Welcome to my heart

di Yaeko Nishiara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Annyeong Italia! ***
Capitolo 2: *** Un grande inizio...? ***



Capitolo 1
*** Annyeong Italia! ***


 .1.

Toc… Toc… Toc…
Più leggevo i miei appunti e più mi sembrava di dimenticare quello che avevo studiato negli ultimi cinque anni. Fermai  la matita sopra al quaderno, chiusi gli occhi e mi sgranchii le braccia.
-Nervosa?
Sussultai ed alzai lo sguardo. A pochi centimetri dal mio viso si trovava la faccia bianca e sorridente della mia migliore amica.
Scattai in piedi e lei mi saltò subito in braccio.
-Mio dio! Alice mi hai fatto spaventare!- risi e ricambiai l’abbraccio. Alice era come un piccolo elfo, il mio esatto opposto, era piuttosto bassa e mingherlina per essere una diciannovenne, la sua grinta traspariva perfino dai capelli rosso fuoco e le sue infinite lentiggini contornavano gli occhi color caramello.
-Anche tu mi sei mancata Tess!- mi stampò un grande bacio sulla guancia e si staccò da me.
Io le sorrisi e le poggiai una mano sopra la testa.
-È una mia impressione ho diventi sempre più bassa?
-HEII! Non è colpa mia se tu sei una bellona alta due metri e mezzo!- Mi fece la linguaccia e io scoppiai a ridere. Mi era proprio mancata.
-In effetti non hai tutti i torti…
-Tu dici?
Mi squadrò da capo a piedi, indossavo una canotta azzurra extralarge, un paio di shorts strappati ed i miei stivali neri preferiti, il tutto condito dalla mia figura magra e longilinea che si slanciava nell’interezza dei suoi 172 centimetri.
-Allora che mi racconti? Sei nervosa?
Raccolsi il quaderno degli appunti e lo riposi nella borsa a tracolla.
Nervosa? Dire che sto per vomitare per la troppa ansia è un eufemismo!
-Un po’- risposi.
-Un po’…- ripeté lei e mi scrutò bene in viso, -più che nervosa sembra che ti sia morto il gatto. Dov’è finito il tuo bel colorito ambrato? Io qui vedo solo un lenzuolo che cerca d’impersonificare la mia migliore amica!
-Hai ragione, mi sento come se mi avessero appena condannato a morte.
Mi prese le mani e sorrise.
-Stai tranquilla! Hai studiato tutto l’anno e sai tutto alla perfezione! Vai lì e fatti valere!
-Mmmh…- risposi poco convinta e controllai l’ora, erano le otto e mezza.
Oddio devo muovermi!
-Dobbiamo andare! Tra mezz’ora tocca a me.
Ci avviammo verso l’entrata del Liceo dove avrei dovuto sostenere l’ultima prova dell’esame per la maturità: il colloquio con la commissione esterna.

-Wow!
Alzai lo sguardo dalle punte delle mie scarpe.
-Come?
-Voglio dire, sei stata fantastica! Hai risposto a tutte le loro domande con estrema naturalezza e dettagliatamente! Niente male per una privatista!
Mi diede una pacca sulla spalla e mi superò.
Oddio… Ero così spaventata che non mi ricordo nemmeno cosa ho risposto quando mi hanno chiesto il mio nome…
-Adesso che si fa?
Alice era a pochi passi di fronte a me con un’espressione entusiasta in viso.
-Vediamo… Sono le dieci e mezzo e siamo nel pieno centro di Roma… Shopping e frullato?          
-Yesss!!-esclamò lei saltellando di gioia. Mi prese sotto braccio e cominciò a trascinarmi da un negozio all’altro.

Ero stanchissima. Alice era riuscita a farmi visitare un migliaio di negozi in sole due ore e sembrava essere ancora piena di energia.
-Eccoci!
Si era fermata di fronte allo store di H&M e ne fissava l’entrata come se fosse stata la porta del paradiso terreno.
-No! Non ci pensare neanche!-mi staccai di dosso il piccolo elfo e mi allontanai.
-Oggi è l’ultimo giorno che passeremo insieme prima di chissà quanti mesi per colpa della tua partenza, fammi questo piacere ed entra con me.
La guardai negli occhi, ero rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma Alice aveva ragione, quella sarebbe stata la nostra ultima giornata insieme per chissà quanto tempo.
-Okay- borbottai, non se lo fece ripetere due volte e mi trascinò all’interno del negozio.
Fummo accolte nel reparto giovani da una gigantografia di due ragazze appesa al muro. Una aveva i tratti del viso orientali, i capelli neri e lisci legati in una treccia laterale, vestita con un enorme maglione rosso stretto in vita da una cintura di pelle scura. La ragazza accanto, invece, portava i capelli, biondi e ondulati, sciolti sulle spalle, guardava dritto dentro l’obiettivo con i suoi occhi grandi e azzurri e vestiva con un vestitino corto mono-spalla color smeraldo.
Arrossii immediatamente e mi nascosi il viso tra le mani. Che vergogna!
-Sei strana… Se ci fossi io su quel cartellone, al posto tuo, con quel vestitino strepitoso mi starei già pavoneggiando in giro per il negozio!-e imitò una ragazzina snob che si sente la donna più bella del mondo. Non ce la feci a trattenermi e scoppiai a ridere attirando lo sguardo gelido dei commessi.
Ops! La presi per un braccio e la trascinai nei camerini.
-Allora… Quand’è che parti per Seoul?-mi chiese mentre si cambiava dentro il camerino.
-Ecco. Entro due giorni dovrei ricevere il risultato degli esami e poi partire il 18 sera.
Alice uscì con una maglietta a maniche corte ricoperta di stampe di giornali, aveva un’espressione triste in volto e sapevo bene perché.
-Alice prometto solennemente di chiamarti tutte le sere. Non preoccuparti per me starò bene!
L’abbracciai e lei scoppio a piangere, si aggrappò alla mia maglietta e la strinsi ancora più forte a me.
Mi sarebbe mancata tantissimo…

 

Angolo di Yaeko:

Salve a tutti! Sono quell'indegno essere umano dell'autrice xD
E' la mia prima FanFiction e spero di aver iniziato con il piede giusto, questo capitolo è molto noioso lo so, ma se pazientate qualche capitolo magari succederà qualcosa di più interessante ;)
Annyeong~

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Capitolo 2
*** Un grande inizio...? ***


.2. 

 
Porca miseria! Questo aeroporto è enorme!
Stavo scendendo le scale mobili dell’aeroporto Incheon di Seoul, erano le 16:45 ed erano passate più di undici ore da quando avevo lasciato i miei genitori all’aeroporto di Fiumicino.
Riconobbi subito tra la folla la mia adorata amica d’infanzia Min Sung e le corsi incontro con tutti i bagagli.
-Min Sung!-esclamai, lei si girò e appena mi vide le si illuminarono gli occhi.
-Teresa!-la ragazza dai capelli corvini e gli occhi scuri e profondi mi abbracciò con calore. Ricambiai con foga l’abbraccio e poi salutai con un inchino i suoi genitori Han Ran e Han Wan.
-Teresa vieni! Andiamo, non vedo l’ora di farti vedere il tuo appartamento! È nel nostro stesso palazzo così se avrai bisogno di qualunque cosa ci saremo sempre noi!
-Fantastico!-caricai i bagagli in macchina e partimmo.
 
-Allora Teresa come mai hai deciso di trasferirti a Seoul?-mi chiese Han Wan guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore.
Per diventare un’idol!
-Ecco… Fin dalle scuole medie ho una passione per la Corea ed il Giappone, durante il liceo ho studiato canto e coreano, mentre ballo da quando avevo otto anni. Il mio sogno è riuscire a diventare una cantante qui in Corea un giorno, anche se per adesso mi basterebbe un lavoretto per guadagnare qualcosa.
-Un lavoretto dici?-lo sguardo del signor Sung si fece pensieroso,-A che tipo di lavoro pensavi?
-Ehmm- non ci avevo mai pensato,-non so… Credo che vada bene qualsiasi cosa.
-Allora penso proprio che potrei darti una mano…
-Davvero? Sarebbe fantastico!
Min mi abbracciò e io mi sentii felicissima, si prospettava un bellissimo inizio!
 

________________

 
Nel frattempo sei ragazzi erano seduti sul divano del loro dormitorio intenti a guardare un programma in televisione.
Park Hyuk Ji entrò in quel momento dalla porta principale e quello che si trovò davanti fu uno spettacolo allucinante: i sei ragazzi erano ancora in pigiama distesi sul divano a guardare la tv, tutt’intorno a loro si estendevano vestiti, scarpe e spazzatura di dubbia origine, nella cucina, visibile dal salotto, i piatti sporchi sembravano aver sommerso il lavello.
-‘Giorno manager-salutarono i ragazzi con noncuranza.
Il manager dei Beast ancora fermo sulla porta stava diventando sempre più rosso per l’irritazione, scattò verso la televisione e la spense suscitando un coro di lamentele da parte dei ragazzi.
-Ma manager! Stavamo guardando il nostro Drama preferito!-esclamò Yo Seob.
-Un’altra parola e fate una brutta fine ragazzi!-gridò Park Hyuk Ji,-vi rendete conto almeno dello stato in cui è ridotta la vostra abitazione?!
I ragazzi si zittirono all’istante, Doo Joon si alzò e cercò di calmare il loro manager che, spostata una busta contenente dei Cup Ramen vuoti da una sedia, si sedette.
-Mettiamo in chiaro una cosa, non si può continuare così. Oggi che non avevate impegni perché non ne avete approfittato per rendere questo posto un minimo più accogliente?
I ragazzi si guardarono a vicenda e poi guardarono quello che ormai non si poteva più definire dormitorio.
-Ma oggi è il nostro primo giorno libero da quando è uscito il nuovo album! Volevamo rilassarci!-ribatté Yo Seob seguito dall’assenso di Jun Hyung e Hyun Seung.
-Manager, vede, noi di solito siamo pieni d’impegni e non ci possiamo occupare della pulizia della casa, ma non vogliamo neanche pulire le uniche volte che possiamo rilassarci, per questo motivo la casa tende a raggiungere questo livello di disordine.
Doo Joon in veste di leader aveva spiegato esattamente quello che pensavano i ragazzi in modo conciso e chiaro.
-Bene, se le cose stanno così mi occuperò personalmente di assumere una colf, ma voi fate in modo che non mi penta di questa decisione!
Pronunciate queste parole Hyunk Ji se ne andò.
 
Quei ragazzi lo stavano facendo impazzire, il povero manager sentiva sempre di più lo stress che quel lavoro gli provocava e oramai non era più un giovincello.
-…Hyuk Ji?
-Come?-chiese il manager tornando alla realtà.
-È lei Park Hyuk Ji?-chiese per la seconda volta una graziosa ragazza con indosso un camice bianco di una taglia troppo grande per il suo corpicino.
-Si… Si sono io.
-Il dottore la sta aspettando nel suo studio.
La ragazza si allontanò e Hyuk Ji si alzò ed entrò nello studio del suo medico curante nonché grande amico d’infanzia.
-Guarda chi si vede!-esclamò il dottor Hon Wan Sung,-sei qui per il solito controllo Hyuk?
-È già- rispose con poco entusiasmo Hyuk Ji.
Han Wan lo fissò per qualche istante e poi sospirò, aveva capito che gli idol di cui il suo amico era manager ne avevano combinata un’altra delle loro.
Iniziò a misurare la pressione e intanto conversava con il paziente, Hyuk Ji gli raccontò l’ultimo misfatto di casa Cube e mentre riportava le sue vicende al dottor Sung venne una grande idea.
Passò alla misurazione del battito cardiaco e questa volta dovette chiedere a Hyuk di stare in silenzio e tossire quando lui glielo diceva. La visita finì in fretta e Hon Wan tornò rapidamente dall’altra parte della sua scrivania.
-Posso dire con grande felicità che sei  in perfetta salute!
Hyuk Ji annuì e fece per alzarsi ma Hon Wan gli bloccò il braccio e gli chiese di risedersi.
-Allora Hyuk, mi sembra di aver capito che ti serve una ragazza che voglia ripulire il disastro che lasciano quei sei giovani al loro passaggio, e al più presto possibile.
-Esattamente.
-Ho la ragazza che fa per te! È una grande amica di mia figlia e si appena trasferita a Seoul, è giovane ma ha tanta voglia di fare te lo assicuro!
Il manager rimase in silenzio per alcuni istanti. Perché no? In fondo l’avrebbe solo aiutato prendere in considerazione la ragazza.
-Va bene, mi piacerebbe tenere un colloquio privato con lei, diciamo… domani alle 11:00 nel mio ufficio alla Cube?
-Perfetto!

________________

 
Era calato da poco il buio, il grande orologio appeso alla parete del salotto segnava le 20:45. L’appartamento in qui Min mi aveva portata era bellissimo, era piccolo ma veramente accogliente.
La stanza più ampia era il salotto che si collegava alla mia stanza ed alla piccola cucina, poi dalla camera da letto si accedeva al bagno. Tutto l’appartamento era già stato arredato, in salotto vi era un grande divano di pelle rossa, una libreria a muro ed un televisore, mentre in cucina tutti i pensili erano laccati di bianco ed il piano cucina era in acciaio inox, praticamente inutilizzato. Nella camera cerano solo un’enorme armadio e un letto matrimoniale e nel bagno, oltre ai sanitari, un’ampia specchiera.
Era molto di più di quello che mi aspettavo, per questo motivo la gioia mi riempiva come se fossi stata un palloncino e non voleva lasciarmi dormire, nonostante fossi realmente esausta.
 
Drin.
 
Mi era arrivato un messaggio, afferrai il cellulare e lessi: “Scusa se ti disturbo Teresa! Mio padre è appena tornato dal lavoro e ha detto che se vuoi domani hai un appuntamento con un suo vecchio amico che sta cercando una colf. Per te va bene? Se è okay ti può accompagnare lui domani verso le 10:30 allo studio del suo amico ;)”
Non ci posso credere, suo padre è stato velocissimo! Non è passato nemmeno un giorno che mi ha trovato lavoro!
Risposi subito che per me era perfetto e dopo m’imposi di dormire, il giorno seguente sarei dovuta essere piena di energie!


Angolo di Yaeko:

E allora si chiese perchè non si da all'ippica? 
Bene secondo capitolo, seconda delusione(?) per chi aspetta il LORO incontro! Ed intanto chissà chi è il fortunato che conquisterà il cuore della giovane starniera! xDD
Ebbene questi sono i miei deliri notturni, aspettatevi molto di più ;)
'Notte!

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