Le Tue Lacrime Per Una Stella

di Ninjaistinct
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One.Everybody's Foul ***
Capitolo 2: *** Two.Bring To My Life. ***
Capitolo 3: *** Four.Ever Dream ***
Capitolo 4: *** Three. I Wish I Had An Angel ***
Capitolo 5: *** Five.Going under ***
Capitolo 6: *** Six.End of All Hope ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven:Broken ***
Capitolo 8: *** Eight.Away ***
Capitolo 9: *** Nine. Nothing Else Matters ***



Capitolo 1
*** One.Everybody's Foul ***


Untitled Document

 

Disclaimer:I personaggi descritti non sono miei ma di proprietà di Naoko Takeuchi dell’opera Sailor Moon.

 

_____Le Tue Lacrime Per Una Stella ____

 

Betatura di Selhin

One. Everybody’s Foul

 

Fissava il cielo, seduto sulla scalinata del vecchio santuario ormai in disuso.
Era sin da bambino che era stato addestrato a trovare il metodo giusto per poter combattere gli umani.
Queen Beryl gli aveva affidato il compito di essere l’astrologo e lo studioso del gruppo, nonché il secondo generale col grado più alto dopo Kunzite.

Eppure dentro di sé sentiva qualcosa, una strana sensazione, qualcosa che non riusciva a decifrare.

Quella sera, quell’insolito miscuglio di pensieri non era riuscito a farlo concentrare in benché minima maniera e quindi, si era seduto ad ammirare il bellissimo panorama delle stelle.

Era curioso per una volta essere solo uno spettatore e non uno stratega di battaglie e di sordidi piani.

Una stella cadente aveva perforato quello splendido velluto nero del firmamento ed avvertì qualcosa come una premonizione.

E se Jadeite avesse fallito per l’ennesima volta?

Non voleva pensarci perché gli sembrava quasi di aver fallito. Era stato lui ad insegnare al suo sottoposto tutto quello che sapeva sugli umani, aveva anche cercato di avvertirlo  ad adottare una strategia meno avventata, ma i suoi tentativi erano stati vani… Jadeite, quando si piantava in testa qualcosa, non lo fermava nessuno.

Sperava solo di sbagliare, anche perché sicuramente Zoisite gli avrebbe rinfacciato in eterno  il fatto di non esser riuscito ad addestrare  il guerriero della Giada a dovere cercando di metterlo in ridicolo davanti alla Regina.
Infatti la raggelante dose d’invidia che aveva verso di lui non passava inosservata.

Al pensiero sul suo volto apparve un ghigno sprezzante che mal contrastava con la delicatezza dei suoi lineamenti.

Una grande pioggia di petali di fiori di pesco fecero capolino prepotentemente confermando i suoi sospetti.
Un adolescente dai lineamenti femminei e il cipiglio arrogante apparve dinnanzi a lui facendogli venir voglia di liquidarlo a parole.

“ Caro Nephrite, mi dispiace darti una bruttissima notizia, ma  temo che il tuo operato e i tuoi insegnamenti si stiano rivelando un fiasco completo. Non riesco a credere che la regina abbia messo te come secondo comandante di alto rango… ”

“ Zoisite, finiscila con i tuoi rivoltanti giri di parole, parla. Cos’è successo? ”

L’ adolescente lo fissò con uno sguardo fra il risentito e il supponente e scoppiò in una risata sguaiata carica di superiorità.

“ Il tuo carissimo sottoposto Jadeite ha fallito per l’ennesima volta. Il Primo grande generale del regno delle tenebre in pratica si è rivelato un grandissimo incapace… ma del resto dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…”

Allora la sua sensazione… era giusta?

Si sentì turbato, sapeva perfettamente che Jadeite sarebbe stato punito col sonno eterno e che quindi sarebbe toccato a lui rimediare andando in sua sostituzione e creando piani per la conquista di energia umana, vitale per poter ottenere il dominio della Terra.

Sentì una fitta dentro di sé.  Jadeite era uno dei più giovani dei quattro e pur sempre un suo allievo, anche se i loro modi di concepire i piani erano diversi e molte volte vi erano state dispute.
Si sentiva quasi… dispiaciuto.

“ Non mi dire Nephrite che ti dispiaceva per quel fallimento vivente? Cos’è, ti stai rammollendo oppure il fatto di ammettere alla regina di essere un pessimo precettore di mette ansia? ”

Adesso Zoisite nel provocarlo, stava impercettibilmente varcando la zona di limite della sua pazienza.

“ E’ facile giudicare quando si sta a guardare gli altri senza intervenire, vero caro Zoisite?
Tu e il tuo adorato capo, nonché comandante Kunzite, siete solo buoni a sentenziare.  Se davvero ci tenete tanto a questa missione, invece di sbaciucchiarvi tutto il santo giorno, perché non pensate a piani migliori visto che vi ritenete sopra tutto e tutti? ”

L’ adolescente stava diventando rosso di rabbia...

“ Non azzardarti più a mettere in ballo Kunzite! Spero solo che tu possa fallire tante di quelle volte, caro Nephrite, da farti inginocchiare e piangere, perché sono sicuro che piangerai prima o poi! ”

E fra una risata carica di vibrante disprezzo, scomparve…

Nephrite in un occasione migliore avrebbe riso dei capricci di Zoisite ma in realtà si sentiva come dire amareggiato...  ed ebbe la conferma che le sue sensazioni difficilmente sbagliavano.

Benché era fosse  sicuro delle sue capacità qualcosa dentro di sé diceva che la missione  sarebbe stata più difficile del previsto e che avrebbe portato dei problemi che lui stesso non riusciva a capire.La cosa più interessante era che non proveniva  delle stelle ma era un qualcosa di oscuro ed incerto che sentiva dentro di sé  ...

Forse un presagio?

Note dell’autrice:questa storia  è una fanfic sul pairing Nephrite/Naru  Osaka di Sailor Moon e siccome di recente mi sono riguardata gli episodi della prima serie mi è venuta voglia di scrivere del cattivo a mio avviso più toccante dell’intera serie.
Inoltre ho visto un bellissimo video musicale su questa sfortunata coppia sulle note di Ever Dream dei Nightwish che mi ha motivato a dare sfogo su carta di questa mia idea che stava per balenarmi in mente.
I capitoli avranno i nomi di canzoni Gothic e tratteranno principalmente la storia di Nephrite fino alla sua morte,cercando di dare spiegazioni(attingendo dal manga e dall’anime combinando alcuni elementi e rendere credibile alcune cose lasciate in sospeso),talvolta inventando di sana pianta e di approfondire quello che questo sfortunato ragazzo prova per Naru.

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Capitolo 2
*** Two.Bring To My Life. ***


Untitled Document ANTEPRIMA

Titolo: Le Tue Lacrime Per Una Stella
Titolo del capitolo: Two.Bring To My Life.

Two.Bring To My Life.

 

E, alla fine, era andato a comando della missione in sostituzione di Jadeite. La regina infuriata, dopo l’esecuzione, assomigliava ad un demone ed incuteva terrore più di mille mostri messi insieme.
Era dovuto andare al Quartier generale del Regno delle Tenebre a chiederle perdono per non essere riuscito ad addestrare bene il suo sottoposto e cercando di rimediare offrendosi di continuare lui la missione “ Regina, Jadeite si era impuntato di raccogliere l’energia di tutti gli umani sfruttando le loro debolezze. avevo tentato di farlo ragionare ma a nulla è servito...
Quindi come mio sottoposto mi assumo la responsabilità e procedo io con la missione... ”

“ Dimmi Nephrite, come farai? Tu sei lo studioso del mondo umano e delle sue usanze, sei tu che hai il compito di carpire tutto ciò di rilevante che c’è da sapere sul nostro nemico, sono molto curiosa... ”

La regina stava iniziando a tornare normale dopo l’escandescenza di prima e pareva interessata a ciò che le stava dicendo il giovane generale.

“ Mia Regina,io non sprecherò il mio tempo, le persone subiscono l’influenza delle stelle. Ognuno ha un destino diverso ma l’energia è la stessa e ciascuno di loro arriva ad un punto della vita in cui essa è all’apice, mi basterà studiare i movimenti delle stelle per capire quale sarà la vittima che ci offrirà la sua energia. ”

E, come al solito, un’ odiosa voce aveva interrotto la spiegazione per dire le sue solite malignità. Zoisite era ridicolo ma delle volte alquanto insopportabile.

“ Sono certissimo che chi è troppo sicuro di sé poi finisce per sbagliare caro Nephrite, stai attento non so perchè ma qualcosa mi dice che molto presto chiederai pietà alla regina!
“ Togliti dai piedi Zoisite! ”

Ma la regina era comunque decisa a dare la piena fiducia al giovane.

 

 
Si era di nuovo ritrovato in quella chiesa gotica sconsacrata nelle montagne sopra la città di Tokyo, posto lugubre ed inquietante ma allo stesso tempo favorevole a studiare il movimento delle stelle.

Era pieno giorno eppure lui riusciva  a riconoscerne i movimenti e leggere dentro ai loro più oscuri segreti…

Si stava concentrando, per la prima volta non per scoprire i segreti della società umana ma per attaccarla.

Lui Non si sentiva né agitato né preoccupato, però dentro di sé, sentiva quella strana sensazione che non riusciva a comprendere nemmeno lui stesso.

Benché fosse  stato addestrato per combattere gli pareva alquanto strano usare i suoi poteri per attaccare gli uomini dopo averne studiato così tanto a lungo le abitudini.

I quattro generali erano stati creati appositamente per distruggere gli esseri umani, non avevano storia, erano vite generate solo per un obbiettivo, senza passato e senza avvenimenti importanti nelle loro esistenze.

Per questo motivo avrebbe svolto la missione affidatagli dalla Regina.

Non erano esseri umani ma creature destinate ad un lavoro ed addestrati ai segreti della magia nera anno dopo anno.

Si disse che non era il caso di pensare a queste sciocchezze proprio ora e doveva mettersi al lavoro.

Varcò le porte della chiesa dalle vetrate multicolori come le ali di mille farfalle, chiuse gli occhi di zaffiro, ed iniziò a concentrare il suo potere all’ interno fino a farlo sostituire con l’immagine di un cielo stellato.

“ Stelle, illuminatemi con i vostri misteriosi poteri. L’ arciere sta per scoccare la sua freccia, proprio al centro della via lattea. ”

Una luce accecante proveniente da una stella lo colpì in  fronte illuminandogli gli occhi e conferendogli una nuova conoscenza.

“ La vittima designata è  Rui. Sarà a lei a cui ruberò l’energia. ”

Adesso era ora di mettere in atto tutte le sue conoscenze maturate sugli umani in questi anni, sapeva come comportarsi ed era ora di scendere in campo.

Solo fingendosi uno di loro poteva arrivare al suo scopo.

Con il suo potere, Nephrite iniziò tutti i preparativi per mettersi all’opera e scendere in scena, sicuramente cercando di evitare gli errori di Jadeite. Cercandosi un unico alter ego ed un background convincente avrebbe potuto ottenere grandi risultati.

Con un lampo di ambizione negli occhi il generale era pronto ad aprire le danze.

Eccomi qui con questo capitolo,dal prossimo inizierò anche a mettere il punto di vista di Naru.

It's ringraziamento's time!

Selhin:tesoro tu sei non solo importante ma indispensabile per me,ascolti sempre i miei voli pindalici,le mie paranoie io sono ben certa di poter sempre contare su di te,beta mia adorata!Sei disposta ad aiutarmi ed a farmi dare il meglio di me,oltre che ssere una grande incoraggiatrice,spero di non deludere mai le tue aspettative!

Lovearmony:A me fa un grandissimo piacere sapere che oltre a me ed a Sel,ci sia qualcuno che apprezza la storia di Nephrite,cercherò di non deluderti e mettere degli elementi di interesse e approfondimento perchè mi farebbe piacere poter dare quegli elementi che non hanno permesso si che questa storia avesse lo spazio che effettivamente meritava..Grazie mille per l'incoraggiamento ^^

 

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Capitolo 3
*** Four.Ever Dream ***


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Four.Ever Dream

 

Nephrite stava osservando pensieroso il campo da tennis dove i suoi allievi lo stavano aspettando in attesa di iniziare la lezione.
Collezionava fallimenti su fallimenti.
Lui stesso non si riusciva a capacitare del fatto che le sue missioni, per un motivo o per l’altro, andavano miseramente scemando.

Aveva sempre chiesto aiuto alle stelle come al solito ed era certo che non fallissero mai.
Ma sempre all’ultimo minuto, quando era sicuro di aver raccolto energia a sufficienza, arrivava quel manipolo di scocciatrici ridicolamente vestite alla marinara, dovendo però ammettere che gli stavano dando del gran filo da torcere.
Il loro capo, Sailor Moon, era dannatamente potente.

L’ unica cosa che continuava a funzionare era la sua copertura.
Infatti con quello pseudonimo e la scusa di essere un imprenditore ed insegnante di tennis nel tempo libero, gli aveva permesso un’ impeccabile opera di mimetizzazione.

Girava per la città, individuava le vittime e, facilmente, poteva aggirarle sottraendo loro l’energia.

Eppure qualcosa puntualmente andava storto e dentro di sé temeva che non si trattasse solo di Sailor Moon e tantomeno delle previsioni sbagliate delle stelle.

Una pallina vagante stava arrivando verso di lui costringendolo a schivarla e ad interrompere il suo ciclo di pensieri.

“ Scusi signor Sanjouin l’avevo avvertita, solo che lei non mi stava ascoltando. Tutto bene? ”

Riconosceva benissimo la voce, era quella dell’amica della sua prima vittima Rui, nonché la ragazzina con quel fiocco azzurro di cui gli occhi lo avevano colpito in modo particolare quello stesso giorno della sua prima missione.

La vedeva quasi sempre al circolo, si sorprendeva lui stesso quando si vedeva posare sempre più assiduamente lo sguardo su di lei.

Vedeva in lei quell’aria matura e comprensiva, metà ragazzina ma talvolta anche metà donna.
La notava ogni tanto starsene in disparte e contemplare ciò che vedeva.
Sembrava che guardasse tutto e vi facesse un pensiero su qualunque cosa, atteggiamento molto diverso da quella impulsività che riscontrava in qualunque persona del circolo.

Doveva ammetterlo, lo incuriosiva non poco.

“ Tranquilla, non ti preoccupare ero un po’ in soprappensiero, tu non c’ entri nulla... ”

Quegli occhi grandi e curiosi di adolescente lo stavano fissando, sembrava quasi che gli leggessero dentro.

“ Tutto bene…? La trovo un po’ preoccupato. ”

Possibile che avesse capito i suoi pensieri?
Ma la cosa che lo stava turbando era il fatto che una ragazzina terrestre con cui non aveva mai fatto una parola, si preoccupasse per lui.

“ Tranquilla è tutto a posto, solo un po’ di stanchezza visti tutti gli impegni, a proposito... Come ti chiami? ”

La vide arrossire lievemente.

 “Mi chiamo Naru… Naru Osaka ”

“ Ora devo andare a fare lezione…Buona giornata…Naru! ”

Mentre si allontanava fece un ragionamento improvviso.
Sailor Moon era qualcuno di coraggioso e quindi diverso dalla maggior parte degli umani pur facendo parte di quella razza.
Naru gli pareva diversa da tutti.
Che fosse lei la nemica che gli stava dando tutto quel filo da torcere?

                                                  …………………..

Si allontanò sorridendo dentro di sé.
Sentiva dentro una scossa che non riusciva definire come se fosse sopra ad una nuvoletta rosa.

Era finalmente riuscita a rivolgergli la parola dopo quasi un mese che lo aveva visto per la prima volta.
Meglio tardi che mai.

Già la prima volta che lo aveva notato, dopo che lui aveva dato quella lezione improvvisata a Rui e l’ aveva guardata, aveva avvertito dentro di sé una sensazione diversa da tutte quelle piccole cotte che  aveva avuto.
Ora sentiva le gambe cederle, non si riusciva a capacitare che fra tutte le ragazze presenti, avesse rivolto la parola proprio a lei.

Mano a mano aveva deciso di  frequentare di nuovo il club di tennis, sia perché aveva fatto contenta la sua amica Rui sia perché il nuovo maestro la stava intrigando molto.

Prima di allora non avevano mai parlato, però il suo interesse per lui stava crescendo lentamente.

Era molto più grande di lei, però apprezzava il fatto che lui, benché misterioso e benestante, aveva sì atteggiamenti sofisticati, ma non faceva nulla per ostentare la sua classe sociale.

Anzi i ragazzi del club lo apprezzavano molto, era serio ed autorevole ma educato con tutti.

Sentiva dire su di lui un mondo di cose positive e poi aveva due occhi felini e misteriosi che…

Si sentì arrossire perfino la punta dei capelli a tutti quei pensieri.

Andò nei spogliatoi a cambiarsi e nel mentre incrociò la sua amica Rui, anche lei al termine degli allenamenti.

“ Naru hai giocato benissimo oggi, complimenti! Oltre a diventare una brava giocatrice stai diventando anche una ragazza molto carina. ”

Il complimento dell’amica la fece arrossire ancora di più.

“ Cosa dici Rui, non è vero… mi stai facendo imbarazzare così! ”

“ Secondo me, il bel Sanjouin ti ha messo gli occhi addosso. ”

“ Dai non dire così, solo perché prima per un mio errore stupido mi ha rivolto la parola, non mi sembra il caso di esagerare e di costruire castelli in aria! ”

Benché le stava iniziando ad interessare non voleva montarsi la testa, sapeva bene che c’erano più di dieci anni di differenza fra loro due.

“… Naru secondo me dovresti iniziare a cogliere le occasioni che ti capitano intorno. Non devi preoccuparti delle cose, basta non avere troppi pensieri che possono rovinarti un bel momento… ”

Le parole della sua amica le avevano infuso un piccolo strato di coraggio in più.
A lei Sanjouin piaceva da matti e se fossero state rose, sarebbero fiorite!

“ Forse hai ragione Rui, come sempre riesci a infondermi ottimismo, hai proprio uno strano potere tu, lo sai? ”

Fra le risate le due ragazze si avviarono sulla strada di casa.

Nota dell'autrice:come avete già notato forse alcuni pezzi sono dei Missing Moment per poter spiegare al meglio questa mia storia, nei prossimi capitoli cercherò di dare l'interpretazione del passato che avevo dato già in "Sakura Mankai",ma non mi va di rivelare nulla ^_^ altri capitoli purtroppo saranno pezzi del gioco ma debitamente reinterpretati da me! Alla prossima!

Passiamo ai ringraziamenti:

Lovearmony:Sono proprio contenta di aver una lettrice abituale come te ^_^sapessi che piacere che mi fa spero di non deluderti mai,per quanto sia possibile ^^Grazie per la fiducia che mi hai accordato! :)

Selhin:Lo so cucciolo che tu credi fremamente in me come io credo in te....Questa donna delle meraviglie è la mia Beta,corretrice di bozze,compagna di deliri letterari ed amica ^^.Sono certa che prima o poi riusciremo a farci valere!Siamo persone che amiamo scrivere sperimentare,motivare...!Sei la prima persona che ha creduto fermanete in quello che scrivevo e mi ha sempre incoraggiato e ti ripeto per la centomillesimea volta,grazie di tutto quello che fai per me tesoro^^

Ellephedre:Sono contenta che ti siano piacute le mie recensioni e proprio perchè so che a te piace scrivere cercando di evitare i luoghi comuni,anche io nel mio piccolo,ho cercato di fare recensioni analitiche che rendessero giustizia a ciò che scrivi ^^Grazie per la recensione costruttiva dove mi hai datop molti consigli,tra l'altro mi hai fatto riflettere ho reso un po' troppo ciarliero Nephrite, mentre lui è un qualcosa di più simile a Vegeta!Grazie mille ^^

NoorDaimon: Mi fa piacere di aver acquisito un'altra lettrice!^^ Grazie mille per i complimenti,sto un po' arrossendo....Cerco di dare del mio meglio e di impegnarmi fino in fondo per pendere coerente ed interessante quello che scrivo,o almeno tento^^.Grazie mille ancora .

 

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Capitolo 4
*** Three. I Wish I Had An Angel ***


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Three. I Wish I Had An Angel

 

 

Le piaceva  andare in giro dopo la scuola con la sua migliore amica, era una sorta di piccolo rito che ripetevano da quando erano grandi abbastanza per poter badare a loro stesse.

Dopo le lezioni, davanti ad un bel gelato, si discuteva di tutto: dai brutti voti all’apertura di un nuovo negozio in centro e ci si catapultava subito a vedere di cosa si trattava ed eventualmente, fare nuovi acquisti.

Con Usagi era ben certa di fare qualche figuraccia in giro o di cacciarsi in qualche piccolo guaio, però non l’avrebbe cambiata con nessun altra amica.

Pasticciona, rompiscatole, piagnucolona senza alcun dubbio ma un’amica fedele che non l’avrebbe mai abbandonata nemmeno in mezzo ad un terremoto e in più riusciva sempre a strapparle un sorriso nei giorni grigi. Non potevano essere più diverse, ma Naru le voleva un bene dell’anima.

Quel giorno, dopo quel piccolo rito, avevano deciso di andare al circolo di tennis  a vedere gli allenamenti di una sua amica d’infanzia, la quale aveva - il giorno seguente - il torneo per la qualificazione del girone.

Anche Naru quel giorno aveva voglia di fare una partita con la sua amica Rui, essendo pure lei iscritta al circolo di Tennis della città, ma preferiva lasciar perdere siccome Usagi era impedita - come in altre mille attività del resto - limitandosi solamente a vedere i progressi dell’amica.

Poco dopo lei ed Usagi si erano ritrovate là e si stupì di quanto la sua amica Rui fosse migliorata come servizio e battuta. Era a dir poco euforica di trovarla così in forma.

“ Continua così sorella,sei la migliore!!! ”

Ed era ovvio che poi quella gelosona di Usagi le facesse una piccola e simpatica scenata mostrando il broncio offeso.

“ Non mi avevi mai detto che tu e Rui, la grande campionessa di tennis,siete due sorelle. Non si nascondono simili segreti alla migliore amica, vergognati!!!”

“ Ma sai benissimo che sono figlia unica e poi abbiamo due cognomi diversi. Rui ha un anno in più di me ed è come se fosse una sorta di sorella maggiore per me, capisci? ”

Ora Usagi si sentiva sollevata, a volte era come una bimba che doveva essere rassicurata.

“ Oh sì ti capisco benissimo. ”

Ad un tratto si sentì in lontananza il rumore di una Ferrari rosso sangue echeggiare davanti al campo da tennis,una macchina bella ed alquanto potente,che attirò l’attenzione di tutte le persone presenti lì.
Ma la cosa che aumentò ancora di più il livello di interesse, specie delle ragazze lì
presenti, fu il veder uscire dalla portiera uno splendido ed elegante ragazzo sui venticinque anni, alto, atletico, con lunghi capelli bruni ed un viso da copertina.
Visto così lo si poteva benissimo scambiare per un attore.

Si vociferava che il ragazzo fosse un giovane uomo d’affari, presidente di una società di affari aperta da poco.
Aveva la fama di una persona che si era costruita da sola, rimasto orfano adolescente, laureato in economia e commercio con voti lodevoli.
Aveva abbandonato una carriera promettente da sportivo, diventando maestro di tennis per mantenersi agli studi.
A parte ciò, poco si sapeva di lui e quell’aura di mistero gli aggiungeva uno strato di fascino in più.

Naturalmente tutte le ragazze del campo da tennis furono molto colpite da quel bello e misterioso ospite.
Naru e Usagi incluse.
…………..

 

Era a dir poco stupito ed anche un po’ infastidito da tutte quelle occhiate che si sentiva addosso, credeva di non passare inosservato invece aveva attirato l’attenzione più di quanto volesse.

Gli esseri umani erano volubili e sciocchi, anche di più di quel che aveva sempre saputo e quel scalpore intorno a lui ne era la conferma.

Bastavano due bugie ben dette e loro ci cascavano come pere cotte, pensò fra sé e sé.

Ma non era lì per fare considerazioni, serviva mettersi all’opera.

Nephrite, con un balzo elegante, oltrepassò il recinto che divideva il campo da tennis ed avanzò verso i giocatori, sotto lo sguardo esterrefatto di tutti.

“ Signore l’accesso è vietato. ” gli disse Rui, una delle giocatrici.

“ Tranquilla sono un maestro di tennis e mi chiamo Masato Sanjouin, chi mi presta una racchetta? ”

Le ragazze non ci pensarono due volte ad acconsentire alla sua richiesta.

Lui batté n colpo da manuale, doveva dire che gli insegnamenti delle stelle lo avevano pressoché reso capace di fare tutto quello che voleva in quella società.

Picchiò la palla in corrispondenza di Rui un colpo talmente tanto violento da fare cadere la racchetta dalla mano della ragazza.

Fingendo di farle una gentilezza andò verso di lei raccogliendole la racchetta.

In realtà sapeva cosa fare, era quello il vero inizio della missione, una sorta di rito propiziatorio. Toccando la racchetta
aveva messo dentro di essa una maledizione sotto forma di mostro, il quale avrebbe portato l’energia della ragazza al massimo per poi al momento giusto rubargliela.

“ Mi raccomando, se posso darti un consiglio, usa più forza mentre colpisci la palla. ”

Lasciò il campo mentre, sogghignando fra sé e sé, pensò che il lavoro si era rivelato più facile del previsto.

La regina sarebbe stata molto soddisfatta del suo operato.
Ma qualcosa di strano gli capitò, un fatto che lui stesso non riuscì a capire.
Mentre stava andando via,suo sguardo inconsciamente si posò su un paio di occhi, i quali avevano attratto la sua attenzione…

Una ragazzina con un fiocco azzurro accompagnata da un’altra, una biondina dall’aspetto maldestro, lo stava fissando con uno sguardo completamente diverso dall’attonita attenzione di tutte le persone presenti lì.
Nephrite non  riusciva a staccare i suo sguardo da quegli occhi color verde petrolio.
Erano come dire, magnetici.
Era la prima volta che gli capitava una cosa del genere,
infatti lui stesso non riusciva a capacitarsi di quella sua reazione.
E tutto un tratto, pensò che forse stava prendendo la sua missione troppo alla leggera.

Note dell'autrice:mi sono dimenticata di fare un appunto:alcuni capitoli saranno pezzi canon dell anime ed altri invece saranno inventati (nel limite del credibile si spera!).

Spero vi sia piacuto.

Non fatevi problemi a recensire ad a muovermi critiche se serve.

Se vi è qualcosa da migliorare e da correggere, mi aiutereste molto.^^

Passiamo ai ringraziamenti:

Lovearmony:meno male che ho trovato una lettrice abituale,sapessi quanto piacere mi fa che la mia storia sia stata apprezzata negli aspetti psicologici.Il mio intento era quello,visto che ho sempre amato le caratterizzazioni pscicologiche ben approfondite nei romanzi.Lo so che tu tifi per me e sapessi quanto piacere mi fai.Grazie mille cercheròdi non deluderti^^

Mirra: Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la mia storia...Hai visto?Ho cercato di accontentare scrivedo quella one-shot. Proverò in questa storia a scrivere magari qualche spezzone del loro rapporto ma sempre in relazione alle vicende di Nephite,cosa ne pensi? ^^Ah e grazie ancora per la recensione alla mia One-Shot Sakura Mankai!Sapessi quanto sono stata lieta di quello che hai scritto,era il mio primo esperimento sullo stile Shonen-Ai.Grazie per lo stimolo che mi ha messo alla prova^^

Ellephedre: Mi ha sorpreso e reso molto felice ricevere una recensione da una scrittrice amatoriale del tuo talento, sai?Mi hai fatto proprio una bella recensione completa della mia Shot Sakura Mankai ,sviscerando molti punti della mia storia,sai che a me piacciono proprio questi commenti lunghi che posso aiutarmi a migliorare?Ps: ti confesso un segretuccio,ho letto già tempo fa le tue storie ma mi vergognavo un sacco a recensirle,sai?Grazie ancora.

E un bel grazie anche alla mia betatrice Selhin...grazie mille per la tua infinita sopportazione ^^

Alla prossima

 

 

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Capitolo 5
*** Five.Going under ***


Five. Going Under

 

 

Naru si scrutò allo specchio in maniera certosina.
Era alla minuziosa caccia del particolare fuori posto, tipico di ogni adolescente al primo appuntamento con il ragazzo che hanno sempre sognato.
Non ci era voluta una scienza a convincere la mamma ad acconsentire ad uscire, visto che il centro commerciale era a pochissimi passi dalla loro casa-gioielleria, inoltre le aveva detto che andava a farsi un giretto con Usagi.

Solitamente non avrebbe mai una bugia, ma questa volta era diverso.

Un pensiero, una semplice cotta si stava trasformando in qualcosa di diverso, più profondo.

Lei andava sempre con i piedi di piombo, era l’opposto diametrale della sua migliore amica Usagi,
ma stavolta si stava convincendo sempre di più che Sanjouin potesse essere sinceramente interessato a lei.
Non serviva più  guardare e analizzare, diventando la spettatrice di sé stessa.

Voleva godersi quello stato di grazia ed era decisa a cogliere al volo la felicità che le si stava prospettando di vivere.

Sorridendo fra sé e sé cercò fra i suoi vestiti l’ultimo abitino color verde petrolio che tanto si addiceva ad i suoi occhi, preso quello stesso pomeriggio al centro commerciale.

Rise di gusto pensando che lì,  poco prima, casualmente, aveva incontrato proprio lui.
Le aveva detto che era la ragazza più bella di tutto il tennis club e che era da tanto che voleva soffermarsi a fare quattro chiacchiere con lei.
E quindi le aveva dato appuntamento quella sera stessa sempre al centro commerciale.

Stranamente lei aveva ricevuto una lettera in cui un certo Tuxedo kamen le dava appuntamento alla stessa ora e allo stesso posto.

Era sempre più convinta che dietro alla maschera di Kamen ci fosse Sanjoiun.

Le sembrava un sogno, una scossa dal torpore della tranquilla vita di adolescente, fatta di scuola, amicizie e sport.

Sanjouin era di più di un semplice bel ragazzo,  lo aveva capito fin da subito ma aveva anche un dono: ogni parola che le diceva, riusciva sempre a ad attrarla come una calamita.

Nonostante i molti anni di differenza non era riuscita ad impedirsi di provare qualcosa per lui.

Si truccò con cura mettendosi un filo di mascara e di lucidalabbra appena aranciato.

Si pettinò i ramati capelli mossi, mettendovi sopra un nastrino giallo creando un piacevole effetto di contrasto sul color petrolio dell’ abito.

Fece un grosso sospiro, decidendo che tutto sommato poteva risultare carina.

Era ora di andare incontro alla felicità.

Questo pensiero le sciolse la tensione dandole una carica inaspettata,

Era certa che d’ora in poi le cose sarebbero andate più che bene e si ricordò di quella frase che le aveva detto Usagi “ La felicità non può portare che altra felicità ”.

Si avviò con il sorriso sulle labbra al pensiero della sua amica.

                                            :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Dieci meno un quarto.
Sostava sopra alle scale mobili del più grande centro commerciale della città.
Sogghignò dentro di sé pregustando finalmente un meritato successo.
La trappola stava scattando.
I suoi fallimenti avevano pericolosamente attratto l’attenzione della regina e di conseguenza le battute odiose di Zoisite.
Non poteva permettere che un suo sottoposto lo mettesse così in ridicolo.
Questa era la sua ultima opportunità, non voleva perire come Jadeite.
Aveva per l’ennesima volta consultato le stelle cercando di scovare il punto debole dell’odiata ed acerrima nemica Sailor Moon scoprendo di conseguenza la sua cotta per Tuxedo Kamen, altro loro nemico.
Nephrite così aveva inviato lettere d’amore sfruttando il nome di Tuxedo a tutte le ragazze della città, dando appuntamento per una stabilita ora ed un determinato posto.

Quindi di conseguenza si era travestito - trovava assolutamente ridicolo il modo di vestirsi dei loro nemici - ma se voleva ottenere qualche risultato, doveva adattarsi.

Aspettò per dieci minuti e quando vide che nessuna ragazza stava arrivando pensò che forse le guerriere Sailor lo avessero già intercettato.

Da quando era diventato così insicuro?

Certe volte non riusciva a capire come mai quella parte così irrazionale di lui uscisse fuori.

Sentì dei passi e vide davanti a sé quello che sospettava già qualche giorno.
Ma quello stesso pomeriggio quando l’aveva incontrata ad i grandi magazzini le sue teorie
stavano iniziando ad avere un qualche riscontro.

Naru Osaka era davanti a lui e gli stava sorridendo.

“Signor Sanjouin eccomi”

Come aveva fatto a riconoscerlo?
Allora, era davvero lei la sua acerrima nemica, Sailor Moon?

Si sentì strano, deluso.
Gli stava quasi  simpatica.

Ma in un attimo si riprese e iniziò ad infuriarsi con sé stesso a causa dei pensieri sdolcinati che gli stavano venendo in testa.
Cosa gli stava succedendo?
Lui era uno dei grandi generali del Regno delle tenebre, abituato alla freddezza e ad un alta dose di indifferenza verso qualunque terrestre, non poteva perdersi in pensieri così patetici, così…umani.
Si sentì per la prima volta confuso, preso in fallo.

“ C-come hai fatto a riconoscermi? ”

Lei, invece, sembrava quasi al settimo cielo, contenta e lui non riusciva a capirne il perché. Si senti ancora più confuso.

“ Ma che domande la camminata, il modo di parlare… lo sapevo… dopo quelle belle cose che mi ha detto oggi pomeriggio, non ho fatto altro che pensare a lei. ”

La confusione che aveva dentro si stava trasformando in rabbia, cieca contro sé stesso ed i pensieri idioti che gli erano venuti da quando quella ragazzina era entrata nella sua vita.

“ Avanti Sailor Moon, trasformati!”

Leggeva chiaramente la confusione negli occhi della ragazza

“ Ma… io non sono Sailor Moon! ”

Benché lui, per la prima volta in vita sua, si sentisse smarrito cercò di approfittare di quel momento, andando verso Naru  puntandole il dito in fronte, assimilando tutta l’energia di cui poteva usufruire.

Era incredibile di quanta energia fosse dotata, non era una guerriera Sailor, ma sicuramente ne aveva tratto una notevole fonte.

Non si era sbagliato almeno in quello, sapeva che Naru era diversa da ogni altro essere umano.

Aveva appena finito di assimilare quando arrivò Sailor Moon che gli stava intimando di lasciare libera Naru e lui stesso si stupì di cosa fece due minuti dopo.
“ Ci tieni ad avere la ragazzina sana e salva? “

Avrebbe potuto eliminare Naru, visto che non le era più utile, invece l’aveva consegnata alle cure della guerriera alla marinara.

Si stava arrugginendo oppure stava per caso impazzendo?
Doveva trovare al più presto delle risposte dentro di sé, si sentiva come dire, cambiato.
Intanto era riuscito a trovare molta energia e la regina forse gli avrebbe concesso di continuare ad occuparsi della missione.
Con una risata sprezzante sguinzagliò contro Sailor Moon uno dei suoi youma migliori e si preparò alla battaglia.

 

Eccomi di nuovo qui ^_^ scusate il ritardo ,si è rotta la connessione e di conseguenza ho aggiornato tardi .
Ahh,questa tecnologia moderna!!!!(e qui esce fuori il mio animo da "nonnetta", nata nella metà degli anni ottanta XD )
Passiamo ad i ringraziamenti:

Mirra:Sono contenta che ti piaccia la storia,vedrai che per i prossimi capitoli verso la fine ci sarà spazio anche per Zoisite e Kunzite visto che è lì che inizieranno ad avere un po’ di narrazione anche per loro  ^^grazie per i complimenti

NoorDaimon:Grazie molte per la fiducia accordatami,spero di non deluderti.^^

Ellephedre:Che dire?Grazie davvero  per il grande aiuto che mi stai dando, queste recensioni sono un ottimo supporto per poter rivedere e valutare i punti di forza e quelli a sfavore della mia storia.
Sono molto intelligenti e i hanno colpito come profondità e partecipazione,dimostri di aver letto e compreso ciò che scrivo.
Ed grazie a questo  ho notato delle imprecisioni formali di cui non mi ero accorta,di cui mi vergogno un po’….
Se mai rifarò una ristesura della mia storia terrò in conto tutti i tuoi preziosi consigli.
Mi fa piacere che sia qualcuno che sia consigli con correttezza ed educazione come stai facendo tu.
Le tue recensioni così dettagliate non possono farmi altro che un gran piacere! ^_^
Grazie di cuore!!! ^^

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Capitolo 6
*** Six.End of All Hope ***


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Six.End of all Hope.

 

Si sentiva ancora debole.
Era da due giorni che era uscita dall’ospedale ed era affaticata.

Nonostante tutto, da ragazza coscienziosa quale era, aveva deciso lo stesso di andare a scuola, perlomeno si sarebbe distratta un pochino.

Usagi le aveva detto che era andata anche lei allo pseudo -appuntamento dato dal sedicente
Tuxedo Kamen  e l’aveva trovata svenuta per la strada e accompagnata di corsa all’ospedale.
Naru non si ricordava nulla ed infatti era rimasta per due giorni con una flebo attaccata  al braccio.
Le era stato chiesto dai dottori se mangiava a sufficienza o se era stata sottoposta a qualche forte stress perché le era stato riscontrato un forte calo della pressione, nonostante le analisi sul suo stato di salute fossero perfette.
In poco tempo era stata dimessa ma dentro di se si sentiva svuotata e anche confusa.

Non riusciva a capire il comportamento di Sanjouin.

Prima le diceva che era la più affascinante del tennis club, illudendola e poi le si era scagliato contro con violenza, intimandola a rivelarle di essere Sailor Moon.

Il bello era che quando si era sentita male, poi a detta di quello che aveva affermato Usagi, lui era scappato.
Non sapeva più che pensare.

Naru si stava incamminando per la via di scuola spossata, più che altro
con il morale sotto le scarpe dei piedi.

Doveva non pensarci più ma invece continuava a rivangare su quei pensieri.

In quel momento passò la sua amica Usagi allegra e pimpante come al solito.
Aveva appena saputo che la sera stessa si sarebbe tenuta una festa al Palazzo dell’Ambasciata, visto che era ospite della città,una principessa straniera.

Ella avrebbe poi mostrato alla città di Tokyo il tesoro della corona reale.

Usagi ripeteva quelle parole come una bambina entusiasta pronta a buttarsi sopra a tutte le novità che le si proponevano.

Naru  sorrise dentrò di se perché,la notizia in realtà la sapeva già.
IL tesoro era stato consegnato per sicurezza alle casseforti della gioielleria di sua mamma.
Ad un tratto pensò che forse lui quella sera si sarebbe trovato lì.

Non c’era però tempo di fantasticare, visto che la campanella di inizio lezione stava suonando
Era ora di correre in classe insieme ad Usagi.

 

                                      __________________________

                                          

Sospirò mentre era dentro alla chiesa sconsacrata,questa volta per poter riflettere e capire bene come agire.
Però lui non riusciva più comprendersi.

Pensò ai giorni precedenti:
poteva eliminare la ragazzina, dopo averle rubato l’energia visto non era più utile allo scopo,ma non lo aveva fatto.

E per giunta,le guerriere Sailor lo avevano sconfitto per l’ennesima volta.
Era però riuscito a portare l’energia alla Regina Berillia e quindi ottenere la sua seconda possibilità di procedere alla missione.

Stava girando nel Regno delle Tenebre la voce in cui stava arrivando in città una Principessa straniera che avrebbe presentato all’ambasciata di Tokyo,un fantomatico tesoro.

Nephrite aveva colto la palla al balzo,chiedendo alla Regina se poteva iniziare a cercare il cristallo d’argento.

Sarebbe andato al ballo dell’ambasciata,per vedere se il gioiello della corona fosse stato il tanto fantomatico Cristallo.

Aveva ricevuto il consenso della Regina ma ovviamente aveva attratto di nuovo l’invidia puntigliosa di Zoisite.

Il generale più giovane, si era sentito messo da parte e ridicolizzato, siccome inizialmente  il compito di rintracciare il cristallo era suo.
E per giunta  Zoisite aveva l’appoggio e l’aiuto del suo amante Kunzite, nonché il capo supremo dei generali,era certo che ora avrebbero fatto di tutto per coglierlo in fallo per potersene approfittare.

Questa sua decisone improvvisa di cercare il cristallo d’argeno aveva sorpreso tutti ed aveva generato scalpore nel regno delle Tenebre.

 

In realtà Nephrite non sapeva nemmeno lui perché avesse voluto accollarsi quell’ incarico.
Forse per far tacere dentro di se delle voci che gli stavano iniziando a crescere dentro di sé.

 La ricerca del  cristallo d’argento non era destinata né per la Regina, tanto meno per il risveglio di Metallia.

Lo voleva trovare per se stesso.

Andando in missione sulla Terra, gradualmente in sei crescevano delle incertezze e dei sospetti.

Sentimenti che prima, lui  Secondo Gran Generale del Regno delle Tenebre,
non avrebbe minimamente sospettato di provare.

Forse era colpa di quella ragazzina con il fiocco color petrolio.

Una cosa era certa:da quando l’aveva incontrata aveva iniziato ad avere non pochi problemi.
Ad ogni modo se voleva trovare il cristallo, doveva non destare minimo sospetto negli abitanti del regno delle tenebre.

Raccolse molto del suo potere,scatenando infernali luci nere e rosse.
Quella sera avrebbe raggiunto il suo obbiettivo,a qualunque costo.

                              -------------------------------------------------------------------------

 

Osservava le coppie che volteggiavano leggere come farfalle,fra mille luci e sfumature.
L’orchestra stava suonando il valzer e gli archi di violino riproducevano una dolce melodia.
Era una festa in maschera e vedeva intorno a se donne giovani e anziane, attraenti e non ,in bellissimi e costosissimi vestiti da sera.

Vi erano anche dei vip: attori, modelli e nuove celebrità dello star system.
Nonostante fosse la figlia della proprietaria di una delle gioiellerie più chic della città, quello sfarzo proprio non le apparteneva.

Si sentiva un pesce fuor d’acqua.

Lo stava cercando  con gli occhi da quasi un’ ora, ma evidentemente non si era presentato.
Fosse stato per lei sarebbe andata subito a casa ma aveva promesso alla mamma di rimanerci, visto che aveva dovuto assentarsi perché la sorella, ovvero sua zia non stava molto bene.

A vedere le maschere luminose degli invitati pensò che Usagi avrebbe fatto la firma per andare a quella festa così lussuosa e le avrebbe chiesto trepidante il giorno dopo com’era andata.

E già nella sua  mente, nonostante la festa non fosse ancora finita, Naru stava preparando l’ innocente bugia di aver trovato entusiasmante la serata di gala.
Non voleva deludere l’amica.

Stava trattenendo uno sbadiglio per l’ennesima volta ma  si ricompose subito,sopraffatta dalla sorpresa.

Un giovane dai lunghi capelli bruni le si stava  avvicinando, prendendole la mano.

Poteva essere lui ma non lo riusciva a distinguere siccome aveva una mascherina calata sul volto.

“Non mi riconosci?”

Quando se la tolse Naru cambiò subito idea sulla sua partecipazione alla festa.

Era diventata tutto un colpo gioiosa e felice,non sembrava minimamente imparentata con la ragazza annoiata di pochi minuti prima.

Doveva ammettere che vestito in smoking nero stava benissimo,poteva essere scambiato  tranquillamente per una delle star emergenti che girava in sala.
Il suo elegante completo,faceva contrasto con i suoi splendidi occhi color del pomeriggio,quegli occhi talmente belli e vibranti,i quali sembravano perforare la mascherina da quanto erano intensi.

Trovandoselo davanti fu sconcertata ma allo stesso tempo elettrizzata, proprio come lo sguardo   di un bimbo che sta iniziando a scartare i pacchi di Natale.

Certo che Sanjouin le aveva fatto una bella sorpresa.

Le prese le mani e la sollevò e men che non si dica si trovo a volteggiare in mezzo alla stanza come una farfalla.
Percepiva sul fianco la stretta delicata della mano di lui e ciò gli provocò un leggero brivido sulla schiena.

Era eccitata, quasi si era scordata il modo in cui l’aveva trattata pochi giorni prima all’appuntamento.
Mentre era stretta a Sanjouin si sentiva tutto d’un colpo capace di fare qualsiasi cosa se vi era lui accanto.
Lei non aveva mai ballato in vita sua, ma lui conduceva il passo benissimo.
O forse in realtà era lei che era talmente felice che i suoi piedi seguivano il ritmo dei battiti del suo cuore.

Quando alla fine del ballo sui la guardò con quegli occhi carichi di un’espressione simile all’ affetto e la invitò a fare due passi con lui nel giardino della casa dell’ambasciatore, lei si sentì di vivere un sogno.

 Allora le venne in mente quella favola della principessa che incontra il suo re fatato ,raccontata tante volte dalla sua mamma.
Solo che questa volta era realtà.
-----------------------------

Stavano passeggiando fra il verde manto del giardino del Palazzo dove si teneva la festa.
Nephrite guardò Naru vicino a lui e sogghignò.
Il piano aveva tutte le carte in regola per non fallire.
Si era avvicinato a lei per poter far sì di avere qualcuno d assoggettare con il suo potere per poter rubare il tesoro della Corona.
Chi meglio di Naru poteva aiutarlo,visto il palese interesse che provava per lui?
Passeggiarono vicini senza parlare.
Arrivati davanti una fontana di marmo rappresentante due putti, si fermarono.
Percepiva lo sguardo di lei carezzarlo come velluto.
Non poteva stare in silenzio ma lui non sapeva cosa dire in questa situazione.
Si sentiva a disagio,cosa che non gli era mai successa a lu, uomo freddo e calcolatore com’era, a quanto pareva Naru gli aveva rivelato molte cose di se che credeva di non conoscere.
Allora cercò di indossare la sua copertura ,il suo abito di menzogne.
Le prese una mano
“Naru tu sei bella come le stelle scintillanti del cielo!”

La ragazza arrossì come un peperone.

Nephrite alzò gli occhi al cielo.

Non sapeva che dire per attirare l’attenzione della ragazza,allora iniziò a parlare delle costellazioni,argomento a lui congeniale.

“Guarda che bella l’Orsa maggiore ,ma mai affascinate come te!

Magari tu non le vedi però le stelle nascondono segreti e leggende al loro interno….guarda che bella la costellazione della bilancia,non è difficile da tracciare…vieni ti faccio vedere le linee...”

Non riuscì a finire il discorso, che sentì un rumore di un sommesso singhiozzo.

Naru all’improvviso si era seduta sul davanzale della fontana e stava ….piangendo.

Lui stesso si stava maledicendo di questa complicazione  al piano ma vedere

 Naru in quello stato, l’aveva reso perplesso.
Per la prima volta in vita sua non sapeva che fare.
Era preparato a battaglie,a guerre ad intrighi e manipolazioni,riuscendoci mantenendo intatta la sua freddezza.
Però per quei frangenti non era preparato,non sapeva come comportarsi di fronte ad una ragazzina che piangeva disperata.

Le si sedette vicino senza riuscire a trovare le parole giuste,non sapeva che dire.
Naru quando percepì la sua presenza di lui accanto,sembrò calmarsi un poco.

Si stupì non poco delle parole pronunciate da lei tutto d’un fiato.
Sembrava quasi che stessero scoppiando fuori come un fiume in piena dopo anni di calma forzata.

“Scusi Sanjouin per ora,non so cosa mi sia preso….E’ che mi ha ricordato non poco le parole che mi diceva mio padre…
Quando ero piccola mi portava sempre sul tetto della casa e mi mostrava le costellazioni…
Era da tanto che non dicevo a nessuno queste cose,questi ricordi così importanti,così speciali dentro di me,nemmeno a mia mamma..”

Nephrite non sapeva davvero come comportarsi,si sentiva peggio che come fosse stato colpito da qualche attacco di Sailor Moon.

“Mio padre era un pilota di Formula uno,è mancato in un incidente,stavo per compiere  sette anni.
Nonostante ciò la mamma mi ha cresciuto da sola.
Io ho sempre cercato di non darle problemi
Mi sento a volte come se avessi più dei miei quattordici anni,sento il peso della mia età schiacciarmi addosso.
Vorrei crollare delle volte,ma non sarebbe giusto nei confronti di mia mamma.
Cerco di darle la parte migliore di me.”

Nephrite vedeva che nonostante il timido sorriso che le si era formato sul volto,i suoi occhi continuavano a piangere.
Belli ed infinitamente tristi.
Allora disse o meglio sentì la sua bocca pronunciare un insieme di parole che per qualche ragione a lui sconosciuta erano qualcosa di simile a del conforto.
“Naru, io… credo di capirti.
Forse già lo sai ma, io sono un orfano.
Conosco solo il peggio delle persone, l odio, il rancore, i tradimenti...
Ma tu... tu hai una madre che ti ama.
Non sei sola, devi solo credere di più in te stessa.”

Nemmeno lui stesso riuscì a capire il remoto motivo per cui disse ciò.
Aveva detto una bugia a fin di bene.
Non riusciva a capacitarsi, aveva usato la sua copertura per fare da supporto ad un umano.

Vide i grandi occhi di lei guardarlo con qualcosa di diverso da un normale interesse:
un misto di riconoscenza ed affetto, gli parve che i suoi occhi avessero una luce di cui non
aveva mai notato prima.
In cuor suo sentì quasi una scossa di contentezza, sensazione che durò poco.
Non poteva fallire, doveva mantenere la sua lucidità.

Con un cambio repentino di atteggiamento si avvicinò a Naru dicendole

“Guardami negli occhi ora”
L’aura negativa rossa e nera si impossessò della ragazza al contatto dei loro sguardi.
Nephrite sogghignò sapendo benissimo che nonostante tutto incluse ragazzine terrestri,non avrebbe fallito.
Ne valeva la sua vita ed il suo piano di trafugare il cristallo d’argento.

Scusate il ritardo imperdonabile dell'aggiornamento.
E per farmi perdonare ho deciso di riunire i due capitoli,dato che in origine era uno unico che avevo spezzato in due parti, perché troppo lungo.

Ringraziamenti:

NoorDaimon:grazie per i suggerimenti che mi dai e le piccole critiche costruttive,sapessi quanto piacere mi fanno:)

Ellephedre:le tue recensioni così articolate,corrette mai banali e particolareggiate mi stanno aiutando non poco a prendere coscienza dei miei difetti di scrittura,volevo farti una proposta,se facessi una versione corretta di questa storia mi aiuteresti a rieditarla,rileggendo ed aiutandomi?
Mi farebbe un enorme piacere ^^
Alla prossima :)

 

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Capitolo 7
*** Chapter Seven:Broken ***


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Chapter 7 :Broken

 

Era diventato un estraneo a se stesso,non si riusciva più a comprendere.
Si sentiva cambiato a tal punto da non riconoscersi molte volte, pensava che certe azioni e certi suo comportamenti,non gli appartenessero più.
Si sciacquò il viso con l’acqua bollente delle sorgenti  termali vicino alla chiesa dove elaborava di solito i piani.
Aveva deciso di andare lì per poter avere un minimo di tranquillità senza essere disturbato dagli emissari
del Regno delle Tenebre, i quali stavano iniziando a diventare pressanti  e insistenti con le loro richieste di progressi riguardo alla sua nuova missione.
Quel posto circondato da abeti  gli suggeriva serenità, quella che gli serviva per poter  tentare di mettere in ordine le sue idee  confuse.
Era davvero la prima volta che si sentiva così ma dal resto andare sulla Terra lo aveva portato a provare molte emozioni ,una per volta.
Questi sentimenti  erano stati  per lui una sorta di piccole gocce che si stavano accumulando dentro ad un vaso  che  sapeva sarebbe straripato prima o poi .
Si spogliò e si immerse lentamente nelle terme,sapeva che nel suo mondo questo gesto non aveva nessuna utilità,ma dentro se sentiva che era l’unico modo per potersi rilassare,non pensare alla missione e soprattutto riflettere sugli atroci sospetti  che gli stavano venendo.
E se la Regina avesse sempre  e solo mentito perfino ai suoi sottoposti sulla loro natura?
Com’era possibile che un abitante del Regno delle Tenebre potesse provare simili sentimenti,come empatia e compassione?
Perché lui anche se vi aveva messo tempo ad ammetterlo aveva provato sentimenti del genere.
Lui,abituato ad avere sempre la risposta pronta per tutto ciò che gli accadeva,con la sua freddezza poteva anche guidare tremila eserciti di distruzione sulla Terra,questa volta non sapeva cosa pensare.
Poteva essere che lui,il suo amico e sottoposto  Jadeite, Kunzite e l’odiosissimo Zoisite potevano avere delle origini …Umane???
Come si spiegava il fatto di aver risparmiato una ragazzina che oramai non aveva più nessuna utilità e aver cercato successivamente di cercare di consolarla,proprio lui?
Si lanciò tiepida acqua calda sul volto,avrebbe tanto voluto che l’acqua avesse scacciato via i sospetti che si stavano insinuando come piccole serpi nella sua coscienza.
Da un lato avrebbe voluto concedersi a quel momento sereno,immerso nell’acqua bollente della sorgente.
Perfino lui stesso si stava stupendo fino a che punto,il suo studio verso gli umani aveva portato ad influenzarne le abitudini.
Ad un tratto  quel pensiero fece apparire come una fotografia sfocata,come un battito di ali di una libellula al contatto della luce del sole,la sua immagine.
Gli ritornò in mente l’espressione di Lei infinitamente triste,con quegli enormi occhi così profondi,tanto da paragonarli  due piccoli fiumi,puri e puliti come del resto era lei.
E forse dentro di se sapeva che erano proprio quelli che lo avevano spinto a dire quella bugia falsa,ma mormorata a fin di bene,come se per lui fosse stata la cosa più naturale del mondo, aiutare qualcuno.
Al suo pensiero,inconsciamente,generò in lui una piega del viso diversa dal solito,più distesa e quasi tenera.
Un’espressione quasi vicina ad un sorriso.
……………
Lo aveva spiato.
Lo aveva seguito e per sua sorpresa,lo vide immerso nelle acque delle terme vicine al posto,  una inutile ed amena usanza tipicamente umana che gli aveva confermato il cambiamento del rivale.
Zoisite scosse la lunga coda color del miele e con un moto di soddisfazione continuò ad osservare Nephrite.
L’espressione confusa e preoccupata ,ma soprattutto il timido sorriso che gli aveva notato in volto per Zoisite era una specie di prova inconfutabile dei suoi sospetti: Nephrite probabilmente si stava innamorando di quella stupida mortale chiamata Naru.
Anzi,ne era quasi certo.
Il giovane generale sapeva tutto sul suo rivale siccome incessantemente scrutava e ne controllava ogni sua mossa,senza perderne un dettaglio,in modo da poterne cogliere e sfruttare una ogni minima svista.
Per poter trovare un piccola varco nella sua imperscrutabilità.
E grazie a quel piccolo sorriso intravisto nel suo rivale,sempre impettito e rigido,era riuscito a captarne un segnale che poteva decretare una vittoria schiacciante.
Zoisite voleva vendicarsi,farla pagare a Nephrite,proprio a quel supponente con gli occhi di ghiaccio, per tutti i soprusi che aveva subito:dalle sue dimostrazioni di superiorità fino all’ultima di avergli rubato l’incarico riguardante il recupero del cristallo d’argento.
E quest’ultimo sopruso si era rivelato troppo perfino alla sua soglia di sopportazione.
Già fin da bambini,Nephrite era sempre stato quello che si poneva ad un livello superiore e con freddezza,lo umiliava e lo faceva sentire un piccolo verme,rifiutandosi di giocare con lui e maltrattandolo,arrivando più volte ad umiliarlo davanti alla Regina,facendogli dare delle volte dell’incapace.
Con un sorriso minaccioso sulle labbra,ancora eccitato delle scoperte che aveva fatto,andò a cercare Kunzite,sua ala protettrice e capo dei quattro generali,per informarlo delle novità.
Sapeva benissimo cosa ne pensava lui del suo attrito con Nephrite,la reputava una bega infantile,ma allo stesso tempo era accondiscendente vista la scarsa simpatia e brama di potere che anch’egli provava nei confronti dell’altro generale di alto rango.
Zoisite si teletrasportò da Kunzite e lo trovò seduto, appoggiato su un tronco d’albero appassito,sopra una distesa di petali di ciliegio.
Quel posto era il loro piccolo nido d’amore.
Gli occhi talmente chiari e l’espressione perennemente serena di chi sa tenere a bada tutto,perfino le emozioni.
Zoisite trovò che oggi fosse ancora più bello del solito.
Accortosi di lui Kunzite lo guardò con i suoi grandi occhi tranquilli.
A prima vista si sarebbe detto un uomo mite e carico di una certa dose di saggezza e ciò che andava  a  contrastare con l’immagine di uomo calcolatore e spietato che dimostrava di essere in battaglia.
Proprio questo stridente contrasto incuteva un certo timore fra gli abitanti del regno delle Tenebre.
Zoisite si avvicinò a lui e gli si rivolse con un tono trionfante scoppiando poi a ridere sguaiatamente.
“Kunzite-sama,forse ho trovato uno spiraglio per poter trionfare sull’arroganza di quell’essere, Nephrite ha le ore contate,l’amore quella mocciosa lo manderà in rovina!”
Con uno sguardo carico di accondiscendenza  il capo dei generali lo guardò e con tenerezza accarezzo i capelli di Zoisite e con un piccolo sogghigno disse.
“Quell’essere insignificante e fallito,si sta costruendo la tomba con le sue mani,difficilmente la passerà liscia,la sua distrazione gli costerà cara.”
Attirò Zoisite a sé e lo baciò teneramente,suggellando l’arrivo di una vittoria,di cui entrambi erano certi sarebbe arrivata presto.
Era solo più una mera questione di tempo.

Ritornata ma senza beta(temporaneamente assente)e quindi sarà un lavoro orrificante mi sa...

sono certa che vi sono grandissimi erroi infatti non lesinate e fatemelo sapere mi raccomando!

Nota autrice:vi è un piccolo collegamento con la storia Sakura Mankai,che cerca di approfondire la mia visione sui Generali,che cerca di approfondire la storia della rivalità fra nephrite e Zoisite.

Alla prossima ^^

Passiamo ai ringraziamenti

Mirra:Visto che ti ho accontentato? Grazie che mi segui ^^

 StellinaGirl3942::Grazie che apprezzi da morire le mie storie,Anche io adoro Nephrite pù di Mamoru perchè è molto meno stereotipato il suo personaggio.Spero di non averti deluso.

NoorDaimon: Grazie anche a te per i preziosi consigli che mi dai sempre...:)

 

 

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Capitolo 8
*** Eight.Away ***


Eight.Away










Non riusciva a seguire la lezione.
Il dolce peso delle parole sentite l'altra sera non riusciva
ad abbandonarla nemmeno durante le lezioni d'inglese.
Non udiva le parole della professoressa, era talmente in sovvrapensiero che per lei  
le sue spiegazioni erano come
 una marea di parole sconosciute.
Nella sua testa sostituiva la voce della prof con quella di Sanjouin.
Le parole di quella sera le avevano scavato un solco dentro al cuore.

Non pensava davvero di riuscire ad aprire tutta la sua anima
 ad una persona conosciuta da poco, perfino con i suoi compagni
non aveva mai rivelato particolari così intimi ed importanti della sua vita.

Molte volte sapeva di apparire ad i suoi coetanei
sensibilmente molto più riflessiva della sua età.
Lei era l'unica della sua classe che non aveva più il padre e nessuno era al corrente di questo fatto.
L'unica persona oltre a Sanjouin che sapeva questo suo segreto era Usagi.
Delle volte non riusciva nemmeno con lei ad  essere se stessa, a volte voleva rivelarle le sue fragilità e
le mille paure che lei si trascinava dietro da anni, ma non ci riusciva
perchè Usagi combinava sempre qualche pasticcio che puntialmente doveva risolvere lei.

Ma forse aveva trovato una persona
che la accettava per com'era: per quanto strano e sfuggente poteva apparirle,
Sanjouin riusciva ad entrare nella sua testa e a comprenderla.
E di recente si era resa conto che lui era molto di più di una semplice cotta,
era un qualcosa di indefinibile,di totalmente diverso delle "simpatie"
 che aveva provato per qualche suo coetaneo.
Qui i piccoli innocenti trucchetti di seduzione che aveva messo in atto nei confronti di Sanjouin,
avevano portato ad un risultato inaspettato perfino a se stessa.

Non riusciva a dormire la notte a ripensare alla sua voce,non le era mai capitato di essere
così, a volte felice e a volte irritabile, si stupiva di se stessa,
lei così equilibrata che aveva reazioni del genere.

Non riusciva a dare  un nome a quello
che provava in quei giorni.

In quel preciso istante sentì il tono di voce irritato della professoressa verso di lei.
Si vide in meno che non si dica una folta chioma rossa davanti a sè.

La professoressa Haruna con un fare minaccioso, le stava davanti a braccia incrociate.

"Naru mi sapresti ripetere quello che ho detto prima? Qualcosa che non abbia
 a che vedere con la tua espressione assente e beota!"

Alle risate fragorose di tutti i suoi compagni, Naru arrossì come un peperone.

La professoressa in mancanza di una risposta dalla sua allieva, rincarò la dose:

"Naru, cosa ti sta succedendo,ultimamente mi sembra di vedere in certi tuoi comportamenti,
Usagi!Mi sa che la sua compagnia per te sia dannosa! Cerca di applicarti perchè sarò costretta ad avvertire tua madre!"


Naru vide Usagi tirare un'occhiata risentita alla prof
e subito dopo  guardarla con solidarietà mista a preoccupazione.

L'occhiata dell'amica la sorprese non poco, Usagi sempre così spensierata e buffa,
 non aveva mai assunto un'espressione così adulta.

Stava ritornando poco a poco ai pensieri su Sanjouin,quando le arrivò una pallina di carta in testa.

Lesse il contenuto del piccolo pezzo di carta:

"Naru, mi sembra che ora stai esagerando, stai avendo dei comportamenti troppo strani.
Sei sicura di stare bene, cosa ti sta succedendo? Voglio vederci chiaro.
Ci vediamo dopo la scuola in piscina. Usagi"

Naru sorpresa del tono così prottettivo dell'amica , rispose affermativamente e  le rilanciò il pezzo di carta .



Probabilmente era davvero così cambiata se perfino Usagi si preoccupava così tanto.

Rise fra se stessa constatando quasi che le due personalità si stavano invertendo,
e questa cosa avrebbe dovuto preoccuparla.
Invece no, semplicemente si stava rendendo conto che voleva
cercare di vivere la sua età, senza maschere e senza per forza apparire più adulta di quanto era.
Era forte in lei il desiderio di viversi i momenti belli senza problemi,
senza la paura che la gente la giudicasse.
Sanjouin le aveva tolto un peso dal cuore, le aveva anni di parole non dette a nessuno, nemmeno alla sua amica.
 Lui le aveva strappato la maschera e ora si sentiva leggera.
Sì, si era innamorata follemente di lui.
Finalmente era riuscita ad ammetterlo a se stessa e la cosa ridicola
 è che se ne stava accorgendo in classe dopo una sonora strigliata.


Scoppiò a ridere incurante che la professoressa le stava di nuovo urlando contro.



 Nota dell'autrice: Sono stata imperdonabile , lo so.
Ho avuto una marea di questioni personali e problemi, sia universitari che famigliari.
Chiedo profondamente scusa a tutti quelli che seguivano la mia storia e le altre fic ed hanno
 aspettato quasi un anno,invanamente.

Non voglio pretendere che voi mi perdoniate, ma è stato un anno di fuoco in cui ho dovuto dare circa 15 esami.

E tra l'altro ho provato a scrivere delle cose,
ma non ci sono riuscita per via di un grosso blocco dell'ispirazione.
Infatti ora ho provato a scrivere un capitolo breve
per testare  se il mio stile può ancora piacervi, perchè sono stata molto senza scrivere.

Vi chiedo perdono.
Un bacione, Elisa.

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Capitolo 9
*** Nine. Nothing Else Matters ***


Nine. Nothing Else Matters




 
 
Passava oramai molto più tempo nella chiesa sconsacrata che nel regno delle tenebre.
Gli piaceva sempre di più guardare  il cielo stellato vicino ad esso, perché era il portatore dei sui pensieri che non rivelava a nessuno,nemmeno a se stesso.
Stava seduto sui gradini sorseggiando un bicchiere di whisky  con aria a tratti assorta a
tratti malinconica.
Doveva agire di corsa, doveva trovare assolutamente un modo per porre fine ai suoi dubbi.
Le sue immutabili certezze si stavano sciogliendo come neve al sole.
E tra le tante cose stava percependo sempre intorno un’ aura strana, come di qualcuno di minaccioso vicino a sé, sentiva come di avere intorno a se una rete invisibile lo stesse intrappolando.
E sapeva anche che il ragno era Zoisite,sempre pronto a cogliere ogni suo passo falso, comprendeva perfettamente che il rivale lo stava circuendo,in attesa di ogni suo passo falso,come una tigre che studia la sua preda.
Era perforato dai suoi molteplici dubbi, quando in un minuto infinitesimale vide volare contro di lui un corvo nero.
Nell’ atto di schivarlo il bicchiere che aveva in mano si ruppe e nei frammenti scorse una piuma nera.
Lui non era un tipo da credere alle superstizioni o come gli umani chiamavano quegli avvenimenti che potevano esserne legati ad altri.
Però pensò che questo era il segnale che stava cercando, qualcosa che lo spingesse
ad agire immediatamente.
Non c’era più tempo e forse il nero di quella piuma gli aveva suggerito un modo per
agire.
Pensò al cristallo d’argento che nelle sue mani gli avrebbe fatto trovare la verità sulle sue origini e su tutto quello che aveva intorno a sé.
E subito dopo pensò che per trovare il bianco della luce,doveva per forza buttarsi sul nero delle menzogne.
Ora che aveva chiaro il suo piano, decise che non gli importava della tela intessuta da Zoisite, sapeva che se avesse preso il comando della missione, la sua vendetta sarebbe stata ancora più cruenta.
Del resto decise che non gli importava, anzi avrebbe finalmente avuto l’occasione per sbarazzarsene.
Si accorse del corvo che per qualche inspiegabile motivo lo stava di nuovo attaccando.
Questa volta non ci penso due volte e con una palla di fuoco, lo incenerì.
Rise sguaiatamente a constatando che la lucidità stava di nuovo ritornando, pensò che il sanguinario guerriero che aveva dentro di sé,stava ricomparendo.
E con un ghigno malefico dipinto sul volto, si teletrasportò, alla volta del regno delle tenebre.
                                          ……………….
 
Con espressione risoluta e passo calmo si diresse al cospetto della Regina. Aveva già studiato e dosato le parole giuste da dirle.
“Nephrite dov’eri finito? Era da giorni che non ti facevi vivo.”
“Probabilmente aveva paura!”
Zoisite disse con disprezzo velato dal suo fare civettuolo.
E ignorando con classe  la spigolosa frecciata, Nephrite scosse la testa e facendo una leggera alzata di spalle, rispose :
“Maestà ero assente per compiere i miei studi. Sono venuto fino a qui per riferirLe una mia recente decisione. Vorrei compiere le ricerche sul cristallo d’argento e credo di avere anche i mezzi  per trovarlo.”
L’eco della sua affermazione raggiunse tutti gli abitanti delle tenebre.
Nephrite come prevedibile sentii lo strillo acuto ed indignato del suo rivale che piagnucolando,stava protestando.
“Il compito lo aveva assegnato a me Maestà, non può riassegnarlo questo incompetente che non ha fatto altro che fallire le sue missioni”
La Regina scrutò Nephrite e percepì qualcosa di diverso in lui, una nota in più di sicurezza che prima non vi era.
Socchiuse gli occhi e prese la decisione di affidarsi a lui, al suo istinto che diceva che questa volta sarebbe stata quella giusta.
“Va bene Nephrite,mi affido a te. Qualcosa mi dice che potresti raggiungere il nostro obbiettivo.”
 
Nephrite sogghignò leggermente e con la coda dell’occhio vide le cariche di disprezzo e repulsione che Zoisite gli stava lanciando con gli occhi.
“Va bene,Maestà si fidi di me,non la deluderò”
Zoisite gemendo e vibrando di fremente delusione si rivolse a lui.
“Il compito era mio. Ti avverto Nephrite,sappi che d’ora in poi,ancora più di prima ogni tua mossa,anche la più piccola sarà controllata da me e che la mia vendetta sarà un piatto che gusterò lentamente… Ogni tuo piccolo errore sarà la firma per la tua fine! Me la pagherai per tutto!”
E con un viso livido di rabbia,scomparve fra i petali di ciliegio.
Nephrite con un livido sorriso pensò che l’ira di Zoisite era tangibile, ma che sarebbe stata propizia per sbarazzarsi di lui e per trovare le risposte che tanto cercava.
Si rese conto che da preda stava diventando predatore e la cosa non gli dispiacque affatto.
Decise che era ora di generare il  mezzo portante della sua vittoria e delle verità che voleva a tutti i costi cercare.
                                                  ………………..
 
Entrò nella chiesa e iniziò quel rituale carico di magia e spiritualità, in cui la sua anima e il cielo si fondevano.
“Stelle , datemi il mezzo per la mia vittoria. Indicatemi la strada più nera e oscura per raggiungere i miei  copi e sciogliere i miei  dubbi più segreti.”
Nelle sue mani si materializzò un grosso cristallo allungato, colore delle piume di quel corvo.
Lo strinse forte e pensò che ora qualche possibilità di vittoria poteva anche averla. Avrebbe scoperto se i dubbi sulle sue origini erano frutto di suggestioni o realtà pura.
Sì, adesso si sentiva assolutamente invincibile.
Sapeva che ora avrebbe potuto agire indisturbato e per quanto Naru poteva incrociarsi nella sua strada,niente e nessuno avrebbe fermato i suoi scopi.
Prese un bicchiere  di whisky e lo sorseggiò lentamente, come la vittoria che avrebbe sicuramente ottenuto.




 
Nota autrice: Sono tornata,finalmente per aggiornare in tempi abbastanza brevi rispetto l’altra volta.
Siccome sto per pubblicare, ci tengo a precisare che Nephrite ha dei sospetti su una sua ipotetica provenienza umana e quindi vuole cercare di comprendere.Questi dubbi glieli ha proprio impressi Naru.
La scena del corvo l’ho presa invece da una puntata di lady Oscar,mi piaceva e l’ho riutilizzata qui.
Ho fatto il possibile per aggiornare in tempi brevi e per stilare un capitolo che mi convincesse.
E ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo ed incoraggiando.
Vi auguro una buona giornata, alla prossima!

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