Gravidanza

di Miss Chanel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ∞-Un Momento Delizioso ***
Capitolo 2: *** ∞-Lo voglio ***
Capitolo 3: *** ∞-Non è possibile ***
Capitolo 4: *** ∞-Non ci sei veramente più ***
Capitolo 5: *** ∞-Era tutto un sogno ***



Capitolo 1
*** ∞-Un Momento Delizioso ***


Un momento delizioso


Ti guardo...
Ti contemplo...
Ti desidero...
 
Siamo entrambi qui, in questo letto, ancora caldo per l'atto appena compiuto. Vedo il tuo viso, leggermente illuminato dalla luce della Luna... accarezzo il tuo viso... il tuo viso... la cosa più bella che abbia mai visto. Quei tuoi occhi così cangianti, che mi guardano con passione e amore, le tue labbra, così naturalmente belle e carnose. Ma il tuo viso... così da bambina, ma terribilmente bello. Lo adoro, mi fa impazzire. Le tue curve premono dolcemente sul mio corpo ad ogni respiro... il tuo seno perfetto che si alza e si abbassa. Ti accarezzo i capelli...
 
Sento il tuo profumo...
La morbidezza della tua pelle...
Il tuo respiro...
 
Ricordo ancora la prima volta che ti vidi... mi sembravi fredda e distante all'inizio, mi guardavi male. Ma poi... ho imparato a conoscerti. E sai cosa ho scoperto? Una persona tanto forte quanto fragile... una ragazza piena di passione.. un piccolo diavoletto da amare. Accarezzo di nuovo il tuo viso, stavolta ti muovi e le tue labbra sussurrano il mio nome..
“Chuck“
 
Il calore del tuo corpo...
La tua voce che mi chiama...
Le tue labbra di fragola...
 
Si , io sono qui e non intendo lasciarti mai. Perché sei il mio amore, la mia bambola di porcellana, la mia unica ragione di vita. Apri i tuoi occhi... quegli occhi che tanto amo, e mi sorridi. Un sorriso genuino, sincero e dolce. Che riservi a me... me soltanto.
“Mh.. come mai sei sveglio?”
“Non ho molto sonno, preferivo guardarti.”
“Sei un'idiota, Bass”
“Mi ami anche per questo, no?”
Azzardo con questa domanda.. non ce lo diciamo spesso, siamo due persone che non hanno bisogno di ripeterselo di continuo per sapere che è vero.
“Si, ti amo.”
“Ti amo anch'io.”
Sussurro, per poi baciarti... ti faccio stendere sotto di me, mentre tu gemi e sospiri ad ogni mio tocco. Accarezzo ogni centimetro della tua pelle... assaporo il tuo profumo che mi piace da impazzire. Ti possiedo e ti faccio mia... così come tu ogni giorno possiedi me e il mio cuore... 
 
I tuoi gemiti...
La tua voce che invoca il mio nome...
I suoi sospiri...
Le tue carezze...
 
Consumiamo quell'amore e quella passione che ci divora ogni giorno... ogni momento... ogni secondo. La nostra unione si fa più intensa... più profonda.. mi supplichi di non fermarmi, di darti di più. Lo faccio e lo rifaccio... lo farei centomila volte se potessi. Raggiungiamo il culmine insieme, mi accascio senza fiato sopra di te, stando attento a non farti troppo male. Tu mi accarezzi i capelli e mi baci sulla tempia. Mi sollevo e ti guardo... hai il viso leggermente imperlato di sudore e mi sorridi. Ti bacio con passione e mi stendo al tuo fianco, lasciando che appoggi la testa sul mio torace...
“Hai il cuore che batte forte, Bass.”
Lo dici sempre... ogni volta che finiamo di fare l'amore. È più forte di me, non posso controllarlo. Non lo dici per prendermi in giro o altro... ma perché so che ti piace. Ti bacio i capelli e tu ti accoccoli meglio accanto a me.
“Durerà per sempre, adesso?”
Si amore mio... di questo sono convinto. Perché finché avrò vita non permetterò mai a niente e nessuno di dividerci. Tu sei mia..
“Per sempre, Waldorf.”
Ti bacio dolcemente ed entrambi cadiamo nel sonno più profondo. Sono sincero, io non mento quando parlo così. Niente e nessuno ti porterà via da me... lo giuro. Sei mia, ora.


Una nuova fanfiction, in cui mi cimento. Bene come potete ben capire è CHAIR, di cui sono pazzamente innamorata -come già tutti saprete- Questa fic non supererà i 10 capitoli, al massim 7 o 8 e parlerà di una gravidanza, quella di Blair! In questo capitolo, potrete pensare che chuck è OOC, ma io penso che lui nel suo profondo sia romantico e ami moltissimo Blair. Fatemi sapere
Spero, che vi piaccia e spero che abbiate voglia di recensire! Intanto vi saluto dicendovi :
XOXO
Cami - Miss Chanel

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Capitolo 2
*** ∞-Lo voglio ***


Lo voglio

Blair è incinta, da tre mesi.
Me l'ha detto  a cena e rischiavo di strozzarmi sul serio.
 
Dio!
 
Un piccolo esserino concepito grazie al nostro amore, che respirerà, sognerà, vivrà come me, come Blair.
 
Ed ho una fottutissma paura di non essere all'altezza di...questo! Insomma,un mostriciattolo che ha bisogno di cibo,vestiti,scuola,amore,una casa dove correre e giocare,sicurezza affettiva. Tutto quello che io non ho avuto da bambino. Non sarei mai capace di privare il feto di amore ,ma come posso fare?Maledetto profilattico che non ha fatto il suo lavoro a dovere,ora la mia Blair è in camera sua con le ginocchia conserte e le lacrime che delicate le scendono copiose sul viso mentre si accarezza il ventre ancora piatto. 
Quando me l'ha detto, ho solo balbettato per qualche secondo poi le ho detto in modo sgarbato di farmi pensare ed il suo sguardo si è fatto affranto. Ha paura ma già lo ama,il feto. Ho paura di chiamarlo...bambino,ho una terribile paura.
Perché se lo chiamo così tutto diventa più vero ed io non voglio che questo si avveri, non voglio essere un padre degenerato, sconsiderato e inadeguto.
Da bambino mio padre è sempre stato assente, solo una volta mi ricordo di un suo gesto d'affetto: quando portai a casa un voto molto alto, che avevo ricevuto copiando da Blair, lui fece un sorriso sgembo mi diede una pacca sulla spalla e mi sistemò il farfallino viola.
Pensare alla mia infanzia mi porta immediatamente a pensare all'infanzia dell'esserino che porta in grembo Blair ed un sorriso prende forma sul mio viso facendo scoccare la scintilla di coraggio che mi manca. 
Il feto...il bambino diventerà un bambino più fortunato di come ero io,riderà ,avrà un amico,una vita,un amore... una mamma ed un papà. 
Perché ora pensandoci bene quel bambino avrà gli stessi occhi innocenti di Blair ed il mio stesso sorriso sghembo ed io...lo voglio perché lui...è il frutto del nostro amore.
"Lo voglio"dico sospirando come se un macigno avesse lasciato il mio cuore rotolando via.
"Adesso lo vuoi, eh ?" risponde amaramente, si asciuga le lacrime"E' troppo tardi. Mi spiace Chuck, ma mi hai deluso. Voglio crescerlo da sola."
Prendo il mio cappotto, forse è meglio se la lasci stare.


*si nasconde sotto il piumone* ok, non uccidetemi per le dinamiche della storia... non voglio morire. Pensate al lato positivo ho aggiornato prima :-)
Ok, discutiamone: Chuck, si è comportato da idiota - e questo me lo concedete (?)-
Comunque, mi sono ecquipaggiata contro ogni attacco e voglio darvi un'anticipo del prossimo capitolo, mi so fare perdonare?:)
Uh, quasi dimenticavo recensite, recensite e recensite mi farebbe piacere :) Mi scuso, se non ho potuto rispondere alle vostre recensioni. Causa: una cosa chiamata scuola       
CAPITOLO QUATTRO:
Fino al momento in cui tutto questo venne placato da un pianto, il pianto della sua bambina.

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Capitolo 3
*** ∞-Non è possibile ***


Non è possibile
 
Sono passati, esattamente, tre mesi ed io non mi rassegno all'idea che tu non mi voglia più con te.
Io sto male, il mio cuore è spezzato in mille pezzi.
La verità è che mi manca da morire.
Mi manca il suo sorriso, mi mancano i suoi occhi, i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci, il suo profumo sul cuscino la mattina quando mi risvegliavo.
Un frastuono mi allontana dai pensieri, un taxi ha appena urtato una donna.
Quel senso di vuoto che sento all'altezza del cuore torna prepotente a farsi spazio nel mio petto.
É un dolore sordo quello che mi attanaglia il petto.
Capire che non potrò mai più accarezzare la persona che amo è peggio che saperla morta per sempre.
Mi siedo su di una panchina, guardo da lontano la scena le persone che formano un cerchio intorno alla ragazza, sento le sirene dell'ambulanza farsi sempre più vicine e vedo una chioma bionda in mezzo alla folla.
La chioma bionda di Serena.
Mi faccio strada tra la folla; devo spintonare, ma riesco a farmi largo tra la folla. Vedo i suoi occhi sbarrati, le labbra immoili ed un rigolo di sangue accanto ad'essa. I capelli corvini e ondulati gli cadono morbidi sulla fronte,coprendo in parte un volto. Le mani sono sopra il ventre, ormai non più piatto.
Tutto, attorno a me si muove, ma non sento alcun rumore.
Ogni cosa è muta, in attesa...
Anch'io...
"Mr., la signorina dice che deve salire anche lei " la voce dell'infermiera mi fa ritornare al presente, la guardo per un'istante, ebete.
"Si" biascico, la seguo a stendo e mi siedo accanto a Serena, mentre si accertano della salute di Blair e del... bambino. Del mio bambino.
 
-
Sono nella sala d'aspetto. Guardo, scosso,  attraverso il vetro Serena che tiene la mano di Blair, inerme, distesa su di un letto. I medici al momento sono stati critici, dicono che debbono operare Blair e che molto probabilmente il bambino non ce la farà; a meno che, non facciano un parto cesario in quel caso il bambino nascerebbe prematuro e si rischierebbe per la vita di Blair.
Amo Blair e sarà un gesto egoistico, ma io voglio pensare solo ed esclusivamente alla sua salute. Il bambino si potrà rifare, ma di Blair ne esiste solo una.
Eleonor sta parlando con il dottore da una decina di minuti, stringe la mano di Cyrus e si asciuga gli occhi, il dottore si congeda. Lei corre disperata verso la toilette, mentre Cyrus si dirige verso di me.
"Chuck, so che sei un bravo ragazzo e che sei anche il padre della bambina di Blair. E' per questo, che voglio dirti la decisione che ha intrapreso Eleonor: lei vuole salvare la bambina. Blair l'amava più di sé stessa e avrebbe scelto così anche lei" stringo i pugni, chiudo gli occhi per trattenere le lacrime e sento che Cyrus mi da una pacca sulla spalla. Rimango immobile, così, per ore e ore e riapro gli occhi solo per vedere gli infermieri che portano Blair in un'altra stanza.
Eri così innocente nei tuoi sguardi da illuminarmi gli occhi…
Eri così felice nei tuoi sorrisi da darmi speranza…
Eri così vera nelle tue parole da farmi star zitto…
Eri così lieve nei tuoi respiri da togliermi il fiato…
Eri così dolce nei tuoi baci sembrando che fosse sempre la prima volta…
Adesso invece dove sei? Mi manchi…mi manca il tuo sussurrarmi nelle orecchie, ti amo, mi mancano i tuoi abbracci, mi mancano i momenti in cui mi facevi sentire amato, ti prego… non abbandonarmi… sei l’unico spiraglio di luce nella mia vita così oscura… così sola… così fredda…
Mi sento male a solo pensare che ci siano probabilità di perderti… perderti perché il destino avverso si è abbattuto su di te… Te che per me sei più importante della mia stessa vita.
 Una vita passata senza senso ma poi… poi sei arrivata,  sei riuscita a darmi coraggio, ad uscire dalla camera oscura in cui ero imprigionato dai miei stessi ricordi… ricordi orribili che mi rendevano irascibile, facendomi rimanere solo, ma tu sola sei riuscito a capirmi e per questo ti dico… grazie per i bei momenti passati insieme, grazie per le tue carezze così soffici e calde da scaldarmi l’anima, ma ti prego, adesso… non lasciarmi… abbiamo fatto tanto per essere felici… abbiamo costruito e vissuto la nostra storia passo dopo passo, quindi ti chiedo… ritorna da me. 
La madre di Blair si dirige verso di me, sola, sul viso porta una nuova sconfitta; si siede accanto a me né proferisce parola né piange. Mi stringe forte la mano.
Era una giornata grigia, le nuvole coprivano il cielo da un orizzonte all’altro e in giro di pochi minuti, sicuramente, sarebbe iniziato a piovere; la temperatura si era abbassata di almeno dieci gradi.
Una prima goccia di pioggia cadde sul vetro della finestra, poi una seconda e  poi altre centinaia o forse più uno di seguito all’altra senza una pausa.
La pioggia aveva smesso di battere sui vetri e aveva lasciato spazio ai ricordi.
Che ne sarebbe stato della sua vita? 
Si sarebbe potuto suicidare, lentamente per sentire il dolore.
Fino al momento in cui tutto questo venne placato da un pianto, il pianto della sua bambina.
 
Corre.
 
Chuck POV
 
Sono diventato padre e non riesco ancora a realizzarlo. La mia bambina. Nostra figlia. 
La scruto avidamente. E' tra le braccia di Eleonor, che la guarda sorridente. Mi avvicino ed ogni passo che compio è incerto; appena la donna, Eleonor, mi vede mi porge immediatamente quella bambina.Così piccola e dolce, talmente fraglile tra le mie braccia.Ho sinceramente paura di romperla tanto è delicata.Una cosa è certa, la proteggerò per tutta la mia vita, ad ogni sua difficoltà.È nata da pochi minuti ed è già indispensabile per me. Vitale. Piccola e calda tra le mie braccia si agita. La testa di mia figlia è talmente piccola da stare nella mia grande mano.Ti amo già da adesso. Piano piano chiudi gli occhi, amore mio. Sogni d'oro, piccola Bass.
L'infermiera arriva tempestivamente, me la strappa dalle braccia e mi ordina di uscire dalla stanza. Ubbedisco, a malincuore. 
Ci impiego un secondo, un solo secondo e realizzo di non aver visto Blair e ne di aver sentito la sua, melodiosa, voce. 
 
Corro, ancora.
 
La porta è chiusa, le piccole veneziane giù ed io non vedo nulla. Mi innervosisco.
Il mio cuore accelera ad ogni battito.
Guardo Serena, in piedi davanti a me, le sue ultime parole riecheggiano ancora nel corridoio. Dice cose senza senso. La guardo, incredulo. Ha gli occhi gonfi e arrossati, il viso velato di pianto.
Senza volerlo, tremo. Le lacrime spingono per uscire, ma non ho il coraggio di piangere. Non le credo.
Si avvicina e allunga una mano verso di me. "Chuck, Blair è…"
Mi scanso. Vorrei urlarle contro, vorrei dirle quanto la detesti in questo momento.
Ma tutto ciò che riesco a fare è sedere qui, immobile, paralizzato dal dolore.
"No. Stai mentendo"sussurro. "Abbiamo una bambina. Non doveva succedere".
E all’improvviso, dopo un istante interminabile, so che è tutto vero. 
Non ci sei più.
Chiudo gli occhi. Improvvisamente, nella mia mente prende vita l'ultima mattina che abbiamo passato insieme:
Mi sveglio lentamente, sentendo il suo sguardo su di me lieve come una carezza.
Sorrido senza aprire gli occhi, gustandomi quell’attimo di pace, ancora mezzo assopito. Mi raggomitolo sotto il piumone d'oca che però non è in grado di  scaldarmi neanche la metà di quanto riescono a fare i suoi occhi cioccolato.
Ho il sospetto che quella non sia la prima volta che Blair rimane nel letto più a lungo, solo per guardarmi dormire.La sua mano mi sfiora la guancia, lentamente, per poi risalire e intrecciarsi tra i miei capelli corvini.
In un momento imprecisato mi ritrovo il suo corpo caldo sopra, a coprire quasi interamente il mio. Lo sguardo di Blair si fa d’improvviso profondo ed impaziente mentre la sua bocca scende e si posa sulla mia.
Mentre la mia mano le toglie la camicetta da notte.   
"Devi darle un nome" bisbiglia Serena, facendomi trasalire dai miei pensieri. Incontra i miei occhi confusi e arrossati. "Alla bambina. Devi darle un nome" la sua mano liscia, si posa sulla mia spalla.
"Desiree, perchè alla fine è stata desiderata" le sussurro, lei mi sorride e scoppia in lacrime; mi alzo di scatto, lei mi stringe la mano e camminiamo insieme verso Eleonor e Cyrus, che sono appena stati raggiunti da Lily, Rufus e Dan con dei caffè fumanti per i due cognugi.


*esce da un angolo buio* Ok, lo so, lo so. Vi avevo promesso, che mi sarei fatta perdonare è... Scusate, ma mi è venuta troppo un'idea e... non vi dico più nulla :)
Bene, vi chiedo clemenza. Questo capitolo penso, che esprima i sentimenti che chuck prova per Blair e per la BABY BASS 
 :-)
Fatto questo bel discorsetto, vi chiedo scusa se non ho potuto rispondere alle recensioni e vi chiedo ANCORA scusa, (siamo già a 2 scuse, eh ?) ma voi che amate la mia storiella capirete :-) (?)
Bacioni :-)
Anticipo quinto capitolo:

 Mi odio; perchè non le sono stato vicino quando ne aveva più bisogno, perchè non ho reagito bene alla notizia ma non perchè non volessi Desiree ma perchè non mi sentivo pronto e mi odio terribilmente perchè prima che lei morisse non le ho detto "Ti amo".
s
 
 

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Capitolo 4
*** ∞-Non ci sei veramente più ***


Non ci sei veramente più

 
Il cielo sopra di noi è grigio ed una leggera pioggia mi bagna il capo. Serena è accanto a me, lo sguardo fisso nel vuoto e si rifiuta di parlare. Indossa un abito nero, che le arriva al ginocchio; lo indossa solamente ai funerali, poi lo nasconde sempre infondo all’armadio, per allontanare i ricordi. Nate, nel suo abito scuro, è difianco a lei.
Gli piace far credere che non gli importi nulla, ma io so – come solo un "fratello" può fare – che Nate si sta sgretolando, lentamente, fin quando non ne rimarrà che polvere. La pioggia bagna le lapidi del cimitero, e sembra quasi che piangano. Distolgo lo sguardo dalla bara davanti a me, e lo sposto verso il cielo. Mi ritrovo a chiedermi se questo vuoto che sento sparirà mai; se potrà, un giorno, tornare tutto come prima. Se potrò ridere, correre, ed amare senza che il ricordo della tua assenza mi ferisca.
No, è la mia risposta. Con questa consapevolezza, una lacrima solitaria scivola giù, senza che nessuno se ne accorga. Arde sulla mia pelle; brucia come un fuoco rovente. Mi porto la mano al viso, aspettandomi quasi di trovarvi una scottatura. Quell’unica lacrima era più trafiggente di un pugnale, più rovente di qualsiasi incendio, e più dolorosa di mille spari.
Quando il funerale è concluso, gli amici, i familiari mi vengono vicino, uno alla volta. Mi lanciano occhiate che non vedo, mormorano parole di conforto, e mi toccano una spalla. I miei veri "familiari", Lily, Rufus, Dan, Nate e Serena mi abbracciano, ma io non reagisco.
La pioggia si fa piano piano sempre più forte, ed il cimitero si svuota. Rimango solo io.
Mi chino sulla lapide candida, sedendomi sul terreno fangoso. Chiudo gli occhi e mi appoggio alla pietra dura e fredda; con le dita sfioro le incisioni, e improvvisamente, con una violenza che mi gela il cuore, il pianto irrompe sul mio viso, straziante. 
Le tempie pulsano, gli occhi bruciano. 
Dentro me, c’è qualcosa che mi dilania.
Dentro me, qualcosa si è spezzato; irrimediabilmente.    
Dolore,troppo dolore,un dolore che il mio corpo e la mia anima non possono sopportare,lo stesso dolore che avevo provato vedendo la mia unica ragione di vita morire. Mi odio; perchè non le sono stato vicino quando ne aveva più bisogno, perchè non ho reagito bene alla notizia ma non perchè non volessi Desiree ma perchè non mi sentivo pronto e mi odio terribilmente perchè prima che lei morisse non le ho detto "Ti amo".
"Ti amo Blair Waldorf, così è stato e sempre, sempre sarà" mi ritrovo a urlarlo a squarciagola e un sorriso amaro compare sul mio viso, mentre la pioggia mi sfiora delicatamente.
 
-
 
 
Con il capo appoggiato sul cuscino di piume d'oca dorme placida. I capelli corvini ricadono simile ad un manto sulle lenzuola candide ed il volto disteso sembra simile a quello di un cherubino.
Le lunga e folta ciglia e le gota diafane sono simili al diamante. Rosse e chiuse, le labbra, sono distese in un sorriso sereno. Il pigiamino di seta, color smeraldo, sposa alla perfezione la sua nivea carnagione.
 Il cuore batteva indolente nel suo petto, nella sua testa si susseguiva una melodia serena e dolce.
Appena avevo posato gli occhi su di lei "L'ottava meraviglia del mondo" qualcosa di caldo, simile ad un delizioso torpore, ha preso possesso di ogni singola fibra del mio essere. Questa scena, così surreale, risultava tenera perfino ai miei occhi.
In quel momento, rassomiglio ad un inguenuo bambino bambino che ha appena scoperto un qualcosa di sensazionale. Il letto a baldacchino, dov'è posata la mia bimba, è ornato da peluche di ogni genere. La stanza è stata dipinta di rosa ed ognii cosa che fa parte di quella stanza indica la presenza di una femminuccia.
Desiree Cornelia Bass.
Ha ereditato, sorprendentemente, i dolci tratti della madre. Gli zigomi delicati e gli occhioni colorcioccolato completano quel quadro dipinto da mani mai esistite ed occhi che non avevano mai osservato tale capolavoro.
Mi posso definire innamorato.
Non l'amore delle favole, quello che i grandi poeti raccontano, quello trito e ritrito. Quello è un amore speciale. Ogni volte che la vedo, il suo cuore sobbalza. Voglio la sua felicità, perchè sarà la mia.Voglio vedere sempre il suo sorriso, perchè teoricamente è il suo.
Sì, ne sono sicuro.
Io, Chuck Bass,  sono perdutamente ed incodizionatamente innamorato di mia figlia. 
 
Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre    
 
E' mattina inoltrata, il cielo è coperto da una coltre di nubi.
 
Tip. 
Tap.
 
I passettini di Desiree risuonano nel silenzio dell'appartamento.
Cerca di fare più piano è possibile, vuol farmi una sorpresa. Penso, che ora si trovi dietro al divano e trattengo a stento un sorriso.
"Boo" urla con tutta l'energia che possiede, mi fingo spaventato; mentre lei gloriosa si avvicina a me e mi da un bacino, lieve, sulla guancia.
"Papino" mormora piano "Ma non mi dici niente ?"
"Uh. E' vero oggi la mia principessa compie cinque anni" esclamo e le sorrido, fingendo, bellamente, di aver scordato il giorno più bello e brutto di tutta la mia vita.
"Te lo eri dimenticato ?" mi domanda sbigottita, non riesco a prolungare lo scherzo il suo viso è così dolce.
"No, stavo solo scherzando" non la vedo sorridere, come al solito dopo che le dico di averle fatto uno scherzetto, penso che qualcosa la preoccupi.
"Non sei felice di passare il tuo compleanno con papà ?"
Scuote la testa energica ed i riccioli rimbalzano rapidi. E' buffa, certe volte.
"Ieri, Taylor O'Brien mi ha chiesto dov'era la mia mamma ed io non sapevo proprio la risposta. Dov'è la mia mamma ?" sapevo, che questo giorno sarebbe arrivato e non fraitendetemi, ma speravo il più lontano possibile; il solo pensiero di raccontarle della morte della madre, mi devasta.
"E' in cielo, amore. Ti protegge da lassù ed è sempre con te, ti segue sempre vigile per assicurarsi che tu stia bene" le spiego semplicemente, mi sento morire dentro e avrei voglia di piangere.
"La posso incontrare ?"
"Forse, se vuoi ti posso portare da lei, oggi stesso" mormoro un pò titubante.
"Si!" urla festosta "Vado a mettermi il vestito più bello che ho"
Tale madre, tale figlia.
Già la madre, che era stupenda. Ricordo quando era venuta da me, dopo aver divorziato da Louis:
Apro la porta della mia stanza e poso la scatola sulla scrivania, sospirando forte e puntellando con i polpastrelli il legno della scrivania.
È un altro sospiro, un sospiro che non è il mio, a farmi voltare di scatto e, non appena lo faccio, sgrano gli occhi.
Ecco, adesso si che ho le allucinazioni: grandioso, mi mancava solo questo, davvero.
L’ha mai detto nessuno, però, che le allucinazioni sembrano così… reali, accidenti?!
Seduta sul mio letto, con le gambe accavallate, c’è lei. È bellissima, con i capelli lunghi che le ricadono sulle spalle e un sorriso dolce sulle labbra. Ma è solo un miraggio, lo so.
Anche se è strano che i miraggi siano così belli e si vestano con un abito haute couture.
“Chuck…” i miraggi, per caso, implicano anche i suoni? Credo proprio di si, visto che l’ho appena sentita parlare…
Si alza in piedi con un unico movimento fluido e aggraziato, e allora noto diverse cose: che la lei dei miei ricordi è appena più tornita; questa qui è troppo magra. E poi che quella della mia testa non ha queste occhiaie allucinanti sotto gli occhi che le conferiscono un’aria stanca.
Ed è quando i nostri occhi si incrociano che lo capisco: non è un’illusione, un miraggio, un ologramma… E’ lei, è veramente lei.
“Blair” annaspo, come se uscissi dall’acqua dopo aver tenuto la testa sotto per cinque minuti.
Lei non smette di sorridere, e mi si avvicina; ed ecco che il suo profumo comincia a darmi alla testa. “Chuck.” dice, risoluta ma dolce. “Non partire.” sussurra, appoggiando le mani sul mio petto.
Malgrado mi sembri di essere appena stato trasportato in un’altra dimensione, mi sforzo di guardarla negli occhi in maniera decisa. “Perché?” domando, con un groppo alla gola.
“Perché ti amo.” Ammette, sorridendo; poi arrossisce deliziosamente, ma non smette di sorridere.
Le sue parole hanno il potere di darmi alla testa, ma mi sforzo di rimanere serio. “E Louis?” chiedo, duro.
Lei sospira, scompigliandosi i capelli con una mano. “Beh, sai quando ti dicevo, testarda e ostinata, di amarlo? Avevo torto. E sai quando l’ho scoperto? Il giorno del matrimonio, quando mi ha detto che avrei dovuto chiudere i ponti con tutti i Newyorchesi.” Dice, tutto in un soffio, come a sfogarsi, come a non darmi un attimo di tregua. Fa una risatina amara. “Figurati in due secondi ho capito un sacco di cose: che non amavo lui, ma te; che io, per Louis, provavo il cosiddetto ‘senso di attaccamento’, perché lui era stato il primo a farmi sentire bella, dopo che tu mi hai tradita... E così stavo con lui e gli perdonavo tutto, provando una gratitudine immensa, perché mi illudevo di amarlo e di essere ricambiata. Ma quel giorno… Quel giorno mi sono caduti tutti i veli dagli occhi, e ho anche capito chi è che continua a far battere il mio cuore. Ed ecco perché, non so se te ne sei accorto, ero così depressa: perché piangevo per l’umiliazione ma, al contempo, scoppiavo in lacrime ancor di più quando incontravo il tuo sguardo, perché mi dicevo che non era giusto, che non potevo essere ancora innamorata di te. Quel giorno… E’ stato un inferno.”
Man mano parla, i ricordi cominciano a susseguirsi nella mia mente; ecco perché l’aveva presa così male, e perché, quando mi guardava, piangeva ancora di più.
“Ecco anche perché, quando Dan mi propose di andare a fare una passeggiata, accettai al volo: avevo un bisogno dannato di sfogarmi.”
“E poi?” la mia voce suona roca, l’ho trovata a fatica. Incredibile a dirsi, ma sono emozionato.
Lei mi sorride. “E poi immagina la mia faccia quando Dan ha vuotato il sacco riguardo tutta la storia dal tuo punto di vista!” fa, ironica; poi prende il mio viso tra le mani. “Chuck: davvero hai rinunciato a me perché pensavi di non rendermi felice?”
Questa volta il sospiro è mio, e vale più di qualsiasi risposta affermativa.
“Ti giuro che quando Dan me l’ha detto avrei voluto tornare indietro e prenderti a sberle" sibila scherzosamente. Mi guarda di nuovo negli occhi sorridendo, sensuale. “Ogni volta che mi prendevi tra le braccia, che mi baciavi…” inspira profondamente, chiudendo gli occhi, poi li schiude lentamente.
“Ti sentivi come mi sentivo io.” Concludo inaspettatamente; le mie labbra si sono mosse senza il mio consenso.
Lei annuisce lentamente. “Ho passato dei giorni straordinari, Chuck, anche se mi hanno a dir poco logorata… Quando ho rivisto Louis, quella sera, al ristorante , e lui mi ha invitata a ballare con la certezza di potermi riavere, io ho accettato per avere una prova, una conferma: l’ho avuta. E sai che tipo di conferma? Una volta crollate tutte le illusioni, ciò che rimaneva per me di Louis era la figura patetica di un idiota a dir poco, un inconpetente con cui ho speso due anni della mia vita. E puoi immaginare che, quando ho visto che te ne sei andato e quindi avevi frainteso, mi è venuto un colpo. Che dire di quando mi hai urlato quelle cose?” dice, guardandomi tristemente.
Io capisco. “E’ per questo che, in questi giorni, hai fatto il possibile per riuscire a parlarmi?”
Lei annuisce. “Dovevo dirti la verità, dirti che ti amo…” sussurra, accarezzandomi la guancia con il dorso della mano. “E alla fine ci sono riuscita, anche se per farlo ho avuto bisogno dell’aiuto di tutti…”
Sorrido. “Ti sei infilata qui mentre io scendevo le scale?”
Lei fa un sorriso furbastro. “Ti sono passata proprio sotto il naso,Bass!” poi ridacchia, infine sospira e mi guarda dritta negli occhi. “Per farla breve: ho passato dei giorni stupendi con te, Chuck."A quelle parole sento il cuore implodere, e mi ritrovo a sorridere. Mi sento come se fosse la mattina di natale."Ti rivoglio"
“Beh, credo proprio che se ne possa parlare.” La voce mi diventa roca per l’emozione.
Lei arrossisce e abbassa la testa, poi i nostri occhi si incrociano, le nostre dita si allacciano.
Ed è un attimo: la attiro a me e le nostre labbra si incastrano alla perfezione, e si muovono, le une sulle altre, come disperate. E mentre la bacio e le cingo la vita, mi accorgo che, si, sto respirando. Sto respirando perché lei, finalmente, è qui con me. È qui con me e non la lascerò più andare via.
Io e Blair quasi saltiamo in aria a quella esclamazione, e ci separiamo per vedere Alfred, uno dei miei maggiordomi, che mi guarda, sconvolto: probabilmente si sta chiedendo da dove sia sbucata fuori Blair…
Il cameriere tossisce, imbarazzato, poi si ricompone. “Signorino, la macchina è pronta: possiamo caricare i bagagli?”
Blair mi guarda, io le passo un braccio attorno alle spalle, attirandola a me. “Alfred… Smonta tutto. Io resto qui.” Alle mie parole Blair  caccia un urletto che ha il potere di far sobbalzare il mio domestico, e mi abbraccia di slancio. Io completo l’abbraccio, inalando a pieni polmoni il suo profumo.
“Ahem… Come desidera.” E potrei giurare di aver visto un sorriso sulla bocca del mio maggiordomo, mentre se ne andava via dalla stanza.
Quando rimaniamo soli, Blair alza la testa e mi sorride; a me, guardandola, non sembra vero, ma è successo, è successo.
Ed è solo dopo qualche minuto che mi accorgo che ci stiamo baciando di nuovo, mentre lei mi cinge il collo con le mani.
Quando la guardo nuovamente e i nostri sorrisi sprofondano l’uno in quello dell’altra, mi accorgo che, nella vita, puoi fare il duro quanto ti pare, ma quando ti accade una cosa bellissima che aspettavi da tempo, allora si: il sorriso lotta pur di uscire dalle tue labbra e far vedere a tutti che è lì. Ed è questo che mi sta accadendo, adesso. Non posso fare a meno di guardarla, osservare il suo sorriso luminoso, i suoi occhi che brillano per me e sorridere.
“Allora adesso sei mia?” le sussurro, labbra contro labbra.
Lei mi dedica un sorriso furbastro. “No. Sei tu che sei mio.”
Vero.
Mi bacia sporgendosi verso di me più che può, e giurerei che, di quant’è bassa, si sta alzando sulle punte dei piedi. Io, allora, stufo di farmi venire la gobba, ma non di baciarla, la prendo praticamente in braccio, e lei sghignazza.
“Dovremmo dirlo ai ragazzi.” Mi sussurra.
“Più tardi.”
Lei si scosta, poi ridacchia. “Idiota..."
Io sospiro, decidendo di sorprenderla. “Lo so.”
Lei sbatte gli occhi. “Ah, lo sai?” io annuisco, serio. “Oh, Dio. E com’è possibile che tu lo stia ammettendo?!” mi chiede, divertita.
Io la guardo. “Perché se non lo fossi stato, avrei fatto questo tre anni fa.” E la bacio ancora più appassionatamente di prima.
Le sue labbra sulle mie, le sue mani tra i miei capelli… Tutto ciò è come un sogno. E, mentre lo penso, vedo scorrere, davanti ai miei occhi chiusi, tutte le avventure che insieme abbiamo affrontato. Tutte le sensazioni, i sentimenti che ci siamo procurati a vicenda.
È stato un lungo percorso, quello intrapreso da me e Blair; un lungo viaggio che ha previsto l’incrociarsi di strade che si separavano per poi ricongiungersi nuovamente, e più tardi separarsi ancora. Ma adesso, tutto ciò che posso vedere, è che le nostre strade, le strade della nostra vita, si sono finalmente incontrate, e davanti a noi c’è una strada lunga, tutta unica, piena di buche e sassi che salteremo a piè pari. E tutto ciò che posso dire – perché ne sono certo – è che questa strada unica la percorreremo ridendo e scherzando, tra un bacio e l’altro. Mano nella mano.
Insieme.
Già, insieme. Adesso, sono solo e devo essere forte, lo so. Vorrei solo, che tornasse da me.
"Chuck" quella voce, questa voce è... Di Blair. Perfetto, Bass, anche quando rimani sobrio hai le allucinazioni. 

Che capitolone, eh ? :-)
Bene, penso che questo sia il penultimo capitolo ed il prossimo sarà il finale. Come avevo premesso era una fic di pochi capitoli e di fatto così è.
Spero, molto che vi sia piaciuto questo capitolo e ho cercato di alternare un pò malinconia e momenti felici. Allora per quanto riguarda il piccolo ricordo di Chuck, emh come potrete leggere Blair parla di una serata in un ristorante e... Ho un'attimo modificato l'andata della quinta serie e perciò non c'è stata nessuna B. incinta e nessun incidente. E' andata così B. e Louis si sono lasciati e C. si è avventato su B., che ha accettato di buon grado, però, C. dopo si è comportato da idiota ubriacandosi insieme a Dan, in depressione. B. allora una sera al Butter, incontra Louis e... Un paio di mesi dopo *scatta la marcia nuziale* si sposano.
Uh, magari e dico magari ci sarà un piccolo seguito anche se intendo iniziare una nuova fic :-) Incentrata su un Chuck, gelosone,  un Dan, follemente innamorato di B, e una misteriosa Guest Star.
Allora, non ho risposto alle recensioni come al solito e vi dico: stendete un velo pietoso su di me. Però, e c'è un però, ho aggiornato il giorno dopo aver messo un nuovo capitolo. Dunque, per falrla breve penso di essermi riscattata.
XOXO
Cam's
P.S: Ogni recensione lasciata sarà molto grata. Una recensione salva il mondo di uno scrittore, ricordalo dona cinque minuti del tuo tempo a discapito di un sorriso fiero.

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Capitolo 5
*** ∞-Era tutto un sogno ***


Era tutto un sogno

Era l’alba a New York.
Un uomo dai capelli corvini dormiva.
Poco dopo, però, apre gli occhi.
Una moretta dai boccoli cioccolato e le guancie rosee è davanti a lui e porta entrambe le mani sul ventre rigonfio.
"Chuck." Ha sussurrato pochi istanti dopo, che il giovane si era svegliato; appena sente la sua voce chiude gli occhi, ancora.
"Chuck, ti prego svegliati" chiede impaziente, poi posa la sua cluch di McQueen a terra. "Lo so. So, che sei pienamente sveglio e coscente; perciò, adesso ti vorrei raccontare come ho trascorso questi tre mesi. Dunque, ho dormito nella stanza degli ospiti, sai nella nostra camera da letto non riuscivo troppi ricordi riaffioravano. Pensavo, che saresti tornato dopo pochi giorni e tu, però, non c'eri e sai quanto sia orgogliosa."La decima lacrima nasce dagli occhi della giovane donna, che vive sulle sue rosee guance e muore sulle sue labbra."Ieri, sono andata a fare la seconda ecografia ed ho scoperto, che sarà femmina"
Gli occhi nocciola, del ragazzo, si aprono repentini a quella frase e si gira su un fianco per guardarla.
"Blair, perdonami. Perdonami. Sono stato un completo idiota avevo avuto un'attimo di paura, ma poi ho pensato che con te accanto io sono una persona completa" confessa sentendosi libero, si alza e l'abbraccia.
Le si avvicina lentamente, cauto. Le mette una mano vicino il ventre e lo sfiora, improvvisamente sente scalciare.
Hanno trascorso l'intero dì nella scelta di un nome per la loro bambina, alla fine la scelta cade su: Marie Desiree Bass. 
Il momento più sereno, che il giovane uomo ha passato è stato quando nel letto accanto alla fidanzata, nonché futura moglie, si è sentiro dire una frase.
"Sogni d'oro" bisbiglia la moretta, dopo carezza dolcemente la nuca del futuro neo-padre.
"Farò certamente un sogno migliore di ieri, certamente." sussurra tra sé e sé
 
-
 
 
Quando mi chiedevano cosa avrebbe significato per me, un giorno, avere un figlio...non sapevo cosa pensare. Adesso che lo sento crescere dentro di me...
...me lo sto ancora chiedendo.
 
 
Che notte incantevole! Un blackout ha spento tutte le luci della città e, come d'incanto, le stelle sono comparse il cielo come milioni di piccole fiammelle pronte ad illuminare il cammino a chi si sente smarrito...come me. L'aria è così fresca che sembra davvero un peccato starsene al chiuso in camera, così decido di prendere una piccola coperta e di stendermi sul terrazzo. C'è un silenzio ed una calma che raramente si possono avere in una grande metropoli come questa. Il vento mi accarezza dolcemente il viso.
"Amore mio" mi chiama Chuck, questo vezzeggiativo mi piace, non me lo sento stretto e il cuore mi batte forte, quando lui mi sifora la spalla.
"Dimmi..."sussurro trasalendo dai miei pensieri, lui si siede accanto a me e lo copro un po'.
"Io, Blair, ti amo più della mia stessa vita e vorrei dirtelo sempre, vorrei fartelo capire e vorrei farti una promessa: io ti amerò per tutta la vita, forse tu non lo sai ma è dalla sera in cui mi volevi dire di essere incinta,che volevo chiederti se mi volevi sposare" ribatte romantico, che dolce il mio Chuck. O cavolo! Chuck Bass mi ha chiesto di sposarlo.
"E' una proposta ?"
"Direi. Lo so non è formulata nella migliore maniera, ma è sincera"
"Vorrei, ma dopo di me ci sarà un'altra, che magari amerai più di me..."
"Si sarà nostra figlia"

 
 
 
Era l'ultimo capitolo, come avevo detto e promesso ci sarebbe stato il colpo di scena ed eccolo qui! Era tutto un sogno o meglio un bruttissimo incubo, ma adesso è finito il nostro Chucky si è svelgiato e starà con Blair e la sua bimba... Ringrazio chi mi ha sostenuto recensendo e mettendo la storia tra i preferiti, seguite e ricordate mille grazie!
Spero che recensiate e mi dite un pò cosa pensate di questo colpo di scena! Uh, quasi dimenticavo ecco il link della mia nuova fic:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=961422&i=1
XOXO
CAMI

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