Forse non te l'ho mai detto. Ma ti amo

di Sia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tu sei la mia stella:) ***
Capitolo 2: *** Mareggiata d'amore ***
Capitolo 3: *** Insieme al tramonto ***
Capitolo 4: *** I nostri dolcetti alla rosa ***
Capitolo 5: *** In un prato, su un albero ***
Capitolo 6: *** I canarini in piazza ***
Capitolo 7: *** Un amore un po' speciale ***
Capitolo 8: *** Insieme nel fango ***
Capitolo 9: *** Perché tu mi ricordi lei. ***
Capitolo 10: *** Io ti penso anche adesso ***
Capitolo 11: *** Infondo una barca ha sempre bisogno della sua Isabella ***
Capitolo 12: *** Il loro libro ***
Capitolo 13: *** Sempre e per sempre ***
Capitolo 14: *** Amo i dolci ***
Capitolo 15: *** Il loro amore durerà per sempre ***
Capitolo 16: *** Non la dimenticherò mai... ***
Capitolo 17: *** Ora avrò di nuovo il coraggio di vivere ***
Capitolo 18: *** Io la amo, anche con la sua arroganza! ***
Capitolo 19: *** L'amore è libero ***
Capitolo 20: *** La vita ritorna! ***
Capitolo 21: *** Come con un solo diario, la storia finisce.. ***



Capitolo 1
*** Tu sei la mia stella:) ***


Questa è la coppia Pervinca e Grisam spero vi piaccia specialmente a voi due:)


E' da giorni che ci gira in torno, quel ragazzo dagli occhi grigi è per la prima volta in difficoltà, la difficoltà di cambiare pagina e di scriverne un'altra con la sua Pervinca.

Non sa come farlo, andare da lei gli sembra stupido, è da giorni che la evita per le grandissime figuraccie dell'altre volte.

Ma lui la vuole, vuole sentirla sua, vuole sentire il suo profumo per sempre, sentire le sue mani intreccete con le sue, sentire le sue labbra sulle sue nel fatidico momento del 'si', ma lui non ci riesce, ci 

prova ma ha paura, ma poi di cosa, di essere respinto dalla sua stella, la sua amata metà, fatta per lui, il suo respiro.

Lui l'ama ma non sa come fare  a  dirglielo, è semplice si dice ma davanti a lei si blocca, non parla, le parole non escono, zittite dalla bellezza della ragazza.

Un cinque luglio il ragazzo la trova al chiaro di luna sull'altalena di quando erano piccoli e le si avvicina.

Lei non si accorge di lui fin che non sente le sue mani non sono sui suoi occhi:

-Chi è? Gri, amore sei tu vero?- gli domanda la ragazza spaventata.

-Si- segue la risposta del ragazzo. A quella voce la ragazza si rilassa, con lui può essere se stessa.

-Che ci fai qui a quest'ora nel mio giardino?-

-Passeggiata- le risponde cauto e si siede sul prato di casa Perwinkle

-Nel mio giardino?-la ragazza gli si avvicina

-Non posso amore?- 

-Si che puoi, perché ti amo- gli dice la ragazza e si avvicina alla faccia del ragazzo che risponde al bacio.

Finiscono sdraiati sul prato a guardare le stelle.

Sono abbracciati quando lui le dice:

-Guarda quella stella, mi è sempre piaciuta, è comparsa il giorno che ti ho dato l'anello-

La ragazza gli sorride - E' bellissima Gri-

-Lo so e sai una cosa, io ti amo e quella stella siamo noi due, una stella unita che non si potrà mai dividere, mai- aveva fatto alzare la ragazza che lo guardava stranito.

-Scusami Pervinca, è da giorni che ci penso ma non ho mai avuto il coraggio di farlo, ma qui sotto le stelle è perfetto- si era inginocchiato davanti a lei.

-Mi vuoi sposare amore mio?- le aveva chiesto con la più grande semplicità del mondo.

Lei aveva sorriso e si era inginocchiata come lui.

Si era avvicinata -Si amore, stella del mio cielo- ora anche lui sorrideva.

-Ti amo anch'io-

Ora si stavano baciando, inginocchiati sul prato verde illuminato dalla luce della stella, quella coppia sarebbe rimasta insieme per sempre e avrebbe condiviso altre notti e altre stelle insieme.


Angolo autrice:
Mi piace tantissimo e spero che piaccia anhce a te:)
Vorrei solo dire un graze enorme a quella due fantastiche ragazze a cui dedico questa soria:)








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Capitolo 2
*** Mareggiata d'amore ***


Questa è la coppia Jim e Vaniglia:

Jim non era ancora tornato e Vaniglia stava male, gli mancava molto, erano passati esattamente cinque anni, sette giorni e quattro ore.

E lei continuava a pensarci, non riusciva a stare senza di lui, aveva scritto anche dei diari  per ricordarsi di lui.

Tutti i giorni si prendeva un po' di tempo per scrivergli, scrivergli col cuore.

L'unica volta del giorno in cui lei si sentiva libera e felice.

Rideva mentre scriveva.

Un giorno poi aveva avuto una grande idea, gli avrebbe scritto una lettera e l'avrebbe data a Querca, lei ne era sicura gli sarebbe arrivata:

"Caro Jim, lo sai che mi manchi,
io ti sto ancora aspettando, sto aspettando il tuo sorriso,
i tuoi occhi e le tue labbra.
Se ti arriverà questa lettera allora ricordati, vieni a prendermi amore mio."


Giorni erano passati e lei era sempre più scoraggiata, neanche una notizia da Quercia, neanche due parole.

L'unico modo per ridere un po' per lei era andare a vedere le mareggiate, quelle che guardava con lui, quando era lì con lei.

Era uscita di casa e ora era sul molo a gurdare le onde infrangersi sul molo, le guardava con amarezza mentre pensava a lui, sapeva che sarebbe tornato, ma non sapeva qunado e le faceva male.

Aveva sentito un rumore e si era girata ma non c'era nulla.

Delusa aveva rivolto di nuovo lo sguardo sul mare e nell'esatto momento le era caduta una lacrima sul viso. 

Non avrebbe mai pensato di poter di nuovo piangere per lui dopo la sua partenza.

Da dietro aveva sentito di nuovo un rumore, ma non voleva guardare, per illudersi di nuovo, non più.

Poi aveva sentito un abbraccio, un caldo abbraccio che  faceva sciogliere.

-Perchè piangi Vaniglia- era una voce bellissima, aveva aspettato tanto di sentirla, precisamente cinque anni e due mesi.

-Perché mi sei mancato- ormai lei piangeva, piangeva tanto ma non più per la tristezza di non averlo ma per la felicità de sentirlo accanto, vicino a lei.

-Mi spiace Vaniglia, avrei voluto tornare, ma ho avuto problemi, la tua lettera mi è arrivata sai e quando l'ho letta sono venuto, non volevo più aspettare mai più, e perché avrei dovuto.-

Lei gli sorrideva, si era girata e ora potevano finalmente vedersi in faccia, lui era diventato un bellissimo uomo e lei una bellissima ragazza.

Vivevano per una ragione ora, non si sarebbero mai più separati, perché si amavano.

Per coronare il loro amore, i due ragazzi si era uniti in un bacio, il loro primo vero bacio, la loro ancora d'amore.

Avrebbero sicuramente visto altre mareggiate insieme, sorridendo alla vita.

Angolo autrice:
Ok passiamo al secondo capitolo, devo dire che mi piace molto e che ho voluto cambiare un po' la storia.
Spero vi piaccia come il primo ragazze;)



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Capitolo 3
*** Insieme al tramonto ***


Coppia Fransis/Nepeta:

Nepeta come suo solito stava parlottando con Pervinca:

-Secondo me tua sorella sta molto bene insieme a quel ragazzo che era venuto quando c'era il Terribile 21, ti ricordi? Come si chiamava?- la solita dimenticona!

-Jim, si chiamava Jim ed è logico, sono veramente una bella coppia e non vedo l'ora che lui ritorni!- 

-Ah ma deve tornare?-

-Nepeta!-

-Scusa era solo per metterla sul divertente-

-Non lo è affatto. Tu che dici tutto sulle coppie perché per una volta non provi ad immaginarti con qualcuno?-

-Io, io sono troppo brutta per farlo e poi chi mi vorrebbe, sono tutti troppo occupati con le altre ragazze, quelle più belle di me!-

-Non è vero, che mi dici di..-alla ragazza non veniva proprio in mente nessuno, Nepeta aveva ragione, non c'enerano molti pronti a fargi la corte.

-Visto, non c'è nessuno.-aveva concluso l'altra sperando di non tornare sull'argomento.

Al contrario era arrivato Francis e Nepeta era visibilmente arrossita.

Pervinca per aggiungere il danno alla beffa aveva detto prima di andarsene:

-Ci sentiamo domani a scuola và, io devo andare da mia sorella per vedere se ha novità- e aveva salutato la ragazza con un sorisetto beffardo.

Ora Nepeta era rimasta sola con Francis, non che le dispiacesse, ma si vergognava.

Quando c'era lui sentiva le farfalle sbocciargli nella pancia e un caldo tremendo. Sapeva benissimo di essere arrossita.

Dopo aver maledetto mentalmente la sua amica aveva iniziato un discorso con il ragazzo:

-Ciao, Francis, che ci fai qui, insomma qui su questa panchina?-

-Non posso starci? Io penso di si, hai qualche nuova coppia, più che altro-

Da dietro, prima che la ragazza potesse rispondere, si era levato un grido:

-Vai così fratellino che va bene- Francis era arrossito, perché Tommy doveva sempre metterlo in imbarazzo con la ragazza che gli piaceva? E perché poi chiamarlo fratellino se era il maggiore!

-Che intendeva dire tuo fratello?- gli chiese poi la ragazza un po' stordita. Intanto la sua faccia era diventata un peperone.

-Mio fratello oh niente, non ti preoccupare per questo, ma più che altro comincia a correre che potresti morire di solletico!-

La ragazza aveva colto al volo le parole del ragazzo e si era messa a correre, soffriva molto il solletico, specialemente quando era lui ha farglielo.

Erano arrivati fino alla spiaggia illuminata dal tramonto, un tramonto di quelli belli e indimenticabili.

-Ok, hai vinto tu ma ti prego non farmi il solletico- aveva detto lei ansimando.

Lui non aveva risposto ma anzi si era seduto su un lungo scoglio piatto:

-Vieni a sederti-

Lei si era messa di fianco a lui che l'aveva abbracciata.

Nepeta era diventata tutta rossa.

-Sai una cosa Nepeta, si dice che chi si baci al tramonto stia insieme per sempre- Francis aveva detto questa frase con così tanta dolcezza che Nepeta si era sciolta.

Lui le aveva preso il viso tra le mani e l'aveva baciata, lei aveva risposto al bacio. 

Quando si furono staccati lei gli aveva sorriso e aveva detto: 

-Non ti libererai di me facilmente adesso lo sai-

-E chi ha detto che voglio farlo, io ti amo e io e te staremo insieme per sempre, per una volta te lo dico io- Le aveva sorriso e si erano riabbracciti.

-Ti amo anch'io- Ora tutti e due sorridevano, non sapevano precisamente perché forse perché finalmente anche lei aveva trovato qualcuno da amare;

o forse perché adesso era lui cha aveva indovinato una coppia.

L'importante per loro in quel momento, davanti a quello splendido tramonto era stare insieme.


Angolo aurtice:
Grazie a tutti per aver letto questo lungo capitolo.
Se ci sono degli errori mi spiace moltissimo.
E vi annuncio già che il prossimo capitolo sarà su Shirely e Tommy:)




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Capitolo 4
*** I nostri dolcetti alla rosa ***


Coppia Shirley Tommy:


In un freddo pomeriggio di gennaio Shirley stava preparandosi dei dolcetti alla rosa, gli adorava, gli mangiava sempre perché gli facevano ricordare il suo Tommy, non sapeva non sapeva il motivo ma

c'era qualcosa di speciale in quei dolcetti.

Sentire il loro sapore era come sentire lui che l'abbracciava.

Si era sistemata nel suo plaid azzurro e ora guardava fuori dalla finestra.

Non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse uscire con qul freddo eppure fuori dalla finestra era comparso Tommy con un bellissimo sorriso.

Il cuore della ragazza si era riempito di gioia era da tanto che non lo vedeva e il desiderio di rincontrarlo era diventato incontenibile.

Era volata fino alla porta e gli aveva aperto.

-Ciao, Tommy che ci fai qui?-

-Avevo voglia di un po' di dolcetti alla rosa, mia cara steghetta- detto questo si era avvicinato al viso della ragazza e aveva strofinato il suo naso contro quello di lei. Si salutavano sempre così.

Come una perfetta coppia, facevano tutto insieme e si divertivano perché potevano essere se stessi, mostrare ciò che gli altri non sapevano.

Questa relazione andava avanti da tanto tempo e loro erano sempre più vicini.

Si erano seduti e lei gli aveva dato un po' di dolcetti.

-Grazie-

-E di che, per dei dolcetti alla rosa? Per te questo è altro-

-Che stavi facendo?-

La ragazza si era bloccata non poteva certo dirgli che lo stava pensando, che lo voleva lì. Era arrossita e ilragazzo l'aveva notato.

-Allora?- aveva inarcato un sopraciglio - non mi dirai che c'era qualcuno con te?-

- Io.. no....-

-Shirley, non mi dici niente- ormai il ragazzo stava ridendo gli piaceva prenderla in giro sui ragazzi perché lei si imbarazzava tantissimo.

-Non è vero- gli aveva mostrato la lingua.

Adesso anche lei rideva di gusto.

Poi si erano sistemati sul divano tutti e due sotto il suo plaid azzurro e ora parlavano tranquilli come due fratelli.

Tutti e due a proprio agio, insieme si completavano, erano fatti l'uno per l'altra ma nessuno dei due voleva ammetterlo.

Vaniglia glielo diceva sempre e loro arrossivano e evitavano di guardarsi, forse per l'imbarazzo.

-Io devo andare...uahh- 

Il ragazzo era inciampato ed era finito in braccio alla ragazza.

Le loro bocche si erano unite in un lungo bacio.

Nesuno dei due aveva intenzione di staccarsi, ora che ne avevano la possibilità perché lasciarla andare.

Sfortunatamente dopo un po' di tempo avevano finito l'aria e bene o male si erano dovuti staccare.

Il ragazzo ora guardava fuori dalla finestra mentre lei guardava il fuoco davanti a lei.

-Senti Tommy io penso...-

-Io ti amo Shirley, io vivo per te, io vivo solo perché tu me ne dai la forza. Tu sei il mio respiro.- Tommy era tutto rosso in faccia, ma era sicuro di ciò che aveva detto perché lo sapeva ormai da tempo

che gli piaceva quella ragazza.

Lei si era fermata sembrava una statua.

Sapeva anche lei quello che provava.

-Ti amo anch'io Tommy e sono stata una stupida a..- il ragazzo l'aveva baciata di nuovo questa volta volontariamente.

Gli bastava sapere che anche lei provava lo stesso per lei, questo importava.

La ragazza non oppose resistenza e rispose al bacio.

Una volta di nuovo senza aria si staccarono, adesso sorridenti si guardavano in faccia, per la prima volta senza imbarazzarsi.

Sarebbero rimasti sempre insieme condividendo dolcetti alla rosa e bacietti davanti al fuoco.

Angolo autrice:
Bene ecco a voi il quarto capitolo:)
Per la prossima coppia mi affido a voi ditemi pure che volete, magari una Flox Acanti..decidete a voi, a me non pensa molto.
Spero vi sia piaciuta.


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Capitolo 5
*** In un prato, su un albero ***


Bene, questo capitolo diciamo che non lo volevo scrivere ma siccome me lo ha chiesto _Haru_chan_ lo faccio, un bel Scarlett/Grisam, che poi di bel vedremo;)


Scarlett si era preparata per il momento più bello della sua giornata, la sera, dove lei cominciava a sognare, sognare il suo amore.
Nessuno lo sapeva, nemmeno le sue amiche ma, lei da tempo indeterminato si era innamorata segretamente di Grisam Burdock.
Si era sistemata nel letto e aveva incominciato a sognare:



-Sei bellissima, mia principessa- 
La ragazza si era girata e aveva trovato il suo ragazzo preferito con un bel sorriso.
Era vestito da festa e lei non aveva non potuto notare quanto stesse bene.
-Anche tu!
Ma che ci facciamo qui?-
-Non ti ricordi, io ti avevo invitato per il ballo, il tuo ballo, del tuo quindicesimo compleanno e tu hai accettato e ora sono qui per accompagnarti-
Lei era molto eccitata, se solo fosse stato vero.
-Allora balliamo-
Lui l'aveva abbracciata e ora ballavano in mezzo alla pista, solo loro due, dei perfetti protagonisti!
Mentre ballavano Scarlett aveva fatto modo di notare Perwinkle uno sbraitare, tutta rossa in viso per la rabbia!
In sè pensava quanto fosse bello quel sogno.
Era abbracciata al suo amore mentre ballava un classico, lei si sentiva in paridiso.
Se solo fosse stato vero.
A un certo punto Pervinca si era avvicinata e aveva detto.
-Mi hai fatto penare un po' troppo non credi, va bene uscire con lei per vendicarsi, ma ora basta!-
E gli aveva portato via il suo Grisam.



Scarlett si era svegliata tutta sudata, altro che bel sogno!
Quello era stato proprio un bell'incubo!
Come si permetteva quella stupida di portarsi via il suo Grisam.
Si era rimessa sotto le coperte nella seranza di non sognare più quella brutta scena.
E naturalmente fu così..



Lei e Grisam si trovavano su un albero in mezzo ad un prato verde, molto esteso.
Lui l'aveva abbraccita e lei aveva appoggiato la testa contro il suo corpo.
-Perché mi hai portato qui?-
-Ti ricodi l'alrto giorno quando mi hai detto che ti piacevano i prati?-
Lei aveva annuito, non sapendo affato di cosa stesse parlando.
-Beh io volevo che il ricordo dei prati fosse ancora più bello, che il ricordo fosse di questo prato, di questo albero, di me e..- aveva preso tra le mani il viso di Scarlett e l'aveva baciata -... e di questo-
-Ci resterà per sempre ora- avevano sorriso entrambi mentre da dierto il sole li illuminava.



Scarlett si era svegliata con un bel sorriso soddisfatto.
Si era vestita con meno fiocchetti del solito e per questo la mamma aveva protestato ma,  a lei non importava.
Percorrendo la strada poi si era ritrovata davanti Grisam con Pervinca.
Li aveva guardati con amarezza ma, infondo lo sapeva, sarebbe stato suo solo la notte, su un albero, in un prato.



Angolo autrice:
Spero veramente che vi sia piaciuta.
Allora posso dire con certezza che questa coppia mi fa proprio vomitare ma, siccome sto facendo tutte le coppie ci doveva essere anche questa, per la gioia di GiuliaXD

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Capitolo 6
*** I canarini in piazza ***


Coppia Flox/ Acanti con piccola sorpresa alla fine :)

Le gemelle erano ammalate e Flox per non sentirsi sola si era messa in testa di andar a dipingere la mareggiata, ma aveva cominciato a piovere e lei era stata costretta a rimanere a casa.

La mamma e la zia erano andate dai Perwinkle per parlare un po' con i grandi, mentre il papà era andato nella sua bottega a dipingere.

Non dico che si sentisse sola ma diciamo che sarebbe stata più felice in compagnia di qualcuno.

Si era sistemata davanti alla finestra con le braccia incrociate.

Aveva sbuffato, i suoi parenti sarebbero arrivati verso le sei e mezza e adesso erano solo le quattro e cinquanta, c'era ancora molto tempo, ma lei non sapeva come usarlo.

Ad un certo punto la ragazza aveva sentito qualcosa nella sua camera, si era girata e ci aveva trovato un grazioso canarino giallo.

-Ciao piccolino, da dove sei entrato?-

Lui si era mosso verso la porta che era chiusa e così aveva optato per la finestra, fuori aveva smesso di piovere, di colpo.

-Vuoi uscire?-

Aveva preso il cappotto, si era vestita e aveva adagiato il canarino nelle sue mani.

Era uscita dalla porta principale e aveva appoggiato il canarino per terra.

-Forse vai!-

Il canarino non voleva muoversi.

-Perché non vai?-

Stava per ritoccare il grazioso uccellino ma, lui era scoppiato, davanti ai suoi occhi, ora per terra c'erano solo delle piume che avevano formato una frase.

"Vieni in piazzia"

La ragazza da brava curiosona si era messa a camminare fino alla piazza.

Non c'era nessuno, così lei si era seduta su una panchina.

-Vedo che hai seguito il mio messaggio-

La ragazza si era presa un bello spavento! 

Acanti era comparso dietro di lei con un bel sorriso sulle labbra.

-Sei stato tu?-

Il ragazzo aveva annuito e si era seduto i fianco a lei.

-Perché?-

-Volevo vedevti- la ragazza l'aveva guardato male e così lui aveva aggiunto - da solo-

-Perché?-

-Volevo divti che tu pev me sei impovtante e un altvo giovno senza di te savebbe come toglievmi l'ossigeno, per me vovvebbe dive movive.-

La ragazza lo guardava stranito, era da tanto che voleva sentire quella frase, l'aspettava ormai da anni, gli piaceva molto quel ragazzo.

-Anch'io-

Il ragazzo l'aveva abbraccita e ora erano seduti sulla panchina riparata da quercia  che intanto pensava tre se e se:

"L'amore è proprio una cosa bella Sapevo che prima o poi questi due ragazzi si sarebbero messi insieme."

Lei ne aveva viste di coppie e sapeva per certo che questa sarebbe durata a lungo, molto a lungo.

Mentre loro si baciavano lei pensava, pensava al suo amico Abete, aveva sempre avuto un debole per lui e sapere che era morto per lei era stato una botta al cuore.

Ma sorrideva, con la consapevolezza che comunque l'amore nel mondo sarebbe sempre sbocciato.


Angolo autrice:
Grazie a tutti che hanno letto questo capitolo, spero proprio che vi sia piaciuto:)

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Capitolo 7
*** Un amore un po' speciale ***


Questa è un capitolo un po' speciale, mi è venuta l'idea grazie Royafan, quando le ho recensito la sua ultima storia, è tutto narratto da Vaniglia, spero vi piaccia;)

Chi ha detto che un amore può nascere solo tra ragazzi e ragazze?
Si sbagliava, io conosco una ragazza speciale, che amo intensamente, la mia metà che si ritrova a essere il mio opposto, uguale.
E' sempre con me, la vedo tutti i giorni e lei vede me.
Ora è qui davanti a me, mi sorride, mi piace stare con lei, perché posso sentirmi me stessa, non Vaniglia, ma Babù!
E per lei è importante essere per me non Pervinca ma, Vì!
Ci stiamo abbracciando, dopo la guerra, lei è tornata da me e ora non mi sento più sola, perché posso sentire il suo corpo contro il mio.
Ora posso vedere la mia seconda ombra dietro di me.
Ora mi sento di nuovo protetta, mi sento piena, mi sento felice, perché lei è con me.
Se non fosse successo niente, non avrei mai scoperto quello che provo.
Non avrei mai capito che lei era la mia speranza, la mia vita, il mio buio.
E lei non avrebbe capito che per lei sono la luce.
Ci sentiamo l'infinito potere, insieme, noi siamo l'infinito potere.
Insieme ci sentiamo solo noi.
La guardo, lei non mi ha tradito, io l'ho sempre saputo, anche quando non c'era.
Quello che importa adesso è che lei è qui con me.
Così mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: -Ti amo-
Lei mi sorride e mi dice -Anch'io-
Sorridiamo ancora mentre la folla ci acclama.
Da ora sarebbe sempre stata con me.
Io lo sapevo.


Angolo autrice:
Questa ff è un po' diversa dalle altre ma, oenso sia venuta bene, non ho mai scritto qualcosa del genere.
Spero vi sai piaciuta :)

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Capitolo 8
*** Insieme nel fango ***


Mi sono accorta che il capitolo prima era corto e per rimediare mettouna Dalia/Cicero:

Dalia un giorno di maggio aveva scoperto quanto fossero curiose le sua gemelle.
-Mamma, ma papà com'è che ti ha chiesto di diventare sua moglie?-
Non è che si vergognasse ma quel giorno era preferibilmente da non ricordare.
-Beh vedete ragazze, se volete proprio saperlo allora smettette di fare ciò che state facendo ora e venite qui da me, che vi spiego- mentre diceva quella frase aveva sorrisso, le gemelle si erano guardate quella sarebbe stata proprio una bella storia....

Dalia era andata dai Poppy per far compagnia alla futura mamma di Shirley, lei era andata a preparare del tè e così Dalia era rimasta da sola..
Si era appoggiata al balcone e aveva sospirato, quella era veramente una bella giornata e sicuramente lo sarebbe stata ancora di più se il suo Cicero.
Stavano isieme da tant tempo e lui non aveva ancora pensato, neache lontanamente al matrimonio, cosa che la rendeva triste, e anche molto.
Ad un certo punto gli era volato via lo scialle che portava intorno al viso, per coprirsi dal freddo vento, anche se era una bella giornata c'era il vento, la tipica "giornata da nodi".
Si era messa a rincorrerlo ed era finita nel recenti dei maiali, dove qualcuno stava imprecando.
-Ma dove cavolo sei finito...... stupido giorno dei nodi!-
Era Cicero con le mani infilate nel fango, probabilmente gli era caduta qualcosa nella terra a causa del vento e ora non riusciva a trovarla.
Lei si era avvicinata e si era piegata vicino a lui, che non se ne era accorto a causa del volume della voce.
-Che stai cercando?-Gli aveva chiesto lei vedendolo un po' in difficoltà.
-AHHH...Dalia amore che ci fai qui dai Poppy, nel recinto dei maiali, una brava donna come tw non dovrebbe stare qui- Si era preso un bell spavento e ora cercava di nacondere un misfatto.
Dalia sentiva puzza di bugia.
-Sicuro? Penso che resterò, ti aiuto così a trovare ciò che hai perso, comunque ero qui per stare con la mia amica e mentre lei non c'era il mio scialle è volato fin qui-
-Non è necessario che resti.. ce la faccio da solo!- Aveva detto quella frase con così poca verità che neanche lui ci avrebbe creduto
-Oh va bene resta, ma se trovi qualcosa promettimi di non tirarlo fuori ma, di girarti e chiamarmi-
Lei aveva annuito e tutti e due si erano messi alla ricerca del prezioso oggetto.
Si era fatta ormai sera e purtroppo per loro era l'ora di andare a casa.
-Cicero, mi sa che dobbimo andare, mia sorella Lallà sarà preoccupata, andiamo?-
Si era girata e stava uscndo dal recinto ma, lui l'aveva fermata per il braccio.
-Sai cosa stavo cercando?-
Lei aveva negato
-Cosa?-
-Il nosto, il tuo anello-
Dalia aveva fatto una faccia indecifrabile, tra il contento e il triste.
Contenta perché finalmente glielo avrebbe chiesto.
E triste perché quello era il suo amato anello, che prima del matrimonio era stato perso.
Una lacrima gli aveva solcato il viso.
-Ti prego non fare così, ti prego...- Lui si era avvicinato e ora l'abbracciava.
Lei si era messa a ridere.
-Perché ridi?-
-Mi hai sporcato tutta di fango-
Anche lui rideva anche se adesso era pure lui tutto ricoperto di fango.
Avevano cominciato una battaglia di fango sotto un bel cielo fatto di stelle, stelle e luna.
Si erano seduti con le gambe incrociate sul fango e lei gli aveva appoggiato la testa sulla spalla.
-Mi vuoi sposare, allora?
-Si, maialino, perché ti amo-
-Anch'io mia maialina-

Le ragazze stavano ridendo sul tappetto.
Vaniglia si era asciugata una lacrima.
-Davvero è andata così?-
-Si- la mamma aveva annuito.
Le ragazze se ne erano andate mentre era arrivato Cicero, che aveva trovato la moglie sovra pensiero.
-A cosa stai pensando?-
-A te maialino-
Si erano messi a ridere come matti e si erano baciati.
Da dierto la porta le due ragazze avevano spiato tutto e ridevano felici pure loro, quella coppia di sposini sarebbe durata ancora a lungo.

Angolo autrice:
Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio chiunque voglia recensirla:)
Scusate se ci sono errori ma sono particolarmente stanca.

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Capitolo 9
*** Perché tu mi ricordi lei. ***


Storia su coppia Duff/Tomellilla:) E' un POV Tomellilla:)

Ero entrata nella mia stanza, volevo chiudermi un po', passare troppo tempo con le gemelle mi faceva male:
mi faceva ricordare la mia gioventù e il mio amore, il mio adorato Duff Burdok.
Non glielo ho mai detto perché mi sono sentita sempre riufitata da lui, lui pensava alla sua ragazza, e io ero solo un amica.
Un amica, queste parole mi fanno male...
Anche se credo che dopo la scomparsa di sua moglie lui si sia più avvicinato a me, questa si che è una cosa che mi rende felice.
Immagino come fosse finita se Oleander non fosse mai stata rapita del malvagio Terribile 21, lui non mi avrebbe mai regalato quella speciale piuma.
Apro il cassetto e sorrido, torno indierto con i ricordi, non è mai stato come io ho raccontato, io non l'ho rifiutato,  come tutti dicono io, io penso di aver solo trovato una scusa perché ai quei tempi non ero pronta..
Una lacrime mi cade sugli occhi.
Non mi piace piangere, forse perché non mi piace mostrarmi fragile.
Sento dei rumori al di fuori della mia porta e mi asciugo il viso.
-Lallà c'è giù Duff, ha detto che ti vuole parlare per qualcosa sul consiglio dei maghi-
-Arrivo subito, mi vesto e arrivo.-
Mia sorella se ne va, non ho voglia di scendere, voglio restare qui e pensare, cosa sarebbe successo se gli avessi risposto si, ora lui non sarebbe giù ad aspettarmi ma, qui ad abbracciarmi.
Ad ogni modo mi vesto e scendo.
Lui è lì che litigava con l'attaccapanni.
Mi avvicino e lo aiuto, lui mi lascia fare e mentre sistemo il suo giubbotto lui mi guarda ammirato.
Di questo sono molto felice.
Lo guardo e lui mi fa segno di sedermi.
-Allora che c'è?-
-Sempra che ci sia un problema con..-
-Lallà, ti dispiace se io, Cicero, le ragazze e Felì usciamo per una bella passeggiata- mi chiede mia sorella interrompendo il discorso di Duff.
-Andate pure, preparo io la cena-
Loro ci salutano ed escono, ora siamo soli.
-Che mi volevi dire, allora?-
-Ci sono dei problemi con la tua amica Pollimon, sembra che sia venuto male un incantesimo e ora il suo povero cognato ha i capelli lunghi un metro.-
Sorrido, poveretto.
-Allora vado a prendere il mio capotto, aspettami qui.-
Salgo le scale.
E mi dirigo in camera, mi rendo conto di essere stata un po' dura, avrei potuto chiedergli qualcosa ma, più tempo passo con lui, più mi sento strana.
Mi sento come le ragazze quando sono con i loro due "spaciali" amici.
Apro il mio armadio e mi metto alla ricerca del mio nuovo giubbotto.
L'autunno quest'anno è molto più freddo e dobbiamo già tirare fuori i piumini.
Sospiro, non riesco mai ha trovarlo.
Noto che Duff si è appoggiato alla porta e mi guarda sorridendo.
-Che c'è?-
-Mi sembri proprio lei quando, niente..-
Chiudo l'armadio e lo faccio sedere sul letto
-Se ne vuoi parlare, i Pollimon possono aspettare.-
Lui annuisce, mi sembra triste.
-Te la ricordi ancora?-
-Non non mi ricordo lei, mi ricordo lei quando ti vedo.-
Lascio che continui lui ha parlare.
-Non mi ricordi lei perché le assomigli, ma perché quando ti vedo provo le stesse cose che provavo quando la toccavo.-
-Ma, io te l'ho già detto, noi..-
-Non mi interessa il noi, Lillà, io voglio sapere tu.-
Lo guardo i miei occhi diventano caldi e mi cominciano a pizzaccare.
-Se tu dici tu, io penso di non poter più mentire..-
-Quindi..?-
-Da quando mi hai dato quella bellissima penna io ho ritrovato la speranza di vivere, la speranza di essere una donna nuova, amata.
E non più rifiutata da te, come quando eravamo più giovani.-
Ormai piango, l'ho già detto odio piangere.
Sopratutto davanti a lui.
Lui mi passa una mano sulla guancia e la fà arrivare ai miei capelli.
Con l'altra i asciuga una lacrima.
-Non ti ho mai rifiutata, Lillà-
-Ti amo Duff-
-Anch'io-
Ci guardiamo negli occhi, non avevo mai notato quanto fossero belli, degli occhi bellissimi.
Appoggia la mano sull'altra mia guancia e mi tira a sè.
E mi bacia.
Rispondo a quel contatto, il contatto che avrei voluto sempre sentire, quello per sentire di non essere mai stata rifiutata.



Angolo aurtice:
Allora spero vi sia piaciuta.
Vorrei prendere uno spazio per ringraziare tutte quelle persone che hanno sempre letto le mie storie e hanno sempre preso un po' di tempo per recensirla.
Grazie per le 36 recensioni!

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Capitolo 10
*** Io ti penso anche adesso ***


Oaleander/Duff, è ambientato tutto nella guerra:)

Duff e Olander erano stati chiamati il Terribile 21 aveva attaccato ancora e loro dovevano proteggere il villaggio.
-Tu resti a casa, capito!?-
-No amore, questo è il mio villaggio, nessuno mi impedirà di andare a salvarlo, perché questo vorrà dire tradire e non sia mai che un Burdok rinunci o tradisca!-
Detto questo la moglie aveva preso il suo gibbotto ed era uscita.
Fuori pioveva,  c'erano i tuoni e soffiava un forte vento.
Molte persone invece di combattere contro le creature combattevano contro il tempo, che li spingeva via, lontano.
Duff vadeva la moglie camminare con fatica, voleva aiutarla ma lui doveva combattere, non sia mai che un Burdok tradisca o rinunci!
Mentre lottava contro un lupo si era guardato intorno i Pollim stavano cercando di respingere un branco di conigli con la bava, Lillà, la sua amica stava cercando di calmaere i venti, inutilmente, infatti continuava a essere spintonata.
Come giovane strega era la più saggia del villaggio e sapeva bene che era difficile intervanire con la natura, soprattutto se alimentata dalla magia nera.
Avrebbe voluto tanto aiutare di più ma, era bloccato da due creature, due grandi creature.
Mentre lanciava un incantesimo aveva sentito un urlo dietro di lui.
Aveva cacciato tutti li animali che aveva davanti a lui e si era girato.
La sua amata era stata presa per la caviglia dal vento.
Stava urlando perché era tirata da Lillà e dal vento.
Duff era sicuro di chi avrebbe vinto, ormai aiutarla era impossibile.
-Duff, vieni qui! gli aveva urlato Lillà e lui era andato.
-Non servirà a niente Lillà, lo sai meglio di me!-
-Non è vero, c'è ancora molto da fare, aiutami a tirarla, io non cela faccio, se tu la tieni io potrei provare un paio di incantesimi-
-NO- Oleander aveva urlato, sapeva che per lei era finita.
-Ti prego Lillà lasciaci soli- aveva  continuato lei con le lacrime agli occhi
Lei aveva annuito ed era andata ad aiutare i Rose.
-Amore, io non ti lascio andare, io non lo farò mai, l'ho promesso! 
E un Burdok mantiene sempre  le promesse!-
-Tu adesso sei solo mio marito, devi capire che io non ho più speranze!-
-Mai tu ne hai ancora!
Perché il nostro amore è più forte di tutto!-
-Anche volendo non potresti fare molto, io ti amo, ricordati solo questo, ricordati di tutti i momenti che abbiamo passato insieme, di quelli belli e di quelli brutti.-
-Ma io ti amo!-
-Ed è per questo che mi devi lasciare andare, andare per non più cercarmi!- aveva detto queste parole con grande amarezza.
-Ma...-
LASCIAMI, è un ordine- aveva sorriso e si era staccata.
Duff la vedeva allontanarsi, non l'avrebbe mai dimentica.
Il suo viso era pieno di lacrime.
Lacrime tristi e piene di paura.
Lillà gli si era avvicinata.
-Se ne è andato Duff, il nemico ha ripiegato.-
-Perché l'ha fatto, perché mi ha chiesto di andarsene, io la volevo qui.-
-Lo so Duff ma ora devi pensare al villaggio, perché anche lei l'ha fatto.-
-Hai ragione Lillà, lasciami dieci minuti e arrivo-
Lei l'aveva lasciato solo.
Lui si era rimesso a piangere di nuovo.
Avrebbe veramente voluto averla lì.





Molti anni dopo nell'ultima battaglia, quella dove il mondo sarebbe ricominciato lui era lì, era lì perché non aveva mai smesso di combattere, da bravo Burdok.
I nemici erano entrati, loro erno nelle gabbie, loro erano disperati.
Ma lui no, lui sorrideva, sapeva che un giorno l'avrebbe vista.
Lei era lì e anche se non sorrideva lo stava pensando, l'aveva sempre pensato.



Angolo autrice:
Cerco di scivare i pomodori ma mi beccate tutte -.-'
Mi rendo conto che non è bella!
Ringrazio tutte per le 42 rcensioni:)
Soprattutto: Serena, Giulia, Caterina e Ale:)
A presto:)

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Capitolo 11
*** Infondo una barca ha sempre bisogno della sua Isabella ***


Robin/Sophie:

Robin stava pulendo la sua barca, quella che il capitano gli aveva lasciato in eredità. Per lui pulirla era un dovere più che un piacere.
Infatti ogni giorno era lì, che piovesse, nevicasse, ci fosse il sole o soffiasse il vento lui era sempre lì a pulire.
Ogni tanto qualche ragazzina veniva da lui e gli chiedeva se poteva salire e lui la respingeva, sempre!
Perché loro avevano le gonne e poi avevano le scarpe tutte piene di fango, specialmente quelle delle gemelle!
L'unica che accettava da tempo era Sophie.
Non sapeva perché ma le faceva piacere vederla lì, ad aiutarlo a pulire, forse perché lei lo chiamava capitano e non Scricciolo.
O forse solo perchè la trovava carina, in ogni cosa che faceva la trovava maledettamente carina!
E sua mamma se ne era accorta, infatti non lo lasciava mai un attimo di tempo libero, perché voleva ricordargli di lei.
Non avrebbe comunque potuto scordarsene.
Quel giorno lui stava pulendo da solo perché lei stava male, da un po' aveva la febbre, ma lui andava lo stesso a trovarla, oggi non ci sarebbe andato, la chilia si era rotta!
Lui era andato dal falegname che gli aveva dato tutta la legna e lui si era messo a lavorare.
Era faticoso anche se era un mago, un altro paio di mani avrebbero fatto comodo.
Era proprio in difficoltà.
-Hai bisogno di aiuto?-
Robin si era girato pronto a dire un no alla ragazza dietro di lui, ma si era bloccato perché aveva visto l'angelo che lui apettava, c'era Sophie vestita con camicia semplice e pantaloni!
Proprio l'abbiglamento da pirata o marinaio!
Lui ne andava fiero!
-Ma tu non stavi male?-
-Voleva stare un po' qui, tanto non ho più la febbre!-
-Davvero?- lui era felice, non gli piaceva stare solo, insomma da quando lei era entrata nel suo cuore.
-Si, ti posso aiutare, non voglio stare qui a fare niente?-  sembrava annoiata.
-Certo!-
Le aveva fatto posto e insieme adesso attaccavano pezzi di legno sulla chiglia della barca.
Loro avrbbero voluto stare lì ancora un po' ma non avevano più tempo, ormai era sera e il lavoro per quel giorno era finito.
-Io devo andare.- aveva detto Sophie con un tono di amarezza.
-Ehi non fare così, facciamo così, io ti prometto una cosa e tu mi sorridi?-
Lei si era messa a ridere -Si-
- Da grandi noi due insieme navigeremo su questa piccola barca e tu mi porterai questo.-
E l'aveva baciata.
-Certo capitano!-
Tutti e due sorridevano, erano davvero carini insieme!
-ROBIN!!!- Il ragazzo l'aveva salutata, mentre anche lei si avviava verso la strada di casa.




Molti anni dopo Robin aveva finalmente avuto il permesso di andare, ma prima di andare al molo era andato a casa di Sophie.
Aveva bussato.
-Chi è?-
-Sono io!-
-Aspetta allora che mi metto i pantaloni!-
Eh si lei e lui avevano sempre continuato a vedersi, tutti i giorni.
-Va bene ti aspetto!-
Lei era diversa da tutte le ragazzine perché a prepararsi ci metteva veramente poco.
Una volta pronta aveva salutato la sua famiglia e insieme avevano comiciato a correre.
-Allora, dome mi vuoi portare oggi?-
-Sorpresa, però..- si era fermato e gli aveva messo una benda sugli occhi- tu devi mettere questa!-
-Certo capitano- tutti e due si erno messi a ridere.
Lui l'aveva fatta salire piano sulla barca e l'aveva fatta sedere.
Poi aveva fatto uscire la barca in mare.
Eran andato nel posto più bello della valle.
Nel mezzo del mare con davanti la costa e dietro l'immenso mare
Poi le aveva tolto la benda.
-Che....WOW!, Ma è bellissimo!-
-Lo so, infono te lo avevo promesso!-
-Ah.-la ragzza si era avvicinata - io ti devo ancora dare la mia promessa.-
L'aveva baciato.
Sotto il caldo cielo di Estate tutti erano felici!
Se Grisam fosse stato lì e avesse sentito i pensieri delle barca avrebbe scoperto che era felice perché adesso anche lei aveva la sua Isabella, proprio come gli raccontava il suo capitano.


Angolo autrice:
Allora ebbene si mi sono ammalata pure io.
Però avete visto, ho aggiornato!!!
E' da tanto che non lo facevo vero:)
Vi invito a leggere la storia che io e Pingolina stiamo scrivendo e vi invito anche a recensire:)
A presto!!!
p.s ringrazio per le 55 recensioni:)

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Capitolo 12
*** Il loro libro ***


Vivian/Martagon

Mentre il grande fabbro del paese aveva ancora i poteri si incontrava con qualcuno, con una persona speciale.
Lui la considerava bellissima, magnifica e sensuale.
Ogni cosa che faceva doveva essere ricordata.
Loro si erno messi insieme nel giorno in cui il Terribile 21 era stato anentato.
Anche se lei era piccola e mingherlina e lui grosso e robusto loro si amavano e nessuno aveva mai detto il contrario.
Lei per dimenticare le difficoltà del passato aveva girato pagina e lui per dimenticare la solitudine aveva cominciato a scriverne una.
Un bel libro, loro lo intitolavano "l'inizio" perché insomma quello era una nuova tappa della loro vita.
Fin da quando si incorntravano in segreto per paura di essere giudicati e dopo quando tutto il popolo di Fairy Oak aveva scoperto loro si amavano e quindi ora vivevano perché l'altro gli dava la forza.
Se lei era stanca lui la prendeva in braccio e, se lui aveva fame lei gli preparava dei delizioni manicaretti.
Ma loro non volevano scrivere solo "Ho passato del buon tempo e basta", no loro volevano scrivere la parola matrimonio, almeno lui..
Così un giorno di maggio si era fatto coraggio e glielo aveva chiesto.
Lei aveva accettato e finalmente avevano scritto quella benedetta parola, una parola bella che significava amore e rispetto!
Poi avevano pensato, abbiamo scritto matrimonio, perché non scriviamo "famiglia"?
Così prima erano diventati in tre, Alice, una bella bambina senza poteri certo, ma vivace e carina.
In poco tempo avevano aggiunto un quarto personaggio alla loro storia, Alessio, anche lui un non magico, ma uguale alla bambina, carino e vivace.
In quattro avevano affrontato molto cose, la scuola, il lavoro, e il matrimonio.
Infatti Alice si era sposata presto e aveva avuto un bambino di nome Dino.
Mentre Alessio era andato in cerca di amore nel mondo ed era partito.
Così Vivian e Martagon erano diventati anziani, ma con tanti ricordi scritti nella mente e nel loro libro.
Avevano visto il ritorno di Alessio e la nascita dei loro due nuovi nipotini.
Ma poi si erano spenti perché ormai il libro era finito e l'ultima pagina era stata scritta, fino alla fine.

-Alessio, vieni dobbiamo andare fratellino, mamma e papà ci volevano al loro funerale....- aveva detto quelle parole tristemente, gli anni erano passati così velocemente.
-Arrivo sto prendendo il loro libro, il loro inizio- aveva sorriso e la ragazza tra le lacrime aveva annuito.
La loro storia sarebbe stata tramandata, di generazione in generazione, ma per ora, quel ricordo era solo loro.



Angolo autrice:
Mamma che brutto adesso mi metterete solo recensioni negative, ne sono sicura!
*Volpina legge e va in bagno- Che spirito di apprezzamento -.-''
Allora, mi rendo conto che la cosa più brutta sono i nomi che ho messo ai figli e hai nipoti, però non avevo inventiva, chi è che vorrebbe chiamare il proprio figlio Dino?
Per tutte quelle persone scusate XD
Recensite:)
Ringrazio per le 56 recensioni!

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Capitolo 13
*** Sempre e per sempre ***


Anna/Edward

Il grande capitano strava tornando a casa, anche se avrebbe preferito morire.
Gli avevano affidato un nuovo ordine, stavolta sarebbe stata lunga.....
Appena aperta la porta aveva aperto la porta aveva trovato sua moglia con il braccio il loro bambino più piccolo.
Dormiva in braccio alla madre..
-Dove sei stato fino a quest'ora, amore?-
-Ho avuto un problema alla marina...-
Il suo tono di voce era triste e la mogle l'aveva notato, alchè aveva portato il loro ultimo figlio nella culla e gli aveva servito da mangiare.
-Grazie...-
-Che cosa è successo?-
-Dovrò partire di nuovo...-
Detto questo aveva posato la mano sulla guancia del moglie.
-Io voglio restare con te e i bambini, vederli crescere...-
-Amore, ti hanno chiamato, non puoi rifiutare, è un lavoro importante..-
-Si ma io...-
-Quando devi pardire Ed..-
-Tra due giorni dovrò essere sulla mia barca per salpare il mare...-
Erano passati molti attimi, Edward lo sapeva che la moglie era stanca di tutti i suiìoi viaggi e in un certo senso alnche lui era stanco.
Lui voleva vedere la sua famiglia crescere, non vederla ogni tanto, solo per sautarli, per poi ripartire...
-Amore io..-
La moglie si era girata, piangeva evidentemente..
Lui aveva provato ad abbracciarla ma lei si era spostata sul divano a piangere.
Lui l'aveva raggiunta e l'aveva abbracciata.
Lei non l'aveva respinto.
Si era girata verso di lui e si era sistemata comodamente tra le sue braccia.
-Se vuoi posso riufiutare..-
-Che senso avrebbe, Lunedì partrai, domani noi ce la goderemo e poi tu partirai..-
-Tornerò, te lo prometto....-
Detto questo l'aveva baciata e lei se ne era andata in camera lasciandolo solo.
Lui preso da un attacco di rabbia aveva rovescito il tavolino davanti a lui e aveva svegliato il bambino.
Si era affretao a farlo calmare.
Come padre se la cavava.
Mentre era intnto a cullarlo la moglie gli si era avvicinata.
-Scusa per prima Ed-
-Non fa niente...-
-Mi spiace essere così egoista, tu devi lavorare..-
Lui l'aveva baciata e le aveva sussurato :-Ti amo..-
-Anch'io...-
Anna si era alzata e aveva preso il bambino per riporlo nella culla.
Aveve preso la mano del marito e l'aveva portato in camera, quella sarebbe stata la loro ultima notte.....
La mattina di Lunedì tutta la famiglia era arrivata per salutarlo.
Lui si era avvicinato ai tre figli più grandi : Stewart, Emily e Robin ed a ognuno aveva donato un bacio e una benedizione.
Loro l'avevano abbracciato anche se piangendo.
Poi lui era passato all moglie.
Anna aveva in braccio Sophie-Marie.
Lui allora l'aveva presa e l'aveva data a Steward.
-Tiena un po' tu, e assicurati che stia bene...-
Il figlio aveva annuito e il padre aveva portato la moglie in un posto tranquillo.
-Io tornerò, te lo prometto ed allora noi insieme saremmo una bellissima famiglia e vivremo per sempre felici e contenti..-
-Lo so amore, e non vedo l'ora che succeda..-
Si erano guardati e lui l'aveva abbracciata.
Poi con tutto il loro amore si erano uniti in un bacio pieno di sentimento.
-TUTTI IN BARCA!!!!-
Lui l'aveva guardata con amarezza..
-Tornerò..-
L'aveva lasciata da sola e lei aveva detto piano: -Mi mancherai amore...- Poi si era accasciata a terra piangendo...
Pochi minuti dopo i suoi figli erano arrivati deicendogli :-Papà è partito mamma-
Lei si era asciugata le lacrime e aveva portato i bambini a casa.
Sulla barca Edward guardava il mare, nella speranza di riconoscere il viso della moglie...
Non riusciva a vederlo...
Non la sentiva più sola...
Quella stessa sera lui era uscito e aveva guardato il cielo.
Scritava stella per stella, ma ad un certo punto aveva sorriso..
Le stelle formavano due nomi...
Anna e Ed..
A casa anche lei l'aveva notata e aveva sorriso pure lei pensando che un giorno sarebbe tornato...
Ma non fu così, quando le arrivò la lettere da Fairy Oak si mise a pingere, aveva apettato troppo per sapere una cosa così brutta.
Era entrata piangendo in camera sua e sul suo comodino c'era una foto...
Lui e lei erano abbracciati.
Si stavano baciando..
Lei si era adìsciugata una lacrima e aveva sorriso..
Quello sarebbe stato sempre un amore eterno.
Anche senza di lui, il suo spirito vagava ancora in cerca di lei..
Pochi giorni dopo anche lei era passata a miglior vita.
Sorrideva..
Ora i due spiriti giocavano in cielo felice e contenti per essersi ritrovati..
Sempre e per sempre..

Angolo autrice:
Allora vi piace..
Secondo me è brutta, ma che ci posso fare a me non piace molto...non mi convince..
Però vediamo voi che dite :D
Aspetto un vostro commento..
Alla prossima:)

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Capitolo 14
*** Amo i dolci ***


Vic e Marta

Una buffa ragazza camminava per le vie della città, i suoi capelli le danzavano sulle spalle e le ricadevano, a ogni passo sul viso.
Lei sbuffava e con un soffio li rispingeva via, anche se a fatica.
Non poteva fare tardi, non oggi, il primo giorno di scuola, sicuramente doveva essere in anticipo.
Sognava da giorni interi il suo primo giorno di scuola, e adesso che era arrivato lei era in ritardo.
Doveva proprio prendere quel calamaio della nonna, quello che fino da bambina ammirava e adorava.
Era sempre stato nella vetrinetta dello studio, troppo lontano per una bambina non mangica.
Lei era ancora "un puffo" come le diceva la mamma.
Arrivata davanti al portone della scuola si trovava una calca di persone, i suoi genitori si dovevano ancora vestire e sarebbero arrivati più tardi.
Così lei si era seduta sulla panchina davanti alla scuola e aveva appoggiato la sua pesante cartella a tracolla di fianco a lei, senza torgliela da dosso.
Proprio in quel momento una ragazzotto semplice, un non magico pure lui, si era avvicinato e per farsi posto aveva tolto la cartella dalla panchina, facendo cadere Marta per terra.
-Aiha!!, Ma che hai in quel cervello?-
Infatti la ragzza aveva preso una botta in testa.
-Io...scusa, non ti avevo visto...- il ragazzo, che si era messo di fianco a lei perché aveva una cottarella non sapeva come scusarsi....
-Lascia perdere!-
Così lei se ne era andata lasciando da solo il ragazzo che inatnto, non avendogli risposto, si malediceva delle sue azioni.
Marta aveva raggiunto i genitori perché non avrebbe sopportato di nuovo la vista di quel ragazzo, che conosceva, anche fin troppo bene, si chiamava Vic, e beh, fino a dieci minuti prima lo trovava anche molto carino!
-Ma che ti è successo Marta?!- le aveva chiesto la mamma vedendola arrivare in modo affannato e con il vestito sporco.
-Niente mamma, sono caduta in una pozzanghera..- lo aveva difeso, perché lo aveva fatto non lo sapeva...
-Sicura?- le aveva chiesto la mamma con tono arrabbiato
-Si mamma, mi spiace....- la ragazza aveva abbasstao innocentemente la testa e aveva solo annuito.
-Per la mia piccola laverò il vestito- la donna era tornata serena e tranquilla e le aveva sorriso.
-Tutti i bambini si mettano in fila per entrare!- aveva urlato la preside tutta eurofica per il nuovo anno scolastico
Così Marta aveva preso la mano della sua migliore amica Dalia che l'aveva salutata storcendo il naso alla vista del vestito.
-Che ti sei fatta Marti?-
-Poi ti racconto..-
Gli alunni dopo aver salutato per l'ultima volta i genitori, che intanto lasciavano cadere le prime lacrime, erano entrati ed erano arrivati nell'atrio della scuola dove poi sarebbero stati smistati.
-Benvenuti bambini, voi adesso sarete smistati nelle classi, dove ad accompagnarvi ci saranno le nostre due e più stimate maestre.- e così aveva indicato le professoresse che li avrebbero accompagnati per i cinque anni.
-Ora verrete smistati...Vic Bourdok sarai nella A-
Così il ragazzo si era alzato e aveva raggiunto la sinistra.
Poi era venuto il suo turno..
-Marta Laightblue, A-
Era arrivata la fine, sarebbe stata compagna di scuola per cinque anni con Vic Bourdok!
Aveva salutato l'amica che ancora doveva sapere la sua sezione e si era alzata per raggingere la sinistra.
Poi era arrivato anche il turno di Dalia.
-Dalia Pervinkle A-
Così esultante si era diretta dall'amica a saltare di gioia.
Mentre loro parlavano, Vic guardava Marta e giocherellava con l'oggette che aveva trovato fuori dalla scuola, dopo quella brutta figuraccia.
I ragazzi poi erano stati divisi nelle classi.
Marta e Dalia si erano messe vicine in modo tale che Vic si era dovuto mettere insieme a Cicero.
-Ragazzi io adesso devo uscire un attim, voi tirate fuori il materiale.-
E così la professoressa se ne era andata un attimo, giusto il tempo per permette a Marta di sapere che il suo calamaio, quello della nonna, che tanto voleva, non c'era più.
-Stai cercando questo?- le aveva chiesto Vic, che contro tutte le regole si era alzato e le aveva portato il calamaio.
-Come fai ad averlo tu?-
-Ti è caduto prima quando...-
-Oh, grazie Vic- aveva cercato evidentemente di non ricordare il brutto incidente e aveva sorriso.
Poi il ragazzo tutto contento se ne era andato al posto, era stato perdonato.
Il resto della giornata era passata tranquillamente.
Poi all'usita da scuola lei aveva aspettato Vic, per fare la strada insieme, viveno vicino e quindi sarebbe stato bello camminare insieme.
-Ciao, mi accompagni- gli aveva chiesto e lui arrossendo aveva annuito.
-Grazie per il calamaio.- gli aveva detto lei senza guardarlo in faccia per la timidezza.
-Grazie per avermi perdonato.- tutti e due si erno messi a ridere e avevano avuto il coraggio di guardarsi in faccia.
-Mi piacciono i dolci..- aveva detto lui, quasi ipnotizzato
-Anche a me Vic- anche lei non vedeva altro che lui e il suo viso.
Lo pensava sempre e diciamo pure che ogni pomeriggio si affacciava dalla finestra per vederlo passare.
Poi lei si era ripresa.
-Io devo andare Vic!-
-Aspetta!-
ll ragazzo l'aveva presa e l'aveva tirata a sè.
-Mi piaci, come piacciono i dolci Marta...-
Lei a quel punto aveva alzato gli occhi.
-Anche tu Vic...-
Si guardavano negli occhi, come se fossero uno il respiro dell'altro.
Poi lui le aveva messo le mani intorno al viso e l'aveva baciata, un bacio lieve, sulle labbra.
Poi lei era scappata via, in cerca di casa sua, il giorno dopo ne sarebbero successe delle belle!



Dalia guardava la vetrina davanti a se, quella che da piccola conteneva il suo oggetto preferito.
Lo aveva rimesso lì finita la scuola, sarebbe servito in futuro a suo figlio, che sarebbe nato tra breve.
Mentre pensava un caldo abbraccio l'aveva avvolta.
-A cosa pensi?-
-Al nostro calamio- 
L'uomo aveva sorriso e aveva baciato la moglie.
-E hai nostri dolci- aveva aggiunto lui.
-E a nostro figlio Vic...-
-A noi- avevano detto insieme e si erano ribaciati.
I loro desideri si erano avverati, stavano insieme e avevano aperto un negozio di dolci.
Loro si amavano e questo bastava comunque...



Angolo aurice:
Allora so che Cicero non amdava con loro a scuola però non sapevo con chi mettere Vic in banco scusate..
Comunque sono tornata per tutte le fan sfegatate di questa storia!!!
*volpina mi fa notare che non c'è nessuno*
Recensite và...

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Capitolo 15
*** Il loro amore durerà per sempre ***


In una giornata di primavera inoltrata una bella ragazza si stava pettinando i lunghi capelli d'oro davanti al davanzale.
Lei aspettava, aspettava che il suo principe venisse a trovarla.
Era abituale che un bel ragazzo venisse sotto il suo davanzale e si fermasse a parlare.
Suo padre le aveva insegnato di essere rispettosa e di parlare con le persone di cuore gentile e premuroso.
E con il passare del tempo lei si era innamorata dei suoi occhi verdi e dei suoi capelli marroncini.
Ogni sua parola era com una benedizione per lei, anche se non conosceva nè il nome del ragazzo nè il rango familiare.
Apparteneva ad un rango agiato lei e anche se lì si trovavano nella Valle di Verdepiano il padre aveva voluto mantenere le tradizioni di famglia : doveva sposarsi con una persona ricca e benestante!
Così lei mentre aspettava lo sognava in una ricca casa vicino alla sua ricca famiglia......se non fosse stato così lei non l'avrebbe più potuto vedere....
Siccome ritardava la bella ragazza si era girata e aveva posato la spazzola sulla scrivania.
Si era girata e si era accuratamente seduta sul divanetto della sua stanza.
Se lui fosse arrivato avrebbe lanciato un sassolino sul vetro della finestra.
Mentre pensava al suo futuro la bella ragazza aveva sentito un rumore provenire dalla finestra e si era sporta per vedere il suo grazioso innamorato.
Lui era lì, la stava guardando, con una mano appoggiata sulla fronte per il sole.
-Vuoi venire a fare una passeggiata con me, signorina?-
Sorridendo lei aveva annuito e piano piano aveva sceso le scale di casa sua ed era arrivata in strada.
-Buon giorno messere.-
Lui si era inchinato al suo sospetto e le aveva baciato la mano.
-Per quale motivo mi ha fatto scendere?-
-Volevo portarla con me, donzella-
-Dove?-
Senza rispondere il bel ragazzo l'aveva presa delicatamente per una mano e l'aveva portata nel suo posto preferito.
Era un bellissimo prato, con alberi di ciliegio e cespugli di more.
-Perché codesto posto?-
-Volevo farle vedere, quanto è bella la natura, quanto è fresca l'aria che respiriamo.-
Lei non capiva tutto ciò, non aveva mai potuto fare quello che stava facendo ora, ciò lui le mostrava.
-Non l'hai mai fatto, non sei mai uscita da quel castello?-
-Si sono uscita, ma per fare la spesa, non sono mai venuta qua...-
La ragazza aveva posato lo sguardo verso le colline, lei avrebbe sempre voluto appartenere a quella vita, anche se fosse stata una vita contadina e piena di fatica....
Ad un tratto si era ricordata delle parole del padre :"sposerai un uomo ricco e benestante"
A quelle parole aveva abbassato il viso e timidamente aveva chiesto al ragazzo di finco al lui: -Come si chiama?-
-Cavolo è il mio nome...e il suo bella signora?-
-Tulipano, tulipano è il mio nome...-
-Lei è una maga?-
-Già...-
-Si narra di bellissime storie di maghe e fate, ma io non ci appartengo...sono appena arrivato da molto lontano, la mia storia è lunga e frastagliata...-
-Le posso chiedere signor Cavolo di che rango lei è?-
-Ora come ora, non sono che un misero contadino venuto da lontano, ma mi farò forza e crescerò mia signora, crescerò-
Quelle parole per lei erano state come un netto dolore, e non era riuscita a trattenere le tanto e ripudiate lacrime di solitudine...
Prima che lui se potesse accorgere aveva ripulito il suo viso con una manica e poi si era alzata.
-Che c'è, mia signora Tulipana?-
-Non possiamo più incontrarci, ho sempre voluto allontanare questa realtà, ma non posso, mio padre non mi permetterebbe mai una cosa del genere, il solo sapere che sono qua potrebbe essere per lui disperezzo eterno, non mi amerebe più!-
Il ragazzo aveva abbassato il viso.
-Mia signora, se non mi potrà più vedere allora mi conceda solo una cosa...-
Si era avvicinato al viso della ragazza, le aveva spostato una ciocca e l'aveva baciata.
Proprio in quel momento una folata di vento aveva scosso gli alberi e degli innocenti fiorni di ciliegio erano caduti sui due innamorati.
Appena si erano staccati senza fiato si erano sorrisi.
Anche se il padre non l'avrebbe concesso, il loro amore sarebbe durato per sempre............


Angolo autrice:
Lo so che nella mia storia "Tra sogno e realtà" loro mi mandavano le lettere, ma questo è successo prima, quando lui per la prima volta era venuto al villaggio.
E' un regalo di San Valentino!
A presto :)

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Capitolo 16
*** Non la dimenticherò mai... ***


Volavo, in cerca di una fata, la cercavo da tanto, ma ormai la disperazione era totale.
La guerra era finita, ma lei non si trovava,
guardavo i volti dei miei compagni disperati e tristi, perché era poca la speranza nel nostro cuore, soprattutto nel mio.
Volavo, in cerca di Fiden, volevo dirlgielo, dovevo.
Non avevo mai avuto il tempo di farlo, perché l'imbarazzo era sempre stato grande.
Quello che provavo in quel momento  era belezza e amore, lei era sempre stata capace di darmelo, ora dovevo solo contraccambiare.
Ma non ero per niente felice perché in me si annidavano l'insicurezza e la paura di averla persa, non potevo proprio!
Volavo, in cerca dell'amore, quello che dovevo dimostrare,
quello che avevo sempre avuto, 
quello che adesso sarebbe stato mio, le avrei detto tutto alla mia amata Fiden
Volavo, in cerca della felicità, che si nascondeva,
trovarla era difficile anche perché il buio era grande e maledettamente odioso,
ma poi avevo visto qualcosa..
Piangevo, per la disperazione di averla persa, orami era inutile pensare di poterla avere.
Avrei voluto salutarla solo quelsto...un ultimo saluto prima della della morte.
L'amavo così tanto....ma ora c'è solo la tristezza...
Volo, nella sua piazza, prima di andarmene,
voglio salutarla per l'ultima volta, mi sembra anche giusto, 
così, prima di andarmene mi avvicino alla piazza di Fiden e la saluto e poi volando verso la mia terra porto con me il rimorso di averla persa.
Ma non l'avrei mai dimenticata, mai!
Lei era la mia amica più saggia e preziesa, averla avuta vicino mi aveva cambiato la vita, mi aveva fatto imparare ad amare


Angolo aurice:
Tutto narrato da Felì che si dispera per a perdita di FIden.
Premetto che non è una Yuri, ma è solo un forte sentimento di amicizia tra le due fate
Adesso vi lascio, anche se il capitolo è un po' corto..
Ah prometto che aggiornerò "Tra sogno e realtà" XD
Ciao
Silvia

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Capitolo 17
*** Ora avrò di nuovo il coraggio di vivere ***


Jim/Vaniglia

Mi giro e mi rigiro nel letto.
Sento qualcosa allo stomaco che mi inpedisce di dormire, come un rimorso.
Esco anche se non è da me, tutto questo è da mia sorella..
In cielo c'è la luna piena, come quella che avevamo visto insieme l'ultima volta che sei stato qui..
La stessa sera in cui te ne sei andato in cielo c'era quella luna, tonda e luminosa. che porta però solo dolore, quello che mi hai fatto tu non me l'ha mai fatto nessuno, neanche quando mia sorella mi aveva tradito, mai nessuno mi aveva ferito come te. 
Mi faccio forza e non la guardo, sarebbe un grossissimo sforzo sentirmi ancora viva..
Una lacrima mi percorre il viso..
Perché non sei mai tornato Jim, è da tanto che ti aspetto, sono dieci anni.
Non hai mai mantenuto, avrei solo averti potuto dire ti amo, un ultima volta, anche solo un piccolo sospiro..
Te ne sei andato come gli uccelli in inverno, silenziosi portandosi via piano piano il caldo e i nidi..
Sento che la mia vita sta perdendo l'equilibrio, forse l'ha già perso da tanto, ma ormai non so riconoscere neanche me stessa, troppo diversa, da quando era qui.
Ma ora che importa, se tanto tu non tornerai più che servo essere uguale?
Che serve averti promesso tutto quello, non posso aspettare più Jim.
L'hai detto tu se non ti avrò io non mi avrà nessun altro. Ma ti sei sbagliato, perché adesso io cambierò vita, non ti aspetterò più.
Troppo dolore e solitudine mi hanno lacerato il cuore, per troppi anni, forse è venuto il momento di cambiare.
Quindi ti dico addio, mio unico e vero amore.
Non amerò mai nessuno come ho amato te, tu sarai per sempre l'unico..
Ora avrò di nuovo il coraggio di vivere.

Angolo autrice:
Ma che ho oggi, ok ragazze cia eccomi qui con un nuovo capitolo della mia storia :D
Spero vi piaccia, anche a me piace, e non so perché, infatti Jim non è mai tornato però non importa, speriamo di ricevere recensioni :D
Lo so che questa coppia l'avevo già fatta, ma ho deciso di rifarla, come rifarò Grisam e Pervinca, essendo quelle le coppie principali, solo per allungare un po' la storia (inizialmente era nato per una One-shot)
A presto
Silvia
p.s ringrazio per le 81 recensioni:)

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Capitolo 18
*** Io la amo, anche con la sua arroganza! ***


Penso che il nome del capitolo vi abbia già condotto alla coppia -.-'' COmunque è una Adelaide, Pancrazio! POV Pancrazio

Mi siedo davanti alla finestra di nuovo.
Mi massaggio la guancia ancora rossa e dolorante...perché deve essere così crudele con me.
Sono l'unico che gli dimostra un po' di amore e si comporta così.
Probabilmente solo perché non è abituata, è molto viziata e nessuno la può diciamo ritenere "amica" ecco tutto.
Ma io la amo.
Dirlo mi fa venire dei brividi, proprio come quando lo penso.
Come se una piccola scossa volesse provare a smontare la mia barriera contro il rossore in faccia.
Infatti, fortunatamente, io riesco a non arrossire mentre le parlo o mentre lei mi saluta da lontano, che comunque mi rende molto felice.
L'unica volta che la mia faccia diventa rossa è quando lei mi tira uno schiaffio perché ci provo!
Ma che ci posso fare se la amo.
Amo tutto di lei!
Il suoi capelli, i suoi vestiti i suoi maledettissimi fiochetti azzurri!
Chi li apprezzerebbe tranne me? Io non capisco!?
Sono ancora davanti alla finestra a massaggiarmi la faccia, mentre il sole oltrepassa le montagne della valle.
Poi sento aprirsi la potra dietro di me e compare un vestitio con tema froreale.
Era lei, la persona che illumina i miei giorni che mi rende felice.
-Pancrazio?-
.Si Adlaide?-
Lei si avvicina e mi tocca la guancia, da quando si è addolcita?
-Mi spiace per lo schiaffo perdonami, è solo che non so controllarmi mi spiace..-
Alla fine  mi bacia e scappa.
Io guardo intontito davanti a me e poi guardo il sole dietro le colline..
La amo, anche con la sua arroganza..

Anglo autrice:
Allora volevo scrivere il mio anglino senza il corsivo ma non riesco a toglierlo quindi lo faccio così XD
Spero vi sia piaciuto perché per me scriverlo è stato difficle, vedete che Adelaide mi è venuta romantica anche se è tutto il contrario!
Ah va beh!
Io vado
Silvia

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Capitolo 19
*** L'amore è libero ***


Una ragazza buffa e divertente stava camminando per le strade di Fairy Oak.
Lo stava cercando, gli voleva chiedere scusa, aveva fatto veramente una cavolata enorme!
Perché aveva pronunciato quelle stupide parole!
Perché gli aveva detto che per lei era piccolo e senza speranze.
Perché non aveva dato retta ai suoi stupidi sentimenti!
Forse se fosse stata zitta adesso non starebbe correndo in lacrime in cerca della sua presenza!
Le starde stavano finendo e lui non si trovava.
Era scappatto rosso in faccia con gli occhi lucidi e le aveva urlato che non l'avrebbe più parlato, che sarebbe scappato e che non sarebbe tornato, anche se l'amava!
Lei ci era rimasta secca e aveva tentato, inutilmente, di fermarlo.
Ma lui si era liberato e se ne era andato così velocemente che lei l'aveva perso di vista subito.
Lei aveva guardato curiosa sua sorella che le aveva fatto spallucce e le aveva semplicemente detto:
-Ti avevo avvertito che lui ti voleva molto bene, perché ferirlo?-
Lei l'aveva guardata male e si era messa a correre alla ricerca di quello stupido ragazzo!
Ma lui era sparito!
Ad un certo punto era arrivata ai confini del bosco e fuori si stendeva la foresta, non poteva essere scappato davvero!
Così imperrterrita era uscita dalle mura e aveva percorso un pezzo di bosco, era arrivata fino a una radice, tutta spezzata, brutalmente.
Sembrava che qualcuno veloce l'avesse accidentalmente spezzata in due!
Allora lei con i lacrimoni agli occhi aveva rispreso fiato e si era rimessa a correre, avrebbe percorso il mondo ma l'avrebbe trovato!
Alla fine stanca si era fermata in una radura, dove c'erano alberi e una specie di pozza.
Lì aveva sentito qualcuno piangere.
Si era avvicinata al cespuglio e aveva scostato le foglie.
Dietro Billy piangeva, un po' per quello che lei aveva detto un po' per la ferita che aveva sul ginocchio.
-Vattene!-
-No, prima fammi vedere il ginocchio.-
Lui aveva spostato le mani dalla ferita, tutta insanguinata.
-VIeni qui.-
Aveva strappato un pezzo della sua maglietta e l'aveva lavato con l'acqua della pozza.
Lui all'inizio aveva urlato, ma poi il tocco leggero della ragazza l'aveva calmato.
-Scusami, io non pensavo..-
-Lascia perdere io non dovevo...arrabbiarmi..-
-ne avevai tutto il diritto, mi sono comportata da stupida!-
A quel punto la ragazza si era girata e l'aveva guardato dritto negli occhi.
-Hai pianto Salvia?-
Lei aveva abbassato gli occhi a terra, era arrossita.
-Io, si, stavo piangendo perché mi mancavi, e non volevo perderti Billy..-
Lui ammaliato l'aveva guardato e aveva preso il suo viso tra le mani.
-Se mi reputi troppo piccolo, non lo farò e crescerò!-
Lei allora l'aveva avvicinato a è e l'aveva baciato.
Si erano staccati e si erano sorrisi.
Forse per una volta aveva ragione, l'amore è libero..


Angolo autrice:
Ciò messo un casino per scrivere questo capitolo!
Però spero vi piaccia anche perché non so se sono riuscita ad immedesimarmi bene nei personaggi!
Ah adesso mi faccio venire i dubbi!!!!
*volpina mi dice di stare calma*
Va beh, ciao
Silvia

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Capitolo 20
*** La vita ritorna! ***


Il ragazzo l'aveva abbracciata in quella fredda serata.
La fatina si era scostata per lasciarli da soli, nessuno era stato così tanto coraggioso da insegiure il proprio amore e lasciare il villaggio.
Ma lei l'aveva fatto, aveva seguito Duffus per colpa del suo caratteraccio.
Al pensiero un piccola sorriso era comparso sulla sua piccola faccina, com'era bello l'amore.
A quel punto il ragazzo con gli ochhi stanchi si era girato verso di lei e le aveva detto:
-Grazie per averla aiutata a raggiungermi, non sarei niente senza la mia piccola testa calda-
-Lo so, ma non è merito mio, è merito solo del suo amore per te-
Lui non avea risposto e si era girato per vedere le fiamme del fuoco che danzavano davanti ai suoi occhi.
Sorrideva.
Aveva sempre desiderato il suo amore e ora l'aveva, fra le sue braccia c'era la creatura che più amava e stimava che l'aveva seguito e l'aveva raggiunto.
La ragazza tra le sue braccia si era mossa, si stava svegliando lei, con la mattina.
-Salve bella addormentata nel bosco-
Scarlet aveva sorriso e si era stiracchiata.
-Grazie per avermi tenuto caldo-
-Prego, ma sappi che non lo rifarò, a meno che tu non mi insegua di nuovo-
-Cosa?-
-Hai sentito benissimo!-
-Guarda che sono una strega del buio, io ti posso trasformare in un verme!-
-E io in una maialina!-
Mentre loro litigavano, la fatina si era seduta su un piccolo albero, li vedea stuzzicarsi sorridendo.
Erano proprio una bella coppia quei due ragazzi; così con un tocco di magia aveva creato del venticello che aveva spinto i due ragazzi ad avvicinarsi.
Si erano toccati con le labbra, ma non si erano lasciati andare, anzi si erano uniti ancora di più, cercando di non lasciarsi mai più.
La fatina aveva sorriso e leggera se n'era andata lasciando che la sua lucina scoparisse tra gli alberi e regalando un po' di intimità a Duffus e Scarlet.
Ma prim di andarsene definitivamente era andata nella radura dove era passata anni prima, tanti anni prima.
Il germoglio che aveva piantato era cresciuto e ora c'era solo una grande Quercia.
Sarebbe rinata la vita lì e tutti sarebbero stati felici; sarebbe tornata e avrebbe visto la realtà dei fatti.
Si era seduta su una fogliolina, ma da lontano aveva sentito chiamare il suo nome così in fretta e furia aveva abbandonato il luogo.
I ragazzi arrivati a Quercia si erano sorrisi lì sarebbe nata la vita, grazie a lei.



Angolo autrice:
Ecco un nuovo capitolo della mia storia sfegatata e arriviamo a 20!!!
Si evviva!!
*volpina mi dice che nessuno esulta*
...
Comunque volevo ringraziare:
-Le persona che si sono fermate a leggere
-Quelle che come Cate Tassorosso l'hanno aggiunta ai ricordati
-Quelle che come Emma Wright l'hanno aggiunta alle segiute
-Quelle che come _Jacchan_ _Haru_chan_ TollaCullen Pingolian e Ambra Magica l'hanno aggiunta ai preferiti
-Quelle che come tutte le mie amiche l'hanno recensita con cuore aperto!
Adesso vado a presto ^^
Silvia 

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Capitolo 21
*** Come con un solo diario, la storia finisce.. ***


Caro diario,
dicono che l'amore arrivi come una scarica perfetta nel cuore.
Come il vento che ti fa tremare in inverno, ma tanto io lo so, non potrò mai provare queste emozioni..
Sono comunque felice per le miei bambine e per il villaggio.
La c'è sempre, e sempre ci sarà, l'amore.
So che è una cosa dolce, come quando Grisam ha chiesto la mano di Pervinca..
O come quando Vaniglia davanti alla sua mareggiata a scoperto l'abbraccio perfetto..
Sai forse non è così male, intendo l'esperienza di saper far battere il cuore alla persona dei tuoi sogni.
Come è successo a Cicero e Dalia, non avrei mai pensato che due persone così distinte e normali potessero chiedersi così di sposarsi..In mezzo al fango!
Avrei tanto voluto essere lì con loro, no, avrei spiato quel momento così romantico, e una fata non lo fa!!
Una cosa che mi ha reso felice è stata proprio che Tomellilla abbia finalmente fatto battere il suo grande cuore per Duff, so che l'amava e so che quando guardava la luna nella serra pensava a lui..Quanto è bello l'amore.
E' arrivato pure a Quercia, proprio quando davanti a lei Flox e Acanti si abbracciavano dichiarandosi..
E non sai quanto avrei voluto assaggiare un dolcetto alla rosa...quelli che Shirley fa per Tommy, il suo ragazzo. Anche loro si sono messi insieme dopo una scoppiettante coperta azzurra..
Magari qualcuno a fatto qualche magia, e io non sono stata no, perché una fata non lo fa!!
Sai che la granda barca che il capitano ha regalato a Robin ha visto per la prima volta un bacio davanti alla costa di Fairy Oak.
Il piccolo Scricciolo abbracciava la piaccola Sophie, sfortunatamente non al tramonto come è successo a Francis e Nepeta.
Anche lei alla fine è stata travolta dall'amore!
Come è successo a Salvia e Blly, deve essersene uscito con una brutta botta..
Certo, adesso ti ho raccontato questo, ma lo sai che anche la scontrosa Scarlet ha fatto battere il suo cuore, per Grisam, certo lui non lo sa, ma una fata si..
E questo sarà un segreto solo per noi, se lo scopre Pervinca la fa a fette....
Vivian e Martagon si sono sposati e hanno scritto il loro libro...
Adele e Pancrazio hanno trovato l'amore grazie a uno stupido schiaffio.
E infine sai la cosa più bella, Neve ha regalato tutto questo.
Lei ha fatto incontrare in quella sera fredda Duffus e Scarlet-Violet e lei li ha condotti da Quecia.
Senza di lei non ci sarebbe niente..
E io non avrei mai incontrato Fidividen, quanto dolore c'è stato per la sua perdita, soprattutto da parte mia, ma sai una cosa, io l'ho salutata, prima di andarmene..
Adesso lei sta lassù insieme al suo capitano che rimarrà per sempre abbracciato a sua moglie, come uno spirito libero..
Dal canto mio so, che resterò per sempre sola, ma non mi importa, basta sapere che gli altri sono felici diario..
Ti lascio, ma sappi che, forse sarai il primo a cui lo direi però, ti amo..
Con tutto il mio cuore..

Felì

 

Angolo autrice:
Eccoci qui con l'ultimo capitolo..
So di aver scritto qualcosa di romantico che vi è piaciuto.
Ma come tutte le cose belle prima o poi finisce giusto?
Ringrazio infinitamente chiunque abbia aperto questa storia.
Poi ringrazio:
1 - hummingbird royaifan 
2 - Magical Amber 
3 - TollaCullen 
4 - _Haru_chan_ 
5 - _Jacchan_ 
6 - _Risa_ 
Per averla aggiunta nelle preferite, sono state in molte :)
Poi ringrazio:

1 - Catherine Tassorosso
P
er averla aggiunta nelle seguite
E infine ringrazio:
1 - ally99 
2 - Emma Wright 
Che l'hanno aggiunta alle ricordate! :D
E specialmente un ringraziamento speciale a qualunque persona abbia recensito e con il cuore mi abbia fatta arrivare fin qui.
Anche se con qualche errore e qualche critica!
Vi voglio bene, tutte Giulia, Caterina, Serena, Ale, Ambra e Emma (se dimantico qualcuno perdono!!)
Ringrazio ancora una volta e vi lascio per altre storie :)
Silvia

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