.: La Zabini :.

di AdharaSlyth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quinto ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo ***


 
 
.: La Zabini :.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Primo settembre, binario 9¾, appoggiato allo sportello dell’ultimo scompartimento Draco Malfoy si sorprendeva di quanta gente ci fosse quell’ anno sulla banchina pronta a prendere il treno che l’avrebbe condotta a Hogwarts. C’erano tutti, dai marmocchi del primo anno, accompagnati da genitori iperprotettivi, a ragazzi del settimo, che probabilmente i genitori li avevano persi durante la guerra e adesso se ne andavano in giro da soli. Sentiva tutti gli occhi puntati sulla sua figura, e anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, la cosa lo infastidiva.
Chiudendo gli occhi poteva addirittura vederli ,i Grifondoro che gli lanciavano occhiate colme di odio e diffidenza, la parecchio malcelata gelosia dei maschi accompagnata dal folle desiderio delle ragazze che fissavano lussuriose il fisico slanciato e forte, i capelli biondissimi e gli occhi color del ghiaccio.
Sbuffò tornando a guardare il mare di teste sperando che il suo migliore amico, Blaise Zabini, gli facesse la cortesia di presentarsi. Infatti eccolo lì, la chioma scura che svettava inconfondibile tra le altre. Ma qualcosa era strano, al passaggio dell’ amico, notò il biondo, la folla si apriva, come due magneti che si respingono.
<< Allelujia Bla’! >> commentò sarcastico saltando giù dal treno e piantandoglisi davanti.
<< Scusa, ma una certa persona ci ha messo dieci anni a prepararsi. >> Sorrise furbo accennando con la testa a qualcuno che era fermo a fianco a lui.
Solo una persona come Draco Lucius Malfoy, che vive perennemente concentrato su se stesso, non si sarebbe accorto di lei.
Il Principe delle Serpi avrebbe potuto affermarlo senza incertezza alcuna, “lei” era la ragazza più bella su cui avesse mai posato lo sguardo.
Era alta all’ incirca quanto lui, le gambe lunghe e snelle, i fianchi morbidi, la vita sottile e un’abbondante terza. La pelle era perfetta, liscissima,color caramello e i capelli, ricci e scuri cadevano perfetti fino alla vita, sollevati ai lati della testa in una strana pettinatura.
Il viso era perfetto, pura arte, le labbra piene, morbide, rosse come il peccato, il naso dritto, leggermente all’ insù e gli occhi, dal taglio orientale eppure incredibilmente grandi, blu screziato di argento, come una notte punteggiata di stelle.
Il ragazzo si inchinò prendendole la mano e baciandola.
<< Draco Lucius Malfoy, è un piacere incontrarvi signorina. >> si presentò sfoderando uno dei suoi ghigni più sensuali.
<< Lei è… >> cercò di intervenire Blaise.
<< Non c’è bisogno che mi presenti Bla’, sono capacissima di fare da sola! >> cinguettò lei lanciandogli un occhiata che sarebbe potuta sembrare dolce, ma che aveva una traccia di gioia maligna.
<< Sono Adela Zabini. >> Draco si sentì trafiggere, Zabini! La sorella di Blaise! Si sentì idiota per non essersene accorto subito, infondo a parte il colore della pelle, più chiaro per lei, e i difetti di genere su cui nessuno si sarebbe soffermato, l’amico e la ragazza era no due gocce d’acqua.
Lo sguardo del ragazzo passò da lei a Blaise per parecchi istanti senza sapere di preciso su chi fermarsi.
<< Vi aspetto di sopra. >> sorrise lei passando di fianco al biondo che riuscì ad intercettare il profumo di rose selvatiche che sprigionavano i suoi capelli.
<< Cazzo Blaise! Non mi avevi mai detto di avere una sorella! >> lo accusò mentre seguivano la ragazza sul treno.
<< Perché semplicemente non lo sapevo. >> rispose l’altro calmissimo entrando nello scompartimento.
Tutti  erano girati verso i quattro posti centrali in uno dei quali era seduta, da sola, la ragazza.
<< Spostatevi! >> ordinò Draco a due ragazzini del primo anno che si erano fermati in mezzo al corridoio intenti a guardare estasiati lei.
<< Che anno frequenti? >> Chiese alla mora prendendo il posto di fronte a lei mentre il fratello le si sedeva accanto.
<< Il settimo. >> rispose lei con noncuranza mentre fissava il paesaggio che cominciava a cambiare fuori dal finestrino.
Il ragazzo rivolse all’ amico uno sguardo interrogativo ricevendo in risposta solo un’alzata di spalle.
<< Io e Bla’ siamo gemelli, nati lo stesso giorno dello stesso anno ma da due madri diverse. >> affermò la ragazza sempre senza guardarlo.
Il giovane Malfoy si piegò in avanti appoggiandosi con i gomiti al tavolino che li divideva: <>lei si girò mettendosi nella sua stessa posizione a pochissimi centimetri da lui e sorrise beffarda.
<< Mi scusi principino! Cos’altro volevate chiedermi? >> si avvicinò ancora di più, gli occhi grigi di lui piantati in quelli oltremare di lei.
<< In quale casa credi che ti collocheranno? >> accorciò anche lui le distanze.
<< Non è ovvio forse? >> rise lei facendosi ancora pi vicina << SerpeVerde. >> sussurrò sensuale a pochi millimetri dalle labbra di lui.
Fu uno sguardo furente posato sulla sua schiena a far desistere Draco dall’ idea di appropriarsi di quella bocca. “ Blaise!” si ricordò ad un tratto mettendosi seduto “ Porca puttana è la sorella di Blaise!”.
La sentì ridere mentre anche lei tornava ad appoggiarsi allo schienale e esibiva un sorriso malizioso.
Sarà un lungo anno…” pensò il biondino prima di estraniarsi del tutto dalla realtà.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Allora, cominciamo dal titolo… lo so che è stupido e scontato (prometto che appena ne trovo uno migliore lo cambio) però c’è una spiegazione all’incirca razionale. Ero in classe con una mia compagna che ad un certo punto mi dice: “Come procede “La Zabini”?”e da allora la storia è questo. La Zabini. Semplicemente. Descrive alla perfezione tutto ciò che è.
Volevo inoltre avvertirvi che non riuscirò ad aggiornare spesso, più che altro perché non ho mai tempo di battere i nuovi capitoli.
Per ora questo è tutto, spero che vi piaccia!
Baci Adhara.

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


 

.: La Zabini :.

                    

Lo smistamento era terminato ma lei non si era ancora fatta vedere, la McGranitt se l’era portata via appena erano giunti al castello e da allora sembrava scomparsa.
I novellini si erano già seduti tutti eppure, notò Draco,il cappello parlante ancora non era stato portato via.
Minerva McGranitt, neoeletta preside di Hogwarts,si alzò in piedi intimando il silenzio.
<< Abbiamo un evento importante questa sera. >> Annunciò tra i respiri trattenuti della sala << Oggi si unirà a noi una compagna di Beauxbatons che deve frequentare il settimo anno. Vi prego di accogliere al meglio, indipendentemente dalla sua futura casa di appartenenza, la signorina Adela Zabini! >>
C’era eccitazione nella sala, emozione, sgomento, un silenzio così denso e teso da poter essere tagliato con un coltello.
Gli occhi si spalancavano e le mascelle toccavano terra mentre la mora attraversava il corridoio tra le tavolate centrali con passo da regina.
Calzava un paio di decolté nere a tacco alto, le gambe coperte dalle leggere calze scure ma evidenziate dalla gonna grigia a pieghe, accorciata ad arte apporta per farla guardare.
La camicetta, bianca e aderente, che aveva i primi bottoni slacciati, faceva contrasto con la pelle color caramello ed evidenziava la vita stretta e la morbida e piena terza.
I riccioli scuri ondeggiavano ipnotici lungo la schiena e le labbra vermiglie erano piegate in un sorriso spavaldo.
Gli occhi, del colore dell’oceano più profondo rilucevano, saettando veloci da un capo all’ altro della sala arrivando ad incrociare anche quelli del biondino prima di passare oltre.
Con la grazia di una fata, sviluppata in sei anni di addestramento all’ accademia francese, la bella si sedette sullo sgabello lasciando che la preside la posasse sul capo il vecchio e rattoppato cappello.
<< Bene bene! >> Disse una voce nella testa di lei. << Una Principessa! Bella, vedo, e in gamba! Ci sono molte idee, c’è astuzia, ambizione, malizia… Ma ci sono dei segreti, dei desideri che sarebbe bene nascondere… >>
Il volto di lei rimase impassibile all’ apparenza, ma guardandola bene si sarebbe notato l’impercettibile movimento che le aveva permesso di incontrare gli occhi del fratello proiettando una luce terrorizzata.
Per gli estranei alla conversazione il tempo sembrava interminabile, lunghissimo, infinito, e quando finalmente la decisione fu presa esplose un boato di applausi.
<< SerpeVerde! >> Aveva urlato il cappello e lei, con la stessa grazia dell’entrata in scena si era diretta dai suoi nuovi compagni.
<< Bravissima Del! >> Le sorrise il gemello baciandole la guancia mentre prendeva posto accanto a lui.
Nonostante fosse rimasto stupito della affettuosità dell’ amico Draco finse di non scomporsi.
<< Cosa ti preoccupava Stellina? >> Le chiese ironico e maligno.
<< Che mi spedisse a GrifondOro! >> Gli rispose lei con una finta faccia sconvolta suscitando l’ilarità generale.
Stava ancora stingendo mani e facendo presentazioni quando un gelo infernale si diffuse da dietro di lei. Con una calma inumana si girò fino a trovarsi davanti al”Le Stronze”.
La bionda Daphne Greengrass e le sue due scagnozze more, Pansy Parkinson e Millicent Bulstrode, erano diventate negli ultimi sei anni, le regine indiscusse della casa e non avrebbero mai permesso a nessuno di insediarsi nel loro territorio.
Seduto proprio di fronte a loro Draco si pregustava già la scenata che avrebbero fatto alla ragazza, che, perciò che lo riguardava, gli aveva mancato di rispetto già troppe volte.
<< E così tu sei quella nuova? >> Esordì il capo banda piantando gli occhi verdi in quelli blu dell’ avversaria.
<< Adela Zabini, la gemella di Blaise. >> Rispose l’altra senza abbassare lo sguardo.
<< Spero che non ti dispiaccia se te lo rubo. >> Tubò affabile la bionda. << Di solito passiamo insieme il primo giorno, anzi, la prima notte! >> Specificò ridacchiando.
Ma probabilmente lo avevano capito tutti che la mora non era il tipo da ignorare le provocazioni, tutti tranne le tre.
<< Giù le mani da mio fratello, puttana. >> Le intimò sibilando.
Daphne sghignazzò di nuovo e in quell’ istante Malfoy capì che la compagna si era appena firmata una condanna a morte.
Adela si alzò di scatto dalla panca e si piazzò davanti all’ altra ragazza, si fissarono per qualche secondo fino a quando la Zabini non interruppe il contatto visivo passando la mano davanti al volto della SerpeVerde.
<< Bei capelli! >> Sorrise affabile << Ci tieni vero? >>
La Greengrass sogghignò ancora, sicura di avere la vittoria in tasca, “Sei un’illusa Daffy.” pensò il biondo vedendo che la mora prendeva tra le dita una ciocca di setose onde chiare.
<< Ti direi che mi dispiace, ma credo che tutti capirebbero che sto mentendo. >> Commento prima che un urlo agghiacciante riempisse la Sala Grande facendo girare tutti quelli che fino ad allora non avevano prestato attenzione al quel singolare scambio di battute.
Le dita che stringevano capelli biondi infatti, adesso contenevano una ciocca scura e stopposa.
Il ghigno della mora era sadismo allo stato puro mentre osservava compiaciuta le altre ciocche che cadevano ai suoi piedi.
<< E’ questo il tuo colore naturale? >> Chiese maligna.
Daphne urlò, pianse correndo fuori dalla sala diretta all’ infermeria e seguita dalle sue due tirapiedi.
Nel silenzio ancora totale della sala la giovane strega si voltò verso il fratello.
<< Sono tanto stanca. Mi accompagni al dormitorio Blà? >> Gli chiese dolcemente mentre quello si alzava e usciva con lei sotto gli occhi esterrefatti di tutti.
"C’è qualcosa di strano in quella… “ Pensò il giovane Malfoy mentre il portone della sala di chiudeva e la figura di lei spariva nell’ ombra.

 

 


 

Note:
Genteeeee!! Sono tornata con il secondo capitolo di questa… roba, chiamarla storia è un po’ un esagerazione.
Ma questa ragazza cosa nasconde? E’ davvero perfetta e letale? Sinceramente ancora non ho deciso, non tutto almeno.
Colgo l’occasione del secondo capitolo per mettere anche due foto dell’ idea che io mi ero fatta di Adela e per comunicare che, se a qualcuno viene in mente un titolo migliore da proporre, bhè, ben venga!
Spero vivamente che le immagini si vedano e che la storia vi piaccia!
Baci, Adhara.

 

 

           

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


 
.: La Zabini :.
 
 
 
La cena riprese come se nulla fosse accaduto eppure Draco non riusciva a concentrare i suoi pensieri su nient’altro che non fosse Adela.
Adela e il suo corpo favoloso che lo faceva penare.
Adela e i suoi occhi che racchiudevano i colori della notte e della tempesta.
Adela e l’assurdo incantesimo che aveva usato su Daphne.
Adela e il suo sangue, che divideva con Blaise.
Già, era la sorella del suo migliore amico, se non fosse stato così il giovane Malfoy ci avrebbe provato subito e, forse con un po’ di fatica, visto il tipo, entro una settimana si sarebbe ritrovata a gemere di piacere nel suo letto.
Ma era la sorella di Blà, e anche se lui gli avesse dato il permesso probabilmente non se la sarebbe fatta. Provabilmente…
Tornò alla sala comune da solo, quando ormai quasi tutti gli studenti erano andati a dormire, trovando Blaise davanti all’ entrata dei sotterranei.
<< Scorpioni. >> sussurrò aprendo la porta.
<< Come mai non sei tornato al banchetto? >> Gli chiese una volta dentro mentre prendeva posto su uno dei divani di pelle nera.
<< Sono passato da Daphne in infermeria. >> rispose sospirando. << i capelli le sono già ricresciuti, esattamente come erano prima. Madama Chips dice che a shockarla di più è stata l’umiliazione. >> concluse sedendosi con il biondo.
<< E sei andato da lei perchè… >> Lo incitò Draco; perché c’erano troppe domande e troppe poche risposte.
<< Perché è vero quello che ha detto, lei è una delle mie… ospiti abituali. Tipo Pansy per te. >>
“Già, Pans…” Pensò Malfoy “In questo momento non ho per niente voglia di vederla, ne tanto meno di farmela.”. Nella sua testa infatti tornava costantemente l’immagine del cielo in tempesta, l’immagine degli occhi di Lei.
<< Cos’è tua sorella Blà? >> Chiese a bruciapelo senza che il cervello avesse il tempo di formulare meglio la domanda.
<< Non lo so… >> rispose l’altro in un sussurro, con lo sguardo fisso sul bicchiere di firewhisky che teneva in mano.
<< Cosa vuol dire che non lo sai? Una purosangue, una mezzosangue, una nata babbana, cos’è? >> stava per gridare dalla frustrazione ma si ricordò che c’erano altri nel dormitorio e quella non era certo una conversazione alla portata di tutti.
<< Te l’ho detto, non lo so. Ma comincio a pensare che non sia nessuno dei tre. >>
Ma cosa stava dicendo? Era per caso impazzito? Se era una maga doveva per forza ess… a meno che… non fosse una maga…
<< Un incrocio! >> esclamò, illuminato da quella immensa verità.
<< Potrebbe essere. >> Commentò piatto il moro. << Sono passati tre mesi dalla prima volta che ci siamo incontrati, all’inizio andava tutto bene, mai poi accadevano delle cose, cose strane… ma non le ho mai chiesto nulla. Quando sarà il momento me lo dirà, so che lo farà. >> sorrise << In fondo è la mia gemella! >> concluse scrollando le spalle.
Draco lo guardò stralunato << Cazzo Blaise! Mi fai venire il diabete! >> urlò schifato davanti a tutto quell’ amore fraterno.
Lo Zabini lo salutò ridendo e sparì nel buio del corridoio che portava alle camere.
E il biondo rimase lì, in silenzio, ad osservare uno degli arazzi che ornavano la sala comune.
Piano piano tutti i membri della casa rientrarono nelle loro stanze mentre la notte si faceva sempre più buia.
Le braci del fuoco morente disegnavano sulla tela ombre terrificanti, ma lui non ci fece caso, impegnato com’era a rileggere i passaggi di quella che era la sua storia preferita: La Belle Dame Sans Mercì, versione magica ovviamente!
 
“ Un dì passeggiava per un bosco il potente Salazar Serpeverde, quando gli si pose di rimpetto un giovane cavaliere babbano, pallido ed emaciato.
Il mago fece per continuare il suo andare ma l’uomo lo trattene per il mantello pregandolo: << Non andate di là messere, non andate ve ne prego! >> lo avvertì il babbano << V’è in quella parte del bosco una grotta e di fronte ad essa mi parve di scorgervi una fanciulla. Mai occhio avea veduto un germoglio sì bello, ma ella dormiva così a fondo da parer morta.
Così m’avvicinai per veder se ancora ella viveva e con sommo stupore la trovai sveglia.
<< desidererei alzarmi, ma le membra mi appaiono talmente deboli che non riescono a sorreggermi. >>
Da cavaliere quale sono m’accostai al lei e presala tra le braccia la posai sul mio destriero.
<< Milady dovreste stare più attenta. >> L’ammonii << Una gentildonna al pari di voi non dovrebbe vagare sola nella foresta. >>
Ed in quel medesimo istante quella mutò forma, e gli occhi suoi come l’argento, e di fulmini si riempì l’aere.
<< Come osi! >> Urlò ella, mentre l’abito suo di dama mutava tosto in lucente armatura << Nulla significa che io sia fanciulla, meglio di te conosco il bosco e cavalco sulla pianura, meglio di te maneggio l’arco e la spada affilata! Meglio di te, che sei uomo! >> lamano guantata posò sul mio petto, e proprio lì dove battea il cuore ora nullo suono s’ode, e sempre così sarà per me finché ella vivrà.>>”
 
La storia dell’arazzo terminava con la fine del racconto del babbano e Draco non si era mai premurato di sapere la fine. Era ovvio no? Il grande Salazar aveva trovato e sconfitto quella creatura e liberato il mondo.
<< Ti sbagli. >> Disse qualcuno alle sue spalle.
Si girò di scatto e la vide. I piedi scalzi, pantaloni larghi a vita bassa di flanella a scacchi viola e verde bosco e un assurdo top con le maniche lunghe, che si fermava appena sotto il seno ma lasciava in bella vista la scura pianura del ventre.
I capelli lunghi, sciolti eppure straordinariamente ordinati e gli occhi, brillanti e maliziosi. Adela.
 
 
 
 
Note:
Si inquadra il volto di Adela, gli occhi blu e… << STOOOPPP!! >> urla la regista mentre il lo schermo della telecamera diventa nera, la scena si ferma e i ragazzi tirano un sospiro di sollievo.
<< Fine episodio! Molto bene ragazzi, anche per oggi abbiamo terminato. Grazie a tutti! >>i membri della truppe applaudono…
Ok, scusate volevo solo rendervi partecipi del mio fanta-film mentale, nulla di importante comunque.
Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che seguono questa storia, che la recensiscono o che semplicemente la leggono, sono davvero felice che vi piaccia!
Comunque da qui in avanti comincerà a venire a galla il passato della nostra protagonista… vedrete cosa ho in sebo per voi!
Provo a mettere di nuovo delle foto ma non assicuro nulla.
Baci Adhara.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo Quarto ***


 
.: La Zabini :.
 
 
 
Lei era lì,bella come sempre nonostante l’ora tarda, lo guardava, appoggiata all’ arco di pietra che conduceva alle camere.
<< Che ci fai qua giù? >> le chiese ghignando.
Lei non gli rispose << Quella donna nel bosco non morì, l’ho studiato a scuola. Laggiù ci fanno seguire un corso sulle donne famose della storia magica. Quella del racconto è Furie, la regina delle Valchirie. >>
Si avvicinò ancheggiando e arrivata vicino sfiorò con la punta delle dita la pelle del divano nero su cui lui era seduto.
<< Allora è questo vi insegnano… >>
<< Ma certo… >> rispose lei ridendo ed avvicinandosi al camino.
<< E la magia che hai fatto a Daph? >>
<< In una scuola prevalentemente femminile certi trucchi devi saperli fare! >> rise << Ha finito l’interrogatorio signor Malfoy? >> piantò gli occhi in quelli di lui, tempesta e nuvole, cobalto e argento, in entrambi la stessa luce. Malizia e desiderio.
<< Non hai risposto alla mia prima domanda… >> alzò il mento in segno di sfida sostenendo lo sguardo di lei. Adela si spostò dal camino e avanzò lentamente verso il ragazzo continuando a fissarlo.
<< Volevo del succo di zucca. >> dichiarò piegandosi fino a che i loro viso non furono alla stessa altezza, mentre il top scivolava lasciando intravedere l’incavo tra i seni morbidi. << Ma visto che c’è il whisky… >> sussurrò prendendo il bicchiere che Draco teneva in mano e portandoselo alla bocca.
Draco si sentì ardere non appena le labbra di lei vennero sfiorate dal liquido ambrato. Una piccola goccia ambrata sfuggì alla bocca di lei, scivolando lenta sul mento e lungo la gola fino a sparire all’ interno della scollatura.
Appoggiò poi il bicchiere sul tavolino accanto al divano senza mai smettere di guardarlo.
<< Grazie mille… >> sibilò piegandosi, la bocca a pochi centimetri dall’ orecchio del giovane << Draco… >>
Scattò Draco, le prese il viso tra le mani e la baciò. Il suo nome, pronunciato dalle morbide labbra di lei, il tono sensuale, lo stesso che usavano le ragazze quando erano nel suo letto, gli era apparso come qualcosa di così erotico… e non era riuscito a trattenersi.
Era un bacio famelico, passionale. Il ragazzo le mordicchiava il labbro inferiore e le dita affondavano nella pelle calda dei fianchi dei lei mentre la spingeva di più verso di se.
Il giovane Malfoy sentì le braccia di lei che gli circondavano il collo e le dita che si infilavano tra i suoi capelli, stringendoli, mentre si avvicinava di più a lui, aprendo la bocca quando la lingua di lui cercò ci farcisi strada.
Dai fianchi le mani di lui scivolarono sulla schiena, accarezzandola, sfiorandola, facendola gemere nella sua bocca per i brividi di piacere che quei tocchi le davano.
A quei suoni il biondino abbandonò le labbra vermiglie per dedicarsi al collo morbido, per lasciarvi sopra molli baci alternati a morsetti dolci.
Il respiro di lei si fece più veloce quando il ragazzo decise di riservare più attenzioni ad un unico lembo di pelle vicino all’ orecchio sinistro, succhiandolo fino a lasciarvi un segno scarlatto, simbolo del suo passaggio.
La Zabini gemette ancora più forte.
Il biondino sorrise e, avvicinandosi all’ orecchio di lei sussurrò << Hai ceduto anche tu alla fine, come tutte le donne. >>
E lei si irrigidì, scostandosi di scatto e il ragazzo trasalì.
E gli occhi di lei, gli occhi così maledettamente blu, erano diventati argentati, come la luna piena riflessa nel lago nero. Lei lo guardava, dall’ altro, ricolma d’odio e sdegno.
<< Sei come tutti gli altri. >> sputò prima di allontanarsi veloce nel buio del corridoio.
Lui invece, rimase dov’era, troppo sconvolto dal repentino cambiamento della mora per fare qualsiasi movimento. Un attimo prima ansimava tra le sue braccia, gli occhi di un lucido cobalto sciolto dal piacere, e subito dopo lo fissava più che contrariata attraverso quelle assurde iridi argentate.
Fu solo dopo quello che pareva un tempo lunghissimo si accorse che stava tuonando e che luci di pochi secondi illuminavano la superficie liscissima del lago. Tempesta senza pioggia.
Se ne disinteressò completamente andando in camera sua e continuando a riflettere su quello che era appena successo.
“Meglio così!” rifletté mentre si infilava sotto le coperte “Mi ha solo fatto un favore, mi ha evitato l’ira funesta che Blà mi avrebbe scaricato addosso per essermi scopato la sua adorata sorellina.” si disse.
Eppure, nonostante il suo auto convincersi che quello che era accaduto era la cosa più giusta, ci fu un pensiero, uno soltanto, ma che lo tormentò per tutta la notte senza permettergli di chiudere occhi.
Il sapore delle labbra di lei.
 
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<< Come tutte le donne… >> quelle parole la mandarono fuori di testa. Riteneva le femmine inferiori forse? Erano bastate quattro semplici parole per riportarle in mente quale era il suo obbiettivo.
Doveva ammettere, Adela, che quel ragazzo aveva una forte attrattiva su di lei. Perché era bello, Malfoy, e ci sapeva fare.
“Sarebbe esaltante riuscire a metterlo in riga.” constatò mentre fissava il soffitto del dormitorio.
Decise di punto in bianco che sarebbe iniziata quella notte stessa, non aveva tempo da perdere.
Si alzò, veloce e silenziosa,prese una felpa scura e uscì nel corridoio dei sotterranei. Si calò il cappuccio sul capo e salì in infermeria.
Come si aspettava Daphne Greengrass era sveglia e fissava il cielo di nuovo stellato fuori dalla finestra.
<< Posso parlarti? >> le chiese cogliendola di sorpresa.
<< Basta che stai lontana dai miei capelli! >> rispose la bionda con una calma ammirevole.
Adela le invitò a sedersi con lei su uno dei lettini con un gesto della testa.
<< Cosa ci fai sveglia a quest’ora? >> chiese Daph appena si fu seduta.
<< Potrei farti la stessa domanda… >> la maggiore delle Greengrass sospirò, appoggiando la schiena al cuscino e abbassando lo sguardo sulle coperte bianche.
<< Non riesco a dormire. Mi uccide il pensiero che a quest’ora potrei essere a SerpeVerde, accoccolata nel letto ancora caldo di Blaise. Sarei appoggiata al suo petto, sentirei il suo cuore riprendere il giusto ritmo mentre mi accarezza i capelli. >> alzò gli occhi incontrando lo sguardo impassibile di Adela << Dovrai fartene una ragione uno di questi giorni, siamo promessi sposi da tanto tempo. >> Daphne sorrideva al pensiero dolcissimo di lei e il ragazzo all’ altare, mentre si giuravano amore eterno.
<< Lo faccio solo con lui, se era questo che ti preoccupava. >> la informò.
La mora sorrise a sua volta. << Ammetto che la mia reazione è stata esagerata. È solo che io e B. ci siamo appena trovati e non vorrei mai vederlo soffrire. >>
Daphne le rivolse uno sguardo comprensivo << Non mi hai ancora detto che ci fai sveglia… >>
Adela ghignò furba <>.
La bionda sgranò gli occhi,poi comprese e il sorriso si allargò anche sul suo volto.
<< Ho già in mente che ci darà una mano… >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Perdono, perdono, perdono, perdono.
Non sono in ritardo: DI PIU’!
Sapete tutti che non lo faccio apposta, p solo che la scuola ormai mi occupa troppissimo tempo e non riesco a battere al computer tutto quello che scrivo.
Avverto che da adesso in poi le cose dovrebbero cominciare a farsi più interessanti.
Vorrei però ringraziare con tutto il cuore le 7 persone che seguono questa storia:
AlexisSlyterin
Allice_rosalie_blak
Aylas
Ellie__
polie (che la ha anche aggiunta tra i preferiti)
roberta90
Talulah
 
Ma anche a coloro che hanno commentato cioè:
roberta90
NUEMALFOY
polie
Sophie_Chant
 
Siete splendidi!!
Baci Adhara
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo Quinto ***


 
 
 
 
 
 
.:La Zabini:.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il secondo giorno a colazione tutti si comportavano come se nulla fosse accaduto, e per la maggior parte degli studenti era così, ma al tavolo delle Serpi, qualcosa strisciava nascosto, sussurrato da un orecchio all’altro.
“Quella nuova” ancora non era scesa così come il “Trio delle Stronze” e tutti speravano ardentemente che non stessero litigando di nuovo o qualcuno avrebbe finito con il perdere il proprio trastullo.
Il silenzio calò in un attimo, mentre le porte della sala si aprivano per lasciar passare un quartetto compatto. Avevano fatto il loro ingresso a testa alta, in formazione. Alla testa camminava superba Adela, alla sua destra, giusto un passo più indietro, Daphne scrutava la folla e qualche passo indietro, a fare da ali, stavano Pansy e Millicent.
tutti guardavano quello spettacolo bellissimo e terribile quando un rumore di panche spostate giunse dal capo opposto della sala.
Di fronte al tavolo dei professori, nella navata centrale del salone, stava un’ altro quartetto dalla cravatta rosso-oro. A guidare le grifone era la Granger, la Waesley, sua seconda la affiancava seguita rispettivamente a destra e a sinistra da Lavanda Brown e Calì Patil.
I due gruppi camminarono in sincrono fino al centro della sala sotto lo sguardo attento di compagni e professori. “Solo un altro passo.” pensò Draco eccitato “E si scatenerà un massacro!” si leccò le labbra in attesa e ghignò mentre le distanze fra i due capibanda si accorciavano pericolosamente.
E non fu l’unico a trattenere il fiato alla vista di Adela che tendeva la mano verso la Mezzosangue.
<< Abbiamo un accordo? >> chiese la mora con un aria furba negli occhi e d un ghigno sadico sulle labbra.
<< Ovviamente. >> rispose l’altra con una scintilla nello sguardo.
Nella sala scoppiò un applauso alcune ragazze di TassoRosso si misero addirittura a fischiare mentre tutti i giovani maghi si guardavano intorno confusi.
Solo Draco Malfoy, dal suo posto lanciava occhiate furenti alle otto ragazze che uscivano dalla sala. Per un attimo gli occhi della Zabini incrociarono i suoi e la sua rabbia si accese ancora di più. Stava ridendo. Di lui.
 
Nella settimana successiva le cose peggiorarono progressivamente, le ragazze giravano in crocchi di cinque o sei confabulando a bassa voce e ridendo come impazzite ogni qualvolta qualche ragazzo si avvicinasse.
Andava avanti da troppo tempo per i suoi gusti e Draco decise che era ora di mettere freno a qualunque follia fosse in atto.
“Alla cortese attenzione di tutti i ragazzi del Settimo Anno (Grifondoro sfigati compresi),
sta succedendo qualcosa in questa scuola e per la prima volta non è colpa mia o di San Potter. Le ragazze ci stanno beatamente pigliando per il culo e io vorrei tanto sapere che cazzo gli passa per la testa.
Pertutti coloro che sono d’accordo con me l’appuntamento è sta sera alle 23.00 nella Stanza delle Necessità.    
RSVP D.L.M.
<< Gemino. >> ordinò puntando la bacchetta sul foglio e facendone tre copie perfette.
<< Scriptas Volat. >> disse poi mentre, tramutate in areoplanini, le pergamene si dirigevano verso i tavoli delle altre case nelle mai dei prefetti.
L’ultima risposta ad arrivare fu quella dei Grifoni, che giunse all’ ora di cena. Alzando gli occhi incrociò lo sguardo di Potter che annuì serio. “Ci saremo.”
Accartocciò il biglietto e se lo infilò in tasca prima di uscire elegantemente dalla Sala Grande.
<< Cosa cerchi di scoprire? >> un sussurro sensuale lo colse a pochi metri dall’ entrata della sala comune verde-argento. Ghignò vittorioso, era tornata.
<< Tu cosa cerchi di fare? >> le chiese senza girarsi.
<< Non si voltano le spalle a chi ti sta parlando. >> lo riprese lei avvicinandosi.
<< Al nemico, vorrai dire. >> commentò girandosi a guardarla. Sorrideva maliziosa ed attenta.
<< Cosa ti fa pensare che io sia il nemico? >> lei si avvicinò ancora sussurrando a pochi centimetri dalle sue labbra. L’elettricità era di nuovo tutt’attorno a loro, come se una rete di lampi li stesse circondando.
Il biondino sfoderò il suo ghigno più sensuale  << Una tale tentazione rappresenta sicuramente il male. >>
<< Allora non ti dovresti avvicinare. >> commentò facendo per allontanarsi.
<< Magari riuscirò a sconfiggere il male! >> replicò prendendola per i fianchi e stringendola contro di se << Sono molto coraggioso sai? >>.
Lei gli si avvicinò di nuovo << O molto ingenuo… >> sussurrò al suo orecchio.
Il giovane Malfoy la strinse ancora affondando con il viso nella curva del collo, accarezzando la pelle morbida ed inspirando il fantastico profumo di rose.
<< Cosa cerchi di scoprire Draco? >> chiese ancora,la voce lievemente arrochita dal desiderio.
<< Cosa cerchi di fare Adela? >> ribatté lui alzando la testa e trovandosi di nuovo vicinissimo alla bocca di lei.
<< Io sono il nemico, perché dovrei dirti i miei piani? >> i respiri si fondevano uno con l’altro, menta, arance e tabacco.
<< Forse perché ho qualcosa che vuoi… >> la mora sentì la mano del Principe delle Serpi scivolare lieve sulla schiena fermandosi poco prima della curva delle natiche e spingere i loro bacini.
<< E chi ti dice che lo voglia? >> la Zabini lasciò che la bocca del ragazzo sfiorasse il suo labbro inferiore.
<< È quello che vogliono tutte. >> asserì sicuro il ragazzo.
Adela si staccò di colpo, il viso serio, il respiro calmo e la furia negli occhi.
<< Io non sono tutte. Faresti meglio a ricordarlo. >> sibilò andandosene.
E Malfoy rimase lì, sconvolto dalla facilità con cui lei era riuscita a lasciare il posto tra le sue braccia, furente per il modo in cui giocava con lui.
In un impeto di rabbia colpì con un pugno il saldo muro di pietra lasciandovi una scia di sangue scarlatto. Reggendosi la mano entrò in sala comune trovandovi solo una preoccupata Pansy Parkinson.
<< Draco! Che è successo? >> gli prese la mano con delicatezza e, atte comparire dell’ acqua e delle bende cominciò a fasciarlo con cura. << Devi stare più attento. >> commentò mentre terminava.
Draco si sentiva frustrato, prima Adela che sfuggiva ai suoi baci, ora Pans che lo trattava come se fosse quell’ impedito di Paciock. Senza pensare si tuffò sulle labbra della compagna, chiedendo l’accesso per la propria lingua mentre la spingeva supina sul divano di pelle nera.
Le dita di lei si infilarono tra i suoi capelli, mentre quelledi lui percorrevano la gambe nude, pericolosamente vicine all’ orlo della gonna.
La moretta si alzò di scatto con sguardo colpevole rassettandosi la gonna a pieghe.
<< Scusa Drake, sono molto stanca. Notte. >> lo baciò sulla guancia e corse via verso il dormitorio femminile.
Il giovane Malfoy era scioccato, Pansy Parkinson, la stessa che solo pochi giorni prima avrebbe dato la mano destra in cambio di un estenuante round di sesso con lui, lo stava mandando in bianco con la scusa della stanchezza! Ma in che razza di universo era finito!
Guardò il pendolo. 22.59.
Con passo pesante uscì dalla sala comune , pronto ad aggiungere anche quest’ ultimo fatto al discorso che aveva preparato per  “gli alleati”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Perdono, perdono, mille volte perdono.
Lo so che sono in straritardissimo e giuro che mi dispiace davvero ma la scuola non mi da tregua e anche la mia famiglia si sta impegnando al massimo per rubarmi tutto il tempo possibile.
Comunque da adesso la storia dovrebbe evolversi un pochino più chiaramente, anche perché ci avviciniamo al capitolo del “grande segreto”…
Ho smesso di cercare di mettere le immagini… era una causa persa.
Spero che vi sia piaciuto!
Baci Adhara
 
 
 
 
 
 

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