La nostra vita!

di sofy_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sentirsi persi... ***
Capitolo 2: *** I suoi occhi... ***
Capitolo 3: *** Un piccolo aiuto... ***
Capitolo 4: *** Un piano perfetto... ***
Capitolo 5: *** L'incontro... ***
Capitolo 6: *** Confessioni e... ***
Capitolo 7: *** La mattina dopo... ***
Capitolo 8: *** La Nostra Vita! ***



Capitolo 1
*** Sentirsi persi... ***


sentirsi persi




*Rick*


Ero in ospedale ormai non sapevo più quanto tempo era passato, le avevano sparato e da quel momento tutto era sembrato confuso...


Le persone che gridavano di chiamare i soccorsi, quando mi ero avvicinato a lei non riuscivo quasi a respirare. Vederla stesa a terra sapendo che forse quella era l'ultima volta in cui la vedevo, l'ultimo momento in cui potevo dirle quello che provavo per lei... L'avevo fatto! Ero finalmente riuscito ad esprimere a parole quello che provavo per lei, solo quelle due parole perfette “ti amo”.


Dopo quello che le avevo detto non potevo sopportare l'idea di perderla...


Con l'arrivo dell'ambulanza era iniziata la corsa dei medici contro il tempo per poterla salvare, in ambulanza mi sentivo morire anche io mentre vedevo che non reagiva e arrivati in ospedale l'avevano portata in sala operatoria...


Lanie era stata vicino a me fino a quando non erano arrivati Ryan ed Esposito lei era andata con loro e dopo non so quanto tempo erano andati a riposarsi, io ero rimasto solo mia madre ed Alexis, naturalmente anche il padre di Kate non si era mai allontanato un attimo.

Stavamo tutti aspettando notizie e io ero preso dai miei pensieri tanto da non sentire Alexis che si era avvicinata.

Papà dovremo andare a riposarci anche noi solo le 3 di notte, prima il dottore a detto che bisogna aspettare, il padre di Kate ci avviserebbe subito se si svegliasse” disse la mia piccola appena la guardai, capii che era preoccupatissima riuscivi a leggerglielo negli occhi.

Continuava a fissarmi aspettando una risposta ma io non sapevo come sarebbe uscita la mia voce e non sapevo cosa dirle per giustificare il fatto che avevo bisogno di stare li vicino a lei.

Scusami piccola mia lo so che sarete stanchissime ma io ho bisogno di stare qui” le risposi con una voce sorprendentemente calma e sicura di quello che stavo dicendo, lei alzò lo sguardo e in quel momento mi sentii davvero la persona più triste del mondo avevo gli occhi lucidi e di sicuro aveva già pianto tanto, ero stato egoista a chiudermi nella mia tristezza non pensando che anche mia figlia poteva essere altrettanto triste e persa in quella situazione.

Mi abbracciò più forte e io la strinsi più che potevo... “Mi dispiace tantissimo papà non è giusto quello che è successo” disse con voce rotta stava rincominciando a piangere e io non riuscii più a trattenere neanche le mie di lacrime, che iniziarono a scendere silenziose quando dopo tantissimo tempo ci staccammo da quell'abbraccio lei mi prese per mano e mi trascinò fino ad un taxi per farci tornare a casa.


*Kate*


Appena aprii gli occhi non riuscii a capire dove mi trovavo, mi ci volle un po' di tempo ma poi richiudendo gli occhi ricordai lo sparo, sentire il proiettile dentro di me e tutte le persone che avevano iniziato a gridare intorno a me.

Io però ero riuscita a concentrarmi su una cosa solo, su una sola voce che mi chiedeva di rimanere con lui ed era tutto quello che volevo e poi mi aveva detto che mi amava io avrei voluto rispondergli senza paure che anche io lo amavo ma non potevo, non ci riuscivo.

Quando mi decisi ad aprire gli occhi definitivamente la persona che avevo di fianco non era lui e non aveva la sua voce, Josh era davvero gentile e dolce con me e molto probabilmente mi amava e io non lo meritavo perchè non ricambiavo il suo sentimento pienamente... Josh non era abbastanza... non era lui. Ero sicura che mi stesse stringendo la mano così la mossi per attirare la sua attenzione e fargli capire che ero sveglia.

Kate sei sveglia... come ti senti?” mi chiese con fare premuroso, dovevo lasciarlo ma era difficile quando lui mi guardava come se fossi la cosa più importante della sua vita.

Non lo so forse un po' frastornata ma diciamo bene” mentre parlavo cercai di sorridere per rendere più vera possibile la mia affermazione, lui mi guardava come se sapesse che stavo per dirgli qualcosa che non gli sarebbe piaciuto e forse io cercavo anche di farglielo capire dal modo in cui lo guardavo volevo che capisse ma sapevo che si sarebbe arrabbiato.

Dovresti andare a fare tutti gli esami e dovremmo avvisare che sei sveglia... Dopo parliamo ok?” lo disse tutto di un fiato e uscì dalla stanza, quando guardai l'orologio vidi che erano le 7 di mattina ero ancora confusa ma di certo sapevo che Josh aveva capito tutto.

Passai il resto della mattinata tra esami e accertamenti per vedere se andava tutto bene e a quanto pare mi ero ripresa senza problemi ma avrei comunque avuto bisogno di una lunga pausa... Nel pomeriggio vennero a trovarmi un sacco di persone dal distretto ma non lui pensavo che appena mi fossi svegliata lui sarebbe arrivato subito dopo ma invece non era così... parlai con Josh facendogli capire che non potevamo più stare insieme, lui non si arrabbiò, di sicuro era triste ma capiva che io non potevo più stare con lui.


*Rick*


Mi svegliai di colpo senza neanche un motivo preciso ma avevo la sensazione che dormire a casa in quel momento fosse la cosa sbagliata da fare e volevo con tutto me stesso tornare in ospedale... sentii Alexis parlare al telefono e mi alzai raggiungendola nel salotto quando riattaccò lei mi vide e mi sorrise.

Buongiorno! Devi vestirti subito dobbiamo andare in ospedale!” mi disse mentre mi abbracciava e mi stringeva forte.

Io in realtà non volevo neanche lasciarlo l'ospedale” le risposi mentre la distanziavo e la guardavo come se fosse colpevole del più grande dei crimini.

Mi dispiace papà ma dovevi riposare e infatti hai dormito come un sasso fino alle 3 di pomeriggio ma ora sono contenta di dirti che c'è un buon motivo per tornare in ospedale quindi... Preparati veloce! Si è svegliata!” disse tutto di un fiato ma per la prima parte del discorso parlava colpevole e nell'ultima parte era piena di gioia sentendo le sue ultime tre parole andai a prepararmi e in meno di mezz'ora eravamo entrambi pronti per tornare in ospedale.

Durante in tragitto Alexis continuava a ripetermi che dovevo prendere dei fiori o portarle qualsiasi cosa e che non potevo presentarmi a mani vuote... così dopo 10 minuti mi obbligò a fermarmi davanti ad un piccolo negozio di fiori e le comprai 3 rose rosse... mia figlia mi aveva detto che 3 era il numero perfetto anche se dopo che mi aveva convinto avrei voluto comprarne molte di più.

Arrivati in ospedale la mia bambina mi fece capire che lei non sarebbe entrata e che poteva perfettamente salutare Kate in un altro momento.


Il mio angolino *-*

Come ho anticipato è la mia prima fan-fiction e non so neanche se sia venuta bene... accetto anzi gradisco critiche che possano aiutare a migliorarmi... e penso ci sarà un altro capitolo presto :D Aspetto le vostre recensioni :D


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Capitolo 2
*** I suoi occhi... ***


I suoi occhi...

2_ I suoi occhi...



*Kate*


Era già la terza volta che l'infermiera entrava e per tutte e tre le volte avrei voluto che non entrasse lei, ma un altra persona. Iniziai a pensare a cosa avrei potuto dirgli se fosse entrato da quella porta, sapeva che in qualche modo doveva rispondere a quella sua confessione, ma forse, in ospedale non era per niente romantico.

I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta, e dopo pochi secondi lui era finalmente entrato nella stanza e nascondeva qualcosa dietro alla schiena.

Buongiorno... posso entrare?” chiese lui con leggerezza mentre mi sorrideva in un modo meraviglioso, sapevo che ero arrossita e che non potevo semplicemente continuare a fissarlo.

Buongiorno... ormai sei entrato quindi non ho intenzione di cacciarti” tentavo di sembrare seria, mentre pronunciavo quelle parole, ma nel mio cuore non potevo fare a meno di sorridere, avevo sperato tutto il giorno di poterlo vedere e ora però mi sentivo imbarazzata, perché non sapevo cosa dire.

Lentamente lui si avvicinò al letto, si sedette su una sedia vicino, mostrandomi quello che aveva nascosto dietro la schiena; erano tre rose rosse, perfette e stupende.

Queste non sono niente rispetto a tutti i fiori che ci sono in questa camera ma … pensavo che ti sarebbero piaciute” sembrava imbarazzato, con la sua faccia da cucciolo smarrito, mentre si guardava in giro, molti di quei fiori arrivavano dal distretto.

Sono bellissime! I fiori che vedi intorno a te non me li ha mandati una sola persona sai, queste rose mi piacciono moltissimo così... Grazie!” avevo cercato di smorzare l'imbarazzo, regalarmi dei fiori, anche se poteva sembrare scontato, era un gesto davvero dolcissimo.

A dire la verità sono state un'idea di Alexis... ehm... Come stai?” mi chiese diventando serio e preoccupato, io iniziai a pensare che questa conversazione sarebbe arrivata a toccare un punto che non mi sentivo ancora pronta ad affrontare.

Bene... sono ancora un po' confusa ma i dottori hanno confermato che sto bene” gli risposi freddamente, non era mia intenzione farlo, ma volevo cambiare argomento e lui sembrava averlo capito.

Prima ho visto Josh, era strano, l'ho salutato ma lui mi è passato di fianco senza dire niente... sembrava sconvolto” era un affermazione, ma in parte sapevo che era un modo per chiedermi se fra me e lui andava tutto bene.

Io e Josh non stiamo più insieme” lo dissi tutto di un fiato, volevo che lui lo sapesse.

Ti ha lasciata?” il suo tono di voce era diventato dolce, preoccupato e in parte forse un po' arrabbiato, come se pensasse che sarei crollata da un momento all'altro. “No, l'ho lasciato io” dopo aver sussurrato quella frase non riuscivo più a decifrare il suo sguardo, sembrava combattuto tra la curiosità e forse la paura di sapere il motivo.

*Rick*


Da quando ero entrato Kate sembrava strana, come se fosse cambiato qualcosa in lei, mi sorpresi di come anche in un letto d'ospedale era capace di essere misteriosa e davvero molto complicata.

Aveva iniziato a fissarmi, a sorridermi in un nuovo modo e io non potevo fare a meno di pensare che anche con un camice da ospedale e tutta spettinata... Era stupenda!

Appena mi avvicinai mi persi nei suoi occhi, che si illuminarono luccicando quando le mostrai le rose, dovevo tenere a mente di ringraziare la mia piccolina per l'ottimo consiglio.

Nell'istante in cui aveva detto che lei e Josh si erano lasciati, anzi che lei lo aveva lasciato, il mio cuore era impazzito, avevo iniziato a fantasticare sul motivo, avrei voluto chiedere ma non volevo sembrare troppo invadente.

Lei sembrò leggermi nel pensiero perché continuò a parlare senza bisogno di domande...

Oggi pensavo che... ehm... forse lui, non è la persona giusta per me” mentre sussurrava quelle parole aveva abbassato lo sguardo assumendo un espressione triste e combattuta.

Avevo la tentazione di iniziare a fare domande, ma ci ripensai... Tra di noi si era creato un silenzio imbarazzante che venne interrotto da qualcuno che bussò alla porta e la testolina rossa della mia piccolina apparve sporgendosi dalla porta, Kate sorrise felicemente nel vederla e lei ricambiò avvicinandosi ed abbracciandola in silenzio.

Spero di non aver interrotto niente, volevo solo salutarla” Alexis parlò molto lentamente come se non le piacesse mettersi in mezzo, ma quando mi guardò le sorrisi, avevo una teoria che si stava facendo strada nella mia testa; la mia bambina stava origliando e capendo che ci eravamo bloccati era voluta intervenire.


*Kate*


L'abbraccio di Alexis era stata una delle cose più belle della giornata, mi ero affezionata molto a quella ragazzina, assomigliava molto a Richard ed ero contentissima di ricevere un po' di affetto.

Tranquilla Al! Non hai interrotto niente, stavamo solo parlando” le sorrisi tranquillizzandola, non volevo che si sentisse in colpa per essere entrata “Sono felice che tu sia qui” le accarezzai dolcemente la testa, lei si staccò dall'abbraccio e mi guardò dritta negli occhi.

Grazie Kate! Come va? Stai bene vero? Eravamo tutti preoccupati!” aveva iniziato a parlare molto velocemente come se non riuscisse a trattenersi dalla gioia, non potevo fare altro che guardarla e sorridere, era una ragazza intelligente, che nel momento in cui aveva pronunciato la parola “preoccupati” si era girata verso suo padre. Mi sentii un po' in imbarazzo, perché sapevo che Alexis aveva capito tutto quello che succedeva, tra me e il suo papà, da un bel po'. Forse avrei dovuto parlarne con lei prima di dichiararmi a Rick, lei sapeva tutto su di lui, ma di sicuro non potevo farlo in ospedale, dovevo assolutamente trovare un modo per guadagnare tempo.

Si sto bene... forse però dovrei riposarmi... sono ancora un po' frastornata” ,era più facile guardare quella ragazzina, mentre parlavo e non Castle. Infatti quando mi girai verso di lui il mio cuore perse un battito, si era rattristato improvvisamente, era difficile continuare a parlare sapendo che stava così a causa mia... No! Per non avere più paura avevo bisogno di sentirmi pronta, e in quel momento non lo ero.

Dovreste andare...” sospirai cercando di convincermi che era la cosa giusta, Alexis capì subito che avevo bisogno di tranquillità e di rimanere un po' da sola; quindi mi abbracciò di nuovo velocemente, poi uscì dalla stanza, Rick era ancora immobile con lo sguardo basso ma dopo pochi secondi si decise ad alzarsi... “Castle...” lo richiamai, per un secondo, quando mi mostrò i suoi occhi tristi, le parole mi morirono in gola, respirai profondamente e continuai “... Non dovresti venire in questi giorni... ti chiamo appena esco dall'ospedale...” sussurrai quelle parole con il cuore in gola, anche se era solo per una settimana, sapevo che mi sarebbe mancato, lui annuì senza parlare e uscì dalla stanza.

Il mio angolino *-*

Ecco il 2° capitolo, forse molte di voi non si erano immaginate così il continuo di questa storia, ma ho pensato di provare a renderla unica, spero di non avervi deluso :D al prossimo capitolo...

P.S. = Non so ancora quanti capitoli saranno per ora io scrivo e se voi continuate a seguire e leggere la storia ne sarei felicissima... Aspetto le vostre recensioni!

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Capitolo 3
*** Un piccolo aiuto... ***


3_ un piccolo aiuto...

3_ Un piccolo aiuto...



*Rick*



Era passata una settimana ormai da quando eravamo andati a trovarla in ospedale. Mi ero sentito terribilmente triste quando Kate ci aveva «obbligati» ad uscire dalla stanza, forse aveva bisogno di stare da sola per riprendersi, ma non capivo il suo improvviso cambiamento di umore.

Alexis quel giorno, subito dopo essere tornati a casa, aveva chiamato Martha, alla scuola di recitazione, per avvisarla che Kate si era svegliata e stava bene.

Ora la mia bambina era entrata nello mio studio, nel quale passavo la maggior parte delle mie giornate, e si era sdraiata sul divanetto, senza dire una parola.

Decisi di andarle a parlare per capire se andava tutto bene... mi misi seduto sul bordo del divanetto e lei mi fece spazio per non farmi scivolare di lato.

«Va tutto bene?» le chiesi... Quando si girò vidi che era preoccupata, forse voleva sapere come stava Kate o forse come stavo io...

«Sei triste... non devi esserlo! Aveva solo bisogno di riposarsi... non avrei dovuto interrompervi, ma eravate in silenzio da più di un minuto.» Avevo la figlia più dolce del mondo ed ero sempre capace di rovinare tutto con le mie stupide preoccupazioni...

Non avevo bisogno che mi spiegasse di cosa stava parlando, io pensavo sempre a Kate, anche se negli ultimi giorni era diventata un argomento tabù in casa...

La abbracciai per paura che si mettesse a piangere da quanto si sentiva colpevole.

Poi la staccai di poco dall'abbraccio solo per poterla guardare negli occhi... «Non è colpa tua! Hai ragione doveva solo riposarsi. Io sono triste perchè quando sei uscita mi ha detto che non voleva che andassi a trovarla... deve riprendersi e a quanto pare vuole farlo da sola. Ha detto che avrebbe chiamato lei... Tu non centri assolutamente niente, anzi ci hai tolti entrambi da un momento di imbarazzo» ammisi per discolparla e farla sentire meglio e la mia piccolina mi stinse ancora più a sé... «Ma ora dobbiamo discutere di una piccola cosa.» continuai, e lei dopo pochi secondi si mise a fissarmi con aria confusa «Di cosa dobbiamo discutere?» chiese... stavo cercando un modo per farla sorridere e presto ci sarei riuscito!

«Qualcuno mentre io e una certa altra persona parlavamo... stava ascoltando tutto per poter intervenire se avesse sentito silenzio per troppo tempo, o sbaglio?» mentre parlavo mi avvicinai di più a lei e iniziai a farle il solletico. Lei iniziò a ridere come una matta e quando mi fermai per un secondo alzò le mani in segno di resa, decisi di fermarmi per pochi secondi e lasciarla parlare... «Ok forse quel qualcuno voleva sentire una certa conversazione» disse ancora con il fiatone e continuando a ridere...

«Volevo solo vedere se parlavate di qualcosa di interessante e poi fuori da sola ad aspettare mi annoiavo» mi fece gli occhietti dolci e non potei non scoppiare a ridere. Era davvero tenerissima!

Dopo un po' tornò seria come se stava per chiedermi qualcosa di molto importante...

«Papà dici che se chiamo Kate lei si arrabbierà? Non vorrei darle fastidio mentre si sta riposando, ma è da tanto tempo che non la sento.» Sembrava molto agitata nel farmi quella domanda come se pensasse che le avrei risposto di no.

«Certo che puoi, credo che le farebbe molto piacere sentirti... di sicuro le manchi tanto» Ero sicuro di quello che stavo dicendo, molte volte Kate si era preoccupata di chiedermi come stava Alexis.

«Grazie mille papà! Vuoi che la saluto da parte tua?» Quella richiesta mi sorprese, forse era meglio di no, avrebbe potuto pensare che usavo mia figlia per poterle parlare.

«No, grazie tesoro» dissi, lei mi abbracciò e poi scomparve dallo studio in pochissimi secondi.



*Kate*



Dopo una settima passata al chiuso nell'ospedale non vedevo l'ora di uscire. Rick non era venuto a trovarmi come gli avevo chiesto, infondo speravo di vederlo arrivare, ma sapevo che mi avrebbe lasciato il mio spazio. Mio papà era venuto a prendermi per portarmi al mio appartamento, prima di partire per la casa di campagna... sarei stata via per tanto tempo e non sapevo se chiamare Rick oppure no.

Appena salii nella macchina di mio padre il mio cellulare prese a squillare... numero sconosciuto, dopo aver aspettato un altro squillo decisi di rispondere per capire chi era...


«Pronto...»

«Ciao Kate! Sono Alexis»

«Oh! Ciao scusa ma non avevo il tuo numero e non sapevo chi fosse... Tutto bene?»

«Si si tutto bene... tu come stai?»

«Bene grazie... Avrei voluto chiamarti anche io, potremmo incontrarci da qualche parte. Sono appena uscita dall'ospedale e... ehm... avrei bisogno di raccontarti una cosa»

«Certo! Potrei prendere un taxi e venire a casa tua se vuoi?»

«No tranquilla! Se puoi uscire di casa passo a prenderti... Mio padre mi sta portando a casa ora... Andrebbe bene?»

«Si, perfetto! Esco subito!»


Riattaccai e tornando alla realtà vidi che mio padre era girato un po' verso di me e mi guardava confuso... gli spiegai che dovevano andare a prendere Alexis e che poi lui poteva tornare a casa... Fortunatamente acconsentì senza fare domande.


Dopo neanche mezz'ora, io e Alexis eravamo già a casa mia sedute in salotto.

«Come mai mi avevi chiamato prima?» chiesi per rompere il ghiaccio e riuscire ad iniziare il mio discorso.

«Volevo solo sapere come stavi e avevo voglia di sentirti» rispose sorridente, era così dolce... «Tu di cosa mi dovevi parlare?» mi chiese con la stessa dolcezza.

Mi bloccai di colpo non sapendo come iniziare il discorso e come spiegarle tutto senza fraintendimenti.

«E' un discorso complicato...» feci una pausa, forse un po' troppo lunga...

«Allora si tratta di mio padre?!» chiese sempre con fare innocente, sapevo che quella ragazzina era intelligente... Questo mi diede il coraggio per proseguire il mio discorso...

«Si! Tuo padre... ehm... mi ha detto che mi ama» dissi in un sussurro arrossendo vistosamente.

«Me lo ha detto! Lui ti ha sempre amata magari non dal primo momento in cui ti ha vista, ma dopo pochissimi giorni era già nel suo cuore...» lei sembrava altrettanto imbarazzata, ma voleva farmi sapere che per Rick non ero solo un gioco e questo mi rendeva molto felice.

«Sappi che io non volevo che tuo padre ci rimanesse male quando vi ho mandati via. Io... ehm...» sospirai era così difficile trovare le parole giuste... forse potevo aspettare che capisse da sola e non ci mise molto...

«Lo sapevo! Anche tu lo ami» senza lasciarmi il tempo di rispondere o di pensare a qualsiasi cosa mi stinse in un abbraccio fortissimo. Dopo secondi ricambiai e scoppiai a ridere, mentre lei decise che voleva continuare a parlare... «Lui ci è rimasto male perchè gli manchi moltissimo, anche se è passata solo una settimana... Hai intenzione di confessargli il tuo amore per lui?» non mi aspettavo quella domanda e a pensarci bene anche lui mi era mancato tantissimo...

«Si! Voglio dirglielo, ma... non trovo mai il momento giusto, in ospedale non mi sembrava il caso e da domani andrò alla casa in campagna di mio padre per un po'... Poi non ci sarà più tempo!» esposi tutte le mie paure e dubbi parlando velocissimamente. Lei era diventata pensierosa... stava cercando di pensare ad una modo che fosse perfetto e non complicato.

«Forse ho in mente una cosa...» disse dopo qualche minuto con uno sguardo furbo e felice.

«Cosa? Ti prego, io non ho idee!» le chiesi sconsolata.

«Tu devi andare in quella casa! Io penserò a tutto il resto, devi solo aspettarti una visita da parte sua... Sarai sola lì, vero?» ero un po' stupita e non capivo dove volesse arrivare, lei si accorse del mio sguardo confuso. «Se sarete lì da soli potrete parlare, passare del tempo insieme senza che nessuno vi disturbi e sarebbe molto più romantico dell'ospedale» finì di spiegare, era molto soddisfatta di essere riuscita a inventarsi quel piano perfetto.

«Si sarò da sola... Sarebbe stupendo, ma come farai a convincere Rick a venire da me?» chiesi e solo dopo che aveva sgranato gli occhi e sorriso mi resi conto di aver chiamato suo padre per nome senza pensarci.

«Ci penserò io a fare in modo che Rick venga da te. Di questo non te ne devi preoccupare» aveva detto la frase ridendo e dicendo 'Rick' per evidenziare il modo in cui l'avevo chiamato prima. Non potei fare a meno di scoppiare a ridere insieme a lei e di stringerla in forte abbraccio.

Dopo quasi un'ora passata a chiacchierare si era fatto tardi e Alexis dovette tornare a casa... promettendo che mi avrebbe chiamato presto e raccomandandomi di stare tranquilla.




Il mio angolino *-*


Regalino in anticipo per tutti voi!!! Spero che vi piaccia anche questo capitolo... avevo davvero tanta voglia di mettere in mezzo Alexis e ci sono riuscita... Se vi va recensite... Grazie mille per seguirmi! :D


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Capitolo 4
*** Un piano perfetto... ***


4_ un piano perfetto

4_ Un piano perfetto...



*Rick*



Ero rimasto per la maggior parte del pomeriggio in casa da solo, Alexis era uscita e rientrata dopo circa un'ora quando le avevo provato a parlare aveva detto che doveva pensare ad una cosa molto importante. Io ero andato per un po' nel mio studio, ma la fame mi aveva costretto ad andare in cucina.

«Alexis!!! Viene ad aiutarmi a cucinare!» gridai per farmi sentire in tutta la casa.

Lei scese le scale e mi si avvicinò... «Certo! Però dopo dovremmo parlare di una cosa importante, d'accordo?» mi girai verso di lei un po' stupito, pronto per fare una battuta, ma lei era seria e decisi semplicemente di annuire.

La nostra serata passò velocemente. Cucinammo, con molta fatica, tra scherzi e lanci di farina, e mangiammo le pizze, poi ci sdraiammo insieme sul divano e alla fine del film che stavamo guardando sapevo che era arrivato il momento di parlare.

«Papà riesci a stare serio e a farmi spiegare tutto senza intervenire?» mi chiese girandosi verso di me e ricevendo tutta la mia attenzione, doveva essere qualcosa di davvero molto importante, annuii senza fare storie e mi posizionai meglio sul divano per poterla guardare negli occhi.

«Una mia amica è andata lontano per un po' di tempo...» iniziò a parlare seria come non mai

«...Vorrei andare a trovarla, ma come ho già detto è lontano e non posso andarci da sola, ho bisogno di te... dovresti accompagnarmi e tenermi compagnia!» pensavo che entro poco si sarebbe messa a piangere, sembrava tenere davvero moltissimo a questa ragazza... «e mi devi promettere che non te ne andrai, ok?!» non sapevo chi fosse quella persona, ma avrei fatto di tutto per vedere la mia piccolina sorridere, sembrava molto turbata e visto che sembrava aver finito di parlare, iniziai a parlare io.

«Prometto! Mi puoi dare qualche indizio sul luogo, come faccio ad accompagnarti se non so dove?» lei sorrise, ma non rispose subito.

«No, non potrai sapere niente fino a domani sera!» disse e scappò in camera sua.

Non sapevo se essere felice o triste da quella richiesta e non riuscivo a interpretare Alexis prima era triste e un secondo dopo felicissima, ma la sua faccina preoccupata e seria di poco prima era impossibile da ignorare.

Mia madre entrò mi salutò e come sua nipote si dileguò in pochissimi secondi, rimasi solo a pensare quando mi mancasse la mia musa, era diventata il mio unico pensiero, e avevo una voglia incredibile di chiamare Kate, ma non era il caso, non avevo neanche chiesto ad Alexis se alla fine era riuscita a chiamarla.


*Alexis*



Entrai in camera mia dopo aver lasciato mio padre in salotto, una parte del mio piano era completata; l'unico punto mancante era da chi farmi aiutare, Kate sapeva già troppo volevo fare una cosa magica, e questo voleva dire che nessuno dei due doveva sapere...

'Potrei andare al distretto … No, ho un'idea migliore!' pensai mentre mi accucciavo nel mio letto.

La mattina seguente mi svegliai prestissimo, papà ancora dormiva, ma la nonna era sveglia e si stava preparando la colazione...

«Buongiorno nonna!» le saltai addosso per salutarla a dovere «Avrei bisogno di un favore» dissi con lo sguardo più dolce e compassionevole che potevo.

«Buongiorno tesoro, sarei felice di aiutarti se mi dicessi di cosa si tratta» le sorrisi soddisfatta della risposta.

«Per caso sai se papà tieni i numeri delle persone del distretto da qualche parte?» chiesi con leggerezza, non volevo doverle raccontare il motivo della mia richiesta.

«Dovrebbe avere qualcosa nel suo studio...» appena finì la frase corsi nello studio, senza prestare ascolto a lei che mi chiedeva a cosa mi servissero. Trovai quello che stavo cercando in una specie di rubrica, tornai in salotto...

«Ciao nonna... Grazie mille! Devo andare, avvisi tu papà vero?» senza neanche lasciarle il tempo di rispondere, uscii di casa chiudendo la porta alle mie spalle e chiamai la persona con cui volevo parlare.


«Pronto? Chi parla?»

«Ciao Lanie... sono Alexis»

«Oh! Ciao hai bisogna di qualcosa?»

«In realtà si, è una sorpresa per Kate e mi servirebbe il tuo aiuto»

«Certo! Oggi non devo andare a lavorare, c'è un bar infondo alla tua via, giusto?»

«Si, io sono già fuori casa; ti aspetto lì»

«Tranquilla piccolina, arrivo fra poco».


Riattaccai e pensai che tutte le persone che aveva conosciuto mio padre, erano gentilissime nei miei confronti.

Arrivai al bar e aspettai solo pochi minuti prima di vedere la migliore amica di Kate ,entrare nel bar e venire a sedersi davanti a me.

«Ciao Alexis! Devi parlarmi di qualcosa d'importante, vero?» mi chiese ancora prima che io potessi aprire bocca, Kate mi aveva detto che lei sapeva già tutta la storia e che era l'unica persona, a parte me, a conoscere quello che provava per mio padre.

«Ciao! Si avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse...» dissi con lo sguardo basso, non avevo mai parlato da sola con Lanie e mi sembrava stranissimo ritrovarmi a chiedere il suo aiuto.

«Cosa ti serve? Hai detto che si tratta di Kate... di una sorpresa.» chiese forse impaziente di sapere che cosa avevo escogitato e per quale motivo.

«Ehm... Tu sai tutta la storia tra Kate e mio padre, giusto?» chiesi per essere sicura non volevo fare o dire qualcosa di sbagliato.

«Si mi ha raccontato tutto... e anche tu a quanto pare sai tutto, ma ora Kate è alla casa di campagna di suo padre. A cosa staresti pensando?» sentivo la sua curiosità aumentare lentamente, mentre io continuavo il discorso.

«Mio padre andrà da lei, di lui me ne occupo io, ma vorrei rendere tutto più bello e vorrei che fosse una sorpresa anche per Kate...» parlai lentamente e molto imbarazzata, avevo paura che lei mi dicesse di non potermi aiutare.

«Sarebbe un'idea stupenda e domani Kate starà tutto il giorno fuori con suo padre… potremmo rendere l'atmosfera romantica e farli incontrare come nei film. Ti hanno mai detto che sei una ragazza troppo intelligente?» mi chiese lei ridendo, risi anche io prima di risponderle seria e con gli occhi luccicanti.

«Allora mi aiuterai?» avevo sempre paura che mi dicesse di no, nonostante pensasse che fosse una buona idea, «Certo che ti aiuterò, domani appena so che Kate è uscita ti passo a prendere e andiamo nella casa in campagna, ci sono già stata altre volte e non sarà difficile renderla romantica , c'è già un panorama stupendo!» ero davvero felicissima delle sue parole .«Io poi devo far venire mio padre...» iniziai «... e io andrò a prendere Kate e la porterò lì!» finì lei la frase.

Ci fermammo ancora un po' a parlare dei dettagli, poi fui costretta a tornare a casa.

Dopo aver passato quasi tutto il giorno con la mia famiglia, andando a letto iniziai a fantasticare su quello che sarebbe potuto succedere in quella casa.


Il mio angolino *-*

Spero che anche questo capitolo vi piaccia e che non vi dispiaccia il fatto di aver aggiunto una parte di Alexis... e spero che gradirete anche la sua nuova complice :D

Ho deciso di pubblicarlo oggi questo capitolo visto che vede che molte persone seguono la storia!

Forse è un po' strana e diversa dalla serie la mia storia... ma credo che sia abbastanza carina... spero che siate d'accordo!

Aspetto le vostre recensioni! … Al prossimo capitolo ;)


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Capitolo 5
*** L'incontro... ***


5_ l'incontro

5_ L'incontro


*Alexis*



Quella mattina Lanie mi aveva chiamato presto dicendomi che Kate era già da suo padre. Poi era passata a prendermi.

La sera precedente avevo parlato con mio padre dicendogli che stavo quasi tutto il giorno con un amica e che verso sera mi avrebbe dovuto portare in quel posto, a lui ancora sconosciuto.

Quando arrivammo alla casa di campagna rimasi a bocca aperta.

Lanie questo posto è magnifico” dissi osservando la piccola, ma bellissima casa.

Si lo so tesoro, ho già spostato dentro alcune cose per creare l'atmosfera, spero che ti piacciano” mi disse facendomi entrare e mostrandomi i vari oggetti già posizionati nella casa.

Al piano terra della casa c'era la sala collegata alla cucina a vista e un bagno piccolo, al primo piano invece si trovava quella che era la camera dei genitori di Kate con un letto matrimoniale e altre 2 stanze con letti da una piazza e mezza.

Dovevamo solo sistemare le cose che aveva portato Lanie e poi sarebbe stato tutto perfetto!



*Kate*



Era quasi sera il sole stava per tramontare, avevo passato la giornata con mio padre a casa sua, ogni tanto mi divertivo a passare un po' di tempo con lui.

Lui aveva deciso di riaccompagnarmi alla casa in campagna. Voleva restare con me, ma io avevo insistito che mi lasciasse davanti a casa... me la sarei cavata benissimo da sola.

Quando mi avvicinai la porta era chiusa, ma le chiavi non erano all'esterno. Bussai e sentii due persone che urlavano.

La porta si aprì e qualcuno mi mise le mani davanti agli occhi e poi mi bendò.

Tranquilla sono Alexis, non mi uccidere” disse prima che io cercassi di liberarmi “Hai rovinato tutto” continuò con fare triste.

Scusa, ma cosa ci fai qui? Sei da sola? E perchè mi hai bendato?” chiesi pur sapendo la risposta alla prima domanda.

Non sono sola... sai perchè sono qui e non puoi vedere niente per ora per questo sei bendata... ti prego potresti assecondarci?” chiese supplicandomi.

Poi sentii la voce di Lanie che gridava di portarmi nella mia camera. Quando entrammo, dopo aver chiuso la porta a chiave, Alexis mi tolse la benda.

Grazie per avermi fatto vedere la mia casa, si può sapere cosa state combinando? E Lanie cosa centra?” chiesi di nuovo sconcertata dal loro comportamento.

Lanie mi ha dato una mano non potevo fare tutto da sola, ora lei ti prepara, io devo andare” disse la piccola rossa mentre apriva e richiudeva la porta scomparendo nel nulla.

Ok questo è il suo piano... c'erano candele profumate e fiori...” dissi capendo che non avevo altra scelta se non quella di assecondarle.

Kate non provarci neanche... non devi indovinare è una sorpresa anche per te, quindi, vai a farti un bagno e poi sei mia” mi ordinò Lanie senza lasciarmi continuare le mie considerazioni, sospirai e andai nel bagno collegato a quella stanza.



*Alexis*



Dopo aver sistemato le ultime cose da mangiare sul tavolo e acceso le candele, che mancavano, chiamai un taxi e mi feci portare a casa...

'Forse, era meglio così, Kate sarebbe stata elegante e quindi anche mio padre doveva esserlo.' pensai durante il tragitto, quando arrivai entrai in casa di corsa.

Papà sei in casa?” gridai per farmi sentire in tutto l'appartamento, lui scese le scale di corsa e mi venne vicino.

Eccomi, dobbiamo andare?” chiese sapendo solo che dovevamo andare da una mia amica.

Papà mi faresti un favore... ci hanno invitato a cena e dovremmo vestirci eleganti... ti prego” dissi pregandolo e facendo l'espressione più dolce e tenera del mondo.

D'accordo, cosa dovrei mettermi? E c'è altro che devo fare?” chiese sospirando come se non capisse più niente di quello che stava succedendo.

In realtà sarebbe poco carino presentarsi a mani vuote...” dissi sperando di non esagerare sapevo che mi avrebbe adorato se avesse saputo quello che stavo combinando, ma in quel momento avevo solo bisogno che mi assecondasse.

Va bene... mi cambio e poi sulla strada ci fermiamo a prendere dei fiori o qualcos'altro, ok?” disse avviandosi su per le scale.

Si va benissimo papà, ti adoro” mi andai anch’io a cambiare per non farlo insospettire e mandai un messaggio a Lanie, per avvertirla che saremmo partiti dopo 10 minuti, indossai il vestito che avevo messo al party per l'uscita di Storm Fall e ripensai che quella era la prima volta che avevo visto Kate, mi era sembrata simpatica e di sicuro molto meglio di Gina.



*Richard*



Mi cambiai e scesi di nuovo dalla mia bambina, era davvero stupenda con quel vestito; guardai l'orologio era davvero tardi, fuori il sole aveva quasi lasciato spazio ad una grossa luna.

Allora, così sono vestito abbastanza bene?” chiesi, vedendo che era persa nei suoi pensieri, mi ero messo un completo nero con sotto la camicia bianca e la cravatta rossa.

Si va benissimo. Grazie per assecondarmi! Ora andiamo se no facciamo tardi dobbiamo arrivare tra...” il suo cellulare vibrò, prima di continuare a parlare gli diede un'occhiata “... il prima possibile, dovrai seguire le mie istruzioni mentre guidi, d'accordo?” chiese avviandosi fuori dalla porta senza neanche lasciarmi il tempo di rispondere.

Come programmato comprai dei fiori per la padrona di casa. Alexis aveva detto di non preoccuparmi e di fare come diceva lei... Tutta questa storia mi sembrava sempre più strana, ma di nuovo mia figlia interruppe i miei pensieri.

Siamo quasi arrivati, gira a sinistra” disse quasi senza neanche guardare la strada, eravamo in periferia, non sapevo cosa stava succedendo ma di sicuro rendeva mia figlia felicissima, che si mise a messaggiare poco prima di dirmi che eravamo arrivati.

Sicura tesoro?... questa villetta sembra deserta...” chiesi dubitando che ci potesse vivere un'intera famiglia.

Papà sono sicurissima mi sono imparata la strada a memoria per non sbagliare...” disse lei con tono autoritario e decisi saggiamente di non contraddirla, poi continuò a parlare... “Tu vai pure avanti, mi devo incontrare con questa mia amica sul retro poi vi raggiungiamo” disse mentre osservava di nuovo il cellulare.

D'accordo ti aspetto dentro.” dissi titubante ormai ero arrivato e la mia accompagnatrice non avrebbe risposto a nessun'altra domanda, così presi il mazzo di rose e mi avviai.

Quella casa mi sembrava un po' famigliare, scacciai quel pensiero chiedendomi chi fosse l'amica di Alexis e arrivato davanti alla porta decisi di bussare, non aprì nessuno ma vidi che la porta era aperta così entrai molto lentamente...

C'è qualcuno?” chiesi titubante in mezzo al salotto era un posto grande e bellissimo.

C'erano moltissimi petali di rose rosse, attaccato e vicino alla porta trovai un bigliettino con scritto “x Richard” la calligrafia era quella di Alexis, così lo aprii e lo lessi.


Scusa papà! Non entrerò in casa...

tranquillo non è niente di cui preoccuparsi...

ti ho trascinato qui per un motivo che ti lascerò scoprire da solo...

magari dandoti un aiutino...

Prova a guardare in cima alle scale!

Alexis


Appena finii di leggere mi voltai verso la cima delle scale, come diceva il biglietto...

Rimasi a bocca aperta vedendo Kate che scendeva le scale tranquillamente... Era stupenda!

Aveva un vestito blu ad una spallina sola, con una piccola spilla argentata che sembrava unire la spallina al resto del vestito che le arrivava fino alle caviglie... il corpetto era stretto e si distingueva dalla gonna liscia, con piccoli strass sulla parte destra, grazie ad una cintura nera, hai piedi portava dei sandali tacco 10 dello stesso colore del piccolo mollettone argento che le raccoglieva i capelli in uno chignon.

Ero così concentrato a guardarla che non mi accorsi che anche lei mi stava fissando e che si trovava ormai a meno di un metro davanti a me.





Il mio angolino *-*


Lo so che molte di voi mi vorranno uccidere per aver interrotto la scena e per il ritardo gigantesco; ma spero, come sempre, che vi piaccia anche questo capitolo. Se vi va lasciate una recensione... Grazie mille per seguirmi! :D


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Capitolo 6
*** Confessioni e... ***


6_Confessioni e...

6_ Confessioni e...



*Kate*




Avevo ascoltato Lanie che mi spiegava tutto quello che dovevo fare un sacco di volte, ora che mi trovavo davanti al mio scrittore, tutte le certezze erano sparite e la mia mente si era svuotata.

Mi aveva guardato a bocca aperta mentre scendevo le scale e io non potevo fare a meno di sorridere.

Ciao” dissi sussurrando e aspettando la sua reazione.

Ciao” fece una piccola pausa per chiarirsi le idee e rincominciò. “qui è tutto stupendo, ma sono ancora un po' confuso. Alexis a organizzato tutto?” chiese molto stupito.

Ehm... Lei... Io... Io gli ho chiesto di organizzarlo” dissi balbettando e arrossendo, lui sembrava sempre più stupito. “Non sapevo fino a oggi pomeriggio quello che aveva fatto, ma le avevo chiesto di fare qualcosa... e non ha fatto tutto da sola, Lanie l'ha aiutata” dissi imbarazzatissima.

Io sono senza parole, tutto questo è stupendo... e tu sei stupenda” disse mentre si avvicinava di un altro passo, ma non era ancora arrivato il momento, avevo bisogno di parlare prima di agire, decisi di arretrare di un passo e lui sembrava molto deluso.

Hanno anche preparato la cena...” dissi indicando il tavolo “Mangiamo?” volevo fare di tutto per allentare la tensione e smorzare un po' l'imbarazzo. Andammo verso la tavola e lui spostò la mia sedia indietro per farmi accomodare e si sedette davanti a me.

Iniziammo a chiacchierare e finimmo in fretta di mangiare, forse troppo in fretta.

Ehm... parliamo...” dissi in un sussurro, tutte le volte che lo guardavo negli occhi tutte le certezze e tutta la forza che avevo svanivano.

Ok di cosa vuoi parlare?” chiese lui mentre ci spostavamo sul divano, posizionato vicino al camino.

All'ospedale non siamo riusciti a finire il discorso e... volevo continuarlo... volevo dirti che...” sospirai forte, le mie paure si stavano facendo strada in me, stavo lottando con tutta me stessa per cacciarle via e per ritrovare la mia sicurezza. “volevo dirti che dopo lo sparo... io mi ricordo tutto” riuscii finalmente a finire la frase, speravo che capisse subito a cosa mi riferivo, volevo che le ripetesse lui quelle parole.



*Rick*




Appena l'avevo vista scendere dalle scale, il mio cervello aveva smesso di funzionare, sentivo solo il cuore che aveva iniziato a galoppare velocissimo. Mi ero ritrovato davanti ad una donna nuova, sembrava serena e aveva riso per tutta la serata non come la detective che conoscevo ma come una ragazzina spensierata. Sapevo che le sue difficoltà e le sue paure erano sempre lì.

Eravamo seduti sul divanetto uno di fronte all'altra, quando aveva detto che si ricordava tutto io avevo sgranato gli occhi e il mio pensiero era andato a quello che le avevo confessato, ma dovevo esserne sicuro.

Che cosa ricordi?” chiesi titubante, lei era in imbarazzo e forse l'avevo messa in una maggior difficoltà con quella domanda, capivo quanto poteva essere complicato per lei trovare le parole giuste.

Ricordo lo sparo, ricordo che tu mi hai buttato a terra cercando di salvarmi e...” sospirò di nuovo e decisi che era abbastanza così... “ricordi che ti ho detto che ti amo” sorrisi finendole la frase e lei arrossì dolcemente.

Si” disse in un sussurro appena percettibile abbassando lo sguardo e ancora più sottovoce aggiunse “anche io” per un momento pensai di essermelo sognato o di aver frainteso il significato, ma lei alzò la testa di scatto e mi posò un leggerissimo bacio sulle labbra.

Non riuscivo a crederci, lei aveva riabbassato lo sguardo e ristabilito le distanze, mi avvicinai di più a lei cingendola con un braccio, lei alzò di nuovo lo sguardo e mi persi nei suoi occhi sorridenti, cancellai la poca distanza che ci separa e posai le mie labbra sulle sue dolcemente, dopo pochissimi secondi ricambiò il bacio con più passione...




*Kate*




Ero felicissima, eravamo sul divano a coccolarci da non sapevo più quanto tempo, il secondo bacio era stato meraviglioso non avrei mai voluto staccarmi dalle sue labbra, ma la mancanza di ossigeno ci aveva costretto ad allontanarci e il mio piccolissimo momento di coraggio era passato e mi ero solo accoccolata vicino a lui.

Io però devo trovare un modo per vendicarmi” disse lui e io non capii a cosa si stava riferendo, mi staccai un po' da lui per poterlo guardare negli occhi con un sopracciglio alzato. “intendo dire, lo sai quante bugie mi ha raccontato mia figlia per farmi arrivare qui stasera” spiegò e io non potei trattenere le risate, aveva uno sguardo preoccupatissimo al solo pensiero che Alexis gli avesse mentito.

Avresti preferito non essere qui?” chiesi. “No, no no no... questa serata è stupenda e anche se le hai assoldate tu, non c'è motivo per cui io debba evitare di vendicarmi almeno con mia figlia...” disse lui guadagnandosi un altro sorriso da parte mia.

Magari potremmo fare un scherzo ad entrambe... Lanie mi aveva detto che sarebbe rimasta a casa tua per non lasciare sola Alexis” dissi, mentre alcune idee iniziavano a crearsi nella mia testa.

Potremmo fargli credere che la serata è andata male...” continuò lui, non potei fare a meno di emettere una piccola risatina per la sua espressione diabolica.

Io potrei chiamarle facendo finta di piangere e dire che alla fine abbiamo litigato” dissi sorridente sapevo che Lanie e Alexis avevano lavorato tantissimo per rendere questa cosa possibile, ma in fondo né io né Rick sapevamo niente prima di oggi, avevano organizzato tutto senza neanche avvisarmi...

Si ma devi essere credibile...” disse lui titubante “sei una brava attrice?” chiese sorridendomi sapevo che stava scherzando e io decisi di stare al gioco... “Crede che io non sia abbastanza brava, Signor Castle?” chiesi avvicinandomi di più a lui, adoravo provocarlo. “Credo che tu sia fin troppo brava” disse cancellando di nuovo la distanza tra noi e riprendendo quel bacio passionale.

E ancora una volta quel bacio fu infinito sino a quando mi venne in mente del dolce che Lanie mi aveva preparato e mi aveva raccomandato di non prenderlo prima di aver parlato.

Castle rimase immobile sul divano un po' scettico, ma quando mi vide arrivare con il dolce si illuminò con un sorriso...

Lanie ha detto che dovevamo mangiarle dopo aver parlato... ti vanno?” chiesi sedendomi di nuovo sul divano e mettendo il vassoio sulle gambe... sopra c'erano due ciotole, una conteneva delle fragole, mentre nell'altra c'era della panna...

Si a te vanno?” chiese mentre prendeva una fragola, la immergeva per metà nella panna e poi me la portava davanti al viso, io istintivamente annuii e aprii la bocca... Quelle fragole erano buonissime, Lanie aveva scelto davvero bene, presi anche io una fragola e feci lo stesso...

Passammo il resto della serata ad imboccarci a vicenda... quella serata diventava sempre più bella...

Sono felice di essere qui” disse lui mentre guardavano un po' di TV...

Anche io sono felice che tu sia qui... non mi diverto molto in questa casa tutta sola” risposi mentre lo fissavo avevo voglia di baciarlo di nuovo, riusciva ad essere un bambino e un uomo dolcissimo allo stesso tempo...

Magari potrei restare qui e lo scherzo a Lanie e Alexis lo facciamo domani mattina...” ero felicissima che avesse chiesto di poter restare così annuii e iniziai a baciarlo... Quel bacio iniziò come tutti gli altri ma poi diventò molto più passionale mentre salivamo le scale fino alla mia camera, continuando a baciarmi senza mai perdere il contatto...

Quella sarebbe stata una delle migliori notti della mia vita!





*Il mio angolino*

Non so cosa dire di questo capitolo solo che è wow ... io mi sono divertita moltissimo a scriverlo... Spero che vi piaccia :) 

Grazie come sempre per seguirmi e per recensire!!! :D

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Capitolo 7
*** La mattina dopo... ***


7_ la mattina dopo...

7_ La mattina dopo...





*Kate*





Quando mi svegliai ci misi un po' a ricordare tutto... poi mi girai e mi ritrovai davanti il mio scrittore era stupendo mentre dormiva non riusci a non sorridere per la posizione buffa in cui si trovava... lo accarezzai dolcemente per tentare di svegliarlo...

Buongiorno” disse appena aprì gli occhi, quegli occhi stupendi in cui mi era persa un sacco di volte e che tutte le volte mi trasmettevamo una sensazione di pace e sicurezza...

Buongiorno a te” dissi allegra alzandomi dal letto e portandomi dietro il lenzuolo... arrivai fino alla sua camicia la presi e la infilai...

Mi sta bene?” chiesi guardandolo e facendo una giravolta... mi fissava imbambolato come sempre, ero troppo felice quella mattina per iniziare a fare la detective scontrosa quindi mi avvicinai e lo baciai...

Allora mi sta bene o no?” chiesi staccandomi da lui che sorrise evidentemente era contento anche lui della notte appena passata...

Ti sta benissimo! Sa detective lei mi stupisce sempre... Questa parte giocosa di lei non la conoscevo ancora” disse mentre mi tirava facendomi ricadere sul letto...

Tantissime cose non conosce di me signor Castle” dissi avvicinandomi, lui mi abbracciò e mi baciò, ma io mi divincolai e corsi via verso la cucina gridando: “E' ora di fare colazione!”

Scesa in cucina mi resi conto che faceva troppo freddo per andarsene in giro solo con una camicia così tornai su e mi misi altri vestiti senza però togliermi la sua camicia, aveva il suo odore e adoravo tenerlo vicino perchè mi ricordava che ero riuscita ad abbattere il muro che mi impediva di essere felice e mi ricordava anche che ora quello scrittore da strapazzo era solo mio.

Quando ritornai giù lui non si era ancora mosso dalla camera, forse si stava vestendo... mi accoccolai su una poltrona vicino al camino, era tutto come l'avevamo lasciato la sera prima, mi sentivo crudele sapendo che avrei fatto uno scherzo alle due ragazze più importanti della mia vita e che mi avevano regalato quella serata fantastica, ma ero curiosissima di sapere come avrebbero reagito se dicevo loro che la serata era finita male...





*Rick*





Mi stavo rivestendo, o almeno mettendo i pantaloni, e intanto pensavo che quella ragazza con cui avevo parlato poco tempo prima non assomigliava affatto alla Detective Katherine Beckett, ma sembrava una donna sconosciuta e molto felice che indossava la mia camicia... Sorrisi a quel pensiero, non ero mai riuscito a immaginarmela così spensierata, ma non potevo certo dire che non mi piaceva.

Scesi poco dopo e la trovai seduta vicino al camino, si era cambiata, ma non si era tolta la mia camicia... Mentre mi avvicinavo pensai a un modo per farla spaventare, ma...

Pensavo che non volevi più scendere” disse lei girandosi con quel sorriso magnifico stampato sul volto

Adesso mi spieghi come hai fatto a sentirmi” chiesi mettendo il broncio fingendomi arrabbiato per non essere riuscito a sorprenderle, lei rise forse stavo facendo una faccia divertente...

Sono pur sempre una detective devo stare attenta ai rumori e tu dovresti sapere che non mi piacciano le sorprese, avrei potuto colpirti” rispose alzandosi e avvicinandosi sempre di più fino a sfiorare le mie labbra con un tenero bacio...

Se mi colpisci in questo modo va a finire che ti riporto a letto” dissi con un sorriso malizioso, poi mi sedetti sulla poltrona e la tirai per farla sedere in braccio a me... “Cosa mangiamo per colazione?” chiesi poi fissandola e abbracciandole la vita...

Non lo so in realtà il frigo è in cucina e anche i mobili, quindi dovresti lasciarmi andare se voi mangiare qualcosa...” disse guardandomi a sua volta “... oppure possiamo stare in questa posizione comodissima ancora per una altro po'” continuò sorridendomi e sistemandosi meglio sulle mie gambe e appoggiando la testa sul mio petto...

Credo che potremmo stare ancora un po' così... a me non dispiace per niente” dissi dandole un leggero bacio sul capelli... Mi piaceva moltissimo quella posizione, lei sembrava così fragile come una bambina che voleva sentirsi coccolata e adoravo averla così vicina e poter sentire il suo profumo...

Il mio stomaco interruppe quel momento perfetto brontolando, Kate scoppiò a ridere e si alzò andando verso la parte della stanza dove c'era la cucina...

Forse è meglio se mangiamo qualcosa... il tuo stomaco ha ragione” disse ridendo ancora di più mentre prendeva della uova e del bacon dal frigo... “Ma sai che ore sono?” chiese alzando la testa verso l'orologio con fare sconvolto... Mi avvicinai a lei e l'abbracciai da dietro mentre tentava di prendere una padella... “No non lo so... che ore sono?” chiesi anche se potevo benissimo alzare la testa e guardare l'orologio appeso alla parete davanti a noi...

Sono le undici... di solito neanche quando sto male mi alzo più tardi delle nove del mattino...” disse come se fosse la fine del mondo...

Kate lo sai che sei in vacanza vero? Non importa a che ora ci siamo svegliati abbiamo tutto il giorno per noi” le risposi facendola girare verso di me, non capivo cosa importava l'ora...

Hai ragione scusa è che di solito sono da sola e mi programmo la giornata in solitudine...” rispose abbassando lo sguardo

Ora ci sono qui io quindi ci alziamo quando vogliamo e non programmiamo un bel niente... E' noioso programmare... e tu non hai niente di cui scusarti” lei mi sorrise mi avvicinai di più al suo orecchio e sussurrai: “Ti amo”

Lei si girò verso di me e vista la poco distanza che c'era tra di noi mi rubò un altro bacio... “Anche io ti amo Rick e non sai quanto è bello riuscire finalmente a dirtelo” disse sorridendo e arrossendo per poi rigirarsi lentamente verso la nostra colazione...

Ti devo dire due cose... la prima è che è bello anche sentirtelo dire e non sai quanto ho aspettato per questo” disse mettendomi di fianco a lei per lasciarla cucinare mentre parlavo... “E la secondo è che Rick mi piace molto di più di Castle” conclusi sorridendo, notai che era arrossita leggermente forse non si era resa conto di avermi chiamato per nome...





Il mio angolino *-*

Scusatemi tantissimo per il ritardo... l'avevo scritto da un po' ma con gli impegni della scuola non era riuscita a pubblicarlo ancora!!!

Allora a me è sembrato carino questo capitolo... voi cosa ne pensate? Vi piace la 'nuova' Kate?

Grazie a tutti e al prossimo capitolo! ;)

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Capitolo 8
*** La Nostra Vita! ***


8_ La Nostra Vita!

8_ La Nostra Vita!



*Kate*



All'inizio, mentre facevamo colazione, mi ero maledetta per averlo chiamato Rick, poi riflettendoci mi piaceva poterlo chiamare così non sole nei miei pensieri.

Mentre facevamo colazione chiacchierammo un po' e mi venne in mente lo scherzo che avevamo programmato la sera prima...

Prendi il tuo cellulare!” gli ordinai mentre mangiavamo cercando di essere seria, ma quando mi fissò con lo sguardo spaventato e un po' preoccupato gli sorrisi e continuai la frase... “Voglio vedere se Alexis ti ha scritto qualcosa... e poi noi dobbiamo fare uno scherzo, giusto?” dissi sorridendo tranquillamente...

Certo! Vado... torno subito... tu non scappare” mi si avvicinò dandomi un piccolo bacio e poi corse al piano di sopra, lasciandomi sola per solo pochi minuti...

Mentre scendeva stava leggendo qualcosa sul cellulare... la mia curiosità stava diventando troppa e quindi mi avvicinai per scoprire cosa leggeva di così interessante...

Allora... ti ha mandato un messaggio?” chiesi cercando di guardare da sopra il suo braccio...

Si, tranquilla ora te lo faccio leggere...” disse passandomi il cellulare “Detective non pensavo fosse così curiosa” aggiunse poi quando gli strappai l'apparecchio di mano per poter leggere tranquillamente...

Il messaggio diceva:

'Vedo che non sei ancora tornato, potrebbe essere un buon segno o forse Kate ti ha ucciso XD... scusami ancora per le bugie, ma erano necessarie! A'

Al pensiero che io avessi potuto ucciderlo mi venne immediatamente da ridere, ma restai seria e ripassai il telefono al suo proprietario...

Ero curiosa perchè prima Lanie mi aveva mandato un messaggio anche a me... era quasi uguale, ma lei non aveva ipotizzato che tu avresti potuto uccidermi” ridemmo entrambi e poi ripresi a parlare...

Allora, io pensavo che potevo chiamarle e mettere in viva-voce durante lo scherzo, però tu devi promettermi che non ti metterai a ridere ok?” chiesi seria, volevo davvero far spaventare quelle ragazze...

Ok... ma non voglio essere troppo spietato... in fin dei conti sono loro che hanno reso possibile tutto questo” rispose un po' dubbioso...

Dai... Ti prego! È solo uno scherzo... ti prometto che la telefonata non durerà più di 5 minuti... voglio solo far credere loro che non è andata bene, ok?” chiesi, anzi lo stavo quasi supplicando... Si avvicinò e mi baciò per poi scuotere la testa...

Mi spieghi come potrei dire di no a quello sguardo?”

Sorrisi e prendendo il cellulare in mano selezionai il numero di Lanie e misi in viva-voce appena iniziò a squillare...


< Pronto? >

< Lanie... sei ancora con Alexis > dissi fingendomi triste...

< Si, ti ho appena messa in viva-voce... E' successo qualcosa? Ti sento giù di morale > guardai Rick dolcemente cercando di non ridere, lui sembrava serio, ma si notava che stava trattenendo le risate...

< Diciamo che non è andata come vi aspettavate voi... >

< Come?! Cosa è successo?... Mio papà non è li con te... > la seconda frase veniva da Alexis sembravano entrambe terrorizzate e sconvolte... Rick mi fece notare che la non avevo più tempo per lo scherzo...

< Ho detto che non è andata come pensavate voi... mmm... anzi molto meglio > dissi scoppiando a ridere e baciando l'uomo che avevo accanto... < Oh avrei tanto voluto vedervi... >

< Katherine Beckett mi vuoi spiegare cosa stai facendo! > Lanie forse aveva capito e quel suo tono non faceva altro che far aumentare le mie risate...

< Secondo voi io avrei potuto ucciderlo e perdere l'occasione che mi avevate offerto? > chiesi sconvolta, forse ero stata un po' troppo cattiva, ma dovevo fare qualcosa ...

< Papà visto che ormai sappiamo che sei li potresti parlare... non sono ancora sicura del fatto che non ti abbia ucciso... dopo questo scherzo crudele > disse Alexis con fare serio, forse avevo davvero esagerato non volevo che sua figlia mi odiasse ancora prima di essere entrata completamente nella sua vita.

< Sono qui piccolina... e sto benissimo... In realtà comunque l'idea è stata mia, così imparati a dirmi le bugie e tendermi le imboscate > disse lui rimproverandola... sapevo che non ora vero ed era dolcissimo a prendersi la colpa...

< Va bene forse potrei perdonarvi... ma prima voglio sapere tutto... perchè non tornate qui e raccontate tutto > continuò la piccola Castle, questa volta con un tono molto più dolce e curioso...

< No non possiamo abbiamo bisogno di parlare di alcune cose e poi te lo riporto a casa... ma solo quando ho finito io con lui... > dissi maliziosa... sentii entrambe le ragazze ridere...

< Te lo lasciamo fino a questa sera... ma lo rivogliamo intero... e io voglio te! > avvisò Lanie...

< Certo tranquille... ora andiamo... e non azzardatevi a dire niente a nessuno per ora > dissi seria...

< D'accordo! Ciao! > e la chiamata finì...



*Rick*



Dovevo ammettere che mi ero divertito tantissimo anche io con quello scherzo, ma poi aveva detto che dovevamo parlare e non capivo di cosa. Mi avvicinai a lei e la feci sedere di nuovo sulle mie gambe...

Allora... di cosa dobbiamo parlare?” chiesi un po' preoccupato...

Ora noi stiamo insieme... Giusto?” mi chiese ansiosa come se non fosse abbastanza ovvio...

Certo! A meno che tu non voglia...”

No no... voglio!” rispose baciandomi... “Ma come lo diciamo agli altri?” disse facendo una faccia corrucciata e davvero dolcissima...

Potremmo organizzare qualcosa...” iniziai a proporre un po' titubante, mentre lei si stava illuminando...

Una cena! Stasera! Voglio dirlo a tutti... ci devono essere tutti!” disse felicemente, noi potei fare a meno di sorridere era troppo bella con quel sorriso a 32 denti...

Quanta fretta... vuoi che mando un SMS ad Alexis e le dico di organizzare ormai è parte della nostra relazione quindi perchè non coinvolgerla?” dissi sorridendo mentre le accarezzavo i capelli...

Si... dammi il cellulare, scrivo io... e voglio dire a tutti il prima possibile che ormai caro scrittore tu sei MIO” disse prendendomi la mano che avevo sui suoi capelli e baciandola dolcemente...

Certo Detective! Ormai non ti liberi più di me... Te lo giuro non ti lascerò mai più da sola, potrai contare su di me... Always!” dissi e lei alzò lo sguardo dal telefono con uno sguardo che non riuscivo a decifrare...

Ti amo Rick! Lo so che non mi sto comportando normalmente oggi, ma voglio restare sempre con te, ho troppa paura di perdere un'altra persona importante nella mia vita e quello che hai appena detto significa moltissimo per me... Grazie!” parlò sorridendo, anche se le scese una lacrima alla fine del discorso... Si stava aprendo con me e questo mi faceva piacere, ma non volevo portare a galla ricordi per lei dolorosi... La strinsi più forte a me e lei scoppiò a piangere, aveva tanto bisogno di sfogarsi...

Sai una cosa, Kate...” dissi e poi aspettai che lei mi guardasse per continuare... “Anche io ti amo come non ho mai amato nessuno... Tu sei speciale e mi piace questo tuo comportamento... Mi piace che tu voglia dire al mondo che sono tuo perchè io ne sono fiero di appartenere ad una donna così bella e forte e non scapperò, non ti lascerò mai... Non ti liberai di me finché non sarai tu a chiedermi di andare via” continuai asciugandole le lacrime... ora mi stava sorridendo e quella era la cosa più bella che avessi mai potuto vedere...



*Kate*



Mi sentivo benissimo tra le sue braccia e avevo davvero bisogno di sentire quelle parole...

Lo baciai perchè lo sentivo come l'unico modo per dimostrargli tutta la gratitudine e la felicità che provavo in quel momento, era riuscito a scacciare i miei pensieri tristi solo con delle semplici parole ed era anche per questo che lo amavo riusciva a farmi sentire protetta e al sicuro.


Passammo il resto della giornata ad organizzarci per la sera, avevamo avvisato Alexis che saremmo arrivati nel pomeriggio e sapevo di dovermi preparare per un interrogatorio da parte della mia migliore amica e Rick doveva cambiarsi...

Eravamo appena scesi dal taxi che ci aveva portati a casa Castle... gli presi la mano per farmi forza ero davvero molto agitato, forse Lanie e Alexis erano ancora arrabbiate con me...

Ehi rilassati... sei tesissima, devi solo entrare in casa mia e subire un piccolo interrogatorio e forse essere mangiata viva” disse scherzando quando si accorse del mio stato d'animo...

Scusa lo so... è solo che Alexis non deve essere arrabbiata con me, è tua figlia ed è importante che sia tutto a posto fra noi due” dissi agitata, lui mi mise le mani sulle spalle e mi fece girare verso di lui...

Ascoltami bene... Alexis ti adora e ha organizzato tutto perchè ci vuole vedere finalmente felici e insieme, quindi non sarà un piccolo scherzo a rovinare il vostro rapporto... e ora fai un respiro calmati ed entriamo... Sei la Detective più in gamba di New York non puoi essere spaventata da mia figlia!” disse facendomi coraggio per poi riprendere la mia mano e andare verso l'ingresso... Ci aprì Lanie che appena vide le nostre mani intrecciate si illuminò, forse non ci credeva fino a quando non ci avesse visto insieme...

Buongiorno piccioncini!” disse quasi sussurrando “Scusate ma Alexis si è addormentata sul divano... però ha appena finito di organizzare tutto per questa sera... Avrebbe voluto rimanere sveglia ma è crollata” disse con un tono molto dolce, indicandoci il divano...

D'accordo... cosa ha organizzato per la serata?” chiese Rick avvicinandosi al divano e trascinandomi dietro di lui...

Ha detto a tutti di vestirsi eleganti, senza svelare niente sul motivo della cena... Ora Castle se non ti dispiace ti rubo la tua partner per renderla ancora più bella” disse prendendomi per la mano libera e tirandomi...

Ok! Ma la rivoglio tra due ore” disse lui lasciandomi la mano, anche se io non volevo perdere quel contatto neanche per un secondo.


Lanie mi fece un mare di domanda riguarda alla serata, al cibo, alla notte... era davvero curiosissima, ma non si era dimenticata di sgridarmi per lo scherzo crudele di quella mattina...

Dopo un'ora e mezza ero già pronta... così decisi di scendere in salotto. Anche Rick era già lì aveva indosso un completo nero classico, che però non avevo mai visto... mi avvicinai a lui e lo abbracciai...

Sei bellissima!” mi disse a pochi centimetri dal mio orecchio...

Anche tu non sei male sai” risposi a tono avvicinandomi di più a lui...

Siete davvero bellissimi, lo sapete vero?” Entrambi ci girammo verso la voce... era Alexis che si era svegliata ed ora era seduta sul divano ad osservarci... Io arrossii violentemente, mentre Castle si sedeva sul divano vicino alla sua piccolina, come la chiamava lui...

Grazie per tutto piccola... Se sono felice è perchè tu hai aiutato questa donna stupenda con i suoi complotti segreti” disse ridendo ed abbracciandola forte, per poi girarsi verso di me chiedendomi con gli occhi di unirmi all'abbraccio... io ero molto titubante...

Kate... ho davvero voglia di abbracciarti... non sono arrabbiata te lo giuro” disse Alexis alzandosi dal divano per raggiungermi e stringermi fortissimo... “Però la prossima volta che fai scherzi del genere... ti cancello dalla famiglia Castle!” disse seria per poi scoppiare di nuovo a ridere...

Tranquilla la mia voglia di scherzi è finita” dissi, mentre anche Rick si era unito all'abbraccio...

Alexis, ma la nonna dov'è?” chiese poi lui rendendosi conto di non aver ancora visto sua madre...

Tranquillo papà... Arriverà in tempo per la cena... e io ora devo andare a cambiarmi... Gli altri arriveranno fra poco” disse per poi dileguarsi velocemente...


Quella serata fu la più bella della mia vita... C'erano tutti; Esposito e Lanie, Ryan e Jenny, Martha, Alexis e perfino mio padre... Quando annunciammo di esserci messi insieme, tutti esultarono e passammo il resto della serata tra abbracci e frasi come 'Era ora!' o 'Finalmente ce l'avete fatta'...

Quella sera era l'inizio di qualcosa di stupendo... Di una nuova vita e di un nuovo mondo in cui io facevo ormai parte della famiglia Castle... e finalmente io e il mio scrittore potevamo iniziare a vivere la Nostra Vita!







*Il mio angolino* 

Vi ho fatto aspettare molto ma questo è l'ultimo capitolo ed è anche il più lungo... Spero che vi piaccia come tutti gli altri e che non siate delusi dalla fine! :D

Recensite se ne avete voglia e un Grazie gigantesco va a tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate! :D

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