Non tutto il male viene per nuocere di Lena_kai_Kate (/viewuser.php?uid=121771)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parli ora o taccia per sempre ***
Capitolo 2: *** Forse non sei poi così male… ***
Capitolo 3: *** Bocchan Dango, vestiti e peluche! ***
Capitolo 4: *** Si comincia! (Pt1) ***
Capitolo 5: *** Si comincia! (Pt2) ***
Capitolo 6: *** Inviti e shopping ***
Capitolo 7: *** Una serata tra fratelli ***
Capitolo 8: *** Verità ***
Capitolo 9: *** La festa di Naruto ***
Capitolo 10: *** Dagli una possibilità ***
Capitolo 11: *** Di coppie e cibo ***
Capitolo 1 *** Parli ora o taccia per sempre ***
-NON
TUTTO
IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 1)-
TITOLO:
“Parli
ora o taccia per sempre”
Ecco
è
arrivato il giorno peggiore di tutta la mia vita: il
matrimonio di mia
madre.
Dopo neanche un anno di divorzio da mio padre lei si risposa, e la cosa
non mi
darebbe molto fastidio se io e Lena fossimo state affidate dal
tribunale a
nostro padre, invece ora dobbiamo andare a vivere con mamma, il suo
nuovo
marito e il figlio di lui, che tra l'altro è un biondo
antipatico e ruffiano
che sembra una ragazza.
La cosa peggiore di tutte è che nel pacchetto,
"nuovo-padre"+"fratella-antipatica"(N.d.Kate:
non è una errore), è compreso anche il
trasferimento in un'altra città! Già
perchè il signor Iwa e il figlio sono di Tokio, e quindi
diventando "la
nostra nuova famiglia" dobbiamo trasferirci: quindi addio Mie. Quando
ho
fatto notare a mia madre che io non avevo la minima intenzione di
trasferirmi
le mi ha risposto: "Fino a ieri hai detto che saresti andata a
Salonicco
quando tuo padre fosse tornato in Grecia, quello non sarebbe ugualmente
trasferirsi?" e da lì l'ho odiata profondamente.
-Kate sei pronta?- la mia dolce gemellina si affaccia alla porta della
stanza
dove mi sto cambiando, lei è già vestita e
truccata
-No, non voglio-
-Dai Kate, tra poco più di un anno diventeremo maggiorenni e
poi facciamo i
bagagli e ce ne andiamo- non credevo che anche lei volesse andare via,
non lo
ha mai detto -Intanto facciamo buon viso a cattivo gioco- e mi sorride
-Cosa intendi?- sorrido anche io, "Katharina perchè non fai
come Eleni?
Lei non si lamenta ne fa tanto chiasso come te", certo mamma, non lo fa
davanti a te! Mia sorella non risponde, ma io ho capito cosa vuole
fare…
Al pranzo delle nozze siamo al tavolo con il figlio di Iwa, Deidara, e
i suoi
amici, di cui non ricordo i nomi
-Secondo te è davvero un ragazzo?- domando
a mia sorella (N.d.Kate: i
discorsi scritti in corsivo sono in greco, perchè ritengo
sarebbe inutile
scrivere in greco con la traduzione accanto, credo infatti che hai
lettori non
interessi come si dice in greco ma cosa si dice nei dialoghi, o
sbaglio?)
-Non lo so, chiedigli se puoi controllare-
-Ok va bene che ho detto che è carino, ma vuoi veramente
farmelo rimpiangere
per tutta la mia vita? Anche perchè quello moro col codino
è decisamente più
carino del nostro caro fratellino- le sorrido, e vedo
Deidara guardarci
male -Qualcuno ha la luna storta!- annuncio a mia
sorella -Qualche
problema Deidara?-
-Ti ho detto di non parlarmi nella vostra lingua perchè non
vi capisco, e non
mi piace ripetere le cose due volte- mia sorella mia lancia uno sguardo
abbastanza eloquente per invitarmi a lasciar perdere
-Quanto non lo sopporto!- lui si gira nuovamente
verso di me
-Piantala immediatamente, o la paghi cara-
-Ma cosa vuoi?! Sto parlando con mia sorella-
-Bè potete parlare tranquillamente in giapponese- sento la
mano di mia sorella
che si poggia sulla mia e la stringe, vuole che io non risponda
-Se tu riesci a dire chi di noi è chi, noi la smettiamo di
parlare in greco-
sorride amabile al biondo, che per tutta risposta si gira dall'altra
parte e
continua a chiacchierare con i suoi amici, essere gemelle omozigote a
volte è
proprio comodo, e per far dispetto a nostra madre oggi ho deciso di
farmi il
vestito uguale a quello di mia sorella, poi ci siamo fatte la stessa
pettinatura siamo truccate uguali. Deidara non riesce a riconoscerci
neanche
quando siamo vestite diverse, figuriamoci oggi. La mia sorellona
è un genio!
-Katharina ed Eleni! Vi sembra corretto il comportamento che
avete avuto
nei confronti di Deidara e dei suoi amici ieri al matrimonio?- adoravo
la
colazione tutti insieme, ora non più, e mia madre non aiuta
di certo!
-No- punto gli occhi nei suoi, e lei si volta a fulminare anche mia
sorella
-No-
-E allora?-
-Signora Fujiko, non c'è problema, non si preoccupi, non mi
sono offeso,
capisco che le ragazze possano aver bisogno di altro tempo per
abituarsi al
cambiamento- ora ci difende anche? Ma se ieri ci hai sclerato razza
di...di...non trovo neanche un insulto adatto a lui. Mia sorella per
poco non
si strozza con i cereali
-Puoi chiamarmi semplicemente Fujiko e darmi del tu lo sai vero?- lui
annuisce
mentre a mia madre si illuminano gli occhi, che lecca c**o -Comunque
sia voi
due siete in punizione ragazze, siete confinate in casa fino all'inizio
della
scuola! E vedete di far in modo che Deidara e Atsutane possano
distinguervi-
-Ko-chan, non credi che un mese e mezzo di punizione sia troppo?
Dopotutto
Deidara ha ragione, lascia che si abituino. Credo che una settimana sia
più che
sufficiente- il signor Iwa ci sorride, ok ci hai fatto un favore, ma
tanto non
mi stai simpatico lo stesso
-Ok una settimana, ma diventeranno due se non fate in modo di farvi
riconoscere- mia madre porta in tavola i polpi per la colazione
giapponese, a
base di pietanze salate, mentre io e Lena mangiamo la nostra tazza di
latte e
cereali
-Colazione deliziosa signora Fujiko- lei arrossisce
-Grazie Deidara-
-Parla per te, il latte è troppo freddo, papà lo
faceva riscaldare di più-
ribatto io, mia madre perde definitivamente le staffe
-KatharinaFrederiki! Invece di criticare potresti alzarti
prima e fartela da
sola la colazione dal momento che io ti ho fatto gambe, braccia e tutto
il
necessario per essere autosufficiente! E ora fila in camera tua a
sistemare le
tue cose al loro posto, e non uscire finché non hai finito!-
io mi alzo
tranquillamente dal tavolo e vado di sopra, sbattendo la porta di
camera mia.
Inizio a svuotare gli scatoloni di malavoglia, poi dopo un po' mi
sdraio sul
letto con il cellulare e decido di chiamare mio padre, che
rimarrà un altro
paio di giorni a Mie, poi tornerà in Grecia.
...Tu tu tu tu... decido di riattaccare dopo che il telefono squilla a
vuoto
per un minuto abbondante, inizio dunque a messaggiare con Midori, la
mia
migliore amica
Toc toc
-Entra Lena!-
-Grazie ma non sono decisamente Lena-
-Primo: per te mia sorella si chiama SofiaEleni. Secondo: non ti voglio
in
camera mia quindi vattene-
-Ho pensato che se hai qualche problema con me, sarebbe meglio che me
lo
dicessi in faccia-
-Io non ho problemi con te, semplicemente tu sei il problema, tu e tuo
padre,
noi stavamo benissimo quando eravamo noi tre da sole. Quindi ora se ho
soddisfatto la tua curiosità puoi anche sparire-
-E se non lo avessi fatto?-
-Puoi sparire lo stesso-
-Io credo invece che voi non stavate affatto bene quando eravate in
tre, anche
perchè tua madre non c'era mai e tu passavi le tue giornate
con i tuoi amici,
lasciando tua sorella in casa da sola- lo guardo shockata...come fa a
sapere
tutte queste cose?
-Come faccio a sapere tutto ciò? Molto semplice, tua madre
ha raccontato ogni
cosa di voi a mio padre e a me-
-Bè caro ruffiano ora tu e tuo padre potete tranquillamente
tornare da tua
madre e lasciar stare la nostra famiglia!- lui si fa scuro in volto e
se ne va
in camera sua.
-Kate ero in corridoio e ho sentito l'ultima frase-
-E allora?-
-Deidara era molto legato alla madre, che morì quando lui
aveva 6 anni-
-Cosa? Io non lo sapevo-
-Lo ha detto il padre quando lui è salito-
-Misà che devo andare a chiedergli scusa- la
guardo dispiaciuta
-Non ti preoccupare, ci vado io-
-No, io ho fatto il danno e io vado-
-Vado io tranquilla, tu finisci qui, se mamma sale e vede ancora tutto
questo
casino sei in punizione per il resto dell'anno scolastico, poi non puoi
uscire
di qui-
-Ok
ti adoro sorellina- ci
abbracciamo e lei va da Deidara,
poverino mi dispiace davvero per lui.
SPAZIO AUTRICE:
Ok allora questa ficcy mi è venuta in mente oggi mentre mia
sorella faceva i
compiti estivi di storia dell'arte, in teoria stavamo facendo entrambe
storia
dell'arte, ma io pensavo a ben altro, poi ho detto una cosa tipo "Se
l'arte fosse veramente un'esplosione avremmo meno roba da studiare" o
una
cosa del genere, e poi mi sono messa in testa che volevo scrivere una
ff con
Deidara, il resto della storia è venuto fuori
così. Allora ho deciso che ognuna
di noi scriverà il capitolo o la parte in cui c'è
il POV di se stessa, non è
necessariamente scontato che sia un capitolo di una e uno dell'altra.
Detto
questo vi lascio e vado a finire di fare la ricerca di arte...ok lo
ammetto
vado a cambiare le parole a quella di Lena (:P) che mi sta minacciando
mentre
scrivo che se lo faccio mi fa trovare nel letto Orochiock (doppio
schifo
elevato all'ennesima potenza!). Un bacio Kate (che si pronuncia
Kàte, non
Keit)
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Capitolo 2 *** Forse non sei poi così male… ***
-NON
TUTTO
IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 2)-
N.B.:
Ci siamo dimenticate di dire all’inizio dello scorso capitolo
che la storia è
stata ricontrollata e che volevamo cambiare alcuni nomi in primis il
nome della
madre (che poi è rimasto invariato perché ce ne
siamo dimenticate) e che
comunque diventerà, nei prossimi capitoli, Eirene
(pronuncia: Irene). E ora
buona lettura!
TITOLO:
Forse non sei poi così male…
Busso
alla porta di Deidara e non ricevo
risposta, busso ancora
-E' tanto complicato capire che voglio stare da solo!!- urla lui di
rimando, io
abbasso la maniglia ed entro
lo trovo sdraiato sul letto a pancia in su mentre guarda fuori dalla
finestra
-Io...ecco...volevo chiederti scusa...per...per quello che ti ho
detto...ecco...non volevo...scusa- cerco di fingermi mia sorella ma non
riesco
molto bene, lei è più decisa e orgogliosa, spero
che lui non si accorga che
sono la gemella "sbagliata"
-Accetterei le scuse se solo TU mi avessi fatto qualcosa SofiaEleni,
anzi no
non le accetterei lo stesso, non mi servono ne le scuse ne la
compassione di
nessuno, e ora fuori di qui- mi è arrivato davanti, e
nonostante io sia solo
tre centimetri più bassa di lui mi sento molto piccola
-Tu e lei avete lo stesso caratteraccio, e siccome mi hai detto che non
sono
stata IO a sbagliare non capisco perchè te la prendi con me-
l'ho veramente detto?
-Senti Sofia....-
-Eleni- sbuffa
-Ok...Eleni...sei entrata in camera mia, senza permesso, fingendoti tua
sorella. Credi di potermi prendere in giro? Katharina non sarebbe mai
venuta a
chiedere scusa di persona come prima cosa, secondo dubito fortemente
sia il
tipo che chiede scusa, terzo credete che sia stupido? Che non mi sia
accorto
che tu hai la maglietta bianca mentre Katharina aveva addosso una
maglietta
nera? Che tu abbia ancora i jeans e lei i pantaloni di una tuta?-
-Ok, scusa se sono entrata senza permesso, e no non credo tu sia
stupido,
semplicemente non avevo fatto caso che mia sorella si fosse cambiata-
lo guardo
negli occhi
-Mpf- si gira e io faccio per uscire, poi mi fermo
-Ah, un'ultima cosa, le dispiace davvero- gli sorrido e mi chiudo la
porta alle
spalle
Vado in camera di mia sorella per dirle quello che mi ha detto il
biondo e
torno in camera mia. E' la prima volta che ci entro, ieri sera infatti
ho
dormito in camera con Kate. La camera è abbastanza grande,
al centro a destra
c'è il letto ad una piazza e mezza, non il futon ma comunque
un letto basso di
quelli con il vano sotto la rete e la struttura di tessuto color
celeste
pastello. Attaccato alla parete vicino al letto c'è la
specchiera, bianca con
le rifiniture celestine. Davanti al letto c'è l'armadio,
anch’esso bianco con
le rifiniture celestine. Tra il letto e il muro c'è un basso
comodino. I muri
sono giallo chiaro. L'ampia finestra è ancora priva di tende
e la luce
mattutina entra indisturbata. Al centro della stanza c'è un
tappeto, quasi
invisibile sotto gli scatoloni. Decido di iniziare a sistemare la mia
roba
nella nuova stanza. Mi siedo per terra e inizio ad aprire lo scatolone
con le
lenzuola, cerco di alzare il letto ma è molto pesante. Poi
una mano mi aiuta a
tirarlo su.
-Grazie. Deidara- lui non risponde e si guarda intorno - Cosa vuoi?-
domando
iniziando a sistemare le lenzuola e i piumoni nel vano. Lascio fuori
solo delle
lenzuola per poi iniziare a rifare il letto, e quando ho finito di
rifarlo lui
si siede infondo vicino al bordo
-Solo parlare-
-Bè scusa ma come vedi al momento ho leggermente da fare-
gli volto le spalle.
Apro tutte le ante dell'armadio e inizio a cercare la scatola con gli
asciugamani.
-Ok io parlo e tu ascolti. Così va meglio?-
-Deidara senti...-
-Hai da fare si lo so. Grazie mille- se ne va incavolato
-Deidara! Ora che ti prende?- lo fermo in mezzo al corridoio tirandolo
per il
braccio
-Non hai tempo. Lasciami- si libera dalla mia presa
-Deidara!- la voce del signor Iwa mi fa sobbalzare -Cosa succede?-
-Niente- Deidara entra in camera sua e sbatte la porta. Il padre inizia
a
bussare, poi batte i pugni contro il legno urlando
-Signor Iwa, credo che non ci sia bisogno di fare tutto questo rumore
perchè
Deidara non aprirà-
-Quello di cui ha bisogno Deidara è una dose di schiaffi. Va
in camera tua e
finisci di sistemare le tue cose- poi se ne va
-Deidara- busso delicatamente alla sua porta, poi entro senza aspettare
la sua
risposta. E' sdraiato sul letto e guarda fuori dalla finestra -Vieni di
là e
parliamo?- rimango sulla porta
-Non ne ho più voglia- neanche mi guarda
-Ok, come vuoi, se ti tornasse io sono in camera mia- esco e chiudo la
porta.
Deidara ha la camera tra la mia e quella di Kate. Tornata di
là ricomincio a
sistemare le mie cose. Guardo l'orologio del cellulare, sono le undici
meno
dieci. Tra una quarantina di minuti i neo-sposini hanno il treno che li
porterà
in viaggio di nozze per due settimane.
-Ragazze noi ce ne andiamo, mi raccomando- nostra madre ci scocca un
bacio a
ognuna e il padre di Deidara ci stringe la mano. Il biondo porge la
mano a
nostra madre e poi sparisce per le scale. Mamma e Iwa escono dopo altri
10
minuti di raccomandazioni.
Torno in camera mia e mi distendo sul letto. Mi accorgo che mancano i
miei
libri, così decido di andarli a cercare. Mia sorella non li
ha, nella sala non
ci sono, in camera di mia madre neanche. Dopo aver girato tutta la casa
decido
che forse dovrei controllare nello studio del signor Iwa.
-Cosa stai cercando?-
-Lo scatolone con i miei libri. Ma credo che sia nello studio di tuo
padre-
dico avviandomi verso la stanza. Infatti nello studio in mezzo alla
roba di mia
madre ci sono i miei libri -Deidara? Non è che per favore mi
potresti aiutare?
E' troppo pesante per me- lui si avvicina e prende lo scatolone da una
parte.
Insieme lo portiamo nella mia stanza e lo posiamo sul letto.
-Così è più carina sai?- si siede dove
era seduto prima poi si butta
all'indietro schiacciando il mio pupazzo a cane (Che ha più
o meno la forma di
una pelle d'orso di quelle che si mettono davanti al camino NdE) lo
prende in
mano e lo guarda -Diciannove anni e ancora ti piacciono i pupazzi?-
-Ehi! Quello si chiama Skìlos! Ed è il primo
pupazzo che mi hanno comprato i
miei! Trattalo bene!- lui mi guarda e ride
-Skìlos? Ha un significato in greco?-
-In effetti significa cane- (-.-" Si il mio primo pupazzo a cane si
chiama
Skìlos. Lo so è triste ma a due anni cosa volete
che capivo?! NdE)
-Aspetta, fammi capire il tuo pupazzo a cane si chiama Cane!?-
-Si- smetto per un momento di mettere a posto i libri e lo guardo
-Tu hai dei problemi ragazzina!-
-E sentiamo come si chiamava il tuo pupazzo?- smette di sorridere per
un
momento
-Non ho mai avuto un pupazzo-
-Cosa?-
-Non ho mai avuto un pupazzo. Sono un maschio cosa credi?!- non credo
sia solo
perchè sei maschio...
-Comunque cambiando discorso- ricomincio a sistemare i volumi -Cosa
volevi
dirmi prima?-
-Niente. Senti è manca poco a mezzogiorno. Che si fa per
pranzo?-
-Io so cucinare, ma se non ti fidi puoi fare da te o andare fuori-
-Ok provo a fidarmi. Perchè se siete gemelle siete
così diverse?-
-Non lo so, forse è questione di abitudine-
-Non ci sono-
-Da bambine ci comportavamo nello stesso modo, quello che faceva una
faceva
l'altra, i vestiti uguali e così via, poi a sei anni a
scuola ci siamo rese
conto che nessuno riusciva a riconoscerci, così anche i
nostri genitori, per
non crearci problemi futuri hanno iniziato a farci fare vite diverse.
Mia
sorella per esempio ha iniziato a fare nuoto, io ho iniziato a suonare
il
pianoforte, così abbiamo fatto amicizie in gruppi diversi e
siamo diventate
come siamo ora-
-Suoni il pianoforte?-
-Suonavo ho smesso sette anni fa. Dimmi qualcosa di te ora
però-
-Vediamo...ho vissuto solo per quasi tredici anni dopo che è
morta mia madre, se
non consideriamo i miei amici; mio padre se ne è quasi
sempre fregato di me…Che
altro vuoi sapere?-
-Dai la tua vita non può essere stata completamente nera.
Poi non è possibile
che tu non abbia passioni o cose del genere-
-L'unica cosa che mi interessa è l'arte-
-Arte...troppo generico...scultura...pittura...?-
-Esplosione, l'arte è qualcosa che non dura nemmeno un
secondo. Un istante di
bellezza assoluta-
-Interessante-
-Lo credi davvero?-
-Si, è un concetto originale-
-Cosa mi dici tu? Cosa è l'arte?-
-Sinceramente l'arte è qualcosa che ci permette di
esprimerci senza essere
vincolati da nulla, poi la sua durata non ha importanza, anche se credo
sia più
di un istante e meno dell'eternità-
-Uhm...poetica- mi guarda -Ma comunque ho ragione io: l'arte
è un'esplosione-
-Credo sarebbe inutile contraddirti, e comunque non ho alcun interesse
a
convincere gli altri che ho ragione io. Ognuno la pensi come vuole.
Comunque,
senti io dovrei andare a fare delle compere per la
scuola...ehm...domani...n-non è che ti va...si insomma...di
accompagnarmi...cioè...dal momento che non conosco bene
Tokio...se ti va...se
hai altri impegni...insomma non mi offendo...- ho iniziato a balbettare
come
una cretina e sono diventata rossissima da quando ha iniziato a
guardarmi fisso
negli occhi
-Tua sorella non viene?-
-No, le compere per la scuola di solito le faccio io, e comunque anche
se
venisse nessuna delle due conosce Tokio, sarebbe inutile andare tutte e
due-
-Ah, ok ti accompagno- gli sorrido
-Grazie-
-Adesso andiamo a pranzo? Hai detto che sai cucinare no?-
-Si non ti preoccupare, ci penso io. Andiamo-
Usciamo dalla mia stanza e ci dirigiamo in cucina. "Non sarà
perfetto, ma
mi sembra abbastanza simpatico, o comunque spero non mi
creerà problemi"
SPAZIO
AUTRICE: Questa volta il capitolo
l’ho scritto io: Lena! Grazie di aver letto! Lasciate un
commentino per farci
sapere cosa ne pensate please!! Baci Lena
|
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Capitolo 3 *** Bocchan Dango, vestiti e peluche! ***
-NON
TUTTO
IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 3)-
TITOLO:
Bocchan Dango, vestiti e peluche!
Mi
sveglio all’improvviso con la
sensazione di ritardo. Guardo la sveglia le 6.30…Non
riuscirò più a prendere
sonno, tanto vale scendere e iniziare a preparare la colazione per
tutti. Mi
alzo e mi vado a lavare per mettermi una tuta, insomma farsi vedere da
Deidara
con il pigiama a nuvolette non mi sembra molto indicato, già
pensa che io sia
una bambina, figuriamoci se mi vedesse così!
Scendo
e sento dei rumori venire dalla
cucina. Entro e trovo mia sorella che beve.
-Buongiorno!-
-Uhm.
Ciao- biascica, la mattina è sempre molto sveglia e reattiva
come un bradipo
uscito dal letargo (NdE: i bradipi non vanno in letargo, lo so, ma non
mi
interessa! XD)
-Kate
te l’ho detto che oggi esco con Deidara?-
-Cosa?!- l’ho svegliata e
traumatizzata
con una sola frase
-Si,
gli ho chiesto di accompagnarmi a fare compere per la scuola-
-Perché non lo hai chiesto a me?-
-Perché non ci saresti venuta, ecco
perché-
-Ok, ma almeno potevi provare-
-Oh
insomma, non è che
sei gelosa?-
-Di
chi? Della bella
bionda con gli occhi azzurri? No-
-Allora
perché fai
così?-
-Non
avevamo deciso che
lo avremmo odiato?-
-No.
TU hai deciso di
odiarlo. IO ho deciso di vedere come si comporta-
-Quindi
quella di oggi è
una prova?-
-Una
specie-
-Ok-
-Ti
sei offesa?-
-No.
Io
torno a dormire, la colazione la prepari tu vero?-
-Si-
Lei
esce e
io inizio a spadellare. Dopo un’ora mia sorella scende di
nuovo.
-Ok,
non
sono riuscita a dormire. Mi prometti che terrai sempre il cellulare con
te e
che qualsiasi cosa succeda mi chiamerai?-
-Kate
non è un assassino psicopatico, rilassati!-
-Comunque
fai come ti ho detto-
-Cosa
le hai detto?- mia sorella si ghiaccia
-Bè
scusa ma io torno in camera mia-
-Kate
e la colazione?- mi affaccio sulla porta della cucina
-Non
ho fame- e scompare nel corridoio
-Tu
hai fame Deidara?-
-Si-
detto questo metto in tavola e iniziamo a mangiare in silenzio
Dopo
aver fatto colazione scappo in camera mia per prepararmi. Sono solo le
otto e i
negozi prima di mezz’ora non apriranno certo però
è anche vero che dovremo
andare in centro quindi meglio sbrigarsi. Mi metto un paio di jeans
chiari, una
maglietta con le maniche corte azzurra e sopra un giacchetto leggero
bianco, le
scarpe da ginnastica sono d’obbligo e una borsa a tracolla
gigante. Lego i miei
capelli in una coda alta, metto un po’ di fondotinta, un
po’ di matita nera ed
esco.
-Deidara
sei pronto?- busso alla porta della sua stanza
-Si-
esce dalla sua stanza, è vestito con jeans neri attillati
con delle catene che
gli pendono ad un fianco, una maglia a maniche corte nera
anch’essa e ha in
mano un giacchetto, sempre nero, di pelle morbida. Ha un bel fisico, ed
è un
ragazzO DECISAMENTE un ragazzO! –Andiamo?-
Annuisco
ancora sconvolta dalla scoperta. Mi precede giù per le scale
e si dirige verso
il garage
-Non
andiamo in metro?-
-No,
ho la patente-
-Ok-
saliamo sulla sua auto, una Toyota Aurion nera con i vetri oscurati, e
ci
dirigiamo verso il centro di Tokio.
-Che
cosa devi comprare?- domanda senza distogliere gli occhi dalla strada
dopo venti
minuti di pesante silenzio
-Quaderni,
libri, penne e tutto il resto, poi dobbiamo andare a prendere le
uniformi e in
questa libreria- dico tirando fuori il bigliettino con i nomi e gli
indirizzi
dei due negozi a cui lui lancia un’occhiata –a
ritirare i libri-
-Ok,
allora ti porto prima al centro commerciale poi andiamo in libreria e a
prendere le divise- annuisco e rimaniamo in silenzio per il resto del
tragitto.
-Deidara?-
-Uhm?-
mi guarda e io mi affianco a lui nell’ascensore
-No
niente- lui torna a guardare avanti
-Andiamo-
scendiamo e ci dirigiamo verso una cartoleria –Cosa devi
prendere?-
-Mi
servono quattro quaderni ad anelli con i fogli da metterci, due diari,
due
astucci, le borse per andare a scuola e credo basta-
-Ok-
-Sei
di molte parole oggi- constato ad alta voce
-Puoi,
per favore, prendere due quaderni, i fogli e un diario anche a me? Io
torno
subito-
-Ok-
e sparisce nel centro commerciale. Dopo dieci minuti esco dal negozio
con tre
borse in mano e lo cerco con lo sguardo, lo trovo appoggiato alla
balaustra con
in mano un pacchettino di carta marrone che mi porge
-Ho
pensato che magari ti potessero piacere- mi prende le altre buste dalle
mani e
io accetto il pacchettino, che apro subito: dentro ci sono due spiedini
di
Bocchan Dango
-Grazie!
Ne vuoi uno?- non gli dico che non mangio dolci per paura di
offenderlo, poi ne
prendo uno e lo mangio lentamente, lui annuisce e prende
l’altro
-Eleni?-
si è fermato davanti ad una vetrina
-Si?-
-Perché
non ti provi quella?- mi indica una maglietta rosa con le maniche a
volà e una
fascia nera sotto il seno e sotto tutta increspata, abbastanza attillata
-Io
preferisco quella sinceramente- ne indico una azzurra molto lenta con
una cinta
in vita abbinata
-Ok
andiamo- mi trascina nel negozio e me le fa provare entrambe
-Le
sta meglio quella rosa, vero?- chiede alla commessa che ci ha aiutati
-Si,
effettivamente le sta d’incanto-
-Ma…-
non provo neanche a ribattere torno nel camerino e mi rivesto, decido
di far
contento Deidara comprando la maglia rosa, ma anche quella celeste; poi
vedo
una giacca particolare che sono sicura piacerà a Kate
-Si
può avere anche quella?- chiedo alla commessa che annuisce
-Quella?-
il biondo mi guarda stupito
-A
Kate piace quel genere lì- rispondo
-A
ecco- porto tutto alla cassa e pago. Usciamo e sono decisa a far
comprare
qualcosa di carino anche a Deidara tutto questo nero e rosso che piace
a lui mi
sta stancando!
-Deidara?-
domando con un sorriso a trentadue denti
-Sei
felice?-
-Si
molto!- quando io sorrido in questo modo c’è solo
da preoccuparsi, ma lui non
lo sa –E sai perché?-
-No-
-Perché
adesso tu vieni con me lì dentro e ti provi due cosine- dico
sadicamente
indicando un negozio di abbigliamento maschile
-Non
credo proprio- risponde lapidario accortosi del pericolo
-Daaaai!!!-
faccio gli occhioni da cucciolo
-Ok,
ma poi scelgo io cosa comprarmi-
-Lo
dici tu questo!- e sorrido, ci avviamo fianco a fianco nel negozio
Gli
faccio provare una camicia bianca a maniche corte su una maglia
celeste, che
non mi piace come gli sta e quindi la scartiamo, una maglia blu
dell’Adidas,
che è costretto dalla sottoscritta a comprare, poi si prende
una camicia blu
scuro a maniche lunghe ed infine un paio di jeans chiari tutti
strappati.
Usciti da quel negozio mi fa notare che io non ho comprato neanche un
paio di
pantaloni, e mi trascina a comprarli. Esco dal secondo negozio con un
paio di
jeans scuri, un paio di shorts too short (NdE: too shorts = troppo
corti) e una
gonna che mi arriva a metà coscia. Ci tengo a precisare che
tutto è stato
scelto da Deidara, con tanto di commenti da parte dello stesso.
Quando
usciamo dal centro commerciale sono quasi le undici. Andiamo a ritirare
le
divise, il negozio per fortuna è vicino, la libreria invece
è un po’ più
lontana.
-Ti
va di andare a piedi?- chiedo mentre sistema le borse nel bagagliaio
della
macchina
-Si
ok-
Ci
incamminiamo parlando del più e del meno
-Ieri
sei venuto in camera mia per parlare poi ha solo fatto domande, che mi
volevi
dire?-
-Niente-
-Sicuro?-
-Si-
non mi guarda, sta mentendo
-Ok-
non insisto sull’argomento –Questo anno inizi
l’università?-
-No-
-Lavori?-
-Studio
alle superiori- lo guardo –Sono stato bocciato- alza le
spalle, se ne frega
della scuola
-A
ecco, dunque staremo in classe insieme?-
-Si.
Eccoci arrivati questa è la libreria-
-Ti
va di andare solo tu? Io ho visto una cosa che mi piace in quel negozio
lì,
vado a prenderla e torno-
-Ok-
lui entra in libreria ridendo mentre io attraverso la strada ed entro
nel
negozio dei peluche e dopo esserne uscita con due buste lo raggiungo
nella
libreria
-Mi
sto convincendo sempre di più che tu abbia dei problemi
ragazzina!- mi dice
guardando la busta del negozio e scuotendo la testa, io per tutta
risposta
sorrido prendo la busta che il libraio ci porge ed esco.
-Fammi
vedere che ti sei comprata- dice prendendomi una busta dalle mani, si
accorge
che c’è un bigliettino e lo apre.
-Per
Deidara- legge e mi guarda strano, io gli faccio cenno di aprire.
Dentro c’è un
peluche bianco a forma di gufo con il contorno degli occhi grigio. Lo
guarda e
guarda me –E cosa sarebbe?!-
-Un
peluche! Hai detto che non ne avevi uno così te
l’ho regalato io!- mi sorride
-Grazie-
e mi da una specie di bacio sulla guancia –E lì
cosa c’è?- prende l’altra busta
e trova un gufo identico al suo solo in versione mini
-Piaceva
anche a me!- rispondo al suo sguardo con un’alzata di spalle
e lui scoppia a
ridere poi mi passa un braccio intorno alle spalle mi stringe un
secondo e mi
lascia precedendomi sulla strada per tornare alla macchina.
Deidara
non è male come fratello maggiore.
-“Ha
superato la prova”- schiaccio invio e mando il messaggio a
mia sorella, poi mi
metto a correre per raggiungere il biondo.
SPAZIO
AUTRICE:
scritto
da entrambe!
WinstonHope:
grazie
per la recensione!
Concordiamo con te sul fatto che Deidara sia carino! Speriamo di non
deluderti!
Baci Lena e Kate
|
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Capitolo 4 *** Si comincia! (Pt1) ***
-NON
TUTTO
IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 4)-
TITOLO:
Si comincia! (Pt 1)
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnn!!!!!
-KATE!
TRA CINQUE MINUTI VEDI DI ESSERE SOTTO!- urla mia madre bussando alla
porta di
mia sorella, la quale, immagino, continuerà a dormire
beatamente. -LENA!-
-Sono
sveglia! Mi vesto e scendo!- sento i passi di mia madre lungo il
corridoio fino
alle scale, poi decido di vestirmi e scendere a colazione.
Indosso
la camicia bianca con il fiocco
nero, la gonna nera e un paio di calze al ginocchio bianche. Mi lego i
capelli
in una cipolla lasciando che alcuni ciuffi sfuggano dalla presa
dell’elastico e
scendo a fare colazione, premurandomi di bussare a mia sorella passando
davanti
alla sua camera.
Kate’s
pov:
“Possibile
che questa mattina abbiano
tutti fretta?!” esco da sotto le coperte e le butto in fondo
al letto. Mi
guardo allo specchio dell’armadio, poi apro un’anta
e prendo la divisa, che non
mi piace neanche un po’, tra l’altro, e la indosso.
Prendo la cera per capelli
e fisso le punte in aria. Mi trucco in maniera leggera e scendo per
colazione.
-Ti
sei decisa a scendere. Non mi va che arriviate in ritardo il primo
giorno di
scuola-
-Buongiorno
anche a te mamma…- dico prendendo una fetta di
pancarré tostato e riempiendomi
il bicchiere con succo d’arancia.
-Buongiorno-
il nuovo marito di mamma entra con il giornale in mano e bacia mia
madre sulle
labbra, io mimo un “disgustoso” a mia sorella che
soffoca una risata nel succo
di mela, dopo Iwa entra Deidara che fa un cenno a mia sorella e le si
siede
vicino.
Dopo
colazione usciamo e ci avviamo a piedi verso la Konoha School. In una
decina di
minuti di camminata riusciamo a vedere infondo alla strada un edificio
bianco
di cinque piani.
Entriamo
dal grande cancello e ci troviamo in un cortile con alberi e panchine,
molti
ragazzi ci fissano curiosi, siamo le nuove studentesse
dopotutto…
-Andiamo
Kate- annuisco
e ci avviamo verso l’ingresso ma veniamo fermate da una
ragazza bionda con
quattro cosini che ci raggiunge un secondo prima che entriamo.
-Voi
siete le nuove studentesse vero?-
-Si-
-Il
primo giorno di scuola il preside chiama classe per classe tutti gli
studenti.
Sapete già in che classe siete?-
-Si,
siamo in terzo I- (NdA: in Giappone il sistema scolastico, per chi non
lo
sapesse, è di tipo 6-3-3)
-Significa
che saremo in classe insieme, venite vi presento altri compagni-
annuiamo e la
seguiamo in silenzio –A scusate che maleducata io sono Sabaku
Temari-
-Piacere,
io sono SofiaEleni, lei KatharinaFrederiki-
-Piacere
mio. Loro sono i nostri compagni Neji Hyuga e TenTen. Ragazzi loro sono
le
nuove studentesse SofiaEleni e KaterinaFrederiki- ci guarda mentre ci
presenta
con un gesto del braccio ad ogni nome e ci confonde
-Chiamateci
semplicemente Kate e Lena- dico indicandoci
-Io
sono Naruto, la rosa antipatica è Sakura e questo qui
è Sasuke- dice un ragazzo
biondo con gli occhi azzurri, presentando una ragazza con i capelli
rosa e gli
occhi verdi, che intanto lo picchia, e un ragazzo moro dagli occhi neri
che mi
ricorda qualcuno…
Si
presentano poi altri cinque ragazzi,
di cui non mi ricordo bene i nomi, e due ragazze, Ino e Hinata. Poi
suona la
campanella e il preside inizia a chiamare le classi.
Una
volta entrate in aula mi accorgo che saremo in classe con la nostra
cara
sorella bionda e i suoi amici. I banchi sono da due, e io e Lena ci
sediamo in
uno in seconda fila davanti a Neji e TenTen, mentre Temari si siede
davanti a
noi accanto ad un ragazzo moro con un codino ad ananas, uno di quelli
che si è
presentato prima, mi sembra si chiamo Shikamaru Nara, o qualcosa di
simile.
Dopo
che abbiamo preso i posti entra in classe il professore, un uomo sui
trent’anni
con i capelli argentei che hanno litigato con la forza di
gravità
-Quest’anno
avrete due nuove compagne SofiaEleni e KatharinaFrederiki. Dunque dove
siete?-
domanda scrutando la classe, io e Len alziamo le mani –Bene,
benvenute! Io sono
il sensei Kakashi Hatake e insegno matematica. E ora iniziamo con
l’appello-
Il
professore decide poi di cambiarci i posti visto che alcuni compagni si
mettono
a far casino da subito, quindi prendiamo le nostre cartelle e ci
mettiamo in
piedi appoggiati al muro di fondo mentre il professore ci assegna i
posti; così
io mi ritrovo in seconda fila vicino a Deidara con davanti Itachi e
Kisame,
mentre mia sorella è due banchi alla mia destra, vicino al
muro, e come
compagno ha Hidan, nei due bachi in mezzo a noi sono sedute Temari e
TenTen,
dietro di loro Kakuzo e Neji, mentre Shikamaru in coppia con Sasori
è davanti a
mia sorella, degli altri compagni mi ricordo solo Hikari e Ayumi che
sono
sedute dietro mia sorella, e Shizuka
seduta con Akira dietro di me.
-Ma
tu guarda se tra tutti i 23 compagni proprio vicino a te dovevo
capitare-
sbuffa Deidara sedendosi al mio fianco, non rispondo alla provocazione,
lo
ignorerò.
Dopo
l’ora di matematica c’è l’ora
di storia con Orochimaru-sensei, un viscido
professore che mi sembra anche molto s*****o, con un sorrisetto
mellifluo
costantemente stampato in volto
“Questo
mi fa paura” penso non appena entra, mi giro verso Deidara
che manda
elettricità da ogni parte del corpo, credo che odi il
professore, gli chiedo
spiegazioni
-E’
lui che ci ha fatti bocciare- sussurra ma il professore lo sente lo
stesso
-Iwa
Deidara, visto che lei è già a conoscenza del
programma di quest’anno ed è in
vena di chiacchiere credo non ci saranno problemi se le chiedo di
esporcelo;
mentre per ciò che riguarda lei signorina sarebbe meglio che
invece di parlare
ascolti- ho trovato una persona che mi sta più sulle scatole
di Deidara e suo
padre messi insieme
Deidara
si alza e va alla cattedra, inizia a parlare ma si vede che non si
ricorda bene
il programma perché ad un certo punto rimane muto
-Bene
bene, cominciamo con un impreparato signor Iwa, solo per inaugurare il
nuovo
anno, ed ora torni a posto e ascolti!- conclude la frase con tono
autoritario.
In
questo momento Deidara mia fa pena, perché è per
colpa mia se lo ha interrogato
e quando viene a sedersi abbasso lo sguardo sul quaderno e non lo
rialzo fino a
che la campanella non segnala la fine della lezione.
-Deidara?-
alzo lo sguardo quando il professore esce
-Uh?-
-Mi
dispiace se ti ha interrogato- dico sinceramente, lui mi guarda male e
si alza
in piedi per salutare il professor Gai Maito, di educazione fisica, che
è
appena entrato.
-Buongiorno
ragazzi!-
-Buongiorno
Sensei Gai!-
-Chi
sono le due nuove studentesse?- io e Lena alziamo le mani
–Come vi chiamte?-
-SofiaEleni-
-KatharinaFrederiki-
firma il registro di classe
-Bene!
E ora andiamo in palestra e mostratemi la forza della giovinezza!!!- “O.O questo è completamente
pazzo!!”
In palestra troviamo la
classe del fratello
più piccolo di Temari ad aspettarci.
Angolo
Autrici!
Scusate
il ritardo ma non avevamo la più pallida idea di cosa
scrivere, e poi i
professori hanno deciso di interrogare tutti i giorni e non abbiamo
trovato il
tempo di fare altro che studiare!! Capitolo banalissimo, tra un
po’ arriveranno
quelli interessanti promesso!! Kate_kai_Lena
|
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Capitolo 5 *** Si comincia! (Pt2) ***
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 5)-
TITOLO:
Si comincia! (Pt 2)
-SofiaEleni,
venga a sedersi qui vicino
al signor Hidan- “Ok, mai giudicare
un
libro dalla copertina Len, magari è anche
simpatico” penso all’inizio della
prima ora.
Ora
all’inizio della terza ho già
cambiato idea: è presuntuoso e prende la roba dal mio banco
senza chiedere il
mio permesso, e io odio le persone che toccano le mie cose!
-Ti
dispiacerebbe smetterla di prendere
le mie cose?- domando scocciata
-Tanto
ora c’è ginnastica e bisogna
andare in palestra quindi la tua roba non mi servirà, e poi
non rompere tanto
le palle- risponde girandosi solo quando mentre dice l’ultima
parte della frase
“Che voglia di prenderlo a
schiaffi!!”
Dopo
il professore di giapponese antico
Orochimaru-sensei che ha interrogato subito Deidara e sgridato mia
sorella,
entra Gai Maito, il professore di ginnastica, un fissato della forza
della
giovinezza, certo sembra un po’ fuori però
è simpatico.
Scesi
in palestra c’è la classe di Gaara,
Naruto e tutti gli altri che abbiamo conosciuti prima
dell’ingresso tranne Rock
Lee e Kankuro che sono al secondo anno.
Ammetto
che l’ora in palestra non è stata
male, giocare a pallavolo mi piace, preferisco beach volley, ma non si
può mica
avere tutto.
Brrr
brrr
“Chi
mi manda messaggi ora?!” mi domando
mentre mi alzo in piedi per salutare la professoressa di biologia, non
che
vicepreside, Tsunade Senjiu. Quando mi risiedo tiro fuori il cellulare
dalla
tasca e leggo il messaggio
Sei
carina, e anche piuttosto brava a pallavolo.
Chi sei?
Rispondo
cercando di non farmi beccare
dalla prof.
Un
ammiratore segreto. “COSAA?!”
decido
di non pensarci e mi metto a seguire
la lezione
-Oh
oh
un ammiratore, sei veloce nelle pubbliche relazioni, grecia-
-Fatti
gli affaracci tuoi, giappone-
-Andiamo
mi aspettavo più fantasia da te, e comunque non sono
giapponese-
-A
parte il fatto che non ci conosciamo e che ritengo maleducato dare
soprannomi
alle persone che non conosco, non me ne frega nulla di te, quindi
lasciami stare
chiaro?-
-Come
vuoi tu, grecia!- si gira verso il suo quaderno con un sorrisino e
riprende a farsi
gli affari suoi.
Non
appena suona la campanella del pranzo mi fiondo da mia sorella e le
faccio
leggere i messaggi, poi le dico di Hidan
-Come
ti ha soprannominata?- interviene Naruto appena entrato nella nostra
classe
-Grecia-
rispondo con uno sbuffo
-Però,
carino come soprannome!-
-Se
provi ad usarlo ti taglio i baffi!-
-Dai!
Io non lo faccio con cattiveria, mi sembra una cosa dolce farlo tra
amici-
-Può
anche darsi che tu abbia ragione ma lui non fa parte della cerchia dei
miei
amici-
-E
si
pone un altro problema, se lei è grecia, io cosa sarei?-
domanda Kate ridendo
-Dove
siete nate?-
-Nauplion-
-Non
mi piace come soprannome, come ti chiamavano i tuoi amici?-
-KitKat
o Kate- risponde mia sorella
-Aggiudicato
allora KitKat e grecia- risolve Ino
-No
aspetta KitKat e Twix!- propone Naruto
-Che
carinii!!- la bionda ha gli occhi azzurri a cuoricini
-Voi
siete da ricovero!- esclamo io –E comunque Twix non
c’entra nulla con il mio
nome!-
-Perché
KitKat si invece?-
-Kit
è
il diminutivo del nostro cognome e Kat è il diminutivo di
Katharina- spiego
-Ah,
come ti chiamavano i tuoi amici allora?-
-Lena
semplicemente-
-Lenaki?-
-Ok
vada per Lenaki-
-Lenaki
e KitKat, carini! Mi date i vostri numeri di telefono?- domanda Naruto
speranzoso
-Sei
il solito idiota Naruto!- urla Sakura prendendolo a pugni
Dopo
che Sakura ha finito scambiamo i numeri con i nostri nuovi amici prima
di
scendere in giardino a mangiare il panino-pranzo.
Dopo
pranzo un’altra ora di biologia poi inglese e poi finalmente
a casa!
-Volete
un passaggio?- domanda Deidara
-Io
si, grazie!- dico avviandomi alla macchina con lui mentre mia sorella
si ostina
ad andare a piedi con Temari, Gaara e Kankuro che abitano poco
più avanti di
noi. In macchina salgono anche Sasori, Hidan e Kakuzo, ed è
tra questi ultimi
due che mi ritrovo seduta. Hidan fuma con il finestrino aperto quella
che ho il
dubbio sia una sigaretta, l’odore non è
decisamente quello del tabacco…
Il
viaggio è piuttosto imbarazzante, almeno per me, il silenzio
nell’abitacolo mi
sembra molto pesante e poco familiare, sono un’estranea, mi
sembra di essere
come la terza persona in un incontro romantico. Mi arriva un altro
messaggio
Imbarazzata?
Ora basta con i
giochi! Dimmi chi sei!
Te
l’ho già detto un tuo ammiratore segreto
Non è
divertente. Chi sei?
Ok ti do
un indizio: X è l’iniziale del mio nome
X
è
l’iniziale del suo nome? Molto utile come indizio!
-Ancora
il tuo ammiratore, grecia?- domanda Hidan guardando il display del mio
cellulare. Se si è appena fumato uno spinello meglio
assecondarlo, potrebbe non
essere saggio farlo incavolare
-Si,
di nuovo lui- ammetto
-Hai
un ammiratore Eleni?- domanda Deidara guardandomi dallo specchietto
retrovisore
-A
quanto pare-
-E
chi
sarebbe?-
-Non
ne ho idea-
-Non
ti ha detto il suo nome?-
-No-
-Rimorchia
più grecia che è qui da quattro ore di te Deidara
che sei qui da quattro anni-
Hidan e Kakuzo ridono della battuta dell’albino, mentre
Sasori non fa un piega
e il bersaglio della battuta fa un gesto poco elegante della mano al
sopracitato albino. Deidara si ferma davanti ad un palazzo abbastanza
squallido,
Kakuzo scende subito, Hidan si gira verso di me e mi guarda
-Ci
vediamo domani, grecia- e chiude lo sportello, prima di sentire me che
lo
riempio di insulti in greco
-Mi
urta non capire le persone quando parlano- mi fa notare Deidara
scocciato
-Non
è
un problema mio! Non ce l’avevo con te e fatti gli affari
tuoi!- rispondo con
un diavolo per capello. Dopo aver accompagnato Sasori, che abita in una
villetta nella via parallela alla nostra torniamo a casa.
-Scusa
per come ti ho risposto prima- dico a Deidara appena scendo dalla
macchina
-Non
me ne frega- è di nuovo scostante, però ha
ragione, lui mi accompagna a casa è
gentile con me e io gli rispondo male
-Hidan
mi fa incavolare…-
-Ti
ho
detto che non me ne frega- si gira a guardarmi mentre apre la porta di
casa
-…e
per questo lo stavo ricoprendo di insulti, e siccome non conosco
abbastanza
insulti in giapponese sono costretta a ricorrere al greco- dico
sorpassandolo
mentre tiene aperta la porta e fermandomi a togliere le scarpe, mi fa
un
sorriso con un angolo della bocca poi saliamo nelle nostre camere
-
Dimmi un po’ di questo ammiratore- dice prendendomi per un
braccio e facendomi
entrare in camera sua. Mi metto a ridere e butto la cartella sul
pavimento
accanto alla sua, dopo mi lancio sul suo letto, per poi riacquistare un
po’ di
contegno e sedermi a gambe incrociate, e inizio a raccontare.
Dopo
poco iniziamo a fare supposizioni su chi sia.
-
Non è
che sei tu che fai l’idiota eh?- domando agguantando il suo
cellulare (scassato
e vecchissimo) e chiamo sul mio per vedere se il numero corrisponde
-Non
sarebbe più facile guardare tra i miei messaggi?- domanda
-Primo:
i messaggi si possono cancellare. Secondo: i messaggi sono privati, io
non
leggo i tuoi e tu non leggi i miei- rispondo –Comunque cosa
ne dici di cambiare
cellulare?- domando tenendolo davanti a me con due dita, lui me lo
strappa
dalle mani e lo lancia sul comodino
-Che
ne dici di farti gli affari tuoi?-
-Quand’è
il tuo compleanno?-
-Come
sopra-
-Tanto
lo scopro!- dico prendendo il portafogli da sopra il comodino e
cercando la sua
patente –Iwa Deidara, nato a Tokio il 5 maggio 1992- leggo
sulla patente, lui
intanto si è alzato e sta svuotando la mia cartella sul
pavimento
-Se
cerchi la patente non ce l’ho, il portafoglio non lo porto a
scuola e il
passaporto non è nel portafoglio- dico quando trova il
borsellino per gli
spicci -E ora rimetti tutto dentro- non mi ascolta ed esce dalla sua
stanza
diretto presumibilmente verso la mia, e invece va verso la camera di
Kate da
cui proviene la musica a palla
-Una
domanda e poi sparisco- di ce aprendo la porta senza bussare
-Facciamo
che sparisci e basta- mia sorella gli sbatte la porta sul naso
-Tua
sorella ha un caratteraccio- dice guardandomi
-Nah,
ha solo reagito male a questa storia, prima o poi le
passerà, e comunque se
evitassi di fare tutto ciò che la manda in bestia sarebbe
meglio, per te-
-Io
credo sia la mia presenza a mandarla in bestia- dice andando in camera
mia
-No,
è
il tuo modo di comportarti- mi appoggio allo stipite della porta mentre
lui
inizia a guardarsi intorno
-Mi
dici dove tieni la carta d’identità o devo aprire
tutti i cassetti e le ante
dell’armadio?- indico un ripiano della libreria sotto la
finestra segue la mia
indicazione
-Non
c’è-
dice guardandomi, apro un quaderno ad anelli e gli passo il passaporto
Brrr
Brrr
Ti penso. X
Io no invece!
Che
caratterino! Una persona ti dice una frase romantica e tu
rispondi in maniera così velenosa bella greca? X
Decido
di non rispondere.
-E’
lui?-
-Si-
gli porgo il cellulare e gli faccio leggere i messaggi che mi ha mandato
-SofiaElene
Kaligaris - legge tornando a guardare il passaporto della repubblica
greca –Nata
a Nauplion il 7 Novembre 1994-
-SofiaEleni,
Deidara, con la “i” perché in greco
è scritto con la ita e non con la epsilo-
-Perché?!-
-Lascia
perdere, alfabeto greco e la sua pronuncia-
-A
ok-
soddisfatto se ne va dalla mia stanza
SPAZIO
AUTRICI:
Salve
a tutti siamo tornate dopo un periodo di burrasca scolastica e problemi
di
connessione! Ringraziamo:
- Deby92,
FeverSkating,
Rebecca Lestrange Buki,
RT69 Aoryu,
WinstonHope
per aver messo la storia tra le seguite;
-
e ancora Deby92 per aver
messo la storia tra le preferite
Iniziano
i capitoli interessanti! Chi
sarà a mandare i messaggi ad Eleni? Si accettano scommesse!
Fateci sapere cosa
ne pensate! Un bacio Lena kai Kate
|
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Capitolo 6 *** Inviti e shopping ***
NN ttt
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 6)-
TITOLO:
Inviti e shopping
E’
passato
un mese dall’inizio della scuola, ci siamo ambientate
più che bene e abbiamo
trovato in Temari e tutti gli altri degli ottimi amici, un
po’ strambi certo,
ma fantastici.
-Ragazze tra una
settimana compio sedici
anni, e sto organizzando una festa, vi andrebbe di partecipare?-
domanda Naruto
appena ci vede
-Certamente!-
rispondiamo all’unisono,
Naruto sorride e ci abbraccia
-Festeggio
all’Akatsuki, se avete
problemi a raggiungere la discoteca vi diamo un passaggio noi, ok?-
-Ok perfetto-
detto questo entriamo nelle
nostre rispettive classi
-Deidara, sai
dov’è la discoteca
Akatsuki?- domando seduta sul sedile posteriore accanto a mia sorella,
mentre
Hidan siede davanti
-Si
perché?-
-Bè
ci hanno invitate ad una festa lì…-
-E quando
sarebbe questa festa?- domanda
Hidan interessato
-Fatti gli
affari tuoi che campi
cent’anni- risponde mia sorella e così in macchina
piomba nuovamente il
silenzio, poi a Kate arriva un messaggio di Ino che propone di andare a
fare
shopping domani pomeriggio per la festa e di vederci sabato alle
quattro tutte
a casa sua per vestirci truccarci e prepararci, mia sorella risponde
affermativamente mentre io rifiuto gentilmente gli inviti, ho promesso
ad
Hinata di aiutarla a fare colpo su Naruto, per il quale ha una cotta
secolare
ma non è mai stata capace di dirglielo essendo troppo
timida, prendo il mio
cellulare e spiego tutto ad Ino. Lei risponde dopo poco con un
“NP. Kiss”. No
problem. Bacio.
In questo mese
il ragazzo sconosciuto ha
continuato a mandarmi messaggi e sebbene non mi fidi di lui, passiamo
molto
tempo a mandarci messaggi parlando di qualsiasi cosa ci passi per la
testa.
Sono stata invitata ad una
festa. Mi serve un consiglio sul
colore del vestito. Puoi aiutarmi?
Invio
il messaggio.
Il mio colore
preferito è il viola. X
Ok, grazie.
Quale
è il tuo? X
Mi piacciono tutti i
colori freddi.
Solo
quando arriviamo a casa nostra mi accorgo che Hidan è ancora
con noi
-Oggi
rimane a studiare- annuncia Deidara, io e mia sorella ci lanciamo uno
sguardo
tipo: Certo studiare. Come minimo si faranno a go-go.
Poi
saliamo in camera di Kate che cerca nell’armadio qualcosa da
mettersi per
l’uscita del giorno seguente e fare la lista di
ciò che DEVE ASSOLUTAMENTE
comprare, come se fosse questione di vita o di morte. Facendo un
riassunto:
deve ricomprarsi tutto l’armadio, secondo la sua opinione.
Secondo me solo un
cervello nuovo e funzionante, uno rotto già lo ha in
dotazione. Glielo faccio
notare
-Deidara
è più donna di te, Lena- e mi sbatte ridendo
fuori dalla sua stanza, scuoto la
testa e vado in camera mia
Toc toc
-Hai
fatto gli esercizi di matematica?- domanda Deidara infilando la testa
nella mia
stanza
-Secondo
te?- rispondo mentre sto seduta a gambe incrociate sul letto con i
libri aperti
e una matita in bocca
-Si-
-No,
li sto facendo, ma non capisco questo passaggio e mi sono bloccata a
questo
passaggio-
-Allora
copiamo quello che hai già fatto e il resto si
vedrà, ok?-
-Sai
che se c’è una cosa che mi manda in bestia
è proprio questa, perché continui a
chiedermi di farti copiare i compiti quando sai che non lo
farò?-
-Tentar
non nuoce-
-Sparisci
Deidara prima che ti tiri qualcosa- lui dandomi molto ascolto, entra in
camera
mia con Hidan e si side sul mio letto provando a prendere i fogli con
gli
esercizi svolti, solo per ricevere una righellata sulla mano
-Cos…?
Ho capito, proverò a farli da solo ma tanto non mi verranno
e li correggerò con
i tuoi- dice alzandosi
-Risparmiati
il tono melodrammatico, da me non copierai niente di niente-
Mi
dispiace per lui, ma suo padre è stato chiaro: o fa in modo
di alzare la sua
media o saranno guai per lui, e sicuramente copiare i compiti non lo
aiuterà a
raggiungere lo scopo. Ieri è venuto a chiedermi aiuto e per
farsi spiegare
alcune cose, ma oggi, siccome c’è Hidan, non lo
farà finchè l’albino antipatico
non andrà via, si
vergogna.
Due
giorni dopo Hinata, suo cugino Neji, TenTen e io andiamo a fare compere
per la
festa, in realtà solo Hinata deve comprarsi qualcosa, io le
faccio da stilista
mentre Neji da guardia del corpo per volere del padre di lei, e TenTen,
bè lei
fa compagnia a Neji. Tra i due c’è del
tenero…
-Guarda
questo vestito Hinata, ti piace?- dico fermandomi davanti ad una
vetrina e
indicandole un vestito violetto a maniche lunghe non molto aderente e
neanche
largo, con il collo a barca che lascia quasi completamente scoperte le
spalle.
-Sicura
che non avrò freddo con quello?- domanda a bassa voce
-Io
credo che potremmo abbinarci sopra un copri spalle o qualcosa del
genere,
entriamo a vedere?-
-Ok-
risponde abbassando gli occhi.
TenTen
mi guarda e annuisce, a lei quel vestito piace, Neji rimane
imperscrutabile.
Entrate
nel negozio giriamo un po’ alla ricerca di qualche altro
vestito carino e
lascio molto spazio a Hinata per vedere i suoi gusti in fatto di
vestiti da
sera.
Lei
scegli un semplicissimo abito verde mare con le spalline lungo fino a
sotto le
ginocchia e uno azzurro con una farfalla bianca su un fianco senza
spalline e
anche questo lungo fin sotto le ginocchia con un merletto alla fine. Io
prendo
il vestito viola che ho visto in vetrina e la spingo in un camerino a
provarsi
tutto. Il vestito verde mare viene scartato subito.
-Questo
ti sta veramente bene!- dico appena esce con in vestito azzurro, lei
diventa
rosso scarlatto
-Io
credo che, senza offesa Lena, ma sia migliore questo di quello viola-
dice Ten
-Si,
credo tu abbia ragione-
-I-io
vorrei pr-provare anche l’altro- balbetta la modella, io e
Ten annuiamo. Dopo
pochi minuti Hinata esce con il vestito viola.
-Hinata-
-Si?-
-Il
vestito azzurro è fatto apposta per te- commento
-Il merletto
sotto però non mi convince e poi è un
po’ troppo
lungo- critica Ten
-Si-sicura che
sia lungo, io credo sia co-corto invece-
-Poi ci
pensiamo, ora cerchiamo qualche copri spalle da
abbinarci e magari qualche accessorio-
-Mi servono
anche le scarpe- annuncia Hinata mentre paga il
vestito e il copri spalle bianco semplicissimo scelto poco dopo il
vestito
-Ok-
Nel negozio di
bigiotteria acquista un bracciale di cuoio
celeste a forma di farfalla con gli strass e un ciondolo a farfalla
argento con
gli strass anch’esso.
Nel negozio di
scarpe iniziano i primi problemi: Hinata non ha
mai portato scarpe con il tacco.
-Come non hai
mai messo scarpe con il tacco?!- ripeto incredula
-Non ho mai
messo altro paio di scarpe che non siano queste da
ginnastica, non ce ne era bisogno, non sono mai andata ad una festa-
-Capisco,
bhè, c’è sempre una prima volta!- dico
prendendola per
mano e portandola di fronte ad uno scaffale pieno di scarpe con il
tacco di
tutti i tipi, dalle semplici Chanel in vernice ai sandali con
complicati
arabeschi.
-Se vuoi stare
comoda scegli una scarpa che abbia un tacco
largo, per camminare e ballare sono le più comode- le
spiego, qui siamo solo io
e lei, Ten è andata in un negozio di articoli sportivi
portandosi dietro Neji
-A me piacciono
queste- dice indicando un paio di Chanel bianche
semplicissime in vernice con tacco un po’ stretto e non molto
alto
-Allora vediamo
se c’è il tuo numero e le provi- dico iniziando
a cercare una misura 5 –Sei fortunata credo sia
l’ultimo paio- lei sorride e ci
avviamo ai divanetti di prova.
-Non mi sento
molto stabile, però mi piacciono- commenta una
volta infilate
-Prova a fare
due passi e senti se ti si tolgono- segue il mio
consiglio e muove due micro passi per paura di cadere
-Hinata, tieni
la testa alta, la schiena dritta e le spalle
basse, aiuta l’equilibrio e ti fa sembrare più
alta e sicura-
-Io non sono
sicura, però se mi aiuta a stare in piedi lo
farò-
segue il mio consiglio e muove altri due passi –Si hai
ragione così è meglio.
Queste scarpe mi calzano perfettamente, però è
meglio se le tolgo- le sorrido
divertita e andiamo a pagare l’ultimo acquisto della
giornata, poi Neji mi
riaccompagna a casa e Hinata mi lascia tutte le sue spese, non vuole
che suo
padre veda ciò che ha comprato oggi.
Spazio
Autrice: capitolo un po' noioso, forse, però
dalla festa le cose cambieranno!! Ci vediamo al prossimo capitolo!
Bacio Lena!!
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Capitolo 7 *** Una serata tra fratelli ***
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 7)-
TITOLO:
Una serata tra “fratelli”
Siamo
soli a casa stasera, mamma ci ha
informati con un bigliettino sul frigo che sarebbe andata a cena con
Iwa per
festeggiare non so che cosa, e neanche mi interessa
-Deidara?-
Lena interrompe l’odioso
silenzio che c’è in cucina da quando abbiamo
iniziato a cenare, ossia da 40
minuti circa
-Uhm?-
non alza nemmeno la testa dal
dolce
-Se
una ragazza vorrebbe far colpo su di
te cosa dovrebbe fare?- domanda guardando la torta che ha nel piatto
senza
intenzione di mangiarla
-Vestirsi
da ragazzo!- affermo io prima
di addentare una mela
-Almeno
io so come è fatto un ragazzo-
risponde Deidara
-C’è
un’altra mela Kate?- mi guarda
-No,
credo questa sia l’ultima-
-A
ok- taglio la mela a metà e le passo
la parte intera –Grazie- lei mi passa la sua torta,
nonostante io mi sia già
spazzolata la mia porzione
-No
grazie a te!- mollo la mela e divoro
la torta
-Deidara
rispondi?- torna all’attacco
-Non
è un mio problema, siete voi ragazze
che vi complicate la vita con queste stronzate- risponde con tono
piatto, c’è
qualcosa che lo turba, lo si vede lontano un miglio, ha
un’aura nera di
depressione tutt’intorno, avrà finito la roba
stamattina!
-Io
salgo a fare chimica! Quando avete
finito chiamami che sparecchio!- li informo alzandomi
-Aspetta
un secondo, siediti!- ordina mia
sorella -Non credete sia meglio se voi due andaste d’accordo
e la smetteste di
stuzzicarvi?- domanda retorica
-Non
mi interessa questo discorso-
Deidara si alza
-Per
favore Deidara, stammi a sentire-
-Lascialo
perdere è un’idiota-
-Katharina
smettila!- mi rimprovera
-A
lui chiede per favore a me dai solo
ordini?! Ti devo ricordare che io faccio parte della tua famiglia e lui
non è
nessuno?!-
-Io
non sarei nessuno, eh?!-
-Si
esatto, allora qualcosa capisci!-
-ADESSO
BASTA TUTTI E DUE!- Lena si alza
in piedi di scatto e sbatte le mani sul tavolo –Sedetevi
tutti!- decido che è
meglio fare come dice, anche Deidara si siede –Se non vi
è chiaro la maggior
parte della nostra settimana siamo costretti a passarla insieme, e io
non ne
posso più di sentire voi due che vi insultate appena vi
incrociate! Quindi vi
propongo tre cose: primo fate finta di andare d’accordo,
secondo trovate il modo
di andarci veramente o terzo ignoratevi totalmente, ma smettetela di
beccarvi!
Sono stata chiara?!- annuiamo tutti e due in silenzio, mia sorella ha
la
spiccata qualità di far sentire in colpa le persone
-Scusa-
-Non
è con me che devi scusarti- indica
Deidara
-A
no!- scuoto la testa contrariata
-Questo non lo farò mai toglitelo dalla testa! Per quanto mi
riguarda ho deciso
di ignorarlo, quindi non c’è nessuno con cui io mi
debba scusare!-
-Bene!
Lo stesso vale per me!- Deidara mi
guarda con aria di sfida
-Benissimo!-
sibilo
-Non
avevi detto che dovevi andare a fare
chimica?- mia sorella ha una voce dolcissima che significa solo una
cosa:
meglio scappare!
Sparisco
su per le scale e mi chiudo in
camera mia a studiare. In casa non c’è nessun
rumore, e quando dieci minuti
dopo cade un piatto salto dallo spavento. Poi sento Deidara imprecare
neanche
troppo velatamente e decido di andare a vedere cosa è
successo.
Lo
trovo davanti al lavandino con l’acqua
aperta e la mano piena di sangue, sento la torta tornarmi su!
-Kate
vai a prendere il disinfettante e
le garze nel bagno!- mia sorella tiene il polso di Deidara, che
è bianco
cadaverico, corro verso il bagno e rovisto nell’armadietto
senza trovare
niente, mi torna in mente la mano di Deidara. Panico!
-LENA
NON CI SONO!-
-NEL
BAGNO AL PIANO DI SOPRA KATE!- mi
metto a correre su per le scale lasciando il contenuto
dell’armadietto sparso
sul pavimento. Sopra trovo subito la cassetta del pronto soccorso e mi
precipito giù per gli scalini saltando gli ultimi tre.
Arrivo in cucina con il
fiatone, trovo Deidara, sempre più pallido, seduto al tavolo
con la mano
avvolta in un canovaccio
-Io
vado a sistemare nel bagno!- dico
mollando la cassetta a mia sorella e sparendo dalla porta
-Ok!-
Arrivata
al bagno abbraccio la tazza e
mostro al mondo cosa ho mangiato a cena, poi mi metto a sistemare.
Mezz’ora
più tardi esco dal bagno spinta
dall’odore dei popcorn. Deidara è seduto sul
divano in sala, e io mi butto
sulla poltrona
-Vomitato?-
-Già!-
-Si
vede-
-Dici?-
-Si,
dalla faccia. Tv?-
-Ok-
Accende
su un canale di film horror e
dopo che mia sorella ci raggiunge con i popcorn spengiamo anche la luce.
-AAAAAAHHHH!-
mia sorella urla
-AAAAAAHHHH!-
e io non sono da meno
La
luce si accende all’improvviso e per
un istante rimango accecata poi vedo Lena seduta per terra che trema e
Deidara
che ride come un pazzo sdraiato sul divano
-IDIOTA!-
urla Lena dando una cuscinata a
Deidara che continua a ridere come un matto
-Mi
spiegate cosa succede?!-
-Quella
finta bionda mia ha spaventata!-
seconda cuscinata contro Deidara
-Era
troppo perfetto per lasciarsi
fuggire l’opportunità! Senza contare che tu urli
per il mio scherzo e lei che urla
ancora più forte perché sente te urlare!
E’ stato fichissimo!- il terzo cuscino
lo lancio io contro Deidara
-La
smettete di tirarmi cuscini per cortesia?-
togliamo i cuscini da addosso a Deidara solo per ritirarglieli
-Quando
lo dicevo io che era un’idiota
non mi davi retta!- informo mia sorella prima di lanciare un cuscino
anche
contro di lei
-Ora
mia avete stancato voi due!- Deidara
prende un cuscino in ogni mano e inizia a darceli addosso, noi
giustamente ci
difendiamo e ci prendiamo a cuscinate anche l’una con
l’altra. Orami il film
non se lo fila più nessuno.
Dopo
mezz’ora ci siamo fermati solo
perché a Lena è squillato il cellulare.
-Non
sei poi così antipatica KitKat!-
alzo gli occhi al cielo
-Inizia
a smetterla di chiamarmi in quel
modo DeiDei-
-Come
mi hai chiamato?- (O.O <= faccia
di Deidara)
-DeiDei-
-Non
sono un peluche!- al che lo prendo e
lo abbraccio strapazzandolo
-Questo
lo dici tu!- dico in maniera
infantile
-Lena
aiuto!- mia sorella per tutta
risposta ci scatta una foto
-Cancella
quella foto!- ordiniamo in
sincrono io e il biondo
-Mai!-
Lena inizia a correre per tutta
casa con noi due dietro che cerchiamo di appropriarci del suo telefono
-Ok
puoi cancellarla!- dice con il
fiatone porgendomi il suo cellulare
-No
dai scherzavo- dico guardando la foto
-poi siamo carini!-
-Se
lo dici tu!- Deidara guarda la foto
da sopra la mia spalla
-Meno
male che vi piace perché l’ho messa
su facebook!-
-Cosa.hai.fatto?!-
domandiamo in sincrono
con fare assassino
-Scherzavo
datevi una calmata!- sorride
la mia “cara” gemellina terrorizzata e con le
spalle al muro riprendendosi il
suo cellulare, anche se io non credo che stia scherzando. Torniamo in
sala e
decidiamo di metterci a giocare a
‘Verità’
-Mi
spiegate cos’è questo gioco?- domanda
il biondo
-Praticamente
è come il gioco della
bottiglia, solo che l’unica alternativa è la
domanda di verità. Una persona
gira la bottiglia, in questo caso inizi tu Deidara perché
nell’alfabeto inglese
la D viene prima di F ed S, e fai una domanda alla persona che viene
“indicata”
dal tappo della bottiglia, poi quella persona farà girare la
bottiglia
eccetera. Capito?- spiega Len
-Si,
ok- gira la bottiglia che si ferma
tra me e lui
-E
ora?-
-Gira
di nuovo-
La
bottiglia si ferma davanti a Lena
-Ti
piace … Kakuzu?-
-No!-
Len fa una faccia schifata e
Deidara ride –Ora tocca a me- Lena gira e la bottiglia si
ferma davanti a me
-Posso
farla io la domanda a Kate?-
-No!-
-Cattive!-
Deidara incrocia le braccia e
si gira dall’altra parte
-Ok
allora … Kate … non so cosa chiederti
… ah si! Usciresti mai con Kakashi-sensei?-
-Devo
essere sincera …?- “è un bel pezzo
di figlio però …” –Si-
Deidara
mi guarda a bocca aperta
-Che
c’è è carino!- alzo le spalle
“Lena
la paghi”
Giro
e Lena deve rispondere
-Controlleresti
se Deidara è maschio o
femmina?- Lena diventa rosso semaforo, e Deidara non è da
meno
-No
mi fido sulla parola!- Lena gira
-Deidara
cosa deve fare una ragazza per
piacerti?-
-Niente,
non mi interessa-
-Oh
Kate … cara Kate … vediamo … sei
ancora vergine?- domanda con viso angelico, mentre io mi strozzo con i
popcorn che
sto mangiando, Lena mi batte sulla schiena
-Ma
che razza di domande sono?!- chiedo
rossa in viso
-Tu
hai chiesto se Lena voleva
controllarmi e io mi sono semplicemente vendicato visto che hai messo
in
imbarazzo anche me! E ora rispondi!-
-Fatti
i cavoletti di Bruxelles tuoi!-
-Non
credo che si possa accettare come
risposta- insinua
-Si
ok, sono vergine sei contento?-
-Io
credevo che quelli nati all’inizio di
novembre fossero scorpioni, ma forse mi sono confuso-
-Ma
… IO TI UCCIDOOOO!- mi alzo e
iniziamo a rincorrerci intorno al divano mentre Lena ride tenendosi la
pancia sdraiata
per terra. Dopo tre o quattro giri ci fermiamo e ricominciamo il gioco.
Tocca a
me girare la bottiglia, e prego tutte le divinità che
conosco, e il Pantheon
dell’antica Grecia ne conta qualche centinaio, che tocchi a
Deidara rispondere.
Mentre
la bottiglia gira c’è quasi
tensione, Deidara sa benissimo che se toccasse a lui mi vendicherei, e
lo sa
anche Lena.
La
bottiglia rallenta e si ferma davanti
a …
…
DEIDARA
-Oh
no!-
-Oh
si!- rispondo sorridendo –Allora
vediamo … cosa ti potrei chiedere … fammi pensare
… - intanto Deidara suda
-Pietà?-
-Assolutamente
… NO! Devi pagare! Ci
sono! Sei gay?- domando a bruciapelo
TO
BE CONTINUED
-ANGOLO
DELLA PAZZA AUTRICE-
CiAo
A tUtTi!!!! Allora innanzi tutto
questo capitolo l’ho scritto io: Kate! Spero di avervi fatto
divertire con l’ultima
parte, che altro non è che il racconto di un episodio
realmente accadutomi ad
una festa qualche settimana fa, per il quale ringrazio molto il mio
“caro”
fratello maggiore, il quale prima o poi cadrà
“casualmente” dalle scale, ma
questa è un’altra storia!
Allora,
cosa risponderà Deidara alla
domanda? E’ gay? Oppure gli piacciono le donne? O gli
piacciono entrambi i
sessi? Bè lo saprete nel prossimo capitolo! Intanto si
accettano suggerimenti! Lo
so l’ultima domanda non è poi tanto cattiva, ma il
gioco non è affatto finito,
i momenti per mettere in imbarazzo Deidara ci saranno, eccome se ci
saranno. Per
il momento recensite e fateci sapere come preferireste Deidara tra:
A-
Gay
B-
Etero
C-
Bisex
D- Lesbo
(XD)
N.B.:
NON ABBIAMO NULLA CONTRO I GAY O LE LESBICHE O GLI
ETEROSESSULI, SONO PERSONE NORMALISSIME!!! SE AVETE DEI PROBLEMI NON
LAMENTATEVI CON NOI
Baci
Kate!!!
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Capitolo 8 *** Verità ***
Non tutto il male viene per nuocere
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 8)-
La
bottiglia rallenta e si ferma davanti
a …
…
DEIDARA
-Oh
no!-
-Oh
si!- rispondo sorridendo –Allora
vediamo … cosa ti potrei chiedere … fammi pensare
… - intanto Deidara suda
-Pietà?-
-Assolutamente
… NO! Devi pagare! Ci
sono! Sei gay?- domando a bruciapelo
TITOLO:
Verità
Nella
sala è piombato il silenzio dopo la
domanda di Kate, Deidara ne è rimasto colpito.
-Ma
che razza di domanda è?!- domanda
dopo venti secondi di assoluto silenzio
-Che
razza di domanda era la tua?-
-Lena?-
-Credo
tu debba rispondere, Deidara, con
la verità-
-Grazie
tante, quello lo avevo capito da
solo- ha di nuovo sbalzi di umore, come i primi giorni, si fida di me
credo e non
gli va bene che non lo aiuti
-Ok
va bene …- fa un respiro profondo - …
credo di essere … -
-Una
donna e quindi è naturale ti
piacciano gli uomini?- domanda Kate con un sorrisetto per sdrammatizzare
-No
… credo di essere … - altra pausa
-Oh
andiamo, Deidara!- lo incoraggio
-Sono
gay-
-E
quale sarebbe il problema?- domanda
mia sorella
-Sono
gay-
-Sono
greca non idiota! Ho capito quello
che hai detto! Solo non capisco perché ci hai messo tanto a
dirlo-
-Perché
sono gay-
-Se
lo ridici sarai morto!-
-Era
una questione di orgoglio o te ne
vergogni?- domando io, decisamente più dolce di Katharina
-Credo
entrambi, e poi non ne sono
neanche sicuro- dice abbassando la testa
-Ora
si spiegano tante cose, comunque
tocca a te girare la bottiglia-
-Cioè
non vi crea problemi?-
-Perché
dovrebbe crearcene?- domando poi
gli sorrido, lui si rilassa e gira la bottiglia
-LENA!
Cosa provi per il tuo ammiratore
segreto?-
-Non
lo so- rispondo sincera, e giro la
bottiglia
-Dei-chan!
Te la fai con Kakuzu?-
-Primo:
non chiamarmi Dei-chan, ripeto
che non sono un pupazzo. Secondo: sono gay, non cieco!- al che io e
Kate
scoppiamo a ridere
-Come
a dire: Kakuzu è “nu poco cess”!-
(perdonate, non sappiamo bene come si scrive! Len e Kate)
-Brava
KitKat hai afferrato il concetto-
-Lo
so sono un genio modestamente- io e
Deidara la guardiamo come a dire “se ne sei convinta tu
…” e poi ci mettiamo a
ridere
-Ok
questo gioco mi ha stufato, passiamo
a “facciamoci tutti gli affari di DeiDei-chan”?-
domanda Kate
-Io
voto a favore!- dico alzando la
mano
-Io
voto contrario!- dice Deidara
-La
maggioranza vince quindi adesso ci
facciamo gli affari tuoi!- afferma mia sorella contenta battendo le mani
-Deidara
ma tu ci vuoi bene?- domando con
gli occhioni da cucciolo
-A
lei no a te forse-
-St****o-
borbotta mia sorella in greco
-Che
ha detto?-
-Domanda
di riserva?- chiedo
-Puoi
tradurre?-
-Mi
hai incastrata!-
-Uh
uh!-
-Ok
non vuoi saperlo, quindi passiamo
oltre!-
-Stavo
pensando che non so assolutamente
niente di voi mentre voi qualcosa di me lo sapete- torna serio
-So
già che me ne pentirò: che vuoi sapere?-
domando rassegnata
-Non
lo so neanche io in realtà. C’è
qualche ragazzo che vi piace qui in Giappone?-
-Si-
rispondiamo una dopo l’altra
-Si
può sapere chi sono?-
-Itachi
Uchiha- risponde mia sorella
-COSA?!-
Deidara è nero di rabbia
-Oddio
non dirmi che piace anche a te!-
-No!
Mi sta sulle p-scatole- si riprende
subito
-Perché?-
-Perché
è sempre perfetto, lui e suo
fratello, sempre impeccabili in tutto, non sbagliano mai, li detesto-
-Ma
scusa, non è tuo amico? Insomma era
al matrimonio- domando io
-Diciamo
amico proprio amico no, usciamo
nello stesso gruppo ma non ci rivolgiamo la parola, tra
l’altro lui non parla
con nessuno-
-Questa
non l’ho capita, però lasciamo
perdere-
-A
te piace qualcuno Lena?-
-Non
ne voglio parlare-
-Dai,
tua sorella l’ha detto-
-Non
lo ha detto neanche a me chi le
piace- spiega Kate -quindi lascia stare, se non lo dice a me non lo
dirà a
nessuno-
-Perché?
Stai dicendo che voi sapete
praticamente tutto l’una dell’altra?-
-Si,
sappiamo tutto-
-Quindi
se io chiedo una cosa su una di
voi all’altra quella mi risponde?-
-No,
diciamo che i segreti dell’altra li
custodiamo anche meglio dei nostri, quindi comunque se tu chiedessi una
cosa a
me prima di rispondere io andrei a chiedere a Kate se vuole che tu lo
sappia-
-Praticamente
siete come migliori amiche?-
-Una
specie-
-Comunque
io te l’ho detto chi mi piace
ora tocca a te a sputare il rospo- dice Kate rivolta al biondo
-Se
lei non lo dice non lo dico neanche
io-
-Hidan-
-Chi?-
-Ti
piace Hidan?- domando al nostro niisan
-A
credevo piacesse a te!-
-No!-
-Neanche
a me-
-Tobi?-
tenta la mia gemella
-Is
a good boy- risponde, scoppiamo a
ridere di nuovo tutti e tre
-Non
dirmi che ti piace Kisame!-
-No!
Lo so io chi gli piace!!- dico
-A
si? Sentiamo!-
-Orochimaru-sensei!-
-Ok
va bene, tra tutti quelli che avete
nominato preferisco Kakuzu e ho detto tutto-
-No
seriamente, l’unico che rimane è … -
inizia Katharina
-
… Sasori- concludo
-Lo
so-
-Quindi
ti piace Sasori- concludo
-Si-
-E
lui?- domanda Kate
-Lui
cosa?- risponde il biondo
-Lo
sa?-
-Assolutamente
no. Lena manca solo
ragazzo che piace a te, o devo dedurre dal tuo silenzio che
è a te che piace
Orochimaru- insiste malizioso
-Se
ci hai fatto caso l’ho già detto chi
mi piace-
-Cos
… - Deidara non fa in tempo a finire
la frase
-Hidan-
ripeto solo
-Non
hai detto che era una domanda per
me?-
-Era
solo per “coprire”, e poi non è che
mi piaccia proprio,
perché d’aspetto è
carino, ma ha un caratteraccio che lo prenderei a botte-
-E
così ti piace il sovietico albino!-
-Sovietico?-
domando
-Si,
sovietico. Sai cosa significa?-
-Che
viene dall’URSS-
-Uh
uh- annuisce
-Fammi
capire Hidan viene dall’ex-Unione Sovietica?-
-Si,
perché me lo chiedi?-
-Forse
mi hai appena aiutato a risolvere
un problema!- gli scocco un bacio sulla guancia -Il cellulare ce lo hai
di
sopra vero?-
-Si
perché?-
-Posso
usarlo un momento? Voglio
controllare una cosa-
-Ok-
acconsente
Mi
alzo e corro su per le scale in camera
di Deidara, prendo il suo cellulare e mi metto a guardare tutti i
numeri della
rubrica, convinta di trovare il numero del mio ammiratore segreto, e
infatti …
-BINGO!-
urlo scendendo le scale
-Che
succede?- domanda mia sorella
-Ho
scoperto chi è il mio ammiratore
segreto! Guardate qui!- mostro i numeri
-Quindi il tuo ammiratore segreto sarebbe
… -
Angolo autrice:
Salve a tutti siamo tornate!! Chi sarà l'ammiratore segreto?
Se andaste a leggere indietro un indizio che a questo punto risulta
abbastanza chiaro lo dovreste trovare, comunque vediamo chi indovina!
Prima di tutto ringraziamo Aoryu, che ci lascia le recensioni ed ha
provato ad indovinare, spiacente Deidara non è etero
(Preferivo essere etero comunque! N.d. Deidara)(Se vuoi che ti
descriviamo etero devi dire che l'arte è eterna! N.d.
Kate)(Piuttosto faccio anche l'uke! N.d. Deidara)(Sarai
accontentato!N.d. Eleni)(Ma ... N.d.D)(Silenzio! Gemelle)(Deidara se ne
va sconfitto) scusa l'interruzione, comunque siamo contente che il
capitolo ti abbia fatto ridere! Prova ad indovinare anche questa volta!
Un bacio!! Kate e Lena
Naturalmente ringraziamo anche tutti coloro che leggono senza lasciare
commenti!!
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Capitolo 9 *** La festa di Naruto ***
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 9)-
Mi alzo e corro
su per le scale in camera
di Deidara, prendo il suo cellulare e mi metto a guardare tutti i
numeri della
rubrica, convinta di trovare il numero del mio ammiratore segreto, e
infatti …
-BINGO!- urlo
scendendo le scale
-Che succede?-
domanda mia sorella
-Ho scoperto chi
è il mio ammiratore
segreto! Guardate qui!- mostro i numeri
-Quindi il tuo
ammiratore segreto sarebbe
… -
TITOLO: La festa
di Naruto
-Si esatto-
rispondo -Ora giurate che non
lo direte a nessuno-
-Giuro-
promettono insieme
-Bene, e ora
incastriamolo-
-Cosa?!- domanda
Deidara sbalordito
-Ascolta, domani
c’è la festa di Naruto
all’Akatsuki, e anche tu e i tuoi amici verrete in quella
discoteca ci sei?-
-Si, non capisco
dove vuoi arrivare-
-Lo vedrai
… -
Deidara si ferma
davanti alla discoteca
-Arriveremo
verso l’una credo, se dovesse
succedere qualcosa ho il cellulare chiamatemi-
-Ok, ciao-
chiudo lo sportello
-Ben arrivate
ragazze!- ci saluta il
festeggiato arrivando seguito dai genitori
-Auguri Naruto!-
dico baciandolo su
entrambe le guance
-Auguri! Grazie
dell’invito!- mia sorella
fa lo stesso
-Loro sono i
miei genitori!- dice con un
gesto della mano -Kushina Uzumaki e Minato Namikaze. Mamma,
papà loro sono le
ragazze di cui vi parlavo-
-Siamo liete di
conoscervi!- stringiamo
la mano ad entrambi
-Bè
siamo i primi ad arrivare a quanto
pare, entriamo così aspettiamo gli altri al caldo-
-Dunque siete
greche- il padre di Naruto
inizia il discorso con me e la moglie mentre Katharina e Naruto girano
per la
sala a curiosare
-Si-
-Come vi trovate
qui?-
-Abbastanza bene-
-Eravate
già state in Giappone?-
-Si, a volte in
vacanza, e prima di
trasferirci qui a Tokyo abbiamo abitato un mese a Mie con mamma-
-Con la lingua
avete avuto problemi?-
domanda la signora Uzumaki
-Parliamo il
giapponese da quando siamo
piccole, un po’ di problemi io li ho nello scrivere con i
Kainji, mentre mia
sorella non ha problemi-
-Ecco gli altri,
bè continueremo la
nostra chiacchierata un’altra volta. Ora divertitevi
ragazzi!- saluto entrambi
i genitori di Naruto e mi dirigo verso i miei amici
Appena arriva
Deidara con i suoi amici do
inizio alla sceneggiata.
-Dai Gaara, non
puoi rimanere seduto a
battibeccare con Kankuro tutta la sera muoviti! Vieni a ballare!- Gaara
è al
corrente del mio piano e mi regge il gioco prendendomi la mano.
Passiamo vicino
al loro tavolo e lui mi guarda e
guarda la mia mano intrecciata a quella di Gaara
In pista io e il
rosso balliamo insieme a
distanza ravvicinata e sento il suo
sguardo addosso.
-Che ne pensi di
Hinata?- domando a
bruciapelo, secondo me sarebbero una bella coppia, e poi gli devo pur
sempre un
favore ora
-È
troppo timida, però è sempre gentile e
disponibile. Però è anche ingenua: perde tempo
dietro a Naruto-
-Te ne sei
accorto, eh?-
-Tutti se ne
sono accorti, tranne Naruto-
-Naruto
è sempre lui. Comunque non è
ingenua, è solo innamorata-
-Se lo dici tu-
-Come ti sembra
stasera?-
-Diversa, e devo
ammettere che vestita
così sta meglio che con le sue solite magliette larghissime.
Comunque sono le
due, io devo andare- dice fermandosi
-Ok. Senti Gaara
ti andrebbe di uscire
domani pomeriggio, diciamo verso le quattro?-
-Si, ok-
-Alle quattro
davanti al
parco, solito posto-
-Ok, perfetto!
Buonanotte- Gaara va a salutare Naruto e poi se ne va, io corro da
Hinata che
si sta mettendo il giacchetto
-Hinata!-
-L-Lena dimmi!-
-Ti andrebbe di
incontrarci al solito
posto al parco domani pomeriggio alle quattro?-
-Si! Ci vediamo
domani! Ciao Lena- ci
baciamo su entrambe le guance e se ne va anche lei con Neji e TenTen
Verso le quattro
torniamo a casa dalla
discoteca anche noi. Come avevamo deciso Deidara invita i suoi amici a
fermarsi
a dormire da noi, per “continuare a divertirsi”.
Gli unici a fermarsi sono
Sasori, Kakuzu e Hidan, come speravo.
-Ancora
sveglio?- domando notandolo
seduto in veranda a fumare
-Non dovresti
essere a dormire?- chiede
di rimando
-Non ho sonno-
rispondo sedendomi accanto
a lui
Ciao! Stai
dormendo?
-Con chi
messaggi a quest’ora?- domanda,
poi gli squilla il cellulare: gli è arrivato un messaggio
-Chi
è che ti manda messaggi a
quest’ora?- sorrido
-Non sono c***i
tuoi- mette il cellulare
in tasca
-Bè
non rispondi?-
Rimane in
silenzio
-Sai che la X viene
trascritta come H
in
alcune lingue come il greco, il russo e l’ucraino?-
-Dovrebbe
interessarmi?-
-Credo di si,
non sei tu che mi hai detto
di non essere giapponese?-
-Cosa centra
questo?-
-Centra Hidan, e lo sai anche tu …
Allora ti sei divertito abbastanza?-
domando guardandolo negli occhi
-Non capisco
cosa stai dicendo. Vai a
dormire che la discoteca ti fa male-
-Non prendere in
giro. Te lo spiego
subito cosa sto dicendo: vuoi scommettere che se io chiamassi il numero
della
persona che mi manda messaggi definendosi un “ammiratore
segreto” e che si firma con X,
il cellulare che squillerebbe sarebbe il tuo?- abbassa lo
sguardo per un momento
-Va bene, mi hai
scoperto. Si sono io che
ti mando i messaggi ok?- quando mi guarda nei suoi occhi non
c’è l’odio che mi
mostrava di solito, sono più … caldi
-Ti sei
divertito a prendermi in giro?-
domando furiosa
-Non ti ho mai
presa in giro-
-A no?- stingo
il pacchetto di sigarette
che è sul pavimento
-No! Tutto
quello che ti dicevo nei
messaggi era la verità-
-Però
a scuola non hai fatto altro che
prendermi in giro facendo lo stronzo!- mi alzo di scatto
-Ho una
reputazione da difendere sai?!-
domanda
-Bene! Allora
tieniti la tua reputazione!
Mi fanno schifo le persone doppiogiochiste come te!- gli tiro addosso
il
pacchetto delle sigarette e me ne vado furiosa in camera mia sbattendo
la
porta, poi mi metto nel letto
-SofiaEleni-
dice a bassa voce entrando
-Per favore-
-Vattene o mi
metto a urlare-
-Fammi spiegare
almeno-
-Ho sonno
buonanotte- lui non risponde ma
non esce nemmeno dalla stanza, lo sento sedersi sul pavimento, poi mi
addormento chiedendomi se dovrei dargli una possibilità
…
Quando mi
sveglio la mattina dopo, trovo
Hidan ancora addormentato sdraiato sul pavimento della mia stanza, a
torso
nudo, con la camicia a fargli da cuscino
-Hidan,
svegliati- lo chiamo, ma lui non
mi sente, così mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla
con l’intenzione
di scuoterlo, però mi accorgo che la sua pelle è
gelida -Hidan, svegliati!- lo
scuto e lui apre piano gli occhi resi lucidi dalla febbre
–Vieni sdraiati sul
mio letto- lo aiuto ad alzarsi e lo faccio stendere sul mio letto per
poi
coprirlo con il piumone ed uscire dalla mia stanza.
-Deidara corri,
Hidan sta male!- entro in
camera del biondo come una furia e sveglio tutti con le mie urla
-Che succede?-
il biondo apre un occhio
-Hidan ha
dormito sul pavimento e adesso
ha la febbre alta-
-Che succede,
perché sei isterica di
prima mattina?- domanda mia sorella entrando
-Hidan sta male.
Chiama tua madre, è una
dottoressa no? Magari ci può aiutare!-
-Si giusto- vado
in camera mia e chiamo
mia madre
-Lena che
succede? Sono al lavoro, sai
che non voglio essere disturbata-
-Uno degli amici
di Deidara ha la febbre
alta, cosa dobbiamo fare?-
-Quanto alta?-
-Non lo so!-
-Fategli
misurare la febbre e richiamami-
mia madre mi attacca in faccia
-Allora?-
-Bisogna
misurargli la febbre-
-Sto bene,
c***o, non rompete le p***e,
lasciatemi dormire!-
-Hidan hai la
febbre a 38.8 e pretendi di
stare bene?!- urlo io sfilandogli il termometro prima che lo lanci da
qualche
parte
-Manda
giù questa- mia sorella gli passa
una pillola e un bicchiere d’acqua, poi si mette accanto a me
-No, ragazze non
potete farmi questo, ci
vedo già doppio di mio- chiude gli occhi e continua a
parlare -Che roba è?-
-Ecstasy-
risponde mia sorella
innocentemente, Hidan spalanca gli occhi che gli luccicano
–È Tachipirina,
imbecille!-
-Ah!- chiude gli
occhi e si deprime
-Ora che lo
avete sistemato possiamo
andare a fare colazione?- domanda Deidara
-Si ok. Tu vuoi
mangiare qualcosa?-
domando a Hidan, che si è già riaddormentato.
Lasciamo Hidan
in camera mia e scendiamo
a mangiare tutti insieme.
|
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Capitolo 10 *** Dagli una possibilità ***
-NON
TUTTO IL MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 10)-
TITOLO:
<>
Dopo colazione
Kakuzu, che scopro essere
il fratello di Hidan, porta l’albino a casa così
rimaniamo in quattro: Deidara,
Sasori, Lena ed io.
-Come mai Hidan
era in camera tua?-
domando
-La domanda
giusta è: come mai Hidan era
nel tuo letto?-
-Senti Barbie
Uke, ha dormito sul
pavimento e quando ho sentito che stava male gli ho detto di mettersi
nel mio
letto. E comunque ne parliamo dopo- risponde accennando al rosso
-Sa tutto-
-Cosa!?!?- mia
sorella sputa fuoco -Avevi
giurato!-
-Lo so, ma ieri
sera Kakuzu ha tirato
fuori il discorso, chiedendomi se tra te e Gaara ci fosse qualcosa,
allora gli
ho chiesto perché lo voleva sapere e si è
scoperto che in un certo senso
“indagava” per conto di Hidan, che si è
incazzato davvero tanto quando ti ha
visto con Gaara, e allora gli ho chiesto se sapeva qualcosa di X e lui
ha detto
che era suo fratello e che aveva iniziato questa storia …-
-Non voglio
sapere perché-
-Ok comunque
diciamo che Kakuzu ha
spiegato un po’ di cose e io ho fatto lo stesso. Comunque
cosa è successo? Sai
mi manca il finale della storia-
-La storia
finisce che Hidan era in
veranda a fumare, e gli ho detto quello che sapevo, lui mi ha fatta
incavolare,
io sono venuta in camera mia, lui mi ha seguito per spiegarmi il motivo
dei
messaggi, io l’ho ignorato e lui si è messo a
dormire sul pavimento e si è
beccato la febbre. Fine della storia-
-Wow,
bè non dico che mi dispiace per lui
perché mi sta molto sulle scatole, però credo che
almeno gli dovresti
permettere di spiegarsi- sussurro
-Grazie
dell’appoggio Kate- risponde
acida
-Concordo con
lei- il biondo oggi cerca
rogne
-Sasori?-
-Problemi tuoi-
mia sorella annuisce, poi
veniamo interrotti dal suo cellulare che squilla.
-Chi
è?- domando cercando di vedere il
nome scritto sullo schermo
-Lui- siamo
passati al chiamarlo lui, mia
sorella non lo perdonerà
facilmente
-Rispondi-
ordino, Deidara annuisce,
Sasori se ne frega.
Lena mette il
cellulare in silenzioso e
lo lancia sul divano mentre continua a squillare
-Io vado a
sistemare di sopra- detto
questo la mia gemella sparisce su per le scale.
-Dovresti
convincerla a parlarci-
-Così
mi stacca la testa, no grazie- dico
e salgo in camera mia a fare i compiti.
Toc
toc
-Avanti!-
-Ti va di
chiacchierare?-
-Nai!-
rispondo chiudendo i libri e buttandomi sul letto, seguita da mia
sorella (Nai
= Si)
-Oggi ho chiesto
a Gaara e Hinata di
uscire-
-Davvero? E come
mai?-
-Bè
Gaara ieri sera mi ha aiutata, e
siccome credo che con Hinata sarebbero una bella coppia, ho pensato di
aiutarli, magari così Hinata si accorge anche che ci sono
altri ragazzi oltre
Naruto-
-È
una bella idea, spero solo che
funzioni-
-Già
lo spero anche io, ecco perché sono
venuta a chiederti consigli, solitamente sei tu che fai Cupido, non io-
-Ahahah! Non
è difficile, dove vi
incontrate?-
-Al solito posto-
-Bello, allora
per cominciare devi
arrivare in ritardo, però lo devi dir loro solo quando sei
già in ritardo, e
vedi come si relazionano senza di te, poi ve ne andate a mangiare una
granita a
quel bar dietro al centro commerciale, hai presente?-
-Si-
-Ok, e li fai
sedere vicini, poi andate a
farvi un giro al centro commerciale e cose del genere insomma, e poi
devi
dirgli che hai da fare e vai via prima. Magari ti fermi a casa di Hidan
per
sapere come sta … -
-Scordatelo!-
-Dagli
un’altra possibilità, una sola!-
-No-
-Piccolina?-
-No-
-Neanche
piccolina piccina picciò?-
domando con gli occhi dolci punzecchiandola sui fianchi con le dita
-Smettila!
Basta! Non farmi il
solletico!!- inizia a ridere come una bambina
-Dagli una
possibilità-
-No-
-Daaaaiiii!!!-
-Ok ok va bene,
ma smettila di farmi il
solletico!- alla fine la faccio capitolare
-Se non lo fai
davvero, ti farò il
solletico ogni volta che mi capiterai vicina!- ricatto
-Ti ho
già detto che lo farò! Comunque
visto che dopo devo passare da quell’antipatico che mi devo
mettere?-
-Ti preoccupi di
quello che devi
metterti! Allora ti piace sul serio!- inizio a saltare sul letto ridendo
-Ma cosa
è questa confusione?!- domanda
Deidara un po’ incavolato entrando in camera mentre rido come
un scema
-Niente
è scema- risponde mia sorella
-A Lena piace
tanto tanto tanto tanto … -
-Smettila con i
tanto e arriva al punto!-
mi ordina il biondo
- …
tanto Hidan-
-E da cosa lo
deduci?-
-Perché
non sa quello che mettersi per
andare a casa sua!-
-Vai a casa
sua?- Deidara è sempre più
sconvolto
-Si, mi ha
praticamente costretta questo
essere qui … solo per vedere come sta poi torno …
-
-Ok, andiamo a
vedere cosa hai
nell’armadio- Deidara prende Len per il gomito e io li seguo
saltellando,
Sasori a quanto pare se ne è andato
-Quale
è il colore preferito di Hidan?-
domando
-Viola- risponde
mia sorella
-Allora
perché non ti metti la maglia
viola lunga? Quella con il collo lento e la cintura nera …
sotto metti i jeans
aderenti sabbiati sulle ginocchia e metti gli stivaletti neri con il
tacco
alto- propongo
-E ti lasci i
capelli sciolti- propone
Deidara
-Ma anche no! I
capelli non li sciolgo,
massimo mi faccio la treccia-
-Perché
no?- domanda Deidara
-Perché
ho i capelli mossi, e se li
sciolgo mi vanno tutti in giro, poi sono lunghi e come tira un
po’ di vento si
arruffano e alla fine sembro un gatto appena uscito da una centrifuga-
spiega
-Allora
tagliali!- risolve Deidara
-Mai!- mia
sorella divarica le gambe e
mette le braccia conserte
-Per non farli
intrigare passaci la
piastra, e poi li lasci sciolti o ti fai la mezza coda-
-Non ho la
piastra e poi cosa è la mezza
coda?-
-Questa-
risponde il biondo indicandosi i
capelli -La piastra te la presto io-
-Fammi capire tu
hai la piastra?!-
domando inserendomi nella conversazione
-Secondo te ho i
capelli lisci così?-
-Sei proprio una
Barbie … - scuoto la
testa
Deidara risponde
eloquente con un dito
medio alzato
-Comunque quando
vai da lui?-
-Prima esco con
Hinata e Gaara poi al
ritorno passo a casa sua-
-Sai dove abita?-
-Si ero con te
quando lo hai accompagnato
a casa dopo scuola con la macchina-
-Giusto!-
-Ok ora fuori
che devo andare a farmi la
doccia!-
Lena ci sbatte
fuori poi prende le sue
cose e si chiude in bagno, dopo un po’ sento Deidara bussarle
al bagno e dirle
che i capelli non deve asciugarseli perché ci pensa lui.
A pranzo oggi
siamo tutti e riusciamo ad
avere una conversazione normale e civile almeno finchè non
passiamo al tema
‘scuola’ quando mamma porta il dolce
perché a quel punto Atsutane si incavola
con il figlio il quale ha una media molto scarsa
-Vieni di
là- ordina il signor Iwa
-Sto mangiando-
risponde Deidara
mettendosi in bocca una forchettata di torta
-Vieni di
là subito!- insiste il padre
alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo
Deidara si alza
di malavoglia e segue il
padre nella stanza del tè, sentiamo la porta sbattere e
Atsutane urlare contro
il figlio che gli risponde a parolacce, poi dopo un po’ si
sente il silenzio e
Iwa senior torna a mangiare il dolce con il viso rosso mentre di
Deidara
nessuna traccia.
-Ho finito
mamma, posso salire?- domanda
Eleni
-Si-
-Vado su anche
io- informo e mi avvio
fianco a fianco con mia sorella su per le scale, ma invece di andare in
camera
nostra facciamo tappa nella stanza del biondo che sta imprecando
neanche troppo
velatamente mentre tira i libri di scuola in giro per la stanza
-Deidara,
calmati- sussurra la mia
gemellina
-Calmati un
c***o! Mi sono rotto di stare
qui con quel testa di … -
-Deidara!
È pur sempre tuo padre! Adesso
vieni a sederti qui ti calmi e parliamo- lo sgrido io
Lui segue il mio
consiglio e si butta sul
letto vicino a me, mentre mia sorella inizia a raccogliere i libri e i
quaderni
per disporli ordinatamente sulla libreria
-Perché
parli in quel modo di tuo padre?-
domando scostandogli i capelli dall’occhio
-Vuoi la
verità? Quello è mio padre, è
vero, ma per lui io sono solo il risultato di un preservativo rotto,
sono un
peso e una seccatura visto che non sono perfetto, se poi venisse a
sapere che
sono anche gay mi farebbe fuori sicuramente-
-Secondo me stai
esagerando- dico
sdraiandomi accanto a lui
-Kate tu non lo
conosci-
-Cosa direbbe se
venisse a sapere di
questa?- domanda mia sorella tenendo in mano una busta di plastica con
dentro
Marijuana
-Dove
l’hai presa?- domanda in biondo con
ira
-Stavo
raccogliendo il libro sotto il
letto e l’ho vista per terra- risponde lanciandogliela -Non
ho visto nessuna
busta sotto il tuo letto-
-Neanche io-
confermo le parole di mia
sorella
Deidara abbozza
un sorriso
-Devo andare a
prendere il pettine e la
pinza così mi fai la piastra?- domanda Lena tranquilla
cambiando argomento
-Si ok-
-Ti accompagno!-
usciamo dalla stanza del
nostro fratellone e chiudiamo la porta dietro di noi
Dopo una ventina
di minuti torniamo e
Deidara inizia a fare la piastra a Lena mentre chiacchieriamo, ad un
certo
punto Lena propone di fare una specie di gruppo di studio noi tre
così da
aiutare Deidara a superare l’anno senza tanti problemi, il
sopracitato
all’inizio è reticente ma poi si lascia
convincere, così prendo il libro di
storia di Deidara e inizio a sottolineare le cose importanti e leggerle
ad alta
voce poi interrogo il fratellone
A un quarto alle
quattro Lena esce e ci
lascia a studiare.
ANGOLO AUTRICI:
Salve
a tutti e scusate il mostruoso ritardo ma i nostri genitori hanno
deciso di prolungare le vacanze! Comunque speriamo che il capitolo vi
sia piaciuto, nel prossimo scopriremo se Lena sa perdonare!
Probabilmente
tra due capitoli inizieremo a scrivere in terza persona e non
più in prima perchè ci sembra meno infantile, ma
ancora non c'è nulla di deciso! Buona serata! Baci
Lena_kai_Kate
|
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Capitolo 11 *** Di coppie e cibo ***
-NON TUTTO IL
MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 11)-
TITOLO: Di coppie e cibo
Arrivo in
ritardo all’appuntamento come
programmato e trovo Hinata e Gaara seduti sulla panchina vicini e in
silenzio
-Scusate il
ritardo ma mi è toccato
venire a piedi perché mamma l’hanno chiamata al
lavoro e non mi ha potuta
accompagnare in macchina!- opto per giustificarmi con una mezza
verità
-Non fa niente
non ti preoccupare- mi
perdona Hinata baciandomi su entrambe le guance, saluto anche Gaara
allo stesso
modo
-Allora che
stavate facendo?- domando
-Ti stavamo
aspettando!- capitan ovvio
Gaara
-Ok, che ne dite
di andare a fare
merenda?- domando
-Solo se andiamo
al bar vicino al centro
commerciale, lì fanno la cioccolata calda e le torte
buonissime!- risponde
Hinata
-Non ti facevo
così golosa!- appunta
Gaara e la Hyuga naturalmente arrossisce
-Dai andiamo!-
li esorto
Ci incamminiamo
verso il bar parlando del
più e del meno, poi quando siamo lì ci sediamo ad
un tavolo un po’ nascosto e
ordiniamo, io una tisana alla vaniglia mentre i miei due amici
cioccolata calda
e torta alle noci, così scoprono anche di avere gli stessi
gusti in fatto di
cibo. Passiamo lì la seguente ora e mezza poi io me ne vado
e li lascio soli a
divertirsi.
Per mia fortuna
il portone del palazzo è
aperto così salgo le scale con calma cercando di immaginare
le possibili
conversazioni che avverranno, arrivata al quinto piano cerco la porta
del loro
appartamento: la 5E stando a ciò che ha detto Deidara e
quando la trovo inizio
a torturarmi le mani invece di bussare.
Sono nervosa.
Molto nervosa.
Alla fine faccio
un respiro profondo e
busso.
-Quale delle due
sei?- Kakuzu sa come
accogliere gli ospiti
-SofiaEleni-
rispondo telegrafica
guardandomi le scarpe, questo ragazzo mi mette in soggezione totale
-Hidan
è qui?- mi mordo subito la lingua,
con la febbre alta dove vuoi che vada, genio!
-Si-
perché non capisci che voglio
parlare con lui e non con te?!
-Sono passata
solo per sapere come sta …
-
-Perché
non vai a chiederglielo?-
Senza aspettare
una mia risposta si avvia
per il corridoio fino alla porta chiusa di quella che credo sia la
stanza di
Hidan
-Se dorme non lo
svegliare … - faccio in
tempo a dire prima che entri senza bussare, poi li sento parlare in
ucraino,
distinguo appena alcune parole come “amore” e un
“no” detto da Hidan, non mi
vuole vedere
-E’
sveglio se vuoi parlargli- Kakuzu
ricompare sulla soglia
-O-ok. Grazie-
mi tolgo le scarpe e mi
avvio per il corridoio.
-Hidan-kun,
posso entrare?- busso sulla
porta nonostante sia aperta
-Vieni-
è sdraiato sul letto tutto
vestito con le mani dietro la testa, i jeans scuri aderenti e la
camicia nera
con i primi bottoni slacciati, decisamente sexy, e il fatto che la
piccola stanza
sia avvolta dalla penombra non aiuta i miei ormoni.
-C-come stai?-
balbetto
-Bene- risponde
in maniera telegrafica ed
è freddo -Che ci fai qui?- dal tono che ha usato la domanda
corretta sarebbe
“Perché non ti levi dalle … ”
-Volevo sapere
come stavi- abbasso lo
sguardo, avevo indovinato: non voleva vedermi
-Potevi chiedere
a Kakuzu, lui lo sa come
sto-
-E sapere cosa
mi volevi spiegare-
-Ora ti
interessa?- mi guarda, anzi no mi
fulmina, poi torna a guardare il soffitto
-Credo mi sia
sempre interessato, ero
solo arrabbiata con te-
-E se ora fossi
io ad essere arrabbiato
con te?-
-Ne avresti
tutte le regioni. Mi sono
comportata malissimo-
-Te ne sei
accorta ora? Dopo una
mattinata intera che ti mando messaggi, a cui non ho mai ricevuto una
risposta,
o che provo a chiamarti, senza che tu mi risponda?- si alza dal letto e
io faccio
un passo indietro senza rendermene conto
-Io …
Mi dispiace- abbasso la testa
-Cosa dovrei
dire ora, che ti perdono?
Che mi sono già dimenticato che mi hai tirato un pacchetto
di sigarette e che
tu mi abbia ignorato?- quando nomina il pacchetto alzo lo sguardo,
effettivamente ha un brutto livido violaceo sotto l’occhio
destro
-Puoi dire
quello che vuoi- sono vicina
alle lacrime
-Se
c’è una cosa che mi manda in bestia è
essere ignorato, sappilo-
-Scusa-
decisamente non mi ero immaginata
questo tipo di conversazione, mentre continuo a guardarmi le scarpe
vedo i suoi
calzini entrare nel mio campo visivo e il suo profumo di menta mi
invade le
narici
-Sofi?- mi
chiama cambiando tono
-Lena!- alzo lo
sguardo di scatto e mi
perdo nei suoi incredibili occhi violetti leggermente lucidi a causa
della
febbre, siamo molto vicini, troppo vicini!
Tento di fare un
passo indietro e sento
le sue mani afferrarmi le spalle con una presa decisa e delicata.
-Tutti ti
chiamano Lena- sento il suo
respiro sul viso
“Non
devo saltargli addosso, non devo
saltargli addosso … Sono ancora arrabbiata con lui
… Sono … Merda se non la
smette di fissarmi lo stupro!” penso
-P-perché
allora tu non lo fai?- tento di
mantenere il controllo sulla mia voce con scarsi risultati, lui ghigna
leggermente
-Тому
що
я
можу- (=
perché io
posso. Almeno secondo il traduttore!)
-Non ho capito-
lui sorride e annulla le distanze tra noi.
Sento le sue
labbra
sulle mie.
-Perché
io posso-
sussurra senza staccare le nostre labbra, poi approfondisce il bacio
Non so quanto
tempo dopo ci stacchiamo, la mia arrabbiatura si è
improvvisamente dissolta, ma
al suo posto c’è la confusione
-Perché
mi hai
baciata?- domando
-Perché
… -
-Non dire:
“perché
io posso”!- lo interrompo, lui sorride
-Allora che cosa
ti devo rispondere, Grecia?- domanda
-Senti Ucraina!
…-
non so cosa dire, ci siamo appena baciati e già stiamo
discutendo come sempre
-Si?- alza un
sopracciglio
Non so cosa
rispondere per cui lo bacio, lui sposta le mani sui miei fianchi e mi
stringe a
se
-Molto
eloquente!- commenta
-Solo
perché io
posso- gli sorrido copiando le sue battute
-Ok me lo sono
meritato- mi da un bacio a stampo
-Hidan io esco!
Non torno per cena ma c’è della roba in frigo-
avverte Kakuzu affacciandosi
alla porta
-Ok- risponde il
fratello e Kakuzu sparisce senza neanche darmi il tempo di dire ciao,
sentiamo
la porta dell’appartamento chiudersi
-Posso offrirti
qualcosa?- domanda Hidan prendendomi per mano e portandomi nel salottino
Io guardo le
nostre mani intrecciate e non rispondo, finchè lui non mi
schiocca le dita
davanti alla faccia
-No, grazie-
rispondo
-Cosa sei venuta
a fare?- domanda sedendosi sul divano e accavallando le gambe, io
rimango in
piedi come una salama
-Volevo sapere
come stavi e … -
-E dirmi che
sono
sexissimo e non puoi vivere senza di me?- mi interrompe con questa
cavolata,
vorrei prenderlo a schiaffi, ha una faccia che dice chiaramente
“ti sto
prendendo per i fondelli e mi diverto molto”
-No, per
portarti
la Tachipirina- tiro fuori la scatola dalla borsa
-Non mi serve-
afferma lui
-Bhè,
io te la
lascio qui lo stesso- sono più testarda io!
-Stasera vieni
in
discoteca?-
-Come scusa?!
Stamattina avevi una febbre assurda e ora vuoi andare in discoteca?
Senza
contare che domani mattina è lunedì e
c’è scuola!- elenco incredula
-Te
l’ho già
detto che ho mal di testa? E comunque ragazzina
stavo scherzando- mi sfotte sottolineando la parola
ragazzina, lo prendo a
schiaffi! E’ più lunatico di una donna con le sue
cose!
-Ok io torno a
casa!- lo informo dirigendomi alla porta
-Perché?
Non ti
sarai mica offesa?- salta su dal divano e mi raggiunge
-No è
solo che
sono le sette e devo andare a cena- spiego
-Sai pensavo,
che
magari … al diavolo … ti va di fermarti a cena
qui con me? Insomma possiamo
parlare, magari se vuoi anche guardare un film, insomma mi faresti un
po’
compagnia … - come si fa a dirgli di no?
-Ok, va bene,
avverto mia mamma- sorride e mi bacia un’altra volta, poi si
avvia in cucina
mentre io chiamo a casa.
-Pronto?- il
massimo della fortuna è che mi risponde Deidara
-Deidara sono
Lena, senti io rimango a cena fuori, puoi avvertire mamma?- domando
-Aspetta che ti
passo tua sorella!- maledetto! Lo ha fatto apposta, ora Katharina mi
subisserà
di domande!
-Lena!! Dei ha
detto che rimani a cena fuori! Il che significa che rimani a cena da
Hidan!
Allora cosa è successo? Avete fatto pace? Bhè
certo se rimani a cena avete
fatto pace per forza e … - attacco il telefono, non voglio
essere scortese ma
insomma in tre secondi mi ha riempito di domande! Quando
tornerò a casa le
racconterò tutto, o quasi, sorrido e raggiungo Hidan in
cucina.
IL NOSTRO
ANGOLETTO:
Perdonate il
mostruoso ritardo, è iniziata la scuola! Speriamo che il
capitolo vi piaccia!
Hidan è molto OOC però è
così che ce lo immaginiamo, è anche abbastanza
contenuto nelle parolacce, ma questo è colpa della febbre! XD
Un bacio a
tutti!
Lena e Kate
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