Peace, Love and Louis.

di underaheavycloud
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Does it sounds too perfect? ***
Capitolo 2: *** Will you come? ***
Capitolo 3: *** I'll be your shadow. ***
Capitolo 4: *** You will be mine. ***
Capitolo 5: *** I like the way you keep your cool when I'm complicated. ***
Capitolo 6: *** You don't know you're beautiful. ***
Capitolo 7: *** even if the sky is falling down. ***
Capitolo 8: *** A night to remember. ***
Capitolo 9: *** Two words, five letters. ***
Capitolo 10: *** it's the beginning of a new life. ***
Capitolo 11: *** You know what? I can't believe this. ***
Capitolo 12: *** What a mess. ***
Capitolo 13: *** Isn't she lovely? ***
Capitolo 14: *** Today is the day. ***
Capitolo 15: *** You made the right choise. ***
Capitolo 16: *** I love surprises! ***



Capitolo 1
*** Does it sounds too perfect? ***


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L’estate, la stagione che preferisco.
Piena di colori, di luce, di sole e di allegria.
Perché l’allegria è parte delle mie giornate, parte del mio essere.
Sono una ragazza di diciotto anni,  mora, occhi azzurri, magra e non molto alta a cui piacciono un sacco di cose.
A cominciare dai colori, come ho già detto, per non parlare della musica e soprattutto degli animali.
Vivo in una città di mare con mia nonna, l’unica parente che mi è rimasta dopo la morte dei miei, da più di dieci anni e non c’è niente che vorrei cambiare nella mia vita.
Ho molti amici, un lavoretto estivo che amo e una casa piena di animali.
Mia nonna fortunatamente ha la mia stessa passione e mi ha sempre lasciata fare.
Che altro dire, amo la libertà, non mi interessa ciò che la gente dice di me e cerco sempre di godermi la giornata come se fosse l’ultima della mia vita.

Ma suona tutto troppo perfetto vero?

La mia storia, quella che vale la pena raccontare, comincia in una calda giornata di giugno mentre do da mangiare ai delfini.
Lavoro nel parco acquatico della mia cittadina e mi occupo praticamente di tutti gli animali, insieme alla mia migliore amica Susan, che chiamo sempre ‘Esse’ in modo affettuoso.
E’ una giornata particolare, piena di gente vista la recente apertura estiva del parco, e tutti ci diamo da fare per non essere in ritardo con il lavoro.
Lo spettacolo dei delfini è previsto tra mezzora, quindi ho ancora tempo per coccolarli, giocarci e soprattutto farmi una chiacchierata.
Si, io parlo con gli animali, perché credo siano coloro che riescono ad ascoltarmi più di tutti, perfino di Esse, e capiscono il mio stato d’animo tranquillizzandomi.
Comunque, mentre chiacchiero tranquillamente ridendo e lasciandomi schizzare l’acqua dal più piccolo, vedo un ragazzo avvicinarsi al bordo della piscina.
Mi alzo e gli vado in contro pronta a cacciarlo, visto che questa è una zona riservata al personale, ma lui mi anticipa.
- Ciao, so che non dovrei essere qui, ma ti ho sentita ridere, mi sono affacciato e mi hai incuriosito.
Sono Louis, piacere! -
Lo guardo un po’ persa.
E’ un bel ragazzo, ha l’aria simpatica, e due occhi da mozzare il fiato.
- Oh beh, piacere io sono Maya. Perché ti avrei incuriosita? -
Mi guarda e ride, una risata talmente bella e spontanea che un po’ contagia anche me.
- Stavi parlando con un delfino, stavi ridendo. Non è una cosa normale lo sai?
No, sto scherzando, non so perché  ma mi è venuta voglia di scoprire a chi apparteneva quella risata. -
E alza le spalle come se niente fosse.
Gli sorrido, in fondo che c’è di male a essere curiosi? 
- Ok, ora però devo proprio chiederti di uscire o se la prenderanno con me! E’ stato un piacere conoscerti. -
Lui mi guarda un po’ dispiaciuto ma comunque divertito e mi saluta scuotendo la mano.
- Ci si vede in giro magari! -
E sparisce da dove era entrato.
Che tipo strano, aveva un’aria così sicura di sé, ma non sembrava affatto presuntuoso, anzi!
Di certo aveva incuriosito anche me.
Mi giro verso i delfini, in particolare verso Snow, la piccola del gruppo, e le sorrido felice.
- Non hai mica qualcosa in mente vero? -
e mi spruzza affettuosamente un getto d’acqua che mi bagna dalla testa ai piedi.






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Salve a tutti! 
Eccomi qui con una nuova FF! Questa sarà un po' diversa dalla precedente, ma spero vi piacca ugualmente.
Come al solito mi raccomando, non esitate a darmi consigli e godetevi la lettura.
Un bacione! (:

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Capitolo 2
*** Will you come? ***


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Luce, troppa luce.
Sono le nove e mi sveglio come al solito grazie a Ettore, il mio pastore maremmano, che lava il viso con la sua lingua.
Da quando ne ho memoria non ho mai dovuto usare una sveglia.
Sia perché c’è sempre stato qualcuno a svegliarmi, ma soprattutto per il mio odio verso la tecnologia.
Ho 18 anni, sono un’adolescente,  non ho mai avuto un cellulare, un computer o roba simile.
L’unica cosa che ho è una radio che tengo in cucina che mi fa compagnia mentre faccio colazione, basta.
Penso che l’elettronica stonerebbe a casa nostra, e mia nonna è d’accordo, quindi cerchiamo di sopravvivere il più possibile senza.
Perché la mia abitazione non si può proprio definire abituale.
Vivo in una villa di tre piani che chiunque definirebbe bizzarra.
Forse per i muri completamente gialli e pieni di piante rampicanti con fiori colorati, o magari per le troppe finestre giganti, o ancora per la serra che abbiamo costruito in giardino.
Fatto sta che io lì dentro mi sento a mio agio, come se stessi immersa nella natura, circondata di animaletti che fanno quello che volevano indisturbati, pronti a coccolarti quando ne hai bisogno.
Susan è l’unica ad avere avuto il coraggio di entrare e ne è rimasta strabiliata.
Ricordo ancora come fosse la prima volta quando ci ha messo piede.
Appena ha aperto la porta si è ritrovata un camaleonte salirle sul piede e ha cacciato un urlo.
Poi con il tempo si è abituata e ora non le dispiace affatto dormire da me.
E meno male, perché spesso parlare solo con mia nonna è un po’ noioso! Le voglio bene certo, ma è pur sempre una nonna, e si sa come sono fatte.
Scendo in cucina per fare colazione e scopro che i miei amati cereali al cioccolato sono stati divorati dai gatti.
Non avrei dovuto lascarli in buona vista santo cielo.
Li scaccio dalla cucina infastidita, anche se so che da arrabbiata duro poco, e cerco qualcos’ altro da sgranocchiare invano.
Trovo una carota nel frigo, mi accontento e mangio quella maledicendomi per non aver fatto la spesa il giorno prima.
Salgo in camera e mi faccio una bella doccia per rinfrescarmi.
Era mattina ma il caldo si faceva sentire!
Mi vesto alla meno peggio, abbinando un paio di pantaloncini blu e una maglietta bianca con le righe rosse a una borsa blu.
Poi mi ricordo di mettermi la scarpe, visto che dentro casa vado sempre in giro scalza, e prendo un paio di ballerine rosse.
Mia nonna è già uscita per andare al mercato. Perfetto, almeno non dovrò fare la spesa.
Esco di casa cercando di arrangiarmi una treccia e mi incammino verso il parco con Ettore che scodinzola contento.
Arrivati al parco comincio a giocare con lui rincorrendolo, accarezzandolo e lanciandogli un bastoncino, fino a quando non mi stanco e mi metto a leggere sdraiata sull’erba.
Poi sento Ettore abbaiare, mi giro cercando di capire cosa c’è che non va e in quel momento lo vedo.
Il ragazzo del giorno prima era accucciato davanti al mio cane e stava giocando con lui come se niente fosse.
Si stava divertendo come un matto, e anche Ettore evidentemente.
Mi avvicino verso di loro e lui alza lo sguardo su di me.
- Posso aiutarla signorina? – e mi guarda ammiccante.
Io lo guardo accigliata e accenno un sorriso.
- Beh non saprei, è il mio il cane con cui stai giocando. -
Mi guarda imbarazzato, capendo la situazione all’improvviso e si gratta la testa imbarazzato.
- Oh scusa, non l’avevo capito. Ti piacciono gli animali è? Ieri con i delfini e oggi con un cane. Finirai di stupirmi? -
Scoppio a ridere. –Non credo, ti farei vedere casa mia! Ho ogni tipo di animale lì. -
- Quindi lo prendo come un si, ti piacciono gli animali. Piacciono anche a me! Solo non ne ho.
Il tuo cane è davvero dolce sai. -
Sorrido gentile. – Grazie. Si chiama Ettore, e a quanto pare anche tu gli piaci parecchio! -
Ettore acconsente abbaiando e entrambi scoppiamo a ridere.
Poi non so come continuiamo a parlare e ci ritroviamo seduti sull’erba a chiacchierare di tutto e niente.
- Quindi lavori tutti i giorni lì al parco? –
- Si, tutti i pomeriggi. Amo quel lavoro, mi permette di stare ancora più a contatto con gli animali.
E poi soprattutto posso studiare direttamente sul campo. Ho intenzione di andare all’università per studiare biologia marina. Ora parlami di te però, non ti ho mai visto qui in giro, sei in vacanza? -
Louis mi guarda ammirato e poi decide di spiegarmi la sua situazione.
- Wow fico, credo sia il lavoro adatto a te, spero proprio che ci riuscirai.
Comunque si, sono qui in vacanza, mi fermi fino alla fine di agosto e a settembre torno in città per finire gli studi.  Frequento l’università, studio medicina. Spero di diventare un bravo pediatra, e chi lo sa, magari ce la faccio. -
Il mio volto si apre in un sorriso a 32 denti senza che nemmeno me ne accorgo.
- Louis è una cosa bellissima, ti piacciono i bambini quindi! E’ una cosa tenerissima, sono contenta che tu me l’abbia raccontato. -
Lui mi guarda e scoppia a ridere e io con lui anche se non ne capisco il motivo.
- Ti entusiasmi così tanto per tutto Maya! -
Continuiamo a ridere e a parlare tranquillamente per parecchio tempo, finche non si fa l’ora di pranzo.
Guardo l’orologio e mi alzo di scatto borbottando. Cavolo la nonna si sarebbe arrabbiata, le avevo promesso che avrei cucinato io oggi!
- Oddio Louis devo scappare proprio! -  raccolgo il libro e cerco di mettere il guinzaglio a Ettore ma per la fretta faccio un casino.
Louis cerca di aiutarmi divertito e riesce a infilare il collare al cane.
- Scusa ti ho fatto fare tardi! Senti, che ne dici di lasciarmi il tuo numero così ci vediamo? -
Io ormai pronta ad andare lo guardo sorridendo. – Se vuoi trovarmi sai dove farlo. Ci vediamo! -
E gli do un bacio sulla guancia prima di correre via con Ettore lasciandolo lì a guardarmi.


Arrivo a casa con venti minuti di ritardo e scopro che la nonna non è ancora rientrata.
Bene, ho tempo per arrangiare qualcosa.
Prendo una pentola ci metto l’acqua e non so che altro e la metto sul gas.
In cucina ero davvero una frana, ma ce la eravamo sempre cavata in due.
Apparecchio e mentre aspetto che la roba nella pentola sia pronto decido di continuare a leggere.
Con mio orrore scopro che il libro non è nella borsa. Devo averlo lasciato al parco santa miseria!
Magari l’aveva preso Louis, solo che non sapevo come potermi mettere in contatto con lui, visto che non gli avevo chiesto nemmeno dove alloggiava.
L’unica cosa che mi è rimasta è sperare che si faccia vivo mentre sono al lavoro e non so perché ho proprio il presentimento che lo farà.
Mia nonna rientra in casa stanca morta e accaldata e comincia a brontolare sul ‘perché dieci anni fa ha deciso di trasferirsi proprio in una cittadina così calda’ come ogni volta e si siede a tavola appoggiando le buste della spesa sul tavolo.
- Ei nonna, come mai a casa così tardi? -
Lei mi guarda intontita come per dirmi di cambiare discorso che è meglio.
- Sono stata 3 ore, e dico 3 ore, chiusa alla posta per pagare una solo bolletta e mi è passata tutta la mattinata! Altro che se non le pago il prossimo mese! -
Scoppio a ridere e mia nonna con me.
Era una brontolona ma aveva un grande senso dell’umorismo per fortuna.
- Certo, così poi l’acqua l’andiamo a prendere nel pozzo giusto? Ma smettila, la prossima volta ci vado io non ti preoccupare.
Piuttosto, controlla il pranzo, non sono sicura di quello che sto cucinando. -
La nonna svuota la pentola direttamente nel lavandino, e prende tutta la frutta che ha comprato al mercato.
- Tesoro quella roba non si può mangiare, lasciamo perdere per oggi ok? -
Come mi potevano mancare i miei genitori se avevo lei?
Era la mia famiglia, il centro della mia vita, colei che mi aveva cresciuta e le ero così riconoscente, perché se ora sono quello che sono, è grazie a lei.


- Esse eccomi scusa! -
sono in ritardo come al solito.
- Cavolo Emme devo comprarti un cellulare, come fai a vivere senza! Almeno mi avresti potuto mandare un messaggio per avvertirmi che arrivavi tardi! -
Faceva solo finta di essere arrabbiata, in realtà le piaceva la mia idea di indipendenza dalla tecnologia, e mi ammirava.
- Già, sai oggi mi sarebbe proprio servito un cellulare. -  e comincio a raccontarle quello che mi è successo la mattina con Louis.
Come potevo aspettarmi Susan è entusiasta e mi riempie di domande, come se fossi appena tornata da un appuntamento.
- Esse frena, è un ragazzo che ho visto solo 2 volte e non so nemmeno dove andarlo a ripescare! -
Lei mi guarda maliziosa sorridendo.
- Lui si però! -
Già, magari sarebbe venuto.





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Si due capitoli in un giorno, ma capitemi, sto male e non so che fare.
By the way, hope you like it! (:

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Capitolo 3
*** I'll be your shadow. ***


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L’ho aspettato durante tutto il mio turno, ma non si è fatto vivo.
Non so se lo stavo aspettando per riavere il libro o semplicemente per vedere se era davvero interessato a me, fatto sta che non ho ottenuto nessuna delle due cose.
Sistemo la mia roba ancora sovrappensiero visto che il mio turno è quasi finito e mi dirigo verso l’uscita del parco, passando prima a salutare tutti gli animali.
Susan mi aspetta come sempre e ce ne andiamo insieme.
- Resti a dormire da me oggi? -
La guardo supplichevole, sperando che dica di si.
- Ok, tanto i miei sono via, starei comunque da sola. -
Comincio a saltellare abbracciandola. Si, forse è vero che mi entusiasmo per tutto, ma sono fata così che ci devo fare?
Arriviamo a casa e ordiniamo la pizza, visto che mia nonna ha già cenato.
Mia nonna e Susan sono sempre andate molto d’accordo, come se la considerasse una nipote acquisita e gliene ero grata, perché mia nonna sapeva essere molto scorbutica con la gente che non le andava a genio.
- Ei Esse vado a prendere qualcosa da spizzicare, mi aspetti su? -
- Certo, mi raccomando prendi le patatine! -
Sorrido. Appoggia sempre le mie cretinate, per questo è la mia migliore amica.
Entro in cucina e prendo tre buste di patatine e qualche dolcetto, tanto per tenerci in forma, quando vedo dalla finestra, che praticamente è grande quasi tutta la parete, una figura familiare che si avvicina alla porta.
Suona al campanello e io vado ad aprire.
Chi mi ritrovo davanti? Louis con il mio libro in mano.
- Buonasera. Sono venuto a portarti questo. Scusa l’ora ma non ho potuto farlo oggi pomeriggio. -
Dentro di me c’è qualcosa che si muove. Non sono le solite farfalle, sono più che altro aquile indomabili che vogliono spiccare il volo.
- Ei Louis, grazie! L’avevo dato per perso oramai. Comunque, come hai fatto a trovare casa mia? -
In effetti non mi sembrava di avergli mai accennato dove abito.
- Nel libro c’è scritto il tuo nome e cognome, così ho chiesto a quelli del parco acquatico e mi hanno indicato casa tua dicendomi che non potevo sbagliarmi, che è la più strana.
Ora ho capito perché. – e si mette a ridere imbarazzato.
- Non è poi così strana dai! E’ un po’ alternativa! Non ti piace? – rido con lui. Mi riesce così facile scherzare.
Vedo che comincia a sciogliersi e a rilassarsi.
- Certo che mi piace! Mi ricorda un po’ la giungla, proprio bella! Solo non è che al’interno ci sono davvero gli animali della foresta? – e mi guarda fingendo di essere intimorito.
Io gli do un pugno affettuoso sulla spalla. – Ma smettila, a paste qualche camaleonte e un’iguana non c’è proprio niente di strano. Vuoi venire a vedere? -
Forse sto accelerando un po’ i tempi, ma che male c’è ad invitarlo in casa?
- Magari un’altra volta ok? Ora devo proprio scappare. Proprio non se ne parla di avere il tuo numero è? -
Cavolo il cellulare!
- Non è che io non te lo voglia dare, è solo che non ce l’ho. Detesto la tecnologia e quindi sono difficilmente reperibile. Te l’ho detto, sai dove trovarmi comunque, sono sempre al parco acquatico il pomeriggio e la mattina sono in giro con Ettore o con la mia amica Susan. -
Louis mi guarda felice e misterioso, e mi fa sciogliere. Chissà, forse quel ragazzo mi sta cominciando a piacere.
- Va bene, sarò la tua ombra, vedrai. – e ride salutandomi e andando via.
Stava scherzando, ma non ne ero certa.

Torno in camera con tutta quella roba da mangiare e con il libro e Susan mi chiede perché ci ho messo così tanto tempo.
- Sono stata trattenuta da Louis che mi è venuto a portare il libro. – risposta vaga, per non destare troppi sospetti.
Lei mi guarda sgranando gli occhi. – Sei stata dieci minuti di sotto con Louis e non me l’hai presentato? L’hai fatto entrare almeno? Che ti ha detto? Vi siete baciati? -
Scoppio a ridere. Per quanto io potessi essere troppo entusiasta verso tutto, Susan in questi discorsi si infervorava, diventava interessatissima.
- Andiamo, l’ho visto 2 volte e già dovrei baciarlo? Non so nemmeno se mi piace poi!
Beh si, gli ho chiesto di entrare, ma non ha voluto farlo. -
Ora che ci penso, avevo fatto male?
- Meglio! Vuol dire che non è il tipo che ti si fa la prima volta che ne ha l’occasione. Buon inizio, già mi piace questo tizio.
Comunque hai portato le patatine, passamele, ho fame! -
Lei e le sue strane teorie. Decido di non pensarci, e mi metto a mangiare con lei.


Ci svegliamo alle 11 con Ettore che abbaia offeso.
Abbiamo saltato la passeggiata lo so, ma siamo andate a letto troppo tardi la sera prima.
Lascio dormire Susan un altro po’ e vado a farmi una doccia.
Quanto torno in camera  lei ancora dorme e salto sul letto per svegliala.
- Maya porca miseria fammi dormire! –
Rido divertita e continuo a saltare sul letto in accappatoio finche non si alza sconfitta.
- Grazie, ricordami di non venire mai più a dormire qui. -
Scappa sotto la doccia e intanto io intanto decido di vestirmi.
Scelgo un vestitino azzurro e ci abbino tanti accessori gialli insieme a una borsa, sempre gialla, enorme.
Si, abbinare i colori non è proprio il mio forte, che ci posso fare?
Susan torna in camera e mi prende in giro per il mio abbigliamento, anche se sa che non faccio più caso a quello che dice.
- Maya, il giallo attira i moscerini! Dobbiamo andare al parco, ci farai notare troppo! -
Scoppiamo a ridere entrambi come due bambine.
- Su scema, ti aspetto in cucina, preparati così portiamo Ettore a fare un giro! -
E scendo per farmi una chiacchierata con mia nonna, che trovo in salotto con una tazza di tè in mano.
- Ei nonna, dormito bene? -
Lei si gira verso di me e mi fa un bel sorriso rilassato.
- Si tesoro, e tu? Avete dormito parecchio oggi è? -
- Si, ieri siamo state sveglie fino a tardi, ora stiamo andando a fare un giro con Ettore, va bene per te? -
Lei si alza per posare la tazza in cucina e mi guarda maliziosa.
- E’ veramente così o non vuoi dirmi che hai un appuntamento con quel ragazzo di ieri sera, che tra l’altro è davvero carino,? -
La guardo sconvolta, ma soprattutto divertita.
- Nonna non ti si può nascondere niente! No, non ho un appuntamento con Louis, ma se succederà te lo dirò, stai tranquilla. -
Poi arriva Susan e usciamo di casa felici.



Passeggiamo per parecchio tempo lungo la spiaggia, guardiamo giocare Ettore, ci facciamo un’infinità di foto insieme e parliamo del più e del meno.
Poi arriva l’ora di pranzo e raggiungiamo un ristorante sul molo dove andiamo a mangiare spesso, visto che siamo molto amiche della proprietaria.
- Ciao zietta! C’è un posto per noi oggi? –  Lisa non è veramente mia zia, ma è come se lo fosse. E’ una vecchia amica di mai nonna e mi vuole molto bene.
Lei ci sorride affettuosa e felice e ci abbraccia riempiendoci di baci.
- Ragazze mie, c’è sempre posto per voi! Venite, vi faccio accomodare lì vicino alla terrazza. – e ci accompagna verso il tavolo.
- Allora, come state passando le vacanze estive? Lavorate ancora al parco acquatico? -
Susan apre un pacchetto di grissini che trova sul tavolo e le risponde con la bocca piena.
- Oh si, io non volevo farlo quest anno, ma Maya mi ha praticamente costretta! -
- Non ti ho costretta, ti ho convinta! E’ che almeno stavamo insieme anche durante il lavoro! Altrimenti non ci saremmo viste se non di mattina. E comunque che ti lamenti, ci pagano per fare qualcosa che ci piace tantissimo. Perché lo so che piace anche a te, non dire che non è vero. -
Lei sorride e sgranocchia un altro grissino. –Certo che mi piace, altrimenti non ti avrei dato retta scema! -
Lisa scoppia a ridere e ci avvolge con le sue braccia potenti.
- Siete una gioia ragazze mie! Vedo che avete fame, vi faccio portare subito qualche specialità! – e se ne va, quando però si ricorda qualcosa e torna indietro.
- Avete per caso già incontrato il nuovo ragazzo che gira in città? Si chiama Louis, è il figlio di una mia cara amica e lo ospito qui per tutta l’estate. Dovreste vedere com’è carino! -
Susan scoppia a ridere e mi fissa – Indovina un po’ su chi ha puntato gli occhi? Su Maya! E’ vero è carinissimo, e penso proprio che abbia una cotta per lei! -
- Esse smettila con questa storia, non è vero! Abbiamo parlato qualche volta, non puoi già tirare le somme.
Basta voi due, siamo venute qui per mangiare, non per mettere me in imbarazzo. -
E detto ciò mi giro ad accarezzare Ettore.
Susan e Lisa si lanciano un’occhiata intenditrice e divertita e poi lasciano cedere il discorso.
Mangiamo tranquillamente chiacchierando con Lisa, che si è seduta con noi e il tempo ci vola.
Poi torniamo a casa per portare Ettore e schizziamo a lavoro, come al solito in ritardo.
La giornata passa tranquilla, i spettacoli vanno bene,  do da mangiare ai delfini, alle foche e altri animali vari e poi arriva il momento di tornare a casa.
Chiedo a Esse di non aspettarmi per tornare a casa e lei mi guarda misteriosa.
- Perché no? Hai qualcosa da fare che non mi vuoi dire per caso? -
Le do un buffetto sulla spalla sorridendo.
- No scema, devo solo passare a fare la spesa e sai quanto ci metto, quindi ti risparmio! -
- Oh meno male, allora scappo! Ci vediamo domani! – Mi stampa un bacio e si dirige verso casa.
Non faccio in tempo a girare l’angolo che sento qualcuno parlare.
-Dove se ne va bella signorina? -
Louis spunta con un sorriso, il sorriso che mi fa mancare il fiato
- Ei tu, avevi detto di essere la mia ombra, non uno stalker! Che fai mi spii? -
Si mette a ridere e si avvicina.
- No, ti sto aspettando da un’ora, semplicemente. Ti va di fare un giro? -
Lo guardo confusa,  ma piena di curiosità.
- Emm, dovrei passare a casa prima veramente. -
Lui mi sorride raggiante, mi prende sottobraccio e ci incamminiamo.



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Salve gente, 
spero che questo capitolo vi piaccia, sto già lavorando al prossimo!
Un bacione! (:

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Capitolo 4
*** You will be mine. ***


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Arrivo a casa e lui decide di aspettarmi fuori, e gli prometto di metterci un attimo.
Appena entro corro da mia nonna, e le spiego la situazione correndo in bagno per sistemarmi.
- Maya stai tranquilla, per me non c’è problema. Se continui a correre così ti romperai una gamba! Ti sta aspettando fuori, non scappa mica! -
Lo so che non scappa, sono non ci posso ancora credere. Non è che non lo voglio fare aspettare, è che non posso aspettare io di stare insieme a lui.
Mi cambio al volo il vestito, e ne infilo uno nero, lasciando tutto il resto, cosso al bagno, metto un po’ di rimmel e mi do una pettinata.
Niente da fare, i capelli non ne vogliono sapere di darmi retta, così mi faccio una bella treccia per rimediare.
Saluto la nonna e scappo, mostrando estrema naturalezza quando mi ritrovo davanti Louis.
- Guarda che non c’era bisogno di fare quella corsa, ti avrei aspettato lo stesso. -
Mi guarda divertito prendendomi la mano, mentre io continuo a fare la vaga.
- Quale corsa, sono talmente tranquilla, ho fatto con calma. -
Lui scoppia a ridere alzando le sopracciglia.
- A parte che si sentiva tua nonna urlarti di stare tranquilla, ma poi seriamente credi che dai quei finestroni non abbia visto niente? -
Cavolo, l’ho sempre detto che erano una maledizione quelle finestre.
- Emm si vabè, magari mi sono data una mossa. Ma che ti lamenti, meglio no? -
Scuote la testa e sorride. – Sei incredibile! -
Sorrido compiaciuta. – Si, lo sono. Allora parlando di cose serie, dove mi porti? -
- Che ne dici di quella festa che fanno stasera vicino al molo? O preferisci un posto meno affollato? -
E’ così carino quando è imbarazzato.
- No, va benissimo! Adoro le feste che organizzano al molo, c’è sempre da divertirsi! -
E così lo raggiungiamo chiacchierando.



Arrivati lì mi accorgo che forse c’è davvero un po’ troppa gente per parlare in tranquillità, e soprattutto troppa gente che conosco.
Mi sento chiamare da lontano da un gruppo di ragazzi della mia classe di biologia.
- Ei Maya che ci fai qui? Non sapevamo venissi anche tu! -
Mi avvicino senza lasciare la mano di Louis, che però non sembra affatto infastidito dalla situazione.
- Ciao ragazzi! Si, è stata una decisione dell’ultimo minuto. Come procedono le vacanze? -
Samantha e Janet guardano Louis e senza nemmeno rispondere alla mia domanda mi guardano maliziose.
- Non ci avevi detto mica di avere un ragazzo! E che ragazzo! -
Sempre le solite. Gli sorrido imbarazzata e loro capiscono subito di essersi spinte troppo oltre.
- No ragazze, non stiamo insieme, e’ solo un mio amico. Si chiama Louis, starà qui per tutta l’estate. -
Lui fa un saluto generale sorridendo come se nulla fosse.
E’ cosi dannatamente bello. Ha una sicurezza, una naturalezza con cui fa le cose che mi lascia allibita.
- Beh, ci vediamo in giro allora! – e me ne vado seguita da Louis.
- Non è un problema se vuoi passare un po’ di tempo con i tuoi amici, lo sai vero? -
Ci troviamo sotto un ombrellone di paglia dove qualcuno aveva sistemato una panchina apposta per la festa.
Mi siedo sorridendogli.
- Grazie Louis, ma li vedo praticamente per tutto l’anno, ora voglio stare con te. -
Lui si avvicina pericolosamente e mi da un bacio sul collo, continuando fino ad arrivare sotto l’orecchio.
Poi si avvicina al mio viso, mi guarda negli occhi e questa volta sono io a sorridere.
- Non credi di correre un po’ troppo Tomlinson? -
Lui fa una faccia delusa, divertita e un po’ imbarazzata e io appoggio la testa sul suo petto sospirando.
- E’ inutile che fai la preziosa dolcezza, sarai mia. -
Quella frase mi fa praticamente contorcere le budella.
E’ proprio quello che ci vuole per migliorare ulteriormente la serata.



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Hola!
Certo non vi costa niente lasciare una piiiiiicolissima recensione per farmi capire che vi piace la storia è! X)
Comunque eccovi qui un capitolo microscopico riguardante l'appuntamento di Maya e Louis.
Bacioni!

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Capitolo 5
*** I like the way you keep your cool when I'm complicated. ***


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- Che cosa? No ti prego dimmi che stai scherzando, gli hai davvero detto così? -
Sono al bar del parco con Susan e le sto raccontando l’appuntamento della sera prima con Louis.
- Si gliel’ho detto. E’ la quarta volta che me lo chiedi Esse. Non volevo fargli pensare che sia così facile avermi insomma. E poi così c’è la scusa per riuscire. Alla fine non lo conosco così bene, che ne so se magari è uno che ci prova con tutte e una volta che ha ottenuto qualcosa passa alla prossima vittima? -
Lei mi guarda dolcemente piena di comprensione.
- Maya, non sono tutti come Carter i ragazzi, lo sai vero? -
Carter era stato il mio primo amore, colui a cui avevo dato il mio primo bacio, colui con cui avevo perso la verginità.
Mi aveva mollata dopo  sei mesi di relazione, dopo aver raggiunto il suo sporco scopo e ci ero stata malissimo.
Dai lì non avevo mai avuto una storia seria per paura che potesse accadere di nuovo.
- Lo so, è che voglio fare le cose con calma ok? Senza fretta. E’ estate, bisogna divertirsi e non pensare a niente. -
Susan mi guarda raggiante e mi batte il cinque.
- Brava così ti voglio. E la prossima volta lo baci. -
Poi si alza e scappa, lanciandomi un bacio.

Torno a casa piena di pensieri riguardanti la sera prima.
Louis mi piace davvero, e comincio a pensare seriamente di aver fatto una cazzata non baciandolo.
Poi però mi ricordo di quello che mi ha detto e cambio idea di nuovo.
Mi aveva detto ‘sarai mia’, dovevo interessargli davvero no?
Cavolo la mia dannata inesperienza in questo campo è pazzesca.
Trovo mia nonna in cucina e la saluto amichevole.
- Tesoro lavati le mani e poi fila a tavola, è pronto! –
Grandioso, non avrei dovuto nemmeno cucinare.
Mangiamo insieme e chiacchieriamo tranquillamente, finche non viene toccato l’argomento Louis.
- Non mi avevi detto che quel ragazzo vive da Lisa!  E’ un così caro ragazzo, tienitelo stretto!
Ho sentito che è al terzo anno di università e pare sia proprio bravo.
Sembra proprio il ragazzo adatto a te tesoro mio. -
La guardo allibita.
Ma che cavolo stava succedendo? Mia nonna, Lisa e Susan avevano aperto una agenzia matrimoniale o roba del genere? Mi credevano un caso disperato?
- Nonna ma la vuoi smettere di impicciarti e spettegolare? Stiamo solo uscendo, non rendere le cose troppo serie. Vado a lavoro, oggi comincio prima. -
Non è vero, comincio come al solito alle 3, ma non ho proprio voglia di stare a casa.
Mi alzo, vado in bagno mi do una lavata e mi cambio.
Opto per un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta azzurra, abbinata alle converse e alla borsa e scappo senza nemmeno salutare.
Arrivo a lavoro con un’ora e mezza di anticipo, ma c’è sempre bisogno di una mano e non fanno storie.
Mi dirigo subito nella vasca dei delfini per fare una chiacchierata con Snow e la trovo vicina al bordo, come se mi stesse già aspettando.
- Ciao dolcezza.  Pronta a ricevere un’infinità di pesciolini? -
Le accarezzo il muso e lei mi schizza affettuosamente un po’ d’acqua come sempre.
Fa caldissimo, anche se sono vestita leggerissima sto morendo di caldo.
Entro nel gabbiotto riservato ai dipendenti, prendo una muta, mi spoglio e la indosso senza pensarci due volte.
Mi è permesso entrare nella vasca  quando non c’è uno spettacolo programmato, così colgo l’occasione per fare qualcosa di diverso.
Mi lavo bene le mani per non creare disturbo ai delfini e mi tuffo.
L’acqua non è particolarmente fredda, ma aiuta.
Aiuta sia i miei muscoli bollenti, che la mia mente che va in fumo.
Mi avvicino a Snow e comincio a giocare con lei ridendo e divertendomi come una matta.
Sono sottacqua quando vedo un’ombra che si avvicina al bordo e si siede incrociando le gambe, e mi avvicino curiosa.
Tiro fuori la testa mi stropiccio gli occhi e guardo la figura che mi sta davanti.
E’ un ragazzo bellissimo, con una maglietta bianca a righe blu che mi sorride incantato.
E’ Louis.
- Buongiorno splendore! I stai dando da fare oggi è! -
Mi da una mano ad uscire dall’acqua e mi da un bacio sulla guancia.
- Avevo voglia di fare movimento, e poi ogni tanto mi piace giocare con i delfini.  
Tu piuttosto che ci fai qui? Non è nemmeno il mio orario di lavoro. -
Forse mi spia davvero.
- Me l’ha detto tua nonna che ho incontrato al parco con Ettore. E’ una vecchietta adorabile. -
Meno male, non mi spia.
- Si, davvero adorabile. Senti aspettami qui che vado a vestirmi ma cerca di non farti vedere ok? Non dovresti essere qui. -
Corro nel gabbiotto e mi asciugo alla meno peggio, rimettendomi i vestiti e torno da lui cercando di essere naturale.
Sono felice che sia qui, giuro, ma mi sento così strana.
- Visto che non sei di turno per un’altra ora, che ne dici di farmi fare un giretto qui dentro? -
- Certo, sarò la tua giuda personale!
Lo prendo a braccetto e cammino verso il centro del parco acquatico, dove in quel momento stanno facendo lo spettacolo delle foche.
Passiamo un’ora a divertirci e a mangiare zucchero filato e roba simile, finche non arriva il momento di lavorare.
- Senti Maya, non voglio sembrare troppo appiccicoso e non voglio tantomeno correre, però mi piacerebbe uscire di nuovo con te stasera se sei d’accordo. -
Mi guarda speranzoso e in un modo così dolce che non riesco a dirgli di no.
- Certo Lou. Senti stasera mia nonna è fuori con le amiche per una riunione del comitato per il ballo di fine estate, quindi ho casa libera. Cioè, non ti far venire strane idee in mente, stavo pensando solo a una cenetta e un film. -
Idiota, con tutte le cose che ci sono da fare proprio a casa dovevo invitarlo.
Aspetto la sua risposta un po’ intimorita, ma lui ride divertito, mi da un bacio sulla fronte con fare protettivo e mi sussurra nell’orecchio ‘a stasera’.


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Vabè, non ricevo recenzioni ma le visualizzazioni continuano a salire.
Che vi devo dire, grazie per aver letto allora (:
Comunque, ho finito già altri 2 capitoli quindi tra oggi e domani li pubblico.
Baci! 

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Capitolo 6
*** You don't know you're beautiful. ***


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Mi sono praticamente obbligata ad andare al supermercato per fare spesa.
Non voglio fare brutta figura e soprattutto credo che il frigo si a vuoto, quindi mi do da fare e riempio il carrello.
Torno a casa e apro i libri di ricette che io e mia nonna abbiamo accuratamente chiuso negli scatoloni delle cose inutilizzate.
Non avrei mai immaginato che sarebbero serviti prima o poi, ma fatto sta che qualcosa devo fare.
Opto per runa ricetta semplice, e soprattutto rapida, e comincio a provare a fare qualcosa.
Nemmeno 10 minuti che sono ai fornelli che ho rià fatto cadere una bottiglia di pomodoro e bruciato il burro.
Mi maledico mentalmente per non avere un telefono per non poter chiamare Susan e butto tutto quello che sto facendo nel secchio.
Provo con qualche altra cosa, ma i risultati non sono dei migliori.
Si fanno le sette e trenta e Louis sta per arrivare.
Logicamente io sono in alto mare quando sento il campanello suonare e vado ad aprire nervosa.
- Buonasera splendore. Sono in anticipo? -
Mi poggia la mano dietro la schiena e mi bacia la guancia affettuosamente.
- Oh no, sei perfetto. Cioè in tempo perfetto. Emm, vieni accomodati qui in salotto mentre finisco di cucinare. -
Lui ride divertito, come fa ogni volta che parlo imbarazzata, e si siede sul divano.
- Vuoi una mano? Sono piuttosto bravo ai fornelli. -
- No! Faccio io tranquillo, è già quasi tutto pronto! -
Parlo con un po’ troppa enfasi e sparisco in cucina. E adesso che faccio?
Cucino un po’ di pasta ricordandomi di aver comprato qualche condimento al supermercato e sospiro.
Avrei fatto una figuraccia, e per di più mi ha appena detto di cavarsela in cucina. Non ho speranza.
Sarebbe stato l’appuntamento più disastroso della mia vita.
Mentre  mi crogiolo nell’autocommiserazione aspettando che la pasta sia pronta, Louis entra in cucina curioso e mi abbraccia da dietro facendomi saltare.
- Maya sei sicura che non vuoi una mano? Non ti devi vergognare se non sai cucinare, non ti devi vergognare di dirmi niente lo sai. -
Lo guardo imbarazzata.
- Sinceramente non ho mai cucinato niente in vita mia a parte la roba pronta che mangio con mia nonna.
Credevo di potermela cavare ma non è stata la passeggiata che mi aspettavo. -
Lui ride e mi accarezza i capelli.
- Fuori di qui, ci penso io, tu vai a cambiarti, ti sei sporcata tutta. -
Mi metto la mano davanti al viso come per nascondermi e cerco di sotterrarmi.
- Ho fatto più figuracce stasera che in tutta la mia vita credo. – e corro in camera mia cercando di rimediare al danno.
Mi metto una maglietta larga e leggermente lunga, scesa su una spalla, con un paio di pantaloncini neri e le ballerine.
Vado in bagno, mi metto in filo di matita e torno da Louis seguendo un fantastico odore di cucinato che proviene dai fornelli.
- Dove va stasera vestita così bene milady? – scherza guardandomi e alzando le sopracciglia ammirato.
- Idiota, ho messo le prime cose che mi sono capitate. Piuttosto ora si che si comincia a sentire odore di cibo commestibile! E sembra anche parecchio invitante! -



Come mi aspettavo, la cena è sublime e mangio praticamente tutto quello che ha preparato.
- Dove hai imparato a cucinare così bene? E’ tutto favoloso! -
- Beh, diciamo che vivendo da solo mi sono dovuto arrangiare, e poi mi piace! -
- Ti sei arrangiato proprio bene.
Comunque, non l’ho ancora detto a nessuno, ma ho deciso di iscrivermi all’università questo inverno.
Forse è troppo presto, ho appena finito il liceo, però voglio buttarmi. -
Louis mi fa un sorriso enorme e accecante e si alza e mi stritola.
- E’ fantastico!  Ti piacerà vedrai, la vita da universitario è qualcosa di favoloso.  Hai intenzione di iscriverti a quella in città vero? -
Qualcosa mi dice che la sua felicità non è dovuta alla mia voglia di studiare bensì alla vicinanza che potrebbe essersi tra di noi dopo il mio trasferimento.
- Si certo, non voglio allontanarmi troppo da mia nonna, e mi hanno detto che non è affatto male alla fine.
Spero solo di cavarmela. -
Torna a sedersi e mi stringe la mano.
- Ce la farai Maya, tu ce la fai sempre, sei forte. -
Come fa a sapere che sono forte? Come fa ad essere così sicuro di me conoscendomi appena?
Eppure quando mi guarda così mi sento davvero forte, come se mi trasferisse un po’ della sua sicurezza.
Sorrido fiduciosa e ricambio la stretta.
- Grazie, di tutto. –


Finiamo di mangiare e poi lo porto a fare un giro della casa lasciandolo senza parole.
Si incanta a guardare la mia iguana appoggiata su in tronco vicino alle scale emi guarda sgranando gli occhi.
- Credevo stessi scherzando! Ma hai davvero una giungla qui dentro! E’ fantastica! -
Mi prende le mani e le stinge forte portandole al suo petto.
Poi guarda il divano, guarda me, mi prende in braccio e mi fa accomodare insieme al lui mentre io rido come una bambina.
Ride anche lui e quel suono mi sembra la musica più dolce che abbia mai sentito.
Appoggio la testa sul suo petto e lui mi stringe tra le sue braccia.
E’ così insolito il atto che io mi senta così presa da lui, e a quanto pare lui da me, anche se ci conosciamo da poco.
Non lo riesco a spiegare, è qualcosa di più di semplice attrazione, è una cosa molto più potente, e quasi non riesco a gestirla.
Non riesco nemmeno a capire quello che sta succedendo che Louis mi prende il viso tra le mani e lo avvicina al suo con una delicatezza incredibile.
Poi le nostre labbra si incontrano e rimaniamo a crogiolarci in quel momento paradisiaco.
Quando ci stacchiamo ci guardiamo negli occhi e poi scoppiamo a ridere come due bambini.


Mia nonna torna verso mezzanotte e ci trova sul divano a guardare un film.
Io sono mezza addormentata e Louis sta giocando con i miei capelli guardando distratto la televisione.
- Ragazzi siete ancora svegli! -
Io e Lou schizziamo in piedi come se ci avesse colto in atteggiamenti troppo intimi e lei ci guarda noncurante.
- Non dovete mica smettere di coccolarvi solo perché ci sono io è! Sono vissuta prima di voi belli miei!
Comunque, vado a dormire, queste riunioni uccidono, prima o poi mi toglierò dal comitato. Buonanotte gioventù. -
E sparisce in camera sua.
- Amo tua nonna, te l’ho già detto? -
e mi bacia di nuovo, ma ancora più dolcemente, sempre se è possibile essere più dolci di così.
- Si, ma mi fa piacere che lo pensi. -
Mi sorride e mi bacia la fronte affettuoso. – Ora è meglio che vada però. Ci vediamo domani ok piccola? -
- Certo, sarò al parco con Ettore. Buonanotte. -
Gli do l’ultimo bacio e poi dalla finestra lo guardo andare via.
Credo di amarlo, o perlomeno amo il modo in cui mi fa sentire.



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E con questo vi lascio.
Credo di non pubblicare capitoli per un po' finche non vedo che siete interessati, quindi se volete leggere, fatevi sentire.
Bacions.

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Capitolo 7
*** even if the sky is falling down. ***


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Sto passando l’estate più felice della mia vita.
Ho una migliore amica che mi adora, mia nonna è fera di me, un lavoro che mi da un sacco di soddisfazioni, e per non chiedere di meglio, ho anche un fidanzato incredibile che mi vuole un bene dell’anima.
Sono 2 mesi che sto con Louis e ancora provo le stesse sensazioni della prima volta che l’ho visto.
Passare le giornate con lui è qualcosa di magico, è come vivere in un mondo parallelo dove niente va storto.
E’ praticamente perfetto.
Sono seduta in spiaggia da due ore e cerco di studiare per i test di ammissione all’università quando qualcuno mi chiama dal molo cercando di attirare la mia attenzione sbracciandosi.
Cerco di mettere a fuoco la figura e capisco che è un ragazzo della mia scuola, Gabriel, così lo raggiungo.
- Ei Maya! Ti ho vista li in spiaggia mentre leggevi e ti ho riconosciuta! Come va, posso offrirti un frullato? -
Gli sorrido amichevole, anche se non capisco dove vuole andare a parare.
- Emm certo, volentieri. -
- Grandioso. Insomma hai intenzione di iscriverti a biologia marina non è vero? Quando ci saranno i test? -
- Tra due settimane, e non sono sicura di passarli. Devono essere proprio tosti.
Tu invece andrai all’università? Mi ricordo che sei un appassionato di teatro! Hai trovato qualche corso che ti interessa? -
Mi guarda afflitto e poi sospira triste.
- Si beh, ci sarebbe qualche corso interessante, ma credo di rimanere qui. Non posso permettermi di vivere da solo in città e poi non posso lasciare l’officina di mio padre. Triste destino, che ci vuoi fare.
Tu dove pensi di alloggiare quando sarai lì? -
Lo guardai dispiaciuta. In fondo quello era sempre stato il suo sogno.
- Io starò da Louis, il mio ragazzo che frequenta l’università già da un po’. E’ una fortuna per me, per questo sto cercando con tutta me stessa di entrare. -
- Beh, sperò proprio che ce la farai Maya. Sei una ragazza d’oro. Volevo invitarti al ballo a dirla tutta, ma a quanto pare sei già impegnata. Pazienza, ci vediamo, e buona fortuna per tutto. -
Lo guardo riconoscente e anche un po’ imbarazzata.
- Grazie Gabriel,  anche a te. –
Poi mi volto per andarmene e vedo che Louis sta venendo verso di me insospettito.
- Non ti posso lasciare sola un attimo che già ti si piombano tutti addosso! -
Gli do un bacio ridendo.
- Andiamo, voleva solo fare una chiacchierata! .. e invitarmi al ballo. -
Magari con la scusa mi avrebbe invitato lui.
- Oh giusto il ballo! Che hai fatto, gli hai detto di si? -
- No, sto apprettando prima che me lo chieda qualcun altro. Magari qualcuno di più interessante, uno figo! -
Louis mi squadra e mi guarda di sottecchi.
- Intendi me vero? Perché se vuoi io ti invito anche ora se vuoi. -
Scoppio a ridere saltandogli sulla schiena.
Lui ride con me e mi porta in giro così, come una bambina con il proprio padre.
Adoro la complicità che c’è tra noi due, non c’è bisogno di starci sempre a sbaciucchiare, abbiamo bisogno soprattutto di ridere insieme.
- Ma non devo essere io a dirtelo Lou! Così rovini tutta la magia! -
Ma fa scendere, stacca un fiore dal ciglio della strada e mi fissa negli occhi trattenendo una risata.
- Maya, vuoi venire al ballo con me, Louis Tomlinson? -
Ok, sembra più una richiesta di matrimonio, ma mi accontento.
Scoppio a ridere, prendo il fiore e lo bacio felice.
- Lo prendo per un si. -
Mi mette un braccio intorno al collo e ci dirigiamo in spiaggia.



Crisi.
- Che mi metto Esse? Dobbiamo assolutamente andare a prendere qualcosa, non ho niente di adatto a un ballo del genere! Il tema è ‘Bosco danzante’ ma che cavolo di tema è!
Mia nonna ha detto che sarà pieno di fate e di ninfe, e roba del genere tipo folletti.
Ma come gli vengono in mente certe cose a quelle del comitato!
Non potevano inventarsi qualcosa di più sobrio e facile?
Che vestito mi dovrei mettere per assomigliare a una fata si può sapere?  -
Susan mi guarda allibita spalancando gli occhi e poi comincia a ridere non riuscendo a smettere.
- Emme tu stai fuori! Stai creando una catastrofe per un semplice ballo!
Adesso lo troviamo un bel vestito vedrai, ho già in mente qualcosa. Prendi la tua roba, ti aspetto di sotto! -
Cerco di calmarmi.
Perché mi sto agitando tanto per un vestito?
Sto diventando esaurita, davvero.
Prendo la borsa e raggiungo Susan.
Andiamo al centro commerciale, dove mettiamo piede solo per le grandi occasioni, visto che non ci piace molto fare shopping, e cerchiamo di trovare un negozio adatto per l’occasione.
Entriamo in una boutique molto carina che colpisce subito Susan e cerchiamo qualcosa di adatto.
Voglio trovare un vestito semplice, non troppo vistoso, ma che mi colpisca.
- Emme corri subito qui, guarda che ho trovato! -
Fa girare tutti nel negozio e io cerco di reprimere una risata per non fare ulteriori figuracce.
Mi avvicino e rimango colpita da quei due vestiti che tiene in mano, in particolare da quello bianco, che lei mi porge come se mi avesse letto nel pensiero.
- Questo è perfetto per te, il bianco sta benissimo con quei capelli scuri che ti ritrovi! E poi guarda, sembra uscito fuori dal ‘signore degli anelli’! -
E ha perfettamente ragione.
E’ bellissimo. Ha un piccolo corpetto che arriva fin sotto il seno completamente ricamato con fili lucenti bianchi, che brillano alla luce del sole. Dal corpetto partono tantissime strisce triangolari leggermente arricciate di tulle che rendono davvero magico quel semplice vestito.
Non avrei potuto trovare niente di meglio.
Guardo quello di Susan ed è altrettanto fantastico.
E’ di un verde chiarissimo che si avvicina molto al giallo. Un classico vestito a tubo con una fascia piena di fiori rosa chiaro da mettere sotto al seno.
Le sarebbe stato d’incanto.
Corriamo a provarceli entusiaste e il risultato è superiore alle nostre aspettative.
Uscite dal camerino mi giro a guardare Susan e lei fa lo stesso con me.
- Esse, siamo veramente fighe! – Scoppiamo a ridere saltellando felici.
Prendiamo anche delle scarpe altissime, io bianche e lei rosa abbinate alla cinta e poi siamo pronte a tornare a casa.
- Ti sei calmata ora che hai trovato il vestito gioia? – le piace così tanto prendermi in giro!
- Si cara mia, non so perché mi è presa così! Per fortuna che li abbiamo trovati, che spettacolo di abiti porca miseria! -
Lei mi guarda maliziosa.
- Lo so io perché sei agitata, perché passerai tutta la serata con il tuo bel principe azzurro, e forse alche il resto della notte. -
La guardo sconvolta e le do una pacca sulla schiena scoppiando a ridere.
- Susan è forse questo il modo di parlare? -
Ride anche lei.
- Sappiamo entrambe che è per questo Maya! Tu e Louis non l’avete ancora fatto, il che è strano visto che sono due mesi che state insieme, e tutto lascia pensare a quella sera. -
Si, ha ragione, è la stessa cosa che ho pensato io nel’ultima settimana.
- Credo di essere pronta comunque. E soprattutto penso di amarlo. -
Susan mi guarda raggiante e mi abbraccia stritolandomi.
- Era proprio quello che volevo sentirti dire! -
Rispondo all’abbraccio piena di gratitudine verso quella testa di capelli biondi che mi voleva così bene.



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Capitolo 8
*** A night to remember. ***


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Manca un giorno al ballo.
E non lo so perché sto facendo il conto alla rovescia o non so cosa, semplicemente perché non si parla d’altro.
Ovunque vado c’è qualcuno che attacca bottone per chiedere come mi vestirò, con chi andrò, o per spettegolare su tutte queste cose che ho appena elencato ma riguardanti persone con cui hanno già parlato.
Per non parlare di casa mia.
E’ un viavai di decorazioni, festoni bibite e roba varia da portare al molo, il luogo dove si terrà il ballo.
Mia nonna sta cercando in tutti i modi di scusarsi con me, perché sa che un po’ mi dà fastidio la confusione che si crea durante i preparativi degli eventi a cui partecipa, ma io non ci faccio caso.
So che ne ha bisogno e che le piace da morire, quindi sopporto felice.
E poi le viene così dannatamente bene farlo.
Ogni anno il ballo è un successo, e non è mai monotono.
Anche Susan non vede e non fa altro che venire a casa mia per impicciarsi dei preparativi.
Io invece non ci bado molto. Non mi sono mai piaciute particolarmente queste feste, e se non fossero organizzate da mia nonna nemmeno ci andrei probabilmente.
Louis pareva pensarla come me, infatti l’argomento ‘ballo’ non era stato al centro dei nostri discorsi.
Fino ad adesso.
- Hai trovato il vestito per il ballo? -
- Certo, perché me lo chiedi? – Stiamo passeggiando al parco lungo la riva del laghetto artificiale tenendoci per mano.
- Così.. Che colore è? -
Lo guardo sospettosa. – Perché vuoi saperlo? Non te lo dico, è una sorpresa! -
- Oh andiamo, solo il colore! Ti prego! -
Scoppio a ridere. – Sei peggio di Susan! Saresti dovuto andare con lei a sceglierlo. Comunque è bianco, contento? -
Mi guarda entusiasta e mi stringe felice alzandomi da terra. Poi mi mette giù e cammina come se niente fosse.
- Bianco, perfetto. Ti sta benissimo il bianco, ottima scelta. -
- Tu sei matto, non capirò mai che ti passa per la testa! -
Mi sorride come un ragazzino e mi scompiglia i capelli.
- Ti ho fatto un complimento, smettila di lamentarti e ringrazia almeno! Oh no, vecchiette a ore dodici, fuggiamo! -
Mi trascina correndo e ci andiamo a sedere su una panchina un po’ isolata, nascosta dai cespugli, dove le vecchiette non possono vederci.
- Perché questa fuga evasiva adesso? – gli chiedo con aria interrogativa.
Lui alza le spalle e si appoggia allo schienale mettendo le braccia dietro la testa come se niente fosse.
- Lou, spara. -
Questa volta alza gli occhi al cielo e mi prende le mani facendosi serio.
- Non le sopporto Maya. Sono abituato a vivere in città dove nessuno fa caso a quello che fai, c’è talmente tanta gente che non conosci. Invece qui è tutto così piccolo e la gente parla, inventa e non lo sopporto.
Da quando stiamo insieme non fanno che chiedermi di tutto, sono addirittura arrivate a chiederci se ci sposeremo! E’ assurdo.
Non te lo volevo dire perché magari puoi pensare che secondo me stare con te non ne valga la pena, e invece non è vero. Amo stare con te e farei di tutto per dimostrartelo. -
Lo fisso comprensiva facendogli capire che per me è lo stesso.
- Dio, sei così tenero quando sei imbarazzato! Louis stai tranquillo, sono anni che vivo qui, so come sono fatte.
La vita nelle cittadine così piccole è questa, e io mi ci sono abituata. Lo capisco che è difficile, quasi intollerabile, perché se così per me immagino per te.
Non ti devi preoccupare di quello che penso, devi sempre dirmi tutto e fregartene degli altri.
Siamo tu ed io ok? -
Mi avvicino a lui, gli stampo un bacio caloroso e gli sorrido incoraggiante sperando che si sia convinto.
- E poi tra poco andremo via no? La vita di città ci aspetta!-
Ricambia il mio sorriso, se possibile in modo ancora più luminoso e mi stringe forte a se.
- Non vedo l’ora tesoro mio. -
Rimaniamo a stingerci ancora, a scambiarci baci più o meno sfuggenti e poi Louis mi accompagna a casa e prima di lasciarmi entrare mi sussurra qualcosa.
- Grazie. -
E’ una parola semplice e parecchio ma che dice con tanto affetto e gentilezza.
- Perché mi ringrazi Lou? -
- Perché non credo possa esistere una ragazza come te, quindi grazie di aver scelto di stare proprio con me. -
Come ogni volta che ci diciamo qualcosa che rientra nell’apice del romanico scoppiamo a ridere insieme abbracciandoci teneramente.
- Io credevo di dover ringraziare te, pensa un po’. -
Mi sorride felice, e il suo telefono comincia a squillare.
Risponde senza smettere di fissarmi negli occhi sorridendomi.
- Ei Harry! Sto alla grande e tu? Stai tranquillo, tra pochi giorni potrai abbracciarmi di nuovo. Oh, mi dispiace solo dirti che dovrai dividermi con una ragazza caro mio. Lo so, ci vediamo presto bello! Saluta gli altri! -
Attacca e io lo guardo interrogativa. Doveva essere uno di quegli amici di cui mi aveva tanto parlato.
- Era Harry! Non vedo l’ora di fartelo conoscere, è fantastico. Sono tutti fantastici! Certo, a viverci insieme non ci si fa mai l’abitudine, sono casinari nati, ma alla fine ci si diverte! -
Momento, a viverci insieme? Ok, mi sono persa un pezzo, non viveva da solo?
- Louis, ma l’appartamento che hai in città allora lo condividi con loro? -
Lui mi guarda stupito e poi comincia a grattarsi la testa confuso.
- Cazzo non te l’ho detto? Sono un idiota! Si, ci viviamo insieme, non avrei potuto permettermelo da solo! Però ti giuro sono tipi discreti, non ti metteranno in imbarazzo. Cavolo credevo di avertelo detto! -
Ma si, alla fine che ci sarebbe stato di male? Un po’ di gente in più avrebbe portato solo un po’ di allegria.
Avrei avuto Louis per me tutto il giorno, potevo chiedere di meglio?
- Ok scemo, ma la prossima volta che hai intenzione di tralasciare una notizia del genere ti ammazzo intesi? -
Il suo sguardo preoccupato e dispiaciuto di distende in un sorriso riconoscente, mi prende la testa tra le mani e mi bacia un miliardo di volte.
- Sei fantastica! -


Ed eccolo arrivato il tanto atteso giorno del ballo.
Per l’occasione il parco acquatico è chiuso, quindi sono esonerata dal lavoro e logicamente io ci vado lo stesso.
Lascio Susan a casa mia, che si sta acconciando i capelli non so in quale arcano modo e le dico di andare a fare una passeggiata.
Arrivo al parco, sgattaiolo dentro senza farmi vedere e raggiungo come sempre la mia bella delfina Snow.
Mi accuccio vicino a lei e comincio a cantarle una canzone, una melodia bellissima che mi fa tornare sempre nel passato.
E’ la canzone che mio padre mi suonava al piano per farmi addormentare.
Non ne ho realmente memoria, essendo troppo piccola quando loro erano vivi, ma grazie a varie registrazioni sono riuscita ad ottenere qualcosa.
Spesso mi mancano i miei.
Non so com’è avere dei genitori a dire il vero, però credo mi sarebbe piaciuto.
Non dovevano essere affatto male da quello che mi hanno raccontato, e io gli assomiglio così tanto.
Mi immergo nei ricordi per non so quanto tempo, forse ore, e torno a galla risvegliata a Snow che cerca di attirare la mia attenzione.
Sono le 7 maledizione!
Do un piccolo bacio alla mia salvatrice, mi alzo di scatto e poi corro da dove sono venuta.

Entro in camera con il fiato corto e Susan mi guarda esterrefatta.
- Razza di idiota, dov’eri? Louis sarà qui tra mezzora e tu ancora devi cominciare a vestirti! Non ce la farai mai! -
Tipico di Susan. Non riesco proprio a capire perché tiene tanto a questo ballo, eppure è divertente vederla così indaffarata e in pieno attacco d’ansia.
- Esse calmati, non ci metto niente! -
Corro in bagno, mi faccio una doccia e poi sono pronta a vestirmi.
Mia nonna entra in camera e ci vede per la prima volta con i vestiti che Susan ha tanto voluto tenere segreti e rimane senza parole.
- Ragazze siete davvero splendide! Volete fare strage di cuori è? Non siete già impegnate per caso? -
Scoppiamo ridere e ci abbracciamo tutte insieme.
- Nonna ci stiamo facendo belle per i nostri cavalieri! A proposito, sono proprio curiosa di sapere come si vestirà Louis. -
- Già, e io voglio vedere Marcus! Sono fortunati però, loro possono mettersi in giacca e cravatta mentre noi siamo dovute andare alla ricerca di abiti particolari. -
Marcus è la sua nuova conquista. Sono davvero carini insieme e soprattutto lui sembra un tipo a posto.
Le do un buffetto affettuoso sulla spalla.
- Ma smettila, eri fuori di te quando hai saputo il tema del ballo, non mentire! -
Lei ride e si rilassa.
- Lascia fare a me con i capelli, sei una principiante. -
Così comincia ad intrecciarmi i ciuffi laterali in modo da farli incontrare dietro la nuca e lascia il resto dei capelli mossi sciolti sulle spalle.
- Sicura che vadano bene? Non so, è come se mancasse qualcosa. -
Susan mi guarda con aria furba e sorride.
- Fidati di me -

Il campanello suona.
Sono rimasta solo io a casa dato che Marcus è arrivato con qualche minuto di anticipo.
Vado ad aprire e mi trovo davanti uno splendore abbagliante.
Indossa un semplice completo nero e una camicia bianca, come mi aspettavo senza cravatta, ma sta d’incanto.
Lui ha la mia stessa reazione, forse ancora più entusiasta e non riesce a dire una parola.
- Sei un figo Tomlinson! -
Decido di sciogliere la tensione e lui mi continua a fissare divertito.
- Senti chi parla, sembri una fata. In effetti è quello che dovresti rappresentare ora che ci penso visto che il tema del ballo è ‘bosco incantato’.
Comunque, sei favolosa, al di sopra di ogni mia aspettativa. -
Poi apre una scatoletta a cui non avevo fatto caso e ne tira fuori un fiore bianco, un giglio per la precisione, e me lo incastra perfettamente tra i capelli.
- Ora sei davvero perfetta. -
No, la verità è che lui lo è anche se non se ne rende conto.

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Capitolo 9
*** Two words, five letters. ***


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Sembra di essere dentro una favola.
Il molo è completamente addobbato come una foresta incantata, con tronchi arrangiati a panchine e tavolini, alberi pieni di luci banche.
C’è un’atmosfera magica mozzafiato.
Vedo mia nonna e corro a congratularmi con lei seguita da Louis che non riesce a staccare gli occhi da quello che ha intorno.
Scorgo Susan che parla con Marcus e le faccio l’occhiolino. E’ così bella stasera.
- Che ne dice, potrei avere l’onore di questo ballo? -
- Non so ballare Lou. -
- Nemmeno io. -
Mi prende per mano e cominciamo a muoverci ascoltando quel sottofondo così strano e favoloso.
Anche la musica riporta l’atmosfera di magia.
Melodie celtiche ci fanno dimenticare tutto e tutti e cominciamo ad arrangiare una danza strana, divertita, che ci fa sorridere.
Poi ci risvegliamo da quel sogno e ci allontaniamo dalla pista ancora ridendo.
- Tu sei pazzo, mi farai fare una figuraccia prima o poi! Per fortuna che non volevi dare nell’occhio è! -
Beve un drink senza staccare lo sguardo dai miei occhi e sorride distante.
- Già, forse -
- Idiota, la smetti di fissarmi? Ti sei imbambolato. -
M avvicino fino a sfiorare le sue labbra con le mie e lui risveglia dall’ipnosi.
- E’ che stavo pensando … -
Rimango così vicina aspettando il resto della frase.
- Ti amo Maya. -
Sapevo da tempo i suoi sentimenti, ma sentirselo dire così, fa un certo effetto.
- Ti amo anche io Lou. -
Mi abbraccia, ma in modo diverso, come se volesse tentare di chiudermi dentro sé.
Era un abbraccio protettivo che voleva mettere in evidenza la sua possessione nei miei confronti.
- You’re mine, no matter what. -

Passiamo la serata più romantica della nostra relazione e ci divertiamo insieme ad altra gente.
Susan è entusiasta, come tutti del resto, di come la serata sta andando avanti, ma vedo nel suo sguardo un velo di tristezza.
La prendo in disparte per chiederle che c’è che non va e lei mi racconta tutto senza esitare.
- Volevo dirtelo già da un po’, solo non è facile.
Emme ti ricordi perché sin da quando siamo piccole proviamo sempre un po’ di disprezzo per questa festa? -
Si lo ricordo, ma la lascio andare avanti.
- Ogni estate di cui ho memoria termina con questa festa. Poi torna l’autunno, la scuola e tutto il resto.
Quest’anno è diverso però. Non ci troviamo più tu ed io all’angolo per correre a scuola prima del suono della campana. Stavolta Ci troviamo a salutarci prima che ognuna prenda una strada diversa.
Io non voglio allontanarmi da te, perché sei mia sorella e non potrei farcela, per cui fammi una promessa.
Mentre sarai in città e farai nuove amicizie, non dimenticarmi mai ok? Ricordati sempre di noi e di tutto quello che abbiamo passato insieme. Ti voglio bene Maya. -
La fisso commossa, con le lacrime che mi scendono senza freno e la abbraccio disperata.
Avevo pensato parecchio al modo per salutarla, ma a quanto pare mi aveva preceduta.
Lo voglio così bene, non voglio separarmi da lei, ma è necessario.
- Te lo prometto Esse. Sai che c’è? Ho intenzione di comprare quel fottuto cellulare così potremo sentirci tutti i giorni. E poi tornerò a trovare mia nonna ogni tanto, non ci stiamo dicendo addio! Sarà difficile non averti sempre in giro per casa ma ci vedremo ancora tesoro, non sto sparendo. Non potrei mai. -
Ci asciughiamo le lacrime a vicenda ci sorridiamo e raggiungiamo i nostri accompagnatori visto che la serata volge al termine.
- Che è successo piccola? -
Louis si accorge subito che ho pianto e si avvicina per capire quello che sta succedendo.
Io scuoto la testa sorridendo e lui dando un’occhiata a Susan capisce al volo.
- Mi dispiace, so quanto è dura per te. -
Guardo la mia migliore amica essere consolata da Marcus e non smetto di sorridere.
- Sono forte, l’hai detto tu. Ce la faccio. -
Lui mi prende la mano e ci incamminiamo verso casa.


Apro la porta cercando di sbrigarmi, non vedo l’ora di togliermi quelle scarpe.
Perché tutte le cose belle devono far male?
Louis mi segue dentro casa e dopo essermi sistemata, mi prende in braccio e mi porta nella mia camera da letto.
Forse crede che la mia fretta sia dovuta al fatto che abbiamo casa libera e la serata si prospetta interessante, e anche se non è per quello glielo lascio credere.
Non è certo la mia priorità, ma non mi faccio mica scappare l’occasione!
Louis mi appoggia delicatamente sul letto, mi bacia con trasporto e poi per precauzione si alza, chiude la porta a chiave e torna da me.

Mi sveglio con la testa sul suo petto che si muove al ritmo regolare del suo respiro.
Abbiamo passato la notte insieme, la notte più bella della mia vita.
Mi alzo senza svegliarlo e mi metto la sua camicia affacciandomi alla finestra.
Deve essere  tardi, c’è tanta gente in giro.
Mi dirigo in bagno per fare una doccia, poi mi vesto e mi incanto a  guardare Louis dormire come un bambino.
Scendo in cucina e prendo un vassoio dove metto dei cornetti che mia nonna ha sicuramente preso in pasticceria e riscaldo un po’ di latte.
Quando torno in camera lo sveglio accarezzandogli i capelli e lui annusando l’aria spalanca gli occhi felice.
- Cornetti! -
Scoppio a ridere e gliene passo uno imboccandolo.
- Tieni bimbo. Non sbriciolare, o pulisci tu! -
Addenta il cornetto e mi tira a se stritolandomi e scompigliandomi i capelli.
- Ti ho detto che ti amo? -
Si me lo aveva detto, ma sentirglielo dire mi faceva stare bene.




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Eccomi qui!
aaaaaaaaaallora che ne pensate? *-* 
Scrivete tante recensioni, voglio sapere se vi è piaciuto questo capitolo, che è uno dei miei preferiti *-*
ci vediamo al prossimo capitolo, bacionssss (:

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Capitolo 10
*** it's the beginning of a new life. ***


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Com’è che si dice, tutte le cose belle hanno una fine, e infatti l’estate volge al termine.
Io sono indaffaratissima con i bagagli e come al solito sono anche in ritardo.
Partiamo nel pomeriggio e non so ancora cosa portare.
- Sai che ti dico? In questi casi c’è solo un rimedio, porta tutto! -
Susan è sempre così utile in questi casi!
- Louis mi ucciderà, ma hai ragione, non riuscirei mai a decidermi in ogni caso. -
Prendiamo una valigia enorme e cominciamo a metterci tutto quello che ho nell’armadio e senza rendercene conto svuotiamo la mia camera.
Mi guardo intorno nostalgica; quella stanza è piena di ricordi, vecchi e nuovi, belli e brutti, e fa così male lasciarla.
Susan mi riporta alla realtà. –Su, non fare così. Stai andando a coronare il tuo desiderio più grande! Diventerai una biologa marina con i fiocchi vedrai. -
Si, era il mio sogno quello, ce l’avrei fatta.
Prendo le ultime cose e esco con Susan per salutare un po’ di gente.
Andiamo a pranzo da Lisa, poi passiamo al parco acquatico, dove abbiamo smesso di lavorare vista la fine della stagione estiva, e saluto la mia piccola Snow.
Mi mancherà tutto in quella cittadina microscopica, che come diceva Louis era così chiusa.
Era la mia città però, e ci ero affezionata, come per la mia stanza e per il resto delle cose e persone con cui ero cresciuta.
Perché deve essere così difficile crescere?
Un piccola lacrima di commozione sta per scendermi sulla guancia quando il mio ragazzo arriva e mi poggia le mani sui fianchi sussurrandomi – pronta dolcezza? -
Mi asciugo il viso e cerco di sorridere. – No, affatto. Andiamo. -
Lui mi sorride incoraggiante. Sa quanto tutto ciò conta per me e anche quanto conta tutto quello che verrà, quindi  non me lo fa pesare e mi sta vicino.
- Vado a mettere la tua roba in macchina, ti lascio salutare tua nonna. -
Già, mia nonna. Stara arrivando la parte più difficile.
Entro in soggiorno dove trovo Ettore accucciato vicino alla finestra triste alzarsi e venire verso di me.
- Oh tesoro, mi mancherai anche tu. Ci vediamo presto ok? Non vado via per sempre. Tornerò e ti porterò a fare una passeggiata al parco. Sei un bravo cucciolo, prenditi cura della nonna. -
Gli do un bacio sul muso e mi volto.
Mia nonna è lì che mi guarda triste e orgogliosa.
- Sei diventata una donna Maya. Una donna splendida, e sono fiera di questo. Abbi cura di te e non dimenticarti mai chi sei. -
Poi mi porge una strana scatola. E’ in legno bianco, piena di decorazioni nere che creano disegni particolari e mistici. Sembra essere chiusa, ma non con lucchetto o con una serratura, bensì con una combinazione di lettere.
- Questa era di tua madre e di tua nonna prima di lei. Per aprirla dovrai trovare te stessa e credimi, non è un compito facile. Buona fortuna piccola mia. -
Prendo la scatola e abbraccio forte mia nonna ringraziandola.
Raggiungo la macchina senza voltarmi indietro e stringo forte Susan che mi sta aspettando.
- Ci vediamo presto è? Mi raccomando, ora che hai il cellulare mi aspetto almeno una chiamata al giorno!
Divertiti. Non combinare casini! -
- Ciao Esse, ti voglio bene! -
Entro in macchina e guardo Louis. Annuisco e lui parte.
In quel momento sento una parte di me spezzarsi e una nuovo parte cominciare a nascere.
E’ l’inizio di una nuova vita.


Siamo in macchina e stiamo ascoltando la musica quando Louis si accorge della scatola e mi chiede cos’è.
- Non lo so. Non c’è modo di aprirla a parte trovare me stessa. Dovrei inserire una parola a quanto pare.
Secondo me è una delle storie assurde di mia nonna, è una cosa troppo strana, sembra troppo magica. -
Lui sembra divertito.
- Ma no è fantastico! Magari ha davvero dei poteri e tu non lo sai! Avanti formula una parola. -
- Sei un bambino Lou. E va bene, emm chi sono io? Sono Maya. Proviamo. -
Inserisco il mio nome scettica e la scatola non si apre.
- Te l’ho detto, è una cavolata. Lo sai com’è mia nonna, certe volte mi chiedo se non sia matta. -
Lui mi guarda misterioso e mi lancia un’occhiata divertita per poi tornare a guardare la strada.
- Forse non hai ancora trovato te stessa tesoro. -
- Si sicuramente. – alzo gli occhi al cielo. – comunque quanto manca? -
- Tra mezzora siamo a casa,  hai fretta di arrivare è? -
- No, è che non è comodissimo viaggiare con una valigia sotto le gambe. -
- Così impari a portarti tutta casa. Anzi, mi hai stupito. Credevo volessi portarti anche i mobili! -
Gli do un pugno sulla spalla e scoppiamo a ridere.
Non sono spaventata da tutto quello che mi aspetta, ho Louis, ho tutto.


Arriviamo dopo mezzora, come previsto, e ci fermiamo nel parcheggio di un palazzo davvero carino.
E’ ben curato e circondato da un giardino pieno di fiori. Fantastico, già mi piace!
Prendiamo le valigie, cioè parte delle valigie, visto che ci vorranno parecchi viaggi per svuotare la macchina, e raggiungiamo l’appartamento.
Appena entriamo ci  ritroviamo sommersi da braccia di quelli che intuisco essere gli amici di Louis.
- Bentornato carota! Lei deve essere Maya! Piacere!  -
Sono disorientata da tutti quegli occhi puntati su di me e quelle facce sorridenti.
Guardo i ragazzi e mi rendo conto che sono tutti davvero belli.
C’è un biondino dall’aria allegra, uno riccio dallo sguardo malizioso, uno moro con la cresta che sta fumando una sigaretta e infine c’è un tipo castano dall’aspetto dolce.
Mi ritrovo a pensare che non possono essere male in fondo mentre mi stringono le mani e si presentano.
Poi quindi arriva il mio turno.
- Ciao ragazzi, io sono Maya, ma già lo sapete a quanto vedo. Emm, spero solo non vi dia fastidio un’altra persona con sui dividere l’appartamento visto che già siete in 5 e .. -
il biondino, cioè Niall, mi blocca subito e sorride entusiasta.
- Scherzi? Siamo felicissimi per Louis, e poi almeno abbiamo una nuova vittima da torturare. -
Si gira verso il riccio che ha detto di chiamarsi Harry e gli batte il 5 ridendo.
- Fantastico, beh , allora vado a sistemare la mia roba. Emm, a dopo. -
Louis mi accompagna in camera e si siede sul letto.
- Allora che ne pensi? -
Mi volto verso di lui dopo aver dato un’occhiata alla camera e sorrido.
- Penso che i tuoi amici siano forti, e che la camera è carina. -
- Meno male. Harry non ha voluto lasciare la nostra camera e venire in questa singola, ha detto che non posso tradirlo fino a questa punto, così ti abbiamo lasciato questa. -
Scoppio a ridere e io mi butto sopra di lui abbracciandolo quando qualcuno bussa alla porta e entra senza nemmeno aspettare di sentire risposta.
- Ragazzi Niall ha preparato da mangiare, venite? -
Louis lo guarda confuso e annuisce.
- Arriviamo Zayn. -



--------------------
Hola! :D
eccomi qui con il nuovo capitolo; spero vi piaccia!
Se vi va date un'occhiata alla mia nuova fan fiction sui ragazzi, 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=944361&i=1 
Fatemi sapere che ne pensate,
vostra underaheavycloud. 

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Capitolo 11
*** You know what? I can't believe this. ***


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Prima che cominciate a leggere, vorrei ringraziarvi per aver mi segiuta fin qui.
Tengo molto a tutto questo e voi siete così care.
Grazie.




Continuo a rigirarmi nel letto ma niente, il sonno sembra proprio non arrivare.
Guardo la sveglia arrangiata sul comodino e impreco nella mia testa.
Sono le 3.
Decido di alzarmi per prendere qualcosa da bere  e mi metto una felpa larghissima per non uscire in intimo.
Arrivo non so in che modo alla cucina visto che l’appartamento è più grande di quello che credevo e il mio senso dell’orientamento  lascia a desiderare e guardo nel frigo in cerca di qualcosa di fresco.
Come mi aspettavo il frigo è vuoto a parte qualche confezione di carote, che sicuramente Louis custodisce gelosamente, e qualche birra.
Opto per un bicchiere d’acqua e mentre bevo mi avvicino alla porta-finestra che affaccia sul balcone.
La apro ed esco, sedendomi sulla panca appoggiata al muro, quando mi accorgo che non sono sola.
Mi volto di scatto presa dal panico e vedo una figura che mi fissa noncurante.
- Tranquilla, sono Zayn. -
Cazzo, mi ha proprio spaventata.
- Oh. Che ci fai qui a quest’ ora? -
Lui mi guarda malizioso senza smettere di fumare la sua sigaretta.
- Potrei fare la stessa domanda a te. Volevo fumare, qual è la tua scusa invece? -
Alzo le spalle come se niente fosse. – Avevo sete. -
- Sai, non so se ti conviene andare in giro in intimo ora che vivi con altri quattro ragazzi, che oltre tutto non sono fidanzati. Lo dico per te, a me non dispiace affatto. -
Ma chi si crede di essere?
- Prima di tutto non sono in intimo, ho messo una felpa a posta. Secondo, non mi pare proprio il caso parlarmi così visto che Louis è uno dei tuoi migliori amici e sicuramente non gli farebbe piacere sentire una cosa del genere uscire dalla tua bocca. E poi potete benissimo tenere a bada i vostri ormoni e risparmiarvi per le ragazze dell’università. -
Zayn comincia ad avvicinarsi nel buio. Posso sentire la puzza di fumo sempre più forte.
- Già, ma qualcosa mi dice che non hai intenzione di raccontaglielo vero? Comunque, fa niente. Io l’ho detto per te. Buonanotte bellezza. -
Spegne la sigaretta sulla ringhiera del balcone, la lancia di sotto e sparisce dentro, immerso nel buio.
- Idiota- sussurro giusto in tempo per farmi sentire.


Che razza di imbecille.
Non riesco a togliermi dalla testa la sua faccia presuntuosa che mi fissa maliziosa.
Non posso credere la sfacciataggine che quel viso angelico possa contenere.
Ma non gliela avrei data vinta. Non l’avrei detto a Louis.
In fondo non è successo niente di che, solo mi ha stupita, e non in senso positivo.
Non voglio essere il motivo di una lite tra quei cinque, soprattutto perché non so di preciso qual è il loro rapporto.
Louis mi ha raccontato che sono amici da sempre ma vivono insieme da quando vanno all’università e che sono come fratelli.
Solo che ascoltando Zayn tutto mi è sembrato tranne che considera Louis come un fratello.
Non so davvero cosa pensare quindi metto la testa sotto il cuscino, anche se fa un caldo terribile, e cerco di dormire.
Come previsto il sonno arriva troppo tardi così riesco a dormire solo due ore prima che Louis mi svegli annunciando la colazione.
Per fortuna ho l’unica camera con il bagno singolo, e credo di dover ringraziare infinitamente i capricci di Harry per questo, così ho a totale libertà di farmi una doccia e di vestirmi in santa pace.
Arrivo in cucina che tutti stanno già mangiando.
- Ei Maya buongiorno! Vieni, Liam ha comprato i cornetti! – dall’idea che mi sono fatta, Niall deve essere il più buono di tutti.
- Grandioso! Passamene uno! -
Prendo un cornetto fumante, l’addento e mi siedo vicino Louis che mi mette un braccio intorno al collo e mi da un bacio sulla guancia sussurrandomi – buongiorno bellezza. -
Gli sorrido felice, come se avessi passato la notte più ordinaria della mia vita.
- Allora qual è il programma di oggi? -
Harry alza la mano entusiasta e io mi volto verso di lui divertita.
- Ti portiamo a fare un giro all’università per farti fare un’idea e poi facciamo un giro in città. Che ne dite? -
Perfetto, avrei potuto anche iscrivermi almeno.
- Si, mi sembra buono. A te sta bene Maya? -
- Certo, non vedo l’ora! Vado a prendere i documenti per l’iscrizione e sono pronta! -
- Oh fai con calma, il principino Zayn non si è ancora alzato. -
Già, Zayn non c’è. Non ci avevo nemmeno fatto caso.
- No, Zayn non viene, ha detto di avere un appuntamento con una tipa. Non so nemmeno se è una nuova.
Comunque, non dobbiamo aspettarlo. -
Meglio, saremo stati più tranquilli.


Sto davvero camminando in quella che spero sia il posto dove coronerò il mio sogno.
E’ tutto così fantastico! Ci sono ragazzi e ragazze ovunque che leggono, studiano o semplicemente chiacchierano tra loro e si divertono.
Altri che organizzano gruppi studio, o attività extra scolastiche solo per socializzare.
E ancora quelli che non fanno che litigare con il compagno di stanza del dormitorio.
Mi sembra di stare in un film, solo che tutto è reale e a ricordarmelo è la mano di Louis sulla mia spalla.
- Ti piace? -
Credo non serva parlare, il mio sguardo risponde ad ogni domanda.
- Maya non capisco come fai ad essere così tanto entusiasta per un posto dove la principale attività è studiare. -
Avevo già fatto caso che a Harry sfuggivano parecchie cose ovvie.
- Perché studiare è proprio quello che ho intenzione di fare cervellone! -
Mi divertiva così tanto il fatto che quei tre fossero spontanei quanto Louis.
- Harry non sono mica tutti come te che ti sei iscritto solo per non essere il solo a rimanere a casa con i genitori. -
Scoppio a ridere e lui imbarazzato da un pugno a Liam, che lo schiva e comincia a picchiarlo per scherzo.
- Che facoltà seguite voi? – non ricordavo che Louis me lo avesse mai accennato.
- Io lo stesso di Louis. Liam e Zayn studiano legge. Harry invece ha preso psicologia.
Lou ci ha detto che tu vuoi diventare una biologa marina invece! Credo sia fantastico! -
Si, decisamente Niall è il più buono e non posso fare a meno di sorridergli.
- Esatto. Spero proprio di passare i test d’ingresso, soprattutto dopo essere stata qui di persona. -
Poi un telefono comincia a suonare ma io non ci faccio caso.
- Maya è il tuo telefono quello che sta suonando. -
Oh giusto, ho un telefono ora.
Rispondo senza nemmeno leggere chi è che sta chiamando e subito riconosco una voce familiare che mi buca il timpano.
-Emme come stai?? Perché ieri non mi hai chiamata? Oh, fa niente, dimmi come va, come sono i ragazzi? E Louis come sta? Salutalo! Insomma raccontami! -
Scoppio a ridere per il suo entusiasmo e lei ride con me.
- Esse sto bene e anche Louis. I ragazzi sono simpatici, e sono al’università. Sto per andare ad iscrivermi ai test! -
- Fantastico! Facciamo così, mi chiami stasera e mi racconti tutto ok? -
- Affare fatto, a stasera! -
Metto il telefono nella borsa, prendo per mano Louis e mi avvio verso il centro informazioni.
Una volta firmate tutte le varie scartoffie sono soddisfatta e pronta a fare un tour completo della città.
Andiamo a prendere la metro e raggiungiamo il centro in un attimo.
Come sempre ai miei occhi tutto è fantastico, ma la visione di una città così incantevole non può che valere la pena.
- E’ stata la stessa reazione che ha avuto Niall la prima volta che è stato qui. E’ fantastica vero? -
Louis mi abbraccia da dietro e mi dà un piccolo bacio sul collo senza smettere di ammirare quello spettacolo.
Sicuramente non si è abituato nemmeno lui a tutto ciò.
- E ci credo. -
Devo avere la voce di un ebete visto che scoppiano a ridere tutti e quattro e io mi risveglio dal trans.
Passiamo tutta la giornata a camminare nel centro e i ragazzi mi mostrano i loro posti preferiti dove mangiare, bere e rimorchiare.
- Si, ma quello non le deve interessare. – Louis guarda Harry con un aria severa e allo stesso tempo divertita.
- Chi lo sa, potrebbe sempre servire no? – faccio l’occhiolino ad Harry, che ride e guarda rassegnato Louis.
- Provaci e ti spappolo con le mie mani. -
- Se ci proverò vorrà dire che mi avrai fatto qualcosa Lou, quindi dipende da te. Fai il bravo ok? -
Lo guardo maliziosa e lui mi sorride dandomi un bacio.
- Sono una vittima! -

Torniamo a casa troppo tardi per cucinare, così compriamo la pizza, soprattutto visto che il frigo è vuoto.
Troviamo Zayn sul divano a guardare la partita mentre fuma una sigaretta.
- Zayn la devi smettere con quella roba, ultimamente stai esagerando. -
Non si volta nemmeno per guardarci e sbuffa sonoramente.
- Lasciami in pace Liam! -
- No che non ti lascio in pace, te ne pentirai prima o poi. -
Liam lo raggiunge sul divano continuando a discutere mentre Harry, Niall ed io apparecchiamo la tavola.
Siamo tutti così affamati che ci finiamo la pizza in un attimo. Solo Zayn sembra non avere fame ed è sempre silenzioso, e non sono l’unica ad essermene accorta.
- Zayn raccontaci qualcosa dai! Com’è andata oggi con quella ragazza? -
- Bene, non è niente di speciale. -
Non sembrava mai entusiasta in nessuna cosa che faceva e questo mi dava davvero sui nervi.
- Andiamo dicci di più, avevi detto che stavolta ti sembrava quella giusta! -
Louis sembrava confuso,  come il resto dei ragazzi. Forse non si è sempre comportato così quell’idiota.
- Senti Lou, ora non è che visto che la tua vita va alla grande dobbiamo aver tutti voglia di aprire i nostri cuori all’amore e alla gioia infinita, ok? Lasciatemi fuori da questa storia è meglio, io voglio continuare a vivere come ho sempre fatto. -
Si alza e fa per andarsene lasciando tutti a bocca aperta incapaci di rispondere.
L’unica a non essere sorpresa sono io, che mi alzo piena di rabbia e gli urlo in faccia.
- Sei la persona più egocentrica, narcisista e ripugnante che io abbia mai incontrato, ma come ti permetti ti parlare così ai tuoi amici! Non riesco proprio a capire cosa ci trovano in te. -
Questa volta sono io ad alzarmi dirigendomi verso la mia stanza lasciando tutti di stucco.

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Capitolo 12
*** What a mess. ***


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-Stai calma e spiegami tutto quello che è successo. -
- Esse te l’ho detto già tre volte. Se lo ripeto una quarta le cose non cambiano mica. -
Sono in camera seduta sul letto che parlo al telefono con Susan.
- Lo so, lo so, è che è così strana come situazione. Deve essere proprio un idiota questo Zayn, soprattutto per quello che ti ha detto l’altra notte. Forse dovresti dirlo a Louis. -
-No, non devo fare proprio niente a parte aspettare le sue scuse. -
- Mmm, eppure non mi convince, non capisco perché dovrebbe comportarsi così! Magari è successo qualcosa mentre tu e Louis eravate qui no? Parlaci, parla con i ragazzi! -
Già, magari ha ragione lei. Si, ci avrei parlato. Dovevo risolvere quella situazione.
- Ok esse, faccio come dici tu. Ci sentiamo domani e ti spiego tutto! -
Apro la porta e mi trovo davanti Louis che sta per entrare.
- Oh eccoti. Posso parlarti un attimo? -
E’ troppo serio e non mi piace. Lo invito sul letto e lui si siede rigido
- Senti Maya, mi dispiace per quello che è successo poco fa. Non mi aspettavo una reazione del genere da Zayn e a dire il vero non abbiamo capito nemmeno il motivo. Ti avevo promesso che saresti stata bene, che non ti avrebbero dato fastidio ma non è stato così. Mi dispiace. -
Lo abbraccio senza pensarci due volte. E’ così fottutamente perfetto; anche quando litiga con uno dei suoi amici più cari lui pensa a me, a come posso sentirmi e a tutte le promesse che mi ha fatto.
- Lou non devi scusarti per nulla di tutto questo, non serve. Non è mica colpa tua se Zayn ha fatto tutto questo. Non puoi sentirti in colpa per ciò che altri hanno fatto. Stai tranquillo, si risolverà tutto ok? -
Sospira senza sciogliere l’abbraccio. Lo sento stringermi più forte e affondare la faccia nella mia spalla.
Tutto quello di cui ha bisogno ora è qualcuno che riesca a consolarlo.
Rimaniamo così un’eternità, poi ci sdraiamo sul letto e il sonno ha la meglio.


Veniamo svegliati da Niall che bussa alla porta per chiamarci a colazione, così dopo esserci sistemati li raggiungiamo.
Sono tutti seduti sul divano con una tazza di latte in mano, solo i sorrisi che di solito animano i loro volti non sono spariti.
Appena entro in cucina tutti accennano un saluto e noto che Zayn non c’è, ma poi lo vedo rientrare dal balcone.
Stava sicuramente fumando.
- Maya posso dirti due parole? -
Benissimo, avremmo finalmente chiarito questa storia.
- Certo. -
Mi accompagna verso la sua camera e mi guarda serio.
- Qual è il problema di parlare davanti i ragazzi? -  non riuscivo a restare calma davanti a lui, mi rendeva così nervosa e inquieta.
- Voglio parlare con te. -
Alzo gli occhi al cielo e gli faccio segno di andare avanti.
- Scusa per ieri. Scusa anche per l’altra notte a dire il vero. -
Aspetto che continui eppure lui sembra aver finito. Sta aspettando forse che accetti le sue scuse?
- Non dici niente? -
Si, stava aspettando proprio quello.
- No Zayn, non dico niente. Non credo basti chiedere scusa. Spiegami perché l’hai fatto. -
- Perché sono egocentrico e narcisista no? Non ti basta come motivazione? – capisce al volo la risposta dalla mia faccia e sospira.
- Senti, non è facile per me il fatto di vivere con una ragazza per casa. Sono stato parecchio male per una storia finita uno schifo un anno fa e tu le assomigli così tanto. Magari ti sono sembrato un tipo un po’ così, anche stronzo magari, ma non lo sono. Ce li ho dei sentimenti.
Non voglio crearti problemi, e nemmeno ai ragazzi quindi ti chiedo scusa, di nuovo, e prometto di smetterla e di aggiustare le cose. -
Per quanto possa detestarlo, sembra sincero.
- Ok Zayn ti credo. Mi dispiace di essere piombata qui tra di voi, di essermi messa in mezzo, non volevo.
Cercherò di darti fastidio il meno possibile e di essere invisibile ok? Ricominciamo da capo. -
Il suo volto si apre in un sorriso raggiante.
Già, forse ce l’ha dei sentimenti.
Torniamo in cucina e dopo essersi scusato con tutti, in particolare con Louis, tutto torna tranquillo e felice.

- Io vado a cercare un posto tranquillo per studiare, ci vediamo stasera ok? -
Praticamente nessuno mi ascolta visto che sono tutti presi dalla partita in tv, tranne Louis.
- Se vuoi vengo con te piccola, ti faccio compagnia. -
Gli do un bacio affettuoso e gli sorrido ringraziandolo.
- No Lou, guarda la partita tranquillo. Devo essere concentrata per studiare e qualcosa mi dice che con te non ci riuscirò. -
Ride e poi torna dai suoi amici felice.

Passo l’intero pomeriggio a studiare seduta all’ombra di una statua del parco, circondata da bambini che giocano felici.
Tutto è così simile eppure così diverso rispetto a dove abitavo prima. E’ tutto più amplificato, più grande.
E’ un’altra realtà a cui ancora mi devo abituare.
- Ciao! -
Una voce femminile dolce e calda mi risveglia dai pensieri.
Mi volto per capire da chi proviene e mi trovo davanti una ragazza bionda con due occhi verdissimi che mi mettono in soggezione.
- Um, ciao. -
- Non ci conosciamo, solo ti ho vista con il libro dell’università in mano e ho pensato che magari anche tu devi fare i test d’ingresso per biologia marina. -
Ha un modo di fare davvero strano, quasi eccentrico, ma è simpatica e per niente maleducata.
- Si, è proprio per questo che sto studiando! Quindi lo farai anche tu, fantastico! -
- Già, anche se devo ancora studiare parecchio. Il test è tra una settimana e io sono in alto mare. A te manca tanto? -
Alzo le spalle noncurante e le sorrido incoraggiante.
- No, l’ho letto parecchie volte a dire la verità, ma sai com’è finche non mi prendono non sono sicura di sapere tutto. Se vuoi posso darti una mano però. -
Lei mi guarda raggiante e batte le mani contenta. Deve essere proprio una ragazza simpatica questa tipa.
Mi ritrovo a sorridere con lei.
- Sei un angelo! Davvero lo faresti? Grazie mille, sei la mia salvezza! Mi chiamo Hayley comunque, e tu? -
- Maya, tanto piacere. Certo, ci vediamo qui domani verso le quattro che ne dici? -
E così ci lasciamo e io torno a casa contenta.
Appena entro trovo Louis ai fornelli con una carota in bocca e Niall seduto sulla sedia impaziente di cenare.
Liam, Harry e Zayn sono sul balcone che ridono così li raggiungo e loro appena si accorgono di me nascondono qualcosa dietro la schiena.
- Ei Maya, già di ritorno è? -
- Che state facendo Liam? – lo guardo furba e divertita.
- Niente! – urlano tutti e tre, con davvero troppa enfasi, così cerco di scoprirlo da sola.
Mi avvisino ad Harry, che in quel momento è distratto e gli strappo dalle mani la cosa che ha in mano.
Un binocolo. Li guardo interrogativa e loro diventano rossi in volto.
- Che ci stavate facendo con questo? -
- Maya sei una guastafeste cavolo, ora è finito lo spettacolo! – Zayn non sembrava più tanto imbarazzato, anzi è piuttosto dispiaciuto e guarda intensamente qualcosa nel palazzo di fronte.
Guardo anche io in quella direzione e capisco il motivo delle loro risate e del binocolo.
Scoppio a ridere sorprendendoli e do a Liam uno schiaffo affettuoso sulla spalla.
- Seriamente ragazzi, stavate spiando quella ragazza in intimo? -
- Si, ma ormai non lo è più, quindi non vale la pena rischiare. -
Scuoto la testa divertita e tutti e quattro raggiungiamo i ragazzi in cucina.
- Com’è andato il pomeriggio dedicato allo studio? - 
- Bene, ho conosciuto anche una ragazza che vuole entrare alla mia stessa facoltà. -
Harry mi guarda malizioso. – Si una ragazza, sicura non fosse un bel maschione? -
Gli sorrido colpevole. – Cavolo Harry non ti si può nascondere niente! -
Louis si avvicina pericoloso puntandomi contro una carota e mi guarda serio, anche se non ci riesce benissimo.
- Dimmi tutto su questo tizio. Chi è? -
- Si chiama Hayley ed è una biondina che da domani studierà con me. -
Alza le spalle rilassato e si mette a sgranocchiare la carota.
- Bionda? Magari anche leggermente eccitata e eccentrica? – è stato Zayn a parlare stavolta.
- Si perché? -
- Perché è la ragazza di cui ti ho parlato ieri. – poi si mette le mani in faccia rassegnato.
Oh. Perché ci devono essere sempre complicazioni?
- Senti, non devo per forza farlo. Domani le dirò che ho cambiato idea ok? -
Lui scuote la testa deciso e mi sorride.
- No Maya, stai tranquilla. E’ passato un anno, non dovrei nemmeno più pensare a lei. -
E’ così tenero ora che ci faccio caso. Sembra soffrirci davvero.
- Sul serio, non sono costretta. -
Si alza mi scompiglia i capelli e mi sorride sincero.
- Ti ho detto che va bene, solo non farle il mio nome ok? -
Annuisco decisa  e lascio cadere così il discorso cercando lo sguardo di Louis.
Non faccio altro che creare casini in quella casa.


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Eilà! scusate se vi ho fatto aspettare per il capitolo, mi farò perdonare postandone un altro al più presto.
Bacions, underaheavycloud.

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Capitolo 13
*** Isn't she lovely? ***


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Mi sveglio nel cuore della notte presa dal panico.
Ho auto un brutto sogno, solo un brutto sogno.
Mi alzo per andare a prendere un bicchiere d’acqua ma mi trovo a camminare verso la camera di Louis, così entro senza fare rumore, mi avvicino al suo letto e lo chiamo.
- Ei piccola che succede? – è ancora assonnato, ma come dargli torno, sono le quattro di mattina.
Si alza senza aspettare una mia risposta e andiamo in camera mia per non svegliare Harry.
- Scusa se ti ho svegliato. -
Lui mi guarda tranquillo, solo insonnolito e scuote la testa. – Non fa niente, spiegami perché l’hai fatto però. -
- Non lo so Lou, mi sento così strana. Stavo pensando che forse dovrei tornare a casa, non sto facendo altro che creare casini qui. -
Lui finalmente si sveglia e mi prende il viso tra le mani. – Tesoro non stai facendo proprio niente, smettila di preoccuparti.
Se è per la storia di Zayn e di Hayley soprattutto. E’ un anno che cerchiamo di evitare quella ragazza, era chiaro che prima o poi qualcuno sarebbe incappato in lei. Me la ricordo quella tipa, sembra simpatica, non farti problemi eh. Hai bisogno di una amica mentre sei qui, soprattutto se condividete il corso insieme. -
Mi sento meglio. Parlare con lui mi fa sempre bene.
- Grazie Lou. Ti amo. -
Mi stringe forte a se e poi mi fa sdraiare nel letto.
- Ti amo anche io piccola. -


Mi sveglio e mi trovo sola sul letto e poco dopo noto un biglietto scritto a mano.

‘ sono con Liam e Niall a fare la spesa, spero di tornare prima che tu ti sia svegliata. ‘

Sorrido leggendo quel biglietto. Missione fallita Tomlinson.
Mi alzo e come ogni mattina mi faccio la doccia e poi mi vesto.
Arrivo in cucina e trovo Zayn affacciato a fumare, così lo raggiungo.
- Buongiorno. -
Lui si volta e mi sorride. – Giorno dolcezza, dormito bene? -
Alzo le spalle. – Non molto a dire il vero. -
Lui mi guarda senza smettere di sorridere e il suo sguardo diventa malizioso. – Si, ho notato che Louis ha dormito da te in effetti. -
Io divento rossa come un pomodoro e questo lo fa scoppiare a ridere.
- Oh mio Dio, no non è per quello che non ho dormito. -
- Maya non c’è mica niente di male, vuoi forse dirmi che non l’avete ancora fatto? -
- Certo che l’abbiamo fatto, solo non mi pare il caso parlarne. -
Lui continua a essere divertito. Buon per lui, io mi vergogno da morire.
- Sei una tipa strana lo sai. -
Stavolta sono io ad alzare le spalle. – Me ne hanno dette di peggio. -
Poi sento la porta aprirsi e vedo rientrare pieni di buste i ragazzi.
- Buongiorno gente, siamo di ritorno! – Louis si butta tra le mie braccia e mi bacia con passione finche non arriva Harry, che si è appena alzato dal letto, e comincia ad urlargli contro.
- Mi hai tradito, hai passato la notte in un’altra stanza, e ora ti ritrovo a baciare una ragazza! Credevo ci fossi solo io nella tua vita! Non voglio più vederti Louis, mi fai schifo! -
Ci guardiamo stupiti e poi scoppiamo a ridere senza riuscire a smettere.
- Harry sei un idiota, vieni ti ho preso la ciambella invece del cornetto, sei contento? -
Lui con gli occhi ancora chiusi per il sonno si avvicina verso Liam e senza darci il tempo di capire quello che sta facendo gli da un bacio sulle labbra e comincia a urlare.
- Liam tu si che mi conosci bene, come ho fatto a non rendermene conto! Ti amo, non lasciarmi mai! -
Noi assistendo a quella scena riprendiamo nuovamente a ridere, solo più forte e piangendo dal divertimento. Liam invece urla contro Harry e comincia a sputare nel lavandino strofinandosi la bocca.
Zayn che è rientrato sentendoci ridere si sta piegando dalle risate insieme a Niall sul divano.
Dopo un po’, notando lo sguardo assassino che ci lancia Liam cerchiamo di smettere e facciamo colazione cambiando argomento ma ogni tanto ci sorprendiamo a ridere da soli.
- Senti Liam, se vuoi uscire con Harry oggi va bene. Io e Louis dobbiamo comunque uscire da soli, non farti problemi. -
Tutti scoppiano a ridere, Harry comprese e Liam non può che arrendersi.
- Giuro che se quello che è successo esce da questa casa sarete morti. -
Niall annuisce deciso. – Te lo giuriamo. -
Poi Liam si alza scuotendo la testa e noi torniamo a ridere.


Passiamo tutta la giornata a girovagare per la città.
Andare in giro con Louis senza altra gente che ride e fa battutacce è tutta un’altra cosa, mi sento più leggera.
- Credo sia meglio tornare a casa ora, o non arriveremo in tempo per il tuo appuntamento con Hayley. -
Così torniamo indietro e io raggiungo il parco giusto in tempo.
La trovo seduta dove ero io il giorno precedente e appena mi vede mi saluta raggiante.
Studiamo per quasi due ore e poi smettiamo e cominciamo a chiacchierare.
- Allora Maya, alloggerai nel campus? -
Non devo fare il nome di Zayn, non devo fare il nome di Zayn, non devo fare il nome di Zayn.
- No, vivo qui vicino con il mio ragazzo e un po’ di amici. Tu invece? -
- Io nel campus. Ah quindi sei fidanzata! Da quanto? -
Dio no, non poteva cominciare a fare domande o saremmo arrivate a parlare di Zayn, ne sono certa.
- Emm, tre mesi più o meno. Parlami di te però! Come mai vuoi prendere biologia? -
- Sono sempre stata appassionata, sin da piccola. – però il suo unico interesse ore sembrava essere quello di farsi gli affari miei. – Come si chiama? Il tuo ragazzo intendo. Io vivo qui e magari lo conosco! -
- Oh magari no.. Si chiama Louis. Ma non esce molto, non l’avrai mai visto. -
Lei sgrana gli occhi. – Non dirmi che è Louis Tomlinson! – dalla mia faccia capisce che è così e cerca di ricomporsi. – Santo cielo è proprio un bel ragazzo! Mi dispiace per tutte le civette che riceveranno la notizia che è occupato quest’ anno!  -
Mi metto a ridere un po’ imbarazzata e un po’ sollevata che non abbia aperto il discorso tabù.
- Già, immagino come possono essere fastidiose. Speriamo non creino problemi o ci penso io. -
Rise anche lei. – Ma si, credo si arrenderanno. Poi ci sono i suoi amici comunque no? Aspetta non mi dire che vivi con loro! Dividi la casa con Niall, Liam e il resto? -
Cavolo, e ora? Annuisco senza parlare e lei sgrana nuovamente gli occhi.
- Santo cielo.  Emm, io sono stata fidanzata con Zayn un anno fa e l’ho lasciato per un altro quindi non siamo affatto in buoni rapporti.
Praticamente ci ignoriamo, facciamo finta di non conoscerci, o peggio credo che lui faccia finta che io non esista. Non ti ha parlato di me vero? -
Credo di essere diventata rossa in faccia ma scuoto la testa cercando di essere naturale.
- Oh no, vivo lì da poco e non sono molto in confidenza con i ragazzi. -
- Beh scommetto che si arrabbierà parecchio quando scoprirà che stai aiutando proprio me, la sua ex. -
Le sorrido. – No, io penso di no -
Continuiamo a parlare finche non si fa buio e ci salutiamo dandoci appuntamento il giorno dell’esame.
Torno a casa e tutti mi stanno aspettando, soprattutto Zayn.
- Ti prego dimmi che non ha fatto il mio nome. -
Chiudo gli occhi, li riapro e me lo trovo davanti con lo sguardo  supplichevole.
- Emm, si l’ha fatto. -
- Cazzo. Che ha detto? – sembrava leggermente arrabbiato con me.
- Niente di che, ha parlato del fatto che vi ignorate e che ti saresti arrabbiato sicuramente se ti avessi detto che io passo del tempo con lei. -
Zayn si butta sul divano coprendosi la faccia con le mani e io lo raggiungo.
- Mi dispiace, è tutta colpa mia, se non fossi venuta qui non avresti dovuto pensare a lei. -
Louis cerca di replicare ma Zayn lo interrompe e si gira per guardarmi.
- Maya smettila di rimproverarti, non è colpa tua. Sono io che non riesco ad andare avanti e a chiudere una porta del passato e mi odio per questo, perché continuo ad amarla anche se non è più tempo per noi. -
Aveva quasi le lacrime agli occhi e i suoi amici sembravano altrettanto tristi.
Doveva aver passato proprio un brutto periodo per quella storia.
Mi avvicino e lo abbraccio cercando di confortarlo.
- Non puoi odiarti per questo. Sei innamorato, è naturale che provi tutto questo.
Lo supererai Zayn, ti aiuteremo noi. -
Scioglie l’abbraccio e mi sorride grato e una lacrima gli scende sulla guancia.
L’asciugo con l’indice e gli sorrido a mia volta. L’avrei aiutato, non l’avrei lasciato solo.
Sento due braccia che mi cingono da dietro. – Non è fantastica? -
Scoppiamo tutti a ridere e cominciamo a cucinare senza pensare al resto.


--------------
ei voi piccole birbe, scusate l'attesa! 
Spero vi sia piaciuto, continuerò prestissimissimo :D
bacions

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Capitolo 14
*** Today is the day. ***


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-In bocca al lupo Emme! Chiamami appena hai finito ok? Ti voglio bene! -
E’ arrivato. Il grande, terribile, temuto giorno del test è arrivato.
Mi sento maledettamente agitata e insicura, ma continuo a ripetermi che è tutta colpa dell’ansia.
- Tesoro stanno chiamando quelli con la tua lettera, devi andare. -
Mi volto verso Louis e lo bacio cercando un po’ di speranza.
- Sta tranquilla geniaccia, non hai fatto che studiare questi giorni, ce la farai! -
Abbraccio Harry e gli altri e poi corro nella sala.
Sto per giocarmi il mio futuro lì dentro.


LOUIS

- Ragazzi se non volete aspettarla non c’è problema, tornate a casa! -
Liam scuote la testa deciso e così anche gli altri.
- Tranquillo Lou, sappiamo che sei più preoccupato di lei. -
Accenno un sorriso.
E’ vero, sono preoccupato. Non perché non mi fidi delle sue qualità, anzi.
So che è davvero preparata e se la caverà benissimo, solo non riesco a pensare cosa potrebbe succedere se non passasse e dovesse tornare a casa, lontana da me.
Non potrei reggere quella distanza.
- Andiamo a prenderci un caffè intanto, così passiamo il tempo ti va? -
Ci avviamo verso il bar del campus e ci sediamo nei tavolini fuori.
- Louis, credi di essere innamorato di Maya? – Niall mi guarda assorto nei pensieri.
- Si, perché me lo chiedi? -
Lui non è mai stato veramente fidanzato a parte parecchie storielle di una notte con le ragazze dell’università.
- Perché quando la guardi hai uno sguardo diverso, sei quasi in estasi. E’ come se fosse il centro del mondo, ciò che ti rende attaccato alla terra. Non lo so, non sono mai stato innamorato, ma guardandoti credo sia una cosa magnifica. -
Già, è davvero una cosa magnifica.
- Sai Niall, non ci ho mai fatto caso. Comunque credo di essere cambiato parecchio da quando conosco Maya. Mi ha fatto scoprire così tante cose e ora guardo tutto sotto un’altra prospettiva.
Chissà forse è proprio l’amore di cui parli tu a farmi questo. -
Harry sbuffa sonoramente, ma sembra divertito. – Andiamo ragazzi, basta con tutta questa dolcezza e romanticismo! Parliamo di cose più serie invece. L’avete fatto vero? -
Lo guardo sorridendo,  è sempre il solito Harry. –Tu che dici? -
La sua faccia si apre in un sorriso a trentadue denti e cerca di battermi il cinque ma io scuoto la testa divertito e Liam gli da una gomitata per fargli capire che è un idiota.
- Non crescerai mai Hazza. -
Passiamo tre ore seduti lì, in cui Niall svaligia tutto il bar e Zayn tutto il distributore di sigarette.
Poi noto che la gente comincia ad uscire dalla sala e ci avviciniamo all’entrata mettendoci seduti sul muretto.
La vedo arrivare verso di noi. Ha uno sguardo preoccupato, cerca di farmi capire qualcosa, ma in mezzo a tutta quella gente non capisco.
Poi quando è troppo vicina ormai mi accorgo di una cosa che avrei dovuto notare prima.
C’è Hayley con lei.
Dovrei essere preoccupato anche io, ma vedendola non posso fare a meno di prenderla in braccio e stringerla forte. - Piccola com’è andata? -
- Benissimo, credo di aver risposto esattamente a tutto! – sento la sua felicità nella voce,  ma anche preoccupazione e imbarazzo.
Si avvicina al mio orecchio – Non ho potuto salutarla prima, ora Zayn mi uccide. -
Mi giro verso il mio amico che sembra pietrificato a guardare Hayley.
Lei non lo guarda, cerca di posare lo sguardo su altri studenti così da trovare qualcuno che conosce probabilmente. Non sappiamo che fare, così mi presento per rompere il ghiaccio. In fondo è sempre l’amica della mia ragazza.
- Ciao, sono Louis.  -
Lei si volta verso di me e mi sorride timida. – Oh, io sono Hayley piacere! Sei il ragazzo di Maya giusto? -
- Già. – annuisco e per fortuna Maya arriva in soccorso.
- Hei Hayls perché non ci prendiamo qualcosa al bar? Stamattina non ho mangiato molto per l’agitazione. -
Lei annuisce e si allontanano senza salutare.


Aspettiamo un quarto d’ora in cui Zayn si distrugge le unghie e fuma tutte le sigarette che gli rimangono quando poi torna Maya da sola.
- Scusa ti giuro non ho avuto scelta. Lei era imbarazzatissima e non credo abbia voglia di ripetere una situazione del genera quindi stai tranquillo, non l’avrai intorno per un bel po’ di tempo. -
Zayn la guarda malissimo, non vorrei affatto essere al suo posto.
- Non l’avrò intorno per un bel po’? Andiamo alla stessa università Maya, la dovrò vedere ogni giorno! -
Già, ha ragione ma lei non c’entra niente.
- Zayn non puoi prendertela con Maya però -
Si volta verso di me e annuisce. – No, non ce l’ho con lei. E’ che mi infastidisce il fatto che dovrò vedere Hayley tutti ti giorni. Scusa Emme, non volevo prendermela con te. -
- Sta tranquillo, non c’è problema. Andiamo a casa prima che combini qualcos’ altro. -


MAYA

Entriamo in casa e non faccio nemmeno in tempo ad entrare che Liam e Niall si fiondano sul divano per occupare i posti.
- Non mi dite che c’è la partita anche a quest ora! -
Tutti scuotono la testa ridendo. – No, era solo per farti capire che tocca a te cucinare. -
Louis scoppia a ridere guardandomi. Sta sicuramente pensando a quando ho cucinato per lui a casa mia e ho finito per arrendermi.
- Lascia stare, faccio io! – gli do un bacio riconoscente e vado in camera mia a sistemare la roba.
Poggio tutti i libri che mi sono portata per ripassare fino all’ultimo minuto sulla scrivania e noto la scatola di legno che mi ha dato la nonna alla mia partenza. Non sono riuscita ad aprirla ancora.
La prendo e la porto dai ragazzi facendomi posto sul divano.
- Mi aiutate ad aprirla? -
Proviamo in tutti i modi ma niente, non cede nemmeno di un millimetro.
- Te l’ho detto che è magica! -
- Deve esserci un modo per aprirla! Vado a chiamare Susan, magari riesce a ottenere qualche indizio dalla nonna. -
Compongo il numero di Esse e lei risponde subito.
Parliamo del mio esame, della vita in generale, dei problemi che sta avendo lei con Marcus e alla fine le chiedo come sta mia nonna.
- Alla grande, è solo un po’ triste perché non ci sei più ma vedrai che ci farà l’abitudine. -
Saluto la mia migliore amica chiedendole di chiarire la storia della scatola e mi metto a tavola.
- Che dice Susan? – mi chiede Louis con la bocca piena di pasta.
- Chi è Susan? -
- La mia migliore amica, Harry. Sta bene, credo che si stia lasciando con Marcus però. -
Harry si fece attento. – Abita dove abitavi te? -
Annuisco sospettosa e lui continua con le domande. – Perché non la fai venire qui per distrarsi un po’ -
Scoppio a ridere. – Non è il tuo tipo Harry, mi dispiace. -
- Hey, volevo solo essere carino, non avevo niente in mente! -
- Certo angioletto. -
Zayn interrompe la discussione. – Ho deciso. -
Tutti ci giriamo verso di lui – Cosa? -
- Parlerò con Hayley. -
Lo guardo entusiasta, anche se sembro essere l’unica. – Bravissimo Zayn, è la cosa migliore che puoi fare. Sii sincero e dille tutto quello che devi e vedrai che ti sentirai meglio. Giusto? -
Guardo gli altri per avere un po’ di approvazione ma loro cercano di non incontrare i miei occhi.
Sbuffo. – Siete dei codardi, non dargli retta Zayn, stai facendo la cosa giusta. -
Gli metto una mano sulla spalla e lui mi sorride riconoscente. – Grazie Emme. -


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Saaaalve! :D
Spero questo che questo capitolo vi piaccia!
scriverò presto una storia nuova e indovinate chi sarà la protagonista? Lottie .. non ne sono ancora certa però.. ci sarebbe qualcuno disposto a leggerla? :D
Un bacione a tutte voi! <3
Fatemi sapere! Bacio! <3

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Capitolo 15
*** You made the right choise. ***


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-Smettila Emme, non siamo ancora entrati e già sei agitata! -  mi rimprovera Harry cercando di tranquillizzarmi.
Mi hanno presa, sono entrata.
Non riesco ancora a crederci, credo sia un sogno.
Una settimana prima controllando la posta ho trovato la lettera di risposta all’esame e Louis dopo averla aperta mi si è buttato addosso felice, e i ragazzi con lui. E’ stato uno dei giorni migliori della mia vita, quello che aspettavo da più tempo di tutti;
Non posso davvero credere di essere ufficialmente una ragazza universitaria, è troppo eccitante e nuovo per me, mi dovrò abituare e i ragazzi mi daranno una mano.
- Lo so Harry, sono entusiasta, ho così tante materie interessanti oggi! -
Mi volto verso di loro, che stanno sistemando la loro roba prima di entrare nelle rispettive classi e saluto Louis dandogli un bacio sfuggente sulle labbra. Lui però mi stringe e mi sussurra nell’orecchio qualcosa che solo io riesco a sentire e che mi fa calmare e sentire più felice.
Sono così fortunata ad averlo, è diventato indispensabile.
Girandomi guardo Zayn e mi ricordo subito un particolare che avrei dovuto dirgli tempo prima e mi do della stupida.
- Oddio Zayn, Hayley è stata accettata! Sei pronto? -
Avevamo lavorato parecchio su questa faccenda. Io avevo fatto da manichino e lui si era sfogato, mi aveva sputato tutta la verità in faccia in diversi modi, più o meno disperati, e alla fine ero riuscita ad aiutarlo a creare un discorso non troppo esagerato ma che chiarisse il concetto.
Grazie a questo mi sono avvicinata molto a lui e  abbiamo stretto un forte legame, lo capisco soprattutto dal fatto che non riesce a smettere abbastanza di ringraziarmi.
Dopo la notizia che gli ho appena dato mi guarda allibito e sgrana gli occhi.
- Ti sembra una notizia facile da dimenticare di dirmi? Cazzo, non ce la posso fare.-
Niall scoppia a ridere e gli dà una pacca sulla spalla comprensivo. – Rilassati fratello, è come quando parli davanti a Maya, niente di più. Respira.-
Tutti quando gli sorridiamo incoraggianti e lui si rilassa leggermente. Tra me e lui non si sa chi è più nervoso, anche se per ragioni differenti.
Ci sediamo sul muretto vicino l’entrata aspettando che si faccia ora e non posso far a meno di notare uno scoiattolo che si avvicina ai nostri piedi.
Sorrido entusiasta e mi accuccio per accarezzarlo e stranamente lui mi guarda curioso e sale sulla mia mano.
E’ così piccolo e tenero che non posso fare a meno di accarezzarlo e non noto nemmeno le facce sbalordite di Liam e i ragazzi che mi fissano.
- Non ci fate caso ragazzi, è fissata con gli animali. La prima volta che sono andato a casa sua mi ha presentato un’iguana. -
Tutti scoppiano a ridere ma poi si rendono sconto che Louis non sta scherzando e mi guardano imbarazzati.
- Maya di solito qui in città evitiamo di toccarli gli scoiattoli – mi dice Niall leggermente schifato.
- Perché? Sono così carini. – poi lo lascio andare e mi volto verso il mio ragazzo. – Comunque Lou, non ci sto in fissa. -
Lui mi guarda scettico e sorride. – Tesoro ci stai in fissa e anche parecchio. Parli con i delfini, giochi con foche, pinguini e non so che altro e hai una giungla dentro casa, se non è ossessione questa! -
Gli do uno schiaffo sul braccio e faccio l’offesa. – Amo gli animali, non vedo qual è il problema! Non li ho mica portati dentro casa vostra, li ho lasciati da mia nonna, soli soletti e tristi di non vedermi ogni giorno. -
Lui scrollò la testa e alzò le mani. – No, non cercare di farmi sentire in colpa! Ti immagini Ettore in casa con noi? No, abbiamo già un animale e ci basta. – dice indicando Harry.
Rido e così anche gli altri e Harry facendo finta di niente si alza.
- E’ ora gente! -
Oddio, di già? Prendo la borsa e corro verso l’entrata, poi mi volto, torno indietro ricordandomi di non sapere dove si trova la mia aula e prendo sotto braccio Zayn che si è offerto di accompagnarmi.
Gli altri si dirigono verso le loro classi e rimaniamo soli così ne approfitto per parlargli.
- Allora facciamo così, ci vediamo alla fine della lezione al bar all’esterno. Tu ti devi sedere ad un tavolino, magari leggi un libro così facendo finta di niente, e io mi avvicino con Hayley come se niente fosse ok?  -
Lo vedo annuire poco convinto.
- Zayn è un piano perfetto, fidati di me! – Siamo arrivati davanti all’aula così gli do un bacio sulla guancia e corro dentro.
Rimango colpita dal primo istante. E’ immensa, proprio come nei film! Non credo ai miei occhi, c’è tanta gente dentro che sta prendendo posto, spero solo di trovare Hayley.
Scendo la scala laterale avvicinandomi di più alla cattedra del professore e riconosco la chioma bionda fortunatamente così mi avvicino e mi siedo vicino al lei che mi accoglie entusiasta.
- Maya, non è grandioso? E’ una favola, fantastico, assolutamente fantastico. Non posso cedere di essere davvero qui!  -
Continuiamo a chiacchierare felici che le nostre vite stiano andando proprio come avevamo sempre sperato finche non entra l’insegnante e ci facciamo attente.
Passo due ore indimenticabili in cui per la maggior parte ascolto cose che già so, e per questo devo ringraziare il parco marino, ma è così strabiliante sentirle dire da un docente.
Anche Hayley sembrava contenta tanto quanto me, così non fu difficile persuaderla ad andare a prendere qualcosa al bar.
Quando ci cominciamo ad avvicinare mi accorgo che Zayn è già lì, seduto proprio come gli avevo detto e intento a leggere.
Ci avviciniamo a lui e la mia amica si accorge troppo tardi della sua presenza infatti mi da una gomitata.
- Ei Zayn! Com’è andata la ripresa delle lezioni? -
Lui alza gli occhi dal libro per guardarci e cerca di essere più naturale possibile e ci sorride.
- Ei, benissimo. E a voi com’è andato il primo giorno? -
Io mi siedo vicino a lui buttando la borsa sul tavolo e Hayley si siede accanto a me leggermente in imbarazzo.
- E’ stato grandioso, davvero meglio di come mi aspettavo. Oh, ecco Louis, torno subito! -
Mi alzo prendendo la borsa, visto che non ho davvero intenzione di tornare e li lascio soli a guardarsi imbarazzati. Raggiungo gli altri ragazzi e faccio l’occhiolino a Liam che sorride.
- Sei perfida. -
- Che dici, gli sto facendo un favore!  Guarda, stanno parlando e sembra anche che vada bene. –
Harry annuisce e mi da il cinque. – Già, non ci resta che aspettare il responso. -
Rimaniamo un quarto d’ora nascosti tra gli altri studenti per non sembrare troppo invadenti e poi quando Hayley se ne va cerchiamo di attirare l’attenzione di Zayn per farci raggiungere.
Appena arriva il suo viso si apre in un sorriso sornione e entusiasta e mi abbraccia di slancio.
- Sei grande, sei grande, sei grande! -
Rispondo a quell’abbraccio riconoscente. – Si questo lo so. E’ andata bene quindi! -
Lui annuisce. – Più che bene, abbiamo cercato di chiarire la situazione e a quanto pare ci vorrà un po’ di tempo, così ne abbiamo approfittato per darci appuntamento domani sera al pub. -
Tutti scoppiamo a ridere felici e lo abbracciamo.
E’ davvero contento, la sua faccia è diversa, più distesa, più sincera, più realizzata.
Azzarderei a dire anche che sembra più vera e di questo mi prendo tutto il merito.
Torniamo a casa e la felicità continua ad aleggiare su di noi, così passiamo tutta la giornata a festeggiare giocando alla play station
Cioè loro festeggiano giocando e io studio al tavolo vicino al divano cercando di concentrarmi tra un grido e l’altro.
Sono troppo felice per Zayn per andare a chiudermi in una stanza da sola, ma non posso fare a meno di leggere i libri che mi sono stati assegnati qualche giorno prima.
- Emme sei troppo esagerata, prenditi una pausa! Hai cominciato oggi e già hai quasi finito un libro! -
Io alzo lo sguardo dal libro e gli faccio la linguaccia e lui scuote la testa rassegnato e guarda Louis che termina la partita stracciando Niall e si avvicina  a me.
- Hai ragione Harry però, non fai che studiare ultimamente. Dov’è finita la Maya solare e spensierata? -
Dove è finita? Sono qui, perché mi stanno dicendo tutto questo?
Lo guardo interrogativa e lui alza le spalle lasciando cadere il discorso. Non sarebbe finita qui, mi deve delle spiegazioni.
Mi alzo sbadigliando e prendo il mio cellulare dalla tasca della giacca.
Devo chiamare Susan, le devo raccontare della mia giornata!
Esco in terrazzo e mi rendo conto che comincia a fare davvero freddo. Ormai sono due mesi che vivo con i ragazzi e il tempo sembra essere volato, anche se casa mia mi manca da morire.
telefono alla mia migliore amica che risponde subito e cominciamo a parlare come al solito del più e del meno e poi di problemi sempre più grossi, che insieme riusciamo sempre a risolvere.
Mi manca da morire e vorrei stringerla tra le braccia ogni volta che la sento, ma mi accontento della sua voce.
- Emme c’è qualche problema? Ti sento spenta, non sei felice come mi aspettavo. -
Perché anche lei con questa storia?
- Sto alla grande Esse! -
- Non lo so, non sembri la stessa. Magari è solo una mia impressione. Senti, quando ci vediamo piuttosto? -
- Al più presto! -
Cerchiamo di trovare un momento che vada bene ad entrambe e non ci riusciamo, così rimandiamo la decisione al giorno dopo salutandoci.
Torno dai ragazzi e Louis è il primo a chiedermi della mia amica, seguito da Harry, curioso come al solito.
- Sono sue mesi che non vedo ne lei ne la nonna. Sto pensando di fare un salto a casa. -
Lo guardo per ascoltare cosa ne pensa e lui annuisce deciso.




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Salve gente! 
Scusate ma per il prossimo capitolo ci vorrà un po'.. Ho una scambio culturale in corso e non posso proprio stare al pc ç.ç
Spero aspettiate comunque, un bacione a tutti! <3

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Capitolo 16
*** I love surprises! ***


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Dopo una settimana abbiamo deciso di partire.
Controllo che tutto sia nella borsa e poi raggiungo Louis e Harry in macchina.
- Non ho ancora capito perché vuoi venire con noi, Harry. – gli dico sospetta, e lui alza le spalle.
- Voglio farmi un giro, tutto qui! -
- O magari vuoi vedere Susan. – gli dice Louis, ridendo.
- Si, anche quello. -
Scuoto la testa divertita e sorrido. – Vedremo, non credo sia il tuo tipo, ma staremo a vedere. -
Partiamo e come al solito, mi addormento.
Vengo svegliata da Harry che mi infila un dito nel naso e da una voce familiare.
- Nonna! – grido, senza nemmeno fare caso al mio amico, e mi precipito fuori dalla macchina per abbracciarla.
- Mi sei mancata piccola peste, bentornata a casa. – mi sussurra, poi mi lascia andare e abbraccia Louis.
Harry, uscito dalla macchina, si avvicina e si presenta a mia nonna, scherzando come se si conoscessero da sempre e poi si comincia a guardare intorno.
- Non è ancora arrivata, viene nel pomeriggio. – gli dico e lui assume un’espressione stupita.
- Non so di cosa stai parlando, cara. -
E sparisce dentro casa, seguendo la nonna e Louis.

Sono le quattro del pomeriggio e abbiamo appuntamento con Susan, lì al parco.
Siamo seduti sull’erba, io e Louis abbracciati, mentre guardiamo Harry che gioca con Ettore, che nemmeno ci accorgiamo di quando arriva la mia amica.
Sentiamo solo qualcuno che ci si avvinghia addosso, fino a farci cadere stesi a terra.
Io, dopo essere riuscita a liberarmi da Louis che ride, mi volto e la trovo lì, sorridente e felice e mi lancio tra le sue braccia.
- Oddio Emme, quanto mi sei mancata. – mi dice stringendomi, e io faccio lo stesso.
- Anche tu, tesoro! – poi ci lasciamo e la lascio salutare Louis.
Harry, che aveva lasciato stare il mio cane, si avvicina con un’espressione strana e mi da una gomitata, per farmi ricordare che loro non si conoscevano.
Sorrido. – Oh, lui è Harry, uno dei ragazzi con cui vive Louis. – poi noto il suo sguardo deluso e divertito. – va bene, è anche nostro amico. – aggiungo dandogli una pacca sulla schiena.
Susan sembra molto attenta ad ogni particolare, e il ragazzo lo stesso.
Si guardano per qualche secondo, poi Harry si avvicina tendendo la mano  e lei la stringe sorridente.
- E’ un piacere conoscerti, Harry. Maya mi ha parlato di te. -
Lui si volta verso di me interrogativo, e io faccio spallucce. – Non ti credere importante ora, le avrò menzionato si e no il tuo nome! -
Susan ride. Quanto mi è mancata la sua risata!
- Sempre la solita. Non è vero, mi ha detto che sei un tipo simpatico e divertente, e un buon amico. -
- Ah si? Ma come sei dolce, Maya. – si avvicina verso di me e mi abbraccia stritolandomi.
- Lasciami, ti prego! – urlo, ridendo, e Louis, anche lui senza trattenere le risate, viene a salvarmi dall’amico.
- Smettetela ragazzi. Sentite, è ora di pranzo, perché non andiamo a mangiare fuori? -
Io annuisco e così gli altri. – Andiamo da zia Lisa, allora! -
Arriviamo al ristorante in un attimo e l’accoglienza, come mi ero aspettata, è delle migliori.
Lisa non fa che abbracciare me e Louis, e scherza con Harry, che credo si sia innamorato di quella vecchietta.
Ci sediamo al tavolo e mangiamo tantissimo, o meglio, Louis e Harry lo fanno. Poi la zia prende una sedia e si accomoda vicino a noi per una chiacchierata.
- Allora giovinetti, raccontatemi qualcosa della città! – dice entusiasta.
Io parlo per prima. – Non c’è gran che da raccontare, noi perlopiù studiamo. Usciamo qualche volta la sera, ma ultimamente quasi mai. -
Louis e Harry sbuffano e Lisa si gira verso di loro, interrogativa.
- E’ che Maya è diventata una morta, non fa che studiare e studiare e studiare, costringendo anche noi. Non sono mai andato così bene ad un esame fino ad ora. – dice Harry scuotendo la testa.
Io gli tiro un pezzo di pane. – Non mica una cosa brutta, sai! Vi sto portando sulla retta via. -
Continuiamo a chiacchierare, poi mi squilla il telefono, così mi alzo per rispondere, lasciandoli soli al tavolo.
E’ Zayn, che mi annuncia di essere tornato con Hayley, e questo non fa che aumentare la mia felicità.
Torno indietro correndo per dare la buona notizia e trovo tutti e quattro a parlottare.
Non ci faccio caso. – Zayn è tornato con Hayley! – grido, e Harry e Louis si alzano in piedi di scatto, urlando felici.
Ogni volta che li vedo così, capisco quanto possano volersi bene tra loro. Sono fratelli davvero, quei cinque.
Susan sorride anche lei, vedendoli,  e poi si volta verso di me.
- Voglio dirti una cosa, Emme. – io mi siedo rivolta verso di lei, curiosa, e aspetto che continui.
- Ho preso una decisione qualche giorno fa, solo non ti ho detto niente perché cedevo fosse un po’ difficile da realizzare. Poi ora ho parlato con Louis e Harry e hanno deciso di darmi una mano. -
Fa una pausa, mi sorride entusiasta. – Ho deciso di trasferirmi anche io in città, voglio studiare, voglio crescere. Voglio andare via da qui.
Ho sentito quelli dell’università e hanno detto che per il corso di architettura non c’è problema, ci sono ancora dei posti liberi, devo solo fare un test iniziale, quindi è sicuro al 90% che mi prenderanno. -
Oddio. Una notizia così bella e così rande non può essere detta in un attimo.
Mi ci vuole qualche secondo per realizzare ciò che ha detto, e poi mi butto tra le sua braccia.
- E’ fantastico, Esse! Oddio, ti rendi conto, staremo tutto il giorno insieme. Che notizia. Potevi dirmelo prima. Anzi no, hai fatto bene così, è stata una sorpresa fantastica … -
Continuo a parlare con frasi sconnesse per qualche minuto e poi Harry si schiarisce la gola, per attirare la mia attenzione.
- Non so se hai capito, Maya. Susan vivrà con noi, a casa nostra, nella tua stanza! – dice ridendo e io faccio lo stesso, dopo aver guardato lui e il mio ragazzo con riconoscenza.
- Grazie ragazzi, non so come farei senza di voi. -
Loro si guardano soddisfatti e poi continuano a parlare con zia Lisa.
Io e Susan, invece, ci alziamo, lasciandoli lì, e andiamo a preparare tutto ciò che serve per partire.




Siamo a cena dalla nonna.
Harry e Susan stanno giocando con la mia iguana, mentre io e Louis stiamo provando a cucinare.
- Ora metti tutto nella padella senza far cadere niente, mi raccomando! – mi dice lui e io ci provo, con successo.
- Visto? – gli dico soddisfatta, e lui annuisce sorridendo.
- Stai diventando una cuoca provetta! Ora riesci anche a versare un sugo nella padella! Il prossimo passo è imparare a sbucciare le patate. -
Gli do uno schiaffo sulla spalla, sorridendo, e gli strappo una risata.
Poi entra la nonna, spensierata come non mai, e ci stampa un bacio sulla guancia.
-Che bello avervi qui, ragazzi miei! Siete proprio sicuri di dover partire domani? -
- Si nonna, non possiamo stare via molto. – dico io, lavandomi le mani, e noto un velo di tristezza nel suo sguardo.
- Avete ragione, studiate, studiate, studiate! Non date retta alle chiacchiere di una vecchia come me.
Ora lasciate fare a me, tra mezzora si cena! -
Usciamo dalla cucina e raggiungiamo i nostri amici.
- Credevo che Louis scherzasse, invece hai davvero uno zoo! – dice Harry incantato.
- Si, sono così dolci, non trovi? – Ettore si avvicina e appoggia il muso sulle mie gambe, così ne approfitto per coccolarlo un po’.
Non ero mai stata tanto tempo senza di lui, mi è mancato così tanto.
Harry annuisce, ma poi si volta verso Susan. - Vedrai, c’è così tanto da vedere in città, ti piacerà sicuramente! -
Le piace, si vede lontano un miglio, e anche Louis sembra essersene accorto.
Non dico niente, sarebbero una coppia carina quei due, e per la mia amica voglio solo il meglio.



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Eccomi qui di nuovo, gente!
Scusate se vi ho fatto aspettare, cercherò di scrivere più spesso.
Oh, ho cominciato un'altra fan fiction, se volete segiurla. Vi lascio qui il link -  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=993497&i=1 - 
Non ho altro da aggiungere, a parte ringraziarvi per essere così gentili con le recenzioni. 
Un bacione a tutti! <3


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