Omnia vincit Amor

di Neve noon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** È Tempo di lavoro. ***
Capitolo 2: *** Un contratTempo. ***
Capitolo 3: *** Top Scandal. ***
Capitolo 4: *** Ancora lacrime. ***
Capitolo 5: *** Un TabiTrucco. ***
Capitolo 6: *** Una ragazza Innocente. ***
Capitolo 7: *** Tutti i volti di Mr.Choi. ***
Capitolo 8: *** Una notte in bianco. ***
Capitolo 9: *** Piacevoli scuse. ***
Capitolo 10: *** Tell me your wish. ***
Capitolo 11: *** Il solito Ice Coffee. ***
Capitolo 12: *** Rosso, l'amore che non posso. ***
Capitolo 13: *** Primo e ultimo bacio. ***
Capitolo 14: *** Notti ***
Capitolo 15: *** Omnia vincit amor. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** È Tempo di lavoro. ***


È Tempo di lavoro.

 
Se mai avreste incontrato Jo per strada, la prima cosa che avreste notato sono gli occhi. In una Paese abitato da gente con occhi a mandorla, i suoi spiccavano inevitabilmente.
E se per caso avreste avuto la fortuna di poterli osservare con attenzione, avreste scoperto che, non solo sono castani, ma sembravano fatti di legno; erano...legnosi.
La seconda cosa che avreste notato è l'altezza. In un Paese di bassi, lei poteva portare il suo metro e settanta con un certo orgoglio (ma Jo l'orgoglio lo portava in qualunque cosa facesse).
Se poi l'avreste incontrata in un particolare periodo dell'anno che coincide con Giugno 2011, allora avreste notato anche i suoi capelli (che in una cittadina banale dell'Italia sarebbero la prima cosa da notare, in realtà).
Ora: aprite Youtube, cercate Lucifer degli Shinee e osservate Key, quel ragazzo carinocarino con i capelli mezzi biondi. Bene, i suddetti capelli sono proprio come quelli della nostra protagonista.
E ben si differenziavano da quelli lunghi, lisci e scuri delle coreane, o anche dei loro caschetti perfetti.
Tornando a noi; se avreste incontrato Jo per strada, di sicuro sarebbe stata una strada di Seoul. Se poi la incontrate per strada proprio oggi, non disturbatela! è concentrata a pensare a cosa succederà di li a poco.
Quel bel dì di luglio, infatti, aveva un colloqui,o di lavoro con Mr. Kwon della Gangwon Company, una compagnia che si occupa di pezzi di ricambio informatici.
No, lei non se ne intendeva di cose da nerd, ma il posto di segretaria le faceva comodo. 
Arrivata all'edificio della Gangwon, un tipo che sembra un topo con degli occhiali a fondo di bottiglia la introdusse a Mr. Kwon.
Questo la fece accomodare e iniziò a disquisire ancora prima di fare presentazioni: "Ho letto il suo curriculum signorina I. (Il cognome è superfluo, lo lascerò appuntato), nonostante sia un ottimo curriculum devo darle la spiacevole notizia che il posto è stato assegnato.
Però l'ho convocata ugualmente perchè ho un amico che è in cerca di un aiutante, un lavoro come quello di segretaria, solo che è in un campo più, come dire, "particolare" (al ché Jo si spaventò pensando alla prostituzione), le volevo dare il biglietto da visita, ecco a lei.
Le auguro di avere fortuna e mi dispiace di averla fatta scomodare per nulla. Buona giornata"
"Altrettanto"
Jo, un po' amareggiata per essersi svegliata presto inutilmente, prese il biglietto, s'inchinò a novanta e prese la via di casa.
La nostra protagonista viveva ancora con mamma e papà. Si erano trasferiti in Corea qualche anno prima, motivi di lavoro; non avevano avuto grosse difficoltà ad ambientarsi, però non fu nemmeno tanto facile imparare la lingua, soprattutto per la madre che aveva ancora qualche difficoltà con l'accento.
Jo osservò attentamente il bigliettino da visita "Lee Byungyung", è una buona idea chiamare alle nove di mattina?
..Sì, lo era.
"Pronto?"
"Pronto, hem, sono Jo I. parlo con il sign. Lee Byungyung?"
"Sì sono io, e lei dev'essere la ragazza di cui ho il curriculum"
"Sono io"
"Perfetto, Kwon TaeJi-shi è stato così gentile nel passarmelo, immagino che si domandi che genere di lavoro voglio offrirle. Innanzitutto lavoro per la YG Entertainment, sa cos'è?"
Certo che lo sapeva. Quale persone al di sotto di trent'anni che vive in Corea non sa cos'è la YG?
"Sì, certo"
"Bene, io sono il manager di un noto cantante, ma in questo periodo diciamo che ho preso sotto la mia ala anche un'attrice e per me è diventato un po' complicato gestire entrambi. Però non voglio abbandonare nessuno dei due. Quindi avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti."
"Cose come portare il caffè?"
"Anche, ma non solo, ho letto che sai parlare giapponese, a differenza del sottoscritto. Che ne dice di vederci a Apkujong, ci prendiamo un drink, discutiamo del contratto e se le piace può anche firmarlo immediatamente."
~ ~ ~ ~
"UNA RAGAZZA?!"
"Calmati! Non farne una tragedia non-"
"Forse ti sei dimenticato cosa è successo l'ultima volta?? bhè io NO! Non dimentico le stalker tanto facilmente!"
"Ma quali stalker? Sei tu che andavi a provocarla!"
"Credevo avessimo fatto un patto, niente donne come aiutanti"
"Patto? ma cosa stai dicendo? Comunque, io sono il manager, io scelgo ciò che è giusto per te. Non discutere."
"Certo, ciò che è giusto per me! Evidentemente non sai che vuol dire essere assillato dalle ragazze, molestato e perseguitato,  e poi devo pure essere accusato d'insensibilità, di essere un "posato", mi danno pure la colpa per le loro crisi isteriche! Dio com'è difficile essere Me!"
"Eh abbassa la cresta, montato di un Choi SeungHyun!"
 
 
 
Note. *^*
Waa! non pensavo che avrei mai pubblicato questa FF! è stata la prima che ho scritto, ho passato tutta l'estate a lavorarci (quando si dice che ci hai sudato sopra u.u) e anche se è pieena di errori, d'incomprensioni, di cose orrendeeassurde..** è comunque l'effeffe che porto nel cuore.
Vi prego di essere clementi con me. So che la trama è banalissima, ma io ci ho provato u.u
Tenterò di aggiornare quanti più capitoli al giorno (calcolando che li devo correggere .-. ), ma comunque non mi aspetto che qualcuno la commenti xD , in totale sincerità. u.u
Lascio qui un appunto sui nomi dei Bigbang (qualcuno potrebbe anche non conoscerli, chilosà! :3 ) e sugli appellativi onorifici!
 
T.O.P       -> Choi SeungHyun (Tabi/Tempo)
G-Dragon -> Kwon JiYong (Leader, anche Bong, ma qui non troverete traccia di Bong purtroppo >-< )
Seungri    -> Lee SeungHyun (Piccolo SeungHyun/Maknae :3 )
Daesung  -> Kang Daesung
Taeyang  -> Dong YoungBae
 
Vi ricordo gli appellativi:
Oppa (da ragazza a ragazzo più grande)
Hyung (da ragazzo a ragazzo più grande)
Dongsaeng (sia ragazzo che ragazza più piccoli)
Noona (da ragazzo a ragazza più grande)
Unnie (da ragazza a ragazza più grande)
Sunbae (da qualsiasi persone "inferiore" ad una "superiore")
-ssi, suffisso neutro, potrebbe indicare due persone in buoni rapporti, senza dover vedere necessariamente l'età. (sui suffissi chiedo pietà, non ci ho mai capito un tubo e ho dovuto andare a tentoni D: )
-ah e -ya suffissi solitamente usati dai più grandi ai più piccoli, indica familiaretà.
ricordo alcuni termini che userò in futuro u.u come Ajhumma (signora) e Ajusshi (signore).
:3 se c'è altro lo aggiungerò alle note di capitolo. Aggiungerò ogni tanto anche qualche immagine **
Per ora e tutto. :3

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Capitolo 2
*** Un contratTempo. ***


 Un contratTempo.

 
Jo era un po' in ansia. Il contratto l'aveva firmato il giorno stesso dell'appuntamento a Apkujong col manager. 
Le cose erano andate pressappoco così: 
Lui: "Sono il manager di T.O.P"
Lei: "DOV'è CHE DEVO FIRMARE??"
Così ora aveva il suo bel lavoretto con un modesto stipendio che le permetteva di comprare cianfrusaglie desiderabili.
"Però ti devo avvisare" aggiunse ByungYung "Seung Hyun non è un tipo facile, potrà sembrarti antipatico, in realtà è un gran simpaticone -con chi vuole lui-".
è così era un po' in ansia. Non solo era il suo primo giorno di lavoro, ma doveva pure fare la conoscenza del BelloeDannato. FIGHTING JO!!
Finalmente Jo varcò le porte del paradiso; la hall della YG era a dir poco stupenda, sembrava quella di un film futuristico.
La giovinotta si diresse verso la reception e dietro di se sentì il vocione di ByungYung chiamarla: "Ecco il nostro nuovo acquisto!"-sonora pacca sulla spalla-"JiHyun-ssi, non sembra in gamba questa ragazza? è già pronto il pass?"
"Sì, ecco questo è per la "Signorina Jo I., nata il 18/01/1990", e prendi anche una piantina dell'edificio, cara, ti consiglio di impararla a memoria"
"Allora andiamo Jo-ya! L'ascensore è per di qua!"
Salirono al terzo piano, quello con le sale prova1, vi erano 5 grandi stanze ricoperte di parquet e specchi. I due entrarono nella seconda stanza, dove cinque ragazzi stavano provando qualche canzone a Jo decisamente familiare.
Al loro ingresso un uomo (il beneamato Shaun Evaristo), stoppò l'impianto audio.
Forse, per la salute di Jo, era meglio non entrare lì dentro. Tentava di calmare i battiti e soprattutto di fermare le ginocchia, che di punto in bianco avevano iniziato a tremare convulsamente. Con un forza di volontà enorme mise su una poker face '--'
Mentre i ragazzi si presentavano con sorrisi e sincera curiosità, Jo s'inchiniva di 90 gradi, tanto che la sua faccia era di un intenso cremisi, in più continuava a pensare: "piacere mio bonazzo" e "devo calmare le mie tette" ma anche "le mie tette non possono essere calmate".
Poi però, il manager se l'era aspettato. Oddio, non che non avesse sperato, desiderato e pregato con tutto se stesso che non accadesse, però dentro di se sapeva che sarebbe successo.
Choi Seung Hyun era indifferente. Anzi, no, era fintamente indifferente tendente allo sprezzante. Aveva le braccia incrociate e lo sguardo...assassino.
Il caro TabiOppa stava fissando Jo. Il problema è che quando il caro TabiOppa ti fissa con quello sguardo o muori sedutastante o rimani incinta (o tutte e due).
In più quello sguardo creava il gelo, non solo in Jo, ma anche in tutta la sala. Probabilmente era un dissennatore. Non c'è altra spiegazione.
Un bel dissennatore . Però almeno i dissennatori ti danno un bacio. Jo lo voleva e come un bacio, gli avrebbe succhiato l'anima D: Ma ne valeva la pena.
Invece nulla. Nemmeno un "ciao".
Così il buon ByungYung, con un sorriso tiratissimo, tentò di farli avvicinare:" Hem...Seung Hyun/Jo. Jo/Seung Hyun"
Jo si stava lentamente scongelando. Prima i suoi arti, poi il suo cuore, poi il suo cervello, in fine bloccò le ginocchia. Ok, c'era T.O.P d'avanti a lei e ok era uno stronzo, quindi era indecisa se iniziare ad ignorarlo seriamente, insultarlo o fare la persona diligente e presentarsi.
Jo era una persona diligente. Quindi, con lo stesso sforzo costato per la poker face '--', tentò di sorridere e aggiungere un "Piacere" allungando la mano in avanti.
Mano che venne ovviamente snobbata dal Grande Seung Hyun.
Tutti aspettavano speranzosi, quasi in punta di piedi, una qualche reazione.
E con somma gioia la reazione ci fu: il baldo giovane, tese la sua mano, poi con uno scatto la porto alla spalla di Jo, spingendo la ragazza a destra
"Levati, devo andare al bagno" disse spintonadola
e uscì dalla stanza.
Jo rimase con la mano alzata, shockata dal fatto che il suo idolo per eccellenza era un gran pezzo di merda.
Jiyong si sentì in dovere di scusare Top:" Non ti preoccupare,è solo...-alzata di spalle- è fatto così, gli passerà"
 
Bene. La prima esperienza era stata catastrofica, ma Jo non si perse d'animo, doveva lavorare, non poteva perdere tempo a pensare a certe persone con la puzza sotto il naso. 
Anzi, questo la motivava ancora di più a eseguire le sue mansioni alla perfezione (come ogni cosa che fa, d'altronde), e a dare anche di più, se possibile, pur di non trovarsi in difetto con Choi Seung Hyun, e magari convincerlo che era una brava ragazza...
Perchè lo sappiamo che l'animo delle ragazze è masochista, per quanto il ragazzo in questione possa essere stronzo, rimane comunque stupendo e vederlo in carne e ossa...ahh, quanti sospiri!! (sotto la poker face '--' ovviamente).
Comunque, sul tardo pomeriggio aveva il suo primo vero incarico: doveva ritirare la suit di Top dalla lavanderia e portarla ad un tale show che avrebbero registrato di li a poco. Arrivata agli studios consegnò la suit alla staylist che l'appese meticolosamente sull'appendiabiti.
"Attenzione particolare per le suit di SeungHyun", questa è una delle prime cose che il manager gli aveva insegnato.
Per il resto il camerino era in totale disordine, era un buco, senza una finestra e con le luci asfissianti. JiYong aveva le mani tra i capelli (prima di farseli), non sopportava tutto quel disordine, e andava sbraitando cose tipo: "Dov'è l'acqua??" "Dov'è JiYoung Noonaa??" "Perchè avete spostato la mia borsaa??"
Nel frattempo Mr. Choi aveva un gran sete, ma "L'acqua non è sufficiente a calmare la mia arsura",di conseguenza necessitava un Ginger tonic, con tanto lime, e Jo fu spedita a trovare un bar, in più JiYong aveva anche sbraitato: "Voglio un succo ai mirtilli!!Aishh, le mie povere gambe, con questo caldo si gonfiano in una maniera, guarda!"
Così, in gran fretta, prima dell'inizio delle riprese, Jo aveva in mano due bicchieri. Però in quella confusione non era facile raggiungere i destinatari...
Non vuoi che una Laboutine di JiYong finisce sotto i piedi di Jo?? La ragazza perde l'equilibrio in maniera grottesca, ma non si sa come lo ritrova, mentre i presenti tirano un sospiro di sollievo e Jo fa "Fuck Yeah" non vuoi che l'altra scarpa di Jiyong finisce di nuovo sotto i piedi della sventurata??
Ebbene sì, inciampa, cespica, ruzzola, finisce di pancia a terra. 
Dritta dritta nell'attaccapanni. 
Dove ci sono i vestiti. 
Con il succo di Mirtillo. 
Sulla suit di T. O. P
-EH!! MY STYLE, MY STAGE, SO FRESH, SO CLEAN- Ne sei sicuro Top che sia SO CLEAN???
Perchè c'è una grossa macchia violacea sulla tua giacca verde smeraldo, e, guardaunpo'!, ce n'è una trasparente che sa di lime proprio dove dovrebbe starci qualcosa che sa di te...
 
M
O
R
T
A
.
ecco cosa pensò Jo inizialmente.
La Cordi-noona (l'onnipresente noona che coordina trucco e parrucco) era in uno stato di shock...boccheggiava...
La stylist invece, aveva una perfetta O al posto della bocca e tendeva le manine nel vuoto.
Jiyong entrò nella stanza alla ricerca delle sue fottutissime scarpe. All'inizio non capì, poi vide Jo spalmata a terra, sopra le Laboutine e si catapultò verso di lei, o di Loro.
Con un urletto gridò: "oddiooddiooo, fa che non se ne siano venute le borchie!!"
E poi entrò il Grande Choi Seung Hyun (accompagnato dal Manager a cui si bloccò il sorriso sul volto, come se avesse uno strano tic).
Il Grande blablabla disse: "Dov'è il mio drink?"
Poi osservò la scena.
Choi Seung Hyun non si scompone MAI. Nemmeno quando il suo abito profumatamente pagato viene sporcato da sostanze violacee 5 minuti prima di andare in onda.
Al posto di sprecare fiato inutile fa scendere il gelodadissennatore. Ora tutti lo fissavano attoniti. Un uomo si affacciò sull'uscio e disse: "tutti pronti, tra poco s'inizia"
Il tipo, capendo la gravità della situazione, ritirò la sua testolina terrorizzato e si rifugiò in un luogo lontano lontano.
Il Grande Choi Seung Hyun, con molta calma, girò attorno alla CordiNoona, alla Stylist, a Jiyong e raggiunse la Criminale.
Si avvicinò in una maniera impressionante, Jo poteva contare i brufoli, sentiva chiaramente il profumo di Colonia, era ad un soffio dal suo viso.
E disse - con estrema lentezza- 
"S p a r i s c i."
 
Jo però, rimase immobile, una parte del suo cervello pensava che fosse una situazione atroce, l'altra era tipo "Cristo che buon odore -pensieri sconci-".
Invece il Seung Hyun si tirò su, infilò le mani nelle tasche della tuta di ciniglia rossa e uscì fuori dalla stanza. Due volte nella stessa giornata Jo potè ammirare da vicino il posteriore del suo TabiOppa -e i suoi fianchi magri-.
Il TabiOppa, dal canto suo, pensava che non fosse compito suo quello di trovare un rimpiazzo alla sua suite. e pensava anche che quella ragazza si stava rivelando esattamente ciò che si era immaginato fin dall'inizio: 
un contr-a-Tempo.


Note
1
ovviamente me non sa a che piano ci sono le sale prova xD

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Capitolo 3
*** Top Scandal. ***


Top Scandal.

 
Dopo l'incidente agli studios Jo si teneva alla larga da Seung Hyun il più possibile. Non voleva infastidirlo, anche perchè lo scopo del suo lavoro era quello di aiutarlo.
Top, ovviamente, si comportò con totale indifferenza. Era deciso a far finta che quella tipa (che tra l'altro era poco originale dato che copiava i tagli di capelli dei suoi colleghi) non esistesse.
Se c'è qualcosa che da fastidio a Choi Seung Hyun, quella cosa deve sparire.
Così le giornate passavano in maniera tranquilla, per Tabi.
Jo, invece, era un po' turbata. Aveva il posto di lavoro che desiderava, ma non nel modo in cui desiderava.
Quando scoprì che Byungyung era il manager di T.O.P pensò di aver fatto tombola, invece aveva solo fatto un buco nell'acqua.
Anche se non lo dava molto a vedere stava un po' soffrendo per la situazione che si era creata; soprattutto perchè il manager aveva ragione, Tabi era davvero un simpaticone. 
Montato. 
Un simpaticone montato.
Faceva delle battute che facevano sganasciare tutti dalle risate e lei, poveretta, si mordeva la lingua, non poteva ne far vedere che le apprezzava ne rispondere a tono.
Però, giorno dopo giorno, Jo si ambientava alla vita da impegnato YG, svolgeva i suoi compiti, familiarizzava con la gente e osservava Top.
In realtà si era ripromessa di non farlo. Voleva essere indifferente a Mr. Choi, voleva non essere così amareggiata del suo comportamento, voleva smettere di ricordare quanto la sua faccia le fosse stata vicino, voleva rompersi il naso ogni volta che annusava segretamente i suoi abiti.
Ma più desiderava essere apatica più immaginava le mani di Top sulle sue, tra i suoi capelli, sulle sue cosce, ovunque potessero arrivare.
Immaginava cosa avrebbe detto Tabi in una determinata circostanza con un determinato tono di voce. Si scoprì a scegliere "casualmente" gli abiti da indossare, il trucco da utilizzare, l'acconciatura da fare.
Meditò anche di indossare i tacchi sul lavoro, per mostrare un po' le sue caviglie, ma poi si rese conto che forse era eccessivo e con una botta di depressione li rimise nella loro scatola in un angolo remoto della scarpiera.
Però, pensandoci, non era l'unica a essere trattata con freddezza. A quanto pare era abitudine di Seung Hyun essere indifferente a chiunque appartenesse ad un "rango inferiore" nella scala gerarchica della YG.
Almeno questo la consolava un po'. Ma proprio poco.
Perchè con il corpo di ballo Tabi si comportava bene, era sempre leggermente introverso con loro, ma era simpatico. Con le 2NE1 poi, come ci rosicava la nostra Jo!
Involontariamente finiva per osservare ogni minimo comportamento di Seung Hyun, soprattutto quando c'erano ragazze attorno...e quanto invidiava quelle ragazze!
Invidia allo stato puro. Avrebbe dato chissà cosa per essere lei stessa a scatenare quella risata roca e calda. E con tutta se stessa voleva avere il privilegio di chiamarlo Oppa, come Minzy.
E poi c'era Park Bom. E questa era gelosia. Perchè Bom sembrava l'Eletta. Sembrava la perfezione fatta a ragazza che si sposava perfettamente con la perfezione fatta a ragazzo.
Erano l'"Alien Couple" dopotutto. Vederli assieme era peggio di martellarsi il mignolo del piede. Bom rideva e Tabi rideva e ridevano assieme e tutti attorno ridevano perchè le loro risate erano musica.
Eppure a Jo piaceva Bom, così dolce, tenere e carina...ma era davvero così, così...così tutto! 
Jo non voleva che la cara Bom allungasse le mani. Jo non voleva che NESSUNO allungasse le mani, compresa la piccola Minji, che tanto piccola non era...
Anzi, c'era una persona, oltre a lei stessa, che avrebbe potuto allungare le mani, parlasi di Daesung. Solo lui. Punto.
Tornando ai fatti reali e concreti.
Un dì di giugno Jo se ne stava tranquillamente a casa sua, sulla sua poltrona preferita, a guardare le repliche di Sungkyunkwan Scandal quando fu infastidita dal cellulare che iniziò a squillare. 
Era ByungYungOppa: "Jo-ya!! Senti mi ha detto Tabi che ha bisogno di fiori"
"Fiori?"
"Sì, un mazzo di fiori, l'ho ordinato dal fioraio Namaedo, poi portaglieli su a casa sua"
Che cosa se ne facesse T.O.P di un mazzo di fiori, Jo non ne aveva la più pallida idea.
Però eseguì il suo compito e si diresse alla palazzina dove c'erano gli appartamenti dei ragazzi. Si rese conto che era la prima volta che ci metteva piede.
Seung Hyun divideva il suo appartamento con il manager dei Bigbang. Essendo ormai il terzo appartamento fornitogli dalla YG, aveva una forte impronta personale.
In generale lo stile era minimal, con colori chiari. All'entrata c'era un enorme divano dall'aria comoda. La cucina, a differenza di quella di Jo, era perfettamente quadrata e spaziosa (succede che la tua cucina sia stretta se vivi a Yangcheon-gu e non a Gangnam-gu).
Per quanto riguarda la camera da letto, per ora Jo non poteva nemmeno azzardarsi ad avvicinarsi, per due motivi: primo, Tabi non voleva che entrasse; secondo, Tabi era mezzo nudo e si stava vestendo.
Prima i jeans, poi la t-shirt nera, poi le Lanvin e in fine la giacca di pelle marrone. Era casual, oggi. Un dito di colonia sul collo e uno sul polso e Mr. Choi era pronto per l'appuntamento.
Uscì dalla camera, afferrò al volo il mazzo di fiori (stando bene attento a non sfiorare la mano di Jo) e uscì senza dire una parola.
Per l'ennesima volta Jo indugiò lo sguardo su i suoi fianchi.
"Ti posso offrire qualcosa?" domandò il manager 
"Che? Nono, non ti preoccupare, devo ritirare lo smoking per il compleanno di Daesung1"
"Già, che inferno per me organizzare queste cose, la settimana mi sembra così lunga"
"Nah, vedrai che questa settimana passerà in fretta e in men che non si dica staremo tutti a fare Party Hard per Daesung"
"Già. Hai già provveduto al regalo?"
"No, per una volta se la vede ByungYung-ssi"
Prima di uscire dall'appartamento, Jo riuscì a sbirciare nella camera da letto di Seung Hyun. 
Tutto ciò che vide furono i suoi costosi giocattoli, e un pezzo di letto nero.
 
A Gangnam-gu ci sono i migliori negozi, quelli costosi d'élite.
Lo smoking di Top andava ritirato dalla maison Armani. 
Sbrigata quella incombenza Jo potè permettersi una passeggiata tra le vetrine. All'improvviso si fermò sorpresa. E non piacevolmente.
Dall'altro lato della strada, avanti alla vetrina di Cartier, c'era un ragazzo alto, con la giacca di pelle e i jeans in compagnia di una ragazza con luuunghi capelli neri e con un mazzo di fiori in mano.
La ragazza additò qualcosa nella vetrina e Tabi disse:"Ti piace quello? E quello compreremo, Noona!" Lo disse a voce alta, come quando ti stai divertendo un mondo e non ti rendi conto di essere sguaiato.
Aish! quelle fossette che si creavano quando sorrideva come un Bingu! Gli evidenziavano gli zigomi e rendevano ancora più tenero il suo nasino.
Top prese la ragazza per mano e la condusse all'interno del negozio. Per una frazione di secondo gli occhi delle due ragazze s'incrociarono e Jo si sentì mancare.
A parte il fatto che la ragazza era bellissima, la frangia le ricadeva su occhi grandi (a mandorla, sì, ma grandi), aveva un naso perfettamente dritto e la carnagione di porcellana, ma quella ragazza, amenochè Jo non avesse preso un abbaglio enorme, era proprio l'attrice di Sungkyunkwan Scandal, Seo Hyo Rim2!
Passato il momento di shock, Jo si senti...brutta. 
Era così diversa da quella ragazza: l'età, i capelli, la fisionomia, il fisico. Quella tipa era un giunco!
Invece lei era solo Jo. E non sarebbe mai diventata amica di Choi Seung Hyun, figurarsi qualcosa di più!
Allora, in barba alla matita!
Scoppiò a piangere dal nervoso, sbattendo i piedi per terra, tenendo ben alzato lo smoking nella mano sinistra.
Anzi, se non fosse stato che lo smoking costava quasi quanto la macchina di suo padre,probabilmente l'avrebbe buttato lì per terra.
Invece ebbe il buon senso di girare i tacchi e finire le sue lacrime a casa.
 
"Seo Hyo Rim" vide, dall'altra parte della vetrina di Cartier, quella ragazza che prima aveva fissato, sbattere i piedi e scoppiare a piangere.
Per un momento rimase interdetta, con lo sguardo focalizzato sul punto dove prima c'era Jo.
Tabi, notando lo sguardo della ragazza, le chiese premuroso:"Che c'è Noona, questo non va bene?"
La Noona si riscosse facendo fluttuare i capelli neri: "No, no, questo è perfetto"
Allora Tabi sorrise con una tenerezza indescrivibile, abbracciò la ragazza da dietro e le diede un bacio sulla nuca, poi sospirando tra i capelli disse: "Mi sei mancata principessa"
La commessa s'intromise in quel momento romantico:"Allora lo impacchettiamo, signori Choi?"
"Sì, lo impacchetti pure"
I due sorrisero complici.


Note
1 Il compleanno di Dae non è a giugno, ma per questioni di trama mi sono presa una licenza poetica :3
2 Ecco due immagini :3 I , II:

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Capitolo 4
*** Ancora lacrime. ***


Ancora lacrime.

 
Jo fu seriamente tentata di ingozzarsi di gelato davanti ad un film tragico fino al momento in cui avrebbe dovuto per forza alzarsi per portare lo smoking alla CordiNoona, ma non lo fece.
O meglio, s'ingozzo di gelato solo per un quarto d'ora, poi la sua mente si snebbiò, all'improvviso fu come ricevere l'illuminazione. Riacquisto l'autocontrollo e si convinse che era una stupida a comportarsi così per una persona incivile che non se lo meritava minimamente.
Così riprese l'energie e si buttò a capofitto nelle faccende domestiche (con meraviglia della madre).
Riassettò la sua cameretta, spazzò e spolverò ogni superficie piana, fece il bucato e stirò addirittura qualche maglietta.
Ok, c'erano momenti in cui non perdeva la lucidità e tornava a deprimersi, ogni tanto ricominciava a piangere convulsamente, però alle 20 era pronta per andare alla YG a consegnare lo smoking.
JiYoung (la cordiNoona) era nella caffetteria della YG in compagnia di Daesung, Seung Hyun il Grande e Seung Hyun il piccolo.
Era intenta a convincere quest'ultimo che un tale paio di pantaloni era di pessimo gusto e non avrebbe dovuto nemmeno pensare di usarlo.
All'arrivo di Jo, la Noona prese lo smoking e andò a sistemarlo in un luogo sicuro (lontano da succhi di mirtillo).
La ragazza, invece, si sedette al tavolino con gli altri, ben attenta a rispettare la misura di sicurezza con SeungHyun, e ordinò un aperitivo.
Il Blackberry nero di Top vibrò e Seungri, con un agile balzo, l'afferrò prima del proprietario per poter ficcanasare.
Tabi disse con tono paziente: "Piccooloo, metti giù le mani..."
"Perchè? nascondi qualcosa Hyung?? ehh?? Vediaaamo, hai un messaggio da "Noona", dice: "Non farmi aspettare più tutto questo tempo per uscire, monello! Oggi mi sono divertita tanto. Grazie -cuoricino bianco-" EEEHH Hyuuung! che hai fatto oggi con la "Noona"??"
La bocca di Tabi si arricciò in un sorriso suadente: "Piccolo, non posso dirtelo ora..."
Seungri, captando l'ambiguità delle parole di Tabi, disse: "A me puoi dirlo" -e tentò di fare una faccia tenera, con scarsi risultati-
Seung Hyun il Grande sorrise compiaciuto e si limitò a dire: "Sapessi..."
Daesung faceva finta di niente; beveva la sua bevanda apparentemente tutto interessato al gusto dell'arancio.
Seungri non smetteva di sbattere le ciglia, finchè Tabi disse a voce bassa guardandolo neglio occhi: "Gri-ah, capiscimi..."
"AAAAHHH!" gridò l'altro "Ho capitooo! Bravo Hyung! Bravoo!"
Alchè Top gli lanciò uno sguardo assassino per farlo zittire, seccato dalla buffonaggine del dongsaeng.
Jo, al contrario di Seungri, aveva capito da un pezzo. Era ovvio che la "Noona" fosse Seo Hyo Rim.
Evidentemente i due non potevano vedersi spesso, però quando stavano assieme Tabi diventava...uff! Tenero&Amorevole.
Jo fissò per qualche secondo il vuoto. Poi lasciò perdere stuzzichini e Aperol e si rifugiò in bagno.
Era un po' troppo per lei, vedere e sentire di persona certe cose tutte in un giorno; poteva immaginare la risposta sdolcinata di Tabi al messaggio.
Quella brutta battona di Seo Hyo Rim! E pensare che aveva tifato per lei mentre guardava il drama!
...Chissà cosa facevano assieme, quei due...
Probabilmente si erano baciati nemmeno un'ora fa!
Ancora lacrime, e ancora e ancora. Ormai il viso era ricoperto dei rigagnoli neri della matita. Un dieci minuti erano passati di sicuro; era ora di darsi una sistemata.
Si tirò su dalla posizione acquattata in cui stava e si portò d'avanti agli specchi. Si appoggiò al lavandino con le mani impuntate e mentre stava decidendo se aprire l'acqua del rubinetto o prendere una salvietta, la porta d'accesso ai bagni si aprì.
Choi Seung Hyun rimase con la mano sulla maniglia. Jo si aspettava che di vederlo andare al bagno indisturbato, ignorandola come sempre oppure avrebbe richiuso la porta, sempre ignorandola.
Invece non fece nessuna delle due cose. Inaspettatamente si avvicinò, un passo alla volta, come sempre.
La ragazza l'osservava sconcertata. Dopo le precendenti esperienze aveva paura di sentirsi dire cose spiacevoli...
Per la seconda volta, Mr. Choi si trovò ad un soffio dal suo viso. Poi infilò una mano dalla tasca, tirò fuori un fazzoletto di stoffa nero e allungò quella sua stessa mano col suddetto fazzoletto in direzione del viso di Jo.
Con delicatezza iniziò a tamponare le lacrime e il trucco sbavato. 
"C'è qualcosa di più antiestetico della matita sbavata?" Domandò più che altro a se stesso.
Un brivido attraversò la schiena di Jo. Era la prima volta che Tabi le diceva qualcosa senza essere freddo.
Questo pensiero, invece di farla rallegrare, la fece intristire ancora di più! e un'altra lacrima scivolò giù.
Allora senza pensarci, fece un passo avanti e si aggrappò letteralmente al busto di Seung Hyun.
"YA! Mi macchi la camicia!" ma sentendo le spalle della ragazza sussultare per via dei singhiozzi, non la staccò da se, anzi la cinse  con le braccia aspettando che si calmasse.
Piano piano le spalle di Jo si arrestarono. Il naso della ragazza si riattivò.Percepì l' odore di colonia.
Non era smorto come quello sui vestiti, era vivo, proveniva direttamente dalla pelle di Tabi. E infatti oltre alla colonia sentì il profumo proprio di Seung Hyun.
Si riattivò anche il tatto. All'improvviso sentì che le mani di Tabi si muovevano sulla sua schiena per consolarla. Il viso di Jo era schiacciato sul petto del ragazzo, poteva sentire il battito accelerato del suo cuore.
Quindi non era proprio calmo come si mostrava. 
Lentamente Jo si staccò da lui. E il Grande Choi Seung Hyun si sentì a disagio.
Era ovvio che toccava a lui prendere in mano la situazione; Jo si domandava se questa fosse una bandiera bianca o qualcosa di momentaneo.
Forse Seungri, nella sua iperattività, gli aveva dato una botta in testa...
Mr. Choi disse: "è ora di cena", si stacco e fece due passi verso l'uscita. Poi sembrò ripensarci, si girò, tornò da Jo, la prese per mano e la condusse fuori, con sè.
Tabi mise su una specie di faccia rassegnata o da "cosa mi tocca fare" e si premurò di non farsi vedere da nessuno mentre attraversavano l'edificio YG.
"Dove stiamo andando?" domandò Jo con metà cervello tra le nuvole
"In un ristorantino qui vicino specializzato in carne di manzo. Possiamo andarci a piedi e stare per i cavoli nostri"
Girarono a destra e s'infilarono in una stradina di un quartiere residenziale. Non c'erano grattacieli, solo qualche alimentare e fruttivendolo, per il resto erano tutte villette a due, massimo tre piani.
Tutte avevano il proprio giardinetto verde, e agli ingressi due lampioni sferici illuminavano il vialetto.
Alcune finestre erano aperte, mostrando squarci di vita altrui. Con una fitta di malinconia, Tabi osservò una finestra che dava su una cucina. 
Una donna stava portando a tavola del cibo, mentre un ragazzo e una ragazza ridevano di qualcosa.
Chissà cosa stava facendo, a quest'ora, sua sorella...
Senza rendersene conto, strinse con più forza la mano di Jo, la quale aveva un leggero mal di testa.
Quando entrarono nel ristorante (che era davvero piccolo e si confondeva con le villette), un cameriere chiese: "Il solito tavolo, Mr. Choi?"
Seung Hyun annuì e condusse (ancora con le mani intrecciate) Jo in un angolo appartato della sala, vicino ad un acquario.
Nell'acquario  c'erano tre grandi pesci viola con l'aria rincitrullita e un pesciolino rosso con due lunghi baffi bianchi.
Jo li trovò molto buffi e per un secondo ebbe l'impulso di picchiettare le dita sul vetro, poi però si rese conto che sarebbe stato inappropriato farlo d'avanti a T.O.P.
Si sedettero al tavolino per due, con al centro un grossa griglia da barbeque già calda. 
Lo stesso cameriere che gli aveva accolti (che tra l'altro si assomigliava in maniera impressionante a Young Bae Oppa- pensò Jo-), portò loro i menù, ma rapidamente Tabi disse: "Non ce n'è bisogno, grazie. Prendiamo il solito, per due, eh, Jo-ah, tu bevi il vino rosso o preferisci l'acqua?"
"Rosso è perfetto"
"Va bene, allora sempre il solito"
 
Silenzio imbarazzante.
Jo era decisa a far cuocere per bene quel pezzo di manzo (la carne, non Tabi), e Tabi era intento a sorseggiare il suo vino.
è che Tabi si è reso conto solo ora con chi stava cenando.
Stava cenando col contr-a-Tempo.
Con quell'essere fastidioso.
Con quella tipa che le aveva macchiato la suit Armani.
Per un attimo alzò lo sguardo come per studiare il nemico e mentre alzava lo sguardo Jo fece un'espressione corrucciata.
Infatti la nostra cara ragazza stava tentando di scrostare la carne dalla griglia. Teneva la pinza con due mani e aveva la lingua di fuori.
Il Grande Choi Seung Hyun s'intenerì a quell'immagine.
"Lascia, faccio io" disse sorridendo.
"No. Ce la faccio da sola grazie. Stupida carne di mer-di manzo. E che!   Non mi piace la carne!"
Tabi prese le pinze dalle mani della ragazza, e stacco la carne ormai bruciacchiata.
"Questa me la mangio io, te ne faccio un'altra"
Posò il pezzo di manzo abbrustolito sul suo piatto e ne preparò uno per Jo.
Non è poi così male questa carne, pensò Jo, ma non l'avrebbe detto ad alta voce. Nossignore.
Seung Hyun accavallò le gambe e domandò:" Allora, come mai piangevi, oggi?"
pensiero di Jo: per colpa tua, stronzo. Voce di Jo: "Non credo che ti possa interessare"
Forse aveva risposto con un tono un po' troppo animato, perchè Tabi lo prese come un "fatti i cazzi tuoi"
"Scusami, io sono carino con te e tu sputi veleno. Va bene."
"No, che hai capito? Intendevo che forse, a te, non può interessare..." e poi sinceramente, Jo non sapeva quanto poteva raccontargli.
Poteva anche essere una strategia, la sua, per ferirla o per farla licenziare. Non è poi tanto normale che di punto in bianco Mr. TiUccidoConLoSguardo diventava tutto carino...
Però sembrava sincero.
E poi era Choi Seung Hyun. Jo dubitava che potesse prendersi il fastidio di attuare un piano contro di lei. 
"Bhè, già che ci siamo, raccontami pure"
"niente, che ti devo dire? Non è una bella giornata, oggi..."
"Possibile? Stai cenando con T.O.P; qualunque giornata in cui T.O.P fa la sua comparsa, è una bella giornata." Sorrise brillantemente.
Ecco, stava facendo di nuovo il buffone.
Jo la guardò torva
"Hey, piccola, non guardarmi così, io sono sincero."
"Piccola?" Jo alza il sopracciglio. non è una cosa positiva.
"Sei una dongsaeng no? quindi sei piccola. Io chiamo un sacco di gente "piccola" o "piccolo", prendi Seungri!"
"Bhè, vallo a dire a tua sorella allora"
"Keke, non posso, è una Noona...Comunque, stavamo dicendo, problemi di cuore?" sorrise ammiccante.
Pensiero di Jo: sì, se sorridi così, il mio povero cuore non reggerà ancora a lungo. Voce di Jo: "Può darsi"
"Dì, a zio Tabi, che è successo?"
"LOL, questa è anche più divertente di "piccola"."
Seung Hyun abbassò la sua voce di un'ottava e si sporse in avanti prendendo la mano di Jo.
Nella maniera più provocante possibile (e forse ora rimarrete in cinta solo leggendolo, quindi immaginate Jo...) sussurrò: "Piccola, racconta tutto al Tuo Zio Tabi"
e mentre lo diceva ebbe pure il coraggio di inumidirsi le labbra fissando prima gli occhi e poi la bocca della ragazza.
Jo pensò: è il momento di giocare.
"Mi piace un ragazzo"
"Mmmh, sì?" gorgheggiò Tabi
"Sì. Ma oggi l'ho visto con una ragazza bellissima"
"Ah sì?"
"Sì. Facevano shopping, e poi ho visto tale ragazzo messaggiare con tale ragazza."
"Capisco, e -lentissimamente- cosa si dicevano?" ora l'indice di Tabi stava scorrendo sul dorso della mano di Jo
"non lo so."
 
"il conto, Signori"
Tabi lo prese prima di Jo "Ovviamente questo è affar mio"
"Seung Hyun Sunbae! almeno fammi vedere quant'è"
"Non ce n'è bisogno, piccola"
Prese il portafogli e mise il dovuto nella ciotolina, poi si alzò ed esclamò:"Kaja!"
 
Ripresero a camminare nell'aria fresca di Seoul.
Sotto sotto, Jo sperava che lui le riprendesse la mano, ma non lo fece, ne tanto meno lei dette a vedere quanto lo desiderava.
Invece Seung Hyun disse: "Facciamo finta che oggi non sia successo niente."
Che vuol dire? Che da domani sarebbero ritornati ad ignorarsi? Era tutto troppo bello per poter continuare...
Vedendo che Jo non aveva intenzione di rispondere aggiunse: "Che c'è, ti sei offesa?"
"No."
Tabi allungò la sua mano alla ricerca di quella della ragazza.
Inizialmente lei fu tentata di allontanarla, però poi non oppose resistenza e la strinse placidamente.
"Quello che volevo dire è di non andare a raccontare in giro che siamo usciti. C'è tanta gente mal pensante..."
"Cos'è ti vergogni ad uscire con me? Bhè, mi dispiace di non essere la donna dei tuoi sogni."
"Primo, nessuno sta dicendo che mi vergogno. Secondo, io non ho una donna dei sogni. Ho smesso di averla.
Le donne stereotipate sono inutili, noiose. Meglio scoprire che ti piace una ragazza facendo la somma dei difetti."
Jo si morse il labbro e osservò Tabi, indecisa su cosa dire.
"Ti accompagno a casa, allora"
"E come? tu non guidi"
"Esistono i taxi."
Dettofatto, un taxi li portò sotto casa di Jo. (Ovviamente anche il taxi fu a spese di Tabi)
Seung Hyun disse all'autista che poteva anche partire senza di lui.
"E tu?" domandò Jo
"Io devo darti la buonanotte no?"
"okkei, è scontato e banale se mi metto a cantare Baby Good Night?"
Erano soli, con le mani ancora unite, in una Seoul soffusa. La voce gutturale di Tabi era l'unico suono:
"Sì, è la cosa più banale del mondo. Però... I don't wanna say good bye,  I don't wanna say good bye..."
"Perchè ti stai comportando così?Di punto in bianco..." Jo lo disse quasi accusandolo.
"Forse perchè mi annoio, forse perchè sei interessante, forse perchè mi è dispiaciuto sinceramente vederti piangere. Non lo so Jo-ah. Mi andava. Mi andava di consolarti, di portarti a mangiare carne di manzo e di accompagnarti sotto casa.
Non mi pongo domande. Se sto bene quando stiamo vicini allora è okkei."
"E di grazia, non te ne potevi accorgere prima?"
Tabi rise, "Non credere che domani ti dedichi un trattamento preferenziale."
"Visto che ti vergogni di me!" Jo sbattè un piede per terra mettendo su un finto broncio.
Tabi si abbassò per fissare Jo negli occhi, prese il volto della ragazza tra le sue mani e le sussurrò: "Non ho niente di cui vergognarmi. N i e n t e."
E la tirò a sè per darle l'abbraccio della buona notte.

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Capitolo 5
*** Un TabiTrucco. ***


 Un TabiTrucco.

 
Quella notte Seung Hyun non riusciva ad addormentarsi. Continuava a girarsi nel letto facendo attorcigliare il lenzuolo attorno alle gambe sottili.
Dava la colpa "al caldo" nonostante il condizionatore fosse acceso al minimo. Era esasperato. Perchè aveva sonno! Aveva gli occhi pesanti e arrossati ma non riusciva proprio a sgombrare la mente.
Continuava a pensare alla testa di quella ragazza posata sul suo petto. Ricordava il soffio di Jo che attraversava la camicia fino a solleticargli la pelle nuda. Gli tornava in mente il tono capriccioso con cui diceva "Seung Hyun Sunbae!".
Ma Choi Seung Hyun non poteva permettersi di ricorda certe cose. Non poteva permettersi di pensare alle ragazze.
Ma che gli era saltato in mente, oggi? (o ieri, visto che erano le tre di notte)
Seung Hyun lo sapeva. Sapeva che scherzi tirano gli ormoni, la scienza, la natura, l'istinto di sopravvivenza e prolificazione.
Dopotutto lui era un giovane Uomo. E la natura lo spingeva verso giovani Donne (e anche non tanto giovani, in realtà...).
Basta un tocco di più e "cadi", come dicono gli inglesi. E hanno tutta la ragione di usare tale termine, questi inglesi!
Perchè si cade e se sei fortunato ti sbucci solo un ginocchio, se invece ti va male ti rompi le gamba. E Tabi, con le sue lunghe gambe, incespicava più facilmente.
Oggi si era fatto prendere un po' la mano.
Che scusa patetica quella di "consolarla"; in realtà aspettava da un po' l'occasione di avvicinarsi a Jo senza rimetterci la faccia.
Era intrigato. Come non capitava da molto...
Ma perchè, poi, era interessato proprio a Lei? Ne conosceva tante, di ragazze, anche più belle di lei. Bom, ad esempio!
E invece continuava a pensare alle mani di Jo. Che gli accarezzavano i capelli. Che gli massaggiavano il collo. Che scendevano lungo la schiena, toccavano i fianchi, bruciavano l'inguine.
Inconsciamente Seung Hyun fece lo stesso percorso mentale con le proprie mani che si fermarono per un po' di tempo sull'ultima tappa.
Solo dopo, anche se non totalmente soddisfatto, riuscì ad addormentarsi.
Il suo sonno fu popolato da ragazze con capelli mezzi biondi, che piangevano.
Al suo risveglio era, come dire, "bloccato". 
Le mutande, definendole in maniera elegante, erano "antiesteticamente sporche".
Oggi proprio non gli andava di alzarsi e andare a fare quella fottuta intervista.
E poi per Jo era giornata libera, quindi si sarebbe annoiato di sicuro.
Fighting SeungHyun, si disse mentalmente, senza tanta convinzione. Ma alla fine si alzò, deciso a pulire quel pasticcio biancastro che aveva combinato.
Magari, si sarebbe rivelata una giornata utile, quella di oggi.
 
Jo stava facendo colazione. 
Sì. Anche lei aveva rimuginato su ciò che era accaduto la sera precedente, ma Jo aveva l'innata capacità di mettere un freno ai pensieri.
Non voleva pensarci troppo perchè c'era circa il 70% delle probabilità che il giorno dopo Tabi l'avrebbe trattata con freddezza. 
"Pensare in peggio per trovarsi meglio", questo era uno dei suoi motti preferiti.
Stava sorseggiando tranquillamente il suo cafè quando il cellulare vibrò. Lo schermo diceva che c'era un messaggio da un numero sconosciuto.
Incuriosita, Jo lo aprì e lesse:
"Ho tre domande da farti:
1)Quando sei nata 
2)Quanto calzi
3)Esci con me oggi?
il Tuo Sunbae."
Stava scherzando vero? Poteva pure essere un tipo che aveva sbagliato numero.
Una ruga attraversava la fronte di Jo, indecisa sul da farsi. Poteva mandare un sms di risposta scrivendo "chi sei?", poteva chiamare il manager per chiedere se quello fosse il numero di Top, poteva chiamare il numero sconosciuto per verificare di persona o poteva ignorare il messaggio e basta.
Ci pensò su per molto: la prima opzione era da scartare, se davvero fosse stato T.O.P a mandargli un messaggio, avrebbe fatto la figura dell'idiota chiedendogli chi fosse. La seconda opzione fu scartata anch'essa, sarebbe stato troppo imbarazzante chiedere il numero di Seung Hyun al manager senza nessun valido motivo; la terza era totalmente ridicola e infattibile.
Non rimaneva che l'ultima.
E così fece, ignorò il messaggio. Ahh! maledetto orgoglio!
 
Mr. Choi stava seduto composto nel salottino bianco in cui si teneva l'intervista.
Non aveva voglio di parlare. Infatti aveva risposto per monosillabi per tutto il tempo, guadagnandosi un calcio negli stinchi da parte del Leader.
Aveva forza, quel piccoletto!
Il fatto è che circa un'ora fa Mr. Choi si era scomodato a scrivere un messaggio per Jo e quell'innetta non aveva risposto.
Forse era una dormigliona e a quell'ora stava ancora dormendo.
Forse non aveva ancora tolto il cellulare dalla tasca.
O forse...lo stava ignorando.
AHAHAH! NO. 
nessuno ignora Choi Seung Hyun.
N e s s u n o.
Forse ha un cellulare così scadente che non riceve i suoi messaggi.
O forse era ora di abbandonare quella rompi palle della giornalista e recarsi direttamente a casa di Jo.
"Signorina, ragazzi, tolgo il disturbo. Ho un impegno urgentissimo da sbrigare." E si alzò.
Rimasero tutti di stucco, è un Tabitrucco!
La giornalista lo guardò torva, JiYong l'afferrò per la giacca e gli disse: "Dove credi di andare, Hyung?"
Seung Hyun rispose con tono melodrammatico:"Ti voglio bene Piccolo, perdonami"
e riuscì seriamente a piantarli in asso!
Si sentiva soddisfatto di sè. Era una cosa così trasgressiva!!
 
Jo stava per lavarsi i denti quando suonò il citofono. "MAMMMAAAA, VAI TU!!"
"VABENEE!! Sì chi è?"
"Hem. Salve. sono Choi Seung Hyun."
"Choi Seung Hyun dice?"
"Sì, un amico di Jo"
"Sali pure, quarto piano."
L'ascensore di Jo era normale, pensò Top. 
Anche la casa era normale.
Ciò che non era normale era la situazione.
Era seduto al tavolo della cucina con le mani incrociate.
Si guardava attorno incuriosito mentre sentiva il rumore di Jo che si lavava i denti.
"Cosa ti posso offrire caro?"
"Non si preoccupi, SignoraMammadiJo"1
"Suvvia, non fare complimenti! Ecco, prendi un pezzo di torta, l'ho fatta io"
"Grazie, è molto buona, complimenti."
"Ma tu sei sempre così rigido?" chiese curiosa la mamma
Tabi la guardò sconcertato, indeciso su quale fosse la frase giusta da dire: "Hem..."
"Sei proprio un bel giovanotto"
"Grazie SignoraMammadiJo, lei è altrettanto bella" massima serietà.
"Ohh, così mi fai arrossire -tieni, caffè. E non darmi del Lei. Perchè gli amici di mia figlia mi danno sempre del Lei?" Chiese mettendo lo stesso identico broncio di Jo.
Di nuovo Tabi non sapeva cosa rispondere.
per fortuna Jo entrò in cucina lavata e vestita.
"Sunbae! Hai già finito l'intervista?"
Tabi, all'arrivo della ragazza si alzò dalla sedia e fece un inchino. 
Jo era un tantino perplessa, la mamma invece, era al settimo cielo...immaginava chissà quale storia d'amore tra i due.
"Oh tesoro mio, questo ragazzo è di un educato!!" si stava sciogliendo in un brodo di giuggiole.
"Lei è troppo buona" -tutto compiaciuto-
"Sì, ora basta con questo teatrino. Dì, che ci fai qui, a casa mia, alle 10.30 del mattino?" e aggiunse "mamma, per favore, non impicciarti"
La mamma, in realtà, aveva tutta l'aria di chi si sarebbe appostato dietro allo stipite per origliare. E se fosse stato in suo potere avrebbe lanciato due belle frecce di Cupido.
Però lasciò loro un po' di privacy.
"Perchè non hai risposto al mio messaggio?"
"Ah. il messaggio. -quindi era davvero lui- sì giusto, bhè ho finito il credito. Scusa."
"Carina, casa tua"
"Non è vero"
"Anche tua mamma, è simpatica"
"Insomma, che c'è?"
"Puoi rispondere a voce, al messaggio" Tabi vide il cellulare posato su un mobiletto, lo prese e glielo passò: "ecco"
Jo era sconcertata. Quel ragazzo era strano forte!
"Okkei, dunque..."
"mi basta che rispondi all'ultima..."
"3) Esci con me, oggi? Sì, possiamo uscire."
"Perfetto allora usciamo!" -sorriso bingu-
"Sì-tono sconcertato-okkei...   Mamma io vado, ciao"
la mamma entrò in cucina in un lampo e disse: "Dove vai? Vabè fa niente. Ritorni per pranzo? No vero?"
"No, SignoraMammadiJo, Jo pranza con me oggi."
"Andate, andate ragazzi! Divertitevi!!" e li spinse fuori casa.
 
A Seung Hyun piacevano le ragazze sexy e mezze scosciate. E a quale ragazzo non piacevano?
Eppure da qualche tempo si stava rendendo conto di apprezzare anche quelle più semplici.
Si stava rammollendo, forse?
In questi giorni gli andava di fare il Tenero&Romantico. 
L'Oppa. 
Gli andava di spupazzarsi una ragazza che lo guardava con occhi ammirati, al posto del solito sguardo sensuale da predatrice.
E per questo che, nella difficile scelta dell'abito di Jo per il compleanno di Desung, al posto di apprezzare il tubino corto e fasciante proposto dalla ragazza, optò per un romantico Alberta Ferretti2.
Il vestito in questione era fatto di un tessuto leggerissimo e svolazzante. Avete presente la tunica del messaggero dell'Olimpo, Hermes?
Ecco, quella era la forma. Legato ad una spalla da un fiocco, lasciava scoperta una buona parte della gamba al di sopra del ginocchio.
I colori bianco e verde, si mescolavano sfumandosi, dando un allure di fatina.
Jo lo provò e si trovò carina. Poi lesse l'etichetta "186 700 won" 
Oh. Mio. Dio.
Equivalevano a circa 1.250 € (Fidatevi, Jo è brava in matematica.)
Ma lei non li aveva mica, tutti quei soldi!
Fuori dal camerino Seung Hyun aspettava con impazienza. Poco prima era seduto sulla poltroncina cremisi con le mani giunte posate sulle ginocchia.
Poi però si era alzato e aveva iniziato a camminare avanti e dietro alla porta del camerino come uno sposo nel giorno del suo matrimonio.
"Jo-Ya, hai bisogno di una mano?"
Chiese in apprensione.
Jo si fece coraggio e uscì.
Tabi rimase un attimo interdetto, poi sorrise compiaciuto: "Sì, lo sapevo che questo era quello giusto."
La ragazza si avvicinò incerta a Seung Hyun, lo prese per il braccio e lo tirò lontano dalla commessa.
Sussurrando nervosamente disse: "Seung Hyun Sunbae, sei un pazzo! Hai visto quanto costa? Non spendo tutti questi soldi per un abito che userò una sola volta."
Anche Tabi sussurrava: "Piccola, chi ha detto che devi essere tu a tirare fuori il portafogli?"
Così tirò fuori il suo e ritornò dalla commessa.
Tirò fuori la carta di credito (rigorosamente con due dita) e disse: "Lo prendiamo", poi si girò verso Jo:"Tesoro, il tuo flûte è ancora pieno" e le passò il bicchiere colmo di Champagne.
 
Bene!E il vestito l'avevano trovato. Ora toccava alle scarpe.
"Non ti preoccupare" disse Jo fuori dal negozio Ferretti con la busta tra le mani "Ne ho un paio, a casa, rosa pallido. Ci staranno bene"
Tabi rise: "Prima di tutto, questa, la porto io" e sfilò la busta dalle mani di Jo "Poi, non ci starebbero per niente bene. Lascia fare al Tuo Sunbae"
Così la prese per mano e la trascino da Jimmy Choo.
 
Seung Hyun aspettava da una vita di poter regalare un paio di scarpe ad una ragazza (che non fosse sua sorella).
Una ragazza per cui valeva la pena di fare un così bel regalo. Una volta, tempo addietro, c'era una tipa a cui avrebbe voluto regalare un paio di scarpe, ma allora non aveva abbastanza soldi.
Così ha sempre avuto il pallino delle scarpe.
No, non come JiYong che indossa anche scarpe da donna, però gli piaceva guardarle sui giornali, nelle vetrine, immaginarle ai piedi di alcune donne.
Feticista forse?
Comunque. Mr. Choi sapeva esattamente cosa mettere sotto quell'abitino fluffy. Ci voleva qualcosa che spezzasse, che richiudesse in Jo i due tipi di ragazze che a Tabi tanto piacevano.
Ci voleva qualcosa di sexy.
Ma il solito plateau era scontato...
Meglio una zeppa. Una zeppa alta (un bel tacco 12), di corda.
E con i listini pitonati.
Perfetta.
Jo non aveva mai usato una zeppa, aveva sempre usato tacchi normali. La trovò molto comoda.
Seung Hyun era così soddisfatto di sè. Immaginò già i complimenti che Jo avrebbe ricevuto al party. Così tirò nuovamente fuori la sua carta di credito.
Dopodichè se ne andarono a pranzo sereni, in un sushi bar di Gangnam.



Note
1 Mi ricordo di aver letto da qualche parte che i coreani si rivolgono ai genitori degli amici chiamandoli "Signore/a Papà/Mamma di.." se me si è sbagliata, perdonatela. :3
2 prendete come esempio questo *^*

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Capitolo 6
*** Una ragazza Innocente. ***


Una ragazza Innocente.

 
Jo era pronta.
Aveva indossato il suo vestito Ferretti, aveva riempito la sua borsetta a tracolla, aveva allacciato le sue Jimmy Choo.
In realtà, dopo la cena e lo shopping, Tabi e Jo non avevano avuto l'occasione di stare a contatto in presenza di altre persone che conoscevano.
Seung Hyun si chiedeva come avrebbe dovuto comportarsi con Jo in presenza,ad esempio, del manager.
E Jo si chiedeva proprio si sarebbe comportato Tabi.
Non aveva forse detto di non andare a dire in giro che erano usciti insieme?
Jo continuava a pensare che Tabi si vergognasse di lei.
Comunque, pensò sospirando, il compleanno di Daesung sarebbe stata la prova del nove.
 
Choi Seung Hyun si abbottonò la camicia bianca perfettamente stirata. Poi tirò su la zip del pantaloni.
Con un colpo delle spalle la giacca nera dello smoking salì su.
Si abbottonò anche i polsini, con cura maniacale.
Sì chinò, strinse i lacci delle Bottega Veneta di vernice poi infilò il fazzoletto bianco nel taschino dello smoking.
Ora non gli rimaneva che pensare a come comportarsi quella sera.
 
Il party di Daesung si teneva al "LaugeClub", un locale chic alle spalle della YG.
In realtà Daesung non voleva un party, però alla fine JiYong, smanioso di organizzare una festa, l'aveva convinto.
S'iniziava a cenerare alle 21.00 e per quell'ora tutti gli invitati arrivarono puntuali, eccetto LeeHyori, che ci mese mezz'ora di ritardo.
Infatti, oltre a tutta la YG, c'erano ache Jung Yong Hwa, Miss Hyori e Kim Hyun Joong.
Era un numero consistente e si disposero ad un lungo tavolo a ferro di cavallo.
Daesung sedeva nella parte centrale, e proprio alla sua sinistra c'era Seung Hyun.
Jo invece sedeva distante, tra la CordiNoona e Byungyung.
Di fronte a lei c'erano Miss Hyori (e Jo sinceramente non la sopportava molto...) e Kim Hyun Joong.
All'arrivo del cibo ci fu un gran rumore di posate e bicchieri più il vocio e le risa della gente.
Jo, ogni tanto, si girava per osservare Seung Hyun, ma il ragazzo era troppo occupato a fare il Bingu con il festeggiato per farci caso.
Forse, in presenza di altre persone, Tabi avrebbe continuato ad ignorarla.
"Nel mio attico ho l'intero servizio originale" Stava dicendo Lee Hyori a chiunque fosse disposto ad ascoltarla.
Il ballerino Kim, seduto a fianco, pendeva dalle sue labbra: "Ah Sunbae! Come la invidio, anche a me piacciono molto i servizi da thè!"
Sì, come no, Kim-ah. I servizi da TE, non da thè... 
ByungYung stava conversando con l'ex membro degli SS501. Vedendo che Jo si era girata nella loro direzione disse:"Hyun Joong-ah! Permettimi di presentarti la mia nuova assistente, Jo."
"Lieto di conoscerla, signorina"
Jo era un po' imbarazzata. Hyun Joong era davvero un bel ragazzo. Dal vivo poi, era sul serio più bello. 
Diciamo che la TV rendeva più dozzinali i suoi tratti. Invece, di persona, si notava la perfezione del naso, delle labbra, il colore intenso degli occhi, la pelle perfetta anch'essa e soprattutto i modi di fare che trasudavano un'eleganza senza tempo.
Oddio, Tempo era elegante. Sì, ma aveva quell'aria di fastidiosa superiorità attaccata addosso. E poi era...un bingu.
Seung Hyun non avrebbe mai avuto la fluidità di Hyun Joong. E poi quel suo sorriso cordiale...
"Piacere mio" Jo si riscosse.
"Da quand'è che lavori con Seung Hyun?" Chiese curioso.
"Mmm, da circa un mese..."
"Capisco. E si comporta bene, con te?"
Il manager se la rise di gusto "Eccome!!" esclamò tirando una pacca sulla spalla di Jo, "Benissimo!!"
Jo invece rispose seria: "Sì. Si comporta bene."
Hyun Joong si stava rivelando un'ottima compagnia. 
Si ritrovarono a parlare piacevolmente di qualunque cosa: dalla musica al cinema, dai parchi di Seoul a Seung Hyun.
Lui le chiese di chiamarlo Oppa, e lei ne fu bel lieta.
 
Nel frattempo Tabi stava bevendo una certa quantità d'alcol.
Non era totalmente ubriaco; era solo un po' allegro...
Diciamo che all'improvviso trovò decisamente interessanti le ballerine della YG.
 
"Allora Jo-ya, dove hai lasciato il tuo ragazzo?" Chiese Hyun Joong gridando un po' per via della musica a palla.
"A casa, è un gran pigrone!" ovviamente Jo era ironica, ma il ragazzo non l'aveva capito.
Infatti spalancò gli occhi sorpreso e disse: "Quindi sei fidanzata!"
Jo rise "Mannò, Oppa, che hai capito? stavo scherzando!"
Hyun Joong tirò un sospiro di sollievo: "Mi hai fatto prendere un colpo! Ma c'è qualcuno nel tuo cuore?"
Jo sospirò: "E già. Mi piace un tipo. Ma lui non è interessato..."
Vai a capire come, iniziarono a parlare di ragazzi, ragazze, storie di amici, esperienze...
"Mi stai prendendo in giro, nemmeno un bacio?"
"Nulla di nulla. Sono estremamente seria su queste cose. Le occasione le ho avute, ma non me la sentivo."
"Però! Una ventiduenne casta e pura!"
"Già, totalmente vergine. Sono una ragazza Innocente."
 
ChoomTop stava dando sfogo al suo talento di ballerino.
Arrivato ad un certo punto della pista vide Jo e il suo caro, vecchio amico Hyung Joon parlare animatamente.
Casualmente ChoomTop, sempre ballando, si avvicinò ai due e sempre casualmente percepì l'argomento di cui stavano discutendo.
ChoomTop smise di essere ChoomTop (le sue giunture non erano abituate a ballare per troppo tempo) e si bloccò in ascolto.
Parole come "casta", "pura" e "vergine" gli vorticavano nella mente.
C'erano delle idee, nella testa di Seung Hyun. Solo che ancora non riusciva a metterle a fuoco.
Aveva bisogno di vino, O anche di qualche altro alcolico. Qualcosa che gli sbloccasse il cervello.
Bevve uno, due, tre bicchieri poi andò a cercarsi un luogo appartato in cui pensare.
Scelse il bagno. Si chiuse nella toilette e meditò.
Quelle parole...perchè gli avevano provocato una reazione? Perchè, nel bel mezzo di una festa, aveva deciso di rifugiarsi in bagno tentando di afferrare i suoi pensieri?
MA CERTO!! La lampadina di Seung Hyun si accese trionfante.
Era quello il motivo che lo spingeva verso Jo! Il suo intuito maschile aveva captato che la ragazza era ancora vergine!
Solo per quello.
Ma come si era permesso a pensare a cose come l'inn-, l'innn...l'interessamento.? Che scemo. Che grande, enorme, immenso, stupido. Era solo qualcosa di fisico.
Nient'altro.
Si vergognò di se stesso; di come si era rammollito.
Choi Seung Hyun non perde tempo con le ragazze. Non perde la calma se un'assistente non risponde ad un sms 
Quella tizia è meno di zero per Mr. Choi. 
Anzi, è un zero tondo tondo. 
Un buco.
Soddisfatto del suo acume tirò lo scarico e uscì dal bagno dei maschi.
Mentre richiudeva la porta dietro di se, una tipa si stava lavando le mani. Seung Hyun ghignò.
La ragazza aveva un vestito familiare.
Jo vide Tabi uscire dal bagno dei maschi attraverso il grande specchio. Notò che lo sguardo di Seung Hyun era un po' strano.
Poi lui si avvicinò e si sciacquò le mani.
Erano ancora bagnate quando si sbottono i primi due bottoni della camicia.
Poi si avvicinò a Jo e le cinse i polsi.
"Ciao, piccola" gorgheggiò.
Jo non sapeva che fare. Evidentemente Tabi era ubriaco, perchè puzzava di alcol. Con delicatezza tentò di sciogliere la presa, ma quello che ottenne fu che Top stringesse con più forza.
Poi la spinse contro il ripiano dei lavandini. 
Era bloccata.
Tra la superficie di marmo verde e un Seung Hyun ubriaco.
Mr. Choi spostò la sua gamba sinistra tra quelle di Jo, sfiorando l'interno cosce della ragazza, la fece muovere. Destra, sinistra. In alto, in basso.
Jo stava andando a fuoco. Sentiva chiaramente il ginocchio di Tabi spingere in vicinanza della zona pelvica.
Però era ancora un po' lucida. "Sunbae, per favore, devo andare..."
"Dove, piccola" Sussurrò Tabi al suo orecchio, e poi mordendolo
"Devo..."Jo ansimava, non riusciva a dire cose coerenti perchè le labbra di Top stavano sfiorando il suo collo.
"Ti prego..."
La mano destra di Seung Hyun era slittata dal fianco alla coscia, sotto il vestito.
"Sì, implorami..."
Ormai Top le aveva mollato i polsi, portò anche l'altra mano sotto l'abito, sollevando Jo e ponendola sul lavandino.
La ragazza lo tirò a sè con forza, voleva di più, voleva sentirlo. 
Iniziò a baciargli gli occhi, poi il naso, gli zigomi, mentre Tabi faceva scorrere le mani sulle gambe. 
La loro bocce si cercavano, Seung Hyun le morse il labbro
E fu un errore.
Perchè Jo sentì la puzza d'alcol e mise a fuoco la situazione.
Forse altre ragazze non sarebbero state così schizzinose e ci sarebbero state. 
Ma non era questione di schizzinosaggine.
Per Jo, Seung Hyun era qualcuno d'importante, e anche la sua verginità lo era. Non avrebbe ridicolizzato tutto così, su un lavandino di un locale.
Doveva lottare contro il tocco di Seung Hyun, contro la sua lingua, contro la sua camicia bianca mezza sbottonata.
Top sentì la mano di Jo sul suo petto. Pensava che volesse sbottonargli il resto della camicia. Invece la ragazza fece forza e lo spintonò.
Preso alla sprovvista, Mr. Choi si scostò quel tanto da permettere a Jo di scivolare giù e scappare.
"Cosa cazzo..?" Seung Hyun era allibito.

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Capitolo 7
*** Tutti i volti di Mr.Choi. ***


Tutti i volti di Mr.Choi.

 
Se Seung Hyun era allibito, Jo era sconvolta.
L'unica cosa che voleva fare era prendere la sua borsetta, scusarsi con Daesung e filare a casa.
Camminando a passo svelto afferrò la tracolla, poi vide che Daesung era sulla pista da ballo.
Non era ancora arrivata la torta, ne aveva scartato i regali.
Ma Jo non ce la faceva a rimanere, senza salutare nessuno si defilò verso l'ingresso.
"Jo-ya!!"
Qualcuno l'aveva chiamata.
Fa niente, ignoralo. Pensava tra se, avvicinandosi sempre di più alla porta d'ingresso.
"JO-YA! Aspetta!"
Hyun Joong quasi si mise a correre per raggiungere Jo. Questa non poteva più ignorarlo e si fermò, proprio a due passi dall'uscita.
"Prima. Ti stavo cercando. Non ti trovavo più..."
Jo non rispondeva. Non le andava di raccontarlo a qualcuno, soprattutto ad un amico di Seung Hyun che conosceva solo da qualche ora.
Era inespressiva. Con la faccia un po' arrossata e il vestito in disordine.
"Vai già via?" Sembrava dispiaciuto
"Non mi sento bene" rispose Jo con una smorfia
"Cosa ti fa male?" chiese Hyun Joong sinceramente preoccupato.
"Lo stomaco." inventò prontamente "E anche la testa..." non era del tutto una bugia,sentiva la testa così pesante.
"Se vuoi posso-"
"Lascia stare, me ne vado a casa. 'Notte"
"Aspetta, Jo-Ah! Senti, ti accompagno in farmacia, okay?"
Jo si chiedeva come un ragazzo se ne potesse uscire con una proposta del genere. Lei voleva veramente andarsene a casa e farsi una doccia.
E magari bruciare il vestito che portava indosso.
"Okay."
Hyun Joong si rilassò un po'. Non era certo che la ragazza gli avesse detto tutta la verità, ma aveva sul serio una brutta cera.
"Allora, andiamo" e le mise una mano attorno alle spalle.
 
Choi Seung Hyun era stato rifiutato. 
Da una verginella.
In un bagno pubblico.
 
Non era possibile.
 
Il suo Ego era profondamente ferito.
Seung Hyun non aveva una storia seria da un sacco di tempo. Ma di certo non se n'era stato con le mani in mano durante gli ultimi anni.
Anzi, le mani erano andate un po' partout, per dirlo con raffinatezza.
Sì sa com'è la vita di una celebrity, tra ragazze adoranti e Party Hard si finisce con l'esaltarsi e conoscere l'universo femminile.
Seung Hyun aveva un ottimo rapporto con l'Universo Femminile.
L'Universo Femminile VOLEVA avere un ottimo rapporto con Seung Hyun.
Quindi perchè quella ragazza l'aveva piantato in asso?
Forse quella non era una ragazza.
Eppure aveva le tette, Tabi ne era certo, le aveva sfiorate poco tempo fa...
Incredibile.
Cosa stava succedendo al mondo?
E poi, non solo il danno di essere rifiutato, ma pure la beffa di vederla uscire dal locale in compagnia del suo carovecchioamico.
Sì, perchè Seung Hyun li aveva visti.
E gli dava un fastidio della madonna.
Non era gelosia, sia chiaro!
Gli dava fastidio che quella troia non la dava a lui ma a Hyun Joong.
Questione di orgoglio.
Si divertissero, quei due.
Mr. Choi se la cavava da solo.
E andò a cercarsi una bottiglia di vino rosso. 
 
Hyun Joong premette il pulsante sulle chiavi e con un "clink" la serratura della Porsche si aprì.
Prima che Jo potesse avvicinarsi all'auto, il ragazzo le aprì la portella.
"Oh, grazie"
Jo fu piacevolmente colpita da questo gesto. Inutile, Hyun Joong era Hyun Joong.
Lo stato di shock della ragazza andava via via disperdendosi.
Dopotutto era seduta in un auto favolosa al fianco di un ragazzo favoloso.
"Vediamo, la farmacia di turno..." disse Hyun Joong picchiettando le dita sul volante.
"Dovrebbe essercene una verso GungMo Park" 
"Giusto" e ingranò la marcia.
Jo si perse un po' ad osservare le mani del ragazzo, sul volante, sulla marcia, mentre accendeva la radio...
sì, forse aveva proprio bisogno di un'aspirina per il mal di testa.
 
Come previsto, la farmacia era aperta.
Hyun Joong le disse di non preoccuparsi e si premurò lui di comprare il necessario.
"Ecco, bevi tutto in un sorso" le disse passandole un bicchiere metà pieno d'acqua e medicina.
Jo bevve diligentemente.
"Ora posso rilassarmi" disse Hyun Joong sorridendo, e aggiunse: "Dove abiti?"
 
La Porsche nera mangiava le strade scure di Seoul.
La luce dei lampioni si rifletteva per poco sui vetri scintillanti dell'auto.
In breve tempo i due furono a Yangcheon-gu, sotto casa di Jo.
Per un attimo, la ragazza ricordò quando era stata lì, una manciata di giorni fa, con quel maniaco, ma si costrinse a non pensarci.
Nell'abitacolo calò un silenzio lievemente imbarazzato.
"Hem...allora...grazie mille, per tutto." Guardava fisso fuori dal finestrino, mentre lo diceva.
"Senti, Jo-ya, mi chiedevo se era possibile uscire con te..." 
Jo alzò lo sguardo su Hyun Joong. Fissò le sue labbra, mentre gli chiedeva di uscire, poi scrutò i suoi occhi scuri.
Si sciolse. Senti una stretta al cuore, le fece una tenerezza incredibile.
Quel ragazzo sembrava così sincero. Era di una dolcezza infinita.
Jo fece un timido sorriso: "Certo, quando vuoi"
Hyun Joong allora rise come uno stupido: "E domani? ti va bene?" era decisamente speranzoso...
"Sì, perchè no?"
"Perfetto! Allora, indossa tuta e scarpe da ginnastica!"
"Perchè?" chiese sconcertata.
"Sorpresa..."
"Va beene..." sempre sconcertata.
Salutò Hyun Joong e uscì dalla macchina.
Sull'ascensore pensava alla tuta che avrebbe indossato l'indomani; non al vestito che indossava in quel momento.
 
Alle undici precise la Porsche nera era nuovamente sotto casa di Jo.
"Buongiorno" salutò un Hyun Joong sereno.
"Ciao Oppa" rispose una Jo altrettanto serena. "Allora, dove mi porti?"
"Andiamo a fare un po' di sport, oggi!"
 
Seoul era decisamente una città interessante.
C'erano mille e più cose che avrebbero potuto fare di divertente e Hyun Joong ne aveva scelta una davvero fantastica.
A nord di Seoul c'è un quartiere, Dobong-gu, totalmente verde con una piccola montagna (alta 740m). Sotto questa montagna c'era un centro di rock climbing.
Si poteva praticare sia direttamente sulla roccia che su pareti artificiali.
Jo non aveva mai praticato rock climbing. E nemmeno Hyun Joong. Era un'esperienza nuova per entrambi, ma con tanto di montagna non valeva la pena scalare una parete di plastica.
Ovviamente erano scortati da un istruttore e completi d'imbracature.
L'arrampicata si rivelò più facile del previsto. Entrambi erano tipi sportivi, Hyun Joong doveva allenarsi costantemente per mantenere l'immagine da Idol e Jo..bhè, dopo anni di canottaggio...
Stanchi e sudati raggiunsero la meta.
"Aish"disse Hyun Joong col fiatone "Forse-uhh-ho sbagliato-piegato su se stesso-era meglio...un giorno-uhh-meno caldo..."
"HHH...e me lo vieni-respiro profondo-a dire ora.."
In realtà, anche se fosse stato ancora più caldo di così, l'avrebbero rifatto. Si erano divertiti sul serio, l'istruttore era un tipo simpatico e dalla vetta c'era una bellissima vista di Seoul.
"Guarda, casa mia è da quella parte, sull'Han" Hyun Joong indicò verso destra.
"Pensavo abitassi anche tu a Gangnam-gu" disse incuriosita Jo
"Ci abitavo fino a qualche tempo fa, quando esistevano ancora gli SS501" inclinazione malinconica/amara della voce "Ora mi sono comprato un appartamento a Mapo-Gu, tutto mio. Un giorno ti ci porto, l'ho arredato tutto da solo" 
Era teneramente fiero mentre lo diceva.
"Mi farebbe piacere"
"Quando vuoi, Jo-Ya.."
"Bene ragazzi, che ne dite di scendere?" Chiese l'istruttore.
"Fighting!"
 
La discesa fu più semplice, ma li distrusse totalmente. Avevano bisogno di rifocillarsi.
 
Per pranzo, Hyun Joong portò Jo ad un ristorantino nelle vicinanze. Si chiamava Sanchon, era stato fondato da un ex monaco buddista ed era specializzato in piatti vegetariani contenenti ingredienti locali.
I due presero posto al tavolino tradizionale, ordinarono stufato di tofu, zuppa di funghi e Goso-Namul.
Jo si sentiva in pace con se stessa. Hyun Joong aveva la strana capacità di eliminare ogni cattivo pensiero dalla testa della ragazza.
Però nulla si poteva quando certi argomenti delicati venivano tirati in ballo...
"Allora, ieri mi stavi dicendo che ti piace un ragazzo..."
"Sì, ma sinceramente non mi va di parlarne...senza offesa...Credevo che il Cosonamu fosse peggio, invece è buono, vero?"
"Goso-Namul, sì buono. Non ti preoccupare, se non vuoi dirmelo fa niente, solo avrei potuto aiutarti..."
"E in che modo? Non solo lui è uno stupido maniaco ma io sono pure quella che sono! E poi credo che si vede con una..."
"Te lo dico io cosa sei, tu: bellissima. Su questo devi tacere. Come mai è un maniaco?"
"Lunga storia..." Jo si rabbuiò, aveva detto che non voleva parlarne. Invece si stava lasciando andare.
"Come si chiama?"
Dirglielo o non dirglielo? Dirglielo o non dirglielo?
"...Non so se posso dirtelo..."
"E Seung Hyun vero?" lo chiese a bassa voce, concentrato sui suoi funghi.
"Perchè dici che è lui? nessuno l'ha tirato in ballo." Era così evidente che le piaceva Top? Forse Hyun Joong aveva notato che lo fissava al compleanno, o forse li aveva visti in bagno...
"Hai detto "non so se posso dirtelo", se era qualcuno che non conoscevo penso che me l'avresti detto senza timori. Ho semplicemente buttato un nome..."
"comunque" continuò Hyun Joong "a me puoi dirlo, primo perchè non vado a raccontarglielo, per quale motivo dovrei farlo e secondo perchè se è Seung Hyun potrei davvero aiutarti, visto che lo conosco molto bene"
"Va bene, va bene. Hai vinto. è lui. Sono così prevedibile?"
"Nah! Però aspetta, cosa intendevi con "si vede con una"?"
"L'ho visto con Seo Hyo Rim, l'attrice, la settimana scorsa davanti alla vetrina di Cartier. E le ha regalato un mazzo di fiori. E la chiamava "Noona" e camminavano mano nella mano ed erano tutti felici e contenti e tenerelli..."
"è impossibile."
"Ti dico che li ho visti."
"Non è proprio possibile, so per certo che Hyo Rim è a Jeju da due settimane, in vacanza. Non lo sapevi che Seung Hyun ha una sorella?"
Certo che Jo lo sapeva. Solo che non si ricordava che fosse più grande.
Spalancò gli occhi, sorpresa: "Giusto!! Me n'ero dimenticata!!"
"Già, Hye Yoon Noona1...effettivamente si assomiglia a Hyo Rim..."
"Puff se s'assomiglia!!" sbruffò Jo "Ed era pure incestuosa la cosa! Tutti carinicarini"
"Bhè, sai com'è, con i mille impegni di Tabi e il lavoro della sorella non hanno molto tempo per vedersi..."
Jo si sentiva sollevata. Doveva essere per forza la sorella, quella bella ragazza. Effettivamente ricordava gli occhi, così simili a quelli di Tabi...
"E così è Seung Hyun il fortunato. Te lo sei scelto facile eh?"
Doveva essere una battuta? Perchè non era molto divertente. Jo lo guardò un po' truce.
"Eheh, c'è una storia interessante che potrei raccontarti su T.O.P. Riguarda la sua ex..."
Jo si avvicinò un pò "Sono tutta orecchi"
Hyun Joong iniziò a raccontare con noncuranza "Qualche anno fa Seung Hyun usciva con una ragazza, anzi, diciamo che le cose erano proprio serie. Si sono conosciuti quando lui andava ancora a scuola, quindi puoi immaginare, forse è più di qualche anno fa...
Comunque, entrambi stavamo facendo training e in quel periodo iniziammo ad uscire. Eravamo a nostro agio, assieme, così Seung Hyun finì per aggiornarmi sulle sue vicende amorose.
La ragazza si chiamava Park Mihae, penso che circolino ancora delle foto su internet" Jo annuì, le aveva viste, quella ragazza era decisamente carina, 
Hyun Joong continuò: "Quando conobbi Seung Hyun, stavano assieme da un sei, sette mesi. Lui era veramente innamorato, e lei, per quanto ne sapessi io, lo ricambiava egregiamente" -ovvio-pensò Jo- chi non lo ricambierebbe "egregiamente"?? -
"Ogni tanto sono uscito con loro, ma mi sentivo un po' un peso morto, dato che loro volevano fare cose da coppiette. Mihae, scherzando, diceva sempre che mi avrebbe trovato una ragazza
Stettero insieme per più di un anno. Non ci fu mai un tira e molla tra di loro, era sempre una relazione stabile.
Poi però arrivò il debutto. Seung Hyun dovette firmare il contratto con la YG, in cui era espressamente scritto che non avrebbe potuto avere una ragazza.
Seung Hyun aveva lottato molto per arrivare a quel punto, stava per diventare famoso. Firmò lo stesso il contratto ma non lasciò Mihae, continuarono a vedersi di nascosto, mentre la popolarità di T.O.P cresceva.
Una compagna di classe di Mihae, che già di suo era invidiosa, iniziò a ficcare naso. Scoprì che uscivano assieme e lo raccontò ad un'altra sua amica Hwang Hyojin, innamorata di Seung Hyun.
Questa all'improvviso s'interessò a Mihae e divenne sua amica." Hyun Joong ormai stava parlando a voce bassissima "divenne sua amica e capitava spesso che Mihae passasse i pomeriggi a casa di Hyojin, poco fuori la periferia di Seoul"
Fino a quando, un giorno, Mihae non tornò più."
"Aspetta. In che senso?"
"Sgozzata. La polizia trovò il cadavere nell'Han River e la testa nel garage di Hyojin. 
Hyojin andò a confessarsi alla polizia il giorno stesso, e dette una lettera da recapitare a Choi Seung Hyun. Il giorno dopo si suicidò. Giù dal balcone della nonna, ventiquattresimo piano."
Jo aveva entrambi le mani sulla bocca. Aveva perso l'appetito. Sperava che Hyun Joong le dicese: "Ahah! ci sei cascata!" ma aveva tutta l'aria di essere serio.
"Puoi immaginare il dolore di Seung Hyun e dei parenti di entrambe le ragazze. Ma questa cosa non fu resa pubblica. Yang Hyun Suk non avrebbe permesso che uno dei suoi pupilli venisse coinvolto in una storia simile. Riuscì a mettere tutto a tacere.
Eccetto il dolore e i sensi di colpa di Seung Hyun. Nessuno, a parte lui, sa cosa c'era scritto nella lettera. Ma d'allora non ha frequentato più nessuna ragazza.
Purtroppo è dura essere famosi. Sì è divisi tra l'amore per le persone vicine e l'amore per le fans. Ci si chiede sempre se è giusto o no essere egoisti...
In ogni caso, non andare a dirlo in giro. Pensa che per me è solo la seconda volta che lo racconto. E assolutamente, non farne parola con Seung Hyun."
 

Note
1:3 per chi non l'avesse mai vista è questa splendida creatura *^* (vi ricordo le foto dell'attrice: I e II ..D: le trovo davvero uguali.)

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Capitolo 8
*** Una notte in bianco. ***


Una notte in bianco.
 
 
Il tragico racconto non era riuscito a scalfire il buon umore di Hyun Joong.
Jo, dal canto suo, aveva passato qualche ora a pensarci, poi, piano piano, lo shock era andato scemando.
Dopo il pranzo, Hyun Joong aveva prenotato due biciclette. C'erano numerosi percorsi a Dobong-gu, sia per principianti che per esperti.
Loro scelsero uno facile, per lo più piano, ma per cui si impegavano svariate ore.
E alla fine si ritrovarono nuovamente sudati, col fiatone e mezzi indolenziti.
"Forse è ora di ritirarci" propose Hyun Joong a malincuore.
"Già, sono già le sei, io avevo detto ai miei che sarei tornata intorno alle quattro!"
E furono di nuovo sotto casa di Jo.
"Grazie ancora, Oppa! Ci vediamo" salutò Jo e richiuse la portella dietro di sè.
Poi arrivò sotto il portone e citofonò. Non rispose nessuno.
Allora iniziò a trafficare nella borsa per prendere le sua copia delle chiavi.
"Aiiisshh!" pensò, "le ho dimenticate nella tracolla!" infatti, quella mattina, nella fretta si era dimenticata di prenderle.
Allora ricitofonò, e nuovamente ci fu il silenzio.
Poi ebbe un flashback:
"Dato che tu non sei a casa andiamo in compagna, dai Park, hanno organizzato un barbeque. Penso che non ci ritireremo prima dell'una di notte, è un po' lontano..."
Cazzo. 
Mannaggia a lei, perchè non aveva prestato attenzione a ciò che le diceva la mamma? No, invece era troppo occupata a pensare a quali scarpe da ginnastica avrebbe dovuto indossare.
E ora era chiusa fuori casa.
Come.cazzo.devo.fare?
Respirò a fondo.
Pensa, Jo, pensa...
la prima cosa da fare era chiamare mamma.
Stava tirando fuori il cellulare dalla tasca, quando quello iniziò a squillare.
"Pronto?"
"Jo-ya!"
"Hey, Hyun Joong oppa!"
"Senti, mi sono dimenticato di chiederti, cosa fai domani?"
Jo fu presa un po' alla sprovvista. Non le sembrava quello, il momento di prendere appuntamenti!
Però le venne un'idea.
"Domani non lo so. Ora invece tu che stai facendo?"
"Niente, perchè?"
"Perchè ho dimenticato le chiavi e i miei non tornano prima dell'una di notte, quindi speravo di poter aspettare con qualcuno, se per te non è un problema, ovviamente."
"Scherzi??" esclamò Hyun Joong tutto felice "Guarda, sono ancora in macchina, faccio inversione e sono da te!"
E così fece, dieci minuti dopo era per l'ennesima volta sotto casa di Jo.
"Allora dove andiamo ora?" domandò Hyun Joong pimpante
"Basta che non mi porti di nuovo a fare sport, ho due tronchi al posto delle gambe!"
"Va bene, allora ti porto a casa mia!"
La giornata stava andando ancora meglio del previsto, pensò Hyun Joong esaltato.
Premette sull'acceleratore e puntò verso Mapo-Gu.
 
"Quindi questo è l'attico di Kim Hyun Joong" disse solennemente Jo d'avanti alla porta d'ingresso.
"Tieni, a te l'onore di aprire" e le passò le chiavi.
La serratura scattò e Jo mise piede nel salotto.
"Wow" disse ammirata.
Era tutto bianco.
Totalmente bianco.
Con delle finestre enormi; pareti di vetro in pratica.
L'ultimo sole della giornata inondava la stanza riflettendosi sui mobili bianchi, sul grande divano di pelle (rigorosamente bianco), sul mega schermo anch'esso bianco laccato.
Sotto di Jo c'era un parquet, quello era scuro, di mogano.
"Mi avevi detto che l'hai arredata da solo..."
"Sì" disse soddisfatto "Ho scelto tutto io, dal pavimento ai sanitari. Che vogliamo fare di bello?"
Jo stava osservando gli scaffali con i libri. Sul quarto scaffale c'era una valigetta rigida, probabilmente in legno (ovviamente bianco.)
Jo la fissò un po' curiosa.
"Vuoi sapere che c'è lì dentro?" chiese Hyun Joong.
"Se vuoi dirmelo, ti ascolto."
"Però poi dovrò ammazzarti." ammiccò il ragazzo.
"Okkei, allora non voglio saperlo" rispose Jo con aria superiore.
Hyun Joong prese la valigetta e la poso sul tavolino rotondo vicino la TV.
Aprì le cerniere, poi fece per alzare il coperchio e con velocità lo richiuse facendogli fare un rumore della madonna.
"Ahah!!" disse, come un bambino dispettoso.
"Quanto sei babo,Oppa" sorrise intenerita Jo.
Poi senza altri scherzetti, Hyun Joong alzò il coperchio.
Dentro la valigetta c'era un set da poker. Con le fish, i tre cosi grandi che non ricordo come si chiamano e due mazzi di carte.
"Mi piace giocare a poker." disse Jo
"Ok, allora facciamoci una partita." propose il ragazzo.
Un partita che durò tre ore intere...
Si fermarono solo perchè sentirono il bisogno fisico di far scivolare qualcosa nello stomaco.
"Che mi prepari di buono, Oppa?"
"Allora, Jo-ya, ti spiego: questo -e indicò il frigo, bianco ovviamente, della Smeg- è il mio migliore amico Fabrizio. Poi qui c'è- e indicò un cassetto- la casa delle posate. In questa vetrine di qui sopra, come puoi notare dal vetro trasparente, ci sono i bicchieri mentre lì, indicò un angolo, abbiamo la pattumiera.
Poipoi, in questo cassetto ci sono le tovaglie mentre i tovaglioli, stanno lì sopra, sul piano cottura. Così puoi sentirti a casa tua."
Jo memorizzò le indicazioni ripetendole a voce alta, poi aprì Fabrizio. Dentro c'erano un sacco di cose già pronte che fecero storcere il naso alla ragazza.
"Mangi sempre queste schifezze?"
"Non sempre, spesso... Panino coi wurstel?"
"Va bene!"
 
"Che salsa vuoi? Ho il ketchup, la maionese, il ketchup al curry e la senape."
"Mmh...sinceramente non so se la senape mi piace. A te piace?"
"Sì, è buona!"e con entusiasmo gliela spremette nel panino.
Mangiarono con gusto, sporcando un po' ovunque e dopo aver ripulito si buttarono sul divano.
"Che ci vediamo di bello?" chiese Hyun Joong
"Non ne ho idea...fai un po' di zapping..."
Sulla SBS stavano mandando...Nineteen.
"Cambia." disse Jo ferma.
"No, aspetta, io non l'ho mai visto, vediamocelo."
"Ma io l'ho già visto! due volte!"
"Allora non posso perdermelo!" 
Questo era un dispetto, altro chè!
Non aveva pensato a Seung Hyun per tutto il giorno, e ora in pratica ce l'aveva d'avanti, sul MegaSchermoLaccatoBianco con l'impianto Dolby che faceva rimbombare il suo vocione .
Aiish. Forse forse, in fondo in fondo, avrebbe voluto non abbandonare quel bagno, quella notte.
Chissà cosa sarebbe successo...
Ho fatto la scelta giusta. Ho fatto la scelta giusta. Ho fatto la scelta giusta.
Non doveva pensare al se, al ma. Tabi era ubriaco. Non gliene fregava niente di Jo, gli interessava trovare solo qualcuna...ben disposta...
Jo strinse i denti e si guardò il film.
"NOO! è STATO QUELLOOO!!" Hyun Joong saltò giù dal divano "Io lo dicevo che era sospettoo!!", continuò additando lo schermo.
Jo sorrise, era strano vedere Hyun Joong così scomposto.
 
Quando, verso le undici, il film finì (con sollievo di Jo, che era indecisa se sbavare o chiudere gli occhi), rimasero stesi sul divano.
"Uhh, ora fanno "I came from Busan"! questo è un altro film che voglio vedere!" esclamò contento Hyun Joong.
"Mmhh..dici? Mi hanno detto che è deprimente..."
Iniziarono a vedersi anche quel film. Dopo mezz'ora gli occhi di Jo lacrimavano. Non per il film ma per la stanchezza.
Dopo una giornata passata a fare climbing e ciclismo Jo era stanca morta. Poi quel film non era il massimo dell'allegria e piano piano stava scivolando nel dormiveglia.
Anche gli occhi di Hyun Joong protestavano.Prima però abbassò il volume della TV e si alzò per prendere una copertina. L'aprì e la stese su Jo, che decise, mezza in coma, di stendersi, posando la testa sulle gambe del ragazzo.
Hyun Joong sorrise e sussurrò "buona notte", mentre piano piano si addormentava anche lui, con la televisione ancora accesa.
 
L'una era passata da un pezzo. 
La mamma di Jo era tremendamente preoccupata. Il padre tentava di calmarla.
"è grande, è maggiorenne. Sarà in qualche discoteca a Hongdae..."
"Appunto!! E se incontra un maniaco? Perchè non risponde al telefono??" infatti la "SignoraMammaDiJo" aveva chiamato la figlia cinque volte, il telefono squillava, ma nessuna risposta.
"Oh Gesù, Oh Gesù. Non ci ha nemmeno avvisati! Non è da lei!" aveva quasi le lacrime.
"Vediamo -disse il padre ragionevole- c'è qualche amico che possiamo chiamare?"
L'unico amico che i genitori di Jo conoscevano era Seung Hyun, di cui non avevano il numero...
"Prova a chiamare il Signor Lee" suggerì il padre riferendosi al manager.
La mamma si avvicinò alla bacheca per leggere il numero di ByunYung, lo compose, 
tuu-tuu, 
tuu-tuu, 
tuu-tuu
"Chi è?" Gracchio un Byungyung con la voce impastata dal sonno.
"Salve, è il signor Lee Byungyung??" chiese la mamma in apprensione.
"Sì, con chi parlo?" il manager si schiarì la voce, in allerta.
"Sono la mamma di Jo.." 
Byungyung si svegliò definitivamente: "è successo qualcosa?"
"è scomparsa! Non risponde al telefono! non ci ha avvisati! niente!!" scoppiò a piangere per lo stress.
"Si calmi, Signora! Sappiamo che Jo non è il tipo di ragazza che ha colpi di testa. Però non ho la più pallida idea di dove possa essere."
il padre di Jo sussurrò:" Chiedigli del ragazzo..."
"Signor Lee -chiese tra i singhiozzi la mamma- per caso, ha il numero di Choi Seung Hyun? Magari lui sa qualcosa..."
"Ma certo, aspetti un attimo, ecco: 00.."
La madre se lo segnò rapida. "Grazie mille,scusi il disturbo"
"Si figuri, Signora, e mi faccia sapere, per favore.."
 
"Pronto?" anche Seung-Hyun aveva la voce di chi è stato svegliato all'improvviso da una mamma agitata.
La mamma riconobbe subito la voce del ragazzo, ancora più roca del solito.
"Choi Seung Hyun? Sono la mamma di Jo"
Seung Hyun strabuzzò gli occhi, ebbe la stessa razione del suo manager: "è successo qualcosa??"
e la mamma rispiegò la situazione.
"Dove può essere?" richiese disperata.
Inizialmente il ragazzo rimase in silenzio, pensando ad una risposta logica.
Poi un'idea si fece strada nella sua mente.
"Forse so dov'è. Aspetti. Me la vedo io, lei si calmi. La chiamo appena so qualcosa"
Velocemente si sciacquò la faccia e si vestì, prese il portafogli e senza nemmeno pettinarsi scese giù.
Corse un po' verso la strada principale, poi gridando un "Yaaaa!!" fece fermare un taxi
"Mi porti a Mapo-Gu, di fronte al Palace Hotel. Per favore, 
si  m u o v a."
 
Il Taxi sfrecciò tra le strade della capitale e raggiunse in poco tempo il Palace, complice il fatto che a quell'ora  non c'era traffico.
"Grazie, mi lasci qui" 
Seung Hyun pagò in fretta e scese.
Spiccò di nuovo una corsa e si fermò solo quando fu sotto casa di Hyun Joong
Citofonò tre volte prima che il suo amico, mezzo addormentato rispondesse.
"Sì?"
"Hyung?! Sono Seung Hyun!"
"Sali."
Con uno scatto metallico il portone si aprì e Tabi fu dentro l'ascensore, sempre più certo di cosa avrebbe trovato in casa del suo amico.

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Capitolo 9
*** Piacevoli scuse. ***


Piacevoli scuse.

 
Stava sognando di scappare da qualcuno con una bicicletta, tentava di pedalare il più forte possibile, ah! Era Papa YG! La stava inseguendo. Se l'avesse presa, l'avrebbe licenziata.
Ma Jo era troppo lenta, per quanto si sforzasse le sue gambe erano pesantissime. Doveva solo girare quell'angolo per essere in salvo, un 'altro sforzo...
c'era quasi...
DRIIIIIIIIIIINNNNN
un rumore portò lentamente Jo dal suo sogno al posto su cui stava sdraiata.
DRIIIIIIIIIIINNNNN
Era un suono che non conosceva. Un telefono? No, sembrava più un citofono.
DRIIIIIIIIIIINNNNN
Qualcuno sollevò la sua testa a la riappoggiò su quello che doveva essere un divano. Poi con uno spostamento d'aria questa persona si alzò.
"Sì?" domandò Hyun Joong al citofono 
A Jo tornò in mente la giornata trascorsa.
"Sali." Disse Hyun Joong atono.
Il ragazzo andò al lavello della cucina, aprì l'acqua e si sciacquò la faccia, poi prese un fazzoletto e si asciugò.
Dopodichè andò ad aprire la porta.
"Che ora è?" chiese Jo, con voce roca e con gli occhi ancora chiusi.
"Le tre di notte." Rispose una voce che decisamente non era quella di Hyun Joong.
Jo, sentendo quella risposta così...gutturale, ebbe un fremito.
Nella sua memoria della serata trascorsa con Hyun Joong, non c'era Seung Hyun.
Anzi. C'era. Ma era in TV.
Forse stava ancora sognando. 
Poi dischiuse gli occhi, con lentezza si alzò, mettendosi seduta. La coperta scivolò a terra.
Jo si stropicciò gli occhi e girò il collo indolenzito verso l'ingresso.
Non stava sognando. C'era davvero Seung Hyun sull'uscio. E Hyun Joong gli stava di fronte.
"Hey, Seung Hyun-ah, come mai da queste parti a quest'ora della notte?" chiese Hyun Joong soffocando uno sbadiglio e grattandosi la testa.
"Mi hai tolto le parole di bocca"disse Mr. Choi con tono glaciale "Volevo rivolgere questa stessa domanda a quella ragazza lì." e indicò Jo.
"Perchè t'interessa tanto?" domandò l'altro con aria noncurante.
"Perchè sua madre mi ha chiamato nel bel mezzo della notte, piangendo disperata." ancora tono glaciale.
"Mamma!" esclamò Jo rendendosi conto che non aveva avvisato i suoi.
"Buongiorno; Piccola!" disse Seung Hyun ironico "Andiamo, ti porto a casa." fece per avvicinarsi ma Hyun Joong lo bloccò.
"No. La porto io." disse con tono fermo.
Seung Hyun lo guardò con uno sguardo strano, era indeciso se avere un aria di sfida o se essere indifferente.
"Perchè, di grazia?" domandò ancora con la voce da gelo.
"Perchè è nei pasticci per colpa mia. Quindi ora si lava un attimo il viso e poi l'accompagno a casa. Dai, Jo-ah" Hyun Joong si avvicinò a Jo e le tese le mani, per aiutarla ad alzarsi.
Jo le afferrò e fece leva.
Poi si defilò in bagno.
Seung Hyun, per un attimo, perse la sua compostezza sembrando quasi livido di rabbia, guardò truce Hyun Joong.
Poi disse: "Buona continuazione." e girò i tacchi rigidamente.
 
Camminava come un soldato, muoveva le braccia avanti e dietro lungo i fianchi come fossero tronchi di legno. Le gambe sembravano andare a tempo.
Uscito dal palazzo decise che non gli andava di tornare subito a casa.
Aveva voglia di picchiare qualcuno. Tirò un calcio ad una lattina che con un clang metallico rotolò giù dal marciapiede.
A Mapo-gu c'era Hongdae, il distretto della vita notturna di Seoul.
Seung Hyun camminò un po' lungo le strade di Hongdae, decidendo in quale club entrare.
Poi scelse uno in cui c'era già stato alcune volte. Il "Vogue".
Era una specie di Cabaret, un locale soffuso e affollato. Era diviso in Tre Parti. C'era la parte aperta a tutti, dove erano situati il bar e il palco, lì si tenevano gli spettacoli.
Poi c'era una porticina, e pochi lo sapevano, da qui si accedeva alla "seconda parte" come veniva chiamata da chi la frequentava. Era una specie di privee, c'era un altro bar, che serviva prodotti più ricercati e c'erano un bel po' di ragazze.
In fine c'era la "terza parte", ovvero le camere d'albergo, nel piano superiore al locale.
Non erano molte, le camere, ed erano piuttosto care, servivano più che altro ai clienti della Seconda Parte che s'intrattenevano tutta la notte con le signorine.
Mr. Choi andò dritto dritto verso la porticina. La sicurezza lo lasciò passare tranquillamente.
Dentro scelse un tavolino con un comodo divanetto di chintz rosso.
Un cameriere si avvicinò: "Cosa le porto, Signore?"
"Un brandy." rispose Seung Hyun.
In poco tempo si scolò svariati bicchieri mentre le ragazze lo circondavano.
Aveva un caldo tremendo, e la testa gli girava.
Stava per vomitare quando, con l'ultima goccia di buon senso rimastogli, chiese un camera.
Additò una ragazza e disse: "Tu. Su con me."
La ragazza lo aiutò a salire le scale. Arrivati nella camera, Seung Hyun vomitò tutto ciò che aveva mangiato a cena.
Poi si sciacquò la bocca.
Ora stava meglio.
Aveva la testa alleggerita dall'alcol, ma sentiva ancora il bisogno di sfogarsi.
Si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita.
Poi iniziò a baciarle il collo. Nel frattempo lei gli sbottonava i pantaloni.
In un attimo la tipa era giù, mentre Seung Hyun, con le mani a coppa sulla sua testa, la spingeva avanti e in dietro.
Ci sapeva fare, quella, in poco tempo Mr. Choi fece un espressione soddisfatta e venne con un sospiro.
 
Il sole investì Seung Hyun verso le otto di mattina.
Aish! pensò il ragazzo, che mal di testa. Voglio dormire ancora.
Si girò e si addormentò di nuovo.
Si risvegliò a mezzogiorno.  Fortunatamente oggi non aveva nulla da fare.
Si girò su un fianco ricordandosi che quello non era il suo bel letto nero.
Era di nuovo in quella fottuta camera del Vogue. 
Si mise a sedere. Sul comodino c'era un biglietto.
"Sei stato fantastico, Top Sunbae. Questo è il mio numero"
Era stato fantastico? Sinceramente non se lo ricordava.
Ricordava vagamente la figura di una ragazza, ma non riusciva ad afferrarne i tratti...
Prese il biglietto e lo strappò.
Per un attimo Seung Hyun si spaventò. Aveva fatto sesso con una sconosciuta di un locale senza preservativo. 
Sarebbe andato a farsi visitare il giorno stesso.
Ora, pensò il ragazzo, cellulare...Che scemo, nella fretta, ieri notte, non l'aveva nemmeno preso!
Pazienza. Speriamo che Byungyung non se la prenda troppo.
Portafogli.
Quello ce l'aveva, ed era ancora pieno (Brava ragazza, pensò).
Si dette una sistemata alla meglio e scese a pagare.
Passò la carta di credito alla receptioniste e le chiese di chiamare un taxi.
Non aveva voglia di inseguirne uno con quel mal di testa.
Mezz'ora dopo Seung Hyun era nel suo ascensore.
Arrivato a casa si fece una doccia. Aveva ancora i capelli bagnati quando il suono del citofono gli perforò il cervello.
Era il manager.
"Seung Hyun-ah! Mi hai fatto dannare! Che fine avevi fatto?"
"Che c'è? Uno non può nemmeno passare una notte fuori casa? Ho 24 anni, io" non era arrabbiato mentre lo diceva, il mal di testa gli impediva di usare un tono troppo alto.
Invece lo disse con la tipica cadenza lamentosa coreana e con gli occhi semi chiusi.
Byungyung, vedendo quanto il ragazzo fosse provato (aveva le occhiaia più scure di Seungri), gli disse: "Scusami, hai ragione. Sai com'è, dopo tutto il casino che è successo con Jo, avrei preferito che tu tornassi a casa invece di andare a zonzo per Hongdae."
Jo.
Aveva detto quella parola.
Quella stronza.
"Bhè, ha risolto con i suoi?" 
"Sì"
"Bene. Vado ad asciugarmi i capelli.Ciao"
Fanculo. Era colpa di Jo se la sua testa era spaccata in due, se il suo stomaco bruciava, se forse si era beccato l'Aids.
Di nuovo ebbe voglia di fare qualcosa di violento. Gli pulsavano le vene, gli andava il sangue al cervello.
Non ce la faceva più. Che merda di notte.
Che merda di vita.
Senza una cazzo di persona che gli chiedesse "come stai?"
A Byungyung gli interessava solo che non combinassi pasticci.
La mamma non la vede da un mese, la sorella poi, aveva sempre da fare...
I suoi bandmates manco se n'erano accorti che non c'era!
Afferrò la bottiglietta di Colonia e la strinse con forza, facendo gonfiare le vene e alzare i tendini.
Poi con uno scatto la scagliò lontano, per terra. 
S'infranse in mille pezzi, emanando un odore per Seung Hyun nauseabondo, rompendo le piastrelle del pavimento.
Daesung, dal piano di sotto, sentì quel fracasso.
Preoccupato salì le scale e suonò il campanello.
"Hyung! Tutto bene?" Gridò il ragazzo.
Ecco. Ora si accorgeva che c'era qualcosa di strano, quell'altro!
Seung Hyun non rispose. Posò le mani sul lavandino e si fissò allo specchio.
"Hyung??" Daesung stava ancora suonando il campanello.
Sono diventato così patetico? Si chiese Seung Hyun, scrutandosi.
Mollò la presa dal lavandino e andò ad aprire la finestra del bagno.
Il telefono squillò. Sapeva che era il dongsaeng.
Non rispose, andò direttamente ad aprire la porta.
"Hyung!! Finalmente, è successo qualcosa?? Ho sentito un rumore tremendo!"
"Sì, non ti preoccupare Dae-ah. Mi è scivolata l'Acqua di Colonia dalle mani."
Daesung era preoccupato e come! Sentiva il forte odore di Colonia, e guardando bene il suo Hyung notò che aveva una brutta cera.
"Hyung, stai bene?" domandò accorato
"Sì, certo. Aiutami a pulire prima che rimetto anche i succhi gastrici." rispose frettolosamente l'altro.
Daesung andò a prendere scopa e paletta, mentre Seung Hyun prendeva uno straccio e del detersivo per pavimenti.
Un quarto d'ora dopo il bagno era pulito, però l'odore della colonia rimaneva ancora nell'aria e su una piastrella c'era una specie di buco.
"Fa niente, ci metterò un tappeto sopra" disse Tabi rassegnato.
"Va bene, te ne comprerò io uno carino" Disse Daesung sorridendo "Che ne dice se prepariamo qualcosa da mangiare, è quasi ora di pranzo..."
Seung Hyun con una smorfia rispose: "Io non ho fame"
"Dai, Hyung, vedrai che sentendo l'odore di cucinato ti verrà fame. Anzi, sai cosa? Ordino dal giapponese, che ne dici di Katsudon e Miso? e Sakè, ovviamente?"
Daesung fece un convincente eye-smile e Tabi, giusto per accontentarlo, acconsentì.
Il katsudon era ottimo. Impanato al punto giusto. Con quella salsina succosa e la carne tenera...
Sì, decisamente a Seung Hyun era tornato l'appetito. Buttò giù in one-shot i bicchierini di sakè mentre Daesung beveva rumorosamente la sua zuppa.
"Perchè bevi quella roba a luglio?" chiese Seung Hyun a Daesung.
"Perchè è proprio yummi!" E si leccò i baffi con il solito sorriso tutt'occhi.
Anche Tabi sorrise, vedendo l'espressione soddisfatta del suo dongsaeng.
"Hyung, lo sai che a me puoi raccontare tutto?"disse Dae-ah cautamente e con il viso ancora affondato nella ciotola.
"Sì, lo so." Okkei, ora vuole affrontare i discorsi seri, pensò Tabi.
"Quindi. Dove sei stato, stanotte? Mi avevi salutato, ieri sera, avevi detto che andavi a letto. Perchè invece hai queste occhiaia?"
"Non ti ho detto balle, sono andato a letto, poi verso le tre mi ha chiamato la mamma di Jo-ah, dicendomi che la figlia era scomparsa. Allora sono andato da Hyun Joong e l'ho trovata lì.
Poi lui l'ha accompagnata a casa e io non me la sentivo di tornare a letto, così sono andato al Vogue."
"Di nuovo in quel postaccio?" ora la voce di Daesung era più acuta.
Tabi si mise sulle difensive:"Sì. Perchè? Non ci posso andare?" 
"Non dovresti, lo sai." rispose il dongsaeng senza però essere accusatorio.
"Dimmi Hyung, che c'è? Ieri hai dormito tutto il giorno! E stanotte hai combinato chissà cosa...e poi sinceramente, ci sono rimasto male che te ne sei andato dalla mia festa senza dire una parola."
Nell'ultima frase, il tono di Daesung era risentito, come se avesse messo il broncio.
Seung Hyun allungò la mano per dare una pacca sulla spalla al suo dongsaeng.
"Scusami, per la festa...è successo un imprevisto..."
"Ecco, vedi? Te l'ho detto. A me puoi dire tutto. Pensavo non avessimo segreti..."
"Ma non è un segreto, Dae-ah! Mamma mia come sei sospettoso!" sbuffò lo Hyung
"E allora perchè non mi dice che ti passa per la testa?" chiese piccato Daesung.
Ma che cosa avrebbe dovuto rispondere? Non lo sapeva nemmeno lui!
"Non ne ho idea, Dae, sul serio..."
Daesung allora puntò i gomiti sul tavolo, mettendo le mani aperte, poi poggiò il mento tra le mani e sbattè le ciglia
"è forse amoree??" chiese con aria furba
Seung Hyun gli spinse i gomiti giù dal tavolo e rispose infastidito: "Quanto sei stupido, dongsaeng!"
"Oh! che c'è di male?? è normale che anche tu senta certi ...impulsi...e non solo sessuali!"
Incredibile, il dolce Daesung gli stava facendo certi discorsi. A lui? A Choi Seung Hyun??
Era proprio vero che il mondo si era capovolto.
Prima viene rifiutato, poi Daesung...
lentamente, disse ad alta voce ciò che più lo infastidiva: "Sono stato rifiutato."
Daesung si portò un mano alla bocca "No!? Mi prendi in giro??" era sorpreso, solo che sembrava che lo stesse prendendo per il culo...
Al chè, Tabi s'infastidì. "Era meglio se non te lo dicevo." e incrociò le braccia, guardando a destra.
DAesung allora si sporse più avanti "Il nostro Tabi! E chi è stato a fare una cosa così...non mi viene nemmeno un termine adatto, guarda!"
"Dovresti farti una manciata di fatti tuoi, ragazzo." disse Seung Hyun fissando ancora il muro alla sua destra.
"Almeno dimmi quando" insistette Daesung
Seung Hyun pensò che questo poteva concederglielo: "Alla tue bellissima festa di compleanno..." disse mettendo su un broncio.
Daesung si bloccò un attimo, sembrò meditare...
"Mmh- disse con l'indice poggiato sul mento- dammi un indizio. PERFAVOREEEE!!"
"Insomma, Daesung! Calma le tue tette!"
"Tipregotipregotiprego. Dimmi, è alta o bassa? I capelli, come sono??" continuò il dongsaeng imperterrito.
"è...alta. E poi non posso dirtelo se no lo capisci subito."
Daesung sapeva che avrebbe ceduto presto...
"HYUUUUUNNGGGG" si alzò dalla sedia e andò a sbaciucchiarsi Tabi.
"Mollami! Razza-di-maniaco!" Seung Hyun se lo scrollò di dosso mentre l'altro continuava a dire "Tipregotipregotipregotiprego..."
"E va bene! Basta che- ti stai buono. Vai a sederti. Bravo. I capelli...non sono lunghi."
Daesung si calmò e fissò intensamente il suo Hyung, come se il nome della ragazza fosse scritto sul suo naso.
"Capelli non lunghi. Alta. Capelli corti. Gambe lunghe. E poi te ne sei andato..."
C'era, una persona, che come Seung Hyun, era scomparsa nel nulla prima della torta...
"Hyung" disse Daesung con sguardo indagatore "...Hyung. Forse... non potrebbe essere...una certa assistente manager?"
Eccheccazzo! con tutte le ragazze alte con i capelli corti aveva scelto proprio lei! pensò Seung Hyun, però effettivamente non erano tante le persone alte.
E l'unica ragazza alta con i capelli corti alla festa di Daesung era proprio Jo.
Che motivo c'era di mentire a Dae-ah? Lui era sinceramente interessato...E poi l'orgoglio era già andato a farsi benedire...
Seung Hyun annuì lentamente. 
Daesung lanciò un urletto. "Non ci posso credere! Joo?? Non c'è stata!" e scoppiò a ridere sguaiatamente.
"Sì. Grazie Daesung."
Daesung si ricompose. "E come mai??" quanto era curioso quel ragazzo!
"...Bhò. Te l'ho detto, non ne ho idea! Questa situazione mi lascia basito..."
"Però mi sembra un po' esagerato come l'hai presa, Hyung! Stare tutto il giorno a marcire qui dentro e bazzicare la notte per Hongdae..."
"Io non...!" tentò di dire Seung Hyun offeso.
"Tu non che cosa? Non t'interessa? perchè di solito se ad una persona non interessa non si comporta così...E poi, scusa, ma che sei andato a fare a casa di Hyun Joong? Non potevi chiamarlo e basta?" 
"No. Non potevo, perchè..." 
eh.
perchè?
"NON-LO-SO." finì la frase esasperato.
Daesung ripescò l'aria da furbetto: "Invece, forse, il tuo dongsaeng lo sa...kekeke."
"No che non lo sai."
"Sì invece."
"No."
"Sì. Assolutamente sì. Ti piace Jo, e volevi andare a vedere cosa stesse combinando con Hyun Joong!"
"Non è così. Mi sono..preoccupato. E a quell'ora non ho pensato a chiamare."
"Dai, Hyung! lo sai anche tu che ti piace! Che c'è di male?"
"No, no e ancora NO. Non può piacermi."
"Perchè no? Perchè non può piacerti? Perchè non ha i capelli lunghi e fluenti? Non ha il nasino all'insù? Non ha una vita minuscola?? è una brava ragazza. Lavora, s'impegna e so che ci tiene a te."
"Non è per quelli stupidi motivi!" disse Seung Hyun piccato "Fisicamente...è perfetta...o non lo so se esiste la perfezione, ma lei è molto vicina..."
"Quindi ti piace." 
"Non. Può. Piacermi."
"Bhà, Hyung, tu hai qualcosa che non va..."
"No invece, io lo dico per lei..." Seung Hyun si rabbuiò, non voleva tirare fuori dal cassetto delle memorie quella storia, ma Daesung non ne sapeva niente...
"Una volta, sono stato con una ragazza. Però poi sono diventato quello che sono oggi e...abbiamo dovuto stroncare. Perchè lo sai, noi non possiamo essere innamorati!"
"Che te ne frega del contratto, scusa?" domandò Daesung animato.
"Non è il contratto il problema. Sono le fans. Tu...non hai idea. Non puoi immaginare cosa potrebbe succedere..." la tristezza impregnava ogni singola sillaba detta da Seung Hyun.
Daesung era troppo solare per capire a cosa alludeva lo Hyung: "Cosa vuoi che succeda? Potrebbero mandarle lettere minatorie scritte col sangue? Una testa di cavallo?? Tanto non dovete sventolare ai quattro venti che vi frequentate...
Scusa, guarda Dong-Wook Hyung e Han-byul Noona, stanno assieme da un botto! Basterebbe stare un po' in clandestinità...solo per i primi anni..."
Tabi non disse nulla. e Dae-ah continuò il suo monologo: "Non è giusto privarsi dell'amore per il lavoro. Bisogna trovare... un equilibrio. E poi come facciamo a scrivere testi se non sappiamo nemmeno noi di cosa parlarlano?
Senti a me Hyung, ascolta il tuo cuore. Parla con Jo, se ti ha fatto qualcosa di male, magari vuole scusarsi. Forse non sa nemmeno che tu ci stai male. 
Non mentire a te stesso. La vita va vissuta ora, poi sarai troppo vecchio e avrai un sacco di rimorsi."
"Non è lei che si deve scusare." disse Seung Hyun fissando il vuoto.
Poi si alzò di scatto, "Tranquillo, Hyung, me la vedo io con i piatti!" gli gridò dietro Daesung mentre Tabi usciva di casa velocemente.

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Capitolo 10
*** Tell me your wish. ***


Tell me your wish.

 
Sul taxi la testa di Seung Hyun ronzava. Non voleva dare totalmente ragione a Daesung. Non voleva pensare a cose come relazioni clandestine.
Non voleva proprio avere una relazione, sapendo ciò che sarebbe potuto accadere...
Però aveva capito una cosa fondamentale: era una testa di cazzo.
Perchè è vero, gli piaceva Jo. Ma si era comportato proprio male. Pensare che fosse solo qualcosa di fisico...sì, si era comportato male.
Doveva chiederle scusa. 
Dopotutto, non la vedeva da due giorni (quei cinque minuti a casa di Hyun Joong non valevano), e sinceramente...sentiva la sua mancanza.
Quando l'aveva vista, lì sul divano con sopra la coperta, aveva pensato al peggio.
Aveva immaginato le mani di Hyun Joong toglierle gli slip, slacciarle il reggiseno, morderle i fianchi.
Poi fortunatamente la coperta era scivolata giù, rivelando che era ancora totalmente vestita. 
Quindi non doveva essere successo nulla, semplicemente si erano addormentati sul divano...
Se non l'avesse vista con la tuta indosso, avrebbe sicuramente perso la sua calma glaciale. Avrebbe picchiato Hyun Joong.
Questo pensiero fulminò Seung Hyun. Lui era abituato a non scomporsi mai. Invece tutte quelle sensazioni violente che aveva provato nelle ultime quarantotto ore...
 
Finalmente il taxi si fermò sotto casa di Jo, dopo un viaggio che a Seung Hyun parve lunghissimo.
Come la volta precedente, fu la mamma ad invitarlo a salire.
"Salve, SignoraMammaDiJo" e s'inchinò perfettamente a novanta gradi.
"Oh, Seung Hyun caro, che piacere vederti!" disse tutta gioiosa la mamma "Se non fosse stato per te! Sarei stata in pena tutta la notte! Fatti dare un bacio!!"
E con la scusa la mamma gli stampò un bacio schioccante sulla guancia.
Seung Hyun era imbarazzato come sempre.
"Vieni, caro, siediti pure. Cosa ti posso offrire? Vuoi un caffè? Questo è mio marito" e indicò un uomo magrolino che stava entrando in cucina in quel momento.
"Piacere, SignorPapàDiJo" e di nuovo inchino.
"Su, sciogliti un po' ragazzo. Amore, abbiamo ancora la grappa? Ecco, facciamoci un cicchetto."
Seung Hyun accettò con piacere.
"Jo è a lavoro, ma dovrebbe essere qui a momenti" disse la mamma al ragazzo.
"è vero, mi ero dimenticato che doveva aiutare JiYoung noona..." concordò Seung Hyun.
"Comunque, ti sono davvero infinitamente grata"
"E di cosa, signora? Era il minimo che potessi fare..."
"Ah! Com'è modesto questo ragazzo! E dimmi, Hyun Joong è tuo amico vero? Siete due così bravi ragazzi!"
 
Jo era stanca morta. Quella notte era tornata a casa alle tre e mezza, ma non era riuscita ad addormentarsi prima delle cinque.
Alle undici doveva andare da JiYoung Unnie per aiutarla a spostare delle cose...
Finalmente, verso le due di pomeriggio, aveva finito di lavorare. Ora poteva tornarsene a casa e mettersi a dormire.
 
L'ingresso della casa di Jo si affacciava subito sulla cucina.
Entrando, la ragazza sentì la voce della mamma parlare tutta animata. Poi vide una persona di spalle che girò la testa al suo ingresso.
"Che ci fai qui, Sunbae?" chiese Jo sorpresa.
Seung Hyun tirò un sospiro di sollievo, non era arrabbiata, era sinceramente curiosa.
"Sono venuto per..." Forse era meglio non dire niente di fronte alla mamma "per vederti; per sapere come stavi dopo...insomma ieri, cioè questa notte. Non ho avuto nemmeno il tempo di dirti ciao..."
"Oh. bene."disse Jo perplessa, poi con ironia :"Quindi... Ciao!" 
Seung Hyun alzò la manina e rispose al saluto con tono bingu "Ciao!"
Il papà di Jo entrò in cucina in e disse alla mamma: "Tesoro, ancora così stai? Vai a vestirti, su, altrimenti facciamo tardi"
"Dove andate di bello?" Chiese Jo
"Papà ha letto che c'è una festa qui vicino in cui si esibisce un gruppo di danza tradizionale, ci sono anche tantissime bancarelle di cibo. Vabbè cari, io scappo a cambiarmi."
Uscì dalla stanza lasciandoli soli.
"Allora." disse Jo sedendosi di fronte a Seung Hyun. 
"Allora." confermò il ragazzo.
"Noi andiamo! Torneremo stasera, verso mezzanotte. Fate i bravi!" salutarono i genitori
"Caspita, quando vogliono loro sanno sbrigarsi ad una velocità..." commentò Jo.
Quando la porta si chiuse, Seung Hyun raccolse un po' di coraggio e disse esitante: "Senti, Jo. Io vorrei...scusarmi. Con te. Per come mi sono comportato. Soprattutto, al compleanno di Daesung..."
Jo rimase interdetta.
Non si aspettava una cosa del genere. Pensava che Seung Hyun si sarebbe comportato come se nulla fosse accaduto.
"...Okay. Non ti preoccupare. Sei scusato."
"Sei sicura che è okay?" chiese Seung Hyun, gli sembrava strano, essere perdonato così facilmente. Forse Jo non aveva colto la profondità delle sue scuse.
Sembrava quasi un bambino, con quella faccia preoccupata. Era così tenero.
"Sì, sì, è okay." lo rassicurò Jo con un sorriso.
Seung Hyun sospirò di sollievo poi chiese: "Bene. Ora che si fa?" 
Jo si guardò attorno in cerca d'ispirazione. "Abbiamo tutto il pomeriggio d'avanti...Che ne dici di un gelato?"
"Mmh. Buona idea." poi chiese scherzando: "Ce l'hai le chiavi?"
"Sìì" rispose diligentemente Jo.
"E i tuoi?"
"Anche."
"Perfetto. Allora andiamo?"
"On va!"
 
Era bello camminare per Seoul a quell'ora, faceva un po' caldo, ma questo era tutto a vantaggio di Jo che poteva ammirare Tabi con una maglietta bianca.
E tale maglietta aveva un profondo scollo a V.
E poi c'era il sole che gli illuminava il viso...
E stava anche iniziando a soffiare un venticello dolce.
Decisero di andare a Yogurtland, che fa i migliori gelati allo Yogurt con dentro qualunque cosa.
Seung Hyun scelse uno alla fragola con sopra tanti tanti zuccherini e Oreo sbriciolati, Jo che non sapeva proprio cosa scegliere, confusa da tutti quei gusti, disse terrorizzata: "Prendo lo stesso!" però poi decise di aggiungerci anche dello sciroppo di mirtilli.
Crepi l'avarizia!
Con le coppette ancora piene in mano si diressero verso un parco, piuttosto grande, vicino casa di Jo.
"Forse siamo un po' grandi per quelle..." disse Jo indicando le due altalene di fronte a loro.
"Nah!" disse il ragazzo che andò a prendere posto a quella di destra. Jo lo seguì.
Iniziarono a dondolare placidamente, poco poco, stavano ancora mangiando il gelato.
Di cosa avrebbero potuto parlare? Seung Hyun si accorse di non sapere un bel niente di Jo.
Gli piaceva una ragazza di cui non sapeva un cavolo!
"Posso farti alcune domande?" chiese Tabi con aria innocente. Jo acconsentì.
"Alloora...vediamo..." Seung Hyun ci pensò un po' su "...qual'è il tuo colore preferito?"
Jo sorrise, si aspettava domande più interessanti: "Mi piacciono il verde e il giallo."
"Okay. Ti piacciono gli animali?"
"Sìssì"
"I bambini?"
"Sììììì" entusiasmo da PedoJo
"Ugh-questo è un rumore che fa quando sorride da Bingu- anche a me!" (affermazione che fece sciogliere Jo)
"Poipoi, sei figlia unica?" Seung Hyun lo stava dando per scontato, ma effettivamente non lo sapeva...
"No, ho un fratello, più grande, ma non vive qui in Corea"
"Però! non me l'aspettavo!" disse sorpreso. Davvero non sapeva un cavolo di lei...
"Gruppo sanguigno?"
"A positivo"
"Come gli MBLAQ! e sei una A+?"
"Bhè, proprio del fandom no, però mi piacciono"
A Seung Hyun non venivano più in mente domande. O meglio, ce n'erano così tante che avrebbe potuto porre!
"E quando tocca a me, fare domande?" chiese Jo furbescamente.
"Va bene, facciamo una tu e una io, me ne devi fare tre per metterti in pari!"
"Okkei, allora..." cosa avrebbe dovuto chiedergli? Sapeva già tutto...
"Ti piace la banana?"
Seung Hyun scoppiò a ridere (UghUghUgh) "Che razza di domande sono? Sì, mi piace. Il frutto."
"Ovvio. Senò che a cosa ti riferivi eehh?" e gli assestò una bella gomitata.
"Va bene, l'altra domanda Jo-ah" si ricompose Tabi
Chiese Jo cantilenando:"E quella a me ri ca na?" 
Seung Hyun concluse: "Dimmi tre nomi di ragazzi che ti piac cio no!" (nb. chiedo perdono se ho sbagliato la divisione in sillabe)
"Aspetta! Quello te lo devo chiedere io!" esclamò Jo fingendo di offendersi.
Seung Hyun continuò brillantemente:"Allora, mi piacciono Tabi, T.O.P e Tempo!"
"BinguTop!" gridò Jo, poi abbassando un po' il tono "Sunbae..."
Tabi la interruppe: "La pianti di chiamarmi Sunbae?"
"Ok Oppa." rispose svelta Jo
"Hey, piccoletta! Chi ti ha autorizzato a chiamarmi Oppa? Che ne sai che non voglio farmi chiamare, chessò, Ahjussi??"
"Sè, al massimo Ajumma!" 
I due risero come due...bingu (UghUghUgh!).
"No, seriamente. Chiamami TabiOppa. E ora devo rispondere alle tue domande. Sinceramente non ho idea di come sia la Banana Americana."
"Kekeke. Grossa." disse Jo, ridendo.
Tabi invece disse più serio, scrutandola, ma sempre sorridendo: "Si sente che non sei coreana...qui in Corea le ragazza non scherzano su queste cose così apertamente...Coomunque, ti devo dire anche tre nomi di ragazze che mi piac cio no, vero?"
"Esattamente."
"Allooora, mi piacciono: Lee Hyori..."e questa Jo se l'era aspettata "poi Kim Tae Hee..." anche questa "e..." dirlo o non dirlo, dirlo o non dirlo, dirlo o non dirlo?? "...e Park Mihae..."
L'ultimo nome lo pronunciò,di botto, a voce bassisssima, guardandosi i piedi che dondolavano.
Inizialmente Jo non capì di chi stesse parlando, poi collegò quel nome all'ex di Tabi. Rimase sorpresa del coraggio di Seung Hyun anche solo nel nominarla.
Il ragazzo, alzando un po' la voce disse: "Suppongo che ora devo dire quelle cose tipo "chi butti là...""
"Non sei obbligato. Se non ne hai voglia, fa niente..."
Jo non voleva forzarlo, e poi sarebbe stato pure brutto per lei sentire chi avrebbe buttato nel "Letto delle Rose"
"No. Ne ho voglia. Allora, non mi ricordo bene...Butto...HyoriNoona, nel letto delle spine"
"Perchè?" chiese incuriosita Jo
"Hey, Jo-ah, così non vale, fai troppe domande! Poi... Tae Hee Noona nel letto dei fiori, quindi rimane Mihae...nel letto delle rose..."
Gli mancava così tanto, Mihae? Povero TabiOppa, chissà quanto aveva patito. Chissà quanto ancora ci soffriva...
"E poi non si faceva qualcos'altro?" riprese il ragazzo.
Jo, perplessa, disse: "Non me lo ricordo..."
"Nemmeno io...Vabene, ri-tocca a me fare una domanda. Prima però" si allungò per prendere la coppetta vuota di Jo "butto questi."
Mentre buttava le coppette nel cestino lì vicino pensò alla domanda. Gliene venne in mente una niente male...
 
"Allora. La mia domanda è: ti va di fare un gioco?"
Jo lo guardò sospettosa: "Che gioco?"
Seung Hyun rispose con semplicità: "Io realizzo un tuo desiderio se tu realizzi uno mio."alzò le spalle come per dire "tutto qua"
Jo continuava a guardarlo sospettoso: "Dipende da che desiderio..."
"Niente di brutto, non ti preoccupare...Ci stai? Però poi non possiamo tirarci più in dietro." e le tese la mano.
Con ancora lo sguardo indagatore, non totalmente sicura, Jo allungò ugualmente la mano e strinse quella di Seung Hyun per sigillare il patto.
Ma poi, che razza di desiderio aveva Tabi??
"Prima il tuo." disse il ragazzo
"Nossignore, prima il tuo!"
"Assolutamente no. Io ho proposto il gioco quindi a te tocca iniziare" disse ostinato Seung Hyun
"Appunto perciò dovresti iniziare tu!" si scaldò Jo
"Se non inizi tu, ti bruci il tuo desiderio, desiderando che inizi io" affermò Tabi con aria brillante.
"E va bene! Però ci devo pensare..."
"Ti do massimo un quarto d'ora"
Jo si mise la mani sulla testa, spremendosi le meningi.
Che cosa poteva chiedere a Seung Hyun? Che cosa avrebbe potuto fare?
Avrebbe potuto chiederli un bacio? No. Quello no.
Qualcosa tipo uscire assieme? Ma avrebbe potuto anche chiederglielo normalmente. Non poteva bruciarsi questa opportunità con qualcosa di banale.
Poi a Jo venne in mente qualcosa che solo una vera fan di T.O.P avrebbe potuto pensare.
"Dici che a quest'ora sono aperti i negozi?"
Seung Hyun rispose desolato: "è troppo presto...sono le... -dette un'occhiata all'orologio- le 15. I negozi non aprono prima delle cinque..."
"Aish!" esclamò Jo
"Perchè? Vuoi che ti compri qualcosa?" chiese Tabi incuriosito
"No, non è per me. è per te."
"Quindi il tuo desiderio e comprarmi qualcosa, giusto?"
Jo annuì.
"Che genere di cosa?" chiese Seung Hyun tutto curioso
"Eh-eh! Vedrai" fece Jo misteriosa.
Seung Hyun aggrottò le sopracciglia poi disse con aria ambigua: "Non sarà mica qualcosa di sadomaso, vero?"
Jo se la rise: "Ora che mi hai fatto venire l'idea!! Mannò, figurati, però sarà qualcosa di...corto."
Tabi, facendo finta di prendere le distanze, disse: "vaabeene..."
"Che facciamo fin quando non aprono i negozi?" domandò Jo
"Potrei continuare a farti domande...sento di non conoscerti abbastanza..."
Jo si sentì onorata dal fatto che Choi Seung Hyun volesse saperne di più sulla sua vita da persona normale.
"Chiedi tutto ciò che vuoi allora!"
Tabi non pensava nemmeno alle cose da chiedere; le domande uscivano una dopo l'altra e le risposte erano secche e precise.
"Fumi?"
"No."
"io si. Purtroppo."
"Sì, lo sapevo che fumavi"
"Ti piace l'odore di sigaro?"
"Sì"
"Mi preferisci moro o bianco?"
"Stai bene sempre"
"Ti piace Lee Hyori?"
"E che cazz--cavolo. Sei proprio fissato con lei? Comunque, No."
"Perchè no?"
"Eh! Sapessi..."
"Ora voglio saperlo!"
Continuarono così fino a quando, verso le cinque, Jo gli aveva raccontato praticamente tutta la sua vita. 
Poi notarono che i negozianti avevano iniziato ad alzare le saracinesche.
 
"Ahia." esclamò Tabi massaggiandosi il sedere.
Si erano appena alzati dalle altalene, e dopo due ore seduti su quei seggiolini piccoli gli erano rimasti gli stampi sulla pelle. Come quando stai ore seduto sul cesso...
Vabbè. Dicevamo, anche Jo si massaggiò il didietro, poi disse a se stessa: "Alloora, ricordo che c'è ne uno da queste parti..."
I due uscirono dal parco e s'incamminarono in una grande strada.
A Seung Hyun piaceva camminare così. A pochi passi da Jo. Stava leggermente più dietro, a sinistra, così poteva osservarla meglio.
Quanto gli piaceva il collo nudo...Okay, di solito ai ragazzi piacciono i capelli lunghi e fluenti, ma quella parte di testa rasata gli ispirava...sesso.
Gli veniva voglia d'infilare le dita tra i capelli un po' più lunghi che aveva, tirandola a se con violenza. Magari sul suo bel letto nero.
Seung Hyun rabbrividì poi scosse le spalle per scacciare questi pensieri. Con una mano si sfiorò leggermente la patta dei pantaloni.
Non era quello il momento d'immaginare certe cose...
Però gli fu inevitabile fissare le sue orecchie, notò che aveva un neo proprio nella parte di collo sotto l'orecchio. Quanto avrebbe voluto leccarglielo, quel puntino nero...
Di nuovo la mano sfiorò il pantalone.
"è quello!" esclamò Jo indicando un negozio e riscuotendo Seung Hyun dai suoi pensieri.
Le labbra di Tabi si distesero in un sorriso, scherzando disse: "Avevo ragione, io! è qualcosa di sadomaso!"
Il negozio in questione vendeva intimo.
"Cos'è? vuoi comprarmi un paio di mutande con un buco al centro?" Chiese Seung Hyun con aria suadente.
"Sì, come no, con la cerniera zip. Così magari ti s'incastrano i peli, e qualcos'altro!"
Tabi fece una smorfia e automaticamente portò le due mani a pararsi le parti intime.
"Dai, andiamo" incitò Jo.
Quando entrarono la commessa, una ragazza sui vent'anni, sbarrò gli occhi stupita. 
"Po-posso aiutarvi?" chiese con voce tremante e gli occhi fissi su Seung Hyun.
"Sì, vorremmo vedere qualche costume da uomo" rispose con sicurezza Jo.
"Avete già un'idea...?"
"Cercavamo degli slip bianchi" disse Jo con nonchalance.
"Slip bianchi?!" gridò Tabi spaventato 
La commessa, un po' spaventata anch'essa, disse: "che taglia?"
"Non se ne parla proprio!" esclamò il ragazzo.
Jo si girò verso Seung Hyun, si avvicinò un po' e abbassò la voce per non farsi sentire dalla commessa: "Oppa, abbiamo fatto un patto..."
A malincuore, Mr. Choi dovette ammettere che aveva ragione. Non poteva tirarsi in dietro. Doveva per forza indossarli.
Quando Seung Hyun uscì dal camerino la commessa quasi svenne.
Aveva un aria corrucciata e un braccio sul fianco; così sembrava proprio un modello.
"Non lascia molto spazio all'immaginazione!" commentò lui con aria scazzata.
"No, infatti" concordò Jo maliziosamente. Anzi, aveva un enorme Troll Face al posto del viso.
Stava trollando un sacco mentre osservava il petto, lo stomaco, il "bulge" (rigorosamente T-Bulge!), le gambe -pelose- da vero uomo.
"Bhe, avete finito di ammirarmi?" chiese sempre scazzato Seung Hyun.
"No" rispose Jo "Girati, vogliamo vedere il tuo sederino"
Seung Hyun, sbruffando, diede le spalle alle due ragazze.
"Allora? Come sto?"
"Sei perfetto" rispose Jo tentando di darsi un contegno quando avrebbe solo voluto palpare quel culetto.
Si lasciò uscire un sospiro, ora vedeva così bene i fianchi magri, senza nessun vestito ad ostacolargli la vista...
Era davvero perfetto. Con quel suo fisico asciutto. Pensare che quelle braccia l'avevano avvolta. Quel petto l'aveva ospitata.
"Come te li senti?" chiese Jo premurosa
Seung Hyun voleva pensare ad una risposta velenosa, ma dato che non gliene veniva nessuna in mente, optò per la sincerità: "Non sono male...solo, non è che diventano trasparenti quando si bagnano?"
La commessa li rassicurò dicendo che il tessuto, ovviamente, era studiato appositamente per evitare quel genere d'inconvenienti. 
"Okay, allora affare fatto!" disse Jo alla commessa tirando un sospiro di sollievo, poi spedì Tabi a cambiarsi e approfittò di quei secondi per pagargli il costume.
Infatti Seung Hyun, scoprendo che la ragazza aveva pagato di tasca sua, iniziò a protestare e provò in tutti i modi a metterle i soldi nella borsa.
Mentre Jo scappava per il negozio inseguita da Tabi la commessa si chiedeva chi cazzo -se vogliamo proprio riportare letteralmente i suoi pensieri- chi cazzo fosse quella ragazza.
Comunque non ebbe modo di saperlo perchè Seung Hyun riuscì ad afferrarla per la vita, sollevarla (mentre Jo scalciava) e portarla fuori dal negozio, chiedendo scusa per il disturbo.
"Mettimi giù!" gridava Jo tra una risata e l'altra.
Tabi quasi non aveva più fiato, un po' per lo sforzo di sollevare una ragazza che si muoveva come un polpo un po' perchè si stava sganasciando dalle risate.
Alla fine, esausto, la lasciò andare e si chinò per riprendere fiato.
"Ahah!" Disse trionfante Jo.
Con uno scatto Seung Hyun si riprese, le afferrò il braccio tirandola a se.
Jo ebbe appena il tempo di realizzare che il suo corpo stava aderendo alla perfezione con quello di Mr. Choi, mentre il suo collo era rivolto verso l'alto, in tensione, per permettere ai suoi occhi di guardare Tabi.
"Ora tocca al mio, di desiderio" sussurrò Seung Hyun, guardandola dritta negli occhi.
"Basta che non te ne esci che vuoi pagare il costume!" disse scherzando Jo, anche se l'atmosfera si stava facendo più seria.
Infatti Seung Hyun sorrise appena e continuò mormorando: "Il mio desiderio..."piegò il collo in avanti
"...è..."avvicinò il volto a quello di Jo 
"...questo." Premette lievemente le sue labbra su quelle della ragazza.
Era un gesto così semplice, così pulito. Era qualcosa di simbolico. Per farsi scusare. Per farle capire che non voleva infilarle le mani dentro le mutande.
Era anche qualcosa per se stesso, per aiutare il suo cervello a dialogare con il suo cuore. Sentiva la necessità di abbandonare Mihae, sentiva di aver sbagliato, prima, a includerla nel gioco.
Sapeva, dentro di se, che nel Letto delle Rose doveva mettere Jo. Doveva andare avanti.
La ragazza, ancora tra le braccia di Seung Hyun, gli fissò il petto e mormorò: "Anch'io volevo esprimere questo desiderio..."
Allora Seung Hyun sollevò il viso di Jo con due dita e disse con dolcezza "Per la mia piccola, offerta speciale: puoi esprimere un altro desiderio"
Allora Jo si alzò in punta di piedi, allacciò le mani attorno al collo di Seung Hyun e gli baciò il naso. Poi gli baciò quella parte di carne che distanzia il naso dalla bocca.
Quella che fa somigliare Tabi a un gattino.
Gli mordicchiò il labbro superiore mentre Tabi era in attesa, desideroso di avere di più.
Così, accaldato, spinse la sua testa in avanti, baciandola seriamente. Facendo entrare con forza la lingua, mentre Jo spingeva la sua, tirando Seung Hyun con più forza.
Le loro teste si muovevano in sincrono mentre le mani di Seung Hyun cercavano i fianchi della ragazza.
Ecco perchè Jo era simile alla perfezione, perchè aveva anche dei bei fianchi. Ti veniva voglia di morderli, non erano pelle e ossa, erano carnosi (non cellulitici.), di una sensualità unica.
Seung Hyun non seppe resistere, continuando a baciarla, infilò le mani sotto la maglietta, per sentire quelle meraviglie sotto le sue mani. Ebbe paura di essere imprudente, ma in fondo non aveva cattive intenzioni e Jo lo lasciò fare, mentre lei gli accarezzava i capelli.
Seung Hyun, per far trasparire totalmente la sua serietà, si staccò da Jo, stampandole un lungo bacio sulla fronte.
Quel gesto fece squagliare totalmente la nostra ragazza, che slacciò le mani dal collo per avvolgerle alla vita di Tabi, abbracciandolo con impeto.
Sorrise felice. Questo andava ben oltre i suoi desideri.
"Forse è ora di tornare a casa" disse Seung Hyun, anche se non totalmente convinto.
Ma Jo era una ragazza diligente, così concordò con il suo Oppa.
Tornarono a piedi mano nella mano e si fermarono solo per prendere due pizze che consumarono a casa di Jo.
Seung Hyun commentò: "Lo sai che è da un sacco che non mangio la pizza?"
"Davvero? Forse è un cibo troppo comune per Il Grande Choi Seung Hyun" rispose Jo sarcastica.
"Cattiva" disse Tabi facendo l'offeso, poi, addentando un povero trancio disse: "Parliamo di cose serie, che succede ora tra me e te?"
Jo se lo stava chiedendo e ci sperava che Seung Hyun tirasse fuori l'argomento
"Non lo so, devi dirmelo tu che succede." rispose Jo senza guardarlo.
"Dobbiamo decidere insieme" continuò Tabi
"Come possiamo decidere assieme se non capisco cosa ti passa per la testa?" 
"Okay. Hai ragione. Quindi: tu mi piaci. Sono passati più di quattro anni dall'ultima volta che ho baciato una ragazza con" pensò al termine giusto "...affetto. In questi ultimi anni l'unica cosa che potevo provare per una ragazza era la voglia di fare sesso.
Niente romanticherie, solo questioni fisiologiche. Invece tu...stai mettendo in moto il mio cuore. Ora che ho accettato questo fatto so dare un nome alle emozioni che ho provato in questi due mesi con te: sono stato spiazzato, sono stato attratto, sono stato invidioso, sono stato geloso,sono stato incazzato, sono stato voglioso. Sono stato Seung Hyun.
Il ragazzo, quello vero. Non T.O.P. Solo me stesso.
E sono stato anche impaurito. Ho paura che ti possa succedere qualcosa di brutto. 
Quando cammino per la strada con te, ti vedo così esposta. Ho come la voglia di coprirti per non far vedere a nessuno quanto stiamo bene assieme. Non voglio che le fans ti odino...
E sinceramente, può sembrare da buffoni dirlo, ma siamo davvero belli. Immagino già la gente che ci fa i complimenti, come coppia. Insomma, guarda la nostra stazza! Guarda i nostri bei visi!
E abbiamo pure un certo charme..." Seung Hyun sorrise brillantemente e continuò "io vorrei che fosse qualcosa di serio. Sono passato dall'essere terrorizzato all'essere entusiasta..."
"Oppa, credimi, nessuno più di me vorrebbe che fosse qualcosa di serio, ma: uno, io non ho una cavolo di esperienza, e questo mi fa paura. Due tu sei anche T.O.P, e bisogna fare i conti con questo. Tre, sei bellissimo e non voglio rinunciare a te."
poi Jo canticchiò: "...E una cosa dolce, non è uno scherzo..." e Seung Hyun continuò ridendo: "Il tuo cuore batterà così tanto che non riuscirai a dormire, ora è arrivato il momento, ti sto mandando un segnale..."
"Questo rap è una malattia, così fresco e sexy..." e insieme gridarono alzando le mani con fare buzzicoso: "Nan ni gomaki sungyeoreul ppaetji Igeon neoreul yuhokhaneun messagi Turn it up loud Turn it up loud!" 
"Eccetera eccetera" disse Tabi calmando le sue tette.
Anche Jo si ricompose "Stavamo dicendo?"
"Stavamo dicendo che vorrei che fosse qualcosa di serio, e anche tu lo vorresti. Quindi se lo vogliamo entrambi...si potrebbe provare..."
Jo si morse il labbro in pensiero poi allungò la mano sul tavolo per poggiarla sopra quella di Seung Hyun: "Senti, proviamoci. Senza cose tipo "stiamo assieme", prendiamocela con comodo, per capire se è giusto o no, se ci troviamo bene. Magari per te potrebbe essere solo "mancanza di affetto" e dopo due settimana potresti già scocciarti-"
"questo è impossibile" ribatte Seung Hyun
"Invece è da tenere in conto, quindi facciamo un passettino alla volta."
Tabi riprese a cantare, cambiando canzone: "Baby let's take it slow, Baby let's take it slow..." fece accapponare la pelle a Jo, non perchè non fosse bravo, ma perchè aveva una voce dolcissima, e quando cantava Jo lo trovava ancora più attraente.
La ragazza aggiunse a bassa voce, quasi tra se: "...hangsang kkumkkwowasseotdeon neol gatge doen jigeum..." (Proprio ora, che ho te, che ho sempre sognato), poi si riscosse e disse sorridendo: "Stasera siamo canterini?"
Seung Hyun rispose: "Stasera siamo felici." 
Jo aveva esaudito alla perfezione ogni suo desiderio.
 
 

Note.
quanto sono patetici quando cantano. u.u ma non mi andava di modificare la scena ç.ç

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Capitolo 11
*** Il solito Ice Coffee. ***


Il solito Ice Coffee.

 
Per Seung Hyun era arrivata l'ora di levare le tende.
I genitori di Jo l'avevano appena chiamata per informarla che sarebbero tornati a casa entro un quarto d'ora.
Sembrava quasi un modo carino per dire: "non vogliamo sapere cosa avete combinato, però ora ripulite tutto". In realtà non avevano combinato nulla di brutto.
Avevano solo mangiato una pizza scherzando serenamente.
A malincuore Jo accompagnò Tabi alla porta e con un po' di tristezza gli sussurrò: "Non ci posso credere che questa giornata sia già finita..."
Seung Hyun fece scivolare il suo indice sullo zigomo della ragazza, anche la sua voce roca trasudava un po' di tristezza: "Non ti preoccupare, tanto ci rivediamo domani..."
Poi si chinò per darle il bacio della buona notte.
Jo, nella sua testa, canticchiava Jibe Gajima.
 
Seung Hyun tornò a casa con la testa tra le nuvole.
Le sue belle mani aprirono il frigorifero in cerca di una bottiglia di vino.
Si sedette al tavolo in cucina e bevve solo un bicchiere,per abitudine. Per sciogliersi un po' dopo una giornata così intensa.
Poi si tolse tutto e con i soli boxer indosso si coricò nel suo letto scuro.
Aveva mille idee che gli vorticavano in testa. Aveva voglia di stare steso su un fianco, abbracciando il cuscino. 
Voleva rivive tutti gli attimi della giornata, con la stessa intensità.
Ma era così stanco che scivolò velocemente nel dormiveglia, con ancora la sensazione del profumo di Jo sotto il naso.
 
Si svegliò mezz'ora più tardi del previsto. Ovvero era in ritardo.
Inizialmente aprì gli occhi con grande difficoltà, poi gli tornò in mente il sapore della labbra di una certa ragazza.
Senza volerlo si leccò le labbra con la lingua, ma tutto ciò che sentì fu il sapore di prima mattina.
Allora balzò giu dal letto pronto per prepararsi ad una nuova giornata.
Anche se era in ritardo si lavò ugualmente i capelli. Il bello di luglio era che potevi anche lasciarli bagnati, senza dover ricorrere al phon.
Poi dovette affrontare la difficile scelta del vestiario.
La prima parola che gli venne in mente fu: "eleganza", poi però pensò che Jo era abituata a vederlo vestire suit e forse questo non le faceva più effetto.
Così, in barba al fatto che fosse il 13 luglio tirò fuori la sua tuta di ciniglia rossa che, a suo parere, gli portava anche fortuna.
In bagno, però, un grande sconforto s'impadronì di lui: non aveva la Colonia.
Certo. L'aveva schiantata a terra il giorno prima...e come se non bastasse l'odore continuava ad aleggiare nel bagno per farsi beffe di lui, proprio come un fantasma tormenta il suo assassino.
Però Seung Hyun era un uomo da mille risorse. Aveva sempre un asso nella manica, anche se questa era di ciniglia rossa.
Allora, in gran fretta (visto che il ritardo stava per diventare eccessivo, e Choi Seung Hyun odiava non essere puntuale), corse nello studio, aprì un cassetto e tirò fuori una scatoletta di legno laccata.
L'aprì. Conteneva cinque grossi sigari cubani.
Ne prese uno, l'avrebbe fumato più tardi, così sarebbe stato avvolto dal suo odore.
Jo l'avrebbe apprezzato, ne era certo (e si era pure premurato di chiederle se l'odore di sigaro le piacesse).
Mentre riponeva la scatola nel cassetto JiYong suonò il campanello.
Era ora di spicciarsi, Byunyung avrebbe avuto da ridire.
 
I Bigbang arrivarono sul set con mezz'ora di ritardo.
Con grande delusione di Seung Hyun, non c'era Jo ad attenderlo. Infatti la ragazza era stata spedita in qualche bar delle vicinanze per prendergli un Ice Coffee.
Poco male, avrebbe fumato il suo sigaro in quel mentre.
Così lo tirò fuori e l'accese.
Il leader, vedendolo, gli disse offeso: "Hyung! Ti avevo detto di fumarli in occasioni speciali!"
Seung Hyun, in tutta risposta gli offrì un tiro e poi aggiunse sottovoce: "comunque E', un'occasione speciale"
Pochi minuti dopo Jo era di ritorno con due bicchieri di cartone tra le mani.
Il primo lo consegnò a Byungyung, poi si fece coraggio e si avvicinò a Tabi, il quale non aveva ancora visto la ragazza, essendo voltato di spalle.
Un pensiero fisso aveva perseguitato la ragazza dal momento in cui, la sera precedente, aveva chiuso la porta alle spalle di Seung Hyun: come si sarebbe comportato, l'indomani?
Era terrorizzata dal fatto che avrebbe potuto continuare a trattarla con indifferenza.
E sinceramente aveva anche paura che, nel caso l'avrebbe trattata amichevolmente, lei avrebbe sofferto di un qualche tipo di gelosia o invidia.
Quando era arrivata sul set i ragazzi ancora non c'erano. Questo non faceva che metterla ancora più in ansia dato che ad ogni minimo rumore di automobile abbandonava qualsiasi cosa stesse facendo per vedere chi fosse.
Poi JiYong aveva chiamato il suo manager dicendo che Seung Hyun oggi stava rallentando tutti. In più aveva ordinato il caffè per ognuno di loro (eccetto YongBae, lui preferisce il thè).
Così Jo era in esplorazione nelle strade lì attorno, alla ricerca di un Coffee Shop.
Al suo ritorno quasi le cascarono i bicchieri dalle mani. Aveva adocchiato da lontano delle figure di spalle che dovevano per forza essere i Bigbang, poi avvicinandosi aveva visto che Seung Hyun spiccava tra gli altri per l'abbigliamento.
Ecco spiegato perchè aveva scelto un ICE Coffee. Probabilmente in quella sua tuta rossa stava facendo la sauna.
Ma la cose che sconvolse lentamente Jo era che QUELLA tuta era stata fatta apposta per T.O.P in occasione della promozione di High High.
Okay, Jo ormai viveva in quel mondo, ma tutto ciò che era precedente al suo "debutto" era un tesoro per lei.
In fondo era una fan tanto quanto te che stai leggendo.
Byungyung Oppa, vedendola, iniziò ad avvicinarsi e Jo gli consegnò il suo caffè.
Poi, inspirando profondamente, si avvicinò a Seung Hyun.
Era profondamente indecisa se chiamarlo Sunbae o Oppa.
Sunbae o Oppa?
Sunbae o Oppa?
Sunbae o Oppa?
Sunbae o Oppa?Sunbae o Oppa?Sunbae o Oppa?
 
Sunbae.
 
O.
 
Oppa?
 
S u n b a e 
 
o p p u r e
 
O p p a
?
?
 
"SEUNG HYUN-AH!!!" Gridò il manager, e Seung Hyun Sunbae/Oppa si voltò trovandosi faccia a faccia con Jo.
Fece una faccia sorpresa, con una O al posto della bocca: "Oh! Piccola! Sei qui? Non ti avevo visto!"
"Seung Hyun-ah!" ripetè il manager, poi però si bloccò perchè per lui era uno spettacolo totalmente nuovo vedere i due ragazzi parlare civilmente.
Fu così sorpreso da dimenticarsi cosa doveva dire, li guardò perplesso e chiese: "Voi? State andando d'accordo?" inclinò addirittura la testa di lato, come fanno i cani, come per vederci meglio da quell'angolatura.
Jo nel frattempo si era accorta che il ragazzo stava fumando il sigaro, anche perchè quando aveva sentito l'odore, il suo naso automaticamente aveva iniziato a seguire la scia, estasiato.
Seung Hyun allungò il braccio e avvolse le spalle di Jo facendo patpat "Certo che andiamo d'accordo!" disse tutto sorridente.
Byungyung lo guardò strano e chiese: "Sei sicuro che quello è un sigaro?"
"Certo che lo è!" rispose Tabi indignato, poi a Jo: "Piccola, mi hai portato il caffè? Grazie mille. Andiamo a berlo in un posto più tranquillo"
Prese la mano libera di Jo e la condusse all'interno dell'edificio, in una stanza vuota.
Mancava poco per finire il sigaro, ma Seung Hyun lo buttò ugualmente.
"Allora, Principessa, dormito bene?" Le chiese sedendosi su un puff e invitandola a prendere posto sulle sue ginocchia.
Jo accettò l'invito e si aggrappò a Seung Hyun. "Oppaaa, ho sonnooo" si lagnò la ragazza ficcando la testa nell'incavo del collo di Tabi.
Con il naso gli solleticò la pelle mentre percepiva il profumo speziato del tabacco. Quel contatto fece venire la pelle d'oca a Seung Hyun.
Di nuovo gli balenò in mente l'immagine di lui, steso sul suo letto, mentre la tirava a se per i capelli. Questa volta però doveva darsi una regolata con questi pensieri.
Non solo aveva Jo in braccio, ma indossava anche una tuta...
Il ragazzo le sussurrò: "Dormi, piccola" incurante del fatto che fuori li cercavano per lavorare e iniziò a sorseggiare il suo caffè, accarezzando ritmicamente la schiena di Jo.
Ma il dovere chiamava.
Jo fu seriamente tentata di addormentarsi ma due cosa la bloccarono:
1)Aveva paura di sbavare materialmente su Seung Hyun.
2)Aveva paura di essere licenziata.
Così si fece forza e alzò la testa da quel luogo comodo.
"Non sono abbastanza morbido, vero?" domandò Seung Hyun sorridendo.
"Non tutti possono avere la mia morbidezza"
"No, la tua è morbistenza. Non sei morbida, sei bella tosta, credimi."
Jo pensò che la sua frase fosse solo un modo carino per dirle che era cicciona. 
Purtroppo la nostra amica non capisce quanto il suo corpo sia perfetto.
Va bene, non era uno stuzzicadenti, ma non era nemmeno grassa. Non aveva la cellulite. Era morbida al punto giusto.
Era una Donna. 
Con questi piacevoli pensieri Seung Hyun si dedicò al trucco e parrucco e in fine al photoshoot (quindi se vi capita di vedere delle foto di Seung Hyun con delle espressioni ambigue, sapete che sta pensando ai fianchi di Jo.)
Prima di andarsene, Tabi volle salutare la ragazza come si conveniva.
Le diede un dolce bacio in un angolo appartato del cortile, dove ,tecnicamente, non doveva esserci nessuno.
Tecnicamente.
 Byunyung si stava fumando la sua sigaretta pensando a cosa avrebbe mangiato di li a poco, e mentre rimuginava su quale tipo di ramen fosse migliore spostò lo sguardo su due piccioncini che stavano limonando in un angolo nascosto del cortile.
Ahh, i giovani. Pensò Byungyung sospirando...
Poi vide che uno di quei giovani indossava qualcosa di rosso.
Sembrava Seung Hyun...
Ma figurati!
Pensava seriamente di aver preso un abbaglio. Inizialmente strizzò gli occhi, poi curioso si avvicinò con nonchalance.
Più si avvicinava più la figura di Top si faceva nitida e assieme alla sua di delineava la figura della ragazza.
Cosa cazzo?? Pensò Byungyung in forte stato di shock.
I due si accorsero che Byungyung si stava avvicinando quando ormai non potevano più nascondersi.
All'improvviso Seung Hyun divenne imbarazzato. Si staccò con dolcezza da Jo e evitò di guardare il manager negli occhi.
Questo perchè in fondo, era passato poco tempo da quando aveva capito i suoi sentimenti, e in fondo, lui era sempre un ragazzo profondamente orgoglioso.
Ammettere davanti a Jo di aver sbagliato non era stato difficile, ma sentirsi dare sicuramente dello stupido da Byungyung, gli faceva venire un nervoso.
"Ragazzi, urca! Ci stavate dando dentro...!" non sapeva nemmeno lui cosa voleva dire "Cosa mi sono perso in questi giorni?"
Jo aveva deciso di starsi zitta e vedere quanto avrebbe detto Seung Hyun.
Il ragazzo, capendo che toccava a lui definire gli eventi, si sentì un po' sotto pressione. Aveva ancora la mano intrecciata a quella di Jo e la ragazza gli fece un po' di pressione con l'indice, per supportarlo.
Al suo tocco si girò per osservarla qualche secondo.
Questo gli dette coraggio, lo fece aprire in un sorriso sincero e dolce.
"Niente Hyung, io e Jo siamo usciti un po' assieme e ci siamo trovati bene..."
Il cervello di Byungyung, ripresosi dallo shock iniziale, iniziò a lavorare febbrilmente. 
Subito pensò che era una cosa positiva.
Poi però si rese conto che se facevano sul serio avrebbero potuto ferirsi gravemente influenzando anche il lavoro.
Poi pensò al fatto che se era una cosa seria, finalmente Seung Hyun aveva trovato un po' di pace, e se lo meritava.
In fine gli scappò ad alta voce: "E il contratto?"
Seung Hyun mosse una mano avanti a se, come per scacciare una mosca fastidiosa: "Chi se ne frega..."
Byunyung si fece serio: "Seung Hyun-ah, lo sai che il contratto ti vieta di avere una relazione. Il Ceo non approverà..."
"Me ne frego di cosa approva il Ceo. Questa è la mia vita...ha fatto già abbastanza scelte per me."
"Ragazzi, lo sapete che sono felice per voi e tutto quanto, ma vi caccerete in un pasticcio se non state attenti. Buon proseguimento" Detto questo buttò il mozzicone a terra e si girò.
Si era dimenticato dei ramen, pensava solo di aver paura di finirci in mezzo pure lui.
Seung Hyun era amareggiato.
La reazione di Byungyung era stata negativa. E si rendeva conto che aveva tutte le sue buone ragioni per vederla così.
E poi il manager aveva espresso ad alta voce le sue preoccupazioni.
Scuro in volto disse: "andiamo, Piccola". Jo non aveva nessuna colpa.
Si sforzò di fare un sorriso e le baciò la nuca, per rassicurarla.
 
Quel pomeriggio Jo non aveva nulla da fare. Ma proprio nulla. Si stava rompendo in una maniera impressionante.
La tv non offriva nessun programma interessante, la dashboard l'aveva scrollata fino a farsi sanguinare le dita, aveva aperto il frigo sei volte, era andata al bagno due volte e aveva provato a chiamare quella vecchia amica che non sentiva da un anno.
Che ovviamente non aveva risposto perchè nel frattempo aveva cambiato numero tre volte.
Stava seduta al tavolo della cucina, con il pc avanti a se,mentre continuava a cliccare sulla scritta "Tumblr" nella speranza che, con un miracolo, uscissero 100 post nuovi da rebloggare.
Nel frattempo sfogliava distrattamente la rubrica.
Arrivata a TabiOppa tornò giù. 
Non le andava di pensare sempre a lui.
Non è vero. 
le andava di pensare sempre a lui.
Ma non le andava tipo che lui sapesse che lei ci pensava 24/7.
Insomma sapeva che non era sano.
Eppure si stava annoiando così tanto! Questo era un principio di depressione..!!
Nuo. Jo sapeva che doveva fare qualcosa contro i principi di depressione!
Così uscì dalla rubrica e andò a messaggi. Ne aprì uno nuovo e scrisse soltanto: "Oppa?"
Ci mise mezz'ora a decidersi se inviarlo o no. Alla fine lo mandò.
E se Seung Hyun lo trovava fastidioso?? Jo si pentì immediatamente di averlo mandato...
Però Seung Hyun non lo trovò affatto fastidioso, anzi.
Quando sentì il blackberry vibrare pensò: la solita promozione.
Poi, quando lesse il mittente, fece un salto dal divano.
Aprì il messaggio trollando e un po' si preoccupò, alla velocità della luce scrisse: "è successo qualcosa?"
Jo non si aspettava una risposta immediatamente, si stava preparando psicologicamente ad una snervante attesa di ore.
Invece, thò! il suo cellulare vibrò un secondo dopo.
"No, niente. Anzi. Mi sto annoiando."
"Siamo in due allora. Ti vengo a prendere. Usciamo."
Jo sorrise entusiasta: "Okay"
Mise giù il cellulare e andò a lavarsi i denti.
 
Un quarto d'ora dopo era in taxi con Seung Hyun.
Il ragazzo disse al tassista di portarli a Kangbuk-ku.
A Jo venne una stretta allo stomaco.
Kangbuk-ku era un quartiere a Nord di Seoul, ed era proprio sotto quello in cui era andata a fare rock climbing con Hyun Joong.
Si sentiva in colpa.
Perchè ancora non si era fatta sentire dopo tutto quel casino...e nemmeno lui si era fatto sentire, d'altronde.
Seung Hyun notò l'espressione assorta di Jo.
"A cosa pensi, Piccola?"
Jo si riscosse: "Cosa?" poi più lucida chiese: "Niente Oppa.Dove stiamo andando, di preciso?"
"Oggi ti porto in una casa da the"
Jo ne fu stupita. In Corea era diventato ormai raro trovare case da the (chiamate tabang), ormai erano state soppiantate dai "Coffee Shop" all'americana.
La casa da The in questione si trovava vicino al tempio Toseonsa (in quel quartiere vi erano numerosi templi), era una costruzione tradizionale ma con tavoli e sedie all'occidentale.
Quando i ragazzi entrarono, le cameriere (in hanbok) sembravano sorprese. Tra di loro si diffuse un mormorio.
Una cameriera dall'aria più importante si fece avanti.
S'inchinò profondamente e con un sorriso cordiale si rivolse a Seung Hyun: "Signor Choi, da quanto tempo! Prego, si accomodi, quale camera preferisce?"
Le case da the erano organizzate in camere "a tema", in una c'era musica classica, in un'altra musica tradizionale e così via.
Seung Hyun non rispose, prese Jo per mano, oltrepassò la cameriera e si diresse verso una camera che pareva l'ultima.
Questa aveva una porta scorrevole aperta che si affacciava su un bel laghetto.
I due ragazzi si accomodarono al tavolino vicino alla porta e la cameriera chiese loro: "Cosa desiderano, i Signori?"
Jo non aveva la più pallida idea di cosa desiderava senza un menù d'avanti.
Non sapeva se le case da thè facessero cose anche occidentali, come il caffè.
Tabi, vedendo l'indecisione della ragazza disse: "Joohyun-ah, cosa consigli alla mia Piccola?"
La cameriera,un po' sorpresa, elencò tutti i tipi di the, caffè e dolci che la la casa offriva.
Alla fine Jo scelse un thè verde locale.
Anche se non era un'amante del the, le sembrava più carino ordinare qualcosa del genere, in quell'ambiente.
"E il signorino?" chiese la cameriera a Seung Hyun.
"Un ice coffee" rispose il ragazzo automaticamente.
La cameriera registrò l'ordinazione e uscì dalla stanza.
"Oppa, non è che ne bevi troppi?" disse Jo maternamente.
"Dai Jo-ah, siamo in estate, ci vuole qualcosa di fresco!"
"Bhè, se indossi tute di ciniglia a luglio è normale che poi hai bisogno di bevande fredde" lo rimbeccò Jo, poi aggiunse più che altro a se stessa: "e poi qui non è nemmeno tanto caldo..."
Infatti Kangbuk-ku era una zona più alta rispetto al suo quartiere. Tant'è vero che lì vicino c'era una montagna. 
E poi erano le 18, il sole non era tanto forte e una brezza leggera spirava dal laghetto insinuandosi tra i vestiti. 
Vicino al lago c'era una cascatella e lo scroscio dell'acqua suggeriva ancora di più la sensazione di freschezza.
Involontariamente un brivido attraversò la schiena di Jo.
Non scappò agli occhi di Seung Hyun che le chiese premurosamente: "Hai freddo?"
"No, non ti preoccupare" lo rassicurò Jo, anche se un velo di pelle d'oca ricopriva le sue braccia.
Allora Tabi prese la giacca rossa di ciniglia posata sulla spalliera della sua sedia, si alzò e andò a coprire Jo. 
Poi si piegò sulle ginocchia, posando il peso sui talloni. Così era più basso della ragazza.
"Persino BinguTop sa stare in quella posizione!" sussurrò Jo divertita.
Seung Hyun replicò provocante: "BinguTop sa stare in tutte le posizioni"
Jo, ridendo, tentò di buttarlo per terra spingendolo, ma Seung Hyun si attaccò al suo braccio e lo usò per avvicinarsi meglio.
Posò il mento sulla gamba sinistra di Jo, sorridendole sereno. Jo gli accarezzò i capelli.
La cameriera entrò ignorandoli. Posò le tazze sul tavolo e in più adagio al centro un piattino con dei dolcetti.
Seung Hyun si tirò su e si sedette al suo posto.
"Questi li offre la casa" disse la donna sorridendo.
Seung Hyun le chiese con una nota ironica: "E la Signorina?"
"Sarà qui a momenti" rispose la cameriera, poi li lasciò soli.
Ora Jo poteva gustarsi il rumore del ruscello senza sentire la pelle d'oca.
Era piacevolmente avvolta dalla felpa di Seung Hyun, sentiva ciò che rimaneva dell'odore di sigaro e i fumi del thè le accarezzavano il volto e scaldavano le mani.
Mentre sorseggiava la bevanda la sentiva scendere calda lungo la gola, nello stomaco.
Era in pace con il mondo.
Assaggiò un dolcetto, era di riso, ancora caldo. Uno tirava l'altro...
Poi la porta scorrevole che li divideva dalle altre camere si aprì.
Dapprima entrarono i capelli, poi la testa e il resto del corpo.
Una ragazza si affacciò nella stanza.
"Seung Hyun-ah!" gridò buttandosi tra le braccia di Tabi.
"Noona!" rispose quello abbracciandola.
Diciamo che tutto ciò che Jo era riuscita a vedere fino ad ora della ragazza erano i lunghi capelli neri.
Poi Seung Hyun, con la faccia più orgogliosa del mondo, disse:" Noona, questa è Jo" e la indicò mentre la Noona si girava "e Jo, questa è Hye Yoon Noona"
A quel punto il volto della ragazza fu svelato.
E Jo, per un folle attimo, pensò di suicidarsi direttamente col coltello che aveva lì d'avanti.
Si ricordava della bellezza della Noona di Tabi, ma quando la vide la prima volta c'era una strada a dividerle.
Ora invece era così vicina, veniva investita pienamente dalla sua...luminosità.
Hye Yoon lanciò un gridolino: "Wwwwwwwwwwwwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, il mio Seung Hyunnnn, non ti vedo per qualche giorno e ti trovi una ragazza?"
Seung Hyun rise un po' imbarazzato: "Noona, in realtà non è la mia ragazza..."
"Sissì, come no" lo liquidò la Noona per poi rivolgersi a Jo: "Allora, Jo-ah! Si comporta bene il mio piccoletto? Raccontami tutto!"
Jo la trovò veramente simpatica.
Pensava che fosse una ragazza composta e un po' introversa, ma prima di conoscere Seung Hyun aveva questa impressione anche di lui, quindi doveva essere qualcosa di genetico.
Sia la bellezza che la Bingusaggine...
"Noonaa!" protestò Seung Hyun
"Vabene, vabene! Vi lascio in pace! Però poi mi devi raccontare i dettagli." disse Hye Yoon al dongsaeng, poi gli stampò un bacio sul orecchio, salutò con la mano Jo e con la rapidità con cui era entrata uscì.
Seung Hyun si massaggiò l'orecchio con aria infastidita, poi però sorrise: "Allora, che ne pensi?"
Jo non sapeva da dove iniziare, Seung Hyun non sapeva che l'aveva già incontrata.
"è...è wow. è bellissima. Ovviamente, stessi geni..."
"sì, lo è" confermò Tabi sciogliendosi.
Poi disse con noncuranza: "Sai, questa casa da the è mia."
Jo strabuzzò gli occhi: "Cosa? E me lo dici ora?"
"Bhè, della mia famiglia. Era di mio nonno, poi lui è venuto a mancare e l'abbiamo ereditata noi. La sta dirigendo mia sorella, anche se studia.
Però sai, non è difficile per lei studiare e occuparsi di questa attività, tanto la maggior parte dei compiti vengono delegati ad altri..."
Ora Jo si spiegava il mormorio delle cameriere.
 
Seung Hyun iniziò a masticare il ghiaccio nel bicchiere mentre il sole iniziava il suo declino.
All'improvviso, lo stagno, divenne infuocato. Il cielo si tinse di viola mentre l'acqua scorreva indisturbata.
Jo posò la sua tazza vuota e iniziò a giocare con la borsa alla ricerca del portafogli.
"Che cosa stai facendo?" gli chiese Seung Hyun con aria di sfida
"Sto verniciando" rispose prontamente Jo.
Tabi si allungò per fermare Jo: "Qui non paghi." e aggiunse: "si è fatto tardi per te?Iniziamo ad avviarci".
 
Per arrivare alla casa da the bisognava seguire un sentiero che poi si ricongiungeva alla strada principale.
Questo sentiero era costeggiato da un ruscello generatosi dal laghetto di fronte alla sala da the il quale si lanciava in una pittoresca cascata (in realtà piccolina, ma pur sempre graziosa) proprio dove la stradina incontrava l'arteria stradale.
I due percorsero a piedi il sentiero, ammirando il tramonto con le mani intrecciate, ascoltando gli ultimi rumori del giorno tramutarsi in quelli della notte.
Quando giunsero alla fine del sentiero i lampioni erano accesi da qualche minuto.
"Sai cosa? Ci facciamo una selca!" Propose Seung Hyun.
Jo era riluttante ma alla fine cedette.
Il ragazzo scattò la foto e disse entusiasta: "Questa la metto quando mi chiami!" Bugiardo, se la mise come sfondo.
Poi, felice per il pomeriggio passato, le bacio la fronte.
Ovviamente questo non bastava ai due. 
Tabi prese il volto di Jo tra le mani e fece toccare i loro nasi. Jo poteva vedere in maniera perfetta gli occhi profondi del ragazzo. 
Seung Hyun si accorse allora di quanto fosse stupido. Come aveva fatto a non accorgersi prima della bellezza degli occhi di Jo.
Era di una colorazione castana intensa, tanto quanto la sua, ma erano come rigati...rimase totalmente affascinato
Però si ricordò cosa voleva fare e strisciò il suo naso sulla bocca di Jo.
Lei glielo morse e Seung Hyun ridendo esclamò: Hai! Così Jo gli diede anche un bacino sulla punta perfetta.
In fine, senza fare troppe cerimonie, Jo si alzò meglio in punta di piedi e gli morse le labbra.
Seung Hyun la tirò a se, avvolgendola nei residui di sigaro e Colonia, infondendo tutta la passione possibile.
La luna era sorta da un pezzo, quando decisero di prendere un taxi e tornare a casa. 
Lungo il tragitto Jo quasi si addormentò sulla spalla di Seung Hyun, con ancora addosso la sua felpa rossa.

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Capitolo 12
*** Rosso, l'amore che non posso. ***


Rosso, l'amore che non posso.

 
***
Un un uomo era seduto ad una scrivania, con le mani giunte avanti a se.
Stava rimuginando su qualcosa.
Abbassò per l'ennesima volta lo sguardo, fissando quelle sette fotografie che aveva in mano.
Di fronte a lui c'era un altro uomo, più tarchiato e con una macchia pelata sulla nuca.
"Va bene, puoi andare" disse il primo uomo al secondo "Queste me le tengo io. Penserò al da farsi, tu tienimi aggiornato."
***
 
Erano passati ormai una decina di giorni da quando Tabi aveva messo Jo come sfondo del suo blackberry.
I due, fortunatamente, si vedevano ogni giorno; passavano molto tempo assieme, come fanno tutti i ragazzi che si piacciono, però a differenza di tutti gli altri ragazzi, loro sapevano di non poter andar troppo in giro a sbandierare la loro passione.
Dovevano contenersi. Infatti gli unici a sapere che c'era qualcosa sotto erano i Bigbang e Byungyung.
Comunque, fortunatamente, Tabi era autonomo. con il suo appartamento indipendente, con gli orari che preferiva.
Quel giorno Jo era, come quasi tutti i giorni, in quell'appartamento.
I due se la prendevano davvero con calma, quindi non immaginate niente di sconcio.
Passavano il tempo cucinando, guardando la tv, scrollando la Dashboard, ascoltando musica e ovviamente scambiandosi effusioni non troppo spinte.
In quel momento erano stravaccati sul divano in cerca di qualche programma interessante...
101, niente
102, nulla
103, non ne parliamo.
104, telegiornale
105, Jo odia questo programma
106, sembra interessante- no cambia cheschifo.
107, di nuovo niente
108, WWAAAAA!! gridò Jo, "Fermo!" disse a Seung Hyun, poi alla tv: "Opppaaaaaa!"
Sul megaschermo nero di Seung Hyun, al canale 108, era on air Break Down di Kim Hyun Joong.
Jo si alzò piazzandosi avanti alla tv.
Seung Hyun arricciò il naso poi le lanciò un cuscino: "Hey, Fangirl! Spostati che non vedo niente"
Ma Jo era troppo intenta a ballare e cantare oscenamente per prestargli attenzione.
Quando finì l'MV si calmò e soddisfatta tornò a sedersi sul divano.
Tabi la stava squadrando con un sopracciglio alzato.
"Sì, Oppa?" chiese Jo angelicamente.
Tabi mise su un'aria risentita: "Tu non fai così se mi vedi in tv. Fai la fangirl solo con Hyun Joong."
Lo disse sperando che sembrava scherzasse, in realtà era veramente geloso.
Qualche giorno fa Jo era andata di nuovo a fare rock climbing con Hyun Joong e si era ritirata a tarda sera.
Seung Hyun le aveva detto che si era infastidito perchè non l'aveva avvisato che ci avrebbe messo così tanto, però il problema non era certo quello.
Temeva Hyun Joong. E come se lo temeva. 
Erano amici da tanto tempo e lo conosceva molto bene. Sapeva che le sue buone maniere affascinavano le ragazze.
Sapeva che era molto bello, e sapeva anche che se Hyun Joong metteva gli occhi su una ragazza, non guardava più in faccia a nessuno.
"Non è vero!" disse Jo offesa "io...trollo anche quando vedo te, solo che non faccio la fangirl in tua presenza..."
In quel momento il telefono fisso di Seung Hyun squillò e il ragazzo andò a rispondere.
era ByungYung: "Seung Hyun-ah! Potresti venire un attimo alla YG?" 
"Alla YG? Perchè?" 
"Tu vieni e basta, poi te lo spiego."
Seung Hyun non potette obbiettare. Scocciato disse a Jo che doveva andare alla YG "Se vuoi resta pure qui, tanto non credo ci vorrà molto..."
Così Jo si piantò sul divano di Seung Hyun mentre il ragazzo si avviava.
 
Seung Hyun si accomodò alla poltroncina bianca di fronte alla scrivania di vetro.
I giocattoli costosi lungo le pareti lo fissavano mentre la pelle della poltroncina riproduceva il rumore di una porta cigolante.
Yang Hyun Suk stava osservando Tabi, meditando sul modo migliore per parlargli.
Seung Hyun, dal canto suo, era un po' preoccupato.
Appena era arrivato alla YG era stato accolto da un Byungyung un po' in ansia che gli aveva detto di salire su dal CEO.
Questo era un fatto strano. 
Di solito Hyun Suk è sempre in giro per le varie stanze dell'edificio, controllando personalmente ogni cosa.
Era molto raro che convocasse qualcuno nel proprio ufficio.
E invece, eccoli lì, l'uno di fronte a l'altro.
"Allora, Seung Hyun-ah, ti starai chiedendo cosa ci fai qui."
Ovvio, e ovviamente Tabi si era risposto: Jo.
Il ragazzo annuì.
Hyun Suk continuò con la sua vocina nasale: "Ho notato qualcosa di singolare in questi giorni...Qualcosa che mi ha reso molto felice e molto preoccupato allo stesso tempo."
Pausa. 
"Ho notato che c'è del tenero tra te e l'assistente manager Jo I." lo fissò negli occhi. Seung Hyun era impassibile.
"Mi chiedevo se le mie supposizioni fossero errate."
"No, sono corrette." ed erano corrette pure le mie -pensò Tabi.
"Seung Hyun-ah, tu lo sai che ci tengo a te... appunto per ciò, mi sento in dovere ...come un padre... di obbiettare alcune...cose..."
Seung Hyun voleva sbuffare, ma in queste situazioni era meglio assumere l'aria da dissennatore.
Il Ceo, vedendo che Tabi rimaneva fermo e zitto continuò: "Mio caro ragazzo"-e il caro ragazzo trovò ancora più repellente la vocina di Hyun Suk-"tu lo sai, non c'è da scherzare su queste cose. Dopo ciò che ti è successo in passato..."
Seung Hyun lo sapeva che avrebbe tirato fuori la carta del "passato".
"Non succederà più." disse con tono neutro.
"E se succede? Seung Hyun-ah, io sono come un padre per te, ascolta il mio consiglio, stronca ora, sei ancora in tempo, sei giovane, hai tutta la vita avanti a te per giocare al gioco dell'amore. Ora hai un grande dovere nei confronti delle tue fans..."
"Grazie del consiglio." non sembrava molto grato.
Hyun Suk continuò: "Dovresti farlo per lei, lo sai."
Seung Hyun si richiuse nel suo silenzio ostinato.
"Va bene, non ho altro da aggiungere" disse il Ceo facendo intendere che poteva andarsene.
Mentre Seung Hyun varcava la porta, Hyun Suk alzò una cartellina posata sulla scrivania rivelando sette foto. 
Ne prese una osservandola e calandosi di nuovo nei suoi pensieri.
 
La chiacchierata con Hyun Suk non aveva scalfito l'umore di Seung Hyun, infatti il giorno dopo, durante la registrazione di una nuova canzone per il secondo album di G-Dragon, Jo e Tabi cincischiavano allegramente come sempre.
Quel giorno Jo finiva di lavorare alle tre, poi tornava a casa sua. La mamma le aveva chiesto aiuto per fare un po' di pulizia nel ripostiglio.
Tabi invece tornava a casa con Jiyong. I due avevano deciso di mangiare assieme nell'appartamento di Seung Hyun.
Il manager dei Bigbang non c'era, era con Seungri, però si era premurato di comprare loro qualcosa di già pronto da scaldare nel microonde.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Seung Hyun capì che c'era qualcosa di strano.
Bhè non ci voleva un genio per capire che c'è qualcosa che di strano quando la porta del tuo appartamento è aperta.
JiYong aggrottò le sopracciglia: "Hyung, hai dimenticato di chiudere la porta?"
"No. Sono certo di averla chiusa stamattina." disse l'altro avvicinandosi a quella quasi sospettoso.
Seung Hyun allungò la mano, spingendo la porta placidamente verso l'interno.
Lo spettacolo che gli si parò d'avanti gli fece ghiacciare il sangue nelle vene.
Il Leader si portò una mano alla bocca sussurrando un: "Oh Cristo."
Con calma glaciale Seung Hyun mise un piede oltre l'uscio, ma JiYong gli afferrò un braccio: "Non entrare! Richiudi la porta e chiamiamo la polizia."
Tabi pensò che il Dongsaeng avesse ragione, richiuse la porta e disse: "Tu chiama il manager, io chiamo la polizia."
In fretta JiYong tirò fuori il cellulare,  dopo due chiamate a vuoto il manager rispose: "JiYong-ah! Dimmi tutto!"
"Hyung, qualcuno è entrato a casa di Seung Hyun, lui sta chiamando la polizia, vieni al più presto."
"Cosa? Da Seung Hyun? Sarò lì a momenti. Non fate niente fin quando non arriva la polizia."
Seung Hyun, in quel momento stava dando l'indirizzo alle forze dell'ordine.
Staccati i telefoni i due si guardarono, in silenzio.
JiYong si passò una mano sul viso, preoccupato.
Tabi non aveva voglia di emettere alcun suono. Sconsolato si sedette a terra, con le spalle al muro. L'altro lo imitò sedendosi al suo fianco.
JiYong spiò per un po' SeungHyun. Stava fissando il vuoto avanti a se, abbracciandosi le ginocchia.
"Hey Hyung" disse JiYong a bassa voce 
ovviamente lo Hyung non rispose.
Allora JiYong provò ad abbracciarlo, non sapendo che altro fare. Tabi non lo allontanò, anzi, lo strinse a se, cercando in lui la forza; quella stessa forza che gli aveva dato in tutti questi anni da quando Mihae se n'era andata...
In un momento come quello, aveva solo bisogno della vicinanza del suo leader.
 
Il manager dei Bigbang, Seungri e Byungyung uscirono dall'ascensore tutti trafelati.
I due ragazzi si alzarono da terra mentre il Seung Hyun più piccolo gridava: "Cosa è successo?"
Il manager lo zittì immediatamente. L'altro Seung Hyun fu infastidito da tutto quel rumore, erano stati un quarto d'ora in totale silenzio, con la gola chiusa e gli occhi gonfi.
"Avete chiamato la polizia?" chiese Byungyung, con la mezza pelata sudaticcia.
JiYong annuì. Aveva gli occhi arrossati. BongLeader era un ragazzo molto emotivo e in quel momento sembrava stesse facendo appello a tutte le sue forze per essere impassibile.
Seungri, vedendo lo stato del suo leader sussurrò: "Hyung..." e si avvicinò per abbracciarlo. Poi, sempre abbracciando JiYong, tentò di muoversi verso destra, per inglobare l'altro Seung Hyun nel suo abbraccio.
Tabi capì le sue intenzioni e si avvicinò, unendosi a quella stretta.
Tra le braccia dei suoi dongsaeng gli venne seriamente la voglia di piangere. "Fanculo." disse.
Possibile che non poteva avere una sua vita?
Le sirene della polizia interruppero i suoi pensieri.
I tre si sciolsero dall'abbraccio collettivo, stando comunque molto vicini.
 
I due poliziotti trovarono avanti a se cinque facce preoccupate. Uno dei due disse: "Rimanete qui, entriamo noi."
Quando varcarono la soglia trovarono una totale confusione.
La prima cosa che si vedeva varcando l'uscio, era un'enorme scritta rossa sulla parete bianca di fronte.
Diceva: "Jo è una puttana".
Poi, ovunque si posasse lo sguardo, era un trionfo di oggetti rotti, rovesciati, ammaccati, frantumati.
I libri e i cd della libreria erano tutti per terra, aperti, pestati; 
il divano nero era tagliato in più punti; le due lampade giacevano scomposte sopra le tende, sul pavimento.
Altre scritte offensive ornavano le pareti, mentre vi erano macchie rosse (a giudicare dall'odore, di vernice) un po' ovunque.
Le altre stanze erano tutte nelle stesse condizioni.
A quanto pare gli elettrodomestici e i giocattoli erano tutti sani e salvi, miracolosamente scampati a quello sfacelo.
Nella camera di Seung Hyun, sulle coperte nere del letto, c'era scritto: "Traditore".
Comunque in casa, oltre ai due poliziotti, non c'era nessun'altro. 
Anche senza fare l'inventario si capiva che niente era stato rubato.
Nel giro di qualche ora, tutta la YG sapeva che cosa era accaduto, e tutti erano preoccupati per Seung Hyun, che sembrava non voler esprimere nessuna emozione.
Quando Daesung venne a sapere di tutto ciò, la prima cosa che fece fu chiamare Jo.
Alla ragazze venne un colpo al cuore, mollò ciò che stava facendo a casa e si diresse alla centrale, dove Seung Hyun doveva esporre denuncia.
Al suo arrivo, Seung Hyun, che fino ad allora sembrava in catalessi, perse un battito del cuore, si sentì finalmente sollevato. Poi quando lei le chiese in ansia: "Come stai?" lui la strinse a se con impeto, accarezzandole la testa.
"Non ti preoccupare Piccola" sussurrò Tabi, con la voce più roca che mai, visto che era inutilizzata da due ore.
I due rimasero abbracciati così per un po', fino a quando un uomo non disse a Seung Hyun: "Signor Choi, si può accomodare nell'Ufficio Denunce".
Tabi si staccò con delicatezza da Jo e entrò nell'ufficio con Byungyung, lasciando la ragazza, i Bigbang e il loro manager in attesa.
Chiuse le formalità alla polizia, c'era un appartamento sottosopra che li aspettava.
Seung Hyun non voleva che Jo assistesse a quello spettacolo, così le disse di tornare a casa.
Ovviamente Jo non aveva alcuna voglia di starsene in camera sua, ignara di tutto, e patteggiò con Tabi.
Alla fine decisero che sarebbe stata con Daesung e Seungri nell'appartamento dell'ultimo.
Mentre oltrepassava il campanello Kwon/Lee vide che Yang Hyun Suk era arrivato a controllare la situazione.
 
Il CEO si appartò con Seung Hyun in bagno.
Aveva anche lui un'aria abbattuta. Posò una mano sulla spalla di Tabi: "Io ti avevo avvisato..."
"è vero, è colpa mia. Sono stato uno stupido. Come ho potuto pensare di poter stare con una ragazza in luoghi pubblici. Dovevo essere più cauto..."
"Vedi, Seung Hyun? Oggi ti hanno distrutto la casa, domani ti distruggeranno la ragazza..."
"No. So qual'è stato l'errore e so come rimediare."
Hyun Suk lo guardò: "Sentiamo."
"Organizziamo un'intervista. E lì dico che sono single, totalmente. Che non sono interessato ad avere relazioni. E poi sarò attentissimo a non farmi vedere con Jo in giro."
"Seung Hyun, è pericoloso."
"Ma perchè Dong-Wook Hyung può e io no??"
"Perchè Dong-Wook è stato bravo, è riuscito a non far sapere niente a nessuno per anni. Persino io non ne sapevo nulla. Tu invece vai in giro a scattarti foto..."
"Non succederà più."
Il CEO si strinse nelle spalle: "Va bene Seung Hyun. Vedrò cosa posso fare. Nel frattempo vediamo di rimediare i danni qui. Per domani riesco a farti riavere la maggior parte delle cose. L'Ikea fa miracoli..."
Hyun Suk se ne andò, pensando a cosa fare di quella situazione. Lui era il Presidente. Lui poteva muovere i fili.

 

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Capitolo 13
*** Primo e ultimo bacio. ***


Primo e ultimo bacio.
 
 
***
L'uomo tarchiato con la macchia pelata sulla nuca si trovava in un Cafee di Hongdae con una ragazza dai lunghi capelli neri.
Questa disse: "Non ti preoccupare, non faremo niente di serio."
L'uomo, in ansia, annuì e ordinò un drink.
***
 
Come promesso, nel giro di tre giorni, l'appartamento di Seung Hyun era tornato allo stato precedente della lieta "visita".
La maggior parte dei libri e cd erano stati recuperati, la tappezzeria era nuova di zecca, il muro era fresco di pittura bianca e il copriletto sporco era stato sostituito da uno nuovo, sempre di seta nera.
Seung Hyun aveva appena terminato l'intervista. 
Avevano scelto una giornalista che sicuramente gli avrebbe chiesto riguardo la sua vita sentimentale. 
Come da copione, il ragazzo aveva scaldato il cuore delle sue fans dicendo quanto piatto e noioso fosse questo periodo della vita.
Aveva calcato bene la parte in cui diceva: "single", ripetendolo un quattro, cinque volte.
Poi soddisfatto era tornata a casa, tra le braccia di Jo.
 
Una settimana passò così, senza che i due si facessero vedere in giro, poi, un martedì di fine luglio, accadde ciò che Seung Hyun temeva di più.
Erano all'incirca le otto di sera. Jo aveva appena fatto la spesa dal supermarket lì vicino casa e come ogni giorno stava rincasando con le buste tra le mani.
Attraversò la piazzetta, percorse il lungo vialone e svoltò in una strada residenziale.
In quei giorni a Seoul stavano facendo la manutenzione dell'illuminazione.  Ogni strada in cui veniva fatta la manutenzione rimaneva senza luce per due notti.
Jo constatò che quella notte sarebbe toccato alla strada che stava percorrendo.
Un brivido attraversò la schiena della ragazza.
Seoul era una città decisamente tranquilla, paragonata ad altre capitali, quindi Jo si sentiva sicura quando tornava a casa la sera, ma il fatto che non ci fosse la luce dei lampioni la inquietava un po'.
Le faceva soggezione.
Tanto che ha un certo punto le sembrò addirittura di sentire qualcosa dietro di lei.
Ma era solo il ramo di un cespuglio scosso dal dolce vento estivo.
Continuò a camminare indifferente, dandosi della stupida.
Dopo pochi passi sentì di nuovo un fruscio.
Questa volta, quando si girò, vide tre ragazze a pochi metri da lei.
Da dove erano sbucate? si chiese Jo.
Le ragazze alzarono il passo, come se andassero di fretta e volessero superarla.
Jo si spostò un po' più a sinistra del marciapiede.
Una delle ragazze, con un caschetto di perfezione millimetrica, era in testa alle altre e stava per superare Jo.
Mentre RagazzaCaschetto superava Jo, una ragazza con la gonna l'affiancò. Ora camminavano quasi assieme.
La terza ragazza stava per raggiungere le altre.
Era più lenta, camminava qualche passo dietro di Jo.
Jo pensò di alzare il passo, appena allungò un po' di più le gambe, si sentì mancare l'aria.
La ragazza di dietro aveva accelerato mettendole il braccio destro attorno al collo, mentre con la mano sinistra premeva velocemente un fazzoletto sul naso di Jo.
Quest'ultima non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock che perse i sensi. Le buste della spesa caddero a terra mentre RagazzaConLaGonna recuperava il contenuto.
La RagazzaCaschetto tirò fuori un cellulare, compose un numero e disse: "Muoviti che abbiamo poco tempo."
Nemmeno un minuto dopo un Suv comparve a tutta velocità e inchiodò avanti alle ragazze.
Velocemente issarono Jo nella macchina. La ragazza alla guida spinse il piede sull'acceleratore, poi si diresse verso Eunpyeong-gu.
In pochi minuti parcheggiò avanti ad una grossa fabbrica abbandonata.
Le quattro presero Jo dai piedi e dalle ascelle e la trascinarono dentro, buttandola su un divano rotto.
Oltre al divano c'era un tavolo e un vecchio mobile sgangherato.
L'ambiente era molto grande, ma non era illuminato e si vedeva molto poco. Comunque sembrava sporco e polveroso.
Poi, quella che l'aveva aggredita (che aveva lunghi capelli neri, per questo la chiameremo LunghiCapelliNeri) tirò fuori dalla sua borsa una bottiglietta d'acqua.
La stappò e rovesciò il contenuto sul viso di Jo.
La ragazza annaspò, ma non riusciva ancora a svegliarsi del tutto. 
RagazzaConLaGonna le bendò gli occhi, poi le dette due schiaffi.
Lentamente Jo ricominciava a percepire suoni e odori. Poi il cervello tornò in funzione e capì di essere stata sequestrata.
LunghiCapelliNeri si parò di fronte a Jo e le tirò uno schiaffo talmente forte da far girare malamente il collo della ragazza.
Jo era in stato di shock. Non riusciva a muoversi, forse volendo avrebbe pure potuto farlo, ma il suo cervello le permetteva solo di respirare.
Era come se quel buio dovuto agli occhi bendati fosse penetrato nella mente.
LunghiCapelliNeri si abbassò per parlarle: "Ascoltami bene, Jo-ah, non ho intenzione di venire a dirtelo di nuovo. Stai.Lontana.Da.Seung-Hyun.
Stasera non ti faremo del male. Ma se lo viene a scoprire qualcuno..."
RagazzaCaschetto s'intromise: "Abbiamo le palle per romperti l'osso del collo, credimi."
LunghiCapelliNeri riprese: "Per ora vogliamo solo avvisarti. Ti diamo due giorni per rompere con TabiOppa. Lo verremo a sapere se non lo fai. E devi farci un altro favore:
La senti questa?" mise tra le mani di Jo una lettera imbustata "Devi consegnarla a Seung Hyun il prima possibile. Non la leggere tu. Dagliela e basta."
Poi, per la seconda volta, le premette il fazzoletto sulla bocca.
La fecero rinvenire nel macchinone, sotto casa di Jo, con ancora gli occhi coperti.
RagazzaCaschetto, posò le buste della spesa sul marciapiede e fece scendere Jo, poi la mise di spalle al suv. 
Velocemente, girò i tacchi, si ficcò in macchina e le quattro sparirono.
Jo, lentamente, capì di doversi togliere la benda.
Per un po' trafficò con il nodo, poi si chinò stralunata, afferrò le buste della spesa e si avviò verso il portone con passo pesante.
L'aria della sera la stava aiutando a riprendere i sensi.
Nell'ascensore si guardò nello specchio. La guancia destra era rossa, infiammata dalla schiaffo, gli occhi erano gonfi anch'essi, appesantiti.
Guardò l'orologio: le nove meno un quarto. Non era poi così tardi, i genitori non avrebbero detto nulla.
I suoi infatti stavano già mangiando. 
La mamma le disse: "Jo, vuoi che te lo riscaldi?"
"No mamma, grazie, ho preso un panino venendo, vado già a dormire, ho un sonno. Le appoggio qui le buste." e posò le buste per terra, poi scappò in camera da letto.
Lo stomaco borbottava, ma era troppo turbata e stanca. Si addormentò ancora vestita.
Si risvegliò alle due e mezza di notte. Lo stomaco le gorgogliava dalla fame.
Con gli occhi semi chiusi si alzò, andò prima in bagno a fare la pipì, poi andò in cucina.
Prima tirò fuori solo l'acqua, poi le venne fame e si riscaldò ciò che aveva preparato la mamma per cena.
Mangiò con calma, senza pensare a ciò che le era successo qualche ora prima.
Aveva il cervello totalmente staccato. Pensava solo a masticare, deglutire, bere.
Finito il pasto notturno tornò in camera, si tolse la maglia e s'infilò quella del pigiama, poi si tolse i pantaloni.
Mentre se li toglieva sentì qualcosa nella tasca.
Tirò fuori una busta piegata in due. Era la lettera per Seung Hyun.
Volendo avrebbe potuto aprirla.
Ma non voleva.
Non voleva più saperne di quelle pazze. 
La rificcò nella tasca, s'infilò il pantalone del pigiama e se ne ritornò a nanna.
 
 
Cazzo.
Questa fu la prima cosa che Jo pensò la mattina dopo,quando aprì gli occhi.
Lo capì dalla luce che entrava nella stanza. Era più luminosa del solito.
Quella luce era abituata a vederla solo la domenica mattina.
Cazzo, cazzo, cazzo.
Alzò il polso per portarlo all'altezza degli occhi.
Non era in ritardo.
Era già morta.
Doveva essere a lavoro alle otto, erano le dieci e mezza.
Ieri sera si era dimenticata totalmente di programmare la sveglia...
Si tirò su di scatto, sapendo che doveva affrontare quella tragica situazione.
Afferrò il cellulare, lo accese e trovò: due chiamate perse di Byungyung, cinque di Tabi e un messaggio di Hyun Joong.
Per prima cosa chiamò Seung Hyun: "Oppa?"
"Buon giorno dormigliona!" disse quello allegro, quindi forse non era stata licenziata, o forse Seung Hyun non ne sapeva niente.
"Dove sei?" gli chiese Jo con la voce impastata dal sonno.
"Sono alla YG, a differenza di qualcun'altro...Comunque, non ti preoccupare, ha detto Byungyung che per oggi non fa niente. Quindi sai cosa? Non fare colazione. Prendo qualcosa e la facciamo assieme!"
Jo si sentì di aver preso due piccioni con una fava, non solo Byungyung non era incazzato, ma avrebbe pure fatto colazione con Tabi.
Ottimo!
Con questi caldi pensieri andò a lavarsi la faccia. 
Quando si trovò di fronte al lavandino e alzò lo sguardo sullo specchio le venne un colpo.
La guancia destra era gonfia, aveva una forma di mano violacea contornata da uno spiacevole giallo malsano.
Se la toccò cautamente, captando il dolore.
Ecco che pensò il quinto Cazzo della giornata.
Cosa avrebbe detto Tabi vedendola così? Sicuramente le avrebbe fatto domande.
Ma era il caso di parlagli, di raccontargli ciò che era successo ieri sera?
No.
Una vocina nella mente di Jo non voleva assolutamente dire nulla.
Però è anche vero che quelle tipe sembravano fare sul serio.
Cosa avrebbero fatto se non avesse smesso di frequentare Seung Hyun?
Probabilmente erano state loro a combinare quel casino a casa del ragazzo...
E se succedeva anche a casa sua?
E se facevano di peggio?
Forse ne avrebbe parlato con Byungyung. Sì, due teste erano meglio di una...
Lui era il manager, e Tabi ci stava dentro fino al collo.
Preoccupata si lavò il viso, poi anche i denti. Jo odiava lavarsi i denti prima di mangiare, ma la situazione lo imponeva.
Il citofono suonò, Seung Hyun era già qui.
In fretta Jo andò ad aprire la porta di casa e poi scappò a togliersi il pigiama.
Indossò le prime cose che trovò buttate sulla poltrona. Tirando su i pantaloni ricordò che aveva la lettere nella tasca, la tolse e la infilò sotto un libro posato sulla scrivania.
"Buondì!" salutò Tabi allegramente quando varcò l'uscio.
Jo si preparò mentalmente a dovergli dire una balla.
"Buongiorno Oppa..." salutò Jo e si fiondò tra le sue braccia per rimandare ancora un po' la balla.
Però Seung Hyun notò qualcosa, la staccò da se e disse: "Cristo! Che hai combinato?"
Jo, con nonchalance disse: "Mah, niente...al supermercato...una signora...al posto di prendere un barattolo di fagioli...sai com'è. Capita..."
Seung Hyun si abbassò un po' per scrutare meglio la guancia.
Jo constatò piacevolmente che quel giorno aveva gli occhiali da vista. A Jo piaceva ancora di più con quelli occhiali.
Tabi sfiorò la guancia infortunata: "A me non sembra qualcosa di casuale....Sembra proprio un ceffone..."
"Nahh!" Jo gli prese la mano e gli dette un bacino "Non ti preoccupare" poi annusò l'aria "cos'hai portato di buono?"
Seung Hyun alzò una mano facendo vedere sacchetto di carta: "Cornetti al cioccolato"
"Buooni!!" esclamò Jo entusiasta, e lo trascinò in cucina.
Poco dopo stavano sporcando ovunque di cioccolato mentre l'odore di caffè e latte invadeva la cucina piacevolmente assolata.
A Tabi piacque molto quel momento, gli ricordò quando faceva colazione la domenica mattina con la sua famiglia, nella SUA casa.
Gorgogliò contento mentre ingoiava l'ultimo pezzo di cornetto.
Dopo essersi sciacquati faccia e mani si piantarono su letto di Jo.
Tabi era già stato un'altra volta nella camera della ragazza, ma ancora non aveva esplorato tutti i cassetti.
Comunque Jo prese il pc e l'accese.
"Vediamo che si dice di nuovo sui Social Network..."
"Chi è Noon?" chiese Tabi sospettoso. "Amica." rispose Jo metà infastidita metà compiaciuta.
"Bhè, ti ha commentato qualcosa, ti ha mandato un messaggio su Facebook, ti ha mandato un messaggio su Tumblr e ti ha taggato in un post."
"E allora? è solo un po'...espansiva."
"Sicuro? Non è che mi nascondi qualcosa?"
"Come sei sospettoso Oppa!"
In quel momento il telefono di casa squillò, Jo si premurò di chiudere Facebook e disse: "Aspetta qui e non fare pasticci."
Appena la ragazza uscì dalla stanza, Seung Hyun riaprì facebook e andò a leggersi i messaggi con Noon, trovandoli estremamente affascinanti, dato che parlavano di lui.
Poi però capì che era scorretto farsi gli affari altrui e lo richiuse mettendo su un'aria angelica.
"Sì zia." sentì dire Seung Hyun.
Sembrava che questa zia avesse intrappolato Jo al telefono.
Allora il ragazzo si alzò, osservò per bene la libreria, poi passò alla scrivania.
C'era un quadernetto, l'alzò e lesse che era un ricettario. 
C'era anche un libro. Era scritto in una lingua incomprensibile per Seung Hyun, tirò su anche quello e trovò, sotto di esso, una busta.
Lesse: "Per Choi Seung Hyun".
Tabi era incuriosito. Era forse una lettera romantica?
Gli venne la voglia di aprirla. Poi pensò che nemmeno quello era corretto. Se Jo non gliel'aveva ancora data, aveva i suoi buoni motivi.
La prese e si diresse verso la ragazza, ancora al telefono, per chiederle un muto permesso per leggerla.
"Sìsì, anche papà sta bene..." stava dicendo Jo alla cornetta.
Seung Hyun alzò la busta avanti a lei, indicandola, chiese sottovoce: "posso leggere?"
Jo sbarrò gli occhi, terrorizzata.
"Zia, scusa, stanno suonando il campanello, devo proprio andare. Sì ti faccio chiamare da mamma, Cià!"
E la liquidò in fretta e furia.
Poi agitata si allungò, strappando la busta dalle mani del ragazzo.
"Non puoi leggerla." disse Jo secca
"Perchè?" chiese Seung Hyun, con l'aria di chi la sa lunga.
Ecco, perchè non voleva che la leggesse? Eppure nemmeno lei sapeva cosa c'era scritto dentro.
Anzi, forse proprio perchè non sapeva il contenuto, aveva paura di consegnargliela.
Aveva deciso che non gliel'avrebbe data, che l'avrebbe strappata, ignorandola.
Seung Hyun sorrise: "Lì c'è scritto che è per me."
"E allora?"
"Dai Piccola, se è qualcosa di carino non ti prenderò mica in giro..."
questo giocava a favore di Jo: "A-NI-YOOO! Non voglio!"
Seung Hyun entrò in modalità "seduzione", si avvicinò, le accarezzò un pò l'orecchio, il collo, avvicinò le labbra all'altro orecchio, abbassò il tono di tre ottave e sussurrò: "Perfavore"
Per poi succhiarle il lobo.
"No." negò nuovamente Jo, con fermezza assoluta.
poi aggiunse, soppesando le parole: "Oppa? Ma..." annusò meglio Seung Hyun "odori di nuovo di Colonia..."
"Sì, JiYong me ne ha regalata una nuova." poi tornò al tono basso: "Ti piace?" -Sguardo che ti mette incinta-
Jo disse seccamente: "Sì. Ora spostati però."
Allora Seung Hyun, alla velocità della luce, cambiò strategia.
Si immedesimò in Harry Potter quando cercava di leggere la lettera di ammissione a Hogwarts.
Solo che Jo non aveva la stazza di Zio Vernon.
Così dopo una piccola lotta, Seung Hyun riuscì ad impossessarsi della lettera.
"Ora me la leggo!" disse trionfante.
Jo in fondo era curiosa anche lei di sapere cosa ci fosse scritto, così, nervosamente, lasciò che aprisse la busta.
La prima espressione che si vide sul volto di Tabi fu l'incredulità.
Poi, il disgusto.
In fine, abbassati gli occhi fino alla fine della pagina, serrò la mascella.
Era...incazzato.
"Che c'è scritto?" chiese Jo seriamente preoccupata, avvicinandosi.
Seung Hyun fece un passo in dietro, allontanandosi dalla ragazza.
"Chi ti ha fatto quello?" disse indicando la guancia di Jo.
Jo non rispose, non sapeva se essere sincera o no.
Seung Hyun la fissò, meditando. Sembrava incerto su cosa fare.
Poi decise. Capì che doveva prendere una decisione drastica.
Accartocciò la lettera con una sola mano, e senza dire una parola iniziò a camminare verso l'uscita.
"Hey! Dove te ne stai andando??" gridò Jo sbigottita.
"Lontano da te." rispose Seung Hyun, sembrava volesse mantenere la calma.
Jo gli afferrò il braccio: "Oppa! Che cosa?"
Con uno scrollone Seung Hyun si liberò dalla presa.
"Aspetta! Ti prego dimmi che c'era scritto!"
Seung Hyun, mentalmente, si disse "coraggio", si fermò, tentò di assumere l'aria glaciale, cose che gli uscì abbastanza bene.
"Non voglio avere più niente a che fare con te."
Jo era totalmenta shockata.
"Oppa, ti prego. ragioniamo insieme. Non è maturo fare così...!"
"So perfettamente cosa e maturo e cosa non lo è." rispose Seung Hyun, poi inspirò profondamente, doveva andare fino in fondo, lo sapeva. La guardò schifato: "Sei una sporca puttana."
Girò i tacchi e uscì di casa.
Jo rimase lì impalata, confusa, stordita, con un senso di dolore al petto che gli chiudeva la gola e lo stomaco.
Si buttò a terra, cosa cazzo c'era scritto in quella lettera?
Come si poteva, nel giro di due giorni, affrontare tutti quegli eventi?
Pianse per due ore intere, poi pensò che era da stupidi buttare tutto all'aria così, doveva andare a casa sua.
Si asciugò il viso, e si fece forza per uscire.
 
Al citofono rispose il manager dei Bigbang: "Sì? Chi è?"
"Sono Jo, c'è TabiOppa?"
"Seung Hyun? Pensavo stesse con te. Non è a casa..."
"Ah. Veramente se n'è andato da casa mia qualche ora fa...Vabbè, fa nulla. Ci vediamo..."
"Ciaociao."
Sconsolata Jo se ne stava per andare, quando vide l'Audi di Daesung avvicinarsi lungo la strada.
"Hey Jo-ah!" gridò il ragazzo sbracciandosi dall'abitacolo.
"Cià."  rispose Jo. Non le andava di fingere allegria, ma per cortesia aspettò che parcheggiasse l'auto nei posti assegnati lì d'avanti.
Daesung scese dall'Audi e le andò in contro: "Caspita! Che hai combinato alla guancia?"
Jo sospirò, ricordandosi che avrebbe avuto quel livido per almeno due settimane: "Niente DaeOppa, io me ne torno a casa..."
L'umore di Jo era tremendamente sottoterra, e ovviamente Daesung, paladino della felicità, se ne accorse.
Bhè, in fondo non era difficile percepire l'aria lugubre di Jo.
"Hey, Jo-ah, che succede?" Chiese preoccupato.
A Jo non andava di parlare con qualcuno. Voleva tornare a casa e rinchiudersi nella sua cameretta.
E finire di piangere tutte le sue lacrime.
Aish. quante lacrime aveva già buttato per Seung Hyun!
"Dai saliamo." propose il ragazzo.
L'aria rassicurante di Daesung la convinse.
 
"Allora, lo vuoi dire al tuo Oppa cosa è successo?" chiese Daesung con aria birbante nella cucina Dong/Kang
"Uffa! Non lo so nemmeno io!" Jo sentiva gli occhi che tornavano a pizzicare.
Se prima non aveva voglia di parlarne con nessuno, ora aveva voglia di rompere le palle a Daesung, raccontandogli tutto.
Però, non era sicura di voler raccontare proprio tutto...
Meglio una via di mezzo...
"Ieri sera..." iniziò esitando "delle ragazze mi hanno fermata per la strada." 
Daesung si fece attento.
"Mi hanno dato una lettera sigillata e mi hanno detto di darla a Seung Hyun Oppa."
Dae aggrottò le sopracciglia: "Quindi queste ragazze sapevano che lo conosci..."
Jo annuì e continuò: "Non ho voluto leggere cosa c'era scritto nella lettera, per correttezza...Stamattina non sono andata a lavoro e Seung Hyun è venuto a casa. Stava andando tutto bene...
Poi ha aperto la lettera e...." Jo deglutì, posò gli occhi in basso, sul legno del tavolo, non voleva ripensare a quel momento.
La rabbia di Seung Hyun, la faccia schifata, l'appellativo...
Gli occhi pizzicavano più che mai.
Daesung si avvicinò per consolare meglio la ragazza.
L'abbracciò, dandole pacche affettuose.
Jo sentì il corpo perfettamente modellato del ragazzo, il suo odore così diverso da quello di Tabi.
Ormai piangeva a dirotto, fregandosene della chiazza bagnata che si allungava sulla maglietta di Daesung.
"Senti, ora lo chiamo." disse il ragazzo, pensando a come risolvere la situazione.
"Lo chiamo e gli chiedo cosa gli passa per quella sua grande testa vuota. Però prima,"si allungò a prendere un tovagliolo "Ti asciugo queste lacrimuccie."
E come fece Tabi in un bagno della YG tempo addietro (e ora, ripensandoci, a Jo pareva davvero che fosse passata un'eternità da quando sporcò la suit di Seung Hyun di trucco e lacrime), Daesung le tamponò il viso con il tovagliolo, delicatamente, con la premura di un vero Oppa.
"Grazie" sussurrò Jo.
"Figurati, per ora è il minimo che possa fare.Ora, vediamo se riesco ad aiutarti..." prese il cordlex e compose un numero.
Mentre il Blackberry di Seung Hyun squillava, Daesung mise il vivavoce.
"Prrronto" Seung Hyun rispose. La voce sembrava allegra. Un po' più strascicata del solito. C'erano dei suoni in sottofondo.
"Hyung! Dove sei?"
"Piccolo Daesung..." no, non era una voce allegra, era una voce languida.
"Hyung, non sei mica ubriaco?"
Il ragazzo disse a qualcuno: "Ahh, sì piccola...così..." sembrava qualcosa di sconcio.
Poi evidentemente si ricordò di essere al telefono col suo Dongseang: "Vuoi unirti anche tuu?? ahh..."
"Sei di nuovo al Vogue?" 
Ma Seung Hyun non rispose, troppo occupato a combinare qualcosa con qualcuno.
Daesung, vedendo che non cavava un ragno dal buco, chiuse la chiamata.
"Bene. è ubriaco ed è in un posto poco raccomandabile." concluse Daesung.
"Con delle ragazze." aggiunse Jo, ripensando ai versi osceni di Seung Hyun.
Daesung si rese conto che quella era stata la mossa sbagliata.
Un brutto silenzio calò tra i due. Il ragazzo pensava a come consolare Jo mentre lei giocherellava con la tastiera del suo cellulare.
All'improvviso le vennero in mente due cose:
la prima era che avrebbe dovuto parlare almeno con Byungyung di ciò che era successo.
è vero, quelle ragazze ora potevano ritenersi soddisfatte dato il guaio che si era venuto a creare, ma in futuro chi lo sa cosa sarebbe potuto accadere...
la seconda era che aveva un messaggio di Hyun Joong non letto da stamattina.
Messaggi>Ricevuti>Hyun Joong Oppa
"Cosa fai di affascinante oggi?"
-Un cazzo- pensò Jo -mi deprimo-
Daesung, che aveva letto il messaggio da dietro le spalle della ragazza, le rubò il cellulare di mano.
"Cosa cazz--??" Jo lo guardò sorpresa.
"Aspetta un attimo!" disse Daesung, velocemente scrisse una risposta e la inviò a Hyun Joong.
"Oppa! Che ti prendere? Ridammi il cellulare!" Ma quello vibrò tra le mani di Daesung.
Il ragazzo si alzò di scatto e velocemente andò a rifugiarsi in bagno.
Il messaggio di Hyun Joong diceva: "Allora dove ti passo a prendere?"
Mentre Jo imprecava e supplicava Daesung dall'altra parte della porta, lui stava rispondendo: "Tra mezz'ora. A casa mia. Baci"
Soddisfatto, fece scattare la serratura e uscì dal bagno.
"Ma insomma!" disse Jo contrariata.
"Dai, ti riporto a casa" almeno una cosa buona la stava facendo.
Jo, sbattendo i piedi chiese: "Che cosa hai scritto a Hyun Joong Oppa??" 
"Gli ho detto di venirti a prendere tra mezzora a casa tua"
Jo alzò gli occhi al cielo. Voleva starsene da sola, in pace, a casa sua. senza nessuno attorno.
 
Daesung la riaccompagnò a casa. Jo stava già aprendo la portella dell'Audi quando il ragazzo le toccò una spalla: "Hey, Jo-ah, mi devi tenere il broncio per sempre?"
Jo, che fino ad allora aveva mantenuto un'espressione offesa, arricciò il naso e rispose: "Sì."
"Senti Jo..." -non aveva messo nessun appellativo. Il che può sembrare irrispettoso, dato che di solito è mancanza di rispetto non utilizzare appellativi- ma in quel caso Daesung voleva dimostrare la sua vicinanza. 
"...tu lo sai che per te ci sono sempre, no? E che puoi raccontarmi qualunque cosa?" Jo annuì "E sai anche che non ho detto a Hyun Joong di venire per dispetto. Gliel'ho detto perchè so che ora tu ti deprimerai, e credimi, ora che ci sono io qui con te non senti il peso ma quando sarai a casa da sola...il peso sarà enorme."
Jo prese la mano di Daesung dalla spalla e la avvicinò al viso, abbracciandola come i bambini abbracciano un TeddyBear.
Con un velo di tristezza disse: "Grazie Oppa, sei davvero un angelo" poi lasciò andare la presa della mano e aggiunse: "Allora, io vado. Buon appetito"
Daesung salutò e mise in moto.
Un quarto d'ora dopo una Porche nera era parcheggiata nello stesso punto in cui si era fermata l'Audi.
Jo, in quel lasso di tempo, non aveva avuto la voglia di tornare su. Era rimasta nel cortile, intrattenendosi con il gatto dei vicini.
Effettivamente, quando vide l'auto di Hyun Joong avvicinarsi, le si incresparono lievemente le labbra, in un piccolo sorriso.
"Jo-ah! Da quanto tempo!" La salutò allegramente il ragazzo.
Ovviamente anche lui commentò la guancia destra di Jo e lei lo rassicurò.
"Allora! Cosa ti va di fare?" chiese Hyun Joong a Jo quando si fu sistemata in macchina.
Era da un po' che ci pensava, non era mai stata sulla Torre di Seoul nonostante praticamente ogni persona che aveva conosciuto in quella città le avesse consigliato di visitarla.
"Oppa, che ne dici della N Seoul Tower?"
Gli occhi del ragazzo s'illuminarono: "Sì! Sono almeno due anni che non ci vado!"
Jo però perse un po' del suo entusiasmo: "Aspetta però. Mi sembra che bisogna andare per forza in autobus o in teleferica..."
"Si può andare anche a piedi. Oppure con la bici, come piace a noi!" Hyun Joong era estasiato: Jo+Attività Fisica all'aria aperta+Buon cibo era un mixer che lo esaltava al massimo.
"Allora è deciso!" confermò il ragazzo mettendo in moto "Alla torre di Namsan!"
La N Seoul Tower1 si trovava al centro di Seoul, sul Monte Namsan. Era alta 236,7 metri, ma essendo su un monte si elevava a circa 480 metri sul livello del mare, permettendo una vista di Seoul che, con le condizioni climatiche ideali, era perfetta.
Fortunatamente, quel giorno, il cielo era limpido, nonostante la settimana precedente i monsoni avevano allagato Seoul.
In più la torre di Seoul era circondata dal parco di Namsan, al cui interno vi erano: la Biblioteca Pubblica, il Teatro Nazionale, un acquario, i Giardini Botanici ed un sito d'interesse storico, in cima al Monte Namsan, chiamato Bonghwadae (collina d’avvistamento). 
Bonghwadae comprendeva cinque torri d’avvistamento che in passato venivano usate come punti d’avvistamento per difendere la città di Seoul.
Senza contare il fatto che nella torre vi erano caffetterie, negozi e ristoranti, tra cui uno proprio in cima, l'N Grill, che ruotava.
Jo e Hyun Joong, giunti all'entrata del parco di Namsan, lasciarono la Porche nel grande parcheggio sotterraneo.
Mentre stavano affittando le biciclette, lo stomaco di Jo iniziò a gorgogliare.
Effettivamente il cornetto di quattro ore fa era solo un vago ricordo.
"Allora" disse Hyun Joong montando in sella "sono 30 minuti di cammino a piedi, quindi se siamo veloci saremo sulla Seoul Tower a mangiare Hoe in meno di mezz'ora."
Jo ci mise tutto l'impegno nel pedalare per arrivare in cima.
Infatti venti minuti dopo stavano pagando il biglietto di entrata della torre.
"Dai, esploreremo dopo, ora andiamo a mangiare" suggerì il ragazzo avviandosi nell'ascensore che gli avrebbe portati al quinto e ultimo piano.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Jo si trovò immersa in un'atmosfera chic.
L'N Grill era un ristorante all'occidentale,a pianta circolare. Le parati erano composte da finestre, e i tavolini e le poltrone nere erano posizionati in modo di godere perfettamente della vista spettacolare.
Il ristorante impiegava un'ora e quaranta minuti per ruotare di 360°, così che si potesse  ammirare ogni punto di Seoul.
Un cameriere in livrea si avvicinò loro: "Desiderano, i Signori?" chiese con un breve inchino.
"Un tavolo per due" disse Hyun Joong sicuro.
Il cameriere, desolato, disse: "Siamo spiacenti, ma al momento è tutto occupato. Purtroppo bisogna prenotare almeno con una settimana di anticipo..."
A Jo scappò un "Aish!" ma Hyun Joong non si perse d'animo.
"Potrei parlare con qualcuno di più....importante? Senza offesa ovviamente."
"Aspetti, chiamo il gestore"
E li lasciò lì in attesa. 
Jo non percepiva lo spostamento del ristorante, però tenne lo sguardo fisso in un punto e si rese conto che, cinque minuti dopo, era leggermente spostato.
Mentre constatava che stava fissando un'area molto vicino a casa sua, il cameriere tornò accompagnato da un omone.
"Avete chiesto di me, Signori?" chiese cordiale.
"Sì. Vorrei sapere se è possibile..." e abbassò la voce "se è possibile...contrattare...per un tavolo."
L'uomo rise: "Mi dispiace, ma come dovrei fare? Mica posso cacciare qualcuno!"
Hyun Joong fece scivolare la mano nella tasca, prese il portafogli e tirò fuori un libretto degli assegni.
"Ne è sicuro che non può... cacciare qualcuno?" disse strappando un assegno già firmato di 13000 won (equivalente ad un duecento euro circa).
Il gestore sorrise, poi si girò verso il cameriere e disse: "Fai accomodare i Signori ad un bel tavolo." 
Totalmente soddisfatto, Hyun Joong prese Jo sottobraccio e i due seguirono il cameriere ad un tavolino con un'unica poltrona a mezza luna con lo schienale alto.
"Spero che questo sia di vostro gradimento" disse quello prima di congedarsi.
Sul tavolo giacevano i menù.
"Vediamo un po'..." disse Hyun Joong sfogliandone uno.
Jo, scherzando gli disse: "Smettila di gongolare, pappone!"
Il ragazzo le sorrise felice per poi reimmergersi nella lettura del menù.
Il ristorante proponeva vari piatti sia occidentali che orientali. 
Carne e pesce cotta e cruda, in tutti i modi. Acque, vini e bevande erano su un menù a parte, di una decina di pagine.
Alla fine Jo optò per un risotto "dello zar" (con gamberetti, salmone affumicato, uova di lompo e limone) e come secondo prese il tanto atteso Hoe.
L'Hoe è la versione coreana del sashimi, pesce crudo tagliato a fette sottili, accompagnato con  wasabi e salsa gochujang.
Hyun Joong, che era iper entusiasta dell'Hoe, lo scelse come primo.
 
"Allora, mi dici come ti sei fatta quel livido?" le chiese Hyun Joong tra i tintinnii delle posate e dei bicchieri.
Piano piano la sala si era riempita. Ora un vocio di sottofondo accompagnava il loro pranzo "rotante".
Jo infilzò un pezzo di salmone: "Non mi va..."
"Vabene..." sospirò Hyun Joong. "E con Seung Hyun,tutto bene?"
Questa volta Jo si accanì contro il tonno.
Non andava affatto bene.
"Non sara mica stato lui a fartelo?" chiese sospettoso.
"Certo che no!" rispose Jo offesa.
C'erano stati momenti in cui la sua testa si era totalmente liberata dall'immagine di Seung Hyun, ma ora tornava con prepotenza a turbarle il pranzo.
Sospirò, con tristezza: "Non va. Abbiamo...litigato, credo." poi non volle aggiungere più nulla sull'argomento e Hyun Joong rispettò il suo silenzio.
A fine pranzo, Hyun Joong pagò il conto.
"Ci sono così tante cose che possiamo fare!" disse Jo quasi frustrata dall'indecisione.
"Non ti preoccupare" la rassicurò Hyun Joong "con calma faremo tutto. Quindi, per ora esploriamo la torre,poi vorrei vedere l'acquario, ma non apre prima delle quindici, e dopo potremmo prendere la bici e girarci il parco. La scorsa volta non feci in tempo a vedere Bonghwadae..."
"Speriamo di farcela, oggi!"
E così procedettero per livelli.
Dal quinto piano si spostarono al piano inferiore, nell'osservatorio digitale.
L'osservatorio non permetteva, come il ristorante, una vista diretta. Vi erano alcuni telescopi potenti.
Poi scesero al livello N2 e andarono...al bagno.
Sì perchè anche nei bagni c'erano le grandi vetrate a vista e molte persone scattavano foto ai lavandini azzurrini...
Entrarono anche nel negozio di souvenir, dove Jo acquistò un portachiavi a forma di torre e Hyun Joong comprò due spille celesti con il disegno di due gazze sopra.
Una se l'attaccò sulla sua maglia, l'altra l'attaccò sulla maglia di Jo, all'altezza del cuore.
Dopo di che, scesero al secondo piano.
Si fermarono un po' nella Lobby, una grande stanza con grosse poltrone rosse sospese, dove si potevano vedere film e video ma trovarono più divertenti i due padiglioni, A e B, dedicati al cinema e agli spettacoli teatrali.
Nel primo si potevano ammirare, oltre a dei mega poster di star del cinema, anche repliche dei costumi utilizzati nei film mentre nel secondo si tenevano spettacoli e si poteva anche recitare.
"Lo sai che su Pops in Seoul ti hanno inserito nella classifica dei cinque cantanti che recitano orrendamente?" disse Jo con aria innocente.
"Ah sì?" rispose il ragazzo con un'espressione disinteressata.
"Nee!" confermò Jo entusiasta.
"Tsè. E intanto continuo a farlo." però si rifiutò di farlo nel teatrino del padiglione B.
Incredibilmente, alle cinque, avevano nuovamente fame.
Prima di addentrarsi nel parco si fermarono nella Bakery del primo piano della torre.
Comprarono due mandu fritti ciascuno (ravioli coreani, riempiti di carne e verdura) che si gustarono sulla terrazza all'aperto.
In fine uscirono, presero le bici e si diressero all'acquario.
Jo era già stata all'acquario dell'Edificio 63, ma questo era leggermente più grande.
Camminarono lungo il tunnel, circondati dai pesci.
Ad un certo punto si fermarono avanti ad uno squalo martello. A Hyun Joong venne voglia di afferrare la mano di Jo, dato che la sua mano, abbandonata lungo i fianchi, era a pochi centimetri da quella della ragazza.
Allungò lentamente il mignolo. Poi non ebbe abbastanza coraggio e con uno scatto si afferrò il pantalone.
Dopo aver ammirato i pesci, rimontarono sulle bici e gironzolarono su Bonghwadae.
In fine, alle sette, decisero di dare un'occhiata all'orto botanico. A quell'ora c'era l'ultimo giro con una guida.
Il sole stava calando quando i due si avviarono al noleggio per restituire le bici.
Il proprietario, un anziano arzillo, disse loro: "Spero che vi siate divertiti!"
"è stata una giornata entusiasmante!" rispose Hyun Joong altrettanto pimpante.
"E certo!" convenne il signore "ha scelto il posto giusto per portare la sua ragazza! Spero che ci rivedremo!"
"Volentieri, Signore!" disse tutto felice Hyun Joong, poi pagò il servizio e consegnò le biciclette.
 
"Mamma?"
"Hey Jo! Dove sei?"
"Sono da Hyun Joong, senti stasera mi fermo qui a cena, okkei?"
"Va bene! Salutamelo!"
Jo riattaccò il telefono fisso di Hyun Joong e si girò alla ricerca del ragazzo.
In quel momento Hyun Joong stava rovistando con la testa nella dispensa.
Ad un certo punto esclamò trionfante: "Eccoti!!" e tirò fuori un pacco di pan carrè.
Poi disse a Jo: "Ti piacciono i tramezzini?"
Jo fece Megusta.
"Vediamo un po', prosciutto c'è, maionese c'è sempre, olive denocciolate. Aish! quelle mancano..."
"Fa niente, l'importante è il pan carrè" lo rassicurò Jo.
Mentre Hyun Joong preparava i tramezzini, Jo apparecchiava la tavola.
In pochi minuti stavano già affondando i denti nel doppio strato di prosciutto e maionese.
Se ne mangiarono due e ne divisero un terzo, evidentemente una giornata piena come quella gli aveva portato una gran fame.
Alla fine Hyun Joong si toccò la pancia soddisfatto.
Poi si chinò un po' in avanti, "Jo-ah, sei un po' sporca..." allungò la mano e la pulì delicatamente con il pollice "Fatto." disse.
Sul tavolo cadde un silenzio lievemente imbarazzato.
Poi il ragazzo chiese dolcemente: "Sei stanca?"
Jo annuì.
"Vai a sederti sul divano, qui me la vedo io."
"Nono, ti aiuto" protestò Jo.
"Davvero, Jo-ah, accendi la tv, non ci metto niente..."
Jo, anche se un po' esitante, si buttò sul grande divano e accese la tv.
Fece un po' di zapping poi lasciò su un film in onda sul' MBC.
"Che ci vediamo di bello stasera?" chiese Hyun Joong dalla cucina
"Hello ghost." rispose Jo.
"Hello ghost? Vediamo se ci ghosta..." commentò Hyun Joong mentre metteva i tovaglioli al loro posto.
Jo pensò che quella battuta faceva pietà, ma si sentiva troppo stanca per contestarla.
Si sistemò meglio sul divano.
Prima si tolse le scarpe, poi prese un cuscino bello morbido.
Nel frattempo lo sciabordio dei piatti sotto l'acqua del lavandino rendeva l'atmosfera famigliare; Jo si sentiva quasi cullata...
In realtà, era letteralmente sospesa. Sentì uno spostamento d'aria ma gli occhi erano infinitamente pesanti per potersi aprire.
Così si lasciò trasportare da quello strano senso di moto leggero.
Hyun Joong, finito di lavare i piatti, si asciugò per bene le mani e andò a buttarsi sul divano.
Appena si sedette notò che Jo aveva gli occhi chiusi.
"Sei morta?" le chiese Hyun Joong.
Nessuna risposta.
Il ragazzo sorrise teneramente, era ancora più bella con quell'espressione serena sul volto.
Allora si rialzò, prese la borsa della ragazza e cercò il cellulare. 
Vide il numero di casa di Jo e lo compose dal suo telefono.
"SignoraMammaDiJo? Buona sera, sono Hyun Joong"
"Hyun Joong-shi! è successo qualcosa?"
"Niente di grave, Jo si è addormentata qui sul divano. Potrebbe rimanere qui da me a dormire?"
La mamma di Jo fece, in primo luogo, brutti pensieri, però Hyun Joong sembrava un bravo ragazzo e Jo era maggiorenne, quindi acconsentì.
"Però" aggiunse "domani mattina deve andare a lavoro. Già oggi ha saltato..."
"A che ora le devo impuntare la sveglia?" chiese Hyun Joong
"Alle sette va bene. Allora, fate i bravi."
"Certo Signora, e comunque Jo dorme come un sasso..."
La mamma rise: "Vabene caro, allora buonanotte."
"A lei".
Messa giù la cornetta si diresse al divano.
Spense la televisione, tanto anche lui era stanco, e pensò al modo migliore per sollevare la ragazza senza svegliarla.
Cautamente, la prese in braccio. Poi percorse il corridoio, entrò nella sua camera da letto e l'adagiò sul grande letto panna (prima però litigò con il copriletto per alzarlo senza far cadere la ragazza).
Soddisfatto le rimboccò il lenzuolo, aprì la finestra per far entrare un po' di aria fresca e uscì richiudendo dolcemente la porta alle sue spalle.
 
"Jo-ya..." una voce stava sussurrando il suo nome.
"Jo-ya?" la voce ora era più ferma.
Jo si girò a pancia in su, premendosi le mani sugli occhi.
Percepiva che la stanza era assolata.
Con un'immensa fatica, dopo essersi spremuta le palpebre, riuscì ad alzare leggermente l'occhio destro e poi quello sinistro.
Si rese conto che quello non era il suo letto.
Frugò nella sua memoria.
L'ultima cosa che ricordava era un uomo in ospedale.
Doveva essere una scena del film che stava guardando ieri sera...
Poi il volto di Hyun Joong invase la sua prospettiva da destra.
"Buon giorno" salutò il ragazzo. Jo ebbe la prontezza di girare la faccia a sinistra, affondandola nel cuscino.
"Fono a caha tuah?" chiese con la bocca conficcata nel guanciale.
"Direi proprio di sì. Ieri sera ho avvisato i tuoi. Comunque, sono le sette, se t'interessa...la colazione è già pronta, in bagno c'è un'asciugamano rosa da viso per te e ti ho comprato uno spazzolino."
"Effieente" commentò Jo
"Come scusa?" domandò perplesso Hyun Joong.
Jo alzò un po' il viso dal cuscino: "Efficiente."
"Lo so. Ora però in piedi!" e uscì dalla camera da letto.
Jo si disse: " Fighting" e alzò il resto del corpo dal letto.
Si sedette, ammirando lo spazio attorno a se.
Quella doveva essere la stanza di Hyun Joong.
Le sembrava di essere tornata sulla torre di Seoul.  Il grande letto di betulla, sormontato da cuscini candidi, era posizionato al centro della stanza quadrata, di spalle alla porta ma di fronte ad una parete di vetro che si affacciava su una veranda immersa nel verde.
Nella parete a destra c'era una grande finestre scorrevole affacciata su Seoul.
Nella stanza, oltre al letto, vi erano le solite cose che si trovano nelle camere da letto: due comodini, una scrivania, una libreria, ai piedi del letto c'era una grande cesta quadrata, chiusa, in vimini.
Sulla parete a sinistra c'era anche una porta.
Dopo aver analizzato ogni dettaglio (tra cui: il filo appeso come una diagonale con attaccate delle polaroids, il laptop bianco chiuso sulla scrivania, la chitarra -bianca anch'essa- poggiata sul posachitarre(?), due peluche a forma di panda e la cascata in miniatura oltre il vetro) si rese conto che doveva spicciarsi.
Poso i piedi a terra facendoli affondare in un morbido tappeto, poco più avanti, un paio di pantofole rosa, con un fiocchetto in cima, attendevano di essere indossate.
Jo non le fece attendere, le calzò, poi uscì dalla stanza.
Il bagno era proprio lì affianco, si sciacquò il viso. 
Ora era pronta ad andare in cucina.
L'odore di caffè invadeva la stanza tanto quanto il sole.
"Ti ho preparato il caffè, ma se vuoi puoi fare colazione alla koreana..."
No, Jo preferiva di gran lunga l'europea.
Si bevve il suo caffè in silenzio poi scappò a vestirsi e lavarsi.
Alle otto meno un quarto era sotto l'edificio YG, nella Porsche nera.
"Senti..." esitò un po' Jo "..non so cosa succederà oggi...però..." abbassò lo sguardo: "non lasciarmi sola..."
Hyun Joong le sollevò il mento: "Hey, Jo-ya. Secondo te potrei mai lasciarti sola? A che ora finisci di lavorare? Ti passo a prendere..."
Jo rispose rassicurata: "Alle due ho finito"
"Allora ci vediamo alle due."
"Sicuro che non è un problema per te?"
"Tranquilla, oggi ho da fare solo nel tardi pomeriggio..."
"Grazie Oppa." La prospettiva di non dover stare da sola quel pomeriggio le dette forza per uscire dall'auto.
 
Jo entrò nel familiare ascensore. Sapeva che Byungyung doveva trattare con un designer per la copertina del mini-album di T.O.P.
Jo si aspettava di trovare anche Seung Hyun, dato che voleva controllare ogni minima cosa del suo mini-album.
La porta dello studio era aperta. 
Jo inspirò profondamente e la varcò.
Dentro non c'era l'ombra di Choi Seung Hyun, c'era solo Byunyung.
"Jo-ya! eccoti!" La salutò gioiosamente. Poi si fermò con le mani sollevate e sgranò gli occhi: "Santo Iddio! Cosa ti è successo alla guancia?"
Finalmente qualcuno a cui poteva raccontarlo.
"Lunga storia, faccio in tempo a raccontartela ora?"
"Sì, certo, tanto Kinpro non arriverà prima delle nove..."
Jo chiuse la porta e un brutto presentimento colse il manager.
"Allora, dimmi tutto." le disse interessato.
Jo inspirò e buttò fuori tutto ciò che era successo dalla mattina di due giorni fa alla mattina del giorno prima, compresa la telefonata a casa di Daesung.
Il manager ascoltò con aria preoccupata poi alla fine disse: "Cazzo. Non pensavo....potessero accadere. Senti Jo-ya, se vuoi, lo capisco, posso fare una domanda di ferie a Hyun Suk per te...magari, cambiare aria, dopo ciò che è successo, ti farà bene..."
e Byungyung pensò seriamente che allontanarla dalla YG per un po' era la cosa migliore da fare.
"Non lo so, oppa...servo qui...i preparativi del mini-album..."
"Non ti preoccupare, Jo-ya. Aspettami qui, vado a prendere il modulo della domanda di ferie."
Byunyung tornò poco dopo col materiale.
"Tu pensa solo a timbrare, te lo compilo io per una settimana di ferie. Tecnicamente dovrebbe partire da domani, ma ti concedo anche oggi" ammiccò il manager.
"Sei davvero fantastico" lo ringraziò Jo, poi prese il suo timbro dalla borsa, lo spiaccicò in basso a destra sul foglio e scrisse la sua firma sopra.
"Vai a casa a riposarti..." le disse Byungyung, e Jo gli dette ascolto.
In parte.
Non tornò a casa; chiamo Hyun Joong e si fece venire a prendere.
Come promesso, Hyun Joong non la lasciò sola a fare la muffa in casa, decise di portarla al mercato di Dongdaemun.
Jo non ci era mai stata, sapeva soltanto che era un grande mercato.
Nella Porsche, Hyun Joong gli spiego che: "Il mercato di Dongdaemun è composto sia da mercatini tradizionali che da alcuni centri commerciali. Ci sono negozi, bancarelle, punti vendita all'ingrosso e un sacco di bancarelle di cibo e ristorantini carini.
Ci puoi trovare qualunque cosa lì dentro. E la cosa più bella è che puoi andarci anche di notte. Pensa che alcuni negozi sono aperti dalle 10 del mattino alle 5 del mattino dopo..."
"Però! Dei Combini del vestiario!"
"Esattamente."
Entrarono nel grande mercato dalla porta di Dongdaemun (o porta dell'Est), una delle vecchie quattro porte principali di Seoul.
La confusione di gente, colori e odori tipica dei mercati coinvolse subito Jo che, affascinata, quasi non sapeva dove posare gli occhi.
Bancarelle di abiti, scarpe e filati si alternavano a chioschetti, negozi e alcune volte a grandi vetrine di centri commerciali.
"Dove preferisci andare?" le chiese Hyun Joong
"Non in un centro commerciale, preferisco camminare per la strada..."
"Come desidera"
Ad un certo punto Hyun Joong s'infilò in una bancarella. 
Stava osservando una maglietta bianca con un grosso cuore al centro.
"Signore, quella costa solo 600 won" disse la signora della bancarella a Hyun Joon
"Se vuole c'è anche nera-"
"No, bianca mi piace. Jo-ya, mi fai un favore, me la puoi poggiare dietro le spalle, così vedo se mi va..."
Jo prese la maglia e fece combaciare con le spalle del ragazzo.
"è quella la misura." disse la donna.
"Perfetto, la prendo. Invece per te, Jo-ya, che taglia?"
"Perchè per me?" chiese la ragazza perplessa.
"Te la voglio regalare..."
La signora affabile disse: "ahh, magari mio marito mi regalasse una maglia così bella!" e poi aggiunse: "provi questa..."
Passò a Hyun Joong una più piccola e questa volta fu lui a misurarla sulle spalle di Jo.
"Prendiamo anche questa."
"Le imbusto?" chiese la signora ai ragazzi.
"Guardi, la mia me la metto subito!" rispose entusiasta il ragazzo.
"Dai, Jo-ya, indossala anche tu!"
La donna indicò il furgone dietro di lei, dicendo che avrebbero potuto cambiarsi lì dentro.
Mentre Jo infilava la sua maglietta nuova, Hyun Joong pagò i 1200 won (20€), poi soddisfatti, tornarono nella frenesia del mercato.
"Oppa! Io ho ancora la spilla, attaccata all'altra maglia!"disse Jo tirando fuori dalla busta la maglia indossata fino a poco fa.
"Me l'appunti?" chiese al ragazzo.
Hyun Joong gliela sistemò nello stesso punto, poi tirò fuori il portafogli.
"Anch'io ce l'ho qui con me" disse estraendo la spilla celeste dal portamonete.
Ora, con le magliette e le spille uguali, sembravano decisamente una coppietta. Soprattutto perchè i coreani ci tenevano molto alle Couple Shirt, anzi alle Couple Things in generale.
Alle undici, come spuntino, presero un Kimbap a testa (una foglia d'alga arrotolata attorno a riso riempito di carne, tonno, verdura o prosciutto).
Poi si fermarono in un supermercato per scegliere cosa cucinare a pranzo. Presero due confezioni di noodles istantanei Shin Ramyun più verdure fresche e uova.
All'una erano di nuovo a casa.
Jo stava meditando se fosse giusto o no chiamare Seung Hyun, però capì di non averne le palle.
Così andò in cucina ad aiutare Hyun Joong.
"Allora, dobbiamo lessare le uova e pulire la verdura..." disse il ragazzo togliendo le cose comprate dal sacchetto di carta.
"Però aspetta, mi scappa la pipì!" e andò in bagno, mentre Jo iniziava a prendere il necessario.
Quando Hyun Joong si riaffacciò in cucina trovò la scena molto piacevole.
Jo, di spalle, stava affettando le zucchine.
Il ragazzo si avvicinò lentamente, mangiando con gli occhi ogni dettaglio della schiena di Jo, dei suoi fianchi, del suo collo scoperto.
Pensò: fanculo.
Prese coraggio e l'abbracciò da dietro.
"Oppa!" esclamò Jo sorpresa.
Hyun Joong portò la sua mano destra su quella di Jo, manovrando assieme a lei il coltello per affettare le zucchine.
Poi le fece sciogliere la presa, intrecciando le dita alle proprie.
I due corpi aderivano perfettamente, mentre con dolcezza, Hyun Joong baciava il collo della ragazza, respirando a pieni polmoni il suo profumo.
Quando ti trovi in queste situazioni, il cervello è lucido.
Il cervello ronza, si chiede qual'è la cosa giusta da fare.
Jo stava prendendo una decisione.
Era giusto lasciarsi andare a Hyun Joong?
In teoria non era legata a nessuno, ma in pratica il suo cuore desiderava solo Seung Hyun.
Sarebbe stato scorretto per entrambi i ragazzi.
Anche Jo pensò: fanculo.
Per una volta, si lasciò andare. 
Per una volta, fece ciò che avrebbe fatto stare bene se stessa, non gli altri.
Si girò in quello spazio angusto, per ritrovarsi faccia a faccia con Hyun Joong.
Il ragazzo si abbassò per consentire alle sue labbra di toccare quelle della ragazza.
E Jo lo fece.
Baciò Hyun Joong con lentezza, gustandosi le labbra morbide, percependo i movimenti della lingua.
Eppure c'era qualcosa che non andava.
Hyun Joong stava per metterci la voglia, la passione.
Quella che ti spinge ad andare sempre avanti, a chiedere di più.
Jo invece ci stava mettendo solo la dolcezza.
Forse riconoscenza,gratitudine nei confronti di un ragazzo che la stava aiutando a non pensare...
Hyun Joong, con un dito, sfiorò il bottone dei Jeans di Jo.
Poi di botto si fermò.
Riaprì gli occhi e si allontanò da Jo.
"Perdonami." le disse con aria afflitta, poi scappò nella sua camera da letto, lasciando Jo in cucina.
La ragazza non se ne stette con le mani in mano.
Andò avanti alla porta della camera da letto e bussò lievemente.
"Oppa?" chiese incerta, preoccupata per come doveva comportarsi.
Hyun Joong non rispose.
"Oppa, che c'è?" chiese di nuovo Jo.
Mise la mano sula maniglia, spingendola verso il basso.
La porta si aprì placidamente.
Hyun Joong era seduto sul suo letto, con i piedi affondati nel tappeto morbido.
Le mani, giunte a coppa, erano ferme sugli occhi.
Non stava piangendo, constatò Jo.
Andò a sedersi al suo fianco, poi gli prese le mani, allontanandole dal viso.
"Oppa, ho fatto qualcosa di sbagliato?" chiese a Jo a bassa voce.
Hyun Joong la guardò con una tristezza infinita.
"No...è che...prima..ho sbagliato io. Ho sentito la voglia di andare avanti. Quando invece non avrei nemmeno dovuto sfiorarti..."
"Oppa, è normale provare...certe cose...l'importante, è saper darsi un freno."
Hyun Joong chiuse gli occhi e iniziò a parlare: "Jo...io mi chiedo perchè dovremmo darci un freno.
Lo so. So il perchè. Ma...bhò."
Jo sospirò. Perchè si trovava sempre nella spiacevole situazione di dover consolare persone afflitte?
Cazzo, era lei ad aver bisogno di qualcuno che la consolasse!
"sì. So anche che non sai cosa dirmi..." aggiunse il ragazzo "però. è strano. Tra tutte le ragazze che mi potevano capitare...proprio tu che sei presa da un altro. Eppure sono Kim Hyun Joong!"
"Proprio perchè sei Kim Hyun Joong non ti devi abbattere. Per te sarà molto più facile trovare qualcuno..."
"Io non voglio trovare nessun altro, Jo-ya..."
Jo sospirò. Che situazione di merda.
Eppure in fondo lo capiva...perchè anche lei non voleva trovare nessun'altro, oltre Seung Hyun.
"Aish. Hai idea di quanto invidio Seung Hyun?" riprese il ragazzo. 
"Se io fossi in lui....e la cosa che mi secca di più è che sono convinto che se tu non l'avessi conosciuto, ora saresti la mia ragazza. Saresti la mia principessa, farei di tutto per renderti felice.
Ma purtroppo so che la tua felicità è con lui....grazie per quel primo e ultimo bacio. Per me è stato...tanto..."
è vero. Se non ci fosse stato Tabi non c'era alcun motivo per non innamorarsi di Hyun Joong.
Jo constatò con dispiacere che era una Heartbreaker.


Note.
D: Odio questo capitolo. è una buffonata assurda. .-. l'ho messo per fare un po' di scena ma mi sono resa conto solo dopo che potevano semplicemente minacciarla in macchina D: ..perdonatemi ç.ç


 

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Capitolo 14
*** Notti ***


Notti.


*L'uomo alla scrivania stava sfogliando un quotidiano avanti a se con espressione assorta.
Il resto della scrivania era invaso da altri giornali e riviste di gossip. Un Macbook troneggiava a destra.
Sullo schermo luminoso era aperto un sito in hangul.
"Kim Hyun Joong fidanzato?" diceva il titolo dell'articolo. 
"Il cantante a attore Kim Hyun Joong (26 anni) è stato visto più volte a Seoul in compagnia di una ragazza.
Di tale ragazza non sappiamo ancora nessun dato generale. è certo, però, che non fa parte dello showbiz.
Il primo avvistamento è stato al mercato di Dongdaemun (Foto 1). In seguito ai palazzi di Changdeokkung (Foto 2) e Gyeonghuigung (Foto 3); in un ristorante italiano di Hongdae (Foto 4 e 5); nei pressi della cattedrale anglicana (foto 6) e sull'isola Seonyudo (foto 7,8, e 9).
Questi tutti nel giro di dieci giorni.
Abbiamo ascoltato alcune testimonianze:
Una commerciante di una bancarella al mercato di Dongdaeum dice: "Hanno comprato due magliette uguali, con un cuore al centro. Ha pagato lui e le hanno indossate subito."
Una coppia di Busan in vacanza afferma di averli visti al ristorante "Amore Mio" (NB. In italiano), "Erano molto affiatati, hanno scherzato e riso tutto il tempo."
Una ragazza ci mostra una foto sul suo cellulare con Hyun Joong. "La messa era appena finita. Sono uscita dalla chiesa e l'ho visto con una ragazza alta, con i capelli corti. Ho chiesto se potevo fare un foto e lei ce l'ha scattata. L'ho trovata molto carina e gentile. I due poi si sono allontanati sotto braccio."
In fine una signora con sua figlia ci dice: "Gli abbiamo visti nel museo dedicato al fiume Han, sull'isola Seonyudo. Camminavano mano nella mano. Ci sono sembrati una bella coppia."
L'agenzia di Hyun Joong smentisce che ci sia una relazione tra i due: "Sono solo amici intimi. Tra loro intercorre solo un rapporto dongsaeng/oppa."
Intanto le fans sono divise nei due classici grandi blocchi: pro e contro.
Per ora questo è quanto.
Vi terremo aggiornati."
La faccia dell'uomo non era molto amused.
Anzi.
Più i suoi occhi scivolavano verso la fine della pagina del giornale che stava leggendo, più diventava scuro in volto.
L'articolo che che gli stava sottraendo allegria era intitolato: "T.O.P il festaiolo?"
L'inizio dell'articolo diceva: "Choi Seung-Hyun, in arte T.O.P (25 anni a Novembre), noto cantante del gruppo Bigbang, sembra essersi dato alla vita mondana.
Il ragazzo, infatti, è stato avvistato in numerosi club di Hongdae e Apkujong in compagnia di belle ragazze, spesso con un tasso alcolico elevato..."
A quel punto qualcuno bussò alla porta.
L'uomo, disgustato, abbassò il giornale. "Avanti."
L'uomo con la pelata in testa entrò un po' in ansia. Aveva già letto i giornali. Sapeva di non essere in una bella situazione.
Andò a sedersi sulla poltrona di fronte alla scrivania.
"Allora Byungyung. Cos'è tutto questo casino?" chiese l'UomoSedia 
"Io ho solo eseguito le istruzioni..." tentò di difendersi il manager.
Il Ceo avvicinò il viso a quello di Byungyung: "Le hai eseguite male." disse a denti stretti. 
"Guarda qui." Prese il pc e lo girò. "La vedi questa foto?" , fece lo zoom su un immagine di Hyun Joong e Jo con alle spalle il palazzo di Changdeokkung.
"Guarda il viso della ragazza."
Byungyung sapeva a cosa si riferiva PapaYG.
Si vedeva chiaramente la chiazza violacea sulla guancia destra della ragazza.
"Avrebbe potuto risalire a noi." continuò Hyun Suk. "Poteva farsi seriamente male. Poteva cacciarci nei casini più infernali." E aggiunse schiaffeggiando il giornale:"E poi c'è quell'altro!" 
Byungyung si strofinò gli occhi: "Ho provato a parlargli..." sospirò. "Ma non mi da ascolto. Mi evita. Il cellulare è perennemente spento. A casa non lo trovo mai..."
"Devi risolvere la situazione." disse il Ceo risoluto.
Byungyung si agitò:"E come?"
"Trova un modo. Adesso ho da fare." e lo liquidò.
 
Okkei. doveva per forza parlargli faccia a faccia. Il problema era che sembrava essersi dileguato nel nulla. Anche il manager dei Bigbang aveva difficoltà a vederlo.
Ma se Byungyung non sistemava la situazione, questa sarebbe degenerata.
Un cantante così di spicco non poteva permettersi comportamenti del genere.
Sarebbe stato tagliato fuori dallo Star Sistem, criticato dagli stessi fan e avrebbe dato ottimi spunti di conversazione agli antis.
Un totale disastro per l'immagine dei BigBang e per tutta l'etichetta YG.
Doveva per forza parlargli.
Riprovò a chiamarlo per la sesta volta e per la sesta volta gli rispose la segreteria telefonica.
Innervosito, decise di cambiare tattica.
Chiamò il manager dei ragazzi, gli chiese di avvisarlo se vedeva Seung Hyun.
Byungyung passò il giorno in apprensione. La chiamata dell'altro manager giunse solo la mattina dopo.
"Byungyung-ah! Stamattina ho sentito la porta che scattava, mi sono affacciato alla finestra e l'ho visto salire su un taxi...Mi dispiace non essere riuscito a fermarlo..."
"Fa niente Hyung, almeno sappiamo che la notte torna..."
"Bhè, non sempre. Ieri ad esempio non l'ho sentito..."
"Arasso. Comunque stasera mi faccio un bel caffè forte e mi pianto sotto casa vostra."
"Tranquillo, puoi aspettare dentro e fare come se fosse casa tua."
E così Byungyung aspettò tutta la notte Seung Hyun. 
Alle sei di mattina crollò sul divano; il ragazzo non era tornato a casa.
Ma il manager non si perse d'animo.
Aspettò anche la notte seguente. Di nuovo senza ottenere risultati.
Fino a quando un rumore alle dieci di mattina non lo svegliò.
Si sentì un po' infastidito dal fatto che il manager dei BigBang facesse tutto quel casino a quell'ora, sapendo che era stato sveglio tutta la notte.
Comunque ormai il sonno era andato.
Si tirò su dal divano e si diresse in cucina per fare colazione.
Quello che vide di spalle, intento a spazzare per terra i resti di un bicchiere infranto, non era di certo il manager dei BigBang.
"Seung Hyun-ah!" esclamò sorpreso Byungyung.
Anche il ragazzo sembrava sorpreso di vedere il manager. Era troppo stanco per accorgersi del fagotto mezzo addormentato sul suo divano.
Però la stanchezza non gli impedì di vedere le occhiaia dell'uomo.
E l'altro, dal canto suo, notò come gli zigomi di Seung Hyun erano più sporgenti che mai. 
L'ombra scura sotto gli occhi faceva a pugni con la carnagione pallida, l'abbigliamento era decisamente easy per i suoi standard: jeans blu e maglietta bianca.
Era quasi difficile capire chi dei due fosse più sciupato.
Però quella maglietta bianca faceva decisamente vincere Seung Hyun, quasi s'intravedevano le costole.
"Buon giorno, festaiolo." disse il manager sbadigliando.
Il ragazzo lo ignorò, spostando con la scopa i pezzi di vetro nella paletta.
"Ti stavo aspettando." riprese Byunyung.
Seung Hyun aveva aperto la pattumiera e stava buttando il contenuto della paletta.
"Vuoi fare colazione con me?" chiese il manager lievemente innervosito dal silenzio di Tabi.
"No." rispose il ragazzo. Poi prese il cellulare dal tavolo e fece per andarsene.
Ma Byungyung lo bloccò.
"Senti. Ho passato due notti in bianco per te. Ora ti siedi e parliamo."
Seung Hyun lo fulminò con lo sguardo. 
Anche lui aveva passato due notti in bianco. Evitandolo.
Qualche giorno prima Byunyung era andato fino al Vogue per parlargli e tutto ciò che gli aveva detto erano rimproveri.
Poteva pure andarsene al diavolo, il manager. Lui e tutta la YG.
Però la stretta al polso non gli permetteva di piantarlo in asso.
Decise di sedersi e non ascoltare una parola di quello che gli avrebbe detto. La glacialità era sempre l'arma migliore.
Byungyung riempì una tazzina di caffè anche per lui: "Ecco, prendine un po' anche tu."
Ah! Doveva pure servirgli il caffè a casa sua! 
Seung Hyun ignorò la tazzina.
"Senti, Seung Hyun-ah. Lo so che la scorsa volta sono stato un po' duro...Però non puoi passare una vita del genere. Non è per niente salutare."
Tabi sentì di essere profondamente schifato dal fatto che, come sempre, la YG usava la carta della "salute dell'artista".
Certo. Perchè era molto più salutare privare una persona di una vita sociale, non tutelarla quando è coinvolta in una relazione...
Questo lo convinse ancora di più a starsene zitto.
Byungyung lo conosceva.
Sapeva che avrebbe messo su l'aria indifferente.
Doveva dire qualcosa che l'avrebbe smosso.
Mentre sorseggiava il suo caffè penso che questa era tutta colpa di quel dannato Yang Hyun Seok. Se solo avesse lasciato in pace il ragazzo a quest'ora sarebbe tutto perfettamente regolare.
Però lui, Byungyung, cosa aveva fatto per impedire tutto questo?
Niente.
Non si era opposto.
Non aveva tentanto di convincere il Ceo.
Aveva eseguito immediatamente i suoi ordini.
"Seung Hyun. Ti sta facendo trascinare dagli eventi. Tu devi essere più forte!"
Tabi, che fino ad allora aveva fissato un angolo del tavolo, sollevò lo sguardo puntandolo su Byungyung, incenerendolo.
Poi si mise una mano nella tasca degli jeans.
Tirò fuori un pezzo di carta sgualcito e lo buttò al manager.
Quello lo lesse preoccupato.
Era una lettera.
E di certo non di cortesia.
L'inchiostro rosso diceva:
"Salve, TabiOppa. Sei un traditore. E pure egoista.
Non ti è bastato che ti mettessimo la casa a soqquadro per capire che devi lasciare quella troietta?
Osserva bene la sua faccia. Ci auguriamo che quel livido le rimanga per sempre.
Sai cosa succederà se non ti lascia? Farà la stessa fine di Park Mihae" e qui la lettera finiva di essere scritta con l'inchiostro.
Sotto il nome della ex c'era scritto MORIRà a caratteri cubitali.
La cosa inquietante era che non era scritto a penna.
Sembrava avessero usato sangue...e non un sangue qualunque.
C'erano alcuni peli pubici neri e ricciolini incrostati sul foglio...
Byunyung li fissò disgustato.
Aveva scelto un gruppo di pazze maniache per eseguire quella mansione.
A sorpresa Seung Hyun parlò: "Vedi, ManagerHyung, non me ne può fregar di meno della YG. In questo momento, se la mia immagine è distrutta e posso ritirarmi a vita privata mi faccio solo un favore.
Questo posto è uno schifo. Non si può avere una cazzo di relazione con qualcuno. Se non è PapaYG a fare storie allora sono le fans.
E devo vivere con il terrore per la persona che amo.
Fanculo. Ho passato anni come un'ameba. L'unica emozione era salire sul palco. Ma un uomo non può vivere solo per il lavoro.
Un uomo non può accontentarsi di una sveltina in un locale a luci rosse.
Quando ho capito che mi piaceva Jo, la mia vita è lievemente cambiata.
Avevo un motivo più che valido per svegliarmi. Avevo la voglia di andare a lavoro anche se ero stanco morto.
Ogni notte pianificavo qualcosa di divertente per il giorno dopo, immaginando già il suo sorriso.
Ogni volta che dovevamo lasciarci ero letteralmente assalito dalla depressione.
E va bene, non è durato molto. Ma una volta che hai assaggiato queste sensazioni...Non vuoi più abbandonarle. è qualcosa di più forte.
è la voglia di rendere le giornate interessanti, diverse.
Anche se c'erano momenti di gelosia, in cui volevo solo ubriacarmi e rompere tutto, poi tornava di nuovo il sole.
Capivo che non c'era alcun motivo di dubitare di lei.
Perchè lo so. So che le manco. So che l'ho ferita profondamente stroncando così.
Ma è meglio una ferita ora, che si può curare, che un domani, quando non ci sarà più niente da fare.
Non voglio rivivere l'incubo di Mihae.
Non quando la stavo veramente dimenticando.
Penso solo che l'unico che debba morire qui, sono io.
Non ce la faccio più. Sul serio."
Se la voce di Seung Hyun era partita con freddezza, piano piano era passata ad arrabbiata, poi amorevole e in fine disperata.
Byungyung desiderò che in quel momento ci fosse il Ceo lì, a vedere quanto dolore stava causando.
Stava distruggendo la vita di un ragazzo.
Stava ammazzando un giovane uomo.
La stanchezza di quei giorni, la tensione di quel momento, giocarono un brutto scherzo a Seung Hyun.
Il ragazzo si portò le mani sul viso mentre gli occhi bruciavano.
Le lunghe dita si bagnarono di lacrime, mentre i singhiozzi scuotevano quel corpo troppo magro.
I sensi di colpa assalirono Byunyung.
Tabi si stava disperando per una cosa totalmente fasulla...
"Calmati, per favore." sussurrò il manager "Non c'è motivo di disperarsi."
Seung Hyun si asciugò le lacrime.
"A no?" chiese con aria di sfida.
"No." Byungyung inspirò quanta più aria poteva.
Temeva la reazione di Seung Hyun.
Era un ragazzo imprevedibile. Avrebbe potuto rispondergli "ok." o avrebbe potuto rompergli il naso.
"Dietro questa lettera..." disse il manager sollevando la carta sgualcita "...ci sono io. E ovviamente Hyun Seok. Lui mi ha detto che dovevo trovare un modo...per stroncare la vostra relazione..."
Seung Hyun era livido.
Sentiva il sangue pulsare nelle vene. La mascella era serrata mentre gli occhi erano ridotti a due fessure scure.
Si alzò di scatto, facendo grattare rumorosamente la sedia sul pavimento.
Byungyung indietreggiò un po' con la sua, preparandosi a difendersi.
Ma Seung Hyun, anche se senti la voglia di pestarlo a sangue, si trattenne.
Il suo sguardo si posò su un mazzo di chiavi posato sul tavolo.
Allungò rapidamente la mano e lo afferrò, poi uscì di corsa dalla cucina e varcò la porta d'ingresso del suo appartamento.
Byungyung lo inseguì spaventato. Ma questa volta non riuscì a fermarlo.
Era già dentro l'ascensore.
Seung Hyun individuò subito l'auto del manager (una Mercedes Classe B grigia metallizzata), premette il pulsante delle chiavi e fu dentro l'auto.
Il fatto che non avesse la patente non voleva dire che non sapesse guidare.
Cioè. Non sapeva guidare bene. Però si arrangiava.
Sistemò subito il sedile e lo specchietto, poi mise le mani sul volante, sentendo le rifiniture di pelle scorrere sotto le sue dita.
Fece un respiro profondo e si decise a partire.
Tutte le volte che aveva guidato c'era sempre stato qualcuno vicino a lui che lo sapeva fare.
Questa volta era da solo.
Lungo i grandi viali di Seoul.
Seung Hyun maledisse il fatto che la casa di Jo fosse dall'altro lato di Seoul, ma dopo due stop non osservati, una rumorosissima inchiodata per non investire un'anziana Ajumma e numerosi clacson da parte di automobilisti patentati riuscì ad arrivare -sanoesalvo- chez Jo.
Peccato che la mamma lo informò che Jo non era a casa ("Mi dispiace caro, ha passato la notte da Hyun Joong, prova a vedere a casa sua...").
Così, colto dal fastidio oltre che da una fitta di gelosia, si rimise alla guida della Mercedes conducendola a Mapo-Gu, sotto casa del suo ormai Rivale.
 
"Chi è?" chiese Hyun Joong.
"Apri." rispose Seung Hyun.
Con uno scatto metallico il portone si aprì.
 
Hyun Joong non era poi così diverso da Seung Hyun.
Lui era un altro di quelli bravi ad adottare l'aria fredda-e-distaccata.
Seung Hyun trovò la porta del suo candido appartamento aperta.
La richiuse dietro di sè e si avviò in cucina.
Hyun Joong lo stava aspettando seduto al tavolino con due tazze di thè avanti.
"Accomodati" gli disse indicandogli una sedia.
Seung Hyun, senza farlo a posta si sedette proprio su quella preferita di Jo.
"Sei qui per Lei, vero?" chiese il padrone di casa.
Seung Hyun annuì.
"Non c'è. è appena andata a lavoro."
Seung Hyun sorseggiò il suo thè caldo.
"Vorrà dire che riproverò più tardi." buttò giù l'ultimo sorso e senza dire una parola se ne andò.
Mentre Hyun Joong stava sciacquando le due tazze da thè, la porta della sua camera da letto si aprì.
Ne uscì una Jo in pigiama e con i capelli scompigliati.
"Buon giorno Oppa" lo salutò abbracciandolo da dietro.
"'Giorno Tesoro. Dormito bene?"
"Nee. Ho sentito il citofono prima..."
"Era Hyung Jun, è passato a salutarmi."
"Carino da parte sua." commentò Jo "Per caso c'è un altro po' di thè?".

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Capitolo 15
*** Omnia vincit amor. ***


Omnia vincit amor.

 
Hyun Joong si sentì lievemente in colpa per aver nascosto a Jo la visita di Seung Hyun.
Ma lo temeva così tanto...
In realtà Jo e Hyun Joong non stavano assieme.
Lei passava molto tempo con lui per non stare da sola a rimuginare.
E in parte funzionava.
Si divertivano, erano molto uniti e Jo voleva sinceramente bene a Hyun Joong, ma c'erano momenti in cui si richiudeva in se stessa.
Hyun Joong si premurava di non lasciarla mai senza nulla da fare. Perchè appena si annoiava un po' cadeva nella depressione.
Iniziava a disinteressarsi di qualunque cosa avesse attorno. Smetteva di parlare.
In quei momenti Hyun Joong andava nel panico. Perchè non funzionava niente con lei. Era una testa di coccio.
"è solo stanchezza." gli diceva Jo, ma la stanchezza non ti porta a sopprimere il sorriso.
Così uscivano spesso, suonavano la chitarra assieme e le aveva regalato un bel libro, che Jo aveva divorato in un due giorni, e ora gli aveva comprato una rivista di moda.
Però non aveva controllato se ci fossero cose moleste dentro.
Infatti, mentre Jo stava sorseggiando il suo tè, girò una pagina trovandosi faccia a faccia con un articolo su Seung Hyun.
Lo sorpassò velocemente. Aveva persino evitato di accendere il laptop per non leggere niente che lo riguardasse.
Ma poi la curiosità fu più forte e rigirò la pagina.
L'articolo, come tutti quelli usciti negli ultimi giorni, parlava dell'improvvisa voglia di vita mondana di T.O.P, citando i locali in cui era stato avvistato e riportando alcune testimonianze.
Ora Jo voleva andare a suicidarsi.
Lasciò perdere la colazione e mugolò un: "Oppaaa"
Hyun Joong, preoccupato le chiese quale fosse il problema.
"Leggi qui." rispose Jo lanciandogli il giornale.
Il ragazzo si maledisse di averglielo comprato.
Ora era sicuro che Jo sarebbe stata tutto il giorno con il piccio.
E lui sarebbe andato in paranoia perchè non sapeva come comportarsi.
Sapeva che sarebbe bastato dire: "è venuto a cercarti." per cambiarle l'umore, ma sperava che Seung Hyun fosse passato per un colpo di testa.
Che non avrebbe riprovato a mettersi in contatto con lei.
Infatti per il resto della mattinata non si fece sentire.
Ma questo non rallegrò Hyun Joong, dato che era a stretto contatto con una Jo totalmente depressa e svogliata.
Le parole del ragazzo l'entravano da un orecchio e le uscivano dall'altro.
All'ora di pranzo Jo non toccò cibo. O meglio, provo a masticare un po' di pane, ma le sembrava plastica quindi lasciò perdere e andò a sdraiarsi nel lettone di Hyun Joong.
Il dolce rumore della fontanella sulla veranda accompagnò i suoi singhiozzi.
Se solo avesse acceso il cellulare, avrebbe trovato nove chiamate perse. Tutte di "Tabi Oppa".
 
Era ormai tardo pomeriggio quando Hyun Joong si rese conto che non poteva andare avanti così.
Seung Hyun aveva provato a chiamarlo anche a casa, e lui aveva diligentemente staccato il ricevitore.
Sentiva che presto si sarebbe rivisto il vecchio amico in salotto.
E cosa gli avrebbe detto Jo sapendo che Seung Hyun era venuto anche quella mattina?
L'avrebbe odiato.
E si stava comportando da egoista.
Doveva guardare in faccia la realtà.
Jo non si sarebbe mai innamorata di lui.
Quindi perchè farla soffrire così tanto?
Doveva comportarsi d'adulto.
 
Accese l'I-phone e compose un nuovo messaggio
"Sei a casa?"
poco dopo arrivò un "Sì." di risposta.
Lasciò il cellulare e si diresse avanti alla porta della sua camera da letto.
"Jo-ya, posso?" chiese bussando lievemente.
La ragazza non rispose e Hyun Joong spinse la maniglia verso il basso.
A quanto pare stava dormendo.
Sì sedette sul letto, scuotendole leggermente la spalla.
"Hey, tesoro...svegliati..."
Jo tirò su il viso: "è già ora di cena?" sussurrò nella penombra della stanza.
"No, è solo che..." Hyun Joong fece un respiro profondo "dobbiamo andare in un posto. Per forza. Quindi ora...vestiti e lavati..."
Le dette un bacio sulla nuca e uscì dalla stanza.
Jo mezza frastornata eseguì le istruzioni.
Non si chiese ne come ne perchè. Si lavò e si vestì. Non le interessava sapere dove dovessero andare.
Si fidava di Hyun Joong e se lui aveva voglia di uscire l'avrebbe accompagnato.
Tanto non aveva nulla da fare a casa.
Poco dopo i due erano nella Porsche nera di Hyun Joong.
Il ragazzo guidava silenziosamente.
Le strade di Seoul sfilavano lentamente fuori dal finestrino.
Piano piano Jo si rese conto di che viali stessero percorrendo.
Stavano attraversando Yongsan-gu, poi si diressero verso l'Han, passando sulla riva sud ed entrando a Gangnam-gu.
Solo allora a Jo venne un po' di curiosità.
Si schiarì la voce, poi disse: "Hem...oppa? dove stiamo andando?"
Hyun Joong non rispose, voltò a destra e a Jo quasi venne un colpo.
La conosceva bene, quella strada.
Il ragazzo parcheggiò la Porsche, poi disse a Jo: "Senti...io non dovrei salire...se hai bisogno di me, basta che mi fai uno squillo. Sarò qui il prima possibile."
"Ma...oppa...se Seung Hyun non c'è? o se non vuole vedermi?"
"Non ti preoccupare. C'è. E ti aprirà la porta. Vai serena. E dammi un bacio."
Jo dette un bacino sulla guancia a Hyun Joong poi scese dall'auto. 
I battiti del cuore erano decisamente accelerati quando la voce gutturale di Seung Hyun chiese "Chi è?"
Jo, quasi tremando, rispose: "Io..."
"Co-cosa??" disse Seung Hyun stupito.
"Sono Jo."
Tabi aprì il portone, poi scappò in bagno a lavarsi i denti.
Lato positivo di vivere in un attico: riuscire a sciacquarsi mentre l'ascensore percorre tutti i piani.
Seung Hyun aveva appena mollato l'asciugamano quando Jo uscì dall'ascensore.
Il ragazzo aprì la porta di casa ritrovandosela di fronte, dopo due settimane.
Ok. Quando aveva deciso di vederla, quella mattina, non aveva pensato a cosa dirle.
Non aveva pensato al fatto che rivederla lo avrebbe totalmente spiazzato.
Cazzo. Era così bella.
Con la sua aria fiera...
Fu come se il cuore di Seung Hyun venisse strizzato.
Provò un dolore fisico all'altezza del petto, quasi gli si mozzò il respiro.
Come poteva privarsi di Jo?
Come aveva potuto allontanarla come se niente fosse?
"Io..." disse Seung Hyun "...sono desolato."
Sentire la voce del ragazzo fu una scossa per Jo.
Si era dimenticata di quanto fosse profonda.
Si era dimenticata di quanto fossero belli i suoi occhi.
"Sei una sporca puttana." gli tornò in mente quella frase.
Si ricordò la voce piena di disprezzo e gli occhi impenetrabili.
E si chiese perchè era salita fin la su.
Seung Hyun era uno stronzo. E tutto questo era umiliante.
Che cosa ci faceva lei lì?
Jo lo fissò con odio.
E Seung Hyun percepì la potenza di quello sguardo.
Per una volta fu lui ad essere la vittima di due occhi.
Per la prima volta, si sentì ferito dalla loro profondità.
Sapeva che doveva dire qualcosa, ma il cervello non stava funzionando.
Aveva lo bocca dischiusa, e Jo si stupì che nonostante l'odio e il rancore, la stesse fissando.
Stava ammirando le labbra. E anche i denti storti, in quel momento, furono tremendamente affascinanti.
Il mese scorso, quei denti, le avevano morso la lingua.
Jo scosse lievemente la testa, riprese il controllo di se.
"Se non hai niente da dirmi...posso pure andarmene." fece per girarsi, ma Seung Hyun gridò un "No!"
Jo si fermò.
"Ascoltami...per favore." il tono di Seung Hyun era basso.
Non voleva guardarla negli occhi. 
Così decise di fissare il pavimento.
"Jo...c'è un motivo se mi sono comportato così...è una lunga storia. Entra in casa. Ne parliamo con calma."
Jo deglutì.
Entrare nella tana del lupo...
Seung Hyun, vedendo la diffidenza della ragazza, si avvicinò.
Posò le mani sulle spalle di Jo, e quasi si sentì mancare quando il profumo della ragazza invase prepotentemente le sue narici.
"Ho avuto paura, Jo-ya. Tu...non hai letto la lettera che mi hai dato...parlava di morte. E credimi. So che può succedere. 
è successo.
Di fangirl pazze.
e tu potevi...farti veramente male..."
Ora gli occhi di Seung Hyun erano incatenati a quelli di Jo.
Gli stava trasmettendo tutta la sua preoccupazione. Tutto il suo dolore.
"E allora perchè non me l'hai detto?" chiese Jo a denti stretti.
"Non l'avresti capito. Ne sono certo. Ho pensato che era meglio stroncare in maniera netta. Se mi avessi odiato, sarebbe stato più facile per te dimenticarmi..."
"Perchè mi hai aperto la porta di casa?"
"Perchè...ho scoperto che quella lettera era falsa."
"Che? impossibile-"
"Sì invece. Ho parlato con Byungyung. C'era Papa YG dietro tutto. Voleva farci lasciare...poi ha visto come sono andate le cose, e ora vuole riordinare tutto..."
Jo rimase interdetta. "Quindi..." disse stupita "quindi quelle ragazze..."
"Sì. sono state pagate. E anche il mio appartamento, tutto finto..."
Jo assunse un'aria totalmente schifata.
"Fantastico. Mi sono penata per due settimane per colpa di un Chairman egoista."
Seung Hyun annuì. "Credimi, quando l'ho saputo mi sono trattenuto a stento dal picchiare il manager..."
Jo non disse niente.
Cosa doveva dire? Si sentiva patetica. Perchè ora ci sperava, che tutto tornasse com'era prima.
"Jo..." sussurrò Seung Hyun
"Sono veramente dispiaciuto...ti ho ferita senza un valido motivo..."
Jo allungò una mano sul viso di Seung Hyun, accarezzandogli una guancia.
Il ragazzo non ce la fece più, si abbassò su di lei, baciandola dolcemente.
Jo non sopportò tutta quella tensione, si strinse nell'abbraccio di Tabi mentre calde lacrime le bagnavano il volto.
"Su,su, non fare così..." sussurrò Seung Hyun asciugandole il viso. Poi le chiese: "Ora ti va di entrare?"
Jo annuì, poi si sciolse in un sorriso. Stava riprendendo il tutto, da dove l'aveva lasciato.


 
Quella sera Seung Hyun convinse Jo a rimanere da lui.
Jo non fu molto riluttante, dato che entrambi volevano recuperare tutto il tempo perso.
Fu con un po' d'imbarazzo che si coricò nel grande letto di mogano di Seung Hyun.
Con lui a fianco.
Non voleva sentirsi impacciata in quel momento. Per questo prese una mano del ragazzo, baciandola.
Quando mollò la presa, Seung Hyun fece scorrere le dita sul viso di Jo.
Sentì il profilo delle labbra, del naso, le ciglia lunghe, poi passò la mano tra i capelli della ragazza, sulle orecchie.
Ogni millimetro percepito era una vittoria per Seung Hyun.
Ora che Jo era di nuovo lì vicino a lui era tutto perfetto.
Si avvicinò di più alla ragazza, sdraiandosi su un fianco.
Jo si avvicinò anch'essa, per baciarlo, mentre con la mano gli sfiorava la maglietta a maniche corte.
E mentre le lingue si muovevano in sincrono, Jo potette sentire di nuovo le braccia di Seung Hyun, il suo petto, l'odore di colonia...
"Oppa..." sussurrò 
"Sì Piccola?" gli chiese lui con le labbra ancora posate sulle sue.
Jo fece scorrere la mano dal braccio di Seung Hyun verso il basso. La fermò quando fu sui boxer.
Tabi rise e le morse l'orecchio, lievemente frustrato. "Questa bambina vuole andare oltre eh?".
"Non sono una bambina!" protestò Jo.
"Ah no?" chiese Seung Hyun con sarcasmo. Poi improvvisamente si alzò un po' e con agilità si mise a cavalcioni di Jo.
Con voce bassissima chiese: "Allora, cos'è che voleva fare la mia Piccola?"
Jo capì che non era il momento di tirarsi indietro. Mise da parte l'orgoglio e stette al gioco.
Con voce suadente disse: "Cosa vuole fare il mio Oppa?"
Seung Hyun, con la voce più gutturale che mai, rispose: "con te vorrei fare molte cose..." 
Com'era possibile che quel ragazzo fosse un essere umano? Jo lo trovava divino.
Poi però la nostra "divinità" si fece seria: "Piccola. Vuoi veramente...?"
"Certo." rispose con aria sicura la ragazza.
"Per te sarebbe la prima volta..."
"Mi fido di te." sussurrò Jo.
"Non ti preoccupare." la rassicurò il ragazzo, poi si chinò per baciarla.
Seung Hyun sapeva che doveva distrarla dalla paura.
La cosa che avrebbe funzionato di più era la passione.
Infatti, quando iniziò a spingere la lingua più a fondo, richiamando movimenti arcaici, Jo rispose con forza.
Le tornarono in mente i denti di Seung Hyun.
Com'era possibile che anche i suoi difetti erano così dannatamente sensuali?
Si aggrappò di più a lui. Aveva voglia di sentire il bacino di Seung Hyun contro il suo.
Il ragazzo seppe che era quello il momento giusto.
Fece scorrere la mano sotto la maglia, accarezzandole lo stomaco, poi fece scivolare le dita più giù.
Giocò un po' con l'elastico dei pantaloncini di Jo e lentamente iniziò a sentire i radi peli.
Jo stava già ansimando, una muta richiesta di far scendere ancora di più la mano.
Tabi sorrise, era questo il bello delle ragazze vergini, si eccitavano con poco.
Infatti Jo stava andando a fuoco, era già totalmente bagnata. Sentiva la voglia di spingere il suo bacino in avanti, togliendo la distanza che la separava dall'indice di Seung Hyun.
Lentamente le dita del ragazzo si posarono sull'area più sensibile di Jo.
La ragazza inarcò la schiena e allacciò meglio le dita attorno al collo di Tabi, mordendogli la mascella.
SeungHyun procedette per gradi.: affondò un dito, mentre Jo, ansimando, gli mordeva il collo, chiedendo di più;
poi ne inserì un altro "O-Oppa..più giù.." supplicò Jo mentre si muoveva più forte.
Tabi decise di passare a qualcosa di più..duro..
Un colpo secco e preciso e fu dentro con tutto se stesso. Jo si lasciò sfuggire un "Ahh" mentre Tabi gli sussurrava nell'orecchio: "Brava Piccola..ora segui il mio ritmo..".
e Jo lo fece, guidata dalle mani di SeungHyun che le cingevano i fianchi, spingendola avanti e indietro, iniziò lei stessa a muoversi, accompagnata dai baci di Tabi.
Venne gridando il suo nome, e SeungHyun dopo di lei.
Tabi si sfilò, per buttarsi a pancia all'aria sull'altra piazza del letto.
La tenne per mano, e le sussurrò piano "..tutto bene?"
Jo annuì: "io..non credevo sarebbe stato così..facile.."

Seung Hyun sospirò di sollievo: "Grazie al cielo...avevo paura di regalarti un'esperienza traumatica."
Jo rotolò su un fianco, finendo sul petto di Tabi: "Il mio Oppa è troppo bravo per traumatizzare le fanciulle."
Tabi, compiaciuto la strinse a se, dandole un tenero bacio sulla nuca.
Sentiva il suo cuore pieno e sodo come un uovo.
Si sentiva veramente felice.
Completo.
Era tutto ok. Finalmente il suo cuore era libero

"Piccola?" 
 
"Mmh?" 
 
"Ti amo."

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


Epilogo.

 
L'aria dei primi giorni di settembre era le cosa più dolce del mondo, pensò un Seung Hyun mezzo addormentato.
La finestra era spalancata e la brezza attraversava la stanza posandosi su i due ragazzi avvolti nelle lenzuola candide.
Seung Hyun si girò trovandosi faccia a faccia con Jo, immersa nel mondo dei sogni.
Aveva voglia di allungare la mano e accarezzarle i capelli, ma non voleva svegliarla.
è inutile. I capelli corti erano diventati il suo feticcio ormai...
Però si limitò a fissarla, tentando di cogliere il suo profumo da quella distanza.
Erano le otto del mattino.
A quell'ora le strade si erano appena svuotate dal viavai di studenti e lavoratori.
E comunque, in quel palazzo dalle mura spesse, i rumori della strada erano parecchio attutiti.
Seung Hyun fissò le lunghe tende di lino che si muovevano sospinte dalla brezza.
Si sistemò meglio nel letto, a pancia in su, con un braccio sotto la testa.
Persino il soffitto gli piaceva.
Gli piaceva tutto di quel'appartamento.
Del Loro Appartamento.
Si erano trasferiti da appena due settimane. Inizialmente non ne era molto convinto.
Non perchè fosse brutto, assolutamente, ma perchè lui cercava qualcosa di più...più gangster...come una megavillaconpiscina.
Però poi si erano entrambi innamorati di questo palazzo.
Nonostante a Seoul palazzi e grattacieli fosse tutti moderni, ogni tanto si trovava qualcosa di particolare.
Per questo, quando si trovarono di fronte ad un imponente palazzo stile Ottocento a Cheongdam-dong, ne furono immediatamente colpiti.
Jo si sentì come a casa.
L'enorme portone di quercia era alto quattro metri e largo tre, questo perchè dava su un cortile interno, in cui si poteva parcheggiare.
Sul portone una grande targa di porcellana bianca aveva su scritto, con eleganti caratteri blu, Palazzo Palmieri (NB. In italiano).
Seung Hyun, ammirato, disse: "Mi da di Parigi..."
"Invece a me da... di Bari." commentò Jo.
"Bali?" chiese Tabi incuriosito.
"Non Bali, l'isola, Bari, una città in Italia..."
E Seung Hyun capì che quella sarebbe diventata la loro casa, a metà tra il suo mondo e quello di Jo.
Nell'androne c'era una stanzetta con il portinaio. Questo si occupò di parcheggiare la Bentley Continental blu di Seung Hyun (Il ragazzo si era deciso a prendere la patente.)
Poi l'agente immobiliare li fece attraversare il cortile interno, mentre i due osservavano con la testa alzata, le finestre che si affacciavano su di loro.
Raggiunsero l'imponente scala di marmo sorvegliata da due leoni a dimensioni reali e, alla fine della salita, si ritrovarono nel palazzo.
Aveva solo quattro piani e l'ascensore dorato li portò all'ultimo.
Jo notò che i dettagli erano veramente curati.
Non era una di quelle costruzioni tipo americane, con le pareti in cartongesso e gli ornamenti di plastica.
Era una cosa seriosa.
Le pareti erano spesse, le piastrelle erano antichizzate, bianche e nere, le finestre erano alte, con vetri sottili ed elaborate decorazioni classiche all'esterno.
La facciata del palazzo, completa di cornicioni e marcapiani spiccava nella Seoul all'avanguardia.
L'Appartamento era enorme. Seguiva la linea dell'edificio, ogni stanza si affacciava sul cortile interno.
Era un mix di mobili antichi e oggetti dal design moderno.
Il colore candido di base era contrastato da elementi scuri.
A dare colore vi erano cuscini, giocattoli, piante sparsi un po' ovunque.
L'arredamento era stato interamente curato da Jo e Seung Hyun.
Questa, inizialmente, era fortemente preoccupata dal fatto che non aveva il portafogli pesante tanto quanto quello del suo ragazzo.
Ma per Tabi non fu un problema farsi carico della maggior parte delle spese.
E comunque, Jo stava facendo una specie di tirocinio con Byungyung che a breve avrebbe lasciato Seung Hyun nelle sue mani per dedicarsi totalmente all'attrice debuttante.
Quindi lo stipendio della ragazza era destinato a lievitare.
Un movimento di Jo fece riscuotere Seung Hyun dai suoi pensieri.
Oggi per lui era un giorno importante.
Si avvicinò alla ragazza e le stampò un morbido bacio sulla guancia.
"Amore, ti faccio il caffè?" le chiese.
Jo rispose con un "mmh" d'assenso.
Così Tabi si alzò e andò in cucina.
Pronto il caffè prese un vassoio.
Sopra ci posò la tazzina colma, un bicchiere d'acqua, una rosa rossa e una piccola scatolina di velluto blu.
Cautamente sollevò il tutto per dirigersi in camera.
Era pronto a fare l'ufficiale passo avanti.
Era pronto a chiederle di essere Suo.
 
 
Fine.
 
 
 
 
:3 e anche questa è terminata. Riingrazio chi ha letto,chi ha recensito, chi ha dedicato un po' di tempo a questa FF. *^* Voglio ringraziare soprattutto l'Onesama, che mi ha ispirata per il personaggio di Jo, che mi ha convinta ad arrivare fino alla fine.
Mi scuso se ho deluso o se ho annoiato qualcuno, e chiedo perdono se non ho potuto dare un degno finale anche a HyunJoong D: (sappiate in ogni caso che per me sta con la sorella di Tabi u.u)
Chiedo ancora scusa per eventuali imprecisioni, per errori di battitura o grammaticali o se la scena di sesso fa schifo D: (cosa più che probabile dato che non so scriverle -.- ).
:3 si spera di rivederci alla prossima!
Byebye!

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