Look into this new future's face

di PurpleHilh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quel Sorriso. ***
Capitolo 2: *** Ho Capito. ***



Capitolo 1
*** Quel Sorriso. ***


Los Angeles.

10 di sera.

Si muore di caldo in casa quindi decido si farmi un giro per il centro. È venerdì e c'è molta gente in strada, nei pub e nelle discoteche. Decido di andare in un bar a prendermi una coca cola e pensare alla mia misera vita.

Ho 25 anni ormai, frequento il collage ma vivo ancora con i miei, cioè con mia madre. Mio padre è morto quando avevo 15 anni e mia madre soffre di depressione dopo questo trauma. Sono figlia unica, grazie al cielo. Lo dico perché sono una persona solitaria, infatti non ho neanche amici. Ma sono contenta così. Ho avuto un ragazzo per un po' ma non è andata, ma la vita va avanti...

 

Qualcosa mi distrae dai miei pensieri, c'è della musica assordante e delle grida di povere ragazzine eccitate, mi domando che cosa ci sia qui da urlare così tanto. Leggo dei cartelli che annunciano che stasera nella discoteca qui vicino ci sono un DJ e un batterista. Anche se odio la musica Pop e quella che trasmettono nelle discoteche, entro perché muoio dalla curiosità.

Entro, la musica è assordante, avrò un fortissimo mal di testa domani. Mi avvicino al bar del locale e chiedo della Vodka. Mentre sorseggio la bevanda sento una voce parlare al microfono. È calda e suadente, e come un colpo di fulmine che mi sveglia. Sento qualcosa dentro, non so cosa, ma questo qualcosa mi spinge a cercarlo e così giro nella stanza. È piena zeppa di persone sudate e mezze ubriache ma non mi arrendo. Arrivo alla console del DJ e lo vedo. Non l'ho mai visto di volto ma è davvero bello, sembra quasi un dio sceso in terra, a parte per la sua altezza. Lo guardo intensamente e spero tanto che si giri verso di me e mi guardi. Mi vede e sorride. Boom! Il mondo ha iniziato a sorridermi a sua volta, ho voglia di vivere: mi sono innamorata di quell'uomo. Ma fermo subito i miei pensieri confusi, sarà stato l'alcool, avrà sorriso alle altre donne lì molto più belle di me. Esco e decido di andarmene, sono stata troppo in giro stasera.

Mentre cammino sento una voce che urla “hey bella girati”. Momento di panico mille domande mi frullano per la testa ma quella più terrificante è “ma se fosse uno stupratore?” poi quel tizio riprende a urlare. Riconosco la voce, è la sua, quella del batterista di prima in discoteca. Mi giro e vado da lui con il cuore che mi batte a mille, chissà cosa vuole.

“Ciao, io mi chiamo Shannon, anche se credo tu sappia tutta la mia vita. Tu come ti chiami? Sai, sei molto carina.”

Che sfacciato, pensa di portarmi a letto così facilmente, ma rispondo lo stesso, sbattendomene del complimento.

“Ciao, no. A dir la verità non ti ho mai visto prima. Mi chiamo Laura.”

“come fai a non conoscermi? Non sei un'Echelon?”

“Echelon? Credo tu abbia sbagliato persona... Comunque è tardi e devo andare. Ciao”

“Aspetta...mi dai il tuo numero, ti prego?”

“perchè dovrei dartelo? Non mi piaci neanche sinceramente.”

“come faccio a non piacerti? Sono così sexy!”

“non ho tempo da perdere, te lo do perchè mi fai pena.”

Inizio a dettare 345698.. poi me ne vado e lo lascio li un po' deluso. Spero che dopo questa non mi chiami più.

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Capitolo 2
*** Ho Capito. ***


Ciao ragazzi :)  
lo so il primo capitolo non era il massimo ma spero di migliorarmi sempre di più  capitolo in capitolo. è la mia prima FF quindi capitemi e non siate troppo duri :) 
PurpleHilh

La mattina del giorno dopo.

Mi sveglio, cel'ho ancora in mente. Quella voce e quella sfacciataggine. Proprio di lui dovevo innamorarmi? Non so neanche se mi chiamerà mai. Meglio dimenticarlo e continuare la mia solita vita.

 

Una settimana dopo.

5 del pomeriggio.

Suona il mio cellulare e vedo un numero sconosciuto. Chi cavolo mi chiama alle 5 del pomeriggio di venerdì?

Rispondo, quella voce. Ad un tratto mi rifiorano in mente tutti i ricordi. Quell'uomo, Shannon, credo. Mi ha richiamata sul serio. Sento il cuore che potrebbe esplodermi da un momento all'altro. Ha la voce sexy anche se parla al telefono. Mi chiede di uscire io e lui. Soli. Mi verrà a prendere davanti a casa alle 7 di sera, esattamente fra due ore.

Mi metto a saltare di gioia sul letto.

Ho un appuntamento con un ragazzo bellissimo, non avevo un appuntamento da 6 mesi circa.

 

Accendo il computer, voglio leggere la sua biografia anche se non glielo dirò.

Shannon Leto. È il batterista della band Thirty Seconds To Mars. Non li ho mai sentiti prima quindi vado su YouTube e cerco una loro canzone. La prima che mi appare è Closer To The Edge.

Mi vengono le lacrime agli occhi, è la più emozionante che abbia mai ascoltato. Vorrei ascoltarle tutte ma sono già le sei e devo prepararmi.

Mi butto sotto la doccia e dopo vado in giro per casa saltellando. Sono troppo eccitata. Ultimamente sono spesso da sola, mia madre si vede con un uomo, sono contenta per lei. Ma torniamo a noi.

Non so che mettermi, chissà dove mi porta. Opto per dei jeans neri attillati e una bella maglietta bianca con dei disegni semplici un po' scollata; anche se non adoro metterle quando esco perché la natura mi ha ben dotata e odio le persone che non mi guardano negli occhi, per questa sera farò un'eccezione. Come scarpe metterò delle ballerine bianche con il fiocchetto, perché torturarmi con i tacchi quando Shannon è già basso di suo?

 

Suona il citofono, lo faccio aspettare per qualche secondo e poi apro, è lui.

“Ciao!” dice Shan felicissimo “sei molto bella stasera, più dell'altra volta, sai?”

“Ciao, basta farmi complimenti che non mi picciono.”

Ad un tratto appare il pallore sulla mia faccia. Moto. Mi è venuto a prendere con quel mezzo e io ne ho paura.

“cos'è quella faccia?” dice Shan avendo visto la mia tremenda espressione in volto.

“e che io... io ho paura delle moto.” rispondo un po' agitata e in imbarazzo.

“Stai tranquilla ti proteggo io” dice Shan con una voce tenera e sensuale allo stesso tempo.

Mi prende la mano e mi aiuta a salire, poi sale anche lui e partiamo, all'inizio va lento e poi accelera. Sento il profumo del mare e anche il rumore delle onde, chissà dove mi porta.

 

Dopo circa 20 minuti ferma la moto. Che tenero! ha preparato un picnic sulla spiaggia.

Mentre mangiamo gli faccio un po' di domande, dopotutto non lo conosco. Mi racconta di se, dice che ha un fratello più piccolo che canta nel suo gruppo (di cui ho già dato un'occhiata su Wikipedia), che è uno sfacciato e non ha paura di nulla, ma non mi ha detto una cosa fondamentale che neanch'io avevo visto quel pomeriggio leggendo la sua biografia.

“Scusa Shan, ma quanti anni hai?” Ne avrà massimo 35,penso

“Ne ho 41” risponde lui.

COSA? 41 anni? È così vecchio, io ne ho molti meno.

“Mi sa che tu sei troppo vecchio per me, io ne ho 25.” gli rispondo. Il suo volto muta da un sorriso a 36 denti a una espressione di quasi tristezza, delusione. Anch'io mi sono giù di morale, non mi sentivo così viva da tanto tempo e ora uno stupido numero mi rovina la vita. No, non mi importa, non deve importarmi.

“Fa niente, è solo un numero alla fine. È comunque non è detto che dobbiamo stare insieme.”In realtà non penso veramente quest'ultima parte ma meglio non accontentarlo subito per tenermelo stretto.

“già, non conta” risponde lui palesemente non convinto.

Dopo degli interminabili minuti di silenzio imbarazzante si butta addosso a me e mi bacia. È un bacio appassionato e inaspettato. Non ne ricevevo uno così da molto, anzi credo di non averne mai subiti di così travolgenti. Ricambio e mi sento benissimo, lo lascerei attaccato a me tutta la mia vita o il più a lungo possibile quindi gli butto le braccia al collo. È sdraiato sopra di me e sento tutto il suo peso sul mio corpo.

Dopo un lungo periodo di tempo si stacca. Ora che mi ha lasciata mi sento vuota, è come se mi avesse strappato il cuore. Adesso sono assolutamente certa di amarlo, ma non posso dirglielo. Vorrei urlargli: grazie. Grazie di avermi fatto capire tutto.

 

Dopo 5 minuti, di un altro silenzio imbarazzante, gli chiedo cortesemente di riportarmi a casa che sono stanca, lui annuisce.

Lo tengo stretta sulla moto, non per paura di cadere ma per paura che sia l'ultima volta che lo veda.

Davanti a casa lo abbraccio e gli sussurro all'orecchio “mi mancherai”, lui fa un lieve sorriso, mi bacia sulla guancia e se ne va.

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