TUTTA COLPA DEL DESTINO

di LauraPia29
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INCONTRO ***
Capitolo 2: *** TI HO GIUDICATO MALE ***
Capitolo 3: *** TUTTA COLPA DEL DESTINO ***
Capitolo 4: *** SI PUÒ ESSERE VERAMENTE FELICI? ***



Capitolo 1
*** INCONTRO ***


“Alzati Alice , forza o farai tardi!!” disse la madre alla propria figlia, “Si…ora mi alzo” rispose sbadigliando e si riaddormentò….
“Alice alzati che tra meno di 30 minuti devi entrare a scuola” la sgridò il padre, “O cavolo perché non mi avete chiamata prima…!?” rispose mentre si alzava e si preparava in fretta e furia, “Noi te l’abbiamo detto!”.
Alice era una ragazza di 15 anni, occhi azzurri e capelli biondi, bassina e magra e frequentava il 2 anno di liceo linguistico.
Dopo 15 minuti si incamminò per andare a scuola, ma essendo già in ritardo decise di correre, arrivando alla propria destinazione 1 minuto dopo il suono della campanella, ma sfortunatamente andò a sbattere contro un ragazzo.
“Aaah, scusami andavo di fretta e non ti ho visto, mi dispiace…!” disse affranta, “Un’altra volta cerca di guardare dove vai senza sbattere contro qualcuno!”disse alterato il ragazzo che si massaggiava un braccio, “Oh scusa tanto spillungone!”, “Ma ti sei vista tu, sei bassa quanto un fagiolino!”, “Chi sarebbe il fagiolo minuscolo invisibile all’occhio umano!? Guarda lasciamo perdere!”…
Entrando in classe chiese scusa per il ritardo e si sedette accanto alla sua migliore amica Simona: “Ciao Simo!”, “Ciao Alice!”.
Nel frattempo che le due ragazze si raccontavano le cose, la prof di storia comunicò alla classe l’arrivo di un nuovo compagno, infatti bussarono alla porta e entrò quel ragazzo dove andò a sbattere Alice: “Ohi Simo, è lui!” disse con un filo di voce all’amica; “Allora ragazzi lui è Alex! SALUTATELO!” disse con una nota di sarcasmo la prof, “Benvenuto fra noi!”disse qualcuno, “Speriamo che sei all’altezza, a differenza di qualcuno” disse un altro, “Ahahah…sarcastico come al solito vero Salvo!?”, ribattè Alice dato che veniva presa sempre in giro per la sua bassa statura.
Detto così Alex si mise a sedere dietro Alice e iniziò a squadrarla. Arrivata la ricreazione uscirono tutti, compreso Alex che aveva fatto amicizia col suo compagno di banco Andrea e fuori incontrò altri dei suoi nuovi compagni e chiese qualcosa su Alice, ma Bea, che non la sopportava gli disse: “Alice dici…lascia perdere quella nana!” parlando cattivamente.
Alice invece con Simo e altre ragazze parlava del nuovo arrivato e diceva che non riusciva a sopportare che la guardava in continuazione, proprio questo non le andava giù. Finita la ricreazione tutti ritornarono in classe, anche se prima ci furono le solite litigate tra Alice e Bea.
Ritornando a casa, Alice raccontò alla madre dell’arrivo di Alex, e la madre raccontò alla figlia dell’arrivo dei nuovi vicini di casa e che quella sera avrebbero mangiato da loro. “Cosa stasera!? Ma io volevo uscire con Simo, mamma oggi è sabato!”, “Lo so tesoro, ma non ci vorrai far fare brutta figura con gli ospiti!?”, le rispose e così aiutò la madre a preparare ogni cosa, chiamando anche l’amica per disdire l’uscita.
Arrivata la sera la famiglia era pronta per accogliere gli ospiti, infatti suonarono alla porta e chi si presentò davanti per primo?: “TUUUUUUUUUUUUU!!!!” esclamarono a vicenda Alex e Alice, “Oh già vi conoscete!?” dissero i rispettivi genitori, “Si sfortunatamente siamo compagni di scuola!”, obiettò Alice, “Sfortunatamente dici!? La sfortuna e che ti ho come vicina di casa esserino basso!”, criticò Alex, “Chi sarebbe cosi piccola che non si riesce manco a vedere con una super potentissima lente d’ingrandimento!?” gli rispose a tono la ragazza andandogli quasi addosso, ma fu fermata dai suoi genitori, che scusandosi con gli ospiti li fecero accomodare in salotto e facendo sedere i due ragazzi faccia a faccia come punizione: “Almeno stasera fate i bravi, poi domani si vedrà!” e mangiarono. Finito tutto, se ne andarono aspettando il domani, che avrebbe cambiato certe cose nei giorni successivi. 

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Capitolo 2
*** TI HO GIUDICATO MALE ***


La domenica mattina, come era solita fare, Alice andò un po’ a correre, ma anche Alex era fuori e nel vederla iniziò a seguirla:“Chissà dove andrà!” pensò.
Entrando nel parco la ragazza si sedette su di una panchina per riposarsi, ma arrivarono Bea e il suo gruppetto di amichette che iniziarono a trattarla in malo modo come al solito:“Mi…basta, mi vuoi lasciare in pace brutta strega!?”, “Chi sarebbe la brutta strega? Ma ti sei vista tu, che sei più bassa di me! Ahahah Layla aiutami a farla allungare un po’!”disse; tutto fu visto da Alex che si precipitò lì in tempo per fermarle:“Oh guarda, anche tu sei venuto?!” disse in lacrime la ragazza, “Veramente ero venuto per aiutarti, e voi ochette la lasciate in pace, andatevene via…via! Alice non vi ha fatto niente di male”, era proprio arrabbiato, “Alex! Pensavo che anche tu non la sopportarsi!?” rispose, “Ma chi te la detto…vattene!”, la intimò.
Così se ne andarono senza poter dire una parola, e il ragazzo si sedette accanto a lei, che piangendo ancora, le porse un fazzoletto:“Non essere pietoso con me!”, “Invece si, comunque volevo scusarmi con te per ieri! Ero arrabbiato per i fatti miei!”, “Scusami anche tu, ti ho giudicato male, sono stata una stupida, ma quando mi dicono che sono bassa mi arrabbio molto facilmente!”, “Senti…che ne dici di ricominciare dall’inizio? Piacere sono Alex, il tuo nuovo compagno e vicino!”, “Piacere io sono Alice!”.
I due ragazzi per tutta la mattinata parlarono senza problemi.
Il giorno dopo a scuola tutti i loro compagni li squadrarono perché erano entrati assieme e avevano già parlato di un possibile fidanzamento, ma loro dissero che erano solo amici. 

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Capitolo 3
*** TUTTA COLPA DEL DESTINO ***


La ricreazione è il momento di svago dei ragazzi del liceo, e bello uscire, anche se per poco, dalla stancante classe della scuola che avevano scelto di fare i nostri protagonisti; Alice e Alex insieme a Simo e Andrea si misero a disparte per parlare:“Voi due non ce la contate giusta! Sicuri che siete soltanto amici!?”, chiese Simo, “Ma no…in pratica Al mi ha aiutato per una cosa e ci siamo chiariti per i disguidi di sabato…scusa ma tu e Andrea?!”, volle sapere Alice, “Ma…siamo amici come tu e Alex!”, rispose Andrea.
Risate giovanili e tante chiacchiere tra amici esistevano in quel momento, ma come ogni volta la ricreazione era finita ed era l’ora di tornare in classe.
La cosa bella era anche all’uscita della scuola, dove i ragazzi si salutavano, dandosi appuntamento per le uscite del pomeriggio, anche se era dicembre, non temevano mica il freddo; infatti mancavano 10 giorni all’inizio delle vacanze natalizie e già si facevano liste di regali.
Poi c’erano quei ragazzi che se ne andavano a casa insieme, e che si divertivano tra battutine e sarcasmi di ogni genere, come i nostri due amici e vicini di casa. “Mamma sono tornata! Che c’è da mangiare….no ho capito! Mi puoi fare qualcosa di diverso ogni tanto!”, “Scusa tanto Alice se la tua mammina non sa cucinare!”, rispose, così si sedette a tavola e mangiò quel che c’era, poi le arrivò un sms da parte di Alex che voleva essere aiutato coi compiti di matematica e che doveva andare a casa sua alle 16:00, con tacito consenso ovviamente dei suoi genitori, e lei gli rispose che andava bene.
Quando si presentò a casa sua, le venne aperto da una ragazza:“CIAO! Tu devi essere Alice! Piacere io sono Emanuela, la SORELLA di Alex!”, “Ah, già me ne aveva parlato!”, “Be sai non sto molto a casa per il lavoro che faccio! Ma per le vacanze starò qui, che ne dici se diventiamo amiche?!”, “Per me è ok, comunque dove il tuo fratellino che dobbiamo fare i compiti? È un po’ accorto con la matematica!”, “Aspetta…AAAAAAAAAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLEEEEEEEEEE! È arrivata Alice!”, gridò Emy, “Shiiiiiiiiii un attimo e shono shubito da lei!”, rispose ridendo, Alice si mise a ridere e anche Emy.
Quando il ragazzo le degnò della sua presenza, fece accomodare Alice in salotto e subito iniziarono a fare Matematica.
Arrivata la sera chiese a lei se poteva rimanere a cena, e la ragazza chiamando casa aveva detto che poteva; alle 23 di sera fece ritorno nella sua abitazione e si diedero un bacio sulla guancia dicendosi un “ A domani”.
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì passarono in fretta, sabato invece Bea voleva vendicarsi della domenica prima e alla ricreazione, infatti andando indietro col motorino, andò a sbattere volentiera da Alice, che  si ferì alle ginocchia, tutti erano esterrefatti da sul strano comportamento, non pensavano che lei arrivasse a tanto. Povera Alice, scoppiò in lacrime dal dolore e Simo, Andrea e Alex chiamarono il preside e un’ambulanza che arrivò di lì a poco e lei fu portata in ospedale.
Poi Bea fu ritenuta la causa e sospesa per una settimana, mentre Alex con gli altri due andarono poi a trovare la ragazza ferita.
Cosa sarebbe successo adesso!?
Lo scoprirete nel prossimo capito! 

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Capitolo 4
*** SI PUÒ ESSERE VERAMENTE FELICI? ***


Quando Alex e i suoi amici varcarono la soglia dell’ospedale, chiesero dov’era stata portata Alice, quando ne furono al corrente il primo ad entrare fu Alex, cosa che fece sospettare gli altri due, ma comunque il ragazzo entrò lo stesso e chiudendo la porta si sedette accanto ad Alice: “Ehi Aly come stai?”, chiese, “Ma mi sento meglio!”, rispose, “Ah che sollievo, mi hai fatto preoccupare! Comunque devo dirti una cosa!”, “Quindi?”, “Be ecco so che ti sembrerà una cosa assai strana, ma da quella domenica ho capito una cosa!”, “Che cosa?!”, chiese Alice, “Questo….!”
Alex si era avvicinato di pochi centimetri dal suo visto e toccandogli le labbra con un dito le diede un bacio, molto intenso e lei si lasciò andare, si lasciò baciare, anche lei provava i suoi stessi sentimenti. “Allora che ne dici se ci mettiamo assieme?A me piaci un casino!”, “Be, questo proprio non me lo aspettavo, non pensavo che una come me potesse conoscere un ragazzo dolce come te! Pensi anche tu che sia colpa del destino? Però…si voglio stare con te!”, “E già!”, e si diedero un altro bacio: “Ma che carini, e bravi!!!” dissero in coro Simo e Andrea che avevano visto quella scena duci duci.
Sono passati due giorni dall’incidente e Alex aspettava la sua ragazza sotto casa sua per portarla a scuola: “Senti Aly, secondo te si può essere felici?”, “Si Ale, se la vera felicità significa stare con te e viceversa allora posso dire che sì! si può essere felici! Grazie a te ho scoperto un sentimento nuovo! Ah è stata una fortuna averti trovato!”, “Anche per me! la mia vita è cambiata da quando ti ho conosciuto!”, e si diedero un intenso bacio.
Accanto a loro passò una macchina dove c’era la loro canzone preferita:

Right Here Waiting di Bryan Adams:

Oceans apart, day after day
And I slowly go insane
I hear your voice, on the line
But it doesn't stop the pain
If I see you next to never
How can we say forever
Wherever you go, whatever you do
I will be right here waiting for you
Whatever it takes, or how my heart breaks
I will be right here waiting for you
I took for granted, all the times
That I thought we'd last somehow
I hear the laughter, I taste the tears
But I cant get near you now
Oh cant you see it baby
You got me going crazy
I wonder how we can survive this romance
But in the end if I'm with you I'll take the chance
Oh cant you see it baby
You got me going crazy…

Ah che teneri i nostri due fidanzatini, e s’incamminarono per andare a scuola, dove presto la loro storia sarebbe stata sulla bocca di tutti. 

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