The dreamers in the cement garden di BlancheMadame (/viewuser.php?uid=107259)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** l'inizio ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° capitolo ***
Capitolo 10: *** 10° capitolo ***
Capitolo 11: *** 11° capitolo ***
Capitolo 12: *** 12° capitolo ***
Capitolo 13: *** 13° capitolo ***
Capitolo 14: *** 14° capitolo ***
Capitolo 15: *** 15° capitolo ***
Capitolo 16: *** 16° capitolo ***
Capitolo 17: *** 17° capitolo ***
Capitolo 18: *** 18° capitolo ***
Capitolo 19: *** 19° capitolo ***
Capitolo 20: *** 20° capitolo ***
Capitolo 21: *** 21° capitolo ***
Capitolo 22: *** 22° capitolo ***
Capitolo 23: *** 23° capitolo ***
Capitolo 24: *** 24° capitolo ***
Capitolo 25: *** 25° capitolo ***
Capitolo 26: *** 26° capitolo ***
Capitolo 27: *** 27° capitolo ***
Capitolo 28: *** 28° capitolo ***
Capitolo 29: *** ultimo capitolo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
DEC
“Derek smettila!”
“tranquilla nessuno ci vede!”
“Derek!”
“Ok ok… andiamo a mangiare! Ti ha mai detto nessuno che sei un po’
fastidiosa?”
“Derek!”
“Mi fai venire il mal di testa! Per fortuna so come farti stare
zitta…” e la baciò lentamente per farle rendere conto di ciò che succedeva peri
darle il permesso di reagire di condurre lei il gioco, amava quando lo faceva. Ma
la ragazza non era dello stesso parere e si staccò subito.
“Acidenti a te e alla tua puntualità, mi ucciderai donna!” e
cercò di baciarla ma non si erano neanche sfiorati quando si resero conto della
presenza appena arrivata alle loro spalle che le fece cadere il libri che teneva
in mano. I due ragazzi si staccarono terrorizzati come se avessero perso la
scossa e presero il coraggio di guardare in faccia la persona che li aveva interrotti.
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Capitolo 2 *** l'inizio ***
2 capitolo
“Emily!”
“Emily, mi sento offeso e geloso! La mia ragazza spettegola
con mia sorella lasciandomi solo soletto qua…”
“Derek io sono la sua migliore amica!”
“Casey non parlavo a te, capisco che tu abbia un calo di
affetto e un bisogno disperato di attenzioni ma…” Non riuscì a continuare
perché un cuscino gli piombò in faccia.
“Questa me la paghi Casey!”
“Smettetela voi due! Vedete di andare a preparare i pop-corn
e il gelato, non voglio vedervi prima che abbiate finito tutto!” Emily che fino
a quel momento era rimasta tranquilla a fissare i due che litigavano neanche si
era resa conto che il suo film preferito stava per incominciare: the dreamers.
I due rassegnati andarono in cucina e iniziarono a preparare
i pop-corn, Derek li mise in microonde e mise il timer a 3 minuti. Casey
intanto cercava il gelato.
“Derek hai visto il gelato al pistacchio?”
“si l’ho mangiato io ieri ma ne deve essere rimasto
qualcosa, guarda in freezer”
“Secondo te non ho già guardato?”
“Sei sempre acida!”
“E tu sei sempre il solito coglione!”
“Non ti permettere! Sono tuo fratello”
“Hai iniziato tu ad offendere”
“Quello non era offendere, dirti che rimarrai zitella a vita
perché nessun ragazzo mai vorrebbe stare con te, questo sì che è offendere,
perché non sei abbastanza, questa è la verità non importa quanto ti sforzi per
essere perfetta nessuno ti vorrà”
“Tu…” e gli si avvicinò per
tirargli uno schiaffo ma lui la bloccò e le si avvicinò per sussurrarle
minaccioso a qualche millimetro dalla faccia “Non ti permettere mai più, non
sono il tuo peluche con cui giochi quando vuoi!” non staccò mai lo sguardo dal suo,
trasmetteva odio e rabbia e quello della sorella umiliazione profonda. L’aveva
ferita nell’orgoglio, aveva ferito la sua femminilità e aveva ferito lei
facendola sentire debole. Strinse di più
il polso come a marcare la sua forza e a ribadire che non poteva fare niente
contro di lui. Ma lei gli morse il labbro così forte da farlo sanguinare, Derek
la sbatté contro il muro con il chiaro intento di farle male ma si ritrovò così
vicino che per un attimo perse lucidità e lei ne approfittò per tirargli i
capelli, si avvicinò di più alle sue labbra e gli sussurrò lentamente “Non sono
una bambolina da prendere e gettare per terra, soprattutto non sono la tua
bambolina” ma si era avvicinata così tanto che senti a malapena il suo “Ah no?”
ironico prima di far combaciare le loro labbra, in modo rude come se fossero
ancora insulti, labbra che mordevano, unghie che graffiavano e mani che
stringevano come se volessero fare male. Ma il bacio si approfondì e le bocche
si incontravano avide, le unghie si conficcavano nella carne per avvicinarsi,
le mani esploravano voraci alla ricerca di ogni piccola porzione di pelle da
scoprire. Un piccolo attimo d’inferno con il sapore del paradiso.
“Tiiin-Tiii.-Tiii…” il timer del
microonde li trovò così, avvinghiati, schiavi della passione, in un mondo tutto
loro. Si staccarono veloci, automaticamente mettendo più distanza possibile tra
i loro corpi che ricordavano ancora il sapore dell’altro. Realizzarono cos’era
successo con calma in netto contrasto con i loro movimenti quasi febbrili di
pochi secondi prima. Si guardarono e si studiarono, videro le labbra rosse, i
capelli scompigliati e i vestiti in disordine, si misero a posto velocemente e
il più silenziosamente possibile.
“Io… sen…”
“Vado a portare i pop-corn a
Emily. Casey veramente … non è successo
niente” e detto questo sparì troppo velocemente per fingere davvero
indifferenza. Casey rimase sola in cucina e preparò velocemente il gelato alla
vaniglia.
Lo
so che non è come vi aspettavate ma spero comunque di non
deludervi.... mancano ancora alcuni passaggi da chiarire prima di poter
vedere realmente chi sarà la ragazza alla porta... spero vi sia
piaciuto e un grazie a chi ha recensito il primo capitolo. Spero di
aggiornare presto. un bacio Blanchemadame
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Capitolo 3 *** 3° capitolo ***
capitolo 3
“Vaniglia? tu odi la vaniglia.”
chiese Emily
“Era finito il pistacchio” disse
Casey cercando di non sembrare turbata.
“In realtà voleva farmi un
piacere, vero sorellina?” Derek accentuò la sua domanda con una carezza
languida sulla sua nuca. Messa in soggezione dalla presenza della sua amica tra
lei e il possessore di quella mano che la confondeva e imbarazzava insieme si
limitò a sussurrare un leggero “nei tuoi sogni!” veramente poco credibile tanto
che Derek cominciò a ridere fragorosamente “Ah si?”* disse riprendendo e
modificando la battuta detta in cucina, a quelle parole Casey arrossì visibilmente.
Il film cominciò ma la tensione
era ancora palpabile per Casey che non si era ancora calmata un po’ per via del
film con contenuti decisamente poco canonici ma soprattutto per la mano di
Derek che era impegnata ad accarezzare e disegnare ogni parte della nuca della
ragazza, esplorando ogni punto al quale potesse arrivare senza destare sospetti
nella fidanzata comodamente appoggiata sul petto di Derek.
“Casey rilassati! Lo so che non è
il tuo genere di film, prova a godertelo!” disse Emily che aveva certamente
notato la tensione dell’amica ma si tornò subito a concentrare sul film.
“Esatto Casey, rilassati e
godilo” disse Derek spostando con la mano la spallina del reggiseno. Casey fece
per spostare quella mano ma si ritrovò imprigionata dalle dita di lui che le
accarezzarono e massaggiarono il palmo, e finalmente si rilassò emettendo un
piccolo gemito di soddisfazione, a quel punto il possessore di quella mano si
fermò e continuò ad abbracciare la sua ragazza che si era da poco addormentata.
Il film finì, Casey era sempre
più confusa per via del comportamento di suo fratello e del suo corpo:
desiderava ancora quelle mani. Derek svegliò Emily che dopo una serie di scuse
interminabili si fermò a colpo “Come fanno due fratelli ad amarsi? Sarà la
milionesima volta che vedo questo film e non l’ho ancora capito.” Questa
domanda spiazzò i due ragazzi. “Come fai a chiederlo a noi che ci odiamo alla
follia e in più non siamo nemmeno fratelli!”
“Emily quello che non sai è che
io e Casey abbiamo una relazione segreta appena incominciata piena di torbida
passione e non sai cosa non è successo in cucina lei… Ahi! Casey!” Derek si
massaggiava la nuca dove l’aveva colpito il potente schiaffo della sorella.
“ Ahhahahahaha ci ho quasi
creduto! Attenti prima o poi comincerò ad essere gelosa!” Casey era rossa
d’imbarazzo e di vergogna, Derek invece sorrideva soddisfatto.
“Devo andare ragazzi, ci vediamo
lunedì!” e salutò Casey con un abbraccio
e Derek con un bacio lungo e passionale così tanto che Casey rimase interdetta
e guardò da un’altra parte delusa. Derek se ne accorse e quando Emily se ne
andò intrappolò la sorella conto la porta e le si avvicinò.
“Ti ha dato fastidio che la
baciassi?! Dio, non ti facevo così stupida, lei è la mia ragazza. Ricordatelo
prima di farti venire strane idee.” Casey era sconvolta, non era mai stata così
umiliata in vita sua ma non fece in tempo a ribattere che le labbra di Derek
erano sulle sue.
*Riprende la battuta "Ah no?" del 2° capitolo
è
un po' corto in effetti ma dato che aggiorno molto spesso non credo che
sia un problema. Questo capitolo è un po' irreale, per esempio
come fa Emily a non svegliarsi sentendo tutti i movimenti? Non importa
a me piaceva così. per qualsiarsi dubbio sono a vostra
disposizione, un grazie a tutti quanti. Spero vi piaccia. un bacio
BlancheMadame
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Capitolo 4 *** 4° capitolo ***
4 capitolo
Avviso!
Ci sono delle scene esplicite, per evitare inconvenevoli le
contraddistinguerò con un * alla fine e all'inizio così
chi non vuole assolutamente leggere può saltare la parte. Spero
vi piaccia!
Fu un bacio forte, che indicava
possesso e non confusione, lui sapeva cosa voleva. Fu un bacio senza scrupoli,
non chiedeva, lui otteneva e lei glielo concedeva, in balia di strane
sensazioni. Strane perché contrastanti, lo voleva ma non così e quando lei gli
tirò i capelli per allontanarlo lui aderì ancora di più al suo corpo come se
ogni millimetro d’aria facesse la differenza. I respiri di unirono, i battiti
del cuore diventarono una cosa sola, i limiti cessarono di esistere e con loro
il tempo e il bisogno di qualcosa che non fosse quel movimento profondo delle
labbra. Casey ribaltò le posizioni, imprigionandolo, prendendo il comando,
Derek perdeva sempre più la cognizione di se stesso e vederla così
intraprendente lo fece confondere così tanto che non si accorse nemmeno che lei
aveva interrotto il bacio ed era andata in camera sua, non fuggendo ma a testa
alta, dandogli il tempo di capire che aveva lei in mano il controllo e che se
ne andava quando voleva. Ma Derek non si fece aspettare e prima ancora che lei
potesse arrivare nella sua stanza lui era già dentro con lei ed aveva chiuso la
porta a chiave e se l’era messa in tasca.
“Derek cosa credi di fare?”
“Mi sembra ovvio passare la notte
con te..”
“Derek!”
“… a chiarire, ma ora che ci
penso non c’è nulla da chiarire, non serve parlare, potremmo fare altro”
“E ti sembra normale questa
situazione?”
“Non vedo dove sta l’anomalo, 2
ragazzi che evidentemente sono attratti l’uno dall’altra si baciano davanti
alla porta di casa”
“ è qui il problema: viviamo
nella stessa casa, siamo fratelli!”
“Rende solo la cosa più
eccitante!”
“Ed Emily?”
“Emily è una variante che poteva
o meno esserci.”
“Tu la stai tradendo!”
“Tradimento? Noi non abbiamo una
storia! Non è che stai dando troppa importanza a qualcosa che non esiste.
Guarda i fatti Casey, ci siamo solo baciati, nulla di rilevante”
“E questo per te è irrilevante”
scese ad accarezzare tutto il corpo con le dita e arrivata all’orlo dei jeans
si fermò. “A me sembra che qualche effetto te lo faccia!”
“Sono pur sempre un uomo!”
“Un ragazzino!”
“Le mie intenzioni sono
tutt’altro che infantili credimi!”
“Cosa vuoi dire?”
“Questo!”
La baciò intensamente e
voracemente, la spinse sul letto attento a non farle male e si stese su tutto
il suo corpo. Continuò a baciarla sempre più profondamente facendole perdere la
cognizione della realtà, la spogliò lentamente in modo che lei quasi non se ne
accorgesse: il maglione, il reggiseno, i jeans ma quando fece per togliere
anche le mutandine lei lo fermò
“Cosa credi di fare?”
“Vuoi anche un disegnino? Mi
sembra abbastanza ovvio!”
“Non voglio!”
“Non ho detto che ti voglio
stuprare! Ma lascia stare l’aria da suoretta e fidati di me!”
“Hei!”
“Fidati!”* e le tappò la bocca con
un bacio, le accarezzò tutto il corpo soffermandosi dove sentiva che dei
brividi più forti la percorrevano le
baciò il collo, il seno e la pancia ma arrivato al’ultimo ostacolo si fermò e a
guardò come a chiederle il permesso, che non tardò ad arrivare sotto forma di
un gemito, allora lui le scostò con calma studiata le mutandine accarezzandole
le gambe nel farlo, si spostò al centro di esse e lasciò una scia umida
sull’interno coscia per poi soffiarci sopra facendo rabbrividire la ragazza,
leccò tutta la coscia fino ad arrivare alla sua meta personale, lambì anche
quella con la lingua per poi soffiarci sopra, la ragazza rabbrividì ancora di
più muovendo irrequieta il bacino
“non così in fretta Casey!”
lasciò un ultimo bacio sulla sua femminilità e si stese accanto a lei, si sfilò
i jeans e la maglietta che fece infilare alla sorella.*
“ora dormi!” la ragazza non parve
molto contenta di quella nuova tranquillità e si girò dall’altro lato.
“Non mi dire che ti sei offesa!
Hai detto che non volevi andare oltre e ho rispettato le tue decisioni e poi
dovresti imparare che ogni cosa ha un suo prezzo!”
“Ma non ci siamo andati nemmeno
vicino!”
“invece di lamentarti apprezza
cos’è successo oggi ” e la avvicinò al suo petto “ora dormi!”
“Non se ne parla neanche! Tu ora
te ne vai fuori da camera mia e ci rivediamo domani!”
“Mi dispiace ma non ho intenzione
di andarmene! Se hai dei problemi sono fatti tuoi” le accarezzò lievemente i
seni da sopra il tessuto della maglia che si inturgidirono al contatto “Oppure
ti vergogni?”
“Non mi vergogno! ora tu te ne
vai! Nora e George arrivano domani mattina!”
“Appunto domani! Abbiamo tutto il
tempo di dormire!”
E con un bacio a fior di labbra Casey
cedette e si addormentò sul petto di Derek.
“Casey, Casey! Apri dai! Perché
la tua porta è chiusa? Casey mi sto preoccupando, apri!” La voce di Nora era
preoccupata e aveva svegliato tutti gli abitanti della casa. Tutti tranne due.
“Oh merda!”
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Capitolo 5 *** 5° capitolo ***
5 capitolo ditcm
“Casey che dice una parolaccia,
me la segno sul calendario!” disse mugugnando il ragazzo con la testa sotto al
cuscino.
“Oh te la segnerai questa data…
Perché tra 20 secondi mamma sfonderà quella porta”
“Non è divertente!” disse quello
tirandosi su dal cuscino.
“Ti sembra che stia scherzando?”
“Oh merda!”
“Eh si!”
“Casey apri quella dannata porta
o giuro che sarai in punizione per 2 settimane”disse la voce di Nora da dietro
la porta.
“Casey aprile!”
“Facile… Non trovo la chiave e
poi come faccio a spiegare che sei nella mia stessa camera mezzo nudo?”
“è nei miei jeans! E poi potremmo
inventare qualcosa del tipo che hai litigato con Emily e ti sono venuto a
consolare…”
“Sì e chi ci crederà?!” chiese
lei perlustrando la camera alla ricerca dei jeans del ragazzo “Eccoli!”
“Casey credo che queste siano
tue…” disse Derek mentre sventolava un paio di mutandine di pizzo “Carine!
Anche se ieri non le ho apprezzate molto, vabbè vorrà dire che le tengo come
ricordo!” disse infilandosele nella tasca dei jeans che ormai aveva rimesso.
“Derek!”
“Casey apri questa porta!” e così
la povera ragazza fece, e sua mamma si ritrovò davanti ad una scena
inaspettata, Casey con indosso solo una vestaglia, Derek con i vestiti
stropicciati, tutti e due spettinati , con le occhiaie e rossi in viso….
Aspetta Derek imbarazzato?
“Cosa avete combinato voi due?”
chiese Nora mentre mille opzioni si affacciavano nella sua mente.
“Ho consolato Casey, non
guardarmi così Nora … io ho un cuore mooolto generoso!” Detto questo Derek
lasciò mamma e figlia da sole e si rifugiò in camera sua.
“Casey cosa gli hai fatto??”
“Mamma, per una volta che si
comporta da bravo fratello… ero un po’ triste a causa di Emily, vedi mi sento
un po’ esclusa e Derek mi ha consolato.” Cercava di non far vedere che stava
mentendo ma non ci riusciva molto bene per fortuna Nora decise di lasciare
perdere e Casey tornò in camera sua. Cominciò a leggere un libro ma quella pace
non durò molto perché sentì subito dopo due braccia forti sollevarla dal letto
e una voce maschile sussurrarle all’orecchio “Quando pensavi di dirmi che era
andata via?”
“Non l’ho ritenuto necessario.”
“Ah si Casey e questo per te è
necessario?” l’attirò contro di sé facendola aderire a tutto il suo corpo “E
ora dammi il buongiorno come si deve, me lo merito dopo le coccole di ieri!”
Non la fece neanche ragionare che le premette le labbra contro le sue, ma in un
modo così convincente che lei si abbandonò subito al bacio. Le sue mani
andarono ad infilarsi sotto la camicia da notte di Casey ma subito si fermarono.
“Non porti l’intimo?” Il viso di Derek era un misto di sorpresa ed eccitazione
pura. Casey sorrise maliziosa e si fece più vicino
“ho pensato fosse più
comodo” ma non riuscì a finire la frase che si ritrovò imprigionata tra il
letto e il corpo di lui, senza capacità di muoversi e respirare. Le sue mani
erano dappertutto e decise di prendere il comando lei e con un colpo di reni
provò a spostarsi ma Derek non aveva nessuna intenzione di muoversi. Casey
allora infilò le mani dentro ai sui pantaloni e cominciò ad accarezzarlo piano,
questo sortì l’effetto desiderato e allora Casey, approfittando del momento di
distrazione del fratello, ribaltò le posizioni e si ritrovò a cavalcioni su di
lui. Prese i lembi della vestaglia e se la sfilò, mettendo in mostra il suo
corpo nudo.
Derek si ritrovò completamente schiacciato, schiacciato era il suo
corpo da quello di lei, schiacciata era la sua erezione dal bacino di lei e
soprattutto schiacciata era la sua volontà davanti alla visione di Casey nuda
che si muoveva intenzionalmente sul suo bacino. Capì che non avrebbe resistito
molto in quella situazione, era già eccitato prima di varcare la soglia di
quella stanza ora era in uno stato pietoso, mise le mani sui fianchi della
ragazza, costringendola a fermarsi per calmarsi, ma la sua attenzione era
focalizzata sui seni che baciò lentamente dettando il suo ritmo, ma quando capì
che la sua situazione non era affatto migliorata si scostò da lei.
“Devo andare
a fare una doccia gelida prima che mi dimentichi che siamo a 4 metri dalle
stanze dei nostri fratelli e genitori… e tu copriti che non mi rendi la vita
affatto facile.” Detto questo se ne andò lasciando dietro di sé la risata di
Casey.
Lo so è un po corto, ma
dopo lo shock dell'ultimo capitolo ho pensato di non esagerare con i
contenuti questa volta. vi prego ditemi se vi è piacuto. oramai
comincio ad avere dubbi su tutto..... un bacio, BlancheMadame
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Capitolo 6 *** 6° capitolo ***
6 capitolo
Il pranzo era stato imbarazzante
ma non troppo, Derek aveva osato solo accarezzare la coscia di Casey da sotto
il tavolo non spingendosi oltre, remore della doccia ghiacciata di qualche ora
prima. Avevano sparecchiato
silenziosamente senza troppi sguardi
compromettenti cercando di ritrovare un briciolo di normalità. Quando
finalmente ebbero finito, pronti a ritornarsene in camera della ragazza senza
dare troppo nell’occhio, un telefono cominciò a squillare.
“Hey Emily!”
“Ciao Casey, non è che hai
qualche minuto per me?”
“Sì senza dubbio arrivo tra
poco!” rispose subito istantaneamente
20 minuti dopo era già a casa
dell’amica, aspettandosi di tutto ma non la vista della sua amica piangente
avvolta in un pigiamino di flanella.
“Casey, non so cosa fare! Io mi
sento distrutta e confusa, lui ha un’altra ne sono certa e il brutto è che lo
sto ignorando perché accetterei anche questo!” Casey non aveva capito bene il
senso della frase era rimasta alla parola “altra” e si era fermata, aveva
assaggiato la parola sulle labbra, per prenderne più confidenza ma non c’era
riuscita, le sembrava estranea e mostruosa.
“Un’altra?” chiese per paura di
non aver capito. Emily quasi la comprendesse l’abbracciò e le si strinse
addosso riversandole la sua energia, era rabbia e disperazione ma Casey ne
aveva bisogno comunque. Cominciarono a piangere, così a lungo che le lacrime non
si contavano più e una portava addosso la disperazione dell’altra. I sentimenti
si fusero insieme e diventò un intreccio di dolore senza senso. Il mondo era
sfuocato. Le due diventarono tutt’uno per 3 interminabili ore poi si ripresero,
non avendo più lacrime da versare né forza per farlo. Dopo un momento così
intimo le parole sembravano solo un’aggiunta scocciante. Si lasciarono con uno
sguardo che sarebbe stato veramente difficile cancellare dalla loro mente, impresso con inchiostro indelebile
come quella giornata.
“Dove sei stata?”
“Da Emily.”
“Per 4 ore?”
“è la mia migliore amica, Derek e
non vedo come questo possa interessarti. Sono stata zitta se è questo che vuoi
sapere!”
“Certo che mi interessa!”
“Come mai? Non è che forse stai
dando troppa importanza a qualcosa che non esiste?*” quelle parole gelarono il
cuore a tutti e due. Non riuscivano a muoversi paralizzati dalla rabbia e dal
dolore.
“Non le pensavo quelle parole!”
“Ma io si Derek!”
“Cos’è cambiato da poche ore fa?”
“Non è da me fare questo!”
“Casey siamo sempre noi! Tu sei
sempre tu. Sei stata tu a passare la notte con me e sei tu che mi picchi ogni giorno, sei tu che mi
irriti all’inverosimile, sei tu che bacio, sei tu che ti prendi cura di me
dall’inizio senza neanche accorgertene e sei tu che mi fai male al cuore ora in
questo momento e da sempre. Casey sono qui e ci sei pure te, siamo noi quelli
di sempre, Casey guardami…”
La ragazza alzò gli occhi verso
di lui, con la vista annebbiata dalle lacrime non lo riusciva a vedere bene, ma
sperava soltanto che non fosse la sua fantasia, aveva un disperato bisogno di
toccarlo per provare che fosse reale. E così fece, si buttò tra le sue braccia
senza piangere ascoltando solamente Derek e tutto ciò che poteva essere lui, il
suo odore, il cuore, il respiro, la pelle. Sintonizzandosi su di lui.
Fondendosi come aveva fatto poche ore prima con Emily. Lo stesso senso di
appartenenza. Non più importante o meno solo diverso, come loro.
*capitolo 4
è
un poì corto è vero però è stato un
capitolo di cui non ero pienamente sicura, le scene tra D/C sono
praticamente nulle e la parte principale è incentrata su Emily e
Casey come due amiche e non rivali in amore. Spero che a voi piaccia lo
stesso. Commentate e continuate a seguire questa storia.
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Capitolo 7 *** 7° capitolo ***
7 capitolo
Capitolo
molto corto perchè non ho tempo per scrivere spero che possiate
perdonarmi... ATTENZIONE! in questo capitolo ci sono scene esplicite.
Spero che commentiate un po' più dell'ultimo capitolo. un
bacione B.
“Casey vieni in camera…” lo disse
con un tono di voce così privo di malizia che non protestò neanche.
Derek la portò in camera, la spogliò
delicatamente. L’abbraccio per sentire lei nuda a contatto con lui ancora
vestito. Si spogliò della maglia e dei pantaloni per non farle pesare la sua
nudità. La distese sul letto senza quella passione che li aveva sempre
caratterizzati, la baciò dolcemente pensando che per un attimo lei voleva
rinunciare a tutto questo, con il seguire dei suoi pensieri il bacio cambiò
diventò possessione irrazionale, eccitazione ma soprattutto paura. La guardò
negli occhi e comprese che questa volta non ci sarebbe stato bisogno della
doccia fredda. Era immaturo pensare di approfittare di lei in piena crisi
emotiva ma lui la desiderava così tanto che questi pensieri passarono in
secondo piano. Si distese sopra di lei togliendosi i boxer sentendola
finalmente pelle contro pelle completamente. Le baciò il collo, le morse i seni
e la pancia e arrivò alla meta, leccando e baciando tutto ciò che poteva di
lei. La penetrò con un dito sperando di non farle male, ma il gemito di dolore
non arrivò, provò con il secondo dito e la vide inarcarsi istintivamente. Quel gesto
lo eccitò completamente che decise di prenderla in quel momento, afferrandole i
fianchi e spingendosi completamente in lei, perdendosi dentro di lei perdendo
la cognizione del tempo che quasi non si
accorse che lei stava venendo mordendogli la spalla per non gridare il suo
nome. Venne poco dopo di lei, e si accasciò di lato per non pesarle. La fece
accomodare sopra il suo petto e quando sentì il suo respiro farsi regolare le
parlò
“Ti voglio bene Casey,sono stato
bene, ora vado a dormire. Buonanotte” e le diede un bacio sulla fronte.
La ragazza non capì bene le
parole di Derek fino a quando non lo vide uscire da camera sua con tutti i suoi
vestiti in mano. era troppo stanca anche per provare a non piangere , si mise
una vestaglia e si addormentò con le lacrime agli occhi.
“Biip-Biiiip-Biiip” Casey aprì
gli occhi e vide che aveva un nuovo messaggio, lo aprì:
“Casey problema urgente, sono
incinta! E.”
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Capitolo 8 *** 8° capitolo ***
7 capitolo
Lo
so che è cortissimo e che è da tanto che non posto... ma
ho già quasi pronta la continuazione. è un capitolo con
poche pretese, non molto importante ma serve come tutti gli altri per
riuscire ad arrivare al nostro finale. spero di non deludervi troppo ma
a me non sembra così malvagio.... vedremo, mi raccomando
recensite che fa sempre bene al cuoricino di qualche autrice con
l'autostima a pezzi.... :) Vi lascio al capitolo
“Cosa vuol dire che sei
incinta???”
“Non mi vengono, sono in ritardo di 2 settimane mi sembra ovvio!”
“Ma hai fatto il test? E poi mi sembra che voi 2 abbiate sempre usato precau…” Casey si bloccò all’improvviso chiedendosi
come poteva essere stata così stupida. Non avevano usato precauzioni di nessun
tipo lei e Derek. Un immenso dubbio le si venne a formare nella mente
“Sisi… è di questo che ti volevo
parlare… puoi venire da me dopo???” Casey si riprese giusto in tempo per
rispondere affermativamente alla domanda dell’amica, promettendole che sarebbe
andata da lei più tardi. Uscì dalla sua stanza sbattendo la porta incurante che
fossero le 6 del mattino e si diresse nella camera del fratello. Prese le
coperte e lo scoprì ma si bloccò subito dopo: di certo non era preparata a
Derek nudo che la guardava con occhi liquidi.
“Eri così impaziente Casey? e io
che pensavo di averti soddisfatto abbastanza sentendo certe urla!”
Alla ragazza non piacque molto l’allusione
alla notte precedente e si scagliò letteralmente contro di lui, picchiandolo dove
riusciva, Derek la lasciò fare e quando fu certo che si era sfogata abbastanza
se la trascinò sopra di se e ribaltò velocemente le posizioni così da
intrappolarla con il suo corpo.
“Ora che cosa c’è che non va
Casey?”
“Non so… Da dove vuoi cominciare,
dalla mia migliore amica incinta oppure saltiamo questa parte e andiamo a
quando non abbiamo usato precauzioni oppure, gran finale, a quando te ne sei
andato subito dopo avermi scopato con un bacio sulla fronte???!”
“Devo andare!”
“Cosa! Ma hai almeno sentito una
parola di quello che ti ho detto? Sei un vigliacco dove cazzo pensi di andare?”
ma stava parlando al muro visto che Derek si era già vestito ed era uscito
senza rivolgerle la parola. Casey sempre più sdegnata si mise a rincorrerlo
fermandolo sulle scale.
“Mi vuoi rispondere, o non merito
neanche questo? Stronzo!”
“Casey se vuoi discutere lo
possiamo fare anche dopo ma ora non ho tempo per i giochetti da bambini, va a
svegliare Marty se ne hai voglia ma lascia me in pace!” se la scostò di dosso e
se ne andò
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Capitolo 9 *** 9° capitolo ***
9 capitolo
Aveva solo bisogno d’aria, un
disperato bisogno. Prese la macchina e partì senza meta. Voleva staccare il
cervello per qualche ora, girò verso il centro e parcheggiò la macchina in uno
dei pochi posti liberi. Scese e incominciò a passeggiare respirando l’aria
fredda per calmarsi. Le parole di Casey rimbombavano nella sua testa
provocandogli la stessa sensazione della prima volta che le aveva sentite: una
doccia fredda dalla quale voleva scappare.
Incinta, Responsabilità, Emily, Affetto,
Emily incinta , Preoccupazione, Casey, Sentimenti, Precauzioni, Casey, Speranza.
Piccole parole che non volevano
andarsene dalla sua mente quasi ce le avesse scolpite a fuoco. Stava con Emily
da 5 mesi, troppo pochi per essere una cosa seria, troppi per il suo standard.
Aveva avuto tante ragazze, non a centinaia però abbastanza da non farsi fregare
come un ragazzino alle prime armi. Aveva sempre usato il preservativo, unica
regola della decenza che aveva mai rispettato e non aveva fatto eccezione con
la sua ragazza, quindi era molto improbabile che fosse incinta: magari l’aveva
tradito e ora si ritrovava fregata ed essendo fidanzata lui era l’unico capro
espiatorio possibile ma non era questo che gli importava. Casey. Casey era
stata una cosa sovrannaturale non per le prestazioni, seppur soddisfacenti ma
per lo smarrimento che provava quand’era con lei. Lei l’annullava, era come se
fosse nel suo paese delle meraviglie, ed era sempre stato un bene, ma non ne
aveva tenuto conto quando prima di entrare dentro di lei non aveva preso giuste
precauzioni. Se n’era dimenticato, non è che ci aveva pensato troppo tardi e
per menefreghismo e pigrizia non l’aveva detto, gli era sfuggito dalla mente,
gli era sembrato così naturale agire in quel modo…
Capì che il rapporto con Casey
non era uguale a quello che aveva con Emily, non che le avesse mai messe a
confronto, non aveva neanche pensato di farlo: erano rapporti completamente
diversi ma ora che ci provava gli veniva quasi da ridere a pensare di
confrontare la sorella con la sua ragazza, con Emily era perfetto solo sotto le
lenzuola mentre con Casey era distruttivo ogni minuto con lei, lo calmava, lo
portava nel suo mondo spiegandogli le sue regole pretendendo che le seguisse e
a lui andavano bene,lo migliorava e lo
faceva sentire uno che aveva appena fatto qualcosa di buono perché aveva
gettato i rifiuti nell’umido. Lo creava
e lo distruggeva di nuovo ed era straordinario sentirsi plasmare dalle sue
mani, rimanendo lo stesso di prima ma con la coscienza in pace, lei lo faceva
sentire così: in pace.
I suoi passi l’avevano portato davanti
a casa di Emily dov’era pronto ad affrontare la situazione ben conscio che oltrepassata
quella porta avrebbe dovuto prendere delle decisioni importanti, forse anche
vitali ma la oltrepassò con serenità sapendo già che cosa l'attendeva.
Capitolo corto e senza particolari svolte, solo i pensieri di un povero Derek che matura lentamente.
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Capitolo 10 *** 10° capitolo ***
10 capitolo
Capitolo corto e io sono in un ritardo esagerato... quindi mi scuso e vi lascio al capitolo
Se sperava di sapere cosa gli
aspettava … bhè si sbagliava di grosso- Una ragazza isterica, visibilmente
incinta anche se bisognava saperlo per accorgersene del lieve rigonfiamento
della pancia, che lo insultava in tutti i modi possibili. Aveva suonato il
campanello e senza avere neanche avuto il tempo di salutare venne ricoperto da
una pioggia d’insulti molto originali.
“Hai visto cosa mi hai fatto? Ora
la mia vita è rovinata per colpa tua e tu non vuoi prenderti le tue responsabilità?
Razza di cretino, potevi tenertelo dentro ai pantaloni. Ma guarda te con che
stronzo dovevo capitare, un coglione che mi mette incinta e poi non gliene
fotte un cazzo di quello che passerò io!” e avrebbe continuato ancora se Derek
non l’avesse presa per le spalle calmandola.
“Emily smettiamola di dire cazzate,
sappiamo benissimo che quel bambino non è mio, non mi freghi, non me. Quindi ora
mi dici di chi cazzo è questo bambino così vado lì lo picchio e si risolve
tutto, io non sono il padre, io non mi prendo responsabilità che non sono mie,
sarò pure cornuto ma non stupido e nemmeno un vigliacco”
“Sam”
L’unica persona che avrebbe
giurato non c’entrasse nulla. Sam era buono, un pezzo di pane e non avrebbe mai
tradito il suo migliore amico per niente eppure non ne aveva parlato con lui,
nemmeno accennato e non l’aveva trovato diverso dal solito: che sapesse fingere
così bene? E se era davvero così quante palle gli aveva raccontato?
Era già entrato in macchina, direzione
casa di Sam, quando pensò di chiamare Casey ma al cellulare non rispondeva
quindi provò a casa
“Ehi Derek!”
“Ciao Marty, c’è Casey?”
“No è uscita”
“Dove?”
“Da Sam”
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Capitolo 11 *** 11° capitolo ***
11 capitolo
L’auto sfrecciava sulle strade velocemente, incurante dei
semafori rossi, il guidatore non pareva accorgersi di aver spinto la sua
macchina al limite, voleva la velocità ma non per il la sensazione di potenza
che da questa ne deriva, voleva andare più veloce per poter raggiungere quella
casa il prima possibile, per chiarire quella situazione assurda che si era
creata.
Finalmente arrivò in quella casa luminosa che era stata teatro delle
sue più grandi avventure:la prima pedalata sulla bicicletta, la prima vittoria
a nascondino, il primo bacio in 2° elementare, il primo vero torneo di calcio,
la prima sbronza e la prima volta e ora stavano per aggiungersene altre: la
prima litigata con Sam e il primo pugno dato a quest’ultimo, e gli eventi si
sarebbero susseguiti così se non avesse aperto la porta senza bussare.
Aveva sempre
avuto le chiavi di quella casa che considerava sua e del suo amico. I genitori
di lui quasi non ci abitavano e quindi Sam aveva la casa libera ogni giorno e a
Derek era sempre sembrato un peccato non approfittarne. Anche Sam a volte la
usava per qualche festino illecito o per far colpo su qualche ragazza ma Sam
era buono e nelle relazioni che aveva avuto non serviva impressionare l’altro,
aveva sempre nutrito un profondo affetto ricambiato per ogni ragazza passata
per il suo letto o per il suo cuore che
per l’amico non erano la stessa cosa. Derek l’aveva sempre invidiato per la sua
visione delle cose, non che lui non credesse all’amore ma per l’amico c’era da
qualche parte una ragazza che l’avrebbe stregato, amato e protetto, come non aveva
fatto sua madre, cosa che non aveva mai detto esplicitamente ma un migliore
amico queste cose le sa.
Era così convinto della figura dolce e buona del suo
amico che rimase shockato dalla visione di lui che si scopava una ragazza sul
piano di lavoro della cucina, era così stravolto che non reagì e stette a
guardare con occhi sbarrati la scena di lei che si muoveva sopra di lui decisa, sempre più veloce.
Non provava niente in quel momento tanto meno eccitazione solo il sapore amaro
della delusione, poi quando però la ragazza si tolse dalla faccia i capelli in
modo da permettere a Derek di guardarla in faccia, il ragazzo non ragionò più,
si avvicinò e colpì Sam in faccia, sugli stinchi, tra le gambe, ogni parte di
lui che trovava e avrebbe continuato se la ragazza non l’avesse fermato e una frase
gli uscì dalle labbra, tremando di rabbia “Sei una puttana, Casey!”
Capitolo corto che
è arrivato abbastanza velocemente... non ero molto sicura della
parte finale, prima avevo idee un po più spinte o un po
più caste a seconda dei giorni così ho optato per la via
di mezzo. spero che vi piaccia, alla prossima BlancheMadame
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Capitolo 12 *** 12° capitolo ***
12° capitolo
Ecco il
12°capitolo, questo capitolo è incentrato sul litigio dei 3e
un po il chiarimento dello scorso capitolo. Buona lettura!
“E tu sei un coglione Derek”
“Dai avanti dimmi che ho frainteso, dimmi che non ti stavi
facendo scopare dal mio migliore amico?”
“E a te dovrebbe importare qualcosa??”
“ Solo perché me ne sono andato senza darti una spiegazione??? Ma vai a farti
fottere, ribadisco sei una puttana!”
“Va avanti da mesi sta storia e tu sei un cazzone che non
arrivi neanche a capire che tua sorella va a letto con il tuo migliore amico!”
“Da quanto???!”
“Da 2 mesi, e te non te ne sei accorto perché non sai
pensare ad altro che a te stesso!”
“Secondo te è per me stesso che sono venuto qui? Sono venuto
qui per picchiare quel coglione del mio ex migliore amico per aver messo
incinta la mia ragazza, sono venuto per vedere che cazzo fai qui perché ero
preoccupato e ti trovo sul bancone a scoparti lo stronzo che non solo si è divertito
a farmi cornuto una volta ma pure la seconda”
“Io non sono la tua ragazza!”
“Sei la sua??”
“No! Hai presente il sesso??? Ecco stronzo io sono qui per
questo!”
“Fin li c’ero arrivato vedendoti…”
“Basta ripetere cosa ho fatto ne ero ben consapevole ok?!
Aspetta hai detto che ha messo incinta Emily? Quindi non sei tu?!”
“Finalmente qualcuno ha capito! Sì si è portato via Emily e
ora te … ma dimmi che cazzo vuoi la mia vita?”
“Derek non era mia intenzione…”
“Sam non dire cazzate, non era tua intenzione…. I bambini si
fanno in due e a meno che lei non ti abbia stuprato… cazzo solo perché tu hai
una vita di merda devi venire a incasinarmi la mia?! Tu vestiti, che andiamo a
casa!”
Casey si vestì velocemente e uscì senza neanche guardarsi
alle spalle ed entrarono nella macchina
“Derek… Derek… ascoltami!”
“Cazzo vuoi ancora?”
“Va avanti da molto tempo ma è sempre
stato qualcosa per divertirsi,
non erano mai implicati sentimenti, qualche mese fa abbiamo deciso di
smetterla, vedi lui è sempre stato innamorato di Emily e mi ha
detto che se l’era
portata a letto e non se la sentiva più di continuare, e a me
è andata bene. non
mi dispiaceva perderlo ma quando Emily oggi gli ha detto che non
voleva stare con lui perché amava te, ci siamo incontrati
e bhè, tu mi avevi detto quelle cose…”
“Così è tutta colpa mia, gran belle scuse Casey”
“Ti prego non essere arrabbiato con me..”
“Ci devo ragionare Casey, ho bisogno di tempo, di tempo senza te!”
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Capitolo 13 *** 13° capitolo ***
13 capitolo
Capitolo di transizione, spero comunque che vi piaccia... buona lettura B.
.
Erano passate due settimane, due settimane d’inferno, senza
parlarsi ne guardarsi. Quando lei incontrava il suo sguardo lui lo rivolgeva ad
altro, ripugnato. Due settimane d’indifferenza assoluta sia in casa che a
scuola. Dopo 14 giorni di riflessione, Derek non aveva risolto niente: si
sentiva tradito da Casey e da Emily. Profondamente umiliato, una ferita che bruciava
nel suo orgoglio. Ogni giorno cercava di prendere un po’ di coraggio e lasciar
da parte il suo amor proprio, parlarle e dirle che la rispettava e che non gli
importava che si fosse scopata il suo migliore amico ma poi rivedeva la scena
di lei sopra di lui e la rabbia aumentava per poi sbollire in delusione. Casey era
la ragazza che gli aveva fatto più male, Emily l’avrebbe fatto solo vergognare
in pubblico di essere cornuto ma Casey era qualcosa di intimo, di viscerale,
qualcosa che lo lacerava dall’interno ogni volta che la vedeva e non sapeva se
chiamarlo disillusione oppure desiderio. Lo rapiva il suo modo di spostarsi i
capelli dietro l’orecchio, il suo modo di mangiarsi le unghie e poi pentirsene.
Era tutto semplice con lei, ma non abbastanza. Spontaneamente l’avrebbe
rincorsa e poi abbracciata ma poi tornava il fardello di quel passato troppo
vicino. Dopo due settimane aveva trovato l’occasione perfetta per parlarle:
erano da soli a casa, costretti per forza ad incrociarsi.
“Casey…”
“non serve che tu dica niente ho già capito, non mi vuoi, ti
faccio schifo. Senti risparmiami la paternale grazie!”
“Hai parlato con Emily?”
“Ancora?! Non glielo dirò anche se ha tutto il diritto di saperlo
dopo che tu l’hai fatta sentire un verme per averti tradito…”
“Volevo solo sapere se Sam è disposto a prendersi le sue
responsabilità… e non è vero che non ti voglio è ch…”
“Non è vero?! E quei sguardi piani di disgusto? Erano una
mia immaginazione?”
“Ti avevo appena visto tradirmi con il mio migliore amico…”
“Tradirti? Non ti sembra di dare troppa importanza a
qualcosa di inesistente?”
Ancora quelle parole che non avevano più il solo potere di
ferire ma anche di esasperare.
“Pensavo di avertelo già chiarito… non le pensavo quelle
parole!”
“E io continuo a dirtelo… io le pensavo Derek!”
“Non vedi l’assurdità… ora sei tu che sei arrabbiata con me…
ma ti rendi conto??”
“Non vedo niente di strano, tu mi guardi come se fossi il
mostro più orribile della terra per 2 settimane e” venne interrotta da un
bacio.
“Non ti avrei baciato se le cose fossero così”
“Un bacio non aggiusta le cose Derek, non ora o forse non
più”
E lo lasciò solo in corridoio ancora più confuso di prima.
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Capitolo 14 *** 14° capitolo ***
14 capitolo
Capitolo corto... non ho molto tempo ma spero che lo apprezziate comunque. alla prossima B.
La rincorse: non poteva fare altro.
“Ma chi ti credi! Una donna vissuta che sputa sentenze. Non
avevo sbagliato: Sei una bambina! Solo perché avevo bisogno di tempo per
pensare e ti ho ignorato ora fai la preziosa. Ma sai una cosa, non voglio avere niente a che
fare con te: vai a leccarti le ferite da un’altra parte, non da me. Tanto la
vittima la sai fare bene.”
Rimase basita, non se l’aspettava. L’infantile era sempre
stato lui, e lei la ragazza matura, non aveva mai avuto dubbi sul contrario.
“… e Casey un piccolo consiglio, questo non è il mondo delle
fiabe, non cercare il principe azzurro che ti porta in braccio, perché non
esiste, e se anche esistesse tu non lo vorresti: tu vuoi uno schiavetto alle
tue dipendenze. Le persone non sono perfette e tu per prima, cresci e apri gli
occhi una buona volta.”
Lei non voleva che fosse tutto perfetto, accettava i difetti
degli altri ne era sicura. E in quanto a se stessa aveva sempre avuto una buona
stima di sé ma non gli era mai sembrato sbagliato: l’autostima è un pregio non
un difetto.
Nei ragazzi non cercava niente di più che il rispetto non potesse
dare: la cortesia di aprire la porta, di ascoltarla sempre, qualche regalo a
volte, l’essere gentile e disponibile. Tutte cose che un uomo dovrebbe sempre
fare in compagnia di una signora, ma appena formulò questo pensiero si rese
conto dell’ipocrisia evidente: lei non avrebbe mai aperto la porta a nessuno al
mondo e non avrebbe di certo ascoltato un uomo mentre parlava di calcio o
sport,e non sarebbe stata sempre gentile e disponibile con lui: non si sarebbe
mai umiliata a tal punto. Si era sempre dichiarata femminista convinta e non
riusciva a credere come le persone potessero arrivare a sfruttare le donne
mettendole al di sotto di tutto e di tutti, e in quei 17 anni di vita non si
era mai accorta che lei stava facendo la stessa cosa. È vero non disprezzava
gli uomini ma li considerava inferiori e non pari a lei, francamente non aveva
mai considerato nessuno come suo pari, si rese conto che il suo ego la seguiva
dappertutto allontanando chi le voleva stare accanto.
Non si era mai sentita
così sola come in quel momento, era sempre bastata a se stessa e ora aveva bisogno
di qualcuno accanto, pensò subito a Derek
e a quanto avesse dovuto rimanerci male quando lei lo aveva aggredito in
quel modo. Non ragionò più e si diresse verso le scale ed entrò nella stanza
del ragazzo
“Derek…”
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Capitolo 15 *** 15° capitolo ***
15 capitolo
Capitolo
corto... bhe come al solito! vi lascio subito alla lettura però
prima volevo avvisarvi che ho aggiunto una one-shot riguardante questa
fanfiction ed è un FINALE ALTERNATIVO a quello che ho in mente,
e mi farebbe piacere se voi la leggeste. la storia si chiama "Dreamer:
is the only thing that remained" . vi lascio al capitolo...
presenta SCENE ESPLICITE quindi se non volete leggerle come
sempre metterò degli asterischi... alla prossima B.
“Casey non ho voglia di sentire le tue bambinate”
Ma lei non gli rispose e rimase a guardarlo, il petto nudo,
i pantaloni della tuta che coprivano a malapenai boxer, e si incantò guardando
le cosce muscolose, deglutendo a vuoto.
Lui di certo non rimase indifferente a quello sguardo
languido, lo percepiva quasi fosse qualcosa di palpabile, lei si avvicinò a
bocca spalancata quasi non riuscisse a trattenere le sue emozioni e si sentisse
spingere verso quel corpo, ed era così sentiva un bisogno quasi doloroso di
toccarlo e lo fece. Piano con i polpastrelli, per paura di essere respinta, ma
poi lasciò vagare le sue mani su quel petto nudo, come se volesse imprimerselo
a fuoco nella sua mente.
* Passava con i palmi
aperti su ogni piccolo dettaglio senza trascurarne nemmeno uno lasciando dietro
di sé dei brividi ben visibili sul petto di lui. Sfiorò l’elastico dei boxer e
lo guardò dritto negli occhi e dentro vi
lesse solo folle desiderio. E continuò la sua opera, curiosa, apprezzando quel
corpo che non aveva avuto modo di scoprire la loro prima volta.
Lo accarezzò da sopra i jeans ma lei voleva la sua pelle a
contatto con la propria, salì a cavalcioni sedendosi sulle sue gambe, e con
mani sicure sbottonò i pantaloni e li abbassò insieme all’intimo, lo accarezzò
timida esplorando e cercando i suoi punti più sensibili. I gemiti di Derek
riempirono la stanza, ed ad ogni gemito Casey diventava sempre più sicura e
Derek si avvicinava sempre più alla follia.
Non riuscendo a
trattenersi oltre Derek ribaltò le posizione e cominciò a torturarla tanto
quanto lei aveva torturato lui, accompagnando alle mani lingua e morsi, la
portò vicina al culmine per poi smettere ed entrare velocemente in lei. Vennero
insieme, disperatamente sfogando la rabbia provata in quei giorni sull’altro.*
Il silenzio era
opprimente, interrotto solo dai due respiri che cercavano di tornare normali
quando una frase interruppe l’armonia appena riacquistata: “Cosa sono io per te?”
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Capitolo 16 *** 16° capitolo ***
16 capitolo
Capitolo ipercorto, ma oramai vi siete abituati no?! vi lascio alla lettura spero che vi piaccia! B.
La domanda l’aveva spiazzato, non se l’aspettava, di sicuro
non in quel momento. Avevano appena superato un momento difficile ed erano
stati più i momenti di crisi che non quelli sereni. Arrivò a pensare che quella
ragazza avesse un senso masochistico spiccato. Si chiese se in verità non
avesse avuto una relazione con lui per il solo piacere di fare qualcosa di
proibito. Pensò alla relazione che Casey aveva avuto con Sam e in effetti il
ragionamento non aveva falle. Si sentì così stupido per quello che aveva
provato. Si vergognò di ogni suo più piccolo gesto, si era sentito pure in
colpa all’inizio pensando di averla in qualche modo costretta a baciarlo. Si sentì
offeso ed umiliato e ancora di più perché era stata lei a ferirlo e non era la
prima volta.
“Casey cosa vuoi tu da me?”
“Stare con te mi basta!”
“Ma perché vuoi stare con me?”
“Cos’è un nuovo modo carino di lasciarmi?!”
“Perché siamo mai stati insieme?”
“Basta rispondermi con delle domande! Non ho fatto altro che
sentire delle richieste ma ora voglio anzi no pretendo delle risposte! Cosa
sono io per te?”
Si sentiva vulnerabile sotto quello sguardo, voleva finire
quell’interrogatorio e voleva ferirla e farle sentire la delusione che anche
lui provava, rispose calmo con un tono di voce che metteva paura persino a lui.
“Sei mia sorella Casey, lo sei sempre stata. Cosa ti
aspettavi?!”
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Capitolo 17 *** 17° capitolo ***
16 capitolo
Una risata sincera si diffuse in tutta la stanza.
“E pensi che con una frase del genere io me ne vada
piangendo in camera mia per non vederti mai più, magari guardando film d’amore strappalacrime?
A volte sei ancora più infantile di quanto avessi mai immaginato. Devi fare
chiarezza in quella testa, perché hai paura!”
“Ma paura di cosa???”
“è il solito cliché vero? l’uomo che non vuole impegnarsi
per non rinunciare al sue essere libertino e la donna che arriva e lo cambia da
un momento all’altro, supplicandolo e facendogli provare il vero amore! Che
cagata! Se ti aspetti che io ti supplichi di non abbandonarmi per delle
troiette ti sbagli di grosso, io so che non mi abbandonerai!”
“E da dove viene questa presunzione?”
“Tu sei mio, e lo sai. Non potrai mai andare con nessun’altra,
senza avere il mio ricordo che ti accompagnerà e ti farà sentire sporco”
“Se io sono tua allora tu sei mia!”
“Non ho mai avuto niente in contrario in proposito, io
voglio sentirmi tua”
Derek era visibilmente spiazzato da quel discorso assurdo e
allo stesso tempo incantato dai gesti della ragazza. Doveva di certo soffrire
di bipolarità, non era possibile cambiare atteggiamento da un minuto all’altro,
ma era anche per questo che si era innamorato di lei. A quei pensieri si bloccò
e Casey, quasi gli fosse riuscita a leggere nel pensiero disse:
“Mi ami?”
“Eh?” Derek aveva la bocca spalancata, sconvolto.
“Non è difficile da capire, Mi Ami?”
“Ma che razza di domande fai?!”
“Non cambiare discorso: Rispondimi!”
“Senti Casey, io non lo so.”
“Non lo sai se mi ami? O sei innamorato o non lo sei!”
“E io non lo so!”
“Perché devi mentire pure a te stesso, tu la verità non la vuoi accettare!”
“Smettila di analizzare ogni mio gesto! Non sono dallo
psicologo!”
“Perché tu non fai lo stesso con me quando mi guardi?”
“Di sicuro non ti guardo mentre sei nuda per
psicoanalizzarti, credimi è l’ultimo dei miei pensieri!”
“E invece lo fai, perché vuoi capirmi.”
E l’unica cosa che Derek capì è che lei sapeva tutto di lui.
Lo stava torturando con quei discorsi perché sapeva esattamente dove doveva
colpire, e invece lui che si era sempre vantato per saper osservare e
comprendere le persone non capiva più niente di lei. Quando pensava di averla
scoperta fino ad ogni limite saltava fuori una caratteristica che prima lei non
aveva e doveva ricominciare tutto daccapo,* lei invece non la stupiva più niente
tranne noi.
“Allora mi ami?”
Capitolo un po' più lungo del solito ma aggiorno in velocità, spero che vi piaccia, un bacio B.
* citazione di 8ème mereveille di Florant Pagny, riadattato e tradotto per motivi di inerenza al testo, testo originale: C'est que plus
rien ne l'impressionne/ A par nous
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Capitolo 18 *** 18° capitolo ***
18 capitolo
capitolo come
sempre corto! bhè non c'è molto da dire su questo solo
che spero che vi piaccia! al prossimo capitolo... B.
Dedicato a tutte voi che mi seguite.... Grazie!
.
.
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.
“Non credo nell’amore!”
“E questa da dove l’hai tirata fuori?!”
“Casey, io non ti amo!”
“Ah…”
“Non rimanerci male, è che io credo all’amore ma credo che
sia una cosa speciale, da una volta nella vita. Si, mi piaci da impazzire ma
questo non vuol dire che io sia innamorato di te. Ti voglio in ogni momento ma
questo non è amore. Sì ci tengo a te ma neanche questo è così profondo. Dammi tempo,
non voglio mentirti e spergiurare il mio amore quando non è vero.”
“Quindi ora che si fa?”
“Non lo so Casey sei tu quella razionale! Accetterò ogni
cosa che tu dirai, lo giuro!” e la guardò con occhi supplicanti, come se le
stesse chiedendo di salvargli la vita,e in parte era così. Derek voleva che Casey
salvasse la loro vita, la vita di due persone che stanno insieme.
“Andiamo a parlare con Emily! Se tu farai questo io ti
aspetterò anche in eterno. Vai a dire alla tua ex che la stavi tradendo con la
sua migliore amica, fammi vedere che ci tieni a me.”
“Casey sei sicura?! Non è di certo a tuo vantaggio!” ma nel
momento stesso che lui lo disse capì che non doveva essere a vantaggio di Casey ma di Emily. Era lei
che aveva il diritto di sapere, e l’amica non voleva privarla di quello anche a
discapito della loro amicizia e poi dovevano farlo insieme perché Emily se lo
meritava, meritava di guardarla in faccia con tutto il disgusto che poteva. A Derek
tutto questo sembrò di una lealtà struggente.
“Lo farò, anzi lo faremo Casey”
Si rivestirono con calma e senza troppo imbarazzo anche se
il silenzio era pesante. Non parlavano perché entrambi avevano un grande
bisogno di riflettere su cosa stava accadendo. Arrivati al cancello della casa
di Emily si guardarono negli occhi come a infondersi coraggio cercando sempre
di mantenere le distanze. Furono accolti da un’Emily stanca e distrutta che li
invitò nel salotto piccolo e scomodo, invaso dalla miriade di bambole delle
sorelle della ragazza.
“Emily dobbiamo parlarti…” cominciò Derek ma fu subito
interrotto da Casey
“Abbiamo una relazione ed è cominciata quando ancora stavate
insieme”
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Capitolo 19 *** 19° capitolo ***
19 capitolo
Come capitolo non mi convince molto ma sta a voi giudicare. Buona lettura B.
Casey aveva paura. Una paura folle di leggere il disgusto
negli occhi della sua migliore amica. In macchina non era riuscita a stare
ferma e le mani le tremavano, stava per rovinare anni di amicizia profonda, di
lealtà incondizionata solo con una frase.
Quando Emily aprì la
porta, quasi ritornò indietro, avrebbe sempre potuto dire che Derek l’aveva
obbligata e in quel frangente sembrò veramente una buona idea ma poi guardò la
sua amica e la pancia leggermente rigonfia e sentì che doveva dirglielo
veramente e quando Derek aprì bocca per spiegare non ce la fece sopportarlo e
decise che doveva farlo lei, veloce indolore, senza paura.
Ma di paura ne ebbe
tanta dopo aver detto quella frase. Si impose di guardare Emily negli occhi
mentre glielo diceva e mentre assimilava le cose. Voleva guardarla negli occhi
mentre appariva per la prima volta il disgusto e la delusione nei suoi occhi e aspettò
quel momento con timore ma invece di tutto questo Emily parlò:
“lo sapevo già” i due ragazzi rimasero spiazzati per le
parole e la calma di Emily. Lei lo sapeva già, non ne sembrava sconvolta ma
sembrava che finalmente si fosse liberata di un peso troppo grande.
“Da quanto?” disse Derek lentamente.
“Da sempre, prima ancora di voi forse. Prima dell’episodio
della cucina, delle carezze sul divano mentre io ero accanto, certo che siete
troppo furbi! Ma lo sapevo già, quella è stata una conferma. Derek non è mai
stato gentile e premuroso ma ha fatto di tutto per te, per renderti felice.
Casey, poi, dicevi di odiarlo ma eri sempre in pena per lui, chissà cosa ti sei
inventata per giustificarlo a te stessa. Siete così da sempre ed io sono in
mezzo, mera consolazione, vero? Ma quando ho deciso di esserti amica, Casey,
questo era già compreso nel contratto e anche chiaramente e mi ero ripromessa
di evitare i miei sentimenti per Derek. Poi… bhè ci siamo messi insieme e a me
non sembrava vero che potessi essere egoista almeno per un po’. Non pensate di
avermi deluso, lo sapevo già! ”
Casey l’abbracciò d’istinto, e così fece pure Derek. Un
grande sentimento di gratitudine li univa l’uno con l’altro e un sentimento
ancora più bello e splendente si stava formando: la fiducia cieca.
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Capitolo 20 *** 20° capitolo ***
20 capitolo
Iper ritardo
perchè come ho già detto ad alcune di voi il computer si
è rotto. Spero vi piaccia il 20° capitolo e per la prossima
decina ho in serbo per voi un capitolo davvero speciale. Sperco che vi
piaccia e scusatemi ancora per il ritardo, un bacio B.
“Mamma?! Dai lasciaci andare!”
“Tu hai veramente voglia di passare un intero weekend con
lui ”
“Non con lui ma con Emily, è incinta, lo ha appena saputo e
io sono la sua migliore amica!”
“E perché tu dovresti andare?”
“Nora sarò anche un ragazzo profondamente ferito
nell’orgoglio ma quelli sono i miei migliori amici anche se una mi ha tradito e
l’altra mi ha soffiato la ragazza, più di una volta!” ma l’ultima frase era
stata detta ad un volume così basso che Nora non sentì niente, non per paura di
essere scoperto o per quantomeno insinuare un dubbio ma per lo sguardo che la
sua ragazza gli stava lanciando: prometteva minacce e tanto dolore! Si mise
quasi a ridere, lui intimorito da sua sorella Casey, dalla sua ragazza. Eh sì,
la sua ragazza. Si accorse troppo tardi che si era incantato a guardarla e
cercò di riprendere la sua aria da duro e di abbandonare quella ebete che aveva
poco prima. Nora non se ne accorse e si chiese se era veramente cieca o se
faceva finta di non vedere.
“… va bene!” Derek guardò incredula Nora: sì decisamente non
sospettava niente se no non avrebbe permesso a loro due di andare in uno chalet
in montagna con un’altra coppia di ragazzi, era chiaramente un’uscita a 4.
Prepararono le valigie velocemente ognuno immerso nei propri
pensieri e il tempo volò. Derek era neanche a metà dell’opera quando un clacson
interruppe i suoi pensieri: era arrivata la mamma di Sam.
Sophia era come una seconda mamma per Derek e quando la
prima se n’era andata aveva cercato di passare sempre più tempo con lei. A Sam
non dava fastidio: avrebbe fatto di tutto per il suo amico e vederlo tanto
contento con sua madre non poteva che renderlo felice perché condividevano una
cosa in più. Sophia era una donna che ne aveva passate molte e dopo che il suo
ragazzo dell’epoca era scomparso dopo la notizia della sua gravidanza, lei
aveva dovuto arrangiarsi da sola senza l’aiuto dei suoi genitori. Aveva fatto i
più svariati lavori fino a trovarne uno da interprete: l’unica cosa che i suoi
genitori le avevano lasciato era una conoscenza quasi perfetta del tedesco,
piccola consolazione che ora però l’aiutava a vivere e a mantenere suo figlio.
Lo chalet era stato comprato dopo anni di sacrifici e ora era un’oasi di relax
però ben presto era diventato sempre più difficile andarci e ne aveva comprato
uno più piccolo in fondo alla vallata. Sophia aveva accettato di buon grado di
lasciare passare i ragazzi un finesettimana nel suo paradiso privato soprattutto
sapendo della situazione difficile tra i due futuri genitori. Derek scese da casa sua e andò incontro a Sophia la
abbracciò e il sorriso scomparve sul volto di Casey: un’immotivata gelosia ma
pur sempre gelosia. Derek parve accorgersene e quando salirono in macchina l’abbracciò
di slancio e la baciò teneramente
“Sono solo tuo.” Sussurrò ma Casey era rigida e puntava lo
sguardo su degli occhi che li fissavano: Sophia.
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Capitolo 21 *** 21° capitolo ***
21 capitolo
Mi scuso per il ritardo, questo capitolo contiene scene esplicite contrassegnate come sempre da un'* buaona lettura B.
“Stai tranquilla, non andrò a urlarlo ai quattro venti! Sono
mamma è vero ma ancora una ragazza…” a quel punto scoppiò una risata fragorosa
“Ahaha! Ma ci ti crede! Hai quasi 50 anni! ”
“Un’altra parola e ti metto in punizione!”
“Ma dai mamma si scherzava!” Sam era veramente intimorito
dal tono di voce di sua madre.
Il viaggio passo tranquillo senza troppi momenti
imbarazzanti, Sam ed Emily cercavano di capirci sempre di più l’uno dell’altro
mentre gli altri due ragazzi si godevano la bellezza del tenersi per mano senza
paura. Arrivati allo chalet Casey non ebbe nemmeno il tempo di farsi la doccia
che Derek l’aveva baciata appassionatamente ma lei lo scansò
“Derek, devo fare la doccia!”
“Ok!” Casey rimase piacevolmente stupita: Derek aveva
finalmente capito che doveva darle i suoi spazi. Derek la prese in braccio e la
portò verso il bagno
“Derek!”
“Si, Casey?”
“Mettimi giù ti ho detto che devo fare una doccia!”
“E la farai la doccia, ma insieme a me.”
“Derek!”
“Rilassati!” le fece di nuovo toccare terra e Casey si sentì
molto soddisfatta della sua opera di convincimento fino a quando non si sentì
spogliare da due mani lente e calde
“Ma cos…” e si interruppe quando sentì la lingua di Derek
accarezzare il suo lobo
“Ti ho detto di rilassarti…”
*Da quel momento Casey non aprì bocca e si lasciò trasportare
dalle mani che esploravano il suo corpo, passando sui punti più sensibili, ed
ad ogni suo gemito ne conseguiva il sorriso pieno di eccitazione e di
compiacimento di Derek. La spinse vero il box doccia e fece scorrere l’acqua
incurante di essere ancora vestito, ma Casey se ne accorse e lo liberò degli
indumenti ormai fradici con una lenta carezza. Derek prese del bagno-schiuma e
lo passò su tutta la schiena di Casey, sentendo tutti i muscoli rilassarsi uno
alla volta, quando ormai l’acqua aveva tolto ogni residuo di schiuma ne prese un
altro po’ e lo passò sui glutei, saggiandone la consistenza e spingendosi
sempre più vicino alla sua femminilità senza mai toccarla veramente, poi scese
verso le gambe e inginocchiatosi percorse tutto l’entro-coscia con le labbra,
fino ad arrivare a sfiorarla intimamente. La portò al limite ma si fermò subito
prima di lasciarla venire, risalì per tutto il suo corpo fino a raggiungerle le
labbra per la prima volta e la baciò, un bacio che sapeva di tenerezza più che
di passione ma che si trasformò subito quando sentì le mani di Casey
accarezzare la sua erezione, anche lei lo portò al limite per poi fermarsi , ma
Derek la sollevò per le natiche ed entrò in lei con una sola spinta, passò poco
prima che lei raggiungesse l’orgasmo seguita subito dopo da lui.*
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Capitolo 22 *** 22° capitolo ***
22 capitolo
Lunghezza un
po' insolita per un mio capitolo: è lungo ma era per farmi
perdonare dell'assenza durante le vacanze di Natale. Spero che vi
piaccia e che non vi annoi... un bacione B.
“Derek, Casey! Non venite a mangiare?”
“Arriviamo Emily” disse una voce assonnata proveniente da
sotto il cuscino del letto matrimoniale. Si erano addormentati subito, troppo
stanchi anche per asciugarsi, il letto era ancora umido e loro erano stretti
per non sentire il freddo, si erano addormentati così, con le gambe
intrecciate. Fu Casey a svegliarsi per prima, non amava dormire nel corso della
giornata, lo aveva visto appoggiato al suo seno e gli aveva accarezzato i
capelli, si era alzata ed era andata ad asciugarsi.
“Sei sveglio?”
“Mmh…” sempre la solita voce un po’ arrochita dal sonno.
“Dai, muoviti che ho fame! ”
“Si mamm…” non riuscì a finire la frase troppo occupato a
sgranar gli occhi sul completino di pizzo nero portato dalla ragazza.
“Si?” non ottenne una risposta anche perché si infilò una
T-shirt di Derek e uscì dalla porta. Al ragazzo
non restò che farsi una doccia ghiacciata per dimenticare la visione di pochi
istanti prima. Si rivestì velocemente e scese al pianoterra, e la visone che lo
accolse non fu delle migliori: Casey stava parlando con una ragazza, Erika la
sua ex.
“Hei Derek, ti presento Erika, ha uno chalet proprio accanto
al nostro!”
“Hei!”
“Derek!” lo rimproverò Casey
“Piacere di conoscerti Erika!” lei tese la mano e lui gliela
strinse e al momento si lasciarla Erika indugiò un po’ troppo sul suo palmo con
i polpastrelli.
“il piacere è tutto mio Derek” il tono con cui lo disse lo
fece rabbrividire, troppo languido per una conversazione innocente. Il ragazzo guardò immediatamente Casey, per
vedere se si era accorta di qualcosa, ma era troppo ingenua. Del suo sguardo
però se ne accorse Erika che allargò il suo sorriso ancor di più.
“Questa sera c’è una festa a casa mia, pensate di venire?”
disse con un tono leggermente allusivo.
“Veramen..”
“Certo che veniamo!” Casey l’aveva interrotto subito “Siamo
in 4… è un problema per te?”
“Figurati, più gente c’è meglio è!”
Casey sorrise spontaneamente e incominciò a farle
domande, e invitarla a pranzare con loro
e Derek decise che sarebbe andato a guardare la partita con Sam, ma non lo
trovò, cercò in cucina e si trovò spiazzato a vederlo con un grembiulino
intento a controllare il forno.
“Che stai facendo!”
“Eh?!” si guardò intorno spaventato “Ah no è che… Si insomma
Emily voleva mangiare il pasticcio e allora, lei è andata fuori e mi ha detto
di controllare il forno, hai idea di quando un pasticcio è pronto?”
La faccia smarrita e preoccupata dell’amico lo fecero ridere
fino alle lacrime.
“Smettila cretino! Emily non ci sarà per sempre dovrò
imparare a fare qualcosa da mangiare a mio figlio!”
La tenerezza con cui lo disse fece smettere di ridere Derek
per poi iniziarlo a prendere in giro. Smise poco dopo per controllare anche lui
il forno, in fondo era il suo pranzo.
Quando Emily tornò trovò i due ragazzi a tagliare un
pasticcio quasi crudo.
“Che cosa state combinando?!”
“Guarda che bel lavoro neanche una bruciatura!”
“Si! Ed è pure crudo, rimettilo nel forno!”
Dopo una decina di minuti fu tutto pronto per il pranzo, ma
mancava Casey. La cercarono in tutta la casa fino a che Emily non vide che
aveva lasciato un post-it “Sono da Erika, ci vediamo nel pomeriggio!”
I tre cenarono soli, e tra battute e scherzi l’unica ragazza
mostrò il motivo per cui era andata via: un vassoio di pasticcini!
“Volevo festeggiare l’inizio delle nostre vite, e dato che
non posso festeggiare con lo champagne bhè direi che i pasticcini erano la
migliore delle opzione, solo che Casey non c’è magari…”
“Gliene lasceremo un paio..”
“… Si non dobbiamo mica aspettarla!”
“Allora scelgo io per prima!”
“Perché?”
“Sono io quella incinta!” se ne prese 5 solo e selezionò
quelli per Casey lasciando il resto per i ragazzi un po’ delusi da quello che
li era capitato.
Casey si fece viva solo nel pomeriggio raccontando com’era
stata gentile Erika e che bella casa che aveva, quando Derek provò ad
avvicinarsi lei gli intimò di stare lontano che aveva poco tempo per prepararsi
e lo mandò a farsi la barba, passò per camera di Emily rassicurandola per il
ventre che trovava troppo sporgente. Si preparò velocemente e ordinò agli altri
di uscire velocemente che erano in ritardo. Derek riuscì soltanto a darle un
bacio a fior di labbra e sussurrarle un “bellissima” all’orecchio prima che Casey
scomparisse tra la folla impressionante di gente andando a cercare la sua nuova
amica.
Casey era molto sorpresa dall’organizzazione di Erika e
dagli invitati, sì c’era molta gente ma nessuno si comportava in modo incivile
o rozzo, la cercò per mezz’ora e quando la trovò una lacrima sfuggì dal suo
autocontrollo: aveva le labbra su quelle di Derek.
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Capitolo 23 *** 23° capitolo ***
23 capitolo
Capitolo corto.... spero che vi piaccia lo stesso. alla prossima B.
“Dio mi sento così stupida… come ho fatto a crederti?!”
“Casey! Aspetta?”
“Aspettare cosa? Chi? Te? Mi sembra di averlo fatto
abbastanza! Ti voglio fuori dalla mia vita, ora!”
“Casey..”
“Dico seriamente Derek! Vattene, lasciami da sola, cos’altro
vuoi da me ”
“Casey, cazzo lasciami spiegare…”
“Cosa devi spiegare Derek?!”
“Ho capito che può sembrare un tradimento ma non lo è…”
“E cos’ha di diverso? Perché proprio non ci arrivo…”
“Lasciami finire Casey… non è un tradimento per il semplice
fatto che non lo volevo.”
“Sì! Ovvio, ti ha obbligato a baciarla e tu ti saresti
ritirato un secondo dopo, vero? Cavolo Derek, non farmi sentire ancora più
umiliata, cazzo ma ti rendi conto di ciò che dici…”
“Non mi sarei tirato indietro”
“Questo sì che mi fa star meglio, non ti sembra di avermi
fatto troppo male per oggi, basta ti prego!”
“Non ho provato niente, era solo familiare ed automatico
baciarla.”
“Una delle peggiori scuse che tu abbia mai inventato… era
per familiarità che ti scopavi tutte, così tanto per abitudine? Mi fai schifo!”
“Ti amo!”
Lo schiaffo arrivò con un sonoro schiocco.
“Sei uno stronzo” e se ne andò con il volto rigato dalle
lacrime.
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Capitolo 24 *** 24° capitolo ***
24 capitolo
Capitolo lunghissimo per i miei standard... spero che ci piaccia e che non sia troppo banale. alla prossima B.
“Ti amo Casey, non sono mai stato attento se stavo ferendo
qualcuno, non è una scusa, ti amo e non ho idea di come riuscire a
dimostrartelo. Ieri sera è stato uno sbaglio ma neanche questo perché in
confronto a te quello era niente. Non ho provato niente, il cuore comincia a
battere solo se ci sei tu! … Ma ti sei sentito? Cazzo Derek puoi fare di più”
era da mezz’ora che parlava da solo, non era andato a dormire, era sveglio solo
grazie a troppi caffè, voleva essere sveglio quando lei si fosse svegliata,
voleva farle capire che era lì solo per lei. L’aveva sentita piangere dalla sua
camera e urlare nel sonno il suo nome, quanto male poteva averle fatto? Aveva
provato pure ad entrare ma lei aveva chiuso la porta a chiave.
Accostò l’orecchio alla porta, un altro urlo, ma stavolta
Casey si svegliò ed era quasi pronto a parlare fino a quando non la sentì farfugliare, all’inizio non capì bene ma poi
sentì qualcosa che forse non avrebbe voluto.
“… innamorata. Perché? Perché di lui e non di qualcun altro?
Di tutti tranne di lui! È così stupido, egoista e tanto stronzo…” se fosse
rimasto ad ascoltare ancora un po’ avrebbe sentito Casey sussurrare che lo
amava proprio per questo e che anche se fosse stato diverso anche in minima
parte non sarebbe stato lui, ma non lo sentì, corse in cucina, si preparò un
thè e aspetto che si riaddormentasse. Cercò con la mano una sporgenza
irregolare sopra il camino, alzò il legno con delicatezza e ne estrasse un
piccolo mazzo di chiavi: erano quelle di riserva, con quelle aprì la porta dove
dormiva Casey prese la sua valigia ed alcuni suoi vestiti, il resto lo avrebbe
preso un’altra volta, richiuse la porta e rimise il mazzo dov’era. Se ne andò
velocemente calcolando che se non si fosse sbrigato avrebbe perso la prima
corriera che lo avrebbe riportato a casa. Cercò di fare più piano possibile e
non si accorse che qualcuno lo stava spiando dalla porta.
Era arrivato alla fermata giusto in tempo ed erano trascorsi
solo 15 minuti dall’inizio del viaggio quando l’autista disse che dovevano fare
una sosta in attesa che la tormenta potesse passare. In effetti era da quando
era iniziato il viaggio che la neve cadeva sempre più fitta e velocemente, ma
non si era preoccupato così tanto: pensava a ben altro. Si fermarono in un bar
piccolo anni ’60, ordinò una cioccolata calda e si mise finalmente a osservare
i suoi compagni di “sventure”: una donna con una bimba in braccio, un
vecchietto, una signora sulla 50ina, una ragazza con meno di 30 anni e
l’autista, un signore con tutti i capelli bianchi ma che dimostrava a malapena
60 anni. Si sedettero tutti insieme in un tavolo troppo piccolo e cominciarono
a fare conversazione. La donna con la bambina andava a trovare sua madre, non
glielo fece notare ma aveva il labbro visibilmente spaccato e altri lividi meno
visibili. Il vecchietto diceva che andava a trovare sua moglie ma lo sguardo
triste che aveva quando lo raccontò fece capire che era solo da molto tempo,
l’autista non aveva né moglie né figli e si vedeva che ne soffriva molto Derek
s’immaginava fin troppo bene l’uomo ad accettare tutti gli straordinari che gli
venivano richiesti solo per poter stare un attimo in più fuori casa. La signora
si vantò di avere un posto di lavoro perfetto con due figlie intelligenti e
brave a scuola e con un marito meraviglioso, ma nessuno le fece presente che il
marito e le due figlie erano morti anni fa a causa si un incidente. La ragazza
andava a studiare in città, ora che la guardava meglio non dimostrava più di 25
anni, era bella, con i capelli rossi e gli occhi verdi, avrebbe potuto
innamorarsi di lei veramente ma c’era posto solo per Casey e lo sapeva fin
troppo bene. Ad un certo punto Derek sentì il suo cellulare suonare e si stupì
pensando di non avere campo
“Pronto?”
“Derek? Oddio Derek dimmi che Casey è lì con te e che state
tutti e due bene!”
“Emily sono da solo in un bar a fare colazione”
“Sei andato via con la macchina?”
“No!”
“Oh cazzo!”
“Emily?! Che succede?”
“Casey deve aver preso la macchina per venire a
raggiungerti!”
“È assurdo Casey non ha ancora preso la patente e poi c’è
una bufera qua fuori!”
“Appunto…”
“Oh merda! Emily? Emily ci sei? Cazzo è caduta la linea!”
Poi finalmente assimilò le parole di Emily: Casey, con la
macchina, senza patente, la bufera. E lui non poteva farci niente solo pregare,
ma Derek non era un ragazzo ragionevole, prese il cappotto e uscì.
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Capitolo 25 *** 25° capitolo ***
25 capitolo
.
Scusatemi
veramente, ho avuto un lutto in famiglia e non avevo l'ispirazione
nè la voglia di scrivere... ed ecco in estremo ritardo questo
capitolo che spero vi piaccia... un bacio a tutti BlancheMadame.
A Rosina, hai fatto tanto per me, mi manchi già
Da tempo non sentiva più i piedi, cercava di muoverli piano
ma non li sentiva, il freddo gli aveva congelato la faccia, sapeva di non poter
resistere ancora a lungo, guardò il cellulare per l’ennesima volta 08.34.
vagava per la strada innevata e quando gli pareva di vedere qualcosa si
precipitava verso di questo incurante del pericolo e più di una volta era stato
sul punto di cadere e si era fermato giusto in tempo.
Continuava a ripetersi
che l’avrebbe trovata al caldo nella macchina troppo spaventata per continuare
ma sapeva che non sarebbe mai stato così, alcuni mesi prima aveva assistito
alle sue lezioni di guida e seppur non commettesse errori gravi era ancora inesperta e sicuramente non
abbastanza per reggere quelle condizioni, non aveva la patente e pensava di
prenderla al più presto ma lei non si sentiva pronta e tutte le sue paura e
giustificazioni ora pesavano su Derek, se le fosse capitato qualcosa di male
l’avrebbe avuta sulla coscienza per tutta la vita.
La bufera iniziò a calmarsi
e poté finalmente vedere qualcosa al di là del 3 metri e proprio quando, con il
volto rigato dalle lacrime anch’esse gelate, si era deciso a tornare indietro
vide una macchia scura sul ciglio della strada, le andò incontro speranzoso e
in effetti vide il grande SUV arenato tra la neve, cercò di guardare dentro ma
non la vide allora urlò come non aveva mai fatto in vita sua, la chiamò fino a
non avere più voce fino a quando non vide delle tracce di scarponi che non
appartenevano a lui e che si dirigevano verso la foresta, le seguì e ad un
certo punto sentì un sibilo e pensò fosse il vento ma poi udì chiaramente una
voce femminile che invocava aiuto, era Casey, ne era certo o almeno lo sperava,
la seguì intimò alla ragazza di parlargli ancora e finalmente la trovò non
troppo distante dall’automobile con il piede incastrato in un crepaccio, gli si
inumidirono gli occhi e l’abbraccio forte
“Guai a te se rifai una cosa simile!”
“Cosa dovrei dire io che mi sono svegliata e tu non c’eri…
con una bufera chissà dove ti eri andato a cacciare, mi hai fatto prendere una
fottuta paura!”
“Hei! Ora siamo insieme… c’è tanto tempo per litigare…
adesso ti aiuto tiriamo tutti e due!” tirarono sino a non sentire più i muscoli
ma riuscivano solo in parte a liberare il piede, infine ci riuscirono ed ebbero
la forza solo di rientrare in macchina. Battevano i denti dal freddo accesero
il riscaldamento ma ci metteva troppo tempo per scaldare l’abitacolo.
“Vieni qui scaldiamoci a vicenda” Casey si spostò e si
sedette a cavalcioni su di lui ma il freddo era ancora troppo. Sentì le mani
del ragazzo che la liberavano dalla giacca fradicia e poi dal maglione e così
via fino a lasciarla completamente nuda tranne la biancheria
“Così ci scaldiamo prima” l’aveva detto in un sussurro privo
di malizia e lei non ne dubitò, inizio a spogliarlo priva di quella foga che di
solito accompagnava i suoi gesti, quando furono tutti e due nudi si strinsero e
cominciarono a sfregarsi a vicenda per provare un po’ di calore. Ben presto i
corpi ritornarono ad una temperatura accettabile e allora si resero conto della
situazione e i loro tocchi si tinsero di passione. Si guardarono negli occhi e
capirono.
Erano insieme, ed era quello che contava, erano vivi tutti e
due e la gioia del ritrovarsi la sua dolcezza li avvolse. Avevano voglia di
sentirsi di provare che era vero di toccare con mano il corpo dell’altro,
saggiarne la consistenza e pregare di non essere in un sogno, iniziarono a
passare le dita ancora fredde l’uno sul corpo dell’altro riscoprendo il piacere
di toccare ed essere toccati e si baciarono con tutta la voglia ed il senso di
colpa che avevano dentro di loro, si baciavano cercando di spingersi sempre più
nell’altro e si guardavano perché nessuno dei due voleva perdere un solo
movimento dell’altro e ogni più piccola sfumatura nei suoi occhi, leggere il piacere che causava l’incupimento dei loro
occhi e provarne a sua volta, si dimenticarono del mondo erano da soli.
Non badarono alla situazione volevano esserci l’uno per
l’altro, seppur scomodi si fusero senza protestare in religioso silenzio
spezzato solo dal loro ansimare, si guardavano per davvero, e si sentirono una
cosa sola, un corpo solo e una mente sola, tutti i loro problemi scivolarono
via erano solo loro, consapevoli di esserlo non cercavano giustificazioni a
quell’amplesso lento, consumato guardandosi negli occhi, incatenando i loro
sguardi.
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Capitolo 26 *** 26° capitolo ***
26 capitolo
Avete tuttio
il diritto a uccidermi! sono 20 giorni che non aggiorno e mi dispiace
veramente! Volevo postare il prima possibile e invece no... vabè
spero che il capitolo vi piaccia... sopratutto l'ultima parte! Buona
lettura B.
La macchina dei soccorsi li aveva trovati seminudi e ancora
abbracciati, avevano deciso di andarsene subito perché quella che doveva essere
una vacanza di piacere si era trasformata in tutt’altro. Erano partiti il prima
possibile e arrivarono a casa nel tardo pomeriggio, per tutto il viaggio di
ritorno erano stati mano nella mano, si guardavano, si sorridevano tristi
consapevoli che appena arrivati non sarebbero più potuti stare insieme a tutte
le ore del giorno. Avevano scaricato le valigie con una lentezza quasi esasperante
quasi che quegli oggetti li tenessero ancora fermi ai quei giorni felici.
Percorsero il vialetto senza speranze e un attimo prima si sfiorarono le mani,
per darsi forza.
Seguirono gli abbracci dei parenti e le solite domande
“Com’è andata?”
“Vi siete divertiti?”
“Avete litigato?”
l’ultima domanda li fece sobbalzare non per la questione in sé ma per il
proprietario di quella vocina infantile e imbarazzata.
“Sì Marty, ma io e Derek ci siamo promessi di non litigare
mai più, non essere triste! Io e il tuo fratellone andremo d’accordo d’ora in
poi, promesso.” E le sorrise profondamente convinta di ciò che le diceva.
Derek prese in braccio la bambina e la fece girare e saltare
in aria
“Ancora! Dai! Ahahahaha…. Più veloce!” e Derek continuava
ridendo anche lui. L’abbracciò forte
“Ti voglio bene bimba”
“Smettiamola con queste smancerie e lasciamo i ragazzi
mettere a posto le valigie” quella voce forte e maschile ruppe il silenzio e
Casey fu quasi tentata di mandarlo a quel paese, era un momento magico ma lui
non poteva saperlo e per questo lasciò stare.
“Andiamo?” in quelle parole una sfumatura di malizia che la
fece arrossire
Prima che se ne accorgessero salirono di sopra e iniziarono
a baciarsi lentamente, poi quando il bacio divenne più profondo Derek la fermò
“Ma che cos…”
“Prima di continuare volevo dirti che lo provo veramente”
“Non sto capendo niente”
“Ti amo Casey” le avvolse il viso con le mani e la guardò
con amore, ‹sì
è proprio amore› pensò Casey e si sentì fortunata
“Ti amo Derek”
Ripresero a baciarsi ad un ritmo più lento. Erano
finalmente in pace,senza segreti o rimorsi a dividerli. Uno con l’altra, soli e
felici di esserlo. Ogni gesto, anche il più banale assumeva un significato
diverso, senza intenzioni nascoste, solo per il piacere di una carezza. I loro
sguardi comunicavano come non avevano mai fatto, e le loro menti si
avvicinavano tanto quanto i loro corpi.
Per una volta non badarono ai familiari nella stessa casa,
non cercarono neanche di dare spiegazioni, raggiunsero una camera, una
qualsiasi e incominciarono a baciarsi, non presi da una passione irrazionale ma
con sentimento, assaporando ogni tocco e ogni sfioramento.
≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈≈
“Derek smettila!”
disse trattenendo il riso
“tranquilla nessuno ci vede!” e le morse il labbro,
succhiandolo piano, per provocarla.
“Derek!” replicò con tono scocciato ma con una nota di
divertimento profondo nella voce.
“Ok ok… andiamo a mangiare! Ti ha mai detto nessuno che sei un po’
fastidiosa?”
“Derek!” disse fintamente offesa, ma la verità è che le
piacevano troppo questi battibecchi
“Mi fai venire il mal di testa! Per fortuna so come farti
stare zitta…” e la baciò lentamente per farle rendere conto di ciò che
succedeva peri darle il permesso di reagire di condurre lei il gioco, amava
quando lo faceva. Ma la ragazza non era dello stesso parere e si staccò subito
con una risata.
“Acidenti a te e alla tua puntualità, mi ucciderai donna!”
disse fintamente frustrato e cercò di baciarla ma non si erano neanche sfiorati
quando si resero conto della presenza appena arrivata alle loro spalle che fece
cadere i libri che teneva in mano. I due ragazzi si staccarono terrorizzati
come se avessero perso la scossa e presero il coraggio di guardare in faccia la
persona che li aveva interrotti, pensarono ai mesi in cui si erano preparati a
quel momento: era arrivato troppo presto, non avevano deciso niente, vivevano
ancora alla giornata e si erano appena riappacificati. Erano insieme, si
guardarono, trasmettendosi forza attraverso le loro mani unite e si voltarono
ad affrontare l’avvenire a testa alta.
“Mamma!”
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Capitolo 27 *** 27° capitolo ***
27 capitolo
Scusate per
l'immenso ritardo ma non avevo idea di come continuare la storia.
Abbiamo quasi finito e ci sarà un breve epilogo e poi la storia
sarà definitivamente conclusa.... spero ce vi piaccia il
capitolo perchè non ne sono convinta.. un bacio B.
Casey non sentì nemmeno il fiume di parole che venne dopo,
era tutto confuso e solo due idee le vorticavano in testa chiare: Derek l’amava
e sua madre li aveva scoperti.
Teneva ancora la mano di Derek tra la sua, era calda e
familiare, ed era l’unica cosa che la teneva ancorata al mondo, non la scuola,
le amiche o la famiglia ma lui. Si era sentita in paradiso quando lui
gliel’aveva sussurrato per tutto quell’amplesso dolce, era stato magnifico e
ora sentiva sua madre urlare e non ne capiva le parole troppo concentrata sulle
loro mani unite; contiuava a ripeterlo quasi non ci credesse.
“Casey!” la voce di sua madre la riportò alla realtà, erano scesi
dalle scale ed erano arrivati in soggiorno e lei non se n’era accorta, immersa
nel suo mondo felice.
“Casey! Cosa stavi dicendo?” doveva aver pensato ad alta voce.
“Ho detto che lo amo e lui ama me, e non è una cottarella che poi
ci passerà, io lo amo.”
“Casey non dire sciocchezze! Siete due ragazzi!”
“Tu ami George?”
“Ma che c’entra! Si lo amo”
“E come reagiresti se qualcuno ti dicesse che non sta bene che voi
vi amate, che dovete lasciarvi, che tanto non durerà”
A quelle parole Nora rimase scioccata come se non ci avesse mai
pensato, come se anche la prospettiva che quella fosse la realtà la turbasse.
“Ma noi siamo adulti!”
“George, con tutto il rispetto voglio sentire cos’ha da dire mia
madre.”
“Certo certo, Nora?” rispose impacciato
“Cosa?”
“Mamma come reagiresti?”
“Lo ami veramente?”
“Sì”
“E sei pronta a difendere il vostro amore, a combattere per
questo.”
“Lo sto già facendo”
Nora si mosse verso la figlia, la circondò con le braccia e le
sussurrò all’orecchio
“Sono sempre la tua mamma se hai bisogno di parlare, e ricordati
che questa è pur sempre casa mia, e valgono le mie regole.” era il suo modo un
po’ goffo di dirle che lo accettava e Casey lo capì.
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Capitolo 28 *** 28° capitolo ***
28 capitolo
Scusate per
il ritardo, ho avuto dei problemi ma questo non mi giustifica, avevo
pronto questo capitolo da un po' ma non mi convinceva e francamente non
mi convince neanche adesso. Non so se ci sarà un epilogo, ma
comunque la storia è ai suoi ultimi capitoli. mi dispiace
tantissimo per il ritardo! spero vi piaccia il capitolo!
3 mesi che sembrava andare tutto bene, 3 mesi che sua mamma
aveva accettato tutto e 3 mesi che cercava di nascondersi da Derek. Era
cambiato molto in quei 3 mesi, si vestiva con maglioni larghi e si arrabbiava
con Derek tutti i giorni per stupidaggini e poi si metteva a piangere. Non
facevano più l’amore da tre settimane. Lei lo respingeva perché sapeva che
sarebbe cambiato tutto da li a poco, aveva il terrore che lui la scoprisse, e
ogni notte dopo averlo respinto lui si girava dall’altra parte e lei si sentiva
sempre più sola e piangeva fino ad addormentarsi. Durante il giorno si
comportavano in modo freddo e lui aveva incominciato a restare via tutto il
giorno con ogni scusa.
“Ora mi devi dire che cosa sta succedendo! Casey io non ce
la faccio più, non posso neanche toccarti! Ti scosti, piangi. Guardami in
faccia Casey! Dovevamo affrontare tutti
i problemi insieme ma tu mi escludi!” L’ennesima litigata solo che
questa volta doveva dirgli la verità.
“È perché ho paura!”
“Ma di che cosa Casey! Io sono qui e ti amo.”
“Non credo che dirai la stessa cosa tra poco”
“Ma che stai dicendo! Io sono qui per te e ti amo, darei
tutto per te senza pensarci! Ma non è così per te vero? Non mi ami così tanto,
io vorrei starti vicino ogni secondo della tua vita e mi sembra ancora troppo
poco e tu? Tu mi allontani quando questo dovrebbe essere il momento più bello
della nostra vita! Abbiamo superato tutto anche i nostri genitori insieme!”
“Ti amo, e di questo sono sicura ma…”
“Perché ci deve essere sempre un ma nella nostra storia…”
“Ma sono incinta!” lo interruppe gridando e per la prima
volta da mesi finalmente lo guardò in faccia.
Derek non si mosse.
“Incinta? E chi è il padre?” lo sguardo duro la collera
appena trattenuta.
Lei rimase allibita si aspettava tutto tranne quella
domanda.
“Chi è il padre?” Lo chiese scandendo bene le parole.
“Chi vuoi che sia? Sei tu!”
“Cosa?! Ma se non ci tocchiamo da un mese!”
“Tre settimane” ebbe solo il coraggio di mormorare.
“Casey non prendermi in giro, se fossi stato io il padre non
avresti fatto tutta questa sceneggiata!”
“Sono incinta di 3 mesi, sei tu il padre e non volevo che
tutto questo rovinasse ciò che c’è tra noi! ”
“Potevi pensarci prima, perché io l’avrei accettato ma la
verità è che tu mi hai escluso, non volevi un figlio da me? Questo è il tuo
amore? Non volevi rovinare tutto bhè l’hai fatto!”
Si voltò e se ne andò.
Rimase sola come aveva temuto. Rimase sola ma non pianse,
aveva pianto troppo e il momento che aveva temuto era arrivato. 3 ore rimasta
seduta sul suo letto ad attenderlo.
“Casey! Svegliati amore!” era la voce di Derek, Casey aprì
gli occhi e lo vide. Si mise a piangere quando si accorse del mazzo di fiori
sul comodino: rose blu e rosa.
“Ho girato tutta la città per trovare delle rose blu! Ma la
verità è che sarei andato anche in capo al mondo, mi dispiace Casey per come mi
sono comportato, è che ho subito pensato che non lo volevi un figlio con me e
sono impazzito perché non credo che ci sia cosa migliore di una bimba che
assomigli tutta a te e che…”
Casey gli posò un dito sulle labbra, per interromperlo.
“Grazie” Moromorò con gli occhi pieni di lacrime, non l’aveva
abbandonata e voleva il loro bimbo quanto lei. Lui gli accarezzò il ventre con
le mani, e lei intrecciò le loro dita insieme.
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Capitolo 29 *** ultimo capitolo ***
ultimo capitolo
Sono un po in ritardo, ma in
questi ultimi mesi la mia vita è cambiata talmente tanto... ho
scritto questo capitolo 10 mesi fa ma non ero convinta, ora lo sono, mi
dispiace per il ritardo, un bacio B.
Casey è morta da 5 anni ormai.
Aveva 50 anni ed un cancro, fino all'ultimo giorno le sono stato
vicino, mangiando gelato alla vaniglia insieme a lei,perchè
voleva vere un gusto dolce in bocca e non quello amaro delle medicine e
della morte sempre piu vicina. Un giorno all'alba ho sentito una mano
tra i capelli ed era lei, che mi svegliava dolcemente:
" Ascolta!" mi disse "trapoco non i sarò più. cercai di
interromperla ma Casey era fatta così, doveva dire unacosa e
l'avrebbe detta ad ogni costo- tra poco morirò, forse ci
vorrà qualche giorno forse meno, ma tu non puoi disperarti, hai
altre responsabilità, devi consolarle e fare in modo che
continuino la loro vita, hai capito? Non perderle di vista, aiutale,
incoraggiale, non importa quanto stai male, hai capito?"
feci un cenno con la testa, mi prese la mano e rimanemmo con gli
sguardi intrecciati finchènon mi disse di avvicinarmi
"Ti amo" non le servirono alcuni giorni: morì dopo pochi
minuti, con la mia mano intrecciata alla suae il mio bacio ancora sulle
sue labbra.
Avevamo tre figlie e lapiù piccola aveva solo 16 anni,
soffrirono molto ma andarono avanti, io no. In quel giorno non persi
mia moglie ma la mia compagna di vita, l'unica persona a cui ho mai
affidato la mia vita, senza rimorsi, lei era la mia guida, abbiamo
affrontato ciò che la vita ci ha dato insieme, e ora vago
incompleto senza uno scopo. Tutto mi ricorda Casey, a volte la sento
accanto a me ma mi volto e vedo il suo cuscino vuoto, ormai senza alcun
profumo,i suoi libri accanto al comodino, uno ancora con un segnalibro.
Apro l'armadio e sento ancora la sua risata, affondo il viso nei suoi
vestiti e mi sento completo per un attimo, come se 5 anni non fossero
mai accaduti, Lisa la maggiore delle nostre figlie mi chiede ancora di
liberarmi delle tue cose , dice chemi fanno malema non sa che in
realtàmi riportano in vita.
Lisa è incinta sai amore? arrivi ad immaginare la nostra
piccolina che girava con il suo cagnolino di peluches in mano qualche
anno fa, ora ha fatto un bambino? eppure la gravidanza le dona in un
modo straordinario, è così bella. Didi ,odia ancora quel
soprannome, si è appena laureata, vuole fare la mosaicista,
farei di tutto per farle cambiare idea ma non ho dimenticato la
promessa che ti ho fatto.
Mi manchi ogni giorno Casey! tra poco, dopo essermi assicuratoche loro
tre stiano bene,ti raggiungerò.Niente di clamoroso, mi
lascierò andare e verrò da te, alla fine sono morto 5
anni fa, con le tue labbra sulle mie eil tuoultimo respiro ad
accarezzarmi il volto.
Ti amo anche io
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