THE BEAST IN THE HEART: LA BESTIA NEL CUORE

di LauraPia29
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** NOTIZIE SCONVOLGENTI ***
Capitolo 2: *** NUOVI INCONTRI ***
Capitolo 3: *** UN FRATELLO RITROVATO E UNO…. ***
Capitolo 4: *** Mi manchi ***
Capitolo 5: *** UNA LETTERA...UN COMPLEANNO... 1PARTE ***
Capitolo 6: *** UNA LETTERA...UN COMPLEANNO... 2PARTE ***
Capitolo 7: *** RITORNO A CASA ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** NOTIZIE SCONVOLGENTI ***


“Che cosa?” disse Winry al suo interlocutore, “Hai sentito bene” rispose il Generale Mustang, “Cioè lei mi sta dicendo che i miei genitori sono vivi e in più ho anche un fratello?” rispose ormai arrabbiata, “E quanto tempo c’è voluto prima che mi dicessi una cosa del genere, io che ho sempre creduto che i miei erano morti per causa tua, chi glielo dice poi a mia nonna, poverina, glielo spieghi tu?”, “Lo farà uno dei miei sottoposti! Comunque dovresti venire al quartier generale se vuoi avere più informazioni! Ti saluto Winry”, e posò il telefono. Lei invece si mise a piangere , non era pronta per una notizia del genere, e in più pensava Edward.

Edward invece non riusciva più a trattenere le lacrime, a suo fratello dopo 4 anni, la malattia lo stava portando alla morte, Al aveva la stessa malattia di Alphonse, che Edward conosceva bene, la tubercolosi. “Al! AL! Che hai?” disse Ed, il fratellino gli porse il fazzoletto pieno di sangue “Chiama il dottore” lo esortò Al, mentre piano piano chiudeva gli occhi.
Il posto in cui abitavano assieme a Noah, era un paese neutrale della guerra, era l’anno 1928, del giorno in cui 5 anni prima oltrepassarono il portale, l’ultima volta che vide la sua amata Winry. Avendo trovato il dottore, lo portò subito a casa “Signor Elric! Suo fratello ha una brutta malattia! gli restano solo tre mesi di vita! Mi dispiace!” disse il dottore. Noah si mise a piangere, prendendo le mani di Al, il quale la confortava. Ed accompagnando il dottore fuori gli disse “Grazie per ciò che ha fatto!”. Poi si rintanò nella sua stanza e pensò “Se morirà potrei farlo ritornare in vita! No qui non si può usare l’alchimia, che stupido! Non ripeterò lo stesso errore che ho fatto con nostra madre! Ma non voglio che il mio fratellino muoia! Ho paura, Winry aiutami tu, ho una bestia nel cuore”, e si mise a piangere.

Il giorno dopo, di buon ora, Winry prese il treno per Central City dove la stava aspettando la sua amica Sheska, arrivata a destinazione si salutarono e insieme andarono al quartier generale: “Salve sono la signorina Rockbell, dove posso trovare il Generale Mustang?” eloqui Winry, “Seconda stanza a sinistra, al primo piano!” rispose la segretaria della reception, così le due ragazze andarono. Arrivate nell’ufficio, Winry tutta arrabbiata disse: “Brutto figlio di…” “Winry calmati” la interruppe Sheska, “No… me lo merito!” disse Roy. “Perché…perché non me l’hai detto prima!” disse piangente la ragazza mentre con i pugni lo colpiva al petto, “Scusami, ma dovevo accertarmi che i tuoi genitori non fossero più in pericolo! Sediamoci, ti va?”, lei annuì. Sedutisi, Roy le raccontò tutto per filo e per segno: “Ti ricordi quando mi dicesti se avrei fatto a Ed e Al la stessa cosa che feci ai tuoi? Bene ti mentii, perché in realtà non li ho uccisi, li ho nascosti in un luogo sicuro, non prima di aver fatto loro cambiare sia nome che cognome! Adesso che sono morti coloro che avevano a che fare con il loro caso, ho deciso di dirti la verità! Essi abitano non lontano da Rush Valley, in un paesino di pochi abitanti, si chiama Reev, e lì svolgono ugualmente il loro dottorato, poi hanno avuto un figlio, il suo nome è James, ha 17 anni, li ho informati che non avranno più problemi se vorranno ritornare a Resembool, ma mi hanno risposto di no, poi mi hanno chiesto di poterti vedere, ho risposto che ciò era possibile, ma le conseguenze non sapevo quali sarebbero state, ecco tutto!!” fini il generale, “Ho capito! Quindi li potrò rivedere?”, “Cero! Questo è l’indirizzo: Sam e Neil Rockwell, via della sera 41, Reev! Con te verranno Riza e Sheska, ora va, non far aspettare chi ti vuole bene!!” dicendo così Winry lo ringraziò e se ne andò con le altre.

“Ed! Ed! oh svegliati, non riesco a trovare Al!” diceva Noah mentre cercava di svegliarlo, “Oh! Lasciami dormire…Che cosa? Al ?” e si alzò di scatto e insieme alla ragazza andarono in cerca del fratello. Ad un certo punto gli venne in mente che il fratello poteva essere nell’appartamento di una loro vicina, così ci andarono. “Signora Reiners, signora…è in casa?!”, “Arrivo, un momento!...oh grazie al cielo sei arrivato, tuo fratello e lì sul divano!” rispose la signora, Ed allora corse dal fratello lasciando le due donne a parlare tra di loro; “Scemo, mi hai fatto morire di paura, anche a causa delle tue condizioni!” gli disse, “Scusami fratellone, ma volevo vedere la mamma!!”.  

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Capitolo 2
*** NUOVI INCONTRI ***


“Lo so che le somiglia, ma questo non significa che devi venire qui solo per vederla, non sa la nostra situazione” gli rispose, “Le ho raccontato tutto!”, “Che cosa avresti fatto? Va bene essere ingenui, ma alla tua età e con le tue condizioni, vai a spifferare le nostre cose a persone estranee?!”, “Scusami! Ma prima di morire voglio fare certe cose!”, “Se non ci fossi io a proteggerti non so che faresti…ti aiuterò!”, così… “Ragazzi, qui sarete sempre i benvenuti!”, “grazie di tutto signora Trisha!”.

“Aah, finalmente sono a casa” disse Winry stiracchiandosi, “Che bella casa che c’hai!” disse Riza, “Qui ci possono vivere due famiglie, infatti al piano di sopra ho tutto l’occorrente per gli automail” le rispose. Poi si aiutarono a preparare la cena, subito dopo a letto, dove tutte dormivano, tranne la ragazza con gli occhi azzurri, lei pensava all’indomani e anche al maggiore degli Elric, infatti sopra stava sistemando il suo automail per quando sarebbe ritornato.
Quando arrivò la mattina, si svegliò per prima, fece colazione e andò a trovare Paninya, non prima di aver lasciato un bigliettino alle altre. Arrivata dall’amica si salutarono: “Ehi ciao Paninya, come stai?!”, “Oh Winry, quanto tempo, io non mi lamento, ma il tuo amico quando ritorna, ormai è 5 anni che non vedo lui e suo fratello!”, “Ehm sono ancora in viaggio, sai… facendo parte dell’esercito……e quindi non hanno un attimo di tregua… ehehe!!!”, “Ah se così…hai nientr’altro da dirmi?!”, “. . .”, “Winry?”, “Ho scoperto di recente, grazie ad una persona che conosco, che i miei genitori, che credevo morti nella guerra di Ishbar, sono in realtà vivi, e abitano a Reev insieme a mio fratello!!”, la ragazza rimase a bocca aperta: “Uhm Reev è non molto lontano da qui, ti accompagnerò io lì aspettami a casa tua, tra un’oretta vengo a prenderti, va bene?!”, “Ok, se ci tieni tanto!”, dicendo in questo modo tornò a casa e aspetto la ragazza insieme alle altre.

“Buon giorno Noah”, “Ah! buongiorno a te Edward”, “Allora fratellino come stai oggi?”, “Bene, le medicine aiutano!”, e fecero colazione. Ad un certo punto Al e la ragazza strabuzzarono gli occhi in quanto Ed stava bevendo il latte, “Bè che volete!? Lo faccio per Al!”, gli altri non proferirono parola. Finita la colazione rimasero solo i fratelli: “Fratellone a te manca il nostro mondo?”, “Certo! Ma sai che ormai non possiamo più ritornare, ora viviamo qui!”, “Hai ragione, ma vedi voglio rivedere i nostri amici, tornare dalla zia, da Winry, dal colonnello, andare a trovare Hughes e la maestra Izumi…chissà che combinano !!”, “già…chissà…!”.

“Ciao Hughes! Oggi è l’anniversario del giorno in cui sei morto! Perdonami se non ho preso quella chiamata! Pensavo che volessi di nuovo parlarmi di tua figlia! Che sciocco sono stato, mi piaceva quel tuo modo di fare, mi facevi divertire!! Ahah…ormai Elicia ha 11 anni, è diventata una bella signorina, mi vuole bene come un fratello maggiore, ti lascio questa foto…ora vado, ma presto ci rivedremo!”, disse il Generale.

“Sheska, Riza, andiamo, è arrivata Paninya” disse Winry mentre preparava le ultime cose; poi le tre si misero in macchina e aspettavano il momento dell’arrivo tra chiacchiere e pettegolezzi. “Signore siamo arrivate” disse Paninya, “Wow assomiglia a Resembool”, diceva Winry mentre pensava che da piccola lì giocava con loro; “Tenente ma che fa?”, “Non voglio allarmare la gente di questo paesino Sheska, per questo mi vesto in borghese!”e scesero dalla macchina.

“Fratellone, mi accompagni in biblioteca?”, “Qualunque cosa tu desideri!”, e ci andarono; arrivati a destinazione, Al parlò con: “Ciao Sheska! Come stai?!”, “Bene! Allora caro Al, come mai qui?”, “ Volevo vederti!!”, “E perché?!”, “Non c’è un motivo, mi stai simpatica…ecco…ehm..!!” e arrossì, “Ahah!!! Se vuoi invitarmi a cena non c’è problema, accetto volentieri!!” disse ridendo ancora coinvolgendo anche Al. Invece Edward era immerso come al solito nella letteratura, dimenticando il motivo per cui era andato lì col fratello.

Riza chiese ad un signore la strada per arrivare dai dottori, con molta gentilezza gliela indicò; quando arrivarono a Winry venne il nervoso, come sarebbe stato rivederli? Come era fatto il fratello? Si sarebbero ricordati della loro figlia? Bastava solo scoprirlo, così con colpo deciso bussò alla porta tre volte finché non apri l’infermiera: “Desiderate?”, “Couf, couf…ehm volevamo incontrare i dottori!”, disse Riza, “Avete un appuntamento?” disse l’infermiera, solo che Riza non rispose in quanto Winry intravide i suoi genitori e corse da loro, quando i signori si videro quella ragazza non la riconobbero subito, ma lei iniziò a piangere, allora i due nel guardarsi dissero: “WINRY!!!”, “MAMMA,PAPA’!!!” e si abbracciarono, quanto tempo ad aspettare questo, le altre si commossero, anche l’infermiera, poi venne un ragazzo che guardò la scena stranito, pensando come masi i suoi genitori stavano piangendo abbracciati ad un ragazza che per giunti lo assomigliava. “Ma che sta succedendo qui? Chi è questa?” disse James, allora Winry si asciugò le lacrime si fece spazio tra gli altri, lo abbracciò. Non capendo il motivo di tale abbraccio, il ragazzo si scostò e chiese alla ragazza chi era, e lei: “ Mi chiamo Winry…è sono tua sorella!!”. 

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Capitolo 3
*** UN FRATELLO RITROVATO E UNO…. ***


"Si se tu sei mia sorella…io sono l’alchimista d’acciaio!!..ma dai!”, Winry rimase pietrificata, non doveva dire ciò, così gli provocava solo dolore in più ricordandosi di Ed; “Ma J.D. quarda che è tutto vero, lei è veramente tua sorella! Scusa se non te l’abbiamo detto prima, non potevamo…!”. Allora il ragazzo si girò e usci correndo, la madre cercò di fermarlo, ma la figlia le disse che l’avrebbe cercato lei e gli avrebbe parlato, sperando che ascoltasse almeno lei, e corse anche lei alla ricerca del fratello.

I due fratelli erano ancora in biblioteca, Al a scherzare e ridere con la ragazza e Ed a leggere, ad un certo punto sentì un colpo e un grido provenire dall’altra parte di dove era seduto lui con i libri, arrivando in fretta e in furia dall’artefice di quel grido, scoprì una cosa terribile: Sheska era a terra piangente con l’incasso dei soldi aperto, ma senza più uno spicciolo, la ragazza era anche in stato di semi shock, ripeteva sempre Al, continuamente, Ed veramente preoccupato di tale atteggiamento chiese dov’era il fratello, lei con molta fatica lo indicò. Quando arrivò al punto indicato, trovò Al in posizione supina in una pozza di sangue in mezzo a tanti fogli di carta fatti volare a causa di uno scontro. “AAAAAAAAAALLLLLLLLLLLL! No no!”, si buttò a terra verso di lui e lo alzò lentamente, il suo respiro era lento, “Fra..fratello…ne!”, “Shiiiii, non parlare…adesso ti porto all’ospedale…Sheska te ne prego, chiama l’ambulanza, Al tu devi vivere, vivere, capito, e continuare insieme il nostro viaggio, e un giorno tornare a casa insieme…Al?, Al?, oh no, AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAL” scoppiò a piangere, Al gli era morto tra le braccia.
Poi arrivò la ragazza con quelli dell’ambulanza, ma ormai non c’era più niente da fare, Alphonse Elric era letteralmente morto il 15 aprile 1928 alle 11:30 am, fu portato allora all’obitorio per l’autopsia, poi sopraggiunse anche la polizia con i l detective, i poliziotti chiesero alla ragazza come si erano svolti i fatti e chi era invece il ragazzo biondo: “Quel ragazzo è il fratello, erano inseparabili, si volevano bene, ma…io e la vittima parlavamo tranquillamente, quando all’improvviso sono arrivati due tizi poco cordiali che ad un certo punto hanno estratto una pistola con cui mi hanno costretta a dargli tutto l’incasso della settimana, ma prima di andarsene Al ha voluto fare l’eroe, a uno gli teneva testa, ma l’altro era riuscito a bloccarlo, poi si era liberato da quello, ma…è partito un colpo e Al è caduto a terra ferito, quelli scappano laciandolo in quello stato e poi….” Si mise a piangere, guardando Edward disperato più di lei. Allora il detective chiese se ricordava i malviventi, e lei avendo una memoria di ferro descrisse i due che furono riconosciuti come i fratelli Slicer, ricercati da molto tempo, poi si avvicinò al ragazzo dicendo che avrebbero preso gli assassini, Ed lo riconobbe come Armstrong, lo ringraziò per ciò che stava facendo.
Poi quando tutti se ne andarono lasciando solo Ed e Sheska, i due ancora tristi piansero per la perdita di Al, un ragazzo dolce e carino, che si faceva volere bene da tutti.

Quando Winry riuscì a trovare suo fratello, era stremata dalla stanchezza, si sedette accanto a lui: “Posso?”, allora il ragazzo si spostò, “James…io…!”, “Chiamami J.D.”, “J.D. , so che questa situazione può sembrarti strana, però ci devi credere al fatto che sono tua sorella…fino a qualche anno fa ho abitato con nostra nonna e Den, il mio cagnolino che però è morto l’anno scorso, lì a Resembool facevo la costruttrice di automail, che faccio ancora tuttora a Rush Valley…ho sempre pensato che  papà e mamma fossero morti nella guerra civile, ma poi mi dicono che sono ancora vivi dopo 18 anni!”, “Deve essere stato uno shock per te!”, “Come no…poi non parliamo di te…non sapevo di avere un fratellino!”, “Comunque quando ti ho vista, ho capito che avevamo qualcosa in comune, sembriamo gemelli, io però sono un’alchimista, il mio idolo è L’Alchimista d’Acciaio, ho notato la tua espressione quando lo nominato a casa, come mai?”, “………..”, “Devi sapere che lui e suo fratello erano i miei migliori amici, abitavano non lontano da casa mia, il più grande ha la mia età, il più piccolo un anno in meno, molti confondevano il vero Acciaio per l’armatura, in quanto Edward era un tappo; per questo era molto irascibile sul fatto della sua bassa statura. 7 anni fa Ed scomparve, ritornando 2 anni dopo, durante l’attacco a Central City, ma poi ha deciso di seguire il suo istinto salvando la città da quei terribili attacchi, e Al, che per i primi 2 anni era rimasto con me, ha deciso di seguire il fratello, chissà dove. La cosa buffa è che ancora oggi io ne sono innamorata, lo sempre aspettato e lo farò ancora, voglio rivederli tutti e due.”, disse scoppiando in lacrime “Oh! si vede che hai una bestia nel cuore! Non ti preoccupare da oggi non ti sentirai più sola, starò io con te. Dai smettila di piangere…torniamo a casa!!”, “Va bene!”.

Tornato a casa, Ed non disse niente a Noah, ma la ragazza scoprì tutto solo toccandolo e si mise a piangere, squillò il telefono, Ed venne informato che dall’autopsia avevano riscontrato che la pallottola aveva colpito in pieno il suo cuore, e che lo stavano portando nella camera ardente. Insieme poi andarono lì per l’ultimo saluto, dopo che fini Noah, fu la volta di Ed, si sedette accanto a lui e gli parlò: “Volevo che tu vivessi almeno per un altro po’…ho sempre cercato di proteggerti…metterti al sicuro…non c’era bisogno che me lo dicessero gli altri…è sempre stata la mia responsabilità…è sempre stato il mio compito...l’unico, e invece ho fallito!! E ho sbagliato! E ti chiedo scusa…” disse asciugandosi le lacrime, e continuò: “Forse è questo il mio destino, deludere quelli che amo, ho deluso gli altri…Winry, e ora per finire ho deluso anche te, come faccio…a vivere con questo rimorso…che cosa devo fare?…Al?...che cosa posso fare, eh?...come potrò andare avanti senza di te Al?! Prima mamma, poi papà e adesso anche te! Ti ho voluto bene e te ne vorrò sempre! Ormai sono rimasto solo…solo con quella bestia che ho nel cuore…eri l’unico membro rimasto della mia famiglia…e ora non ci sei nemmeno tu….tutti che mi abbandonano…in effetti lo merito…per tutte quelle cose che ho fatto…ma ho fatto ammenda…è tutta colpa mia! Posso dirti solo addio, il tuo pensiero sarà sempre nel mio cuore, i tuoi commenti sulla mia statura, il tuo sorriso, la tua voglia di vivere, non li dementicherò mai…mai…te lo prometto…un giorno riuscirò a tornare…” dicendo così uscì e scappò via. 

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Capitolo 4
*** Mi manchi ***


Sono passati 4 mesi dalla famiglia ritrovata e Winry viveva col fratello a casa sua , a Rush Valley, i suoi genitori infatti acconsentirono a farli vivere per conoscersi meglio, cosa che accadde, perché già c’erano i primi litigi, ma di cose inutili, e la sorella prendeva sempre in giro il fratello per la sua goffaggine, uno maniaco di alchimia e l’altra maniaca di automail. J.D. si era ambientato bene in quel paese, che si trovò pure una ragazza, Paninya, l’amica di Winry, lei era felice per loro, ma era felice veramente? La felicità era altro per lei, rivedere loro era la vera felicità, rivedere lui poiché gli mancava da morire, ma avrebbe resistita ancora? Quanto altro tempo doveva passare?, “Sory a che pensi?”, “A niente!”, “Dai …so che pensi a loro, aspettali che un giorno torneranno!”, “E se gli fosse capitato qualcosa, se sono morti…no non ci voglio pensare…Ed e Al mi mancano, quel piccoletto mi manca!!”. Ma non si immaginava che qualcosa di brutto era accaduto ai suoi cari.

“Ciao Al, sono passati 4 mesi……………..mi manchi da morire………..non resisto più senza di te………….sono rimasto solo…………….non ho più nessuno…………….anche Noah non c’è più, non in quel senso, si è sposata…….anche quella col viso della mamma se ne andata……………..quella casa ormai è vuota ………………….scusami sto piangendo…….e come potrei smettere, quando Winry lo verrà a sapere ci resterà molto male, chi glielo dirà? Io? E come potrei, e da 5 anni che cerco un modo per tornare! Ti dirò una cosa mai detta: io amo Winry, si l’amo da impazzire è solo ora me ne rendo conto, che sciocco sono stato a non dirlo quando ne ho avuto occasione!” e si allontano dalla sua tomba con Winry in mente.

“Anche tu mi manchi Edward, sei parte di me...

Immersi in pensieri profondi i due ragazzi pensavano alla persona amata, con la speranza che un giorno si sarebbero ritrovati e non più lasciati. 

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Capitolo 5
*** UNA LETTERA...UN COMPLEANNO... 1PARTE ***



Era il 13 agosto del 1928, e Edward era immerso nelle pulizie di casa, siccome non aveva nessuno che lo potesse aiutare, si alzò molto presto quella mattina, e quando fu la volta della stanza del fratello (che non ci metteva piede dal giorno in cui morì) si fece coraggio ed entrò, la trovò precisa e concisa a quel giorno, pulendo e spazzando per terra, come una vera donna di casa, guardò sotto il letto e ci trovò uno scatolo.
Lo scatolo, di colore rosso, conteneva un diario e una lettera apposta sopra il diario, curioso di sapere cosa era riportato in quella busta, fini in fretta e in furia di pulire e si avviò nella propria stanza chiudendo la porta e aprendo la finestra. Strappo la busta e lesse la lettera:
"Caro fratellone, se stai leggendo questa lettera, ciò significa che ormai non ci sono più, ma non devi essere triste, anzi, devi essere forte per superare questo dolore. Non te l'ho mai detto, ma sono riuscito a trovare il modo per rimandarti a casa, e tutto scritto in questo mio diario. Leggilo bene e abbine cura, ti servirà", così la lettera finiva. "Oh Al...ma adesso mettiamoci al lavoro!".

13 agosto 1922, Rush Valley, a casa di Winry, che era immersa nei sonni più profondi, il caro J.D. stava preparando l'occorrente in occassione del compleanno dela sorella, invitando amici e parenti. ma come ormai si era capito la ragazza bionda sognava Edward che gli dedicava una canzone d'amore per il suo compleanno: Bellissimo amore, da molto lontano sento il tuo cuore che batte tutto solo, sotto alle stelle cristalline sto fissando lo spazio, che viso solitario
cercherò di trovare il mio posto con te che stupendo sorriso può restare per un po' in questa magnifica notte faremo tutto nel modo giusto mio bellissimo amore mio bellissimo amore più grande della luna, il mio amore per te i mondi si scontrano, mentre il paradiso ci trascina nel mezzo il segreto del mondo è scritto nelle stelle sto portando il tuo cuore nel mio
che stupendo sorriso può restare per un po'in questa magnifica notte faremo tutto nel modo giusto mio bellissimo amore forse accadrà qualcosa di più grande
forse tutti vedranno forse il nostro amore prenderà (arderà) come il fuoco mentre brucia attraverso me
forse accadrà qualcosa di più grande forse tutti vedranno forse il nostro amore prenderà (arderà) come il fuoco mentre brucia attraverso me forse accadrà qualcosa di più grande forse tutti vedranno
forse il nostro amore prenderà (arderà) come il fuoco
mentre brucia attraverso me che stupendo sorriso
può restare per un po'in questa magnifica notte
faremo tutto nel modo giusto che stupendo sorriso
può restare per un po' in questa magnifica notte
faremo tutto nel modo giusto mio bellissimo amore.
Che tesoro pensava lei, ama appena si avvicinò a lui, puf, si svegliò a casa dello squillo del telefono.

"Ah che sciocco, oggi è il compleanno di Winry, non potrò nemmeno fargli gli auguri, che peccato!".

"Pronto?!...ciao nonna...si tutto bene...anche lui....ci sarai?...grazie di poter venire...si....ci saranno anche loro...già dopo tanto tempo anche tu li potrai rivedere! si...ok ..ho capito...a più tardi!". E già era devvero un bel giorno quello, ma sempre qualcuno mancava, poi di lontananza senti errivare il fratello che le porse un bigliettino con scritto:"La felicità,nella vita, la troviamo nei piccoli gesti, parole, o cose, che possono fare felice l'altro ... come augurare buon compleanno ad una persona eccezionale...Ti auguro che la tua vita sia un eterno compleanno!", "Grazie piccoletto!".




Fine 1 parte 

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Capitolo 6
*** UNA LETTERA...UN COMPLEANNO... 2PARTE ***


“Ah sorellina, ho trovato questo per te”, “No, no… hai trovato il pezzo mancante del braccio di Ed, ma come hai fatto!?”, “Eheheh! Siccome mi intendo un po’ di meccanica, ricordavo di aver lasciato a casa questo pezzo regalatomi da un vecchio signore!”, ricoprendolo di baci si precipitò nel suo laboratorio e mise il pezzo al suo posto, e così finì il braccio, dato che la gamba era ormai fatta, la ragazza aveva fatto un buon lavoro, anche immaginandosi di quanto sarebbe cresciuto l’amico, e si abbracciò l’automail.

Edward era immerso nella lettura del diario, una lettura interessante, saltò le parti che trattavano di quando ancora Al era nel loro mondo, finché non si soffermò sulla data che riportava il giorno prima della sua morte…“Sto proprio male ma voglio tornare di nuovo giù per provare ancora una volta ad aprire il portale…..sono appena tornato ma non ci riesco domani lo dirò a Ed, ne sarà contentissimo, forse se ci sarà lui con me riapriremo certamente quel portale e ritornare finalmente a casa, dai nostri amici, da Winry e zia, vabbè adesso devo proprio andare, sento dei passi, di sicuro sarà mio fratello, gli voglio bene, ok ciao ciao”, “Perché non mi hai mai detto niente in tutto il tempo che sei vissuto qui?!”, disse il ragazzo tra il triste, il felice e l’arrabbiato. Allora con tutta la sua energia andò sparato giù, in cantina e trovò che c’erano delle tracce che conducevano ad un luogo strano, dopo poi, arrivato, vide un grande cerchio alchemico, lo stesso che aveva fatto Al, quando era la pietra filosofale, per far resuscitare il corpo del fratello, ucciso a sangue freddo da quello spietato e sadico di Envy. Ma per adesso non aveva il coraggio di attivarlo, doveva concludere alcune cose ancora in quel mondo.

2 ore dopo essere salita la ragazza, che era ancora abbracciata al braccio meccanico, fu portata alla realtà dal fratello che le disse che gli invitati era giunti a festeggiare il suo compleanno, così scese e si ritrovò davanti tutte quelle persone conosciute insieme a suoi amici, c’erano anche i fratelli Tringam e Elicia. Poi arrivò anche la nonna, che finalmente potè riabbracciare il figlio, la moglie e il suo nipotino, poi…”Bau..arf…”, “E questo cagnolino? Che duci, e così carino!!” disse la festeggiata accarezzandolo, “Questo è il mio regalo per te!”, “Oh nonna cara…lo chiamerò Den!”. Dopo sopraggiunsero anche i militari accompagnati dall’ormai ben noto Generale Roy Mustang, con tutta la sua squadra al completo. In seguito a balli, giochi, e apertura di regali, fu la volta della torta: “Dai Winry esprimi un desiderio!” dissero in coro, “Vorrei tanto che Ed e Al ritornassero, e finalmente vivere felice e contenta con lui!”, pensando questo , spense 23 candeline.

DRIIIIIIIIIIIN, squillò il telefono: “Si….avete trovato gli assassini…certo arrivo subito signor detective!”, e andò al commissariato. Quando fu lì, venne portato dai due, che dopo vari racconti e compromessi intricati, tutto ciò era successo solo perché il ragazzo doveva stare al suo posto senza fare l’eroe, in quel modo non sarebbe mai partito il colpo mortale, ma la mente umana è assai complessa, quindi i due assassini finirono in prigione e Ed si tolse un grande peso, infatti stava pensando di scovarli e farli fuori lui stesso, cosa che ( menomale) fu sviata da quella telefonata, o da semplice ragazzo che era, si sarebbe trasformato in un giustiziere, solo per vendicarsi di quella morte violenta. Ma un’altra cosa il nostro amico doveva fare, andare nella tomba del fratello e prelevare un pezzo del suo corpo, perché ( vi starete chiedendo voi, doveva fare una cosa così oscena) nel diario c’era scritto che da solo non si poteva attivare il cerchio, quindi con i ricordi e un pezzo del corpo del fratello forse, finalmente, si poteva ritornare.

Quando la festa finì, i due fratelli, si aiutarono a ripulire la casa. Poi dopo qualche oretta, finalmente avevano finito e se ne andarono a dormire. Ma J.D. si alzò senza fare rumore appostandosi dietro la porta della stanza della sorella, e la vide piangere, in fondo gli voleva bene, ma vederla piangere proprio non gli andava giù, e lei che non si era accorta di lui pensava a Ed: “ La vita è dura, bisogna sapere vivere nel mondo, avendo problemi. Anche a volte ridere non significa essere felici. Si ride per nascondere la tristezza ma in realtà dal cuore escono lacrime di sangue. Amore mio mio mi manchi troppo. Ti voglio tanto bene”. 

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Capitolo 7
*** RITORNO A CASA ***


Prima di fare ciò che aveva pensato quel giorno di agosto, c’erano voluti ben 2 mesi, per il semplice fatto di farlo o nn farlo. Ma prima ne doveva parlare con Noah e in qualche modo farsi aiutare; ci andò e si salutarono: “allora Noah come stai?”, “Bene…sei proprio sicuro della tua scelta?”, “Si…ho deciso ma voglio che mi aiuti!!”, “Ok, allora dove andiamo?”, “Da Al!!”.

Erano le 21:30 e fuori era ormai buio pesto, J.D. non capiva come mai la sorella non fosse ancora rincasata, in pratica la ragazza era andata a fare spese con Paninya e avevano fatto tardi, salutò l’amica e corse verso casa prendendo un percorso più rapido, ma ad un certo punto venne scaraventata a terra da una cosa: “Ahia che dolore!! Ma che è stato…stupida valigia in mezzo alla strada! E sta cosa viscida e rossa??...oh mio Dio…”, seguendo la linea di sangue, non prima di aver preso una valigia e una scatola, si trovò dinanzi un ragazzo messo proprio male, siccome era buio nn lo riconobbe, così prese la sua inseparabile torcia tascabile e puntandola verso lui scopri che era Edward.
Rimanendone sconvolta chiese aiuto per poterlo portare in ospedale, cosa che avvenne dopo qualche minuto, e arrivati all’ospedale iniziarono le prime cure poi venne chiamata dopo qualche ora per il fatto dell’impiantare gli automail, dato che la conoscevano. Così tornata da cosa insieme a fratello e automail incominciò l’operazione, un’ora al massimo e tutto era tornato alla normalità.

Quando Edward riaprì gli occhi si senti nelle mani delle cose che riconobbe poi come dei capelli e alzandoli vide che erano biondi, cosa che gli fece pensare ai capelli della sua cara Winry:” Winry sei veramente tu?”,” Eh..ah.. Ed…oh!!!” e lo abbracciò, il ragazzo ancora dolorante le disse di non stringerlo. Poi si riordinarono e la ragazza chiese: “ Ma Al? Non siamo riusciti a trovarlo in 3 giorni che tu sei qui non riusciamo a capire dove si sia andato a cacciare! Mio fratello e gli altri nn sanno che fare….!”, “Aspe… aspetta che è sta storia di tuo fratello!?!?!”, “Ecco…qualche tempo fa Roy mi ha detto che in realtà mia madre Sarah e mio padre erano ancora vivi, con nomi e cognomi diversi e in più mi ha detto che avevo un fratello, J.D. è simpatico, piacerà anche a te!”. “Uh… senti ti devo raccontare alcune cose… ascolta!!!”, e prendendole una mano le rivelò tutto quello che gli era successo in quei 5 anni, di come era tornato e della morte di Alphonse.
La ragazza scoppiò in lacrime abbracciando l’amico dicendogli che gli voleva bene e che non avrebbe mai pensato che sarebbe morto in quel modo orribile. Poi arrivò J.D. che dicendo di non riuscirlo a trovare venne informato da Ed che non ce n’era più bisogno in quanto egli era morto, e il ragazzo si rattristi perché aveva tanto il desiderio di conoscerlo dato che finalmente Ed era tornato. Comunque poi si fecero passare la scatola rossa dove lessero il diario e compresero molto altro.
Il giorno dopo i 3 ragazzi uscirono e andarono a casa di Winry che appena fu vista da Edward le fece i complimenti, e lei per fargli ricordare di non fare il sarcastico gli diede una pacca nella spalla intimandolo che ,appena entrato, si doveva subito mettere sotto le coperte per almeno qualche giorno, per appunto riposarsi. La sera la ragazza chiamò i loro amici comunicando loro che a breve ci sarebbe stata una festicciola in onore dell’alchimista d’acciao, una notizia che fu accolta con grande gioia dal comandante supremo Roy Mustang. Ma quei amici non si aspettarono mica che proprio il giorno della festa Ed raccontasse loro della morte di Alphonse (poiché gli chiedevano dove fosse) e da festa felice si trasmutò in un requiem in onore della perdita di Alphonse Elric, che per loro era una persona speciale.
Finito poi ogni cosa tutti ritornarono a casa, mentre Ed, J.D. e la sorella sistemarono la casa, dopo aver finito se ne andarono per le proprie stanze, a notte fonda il ragazzo dagli occhi d’oro si alzò e andò in cucina, prese un bicchiere di latte e se ne andà di sopra dove l’amica aveva il suo laboratorio: “Non cambierà mai, tutto disordinato!...e questo cos’è!?”, da sotto un cumulo di rottami trovò un aggeggino che gli aveva dato prima di partire, poi sentendo dei passi si accorse che era Winry: “Che fai a quest’ora di notte qui!”. “Ah..no…niente…e che volevo vedere che c’era qui…ho trovato anche questo, non pensavo che l’avessi conservato!”,”Ah mi ricordo che quando me lo desti in dono mi dicesti che poi saresti venuto a riprendertelo”, Ed annui e bevve il latte sotto gli occhi della ragazza che non credette hai propri occhi: “Scusa…ma stai bevendo il latte..non è da te!”, “Si cambia…ehi perché non usciamo!?”.”Ma che sei ammattito, è tardi…!”,”Dai…per piacere!”le disse con gli occhi dolci, “E va bene..fammi vestire prima…!” e riandati nelle proprie stanze si vestirono e uscirono senza far alcun rumore per non svegliare j.D.
Winry, cogliendo l’occcasione, lo portò in un laghetto, un posto che solo lei e alcuni conoscevano, c’era anche la luna piena, quando la vide Ed disse che quella era una bella notte, poi ad un certo punto, mentre camminavano uno di fianco all’altra, Ed le si mise davanti e lei, per strano caso del destino mise il piede in fallo su un pietrone che le fece spingere a terra il povero ragazzo che giratosi si ritrovò baciato dalla ragazza.
Stettero in questo modo per qualche minuto fino a quando Ed si rialzò chiedendo a lei il perché del bacio, e lei chiese scusa, ma poi avendo capito di essere proprio un cretino…” Ah lascia perdere..” l’abbracciò e la baciò più appassionatamente di prima sussurrando:”Ti amo”, “Anch’io” gli rispose.
E sotto la luna in quel splendido lago i due ragazzi dopo tanto tempo si dichiararono e da quella notte non si lasciarono più. 

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Dopo quella notte al lago i due ragazzi stabilirono, dopo 2 mesi di fidanzamento, la data del loro matrimonio, anche perché Winry era rimasta incinta. Così insieme ai genitori di lei e suo fratello, se ne ritornarono a Resembool, con la gioia della nonna Pinako, che fu felice di averli di nuovo con se. Poi con l’aiuto di altre persone, Edward ricostruì la sua casa, quella bruciata il 3/oct/10 perché dovevano pur viverci con la donna che amava, ma non usò l’alchimia, la fece manualmente, perché si era promesso di usarla solo in casi di estrema necessità. Per il giorno di Natale si era preparato un bel pranzo con tutti gli amici di sempre, e lì i due fidanzati annunciarono la data del proprio matrimonio che sarebbe avvenuto il 23 febbraio, e tutti li applaudirono e fecero festa. La notte era ormai inoltrata e Ed si svegliò affacciandosi alla finestra pensando a ciò che aveva vissuto in quel periodo, troppe emozioni, la neve scendeva cauta, poi si svegliò anche la ragazza bionda intimandolo di tornare a dormire, ma visto che non l’ascoltava, si alzò e lo abbracciò da dietro e poi lei abbracciò lei dicendo:”Oh cara Winry sono felice che presto saremo sposati e avremo un figlio, ti amo da morire, solo tu mi può capire, per questo non voglio lasciarti..!”, “Ed sei proprio un bravo ragazzo, chi può vivere senza te!” detto questo i due si baciarono tornandosene a letto. Giorno 23 febbraio, nella piccola chiesa del villaggio si celebrò il loro matrimonio, poi ci fu il banchetto, molto bello, (se si pensasse che c’era lo zampino di Roy, che tutto commosso aveva detto a Ed che anche lui si voleva sposare con Riza, ma che non aveva il coraggio di chiederglielo), dopo ci furono i discorsi, i balli e le canzoni. Qualche ora dopo ognuno ritornò a casa, (con Roy che alla fine aveva deciso di dirlo a Riza, che accettò con molto piacere), e per la prima volta gli sposi entrarono in quella che era diventata la loro nuova casa, piena di ricordi, di momenti ormai passati, sia tristi che felici. Dopo 9 mesi nacque il loro bambino, che lo chiamarono Alphonse, in ricordo del fratello, e da quel giorno per loro incominciò una nuova e vera vita.

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