NARUTO - Missione Mortal Kombat

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'Uomo del Fulmine ***
Capitolo 3: *** Una Nuova Minaccia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


NOTA INTRODUTTIVA: Questa storia ha come sfondo e riferimento una sorta di MIXER tra la serie animataNARUTO e la serie di videogiochi da combattimento MORTAL KOMBAT. Ogni riferimento a: fatti, luoghi e personaggi appartiene ai rispettivi creatori delle due serie di cui questa fanfiction non è altro che un prodotto scritto unicamente a scopo amatoriale.

In Fede

DAVID BIZZARRI

 

PROLOGO

 

Riuniti attorno al corpo di Yugito Nii, i membri dell'Akatsuki si accingono a terminare il rito per l'intrappolamento del bicoda. Ad un tratto però, volgendo lo sguardo verso un angolo della sala in cui si trovano, Pain si accorge che sta succedendo qualcosa di strano: dall'ombra innaturale che avvolge l'ambiente emerge un punto luminoso che si allarga sempre di più, fino a diventare una vera e propria parete di luce verdastra; gli Akatsuki interrompono bruscamente il loro rito e si soffermano a guardare lo strano fenomeno; la stanza si riempie di fulmini e scariche elettriche e, costretti a ripararsi gli occhi per non rimanere accecati, gli shinobi riescono a malapena a distinguere alcune figure umanoidi uscire attraverso quella specie di varco...

- Cosa diavolo succede? - chiede Deidara, incapace di credere che tutto ciò stia accadendo veramente. 
- State pronti - sussurra Pain, stringendo cupo i suoi Rin'negan. - Di qualunque cosa si tratti, non è un'illusione!

Gli speciali occhi del capo dell'Akatsuki sono gli unici a poter distinguere chiaramente la situazione. L'ultima figura ad uscire fuori da quella specie di portale si fa strada con due mani adunche e scheletriche e, una volta oltrepassata la soglia dimensionale, il varco luminoso si chiude alle sue spalle, lasciando lui e i suoi seguaci totalmente immersi nell'ombra.

- Scusate l'interruzione - esclama l'individuo appena arrivato, con voce calma e sicura di sé. - Solo il tempo di prendere una cosa e ce ne andiamo subito...

Così dicendo, costui si fa avanti a passo lento fino a che tutti possono chiaramente distinguerlo grazie alla tenue luce prodotta dall'emanazione di tutti i chakra lì riuniti. Ora gli Akatsuki possono chiaramente vedere colui che ha parlato: un vecchio vestito elegantemente, con due occhi gialli e intensi come le fiamme dell'inferno.

 

- Chi sei tu, vecchio? - domanda Pain, senza scomporsi. 
- Il mio nome è Shang Tsung - risponde il vecchio, sostenendo tranquillamente tutti gli sguardi puntati contro. - A nome del mio signore, l'imperatore Shao Kahn, vi porgo i miei umilissimi omaggi... Tuttavia, come ho appena detto, non sarà una cosa lunga! 
- Spiegati meglio! 
- E' presto detto: sappiamo che qui dentro sono custodite le anime di creature dai poteri immensi, e siamo venuti apposta per impadronircene... 
- Attento a quello che dici, vecchio - interviene Hidan, brandendo la falce a un centimetro dalla faccia del vecchio. - Un'altra stupidaggine come questa e ti sacrificherò a Jashin seduta stante! 
- Mhm - sorride Shang Tsung, fissando impassibile le punte acuminate dell'arma puntata contro la propria testa. - Credo che non abbiate ancora capito la situazione... Scorpion, tocca a te!

Un guizzo proveniente dall'oscurità, un sibilo raccapricciante, e un grosso arpione uncinato munito di catena si conficca profondamente nel collo di Hidan, facendogli strabuzzare gli occhi.

- Mileena - esclama poi Shang Tsung, rivolgendosi ad un'altra figura alle sue spalle.

Veloce e agile come un gatto, una sinuosa figura femminile si lancia contro Hidan con un balzo, trafiggendolo al petto e staccandogli la testa con dei lunghi pugnali affilati.

- Fatality - commenta il vecchio, mentre la testa rotola a terra ad alcuni passi dal resto del corpo. 
- Non è possibile, ancora ?!? - commenta Hidan, trovandosi per la seconda volta in quella scomoda situazione.

Da dietro le spalle del vecchio, si fanno improvvisamente avanti dei misteriosi e temibili guerrieri; uno di loro è addirittura un colossale gigante nerboruto con ben quattro braccia; e tutti sembrano seriamente intenzionati a combattere all'ultimo sangue.

- Vedete, il nostro imperatore non accetta rifiuti: quando vuole qualcosa, semplicemente la prende... Spero che la situazione vi sia più chiara, adesso!

Pain ricambia l'espressione beffarda di Shang Tsung, scrutandolo con ambedue i Rin'negan colmi di disprezzo.

- L'esistenza di questo posto era segreta, fino ad alcuni minuti fa - puntualizza il capo dell'Akatsuki. - Ragion per cui adesso dovremo uccidervi tutti... 
- Interessante - esclama Shang Tsung, sollevando le sopracciglia. - Vediamo un po' di cosa sono capaci i guerrieri di questo mondo contro le armate imperiali di Outworld!

Ad un rapido schiocco delle dita di Shang Tsung, i guerrieri ai suoi ordini si lanciano avanti, urlando ferocemente. Subito gli Akatsuki si accingono a sfoderare le rispettive tecniche di combattimento, dando inizio a una battaglia mai vista prima: due ninja, vestiti rispettivamente di verde e di giallo, affrontano simultaneamente Itachi e Kisame, facendo sfoggio di armi e di tecniche fuori dal comune; un essere mostruoso, con una bocca irta di denti acuminati, attacca selvaggiamente Zetsu con delle lame inserite nei suoi avambracci; la donna armata di lunghi pugnali si avventa su Konan, con una tale irruenza da costringere quest'ultima a chiudersi in difesa; il gigante multibraccia invece affronta simultaneamente Deidara, Tobi e Kakuzu...

- Deidara Senpai - esclama Tobi, rivolgendosi al biondo compagno. - Non c'è un avversario di riserva ?!? 
- Chiudi il becco, sciocco - risponde l'altro, scaricando un nugolo di bombe contro il petto del mostro.

Pain e Shang Tsung rimangono fermi e immobili a guardarsi negli occhi, senza minimamente intervenire nella battaglia che infuria attorno a loro.

- Hai intenzione di combattere, oppure no? - domanda l'Akatsuki. 
- Mi spiace, ho cose assai più importanti da fare - risponde l'altro, sollevando la mano con fare discorsivo. - Vedo che avete raccolto un bel numero di anime in quella specie di ampolla, peccato che debba svuotarla... 
- Se solo provi a toccarla, considerati morto! 
- Povero me, tremo tutto... Divertiti con loro, intanto!

Ciò detto, Shang Tsung solleva le braccia e dal terreno sbuca improvvisamente una decina di guerrieri a circondare Pain con armi di ogni tipo. L'Akatsuki inizialmente sembra non reagire ma, non appena due avversari gli si avventano alle spalle, ricorre immediatamente alle sue micidiali lance. 
Frattanto Itachi e Kisame hanno il loro bel daffare a tenere a bada i propri avversari; per qualche motivo incomprensibile infatti, loSharingan Ipnotico non sortisce alcun tipo di effetto su di loro, quasi si trattasse di morti viventi.

- C'è qualcosa che non va - mormora Itachi al compagno. - Non ho mai visto degli zombie così agili e veloci nei movimenti... 
- Tanto peggio per loro - risponde Kisame, brandendo la Samehada. - Vorrà dire che li elimineremo alla vecchia maniera!

L'enorme spada "Pelle di Squalo" traccia un'ampia scia nell'aria, tuttavia il ninja vestito di verde scivola di lato e, rivelando un mostruoso volto da rettile sotto la maschera, attacca l'uomo-squalo con un gigantesco spruzzo acido. Kisame para il colpo con la spada ma, così facendo, mostra il fianco per un istante e l'avversario vestito di giallo ne approfitta per conficcargli il suo arpione nella spalla.

- Vieni qui - grida costui, tirando a sé l'avversario.

Itachi interviene giusto in tempo per spezzare la catena del nemico e sottrarre Kisame alle sue grinfie ma la battaglia è ancora aperta. Zetsu e il mostruoso ibrido con le lame nelle braccia utilizzano delle tecniche molto simili che si basano su attacchi di velocità e colpi taglienti; alla fine uno dei bracci dell'avversario rimane "incastrato" nelle fauci di Zetsu e quest'ultimo glielo trancia di netto con un violentissimo spruzzo di sangue; l'essere urla di dolore ma, usando l'altro braccio, continua comunque a combattere con occhi accesi di rabbia e il combattimento è ancora aperto. 
Konan e la donna con i pugnali si scambiano fendenti micidiali, sollevando spruzzi accecanti di scintille, senza tuttavia riuscire a prevalere una sull'altra. 
Il gigante contro cui combattono Deidara e gli altri, oltre ad avere un corpo solido e quattro braccia potenti, è anche in grado di emettere palle di fuoco dalla bocca che si mette a sputare in ogni direzione; una di queste, rimbalzando contro le pareti della sala, finisce per sfiorare la testa di Hidan, ancora a terra dopo lo sfortunato attacco precedente.

- Ehi, dico - esclama il sacerdote di Jashin. - Fate attenzione, è l'unica testa che ho!

Un secondo globo infuocato sfreccia proprio dritto verso i suoi occhi spalancati... Fortunatamente Kakuzo allunga il braccio e lo afferra giusto in tempo per evitargli di finire incenerito.

- E' la seconda volta che ti salvo questa testaccia bacata - grugnisce Kakuzo. - E ti assicuro che me ne sono di già pentito! 
- Sempre gentile tu, sono commosso...

Quando anche l'ultimo dei guerrieri di Shang Tsung crolla a terra trafitto, scomparendo in un mucchio di polvere, Pain si guarda rapidamente intorno per localizzare il vero avversario. Purtroppo Shang Tsung ha già raggiunto il contenitore e, posandovi sopra la mano, si prepara ad assorbire le anime in esso contenute.

- Ecco qua - esclama. - Nuove e invincibili anime, per accrescere il mio potere e quello dell'imperatore... 
- No, fermo - urla Pain, sollevando il braccio davanti a sé. 
- Niente e nessuno può ostacolarmi, pensavo lo avessi capito!

Così dicendo, il corpo di Shang Tsung si illumina di una strana luce verdognola e, mentre è in questo stato, la fonte di chakra dei cercoteri imprigionati viene risucchiata completamente all'interno del suo corpo. Perfino Pain sembra sconvolto dall'accaduto.

- Non è possibile...

Quando anche l'ultima goccia di chakra viene assorbita, Shang Tsung abbassa la testa sfinito. Per un attimo sembra del tutto indifeso ma, non appena apre gli occhi, Pain avverte chiaramente l'immenso concentrato di energia spirituale che è dentro di lui.

- E' spaventoso - mormora. - Il chakra che proviene dal suo corpo è la quantità che serve ad alimentare migliaia di guerrieri... come può contenere tutta quest'energia dentro di sé ?!?

Frattanto il combattimento volge al termine: Deidara viene scaraventato all'indietro da un pugno del gigante; Konan viene trafitta alla spalla da uno dei pugnali dell'avversaria e la corazza di Zetsu viene sbriciolata dalla furia tagliente dell'avversario mutilato. Solamente Itachi e Kisame sono ancora in grado di lottare e, mentre l'Uchiha si sforza di tenere a bada entrambi i nemici, l'uomo-squalo intravede Shang Tsung accasciato davanti al contenitore dei cercoteri.

- Perfetto - sogghigna Kisame. - Almeno mi toglierò la soddisfazione di "affettare" in due quel vecchiaccio maledetto! 
- No Kisame, fermati !!!

Purtroppo l'avvertimento di Itachi non serve a trattenere il compagno il quale, dopo essersi lanciato all'attacco con la Samehada sopra la testa, è pronto a calare un colpo micidiale contro il capo di quelle carogne.

- Sei morto!

Shang Tsung solleva gli occhi appena in tempo per vedere Kisame balzare sopra di lui. Con uno scatto repentino, la sua mano afferra il nukenin della nebbia alla bocca lasciandolo stupefatto. Spalancando gli occhi per lo stupore, Kisame incontra lo sguardo di Shang Tsung il quale si accinge a utilizzare i suoi micidiali poteri contro di lui.

- Ora la tua anima è mia !!!

Dopo aver detto queste parole, Shang Tsung richiama a sé l'intera essenza vitale dell'avversario. Per un momento il corpo di Kisame rilascia completamente tutto il chakra residuo e questo viene completamente assorbito dal palmo di Shang Tsung premuto stretto contro la sua bocca. La Samehada crolla a terra con un tonfo secco, mentre il corpo di Kisame viene lasciato ricadere all'indietro come un guscio vuoto di carne ed ossa.

- Vittoria Sfolgorante - sorride Shang Tsung, rivolgendosi verso l'incredulo Pain. - Ormai qui abbiamo finito, grazie anche a nome dell'imperatore!

Cogliendo le parole del loro capo, i guerrieri si fermano a guardarlo di scatto.

- Missione compiuta - esclama Shang Tsung, in modo che tutti possano sentirlo. - Torniamo su Outworld, adesso!

Veloce come un fulmine, l'avversaria di Konan strappa il pugnale dalle sue carni e si precipita al centro della sala. Qui concentra la propria aura sulla punta dell'arma e, dopo aver colpito un punto non ben definito nell'oscurità, il portale che ha condotto lei e i suoi compagni nel covo dell'Akatsuki si riapre davanti ai loro occhi.

- Muovetevi - sbraita Shang Tsung. - L'imperatore attende le sue nuove anime!

Senza farselo ripetere, i guerrieri scompaiono uno ad uno attraverso il portale. Dopo che anche il gigante multibraccia è sparito dietro agli altri, Shang Tsung si volge a lasciare un ultimo saluto al suo ospite.

- Grazie - dice semplicemente con un sogghigno. - Alla prossima volta!

Così dicendo, scompare attraverso il portale che si richiude dietro di lui senza lasciare traccia.

 

( continua )

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Capitolo 2
*** L'Uomo del Fulmine ***


Non appena Shang Tsung e i suoi guerrieri scomparvero oltre il portale, gli Akatsuki superstiti si radunarono attorno al corpo senza vita di Kisame. Itachi non riusciva ancora a crederci, ma anche Pain stesso sembrava stupito. Quel tizio di nome Shang Tsung non solo era riuscito ad assorbire nel suo corpo tutto il chakra dei Cercoteri in una sola volta, ma disponeva anche di una tale quantità di energia che perfino il capo dell’Akatsuki provò un brivido lungo la schiena. Non si trattava di un avversario umano ma neppure di un nemico come gli altri: il modo in cui parlava, l’aura malefica che sprigionava da lui, la facilità con cui aveva eliminato Kisame… Ma la cosa che più preoccupava Pain era il fatto che costui si fosse presentato come “servitore” di qualcuno, ovvero che esistesse addirittura qualcuno molto più forte di lui, perciò i dubbi assalirono la mente dell’Akatsuki al solo pensiero di trovarsi di fronte un nemico tanto potente.

- Niente da fare, è andato - confermò freddamente Kakuzo, girando il volto di Kisame per guardarlo negli occhi. 
- Ehi, ti dispiace non sbatacchiarmi così per favore? - protestò la testa di Hidan che Kakuzo reggeva ancora per i capelli. 
- Se non la pianti, ti butto via - rispose l’altro con uno scatto rabbioso. 
- Ehiehi, non facciamo scherzi, piuttosto riattaccami al resto del corpo! Ho un bisogno disperato di grattarmi il naso, con tutta la polvere che c’è in terra e… E… Eet… Etciù!

Itachi strinse gli occhi dolorosamente, ma senza trapelare alcuna emozione per il compagno caduto, dopodiché si volse a guardare Pain con aria interrogativa.

- Hai visto anche tu, vero?

Pain annuì.

- Abbiamo a che fare con qualcosa di ben più pericoloso dei ninja di Konoha - mormorò il capo dell’Akatsuki, sollevando lo sguardo verso l’alto. - Ho commesso un errore di valutazione, ma non ripeterò lo sbaglio una seconda volta!

 

***

http://www.youtube.com/watch?v=Bh82Uql9IfM

***

Quando il Team 10 riportò la notizia della morte di Asuma Sarutobi, per mano del misterioso clan degli Akatsuki, l’intero villaggio si unì in profondo lutto per la perdita del jonin. Le spoglie di quest’ultimo erano state disposte per la cerimonia funebre e tutti erano pronti a rivolgergli l’estremo saluto con gli onori dovuti al nobile e coraggioso ninja, caduto in missione per servire il suo paese.
Naruto non era presente al funerale, probabilmente era troppo scosso per prendere parte tranquillamente ad una cerimonia formale. Kakashi e Sakura lo avevano visto pochi minuti prima correre verso la foresta perciò decisero di seguirlo, soprattutto per assicurarsi che non commettesse sciocchezze. Una volta raggiunto il suo angolo segreto, in una piccola radura al riparo da occhi indiscreti, il ragazzo poté finalmente dare libero sfogo al senso di rabbia e alla frustrazione che gli bruciavano dentro. Combattere e allenarsi era il solo modo per diventare un ninja, poteva solo sforzarsi di diventare ancora più forte per difendere il suo villaggio, ciononostante le persone morivano e non c’era modo di riportarle indietro. Il maestro Asuma era un valente jonin e un guerriero di prim’ordine eppure era stato ucciso, senza alcuna pietà o compassione… A cosa servivano dunque tutto il suo impegno e la sua dedizione, se poi doveva semplicemente accettare che perdere amici e conoscenti in modo violento e sanguinoso faceva parte di una legge immutabile?

- Non è giusto - esclamò a denti stretti, sferrando un pugno micidiale contro un albero.

Il tronco e la corteccia si deformarono, sotto la pressione della forza mista al suo chakra, tuttavia Naruto non ci fece caso e continuò a colpire furiosamente accendendo i suoi pugni di un alone simile a fuoco azzurro. Nascosti in disparte, sia il maestro Kakashi che Sakura osservarono il giovane scaricare così la propria rabbia. Sulle prime Sakura pensò di andare a dirgli qualcosa ma, tenendola per una spalla, Kakashi le suggerì di lasciare perdere.

- Ha bisogno di accettarlo da solo - esclamò il jonin, puntando lo sguardo impassibile verso di lui. - Naruto è molto sensibile, per questo si impegna sempre a fondo per cercare di non deludere quelli che considera suoi amici… Purtroppo è anche molto testardo, spesso infatti tende a sentirsi responsabile per la loro sorte, e si tormenta con degli assurdi sensi di colpa! 
- Ma non può sentirsi in colpa per la morte del maestro Asuma, non ha senso!

Kakashi sospirò.

- E’ proprio questo il problema: “non ha senso!” Ma che lo abbia o no, lui continuerà a sentirsi inadeguato e a provare rimorso ancora e ancora… L’ombra di Sasuke incombe su di lui e non c’è niente che gli cancellerà dalla testa l’ idea di essere responsabile della vita di tutti, purtroppo è il suo chiodo fisso!

Mentre Kakashi parlava, il tronco si spezzò con uno schianto sotto i colpi di Naruto e alla fine cadde all’indietro con un tonfo sollevando un gran mucchio di polvere. Naruto rimase fermo e ansimante, col pugno teso davanti a sé, incapace di scrollarsi dalla mente tutti i fantasmi del suo animo. 
Improvvisamente qualcosa fischiò alle sue spalle, una specie di lungo arpione attaccato a una corda che per poco non rischiò di colpirlo.

- Ma che diavolo…

Naruto fece appena in tempo a spostarsi di lato e l’arpione si conficcò violentemente in quello che restava del tronco. Prima ancora che potesse voltarsi a guardare in faccia l’autore di quello scherzo, una lunga lingua da rettile sbucò dagli alberi e si arrotolò saldamente alla sua caviglia trascinandolo a terra.

- Maestro Kakashi - urlò Sakura preoccupata. 
- Presto Sakura, dobbiamo aiutarlo!

In men che non si dica, il jonin e il ninja-medico si precipitarono a fianco di Naruto. Questi era ancora a terra che cercava di liberarsi la caviglia da quella lunga cosa viscida e disgustosa ( peggio anche della bocca di Gamatatsu ), ad un tratto l’arpione puntò nuovamente contro di lui ma venne prontamente deviato dal kunai di Kakashi.

- Ma… Maestro Kakashi… Sakura - fece Naruto sorpreso. - Che cosa ci fate qui ? 
- Stupido, che razza di domande fai - rispose la rosa, mollandogli un cazzotto sulla testa. - Siamo venuti per aiutarti, zucca vuota! 
- Questo non è il momento di mettersi a litigare - suggerì Kakashi, puntando lo Sharingan verso i nemici nascosti.

Sakura e Naruto annuirono. Sakura scagliò uno shuriken verso il punto in cui doveva essere il proprietario di quella lingua mostruosa; questi rilasciò andare di scatto il piede di Naruto e il ragazzo poté rimettersi subito in guardia, stringendosi a fianco dei propri compagni. Subito dopo i nemici uscirono allo scoperto, si trattava di due ninja vestiti con colori sgargianti: uno di loro indossava una vistosa armatura gialla, con gli occhi completamente bianchi e privi di pupilla; mentre l’altro era vestito di verde e, attraverso la maschera che gli copriva buona parte del volto, si udivano i versi tipici di un serpente o giù di lì. Entrambi non assomigliavano a nessuno dei nukenin che erano soliti affrontare, ciononostante era indubbio che si trattasse di avversari sicuri ed estremamente pericolosi.

- Chi siete? - domandò Kakashi, tenendo il kunai all’altezza del mento. 
- La cosa non ti riguarda - rispose impassibile il ninja dagli occhi bianchi. - Siamo qui per il ragazzo, lasciatelo qui e andatevene!

Kakashi strinse gli occhi.

- E se non volessimo ubbidirvi ? 
- Vuol dire che ce lo prenderemo con la forza!

Così dicendo, l’avversario sguainò una spada affilata da dietro la schiena e fece roteare l’arpione nell’altra mano. Il suo compagno invece soffiò minacciosamente attraverso la maschera e, con un sibilo disgustoso, si mise a sputare in direzione di Kakashi. Il Jonin e i suoi allievi riuscirono ad evitare per un pelo la disgustosa sostanza verdastra che colpì invece il suolo con uno sfrigolo ribollente di acido corrosivo.

- Ma che razza di schifezza è? - gridò Naruto sconvolto, nel vedere la pozzanghera di terra sciolta da quella sorta di diavoleria liquida. 
- Fate attenzione ai loro attacchi - ammonì Kakashi, richiamando a sé il chakra. - Questi non sono avversari comuni, dobbiamo stare in guardia! 
- Va bene - risposero Sakura e Naruto all’unisono.

Nello stesso istante l’arpione del ninja dagli occhi bianchi sfrecciò rapido in mezzo al gruppo; i tre lo evitarono, balzando ognuno in direzione diversa, e risposero all’attacco convergendo il lancio del kunai nello stesso punto; l’altro deviò le lame grazie alla spada e richiamò a sé l’arpione per sferrare un nuovo attacco a distanza. Il mostro dallo sputo acido invece, dopo essersi reso invisibile con qualche trucco, cominciò a saltare da un albero all’altro con un’agilità fuori del comune; Kakashi fece fatica a seguirne i movimenti, pur servendosi dello Sharingan, e a malapena riuscì a sfiorarlo con tre shuriken scagliati in rapida successione. L’essere ricomparve immediatamente di fronte a lui e ingaggiò un rapido scambio corpo a corpo, alla fine Kakashi bloccò il suo impeto con un calcio al basso ventre; il nemico si raggomitolò su sé stesso e rispose con una sferzata della sua lingua lunghissima che investì in pieno Kakashi, scaraventandolo contro un albero poco distante.

- Maestro Kakashi - urlò Naruto, dimenticandosi dell’arpione che gli veniva incontro.

Kakashi fece appena in tempo a vederlo che la punta affilata trapassò la spalla del ragazzo, cacciandogli un forte urlo di dolore. Anche Sakura si ritrovò in seria difficoltà, con i polsi intrappolati dalla lingua di quella specie di rettile travestito da essere umano.

- Che ne facciamo della ragazza? - domandò il mostro dalla lingua lunga al compagno con l’arpione. 
- L’ordine è di riportare il ragazzo “vivo” a Shang Tsung - rispose l’altro senza battere ciglio. - Lei non ci serve perciò… 
finiscila! 
- Con vero piacere!

Così dicendo, costui rivelò la sua vera faccia irta di denti acuminati e si preparò a staccare la testa di Sakura a morsi, sotto lo sguardo impietrito di quest’ultima.

- Devo impedirglielo assolutamente - pensò Kakashi, concentrando tutto il chakra residuo nel palmo della mano e preparandosi a lanciare la sua tecnica del Taglio del Fulmine.

Non appena il chakra elettrico cominciò ad affluire lungo il suo braccio, Kakashi preparò il suo attacco. In quel momento però accadde qualcosa di straordinario. 
Sotto lo sguardo incredulo del jonin, il chakra nella sua mano cambiò forma e intensità e diventò una gigantesca massa lucente fuori controllo; prima che se ne rendesse conto, l’energia scaturita si dipartì da lui e si divise in due fasci a spirale che investirono in pieno i due ninja nemici costringendoli a mollare la presa. 
Sia Naruto che Sakura caddero a terra e, prima che potessero rialzarsi, i fasci elettrici fecero scuotere violentemente i corpi degli avversari come bambolotti infilzati sulla punta di una lancia. Alla fine li abbandonarono privi di sensi in mezzo alla vegetazione e, riunendosi a formare un solo e unico flusso tonante, le due masse di energia si unirono nuovamente per scaricarsi al centro della radura con un boato devastante. Kakashi dovette mettersi una mano davanti agli occhi per non rimanere accecato e, quando la luce scomparve, in mezzo a una zolla di terra bruciata era apparso un misterioso individuo dal corpo interamente avvolto di scariche elettriche bluastre.

 

( continua )

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Capitolo 3
*** Una Nuova Minaccia ***


Kakashi rimase semplicemente sbigottito, di fronte all'accaduto. Il misterioso individuo era in possesso di qualcosa di assai più di un semplice chakra elettrico: per quanto assurdo, il jonin percepiva chiaramente l'essenza stessa del fulmine; era come se quell'uomo riunisse in sé la fonte naturale, alla quale ogni ninja deve attingere per richiamare a sé l'uso delle tecniche elementali... Ma com'era possibile una cosa del genere?
Costui non sembrava ostile, dal momento che aveva salvato sia Naruto che Sakura con il suo intervento, ma Kakashi non aveva mai visto nessuno sprigionare simili quantità di energia... men che meno dagli occhi. Chiunque egli fosse, sicuramente non si trattava di un essere umano.

- Basta così - esclamò lo strano individuo, rivolgendosi ai due nemici coi quali Kakashi e gli altri stavano combattendo.

I due mostruosi esseri si rimisero in piedi e, non appena videro l'individuo che li aveva atterrati, cacciarono alcune imprecazioni rabbiose.

- Che diavolo ci fai qui, Raiden? - domandò il ninja con gli occhi bianchi. - Tutti cancelli dell'Earthrealm sono serrati in questo momento, non puoi accedere a questo mondo senza infrangere le tue preziose regole...
- Taci - sbottò l'altro, sollevando la mano davanti a sé con aria solenne. - Colui che vi comanda deve rispondere di crimini ben più gravi, e io sono qui per impedirvi appunto di portare a termine il vostro compito!

In quello stesso momento, Naruto e Sakura ripresero i sensi e poterono assistere anche loro alla scena: tre misteriosi esseri, provenienti da chissà quale altro mondo, sembravano in procinto di battersi tra di loro... Subito i due ragazzi si precipitarono al fianco del loro maestro, sperando che almeno lui fosse in grado di dirgli qualcosa circa l'accaduto.

- Maestro Kakashi, che sta succedendo?
- Beh... Putroppo temo di non essere in grado di rispondere, almeno per il momento - ammise il jonin. - E tu, come va con quella ferita?
- Ah, figuriamoci - fece Naruto spavaldo. - Non basta certo questa sciocchezza per...
- Lo sciocco sei tu - lo redarguì Sakura, accingendosi ad intervenire. - Fammi dare un'occhiata, piuttosto!

Kakashi passò rapidamente lo sguardo, dai giovani accanto a lui, al combattimento davanti ai suoi occhi. I tre sconosciuti sembravano decisi a combattere tra di loro, per questo motivo il jonin pensò fosse meglio non attaccare, almeno per il momento.

- Restiamo in disparte, ma teniamoci all'erta!
- Perché ?!?
- Perché non sappiamo niente dei nostri avversari, e neppure che intenzioni hanno - replicò Sakura, con l'aria di chi ha appena sottolineato una cosa ovvia.

Kakashi decise di limitarsi ad osservare la scena, pronto a cogliere ogni minimo dettaglio con lo Sharingan. I due assalitori rimasero a fissare il tizio dei fulmini ( lo stesso che uno di loro aveva chiamato "Raiden" ) dopodiché, come in risposta ad un segnale convenuto, decisero di attaccarlo contemporaneamente. L'uomo-rettile schizzò rapido in avanti, approfittando della copertura fornitagli dal compagno e dal suo micidiale arpione, mentre Raiden restò fermo e in attesa di ambedue gli attacchi. L'arpione puntò dritto contro la sua testa, insieme a una viscida lingua disgustosa, e tutto ciò sotto gli occhi allucinati di Naruto e compagni...
Accadde tutto in un attimo. 
Non fosse stato per lo Sharingan, perfino Kakashi avrebbe avuto difficoltà a crederci: gli occhi di Raiden furono attraversati da un rapido lampo e, giusto un attimo prima di essere colpito dai suoi avversari, costui scomparve e riapparve esattamente alle loro spalle; l'arpione si conficcò nel tronco di un albero, mentre l'uomo-rettile soffiò con stizza e si rimise in guardia.

- Vi offro la possibilità di andarvene - disse Raiden, rivolgendosi ai suoi nemici. - Ma non sarò clemente con voi, in caso di rifiuto!

Per tutta risposta, il mostro vestito di verde creò una specie di sfera di energia luminosa; l'altro invece richiamò a sé l'arpione e si preparò a scagliare dei globi infuocati da entrambe le mani. Raiden osservò le loro tecniche senza scomporsi e, facendo scorrere l'energia del fulmine lungo le proprie braccia, era chiaro che intendeva farla finita in quell'ultimo scontro.
Fuoco, energia e lampi vennero scagliati tutti insieme nello stesso momento, ed esplosero l'uno contro l'altro con gran fragore. Kakashi e i ragazzi balzarono via d'istinto dal punto in cui si trovavano e, non appena il fumo e la polvere si diradarono, videro chiaramente Raiden ancora in piedi e incolume come se niente fosse. Costui non si era fatto neppure graffio, nonostante invece la radura fosse andata completamente distrutta, e Kakashi non percepiva alcun calo nel suo chakra, anzi...

- Da... Da non crederci... - balbettò il jonin, sbarrando gli occhi per lo stupore. - Invece di calare, il livello della sua energia spirituale va addirittura aumentando, man mano che il tempo passa... Ma chi è quest'uomo ?!?

Raiden sollevò lo sguardo, fino ad incrociare quello degli avversari ( anch'essi incredibilmente sopravvissuti ), e si rivolse loro con voce fredda e monocorde.

- Scorpion - esclamò, fissando il ninja con gli occhi bianchi. - Nutro pietà e compassione, per te e per il tuo passato, ma non tratterrò i miei colpi una seconda volta!

L'altro aggrottò i sopraccigli ma, seppure con riluttanza, si vide costretto ad abbassare il proprio pugno in segno di resa. L'uomo-rettile al suo fianco invece si passò furioso la lingua tra i denti, imprecando qualcosa di incomprensibile.

- Andiamo via, Reptile!

Obbedendo malvolentieri al compagno, il mostro vestito di verde concentrò la propria energia nel palmo delle mani. Subito si aprì nell'aria una specie di enorme breccia circolare che l'essere varcò immediatamente, gettandovisi dentro con un tuffo. Prima di accingersi a seguirlo, l'altro si voltò verso Rayden per dargli un preciso avvertimento.

- Non cantare vittoria, Guardiano dell'Earthrealm - esclamò con voce gutturale. - Non ho motivo di combattere con te, non questa volta, ma ho ancora i miei conti da regolare nel tuo mondo... Alla prossima volta, Raiden!

Così dicendo Scorpion si tuffò oltre il varco dimensionale, il quale si richiuse subito dietro di lui, e tutto tornò come prima. Spariti lui e il mostruoso Reptile, Raiden si voltò verso Kakashi e i suoi due allievi e li salutò facendo mostra di grande rispetto.

- Salute a voi, il mio nome è Lord Raiden - disse, giungendo la mano contro il pugno e chinando il capo. - Purtroppo le circostanze non mi hanno permesso di giungere qui prima... Se non aveste richiamato a voi l'energia del fulmine infatti, non sarei mai riuscito a materializzarmi in tempo!

I tre shinobi della Foglia non riuscivano a capire granché ma, aldilà del significato nascosto dietro le sue parole, era più che evidente che il tizio davanti a loro gli era tutt'altro che ostile.

- Ehm, non sono sicuro di capire bene il vostro discorso - provò a dire Kakashi. - Quei due ci hanno colti di sorpresa, nessuno di noi immaginava di avere a che fare con avversari del genere; grazie per essere intervenuto in nostro aiuto!
- Non c'è bisogno di ringraziarmi - replicò Raiden, sollevando il palmo della mano. - Come spirito protettore del Regno della Luce, è mio dovere contrastare le impunità di Shao Kahn e delle sue armate!
- "Shao-che?" - esclamò Naruto, dando un po' troppa voce alla sua domanda.

Subito Sakura gli mollò una gomitata tra le costole.

- Possibile che tu non riesca mai ad ascoltare le persone quando parlano - fece la kunoichi, stringendo il pugno con rabbia.
- Ho ascoltato, ma non ho capito lo stesso... 
- Sei sempre il solito zuccone!
- Eh-ehm - tossì Kakashi, per richiamare l'attenzione di entrambi. - Non mi sembra molto educato mettersi a litigare adesso, il nostro ospite non ha ancora finito!

Sia Naruto che Sakura, ambedue rossi dalla vergogna, si chinarono a chiedere scusa all'interlocutore. Raiden si limitò ad abbozzare un lieve sorriso ma, prima che potesse proseguire, un suono assai minaccioso riempì l'aria.

- Cos'è stato? - domandò Sakura.
- Sembra venire dal villaggio - osservò Naruto, indicando la direzione da cui proveniva il rumore.
- Dannazione - imprecò Raiden. - Purtroppo non c'è tempo per le spiegazioni adesso, quello era "l'urlo di guerra" dei guerrieri Tarkatan: Shang Tsung è arrivato, e ha dato ordine alle sue truppe di cominciare l'attacco!
- Che intende dire? - si informò subito Kakashi.
- Vi spiegherò tutto - promise Rayden. - Ma adesso dobbiamo muoverci... I vostri amici corrono un serio pericolo!

( continua )

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

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Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

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