Scleri Vascobrondiani. di KeilaStradlin (/viewuser.php?uid=89637)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Verità Delle Vostre Povere Vite. ***
Capitolo 2: *** Noi Due Che Ci Picchiamo a Sangue. ***
Capitolo 3: *** Mi han detto che sei morta. ***
Capitolo 4: *** Non Posso Più... ***
Capitolo 1 *** La Verità Delle Vostre Povere Vite. ***
La
verità delle vostre povere vite.
Starsene
seduti qui non ha più senso ormai.
Vorrei
vederti rimanere, solo per poi, guardarti andare via.
Piovono
silenzi e lacrime sul tetto di casa mia.
Nei
nostri sogni ricorrenti ho visitato mille città, sorvolato
mille
luoghi differenti,
in
un blu elettrico di speranze e parole vuote.
Siamo
caduti a pezzi un po' alla volta. Mi dispiace.
Corri
a prendere l'autobus e vattene, vattene ancora da qui.
Tappeti
rossi scoloriti, e muri ridipinti coprono i miei occhi.
Camminiamo,
di nuovo, camminiamo insieme nell'eternità dei tuoi capelli
luminosi.
Queste
scritte fosforescenti ci hanno chiuso in cantina, non possiamo
più
uscirne.
Fammi
respirare.
Ho
sentito di uomini soffocati nel fango.
Possiamo
trovare un altro modo per sentire il vento, appoggiare l'orecchio ad
una conchiglia in un'imitazione così falsa.
Ho
ancora la forza per star qui, fermo, immobile, un po' morto.
Morto
dentro.
Mi
sono chiuso dentro un armadio venerdì sera per non sentire
le tue
urla.
E
allora sbrighiamoci ad uscire vivi da qui, prima che ci sbarrino le
porte.
Hanno
picchiato innocenti con i manganelli.
Ho
corso fra pozze di sangue e corpi rovesciati, solo per raggiungerti
stanotte.
Dammi
da mangiare come un cane randagio.
Tienimi
con te e dammi la mia cuccia.
Sono
stanco delle stragi che ci meritiamo.
Il
governo è crollato,
e
le piazze sono piene di cadaveri.
Sono
stanco di questa guerra psicologica.
Cavalcano
cavalli invisibili, e distruggono sogni di carta.
Sogni
virtuali. Stacca il cavo di internet del tuo computer.
Ci
hanno coperto gli occhi con dei panni incandescenti, adesso siamo
cechi.
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Capitolo 2 *** Noi Due Che Ci Picchiamo a Sangue. ***
Noi due
che ci picchiamo a sangue.
Piccole schegge di pensieri afflitti.
Tutte quelle cose che eri solito
pensare dentro giorni di ricordi, non esistono più.
Credi di poter vedere tutto quello che
è nascosto.
Ti sbagli.
Mandami via, ora.
Non aspetterete altri venti anni per
trovare un sogno in una follia di mezzanotte.
Noi due, che ci picchiamo a sangue.
Possiamo soltanto coprirci un po' di
più e firmare un armistizio, soltanto per questo inverno
gelido.
Le sigarette che si congelano ai bordi
delle strade, non si preoccupano di niente.
Dammi la mano insanguinata, ti aiuterò
a pulirti.
Non ti amo e non ti voglio, ma puoi
rimanere con me solo per stavolta?
Non ho mai detto di esser solo. Cento
chilometri di asfalto dissestato, buio tutto intorno.
Il nostro dormire in mezzo a un campo
non ci servirà.
Abbiamo fame di qualcosa che non c'è.
E potremmo amarci in futuro come le
ciminiere amano i loro tramonti.
Dammi la tua mano insanguinata, ti
aiuterò a pulirti...
Le strade di città sono lontane, quei
lunghi corridoi che ci crollavano a fianco.
Non ricordo più i volti dei parenti e
dei passanti.
Forse i tuoi capelli biondi mi
guideranno in questo posto.
Splendidi sorrisi davanti a questo sole
così spento,
faremo una rivolta per chi non ci
ascolterà.
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Capitolo 3 *** Mi han detto che sei morta. ***
Mi
han detto che sei morta.
Era
per strane situazioni
che
siamo rotolati giù dalle scale,
come
nylon evaporato, tossico, degradato.
Come
il tocco delle tue mani sempre fredde,
al
bagliore di una luce pallida.
Sul
cornicione ho gettato gigli al vento, rincasando all'alba.
I
primi raggi del sole mi hanno trafitto gli occhi.
Pupille
vuote e disanimate,
senza
colori ti ho vista scendere in strada e sparire fra la folla.
Con
un colpo hanno bombardato le città che conoscevo.
Mi
han detto che sei morta naufragata in un incendio casuale,
eppure
ti ho cercata come un incubo incurabile.
Nel
tempo sei passata, simile ad un pesce colorato,
scivolando
via da me,
han
detto che sei morta, al notiziario...
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Capitolo 4 *** Non Posso Più... ***
Non
posso più...
Dammi
verità nascoste.
Sono
riuscita a morire.
E
i nostri capelli che cambiano colore non ci piacciono più.
Troviamo
un modo per non guardarci allo specchio, e getta i vetri a terra.
Mi
hanno visto mille volti, non posso più nascondermi e cercare
di
parlare con gli spettri.
Ancora
notte.
Stelle
condizionate dalle vostre verità più assurde.
Cieli
neri di polveri sottili disilluse.
Non
posso più aspettare.
Ci
hanno schiacciato i piedi passandoci addosso senza alcuna cura.
Volevano
metterci una benda e fucilarci contro il muro.
I
muri dei nostri pianti spaziali, mi dispiace ancora.
C'era
un posto, mi ricordo, dove l'erba era verde e bella e potevamo ancora
raccontarci delle balle.
Non
posso più parlare.
Ci
hanno resi senza bocca e senza sguardi contraddittori.
Diciamo
si a ciò che ci fa schifo. Voglio piangere.
Solo
lacrime sintetiche.
Una
pallottola dentro a un libro scolorito.
Siamo
cibo per i pesci d'acqua dolce.
I
nostri fiumi sono aridi di idee e scorrono all'indietro.
Non
posso più capire.
Andiamo
fino al mare insieme.
Sento
vento fra le palpebre socchiuse, stanno venendo a prenderci.
Scappa...
Scappa...
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