; non appena vide la faccia di sua madre corse a nascondersi dietro le gambe dello zio.
«Oh andiamo, non punirlo Allie, è solo venuto a salutarmi» Niall si era avvicinato a loro, salutando calorosamente tutti per poi tornare a guardare la sorella, con fare autoritario.
«Oh, ma proprio come tuo padre dovevi essere?» Allison roteò gli occhi, prima di accarezzare la testa al figlio.
«Malik, nuova fiamma vedo!» Harry entrò dall'entrata laterale, facendo sobbalzare un po' tutti, chi più chi meno.
«Hazza! Vedo che non sono l'unico eh?» una ragazza, poco più bassa di lui lo seguiva a testa alta, fiera di se.
«Certo che no! Ragazzi, lei è Lily, la mia ragazza» questa sorrise calorosamente a tutti, soprattutto ai bambini, che erano ricomparsi dalla stanzetta.
«Bene, vedo che ci siamo tutti, perchè non iniziare?»
La cerimonia si svolse come tutti i battesimi di questo mondo, tranne qualche piccola interruzione da parte di Louis e Harry.
Gli anni passavano ma i cervelli rimanevano quelli, eh?
Allison sorrise, accarezzandosi piano la pancia, nella quale 'galleggiava' il suo futuro terzo figlio.
E chi se lo sarebbe mai aspettato che sarebbe successo tutto quello?
A pranzo i bambini si rincorrevano per tutto il giardino, tranne Liz che dormiva beatamente nella sua culla. Almeno lei, aveva preso qualcosa di buono da suo padre.
I ragazzi avevano incentrato i loro discorsi sul calcio, e raramente sulla politica inglese.
Le ragazze invece, rotto il ghiaccio con le due nuove arrivate, parlavano di quanto fosse faticoso avere dei mariti come i loro, e di quanto fossero scatenati i loro figli.
«Ahia! Mammaaaaa, Thomas mi ha fatto male!» Kimberly era sdraiata sul prato, il vestitino leggermente alzato per mettere in mostra la sbucciatura sul ginocchio. Thomas si guardava intorno, cosciente della sua azione. «Allora? Com'è successo?» Louis era piegato sulle ginocchia, rivolgendo lo sguardo prima sul figlio, poi sulla figlia.
«Stavamo correndo e mi ha fatto lo sgambetto, apposta!» Kimberly era furiosa, ma di certo una sbucciatura non poteva fare così tanto male. Thomas scoppiò in un pianto isterico, correndo verso Niall e buttandocisi sopra.
«Ah, ma io come devo fare con voi?» Allison scosse la testa, rivolgendosi poi a Louis «Parlo anche con te, caro».
«Kimberly, ti porto io in braccio» Kimberly e Matt avevano rispettivamente 6 anni ognuno, e passavano la maggior parte del tempo insieme, divertendosi.
Matt prese a fatica in braccio la bambina, portandola fino all'amaca lì vicino, e facendola sdraiare sopra l'amaca.
La fece dondolare un po', e poi -seppur a fatica- si sdraio accanto a lei, addormentandosi.
«Aspettate, sono io o mi sa tanto che quei due sono innamorati?» Zayn sorrideva alla vista di quei bambini sdraiati vicini su un amaca.
«Che schifo l'amore, ti rovina tutto» Thomas era sceso dalle gambe di Niall, ed era corso verso Harry, tirandogli l'orlo dei pantaloni. «Harry, Harry, è vero che una volta tu hai baciato la mamma?» a quelle parole Harry impallidì visibilmente. «Ehm, si perchè?» «Perchè l'amore è stupido, e poi la mamma deve stare solo con papà!» il bambino si era girato sorridente verso i suoi genitori, che si stavano scambiando dolci effusioni.
Zayn e Niall si diressero verso un fioraio lì vicino, anche la piccola Liz meritava un regalo no? Dopotutto, era il suo battesimo.
Non appena arrivarono davanti al piccolo capannone, una ragazza si voltò prontamente, sorridendo spostandosi una ciocca di capelli dal viso. «Che cosa vi serve?» Niall rimase ammaliato dalla bellezza della ragazza.
«Un, un, un..» Zayn si fece spazio superando l'amico. «Un mazzo di orchidee, perfavore.» la ragazza annuì prima di uscire da una piccola porticina, dirigendosi verso i fiori a lei indicati.
«Amico se vuoi il numero della ragazza basta chiederglielo, non credo rifiuterà» Niall sorrise imbarazzato, prima di tirare fuori il portafogli, attendendo con impazienza la ragazza. «Ecco a voi, sono un pound e trenta cent» porse ai due ragazzi i fiori e stampò lo scontrino, sorridendo. «Grazie e a prest..» «Senti, mi daresti il tuo numero?» Niall non le aveva lasciato finire di parlare. Lei sorrise imbarazzata. «Piacere, Sonny. Con piacere..?» «Niall, mi chiamo Niall» «Allora con piacere, Niall.» estrasse dalla tasca dei jeans un piccolo foglietto sul quale scrisse velocemente il suo numero e glielo porse.
«Adesso dobbiamo andare, su!» Zayn tirò per un braccio l'amico, che era ancora imbambolato a guardare Sonny.
Tornarono dagli altri, e porsero i fiori a Janet, che sorrise e li fece annusare a Liz, che storpiò il nasino starnutendo.
Ci fu una risata generale.
Erano di nuovo tutti insieme, erano di nuovo tutti uniti.
E forse un lieto fine a quella storia c'era.
 
My space :

Ed eccoci qui, all'ultimo capitolo.
*cry*
Davvero non so che cosa scrivervi, cosa dirvi, quello che provo
è troppo per essere descritto.
Okay, parto da fatto che questa è la prima storia che riesco a finire, AHAHAHAHA.
Poi, volevo ringraziare INFINITAMENTE tutti i 39 che hanno recensito,
i 7 che hanno messo la storia tra le preferite, i 11 tra le seguite e i 5 tra le ricordate.
Mi avete fatta davvero felicissimaaa!
Un ringraziamento speciale a chi mi ha contattato anche su twitter,
molti di voi sono stati gentili e simpaticissimi! (Ilaria eufhkruyg).
Bene, che dire?
Se volete, potete passare nelle mie altre storie, una che è già al sesto capitolo:



E una che ho appena cominciato:



Mi fareste felicissima se passaste.

Un bacione, vi amo tutti, tutti.
allh <3

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