Hoshi ni negai wo

di Speedlink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 1 - Noi due ci odiamo! ***
Capitolo 2: *** Episodio 2 - Ho detto che noi due ci odiamo!! ***
Capitolo 3: *** Episodio 3 - Uffa!!! Noi due ci odiamo!! Non voglio ripeterlo più! ***



Capitolo 1
*** Episodio 1 - Noi due ci odiamo! ***


Salve a tutti

 

Salve a tutti! Questa sarà una storiella breve (tre capitoli) è un po’ fuori di testa…anzi parecchio (ma chi mi conosce non dovrebbe stupirsi più di tanto…)! Spero tanto che il suo messaggio (perché, incredibilmente, un messaggio c’ è!) arrivi a tutti i lettori, ognuno dei quali poi interpreti a suo piacere.

Solo due avvertimenti: il riferimento “Antiqua Illusione” è ad una mia vecchia storia, pubblicata su EFP, dalla quale traggo lo spunto per l’ ambientazione. Per chi non la conoscesse, non preoccupatevi, non è assolutamente necessario per capire questa storia!

La sigla, invece, è il testo della canzone (che da il nome alla storia) “Hoshi ni negai wo” di Chieko Kawabe, che vi consiglio di ascoltare perché molto carina e dolce. La sigla finale, alla fine del capitolo, è la mia personale traduzione del testo originale giapponese.

Bando alle ciance, buona lettura!

 

 

 

 

(sigla iniziale…come in un anime!! Eh eh!)

 

Hoshi ni negai wo

Mado no soto wa yotei tojikometa ame
"Kyou wa gomen, to ka omou nara mukae ni kite"
Iitai kedo dame da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chitto mo oitsukenai

Ato san jikan de kyou ga owatchau n da yo?
Ashita aeru kedo oyasumi ga kikitai dake
Kenka nante iya da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau nara
Anata ni mottomo chikazukitai

Konna mainichi de mo
Zutto tsuzukimasu you ni
"Omoide ni naritakunai"

Kitto...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau kara
Anata ni mottomo chikazukitai

Hitotsu no kumori mo nai aozora ni
Futari de naretara ii ne

 

(Chieko Kawabe)

 

 

 

Salve a tutti!

Mi presento, io sono Speedlink.

E sono…

 

 

….L’ AUTORE DI QUESTA STORIA!!! (applausi)

 

In questo momento, vi parlo in diretta dal liceo-collegio Sagashima.

Questo collegio, rinomato per il suo lusso e la qualità dell’ insegnamento, è purtroppo stato anche teatro di una strana, tragica, romantica vicenda.

In questo liceo succedono cose assai strane…la realtà spesso si deforma, segue un flusso tutto particolare e raramente la logica umana riesce ad accettare appieno ciò che qui accade, perché è difficile comprendere la ragione delle cose.

 

La verità è che certe cose NON hanno una ragione.

 

Parli del diavolo…ecco per l’ appunto che passano davanti ai miei occhi i quattro protagonisti di quella strana, tragica, romantica vicenda: Kenichi, Shinji, Yuki ed Akiho.

Chiacchierano allegramente.

Ma non siamo qui per parlare di loro.

(Come se non ne avessimo abbastanza!!)

Quella che cerchiamo è una nuova storia.

Nuovi personaggi.

Nuove situazioni.

Nuove emozioni.

Nuovi colpi di scena.

Insomma, per dirla tutta, nuove idee. E quale terreno migliore per la ricerca di nuovi spunti, se non proprio il liceo Sagashima, teatro di quella strana, tragica, romantica vicenda?

 

Per cui lasciamo perdere “Antiqua Illusione” e cerchiamo in una nuova classe.

 

Ecco, da qui sento provenire un vociare interessante.

Entriamo.

 

….

 

Perfetto!!!

Erano proprio questi i personaggi che stavo cercando per la mia nuova storia!!

Sì, sono perfetti!!!

 

Davanti a me, un ragazzo e una ragazza si stanno accarezzando le guance l’ un l’ altra.

Yuhuuu!!! Un inizio scoppiettante!!!

IT’S SHOW TIME...anzi, no...IT’S SHOJO TIME!!!

Ok, vi descriverò la scena nei minimi particolari!

 

Lei sfiora delicatamente la guancia di lui e dice:

            -“Come sei dolce, mio Takeshi!”

Lui sfiora delicatamente la guancia di lei e dice:

            -“Anche tu sei dolcissima, mia Chise!”

 

Takeshi all’ improvviso ha un’ illuminazione: batte i palmi delle mani su un banco ed esclama forte:

            -“Chise, ho un’ idea! Perché non ci mettiamo insieme?”

Chise risponde, commossa:

-“Oh, amore mio! Temevo che non me l’ avresti mai chiesto!”

 

I due si tengono per le mani e sfoggiano un sorriso da pubblicità del dentifricio.

E poi si guardano in cagnesco.

E poi sbottano insieme:

            -“NEANCHE MORTA!”

            -“NEANCHE MORTO!”

Si girano di spalle.

L’ intera classe ha assistito alla strana scena.

Chise torna a sedersi al suo posto.

Hina, sua vicina di banco, sospira e le chiede:

-“Ma perché tu e Takeshi finite sempre col litigare? E pensare che sareste un’ ottima coppia, se solo andaste d’ accordo!”

 

Anche io lo penso!!! Sareste fantastici, insieme! I protagonisti perfetti per una nuova, struggente storia d’ amore.

 

Chise si alza di nuovo in piedi, e questa volta si rivolge a tutta la classe, che la fissa in silenzio:

-“Ascoltatemi bene tutti quanti! Mettetevi bene in testa che io non mi fidanzerò mai con quel…COSO!”

 

Il coso…cioè Takeshi, appoggiato con la schiena al muro, le risponde con noncuranza:

-“MA CHI TI VUOLE?? CHI TI PENSA?? Ci sono tante ragazze in giro molto più affascinanti di te! Perché dovrebbe interessarmi la più sfigata di tutta la scuola?”

Chise si siede. Hina la scruta attentamente, e subito riconosce i segni premonitori. Questione di secondi, e la schiena di Chise prende a tremare.

            -“Chise…no, non fare così…”

Ma prima che Hina possa finire la frase, Chise lascia fuoriuscire un sonoro singhiozzo. Si alza e corre fuori dall’ aula, coprendosi il volto con le mani.

Hina prontamente la segue. Prima di oltrepassare l’ uscio, si volge verso Takeshi e urla:

            -“Guarda che cosa hai fatto! Vergognati!”

 

Fantastico!! Fantastico!! Che situazione iniziale!!

Ahhh, sento che verrà fuori un racconto coi fiocchi!!

 

Hina cerca di consolare Chise, che lacrima copiosamente nel lavandino del bagno.

            -“…dai, non piangere…”

Le accarezza la testa e tenta di abbracciarla, ma Chise si divincola.

            -“LO ODIO!! LO ODIO CON TUTTO IL CUORE!! GIURO CHE LO ODIO!!”

            -“Sai, sinceramente non credo proprio!”

            -“Cosa??”

-“D’ accordo, è uno…stronzo di prima categoria, stavolta lo ha ampiamente dimostrato. Ma anche tu, Chise, potresti evitare di litigarci continuamente! In fondo, chi te lo fa fare di sorbirti ogni volta le sue frecciate?”

            -“Guarda che non lo faccio mica perché mi diverto!”

 

Hina le fa uno strano sorrisetto.

-“E’ proprio qui il punto…secondo me, questo invece dimostra che la faccenda non è come tu la racconti!”

            -“Che vuoi dire?”

            -“Che non vi odiate affatto!”

            -“E cos’ altro, scusa?”

Hina sbuffa, esausta:

            -“Chise, ma devo proprio dirtelo io? Non ci arrivi da sola?”

            -“Che cosa??” urla lei, esasperata, con le lacrime che fanno luccicare i suoi occhi castani.

            -“Se te lo dico, prometti di non prendertela con me?”

            -“Promesso!”

Hina alza un dito e sentenzia, con aria da esperta:

-“Bene…insomma, è chiaro come la luce del sole che siete innamorati pazzi l’ uno dell’ altra!”

Chise reagisce all’ istante:

            -“Ma-ma-ma non è vero! Io non sono innamorata di quel….di quel…COSO!”

Hina ridacchia, maliziosa.

-“Sì, sì, certo! Ma a chi vuoi darla a bere, Chise? Perché non diventi più onesta con te stessa e non ammetti che lo ami? Dai, è talmente evidente…!”

-“No! Io non lo amo! Non l’ ho mai amato! Mi è sempre stato sui nervi! Non l’ ho mai sopportato! Perché non vuoi credermi?”

-“Ehi! Mi avevi promesso che non ti saresti arrabbiata! Ora sciacquati per bene la faccia e poi torna in classe!”

-“Non ci penso nemmeno!”

Hina apre la porta del bagno ed esce:

            -“Non preoccuparti! Ora vado io a dirgliene quattro!”

Non appena si ritrova sola, Chise si guarda a lungo nello specchio.

Tira su col naso rumorosamente.

            -“Io non lo amo…lo odio! Lo odio!”

 

Nel frattempo, Hina ha agganciato Takeshi e lo affronta a testa alta:

            -“Questa volta hai proprio superato il limite, Takeshi! Chise ha pianto parecchio!”

Takeshi replica, sfacciato:

            -“E che me ne importa? Piangesse pure, quella stupida!”

            -“Ma non hai un briciolo di cuore? Non capisci quanto la fai soffrire?”

-“Come-come? IO la faccio soffrire? E che ho fatto io di male? Semmai dovrebbe ringraziarmi! Sopporto il suo caratteraccio da quando ci conoscemmo, in prima media!”

-“Certo che siete entrambi due idioti cronici!! Ma perché continuate a farvi del male a vicenda in questo modo? Basterebbe che parlaste col cuore, una volta sola, e tutto si aggiusterebbe!”

-“Parlare col cuore? Che stai blaterando?”

-“Uff! Sei più scemo di lei! Ti rendi conto o no che la tratti male solo per nascondere a te stesso il fatto che le vuoi bene?”

 

Takeshi rimane un attimo interdetto, e balbetta nervoso. Poi scoppia a ridere:

            -“Ah ah ah ah ah! Questa è proprio buona!”

Si gira verso i suoi compagni:

            -“Ma l’ avete sentita? Ma da dove se l’ inventa che io….ehi, ragazzi, che avete?”

Silenzio.

            -“Pe-perché mi guardate così?? Mi fate paura!”

L’ intera classe gli risponde, a voci alterne:

            -“Perché è la verità!”

            -“Dai, finiscila di recitare la parte del duro!”

            -“Guarda che l’ abbiamo capito tutti quanti, è inutile che fai finta di niente!”

Le ragazze fanno coro a Hina:

            -“Hina ha ragione, dovete farla finita con questa recita, o continuerete a soffrire!”

            -“Si! Dovete dirvi cosa provate l’ uno per l’ altra, o la situazione non si sbloccherà mai!”

 

A quest’ ultima affermazione, l’ intera classe esplode in boati di approvazione.

Takeshi non sa più da che parte voltarsi, e muore dall’ imbarazzo.

-“Ma-ma che dite? Siete impazziti? Io non provo assolutamente niente per lei! State fraintendendo tutto!”

 

Hina ha un’ idea improvvisa.

            -“Ragazzi, ascoltatemi!”

Poi si gira verso Takeshi:

            -“Tu non ascoltare!”

 

Sottovoce, confabula con i compagni, poi:

            -“Ok, a Chise ci penso io! Vado!”

E scompare nuovamente oltre la porta.

Tutti ora fissano Takeshi.

            -“Che c’ è? Perché mi guardate così?”

 

Chise, nel frattempo, viene trascinata da Hina in una grande aula vuota.

            -“Ma che fai? Non dicevi di tornare in classe?”

            -“Ho cambiato idea! Entra e chiudi la porta!”

 

Poco dopo, dal corridoio si sentono voci concitate. Una di queste urla:

            -“No! Non ci voglio venire!”

Pochi secondi, e Takeshi viene sbattuto all’ interno dell’ aula.

Prima che Chise possa reagire, Hina si ritira in gran fretta:

            -“Buona fortuna, ragazzi!”

E si chiude la porta alle spalle, lasciandoli soli.

 

Silenzio.

Takeshi continua a mormorare:

            -“Ma sono impazziti? Mi hanno portato con la forza…”

Chise resta, in silenzio, a fissare il pavimento. I suoi occhi sono ancora provati dal pianto.

Takeshi si volta di spalle.

 

Passano circa due minuti di assoluto silenzio.

Poi, finalmente, Takeshi si muove verso la porta:

            -“Mi dispiace per prima.”

Chise non risponde.

            -“La tua amica dovresti proprio tenerla a bada! E’ convintissima che…”

Non continua.

            -“Vabbè, io me ne vado da qui. Ci vediamo.”

 

Ma, non appena apre la porta…

…sono tutti lì, che origliano!!!

Hina è in prima fila, l’ orecchio ancora teso.

 

            -“Che cavolo fate? Spiate??? Bastardi!!”

La classe protesta, delusa. Hina li rimprovera:

            -“Perché vi siete fermati proprio adesso?? Ci eravate quasi arrivati!”

 

Takeshi perde del tutto la pazienza.

            -“Adesso basta con questa storia!”

Si rivolge a Chise.

            -“Chise, ascolta. Dimostriamo a questi impiccioni che quello che dicono su di noi è falso!”

Chise rimane ancora a testa bassa.

-“Facciamoglielo vedere! D’ ora in poi non litighiamo più, non parliamo più, non ci guardiamo più neanche in faccia! Ignoriamoci del tutto! Ti sta bene l’ idea?”

 

Dagli spettatori arrivano esclamazioni di dissenso:

            -“Ma che dici? Sei rincitrullito?”

            -“Takeshi, stai sbagliando!”

 Hina è preoccupata, e chiama Chise da lontano:

            -“Chise…no…ricorda quello che ti ho detto…così soffrirai soltanto!! Non devi…”

 

Ma Chise risponde.

            -“Va bene, ci sto.”

 

 

Aaaaahhh, che roba!! Questa è la storia perfetta!!! Amici lettori, preparatevi ad un’ intensa commedia romantica ricca di colpi di scena!!

 

Ok, le anticipazioni del prossimo episodio:

 

Riusciranno Chise e Takeshi a riappacificarsi?

Sboccerà finalmente il loro amore?

 

E adesso…sigla!!!

 

(eh eh eh…proprio una bella storia….)

 

 

 

(sigla finale)

 

La pioggia fuori dalla finestra ha bloccato i miei programmi,

vorrei dirti “Se ti dispiace per come è andata oggi, allora vieni qui da me”

ma non posso, perchè…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso ad una stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

Solo altre tre ore e finirà, questa giornata?

Potremo vederci domani, mi basta sentire un tuo “buonanotte”,

non voglio litigare…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

E in questo modo, ogni giorno,

spero che continui per sempre,

perché non voglio diventare solo un ricordo.

 

Sicuramente…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

Vorrei…

…noi due, insieme,

sotto un cielo senza nuvole…

 

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Capitolo 2
*** Episodio 2 - Ho detto che noi due ci odiamo!! ***


Ah, siete arrivati

 

 

Ah, siete arrivati!

 

(sigla iniziale…come in un anime!! Eh eh!)

 

Hoshi ni negai wo

Mado no soto wa yotei tojikometa ame
"Kyou wa gomen, to ka omou nara mukae ni kite"
Iitai kedo dame da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chitto mo oitsukenai

Ato san jikan de kyou ga owatchau n da yo?
Ashita aeru kedo oyasumi ga kikitai dake
Kenka nante iya da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau nara
Anata ni mottomo chikazukitai

Konna mainichi de mo
Zutto tsuzukimasu you ni
"Omoide ni naritakunai"

Kitto...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau kara
Anata ni mottomo chikazukitai

Hitotsu no kumori mo nai aozora ni
Futari de naretara ii ne

 

(Chieko Kawabe)

 

 

Heilà, ben trovati!

Beh, io sono appostato qui dall’ ultima volta, ovviamente per seguire tutti i loro movimenti.

No, no…non vi siete persi niente…

A dire la verità, dall’ ultima volta non è che ci siano stati dei grandi sviluppi…anzi non ce ne sono stati affatto.

Tutto è andato esattamente come deciso dai due: è passata circa una settimana, la loro vita è ripresa tranquillamente, senza ulteriori litigi.

Non parlano più.

 

E’ UN PROBLEMA!!!

SE NON SI PARLANO, COME FARANNO AD AVVICINARSI??

 

Eccoli lì: osserviamoli.

 

Hina guarda preoccupata la sua amica. Chise le fa, tranquilla:

            -“Che hai? Perché mi fissi in quel modo?”

            -“Niente…”

Poi sbuffa e volta lo sguardo.

            -“Non credevo che voi due poteste arrivare a tanto…”

            -“Cosa hai detto?”

            -“Nienteeee!”

            -“Ah, ho capito a cosa ti riferisci! Guarda che io sto bene, non mi lamento!”

            -“Non ti credo! Così vi fate solo del male!”

-“Uffa, che noia che sei! Ti dico che sto bene così! Per una volta ha avuto una buona idea, quel …coso!”

Hina conclude, sconsolata:

-“Fai un po’ come ti pare, Chise. Spero che ti renda presto conto dell’ errore che state facendo!”

Chise la ignora e cambia argomento:

            -“Dai, andiamo a mangiare qualcosa? E’ ora della pausa!”

 

Però, sono proprio testardi!!!

Praticamente tutto il mondo glielo sta dicendo, come fanno a non rendersene conto?

Forse sono troppo orgogliosi…

Cari lettori, i nostri due protagonisti sono tipi MOLTO difficili!

Sarà una dura battaglia…almeno spero

…sì, perché se continuano così….

 

Mentre tornano dalla mensa, Hina e Chise incontrano Takeshi per caso.

I due si guardano e si sorridono.

            -“Ciao!”

            -“Ciao!”

E ognuno continua per la propria strada.

Hina resta sbalordita:

            -“Ciao? Ma non vi eravate promessi di non parlarvi?”

            -“Abbiamo deciso almeno di salutarci, per educazione!”

            -“Voi due siete matti uno più dell’ altra!”

            -“Hina, lascia perdere…va bene così…”

            -“Che tristezza…”

 

TESTE DURE!!!!!

FRA UN PO’ COMINCERO’ AD ODIARLI IO, SE NON SI DECIDONO!

 

Oggi c’ è l’ ora di chimica in laboratorio.

Chise si dirige ad un banco, Takeshi ad un altro.

Il professore espone l’ esperimento da effettuare.

Takeshi comincia controvoglia a far contare le gocce del soluto.

Chise osserva attentamente lo schema alla lavagna, ne discute con Hina.

Hina non trova il flacone di ammoniaca. Chiede a Chise di controllare se sia finito su qualche altro banco.

Chise osserva un po’ in giro per l’ aula, e infine trova un doppione del flacone sul banco di Takeshi.

            -“Devo prendere l’ ammoniaca, al nostro banco non l’ abbiamo!”

            -“Prendi pure, tanto c’ è l’ altra!”

Chise ritorna al proprio posto con l’ ammoniaca.

L’ esperimento riesce bene.

 

Subito dopo c’ è l’ ora di ginnastica. I maschi vanno negli spogliatoi, le ragazze si vestono in classe.

All’ improvviso, Takeshi ed un compagno irrompono nell’ aula.

Le ragazze gridano.

Takeshi tenta di giustificarsi.

-“Scusate tanto…avevo dimenticato una cosa in cartella! Non credevo foste ancora qui! Esco subito!”

 Ed esce.

Le ragazze finiscono di vestirsi e finalmente si avviano in palestra.

Fuori della porta c’ è Takeshi che aspetta di entrare in classe.

Alcune ragazze lo guardano male.

Sibila qualche “Pervertito!”, anche se sottovoce.

 Lui si scusa ancora.

 

 

Uffa….che noia…

 

 

Si gioca a pallavolo. Le donne contro gli uomini.

Hina batte un grosso servizio dal fondo che nessuno riesce a parare.

Chise riceve una violenta pallonata in faccia.

Le esce il sangue dal naso.

Hina decide di accompagnarla in infermeria.

Poi ha un’ idea.

Si rivolge a tutti.

            -“Che ne dite se Takeshi accompagna Chise al posto mio?”

L’ approvazione è unanime.

Takeshi non protesta, Chise neppure.

I due si avviano.

Hina e gli altri si scambiano commenti entusiasti: è una buona occasione.

 

Sììììì!!!! E’ vero! Brava Hina, sei furba! Così resteranno da soli e potranno parlarsi!!

Dobbiamo seguirli immediatamente!!

 

Chise si tiene un asciugamano bagnato sul naso, e la testa alta.

Entrano in infermeria.

La dottoressa la fa sedere sul lettino, poi apre lo scaffale del pronto soccorso e tira fuori del ghiaccio sintetico.

Le dice di appoggiarlo sul naso fin quando l’ emorragia non si arresterà.

Poi le porge due sottili tamponi di cotone e la invita a infilarli nelle narici.

Con il cotone che le sporge dal naso, Chise sembra molto buffa.

La dottoressa assicura Takeshi che non c’ è niente di cui preoccuparsi.

            -“Bene. Allora io ritorno in palestra. Ciao.”

            -“Ciao. Grazie.”

E Takeshi ritorna in palestra….

 

Nooooo!!!! Non doveva andare così!!

Uffun’ altra occasione sprecata!!

Ma prima o poi

prima o poi accadrà qualcosa di VERAMENTE sconvolgente!

 

La giornata di scuola è finita.

Chise rassicura le sue amiche, sta bene ora, non è niente di grave.

Raccoglie le sue cose in cartella, in quel momento una matita cade dal suo banco.

Takeshi arriva proprio dietro di lei, sta per calpestare la matita ma si ferma appena in tempo.

Takeshi prosegue oltre, Chise raccoglie la matita.

Takeshi saluta la classe:

            -“Ciao a tutti, a domani!”

Anche Chise, insieme agli altri, risponde.

 

Poi si avviano verso l’uscita.

Chise e Hina si rimettono le scarpe nell’ atrio, mentre chiacchierano:

            -“Allora domani pomeriggio ci andiamo insieme?”

            -“Devo ancora vedere i miei impegni! Domani mattina ti faccio sapere!”

            -“Va bene. Allora a domani!”

            -“Ciao!”

Chise esce da scuola.

 

Alla fermata dell’ autobus, anche Takeshi aspetta.

            -“Ciao.”

            -“Ciao.”

Poi il bus arriva.

Chise e Takeshi salgono e si vanno a sedere ai due lati opposti.

Il bus impiega circa mezz’ ora per uscire dal centro città ed entrare nella zona residenziale.

Alla seconda fermata, Takeshi scende.

            -“Ciao, a domani!”

            -“A domani, ciao!”

Poi l’ autobus riparte.

Alla quinta fermata, anche Chise scende.

Si dirige verso casa.

Arrivata a casa, saluta la madre, intenta a cucinare, e poi raggiunge la sua camera al piano di sopra.

Si toglie l’ uniforme e si stende sul letto.

Sul comodino, c’ è un manga che ancora non ha finito di leggere.

Lo prende in mano.

C’ è un pezzo di carta che fa da segnalibro.

Chise arriva velocemente al punto in cui aveva interrotto e riprende a leggere.

Fuori, la luna si affaccia.

 

Dopo circa mezz’ ora, il manga è completato.

-“Che brutto finale! Mi ha delusa!” commenta Chise ad alta voce, come se qualcuno la sentisse.

Poi si ricorda che il giorno dopo deve restituirlo ad una amica, quindi lo ripone subito nella cartella per essere sicura di non dimenticarlo.

Chise è una ragazza molto ordinata e precisa.

La madre la chiama:

            -“Chise, la cena è pronta!”

            -“Arrivo!”

Chise scende in camera da pranzo e cena con il padre, la madre e il fratello minore.

            -“Come è andata a scuola?”

            -“Tutto bene, come al solito!”

            -“I voti?”

-“Non mi lamento! Ho avuto un piccolo incidente a ginnastica, ma mi è uscito solo un po’ di sangue dal naso, ora è passato tutto.

-“Sei sicura di sentirti bene?” chiede il padre, che è molto apprensivo nei confronti della figlia.

            -“Sì, benissimo!” replica lei, sorridendo.

Il padre si rasserena.

            -“Sono felice di sentirlo!”

 

 

Nel frattempo, a casa di Takeshi…

Il joypad in mano, Takeshi gioca un po’ con la Playstation.

E’ un nuovo gioco di ruolo, uscito da poco, e lui è appassionato di questo genere. Li gioca tutti.

Ora è in difficoltà.

Davanti a lui ha un percorso bello lungo da affrontare, e il punto di salvataggio della partita è lontano.

Riuscirà a raggiungerlo prima che la madre lo chiami per la cena?

Le battaglie da affrontare lungo il percorso sono molte.

Il personaggio spesso cede di fronte alla potenza dei nemici, e muore un paio di volte.

Per fortuna si è premunito di pozioni per rigenerare la vita!!!

Nei giochi di ruolo, Takeshi è un ragazzo molto previdente e preciso.

La mamma lo chiama:

            -“Takeshi, la cena è pronta!”

            -“Arrivo!”

Proprio in quel momento, finalmente Takeshi trova il punto di salvataggio!

Con un respiro di sollievo, salva la partita e spenge la console.

Gli sarebbe seccato dover ricominciare tutto daccapo la prossima volta, ma anche la prospettiva di mangiare la cena fredda non lo allettava.

Scende le scale, pensando che forse conviene potenziare il personaggio, facendolo salire di livello, prima di proseguire.

D’ altra parte, ha sentito da diverse fonti che questo gioco è abbastanza impegnativo.

 

Takeshi scende in sala da pranzo e cena con il padre, la madre e la sorella maggiore.

            -“Come è andata a scuola?”

            -“Come al solito!”

            -“E lo studio?”

-“Non mi lamento! Ho avuto solo un piccolo sbandamento nell’ ultima interrogazione di inglese, ma riuscirò sicuramente a recuperare al prossimo test! E’ stata solo sfortuna!”

-“Sei sicuro di riuscire a prendere un buon voto?” chiede la madre, che è molto apprensiva nei confronti del figlio.

-“Sì, sicurissimo!” replica lui, sorridendo.

La madre si rasserena.

            -“Sono felice di sentirlo!”

 

…..

 

 

 

Il giorno dopo, a scuola, Hina accoglie Chise con un sorriso furbo.

            -“Vieeeni, vieni pure, Chise! C’ è una sorpresina!”

            -“Che cosa?”

Anche il prof. la attende con un sorriso furbo:

            -“Vieni, vieni pure! Ti stavamo aspettando!”

Il prof. e Hina si danno il cinque.

Il prof. espone un’ annuncio alla classe:

-“Dato che la gita a Kyoto è fra due giorni, qualcuno di voi dovrebbe stampare e fotocopiare il programma da distribuire a tutti!”

Hina, dal posto, interviene:

            -“Proooof.???? E a CHI ha intenzione di affidare questo incarico?”

Il prof. alza indice e medio in segno di vittoria:

            -“Domanda intelligente, cara studentessa! Ebbene, gli incaricati saranno due!”

            -“Ooohh!! E chi fra noi dovrà assumersi questo compito?”

-“Eh eh eh! L’ ho già deciso! I due prescelti sono…TAKESSSHIECCCCHISEEEEEEEEEEEE!!!!

La classe fa eco:

            -“EEEEEEEHHH!!!!”

Takeshi si regge la fronte con una mano e sospira:

            -“Poveri noi…anche il prof. adesso è uscito fuori di testa…”

Il prof. continua:

-“DUNQUE! Voi due dovrete lavorare oggi pomeriggio…dobbiamo prenotare la sala computer per assicurarci che possiate lavorare DASOOOOOOOOOOOLI, del tutto INDISTURBAAAAAAAAAAAAAAAATI!! Chi va a prenotare?”

Hina si alza in piedi:

            -“Ci sono andata io mezz’ ora fa, prof.!!”

Il prof. corre al banco di Hina e le prende le mani, piangendo per la commozione:

            -“Oh, Hina, come mi capisci al volo, tu!”

            -“Oh, prof.!”

 

Ore dopo…

Takeshi accende svogliatamente il computer.

Le ventole si mettono in moto, le scritte cominciano ad apparire sullo schermo.

La stampante si mette in moto rumorosamente, screkkkkkkkando come un D.J. con il suo disco in vinile.

Takeshi si siede di fronte alla tastiera, Chise alla sua destra.

L’ una comincia a dettare, l’ altro scrive frettolosamente.

Diverse volte, Takeshi preme il tasto “Back-space” perché, a causa della fretta, commette numerosi errori di battitura.

 

 

Nel silenzio dell’ aula…

…Chise dice:

            -“Bah!”

Takeshi risponde:

            -“Mm?”

Chise replica:

            -“Mah!”

Takeshi conferma:

            -“Eeeehh!”, tirando un sospiro.

Chise è d’ accordo, e commenta:

            -“Ufff!”

Takeshi è perfettamente d’ accordo, e le da manforte:

            -“Sì, è assurdo…”

-“Ma veramente assurdo! Cioè, ti rendi conto di come ci stanno trattando? Ore 15, pranzo a sacco.”

            -“Purtroppo! Però hai un’ amica testona, eh? Non molla!”

-“Ma gliel’ ho pure detto! Gli ho detto: Hina! Ore 15.30, rendes-vouz al punto di partenza. Gli ho detto: Hina! Smettila di impicciarti!”

-“Ma non si arrendono…”

-“Ma andassero tutti quanti a quel paese! Ore 16, ritorno in paese.”

-“Sia chiaro: in questo momento stiamo parlando tra di noi per necessità. Il nostro accordo non è rotto!”

Chise non risponde, e continua a dettare.

 

            -“Con questa dichiarazione”

 

 

            -“il genitore declina qualunque responsabilità”

            -“..declina…?”

           

            -“…qualunque…resssponnnnsaaabiiiiliiittttà.”

 

 

            -“Ok. Firma. Finito.”

 

Silenziosamente, stampano una copia e poi la portano alla fotocopiatrice.

Chise digita: 25 copie. Basteranno.

Takeshi spegne il computer.

TA-TA-TA-TAAAAAAAAA!!!!!!, il suono di Windows annuncia l’ arresto del sistema.

Le ventole si spengono.

VUUUUU! VUUUUU! La fotocopiatrice lavora, senza un secondo di sosta.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 15.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 16.

 

Takeshi osserva i fogli uscire, uno a uno, come da un forno.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 17.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 18.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 19.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 20.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 21.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 22.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 23.

 

BZZZZ!!!

BZZZZ!!! CRACKLE! CRACKLE!

BZZZZZZZZZZZZZ!!!

 

La fotocopiatrice è programmata per eseguire una autodiagnosi ogni 50 fogli.

Chise sbuffa: e ti pareva, proprio a due fogli dalla fine doveva scattare il cinquantesimo!

 

VUUUUU! TATLACK!! e 24.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 25.

 

Chise prende in mano i fogli. Sono bollenti. Un commento ad alta voce le esce inavvertitamente.

            -“Appena sfornati!”

 

Takeshi ridacchia. L’ aveva pensata anche lui.

Chise si gira verso di lui, leggermente stupita.

Takeshi per un attimo è in imbarazzo.

….

….

            -“Ehm…eeeh…”

Alla fine scuote la testa, sconsolato. Si avvicina all’ interruttore principale della sala.

            -“Beh, posso spegnere tutto?”

            -“Spegni.”

TLACK!!

            Anche le luci si spengono.

 

Eppure…

…c’ è qualcosa che non va.

Chise sente dentro di se…

un’ inquietudine indefinita…

…una grande tristezza…

…un crescente senso di incompletezza…

…una sottile stretta al cuore…

…sente che, così, non va bene…

…sente che manca qualcosa…

e che quel qualcosa è proprio davanti ai suoi occhi.

 

Forse…

 

…forse…ci siamo…finalmente…

 

 

Chise esclama:

-“Oh, merda!!! Al diavolo, quanto sono scema!!!”

Takeshi si allarma:

            -“Che succede??”

Chise lo guarda: i suoi occhi sono colmi di tristezza.

            -“Mi dispiace, Takeshi. E’ tutta colpa mia…”

Takeshi la guarda intensamente.          

-“Già…lo penso anche io…”

-“…combino sempre disastri…”

-“Eh! E io ci vado di mezzo! Te ne sei accorta, dopo tanti anni!”

            -“Hai ragione…”

Takeshi è nuovamente in imbarazzo. Sbuffa e volta lo sguardo dall’ altra parte.

La sua voce è calma.

-“…comunque…dai, non fare così…”

 

Ma lei continua:

-“Perché agisco sempre d’ impulso?? Se solo mi fermassi a riflettere, ogni tanto!”

-“Chise, insomma, che cosa hai combinato?”

-“Mi sono dimenticata di spengere la fotocopiatrice…abbiamo staccato la corrente mentre era ancora accesa!! Non è che così l’ abbiamo rovinata?”

            -“Ma no, non succede niente!”

            -“Ah, ok, meno male…”

            -“Dai, andiamo…”

 

 

sigh!

Cari lettori, io sto soffrendo!

Anche voi, vero?

Che personaggi difficili che ho scelto!

Mai come questa volta…

Non possiamo che sperare che tutto finalmente si risolva nella prossima puntata…che è l’ ultima!!

 

Riusciranno i nostri eroi a coronare infine il loro sogno d’ amore??

La gita scolastica sarà, come tutti ci auguriamo, un’ occasione per vederli finalmente uniti?

 

Signori, speriamo bene…

 

Povero me, che mal di testa!

 

Vai con la sigla…

 

 

 

La pioggia fuori dalla finestra ha bloccato i miei programmi,

vorrei dirti “Se ti dispiace per come è andata oggi, allora vieni qui da me”

ma non posso, perchè

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso ad una stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

Solo altre tre ore e finirà, questa giornata?

Potremo vederci domani, mi basta sentire un tuo “buonanotte”,

non voglio litigare…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

E in questo modo, ogni giorno,

spero che continui per sempre,

perché non voglio diventare solo un ricordo.

 

Sicuramente…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

Vorrei…

…noi due, insieme,

sotto un cielo senza nuvole…

 

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Capitolo 3
*** Episodio 3 - Uffa!!! Noi due ci odiamo!! Non voglio ripeterlo più! ***


(sigla iniziale…come in un anime!! Eh eh!)


Hoshi ni negai wo

Mado no soto wa yotei tojikometa ame
"Kyou wa gomen, to ka omou nara mukae ni kite"
Iitai kedo dame da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chitto mo oitsukenai

Ato san jikan de kyou ga owatchau n da yo?
Ashita aeru kedo oyasumi ga kikitai dake
Kenka nante iya da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau nara
Anata ni mottomo chikazukitai

Konna mainichi de mo
Zutto tsuzukimasu you ni
"Omoide ni naritakunai"

Kitto...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau kara
Anata ni mottomo chikazukitai

Hitotsu no kumori mo nai aozora ni
Futari de naretara ii ne



(Chieko Kawabe)


Il giorno della tanto attesa gita è arrivata!

Cari lettori, questa è la nostra ULTIMA occasione!

Se non si mettono insieme entro la fine di questo capitolo, giuro che appendo al chiodo la lira, per sempre!

Mi ritiro dalla scrittura!

Speriamo bene…


Kyoto.


Hina:

-“Urrààààà!!! Siamo a Kyoto!”

Chise è molto meno entusiasta:

-“Ma non ci sei mai venuta?”

-“Ceeeerto! Tuttavia questa è un’ occasione speciale, la gita scolastica!”

-“Ah, certo, certo…”

-“Durante la gita l’ atmosfera è…magica…ti rendi conto, Chise? Che bello essere giovani!”

-“Lo dici come se già lo rimpiangessi! Sembri una vecchia!”

-“Uff!!! Cattiva! E poi quella veramente vecchia tra noi due sei tu!”

Chise si appoggia al finestrino del treno e guarda fuori.

-“…….”

-“…….Chise!!! A questo punto dovresti chiedermi perché ho detto così!”

-“Ma non mi interessa, davvero!”

-“Accidenti! Sei insuperabile nell’ evitare conversazioni scomode!”

Hina si volta dall’ altra parte.


Le strade e gli alberi si susseguono, veloci.


Hina si rivolta verso Chise:

-“E sei anche antipatica!”

E ritorna a guardare dall’ altra parte.


In lontananza, i grattacieli, le autostrade, automobili che sfrecc…


-“E sei anche testarda!”

-“Insomma, Hina! Se vuoi dirmi qualcosa dilla senza fare storie!”

-“Ma non è chiaro quello che ti voglio dire?”

-“No che non lo è!”

-“Guarda! Chi sta seduto lì, più avanti?”

-“Provo ad indovinare! Ummmmm! Ummmmm! E’ Takeshi?”

-“Brava!”

-“Visto? Ho poteri da medium!”

-“E’ inutile che fai la finta tonta con me!”

-“Devo fare la tonta vera?”

-“No! Che cavolo, Chise! Questa è la gita scolastica! Stiamo andando a divertirci! Rilassati un po’!”

-“Veramente quella nervosa sei tu!”

Hina sputa fumo dalle orecchie.

-“Io sono calmissima! E tu, lo sai cosa intendo!”

Poi le sussurra in un orecchio:

-“Perché non approfitti di questa giornata per stare un po’ con lui?”

-“Perché l’ idea dovrebbe allettarmi?”

-“AAAAAAHHHH!!! Mi fai venire un nervoso quando fai così…!”


Poi, come al solito, Hina ha una delle sue idee.

Si alza e urla:

-“PROOOOOOFFF?? Ho un bisogno urgente di andare in bagno!”

-“Vai, mia cara studentessa! Possa tu godere di una sana e liberatoria pisciat…”

-“Ma, ma, prof! Ho paura che, se mi alzo dal mio posto, il treno verrà squilibrato nel peso! Non potrebbe venirsi a configurare una situazione pericolosa?”

Chise:

-“CHE RAZZA DI PROBLEMA IDIOTA E’ MAI QUESTO???”


Il prof. e Hina sono praticamente sulla stessa lunghezza d’ onda.

Capisce al volo.

-“Ggggiusssssssssssto, mia cara studentessa! Ma non preoccuparti! Il tuo professore ha già pensato ad una soluzione! Ah ah ah ah! Farò sedere al tuo posto un altro compagno, mentre sarai via!”

-“Oooooh!! E a CHI ha intenzione di affidare questo incarico?”

-“Domanda intelligente, mia cara studentessa! Ebbe, l’ incaricato….SARATTTTTTAKESSSSSSHHHHHIIIIIIII!!!!”

L’ intero vagone alza le braccia al cielo e fa eco:

-“IIIIIIIHHHH!!!”

Hina è commossa:

-“Oh, prof, quanto sei giustooo!!”

Il prof mostra il segno di vittoria e fa brillare i suoi denti:

-“Oh, yes! Peace and love, boys! Donforgeditt! (Don’t forget it!)”


Takeshi sospira:

-“Io cambio scuola....”


Uhuuuuuuu!!! E così Takeshi va a sedersi vicino a Chise!

Hina! IO ADORO quella ragazza!!

Vediamo, vediamo, che succederà?


Ecco che prende posto.

I due si guardano, stanchi.

A Takeshi, non sa perché, viene da ridere.

Anche a Chise, non sa perché, viene da ridere.

Ridono sottovoce.


Takeshi:

-“Beh, io continuo il pisolino…”

Tira la maniglia e abbassa lo schienale.

Chise estrae il walkman dalla borsa:

-“Buonanotte!”


No.

No!!

NOOOOOO!!!


Hina osserva di nascosto la scena (non è andata al bagno!):

-“Dannazione! Quelli sono due ossi duri…ci vorrà qualcosa di più efficace!”


Hai ragione, Hina: qui urge una mossa VERAMENTE geniale....

....imprevedibile...

....inarrestabile...

...in una parola, SUBDOLA!

Ci vuole l' attacco subdolo!

In quel momento, Hina si illumina:

-”Ho un' idea!”

Speriamo....


Hina torna al suo posto.

-”Grazie, Takeshi, ora puoi andare!”

-”Ma se sei appena...”

-”Torna pure al tuo posto!”

-”Ma...tu NON SEI andata in bagno, vero? Hai fatto troppo presto...”

-”MI E' PASSATA LA VOGLIA, VA BENE? Ora fammi sedere al mio posto!”

Takeshi sembra confuso (e vorrei vedere!):

-”...ti è passata la voglia di andare al bagno...?”

-”MI FAI SEDERE, PERRRRR PIACEEERRRRRRRRRRREEEEEE???????”


Takeshi se ne va, rimuginando sui misteri del metabolismo del corpo femminile.

Hina si siede e, senza nemmeno tentare di affrontarla a quattr' occhi, comincia a parlare:

-”Chise, devo dirti una cosa importante...”

Chise, senza voltarsi, fissa il finestrino:

-”...”

-”Ti prego, ora non mi interrompere perché è molto difficile per me confessare questo alla mia migliore amica...”

-”...”

-”Ecco, vedi, io...”

-”...”

-”...ecco, il fatto è che tu in tutti questi anni non ci hai mai nemmeno provato, e per quanto ti abbia supportato non ho potuto fare a meno di coltivare anche sentimenti miei...”

-”...”

-”...i quali per farla breve anno dopo anno si sono riproposti con sistematica insistenza rafforzandosi nelle loro più intime e per questo fondanti motivazioni le quali tutte strettamente collegate al vissuto personale sono purtroppo sfuggite al mio disperato tentativo di contenimento dilagando in una passione difficilmente contenibile che solo grazie ad una ferrea volontà sono riuscita a tenere a bada durante le mille occasioni, ecco è questo il punto cui volevo arrivare, dicevo durante tutte quelle occasioni nelle quali tu non hai saputo approfittare opportunamente di ciò che La Fortuna o Il Fato o qualsiasi altro nome o forma gli si voglia dare ti ha concesso...”

-”...”

-”...sì lo so questa mia improvvisa rivelazione potrebbe sconcertarti ma è naturale dato che tu e non solo tu ma tutti i nostri compagni tutti quanti voi siete abituati a vedermi sotto un' ottica totalmente diversa vale a dire quella della semplice migliore amica della protagonista ruolo che non mi dispiace affatto oh intendiamoci ma che sfortunatamente non può ridurre la mia gamma di emozioni e conseguentemente tutto il ventaglio di mille e mille e più inquadrature, se così vogliamo chiamarle, in cui ogni persona tu compresa può arrivare ad osservarmi cogliendo aspetti di me che molto probabilmente anzi senz' altro io stessa ignoro completamente, ad ulteriore riprova della intrinseca molteplicità dell' io nel suo essere ed esserci empirico-fattuale e per dirla in una sola parola sociale...”

-”...”

-”...TUTTO CIO' PREMESSO, io temo di essermi, in questo ultimo periodo, tremendamente, impossibilmente, irriducibilmente innamorata..di...”

Chise continua a fissare il finestrino.

-”...”

-”...”

-”MA TU AVEVI GLI AURICOLARI E NON HAI SENTITO UN ACCIDENTE?????”

Chise finalmente si accorge di lei e “stappa” le orecchie:

-”Eh? Oh, Takeshi è già andato via?”

-”E pensare che ti avevo fatto tutto quel discorso...ero riuscita, CON UNA CAPACITA' DI SINTESI DI CUI IO STESSA MI STUPISCO, a fare una premessa che avrebbe attutito al massimo l' impatto tremendo di quello che mi accingevo a dirti! E TU...TU STAVI ASCOLTANDO MUSICA!”

Chise è frastornata e anche mezza assonnata:

-”mmmm....taglia corto...cos' è che vuoi dirmi...? ..dai chè voglio distendermi un po'...”

-”STO DICENDO...”

-”Aspè! Ma tu non eri andata al bagno? Come mai sei tornata così presto? Hai pisciato col turbo?”

-”...STO DICENDO CHE MI PIACE TAKESHI!!”


Oooooohhhh!!!

Colpo di scena, signori lettori!

A Hina piace Takeshi! Chi l' avrebbe mai detto?

(eh eh eh...furbacchiona...)


Tutto il vagone si volta verso di lei. I compagni nei sedili posteriori saltano fuori e domandano:

-”Ti piace Takeshi?????”
Il professore salta fuori e domanda:

-”Cara studentessa, ti piace Takeshi?”

Una signora anziana salta fuori insieme al suo gatto e domanda:

-”Signorina, ma davvero le piace Takeshi?”

Il gatto miagola. La traduzione è, più o meno:

-”Meow! Ti piace Takeshi?”

Il macchinista abbandona la carrozza di testa, corre a perdifiato attraverso quattro vagoni, apre con impeto la porta ed irrompe, domandando con interesse:

-”Chi è quella a cui piace Takeshi?”


Hina:

-”No-non c' è bisogno che lo sappia tutto il mondo....”

Una voce, in sottofondo, nella calca che si è creata, sussurra al cellulare:

-”Sì, sì, passatemi la Casa Bianca! Signor Presidente, sono io! Ho appena saputo che, a quanto pare, le piace Takeshi....”


Hina si volta lentamente verso Chise.

Chise la guarda, stanca.

-”Davvero ti piace?”

-”(eheheh...è turbata...) Sì...”

-”Da quanto?”

-”Da un anno circa.”

-”E perché non me l' hai mai detto?”

-”Maaaaaaaaa perché non potrei andare mai contro gli interessi della mia migliore amica naturalmente!! Capisci? Ho sempre tenuto tutto dentro, credendo che fosse fin dall' inizio un amore impossibile...però vedendo che tu indugiavi, in me è affiorata una certa debole speranza...non ho potuto più aspettare e te l' ho detto...”

-”Ah...”

Chise distoglie lo sguardo e risponde con un tono di voce piatto:

-”Ho capito. Avresti fatto meglio a dirlo subito, però. Avrei potuto aiutarti.”

-”Ma...ma...Chise...io...”


Hina si accorge degli sguardi dell' intero vagone puntati su loro due.

-”MA SIETE ANCORA QUI??? TORNATE AI VOSTRI POSTI! ANCHE LEI, SIGNOR MACCHINISTA! FILI IN CABINA A GUIDARE QUESTO TRENO!”

La piccola folla si disgrega.

Hina riprende, sottovoce:

-”...io non avrei mai potuto dirtelo, sapendo che tu e lui...”

-”Uff! Quante volte devo ripetertelo? Fra me e Takeshi non c' è mai stato niente! Se solo tu me l' avessi detto prima...ACCIDENTI A TE!!! QUANTO SEI IDIOTA!!! MA CHE HAI AL POSTO DEL CERVELLO???”

-”Chise...che ti prende?”

-”Niente! Niente! Non vedi come sono calma? Sto benissimo! Grazie per esserti confidata con me, Hina! Lo avessi fatto qualche secolo fa, forse avrebbe avuto maggiori effetti!”


Chise si è improvvisamente alterata.

Si volta bruscamente dall' altra parte, spiaccicando la guancia sul finestrino gelido.

Tamburella con le dita.

Ogni tanto, sbatte la mano sul bracciolo con esasperazione.

Passa un minuto di silenzio, poi si alza improvvisamente e sbotta:

-”Vieni con me, ti devo parlare!”


La porta nel corridoio che collega due vagoni e chiude la porta.

Hina:

-”Allora, cosa c' è?”

-”......vattene....”

-”Eh? Ma se mi hai portata tu qui?”

-”Non mi riferisco a te!”

Il tizio col cellulare sbuca dalla porta del bagno:

-”Signor Presidente, sembra che sia stato scoperto...”

Chise lo rispedisce nel vagone con un calcio:

-”E LEVATI DALLE SCATOLE!”


Hina guarda più attentamente gli occhi di Chise.

Sono rossi.

Chise sta piangendo, molto silenziosamente...

Senza dire altro, abbraccia forte Hina.

-”Perché? Perché? Perché non sei stata sincera?”

-”Chise...io non volevo che succedesse questo...(eheheh....sta per cedere...)”

-”Ma che stai dicendo? Questo doveva succedere molto prima! Perché diavolo hai perso tutto questo tempo credendo di dovermi favorire???”

-”???”

-”Se fossi stata più sincera con me, probabilmente a quest' ora tu e lui sareste insieme da chissà quanto!”

-”EEEEEHHH???”

Chise si asciuga le lacrime e sorride:

-”Ma ormai non importa! Quello che conta è che finalmente ti sei confidata con me! Ora che ci penso...ecco perché continuavi ad insistere riguardo a me e lui! Volevi indirettamente attirare l' attenzione sul fatto che lui ti interessasse tanto! Come ho fatto a non capirti subito, amica mia??”

-”Ehm....veramente io no-non...(ma che cavolo ha capito???)”

-”Non preoccuparti, Hina! Adesso vado da lui e glielo chiedo subito! E' proprio come dicevi tu! Questa gita scolastica è l' ideale per far nascere una storia! Aspettami qui, eh?”

Chise si fionda nel vagone.

Hina:

-”...che cavolo ho combinato...!”


Chise raggiunge il sedile di Takeshi.

-”Ehi, devo dirti una cosa!”

-”Chissà perché, lo sospettavo...”

-”C' è una ragazza a cui piaci!”

-”...Hina?”

-”Oh! Come fai a saperlo? Chi te l' ha detto?”

-”Così, per 'sentito dire'...(per la precisione, lo ha sentito tutto il treno!)”

-”Ehm...dunque....quale sarebbe la tua risposta?”

-”La mia risposta è...prima di tutto, smetti di tremare ché mi fai impressione...”


E' vero: Chise sta tremando come una foglia, e tenta disperatamente di nasconderlo.

Lei risponde con voce impacciata:

-”La-lascia perdere...è il movimento del treno...allora?”

-”Allora...”

Takeshi finalmente la guarda negli occhi, e legge sul suo volto la paura.

Passa qualche secondo, in silenzio.

Poi, Takeshi sorride.

-”Ho capito. Stiamo pure al tuo gioco.”

Chise:

-”Non fingere una sicurezza che non hai!” sibila.

-”Hai ragione, ma...come faccio a rimanere calmo dopo una cosa del genere? Chiunque sarebbe un po' agitato, non credi?”

Chise sta per scoppiare: la sta provocando, è chiaro!

-”Piantala e dammi la tua risposta!”

Lui tira un profondo respiro e conclude:

-”Dille pure che ci penserò seriamente.”

-”Ah! Finalmente ti sei deciso!”

Chise si volta e se ne va.



EVVAI!!! FINALMENTE QUESTA STORIA STA PRENDENDO LA PIEGA GIUSTA!!

La mossa di Hina è stata stupenda: anche se non tutto sta procedendo secondo i suoi piani, questa scrollata sembra aver parecchio turbato Chise.

Ormai è sicuro...finiranno per cedere entrambi!

SARA' LA MIA VITTORIAAAAAAAA!!!!!!


Hina e Chise ritornano ai propri posti.

Chise si rituffa nel walkman.

Fino all' arrivo, due ore dopo, non parlano.


Tensione, tensione! Sale la tensione!

....

Le interessanti ed educative visite ai Templi di Kyoto, depositari di una storia antica...

...non le fila nessuno!!!

Figurarsi se una gita scolastica serva a questo!!

A zonzo per negozi!

Riuniti in piccoli gruppi, si sceglie il proprio itinerario e ci si da appuntamento a più tardi.

A MOOOOOLTO più tardi!

Hina ad un certo punto perde di vista Chise.

-”E adesso dove è finita?”

.

Dopo un' oretta di ansioso girovagare, finalmente Ciise riappare all' angolo di un chiosco.

-”Chise! Ma dove ti eri cacciata??”

-”.....”

-”Che c' è? Perché non rispondi?”

-”.....”

-”...ce l' hai con me?”

Chise non dice una parola, e se ne va.


Hina comincia a preoccuparsi seriamente:

-”Forse...forse ho esagerato...”


E' sera ormai.

ALBEEEEEEEEEEEEEEEEEERGO!!! CHE EMOZIONE!!!


Chise non si sente bene, va a letto senza nemmeno finire la cena.

Per lei, la gita a Kyoto termina quella sera.

Nei due giorni successivi, Chise non cambia il suo umore e non rompe il suo mutismo.

Hina la osserva, sempre più preoccupata, ma non osa avvicinarla.

Si sente in colpa.


Purtroppo la scuola riprende.


Di fianco al suo banco, Hina osserva il volto di Chise sempre più depresso.

Arriva l' ora di educazione fisica.

Mentre la classe si svuota e gli alunni si dirigono in palestra, Hina porta Chise in corridoio e cerca disperatamente di parlargli per l' ennesima volta:

-”Chise, ti prego! Non puoi continuare così, ti stai distruggendo!”

-”Non sono affari tuoi...”

-”Come sarebbe? Non ti riconosco più! Questa non è una frase che direbbe la mia migliore amica!”

-”La mia migliore amica...che trama contro di me alle mie spalle...”

-”....come?”

-”Credi che non l' abbia capito?”

-”..........”

Hina è stata smascherata.

-”Dunque...è normale che tu mi odi, ora...”

-”...mi hai fatto star male per parecchi giorni...”

-”Ma cerca di capire! Io l' ho fatto per te!”

-”Per me??”

-”Ma certo! Voglio dire...accidenti, è che tu e quello lì siete così testardi! Le ho provate tutte, ma non sono riuscita a farvi confessare i vostri sentimenti! Siete davvero impossibili!

Ti rendi conto di quanto è difficile aiutarti, se tu continui ad intestardirti? Per puro orgoglio, poi!”

Chise abbassa lo sguardo, imbarazzata:

-”...”

-”Ti prego, Chise! Per una volta, per questa volta almeno, sii sincera con te stessa!”

-”...io...io e Takeshi...”


Infine Chise solleva lo sguardo e tira un respiro profondo.

Si volta verso Hina e sorride.

-”Vado a parlargli!”

Hina non dice niente. La abbraccia forte, poi la lascia andare.



Takeshi e Chise si incontrano in un angolo.


-”Volevi parlarmi?”

-”Sì...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...volevo dirti che io non posso continuare così. Sono al limite della sopportazione.”

Takeshi risponde immediatamente:

-”Hai ragione. Anche io sono stanco di questa situazione.”

-”Per cui...forse...Takeshi, io...”


E VAI! E VAI!!

LA DICHIARAZIONE!!

FINALMENTE!!

STA ARRIVANDO IL MOMENTO TANTO ATTESO!

CHE BELLO, CHE BELLO, FARE LO SCRITTORE!!!


-”Per cui...Takeshi...io...io ti...”


IO TI...?

IO TI...?

CORAGGIO!!


Ed infine, Hina lo dice:


-”IO TI IMPLORO, METTIAMO FINE A QUESTA FARSA!”

-”NON VEDEVO L' ORA!”

-”Bene! Allora, se sei d' accordo...”


Hina guarda verso l'autore.


?????


HINA GUARDA VERSO L' AUTORE??????



-”Non ne posso proprio più di continuare a fare finta che tu non ci stia osservando!!”

Takeshi:

-”Hai davvero rotto! Per quanto ancora hai intenzione di venirci dietro?”



....



I PE-PE-PERSONAGGI PARLANO CON L’ AUTORE!!!


Chise ora rivela il suo reale stato d' animo: altro che depressa, è tremendamente incavolata!!

-”E' da più di una settimana che non ci lasci in pace!”

Takeshi:

-”Lo vuoi capire o no che tra noi non potrà mai nascere una storia??”

Chise:

-”E' da quando è cominciato il primo capitolo che tentiamo di fartelo entrare nella zucca!”


EH?


-”Non ti rendi conto, insomma, che HAI SCELTO I PERSONAGGI SBAGLIATI??”


EEEEEEHHHHHH??????



Io avrei...scelto i personaggi sbagliati?

Ma....ma non è possibile!

Non appena li ho visti, ho subito pensato che fossero perfetti! Lo giuro!

Perché…

…beh, insomma, l’ avete visto anche voi lettori com’ erano, come si comportavano!

Era solo all’ inizio, ho capito! Ma sembravano comunque validi!


Chise improvvisamente domanda:

-“Ti sembravamo validi? E sulla base di quale concetto?”

-“Come?”

Anche Takeshi gli parla:

-“Come hai potuto giudicarci dei personaggi validi solo in base ad una iniziale impressione?”

-“Ma…vi ho ritenuti validi perché avete assunto un atteggiamento che…sembrava consono al tipo di storia che volevo scrivere!”

Takeshi:

-“Quale atteggiamento? Quello di accarezzarci? Ma noi stavamo soltanto prendendoci in giro!”

-“E io come potevo saperlo?”


Chise si innervosisce, di fronte alla superficialità dell’ autore:

-“E’ proprio questo il punto! Tu non ci conosci affatto! Come potevi pretendere di inquadrarci soltanto osservando per un attimo le nostre apparenze?”

Takeshi rincara la dose:

-“Infatti! Noi siamo personaggi freschi, pieni di vitalità, e abbiamo una vita nostra, indipendente!”

Chise:

-“Abbiamo anche un nostro passato!”

Takeshi:

-“E tu non puoi ignorarlo semplicemente perché…la TUA storia comincia da quel punto!”


L’ autore è sorpreso dalle reazioni dei due. Risponde, alterandosi un poco:

-“Ma…ma…insomma…l’ autore sono io! Io vi ho creati!”

Takeshi reagisce con strafottenza:

-“E’ vero, ci hai immaginati, ma questo non significa che dobbiamo fare tutto quello che vuoi tu!”

L’ autore reagisce:

-“Un momento! Tutto questo è assurdo!”

-“Perché?” chiedono entrambi.

-“Perché questa è una storia che parla d’ amore…quindi deve per forza esserci del sentimento, altrimenti lo scopo stesso di questa storia e della vostra esistenza non avrebbe senso!”

Chise e Takeshi rimangono allibiti. Pregustando la vittoria, l’ autore conclude, trionfante:

-“Eh eh eh! Non ve l’ aspettavate questa, vero?”


Ma i due stanno solo “facendo finta” di essere in difficoltà…

Chise:

-“Ma qui infatti SI PARLA di sentimenti! Di sentimenti che non nascono!”

L’ autore, a bocca spalancata:

-“Eeeeehhh????? Ma che significa??? Non ha senso!!!”

Takeshi:

-“Solo perché ci hai scelti come protagonisti, dovremmo per forza innamorarci l’ uno dell’ altra?”

Chise:

-“Ha senso, eccome! Nella vita reale, due persone possono semplicemente ignorarsi, senza mai venire a contatto?”

-“Eh? S-sì, ma….”

-“E allora!!! E’ proprio quello che facciamo io e Takeshi! A questo punto, la storia che abbiamo raccontato noi è DI GRAN LUNGA più vera di quella che volevi narrare tu!”


L’ autore si affloscia, senza più forze:

-“Ma dove ho sbagliato…?”

Chise:

-“Secondo me, avresti dovuto importi fin dall’ inizio come narratore onnisciente e super partes. Invece, hai voluto seguire le vicende senza intervenire, ed ecco il risultato…”

-“Ma io ho fatto questa scelta perché non volevo che la storia perdesse in autenticità! Volevo che rispecchiasse il più possibile la vita vera!”

-“E allora ci sei riuscito, direi! Nella realtà, può anche semplicemente…non succedere niente! Se non è realtà questa…!”


Ma Takeshi interviene:

-“Ma che ragionamenti complicati! Onnisciente, non onnisciente…secondo me la verità, caro il mio scrittore, è un’ altra!”

L’ autore lo supplica in ginocchio, sul punto di scoppiare in lacrime:

-“No, ti prego! Non dirla! Non dirla! Tutto tranne questo!”

Ma la sentenza di Takeshi è spietata e inevitabile.

E così arriva il…


...COLPO DI GRAZIA!!!


-“La verità è che voi autori non avete più idee!”


L’ autore sprofonda negli abissi della disperazione. Scoppia a piangere:

-“NOOOOOOOOO!!! Buaaaaaaaaaaaaaaaahahahahaaaaaaaaaaaaa!!! Cattivoooooooooooooooo!!!!!!!!!!”

L’ autore si rotola per terra e piange, ormai completamente annientato.


Chise viene quasi mossa a compassione da quella patetica scena, e cerca di consolarlo.

-“Su, coraggio, non faccia così…Takeshi è stato un po’ troppo duro…però forse non sarebbe male per lei cercare una nuova attività, che so, dipingere, suonare, fare sport….”

L’ autore si aggrappa a Chise e, piangendo, comincia a raccontare la sua storia…

-“…capisci? Ho sempre avuto un’ infanzia difficile….”

…parla per ore, sfogandosi e singhiozzando…

-“…e non fu certo colpa mia se me la feci addosso, quella volta! Avevo solo quattro anni…”

…narra le sue disavventure e le mille peripezie che lo hanno reso emotivamente instabile…

-“…per non parlare di quella volta che starnutii di fronte alla ragazza che mi piaceva…la sua camicetta nuova…che figura di meeeeeeeeeeeeeee….”


Chise lo ascolta fino alla fine, accarezzandogli la testa. Alla fine gli da un bacino sulla fronte e dice:

-“Su, su, ora è tutto finito…adesso lo sappiamo che dobbiamo usare i fazzolettini, vero?”

-“Sniff, sniff….sì…”

-“…lo sappiamo che non esiste nessun piranha in agguato nascosto nel water, vero?”

-“….sì, sì…”

-“Braaaaaaavo bambino! Adesso asciuga quei lacrimoni e torna a casa, va bene?”

-“Sorellona…sniff, sniff…mi accompagni tenendomi la mano?”

-“Non esagerare, adesso! Non posso andare oltre il cancello della scuola!”

-“Perché?”

-“Perché lì finisce il fondale. Non è colpa mia se hai creato delle ambientazioni così ristrette. Ora vai, su!”



Cari lettori…

…sento di dovere delle scuse a tutti voi.

La decisione di voler scrivere questa storia si è rivelata una svista colossale!

Questo racconto è un completo fallimento, una totale disfatta!

Lo so, lo so, è stata una mia mancanza come scrittore: colpa mia!

Ho dunque fallito!

Mi dispiace di avervi fatto perdere tempo!

Ma adesso, da bravo piccolo autore, faccio un fioretto!


Prometto che d’ ora in poi non scriverò mai più senza prima avere avuto una buona idea!

Ne va dell’ orgoglio, della dignità mia e di tutti gli altri scrittori che ci sono al mondo!


Però, che figuraccia…sigh…

…per l’ ultima volta, vai con la sigla…



La pioggia fuori dalla finestra ha bloccato i miei programmi,

vorrei dirti “Se ti dispiace per come è andata oggi, allora vieni qui da me”

ma non posso, perchè…


RIT.

anche se i desideri che ho espresso ad una stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…


Solo altre tre ore e finirà, questa giornata?

Potremo vederci domani, mi basta sentire un tuo “buonanotte”,

non voglio litigare…


RIT.

anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…


ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…


E in questo modo, ogni giorno,

spero che continui per sempre,

perché non voglio diventare solo un ricordo.


RIT.

anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,


Sicuramente…

non riesco ancora a raggiungerti…


ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…


Vorrei…

…noi due, insieme,

sotto un cielo senza nuvole…




sigh…(brutta) FINE…
























-“Beh? Se ne è andato?” chiede Takeshi.

Chise scruta l’ orizzonte, da dietro il cancello.

-“Sì, ormai non si vede più!”

-“Finalmente! Che scocciatura!”

-“E dai! A me un po’ faceva tenerezza!”

-”Però se lo meritava! Non ci si intrufola così nella vita dei propri personaggi!”

-”L' abbiamo proprio fregato per bene!”

-”Meno male che ce ne siamo accorti in tempo, al primo capitolo!”

-”Eh! Ma era abbastanza evidente! Ci sentivamo troppo osservati!”

Takeshi la guarda di sbieco.

Sorridono insieme.

-“Bene. Andiamo?”

-“Ok. In aula?”

-“Certo!”

Takeshi e Chise corrono nella loro aula.

Dalla finestra, le voci chiassose dei compagni che provengono dal campo di pallavolo rimbombano nella classe vuota.

Chise chiude accuratamente la porta a chiave.

-“Perfetto! Ora nessuno potrà più interromperci!”

Si dispongono ai due lati di un banco, uno di fronte all’ altro.

Takeshi le strizza un occhio.

-“Riprendiamo da dove avevamo interrotto?”

-“Sì!”


...ricominciano, dolcemente, a sfiorarsi le guance…

…si guardano intensamente, come se fossero due innamorati...

...ed infatti, è proprio quello che sono!!


-“Chise, ho un’ idea! Perché non ci mettiamo insieme?”

Chise risponde, commossa:

-“Oh, amore mio! Temevo che non me l’ avresti mai chiesto…”


…….

…………..

………………….




FINE (vera!)








Nota finale: Beh? Vi è piaciuta questa storiella? Spero di sì! Io mi sono divertito molto a scriverla.

So che è un po' breve, io stesso mi sono reso conto che due personaggi come loro (e anche Hina e il prof.!) avrebbero meritato qualcosa di più elaborato. E' per questo che vi annunciò che ho intenzione di inserire Chise e co. in una nuova storia, che prenderà avvio dal primo capitolo di questa ma proseguirà in direzione diversa.

L' unica vera differenza è che questa storia non sarà scritta...o almeno non completamente scritta!

La costruirò in maniera interattiva, mediante un videogioco che in questo momento sto già realizzando!

Mi auguro di non metterci molto a finirlo!


Grazie a tutti e a rivederci, speriamo presto!


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