I say yes

di _MoonShine_
(/viewuser.php?uid=141588)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** GUERRA - Una promessa da mantenere? ***
Capitolo 2: *** VIAGGIO - L'inizio di un'inaspettata avventura? ***
Capitolo 3: *** IL MEDICO - Non sembro una principessa? ***
Capitolo 4: *** TU - Uno stupido principe dagli occhi bellissimi? ***
Capitolo 5: *** PRIGIONE - Ho ragione o c'è in serbo una bella ramanzina? ***
Capitolo 6: *** PRINCIPESSA - Un altro scontro con una ragazza dal sorriso sincero? ***
Capitolo 7: *** CORAGGIO - Non ho paura di parlarti e tu? ***
Capitolo 8: *** RICORDI - Si cela tristezza dietro allo sguardo dell'assassino? ***
Capitolo 9: *** FESTA - Una nobildonna con un piano preciso? ***
Capitolo 10: *** IO LA TUA SERVA - Farai quello che ti dico ragazzina? ***
Capitolo 11: *** BRIVIDI - Perchè il mio cuore batte così? ***
Capitolo 12: *** SGUARDI - Piccole soddisfazioni e nuove e emozioni? ***
Capitolo 13: *** TI AIUTO IO - Sarà così difficile nascondere un bambino? ***
Capitolo 14: *** DOLCEZZA - Ti rivedi in quel bambino? ***
Capitolo 15: *** GIOIA - Solo l'amore di una madre può riscaldare la tua vita? ***
Capitolo 16: *** IAN - Un incontro troppo inaspettato? ***
Capitolo 17: *** CONFIDENZE - Amore e gelosia nell'aria? ***
Capitolo 18: *** PERDONAMI - Solo ora capisco di amarti? ***
Capitolo 19: *** DOLCE INTERESSE - E se mi fossi innamorata del tuo migliore amico? ***
Capitolo 20: *** NOI DUE - Può il silenzio del bosco farti sentire il mio amore? ***
Capitolo 21: *** IMBARAZZO - Se ti guardo negli occhi rischio di perdermi? ***
Capitolo 22: *** SIR WILLIAM - Mi prometti un ballo? ***
Capitolo 23: *** GRAZIE - E se avessi sempre saputo che sei tu colui che scelgo? ***
Capitolo 24: *** SOLO NEI TUOI OCCHI - E se volessi restare qui con te? ***
Capitolo 25: *** BACI - Resterai con me per sempre? ***
Capitolo 26: *** DISPERAZIONE E BUGIE - E se ti avessi sempre mentito? ***
Capitolo 27: *** TI AMO - Davvero non ti importa chi sono? ***
Capitolo 28: *** LA CANZONE - Cantare per te? ***
Capitolo 29: *** IL PADRE - Volevi davvero bene ai miei genitori? ***
Capitolo 30: *** PAURA - Potevo perderti? ***
Capitolo 31: *** LETTERA - Posso impedirti di percorrere il tuo cammino? ***
Capitolo 32: *** ADDIO - Ci rivedremo? ***
Capitolo 33: *** ELDOR - Quello che darei per riaverti vicino a me? ***
Capitolo 34: *** TU, IO E IL NOSTRO AMORE - Riuscirò a impedire questo matrimonio? ***
Capitolo 35: *** E SE.. - Nessuno è mai come sembra? ***
Capitolo 36: *** FELICI E CONTENTI - Vuoi passare il resto della vita con me? ***



Capitolo 1
*** GUERRA - Una promessa da mantenere? ***


GUERRA – UNA PROMESSA DA MANTENERE?
Guerra. Era questo che stava succedendo nel regno di Eldor. Era chiamato anche il regno del Sole, perché un tempo era magnifico pieno di pace e prosperità, ricco di gioia e voglia di vivere.
I sovrani erano persone giuste e altruiste, il popolo numeroso e orgoglioso della famiglia reale che governava il regno.
La regina Elza e il re Toulouse, ben presto diedero alla luce una bellissima bambina dai capelli rosso fuoco come la madre e dagli occhi cremisi, simili a due fiamme ardenti. La principessina venne chiamata Fine. La bambina fin da piccola ebbe un carattere allegro e spensierato ma allo stesso tempo determinato e sicuro. Le piaceva scorrazzare per le vie del regno facendosi tanti amici tra i popolani che apprezzavano la sua spontaneità e la sua idea di uguaglianza tra ricchi e umili.
La pace si preannunciava duratura, ma si sa, in tutto ciò che sembra una favola qualcosa va storto.
Dopo 6 anni dalla nascita della principessa, re Huter del regno di Camelot, nonché amico stretto dei sovrani di Eldor, fece strage del paese degli amici convinto che la magia circolasse tra le strade del regno.
Huter non era un re malvagio, ma in passato ingannato da una maga che gli aveva portato via la vita della moglie poco dopo la nascita del figlio, era accecato dall’odio verso qualunque forma di magia. Elza e Toulouse conoscevano la storia e anche se contrari comprendevano le sue azioni, fino a quando Huter, sentendosi tradito dai suoi migliori amici e sicuro che praticassero anche loro a magia, dichiarò guerra al loro regno.
Nel palazzo reale era in atto un’accesa discussione tra i sovrani e Huter che non voleva accettare di essere stato colpito alle spalle.
-Huter ti prego, ci conosciamo da anni come puoi pensare a una cosa simile?! Qui non c’è traccia di magia!- la regina Elza cercava ormai invano di convincere il re di Camelot a cessare l’attacco ma questo non sembrava volerne sapere.
-Non vi credo! Come posso?! Eravate i miei migliori amici, perché? Sapete cosa significa per me!- Huter era fuori di se.
-Ora basta smettila! È ridicolo. Non c’è magia qui, ti prego ritira i tuoi cavalieri!- anche re Toulouse ce la metteva tutta per mantenere la calma ma la cosa stava diventando davvero pericolosa.
Intanto una bambina di 5 anni dagli occhi color del fuoco scrutava la scena da sotto un tavolo con una tovaglia che toccava quasi terra non permettendo ad altri di accorgersi di lei.
-No! La magia è male, è morte, è…- Huter stava esprimendo tutto il suo risentimento verso la magia ma venne interrotto dal sovrano: -No Huter non è male. Non tutti coloro che praticano la magia sono crudeli. La magia è male solo se le persone che la dominano sono malvagie!-
-Ora basta!- e mentre urlava questa ultima frase impugnò più saldamente la spada e a scagliò contro Toulouse che disarmato ricevette un colpo ben assestato alla spalla, indietreggiando.
Subito Huter tornò all’attacco.
Una lama, sangue, un tonfo, un urlo. –Noooo!-
Elza si buttò a terra a fianco del marito coprendo la ferita al cuore del corpo ormai inerme di Toulouse.
Bastò uno sguardo, un solo e veloce sguardo: gli occhi oceano di lui si spensero davanti a quelli mogano di lei pervasi di lacrime.
Migliori amici. Erano migliori amici. E allora perché? Per l’odio, per la vendetta. No. Paura. La paura acceca, non permette di distinguere la verità dall’illusione.
Elza si scagliò addosso a Huter con tutta la forza e l’odio che si era formato dentro di lei in pochissimi secondi. Huter cercò di scansarsi ma invano la donna dopo il secondo contatto si accasciò a terra anche lei senza vita.
Huter l’aveva trafitta al ventre con la spada senza nemmeno accorgersene mentre cercava di liberarsi dalla presa e dagli attacchi di lei.
Percorse con lo sguardo tutta la stanza e poi tornò a posarsi sui due corpi in cui fino a pochi minuti prima vivevano i suoi migliori amici. Aveva uno sguardo vuoto con gli occhi sgranati.
Cosa aveva fatto? Le uniche persone che si erano fidate di lui, che lo avevano aiutato tante volte erano morte, e per mano sua. No. Non poteva averlo fatto davvero.
Lacrime amare iniziarono a rigargli le guance. Guardò un ultima volta le due figure senza vita sul pavimento per poi uscire da quella stanza e da quel castello.
Richiamò i cavalieri di Camelot e tornarono ne loro regno. Il danno ormai era fatto. Aveva evitato di ridurre tutto in cenere, ma il regno era composto di macerie ormai.
Intanto nella sala reale quella piccola bambina sotto al tavolo guardava i due corpi immersi in una pozza rossa sul pavimento. Era piccola è vero, ma non troppo piccola per non capire cosa era appena successo.
Calde lacrime rigavano il suo piccolo e paffuto visino. Uscito da quello stato di trance uscì con un’incredibile lentezza da sotto il tavolo.
Si avvicinò prima al corpo della madre.
–Mamma?- sussurrò sperando che tutto ciò che era successo fosse solo una messinscena, uno scherzo organizzato per prenderla in giro. Ma non era così, non questa volta.
Iniziò a piangere rumorosamente.
Improvvisamente nella camera fece capolino una donna anziana, da sempre la balia della principessina. Rimase paralizzata alla visione.
Sapeva cosa era successo, o almeno lo poteva immaginare. Era prevedibile che Huter volesse occuparsi personalmente dei sovrani mentre del popolo si occupavano i cavalieri.
D’istinto iniziò a piangere anche lei e corse ad abbracciare la bambina. Dopo alcuni minuti si staccarono. Fine aveva smesso di piangere con grande stupore per la balia.
Aveva assunto un’espressione dura e determinata che tirava fuori ogni volta che voleva qualcosa.
-Lulu- il suo tono era duro ma allo stesso tempo pieno d’odio e di dolore
-Si principessa- alla vecchia balia era uscito un tono sommerso dalle lacrime e dai singhiozzi.
-Li vendicherò. – la balia sgranò gli occhi incredula. –Li vendicherò, fosse l’ultima cosa che faccio.-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** VIAGGIO - L'inizio di un'inaspettata avventura? ***


VIAGGIO - L’INIZIO DI UN’INASPETTATA AVVENTURA?

Nove anni dopo.

-Oh principessa per la bontà di Dio, non andate!- Lulu era in preda a uno dei suoi soliti attacchi di apprensione e d’ansia.
Fine sbuffò come tutte le volte. Non era più una bambina, più o meno. Ormai era una ragazza forte e tenace, non si faceva mettere in piedi in testa da nessuno ormai da tempo: era una vera principessa.
-Lulu- iniziò guardandola con sguardo del tipo “non cominciare, non sono più una bambina” a cui la vecchia balia era ormai abituata –ormai ho deciso. E poi prendila così, sarà anche un modo per esplorare un nuovo regno, imparare nuove culture … - si inventò lì lì la principessa per tranquillizzare la tutrice.
-Si principessa, ma voi siete giovane. Dico,non sarà troppo presto?- La ragazza le rivolse uno quegli sguardi con sospiro incorporato della serie: “ non riuscirai a farmi cambiare idea. Ormai ho deciso”. E infatti era sempre stato così. La principessa Fine era sempre stata una ragazzina vivace a cui piaceva avere tanti amici e giocare all’aria aperta e non rinchiusa nelle mura del castello a imparare lezione di Bon Ton o di ballo. Per questo scappava spesso andando a giocare con i bambini del popolo.
La gente la amava per questo, per la sua gioia di vivere e per la sua spensieratezza nonostante ciò che era accaduto anni prima ai suoi genitori.
Grazie alla sua innata capacità di fare amicizia e di conquistare la simpatia della gente aveva subito fatto amicizia con i ragazzini de quartiere, primo fra tutti un ragazzo di nome Ian. Lui e Fine si conoscevano ormai da anni, da poco prima dell’attacco di Huter. Lui fu uno dei primi che le stette vicino il più possibile.
I due facevano tutto insieme, giocavano, litigavano, imparavano a usare le armi.
Eh già, una principessa che impugna una spada, insolito vero? Beh c’è da dire che era un’ottima combattente e quasi sempre vinceva lei gli scontri amichevoli con Ian e con gli altri ragazzi del regno.
Ma queste non sono le sole doti della tanto amata principessa. Era molto altruista verso tutti. Si faceva in quattro per aiutare chiunque avesse bisogno anche del minimo aiuto e non voleva che la gente si rivolgesse a lei usando il “voi”.
Ma la cosa che in assoluto non riusciva minimamente a sopportare era quello che tutti chiamavano “rapporto nobile-servo”. Era una cosa che proprio non accettava: il nobile dava ordini senza preoccuparsi del volere e della felicità del servitore, e il servitore doveva sottostare e ubbidire altrimenti sarebbe stato punito.
-D’accordo principessa, ma mi permetta almeno di accompagnarla- Lulu non sapeva proprio cosa fare, lo sapeva, Fine era impulsiva e caparbia, se si metteva qualcosa in testa quella era e quello avrebbe fatto.
-No, è una cosa che devo fare da sola. È come una visita di cortesia … ma non di cortesia, ecco- cercava di minimizzare la ragazza.
E in fondo era vero. Lei sarebbe dovuta andare a Camelot, incontrare e Huter e … beh le opzioni erano tante e Fine non aveva ancora deciso quale scegliere. Avrebbe potuto ucciderlo e tornare a casa soddisfatta, oppure mandare il regno in malora, poteva far soffrire il re in qualunque modo.
La cosa di cui era certa era che quello lo avrebbe considerato anche come un viaggio di istruzione.
In fondo in quel regno viveva un uomo, il medico di corte, che conosceva bene Lulu e che quindi si era proposto di ospitarla, per questo non avrebbe sprecato l’occasione: dopo il lungo viaggio si sarebbe goduta il regno e nel frattempo avrebbe studiato il re per capire il suo punto debole o per inventare un nuovo piano per vendicare i suoi genitori.
Dopo numerose e ripetitive raccomandazioni della balia, Fine si incamminò verso il sentiero che l’avrebbe portata alla sua meta.
Il sentiero si dimostrò molto più faticoso del previsto. Fine inciampava spesso sulle radici sporgenti o scivolava sui sassi umidi e non mancavano le pozze di fango.
Meno male che aveva deciso di indossare gli stivali. Portava un abitino semplice lungo fino a sopra il ginocchio bianco con i bordi rossi a quadretti, le maniche a palloncino e un cappello bianco in testa. I capelli rosso fuoco erano legati in due codini bassi da due elastici e ornati con un nastro bianco sbarazzino legato come era più comodo e veloce fare.
Si era portata dietro una piccola valigia per mettere il giusto indispensabile: qualche vestito di riserva, ovviamente non da principessa, un libro che le aveva regalato Lulu e una piccola spada donatale da Ian nel caso dovesse difendersi o come era più prevedibile, difendere qualcuno.
Aveva deciso di non andare a cavallo perché avrebbe dato nell’occhio, i cavalli li possedevano solo i nobili.
Si era impegnata a trovare un vestito che potesse somigliare a quello della gente comune e non da nobile, il che era molto facile dato che a Fine non erano mai piaciuti i vestiti lunghi con pizzi e merletti. Il suo guardaroba era pieno di vestiti corti, gonne che arrivavano a metà coscia e anche pantaloni. Gli abiti lunghi e regali si limitava a metterli solo per i ricevimenti e per le grandi occasioni.
Comunque una “ragazza comune” con un cavallo avrebbe di sicuro destato sospetti, anche perché tutti i cavalli che possedeva erano curati e puliti impeccabilmente e sicuramente non sarebbero passati inosservati.
Dopo ore di viaggio, tra cadute, pause e pensieri vide al di là
della collina le torri di un castello. Andando avanti per il sentiero iniziò a scorgere le prime abitazioni, i campi, la zona del mercato e le mura del castello.
Era davvero grande: le mura alte e imponenti, le torri robuste e circolari con tetti appuntiti. Le case del popolo invece non erano del tutto male. Piccole ma a prima vista accoglienti, in pietra e spesso vicino ad alcune si intravedeva un piccolissimo capanno per la legna.
Presa dall’entusiasmo si avviò correndo verso la sua nuova casa, o almeno “casa” per qualche tempo.  

Vorrei ringraziare LittleFine che è stata la prima a recensire la mia storia. Questo capitolo lo dedico a te! Spero ti piaccia, fammi sapere. Tra poco arriverà anche Shade! non nel prossimo capitolo, ma arriverà. :D
Grazie anche a chi ha soltanto letto.
A presto, un bacione.
















Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** IL MEDICO - Non sembro una principessa? ***


     IL MEDICO – NON SEMBRO UNA PRINCIPESSA?

Correva, correva. Voleva arrivare il prima possibile.

Dopo essere andata da Omendo, il medico di corte da cui avrebbe alloggiato, sarebbe subito andata a fare un giro per la cittadina.
Un momento! Si fermò di getto strisciando i piedi.

–Omendo! Oh no, come faccio a trovarlo? Non so dove viva, ne come sia. L’unica cosa che Lulu mi ha detto è che era il medico di corte, ma mi sono dimenticata di chiederle dove viva, accidenti! - e mentre ragionava ad alta voce su come trovare il suo nuovo ospitante, arrivò davanti alle mura del regno.
Non si era nemmeno accorta di aver attraversato il lungo ponte di pietra prima del cancello in ferro che poteva spaventare persino il diavolo in persona da quanto era possente e scuro.
-Mi scusi dovrei entrare- disse Fine alla guardia che stava in una specie di “balconcino” sospeso a una delle due torrette che affiancava il cancello.

Evidentemente l’aggeggio che faceva alzare il cancello era lì.
-Chi siete?- chiese la guardia dopo averla squadrata da testa a piedi per due volte.
A quella domanda fu presa un po’ alla sprovvista. In effetti non aveva mai pensato a cosa dire o come presentarsi alla gente e non poteva di certo dire di essere la principessa del regno distrutto dal loro re e che era qui per vendicare i suoi genitori. In teoria solo Omendo avrebbe dovuto sapere tutta la storia.

-Mi chiamo Fine, vengo dal regno di Eldor, sono ospite del medico di corte- buttò lì sperando che la guardia le credesse.
E in effetti quello che aveva detto era vero, solo che aveva tralasciato qualche particolare.
-D’accordo entrate- disse la guardia da sotto l’elmetto indicando il cancello che si stava alzando con un cenno della testa.
Fine entrò entusiasta e soddisfatta di aver convinto la prima guardia. Questo voleva dire che la sua “copertura” stava funzionando.
Ora il problema era trovare Omendo. Decise che avrebbe chiesto in giro, in fondo il medico di corte doveva essere famoso e qualcuno doveva pur sapere dove si trovasse.
Si avviò verso il mercato. C’erano tante cose carine, da abiti a stoffe varie, statuette in legno e oggettini inutili ma molto delicati e carini.
Si era persa a guardare tutte quelle cose nuove che andò a sbattere contro qualcuno cadendo a terra come suo solito.
-M-mi scusi, non volevo- abbozzò mentre cercava di rialzarsi spazzolandosi il vestito impolverato di terriccio.
-No mi dispiace è colpa mia, non ti ho vista. Stai bene ragazza?- Fine guardò l’uomo. Era un vecchio sulla settantina, capelli grigi fino alle spalle, rughe quanto basta per dargli l’impressione di un tenero nonnino ma niente tracce di baffi o barba. Indossava una tunica color terra fino al ginocchio con sotto dei semplici pantaloni. Aveva una faccia simpatica ma nei suoi occhi si intravedeva una determinazione e una severità giusta.
-Si sto bene. Mi dispiace ormai è un’abitudine, non guardo mai dove cammino e finisco per fare danni.- spiegò la principessina con un sorriso imbarazzato grattandoti la testa.
-Sei di passaggio o vieni a vivere qui?- Fine lo guardò stranita con un aria interrogativa. Come faceva quel vecchio signore a sapere che era appena arrivata?
-La valigia … - disse il vecchio capendo il dubbio della ragazza.
Fine si diete della stupida. Era logico.
- Oh.. Si.. giusto.. ehm si.. sono appena arrivata mi fermerò qui per qualche tempo. Starò dal medico di corte Omendo. A proposito sa dirmi dove posso trovarlo? Non ho la minima idea di dove possa alloggiare- Il vecchio signore dopo aver assunto uno sguardo di stupore, assunse un’espressione divertita. E così era quella la ragazza che avrebbe ospitato. Non era niente male. Carina, capelli rossi e occhi cremisi come scritto nella lettera e soprattutto vivace e spensierata.
-Credo di poterti essere d’aiuto-.
Pochi minuti dopo si trovavano nell’appartamento di Omendo. Il suo alloggio si trovava nel palazzo reale vicino alle camere della servitù.
Nel suo appartamento c’erano dappertutto libri, libri, libri e tanti flaconcini contenenti sicuramente medicine, un letto e un’enorme scrivania. In un angolo dell’appartamento c’era una porta che conduceva in una stanzetta molto carina con una grande finestra con sotto un letto, un piccolo armadio, un comodino e uno scaffale.
-Spero ti troverai bene qui, non ho molto spazio ma sono sicuro che saprai arrangiarti.-
Eh già, quel vecchietto incontrato poco prima era proprio il vecchio e saggio medico di corte. Era stato proprio un bel colpo di fortuna andare a sbattere proprio contro di lui.
- Certo. E poi è bellissima, non mi sono mai piaciute le camere giganti tutte addobbate e piene d’oro e cianfrusaglie dei nobili.-
-E tu saresti una principessa? A me sembri di più una ragazzina spigliata e vivace. Non riesco a immaginarti con indosso uno di quegli abiti da principessa e piena di gioielli.- confessò Omendo cercando di nascondere una risata nel vedere la ragazzina che saltava sul letto per testarne la morbidezza.
-Già lo penso anche io. Ma comunque, non pensare che io non mi sappia comportare da principessa: dopo 9 anni di Bon Ton qualcosa ho sicuramente imparato.- disse mentre rideva per la descrizione affibiatale da Omendo.
-Posso andare a fare un giro?- continuò con enorme entusiasmo.
-Certo, ma attenta. E la cena è alle sette- Fine annuì.
Si cambiò velocemente, stufa di indossare quell’abito sporco e ancora troppo “elegante”. Si mise una canottiera nera con sopra un miniabito giallo che arrivava quasi a metà coscia, con le immancabili maniche a palloncino. Lunghe calze nere che arrivavano sopra il ginocchio le coprivano le gambe e ai piedi portava un paio di scarponcini marroni. (C:\Users\Ennio\Desktop\[animepaper_net]picture-standard-artists-senomoto-hisashi-girl-with-twintails-in-thighhighs-skirt-and-whit-115974-marcus91-preview-92811fdb.jpg )
Uscì di corse decisa a sfruttare tutto il tempo che aveva a disposizione.








Ecco il terzo capitolo :) spero vi piaccia.
Vorrei già preannunciare che nel prossimo capitolo arriverà Shade :D
aggiornerò il prima possibile. ciao ciao  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** TU - Uno stupido principe dagli occhi bellissimi? ***


TU – UNO STUPIDO PRINCIPE DAGLI OCCHI BELLISIMI?

Fine aveva già visitato numerose vie tra cui tutta quella del mercato e come previsto aveva fatto amicizia con molte persone conquistandole con il suo unico sorriso.
Arrivata vicino alle mura del castello, in una piazzetta ormai con poche bancarelle, venne attirata da delle risate. Un gruppo di ragazzi forse.
Decise di cambiare strada e dirigersi verso un’abitazione molto graziosa ma qualcuno le fece cambiare idea, o meglio una frase.
-Cosa c’è, hai paura bello? Se ti rifiuti di fare ciò che ti dico, ti faccio rinchiudere- la frase proveniva dal gruppo di ragazzi nella piazza. Era detta con tono di superiorità, decisa a umiliare colui a cui era diretta.
Fine si avvicinò con calma al gruppetto e poté notare che non erano ragazzi, o almeno non tutti. Indossavano quasi tutti un’armatura scintillante con un mantello rosso sulla schiena con il simbolo di Camelot. Avevano una spada, chi impugnata o chi ancora nel fodero della cintura. Alcuni avevano uno scudo, altri semplicemente l’elmetto.
Dovevano essere dei cavalieri o roba simile, pensò Fine a prima vista.
Uno di quei cavalieri, che sembrava essere molto giovane, forse la sua stessa età, si avvicinò al ragazzo disteso a terra che si copriva con un enorme disco di legno.
Fine conosceva quell’oggetto: veniva usato per allenarsi con la spada, con i pugnali o con gli archi. Il suo compito era quello di fare da bersaglio in movimento, e quel ragazzo doveva sicuramente essere il poveretto che doveva portarlo e subirsi tutti i tiri sbagliati.
Il giovane cavaliere che si era avvicinato aveva preso il poveretto per il colletto e lo stava strattonando.
-Allora bamboccio, ti rialzi o preferisci stare seduto nello stesso modo ma in una prigione- disse il giovane mentre estraeva un pugnale da un altro fodero della cintura.
– Ho bisogno di allenarmi e senza un bersaglio come faccio?- il suo sguardo era beffardo. L’ultima frase era detta come una supplica ma suonava come una minaccia.
Fine non riuscì più a trattenersi, uscì dalla bancarella dietro a cui si era messa per vedere meglio e si avvicinò al gruppo.
Gli altri cavalieri si girarono a guardarla mentre il giovane con il pugnale era ancora intento a minacciare il ragazzino a terra.
-Ehi ora smettila, lascialo in pace!- disse Fine presa da una rabbia che fortunatamente riuscì a controllare.
Il ragazzo si girò finalmente verso di lei. Aveva dei capelli scompigliati blu cobalto e due occhi dello stesso colore. Sembravano un pozzo senza fine. Ma Fine non si lasciò abbagliare dalla bellezza di quel ragazzo.
Se uno aveva un modo di fare del genere non di sicuro bello.
Il giovane dagli occhi cobalto si mise a ridere. Una risata beffarda con misto di stupore per il coraggio della ragazza.
–Che cosa?- chiese come se non avesse capito, dopo aver finito di ridere.
Fine alzò un sopracciglio –Sei sordo? Ho detto di lasciarlo in pace, non ti ha fatto niente non puoi trattarlo così!- gli disse tutto d’un fiato la ragazza.
Il giovane cavaliere la guardò sgranando gli occhi. Nessuno, nessuno si era mai permesso di parlargli così. E soprattutto nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per difendere un ragazzo qualunque.
Iniziò a squadrarla da capo a piedi. Non era niente male. Capelli rosso fuoco legati in due codini con nastri volanti, due grandi occhi cremisi che lo fissavano in modo ostile senza nessuna paura come se lo volessero bruciare dentro di essi. E aveva anche un bel corpo. Magra, due gambe robuste e forme giuste al posto giusto. Peccato che quel bel bocconcino gli avesse appena rivolto la parola nel modo sbagliato.
-Mi stai ordinando di lasciare in pace questo ragazzo?- chiese di nuovo con quell’espressione di superiorità.
-Wow non ti sfugge niente- gli diede come risposta Fine, intenta a provocarlo.
Il ragazzo la guardo con ostilità. Si può sapere chi era?! Come osava parlargli così?
-Perché te la prendi con le persone che non possono difendersi? Hai paura che confrontandoti con chi è della tua altezza tu possa fare brutta figura?- “colpito e affondato” pensò Fine e mentre gli diceva quest’ultima frase raccolse da terra una spada che evidentemente era scivolata mentre i cavalieri si allenavano.
Il cobalto sgranò gli occhi. Cosa gli aveva appena detto? Lo stava umiliando a parole. E per di più quegli idioti dei suoi compagni ridevano per le battute della ragazza.
-è un invito a confrontarmi con te? Mi stai dicendo che TU riusciresti a tenermi testa?-
Fine alzò di nuovo il sopracciglio –No, non che potrei tenerti testa. Sto solo dicendo che potrei disarmarti in meno di due minuti-  Era sicura di se, in fondo nessuno l’aveva mai battuta con la spada e di certo non ci sarebbe riuscito uno sbruffone come lui.
Il ragazzo iniziò a ridere. Una risata umiliante per lei che iniziò a guardarlo con odio. Come faceva uno così a irritarla tanto?
-Ammiro il tuo coraggio ragazzina, ma non mi confronto con le donne- disse semplicemente.
-Già, la paura di perdere è troppa..- Fine lo stava provocando, e anche molto. Il giovane infatti non resistette e impugnò la sua spada.
–D’accordo ma non piangere poi.- raccomandò con un sorrisetto finto.
Detto questo si fiondò a capofitto sulla ragazza che era rimasta impassibile. All’ultimo secondo, quando la spada di lui era lontana dal suo corpo solo pochi centimetri con un movimento fulmineo parò il colpo.
Ne seguì un altro che parò di nuovo, e poi ancora un altro.
Non era niente di speciale almeno non per lei.
I cavalieri guardavano stupefatti quella ragazza. Anche il giovane combattente era sorpreso. Non erano in molti quelli che riuscivano a batterlo, ma mai una ragazza lo aveva sfidato e per di più riusciva a tenergli testa.
Fine, ormai annoiata dalla situazione, con un rapido movimento, incrociò la sua spada a quella del ragazzo e gliela tolse di mano facendola volare ai piedi dei cavalieri.
Il cobalto era incredulo. Lo aveva disarmato e in meno di due minuti come aveva detto prima.
Non era possibile. Un incubo.
La ragazza aveva puntato la spada alla gola del ragazzo e lo guardava con tono divertito.
-Guardi in faccia l’avversario anziché la spada, i tuoi attacchi sono prevedibili, impugni l’arma troppo rigidamente.. e alza di più il gomito destro quando attacchi da sinistra.- Fine gli aveva appena dato dei consigli, ma non di certo per aiutarlo, voleva umiliarlo davanti a tutti come lui aveva fatto con quel ragazzo.
Ok, si accorse che ora stava un po’ esagerando. Buttò la spada a terra ai piedi del ragazzo, girò i tacchi e si incamminò.
Era soddisfatta, continuava a ripensare all’espressione incredula del giovane quando delle braccia la presero di forza girandola verso la direzione in cui aveva lasciato il ragazzo.
Lui si stava avvicinando e i cavalieri che la tenevano erano molto forti e non riuscì a liberarsi.
Il ragazzo le prese il mento tra lei dita e si avvicinò a lei con odio e ostilità.
-Ascolta bene ragazzina nessuno si rivolge a me in quel modo e nessuno osa disarmarmi così. E poi non accetto consigli da una ragazza chiaro?!-
-ma chi diavolo di credi di essere eh? Il re forse?- Fine non poteva credere a come LUI si stava rivolgendo così a lei. Non sapeva con chi stava parlando, lei era una principessa!
Il ragazzo sorrise malignamente –No, sono suo figlio: Shade-





Ciao! :) ecco un altro capitolo, ed ecco Shade!  tranquilli non è così stronzo in fin dei conti, ma ci vorrà un bel po' per farlo diventare un agnellino, ma la nostra Fine ce la farà. (Speriamo)
spero vi piaccia. a presto :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** PRIGIONE - Ho ragione o c'è in serbo una bella ramanzina? ***


PRIGIONE – HO RAGIONE O C’È IN SERBO UNA BELLA RAMANZINA?

-No, sono suo figlio: Shade-
Fine sgranò gli occhi. La gola le si seccò in mezzo secondo. Non riusciva a pensare.
Quel ragazzo dagli occhi cobalto era il figlio del tiranno che aveva sterminato il suo popolo e i suoi genitori? No, impossibile.
Piano piano il suo cervello riprese lucidità; beh in effetti la cosa poteva essere fattibile. Arrogante, maleducato, spaccone, egoista, orgoglioso, tutte qualità che potevano provenire da un re tiranno.
Fine assunse un sguardo pieno d’odio. Come poteva tollerare un comportamento del genere, soprattutto se chi si comportava così era il figlio dell’uomo che odiava di più al mondo e che avrebbe dovuto uccidere?!
Il principe Shade si accorse della scintilla di odio diretta a lui negli occhi della ragazza e si chiese il perché.
Ora che la guardava bene aveva degli occhi davvero belli, per non parlare della bocca: labbra carnose e rosee. Proprio una bella preda. Peccato la sua sfacciataggine. Per un attimo fu intimorito da quello sguardo ma si riprese subito e riacquistò la sua arroganza.
-Cosa c’è ragazzina? Adesso non fai più tanto la saputella eh?- disse arrogante.
La ragazza lo guardò intensamente negli occhi intenta a non distogliere per prima lo sguardo.
-Il figlio di Huter. Wow, chissà perché non mi sorprende- si limitò a dire Fine.
Shade era un po’ sorpreso. Quella ragazza non aveva nemmeno rispetto per il re: lo aveva appena chiamato per nome. Niente “re Huter” o “re” e basta.
-Già, ora hai paura per caso?- sorrise beffardo.  Le riprese il viso tra le mani e con il pollice percorse il contorno delle sue labbra.
– Dov’è finita la tua espressione determinata e inarrestabile?- Fine al quel contatto ebbe un brivido. Le mani di quel ragazzo erano così calde.
Un momento ! Ma..Come si permetteva di toccarle la bocca e stringere il suo mento così!
Iniziò a dimenarsi e scalciare.
-Non toccarmi bifolco!- gli urlò contro con tutta l’ira che aveva dentro.
Il ragazzo fece una smorfia. Gli aveva appena detto “bifolco”? Lei, una popolana venuta da chissà dove aveva detto “bifolco” a Lui, il principe ereditario di Camelot. No, non avrebbe dovuto. Questa non gliela avrebbe fatta passare liscia.
Fece un sorrisetto –Vista la situazione, ammiro il tuo coraggio ragazzina-
Fine continuava a scalciare e a cercare di togliersi quelle sudice mani di quegli idioti dei cavalieri che seguivano gli ordini di quello stupido principe.
-Rinchiudetela, così potrà difendere gli scarafaggi dai topi visto il suo altruismo.- detto questo gli scappò una risata che a Fine non piacque per niente. Se quel ragazzo le aveva fatto una cattiva impressione appena visto, figuriamoci adesso.
La povera ragazza venne sollevata e trascinata fino alle prigioni sotterranee del castello. La scaraventarono dentro una delle celle e chiusero il cancello a chiave.
-Fatemi uscire! Non potete tenermi qui!!-
Uno dei cavalieri che prima la teneva per un braccio fece una smorfia. 
–Ah no? Beh è quello che stiamo facendo- e le fece cenno di saluto con la mano. –Controllala. È una vipera- disse ancora rivolgendosi alla guardia che controllava le celle. 
QUALCHE ORA DOPO
 -Fine avevi promesso di non cacciarti nei guai, che è successo?!-
Omendo aveva un tono di voce misto tra il severo, il triste e il divertito. Meno male che era venuto al corrente dell’accaduto altrimenti Fine non avrebbe saputo che fare.
Ma come lo aveva sapeva? Evidentemente Shade lo aveva raccontato a suo padre, e Huter si era confidato con Omendo, che stando ai racconti del medico erano amici da anni. Omendo fortunatamente aveva riconosciuto che la ragazza prigioniera era Fine e aveva convinto il re a liberarla dato che era sua ospite. E Huter fidandosi del suo vecchio e fidato amico aveva accettato.
-Allora, cosa hai combinato?- disse il medico sospirando e sedendosi su una sedia vicino al tavolo da lavoro nel suo appartamento.
Fine lo guardò con aria innocente.
–Cosa ho fatto io? beh.. ho difeso un ragazzo- disse cercando di fare un brevissimo riassunto evitando di dire tutti i particolari.
Omendo capì che c’era altro. Incrociò le braccia al petto e buttò addosso a Fine uno sguardo divertito che la invitava a continuare.
- … E … ho disarmato il principe Shade- disse tutto d’un fiato.
A Omendo scappò una risatina, per poi ripetere lo stesso sguardo di prima. Sapeva che non era ancora tutto. Il principe era orgoglioso ma stando allo sguardo di Fine c’era ancora qualche piccolo particolare.
-e … gli ho semplicemente consigliato come maneggiare meglio la spada- Omendo rise di nuovo divertito dalla storia della ragazza. Ce la vedeva a fare da maestrina al principino.
-Il principe Shade è sempre stato molto orgoglioso, non accetta di essere battuto figuriamoci di ricevere consigli, soprattutto da una ragazza. Ma qualcosa mi dice che non è tutto.-
Fine venne colpita di nuovo da quello sguardo.
-beh..gli ho detto che non mi sorprendeva che fosse figlio di Huter… - disse distogliendo lo sguardo.
-E..- la invitò a finire la storia.
-E.. beh.. e gli ho dato del bifolco- disse velocemente la ragazza sperando che il vecchio non l’avesse sentita sul serio.
Omendo non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata. Come poteva quella ragazza così vivace e sfacciata essere una principessa? Beh di sicuro lo era dentro ma il suo modo di dire tutto in faccia non era molto a suo favore.
Nelle ore successive, dopo una ramanzina tra risate e occhiate di disapprovazione, cenarono e andarono a dormire.
Fine passò bene la sua prima notte in quella casa. La sua camera le piaceva. Aveva sistemato le sue cose e aggiunto un po’ di colore con dei fiori.
Mentre era a letto ripensava alla giornata appena trascorsa. Era iniziata bene ed era andata di “bene in peggio”. Non era stato proprio un bell’inizio ma almeno aveva scoperto che il re aveva un figlio, e che il figlio doveva avere le stesse qualità del padre, se si potevano definire qualità.
Era proprio vero: Tale padre, tale figlio.
Si addormentò con questi pensieri e speranzosa che nella giornata successiva non avrebbe dovuto difendere un altro poveretto minacciato dal “principe-cervello-da-criceto”.







Ciao :) ecco un altro capitolo. Spero vi piaccia, mi sto impegnando davvero tanto.
Grazie mille a chi ha recensito o solo letto, mi fa molto piacere.
Al prossimo capitolo. Un bacione.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** PRINCIPESSA - Un altro scontro con una ragazza dal sorriso sincero? ***


PRINCIPESSA – UN ALTRO SCONTRO CON UNA RAGAZZA DAL SORRISO SINCERO?

Il Sole picchiava forte e faceva penetrare i suoi caldi raggi attraverso la finestra chiusa dalle tende bianco latte.
Fine si svegliò per la luce che le arrivava dritta in faccia. Non volendo aprire gli occhi si girò dall’altra parte, ma non accorgendosi che era già sul bordo del letto cadde a terra con un tonfo sordo.
-Ahia! Accidenti – se il buon giorno si vede dal mattino … Qualcuno bussò alla porta della sua camera.
-Tutto bene ragazza? Ho sentito un rumore- era Omendo. Era già sveglio? Come faceva a svegliarsi così presto senza problemi?
-Si si tutto bene, sono solo caduta dal letto- gli rispose Fine dall’altra parte della porta mentre si alzava da terra e si massaggiava la testa.
Accidenti, già cadeva ogni mattina dal suo letto che era come minimo il doppio, figuriamoci con questo quanti viaggi di sola andata per il pavimento avrebbe fatto !
-Beh muoviti, è pronta la colazione- Colazione? Se si parlava di cibo Fine era la prima delle prime.
Si cambiò velocemente indossando lo stesso abitino del giorno precedente, si sciacquò la faccia e si sistemò i capelli a velocità mai vista. Dopodiché era già seduta al tavolo pronta per riempirsi lo stomaco.
Omendo si mise a ridere. Quella ragazza era un caso perso.
-Senti ragazzina, sei qui come mia ospite è vero ma è altrettanto vero che non ti faccio pagare l’affitto quindi renditi utile- disse il vecchio indicandole un sacchettino di stoffa contenente una fialetta di vetro.
Fine ancora con la bocca piena, alzò il sopracciglio. Era felice di rendersi utile ma non aveva capito cosa doveva farci con quel sacchettino.
-Dovresti portarlo al piano di sopra, alla principessa Rein. È una medicina per aiutarla a dormire meglio, poverina in questi giorni ha avuto la febbre e fa fatica a prendere sonno- spiegò Omendo.
-certo volent … cosa? “principessa”?! O-omendo v-vuoi dire che è ..-
No! No! Non poteva capitare a lei! Questa Rein era la principessa, quindi era la sorella di Shade, quindi era figlia di Huter, quindi anche lei doveva essere di conseguenza odiosa !!!
-Si è la sorella minore del tuo amichetto, ma ti posso garantire che ti piacerà. Non somiglia per nulla al principe.- Speriamo.
Fine prese il sacchetto e si diresse con aria di chi sta andando al tribunale dell’inquisizione alle camere reali.
Percorse le scale secondarie. Erano in pietra e circolari. Ogni tanto si apriva una finestra nel muro che si affacciava sulla piazza del mercato.
Arrivata al piano si diede come sempre della stupida. Si era dimenticata di chiedere quale fosse la camera della principessa. Accidenti. Beh sarebbe andata a intuito.
Mentre stava per voltare l’angolo diretta alle camere reali, sbatté contro qualcuno.
-Ahia, di nuovo, accidenti!- disse Fine alzandosi da terra. Ma diamine perché si scontrava sempre con qualcuno? Abbassò lo sguardo. A terra c’era una ragazza, probabilmente della sua stessa età, con un abito celeste lungo e regale. Aveva i capelli color dell’oceano e due occhi blu proprio come … COSA? Quindi questa era ..?
-Santissimi numi ! Mi dispiace non volevo principessa Rein! – perfetto ora si metteva contro anche la sorella di quell’idiota.
Con sua grande sorpresa, la ragazza la guardò e sorrise mentre si rialzava. Un sorriso dolce e umile. Fine la guardò con ammirazione. Che bella ragazza !
-S-scusate, state bene?- chiese con un po’ di imbarazzo alla principessa.
-Certo ! Sta tranquilla non mi sono fatta niente.- Fine si era incantata. Quella ragazza era davvero carina, aveva un sorriso sincero e non somigliava per niente a Shade, almeno non caratterialmente da quello che aveva potuto capire. Però avevano gli stessi occhi. Due occhi blu, profondi e bellissimi. Ma che stava pensando !
Si inchinò impacciatamente e le porse il sacchettino di Omendo.
-Questo è per voi principessa. Omendo mi ha incaricata di portarvelo.- Rein prese il sacchettino e si rivolse a Fine con un tono amichevole: - Grazie non pensavo lo avrebbe finito così presto. Tu sei nuova di Camelot vero?-
-S-sì- Wow anche lei aveva capito subito che non era del posto. Era così evidente? Mi sa che sarebbe stato più duro del previsto passare inosservata.
-Sai Omendo mi aveva riferito che in questi giorni sarebbe arrivata una ragazza che avrebbe ospitato. Sei tu vero? Come ti chiami?-
-Fine, principessa, vengo da Eldor- rispose Fine. Era indecisa se dire o no la sua provenienza, ma lo disse comunque, tanto cosa poteva succedere?
-Oh per favore, abbiamo la stessa età, non chiamarmi principessa!- disse Rein con un dolce sorriso mentre le porgeva la mano.
–Io sono solo Rein per te, ok?- Santi numi! Questa ragazza era incredibile. Niente “principessa” ! Proprio come faceva lei. Era vero, non era per niente come il padre e il fratello.
Sì, sarebbero diventate amiche.
Un brutto pensiero annebbiò però la mente di Fine: voleva vendicare i suoi genitori, quindi doveva far soffrire o addirittura uccidere Huter, ma questa ragazza? Non meritava di star male così. Uffa la situazione diventava sempre più difficile.
Scacciò quel pensiero dalla testa. Non era il momento di pensarci adesso! Strinse la mano di Rein e le regalò uno dei migliori sorrisi.
-Sai che hai un sorriso bellissimo Fine?- Fine arrossì violentemente. Glielo dicevano in molti, ma in quel momento non se lo aspettava. Nonostante fosse una principessa non era tipo da smancerie e complimenti. Ma le fece piacere.
Rein dovette dileguarsi per finire degli affari del regno, così aveva detto. Fine rimase a guardare il punto in cui la ragazza era poco prima e sorrise.
Probabilmente aveva trovato la sua prima amica a Camelot.


 



Ciao ecco un altro capitolo.
Mi dispiace non aver fatto comparire Shade, ma volevo mettere in evidenza l'incontro tra Fine e Rein (che ci terrei a specificare: NON sono sorelle!)
Nel prossimo capitolo però apparirà il nostro amato Shade.
A presto un bacione :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** CORAGGIO - Non ho paura di parlarti e tu? ***


CORAGGIO – NON HO PAURA DI PARLARTI, E TU?
 Dopo aver parlato con Rein, Fine si diresse di corsa da Omendo e gli raccontò tutte le sue impressioni sulla principessa. Lui lo sapeva che ne avrebbe parlato così e sorrise comprensivo.
Dopo pranzo Fine chiese il permesso di finire di visitare il regno, dato che il giorno prima era stata bruscamente interrotta dal suo giro turistico e gettata nelle segrete del castello come una povera criminale. Ma che aveva fatto in fondo? Difendere un ragazzo maltrattato da uno qualunque era un reato? Beh uno qualunque magari non lo era, era il principe, ma che differenza faceva?
Con questi pensieri si avviò verso delle viette molto carine e accoglienti, circondate da case con fiori colorati alle finestre. Percorse tutto il viale scoprendo che portava di nuovo alla piazza del mercato.  C’erano le stesse bancarelle del giorno precedente, forse qualcuna in più.
Nel centro della piazza era riunita un gruppo di gente.
Incuriosita come al solito Fine, si fece largo tra la gente arrivando tra le prime file. C’era un uomo abbastanza giovane in mezzo alla folla, seduto su uno sgabello con una chitarra antica di legno. La stava suonando in maniera fantastica.
Ad un certo punto iniziò anche a intonare una dolce melodia. Era una canzone bellissima, e per di più l’uomo la cantava con passione e con un’espressione serena sul viso.
Fine si ricordò di quando la sua mamma le cantava la ninna nanna per farla addormentare. Aveva la stessa gioia in volto.
Chiuse gli occhi per assaporare meglio quel dolce suono e quella voce stupenda.
Uno scalpitare di zoccoli di cavalli però dovette farle riaprire gli occhi dato che anche la melodia si era bruscamente interrotta seguita da un urlo strozzato.
Un cavaliere con indosso l’armatura di Camelot lo aveva preso per il collo.
-Non lo sai che non puoi tenerti i soldi guadagnati tutti per te, stolto!?- gli urlò in faccia il cavaliere.
Fine rimase paralizzata dalla scena. Un’altra volta no eh!
L’uomo anche se a fatica cercò di spiegarsi: - Per favore buon cavaliere. Non lo faccio per me, io ho una famiglia da portare avanti. Mia moglie è malata e ho un figlio di due anni. Ho solo pensato che tenendo un po’ del ricavato dello scorso raccolto avrei potuto comprare le medicine … arhhgg!- Il cavaliere aveva stretto la morsa.
E così quel poveretto aveva tenuto un po’di soldi da parte per delle medicine anziché consegnarli tutti al sovrano come si faceva di solito.
Cosa c’era di male? Non potevano chiudere un occhio?
Da dietro il cavaliere se ne fece largo un altro che si tolse l’elmetto. Shade. E chi poteva essere sennò?
Si avvicinò al compagno che teneva ancora ben saldo l’uomo. Lo guardò come se fosse uno scarafaggio e si chinò a prendere il sacchetto d stoffa che conteneva degli spiccioli donatogli da alcuni popolani per la sua esibizione.
-Vorrà dire che prenderemo questi al posto del resto- disse facendo un finto sorriso.
-No vi prego vostra maestà! Quei soldi mi servono. Non mi basterà il resto per delle medicine!- implorò il pover’ uomo. Ma il principe non lo degnò nemmeno di uno sguardo dandogli le spalle e dirigendosi al suo cavallo seguito dal cavaliere che prima teneva il poveretto.
Fine, che aveva assistito a tutta la scena, non ci vide più.
-Hei ! Aspettate!-
Quella voce. L’avrebbe riconosciuta a miglia e miglia. La voce dell’unica persona che gli aveva fatto perdere il controllo in quel modo. L’unica persona che non avrebbe voluto sentire mai più. Quella vipera di una ragazza era riuscita a uscire dalle prigioni solo perché era ospite dell’amico fidato di suo padre.
Ma se faceva in modo che lei tornasse nelle segrete, allora neanche Omendo avrebbe potuto aiutarla.
Doveva farla reagire provocandola.
-Ah, ma guarda un po’! Ancora tu mocciosa- disse Shade, girandosi a guardarla.
Accidenti era proprio una bella ragazza. Sì, bella quanto sfacciata.
-Ti sono mancata?- disse lei sarcasticamente.
-Non prenderti gioco del tuo sovrano ragazzina-  Cosa? Del TUO sovrano? Ma quel ragazzo sognava?
-Tu non sei ancora il sovrano di questo regno e soprattutto non sei il MIO principe, quindi non prendo ordini da te- disse Fine pacatamente.
Accidenti quella ragazza sapeva sempre come rispondere.
La folla che prima era riunita in piazza era aumentata. Tutti erano sorpresi dalla ragazzina. Stava parlando così con il principe. Aveva coraggio, ragazzi! Molti sorridevano: la ammiravano. Sapevano che il principe era un ragazzo arrogante e presuntuoso, ma nessuno mai aveva detto nulla, in fondo era pur sempre il figlio del re. Nessuno se non quella Fine.
-Come puoi trattare così un poveretto che ha solo bisogno di aiuto! Non l’ha fatto per avaria. Lui vorrebbe solo comprare delle medicine per guarire la moglie e non far morire il figlio di fame!-
Shade si limitò a fissarla un po’ sorpreso. Fine non aveva paura di parlargli, e quello che diceva forse era anche giusto. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non lì, non davanti a TUTTI.
Ehi aspetta! Lo stava umiliando di nuovo in pubblico!
Fine continuò: - sei solo un’egoista. Dici di essere un principe? Allora inizia a comportarti come tale- Shade sgranò gli occhi. Non aveva parole.
Quella ragazza … forse era la prima persona che riusciva a farlo star zitto.
Lei non gli lasciò neanche il tempo di battere ciglio, che gli strappò di mano il sacchettino con i soldi e gli diede le spalle dirigendosi verso l’uomo ancora a terra che aveva seguito tutta la scena.
-Ecco tenga. Dirò a Omendo, il medico di corte, di preparare una medicina per sua moglie.- gli disse con un dolce sorriso.
L’uomo la guardò con occhi lucidi, nessuno aveva mai fatto una cosa così per lui. La ringraziò un milione di volte.
Intanto uno dei cavalieri che accompagnavano Shade aveva fatto un passo verso la ragazza per fare qualcosa. Insomma aveva parlato in malo modo al principe e gli aveva tolto di mano una cosa che non le apparteneva.
Ma Shade lo fermò mettendo un braccio davanti a lui, impedendogli il passaggio.
-Ma principe Shade, quella ragazza ha ..-
- Non importa, andiamo via- ordinò il ragazzo senza dare troppe spiegazioni. I cavalieri come ordinato salirono a cavallo e seguirono il loro principe verso il castello.
Fine che si era girata a osservare la scena, continuava a guardare il gruppo a cavallo che si allontanava con un’espressione indecifrabile.
Appena furono abbastanza lontani, la folla che la circondava si mise ad applaudire e farle i complimenti. Eh sì, era davvero una brava ragazza.
Fine era contenta di aver reso felice tutta quella gente.
Dopo poco tornò verso casa per riferire a Omendo di preparare la famosa medicina per l’uomo dalla splendida voce.





 

Salve gente. Ecco di nuovo Shade :Q_ 
spero vi piaccia. :)
Al prossimo capitolo. Un bacione grande grande :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** RICORDI - Si cela tristezza dietro allo sguardo dell'assassino? ***


RICORDI – SI CELA TRISTEZZA DIETRO ALLO SGUARDO DELL’ASSASSINO?

-Fine,- cominciò a parlare Omendo mentre preparava la medicina per il cantore conosciuto dalla ragazza  –questa sera ci sarà una festa per accogliere Lady Margh, una nobile importante delle terre circostanti. Verrà qui a far visita a re Huter e noi dovremo andare-
Aspetta noi? Cosa c’entrava lei? Non aveva ancora conosciuto il re, come poteva presentarsi ad una festa.
-E io che c’entro?-
-beh devo portarti con me, chissà cosa combinerai se ti lascio qui. E poi sarà anche l’occasione per presentarti al re-
Fine sentì una stretta al cuore. Conoscere Huter di persona. Sì è vero, lo conosceva, lo aveva visto più volte da piccola, ma erano passati molti anni da allora.
Come avrebbe reagito? Quando se lo sarebbe ritrovato davanti cosa avrebbe fatto? Che avrebbe detto? Era pure sempre colui che uccise i suoi genitori.
Una sensazione di disagio pervase i suoi occhi. Davvero LEI sarebbe stata capace di far del male a quell’uomo, anche dopo averlo conosciuto? Non ci aveva mai pensato, era sempre stata accecata dall’odio verso di lui, ma mai, MAI si era domandata se sarebbe mai riuscita a penetrarlo con la lama della sua spada.
Omendo si accorse che Fine aveva qualcosa che non andava e credeva anche di sapere cosa.
-Ci sarà anche Shade … - disse per farla reagire.
Fine si svegliò dalla sua tranche. Che? Cosa? No, no, no!
-io non vengo, grazie- certo che non sarebbe andata. Lo avrebbe sicuramente insultato di nuovo e sarebbe finita ancora una volta giù nelle segrete e stavolta per mano di Huter. Eh no! Non poteva sopportarlo. Era lì per studiare una vendetta non per farsi ammazzare anche lei da quel tiranno.
-Mi spiace signorina, ma verrai. Avrò bisogno di te, e sarebbe una mancanza di rispetto non presentarti a Huter. E poi ci sarà anche Rein-  Rein? Beh è logico che ci sarà anche lei. Magari se fosse andata avrebbe potuto passare un po’ più di tempo con quella ragazza e conoscerla meglio. Forse non era una cattivissima idea. In fondo a stare in camera sua tutta la sera si sarebbe annoiata di certo.
-E va bene, d’accordo vengo- si arrese la ragazza.
Durante il pomeriggio Fine portò la medicina all’uomo dalla voce stupenda e poi fece un giro per mercato comprando delle cose che Omendo le aveva chiesto.
Tornata a casa decise di iniziare a prepararsi. Mancava solo un’ora.
Se la prese comoda cercando di mettere qualcosa ne di troppo vistoso ne troppo normale, in fondo era un ricevimento. Alla fine optò per una camicetta giallina con sopra un giacchino rosso a tre quarti di manica e una gonna marrone con degli stivali alti. (C:\Users\Ennio\Desktop\moe%2055732%20sample.jpg )
-Sei pronta?- urlò Omendo dalla stanza accanto.
-Sì, arrivo-.
Fine e il vecchio medico si diressero verso la sala del trono che era anche lo stanzone dove si celebravano i ricevimenti e le feste varie. Era una sala davvero enorme, con il soffitto in legno pregiato e quasi luccicante da quanto era ben pulito. Le grandi finestre erano scoperte e le tende rosse erano legate con complicati nastri dorati.
C’era un enorme tavolo a ferro di cavallo che costeggiava tutta la stanza. Al centro di questo tavolo si sarebbe dovuto esibire il jolly di corte per intrattenere il re e la sua ospite.
Tutto così noioso.
Già per chiunque altro sarebbe stato fantastico essere lì, ma non per Fine. Lei era abituata a tutto questo, anzi il suo palazzo era molto più grande e ricco di quello di Camelot, ma resta il fatto che preferiva una casetta di campagna a un castello.
E poi quella era la sala del trono di Huter.
Omendo le fece segno di seguirlo verso il re che era seduto al suo posto, ovviamente capotavola, e parlava con i suoi due figli. Sicuramente voleva presentargliela.
Appena Fine vide Huter dall’altra parte della sala, il cuore iniziò a batterle forte.
Lui. L’uomo che aveva conosciuto da piccola. L’uomo che aveva visto impugnare la spada da sotto quel tavolo e che aveva trafitto il cuore dei suoi genitori. Tutte quelle scene le tornarono alla mente. L’odio salì di colpo dentro di lei. Quel mostro … gliel’avrebbe pagata prima o poi.
“Calmati, stai tranquilla.” Si ripeteva nella mente mentre seguiva Omendo verso il sovrano.
Arrivati a pochi passi, Huter si alzò e andò incontro al vecchio medico.
-Omendo, sono felice che tu sia venuto, sai ci tengo a presentarti Lady Margh, è davvero una brava donna.- Iniziò a parlare.
La sua voce … Fine se la ricordava. Era sempre uguale. Lo stesso timbro caldo e amichevole ma severo.
Fine continuava a fissarlo. Non aveva nemmeno degnato di uno sguardo Shade e Rein che erano ancora seduti ai loro posto.
Shade fissava Fine insistentemente, come se non potesse smettere di guardarla. Aveva passato tutta la giornata a pensare alle sue parole.. “Dici di essere un principe? Allora inizia a comportarti come tale!” aveva detto. Quelle parole lo colpirono dirette al cuore. Gli rimbombavano nella testa continuamente e il viso di quella ragazza dai capelli rossi ossessionava la sua mente.
Rein si alzò e dopo aver salutato Omendo andò da Fine che era rimasta qualche passo più indietro.
Sia Shade che Rein si erano accorti di come Fine fissava loro padre, ma non ci fecero caso più di tanto.
-Buonasera Fine. Sono felice che ci sia anche tu- disse la principessa sorridendo.
Era davvero bella quella sera. Indossava un lungo abito azzurro senza spalle a più balze con un fiocco celeste alla vita, maniche che le coprivano sotto le spalle con decorazioni oro e lunghi guanti che le fasciavano le braccia (C:\Users\Ennio\Desktop\[animepaper_net]picture-standard-anime-princess-holiday-princess-holiday-picture-11610-puchu-preview-c7030b90.jpg ).
Shade rimase sorpreso nel sapere che Rein e Fine si conoscevano già.
-Buonasera principessa. Vi ringrazio, Omendo mi ha portata con sé per presentarmi a vostro padre- disse Fine cercando di nascondere la sua nota di odio mentre diceva “vostro padre”.
-Oh Fine ti ho detto niente “principessa” e dammi del Tu!- la rimproverò con un sorriso.
– Padre, lei è Fine, la ragazza che ospita Omendo.- disse rivolta a Huter.
Il re si voltò verso la figlia e l’altra ragazza. Omendo gli aveva riferito dell’arrivo della giovane, che era la stessa ragazza che aveva disarmato suo figlio e che era finita in prigione.
-Ciao ragazza, ho sentito parlare di te da mio figlio. Si dice che tu sia riuscita a sconfiggerlo in un duello.- disse sorridendo.
Fine lo guardò attentamente. Era un uomo sulla quarantina passata, i capelli erano tendenti al grigio e gli occhi erano blu cobalto, proprio come quelli di Shade. Non sembrava una cattiva persona, ma Fine sapeva chi era, sapeva cosa aveva fatto.
-Mi chiamo Fine vostra maestà e vengo da Eldor- si presentò la ragazza sottolineando il regno di provenienza. Vediamo un po’ se reagisce.
Come previsto Huter si irrigidì. Eldor, il regno che governavano i suoi migliori amici … che lui aveva … Assunse un’aria piena di nostalgia ricordandosi delle due persone che gli avevano voluto sempre bene e che lui aveva ripagato con la morte.
Fine assunse un’espressione dura. Uno a zero.
Omendo capì al volo la situazione ma non disse nulla, al contrario di Shade che notò lo sguardo di Fine. Lo stesso sguardo che aveva quando lui le aveva detto di essere il figlio di Huter. Ma perché?
-Padre tutto bene? Vi sentite male?- chiese ingenuamente Rein.
-Nono figliola, va tutto bene. Stavo solo pensando … ho sentito che Eldor è stata attaccata otto anni fa e che i sovrano sono morti ..- disse Huter facendo capire a Fine di voler sapere come andavano le cose di recente.
Fine si limitò a un “Già …” continuandolo a fissare con odio.
Il re se ne accorse e per qualche motivo spostò lo sguardo.
Quegli occhi cremisi, così determinati e decisi, sembravano quelli di Elza. In effetti quella ragazza somigliava davvero molto alla sua vecchia amica.
No, solo una coincidenza. Sicuramente si era fatto prendere dai ricordi.







Buona sera a tutti :)
ho finito un altro capitolo, spero sia di vostro gradimento.
Aggiornerò domani se possibile :)
Un bacione enorme 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** FESTA - Una nobildonna con un piano preciso? ***


FESTA – UNA NOBILDONNA CON UN PIANO PRECISO?

La conversazione tra Huter e i presenti fu interrotta dall’arrivo di Lady Margh.
Entrò nella sala con una grazia che pochi riescono ad avere. Era davvero una bellissima donna. Indossava un abito rosa accollato con decorazione dorate e guanti che le coprivano mezzo braccio. Aveva corti capelli lilla lucenti e un cerchietto simile a un diadema sul capo. (C:\Users\Ennio\Desktop\princess-frontier-portable-arte-023.jpg )
Lei e Huter, da quanto aveva detto Omendo, si conoscevano da un po’ di anni. Lady Margh era un’amica della moglie di Huter prima che morisse. Erano rimasti in buoni rapporti anche se non si vedevano molto spesso.
Il sovrano le andò incontro e le fece il baciamano. Dopo averle dato il benvenuto la portò nel punto in cui aveva lasciato i suoi figli, Fine e Omendo.
-Figli miei, ho l’onore di presentarvi Lady Margh, splendida come sempre.- disse facendo il galante.
“pessimo” pensò Fine guardandolo con orrore.
-è un vero piacere conoscervi ragazzi. Ma che bella ragazza- disse la donna dando una carezza inquietante al viso di Rein.
– E anche tu. Accidenti sei proprio un bell’ometto- disse rivolta a Shade, che le rispose con un sorriso e una frase sdolcinata del tipo “ mai quanto voi, mio bellissimo giglio”.
“bleah !” è vero, era una bella donna ma quella era un’esagerazione! Ehi ma che le importava? Quel tipo poteva dire quello che voleva, cosa le poteva interessare a lei?
-Lui invece è Omendo, il medico di corte, e mio amico fidato. Ti ho parlato spesso di lui- disse Huter facendo voltare la donna verso Omendo.
Lui la salutò con un inchino – Benvenuta a Camelot, mia signora-
-E questa ragazza è Fine, è un’ospite di Omendo per qualche tempo- disse indicando la ragazza.
La donna la guardò sorridendo per un po’.
-Che viso stupendo ragazza, hai dei lineamenti perfetti. Sei una nobile?- disse Lady Margh continuando a studiarla.
Accidenti! Le aveva appena chiesto se era una nobile! Sarebbe riuscita a mentire bene? Fine stava sudando freddo.
-No, è la nipote di una mia vecchia amica. Voleva visitare Camelot, così mi sono offerto di ospitarla- si inventò lì lì Omendo.
Santi numi, grazie ! Meno male che Omendo era intervenuto altrimenti Fine avrebbe iniziato a balbettare, facendo sembrare la cosa un po’ strana.
Quella donna la metteva a disagio e non capiva il perché. Aveva qualcosa che non le piaceva.
Sentiva che stava per succedere qualcosa, ma cosa?
-oh … beh è un vero peccato.- disse in tono vago.
Che voleva dire?
Anche Shade osservava la donna con un’occhiata indagatrice. Se la ricordava diversa. Gli sembrava più inquietante e misteriosa di quando l’aveva conosciuta. Ma era piccolo all’epoca, magari si ricordava male.
Cenarono insieme al resto della nobiltà del regno e alla cavalleria.
Ogni tanto Fine alzava lo sguardo per osservare i movimenti di Huter, ma finiva sempre a osservare Lady Margh. Non le piaceva quella donna. No, per niente.
Omendo cercò di tranquillizzarla dicendole che era una persona fidata, ma ormai Fine si conosceva bene: non si sarebbe convinta facilmente.
A cena finita, la donna si diresse al centro della sala per deliziare tutti con la sua splendida voce che stando ai racconti era davvero melodiosa. Intonò una melodia inquietante.
Tutto intorno a Fine sembrava ipnotizzarsi, persino i mobili sembravano paralizzati se si può dire. Le persone la fissavano con uno sguardo vuoto.
Fine sentiva gli occhi pesanti, anche lei forse stava per essere ipnotizzata?
Si tappò velocemente le orecchie per non sentire più quella estenuante melodia.
Quella donna si mise a ridere.
Huter era paralizzato non riusciva a muoversi, e così tutti gli altri. Ma che stava succedendo?
“stregoneria”. Certo era l’unica spiegazione.
La donna venne avvolta da una nube nera. Quando il fumo si dissolse ne lasciò una vecchia donna malvestita e spettinata.
-Re Huter, che piacere rivedervi. Vi ricordate di me?- disse la donna malignamente con una voce stridula. Huter sgranò gli occhi per quel che poteva e Fine non capì il perché.
-no? Beh vi rinfresco la memoria. La settimana scorsa avete condannato a morte il mio adorato figlio per stregoneria. Ma lui non era uno stregone. Avete sbagliato persona maestà.- era lei la strega certo, ecco cosa non convinceva Fine ed ecco perché Shade aveva dei dubbi su come si ricordava l’amica del padre.
-Mi avete tolto il mio adorato bambino. Ora tocca a voi, capirete cosa si prova a perdere un figlio!- urlò la donna in preda all’ira.
Un pugnale comparve nelle sue mani. Si posizionò per lanciarlo contro … Shade?
Ma certo, Fine capì tutto. Huter aveva ucciso il figlio di quella donna credendolo uno stregone, anche se in realtà era la madre la strega. Così ora la donna voleva far soffrire nello stesso modo Huter uccidendo suo figlio. Ed era riuscita ad intrufolarsi nel castello assumendo le sembianze di un’amica di vecchia data del re.
Fine si mosse velocemente, non poteva permettere che quella strega facesse del male a qualcuno.
Sfoderò la spada di un cavaliere che si trovava vicino a lei e la lanciò sopra la strega, in direzione del lampadario. La corda si tagliò e il grande cerchio di legno pieno di candele che illuminava la sala cadde proprio sopra la donna.
Improvvisamente tutti riuscirono a muoversi di nuovo.
La stanza era piena brusii, sussurri e chi invece urlava spaventato.
La Strega strisciò fuori dal lampadario morente. Per lei era ormai finita. Guardò il pugnale che aveva in mano, con le ultime forze che aveva lo scagliò verso i sovrani.
Il pugnale volava dritto verso il principe Shade.
 Tutti erano rimasti basiti, paralizzati dalla paura.
Che cosa sarebbe successo? Shade osservò il pugnale che lo stava raggiungendo. Era incapace di muoversi.
“spostati Shade, non avere paura! Svegliati idiota!” si diceva, ma non servì.
Aveva le gambe impiantate sul pavimento. Era la fine?








Salve a tutti :) spero che anche questo capitolo vi piaccia. Tranquilli Shade non muore!
figuriamoci se lo faccio morire! :D
grazie a chi ha commentato o solo letto. E ripeto: SE AVETE CRITICHE FATELE! le accetto moooolto volentieri perchè magari mi aiuteranno.
un bacione :)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** IO LA TUA SERVA - Farai quello che ti dico ragazzina? ***


IO LA TUA SERVA – FARAI QUELLO CHE TI DICO RAGAZZINA? 

Il pugnale era a pochi centimetri da lui.
Che faceva? Perché stava lì fermo?
Un secondo prima che il pugnale lo colpisse, Shade sentì qualcuno buttarsi sopra di lui. Finì a terra con qualcuno sopra.
Il pugnale si conficcò nello schienale della sedia con un rumore sordo.
Il ragazzo piano piano aprì gli occhi. Cosa era successo? Non era morto, il pugnale non lo aveva colpito. Si guardò intorno: era disteso per terra con un peso sul suo corpo.
Incrociò due occhi cremisi che lo fissavano. Fine? Era stata lei a salvarlo? Si era buttata sopra di lui e gli aveva evitato di essere colpito da quel pugnale?
Un brivido lo percosse.
Quegli occhi, quel contatto. Che gli stava succedendo? Non riusciva a staccare lo sguardo da quella ragazza.
-Shade!-
-Shade, figlio mio!-  Rein e Huter si avvicinarono preoccupati aiutando Shade e Fine ed alzarsi.
La strega era sparita in una nube di fumo subito dopo aver visto che Shade l’aveva scampata. Eh già, neanche una morte soddisfacente.
-Shade stai bene?- chiese il re ancora scosso e preoccupato per la sorte del figlio.
-S-sì.. sto bene … - rispose il ragazzo come se avesse sentito a malapena. Continuava a pensare a quel momento in cui si era ritrovato Fine sopra di lui, il momento in cui aveva incrociato gli occhi cremisi di lei e da cui non voleva più staccarsi. Il momento in cui aveva sentito quel brivido e il cuore aveva iniziato a battere più velocemente.
Questo perché si era spaventato molto, vero? Sì doveva essere senz’altro per questo.
Omendo accorse subito dopo: - state tutti bene? Principe Shade? Fine tutto bene?-
Shade annuì e Fine sorrise: - Sì tutto bene-
-Fine- la chiamò Huter. La ragazza si girò verso il re. Non sapeva cosa aspettarsi.
–Hai salvato mio figlio. Io … non so come ringraziati. Dimmi cosa desideri e lo avrai-. Una ricompensa? Fine rimase sorpresa.
Huter la stava ringraziando per aver salvato suo figlio. Aveva salvato Shade? Nemmeno lei sapeva cosa le era preso. Non lo sopportava e poi … lui era … era il figlio di Huter.
Che le era preso? Perché si era lanciata su di lui per non farlo morire? Perché quel contatto le aveva provocato brividi su tutto il corpo? E quello sguardo, Shade l’aveva fissata insistentemente per tutto il tempo in cui erano una sopra l’altro. Si era quasi persa in quei pozzi blu.
Doveva far soffrire Huter e invece lo aveva appena reso il padre più felice del mondo salvando suo figlio.
E ora era lì nel suo palazzo con colui che le aveva rovinato la vita, che le chiedeva cosa volesse come ricompensa.
-Cosa desideri ragazza?- domandò di nuovo Huter.
Che tu sparisca dalla faccia della Terra.
–N-niente, non voglio niente- disse Fine sentendosi un po’ in imbarazzo per tutti quegli occhi puntati addosso.
Huter rimase un po’ sorpreso. Non desiderava nulla? Chiunque altro avrebbe chiesto del denaro per sfamarsi ma lei no.
Beh non aveva bisogno di denaro, Fine era più ricca di lui, ma questo Huter non poteva saperlo.
-Come sarebbe nulla? Io mi sento in dovere di ringraziarti a dovere. Quindi.. Shade hai detto che questa ragazza è riuscita a sconfiggerti in duello giusto? Bene quindi sarà in grado di aiutarti.- Huter stava ragionando a voce alta.
Ma dove voleva arrivare? Fine non capiva.
-Fine per ringraziarti ti farò un’offerta grandiosa. Avrai l’onore di essere la serva personale di mio figlio.-
-Cosa?- dissero in coro Fine e Shade sorpresi entrambi per questa proposta che più che un’offerta grandiosa sembrava un incubo.
Cosa? Ahahah. Certo come no, la sua serva. Fine pensò che fosse uno scherzo.
-Esatto non è fantastico? Shade la tua serva è appena partita per un altro regno, e tu Fine non hai un lavoro, tralasciando l’aiuto che dai a Omendo.- 
No Huter non capiva. Non capiva la situazione. Lei era una principessa ! Ma a parte quello non avrebbe mai fatto da serva a quell’egocentrico e idiota di un principe. No mai!
Dal canto suo Shade non aveva intenzione di avere come serva quella ragazza così sfacciata. Chissà quanti guai e noie gli avrebbe creato!
-Ah sarebbe fantastico! Fine accetta! Potremmo stare più tempo insieme!- disse Rein ormai presa dall’entusiasmo.
Che doveva fare? Accettare? Beh, quella poteva anche essere un’occasione per studiare il punto debole di Huter.
-Io … - non sapeva che dire. Sì o no? No o sì?
-Accetta Fine, potrai guadagnare anche un po’ di soldi. Io non posso sempre darti i miei risparmi per comprati le tue cose.- Omendo l’aveva messa alle strette. In poche parole le aveva detto che lui non l’avrebbe aiutata con le sue spese e che quindi doveva guadagnarsi da vivere. Antipatico! È così che la ospitava?
-Tsk! Questa ragazza non è in grado di aiutarmi. Scommetto che non sa nemmeno pulire una spada- disse spavaldamente Shade.
Lo aveva fatto apposta. Aveva capito che Fine non era tipo da accettare le critiche e quindi avrebbe reagito accettando, volendogli dimostrare di esserne capace.
Ma perché aveva appena detto questo? Perché voleva che lei reagisse e accettasse? La voleva forse come serva? Sicuramente con il carattere che si ritrovava quella ragazza non avrebbe mai fatto nulla di quello che lui le avrebbe ordinato. Allora perché? La voleva vicina forse? Ma che stava pensando?
In fondo una serva gli serviva, e poi lui era il principe e se lei non obbediva poteva benissimo dissolverla dal compito e buttarla nelle segrete.
Come previsto Fine rispose a tono: - io posso benissimo pulire una spada e qualsiasi altra cosa!-
-Quindi accetti?- domandò di nuovo Huter
Accetto?
– Accetto!- 


Accidenti, no! Proprio no! Per nulla!
Ma che le era saltato il mente? Aveva accettato di lavorare per quel cretino del principe e ora?
Beh ora si ritrovava con un bel foglietto in mano con le indicazioni di quello che doveva fare.
Quel bell’imbusto del principe le aveva preparato subito una bella lista appena sentito il suo “Accetto”.

Ore 8.30 vieni a svegliarmi con la colazione.
Ore 9.00 lucida armatura, elmo, stivali, scudo e spada.
Ore 9.30 preparami per l’allenamento.
Durante il mio allenamento rifai il letto cambiando lenzuola e pulisci la stanza.
Ore 11.30 fine allenamento, preparami il pranzo.
Ore 12.00 portami il pranzo in camera.
Ore 13.00 lucida e pulisci di nuovo l’armatura e le armi.
Dalle 13.30 alle 15.30 hai due ore libere.
Ore 15.30 vieni devi assistere agli allenamenti.
Ore 18.00 fine allenamenti.
Ore 19.00 porta la cena in camera.
Ore 20.00 lava i miei vestiti e lucida armatura e armi.
Ore 21.00 preparami il letto Poi hai finito Shade.

Era uno scherzo vero?
Cioè doveva portargli da mangiare in camera, lucidare armatura e cianfrusaglie tre volte al giorno e pure preparargli il letto?
Ovviamente non lo avrebbe fatto. Chi si credeva di essere quello lì? Il Dio in terra? No, era solo uno stupido principe.
Se lui avesse saputo chi era lei non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di guardarla in faccia.
-Ma tu non dovevi andare a svegliare il principe?- Omendo si stava divertendo a infierire.
Era tutta la mattina che rideva e diceva cose divertenti, almeno per lui, riguardo quella maledetta lista.
-Ma che diamine! Non sa fare niente quello? Pretende che gli prepari pure il letto la sera e che gli tolga l’armatura. È un disastro!- sbottò Fine.
Non aveva alcuna voglia di sottostare alle sue esigenza, anche lei aveva una vita e lui le stava impedendo di viverla.
Ah no è vero le aveva lasciato due ore libere, che carino! Si era sprecato anche troppo!
Fine si diresse verso la camera del principe irritata come non mai.
Bussò alla porta, ma nessuno rispose.
Bene, sarebbe entrata comunque. Sul foglio c’era scritto di svegliarlo, lui non rispondeva? Beh allora lei lo avrebbe svegliato a modo suo.
Entrò sicura nella camera.
-Ehi principino sveglia, è ora di alzarsi!- disse a gran voce mentre spalancava le tende facendo entrare tutta la luce mattutina del Sole.
Il povero Shade venne accecato dai raggi che penetravano dalla finestra. Si girò dalla parte opposta mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Bene, non voleva svegliarsi? Ok.
Fine prese un vaso con dei fiori dal tavolo. Tolse delicatamente le rose che vi erano dentro e lo svuotò in faccia a Shade. L’acqua era ghiacciata! Meno male che faceva abbastanza caldo in quel periodo.
Il principe si svegliò di scatto urlandole in faccia. Come si permetteva quella ragazzina?
-Ma sei forse impazzita mocciosa? Lo sai cos’hai appena fatto?!- disse con rabbia mentre si alzava dal letto. Fine lo guardò ingenuamente.
– Ti ho svegliato. C’è scritto sul foglietto-
Come faceva quella dannata ragazza a irritarlo tanto? Decise che era inutile continuare e discutere.
Dopo averla fulminata con lo sguardo si guardò intorno.
-E la mia colazione?- chiese scocciato.
Ah già! La colazione, se n’era dimenticata …
-L’ho dimenticata, beh puoi cambiarti e andarla a prendere- rispose semplicemente Fine con un sorrisino. Di certo lei non avrebbe fatto avanti e indietro per una stupida colazione.
Shade era incredulo.
Forse Fine non sapeva davvero in che cosa comportava essere una schiava.
Beh in effetti lei non lo sapeva, ma questo lui non poteva minimamente sospettarlo.
-Ascolta- cominciò il principe cercando di stare più calmo possibile e di non gettarla come un sasso fuori dalla finestra –Tu sei la mia serva, e come tale devi fare quello che ti dico. Se ti ho detto che mi devi svegliare e portare la colazione, tu lo fai chiaro?-
Fine lo guardò stranita. Quel ragazzo forse aveva seri problemi di socializzazione. Come poteva parlarle così, non la conosceva nemmeno!
-Quindi ora mentre mi cambio, vai giù e mi prendi la mia colazione- disse Shade.
Era un ordine quello? Ah no! Non ci stava. Proprio per niente.
-Hai un problema alle gambe?- chiese Fine. La rabbia le stava crescendo dentro. Santi numi quel ragazzo era da uccidere. Al confronto il padre poteva sembrare un agnellino.
Shade si voltò di scatto uccidendola con gli occhi.
-Ascoltami bene ragazzina! Tu fai quello che ti dico chiaro? Non vorrai tornare in quelle segrete per caso. Se così succedesse, nemmeno Omendo potrebbe più aiutarti. Potrei persino farti impiccare.-
Quella era.. era.. una minaccia? Maledetto ragazzo! Fine non aveva mai odiato così tanto una persona all’infuori di Huter. Beh ma lui era suo figlio. Era prevedibile.
Dopo averlo disprezzato per un lungo minuto nella mente girò i tacchi in malo modo e scese a prendergli la colazione.
Odioso! È odioso!
Arrivata nelle cucine reali non trovò nessuno, forse anche loro stavano facendo colazione.
E Shade? cosa prendeva di solito? Beh chissene importava. Non sarebbe tornata di sopra a chiedere cosa sua maestà volesse da mangiare.
Prese due mele rosse e tornò di sopra.
Entrò senza bussare nella camera di Shade.
Lui era di spalle seduto sul letto che si allacciava gli stivali.
-Sul tavolo- disse Shade riferito alla sua colazione. Fine appoggiò la mela sul tavolo, davanti alla sedia del principe, mentre stava mordendo la sua.
Shade si alzò e si diresse al tavolo. Si fermò a guardare quella mela rossa da sola su tutto il piano di legno.
-è uno scherzo?- chiese al limite della pazienza. Dov’era la sua colazione? Non poteva mica sopportare tutti quegli allenamenti mangiando solo una mela.
-No. Volevi la colazione: eccola- disse Fine indicando la mela. Cosa c’era che non andava ora?
-Maledizione, dov’è la mia colazione? Io ho il vassoio che mi prepara ogni mattina il cuoco di corte. Perché non l’hai preso?!- quella era forse la prima volta che avrebbe voluto picchiare una donna.
-E cosa ne so io che tu hai la colazione personalizzata? Non c’era nessuno e così ti ho preso la prima cosa che avevo sotto gli occhi! Se non ti va bene puoi anche scendere e prenderti quello che vuoi-
Shade uscì sbattendo la porta e grugnendo. Quella ragazza era tanto bella quanto insopportabile.
Fine intanto lo aveva guardato uscire con un’espressione mista tra l’odio e lo spaventato. Si era davvero arrabbiato.
Ma in fondo lei si era attenuta agli ordino no? Lo aveva svegliato e gli aveva portato la colazione.
Prese il foglietto dalla tasca.
Ore 9.00 lucida armatura, elmo, stivali, scudo e spada.
Una cosa semplice.
Trovò l’armatura vicino all’armadio e la spada sul comodino. Si mise sulla sedia e iniziò a pulire l’arma.
Shade intanto era arrivato nelle cucine. Ma guarda cosa doveva fare per colpa di quella ragazzina dai capelli rossi.
Il vassoio era lì, in bella vista sul tavolo. Incredibile. O quella ragazza lo faceva apposta o aveva dei seri problemi di vista.
Mangiò velocemente e tornò di sopra.
Mentre girava l’angolo incontrò sua sorella.
-Buon giorno Shade- lo salutò lei con il suo solito sorriso.
-No, non è un buon giorno!- disse scocciato Shade. Non lo era per niente!
-Perché che è successo?- chiese ingenuamente lei.
- Quella stupida ragazza ecco cosa è successo! Non fa altro che procurarmi guai. È una strega! Sai come mi ha svegliato? Buttandomi addosso l’acqua del vaso. E come colazione mi ha portato una stupida mela!-
Rein scoppiò a ridere. Fine era davvero unica! Nessuno si era mai permesso di fare una cosa simile.
Shade offeso da quello sfogo di lei, la sorpassò e torno in camera sua.
Bene, ora anche sua sorella si prendeva gioco di lui.
Trovò Fine sulla sedia che puliva il suo elmo. Aveva quasi finito.
-Allora hai finito?-
-Sì- disse la ragazza appoggiando anche l’elmo sul tavolo vicino alla spada, agli stivali e al resto dell’armatura.
Aveva fatto un buon lavoro. Questa volta Shade non doveva avere niente da ridire.








Ciaoo :) ecco qui un altro capitolo.. è un po' più lungo degli altri, ma avevo ispirazioni.
Spero vi piaccia, fatemi sapere.
Un bacione :D 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** BRIVIDI - Perchè il mio cuore batte così? ***


BRIVIDI – PERCHÈ IL MIO CUORE BATTE COSÌ?

Il principe guardò il lavoro di Fine.  Bene, almeno una cosa la sapeva fare.
-Bene, ora mettimela- ordinò senza tanti giri di parole. Shade si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo.

Accidenti. Aveva un fisico veramente perfetto. Carnagione abbronzata, muscoli ben scolpiti e … beh era perfetto e basta.
Fine arrossì di colpo. Non era abituata che i ragazzi si spogliassero davanti a lei.
Shade prese una maglia che di solito indossava sotto la cotta di maglia. Mentre se la infilava, con la coda nell’occhio vide Fine che aveva assunto lo stesso colore dei suoi capelli.
Sorrise. Gli faceva piacere, doveva ammetterlo.
Con uno sguardo malizioso si avvicinò alla ragazza e le fece segno di allacciargli i bottoni della camicia.
La ragazza diventò ancora più rossa, ma obbedì.
Perché il cuore le stava battendo così forte? Non era la prima volta che stava vicina ad un ragazzo, anzi.
Iniziò ad allacciare i bottoni con una lentezza sorprendente. Le tremavano le mani. E per di più Shade continuava a fissarla con quei suoi bellissimi occhi cobalto. Maledizione, ma in che razza di situazione era?
Shade poteva dire la stessa cosa. La guardava intensamente. Il suo viso, le sue guance arrossate, i suoi occhi che fissavano la camicia, le sue mani che passavano da bottone a bottone. Non riusciva a smettere di guardarla. Sembrava che la disapprovazione e l’odio che provava per lei prima fossero scomparsi del tutto. In quel momento desiderava solo stringere quella ragazza a sé. Le sembrava così indifesa in quel momento.
Ma che stava pensando? Quella ragazza “indifesa” era una vipera! Era la stessa ragazza che prima gli aveva buttato l’acqua addosso, e la stessa che qualche giorno prima lo aveva umiliato più volte davanti al suo popolo.
Ma ora… che gli stava succedendo? Perché il cuore gli batteva più forte del solito? Non gli era mai capitato prima. Con nessuna, anche perché non si era mai interessato alle donne. Doveva occuparsi di essere il più bravo con la spada, di essere un principe rispettabile, di essere i migliore di tutto. Non aveva mai guardato o toccato una donna. Ma quella ragazza.. quella ragazza non gli permetteva di pensare lucidamente. Voleva baciarla. Ma perché? Sfizio personale? Certo, ovvio doveva essere per quello. È nella natura degli uomini dominare le donne e avere questi istinti verso belle ragazze. E Fine era più che bella, come poteva non fare niente?
La ragazza aveva appena finito di allacciargli la camicia.
Prese la cotta di maglia e gliela mise addosso facendo attenzione a fargli entrare bene la testa nell’apposito buco. Dopodiché prese il resto dell’armatura e iniziò a legargliela come doveva.
Lo sapeva fare, spesso si divertiva a indossare le armature dei suoi cavalieri e fingersi una di loro per partecipare agli allenamenti.
Per tutto il tempo non lo guardò negli occhi. Era in pieno stato di imbarazzo e non capiva il perché. Quel ragazzo era odioso, antipatico, egoista e … bellissimo.
Ma no! Che bellissimo e bellissimo! Si deve essere belli dentro, non belli fuori.
-H-ho finito..- disse Fine balbettando.
Il cuore le batteva ancora all’impazzata e non riusciva a calmarsi.
Shade continuò a guardarla. Ma era in ritardo: i suoi allenamenti erano iniziati già da più di dieci minuti.
-Bene. Io vado.. sistema la camera e poi portami il pranzo in camera tra due ore- si limitò a dire Shade.
Non voleva cedere ai suoi impulsi di baciare quella ragazza. Era tutta apparenza. Era una strega, bella, ma era una strega.
Fine annuì insicura sempre senza guardarlo negli occhi.
Il principe la superò e uscì dalla camera. Chiuse la porta e si appoggiò ad essa. Si mise una mano sul petto. Quei brividi, il cuore che gli batteva forte, che volevano significare?
Si diresse a passi lunghi verso il cortile del palazzo dove si svolgevano i suoi allenamenti. Aveva bisogno di svagare la mente.
Fine intanto era rimasta nella camera di Shade e aveva iniziato a rifare il letto.
Dopo di esso iniziò a pulire per terra.
Sentì bussare alla porta.
–Avanti!-  Una ragazza dai capelli oceano e con un sorriso splendido si affacciò alla porta.
-Rein!- esclamò Fine, felice di vedere finalmente una faccia gradita.
-Ciao. Ho sentito che hai fatto disperare mio fratello eh?- disse soffocando una risata.
Fine fece una smorfia. Speriamo che non si arrabbi anche lei.
-Sai nessuno ha mai fatto una cosa simile. Shade non è abituato, crede di essere il migliore in tutto e di poter fare e far fare agli altri quello che vuole. Ma non è cattivo, credimi. È un bravo ragazzo in fondo. Ma se ti aspetti un “grazie” o un “per favore” da lui, allora diventerai vecchia-  spiegò con un sorriso confortante.
Un bravo ragazzo? Beh forse.. ma con lei non lo era stato proprio per niente, e nemmeno con quel ragazzo in piazza e nemmeno con l’uomo che cantava. Coincidenze? Mah.
-Sai, credo che si comporti così perché vuole solo proteggerci e aiutarci: nostra madre è morta poco dopo la mia nascita. Shade aveva tre anni, ma era abbastanza sveglio per capire quello che succedeva. Io so che dietro quella corazza da ragazzo duro e arrogante si nasconde tanta tristezza.-  continuò la ragazza facendo diventare il sorriso che aveva prima in sorriso più triste, comprensivo.
Tristezza? Fine era rimasta ad ascoltare con attenzione e interesse.
Non aveva mai fatto caso che la loro madre era morta, proprio come la sua. Sì, lo sapeva, ma non ci aveva mai pensato.
Era stata una stupida, lo aveva giudicato senza sapere nulla. Beh anche lui però non si era comportato per niente bene. Era stato maleducato ed egoista. Però.. dopo questa storia non riusciva più a vederlo come un ragazzo così tanto odioso.
-Beh scusa se ti ho annoiato con questa storia. Piuttosto come va il primo giorno di lavoro?-
Fine sorrise.
-Beh, come inizio poteva andare meglio- si limitò a questa frase.
Aveva capito che Shade le aveva già raccontato gran parte dei danni che aveva fatto. E non si sognava minimamente di dirle cosa era successo dopo durante l’avventura della camicia e dell’armatura.
Circa un’ora dopo Fine andò nelle cucine per prendere il pranzo preparato per il principe. Questa volta non voleva farlo arrabbiare, dopo quello che aveva saputo poi.
Chiese quale fosse il vassoio del principe. Prese anche qualcosa per lei e portò il tutto in camera.
Poggiò i piatti ai posti e aspettò che Shade tornasse.
Poco dopo il ragazzo era di ritorno. Entrò in camera con la spada nel fodero e con l’elmo in mano. Aveva i capelli tutti spettinati ed era leggermente sudato. Ci credo, con il caldo che c’era doveva essere davvero estenuante allenarsi con quella roba addosso.
Si tolse velocemente tutta l’armatura e osservò il tavolo. Il suo pranzo era lì. Che Fine avesse imparato qualcosa?
Si sedette senza una parola fino a quando Fine non si sedette sulla sedia vicino a lui.  Notò in quel momento che c’era un altro vassoio.
Quella ragazzina era incredibile. Si era presa anche lei il pranzo e si era seduta al suo stesso tavolo.
-Lo sai che non potresti farlo vero?- disse Shade guardandola come se avesse appena commesso un reato.
-Non posso mangiare adesso? Guarda che non ci tengo a morire di fame!- gli rispose lei.
Che cavoli, lei cercava di fare le cose bene ed essere gentile e lui? Le diceva che non poteva mangiare? Era inaccettabile.
-Sì, puoi mangiare ma non qui. Non potresti nemmeno sederti al tavolo del tuo principe. Di solito le serve stanno in piedi e aspettano che il sovrano finisca di mangiare per sparecchiare e poi mangiano nel loro appartamento.- le spiegò Shade con l’aria da So-tutto-io.
Che? La stava prendendo in giro? Altro che tristezza, quel ragazzo era odioso sul serio! Sarebbe dovuta rimanere in piedi a guardarlo mangiare? Ovviamente no.
Fine non ci vide più e gli disse tutto quello che aveva da dire.
- Senti un po’ principino, io mangio dove mi pare, non aspetto che tu finisca i tuoi comodi in piedi. E te lo ripeto tu NON sei il mio principe, perchè io detesto questo regno, come detesto te e tuo padre e non sono venuta qui di certo perché volevo ma perché devo fare una cosa importante!-.  Ops, forse l’ultima parte non la doveva dire, ma quando è troppo è troppo!
-Si può sapere chi ti credi di essere? Sei solo una serva!- le urlò in faccia Shade.
-No, prima di tutto sono una PERSONA, proprio come te!-
Silenzio.
Shade era rimasto basito da quelle parole. Fine aveva coraggio da vendere. Gli rispondeva sempre a tono e non lo trattava come se fosse un principe, ma a suo pari, come una persona qualunque.
Si rese conto che da quando era arrivata, quella ragazza, lo aveva fatto sentire una persona vera, e non un nobile privilegiato, anche se gli aveva procurato diverse noie e irritazioni.
 Abbassò lo sguardo non sapendo più cosa dire.
Fine aveva un’espressione dura. Si era promessa di essere gentile con lui, ma come poteva farlo se la trattava così?
-Buon appetito!- disse scocciata portando lo sguardo sul suo piatto e iniziando a mangiare.
Prima si era illusa che quel ragazzo fosse una brava persona, si era persino messa a pensare che lui potesse piacerle e tutto per quel momento in cui il cuore le si mise a battere forte.
Si sbagliava, era uno stupido!
Quella sarebbe stata una giornata davvero lunga.

 

 

 

Ciao :)) come va?
Ecco qui l'undicesimo capitolo. Spero vi piaccia. 
Mannaggia questo Shade che fa lo stupido. Che ragazza d'oro che ha davanti, e lui? bahh.. (Che scema mi sto lamentando di un personaggio il cui carattere l'ho creato io -.- )

Beh fatemi sapere cosa ne pensate. 
Bacioni :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** SGUARDI - Piccole soddisfazioni e nuove e emozioni? ***


SGUARDI – PICCOLE SODDISFAZIONI E NUOVE EMOZIONI?

Fine aveva passato una mezzoretta a lucidare di nuovo l’armatura e la spada di Shade mentre lui era impegnato con alcun documenti del regno.
Dopodiché il principe si diresse da suo padre e per Fine iniziarono le due ore di libertà.
Andò in giro per il regno. Le piaceva stare all’aria aperta. Conobbe molte persone conquistandole con un sorriso.
Si stava divertendo a gironzolare per le vie più nascoste, ma si rese conto che era arrivato il momento di tornare a palazzo. Tra poco sarebbero iniziati di nuovo gli allenamenti di Shade e sul foglio c’era scritto che lei doveva assistere.
Uffa, che rottura! Almeno poteva allenarsi anche lei no? No! Lei doveva guardare e basta.
Si diresse al capannone delle armi dove Shade si stava preparando.
Entrò e lo trovò intento ad aggiustarsi una parte dell’armatura che copriva la spalla.
-Ah finalmente! Forza aiutami con questa!- era un rimprovero? Non era in ritardo, era puntuale!
Dopo un “sì” scocciato gli sistemò l’armatura e insieme si diressero fuori, verso gli altri cavalieri che avevano già cominciato con degli esercizi. Chi si allenava a colpire un fantoccio di paglia, chi combatteva a coppie, chi si preparava a schivare i colpi di un aggeggio con una palla che si muoveva pericolosamente. Fine conosceva quel tipo di allenamento, era simile a quello che facevano i suoi cavalieri.
-Posso partecipare anche io?- disse con un sorriso da bambina che vuole una caramella.
Shade la guardò sorpreso. Una ragazza che vuole combattere? Tsk, non si era mai vista.
-Sei una donna, lo sai?- disse con un tono da “le donne non combattono, è provato!”
-E quindi credi che non sia capace? Voglio ricordarti che ti ho disarmato in meno di due minuti l’altro giorno- Ahia! Tasto dolente!
-Tsk! La fortuna del principiante.- sorrise arrogante Shade.
-Va bene, allora non avrai problemi a battermi vero?- era una provocazione. Se lui era così bravo e lei era stata fortunata allora Shade non aveva nulla da temere.
-E va bene, prenditi una spada. Faremo il duello a coppia.- disse indicando uno spiazzo di prato non occupato dagli altri cavalieri che continuavano ad allenarsi senza dare importanza ai due ragazzi.
Fine scelse una spada della pesantezza adatta al suo peso, dopodiché si diresse da Shade.
Il ragazzo buttò l’elmo a terra per combattere a parità, se si poteva definire parità quella che aveva con una RAGAZZA.
-Cerca di non farti male.- disse con un altro sorriso da super-uomo.
-E tu cerca di seguire i consigli che ti ho dato l’altra volta- lo liquidò Fine.
Shade la guardò male e iniziò ad attaccare, muovendo la spada da professionista.
Dal canto suo Fine doveva ammettere che era bravo, ma lei riusciva perfettamente a parare i suoi colpi.
Shade era sorpreso, era brava veramente. Non era stato il solito colpo di fortuna. Quella ragazzina riusciva a tenergli testa alla grande.
Ogni tanto mentre si fermavano uno di fronte all’altra con le spade intrecciate, i loro sguardi si incrociavano. Cremisi nel cobalto e cobalto nel cremisi.
Ogni volta che si guardavano, uno si perdeva nello sguardo dell’altro.
Shade in quel momento stava sferrando gli attacchi e Fine li parava indietreggiando.
Un sasso. La sua rovina! Inciampò su quel dannatissimo sassolino finendo a terra e facendo perdere l’equilibrio anche a Shade che le cadde sopra.
I loro visi erano vicinissimi, i loro occhi uno dentro l’altra, i loro corpi vicini, uno sopra l’altra.
Fine arrossì violentemente mentre Shade rimase paralizzato dal quel contatto, da quella vicinanza. Il cuore dei ragazzi riprese a battere forte, come quella volta nella camera di lui.
Ma perché? Che stava succedendo?
Shade aveva una voglia matta di baciarla, di incastrare quelle labbra con le sue, di intrecciare le loro lingue. Ma non poteva. Non poteva perché lei era una semplice serva, perché lei lo odiava. Lo aveva capito benissimo. Lei non lo sopportava e faceva di tutto per dimostrarglielo, gli aveva pure detto in faccia che lo detestava.  
Tu non sei il mio principe, perchè io detesto questo regno, come detesto te e tuo padre e non sono di certo venuta qui perchè lo volevo ma perchè devo fare una cosa importante. Aveva detto.
-P-uoi s-spostarti?- chiese improvvisamente Fine in un sussurro.
Si era accorta che quella situazione stava diventando insostenibile e poi se qualche cavaliere li avesse visti chissà che avrebbe pensato. Lui sopra di lei con le spade a terra, i loro volti vicini che si fissavano e lei rossa come un pomodoro. Oh sì, avrebbero pensato sicuramente male!
-S-sì- disse il ragazzo togliendosi di scatto da sopra di lei.
Rimasero in silenzio per un po’. Un silenzio imbarazzante, e pieno di ansia.
-è meglio se smetti ora. Io devo allenarmi con il fantoccio e con gli altri cavalieri. Vai nelle tribune.- convenne Shade indicandole dei posti a sedere coperti.
Fine annuì ancora imbarazzata. Se non fosse stata in quella situazione gli avrebbe sicuramente risposto che avrebbe continuato ad allenarsi, ma visto quello che era appena successo obbedì e si diresse verso le tribune e si sedette in silenzio.
Il principe riprese ad allenarsi con il fantoccio di paglia mentre Fine continuava a fissarlo. Non capiva cosa stava succedendo dentro di lei. Un momento prima lo detestava e lo considerava un’arrogante e idiota e subito dopo aveva quella voglia matta di perdersi nei suoi occhi e baciarlo incessantemente.
Accidenti! Ma perché?
Dopo circa un’ora che Fine fissava Shade allenarsi, lui le fece cenno di raggiungerlo. L’allenamento era finito e tutti stavano tornando dentro il castello.
Shade andò in camera a lavarsi, mentre la ragazza andò nelle cucine a prendere la cena. Come previsto prese da mangiare anche per lei. Non le importava se non “poteva” mangiare allo stesso tavolo del principe, lei non prendeva questo tipo di ordini da lui.
Shade non era sorpreso, se lo aspettava che Fine si sarebbe seduta vicino a lui e avrebbe cominciato a mangiare come se fosse la cosa più normale del mondo.
Così non disse niente e mangiò.
Finita la cena Fine, come da segnato sul foglio, portò i piatti nelle cucine e lavò i vestiti usati di Shade.
Verso le nove tornò in camera del principe con il cesto dei panni puliti.
Shade era disteso sul letto a petto nudo e osservava il soffitto. Accidenti, ma voleva farla morire? Era praticamente perfetto, bellissimo.
Fine diventò talmente rossa da fare concorrenza ai suoi capelli.
Spostando lo sguardo verso i panni chiese: -D-dove li metto questi?-
Shade le fece segno di lasciarli sul tavolo. La ragazza li appoggiò e si girò nuovamente verso il principe, accorgendosi troppo tardi che il ragazzo si era alzato e che era in piedi di fronte a lei.
Accipicchia se era bello! Era più alto di lei di quasi due spanne, i capelli cobalto erano spettinati e ancora umidi per la doccia che aveva fatto, lineamenti perfetti, zigomi alti, labbra carnose e quegli occhi. Maledetti occhi, erano bellissimi !
Il ragazzo si stava avvicinando sempre di più continuando a guardarla negli occhi.
Fine stava perdendo lucidità. Ma che le succedeva? Non era da lei! Con la poca ragione che le era rimasta fece un passo indietro.
-ehm … ecco … io avrei finito. P-posso andare?- chiese quasi come se fosse una supplica.
Il ragazzo la fissò. Era deluso? Deluso del fatto che lei si fosse spostata?
-Sì vai. Domani ti voglio qui alle 8.30.- disse voltandosi e dirigendosi verso il letto.
-Sì- annuì Fine. Dopodiché uscì dalla stanza. Si sentiva bruciare dentro. Non aveva mai provato quella sensazione.
E Shade prima che stava per fare? Troppe domande e poche risposte. Una bella dormita le avrebbe fatto sicuramente bene.
Si diresse verso l’appartamento di Omendo. Andò dritta in camera sua e si distese sul letto. Era distrutta. Si addormentò subito.
Chissà come sarebbe andato il giorno successivo.





 

Ciaooo :D ehh già.. è l'inizio di una storiella d'amore? mah..
Spero vi piaccia. Commentate :)
Al prossimo capitolo :D
Un mega-super-iper-extra-bacione 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** TI AIUTO IO - Sarà così difficile nascondere un bambino? ***


TI AIUTO IO – SARÀ COSÌ DIFFICILE NASCONDERE UN BAMBINO?

-Mamma?- chiamò una piccola bambina dagli occhi cremisi e curiosi.
-Si tesoro?- una donna molto bella ed elegante con un diadema in testa la affiancava sorridendole. Quella bambina era il suo raggio di sole, un dono di Dio.
-Quella casetta mi fa paura- ammise la bambina stringendo la mano della madre e indicando il capanno degli attrezzi del giardiniere reale.
La bambina aveva insistito per andare nella serra, ma ora la spaventava quel piccolo e scuro capanno.
La donna le prese entrambe le manine e la guardò negli occhi.
-Fine, ricorda: anche se sarai sola, i fantasmi non compariranno fino a che tu non avrai paura- .

BUM!
Una ragazza sui quindici anni era appena caduta dal letto come al solito.
I capelli rossi spettinati con la frangetta in disordine e gli occhi spaesati e confusi.
-Mamma?!- disse quasi in un sussurro.
-Era solo un sogno … - disse dipingendosi sul viso un sorriso amaro e nostalgico.

-Ma mamma … - cercò di parlare un bambino sui sette anni con due grandi occhi verdi. Stava dietro ad un carro in legno trainato da un cavallo nero.
Una donna vi era seduta sopra e teneva le redini ben salde, pronta a partire.
-Saito, ti ho già detto quello che devi fare! Trova quella ragazza e rimani con lei. Starò via solo due o tre giorni..- disse la donna con tono severo
–...Spero - finì quasi in un sussurro che il bambino non riuscì a udire.
-A presto figliolo- gli urlò dolce la donna mentre partiva con il suo carro.
Il bambino la guardò sparire oltre le mura di Camelot.
-Mamma … -

-Ho bisogno che ti vada dal fabbro Martagon e prenda la spada che ormai dovrebbe aver finito di prepararmi. Muoviti ragazzina!-
Un ragazzo dai capelli cobalto e dagli occhi lucenti era intento come al solito a dare ordini a destra e a manca a una povera ragazza che stava per avere una crisi di nervi come tutti i giorni.
Fine ormai doveva esserci abituata, era più di una settimana che lavorava per Shade, ma ancora non riusciva a mandare giù i suoi metodi bruschi e arroganti.
Dopo aver ricevuto le indicazioni si diresse sbuffando nuovamente verso la bottega del fabbro.
Si mise un po’ a parlare con quell’uomo, era simpatico.
Decise presto di tornare a palazzo o Shade si sarebbe arrabbiato come al solito e lei non aveva proprio voglia di litigare.
Attraversò la piazza del mercato. C’era trambusto come al solito: gente che chiedeva di comprare la merce, bambini che si rincorrevano, nuovi arrivati a Camelot che chiedevano indicazioni …
-Allora, Sa dove posso trovare quella ragazza?- sentì dire ad alta voce.
Fine si girò in direzione della persona che aveva appena parlato. Era un bambino sui sette anni, con i capelli biondi spettinati e due occhioni verdi. Stava parlando con una vecchietta che passava di lì per caso. La nonnina gli fece un cenno negativo e se ne andò.
Il ragazzino si sedette su degli scalini all’ombra lì vicino con un’espressione scoraggiata. Doveva trovare quella ragazza, lo aveva promesso a sua madre.
-Posso aiutarti piccolo?- Fine come al solito si era offerta di dare una mano. Come non poteva con un bambino così?
Il piccolo preso dall’entusiasmo iniziò a parlare: - Sì per favore, sto cercando la ragazza che vive dal medico di corte, Fine. Ha capelli rossi e.. – si interruppe di colpo quando vide con chi stava parlando. Una ragazza con i capelli rossi e occhi cremisi e uno sguardo sincero.
-ehm… credo che tu stia parlando di me. Io sono Fine- disse sorridendo la ragazza e porgendogli la mano.
Il bambino le saltò addosso facendole perdere l’equilibrio.
-Ah! Che bello! Ti ho trovata.- urlava il bambino in preda alla gioia.
Fine non capiva, perché la cercava?
Circa un quarto d’ora dopo Fine aveva chiara la situazione. Quel bambino si chiamava Saito, era figlio di una sarta. Sua madre era partita per un viaggio di due o tre giorni circa nel villaggio vicino dove abitavano i nonni del bambino e lui sarebbe dovuto rimanere da solo. Quindi la madre gli aveva parlato di quella ragazza che aveva aiutato il cantore in piazza rispondendo a tono al principe, che viveva presso il medico di corte. Gli aveva detto che quella fanciulla dal cuore generoso lo avrebbe sicuramente tenuto d’occhio durante la sua assenza.
Fine era felice che una donna che nemmeno conosceva si fidasse di lei ma … come poteva tener d’occhio quel bambino con tutto quello che le dava da fare Shade?
Come sempre non riuscì a dire di no: - Va bene vieni con me, alloggerai nel mio appartamento, Omendo dirà certamente di Sì-
-Ma certo che no, Fine!- disse Omendo poco dopo in un misto tra l’irrequieto e il sopreso.
-Cosa? Perché no?- chiese la ragazza. Perché non poteva tenere il bimbo con se per due giorni?
-E chi gli darà da mangiare, è già tanto che io sfami te! E poi se Huter sapesse che tieni nascosto un bambino estraneo a lui nel castello non oso pensare a cosa farebbe!- ancora Huter? Ma che cavolo c’entrava!? Non avrebbe di certo permesso che facesse qualcosa a quel ragazzino!
Dopo qualche minuto che la ragazza e il vecchio discutevano il bambino si intromise. Non voleva farli litigare.
-Fine, non importa, posso anche stare a casa da solo. Non voglio crearvi problemi- disse anche se dentro di sé sperava che la ragazza insistesse.
-Va bene … - disse incerta Fine.
Lo prese per mano e uscirono dall’appartamento di Omendo.
Chiusa la porta e abbastanza lontani Fine iniziò a parlare: - Senti non posso tenerti nel mio appartamento, ma posso tenerti da qualche altra parte, sempre che nessuno lo sappia- disse facendogli l’occhiolino.
-M-ma io pensavo che … - allora non lo aveva deluso. Era tutta una messinscena! Quella ragazza gli piaceva, era davvero come l’aveva descritta la madre.
-Non posso mica lasciarti da solo, al freddo, con i tempo che corrono!-
-Ehi! Ma si può sapere dov’eri finita?!- Fine sentì una voce chiamarla.
Oh no! Shade! Se vedeva quel bambino erano fritti.
Gli disse di nascondersi dietro l’angolo. Il bimbo obbedì, ma osservò la scena.
-E-ehi S-shade, ehehe come va? Che ci fai qui?- chiese Fine in preda all’ansia. Oddio, se li avesse scoperti!
-Io ci vivo qui, è il mio palazzo- disse arrogante Shade alzando un sopracciglio. Quella ragazza era proprio stupida!
-Oh.. sì.. ehm.. ecco la tua spada!- disse d’un fiato porgendogli l’oggetto ancora nel fodero.
-Ah bene. Forza muoviti ho un lavoro per te in camera- detto questo si diresse verso le scale. Fine fece cenno a Saito di seguirli senza farsi vedere.
Arrivati alla camera di Shade, lui entrò e non diede neanche uno sguardo alla ragazza, che riuscì a far entrare il bambino. Forse Shade era arrabbiato per la faccenda del giorno prima, lei si era spostata per evitare una situazione tragica.
Il principe era girato dalla parte opposta e stava estraendo la spada per osservare il lavoro del suo fabbro. Intanto la ragazza, approfittandone, fece entrare il bambino nell’armadio di Shade e lo richiuse silenziosamente.
-Che stai facendo?- chiese Shade girandosi e accorgendosi che Fine aveva le mani sulla maniglia del suo armadio.
La ragazza si irrigidì di colpo. Merda! Era finita, erano stati scoperti.
-N-niente!- disse girandosi di scatto e coprendo l’armadio con il suo corpo.
Il principe la guardò indagatore, gli stava nascondendo qualcosa.
-Che c’è lì dentro?- chiese d’un tratto.
Accidenti! Come lo sapeva? Come aveva capito che aveva messo lì dentro qualcosa, o qualcuno?
-N-non c’è niente. Cosa ci dovrebbe essere?- disse balbettando la ragazza. Stava sudando freddo!
-Fammi vedere!- Shade si stava dirigendo a grandi passi verso di lei e l’armadio.
Oh no! No no no no! La spostò di peso e mise una mano sulla maniglia. Stava per aprire l’anta.
-Ti ho detto che non c’è nulla lì … !- disse Fine alzando la voce e mettendo involontariamente la sua mano sopra quella del principe per impedirgli di aprire l’armadio.
A quel contatto tutti e due ebbero di nuovo un brivido.
Accidenti ancora? Shade si voltò verso di lei e rimase a fissarla, il cuore aveva ripreso a battere forte. Fine lo guardava anche con le gote un po’ arrossate e con delle cannonate nel petto.
Ma non poteva mollare la presa, non voleva che quel bambino andasse nei guai solo per un momento di imbarazzo!
Shade si staccò di scatto e interruppe quel contatto. Rinunciò ad aprire l’armadio e si diresse verso la porta.
-Devi sistemare quei documenti sulla scrivania in ordine di data. Io ho da fare.- disse uscendo e senza nemmeno guardarla.
Maledizione! Ma che stava diventando, un pappa molle? Da quando aveva visto gli occhi di quella ragazza non era più riuscito a comportarsi normalmente con lei. Stupida ragazza!
Fine intanto aveva tirato un sospiro di sollievo.
Fece uscire Saito dall’armadio e gli spiegò che la cosa migliore fosse rimanere in quella camera e passarci la notte. Poteva sembrare un’idea folle ma era l’unica meno rischiosa. Se qualcuno avesse avuto dei sospetti su un intruso, mai e poi mai avrebbe pensato di andare a controllare nella camera del principe.
Gli disse che la notte doveva sistemarsi in una specie di nicchia che c’era nella stanza, vicino allo specchio. Era coperta da una tenda e Shade ci teneva vecchie coperte che non usava mai.
La ragazza sistemò le carte del principe e andò a prendere la cena. Si preoccupò bene di prendere anche qualcosa per il bambino e per se.
Tornata di sopra aprì la porta e trovò Shade seduto al suo posto che la aspettava sbattendo irritato le dita sul legno del tavolo.
Accidenti è già qui, speriamo che non si sia accorto di Saito.
Fine gli mise sotto il naso il suo piatto e si sedette vicino a lui iniziando a mangiare come sempre.
Shade notò un terzo piatto nel vassoio.
-E quello?- disse indicandolo.
-E-ehm.. quello è … insomma … quello è … - non sapeva che rispondere – sì, quello è per me! Ho fame oggi!- disse ridendo cercando di nascondere la sua ansia.
Shade la guardò storto. Si stava comportando in modo strano quella sera. Prima non voleva che aprisse l’armadio e ora aveva dietro due piatti di cibo.
Finirono la cena con un silenzio.
Accidenti e ora come faceva a dare da mangiare a Saito? Non poteva di certo andare dietro a quella tenda, nella nicchia con il piatto pieno e uscirne un secondo dopo senza nulla in mano!
Fortunatamente Shade andò nel suo bagno a farsi una doccia veloce.
Grazie! Grazie! È la prima cosa che fai che apprezzo davvero! Pensò Fine grata che Shade si fosse assentato.
Non perse tempo e portò il piatto dietro alla tenda.
Saito era lì, seduto a gambe incrociate e con la schiena appoggiata al muro. Appena vide Fine gli si illuminarono gli occhi. La ragazza gli fece l’occhiolino e gli porse il piatto con la cena.
-Meno male, stavo morendo di fame. Grazie Fine!- disse il bambino a bassa voce.
La ragazza lo guardò divertita. Mangiava con una voracità incredibile.
Poverino deve essere terribile stare lontano dalla propria madre per qualche tempo e non sapere dove stare nel frattempo. Lei lo capiva. Voleva bene a sua madre ma aveva dovuto dirle addio molto tempo fa. Se c’era una persona che di sicuro poteva mettersi nei panni del piccolo Saito, quella era lei.
Shade uscì in silenzio dal bagno. Indossava una camicia aperta che faceva intravedere il suo fisico perfetto, dei pantaloni di pelle marroni e un asciugamano sulle spalle, con ancora i capelli un po’ bagnati.
Vide Fine in ginocchio vicino allo specchio con la testa dentro alla tenda.
Si avvicinò si soppiatto, silenzioso come un gatto e aprì di scatto la tenda.
Seduto per terra vi era un bambino biondiccio che stava divorando una cena simile alla sua. E Fine inginocchiata davanti a lui gli sorrideva.
-Che cos’è questa storia?!- disse ad alta voce con rabbia. Cosa gli stava combinando adesso quella ragazza?
Fine si girò di colpo spaventata.
Oh no! E adesso?

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** DOLCEZZA - Ti rivedi in quel bambino? ***


 

DOLCEZZA – TI RIVEDI IN QUEL BAMBINO?

Oh no! No, no, no, no e ancora no! Non poteva essere.
Ma certo! Si trattava di un sogno, o meglio di un incubo. Non c’era altra spiegazione. Non poteva essere così sfortunata.. Non poteva permettere che quel bambino andasse nei guai.. E non poteva permettere che Shade lo vedesse!
Chiuse gli occhi convinta che quando li avrebbe riaperti il principe non fosse più lì, rendendosi conto di aver avuto un’allucinazione.
Fece un respiro profondo e riaprì un occhio alla volta. NO!
Shade era lì, in piedi che teneva la tenda di quella specie di ripostiglio aperta. La osservava con uno sguardo arrabbiato e di disapprovazione. Mi sa che questa volta l’aveva davvero combinata grossa e lui non gliela avrebbe fatta passare liscia.

Santi numi! E ora che faccio?!
-Allora mi vuoi dire che succede? Chi è questo moccioso?- chiese digrignando i denti.
Possibile che quella ragazza ne combinasse sempre una? Se non era l’acqua in faccia era la colazione, se non erano i suoi modi di fare era questo! Accidenti, ma che cavolo aveva fatto di male per meritarsi una così?!
Fine sudava freddo. Che gli avrebbe detto? Non poteva di certo dirgli che aveva intenzione di nascondere il bambino nella sua stanza senza dirgli nulla.
Dal canto suo, Saito, guardava Shade spaventato ma con uno sguardo che faceva capire che quel principe non gli andava tanto a genio, anzi come osava trattare Fine così? Lei era una brava ragazza! Non si meritava questo, lei voleva solo aiutarlo.
-Ehm… di che parli Shade? … quale moccioso? … io non vedo nulla, ehehehe- Fine rise sarcasticamente, ma sapeva anche lei di non essere convincente.
Sperava di convincere Shade che la sua era un’allucinazione. Che idea stupida che aveva avuto! Ma era nel panico, non le era venuto altro in mente.
-Non prendermi in giro ragazzina! Dammi subito una spiegazione o ti sbatto nelle segrete a marcire con i topi! Me ne combini sempre una, sei impossibile!- urlò adirato Shade.
Fine si spaventò a vedere i suoi bellissimi occhi così arrabbiati, bui, tristi.
Perché? Perché si arrabbiava così? Aveva sbagliato è vero ma …
Saito era scioccato. Quel principe la stava addirittura minacciando. No, non avrebbe permesso quella così brava ragazza finisse nei pasticci per colpa sua.
-Smettila di parlarle così! Sei solo uno stupido. Lei voleva solo aiutarmi!- disse a gran voce il bambino raccogliendo tutto il coraggio che aveva.
Fine lo aveva guardato con un sorrisino. Quel bambino era incredibile, a quanto pare le voleva bene.
Shade invece era sorpreso. Quel bambino gli stava parlando con quel tono. E gli stava dando ordini! Un bambino!
Eh no, c’era già quella ragazzina che se la prendeva comoda a fare la sfacciata, ora ci si metteva pure un mocciosetto?
-Cosa hai detto? Adesso tu vieni con me, sei una peste!- disse prendendolo per un braccio e trascinandolo verso la porta.
-Lasciami, lasciami!- urlava disperatamente il bambino voltandosi verso Fine in cerca di aiuto.
-Lascialo subito Shade! Lui non ha fatto nulla, non è colpa sua. È stata un’idea mia, prenditela con me!- Non poteva lasciarlo così. Sapeva che Shade era impulsivo e arrogante, ma se gli avesse spiegato come stavano le cose magari avrebbe capito.
Circa una quindicina di minuti dopo, Shade era al corrente di tutto.
Quando Fine aveva proposto di raccontargli cosa era successo, aveva accettato e aveva ascoltato la storia del bambino e di sua madre.
Era rimasto abbastanza colpito. Quel bambino era stato lasciato qui per pochi giorni da sua madre che doveva andare a trovare dei parenti.
A Shade gli si oscurò lo sguardo. Certo Fine e Saito non potevano saperlo. Stando ai racconti di Fine, la madre del bimbo era partita per il villaggio di Emir e quello che loro due non sapevano era che quel villaggio era appena stato attaccato dai cavalieri di un regno sulla frontiera ed era tuttora spesso in guerra. Quel bambino avrebbe anche potuto non rivedere più sua madre.
Lui forse poteva capire cosa si provava a non sentire più l’amore materno. Ormai era abituato, sua madre era morta quando lui era piccolo e Rein era nata da poco.
Sarebbe stato orribile se anche quel bambino fosse privato di sua madre.
Certo, non poteva fare nulla per la mamma di Saito, ma poteva fare qualcosa per lui. Poteva tenerlo lì finché non fosse tornata sua madre, se mai fosse tornata. Poteva evitargli almeno qualche sofferenza se mai avesse dovuto dirle addio.
Fine lo guardava senza aprire bocca. Sapeva che anche la madre di Shade era morta tempo prima, glielo aveva confidato Rein. Non sapeva cosa dire e se lui stesse pensando proprio a quello.
-Eh va bene. Starai qui. Ma solo finché tua madre non tornerà, intesi? E se mi procuri qualche guaio giuro che ti faccio impiccare- convenne Shade all’improvviso.
Non avrebbe mai detto davanti a qualcuno che quel ragazzino gli faceva pena, che si rispecchiava in lui e che gli dispiaceva per quello che stava passando. Non lo avrebbe mai ammesso, era troppo orgoglioso.
Fine abbracciò Saito e insieme esultarono dalla gioia.
Già, quel principe magari non era così cattivo. Saito cominciava a ricredersi … ma lo aveva comunque minacciato e gli stava antipatico lo stesso!
Arrivò presto l’ora di andare a dormire. Ormai la cena era stata consumata da un pezzo.
Saito si buttò sul letto e iniziò a saltarci sopra da vero bambino vivace. Era davvero grande e morbido quel lettone.
Shade non aveva parole. Accidenti cosa aveva fatto! Ora quel bambino gli avrebbe distrutto la camera.
-Scendi da quel letto subito- urlò autoritario.
Il bambino obbedì sbuffando. Si tolse le scarpe e si infilò sotto le coperte. Shade sospirò rassegnato, doveva dividere il letto con il moccioso.
-Fine, mi ribocchi le coperte e mi dai il bacio della buona notte come fa la mia mamma?- chiese Saito alla ragazza che guardava la scena ridendo.
Fine sorrise. Voleva bene a quel bambino. Era bastato poco e si era già affezionata.
Andò vicino al letto e gli sistemò le coperte. Gli diede un bacio sulla fronte e gli fece l’occhiolino. Dopodiché di alzò per tornare nell’appartamento di Omendo.
Il bambino la fermò per un polso.
-Rimani qui, non voglio stare da solo!- disse Saito.
Shade guardò il bambino un po’ confuso. E lui chi era? Nessuno? Non sarebbe rimasto solo, c’era lui. Ma a quanto pare voleva proprio e solo Fine. Continuava a insistere …
Fine si rivolse a Shade con lo sguardo. Non poteva certo rimanere nella sua camera da letto così, già era tanto che le tenesse il bambino.
Shade vedendo il polso di Fine nella stretta del bambino, si rivide da bambino con sua madre. Anche lui voleva sempre che lei rimanesse con lui a raccontargli una storia fino a quando si fosse addormentato.
-Va bene, rimani- disse rivolto a Fine.
Avevo usato un tono dolce, quasi comprensivo per quel bambino. Fine lo notò ma non disse nulla.
Shade si diresse verso la sua parte del letto. Eh già aveva un letto a due piazze. Che ci si poteva aspettare da un principe? Si sdraiò sotto le coperte dando le spalle a Saito e Fine.
Il bambino fece mettere Fine in mezzo. Non aveva intenzione di dormire con quel tipo affianco. È vero, lo stava aiutando, ma chi diceva che quando si sarebbe svegliato non lo avrebbe ucciso?
Saito andò vicino a Fine. Stava tremando, aveva freddo.
Fine lo abbracciò d’istinto. In effetti quella sera faceva un po’ freddo. Si sa, in quel periodo di giorno c’era un bel sole caldo, mentre la sera la temperatura scendeva un po’.
Anche Fine aveva freddo, stava tremando anche lei.
Shade se ne accorse e si voltò piano. Vide la ragazza con tra le braccia quel bambino. Sembravano quasi una famigliola.
Saito si era addormentato, forse si era un po’ riscaldato lì vicino a Fine. Ma lei non poteva dire altrettanto.
Ad un certo punto sentì due braccia forti e calde cingerle la vita e attirarla a sé.
Ma... che …? Shade la stava abbracciando? Oh no, di nuovo quel batticuore. No, no e no! Accidenti! Perché ogni volta che le era così vicino non capiva più nulla?! Un momento prima litigavano e dopo si sentiva così.
Shade la stringeva a sé con possessività. Fine poteva sentire il respiro del ragazzo sul collo. Ogni respiro le procurava un brivido che le percorreva tutto il corpo. Se non fosse stato per il buio nessuno avrebbe distinto la sua faccia dai suoi capelli: rosso fuoco.
Shade era rilassato. Il cuore gli martellava nel petto, ma la voglia di tenere stretta quella ragazzina era più forte di tutto. La voglia di stringerla, di non lasciarla più.
-Hai freddo?- si decise a chiedere il principe con voce roca, quasi in un sussurro impercettibile per non svegliare il bambino ancora tra le braccia di lei.
-N-no.. ora v-va meglio..- rispose Fine balbettando.
Come doveva comportarsi ora? Accidenti, che brutta situazione. E quel suo maledetto cuoricino stava per uscirle dal petto. Se lo immaginava fuori a urlare: “Shade vorrei tanto saltarti addosso!”. Maledizione, doveva calmarsi.
Quando anche il respiro di Shade si fece regolare, Fine voltò un pochino la testa, abbastanza da vedere il viso rilassato e addormentato di Shade. Diamine se era bello! Quando dormiva sembrava un angelo. Non un ragazzo arrogante e presuntuoso come si dimostrava.
Anche Fine si addormentò poco dopo.
Era stanca, aveva badato a quel bambino tutto il giorno e.. beh.. erano successe troppe cose, soprattutto nelle ultime ore.
Se solo anche lei avesse saputo quello che stava succedendo nel villaggio di Emis.

Speriamo che la mamma di Saito torni presto.





Salve gente :) come state?
Eh già Shade si è addolcito vedendo Saito, ma sicuramente non lo ammetterà...
E quando ha abbracciato Fine? mentre scrivevo il capitolo a momenti sbavavo :D
beh se vi fa piacere ditemi cosa ne pensate. Come sempre accetto critiche :)
Un bacione!
P.S. Auguri ai single xD
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** GIOIA - Solo l'amore di una madre può riscaldare la tua vita? ***


GIOIA – SOLO L’AMORE DI UNA MADRE PUÒ RISCALDARE LA TUA VITA?

In una delle stanze reali, quella del principe Shade, regnava un silenzio rilassante e calmo.
I raggi entravano impazienti tra le tende delle finestre. Il nuovo giorno era cominciato.
Il piccolo Saito si svegliò con la luce negli occhi. Se li strofinò con le manine paffute e si liberò delicatamente dal dolce abbraccio di Fine che lo aveva accompagnato per tutta la notte.
Si mise seduto, con la schiena dritta. Si voltò a guardare la sua grande amica e.. C-cosa? Ma.. ma.. che ci faceva Fine tra le braccia di Shade? O meglio, che ci faceva Shade con Fine tra le braccia? Quel maledetto di un principe maniaco. Come osava toccare quella povera ragazza!
Subito, senza aspettare oltre, il piccolo Saito saltò addosso a Shade tirandogli i capelli e facendolo svegliare di soprassalto.
Accidenti che stava succedendo, un nemico li aveva attaccati? Shade non capiva nulla. Sentiva solo che qualcuno gli stava per strappare i capelli.
Saito? Maledizione, ma che gli pendeva a quel moccioso? Stava dormendo così bene con Fine tra le braccia e lui? Certo, lui gli saltava addosso ordinandogli di non toccare più quella ragazza.
-Non ti azzardare ad avvicinarti ancora a Fine, maniaco- gli urlava in faccia il bambino!
-Ma che cavolo ti prende, lasciami! Mi fai male moccioso!-
Intanto Fine continuava a dormire. Come faceva quella ragazza a non sentire il casino che stavano facendo quei due a pochi centimetri da lei.
Dopo qualche minuto che i due strillavano come pazzi, la povera ragazza si alzò a fatica dal letto e si mise seduta con lo sguardo basso e la frangia che le copriva gli occhi. Era quasi inquietante.
Shade e Saito si fermarono e si voltarono verso di lei.
-Come, COME AVETE OSATO SVEGLIARMI!- strillò Fine arrabbiatissima facendo cadere i due dal letto. Tutto ma non questo, odiava quando la gente faceva baccano e la svegliava.
Per circa un’ora i due si dovettero subire le ramanzine di una Fine incavolatissima e Shade fu costretto a prendersi la colazione da solo. E non solo per lui anche per Fine e per quel moccioso.
Accidenti la sera prima quella ragazza sembrava quasi un angelo e ora si era magicamente trasformata in un demone. Eh già, quando le donne comandano..
Passarono tre giorni.
Saito di giorno andava a giocare o stava con Fine e la aiutava con i lavori che Shade le dava fare e la sera dormiva nella camera del principe insieme alla ragazza e a quel maniaco.
Da quella mattina Shade non si permise più di abbracciare Fine. Non voleva avere quel bambino di nuovo addosso come una furia e specialmente non voleva sorbirsi ancora le urla di Fine per averla svegliata. Certo che aveva un bel caratterino. Nessuno aveva il coraggio di parlargli come gli parlava lei. Beh, ormai ci stava facendo l’abitudine.
Quella mattina di tre giorni dopo Saito stava facendo una passeggiata con Fine nel cortile del castello.
La ragazza non aveva detto nulla a Omendo, solo che la sera tornava molto tardi, quando lui già dormiva, perché il principino le dava parecchio da fare.
Il vecchio se l’era bevuta, almeno così le aveva fatto credere e aveva lasciato passare.
-Fine, credi che la mia mamma stia bene?- chiese Saito mentre camminavano. La ragazza non sapeva che rispondere. Shade il giorno prima le aveva raccontato che erano poche le possibilità che la madre tornasse, data la guerra in corso.
A Fine si strinse il cuore. Quel bambino poteva restare senza madre, come lei. No, doveva pensare positivo. Sicuramente la sua mamma sarebbe tornata, non poteva lasciarlo così.
-Certo che sta bene, e tra poco sarà di nuovo con te!- disse sorridente.
Saito ricambiò il sorriso e insieme si misero a giocare a rincorrersi come due bravi fratelli.
L’ora di pranzo passò come sempre tra chiacchiere e battibecchi.
Saito era andato a giocare come al solito nel giardino, dopo numerose raccomandazione di Fine sul non farsi scoprire e stare attento.
Circa una mezzora dopo stava tornando indietro, nella camera di Shade. Si annoiava da solo e voleva chiedere a Fine di andare con lui a giocare in riva al fiume.
Arrivato davanti alla porta, stava per entrare con la sua solita allegria.. ma si bloccò.
-Sei cosciente del fatto che sua madre non tornerà, vero?- Shade stava parlando pacatamente con Fine.
Cosa? Ma stava scherzando? Come sarebbe che sua madre non tornerà?
-Ma che dici? Sua madre tornerà! Non lo lascerà qui da solo. Lotterà per tornare!- sentì dire dalla ragazza con tono molto contrario.
Brava Fine, lei si che capiva, che sperava, che lo voleva aiutare. Ma non si spiegava il perché della frase del principe. Per quale motivo sua madre non sarebbe dovuta tornare? Doveva solo incontrare dei parenti.
-Fine maledizione, non fare la bambina! Smettila di convincerlo che lei tornerà! A Emis c’è una guerra con uno dei regni più potenti della frontiera! Non ci sono possibilità che lei sopravviva!- Shade voleva farla ragionare. Era doloroso, ma quel bambino doveva sapere la verità e non aspettare la madre per sempre, soffrendo ogni giorno.
-No, non è..- Fine si bloccò non appena vide la porta aprirsi di scatto con un Saito in lacrime sulla soglia.
Quel bambino era lì, con gli occhi gonfi e le guance bagnate. Uno sguardo arrabbiato e spento.
Fine sgranò gli occhi, le si strinse il cuore, e la bocca le si seccò. Oh no, aveva sentito tutto!
Saito non poteva credere a quello che aveva sentito. Sua madre sarebbe morta perché il regno era in guerra? Ecco perché aveva quell’espressione quando era partita. Ma Fine? Lei gli aveva assicurato che sua madre stava bene e che sicuramente sarebbe tornata. Gli aveva mentito, lei sapeva tutto e non gli aveva detto nulla.
-Fine.. è vero? Mia madre potrebbe essere morta.. e tu non me lo hai detto?- disse a bassa voce tra i singhiozzi.
Fine aveva le lacrime agli occhi. Si avvicinò a piccoli passi.
-S-saito, io..-
-TI ODIO!- no, no, no. Tutto ma non quello.
Fine si immobilizzò. Aveva distrutto quel bambino. Ma lei ci credeva, non gli aveva mentito, lei credeva che sua madre sarebbe tornata.
-Me lo avevi assicurato, mi avevi detto che sarebbe tornata! Mi hai preso in giro, TI ODIO!- disse con tutta la voce che aveva, correndo via in lacrime.
Fine era rimasta ferma a guadare il punto in cui un attimo prima quel dolce bambino le aveva detto di odiarla. Aveva uno sguardo spento, fissava il nulla.
-Fine..- la chiamò Shade come se la volesse quasi consolare.
Fine si voltò piano verso di lui. Questa non gliela perdonava. Se solo lui non avesse alzato così tanto la voce, Saito non li avrebbe sentiti. Se solo non avesse più toccato quel discorso, Saito non avrebbe saputo. Ma che stava dicendo? Non era colpa di Shade, era colpa sua, sua e ancora sua. Non gli aveva detto la verità, gli aveva tenuto nascosto la probabilità che sua madre non sarebbe più tornata, illudendolo sempre.
-Devo ritrovarlo..- disse più a sé stessa che a Shade.
Subito uscì di corsa dalla stanza alla ricerca del bambino.
-Fine! Ah, maledizione!- Shade la rincorse, non poteva lasciarla sola. In fondo era anche colpa sua. Forse era stato troppo duro nel dire le cose, se magari avesse usato altri termini, Saito non l’avrebbe presa così.
Le ore passarono, era ormai il tramonto. Il cielo era di un arancione acceso, caldo e sereno.
Fine era stremata, aveva cercato Saito dappertutto.
Shade la raggiunse poco dopo facendole segno che non aveva trovato niente.
Un attimo! C’era un posto che non aveva ancora visto! Ma certo, che stupida, perché non ci aveva pensato prima! La casa di Saito. Sua madre era partita lasciandolo lì, e quando sarebbe tornata, se sarebbe tornata, sicuramente si sarebbe diretta a casa.
Corse a per di fiato verso quella piccola casetta con i garofani rossi alle finestre che si affacciava sul bosco.
Saito era lì. Seduto su un tronco tagliato a guardare in direzione del bosco dove sua mamma si era diretta quando era partita.
Sperava, sperava ancora che sua madre fosse viva. Se lo sentiva. Oppure era solo un’illusione, una stupida illusione che gli aveva impresso nella mente Fine.. non lo sapeva, quello che sapeva però era che voleva che tornasse. Voleva riabbracciare sua madre.
Fine lo raggiunse facendolo voltare verso di lei.
Saito le saltò addosso e iniziò a piangere. Non la odiava, era solo rabbia. Ma ora voleva solo piangere e gridare. Rivolava la sua mamma.
-Saito.. non..-
Fine non finì la frase. Sorrise. Lo sapeva, lei lo sapeva. Perché ci credeva, ci aveva creduto fino all’ultimo.
Una sagoma si faceva strada all’orizzonte e si confondeva con la luce del sole che stava tramontando. Una sagoma umana, su un carro, con un cavallo. Una sagoma di una donna.
-E se ti dicessi che tua madre sta bene?- chiese con voce dolce senza distogliere lo sguardo dalla figura in lontananza.
Saito si spostò per guardarla in faccia. E ora che le prendeva? Non si era ancora convinta della realtà?
Capendo i pensieri del bambino, Fine alzò un dito in direzione della donna con il carro.
Saito seguì il dito di Fine. Rimase imbambolato.
Sua madre. No, non poteva essere. Sua madre era viva ed era lì a qualche metro da lui che avanzava con il carro, con il suo amato carro di legno che avrebbe riconosciuto a miglia e miglia.
Abbracciò Fine di scatto.
-Non è vero che ti odio- le sussurrò nell’orecchio per poi correre a per di fiato incontro alla madre.
La donna scese dal carro e prese in braccio il suo bambino unendosi in un caloroso abbraccio.
Fine guardava la scena con un sorriso stampato in faccia. Shade dietro di lei stava facendo altrettanto. Entrambi si immaginavano così, in quella posizione con la propria mamma.
Chissà come sarebbe stato poter rivedere la persona che ti ha amato di più al mondo dal momento della tua nascita. Questo non potevano saperlo, ma erano felici che quel bambino abbia potuto riabbracciare sua madre e non vivere un’infanzia senza il calore materno.
Dopo aver salutato la madre e Saito, e aver promesso al bambino di andarlo a trovare spesso e a giocare con lui, Fine tornò al castello con Shade.
Non dissero nulla per tutta la sera. La cena passò in un silenzio quasi imbarazzante. Tutti e due i ragazzi pensavano alla propria madre.
Mentre Fine preparava il letto del principe disse un pensiero ad alta voce.
-Sono felice per Saito.- disse sorridendo, ma con espressione quasi triste.
-Già- rispose Shade.
Fine aveva finito di preparare le coperte. Si raddrizzò per bene e si stiracchiò tirando in alto le braccia.
-Almeno lui non passerà un’infanzia senza madre.- disse senza rendersene conto. Shade si voltò a guardarla.
–Che vuoi dire?-
Fine si accorse di aver detto quella frase ad alta voce. Glielo doveva dire? Gli doveva dire che anche i suoi genitori erano morti? Forse no, ma.. sentiva le lacrime pungerle gli occhi, voleva sfogarsi. Dopo tutte quelle emozioni di quella giornata aveva accumulato tanta nostalgia e voglia di rivedere anche lei la sua adorata mamma.
-Anch’io non ho più la mamma- cominciò sorridendo amaramente.
Shade che si stava abbottonando la camicia si voltò di scatto lasciandola allacciata per metà.
Cosa? Anche lei.. anche lei era come lui? Anche sua madre era morta come la sua? Non lo sapeva. In effetti lui non sapeva nulla di Fine.
-I miei genitori sono morti quando avevo cinque anni-  continuò Fine abbassando la testa e coprendo i suoi occhi con la frangetta  –lì hanno uccisi.. sono m-morti davanti ai miei occhi.-
Doveva trattenere le lacrime. Si era ripromessa di non piangere più per i suoi genitori, doveva essere forte per il suo regno!
Shade la guardava scioccato. Quella.. quella ragazza aveva visto morire i suoi genitori a cinque anni. Era davvero orribile.
Non pensava neanche lontanamente che Fine avesse vissuto un’esperienza simile. Era sempre così allegra e spensierata che pensava che la sua vita fosse, come dire, perfetta.
La ragazza sentì lo sguardo del principe su di lei.
Lo guardò con la coda nell’occhio. Shade aveva un’espressione sorpresa e triste. Provava pena per lei. Ma era proprio questo che Fine non voleva. Non voleva che la gente avesse pena per lei.
Si voltò verso il ragazzo sorridendo e pulendosi velocemente le lacrime per non fargli vedere che per un maledetto istante erano cominciate a scendere.
-Ehi, non fare quella faccia! Io non mi sento sola. A Eldor ho tantissimi amici e tutte le persone che mi vogliono bene mi sono sempre state accanto. E qui Omendo mi tratta come una nipote ... e poi ci sei tu, che con tutto quello che mi dai da fare non avrei neanche il tempo di sentirmi s … -
Fine non poté finire la frase, che si ritrovò tra le braccia di Shade.
La sua faccia era spiaccicata sul suo petto seminudo per la camicia ancora sbottonata.
Shade non aveva resistito nel non abbracciarla. In quel momento le sembrava così piccola e indifesa. Non sapeva che le era capitata una cosa simile. Anche sua madre era morta, ma Fine aveva visto proprio quel tragico momento.
Sapeva che era una ragazza sensibile, anche se voleva apparire forte. Voleva che si sfogasse, che lo facesse con lui. Voleva aiutarla, consolarla, stringerla.
-Piangi- le sussurrò all’orecchio con voce roca continuando a stringerla sempre di più.
Fine era come incredula. Shade non era mai stato così dolce con lei. Che gli prendeva? Forse anche lui aveva un cuore. Sicuramente la sua storia e quella di Saito avevano risvegliato anche in lui il ricordo della madre. Ora lui le stava offrendo il suo aiuto, il suo appoggio.
-Sfogati, piangi quanto vuoi- ripeté il ragazzo.
Fine non riuscì più a trattenersi. Scoppiò in lacrime immergendo il viso nel suo petto e stringendo la sua camicia con le mani. Voleva piangere e urlare, solo questo.
Rimasero così per un po’ di tempo fino a quando Shade si accorse che Fine si era addormentata. Se lui non fosse lì ad abbracciarla sicuramente quella ragazzina sarebbe caduta a terra come un sacco di patate.
La prese in braccio e l’appoggiò delicatamente sul suo letto.
Si sedette accanto a lei spostandole una ciocca che le andava sopra al viso. Le accarezzò le guance, asciugandole le lacrime.
Forse aveva sbagliato. Sì, aveva sbagliato tutto.
Si sdraiò affianco alla ragazza e la abbracciò forte. Presto si addormentò anche lui.
Avrebbe protetto quella ragazzina. Non avrebbe permesso che soffrisse ancora così.








Ciao a tutti :) ecco qua un altro capitolo.
Scusate è un po' lungo ma avevo ispirazione :D
Spero vi piaccia :) se avete qualcosa da dire ditelo, anche se non vi piace ;)
Al prossimo capitolo!
Un mega-bacione ^.^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** IAN - Un incontro troppo inaspettato? ***


IAN – UN INCONTRO TROPPO INASPETTATO?

-Mamma, come vi siete conosciuti tu e papà?- chiese una piccola bambina seduta su una regale panchina del giardino insieme ai suoi genitori.
Erano vicino a un bellissimo cespuglio di rose rosse, che risplendevano di rugiada.
Il padre della piccola, uno splendido uomo dagli occhi oceano con una ricca corona in capo, arrossì di colpo. Non si aspettava che sua figlia, all’età di cinque anni, chiedesse già una cosa simile.
La madre invece, una donna bellissima dai lunghi capelli color del fuoco come la piccola, sorrise.
-Io e il tuo papà ci siamo conosciuti ad un ballo. Lui da bravo gentiluomo mi invitò a ballare, e così la volta dopo, e poi ancora e ancora. E poi, beh.. ci siamo innamorati- raccontò Elza alla figlia che ascoltava con interesse.
-Quindi voi credevate nell’amore?- chiese ingenua la bambina. Chissà il perché di questa domanda.
-Certo Fine, anche se non ci credi prima o poi tocca a tutti innamorarsi.-
La bambina gonfiò le guance.
-Io invece non mi innamorerò mai! Lo dice anche Ian. Dice che non sembro una principessa, e che non troverò mai un marito- disse la bambina dai capelli rossi sbuffando.
I genitori sorrisero. Eh già,la loro bambina non era esattamente una principessina modello dalle buone maniere, ma era speciale, a modo suo.
-Tesoro, io sono sicura che troverai l’uomo giusto per te. Chi non vorrebbe un adorabile principessa come te?- scherzò la donna. –E poi Ian ti vuole bene, lo dice solo per stuzzicarti un po’-
La bambina sorrise alla madre.
-Beh resta il fatto che non mi interessa innamorarmi! è una cosa da bambini e ormai io sono grande- disse saltando in piedi e battendosi un pugno sul petto.
Già, grande.. i genitori di Fine soffocarono una risatina.
-Fineee!- chiamò un bambino della stessa età della bambina. Aveva corti capelli castani e due occhi verdi lucenti.
-Ian! Mamma, papà posso andare a giocare?- disse la bambina e senza nemmeno aspettare la risposta dei genitori corse incontro al suo amico, il suo migliore amico.

Fine aprì leggermente gli occhi.
Era un sogno? Si ricordava bene quella mattina. Lei era sempre stata convinta che cose come innamorarsi fossero stupide. Aveva sempre preferito avere tanti amici e divertirsi sempre. Non si accorgeva mai delle occhiate che uomini e ragazzi le lanciavano man mano che diventava sempre più grande e bella.
Ian le diceva sempre che era stupida, non si accorgeva mai di niente.
Già, Ian.. chissà come stava. Quel ragazzo le mancava molto. Erano stati amici fin da quando erano piccoli. Lei lo invitava sempre a palazzo e spesso andava a dormire a casa sua. Insomma erano inseparabili. Ian è sempre stato il suo migliore amico.
E ora? Cosa stava facendo? Stava bene? Non aveva sue notizie da quando era partita. Era stato davvero duro salutarlo, anche se sapeva che sarebbe tornata.
Mentre la sua mente era affollata da questi pensieri, si accorse di non potersi muovere. Qualcosa la stava trattenendo. O qualcuno?
Riacquistò tutta la sua lucidità svegliandosi del tutto.
M-ma che? Era nel letto. Nel letto di Shade. Con lui affianco. Che la stava abbracciando.
Fine avvampò di colpo. Ma come mai si trovava lì, in quella posizione. Rimase paralizzata con gli occhi sbarrati, fino a quando..
-Aaaahhhhhhhhhh!-
Shade si svegliò di soprassalto, con un timpano distrutto. Accidenti possibile che tutte le volte che si addormentava con Fine vicino, il risveglio era sempre così?
-Brutto maniaco, depravato! Che stavi facendo! Sei un verme. Allontanati da mee!- urlava Fine ormai completamente fuori di sé.
Perfetto la mattina era iniziata alla grande.
Shade provò per tutta la mattinata a spiegare a Fine come stavano le cose, ma lei non voleva sentire ragioni.
Arrivarono finalmente le due ore di libertà comprese fra il pranzo e l’allenamento pomeridiano.
Fine andò in giro per il regno. Adorava passeggiare tranquilla, con la mente che vagava in ogni posto.
Passò davanti a una piccola casetta di mattoni con il tetto in legno e paglia. Che carina. L’aveva notata spesso ed era disabitata. Ma in quel momento notò un carro con un cavallo vicino alla porta d’ingresso. Possibile che qualcuno sia andato ad abitare lì?
Si affacciò alla finestra curiosa. All’interno vi era una stanza con un tavolino in legno, un camino e una dispensa.
Vide entrare in quella stanza una sagoma. Era di spalle e non sapeva dire se conosceva o no quell’individuo. La figura uscì presto dalla stanza. Poco dopo la porta d’ingresso si aprì facendo uscire un ragazzo.
Egli vide Fine “spiare” dalla finestra. Chi era quella, che stava facendo?
La ragazza si girò verso il ragazzo. Lo guardò bene.
Un giovane dai capelli castani e dagli occhi vivaci e di un verde smeraldo.
Lei una ragazzina dai capelli rosso fuoco e gli occhi cremisi.
Un momento, che sia.. ?
-TU?- gridarono in coro i due ragazzi.
-CHE CI FAI QUI!?  IO?  SI, TU!  SMETTILA!- domandarono e risposero in contemporanea i due.
Capitava spesso che quei due amici parlassero in coro senza rendersene conto.
Sì, ma.. che diavolo ci faceva IAN lì a Camelot? Ma non era il momento delle domande.
Fine gli saltò addosso e i due si abbracciarono forte. Ognuno sentiva la mancanza dell’altro. Non erano abituati a stare lontani per così tanto tempo.
Si sciolsero presto dall’abbraccio e scoppiarono a ridere.
Ian la fece entrare nella casa dove avrebbe alloggiato per qualche giorno.
-Ma si può sapere che fai qui a Camelot?- chiese Fine troppo curiosa. Era felicissima di vederlo, ma voleva sapere se c’era un motivo particolare del suo arrivo.
-Beh era da tanto che non avevamo tue notizie. Tutti a Eldor sono preoccupati e vorrebbero sapere come stai.. e quando hai intenzione di tornare- disse Ian.
Era vero, tutti nel suo regno erano in ansia per la principessa. Volevano riabbracciarla e riaverla presto in mezzo a loro come un tempo.
Fine abbassò lo sguardo. Anche a lei mancava molto il suo regno, ma aveva una missione. Ma quella missione si stava trasformando in qualcosa di più. Camelot le piaceva, si era affezionata ai suoi abitanti, voleva bene a Omendo, a Rein e.. a Shade.
-Anche voi mi mancate, tutti. Ma.. ecco io qui non ho ancora finito..- disse con un sorriso triste.
Ian capì. Lui capiva sempre tutto. Era per questo che Fine gli voleva così tanto bene. Non c’era bisogno che lei parlasse. Si capivano a sguardi.
-Beh, io sono venuto qui per sapere come stavi e per rivederti. Ora manderò una lettera a Eldor dicendo che stai bene e tutto quello che mi hai detto- disse facendole l’occhiolino.
-Quanto ti tratterai qui?- chiese Fine, sperando di poter stare con il suo migliore amico almeno qualche giorno.
-Non lo so.. pensavo magari una settimana.-
Fine saltò dalla gioia. Gli era mancato davvero e ora aveva l’occasione di stare con lui!
-è fantastico Ian! Ti mostrerò tutta Camelot, e il castello. E ti presenterò a Omendo, e a Rein, la principessa, e a Shade!- Fine era in fibrillazione. Sognava ad occhi aperti. Era davvero felice di averlo lì. Voleva condividere con lui tutto quello che aveva visto e conosciuto.
Quella giornata passò in fretta.
Ian dovette rimanere a casa sua a sistemare i bagagli, mentre Fine andò ad assistere come sempre all’allenamento di Shade.
L’ora di cena arrivò presto.
Fine voleva chiedere al principe una giornata libera, magari due da passare con Ian. Ma di certo non gli avrebbe mai detto che doveva uscire con un suo amico. Conoscendo Shade non glielo avrebbe mai permesso, così si limitò a chiedere e basta.
-Vorrei una giornata libera.- disse tutto d’un fiato davanti a uno Shade stupito della richiesta.
-Cosa? E perché mai?- chiese Shade con tono arrogante. Quella ragazzina già faceva le cose sbagliate e gli chiedeva pure una giornata libera? Non le era grata per quello che lui aveva fatto la sera prima? Mi sa che non se lo ricordava neanche.
Fine non sapeva cosa rispondere.
-Ehm.. ecco, ho un impegno- inventò la ragazza.
Shade la guardò storto, non se ne parlava nemmeno!
-Per favore..- chiese Fine quasi fosse una supplica. Ci teneva davvero a passare una giornata con Ian dopo tanto tempo.
Shade la fissò per un attimo. Sembrava ci tenesse davvero. Doveva essere una cosa importante. Come faceva a dirle di no, se glielo chiedeva così?!
-E va bene, ma solo domani intesi?!-
-Ahhhhh, grazie! Grazie, grazie, grazie!- Fine era al settimo cielo. Si aspettava un “non se ne parla” o un “scordatelo”, e invece!
La notte passò veloce e Fine si svegliò prima del solito.
Il sole già splendeva, ma lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Si cambiò e diede inizio alla sua giornata libera.
Dieci minuti dopo era davanti a casa di Ian.
-SVEGLIAAAAA!- urlò davanti alla porta di casa.
Poco dopo, essa si aprì e ne uscì un ragazzo spettinato, con un’espressione nera sul viso. Accidenti quella ragazza non era cambiata per niente. Lo andava sempre a svegliare in quel modo di prima mattina. Forse l’unica cosa positiva della partenza di Fine, era che lui poteva dormire tranquillamente fino a tardi.
Fine lo incitò a cambiarsi, visto che aveva la giornata libera e doveva fargli vedere un sacco di cose.

 



 

Ciaooo :D
è arrivato Iannn!!! 
Tranquille tra lui e Fine non c'è nulla, ma non è quello che penserà Shade.. beh non voglio dirvi nulla sul prossimo capitolo, solo che sarà una cosa.. ehm.. piccante, da spettegulesss! xD
Beh intanto spero vi piaccia questo. Aspetto i vostri commenti 
Un bacione enorme ! 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** CONFIDENZE - Amore e gelosia nell'aria? ***


CONFIDENZE – AMORE E GELOSIA NELL’ARIA?

Shade si svegliò di malumore. Fine aveva la giornata libera e di conseguenza non lo aveva svegliato e niente colazione.
Si sentiva come vuoto. Poteva quasi dire che le urla mattutine di quella ragazzina gli mancavano. Sentiva come se gli mancasse qualcosa, si annoiava a morte. Meno male che a momenti sarebbero iniziati gli allenamenti, così avrebbe svagato la mente.
Qualcuno bussò alla porta della sua stanza e ne fece capolino una testa azzurro cielo: Rein.
-Buongiorno fratellone, dormito bene?- chiese lei con il suo solito sorriso allegro.
Era carina come sempre, capelli legati in una coda bassa, frangetta pettinata e in ordine, con un cerchietto dorato in testa. Indossava un abito lilla lungo a maniche corte a palloncino con diversi fiocchi.
Shade la guardò annoiato. Che voleva di prima mattina quella rompiscatole?
-Come sempre.- sbuffò
-Uhhh, che tono stressato. Cosa c’è, sei triste perché Fine ha la giornata libera?- gli sputò in faccia Rein.
Cosa? Ma che aveva in testa! Lui era triste perché Fine non era lì? Finguriamoci!
-Non dire assurdità. Piuttosto come sai che ho dato a Fine la giornata libera?- chiese. In effetti non gli sembrava di averne parlato con lei.
-Me lo ha detto lei. Ogni tanto la sera, dopo che viene via dalla tua stanza, passa a salutarmi e parliamo un po’. Andiamo molto d’accordo, è un ragazza davvero fantastica e..- Rein ormai aveva cominciato a straparlare. Quando sua sorella iniziava così non la fermava più nessuno.
-Ok, ok. Ho capito- la interruppe Shade –E sai che aveva da fare?- chiese poi, cercando di non dare a vedere la sua smisurata curiosità.
-Non lo so.. non me lo ha detto, ha detto solo che aveva un impegno. Secondo me deve incontrare il suo fidanzato!- esclamò Rein felice.
Shade si voltò di scatto verso di lei.
Il “suo fidanzato”? Ma stiamo scherzando?! No, non era possibile. Fine.. lei non poteva avere il ragazzo.
Accidenti se lo avesse saputo non le avrebbe mai concesso di saltare il lavoro.
Rein notò l’espressione che aveva assunto Shade, un misto di rabbia e delusione. La ragazza capì tutto al volo. Lo sapeva, Fine era davvero fantastica. Era riuscita persino a far breccia nel cuore di suo fratello.
-Che c’è, sei geloso?- rise.
Shade si irrigidì.
– Che? Ma sei impazzita? Perché diavolo dovrei essere geloso?! E poi di quella ragazzina imbranata? Ma figurati!- Ok aveva peggiorato la situazione. Avrebbe fatto meglio a dire un semplice “ti sbagli”, e invece si era agitato così. Eh già Rein era un’esperta di queste cose e le capiva al volo.
-E allora perché ti scaldi tanto?- chiese ingenuamente con l’espressione di chi la sa lunga.
Shade divenne rosso fino alla punta dei piedi. Non aveva mai parlato di queste cose con sua sorella, anche perché non ce n’era mai stata l’occasione.
-Shade non c’è niente di male a innamorarsi. E poi Fine è davvero una brava ragazza, chi non si prenderebbe una cotta per lei?- cercò di tranquillizzarlo Rein. Forse aveva esagerato, non pensava che Shade si potesse imbarazzare così.
Il principe si sedette sul letto. Ormai era quasi inutile negare che quella ragazza non gli dispiaceva poi tanto. Ma addirittura “innamorato” no.
-Ma perché ho una sorella così?- chiese ad alta voce mentre si buttava all’indietro sul letto. Rein si sedette accanto a lui.
-Hai voglia di raccontarmi quello che provi quando sei vicino a lei?- chiese la principessa come se fosse la cosa più normale del mondo.
Shade era un po’ sorpreso. Come poteva dire quello che provava? Non lo aveva mai fatto con nessuno. Come poteva dire che voleva averla sempre vicino e stringerla forte? Che quando la vedeva il suo cuore iniziava a battere talmente forte da uscire dal petto? Come poteva?
Dopo qualche incoraggiamento di Rein, Shade iniziò a spiegare quello che sentiva, tutto quello che voleva fare. Non era poi così difficile.
Dopo aver soddisfatto la sorella, Shade si sentiva meglio. Si era come liberato di un peso.
-Eh già, fratellino. Sei proprio innamorato perso- concluse Rein facendo inciampare Shade che si era alzato e stava iniziando a prepararsi l’armatura per l’allenamento.
-C-cosa? Ma sei impazzita?-
-No Shade, accetta la realtà. Fine ti piace, ti piace eccome. Si vede, e poi me lo hai appena detto tu. Tutto quello che mi hai detto succede solo a chi è innamorato. E TU signorino sei innamorato perso!-
Lui era.. innamorato. Shade si fermò con lo sguardo perso nel vuoto. Non si era mai innamorato di nessuna, le ragazze non gli erano mai interessate anche se aveva sempre avuto tante pretendenti. Forse Rein aveva ragione. Così si sarebbero spiegate tutte quelle sensazioni che provava quando stava con lei. Ma ora la domanda era: Fine provava lo stesso?
-Perché non glielo dici?- chiese Rein all’improvviso risvegliando Shade da quei pensieri.
Dirglielo? Doveva dirle che si era innamorato di lei. E come faceva? Beh non era difficile, due parole, cinque lettere: T-i-a-m-o.
Al solo pronunciare nella mente quelle parole, un brivido lo percorse. Davvero sarebbe stato capace di dirglielo?
-Forse- rispose vago.

Erano ormai le quattro del pomeriggio. Fine aveva già mostrato a Ian tutti i posti più belli del regno, o almeno i suoi preferiti.
Ora si trovavano all’interno del castello, diretti all’appartamento di Omendo. Fine parlava spesso del suo amico con il vecchio raccontandogli i loro giochi di bambini, le loro avventure, le loro litigate, insomma tutto.
La ragazza aveva descritto il medico come un “simpatico nonnino un po’ burbero” e Ian era subito scoppiato a ridere. Non vedeva l’ora di conoscere questo Omendo.
Fine entrò da una porta che conduceva in un appartamento piccolo, ma accogliente.
C’era un vecchio uomo seduto davanti a un tavole con diverse fialette davanti, medicine forse.
-Omendo, Omendo!- si mise a chiamarlo Fine, correndogli incontro trascinandosi dietro Ian.
Il vecchio guardò i due ragazzi. Fine per tutta la sera prima aveva raccontato del suo incontro con Ian e che il giorno seguente avrebbe passato tutta la giornata con lui. Il ragazzo era proprio come Fine lo aveva descritto. Alto, castano e quegli occhi smeraldo che piacevano tanto alla ragazza. Davvero niente male.
-Salve- disse il ragazzo un po’ titubante. Il vecchio signore a prima vista gli sembrava molto severo.
-Ciao ragazzo. Tu devi essere Ian. Non c’è bisogno che tu dica nulla, conosco la tua vita a memoria. Fine mi ha parlato così tanto di te- rise Omendo stringendo la mano al ragazzo che sorrise sollevato.
Passarono una ventina di minuti a chiacchierare, mentre Omendo parlava del re, di Camelot e del suo lavoro.
Fine, annoiata da tutti quei discorsi che aveva già sentito più e più volte, si allontanò insieme al suo amico con una scusa.
Lo portò nel cortile del palazzo per fare una passeggiata e parlare tranquillamente, come se non avessero fatto altro tutto il giorno.

Shade si era appena fermato per riposarsi un attimo e riprendere fiato.
Si sedette su una panchina del cortile nella zona dove i cavalieri si allenavano, affianco a Rein. La principessa aveva deciso di restare con il fratello dato che Fine non c’era.
Gli passò un asciugamano che Shade usò per asciugarsi velocemente i capelli un po’ sudati.
-Beh è andata bene no?- chiese la ragazza riferendosi all’esercizio con fantoccio che aveva appena svolto il principe.
-Già- sbuffò Shade.
Non stava combattendo come al solito. Non era, come dire, motivato. Di solito c’era Fine che lo guardava e lui dava il massimo per dimostrarle di essere il più bravo, e più bravo di lei.. ma ora lei non era là.
-Ehi.. ma quella è Fine- disse Rein alzandosi in piedi e indicando un punto più in là del cortile – FINEEEE!! -
Shade si voltò nella direzione indicata dalla sorella. La scintilla che gli si era accesa negli occhi al sentire quel nome, si spense non appena la vide.
Là, a pochi metri da loro in compagnia di un ragazzo. Lui le sorrideva e rideva compiaciuto e lei che gli urlava contro facendo la finta offesa per poi tirargli un pugnetto amichevole e rimettersi a ridere.
Che diamine stava facendo quella ragazzina? Le aveva dato la giornata libera perché pensava avesse un impegno e non per.. e se.. e se quell’impegno fosse proprio stare con quel tipo?
La rabbia gli crebbe dentro. Non riusciva a mandare giù l’idea che Fine lo avesse “scaricato” per stare con quello lì.
Fine sorrise a Rein che l’aveva appena chiamata.
Insieme a Ian corse incontro ai due principi.
-Ciao Fine! Cosa fai qui al castello? Non avevi la giornata libera?- chiese Rein.
Aveva già notato da lontano il ragazzo che accompagnava l’amica. Era davvero carino, ma stava cercando in tutti i modi di nascondere il suo interesse per lui.
-Hai ragione, ma volevo presentare Ian a Omendo.- sorrise la ragazza.
Ian intanto fissava Rein. Caspita che bella ragazza! Non aveva mai guardato le ragazze prima di allora, se non Fine, ma non in quel modo. La ragazza dai capelli rossi era sempre stata una sua amica e tale l’aveva sempre considerata. Ma era la prima volta che si ritrovava a fare pensieri strani su una ragazza, che per di più non conosceva.
Shade intanto continuava a guardare con astio il povero Ian, che nemmeno se ne rese conto, troppo preso da Rein.
-Ragazzi vi presenti Ian, anche lui viene da Eldor, è venuto a trovarmi- disse sorridendo a Rein e a Shade.
Rein arrossì un po’. Che doveva fare ora? Lei era la principessa non poteva dire “ciao sono Rein”.. ma chissene importava. Al diavolo il Bon Ton.
-C-ciao.. io sono Rein- disse sorridendo con le gote ancora arrossate.
-è un vero onore conoscervi principessa- disse galante il ragazzo facendo un bell’inchino.
Shade gli lanciò un’occhiataccia. Non solo stava appiccicato a Fine, ora faceva in gentiluomo anche con sua sorella?!
-E lui è il principe Shade- concluse Fine, notando che Shade non aveva l’intenzione di presentarsi.
Ian lo guardò e si accorse finalmente del modo in cui lo guardava. Non disse nulla a riguardo dato che lui era il principe e non poteva né contraddirlo né criticarlo.
-Molto piacere-
Shade non rispose, spostando lo sguardo si Fine. Uno sguardo duro e di ghiaccio.
-Non dovresti portare estranei all’interno del palazzo- la liquidò in mezzo secondo.
Eh? Ma che gli prendeva adesso? Come si permetteva! Ian non era un estraneo, era quasi come un fratello. La ragazza sbuffò.
-Non è un estraneo. È il mio migliore amico e lo porto dove mi pare. - gli rispose a tono lei.
Ian rimase sorpreso. Conosceva il carattere aperto e sfacciato di Fine, ma non pensava che rispondesse così anche al principe per il quale lavorava e che non era a conoscenza del suo vero rango.
-Abbi più rispetto ragazzina- Shade stava alzando la voce. Era fuori di sé, sia per la presenza di quel ragazzo, sia del perché Fine lo difendeva.
-Non ci penso nemmeno. Tu non rispetti me, e io non rispetto te. – disse semplicemente incrociando le braccia.
Shade non ci vide più. Basta era troppo. Prese Fine per un polso e la trascinò di qualche passo.
-Adesso tu vieni con me!- disse adirato.
-Ma che fai lasciami!- gli urlò in malo modo Fine.
-Neanche per sogno, hai del lavoro da fare!-
COSA? Ma se aveva la giornata libera! Che gli prendeva a quel principe da strapazzo!
-Ma ho la giornata libera! Lasciami!- insisteva la ragazza che non riusciva più a liberarsi dalla presa del principe.
-Ehi, lasciatela, le state facendo male!- Ian non riuscì a trattenersi. Non sopportava vedere che qualcuno maltrattasse così la sua migliore amica.
Non aveva usato un tono maleducato, semplicemente aveva alzato leggermente la voce per farsi sentire.
Shade si bloccò.
Ma era un sintomo di quelli di Eldor la sfacciataggine?! Come si permetteva di parlargli così quel popolano!
-Tu non ti intromettere! Sei solo un cittadino comune!- gli disse con rabbia.
Fine non capiva perché Shade reagisse così. Stavolta non aveva fatto davvero nulla di male.
-Shade basta! Lasciami! Non hai il diritto di trattarmi così. Hai detto che oggi ero..-
-Tu stai zitta!- le urlò contro il principe.
Fine rimase immobile. Spaventata da quegli occhi che la guardavano.. quasi con odio.
-Tu fai quello che ti dico. Non sei nessuno, NESSUNO per parlarmi così. Io sono il principe e tu fai quello che ti dico! E io ora ti dico che la tua vacanza è finita. Quindi torna a lavorare chiaro?!- Shade appena finito di parlare, si accorse di aver detto delle cose orribili. Era stato troppo duro. Ma non ci aveva visto più quando Fine si era presentata davanti a lui con quel ragazzo. Proprio ora che aveva capito di amarla.
Accidenti aveva rovinato tutto. Un attimo prima si stava convincendo di dirle quello che provava e dopo le diceva quelle cose.
A Fine scesero delle calde lacrime.
Come poteva averle detto quelle cose? Perché era così crudele? Tutte le volte che era stato dolce, l’aveva solo presa in giro? Era uno stupido.
-Ti odio- sussurrò in preda ai sighiozzi. 







Ciao :)
come state?
Perdonatemi, davvero perdonatemi se ho aggiornato solo ora. Avevo detto che lo avrei fatto ieri, ma non sono proprio riuscita per via di un impegno..
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto..
Comunque mi farò perdonare: il prossimo capitolo sarà ancora più bello! Ci sarà una scenetta mooolto dolce e inaspettata.. (BASTA! Stai zitta, o rivelerai tutta la storia! nd MioCervello) (Hai ragione, scusa.. nd Me)
Beh ditemi cosa ne pensate :)
Al prossimo capitolo :D
Un super-bacione

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** PERDONAMI - Solo ora capisco di amarti? ***


PERDONAMI – SOLO ORA CAPISCO DI AMARTI?

-Ti odio-
Quella frase, quelle due parole continuavano a rimbombare nella testa di Shade milioni di volte.
Quelle lettere, quel tono, quella disperazione, quegli occhi pieni di lacrime lo avevano distrutto dentro. Sentì come una pugnalata al petto. Una spada che lo trafiggeva in pieno cuore. In quel momento avrebbe solo voluto sprofondare.
Fissò Fine con un’espressione mista tra l’incredulo e la disperazione. Non riusciva a dire nulla, a proferire parola.
La ragazza lo guardava con gli occhi pieni di lacrime.
Perché? Perché si comportava così? Non aveva fatto nulla di male, aveva solo passato il pomeriggio con una delle persone più importanti della sua vita. Non le era stato vietato.
Era un insensibile, un mostro. Non capiva nulla! Certo, lui non poteva sapere cosa voleva dire non vedere una persona cara per tanto tempo e una volta insieme voler passare un po’ di tempo con essa.
Rein e Ian erano rimasti fermi, in silenzio.
Ian aveva preferito star zitto. Aveva già fatto troppo. È vero, non aveva detto nulla di maleducato, ma il principe si era arrabbiato. Doveva stare in silenzio anche prima, aveva solo peggiorato le cose. E ora la sua migliore amica e lì in lacrime davanti a quel principe senza cuore.
Rein invece era rimasta spiazzata dalle parole di Fine. Ti odio aveva detto a suo fratello. Proprio quel giorno in cui Shade le aveva detto che probabilmente si era innamorato di lei.
Certo non che lui avesse ragione. Si era ingelosito di quel ragazzo e se l’era presa per un’innocua frase. Sapeva che era permaloso e orgoglioso, ma sapeva anche perché lo aveva fatto e sapeva che in fondo era davvero un bravo ragazzo. Non si meritava quelle parole dalla ragazza che amava.
Shade lasciò il braccio di Fine come un sacco di patate.
La ragazza fece un passo indietro, senza smettere di fissarlo con paura e disperazione.
Il principe posò lo sguardo su un albero dalla parte opposta in cui si trovava la ragazza. All’improvviso quel tronco era diventato più interessante di tutto il resto.
-Muoviti- disse a bassa voce con meno arroganza.
Fine sgranò gli occhi, dal quale scesero ancora più lacrime. Voleva pensare che si fosse immaginata tutto, che quello che aveva sentito era uno scherzo. Ma no, non lo era.
Fine guardò Ian con uno sguardo pieno di dispiacere. Gli aveva promesso di passare la giornata con lui, e invece.. Voleva chiedergli scusa, ma come al solito le parole non servirono. Ian capì tutto dallo sguardo della sua amica e le sorrise. Fine era un po’ più sollevata. Non era arrabbiato, almeno lui.
Shade si voltò di nuovo verso Fine incitandola ad andare a fare quello che le aveva detto.
Fine si voltò e si diresse verso l’entrata del castello a passi svelti, quasi correndo, mentre le lacrime continuavano a scenderle lungo il viso.

-Shade ma che ti è preso? Perché le hai detto quelle cose?-
Rein era arrabbiatissima e incredula. Non riusciva a credere che suo fratello avesse detto quelle cose orribili alla ragazza che aveva ammesso di amare.
Shade non rispose. Sapeva di aver sbagliato, di essere stato terribile. Ma non gli piaceva ricevere ramanzine, specialmente da sua sorella.
-Ma dico, sei impazzito?! L’hai distrutta. Era il suo giorno libero e lo voleva passare con un suo amico, niente di più!- disse riferendosi a Ian.
Lui se n’era andato via subito dopo Fine, salutando cordialmente.
Rein conosceva il rapporto tra i due amici. Fine gli aveva raccontato spesso delle loro avventure e lei sapeva che non c’era niente di più che una grande amicizia.
-Shade è inutile che fai il geloso, tra loro non c’è nulla. Ehi ma mi ascol..-
-Maledizione, ma vuoi chiudere quella bocca! Lo so, lo so che ho sbagliato. Va bene, volevi questo? Vuoi che ti dica che sono geloso marcio di quel tipo? Che volevo spaccargli la faccia quando l’ho visto sorriderle in quel modo? Beh è vero! Contenta?!- Sbottò Shade.
Quello che aveva detto era vero. E anche Rein lo sapeva.
Il ragazzo uscì dalla camera di lei sbattendo con ira la porta. Accidenti. Sua sorella trovava sempre il momento sbagliato per fargli la predica.
Iniziò a fissare il pavimento mentre camminava. L’aveva fatta grossa. Fine era davvero arrabbiata.
Ti odio. Ti odio. Ti odio. Ti odio.
Nella sua testa sentiva solo quelle parole. Doveva chiederle scusa, o per lo meno farsi perdonare.
Senza pensarci due volte si diresse nella stanza dove la servitù lavava i panni e gli indumenti dei sovrani, una specie di lavanderia, dove Fine stava pulendo degli abiti sporchi.
Aprì con cautela e silenzio la porta.
Fine era lì, inginocchiata per terra con davanti una grande vaschetta con dell’acqua, che stava lavando una delle sue camice. Aveva lo sguardo basso, pieno di tristezza e di rammarico.
-Stupido- sussurrava ogni tanto tra un singhiozzo e l’altro.
Shade la raggiunse senza farsi sentire. Gli si stringeva il cuore a vederla così. Si era promesso di non farla soffrire più e invece.. Avrebbe preferito morire se la cosa l’avesse fatta sorridere di nuovo.
La abbracciò da dietro, stringendola con possessività.
Fine si irrigidì. Chi era? Chi era che la stava abbracciando da dietro in quel modo.
-Perdonami- sussurrò lui con voce strozzata immergendo il suo viso nei capelli morbidi di lei.
Shade? ma che stava facendo? Perché la stava abbracciando?
Rimase scioccata da quello che le aveva detto. Aveva usato un tono sincero, dispiaciuto … triste?
Avrebbe tanto voluto spostarsi e scaraventarlo via, chissà dove. Dirgli che era uno stupido, che non lo perdonava per niente, che poteva anche bruciare all’inferno, ma.. da un lato non voleva farlo. Sapeva che era sincero, che gli dispiaceva davvero. Se lo sentiva.
Girò un po’ la testa vedendo solo un po’ di ciuffi cobalto di Shade. Lui aveva la testa appoggiata al suo collo e la stringeva come se non la volesse lasciare più.
-Perdonami- ripeté ancora, ma sta volta con quasi più disperazione. Sembrava quasi una supplica.
-S-Shade..- Fine non sapeva che dire. Voleva perdonarlo. Nonostante quello che le aveva detto, le faceva male vederlo così.
Cercò di girarsi un po’ di più verso di lui, contro la sua stretta.
Shade allentò la presa per farla voltare, dopodiché la strinse di nuovo facendola appoggiare al muro vicino a loro.
Fine si ritrovò con Shade tra le braccia, con la fronte del ragazzo sulla sua spalla. Stava.. stava piangendo?
Fine rimase basita da quella reazione. Il volto di Shade pieno di lacrime.
Perché? Gli dispiaceva così tanto per quello che le aveva detto?
-Ti prego perdonami.. perdonami, sono un’idiota.- continuava a ripetere con voce quasi impercettibile.
Il cuore di Fine stava per uscire dal petto.
Maledizione, ma che cos’erano tutte quelle emozioni contraddittorie. Prima gli diceva di odiarlo e adesso sentiva di.. amarlo? Era questo quello che provava? Si era forse innamorata di lui?
Lo abbracciò e lo strinse a sé.
Non voleva vederlo così. Anche se era un arrogante, maleducato, antipatico principe, preferiva vederlo sorridere o darle ordini. Cosa avrebbe dato se al posto di quelle lacrime ci fosse stato uno dei suoi soliti sorrisi beffardi.
Shade si irrigidì. Fine stava ricambiando il suo abbraccio.
Alzò il capo incontrando lo sguardo di lei. Si perse nei suoi occhi color fuoco. Sentì un calore nel petto, che non aveva mai sentito.
Fine lo guardava e sorrideva dolcemente. Gli asciugò le lacrime con la sua mano e gli spostò un ciuffo dalla fronte. Era bellissima.
Perché non se n’era accorto fin dall’inizio? Perché aveva capito solo ora di amarla alla follia?
Le prese la mano con cui lei gli stava asciugando le lacrime e se la portò alla bocca. Le lasciò un tenero e dolce bacio sul dorso continuando a fissarla negli occhi.
Fine arrossì un po’ ma continuò a sorridergli.
Sì, lo perdonava. Come poteva non farlo dopo averlo visto così, dopo che lui le aveva chiesto perdono così?
Shade appoggiò la testa sulle gambe della ragazza.
Fine si stupì un po’ di quel gesto. Perché si era messo così ora?
-Ti da fastidio?- chiese Shade.
-N-no..- sussurrò Fine.
Iniziò ad accarezzargli i capelli. Erano davvero morbidi.
Stettero in quella posizione un po’ di tempo, forse qualche ora con lei che gli faceva le coccole e gli ripeteva che era uno stupido, ma che lo perdonava.
Shade non era cattivo, e lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo. Ma questa era la prima volta che lui si dimostrava così.. trasparente con lei.
Chissà se il giorno dopo sarebbe tornato il solito Shade di sempre.
Beh che importava? Lei ormai si era innamorata di quell’idiota, dolce o arrogante che sia, quello era il suo Shade.







Buona sera :) 
Cosa vi avevo detto? Shade è diventato carino e coccoloso *u* 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate :) vanno benissimo anche critiche
Aggiornerò appena posso!
Un bacione super-grande :)

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** DOLCE INTERESSE - E se mi fossi innamorata del tuo migliore amico? ***


DOLCE INTERESSE – E SE MI FOSSI INNAMORATA DEL TUO MIGLIORE AMICO?

Il sole splendeva nel cielo illuminando il bellissimo viso di una ragazza dai capelli color del fuoco ardente.
Aprì piano piano gli occhi, stiracchiandosi e facendosi accarezzare dai caldi raggi.  Wow, era la prima volta che si svegliava senza cadere dal letto.
Rimase sdraiata a fissare il soffitto per qualche minuto. Ripensava a quello che era successo la sera prima. Shade l’aveva raggiunta e le aveva chiesto perdono in un modo che non si sarebbe mai aspettata. L’aveva abbracciata e aveva pianto per lei, per il suo perdono. Non lo aveva mai visto così, non avrebbe mai pensato che potesse comportarsi così per lei.
Sorrise arrossendo lievemente mentre si alzava dal letto. Scelse dei vestiti da indossare. Prese le prime cose che gli capitarono sotto mano: dei pantaloni scuri e aderenti che le arrivavano sotto il ginocchio, una gonnellina corta marrone non troppo appariscente e “nobile”, e una semplice maglia a maniche lunghe rosa. Si allacciò un paio di stivali alti in pelle e raggiunse Omendo a fare colazione. Dopodiché si diresse nella camera di Shade.
Lui stava ancora dormendo tranquillo nel suo letto.
Fine gli si avvicinò in silenzio.
Lo guardò attentamente prima di svegliarlo. I lineamenti erano rilassati, il respiro regolare, i capelli cobalto erano spettinati e morbidi, la bocca semichiusa.. insomma era bellissimo. Sembrava proprio un angelo, proprio come quella volta che avevano dormito insieme, con Saito.
Fine arrossì al ricordo di lui che la teneva stretta per riscaldarla.
Shade aprì di scatto gli occhi, ritrovandosi la ragazza vicino al letto che lo fissava.
Si mise seduto voltando un po’ la testa di lato per nascondere il rossore.
-Buongiorno..- le disse poi accennando un sorriso dolce e tornando a guardarla. Dopo quello che le aveva detto il giorno prima e dopo la serata passata tra le sue braccia a chiederle perdono, non poteva di certo dire qualcosa di presuntuoso come faceva sempre. Aveva capito di amarla e avrebbe fatto di tutto per conquistarla.
-B-buon giorno- gli sorrise Fine con le gote un po’ arrossate. La mattinata prometteva bene.
Shade come da programmato fece colazione e poi andò ad allenarsi con gli altri cavalieri, lasciando Fine a sistemare la camera.
Ci mise poco. Di solito Shade lasciava la camera in un disordine allucinante, come se lo facesse apposta; invece stavolta la ragazza dovette rifare solo il letto e sistemare delle carte sul tavolo.
Decise di fare un salto da Rein a salutarla e per raccontarle che suo fratello le aveva stranamente chiesto scusa.
-CHE? L-LUI CHE?- chiese Rein a gran voce incapace di credere a quello che Fine le aveva appena raccontato.
Le due ragazze erano sedute sul letto della principessa di Camelot, come se fossero due sorelle che spettegolano sui ragazzi.
-Già.. mi ha chiesto perdono per come si è comportato con Ian- sorrise Fine quasi soddisfatta di quello che aveva appena detto.
-Wow.. incredibile- Rein era basita. Shade non aveva mai, MAI chiesto “scusa” a nessuno!
Dopo vari minuti di cosiddetto “spettegolare”, Rein rimase in silenzio per qualche secondo.
Per tutta la notte, diciamo per tutto il tempo da quando si erano salutati, la ragazza non aveva fatto altro che pensare al dolce viso di quel ragazzo tanto amico di Fine. Ripensava a quando si erano guardati, a quando lui si era presentato, e a come lui aveva difeso la sua migliore amica da Shade, al suo coraggio, alla sua onestà, a tutto insomma. Da quante volte gliene aveva parlato Fine, le sembrava come di conoscerlo da sempre. E poi, che dire, era davvero un bel ragazzo. Rein aveva in mente solo il suo viso sorridente.
E ora, doveva dirlo a Fine? In fondo Ian era il suo migliore amico.. e poi magari lei avrebbe saputo aiutarla. Avrebbe potuto farglielo incontrare di nuovo, chissà.
-E-ehmm.. Fine?- la chiamò indugiando.
-Sì?- Fine era curiosa di sapere a cosa stesse pensando Rein. Era rimasta zitta per qualche minuto, sembrava quasi in trance.
-E-ecco.. H-hai detto che tu e.. e Ian vi conoscete da molto vero?-   E se Fine fosse stata innamorata di Ian? Oh no, quello non ci voleva. Però lei le aveva raccontato più volte quello che provava per lui, ed era solo amicizia, una grande amicizia, ma niente di più.
-Sì certo, ci conosciamo da più di dieci anni, perché?-
-E-ecco.. i-io..-  Rein non sapeva come dirlo. “Mi piace il tuo migliore amico”? “Credo di essermi innamorata di Ian”? “Mi aiuti a conquistare Ian”? Come glielo diceva?
La ragazza era rossa in volto e continuava a torturarsi le masi e a stropicciarsi la lunga gonna dell’abito regale.
-Cosa?- chiese Fine ingenuamente, non capendo cosa le volesse confidare l’amica.
Accidenti, ma Fine era stupida? Lei li sapeva leggere benissimo i segnali del corpo e capire quando uno è innamorato, perché Fine non lo sapeva fare? Insomma era facile da capire. Oppure la sua amica era un po’ tonta.
-Allora, Rein dimmi!-
-MI PIACE IAN!- le urlò in faccia ancora più rossa, ma felice di averlo finalmente detto.
Fine rimase a bocca aperta.
C-come? Che le aveva appena detto? A Rein piaceva il suo migliore amico? Ma, ma siamo impazziti? E-era una cosa.. FANTASTICA! Fine aveva sempre sognato di trovare una fidanzata al suo amico, ma lui non si era mai interessato alle ragazze più di tanto.
E se la fidanzata in questione era Rein allora era perfetto! Era bella, gentile, educata, simpatica, itelligente ed era una principessa! Sicuramente anche Ian si sarebbe innamorato di lei, ne era certa.
-Ma è fantastico Rein! Sono contentissima per te! Sono certa che lo conquisterai in mezzo secondo- disse sorridendo convinta.
-D-dici davvero?-
Fine sembrava davvero sicura. Quindi lei era d’accordo, non aveva nulla in contrario. Meno male!
Fine annuì raggiante e Rein le sorrise.
Le due amiche si abbracciarono felici l’una per l’altra.
-Ti aiuterò io Rein! Vi organizzerò un appuntamento da favola!- disse Fine.
Già si immaginava Rein e Ian baciarsi romanticamente sotto a un romantico albero, nel bel mezzo di un romantico boschetto con un romantico tramonto. TUTTO ROMANTICO!

Più tardi, nelle due ore libere dopo pranzo, Fine si preparò per dirigersi a casa di Ian.
-Dove vai?- le chiese Shade curioso di sapere dove sarebbe andata nelle due ore che le concedeva ogni giorno.
Fine era in dubbio se rispondergli o no. A Shade, Ian, non piaceva per niente e lei lo aveva capito benissimo. Se gli avesse detto che andava da lui probabilmente non le avrebbe dato nemmeno il permesso.
-Ehm.. vado.. vado da Saito!-  Certo Saito! Shade non avrebbe avuto nulla in contrario.
Il principe non le credette. Ormai aveva imparato a capire quando la ragazza gli raccontava bugie.
Una volta che Fine fu uscita, il principe la seguì di nascosto, senza farsi vedere. Era troppo curioso di sapere dove andava e del perché non gli aveva detto la verità.
Ma certo! Sicuramente stava andando da quello stupido del suo amico. Com’è che si chiamava? Ian? Ah quella ragazza! Se era davvero così, chissà se sarebbe riuscito a trattenersi.

Circa quindici minuti dopo, davanti alla finestra di una casetta di mattoni abitata da Ian, un principe dai capelli cobalto mossi dal vento fin troppo curioso, si era persino abbassato al livello si spiare quella ragazza e ora non credeva a quello che aveva appena sentito.
All’interno un ragazzo dagli occhi verdi lucenti stava in piedi davanti a una ragazza dai capelli rossi, con un’espressione sorpresa e incredula, a bocca aperta.
-Allora mi vuoi rispondere? Ti ho appena chiesto se ti piace la principessa Rein!- chiese Fine perdendo la pazienza.
Quando glielo aveva chiesto la prima volta, Ian era rimasto paralizzato, come se avesse paura di rispondere.
-M-ma perché questa domanda? E poi a te che importa!?- chiese il ragazzo rosso fino alla punta dei capelli.
-Oh andiamo rispondimi! Sì o no?-
-B-beh.. è carina..- disse lui vago spostando lo sguardo.
Shade da fuori la finestra non capiva più nulla. Quindi quel ragazzo non era innamorato di Fine. A quanto pareva a lui piaceva Rein, sua sorella..
No eh! No! Assolutamente! Non sopportava vederlo con Fine, figuriamoci con sua sorella.
Però se Fine era andata da lui a chiedergli una cosa simile voleva dire che aveva già parlato con Rein. E Rein quindi doveva averle detto che era interessata a Ian, altrimenti Fine non gli avrebbe mai chiesto niente di simile di testa sua.
Accidenti che ragionamento contorto!  Shade non ci capiva più nulla. I rapporti sentimentali non erano mai stati il suo forte.
Dopo un’interminabile ora, Ian ammise di essere un pochino interessato a Rein, se per “pochino” si intende pensarla tutto il santo giorno.
Fine tornò presto al castello, preceduta da Shade che doveva farsi trovare già in camera sua prima dell’arrivo della ragazza per non essere scoperto. Che figura ci avrebbe fatto sennò?
Fine si mise a ridere. Lei lo aveva notato benissimo. Non era stupida. Si era accorta fin dall’inizio che Shade l’aveva seguita, ma non aveva voluto rinunciare alla sua “missione”.
Tornata a palazzo si diresse subito da Rein a raccontarle tutto e a renderla la ragazza più felice e innamorata del mondo. Le promise che l’avrebbe aiutata ad organizzare un bell’appuntamento con il suo amico.
Andò in camera di Shade per aiutarlo a indossare l’armatura prima dell’allenamento pomeridiano.
-Dove sei stata? Ti sembra questa l’ora di arrivare?- le disse facendo il finto arrabbiato.
-Beh ero andata un attimo da Rein, quello che è successo prima lo sai già- disse tranquillamente lei mentre gli posizionava l’armatura che doveva coprirgli le spalle.
Shade la guardò colpevole. Come diavolo lo sapeva? Non era possibile che lo avesse visto!
Fine lo guardò e le scappò una risatina.
-Pensavi che non me ne fossi accorta?!- disse sorridendo allegramente.
Che bel sorriso. Fine era sempre stata una ragazza sorridente, questo Shade lo aveva sempre notato. Ma quel sorriso da far mozzare il fiato lo faceva impazzire. In quel momento avrebbe voluto prenderla e baciarla incessantemente.
Arrossì un po’ a quei pensieri, non erano da lui. Voltò un po’ la testa per non far vedere alla ragazza il suo imbarazzo.
-Tu.. avresti qualcosa in contrario?- chiese improvvisamente Fine.
Aveva paura che Shade potesse arrabbiarsi del fatto che Ian e Rein si erano innamorati, e potesse esserne contrario.
Shade non capì a cosa Fine si riferisse.
-Dico.. riguardo a Rein e Ian..-
Shade rimase un momento a pensarci. È vero lui non lo sopportava, ma non lo sopportava per il fatto di averlo visto felice con Fine e per il fatto che la conoscesse meglio di lui.
Ma a quanto pare sua sorella era innamorata di quel ragazzo, e Fine sosteneva che lui fosse una bravissima persona. Non gli andava giù, ma se si fosse opposto le due ragazze più importanti della sua vita non glielo avrebbero mai perdonato.
-Se Rein è contenta- disse vago.
Quello era un “va bene, non ho nulla in contrario” vero? Gli stava dando il suo permesso! EVVIVA! Ora Rein poteva benissimo dichiararsi a Ian senza che il fratello facesse chissà quale scenata.
Fine gli sorrise dolcemente in segno di ringraziamento.
Shade arrossì più di prima voltandosi da un lato.
-Ma sia chiaro, il tuo amichetto non mi piace. Io non ci voglio avere niente a che fare con questa storia- disse beffardamente per nascondere l’imbarazzo.
Fine rise. Shade era incredibile.
La ragazza gli si avvicinò di scatto lasciandogli un tenero bacio sulla guancia e sorridendo.
-Vado a prenderti la spada!- disse allegra uscendo dalla stanza per andare nel locale delle armi.
Shade fissava il punto in cui Fine era un momento fa. Il punto in cui.. gli aveva dato un bacio.
Sorrise. Quella ragazza era davvero unica.




 

Ciao :) eccomi con altro capitolo. Spero vi piaccia.
Ho voluto dedicare un capitoletto a Rein e Ian, spero non vi dispiaccia ;3
Comunque vi avviso che nel prossimo capitolo vi sorprenderò! (o almeno spero) Sarà uno dei capitoli più significativi (zitta, basta, smettila di voler rivelare sempre tutto! nd MioCervello)
Beh aspetto i vostri commenti!
Un bacione grande grande

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** NOI DUE - Può il silenzio del bosco farti sentire il mio amore? ***


NOI DUE – PUÒ IL SILENZIO DEL BOSCO FARTI SENTIRE IL MIO AMORE?

Erano passati circa tre giorni da quella volta. Fine aveva fatto di tutto per far incontrare più volte Ian e Rein e spesso con successo, anche se non era per niente facile farli dichiarare. Però di positivo c’era che iniziavano a conoscersi meglio. Erano cotti entrambi l’uno dell’altra.
Per quanto riguarda Shade, beh.. lui si comportava normalmente, con la straordinaria eccezione che era più gentile del solito. Certo, le litigate giornaliere c’erano, ma il principe non la trattava più come prima. Non metteva a soqquadro la camera per farle dispetto, non si lamentava del fatto che Fine mangiasse con lui e non faceva il pignolo sui ritardi. Sembrava davvero che fosse cambiato. Come dire, da un pasticcino a una torta a sei piani.
-Allora cavalieri, avete capito?-
Huter aveva appena finito di informare i cavalieri di Camelot e suo figlio del pericolo che minacciava la foresta.
Si diceva che un lupo, se si poteva definire lupo, di dimensioni fuori dal normale, con due grandi occhi rossi, avesse aggredito già più persone che si avventuravano nel bosco.
Sicuramente era una creatura magica, e Huter, come da abitudine, lo voleva abbattere.
Fine come sempre, era contraria a tutte le idee del re. Sì, da un lato perché lo odiava, ma anche per il fatto che erano completamente sbagliate e ingiuste. I cavalieri avrebbero dovuto uccidere quel povero animale. Sicuramente aveva aggredito quelle persone perché si sentiva minacciato.
Voleva tanto dire la sua, come sempre, ma si trattenne. Non poteva fare nulla, la decisione del re era presa e l’opinione di una serva era trasparente. Beh, serva un po’ poco, in verità lei era, come minimo, il doppio più potente e ricca di quel re con la segatura nel cervello.
I cavalieri dissero un bel Sì in coro. Sembrava di stare a scuola. Tutto perfettini, precisini e sull’attenti per quel dannato sovrano.

-Shade, non potete farlo!- lo stava implorando la ragazza ormai da qualche minuto mentre lui preparava il suo cavallo.
-Senti, quella bestia ha aggredito uno due dei miei cavalieri, e tre contadini di Camelot. Non dovrei fare niente?- disse Shade cercando di non agitarsi per l’insistenza della ragazza.
-Quella “bestia” li ha sicuramente attaccati perché si sentiva spaventata o perché i tuoi uomini le hanno dato fastidio!- disse Fine. Accidenti se era cocciuta.
-Ah, lascia perdere ragazzina- di nuovo con quel ragazzina?! Maledizione, come gli saltavano i nervi quando la chiamava così!
Shade non le diede nemmeno il tempo di rispondere che salì in groppa del suo cavallo e partì al galoppo, seguito dai suoi cavalieri e dallo sguardo contrariato di Fine.
Voleva ascoltare suo padre e uccidere quell’animale? Bene, lei avrebbe ascoltato sé stessa e glielo avrebbe impedito.
Esattamente dieci minuti dopo era pronta. Si era provata varie armature, ma tutte le andavano grandi. Enormi cavalieri da strapazzo! Quindi era stata costretta a limitarsi di indossare dei pezzi di armatura che le coprivano le braccia le gambe e il petto. ( http://www.inside-games.jp/article/img/2010/12/22/46492/175938.html )
Prese uno dei cavalli dalle scuderie reali e partì al galoppo anche lei.
Non poteva resistere, non riusciva a mandare giù l’idea che Shade preferisse ascoltare suo padre anziché se stesso. Lo sapeva, lui non voleva fare del male a quella bestia.. o almeno lo sperava.
Galoppò per una decina di minuti buoni fino a quando sentì il vociare dei cavalieri di Camelot. Scese da cavallo per non fare rumore e si avvicinò nascondendosi man mano dietro agli alberi.
Si avvicinò sempre di più fino a quando vide gli uomini con il mantello rosso con il simbolo del regno in cerchio. Stavano circondando qualcosa. In mezzo a loro c’era qualcuno di grosso, bianco, peloso. Si sporse di più.
Fine rimase a bocca aperta: in mezzo ai cavalieri era in posizione di difesa un bellissimo lupo dal pelo color della luna. Due occhi rosso fuoco erano socchiusi in uno sguardo minaccioso ma spaventato. La bestia digrignava i denti.
Fine non aveva mai visto un lupo, se quello era, così bello. Il pelo doveva essere di una morbidezza assoluta.
Vide i cavalieri che iniziarono a girargli intorno per disorientarlo. L’animale non sapeva come muoversi, dove e se indietreggiare.
Fine non riusciva a vederlo così.
Doveva andarsene e lasciare che Shade e gli altri facessero il loro dovere? No, non lo avrebbe mai fatto. Quell’animale era spaventato, si vedeva. Non si meritava quello.
-Ehi, fermatevi subito! Lasciatelo stare!- urlò uscendo da dietro l’albero.
Shade la vide e subito le urlò di andarsene, non voleva che Fine corresse qualche pericolo.
La ragazza non si mosse. Anzi si avvicinò sempre di più fino ad arrivare di fianco a uno dei cavalieri.
Shade si tolse dal cerchio creato per intrappolare la bestia correndo verso Fine. La prese per un braccio cercando di allontanarla, ma inutilmente, Fine non voleva muoversi.
-Lasciami Shade! quell’animale ha solo paura. Come puoi pensare che possa fare del male di sua volontà. Tu la pensi come me, perché allora lo vuoi uccidere!?- gli urlò contro.
Shade la guardò. Aveva ragione, lui non voleva fare del male a quella bestia.. ma.. aveva ucciso troppe persone, e non voleva correre il rischio che il suo regno fosse in pericolo.
Fine spostò lo sguardo da Shade al lupo che la fissava quasi più rilassato, come se avesse capito la situazione. Poi tornò a guardare il principe con determinazione.
-Lascialo andare- disse con sicurezza ma quasi come una supplica.
Bastò uno sguardo. Shade sapeva che Fine aveva ragione. Ne era certo. E allora perché aveva questi dubbi?
-Tornate a palazzo- ordinò infine guardando i cavalieri.
-Ma principe Shade..- provò a dire uno.
-Ho detto tornate a palazzo- suonò come una minaccia.
I cavalieri salirono sui loro cavalli stando sempre in guardia nel caso la bestia avesse attaccato all’ultimo, e si avviarono verso il castello.
Fine sorrise. Dopodiché si avvicinò piano al lupo.
-Fine, no. Vieni qui!- le disse Shade preoccupato. Era fin troppo vicina!
La ragazza sorrise al lupo. Lui la guardò con diffidenza, per poi osservare i suoi occhi e leggere bontà e amore.
Cremisi nel cremisi, rosso nel rosso.
Il lupo fece un passo avanti e Fine tese una mano. L’animale strusciò la sua testa contro la mano della ragazza. Si era fidato di lei e lei ora lo stava coccolando teneramente.
Shade aveva guardato tutta la scena con la spada in mano pronto a difendere la ragazza, ma a quanto pare non ce ne fu bisogno.
Ci fu una forte folata di vento. Delle foglie volavano e frusciavano tra gli alberi.
Il destino però volle che una pigna si staccasse dal ramo dell’albero sopra a Fine e il lupo. La pigna cadde proprio sulla schiena del lupo spaventandolo. Sicuramente pensò di essere stato attaccato, quella ragazza gli aveva teso una trappola.
Preso dalla paura, iniziò ad abbaiare e a dirigersi verso la ragazza. Le saltò addosso.
Fine era paralizzata dalla paura, tutto era successo in meno di mezzo secondo. Era a terra con il lupo che le stava per saltare addosso e chissà che farle.
Chiuse gli occhi pronta a sentire il lupo morderla e ucciderla.
Ma quel momento non arrivò. Sentì un ululato.
Quando riaprì gli occhi, Shade era davanti a lei che le dava le spalle. Impugnava la spada.
E il lupo? L’animale e a pochi metri da lui, con una zampa leggermente graffiata dalla lama della spada di Shade.
La bestia li guardò un’ultima volta per poi correre via spaventato e ferito, ma non gravemente. Shade aveva usato la parte piatta della lama per non fargli troppo male. Fine altrimenti non lo avrebbe perdonato.
Dopo essersi assicurato che il lupo fosse lontano e che non sarebbe tornato si voltò verso la ragazza ancora a terra tremante.
La prese delicatamente in braccio e la guardò con uno sguardo indecifrabile. Era preoccupato, ma severo e arrabbiato per quello che aveva appena fatto. Aveva rischiato di morire.
-Perché devi sempre farmi preoccupare- chiese a bassa voce più a sé stesso che a lei.
Fine lo guardò e arrossì di colpo. La teneva stretta in braccio guardandola intensamente.
La mise sul suo cavallo salendo poi dietro di lei.
Fine dovette aggrapparsi a lui appoggiandosi al suo petto per non cadere.
Shade non andava veloce, il cavallo era quasi al trotto.
Dopo circa un quarto d’ora, il principe fermò il cavallo.
Fine allentò la presa chiedendosi perché si fosse fermato. Stava per voltarsi quando le forti braccia di Shade la strinsero per la vita, impedendole di muoversi. La stringeva a sé sempre di più facendo appoggiare la schiena della ragazza al suo petto.
Fine divenne rossa come i suoi capelli.
Perché la stava abbracciando così? Cosa gli era preso? Sentiva il cuore martellarle nel petto, delle vere e proprie cannonate. Non sapeva cosa pensare, anzi, non riusciva più a pensare!
Anche il cuore di Shade batteva fortissimo, la vicinanza di quella ragazzina non gli permetteva di ragionare.
Fine cercò di girarsi un po’ per vederlo in faccia ma non ci riuscì.
Anche se una parte di lei non voleva muoversi, cercò di divincolarsi dalla presa possessiva del principe.
-Ti prego rimaniamo così- le sussurrò con voce roca in stile supplica.
Fine perse quasi un battito. Perché voleva rimanere così, abbracciati, uno appiccicato all’altra..? Perché?
Doveva ammetterlo però, nemmeno lei voleva spostarsi. La stretta del suo principe la faceva sentire protetta, al sicuro.
Si rilassò appoggiando la testa tra il collo e il petto del ragazzo.
Stettero così per momenti che sembravano interminabili.
Shade non voleva lasciarla più. Doveva dirglielo. Non riusciva più a tenerselo per sé, non resisteva più a vederla ogni giorno e non poterle dire liberamente ciò che provava. Non ci riusciva più..
-Ti amo- le sussurrò all’orecchio facendola sobbalzare.
La ragazza rimase con gli occhi sgranati, senza parole.
Cosa? N-non poteva essere.. lui aveva detto.. T-ti a.. NO! Te lo sei immaginato!
No, non se lo era immaginato, lo aveva sentito bene. Il cuore iniziò a battere ancora più forte di come non stesse già facendo. E ora?
Fine si voltò piano verso il viso del ragazzo ancora incredula.
-S-Shade..- provò a dire come se non avesse capito, come se non credesse a quello che aveva appena sentito.
Shade non le lasciò il tempo di dire o fare altro.
Fine si ritrovò le labbra del ragazzo incastrate con le sue. Un dolce bacio bollente e pieno di.. amore?
La principessa era paralizzata. Shade.. la stava.. baciando! Ma.. com’era possibile. Doveva essere felice, insomma lei si era accorta di essere innamorata di lui e allora perché non faceva nulla, perché stava lì in preda all’imbarazzo?!
Shade si staccò da lei.
Dopo tanto che aspettava, quel momento era arrivato. Glielo aveva detto e l’aveva baciata.
Povera Fine, era rimasta sorpresa e imbarazzata. Era del colore dei suoi capelli con lo sguardo perso nel vuoto. Shade sorrise nella sua testa. Forse non avrebbe dovuto dirglielo così all’improvviso.
-Ora è meglio andare- le disse a bassa voce risvegliandola dai suoi pensieri.
La ragazza lo guardò per poi abbassare subito lo sguardo. Non riusciva a guardarlo negli occhi, era troppo in imbarazzo.
Shade fece partire il cavallo che si mise a correre spinto anche dal vento primaverile.
Fine dovette aggrapparsi al petto di Shade per non volare per terra. Sembrava che il ragazzo lo facesse apposta a far accelerare il cavallo in modo da farla sbattere ogni volta contro di lui.
Dopo pochi minuti Fine si abituò all’andatura e riuscì a rilassarsi.
Accidenti, Shade l’aveva baciata davvero. E ora come doveva comportarsi? Lei era.. innamorata di lui, vero? Allora doveva dirglielo, doveva farlo anche lei. Ma non aveva mai detto a nessuno una cosa simile, era la prima volta. E poi perché le sembrava che Shade la stesse prendendo in giro? Lui l’aveva sempre trattata male, beh almeno all’inizio. Possibile che si sia veramente innamorato di lei?
Si mise ad ascoltare i battiti accelerati del cuore del ragazzo. Era un suono stupendo. Il suo cuore stava davvero battendo così forte.. per lei?
Appoggiò la testa al petto del principe e si strinse di più a lui.
Shade abbassò lo sguardo e la guardò. Sorrise dolce. Averla tra le braccia così e come prima era stata una sensazione magnifica.
Questo era solo il primo passo. L’avrebbe conquistata, era una promessa.


 

 

Ciao :))))
Allora contente? Il capitolo del bacio è finalmente arrivato!
Vi giuro, sono rossissima in faccia :3 
Avevo detto che sarebbe stato un capitolo con una bella sorpresa no? :D
Spero che vi sia piaciuto, sono curiosa di sapere cosa ne pensate :) aspetto i vostri commenti.
Un bacione!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** IMBARAZZO - Se ti guardo negli occhi rischio di perdermi? ***


IMBARAZZO – SE TI GUARDO NEGLI OCCHI RISCHIO DI PERDERMI?

Un bacio. Quel gesto che si fa quando si vuole dimostrare di amare una persona.
Quel gesto che ti da sensazioni mai provate.
Quel gesto che unisce per sempre il tuo cuore a quella persona.
Il mio primo bacio..
Fine continuava a pensare a quello che era successo il giorno prima.
Quando erano arrivati a palazzo, Shade l’aveva aiutata a scendere dal cavallo. Lei non era riuscita nemmeno a guardarlo in faccia. Era ancora troppo imbarazzata. Si era limitata ad un impercettibile “Grazie” e poi si era diretta a grandi passi nella sua stanza. Poi aveva fatto il suo dovere di serva del principe. Tutto senza dire una parola o guardare Shade.
Non sembrava più la Fine allegra e sfacciata del solito. Per la prima volta non sapeva cosa dire. Per la prima volta era stato Shade a zittirla.
Shade, dal canto suo, non sapeva che altro poteva fare. Lui l’aveva baciata, ed era stato bellissimo. Ma ora che doveva fare? Insomma lei non gli aveva ancora rivolto la parola. Non lo guardava nemmeno in faccia.
Continuava a farsi domande su quello che era successo. Aveva fatto bene a fare quello che aveva fatto? Non sapeva nemmeno se Fine provasse lo stesso per lui. Voleva saperlo, voleva sapere se la ragazza lo amava almeno la metà di quanto la amava lui.
Erano passati due giorni e Fine non aveva avuto il coraggio di parlare a Shade. Le uniche parole che gli rivolgeva erano Buongiorno, Buon appetito,ho finito di lavorare, Buona notte.
Shade non sopportava più questa situazione. Voleva stringerla e baciarla di nuovo. Ma lei non gli dava segni né di interesse, né di risposta.
Quella mattina Fine stava sistemando le camice di Shade dentro all’armadio.
Richiuse l’anta e si voltò per dirigersi fuori dalla camera.
Shade rientrò proprio in quel momento. Chissà dov’era. Lei gli aveva portato la colazione ma non lo aveva trovato. Evidentemente si era già alzato e ed era uscito prima del suo arrivo.
-Buongiorno- le disse lui guardandola quasi inespressivo.
Fine abbassò lo sguardo come ormai stava facendo abitualmente.
-Buongiorno- gli rispose fissando il pavimento.
-Ehm.. ho finito- disse poi iniziando a dirigersi verso la porta senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Si sentì tirare per un polso e sbattere contro il muro. Fine non capì nemmeno quello che era appena accaduto, era successo un decimo di secondo.
Lei era lì, appoggiata al muro, con Shade davanti a lei che le impediva di muoversi, intrappolandola contro la parete con le sue braccia. I loro corpi erano a pochi centimetri di distanza, davvero pochi.
I loro cuori accelerarono di colpo i battiti. Di nuovo quelle sensazioni, quel calore nel petto, quella voglia matta di stringersi l’un altro.
-Fine, non ce la faccio più- le sussurrò con voce roca guardandola negli occhi a quasi un centimetro di distanza. I loro nasi si sfioravano.
-Dimmi cosa senti per me- sembrava quasi una supplica.
Fine era paralizzata. Erano vicinissimi. Mancava solo poco per.. già come l’altra volta nel bosco. Doveva dirglielo?
-Dimmelo, Fine ti prego- ripetè Shade.
Ti amo! Era questo che gli doveva dire!
-I-io..- le parole le morivano in gola. Andiamo non era così difficile!
Shade si avvicinò di più. Le loro labbra quasi si toccavano.
-S-shade..- lo provò a chiamare in un sussurro impercettibile.
Pochi millimetri, pochi millimetri e si sarebbero baciati per la seconda volta, quella maledetta seconda volta tanto attesa.
Qualcuno bussò alla porta con tue tonfi sordi interrompendo quell’attimo di amore che si era creato.
I due si voltarono di scatto verso la porta.
-Principe Shade, vostro padre desidera vedervi!- si sentì urlare dall’altra parte della porta.
Maledizione, ma proprio ora che mancava così poco. E poi Fine gli stava per dire quello che sentiva per lui.
Shade si voltò di nuovo verso la ragazza, ancora con quell’espressione distrutta dalla curiosità e dal dolore.
-Fine, dimmelo- le richiese ancora.
-Io..-
-Principe Shade, siete lì dentro?!- chiese di nuovo la guardia fuori dalla stanza.
No, accidenti, non adesso! Fine non riuscì a continuare la frase, ormai l’atmosfera era distrutta e quella non era una cosa che si poteva dire così, di fretta, con qualcuno che potrebbe sentire.
-Principe Shade!-
-Devo andare..- disse Shade abbassando lo sguardo. Si diresse a grandi passi verso la porta aprendola di scatto e trovandosi di fronte il cavaliere. Lo decapitò con lo sguardo.
Il poveretto indietreggiò di qualche passo terrorizzato. Aveva sempre avuto paura dei sovrani. E ora poi!

-Allora Shade, tutto chiaro?-
Huter era in piedi che girava intorno a uno dei tavoli nella sala principale. Era sua abitudine camminare avanti e indietro oppure intorno al suo interlocutore.
Shade invece era seduto svogliatamente su una sedia con i piedi poggiati sul tavolo. E suo padre? Ovviamente non gli diceva nulla.
-Sì- sbuffò annoiato Shade.
Maledizione, stava per baciare Fine ancora e aveva dovuto rinunciare per sentirsi dire che il giorno seguente sarebbe arrivato un ragazzo, diventato uno dei più rispettabili cavalieri del regno vicino, a portare un messaggio da parte del proprio re, conoscente di Huter. Oltretutto Huter sosteneva che Shade e quel ragazzo si erano conosciuti da piccoli, ed erano diventati amici.
Mah, il principe non se lo ricordava per niente. Il nome “William” non gli diceva nulla. Si chiedeva il perché si doveva organizzare un banchetto con tanto di festa per l’arrivo di questo tipo. Non lo conosceva praticamente nessuno.. in teoria.
Il giorno seguente Shade dovette saltare gli allenamenti mattutini per accogliere Sir William. Che noia, era pure in ritardo!
Fine, intanto, non volendo stare ad aspettare questo strano tipo che doveva arrivare in giornata, andò a farsi un giro per le solite e amate viette con la scusa di dover fare una commissione per Omendo.
In realtà, oltre a non avere pazienza per aspettare il cavaliere, Fine non voleva nemmeno rimanere con Shade dopo tutto quello che era successo. E poi con lui c’era anche Huter. Non poteva sopportare di aver vicino quell’uomo e non potergli buttare addosso il liquame, scioglierlo nella candeggina e poi farlo abdicare!
Un cavallo nero stava cavalcando a gran velocità nella strada vicino.
Fine girò l’angolo.
Un rumoroso nitrito. E uno scalpitare di zoccoli.
Fine cadde a terra all’indietro e guardò spaventata il cavallo che la stava per travolgere.
Fortunatamente il cavaliere in sella riuscì a fermare la bestia che si mise su due zampe per poi ricomporsi a quattro, tranquillizzandosi.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo. Santi numi, se l’era vista proprio brutta.
-State bene?- chiese il cavaliere a cavallo. Indossava un armatura e un elmo che gli copriva il volto. Il mantello con lo stemma che portava era di un casato che non conosceva.
Fine lo guardò storta. Sì, stava bene ma di certo sarebbe stata meglio se quel tipo non stesse andando così veloce.
-Fortunatamente sì! Ma ti pare il modo di cavalcare?!- disse scocciata.
Il cavaliere scese finalmente dal cavallo e si tolse l’elmo.
Fine arrossì un po’. Accidenti, era davvero carino! Aveva dei lucenti capelli chiari, difficili da descrivere, erano castani chiari, biondi con riflessi dorati. Aveva due occhi grandi e vivaci color del cielo in primavera, di un celeste bellissimo! Certo, non erano paragonabili ai pozzi blu cobalto di Shade, ma chiunque sarebbe rimasta abbagliata da tanta bellezza.
-Avete ragione. Mi dispiace davvero. È che vengo da un altro regno e sono già in ritardo. Vi prego di perdonarmi – chiese sorridendo dispiaciuto.
Sembrava davvero sincero. Fine lo guardò rossa in viso. Beh.. poteva chiudere un occhio no?
-N-non importa..- disse balbettando.
È che vengo da un altro regno e sono già in ritardo.  Cosa? Aspetta un attimo. Quel ragazzo era un cavaliere, veniva da un altro regno, era in ritardo.. che sia?
-Voi siete Sir William?- chiese la ragazza senza neanche pensarci con poco contegno.
Il ragazzo sembrava sorpreso, non pensava che la voce del suo arrivo fosse stata resa pubblica.
-Sì, sono io. Voi come lo sapete?-
-Oh.. beh.. ecco, io sono la serva del principe Shade, il figlio del re Huter.- spiegò la ragazza.
-Ah capisco. È un onore conoscervi- disse facendo il baciamano.
Fine avvampò di colpo. Accidenti, che situazione!
-P-per favore non datemi del Voi, chiamatemi Fine- sorrise la ragazza.
-D’accodo Fine. Allora io per te sono solo Will- disse allegro il ragazzo. Quella ragazza era davvero carina, era stata una fortuna incontrarla. Oltretutto poteva indicargli la via più breve per il castello.
-Potresti dirmi come raggiungere più brevemente il palazzo. Sai ho fatto aspettare i sovrani fin troppo-
-Certo! Stavo proprio tornando al castello!-
Will allora la invitò a salire in sella al suo cavallo, così avrebbero fatto prima. Il destriero si lanciò al galoppo, incitato dal suo padrone.







Ciaoo :)
scusate il ritardo, ma ieri proprio non ho potuto postare il nuovo capitolo..
Spero che questo vi piaccia. Fatemi sapere la vostra opinione :D
Un enorme bacione ^.^ 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** SIR WILLIAM - Mi prometti un ballo? ***


SIR WILLIAM – MI PROMETTI UN BALLO?

In pochissimi minuti arrivarono davanti al palazzo.
Peccato, il tragitto era durato davvero poco.. Fine adorava sentire il vento trai capelli mentre era a cavallo. Beh sarebbe di sicuro andata a fare un’altra cavalcata più tardi.
Davanti al portone principale del palazzo, sulla gradinata, vi erano Huter, Shade, Rein e altri cavalieri ad attendere il giovane William.
Fine sperò di scomparire per mano di chiunque. Non chiedeva molto: sparire, così, Puf!
Perché voleva sparire? Beh, Shade le aveva fatto una scenata micidiale quando era con Ian, poi ora che le aveva detto di amarla chissà che avrebbe fatto vedendola a cavallo con Sir William, avvinghiata a lui per non cadere a terra.
Come preannunciato Shade aveva già fulminato il ragazzo con lo sguardo. Lo guardava in cagnesco, forse peggio. Non solo era in ritardo, si permetteva pure di arrivare con una ragazza, la SUA ragazza. Fine era solamente sua, non doveva nemmeno guardarla per sbaglio quel tipo. Lo sapeva era viziato, ma non ci poteva fare nulla, toccate Fine e il principino perde la testa!
Will scese velocemente aiutando poi Fine. Si voltò verso Huter inchinandosi.
-Chiedo umilmente perdono Vostra Maestà. C’è stato un contrattempo durante il viaggio, e se non fosse stato per questa ragazza non sarei nemmeno riuscito a trovare il castello in questo magnifico regno.-
Huter sorrise. Finalmente il ragazzo era arrivato. Niente male, aveva proprio un bel fisico adatto ad un cavaliere.
-Oh Sir William, non dovete preoccuparvi, forza alzatevi. Abbiamo preparato un banchetto con tanto di festeggiamenti per il vostro arrivo a Camelot.- disse il re avvicinandosi al ragazzo per stringergli la mano.
-Vi ringrazio di cuore, ma non era necessario- ringraziò Will. Huter non era così male come aveva pensato.
Fine invece la pensava diversamente. Che brutta maschera che indossava quel mostro. Già, era solo una maschera.. lei sapeva come era il vero Huter. Ogni tanto questi pensieri le offuscavano la mente, anche se recentemente riusciva a non pensarci.
Shade si avvicinò a Fine senza farsi notare. Le strinse il braccio per attirare la sua attenzione.
-Che ci facevi con Sir William?- chiese freddo continuando a guardare il padre e il cavaliere. Il modo in cui aveva detto Sir William non le piacque affatto. Lo aveva detto con disprezzo. Perché doveva essere così maledettamente geloso?
-L’ho incontrato per strada e mi ha chiesto indicazioni, tutto qui- rispose con una nota di fastidio la ragazza.
Shade sbuffò e si avvicinò al nuovo arrivato.
-Sir William, permettetemi di presentarvi mio figlio Shade- disse Huter dando una pacca simpatica sulla spalla del principe.
Shade lo guardò quasi inespressivo. Gli strinse la mano con forza.
Will notò quel particolare e si chiese se fosse solo una sua impressione o se davvero non stava molto simpatico al principe.
-È un onore principe Shade- disse sorridendo e facendo finta di nulla.
Shade annuì impercettibilmente senza proferire parola.
Dopo pochi minuti si diressero tutti all’interno del castello. Will venne condotto nelle sue stanza da una cameriera della servitù, mentre Shade andò con suo padre a finire di organizzare i preparativi per il bacchetto di quella sera.
Passò circa un’ora e Fine aveva appena finito di lavare delle camice di Shade. era appena uscita dal locale lavanderia, con il cesto dei panni in mano.
Percorreva un tratto del castello sotto a un colonnato che costeggiava il cortile.
-Fine!- si sentì chiamare alle spalle. Sì voltò a fatica per colpa di quel mega-cestone pieno zeppo di vestiti.
-Oh, ciao Will- sorrise la ragazza.
William doveva aver fatto un giro veloce del castello dopo essersi riposato per un po’. Non indossava più l’armatura, ma una semplice camicia e dei pantaloni infilati dentro a degli stivali di cuoio.
-Cosa stai facendo?- chiese il ragazzo vedendola sorreggere un grande cestone.
-Ho appena finito di lavare le camice di Shade. Le sto riportando in camera-
-Ti da molto da fare, eh?- chiese il cavaliere notando il gran numero di abiti nel cesto. Poverina, quel principe era davvero viziato. Come poteva farla lavorare così?!
-Non importa, ormai sono abituata- rispose lei allegra –e tu? Ti sei riposato? Pronto per questa sera?-
-Ah, il banchetto è vero. Sì, sono stati tutti così gentili, hanno organizzato persino un ricevimento-
Fine sorrise. Quel ragazzo era davvero gentile e umile.
-Verrai?- le chiese all’improvviso.
-I-Io? beh non saprei..- era indecisa. Sinceramente non aveva tutta quella voglia di andarci, ne aveva abbastanza di banchetti, balli e ricevimenti. A Eldor ne organizzavano fin troppi!
Però gli dispiaceva dirgli di no, quella di Will sembrava quasi una richiesta, un invito.
-Beh spero che verrai, mi piacerebbe fare un ballo con te- le sorrise dolce.
Fine arrossì di colpo.
Accidenti, quella cos’era? Una specie di dichiarazione? Ma va! Sicuramente voleva solo fare un innocente balletto, così, per chiacchierare.
-Beh.. allora magari.. potrei fare un salto- disse lei imbarazzata.
-Allora ci conto. Ti aspetterò- le sorrise di nuovo.
-FINE!-
Oh no! Questo era sicuramente Shade!
Fine si voltò verso la voce che l’aveva appena chiamata con tono arrabbiato.
Si ritrovò davanti uno Shade alquanto scocciato dalla situazione che aveva davanti.
-Vieni con me- le disse senza guardarla. Infatti era impegnato a fissare con astio il povero Will che non aveva nemmeno fatto in tempo a salutare il principe che fu decapitato con lo sguardo da due occhi cobalto.
Shade fece dietro font, dirigendosi verso le scale per camera sua seguito da Fine.
La ragazza si voltò di poco per salutare il cavaliere.
Will le fece cenno con la mano. Era felice, avrebbe rivisto quella ragazza dai capelli rossi quella sera e avrebbe ballato con lei.

Fine stava sistemando le camice nell’armadio di Shade con fare scocciato.
Uffa, stava amabilmente parlando con Will e Shade che fa? La porta via in malo modo.
Si voltò dopo aver appeso anche l’ultima. Vide Shade in piedi, in mezzo alla stanza che cercava di allacciarsi un bottone dell’abito che aveva addosso.
Non lo aveva mai visto con quell’abito, non che non stesse bene, anzi, stava davvero da Dio! Era il classico abito dei nobili per le feste da ballo: pantaloni infilati in un paio di stivali lucidi, una giacca-soprabito decorata con simboli di Camelot e con pietre preziose e il solito mantello rosso con lo stemma del casato. Era davvero bellissimo.
Fine si era imbambolata a fissarlo tutta rossa in faccia.
Maledizione Fine, smettila di fissarlo così! Sembri quasi una che se lo vuole portare a letto! Si disse nella mente scuotendo la testa per riprendersi.
-Ah maledizione- Shade era intento ad allacciarsi per bene quella maledetta "giacca" con bottoni talmente complicati che era quasi impossibile chiudere.
Odiava quel vestito, diciamo che odiava questo tipo di cerimonie. E i balli! Quelli non li mandava proprio giù. Forse perché non era mai stato un ballerino provetto, ma i Valzer non li voleva nemmeno sentire!
Fine rise e si diresse ad aiutarlo.
-Lascia faccio io- disse sorridendo per l’incapacità di quel ragazzo di allacciare un bottone.
Shade la guardava mentre lei era intenta ad aiutarlo. Era bellissima, come sempre. Ogni volta che l’aveva vicina voleva abbracciarla, baciarla, toccarla ovunque.
Lui però aveva fatto quello che doveva fare, ora spettava a lei dargli una risposta, che però sembrava non arrivare mai.
-Fatto- disse lei con uno sguardo soddisfatto che sparì subito appena vide Shade fissarla in quel modo. Il cuore le palpitava come tutte le volte in cui erano vicini.
Ti amo. Le venne in mente la scena del loro bacio che ormai la ossessionava tutti i giorni.
-Verrai anche tu stasera?- chiese Shade voltando lo sguardo e usando un tono quasi indifferente. In realtà sperava tanto che Fine andasse, almeno l’avrebbe avuta vicina anche quella sera.
-Ehm.. i-io.. non lo so.. Non è che mi piacciano molti i ricevimenti- disse la ragazza. In effetti era la verità!
-Nemmeno a me. Odio tutte queste cerimonie e odio i balli- le confessò il principe senza quasi accorgersene.
Fine lo guardò stranita. Ah no? Invece sembrava proprio il tipo che alle feste si diverte come un matto.
-Odi i balli? E perché? Non sei capace?- disse Fine ridendo per prenderlo un po’ in giro.
Shade si irrigidì e arrossì un po’. Tasto dolente.
La ragazza lo guardò perplessa. Ci aveva azzeccato? Possibile che Shade non fosse capace di ballare un Valzer?
-Beh perché, tu sei capace?- chiese irritato il ragazzo.
Fine come risposta gli prese le mani. Portò, anche se con un po’ di timore, la mano sinistra del ragazzo sul suo fianco, mentre l’altra la strinse nella sua.
Shade la guardò imbarazzato e sorpreso. Che stava facendo quella ragazza adesso? Voleva farlo impazzire? Averla così vicina, la mano sul fianco di lei, i suoi occhi che lo guardavano sorridenti..
-Seguimi, non è difficile- disse Fine iniziando a muoversi di qualche passo facendosi seguire da Shade.
Il ragazzo la guardava incantato. Com’è che sapeva ballare così?
-Immagina una musica, lenta e dolce. Una melodia che ti fa stare bene, che ti rende sereno- Fine cercava di farlo rilassare, il principe era duro come un pezzo di legno. Voleva farlo sentire a suo agio.
Shade fece quello che la ragazza gli aveva suggerito. Si calmò un po’ e iniziò a seguire la melodia che aveva nella testa.
I due ballavano armoniosamente per la stanza. Si sentivano bene, uno abbracciato all’altra. Uno negli occhi dell’altra.
Shade strinse la presa sul fianco di Fine attirandola di più a se. I loro corpi erano attaccati l’uno all’altra. La poca distanza che c’era prima era stata annullata da quel gesto improvviso.
Fine si ritrovò Shade a meno di un palmo dal naso. Se non fosse che lui era più alto di lei di quasi due spanne, si sarebbero sicuramente tirati una testata.
Shade aveva la testa abbassata verso il viso della ragazza che ormai era rossa quanto i suoi capelli.
-Verrai stasera?- le chiese di nuovo con voce calda e roca sperando che stavolta gli dicesse un Sì.
-N-non lo so.. non credo che..-
-Ti aspetterò- la interruppe Shade facendola arrossire ancora di più.
Ti aspetterò. La stessa cosa che le aveva detto prima Will. Ma detta da Shade, sentirsela dire dal ragazzo che amava era ben diverso.
-Ballerò solo con te-  Shade la fissava intensamente con.. amore  –non ballerò con nessun altra, solo con te- le sussurrò senza smetterla di fissarla negli occhi.
Fine non sapeva che dire, tutto quello che voleva dirgli non usciva dalla sua bocca.
Shade la lasciò delicatamente anche s controvoglia.
Le sorrise e si diresse verso la porta diretto alla sala del banchetto. Ormai era quasi ora.
Fine, senza nemmeno accorgersene, lo fermò prendendogli una mano. Il suo corpo si mosse da solo. Ora che però lui si era voltato a guardarla non sapeva che fare.
Abbassò lo sguardo e gli strinse la mano.
-Verrò-
Shade sorrise.
Si avvicinò alla ragazza e con l’altra mano le alzò il viso. Le lasciò un tenero bacio sulla guancia, proprio a lato della bocca, anche se era proprio quella che il ragazzo voleva baciare, ma si accontentò per il momento.
Fine lo guardò rossa più che mai.
Il ragazzo le lasciò la mano uscendo dalla camera.
Era forse un passo avanti quello?









Ciao :) Ecco qui il ventiduesimo capitolo. Spero vi sia piaciuto!
Will è un bellissimo ragazzo certo, ma sembra proprio che Fine abbia occhi solo per Shade :) Ehh l'amore *-*
Beh, ditemi cosa ne pensate :D
Un bacione grande a tutte! 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** GRAZIE - E se avessi sempre saputo che sei tu colui che scelgo? ***


GRAZIE – E SE AVESSI SEMPRE SAPUTO CHE SEI TU COLUI CHE SCELGO?

La festa era una vera noia. Letteralmente. Tutta quella gente che parlava, mangiava, danzava allegramente i lenti che i musicisti di corte suonavano.
Tutti monotoni, con abiti lunghi e super eleganti, tutti con la faccia da figli di papà.
Shade era seduto al tavolo, al suo posto, vicino a Rein. Si stava annoiando a morte.
Ma dove diavolo era Fine quando serviva? Quella ragazza sarebbe sicuramente riuscita a renderlo più allegro. Però gli aveva promesso che sarebbe andata, quindi Shade si mise ad aspettarla.
Anche Will, si stava un po’ annoiando. Non che non apprezzasse quello che il re di Camelot aveva fatto per lui, ovvio, ma non sapeva come comportarsi, cosa fare. Se ci fosse stata Fine l’avrebbe di certo invitata a ballare e avrebbero potuto conoscersi meglio.
Rein invece sembrava divertirsi. Chiacchierava amabilmente con alcuni invitati e ogni tanto andava da suo fratello a chiedergli se Fine fosse arrivata ricevendo come risposta un secco: No, altrimenti non sarei qui!

-Ahh! Accidenti!-
Al piano di sopra, nell’appartamento del medico di corte, una ragazza alquanto imbranata era appena stata sotterrata da una pila di libri polverosi. Fortunatamente giù, nella sala dei ricevimenti, non avevano sentito nulla di quel fracasso.
Fine si rialzò dolorante. Voleva sistemare un libro che aveva appena finito di leggere, ma le era riuscito il contrario.
-Ahi.. Ora capisco cos’è il peso del sapere..- sospirò.
Un momento! Oh no! La festa era già cominciata da un po’. Shade sarà sicuramente arrabbiatissimo!
Corse a per di fiato verso il salone lasciando la stanza in dosordine.
Entrò con il fiatone e si guardò intorno. Tutta gente nobile, con vestiti sfarzosi ed eleganti.
Si sentì quasi fuoriposto. È vero, non le erano mai piaciuti abiti come quelli anche se era costretta a metterli essendo una principessa, ma per la prima volta forse desiderava indossarne uno. Infatti era l’unica persona in quella stanza vestita così, come capitava. Indossava una gonnellina scura con delle calze che le arrivavano sopra le ginocchia, portava un paio di stivali di cuoio marroni e larghi, e indossava una magliettina abbastanza sportiva rosa pallido con delle tasche qua e là e con le maniche a palloncino.
Si guardò un po’ imbarazzata ma fece finta di nulla e avanzò di qualche passo.
Shade era ancora seduto al suo posto, con le braccia incrociate e un’espressione annoiata. Uffa ma dov’era Fine?
Vide una testolina rossa farsi largo a fatica tra gli invitati.
Saltò in piedi come una cavalletta e le corse incontro.
Fine intanto si guardava in giro sperando di poter trovare Shade. Quando rivoltò lo sguardo davanti a sé, se lo ritrovò di fronte che le sorrideva.
-Ah, S-Shade!- disse sorpresa arrossendo un po’.
-Ciao- le disse lui dolce, guardandola come se fosse una delle meraviglie del mondo.
Rimasero in silenzio a guardarsi per pochi secondi fino a quando Shade le porse una mano.
-Fine, vuoi bal..- non riuscì nemmeno a completare la frase, che una voce familiare lo interruppe.
-Fine!-
La ragazza si voltò di lato.
Will si stava dirigendo verso di loro sorridendo, felice che Fine fosse finalmente arrivata.
-Will- gli sorrise lei, anche se un po’ delusa del fatto di non poter ballare con Shade.
-Sono felice che tu sia venuta alla fine- disse lui sorridendo – Allora mi hai promesso un ballo, no?-
Shade guardò Will incredulo. Ma era scemo? Che stava dicendo? Lui non avrebbe mai ballato con Fine! Non glielo avrebbe permesso. E poi come sarebbe Mi hai promesso un ballo? Fine non lo avrebbe mai fatto!
La ragazza dal canto suo lo guardò un po’ perplessa per poi ricordarsi di quello che si erano detti al pomeriggio.
-Beh spero che verrai, mi piacerebbe fare un ballo con te-
-Beh.. allora magari.. potrei fare un salto-
-Allora ci conto. Ti aspetterò-

È vero, gli aveva detto che sarebbe venuta e che avrebbero fatto un ballo insieme, ma se n’era completamente dimenticata! Cioè, non è che le importasse molto dopo quello che Shade le aveva detto in camera sua.
-Ah, sì.. e-ecco io..- provò a dire Fine, non sapendo da che parte cominciare. Non voleva deludere nessuno dei due ragazzi.
-Fine non ballerà con voi, è già impegnata- disse Shade con tono superiore. Non gli avrebbe permesso di portarsi via la ragazza anche solo per un misero ballo. NO!
La prese per un braccio e l’attiro un po’ verso di sé, tanto per mettere le cose in chiaro.
Will fissò il principe un po’ confuso. Non capiva bene la situazione, ma che Shade fosse innamorato di Fine era evidente.
-Perdonatemi principe Shade, ma non potete decidere per Fine.- disse mantenendo il suo contegno il cavaliere.
Shade lo fulminò con lo sguardo. Come si permetteva?!
-Eh invece sì. Fine non balla con voi. Quindi per favore trovatevi un’altra dama, Sir William- disse pieno di rabbia ma rimanendo calmo.
Fine guardava la scena impotente. Quei due sembravano bambini dell’asilo!
Will aveva capito la situazione: Shade era maledettamente geloso. Ma come faceva a sperare che quella così brava ragazza potesse innamorarsi di un principe come lui! Arrogante, presuntuoso e viziato! Lui, Will, era molto meglio, certo non era un principe, ma almeno era gentile e non le dava chissà quando lavoro da fare.
-Non credete di esagerare ora?- chiese Will serio –continuate a sottolineare il fatto che Fine sia la vostra serva e le date un mucchio di lavoro da fare senza pensare a come si senta lei. E ora volete farmi credere che vi importi quello che fa e con chi balla? Siete un presuntuoso, principe Shade. Come potete anche solo pensare che Fine possa innamorarsi di uno come voi!?-
Fine rimase basita da quel discorso. Certo non faceva una piega, e Will aveva ragione.. da un lato lui era riuscito a capirla.. ma, perché allora quelle parole le avevano fatto così male? Aveva trattato Shade come uno straccio, facendolo sentire un mostro.
In poche parole gli aveva detto che si approfittava di lei. No, non era vero! Lei lo sapeva che non era così. Conosceva Shade, aveva capito com’era fatto e conosceva i suoi sentimenti. Le cose non stavano come diceva William.
Shade rimase senza parole. Quello che aveva detto il cavaliere era stato come una spada conficcata nel petto.
Forse aveva ragione. Lui non aveva fatto altro che trattarla come una serva e ora aveva la presunzione di decidere se Fine potesse ballare o meno con un ragazzo.
Abbassò lo sguardo coprendo gli occhi con il ciuffo di capelli cobalto.
-Fa come ti pare- disse calmo lasciando il braccio di Fine e dirigendosi a grandi passi fuori dal salone.
Fine lo guardò andarsene. La ragazza aveva uno sguardo disperato, gli si era stretto il cuore a sentire quelle parole rivolte a Shade. Non è giusto, non se lo meritava!
-Perdonami, Fine. Ma.. non trovo giusto il suo comportamento- si scusò Will. Non voleva essere cattivo, voleva solo mostrare il suo punto di vista e far rendere conto a Shade che si stava comportando da egoista.
Fine gli sorrise.
-Grazie Will, ma.. so difendermi da sola dalle persone sbagliate, e ti posso assicurare che Shade non è una di quelle. Scusami- disse lei per poi farsi strada tra gli invitati per uscire dal salone e raggiungere il suo principe.
Scusami, aveva detto. Ma Will aveva capito. Le sue scuse non erano per il fatto che se ne era andata e lo aveva lasciato lì senza ballare, ma per il fatto che lei aveva scelto Shade. No, forse non lo aveva scelto, non ce n’era bisogno. Il cuore di Fine era sempre appartenuto a Shade, non serviva fare una scelta. Solo ora lo aveva capito.
Sorrise amaro. Se ami, lascia amare, è così che si dice no?


 




Heilà! Buona sera :D
Allora: Fine (sbadata come sempre) si era dimenticata della promessa di Will. 
Beh come darle torto visto quello che le aveva detto Shade dopo *-*
Povero Will, mi spiace di avergli spezzato il cuore.. vabbè, bello com'è troverà qualcun'altra..
Eh Fine? Si è messa a rincorrere Shade! :D Chissà cosa succederà.. non velo dico!
Vi dico solo che il prossimo capitolo sarà quello decisivo!
Aspetto i vostri commenti!
A presto :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** SOLO NEI TUOI OCCHI - E se volessi restare qui con te? ***


SOLO NEI TUOI OCCHI – E SE VOLESSI RESTARE QUI CON TE?

 -Sono felice che tu sia venuta alla fine- disse lui sorridendo – Allora mi hai promesso un ballo, no?-
Già, Fine, la sua Fine, aveva promesso di ballare a quel tipo.
Lei gli aveva sempre detto che non andava pazza per i balli, e aveva indugiato nel dire Sì quando glielo aveva chiesto lui, Shade.  Invece a Will lo aveva detto subito.

Shade stava impazzando. Tutti quei pensieri gli assillavano la mente.
-Non credete di esagerare ora?- chiese Will serio –continuate a sottolineare il fatto che Fine sia la vostra serva e le date un mucchio di lavoro da fare senza pensare a come si senta lei. E ora volete farmi credere che vi importi quello che fa e con chi balla? Siete un presuntuoso, principe Shade. Come potete anche solo pensare che Fine possa innamorarsi di uno come voi!?-
William aveva ragione. Come aveva anche solo minimamente potuto pensare, o sperare, che una ragazza dolce e allegra come Fine potesse innamorarsi di uno come lui?
Lui era sempre stato un principe orgoglioso, arrogante con tutti, voleva sempre essere il migliore e non accettava critiche da nessuno.
Da quando era arrivata quella ragazzina dai capelli rossi però era cambiato.  Certo, all’inizio il suo atteggiamento era rimasto sempre lo stesso, detestava quella ragazza.
Lei lo trattava come una persona vera, niente “principe Shade” o “sua maestà”, non gli dava nemmeno del Voi. Lo aveva sempre chiamato per nome, come se fossero amici intimi.
Gli aveva insegnato a preoccuparsi per gli altri, a non sfruttare le debolezze della gente, ad apprezzare ogni minima cosa.  Gli aveva insegnato che lui era una persona come tutti gli altri e che non era solo.
Fine era una ragazza sincera, spensierata e giusta. E Shade aveva finito per innamorarsene perdutamente.
E ora? Ora, per colpa di quella stessa ragazza e di quello che provava per lei, era lì, in camera sua, seduto su quel pavimento gelato a torturarsi la mente su come fosse stato tanto stupido ad aver anche solo sperato che Fine potesse provare qualcosa per lui.
Era evidente, a Fine piaceva Sir William. Altrimenti perché avergli promesso di ballare con lui? Perché stringersi così a lui su quel cavallo? Perché sorridergli in quel modo?
Forse.. forse non avrebbe mai dovuto baciarla quella volta. Così si era innamorato ancora di più, e ora ne pagava le conseguenze.
Ho sbagliato tutto.

Fine correva per i corridoi del castello. Maledizione, ma dov’era finito Shade?
Continuava a ripensare alle parole di Will.  Non le aveva dette con cattiveria, anzi non voleva per nulla essere scortese, ma.. Shade ci era rimasto davvero male. E anche lei. Non voleva vederlo così, non era giusto.
Lo cercò in molte stanze del castello vicine alla sala del banchetto. Niente. Doveva essere per forza andato in camera sua.
Arrivò davanti alla stanza del principe e aprì pianissimo la porta senza fare alcun rumore.
La camera era al buio, illuminata solo da tre o quattro candele posizionate sulla finestra, sul comodino e sul tavolo. Non si vedeva nulla, ma quella poca luce permetteva almeno di non andare a sbattere contro qualcosa.
Fine aprì un po’ di più la porta e guardò dentro.
Vide Shade seduto a terra, vicino al letto, con la schiena al muro e la testa tra le braccia appoggiate sulle ginocchia.
Fine lo guardò quasi con dispiacere. Era colpa sua, era colpa sua se stava così. Lui le aveva sempre detto di amarla, e glielo aveva dimostrato più volte, e lei? Beh lei non gli aveva dato né risposta, né niente e aveva invitato a ballare un perfetto sconosciuto, perlopiù ospite di Shade. Sembrava quasi fatto apposta.
Si avvicinò al ragazzo senza farsi sentire. Si inginocchiò davanti a lui e gli mise delicatamente una mano sul braccio.
Shade alzò di colpo lo sguardo. Non aveva sentito arrivare nessuno, e non si aspettava che qualcuno fosse lì in quel momento.
Si ritrovò Fine davanti a sé con uno sguardo triste e pieno di rammarico. La fissò per qualche momento quasi sorpreso che lei fosse lì. Sembrava quasi uno di quei sogni impossibili.
-Che ci fai qui?- chiese lui dopo poco, voltando lo sguardo.
Fine non sapeva cosa rispondergli. Perché lo aveva seguito? Forse perché le dispiaceva e si sentiva in colpa? No. Perché lo amava.
-Perché.. beh.. n-non trovo giusto quello che ha detto Will- disse come se avesse paura di dire quello che aveva appena detto.
Shade sorrise. Quella ragazza era sempre la solita. Si preoccupava troppo per tutto e per tutti.
-Non preoccuparti per me. Non mi interessa cosa pensa Will-
Bugiardo, sei un cretino! Si maledì nella mente dopo appena aver parlato.
Fine abbozzò un sorriso poco convinto.
-Torna di là, Will ti starà aspettando- le disse lui.
No, non voleva che lei se ne andasse, non voleva che tornasse da lui. E allora perché? Perché le aveva detto così? Forse perché voleva che lei fosse felice, anche lontano da lui, ma che fosse felice.
Fine lo guardò interrogativa e sorpresa. Perché voleva che se andasse?
-M-ma io..-
-Vai,-  le disse lui abbassando lo sguardo e coprendo gli occhi con il ciuffo  –in fondo chiunque preferirebbe stare con la persona che ama.-
Cosa? Ma.. ma.. era impazzito? Che stava dicendo? Forse credeva che.. che.. credeva che lei fosse innamorata di Will? È per questo che voleva che tornasse di là, alla festa?
Che stupido, non aveva capito niente.
Fine sorrise. Gli prese il mento con una mano facendogli alzare lo sguardo e guardarla in faccia.
-Non coprirli, sono bellissimi- gli sussurrò un po’ rossa riferendosi agli occhi di Shade.
Lei aveva sempre adorato i suoi occhi, blu, profondi, magnetici.
Shade la fissava quasi incredulo, senza parole. Nessuno gli aveva mai detto una cosa così. E poi, perché era rimasta lì? Perché?
-Perché sei ancora qui?- disse a bassa voce voltandosi da un’altra parte per non mostrare di essere arrossito per quel complimento.
-Lo hai detto tu, chiunque preferirebbe stare con la persona che ama- disse lei.
Aveva usato un tono calmo e sicuro, ma dentro era un turbine di emozioni. Aveva dovuto raccogliere tutto il suo coraggio per dire a Shade quella frase. Ora toccava a lui leggere tra le righe, no?
Il ragazzo si rivoltò di scatto verso di lei. Era confuso. Che voleva dire quella frase?
-Che vuoi dire?-
Fine arrossì vistosamente, meno male che era abbastanza buio!
Provò a dire qualcosa ma non le uscì nulla dalla bocca. Allora si avvicinò piano al viso del principe continuando a guardarlo negli occhi.
Pochi centimetri, due uno.
Fine appoggiò delicatamente le labbra a quelle di Shade chiudendo gli occhi.
Shade sgranò le iridi cobalto. F-Fine lo stava.. baciando? Perché?
-Lo hai detto tu, chiunque preferirebbe stare con la persona che ama-  aveva detto lei.
Quindi.. lei.. era innamorata di lui? Non poteva crederci. Quindi non era innamorata di Ian, né di Will, ma di lui! Per tutto il tempo aveva amato LUI, e lui non lo aveva capito. Le aveva fatto tutte quelle scenate di gelosia per nulla.
Fine si staccò piano. Forse, non avrebbe dovuto farlo,non avrebbe dovuto baciarlo.. insomma … e se ora si fosse arrabbiato?
La ragazza si allontanò di quasi un centimetro dalle labbra di Shade mentre cercava di scusarsi. Ma che cavolo le era preso? Non era da lei!
-S-scusa i-io..-
Non riuscì a fine la frase che Shade l’attirò a sé facendo riunire le loro labbra in un bacio tenero e tanto atteso.
Dopo un attimo di esitazione, Fine si lasciò trasportare da quel bacio pieno di amore.
Era magnifico. Lei era lì, inginocchiata tra le gambe di Shade, con lui che la stringeva e faceva aderire spudoratamente i loro corpi, mentre muovevano le labbra in contemporanea esplorando ognuno la bocca dell’altro.
Dopo pochi minuti si staccarono di qualche centimetro per riprendere fiato.
-Ti amo- sussurrò lui sorridendo con il fiatone.
Fine sorrise arrossendo ancora di più.
-Ti amo- gli rispose finalmente. Dopo tanto tempo gli aveva finalmente detto cosa sentiva per lui, si sentiva come libera da un peso.
Shade era al settimo cielo. La ragazza che amava pazzamente era innamorata di lui. Che altro poteva volere?
Il ragazzo si alzò lentamente porgendo una mano a Fine. Lei la prese e si alzò. Perché? Cosa voleva fare?
Shade fece un passo indietro e si inchinò facendole il baciamano.
-Posso avere l’onore di questo ballo?- chiese più dolce che mai. In fondo lui le aveva detto che avrebbe ballato solo con lei.
Fine sorrise e accettò.
Ballarono tutta la sera, vicini, sorridendosi e scambiandosi qualche bacio ogni tanto.
Potevano dire di essere davvero felici ora?




 


 

Buona seraaa! :)
Allora? contente? Tutte mi avete chiesto quando Fine si sarebbe dichiarata.
Beh? Spero vi sia piaciuto, mi sono impegnata molto per questo capitolo ^.^
Aspetto i vosti commenti, anche critiche vanno benissimo!  Spero di non avervi deluso!
Un bacione, al prossimo capitolo.  

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** BACI - Resterai con me per sempre? ***


BACI –RESTERAI CON ME PER SEMPRE?

    Era una mattina dei primi giorni d’estate. Il sole picchiava forte attraverso le tende e le finestre, illuminando la stanza di Fine.
La ragazza aprì piano gli occhi. Era una di quelle rarissime volte in cui non vedeva l’ora di alzarsi e non di rimanere a letto.
Mentre si cambiava ripensava alla sera prima. Al loro bacio, allo sguardo di Shade, a quando avevano ballato per tutto il resto del tempo e quando, imbarazzati, si erano dati la buona notte.
Fine sorrise. Aveva uno sguardo sognante e imbambolato.
BUM!
La ragazza che prima era felicissima ora era spalmata sul pavimento come il formaggio sul pane.
Che aveva fatto? Beh, visto che aveva la testa tra le nuvole, era semplicemente andata a sbattere contro la porta, dimenticandosi che per uscire bisognava aprirla. Bene e ora chi glielo levava il mal di testa per una settimana?
Uscì dalla stanza APRENDO la porta. Fece colazione e si diresse più veloce che poteva in camera di Shade per svegliarlo.
Durante il tragitto incontrò Rein. Probabilmente stava uscendo. Era davvero carina quella mattina. Indossava un lungo abito molto semplice del colore dei suoi occhi, turchese, con dei fiocchetti all’estremità. Il corpetto era decorato con piccole roselline che costeggiavano la scollatura. Aveva i capelli sciolti con un fermaglio che li spostava un po’ da un lato.
-Buongiorno!- La salutò Fine euforica.
-Ciao Fine, buongiorno- le rispose la principessa con uno dei suoi dolcissimi sorrisi.
Fine fece qualche giro intorno a Rein. Chissà dove andava così carina..
-Accidenti, sei davvero bellissima! Dove stai andando?- le chiese senza pudore.
Rein arrossì un po’ e abbasso lo sguardo imbarazzata.
-Ehm.. ecco.. i-io..-
-Ahhhhh! Ho capito!- urlò Fine mostrando un’espressione della serie “Non sfugge niente a me!”
-Stai andando da Ian vero?!- le domando anche se aveva già intuito la risposta.
Rein divenne ancora più rossa. Si sarebbe facilmente potuta mimetizzare con i capelli dell’amica.
-Eh? I-io.. s-sì.. oggi devo.. uscire con Ian..-  disse un po’ titubante  –ti da fastidio?- le chiese per paura che Fine fosse gelosa del suo migliore amico.
-Che? Ma scherzi!? Come potrebbe darmi fastidio! Sono felicissima!-
-Grazie- le sorrise dopodiché l’abbracciò forte, come se fossero due sorelle.
–E tu? Come va con mio fratello?- chiese maliziosa Rein.
-Eh? M-ma che dici! C-come dovrebbe andare?!- ora era Fine quella imbarazzatissima.
-Oh andiamo lui ieri ti ha aspettata tutta la sera e poi dopo aver parlato con Sir William, tu lo hai rincorso! Che è successo? Dimmelo!- Rein era davvero curiosa voleva sapere davvero tutto.
Fine le raccontò di come lo aveva trovato in camera sua, di come si erano guardati, di quello che era successo così, in un secondo, di quando si erano ritrovati a ballare e delle cose dolci che Shade le aveva detto.
-Accidenti, non credevo che mio fratello se la cavasse così bene con le ragazze.. Quindi ora tu sei mia cognata?- sorrise la principessa facendo diventare Fine un peperone completamente maturo in meno di un decimo di secondo.
-C-cognate?- disse incredula.
Rein rise di gusto. Era fantastico far arrossire Fine!

Fine aprì piano la porta della camera del principe.
Dopo aver salutato Rein e averle fatto gli auguri per l’appuntamento con Ian, si era diretta correndo da Shade. Non vedeva l’ora di vederlo. Sì, ma che avrebbe fatto poi?
Si avvicinò piano al letto.
Shade dormiva ancora. Che carino, sembrava proprio un bambino.
La ragazza sorrise, sarebbe rimasta a guardarlo per ore. Sì, ci sarebbe rimasta se qualcuno non l’avesse tirata e fatta cadere proprio sopra al letto. Allora Shade era sveglio? Accidenti!
Il ragazzo si era accorto di Fine e quando meno se l’aspettava l’aveva attirata a sé con un gesto fulmineo.
Ora i due erano lì sul letto, una sopra l’altro, con meno di due centimetri tra i loro nasi.
-Buongiorno- sorrise malizioso il principe stringendola di più.
-B-buongiorno- disse Fine in preda alla vergogna. Quella posizione poteva essere fraintesa!
Shade si avvicinò al viso di Fine lasciandole un tenero bacio a fior di labbra, che fece diventare la ragazza ancora più rossa.
-Sei bellissima quando arrossisci-
Fine si spostò di colpo sedendosi sul letto e dando le spalle a Shade.
-N-Non fare lo spiritoso.. C-come ti permetti di b-baciarmi c-così? Senza permesso! E-e poi..- Fine stava balbettando, non riusciva a comporre una frase logica, il suo cervello era praticamente in fumo.
Shade si alzò e si mise anche lui seduto, sorrise. Adorava quando Fine si imbarazzava.
Le circondò la vita e l’attirò di nuovo a se, questa volta in una posizione meno equivoca.
-Scusa-  le disse sorridendo e iniziando a lasciarle dei dolci baci bollenti sul collo.
Shade non resisteva, per tutta la notte non aveva fatto altro che pensare a lei e a cercarla nel letto. Voleva stringerla, baciarla, toccarla. E ora che poteva farlo perché doveva trattenersi?
-S-shade..- provò a chiamarlo Fine.
Oh, che situazione! Non che non le piacesse, anzi stava pure perdendo lucidità, ma non le sembrava il momento e per giunta il posto adatto dove fare queste cose. Se fosse entrato qualcuno? O peggio, se fosse entrato Huter?
Shade sembrava non averla sentita. Continuava a baciarla sul collo, sulle spalle e poi ancora sul collo.
La fece girare verso di lui iniziando a stringerla e a baciarla passionalmente dappertutto. Le accarezzava i capelli, sentiva il suo profumo.
Quanto aveva aspettato questo momento. Tenerla tra le braccia e sentire che era sua.
La spinse all’indietro facendola sdraiare e mettendosi sopra di lei, facendo peso sulle braccia.
Si guardarono per un istante negli occhi. Cobalto nel cremisi, cremisi nel cobalto. Come la prima volta.
Shade annullò la distanza che separava i loro visi, unendo le loro labbra in un bacio tenero e approfondito.
Fine gli circondò il collo con le braccia immergendo le mani nei suoi capelli morbidi.
Shade rotolò di lato alla ragazza senza staccarsi da lei, ma stringendola ancora di più. I loro corpi erano attaccati, sfacciatamente uno contro l’altro.
Shade riprese a baciarla sulle guance, sul collo fino ad arrivare al petto.
Iniziò a sbottonarle i laccetti della maglietta azzurro cielo che indossava.
Fine si risvegliò di colpo. Oh no! Aveva completamente perso la testa. Stava per.. per.. oh no, no no! Non ci voleva nemmeno pensare! Perdere la verginità a quindici anni? Che avrebbero detto i suoi genitori del suo comportamento?
-Shade..–  provò a chiamarlo, ma il ragazzo continuava il suo lavoro.
-Shade, ti prego.. smettila-  lo supplicò lei, non avendo ne la forza ne la voglia di spostarlo.
Il principe a quella frase si fermò di colpo. Che.. che aveva fatto? Era completamente impazzito? Non era da lui una cosa simile! Ma quando aveva Fine vicino perdeva completamente la testa. Ma che diavolo gli era preso! Non le aveva nemmeno chiesto se per lei andava bene quello che stavano per fare! Che stupido.
Shade sei un idiota! Si maledì mentalmente.
Fissò Fine per un attimo negli occhi. La ragazza aveva uno sguardo dispiaciuto e un po’ spaventato, forse lo stesso che aveva anche lui.
-I-io.. mi dispiace Fine.. non volevo- disse abbassando lo sguardo e mettendosi seduto dando le spalle alla ragazza.
Ora sicuramente Fine non avrebbe più voluto vederlo. Chissà cosa lo considerava ora. 
La ragazza si mise seduta, riallacciandosi piano il laccetto della maglia. Le dispiaceva, le dispiaceva davvero averlo fatto smettere. Era una sensazione davvero unica poterlo sentire così vicino, farsi abbracciare e baciare così, ma … non era ancora pronta, aveva solo quindici anni..
-Shade..-
-Perdonami- disse quasi disperato senza voltarsi –ti prego non considerarmi un mostro, mi dispiace-
Fine sgranò gli occhi. Come poteva credere che lei potesse pensare che lui, il suo Shade, fosse un mostro?
Si avvicinò al ragazzo appoggiando la testa sulla schiena di lui. Shade non indossava la maglietta, quindi Fine poteva benissimo sentire i battiti accelerati del suo cuore.
Shade si irrigidì. Non si aspettava quel gesto.
 -I-io ti amo- gli disse Fine sorridendo.
Il principe si voltò di scatto avvolgendola in un abbraccio pieno di amore.
Fine si lasciò andare tra le braccia del principe e ricambiò l’abbraccio.
-Dimmi che starai con me, che rimarrai al mio fianco, per sempre- le chiese Shade con voce roca. Voleva sentirsi dire che l’unica, l’unica ragazza che avesse mai amato sarebbe rimasta insieme a lui per l’eternità.
Fine sorrise rossa in viso.
-Sì, te lo prometto-
Un pensiero alquanto spiacevole trapassò di colpo la mente di Fine: Huter.
Già, quell’uomo era il padre del ragazzo che amava. Lei era venuta fin qui per vendicare i suoi genitori.
Ora cosa avrebbe fatto? Se avesse fatto qualcosa al re, anche Shade ne avrebbe sofferto.

Che doveva fare? Ma soprattutto, come poteva dire a Shade che la ragazza di cui si era innamorato forse non era quella vera? Che quella ragazza era in realtà una principessa giunta a Camelot per vendetta? L’avrebbe amata ancora dopo aver saputo tutto questo?

    


 

Ciao a tutte !
Scusate se ieri non ho messo il capitolo ma come avevo detto a qualcuno ero fuori e non ho potuto..
Comunque: in questo capitolo ho voluto un po' parlare del rapporto che si è creato tra i due e non subito del passato di Fine o del fatto che lei odiasse Huter..
mi sembrava un attimino presto.. Voglio dire si sono appena dichiarati..
Beh comunque avviso già che nel prossimo capitolo Shade dovrà fare i conti con il passato di Fine e sulla ragione del perchè la ragazza sia a Camelot.
Ora basta che sennò vi rivelo tutto xD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (non sono molto brava a descrivere le scene.. ehmm.. hot.. xD)
Aspetto i vostri commenti e le vostre critiche!
Un bacione grande grande 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** DISPERAZIONE E BUGIE - E se ti avessi sempre mentito? ***


DISPERAZIONE E BUGIE – E SE TI AVESSI SEMPRE MENTITO?

Una giovane donna dai capelli rosso fuoco era seduta in giardino sul prato. Uno splendido uomo l’affiancava suonando una dolce melodia con un’antica chitarra.
Di fronte ai due era seduto il loro migliore amico.
Sono koe wa itsuka Watashi wo yobu Yakusoku no kagayaki
Mezameta asa ni Atarashii kaze wo tsurete Sotto kaoru no

La giovane donna stava intonando una bellissima canzone. Aveva una voce fuori dal comune, un timbro magnifico. Lei era magnifica.
Quando cantava tutto intorno si animava di una dolce felicità, di una calma rassicurante.
Mitsumetara Shinjitsu ni natte shimau
Kokoro made todoite shimau
Hajimaru tame ni Umareta to wakaru yo
Mabushii omoi wa Saisho no authentic...

La donna dalla chioma color fuoco si alzò ed iniziò a volteggiare sull’erba facendo piroette mentre, felice, continuava a cantare.
Fureta junpaku Shinfonii
Kasanaru mirai wa donna iro ni somaru no?
Hikari odoru sekai no naka de
Kagayaki wo matotta Senritsu ni naritai
Tatta hitotsu dake wo Anata to egakou

( http://www.youtube.com/watch?v=JXd7QI5HdSQ )
La donna si fermò e sorrise al fidanzato con la chitarra. Poi si voltò verso l’amico che sorrideva soddisfatto.
-Huter, posso regalarti lo spartito di questo testo?- chiese sorridendo. Anche se le avesse detto di no, lei glielo avrebbe dato comunque.
Una lama, sangue, un tonfo, un urlo.
–Noooo!-  Elza si scagliò addosso a Huter con tutta la forza e l’odio che si era formato dentro di lei in pochissimi secondi.
Huter cercò di scansarsi ma invano la donna dopo il secondo contatto si accasciò a terra anche lei senza vita.
Percorse con lo sguardo tutta la stanza e poi tornò a posarsi sui due corpi in cui fino a pochi minuti prima vivevano i suoi migliori amici. No, non poteva averlo fatto
.


Huter si stava dimenando nel letto in preda agli incubi, ai fantasmi del passato.
-No! Elzaa!- urlò svegliandosi di soprassalto.

Era quasi mezzogiorno e il re si trovava nell’appartamento di Omendo per prendere del sonnifero confezionato dal vecchio per poter dormire meglio.
-Incubi, mio signore?- chiese Omendo curioso di sapere se aveva indovinato.
Huter stava per parlare quando la porta si aprì di colpo facendone entrare una ragazzina dai capelli rossi legati in due codine, alquanto di fretta.
-Omendo, io devo usc..-  Fine si bloccò.
Davanti a lei Huter la fissava sorpreso. La gioia e l’allegria di prima si spensero in un attimo. Il volto di Fine si rabbuiò. Quel mostro, che ci faceva lì?
-Ciao Fine-  salutò Omendo, per rompere il ghiaccio conoscendo la situazione.
-Buongiorno- le disse anche Huter.
Fine lo fissò intensamente.
–Vostra maestà- disse quasi con orrore senza un minimo cenno di inchino. Il re lasciò correre, era solo una ragazzina vivace.
Fine si diresse verso uno sgabello dove era appoggiato il suo zainetto. Lo stava riempiendo con una coperta, un cappello e qualche cianfrusaglia utile per l’uscita. Eh già, tra poco sarebbe andata con Shade a fare un tenero pic nic nel boschetto lì vicino, in riva al fiume.
-Sì, Omendo, incubi. Ma non semplici incubi, fantasmi del passato.- disse Huter riferendosi alla domanda di prima del medico.
-Volete parlarne?-
-Ho sognato.. Elza e Toulouse- disse con voce tremante.
Fine si irrigidì sgranando gli occhi. Dalle mani le cadde lo zaino che ormai aveva finito di preparare e che si stava mettendo in spalla, facendo un gran rumore.
Huter e Omendo si voltarono verso la ragazza che guardava il re come se fosse un alieno.
I suoi genitori? Come poteva nominarli così tranquillamente? Come si permetteva?
Il re la guardò stranito. Perché lo guardava così? Cosa aveva detto?
-Fine, stai bene?- chiese Omendo cercando di mascherare la situazione davanti a Huter.
Fine si risvegliò da quella specie di tranche rabbuiandosi di nuovo.
-Sì- disse fredda.
Dopodiché si diresse fuori dalla porta non potendo più respirare la stessa aria di quell’uomo. Già, quell’uomo che però era il padre del ragazzo che amava.

-Fine!- la chiamò Shade sorridendo da sopra il suo cavallo.
Si erano dati appuntamento nel bosco, perché il principe prima doveva svolgere un’importante compito per il regno.
Fine si era presentata sul posto, vicino alla grande quercia, piuttosto in anticipo sedendosi vicino alle radici. Per tutto il tempo in cui aveva aspettato Shade aveva pensato alla sua vera identità, alle sue bugie, e a Huter. Lei era lì per vendicare i suoi genitori, per distruggere quell’uomo che tutti chiamavano re. Quell’uomo che era così importante per la persona più importante della sua vita.
E poi lei aveva raccontato un sacco di bugie. Fine non era una semplice ragazza di Eldor, lei era la principessa di Eldor. Shade non la conosceva per quello che era.
E se lui in verità si fosse innamorato della finta Fine, quella di cui vestiva i panni? E se alla fine la Fine vera non gli fosse piaciuta? Sarebbe stato come morire, no? Doveva dirglielo, doveva dirgli chi era. Non poteva tenerselo più dentro. Anche perché ogni volta che vedeva Huter la voglia di gridargli in faccia che lei era la figlia dei suoi migliori amici che lui aveva spudoratamente ucciso, era molto forte.
Shade scese da cavallo. Forse Fine non lo aveva sentito.
Si avvicinò alla ragazza.
Fine si voltò accorgendosi di lui. Il principe si inginocchiò vicino a lei e si accorse del suo sguardo triste e preoccupato.
-Ehi. Tutto bene- le chiese sorridendo confortante.
Fine lo fissò dritto negli occhi. Quegli occhi che magari non l’avrebbero più guardata allo stesso modo.
Shade le posò una mano sulla spalla come per volerle dire che lui era lì, per lei. La ragazza si scostò bruscamente alzandosi in piedi.
Shade rimase un po’ sorpreso da quel gesto. Si può sapere cosa aveva?
-Fine..-
-Se ti avessi mentito?- gli disse ad alta voce tutto d’un fiato senza voler stare a riflettere sul dirglielo o meno.
-C-cosa?- chiese Shade confuso. Mentire? Su che cosa gli aveva mentito? Quella mattina, Fine, era davvero strana.
-S-se ti avessi mentito per tutto questo tempo.. tu.. mi o-odieresti?-
Certo che ti odierebbe, non gli hai detto chi sei e perché sei qui! Sei una bugiarda Fine! Si rispose da sola mentalmente.
-Fine.. io non ti odierei mai, io ti amo- disse il ragazzo avvicinandosi a lei e abbracciandola da dietro.
Per tutta risposta Fine si scostò di nuovo bruscamente.
Il principe iniziava a scocciarsi. Ma perché quelle domande? Perché non voleva farsi abbracciare, diamine!
-N-no, non è vero.. Tu.. mi odierai!- iniziò ad urlare lei coprendosi il viso ormai pieno di lacrime che scendevano veloci e disperate.
Shade non capiva, non capiva davvero. Sapeva solo che non poteva vederla così, ma per farla stare meglio doveva almeno sapere il motivo.
-Fine.. perché piangi?- le chiese sentendosi impotente.
-Perché? Perché?-  chiese lei in presa alla disperazione e alla paura  –perché io ti ho mentito per tutto questo tempo! Perché una volta che ti dirò la verità mi odierai!-
Shade la guardò quasi spaventato. Non l’aveva mai vista così. In cosa gli aveva mentito? Era così grave? F-forse non lo amava?
-Che vuoi dire Fine? In cosa mi avresti mentito?-
-I-io non sono quella che credi.. La ragazza che dici di amare.. in realtà.. non esiste!- Non avrebbe mai voluto dire quella frase, ma era giusto che lui sapesse.
Shade fece un passo avanti iniziando seriamente a preoccuparsi. Stava forse farneticando? Che voleva dire che lei non esisteva?
-Fine non capisco! Che significa?- chiese in preda all’esasperazione.
La ragazza si voltò verso di lui mostrando il suo volto ormai pieno di lacrime che continuavano a scendere copiose.
-C-che io.. io non sono quella che vedi..-  iniziò singhiozzando  –io non sono una popolana.. io sono una principessa!!- finì per urlargli in faccia con tutto il coraggio che aveva.
Shade rimase immobile. Il tempo intorno a lui sembrava si fosse fermato.
U-una principessa. Fine una principessa. Era.. era.. no era impossibile. Perché avrebbe finto di essere una ragazza qualunque.
-Una principessa..- ripeté quasi in tranche lui.
Fine tirò su col naso per continuare  -Io sono la principessa ereditaria di Eldor- lo fissò intensamente negli occhi con uno sguardo pieno di rammarico.
Shade si accorse di quello sguardo sembrava quasi volergli dire “perdonami”. Ma avergli mentito sulla sua vera identità non gli sembrava poi così grave, lui in fondo si era innamorato di lei, principessa o no. L’avrebbe sicuramente perdonata per quella bugia.
Il principe le sorrise avvicinandosi.
-Non mi importa il tuo rango sociale, io amo te, popolana o prin..-
-No! Non capisci!- gli urlò in faccia facendolo fermare di colpo.
-Io sono qui perché i miei genitori sono morti, sono stati uccisi!- disse piangendo.
Shade sapeva dei suoi genitori, lei glielo aveva raccontato. Ma cosa c’entrava con il fatto che lei fosse qui? Era sempre più confuso.
-Ma..-
-È stato tuo padre!- disse lei non riuscendo più a tenersi dentro quella rivelazione.
Shade sgranò gli occhi. Il suo cervello era in funzione, ma la sua mente non ragionava. S-suo padre aveva.. ucciso i genitori di Fine? No, sicuramente aveva capito male, o Fine aveva sbagliato persona. Lui non..
-Elza e Toulouse, i miei genitori, erano i migliori amici di tuo padre-  iniziò a raccontare lei tra i singhiozzi  -lui li uccisi a sangue freddo pensando che facessero uso di magia nonostante la fiducia che avevo gli uni per gli altri. Io sono venuta qui per..- si bloccò non volendo continuare.
No, lei DOVEVA continuare. Shade non si meritava quelle bugie, e poi era arrivata fin qui, doveva finire.
-Io sono venuta qui per vendicare i miei genitori. Per uccidere tuo padre- disse alzando lo sguardo e guardandolo con un’espressione indecifrabile.
Shade era immobile. Il silenzio li avvolgeva, si sentiva solo il fruscio del vento.
Il ragazzo aveva le iridi cobalto spalancate. Non credeva alle sue orecchie. Non voleva credere alle sue orecchie! Suo padre non poteva aver fatto quello che aveva detto Fine. Non poteva aver fatto questo proprio all’unica persona a cui teneva davvero. Conosceva l’odio di suo padre verso la magia, e anche se non lo appoggiava, lo capiva, in fondo per colpa di questa sua madre, la moglie di Huter, era morta.
Ma se davvero erano molto amici, perché lo aveva fatto? Non si fidava più?
Forse capiva il dolore di Fine. La ragione per cui lei odiava Huter non era il fatto di aver ucciso i suoi genitori, ma di averlo fatto ignorando la fiducia che c’era tra loro, il bene che si volevano da tanto tempo.
E poi lei aveva visto quella scena, quindi era logico odiare quell’uomo.
Ora Shade capiva tutto. Ma.. quello voleva dire che ragazza che amava era lì apposta per uccidere suo padre, un’altra persona importante per lui.
Fine strinse i pugni.
Perché Shade non rispondeva? Perché non diceva nulla? Le sarebbe andato bene anche un “non voglio più vederti”, almeno avrebbe saputo cosa pensava lui. Invece nulla. Shade era impalato davanti a lei, guardandola con aria persa.
Il principe sembrò svegliarsi da quella tranche.
Fece un passo avanti. La guardò turbato. Si chiedeva come mai non gli avesse detto la verità prima, quando si erano dichiarati. Beh da un lato la capiva non era facile da dire.
-Fine..- la chiamò senza ragionare.
-Sono una stupida-  disse lei come se non lo avesse sentito, iniziando ad indietreggiare  –ero venuta qui per far del male a Huter, e invece.. ho finito per innamorarmi di suo figlio- disse abbassando lo sguardo coprendo gli occhi con la frangia rosso fuoco.
Shade si sentì malissimo.
Voleva baciarla. Sì proprio ora voleva baciarla.
Fine si voltò e iniziò a correre allontanandosi da lui.
-Fine!- la chiamò il ragazzo, ma lei era già scappata via. Scappata via da lui, e da quel brutto incubo.








Ciao gente :) Come state?
Innanzitutto chiedo scusa per il ritardo ma ieri prorio non sono riuscita ad aggiornare
e scusate anche se il capitolo è po' lunghino.. spero vi piaccia comunque ;)
Allora ricapitoliamo: Fine ha detto a Shade che è una principessa e il motivo per cui lei è a Camelot. 
E lui? Lui ovviamente resta imbambolato come uno scemo senza dire niente -.-'' (Sei  tu che mi hai fatto così! nd.Shade) (Zitto, hai già avuto la tua parte, non mi rubare la scena anche qui! nD.Me) xD
Comunque tranquille, Shade non la odia, anzi !  Beh ma questo lo scoprirete nel prossimo capitolo...
Ditemi cosa ne pensate, aspetto con ansia le votre opinioni!
Un bacione a tutte, a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** TI AMO - Davvero non ti importa chi sono? ***


TI AMO – DAVVERO NON TI IMPORTA CHI SONO?

-Io sono venuta qui per vendicare i miei genitori. Per uccidere tuo padre-
Per uccidere suo padre.
La ragazza che amava in realtà non era chi lui pensava che fosse. Era una principessa, una principessa giunta a Camelot per vendetta.
Shade era fermo, immobile nel punto dove prima parlava con Fine. Continuava a formare pensieri sulle parole della ragazza senza nessuna emozione, come se non gli facesse ne caldo ne freddo, e con un’espressione persa nel vuoto.
La sua cavalla, Regina, nitrì, risvegliandolo dallo stato di assenza in cui si trovava. Le accarezzò il muso nascondendo la disperazione che gli opprimeva il cuore.
Perché non riusciva a odiarla? Nonostante quello che Fine gli aveva detto, lui non riusciva a provare odio o anche solo fastidio. Continuava ad amarla, anche più di prima ora che sapeva quello che aveva passato. Però si sentiva anche in colpa. In fondo l’uomo che aveva ucciso i genitori di lei era suo padre. Lui aveva il suo stesso sangue.. lui era uguale a suo padre..

Fine correva, correva a per di fiato. Non sentiva la stanchezza, voleva solo arrivare lontano, lontano da lui, a costo di fermarsi mai.
Superò il bosco e arrivò alle prime casette del regno.
Non voleva tornare a casa, Omendo le avrebbe sicuramente fatto delle domande o quasi sicuramente avrebbe trovato Huter ancora nell’appartamento del medico a parlare dei suoi genitori. Proprio in quel momento era l’ultima persona che desiderava vedere visto quello che era successo con il figlio.
Ma dove poteva andare? Ian. Certo! Lui era il suo migliore amico. Sapeva tutto, lui l’avrebbe sicuramente aiutata in qualche modo, o comunque avrebbe saputo cosa dire.
Corse verso casa sua e una volta davanti bussò.
Il ragazzo dagli occhi smeraldo aprì ritrovandosi la sua amica dai capelli rossi in lacrime, con un volto disperato. Che le era successo? Perché piangeva in quel modo?
-Fine che..?-
La ragazza non lo fece finire che gli si buttò tra le braccia in un pianto rumoroso, dicendo ogni tanto qualche cosa tra i singhiozzi.
Ian la fece entrare in casa e le disse di accomodarsi sul divano vicino a Rein.
Rein? Che ci faceva lei lì? Beh, sì, quei due si frequentavano, ma Fine non si aspettava fosse lì, non ci aveva nemmeno pensato. E ora come faceva a raccontare tutto a Ian e a sfogarsi con Rein lì affianco?
-R-rein..?- disse Fine tra le lacrime, sperando di vedere male. Non poteva rivelare anche a lei quelle bugie. Erano diventate molto amiche, e Fine ci teneva. Non voleva che anche la principessa la odiasse.
-Fine che cosa è successo? Perché stai piangendo così?- le chiese Rein preoccupatissima, correndole incontro.
-I-io.. scusate non volevo interrompervi.. me ne vado- disse voltandosi e dirigendosi verso la porta.
Ian però fu più veloce. La prese per un braccio e la bloccò fissandola intensamente.
-No. Ora mi dici cosa è successo-
Fine si voltò verso Rein e poi di nuovo verso Ian con l’espressione di chi non sa cosa fare.
Poi abbassò lo sguardo. E va bene. Lo avrebbe detto. Avrebbe detto anche a Rein chi era. Chi era, e perché era qui. Lei si meritava una spiegazione, si meritava la verità.
-Perdonami Rein.- le disse guardandola negli occhi.
Iniziò a raccontare la sua storia.
Rein ascoltava incredula, e sorpresa. La sua amica, la migliore amica che abbia mai avuto era una principessa. E per di più era lì per un’azione che SUO padre aveva commesso in passato.
Rein si sentiva così in colpa. Era suo padre l’artefice di tutto questo. Lo sapeva che era un uomo buono e che non lo aveva fatto per malvagità, ma.. aveva sbagliato accecato dalla paura.
Quando Fine finì di raccontare anche quello che era successo con Shade, Rein le saltò al collo abbracciandola forte.
-M-mi dispiace Fine! È-è colpa di mio padre.. io..io-   diceva piangendo  –io ti voglio bene-
Fine non si aspettava che la ragazza reagisse così. Pensava che l’avrebbe odiata.
-Perdonami per averti mentito. Anche io ti voglio bene- le rispose.
Piansero insieme, come farebbero due sorelle.
Ian le guardava, un misto tra sollievo e rammarico dipingeva il suo viso.
-Vedrai che si sistemerà tutto con Shade-

Erano le sei e Fine ancora non si vedeva.
Shade era andato da Omendo, ma gli aveva detto che la ragazza non era ancora tornata a casa. E l’aveva cercata dappertutto.
Ma dove diavolo era finita? Forse pensava che lui la odiasse dopo quello che gli aveva detto.
Shade si passò una mano sul volto. Accidenti! Se almeno le avesse detto qualcosa quando ancora erano nel bosco! Se solo non fosse stato muto come un pesce e non l’avesse lasciata andare. Si sentiva uno straccio per il fatto che Fine ora pensasse che lui la odiasse e per il fatto che suo padre aveva ucciso i genitori di lei.
Senza pensarci si diresse alla stalla reale. Perse la sua cavalla e si mise al galoppo alla ricerca della sua principessa.
Mezzora dopo era davanti alla casa di Ian. Aveva cercato Fine in moltissimi posti ma niente. Sicuramente era andata da Ian, era il suo migliore amico in fondo.
Bussò impulsivamente forte.
Ian aprì la porta seguito da Rein. Shade non era sorpreso di trovare la sorella lì.
-Dov’è Fine?- chiese senza nemmeno salutare.
-Non è qui- disse poco convinto Ian. Fine poco prima si era chiusa in una delle camere e aveva detto di non voler vedere nessuno, soprattutto Shade se mai fosse venuto.
-È di là- gli disse Rein.
Si beccò un’occhiataccia da Ian, ma non si pentiva di ciò che aveva fatto. Voleva che tra i due le cose andassero a posto. Sapeva che Shade l’amava e che l’avrebbe perdonata, aveva solo bisogno della possibilità per farlo.
Shade entrò in casa sorpassando bruscamente i due.
Ian lo fermò per un braccio. Aveva sempre aiutato Fine, non voleva che soffrisse di più.
-Non vuole vedervi, principe Shade-  gli disse freddo.
Shade lo fulminò con sguardo  –Non mi importa-
Rein disse qualcosa a Ian convincendolo che era la cosa migliore. Il ragazzo non era del tutto convinto ma volle fidarsi.
Allentò piano la presa sul principe.
-Non giudicatela, non potete sapere quello che ha passato.-  disse sempre cordiale ma una nota di minaccia della serie “Falla star male e sei morto”.
Dopodiché si diresse fuori dalla casetta tirato da Rein, che voleva lasciare ai due ragazzi la giusta privacy per risolvere i loro problemi.
Shade si catapultò davanti alla porta della camera dove si era chiusa Fine.
La aprì di scatto senza bussare.
Fine era seduta sul letto con le braccia sulle ginocchia e la testa bassa. Alzò di scatto lo sguardo sentendo aprirsi la porta.
La persona che si trovò davanti le fece sgranare le iridi cremisi. Shade? che ci faceva lì? Perché?
-S-shade..?-
Il ragazzo la fissava fermo sulla porta, con un’espressione indecifrabile.
Il cuore di Fine sembrava un cannone acceso. Quegli occhi che la fissavano così.. lei.. lei non voleva vederli. Chissà cosa pensava di lei. Magari era venuto a dirle che la detestava.. che non voleva più vederla..
Shade si avvicinò come un fulmine alla ragazza ritrovandosi davanti a lei, con un ginocchio appoggiato sul letto vicino alle gambe di Fine.
La ragazza non capiva cosa Shade volesse fare. Era rossa in viso, come tutte le volte in cui erano vicini.
Il principe unì le loro labbra in un casto bacio. Non ce la faceva più, l’idea di averla lontana, di non sapere dove fosse lo uccideva. Ora che aveva finalmente trovato la ragazza della sua vita non l’avrebbe lasciata mai. Neanche se l’ostacolo fosse il suo passato.
Shade fece sdraiare la ragazza sotto di sé, spingendola all’indietro e senza staccare le loro bocche. Fece peso sui gomiti e approfondì quel contatto intrecciando le loro lingue.
Dopo qualche minuto si staccarono.
Shade si allontanò di pochissimo dalle labbra della ragazza fissandola negli occhi intensamente. Fine non sapeva che pensare. Lei credeva che lui la odiasse..
-Io ti amo Fine-  le disse con voce roca  –non mi importa chi sei, io mi sono innamorato di te, principessa o no, non mi importa-
Fine sgranò gli occhi. Era.. felice. Ma, forse Shade non capiva, lei era lì per uccidere suo padre. Perché non la odiava?
-Ma io.. sono qui p..-
-Lo so. Ma.. per quanto mi sforzi io.. non riesco a odiarti. È giusto che tu ti senta così, mio padre ha sbagliato e io non posso biasimare quello che provi.-  disse riavvicinandosi piano. 
-Resta il fatto che.. io ti amo.. e ti voglio Fine-
La principessa lo fissava quasi spaesata. Non pensava che in un momento come quello lui le avrebbe fatto una simile dichiarazione.
Il ragazzo annullò la misera distanza che li separava baciandola con trasporto per poi staccarsi di nuovo per riprendere fiato.
Fine stava piangendo, calde lacrime le rigavano il volto.
-Ehi..ehi non piangere..- le disse sorridendole dolce.
-I-io..-  cercava di dire tra i singhiozzi  –mi dispiace!- disse.
Lo abbracciò forte affondando il viso nel suo petto finalmente sentendosi al sicuro e in pace con se stessa.
Passarono un po’ di tempo in quella posizione, con Shade che la stringeva possessivamente e le accarezzava i capelli dicendole parole dolci e piene di amore.
-Ti amo Shade-

 




Dioo ragazze scusate davvero. Lo so sono in ritardissimo, ma per vari motivi non sono proprio riuscita a postare prima! Vi chiedo umilmente perdono. 
Cercherò di essere più puntuale la prossima volta!
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aspetto i vostri pareri.
Un bacione grande. (ancora scusate ! ) 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** LA CANZONE - Cantare per te? ***


LA CANZONE – CANTARE PER TE?

 Una lama, sangue, un tonfo, un urlo.
–Noooo!-
Elza si scagliò addosso a Huter con tutta la forza e l’odio che si era formato dentro di lei in pochissimi secondi.
Huter cercò di scansarsi ma invano. La donna dopo il secondo contatto si accasciò a terra anche lei senza vita.
Percorse con lo sguardo tutta la stanza e poi tornò a posarsi sui due corpi in cui fino a pochi minuti prima vivevano i suoi migliori amici.
No, non poteva averlo fatto.

Huter si svegliò all’improvviso.
Si guardò intorno con un’espressione spaventata. Era già mattina. Si passò una mano sulla faccia, asciugandosi il sudore. Ancora lo stesso sogno.

Shade aprì piano gli occhi. Uffa era già mattina. Stava dormendo così bene con Fine tra le braccia.
Già, i due dopo essersi ritrovati erano tornati a palazzo e Shade non aveva voluto lasciare Fine, facendola dormire con lui. Lei si era addormentata quasi subito stretta al petto del suo principe e Shade l’aveva abbracciata e coccolata per tutta la notte.
Ancora mezzo addormentato abbassò la testa per guardare la sua principessa. Era bellissima, quando dormiva sembrava una tenera bambina indifesa.
Le spostò una ciocca della frangetta che le andava sugli occhi e le accarezzò il viso.
Fine iniziava a svegliarsi, ma ormai chi la conosce dovrebbe ben sapere che non ama svegliarsi. Infatti immerse ancora di più il viso nel petto di Shade coprendosi dalla luce del sole che entrava dalla finestra.
-Mmm.. ancora cinque minuti.. stavo dormendo così bene..- mugugnò quasi nel sonno.
Shade sorrise.
-Anche io stavo dormendo benissimo, ma è ora di alzarsi-  le disse con un tono dolcissimo accarezzandole la testa.
Fine si svegliò del tutto in mezzo secondo. Quella era la voce di Shade! Oh no, che figuraccia.
Fine sembrava un peperone, uffa non poteva aver detto davvero quelle cose!

Circa un’ora dopo i due erano più che svegli e sazi per l’abbondante colazione.
Shade si diresse nella sala del trono seguito da Fine. Non voleva lasciarla per nessuna ragione. Però forse portarla da suo padre non era la più brillante delle idee. Già era proprio lì che stavano andando.
Arrivati nel grande salone, l’espressione di Fine divenne da serena a turbata e infastidita. Huter.
Bene, fantastico! Il giorno prima sputava in faccia a Shade tutta la verità su di lei e su Huter, e ora lui la portava lì come se nulla fosse. Fantastico!
Shade salutò il padre con il capo e con un sorriso della serie “Buongiorno”.
-Buongiorno figliolo.- rispose il re anche se aveva un’espressione turbata in volto..
Huter spostò il suo sguardo sulla figura dietro al ragazzo. Una deliziosa ragazza dai capelli rosso fuoco e dagli occhi cremisi che lo fissavano ostili.
Capelli rosso fuoco.. occhi cremisi.. per un attimo gli venne in mente la sua amica Elza.
-Buongiorno Fine- la salutò ignorando quei pensieri.
Fine strinse i pugni e voltò lo sguardo da un’altra parte  –Buongiorno- disse secca.
Shade la guardò con un misto tra dispiacere e pena. Ma non disse nulla. Se Fine voleva fare qualcosa, lo avrebbe fatto lei, non lui.
Shade fissò poi suo padre. Teneva in mano un foglio di carta con qualcosa scritto sopra. Sembrava quasi.. uno spartito.
-Che cosa avete in mano, padre?- chiese curioso.
Huter spostò lo sguardo sullo spartito. Un sorriso amaro e nostalgico gli si dipinse in volto.
-È uno spartito, Shade. Me lo aveva regalato una persona molto importante.-
Fine incuriosita da quella frase si voltò di nuovo verso il re. Aveva un’espressione quasi.. triste. Perché?
La ragazza era interessata allo spartito e alla canzone scritta lì. Le era sempre piaciuto cantare. Questa passione era nata sentendo sua madre, lei sì che aveva una splendida voce!
Fine era molto brava nel canto e nel suonare gli strumenti. Ma.. da quando sua madre e suo padre erano morti non cantava più così spesso. Aveva quasi.. perso l’amore per la musica. L’unico che sapeva di questo passatempo era ovviamente Ian.
Huter si rigirava il foglio tra le mani. Voleva risentire quella canzone, gli mancava non sentire più la voce della sua amica.
Vedendo la curiosità negli occhi di Fine, sorrise.
-Sai suonare la chitarra?-  chiese indicando una vecchia chitarra dell’epoca, appesa al muro vicino a spade e archi.
Fine lo guardò sorpresa per un attimo. Poi riassunse il suo sguardo duro e pieno di odio per quell’uomo.
-Sì- disse quasi scocciata.
Shade la guardò stranito. Non gli aveva mai detto che sapesse suonare qualche strumento.
 -Vorresti provare a suonare questa canzone?- chiese cordialmente il re. Quella però suonava di più come una richiesta che come un invito.
Fine come risposta prese la chitarra dal muro e si diresse vicino al tavolo, dove intanto Huter e Shade si erano accomodati.
Il re consegnò in mano a Fine lo spartito che la ragazza guardò un attimo prima di suonare e intonare.
Era un vecchio foglio ingiallito scritto con una calligrafia raffinata ed elegante.. aspetta! Quella.. quella calligrafia sembrava.. no, figuriamoci.
Iniziò a leggere le prime note con affianco le parole della canzone. Lette le prime tre strofe si bloccò.
Rimase immobile con gli occhi sgranati a fissare il foglio. Conosceva quella canzone.
Quella era.. era.. una canzone che.. aveva scritto s-sua madre. Gliela cantava sempre quando era piccola, e Fine la sapeva quasi a memoria. Perché? Perché ce l’aveva lui? PERCHÉ?
Gli occhi le si inumidirono ma si impose di non piangere per nessun motivo. Non gli avrebbe dato questa soddisfazione.
Huter la incitò con sguardo a iniziare.
La ragazza iniziò a muovere le corde della chitarra seguendo le note scritte.
Shade la guardava imbambolato. Era davvero brava. Non immaginava che sapesse suonare così. Beh essendo una principessa era prevedibile, come era prevedibile che sapesse ballare il valzer, come gli aveva insegnato tempo prima.
Sono koe wa itsuka Watashi wo yobu Yakusoku no kagayaki
Mezameta asa ni Atarashii kaze wo tsurete Sotto kaoru no

Fine incominciò a intonare le prime strofe leggendo dallo spartito. Era passato tanto tempo da quando sua madre gliela aveva cantata per la prima volta. Questa era senza dubbio la sua canzone preferita.
Elza le aveva raccontato che l’aveva scritta pensando a suo padre. Poi però l’aveva regalata al suo migliore amico in onore della donna che lui aveva appena conosciuto, la madre di Shade.
Mitsumetara Shinjitsu ni natte shimau
Kokoro made todoite shimau

Shade la guardava estasiato. Fine, la sua Fine, aveva una voce.. incredibile!  Sembrava che tutt’intorno tutto scomparisse. Lei riusciva a trasmettergli tutte le emozioni scritte in quella canzone, tutti i sentimenti della melodia.
Anche Huter era stupefatto. Quella ragazzina aveva una voce bellissima. Sembrava quella di.. Elza. No impossibile, doveva essere solo una coincidenza. E poi magari era la canzone che gli dava quella sensazione. Però.. più la guardava cantare e più vedeva Elza.
Hajimaru tame ni Umareta to wakaru yo
Mabushii omoi wa Saisho no authentic...

Fine alzò lo sguardo verso il re. Aveva un’espressione dura.
La ragazza continuava a cantare, ora senza leggere o guardare lo spartito per seguire le note. Huter si chiedeva come potesse suonarla e cantarla senza leggere.
Fureta junpaku SHINFONII
Kasanaru mirai wa donna iro ni somaru no?
Huter era confuso.. come poteva lei..
La ragazza lo fissava intensamente. C’erano solo lei e lui, Huter.
Il re scrutava gli occhi della ragazza. Quegli occhi.. come potevano essere così simili? Come poteva quella voce ricordargli tanto lei?
Hikari odoru sekai no naka de
Kagayaki wo matotta Senritsu ni naritai
Tatta hitotsu dake wo Anata to egakou
Dopo poco la canzone terminò e Fine suonò le ultime note.
Shade la fissava ancora abbagliato, anche se aveva notato gli sguardi tra lei e suo padre.
Huter invece non diceva nulla, se ne stava muto come un pesce con tanti dubbi e nostalgia nella testa.
Fine si alzò e appoggiò la chitarra sul tavolo, voltandosi e dirigendosi verso la porta. Era stata la prima e ultima volta. Non avrebbe più, MAI PIÙ, suonato per lui. Non lo meritava. Non meritava che la canzone di sua madre venisse cantata per lui.
Quando fu a metà della sala Huter la fece fermare.
-Fine aspetta..-
-“La musica è l’armonia dell’anima. Ogni musica che non trasmette nulla è solamente rumore”.- disse lei fredda, voltandosi e fissandolo intensamente.
Huter si irrigidì. Sembrava quasi pietrificato. Quella frase.. quella frase.. la diceva sempre Elza. Come faceva quella ragazzina a conoscerla. E come conosceva anche la canzone?
In Fine rivide Elza quando aveva la stessa espressione. Erano troppe coincidenze.
-C-come..- provò a dire ma le parole gli morirono in gola.
Fine si voltò e appoggiò la mano sulla maniglia della porta.
Shade si alzò di scatto per seguirla.
-Chi sei tu?- chiese improvvisamente Huter. Voleva una risposta. La voleva ora.
Fine si rigirò di poco per poterlo vedere bene in faccia. Era spaesato.
-Fine Firechild. Principessa di Eldor-








Ciao :)
Oggi sono più puntuale xD
Allora volevo dire una piccola cosina: il cognome di Fine significa Fire=fuoco e Child= bambino/a, quindi in poche parole "Ragazza del fuoco" o roba simile. Mi sono ispiarata al fuoco per il rosso dei capelli e degli occhi.
Scusate ma volevo precisarlo perchè sono molto pignola sui cognomi, specialmente inglesi xD (Lo so, sono da ammazzare xD)
Tornando al capitolo.. spero vi sia piaciuto.Fatemi sapere ;D
Prometto che aggiornerò al più presto!
Un bacione super grande.

















 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** IL PADRE - Volevi davvero bene ai miei genitori? ***


IL PADRE – VOLEVI DAVVERO BENE AI MIEI GENITORI?

Silenzio.
Nella sala del trono aleggiava un silenzio inquietante, pieno di ansia e.. orrore?
Una ragazza era in piedi davanti alla porta, fissava fredda un uomo impietrito, incredulo, esterrefatto. Vicino a lui un ragazzo dai capelli cobalto guardava la scena stupito dalla rivelazione improvvisa della ragazza.
-Fine Firechild. Principessa di Eldor- 
Shade non si aspettava che Fine lo avesse detto in quel momento e in quel modo, così naturale, come se fosse la cosa più normale del mondo. Aveva notato quel tono nella frase della ragazza. Un tono duro, freddo.. sembrava che volesse distruggere suo padre dall’interno con quella rivelazione.
Huter fissava la principessa con uno sguardo assente.
Principessa di Eldor. Principessa di Eldor. Principessa di Eldor. Quelle parole continuavano a rimbombargli nella testa.
Non era possibile. Come poteva quella ragazza essere la principessa di quel regno?  Era impossibile.. Elza e Toulouse erano.. morti. Della famiglia reale nessuno era sopravvissuto.
Un momento! Lui non aveva toccato la bambina. Pensava che nel trambusto e nello scontro con i cavalieri fosse morta anche lei. Sinceramente non aveva minimamente pensato alla principessina, troppo impegnato a rimuginare su quello che aveva fatto ai sovrani.
-C-cosa?- chiese con un filo di voce. Non poteva, non voleva credere a Fine.
Fine assottigliò lo sguardo. Era sorpreso eh? Bene, era solo l’inizio.
Si voltò completamente verso di lui continuando a fissarlo con odio.
-Sono la figlia di Toulouse e Elza. Perché? Vi ricorda forse qualcosa?- disse accennando un sorriso quasi maligno.
Soffri, soffri, soffri. Soffri come ho sofferto io.
-N-non è.. possibile- disse ancora flebilmente il re.
Shade non sapeva che dire, o se doveva dire qualcosa. Cosa doveva fare? Intervenire? Forse no.. era meglio che parlassero?
-Già.. pensavate fossi morta vero?- disse Fine con una nota di ironia nella voce mantenendo quello sguardo pieno d’odio e quel falso sorriso.
Huter mosse la bocca per dire qualcosa, ma non gli uscì nulla. Era completamente paralizzato. Faceva fatica a credere a quello che Fine aveva appena detto, ma sapeva che la ragazza diceva la verità. Se lo sentiva, non stava mentendo. Poi la somiglianza, quello sguardo, quella voce.. ora tutto aveva un senso.
-Tu sei.. la figlia.. di Elz..-
 -Non osate pronunciare il nome di mia madre!- lo interruppe lei urlando a gran voce, facendo sobbalzare Huter e Shade.
Quel sorriso maligno era scomparso, i suoi occhi si erano riempiti fino all’ultimo di odio.
Shade la guardava con dispiacere, con.. quella non era più la sua Fine, era una ragazza accecata dall’odio e dalla vendetta. Beh, ma come darle torto?
-Fine..- provò a chiamarla senza nemmeno sapere cosa dire poi.
Fine non lo sentì nemmeno. Continuava a fissare suo padre invece.
-Non avete il diritto di nominare così i miei genitori, non siete degno di farlo! E non siete nemmeno degno di quella corona!-  Fine gli sputò in faccia queste parole senza il minimo timore. Finalmente poteva parlargli, dire quello che pensava di lui.
Huter indietreggiò di un passo. Era solo una ragazzina, ma quello sguardo gli metteva inquietudine, timore, nostalgia. Voleva scappare. Scappare dall’ira di quella ragazza e da quei fantasmi passati che lo tormentavano dall’arrivo di lei.
-Perché?- chiese improvvisamente la ragazza.
Huter non sapeva che rispondere. Non lo sapeva davvero. Perché aveva ucciso i suoi migliori amici? Perché era accecato dalla paura della magia?
-PERCHÉ?!- urlò Fine esasperata dato che il re seguitava a star zitto.
Il sovrano sobbalzò.
-P-perché.. i-io..-  che diceva ora?  –Fine..io volevo bene ai tuoi genitori- disse poi cambiando discorso.
Fine sorrise sarcasticamente. Gli voleva bene? Già, quindi li aveva uccisi, no?
-Non è quello che ho chiesto.- disse pacatamente.
Huter piano piano stava riprendendo l’uso della parola. Parlare con Fine era come parlare con Elza: semplice e rilassante, anche se la situazione non era esattamente rilassante.
-Fine se io potessi spiegarti da dove la storia è iniz..-
-HO CHIESTO PERCHÉ!- disse lanciandosi contro il re con una spada che aveva preso velocemente da una delle armature posizionate vicino alle porte per bellimento.
La ragazza la impugnava molto bene, si vede che era allenata.
Huter fortunatamente estrasse la sua in mezzo secondo e parò il colpo della ragazza anche se un po’ sorpreso e spaventato da quella reazione.
-Fine!- urlò Shade cercando di fermarla. Ma lei non lo sentiva. In quel momento c’erano solo lei e quel mostro.
Continuò a sferrare attacchi da professionista, ma il sovrano, anche se a fatica, riusciva a pararli.
Shade la prese per la vita e la sollevò di peso continuando a dirle di calmarsi.
Fine invece continuava a dimenarsi e a scalciare per farsi lasciare.
-Lasciami Shade! Devo farlo per i miei genitori, lasciami!- continuava a urlare.
-Fine.. smettila.. devi calmarti.- disse a fatica il ragazzo, cercando di tenerla ferma.
-Devo farlo per loro, lasciami! Devo farlo per..-
-Ora smettila! Non devi farlo per nessuno, i tuoi genitori sono MORTI!-  gli urlò contro buttandola a terra a distanza di sicurezza da suo padre. Non voleva dirle quelle cose in quel modo, ma era l’unico modo per farla smettere di dimenarsi.
La ragazza era a terra con la spada ancora nella sua mano. Fissava il vuoto con gli occhi sbarrati.
-I tuoi genitori sono MORTI!-
Aveva ragione lui. Lei.. lei stava portando avanti una vendetta che non era per i suoi genitori, era per lei. Voleva vendicarsi del fatto che lui le avesse portato via sua madre e suo padre. Ma loro erano.. morti.
Calde lacrime iniziarono a rigarle il viso. Iniziarono presto a scendere copiose e la ragazza si mise le mani agli occhi coprendoli, e iniziando a piangere rumorosamente.
Huter guardava la scena fermo, dispiaciuto. Come faceva Shade a sapere dei genitori di Fine? Che lei gli avesse già detto tutto? E quando? Perché suo figlio non gli aveva detto nulla?
Vide il ragazzo correre da Fine e inginocchiarsi davanti a lei. La abbracciò senza un minimo indugio. La stingeva forte a sé, come se questo potesse farla stare meglio.
La ragazza si strinse a lui immergendo il viso pieno di lacrime nel suo petto.
Ecco perché non gli aveva detto nulla. Huter ora aveva capito. Suo figlio amava quella ragazza.
Il re si avvicinò piano ai due. Mise una mano sulla spalla di Fine che sobbalzò ritrovandoselo così vicino.
-Fine, vuoi sentire la mia storia?- chiese Huter.
Quella era.. una spiegazione? La spiegazione che voleva da fin troppo tempo? Per la prima volta Fine vide negli occhi del re una scintilla.. di nostalgia? Era nostalgia quella? Dispiacere, rammarico, senso di colpa?
Annuì senza nemmeno accorgersene.
Huter si mise a raccontare di come si erano conosciuti lui e i suoi genitori, di come lui aveva incontrato Maria, la madre di Shade, di come era morta per mano della magia nera di una maga, di come lui aveva iniziato ad odiare le arti magiche e di come Elza e Toulouse gli erano stati vicino. Gli voleva bene davvero, erano le uniche persone di cui si fidava.. fino a quando vide utilizzare la magia in quel regno.
Anche i suoi migliori amici lo avevano tradito? Loro negavano, ma lui sapeva cosa aveva visto.
Spinto dalla paura e dalla delusione che i suoi amici gli avessero voltato le spalle dichiarò guerra al regno. E poi.. successe quello che successe.
Huter raccontava con le lacrime agli occhi.
Fine lo fissava triste. Perché.. perché non gli diceva qualcosa? Doveva farlo star male.. e allora perché voleva piangere insieme a lui, fargli compagnia in quella disperazione.
Huter ora stava piangendo veramente.
-Mi dispiace..- continuava a ripetere in sussurri.
-Volevi bene ai miei genitori?- chiese Fine guardandolo seria ma con le guance ancora rigate dalle lacrime.
-Sì- rispose senza indugiare il re.
-Sei pentito?- gli chiese ancora.
-Sì.. se potessi tornare indietro e non fare quello che ho fatto, lo farei. Pagherei con la vita pur di riaverli indietro- disse mentre altre lacrime continuavano a scendere.
Fine abbassò lo sguardo coprendosi gli occhi.
-Allora.. forse ho sbagliato tutto-

 


Ciao :D come va?
Allora come vi sembra questo capitolo? La faccenda "Fine-Huter" si è conclusa bene no?
Aspetto con ansia i vostri commenti!
Un bacione :D

 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** PAURA - Potevo perderti? ***


PAURA – POTEVO PERDERTI?

-Allora.. forse ho sbagliato tutto-
Da quella volta era passata una settimana.
Fine si stava piano piano convincendo di non voler fare del male a Huter, che era buono in fondo, che nel suo sguardo aveva letto disperazione, nostalgia, rammarico, odio per sé stesso. Stava iniziando ad “andarci d’accordo”, se così si poteva dire. Ci parlava più spesso e a volte lui le raccontava cose su Elza e Toulouse che lei non sapeva, di avvenimenti accaduti prima della sua nascita. In poche parole glieli stava facendo conoscere di più.
Shade era felice di questo rapporto che si stava creando tra i due. Era sollevato che suo padre non avesse preso male il fatto che Fine fosse una principessa e che i due fossero innamorati.
In questa settimana i due avevano potuto vedersi e parlarsi tranquillamente, come una vera coppia, senza il timore di essere visti da qualcuno e mantenere il loro “amore segreto”.
Come tutte le mattine Shade si stava allenando nei cortili del palazzo insieme agli altri cavalieri.
Fine gli era costantemente intorno. Era sempre pronta a sorridergli quando lui si voltava verso di lei, pronta a uno scatto felino per portargli l’asciugamano ogni qualvolta ne avesse bisogno, a passargli una spada del peso giusto per un determinato esercizio. Insomma, più che una fidanzata sembrava quasi una segretaria. Ma lei si divertiva, era felice di potergli stare così vicino.
Shade stava correndo verso di lei per riposarsi un attimo, giusto il tempo di bere un sorso d’acqua.
Lei gli sorrise teneramente mentre lui beveva dalla borraccia di cuoio. Dopodiché gli diede l’asciugamano.
Il ragazzo si asciugò la fronte e i capelli, scompigliandoseli un po’. Era bellissimo.
Si avvicinò alla ragazza incastrando le loro bocche in un dolce bacio a fior di labbra.
-Ti amo- le disse Shade mentre sorridente tornava ad allenarsi.
Fine lo seguì con lo sguardo con un’espressione felice, innamorata. Già innamorata.
Un cavaliere si avvicinò alla ragazza. Doveva prendere un asciugamano anche lui.
-Scusa, mi passeresti un asciugamano?- chiese cordialmente a Fine, che appunto era più vicina di lui.
-Certo- sorrise lei passandogliene uno.
Il cavaliere la guardò meglio. Era davvero carina. Il principe aveva buon gusto.
-Tu sei Fine giusto?-
-Sì, sono io- rispose la ragazza. Aveva già visto molte volte quel cavaliere ma non aveva mai saputo il nome.
-Io sono Arthur, piacere- si presentò il ragazzo. Sir Arthur, sì suonava bene.
Shade intanto era impegnato con un esercizio particolare: un attrezzo in legno molto complesso sparava frecce in sequenza e il ragazzo doveva pararle e difendersi con lo scudo. Serviva davvero molta concentrazione.
Bastò un attimo. Quel maledetto attimo.
Shade si voltò nemmeno mezzo secondo verso Fine. Lei stava sorridendo a quel cavaliere che le stava vicino.
Il principe non riuscì nemmeno a formulare un pensiero che una freccia lo colpì penetrando nella spalla destra.
Subito un cavaliere lì vicino spense il marchingegno.
Shade si accasciò a terra in ginocchio dolorante con una mano che si stringeva il braccio. Un dolore atroce e gocce di sangue gli percorreva tutto il braccio. Maledizione!
Fine appena si accorse di quello che era successo corse subito dal ragazzo in preda al panico.
-Shade!- disse lei inginocchiandosi davanti a lui con le lacrime agli occhi, preoccupatissima.
Il principe si voltò un po’ verso di lei.
-Sta tranquilla.. Va tutto bene..- disse seguito da un gemito di dolore. Non voleva farla preoccupare, in fondo era solo una freccia, in due settimane il braccio sarebbe andato a posto.
Fine non sembrava calmarsi minimamente. E se la freccia lo avesse colpito da un'altra parte? Non ci voleva nemmeno pensare.
-Principe Shade, dobbiamo estrarre la freccia, prima che faccia infezione- disse preoccupato uno dei cavalieri che si erano riuniti lì attorno.
Fine sussultò. Togliere la freccia? Così, di colpo? Chissà che male gli avrebbero fatto!
Shade annuì e serrò gli occhi.
Presto sentì due braccia avvolgerlo. Aprì di scatto gli occhi ritrovandosi tra le braccia di Fine, con la testa appoggiata al petto della ragazza.
Lei voleva stargli vicino, voleva fargli sentire meno dolore possibile, come se quell’abbraccio potesse evitare di farlo soffrire.
Shade sorrise, si rilassò. Il cavaliere si posizionò con una mano sulla spalla del principe e l’altra sulla freccia che doveva estrarre.
-Uno.. due..-  iniziò a contare il cavaliere per dare modo a Shade di prepararsi al dolore  -..TRE!-
Fine lo strinse a sé più forte che poté al momento del “tre”, come per proteggerlo.
Shade strinse gli occhi e trattenne un gemito di dolore terribile. Il cavaliere gli aveva estratto la freccia.
Subito lo fecero alzare per portarlo dal medico di corte per medicare la ferita.
Fine gli stava a fianco ancora preoccupata. Il ragazzo le sorrise.
-Ehi, va tutto bene.-  No, non andava tutto bene, per niente.

-Si può sapere perché diamine ti sei girato?!-
Fine era scoppiata. Non era tollerabile che Shade si fosse ferito perdendo la concentrazione, solo perché lei era vicina ad un cavaliere. E se quella freccia lo avesse colpito in parti vitali?
Comunque sia, non doveva interrompere la concentrazione, soprattutto per un motivo futile come quello. Non era possibile che fosse così maledettamente possessivo e geloso!
Shade si voltò di lato sbuffando.
Era seduto su una sedia nell’appartamento di Omendo. Il vecchio stava preparando un intruglio che avrebbe migliorato le condizioni della spalla di Shade. Intanto gliela aveva fasciata provvisoriamente.
-Ma mi ascolti?! Poteva colpirti da qualche altre parte! Sei un irresponsabile!- Fine era fuori di sé.
-Oh andiamo, non è successo nulla di grave. Si può sapere perché ti arrabbi tanto!?- Shade non capiva.
-PERCHÉ? Ma ti rendi conto che ci potevi rimettere la vita? E solo perché sei stramaledettamente geloso! Sei uno stupido!- urlò lei voltando la testa altrove.
Shade si sentiva un po’ in colpa. Non voleva far arrabbiare Fine.. ma lei si preoccupava troppo.
-Principe Shade, ho preparato questo impacco per la vostra ferita. Però vi avviso brucerà un bel po’ al primo impatto..- lo avvertì Omendo, che nel frattempo aveva finito di preparare quello strano miscuglio di sostanze ed erbe. Immerse un panno in quel “coso” e si avvicinò al ragazzo.
Shade appoggiò la testa al grembo di Fine, che era in piedi ancora vicino alla sedia di lui, ma con lo sguardo voltato da un’altra parte e con un’espressione arrabbiata.
Appena sentì Shade appoggiarsi a lei, si voltò e lo guardò stupita.
Shade voleva solo che Fine lo stringesse come prima, come per evitargli il dolore.
La ragazza lo capì e lo strinse forte, come se l’arrabbiatura di prima fosse svanita del tutto.
Shade sorrise e si rilassò tra le braccia della ragazza pronto al dolore che quel maledetto intruglio gli avrebbe provocato.
Omendo sorrise vedendo così i due e iniziò a passare delicatamente il panno sulla spalla di Shade.
Il ragazzo strinse i denti dolorante. Quel coso bruciava davvero, forse più della freccia stessa.
Fine lo strinse di più, come prima, trattenendo le lacrime. Vedere Shade soffrire la faceva stare male. Era colpa sua in fondo, se lei non avesse iniziato a parlare con Arthur forse il ragazzo non si sarebbe distratto, beccandosi una freccia nel braccio.
Poco dopo il dolore passò gradualmente e Shade si allontanò piano da lei. La guardò in viso accorgendosi che era rigato da delle lacrime. Lacrime di paura.
Omendo dopo aver fasciato la spalla al principe uscì dalla stanza senza che i due se ne accorgessero, impegnati a guardarsi.
-Ehi..- disse Shade sorridendo.
Si alzò in piedi superando in altezza la ragazza di due spanne. Le accarezzò le guance asciugandole le lacrime.
Fine prese la mano di Shade premendola contro la sua guancia, come se volesse avere la certezza che quel contatto fosse vero.
-Scusami. Non volevo farti preoccupare- disse Shade guardandola intesamente.
Fine non resistette più. Gli si buttò tra le braccia facendo attenzione a non toccargli la spalla.
-Ho.. ho avuto così tanta paura.- disse lei singhiozzando. Aveva davvero avuto paura di perderlo.
Il ragazzo sorrise stringendola a sé.
-Ti amo-

-Ecco qui. Potete spedirla- disse una donna anziana ad un uomo di media età, da sempre il messaggero del regno.
 -Sarà fatto Lulu.- disse l’uomo voltandosi, dando le spalle alla vecchia balia di Fine.
-Lulu?- la richiamò voltandosi.
La donna lo guardò interrogativa.
-Siete sicura di voler far tornare la principessa.. e di dirle di quella faccenda? Conoscendola sarà contraria..- disse l’uomo riferendosi al contenuto della lettera.
-Lo so, Fine sarà contraria, ma.. questo è il suo dovere di principessa di questo regno, Eldor. Quindi sì, sono sicura.- disse lei convinta.
Presto avrebbe potuto rivedere la sua principessina.






Ciao gente :)
Scusate se ho messo il capitolo solo ora.. ma ieri proprio non ho potuto.
Comunque spero vi piaccia :)
Contente? La dolcissima balia di Fine, Lulu, è tornata in scena ! Scusate ma io sono strafelice: questo personaggio non so perchè lo adoro..
In teoria lei sarebbe Camelot dell'anime.. ma siccome già il regno si chiama così, ho dovuto cambiarlo :P
Beh cosa succederà nel prossimo capitolo?
Io non ve lo dico! Al prossimo capitolo!
Un bacionissimo!















 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** LETTERA - Posso impedirti di percorrere il tuo cammino? ***


LETTERA – POSSO IMPEDIRTI DI PERCORRERE IL TUO CAMMINO?
 

Erano passati circa due giorni. La spalla di Shade stava piano piano migliorando anche se non poteva ancora permettersi di allenarsi.
Non che la cosa gli dispiacesse poi tanto, avere Fine intorno tutto il tempo era magnifico. Poteva starle vicino tutto il giorno, poteva osservarla in ogni minimo movimento, poteva dirle tutto in qualsiasi istante, lei era sempre lì, vicino a lui, a curarlo e coccolarlo.
Fine gli stava cambiando la fasciatura alla spalla. Erano seduti sul letto della camera del principe.
-Ahia!-
Shade lanciava ogni tanto qualche lamento di dolore. Fine la stringeva troppo quella benda!
-Smettila di lamentarti! Omendo ha detto che deve essere ben stretta!- lo zittì mentre finiva il lavoro.
Shade sbuffò. Accidenti, quella ragazzina era peggio di una mamma apprensiva. Però gli piaceva vederla preoccupata per lui.
Con un sorrisetto maligno si preparò a fare uno scherzetto davvero di cattivo gusto alla ragazza.
Si strinse forte il braccio colpito dalla freccia, assumendo un espressione molto dolorante, come se qualcosa stesse peggiorando.
Fine sobbalzò. Che gli stava succedendo? Cosa aveva? Si avvicinò ancora di più a lui per poterlo vedere in viso.
-Shade! Che cos’hai? Ti ho fatto male?!- chiese preoccupata.
Il ragazzo sorrise e con gesto felino la ribaltò, facendola sdraiare sul letto sotto di lui.
Sorrise malizioso.
-Sì, mi hai fatto male. Perché ora non ti fai perdonare?-
Fine avvampò di colpo. Nonostante si amassero ormai da tanto tempo, Shade riusciva sempre a farla arrossire.
-S-sei u-uno stupido.. M-mi hai fatto spaventare- disse balbettando in un sussurro, troppo imbarazzata per parlare normalmente.
Shade sorrise. -
Scusa- le disse mentre iniziava a lasciarle caldi baci sul collo. Dopo poco tornò a guardarla negli occhi. Erano vicinissimi.
-Fine.. io ti voglio- le disse mentre si perdeva nei suoi occhi cremisi.
La ragazza sgranò le iridi.
Che cosa? Shade.. che? Non si aspettava che glielo dicesse così e ora. Insomma era presto no? Come poteva perdere la verginità a quindici, QUINDICI anni? Non si sentiva pronta, lo amava, ma non era il momento..
Shade la guardava quasi supplichevole. Non voleva metterle fretta, ma lui non ce la faceva più. La voleva ogni volta che erano insieme, baciarla ovunque, toccarla, poter dire finalmente che era sua.
-Voglio che tu sia mia, MIA e di nessun altro-  disse avvicinandosi alla bocca di lei  -Dimmi che..-
Un rumore sordo di una mano che sbatte sul legno lo interruppe. Qualcuno stava bussando alla porta.
Fine sobbalzò tirandosi su di scatto, con la delusione del povero Shade. Il classico: Salvata dal campanello, anche se qui il campanello non c’era.
-Chi è?!- urlò Shade irritato.
-Sono Omendo principe Shade, posso entrare?- chiese cordialmente il medico dall’altra parte della porta.
Fine scattò in piedi. Meno male, era solo Omendo! La ragazza non lasciò il tempo al principe di rispondere, che aprì la porta sorridendo ancora un po’ rossa in viso.
-Ciao Fine-  le sorrise il vecchio.
-Perdonate il disturbo, volevo solo consegnarti questa.- disse Omendo ai due, rivolgendosi poi a Fine e dandole in mano una busta.
Una lettera? Una lettera per lei? Chissà di chi era! Fine era curiosissima.
-Chi la manda?- chiese con entusiasmo.
Il vecchio non sembrava condividere la sua stessa felicità.
-Viene da Eldor- disse come se fosse una notizia terribile.
Fine rimase immobile. Il suo sguardo divenne serio.
Eldor. Il suo regno. Era ormai da tanti mesi ormai che non tornava. Non sapeva come andassero le cose lì, sapeva solo quello che le aveva raccontato Ian. Il suo regno, il suo popolo, il suo castello le mancavano, le mancavano da morire. Non vedeva l’ora di poter riabbracciare tutti quelli che conosceva. Ma tornare a Eldor voleva dire lasciare Camelot, lasciare Omendo, Rein.. e lasciare Shade.
Il ragazzo dal canto suo era rimasto bloccato, il suo cervello aveva smesso di funzionare. Un solo pensiero vagava nella sua mente: Fine doveva forse tornare a casa?
La ragazza ringraziò il medico che si congedò.
Lei tornò vicino a Shade e gli sorrise forzatamente.
-Ehi, perché quella faccia?- chiese al principe vedendolo perso, ma intuendone il motivo.
-Cosa vogliono da Eldor?- il principe non si fece scrupoli a chiedere quello che voleva sapere.
Fine abbassò lo sguardo sulla lettera. Voleva saperlo anche lei, ma non aveva intenzione di leggerla davanti a lui.
-Ahh, non ti preoccupare! Sicuramente mi chiedono come sto!- disse lei allegra, cercando di nascondere la sua ansia. Shade annuì anche se per nulla convinto.

Un’ora dopo Fine era nella sua stanza. Shade era rimasto in camera sua a sistemare documenti del regno per aiutare suo padre.
La ragazza era seduta sul suo letto con la lettera tra le mani. Aveva quasi paura di leggerla. E se le avessero chiesto di tornare?
 La aprì di scatto prima di cambiare idea.
Cara principessa Fine,
Sono Lulu, la vostra balia. Spero con tutto il mio cuore che stiate bene.
Siamo stati così felici di ricevere una lettera di Ian tempo fa. Diceva che voi stavate bene, in buona salute come sempre, ma che dovevate trattenervi ancora.
Io non so cosa stia succedendo lì a Camelot, né come vadano le cose con il re.. Ma sono sicura, Sicura che non potrete mai fargli del male. Voi non siete così.
Nonostante ciò, nonostante la vostra missione, non credete che sia passato troppo tempo? Qui a Eldor tutti sentono la vostra mancanza, tutti vi vorrebbero riavere tra le vie del regno.
E poi principessa, c’è una cosa di cui vorrei mettervi al corrente prima del vostro ritorno..
Ricorderete di certo il principe Bright, il principe di Elmet. Voi e il principe vi eravate conosciuti da bambini, eravate molto piccoli, ma credo che magari possiate ricordare.
Ecco, Eldor dopo l’attacco di Camelot ha riportato numerosi danni e.. nonostante le nostre innumerevoli ricchezze abbiamo bisogno di aiuto.
Il principe Bright ha chiesto la vostra mano, così che dal vostro matrimonio ne possano beneficiare entrambi i regni, Eldor per avere un supporto economico ed Elmet che avrà finalmente una regina.
Principessa, so che sarete di certo contraria, ma pensateci. Per Eldor.. e soprattutto per Eldor tornate.
Vi aspettiamo a braccia aperte.
Lulu.

Calde lacrime rigavano il volto di Fine. La nostalgia del suo popolo, un matrimonio.. tutto insieme! Doveva tornare?
Presto si addormentò su letto con ancora le guance bagnate di lacrime. La lettera e accartocciata sul cuscino vicino al suo viso. Quella maledetta lettera.

-C’è Fine?- chiese Shade entrando nell’appartamento di Omendo.
Era ora di cena e di solito Fine cenava con lui, o almeno se non lo avesse fatto lo avrebbe potuto avvisare.
-Sì.. ma si è chiusa in camera- disse il vecchio medico con un’espressione un po’ preoccupata indicando la porta della camera della ragazza.
Perché si era chiusa lì dentro? Era forse per.. per quella lettera?
Aprì piano la porta. La vide sdraiata sul letto. Che carina, doveva essersi addormentata.
Si avvicinò piano richiudendo la porta dietro di sé. Si allungò verso il viso della ragazza accorgendosi che era rigato da grosse lacrime. Gli si strinse il cuore. Perché stava piangendo? Cosa era successo?
D’impulso l’avrebbe sicuramente svegliata se non avesse visto un foglio accartocciato sul cuscino di Fine.
Incuriosito lo prese, forse era il motivo del pianto della ragazza.
Lo aprì e iniziò a leggere. Lesse le parole di Lulu lentamente. Finito, rilesse la lettera, e la rilesse ancora come se non capisse quello che voleva intendere. O forse non lo voleva capire?
Rimase immobile, fermo con lo sguardo perso nel vuoto. Non sapeva cosa pensare.
Solo dolore, sentiva solo un forte dolore al petto. L’idea di separarsi da quella ragazza lo stava uccidendo. Non voleva, non poteva resistere senza di lei.
Si girò a guardarla con un’espressione disperata, quasi sofferente.
No, no. Non poteva andarsene. Dentro di lui lo aveva sempre saputo che sarebbe arrivato quel giorno in cui la ragazza sarebbe dovuta tornare a casa, nel suo regno. Eldor aveva bisogno della sua principessa. Ma.. quella principessa era anche la SUA di principessa, non poteva lasciarla andare ora che l’aveva finalmente trovata.
E poi.. Bright? Lei doveva sposare un altro?  No! Perché!? Non Fine, tutte ma non lei!
Strinse i pugni accartocciando il foglio.
Fine si svegliò al sentire lo scricchiolio della carta appallottolata.
Si mise seduta sul letto trovando Shade seduto vicino a lei, con lo sguardo basso e gli occhi coperti dall’ombra dei capelli, fermo immobile con in mano un foglio.
La sua lettera?! Guardò il punto in cui l’aveva lasciata prima di addormentarsi, non c’era.
No! Shade non poteva averla letta! No, ti prego no! Non voleva che lo venisse a sapere così, voleva dirglielo lei, se mai ne avesse avuto il coraggio.
-Te ne andrai?- chiese improvvisamente Shade rimanendo nella stessa posizione, senza muoversi di un centimetro.
Fine non sapeva cosa rispondergli. Lei DOVEVA andarsene, per il suo regno.
-I-io..- le parole le morivano in gola.
Shade si mosse di scatto scaraventandola sfacciatamente sul letto sotto di lui e stringendola forte a sé. Non voleva perderla, non voleva lasciarla, non voleva cederla a nessuno.
-Shade..- disse iniziando a piangere.
-Non voglio lasciarti. Io ti amo!- disse con voce distrutta il principe, stringendola più forte.
Fine continuava a singhiozzare, lasciandosi abbracciare dal ragazzo che amava.
-Non andartene.. non lasciarmi..- iniziò a sussurrare Shade come in tranche.
Fine non sapeva cosa dirgli o fare. Continuava a piangere, non riusciva a trattenersi.
Ma lei doveva tornare a casa, doveva seguire il suo cammino e il suo cammino andava verso Eldor, verso il principe Bright.. e lontano da Shade.






Ciao :D
No, questo capitolo non mi piace.. è triste D:
Beh però la storia deve continuare no? Quindi una parte triste e una specie di Addio ci vogliono per poi avere un lieto fine.. 
Spero vi sia piaciuto.. e .. spero di non aver fatto piangere nessuno.. (io lo ammetto mi sono un po' intristisa.. ok ho pianto!)
Aspetto i vostri commenti.
Un bacione grande, al prossimo capitolo.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** ADDIO - Ci rivedremo? ***


ADDIO – CI RIVEDREMO?

La mattina seguente non era delle più belle.
Beh sì, il sole splendeva, il cielo era di un celeste brillante, ma.. come dire.. si sentiva nell’aria che qualcosa non andava. C’era tristezza in giro.
Omendo entrò piano nella stanza di Fine senza bussare.
Trovò la ragazza stretta al petto del principe Shade, che dormivano profondamente. La ragazza dai capelli rossi aveva ancora gli occhi bagnati dalle lacrime della sera prima. Il vecchio aveva sentito tutto. Chi mai non si sarebbe messo ad origliare quando la tua coinquilina si chiude nella sua stanza e il principe, nonché il “fidanzato”, entra e rimane lì con lei? Sospettava che c’entrasse qualcosa con quella lettera, anzi ne era certo.
Prese il foglio accartocciato e si mise a leggerlo in silenzio. La cosa non lo sorprendeva. Se lo aspettava che la ragazza sarebbe dovuta tornare, ma ci era rimasto di sasso per la faccenda del matrimonio con il principe Bright.
Lasciò i due ragazzi abbracciati e uscì dalla camera.

Era pomeriggio inoltrato.
Fine era in camera sua. Stava riempiendo una valigia di cuoio con una lentezza sorprendente. Aveva uno sguardo basso, cupo, sembrava quasi non accorgersi di quello che faceva.
Infilò i suoi vestiti, i libri che si era portata dietro e quelli che Omendo le aveva regalato. Mise anche alcuni oggetti e cianfrusaglie varie che aveva comprato lì a Camelot. Insomma tutte le sue cose.
Si era decisa a partire. Non voleva, non lo voleva per niente, come non voleva quel Bright o chiunque fosse. Voleva solo e soltanto Shade.

Era tutto il giorno che Shade era di pessimo umore. Anzi diciamo che di umore non aveva per niente. Non spiccicava una parola, aveva uno sguardo completamente assente, non prestava attenzione a quello che faceva. Era.. uno straccio.
Suo padre lo raggiunse in camera.
Il ragazzo era seduto al tavolo ancora con il pranzo davanti.
Huter lo fissò stranito. Possibile che fosse lì dall’ora di pranzo? Ancora con il piatto pieno? Shade stava muovendo un oliva con la forchetta, proprio come fanno i bambini quando non vogliono mangiare e si mettono a giocare. Aveva uno sguardo perso nel vuoto, non si era nemmeno accorto della presenza del padre.
Sobbalzò quando Huter gli mise una mano sulla spalla.
-Che hai figliolo?- chiese il re preoccupato. Non aveva mai visto Shade così. Che si stesse prendendo un malanno?
Shade si alzò e andò alla finestra.
-Niente- disse freddo.
Huter lo scrutò bene. No, qualcosa aveva! Quello non era suo figlio.
-Shade, sono tuo padre, ti conosco. Dimmi che cos’hai. Stai male?-
Shade strinse i pugni. No, non stava male: stava peggio.
-Sì! Sì, sto male, ok?! Sto malissimo! La ragazza che amo deve andarsene, deve tornare nel suo regno che chissà quanto dista da qui! E per di più deve sposare un tizio che nemmeno conosce!-  gli urlò in faccia in preda alla disperazione voltandosi di scatto.
-Ma.. sono cose che succedono, no? Passerà..- disse poi calmandosi e tornando a guardare fuori dalla finestra.
Passerà vero?
Huter si avvicinò al figlio. Gli circondò con un braccio le spalle. Voleva stargli vicino, in fondo era sua padre. In teoria i discorsi sull’amore o roba simile era compito di una madre.. ma in questo caso lui avrebbe fatto da entrambi.
-No, figliolo. Non passerà. Ho visto come la guardi.. l’amore vero viene una volta sola- 
Shade abbassò lo sguardo.
-Ma non posso chiederle di restare per me.. sarei un egoista. Lei ha un regno-  quello che diceva era giusto, ma in realtà anche lui voleva non farla andare via. Era la sua Fine, la sua principessa.
Il re non sapeva cosa dire. Strinse il figlio ancora di più, come per farlo star meglio.
Ma Shade non stava meglio. Stava sempre peggio.

Nella camera della principessa di Camelot due ragazze erano sedute sul letto a baldacchino. Un silenzio sofferente aleggiava per tutta la stanza.
Una ragazza dai capelli azzurro cielo era il lacrime davanti a una con i capelli rosso fuoco.
Rein ogni tanto lasciava andare un singhiozzo rumoroso. Non voleva saltarle addosso e abbracciarla urlandole di non andarsene, di restare a Camelot. Sarebbe stato da egoisti.
Fine era andata a trovarla nella sua stanza e, anche se a malincuore, le aveva raccontato tutto.
-Quando?- chiese Rein in un sussurro cercando di non scoppiare da un momento all’altro.
Fine abbassò lo sguardo. Come glielo diceva ora? Prese un bel respiro.
-Domani mattina- rispose senza guardarla negli occhi.
Rein sgranò le iridi turchesi. “Domani mattina”?! P-perché? Perché così presto? No, non era giusto. Non voleva. Era la sua migliore amica!
-M-mi mancherai- disse tra i singhiozzi.
Fine aprì le braccia in segno di volerla abbracciare. Aveva capito che l’amica si stava trattenendo per non rendere tutto ancora più difficile, ma era difficile comunque.
Rein le saltò addossò. Le due ragazze si strinsero forte. Non volevano lasciarsi proprio ora che erano diventate così amiche, così sorelle.
-E.. e Shade?- chiese la principessa di Camelot staccandosi piano.
Fine perse un battito. Sentire quel nome in quel momento la faceva stare davvero malissimo.
-Io..- non riuscì a continuare la frase.
-Non gli hai detto che parti domani vero?- capì subito l’altra.
Fine non si stupì che Rein avesse capito al volo. Ormai si parlavano a sguardi.
Annuì flebilmente.
Rein stette in silenzio, nemmeno lei sapeva o aveva qualcosa da dire. Voleva solo che Fine non partisse, che Shade non soffrisse, e che.. un momento! E Ian? Era davvero egoista, ma non poteva fare a meno di pensare se anche Ian se ne dovesse andare.
-Fine.. e.. Ian?- chiese cose se avesse paura di fare brutta figura.
La ragazza sorrise.
-Stai tranquilla. Non permetterò a Ian di lasciarti. E.. beh, se vorrà venire con me, sicuramente dopo poco farà ritorno. Non credo proprio che voglia lasciarti- le disse con un sorriso sincero. Non voleva rattristare anche la sua migliore amica.
Rein ricambiò il sorriso un po’ sollevata, ma comunque a pezzi.

Fine si svegliò come sempre di malavoglia con il sole in faccia.
Si mise seduta sul letto con un’espressione vuota. Era il giorno della partenza.
Non aveva visto Shade dalla mattina prima, dopo che si erano svegliati. Ma non intendeva comunque vederlo, non ora. Non ora che stava per partire. Era solo una questione di qualche ora, forse due ore. Avrebbe salutato Omendo, Rein, loro lo sapevano. Ma lui no, Shade non avrebbe dovuto saperlo. Era meglio così. Forse l’avrebbe odiata, si sarebbe arrabbiato, ma almeno sarebbe riuscita ad andarsene. Se Shade fosse stato lì a salutarla forse Fine non sarebbe nemmeno riuscita a salire a cavallo.
Era seduta con Omendo a fare colazione. Aveva appena finito di mangiare e lavò il suo piatto.
Omendo la guardava senza dire una parola. La ragazza si voltò e gli sorrise piena di tristezza, nostalgia.
-È ora dunque?- chiese il vecchio capendo che il sorriso di Fine voleva dire: “Devo andare”.
Fine annuì debolmente.
Il vecchio medico l’aiutò a portare fuori i bagagli. Insieme li legarono ad un cavallo che avrebbe accompagnato la principessa a casa. Dopodiché i due si guardarono.
Omendo era stato come un.. nonno per lei. Le aveva insegnato tante cose, l’aveva resa più matura. Sorrise immaginandosi Omendo e Lulu insieme, sarebbero stati una bella coppietta.
La ragazza lo abbracciò forte.
-Mi mancherai- gli disse.
-Anche tu, Fine. Mi raccomando, fai la brava principessa- le rispose il vecchio con le lacrime agli occhi. Eh, già anche lui sapeva piangere allora.
-FINE!- una Rein ancora in vestaglia si era catapultata fuori dal castello molto agitata.
-Sei crudele!-  le urlò contro iniziando a piangere.
Fine si sentì morire. Perché le diceva quelle cose? Possibile che avesse cambiato opinione quella notte?
-Cos’è volevi andartene senza nemmeno salutarmi per l’ultima volta?!- le disse mentre le corse incontro per abbracciarla.
La ragazza si tranquillizzò. Meno male era solo per quello. Accidenti che spavento! Per un attimo aveva pensato al peggio.
-Ti voglio bene- si dissero entrambe.
La ragazza dalla chioma color fuoco si voltò verso il suo cavallo.
-Fine-  la chiamò Rein  –Sei sicura.. di non voler salutare Shade?- chiese titubante.
Fine sorrise amaramente.
-Sì, sono sicura-
-Ma...-
-Rein, se Shade fosse qui sarebbe tutto troppo difficile! Non riuscirei nemmeno a dare le spalle al castello. Non.. non riuscirei a dirgli addio.. non ne sarei capace- disse cercando di trattenere le lacrime. Si era promessa di non piangere, non voleva piangere.
Rein annuì. In fondo la capiva.
-Ehi principessina!- si sentì chiamare da una voce troppo familiare.
Fine si voltò sorridendo.
-Ian- sorrise.
-Allora è deciso?- chiese mettendole una mano sulla spalla.
La principessa annuì.
-Bene.. allora aspet..-
-No!-  lo interruppe. Aveva capito cosa voleva dire Ian. “Aspetta che vengo anche io”. No, non glielo avrebbe permesso. Lui voleva rimanere e lei lo sapeva.
-Tu rimarrai qui. Qualcuno deve tener d’occhio Rein, no?- disse facendo l’occhiolino a entrambi.
Ian protestò inizialmente ma poi si arrese. Ormai la conosceva, non c’era niente da fare.
-Sta attenta- le raccomandò Omendo una volta che fu salita a cavallo.
-Oh, accidenti! Mi sembri Lulu- rise lei. -Mi mancherete, mi mancherete tutti- sorrise poi.
Rein, Ian e Omendo ricambiarono il sorriso. Rein piangeva a dirotto e Ian la stringeva.
-Rein.. di a Shade di perdonarmi-
Detto questo fece voltare il cavallo e mosse le briglie. Il cavallo partì al galoppo per poi proseguire in una corsa sfrenata.
Fine voleva allontanarsi il prima possibile, prima che la voglia di tornare a Camelot si rifacesse viva.
Una lacrima si fece largo sul suo volto.
Addio Shade.. addio amore mio.

 






Ehmm.. ecco.. io.. ok va bene! Insultatemi ! Fatelo ! Me lo merito!
Davvero mi diaspiace tantissimo, sono stata proprio imperdonabile..
è che tra gli impegni di scuola e  di pallavolo ci si è messo pure il computer a fare l'ubriacone.. (ok sono stata io a mandarlo in tilt.. :P)
Davvero scusate! Cercherò di essere più puntuale adesso.
Intanto però mi è venuta l'ispirazione per la prossima storia :D
Comunque chiedo anche scusa a tutte le autrici a cui non ho recensito i capitoli (tiratemi pure una sberla virtuale).
Volevo solo dire che ho letto tutti i nuovi capitoli e le nuove storie e sono tutte, TUTTE bellissime! Aggiornate presto :) (Fine del momento "recensione-pubblica-comune xD)
Un bacione a tutte! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** ELDOR - Quello che darei per riaverti vicino a me? ***


ELDOR - QUELLO CHE DAREI PER RIAVERTI VICINO A ME?

Era ora di pranzo ormai. Fine era partita da circa due ore.
Il principe Shade stava girando nervosamente per la stanza. Dov’era Fine? Di solito a quell’ora era con lui. Dovevano pranzare.
Uscì dalla camera diretto all’appartamento di Omendo per chiamare la ragazza.
Nel corridoio trovò Rein. La ragazza si era cambiata da un po’. Indossava uno dei suoi eleganti vestiti celesti.
La guardò meglio. Aveva uno sguardo spento, perso. Era appoggiata al muro e fissava fuori dalla finestra. Ma che? I suoi occhi erano rossi e lucidi. Quindi.. aveva appena pianto. Ma perché?
Il primo pensiero fu Ian. Quel tipo doveva sicuramente averle fatto qualcosa.
-Rein- la chiamò freddo.
La ragazza si voltò di scatto. Non lo aveva sentito arrivare.
-Fratellone.. ciao..- disse lei titubante. Come si doveva comportare? Se le avesse chiesto di Fine?
-Perché hai pianto?- chiese diretto al punto. Suo fratello era sempre stato diretto. E ora come gli diceva che stava così perché Fine era partita? Perché era partita per sempre.
-I-io non ho pianto. È-è il polline- si inventò al momento asciugandosi gli occhi.
Shade la fulminò con lo sguardo.
–Non mentirmi-
La principessa abbassò lo sguardo. E ora?
-è colpa di Ian vero?- chiese lui alzando il tono di voce. Quante gliene avrebbe date a quel tizio!
-No, non è per lui- disse la sorella.
Shade si calmò. Era la verità, Ian non c’entrava. Conosceva sua sorella, e sapeva che non stava mentendo. Ma allora.. perché? Cosa era successo?
-E allora?- la incitò. Diamine perché non parlava.
-È.. è per Fine..- e va bene, glielo avrebbe detto. In fondo prima o poi doveva dirglielo, lo avrebbe scoperto.
Shade si irrigidì. Fine? Perché? Che era successo? Aveva forse letto anche lei la lettera?
-Che è successo a Fine?!- chiese senza esitazioni.
Rein si voltò dall’altra parte. Non aveva il coraggio di dirglielo in faccia. Lo avrebbe distrutto.
-Rein, parla!-
-Fine se n’è andata!- urlò la ragazza prendendo tutto il coraggio che aveva. Delle lacrime le iniziarono a rigarle il viso senza che se ne accorgesse.
Shade sgranò gli occhi incapace di fare altro. Che? Non aveva capito bene forse. Che voleva dire che Fine.. se n’era andata?
-C-cosa?-
Rein si voltò finalmente verso il fratello.
-Fine è tornata nel suo regno.. per sempre-
Shade non riusciva a pensare, non riusciva a capire quella frase. Non collegava le parole.
Si sentì morire. La ragazza che amava se n’era andata? E perché lui lo veniva a sapere adesso? Perché Fine non gli aveva detto nulla? PERCHÈ?
Rein capì tutte quelle domande negli occhi di Shade.
-Shade.. lei non ha voluto dirti niente perché..-
-Sta zitta! Non voglio sapere nulla!-  le urlò in faccia in preda all’ira.
Rein indietreggiò.
-Lo sapevo! Sono un idiota! Si è solo presa gioco di me! È una stupida!- il principe era furioso, confuso, disperato. Sapeva che tutto quello che aveva detto non era vero, ma doveva darsi una spiegazione sul perché fosse partita così, di punto in bianco.
-Shade non ha voluto dirti nulla per non farti soffrire- cercò di calmarlo Rein.
Shade scosse la testa. Stava piangendo. I suoi bellissimi occhi cobalto erano tutti pieni di lacrime. Già, quante lacrime aveva versato per quella ragazza. Non aveva mai pianto per nessuno, nemmeno per sua madre, in fondo lui doveva essere forte, per la sua famiglia. E allora perché per quella ragazza non riusciva a trattenersi?!
-Lei.. se tu fossi stato lì a salutarla sarebbe stato tutto più difficile..-
Era vero, Shade capì che era vero. Ma non era giusto. Lui avrebbe così tanto voluto salutarla, stringerla per l’ultima volta.
Anzi no, non avrebbe mai voluto lasciarla andare. Mai.

-Oh, principessa Fine!-
Fine era appena arrivata a Eldor. Il suo regno, sì le era mancato.
Per le tre ore di viaggio non aveva fatto altro che pensare a Shade e a Camelot, ma ora che era lì, a casa sua, si rendeva conto che era felice, felice di rivedere la sua famiglia, quella che l’aveva cresciuta: il suo popolo.
Una donna abbastanza anziana, dai capelli grigi e con lo sguardo felice tanto da avere le lacrime agli occhi, le stava correndo incontro. Le saltò addosso abbracciandola forte.
-Lulù.. così mi strozzi..- cercò di dire la ragazza e di mostrarsi contraria. Ma anche lei in fondo era felice di rivedere la sua adorata tutrice.
-Perdonatemi principessa. Oh, come state? Com’è andato il viaggio? Ah, non siete cambiata di una virgola.- iniziò a dirle la balia. Era fuori di se dalla gioia. Riavere la sua principessa a casa era un sogno.
Nei due giorni che seguirono Fine raccontò a Lulu tutto quello che la tata voleva sapere. Le parlò di Camelot, di com’era arrivata lì, del medico che l’aveva ospitata, di Shade, di Rein, di Huter e di come si era resa conto che forse ucciderlo non era la cosa giusta.
Era andata a salutare tutti gli abitanti di Eldor, aveva girato ogni singola via del suo regno, non era cambiato nulla per fortuna.
Quel pomeriggio Fine era nel giardino del palazzo. Lulu le aveva appena portato il Tè.
Fine sorrise. Anche se l’odiava gli era mancata l’abitudine di Lulu di farle bere il Tè a quell’ora con la scusa che rendeva bella la pelle e calmava i nervi.
Ora c’era solo una faccenda da risolvere: il matrimonio.
-Lulu.. cos’è questa storia del principe Bright?- chiese senza farsi scrupoli.
La balia ebbe un brivido. Come poteva affrontare quell’argomento? Sicuramente Fine sarebbe andata su tutte le furie.
-Beh principessa.. è come le ho scritto nella lettera.- disse Lulu un po’ incerta.
Fine annuì.
La vecchia tutrice sgranò gli occhi. Perché la principessa non diceva nulla? Perché non protestava o non urlava come si aspettava?
Fine dal canto suo non aveva ne voglia ne motivo di protestare. Era per il suo regno no? Lei avrebbe fatto di tutto per Eldor. E poi.. Shade non era lì. Non potevano sposarsi.. non potevano..
Lulu capì a cosa stava pensando la principessa. Le aveva raccontato del principe di cui si era innamorata. In primo amore di Fine.
-Il principe Bright verrà a breve per farvi visita- disse neutra la balia.
-D’accordo- annuì la principessa con tono distaccato.

Era passata circa una settimana dall’arrivo di Fine a Eldor.
Si trovava bene lì, quella era la sua vera casa, ma.. le mancava qualcosa. Non era più la stessa ragazza allegra e spensierata di sempre. Le mancava l’unica persona che avesse mai amato: Shade.
Uno di quei pomeriggi Fine era come sempre in giardino. Adorava il cortile del suo palazzo, le era sempre piaciuto. Pieno di rose di ogni tipo e diverse varietà di fiori rigogliosi. Lei si sdraiava sempre in posti diversi del giardino, anche dove non poteva visto l’impegno dei giardinieri.
Era distesa su una parte di erba a est del palazzo. Vicino a lei c’era una bellissima siepe e un cespuglio di rose rosse ben curate.
La ragazza aveva gli occhi chiusi e inspirava tranquillamente il dolce profumo dei fiori.
D’un tratto quella tranquillità svanì. Un rumore impercettibile di passi l’aveva messa all’erta. Inizialmente fece finta di nulla rimanendo in ascolto. Poi, sentendo il rompersi di un rametto a terra, si rese conto che qualcuno la stava osservando.
Si alzò e si mise seduta.
-Chi sei?- chiese senza scomporsi o dare l’impressione di essere spaventata.
Niente, silenzio.
-Andiamo so che sei qui, vieni fuori- disse iniziando a scaldarsi. Fine non aveva un briciolo di pazienza.
Una sagoma si fece largo da dietro un tronco alla sinistra della siepe. Man mano che si avvicinava Fine riuscì ad osservare meglio la persona che le si presentava davanti.
Un ragazzo della sua età più o meno, con scompigliati capelli color grano, un po’ appiattiti da una semplice corona. Aveva due occhi rosso fuoco, simili ai suoi ma un po’ meno brillanti. Indossava un completo bianco non molto elaborato ma con bordi ricamati d’oro e bottoni di pietre. Un lungo mantello rosso gli ricadeva dalle spalle fino quasi ai piedi.
Ok, era davvero un bellissimo ragazzo.
Ma chi era?
Il giovane dopo aver raggiunto la principessa si inginocchiò di fronte a lei per guardarla bene in faccia.
-Avete un udito davvero invidiabile, principessa.- le sorrise lui.
Fine arrossì un po’. Visto da vicino quel ragazzo era ancora più bello. Sembrava un angelo.
Lo sconosciuto le prese una mano e se la portò alla bocca facendo in baciamano. La principessa avvampò del tutto e ritrasse di colpo la mano.
-Chi siete?- chiese lei un po’ in agitazione.
Il ragazzo sorrise.
-Principessa Fine, io sono il principe Bright-.

A Camelot intanto i giorni erano trascorsi abbastanza tranquilli, ma non per gli animi di tutti.
Ian era in pensiero, si chiedeva se la sua amica fosse arrivata sana e salva. Rein era sempre più giù di corda, le mancava terribilmente la sua amica.. e che dire di Shade?
Beh lui non era più lui. Era cambiato radicalmente: era sempre di pessimo umore, scontroso con tutti e per di più non riusciva più a fare un allenamento decentemente.
Sentiva la mancanza della presenza di Fine dietro di sé ad osservarlo.
Voleva rivederla, la rivoleva, la rivoleva tra le sue braccia, rivoleva la sua bocca, le sue labbra, il suo corpo, la sua principessa. Ma soprattutto non voleva che la avesse un altro.
A fine allenamento si diresse verso la sua stanza.
Dopo una doccia veloce si sdraiò sul letto a fissare il soffitto.
Fine…
Preso da una voglia irrefrenabile di riprendersi ciò che era suo, si alzò di colpo e si diresse all’armadio. Tirò fuori qualche abito a casaccio e una borsa. La riempì delle cose indispensabili aggiungendoci più tardi delle provviste.
Fine era sua, né di Eldor, né di quel Bright, né di nessun altro. Era sua e basta.
Non era tipo da accettare di perdere quello che gli apparteneva, quello che voleva.
Se la sarebbe ripresa, questo era certo.







Ciao :D
Come promesso sono più puntuale oggi :P
Ma Shade non è bellissimo?! (scusate.. #sclero-time)
Comunque... allora, la storia come avrete notato si sta avvicinando alla fine.. non so quanti capitoli ancora ci saranno.. ma non moltissimi.
Ho già in mente la nuova storia, non vedo l'ora di iniziarla.
Intanto  spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere :D
Il solito super mega iper extra bacione grandissimo!



 

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** TU, IO E IL NOSTRO AMORE - Riuscirò a impedire questo matrimonio? ***


TU, IO E IL NOSTRO AMORE – RIUSCIRÒ A IMPEDIRE QUESTO MATRIMONIO?

Era passata circa un’ora dalla decisione improvvisa di Shade di andare a Eldor a riprendersi Fine.
Aveva appena finito di cenare. Aveva ordinato il doppio della solita cena con la scusa che era affamato. Quello che aveva avanzato lo aveva accuratamente messo nella borsa per il viaggio.
La porta si aprì di colpo. Una ragazza dai fluenti capelli azzurri si catapultò nella stanza con un’espressione arrabbiata. Ok, diciamo che era su tutte le furie.
-Accidenti Shade! È passata più di una settimana da quando Fine è partita, e tu che fai?! Te ne stai qui a piangerti addosso. Ti arrendi così? Sei un pappamolle!- Rein non aveva nemmeno bussato, neanche un “ciao”.
-Rein..- provò a fermarla Shade. La ragazza però sembrava non sentirlo per niente.
-Pensavo che fossi innamorato di lei! E invece? Al primo ostacolo di butti a terra? Mi hai deluso, credev..-
-REIN!- le urlò finalmente per farsi sentire.
La principessa si bloccò di scatto. Che c’è?! Che voleva?!
-Per cosa credi che stia preparando la borsa?- chiese sarcasticamente indicando la borsa con vestiti, armi e provviste varie.
-oh..- riuscì solo a dire la sorella. Che figura, e lei che aveva pensato che il fratello si fosse arreso all’idea di aver perso Fine.
Rein sorrise.
-Riprendila e riportala da noi-

-Buongiorno principessa Fine!- urlò allegra Lulu entrando nella camera della principessa.
Fine si girò dall’altra parte coprendosi con le coperte. Uffa, a Camelot nessuna la svegliava così!
-Oh, su principessa. Non vorrete dare una cattiva impressione al principe Bright!-
Già.. Bright. Il giorno prima aveva avuto modo di conoscerlo. Beh si erano solo presentati e avevano parlato, ma lo stretto necessario. Gli aveva mostrato la sua stanza e si erano lasciati vista la tarda ora. Quel giorno invece avrebbe dovuto conoscerlo per bene. Che noia.
Un’ora dopo era bella e pronta, lavata e vestita. Indossava un abito per i suoi gusti troppo elegante, anche s in confronto a quelli di Rein semplicissimo. Era di un rosa chiaro con la gonna a balze di varie tinte di rosa, le arrivava un po’ sopra le ginocchia, e portava delle graziose ballerine, fortunatamente senza tacco.
Si diresse a fare colazione.
Trovò il principe Bright in tutta la sua bellezza già seduto a tavola. Il ragazzo sorrise quando la vide.
-Buongiorno Principessa.-
-Buongiorno. P-perdonatemi sono in ritardo- disse lei un po’ imbarazzata.
Il ragazzo scosse la testa in segno di non preoccuparsi.
Tra una chiacchiera e l’altra fecero colazione. Dopodiché si diressero in giardino.
Camminarono per un bel po’ in silenzio. Improvvisamente il giovane interruppe quell’atmosfera di imbarazzo che si era creata.
-Principessa Fine.. cosa ne pensate di questo matrimonio?- chiese con pochi indugi.
Fine si irrigidì. E ora come poteva rispondere a quella domanda?
Sono completamente contraria! Io amo un altro ragazzo, e non vorrei mai e poi sposarmi con te, nemmeno ti conosco!
Quanto avrebbe voluto rispondergli così!
-Beh.. ecco.. per il mio regno farei di tutto..- disse rassegnandosi alla dura verità. Per Eldor avrebbe dato la vita. In onore dei suoi genitori.
Bright notò l’espressione triste della ragazza. Era comprensibile, sicuramente non voleva sposarsi con lui, non si conoscevano nemmeno.
Del resto anche lui non è che fosse felice di sposare una perfetta sconosciuta. Non l’amava. Certo, era una bellissima ragazza.. ma non si poteva definire amore la simpatia che provava per lei.
-Io ne farei a meno- disse lui guardando l’orizzonte.
Fine alzò lo sguardo verso di lui sorpresa. Pensava che non vedesse l’ora di sposarsi. Sembrava uno quei figli di papà che pensano solo alle donne.
-Non fraintendete, non è per voi. Siete una bellissima donna. Ma.. non sono pronto per sposarmi, non voglio passare il resto della vita con una persona che non amo con tutto me stesso..- cercò di giustificarsi il principe per non offendere Fine.
La ragazza sorrise. Anche lui la pensava come lei! Meno male. Aveva pensato al peggio. Quindi.. quel matrimonio si poteva evitare? Sì, ma chi avrebbe aiutato Eldor finanziariamente? Anche se si fosse mai potuta sposare con Shade, Camelot, non era abbastanza potente da coprire le spese del regno.
-Anche io la penso come voi- gli sorrise.
-Chi è?- chiese Bright fissandola curioso.
-Chi?-
-L’uomo a cui state pensando-
Fine arrossì violentemente. Era così evidente che stava pesando a Shade? Santissimi numi che figura!
-M-ma io..-
Bright rise di gusto. Quella ragazza era davvero buffa!
-Scusate, ma avevate un’espressione così assorta che ho pensato che steste pensando ad un uomo- Era incredibile come quel ragazzo capiva la situazione.
-E-ecco.. sì, stavo pensando ad un ragazzo..- disse lei mettendosi a guardare il cielo.
-Siete innamorata di lui?-
-Sì- rispose Fine meccanicamente -M-ma non può funzionare. Lui è il principe di un altro regno. Suo padre non è esattamente la persona che adoro di più.. e poi sicuramente ora.. mi odia.- disse assumendo un’espressione piena di dolore.

Shade cavalcava, cavalcava da ore ormai.
Era partito in piena notte. Si era studiato bene le carte per raggiungere Eldor. Anche se era buio era riuscito a prendere le strade giuste.
Ora finalmente era mattina e il sole splendeva e Shade riusciva a vedere bene la strada. Passò un immenso bosco, varie pianure, diversi villaggi. Spesso si fermò a chiedere indicazioni per sicurezza.
Non aveva detto nulla a suo padre. Sicuramente glielo avrebbe impedito, Fine aveva i suoi doveri e lui non poteva oltrepassarli. Ma era più forte di lui. Non avrebbe mai rinunciato alla sua principessa.
Arrivato su una collina piena di erba e fiori vide le torri di un castello. Cavalcò per pochi minuti fino a che non riuscì a distinguere bene un enorme castello dalle numerosi e chiare torri. Sembrava un palazzo magico, di quelli delle fiabe.
Ai piedi del castello vi era un numeroso villaggio. Le casette erano tutte ben tenute e accoglienti. Vedeva molta gente andare in giro, sembravano formiche.
Preso da un forte entusiasmo fece galoppare il cavallo in direzione di quel regno che tanto aveva cercato.
Arrivò presto ai piedi del palazzo. Ci girò un po’ intorno, tanto per orientarsi. Si trovava nel cortile.
Scese dalla sua cavalla, che legò a un tronco di uno degli alberi che si trovavano nel cortile.
Si guardò intorno. Alla sua destra il castello e alla sua sinistra una distesa verde.
Scorse in lontananza due sagome in piedi che gli davano le spalle. Doveva cercare Fine, perché stava lì?!
Il suo corpo si mosse quasi da solo. Perché aveva come l’impressione che avesse già trovato la sua principessa?
Man mano che avanzava verso quelle figure riconobbe i capelli color fuoco di Fine.
Si fermò. Finalmente. Era lì davanti a lui. Aveva ritrovato la ragazza che amava e.. Ehi! Ci vedeva doppio o lì c’erano DUE persone?
Spostò lo sguardo da Fine a.. chi era? Era un tipo alto biondo con un mantello rosso da super riccone. E stava sorridendo così sdolcinatamente alla sua Fine. Che cavolo voleva.. era forse.. ma sì era ovvio. Quello doveva essere il famoso principe Bright di Elmet o come cavolo si chiamava quel regno. Era stato promesso in sposo alla principessa Fine come le era stato scritto nella lettera. Neanche morto Shade avrebbe permesso una cosa simile!
Preso da una rabbia impulsiva e incontrollabile si avvicinò a grandi passi.
Intanto i due ragazzi non si erano accorti dell’arrivo del principe Shade.
Fine poco prima aveva iniziato a piangere silenziosamente continuando a ripetere “mi odia..mi odia”.
Bright le posò una mano sulla spalla comprensivo.
-Fine, sta tranquilla. Sono sicuro che lui non..-
Il ragazzo fu bruscamente interrotto da un pugno improvviso in faccia. Sentiva bruciare il labbro inferiore e le zigomo pulsargli.
Indietreggiò di un passo per la forza di quel gesto ritrovandosi davanti a sé non più Fine, ma un ragazzo probabilmente della sua età dai capelli color cobalto tutti spettinati e uno sguardo davvero arrabbiato.
Fine era rimasta paralizzata con gli occhi sgranati. Stava sognando? Q-quello era.. Shade? che ci faceva lì?
Almeno lei sapeva chi fosse quel ragazzo, Bright invece non capiva nulla. Perché quel tizio gli aveva appena tirato un cazzotto davvero potente? E soprattutto chi diavolo era?
-S-shade- disse Fine senza nemmeno accorgersene. Era davvero incredula. Non le sembrava vero di avere Shade, il suo Shade davanti a sé.
Il ragazzo non si voltò nemmeno a guardarla. Continuava a fissare insistentemente il ragazzo davanti a sé.
-Non azzardarti a toccarla.- sibilò il principe di Camelot. Detta così sembrava proprio una minaccia. Ok, lo era.
Fine lo guardava senza spiccicare parola. Non sapeva cosa dire. Guardava il suo principe quasi sognante. Era venuto lì per lei? Gli mancava? Allora forse non la odiava? Quante domande avrebbe voluto fargli.
 -Si può sapere chi diavolo sei?!- chiese Bright arrabbiato. Come si permetteva quel tipo di prenderlo a pugni, parlargli così e dargli ordini!
-Mi chiamo Shade. Sono il principe di Camelot.- disse scandendo bene le parole.
-Bene, e per quale motivo Sua Maestà è qui?- chiese irritato Bright sottolineando Sua Maestà con una nota di ironia nella voce.
Shade si infastidì molto di quella frase.
-Per spedirti all’altro mondo!- lo fulminò mentre gli tirò un potente gancio destro allo stomaco, che fortunatamente il principe Bright riuscì a schivare.
Subito ne seguì un altro e un altro ancora fino a quando non riuscì a colpirlo in pancia.
-Shade, no!- urlò Fine correndo vicino a Bright che si era inginocchiato a terra.
Il ragazzo non la sentì neppure ed estrasse la spada dal fodero puntandola davanti a Bright.
Il principe di Elmet alzò lo sguardo verso lo sconosciuto, non aveva paura, ma era confuso. Perché quel principe ce l’aveva con lui? Un momento!
-È il principe di un altro regno. Suo padre non è esattamente la persona che adoro di più.. e poi sicuramente ora.. mi odia.- aveva detto Fine. Che quel principe sia proprio il ragazzo di cui parlava lei?
-Non ti permetterò di sposarla, chiaro!? Lei è la mia donna, quindi fa un altro movimento e sei un uomo morto- sibilò tra i denti Shade.
Fine finalmente prese la parola. Shade non la odiava, era felice che fosse lì per lei, per impedire il matrimonio. Ma come al solito aveva frainteso tutto. Bright non voleva sposarla, anche lui era contrario, se l’erano detto prima.
-Shade fermati! Non è come pensi- provò a farlo ragionare un attimo.
-Tu sta zitta! Stanne fuori- le disse senza nemmeno guardarla.
-Ma se ti potessi spieg..-
-Ho detto stanne fuori!- le urlò in malo modo.
Fine non aveva parole. Perché diamine la trattava così ora?!
D’istinto gli tirò uno schiaffo. Uno schiaffo in piena guancia. Non ci aveva pensato su, lo aveva fatto e basta.
Shade la fissò senza parole portandosi una mano alla guancia schiaffeggiata.
-Sei uno stupido! Non hai capito niente come al solito!- gli disse iniziando a singhiozzare. Possibile che Shade avesse sempre quel caratteraccio?
-Sei venuto qui per me. Mi vedi e non mi saluti nemmeno? Ti fiondi a picchiare la prima persona che vedi senza nemmeno avermi detto Ciao, senza nemmeno avermi abbracciata, avermi detto che ti sono mancata! Sei uno stupido!- gli urlò contro mentre si lanciava tra le sue braccia stingendosi al suo petto.
Shade fece cadere la spada a terra stringendo la ragazza a sé. Quanto gli era mancato quel contatto, quanto gli era mancato il poterla stringere così, quanto gli era mancata lei! perchè era sempre accecato dalla gelosia da non accorgersi di avere la cosa più importante della sua vita lì vicino? Solo ora si rendeva conto di averla voluta stringere fin da quando l'aveva vista da lontano.
-Perdonami- le sussurrò all’orecchio.
Fine sorrise. Dopo poco si staccò da Shade per avvicinarsi a Bright. Lo aiutò ad alzarsi.
Ora Bright aveva capito tutto. Quello era proprio il principe di cui Fine gli stava raccontando. Mica male il ragazzo, aveva una forza sorprendente.. e un caratteraccio.
-Shade, lui è il principe Bright e ti pregherei di non prenderlo a pugni ancora- disse sarcasticamente lei.
-Invece lui è Shade, il ragazzo di cui vi stavo parlando- disse rivolta a Bright arrossendo un po’.
Shade lo guardò in cagnesco. Bright capì i sentimenti del ragazzo. Sicuramente pensava che fossero rivali in amore.
-Principe Shade- disse facendo un modesto inchino –credo che avremo diverse cose di cui parlare, iniziando dalla quastione del matrimonio-









Buona sera! Come state?
Shade è arrivato a Eldor e ha ritrovato Fine! Che teneri *-*

Prima che mi dimentico, devo dire una cosa importante. Allora:
siccome per queste vacanze di pasqua parto e vado al mare non so se riuscirò a mettere spesso i capitoli.
Io mi porto dietro il computer e mi porterò avanti a scrivere così poi li metterrò puntualmente ogni giorno quando torno e avrò la linea a internet.
(poi se trovo la linea pure lì ben venga, li metterò al momento :D)
Comunque se non riuscissi a metterli in queste vacanze vi auguro in anticipo BUONA PASQUA :D
Un bacione a tutte

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** E SE.. - Nessuno è mai come sembra? ***


E SE.. – NESSUNO È MAI COME SEMBRA?

-Principe Shade- disse facendo un modesto inchino –credo che avremo diverse cose di cui parlare, iniziando da questo matrimonio-
Shade annuì continuando a guardare Bright con diffidenza e rivalità. In fondo era pur sempre il promesso sposo della ragazza che amava.
I tre si diressero verso il palazzo. Si misero seduti su un tavolo ben decorato nel giardino, più precisamente vicino alla serra, circondato da piante di rose colorate e gelsomini.
Una domestica portò loro del tè versandolo accuratamente nelle tazzine ornate da deliziose decorazioni azzurre.
I nervi di Shade stavano per esplodere. Dovevano parlare no? E allora che stavano aspettando?! Non c’era mica bisogno di tutto quel cerimoniale.
Bright bevve il suo tè con una lentezza impressionante senza spiccicare parola.
Shade si alzò di scatto sbattendo le mani sul tavolo e facendo sobbalzare Fine che gli sedeva accanto.
-Insomma, vuoi parlare o no!?- gli urlò in faccia impaziente e innervosito. Si era persino dimenticato di usare il Voi.
Bright posò la tazza senza scomporsi. Poi gli rivolse uno sguardo serio.
-Chiedete quello che volete- gli disse cortesemente Bright sottolineando il fatto di aver usato un linguaggio più educato del suo.
-Avete intenzione di sposare Fine?- chiese diretto al punto. Si era calmato e aveva usato un tono più nobile, ma aspettava solo che il principino dicesse “Sì” e gli avrebbe spaccato la faccia.
Bright lo fissò per un momento serio.
Poi si voltò verso Fine che fino a quel momento era rimasta in silenzio. La ragazza lo fissava con un’espressione un po’ preoccupata. Era dispiaciuta per la situazione. Shade stava soffrendo per lei, e anche se lei non lo voleva, doveva sposare Bright per il suo regno. Ma più che altro era preoccupata per quello che avrebbe risposto il principe di Elmet. Se avesse detto Sì anche solo per aiutare finanziariamente Eldor, Shade chissà come avrebbe reagito, gli avrebbe aperto la testa in due seduta stante. Se invece avesse risposto di No come avrebbe fatto Eldor a migliorare la situazione economica?
Bright tornò a guardare Shade.
-Non è importante quello che ho intenzione di fare io- gli disse semplicemente.
Shade lo fulminò con lo sguardo per poi voltarsi verso Fine. La ragazza lo guardò.. incerta. Doveva rispondere lei? Bright l’aveva messa in un bel guaio. Accidenti a lui!
Abbassò lo sguardo. Non voleva sposarlo, ma Eldor?
-Vuoi sposarlo?-
-Shade, Eldor ha..- provò a cominciare.
-Ho chiesto se vuoi sposarlo- ripeté lui interrompendola. Voleva un Sì o un No, non un Eldor di qua, Eldor di là.
Fine lo fissò. Come ogni volta si perse in quei pozzi blu. No, lei amava lui.
-No..- disse in un sussurro ipnotizzata da quegli occhi.
Shade non poté fare a meno che tirare un sospiro di sollievo, accorgendosi che per tutto quel tempo aveva trattenuto il respiro. Gli scappò un mezzo sorriso.
-Ma.. Eldor ha bisogno dell’aiuto finanziario di Elmet. Se non mi sposo con Bright non ce la faremo mai..- disse lei “risvegliandosi” e abbassando lo sguardo.
Shade fece sparire quel sorrisetto che si era dipinto sulla sua faccia. Troppo bello per essere vero. Però capiva la situazione. Anche lui probabilmente avrebbe fatto una cosa simile per il suo di regno. Però.. è dura quando è la persona che si ama a doverlo fare. Per di più se ti lascia per sposare un altro.
-Principe Shade- si intromise Bright –Sappiate che anche io sono contrario a questo matrimonio. Io lo faccio per Eldor, ma se mai la principessa Fine volesse rifiutare io l’appoggerò. Accetterò qualunque sia la decisione-
Ecco un’altra volta le lasciava la situazione sulle spalle. Uffa! Si sentiva come se la sua vita e la vita delle persone vicine a lei dipendesse dalla sua risposta. In effetti più o meno era così.
L’immagine di sua madre e suo padre le balenò nella mente. I due le sorridevano come facevano sempre quando era piccola, almeno come lei se li ricordava.
Aveva promesso loro di vendicarli, e non lo aveva fatto. Aveva promesso di diventare una brava principessa, e beh.. non era esattamente l’esempio di regalità in persona. E aveva promesso di portare avanti il regno, di occuparsi del suo popolo, di non abbandonare mai Eldor. Questa promessa l’avrebbe mantenuta. Per sé stessa, per i suo genitori, per il suo popolo.
Abbassò lo sguardo rassegnata ma decisa, coprendo gli occhi con la frangia per non far vedere le lacrime che a momenti sarebbero scese.
-Perdonami- disse soltanto.
Shade si irrigidì e la fissò quasi incredulo e spaventato.
-Fine..- sussurrò.
La ragazza si alzò e si mise perfettamente di fronte a lui, tenendo sempre la testa bassa.
-Ti prego perdonami- disse cercando di mantenere un tono normale e di non far tremare la voce –Ho promesso che avrei fatto di tutto per Eldor. E ora il regno ha bisogno dell’aiuto di Elmet. E se questo comporta che io mi debba sposare con il principe Bright allora.. io lo accetto.-
Shade sussultò a quelle parole. Sentì come se il cuore gli si fosse bloccato. Quelle parole gli erano arrivate non come una pugnalata forte e improvvisa, ma come una lenta e profonda, ma altrettanto dolorosa.
-Lo accetto anche se dovrò separami da te, sappi che tu sei l’unico che.. abbia mai amato- disse lei alzando finalmente lo sguardo verso il ragazzo e sorridendogli tristemente con il viso ormai rigato da calde lacrime.
Shade la fissava con sguardo vuoto. Non voleva perderla, non voleva perderla così. La prese tra le braccia e la strinse al suo petto in un abbraccio quasi disperato.
-Ti amo- le sussurrò con voce rotta.
Bright intanto era rimasto in silenzio a guardare tutta la scena. Che carini che erano, si amavano veramente. Non era giusto separarli così. Anche lui avrebbe voluto trovare una persona da amare in quel modo prima o poi.
Li fissò ancora per un po’ mentre rimanevano abbracciati. Non voleva essere la causa della distruzione del loro amore. Non voleva, non era davvero giusto. Ma cosa poteva fare?
Forse..
-Principessa Fine..- la chiamò indugiando un po’.
La ragazza si staccò di scatto da Shade ricordandosi della presenza di Bright.
Il principe di Elmet la fissava un po’ dubbioso, poi la sua espressione divenne sicura e determinata.
-E se aiutassi Eldor comunque? Indipendentemente che ci sia o no questo matrimonio?-
Fine sgranò gli occhi.
Che? Cosa? No, aveva sentito male. Non poteva aver detto davvero quello che credeva di aver sentito, sarebbe stato troppo bello. No, impossibile.
-Eh?- chiese sotto shock.
-Sì insomma.. se Elmet collaborasse con Eldor finanziariamente senza sposarci, per decisione mia.. andrebbe bene lo stesso no?-
Quindi le stava offrendo il suo aiuto senza obbligarla a sposarlo, giusto?! Non riusciva davvero a credere a quello che aveva appena sentito. Davvero Bright parlava sul serio?
Shade lo guardava incredulo. C’era qualcosa sotto o quel ragazzo non era poi così male come lo aveva giudicato?
-S-state parlando seriamente?- chiese titubante la principessa per paura che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto.
-Beh.. non voglio essere io a dividervi per un matrimonio non voluto. Non sarebbe giusto. Voi vi amate e meritate di stare insieme..- sorrise il ragazzo.
I due ragazzi continuavano a guardare Bright sgomenti. Non riuscivano ad aprire bocca. Che potevano dire?
-Ehi, perché mi guardate così? Pensavo che..- Il ragazzo venne bruscamente interrotto da un turbine rosso che gli saltò addosso e lo abbracciò amichevolmente.
-Grazie- disse Fine mentre sorrideva e piangeva allo stesso tempo.
Il principe Bright sorrise. I due si staccarono.
-Spero che troverai presto la ragazza giusta per te, te lo meriti- sorrise lei.







Ciao ragazze :D
Ciao mondo! Finalmente sono tornata, finalmente ho il privilegio di utilizzare internet dopo ben sei giorni di agonia al mare
(me che parla in modo teatrale con le lacrime agli occhi e con il fazzolettino)
Allora come state?
Quanto mi è mancato leggere le vostre storie e continuare la mia!
Davvero, non c'era uno straccio di linea nel mio Hotel.
Io lì tutta convinta che avevo appena finito di scrivere il capitolo e ho detto: -ok, ora mettiamolo-
"Siamo spiacenti, ma non è disponibile nessuna connessione a intenet"
La mia faccia da così--> :D    è passata a--> o.o    per poi arrivare a--> D:    seguito da svenimento e pianto a dirotto.
Comunque, in questi giorni ho finito di scrivere la storia, e ho iniziato quella nuova! Non vedo l'ora di metterla, sono curiosa di sapere se vi piacerà.
Intanto vi dico che il prossimo capitolo sarà l'ultimo (D:)
La storia è giunta al termine.. sono tristissima, questa è stata la mia prima ff..
Beh questo discorso strappalacrime lo metterò alla fine del prossimo capitolo, è inutile che lo faccia ora xD
Ora vi saluto, fatemi sapere cosa ne pensate,
un Bacionissimo!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** FELICI E CONTENTI - Vuoi passare il resto della vita con me? ***


FELICI E CONTENTI – VUOI PASSARE IL RESTO DELLA VITA CON ME?

Per i due giorni seguenti Shade rimase ospite a Eldor. I due ragazzi potevano finalmente stare insieme.
Bright era partito come da programma il giorno prima. Doveva preparare dei documenti per poter aiutare finanziariamente Eldor, per passaggio di denaro e tutto il resto.
Shade e Fine erano sdraiati sull’erba in cortile ad osservare il cielo. Lei era appoggiata nell’incavo della spalla destra di lui, e Shade la stringeva a sé con il braccio destro.
-Allora, ti sei pentito di aver tirato quel pugno a Bright?- chiese lei ripensando alla scena e mettendosi a ridere.
Shade fece una smorfia. Voleva vedere lei se un’altra ragazza si avvicinasse a lui.
-No, quel tipo mi sta antipatico in ogni caso- disse. In realtà non lo pensava, in fondo li aveva aiutati, aveva salvato il loro amore. Ma non ci avrebbe rimesso l’orgoglio, no!
Fine rise. Che stupido che era!
-Però c’è da dire che è stato carino, non me lo aspettavo- sorrise lei.
Shade annuì, aveva ragione.
-Sai ce lo vedo bene con Rein- disse Fine all’improvviso.
Shade si irrigidì. Che? Con sua sorella? Accidenti, tutti i ragazzi che andavano bene per Rein a lui non andavano per niente a genio. Prima Ian e ora Bright, per carità!
-Ma Rein non è già impegnata con Ian?- chiese sbuffando.
-Già è vero, però se vedesse Bright sono sicura che perderebbe la testa per lui! Però anche Ian è carino. Ahh uffa, se fossi in lei non saprei davvero chi scegliere- disse Fine mentre cercava di immedesimarsi in Rein per capire i gusti dell’amica.
Shade si spostò mettendosi perfettamente sopra di lei e facendo peso sui gomiti. Con quel gesto fece sobbalzare la povera principessa che si era ormai persa nel mondo della fantasia.
-S-shade- disse prese alla sprovvista.
-Mi fai andare in bestia, Fine!- le urlò contro a due centimetri di distanza dal suo viso –Non fai altro che parlare di Bright e di Ian. Non è che ti piacciono più di me?!- chiese minaccioso.
Fine sotto di lui era rossissima in viso. Perché doveva essere sempre così equivocante la posizione in cui si mettevano? E perché lui doveva essere sempre così geloso.. e bellissimo?
-M-ma che dici?!- disse imbarazzata.
-Mi ami?- chiese con un sorriso beffardo. Quel sorriso con cui lo aveva conosciuto. Quel sorriso che nonostante tutto amava alla follia.
-Sì- rispose meccanicamente perdendosi nello sguardo del ragazzo.
Shade sorrise di nuovo.
-Dimostramelo- disse malizioso.
Fine avvampò del tutto. “Dimostramelo”? Che-che doveva fare?
Gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo. Le loro labbra si incastrarono perfettamente in un tenero e passionale bacio.
Shade rotolò su un lato appoggiandosi all’erba per poter stringere Fine a sé prendendola per la vita. La ragazza gli circondò il collo con le braccia, iniziando ad immergere le mani nei capelli morbidi di lui.
Dopo poco si staccarono per riprendere fiato.
-Ti amo, Fine.. Ti amo- continuava a sussurrarle lui con voce affannata e roca.
La ragazza sorrise stringendosi a lui –Anche io, Shade. Ti amo-
Di colpo il ragazzo si staccò da lei.
Fine si sorprese, e ora che c’era?
Shade la fece alzare, si mise in ginocchio davanti a lei. Lo avrebbe fatto, non avrebbe perso più tempo. La amava, la voleva. Voleva passare il resto della vita con lei. Era un po’ improvvisa quella decisione. Non ci aveva mai pensato, ma era sicuro.
-Fine, io ti amo- iniziò prendendole la mano –e.. beh..oh al diavolo con le cerimonie! Vuoi sposarmi?!- chiese di colpo non essendo il tipo da discorsi lunghi e sdolcinati.
La ragazza sgranò le iridi cremisi. S-sposarsi? Voleva dire.. SPOSARSI? Shade, il suo Shade le aveva appena chiesto di passare l’intera vita con lui, di diventare marito e moglie, di avere una storia seria, di..
-Sì..- sussurrò sorridendo con le lacrime agli occhi. Era davvero felice ora.
Shade si alzò sorridendo. La baciò con passione mentre la stringeva a sé, come se volesse diventare una cosa sola con lei.
-Un attimo!- lo fermò la principessa –ma.. l’anello? Di solito non si usa dare l’anello?- chiese stranita. Lei sapeva che si usava così.
Shade sudò freddo. È vero di solito si da l’anello, ma.. lui era partito così di punto in bianco. Non aveva mai pensato di chiederglielo. Gli era venuto in mente ora, in quel momento aveva preso quella decisione.
-Ehmm.. beh, ecco..-
Fine scoppiò a ridere. Adorava quando Shade aveva lo sguardo da chi l’ha combinata grossa.
-Ho capito, non l’hai portato- disse mentre ridacchiava e si asciugava le lacrime per la grossa risata.
Shade sorrise e iniziò a ridere anche lui. Erano davvero una coppia particolare.

 

Epilogo:
Un mese esatto dopo a Camelot tutti erano in subbuglio.
Per più di una settimana Fine era stata impegnata nella prova e nella scelta dell’abito. Rein e Lulu, che aveva voluto a tutti i costi accompagnarla prima del matrimonio, le stavano tutto il tempo addosso con frasi del tipo “no, questo è troppo semplice”, “questo è lungo”, “Non è il suo stile”, “Fine smettila di lamentarti”, “E se lo allungassimo un po’ qui e ci aggiungessimo queste?”.
Quelle due andavano davvero d’accordo. Insieme erano il demonio in persona.
Shade invece era impegnato con l’allestimento e anche con il suo di abito. Suo padre e Omendo lo consigliavano come delle donne perfettine.
Diciamo che i due ragazzi erano messi davvero bene!
Il giorno del matrimonio finalmente arrivò.
Fine e Shade in questi giorni si erano visti davvero di rado.
La ragazza fece la sua entrata accompagnata da Omendo.
Shade la stava aspettando davanti al trono di Camelot. La guardava estasiato, senza parole. Era bellissima. Un angelo bianco dai capelli rossi.
Fu proprio Uther a fare tutto il cerimoniale. Incredibile vero? Shade aveva chiesto a Fine se lei fosse d’accordo. La ragazza dopo un attimo di indugio aveva accettato. Era giusto dargli una possibilità. In fondo sarebbe stato suo suocero tra poco, no?
I due si guardarono con un sorriso dolce, per poi voltarsi verso il re di Camelot.
Shade strinse la mano a Fine durante tutto il discorso commovente di Uther. Il re parlò di suo figlio, di Fine, di sua moglie e di Elza e Tolouse.
Ogni tanto i due ragazzi si lanciavano sorrisi imbarazzati.
Finalmente era il momento dei “Sì lo voglio”.
-Shade, figlio mio. Vuoi prendere questa splendida ragazza, Fine, come tua sposa, tua regina e tua donna? Amarla e onorarla fino alla morte?- disse Uther sorridendo al figlio.
Shade si voltò verso Fine. Le sorrise. Un sorriso pieno di amore.
-Sì. La voglio- disse stringendole le mani nelle sue.
-E tu Fine. Vuoi prendere mio figlio, Shade, come tuo sposo, tuo re e tuo uomo amandolo e onorandolo fino alla morte?- sorrise poi Uther alla ragazza.
La principessa sorrise si nuovo perdendosi negli occhi blu del suo principe.
-Sì. Lo voglio- disse con il cuore che le andava a mille.
-Bene. Allora, Shade puoi..- Uther non poté finire la frase che il ragazzo attirò a sé Fine baciandola appassionatamente subito dopo aver sentito il “Sì” di lei.
Lulu stava piangendo come una fontana. Finalmente la sua principessa era diventata una vera donna. Quanto aveva aspettato quel momento.
Omendo era vicino a lei e cercava di farla smettere offrendole continuamene fazzoletti. Che carini, sembravano una vera coppietta di nonnini adorabili.
Anche Rein era commossa. Suo fratello e la sua migliore amica. Sì che bella coppia.
Ogni tanto la principessa di Camelot tirava occhiate al principe Bright, anche lui era stato ovviamente invitato. Il ragazzo spesso ricambiava sorridendole e facendola arrossire. Ian ogni volta doveva richiamarla o stringerla per le spalle.
Povera Rein, contesa tra due splendidi ragazzi.
-Ora mi aspetto tanti piccoli Shade che scorrazzano per tutto il castello- sussurrò Shade all’orecchio di Fine facendola arrossire di colpo.
La ragazza gli tirò una gomitata sorridendo imbarazzata. Il principe, anzi no re, strinse la sua regina per la vita.
-Ti amo-
-Anche io, mio re- ripose la ragazza, sottolineando sarcasticamente “mio re”
-Guarda un po’ tua sorella. Te lo avevo detto che avrebbe perso la testa per Bright.. e per Ian insieme- rise Fine voltandosi verso l’amica e guardandola presa da tutti e due i ragazzi.
Shade rise.
-Già, chissà cosa farà quella povera disperata.-
Eh sì, Rein era davvero disperata, contesa tra due ragazzi bellissimi. Chi avrebbe scelto alla fine? E chi lo sa.
Ma questa è un'altra storia, no?

THE END








No, No, no, vi prego! Noo,
Noooooo!   
L'ho scritto, l'ho scritto! Nooo! Ho scritto THE END! :'(
Accidenti, vi giuro mi viene il magone.
La storia è finita e io sto per piangere. Sembrerà una sciocchezza, ma..
è stata la mia prima storia, mi ci ero affezionata. 
Ero entrata per bene nella storia immedesimandomi nei personaggi..
e ora? è finita :')
Inizio con il dire che sono rimasta davvero, davvero contenta che sia piaciuta a molte. 
Come prima storia che ho scritto non mi aspettavo così tante belle recensioni.
Ringrazio di cuore tutte! Anche chi ha solo letto, davvero sono felicissima,
Spero tanto che questa storia vi sia piaciuta, ci ho messo tutta me stessa.
Ora non smetterò di scrivere, ho già iniziato la nuova storia che non vedo l'ora di mettere. Spero vi piacerà!
Inizio con il dirvi che ci sarà magia e soprattutto amore (ovviamente ^.^).
Ok, non resisto, vi dico il titolo: -Il Patto della Rosa-
Va bene, basta! Sennò finisco per mettere qui il primo capitolo!
Beh che dire, vi mando un grossissimo bacione e vi ringrazio ancora una volta per aver seguito questa storia! GRAZIE GRAZIE!
Ciao :)



 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=939427