The killer kid

di La SeRpE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il nuovo negozio ed eventi strani... ***
Capitolo 2: *** Inizia l'incubo... ***
Capitolo 3: *** L'interrogatorio ***
Capitolo 4: *** Il tempo, una cosa terrificante... ***
Capitolo 5: *** corsa contro il tempo... ***
Capitolo 6: *** La fine... ***



Capitolo 1
*** il nuovo negozio ed eventi strani... ***


the killer kid

_New York_    _14.30_


Il nuovo negozio ed  eventi strani…
 


Erano  le 14.30 del giorno 1 Gennaio 2015,le strade di New York erano affollate come sempre ma, notai che tutte le persone si erano raggruppate accanto ad un nuovo negozio, probabilmente aperto da poco, che vendeva tutto ciò che aveva a che fare con i videogiochi, cose che mi facevano letteralmente impazzire!

 

Mi chiamo Cheryl e avevo 14 anni quando successe tutto ciò, mi trovavo a New York per trascorrere il weekend con mio padre, quel fine settimana speravo di divertirmi in qualche modo… ma non sapevo che cosa aveva in serbo per me il futuro...

Notai che sulla porta d’ingresso del negozio c’era una scritta:

Inaugurazione del  : HELL OF VIDEO GAMES. Acquista il tuo videogioco preferito per soli 5 dollari!!!!

Pensai tra me e me che 5 dollari per un videogioco erano fantastici! Meglio entrare!

Entrai nell’enorme negozio e notai che era pieno di scaffali sui quali si trovavano videogiochi di ogni genere: dall’horror all’azione, dalle favole ai classici ecc…

Il negozio era bello grande e anche un po’ macabro… le luci attaccate al soffitto si trovavano all’interno di un teschio ai quali facevano da “occhi” , il pavimento era in  metallo… sembrava che stessi camminando su uno di quei tombini nei quali hai paura di precipitare mentre cammini, mentre le pareti erano completamente nere con delle scritte in rosso richiamando un po’ quelle scritte che si vedono nei film fatte con il proprio sangue… Davvero originale…

Mi diressi verso lo scaffale in cui si trovavano i videogiochi per la play 3 genere horror e azione… e dopo aver visto numerosi titoli di alcuni giochi che conoscevo già fra cui: Silent Hill, Resident Evil the darksides chronacles, Resident Evil the umbrella corporation, Alice madness return, Assassin’s creed, Calling ecc…mi colpì una copertina… senza titolo … e senza immagini…

Girai il contenitore e lessi testuali parole:

Questo videogioco diventerà il vostro incubo peggiore… non dormirete la notte… vi seguirà ovunque… e alla fine … cadrete vittime del vostro stesso incubo… sarete voi a completare la copertina del videogioco con titolo e immagine… sarete voi il vero videogioco…

Beh… che dire… inquietante no? Decisi di comprarlo comunque! Quelle parole mi hanno incuriosita… chissà di cosa parla… voglio proprio vedere se dormirò la notte!

Presi il videogioco e vidi improvvisamente un signore avvicinarsi a me con un sorrisino compiaciuto… sulla giacca portava un cartellino … Barney Collins… mai sentito in vita mia sto cognome…

-Salve signorina, posso esserle d’aiuto? Vedo che ha preso uno dei nostri giochi… vuole acquistarlo?

-Si, 5 dollari giusto?

-Certo! Tutto ciò che vedi esposto costerà 5 dollari fino a domani mattina, quando l’offerta scadrà! Mi faccia vedere il
gioco che vuole acquistare!


-Mh… ecco!

-Graz…ie…

All’improvviso la faccia del commesso si fece cupa… quasi terrorizzata dopo aver visto il gioco…

-Sei… sicura…?

-CERTO!!!

-A…llora… sono 5 dollari… grazie per la sua visita… se ci sono problemi con il videogioco ci può contattare attraverso il numero che si trova sullo scontrino… buona giornata…

-OOOOK! Arrivederci!

Che bello! Non vedo l’ora di provarlo!

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIN!

-Noo Dove l’ho messo?... ah! Eccolo qua! PRONTO?

-…I…See…You…

-… Ah ah… che spiritoso… su avanti… mi dica chi è!

-…

-Pronto? Prontoo chi è?

-…

-Fuck!

Mi guardai attorno e notai che tutti mi fissavano in cagnesco…

-Ermh… io… devo… devo… devo andare a casa! ARRIVEDERCI!

Mio dio che figura! Tutte le persone che si trovavano nel negozio mi stavano fissando! Però ho detto quella parola per una buona causa! Nessuno mi può fare certi scherzi! Bene! Adesso… dritti verso casa!

-… O santo cielo! Cosa è successo?

Appena uscita dal negozio trovai una scena raccapricciante… una povera persona stesa a terra… sanguinante… ormai era… morta… sentivo gente parlare fra se e se mentre mi osservavano… io ero lì immobile davanti a quel corpo… tutti camminavano e nessuno si fermava a guardare o a chiamare un’ambulanza… mi avvicino ad un passante e…

-Chiami un’ambulanza! Presto! Sta perdendo sangue! Bisogna fare qualcosa!

-Scusi ma qui nessuno sta sanguinando…

-Ma come fa a non vederlo? È qui davanti a lei!

-Ragazzina Mi stai prendendo in giro?

-C-Che cosa?

-Qui non c’è nessuna persona sanguinante!

-! M-ma…

-Hai le allucinazioni! Fatti curare!

Era veramente un’allucinazione?No… ne sono convinta… quella persona era lì… stesa a terra… senza vita… stava sanguinando… non me lo ero immaginato…anche se… il corpo è sparito non appena mi sono girata per chiedere aiuto… tutto ciò è strano…meglio tornare a casa… AL SICURO!
                             ***
Durante il tragitto di ritorno a casa sono successe molte cose strane… ad un certo punto inizio a sentire puzza di bruciato… non un bruciato qualsiasi… puzza di carne bruciata… e quando mi girai… la scena che mi ritrovai davanti era a dir poco disgustosa… carne umana che bruciava… la puzza che c’era era orribile e nauseante… ma mi convinsi che anche quella persona era solo frutto della mia immaginazione… ma quando proseguii notai un’altra cosa… un’ombra… accanto alla mia… quest’ombra doveva provenire per forza da un corpo che si trovava affianco a me… ma… il problema è che… accanto a me non c’era nessuno… l’ombra assomigliava a una bambina con un vestitino… quando si mise di profilo notai anche che portava i capelli sciolti e lunghi… ma la cosa più strana è che in mano aveva qualcosa di affilato dal quale scendeva un liquido… ma le ombre non ti permetto di capire molto e pensando che fosse solo un’altra delle mie allucinazioni proseguii dritta verso casa mia… senza guardare dietro o di lato… solo la porta di casa mia…

-…Sia lodato il cielo… ce l’ho fatta ad arrivare sana e salva…

Aprii la porta di casa e salutai mio padre che stava guardando la tv in salotto… ma sul mobile notai un’altra cosa a dir poco… macabra… in tutte le foto che erano appoggiate li… le persone erano degli scheletri… solo io apparivo in forma umana nelle foto… qui c’era qualcosa che non andava… così decisi di chiedere a mio padre come mai invece delle persone che fino a poco prima occupavano lo spazio nelle foto ci fossero dei raccapriccianti scheletri che sorridevano a 32 denti!

-Papà… come mai hai sostituito le nostre foto di famiglia con delle foto di persone morte?

-Ma di cosa stai parlando Cheryl! Io non ho sostituito un bel niente! dove le vedi ste persone morte?

-!!

-…Vai a riposarti… forse sei troppo stanca… fatti una bella dormita!

-Ok…

Giuro di averli visti… quegli scheletri erano lì!! Come può non vederli?? Le soluzioni sono 2! O mio padre è orbo, o sono io che sto impazzendo!...Ci penserò dopo… adesso potrò finalmente provare il mio nuovo gioco!  


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ciau^^
Questa è la mia 1^ storia... prima di tutto: GRAZIE 1000 per averla letta e spero che la commentiate lasciando una recensione !
non vi anticipo nulla perchè non so neanche io il seguito!!XD
Adesso devo scappare! CIAU^^

 

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Capitolo 2
*** Inizia l'incubo... ***


 The killer kid

_New York_16.50_

inizia l’incubo

Salii le scale correndo a 200 Km\h per arrivare subito in camera mia dove FINALMENTE potrò provare il mio nuovo gioco.

-Anf…anf… eccomi arrivata!

Aprii la porta e notai con molto piacere che la mia camera non era infestata da morti, scheletri e ombre … perfetto!

Era tutto al suo posto… il letto non era invaso da corpi extraterrestri, la finestra chiusa, la televisione spenta e al suo posto.


Non so per quale strano motivo mi venne in mente di guardare sotto il letto e…

-… grazie papà… che bel regalino di benvenuto!
Trovai una vecchietta stesa a terra con la bocca aperta e gli occhi spalancati e bianchi, la pelle era… come dire… violacea? O almeno… violacea era solo una parte del corpo… tutto il resto sembrava un arcobaleno! Notai anche che sul collo aveva segni di strangolamento! Un manichino davvero realistico! Chi l'ha realizzato deve essere un professionista!

-Quanto ci scommetti che se abbasso le coperte e poi le rialzo il corpo sparisce?

Così abbassai la coperta.

La rialzai e…

-ta taaaan! Scomparsa!

In quel momento mi sentii osservata… e ,infatti, quando mi girai era lì. Davanti a me. Mi stava guardando con quegli occhi bianchi che mi fecero rabbrividire tutta prima di sbottare un urlo terrificante.

Gridai.

-Aiutatemiiiiiiii! Papà!

In quel momento notai che la televisione si accese completamente da sola ma… era come se non prendesse il segnale. In quel momento la luce andava e veniva. La vecchietta allungava la mano sempre di più… sempre di più…sempre di più… ma in quel momento la porta della camera si spalancò e vidi che lì c’era mio padre!

-Cheryl! Cosa ti è successo?

-La vecchia!

Mio padre guardò la stanza.

-Quale vecchia Cheryl?

-Ma… era qui un attimo fa!

-…Cheryl… fatti una bella dormita…

-Ma lo giuro! Era lì!

-Si certo… adesso mi verrai a dire che questa specie di “vecchietta” si è trasformata nell’uomo ragno e si è buttata giù dalla finestra!

-…In parte…

-Riposati!

-Ok…

Mio padre chiuse la porta della camera e scese al piano di sotto mentre io cercavo di convincermi sempre di più che quelle persone erano tutto frutto della mia immaginazione…
Dopo essermi tranquillizzata per benino, misi il disco del mio nuovo videogioco nella playstation3…
All’improvviso sullo schermo della televisione si aprì una cartella.
Una cartella in cui lessi gli stessi avvertimenti che si trovavano sulla custodia ma con un'altra frase:
Da adesso in poi tu sarai il vero videogioco…Da adesso ha inizio il tuo incubo peggiore…Conoscerai il dolore…Guarderai in faccia la morte…Tremerai dalla paura…Questo videogioco vive assieme a te…Da adesso in poi… tu sarai nelle nostre mani!

-…Bene…che bella frase!

Ad un certo punto sullo schermo appare una figura…una figura familiare…
Ero io…

A un certo punto sentii qualcosa di gelido dietro la mia schiena…non sapevo cosa fosse ma sentii che mi toccava la spalla…

Mi girai e vidi l’immagine di una bambina… una bimba terrificante:

Avrà avuto nove o dieci anni non di più, era alta più o meno come me, il corpo era magrolino e nascosto da un abitino bianco sporco si sangue… la cosa più raccapricciante è che sulla gonna vidi una macchia di sangue diversa dalle altre… una mano! Attorno alla vita portava una specie di fascia azzurra che si legava dietro la schiena con un fiocco, notai che in mano aveva la testa di un orsacchiotto che accarezzava molto lentamente mentre mi fissava con quegli occhi terrificanti… erano completamente bianchi, senza pupilla, il tutto contornato di rosso… i capelli le scendevano lungo la schiena e lungo le spalle, quei capelli corvini e liscissimi… quella bambina era terrificante!
Talmente terrificante che feci uno scatto verso la porta e mi fiondai sulle scale per raggiungere il prima possibile mio padre.


Attraversai il salotto correndo disperata.

Aprii velocemente la porta della cucina e lui era lì…

Steso a terra…

In un lago di sangue…

Io ero in piedi accanto alla porta. Volevo piangere! Ma la cosa più brutta è che non ci riuscivo! Ero talmente sotto shock dopo aver visto mio padre a terra che non riuscivo più a pensare ad altro se non a quelle scritte che aveva sulle braccia…

Sul braccio sinistro c’era scritto: “YOUR”

Mentre sul braccio destro: “FAULT”

La cosa più brutta è che quelle parole erano state incise sulle braccia di mio padre!

A un certo punto sento dei passi provenire dalla scala, i passi avevano un ritmo lento ma anche irregolare, a volte si fermavano mentre altre volte continuavano molto lentamente.

Intravidi un’ombra riflessa sul muro.

La stessa ombra della bambina che vidi poche ore prima, solo che questa volta c’era veramente la padrona di quell’ombra raccapricciante.

Vidi la bambina scendere le scale, e quando si girò di scatto verso di me, mi puntò il dito contro.

Io non ci pensai due volte.

Chiusi a chiave la porta della cucina e presi il telefono mentre tremavo e piangevo.

Digitai il numero della polizia.

Il telefono squillava, ma nessuna risposta.

Intanto vedevo che la maniglia della porta continuava a muoversi a destra e a sinistra.

Digitai il numero una seconda volta, e alla fine sentii finalmente una voce:

-Stazione di polizia, chi parla?

-Correte! Mio padre è stato ucciso!

-Hey calmati, dammi l’indirizzo e correremo subito lì

- numero 5 di Wall Street!

-corriamo subito!

Appena terminata la chiamata uscii fuori di casa attraverso la finestra e mi misi davanti alla porta di casa mia ad aspettare l’arrivo della polizia.

Mi accorsi di un rumore che proveniva dall’interno della casa… e quando appoggiai il viso sul vetro della porta vidi che anche la bambina era attaccata al vetro in cui stavo guardando io.

Mi staccai subito dal vetro per la paura e cercai di guardare cosa stesse succedendo all’interno di casa mia da un’altra finestra…

Ritornai indietro a guardare dalla finestra della cucina e vidi tutto al suo posto… ma non appena mi voltai verso la parte destra della cucina vidi il viso di quella bambina che mi fissava con un sorriso larghissimo e quegli occhi contornati di rosso.

Sbottai un urlo terrificante dopo che sentii una mano sulla mia spalla.

Quando mi girai vidi il volto del poliziotto.

Ero ancora troppo spaventata per raccontare il momento in cui ritrovai il cadavere di mio padre.

Il poliziotto, Eliot Jefferson, diede ordine ai colleghi di portare via il cadavere di mio padre dalla casa e poi si rivolse a me.

-Ragazzina… mi dispiace tanto per la tua perdita ma adesso dovresti prendere tutte le tue cose e venire con noi mentre altri poliziotti esamineranno la scena del crimine… troveremo il colpevole…

-*piange* G-grazie!

-Dai vai a prendere le tue cose.

-No! Io non ci entro più lì!

-E perché?

-Mi perseguita! Io ho paura!

-Chi ti perseguita?

-Lei! *indica le scale*

-Santo cielo!

Finalmente non ero la sola a vederla!

-E’ quella bambina che mi perseguita! E’ stata lei!

-Vieni via con noi… qui non è sicuro per te!

-Noooo!

-Muoviti! Dobbiamo sbrigarci!

-Dove mi porta!

-Devo interrogarti! Muoviti!

-Ma quella bamb-

Venni subito interrotta dal poliziotto che mi azzittì posandomi la mano sulla bocca per farmi tacere.

-Devi stare zitta…

-Mi vuole spiegare cosa sta succedendo?!

-Ti dirò tutto alla stazione di polizia!

-…

Nel sentire quelle parole mi lasciai portare nella macchina della polizia.

Guardavo la mia casa allontanarsi sempre di più… sempre di più… fino a quando la macchina cambiò strada.
Non ci sarei più tornata… lo sapevo ormai…

Ora me ne sarei tornata da mia madre… sarei tornata a scuola… non potevo far finta di niente…perché lei era sempre lì.

Sempre lì a fissarmi.

Davanti a ogni casa che vedevo dal finestrino c’era lei.

Quello sguardo gelido e quel vestitino macchiato di sangue.

Ero entrata in una specie di…
 
 
 

INCUBO 

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Ciau^^

Prima di tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito la mia storia e che l'hanno messa fra le preferite seguite e ricordate!
Secondo: Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di si^^
Terzo: Un applauso a me stessa per aver ridotto l'utilizzo dei punti esclamativi! ù.ù sforzo incredibile ragazzi...
Quarto: Non so dirvi nulla sul terzo capitolo. XD BWAHAHAHAHAH DOVETE MORIRE DI CURIOSITA' !
Bene... penso di aver detto tutto... quindi:


 

CIAU A TUTTI <3
Ps: Grazie anche al mio computer che è durato fino alla fine, sopportandomi in qualsiasi erroraccio grammaticale e qualsiasi parolaccia che gli sbottavo ogni volta che si spegneva mentre scrivevo il capitolo! <3 ti lowo computer XD (so che molti di voi si stanno chiedendo se sono pazza o no... e io vi rispondo: Non sono pazza, sono solo mentalmente instabile ) XD

 

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Capitolo 3
*** L'interrogatorio ***


The killer kid
 


-Stazione di polizia- -18.00-

L’interrogatorio…

Finalmente la macchina si fermò.

Il poliziotto mi fece scendere e mi accompagnò all’interno di quella che doveva essere la stazione di polizia, un edificio molto grande e su due livelli.

Quando entrai vidi una serie di stanze in cui dei poliziotti stavano parlando con persone diverse.

Il signor Eliot mi portò in una stanza in cui c’era una scrivania e un computer con affianco una lampada da scrivania.

Mi fece segno di sedermi.

-Allora, Cheryl… giusto?

-… Si…

-Allora, Cheryl… adesso ho bisogno della tua collaborazione per scoprire chi è l’assassino di tuo padre.

-…Io non ne so niente! Ero in camera mia a giocare con un videogioco e-

Venni subito interrotta dal poliziotto che mi disse:

-Ehi Ehi! Hai detto videogioco??

-Si… l’ho comprato oggi…

Iniziai a togliermi la giacca che indossai quel giorno e sentii un rumore… dalla giacca uscì il videogioco!

-Io non lo avevo portato con me…

Il poliziotto prese in mano la custodia del videogioco e iniziò a guardarlo con occhio vigile.

-Dove lo hai preso?

-L’ho comprato oggi…

-Dove…

-Al nuovo negozio di videogiochi…

-Questo non è un videogioco…lo vendono come se fosse un videogioco horror normalissimo ma…

-Ma?

-Ma non lo è…

Guardai il poliziotto con aria stupita… come può un videogioco non essere normale??

-Ci hanno segnalato altri casi come il tuo… quella bambina che vedi sempre più vicina a te non è un’illusione. Proprio come non lo sono tutte le persone morte che vedi…

-E lei come fa a saperlo?

-Mia figlia acquistò lo stesso gioco 10 anni fa… impazzì fino al punto del suicidio… mia figlia morì 7 anni fa… quando aveva 13 anni. Dopo 3 anni di inferno e di sofferenze si tolse la vita…

-Potrebbe succedere la stessa cosa anche a me… vero?

-… Ho paura di si…

-Voglio tornare da mia madre…

-Prima dobbiamo sbarazzarci del gioco…

-Questo lo lascio a lei… io me ne torno a casa con mia madre… ORA!!

Misi il gioco sulla scrivania del poliziotto quando mi accorsi che ormai nel corridoio non c’era più nessuno…

Mi girai di scatto e vidi il Sig. Eliot in piedi.

-…Dove…pensi…di…andare??Non c’è nessuno che ti può salvare ora… sei SOLA!!

La voce del poliziotto divenne ancora più simile a quella di una bambina…e presto anche il corpo cambiò forma.

Il poliziotto si tramutò in quella bambina demoniaca che mi inseguiva da ore ormai.

Aprii di scatto la porta della buia stanza in cui mi trovavo e iniziai a correre nell’interminabile corridoio della stazione di polizia dirigendomi verso la porta d’ingresso con l’intento di uscire di lì ma trovai la porta bloccata.

Mi guardai in giro terrorizzata, sperando di trovare una via di fuga… ed eccola lì, alla mia sinistra trovai una porta aperta.

Mentre percorrevo l’immenso corridoio che si trovava oltre la porta alla mia destra iniziai a sentire una voce… era lei.

Continuai a correre fino a quando entrai in una stanza con sedie impilate fra loro.

Mi chiusi a chiave in quella piccola stanza piena di sedie con la speranza che lei non mi trovasse.

Continuai a camminare girandomi ogni 2 secondi per controllare se fosse tutto a posto.

Ad un certo punto trovai un’altra porta che conduceva ad una stanza che assomigliava ad un ufficio.

Aprii leggermente la porta per controllare che non ci fosse nessuno ed entrai in quella stanza .

La stanza era molto ordinata, nell’angolo a destra c’era la scrivania con il computer e qualche carta sopra.

Mi misi a curiosare fra i documenti che si trovavano su quella scrivania e notai che fra quei documenti era presente una carta d’identità con la mia foto e il mio cognome… ma il nome non era corretto… il mio nome era Cheryl, non Iris!

Trovai anche un’altra carta d’identità con scritto il mio nome corretto e affianco un numero di cellulare… quello di mia madre…

Presi il foglietto sul quale era stato scritto il numero e me lo infilai nella giacca.

Mentre infilai la mano nella tasca della giacca mi accorsi che davanti a me si trovava uno specchio…

Mi guardai allo specchio… avevo ancora i miei capelli neri e i miei occhi azzurri come il cielo.

Quel cielo che probabilmente non avrei mai più rivisto.

Indossavo gli stessi abiti di quella mattina... una maglia gialla e dei jeans neri… erano i miei preferiti.

Quella molto probabilmente doveva essere l’ultima volta che potevo guardarmi allo specchio.

Dallo specchio notai una cosa che mi rabbrividì…

Il videogioco era lì.

Non so come avesse fatto a raggiungermi ma era lì.

Uscii lentamente da un’altra porta che si trovava in quella stanza e che portava all’ennesimo corridoio.

Attraversai quello stretto corridoio fino ad arrivare in un punto critico: il corridoio che si divideva in due…

Decisi di visitare il corridoio destro.

Mi incamminai verso un corridoio pieno di porte.

Continuavo a guardarmi le spalle preoccupata per uno strano suono che proveniva dal corridoio sinistro…

Era un lamento.

Continuai ad aumentare la velocità per arrivare  il prima possibile alla porta con una scritta che mi riempì il cuore di gioia:

EXIT

Aprii la porta di scatto.

Fuori era tutto buio, le strade deserte, i palazzi illuminati, i lampioni si accendevano e si spegnevano…

Davanti a me notai una sagoma simile a quella di una donna…

Mi avvicinai e…

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Bellaaaa^^
Come mi è venuto il terzo capitolo??
Non mi uccidete di insulti per la lunghezza del capitolo^^
La colpa è sempre del mio computer. Me lo ha cancellato 3 volte sto capitolo!
Purtroppo questo non è stato un gran che… ma vi prometto che nel prossimo capitolo metterò molto movimento!
Spero che la descrizione di Cheryl\Iris non sia stata troppo superficiale…
Adesso devo scappare!
Ciau^^
La SeRpE 
 

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Capitolo 4
*** Il tempo, una cosa terrificante... ***


The killer kid

-New York- -18.45-

Il tempo, una cosa terrificante…

Aprii la porta di scatto.

Fuori era tutto buio, le strade deserte, i palazzi illuminati, i lampioni si accendevano e si spegnevano…
Davanti a me notai una sagoma simile a quella di una donna…

Mi avvicinai e notai non so che di strano.

I capelli biondi e raccolti in una coda, occhi verdi e tristi, corpo abbastanza esile e una divisa scolastica.

Assomigliava in un modo impressionante a mia sorella Asia, morta sei anni fa, oggi avrebbe avuto ventidue anni…

Morì di tumore ai polmoni.

Fu un duro colpo per me, ma soprattutto per i miei genitori.

Ricordo che un anno prima della sua morte iniziò a manifestare i primi sintomi.

Un giorno sentii mia madre parlare a telefono con un docente della scuola che frequentava mia sorella.

La vidi molto preoccupata.

Sentii tutta la conversazione…

*inizio prima parte del flashback *

-Pronto?

-Signora Cox?

-Sì! Chi parla?

-Salve, chiamo dalla scuola di sua figlia Asia.

-Cosa è successo ?

-Sua figlia non si sente tanto bene, ha iniziato a tossire violentemente con la fuoriuscita di sangue. Le chiediamo
cortesemente se può portarla a casa.


-Arrivo subito!

-… Mamma dove vai?

-Vado a prendere tua sorella, non si è sentita tanto bene oggi, tu aspettami qui!

-Ok!

*fine prima parte del flashback*

Non sapevo nulla su quella malattia… pensavo fosse una cosa normale! Dopotutto era pieno inverno…

Quando mia sorella tornò a casa, notai che si tratteneva il petto e tossiva violentemente.

Mi accorsi anche che respirava faticosamente… ultimamente era dimagrita in un modo impressionante, faceva addirittura fatica a deglutire, la voce era diventata rauca…

Ero spaventata.

Avevo otto anni! Qualunque persona, a otto anni, si sarebbe preoccupata vedendo la propria sorella soffrire in quel modo!

Passarono i mesi.

Un giorno mio padre decise di portarla all’ospedale per farle fare una radiografia al torace e, l’esito non fu rassicurante, anzi!

Le analisi confermarono la presenza del tumore.

I miei genitori erano disperati, non sapevano come comportarsi.

Un giorno vidi mia madre uscire dalla porta dell’ufficio del medico che aveva preso in cura mia sorella…

*inizio seconda parte del flashback*

-Signori… mi duole annunciarvi che… sua figlia è malata terminale. Non c’è cura che possa salvarle la vita.

- N-non c’è niente che possa salvarla??

-…No signora… sono davvero dispiaciuto signori…

*fine seconda parte del flashback*

Mia madre scoppiò in un pianto interminabile.

A mio padre scese qualche lacrima mentre abbracciava mia madre per cercare di farla calmare.

Due mesi dopo mia sorella morì.

Io ero a scuola.

Ricevetti una telefonata in cui mia madre mi chiedeva di tornare a casa per motivi familiari.

Quando tornai a casa, trovai tutta la mia famiglia accanto al corpo di mia sorella, chi piangeva, chi urlava, chi recitava preghiere…

Quello fu il giorno più brutto della mia vita.

Sapevo che ormai non poteva tornare tutto come prima.

I miei genitori si lasciarono dopo due anni.

Io fui affidata a mia madre.

E mio padre ora non c’è più.

Io sono qui sola! Sto guardando il fantasma di mia sorella, sto scappando da oggi pomeriggio dalle grinfie di quel mostro che ha ucciso mio padre e che vuole uccidere me!

Dopo alcuni istanti la donna che sarebbe dovuta essere mia sorella si avvicinò leggermente a me e disse:

-Iris, sei tu?

-…I-io non-
-Iris!

Mia sorella mi corse subito incontro e mi abbracciò…

Non ricevevo abbracci da non so quando ormai.

Mi mancava il calore delle sue braccia, mi mancava poter stringere mia sorella fra le braccia, mi mancava poter sfogarmi con qualcuno a cui tenevo.

Finalmente adesso posso riabbracciarla.

Fu un’illusione? No… quella era veramente mia sorella!

-Quanto tempo è passato sorellina mia!

-…Asia, sei tu?

-Si… mi sei mancata tantissimo!

- A-anche tu!

Scoppiai subito a piangere.

Vedere ancora mia sorella mia ha riempito il cuore di gioia!

-Iris, dobbiamo andare via di qui! Non è sicuro per te restare !

- M-ma io non mi chiamo Iris!

-Iris… questo è il tuo vero nome. Cheryl non esiste più. Ora che lei ti ha trovata la copertura non esiste più.

-Ma di quale copertura stai parlando!

-Non importa. Adesso dobbiamo pensare solo alla tua salvezza! Lei sta per arrivare!

-… Quella bastarda me la pagherà cara. Ha ucciso papà, vuole uccidere me e ha ucciso lei tutte quelle persone che mi appaiono davanti agli occhi!

-Io ti aiuterò a sbarazzartene definitivamente. Tu dovrai fare tutto ciò che ti dirò. Non sarà un periodo facile quello che starai per affrontare! Potranno passare giorni, settimane, mesi o addirittura anni. Se tu farai tutto ciò che ti dico allora, ce la faremo. In caso contrario lei ti troverà e ti ucciderà. Non voglio che ti succeda qualcosa, quindi ti prego Iris, ascoltami e seguimi!

-…Ok… dove siamo dirette?

-Al passaggio sotterraneo che si trova a casa di papà.

-Quale passaggio sotterraneo?

-Accanto alla scala si trova una stanza.

-Si! Lo studio di papà!


-Bravissima! Dietro il mobile che si trova attaccato alla parete destra della stanza, c’è una piccola porticina che porta sotto terra dove si trovano delle vecchie ferrovie  e uffici vari. Noi dobbiamo raggiungere quel posto per nasconderci e aspettare il momento giusto per incastrarla. Per adesso posso solo dirti che una volta uscite dal tunnel dovremo ritornare qui a New York e cercarla. Alla fine vi troverete faccia a faccia. Dovrete parlare e sarai tu a fare la tua scelta decisiva.

-…Scelta decisiva?

-Si… Adesso muoviamoci! Sta per raggiungerci!

- O-ok!

E così la seguii, non sapevo se fidarmi, non sapevo se tutto ciò che stavo vedendo era un sogno.

Dovetti ascoltarla.

Il tempo non era dalla nostra parte.

Avremo pochissimo tempo per raggiungere casa nostra e per non farci raggiungere da quella bambina demoniaca!
 

 
Ciau^^
Eccomi ancora con il mio nuovissimo capitolo!
Questa è la metà del quarto capitolo.
Ho deciso di dividerlo in due parti perché volevo lasciare un po’ di curiosità ai lettori^^ e anche perché senò veniva troppo lungo…
Per questo ho deciso di mettere un po’ di azione nel quinto capitolo e non nel quarto… consideratelo come un capitolo di passaggio^^.
Adesso penso che sia venuto il momento di ringraziare tutte le persone che hanno recensito la mia storia !
GRAZIE!
Spero che non vi presenterete tutti davanti a casa mia con dei fucili o dei coltelli perché non ho messo azione in questo capitolo^^.
Ok adesso basta scrivere perché senò lo spazio autore, diventa un’altra storia ^^ ricordatevi di leggere anche le mie 3 one-shot!!   
 

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Capitolo 5
*** corsa contro il tempo... ***


The killer kid
 

-New York- -19.00-

Corsa contro il tempo

E così la seguii, non sapevo se fidarmi, non sapevo se tutto ciò che stavo vedendo era un sogno.

Dovetti ascoltarla.

Il tempo non era dalla nostra parte.

Avremo avuto pochissimo tempo per raggiungere casa nostra e per non farci raggiungere da quella bambina demoniaca!

Iniziai a correre cercando di raggiungere mia sorella.

Ci aspettavano numerose vie da percorrere per arrivare a Wall Street, non sapevo se ci saremmo riuscite o no, dovevo almeno fare un tentativo!

-Anf anf… quanto manca?-

-Molto! Muoviti o ci raggiungerà!-

Quando mi girai vidi la bambina immobile davanti alla porta della stazione di polizia, era lì immobile, ci guardava.

Iniziò ad aprire la bocca lentamente, appoggiò le mani sul muro e iniziò ad arrampicarsi sul muro facendo uscire degli insetti dalla bocca.

La bambina accelerava sempre di più il passo.

-Vieni! Tagliamo per di qua!-

-Ok!-

Girammo l’angolo a sinistra, ci ritrovammo davanti un muro.

-Vieni!-

-Ma dove! C’è un muro davanti a noi!-

-No, guarda lì. C’è una maniglia, oltrepassa il muro! Io devo fare prima una cosa.-

Mia sorella mi spinse oltre il muro chiudendo la porta dietro di sé, io mi misi in un angolino ad aspettarla.

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-Tu! Cosa vuoi ancora da lei!-

-Io voglio solo la sua anima… ormai non potete più nasconderla… prima o poi dovrete restituirmi ciò che è mio!-

-Sei una bastarda! Lasciala vivere in pace! Tu non sei più la Cheryl di una volta! Sei morta, mettiti l’anima in pace!-
-Mi hanno uccisa sorellina… io cerco solo vendetta… Iris è quella metà della mia anima che è ancora in vita… l’ho cercata per anni e anni… e ora che l’ho trovata deve patire dolore esattamente come io ho sofferto quel giorno in cui mi hanno uccisa!-

-Vattene! Sei una bastarda!-

-Asia… è questo il modo di trattare la tua adorata sorellina?...-

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Mia sorella oltrepassò finalmente la porta e iniziò a correre, io la seguii in silenzio.

Dopo aver ascoltato le urla, decisi di non farle domande… almeno fino a quando non saremmo giunte al nascondiglio.

La copertura, la bambina, mia sorella, il videogioco… cosa centravano con tutto ciò? Ero sempre più confusa.

Non sapevo cosa fare, dove andare, con chi stare… volevo suicidarmi!

Svoltammo ancora a sinistra per poi imbatterci in un andirivieni di stradine che ci avrebbero portate a Wall Street.

Cominciammo a correre ancora più velocemente mentre la bambina ci inseguiva.

Continuava a dirmi “maledetta”, aumentava sempre di più il passo, smise di far fuoriuscire gli insetti dalla bocca per poi fermarsi.

Perché si fermò?

-Vieni!-

-Si!-

Riuscimmo a raggiungere Wall Street.

Non era più come prima, tutte le case avevano i vetri rotti, le auto rotte, le porte rovinate e incisioni sui muri.

Era tutto in rovina.

La nostra casa era stranamente diversa dalle altre, i vetri erano al loro posto, le mura in perfetta condizione, nessun segno di ciò che successe quel pomeriggio.

Entrammo in casa aprendo quella stessa porta che quel pomeriggio è stata intinta nel sangue.

Iniziammo a correre verso la porta dello studio di papà mentre sentimmo la porta d’ingresso cigolare.

-Dove state andando di bello?...-

-Muoviti! Su per le scale!-

Salimmo in fretta sulle scale e andammo in camera mia.

-Dammi il gioco!-

-M-ma io l’ho lasciato alla stazione di polizia!-

-No… lui ti seguirà per sempre. Dobbiamo mettere il gioco nella console per riuscire ad entrare senza essere viste.-

-… perché proprio io?-

-… ti spiegherò tutto una volta entrate nel videogioco-

Misi il disco nell’ingresso della console e ad un certo punto sentii delle mani sopra le spalle e una voce leggera.

-Tenetevi forte… non vorrei che vi capitasse qualcosa mentre verrete catapultate nel gioco… ahahahahahahah-

Quelle mani ci spinsero contro il televisore facendoci entrare dentro di esso.

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Quando mi risvegliai notai che eravamo ancora lì.

Mia sorella era ancora per terra svenuta, ne approfittai per dare una controllata in giro.

Quando mi girai trovai un corpo sospeso in aria da una corda e una bambina affianco che lo guardava.

Mi avvicinai alla bambina per parlarle.

-… Dove sono…-

-Ti stavamo aspettando… sei nel 2010. Nel momento in cui ti assassinarono-

-A-assassinare me?!-

-Si, tu sei morta quattro anni fa… anzi, Cheryl è morta quattro anni fa. Tu sei Iris, la metà dell’anima di Cheryl-

-! Metà… della mia anima?!-

-Si, tu sei quella metà dell’anima di Cheryl che si è generata quattro anni fa. I tuoi genitori sapevano che Cheryl sarebbe tornata da te per ucciderti, quindi cambiarono il tuo nome in Iris e il cognome di tutta l’unità familiare in Cox-

-… Perché vuole anche me?!-

-Perché tu sei l’anima di Cheryl… e devi soffrire così dannatamente come ha sofferto lei-

-Che cosa centra il videogioco con questa storia allora?!-

-Il videogioco? Anche lui è una copertura… il commesso del negozio di videogiochi ha imprigionato Cheryl e tutto il resto del tuo passato dentro questo disco… non si sa come… ma si sa il perché-

-…Non voglio sentire più niente… chi sei tu?...-

-Io? … io sono la terza parte di Cheryl… io ho il compito di proteggerti e di sacrificarmi al posto tuo… io sono te-
In effetti era un viso piuttosto familiare.

Capelli neri e occhi azzurri…cambiava solo la fisionomia. Era identica a me quando avevo 10 anni!

-Perché mi appaiono tutti questi cadaveri davanti agli occhi?!-

-…Sono tutte le persone in cui Cheryl ti ha cercata… non trovandoti le ha uccise tutte, senza pietà-

-Chi è quest’uomo impiccato allora?-

-Lui è un’altra delle sue vittime-

-Come posso mettere fine e tutto ciò?...-

-Seguimi… ormai il tempo che aveva tua sorella a disposizione per aiutarti è finito… ora sei sulle mie spalle-

-…Mi posso fidare?-

-Certo… io dovrò sacrificarmi al posto tuo, ma tu devi aiutarmi!-

Iniziai a seguire la terza parte della mia anima verso un corridoio oscuro che si era formato all’interno del videogioco.

Non seppi se fidarmi, ma era la mia unica speranza di uscire da quell’inferno.

Tutto ciò dovrò farlo in fretta, lei sta arrivando. 

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Ciau^^
Come vi è sembrato? Non so perchè ma ultimamente non ho ispirazione... T_T SORRY !!
Ok basta. Spero che vi sia piaciuto questo il capitolo! Anzi... la storia in generale! Perchè pernso che fra due o tre capitoli, non di più, ci sarà la fine di The killer kid!! ^^ YEEEE
Però questo non significa che non vi torturerò più... anzi... vi annuncio la mia prossima "storia"
THE KILLER KID 2
^^ Ho già in mente la storia XD MUAHAHAHAHAH PENSAVATE DI ESSERVELA CAVATA TANTO FACILMENTE ED ECCOMI QUI!! MUAHAHAHAHAH
Nella seconda serie ci sarà anche la nascita della borsa a Wall Street (anche se avverrà negli anni duemila XD )
Ovviamente la trama non sarà più la stessa... anzi , a mio parere è più bello the killer kid 2 ù.ù ...
Adesso devo andare perchè oggi ho avuto un castigo da parte di Babbo Natale (prof. di italiano) ... io però non avevo fatto nulla ù.ù è lei quella orba che da castighi a casaccio! XD
Ciau^^

 

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Capitolo 6
*** La fine... ***


The killer kid
 

 

-New York del passato- -1 Gennaio 2010- -20.45-

 

La fine…


-Ma io dovevo raggiungere i sotterranei di New York! Mia sorella aveva detto…-

-Shh… tua sorella non c’è più… ora sei vicinissima alla soluzione di questo enigma…-

-Come posso ucciderla?-

-Rifletti…-

-… Come si fa ad uccidere una bambina demoniaca che non fa altro che sterminare intere città!?-

-…Devi considerarla ancora viva adesso…-

-Viva?-

-Mancano esattamente trenta minuti all’assassinio di Cheryl…-

Ero veramente nel passato? O quella bambina che diceva di essere la terza parte della mia anima mi sta solo prendendo in giro?

A un tratto, un urlo stridulo oltrepassò le mura del corridoio fino ad arrivare a noi.

- C-cosa è stato?-

-Mancano venti minuti alla morte di Cheryl… dobbiamo sbrigarci… devi salvarla affinché lei possa vivere!-

Iniziammo a correre in direzione di quella che doveva essere la mia stanza.

Le mura, i mobili, le foto, non erano come quelle viste questa mattina nel soggiorno di casa mia… quelle raffiguravano persone in carne ed ossa!

-Mancano dieci minuti…-

Iniziai a correre sulle scale per raggiungere velocemente la cameretta dalla quale provenivano le urla.

Mi fermai sulla soglia della porta e mi misi a pensare.

Se avessi salvato Cheryl allora… sarebbe stata la mia condanna.

Mi girai lentamente verso la terza Cheryl e iniziai a guardarla con aria incredula.

- Tick-tack… tick-tack… il tempo sta per scadere…-

-Se Cheryl si salva, io…-

Su volto di Cheryl si dipinse un’espressione quasi divertita nel momento in cui io dissi quelle parole.

-Se lei si salva dovrò essere io a morire! La vera Cheryl da uccidere sei tu! Sei tu che mi vuoi uccidere!-

-… Pensavo fossi più stupida… ma alla fine ci sei arrivata lo stesso…-

-… Muori!-

Con un gesto veloce e forte la buttai giù dalle scale facendola cadere al piano di sotto.

Si sentiva ogni colpo che riceveva alla nuca.

Quando iniziai a scendere giù per le scale, vidi la lunga scia di sangue che aveva creato cadendo dalle scale.

Una volta scesa al piano di sotto vidi Cheryl stesa a terra, il viso dipinto di un rosso sangue e gli occhi spalancati.

Quando mi avvicinai alla porta, sentii qualcosa afferrarmi la caviglia.

-… Non ti è bastata la caduta dalle scale?! -

Con un calcio le feci mollare la presa.

Mentre cercava disperatamente di alzarsi, presi del legno che si trovava accanto al camino e iniziai a bastonarle la schiena.

- Mi-devi-lasciare-in-PACE!-

A ogni colpo equivaleva una parola, in particolare l’ultimo colpo… era stato quello più forte.

La lasciai lì stesa a terra, in un lago di sangue, mentre mi avviavo verso l’uscita della casa.

Diedi un’ultima occhiata alla terza Cheryl, mentre le urla di quella originale iniziavano a crescere sempre di più.

Pensando che fosse tutto finito uscii di casa pensando che sarebbe tornato tutto alla normalità.

Ma non era così.

Uscii di casa e trovai tutto perfetto, i vicini che innaffiavano le piante, le vecchiette che riposavano sulle sedie a dondolo, i ragazzi che andavano in giro con gli skateboard.

Ad un certo punto mi sentii strattonare verso la mia sinistra.

Era Barney Collins, il commesso del negozio di videogiochi.

-Ps… vieni qui! Ti devo parlare!-

Mi girai e iniziai a camminare verso l’uomo.

-Come posso rinchiudere Cheryl nel videogioco per la seconda volta?-

-Serve il sangue di Cheryl… devi mettere il sangue di Cheryl sul disco del videogioco-

-S-sangue di Cheryl?! Cioè… io dovrei avvicinarmi ancora a quella bambina demoniaca stesa a terra in un lago di sangue?! No-
-Devi farlo… senò non tornerai più nel mondo del 2015! Ora che la copertura è saltata, tutte queste persone ti vogliono far fuori! Le loro anime sono state corrotte da Cheryl!-

-…Come faccio a fidarmi?-

-Anche io devo tornare nel 2015… sono stato intrappolato anche io all’interno-

-… Ok… lo farò… ma una volta tornati nel 2015 non dovrai dire a nessuno ciò che è appena successo!-

-Promesso!-

Mi voltai e iniziai a camminare verso l’entrata della mia “vecchia” casa.

Quando entrai vidi il cadavere della Cheryl che io avevo ucciso e il cadavere dei due presunti assassini della vera Cheryl.

Mi avvicinai al cadavere della terza Cheryl e misi il mio dito sulla ferita che si era procurata cadendo dalle scale dalla quale uscì moltissimo sangue.

Con l’altra mano presi la custodia del videogioco, la aprii e feci scivolare il dito sul retro del dischetto.

All’improvviso  sprofondai nel pavimento e caddi sull’asfalto che si trovava davanti alla casa di mio padre.

-Cosa?-

-Grazie…-

Sentendo quella voce mi girai e trovai il signor Collins che sorrideva.

Ricambiai.

Entrai in casa e corsi subito nella mia camera.

Aprii il cassetto della scrivania per prendere un pennarello.

-Ho trovato il nome giusto per il gioco…-

Presi la custodia del gioco e iniziai a scrivere lettera per lettera…

-Il gioco si chiamerà The killer kid! Adesso devo soltanto trovare un posto sicuro dove nasconderlo…-

Mentre pensavo ai vari nascondigli possibili mi accorsi di una piccola porticina affianco alla scrivania.

-Trovato! Lì non ti troverà mai nessuno!-

Aprii la porticina e misi il gioco al suo interno.

-Finalmente ora… è tutto finito…-

Presi il cellulare che si trovava sulla scrivania e digitai il numero di mia madre.

-Mamma?!-

-Cheryl! Dove sei?!-

-Sono a casa di papà… lui è…-

-Lo so… tutti i telegiornali ne parlano…-

-Vienimi a prendere…-

-Ok! Tu resta lì e non ti muovere!-

Chiusi la chiamata e mi avviai verso l’esterno della casa, ripensando a tutto ciò che era successo quel giorno… il dispiacere per la morte di mio padre era grandissima, ma non potevo rimpiangerlo per sempre... giustizia fu fatta.

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Eccoci qua!Sono riuscita ad aggiornare presto... (miracolo). Non ci posso credere… sono veramente arrivata alla fine di the killer kid?! Certo che no! Purtroppo, per voi, ho iniziato a scrivere la seconda serie di The killer kid! Scommetto che siete felicissimi! (spero)
A questo punto devo ringraziare tutte le persone che hanno recensito e che hanno seguito, con moltissima pazienza, la mia storia! Spero che le stesse persone seguiranno anche la seconda serie! ^^
Ma il ringraziamento più grande va al mio pollice della mano destra che, a causa dell’indice uguale ad un wurstel andato a male dopo una pallonata della mitica Marta (mia compagna di classe), mi ha dato una mano enorme! Un applauso!
Ci vediamo nella seconda serie! ^^
Grazie a tutti! 
 

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