Please, remember December

di xstaystrongandsmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. We were so in love. ***
Capitolo 2: *** 2. Something I missed. ***
Capitolo 3: *** 3. I'm sorry. ***
Capitolo 4: *** 4. When I'm alone. ***
Capitolo 5: *** 5. Time cannot erase. ***
Capitolo 6: *** 6. Brown eyed girl. ***
Capitolo 7: *** 7. Hear me cry. ***
Capitolo 8: *** 8. Blind man's eyes. ***
Capitolo 9: *** 9. I'm the one in need. ***
Capitolo 10: *** 10. Baby, that's just me. ***



Capitolo 1
*** 1. We were so in love. ***


 Author's notes;
Sono una #foreveralone, sapevatelo.
Per questo scrivo di storie romantiche e tutte zuccherose.
Vivo più nei sogni che nella realtà.

 Questa è la prima longfic che scrivo su Jemi ma, in generale, sui Jonas Brothers e Demi. 
Spero che vi piaccia. :)

stay strong,
Alice.

(ps: @likeskyscraper su Twitter :3)


 

1.
We were so in love back then
how you feel tonight?

 

E sono qui, a dieci giorni a Natale.
Sono qui sotto la neve di una New York bianca e innevata.
Che genialata. Wow, Demi, hai imparato un nuovo aggettivo.
Cammino senza effettiva meta.
Cammino e basta.
Cammino perché so che un anno fa, stavo facendo l’albero di Natale con quel qualcuno.
Un anno fa era tutto molto più semplice.
La neve è fredda ed io sono a maniche corte.
Altra genialata dei dieci giorni prima di Natale.
Scende candida e copre come un telo bianco il marciapiede, mostrando i passi della gente, le loro impronte e i loro percorsi.
C’è un’impronta molto grande di scarpa, forse un quarantadue.
Lui aveva un piede molto grande.
La neve scende, continua e delicata anche sul mio viso.
Chissà che se resto qui, immobile, mi copre tutta fino a farmi diventare un pupazzo di neve vivente.
Magari verrà una bella bambina che vedendomi così nuda, mi porterà un naso di carota e una sciarpa rossa.
Passeranno i mesi, e smetterà di nevicare.
Passeranno i mesi e verrà la primavera.
E allora inizierò a sciogliermi.
Quando il sole toccherà la neve che mi ricopre, allenterà la sua tenuta fino a farla diventare acqua.
Ma io sarò già una bella farfalla, che come l’orso che passa l’inverno in letargo, io l’avrò passato quasi ibernata, ma sempre riscaldata da quella sciarpa.
Alzo lo sguardo da terra e mi ritrovo davanti casa.
Entro nel vialetto e mi fermo sotto il portico, trovo le chiavi di casa ed entro dentro.
Casa mia ha tutt’altro aspetto che una casa in via del Natale.
Non ha un albero, non ha un presepe, non ha tutte quelle lucine che fanno sembrare che sia costantemente giorno.
Casa nostra era così.
Butto le chiavi sul divano, insieme alla borsa e al cappello.
Lo specchio di casa mia rivela ciò che tenevo nascosto.
Degli occhi rossi, stanchi e pieni d’umidità che vuole uscire fuori.
Distolgo da quello sguardo che conosco da quando lui se n’è andato.
Prima, quando lui c’era, non esistevano occhi rossi.
C’era solo del castano chiaro e sempre un sorriso sul mio volto.
Vado in cucina e inizio a preparare un’insalata per distrarmi, ma non ottengo l’effetto sperato.
Dei ricordi, come flashback, come fotografie, mi passano dentro la mente, e ricordo quando avevamo fatto l’amore su questo mobile.
È stata una delle nostre giornate migliori, quella notte.
Decido di vedere cosa succede nel mondo accendendo la televisione, ma niente sembra davvero essere reale o interessarmi.
Provo a distendermi con un tè, poi un caffè e poi una camomilla.
Infine, esausta e demoralizzata, afferro l’IPhone e invio un messaggio a Selena:
‘Sono ossessionata da lui. Lo vedo ovunque.’
La mia migliore amica non si fa aspettare con la risposta:
‘Vengo subito.’

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Capitolo 2
*** 2. Something I missed. ***


here I am.
naah, non riuscivo ad aspettare, così eccovi il secondo capitolo.

spero vi piaccia. :)

stay strong,
Alice.


 

2.
And I just wish that I didn't feel like there was something
I missed.

 
‘Caro Joe.
È già passato un anno.
Era dicembre, quando te ne sei andato, ricordi?
Un anno che te ne sei andato.
Un anno che, in un certo senso, il tempo è sfuggito al mio controllo e tutti i giorni sono uguali.
Ogni giorno che passa mi sembra uguale al precedente.
E siamo già a dicembre.
I giorni passano, Joe.
Il tempo passa.
Il tempo passa e noi non possiamo farci niente.
Non possiamo né fermarlo, né cambiarlo, né bloccarci in un momento.
Se l’avessi saputo, avrei fatto delle fotografie dei nostri giorni migliori e le avrei collezionate in un album, così che quand’eri lontano, io guardando quelle foto, mi sarei sentita meno sola.
Ma quando sei giovane e ami incondizionatamente pensi solo che sarà per sempre.
È quello che ci ha fregato, che mi ha fregato.
La continua illusione dell’amore.
Ci abbiamo riprovato un’altra volta, dopo i nostri due anni insieme.
Ci abbiamo riprovato e non ha funzionato.
Cos’è stato il problema, se non la mia continua illusione dell’amore?
Tutti sogniamo l’amore.
Lo sogniamo ma non ci fa dormire di notte, per questo lo sogniamo di giorno.
Con te era un sogno.
Tutte le mattine che mi svegliavo e ti trovavo davanti a me, mi chiedevo se fossi reale.
E quando tu ti svegliavi e mi guardavi - oh, quegli occhi castani. Ci vedevo il mondo io, lì dentro. – e quando le tue labbra si posavano sulle mie sapevo che non era un sogno.
 
Mi sento sola in questa casa, Joe.
Mi manca qualcuno con cui parlare quando torno la sera.
Mi manca qualcuno che la mattina mi sussurri ‘Buongiorno amore’ e mi faccia capire che il mio sogno non era finito, ma stava iniziando proprio in quel momento.
Mi manca qualcuno che, se fuori città, mi chiami ogni sera per dirmi che va tutto bene e che tornerà presto a casa.
Mi manca qualcuno.
 
Se ti dicessi, Joe, che non ci ho provato a sostituirti, mentirei.
Ci ho provato, eccome.
Ma solo baggianate.
 
Nessuno potrà mai sostituirti, Joe.
E per quanto sia ridicola e infantile questa frase, è tutto ciò che ho ora.
 
Il tempo passa, Joe, ed è arrivato anche Natale.
Natale è alle porte.
Vorrei poter far l’albero, far i regali di Natale e far sì che l’allegria entri in questa casa.
Ma sono così stanca, Joe.
Stanca.
Non è il mio lavoro, è il mio cuore.
Il mio cuore è stanco.
Stanco e affaticato.
Se non ci fosse Selena credo che cadrei in letargo e fino a marzo nessuno sentirebbe parlare di me.
Cadrei in letargo e sarebbe come dormire.
So già cosa sognerei.
Sognerei di stare tra le tue braccia, e che tu con la tua calda voce, mi sussurri una dolce melodia che come nelle favole mi trovo in un paese incantato.
 
Oh, Joe, come sono ridicola.
Sono solo i sogni di un’adolescente, che vuoi farci?
 
Ora vado, Joe.
 
Per favore, ricorda Dicembre.
E non dimenticarti di me, di noi.
 
Demi.’

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Capitolo 3
*** 3. I'm sorry. ***


baby, baby, baby ooh.

(non guardate il titolo in rosso, è perchè mi andava di scriverlo. :) )

BTW, eccovi il terzo capitolo.
La 'risposta' di Joe a Demi, anche se non se le spediscono.

Spero vi piaccia. :3

stay strong,
Alice.

ps- Se ne avete voglia potreste anche dirmi cosa ne pensate. :3




3.
baby, what can I do to show you that
I'm sorry?

 
‘Cara Demi.
Mi fa così strano ora scriverti.
Insomma, le cose si sono raffreddate nel tempo.
In effetti ora ho i brividi, fuori c’è la neve e probabilmente è inverno.
Dico probabilmente perché non so esattamente che giorno e che mese sia.
L’unica cosa che so per certo è che tra poco è Natale, e lo so perché intorno a me tutte le case dei vicini sono addobbate con luci, lucette e nastrini ovunque.
Sono a Los Angeles, nella casa che avevamo preso in affitto.
‘Sai com’è, con il nostro lavoro spesso verremo qui per registrare.’ Mi dissi e così decidemmo di prendere questa casetta.
Ho la luce spenta e scrivo con una candela.
So che può sembrare strano, ma è come se la luce mi desse fastidio agli occhi.
Sai, erano i tuoi occhi, la mia luce.
Erano la mia luce quando capivi che ti stavo prendendo in giro – a me piaceva così tanto quella luce. –
Erano la mia luce quando ridevi per qualcosa che dicevo.
Erano la mia luce quando, abbracciati davanti al camino, tu ti giravi e mi guardavi.
Mi sorridevi – oh, come amavo amo il tuo sorriso. – ed io ci vedevo il mondo nei tuoi occhi castani.
Brillavano alla luce del fuoco e accompagnati dal suo crepitio ci baciavamo.
Forse è per questo che ho tanto freddo.
Il tuo calore, le tue labbra, la tua voglia di vivere mi riscaldavano e quando tornavo a casa dopo uno o due giorni di assenza per colpa del lavoro, allora tu mi venivi incontro e mi abbracciavi.
 
Ho freddo.
Ho freddo nel cuore e nella mente.
E quando ti vedo in televisione capisco che non sei più mia.
 
‘Stai bene senza di me, Demi?’
‘Stai bene senza Joe?’
 
È una domanda che ti fanno sempre i giornalisti.
Tu li guardi e vedo nel tuo sguardo un istinto omicida – odi che si parli della tua vita privata. – ma poi sorridi e annuisci.
Mi chiedo se è vero.
Mi chiedo se ti mancano i miei abbracci quanto a me mancano i tuoi.
Mi chiedo se ti mancano i miei baci quanto a me mancano i tuoi.
Mi chiedo se ti mancano le mie parole quanto a me mancano le tue.
 
Sono così ridicolo.
Sono un ipocrita e un egoista.
In fondo ho rovinato tutto io.
Per una cosa mal intesa.
Sono così stupido.
 
Mi dispiace, Demi.
Mi dispiace di averti fatto stare così tanto male.
Mi dispiace di averti illusa una volta.
Mi dispiace di averti illusa una seconda volta
Mi dispiace perché tu meriti di meglio.
 
E forse, chissà, stai anche meglio senza di me, Demi.
 
Joe.’

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Capitolo 4
*** 4. When I'm alone. ***


In real life, you’re not what I thought.

ciaaaaaaaaaao.
Dunque, oggi ispirazione mi ha rotto tutto il giorno così ho sfornato due bei capitoli.
Uno è questo.
Spero vi piaccia. :)

stay strong,
Alice.




4.
When I'm alone at night all I do is think about you
Especially when I'm blue I just can't do without
 
- Fratello! –
- Fratello! –
La luce si accende e sento un ‘Questo ragazzo è o uno zombie o un vampiro.’
‘Mi nasconderei volentieri, in questo momento.’
I miei due fratelli Nick e Kevin entrano in casa sbattendo la porta e facendomi fare un soprassalto.
Nascondo la lettere velocemente sotto il divano giusto in tempo perché Nick si siede proprio dove pochi istanti prima c’era la lettere per Demi.
- Nick. – constato e poi vedendolo sedersi sulla poltrona davanti a me, – Kevin. –
- Joe! – esclamano in coro e si danno il cinque.
Perché si danno il cinque?
- Che vi porta qui da Broadway e da casa e famiglia Jonas? – dico guardandoli.
- Un uccellino ci ha detto che è stato avvistato un orso bruno entrare in casa tua e non uscirne più. L’hai per caso visto? – risponde Nick
- Se ci fosse stato un orso bruno l’avrei sicuramente… Aspetta! – esclamo.
Mi batto una mano sulla testa e poi do un pugno al minore.
Lui e Kevin scoppiano a ridere.
- Non è divertente, comunque. – borbotto e desidero sul serio diventare un orso.
O sarebbe meglio un panda.
Il panda non si fa molti problemi.
Una volta adulto sparisce dalla famiglia e si crea una sua vita.
Il panda non ha un lavoro.
A lui basta solo mangiare e dormire.
Il massimo della decisione è da che parte dormire.
‘Non è una cattiva idea, però.’
‘No, accidenti, il preferito di Demi.’
Torno immediatamente sulla Terra evitando il dolore per un soffio.
- … mi stai ascoltando Joe? – la mano di Nick mi svolazza davanti al viso dandomi fastidio e non poco.
La sposto immediatamente per incontrare gli occhi di un Nick irritato e di un Kevin preoccupato.
- Che succede, fratello? – chiede il maggiore guardandomi fisso negli occhi, serio.
È la classica faccia da padre.
Quand’ero più piccolo funzionava sempre.
Come ad esempio quella volta che ruppi con un pallone da calcio il vetro della sua finestra.
Diedi la colpa a Nick, e lui si mise a piangere.
Allora intervenne Kevin che dando delle pacche sulla schiena a Nick, consolandolo, mi guardo con lo stesso sguardo con cui mi guarda ora.
Mi sentii il cuore schiacciato dal senso di colpa e allora confessai tutto a mamma che mi sorrise ma mi mise comunque in punizione.
- Joe, ti è caduto un foglio sotto… Mi dispiace, Demi.  Mi dispiace di averti fatto stare così tanto male. Mi dispiace di averti illusa una volta. Mi dispiace di averti illusa una seconda volta Mi dispiace perché tu meriti di meglio. E forse, chissà, stai anche meglio senza di me, Demi. Joe.’ Mi prendi in giro, fratello? Cos’è questa? –
- I cazzi tuoi Nick, mai eh? – rispondo brusco prendendogli il foglio dalle mani, ma Kevin è più veloce e in istante la lettera è nelle sue mani.
La legge con attenzione e rimango in silenzio, maledicendo me e il mio romanticismo.
Passano alcuni minuti di silenzio, che sembrano per davvero anni e secoli bui.
- Ci prendi in giro, Joe? Tu passi il tuo letargo a scrivere lettere sdolcinate a una ragazza mentre noi pensavamo che ti divertissi a farti delle… - zittisco Nick con uno sguardo.
Sarò anche quello di mezzo, ma lui rimane pur sempre quello più piccolo di noi tre.
Kevin dopo averla letta attentamente mi ridà il foglio e non dice niente.
Questo suo silenzio mi inquieta parecchio.
Passa ancora qualche minuto poi finalmente Kevin si alza, seguito da Nick.
Prendono i loro giacconi e si avviano alla porta.
- Comunque sia, Joe, innamorato o no, stasera diamo una festa a casa tua. Chissà se così ti svegli dal tuo perenne letargo. La festa inizia alle otto e ti prego, presentati in modo decente, non in mutande e calzini come l’ultima volta. – esclama Nick e segue Kevin fuori dalla porta.

 

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Capitolo 5
*** 5. Time cannot erase. ***


You were everything, everything that I wanted.

E... Ecco anche il secondo.
Da notare il disperato bisogno di una festa e di un'amica,
perchè passerò il Capodanno in culo al mondo. :'D
#Yeaaaah
Passerò il tempo a scrivere, però. :D
Intanto, buon anno a tutte. :3

stay strong,
Alice.


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5.
These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that
time cannot erase
 

La voce di Selena in casa chiamare il mio nome.
‘Non ho nemmeno la forza di risponderle.’
- Demi? – la ragazza entra in cucina e vede la scena pietosa che sto offrendo – Oh Demi… - sussurra e corre ad abbracciarmi.
Sento qualcosa di caldo intorno a me, le sue braccia.
‘Selena mi sta abbracciando.’Penso.
Cerco di convincere me stessa a reagire e a abbracciarla.
‘Mi farebbe bene abbracciare qualcuno di diverso, una persona reale.’
- Oh Demi, fatti vedere. – si siede davanti a me e mi prende il viso tra le mani.
Incontro il suo sguardo preoccupato, i suoi occhi nocciola guardami e le sue labbra contratte.
- Oh Demi, oh amica mia. Mi dispiace così tanto, non avrei dovuto lasciarti sola. – sussurra.
Appoggio le mie mani sulle sue e le tolgo dal mio viso.
‘Fammi prendere quel briciolo di dignità che mi è rimasta.’
- Credo… credo che sia passato. È stato un momento di debolezza. Anzi, scusami se ti ho disturbato. Non eri con J…J… -
- … con Justin? Sì, ero con lui. Ma ha letto il tuo messaggio e ha capito che era il caso che venissi. –
- Mi dispiace di avervi interrotto. –
- Oh, non facevamo niente. Stavamo organizzando una cenetta a lume di candela. –
‘Anche io e Joe ce le preparavamo.’
- Anche io e Joe lo facevamo. – sussurro.
Mentre dico il suo nome sento i miei occhi riempirsi d’acqua salata, ma non cadere.
Mi è difficile pronunciare il suo nome.
- Oh Demi, devi cominciare a vivere. Non puoi rimanere sempre nel passato. Devi solo stringere i denti e i pugni e andare avanti. Non è la fine del mondo. –
- Per te è semplice, Selena. Hai un ragazzo meraviglioso che ti ama sopra ogni cosa, state insieme da quattro anni e siete le persone più unite che io abbia mai visto.
È semplice per te, Selena, l’amore e la vita ti vanno a gonfie vele.
Ma sai una cosa? È bello vedere che ci sono persone a questo mondo che sanno ancora cos’è l’amore. – un sorriso triste mi compare sul volto.
Un sorriso amaro, che dà fastidio quanto tanto il caffè in polvere.
Solo che un caffè amaro, diventa dolce con un po’ di zucchero.
E l’abbraccio di un’amica, di una migliore amica, è proprio lo zucchero che mi serve.
- Mi piace il caffè. – sussurro inconsciamente.
- Come? –
- Oh no, niente. Pensavo. –
- Al caffè? Vuoi che te ne preparo uno? O preferisci della cioccolata? –
- Una cioccolata va benissimo, grazie. – le dico.
- Vatti a stendere sul divano e scava nella mia borsa. C’è un film che vorrei che vedessi insieme a me. –
- È uno di quelli dove c’è l’amore e tutte le cose sdolcinate varie? –
- Sì. –
- Non ne ho voglia, Selena. – dichiaro e tiro giù le mani dalla sua borsa.
Intanto lei è arrivata e si è seduta davanti a me, con la mia e la sua cioccolata calda, accompagnate da qualche biscotto.
- Andiamo Demi, non conosci il vocabolo ‘sarcasmo’? – esclama e dalla borsa tira fuori ‘Scary Movie’.
- Mi prendi in giro Selena? –
- E perché? Hai bisogno di ridere, e un film è la cosa ideale. –
‘Un film con la mia migliore amica. Mh, un programma niente male.’
 

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Capitolo 6
*** 6. Brown eyed girl. ***


who's that boy with the big brown eyes?

ciaaaao a tutti. :)
Dopo un Capodanno da dimenticare,sono tornata qui.
Ora sto davanti a un computer appiccicata al termosifone caldo caldo.

Spero vi piaccia questo capitolo e grazie. :)

stay strong,
Alice.




6.
Slippin' and a slidin'
All along the waterfall with you
My brown eyed girl
You, my brown eyed girl

 
Non dovevo accettare.
Non dovevo dire di sì.
Anzi, in verità, non dovevo fare proprio niente, dato che io non ho organizzato niente di tutto questo.
Mi sento invaso, infastidito e disturbato da tutta questa gente e tutta questa musica.
Mi piace ballare e mi piace cantare, ma ora vorrei solo nascondermi dentro il letto e dormire fino a primavera.
L’idea del panda e dell’orso torna a farmi visita, ma si interrompe non appena Nick vestito in jeans e camicia entra in camera mia.
- Oh, per fortuna non sei in pigiama. Vieni su, gli ospiti stanno arrivando a frotte, e tutti si chiedono dove sia l’organizzatore del più grande party dell'anno. –
- Cosa? – esclamo bloccandomi alla porta – Tu hai detto che ho organizzato io tutto questo casino? Io ti uccido, Nicholas, ti uccido! – mio fratello sgattaiola dalla mia stanza e corre in sala, dove viene inghiottito dalla folla.
C’è tanta, troppa gente.
‘La serata non sarebbe così spiacevole se ci fosse Demi…’
‘No. Non è il momento.’
‘Vi sareste imboscati e beh, si sa cosa succede in questi casi.’
‘No.’
Scuoto la testa energicamente per togliermi dalla testa certi ricordi che vorrei non ricordare.
Anzi, vorrei proprio cancellarli.
- Ehi Joe! – Justin Bieber mi si avvicina e mi dà il cinque – Grande festa, amico. Ti va se beviamo qualcosa e parliamo un po’? –
‘Perché no?’
- Perché no? – dico sorridendo e ci dirigiamo verso la cucina che è diventato un amabile bar, gestito alla perfezione da un barman affittato per stasera.
Ordiniamo due birre e andiamo fuori in terrazza.
- Qui si sta decisamente meglio. – dichiara Justin facendo un sospiro
- Già. –
- Niente fumo, niente alchol, niente puzza di sudore. –
- Davvero. –
Il ragazzo capisce che non ho molta voglia di fare conversazione – astuto il ragazzo – e si gira a guardare il paesaggio.
- Mi piace andare alle feste, soprattutto se sono amici di Selena. È lei che ha voluto tanto venirci. –
- Aspetta, Nick ha invitato Selena? –
‘Ma non la odiava?’
- Sì. – sembra sorpreso da questa notizia.
- E vuoi dirmi che Selena è qui? –
- Sì, è venuta anche lei. Ha voluto portare anche Demi. –
Demi.
Demi.
Demi.
Per un attimo mi si annebbia la vista e il cervello.
Per un attimo temo di svenire.
- Ehi Joe, tutto bene? – Justin è preoccupato.
- Sì, sì. Solo che… è stato bello parlare con te, Justin, ora però ho visto che è venuta Kim Kardashian e mi sembra il caso di andarla a salutare. –
- Ok, d’accordo. – dice ma sono già corso via.
Che poi correndo cosa spero di ottenere?
Non è che la gente, sempre che lei sia venuta, si sposterà per me facendomela incontrare.
Ho una possibilità su un milione di vederla.
Ma è quella piccola speranza mi fa immergere nel mare di anime nella mia sala e di cercarla disperatamente come un marinaio cerca la sua terra.
Nel mezzo del mio naufragio, però, sbatto contro qualcuno.
Questa qualcuno indossa un paio di tacchi, gambe scoperte, un vestito nero molto corto e molto attillato e i capelli castani.
- Scusami, è stata colpa mia. Non volevo. – mi giustifico e le porgo una mano.
La ragazza però la scaccia via e alza lo sguardo.
Un paio d’occhi castani che brillano alla luce della sfera.
Delle labbra belle piene e rosse.
Capelli castani che le incorniciano il volto.
Demi.
Demi.
Demi.
Se prima volevo la mia terra, ora l’ho trovata, solo che ora c’è un uragano su di essa.
Ora vorrei solo tornare in acqua, ma sono bloccato su questa cazzo di isola.
E non so come uscirne.

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Capitolo 7
*** 7. Hear me cry. ***


I won't apologize for who I am.

saaaalve (perdonate l'immane ritardo. çwç)
sono di fretta ma cerco comunque
di pubblicare i quattro capitoli che ho scritto
in questa luuunga assenza.

spero vi piacciano. :)

stay strong,
Alice,



7.
Just gonna stand there
And hear me cry
But that's alright
Because I love
The way you lie
I love the way you lie

 
- Demi. – sussurra.
Credo di aver perso ogni energia.
- Joe. – constato e mi alzo in piedi molto tranquillamente – o almeno fingendo tranquillità.
‘Resisti all’impulso di baciarlo. Resisti Demi.’
- Ti trovo… - indugia sull’aggettivo da darmi – in forma. –
- Grazie, anch’io. – rispondo con un mezzo sorriso.
- Allora, come va? – dice dopo essersi schiarito la voce con un colpo di tosse.
‘Ridicolo, ma estremamente bello.’
‘Zitta. Concentrati.’
Mi si avvicina e mi sovrasta.
È così maledettamente bello.
Sarà il suo look geniale – lui sa che ho sempre amato i jeans e la maglietta nera che gli risalta i pettorali, accidenti.
Saranno i suoi occhi così castani che però sembrano neri.
Sarà questo nuovo taglio di capelli e la poca barba sul viso.
Sarà che ne sono completamente invaghita.
‘Dannazione. Dannazione. Dannazione. Smettila Demi, riprendi il controllo di te stessa.’dico convincendomi e le gambe smettono di tremare.
Io e Joseph ci guardiamo negli occhi per degli interi minuti.
Un tempo non avremmo fatto così.
Ci saremmo messi a ridere, poi baciati e poi appartati.
E il resto è ovvio.
- Demi? –
- Sì? –
- Ti ho chiesto come va. –
- Oh, sì, bene. Tu? –
- Anche, grazie. –
- Mh, bene. Vado a prendere un qualcosa da bere. – dico vedendo che non c’è più niente, e poi aggiungo con il mio sorriso migliore - e poi il barman è davvero carino. Bella scelta, Joe. – gli do una pacca sulla spalla e mi dirigo in cucina.
 
- Demi! –
- Ehi Selena. –
- Come va la serata? Ti stai divertendo? –
- Tu non mi avevi detto che c’era Joe. –
- E allora? –
- E allora, Selena? E allora? Che razza di persona sei? – urlo cercando di farmi sentire, ma la musica è assordante.
Sembriamo tante anime rinchiuse in un ripostiglio.
Tutti hanno le proprie vite e i propri sogni, ma la musica nasconde tutto.
Tutti hanno i propri problemi, ma quando balli sembrano scomparire.
‘La magia della musica.’Avrebbe detto Joseph.
Mi ritrovo di nuovo sola ad aspettare chissà chi o chissà cosa.
Mi alzo dalla poltrona e mi dirigo verso la terrazza per prendere un po’ d’aria fresca.
 
Questo era il paesaggio che io e Joe vedevamo sempre insieme.
Quando riuscivamo a tornare abbastanza presto dalla sala di registrazione o dallo studio o dalle riunioni infinite, ci piaceva metterci qui davanti, sdraiarci e parlare mentre il sole tramontava.
‘Oh, come sei stupida!’
- Ehi bella! – un tizio mi chiama e non faccio in tempo a girarmi che mi è sulle labbra.
È ovviamente ubriaco e probabilmente anche fatto.
Un bel cocktail di droghe.
In quel preciso istante passa Joe. Lo capisco perché lo sento sussurrare ‘Demi’ e poi andarsene via.
Stacco il ragazzo da me e seguo Joseph che si dirige in bagno.
Aspetto in silenzio qualche istante e giuro che posso sentirlo piangere.

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Capitolo 8
*** 8. Blind man's eyes. ***


can't you see my love?

ok,una piccola parentesi.
Questa e la prossima lettera sono quelle che ho messo di più a scrivere.
Ci ho messo tutta la mia depressione. (?)

hope you like it. :)


8.
Stories buried and unfold
Someone is hiding the truth, hold on
When will this mystery unfold
And will the sun ever shine
In the blind man's eyes when he cries?

 
‘Ciao Joe.
Ti ho sentito piangere, sai?
Ti ho sentito fare dei singhiozzi e poi, come un bambino, iniziare a piangere.
Inizialmente non capivo, poi ci sono arrivata.
 
È così anche per te, Joe?
È così dura anche per te?
Me lo chiedo spesso.
Mi chiedo spesso se incontri alle ragazze, se stai con qualcun’altra, se di notte, al mio posto, sul letto c’è una qualche troietta.
E mi chiedo spesso se tu pensi a me.
 
Ho parlato con Selena.
Ho parlato con Selena di te.
Dice che sei stata la cosa migliore che mi sia capitata.
Quando ero con te, Joe, ha detto che vedeva qualcosa nei miei occhi, una specie di scintilla di vita.
Dice che le manca quel mio sorriso che avevo e quello sguardo così… felice.
Forse è proprio questo che mi manca.
Un po’ di felicità.
 
Oggi mi sono cucinata un piatto di spaghetti e nel mentre mi è venuta una domanda:
‘Ma c’è una ricetta per la felicità?’
Intendo, è una specie di malattia?
La felicità è una di quelle cose che ti fa venire il mal di testa, e sommato all’amore, diventa un mal di testa più nausea.
È la realtà che ci fa da medicina?
È la realtà che ci fa guarire?
E allora, tutte quelle belle storie d’amore alla ‘per sempre felici e contenti’?
Sono tutti malati?
Gli scrittori sono malati?
Forse sì, o forse sono solo dei sognatori.
Dei sognatori che ci fanno illudere.
Dopo che leggi le loro storie aspetti il principe vestito d’azzurro su un cavallo bianco.
Oh, Joe, allora siamo stati malati io e te?
E magari ci piaceva così tanto stare male che abbiamo deciso di ammalarci una seconda volta?
 
Oh Joe, ora sono così stanca.
Sono appena tornata dal viaggio Los Angeles – New York.
La mia migliore amica mi ha convinto a venire a Los Angeles per la festa, ma non l’avrei fatto.
È stato così strano vederti, incontrarti e guardarti negli occhi.
Per un istante ho creduto di poter tornare indietro.
 
Selena dorme profondamente, credo che stia sognando Justin perché sorride.
Lei è così felice.
 
Demi.’

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Capitolo 9
*** 9. I'm the one in need. ***


my love's like a star

questa canzone è così grngvyrgrhghi,punto.




9.
'Cause you got what you want
But I'm the one in need
With every breath I take

I fake the right impression

 
‘Ciao Demi,
sai, ho pianto.
 
Se ci fosse stato mio nonno probabilmente mi avrebbe detto ‘Non fare la femminuccia, Joseph. Un Jonas non piange mai.’
Mio nonno era una persona all’antica, secondo lui l’uomo di casa era l’unico che portava i pantaloni in casa, era quello che si voleva occupare di tutto, era il centro della famiglia.
Tutti dovevamo rispettarlo.
Però, grazie a Dio, le cose sono cambiate.
È iniziata la parità tra i sessi e lo scambio di ruoli.
 
Tu lo hai conosciuto mio nonno, Demi.
Ricordo la prima volta che ti ha visto e si è presentato come il generale David Frankie Jonas e ti ha baciato la mano, come si usava fare nel 1950.
Tu sei diventata tutta rossa come un pomodoro e siamo scoppiati a ridere.
Quella era stata una cosa importante per noi, finalmente ci stavamo presentando alle nostre famiglie.
Volevamo fare sul serio.
 
Qualche giorno dopo, sul mare del Messico ti ho dato l’anello di fidanzamento.
Eravamo una coppia ufficiale.
 
Mi chiedo cos’è andato storto.
Cos’è che ha rotto quell’armonia.
Cos’è che mi ha spinto a rompere.
Ed ora sembriamo così distanti.
 
Quando ti ho visto alla festa, Demi.
Mi è preso letteralmente un accidente.
Ho temuto di svenire, come una ragazza.
 
Diventi ogni giorno più bella.
Ho cercato di trovare un aggettivo adatto, ma non l’ho trovato.
Sarò sembrato uno stupido ai tuoi occhi.
 
Non ero pronto, affatto.
Non ero pronto a un tale colpo.
Non ero pronto a una tale luce che quando i tuoi occhi hanno incontrato i miei si è scaturita.
Non ero pronto.
 
Ho pianto per colpa tua, Demi.
Non si dovrebbe fare, ma l’ho fatto.
È stato strano e incredibile.
Di solito mi sarei limitato a scrivere una canzone, o qualche verso, ma stavolta non mi è bastato.
Avevo qualcosa nel cuore che avevo bisogno di far uscire fuori.
Ho pianto perché ho visto ciò che ci è successo.
Tu non hai più bisogno di me.
Tu stai bene senza di me.
Io sono l’unico cretino qua che non riesce ad andare avanti.
 
Joe.’
 

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Capitolo 10
*** 10. Baby, that's just me. ***


cause we're one and the same

DELENA IS TRUE LOVE! (?)



10.
I'm not a supermodel
I still eat McDonalds.
Baby, that's just me.
 
Questa casa vuota.
Vuota come la mia mente.
Vuota come il mio corpo.
Vuota come il mio cuore.
Non lo sento nemmeno battere.
Sto a fissare il niente con addosso una coperta e la cioccolata calda.
È la terza che in due ore mi bevo.
‘Se continuo così mi trasformo in cioccolata.’ Penso e decido di appoggiarla sul tavolinetto.
Guardo l’orologio per la terza volta e sembra essere rimasto bloccato.
Vago per la casa con lo sguardo fino ad arrivare alla finestra della porta della camera da letto.
Decido di alzarmi sempre con la coperta addosso, sembrando in un certo senso un fantasma.
Forse sono proprio un fantasma che vive nei ricordi.
Mi dirigo verso la luce della finestra ma mi giro verso il letto.
‘Lì ci siamo fatti le promesse più importanti.’Penso come se potessi parlargli.
Mi siedo e dell’acqua salata sta per scendermi dalle guance ma se c’è una cosa che Demetria Devonne Lovato sa fare è non piangere, perciò stringo le labbra e lascio che il fiume di ricordi mi assalga.
 
‘- Sai Demi, mi dispiace di averti ferito una volta. Tu non lo meritavi, solo che ero così insicuro e… -
- Shh, zitto Joe. Non importa. Il passato è passato, ora godiamoci il presente. Questo presente, il nostro. –
Mi prende la mano e me la stringe.’
 
‘Eravamo così felici, al tempo.’
Parlo – penso – come se avessi quarant’anni, invece che appena ventidue.
Sospiro.
Sto degenerando.
Come in un burrone, come in un buco nero.
Il mio cervello è un pianeta che sta per essere risucchiato in un tunnel nero senza fine.
Prima che le barriere che ho costruito in questo tempo si distruggano prendo in mano la situazione.
Reagisco tirandomi su in piedi e scrollandomi di dosso la coperta.
Mi metto il rossetto rosso – il mio preferito – e mando un messaggio a Selena.
‘Alle sei e trenta davanti al Garden. Ho bisogno di fare shopping.’
 
- Grazie per avermi chiamato. Justin non c’era ed ero tutta sola a casa. –
- Grazie a te per essere venuta. Non c’è stato un avviso eppure ti sei presentata all’appuntamento. Cosa farei senza di te? La mia migliore amica? –
- Probabilmente niente. –
- Ti voglio bene. –
- Ti voglio bene anch’io. –
Abbraccio forte chi considero l’altro mio mondo.
L’altra mia metà, per intenderci.
- Ragazze, ecco le vostre ordinazioni. Buona cena. – la ragazza del Mc Donald’s ci saluta con un sorriso e se ne va.
Abbiamo deciso per due scatole di Mc Nugget’s da venti, due Coca Cola grandi e due patatine grandi.
Delle ragazze poco distanti da noi spostano lo sguardo scioccato tra me, Selena e quaranta Mc Nugget’s davanti a noi.
Lo faccio notare alla mia migliore amica e insieme le guardiamo brutto.
Le ragazze tuffano lo sguardo nella magra e insipida insalata.
Io e Selena ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

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