Shikon no tama

di sesshofan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** deciso dal destino ***
Capitolo 2: *** Figuracce e lavoro ***



Capitolo 1
*** deciso dal destino ***





Capitolo 1



Avvolte...alcuni dei più importanti incontri della vita, capitano per caso, decisi unicamente
dal nostro destino, o in questo caso da una piccola sfera rosa, da tutti chiamata sfera dei quattro
spiriti:Aramitama,Sakimitama,Kushimitama e (l'altro non me lo ricordo...^^''')
La Shikon no tama è un oggetto magico capace di realizzare i desideri.
La sfera può essere tanto benigna quanto maligna, dipende da come ella viene usata.
Nella Sengoku jindai la sfera è nelle mani di un demone di nome Naraku, che la vuole usare per
accrescere il suo potere.
Un giorno, la sfera si illuminò, nessuno se ne accorse, era quasi completa, mancava una sola scheggia,
che attualmente era nelle mani della reincarnazione della sua antica sacerdotessa custode, una donna
di nome kikio, che era morta in seguito ad un malinteso, la sua reincarnazione invece si chiamava
Kagome e viaggiava con un mezzodemone,Inuyasha.
la luce della sfera viaggiò attraverso lo spazio e il tempo, raggiungendo Osaka nel 2000.
la luce viaggiò per le via della città, raggiungendo un quartiere residenziale per ricchi.
Erano circa le 8.00 di mattina.
Una ragazza camminava per la strada, era spigliata e vestita con una bella divisa scolastica,
indossava una camicietta bianca aderente, che sbottonata, le risaltava il seno e la vita sottile.
Indossava anche la gonna del taglio e del colore del suo istituto ovvero il nero, le metteva in
risalto le gambe lunghe, adornate da dei lose-socks e delle belle scarpe da ginnastica firmate.
camminava con eleganza, mettendo un piede davanti all'altro con incredibile precisione, si stava
dirigendo verso la sua scuola, l'istituto Eitoku, del distretto Yamamoto.
Era definito da tutti una scuola di cosiddetti "figli di papa" e lei effettivamente si sentiva una
figlia di papà, viveva dei soldi dei genitori, e faceva tutto ciò che le pareva, ovviamente
non esagerava mai...non aveva mai fumato, non si era mai drogata...era ancora vergine....
Aveva diciassette anni, era molto brava a scuola, aveva delle amiche, viziate, è vero, ma le volevano
bene, e studiavano spesso con lei.
Era anche molto bella, a scuola era corteggiata da tanti ragazzi per il suo aspetto e per il suo
invidiabile carattere. Era decisa, gentile, esuberante e coinvolgente.
Svoltò un angolo facendo ondeggiare i suoi capelli neri con sfumature blu raccolti in due lunghe code
ai lati della testa, non aveva la zazzera solo due lunghe ciocche di capelli corvini che le ricadevano
lungo il volto a punta, era truccata in modo leggero.
La luce della sfera degli Shikon continuò a seguirla, la strada era deserta, nel suo quartiere lei era
l'unica che andava a scuola a piedi di mattina presto, i suoi compagni si facevano portare dai loro
autisti nelle loro brillanti limusing, anche lei avrebbe potuto fare così, ma le piaceva l'arietta frizzante
del primo mattino.
La luce prima l'abbagliò e poi l'avvolse trascinandola nella Sengoku jindai.
Lei urlò quando ormai era nel vortice e nessuno poteva sentirla. cercò di arreggiersi a qualsiasi cosa,
ma le sue mani non trovarono alcun appiglio.Cadde a terra con un tonfo, perdendo i sensi.

Aprì lentamente gli occhi, la testa le mandava ancora fitte lancinanti per la botta, mise a fuoco la scena.
Quasi non ci credette, si trovava in un bosco, una meravigliosa foresta che brillava di luce propria, emanava
una luce verdastra, si sentiva un buon odore di erba bagnata nell'aria, i fili d'erba avevano tutti sulle
punte piccole goccie di rugiada che brillavano sotto i raggi del sole, gli alberi intorno a lei avevano un tronco
possente e robusto che un poco la metteva a disagio.
D'un tratto vide, sottoforma di un piccolo fuoco-fatuo, la luce che l'aveva avvolta che l'apettava come
a intimarle di seguirla.
Decise di seguirla, la sfera era sempre più veloce attraverso il bosco, obbligando la ragazza
a correrle dietro, strappandosi in più punti la gonna svolazzante e la camicietta leggera, i rametti
le si impigliavano nei capelli, ormai tutti scompigliati e non più lisci e pettinati.
Ad un tratto arrivò alle sue orecchie lo scrosciare dell'acqua di un ruscello.
La luce sparì e lei si ritrovò in riva ad un fiume dal letto ciottoloso l'acqua era pulita e limpida.
ad un certo punto la ragazza vide del rosso macchiara la purezza cristallina del liquido, guardò il
sangue e ne cercò l'origine, risalì il fiume e quello che vide la sconvolse.
Un'uomo era riverso per metà nell'acqua, le sue carni erano dilaniate e sopra di lui c'èra un...
un mostro! Un mostro orribile che lei aveva visto ritratti solo negli antichi libri di storia di
suo padre, accanto a una di quelle illustrazioni c'era una scritta con il nome della creatura...
Oni...
L'Oni si distrasse dal cadavere dell'uomo e la fissò per un'interminabile istante.
Lei tremò dalla testa ai piedi quando lui ruggì con forza...prima di iniziare ad inseguirla.
Lei girò sui tacchi e cominciò di nuovo a correre a perdifiato lungo il fiume.
Il mostro conitnuava a inseguirla ruggendo e facendo rimbombare la terra ad ogli suo passo.
Lei aveva una grande paura e perciò cominciò ad urlare nella speranza che qualcuno,chiunque la sentisse
e venisse a salvarla.
<> aveva una gran paura ma correndo non potè
fare a meno di accorgersi di quanto quel posto fosse pulito rispetto a Osaka, dove era finita? che posto
era quello? dove era l'inquinamento,lo smog, i clackson delle macchine? dove era Osaka?
corse ancora e ancora, e l'Oni dietro di lei non sembrava essere stanco, semmai ad essere stanca era lei,
aveva il respiro affannoso ed era sudata, non era mai stata peggio in tutta la sua vita, ma quello che contava
ora...era correre, correre a più non posso per poter continuare a vivere, per poter tornare a casa.
L'Oni gracchiò con la sua voce rugginosa.
:-Ragazzina...tu emani l'energia della sfera dei quattro spiriti! devi darmela hai capito!-
<>
aumentò la corsa ma il demone ormai stanco di correre, con un balzo le si parò davanti con un'espressione
orribile sul volto , sul volto pieno di bozzi, come se qualcuno lo avesse disegnato male.
:-Hai sentito ragazzina dammi la sfera!-
:-Non so proprio di cosa tu stià parlado! Che cos'è la sfera dei quattro spiriti!?-
Lui sembrò arrabbiarsi terribilmente e la prese in una mano avvicinandola al volto bitorsoluto e urlandole
in faccia con un alito fetido di sangue.
:-Non fare la finta tonta!!! Dammi la sfera!!!-
A lei venne da piangere per la paura, quel mostro non sembrava scherzare, e i suoi denti appuntiti non
miglioravano la situazione.
:-Ti prego credimi!!! Io non ho questa sfera!! lasciami ti prego!-
il demone era davvero scocciato per la cocciytaggine della ragazza, era evidente dalla sua aura, lei
possedeva la sfera...e lui la voleva! doveva averla! e se la ragazza non gliela avesse data di sua sponte...
:-E allora ti mangerò insieme al prezioso gioiello dei desideri!-
e dicendo così aprì la bocca per ingioarla tutta intera, lei urlò, non pensava a niente vedeva solo quella
enorme bocca aperta, dai denti affilati e insanguinati.
:-Ti pregolasciamiiiiiiiiii!!-
e dicendo così mise entrambe le mani avanti verso la bocca dell'Oni e esse emanarono una sfera di luce rosata
che riempì la bocca del deomne che si purificò all'istante, si sciolse trasformandosi in polvere.
Anche la mano che la teneva in aria a qualche metro da terra si sciolse diventando polvere, e lei
cadde a terra la seconda volta in un giorno.
Era ancora così terrorizzata, sia dal demone che da ciò che aveva fatto con le sue mani che si
rialzò immediatamente, e ciminciò a correre verso un luogo imprecisato.
Corse,corse fino a che i polmoni non le si infiammarono, allora lei dovette feramrsi.
Solo allora si accorse di dove fosse finita, il bosco non era più brillante, le piante intorno erano
secche e morte, non c'era erba sbrilluccicante di rugiada,solo del terriccio in cui era impossibile coltivare
una cosa qualsiasi, gli alberi erano spogli e quel posto emanava una luce nerastra che oscurava il
solequel posto metteva davvero i brividi.
Decise chge era meglio andarsene da lì, riprese fiato e cominciò a camminare stando attenta ai più
sottili rumori che potevano arrivare alle sue orecchie.
Non sentì niente per ore, arrivò il piovoso pomeriggio e lei si ritrovò bagnata fradicia di acqua
freddissima, smise solo due ore dopo, che lei aveva passato rintanata in una vecchia tana di volpe.
Quando smise di piovere decise di trovare assolutamente un riparo per la notte, che ormai era vicina.
Un presentimento le trapassò la testa da parte a parte come fosse stata una freccia.
Aveva una strana sensazione, avvertiva una...presenza, simile a quella dell'Oni ma molto più
potente, decise di andare in quella direzione...no sapeva perchè, l'Oni di prima l'aveva attaccata,
allora era proprio vero che lei i guai se li andava a cercare, come le ripetevano sempre i suoi
genitori.
Proseguendo nella direzione della presenza vide un enorme castello fortificato che in quel momento
le dava una grande sicurezza, poteva fermarsi lì per una notte, il tempo di riflettere e capire cosa
stava succedendo, e cercare di trovare un mdo per tornare a casa...
<>
Guardando di nuovo il castello decise che l'unica cosa da fare era innanzitutto cercare di sopravvivere...
si diresse verso la costruzione.
Dopo un'altra oretta di cammino, era ormai il crepuscolo, arrivò davanti al castello e bussò con forza al
possente portone di legno.
Nessuna risposta.
Bussò ancora e ancora fino a che il portone non si aprì.
Delle guardie scortavano un ragazzo bellissimo dai lunghi capelli neri e mossi, legati in una lunga coda
sopra la testa, aveva gli occhi rossi e questo sconvolse non poco la ragazza, la pelle molto chiara,
era vestito prevalentemoente di viola e blu, era posato e teneva le braccia incrociate come i vecchi
saggi cinesi dei libri di suo padre.
Lui la guardò, e si stupì come mai in vita sua.
Un'Umana era riuscita a superare la sua barriera di aura velenosa?
La fissò stupefatto osservando la sua aura velenosa disperdersi quando si avvicinava al corpo della ragazza.
Come faceva qulla...notò l'abbigliamento della ragazza, assomigliava al Kimono che portava la reincarnazione
di Kikio, Kagome.
Decise di essere cortese per non farla insospettire.
:-Posso fare qualcosa per te?-gli chiese nel modo più gentile che riuscì a far uscire dalla sua bocca.
:-Ehm, si grazie, mi scusi...ma...da che parte è Osaka?-
Lui la guardò interrogativo.
:-Che cosa è "Osaka"?-
Lei strabuzzò gli occhi e stava per gridargli in faccia "Osaka la città!" ma si trattenne e disse con garbo.
:-Scusi...ma...non mi prenda per pazza...ma...in che epoca siamo?-
Conferma, lei non era dell'Epoca Sengoku, doveva venire dal futuro come la donna di Inuyasha.
:-Nella Sengoku jindai-
Lei abbassò gli occhi chiedendosi come diavolo aveva fatto a finire in Epoca Sengoku.
Il giovane principe era sempre più isospettito dalla ragazza, l'aura maligna intorno a lei non solo si
disperdeva ma veniva addirittura purificata.
Fortunatamente l'aura si ricreava appena si avvicinava al principe.
Lei non se ne accorgeva? Non vedeva forse?Non riusciva a vedere l'aura dei demoni?
:-E-ecco...no è che potrebbe offrirmi un posto in cui dormire stanotte? Io...mi sono...ehm...persa e...-
:-Si, puoi dormire qui stanotte.-
Lei lo guardò raggiante e stava per ringraziarlo ma lui la bloccò dicendo.
:-Lavorerai qui, secondo le manzioni che io ti darò.-
Lei lo guardò un pò meno raggiante di prima, ma in fondo le aveva offert un riparo.
:-Farò del mio meglio, grazie mille sei stato davvero gentile a...-
:-Devi darmi del "voi" è chiaro?-
Lei si interruppe di nuovo.
:-O-Ok...Ecco, io mi chamo Ayano...Ayano Kurimaki...ehm...e "voi" come vi chiamate?-
chiese titubante.
Lui la gelò con lo sguardo infuocato, prima di rispondere con voce scocciata.
:-Tutti mi chiamano...Naraku.-

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Capitolo 2
*** Figuracce e lavoro ***


Capitolo 2

 

 

 

 

 

                                       Capitolo 2

 

 

:-Tutti mi chiamano...Naraku-

e dicendo così si voltò intimandole di seguirlo.

Mantre camminavano Ayano si chiese<< Ma Naraku non significa "inferno"?>>, poi d'un tratto si

sentì uno strano rumore e tutti si girarono verso la ragazza.

:-Scu-scusatemi, il mio stomaco brontola perchè è tutto il giorno che non mangio!^_^''''-

che situazione imbarazzante! Non le ea mai capitato di fare una figura simile...

<

senza mangiare!>> protestò il suo io.

Naraku sollevò un sopracciglio, sembrava una normalissima umana, certo di bell'aspetto, ma un'umana.

come faceva una ragazzina a resitsere alla sua aura demoniaca senza nemmeno accorgiersene.

poteva essere il fatto che fosse talmente debole da non riuscire nemmeno ad avvertirla, lui non

disse niente, si girò e proseguì.

:-Scusatemi! Non è che potreste darmi da mangiare? Lavorerò anche per ripagare il cibo!-

Lui non le rispose e questo la irritò parecchio.

Lui continuò a guardarla di sottecchi,lei lo guardava seccata, Naraku rise tra se e se, era solo una

normalissima ragazzina, non avrebbe dovuto nemmeno prendersi il disturbo di ospitarla, non

le serviva, la guardò di nuovo soffermandosi stavolta sui particolari del suo aspetto.

Aveva i capelli lunghi tirati su in due code, gli occhi brillavano di mare, del colore dell'oceano,

le guance di pesca...sembrava pura...forse c'èra un modo per usarla dopotutto...

cancellò quel pensiero dalla sua mente che protestava ricordandogli che è un'umana.

:-ti procurerai da sola il cibo, domani te lo offrirò io in via eccezionale...-

perchè quel tipo era così antipatico! non faceva altro che chiederselo, era terribilmente scostante.

<>

Entrarono nell'immenso castello, dopo vari lunghissimi corridoi arrivarono davanti ad una stanza,

Naraku le aprì la porta e la fece entrare.

:-Ecco, questa è la tua stanza.-

e fece per andarsene se non fosse che lei gli afferrò la manica tirandolo indietro.

:-Domani quando mi darete da mangiare?- chiese ottusa, guardandolo supplichevole con gli occhioni.

:-Il cibo ti sarà lascito in camera mia all'alba-

Ayano fu colpita come uno schiaffo da quella frase, non tanto per il fatto che il cibo fosse nella stanza

di un uomo tanto per il fatto che aveva detto" all'alba".

:-A-all'alba?????!!!!! ma in questa stagione sarà verso le 5.00 l'alba!

Lui la guardò sentendo il calore della sua mano trapassare la stoffa sottile della sua veste raggiungendo

il suo braccio, un pochino annegò in quel calore, fino a che non fu costretto a risponderle.

:-Si, all'alba, se non sarai lì per mangiarlo lo mangierò io...-

e dicendo così sentì allentare la presa di lei sulla sua veste, così lui potè andarsene.

Camminò a lungo, l'aveva messa apposta lontano da lui sia perchè lei non lo purificasse, sia perchè

non voleva sentire il suo profumo.

<>

Scacciò quei pensieri dalla sua mente e fece scorrere la porta entrando in camera sua, si diresse verso i

vestiti, cercò allungo, i suoi sarti avevano cucito dei vestiti, uno in particolare, era un vestito

di cambio per Kagura, ma lui l'avrebbe fatto indossare a quella ragazza dicendole che era una divisa

per le serve, no, avrebbe usato il termine schiava, lo intrigava di più.

appoggiò il vestito vicino al suo letto, immaginandola con addosso quel vestito...si...le

sarebbe andato bene, si girò nel Futon e si addormentò.

 

 

 

Il giorno dopo lei si svegliò quando il sole era sorto da circa dieci minuti.

Corse fuori dalla stanza e percorse in lungo e largo tutto il castello, spalancando e richiudendo

le porte di ogni stanza che incontrava.

<> pensò

disperatamente affamata.

Aprì la sua venticinquesima porta dove trovò Naraku prossimo a mangiare l'ultimo Nikuman.

:-Nooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

e gli si gettò addosso afferrando il raviolo.

:-Ah!!!! Meno male! ce l'ho fatta!!!!^____^-

:-Ehm...adesso ti puoi anche togliere...-

Ayano a quelle parole ristette, era finita praticamente in collo al principe che la guardava

interrogativo, si tolse di scatto prima di avvampare di imbarazzo, ma perchè in quell'epoca le figure

di m***** le faceva tutte lei!

:-Ehm...mi dispiace è solo...stavate per mangiare l'ultimo Nikuman e io...- disse balbettando

per l'imbarazzo.

:-Non importa, comunque non era l'ultimo...- e si scostò mostrando un altro piatto pieno di Nikuman caldi.

Se possibile Ayano arrossì di più, poi scoppiò a ridere, rise forte sinceramente divertita.

:-Che hai da ridere...hai appena fatto una figuracca...-

lei continuò a ridere, cadendo a sedere per il mal di pancia.

Naraku intanto la guardava curioso.

:-Lo sò! ma è una di quelle figuraccie da raccontare agli amici per farli ridere!-

si prese una pausa per riprendere fiato dopo le risa furiose.

Naraku non capiva il comportamento di quella strana ragazza, e poi che senso aveva ridere davanti

a lui con tanta semplicità, come se non ci fosse da avere paura, bè, in effetti lui non aveva fatto niente

di particolare per farla tremare di paura, anzi, le aveva offerto un rifugio, un lavoro, cibo...

Si voltò e guardò la preziosa veste dietro di se, si alzò e la prese in mano e gliela lanciò addosso.

lei la prese e lo guardò.

:-Questa è la divisa delle...ehm...serve.-

alla fine aveva detto serve!? ma come!? lui voleva dirle schiave per farla spaventare...perchè aveva detto

serve alla fine...?

:-Oh! che beeeeeellaaaa!^.^Grazie!-

e gli sorrise, sembrava proprio non avere alcuna paura di lui, ma soprattutto appena lei sorrise Naraku

non potè fare a meno di notare che una maggiore quantità di aura maligna intorno a lei veniva purificata.

Strinse gli occhi sospettoso.

:-Allora quando devo cominciare a lavorare?-

lui tornò a guardare lei invece della propria aura.

:-Subito...ci vediamo tra dieci minuti nel salone dove ti darò le tua manzioni.-

Lei annuì con la testa, prese il piatto di ravioli e fece per andarsene.

:-Ricordati di metterti la divisa...- disse Naraku senza espressione, guardando poco interessato la parete.

lei trillò un "ok" prima di andare nella stanza accanto a mangiare, ci avrebbe messo troppo tempo

ad andare fino nella sua stanza, e a tornare...pessima mossa...

Naraku che si era accorto che lei era nella stanza accanto ne approfittò vigliaccamente come era da lui.

con un dito bucò piano la parete(sapete come sono fatte quelle giapponesi no?), e ci mise l'occhio.

Lei stava ingoiando l'ultimo raviolo.

Poi guardò il vestito, lo prese in mano e cominciò a cercare di capire come andava infilato.

Una volta capito cominciò a spogliarsi...

Il principe sorrise tra se e se, lei cominciò slacciandosi la camicietta, lasciando vedere il reggiseno

nero, sfortunataente per Naraku non lo levò, stessa storia con le mutandine, ma la vista delle sue

gambe nude non era male.

Sorrise ancora, si alzò e si diresse verso il salone.

Lei finì di vestirsi, ma in quella stanza non c'era uno specchio!? accidenti voleva vedere come le stava!

<>

e uscì di corsa dalla stanza.

stavolta trovò un tizio della guardi che le indicò come arrivare nel salone, si mise a correre e riuscì

ad arrivare in perfetto orario.

:-Eccomiii!!! sono in ritardo?-

Lui la guardò un attimo prima di fare "no" con la testa.

:-Fiiiiuuuu!!! Mano male! ne ho abbastanza di brutte figure per oggi!- e così dicendo mise un piede avanti.

:-Attenta...è bagnato...- lei lo guardò e riuscì a non scivolare per un pelo.

:-Grazie!^^)

Naraku era davvero divertito da quella ragazzina, era sbadata, perennemente affamata, bella...,

cancellò l'ultima parola, una lagna, stupida, divertente...,una scema!

:-Una scema carina...-

Chi era questa vocina, Naraku l'aveva sempre definita la voce di Onigumo.

:-Tsk!-si limitò a rispondersi.

:-Ehm! scusa...il fatto è che...io...non ho mai lavorato...-

lui la guardò stupito:-Mai?!-

Lei arrossì e disse:-No mai nella vita^^'-

Ma come era possibile che quella ragazza non avesse mai lavorato?Nel futuro  gli umani non lavorano?

:-Ma come mai non hai mai lavorato? Gli umani non lavorano da dove vieni tu?-

Lei lo guardò imbarazzata e rispose.

:-No, lavorano quasi tutti, tranne...bè, noi figli di ricchi industriali...noi fino a che non ereditiamo

le industrie e le azioni dei nostri genitori non lavoriamo...-

lui sollevò un sopracciglio.

:-Industrie? Azioni? che significa?-

Lei ristette e disse:-Meglio che non ti spieghi tutto altrimenti rischierei solo di confonderti di più!^^

Comunque...non è che potresti spiegarmi come si fà?-

Lui la guardò e guardò la scopa vicino a lui...sorrise perfido senza farsi vedere, forse poteva essere

divertente.

Prese la scopa in una mano, le passò dietro e le diede la scopa dal davanti, abbracciandola praticamente,

lui dietro e lei davanti, le fece impugnare la scopa, e cominciò a farle spazzare una piccola parte

del pavimento per niente sporca, lui intanto sentiva il dietro sodo di lei premere contro il suo

bacino, continuò a insegnarle.

Poi d'un tratto lei si staccò e cominciò a passare la scopa da sola, dicendo felice.

:-è incredibile che io non lo sapessi fare! è così semplice!-

Naraku allora le disse dove doveva spazzare e lei lo fece.

Tornò dopo poche ore pronta per un altro lavoro.

Lui le disse che poteva passare lo straccio sul pavimento e lei lo fece, che poteva pulire la cambusa,

e lei lo fece.

Alla fie era stremata, durante il giorno non aveva fatto altro che lavorare, e anche se era stanca si

sentiva stranamente felice, era tutta sudata e scompigliata ma era felice.

Tornò nuovamente da Naraku il quale le portò dei pesci arrostiti da mangiare.

lei li divorò famelica e dopo quella piccola cena lui se ne andò.

si diresse nella sua stanza e solo quando non fù più sotto l'influsso della presenza di Ayano cominciò

a ragionare di nuovo normalemente.

Ma cosa aveva fatto, anche se con estrema freddezza era tutto il giorno che si comportava bene con

la ragazza, non le aveva fatto praticamente nulla, l'aveva solo abbracciata e spiata ma non era andato

più avanti!!!! ma dove era finito il crudele Naraku, quello che mezzo mondo odia a morte??

si addormentò pensando che il giorno dopo Ayano si sarebbe cercata da mangiare da sola e che

non avrebbe fatto nulla per risparmiarle la fatica.

chiuse gi occhi e si addormentò.

 

 

 

 

Bacissimissimi!^+^

 

 

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