Daily Life ~

di Melabanana_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nascondino ~ ***
Capitolo 2: *** Accendino~ ***
Capitolo 3: *** Meow~ ***
Capitolo 4: *** Gelato~ ***
Capitolo 5: *** Libro~ ***
Capitolo 6: *** Pastelli o Matite Colorate?~ ***
Capitolo 7: *** Foto~ ***
Capitolo 8: *** Il rumore della pioggia è fastidioso~ ***
Capitolo 9: *** Come cadere dalla bicicletta senza farsi male~ ***
Capitolo 10: *** Sulle mutande di Fuuchan ci sono i ghiaccioli~ ***
Capitolo 11: *** Amicizia. Parte 1~ ***
Capitolo 12: *** Amicizia. Parte 2~ ***
Capitolo 13: *** Primavera? Però Insieme ~ ***
Capitolo 14: *** Che pianta ha in testa Burn? ~ ***
Capitolo 15: *** Grazie ~ ***
Capitolo 16: *** La strega di Mezzanotte ~ ***
Capitolo 17: *** Perdersi nel Bosco. Parte 1~ ***
Capitolo 18: *** Perdersi nel Bosco. Parte 2~ ***
Capitolo 19: *** Album da Disegno ~ ***
Capitolo 20: *** Mano nella mano ~ ***
Capitolo 21: *** La coppia degli occhialini: Droll e Barra~ ***
Capitolo 22: *** Mare. Castelli di sabbia~ ***
Capitolo 23: *** Mare. Crema solare ~ ***
Capitolo 24: *** Mare. Pedalò ~ ***
Capitolo 25: *** Fantasma. Parte 1 ~ ***
Capitolo 26: *** Fantasma. Parte 2 ~ ***
Capitolo 27: *** L’omino Frank e i suoi tanti lavori ~ ***
Capitolo 28: *** Lezioni di Ballo~ ***
Capitolo 29: *** Si, qualcuno ha un Butterfree qui dentro ~ ***
Capitolo 30: *** Una famiglia divisa, ma non per sempre~ ***



Capitolo 1
*** Nascondino ~ ***


Giorno 1: Nascondino ~

Un bambino con i capelli rossi e gli occhi dorati camminava per i giardini di un grande palazzo.
Con lo sguardo cercava qualcuno e non si allontanava mai troppo dal muro grigiastro vicino alle scale che portavano alla porta principale.
Aveva uno sguardo serio.
Avevano appena iniziato a giocare.
Tutti sapevano quanto lui odiasse il nascondino e soprattutto quando odiasse cercare qualsiasi cosa che non gli servisse.
Si dirige vicino ad un albero, intravede dietro al muretto opposto a dov’è lui un ciuffo rosso, Hiroto.
Corre vicino al muro per urlare un sonoro “31 per Hiroto”, l’altro esce deluso dal suo nascondiglio borbottando qualcosa circa i suoi capelli.
Adesso ne mancavano tre.
Nagumo stavolta gira verso le scale dell’orfanotrofio.
- 31 salvi me – Torna alla sua postazione e vede Saginuma appoggiato al muro.
Riusciva sempre a farla franca, ma un giorno avrebbe beccato anche lui.
Adesso gli restavano Midorikawa e Fuusuke.
Non aveva idea di dove potessero essere, anche perché di solito i nascondigli del bambino con i capelli azzurri erano davvero geniali.
Nagumo guardava anche vicino agli altri alberi, si girò verso il muro e vide Midorikawa correre proprio in quel punto.
Non si sarebbe fatto battere anche da lui, prese a correre anche lui verso il muro.
- 31 per Midorikawa! – esclamò arrivando una manciata di secondi prima dell’amico, che si era fermato per evitare di scontrarsi con Nagumo.
Faceva male cadere a terra, quando giocavano ad Acchiapparello avevano sempre milioni di lividi il giorno dopo.
Nagumo si stava scervellando per trovare Fuusuke.
Hiroto e Saginuma invece se la ridevano, loro sapevano benissimo dove si era andato a cacciare l’azzurro.
Midorikawa invece se ne stava in silenzio ad aspettare.
Già pronto a discutere con Hiroto, visto che lui non avrebbe mai accettato di contare.
Ma il bambino con i capelli verdi gli avrebbe fatto seguire le regole stavolta, il primo che viene scoperto conta! Quella era la regola…
… A meno che Fuusuke non salvi tutti.
E di solito ci riusciva.
- dove diamine è? – chiese Nagumo, lo stava cercando da 10 minuti e ancora non aveva una minima idea di dove fosse.
Poi gli venne un’idea: l’orfanotrofio!
Salì le scale  e aprì lentamente il portone, guardò in giro, di Fuusuke neanche l’ombra.
Quel bambino aveva un talento nel nascondersi.
- Fuuchan? – gridò Nagumo  anche se sapeva che non avrebbe ricevuto risposta, il bambino con cui aveva a che fare era l’esatto opposto di stupido.
Si girò verso l’uscita e lo vide passare.
Nagumo stupito uscì di corsa, doveva  essere più veloce di Fuusuke.
Intravide il muretto, Fuusuke era poco più avanti di lui.
Midorikawa, Hiroto e Saginuma si erano messi da parte per evitare “Collisioni” poco desiderate.
L’aveva quasi raggiunto, appunto quasi…
Maki apparve di fronte a lui – Nagumo! – esclamò sorridendo.
- 31 salvi tutti – disse Fuusuke, il palmo della mano poggiato sul muro.
E Nagumo aveva perso ancora una volta.
- Maki! – esclamò nervoso – mi hai fatto perdere
- E tu mi perdi i giocattoli! – rispose lei offesa – ora mi aiuti a cercarli – lo prese per la maglietta e lo trascinò dentro.
In quell’orfanotrofio c’erano due persone che sapevano tenere testa a Nagumo, Fuusuke e Maki.
Hiroto continuava a ridere sotto i baffi, poi gli arrivò un pugno in testa da Midorikawa.
- Baka! – esclamò il ragazzo con i capelli verdi – anche noi andiamo dentro, da Reina!
No Reina no.
Da quando Hiroto le aveva rotto il vestito ce l’aveva a morte con lui.
Fuusuke guardò Saginuma.
Entrarono anche loro al seguito di Hiroto e Midorikawa.
Un’altra giornata era passata a correre in quel giardino, a divertirsi in quel giardino.
Ora il sole tramontava dietro l’orizzonte.

*Angolo di una che stalkerA quelli della Alius*
Tataaaan :D
Ave a chi ha letto fin qui ù.ù
Inizio con il dire che questa raccolta avevo una gran voglia di scriverla! *^*
Alcuni capitoli sono collegati fra loro ù.ù
E che non ci sono Pairing specifici :D
Spero la seguirete *^*
Ci vediamo presto! 
Camy

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Capitolo 2
*** Accendino~ ***


Una bambina con i capelli azzurro scuro  legati in modo bizzarro stava seduta su un letto a dare ordini a Nagumo che ,invece, era sotto il letto a cercare chissà cosa.
- Maki non c’è niente qui sotto! – esclamò il rosso.
- Non importa! Trova il mio giocattolo! – rispose lei.
Nagumo sbuffò, quella mocciosa era insopportabile e non l’avrebbe lasciato in pace finché non avesse trovato quell’accendino.
Che poi perché giocava con gli accendini?
Solo lui, il grande Nagumo, poteva giocarci!
Ed era per quello che Fuusuke li chiamava continuamente  “i due piccoli piromani”.
A Maki non sembrava dare fastidio, mentre per Nagumo qualsiasi cosa dicesse il ragazzo con i capelli azzurro era irritante e senza senso.
- Sei ancora qui Haruchan? – Hiroto entrò nella stanzetta che era di Maki e Reina.
Nagumo lo guardò storto.
- ti fai sfruttare da una bambina – rise il rosso che era appena arrivato.
Gli arrivò una pallina, di quelle che rimbalzano, in testa.
-  Cavolfiore non lanciare quelle palline che poi si perdono – disse Fuusuke entrando anche lui nella stanza.
- Ti preoccupi delle palline e non di me? – chiese Hiroto fingendosi offeso mentre ancora si massaggiava la fronte dolorante.
- già
- hai trovato l’accendino? – chiese Maki.
- No! – rispose Nagumo – ma che ne dite di aiutarmi?
- sei stato tu a perderlo! – esclamò la bambina con gli occhi azzurro scuro (come i capelli ò__ò).
- io non aiuto TE – rispose invece il bambino con gli occhi di ghiaccio.
- Grazie –commentò Nagumo che sarebbe volentieri scappato da lì, anche buttandosi da una finestra.
Non ce la faceva più. Era da due giorni che cercava quel maledetto accendino! Rubato da una delle maestre poi…
- Io non posso – disse Hiroto – perché Midorikawa sentirà sicuramente la mia mancanza – detto questo sparì.
Midorikawa NON avrebbe mai sentito la mancanza di Hiroto.
O almeno non l’avrebbe ammesso in sua presenza.
Però erano molto legati  i due bambini.
- non è che ce l’hanno Heat e Nepper? – chiese il rosso sbucando nuovamente da sotto il letto.
Ormai lì terra doveva essere tutto pulito. La maglietta di Nagumo era tutta piena di polvere.
- Heat e Nepper si sono solo fregati il Ds – rispose Maki.
Fuusuke era davvero divertito da quella scena.
Nagumo, il bambino che mai avrebbe seguito un ordine di qualsiasi tipo che cercava un accendino per Maki.
Se fosse stato un bambino normale e non stranamente apatico avrebbe riso davvero fino alla morte.
- TROVATOOOOOOOOOOOOOO! – esclamò Nagumo uscendo da sotto quello stupido letto tenendo in mano l’accendino azzurro, quasi fosse un premio.
Maki glielo prese dalla mano.
- ehi – si lamentò il rosso.
- era suo l’accendino – disse Fuusuke – o no?
Sul viso di Nagumo si dipinse una smorfia, tutto quel lavoro in mano a Maki che, invece, sorrideva rigirandosi tra le mani l’oggetto ritrovato.

*Angolo di Camy la pazza ùwù*
Hola gente *^*
Direi che questo secondo capitoli non ha assolutamente un senso XD
Ma Nagumo che cerca l'accendino per Maki e Fuuchan che lo prende in giro lo trovo fantastico :''D
Burn: *appicc Camy*
Camy: D: 
Ci vediamo nel prossimo capitolo >uuuu<
E ringrazio tutti quelli che hanno letto/recensito/Odiato/amato gli inizi di questa raccolta ° u °
Ora vi lascio (Devo ripetere francese D: stupido compito -w-)
Camy

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Capitolo 3
*** Meow~ ***


- Meoooow – Midorikawa si girò verso Hiroto lanciandogli uno  sguardo sconvolto.
Perché adesso aveva preso ad imitare i gatti?
- sei stupido? – chiese il bambino con i capelli verdi.
- stavo pensando che a Reina piacciono i gatti! – esclamò – quindi se divento un gatto non si arrabbierà – Midorikawa  era ancora più sconvolto di prima, pensava che Hiroto fosse un tantino più intelligente e invece…
- tu non stai bene – commentò.
- è ancora arrabbiata con me – disse il rosso – Midorichan se io fossi arrabbiato con te ti vestiresti da coniglietto?
Midorikawa arrossì – Scordatelo! – esclamò – non farei una cosa del genere neanche se mi minacciassero di morte!
- addirittura – rise Hiroto.
- Hiroto diventerai un maniaco professionista – disse Saginuma mentre si avvicinava ai due bambini.
- già lo è – corresse Midorikawa.
- secondo voi dove trovo delle orecchie da gatto? – chiese il bambino con gli occhi verdi.
Midorikawa si sbatté una mano sul viso, faceva sul serio.
Saginuma volse lo sguardo verso Midorikawa come se volesse chiedergli cosa stesse dicendo Hiroto.
- Reina è ancora arrabbiata con Hiroto e allora lui vuole vestirsi da gatto così Reina lo perdona – spiegò in breve Midorikawa.
- è un’idea geniale ! – esclamò Hiroto.
- Mi sembra una delle idee idiote di Nagumo – commentò il bambino con i capelli neri – avete presente quando dice di avere un’idea e alla fine la propone solo per divertirsi? Mi sembra una di quelle – disse.
- in effetti – mormorò il verde.
- Giuro che l’idea è mia – disse Hiroto orgoglioso, sarebbe stato meglio se fosse stata di Nagumo.
- per favore evita di metterla in pratica – disse Midorikawa.
- sta arrivando Reina – Saginuma indicò il portone, appena fuori c’era la bambina con i capelli blu i ciuffi bianchi.
Aveva un vestitino azzurro molto carino, con una fascia blu in vita.
E sicuramente avrebbe evitato Hiroto in tutti i modi pur di salvare il vestito.
- Reeeina! – esclamò il rosso correndogli incontro.
Reina fece qualche passo all’indietro – Hiroto – mormorò – stai lontano dal mio vestito! – esclamò.
- meoooow! –
La bambina rimase sconvolta, Hiroto aveva appena fatto “Meow”?
Nagumo dietro la porta stava morendo per le troppe risate e con lui anche Maki, Heat e Nepper.
Hiroto che faceva il gatto era imperdibile.
Fuusuke sapeva che avrebbero preso in giro il ragazzo per molto tempo.
- cosa fai? – balbettò Reina.
- Voglio farmi perdonare facendo il gatto – rispose lui tranquillo.
La bambina iniziò a ridere, quel bambino era davvero unico.
- perché ridi?
- evita di fare il gatto! Preferisco Hiroto bambino
Midorikawa e Saginuma erano sollevati, meno male che Reina non l’avrebbe fatto vestire da gatto, sarebbe stato scioccante per tutti.
- okay – rispose Hiroto – Midorichan forse aveva ragione
- se ti ha detto di evitare di fare il gatto… allora si! – esclamò la bambina.
- i gatti sono noiosi – disse Hiroto – non molestano nessuno!
Molestano? Aveva appena detto molestano?
In effetti Hiroto quello faceva tutto il giorno, ma tutti avevano sempre pensato che essendo un bambino non lo facesse apposta.
Sicuramente sarebbe diventato un maniaco stalker da grande non c’era nessun dubbio…
Intanto un gatto nero se ne stava placidamente steso su un muretto, si vede che anche lui era rimasto sconvolto dal comportamento di Hiroto.
Sbadigliò e si addormentò quando non sentì più nessun miagolio strano e soprattutto falso.

*Angolo di Camy*
Meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeow
Okay non sto bene xD
Questa shot mi è venuta osservando il gatto di mio nonno, che miagola sempre e devo dire ha un intelligenza invidiabile :''D
Volevo anche far appendere Hirochan sulla tenda come fa lui poi ho deciso che forse era un po' troppo xD
Adesso si che posso dire che questo capitolo non ha un senso preciso XD Era per sfogarmi un po' ° u °
E anche per farvi ridere *le lanciano pomodori*
Comunque grazie a tutte le persone che hanno letto/recensito! Vi ringrazio davvero molto >uuuu<
A mooooolto presto!
Camy

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Capitolo 4
*** Gelato~ ***


Quando alla Alius si parlava di gelato, allora scendeva il caos.
Chi lo voleva al cioccolato, chi alla vaniglia o chi sceglieva i gusti più strani quali il puffo o perfino quello ai popcorn.
Non sempre i bambini li finivano tutti, un qualsiasi adulto avrebbe pensato che fosse normale e che poi quei resti sarebbero stati buttati.
Ma quando si parlava di Nagumo o anche di Maki o Nepper e Heat allora quei gelati potevano benissimo essere finiti addosso a qualcuno o a qualcosa.
Quando c’era il gelato alla Alius i bambini fuggivano con i coni nelle loro stanze.
L’orfanotrofio non era sicuro.
Partiva la guerra.
La guerra dei gelati.
E anche quel giorno ci sarebbe stata.
L’unica persona che, pur non chiudendosi in camera, usciva indenne da quella battaglia di coni volanti era Midorikawa.
Dalla prima volta, l’unica in cui l’avevano colpito, nessuno  osava nemmeno avvicinarsi, solo Hiroto.
Midorikawa quando si arrabbiava faceva paura, una volta aveva perfino sotterrato Nagumo e se non fosse stato per Fuusuke il bambino con i capelli rossi sarebbe rimasto lì per molto tempo.
Hiroto camminava al suo fianco mentre si godeva il suo bellissimo e buonissimo gelato alla fragola.
Ad un certo punto si sentì un urlo.
Midorikawa pensò subito a Burn, di sicuro aveva fatto qualcosa di stupido, come quando aveva nascosto tutta la vaschetta di stracciatella nel letto di una delle maestre.
Decisero di andare a controllare, Saginuma e Reina erano fermi sull’uscio di una stanz: la camera di Heat e Nepper.
- hai distrutto il mio Ds! – esclamò Heat cercando di togliere tutta la vaniglia dal vetro del suo giocattolo.
- tu perché ti difendi con quel coso? – chiese l’altro senza mostrare interesse per l’accaduto.
- tu mi lanci il gelato addosso – si lamentò quello con i capelli bianchi.
-  tu me l’hai nascosto nel cassetto delle mutande –
- cosa intelligenti insomma – mormorò Midorikawa a Saginuma che annuì.
Hiroto ridacchiava sotto i baffi mentre i due litigavano, invece Reina era sul punto di andarsene, era stufa di tutte le cavolate che si facevano quando c’era il gelato.
Tutta colpa di Burn che  doveva sempre inventare sciocchezze e cavolate varie.
Poco dopo spuntò anche Fuusuke, infastidito da tutto quel rumore che stavano facendo, non aveva un’espressione calma come suo solito, sembrava abbastanza nervoso.
Entrò a grandi passi nella stanza dei due litiganti, si fermò davanti ai due.
- la smettete? Qualcuno cerca di riposare qui – disse con un pizzico di nervosismo nella voce.
- mi ha sporcato il Ds! – esclamò Heat.
- e lui le mutande! – disse l’altro.
- E a me non interessa! – esclamò l’azzurro – già c’è un cretino di là che è appeso fuori dalla finestra! Volete finire come lui? -.
Midorikawa pensò al povero Burn, sicuramente era lui quello appeso fuori alla finestra.
Ma sapeva  anche che Gazel non era l’obiettivo ideale da colpire con i gelati, non si arrabbiava come Midorikawa ma era comunque temibile.
Fuusuke tornò in camera sua dove trovò Maki che invece di aiutare Burn lo prendeva in giro.
Gazel non scherzava mica quando aveva detto di averlo appeso fuori, lui non mente mai. Ma magari era meglio se lo riportava dentro, la sua camera era pur sempre al 3 piano.
Aprì la finestra e lo fece entrare.
- potevo morire! – esclamò Burn.
- la prossima volta con il gelato di affogo! Sei stato fortunato oggi – rispose l’altro con tono secco.
Burn sbuffò.
- ha ragione – disse Maki.
- zitta tu! – la zittì Nagumo.
Maki lo guardò serio – Non hai il diritto di zittirmi! – esclamò la bambina.
- BASTA! – esclamò Gazel – voglio riposare! La conoscete questa parola? – e detto questo lì spedì direttamente fuori la porta.
Heat e Nepper avevano smesso di urlare, ma litigavano lo stesso e Hiroto si era preso in faccia il gelato alla menta di Midorikawa.
Gazel si sedette sul letto, sentì qualcosa di freddo sulle gambe.
Gelato al cioccolato.
Maledetto Nagumo.
Era stato lui sicuramente.
Gazel si mise un altro pantalone e andò a cercare Burn.
Se l’avesse trovato l’avrebbe davvero affogato con il gelato.

*Angolo di Camy e del gelato al popcorn*
Salveeee >uuuu<
Mi diverto troppo a scrivere questa raccolta :''D
Mi diverto troppo a torturare Nagumo xD
Volevo precisare una cosa ùwù
il gelato al popcorno esiste davvero O.o  
Vicino casa mia c'era una gelateria che lo vendeva D: Giuro xD
Ringrazio tutte le persone che leggono/recensiscono/seguono e che subiscono tutte le strambe idee che vengono dalla mia mente malata xD
Vi voglio bene çuç
Ci vediamo presto *O*
Camy

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Capitolo 5
*** Libro~ ***


- Non ho intenzione di leggere questa cosa – disse  Burn rigirandosi tra le mani un volume rosso.
- dì la verità, non sai leggere – aggiunse  Gazel mentre leggeva un giornaletto di quelli a cui dai uno sguardo solo perché non hai niente da fare.
- potrebbe essere – commentò Maki.
- so leggere, ma non leggerò Cenerentola –
- perché no? Potresti riconoscerti nella fatina – Maki rise.
Gazel evitò di dire che Burn non poteva riconoscersi nella fatina perché lui già faceva i topini a parer suo.
- Buongiorno – Hiroto entrò saltellando nella stanza di Burn e Gazel e teneva per mano Midorikawa e Reina.
Burn vedendo entrare Hiroto lanciò il libro in aria che finì a qualche centimetro dal viso di Gazel.
- Che leggevi? – chiese il bambino con gli occhi verdi.
- niente – s’affrettò a rispondere l’altro rosso.
- Cenerentola – rispose invece Maki insieme a Gazel che ora voleva vendetta.
Hiroto e Midorikawa si guardarono con espressioni poco serie e Reina prese il libro da vicino il viso di Fuusuke.
- non è che è la versione in cui Cenerentola alla fine fa prendere fuoco al principe? – chiese la bambina con i capelli blu.
- esiste? – chiese Maki.
Reina annuì.
- magari muore bruciata anche lei – sbuffò Burn.
- piromane – mormorò Gazel.
- non lo sono
- si
- no
- si
- basta smettetela! – s’intromise Midorikawa, sapeva che avrebbero potuto continuare per ore pur di prevalere sull’altro. Di solito era Gazel quello con più pazienza, ma il più cocciuto era senza dubbio Burn.
- che dite se leggiamo tutti insieme Bambi?- chiese Midorikawa non sapendo coda dire.
- no! – esclamò Hiroto – uno perché non si legge! È un film e due … fa piangere – il bambino era fermamente convinto delle parole dette.
-  che noia  - sbuffò Maki, si sarebbe divertita a sentire Nagumo che leggeva Cenerentola – che dite se andiamo in giardino?
- meglio dei libri – commentò Burn.
- lo dici perché non sai leggere – insinuò Gazel alzandosi.
- - smettila! – Burn, Maki e Gazel si avviarono in giardino mentre ancora litigavano su per quel libro.
- io amo i libri – mormorò Midorikawa ì.
- anche io – aggiunse Reina.
- Io adoro voi due – Hiroto li prese sotto il braccio e li portò con sé fuori.
Anche quel pomeriggio che doveva essere dedicato alla lettura sfumò completamente. Chissà se Maki  sentirà mai la storia di Cenerentola raccontata da Burn.

*Angolo di una cha AMA i libri*
Salve amici cari (?)
Sono finalmente guarita :DD Avevo voglia di scrivere qualcosa di stupido e l'ho fatto xD
Ovviamente c'è andato di mezzo Burn xDD
Adoro questi bambini ùwù
E adoro anche voi (lo so che dico sempre le stesse  cose xD).
Ci vediamo presto miei prodi (?)
Camy
*sparisce sotto terra*

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Capitolo 6
*** Pastelli o Matite Colorate?~ ***


- Perché devi sempre avere ragione tu? – chiese Burn.
- perché si – rispose Gazel tranquillo.
Aveva un pastello in mano e colorava un foglio d’azzurro (wow xD).
- Posa quella matita e ascoltami! – esclamò il rosso.
L’altro fece finta di non aver sentito e continuò il lavoro che stava facendo.
- Posa quella matita colorata e non ignorarmi Gazel! – esclamò ancora il bambino.
Gazel alzò il viso per fissare Burn, poi riabbassò lo sguardo continuando a colorare.
- Insopportabile – mormorò il rosso.
- comunque si chiamano pastelli non matite colorate – indicò la scatola dov’erano i pastelli e dove ovviamente mancavano colori come nero, rosso e verde.
- Matite colorate! – esclamò Burn.
- Pastelli!
- Non hai sempre ragione tu!
- si invece
- no
- Ma se sei tu quello che non sa niente!
Burn serrò i pugni pronto a fare a botte con Gazel.
- io non dico scemenze – sobillò il rosso che adesso era ancora più nervoso e irritato.
Gazel sbuffò e tornò a concentrarsi sul disegno –pastelli – mormorò.
- Sai perché si chiamano matite colorate? Perché sono matite e anche colorate quindi ho ragione io – Burn era convinto di quello che diceva, lui era sempre convinto delle parole che uscivano da sua bocca.
Se avesse detto che esistevano i draghi avrebbe voluto dire che ci credeva davvero.
Gazel questo lo sapeva bene.
- Ma vengono comunemente chiamati pastelli
- Pastelli non mi piace!
- E quindi? Non m’interessa se ti piace o no – rispose Gazel, le sue manie omicide stavano per abbattersi su Burn.
Perché non se ne stava zitto e faceva qualcosa che non comprendesse il “disturbiamo il prossimo”? Perché lui doveva parlare sempre e  ovviamente contraddire tutti e tutto.
- Matite colorate for president! – esclamò tutt’un tratto.
- Tu i pastelli te li sei fumati, e nel cervello hai i resti che di solito stanno nel temperino– commentò Gazel che stavolta si era stupito di quello che aveva detto il compagno di stanza.
- Matite colorate!
- chiedi a Midorikawa – disse Gazel indicando il bambino con i capelli verdi che stava passando davanti la loro stanza.
- Midorichan! – esclamò Burn, poi si avvicinò al bambino e gli mise davanti al viso un pastello – come lo chiami questo?
- Pastello, matita colorata? – disse il verde guardando curioso il bambino con i capelli rossi.
Gazel si sbatté una mano sul viso – pastelli – mormorò ancora – si chiamano solo pastelli-.
Burn iniziò a ridere, stavolta Gazel non aveva ragione o almeno aveva ragione solo in  parte.
Un grande traguardo per Burn che continuò a ridere per un bel po’ sotto lo sguardo interrogativo di Midorikawa.

*angolo della pazza*
Salve .3.
Questa drabble è nata da un litigio tra me e il mio gemello insopportabile .3.
Per me sono pastelli ù.ù
Per lui Matite Colorate -w-
Per mamma sono sia Pastelli che matite colorate ° - °
Mi sembrava divertente far discutere Burn e Gazel su questo :''D
Lo so sono matta .3.
Ora vado e spero di avervi strappato un sorriso con questa stupida drabble XD
A prestissississississimo (?)
Camy

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Capitolo 7
*** Foto~ ***


Hiroto fissava con un pizzico di nostalgia quell’oggetto con un minimo spessore, quell’oggetto lucido e abbastanza piccolo.
Un oggetto del genere poteva raccontare una vita.
Lui era un bambino però, su di lui c’era poco da raccontare.
Quella era l’unica foto che aveva della sua famiglia, anche se era rovinata per lui era un tesoro inestimabile.
All’orfanotrofio quasi nessuno aveva con sé delle foto per ricordare il passato.
Se le aveva le teneva per sé come se fossero qualcosa da tenere segreto.
- Hiroto – Midorikawa si avvicinò al bambino con i capelli rossi.
Il bambino con i capelli verdi rimase stupito quando vide la foto che aveva in mano l’altro – quelli erano i tuoi genitori? – chiese.
Hiroto annuì e sorrise, diede un ultimo sguardo alla foto e poi la diede via.
- io non li ho mai visti i miei genitori – disse Midorikawa – Però qui con voi sono felice lo stesso.
Il bambino con i capelli verdi giurò di aver visto una lacrima sul viso di Hiroto, lo abbracciò.
- Di là c’è una sorpresa per te  - mormorò. Lo prese per mano e lo portò in un’altra stanza.
Davanti alla porta bianca c’era Reina che li stava aspettando.
Hiroto aprì la porta seguito da Midorikawa, tutte le luci erano spente.
- Auguri! – urlarono tutti in massa, la luce finalmente si accese.
Hiroto non poteva crederci, si erano ricordati del suo compleanno.
Sorrise, poi Midorikawa gli porse un pacchetto azzurro.
- C’è voluto un sacco di tempo per poter comprare quella cosa – borbottò Burn.
Una macchina fotografica.
Per conservare per sempre i momenti più belli.
- grazie – mormorò Hiroto contento – siete davvero fantastici -.
- direi – commentò Gazel che, però, si lasciò scappare un sorrisetto.
La serata la trascorsero a ballare, mangiare e litigare ovviamente.
Burn e Maki cercarono di appiccare l’intera stanza sotto lo sguardo divertito di Nepper, Gazel cercò di togliere l’accendino dalle mani dei due bambini.
Hiroto vide la sua povera torta essere lanciata da Burn, Gazel e gli altri, ma la festa fu un successone lo stesso.
Ormai era tardi e quasi tutti bambini erano andati a letto.
Nella stanza rimasero solo Hiroto, Midorikawa, Saginuma, Burn e Gazel.
- Dobbiamo andare a dormire – commentò quello con i capelli verdi.
- aspettate! Dobbiamo fare una foto – disse Hirochan preparando la macchina fotografica.
Si misero tutti e 5 vicini.
- sorridete – raccomandò il rosso.

5…4…3…2..1…
Adesso la loro amicizia era racchiusa in quella foto e ci sarebbe rimasta per sempre.
Loro cinque erano inseparabili e qualsiasi cosa sarebbe successo si sarebbero ritrovati.

 

*Angolo della piccola autrice che non è piccola (?)*
Hola ° u °
Eccomi con la settima flash di questa raccolta >uuu< che Bello >uuu<
Questa Flash è nata grazie ad un disegno, disegno fatto da Yami97 (Alias Giucchan) che ringrazio con tutto il cuore e a cui dedico questo capitolo ç u ç
Il disegno è questo ---> 
 http://image.forumcommunity.it/6/3/4/9/7/2/2/1329832101.jpg> 

 

 


secondo me è bello ùwù 
Un giorno forse vedrete anche un mio disegno, magari se qualcuno deve vomitare così lo aiuto ° u °
Ora vado a studiare :''D
Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito >uuuuuu<
Camy

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Capitolo 8
*** Il rumore della pioggia è fastidioso~ ***


 - Hiroto la smetti? – la voce di Midorikawa ruppe il silenzio della stanza.
Hiroto sbatté gli occhi stanco, cercava di dormire lui. – che ho fatto? – chiese a bassa voce lasciandosi scappare uno sbadiglio.
- smettila di fare tutto questo rumore – lo riprese il bambino con i capelli verdi.
Hiroto chiuse gli occhi, Midorikawa si riferiva forse al rumore della pioggia che sbatteva sulla finestra.
- ma è la pioggia, non io…- mormorò il rosso rigirandosi nel letto.
- allora che facciamo? – chiese il bambino con gli occhi color cenere.
- Tu cosa fai! – il rosso mise la testa nel cuscino – a me non dà fastidio.
- grazie – rispose ironico Midorikawa che si alzò dal letto, mise i piedi a terra ed ebbe un brivido.
Quel pavimento era gelato, ma Midorichan non si sarebbe fatto battere dal freddo dei pavimenti!
Andò verso la finestra. La pioggia continuava a sbattere contro il vetro.
Il rumore della pioggia era davvero fastidioso.
- Perché non smette di piovere? Uffa! – si lamentò il bambino.
Non poteva fare niente per quello stupido rumore.
- Vieni qua stupido – mormorò Hiroto battendo la mano sul suo materasso.
Midorikawa avvampò – N-no! – balbettò.
- allora fregati
Midorikawa si sedette sul proprio letto, provava a capire dal rumore che sentiva quante gocce si scontrassero con il vetro, doveva provare a prendere sonno in qualche modo!
- Midorichan? Non riesci a dormire – Reina era sulla porta, anche lei stanca.
Il bambino annuì.
- per la pioggia vero?
Annuì ancora.
Reina si andò a sedere vicino al bambino con i capelli verdi.
- ma stasera non si dorme? – commentò Hiroto sentendo i passi della bambina.
- Il rumore della pioggia è fastidioso – mormorarono insieme.
Hiroto sbuffò e si mise a sedere, accese la luce per vedere i due bambini.
- Se volete potete dormire con me
Midorikawa arrossì di nuovo.
Reina lo prese per mano e si fiondarono entrambi nel letto del rosso che spense la luce.
Forse il rumore si sarebbe sentito di meno se fossero stati tutti e tre insieme, e anche se si fossero messi un cuscino sulla testa.

*Angolo dell'autrice*
Sera :D
L'ispirazione per questa drabble mi è venuta l'altro giorno... pioveva come che e io odio la pioggia che sbatte sui vetri :S
Midorichan e Reina sono cuccioli <3 e anche Hirochan >uuuuu<
E' abbastanza stupido come capitolo, ma spero vi possa piacere lo stesso!
Ora ringrazio tutte le persone che hanno recensito **
Siete tutti fantastici! Ringrazio anche chi continua a seguire questa pazza raccolta :''D
Lo so che dico sempre le stesse cose, ma mi sento in dovere di ringraziarvi!
Ci vediamo alla prossima ° u °
Camy

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Capitolo 9
*** Come cadere dalla bicicletta senza farsi male~ ***


- Maledetti!! – Burn era a terra, il viso sporco di terra e la bicicletta appoggiata sulle sue ginocchia.
Era appena caduto .
- Non abbiamo fatto niente – gridò Maki   superando il punto dov’era caduto il bambino.
Burn sbuffò.
Hiroto vedendolo a terra si fermò e lo invitò a salire sulla bici con lui.
- ti sei fatto male no? – chiese il bambino con gli occhi verdi.
Burn scosse la testa – sto benissimo! Ma…- si fermò – ... mi servirebbe un passaggio però.
Hiroto sorrise e lo fece salire sulla sua bici.
- Hiroto… tu sei mai caduto dalla bici?- chiese il bambino con gli occhi dorati, una domanda nata dal fatto di non aver mai visto Hiroto cadere dalla bicicletta.
- si sono caduto un sacco di volte – rispose il bimbo – ma quando cado non mi faccio mai male – disse innocentemente.
Burn invece tornava in orfanotrofio sempre con tutte le ginocchia sbucciate.
- Hiroto!Burn! – anche Midorikawa arrivava guidando la sua bicicletta, seguito da Reina.
- Ehilà – salutò Hirochan.
Reina sbuffò – sono sicura che anche questa gara la vincerà Saginuma.
Midorikawa annuì.
- a me basta tornare a casa integro – disse Hiroto ricominciando a pedalare.
Anche Midorikawa e Reina ripresero il loro percorso.
Intanto Gazel, Saginuma e Maki erano arrivati alla fine del tragitto e aspettavano gli altri quattro.
-  secondo voi arriveranno mai ? – chiese la ragazza.
Gazel fece spallucce.
- Penso di si…- commentò Saginuma.
- Eccoli – disse Gazel indicando i bambini.
Hiroto pedalava a tutta velocità… peccato per la buca che prese in pieno.
La bici prese una strana traiettoria.
In un attimo Burn rotolò a terra mentre Hiroto, fortunosamente, riuscì a tenersi in piedi.
Maki iniziò a ridere e anche Midorikawa e Reina  che erano poco più dietro i due rossi.
- Ahia! – esclamò Burn guardando il sangue gocciolare dalle ginocchia, poi fissò male Hiroto, che non solo aveva preso la buca ma non si era nemmeno fatto male! Nemmeno un po’ di terra sul viso.
- Come hai fatto a non cadere?
- E’ un segreto – rispose l’altro.
Burn sbuffò ancora mentre Saginuma e Gazel lo aiutavano ad alzarsi.
Non era in segreto… sicuramente la sua era stata solo fortuna!

*Angolo di Camy °u°*
BuonaseraH ** Dopo un sacco di tempo aggiorno :DD
Riguardo la Flash... IO ODIO LE BICI!!!
Però non sono mai caduta ùwù proprio come Hiroto XD mentre mio fratello si faceva certi voli assurdi ò___ò
E io ridevo di lui e poi lui mi inseguiva per picchiarmi çuç 
Bei tempi *sospir*
Attenzione! ... Volevo avvisare tutte quelle persone che seguono questa fic e che io ringrazio tanto che...
che aggiornerò una volta alla settimana questa raccolta ùwù
Tutti i Lunedì... Così riesco ad organizzarmi meglio çuç 
Scusate e a Lunedì prossimo çuç
Camy

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Capitolo 10
*** Sulle mutande di Fuuchan ci sono i ghiaccioli~ ***


Ore 22.00.
A quell’ora di solito tutti i bambini erano nelle loro camere a dormire.
Di solito, però.
Burn, Gazel e Maki non avevano intenzione di dormire.
Non ne avevano proprio voglia.
- che facciamo? – chiese la bambina.
- Dormi – rispose Nagumo.
- ma ti ho detto che non ho sonno idiota
- Insopportabili – commentò Gazel uscendo dal bagno – siete capaci di stare zitti 2 minuti
- Zitto MisterMangioSoloGhiaccioli! – esclamò Burn iniziando a saltare sul letto.
- Stupido Cavolfiore
- Sembrate sposati quando fate così – commentò Maki.
- Che schifo! –
- Burn non urlare – disse Gazel – e poi non sposerò mai una pianta.
- Non sono una pianta
- si che lo sei.
- Sono sempre dell’opinione che se annaffiamo Burn cresce un fiore sulla sua testa – disse Maki ridendo.
- Zitta Ventilatore viven…
Burn non finì la frase che si ritrovò una pantofola in faccia.
- Ripetilo e ti butto giù dalla finestra
- Secondo me potreste organizzare un matrimonio a tre – Hiroto rise.
Da quanto era vicino alla porta?
- Stalker torna a dormire come un bravo bambino – gli disse Gazel chiudendogli la porta in faccia.
- ehi! – esclamò il rosso da fuori.
Burn iniziò a ridere – ben ti sta rosso!
- Gazel buttiamo fuori anche Burn? – chiese Maki.
L’azzurro fece spallucce – se vuoi.
- che noia - commentò Burn mentre adesso aveva smesso di saltare e sul letto ci rotolava.
- Se cadi ti pago – disse Maki – però ti devi fare male.
Burn la guardò male.
- Io vado a dormire – disse Gazel stendendosi sul letto e mettendosi sotto le coperte – buonanotte pazzoidi.
- Buonanotte MisterGhiacc…
- io l’avevo detto che cadevi
Infatti Burn era appena caduto dal letto.
Burn si massaggiò la testa – ahia!
- idiota – mormorò Gazel appoggiando la testa sul cuscino, non si degnò nemmeno di vedere cos’era successo.
Maki iniziò a ridere a crepapelle.
- Ci sono delle mutande qua sotto – disse Burn guardando sotto il letto.
Maki continuò a ridere.
- Mister Ghiacciolo sono tue?
Gazel non gli rispose.
- Ci sono i ghiaccioli disegnati – Burn iniziò a ridere – Gazel mi sorprendi!
L’azzurro si alzò di scatto e iniziò a prendere Burn a calci.
- Ahia! Cattivo!
Maki restò a fissarli, non sapeva se fermarli o no.
- dammi le mie mutande
- ammetti che sono tue! – Burn non riusciva a smettere di ridere mentre Gazel pensava se ucciderlo o meno.
- smettetela di fare chiasso! – Midorikawa era sulla porta con le mani ai fianchi.
- Non era chiusa la porta? – chiese Maki.
- buonanotte e state zitti – il verde se ne andò nervoso.
Burn, Gazel e Maki andarono nei propri letti.
- Fuuchan  ha le mutande con i ghiaccioli disegnati sopra – Burn mise la testa nel cuscino per evitare di fare troppo rumore mentre rideva.
Gazel gli lanciò un cuscino.
- Notte ragazzi – disse Maki.
E così anche loro andarono a dormire.
Il giorno dopo Gazel pedinò Burn tutto il giorno per evitare che raccontasse delle suo mutande preferite…

*angolodell'autricechesistagasandoagiocareadInazumaEleven2*
GiornooooH
Aggiorno a quest'ora perchè più tardi non ci sarò ò___ò
Okay ammetto che ultimamente ho solo idee idiote.
E... ho scoperto di avere delle mutande con dei strani disegni sopra .w.
Q quindi è nata quest'idea superidiotaecretina!
Burn ovviamente viene picchiato xD
Non so ancora quanti saranno i capitoli ... Penso una trentina.
30 come i giorni di un mese (Di solito) ùwù
Ogni Giorno un'avventura.
Però boh. Dipende dall'ispirazione no? :D
Comunque a Lunedì prossimo ;3
Camy

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Capitolo 11
*** Amicizia. Parte 1~ ***


Diam se ne stava in camera sua, da solo.
Midorikawa era andato a giocare con Hiroto e gli altri.
Gli aveva chiesto di andare con lui, ma Diam aveva risposto che non si sentiva molto bene e che sarebbe rimasto in camera sua.
Midorikawa si era preoccupato all’inizio, ma poi Diam gli aveva detto che sarebbe stato bene e quindi si sarebbe fatto un bel pisolino.
Ma lui non stava affatto bene.
Non riusciva a sorridere come facevano gli altri, a nascondere tutto il dolore che aveva dentro.
Provava a nascondersi dietro una maschera, ma era difficile.
Perfino il suo migliore amico non conosceva le sue sofferenze.
- Diam! – Midorikawa entrò nella stanza.
Diam si voltò sorpreso – Reize.
- Chiamami Midorikawa!
- E’ troppo lungo
- Chiamalo Midorichan! – esclamò Hiroto spuntando alle spalle del bambino con i capelli verdi.
- Levati di dosso maniaco! – urlò Midorikawa prendendo il rosso a schiaffi.
Diam trattenne un sorriso.
Era felice che Midorikawa non soffrisse come lui.
 

XXX

- Diam?
- si, Reize?
- Ultimamente ti vedo triste.
Diam guardò il soffitto – non lo sono.
Midorikawa sospirò.
Perché il suo migliore amico non voleva dirgli cosa lo turbava?
Avrebbe voluto aiutarlo.
- Reize… se un giorno fossimo lontani… continueremo ad essere amici?
Midorikawa girò lo sguardo verso il bambino castano – certo! – sorrise.
- perfetto – mormorò Diam girandosi per dormire in una posizione più comoda.
Midorikawa non capì subito il senso di quella domanda…
Ma presto avrebbe scoperto tutto il dolore che Diam si portava dentro…
 

XXX

- Hiromu?
- si mamma?
- sto per lasciarti tesoro mio… ma vedi di vivere sempre felice.
La donna davanti a lui sorrise, per l’ultima volta.
Un’ultima lacrima le cadde dagli occhi.
La sua ultima lacrima, e la prima di Hiromu.
- Addio… mamma – sussurrò tra le lacrime.
 

XXX 

 
- Hiroto! – Midorikawa entrò in fretta e furia in camera del rosso che stava parlando con Saginuma e Reina.
- che c’è? Il tuo nuovo compagno di stanza è scappato? – chiese il rosso.
Midorikawa sbiancò – s-si.
Hiroto lo guardò stupito, Reina si alzò velocemente dal letto – dobbiamo trovare Diam!
- Avete idea di dove possa essere? – chiese Saginuma.
Midorikawa scosse la testa.
Fuori dalla finestra pioveva.
Gli venne improvvisamente un’idea – Reina… forse so dov’è Diam!

*Angolo dell'autricecheprimadelle18.00nonsapevachescrivere*
SeraH -u-
Stavolta il capitolo sarà diviso in due 8D
Dedicato a l'amicizia tra Diam e Midorichan.
Diam è un personaggio che ultimamente amo moltissimo, volevo dedicare qualcosa a lui.
Forse questi due capitoli non sono divertenti...
... ma diciamo che comunque penso possano piacere :D
Spero di non avervi deluse °A°
A Lundi!  (Francese X°)
Camy


 

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Capitolo 12
*** Amicizia. Parte 2~ ***


- Diam? – Midorikawa mormorò il nome dell’amico.
Pioveva molto quel giorno.
Midorikawa era tutto bagnato, appena aveva capito dove potesse essere Diam era corso da lui, lasciando tutti indietro.
Camminava lentamente sul prato del cimitero, poi intravide la figura dell’amico vicino ad una lapide.
- Diam! – urlò.
Il castano si mise un dito sulle labbra – Reize abbassa la voce, stanno riposando.
Stavano riposando?
- Perché sei scappato?
- Non sono scappato…
Midorikawa aveva gli occhi arrossati, la pioggia copriva le sue lacrime.
- Mi sono preoccupato – singhiozzò.
Diam si sentì terribilmente in colpa per aver fatto stare così male l’amico.
Il suo unico, vero amico.
- Mi dispiace…- mormorò il castano avvicinandosi all’altro.
- Non farlo mai più.
Diam annuì.
- Mi dici cosa dovevi fare qui? – farfugliò ancora il verde.
Diam sorrise malinconicamente, forse anche lui stava piangendo.
- Ero venuto a fare gli auguri alla mia mamma.
Oh, e lui senza saperlo gli aveva urlato che era scappato senza motivo,  e magari Diam aveva anche pensato di non essere un buon amico per lui.
- Scusami.
- Smettila di scusarti sempre, Reize. – disse Diam abbracciando l’amico.
- Sono io che devo ringraziare te – sussurrò – Per avermi fatto conoscere la vera amicizia.
- Torniamo a casa?
Diam annuì ancora.
Ma prima di andarsene mise una rosa in un vaso vicino al “letto” si sua madre (così l’aveva sempre chiamato Diam).
Diam sorrise.
Midorikawa giurò che quello fosse il miglior sorriso che aveva visto sul suo viso e comunque non era stati tanti.
Diam non era un tipo sorridente, spesso aveva un’aria malinconica.
Midorikawa aveva solo un desiderio: vederlo sorridere più spesso.
I due bambini si presero per mano per tornare all’orfanotrofio dove oltre al rimprovero di Hitomiko avrebbero dovuto ascoltare anche quello di Hiroto, Reina e tutti gli altri.
Ma almeno avrebbe affrontato quella difficoltà insieme.
 

 

 -Ehi mamma posso dirti una cosa?-
 
Ho incontrato un amico, un amico speciale.
Non è che gli hai detto tu di venire da me?
È come se fosse il mio angelo.
E i suoi occhi mi ricordano te.
 
- Addio mamma, ti voglio bene. Grazie di avermi mandato un angelo così sincero -.

 

*Angoloautrice*
Okay vi ho deluso vero? çuç
Vi aspettavate qualcosa di molto più lungo e bello çuç e invece eccovi a leggere una cosa bruttissima.
Almeno finisce presto çuç
Perdono davvero çwç
Eppure a me non dispiace tanto il capitolo °A°
Forse sono solo stupida çwç
Ora vi lascio, ma prima ringrazio tutti ù____ù
See you Soon...! Next  Monday, right?
I love you very much <3
Camy

p.s. I Love English **
Pss:  I will live in London 
One day <3

 

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Capitolo 13
*** Primavera? Però Insieme ~ ***


Sun Garden.
21 Marzo, Primavera.
- E’ arrivataaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Ogni anno la stessa storia, la stessa voce, la stessa bambina che urlava entusiasta per la casa.
- Femmina smettila di urlare! – gridò Nagumo, che se ne stava sull’uscio della porta di camera sua, con il cuscino sotto braccio ed un’aria che dire assonnata era poco.
- Non rompere! È arrivata! – esclamò Maki tutta contenta.
Nagumo sbuffò qualcosa e tornò in camera sua.
- Nessuno mi capisce – sbuffò la bambina andando da Reina.
La bambina con i capelli blu si era appena svegliata e si stava vestendo.
Quando arrivava la primavera era sempre una festa.
Sicuramente potevano passare molto più tempo in giardino che in casa a litigare.
Però prima di poter fare qualsiasi cosa se ne doveva fare un’altra: pulire le proprie stanze.
Maki era fortunata, la sua compagna di stanza, Reina appunto, teneva sempre tutto in ordine.
- Reina dopo andiamo fuori? – chiese Maki.
Reina le sorrise e annuì.
 

XXXX

 
- Guarda tu! – si lamentò Burn – Noi qua a  fare le pulizie e loro giù.
- Zitto e fai il tuo dovere – disse Gazel piatto.
- Non è giusto! Allora riordina tu tutto!
- Scordatelo idiota.
- Sei crudele.
- Come vuoi tu.
Midorikawa spuntò da dietro la porta – Avete finito?
Burn e Gazel fecero no con la testa.
- Colpa sua che invece di lavorare parla – mormorò l’azzurro.
- Vi aiutiamo se volete. – mormorò Diam arrivando alle spalle di Midorichan.
- Anche noi! – Hiroto e Saginuma erano anche loro lì.
- Il primo giorno di primavera lo dovremmo passare tutti insieme, no? – chiese Midorikawa.
Burn arrossì, non pensava che gli altri avrebbero preferito aiutarli piuttosto che andare a giocare.
Gazel fece spallucce continuando il suo lavoro.
- Certo che c’è un bel po’ da fare – si lamentò Hiroto.
- Non rompere ora – disse Gazel lanciandogli un’occhiataccia.
Chissà se i bambini avrebbero finito prima che il sole tramontasse.
Dopo quell’ora non sarebbero potuti uscire a giocare.
- Ragazzi! Muovetevi! – esclamarono Maki e Reina.
Anche loro erano andate per aiutarli, giocare senza i loro amici era davvero noioso.
- Dai! – li incitò Reina – Se facciamo presto andiamo a giocare!
Hitomiko passò davanti a quella stanza, quella camera dove dei bambini si stavano aiutando a vicenda per poter giocare tutti insieme, sorrise davanti a tanta tenerezza.
Anche se non fossero riusciti a finire in tempo, avrebbero passato la giornata tutti insieme, tra risate e cuscini che volavano da una parte all’altra.

*Angolodell'autrice*
Sera/Notte/Salve.
Sono stanchissima -u-
Però non volevo deludervi, non volevo tardare troppo.
Ho provato a scrivere qualcosa che, come spero sempre, vi possa strappare un sorriso.
Non so se ci sono riucita.
Ammetto che questo capitolo non ho avuto il tempo di rileggerlo (se ci sono errori, segnalateli!).
Ho dovuto studiare, uscire, continuare a studiare... 
Scusatemi çuç
Ringrazio quelli che mi sostengono sempre, i 7 che hanno messo questa raccolta nelle preferite, i 14 che l'hanno messa tra le seguite e quelle persone che la leggono solamente.
Grazie davvero :)
A lunedì.
Camy

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Capitolo 14
*** Che pianta ha in testa Burn? ~ ***


Quella conversazione stava degenerando, sempre se la si poteva chiamare ancora così.
- Io vi dico che è un tulipano
- No, un fiore di loto
- Ragazzi… ma è un cavolfiore!
Burn era appoggiato al muro, con un grossa vena pulsante sulla fronte.
Perché non capivano che quella che aveva in testa era una fiamma?
Lui aveva i capelli a forma di fiammella, che lo facevano figo (Anche se Gazel insisteva con il dire che era ridicola quella capigliatura), e quindi lui ci teneva.
- Burn, quante volte al giorno annaffi il tuo tulipano? – chiese Maki.
- Non lo annaffia – rispose Gazel – E’ così insensibile che lo lascia appassire quel cavolfiore.
- Cattivo! Giardiniere cattivo! – esclamò Hiroto – Da oggi tutte le piante ti odieranno.
- Sono l’unico a pensare che non stiano bene? – mormorò Saginuma a Zel.
Il bambino con i capelli bianchi scosse la testa – Lo penso anche io.
Midorikawa si avvicinò a loro – Se per questo anche io ne sono convinto – mormorò.
- Ma è un fiore di loto! – esclamò Reina.
Il bambino con i capelli verdi si mise una mano in faccia – Anche Reina no.
- La stanno contagiando – commentò Saginuma stupito – Non è possibile.
- Prima o poi toccherà anche a noi? – chiese Zel, mentre nella sua mente sperava che ciò non succedesse mai.
- Allora lo annaffio io il tulipano! – esclamò Maki, stava veramente andando a prendere un annaffiatoio ma Midorikawa le disse che Hitomiko ne doveva comprare un altro, perché quello vecchio era stato distrutto da qualcuno.
- Ragazzi – disse Hiroto – La nostra piantina rossa si sta arrabbiando.
Piantina rossa? Piantina rossa?
- Chi hai chiamato piantina rossa? Eh? Sei solo uno stalker maniaco che si veste da gatto! – esclamò Burn nervoso, e anche molto.
- Cavolfiore calmati – disse Gazel – siediti e calmati – ripeté.
- Ma hai sentito come mi ha chiamato?
L’azzurro annuì.
- Mi piace come soprannome – disse Maki ridendo – Grande Hirochan!.
Batté il cinque all’altro bambino.
- Non vi sopporto quando fate così – farfugliò il rosso.
- Non ti innervosire! Il loto ne risentirebbe! – rideva anche Reina.
- Allora volete che vi picchi tutti
- No, grazie – commentò Gazel – Mi si rovinano i capelli
Maki mostrò l’accendino – Tulipkun!
- C-che vuoi fare con quel coso? – balbettò Nagumo.
- Bruciarti il tulipano così non litighiamo più
Non sembrava una bella idea, anzi non era una bella idea.
Burn iniziò a correre per il Sun Garden inseguito da Maki, non sarebbe stato al sicuro finché non si sarebbero trovati davanti Hitomiko, o una maestra.
O magari quando si sarebbe scaricato l’accendino…
Ma quanto ci voleva ad esaurire tutto il gas?
Diam li vide passare, quando arrivò dagli altri chiese cosa stesse succedendo.
Midorikawa fece spallucce – Le solite cose… normali – disse sorridendo.
- Maki rovinerà il loto.
- Cavolfiore.
- Comunque lo rovinerà.
- E non solo quello.
Hiroto annuì, Burn doveva preoccuparsi.
 
Maki e l’accendino erano preoccupanti singolarmente, insieme, erano un pericolo per l’umanità.
 

*Angolodell'autrice*
Buonasera! 
Sono una cretina in ritardo ° u ° Mi dispiace tanto, sono stata sommersa di compiti e per tre giorni non ho avuto il pc çuuuç
Per questo capitolo devo ringraziare la mia Ohana che mi ha dato l'idea.
Grazie Ohana io ti aMMo troppo ùwù
Ora mi eclisso.
Spero che il capitolo -sempreinritardo- vi sia piaciuto.
Grazie a tutte, davvero. Tutte le persone che leggono e recensiscono **
Scusate ancora per il ritardo.
La vostra amata nonèvero Camy

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Capitolo 15
*** Grazie ~ ***


Qual è la parola più difficile?
Quella che nessuno riesce a pronunciare con sincerità.
Quella che forse solo i bambini comprendono a pieno.
Quella che inizia con la G…
 

- Hiroto? – Midorikawa e Diam spuntarono alle spalle del rosso.- Cosa fai?
Il rosso fece un’espressione sorpresa e nascose un biglietto dietro la schiena.
- Cos’è? – chiese il castano mentre  cercava di prendere quel pezzo di carta dalle mani di Hiroto.
- N-niente! – balbettò il ragazzo – Non è assolutamente niente.
- Non ci credo! – esclamò il bambino con i capelli verdi – C’è qualcosa che non va… vero Diam?
L’altro annuì.
- Vi assicuro che non è niente.
Midorikawa lo guardò negli occhi qualche secondo – D’accordo… per stavolta lascio stare.
- Andiamo Reize.
I due bambini trotterellarono fuori – Non diremo a nessuno che ti comporti da femminuccia! – esclamarono insieme.
Hiroto fissò il biglietto bianco nelle sue mani, sopra c’era scritto solo “Da Hiroto”.
Dentro c’era scritta una cosa importantissima per lui.
Aveva messo molto impegno nel scrivere quella letterina, solo Reina sapeva cosa conteneva, perché l’aveva aiutato a scriverla.
Burn e Gazel videro Hiroto camminare verso la porta s’ingresso del Sun Garden e decisero di vedere cos’aveva in mente.
- Rosso maniacoooo! – esclamò Burn.
Hiroto si girò di scatto, fissò la busta che aveva in mano e iniziò a correre verso l’uscita.
- Che gli prende? – chiese Gazel, mentre si gustava il suo ghiacciolo, di cui non si saprà mai il gusto.
Burn fece spallucce, in circostante normali l’avrebbe inseguito, ma ora non ne aveva proprio voglia.
Meglio andare a dar fastidio a Maki, o a Gazel che era affianco a lui, Hiroto l’avrebbe lasciato stare.
Hiroto appena uscito si era nascosto dietro ad un muretto, aspettò qualche secondo prima di uscire da quel nascondiglio.
Burn l’aveva seguito… o no?
- Hiroto! – Ma oggi tutti alle spalle arrivavano?
- Mi lasciate in pace?! – esclamò nervoso, poi si rese conto di avere la sua sorellona davanti – Hitomiko Nee-chan! S-scusa!
La ragazzina sorrise – Che succede?
- Non è nulla, solo che oggi sembra che vogliano tutti incontrarmi per prendermi in giro.
Hitomiko rise – Non credo.
Lui arrossì lievemente – Sorellona? – chiese incerto.
- Si?
- T-tieni! – gli porse la lettera e appena la ragazza la prese tra le mani lui scappò via.
Hitomiko voleva gridare per fermarlo, ma il rosso era già tornato nella struttura.
Allora iniziò a rigirarsi la busta tra le mani, poi l’aprì.
Hiroto le aveva scritto una lettera…
 
Ciao sorellona!
Sono Hiroto, il tuo fratellino.
Ti ho scritto questa lettera per ringraziarti. Per ringraziarti del fatto di essere mia sorella.
Mi dispiace non essere il tuo vero fratellino… perché so di non esserlo.
Grazie, grazie, grazie.
Ti voglio bene.
Non è un’occasione particolare, ma credo che tu debba sapere adesso che sono davvero felice di essere il tuo fratellino.
Ci vediamo più tardi.
Hiroto.
 
La ragazza stava piangendo  dopo aver letto quella lettera.
Si. Perché era una lettera bellissima.
Gli mancava il suo vero fratellino, ma voleva ugualmente bene ad Hiroto.
Erano entrambi speciali.
L’unica cosa sbagliata in quella lettera… 

Hiroto, per lei, era un vero fratello. 

XXX

 
Hiroto guardava la sorella dalla finestra, non riusciva a vedere il suo viso però.
Midorikawa e Diam passarono davanti alla camera del rosso.
- Non sono una femminuccia! – esclamò, ricordandosi delle parole di Midorichan.

Lui non era assolutamente una femminuccia!




*AngolodiCamychesieradimenticatadiscrivere*
SeraH
Scusatescusatescusate çuuuuç
Mi ero proprio dimenticata che era Lunedì -saràchehodovutostudiareLatinomatematicaeFranceseealtre7245672cose-
Questo capitolo lo
 dedico a tutti quelli che leggono e recensiscono questa fic.

GRAZIE 

Senza di voi non sarei mai arrivata a 15 capitoli.
Un grazie speciale va però ad una persona speciale: Mery.
Si, proprio tu.
Perchè ci sei stata sempre, in ogni capitolo :) a leggere i miei scleri.
Grazie davvero çuç
Ti voglio bene.

Camy

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Capitolo 16
*** La strega di Mezzanotte ~ ***


Erano ormai le 22 passate, ma al Sun Garden nessuno aveva voglia di dormire.
Come di solito succedeva insomma…
- Che facciamo? – chiese Maki mentre saltava sul letto.
Gazel fece spallucce.
- Scendi dal mio letto! – esclamò Diam – Non saltarci sopra!
Burn rise – Sapessi quante volte è saltata sul mio.
- Sapessi quante volte si sono picchiati – disse Hiroto – E quante volte ha vinto Maki – aggiunse sorridendo il rosso.
- Ehi! Non è vero! – ribatté Burn.
- Si è vero! – affermò Maki.
Diam guardo Midorikawa in cerca di aiuto, ma l’amico scosse il capo.
Neanche lui sapeva cosa dire.
Intano una Reina assonnata usciva dalla stanza – Buonanotte – disse prima di chiudere la porta.
Maki si mise a sedere sbuffò – Mi sto annoiando.
- Teoricamente dovresti essere a letto – mormorò Gazel – Quindi non lamentarti.
Qualcuno bussò alla porta.
Erano Heath e Nepper in cerca di compagnia.
- Che ci fate qui? – chiese Burn.
- Ci seccavamo di stare da soli in camera a non fare niente – rispose il ragazzo con la bandana.
- Ma com’è che siete più svegli alle dieci di notte che non alle dieci di mattina? – chiese Hiroto con una punta d’ironia nel tono della voce.
- Me lo chiedevo anche io – aggiunse Midorikawa che voleva solo dormire e quindi, magari, prendere a calci gli altri per mandarli via.
Ma per ogni persona che andava a dormire ne venivano altre due.
Sperava davvero che non avessero l’intenzione di rimanere lì fino alla mattina seguente.
- Ho trovato! – esclamò Hiroto.
Tutti lo guardarono curiosi.
- Giochiamo alla strega di mezzanotte – disse sorridendo.
- Come si gioca? – chiese Heat.
- Ora vi spiego.
- Devo preoccuparmi? – chiese Midorikawa, il nome non lo ispirava affatto.
- Allooooooora – cominciò il rosso – una persona conta le ore dalle sette fino a mezzanotte,fuori alla stanza, arrivato a quell’ora urla che alla strega va bene quell’ora e tenendo chiusi gli occhi spegne la luce nella stanza. A quel punto gli altri si saranno nascosti e l’altro dovrà trovare i suoi amici e capire anche chi ha trovato. Il primo che prende va a fare la strega. Tutto chiaro? – chiese guardando i suoi compagni.
- si! – esclamò Maki – Giochiamo allora.
- Che cosa stupida – commentò Gazel.
- Tanto giocherai anche tu – disse Burn guardandolo – Ne sono sicuro.
- Inizio io a fare la strega – disse Maki, uscì dalla stanza e iniziò a contare.
Intanto Midorikawa si nascose sotto il letto, Hiroto nel armadio, ma nessuno si sarebbe sorpreso se la bambina con o capelli a ventilatore l’avesse trovato subito visto che continuava a ridere come un idiota.
Diam si avvicinò vicino al muro e iniziò a respirare molto lentamente.
Tanto era buio, anche se l’avesse trovato doveva indovinare chi fosse, no?
Heat e Nepper si stavano picchiando perché volevano entrambi  mettersi sotto il secondo letto, non avevano notato che potevano anche starci entrambi…
Gazel rimase lì dov’era, l’unica cosa che fece fu avvicinarsi sotto il davanzale della finestra, ma non era molto lontano da dov’era prima.
Burn invece continuava ad inciampare nel tappeto e nel letto.
Prima di trovare un nascondiglio era caduto sei volte.
E meno male che la luce era ancora accesa.
Comunque decise che mettersi dietro al mobile vicino al letto era un nascondiglio perfetto, quindi si sedette lì ad aspettare.
- E’ mezzanotte e tutto va bene! – esclamò Maki, la luce si spense.
- Arrivooooo – urlò ancora.
- Non fare casino che gli altri dormono – disse qualcuno, a giudicare dalla voce doveva essere Diam.
Adesso doveva trovare i suoi amici.
Non si vedeva assolutamente niente.
Maki si avvicinò all’armadio sentendo delle risate provenire da lì dentro.
- Non prendere lui, è troppo facile – disse Burn che chissà dove si era nascosto – Continua a ridere. È facile trovarlo.
La bambina cercò di capire da dove provenisse la voce del piromane.
- Allora vengo a cercare te.
Si stava avvicinando al mobiletto, non era molto lontana da Burn.
Ma il tappeto era pur sempre il tappeto.
Una caduta pur sempre una caduta.
- Ahia! – esclamò Maki quando si ritrovò a terra.
Burn iniziò a ridere a crepapelle.
- Non è divertente! – esclamò la bambina.
Maki arrivò dietro al mobiletto e cercò di picchiare il rosso, il quale continuava a ridere come se nessuna bambina stesse cercando di ucciderlo.
Ad un certo punto la luce si accese, davanti alla porta c’era Hitomiko, le mani sui fianchi e un’espressione seria sul volto.
- Ragazzi! – alzò la voce – Andate subito a dormire! E Maki…. Lascia il collo di Nagumo.
Maki esitò un attimo e poi lasciò andare il ragazzo.
Hiroto uscì dall’armadio, quando vide il volto arrabbiato della sorella la smise di ridere e con un’espressione mortificata se ne andò in camera sua.
Gazel prese Burn per la maglietta e lo trascinò via – Buonanotte – mormorò prima di uscire.
Midorikawa uscì da sotto il letto – Non volevano andarsene – si giustificò facendo spallucce, ma si fece scappare anche lui una lieve risata.
Heat e Nepper uscirono da sotto l’altro letto, tutti sporchi di polvere.
- Okay, prima di andare a dormire ci facciamo il bagno – disse Heat tenendo la testa bassa e anche loro tornarono in camera.
Diam era l’unico che aveva tenuto testa allo sguardo della ragazza che non gli disse niente.
Girò i tacchi e chiuse la porta alle sue spalle.
Midorikawa iniziò a ridere – Dovremo rifarlo questo gioco!
Diam annuì – Magari senza tappeti a terra.
Un’altra giornata si era conclusa felicemente.
Ma sarebbe stato sempre così?







*Angolo dell'autrice*
BuonaseraaaaaaaaH **
Scusate se la scorsa settimana non ho aggiornato, ma sono stata a Praga e non c'era una connessione decente :'''D
In più non avevo ispirazione, quindi mi sono arresa ç u ç
Perdonatemi.
Comunque riguardo il capitolo... è un po' più lungo proprio perchè vorrei essere perdonata :'')
#Sefaschifoscusatemi
Riguardo le ultime due frasi... 
Nella raccolta conto 30 giorni, l'ho detto no?
Questo è il 16, quindi uno più della metà... in pratica dovrete sorbirmi ancora per 14 capitoli idioti o deprimenti :DDD
Contenti? *lapicchianoelalapidano*
Ora vado a cucinare che sennò mio fratello mangia me a cena .w.
Ha fame, anche io ho fameeeee
#Fameeeeeeeeeeeee
Buonanotte e grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono çuuuuç
Addirittura 10 preferiti *AAA*
A' Lundi Prochaine :3
Camy **

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Capitolo 17
*** Perdersi nel Bosco. Parte 1~ ***


Giornata speciale per i bambini del Sun Garden, infatti l’avrebbero passata a giocare nel bosco vicino l’orfanotrofio.
La cosa che preferivano fare era rincorrersi, era il posto dove facevano le cadute più spettacolari… Burn e Maki ne sapevano qualcosa.
- Siamo arrivati! – esclamò Hiroto.
- Cosa facciamo? – chiese Gazel che si era portato un ghiacciolo, faceva troppo caldo in quel posto per i suoi gusti.
- Hitomiko ci vediamo dopo! – esclamò Burn iniziando a correre per il prato.
La ragazza sbuffò – Dite a Nagumo che fra tre ore vi voglio tutti qui -.
- Ci penso io a riportarli qui – mormorò Midorikawa.
Diam annuì.
- D’accordo.
- Maki, non appiccare fuoco qui – disse Reina.
- Lo so, lo so – rispose l’altra.
Alle due si affiancò una bambina dai capelli arancioni e gli occhi blu: Rean, come la chiamavano loro.
Le raggiunse anche Ai, una bambina con i capelli lunghi viola e gli occhi di un colore tra l’arancione e il marrone, a volte veniva chiamata IC dai ragazzi del Sun Garden.
Al bosco erano venuti anche Heat, Nepper, Saginuma, Zel, il fratello di Ai,Shuuji, anche chiamato IQ,e Clara, una delle migliori amiche di Ai.
- Abbiamo già perso Burn – commentò Hiroto mentre parlava con Fuusuke.
L’azzurro annuì – Non mi meraviglio.
- Vedrai che fra poco lo troviamo – commentò Rean – Sicuramente.
Heat e Nepper annuirono – Al massimo si perde.
- Quello è il problema – disse Midorikawa.
Alcuni di loro si misero ad esplorare il bosco, altri si fermarono vicino ad un laghetto all’interno del parco.
Ognuno si divertiva a modo suo.

 XXXX 

 
Dove era finito?
Si ricordava di essersi arrampicato su un albero per rimettere un uccellino nel proprio nido.
Probabilmente era caduto.
Non aveva nemmeno un orologio,e non aveva idea di come tornare indietro.
Meno male che Hitomiko gli aveva raccomandato di non perdersi...
In quel momento avrebbe voluto che ci fosse qualcuno con lui, Maki e Gazel magari.
In più gli faceva male il braccio…
Ora che lo notava era pieno di graffi!... Stupido albero, stupido ramo.
- Che sfortuna! – urlò Nagumo nervoso – Dove cavolo devo andare ora? – detto questo diede un calcio ad una pietra.
Non era stata affatto una cosa intelligente...proprio per nulla.
- Ahiaaaaaa!
Adesso anche la pietra era stupida…
Hitomiko l’avrebbe ucciso, Fuusuke e Maki l’avrebbero ucciso e anche Midorikawa.
Ma lui era salito su quell’albero per aiutare un uccellino.
 

XXXXX

Tre ore.
Tre ore erano passate ed erano tutti lì.
O almeno quasi tutti.
Nagumo non era tornato.
- Io lo uccido! – esclamò Midorikawa infuriato.
Diam tentava invano di calmarlo, e anche Hiroto, ma erano sforzi buttati al vento.
Hitomiko stava camminando verso di loro – Ci siete tutti? – chiese. Poi lanciò uno sguardo a tutti i bambini.
Gazel scosse la testa – Manca quel cavolfiore umano.
Maki annuì – Già.
La ragazza sbuffò, pensare che aveva avvisato proprio lui di non fare stupidaggini!
Prima ancora di arrivare al bosco gliel’aveva detto!
Era davvero un bambino testardo...
- Bambini, vi porto all’orfanotrofio e poi torno a cercarlo.
- Io resto qui! – esclamò Maki.
- Anche io – Gazel annuì, erano d’accordo con lui anche Hiroto, Midorikawa, Saginuma e Diam.
Dovevano trovare Nagumo!
Pian piano tutti decisero di restare per cercare l’amico.
Hitomiko sorrise guardandoli così uniti, quei bambini erano davvero dolci.
Erano sempre pronti ad aiutarsi. Erano come una famiglia.
 

E’ vero che l’unione fa la forza? Presto sapremo la risposta.




 


*Angolodell'autrice*
Buon Lunedì a tutte (?)
Ho cercato sul vocavolario.. è uscito bosco e Burn ovviamente ne paga le conseguenze.
Però sono carini. Vogliono tutti cercare l'amico **
E Burn è tenero :3 voleva salvare l'uccellino ù3ù Buuuuuuuuuuuuuuuuuuurn *Burn scappa (?)*
Comunque il prossimo capitolo sarà la seconda parte.
Poi avevo pensato di dedicare un capitolo ad IC e IQ, poi un altro ad IC, Rean e Clara ù____ù
Comunque grazie a tutti ** vi adoro çuuuuç
-sonoripetitivaloso-
Buonaserata <3
Camy


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Capitolo 18
*** Perdersi nel Bosco. Parte 2~ ***


 - Nagumo!
Tutti i bambini giravano per il bosco in cerca dell’amico che si era perso.
Ormai il sole era tramontato.
Ma loro erano ancora lì a cercarlo.
Non si lascia nessuno da solo, soprattutto quando è tutto buio.
- Stupido cavolfiore – commentò Gazel mentre cercava tra i cespugli – Questo perché non ascolta mai gli altri.
- Vedrai che presto spunta fuori – mormorò Midorikawa.
Hiroto annuì e riprese a cercare tra gli alberi.
- Quando lo trovo lo picchio per bene! – esclamò Maki.
Hitomiko apparve alle loro spalle – Trovato niente.
I bambini scossero la testa sconsolati. Ma dove si era cacciato quell’idiota?
Due ore.
Altre due ore a cercare.
- Dobbiamo tornare al Sun Garden – mormorò Hitomiko.
- Sorellona! – esclamò Hiroto – Dacci solo un’altra ora, solo un’altra.
La ragazza guardò il fratellino con aria combattuta…
Poi sospirò – Okay, un’ora.

XXXX

 Burn osservava il piccolo uccellino che aveva salvato, se ne stava rannicchiato sotto l’ala della sua mamma.
Già, lui l’aveva una madre.
Nagumo invece no, lui non aveva i genitori, era per quello che viveva al Sun Garden.
Però lui era felice lo stesso! Perché Gazel, Maki, Hiroto, Reina, Saginuma, Midorikawa, Hitomiko e tutti gli altri… loro erano la famiglia migliore che potesse desiderare.
- Ma quanto ci mettono! – Burn si lasciò cadere sull’erba del prato, tra tutti quegli alberi non riusciva a vedere bene  la Luna!
Poi decise che era inutile aspettare qualcuno che lo salvasse.
Si mise in piedi e iniziò a camminare per il bosco, prima o poi li avrebbe trovati.
… sempre se erano ancora lì…
Il bosco di sera aveva qualcosa di davvero inquietante, poteva uscire qualche animale pauroso e cattivo  dai cespugli!
Passarono un altro paio d’ore… e non aveva ancora trovato gli altri.
Ad un certo punto sentì qualcosa di duro colpirgli la nuca – Ahia!
Era una cosa nera, una scarpa!
Qualcuno gli aveva lanciato una scarpa…
- L’ho trovatoooooooooooooooooooooooooo! – esclamò Maki entusiasta – E’ qui!
Maki gli aveva lanciato una scarpa.
- Stupida capelli a ventilatore! Potevi farmi seriamente male! – urlò Burn nervoso.
- Abbassa il cavolfiore idiota – mormorò Gazel – E’ da ore che ti cerchiamo.
- Sono caduto qua giù per portare un uccellino nel proprio nido – si giustificò il rosso.
- Possiamo fidarci? – chiese Midorikawa.
Hiroto sorrise, poi guardò Burn negli occhi  disse – Penso di si.
Maki e Gazel presero Burn per la maglia e lo trascinarono da Hitomiko, tutti i bambini del Sun Garden si disposero intorno a lui.
Adesso erano felici.
Tutte quelle persone erano preoccupate per lui, l’avevano cercato per molto tempo.
Burn si passò una manica sul viso.
Stava piangendo.
- Il cavolfiore piange – disse Gazel.
Burn lo abbracciò – Non ti sopporto!
Anche Maki si unì all’abbraccio – Ci sei mancato Tulipano!
Midorikawa e Reina guardavano interdetti la scena.
Come dimostrarsi affetto e contemporaneamente insultarsi!
Hitomiko medicò il braccio al bambino e poi li riportò tutti a casa.
La predica era stata rimandata per non rovinare quel bel momento.
Loro si consideravano amici, fratelli, nemici, rivali e tanto altro…
Loro si volevano bene.
Il Sun  Garden ERA una grande famiglia.
 

Ma quella grande famiglia sarebbe svanita presto, quel sogno si sarebbe dissolto… sarebbe diventato un incubo.


*AngolodiCamy*
Sera -u-
Scusate l'orario :') Ma non ho il tempo di scrivere -dachemancapocoallevacanze!-
Comunque sono desolata, questo capitolo non può essere definito tale ç u ç
I'm so sorry!
Appena finisce la scuola m'impegnerò a scriverne migliori .-.
#MagaririescoadaggiornareThat'snotMe
Comunque ringrazio quelli che continuano a leggere anche se i capitoli diventano sempre più illeggibili :')
Vostra amatissima Camy
-Abbiamo cambiati Nick!
-Vive le sigarette! -Nonfumononvipreoccupate-

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Capitolo 19
*** Album da Disegno ~ ***


Un foglio bianco.
Quello che era rimasto su quella scrivania.
Gli altri pezzi di carta erano pieni di colori, tutti mischiati fra di loro.
Verde, giallo, arancione, blu, rosso e tanti altri.
Pastelli e pennarelli, acquerelli e pastelli a cera, tutto un vero caos.
- Ai, ma cos’è successo qua dentro? – chiese Shuuji entrando nella stanza in cerca della sorella che non riusciva a vedere.
Poi vide una mano uscire da sotto il letto, teneva tra le dita un pastello rosso chiaro.
- Sto disegnando! – esclamò Ai uscendo da quel posto angusto che spesso risucchiava pastelli, vestiti, giochi e tante altre cose.
- Mettere a posto i colori che non ti servono?
- No.
- Intelligente.
- Non scocciare  Shuuji! Se sei venuto per litigare puoi anche  girare i tacchi e andartene.
Il bambino sbuffò – Come siamo scontrose. – commentò.
- Ho finito i fogli! – esclamò la bambina con i capelli viola.
- Quindi hai il diritto di prendertela con me!
Proprio come per tutti i fratelli, anche per loro ogni occasione era buona per litigare!
Per poco Ai non prese in pieno l’occhio del fratello con un pastello viola
A volte gli occhiali servono da protezione.
Infatti IQ, come lo chiamavano al Sun Garden, indossava degli occhiali da vista e i suoi occhi erano neri come la cenere, diversi da quelli arancioni scuro della sorella minore.
- Lasciami in pace. – mormorò la bambina. Cercava disperatamente un foglio dove disegnare.
Doveva fare una cosa importante, molto importante.
- Stupida. – commentò il fratello – IC vedi di non lanciare altri pastelli.
Detto questo decise di lasciare la sorella a lamentarsi da sola, senza rischiare la vista.

 XXXX

 
- Dov’è Ai? – Chiese Rean a Shuuji.
- E’ rimasta a disegnare in camera sua.
- Allora dopo vado da lei. – mormorò la bambina.
- Potrebbe lanciarti i pastelli addosso – rispose con tono aspro.
Rean lo fissò qualche secondo – Vai a fare pace con lei.
- No.
- Dovresti! – intervenne Maki – Non è bello litigare con qualcuno.
IQ borbottò qualcosa, poi salì in camera sua.
Nel cassetto del suo comò c’era un pacchetto. Un album da disegno nuovo.
Lo prese tra le mani.
Guardandolo gli venne in mente sua sorella che amava disegnare.
In fondo a lui non serviva, no?
Gliel’aveva lasciato Ai quando aveva cambiato stanza...
 

XXXX 

Shuuji aprì lentamente la porta della camera di Ai.
Era stesa sul letto, ancora con dei pastelli in mano.
Il ragazzo si avvicinò alla scrivania per poggiare  lì l’album…
C’era un foglio, una scritta azzurra.
 

Ti voglio bene fratellone. 
 

Il bambino sorrise, scrisse sulla carta che ricopriva l’album… 

Anche io, sorellina, anche io.




*AngolodiCamychefrapocosviene*
Seraaaaaaaaaaa bella gente *-----*
Ecco il capitolo su IC e IQ -checarinichesono- Li adoro 
#LOL
Perchè aggiorno sempre ad orari del piffero? Boh.
Bhè, non so che dire .w.
...
AH, si. Visto che Lunedì dovrei andare ad Ischia non so se riesco ad aggiornare, io ci provo :')
A presto 
Camy <3
#Viamoegrazieperlerecensioni

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Capitolo 20
*** Mano nella mano ~ ***


 

 

Molti bambini al Sun Garden si chiedevano come due personalità così diverse quali Maki e Reina fossero adesso totalmente in sintonia.
Era difficile vederle litigare, infatti andavano molto d’accordo.
Pensare che all’inizio, all’arrivo di Maki all’orfanotrofio non si parlavano mai.
- Vi ricordate la prima volta che Reina e Maki si sono incontrate? – Hiroto era seduto su un muretto nel giardino del Sun Garden e osservava Reina e Maki discutere insieme a Rean.
Burn annuì – Si mandarono gentilmente a quel paese.
Come dimenticare un giorno del genere, per poco non si erano picchiate quelle due.
 
- Piacere! – esclamò la bambina con i capelli a ventilatore – Io sono Maki!
Burn le si avvicinò squadrandola e poi le diede un buffò sulla guancia – Una nuova mocciosa! – esclamò, poi si girò verso Gazel e sorrise – Visto, Fuuchan?
L’azzurro la guardò negli occhi e fece un cenno con la testa – Sono Gazel. – disse piatto – Quell’idiota con i capelli rossi di fronte a te è Burn, o anche signor cavolfiore.
Maki iniziò a ridere, da quel momento decise che signor cavolfiore era più bello di Burn e anche di Nagumo.
- La smettete di fare tutto questo baccano?! – una bambina dai capelli blu e due ciuffi bianchi si fece avanti tra gli altri bambini, agitando un foglio in aria, sembrava abbastanza infastidita.
- Io sono Maki, piacere!
Reina lo guardò per un momento, poi decise d’ignorarla – Hiroto vieni subito qui!
Il rosso la guardò con aria innocente – Giuro che non ho fatto niente!
Maki vedendo di essere invisibile per quella bambina che le era sembrata così scortese, perse la pazienza.
- Ehi tu! Io ti ho teso la mano e tu mi hai ignorata!
- E quindi?
- Quindi sei davvero maleducata!
- Che hai detto?!
Midorikawa, Saginuma e Hiroto si scambiarono uno sguardo preoccupato, mai far arrabbiare Reina, poteva  essere molto… cattiva.
Il bambino con i capelli verdi si interpose tra le due bambine – Calmatevi.
- Cosa c’entri adesso? – chiese Reina guardandolo truce.
Se Midorikawa non si fosse messo in mezzo probabilmente si sarebbero picchiate.
Quella era stata la prima volta che si erano incontrare, e l’unica in cui qualcuno le aveva viste litigare.
 
- Ma voi avete mai capito come mai dopo quel giorno sono diventate così amiche? – chiese Hiroto curioso.
Gli  altri quattro scossero  il capo – Mistero. – mormorò Burn.
 
 
XXXXX
 
 
- Secondo te cosa stanno facendo? – Maki si girò verso Reina che stava annaffiando delle piante.
- Potrebbero star facendo qualsiasi cosa quei cinque matti. – rispose Reina sorridendo.
 - Si staranno ancora chiedendo come abbiamo fatto pace il giorno dopo al nostro disastroso primo incontro.
- Probabile.
- Ti aiuto! – esclamò la bambina con i capelli a ventilatore. Prese l’altro annaffiatoio per dare una mano all’amica.
 
- Scusa per prima. – Reina aveva una mano dietro la nuca e uno sguardo imbarazzato – Solo che ero nervosa perché Hiroto e gli altri ne avevano combinata un’altra delle loro.
Maki la guardò perplessa poi sorrise – Piacere io sono Maki! Sono nuova!
Voleva ricominciare tutto da capo? Reina sorrise.
- Piacere, io sono Reina. – Strinse la mano che la bambina di fronte a lei le tendeva.
- Diventeremo amiche vero?
- Certamente!
Era stata davvero una cosa bizzarra, e pensare che solo poche ore prima stavano per arrivare alle mani…
Le due bambine si sorrisero, si tenevano ancora per mano.
 
- Sempre amiche – mormorò Maki.
Chissà se sarebbe stato davvero così…
 

Una prima impressione può essere sbagliata.
Magari una persona che può sembrarti sgarbata ti sorprende rivelandosi la persone più dolce e sensibile del mondo.
 

 
 
Un’amicizia può davvero durare per sempre?
Anche se si è nemici?
Anche se si è in competizione?
Quanto valore può avere questo legame per le persone?

 
*Angolodisticazzgyecgwu*
GiornoH
Come avrete capito non sono proprio di buooooon umore :'D
Però volevo aggiornare lo stesso ù3ù le cose sull'amicizia mi fanno sempre pensare ad una mia brutta esperienza, ma anche ai tanti amici che ho e a cui voglio bene :D
Devo ringraziarli perchè mi danno la forza di sorridere :D
Oggi ringrazio anche il mio fratellino -gemello- Lele che mi aiutato a correggere il capitolo -perchèsonopigra-.
Ora vado a mangiare il MeloneH :''D
#SonofeliceperilmeloneH
A presto e siate amici (?)
Camy

p.s Grazie alle 13 persone che hanno messo la storia tra le preferite ** e grazie a quelli che recensiscono appena possono questa raccolta. Anche grazie a voi sorrido :D
#miofratellocontinuaacorreggereglierrorichecontinuoafare(?)
 

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Capitolo 21
*** La coppia degli occhialini: Droll e Barra~ ***


La coppia degli occhialini: Droll e Barra~
 

Nuovo giorno, nuovo sole, anzi nuove nuvole.
Era quasi estate da il tempo era ancora parecchio scadente, poco mancava che piovesse anche quel giorno.
Mentre  Hiroto, Midorikawa e gli altri schiacciavano un sonnellino c’era qualcuno che di riposare non aveva proprio voglia.
- Cosa faccio? – si chiese una bambina dai capelli viola  e un fiocco blu sulla testa, gli occhi non si vedevano, erano coperti da un paio di occhiali con la montatura azzurra.
Camminava avanti e indietro per la stanza in cerca di qualcosa da fare.
Quella bambina, Barazono Hana, era spesso chiamata dagli altri Barra.
Aprì lentamente la porta, anche se in camera con lei non c’era nessuno.
Rean e IC dopo una breve chiacchierata se n’erano andate chissà dove lasciandola lì, e Pandora si era addormentata visto che la sera prima, per evitare che Maki appiccasse fuoco ai capelli di Diam, era tornata alle 2 di notte per mettersi a letto.
E ora lei era da sola e non aveva nulla da fare.
Uscì dalla stanza e venne letteralmente travolta da un ragazzino con la pelle scura e capelli color mare. Indossava  una maschera bianca con lenti blu e una parte nera che copriva la  fronte.
- Scusa. – le disse, poi le tese una mano per aiutarla ad alzarsi e corse via, sparì nel buio del corridoio. Barra si accorse di essere leggermente arrossita.
Non era la prima volta che lo vedeva, essendo nello stesso orfanotrofio, ma l’aveva sempre osservato da lontano.
- Barra! – Dal’’altra parte del corridoio c’erano Maki e Reina che la salutavano, allora c’era qualche altra forma di vita sveglia oltre lei e quel ragazzo.
Chissà perché andava così di fretta.
- Ragazze. – mormorò lei – Anche voi in piedi?
- E’ palloso dormire. – ribatté Maki e Reina la guardo sconsolata, sicuramente era stata la bambina a non averle permesso di chiudere occhio.
Maki iniziò tutto il discorso sul godersi il pomeriggio, che solo i vecchi dormivano  a quell’ora e tante altre cose che Barra ascoltò parzialmente, stava pensando se sapesse il nome del ragazzino che l’aveva travolta prima.
- Barra ha la testa tra le nuvole.- mormorò Reina sorridendo.
La bambina con i capelli viola arrossì – Non ho la testa tra le nuvole!
Maki fece un’espressione indignata, poi vide lo strano rossore sul viso dell’amica e sorrise anche lei – Chi hai incontrato? – chiese curiosa.
Non avrebbero mollato, doveva dire tutto o l’avrebbero torturata fino alla sua morte, come minimo.
- Prima è passato un ragazzo.- disse lentamente.
- Davvero? Chi era? – Maki non vedeva l’ora di sapere tutto, anche se amava parlare, sapeva mantenere bene i segreti. In questo Maki era impeccabile.
- Aveva i capelli color mar…
- Droll. – disse Reina. Barra la guardò ad occhi sbarrati. Come diavolo faceva a ricordarsi tutto e tutti?
La ragazza con i capelli blu la prese per un braccio e la trascinò con sé.
- Dove mi porti?
Maki le seguiva saltellando e con un sorriso beato in volto.
- Da Droll! – esclamò Reina – Mi sembra normale.
Barra arrossì, penso che fosse impazzita del tutto, ma se avesse detto qualcosa Reina si sarebbe innervosita. Reina arrabbiata era davvero cattiva, molto cattiva.
Lo sapevano tutti ormai.
Reina si avvicinò alla stanza e bussò alla porta.
Barra congiunse le mani sperando che quella porta non si aprisse, ma il suo desiderio non fu esaudito.
Il ragazzo con la pelle scura aprì la porta – Reina?
Reina sorrise.
Droll notò Barra – Scusa davvero per prima! – esclamò.
- Non fa niente.
- Io sono Droll,  strano non aver mai parlato, in quest’orfanotrofio si conoscono tutti.- il ragazzo fece spallucce e poi sorrise.
- I-io sono Barra! – esclamò. Dopo quel sorriso poteva anche morire.
- Io devo andare.- disse Reina, prese Maki e li salutò entrambi – Devo andare a controllare un certo stalker con i capelli rossi.
Ma inventavano i piani anche se non avevano nessuno su cui sperimentarli o cosa?
Non era possibile. Non potevano aver pianificato tutto in quel momento.
- Vuoi entrare? – chiese Droll guardando perplesso le ragazze che se n’erano andate.
Barra fece spallucce – D’accordo.
 
XXXX

- Hai visto?  Si tenevano per mano, che carini! – esclamò Maki.
Finalmente era uscito il sole e Reina e Maki controllavano la situazione tra Droll e Barra.
- Penso che possiamo lasciarli in pace ora – mormorò Reina, Maki annuì.
- Sono davvero una bella coppia. La coppia degli occhialini.

 

Avere una persona accanto anche se si è bambini è qualcosa che ti permette di credere nella vita, quelli che non hanno nessuno si mostrano forti, ma non  lo sono affatto.



 

*Angolodellacretoinachecontinuaaromperelepalle*
SeraH
Ecco a voi il 21esimo capitolo di questa raccolta.
Voglio sempre più bene a quelli che continuano a recensirla  e a metterla tra le preferite e le seguite - e pensare che all'inizio era convinta fosse un fallimento.
Qui è accennata la DrollBarra -pairing nuova fissa dell'Ohana a cui dedico questo capitolo e che ha inventato "la coppia degli occhialini" XD
Ora vi saluto, non voglio svegliare ste pesti, tipo lo stalker  e  il piromane ù w ù
Maki e Reina sono potenti LOL
A presto
Camy 
vorrei fare il cuoricino ma non lo so fare LOL

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Capitolo 22
*** Mare. Castelli di sabbia~ ***


Mare. Castelli di sabbia~
 
Finalmente l’estate, finalmente la spiaggia ed il mare.
Quando c’è un caldo soffocante la cosa più bella era andarsi a fare un bel bagno fresco.
Quella mattina i bambini dell’orfanotrofio erano andati al mare, ci avevano messo un po’ ad arrivare  ma finalmente ora erano lì.
Pronti a divertirsi.
Occhialini, asciugamani, pistole ad acqua, palette e secchielli le cose con cui armeggiavano di più i bambini.
Ovviamente i primi a buttare le proprie cose sulla spiaggia e a tuffarsi furono Maki e Nagumo, seguiti da Hiroto.
Fuusuke non sembrava molto contento di essere lì, aveva un cappello in testa e un ghiacciolo alla mente tra le labbra. Odiava tutto quel caldo e non sapeva nuotare.
Reina  invece voleva prendersi un po’ di sole, e sarebbe stata felice se un po’ di sole l’avesse preso anche Hiroto. Sembrava un cadavere.
Il rosso di solito correva subito sotto l’ombrellone cercando di non bruciarsi i piedi, invece quel giorno prese il secchiello e la paletta e si sistemò sulla riva.
Saginuma e Midorikawa lo affiancavano.
- Un castello di sabbia.- disse sorridendo – Uno bello grande.
Midorikawa prese il secchiello e ci mise la sabbia bagnata dentro.
Intanto Hiroto e Saginuma facevano il fossato, la prima cosa che fanno tutti i bambini, un fosso o un muro per evitare che l’acqua porti via tutto.
- Dobbiamo evitare che il castello crolli per colpa dell’acqua. – Hiroto si stava davvero impegnando.
Faceva davvero caldo, ma lui avrebbe fatto e finito  quel castello, poco ma sicuro.
Sarebbe stata la costruzione più grande e bella vista su quella spiaggia.
- Invece di stare lì venite a fare il bagnoooooo! – esclamò Burn caricando la pistola ad acqua.
Hiroto lo guardò timoroso – Non oserai.
- Si, oso!
Detto questo iniziò a rincorrere il rosso con la pistola carica, pronto a fargli un bel bagno rinfrescante.
Midorikawa e Saginuma guardarono perplessi la scena, poi videro che stava arrivando un’onda davvero violenta. Avrebbe distrutto tutti!
Avrebbero lavorato sotto il sole per niente.
Spesso i bambini ci mettono impegno a costruire questi castelli, che poi vengono distrutti in una manciata si secondi.
Persone che ti ridono in faccia quando tu sei triste, sembra una stupidaggine ma non lo è. Qualsiasi bambino ci mette tutta la sua forza di volontà. Si sente perso quando vede un piede o una palla abbattere la sabbia, abbattere il suo lavoro.
Maki fissò il castello a riva e poi l’onda.
Non c’era scampo per quella costruzione.
Quando l’acqua ricoprì tutto Hiroto lanciò un urlo e si fermò di scatto, Burn lo prese e iniziò ad “innaffiarlo”.
- Il mio castello. – si lamentò Hiroto, adesso zuppo.
Midorikawa guardò l’espressione abbattuta sul viso dell’amico, poi guardò Saginuma.
- Mettiamoci un po’ più su a farlo! – esclamò – Dai! Tutti insieme!
Sorrise ad Hiroto.
Il rosso prima lo guardò sconsolato, poi ci pensò su qualche secondo.
- D’accordo.
Midorikawa, Saginuma e Hiroto si rimisero al lavoro, Burn sbuffò e guardò Maki.
- Aiutiamoli! – esclamò la bambina che subito corse a prendere il secchiello per riempirlo di sabbia bagnata.
Burn decise di dare una mano, ma prima doveva fare una cosa.
Riempì di nuovo la bottiglia e si avvicinò lentamente alle spalle di Fuusuke che se ne stava steso sul lettino, supino e con gli occhi chiusi, vicino a lui c’era Reina, se si era addormentata anche lei, ma al sole, rischiava una scottatura bella e buona.
Appena prese bene la mira sul bersaglio sparò.
Fuusuke appena sentì l’acqua sulla sua pelle si svegliò di soprassalto.
- BRUTTO IDIOTA! – esclamò.
Reina sobbalzò – decise di mettersi una crema solare – e guardò ridendo la scena dei due che si picchiavano amorevolmente.
Burn iniziò a ridere e scappò verso gli altri, saltò il castello e continuò la sua corsa.
Quando il rosso rifece il giro della spiagga, sfortunatamente, prese in pieno la nuova costruzione.
Hiroto guardò tutta la scena come se non fosse successo niente, poi realizzò.
- C’è un’aura nera intorno ad Hiroto.- mormorò Fuusuke.
- IO VI UCCIDO TUTTIIIIIIIIIIIIII!!!
Nuova scena?
Hiroto che inseguiva tutti quelli che gli passassero davanti. Chi finiva in mare, chi sepolto sotto la sabbia, chi chiuso nel bagno.
Ma la giornata era appena iniziata.
Hitomiko aveva deciso di prenotare un pedalò per il pomeriggio. Chissà cos’avrebbero combinato.
Midorikawa era ancora perplesso riguardo al castello di sabbia.
Era rimasti lì, seduto a fissare la sabbia sulle sue mani.
Anche lui ci teneva a costruirne uno…
- Dopo ci riproviamo.- Saginuma gli aveva poggiato una mano sulla spalla e sorrideva, e accanto a lui c’era anche Diam appena sveglio dopo una lunga dormita sotto l’ombrellone.
Midorikawa sorrise – Certamente! Quando Hiroto si sarà calmato.

*Angolodell'autrice*
Buonasera bella gente **
Siamo al capitolo 22 ormai çç
Questo e il prossimo saranno dedicati al mare. Banale? già, però mi andava di scrivere capitoli del genere.
E' orrendo questo, ne sono consapevole çç
Ma Burn che insegue Hiroto e dopo Hirochan che li insegue e Fuuchan che si arrabbia :')
Non ho resistito XDD
6 Capitoli e ci sarà la fine di questa raccolta çç Sono un po' triste!
Ma cercherò di scrivere al meglio i prossimi capitoli <3
Ora vado a cenare -u-
Grazie a chi segue e recensisce :3 GRAZIE <3
Ora mi dileguo X° - potete picchiarmi -
Camy

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Capitolo 23
*** Mare. Crema solare ~ ***


Mare. Crema solare ~

                      
- Prendiamo quello! Lo vedi? Ha lo scivolo! – Burn indicava insistentemente un pedalò azzurro con sopra uno scivolo e Hiroto era d’accordo con lui sulla scelta presa.
- Con lo scivolo davanti non si vede niente.- mormorò Midorikawa – Guidate voi.
Hiroto e Burn si guardarono e annuirono – Certamente.
- Adesso si che dobbiamo preoccuparci. – aggiunse Saginuma e Diam pensò che non era mai stato più d’accordo.
- Ma tanto noi dobbiamo divertirci! – Maki era entusiasta, non vedeva l’ora di fare un giro su quel bizzarro veicolo acquatico.
Gazel era stato costretto a venire, mentre Reina li aveva minacciati di morte se avessero pensato di disturbarla.
Burn diede una pacca sulla spalla di Hiroto che gemette: le sue spalle stavano diventando del colore dei suoi capelli per colpa del sole.
- La crema no? –chiese Midorikawa accigliato.
- Se me la metti tu allora io e quella crema bianca andremo d’accordo.
Midorikawa si fece rosso e gli diede un altro schiaffo sulla spalla.
Burn e Maki ridevano delle disgrazie altrui, Gazel voleva solo scappare e tornare dai suoi ghiaccioli  e, soprattutto, all’ombra.
Midorikawa tornò verso l’ombrellone e disse qualcosa ad Hitomiko, la ragazza con i capelli corvini mise una mano nella borsa e tirò fuori un barattolo azzurrognolo e rovinato con il tappo arancione.
Il bambino tornò saltellando dai suoi amici esibendo con orgoglio la crema protettiva.
- Ora mettitela! – disse porgendo il barattolo di plastica ad Hiroto che lo guardò perplesso e anche un po’ contrario.
- Con quella addosso potresti sembrare Grande Puffo! – esclamò Maki.
Burn la guardò sconcertato.
- Ha i capelli rossi, se lo riempiamo di crema ci serve solo qualcosa di azzurro da mettergli addosso.
- Ragionamenti cha farebbe solo lei. – commentò Saginuma – A volte mi preoccupa.
- A volte penso sia un tantino suonata. – aggiunse Diam.
- Midorichan! – esclamò Hiroto – Mettimela tu, sennò preferisco bruciarmi. E’ cattiva quella cosa bianca e viscida.
- Cattiva? Evita che tu ti lamenti la notte perché ti vanno a fuoco le spalle. – disse Gazel, che non era riuscito a scappare da Nagumo.
Midorikawa scosse la testa – No che non te la metto.
- Midorikawa mettigliela, per il bene suo e soprattutto nostro. – lo intimò Nagumo – Sennò stasera lo chiudiamo in camera tua.
Gazel annuì – Stavolta sono d’accordo con il tulipano afflosciato.
- Non è un tulipano, e poi è colpa dell’acqua se mi si rovina la pettinatura.
Sentendo le urla e le discussioni dei bambini, Hitomiko si alzò per andare da loro, mentre si avviava sulla riva del mare andò anche a svegliare Reina, oppure l’avrebbe trovata carbonizzata.
Crema solare 50 in arrivo sicuro per lei. Niente discussioni. Hitomiko non voleva bambini bruciacchiati per l’orfanotrofio.
Reina dopo qualche protesta si rese conto di quanto aveva ragione Hitomiko e si decise a mettere anche lei quella maledetta crema.
Perché i bambini la odiassero rimaneva un mistero.
- Hiroto che succede? – Aveva le mani sui fianchi e guardava il bambino con i capelli rossi.- Non voglio mettere questa cosa viscida!- prese il barattolo e  lo porse alla ragazza.
- Ti serve invece, quindi mettila.
- Solo se sarà Midorichan a farlo.
Hitomiko guardò prima il rosso e poi l’altro bambino – Niente pedalò finché non avrete messo tutti la crema. – disse con un tono che non ammetteva repliche – Vi guardo dall’ombrellone.
- Midorikawa mettigli quella cosa! – esclamò Maki imbronciata.
- No!
Diam sospirò – Fra poco me ne vado a dormire.
- Fra poco appicco fuori sia ad Hiroto sia a Midorikawa. – sussurrò Burn a Gazel che non sembrò interessarsi molto alla cosa.
Lui si che si era riempito di crema, si scottava subito.
Midorikawa guardò uno ad uno i suoi compagni e sospirò – Va bene, gli metto questa maledetta crema.
- Hiroto allunga le mani su Reize e te le stacco. – minacciò Diam, in tono molto calmo e pacato tra l’altro.
Hiroto lo guardò intimorito – Non volevo fargli niente.
- Certo e io ci credo.
- Diam mi fa paura. – commentò Maki.
- Una sicuramente è pazza, un altro è sadico, poi abbiamo lo stalker e il piromane. Perfetto direi. – disse Saginuma.
- Già. – annuì Gazel – Trovare persone normali ormai è impossibile.
- Midorichan che dici se mi metti sempre tu la crema? – chiese Hiroto, mentre il bambino con i capelli verdi gli spalmava il bianco sulle spalle.
Divenne rosso – No, Fregati.
- Ma a me fa schifo toccare quella roba.
- Fregati lo stesso.
Reina si avvicinò agli altri con aria assonnata – Sul pedalò vengo anche io.- mormorò.
- Appena Hiroto diventa un Puffo partiamo! – esclamò Maki eccitata all’idea di rimanere in mezzo al mare a divertirsi.
- Ricordate che non dobbiamo allontanarci. – disse Midorikawa.
 
Ma loro avevano mai ascoltato le raccomandazioni?

*Angolodell'autriceconlespallescottate*

Buongiorno a tutti!
Ecco il nuovo capitolo - wow non sto aggiornando alle 9 di sera-
Ho deciso che anche il prossimo capirolo sarà dedicato al mare.
Reina è stata più intelligente di me - io mi sono addormentata al sole e mi sono scottata, stupida protezione 15 che non serve a nulla!
Adesso vado a fuoco (?)
E' da ore che continuo a mettere crema fresca sulle spalle :'D - ma questo a voi non interessa, vero?
Ora vado a scrivere ancora e a scarabocchiare su Paint Tool Sai con la mia NUOVAFANTASTICASTUPENDA tavoletta grafica ** - ioamomiopadreioamomiopadreioamomiopadre
A presto
Grazie per le recensioni ç u ç Spero di riuscire ad arrivare a 100, sapete? Forse sembro un po' arrogante se dico così .u. Scusate >uuuuu< Non penso di esserlo comunque, quindi dimenticate quel commento :'D
A presto - di nuovo (?)
Camy


 

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Capitolo 24
*** Mare. Pedalò ~ ***


Mare. Pedalò ~

 
- Siamo in mezzo al mareeeeeeeeeeeeeeeeee! – Maki continuava ad urlare mentre saltellava sul pedalò.
Burn che cercava di farle capire che se si metteva davanti a lui non sapeva dove stava andando, ma Maki aveva mia ascoltato Burn? No.
- Se non la smette le lancio la maschera di Midorikawa. – commentò Gazel.
Hiroto sorrise – Ma dai! Si sta solo divertendo!
Reina annuì – Sono d’accordo! Lasciatela stare su.
Diam, Midorikawa e Saginuma sospirarono.
- Scommettete che fra qualche minuto ci troveremo in balia della corrente e lontani dalla spiaggia? – chiese il ragazzo con i capelli color erba.
- Hiroto pedala bene! – esclamò Burn – Sto facendo tutto io!
- Non è vero!
- Io li ammazzo… - sussurrò Gazel tra i denti – Li ammazzo sicuro.
 
- Ragazzi. – Hiroto si girò verso gli altri, quelli sul retro dell’imbarcazione – Abbiamo un problema…
- Io l’avevo detto. – sospirò Midorikawa – L’avevo detto.
Maki si mise in piedi sopra lo scivolo azzurro di cui era munito il pedalò – Vedrete che riusciamo a tornare a riva! Intanto godiamoci il mareeeee!
 Detto questo si sedette e scivolò nell’acqua limpida, come se fosse stata inghiottita da essa e risalì subito dopo con un sorriso stampato in faccia.
- Fantastico! – esclamò – Provate anche voi!
Peccato che nel momento stesso in cui la bambina si era gettata in mare, Fuusuke si era impossessato dello scivolo e non aveva intenzione di mollare quel posto.
- Hiroto ti affido il comando! – esclamò Nagumo.
Fuusuke lo guardò in cagnesco – Devi solo provarci.- sibilò.
Il rosso rise – Okay, ci provo!
Lo cinse per le spalle e lo portò giù insieme a lui. In quei pochi secondi in cui il viso di Fuusuke non fu sott’acqua si sentì, sicuramente rivolto a Nagumo, un “Bastardo!”.
Midorikawa intanto fissava l’acqua preoccupato.
Diam e Saginuma si scambiarono uno sguardo d’intesa.
- Non sai nuotare? – chiesero insieme.
- Si, so nuotare… ma non molto bene. – mormorò. Diam gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise.
- Diam, quello che hai detto a me sulla spiaggia vale anche per te! – lo riprese Hiroto, che controllava il pedalò: non sarebbe stato contento di finire su uno scoglio!
Ma appena Nagumo fosse risalito si sarebbe buttato lui in quell’acqua limpida e fresca.
- Ragazzi! – Maki urlò – Fuuchan sta affogando il tulipano!
Hiroto si mise a ridere – Troppa acqua fa male alle piante.
Burn stette a galla giusto il tempo di replicare – Alle piante fa schifo l’acqua salata! E non è un tulipano!
Gazel lo ributtò sotto e accenno un sorriso vittorioso, poi lo lasciò andare e salì sulla scaletta del pedalò.
Si mise ai pedali – Stalker fatti un bagno con quell’idiota, va!
Hiroto annuì e ringraziò. Salì anche lui sullo scivolò e si gettò a mare.
Appena vide Midorikawa con il viso a pelo d’acqua, gli si avvicinò da sotto la superficie, infine risalì di botto prendendolo per le braccia e trascinandolo giù.
Diam per poco non gli lanciò la maschera di Maki, che non aveva portato con sé in acqua, in testa. Hiroto avrebbe dovuto ringraziare Saginuma a vita, aveva tolto quell’arma di mano al castano appena in tempo.
- Ti odio! Ti odioso!- urlò il verde aggrappandosi al ragazzo.- Fammi risalire!
Hiroto lo guardò sorpreso – Calmati Midorichan! – gli disse dolcemente – Non succederà nulla!
 
Ormai era  da una trentina di minuti che erano lì, in mezzo al mare.
Il sole stava sparendo dietro le lontane montagne rosee che s’intravedevano all’orizzonte.
Iniziava anche ad alzarsi il vento.
Hitomiko e Reina dovevano essere preoccupati per loro, ed era anche in arrivo una bella sgridata per non aver seguito le raccomandazioni.
- Maledetto vento!
Burn e Nagumo continuavano a maledire la corrente d’aria che si stava via via facendo più forte.
Maki notò che si stavano pericolosamente avvicinando agli scogli. – Ragazzi! Provate a girare! – urlò, poi indicò gli scogli.
Nagumo annuì, ma ogni tentativo di girare l’imbarcazione fu vano.
Intanto, a causa del vento, le onde del mare erano diventate più violente e, quando erano molto forti, arrivavano perfino a coprire il pedalò e quindi anche i bambini.
Iniziava a fare freddo. Midorikawa si strinse nelle braccia finché non sentì il calore di Diam espandersi lungo il suo corpo. Il bambino ringraziò per molto tempo quel gesto.
- Io davvero vi ucciderò dopo! – esclamò Fuusuke. Si avvicinò a gattoni fino alla leva che controllava la direzione dell’imbarcazione: sembrava bloccata.
- Proviamo insieme! – Maki mise la sua mano sopra quella di Gazel e Nagumo, poi ad aiutarli andò anche Saginuma, Diam invece rimase al fianco di Midorikawa.
Hiroto cercava di far tornare indietro il pedalò, e anche se non ci riusciva, almeno frenava un po’ la corsa del pedalò verso gli scogli color terra bruciata, screziati di verde a causa del muschio bagnato.
 
Ormai non avevano tanta speranza di allontanarsi da quel posto. Il vento era diventato insormontabile, l’acqua gelida gli bagnava la pelle e li infreddoliva.
Hiroto e Nagumo erano stanchi di pedalare all’indietro, avevano esaurito le forze.
Fino a quel momento anche non seguendo le raccomandazioni di Hitomiko se la cavavano, ma ora sembrava tutto diverso.
Ormai il sole era tramontato.
Gazel sbatté lentamente le palpebre quando vide una fioca luce farsi avanti tra le onde del mare.
Appena fu più vicina, i bambini notarono che apparteneva ad una grossa nave bianca, sul pontile Reina continuava a battere le mani, contenta.
- Sono lì! – gridava a squarcia gola.
Hitomiko le si affiancò, mi se la mani conserte e li guardò male, poi però non potè fare a meno di sorridere sollevata.
Per fortuna anche stavolta non era successo niente.
- SIAMO SALVI! – esclamò Maki saltando sullo scivolò e non cadde solo perché Nagumo, che si era alzato anche lui, l’afferrò saldamente per un braccio.
I bambini furono fatti salire sull’altra nave, erano già pronti ad una ramanzina, ma erano felici di essere di nuovo al sicuro.

*Angolo dell'autrice*
GiornoH
Potete uccidermi per l'enorme ritado, ma non avevo ispirazione. Non penso che sia un bene scrivere senza quella, sarebbe uscito un capitolo ancora peggio di com'è già .w. #avrebbe fatto vomitare i canguri (?) çç
Comunque in realtà è stata Reina a dire che erano spariti perchè l'avevano lasciata a terra (?), lei voleva prendere il sole sopra il pedalò come gli altri çç 
Però tanto l'avrà consolata Zell è_____é #finalmentehounacoppiadashipparecontuttamestessa :D
Non so cos'altro dire .___. Spero di riuscire a terminare la raccolta prima di andare in Inghilterra due settimane .-.
°A° Ringrazio tutti voi che continuata a seguirmi ;) Grazie :3
Ogni faccio un ringraziamento speciale a Rebychan che ha recensito poco tempo fa il primo capitolo - e mi sono commossa - çç
Bhè, alla prossima settimana spero  e per favore perdonate il mio ritardo çç
Camy

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Capitolo 25
*** Fantasma. Parte 1 ~ ***


Fantasma. Parte 1 ~
 
Cos’è un incontro notturno tra bambini se non i raccontano storie di paura?
 
Quella notte alcuni bambini del Sun Garden si erano auto-invitati, per una serata di storie horror, in camera di Midorikawa e Diam.
Nagumo, Suzuno e Maki erano stesi su uno dei due materassi della stanza e continuavano a discutere sull’esistenza o meno dei fantasmi.
Hiroto era seduto sul pavimento e parlava con Reina. I proprietari della stanza, invece, fissavano male i sabotatori della loro dormita.
In camera, seduti sul letto di Diam, c’erano anche Heat, che stranamente non aveva il Ds, e Nepper.
- Stasera vi racconterò una storia di paura! – esordì Hiroto mostrando un sorriso sinistro.
Burn fece una smorfia – Non faresti paura ad una mosca. – commentò.
L’altro bambino non si scompose più di tanto, anzi sorrise di nuovo.
- Prima inizi, prima posso andare a dormire. – disse Gazel, sembrava molto stanco, nonostante non avesse fatto niente di rilevante durante la giornata.
Tutti gli sguardi dei bambini furono rivolti al compagno dagli occhi verdi, tutti eccetto quelli di Heat, almeno finché Nepper non gli spense il nintendo lanciandolo sotto il letto.
Dopo imprecazioni ed insulti il silenzio invase nuovamente la stanza.
Midorikawa spense la luce.
- Allora… - cominciò Hiroto – Sapevate che prima, al posto di questo orfanotrofio, c’era un manicomio?
Gli altri annuirono.
- Hiroto, non fermarti ogni due secondi . – gli raccomandò Diam dopo aver sbadigliato molto rumorosamente.
- In questo manicomio era stata mandata una bambina, una bambina dai lunghi capelli color carota. Sembrava apparentemente normale, ma c’era un motivo se era stata portata lì.
- In quale camera alloggiava? – chiese Maki trattenendo una risata.
- In quella che ora è la tua e di Reina. -  rispose Hiroto. La ragazza dai capelli blu trattenne il respiro – Non inventarti le cose.
Hiroto rise – Comunque questa bambina diceva di sentire ogni sera strani rumori e di vedere scritte rossastre sulla parete della sua stanza. Incisioni create con il suo sangue, diceva lei.
- Che schifo. – disse Burn.
- Dopo scrivo qualcosa nella nostra camera con il tuo sangue. – aggiunse Gazel.
Si sentì di nuovo la risata di Maki.
- Non è divertente.- ribadì Heat – Pensa poi che puzza.
Ancora delle risate.
- Maki smettila! – esclamò Reina.
- Non ho fatto niente stavolta. – rispose l’altra. I ragazzi stettero in silenzio qualche secondo. Solo un’illusione uditiva? Di gruppo?
Decisero di ignorare quel rumore, qualcuno di loro, forse, aveva avuto l’idea geniale di provare a spaventare gli altri.
- Che tipo di rumori sentiva? – chiese Midorikawa.
- Risate.
Midorikawa sbuffò – Chissà perché lo immaginavo.
- Nessuno voleva parlarle, era come se leggesse le menti delle persone. Tutti odierebbero  sapere  che qualcuno ti conosce fino in fondo, che è al corrente di tutti i tuoi più profondi segreti. La bambina continuava a parlare di quelle strane scritte. Delle strane ferite che si ritrovava sul corpo tutte le mattine.
- Cosa era scritto sulle pareti?
Diam fece la sua prima domanda con poco interesse, giusto per fare sapere che non si era addormentato.
- La prima volta c’era scritto “10 giorni”, la seconda “scappa”, la terza “morte”, la quarta e la quinta scritta sono sconosciute. Nessuno le credeva, quindi lei decise di non parlarne più.
Nagumo e Fuusuke dopo la risata sconosciuta si aspettava la solita scena da film horror in cui qualcosa apriva le finestre e le porte iniziavano a sbattere.
Ma quella sera sarebbe successo qualcosa di molto diverso.
 
Quando qualcuno non crede è più divertente da spaventare.
 
- Ragazzi sento dei passi. – mormorò Maki.
Nepper annuì – Anche io.
Si misero tutti vicini.
- E se fosse lei? – chiese Hiroto – Lei è morta in queste mura, si è suicidata. Era come se non esistesse, nessuno la voleva, nessuno la amava. Vuole vendetta?
Non sembrava essere uno scherzo. Hiroto era teso quanto gli altri, e non era mai stato un bravissimo attore.
Reina accese la torcia che aveva tra le mani, sopra il letto c’era una strana scritta: 10 giorni, scappa, morte, dimora …
L’ultima era sbiadita, come se qualcuno avesse voluto cancellarla.

XXXXX 

Miyu era in piedi su letto. Aveva una mano sul muro, il respiro pesante.
Quella parola non poteva essere sul muro della sua stanza, non doveva esserci. Le faceva paura. Era quella che le ripeteva sempre sua madre, quando la sognava.
Scese dal letto. Nessuno l’avrebbe ascoltata. Nessuno l’avrebbe salvata. Prese una lama. Con il suo sangue scrisse qualcosa, affianco alla parola sbiadita, poi chiuse gli occhi e si abbandonò alla luce.

*Angolo dell'autrice che si scusa con tutti*
BuonaseraH, stavolta riesco ad aggiornare.
Volevo avvisare che dal 6 Agosto al 20 non ci sarò, tutte le mie fic saranno bloccate - Vado in England :D
Quindi tericamente per avere la seconda parte di questo capitolo dovrete aspettare ù____ù :'D Scusate.
Già sopportate gli aggiornamenti poco puntuali di questi mesi çwç
Però giuro che proverò a scriverlo e a postarlo prima,  ci proverò, ma se non dovessi riuscirci non mi odiate çwç
L'idea me l'ha data Ohana ù____ù l'idea del fantasma °u°
Miyu è un OC a cui dedicherò una fic di pochi capitoli - long non long - quindi tutto quello che non sarà chiarito nel prossimo capitolo, lo potrete leggere più in là.
Bhè, ora vado :)
Un bacio a tutti e un ringraziamento a tutti quelli che seguono  e amano (?) la fic 
Camy

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Capitolo 26
*** Fantasma. Parte 2 ~ ***


Fantasma. Parte 2 ~

 
- Hiroto smettila con questa farsa! – esclamò Nagumo – Non fai paura a  nessuno.
Il ragazzino scosse il capo – Non sto facendo nulla.
Heat recuperò il suo Ds e fece luce. La porta era leggermente aperta.
- Non ho sentito nessuno aprirla. – mormorò l’albino.
Nepper rise nervosamente – Chiunque stia facendo tutto questo dopo verrà trucidato dal sottoscritto.
Gazel annuì poco convinto – Che noia.
Diam fissava quelle scritte sul muro.
- Sono inquietanti. – mormorò Midorikawa, timoroso.
Il castano annuì debolmente – Mi ha sporcato il letto. – disse placidamente – Me le lava il fantasma della bambina le lenzuola?
Maki trattenne un risolino, non era il momento, però, per certe battute.
- Hiroto puoi continuare la storia? -  chiese Reina.
Il rosso annuì – Si dice che dopo aver trovato e letto la quarta scritta sulla parete, o almeno lei sosteneva che ci fosse, divenne completamente muta. Non parlava più con nessuno, non apriva bocca. Voleva rimanere sola, sola con il destino che la stava aspettando.
Di nuovo dei passi.
- Sarà in camera di Maki, no? – chiese Fuusuke – Era quella la sua stanza…
- Ma le scritte sono qui! – esclamò Nagumo.
- Come facciamo ad esserne sicuri?
I bambini deglutirono, la torcia di Reina si spense, neanche fosse un fiammifero.
La porta si spalancò un altro po’.
Heat giurò di aver visto due occhi azzurro cielo illuminarsi nel buoi della stanza.
Midorikawa balzò dal letto e accese la luce.
- La scritta! – esclamò Nepper – E’ sparita!
- Basta! – esclamò Reina – Io vado a dormire.
Maki annuì e la seguì.
- Potrebbero incontrarla. – sussurrò Midorikawa a Diam.
- Reize, ci credi davvero?
Il bambino dai capelli verdi annuì debolmente – Io l’ho vista, il primo giorno in cui sono venuto al Sun Garden. Lei c’era, mi stava aspettando.
Diam lo guardò come se fosse pazzo, poi sorrise debolmente – Probabilmente sarà stata un’illusione.
Hiroto intanto aveva deciso di dormire con Midorikawa e Diam.
Nagumo e Fuusuke si erano alzati e si stavano avviando a letto anche loro, al loro fianco c’erano Heat e Nepper.
Sentirono ancora passi e risate…
Sull’uscio della porta si ripresentarono Reina e Maki, bianche come lenzuoli.
- Ragazze! – esclamò Hiroto.
- Ha gli occhi azzurri…
Heat e Midorikawa annuirono- L’avete vista!
 
 
La luce si era spenta di nuovo. Le strisce di sangue, però, non erano riapparse.
Erano scomparse così com’era apparse, dal nulla, nel nulla.
- Hiroto… come si è suicidata la ragazza? – chiese Maki.
- Si è tagliata le vene.
Ancora un silenzio gelido discese sulla stanza.
- Con il sangue scrisse un’ultima parola… - mormorò il rosso.
Midorikawa indugiò, poi aprì bocca – Quale?
Hiroto scosse la testa – Non ne ho idea.
 
 
- Ragazzi non riesco a dormire, ho paura. – mormorò Heat.
- Idiota. – lo prese in giro Nepper – Sarà tutta una finzione.
- Lo pensi davvero? – chiese Hiroto accigliato.
Il bambino con la fascia annuì – Si, non credo ai fantasmi.
Midorikawa aveva la faccia sul cuscino, chiuse gli occhi e si addormentò. Non doveva avere paura, era solo una finzione.
Un secondo prima di chiudere le palpebre vide di nuovo gli occhi cielo della bambina, e anche i lunghi capelli color carota.
Sembrava triste, ma sorrideva.
Mimò una parola con le labbra – Sorridi.
Il bambino si addormentò. Solo qualche tempo dopo comprese che solo una parola era rimasta nell’ombra.
Il segreto sarebbe rimasto irrisolto. L’ultima parola non doveva essere scoperta, e se era così, doveva esserci un buon motivo. 

XXXX

 I nove bambini che aveva ascoltato la storia del fantasma entrarono in mensa. Avevano delle profonde occhiaie viola sotto gli occhi, avevano dormito davvero poco.
Rean, Ai e Shuuji quando li videro si lasciarono scappare un risolino.
- Non avete dormito?
Heat scosse la testa – No.
La ragazza scoppiò a ridere, senza trattenersi stavolta.
Diede un cinque ad Ai e Shuuji.
Hiroto e gli altri li guardarono sbalorditi.  In  qualche minuto gli venne spiegato che quello era stato tutto uno scherzo.
I passi e le risate erano opera loro e anche le tre scritte sul muro.
Sapevano che Hiroto avrebbe raccontato quella storia, gliel’aveva detto Saginuma.
Però rimaneva ancora un dubbio: la quarta parola sul muro e poi quella sbiadita.
I tre ragazzi avevano confessato di averne scritte solo tre…
Midorikawa e Heat si guardarono, poi lanciarono uno sguardo veloce a Maki e Reina.
Loro l’avevano vista, non era stato un sogno…
 
Ben presto i bambini, a furia di ignorare quella storia, la dimenticarono del tutto.
Però, il fantasma del Sun Garden si fece rivedere, ma molto tempo dopo.
Quando la loro famiglia si era sciolta, quando loro erano finalmente cresciuti.
Videro di nuovo quegli occhi e quel capelli, ma molto tempo dopo. Un tempo di cui non è consentito raccontare adesso. 

XXXX 

Miyu era ferma a fissare quella parola.
Era una maledizione. Quella sarebbe stata la sua dimora, dopo la morte, per sempre.
Dieci giorni erano passati e lei non era scappata.
Solo una prigione.
Con il suo sangue scrisse qualcosa. Chiunque avesse scoperto la sesta parola sarebbe stato maledetto, avrebbe subito la sua stessa sorte.
Per liberarsi avrebbe dovuto fare solo una cosa: sorridere con il cuore.
Una semplice parola, un consiglio da parte sua per chiunque avesse vissuto la sua stessa avventura – se così si poteva chiamare -.
SORRIDI.


 

*Angolo dell'autrice*
GiornoH, sono riuscitra a scrivere prima della mia partenza :3
Dovevo farmi perdonare per gli aggiornamenti mancati (?), quindi posto oraH
Diciamo che ho lasciato apposta delle cose in sospeso, bhè, se qualcuno vorrà sapere la quinta parola e svelare gli altri dubbi dovrà aspettare la fic di cui vi ho parlato nello scorso capitolo :'D
Miyu mi piace come personaggio, ho fatto anche un disegnoH - forse unn giorno lo vedrete -
Rean, Ai e Shuuji hanno fatto un bello scherzo, peccato che però il fantasma ci fosse davvero, o forse no.
Non dico niente, và
Ora vado a mareH
Ci vediamo il 21 Agosto °u° - non credo di riuscire ad aggiornare qualcos'altro, non so, dipende dall'ispirazione :)
CamyH

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Capitolo 27
*** L’omino Frank e i suoi tanti lavori ~ ***


L’omino Frank e i suoi tanti lavori ~

 
Una domanda odiosa. I grandi la fanno per anni e anni, sempre la stessa, a tutti i bambini. Una domanda a cui dare una risposta è troppo difficile.
Qualsiasi bambino avrebbe risposto i lavori più strani: l’astronauta, la star e tantissime altre cose.
Ma gli orfani del Sun Garden erano particolari. Loro erano diversi dagli altri.
Le risposte che avrebbero potuto dare  nessuno le avrebbe mai immaginate.
Peccato che loro non avessero una persona che avrebbe potuto rivolgergli quella domanda.
 
 
- Facciamo un gioco. – la voce di Maki ruppe il silenzio che c’era nella stanza.
Fuusuke inarcò un sopracciglio – Sono indeciso sul chiederti di cosa si tratta.
- Sarà una cavolata delle sue! – esclamò Nagumo, per poco una scarpa non lo prese in faccia.
Hiroto sorrise – Maki parla. – Reina annuì, anche lei era curiosa di sapere in cosa consistesse quel gioco.
- Ognuno avrà un foglio su cui disegnerà un omino che fa il lavoro scritto sul bigliettino che vi darò. – la bambina fece un sorriso e mostrò delle striscioline bianche che poi distribuì.
Gli altri si guardarono tra loro, chi sorrideva, chi sembrava sconsolato, chi era già pronto a ridere.
- Secondo me è un’idea divertente. – mormorò Saginuma alzandosi dal letto. Anche Midorikawa e Diam sembravano d’accordo. L’unico che sembrava un po’ scettico fu Gazel, che però alla fine venne convinto.
Dopo una decina di minuti i bambini avevano finito  i disegni ed erano pronti ad iniziare il gioco.
Si sarebbero divertiti sicuramente.
- Chi inizia? – chiese Reina, teneva il suo foglio girato al contrario, così che nessuno potesse guardare in anticipo quello che aveva disegnato.
Maki alzò la mano – Ioooooo!
Girò il foglio, c’era uno strano omino con un qualcosa di rosso in testa, probabilmente era un cappello, e  aveva in mano un filo, rosso anch’esso.
Da quel filo fuoriusciva qualcosa di azzurro.
- Che razza di disegno è? – urlò Nagumo prendendo il foglio e osservandolo da vicino.
I ragazzi risero, mentre Maki sembrò essersi offesa un po’.
- Sono sicura che neanche voi sappiate disegnate, quindi non rompete.
Midorikawa si fermò a riflettere, con lui anche gli altri.
Cosa diamine poteva essere quel coso?
- Ci sono! – esclamò Saginuma – E’ un pompiere!
Maki sorrise – Indovinato! -.
Nagumo si rotolò a terra per le risate, quel filo doveva essere la pompa dell’acqua?
La bambina gli si sedette sullo stomaco.
- Saginuma facci vedere il tuo ora. – mormorò mentre Nagumo si lamentava e le chiedeva di togliersi.
Il bambino con i capelli neri fece vedere il suo disegno: un omino era intento nella lettura, davanti a lui si intravedevano dei piccoli banchi vuoti, alcuni erano pieni di libri e quaderni, mentre altri erano sporchi di briciole e fogli incollati fra loro.
I bambini si congratularono con lui per il bel disegno.
Ovviamente non era difficile capire di cosa si trattasse, il più veloce a rispondere fu Diam. L’omino era sicuramente un insegnante.
La risposta era esatta.
Il castano girò il foglio. Fuusuke fece una smorfia strana e anche Hiroto. Midorikawa guardava perplesso il disegno, invece Nagumo e Reina lo presero per vederlo meglio.
Se Diam avesse saputo disegnare si sarebbe capito subito di cosa si trattava, anche perché l’omino era chiuso dentro una specie di scatola enorme e aveva un cerchio nero in mano.
- E’ un povero tipo che è stato chiuso in  una scatola. – commentò Burn.
- Ha in mano una bomba. – aggiunse Gazel. Hiroto rise.
- Chissà che ha fatto di male. – mormorò Reina.
Diam li guardò scuotendo la testa sconsolato – Dai ragazzi!
- Dai, è un autista. – mormorò Midorikawa prima che gli altri potessero dire altre cose assurde e infierire sullo scarso talento di Diam nel disegnare.
L’amico annuì e lo guardò grato.
Midorikawa esitò prima di girare il suo foglio. Avrebbero riso tutti. Sospirò e lo lasciò vedere agli altri.
- Oddio, un tipo che pulisce i ces…- Nagumo venne preso in pieno da una scarpa simile a quella che era volata prima.
L’omino nel disegno aveva una spazzola per il pavimento e uno scopino per pulire i gabinetti in mano.
Gazel guardò Midorikawa – Non ti attira come lavoro, vero? – chiese.
Il verde scosse la testa – Per niente.
- E’ un bidello secondo me. – rispose Reina – Di quelli che puliscono le scuole, credo.
- Esatto. Pulisce i pavimenti e le classi mi ha detto papà.
- E i cessi. – aggiunse Burn ridendo.
- Non essere volgare! – lo riprese Maki.
- Dai andiamo avanti che è meglio! – suggerì Saginuma mentre prendeva i fogli già visti e li posava su una scrivania.
- Reina, tocca a te. – Hiroto si girò verso di lei e le sorrise.
La bambina con i capelli blu girò il suo foglio e lo porse ad Hiroto.
Tutti si misero vicino al rosso a vedere cosa facesse stavolta il famoso omino.
- L’omino si chiama Frank comunque! – esclamò d’un tratto Maki.
Gazel la guardò sconvolto e  sconsolato allo stesso tempo.
- Frank è un poliziotto qui. – disse Hiroto. Infatti l’omino aveva una pistola in mano e delle manette.
Reina gli sorrise – Bravo Hiroto! Ora vediamo il tuo Frank!
- Il mio Frank li batte tutti! – esclamò.
L’omino era intento ad aprire lo stomaco a qualcuno.
- Hiroto se è un medico, sappi che è un lavoro che salva la gente, non aprono lo stomaco ai pazienti con un sorriso in faccia. – commentò Gazel.
In effetti era un medico, e Hiroto rimase deluso quando venne a sapere che i medici non si divertono ad operare.
- Non è normale. – aggiunse Nagumo – E’ proprio sadico.
- Gazel vai! Il tuo Frank cosa farà mai?
L’omino se ne stava dentro un camioncino, aveva due gelati in mano. Un altro, che si supponeva essere al cioccolato, era spiaccicato sulla faccia di un bambino.
- Un gelataio sadico. – rise Nagumo – Il lavoro perfetto per Gazel.
L’azzurro lo guardò male e lo minacciò con lo sguardo – Se vuoi ti faccio diventare un gelato. Però non credo che qualcuno ti mangerebbe.
Burn scosse la testa – No grazie.
- Tulipanoooooo – lo chiamò Maki – Facci vedere cosa fa il tuo Frank.
- Il mio Frank non lo vedrete. – mormorò – Non è per niente figo.
- Fra niente! Neanche quello di Diam era figo!
Il moro guardò offeso la bambina – Ehi! Neanche il tuo lo era!
Mentre discutevano Midorikawa si avvicinò lentamente al foglio del loro amico piromane e lo prese.
Lo portò sulla sua testa per farlo vedere a tutti.
Frank aveva un fiore in testa e se lo stava annaffiando.
Tutti scoppiarono a ridere, mentre Nagumo impallidì, poi si fece rosso come i suoi capelli, imbarazzato.
- Sai che i giardinieri non si innaffiano la testa? – rise Maki.
- Le piante crescono a terra – aggiunse Saginuma. I bambini trattenevano a stento le lacrime.
- Burn da grande sarà un giardiniere! – esclamò Maki – E innaffierà anche il suo tulipano!
- E’ una fiamma! – ribatté lui.
Gazel tossì – Cavolfiore.
- SMETTETELA DI RIDERE!! – esclamò Burn nervoso – Non ridete di me e Frank!
I litigi e le risate sarebbero andati avanti per molto altro tempo.
Sicuramente non avrebbero rifatto più quel gioco, e le striscioline di carta con sopra i nomi dei lavori vennero perse:  alcune portate dal vento, altre bruciate, e altre invece sparirono in circostante sconosciute.
 
 
Quel gioco era stato divertente, ma comunque loro aspettavano qualcuno che gli chiedesse davvero cosa pensavano per il loro futuro.
Anche perché Gazel non voleva diventare un gelataio sadico e Nagumo un giardiniere. Midorikawa non voleva pulire i gabinetti e gli altri non avevano intenzione di seguire gli esempi di Frank, proprio no.
Avrebbero aspettato sempre qualcuno disposto ad ascoltarli seriamente.
Ma quella semplice e consueta domanda  non gli fu posta mai. Così decisero che sarebbero stati così bravi che chiunque li avrebbe conosciuti, chiunque avrebbe saputo chi erano quei ragazzi che erano arrivati così in alto.



*Angolo dell'autrice matta*
Premettiamo che questo capitolo è fatto di idiozia pura, inizierò con il dire BUONGIORNO :D
Mi siete mancati tantissimo, tuuuuuuuuuuuuuuuutti quanti :3
Quindi ho deciso - per vostra sfortuna - di postare un nuovo capitolo di DL :3
E anche il prossimo credo lo vedrete presto :D Vorrei finire la raccolta prima che inizi Settembre o almeno verso il 5/6 - visto che la scuola da me dovrebbe ricominciare il 10 .-.
Grazie alle tante persone che seguono la fic e che l'hanno messa tra i preferiti  <3
Ora vi lascio, vado a leggere un bellissimo libro - il prigioniero del cielo -
Passate una buona serata e recensite ;)
Camy
 

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Capitolo 28
*** Lezioni di Ballo~ ***


Lezioni di Ballo~
 
Le serate che Hiroto e Nagumo odiavano di più? Sicuramente quelle in cui dovevano ballare, perché non erano in grado di muovere un passo senza far del male a qualcuno.
 
- Ragazziiiiiiiiiiiii!
Quando Reina, Maki e Rean giravano per il Sun Garden, chiamando i loro compagni, con una voce all’apparenza dolce, allora ci si doveva andare a nascondere o, perlomeno, spaventare.
L’unico che sicuramente non aveva paura di affrontare le due ragazze era Gazel, che comunque in un modo o nell’altro si trovava sempre in mezzo ai più strani pieni e idee. Cosa che, ovviamente, non gli andava molto a genio.
Maki si fermò in mezzo al corridoi, sbuffando. Odiava quando i suoi amici facevano i codardi.
- Oggi dobbiamo divertirci! – esclamò Rean mettendosi le mani sui fianchi e osservandosi intorno: ogni nascondiglio era buono, bisognava stare attente!
- Che codardi. – borbottò Reina – Tutto sommato è solo una lezione di ballo.
- Se li trovo li faccio secchi uno ad uno! – aggiunse Maki nervosa  e poi li chiudo tutti fuori la porta.
- Midorichan ha detto che non c’era perché era andato  con Diam e Saginuma a fare qualcosa in città.
- Allora chiuderemo fuori Hiroto, Fuusuke e Nagumo. – risolse semplicemente la bambina, mostrando un sorriso orgoglioso.
- Cerchiamo un altro po’. – mormorò Reina facendo spallucce – Magari hanno deciso di farsi vivi.
Maki e Rean scossero la testa – Non credo proprio.
 
 
Un’ora.
Già, sessanta minuti a cercare quei tre bambini, che se fossero stati trovati, sarebbero stati in guai seri.
Maki bussò per l’ennesima volta alla stanza di Burn e Gazel.
Stavolta dopo un paio di secondi, contro tutte le loro previsioni, la porta si aprì facendo un leggero e sinistro cigolio.
Le tre ragazze si ritrovarono davanti un Gazel dai capelli tutti scombinati e un paio di occhiaie viola sotto gli occhi. Non aveva l’aria di stare molto bene.
Maki accennò un sorriso, ma non poteva certo chiedergli di venire a fare lezione se stava male. Così si scuso per il disturbo e richiuse la porta.
In tutti i casi, Burn e Hiroto non erano lì.
- Ci rimangono quei due. – mormorò Rean – Avete idea di dove possano essere?
Le altre due scossero la testa. Ripresero la ricerca, ma ormai non speravano più di poter fare quella lezione che le avrebbe fatte divertire sicuramente.
 
 
Ormai erano quasi le sei del pomeriggio, Maki, Rean e Reina stavano per andare nelle loro stanze quando Midorikawa le venne a chiamare.
Lo seguirono in silenzio, fino alla piccola palestra dell’orfanotrofio. Era stata messa a nuovo da pochissimo tempo, ma adesso era davvero carina da vedere, prima cadeva solamente a pezzi ed era anche pericolosa per i bambini che facevano attività.
Le tre ragazze si fermarono all’entrata, gli occhi spalancati e la bocca aperta. Il pavimento color legno sembrava più pulito che mai, le pareti erano candide come se qualcuno le avesse pitturate per l’ennesima volta. Appesi ai muri c’erano dei festoni colorati, al centro del campetto c’era uno stereo posizionato sopra una vecchia sedia.
Dietro di essa c’erano Hiroto, Burn e tutti gli altri, era presente anche Hitomiko!
L’unico che non c’era era Gazel, probabilmente lui non stava affatto facendo finta di stare male. I loro compagni sapevano quanto ci tenessero a quella lezione e avevano organizzato tutto nel migliore dei modi.
Erano davvero la migliore famiglia che si potesse desiderare.
Maki, Rean e Reina non poterono che sorridere e ringraziare.
 
- Mi hai fatto male i piedi!
- Stai attento quando ti muovi!
- Parli tu!
- Mi hai fatto male di nuovo!
Dopo una mezz’ora buona passata ad insegnare passi di danza ai ragazzi, le bambine e Hitomiko dovettero fermarsi. I loro piedi sarebbero diventati presto viola, colpa dei lividi. Quelli che davano più problemi erano Burn, che non la smetteva di lamentarsi, e Hiroto, che non sembrava particolarmente interessato a ballare, ma lo faceva per vedere soddisfatte e serene le sue amiche. Atto davvero ammirevole considerando che, però, aveva pestato i piedi a chiunque in quella sala.
Ogni due minuti c’era qualcuno che scoppiava in una risata, o in un lamento. Insomma, non ci si poteva affatto annoiare.
Maki decise che doveva assolutamente fare altre lezioni per insegnare a Nagumo, Reina pensò la stessa cosa per Hiroto, Rean, invece, aveva deciso che la sua vittima sarebbe stata Heat, e all’occorrenza anche Nepper.
I ragazzi non furono molto contenti di sapere che le tre bambine si erano divertite così tanto da voler organizzare altre lezioni. L’unico che forse non aveva problemi con il ballo era Diam, che per qualche misterioso motivo, già sapeva i passi discretamente e, infatti, si era preso tutti gli applausi di Maki, Rean e Reina, ma anche degli altri bambini presente a quella lezione.
 
- Maki, davvero vuoi insegnarmi a ballare? – Burn era seduto su un muretto e fissava la bambina. Lei annuì  e sorrise.
- Anche se penso che non avremo molto tempo… - abbassò gli occhi. Qualcosa le diceva che la loro infanzia felice era quasi al termine… il tempo per i giochi stava per scadere. La sua paura più grande era quella di rimanere sola, era quella di perdere la sua famiglia.
Burn la guardò preoccupato ma decise di restare in silenzio.
- Domai facciamo un’altra lezione di ballo? – il sorriso malinconico di Maki era sparito da un momento all’altro, ora sembrava di nuovo serena.
Il rosso non poté fare a meno di annuire, stupito dal cambiamento di umore della sua migliore amica.
 
Anche se si fossero divisi, avrebbero ballato insieme ancora. Anche se forse sarebbe stata l’ultima volta.




*Angolo dell'autrice demente e scuoricinante (?)*
GiornoH
Avevo detto che forse avrei aggiornato in anticipo, vero?
Bhè, questo capitolo è carino, anche se la fine intristisce, ma comunque doveva essere così, siamo pur sempre agli sgoccioli.
Prometto che il prossimo capitolo sarà del tutto demenziale, i protagonisti saranno Heat, Nepper e Rean :D
Gazel credo che sarà guarito ù____ù - si, si ammala anche lui.
Già il 28esimo capitolo... wow. Grazie a voi non ce l'avrei mai fatta.
Grazie alle 19 persone che hanno messo la fic tra le preferite e le 21 persone che la seguono ** E un gracie di cuore, ma proprio di cuore, a quelle che recensiscono questa raccolta, la fic a cui credo di essere più legata <3
Ci vediamo Lunedì per il penultimo capitolo.
Spero di vedere recensioni ;)
Camy

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Capitolo 29
*** Si, qualcuno ha un Butterfree qui dentro ~ ***


Si, qualcuno ha un Butterfree qui dentro ~

 

Heat e i Caterpie ormai non andavano molto d’accordo, anzi, si odiavano.
Il ragazzo era convinto che quel pokèmon lo facesse perdere di proposito, nei momenti in cui l’albino imprecava contro il coleottero, Nepper si convinceva sempre di più di avere un amico deficiente la cui intelligenza diminuiva ogni giorno di più.
Rean entrò in camera loro, un’espressione annoiata sul viso.
Adesso sarebbero iniziati i litigi tra Heat e la ragazza e anche la console del ragazzo avrebbe rischiato grosso. Nepper già era convinto che fosse ancora vivo solo per miracolo. Prima o poi quel gioco sarebbe volato giù dalla finestra, conoscendo Rean.
- Dai, ho quasi finito! – si lamentò l’albino quando la ragazza si avvicinò minacciosamente al posto dove era seduto.
Lei scosse la testa – Hai sempre quasi finito. – ribatté, non sembrava in vena di litigi.
E se ci fosse stato, avrebbe sicuramente vinto lei il faccia a faccia.
Nepper li osservava dalla sua postazione,  cioè dal suo letto. Il giorno prima gli avevano anche regalato un piumone nuovo – arancione -, di cui lui andava fiero.
Heat si zittì per un momento, poi prese a parlare.
- Rean! Devi aiutarmi a trovare una persona.
Sembrava molto serio.
La ragazza dai capelli color carota lo osservò stupita. Voleva chiedere aiuto? Riguardo cosa poi? Dalla faccia dell’amico doveva essere una cosa importante.
- Ieri mi sono collegato alla WiFi connection, qui dentro c’è qualcuno con un Butterfree! Devo trovarlo!
Rean cadde testa a terra e Nepper si stese sul letto, ormai sicuro che per l’amico fosse tutto perduto. Era irrecuperabile.
- Ma sei cretino? – L’urlo di Rean si sentì sicuramente per tutto l’edificio.
- Sono serissimo! – ribatté Heat mentre si alzava dalla sedia, determinato a terminare con successo la ricerca.
Rean lanciò uno sguardo di supplica a Nepper, il bambino con la bandana fece spallucce non sapendo cosa risponderle.
 
 
Ormai erano più di due ore che Heat era partito alla ricerca della persona con un Butterfree.
Rean sospirò sedendosi di fianco a Nepper – Mi dici cos’è un Butterfree? – chiese dopo una manciata di secondi passati a fissare uno dei suoi migliori amici.
- Un pokèmon, credo. Hai presente il verme verde con cui è fissato Heat? Bhè, dovrebbe essere tipo la mamma di quel coso, almeno così mi ha spiegato Heat.
Forse non aveva usato proprio il termine “mamma”, lui la definiva un’evoluzione, la massima evoluzione.
- Hai idea di dove possa essere il tipo che cerca? – chiese Rean ancora più confusa e abbattuta.
Nepper fece spallucce e tirò fuori un nintendo blu da sotto il cuscino – Credo di si.
La ragazza lo guardò stupida – Sei tu il tipo che sta cercando?
- Non ne ho idea, so solo che il mio Nintendo è stato usato una sola volta, onestamente mi annoia.
Decisero di accendere il Ds, dentro c’era un gioco di pokèmon, simile a quello nuovo di zecca di Heat. Quell’aggeggio si collego da solo alla rete internet. I due bambini si guardarono, complici.
Heat stava cercando il suo migliore amico, in poche parole.
 
Dopo un altro paio di ore Heat rientrò in stanza, sconfitto e depresso.
Nepper e Rean erano ancora lì ad aspettarlo.
- Trovato niente? –chiese Rean, già conoscendo la risposta, ovviamente. L’albino scosse la testa.
- Ho sprecato troppo tempo della mia vita a cercare quella persona, ora basta.
Solo quattro ore. E lui già diceva di aver sprecato tempo nella sua vita. Nepper non poté fare a meno di scoppiare in una risata.
Heat lo guardò curioso -  Ridi perché…?
Tirò fuori da sotto il cuscino il nintendo, mostrandolo all’amico. Non sembrava avere un’espressione molto contenta.
- Perché non me l’hai detto subito?! Cattivo!
Semplice, non sapeva affatto di avere quello che stava cercando.
- Mi dai il Butterfree? – chiese Heat lamentoso – Il mio Caterpie è cattivo.
Rean se ne uscì con una frase che lasciò perplessi entrambi i ragazzi.
- Non dovresti prenderti un pokèmon di un’altra persona, dovresti allenare solo e soltanto il tuo, perché lui ti vuole bene e non ti scambierebbe mai con un allenatore migliore.
Heat annuì lentamente, forse la sua amica aveva ragione. Quel Caterpie gli voleva bene, non lo faceva di proposito a perdere sempre. Forse non era colpa sua se finiva KO contro i pokèmon tipo fuoco…
Ma comunque avrebbe continuato a rompere le scatole a Nepper per un bel po’. Chiedendogli tantissime cose. Peccato che Nepper non avesse idea di come si fosse evoluto quel Caterpie, lui infondo, era solo rimasto due ore a giocare nella foresta di cui non ricordava il nome.

 

XXXXXXXX

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Questo capitolo è dedicato alla Cognata e, perché quando penso a Heat e ai Caterpie – non so perché – penso anche a lei. <3 E spero che adesso quando penserà ai Butterfree collegherà pensando a me e Nepper <3
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*Angolo di Camy*
BuonaseraH gente C:
Oggi non ho molto da dire, solo che il 1 Settembre pubblicherò l'ultimo capitolo di questa fic che io amo C:
A presto C:
Camy

 

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Capitolo 30
*** Una famiglia divisa, ma non per sempre~ ***


Una  famiglia divisa, ma non per sempre~

 
Lo sapevano che quel giorno sarebbe arrivato, non potevano rimanere insieme per sempre. Per realizzare i loro sogni avrebbero dovuto affrontarsi, avrebbero dovuto distruggere il legame che li univa. Fingere di non conoscersi, di non aver trascorso intere giornate fianco a fianco, tra risate e battute.
Annullare i loro sentimenti, cancellare il passato e riscriverlo.
Quella notte erano tutti insieme, in una stanza, al buio. Nessuno osava parlare, gli unici rumori che squarciavano il silenzio erano quelli dei singhiozzi.
Maki era aggrappata al braccio di Nagumo e non riusciva a fermare le lacrime, Reina l’abbracciava, nascondendo il suo viso tra i capelli dell’amica.
Diam e Midorikawa erano poggiati al muro, vicini. Hiroto li fissava in silenzio.

Era la fine?

Saginuma era vicino a Gazel, lo sguardo fisso verso la Luna. Era davvero giusto doversi separare?
La mattina dopo, alcuni sarebbero rimasti insieme, altri no. Si sarebbero fatti la guerra.

Una battaglia per essere i più forti. Perché il loro “padre” faceva ciò? Avrebbero voluto un motivo valido per sciogliere quella famiglia.

Quella sera nessuno parlò. Nessuno volle rompere il silenzio. Il legame che li univa sembrava essersi quasi spezzato, ormai era troppo vecchio.

Un legame non s’indebolisce per colpa del tempo.

Dormirono lì, insieme. Sapendo che quella sarebbe stata la loro ultima notte insieme per un po’ di tempo, forse per sempre.
 

XXXXX


Il sole splendeva nel cielo azzurro.
Sembrava che a nessuna persona su quel pianeta importasse di loro e della loro famiglia. Erano da soli, abbandonati da tutti.
In quel momento si resero conto di non aver conosciuto nessuno al di fuori di quell’orfanotrofio, erano rimasti rinchiusi in una prigione.

Ora erano costretti a volare da soli.

 

XXXXX

 
Diam tirò un sospiro di sollievo quando sentì il suo nome essere chiamato subito dopo quello di Midorikawa.
Anche Heat, Nepper e Rean si lasciarono scappare un sorriso appena accennato e si avvicinarono al proprio capitano: Burn.
Gazel lo fissava serio, quasi con odio. Uno sguardo che prima non aveva mai visto.
Maki se ne stava vicino a Saginuma e osservava gli sguardi di fuoco che si scambiavano quelli che erano stati i “migliori amici per eccellenza”.
Tirò su col naso.
Sii forte, Maki.
Reina guardò intensamente Hiroto.
- Genesis. – mormorò, la sua voce era piatta, non c’era emozione. Il ragazzo con i capelli rossi annuì.
Si girò verso gli altri: tutti erano stati divisi in squadre, quattro squadre.
- Ragazzi, oggi inizia la nostra sfida. – la sua voce si alzava di tono ogni parola che pronunciava.
Disse solo quelle parole. Non aveva il coraggio di dirne altre. Avrebbe ceduto la sua forza se in cambio gli avessero offerto le giornate che prima passava con i suoi amici.
Sorrise malinconicamente.

Il tuo obiettivo è vincere, Gran. Solo vincere. Tu non hai legami.

Diede le spalle a tutti e sparì, avvolto dall’ombra che facevano gli alberi intorno al Sun Garden. La Genesis lo seguiva.
Burn guardò ostile Gazel, alzò una mano in segno di saluto – Diventeremo noi i più forti.
L’azzurro scosse la testa – Mai.
Saginuma s’intromise – Questa è una sfida tra quattro squadre, nessuno sa il risultato finale, chiunque può vincere.
Midorikawa annuì, d’accordo con quello che aveva detto il suo “ex” amico.
 
Che inizi la sfida per diventare la squadra più forte.
 
Quel giorno si divise una grande famiglia, ma nessuno credeva che sarebbe stato per sempre. Un giorno si sarebbero ritrovati tutti insieme in una stanza e avrebbero scherzato, riso e giocato di nuovo insieme.
Se ci credevano tutti, sarebbe potuto accadere. 

FINE
 

*Angolo dell'autrice che è triste e felice di aver concluso questa raccolta*
BuonaseraH ,
Mi sono anticipata a postare questo capitolo C: Spero sarete contenti ;)
Bhè, questa è la fine di questa raccolta. Il capitolo è un po' deprimente :'D Però in fondo mi piace, i bambini sono cresciuti.
Però, non è detto che non potranno essere amici in futuro, no?
Daily Life è stata la fic a cui mi sono affezionata di più, e l'ho iniziata molto tempo fa. Ora è conclusa, sono triste, mi mancherà. Però sono anche felice di aver dato una conclusione a qualcosa C:
Ringrazio tutti quelli che l'hanno seguita fino alla fine C:
Vi ringrazio per le 112 recensioni e ringrazio le 20 persone che hanno messo la fic tra i preferiti ;)
Bhè, sappiate che io ci sono sempre che nel fandom ho due long in corso (?) quindi non vi avvandono ù___ù *la picchiano*
A presto allora ;)
Vi salutano anche tutti i bambini della Aliea ovviamente C:
Grazie ancora a tutti.
Camy

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