Non tutto il male viene per nuocere

di Lena_kai_Kate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parli ora o taccia per sempre ***
Capitolo 2: *** Forse non sei poi così male… ***
Capitolo 3: *** Bocchan Dango, vestiti e peluche! ***
Capitolo 4: *** Si comincia! (Pt1) ***
Capitolo 5: *** Si comincia! (Pt2) ***
Capitolo 6: *** Inviti e shopping ***
Capitolo 7: *** Una serata tra fratelli ***
Capitolo 8: *** Verità ***
Capitolo 9: *** La festa di Naruto ***
Capitolo 10: *** Dagli una possibilità ***
Capitolo 11: *** Di coppie e cibo ***



Capitolo 1
*** Parli ora o taccia per sempre ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 1)-

TITOLO: “Parli ora o taccia per sempre”

Ecco è arrivato il giorno peggiore di tutta la mia  vita: il matrimonio di mia madre.
Dopo neanche un anno di divorzio da mio padre lei si risposa, e la cosa non mi darebbe molto fastidio se io e Lena fossimo state affidate dal tribunale a nostro padre, invece ora dobbiamo andare a vivere con mamma, il suo nuovo marito e il figlio di lui, che tra l'altro è un biondo antipatico e ruffiano che sembra una ragazza.
La cosa peggiore di tutte è che nel pacchetto, "nuovo-padre"+"fratella-antipatica"(N.d.Kate: non è una errore), è compreso anche il trasferimento in un'altra città! Già perchè il signor Iwa e il figlio sono di Tokio, e quindi diventando "la nostra nuova famiglia" dobbiamo trasferirci: quindi addio Mie. Quando ho fatto notare a mia madre che io non avevo la minima intenzione di trasferirmi le mi ha risposto: "Fino a ieri hai detto che saresti andata a Salonicco quando tuo padre fosse tornato in Grecia, quello non sarebbe ugualmente trasferirsi?" e da lì l'ho odiata profondamente.
-Kate sei pronta?- la mia dolce gemellina si affaccia alla porta della stanza dove mi sto cambiando, lei è già vestita e truccata
-No, non voglio-
-Dai Kate, tra poco più di un anno diventeremo maggiorenni e poi facciamo i bagagli e ce ne andiamo- non credevo che anche lei volesse andare via, non lo ha mai detto -Intanto facciamo buon viso a cattivo gioco- e mi sorride
-Cosa intendi?- sorrido anche io, "Katharina perchè non fai come Eleni? Lei non si lamenta ne fa tanto chiasso come te", certo mamma, non lo fa davanti a te! Mia sorella non risponde, ma io ho capito cosa vuole fare…

Al pranzo delle nozze siamo al tavolo con il figlio di Iwa, Deidara, e i suoi amici, di cui non ricordo i nomi
-Secondo te è davvero un ragazzo?- domando a mia sorella (N.d.Kate: i discorsi scritti in corsivo sono in greco, perchè ritengo sarebbe inutile scrivere in greco con la traduzione accanto, credo infatti che hai lettori non interessi come si dice in greco ma cosa si dice nei dialoghi, o sbaglio?)
-Non lo so, chiedigli se puoi controllare-
-Ok va bene che ho detto che è carino, ma vuoi veramente farmelo rimpiangere per tutta la mia vita? Anche perchè quello moro col codino è decisamente più carino del nostro caro fratellino-
le sorrido, e vedo Deidara guardarci male -Qualcuno ha la luna storta!- annuncio a mia sorella -Qualche problema Deidara?-
-Ti ho detto di non parlarmi nella vostra lingua perchè non vi capisco, e non mi piace ripetere le cose due volte- mia sorella mia lancia uno sguardo abbastanza eloquente per invitarmi a lasciar perdere
-Quanto non lo sopporto!- lui si gira nuovamente verso di me
-Piantala immediatamente, o la paghi cara-
-Ma cosa vuoi?! Sto parlando con mia sorella-
-Bè potete parlare tranquillamente in giapponese- sento la mano di mia sorella che si poggia sulla mia e la stringe, vuole che io non risponda
-Se tu riesci a dire chi di noi è chi, noi la smettiamo di parlare in greco- sorride amabile al biondo, che per tutta risposta si gira dall'altra parte e continua a chiacchierare con i suoi amici, essere gemelle omozigote a volte è proprio comodo, e per far dispetto a nostra madre oggi ho deciso di farmi il vestito uguale a quello di mia sorella, poi ci siamo fatte la stessa pettinatura siamo truccate uguali. Deidara non riesce a riconoscerci neanche quando siamo vestite diverse, figuriamoci oggi. La mia sorellona è un genio!

-Katharina ed Eleni! Vi sembra corretto il comportamento che avete avuto nei confronti di Deidara e dei suoi amici ieri al matrimonio?- adoravo la colazione tutti insieme, ora non più, e mia madre non aiuta di certo!
-No- punto gli occhi nei suoi, e lei si volta a fulminare anche mia sorella
-No-
-E allora?-
-Signora Fujiko, non c'è problema, non si preoccupi, non mi sono offeso, capisco che le ragazze possano aver bisogno di altro tempo per abituarsi al cambiamento- ora ci difende anche? Ma se ieri ci hai sclerato razza di...di...non trovo neanche un insulto adatto a lui. Mia sorella per poco non si strozza con i cereali
-Puoi chiamarmi semplicemente Fujiko e darmi del tu lo sai vero?- lui annuisce mentre a mia madre si illuminano gli occhi, che lecca c**o -Comunque sia voi due siete in punizione ragazze, siete confinate in casa fino all'inizio della scuola! E vedete di far in modo che Deidara e Atsutane possano distinguervi-
-Ko-chan, non credi che un mese e mezzo di punizione sia troppo? Dopotutto Deidara ha ragione, lascia che si abituino. Credo che una settimana sia più che sufficiente- il signor Iwa ci sorride, ok ci hai fatto un favore, ma tanto non mi stai simpatico lo stesso
-Ok una settimana, ma diventeranno due se non fate in modo di farvi riconoscere- mia madre porta in tavola i polpi per la colazione giapponese, a base di pietanze salate, mentre io e Lena mangiamo la nostra tazza di latte e cereali
-Colazione deliziosa signora Fujiko- lei arrossisce
-Grazie Deidara-
-Parla per te, il latte è troppo freddo, papà lo faceva riscaldare di più- ribatto io, mia madre perde definitivamente le staffe
-KatharinaFrederiki! Invece di criticare potresti alzarti prima e fartela da sola la colazione dal momento che io ti ho fatto gambe, braccia e tutto il necessario per essere autosufficiente! E ora fila in camera tua a sistemare le tue cose al loro posto, e non uscire finché non hai finito!- io mi alzo tranquillamente dal tavolo e vado di sopra, sbattendo la porta di camera mia.
Inizio a svuotare gli scatoloni di malavoglia, poi dopo un po' mi sdraio sul letto con il cellulare e decido di chiamare mio padre, che rimarrà un altro paio di giorni a Mie, poi tornerà in Grecia.
...Tu tu tu tu... decido di riattaccare dopo che il telefono squilla a vuoto per un minuto abbondante, inizio dunque a messaggiare con Midori, la mia migliore amica

Toc toc
-Entra Lena!-
-Grazie ma non sono decisamente Lena-
-Primo: per te mia sorella si chiama SofiaEleni. Secondo: non ti voglio in camera mia quindi vattene-
-Ho pensato che se hai qualche problema con me, sarebbe meglio che me lo dicessi in faccia-
-Io non ho problemi con te, semplicemente tu sei il problema, tu e tuo padre, noi stavamo benissimo quando eravamo noi tre da sole. Quindi ora se ho soddisfatto la tua curiosità puoi anche sparire-
-E se non lo avessi fatto?-
-Puoi sparire lo stesso-
-Io credo invece che voi non stavate affatto bene quando eravate in tre, anche perchè tua madre non c'era mai e tu passavi le tue giornate con i tuoi amici, lasciando tua sorella in casa da sola- lo guardo shockata...come fa a sapere tutte queste cose?
-Come faccio a sapere tutto ciò? Molto semplice, tua madre ha raccontato ogni cosa di voi a mio padre e a me-
-Bè caro ruffiano ora tu e tuo padre potete tranquillamente tornare da tua madre e lasciar stare la nostra famiglia!- lui si fa scuro in volto e se ne va in camera sua.
-Kate ero in corridoio e ho sentito l'ultima frase-
-E allora?-
-Deidara era molto legato alla madre, che morì quando lui aveva 6 anni-
-Cosa? Io non lo sapevo-
-Lo ha detto il padre quando lui è salito-
-Misà che devo andare a chiedergli scusa-
la guardo dispiaciuta
-Non ti preoccupare, ci vado io-
-No, io ho fatto il danno e io vado-
-Vado io tranquilla, tu finisci qui, se mamma sale e vede ancora tutto questo casino sei in punizione per il resto dell'anno scolastico, poi non puoi uscire di qui-

-Ok ti adoro sorellina- ci abbracciamo e lei va da Deidara, poverino mi dispiace davvero per lui.


SPAZIO AUTRICE:
Ok allora questa ficcy mi è venuta in mente oggi mentre mia sorella faceva i compiti estivi di storia dell'arte, in teoria stavamo facendo entrambe storia dell'arte, ma io pensavo a ben altro, poi ho detto una cosa tipo "Se l'arte fosse veramente un'esplosione avremmo meno roba da studiare" o una cosa del genere, e poi mi sono messa in testa che volevo scrivere una ff con Deidara, il resto della storia è venuto fuori così. Allora ho deciso che ognuna di noi scriverà il capitolo o la parte in cui c'è il POV di se stessa, non è necessariamente scontato che sia un capitolo di una e uno dell'altra. Detto questo vi lascio e vado a finire di fare la ricerca di arte...ok lo ammetto vado a cambiare le parole a quella di Lena (:P) che mi sta minacciando mentre scrivo che se lo faccio mi fa trovare nel letto Orochiock (doppio schifo elevato all'ennesima potenza!). Un bacio Kate (che si pronuncia Kàte, non Keit) 

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Capitolo 2
*** Forse non sei poi così male… ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 2)-

N.B.: Ci siamo dimenticate di dire all’inizio dello scorso capitolo che la storia è stata ricontrollata e che volevamo cambiare alcuni nomi in primis il nome della madre (che poi è rimasto invariato perché ce ne siamo dimenticate) e che comunque diventerà, nei prossimi capitoli, Eirene (pronuncia: Irene). E ora buona lettura!

TITOLO: Forse non sei poi così male…

Busso alla porta di Deidara e non ricevo risposta, busso ancora
-E' tanto complicato capire che voglio stare da solo!!- urla lui di rimando, io abbasso la maniglia ed entro
lo trovo sdraiato sul letto a pancia in su mentre guarda fuori dalla finestra
-Io...ecco...volevo chiederti scusa...per...per quello che ti ho detto...ecco...non volevo...scusa- cerco di fingermi mia sorella ma non riesco molto bene, lei è più decisa e orgogliosa, spero che lui non si accorga che sono la gemella "sbagliata"
-Accetterei le scuse se solo TU mi avessi fatto qualcosa SofiaEleni, anzi no non le accetterei lo stesso, non mi servono ne le scuse ne la compassione di nessuno, e ora fuori di qui- mi è arrivato davanti, e nonostante io sia solo tre centimetri più bassa di lui mi sento molto piccola
-Tu e lei avete lo stesso caratteraccio, e siccome mi hai detto che non sono stata IO a sbagliare non capisco perchè te la prendi con me- l'ho veramente detto?
-Senti Sofia....-
-Eleni- sbuffa
-Ok...Eleni...sei entrata in camera mia, senza permesso, fingendoti tua sorella. Credi di potermi prendere in giro? Katharina non sarebbe mai venuta a chiedere scusa di persona come prima cosa, secondo dubito fortemente sia il tipo che chiede scusa, terzo credete che sia stupido? Che non mi sia accorto che tu hai la maglietta bianca mentre Katharina aveva addosso una maglietta nera? Che tu abbia ancora i jeans e lei i pantaloni di una tuta?-
-Ok, scusa se sono entrata senza permesso, e no non credo tu sia stupido, semplicemente non avevo fatto caso che mia sorella si fosse cambiata- lo guardo negli occhi
-Mpf- si gira e io faccio per uscire, poi mi fermo
-Ah, un'ultima cosa, le dispiace davvero- gli sorrido e mi chiudo la porta alle spalle

Vado in camera di mia sorella per dirle quello che mi ha detto il biondo e torno in camera mia. E' la prima volta che ci entro, ieri sera infatti ho dormito in camera con Kate. La camera è abbastanza grande, al centro a destra c'è il letto ad una piazza e mezza, non il futon ma comunque un letto basso di quelli con il vano sotto la rete e la struttura di tessuto color celeste pastello. Attaccato alla parete vicino al letto c'è la specchiera, bianca con le rifiniture celestine. Davanti al letto c'è l'armadio, anch’esso bianco con le rifiniture celestine. Tra il letto e il muro c'è un basso comodino. I muri sono giallo chiaro. L'ampia finestra è ancora priva di tende e la luce mattutina entra indisturbata. Al centro della stanza c'è un tappeto, quasi invisibile sotto gli scatoloni. Decido di iniziare a sistemare la mia roba nella nuova stanza. Mi siedo per terra e inizio ad aprire lo scatolone con le lenzuola, cerco di alzare il letto ma è molto pesante. Poi una mano mi aiuta a tirarlo su.
-Grazie. Deidara- lui non risponde e si guarda intorno - Cosa vuoi?- domando iniziando a sistemare le lenzuola e i piumoni nel vano. Lascio fuori solo delle lenzuola per poi iniziare a rifare il letto, e quando ho finito di rifarlo lui si siede infondo vicino al bordo
-Solo parlare-
-Bè scusa ma come vedi al momento ho leggermente da fare- gli volto le spalle. Apro tutte le ante dell'armadio e inizio a cercare la scatola con gli asciugamani.
-Ok io parlo e tu ascolti. Così va meglio?-
-Deidara senti...-
-Hai da fare si lo so. Grazie mille- se ne va incavolato
-Deidara! Ora che ti prende?- lo fermo in mezzo al corridoio tirandolo per il braccio
-Non hai tempo. Lasciami- si libera dalla mia presa
-Deidara!- la voce del signor Iwa mi fa sobbalzare -Cosa succede?-
-Niente- Deidara entra in camera sua e sbatte la porta. Il padre inizia a bussare, poi batte i pugni contro il legno urlando
-Signor Iwa, credo che non ci sia bisogno di fare tutto questo rumore perchè Deidara non aprirà-
-Quello di cui ha bisogno Deidara è una dose di schiaffi. Va in camera tua e finisci di sistemare le tue cose- poi se ne va
-Deidara- busso delicatamente alla sua porta, poi entro senza aspettare la sua risposta. E' sdraiato sul letto e guarda fuori dalla finestra -Vieni di là e parliamo?- rimango sulla porta
-Non ne ho più voglia- neanche mi guarda
-Ok, come vuoi, se ti tornasse io sono in camera mia- esco e chiudo la porta. Deidara ha la camera tra la mia e quella di Kate. Tornata di là ricomincio a sistemare le mie cose. Guardo l'orologio del cellulare, sono le undici meno dieci. Tra una quarantina di minuti i neo-sposini hanno il treno che li porterà in viaggio di nozze per due settimane.

-Ragazze noi ce ne andiamo, mi raccomando- nostra madre ci scocca un bacio a ognuna e il padre di Deidara ci stringe la mano. Il biondo porge la mano a nostra madre e poi sparisce per le scale. Mamma e Iwa escono dopo altri 10 minuti di raccomandazioni.
Torno in camera mia e mi distendo sul letto. Mi accorgo che mancano i miei libri, così decido di andarli a cercare. Mia sorella non li ha, nella sala non ci sono, in camera di mia madre neanche. Dopo aver girato tutta la casa decido che forse dovrei controllare nello studio del signor Iwa.
-Cosa stai cercando?-
-Lo scatolone con i miei libri. Ma credo che sia nello studio di tuo padre- dico avviandomi verso la stanza. Infatti nello studio in mezzo alla roba di mia madre ci sono i miei libri -Deidara? Non è che per favore mi potresti aiutare? E' troppo pesante per me- lui si avvicina e prende lo scatolone da una parte. Insieme lo portiamo nella mia stanza e lo posiamo sul letto.
-Così è più carina sai?- si siede dove era seduto prima poi si butta all'indietro schiacciando il mio pupazzo a cane (Che ha più o meno la forma di una pelle d'orso di quelle che si mettono davanti al camino NdE) lo prende in mano e lo guarda -Diciannove anni e ancora ti piacciono i pupazzi?-
-Ehi! Quello si chiama Skìlos! Ed è il primo pupazzo che mi hanno comprato i miei! Trattalo bene!- lui mi guarda e ride
-Skìlos? Ha un significato in greco?-
-In effetti significa cane- (-.-" Si il mio primo pupazzo a cane si chiama Skìlos. Lo so è triste ma a due anni cosa volete che capivo?! NdE)
-Aspetta, fammi capire il tuo pupazzo a cane si chiama Cane!?-
-Si- smetto per un momento di mettere a posto i libri e lo guardo
-Tu hai dei problemi ragazzina!-
-E sentiamo come si chiamava il tuo pupazzo?- smette di sorridere per un momento
-Non ho mai avuto un pupazzo-
-Cosa?-
-Non ho mai avuto un pupazzo. Sono un maschio cosa credi?!- non credo sia solo perchè sei maschio...
-Comunque cambiando discorso- ricomincio a sistemare i volumi -Cosa volevi dirmi prima?-
-Niente. Senti è manca poco a mezzogiorno. Che si fa per pranzo?-
-Io so cucinare, ma se non ti fidi puoi fare da te o andare fuori-
-Ok provo a fidarmi. Perchè se siete gemelle siete così diverse?-
-Non lo so, forse è questione di abitudine-
-Non ci sono-
-Da bambine ci comportavamo nello stesso modo, quello che faceva una faceva l'altra, i vestiti uguali e così via, poi a sei anni a scuola ci siamo rese conto che nessuno riusciva a riconoscerci, così anche i nostri genitori, per non crearci problemi futuri hanno iniziato a farci fare vite diverse. Mia sorella per esempio ha iniziato a fare nuoto, io ho iniziato a suonare il pianoforte, così abbiamo fatto amicizie in gruppi diversi e siamo diventate come siamo ora-
-Suoni il pianoforte?-
-Suonavo ho smesso sette anni fa. Dimmi qualcosa di te ora però-
-Vediamo...ho vissuto solo per quasi tredici anni dopo che è morta mia madre, se non consideriamo i miei amici; mio padre se ne è quasi sempre fregato di me…Che altro vuoi sapere?-
-Dai la tua vita non può essere stata completamente nera. Poi non è possibile che tu non abbia passioni o cose del genere-
-L'unica cosa che mi interessa è l'arte-
-Arte...troppo generico...scultura...pittura...?-
-Esplosione, l'arte è qualcosa che non dura nemmeno un secondo. Un istante di bellezza assoluta-
-Interessante-
-Lo credi davvero?-
-Si, è un concetto originale-
-Cosa mi dici tu? Cosa è l'arte?-
-Sinceramente l'arte è qualcosa che ci permette di esprimerci senza essere vincolati da nulla, poi la sua durata non ha importanza, anche se credo sia più di un istante e meno dell'eternità-
-Uhm...poetica- mi guarda -Ma comunque ho ragione io: l'arte è un'esplosione-
-Credo sarebbe inutile contraddirti, e comunque non ho alcun interesse a convincere gli altri che ho ragione io. Ognuno la pensi come vuole. Comunque, senti io dovrei andare a fare delle compere per la scuola...ehm...domani...n-non è che ti va...si insomma...di accompagnarmi...cioè...dal momento che non conosco bene Tokio...se ti va...se hai altri impegni...insomma non mi offendo...- ho iniziato a balbettare come una cretina e sono diventata rossissima da quando ha iniziato a guardarmi fisso negli occhi
-Tua sorella non viene?-
-No, le compere per la scuola di solito le faccio io, e comunque anche se venisse nessuna delle due conosce Tokio, sarebbe inutile andare tutte e due-
-Ah, ok ti accompagno- gli sorrido
-Grazie-
-Adesso andiamo a pranzo? Hai detto che sai cucinare no?-
-Si non ti preoccupare, ci penso io. Andiamo-
Usciamo dalla mia stanza e ci dirigiamo in cucina. "Non sarà perfetto, ma mi sembra abbastanza simpatico, o comunque spero non mi creerà problemi"

 

SPAZIO AUTRICE: Questa volta il capitolo l’ho scritto io: Lena! Grazie di aver letto! Lasciate un commentino per farci sapere cosa ne pensate please!! Baci Lena

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Capitolo 3
*** Bocchan Dango, vestiti e peluche! ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 3)-

TITOLO: Bocchan Dango, vestiti e peluche!

Mi sveglio all’improvviso con la sensazione di ritardo. Guardo la sveglia le 6.30…Non riuscirò più a prendere sonno, tanto vale scendere e iniziare a preparare la colazione per tutti. Mi alzo e mi vado a lavare per mettermi una tuta, insomma farsi vedere da Deidara con il pigiama a nuvolette non mi sembra molto indicato, già pensa che io sia una bambina, figuriamoci se mi vedesse così!

Scendo e sento dei rumori venire dalla cucina. Entro e trovo mia sorella che beve.

-Buongiorno!-

-Uhm. Ciao- biascica, la mattina è sempre molto sveglia e reattiva come un bradipo uscito dal letargo (NdE: i bradipi non vanno in letargo, lo so, ma non mi interessa! XD)

-Kate te l’ho detto che oggi esco con Deidara?-

-Cosa?!- l’ho svegliata e traumatizzata con una sola frase

-Si, gli ho chiesto di accompagnarmi a fare compere per la scuola-

-Perché non lo hai chiesto a me?-

-Perché non ci saresti venuta, ecco perché-

-Ok, ma almeno potevi provare-

-Oh insomma, non è che sei gelosa?-

-Di chi? Della bella bionda con gli occhi azzurri? No-

-Allora perché fai così?-

-Non avevamo deciso che lo avremmo odiato?-

-No. TU hai deciso di odiarlo. IO ho deciso di vedere come si comporta-

-Quindi quella di oggi è una prova?-

-Una specie-

-Ok-

-Ti sei offesa?-

-No. Io torno a dormire, la colazione la prepari tu vero?-

-Si-

Lei esce e io inizio a spadellare. Dopo un’ora mia sorella scende di nuovo.

-Ok, non sono riuscita a dormire. Mi prometti che terrai sempre il cellulare con te e che qualsiasi cosa succeda mi chiamerai?-

-Kate non è un assassino psicopatico, rilassati!-

-Comunque fai come ti ho detto-

-Cosa le hai detto?- mia sorella si ghiaccia

-Bè scusa ma io torno in camera mia-

-Kate e la colazione?- mi affaccio sulla porta della cucina

-Non ho fame- e scompare nel corridoio

-Tu hai fame Deidara?-

-Si- detto questo metto in tavola e iniziamo a mangiare in silenzio

 

Dopo aver fatto colazione scappo in camera mia per prepararmi. Sono solo le otto e i negozi prima di mezz’ora non apriranno certo però è anche vero che dovremo andare in centro quindi meglio sbrigarsi. Mi metto un paio di jeans chiari, una maglietta con le maniche corte azzurra e sopra un giacchetto leggero bianco, le scarpe da ginnastica sono d’obbligo e una borsa a tracolla gigante. Lego i miei capelli in una coda alta, metto un po’ di fondotinta, un po’ di matita nera ed esco.

-Deidara sei pronto?- busso alla porta della sua stanza

-Si- esce dalla sua stanza, è vestito con jeans neri attillati con delle catene che gli pendono ad un fianco, una maglia a maniche corte nera anch’essa e ha in mano un giacchetto, sempre nero, di pelle morbida. Ha un bel fisico, ed è un ragazzO DECISAMENTE un ragazzO! –Andiamo?-

Annuisco ancora sconvolta dalla scoperta. Mi precede giù per le scale e si dirige verso il garage

-Non andiamo in metro?-

-No, ho la patente-

-Ok- saliamo sulla sua auto, una Toyota Aurion nera con i vetri oscurati, e ci dirigiamo verso il centro di Tokio.

-Che cosa devi comprare?- domanda senza distogliere gli occhi dalla strada dopo venti minuti di pesante silenzio

-Quaderni, libri, penne e tutto il resto, poi dobbiamo andare a prendere le uniformi e in questa libreria- dico tirando fuori il bigliettino con i nomi e gli indirizzi dei due negozi a cui lui lancia un’occhiata –a ritirare i libri-

-Ok, allora ti porto prima al centro commerciale poi andiamo in libreria e a prendere le divise- annuisco e rimaniamo in silenzio per il resto del tragitto.

-Deidara?-

-Uhm?- mi guarda e io mi affianco a lui nell’ascensore

-No niente- lui torna a guardare avanti

-Andiamo- scendiamo e ci dirigiamo verso una cartoleria –Cosa devi prendere?-

-Mi servono quattro quaderni ad anelli con i fogli da metterci, due diari, due astucci, le borse per andare a scuola e credo basta-

-Ok-

-Sei di molte parole oggi- constato ad alta voce

-Puoi, per favore, prendere due quaderni, i fogli e un diario anche a me? Io torno subito-

-Ok- e sparisce nel centro commerciale. Dopo dieci minuti esco dal negozio con tre borse in mano e lo cerco con lo sguardo, lo trovo appoggiato alla balaustra con in mano un pacchettino di carta marrone che mi porge

-Ho pensato che magari ti potessero piacere- mi prende le altre buste dalle mani e io accetto il pacchettino, che apro subito: dentro ci sono due spiedini di Bocchan Dango

-Grazie! Ne vuoi uno?- non gli dico che non mangio dolci per paura di offenderlo, poi ne prendo uno e lo mangio lentamente, lui annuisce e prende l’altro

-Eleni?- si è fermato davanti ad una vetrina

-Si?-

-Perché non ti provi quella?- mi indica una maglietta rosa con le maniche a volà e una fascia nera sotto il seno e sotto tutta increspata, abbastanza attillata

-Io preferisco quella sinceramente- ne indico una azzurra molto lenta con una cinta in vita abbinata

-Ok andiamo- mi trascina nel negozio e me le fa provare entrambe

-Le sta meglio quella rosa, vero?- chiede alla commessa che ci ha aiutati

-Si, effettivamente le sta d’incanto-

-Ma…- non provo neanche a ribattere torno nel camerino e mi rivesto, decido di far contento Deidara comprando la maglia rosa, ma anche quella celeste; poi vedo una giacca particolare che sono sicura piacerà a Kate

-Si può avere anche quella?- chiedo alla commessa che annuisce

-Quella?- il biondo mi guarda stupito

-A Kate piace quel genere lì- rispondo

-A ecco- porto tutto alla cassa e pago. Usciamo e sono decisa a far comprare qualcosa di carino anche a Deidara tutto questo nero e rosso che piace a lui mi sta stancando!

-Deidara?- domando con un sorriso a trentadue denti

-Sei felice?-

-Si molto!- quando io sorrido in questo modo c’è solo da preoccuparsi, ma lui non lo sa –E sai perché?-

-No-

-Perché adesso tu vieni con me lì dentro e ti provi due cosine- dico sadicamente indicando un negozio di abbigliamento maschile

-Non credo proprio- risponde lapidario accortosi del pericolo

-Daaaai!!!- faccio gli occhioni da cucciolo

-Ok, ma poi scelgo io cosa comprarmi-

-Lo dici tu questo!- e sorrido, ci avviamo fianco a fianco nel negozio

Gli faccio provare una camicia bianca a maniche corte su una maglia celeste, che non mi piace come gli sta e quindi la scartiamo, una maglia blu dell’Adidas, che è costretto dalla sottoscritta a comprare, poi si prende una camicia blu scuro a maniche lunghe ed infine un paio di jeans chiari tutti strappati. Usciti da quel negozio mi fa notare che io non ho comprato neanche un paio di pantaloni, e mi trascina a comprarli. Esco dal secondo negozio con un paio di jeans scuri, un paio di shorts too short (NdE: too shorts = troppo corti) e una gonna che mi arriva a metà coscia. Ci tengo a precisare che tutto è stato scelto da Deidara, con tanto di commenti da parte dello stesso.

Quando usciamo dal centro commerciale sono quasi le undici. Andiamo a ritirare le divise, il negozio per fortuna è vicino, la libreria invece è un po’ più lontana.

-Ti va di andare a piedi?- chiedo mentre sistema le borse nel bagagliaio della macchina

-Si ok-

Ci incamminiamo parlando del più e del meno

-Ieri sei venuto in camera mia per parlare poi ha solo fatto domande, che mi volevi dire?-

-Niente-

-Sicuro?-

-Si- non mi guarda, sta mentendo

-Ok- non insisto sull’argomento –Questo anno inizi l’università?-

-No-

-Lavori?-

-Studio alle superiori- lo guardo –Sono stato bocciato- alza le spalle, se ne frega della scuola

-A ecco, dunque staremo in classe insieme?-

-Si. Eccoci arrivati questa è la libreria-

-Ti va di andare solo tu? Io ho visto una cosa che mi piace in quel negozio lì, vado a prenderla e torno-

-Ok- lui entra in libreria ridendo mentre io attraverso la strada ed entro nel negozio dei peluche e dopo esserne uscita con due buste lo raggiungo nella libreria

-Mi sto convincendo sempre di più che tu abbia dei problemi ragazzina!- mi dice guardando la busta del negozio e scuotendo la testa, io per tutta risposta sorrido prendo la busta che il libraio ci porge ed esco.

-Fammi vedere che ti sei comprata- dice prendendomi una busta dalle mani, si accorge che c’è un bigliettino e lo apre.

-Per Deidara- legge e mi guarda strano, io gli faccio cenno di aprire. Dentro c’è un peluche bianco a forma di gufo con il contorno degli occhi grigio. Lo guarda e guarda me –E cosa sarebbe?!-

-Un peluche! Hai detto che non ne avevi uno così te l’ho regalato io!- mi sorride

-Grazie- e mi da una specie di bacio sulla guancia –E lì cosa c’è?- prende l’altra busta e trova un gufo identico al suo solo in versione mini

-Piaceva anche a me!- rispondo al suo sguardo con un’alzata di spalle e lui scoppia a ridere poi mi passa un braccio intorno alle spalle mi stringe un secondo e mi lascia precedendomi sulla strada per tornare alla macchina.

Deidara non è male come fratello maggiore.

-“Ha superato la prova”- schiaccio invio e mando il messaggio a mia sorella, poi mi metto a correre per raggiungere il biondo.

 

SPAZIO AUTRICE: scritto da entrambe!

 WinstonHope: grazie per la recensione! Concordiamo con te sul fatto che Deidara sia carino! Speriamo di non deluderti! Baci Lena e Kate

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Capitolo 4
*** Si comincia! (Pt1) ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 4)-

TITOLO: Si comincia! (Pt 1)

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnn!!!!!

-KATE! TRA CINQUE MINUTI VEDI DI ESSERE SOTTO!- urla mia madre bussando alla porta di mia sorella, la quale, immagino, continuerà a dormire beatamente. -LENA!-

-Sono sveglia! Mi vesto e scendo!- sento i passi di mia madre lungo il corridoio fino alle scale, poi decido di vestirmi e scendere a colazione.

Indosso la camicia bianca con il fiocco nero, la gonna nera e un paio di calze al ginocchio bianche. Mi lego i capelli in una cipolla lasciando che alcuni ciuffi sfuggano dalla presa dell’elastico e scendo a fare colazione, premurandomi di bussare a mia sorella passando davanti alla sua camera.

Kate’s pov:

“Possibile che questa mattina abbiano tutti fretta?!” esco da sotto le coperte e le butto in fondo al letto. Mi guardo allo specchio dell’armadio, poi apro un’anta e prendo la divisa, che non mi piace neanche un po’, tra l’altro, e la indosso. Prendo la cera per capelli e fisso le punte in aria. Mi trucco in maniera leggera e scendo per colazione.

-Ti sei decisa a scendere. Non mi va che arriviate in ritardo il primo giorno di scuola-

-Buongiorno anche a te mamma…- dico prendendo una fetta di pancarré tostato e riempiendomi il bicchiere con succo d’arancia.

-Buongiorno- il nuovo marito di mamma entra con il giornale in mano e bacia mia madre sulle labbra, io mimo un “disgustoso” a mia sorella che soffoca una risata nel succo di mela, dopo Iwa entra Deidara che fa un cenno a mia sorella e le si siede vicino.

Dopo colazione usciamo e ci avviamo a piedi verso la Konoha School. In una decina di minuti di camminata riusciamo a vedere infondo alla strada un edificio bianco di cinque piani.

Entriamo dal grande cancello e ci troviamo in un cortile con alberi e panchine, molti ragazzi ci fissano curiosi, siamo le nuove studentesse dopotutto…

-Andiamo Kate- annuisco e ci avviamo verso l’ingresso ma veniamo fermate da una ragazza bionda con quattro cosini che ci raggiunge un secondo prima che entriamo.

-Voi siete le nuove studentesse vero?-

-Si-

-Il primo giorno di scuola il preside chiama classe per classe tutti gli studenti. Sapete già in che classe siete?-

-Si, siamo in terzo I- (NdA: in Giappone il sistema scolastico, per chi non lo sapesse, è di tipo 6-3-3)

-Significa che saremo in classe insieme, venite vi presento altri compagni- annuiamo e la seguiamo in silenzio –A scusate che maleducata io sono Sabaku Temari-

-Piacere, io sono SofiaEleni, lei KatharinaFrederiki-

-Piacere mio. Loro sono i nostri compagni Neji Hyuga e TenTen. Ragazzi loro sono le nuove studentesse SofiaEleni e KaterinaFrederiki- ci guarda mentre ci presenta con un gesto del braccio ad ogni nome e ci confonde

-Chiamateci semplicemente Kate e Lena- dico indicandoci

-Io sono Naruto, la rosa antipatica è Sakura e questo qui è Sasuke- dice un ragazzo biondo con gli occhi azzurri, presentando una ragazza con i capelli rosa e gli occhi verdi, che intanto lo picchia, e un ragazzo moro dagli occhi neri che mi ricorda qualcuno…

Si presentano poi altri cinque ragazzi, di cui non mi ricordo bene i nomi, e due ragazze, Ino e Hinata. Poi suona la campanella e il preside inizia a chiamare le classi.

Una volta entrate in aula mi accorgo che saremo in classe con la nostra cara sorella bionda e i suoi amici. I banchi sono da due, e io e Lena ci sediamo in uno in seconda fila davanti a Neji e TenTen, mentre Temari si siede davanti a noi accanto ad un ragazzo moro con un codino ad ananas, uno di quelli che si è presentato prima, mi sembra si chiamo Shikamaru Nara, o qualcosa di simile.

Dopo che abbiamo preso i posti entra in classe il professore, un uomo sui trent’anni con i capelli argentei che hanno litigato con la forza di gravità

-Quest’anno avrete due nuove compagne SofiaEleni e KatharinaFrederiki. Dunque dove siete?- domanda scrutando la classe, io e Len alziamo le mani –Bene, benvenute! Io sono il sensei Kakashi Hatake e insegno matematica. E ora iniziamo con l’appello-

Il professore decide poi di cambiarci i posti visto che alcuni compagni si mettono a far casino da subito, quindi prendiamo le nostre cartelle e ci mettiamo in piedi appoggiati al muro di fondo mentre il professore ci assegna i posti; così io mi ritrovo in seconda fila vicino a Deidara con davanti Itachi e Kisame, mentre mia sorella è due banchi alla mia destra, vicino al muro, e come compagno ha Hidan, nei due bachi in mezzo a noi sono sedute Temari e TenTen, dietro di loro Kakuzo e Neji, mentre Shikamaru in coppia con Sasori è davanti a mia sorella, degli altri compagni mi ricordo solo Hikari e Ayumi che sono sedute dietro mia sorella, e  Shizuka seduta con Akira dietro di me.

-Ma tu guarda se tra tutti i 23 compagni proprio vicino a te dovevo capitare- sbuffa Deidara sedendosi al mio fianco, non rispondo alla provocazione, lo ignorerò.

Dopo l’ora di matematica c’è l’ora di storia con Orochimaru-sensei, un viscido professore che mi sembra anche molto s*****o, con un sorrisetto mellifluo costantemente stampato in volto

“Questo mi fa paura” penso non appena entra, mi giro verso Deidara che manda elettricità da ogni parte del corpo, credo che odi il professore, gli chiedo spiegazioni

-E’ lui che ci ha fatti bocciare- sussurra ma il professore lo sente lo stesso

-Iwa Deidara, visto che lei è già a conoscenza del programma di quest’anno ed è in vena di chiacchiere credo non ci saranno problemi se le chiedo di esporcelo; mentre per ciò che riguarda lei signorina sarebbe meglio che invece di parlare ascolti- ho trovato una persona che mi sta più sulle scatole di Deidara e suo padre messi insieme

Deidara si alza e va alla cattedra, inizia a parlare ma si vede che non si ricorda bene il programma perché ad un certo punto rimane muto

-Bene bene, cominciamo con un impreparato signor Iwa, solo per inaugurare il nuovo anno, ed ora torni a posto e ascolti!- conclude la frase con tono autoritario.

In questo momento Deidara mia fa pena, perché è per colpa mia se lo ha interrogato e quando viene a sedersi abbasso lo sguardo sul quaderno e non lo rialzo fino a che la campanella non segnala la fine della lezione.

-Deidara?- alzo lo sguardo quando il professore esce

-Uh?-

-Mi dispiace se ti ha interrogato- dico sinceramente, lui mi guarda male e si alza in piedi per salutare il professor Gai Maito, di educazione fisica, che è appena entrato.

-Buongiorno ragazzi!-

-Buongiorno Sensei Gai!-

-Chi sono le due nuove studentesse?- io e Lena alziamo le mani –Come vi chiamte?-

-SofiaEleni-

-KatharinaFrederiki- firma il registro di classe

-Bene! E ora andiamo in palestra e mostratemi la forza della giovinezza!!!- “O.O questo è completamente pazzo!!”

 In palestra troviamo la classe del fratello più piccolo di Temari ad aspettarci.

 

 

Angolo Autrici!

Scusate il ritardo ma non avevamo la più pallida idea di cosa scrivere, e poi i professori hanno deciso di interrogare tutti i giorni e non abbiamo trovato il tempo di fare altro che studiare!! Capitolo banalissimo, tra un po’ arriveranno quelli interessanti promesso!! Kate_kai_Lena

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Capitolo 5
*** Si comincia! (Pt2) ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 5)-

TITOLO: Si comincia! (Pt 2)

-SofiaEleni, venga a sedersi qui vicino al signor Hidan- “Ok, mai giudicare un libro dalla copertina Len, magari è anche simpatico” penso all’inizio della prima ora.

Ora all’inizio della terza ho già cambiato idea: è presuntuoso e prende la roba dal mio banco senza chiedere il mio permesso, e io odio le persone che toccano le mie cose!

-Ti dispiacerebbe smetterla di prendere le mie cose?- domando scocciata

-Tanto ora c’è ginnastica e bisogna andare in palestra quindi la tua roba non mi servirà, e poi non rompere tanto le palle- risponde girandosi solo quando mentre dice l’ultima parte della frase “Che voglia di prenderlo a schiaffi!!”

Dopo il professore di giapponese antico Orochimaru-sensei che ha interrogato subito Deidara e sgridato mia sorella, entra Gai Maito, il professore di ginnastica, un fissato della forza della giovinezza, certo sembra un po’ fuori però è simpatico.

Scesi in palestra c’è la classe di Gaara, Naruto e tutti gli altri che abbiamo conosciuti prima dell’ingresso tranne Rock Lee e Kankuro che sono al secondo anno.

 

Ammetto che l’ora in palestra non è stata male, giocare a pallavolo mi piace, preferisco beach volley, ma non si può mica avere tutto.

 

Brrr brrr

 

“Chi mi manda messaggi ora?!” mi domando mentre mi alzo in piedi per salutare la professoressa di biologia, non che vicepreside, Tsunade Senjiu. Quando mi risiedo tiro fuori il cellulare dalla tasca e leggo il messaggio

 

Sei carina, e anche piuttosto brava a pallavolo.

 

Chi sei? Rispondo cercando di non farmi beccare dalla prof.

 

Un ammiratore segreto. “COSAA?!” decido di non pensarci e mi metto a seguire la lezione

-Oh oh un ammiratore, sei veloce nelle pubbliche relazioni, grecia-

-Fatti gli affaracci tuoi, giappone-

-Andiamo mi aspettavo più fantasia da te, e comunque non sono giapponese-

-A parte il fatto che non ci conosciamo e che ritengo maleducato dare soprannomi alle persone che non conosco, non me ne frega nulla di te, quindi lasciami stare chiaro?-

-Come vuoi tu, grecia!- si gira verso il suo quaderno con un sorrisino e riprende a farsi gli affari suoi.

Non appena suona la campanella del pranzo mi fiondo da mia sorella e le faccio leggere i messaggi, poi le dico di Hidan

-Come ti ha soprannominata?- interviene Naruto appena entrato nella nostra classe

-Grecia- rispondo con uno sbuffo

-Però, carino come soprannome!-

-Se provi ad usarlo ti taglio i baffi!-

-Dai! Io non lo faccio con cattiveria, mi sembra una cosa dolce farlo tra amici-

-Può anche darsi che tu abbia ragione ma lui non fa parte della cerchia dei miei amici-

-E si pone un altro problema, se lei è grecia, io cosa sarei?- domanda Kate ridendo

-Dove siete nate?-

-Nauplion-

-Non mi piace come soprannome, come ti chiamavano i tuoi amici?-

-KitKat o Kate- risponde mia sorella

-Aggiudicato allora KitKat e grecia- risolve Ino

-No aspetta KitKat e Twix!- propone Naruto

-Che carinii!!- la bionda ha gli occhi azzurri a cuoricini

-Voi siete da ricovero!- esclamo io –E comunque Twix non c’entra nulla con il mio nome!-

-Perché KitKat si invece?-

-Kit è il diminutivo del nostro cognome e Kat è il diminutivo di Katharina- spiego

-Ah, come ti chiamavano i tuoi amici allora?-

-Lena semplicemente-

-Lenaki?-

-Ok vada per Lenaki-

-Lenaki e KitKat, carini! Mi date i vostri numeri di telefono?- domanda Naruto speranzoso

-Sei il solito idiota Naruto!- urla Sakura prendendolo a pugni

Dopo che Sakura ha finito scambiamo i numeri con i nostri nuovi amici prima di scendere in giardino a mangiare il panino-pranzo.

Dopo pranzo un’altra ora di biologia poi inglese e poi finalmente a casa!

-Volete un passaggio?- domanda Deidara

-Io si, grazie!- dico avviandomi alla macchina con lui mentre mia sorella si ostina ad andare a piedi con Temari, Gaara e Kankuro che abitano poco più avanti di noi. In macchina salgono anche Sasori, Hidan e Kakuzo, ed è tra questi ultimi due che mi ritrovo seduta. Hidan fuma con il finestrino aperto quella che ho il dubbio sia una sigaretta, l’odore non è decisamente quello del tabacco…

Il viaggio è piuttosto imbarazzante, almeno per me, il silenzio nell’abitacolo mi sembra molto pesante e poco familiare, sono un’estranea, mi sembra di essere come la terza persona in un incontro romantico. Mi arriva un altro messaggio

 

Imbarazzata?

 

Ora basta con i giochi! Dimmi chi sei!

 

Te l’ho già detto un tuo ammiratore segreto

 

Non è divertente. Chi sei?

 

Ok ti do un indizio: X è l’iniziale del mio nome

 

X è l’iniziale del suo nome? Molto utile come indizio!

-Ancora il tuo ammiratore, grecia?- domanda Hidan guardando il display del mio cellulare. Se si è appena fumato uno spinello meglio assecondarlo, potrebbe non essere saggio farlo incavolare

-Si, di nuovo lui- ammetto

-Hai un ammiratore Eleni?- domanda Deidara guardandomi dallo specchietto retrovisore

-A quanto pare-

-E chi sarebbe?-

-Non ne ho idea-

-Non ti ha detto il suo nome?-

-No-

-Rimorchia più grecia che è qui da quattro ore di te Deidara che sei qui da quattro anni- Hidan e Kakuzo ridono della battuta dell’albino, mentre Sasori non fa un piega e il bersaglio della battuta fa un gesto poco elegante della mano al sopracitato albino. Deidara si ferma davanti ad un palazzo abbastanza squallido, Kakuzo scende subito, Hidan si gira verso di me e mi guarda

-Ci vediamo domani, grecia- e chiude lo sportello, prima di sentire me che lo riempio di insulti in greco

-Mi urta non capire le persone quando parlano- mi fa notare Deidara scocciato

-Non è un problema mio! Non ce l’avevo con te e fatti gli affari tuoi!- rispondo con un diavolo per capello. Dopo aver accompagnato Sasori, che abita in una villetta nella via parallela alla nostra torniamo a casa.

 

-Scusa per come ti ho risposto prima- dico a Deidara appena scendo dalla macchina

-Non me ne frega- è di nuovo scostante, però ha ragione, lui mi accompagna a casa è gentile con me e io gli rispondo male

-Hidan mi fa incavolare…-

-Ti ho detto che non me ne frega- si gira a guardarmi mentre apre la porta di casa

-…e per questo lo stavo ricoprendo di insulti, e siccome non conosco abbastanza insulti in giapponese sono costretta a ricorrere al greco- dico sorpassandolo mentre tiene aperta la porta e fermandomi a togliere le scarpe, mi fa un sorriso con un angolo della bocca poi saliamo nelle nostre camere

- Dimmi un po’ di questo ammiratore- dice prendendomi per un braccio e facendomi entrare in camera sua. Mi metto a ridere e butto la cartella sul pavimento accanto alla sua, dopo mi lancio sul suo letto, per poi riacquistare un po’ di contegno e sedermi a gambe incrociate, e inizio a raccontare.

Dopo poco iniziamo a fare supposizioni su chi sia.

- Non è che sei tu che fai l’idiota eh?- domando agguantando il suo cellulare (scassato e vecchissimo) e chiamo sul mio per vedere se il numero corrisponde

-Non sarebbe più facile guardare tra i miei messaggi?- domanda

-Primo: i messaggi si possono cancellare. Secondo: i messaggi sono privati, io non leggo i tuoi e tu non leggi i miei- rispondo –Comunque cosa ne dici di cambiare cellulare?- domando tenendolo davanti a me con due dita, lui me lo strappa dalle mani e lo lancia sul comodino

-Che ne dici di farti gli affari tuoi?-

-Quand’è il tuo compleanno?-

-Come sopra-

-Tanto lo scopro!- dico prendendo il portafogli da sopra il comodino e cercando la sua patente –Iwa Deidara, nato a Tokio il 5 maggio 1992- leggo sulla patente, lui intanto si è alzato e sta svuotando la mia cartella sul pavimento

-Se cerchi la patente non ce l’ho, il portafoglio non lo porto a scuola e il passaporto non è nel portafoglio- dico quando trova il borsellino per gli spicci -E ora rimetti tutto dentro- non mi ascolta ed esce dalla sua stanza diretto presumibilmente verso la mia, e invece va verso la camera di Kate da cui proviene la musica a palla

-Una domanda e poi sparisco- di ce aprendo la porta senza bussare

-Facciamo che sparisci e basta- mia sorella gli sbatte la porta sul naso

-Tua sorella ha un caratteraccio- dice guardandomi

-Nah, ha solo reagito male a questa storia, prima o poi le passerà, e comunque se evitassi di fare tutto ciò che la manda in bestia sarebbe meglio, per te-

-Io credo sia la mia presenza a mandarla in bestia- dice andando in camera mia

-No, è il tuo modo di comportarti- mi appoggio allo stipite della porta mentre lui inizia a guardarsi intorno

-Mi dici dove tieni la carta d’identità o devo aprire tutti i cassetti e le ante dell’armadio?- indico un ripiano della libreria sotto la finestra segue la mia indicazione

-Non c’è- dice guardandomi, apro un quaderno ad anelli e gli passo il passaporto

 

Brrr Brrr

 

Ti penso. X

 

Io no invece!

 

Che caratterino! Una persona ti dice una frase romantica e tu rispondi in maniera così velenosa bella greca? X

 

Decido di non rispondere.

-E’ lui?-

-Si- gli porgo il cellulare e gli faccio leggere i messaggi che mi ha mandato

-SofiaElene Kaligaris - legge tornando a guardare il passaporto della repubblica greca –Nata a Nauplion il 7 Novembre 1994-

-SofiaEleni, Deidara, con la “i” perché in greco è scritto con la ita e non con la epsilo-

-Perché?!-

-Lascia perdere, alfabeto greco e la sua pronuncia-

-A ok- soddisfatto se ne va dalla mia stanza

 

 

SPAZIO AUTRICI: Salve a tutti siamo tornate dopo un periodo di burrasca scolastica e problemi di connessione! Ringraziamo:

- Deby92, FeverSkating, Rebecca Lestrange Buki, RT69 Aoryu, WinstonHope per aver messo la storia tra le seguite;

- e ancora Deby92 per aver messo la storia tra le preferite

Iniziano i capitoli interessanti! Chi sarà a mandare i messaggi ad Eleni? Si accettano scommesse! Fateci sapere cosa ne pensate! Un bacio Lena kai Kate

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Capitolo 6
*** Inviti e shopping ***


NN ttt

-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 6)-

TITOLO: Inviti e shopping

E’ passato un mese dall’inizio della scuola, ci siamo ambientate più che bene e abbiamo trovato in Temari e tutti gli altri degli ottimi amici, un po’ strambi certo, ma fantastici.

-Ragazze tra una settimana compio sedici anni, e sto organizzando una festa, vi andrebbe di partecipare?- domanda Naruto appena ci vede

-Certamente!- rispondiamo all’unisono, Naruto sorride e ci abbraccia

-Festeggio all’Akatsuki, se avete problemi a raggiungere la discoteca vi diamo un passaggio noi, ok?-

-Ok perfetto- detto questo entriamo nelle nostre rispettive classi

 

-Deidara, sai dov’è la discoteca Akatsuki?- domando seduta sul sedile posteriore accanto a mia sorella, mentre Hidan siede davanti

-Si perché?-

-Bè ci hanno invitate ad una festa lì…-

-E quando sarebbe questa festa?- domanda Hidan interessato

-Fatti gli affari tuoi che campi cent’anni- risponde mia sorella e così in macchina piomba nuovamente il silenzio, poi a Kate arriva un messaggio di Ino che propone di andare a fare shopping domani pomeriggio per la festa e di vederci sabato alle quattro tutte a casa sua per vestirci truccarci e prepararci, mia sorella risponde affermativamente mentre io rifiuto gentilmente gli inviti, ho promesso ad Hinata di aiutarla a fare colpo su Naruto, per il quale ha una cotta secolare ma non è mai stata capace di dirglielo essendo troppo timida, prendo il mio cellulare e spiego tutto ad Ino. Lei risponde dopo poco con un “NP. Kiss”. No problem. Bacio.

In questo mese il ragazzo sconosciuto ha continuato a mandarmi messaggi e sebbene non mi fidi di lui, passiamo molto tempo a mandarci messaggi parlando di qualsiasi cosa ci passi per la testa.

 

Sono stata invitata ad una festa. Mi serve un consiglio sul colore del vestito. Puoi aiutarmi?

 

Invio il messaggio.

 

Il mio colore preferito è il viola. X

 

Ok, grazie.

 

Quale è il tuo? X

 

Mi piacciono tutti i colori freddi.

 

Solo quando arriviamo a casa nostra mi accorgo che Hidan è ancora con noi

-Oggi rimane a studiare- annuncia Deidara, io e mia sorella ci lanciamo uno sguardo tipo: Certo studiare. Come minimo si faranno a go-go.

Poi saliamo in camera di Kate che cerca nell’armadio qualcosa da mettersi per l’uscita del giorno seguente e fare la lista di ciò che DEVE ASSOLUTAMENTE comprare, come se fosse questione di vita o di morte. Facendo un riassunto: deve ricomprarsi tutto l’armadio, secondo la sua opinione. Secondo me solo un cervello nuovo e funzionante, uno rotto già lo ha in dotazione. Glielo faccio notare

-Deidara è più donna di te, Lena- e mi sbatte ridendo fuori dalla sua stanza, scuoto la testa e vado in camera mia

 

 Toc toc

 

-Hai fatto gli esercizi di matematica?- domanda Deidara infilando la testa nella mia stanza

-Secondo te?- rispondo mentre sto seduta a gambe incrociate sul letto con i libri aperti e una matita in bocca

-Si-

-No, li sto facendo, ma non capisco questo passaggio e mi sono bloccata a questo passaggio-

-Allora copiamo quello che hai già fatto e il resto si vedrà, ok?-

-Sai che se c’è una cosa che mi manda in bestia è proprio questa, perché continui a chiedermi di farti copiare i compiti quando sai che non lo farò?-

-Tentar non nuoce-

-Sparisci Deidara prima che ti tiri qualcosa- lui dandomi molto ascolto, entra in camera mia con Hidan e si side sul mio letto provando a prendere i fogli con gli esercizi svolti, solo per ricevere una righellata sulla mano

-Cos…? Ho capito, proverò a farli da solo ma tanto non mi verranno e li correggerò con i tuoi- dice alzandosi

-Risparmiati il tono melodrammatico, da me non copierai niente di niente-

Mi dispiace per lui, ma suo padre è stato chiaro: o fa in modo di alzare la sua media o saranno guai per lui, e sicuramente copiare i compiti non lo aiuterà a raggiungere lo scopo. Ieri è venuto a chiedermi aiuto e per farsi spiegare alcune cose, ma oggi, siccome c’è Hidan, non lo farà finchè l’albino antipatico non andrà via,  si vergogna.

 

Due giorni dopo Hinata, suo cugino Neji, TenTen e io andiamo a fare compere per la festa, in realtà solo Hinata deve comprarsi qualcosa, io le faccio da stilista mentre Neji da guardia del corpo per volere del padre di lei, e TenTen, bè lei fa compagnia a Neji. Tra i due c’è del tenero…

-Guarda questo vestito Hinata, ti piace?- dico fermandomi davanti ad una vetrina e indicandole un vestito violetto a maniche lunghe non molto aderente e neanche largo, con il collo a barca che lascia quasi completamente scoperte le spalle.

-Sicura che non avrò freddo con quello?- domanda a bassa voce

-Io credo che potremmo abbinarci sopra un copri spalle o qualcosa del genere, entriamo a vedere?-

-Ok- risponde abbassando gli occhi.

TenTen mi guarda e annuisce, a lei quel vestito piace, Neji rimane imperscrutabile.

Entrate nel negozio giriamo un po’ alla ricerca di qualche altro vestito carino e lascio molto spazio a Hinata per vedere i suoi gusti in fatto di vestiti da sera.

Lei scegli un semplicissimo abito verde mare con le spalline lungo fino a sotto le ginocchia e uno azzurro con una farfalla bianca su un fianco senza spalline e anche questo lungo fin sotto le ginocchia con un merletto alla fine. Io prendo il vestito viola che ho visto in vetrina e la spingo in un camerino a provarsi tutto. Il vestito verde mare viene scartato subito.

-Questo ti sta veramente bene!- dico appena esce con in vestito azzurro, lei diventa rosso scarlatto

-Io credo che, senza offesa Lena, ma sia migliore questo di quello viola- dice Ten

-Si, credo tu abbia ragione-

-I-io vorrei pr-provare anche l’altro- balbetta la modella, io e Ten annuiamo. Dopo pochi minuti Hinata esce con il vestito viola.

-Hinata-

-Si?-

-Il vestito azzurro è fatto apposta per te- commento

-Il merletto sotto però non mi convince e poi è un po’ troppo lungo- critica Ten

-Si-sicura che sia lungo, io credo sia co-corto invece-

-Poi ci pensiamo, ora cerchiamo qualche copri spalle da abbinarci e magari qualche accessorio-

-Mi servono anche le scarpe- annuncia Hinata mentre paga il vestito e il copri spalle bianco semplicissimo scelto poco dopo il vestito

-Ok-

 

Nel negozio di bigiotteria acquista un bracciale di cuoio celeste a forma di farfalla con gli strass e un ciondolo a farfalla argento con gli strass anch’esso.

Nel negozio di scarpe iniziano i primi problemi: Hinata non ha mai portato scarpe con il tacco.

-Come non hai mai messo scarpe con il tacco?!- ripeto incredula

-Non ho mai messo altro paio di scarpe che non siano queste da ginnastica, non ce ne era bisogno, non sono mai andata ad una festa-

-Capisco, bhè, c’è sempre una prima volta!- dico prendendola per mano e portandola di fronte ad uno scaffale pieno di scarpe con il tacco di tutti i tipi, dalle semplici Chanel in vernice ai sandali con complicati arabeschi.

-Se vuoi stare comoda scegli una scarpa che abbia un tacco largo, per camminare e ballare sono le più comode- le spiego, qui siamo solo io e lei, Ten è andata in un negozio di articoli sportivi portandosi dietro Neji

-A me piacciono queste- dice indicando un paio di Chanel bianche semplicissime in vernice con tacco un po’ stretto e non molto alto

-Allora vediamo se c’è il tuo numero e le provi- dico iniziando a cercare una misura 5 –Sei fortunata credo sia l’ultimo paio- lei sorride e ci avviamo ai divanetti di prova.

-Non mi sento molto stabile, però mi piacciono- commenta una volta infilate

-Prova a fare due passi e senti se ti si tolgono- segue il mio consiglio e muove due micro passi per paura di cadere

-Hinata, tieni la testa alta, la schiena dritta e le spalle basse, aiuta l’equilibrio e ti fa sembrare più alta e sicura-

-Io non sono sicura, però se mi aiuta a stare in piedi lo farò- segue il mio consiglio e muove altri due passi –Si hai ragione così è meglio. Queste scarpe mi calzano perfettamente, però è meglio se le tolgo- le sorrido divertita e andiamo a pagare l’ultimo acquisto della giornata, poi Neji mi riaccompagna a casa e Hinata mi lascia tutte le sue spese, non vuole che suo padre veda ciò che ha comprato oggi.

Spazio Autrice: capitolo un po' noioso, forse, però dalla festa le cose cambieranno!! Ci vediamo al prossimo capitolo! Bacio Lena!!

 

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Capitolo 7
*** Una serata tra fratelli ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 7)-

TITOLO: Una serata tra “fratelli”

Siamo soli a casa stasera, mamma ci ha informati con un bigliettino sul frigo che sarebbe andata a cena con Iwa per festeggiare non so che cosa, e neanche mi interessa

-Deidara?- Lena interrompe l’odioso silenzio che c’è in cucina da quando abbiamo iniziato a cenare, ossia da 40 minuti circa

-Uhm?- non alza nemmeno la testa dal dolce

-Se una ragazza vorrebbe far colpo su di te cosa dovrebbe fare?- domanda guardando la torta che ha nel piatto senza intenzione di mangiarla

-Vestirsi da ragazzo!- affermo io prima di addentare una mela

-Almeno io so come è fatto un ragazzo- risponde Deidara

-C’è un’altra mela Kate?- mi guarda

-No, credo questa sia l’ultima-

-A ok- taglio la mela a metà e le passo la parte intera –Grazie- lei mi passa la sua torta, nonostante io mi sia già spazzolata la mia porzione

-No grazie a te!- mollo la mela e divoro la torta

-Deidara rispondi?- torna all’attacco

-Non è un mio problema, siete voi ragazze che vi complicate la vita con queste stronzate- risponde con tono piatto, c’è qualcosa che lo turba, lo si vede lontano un miglio, ha un’aura nera di depressione tutt’intorno, avrà finito la roba stamattina!

-Io salgo a fare chimica! Quando avete finito chiamami che sparecchio!- li informo alzandomi

-Aspetta un secondo, siediti!- ordina mia sorella -Non credete sia meglio se voi due andaste d’accordo e la smetteste di stuzzicarvi?- domanda retorica

-Non mi interessa questo discorso- Deidara si alza

-Per favore Deidara, stammi a sentire-

-Lascialo perdere è un’idiota-

-Katharina smettila!- mi rimprovera

-A lui chiede per favore a me dai solo ordini?! Ti devo ricordare che io faccio parte della tua famiglia e lui non è nessuno?!-

-Io non sarei nessuno, eh?!-

-Si esatto, allora qualcosa capisci!-

-ADESSO BASTA TUTTI E DUE!- Lena si alza in piedi di scatto e sbatte le mani sul tavolo –Sedetevi tutti!- decido che è meglio fare come dice, anche Deidara si siede –Se non vi è chiaro la maggior parte della nostra settimana siamo costretti a passarla insieme, e io non ne posso più di sentire voi due che vi insultate appena vi incrociate! Quindi vi propongo tre cose: primo fate finta di andare d’accordo, secondo trovate il modo di andarci veramente o terzo ignoratevi totalmente, ma smettetela di beccarvi! Sono stata chiara?!- annuiamo tutti e due in silenzio, mia sorella ha la spiccata qualità di far sentire in colpa le persone

-Scusa-

-Non è con me che devi scusarti- indica Deidara

-A no!- scuoto la testa contrariata -Questo non lo farò mai toglitelo dalla testa! Per quanto mi riguarda ho deciso di ignorarlo, quindi non c’è nessuno con cui io mi debba scusare!-

-Bene! Lo stesso vale per me!- Deidara mi guarda con aria di sfida

-Benissimo!- sibilo

-Non avevi detto che dovevi andare a fare chimica?- mia sorella ha una voce dolcissima che significa solo una cosa: meglio scappare!

Sparisco su per le scale e mi chiudo in camera mia a studiare. In casa non c’è nessun rumore, e quando dieci minuti dopo cade un piatto salto dallo spavento. Poi sento Deidara imprecare neanche troppo velatamente e decido di andare a vedere cosa è successo.

Lo trovo davanti al lavandino con l’acqua aperta e la mano piena di sangue, sento la torta tornarmi su!

-Kate vai a prendere il disinfettante e le garze nel bagno!- mia sorella tiene il polso di Deidara, che è bianco cadaverico, corro verso il bagno e rovisto nell’armadietto senza trovare niente, mi torna in mente la mano di Deidara. Panico!

-LENA NON CI SONO!-

-NEL BAGNO AL PIANO DI SOPRA KATE!- mi metto a correre su per le scale lasciando il contenuto dell’armadietto sparso sul pavimento. Sopra trovo subito la cassetta del pronto soccorso e mi precipito giù per gli scalini saltando gli ultimi tre. Arrivo in cucina con il fiatone, trovo Deidara, sempre più pallido, seduto al tavolo con la mano avvolta in un canovaccio

-Io vado a sistemare nel bagno!- dico mollando la cassetta a mia sorella e sparendo dalla porta

-Ok!-

Arrivata al bagno abbraccio la tazza e mostro al mondo cosa ho mangiato a cena, poi mi metto a sistemare.

Mezz’ora più tardi esco dal bagno spinta dall’odore dei popcorn. Deidara è seduto sul divano in sala, e io mi butto sulla poltrona

-Vomitato?-

-Già!-

-Si vede-

-Dici?-

-Si, dalla faccia. Tv?-

-Ok-

Accende su un canale di film horror e dopo che mia sorella ci raggiunge con i popcorn spengiamo anche la luce.

 

-AAAAAAHHHH!- mia sorella urla

-AAAAAAHHHH!- e io non sono da meno

La luce si accende all’improvviso e per un istante rimango accecata poi vedo Lena seduta per terra che trema e Deidara che ride come un pazzo sdraiato sul divano

-IDIOTA!- urla Lena dando una cuscinata a Deidara che continua a ridere come un matto

-Mi spiegate cosa succede?!-

-Quella finta bionda mia ha spaventata!- seconda cuscinata contro Deidara

-Era troppo perfetto per lasciarsi fuggire l’opportunità! Senza contare che tu urli per il mio scherzo e lei che urla ancora più forte perché sente te urlare! E’ stato fichissimo!- il terzo cuscino lo lancio io contro Deidara

-La smettete di tirarmi cuscini per cortesia?- togliamo i cuscini da addosso a Deidara solo per ritirarglieli

-Quando lo dicevo io che era un’idiota non mi davi retta!- informo mia sorella prima di lanciare un cuscino anche contro di lei

-Ora mia avete stancato voi due!- Deidara prende un cuscino in ogni mano e inizia a darceli addosso, noi giustamente ci difendiamo e ci prendiamo a cuscinate anche l’una con l’altra. Orami il film non se lo fila più nessuno.

 

Dopo mezz’ora ci siamo fermati solo perché a Lena è squillato il cellulare.

-Non sei poi così antipatica KitKat!- alzo gli occhi al cielo

-Inizia a smetterla di chiamarmi in quel modo DeiDei-

-Come mi hai chiamato?- (O.O <= faccia di Deidara)

-DeiDei-

-Non sono un peluche!- al che lo prendo e lo abbraccio strapazzandolo

-Questo lo dici tu!- dico in maniera infantile

-Lena aiuto!- mia sorella per tutta risposta ci scatta una foto

-Cancella quella foto!- ordiniamo in sincrono io e il biondo

-Mai!- Lena inizia a correre per tutta casa con noi due dietro che cerchiamo di appropriarci del suo telefono

-Ok puoi cancellarla!- dice con il fiatone porgendomi il suo cellulare

-No dai scherzavo- dico guardando la foto -poi siamo carini!-

-Se lo dici tu!- Deidara guarda la foto da sopra la mia spalla

-Meno male che vi piace perché l’ho messa su facebook!-

-Cosa.hai.fatto?!- domandiamo in sincrono con fare assassino

-Scherzavo datevi una calmata!- sorride la mia “cara” gemellina terrorizzata e con le spalle al muro riprendendosi il suo cellulare, anche se io non credo che stia scherzando. Torniamo in sala e decidiamo di metterci a giocare a ‘Verità’

-Mi spiegate cos’è questo gioco?- domanda il biondo

-Praticamente è come il gioco della bottiglia, solo che l’unica alternativa è la domanda di verità. Una persona gira la bottiglia, in questo caso inizi tu Deidara perché nell’alfabeto inglese la D viene prima di F ed S, e fai una domanda alla persona che viene “indicata” dal tappo della bottiglia, poi quella persona farà girare la bottiglia eccetera. Capito?- spiega Len

-Si, ok- gira la bottiglia che si ferma tra me e lui

-E ora?-

-Gira di nuovo-

La bottiglia si ferma davanti a Lena

-Ti piace … Kakuzu?-

-No!- Len fa una faccia schifata e Deidara ride –Ora tocca a me- Lena gira e la bottiglia si ferma davanti a me

-Posso farla io la domanda a Kate?-

-No!-

-Cattive!- Deidara incrocia le braccia e si gira dall’altra parte

-Ok allora … Kate … non so cosa chiederti … ah si! Usciresti mai con Kakashi-sensei?-

-Devo essere sincera …?- “è un bel pezzo di figlio però …” –Si-

Deidara mi guarda a bocca aperta

-Che c’è è carino!- alzo le spalle “Lena la paghi”

Giro e Lena deve rispondere

-Controlleresti se Deidara è maschio o femmina?- Lena diventa rosso semaforo, e Deidara non è da meno

-No mi fido sulla parola!- Lena gira

-Deidara cosa deve fare una ragazza per piacerti?-

-Niente, non mi interessa-

-Oh Kate … cara Kate … vediamo … sei ancora vergine?- domanda con viso angelico, mentre io mi strozzo con i popcorn che sto mangiando, Lena mi batte sulla schiena

-Ma che razza di domande sono?!- chiedo rossa in viso

-Tu hai chiesto se Lena voleva controllarmi e io mi sono semplicemente vendicato visto che hai messo in imbarazzo anche me! E ora rispondi!-

-Fatti i cavoletti di Bruxelles tuoi!-

-Non credo che si possa accettare come risposta- insinua

-Si ok, sono vergine sei contento?-

-Io credevo che quelli nati all’inizio di novembre fossero scorpioni, ma forse mi sono confuso-

-Ma … IO TI UCCIDOOOO!- mi alzo e iniziamo a rincorrerci intorno al divano mentre Lena ride tenendosi la pancia sdraiata per terra. Dopo tre o quattro giri ci fermiamo e ricominciamo il gioco. Tocca a me girare la bottiglia, e prego tutte le divinità che conosco, e il Pantheon dell’antica Grecia ne conta qualche centinaio, che tocchi a Deidara rispondere.

Mentre la bottiglia gira c’è quasi tensione, Deidara sa benissimo che se toccasse a lui mi vendicherei, e lo sa anche Lena.

La bottiglia rallenta e si ferma davanti a …

 

… DEIDARA

 

-Oh no!-

-Oh si!- rispondo sorridendo –Allora vediamo … cosa ti potrei chiedere … fammi pensare … - intanto Deidara suda

-Pietà?-

-Assolutamente … NO! Devi pagare! Ci sono! Sei gay?- domando a bruciapelo

TO BE CONTINUED

 

 

 

 

 

 

 

 

-ANGOLO  DELLA  PAZZA  AUTRICE-

 

CiAo A tUtTi!!!! Allora innanzi tutto questo capitolo l’ho scritto io: Kate! Spero di avervi fatto divertire con l’ultima parte, che altro non è che il racconto di un episodio realmente accadutomi ad una festa qualche settimana fa, per il quale ringrazio molto il mio “caro” fratello maggiore, il quale prima o poi cadrà “casualmente” dalle scale, ma questa è un’altra storia!

Allora, cosa risponderà Deidara alla domanda? E’ gay? Oppure gli piacciono le donne? O gli piacciono entrambi i sessi? Bè lo saprete nel prossimo capitolo! Intanto si accettano suggerimenti! Lo so l’ultima domanda non è poi tanto cattiva, ma il gioco non è affatto finito, i momenti per mettere in imbarazzo Deidara ci saranno, eccome se ci saranno. Per il momento recensite e fateci sapere come preferireste Deidara tra:

A- Gay

B- Etero

C- Bisex

D- Lesbo (XD)

 

N.B.: NON ABBIAMO NULLA CONTRO I GAY O LE LESBICHE O GLI ETEROSESSULI, SONO PERSONE NORMALISSIME!!! SE AVETE DEI PROBLEMI NON LAMENTATEVI CON NOI

Baci Kate!!!

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Capitolo 8
*** Verità ***


Non tutto il male viene per nuocere -NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 8)-
 
La bottiglia rallenta e si ferma davanti a …
 
… DEIDARA
 
-Oh no!-
-Oh si!- rispondo sorridendo –Allora vediamo … cosa ti potrei chiedere … fammi pensare … - intanto Deidara suda
-Pietà?-
-Assolutamente … NO! Devi pagare! Ci sono! Sei gay?- domando a bruciapelo
 
TITOLO: Verità
 
Nella sala è piombato il silenzio dopo la domanda di Kate, Deidara ne è rimasto colpito.
-Ma che razza di domanda è?!- domanda dopo venti secondi di assoluto silenzio
-Che razza di domanda era la tua?-
-Lena?-
-Credo tu debba rispondere, Deidara, con la verità-
-Grazie tante, quello lo avevo capito da solo- ha di nuovo sbalzi di umore, come i primi giorni, si fida di me credo e non gli va bene che non lo aiuti
-Ok va bene …- fa un respiro profondo - … credo di essere … -
-Una donna e quindi è naturale ti piacciano gli uomini?- domanda Kate con un sorrisetto per sdrammatizzare
-No … credo di essere … - altra pausa
-Oh andiamo, Deidara!- lo incoraggio
-Sono gay-
-E quale sarebbe il problema?- domanda mia sorella
-Sono gay-
-Sono greca non idiota! Ho capito quello che hai detto! Solo non capisco perché ci hai messo tanto a dirlo-
-Perché sono gay-
-Se lo ridici sarai morto!-
-Era una questione di orgoglio o te ne vergogni?- domando io, decisamente più dolce di Katharina
-Credo entrambi, e poi non ne sono neanche sicuro- dice abbassando la testa
-Ora si spiegano tante cose, comunque tocca a te girare la bottiglia-
-Cioè non vi crea problemi?-
-Perché dovrebbe crearcene?- domando poi gli sorrido, lui si rilassa e gira la bottiglia
-LENA! Cosa provi per il tuo ammiratore segreto?-
-Non lo so- rispondo sincera, e giro la bottiglia
-Dei-chan! Te la fai con Kakuzu?-
-Primo: non chiamarmi Dei-chan, ripeto che non sono un pupazzo. Secondo: sono gay, non cieco!- al che io e Kate scoppiamo a ridere
-Come a dire: Kakuzu è “nu poco cess”!- (perdonate, non sappiamo bene come si scrive! Len e Kate)
-Brava KitKat hai afferrato il concetto-
-Lo so sono un genio modestamente- io e Deidara la guardiamo come a dire “se ne sei convinta tu …” e poi ci mettiamo a ridere
-Ok questo gioco mi ha stufato, passiamo a “facciamoci tutti gli affari di DeiDei-chan”?- domanda Kate
-Io voto a favore!- dico alzando  la mano
-Io voto contrario!- dice Deidara
-La maggioranza vince quindi adesso ci facciamo gli affari tuoi!- afferma mia sorella contenta battendo le mani
-Deidara ma tu ci vuoi bene?- domando con gli occhioni da cucciolo
-A lei no a te forse-
-St****o- borbotta mia sorella in greco
-Che ha detto?-
-Domanda di riserva?- chiedo
-Puoi tradurre?-
-Mi hai incastrata!-
-Uh uh!-
-Ok non vuoi saperlo, quindi passiamo oltre!-
-Stavo pensando che non so assolutamente niente di voi mentre voi qualcosa di me lo sapete- torna serio
-So già che me ne pentirò: che vuoi sapere?- domando rassegnata
-Non lo so neanche io in realtà. C’è qualche ragazzo che vi piace qui in Giappone?-
-Si- rispondiamo una dopo l’altra
-Si può sapere chi sono?-
-Itachi Uchiha- risponde mia sorella
-COSA?!- Deidara è nero di rabbia
-Oddio non dirmi che piace anche a te!-
-No! Mi sta sulle p-scatole- si riprende subito
-Perché?-
-Perché è sempre perfetto, lui e suo fratello, sempre impeccabili in tutto, non sbagliano mai, li detesto-
-Ma scusa, non è tuo amico? Insomma era al matrimonio- domando io
-Diciamo amico proprio amico no, usciamo nello stesso gruppo ma non ci rivolgiamo la parola, tra l’altro lui non parla con nessuno-
-Questa non l’ho capita, però lasciamo perdere-
-A te piace qualcuno Lena?-
-Non ne voglio parlare-
-Dai, tua sorella l’ha detto-
-Non lo ha detto neanche a me chi le piace- spiega Kate -quindi lascia stare, se non lo dice a me non lo dirà a nessuno-
-Perché? Stai dicendo che voi sapete praticamente tutto l’una dell’altra?-
-Si, sappiamo tutto-
-Quindi se io chiedo una cosa su una di voi all’altra quella mi risponde?-
-No, diciamo che i segreti dell’altra li custodiamo anche meglio dei nostri, quindi comunque se tu chiedessi una cosa a me prima di rispondere io andrei a chiedere a Kate se vuole che tu lo sappia-
-Praticamente siete come migliori amiche?-
-Una specie-
-Comunque io te l’ho detto chi mi piace ora tocca a te a sputare il rospo- dice Kate rivolta al biondo
-Se lei non lo dice non lo dico neanche io-
-Hidan-
-Chi?-
-Ti piace Hidan?- domando al nostro niisan
-A credevo piacesse a te!-
-No!-
-Neanche a me-
-Tobi?- tenta la mia gemella
-Is a good boy- risponde, scoppiamo a ridere di nuovo tutti e tre
-Non dirmi che ti piace Kisame!-
-No! Lo so io chi gli piace!!- dico
-A si? Sentiamo!-
-Orochimaru-sensei!-
-Ok va bene, tra tutti quelli che avete nominato preferisco Kakuzu e ho detto tutto-
-No seriamente, l’unico che rimane è … - inizia Katharina
- … Sasori- concludo
-Lo so-
-Quindi ti piace Sasori- concludo
-Si-
-E lui?- domanda Kate
-Lui cosa?- risponde il biondo
-Lo sa?-
-Assolutamente no. Lena manca solo ragazzo che piace a te, o devo dedurre dal tuo silenzio che è a te che piace Orochimaru- insiste malizioso
-Se ci hai fatto caso l’ho già detto chi mi piace-
-Cos … - Deidara non fa in tempo a finire la frase
-Hidan- ripeto solo
-Non hai detto che era una domanda per me?-
-Era solo per “coprire”, e poi non è che mi  piaccia proprio, perché d’aspetto è carino, ma ha un caratteraccio che lo prenderei a botte-
-E così ti piace il sovietico albino!-
-Sovietico?- domando
-Si, sovietico. Sai cosa significa?-
-Che viene dall’URSS-
-Uh uh- annuisce
-Fammi capire Hidan viene dall’ex-Unione Sovietica?-
-Si, perché me lo chiedi?-
-Forse mi hai appena aiutato a risolvere un problema!- gli scocco un bacio sulla guancia -Il cellulare ce lo hai di sopra vero?-
-Si perché?-
-Posso usarlo un momento? Voglio controllare una cosa-
-Ok- acconsente
Mi alzo e corro su per le scale in camera di Deidara, prendo il suo cellulare e mi metto a guardare tutti i numeri della rubrica, convinta di trovare il numero del mio ammiratore segreto, e infatti …
-BINGO!- urlo scendendo le scale
-Che succede?- domanda mia sorella
-Ho scoperto chi è il mio ammiratore segreto! Guardate qui!- mostro i numeri
-Quindi il tuo ammiratore segreto sarebbe … -








Angolo autrice:
 
Salve a tutti siamo tornate!! Chi sarà l'ammiratore segreto? Se andaste a leggere indietro un indizio che a questo punto risulta abbastanza chiaro lo dovreste trovare, comunque vediamo chi indovina!
Prima di tutto ringraziamo Aoryu, che ci lascia le recensioni ed ha provato ad indovinare, spiacente Deidara non è etero (Preferivo essere etero comunque! N.d. Deidara)(Se vuoi che ti descriviamo etero devi dire che l'arte è eterna! N.d. Kate)(Piuttosto faccio anche l'uke! N.d. Deidara)(Sarai accontentato!N.d. Eleni)(Ma ... N.d.D)(Silenzio! Gemelle)(Deidara se ne va sconfitto) scusa l'interruzione, comunque siamo contente che il capitolo ti abbia fatto ridere! Prova ad indovinare anche questa volta! Un bacio!! Kate e Lena

Naturalmente ringraziamo anche tutti coloro che leggono senza lasciare commenti!!

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Capitolo 9
*** La festa di Naruto ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 9)-

 

Mi alzo e corro su per le scale in camera di Deidara, prendo il suo cellulare e mi metto a guardare tutti i numeri della rubrica, convinta di trovare il numero del mio ammiratore segreto, e infatti …

-BINGO!- urlo scendendo le scale

-Che succede?- domanda mia sorella

-Ho scoperto chi è il mio ammiratore segreto! Guardate qui!- mostro i numeri

-Quindi il tuo ammiratore segreto sarebbe … -

 

TITOLO: La festa di Naruto

 

-Si esatto- rispondo -Ora giurate che non lo direte a nessuno-

-Giuro- promettono insieme

-Bene, e ora incastriamolo-

-Cosa?!- domanda Deidara sbalordito

-Ascolta, domani c’è la festa di Naruto all’Akatsuki, e anche tu e i tuoi amici verrete in quella discoteca ci sei?-

-Si, non capisco dove vuoi arrivare-

-Lo vedrai … -

 

 

Deidara si ferma davanti alla discoteca

-Arriveremo verso l’una credo, se dovesse succedere qualcosa ho il cellulare chiamatemi-

-Ok, ciao- chiudo lo sportello

-Ben arrivate ragazze!- ci saluta il festeggiato arrivando seguito dai genitori

-Auguri Naruto!- dico baciandolo su entrambe le guance

-Auguri! Grazie dell’invito!- mia sorella fa lo stesso

-Loro sono i miei genitori!- dice con un gesto della mano -Kushina Uzumaki e Minato Namikaze. Mamma, papà loro sono le ragazze di cui vi parlavo-

-Siamo liete di conoscervi!- stringiamo la mano ad entrambi

-Bè siamo i primi ad arrivare a quanto pare, entriamo così aspettiamo gli altri al caldo-

 

-Dunque siete greche- il padre di Naruto inizia il discorso con me e la moglie mentre Katharina e Naruto girano per la sala a curiosare

-Si-

-Come vi trovate qui?-

-Abbastanza bene-

-Eravate già state in Giappone?-

-Si, a volte in vacanza, e prima di trasferirci qui a Tokyo abbiamo abitato un mese a Mie con mamma-

-Con la lingua avete avuto problemi?- domanda la signora Uzumaki

-Parliamo il giapponese da quando siamo piccole, un po’ di problemi io li ho nello scrivere con i Kainji, mentre mia sorella non ha problemi-

-Ecco gli altri, bè continueremo la nostra chiacchierata un’altra volta. Ora divertitevi ragazzi!- saluto entrambi i genitori di Naruto e mi dirigo verso i miei amici

 

Appena arriva Deidara con i suoi amici do inizio alla sceneggiata.

-Dai Gaara, non puoi rimanere seduto a battibeccare con Kankuro tutta la sera muoviti! Vieni a ballare!- Gaara è al corrente del mio piano e mi regge il gioco prendendomi la mano. Passiamo vicino al loro tavolo e lui mi guarda e guarda la mia mano intrecciata a quella di Gaara

In pista io e il rosso balliamo insieme a distanza ravvicinata e sento il suo sguardo addosso.

-Che ne pensi di Hinata?- domando a bruciapelo, secondo me sarebbero una bella coppia, e poi gli devo pur sempre un favore ora

-È troppo timida, però è sempre gentile e disponibile. Però è anche ingenua: perde tempo dietro a Naruto-

-Te ne sei accorto, eh?-

-Tutti se ne sono accorti, tranne Naruto-

-Naruto è sempre lui. Comunque non è ingenua, è solo innamorata-

-Se lo dici tu-

-Come ti sembra stasera?-

-Diversa, e devo ammettere che vestita così sta meglio che con le sue solite magliette larghissime. Comunque sono le due, io devo andare- dice fermandosi

-Ok. Senti Gaara ti andrebbe di uscire domani pomeriggio, diciamo verso le quattro?-

-Si, ok-

-Alle quattro davanti al parco, solito posto-

-Ok, perfetto! Buonanotte- Gaara va a salutare Naruto e poi se ne va, io corro da Hinata che si sta mettendo il giacchetto

-Hinata!-

-L-Lena dimmi!-

-Ti andrebbe di incontrarci al solito posto al parco domani pomeriggio alle quattro?-

-Si! Ci vediamo domani! Ciao Lena- ci baciamo su entrambe le guance e se ne va anche lei con Neji e TenTen

 

Verso le quattro torniamo a casa dalla discoteca anche noi. Come avevamo deciso Deidara invita i suoi amici a fermarsi a dormire da noi, per “continuare a divertirsi”. Gli unici a fermarsi sono Sasori, Kakuzu e Hidan, come speravo.

 

-Ancora sveglio?- domando notandolo seduto in veranda a fumare

-Non dovresti essere a dormire?- chiede di rimando

-Non ho sonno- rispondo sedendomi accanto a lui

 

Ciao! Stai dormendo?

 

-Con chi messaggi a quest’ora?- domanda, poi gli squilla il cellulare: gli è arrivato un messaggio

-Chi è che ti manda messaggi a quest’ora?- sorrido

-Non sono c***i tuoi- mette il cellulare in tasca

-Bè non rispondi?-

Rimane in silenzio

-Sai che la X  viene trascritta come H  in alcune lingue come il greco, il russo e l’ucraino?-

-Dovrebbe interessarmi?-

-Credo di si, non sei tu che mi hai detto di non essere giapponese?-

-Cosa centra questo?-

-Centra Hidan, e lo sai anche tu … Allora ti sei divertito abbastanza?- domando guardandolo negli occhi

-Non capisco cosa stai dicendo. Vai a dormire che la discoteca ti fa male-

-Non prendere in giro. Te lo spiego subito cosa sto dicendo: vuoi scommettere che se io chiamassi il numero della persona che mi manda messaggi definendosi un “ammiratore segreto” e che si firma con X, il cellulare che squillerebbe sarebbe il tuo?- abbassa lo sguardo per un momento

-Va bene, mi hai scoperto. Si sono io che ti mando i messaggi ok?- quando mi guarda nei suoi occhi non c’è l’odio che mi mostrava di solito, sono più … caldi

-Ti sei divertito a prendermi in giro?- domando furiosa

-Non ti ho mai presa in giro-

-A no?- stingo il pacchetto di sigarette che è sul pavimento

-No! Tutto quello che ti dicevo nei messaggi era la verità-

-Però a scuola non hai fatto altro che prendermi in giro facendo lo stronzo!- mi alzo di scatto

-Ho una reputazione da difendere sai?!- domanda

-Bene! Allora tieniti la tua reputazione! Mi fanno schifo le persone doppiogiochiste come te!- gli tiro addosso il pacchetto delle sigarette e me ne vado furiosa in camera mia sbattendo la porta, poi mi metto nel letto

-SofiaEleni- dice a bassa voce entrando -Per favore-

-Vattene o mi metto a urlare-

-Fammi spiegare almeno-

-Ho sonno buonanotte- lui non risponde ma non esce nemmeno dalla stanza, lo sento sedersi sul pavimento, poi mi addormento chiedendomi se dovrei dargli una possibilità …

 

Quando mi sveglio la mattina dopo, trovo Hidan ancora addormentato sdraiato sul pavimento della mia stanza, a torso nudo, con la camicia a fargli da cuscino

-Hidan, svegliati- lo chiamo, ma lui non mi sente, così mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla con l’intenzione di scuoterlo, però mi accorgo che la sua pelle è gelida -Hidan, svegliati!- lo scuto e lui apre piano gli occhi resi lucidi dalla febbre –Vieni sdraiati sul mio letto- lo aiuto ad alzarsi e lo faccio stendere sul mio letto per poi coprirlo con il piumone ed uscire dalla mia stanza.

-Deidara corri, Hidan sta male!- entro in camera del biondo come una furia e sveglio tutti con le mie urla

-Che succede?- il biondo apre un occhio

-Hidan ha dormito sul pavimento e adesso ha la febbre alta-

-Che succede, perché sei isterica di prima mattina?- domanda mia sorella entrando

-Hidan sta male. Chiama tua madre, è una dottoressa no? Magari ci può aiutare!-

-Si giusto- vado in camera mia e chiamo mia madre

 

-Lena che succede? Sono al lavoro, sai che non voglio essere disturbata-

-Uno degli amici di Deidara ha la febbre alta, cosa dobbiamo fare?-

-Quanto alta?-

-Non lo so!-

-Fategli misurare la febbre e richiamami- mia madre mi attacca in faccia

 

-Allora?-

-Bisogna misurargli la febbre-

 

-Sto bene, c***o, non rompete le p***e, lasciatemi dormire!-

-Hidan hai la febbre a 38.8 e pretendi di stare bene?!- urlo io sfilandogli il termometro prima che lo lanci da qualche parte

-Manda giù questa- mia sorella gli passa una pillola e un bicchiere d’acqua, poi si mette accanto a me

-No, ragazze non potete farmi questo, ci vedo già doppio di mio- chiude gli occhi e continua a parlare -Che roba è?-

-Ecstasy- risponde mia sorella innocentemente, Hidan spalanca gli occhi che gli luccicano –È Tachipirina, imbecille!-

-Ah!- chiude gli occhi e si deprime

-Ora che lo avete sistemato possiamo andare a fare colazione?- domanda Deidara

-Si ok. Tu vuoi mangiare qualcosa?- domando a Hidan, che si è già riaddormentato.

Lasciamo Hidan in camera mia e scendiamo a mangiare tutti insieme.

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Capitolo 10
*** Dagli una possibilità ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 10)-

TITOLO: <>

Dopo colazione Kakuzu, che scopro essere il fratello di Hidan, porta l’albino a casa così rimaniamo in quattro: Deidara, Sasori, Lena ed io.

-Come mai Hidan era in camera tua?- domando

-La domanda giusta è: come mai Hidan era nel tuo letto?-

-Senti Barbie Uke, ha dormito sul pavimento e quando ho sentito che stava male gli ho detto di mettersi nel mio letto. E comunque ne parliamo dopo- risponde accennando al rosso

-Sa tutto-

-Cosa!?!?- mia sorella sputa fuoco -Avevi giurato!-

-Lo so, ma ieri sera Kakuzu ha tirato fuori il discorso, chiedendomi se tra te e Gaara ci fosse qualcosa, allora gli ho chiesto perché lo voleva sapere e si è scoperto che in un certo senso “indagava” per conto di Hidan, che si è incazzato davvero tanto quando ti ha visto con Gaara, e allora gli ho chiesto se sapeva qualcosa di X e lui ha detto che era suo fratello e che aveva iniziato questa storia …-

-Non voglio sapere perché-

-Ok comunque diciamo che Kakuzu ha spiegato un po’ di cose e io ho fatto lo stesso. Comunque cosa è successo? Sai mi manca il finale della storia-

-La storia finisce che Hidan era in veranda a fumare, e gli ho detto quello che sapevo, lui mi ha fatta incavolare, io sono venuta in camera mia, lui mi ha seguito per spiegarmi il motivo dei messaggi, io l’ho ignorato e lui si è messo a dormire sul pavimento e si è beccato la febbre. Fine della storia-

-Wow, bè non dico che mi dispiace per lui perché mi sta molto sulle scatole, però credo che almeno gli dovresti permettere di spiegarsi- sussurro

-Grazie dell’appoggio Kate- risponde acida

-Concordo con lei- il biondo oggi cerca rogne

-Sasori?-

-Problemi tuoi- mia sorella annuisce, poi veniamo interrotti dal suo cellulare che squilla.

-Chi è?- domando cercando di vedere il nome scritto sullo schermo

-Lui- siamo passati al chiamarlo lui, mia sorella non lo perdonerà facilmente

-Rispondi- ordino, Deidara annuisce, Sasori se ne frega.

Lena mette il cellulare in silenzioso e lo lancia sul divano mentre continua a squillare

-Io vado a sistemare di sopra- detto questo la mia gemella sparisce su per le scale.

-Dovresti convincerla a parlarci-

-Così mi stacca la testa, no grazie- dico e salgo in camera mia a fare i compiti.

 

Toc toc

 

-Avanti!-

-Ti va di chiacchierare?-

-Nai!- rispondo chiudendo i libri e buttandomi sul letto, seguita da mia sorella (Nai = Si)

-Oggi ho chiesto a Gaara e Hinata di uscire-

-Davvero? E come mai?-

-Bè Gaara ieri sera mi ha aiutata, e siccome credo che con Hinata sarebbero una bella coppia, ho pensato di aiutarli, magari così Hinata si accorge anche che ci sono altri ragazzi oltre Naruto-

-È una bella idea, spero solo che funzioni-

-Già lo spero anche io, ecco perché sono venuta a chiederti consigli, solitamente sei tu che fai Cupido, non io-

-Ahahah! Non è difficile, dove vi incontrate?-

-Al solito posto-

-Bello, allora per cominciare devi arrivare in ritardo, però lo devi dir loro solo quando sei già in ritardo, e vedi come si relazionano senza di te, poi ve ne andate a mangiare una granita a quel bar dietro al centro commerciale, hai presente?-

-Si-

-Ok, e li fai sedere vicini, poi andate a farvi un giro al centro commerciale e cose del genere insomma, e poi devi dirgli che hai da fare e vai via prima. Magari ti fermi a casa di Hidan per sapere come sta … -

-Scordatelo!-

-Dagli un’altra possibilità, una sola!-

-No-

-Piccolina?-

-No-

-Neanche piccolina piccina picciò?- domando con gli occhi dolci punzecchiandola sui fianchi con le dita

-Smettila! Basta! Non farmi il solletico!!- inizia a ridere come una bambina

-Dagli una possibilità-

-No-

-Daaaaiiii!!!-

-Ok ok va bene, ma smettila di farmi il solletico!- alla fine la faccio capitolare

-Se non lo fai davvero, ti farò il solletico ogni volta che mi capiterai vicina!- ricatto

-Ti ho già detto che lo farò! Comunque visto che dopo devo passare da quell’antipatico che mi devo mettere?-

-Ti preoccupi di quello che devi metterti! Allora ti piace sul serio!- inizio a saltare sul letto ridendo

-Ma cosa è questa confusione?!- domanda Deidara un po’ incavolato entrando in camera mentre rido come un scema

-Niente è scema- risponde mia sorella

-A Lena piace tanto tanto tanto tanto … -

-Smettila con i tanto e arriva al punto!- mi ordina il biondo

- … tanto Hidan-

-E da cosa lo deduci?-

-Perché non sa quello che mettersi per andare a casa sua!-

-Vai a casa sua?- Deidara è sempre più sconvolto

-Si, mi ha praticamente costretta questo essere qui … solo per vedere come sta poi torno … -

-Ok, andiamo a vedere cosa hai nell’armadio- Deidara prende Len per il gomito e io li seguo saltellando, Sasori a quanto pare se ne è andato

 

-Quale è il colore preferito di Hidan?- domando

-Viola- risponde mia sorella

-Allora perché non ti metti la maglia viola lunga? Quella con il collo lento e la cintura nera … sotto metti i jeans aderenti sabbiati sulle ginocchia e metti gli stivaletti neri con il tacco alto- propongo

-E ti lasci i capelli sciolti- propone Deidara

-Ma anche no! I capelli non li sciolgo, massimo mi faccio la treccia-

-Perché no?- domanda Deidara

-Perché ho i capelli mossi, e se li sciolgo mi vanno tutti in giro, poi sono lunghi e come tira un po’ di vento si arruffano e alla fine sembro un gatto appena uscito da una centrifuga- spiega

-Allora tagliali!- risolve Deidara

-Mai!- mia sorella divarica le gambe e mette le braccia conserte

-Per non farli intrigare passaci la piastra, e poi li lasci sciolti o ti fai la mezza coda-

-Non ho la piastra e poi cosa è la mezza coda?-

-Questa- risponde il biondo indicandosi i capelli -La piastra te la presto io-

-Fammi capire tu hai la piastra?!- domando inserendomi nella conversazione

-Secondo te ho i capelli lisci così?-

-Sei proprio una Barbie … - scuoto la testa

Deidara risponde eloquente con un dito medio alzato

-Comunque quando vai da lui?-

-Prima esco con Hinata e Gaara poi al ritorno passo a casa sua-

-Sai dove abita?-

-Si ero con te quando lo hai accompagnato a casa dopo scuola con la macchina-

-Giusto!-

-Ok ora fuori che devo andare a farmi la doccia!-

Lena ci sbatte fuori poi prende le sue cose e si chiude in bagno, dopo un po’ sento Deidara bussarle al bagno e dirle che i capelli non deve asciugarseli perché ci pensa lui.

 

A pranzo oggi siamo tutti e riusciamo ad avere una conversazione normale e civile almeno finchè non passiamo al tema ‘scuola’ quando mamma porta il dolce perché a quel punto Atsutane si incavola con il figlio il quale ha una media molto scarsa

-Vieni di là- ordina il signor Iwa

-Sto mangiando- risponde Deidara mettendosi in bocca una forchettata di torta

-Vieni di là subito!- insiste il padre alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo

Deidara si alza di malavoglia e segue il padre nella stanza del tè, sentiamo la porta sbattere e Atsutane urlare contro il figlio che gli risponde a parolacce, poi dopo un po’ si sente il silenzio e Iwa senior torna a mangiare il dolce con il viso rosso mentre di Deidara nessuna traccia.

-Ho finito mamma, posso salire?- domanda Eleni

-Si-

-Vado su anche io- informo e mi avvio fianco a fianco con mia sorella su per le scale, ma invece di andare in camera nostra facciamo tappa nella stanza del biondo che sta imprecando neanche troppo velatamente mentre tira i libri di scuola in giro per la stanza

-Deidara, calmati- sussurra la mia gemellina

-Calmati un c***o! Mi sono rotto di stare qui con quel testa di … -

-Deidara! È pur sempre tuo padre! Adesso vieni a sederti qui ti calmi e parliamo- lo sgrido io

Lui segue il mio consiglio e si butta sul letto vicino a me, mentre mia sorella inizia a raccogliere i libri e i quaderni per disporli ordinatamente sulla libreria

-Perché parli in quel modo di tuo padre?- domando scostandogli i capelli dall’occhio

-Vuoi la verità? Quello è mio padre, è vero, ma per lui io sono solo il risultato di un preservativo rotto, sono un peso e una seccatura visto che non sono perfetto, se poi venisse a sapere che sono anche gay mi farebbe fuori sicuramente-

-Secondo me stai esagerando- dico sdraiandomi accanto a lui

-Kate tu non lo conosci-

-Cosa direbbe se venisse a sapere di questa?- domanda mia sorella tenendo in mano una busta di plastica con dentro Marijuana

-Dove l’hai presa?- domanda in biondo con ira

-Stavo raccogliendo il libro sotto il letto e l’ho vista per terra- risponde lanciandogliela -Non ho visto nessuna busta sotto il tuo letto-

-Neanche io- confermo le parole di mia sorella

Deidara abbozza un sorriso

-Devo andare a prendere il pettine e la pinza così mi fai la piastra?- domanda Lena tranquilla cambiando argomento

-Si ok-

-Ti accompagno!- usciamo dalla stanza del nostro fratellone e chiudiamo la porta dietro di noi

Dopo una ventina di minuti torniamo e Deidara inizia a fare la piastra a Lena mentre chiacchieriamo, ad un certo punto Lena propone di fare una specie di gruppo di studio noi tre così da aiutare Deidara a superare l’anno senza tanti problemi, il sopracitato all’inizio è reticente ma poi si lascia convincere, così prendo il libro di storia di Deidara e inizio a sottolineare le cose importanti e leggerle ad alta voce poi interrogo il fratellone

A un quarto alle quattro Lena esce e ci lascia a studiare.

ANGOLO AUTRICI:

Salve a tutti e scusate il mostruoso ritardo ma i nostri genitori hanno deciso di prolungare le vacanze! Comunque speriamo che il capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo scopriremo se Lena sa perdonare!

Probabilmente tra due capitoli inizieremo a scrivere in terza persona e non più in prima perchè ci sembra meno infantile, ma ancora non c'è nulla di deciso! Buona serata! Baci Lena_kai_Kate

 

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Capitolo 11
*** Di coppie e cibo ***


-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 11)-

TITOLO: Di coppie e cibo

Arrivo in ritardo all’appuntamento come programmato e trovo Hinata e Gaara seduti sulla panchina vicini e in silenzio

-Scusate il ritardo ma mi è toccato venire a piedi perché mamma l’hanno chiamata al lavoro e non mi ha potuta accompagnare in macchina!- opto per giustificarmi con una mezza verità

-Non fa niente non ti preoccupare- mi perdona Hinata baciandomi su entrambe le guance, saluto anche Gaara allo stesso modo

-Allora che stavate facendo?- domando

-Ti stavamo aspettando!- capitan ovvio Gaara

-Ok, che ne dite di andare a fare merenda?- domando

-Solo se andiamo al bar vicino al centro commerciale, lì fanno la cioccolata calda e le torte buonissime!- risponde Hinata

-Non ti facevo così golosa!- appunta Gaara e la Hyuga naturalmente arrossisce

-Dai andiamo!- li esorto

Ci incamminiamo verso il bar parlando del più e del meno, poi quando siamo lì ci sediamo ad un tavolo un po’ nascosto e ordiniamo, io una tisana alla vaniglia mentre i miei due amici cioccolata calda e torta alle noci, così scoprono anche di avere gli stessi gusti in fatto di cibo. Passiamo lì la seguente ora e mezza poi io me ne vado e li lascio soli a divertirsi.

 

Per mia fortuna il portone del palazzo è aperto così salgo le scale con calma cercando di immaginare le possibili conversazioni che avverranno, arrivata al quinto piano cerco la porta del loro appartamento: la 5E stando a ciò che ha detto Deidara e quando la trovo inizio a torturarmi le mani invece di bussare.

Sono nervosa.

Molto nervosa.

Alla fine faccio un respiro profondo e busso.

-Quale delle due sei?- Kakuzu sa come accogliere gli ospiti

-SofiaEleni- rispondo telegrafica guardandomi le scarpe, questo ragazzo mi mette in soggezione totale

-Hidan è qui?- mi mordo subito la lingua, con la febbre alta dove vuoi che vada, genio!

-Si- perché non capisci che voglio parlare con lui e non con te?!

-Sono passata solo per sapere come sta … -

-Perché non vai a chiederglielo?-

Senza aspettare una mia risposta si avvia per il corridoio fino alla porta chiusa di quella che credo sia la stanza di Hidan

-Se dorme non lo svegliare … - faccio in tempo a dire prima che entri senza bussare, poi li sento parlare in ucraino, distinguo appena alcune parole come “amore” e un “no” detto da Hidan, non mi vuole vedere

-E’ sveglio se vuoi parlargli- Kakuzu ricompare sulla soglia

-O-ok. Grazie- mi tolgo le scarpe e mi avvio per il corridoio.

 

-Hidan-kun, posso entrare?- busso sulla porta nonostante sia aperta

-Vieni- è sdraiato sul letto tutto vestito con le mani dietro la testa, i jeans scuri aderenti e la camicia nera con i primi bottoni slacciati, decisamente sexy, e il fatto che la piccola stanza sia avvolta dalla penombra non aiuta i miei ormoni.

-C-come stai?- balbetto

-Bene- risponde in maniera telegrafica ed è freddo -Che ci fai qui?- dal tono che ha usato la domanda corretta sarebbe “Perché non ti levi dalle … ”

-Volevo sapere come stavi- abbasso lo sguardo, avevo indovinato: non voleva vedermi

-Potevi chiedere a Kakuzu, lui lo sa come sto-

-E sapere cosa mi volevi spiegare-

-Ora ti interessa?- mi guarda, anzi no mi fulmina, poi torna a guardare il soffitto

-Credo mi sia sempre interessato, ero solo arrabbiata con te-

-E se ora fossi io ad essere arrabbiato con te?-

-Ne avresti tutte le regioni. Mi sono comportata malissimo-

-Te ne sei accorta ora? Dopo una mattinata intera che ti mando messaggi, a cui non ho mai ricevuto una risposta, o che provo a chiamarti, senza che tu mi risponda?- si alza dal letto e io faccio un passo indietro senza rendermene conto

-Io … Mi dispiace- abbasso la testa

-Cosa dovrei dire ora, che ti perdono? Che mi sono già dimenticato che mi hai tirato un pacchetto di sigarette e che tu mi abbia ignorato?- quando nomina il pacchetto alzo lo sguardo, effettivamente ha un brutto livido violaceo sotto l’occhio destro

-Puoi dire quello che vuoi- sono vicina alle lacrime

-Se c’è una cosa che mi manda in bestia è essere ignorato, sappilo-

-Scusa- decisamente non mi ero immaginata questo tipo di conversazione, mentre continuo a guardarmi le scarpe vedo i suoi calzini entrare nel mio campo visivo e il suo profumo di menta mi invade le narici

-Sofi?- mi chiama cambiando tono

-Lena!- alzo lo sguardo di scatto e mi perdo nei suoi incredibili occhi violetti leggermente lucidi a causa della febbre, siamo molto vicini, troppo vicini!

Tento di fare un passo indietro e sento le sue mani afferrarmi le spalle con una presa decisa e delicata.

-Tutti ti chiamano Lena- sento il suo respiro sul viso

“Non devo saltargli addosso, non devo saltargli addosso … Sono ancora arrabbiata con lui … Sono … Merda se non la smette di fissarmi lo stupro!” penso

-P-perché allora tu non lo fai?- tento di mantenere il controllo sulla mia voce con scarsi risultati, lui ghigna leggermente

-Тому що я можу- (= perché io posso. Almeno secondo il traduttore!)

-Non ho capito- lui sorride e annulla le distanze tra noi.

Sento le sue labbra sulle mie.

-Perché io posso- sussurra senza staccare le nostre labbra, poi approfondisce il bacio

Non so quanto tempo dopo ci stacchiamo, la mia arrabbiatura si è improvvisamente dissolta, ma al suo posto c’è la confusione

-Perché mi hai baciata?- domando

-Perché … -

-Non dire: “perché io posso”!- lo interrompo, lui sorride

-Allora che cosa ti devo rispondere, Grecia?- domanda

-Senti Ucraina! …- non so cosa dire, ci siamo appena baciati e già stiamo discutendo come sempre

-Si?- alza un sopracciglio

Non so cosa rispondere per cui lo bacio, lui sposta le mani sui miei fianchi e mi stringe a se

-Molto eloquente!- commenta

-Solo perché io posso- gli sorrido copiando le sue battute

-Ok me lo sono meritato- mi da un bacio a stampo

-Hidan io esco! Non torno per cena ma c’è della roba in frigo- avverte Kakuzu affacciandosi alla porta

-Ok- risponde il fratello e Kakuzu sparisce senza neanche darmi il tempo di dire ciao, sentiamo la porta dell’appartamento chiudersi

-Posso offrirti qualcosa?- domanda Hidan prendendomi per mano e portandomi nel salottino

Io guardo le nostre mani intrecciate e non rispondo, finchè lui non mi schiocca le dita davanti alla faccia

-No, grazie- rispondo

-Cosa sei venuta a fare?- domanda sedendosi sul divano e accavallando le gambe, io rimango in piedi come una salama

-Volevo sapere come stavi e … -

-E dirmi che sono sexissimo e non puoi vivere senza di me?- mi interrompe con questa cavolata, vorrei prenderlo a schiaffi, ha una faccia che dice chiaramente “ti sto prendendo per i fondelli e mi diverto molto”

-No, per portarti la Tachipirina- tiro fuori la scatola dalla borsa

-Non mi serve- afferma lui

-Bhè, io te la lascio qui lo stesso- sono più testarda io!

-Stasera vieni in discoteca?-

-Come scusa?! Stamattina avevi una febbre assurda e ora vuoi andare in discoteca? Senza contare che domani mattina è lunedì e c’è scuola!- elenco incredula

-Te l’ho già detto che ho mal di testa? E comunque ragazzina stavo scherzando- mi sfotte sottolineando la parola ragazzina, lo prendo a schiaffi! E’ più lunatico di una donna con le sue cose!

-Ok io torno a casa!- lo informo dirigendomi alla porta

-Perché? Non ti sarai mica offesa?- salta su dal divano e mi raggiunge

-No è solo che sono le sette e devo andare a cena- spiego

-Sai pensavo, che magari … al diavolo … ti va di fermarti a cena qui con me? Insomma possiamo parlare, magari se vuoi anche guardare un film, insomma mi faresti un po’ compagnia … - come si fa a dirgli di no?

-Ok, va bene, avverto mia mamma- sorride e mi bacia un’altra volta, poi si avvia in cucina mentre io chiamo a casa.

-Pronto?- il massimo della fortuna è che mi risponde Deidara

-Deidara sono Lena, senti io rimango a cena fuori, puoi avvertire mamma?- domando

-Aspetta che ti passo tua sorella!- maledetto! Lo ha fatto apposta, ora Katharina mi subisserà di domande!

-Lena!! Dei ha detto che rimani a cena fuori! Il che significa che rimani a cena da Hidan! Allora cosa è successo? Avete fatto pace? Bhè certo se rimani a cena avete fatto pace per forza e … - attacco il telefono, non voglio essere scortese ma insomma in tre secondi mi ha riempito di domande! Quando tornerò a casa le racconterò tutto, o quasi, sorrido e raggiungo Hidan in cucina.

 

 

 

IL NOSTRO ANGOLETTO:

Perdonate il mostruoso ritardo, è iniziata la scuola! Speriamo che il capitolo vi piaccia! Hidan è molto OOC però è così che ce lo immaginiamo, è anche abbastanza contenuto nelle parolacce, ma questo è colpa della febbre! XD

Un bacio a tutti! Lena e Kate

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