La Leggenda Del Ghiaccio E Del Fuoco

di Stellina_90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Villa Noctis ***
Capitolo 2: *** Una Nuova Arrivata ***
Capitolo 3: *** Misteri ***
Capitolo 4: *** Nuove Amicizie ***
Capitolo 5: *** La Cena ***
Capitolo 6: *** Il Segreto Del Fuoco ***
Capitolo 7: *** L'Ultimo Domatore ***
Capitolo 8: *** La Profezia Delle Due Famiglie ***
Capitolo 9: *** Il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco ***
Capitolo 10: *** Il Grande Albero Cavo ***
Capitolo 11: *** Il Potere Della Gemma Del Mare ***
Capitolo 12: *** Il Drago della Tempesta ***
Capitolo 13: *** Verso Le Montagne Ghiacciate ***



Capitolo 1
*** Villa Noctis ***


Capitolo 1:Villa Noctis


Bigburg è una grande città che si affaccia sul mare.In apparenza una città come tante,in realtà una città come poche.Bigburg non è come appare.E' una città diversa,una città speciale.I più alti edifici di Bigburg sono grandi uffici,ma non uffici come tanti,questi grattacieli non sono solo uno scheletro di metallo coperto di cemento e pieno di finestre e vetrate,no.Sono molto,molto di più.Questi uffici custodiscono un grande segreto,un segreto sconosciuto agli uomini,un segreto non visibile a tutti:la Città Sospesa,Bibbur-si,la Città dei Mostri.I suoi bozzoli,retti dai Quattro Cardini,sono un complesso sistema di passerelle e piattaforme che creano un'intricata e complessa,ma affascinante,rete.Ma c'è un luogo ancor più misterioso e inconsueto,il piccolo quartiere di Oldmill Village,una pericolosa contrada fantasma infestata da Spiriti Neri che non trovano pace,che hanno bisogno di saziare la loro fame di mostri nella vana speranza di tornare alla vita.Nella piccola Oldmill vivono anche persone che non sono ciò che sembrano,potrebbero essere Rifugiatori,Domatori o,chissà,forse anche Anguane.Si,la piccola Oldmill Village è tutta da scoprire,ma non è l'unica.Ad ovest di Bigburg,prima delle montagne,c'è una foresta misteriosa:il Bosco di Ciam.Nel bosco le Anguane,streghe commercianti esperte nelle arti più occulte della magia e dell'alchimia,si riuniscono per le loro fiere in alberi cavi,tronchi senza cuore,neri e profondi,delle porte verso un altro mondo...ma anche delle bocche spalancate,pronte ad ingoiare i curiosi troppo temerari,per custodire nelle loro profondità i loro oscuri segreti.Non è l'unico luogo inconsueto e misterioso però:a circa un'ora di pullman da Bigburg, in direzione nord,si trova Drinkwater Park,famosissimo per il suo spettacolare Geyser.Ma neanche il suo Geyser è ciò che sembra.Sotto di esso viveva un drago,il Mugalak,era lui la causa degli sbuffi di vapore.Un giorno però fu inscatolato e del Geyser non se ne seppe più nulla,da allora scienziati e geologi si interrogano per capire il motivo della sua cessata attività,senza però riuscire a capire.Ma torniamo a Oldmill Village.In uno dei suoi più vecchi quartieri si cela il suo più fitto mistero.Su di una collina,austera e minacciosa,si staglia contro il cielo la figura di un'antica villa vittoriana.Sola,abbandonata nel suo giardino battuto dal vento,aggredita dall'edera e dai rovi,con le sue finestre rotte,le sue erbaccie selvaggie e la sua atmostera tetra e funesta.Nessuno si avvicinava mai alla vecchia villa dopo quello che era successo.Un tempo viveva una ricca famiglia nella villa,ma erano persone strane,non uscivano spesso e sembravano covare chissà quali segreti.Un giorno si venne però a sapere che madre e figlia erano Anguane,vennero ingiustamente accusate di crimini mai commessi e cacciate dalla città insieme al padre della ragazza,nonchè marito della padrona della villa.I paesani diedero fuoco alla villa senza pietà.Ma la vendetta dei vecchi proprietari fu una terribile maledizione:per mesi i campi non produssero grano,le acque del fiume,il Quicksilver,furono amare come fiere,e un furioso incedio distrusse metà del villaggio come era successo alla villa.Solo gli anziani continuavano a parlarne quando erano a corto di pettegolezzi:la tragedia della misteriosa Villa Noctis.

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Capitolo 2
*** Una Nuova Arrivata ***


Capitolo 2: Una Nuova Arrivata


Alyssa Rottherfield si stava dirigendo verso la nuova abitazione.Sarebbe stata,a detta dei suoi genitori,in una località di mare,una città lì vicino perlomeno.
"Vedrai,ti piacerà Bigburg,Emi!",esclamo sua madre seduta davanti.I suoi capelli corvini,identici ai suoi,brillavano come una superficie di cristallo,riflettendo i raggi del sole che brillava alto in un cielo senza nuvole.
"Dove stiamo andando di preciso,mamma?",domandò una ragazza di circa 15 anni dal sedile posteriore dell'elegante Limousine che le accompagnava.
"In un'antica villa che si trova in un quartiere chiamato Oldmill village.Vedrai,l'aria fresca ti farà bene..." "Vuoi dire che non saremo in città?",esclamò la ragazza sgomentata sobbalzando sul sedile dell'auto.
"No,tesoro,saremo nel quartiere più antico della città,vedrai che ti divertirai" la rassicurò la madre.
"Si,come no..." rispose Alyssa incrociando le braccia "In un quartiere insignificante anzichè nel centro della città,mi tocca vivere nelle zone più limitrofe e periferiche!Bah!" concluse sbuffando.La madre sospirò,era ormai abituata alle lamentele della figlia.
"E papà?" chiese poi,con voce raddolcita."Non verrà,almeno per questo mese" le rispose la madre."Che cosa?" esclamò,se possibile,ancora più sgomentata di prima.Ma nella sua voce c'era anche un tono di malinconia,di amarezza e di tristezza."Lo,sai già Emily,che tuo padre è molto impegnato col suo lavoro." rispose sua madre.
"Mamma,per favore,chiamami Alyssa o Aly o Stellina o Tesoro,tutto quello che vuoi ma non chiamarmi Emily,non lo sopporto,lo sai" sbottò seccata la figlia.
"Oh,Alyssa,tesoro,ancora con questa storia?"disse sua madre dolcemente.
Non che ad Alyssa il suo secondo nome non piacesse,ma era stato più volte oggetto di scherno da parte dei compagni di scuola.Alyssa era,in effetti,una ragazza un po' strana.Passava tutto il suo tempo in casa con i libri e le stelle come unici amici.Già,ad Alyssa piacevano tantissimo le stelle:passava ore,la notte,con il suo telescopio ad osservarle.Teneva delle dettagliate cartine con tutte le stelle visibili sia nell'emisfero boreale che in quello australe.Era anche una persona abbastanza solitaria,sembrava avere la testa persa in chissà quali pensieri,completamente immersa nel suo mondo,ma questo aveva un perchè:Alyssa vedeve cose che gli altri non vedevano.Lei vedeva creature incredibili,creature invisibili agli occhi degli altri,ma così reali per lei.Il padre era ,inoltre il presidente di una multinazionale e questo lo teneva lontano da casa per molto tempo,perciò Alyssa soffriva spesso di questa sua mancanza.Il fatto di avere anche un gatto nero non l'aiutava affatto,soprattutto considerando la sua abitudine di vestire spesso di nero,fattore che,collegato ai lunghi capelli liscissimi e nerissimi,le dava l'aspetto di una dark lady.Il suo secondo nome,poi,contribuiva all'accomunamento di fattori che le fecero guadagnare il soprannome di Emily the Strange,proprio come la famosa marca di abiti,ombrelli,skateboard...Ecco perchè non sopportava il suo secondo nome:perchè,nonostante fosse duro anche per lei ammetterlo,ci si riconosceva.Scosse la testa,come se cercasse di scacciare quel fastidioso ricordo.
"Mamma.." disse dopo un po',"Sai niente della nostra nuova casa?".
"Si" rispose la donna dal sedile anteriore "è una via di Oldmill,mi pare si chiami Midnight Street,nella zona di Sunsetville Lane.Dovrebbe essere una villa vittoriana,aspetta,com'era che si chiamava...?" la donna si fece pensierosa,cercando di ricordare il nome della villa,appoggiando le dita al mento,com'era solita fare quando cercava di ricordare qualcosa o ci stava pensando."Ma si,certo!" esclamò all'improvviso sollevando le dita "Villa Noctis,come ho fatto a dimenticarmelo?".L'auto intanto procedeva mentre folle di passanti curiosi si fermavano a guardare quell'auto elegante,nera e lucida,che sfilava per le strade della semplice e modesta Oldmill.Alyssa osservava ammirata tutto il verde della zona:sembrava di essere in una foresta lussureggiante,immersa in un tripudio di colori dalle mille sfumature,colori così belli che sembravano usciti dalla tavolozza di un pittore.L'auto imbocco un'alta strada.Alyssa fece in tempo a leggere su un cartello "Camustro Street".Vide due ragazzini camminare per strada,il primo aveva i capelli di un bizzarro colore blu-violaceo ed era vestito di verde scuro e viola.Alyssa sorrise,non era l'unica persona strana al mondo.Accanto al ragazzo camminava una ragazza con una gonna rosa e un maglione a righe bianche e verdi,aveva i capelli rosso-arancio legati in due code con dei fiocchi rosa e due ciuffi che cadevano morbidi lungo il volto.Alyssa provò una strana sensazione:per la prima volta in vita sua sentiva il desiderio di fare amicizia con qualcuno di sua spontanea volontà.Non voleva più sentirsi sola.Qualcosa dentro di lei le diceva che con quei due si sarebbe trovata bene,che l'avrebbero capita,che forse sarebbero diventati amici per la pelle.Ma a volte le cose non vanno esattamente come vorremmo.L'autò sfrecciò veloce sorpassandoli e Alyssa vide il suo sogno scoppiare come una bolla di sapone che incontra il suolo duro ed aspro in mille schizzi d'acqua saponata.Riprese a guardare davanti a sè accarezzando con le dita un ciondolo di cristallo che portava al collo:una stella a otto punte simile ad una rosa dei venti per la sua forma:quattro punte lunghe,quattro punte corte.L'auto girò ancora imboccando una traversa.Il paesaggio mutò all'improvviso:le case avevano assunto un'aria austera,forse anche un tantino luttuosa visto com'erano scure,come se fossero state bruciate e coperte dalla fuliggine in passato.L'aria sembrava pesante e grave,come se il tempo e l'aria stessa fossero immobili,sospesi.Improvvisamente la strada si fece in salita e anche l'asfalto iniziava a scarseggiare.A mano a mano che Alyssa si allontanava da quel posto si sentiva meglio,come se un peso le venisse tolto di dosso.
"Gregory,insomma,rallenta!" escalmò ad un certo punto,furiosa,sua madre all'autista "hai forse intenzione di lasciarci le sospensioni,su questa strada?".
"Perdonatemi signora,ma è già tardi e ci sono ancora i bagagli,i mobili..." "Di questo si occuperanno gli addetti ai traslochi,a proposito,arriverà per stasera la servitù?" "Si,hanno detto che arriveranno entro stasera" "Se non vengono James ed Elizabeth,io torno nell'altra casa" sbuffò Alyssa dietro."Verranno signorina Emily,verranno" "Oh,insomma,Gregory,pure tu ti ci metti adesso?" sbottò con un sobbalzo sul sedile che le scombinò leggermente i lunghi capelli neri facendoli ricadere sulle spalle.L'autista se la rise sotto i baffi."Si,si,ridi,ridi pure.Vedrai come ti farò pagare caro il tuo affronto" gli intimò Alyssa ridendo e cercando di fare la voce grossa e minacciosa,anche se a furia di ridacchiare con Gregory non le riusciva proprio.In fondo Alyssa era una ragazza intelligente e con tanto senso dell'umorismo,solo aveva difficoltà a manifestarli ad altre persone.Sua madre,suo padre,i suoi parenti,l'autista,la servitù,fra cui soprattutto James ed Elizabeht:erano loro la sua famiglia,solo loro il suo gatto,Orione,al quale aveva dato il nome della sua costellazione preferita ed Imber,anche se di lui non parlava spesso dato che era uno dei suoi amici mostri.Imber infatti era un drago azzurro con sei zampe,quattro posteriori e due anteriori,in poche parole era un Flyvan.Per lui non si preoccupava,l'avrebbe trovata:il suo olfatto fine e il suo infallibile senso dell'orientamente gli avrebbero facilmente permesso di ritrovarla.Ma non sapeva come tenere nascosto il suo secondo segreto,quello più difficile:un segreto ardente come come il fuoco.L'auto era arrivata in cima alla salita.Alyssa scese dall'auto.
"Allora?" chiese sua madre "Che ne dici?si,purtroppo il giardino è così,ma vedrai che Albert rimetterà tutto a posto e terrà quelle erbaccie in riga,ma per il resto la casa è stata completamente restaurata.Avresti dovuto vedere come era piena di rampicanti e in che condizioni versava il cancello...".Alyssa osservò rapita la bellezza della sua nuova dimora:non era più spaventosa o funesta.Era elegante e imponente,tanto da mettere effettivamente un po' in soggezione,ma sarebbe stata solo la prima impressione.Alyssa sorrise:quel posto le piaceva.Si.Le piaceva da matti.Ad Oldmill Village,forse,si sarebbe sentita,per la prima volta,finalmente a casa.

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Capitolo 3
*** Misteri ***


Capitolo 3: Misteri


Alyssa si avviò verso la villa.Le erbaccie alte impedivano i movimenti ma non se ne lamentava.Salì le scale e si ritrovò davanti un portone in legno,piuttosto massiccio,con due teste di leone come battenti.Nelle fauci stringevano ciascuno un'anello dorato.Il legno del portone era piuttosto scuro.Il passare degli anni?un incendio?o magari era proprio il tipo di legno ad essere scuro di per sè?Ma questo non le importava:spinse il portone ed entrò.Lo spettacolo all'interno la lasciò senza fiato:avevano già restaurato completamente gli interni ed erano già stati montati i lampadari.I suoi occhi azzurri come il cielo brillavano limpidi come i pendenti di cristallo di quegli enormi lampadari d'oro.Il pavimento era in legno finemente lavorato con splendidi intarsi,le porte erano tutte piuttosto eleganti,con un grande ovale di vetro zigrinato al centro.Dall'entrata si spostò all'enorme stanza che aveva di fronte:sarebbe sicuramente diventato il salotto o la sala da pranzo.Una scala con un tappeto rosso conduceva di sopra.Decise di lasciar perdere l'esplorazione del piano di sotto e salì.Si trovò davanti un grande corridoio:tra tutte quelle porte era difficile scegliere,ma a lei interessava solo farsi un'idea di com'era la sua nuova abitazione,lo stretto indispensabile per potersi orientare ed evitare di perdesi nella sua stessa casa.Mentre percorreva il corridoio si accorse di una cordicella pendente dal soffitto."Wow,una soffitta" pensò fra sè e sè,tirò la cordicella per far scendere le scalette,immaginando di trovare chissà che genere di cose.Ma quando fu sopra,il suo sorriso si spense:era desolatamente vuota.Altro che misteri e roba simile.Sospirò e scese,richiuse le scalette e decise di tornare di sotto.Forse una casa così grande aveva anche una cantina o un seminterrato o qualcosa di simile.Con questa rinnovata speranza si diresse di sotto,scese le scale e cercò un'altra scala che portasse di sotto:niente.Decise di rassegnarsi quando si accorse di un enorme scaffale colmo di libri che ricopriva tutta la parete.La cosa la insospettì,si avvicinò e..."Alyssa,ecco dov'eri",disse sua madre entrando "Ah,si...qualcosa non và?",chiese lei un po' delusa per non essere riuscita ad avvicinarsi a quella libreria dall'aspetto misterioso e un tantino sinistro."Stanno per arrivare gli addetti ai traslochi,perchè non vai a dare un'occhiata al tuo nuovo quartiere,cara?",le disse la donna con voce dolce.
"Mamma,Sunsetville Lane è orribile!",protestò la ragazza impuntando le mani sui fianchi, "Hai visto che razza di posto?neanche fossimo in una città fantasma...non c'era nessuno in giro e poi...quelle case..." disse abbassando il tono della voce rabbuiandosi.
"Alyssa,se vuoi puoi chiedere a Gregory di accompagnarti da qualche altra parte.Sunsetville Lane non è esattamente quello che si definisce un posto allegro,ma almeno Midnight Street sembrava un po' meglio." cercò di convincerla la madre.
Alyssa lasciò cadere morbidamente le braccia lungo i fianchi e sospirò,abbassando lo sguardo.
"Emi,non fare così..." disse la donna avvicinandosi a lei "vedrai che ti piacerà..." disse accarezzandole il viso. "Senti,perchè non ti fai portare in città?a Bigburg.Avevi detto che avresti preferito la zona più urbana,il centro della città...se vuoi puoi fare un giro tra i negozi e..." "No mamma,stò bene così,davvero." rispose la ragazza sorridendo "credo che farò un giretto per le zone più vivaci del quartiere!" esclamò allargando di più il sorriso e mostrando la dentatura candida e perfetta.
"Daccordo,ma non fare tardi,intesi?Devi essere qui per cena." "Si,mamma.Promesso!" disse Alyssa correndo via.
"Ah,Alyssa,aspetta!" esclamò la donna voltando si di scatto e facendo svolazzare i capelli neri che tornarono in un attimo al loro posto.
Alyssa si bloccò sulla porta.
"Cosa c'è,mamma?" chiese la ragazza voltando la testa.
"Preferisci che mi occupi io di Ignis?" le chiese la donna.
"Si,pensaci tu.E miraccomando:se arriva Imber avvertilo di stare in guardia.Ho avvertito delle strane presenze qui a Oldmill,credo che sia una contrada fantasma." disse la ragazza in tono serio "Soprattutto digli stare alla larga da Sunsetville Lane.Non sò cosa sia successo lì in passato...ma si respira un'aria che non mi piace per niente.".
La donna annuì "Stà tranquilla:non accadrà nulla ad Imber.". "Mamma..." esclamò la ragazza "Stai attenta.E tieni nascosta Ignis.Nessuno deve sapere che è qui con noi.". La donna annuì con un cenno del capo e Alyssa si avviò lungo il corridoio.I suoi capelli scintillavano della luce dei cristalli.Aprì il portone:una gelida folata di vento la fece rabbrividire.C'èra qualcosa nell'aria.Un'atmosfera tetra e funesta,c'era aria di paura nell'oscura Sunsetville Lane:e il vento sembrava trasportarla fino alla villa,con tutti i suoi lugubri presagi.I suoi capelli neri ondeggiarono nel vento come le vele di una nave.Poi,improvviso com'era arrivato,il vento sparì.Alyssa salì sull'auto.
"Dove vuoi che ti porti?" le chiese l'autista.
"Ad Oldmill Village." rispose la ragazza.
L'autista mise in moto la macchina e partì.Iniziò a scendere verso Sunsetville Lane e subito quell'atmosfera pesante ricominciò a farsi sentire.Alyssa trasse un respiro profondo come se avesse dovuto immergersi in apnea,come se non volesse respirare quell'aria;come si stesse dirigendo verso un abisso scuro e profondo che celava chissà quali mostuose creature.
"Non piace neanche a te questo posto,vero?" esclamò l'uomo al volante.
"Per niente." fu la risposta della ragazza."Questo posto mi mette i brividi,guarda com'è decadente e desolato...alberi neri e rinsecchiti dall'aspetto sinistro,neanche una persona in giro...non c'è un solo essere vivente nel raggio di un kilometro...e poi quest'atmosfera che si respira...sembre così grave,così pesante...qui le cose sembrano immobili nell'aria,sospese nel tempo e nello spazio.".
"Sai,è curioso Alyssa.L'avevo notato anch'io" rispose l'uomo.
"Greg,sarebbe impossibile per chiunque non notarlo..." "Tu credi che si tratti di un luogo infestato da spettri che non trovano pace,vero?" le chiese l'autista.
"Si,ho il sospetto che Oldmill Village sia una contrada fantasma." rispose la ragazza.
L'auto sfrecciò veloce accanto alle case decadenti e le strade dissestate e imboccò velocemente la zona,decisamente più tranquilla,di Midnight Street.
"Gregory,vorrei che poi ti fermassi ad una strada...una via...una certa Camustro Street.",l'autista annuì."Tua madre ti vuole di ritorno prima delle otto." "Lo so.",rispose la ragazza tranquilla"Vedrai,sarò in perfetto orario." "Lo spero." fece l'uomo in tono leggermente sarcastico "Che intendi dire?" fece la ragazza tentando di imitare una voce minacciosa."Ah,niente..." rispose lui vago."Eh no,ora parli." "Dico solo che tu e gli orari non andate molto daccordo..." "Senti spiritosone,quanto ci scommetti che questa volta arrivo in orario?" "Vabbene,vabbene...arrivi in orario..." fece lui tanto per darle la soddisfazione di avere ragione."Vedrai" gli rispose la ragazza in tono di sfida.L'auto si fermò."Ecco,proprio dove volevi tu.Siamo arrivati!" annunciò l'autista.
Sul cartello giallo trionfava a grandi lettere nere "Camustro Street".

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Capitolo 4
*** Nuove Amicizie ***


Capitolo 4: Nuove Amicizie


Alyssa scese dall'auto che ripartì veloce,non senza un "Non fare tardi!" di Gregory.
La ragazza si voltò e decise di dare un'occhiata alla zona.Inspirò profondamente l'aria fresca che profumava di fiori e di verde:in città non le era mai successo.Era abituata ai gas di scarico di auto e motorini e al ruggito delle auto imbottigliate nel traffico,al frastuono di migliaia di clacson strombazzanti e alle urla di guidatori inferociti.Invece Oldmill era così diversa...poche auto e tanto verde.E poi Camustro Street aveva anche delle deliziose villette.E proprio come per la vegetazione,anche nelle case il colore predominante sembrava essere il verde.Vide che ogni casa aveva un piccolo giardinetto o un'aiuola ben curati,l'esatto contrario del selvaggio giardino di erbaccie e sterpaglie di Villa Noctis.Alyssa non sapeva dove andare di preciso e decise di fare un giro d'esplorazione.
"Sei nuova di qui,vero?non ti avevo mai vista." disse una voce femminile alle sue spalle.Si girò e si trovò davanti una ragazza che doveva avere all'incirca la sua età.
Aveva i capelli di un blu elettrico e corti con due ciocche più lunghe ai lati del viso dalle punte rosa-fuchsia.
"Si,in effetti...mi sono trasferita qui da poco e non conosco bene il posto..."rispose Alyssa.
"Bene,se hai bisogno di una guida turistica ci sono io,a proposito...dimenticavo di presentarmi..."disse la ragazza porgendole la mano"Lay Mamery!",Alyssa le strinse la mano"Piacere di conoscerti Lay,io sono Alyssa Rottherfield.".
"Rottherfield,hai detto?non so perchè ma questo nome non mi è nuovo...devi essere una famosa.Cosa ti ha portato qui,nella piccola e semi-sconosciuta Oldmill Village anzichè nel centro delle grande e famosa Bigburg?" "Beh,veramente...ammetto che preferisco Oldmill a Bigburg.Delle grandi città non ne posso più,credimi,se fossi al mio posto non vorresti più vedere una grande città neanche in cartolina.".Iniziarono a camminare chiacchierando del più e del meno quando Lay le chiese "Senti,Alyssa,ma tu di preciso dove abiti?" "In una villa su di una collina,per arrivarci si deve passare da Midnight Street..." "Ah,allora abiti a Midnight Street!"esclamò la ragazza senza darle il tempo di continuare.
"No,non proprio...c'è un quartiere...Sunsetville Lane,lo conosci?"l'espressione di Lay cambiò.Era naturale.Tutti ad Oldmill Village conoscevano la storia di Sunsetville Lane e della maledizione che le gravava sopra.Alyssa se ne accorse e si affrettò a dare una spiegazione.
"Ma ovviamente io non abito lì,quel posto mette i brividi.Non ci starei per tutto l'oro del mondo."Lay sembrò risollevarsi.La prospettiva di dover andare a Sunsetville Lane per andare a trovare la sua nuova amica non le piaceva affatto."Allora dove abiti di preciso?"si affrettò a chiederle."A Villa Noctis." "Villa Noctis!?" esclamò Lay fermandosi all'improvviso con un leggero sobbalzo che le agitò le ciocce sulle spalle."Si,era un po' tetra..."inizio Alyssa,l'espressione di Lay era sempre più spaventata, "ma adesso è stata restaurata ed è bellissima,poi entro stasera sarà arredata di tutto punto e nel corso del pomeriggio il giardiniere si occuperà delle piante." si affrettò a precisare con uno di quei larghi sorrisi che le illuminavano il volto.Lay sembrò calmarsi e con una leggera scrollata di spalle sembrò togliersi di dosso il precedente irrigidimento.
"Che ne dici se ti faccio conoscere i miei amici?" chiese Lay con un sorriso.
"Ne sarei davvero felicissima!" esclamò Alyssa sorridendo a sua volta.
Lay la portò di fronte ad una grande casa in stile vittoriano dal tetto verde scuro e una serra sul lato sinistro della casa.
"Ti presento la nostra prima tappa,casa Barrymore."esclamò Lay indicandole la casa e iniziò a salire le scale."Su,non essere timida,vieni!" la esortò.Alyssa salì le scale fino ad arrivare di fronte alla porta d'ingresso,dove Lay suonò il campanello."Zick è un ragazzino un po' strano ma vedrai che ti piacerà."Alyssa sorrise "Tranquilla,sono abituata alle persone strane...".Restò di stucco quando ad aprire la porta venne il ragazzino che aveva visto quella mattina,prima di arrivare a Villa Noctis passando per la tetra Sunsetville Lane.
"Ti presento Zick.Zick,Alyssa,Alyssa,Zick".
"Ezechiele Zick,ma chiamami solo Zick."esclamò il ragazzino dai capelli violacei tendendole la mano.
"Alyssa Rottherfield."rispose la ragazza contraccambiando la sua stretta di mano.
"Ma venite dentro,non vorrete restare sulla porta.Disse il ragazzo spostandosi di fianco alla porta per farle passare,quando spuntò pure la ragazzina coi capelli rossi."Elena Patata" disse Zick presentando Elena d Alyssa che fece anche la conoscenza dei suoi genitori.I ragazzi erano tutti e quattro nel salotto a mangiare i gelati di Zob quando Alysse vide qualcosa muoversi.Comparve un grosso mostro arancione con delle macchie gialle cerchiate di nero sul dorso e gli occhi di colore diverso.
"Un Bombo?" pensò Alyssa."Ma allora sono dei rifugiatori...e questa è...una casa di detenzione per mostri!".
"Alyssa,che c'è,hai visto qualcosa?"le chiese Lay.
"Beh..."provò a rispondere lei,ma gli altri si erano già accorti che la ragazza stava fissando Bombo.
"Ma...tu lo vedi?"esclamò Elena.
"Si,in effetti si..."rispose Alyssa.
"Ormai che la frittata è fatta..."disse Lay"Io sono una domatrice,Zick e suo padre sono Domatori,mentre Elena e Greta sono Rifugiatrici.E tu,Alyssa?".
"Domatrice"rispose lei.
Presero a parlare del più e del meno e iniziarnono a raccontarsi le loro vicende.
Fuori il cielo iniziò a scurire.
"Oh,no!Che ore sono?"chiese allarmata Alyssa.
"Le otto meno dieci,perchè?"chiese Zick.
"Perchè si è fatto terribilmente tardi devo andare!Grazie di tutto e...a proposito,siete tuttti invitati a casa mia domani!Ciao!"dopo aver detto ciò,filò di corsa fuori di casa e giù dalle scale a rotta di collo.Gregory la stava già aspettando impazientemente di fianco alla Limousine. "Scommettiamo,dicevi,eh?Però,come sei in orario..."le fece in tono sarcastico.
"Piantala,Gregory!Vedrai...verrà il giorno che l'avrò vinta.Adesso però è meglio filare sennò chi la sente mia mamma...".
I due salirono in macchina,Gregory accese il motore e filò via a tutto gas verso Villa Noctis.

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Capitolo 5
*** La Cena ***


Capitolo 5:La Cena


Alyssa era distesa sul suo letto nella sua elegante stanza.Il trasloco era quasi completamente finito e quasi tutti i mobili erano arrivati a destinazione.Certo,sua madre si era a lungo lamentata del ritardo nel trasporto di quella vetrina ma...
Distolse il pensiero.In fondo non le importava molto.Preferiva ammirare il girdino della villa,ora decisamente migliorato,grazie alle cure di Albert.Anche se avrebbe dovuto attendere per vedere le rose fiorire...Si rigirò sul letto mettendosi di schiena.Il suo pensiero adesso era volato a tutt'altro:aveva una cena da organizzare e poi...poi c'era Ignis.Come nasconderla?E soprattutto,dove?Si rigirò un'altra volta con un mugolio ritrovandosi la faccia sprofondata nei cuscini:troppi pensieri,troppe ansie,troppe preoccupazioni.La sua mente era troppo ingombra di pensieri e angosce,decise che forse era il caso di schiarirsi le idee.Già i domestici si stavano occupando di apparecchiare la tavola e sistemare tutto per la cena,quindi,in teoria,non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.Del resto sua madre le aveva promeso di occuparsi personalmente di Ignis,quindi poteva stare tranquilla:Ignis era al sicuro.Era dove nessuno l'avrebbe cercata.Meglio così,si disse.Alzò gli occhi chiari al cielo sperando di poter scorgere qualcosa al di là delle grige nubi che andavano a poco a poco diradandosi.Non vide niente,però.Sconsolata,chinò il capo,fissando la nuda terra di una zona ancora incolta.Smosse con un piede un po' di terra e cominciò a vagare per il giardino senza niente da fare.Pensava che forse poteva esplorare un po' la zona,nel frattempo che aspettava i suoi amici.Ma l'idea di essere costretta a passare da Sunsetville Lane la faceva desistere dal suo intento:meglio morire di noia.Era già abbastanza passarci in macchina,il che durava non più di una manciata di secondi,poichè anche a Gregory quel posto non piaceva proprio,e ogni volta che passava di lì premeva sempre un po' di più sull'acceleratore.Alyssa sarebbe stata pronta a scommettere che a nessuno piaceva Sunsetville Lane,e non solo agli abitanti,ma anche a chi,come lei,era nuova del posto.Come si poteva non essere restii ad attraversare un luogo in grado di suscitare sensazioni tali in una persona?Decise di non pensarci troppo:aveva altro di cui occuparsi.Improvvisamente si bloccò.Si trovava sul retro della villa e da lassù si poteva avere un'ampia visione di tutto il territorio intorno ad Oldmilll.Vide dei monti in lontananza e un bosco alle loro pendici.
"Il Bosco di Ciam" pensò istintivamente.Ne aveva sentito parlare da Zick ed Elena mentre parlavano delle loro avventure insieme,e,improvvisamente,le vennero in mente tutte le cose dette il giorno prima:i tronchi cavi nel bosco,le Anguane,la fiera,zia Ermelia,Zob miniaturizzato,la promessa fatta alle Anguane,il Mugalak...
Avrebbe potuto scriverci un libro,con tutto quel materiale.Osservò un'ultima volta il cielo ormai privo di nubi e scorse un puntolino lontano,che si avvicinava.Sgranò gli occhi e incominciò a corrergli incontro.
“Imber,Imber!” gridò alzando le braccia al cielo e agitandole come se dovesse segnalare ad un aereo dove atterrare.Un enorme drago azzurro si avvicinò al terreno e con un ultimo battito delle immense ali spiegate atterrò dolcemente sull’erba fresca.
“Imber!” eslamò Alyssa cingendogli le braccia intorno al collo, “Sapessi quanto sono felice di vederti…temevo quasi che non riuscissi a trovare la strada.”.Il Flyvan la guardò con un’aria fiera e altezzosa come a dire “Dubitavi forse del mio infallibile senso dell’orientamento?”.
“Allora,che ne pensi del posto? Gli chiese Alyssa spalancando le braccia.Imber si voltò a guardare a ovest della villa con uno sguardo torvo,giù dalla collina,proprio dove si trovava Sunsetville Lane.”Già…” fece Alyssa a voce bassa.”Sunsetville Lane…”.Pronunciò quel nome come se fosse una maledizione.”A nessuno piace quel posto,” continuò con voce cupa “Pensa che ogni volta che passiamo di lì Gregory accelera sempre,la prima volta che siamo arrivati mia madre si è lamentata che a momenti ci lasciava le sospensioni dell’auto,su quella strada.” Disse con un sorriso ripensando alla scena, “E lui si è inventato storia sulla fretta di arrivare a casa prima che facesse buio e cose simili…”.”Ma che sto qui a parlare?Sarai sicuramente stanco dopo tutte quelle ore di volo,vieni,vieni dentro.” Disse al Flyvan facendogli cenno con la mano di seguirlo all’interno della villa.L’enorme creatura alata la seguì.Appena entrati,dall’ingresso,si estendeva davanti a loro un corridoio con un lungo tappeto rosso dai bordi dorati,che conduceva ad un’immensa sala dove,da una parte si trovava un lussuoso salotto con alti scaffali in pregiato legno di noce,colmi di volumi,e raffinati divani intorno ad un tavolino di cristallo,tutti sopra un grande tappeto persiano rosso con ricami dorati raffiguranti animali esotici e arabeschi vari.Un’elegante caminetto acceso diffondeva un piacevole tepore nella grande sala.Alyssa andò a prendere qualcosa da mangiare per il suo Flyvan,mentre quest’ultimo si accoccolava sul tappeto vicino al caminetto acceso.Le fiamme vivaci e guizzanti si riflettevano sulle sue lucide scaglie come su di uno specchio.Alyssa posò un grosso piatto da portata con sopra un tacchino farcito vicino al muso del drago.Attratto dal profumino invitante questo alzò la testa e guardò il saporito contenuto del piatto.”Se hai fame,la tua cena è qui.” Gli disse la ragazza sorridendo.Il bagliore delle fiamme si rifletteva nei suoi occhi chiari e sui suoi capelli lucidi.Prese un attizzatoio accanto al caminetto e sistemò un ciocchetto di legno che il fuoco fece crepitare sollevando tante scintille luminose come uno sciame di lucciole.”Io vado,Imber” gli disse alzandosi.”Devo accogliere i miei ospiti…” disse voltandosi.”Ah,a proposito…” esclamò fermandosi di colpo “I miei amici sono dei domatori,più due rifugiatici e…beh,i genitori di Elena non hanno il dono della Vista,quindi almeno in loro presenza cerca di non farti notare e non toccare nulla.Non vorrai mica che pensino che ci sono dei fantasmi nella villa che fanno volare le cose.E cerca di non venire a contatto con loro o fare rumore.Sarà che non ti vedono ma possono toccarti e sentirti,quindi,acqua in bocca e…alla larga.Intesi?”.Il drago distolse l’attenzione dal suo pasto e annuì con un cenno del capo.Alyssa si voltò e si diresse verso l’imponente portone d’ingresso.Lo aprì.Una raffica di vento gelido la fece stringere nelle spalle facendola rabbrividire.Forse non era stata una buona idea aspettarli fuori.Guardò i battenti.Nel buio della notte quelle teste leonine dall’espressione feroce facevano paura,sembravano quasi vive e pronte a ruggire.Ma l’unica cosa che si sentì ruggire in quel momento fu il rombo di un’automobile che si avvicinava.”Sono arrivati,finalmente.”pensò risollevata.Non appena tutti furono scesi dall’auto Alyssa li salutò affettuosamente e con un gran sorriso li accolse dentro.Inizialmente i suoi ospiti rimasero un po’ così,come straniti,a vedere la villa così bella e così elegante come era un tempo.”Oh,buonasera.” Disse una donna dai capelli corvini in un elegante tailleur blu scuro.La madre di Alyssa si avvicinò agli ospiti della figlia con un sorriso e fece la loro conoscenza.Durante la cena i grandi continuavano a discutere tra di loro di argomenti di svariato tipo:moda,lavoro,hobby…
I ragazzi erano invece riuniti intorno al fuoco del caminetto che danzava allegramente fra i ciocchi di legno proiettando lunghi raggi di luce aranciata sul tappeto,i mobili,i visi…e sulle scaglie di Imber,che sonnecchiava pigramente.Nel suo piatto erano rimasti ormai solo pochi,piccoli ossicini candidi.”Questo posto è fantastico!” esclamò Lay “Possiamo vederlo tutto?”,chiese ad Alyssa.”Ma certo,figurati!” rispose lei entusiasta.Li condusse subito nel corridoio e iniziò ad elencare le varie stanze a mano a mano che le visitavano.Zick però si distaccò dal gruppo.Aveva l’impressione di aver sentito qualcosa.Chiuse gli occhi.Una visione:fiamme.Alte fiamme che ardevano,e un canto melodioso che si innalzava al di sopra di esse per sovrastarle.Era come se quel misterioso,e al tempo stesso meraviglioso,canto fosse in grado di domarle.Ma chi poteva domare le fiamme,l’elemento più incontrollabile e difficile da imbrigliare?Non ci fu nulla da fare,la curiosità era troppa.Assicurandosi di non essere visto si diresse nella direzione dalla quale proveniva quel canto melodioso.Trovò di fronte a sé una porta chiusa a chiave.Non sarebbe stato difficile passarle attraverso,con il Teledom.Si concentrò intensamente e un’aura verde circondò il suo corpo restringendogli le pupille che diventarono rosse.Attraversò la porta senza problemi e si incamminò lungo un corridoio buio. Il canto si sentiva già più distintamente.Svoltato l’angolo sentì che si faceva sempre più forte e chiaro:era vicinissimo ormai.Da una porta aperta si proiettavano sul muro accecanti bagliori di fuoco.E poi c’era quella voce…quel canto meraviglioso…A chi poteva mai appartenere una voce così bella?La ascoltò attentamente.No,non era una voce umana.Era il canto di un uccello.Ma quale uccello poteva mai cantare così?Sembrava un coro di angeli,era più bello del canto di un usignolo…Ma a chi apparteneva?Zick ormai non poteva più trattenersi.Quella voce lo aveva come rapito,e lui voleva sapere a chi apparteneva il canto della sua incantatrice.Si avvicinò alla porta,e si accinse a guardare oltre la soglia.

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Capitolo 6
*** Il Segreto Del Fuoco ***


Capitolo 6: “Il Segreto Del Fuoco”


Dapprima non vide nulla,se non un’accecante bagliore.Ma fu ciò che vide a lasciarlo a bocca aperta.Un enorme cerchio di fuoco avvolgeva la creatura il cui misterioso canto lo aveva tanto affascinato,sapeva che era lì,la sentiva.Spalancò la bocca sbigottito quando si rese conto che il cerchio di fuoco era sospeso sopra il terreno:un pavimento di pietra.Da dove potevano mai originarsi quelle fiamme così alte e ardenti,se non c’era nulla che potessero bruciare,e fluttuare senza alcun appoggio?Sollevò lo sguardo,cercando di scorgere qualcosa attraverso le fiamme.Quella creatura continuava a cantare,ma Zick sapeva che aveva percepito la sua presenza,che sapeva che lui era lì.Poi accade qualcosa di inspiegabile:come se avesse percepito le sue emozioni,come se avesse cercato nei suoi ricordi,la creatura intonò un altro canto,diverso.Quasi come fosse dedicato a lui e a lui solo.La melodia si fece dolce e rilassante,a Zick vennero in mente le ninne nanne che sua madre gli cantava da piccolo quando non si voleva addormentare.Gli sembrò di essere tornato piccolo piccolo e che qualcuno lo stesse cullando dolcemente.Poi la creatura lo invitò ad avvicinarsi.No,non aveva parlato.Non gli aveva neanche mandato un messaggio telepatico.Era come una sensazione,lui percepiva ciò che gli diceva,anche se non attraverso le parole,quella cosa,qualunque cosa fosse,comunicava attraverso i pensieri,le sensazioni.D’un tratto un dubbio lo bloccò improvvisamente:e se quella creatura fosse empatica?Non comunicava mentalmente con le parole,ma tramite sensazioni ed emozioni,era come se potesse trasferire anche i ricordi e le immagini,le emozioni,tutte le sensazioni ed essi legati.Zick si sentiva libero e leggero,come se potesse volare.Aveva dentro una sensazione di pace e tranquillità meravigliosa,avrebbe voluto restare lì con quella creatura alata dalla voce meravigliosa per sempre.Non sembrava ostile,anzi,era una presenza benigna e piacevole.Senza rendersene conto si stava avvicinando a quella creatura dalla voce melodiosa.Intanto nella sua mente i ricordi riaffioravano come se li stesse rivivendo una seconda volta:lui che camminava a gattoni,che guardava affascinato quei buffi mostri colorati che giravano per casa…poi la scena cambiò:adesso stava imparando a camminare.Si rivide tentare i primi accidentati passi,con esiti spesso disastrosi,ma lui si rialzava convinto di potercela fare,e ritentava,ritentava…avrebbe provato e riprovato fino a quando non gli sarebbe finalmente riuscito.Si staccò lentamente dalla poltrona e mosse un passo,poi un altro,poi un altro ancora:ce l’aveva fatta.Si,ci era riuscito.Si vide felice e sorridente,esultare per quella sua prima conquista,e gli venne voglia di sorridere.Intanto continuava a camminare avvicinandosi sempre più a quel cerchio di fiamme.Poi venne un altro ricordo ancora.Stavolta era a scuola.Si,era il suo primo giorno di scuola.Non voleva restare all’asilo senza la sua mamma e piangeva.”No,tesoro,non piangere.”,lo rassicurava lei”La mamma torna presto.”.Per un attimo si commosse ripensando a quella scena,ma i suoi ricordi non si erano ancora fermati,adesso era con i suoi compagni d’asilo,la prima volta che aveva capito di poter vedere solo lui i mostri di casa Barrymore.Ecco che restava di sasso all’allarmato “Bombo?Quale Bombo?!” del suo compagno.Intanto si era pericolosamente avvicinato alle fiamme che turbinavano intorno a quella creatura canterina.Ne sentiva il calore,ma non aveva paura di scottarsi.Fece un altro passo avanti e attraversò indenne le fiamme.La voce di quella creatura si abbassò e terminò il suo canto con un lungo,dolce lamento melodioso.Poi spalancò le ali piumate e sollevando il capo riprese l’armonioso e misterioso canto di prima.Zick si risvegliò da quello stato quasi di trance e spalancò la bocca e gli occhi per lo stupore.Di fronte a lui,nel cerchio di fiamme che gli vorticava intorno,c’era la creatura più bella che avesse mai visto.Era un grande uccello dall’aspetto elegante e i movimenti aggraziati,che cantava sopra un trespolo d’oro.Le sue piume d’oro e di fuoco sembravano quasi brillare di luce propria.Erano di un intenso rosso fuoco,e intorno al collo gli scendevano fino al petto lunghe piume dorate.Aveva le zampe lunghe e sottili come anche il collo e il becco.Sembrava a prima vista una gru,un ibis o un airone,ma aveva una lunga coda di pavone.Zick la guardò affascinato:aveva il colore e lo splendore dell’oro liquido,sembrava quasi risplendere più delle fiamme stesse nel buio di quella stanza di pietra in fondo ad una scala,raggiunta solo grazie all’intuito e al misterioso canto di quell’uccello di fuoco.La sua coda era setosa e imponente,talmente lunga che la punta di quelle belle piume arrivava fino a terra sporcandosi di polvere.Ma anche sotto la polvere grigia e opaca, continuavano a risplendere di quella luce ineffabile.Zick si avvicinò cautamente,indeciso sul da farsi.La creatura,dal canto suo,continuava la sua canzone come non fosse più interessata a lui.Zick lentamente strascicò alcuni passi sul pavimento di pietra impolverato,fino ad arrivare a circa un metro e mezzo di distanza dalla creatura.Allungò una mano come per accarezzarla.Non si mosse.Era tranquilla ormai,di lui si fidava.Era per questo che gli aveva guardato dentro:voleva capire solo se era una persona degna di fiducia o meno.Zick si avvicinò.Stava quasi per sfiorare le sue morbide piume quando…
“Ignis!”
La creatura interruppe bruscamente il suo canto con un urlo stridulo e acuto facendo sobbalzare Zick che ritirò bruscamente la mano.Il cerchio di fiamme si restrinse fino a diventare un sottile filo di fuoco che si dissolse nell’aria facendo diventare cupa e scura la stanza.Solo le sue splendide piume dai riflessi ardenti illuminavano la stanza quanto bastava a potersi guardare tutti e tre in faccia.Alyssa aveva un’espressione stravolta,quasi come una rabbia furibonda.Si diresse a passo svelto e minaccioso verso Zick che arretrava appena di qualche passo temendo il peggio.Alyssa in quel momento sembrava davvero terribile.I suoi occhi chiari erano diventati di ghiaccio e suoi capelli neri svolazzavano agitandosi scompostamente ad ogni passo,poi lo travolse con la furia d’una tempesta.”Tu non hai visto niente,tu non hai visto niente!”gridò afferrandolo per le spalle e scrollandolo.”I-io…”,provò a balbettare Zick terrorizzato.”Non hai visto niente,non hai visto niente!”,continuava lei scuotendolo come un giunco battuto da un uragano.Quella creatura alata continuava a rivolgere versi striduli ad Alyssa come un rimprovero,volendogli ordinare di lasciare andare quel povero ragazzo.”Non hai visto niente!”gridò scuotendolo ancora un’altra volta.Zick ormai non sapeva che fare quando la voce della ragazza si fece tremolante e singhiozzante.”Ti prego,Zick…”,disse lei mentre dai suoi occhi limpidi scendevano due lacrime a rigarle le guance.”Non dire a nessuno ciò che hai visto,ti prego…”disse chinando la testa e piangendo.Zick era un po’ stranito,non sapeva che fare:doveva aver paura di lei,temerla?o doveva consolarla?Improvvisamente si rese conto che Alyssa,nonostante l’aria da dura dark lady che esibiva fieramente come un leone,era in realtà molto più fragile e delicata di quanto si potesse pensare.Le appoggiò una mano sulla spalla cercando di tranquillizzarla.”Stai tranquilla Alyssa,io…se vuoi che non dica nulla non lo farò…ma spiegami cosa…”.
Alyssa sollevò la testa e lo guardò negli occhi.Zick quasi non la riconobbe.Sembrava così diversa…così dolce con quegli occhi lucidi e le guance bagnate dalle lacrime.”Zick,non dire niente…”,disse lei con voce rotta dal pianto.”Io non voglio che la trovino…non voglio che portino via Ignis,non lo voglio…”,disse ricominciando a piangere.”Alyssa,ti prego,non fare così…”cercò di rincuorarla Zick, “Va tutto bene,manterrò il segreto,ma voglio che tu mi spieghi cosa sta succedendo.Perchè siete qui ad Oldmill,perché a Villa Noctis,e…” si voltò verso la creatura che dal sul suo trespolo d’oro li guardava con i suoi occhi neri come inchiostro.”Chi è lei?”.
Alyssa asciugò le lacrime.
“Sapevo che prima o poi avrei dovuto dirlo a qualcuno,Zick…”,disse in tono serio e cupo.
“Vedi Zick…se io mi trovo qui,non è per caso.E se anche Ignis è qui…”,disse indicando la creatura sul trespolo d’oro,”non è un caso nemmeno quello…”.
“Alyssa,io voglio che tu mi spieghi….che cosa ci fai proprio qui,a Villa Noctis,nel quartiere di Sunsetville Lane,nella zona di Midnight Street,e chi è Ignis?” esclamò esasperando indicandola con la mano.
Alyssa trasse un profondo respiro“è il momento che tu e i tuoi amici sappiate perché sono qui e qual è la mia,anzi,la nostra”,disse indicando Ignis “missione.”.
Chiama tutti i domatori e rifugiatori che conosci,avremo bisogno d’aiuto,io e Ignis…e voi,se vorrete aiutarci,perché vi riguarda tutti.”,disse superandolo e dirigendosi verso Ignis.Avvicinò una mano al suo becco e la accarezzò dolcemente.
“Aspetta un momento…”,sbottò Zick,”che intendi dire?”.
“Manca qualche domatore?”,gli chiese lei voltandosi di scatto e facendo svolazzare i lunghi capelli corvini.
“Beh…si”,balbettò lui,”Teddy Thaur.”.
“Bene,”,disse lei,”adesso torniamo di sopra.E’ il momento che sappiate la verità.”.Condusse Zick fuori dal corridoio,lasciando momentaneamente Ignis al suo posto.Salirono di sopra dove si trovavano gli altri.
“Venite con me”,disse Alyssa in tono serio,”c’è qualcosa di me,di questo luogo e di voi che dovete assolutamente sapere.”.Elena e Lay si guardarono senza capire ma non dissero una parola e la seguirono in salone.Si riunirono tutti davanti al fuoco,intorno ad Alyssa.Anche Imber si era risvegliato dal suo sonnellino,capendo che il momento era importante.Alyssa iniziò con voce bassa e grave.”Preparatevi,perché quella che sto per raccontarvi è una lunga storia che risale ormai a parecchi secoli fa.Mettetevi comodi perché questa sarà una lunga storia.Una lunga,lunga storia…”.

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Capitolo 7
*** L'Ultimo Domatore ***


Capitolo 7: “L’Ultimo Domatore”


Le fiamme crepitavano nel camino facendo scoppiare la legna in mille scintille di fuoco.Alyssa era seduta lì di fronte a loro.La sua espressione seria,i bagliori del fuoco che baluginavano negli occhi chiari,che si riflettevano sui lunghi capelli scuri.Stavano per scoprire qualcosa di più su di lei,un segreto che aveva sopito per parecchio tempo e che ora reclamava la sua liberazione a gran voce.Zick aspettava che Alyssa cominciasse a parlare mentre gli altri si muovevano nervosamente sui divani e le poltrone chiedendosi perché si trovavano lì.
“Vedete,”,incominciò con la voce bassa e calma di chi si prepara ad un lungo racconto,”un tempo,circa trecento anni fa,qui viveva una famiglia benestante.Erano persone piuttosto particolari,non uscivano spesso di casa e non scendevano quasi mai in paese,mandavano perlopiù i domestici a fare delle commissioni per conto loro.Prima questo posto tetro e orribile era un ridente paesino,prima che accadesse ciò che accadde,prima che Oldmill diventasse una contrada fantasma,prima che il cemento di Bigburg soffocasse i campi…qui c’era un luogo felice…”.Fece una pausa,poi riprese”Le acque del fiume scorrevano attraverso i prati e i contadini coltivavano lungo i suoi argini,del resto anche il nome del paese lo dice:Oldmill è l’unione di Old,vecchio,antico,e Mill,mulino,che indica chiaramente l’origine del paese.Ora…Un tempo vivevano due casati:quello della famiglia che risiedeva qui a Villa Noctis,e quello che risiedeva invece…al Palazzo d’Inverno.”.Tutti i presenti sobbalzarono e divennero pallidi come fantasmi.Se già Sunsetville Lane e Villa Noctis non avevano una gran reputazione,il Palazzo d’Inverno era peggio.Ma Alyssa riprese il suo racconto.”Credo che voi sappiate come prosegue questa storia…il tiranno signore del palazzo costringeva gli abitanti a lavorare per lui e a versargli gran parte dei raccolti,o li faceva condannare senza pietà.La famiglia che viveva qui a Villa Noctis,invece aveva tentato di evitare questo scempio,ma…” “Aspetta un attimo!” sbottò Lay,”Ma se erano stati i proprietari di Villa Noctis a distruggere i raccolti ed essere cacciati con infamanti accuse…” “Accuse non vere!”,gridò Alyssa furiosa.”Non hanno mai fatto niente,fu il barone a devastare i campi e diede per giunta la colpa agli abitanti di Villa Noctis!E sapete perché?Perchè loro stavano per smascherarlo!Lui aveva un segreto,un orribile segreto,e poiché stava per essere scoperto inscenò la maledizione dei padroni di Villa Noctis.Loro non avevano alcuna colpa,ma i paesani non gli credettero e li cacciarono via bruciando tutto.” “E la maledizione?”,chiese Elena “Come lo spieghi che l’intera zona di Sunsetville Lane sia bruciata?La villa è abbastanza lontana dagli abitati,non credi?”,tutti annuirono.Alyssa fece un profondo respiro “Forse voi non conoscevate il barone,l’antico proprietario del Palazzo d’Inverno…il suo nome era Hiver Von Algor!”.Le fiamme nel camino si sollevarono bruscamente come se anche loro tremassero,gli altri si guardarono in faccia,uno più spaventato dell’altro.”Tutti sanno che il barone non era ciò che sembrava,era un potente mago,e voi lo sapete benissimo.Dopo aver fatto andare in rovina i raccolti,convinse gli abitanti che la colpa era della famiglia di Villa Noctis.Loro purtroppo gli cedettero e se la presero con loro,così il barone si era finalmente tolto di mezzo i suoi rivali e poteva spadroneggiare crudelmente su tutta la zona.Quando i proprietari della villa se ne furono andati,fu lui a gettare su tutta la zona quella tremenda maledizione,e non i vecchi proprietari di Villa Noctis,quelle sono solo delle infamanti accuse per celare la vera storia della maledizione di Sunsetville Lane.”
“Alyssa…”,disse timidamente Lay.Alyssa si voltò verso di lei.”Scusa,non lo sapevo…se è vero allora,anche i precedenti abitanti hanno ingannato i loro discendenti facendo giungere a noi una versione distorta della realtà…” “No,Lay,in realtà il barone modificò la loro memoria in modo che credessero che fossero stati i padroni di Villa Noctis a lanciare quella maledizione.In realtà loro non avevano mai visto né sentito uno dei proprietari pronunciare quelle parole.Era tutto un’illusione,fatto sta che fu il barone a scatenare quel forte vento che spinse le fiamme fino al paese,bruciandolo.Ovviamente Oldmill venne ricostruita,ma la zona di Sunsetville non venne più guardata da nessuno,neanche da lontano,e tutti cedettero che era un luogo maledetto dove non andare.In effetti si respira tutt’ora quell’atmosfera tetra.Mia madre mi ha detto tutto questo.E poi Ignis me l’ha mostrato in una visione…”.
“Ignis?”,chiesero tutti in contemporanea ad eccezione di Zick.
“Accidenti,è vero!avevo dimenticato di parlarvene…venite con me.”disse Alyssa alzandosi in piedi.
“No,aspetta!”,disse Lay,”dicci almeno se sai perché il barone li cacciò.Che segreto aveva?Perchè voleva il libero arbitrio su tutta la zona?”.”Non lo sappiamo,purtroppo…”,disse tristemente Alyssa.Non se ne sa molto…quel che è certo è che barone cercava qualcosa…e qualcuno.Venite con me.”,e dirigendosi in un corridoio Lay e Elena non poterono far altro che seguirla lungo una scala che portava di sotto.Si guardarono in faccia un po’ preoccupate e dubbiose.Non capivano cosa Alyssa volesse fare e dove voleva condurle,ma,quando si trovano di fronte a quella stessa porta che Zick aveva oltrepassato con il Teledom, sentirono subito il canto di Ignis.Alyssa aprì la spessa porta di legno con un anello dorato come battente e li fece entrare.Si trovavano ora,in un basso corridoio di pietra buio e scuro,ma più in la,oltre le soglia della stanza in fondo al corridoio a L,c’èra la creatura che cantava così magnificamente.Oltrepassarono la soglia ed Elena e Lay rimasero senza fiato.
Lay provò a balbettare qualcosa”Ma…è…è..una Fenice!”.Lay ed Elena rimasero a bocca aperta a fissare quella creatura meravigliosa cantare dal suo cerchio di fuoco sul trespolo d’oro.Lay si voltò a fissare Alyssa.”Ti spiegherò dopo.”,disse,”Adesso dobbiamo assolutamente trovare l’ultimo domatore.”.Elena e Lay si guardarono un po’ perplesse ma subito dopo annuirono decise con un cenno del capo.”Bene,andiamo!” esclamò Alyssa decisa.Si diressero tutti e quattro fieramente in giardino,rassicurando i loro genitori perplessi con un ”Siamo da Teddy,torniamo presto.”.Gregory accese il motore e scese velocemente giù dalla ripida discesa sfrecciando velocemente attraverso Sunstville Lane.
“Questo posto di notte è ancora più lugubre…”commentò Elena,”un cimitero infestato da Spiriti Neri,o una foresta maledetta farebbero molta meno paura…” disse rabbrividendo.
Fortunatamente non durò a lungo.In pochi minuti erano già fuori.Uscirono dalla zona di Midnight Street e imboccarono subito Camustro Street dirigendosi verso casa Thaur,seguendo le indicazioni di Zick.L’auto si fermò di fronte ad un villino di due piani.”Ecco,questa è casa Thaur!!esclamò Zick indicandola.Scesero dall’auto e si diressero verso la casa.Bussarono alla porta e venne ad accoglierli un ragazzo dai capelli rosso-arancio dall’aria beffarda.Salutò molto cordialmente Zick e Lay,ma,non appena si accorse di Elena,commentò con un certo disappunto:“Ah,c’è pure lei…”.
Elena diventò di tutti i colori.”Senti qua tu,ma chi ti credi di essere?se ti acchiappo…Zick,lasciami!,gridò furibonda tentando di divincolarsi.”Elena,ti prego,basta…smettila!”diceva lui cercando di trattenere Elena,che,se non l’avesse trattenuta,sarebbe saltata addosso a Teddy come aveva fatto con David al fiume quando il suo coniglietto Puffy era stato mannarizzato.Alyssa e Lay non potevano fare a meno di ridere a crepapelle.”Perché non mi date una mano invece di ridere?” sbottò Zick.Finalmente riuscì a calmare Elena che scoccò un’occhiataccia a Teddy che stava a significare una cosa del tipo “la prossima volta che ti becco solo senza Zick a tenermi ti pesto”.Teddy voltandosi si accorse di Alyssa.”Hey,chi è questa ragazza così carina?”chiese beccandosi uno scappelloto da Lay.”Lascialo perdere,Teddy è fatto così…”.Alyssa gli strinse la mano.”Piacere,io sono Alyssa Rottherfield,vivo lassù,a Villa Noctis…”,non ebbe il tempo di terminare la frase che subito Teddy esclamò sbigottito “Villa Noctis?!!Oh…ooohh!!!” urlò rischiando di cadere all’indietro e aggrappandosi allo stipite della porta.”Ma che peccato,e io che speravo ti rompessi la faccia.”commentò Elena caustica,mentre Teddy si rimetteva in piedi.”Senti un po’ rifuggi-fuggi,non sono disposto a sorbirmi le tue battutacce da acidona e…” “Che cooosa??!!!Acidona a chi?!!!”urlò Elena furibonda.”Elena!”,urlò Zick saltandole addosso per fermarla prima che incominciassero una lite furiosa lei e Teddy.Alyssa guardava quella scena allibita,”Tranquilla,fanno sempre così.Prima o poi ci farai il callo come me alle loro sfuriate.”le disse Lay.”Ma fanno sempre così?”le chiese Alyssa.”Puoi scommetterci!”esclamò Lay.Fortunatamente Zick era riuscito a calmare i bollenti spiriti di Elena.”Teddy,c’è una cosa importante di cui ti dobbiamo parlare.”disse Zick.”Vabbene,venite…”,disse facendoli accomodare.Seduti intorno al tavolo del salotto gli spiegarono quanto era successo e quanto stava accadendo.L’espressione di Teddy si faceva da scettica a stupita,da meravigliata a incredula.”Ma state dicendo davvero?”chiese sbigottito alla fine?.Gli altri risposero di si in coro.Poi Alyssa spiegò”Io ho scoperto di essere la discendente della famiglia che visse a Villa Noctis trecento anni fa,e devo assolutamente impedire che Hiver trovi ciò che sta cercando.”.”Scusa Alyssa…”chiese Elena,”ma il barone non è mica ancora vivo…insomma,sono passati tre secoli da allora non credo che…oh,no…non mi dire che…”tutti i presenti si accigliarono.Alyssa chinò la testa,”Purtroppo è così,”disse,”ha trovato un modo per non invecchiare…ma sa che la sua pozione non durerà a lungo.Gli ingredienti di cui è composta sono molto rari,e non è più in grado di procurarseli…ecco perché vuole Ignis.Le Fenici hanno dei poteri enormi:sono incredibilmente longeve e possono vivere per cinque secoli,inoltre hanno la capacità di rinascere dalle proprie ceneri,e sono perciò immortali.Questo è il segreto al quale Hiver vuole accedere.Lui vuole sapere come diventare immortale e invulnerabile.Ecco perché vuole Ignis,e so per certo che i suoi fedeli servitori la stanno cercando.”.
“Alyssa,ma come può fare a diventare invulnerabile?le Fenici sono immortali ma non invulnerabili.” Esclamò Teddy.”Questo è vero,” disse Alyssa,”ma è anche vero che le loro lacrime possono guarire ogni ferita e neutralizzare qualsiasi veleno.Adesso noi dobbiamo tornare alla villa,ma domani pomeriggio tutti a casa mia,intesi?”
“Si.”risposero tutti.
“Verrà a prendervi il mio autista,così non dovrete passare a piedi da Sunsetville Lane.”.
Salutarono Teddy,anche se per una seconda volta ci fù il rischio lite furibonda Elena VS Teddy,ma Zick riuscì per la terza volta in appena due ore,a dividerli.Si diressero velocemente verso l’auto,salirono e partirono a tutta velocità verso la villa.Ormai tanto si erano rassegnati:il pomeriggio seguente l’avrebbero passato in mezzo ai libri alla ricerca di un indizio,perché a quanto pareva Hiver Von Algor non cercava solo Ignis la Fenice,ma anche un’altra cosa,e loro dovevano assolutamente scoprire quale.

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Capitolo 8
*** La Profezia Delle Due Famiglie ***


Capitolo 8: “La Profezia Delle Due Famiglie”


Mattina.Il sole splende alto nel cielo preannunciando una giornata serena.Solo qualche nuvola screziata di grigio all’orizzonte,sembra annunciare la pioggia,.Una grande nuvola soffice,che si staglia contro il profilo di alti monti,lividi come fantasmi contro l’azzurro del cielo.Era ormai mezzogiorno passato quando Alyssa e gli altri furono usciti dalla scuola.Avevano tutti appuntamento a casa di Alyssa e Gregory li attendeva pazientemente nell’enorme limousine nera e lucente.Arrivarono per prime Alyssa e Lay.”Aspettiamo gli altri,dovrebbero arrivare a momenti…”disse Alyssa rivolta all’autista.”Eccoli,sono lì” esclamò Lay vedendoli arrivare.Teddy ed Elena,mentre camminavano,muovevano le mani a scatti verso l’alto come per accompagnare un’accesa discussione,mentre Zick,al solito,non sapeva che pesci pigliare.
Finalmente riuscì a portare all’auto i due litiganti,stavolta senza beccarsi qualche pugno accidentale.Fra i due litiganti il terzo gode,dice il proverbio,ed era meglio per lui non tentare di mettersi fra i due litiganti o avrebbe avuto ben poco da godere,se non una fetta di carne cruda su un occhio nero e malconcio.Zick preferì sedersi in mezzo ai due,onde evitare una rissa in macchina col rischio di sbandare.Il silenzio fu di tomba quando dovettero oltrepassare Sunsetville Lane,quel posto orribile aveva il tremendo potere di suscitare timore ai passanti,anche in pieno giorno.Arrivarono in fretta alla villa,per fortuna.I due battenti li fissavano fieri e alteri con i loro occhi d’oro e le criniere che brillavano auree sotto i raggi del sole.La tavola era imbandita già al loro arrivo e vi si tuffarono sopra quasi come dei selvaggi.Al termine del pranzo sgattaiolarono in salone per sprofondare nelle morbide poltrone e il divano.Imber,come sempre,se ne stava solo,raggomitolato sul tappeto,vicino al camino.”Ragazzi,vi ho portato qui perché credo che fra questi volumi polverosi ci sia qualcosa che possa aiutarci…già da prima avevo trovato un importante indizio…”disse Alyssa alzando lo sguardo al soffitto.Non appena gli altri la imitarono rimasero a bocca aperta:sul soffitto era dipinto un gigantesco albero genealogico dagli intricati rami che si intrecciavano tra di loro e recavano delle pergamene con sopra dei nomi.Le radici dell’albero si originavano dalle piume della coda di una Fenice.L’albero aveva una corteccia dal legno rossiccio,capirono che si trattava di una quercia,e le foglie erano state dipinte di giallo-oro.”Questo è l’albero genealogico della mia famiglia,” annunciò Alyssa ”è da qui che ho scoperto di essere la discendente della famiglia che oltre trecento anni fa,visse qui a Villa Noctis.”.Zick e gli altri si guardarono negli occhi,un po’ timorosi.”So che c’è una leggenda che narra la storia delle due famiglie e le aspre lotte che scatenavano l’una per il dominio sull’altra…”,proseguì Alyssa imperterrita.”E credo che fra le pagine ingiallite di questi antichi testi ci sia qualcosa che ci possa aiutare a scoprire qualcosa di più.”.”Io credo di sapere qualcosa…” disse Elena timidamente.”Ma davvero?” fece Teddy in tono sfottente.Elena lo fulminò con lo sguardo e Zick si tenne pronto a saltare addosso ai due per tenerli fermi,ma fortunatamente per lui,per questa volta Elena lasciò correre.”So che secondo la leggenda,che le due famiglia erano in perfetta sintonia fra di loro,ma un giorno,quando i sovrani,la regina Schnee e il re Eis,vennero a mancare,salì al trono Hiver…”rabbrividì,ma continuò il discorso “Da allora le cose cambiarono,che io sappia il barone era ancora giovane,ma era già abbastanza potente e crudele da sottomettere senza difficoltà la popolazione al proprio volere.Inizialmente Palazzo d’Inverno non era un luogo così freddo e desolato,le montagne erano si,coperte dalla neve gran parte dell’anno,ma non era ancora arrivato quel terribile gelo distruttore.Quando Hiver salì al potere scatenò tutta la forza del ghiaccio su tutta la superficie dei monti.I Monti Bianchi divennero gelidi e inospitali,solo le foreste di sempreverdi potevano resistere al rigore del clima,e quelle montagne vennero chiamate Montagne Ghiacciate.Nulla poté fermare il barone.Il suo cuore era freddo e duro come il ghiaccio e senza sentimenti.Solo suo zio Hagel gli era rimasto accanto,come consigliere.Tutti gli altri obbedivano solo per paura.”Gli occhi di tutti erano puntati su Elena,rapiti dalle sue parole,tanto che perfino Teddy aveva finito di fare del sarcasmo.”Poi purtroppo non so più altro…non raccontano null’altro in paese…”concluse Elena.
Alyssa sembrava pensierosa.”Che io sappia però,su quelle due famiglie c’era una profezia!” esclamò Lay.Alyssa sollevò di scatto la testa,pronta ad ascoltare ogni singola sillaba del discorso di Lay.”Purtroppo la profezia è molto antica e nessuno ricorda cosa dicesse esattamente,ma pare che abbia a che vedere con un discendente della famiglia di Villa Noctis che deve adempiere al suo dovere di…ehm…”Lay si passò nervosamente una mano fra i capelli corti.”Non lo so di preciso…la profezia e il libro che la conteneva andò perduta nell’incendio che distrusse tutta la zona dell’odierna Sunsetville Lane.In un vecchio poema questo episodio è narrato come ‘il tramonto dello splendore della valle”.Forse è per questo che questo postaccio si chiama oggi,Sunsetville Lane.”concluse.Alyssa cominciò a riflettere sulla cosa.Già,ecco perché quel ‘Sunset’:sunset significa tramonto.Ma Lay aveva parlato di una profezia…ma quale?E come fare a ritrovarla,se era andata perduta nell’incendio di Sunsetville Lane?
“Che genere di profezia era,Lay?”chiese Zick.”Mah,non saprei…che io sappia un cantico o qualcosa del genere…roba che si canta insomma…ma figuriamoci chi lo sa più.Dovresti essere in grado di campare più di trecento anni per poter sapere cosa diceva…”.”Ignis!”gridò Alyssa improvvisamente scattando in piedi come una molla.”Lei lo sa sicuramente!”esclamò entusiasta.Si diresse velocemente fuori dalla stanza ma inciampò nella coda di Imber che strillò atrocemente spalancando di colpo le ali e facendo cadere a terra alcuni libri.”Scusa Imber…mi dispiace…”gemette lei.Imber si leccò la coda malconcia e si acquattò in un angolo,lontano da loro.”Li metto a posto io…”disse Zick.”Hey,che cos’è quello?”esclamò Teddy prendendo un grosso libro tra le mani.Era vecchio e malconcio,la copertina era annerita come se fosse stata arsa dalle fiamme.Sulla copertina era visibile l’immagine in oro di una Fenice dalle ali spalancate circondata da una muraglia di cristalli di ghiaccio e una rosa.”Alyssa…com’è che si chiama la canzone che Ignis canta sempre?”chiese Teddy.”Credo che si chiami…Il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco,ma perché me lo chiedi?”
“Così…tanto per…Ma…hai mai pensato che forse potrebbe essere quello ciò che stiamo cercando?”le chiese.”Non ci ho mai pensato…secondo te potrebbe essere quella,la profezia?” “Io credo di si.”rispose convinto.”Te l’ha detto Ignis,per caso,sapientone?”chiese Elena sarcastica.”No,niente affatto,l’ho intuito io,con il mio genio e le mie capacita indubbiamente superiori alle tue.”rispose con vanto e con una certa cattiveria verso Elena.Lei per tutta risposta gli saltò addosso buttandolo a terra e facendogli volare il libro dalle mani,che cadde e si spalancò mostrando le pagine ingiallite dal tempo e dai bordi bruciacchiati.”Fermi!Fermatevi!”urlò Zick saltando addosso ai due e tentando di dividerli.”Ragazzi,vi prego calmatevi!”li supplicò Alyssa tentando di aiutare Zick.Lay si avvicinò lentamente al grosso libro spalancato e lo sollevò delicatamente da terra senza staccare gli occhi dalle pagine.
“Ragazzi….”disse con voce tremante e gli occhi sgranati.Quelli però non la sentivano,impegnati com’erano,chi a menare botte da orbi e chi a scansarle,chi a tentar di rabbonire l’altro e chi ad aizzarlo.
“Ragazzi…”li chiamò Lay con più insistenza.Elena e Teddy continuavano a darsele di santa ragione senza che Zick e Alyssa riuscissero a far qualcosa.Si prendevano a pugni e si rotolavano a terra,urlavano e si dibattevano scalciando furiosamente,sembrava di assistere ad un match di wrestling a quattro concorrenti.Facevano tanto trambusto che persino Imber si era svegliato furioso.Slpalancò le ali e con un urlo stridulo si lanciò addosso ai due litiganti scaraventandoli ai due lati della stanza.Mentre tutto si calmava e i due contendenti si rialzavano Lay sbottò:”Insomma,mi state a sentire,si o no?”.Fece una faccia stupita quando vide Elena e Teddy ridotti peggio di due gladiatori sfuggiti alle belve,e Imber a zanne scoperte che ringhiava furioso.”Ma che diamine…?” “Allora,Lay,che cosa ci devi dire?”chiese Zick.
“Ehm…che…ho trovato il libro che presumibilmente avrebbe dovuto sparire tra le fiamme…”disse Lay mostrando il libro che aveva prima Teddy tra le mani.”E questo è il cantico che cercavamo…”disse indicando un titolo scritto in una calligrafia antica,di tipo medievale,che diceva:
“Canticum De Glacie Et Igne”.

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Capitolo 9
*** Il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco ***


Capitolo 9 : “Il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco”


Rimasero a fissare attoniti le pagine ingiallite che recavano un testo antico scritto in Latino.”Mi sa che ci vorrà un bel po’ a tradurlo…”disse Alyssa.”Ma non possiamo chiedere direttamente a Ignis?perchè complicarci le cose?”chiese Zick.”Credo che abbia ragione,forse è meglio così…”aggiunse Lay.”Non saprei…è passato tanto tempo…e se Ignis non si ricordasse bene tutte le parole?Qualche volta ha dovuto interrompere il canto perché non ricordava alcune parti del canto…”rispose pensierosa Alyssa.Decisero che forse era meglio tradurre da sé,anche perché poi,che cosa avrebbero dovuto fare tutto il pomeriggio nella villa a non far niente?”Ragazzi…”disse ad un certo punto Elena,mentre Alyssa sfogliava un monumentale vocabolario alla ricerca dell’ennesimo verbo sconosciuto.”Se questo cantico è una profezia riguardante le due famiglie,non credete che il libro avrebbe dovuto essere conservato con cura?insomma…in qualche posto sicuro….cosa ci faceva secondo voi in una libreria così esposta agli agenti esterni?Non credete che i padroni della villa avrebbero dovuto proteggerlo o portarlo via?”chiese.”Giusta osservazione.”esclamò Alyssa lasciando perdere per un attimo la ricerca “quel libro,infatti,secondo la leggenda era in possesso della famiglia Von Algor.probabilmente Hiver lo avrà gettato nelle fiamme per distruggerlo,ma in qualche modo il libro riuscì a resistere…del resto non sarebbe la prima volta che un libro particolarmente importante venga protetto con un incantesimo.”concluse riprendendo a cercare la parola da tradurre.Tacquero e ripresero la ricerca.
Mentre Alyssa cercava e traduceva,tutti stavano in religioso silenzio,attendendo che finisse.A traduzione avvenuta Alyssa la rilesse aggrottando le sopraciglia.”Ci sono delle parti che effettivamente non mi sono chiare,in questo testo…ci sono cose delle quali non trovo alcun riscontro con ciò che so…”disse pensierosa”Credo che ci sia ancora qualcosa che noi non sappiamo…”concluse tristemente.
“Ma che dice la profezia?”le chiese Teddy.Alyssa mostrò il foglio con la traduzione in bella copia.Il testo era scritto in rima baciata ed era piuttosto enigmatico,soprattutto nella sua parte finale,che era per Alyssa e tutti gli altri,a dir poco incomprensibile.C’erano,si,i riferimenti alle due famiglie a al ghiaccio e il fuoco,all’incendio,la maledizione e le sue conseguenze…ma c’era anche una parte che non riuscivano a comprendere,cosa mai avrebbe dovuto fare la discendente della famiglia Rottherfield?E chi era il principe che doveva essere liberato dall’incantesimo del tiranno?Fissarono il testo e lo lessero tutti insieme.
Il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco
Fermati e ascolta,o viandante
questo è il canto del ghiaccio e del fuoco
resto antico di un tempo distante
bada però,e presta attenzione,non è cosa da poco
non c’è nulla da scherzare
grande pentimento ne deriverebbe in avvenire
con il fuoco,no e poi no,non provare a giocare
ed il ghiaccio non sfidare,se della sua furia funesta non vuoi tu perire.
Due poteri contrapposti
due casati pari in prestigio e in dignità,fra cui contesa non cesserà
feroce battaglia imperversa senza arresti
ma fra i due ancor non si sa,chi di loro vincerà:
da una parte famiglia benigna,che delle fiamme tien l’ardore
dall’altra quell’oscura,che del freddo gelo ha incontrastato potere.
Sogna ormai da tempo il popolo,la liberazion dall’oppressore
ma qualcosa,purtroppo si sa,non andò a ben volere
per intrigo,per inganno
buona famiglia fu cacciata
punizione?chi lo sa?la vallata fu dannata,maledetta da gran danno
e tutta la vallata,alla sera,da gran fiamme fu bruciata
non rimase infine niente
e amare l’acque del fiume,come rimpianto
e il tiranno,con bufere,il paese congelò,della vittoria ormai potente
non rimase alla gente altro che chi disperato e amaro pianto.
Ma non è cessata la battaglia ancor presente
verrà poi una discendente,il paese a liberare
ormai gelido e impotente,nella morsa di vento furente
ancora gran battaglia deve continuare
per sconfigger il tiranno di regno ormai finito
per decretar un vincitore.
Colei soltanto spezzar potrà,l’incanto che del principe il cuor incatena,e il gran gelo in lui indurito
solo allora l’Uccello di Fuoco tornerà,per riportare della valle rinnovato lo splendore.

Guardarono perplessi quell’incomprensibile poema sciorinato lì,sopra al foglio.”Beh,la prima parte è nota a tutti e chiaramente comprensibile…”disse Lay,”e a quanto pare Alyssa”disse voltandosi verso di lei”deve sconfiggere il tiranno il cui regno è ormai finito…però!Che storia interessante…”esclamò con un sorriso”il problema è che qui parla di un principe da liberare…chi può essere?”disse alzando lo sguardo dal foglio alle facce dei presenti.Quelli si fissarono perplessi finché Elena non ribatté:”Secondo me quella cara persona di Hiver tiene qualcuno in ostaggio,e noi lo dobbiamo liberare,la profezia dice così!”.Tutti gli altri furono d’accordo,persino Teddy.”E tutto questo è in mano tua,Alyssa!”esclamò Zick indicandola con un teatrale gesto della mano.”Chi…io?”balbettò lei timidamente,improvvisamente carica di tanta responsabilità.”Ma certo,proprio tu!”esclamò Zick.Alyssa arrossì e posò lo sguardo sul foglio.Posò le dita su una parola e mormorò:”Ignis…”.”Cosa?”esclamò Teddy”hai detto…Ignis?”.Alyssa annuì.”Leggete l’ultima strofa…”rispose,mostrando il foglio.”Ecco perché tengo Ignis nascosta…lei è l’Uccello di Fuoco che permetterà alla discendente,cioè a me,di porre fine al dominio del tiranno e riportare nella valle lo splendore di un tempo.”disse Alyssa chinando il capo”Se Hiver riesce a prenderla…la profezia non potrà mai avverarsi.E lui acquisterebbe un potere enorme.Il ghiaccio avrebbe la meglio sul fuoco e l’armonia non potrà essere più ristabilita.Noi…tutti insieme…”disse guardandoli tutti in faccia”dobbiamo impedirlo per il bene di Oldmill Village e dell’intera città di Bigburg.”esclamò.”Alyssa…da dove cominceremo però?che indizio abbiamo?”chiese Teddy.”Un indizio lo abbiamo eccome,testa di rapa”sbottò Elena”se tu m’avessi ascoltata,a quest’ora sapresti certamente che Hiver vive a Palazzo d’Inverno,sulle Montagne Ghiacciate!”.”Ti ho ascoltata eccome!E anche troppo,naso-a-patata…”ribattè lui offeso”Ma non abbiamo neanche un piano,una strategia…che cavolo facciamo una volta arrivati a Palazzo d’Inverno?Magari diciamo:’Heilà,ciao Hiver,caro,siamo venuti a spodestarti e liberare il poveretto che hai in ostaggio,per favore,saresti così gentile da assecondarci?Vedi…è che sennò la profezia non si avvera…’”disse con una vocetta in falsetto e facendo versacci e facce buffe,scimmiottando l’ipotetico discorso che ci sarebbe stato qualora si fossero trovati davvero a Palazzo d’Inverno,di fronte a Hiver.“Senti un po’domatonto dei miei stivali…”ringhiò Elena minacciosa mentre stringeva la mano a pugno e si avvicinava a Teddy.”Elena,per favore,controllati!”la rimproverò Zick bloccandole il braccio.”Abbiamo fatto già abbastanza trambusto per oggi,e non credo sia di nuovo il caso di fare infuriare Imber,anche se è addomesticato è pur sempre un Flyvan,e se è vero che ‘can che abbaia non morde’,Imber potrebbe smettere di ‘abbaiare’ e incominciare a mordere…”.Elena si calmò e si ricompose.Teddy avrebbe voluto infierire con una delle sue battute,tanto per farla infuriare,un po’ come il torero aizza il toro sventolandogli davanti un mantello rosso,ma preferì trattenersi:Zick aveva ragione.Nonostante fossero entrambi domatori molto esperti,figuriamoci se gli sarebbe mai saltato in mente di testare la propria abilità proprio con Imber…provateci voi a domare un Flyvan inferocito!”Dove si trovano esattamente le Montagne ghiacciate?”chiese Lay,curiosa.”Dopo il Bosco di Ciam,ad Est di Bigburg,sono piuttosto distanti e per giunta la zona d’alta montagna più impervia che si conosca.Lo so perché l’ho visto sulla cartina e ne ho anche sentito parlare qualche volta.”le rispose Zick.”Mi sa tanto che avremo bisogno di un buon equipaggiamento per avventurarci sulle Montagne Ghiacciate…”disse Alyssa”e poi avremo bisogno di un alibi:non credo che se diciamo ai nostri genitori cosa realmente abbiamo intenzione di fare,ci lascerebbero andare.”concluse.”In effetti ha ragione…”disse Teddy pensieroso”E poi,parlo seriamente stavolta,che cavolo facciamo quando arriviamo a Palazzo d’Inverno?non credo proprio che Hiver sia tipo da lasciarsi detronizzare così.E se poi ci trasforma in ghiaccioli come,secondo il cantico,accadde a Sunsetville Lane dopo l’incendio?Del resto,ancora oggi Sunsetville Lane è battuta da un vento gelido e selvaggio…”esclamò preoccupato.Ci fu un attimo di silenzio,poi Alyssa esclamò”Ci serve un piano!un buon piano,anzi!Teddy ha ragione,non possiamo permetterci di spuntare lì così e improvvisare,non possiamo arrivare impreparati,o temo che Hiver ci farà pagare cara questa nostra dimenticanza…”finì,tristemente preoccupata.”Si,ma che genere di piano?noi su Hiver non sappiamo praticamente niente,eccetto che è un mago molto potente e che corriamo seri rischi ad avventurarci su quelle montagne.”sbottò Lay.”In effetti è un bel problema…”disse Zick a voce bassa”Ma deve esserci senz’altro un modo per affrontarlo…insomma…non possiamo consultare un altro po’ quel libro?Dirà certamente qualcosa…”concluse con tono quasi disperato.”Nisba,non c’è assolutamente nulla,nient’altro che non abbiamo gia visto”esclamò Lay sfogliando il libro.”Che intendi dire,Lay?”le chiese Teddy ”Intendo dire che,eccetto le due pagine centrali con il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco,nelle altre non c’è scritto assolutamente niente.”,rispose Lay.”Non è possibile…”esclamò Alyssa sgomentata prendendo il libro in mano e sfogliandolo.Niente.Nel libro non c’erano altro che pagine ingiallite e bruciacchiate.Lo posò con un tonfo sul tavolinetto di cristallo e si gettò su una poltrona tenendosi la testa fra le mani.I lunghi capelli le coprirono completamente il volto.”E adesso come faremo?non abbiamo un piano,un’idea,una strategia,un indizio…nulla!”singhiozzò scuotendo il capo.”Aspettate un attimo!”esclamò Lay”io un’idea ce l’ho!”.Alyssa alzò la testa togliendosi i capelli davanti al viso con la mano.”Quale?”chiese scettica.”Il cantico parla del ghiaccio e del fuoco…se lui è il ghiaccio…noi abbiamo dalla nostra parte il fuoco!”esclamò indicando con un cenno della testa la direzione dove si trovava il corridoio con la scala che portava di sotto.”No!non se ne parla!non ho intenzione di esporre Ignis ad un rischio così grande!”urlò,”Non so se riuscirebbe a resistere a quel gelo…e se la indebolisse?come faremo noi?non possiamo correre un rischio così grande…dobbiamo essere sicuri di quel che facciamo…non possiamo partire completamente impreparati…e poi il cantico non parla d’altro?non dà altri indizi?”.Purtroppo la sua domanda fu vana,nessuno sapeva cosa rispondere.”Aspettate!”gridò Lay di colpo facendoli sobbalzare,”Qui c’è qualcosa…”disse tirando fuori dal libro un foglietto”Era nella parte interna della copertina!”,esclamò tirando fuori un foglio rovinato,annerito e bruciato.Alyssa incominciò subito a tradurlo e ne venne fuori un altro enigmatico testo in rima baciata:
C’è una pozione che dal gelo
ogni cuor può liberare
ed è inutile cercar,con tanto affanno e tanto zelo
in superficie non si può proprio trovare
nella foresta è nascosta
in fondo a un tronco grande e nero
dove in fiera viene esposta
ma solo una delle streghe,ha con se quel raro siero,
or sta a te,o viandante
ritrovar quella pozione
ed allor,del regno distante
liberar finalmente potrai,il principe dalla magia dello stregone.

“Oh,basta,non ne posso più di queste maledette rime!Non si capisce un accidente!”sbottò Teddy.”Per una volta ti do ragione…non si capisce nulla”constatò Elena,”Però…qualcosa mi è famigliare aggiunse…e a te Zick?”gli chiese con un sorriso furbetto.”Già…mi sa tanto che per una volta,queste enigmatiche poesie ci potranno aiutare.”rispose.”Davvero?voi sapete dove cercare?”chiese Alyssa entusiasta.”Certo!”rispose Zick”Vero Elena?”aggiunse facendole l’occhiolino.”Certamente!”rispose ricambiando.”E allora dove dobbiamo andare?”chiese Alyssa ancora più entusiasta.”Vediamo…”disse Zick esaminando il testo”qui dice che la pozione è nascosta in fondo ad un tronco grande e nero…si riferisce indubbiamente agli alberi cavi del Bosco di Ciam.La fiera alla quale il testo è riferito è certamente la Fiera delle Anguane,infatti parla di una strega,ma ci avverte che solo una di quelle ha la pozione che cerchiamo…” “Già,ma chi?”sbottò Teddy.Zick ci pensò su un attimo.”Dovremmo recarci alla Fiera delle Anguane per scoprirlo,perché il nostro ‘dettagliatissimo’…-esclamò a voce alta in tono sfottente-…testo,questo non lo spiega”.”Beh ,evitiamo di fare i pessimisti e cerchiamo invece di trovare questa pozione.Su,prepariamoci ad andare tutti quanti alla Fiera delle Anguane!”esclamò Alyssa.Gli altri annuirono,anche se Zick ed Elena non erano molto propensi ad andare alla fiera delle Anguane.”Ragazzi…vi ricordo che io ed Elena,tempo addietro,beffammo tre Anguane dandogli un Lurrido anziché un Mugalak…non credete che se malauguratamente quelle tre dovessero riconoscerci finiremmo in guai seri?senza contare che potrebbero impedirci in qualche modo di avere quella pozione…”disse Zick intimorito e preoccupato,”e senza contare che l’Anguana più potente della congrega,e più fornita di ingredienti rari è l’Anguana di Er,la zia di Zick.”aggiunse Elena”E non credo che la cara zietta Ermelia ci aiuterà molto volentieri…”finì per lei,Zick.
“beh…si può sempre tentare.”disse Teddy”E comunque,intanto pensiamo a trovare quello che cerchiamo…alle trattative con l’Anguana,qualunque essa sia,penseremo dopo!”.Si portarono dietro uno zaino con qualche dombox,perché non si sa mai,una cartina e delle provviste.Tanto per dare una giustificazione alla madre di Alyssa se ne uscirono fuori con la storia che avevano bisogno di andare nel Bosco di Ciam a cercare dei funghi per una ricerca scolastica.Alyssa preferì portare Imber con se.Non si sa mai quello che può succedere…
Così,partirono tutti verso le montagne,verso l’oscura foresta alle loro pendici.

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Capitolo 10
*** Il Grande Albero Cavo ***


Capitolo 10: Il Grande Albero Cavo


I ragazzi scesero dall’auto e si diressero verso la foresta.”Vedete di non far tardi e di non perdervi!”li ammonì Gregory prima di mettere in moto l’auto e sparire oltre la collina.I ragazzi guardarono titubanti il Bosco di Ciam.I suoi alberi,nudi e dai rami rinsecchiti protesi verso il cielo,sembravano quasi invocare aiuto.”Zick,sei sicuro di quello che facciamo?”gli chiese Alyssa guardando disgustata il marcescente muschio verde che pendeva dai rami,come melma verde.”Tranquilla Alyssa,sono solo alberi.Per quanto sembrino cupi e minacciosi,quattro rami rinsecchiti non possono farti niente.”la rassicurò Zick.Entrarono nel bosco e,guidati da Zick si diressero verso una zona piuttosto pianeggiante.Alyssa sgranò gli occhi,trovandosi di fronte ad una radura piena di alberi cavi.”Ma come cavolo lo troviamo l’albero giusto?”chiese Teddy guardandosi intorno.”Tranquillo,ora lo troviamo…e poi io ho un metodo infallibile!”esclamò Elena.Guardarono dentro parecchi tronchi,ma senza alcun esito.E intanto si addentravano sempre più nella foresta.Ad un certo Alyssa,a furia di cercare e camminare si addentrò senza accorgersene nel più profondo dedalo della foresta,fino a scorgere una luce in lontananza.Guidata dalla luce uscì dal buio nero e profondo della foresta e si trovò davanti al più grande tronco che avesse mai visto in vita sua.Tirò fuori dalla tasca dei jeans un piccolo pezzo di carta annerito e bruciacchiato e posò gli occhi su due righe:”nella foresta è nascosta
in fondo a un tronco grande e nero
”.
Fissò l’enorme albero cavo di fronte a se.La corteccia era secca e vecchia,ma si poteva ancora vedere il colorito rossiccio del suo legno.”Una quercia!”,pensò istintivamente.
“Zick!Elena!Teddy!Lay!Presto,venite a vedere!”,urlò con quanto fiato aveva in gola.Il quartetto arrivò a tutta velocità.”Cosa c’è Alyssa?”chiese Zick allarmato,ma non appena vide l’enorme tronco cavo nella radura spalancò la bocca per lo stupore.Anche gli altri erano increduli di fronte a quella visione.Il gigantesco tronco se ne stava al centro della radura,illuminato dai raggi dorati del sole,che facevano brillare d’oro le foglie sui suoi rami.”Eccolo,è lui:l’albero che cercavamo.”,esclamò Alyssa meravigliata.Quell’albero era esattamente come l’albero genealogico della sua famiglia.Nonstante avesse un aspetto meraviglioso,però,aveva nel tronco un buco nero e profondo,dall’aspetto terrificante.Sembrava una voragine in grado di imprigionare,come un buco nero,anche la luce,al suo interno.”Ehm…Zick…non dovremmo mica entrarci in quel tronco,vero?”chiese Lay,intimorita.Benchè si atteggiasse a dura,non era poi così maschiaccia.”Mi dispiace dovertelo dire,ma purtroppo,si,ci dobbiamo entrare”,rispose lui.Zick entrò per primo sparendo in un attimo in fondo a quella voragine,inghiottito dal buio.Nel frattempo Imber era arrivato,atterrando dolcemente con un battito delle sue immense ali.”Imber,aspettaci qui,e fai la guardia all’albero cavo,d’accordo?”,gli chiese Alyssa.Il drago annuì con un verso stridulo,sollevando la testa.Alyssa era l’ultima rimasta.Ora toccava a lei lanciarsi nel buio tronco cavo di quell’albero.Strizzò l’occhio a Imber che ricambiò,e si lanciò giù.Le venne voglia di urlare ma si trattenne,e atterrò con un tonfo.”Tutto bene Alyssa?”,le chiese la voce di Teddy da un punto imprecisato di quel luogo sotterraneo.Il buio era pesto e Alyssa era illuminata solo dal fascio di luce proveniente dall’altro del buco nel tronco.”Si,tranquillo.Non mi sono fatta nulla.”disse rialzandosi e scrollandosi la polvere di dosso.”Ma come faremo a vedere nel buio?”chiese Elena preoccupata.”Per questo non c’è problema!”,le rispose Alyssa,facendo comparire fra le mani una sfera luminosa di energia Dom.Tutti gli altri,a eccezione di Elena,fecero la stessa cosa.Adesso che la via era illuminata,si addentrarono nel lungo corridoio di fronte a loro,fino a quando non sentirono delle voci.”Ci siamo,le Anguane non devono essere distanti!”,esclamò Zick.”Guardate!in fondo al corridoio c’è una luce!”,esclamò Lay puntando il dito di fronte a se,verso una luce proveniente da un altro corridoio.Entrarono e si accorsero che era illuminato da raggruppamenti di candele e torce.Le sfere luminose di energia Dom si dissolsero.”Ora siamo davvero vicini…”,disse Zick”Tenete gli occhi aperti.Dobbiamo trovare la strada che porta alla Fiera delle Anguane al più presto”.”Zick,non credi che le Anguane capirebbero che noi non siamo delle Anguane?”,gli chiese Alyssa perplessa.”Elena non avrebbe problemi,ma tu sei troppo carina per assomigliare ad una di quelle streghe!”esclamò Teddy schivando un pugno di Elena,mente Alyssa si voltava per nascondere il rossore delle guance.”Beh,l’ultima volta che ci sono stato con Elena,le Anguane erano quasi indifferenti alla nostra presenza…”,rispose Zick mentre dietro di lui si scatenava il finimondo.Finalmente,tra pugni e calci fra Elena e Teddy,giunsero in fondo alla galleria.”Tenetevi forte,perché quello che vedrete vi toglierà il fiato!”,esclamò Zick,indicando lo sbocco della galleria,che mostrava un paesaggio incredibile.C’erano bancarelle ovunque,su praticamente tutti i dislivelli e gli scoscesi pendii di quel gigantesco luogo sotterraneo.In alto,sulle rocce e fra le strade,migliaia di candele e di torce fiammeggianti illuminavano a giorno quel luogo altrimenti umido e triste,con la loro luce calda color giallo-arancio.”Wow,Zick,questo posto è meraviglioso!”,esclamò Alyssa estasiata.”Ma come la troviamo la pozione?”,chiese Lay”intendo dire…che cosa dobbiamo chiedere alle Anguane?E poi dobbiamo essere sicuri di chiedere alle tipe giuste!”.Zick si guardò intorno.All’entrata c’era un’Anguana con una specie di registro davanti,un vecchio e consunto libro dalle pagine giallognole e la copertina scura.”Mi scusi…”le rivolse la parola Zick.L’Anguana si voltò a guardarlo.”Si?cosa cerchi giovanotto?”,gli chiese in tono cordiale,cosa piuttosto inconsueta per un’Anguana.Forse tutte quelle rughe sugli occhi le impedivano di vedere bene con chi aveva a che fare,ma forse non voleva farci caso più di tanto,dato che le Anguane sono tutte femmine,con l’unica eccezione di Moog Magister,e quindi una voce maschile avrebbe dovuto insospettirle.”Sto cercando una cosa molto rara,risalente a parecchio tempo fa…e volevo sapere da quali Anguane potrei trovarla a colpo sicuro.”,le rispose Zick.L’Anguana sfogliò il libro e dopo un po’ prese un foglio e una piuma d’aquila,che intinse nell’inchiostro scuro dentro un calamaio e che utilizzò per scrivere quattro nomi.Consegnò il foglio al ragazzo,che ringraziò cortesemente.Si diressero verso le bancarelle osservando meravigliati quel tripudio di colori.Benchè le Anguane vivessero nel sottosuolo,non si poteva certo dire che non sapessero abbellire la zona,anzi,avevano decorato con mille stoffe colorate quegli antri sotterranei,rendendoli dei luoghi davvero piacevoli,se non fosse per quelle loro rughe flaccide e la loro pelle morta dai colori spenti.Zick lesse i quattro nomi riportati sul foglio.”Oh,no!”,gemette.”Non mi dire che…”,esclamò Elena preoccupata.”Si,invece…”,rispose a voce bassa”Creola,Zaira,Irma e…l’Anguana di Er!”.”Sono loro le Anguane che avevate beffato?”,chiese Alyssa,curiosa.”Si,sono loro,le prime tre.”,gemette Zick.”Tranquilli,tratteremo noi con loro!”esclamò Teddy.”Il punto è:dove sono quelle tre?questo posto è immenso,ci vorrà un’eternità a trovarle…”,si lamentò Alyssa.Girando fra le bancarelle videro cose incredibili:essenze di Lurrido,distillati di Bollo,pezzi vari di Sgnakuz ed ogni genere di stranezze.Si trovarono poi di fronte ad un’affollata bancarella dove tre Anguane,una magra ed esile,una alta di corporatura normale,ed una di stazza imponente,stavano facendo vari accordi per lo scambio di un occhio di Pipluor in cambio di un decotto di Pianta Digerente.”Eccole:sono loro!”,annunciò Zick”Irma,Zaira e Creola”.Alyssa,Teddy e Lay si avvicinarono.Elena e Zick preferirono tenersi a debita distanza mettendosi di fronte ad una altra bancarella e fingendosi interessati ad un’antica ricetta su come preparare un distillato di cavolfiore e cavolo cappuccio con erba cipollina per curare le intossicazioni alimentari.Alyssa si diresse verso le tre Anguane.”Scusate…sto cercando una rara pozione,e credo che forse voi potete aiutarmi…”disse.”Irma la squadrò da capo a piedi e disse”E cosa ti fa credere che noi ti possiamo aiutare?Mi auguro che tu abbia qualcosa di abbastanza prezioso,visto che si tratta di qualcosa di raro.”.”Si tratta di una pozione che avrebbe il potere di…rompere un incantesimo”,disse lei,cercando le parole più adatte,dato che non sapeva nemmeno cosa stesse cercando esattamente.”Un incantesimo eh?Di che tipo,però?”.”Ehm…congelamento…credo…”,rispose incerta.”Oh,si,una pozione antigelo.Non potevi dirlo subito?Potrebbe esserti utile se in montagna ti venissero i geloni o…” “No,no…non intendevo quello!”la interruppe.”E allora cosa cerchi?”,chiese l’Anguana spazientita.Alyssa prese il foglietto bruciacchiato e lo porse all’Anguana che lo esaminò come una preziosa reliquia.Guardò esterrefatta Alyssa dicendo”E tu come fai ad averlo?Non è possibile…questo foglietto…viene dal preziosissimo,rarissimo ed unico,Libro Della Profezia Del Ghiaccio E Del Fuoco!Dove l’hai trovato?”.”Mi presento:Alyssa Rottherfield,discendente della famiglia che visse 300 anni fa a Villa Noctis”,esclamò Alyssa.L’Anguana la fissò incredula.Si voltò verso le altre due e cominciarono a confabulare tra di loro.”Vi rendete conto?Lei è la discendente dell’antica famiglia di Villa Noctis…chissà come potrà ripagarci per il nostro servigio…”,esclamò Irma con gli occhi che le brillavano dalla cupidigia.”Secondo me è un’ottimo affare,non possiamo farcelo sfuggire!”,esclamò Creola.”Ci faremo ricompensare profumatamente”,ghignò Zaira.”ebbene,vi aiuteremo!”,sentenziò Irma.”Ma ad una condizione!”esclamò.”Dite pure!”esclamò Alyssa di rimando,pronta a soddisfare la loro richiesta.”Vogliamo che tu catturi e ci porti l’Uccello di Fuoco!”,esclamò Zaira,spuntando all’improvviso da dietro a Irma.Alyssa restò inizialmente scioccata dalla richiesta,ma doveva accettare.Però sarebbe scesa ad un compromesso,del resto le Anguane non sapevano che lei aveva già Ignis con se.”Non credo di poter riuscire in un impresa tanto ardita…però posso portarvi le sue lacrime o una delle sue piume!”,sentenziò.Le tre Anguane ci rifletterono un po’ su.Poi,Irma prese la parola.”Accordato:ci porterai le sue lacrime e una delle sue piume”.”Bene,ora la pozione!”,esclamò lei.”un attimo!”,la ammonì Creola.”Prima paghi:poi noi ti daremo ciò che stai cercando!”.”ora devi giurare solennemente di rispettare i patti,devi fare la promessa con il tono del Dom”,le disse Zaira.”E va bene…”rispose Alyssa.”Io,Alyssa Rottherfield,prometto di portare a voi,Zaira,Irma e Creola,le lacrime e una piuma della coda della Fenice!”.”Perfetto!”,esclamarono le tre,con un ghigno.”Adesso portateci ciò che ci avete promesso”esclamò Irma restituendo ad Alyssa il pezzettino di carta.

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Capitolo 11
*** Il Potere Della Gemma Del Mare ***


Capitolo 11:Il Potere Della Gemma del Mare
Alyssa uscì dal tronco dell’albero e si ritrovò in una radura illuminata dai raggi dorati del sole che filtravano attraverso i rami.Imber era ancora lì ad aspettarla.
“Dobbiamo tornare in fretta a casa,Imber,ho bisogno di parlare con Ignis.”
Il Flyvan la guardò un po’ accigliato.
“Gli altri sono ancora di sotto.Le Anguane li hanno fatti restare perché volevano una prova che sarei tornata.Mi chiedo il perché,visto che sanno che le promesse fatte col tono del Dom del Domatore vanno mantenute.Ma adesso dobbiamo andare!”esclamò appoggiandosi al collo di Imber per salirgli in groppa.Il drago si alzò in volo con un battito delle sue enormi ali e uscì in un attimo dalla radura.Si diresse verso est,in direzione di Bigburg.Alyssa ancora rimuginava su quello che era successo.Era una ragazza come tante,salvo i genitori miliardari,e viveva in una grande città come fanno,solitamente,tutti.E tutto d’un tratto,si ritrovava in una villa,fuori da Oldmill e lontana dalla città,con un oscuro passato alle spalle,in una zona malfamata e maledetta da chissà quale antico sortilegio.Si scopre discendente diretta della famiglia che tre secoli prima aveva vissuto in quella stessa casa,viene a sapere che su di lei c’è un’antica profezia scritta tra le pagine di un libro che era stato ritenuto scomparso nel grande incendio del paese,e che questa profezia la lega alla famiglia Von Algor,che cerca ancora la sua vendetta…e il potere della Fenice.
Adesso lei doveva liberare qualcuno,e solo tre vecchie streghe la possono aiutare.Ma come fidarsi di tre Anguane?Poteva davvero contare su di loro?Ma in fondo,perché no?Loro con quella pozione,qualunque cosa fosse,non ci avrebbero mai fatto niente,la profezia parlava chiaro:solo lei poteva usarla nel modo corretto,e solo lei poteva fare in modo che facesse effetto.Mentre tutti questi pensieri le affollavano la mente,si vedevano in lontananza i grandi e imponenti grattacieli di Bigburg,illuminati dai caldi raggi solari.Imber si diresse velocemente a sud,verso la tetra Sunsetville Lane.Vista dall’alto non faceva così tanta paura,anche perché era al sicuro lassù,con Imber a proteggerla.Vide in lontananza la sua casa,con il suo lucido tetto d’ardesia e le sue ringhiere intorno al tetto.Imber atterrò in giardino,davanti al portone.Il giardino era già vivace,indubbiamente molto meglio di com’era prima.Il prato era tagliato all’inglese,le erbacce erano state estirpare e i fiori erano sbocciati.Le fiere teste di leone brillavano di una luce quasi rossastra.Alyssa si rese conto che era il sole del tramonto a renderle di quelle sfumature ramate.Doveva fare in fretta.Entrò in casa e scese di corsa le scale,arrivò alla porta e la aprì,percorse il lungo e buio corridoio a perdifiato reggendo un’ampolla di vetro che aveva trovato sul tavolinetto di cristallo del salotto e che,probabilmente,era destinato ad un mazzolino di fiori.Varcò la soglia della stanza dove si trovava Ignis.Stava cantando.Alyssa riconobbe in quella melodia il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco.
“Ignis”,la chiamò Alyssa.La Fenice smise di cantare e il cerchio di fuoco cominciò ad assottigliarsi,ma senza scomparire del tutto.”Ho bisogno di te”,le spiegò avvicinandosi alla creatura.”Vedi…le Anguane del bosco di Ciam hanno l’antidoto che cercavamo,e io ho promesso che avrei portato a quelle tre streghe le tue lacrime e una delle piume della tua coda…”.La Fenice capì e annuì con un cenno del capo.Piegò il lungo collo e staccò delicatamente una piuma dalla sua coda setosa,sarebbe ricresciuta,poi.Alyssa avvicinò l’ampolla di vetro al becco della Fenice,che iniziò a piangere.Le lacrime le colarono giù dal becco e riempirono a metà l’ampolla. “Grazie Ignis,sapevo che potevo contare su di te”,le disse Alyssa con un sorriso.Rivolse alla Fenice una dolce carezza e tornò di corsa da Imber.
“Facciamo presto,il sole tramonterà entro breve!”,disse montandogli in groppa.
Ancora una volta il drago si sollevò da terra con un battito solo delle ali e si diresse a nord-ovest,in direzione del bosco di Ciam.Alla loro sinistra,sotto di loro sfilavano gli anfratti rocciosi della scogliera contro la quale si accanivano rabbiosamente enormi e impetuose onde che si gonfiavano sbuffando in mille spruzzi di spuma bianchissima.Videro anche il faro di Portreef,solo e isolato,arroccato su di una scogliera che si protendeva solitaria sul mare agitato.Finalmente videro la foresta in lontananza.Le chiome degli alberi brillavano di mille sfumature rossicce e il sole calava sempre di più allungando i suoi raggi dorati sul mare all’orizzonte,formando una sottile striscia d’oro che divideva il mare limpido dal cielo infuocato.”Il freddo blu del mare e il caldo rosso del cielo e l’oro del sole”,pensò Alyssa guardando con meraviglia e stupore quello spettacolo,con una strana sensazione allo stomaco,quella stessa strana sensazione che tutti proviamo di fronte a qualcosa di meraviglioso.”Il freddo e il caldo insieme,in perfetto equilibrio,in totale armonia…come il ghiaccio e il fuoco”.
Quest’ultima riflessione le fece tornare alla mente tante cose…la profezia…doveva fare in fretta. Finalmente Imber atterrò,nuovamente al centro della radura.Alyssa si arrampicò sul grosso albero cavo e vi entrò.Corse attraverso le gallerie scarsamente illuminate tanto velocemente da incespicare e rischiare di inciampare più volte restando impigliata con una delle tante radici sotterranee che costellavano quei lunghi tunnel sotterranei.Ancora una volta si trovò di fronte alla Fiera delle Anguane,in mezzo a quel tripudio di colori,le urla e la confusione,le stoffe colorate e le candele accese.Senza indugio si diresse in mezzo a quel trambusto e trovò i suoi amici dove li aveva lasciati.Si avvicinò e,quando la videro con una grossa stoffa in mano Lay chiese”Cosa ci devi fare con quella?le Anguane non ti hanno mica chiesto della stoffa…”,ma prima che finisse la frase Irma tuonò”Allora,hai portato quello che ti era stato chiesto,Alyssa Rottherfield?”.Alyssa si avvicinò scoprendo il contenuto del fagotto.”Molto bene”,esclamò la strega”vieni con me”,disse invitandola con un gesto della mano a seguirla dentro la tenda dietro la bancarella.Gli altri attesero pazientemente fuori,mentre Zick ed Elena non ne potevano più di guardarsi a destra e a manca nel continuo terrore che qualcuno potesse riconoscerli,inoltre le Anguane,credendo che fossero davvero interessati alle loro mercanzie,avevano tentato di rifilargli non poche stramberie ed intrugli vari,offrendo anche alcuni campioncini che i due,tanto per non essere scortesi,avevano dovuto accettare.Fare arrabbiare un’Anguana non è una cosa molto saggia,effettivamente.I due,ormai,se ne andavano in giro con un sacco di piccole ampolle,fiaschette e recipienti di vetro e cristallo dalla forma allungata,simili a provette.Così carichi,avanzavano lentamente nella confusione generale cercando un posto tranquillo dove nessuno avrebbe più potuto rifilargli strani intrugli.Ma torniamo ad Alyssa,nella tenda delle tre Anguane.
“Che meraviglia”,esclamò Irma con gli occhi che le brillavano di cupidigia di fronte a quella splendida piuma color dell’oro,tanto lucente da rendere inutile l’utilizzo delle candele nella tenda.”Allora,posso avere finalmente ciò per cui sono venuta,adesso?”,chiese Alyssa pazientemente.Irma,senza staccare un’attimo gi occhi dalla piuma di Ignis,ringhiò”Creola,prendi quel filtro e dallo alla ragazza”.L’Anguana tirò fuori una cassa di legno scuro.Alyssa non seppe dire se fosse scuro il legno di per se,o se fosse semplicemente annerito dal tempo,Creola,comunque,lo aprì e tirò fuori qualcosa avvolta in un panno di velluto rosso.Porse il fagotto ad Alyssa che lo svolse,rivelando una boccetta di cristallo sfaccettato con al centro una sfaccettatura di forma esagonale.Dentro c’era un liquido trasparente che sembrava proprio acqua. “Ho fatto tutto questo per della semplice acqua?Mi avete imbrogliato!”,gridò la ragazza saltando su come una molla.”Aspetta prima di parlare,ragazza!Saremo anche infide e opportuniste,ma rispettiamo sempre la parola data”,abbaiò Irma”E comunque quella non è acqua comune.Quell’acqua è stata presa dalla sorgente del Fiume dell’Argentovivo.Ma solo la Gemma del Mare potrà restituire all’acqua del fiume i suoi poteri.Da quando è arrivata anche da noi la civilizzazione il fiume è diventato un comune fiumiciattolo,perdendo i suoi grandi poteri magici,ma la Gemma del Mare potrà aiutarti a ridarglieli,sempre ammesso che tu riesca a trovare il suo custode e a convincerlo,s’intende…”.
Alyssa la fissò perplessa.
“Chi è il custode della gemma?”,chiese.
“Ah!Questa è buona!”,ridacchiò Creola.
“Divertente,non la facevo così spiritosa,la ragazza…ihihihi…non sa chi è il custode…ahahah…della Gemma del Mare!”,le fece eco Zaira ridacchiando a più non posso.
Ad Alyssa cominciavano a salire i nervi.Detestava che quelle streghe si prendessero gioco così di lei solo perché non sapeva nulla delle leggende di Oldmill,in fondo era li solo da tre giorni.
“Ora basta!”,le zittì Irma in tono brusco con un cenno imperioso della mano.”Davvero non sai chi sia il custode della Gemma del Mare,ragazza?”,chiese con un tono di voce a metà tra il perplesso e lo stupito.
“Io…non lo so…sono qui da poco e…”,ma Irma non la lasciò terminare.
“Tanto tempo fa,qui a Oldmill,si raccontava di una favolosa gemma di inestimabile valore,incastonata in un collare d’oro.Tutti si affannavano cercandola,ma nessuno riuscì mai ad averla,perché il collare era al collo di un feroce drago:il Drago della Tempesta.Si racconta che il drago volasse senza sosta dal promontorio di Portreef a Baia Fosca,passando per Foggy Island.Proteggeva i pescatori e coloro che viaggiava in mare,poiché la gemma gli conferiva la singolare capacità di acquietare le tempeste ad un suo comando.Un giorno, però,il drago,stanco dei tentativi della gente e dai tradimenti dei pescatori,che bramavano la sua preziosa gemma,si tolse il prezioso collare e lo lanciò in mare,lasciandolo sprofondare negli abissi,dove nessuno avrebbe potuto cercarlo.Da allora il drago sparì e la gente perse la sua protezione.Questa fu la loro dannazione per essere stati così avidi e irriconoscenti.”esclamò la strega. Alyssa ci riflesse un attimo.
“Ma allora dove posso trovare quella gemma?”,chiese Alyssa con una leggera punta di disperazione nel tono della voce. “Secondo la leggenda il drago fece sparire la gemma nella zona più alta della scogliera,dove ci sono tutti quegli scogli rocciosi che si protendono al di sopra dell’acqua.Più precisamente un’isoletta sperduta e rocciosa,completamente disabitata,che si trova ad ovest di Foggy Island.”
Alyssa ringraziò le tre e se ne andò,portandosi dietro anche gli altri,compresi Zick ed Elena,con le braccia cariche di boccette piene di strani liquami.
Gregory non tardò molto ad arrivare,li aspettava sul limitare della foresta,preoccupato perché il sole era ormai tramontato e dei ragazzi non c’era ancora traccia.
Nel frattempo,però,nel bosco i ragazzi erano usciti dal tronco cavo della quercia,rendendosi conto che si era scesa la notte.
“Mamma mia,che buio…ma che ore sono?possibile che siamo stati via tutto il pomeriggio?”esclamò Lay intimorita,guardandosi intorno.
“Io non mi fido a restare qui,andiamocene subito,ormai è tardi,e quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto,ora possiamo pure tornare a casa”,aggiunse Elena rabbrividendo. “Ma non si vede niente,però…”,mugugnò Teddy tremando un po’ per il freddo vento che si insinuava fra le fronte e i rami degli alberi,un po’ per l’atmosfera tetra e desolata della foresta a quell’ora.
I cinque ragazzi si fecero strada fra i rami e le sterpaglie del sottobosco avanzando a tentoni nell’oscurità e incespicando non poche volte.Riuscirono finalmente a scorgere in lontananza,fra i fitti rami,le luci dei fanali dell’auto.
“Finalmente!”,esclamò Zick rincuorato dalla visione dell’auto con i fari accesi.
Subito si precipitarono sulla macchina come un’orda di selvaggi,urlando a più non posso,chi”Evviva,siamo salvi!”,chi”Finalmente!”e Alyssa che gridò”Gregory!Meno male!”.
“Ma dove vi eravate cacciati?Avete visto come siete conciati?Sembra che siate tornati da un safari.”,commentò Gregory liberandosi dalla stretta di Alyssa e facendoli salire in macchina.
Effettivamente aveva ragione:avevano foglioline e rametti vari fra i capelli,erbacce e fogliame secco attaccato ai pantaloni e alle scarpe,insomma,un disastro.
Gregory accompagnò ognuno a casa propria e si diresse subito verso la villa.
Appena usciti da Midnight Street,che portava al bosco intorno a Oldmill,si arrivava a Sunsetville Lane,ma solo dopo un po’.Quel quartiere era staccato da resto della città e della stessa Oldmill.Si vedeva che l’intero paese aveva voglia di tenere nascosto tutto ciò che era successo in passato.
La villa si trovava proprio a ridosso della scogliera,ad ovest di Bigburg e a nord-ovest da Oldmill.Questo perché Oldmill era esattamente a sud di Bigburg,in un insenatura della costa,una grande spaccatura fra le rocce della scogliera.Intorno alla valletta,si era poi sviluppata la grande ed evoluta,iperteconologica,Bigburg City,attraversata dal Fiume Quicksilver che sfocia direttamente in mare, a Baia Fosca.La villa era,geograficamente parlando,leggermente a nord-est di Foggy Island,poiché l’isola,a causa della fittissima nebbia,era invisibile da qualsiasi angolazione per gran parte dell’anno e si trovava nel secondo promontorio,subito dopo quello sulle cui pendici si abbarbicavano le case di Oldmill.
Alyssa,arrivata a casa,tirò fuori alcune cartine geografiche della zona.In nessuna di esse era indicata la posizione di Villa Noctis o anche,semplicemente,di Sunsetville Lane.Oltre Midnight Street,nulla.
Alyssa cercò allora di indirizzare la sua ricerca verso il Fiume dell’Argentovivo,chiedendosi dove si trovasse,ma,a quanto pareva,il Quicksilver non aveva affluenti e in tutta la regione non c’erano altri fiumi oltre quello.”Eccetto che a Kamaludu-si”,pensò Alyssa.Però la cosa le parve piuttosto strana.Secondo le mappe sul Poddum-si che possedeva,il nome del fiume che scorre nella profonda gola dov’è situata Kamaludu-si,si chiama Natuleya.”Allora non si tratta neanche di quello…”,pensò.
“Eppure ci deve essere da qualche parte,ma se quelli sono gli unici grandi fiumi,questo vuol dire che forse,proprio come è successo alla villa e a Sunsetville Lane,per qualche motivo hanno deciso di non segnalarlo sulle cartine.Ora il punto è:dove trovo un’antica mappa di Oldmill?”,si chiese.Cominciò a frugare tra i libri negli scaffali e ad osservarli attentamente.Finalmente ne trovò una.Bigburg non c’era ancora e i vari luoghi erano indicati con nomi latini.Si trovò infatti,di fronte ad un fiume che portava il nome di Flumen Argentum Vivum.Lo riconobbe subito.Era il Quicksilver.Ma certo!Come aveva fatto a non pensarci?argentum vivum era il nome con il quale i latini chiamavano il mercurio,e quicksilver significa proprio mercurio,dall’unione di quick=veloce e di silver=argento.Ora era tutto chiaro.Il problema più grosso era comunque quello di trovare il Drago della Tempesta.Secondo quanto aveva detto Irma,infatti,il drago doveva essere scomparso da parecchio tempo.Ormai era stanca,però.Erano gia le dieci e mezzo e l’indomani mattino si doveva svegliare presto per andare a scuola.Stava rimettendo in ordine i libri e le cartine quando si rese conto di aver lasciato il vocabolario di latino aperto sul tavolo,quando aveva tradotto il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco.Lo sguardo le cadde casualmente su di una frase in particolare.
“Imber:Tempesta”.

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Capitolo 12
*** Il Drago della Tempesta ***


Capitolo 12:

”Il Drago Della Tempesta”


Mattina.Un tiepido raggio di sole si fece strada tra le tende davanti alla finestra e si proiettò sul pavimento facendolo brillare come oro liquido.Alyssa stava riordinando alcuni libri nella cartella e pensava a cosa avrebbe fatto quel pomeriggio.Lei sapeva già cosa fare:avrebbe recuperato la Gemma del Mare,ovunque si trovasse.Ma cosa avrebbe detto a Imber?il drago aveva già avuto esperienza al riguardo,ed era già stato seccato parecchio dalla parvenza di benevolenza della gente,che pensava solo ad impossessarsi del suo collare e della sua preziosa pietra.Che cosa mai avrebbe dovuto,dopo così tanto tempo,fargli cambiare idea,ed aiutare qualcuno a cercare quel collare?benchè lei e Imber fossero amici da tempo,il drago era piuttosto guardingo e sospettoso,e avrebbe anche potuto fraintendere le sue intenzioni e pensare che non era poi così diversa da quegli avidi profittatori che,secoli prima,avevano tentato di estorcergli,chi con l’inganno,chi con lusinghe e promesse,chi addirittura con minacce,il suo prezioso tesoro.Mentre Alyssa rifletteva su tutto questo una voce le giunse dal corridoio “Alyssa,dobbiamo andare,sono quasi le otto”
“Si,Gregory,arrivo subito”.Prese lo zaino e scese di corsa le scale.”Vorrà dire che ci penserò più tardi,al da farsi”.
In un attimo arrivò all’auto ansimante e col fiatone per la corsa.
“In perfetto orario come sempre,vedo”la schernì l’autista.Alyssa gli rifilò un’occhiataccia che lui finse di non vedere.”Dai,andiamo,che sennò facciamo tardi” “Come se fosse una novità…”scherzò Alyssa. Più tardi,a scuola.
“Lay,hai un momento?” la ragazza si fermò in piedi di fronte a lei”Si,perché?”.
”Ho fatto una scoperta incredibile”annunciò Alyssa con la voce che tradiva la sua emozione.
”Parla,che cosa hai scoperto?”
“Non ci crederai mai…so chi è il Drago della Tempesta!”.Lay strabuzzò gli occhi,stupita.
”Ma stai dicendo seriamente?Sai già dov’è?”
“Si,l’abbiamo avuto sotto gli occhi per tutto questo tempo”.La ragazza sembrò accigliarsi.
”Sul serio?”
“Si!E sai chi è?”
“Dai Alyssa,lo sai che non mi piacciono gli indovinelli,dimmi chi è e basta”.La ragazza fece una pausa ad effetto,poi esclamò”Imber”.Lay la fissò perplessa,indecisa se crederci o meno.Certo,Imber aveva un portamento più fiero ed altero e un’eleganza di molto superiori a quella degli altri Flyvan.Ma da lì,ad essere anche il leggendario Drago della Tempesta,ne passava. ”Alyssa,ne sei proprio sicura?” le chiese a voce bassa.Ma Alyssa non aveva dubbi.
”Si,è lui.Ne sono certa.Non porterebbe il nome che porta,altrimenti” Lay sembrava piuttosto perplessa “Imber significa Tempesta,me ne sono resa conto ieri quando sul vocabolario ho visto quella parola” aggiunse.
“Allora cosa aspettiamo?Informiamo gli altri e andiamo” “No,Lay,non possiamo” la ragazza si bloccò.
“Perché no?”
“L’isola è piccola e sperduta,e per di più si trova in mezzo al mare,Imber non può portarci tutti e poi…”
“E poi?”
“E poi non so se Imber si fiderebbe”
“E perché mai non dovrebbe,scusa?”
“Perché molti,in passato,cercarono di rubargli la gemma in modo disonesto.Ormai non ha più fiducia negli uomini,ha fatto un’eccezione solo per me e la mia famiglia,e basta.”
“Ma non capisci,Alyssa?” esclamò Lay,colta da un’idea improvvisa,come se le si fosse accesa una lampadina.”Imber ha scelto voi perché sapeva chi siete.Si,ne sono certa!Lui sa di questa storia sicuramente più di quanto ne sappiamo noi,del resto ha accettato di tornare ad Oldmill.Certo,in incognito,però è tornato.Questo significa che,qualora fosse davvero lui il drago della leggenda,ti aiuterebbe sicuramente a ritrovare la gemma,Alyssa.Lui sa che ci serve.Sa che altrimenti non sarà possibile risvegliare gli antichi poteri della sorgente del Quicksilver.Fidati,Alyssa,lo sa.E sono certa che se glielo chiederai sarà ben felice di aiutarti.Sa della maledizione che grava su Sunsetville Lane e su tutta Oldmill,altrimenti come sarebbe diventata una contrada fantasma,secondo te?Alyssa,ascoltami,io…”.In quel momento la campanella squillò,annunciando tristemente la fine della ricreazione.Mentre Alyssa si dirigeva a passi pesanti verso la sua classe Lay le urlò da lontano “Alyssa,miraccomando!”.
Le fece l’occhiolino e si fiondò oltre la porta,sparendo in un attimo alla vista.
Più tardi.
Driiiiin.Il trillo acuto della campanella riecheggiò in tutta la scuola.All’arrivo di quel suono,tanto dolce per le orecchie degli studenti,una barbara marmaglia si riversò fuori dalle aule,irrompendo nei corridoi come un fiume in piena.Alyssa ritrovò a stento,Lay,persa in quella folla urlante ed inferocita.Uscirono miracolosamente intatte dalla scuola.del resto ci erano abituate.Era così praticamente tutti i giorni.
“Gli altri li informo io del fatto,è ok per te,Alyssa?” “Si,comunque….hai visto Teddy,in giro?è una mia impressione o è da tutta la mattina che non lo vedo?” “Ora che mi ci fai pensare questa mattina fin troppo tranquilli”
“E dai!” rise Alyssa dandole una pacca sulla schiena.
“Ma perché,che ho detto?” le rispose ridendo.
“Lay!Alyssa!”
Le due ragazze si voltarono.Era Teddy.Arrivava di corsa brandendo un foglio di carta che oscillava nel vento come una bandiera.
“Teddy,ma dov’eri?Non ti abbiamo visto per niente stamattina” esclamò Alyssa.
“Scusate” rispose col fiatone “…ma ho avuto parecchio da fare,oggi.Ci hanno fatto fare una ricerca sulle antiche leggende di Oldmill in biblioteca,sapeste che noia…”
“Antiche leggende su Oldmill?” esclamò Alyssa.
“Si,ci sono anche delle immagini e…”
“Fa vedere”
Gli strappò quasi il foglio dalle mani e lo lesse febbrilmente,riga per riga.
“Teddy sei un genio” esclamò,al culmine della gioia.
“Ah,davvero?”
“Certo!Questa ricerca contiene un sacco di informazioni utili,per non parlare poi questo articolo sulle Montagne Ghiacciate!E….incredibile….anche una mappa delle montagne!” “Quella mappa è stata fatta molti secoli fa,comunque le Montagne Ghiacciate non sono state soggette alle modifiche paesaggistiche apportate alla valle dalla città,quindi quella mappa dovrebbe essere affidabile oggi come allora” “Perfetto.Io elaborerò un piano,voi intanto avvertite gli altri.Ci vediamo al faro di Portreef alle quattro”
Detto questo i tre si salutarono e Alyssa salì di corsa in macchina,diretta verso casa sua.Si,avrebbe ascoltato il consiglio di Lay e avrebbe chiesto ad Imber senza troppi giri di parole che aveva bisogno della gemma,e che,magari,una volta finito il suo compito,l’avrebbe ributtata tra le onde del mare,in fondo all’abisso dove da tanti anni riposava.Dopo pranzo,Alyssa decise che l’unica cosa che poteva fare era chiedere direttamente a Imber di aiutarla a recuperare la gemma.Uscì di casa e si diresse verso la scogliera.Imber era li,con le maestose ali ripiegate sulle spalle e il fiero sguardo all’orizzonte,dove il mare e il cielo si incontravano fondendosi quasi insieme.La ragazza si avvicinò lentamente e rimase per un po’ di tempo a guardarlo.Si,non c’era dubbio.Se c’era un Flyvan che potesse essere il leggendario Drago della Tempesta,quel Flyvan era senza ombra di dubbio lui.Il Flyvan si accorse di lei e si voltò a guardarla con i suoi occhi gialli.
“Imber…”cominciò lei un po’ titubante.Il drago si avvicinò con il suo incedere elegante e sedette di fronte a lei.”Io…insomma,ho bisogno del tuo aiuto”il drago la incoraggiò a continuare con un cenno d’assenso e un sorriso di benevolenza.”Le tre Anguane del bosco di Ciam mi hanno detto che per restituire all’acqua del fiume i suoi poteri devo prima”qui si fermò.Poi riprese”trovare la Gemma del Mare”.A quelle parole il Flyvan si accigliò e il suo sguardo sembrò rabbuiarsi.
“Imber,io…”ma lui non la stette a sentire.
Si volse verso il mare e i suoi mille riflessi sfavillanti creati dai raggi dorati del sole.
“Chissà a cosa starà pensando….chissà quanti ricordi,belli e brutti…”pensò Alyssa guardandolo.
Il drago stava dritto e impettito sul bordo della scogliera con lo sguardo perso nel blu infinito dell’orizzonte,rivangando chissà quali pensieri e ricordi.Il suo sguardo si illuminava e velava a tratti diverse espressioni legate ai suoi ricordi.Ricordi felici.Ricordi Tristi.Cose da dimenticare.Dopo tanti secoli si hanno tanti ricordi e molti,forse troppi,pensieri per la testa.Infine Imber si voltò a guardarla e sorrise.Sedette sulle zampe posteriori e aprì le ali.Il volto della ragazza si illuminò di gioia.
“Imber,ma allora….questo significa che mi aiuterai!”esultò felice.
Salì in groppa al drago e si lanciarono in picchiata giù dalla scogliera prima che Imber aprisse le ali e si alzasse in volo in alto,sempre più in alto.Fino a perdersi i quel cielo turchese.
Poco più in là,qualcuno la aspettava con impazienza. “Ragazzi,voi credete che Alyssa ci sia riuscita?”chiese Lay “A convincere Imber,dici?Beh,penso di si.In fondo sono amici da tempo,e poi Imber sa di potersi fidare,non essere pessimista”le rispose Teddy speranzoso.
“Quindi questa gemma si trova in fondo al mare,dentro un profondo abisso,dico bene?”chiese Elena.
“Si,esattamente.E comunque tu che ci fai qui?Devi proprio seguirci ovunque andiamo?”le rispose lui con stizza.Elena gli rivolse uno sguardo carico d’odio ma preferì non aggiungere altro.
“Imber,è questo il posto?”,chiese Alyssa rabbrividendo.
Si trovava su di uno scoglio dai bordi frastagliati e taglienti.Il drago annuì e inarcò il collo in direzione dei flutti,poi,senza preavviso,spalancò le ali e si tuffò nelle gelide onde del mare.Alyssa rimase per un paio di minuti seduta ad aspettare,ma a lei parve un secolo,sola e al freddo,con le onde che si ingrossavano e l’ululare selvaggio della tramontana sulle onde crestate di spuma bianca.Improvvisamente un’ombra scura si avvicinò sempre più dall’acqua.La chiazza nera si fece più distinta e Alyssa temette quasi di vedere un Forra enorme saltare fuori dall’acqua per attaccarla,ma con suo grande stupore uscì Imber,con al collo un magnifico collare d’oro.Aveva una pietra a forma di stella al centro.Il Flyvan si posò accanto a lei scrollandosi l’acqua di dosso.
“Allora è questa…la Gemma del Mare”avvicinò le dita al collare per toccare la pietra,quando si staccò,illuminandosi di una fredda luce azzurrina.Alyssa rimase come incantata ad osservare la stella che fluttuava a pochi centimetri sulla sua mano.
“Andiamo Imber,questa città ha atteso troppo a lungo di essere liberata dal male.E’ il momento che sia libera.Alla sorgente,presto!”

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Capitolo 13
*** Verso Le Montagne Ghiacciate ***


Capitolo 13:Verso le Montagne Ghiacciate


Più veloce,sempre di più.Il drago si librava in cielo,forte e veloce,sfidando il vento e la corrente.Non c’era tempo da perdere,non più.Il momento era vicino,qualcosa sui gelidi monti coperti di neve si stava ridestando dopo secoli di sonno.Si,e lui dal profondo gelo della montagna la sentiva.Era lì.Dopo secoli d’attesa,come la profezia preannunciava.L’Erede era lì.
“Imber,vai più veloce,vola più veloce del vento,il tempo stringe,lo sento chiaramente.Mi sente,sa che sono qui,adesso si è accorto della mia presenza e mi verrà a cercare.Ma noi,Imber,lo batteremo sul tempo.Non permetteremo che arrivi fino alla città.No…saremo noi a cercarlo!”
Il Flyvan lanciò un grido acuto e con un colpo d’ali scese in picchiata prendendo velocità contro le raffiche dei venti provenienti dai monti a nord. Intanto a Villa Noctis…
“Questa attesa è davvero snervante!”,ringhiò Teddy dando un calcio ad una zolla di terra dimenticata da Albert”non ce la faccio più ad aspettare,possibile che ci voglia così tanto?”
“Datti una calmata”,ribattè aspramente Lay”considera che deve andare dal mare di Portreef alle pendici dei monti,alla sorgente del fiume.Ti pare forse che sia una cosa di cinque minuti?Alyssa ce la sta mettendo tutta,quindi vedi di smettere di lamentarti e sii paziente” La discussione si fermò lì.
Alla sorgente del Quicksilver…
Imber atterrò davanti ad una parete rocciosa piuttosto scoscesa e selvaggia.L’acqua limpida e fredda del fiume sgorgava da una breccia nella roccia.
“E’ lì dentro la sorgente,Imber?”
Il Flyvan annuì.
Alyssa entrò nella fessura che,si accorse,essere ben più grande di quanto avesse immaginato.All’interno lo spazio era aumentato e Alyssa capì di trovarsi in una vera e propria grotta.Il gorgogliare dell’acqua fra i grossi massi del pietroso letto del fiume faceva da sottofondo al profondo silenzio della caverna.Dal terreno enormi stalagmiti si innalzavano verso l’invisibile soffitto,avvolto nelle tenebre.L’unica cosa visibile erano grosse stalattiti dall’aspetto tutt’altro che rassicurante.Alyssa s’inoltrò ancora più in profondità,nella vasta grotta della fonte del fiume.Si trovò di fronte ad uno spettacolo incredibile.
Le stalattiti e le stalagmiti si fondevano in solide colonne naturali.Al centro del cerchio di colonne di pietra c’era un piccolo lago:la sorgente del Quicksilver.Alyssa tratteneva il respiro quasi come se temesse di disturbare la quiete millenaria e inviolata di quel luogo incantato.L’unico sottofondo erano gli echi lontani di grosse gocce d’acqua sulle rocce.Una luce catturò l’attenzione della ragazza.Si rese conto che proveniva dalle sue mani.Era la Gemma del Mare.La portò subito ai bordi del lago e la scagliò al centro.La luce si spense.Subito dopo si riaccese più potente di prima,bianca e sfavillante come una stella.Una colonna d’acqua s’innalzò,limpida e lucente,fino al soffitto.Improvvisamente esplose in una pioggia di goccioline cristalline e apparve la gemma,splendente e bellissima e il fiume si tinse d’agento.La gemma sfavillante tornò lentamente fra le mani di Alyssa e l’acqua nella boccette di cristallo s’illuminò di un’intensa luce argentata.Adesso era il momento di partire.Era ora di compiere la profezia.
“Imber!”
Il drago alzò di scatto la testa.
“A casa,subito!Il momento è arrivato”
Il Flyvan annuì e i suoi acuti lamenti riecheggiarono nella vallata.Stridenti e acuti come i venti del nord,lunghi e lamentosi come burrasca che infuria sulle onde del mare,dolce come lo zefiro che sospinge le vele delle navi.Il canto del Drago della Tempesta,Guardiano dei Mari era tornato a farsi sentire,di nuovo potente e maestoso.
Elena alzò gli occhi al cielo.
“Eccoli!Sono lì,arrivano!”,gridò indicando il cielo.
“Finalmente…”,sospirò Teddy”temevo che non avrebbero fatto in tempo
“Eccomi!”,disse Alyssa scendendo dal dorso di Imber”La prima parte della profezia è compiuta.E’ il momento di adempierla fino in fondo!Abbiamo poco tempo.Partiremo oggi stesso.Teddy!”,il ragazzo si voltò a guardarla”hai ancora quelle mappe”
“Si,Alyssa”
“Bene!E allora andiamo”
Senza dire una parola i cinque ragazzi s’incamminarono.Non dossero nulla della loro missione.I loro genitori non li avrebbero mandati sulle Montagne Ghiacciate.Era troppo pericoloso.Ma la profezia non poteva attendere.Il tempo è agli sgoccioli.Non c’è un minuto da perdere.Attraversarono senza lamentarsi praterie e foreste,aiutati da Imber che li portava a turno per permettergli di riposare un po’ lungo il tragitto in modo che non arrivassero troppo stanchi a destinazione.
“Eccole laggiù!Sono loro”,esordì Alyssa fermandosi.
A quel punto anche gli altri si fermarono,terrorizzati e meravigliati dalla fiera e maestosa imponenza delle gelide montagne regine dei ghiacci e delle nevi perenni,il regno dell’inverno che non conosce primavere.
Si guardarono dubbiosi.Adesso le montagne erano così vicine…così grandi…enormi,grandi oltre ogni immaginazione,pregne del terrore che secoli prima devastò Oldmill,un pericolo adesso non più menzionato solo in libri e leggende,ma tangibile e pressante,opprimente e terribile.
Alyssa trasse un lungo e profondo respiro.
“Andiamo.Il gelo ci attende.”,disse ferma e risoluta come mai l’avevano vista,con l’antica fierezza dei suoi antenati negli occhi e nella voce.La via era segnata.La loro lotta contro il male era iniziata.Guardarono Oldmill e Bigburg per quella che forse sarebbe stata l’ultima volta.Ma adesso non avevano più paura.
“Avanti!”,disse Alyssa.E s’incamminò nella stretta gola ghiacciata fra i monti.
“Andiamo”,ripetè Zick.
E il gelo li avvolse,nascondendoli nel suo silenzio bianco e freddo,splendente di neve e ghiaccio.

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