Quando il cielo cambia colore

di ToXiWiN
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Threaths and revelation ***
Capitolo 3: *** What the hell happened? ***
Capitolo 4: *** Arriving at the Burrow ***
Capitolo 5: *** Gift and Surprise ***
Capitolo 6: *** The London's night ***
Capitolo 7: *** The Kiss of the Beginning ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quando il cielo cambia colore.









Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.



Rose Weasley, figlia di due membri del Trio Miracoli che aveva salvato il mondo magico, e non, da Voldemort ovviamente aveva ereditato l’intelligenza sopra ogni limite dalla madre Hermione Granger, ed il modo di fare scorbutico e molto permaloso dal padre Ronald Weasley. Non c’era quindi da stupirsi se la bella ma solitaria Rose, ormai diciassettenne, non faceva altro che passare i suoi preziosissimi pomeriggi nella Sala Comune di Grifondoro a leggere qualche noioso e polveroso libro.

Era il 17 dicembre di una mattinata particolarmente fredda ed innevata ad Hogwarts e Rose se ne stava, come tutti i giorni, accovacciata sulla sua solita poltrona di stoffa davanti al camino acceso spendendo il suo primo giorno di vacanze natalizie a leggere un qualche libro di Freud. I capelli rossi le ricadevano scomposti sul viso, riccioli come al solito, le sopracciglia corrugate per la concentrazione, le labbra strette e gli occhi celesti che sembravano non avere alcuna intenzione di lasciare le pagine del libro. Improvvisamente la porta, ossia il ritratto della signora Grassa, si aprì di scatto e dal breve cunicolo ne usci suo cugino Albus seguito a ruota da una Dominique che lo implorava di fermarsi. Rose alzò gli occhi da libro con un mezzo sorriso sulle labbra solo per gustarsi la scena.
- Ho detto che non ho nessuna intenzione di insegnarti ad andare sulla scopa! – sentenziò lui, ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
- MA PERCHE’ NO?- strillò invece l’altra facendo girare tutti i pochi presenti verso di lei che arrossì di botto ma continuando a rincorrere imperterrita il ragazzo.
Rose si lasciò sfuggire una risatina.

- Perché no!
E detto questo salì a corsa le scale del dormitorio maschile e vi si chiuse all’interno consapevole che Dominique non avrebbe mai osato di addentrarvi in quei luoghi sconosciuti, con la paura (o forse la speranza, nel suo caso) di ritrovarsi un ragazzo nudo davanti. Infatti, la bella in questione si “limitò” ad imprecargli contro le peggio maledizioni. Non appena spostò lo sguardo e notò Rose appollaiata sulla poltrona che cercava di nascondere il ghigno divertito con scarsi successi, si avvicinò a lei con il dito indice alzato in segno di minaccia e domandò con un diavolo per capello:
- E tu che diavolo hai da ridere?
Poteva sembrare strano date le numerosi liti e incomprensioni che c’erano fra le due, ma Rose e Dominique sotto certi punti di vista potevano definirsi migliori amiche…a modo tutto loro naturalmente, ma non mancavano mai l’una per l’altra!
- Oh, niente…solo il fatto che stai cercando di convincere tutti i membri della nostra famiglia capaci di andare su un manico di scopa ad insegnarti per abbordare un ragazzo che fra due settimane ti sarai già dimenticata! – sghignazzò la rossa.
La ragazza aprì la bocca per protestare ma poi la richiuse rassegnata e si buttò a sedere sulla poltrona davanti a quella della cugina sbuffando.
- Non è vero…Jordan mi piace davvero! – disse alzando incerta lo sguardo su l’amica.
- Certo come eri cotta a puntino la settimana scorsa per Bilius, o innamorata follemente di Matthew tre settimane fa! – concluse lei alzando scettica un sopracciglio, soddisfatta di avere sempre ragione.
Dominique irritata di essere stata colta in fallo si rialzò in piedi di scattò con le guance arrossate per la rabbia e i capelli sgaruffati per l’improvviso movimento.
- Basta! Con te non c’è gusto! Non ti racconterò mai più niente della mia vita sentimentale! – disse arrabbiata gonfiando le guance fino ad arrivare a somigliare ad un pesce palla.
Rose non riuscì a trattenere una risatina a quella visione, cosa che fece imbestialire ancora di più l’amica, così per scusarsi fece un profondo respiro e disse con le labbra che lottavano per incresparsi in un sorriso ironico: - Senti Dominique, mi dispiace…ok? – e fece il labbrino come per invogliare ancora di più la ragazza a perdonarla…e si sa: quando Rose Weasley fa il “labbrino” nessuno può resisterle.
Difatti la cugina, intenerita, si limitò a girare stizzita la testa di lato, per non continuare a guardare la rossa, e disse poco convincente:
- Come ti pare! Ci becchiamo in Sala Grande! – e detto questo girò i tacchi ed uscì dalla stanza diretta chissà dove.
Rose alzò distratta lo sguardo verso l’orologio magico posizionato sopra il camino, rassegnata al fatto che la sua adorata lettura di Freud avrebbe dovuto sicuramente aspettare il giorno successivo. Difatti erano le 18.53, fra poco meno di mezzora sarebbe stata ora di cena e prima di quella sarebbe dovuta andare a parlare con Albus per consolarlo a causa della performance di Dominique. Difatti, anche se ormai lo negava anche quasi a se stesso, Albus si era preso una bella sbandata per la mora che comunque lo vedeva solo e soltanto un cugino di secondo grado. Il bello era che suo cugino era, insieme a Scorpius Malfoy e Matthew Nott, uno dei ragazzi più ambiti di tutta Hogwarts.
Sbuffò buttando il libro sulla poltrona, senza preoccuparsi che qualcuno avrebbe potuto rubarlo, visto che la maggior parte dei suoi compagni di casata non sapevano nemmeno chi fosse Freud e di certo non erano intenzionati a scoprirlo. Salì le scale del dormitorio maschile aprendo la porta con cautela, nonostante a quell’ora era quasi azzerato il rischio di ritrovarsi un ragazzo nudo davanti, ed entrò dirigendosi verso la camera del cugino. Entrò senza bussare, proprio per indispettirlo, e lo ritrovò seduto a cavalcioni del davanzale della finestra a strappare qualche malaugurato pezzo di foglio. Alzò gli occhi al cielo e gli si avvicinò.
- Invece di stare qui a torturare dei poveri fogli perché non vai da lei e glielo dici? – chiese diretta quasi mettendosi a ridere di se stessa visto che lei era la prima a celare i suoi sentimenti a tutti. Difatti…
- Sentì un po’ chi parla! – sbuffò lui senza degnarsi nemmeno di guardarla.
Era veramente irritante quando faceva così, sembrava che non gliene importasse di niente e nessuno e se c’era una cosa che Rose non sopportava era non essere considerata.
- Senti, macho man…- disse prendendogli i capelli e tirandoli fino a fargli voltare il viso dalla sua parte e fu allora che gli vide gli occhi blu arrossati.
Il sangue le si gelò nelle vene, che avesse pianto? Se fosse stato così sarebbe andata nel pallone, non era di certo il tipo brava a consolare la gente! Per quello c’era sua cugina Lily, nonché sorella del depresso in questione. Gli si avvicinò un po’ sedendosi davanti a lui che aveva abbassato di nuovo lo sguardo.
- Ehi, Albus…dai…io…senti vuoi che ci parli? – gli chiese alla fine non sapendo che altro dire.
Lui si limitò a fare cenno di no con la testa tenendo gli occhi fissi sul pavimento di legno, mentre Rose tentava in tutti i modi di trovare un modo per farlo stare meglio, ma ormai tutti quelli che lo conoscevano lo sapevano…con lei si poteva parlare di tutto tranne che di sentimenti.
- Al, non so cosa dirti, ma…provaci no? – suggerì lei alzando le sopracciglia e le spalle nello stesso momento con lo sguardo intimorito che cercava quello del cugino.
- Disse quella con il conto in sospeso con Scorpius Malfoy!
Rose sgranò gli occhi. Che diavolo centrava Malfoy in quel momento? Loro due non si consideravano mai e quelle poche che lo facevano era per insultarsi a vicenda, ovvio che Rose lo considerasse un bel ragazzo, quello era un fatto oggettivo, ma mai e poi mai aveva immaginato una storia con quel…essere!
- Albus, ma che cavolo dici? – chiese scettica inarcando un sopracciglio, seriamente preoccupata per la salute mentale del cugino – Con quest’ultima uscita ti sei meritato il premio Nobel per le cazzate!
- Oh, avanti Rosie! – disse lui ritornando a guardarla con il solito sorriso beffardo – Non ci credo nemmeno un po’ che fra te e Scorpius non ci sia nulla!
Rose come risposta storse il naso disgustata a sentire il nome di battesimo di quel pompato senza cervello che l’unica cosa che sapeva fare era stare a cavallo di una scopa volante e abbordare ragazze su ragazze per poi lasciarle come giocattoli usati. Rose si tirò in piedi indispettita dall’essere stata paragonata ad una delle tante ragazzine senza cervello che dicevano di innamorarsi solo vedendo un bel viso o un portafoglio pieno!
- Sai che ti dico, Albus? Fai come ti pare!
E detto questo se ne andò sbattendo con violenza la porta del dormitorio e dirigendosi a passo svelto, investendo tutti quelli che le si presentavano davanti, verso la Sala Comune, da cui uscì pochi secondi dopo ritrovandosi nei corridoi bui e deserti del castello. Continuò a camminare imperterrita per il castello, senza fermarsi per chiarire gli sguardi indagatori che le rivolgevano i bambini del primo anno o i commenti civettuoli delle compagne di classe. Si rifugiò nella biblioteca, come al solito deserta e si sedette su uno dei tanti tavoli liberi dopo aver recuperato un libro a caso dello scaffale di Storia della Magia. La cosa alquanto strana era che non riusciva a concentrarsi, difatti sarà stata la decima volta che leggeva la prima frase del libro…accidenti ad Albus e alle sue insinuazioni senza senso!
A distoglierla dalla sua “lettura” fu una mano minuta e curata, dipinta con lo smalto rosso fuoco, che le toglieva il libro da davanti il naso per portarlo verso il corpo della proprietaria. Rose alzò lo sguardo inviperita, pronta a uccidere chiunque si fosse permesso di disturbarla nel suo momento di relax-incazzamento, ma mai si sarebbe immaginata di trovarsi davanti a Susan Nott. Sgranò gli occhi, mentre lei continuava a fissarla con le fini sopracciglia bionde alzate in segno di attesa.
- Ciao, Nott…- disse alla fine corrugando le sue di sopracciglia.
- Weasley, io e te dobbiamo parlare…- rispose lei sporgendosi sul tavolo ed arrivando davanti al suo viso - …di Malfoy!



 

Spazio Autrice:
Salve a tutti genteee! Allora premetto che è la prima fic che scrivo su il pairing Rose/Scorpius quindi non so se possa venire bene o no! XD Comunque fatemi sapere cosa ne pensate dell’introduzione!! Bacio!! :)


 

Nel prossimo capitolo:
Si ritrovò davanti a due freddi occhi grigi che la fissavano divertiti, mentre lei si limitava a fissarlo con un espressione dura e decifratrice cercando di capire se quello che le aveva detto la Nott poteva anche minimamente essere vero.
- Weasley…
- Malfoy…

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Capitolo 2
*** Threaths and revelation ***


Quando il cielo cambia colore.










Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.



Era passata una settimana da quella strana conversazione con la Nott, della quale era rimasta molto colpita. La bionda infatti le aveva consigliato, o meglio, intimato di stare alla larga da Malfoy visto che ultimamente sembrava particolarmente interessato all’ondeggiare dei suoi fianchi o alle sue brillanti risposte in classe, invece che stare attento alla povera Susan in completini intimi francesi.
Sbuffò, sdraiata a pancia in su sul letto con i capelli rossicci sparsi su tutto il materasso. Ormai era da tanto che ripensava su quella storia, non che gliene importasse, ovvio, ma di certo non poteva passare sopra ad un intimazione tanto minacciosa di una delle più belle ragazze di Hogwarts che, guarda caso, stava proprio con Malfoy dalla bellezza di tre mesi. Sbuffò ancora, tirandosi a sedere e raccogliendo distrattamente i capelli in una disordinata crocchia dalla quale uscivano liberamente alcuni ciuffi ribelli. Si infilò dei vestiti a caso prima di scendere in Sala Grande dove avrebbe dovuto cenare insieme a i suoi cugini e ad Albus, con il quale non aveva ancora fatto pace dalla sera del litigio.
Aprì la porta e scese nella Sala Comune dove ad attenderla c’erano tutti i suoi cugini e suo fratello che non appena la videro si alzarono in piedi pronti per andare a gustarsi il banchetto.
- Come mai così silenziosa stasera, Rose? – le chiese il fratello affiancandola, mentre scendevano le scale che li avrebbero portati a cena.
- Non è solo stasera Hughetto! E’ già dalla bellezza di sette giorni che la nostra Rose non spiccica una parola! – precisò Dominique dando una leggera gomitata al cugino piccolo che ridacchiò.
Rose si limitò ad alzare gli occhi al cielo, forse un po’ era vero che non parlava, ma di certo non era per il discorso di Malfoy! Lei e quell’energumeno avevano deciso di odiarsi, non proprio pacificamente, dal primo giorno di scuola, anzi…dal momento in cui misero piede sul treno che li avrebbe portati ad Hogwarts. Più di tutto, infatti, a darle noia erano state le insinuazione di Albus sul fatto che a lei potesse piacere Scorpius Malfoy, come se lei fosse stata come una delle tante ochette sbaveggianti che correvano dietro a quel tipo di ragazzi.
- Vedi…non ha risposto alla provocazione nemmeno stavolta – disse la bionda con un sorriso beffardo sulle labbra.
- Si in effetti non è da Rose! – concordò il minore – Lily tu che ne pensi?
- Penso che la tua cara sorellina ci stia nascondendo qualcosa! – disse lei passando un braccio sulle spalle alla diretta interessata.
- MA LA VOLETE PIANTARE? – gridò lei facendo girare nella sua direzione molti dei ragazzi che stavano scendendo le scale insieme a loro, molti dei quali si misero anche a ridere, ma lei come al solito non ci fece caso e continuò con la ramanzina – Se proprio lo volete sapere sono sotto tiro dalla Nott. Contenti?
Aveva deciso che quello sarebbe rimasto un segreto fra lei e la probabile futura Malfoy, ma visto che i suoi familiari avevano la capacità di farla impazzire se si accorgevano che nascondeva qualcosa, anche una sciocchezza, era impossibile che riuscisse a far finta di niente per più di una settimana.
Difatti, intorno a lei si creò come il vuoto. Tutti a quelle parole si erano fermati, immobili, nella posizione in cui erano stati fino a un secondo prima, gli occhi sgranati e lo sguardo fisso su di lei che pretendeva delle spiegazioni che di certo non avrebbe dato a tutta la marasma dei suoi parenti su un paio di scale che cambiavano direzioni a seconda di come li pareva. Si voltò verso di loro, non sentendo più il rumore di passi che fino a poco prima le riempiva le orecchie, alzando un sopracciglio con espressione alquanto scioccata e scettica.
- Che cosa c’è ora?
- Tu-sei-sotto-cosa-dalla-Nott? – chiese tutto di un fiato e con voce particolarmente acuta Roxanne.
- Oh, lascia stare! – disse prendendo per un polso Dominique e con la mano libera il braccio di Hugo e trascinandoli con forza, facendo risvegliare anche dallo stato di trance il resto del gruppo.
Scese le scale ad una velocità incredibile trascinandosi dietro anche quei due sacchi di patate che continuavano ad urlare inutili insulti in sua direzione e Albus e tutta la famiglia dietro che continuava a implorarla di fermarsi. Non ne poteva già più di tutte quelle insinuazioni, possibile che non potesse tenere qualcosa per lei senza rischiare di ricevere il terzo grado? In fondo aveva diciassette anni, era maggiorenne per il mondo magico, e molto più grande di molti di quelli che in quel momento la stavano giudicando come una ragazza senza cervello. Quella era la cosa che le dava fastidio, lei era sempre stata la diligente, quella che prima di fare qualcosa ci pensava una vita, quindi non potevano di certo venirle a rinfacciare nulla anche perché non aveva fatto niente che poteva compromettere la sua credibilità.
Albus la raggiunse, scavalcando e superando gli altri, le prese un polso liberandola dalla presa di Hugo e le intimò a voce abbastanza bassa per farsi udire solo da lei:
- Rose, è meglio che parliamo!
- Concordo! – si intromise Dominique che era troppo vicina per impedire che sentisse la “conversazione” fra lei e il cugino.
La rossa scosse la testa esasperata e annuì facendo cenno agli altri di aspettarli lì. Scesero tutti e tre i gradini due a due per arrivare il prima possibile nei bagni del primo piano che ormai erano liberi dall’infestazione di Mirtilla Malcontenta che ormai si era trasferita nei bagni dei Prefetti, a detta sua molto più comodi e lussuriosi. Albus chiuse la porta alle sue spalle per poi voltarsi verso le due ragazze al centro della stanza, una con un espressione decisamente scocciata sul viso pallido, l’altra molto impaziente con i capelli che quasi mandavano scosse elettriche per la tensione. Il moro si avvicinò e dopo aver infilato le mani nelle tasche chiese con tono saccente:
- Centra Scorpius, vero?
- Puoi evitare di chiamarlo per nome in mia presenza? – supplicò disperata.
Dominique nel frattempo continuava a passare lo sguardo dall’uno all’altro, visibilmente confusa e sicuramente non stava capendo niente di quello che stava succedendo. Non aveva ancora capito che il ragazzo sapeva cose che nemmeno Rose sapeva e che di certo non le sarebbe venute a sapere molto presto.
- Mi volete dire che cosa centra quel figo di Malfoy?
- Niente! – sbottò la rossa.
- E invece sì! – disse esasperato l’altro, come se fosse un discorso già affrontato da tempo. Poi si rivolse verso la mora – La Nott ha intimato a Rose di stare lontana da Scorpius pe…
- Malfoy! – lo corresse l’altra.
- ...Malfoy… – ripeté per accontentarla marcando il cognome - …perché crede che lui si sia preso una sbandata per la nostra rossa.
Dominique sembrò cadere dalle nuvole e Albus e Rose per un attimo credettero anche che cadesse a terra, i grandi occhi verdi le si sgranarono per la sorpresa, la bocca aperta per lo stupore e il cervello in tilt con una vaghissima possibilità di rianimarsi nel giro di pochi secondi. Dopo parecchi attimi di silenzio in cui il solo rumore che continuava a vagare per la stanza erano gli sbuffi di Rose che non riusciva a tenere fermo il piede che continuava a battere sul pavimento bagnato, la mora di riprese. Si mise la mano destra fra i capelli, lo sguardo finalmente puntato sulla cugina e la testa che riprendeva a funzionare momentaneamente.
- Che…che…CHE COSA?! – urlò alla fine rischiando di spaccare i timpani ai due disgraziati.
- Ehm…reazione esagerata…- sentenziò Albus scuotendo la testa.
- Rose ma è vero? Cioè tu e Malfoy vi siete messi insieme e non mi hai detto nulla? Come…come diavolo hai potuto farlo? Io…
- Ehi! Frena, frena, frena! Io non mi sono messa con nessuno! E le insinuazioni della Nott sono il frutto di una mente malata che probabilmente non riesce nemmeno a far funzionare l’unico neurone che ha! – disse esasperata l’altra, prendendo in considerazione l’idea di sdraiarsi sul pavimento umido del bagno e non alzarsi più.
Stavano oltrepassando i limiti, si era sempre saputo che Susan Nott non fosse una cima…era il classico tipo di ragazza che passa i tre quarti della sua giornata davanti ad uno specchio a sistemarsi il trucco sbavato e a sbavare lei dietro i ragazzi popolari di qualunque scuola facesse parte. Non potevano certo prendere sul serio l’insinuazione fatta da una deficiente che non sapeva nemmeno quale fosse la corretta funzione di un manico di scopa! Non se il confronto era con lei!
- Senti Rosie…- cominciò Albus usando il suo nomignolo, cosa che non le piacque affatto visto che tutte le volte che lo utilizzava era per dirle qualcosa che difficilmente le sarebbe andato bene - …sono il migliore amico di Scor…ehm…Malfoy, per quanto possa sembrare strano! Lo conosco anche meglio di me stesso e ormai lo conosco abbastanza bene per dire che quando si mette in testa una ragazza è solo per un orgoglio personale, non lo ho mai visto veramente innamorato…quindi ti prego, io…
- Aspetta un attimo! Anche tu credi che fra me e Malfoy ci sia qualcosa? – chiese lei, stavolta più che scocciata proprio ferita. Si aspettava di tutto ma non certo che anche Albus, probabilmente il cugino con cui si confidava di più dopo Dominique potesse venirle a fare la ramanzina sul fatto che quell’energumeno biondo non fosse un tipo raccomandabile.
Il silenzio che seguì però confermò la sua domanda e lei non ebbe bisogno di aggiungere altro se non uno sguardo schifato in direzione dei due cugini, misto alla delusione che provava nel sentire quelle parole pronunciate proprio dalle persone di cui si fidava di più. Uscì dal bagno velocemente, contenta almeno del fatto che i due non si dessero la pena di seguirla, e iniziò a camminare a passo spedito per i corridoi, senza curarsi minimamente degli sguardi confusi delle bambine del primo anno o delle battutine ironiche delle sue compagne di anno.
Ormai aveva anche deciso che la cena sarebbe saltata quindi si addentrò nei corridoi più bui a quell’ora tarda, diretta verso la biblioteca sperando che fosse ancora aperta. Qualunque altra ragazza al posto suo sarebbe stata più che felice, anzi entusiasta, nello scoprire di essere l'oggetto di interesse di Scorpius Malfoy, ma lei non era come tutte le altre e di certo non era intenzionata a diventarlo. Oltretutto perchè mai avrebbe dovuto desiderare uno come Scorpius, che di bello aveva solo l’aspetto esteriore, quando a correrle dietro aveva la bellezza di Thomas Baston?
I suoi pensieri furono interrotti dal corpo di qualcuno quando svoltò l'angolo, un corpo robusto e muscoloso appartenente sicuramente ad una persona molto alta dato che il suo viso andò a schintarsi contro un bel paio di pettorali maschili. Il sovraccolpo le fece fare un paio di passi in dietro ed una mano le afferrò appena in tempo un braccio prima che cadesse di peso a terra, non tanto per la sopresa quando proprio per il colpo...sicuramente anche l'altro stava camminando a passo spedito. Alzò lo sguardo pronta a scusarsi con il povero malcapitato che aveva avuto la sfortuna di ritrovarsi sulla sua strada proprio la sera in cui i suoi famigliari avevano deciso di farla impazzire. Si ritrovò, però, davanti a due freddi occhi grigi che la fissavano divertiti, mentre lei si limitava a fissarlo con un espressione dura e decifratrice cercando di capire se quello che le aveva detto la Nott poteva anche minimamente essere vero.
- Weasley…
- Malfoy…
Continuarono a fissarsi ancora per qualche secondo, entrambi sembrava che stessero cercando di trovare delle risposte negli occhi dell'altro, entrambi con le sopracciglia aggrottare nello sforzo di riuscire a capire, un po' più contenuto lui che come al solito avva il sorriso da schiaffi stampato sulla faccia perfetta. Rose iniziava a pensare di essere sul punto di impazzire! Con tutti i cavolo di ragazzi con cui poteva avere la possibilità di scontrarsi proprio Malfoy dovv capitarle, come se gli insulti che si rivolgevano ogni giorno non sarebbero sufficienti. Difatti...
- Che c'è Weasley? Hai perso la bussola? La Sala Grande è dalla parte opposta!
Accidenti che sarcasmo che aveva il platinato! Rose prese velocemente in considerazione l'ipotesi si sfoderare la bacchetta e Schiantarlo contro un muro, pssibilmente, provocandogli un trauma cranico...di certo non sarebbe stato un gran danno per il suo povero neurone solitario!
- No, Malfoy! Tu piuttosto...ti consiglierei di togliere la tua mano dal mio braccio prima che i lanci uno Schiantesimo! - disse indicando la mano del bondo che era ancora ancorata sul suo gomito.
Lui ubbidì allìistante, come se si fosse appena accorto che il suo braccio scottasse, e alzando le mani sopra la testa come in segno di resa disse sarcastico:
- Per carità, non avessi a sciupare tanta bellezza!
Rose gli ringhiò praticamente contro e poi dopo essersi passata una mano sulla fronte come a scacciare via la rabbia che le stava montando craduatamente su, lo sorpassò e continuò per la sua strada a passo spedito, almeno fino a che una mano non si sitrinse intorno al suo polso fermado la sua "fuga". Si girò inviperita, conoscendo già il nome del proprietario di detta mano, pronta ad urlargli contro le peggio imprecazioni ma si bloccò non appena vide l'espressione di Malfoy. Era serio probailmente come non lo aveva mai visto, le sopracciglia aggrottate facevano da perfetta cornicie a quegli occhi che per una volta lasciavano trasparire un briciolo di preoccupazione e i capelli biondi e spettinati gli lambivano la fronte. Per la prima volta, a quella visione, Rose lo trovò...bello! A quel pensiero arrossì maledicendo se stessa.
- Senti Weasley...Susan per caso ti ha detto qualcosa di strano in questi giorni?
AH! Allora era lì che voleva andare a parare, ma se, come era ovvio, non gliene importava niente di lei, perchè quell'espressione preoccupata? Probabilmente non voleva che la gente iniziasse a credere ad un tale scemenza e che la sua reputazione cadesse a picco.
- Sì, ma stai tranquillo platinato…non credo ad un sola sua parola e la scuola non lo verrà a sapere! - disse scocciata, propensa a finire al più presto quell’inutile conversazione. Si girò nuovamente pronta ad andarsene e passare la serata fra libri e scartoffie ma la medesima mano la fermò nuovamente e lei fu costretta a voltarsi ancora, stavolta visibilmente incavolata nonostante l’espressione del ragazzo.Questa però cambiò nuovamente, ritornando il solito ghigno beffardo.
- Allora stai tranquilla pure tu, pel di carota…nessuno saprà della mia conversazione con Baston! - disse mimando la parola “conversazione” con le dita a mò di virgolette.
Gli occhi le si sgranarono involontariamente. Che diavolo centrava Baston e perché la parola “conversazione” era stata messa in un contesto che non le piaceva per niente? Solo in quel momento si rese conto della spaccatura verticale che attraversava il labbro inferiore del biondo, ancora rossa come se non fosse più vecchia che di un paio di giorni.
- Che…che intendi? Che centra Thomas? - chiese balbettando appena, consapevole di quale sarebbe stata la risposta.
Lui ghignò ancora chinandosi su di lei fino ad arrivare ad una distanza veramente minima dal suo viso. In qualsiasi altra situazione si sarebbe allontanata di scatto e gli avrebbe mollato uno di quelli schiaffi che lo avrebbe ricordato fino a che campava, in quel momento però era troppo sconvolta e bisognosa si risposte al più presto anche solo per accennare un minimo movimento.
- Vedi, rosellina…- disse con tono sensuale -…il mio pugno è andato accidentalmente a schiantarsi contro il bel musetto del tuo ragazzo in seguito ad una animata discussione sul tuo conto!
Ed in quel momento il mondo intero le crollò addosso.



Spazio autrice:
Saaalve! Allora, ringrazio come prima cosa Ginny per la recensione positiva che non mi aspettavo assolutamente! Sono molto felice che ti sia piaciuta e spero che continuerai a seguire! ;)
Per il resto spero vivamente che la storia vi abbia anche minimamente incuriosito da invogliarmi ad andare avanti.
Ah, giusto per chi fosse un po’ curioso avevo pensato per Scorpius un attore tipo Alex Pettyfer:
http://3.bp.blogspot.com/-nkdqQc8dPRY/TWESPnCSAWI/AAAAAAAAATE/Hdt9n0sYU5g/s1600/AlexPettyfer18.jpg
E a Rose una Susan Coffey ricciola:
http://30.media.tumblr.com/tumblr_l1chsnKXO61qbvi6ro1_500.jpg

Ovviamente sono solo delle mie idee, ognuno li immagina come vuole!! :D

 

Nel secondo capitolo:
- Il tuo amico ha fatto a botte con Baston...
Lui scosse la testa, per niente sorpreso e la cosa insospetti al quanto la rossa che si drizzò meglio a sedere sulla sedia e gli rivolse uno sguardo indagatore. Che lo sapesse già? Che sapesse anche il motivo della lite?
- Al...perchè non ne sembri sorpreso? - chiese con tono accusatorio.
- Perchè lo sapevo già!


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Capitolo 3
*** What the hell happened? ***


Quando il cielo cambia colore.










Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.




-  Vedi rosellina...il mio pugno è andato accidentalmente a schiantarsi contro il bel musetto del tuo ragazzo in seguito ad una animata discussione sul tuo conto!
Non riusciva a dire nulla, non riusciva a pensare nulla...il che era una cosa veramente fuori dal normale per il suo cervello che non prendeva mai un pausa, ma non poteva farci niente la sua mente si era direttamente staccata al suono delle ultime due parole. Lui e Thomas avevano fatto a pugni per colpa sua, come diavolo poteva Scorpius Malfoy aver spinto Thomas Baston, il ragazzo più equilibrato che avesse mai conosciuto a fare a pugni...specialmente se c'era lei di mezzo!
 Alzò gli occhi sgranati verso quelli grigi di lui che era sempre ad una manciata di centimetri dal suo viso con quell'espressione bastarda dipinta su viso soddisfatto per averla mandata così in confusione. Più di tutto non riusciva a capacitarsi per quale motivo lui e Baston avessero dovuto fare a botte per lei, se Malfoy fosse stato un altro ragazzo avrebbe potuto ipotizzare il fatto di piacergli, ma lui non poteva di certo avere una motivazione del genere...quindi cosa diavolo si erano detti per arrivare a quel punto?
- Che c'è Weasley? Ti si è annodata la bacchetta? - le soffiò sul viso sempre con quello sguardo provocatore.
La voce di lui la irritò talmente tanto da riportarla alla realtà, gli posò le mani sul petto e lo spinse con tutta la forza che aveva fino a farlo andare a sbattere contro il muro dietro di lui, ma nonostante tutto il ghigno beffardo non accennava ad andarsene. Era tentata di sfoderare la bacchetta e ucciderlo lì su due piedi ma ragionandoci su un po' di più si rese conto che non era il caso che una giovane promessa della magia finisse ad Azkaban così presto per uccidere un essere del genere.
- Per quale cavolo di motivo avresti avuto la brillante idea di fare a pugni con Thomas? - gli ringhiò contro con un aria talmente incazzata che non c'era nemmeno bisogno della bacchetta per intimorire il biondo davanti a lei.
Malfoy ghignò, divertito dalla situazione, cosa che fece alterare ancora di più la rossa. Non riusciva ancora a credere a tutta quella storia, assolutamente assurda! Stava cercando in tutti i modi di trovare una soluzione logica a quella situazione, ma immancabilmente, ogni volta che pensava di avvicinarsi ad una risposta, il suo sguardo si posava sul labbro spaccato del ragazzo e le paure ritornavano prepotenti. Infervorata per il non ricevere una risposta, prese la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e con un movimento rapido la punto al collo del biondo che, nonostante il rischio di morte, non si toglieva l'espressione da schiaffi da quel muso che, Merlino...la faceva proprio andare su tutte le furie.
- Ti suggerirei di dirmi tutto, Malfoy! - sibilò fra i denti.
Lui sbuffò, come infastidito da quella situazione e alzando gli occhi al cielo borbottò qualcosa che Rose non riuscì a capire, poi abbassò di nuovo lo sguardo su di lei con un espressione seria, niente più ghigno, niente più niente...solo le sue sopracciglia bionde aggrottate.
- Non capisco perché dovrei...Non mi hai mai ascoltato in sei anni di scuola, troppo presa a fare la snob! Perchè dovresti farlo ora? - disse con voce roca senza distogliere, nemmeno per un attimo, lo sguardo dal suo.
E adesso che diamine voleva dire quel discorso senza senso, iniziava veramente a pensare che l'intelligenza del ragazzo era anche minore di quella che aveva sempre pensato che fosse se quel deficiente pensava di metterla a tacere con qualche frase del genere. Ormai credeva che avesse capito che non si sarebbe fatta abbindolare dagli sguardi languidi che facevano sciogliere tutto il resto delle sue compagne. Non fece però in tempo a fare nulla che una mano del ragazzo le bloccò la mano con la quale impugnava la bacchetta e la spinse lontano da lui impedendole al contempo di fare un qualsiasi incantesimo per poi voltarle le spalle e prendere a camminare con le mani in tasca diretto alla Sala Comune dei Serpeverde.
A Rose ci volle qualche secondo prima di capire cosa fosse successo, quello non era certo un atteggiamento da Malfoy! Di solito saltava lezione e quanto più poteva solo per seguirla e importunarla quanto più poteva, non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo: prima la lite con Thomas e adesso questo. Rimase fermo, in mezzo al corridoio con la bacchetta in mano, a fissarlo andare via senza nemmeno prendere in considerazione l'idea di inseguirlo e bloccarlo. Per la prima volta in vita sua non avrebbe saputo cosa dire.
Si girò, lentamente nella direzione opposto e sempre con un passo che avrebbe fatto concorrenza ad un bradipo, iniziò a camminare per i corridoi abbandonando ogni voglia di andare in biblioteca, diretta semplicemente alla Sala Comune. Dopo un bel po', data l'andatura arrivò.
- Lullaport - sospirò e il ritratto della Signora Grassa si aprì lasciando libero il passaggio. Entrò nella Sala Comune, ovviamente deserta per l'orario, e si sedette sulla sua solita poltrona piegando le ginocchia e stringendosele al petto mentre lo sguardo andava a vagare fra le fiamme del camino che danzavano armoniose catturando l'attenzione di Rose che quella sera ne aveva già viste veramente troppe. Mille domande le vorticavano nel cervello e tutte riportavano il nome Malfoy stampato sopra. Mai avrebbe pensato di averlo così presente nei suoi pensieri. Non riusciva più a capacitarsi di nulla, ormai si stava facendo le stesse domande da più di un'ora senza ottenere una risposta, poteva definirsi addirittura monotona, ma non poteva farne a meno.
Sospirò, nascondendo la testa fra le gambe e borbottando uno "Stupido bastardo!" in direzione di un Malfoy non presente. Per quale diavolo di motivo aveva dovuto prendersela con Thomas, forse l'unico ragazzo che l'aveva accettata realmente per il suo carattere, l'unico che veramente sembrava essere interessato a lei! Non che Rose non fosse bella, anzi, probabilmente se non si fosse nascosta sotto felpe enormi e quant'altro sarebbe stata al pari di una Susan Nott o una Miranda Jhonson, solo che non lo riteneva necessario. Al pensiero che per colpa di quel demente di Malfoy forse avrebbe perso Thomas una lacrima le varcò il viso e, cullata da quel sordo dolore, si addormentò sulla poltrona.
Venne svegliata poche ore più tardi da due braccia muscolose che cercavano di sollevarla senza svegliarla, purtroppo per il loro proprietario Rose aveva un sonno molto leggero e si accorse subito del tocco estraneo. Quando aprì gli occhi si ritrovò davanti a quelli di Albus che era chinato su di lei e aveva la lingua fra i denti, concentrato sul non svegliarla.
- Ehi...- disse lei con la voce ancora impastata dal sonno.
- Che è successo? - disse senza nemmeno rispondere al saluto, semplicemente sedendosi per terra davanti a lei, lasciando perdere ogni tentativo di alzarla da quella poltrona.
Lei abbassò lo sguardo sentendo una striscia di pelle, sulla guancia, tirare: lì dove si era riversata quell'ultima lacrima, in quel momento seccata. Si stropicciò gli occhi e mettendosi a gambe incrociate e abbassando lo sguardo sul cugino disse:
- Il tuo amico ha fatto a botte con Baston...
Lui scosse la testa, per niente sorpreso e la cosa insospetti al quanto la rossa che si drizzò meglio a sedere sulla sedia e gli rivolse uno sguardo indagatore. Che lo sapesse già? Che sapesse anche il motivo della lite?
- Al...perchè non ne sembri sorpreso? - chiese con tono accusatorio.
- Perchè lo sapevo già! - disse diretto lui e a quelle parole Rose sgranò gli occhi, sentendosi tradita dal ragazzo - Ho assisitito alla scena...- spiegò poi -...ho cercato di far ragionare Scorpius...
- Malfoy!
- ...Malfoy...-acconsentì scocciato -...ma non c'è stato verso!
Rose si passò una mano fra i capelli ricci che nel frattempo si erano sciolti ricadendole spettinati sulla schiena, non ne poteva più di quella situazione!
- Posso almeno sapere il motivo?
- Ehm...in realtà non lo so nemmeno io...sono arrivato quando già si stavano picchiando e dopo Malfoy non mi ha voluto dire nulla! - mentì lui e, ovviamente, Rose se ne accorse.
- Dai, Al! Non sei mai stato bravo a mentire! - disse lei esasperata.
Lui si alzò in piedi di scatto, evitando accuratamente lo sguardo della cugina che sapeva che gli avrebbe fatto confessare ogni cosa e concentrandosi sulle sue mani che si fecero improvvisamente interessanti disse sbrigativo e cambiando totalmente argomento:
Forza, vai a dormire che domattina si parte presto! La Tana ci aspetta!
Rose aprì la bocca per ribattere che non gliene importava niente se la mattina dopo avrebbe dovuto alzarsi alle cinque per ritornare a casa, lei voleva spiegazioni ma non fece in tempo a dire nulla che il moro si era già precipitato sulle scale e chiusa la porta dei dormitori maschili dietro. Sbuffò sonoramente e saltò giù dalla poltrona producendo talmente tanto rumore da essere sicura di aver svegliato tutti i Grifoni che in quel momento già dormivano, ma non gliene fregava niente. Anche l'unico membro della sua famiglia che poteva avere la soluzione a quelle domande e che aveva un nesso con la persona che la stava facendo impazzire, le aveva voltato le spalle, l'aveva tradita per stare dalla parte di un deficiente che molto probabilmente il giorno dopo non si sarebbe nemmeno ricordato della loro “conversazione”.
Salì le scale del dormitorio femminile e dopo essersi infilata il pigiama infilò nel suo letto contenta che nessuna delle sue compagne di stanza, nonché cugine, fossero ancora arrivate. Aveva bisogno di stare da sola, di rimuginare e rimuginare fino a che una risposta non le si sarebbe parata chiara davanti agli occhi e lei si sarebbe data della stupida per non averla trovata prima. Purtroppo però il sonno la investì in pieno e lei non riuscì a trattenersi dal chiudere gli occhi ed addormentarsi.

- Forza pigrona svegliati!
Una voce femminile le giunse lontana alle orecchie, svegliandola da quel piacevole torpore che, almeno per una notte, le aveva tolto dal cervello tutti i pensieri che la stavano avvolgendo fino alla sera prima e che, adesso sveglia, ritornarono impellenti.
Mugugnò e si alzò a sedere sul letto ritrovandosi davanti ad una Dominique con lo sguardo decisamente dispiaciuto ed implorante. Nemmeno lei, la dura e cinica Rose Weasley, poteva rimanere arrabbiata davanti a quegli occhi verdi così carichi di rimorso. Sbuffò sonoramente e con le sopracciglia aggrottate per impedire alla luce di ucciderle il cervello disse scocciata:
- E togliti quell'espressione dalla faccia! Non sono arrabbiata con te!
- Davvero? - chiese l'altra illuminandosi tutta.
- Davvero! Ora fammi alzare che devo fare una cosa! - disse scansando la cugina da una parte e buttandosi, letteralmente, dal letto per arrivare più in fretta al baule che aveva preparato due giorni prima e dal quale tirò fuori i vestiti che avrebbe utilizzato per il viaggio.
Si vestì in tutta fretta pettinandosi a malapena i capelli per poi fiondarsi fuori dai dormitori e dalla Sala Comune diretta verso quella dei Corvonero. Doveva parlare con Thomas il prima possibile, non le importava se le avrebbe svegliato...doveva parlarci, punto e basta! Arrivò davanti al ritratto della casata prima di quanto avesse mai immaginato. Ebbe la fortuna sfacciata che proprio nel momento in cui arrivava due Corvi stavano uscendo, aprendo di conseguenza il ritratto che lei afferrò prontamente per non farlo chiudere. Si intrufolò dentro, contenta di non aver indossato la divisa scolastica che l'avrebbe identificata subito come una Grifona e si diresse verso i dormitori maschili. Vagò per molto tempo a vuoto prima di riuscire a trovare la porta che portava il nome di Baston, senza indugiare oltre entrò dimenticandosi anche di bussare e ritrovandosi nel buio più completo. Due letti erano vuoti e sfatti, per sua fortuna, mentre l'ultimo, quello che conteneva l'oggetto del suo interesse, era occupato da un ragazzo dai capelli castani sgaruffati che in quel momento gli davano un'aria veramente dolce. Sorrise e si avvicinò a letto cercando un modo di svegliarlo senza risultare troppo scortese o troppo melensa. Alla fine gli posò una mano sulla spalla e la scosse leggermente fino a che gli occhi verdi del ragazzo non le si presentarono davanti in tutto il loro splendore, subito però si sgranarono alla sua vista e le gote si imporporarono visibilmente nonostante il buio nella stanza.
- Buongiorno...- disse lei alla fine, sentendosi vagamente in imbarazzo.
- Ehm...ciao...che ci fai qua? E come...
- Devo parlarti – lo interruppe lei seria e lui annuì come se sapesse già a cosa si stava riferendo – Punto uno. Perchè cavolo non mi hai detto che ti eri picchiato con Malfoy? - sbottò osservando il sopracciglio destro spaccato del ragazzo – Punto due. Per quale motivo di sei picchiato con Malfoy?
Lui si tirò a sedere lasciando cadere le coperte sulle sue gambe e con una mano le fece cenno di sedersi accanto a lui, lei ubbidì, senza mai smettere di fissarlo seria.
- Allora...non te l'ho detto perchè sennò avresti avuto la reazione che stai avendo ora, non volevo farti preoccupare inutilmente. - spiegò lui con tono dolce – Per il motivo...non lo so nemmeno io. In realtà avevo sentito dire da qualche Serpeverde che la Nott ti aveva intimato di stare lontano da Malfoy visto che sembrava interessato a te, così sono andato a cercarlo per parlarci. Quando però gli ho chiesto se era la verità lui non mi ha risposto e mi ha dato un pugno...non si dirti altro Rosie! - disse con tono di scuse.
Rose si prese la testa fra le mani e successivamente si passò una mano sugli occhi per scacciare i via i brutti pensieri che continuavano a ronzarle per il cervello. Ancora non aveva una risposta, ancora non sapeva il motivo per cui Malfoy si era permesso di picchiare Baston.
- Va bene, non preoccuparti! Adesso vado a prepararmi altrimenti i miei cugini e mio fratello mi uccidono – disse abbozzando un sorriso e alzandosi dal letto – Ci vediamo alla fine delle vacanze.
Si girò, dandogli le spalle e facendo un passo in direzione della porta, ma una mano come la sera prima le bloccò il polso, stavolta però quello che l'attirò a se non era Malfoy, era Thomas e si lasciò guidare fino alle sue labbra che si posarono delicate sulle sue. La mano del ragazzo andò fra i suoi capelli riccioli premendo sulla nuca e spingendola ancora di più verso di se approfondendo il bacio, mentre le mani di lei andarono a sfiorargli il collo. Quando si staccarono sorrisero, entrambi imbarazzati per essersi scambiati il loro primo bacio, poi lui, accarezzandole il viso sussurrò dolce:
- Buon Natale, Rosie!
Lei sorrise, le guance che le stavano andando a fuoco, e poi rispose altrettanto dolcemente:
- Buon Natale, Thomas!
Uscì dalla stnza con il sorrise che le andava da una parte all'altra della faccia, passò velocemente nel dormitorio, ovviamente deserto, come doveva essere la vigilia di Natale dopotutto, a recuperare il baule per poi fiondarsi nell'ingresso della scuola dove ad attenderla c'era tutta la sua famiglia più...Scorpius Malfoy?!
Lasciò cadere il baule accanto a lei, nel momento esatto in cui fu davanti a tutto il gurppo, lo sguardo adirato era puntato non tanto verso il biondo quanto verso uo cugino Albus che non aveva nmmeno il coraggio di guardarla in faccia.
- Che cavolo vuol dire questo? - sbottò in direzione di tutti i presenti che continuavano a guardarla intimoriti.
- Che vengo a casa tua per le vacanze, Weasley! - disse il biondo con il ghigno sarcastico sulle labbra.
E la sua bella atmosfera da mattinata felice svanì lasciando spazio all'istinto omicida.




Spazio Autrice:
Arisaaaaalve!!!! Ok, questo capitolo non è proprio dei migliori ma mi serviva un intermezzo per quando i ragazzi sarebbero andati alla Tana, perciò...PERDONATEMI! Io veramente non posso credere che la mia storia stia ottenendo così tanti commenti positivi!! Ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo e/o hanno messo la mia storia fra i preferiti!!! Grazie veramente di cuore!
Continuate così perchè le erecensioni positive mi invogliano a scrivere più velocemente e il risultato mi sembra si veda! XD Grazie ancora a tutti!!!! Un baciooo!!!



Nel prossimo capitolo:
Quattro ore in treno con Malfoy, quattro ore con il suo peggior nemico. E la cosa che più la rendeva furiosa era che non sarebbero bastate quattro ore per toglierselo di torno, ma bensì una settimana!
- Weasley, hai intensione di tenermi il muso per tutte le vacanze?

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Capitolo 4
*** Arriving at the Burrow ***


Quando il cielo cambia colore.










Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.

 
 

Ancora non riusciva a crederci! Albus, il suo maledetto cugino Albus, aveva proposto a Malfoy di andare in vacanza con loro per le festività natalizie dopo quello che era successo e senza nemmeno chiederle un parere…che sarebbe stato sicuramente negativo. Come aveva anche solo potuto pensare che lei sarebbe riuscita a passare una settimana con Malfoy senza uccidersi a vicenda. Sbuffò sonoramente così che tutti i membri della cabina in cui si trovava potessero capire il suo disappunto.
Quattro ore in treno con Malfoy, quattro ore con il suo peggior nemico. E la cosa che più la rendeva furiosa era che non sarebbero bastate quattro ore per toglierselo di torno, ma bensì una settimana!
- Weasley, hai intensione di tenermi il muso per tutte le vacanze? – chiese ad un tratto il biondo mentre la guardava scocciato.
Rose alzò gli occhi dal libro che stava leggendo solo per fulminarlo con un occhiataccia, riportando poi nuovamente l’attenzione sulle pagine cercando di concentrarsi il più possibile per riuscire a scacciare il pensiero di avere Malfoy a neanche due metri di distanza. Non aveva più detto una parola da quando aveva perso ogni singola battaglia per far rimanere quell’energumeno da solo ad Hogwarts e loro andare felici e contenti alla tana senza impicci fra i piedi. Ci aveva provato in tutti i modi, ma si vedeva che Albus tenesse di più all’amicizia con quell’essere che alla sua. L'unica cosa che le impediva ancora di non alzarsi e prendere a pugni quel deficiente che aveva seduto proprio davanti a se era solo il ricordo del bacio di quella mattina che la calmava facendole pensare che a Thomas, comunque, non gliene importasse niente di quello che era successo.
Ad un certo punto il libro le scivolò dalle mani, o meglio qualcuno lo prese togliendola da quel mondo tutto suo, cosa che nessuno, e dico, nessuno si sarebbe mai azzardato di fare conoscendola almeno un po'. Infatti, il biondo se ne stava con il suo libro in mano rigirandolo da una parte all'altra, come non sapendo da che parte guardarlo, e squadrandolo come se fosse una forma aliena appena caduta sulla terra...in effetti, povero angelo, deve essere il primo libro che avesse mai preso in mano. Tutto il resto dei presenti nella cabina, a quel gesto così improvviso alzarono lo sguardo allarmati, consapevoli della gravità della cosa, passando gli occhi da Rose a Scorpius non riuscendo nemmeno a prevedere quale potesse essere la reazione della rossa.
- Quello che hai fra le mani, Malfoy, si chiama libro! - sbraitò lei togliendoglielo di dosso e stringendoselo al petto, per poi alzarsi e, sbattendosi la porta della cabina,  iniziò a camminare a passo spedito per il corridoio in cerca di un vagono vuoto dove avrebbe potuto sedersi e mettersi a leggere in santa pace senza l'impiccio di nessun biondo platinato. Lo trovò quasi subito, il treno non era pieno come al solito dato che molti ragazzi quell'anno erano rimasti a Hogwarts per le vacanze. Aprì la porta e si accomodò all'interno, incrociando le gambe sul seggiolino e riaprendo il libro alla pagina in cui era rimasta, non riusciva a concentrarsi però. Il pensiero continuava a ritornare a quello stupido di malfoy, nemmeno un ragazzo che le interessava era mai stato così presente fra i suoi pensieri, aveva ancora ben impressa nella mente l'immagine del labbro spaccato di Malfoy e, purtroppo per lei, non riusciva a non dispiacersene. Era questa la cosa che più la mandava in bestia, il fatto di doversi dispiacere per un deficiente solo perchè aveva fatto a botte per lei, e quella domanda continuava a ronzarle per il cervello...perchè aveva fatto a botte per lei?
- Rosie?
Alzò lo sguardo di scatto, richiamata alla realtà dalla voce familiare di suo cugino. Lo guardò per un attimo, ricordandosi poi che aveva deciso di tenergli il muso e quindi spostò di nuovo lo sguardo verso il libro ma senza darsi nemmeno la pena di leggere una riga. Sentì i passi all'interno dello scompartimento e poi il suono di  un corpo che si andava a scontrare con un seggiolino...accidenti che delicatezza!
- Senti Rose...so che sei incazzata con me, ma...- sospirò -...Malfoy sta passando un brutto periodo e non volevo che rimanesse da solo ad Hogwarts o abbandonato in qualche enorme casa marmorea!
- Certo...come se a lui mancasse la compagnia! - sbottò la rossa, seccata da quelle parole che facevano sembrare il ragazzo che le rovinava la vita da sette anni un angioletto non capito che l'unica cosa che cercava era attenzioni. Baggianate!
Albus si passò una mano fra i capelli scuri, piegando poi un gomito sul ginocchio e appoggiando la testa sul palmo aperto della mano, sembrava veramente sfiaccato da quella situazione, ma Rose non si faceva intenerire così facilmente soprattutto se di mezzo c'era Malfoy, nonchè il migliore amico del traditore che aveva davanti.
- Rose, per favore, ascoltami per una buona volta! Non ho intenzione di passare tutte le vacanze a sentire tu e Scorpius che…
- Malfoy!
Albus alzò gli occhi al cielo, sul punto di avere una crisi di nervi.
- …Malfoy…- disse alla fine con tono particolarmente seccato - …che litigate in continuazione. Se hai intenzione di fare questo allora dimmelo subito così avverto i miei e ce ne torniamo tutti a Londra nel nostro appartamento invece che stare tutti insieme alla Tana!
Rose alzò allarmata lo sguardo verso il cugino, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, sarebbe stato fuori da ogni regola! Non avevano mai passato un Natale separati, non potevano di certo farlo quell’anno per colpa di uno stupido che tentava in tutti i modi di farla impazzire! Lo sguardo di Albus però non ammetteva repliche e Rose si rese conto di ritrovarsi davanti a due scelte che avrebbero modificato per sempre il suo rapporto con il suo cugino preferito. Alla fine gonfiò le guance, buttò il libro sul seggiolino accanto a lei e si strinse le braccia al petto assumendo un’espressione talmente buffa che il moro si trattenne a stento dal mettersi a ridere.
- Ok…vedo di darmi una calmata… - borbottò nascondendo la faccia nella sciarpa di lana che portava al collo.
- Non ho capito bene! – la prese in giro Albus alzando un sopracciglio scettico, meritando uno sguardo omicida da parte della rossa davanti a lui.
- Ho detto che vedo di darmi una calmata! – sbraitò poi – Ma di al tuo amichetto di starmi alla larga!
Lui si illuminò sorridendo a trentadue denti e Rose si sentì almeno soddisfatta di aver reso felice il cugino, giocandosi però la sua bella vacanza tranquilla all’insegna dello spirito natalizio e della tranquillità. Il ragazzo si sporse verso di lei tenendo la pelle della guancia destra e disse con sguardo dolce:
- E adesso un bacio che così torno a minacciare il biondo con una carica in più!
Lei alzò gli occhi al cielo e si sporse schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia per poi lasciarsi ricadere sul seggiolino appena dopo aver recuperato il libro e averlo riaperto alla pagina lasciata in sospeso. Non appena il cugino si alzò per tornare nell’altro scompartimento però lo fermò mettendogli una gamba davanti e con lo sguardo di chi la sa lunga, disse:
- Tu piuttosto…vedi di darti da fare con Dominique! Non voglio assistere ad altre scene come quella della settimana scorsa!
Lui sorrise, probabilmente addolcito dalle attenzioni che gli rivolgeva la cugina, attenzioni che non rivolgeva a nessun altro a causa del suo carattere burbero e per questo si sentiva importante…come se essere considerato dalla sua cugina preferita, dopo Dominique naturalmente, lo rendesse la persona più felice del mondo.
- Tranquilla! Farò del mio meglio! -  e detto questo uscì dallo scompartimento lasciandola alla sua lettura.
Le tre ore successive passarono velocemente visto che nessuno, dopo la sbottata che aveva fatto a Malfoy, aveva avuto il coraggio di andare a vedere in che condizioni fosse la rossa che dal canto suo era stata tranquillissima riuscendo anche a finire il libro iniziato appena il giorno prima. Quando sentì il rumore dei freni e la voce che annunciava l’arrivo a Londra si alzò in piedi di scatto ritornando nella cabina precedente dove recuperò il baule senza degnare di uno sguardo Malfoy, che era l’unico ancora presente al suo interno. Con sua grande sorpresa notò che non fece nessun commento sarcastico, niente di niente, semplicemente si limitò ad abbassare lo sguardo e a lasciarla passare per prima dalla porta del vagone. Non appena mise piede sul primo gradino l’aria frizzante di dicembre le sferzò il viso quasi costringendola a chiudere gli occhi, era quasi a casa mancava poco. In quel momento si accorse che poco importava se c’era anche Malfoy, la cosa importante era stare insieme a tutta la sua famiglia che almeno per una settimana le avrebbe fatto dimenticare la presenza di quell’essere che in quel momento stava zitto dietro di lei.
Fece un passo avanti, pronta a scendere, ma il baule che, non si sa come, era più pesante di quanto immaginasse la fece sbilanciare in avanti. Chiuse gli occhi di scatto pronta a picchiare la faccia per terra e a fare la peggior figuraccia della sua vita proprio davanti agli occhi del suo più acerrimo nemico, non che gliene importasse del suo giudizio, ovvio, ma così avrebbe avuto un motivo in più per prenderla in giro.
Un braccio forte però arrestò la sua caduta e quelle del baule ritirandola indietro, le spalle attaccate al corpo muscoloso del suo salvatore il cui nome, purtroppo per lei, stava già iniziando a fare capolino nella sua mente.
- Weasley attenta a dove metti i piedi!
Si girò di scatto ritrovandosi davanti a Malfoy che stranamente non aveva dipinto sulla faccia il solito ghigno divertito che normalmente gli appariva durante quelle situazioni, piuttosto sembrava quasi scocciato e forse...preoccupato? No, non poteva essere, Scorpius Hiperyon Malfoy non poteva essere preoccupato, non per lei almeno! Per la seconda volta in sua presenza, il che era una cosa stranissima, non sapeva cosa dire. Non sapeva se rispondergli con un commento acido come al solito o ringraziarlo per averla salvata da una ovvia rottura del naso e di tutti gli elementi che comprendevano la sua faccia.
- Scusa...ehm...grazie...- balbettò dopo una serie di pensieri, uno più assurdo dell'altro.
Scese di corsa i gradini, recuperando il baule una volta scesa e dandogli le spalle per impedirgli di vedere il rossore che le stava nascendo sul viso, si diresse a passo spedito verso l'enorme gruppo che comprendeva tutta la famiglia Weasley/Potter, strizzò un po' gli occhi, sentendo nel frattempo i passi del biondo raggiungerla, per capire chi ci fosse ad aspettarla. La risposta era semplice: tutti! Accelerò il passo e sorrise quando il padre le andò in contro abbracciandola.
- Rosie! - cantilenò Ron strizzando il più possibile la figlia, che arrossì di botto per farsi vedere da Malfoy coccolata dal papino.
- Ehm...pà, così mi soffochi! - borbottò lei.
Il rosso alzò lo sguardo, lasciando libera la figlia che si allontanò di un metro da lui in un nanosecondo, non che si vergognasse di suo padre, ma farsi vedere in atteggiamenti “intimi” con la sua famiglia davanti a Malfoy la metteva stranamente a disagio. Ron alzò lo sguardo ed incrociò quello del biondo davanti a lui che, proprio come Rose si aspettava, non abbassò gli occhi ne diede cenni di timidezza, nel frattempo una chioma castana, ricciola come la sua, la investì e due braccia esili le circondarono le spalle.
- Tesoro! – trillò Hermione, evidentemente entusiasta di riavere la sua bambina a casa.
- Ciao, mami! – le rispose la rossa strizzandola, per poi allontanarla e guardare stupita il padre quando questo se ne usci con un:
- Mi sbaglio o ti avevo avvertito che tuo nonno non avrebbe sopportato che tu sposassi un Malfoy?
Gli occhi le si sgranarono, le guance si imporporarono ancora di più e la lingua le si annodò impedendole di fare un qualsiasi discorso di senso compiuto. Suo padre pensava che Malfoy fosse lì per lei? Da una parte voleva mettersi a ridere, dall’altra stava provando una marea di sentimenti che non riusciva né a districare né a capire…per quale motivo non riusciva a ribattere nulla?
- Stia pure tranquillo, signor Weasley! Io e sua figlia ci odiamo cordialmente! – lo tranquillizzò il ragazzo alzando le mani sopra la testa dopo aver appoggiato a terra il baule – Sono venuto con loro solo per Albus!
Lo sguardo di Ron sembrò rilassarsi e così anche i suoi muscoli che fino ad un momento prima erano stati tesissimi nonostante le carezze rassicuranti della moglie che cercava, inutilmente di calmarlo…in fondo il caratteraccio Rose doveva averlo pur preso da qualcuno! Ad accorrere in aiuto di Malfoy e della rossa che sembrava essersi persa a quelle parole, arrivò Albus che si posizionò davanti allo zio facendo segno all’amico di farsi avanti, il biondo ubbidì leggermente titubante.
- Ehm…zio, avevo pensato di invitare Scorpius alla Tana, non è un problema, vero? – chiese con voce anche fin troppo melensa.
Il rosso in questione sembrò pensarci un po’ su passando ripetutamente lo sguardo dalla figlia, al nipote all’intruso biondo lì presente, per poi ricominciare il giro con sguardo sempre più accigliato fino a che Hermione, che di pazienza non ne aveva poi tanta, si stufò di quella situazione e scansando in malo modo il marito e sporgendosi verso il ragazzo sorridendo dolcemente disse:
- Certo, non c’è nessun problema! Forza prendete i bauli e partiamo, Molly sta preparando la cena da una settimana ormai!
Rose e Albus risero immaginandosi la loro nonna alle prese con pentole e cucchiai per la sua strana mania di cucinare senza usare la magia, Scorpius invece sembrava alquanto scettico, come se quell’affermazione fosse stata una cosa tutta nuova per lui. E come poteva non esserlo? Il principino aveva elfi domestici su elfi domestici a servirlo e a preparare ogni possibile pasto immaginabile. A quel pensiero Rose sbuffò raccogliendo da terra il baule e avviandosi verso il resto del gruppo disse a Malfoy, quando furono abbastanza vicini da essere udita solo da lui:
- Vedi di non rovinarmi la vacanza, Malfoy!
Lui, con enorme sorpresa e irritazione di lei, le posò una mano sul fianco attirandola a se e le sussurrò in un orecchio:
- Tranquilla, Weasley…cercherò solo di migliorarla!
Lei lo scansò in malo modo per poi accelerare il passo e raggiungere tutti gli altri per salutare tutti, Scorpius per tutto il tempo rimase in disparte, in silenzio, a fissarla in modo strano…un modo, per quanto lei si sforzasse di rimanere concentrata suoi baci e gli abbracci, che continuava ad attirare la sua attenzione ed il suo sguardo. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo, non riusciva a capire perché il comportamento di Malfoy fosse cambiato così radicalmente nei suoi confronti, ma soprattutto non riusciva a capire perché lei non riusciva ad esserne del tutto irritata come succedeva fino ad una settimana prima. Da quella fatidica conversazione con la Nott era cambiato tutto, soprattutto il modo di pensare nei riguardi di Malfoy…o forse semplicemente il fatto di pensare a Malfoy!
- Forza tutti in macchina, si parte! – trillò Ginny, non appena furono terminati i convenevoli.
Fu un serio problema riuscire a fare entrare tutto il branco più i bauli in due sole macchine magiche, anche l’incantesimo di Estensione era riuscito a fare poco, alla fine Rose, senza sapere come, si ritrovò spiaccicata fra il finestrino e Malfoy che a sua volta era spinto verso il corpo della rossa da Albus.
Il silenzio imbarazzante che calò non appena la macchina fu messa in moto non durò a lungo visto che Hermione, che aveva da sempre odiato i silenzi, si preoccupò subito di interromperlo chiedendo cortesemente:
- Allora, Scorpius…la tua famiglia è andata in vacanza? – poi non appena si accorse che la sua domanda poteva essere stata fraintesa si affrettò ad aggiungere – Cioè, non che ci dispiaccia averti qui, sono molto felice che tu e Rosie siate amici… – Rose si mise a picchiare la testa nel vetro del finestrino e Albus e Scorpius riuscirono a stento a nascondere una risatina - …solo che magari…cioè pensavo…non ti dispiace passare il Natale lontano dalla tua famiglia?
Lo sguardo del biondo improvvisamente si spense, non che di solito esprimesse chissà quali emozioni, ma almeno uno sprizzo di vivacità o ironia e sarcasmo era sempre presente, in quel momento invece era vuoto…vitreo. Il ragazzo fece per aprire la bocca e rispondere alla domanda ma la rossa lo precedette riprendendo la madre con tono scocciato:
- Mamma non essere impicciona! Saranno cavoli suoi!
Rose si sentì subito addosso due sguardi sbalorditi, sicuramente proveniente dai due ragazzi seduti accanto a lei, mentre sentiva a mala pena il borbottio della madre che si scusava arrossendo con un “Volevo solo essere gentile” mentre Ron si metteva a ridere per la reazione della moglie e intenerito le stringeva la mano. Rose per un attimo si fermò a fissare le mani dei genitori intrecciate e come un flash, senza che lei lo volesse naturalmente, le apparve davanti agli occhi l’immagine di lei e Scorpius nella medesima posizione. Il rossore si appropriò ancora delle sue guance rendendola quasi un tutt’uno con i capelli rossi. Doveva essere la stanchezza, non c’erano dubbi!
Il viaggio passò tranquillo, nessuno si azzardò più ad aprir bocca dopo il commento acido della ragazza, si sentiva solo il brusio di sottofondo proveniente dai seggiolini posteriori dove erano accomodati i membri più piccoli della famiglia. Finalmente dopo un ora e mezza di viaggio le ruote della macchina volante toccarono il suolo e tutti i passeggeri scesero, Rose si voltò verso la casa e un enorme sorriso le si stampò sul viso. Era a casa! Poteva essere cadente, malmessa e sicuramente non paragonabile alle ville a cui era abituato il biondo accanto a lei che in quel momento continuava a fissarla ininterrottamente, ma era a casa!
- Rosie! Hugo! Albus! Lily! - urlò Molly appena uscitta dalla porta della Tana e squotendo le braccia in aria per farsi vedere dai nipoti - Un abbraccio forza!
Ad ubbidire all'invito della nonna però furono solo i minori che partirono a corsa e le saltarono letteralmente addosso.
 
La serata era passata, non proprio tranquillissima per l'essere più di una dozzina alla stessa tavola con anche la presenza di un Malfoy fra una marea di Weasley, ma era passata! E cosa poteva fare Rose se non andare nel suo posto preferito?
Si alzò dal letto, con in dosso il pesante pigiama grigio, e, dopo aver recuparato una coperta dall'armadio e cercando di non svegliare il fratello e Lily che per la presenza di un membro in più nella casa era dovuta andare a dormire nella sua stanza, salì sul davanzale della finestra e dopo essersi data un'agile spinta si ritrovò sul tetto. Si avvolse nella coperta non appena sentì il vento freddo entrarle nel pigiama e inziarle a solleticare i lembi di pelle che si scoprivano, con cautela salì fino a dove il tetto era pari e li si appoggiò con la schiena al comignolo caldo che le scaldava la schiena per via del fuoco accesso a tanti piani sotto. Chiuse gli occhi abbandonandosi al contrasto del caldo sulla sua schiena e il vento freddo che le sferzava il viso e si lasciò travolgere dalla marea di pensieri che da due giorni a quella parte continuavano a ronzarle per il cervello. Stranamente, o forse, prevedibilmente, i suoi pensieri andarono subito a ricadere su lui...Scorpius Malfoy! Il che era strano, soprattutto se si metteva in considerazione il fatto che proprio quella mattina era stata baciata dal ragazzo con cui aveva desiderato di mettersi insieme da quando era al terzo anno. Avrebbe dovuto pensare a quello, no? Avrebbe dovuto avere nel cervello l'immagine fissa di Thomas che l'attirava a se e la baciava! Allora, perchè diamine riusciva solo a concentrarsi sull'immagine che qualche ora prima le era apparsa davanti agli occhi di lei e Scorpius per mano? Si mise le mani fra i capelli rossi scompigliandoli ancora di più di quando già non fossero, fino a che una risatina soffocata non le giunse alle orecchie. Si voltò di scatto e si ritrovò davanti a due occhi grigi che la fissavano divertiti, fece uno schizzo all'indietro per allontanarsi da Malfoy che continuava a guardarla.
- Cosa ci fai qui? - chiese irritata e...imbarazzata?
Lui le sorrise, non il solito ghingo che le rivolgeva sempre ed immancabilmente, adatto solo e soltando a prenderlo in giro, un sorriso vero che gli scopriva i denti bianchi e gli addolciva gli occhi che di solito erano freddi e distanti.
- Una passeggiata...- scherzò lui - posso sedermi?
Rose ci pensò un attimo, in fondo sarebbe stato scortese dirgli di no e farlo rimanere lì in piedi al freddo e al gelo, annuì e si spostò un po' per fargli spazio, poi quando lui si fu accomodato e lei lo evve squadrato bene si accorse che in dosso aveva soltanto un paio di pantaloni grigi di una tuta e una maglia leggera a maniche corte. Quel cretino pur di fare il figo si metteva anche a rischio polmonite...che idiota! Dopo aver sbuffato sonoramente per farsi sentire anche da lui disse scocciata mentre gli porgeva un lembo di coperta:
- Stupido, così ti ammali e poi mi toccherà farti da babysitter...sinceramente, Malfoy, non è proprio la vacanza che avevo immaginato!
Lui la guardò stupito per un attimo, come se quel gesto non fosse stato per nulla previsto poi, un po' più goffo di quanto Rose si fosse immaginata le si avvicinò arrivando a toccare la sua spalla con la sua e accomodandosi la coperta sulle spalle. Quel contatto non riuscì a dispiacere la rossa, anzi si maledisse più volte e si diede dell'idiota per provare l'irrefrenabile impulso di accomodarsi meglio e poggiare la testa su quella spalla che sembrava fatta a posta per ospitare il suo capo. Rimasero in silenzio per un bel po', ognuno perso nei suoi pensieri e in contemplazione delle stellle fino a che Scorpius non si decise a rompere il silenzio uscendosene con un:
- Senti, Weasley...che ne dici di una tregua?
Lei lo guardò stranita come se fosse uscito completamente fuori di testa, prbabilmente non aveva capito a pieno il significato della parola "tregua" perchè Malfoy non poteva davvero desiderare di non litighare con lei ogni singolo momento della giornata, era fuori dal mondo!
- Smettila, Malfoy... - disse lei alzando gli occhi al cielo stellato.
- Senti...dobbiamo convivere per una settimana, per colpa di Albus, sarà sicuramente una vacanza più tranquilla se non passiamo tutto il tempo a litigare - disse lui riassumendo la faccia da schiaffi, quel ghigno beffardo che faceva innamorare tutte le ragazzine di Hogwarts.
In effeti, cosa aveva da perderci? Poteva solo andare meglio!
- E che tregua sia allora! - disse ridendo prima di riaccomodarsi con la schiena sul camino.
Forse Rose era davvero diventata pazza!
 


Spazio Autrice:
Saaaaaalve!!
Allora vi prometto che dal prossimo capitolo ci saranno dei capovolgimenti, spero che vi siate accorti che già da questo capitolo i sentimenti di Rose stanno lentamente cambiando.
Va beh, fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacionee!


Nel prossimo capitolo:
“ Immagino che per onorare la tregua un regalo da parte mia sia d’obbligo.
Il tuo nome mi piace tanto, Rose,
non so perché…forse perché ti rispecchia perfettamente!
Comunque, volevo solo farti gli Auguri

e ringraziarti per cose che tu nemmeno immagini e che nemmeno ti dirò mai.
Buon Natale
S.M”

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Capitolo 5
*** Gift and Surprise ***


Quando il cielo cambia colore.








Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.


Una tregua con Malfoy, le sembrava una cosa talmente tanto impossibile per sembrare vera! Non ricordava nemmeno un singolo giorno in cui lei e il biondo non si erano lanciati almeno un insulto, anche senza motivo, magari incrociandosi per i corridoi e provando il bisogno di offendere l’altro! Veramente non riusciva a credere che sarebbero riusciti a passare una settimana senza uccidersi a vicenda! Si erano odiati sin dal primo momento in cui avevano messo piede ad Hogwarts, non c’era stato bisogno di qualche lite furibonda per scatenare questo sentimento, era nato e basta, molto probabilmente causato anche dai cognomi che si portavano appresso. Weasley e Malfoy, la lotta perenne in voga da chissà quante generazioni interrotta bruscamente, almeno per una settimana, da loro due…che cosa strana!
- Weasley…io…volevo ringraziarti per oggi! – disse il biondo al suo fianco interrompendo i suoi pensieri.
Ringraziarla? Malfoy che ringraziava qualcuno? Avrebbe capito Albus, che era il suo migliore amico, ma lei che centrava? Lo scrutò per bene cercando di capire ancora una volta se la stesse prendendo in giro, quello che vide però era tutto tremendamente normale. Gli occhi grigi erano puntati verso il cielo stellato, neanche un’ombra stavolta a coprirli, i capelli spettinati ma perfetti allo stesso tempo, gli accarezzavano la fronte mossi dal vento, le spalle rilassate, tutto assolutamente perfetto! Ancora una volta Rose non poté fare a meno di notare quanto diavolo fosse bello! Il che era un pensiero totalmente assurdo per lei nei confronti di Malfoy.
- Per cosa? – chiese alla fine scettica e smettendo di guardarlo.
Lui rise appena attirando nuovamente l’attenzione della rossa. Che cavolo aveva da sghignazzare?
- Per aver interrotto il discorso sui miei con tua madre, Weasley! – disse lui ritornando serio ma senza guardarla, poteva essere un’impressione della ragazza, ma le sembrava proprio che Malfoy evitasse il suo sguardo.
Rose si strinse le gambe al petto raggomitolandosi ancora di più nella coperta e posando il mento sopra i ginocchi piegati disse:
- Nessun problema, Malfoy…mia mamma può essere grandissima rompipalle se vuole!
Non ci aveva nemmeno fatto caso in quel momento di averlo difeso, le era solo sembrato carino da parte sua, salvare il ragazzo dal terzo grado che aveva incominciato a fargli Hermione…un attimo! Lei aveva fatto una cosa carina per Malfoy? E quando mai?
Mille pensieri iniziarono di nuovo a vorticarle per il cervello, proprio come il giorno prima, solo che stavolta il soggetto di tutte le questioni era lei e non il deficiente che aveva accanto. Perché se in quel caso aveva potuto dare la colpa alla mancanza di neuroni nella testa del platinato stavolta non sapeva proprio a cosa attribuirla, era sicura che i suoi neuroni ci fossero e anche tanti…ma allora perché? Non le era mai successo di ritrovarsi a fare qualcosa di gentile per Malfoy, perché proprio quel pomeriggio? Proprio nella settimana che avrebbero dovuto passare a stretto contatto?
Si alzò in piedi di scatto, rischiando anche per un attimo di cadere di sotto dal tetto, lo vide anche dagli occhi di Malfoy che il pericolo per un attimo c’era stato…il grigio dei suoi occhi si era riempiti di terrore. Si passò una mano fra i capelli rabbrividendo per il vento freddo e pungente che le entrava dentro il pigiama e fissando le tegole rosse dove era ancora seduto il biondo disse improvvisamente incerta:
- Io…io vado a letto Malfoy. Ti cedo la coperta, riportala dentro quando vai a letto pure tu!
Poi si girò velocemente, dandogli le spalle e cercando di farsi vedere il meno possibile in quello stato “confusionale” iniziò ad avvicinarsi al bordo del tetto dal quale si sarebbe dovuta calare.
- Ok…Buonanotte Rose!
Il sangue le si gelò nelle vene. Malfoy l’aveva appena chiamata per nome? Malfoy l’aveva appena chiamata “Rose”? Deglutì a fatica, non tanto per il fatto di essere stata appellata dal biondo, ma per le sensazioni che quel voce, nel dire il suo nome, le aveva suscitato. Il suo nome non le era mai sembrato così bello. Scattò in avanti, rendendosi conto probabilmente di aver fatto la figura della stupida a essersi fermata così di botto solo perché l’aveva chiamata per nome, e si calò agilmente dal tetto atterrando con un tonfo sordo sul pavimento di legno della sua camera. Trattenne per un attimo il respiro, sentendo suo fratello mugolare per il rumore, e pregò che non si svegliasse altrimenti gli avrebbe dovuto raccontare tutto e non e la sentiva proprio di spiegare a Hugo il suo bell’appuntamento al chiaro di luna. Sarcastico ovviamente.
Fortunatamente il fratello si girò di un fianco, così come Lily, e riprese a russare sonoramente. Tirò un sospiro di sollievo e dopo aver chiuso la finestra si infilò nel letto, rabbrividendo inizialmente per la sensazione delle lenzuola fredde contro i piedi nudi. Si girò di un lato, dando le spalle a fratello e cugina, e cullata ancora dal ricordo della voce roca del Serpeverde che diceva il suo nome si addormentò.
 
Sapeva di essere sveglia, ma per qualche motivo a lei sconosciuto non voleva aprire gli occhi, il sole che le accarezzava dolcemente le spalle nude e la mano che stava lentamente vagando per la sua schiena scoperta le stavano procurando una sensazione di assoluta pace. Aprire gli occhi sarebbe stato come rompere quell’atmosfera perfetta. Poi una domanda si fece strada nella sua mente: perché diavolo era nuda in un letto con una mano, sicuramente maschile, che le accarezzava la schiena?
Aprì gli occhi di scatto ritrovandosi davanti a due pozzi grigi che la guardava dolcemente, mise lentamente a fuoco l’immagine. Capelli biondi, zigomi alti, fisico perfetto in bella mostra…Malfoy?! Che diavolo ci faceva a letto con Malfoy? Incerta abbassò lo sguardo verso il suo corpo, scoprendolo completamente nudo con appena un misero lenzuolo bianco che la copriva dalla vita in giù e dal quale l’intimità del biondo davanti a lei rischiava seriamente di spuntare fuori. Si allontanò di scatto arrossendo furiosamente guardando il ragazzo allarmata, imponendosi di non abbassare di nuovo lo sguardo per evitare che i suoi occhi incontrassero quello che il suo movimento improvviso aveva appena scoperto.
- Rose…cosa c’è? – chiese lui, improvvisamente spaventato.
Lei si guardò intorno, non era nella sua camera, non era in nessuna camera che lei avesse mai visto! Riportò lo sguardo sul biondo che continuava a guardarla accigliato, come se fosse spaventato per qualcosa…per quale diavolo di motivo Malfoy avrebbe dovuto fissarla in quel modo? Cercò di coprirsi il seno con il lenzuolo, scoprendo però così il ragazzo e le guance le si imporporarono ancora di più arrivando a formare un tutt’uno con i capelli.
- Ti sei…ti sei pentita di stanotte? – chiese lui balbettando, insicuro in una maniera che proprio non gli si addiceva.
Ma soprattutto: STANOTTE?! Rose per un attimo credette di svenire e dovette attaccarsi con una mano alla testiera di mogano del letto per non cadere dal letto. Cosa doveva dire? Lei non si ricordava niente? In una situazione normale si sarebbe messa a ridere o lo avrebbe insultato per poi scappare, ma mentre quegli occhi grigi la fissavano timorosi facendo assumere a quel viso perfetto un espressione che mai gli aveva visto utilizzare, non riusciva ad incavolarsi con lui. Soprattutto se pensava al motivo.
- No…ecco…io…- balbettò incoerentemente prima che le labbra di lui catturassero velocemente le sue.
In un primo momento avrebbe voluto spingerlo via, ma le sue mani erano tenute prontamente bloccate da quelle di lui, avrebbe voluto schiaffeggiarlo, ma non appena il momento di stupore passò riuscì solo a sentire le scosse di eccitazione che mano mano si faceva largo lungo la sua schiena. Si sorpresa nell’allacciare le braccia intorno al suo collo e approfondire il bacio, lasciando che il lenzuolo ricadesse scomposto sul materasso mostrando la sua nudità come quella del biondo. Non gliene importava di nulla, fino a quando la mano di lui le accarezzò sensualmente un fianco per poi scendere e…
 
Si alzò di scatto ritrovandosi seduta sul suo letto, nella sua camera con la fronte imperlata di sudore e i capelli attaccati al viso, il respiro irregolare non le faceva riempire a dovere i polmoni che in quel momento sembravano non voler accettare l’aria dentro di loro. Si mise una mano fra i capelli mentre i ricordi di quell’incubo continuavano a spingere impellenti. Lei, Rose Weasley, aveva appena sognato Malfoy che la baciava. Scorpius Hiperyon Malfoy che la baciava! Si passò una mano sulle tempie e poi sul collo cercando di far riprendere ai polmoni il giusto svolgimento. Non poteva essere, no…lei non poteva far accadere quello!
- Merlino…- sussurrò nel buio della camera – Mi sto innamorando di Malfoy!
Si spostò i capelli dal viso, passando lentamente le coperte  da parte e posando i piedi sul pavimento con lo sguardo perso nel vuoto, dopo un attimo di contemplazione del nulla spostò lo sguardo sul fratello e la cugina che continuavano a dormire tranquilli…sicuramente i loro sogni erano molto meno sconvolgenti dei suoi. Andò verso la finestra e fece per aprirla, per ritornare sul tetto a prendere un po’ d’aria fresca, quando vide sulla mensola esterna un pacchettino lungo e stretto, bianco con un fiocco rosso legato attorno e un biglietto del medesimo colore legato sopra. Spalancò in un seconde le ante, prese il pacchetto fra le mani e le richiuse per non fare entrare freddo. Se lo rigirò diverse volte fra le mani, ammirandolo un po’ prima di aprirlo, poi, dopo essersi seduta sul letto sfatto, sfilò il biglietto e lo lesse.
“ Immagino che per onorare la tregua un regalo da parte mia sia d’obbligo.
Il tuo nome mi piace tanto, Rose,
non so perché…forse perché ti rispecchia perfettamente!
Comunque, volevo solo farti gli Auguri

e ringraziarti per cose che tu nemmeno immagini e che nemmeno ti dirò mai.
Buon Natale
S.M”
Guardò sconvolta il biglietto per minuti, senza riuscire a capire il senso di tutto ciò o forse semplicemente a trovare un motivo per cui Malfoy avrebbe sentito il bisogno di farle un regalo e scriverle quel biglietto. Se lo passò fra le mani cercando una scritta in quella calligrafia elegante ma disordinata che le diceva “Ahah, Weasley! Ci sei cascata!”, ma non ne trovava, l’unica cosa di scritto in quel biglietto erano le parole che aveva appena letto e che le mandavano in confusione il cervello. Con una lentezza nauseante posò il biglietto rosso sul letto e prese fra le mani il pacchetto scartandolo altrettanto lentamente, fino a che non si ritrovò davanti ad una splendida rosa rossa ed un altro biglietto accanto ad essa.
“Spinosa come te.”
Deglutì sonoramente prendendo fra le mani la rosa e guardandola senza riuscire a fare a meno di sorridere come una stupida. Scorpius Malfoy che le faceva un regalo però era veramente una situazione strana, soprattutto non ne vedeva il motivo! Non riusciva a credere che fosse solo per la tregua, non sarebbe stata da Malfoy visto e considerato come prendeva lui alla leggera le cose, ma allora non riusciva proprio a capirne il motivo. Il suo pensiero volò a Thomas, lo aveva baciato proprio il giorno prima, non poteva riscoprirsi proprio in quel momento innamorata di quello stupido biondo! Sospirò e dopo aver riposto rosa e biglietti nel cassetto del suo comodino infilò nuovamente sotto le coperte e chiudendo la sua mente a tutti i pensieri negativi che spingevano in quel momento si addormentò.
 
- Rose, piccola…sveglia!
Una voce femminile, dolce e ovattata le giunse alle orecchie, risvegliandola da quel sonno senza sogni in cui era caduta appena qualche ora prima. Aprì gli occhi lentamente, ancora non del tutto sveglia, per ritrovarsi davanti al viso sorridente della madre che, affettuosamente, le accarezzava i capelli per svegliarla ancor più gradatamente.
- Buon Natale, tesoro! – le disse schioccandole un bacio sulla fronte – Forza vieni giù, sono già tutti in piedi!
Rose sorrise restituendole il bacio e liberandosi delle coperte per mettersi a sedere con le gambe a penzoloni dal letto, per un attimo lo sguardo le ricadde sul comodino nel quale era custodita la rosa ma lo allontanò subito riportando lo sguardo sulla madre che le aveva aperto l’armadio e stava curiosamente frugando all’interno. Sembrava che stesse cercando qualcosa in particolare! Rose sbuffò e alzandosi in piedi, arrivando accanto alla madre le disse accostando un’anta:
- Mamma non mi metterò niente di diverso dal solito solo perché abbiamo un Malfoy in casa!
- E invece sì! – sentenziò l’altra, stupendo la figlia, dopo aver spinto l’anta dell’armadio che Rose si ostinava a voler tenere chiusa e tirando fuori un vestitino che aveva messo a dire tanto due volte – Rose è Natale…sorridi! – concluse poi alzandogli gli angoli della bocca con le dita per poi uscire dalla stanza.
La rossa sospirò guardando il vestito fra le sue mani, Malfoy l’avrebbe ridicolizzata a vita se sarebbe scesa con un abito a metà coscia solo perché era il giorno di Natale! Certo, però, non poteva neanche andare contro a sua madre, perché Hermione poteva essere buona e cara ma quando si impuntava su di una cosa si poteva fare di tutto ma non la si smuoveva dalla sua posizione. Sospirò nuovamente ed uscì dal pigiama per infilare nell’attillato vestitino grigio a maniche lunghe. Sistemò i capelli alla ben e meglio e, dopo una spolverata di trucco, si mise i tacchi che la madre aveva preparato e uscì dalla camera, rimanendo però a lungo con la schiena appoggiata contro la porta. Non aveva il coraggio di scendere, per un duplice motivo. Il primo fra tutti era che si vergognava tantissimo di farsi vedere da Malfoy con vestito e tacchi, avrebbe perso tutta la sua reputazione da ragazza dura e indifferente che era riuscita a crearsi negli anni. L’altro era che non riusciva a impedire al suo cervello di volare nel cassetto del suo comodino dove c’era la rosa e i biglietti che la sera prima il biondo le aveva regalato. Non sapeva come comportarsi, lei non gli aveva fatto nulla per Natale proprio perché era impensabile nella sua mente che a Malfoy potesse passare anche solo per l’anticamera del cervello l’idea di farle un regalo!
Prese un grande respiro e imponendosi la calma scese la miriade di scale che portavano al soggiorno. Quando arrivò in fondo le voci dei parenti e degli amici, accompagnate dal rumore di pentole proveniente dalla cucina, le giunsero alle orecchie e lei non poté fare a meno di sorridere nel pensare che forse quella vacanza non sarebbe poi andata tanto male. Entrò nel soggiorno dove c’erano tutti i suoi cugini radunati attorno al divano, alcuni seduti per terra, altri sulle gambe di qualcun altro e poi c’era lui, seduto compostamente accanto ad Albus che la guardava…stupito? Arrossì nel ricordare il sogno di quella notte, certo che la sensazione delle sue labbra a contatto con le sue sembrava proprio vera, ma più di tutto le era piaciuta! Scosse la testa avvicinandosi ad Albus e passandogli le braccia intorno al collo, abbracciandolo.
- Buon Natale, Rosie! – trillò lui stringendola.
Passarono diversi minuti prima che potesse liberarsi, abbracciare e augurare Buon Natale a tutti i parenti che si ritrovava era veramente una faticaccia, quando ebbe finito però si lasciò cadere, un po’ scompostamente per il vestito che portava, sul divano finalmente libero. Si accorse di avere accanto il biondo soltanto quando sentì la sua risatina provenire dalla sua sinistra, si voltò di scatto guardandolo male e arrossendo furiosamente per tutti i pensieri che le si stavano formando nel cervello.
- Sai, Weasley…dovresti vestirti più spesso così! – disse lui studiandola da capo a piedi, facendola sentire anche un po’ a disagio, mentre il sopracciglio destro si alzava elegantemente in un’espressione divertita.
- Non sono affari che ti riguardano, Malfoy! – sbuffò l’altra incrociando le braccia al petto.
- Il mio regalo ieri sera, però, lo hai accettato – concluse il biondo assumendo la sua migliore faccia da schiaffi.
Si voltò di nuovo verso di lui, studiandolo, studiando ogni minimo particolare di quel viso perfetto che…Merlino, da quando aveva fatto quel sogno non la abbandonava più, studiando le sue mani che erano andate a spostare i capelli biondi…studiando tutto, fino a quando la voce di sua madre chiamarla dalla cucina.
- ROSE VIENI A DARMI UNA MANO!
La rossa si alzò pronta ad andare ad aiutare Hermione per non aumentare la pressione dei suoi nervi che, era sicura, quella sera sarebbe stata alle stelle per essere stata tutto il giorno a cucinare e sgobbare per una valanga di persone. Venne, però, trattenuta per un polso dal biondo e non poté non ritornarle in mente la medesima azione avvenuta nei corridoi di Hogwarts pochi giorni prima, si voltò verso di lui che sii alzò a sua volta e le sussurrò ad un orecchio, molto probabilmente consapevole che la ragazza sarebbe stata occupata per tutto il resto del giorno:
- Ho bisogno di parlarti…stasera, sul tetto!
Poi la lasciò andare e lei raggiunse la madre in cucina anche se il suo cervello era già volato alla coperta di lana che quella sera avrebbe dovuto stendere sulle tegole scomode.


 

Spazio autrice:
Scusatemiiiii per il ritardo! Sono stata straimpegnata e sono riuscito a scrivere questo misero capitolo solo fra la pausa fra una lezione e l'altra...quindi so sorry! Ad ogni modo, spero che continuate a seguire la mia storia perchè mi stanno venendo in mente un sacco di nuove idee e non vedo l'ora di metterle per scritto! :D Spero anche che questo capitolo vi sia piaciuto e, se non dovessi farcela a postare un altro capitolo prima di Natale, vi faccio anche tantissimi Auguriiiiiiiiiiii!
Un bacioneee!

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Capitolo 6
*** The London's night ***


Quando il cielo cambia colore.
 







Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.

 
 

Non capiva più niente, ormai era ufficiale! Altrimenti non si sarebbe spiegato il suo rigirare la cena di Natale nel piatto senza nemmeno accennare a portare un boccone alla bocca. Sua madre, si era anche preoccupata, solitamente Rose spazzolava via qualsiasi cosa le si mettesse nel piatto, era veramente una cosa fuori dal normale che la rossa non toccasse la cena, per giunta se era sfiziosa proprio come quella sera.
Era colpa di Malfoy, ormai ne era certa! Era colpa sua perchè la sera prima l'aveva confusa mettendosi a fare il deficiente chiamandola per nome, ed era colpa sua perchè aveva peggiorato ulteriormente la situazione chedendole di vedersi sul tetto quella sera. Che poi cosa doveva mai dirle per non poterle parlare davanti a tutto il resto della sua famiglia? 
Rose si passò una mano sul viso come a voler cancellare, o almeno rimandare, la miriade di pensieri e problemi che le si stavano formando nel cervello e che ovviamente riguardavo il biondo, che davanti a lei stava tranquillamente consumando la sua cena mentre discuteva animatamente di Quidditch con Albus.
Non ne poteva più, era certa che se sarebbe stata a guardarlo anche un solo secondo di più, così tranquillo e...perfetto, era certa che sarebbe scoppiata! Si alzò dal tavolo con lo sguardo basson borbottando un confuso "Scusatemi, ho bisogno di un po' d'aria" per poi fiondarsi, sopra i tacchi scomodi, fuori dalla porta della sala da pranzo e poi dal portone senza nemmeno preoccuparsi di prendere il cappotto.
Respirò a pieni polmoni l'aria gelida che le graffiava la gola, ma che allo stesso modo sembrava farle da tranquillante...che poi, che diavolo aveva da tranquillizzare? Sentì, però, subito il rumore di voci avvicinarsi, sbuffò, era ovvio che non sarebbe potuta stare da sola per un po' se sarebbe rimasta lì fuori. Figurarsi se tutta la marea di parenti che si ritrovava non andava cercarla allarmata per capire come mai non avesse toccato cibo. 
Non ci pensò nemmeno, era troppo confusa per pensare, e la cosa le preoccupava, e si smaterializzò con un sonoro "CLACK" che la inghiottì per poi farla riapparire in una delle stradine secondarie di Londra.
Sì guardò intorno, rabbrividendo e maledicendosi per non aver appellato il cappotto prima di andare, oltretutto era in una strada abbastanza buia e all'apparenza deserta coperta solo da un misero straccetto che la copriva appena fin sotto le cosce. Non era proprio un abbigliamento adatto per una ragazza da sola, in una strada del genere e di sera inoltrata! Non sembrava esserci anima viva in giro se non qualche cane che scodinzolava infreddolito per la strada andando alla ricerca di un rifugio dove dormire. 
Iniziò a camminare, senza una meta precisa, cercando semplicemente di ritrovare il modo di andare nelle vie principali dove sicuramente l'atmosfera sarebbe stata meno lugubre e inquietante. Una risata roca però la fece voltare di scatto e rabbrividire dallo spavento. Davanti a lei, con un'espressione che non prometteva niente di buono, c'era un ragazzo, alto, sulla ventina, piuttosto ben piazzato e i capelli scuri, che la fissava intensamente con gli occhi lucidi per l'alcol e un mezzo sorriso malizioso sul volto. 
Rose si voltò di nuovo, dandogli le spalle, e ricominciando a camminare ostentando una sicurezza che non aveva, il respiro accellerato le faceva muovere ritmicamente il petto ad una velocità non troppo normale. Non sapeva che diavolo fare, era ovvio, per non dire lampante, che quel ragazzo le aveva messo gli occhi addosso e visto e considerato che era già un miracolo se si reggeva in piedi non poteva certo sperare che non gli venisse in mente di fare qualche sciocchezza. Si maledisse per non aver portato dietro nemmeno la bacchetta, in caso di immediato pericolo avrebbe potuto lanciargli uno Schiantesimo e poi cancellargli la memoria...da quando era così sbadata? Ah, già...da quando un biondo platinato che rispondeva al nome di Scorpius Malfoy le aveva chiesto di vedersi quella sera. Era tutta colpa sua se in quel momento si trovava in quella situazione!
- Ehi, rossa, dove pensi di andare?
Merlino, perchè dovevano toccare tutte a lei? Fece finta di niente continuando a camminare e accellerando un po' il passo nonostante le gambe le tremassero come una foglia, aveva paura, una paura tremenda! Di certo non poteva smaterializzarsi davanti ad un babbano, l'avrebbero messa dentro, ma allora che diavolo poteva fare?
- Ehi, fermati! - una mano, grande e rude le afferrò un polso strattonandola con forza per farla girare verso il proprietario.
Per un istante le ritornò in mente come tutto era iniziato, quel corridoio deserto di Hogworts in cui il biondo le aveva afferrato allo stesso modo, ma con più gentilezza il polso e l'aveva girata per poi confessarle che aveva fatto a pugni per lei. Le lacrime le salirono agli occhi, quello che aveva davanti però non era Scorpius, era un ragazzo ubriaco che la sola cosa che voleva era sbattersela in vicolo buio per poi abbandonarla lì senza preoccuparsi di altro.
- Che cazzo vuoi? - disse tentando di mettere nella domanda qualcosa che potesse intimorirlo, ma le venne fuori solo un sussurro sconnesso.
Il ragazzo lasciò cadere la bottiglia vuota a terra e le prese rudemente il mento che due dita per alzarle il viso verso di lui che ghignava divertito...le lacrime si fecero più abbondanti fino a che una non sgorgò fuori dal suo occhio destro rigandole la guancia. Quel ghigno non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello di lui.
- No...non voglio che piangi, non c'è gusto! - esclamò l'altro sbattendola contro un muro per poi tapparle la bocca baciandola.
Rose cercava di spingerlo via, le mani puntate sul suo petto che spingevano con tutta la forza che avevano per allontanarlo, ma era tutto inutile, anche tentare di dare i calci non serviva a nulla visto che lui le aveva immobilizzato le gambe con le sue. La sua lingua andò a spingere impellente contro le sue labbra per avere l'accesso alla sua bocca, accesso che lei non gli avrebbe mai dato! 
- Ragazzina, apri quella di bocca! - ringhiò lui sbattendola contro il muro e baciandola di nuovo, stavolta riuscendo ad intrufolare la lingua fra le sue labbra e prendendo a baciarla con quella che sarebbe dovuta essere passione.
Le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi bagnandole sempre di più il viso e facendole colare quel poco di trucco che si era messa, non c'era che dire, era proprio un bel regalo di Natale! A farla allarmare ancora di più fu la mano del moro che dalla sua spalla scese fino alla coscia per poi risalire su infilandosi sotto la gonna del vestito. Inizio a muoversi più che poteva per impedirgli di continuare, ma l'unica cosa che otteneva era prendere sempre più colpi alla schiena contro il muro. Tutto ma non quello, non voleva, non lo avrebbe mai voluto...dentro di se, piuttosto che quello scempio, pregava di morire e quando non sentì più le labbra di quell'essere immondo sulle sue e le sue mani sul suo corpo fu sicura che fosse successo. Almeno fino a quando non aprì gli occhi e si rese conto di essere ancora nel vicolo buio, si lasciò andare con la schiena contro il muro finendo seduta alla vista del ragazzo steso per terra a qualche metro da lei.
- ROSE!
Davanti a lei le si pararono due occhi grigi che per la prima volta lasciavano trapelare tutte le emozioni che provava il proprietario in quel momento. Rabbia, preoccupazione, paura...I capelli biondi erano tutti spettinati, ma comunque bellissimi, le guance solitamente perlacee erano arrossate per lo sforzo e il petto si muoveva irregolare. Scorpius.
- Rose...stai bene? - chiese preoccupato mentre cercava di toglierle i capelli sudati dal viso.
Scorpius. Salvata. Davanti a lei. Preoccupato. Solo queste informazioni le bastarono per spingerla in avanti e affondare la faccia nel collo di lui mentre lo stringeva con tutta la forza di cui era capace scoppiando a piangere come una bambina. Si stupiì non poco quando sentì le baccia di lui avvolgersi intorno alla sua vita e stringerla protettivo mentre sospirava di sollievo vicino al suo orecchio facendola rabbrividire.
- Ti prego, non fare mai più una cosa del genere! - implorò lui stringendola più forte.
In quel momento era troppo scioccata e confusa per poter dare peso alle parole e ai gesti del ragazzo, perchè se solo si fosse resa conto di quello che stava succedendo si sarebbe accorta che quelle attenzioni da parte di Scorpius Malfoy erano tutt'altro che normali. Lì però, non gliene importava di nulla, soltanto delle sue braccia che sembrava non avessero la minima intenzione di lasciarla andare e il suo profumo inconfondibile che le entrava nelle narici. Quindi, si limitò semplicemente ad annuire, avendo perso l'utilizzo della parola.
- ALBUS! L'HO TROVATA! - urlò ad un certo punto lui.
Albus? Anche lui era lì? Anche lui era venuto a cercarla? Lo guardò confusa quando lui senza aggiungere altro le tolse delicatamente i tacchi dai piedi e mettendole un braccio sotto le ginocchia e uno dietro le spalle la alzò da terra stringendola contro il proprio corpo mentre lei si aggrappava alla maglia sgualcita di lui. Proprio in quel momento dall'angolo della strada spuntò fuori un Albus a dir poco sconvolto, con tutti i capelli fuori posto e i vestiti sporchi che non appena la vide le si precipitò contro e la abbracciò stretta senza toglierla dalle braccia dell'amico.
- Sei una deficiente! - le urlò con le lacrime agli occhi una volta staccatosi.
Rose sorrise inetenerita a quella visione, Albus, il più forte di tutti, quello che non si lasciava scalfire da nulla stava piangendo, davanti al suo migliore amico per giunta, per lei...Merlino solo sa quanto le faceva tenerezza in quel momento.
- Forza portiamola a casa! - concluse Scorpius stringendola di più a se, come se qualcuno avesse potuto rubargliela, per poi smaterializzarsi e riapparire nel giardino della Tana, seguito a ruota da Albus. 
Anche se il vento soffiava forte non sentiva freddo, questo perchè, premuroso come non lo avrebbe mai fatto, Scorpius si era tolto la giacca e gliel'aveva posata sopra per scaldarla mentre continuava a portarla senza però guardarla negli occhi con lo sguardo che era ritornato quello gelido di sempre. Rose si perse a contelpare quel viso che per molto tempo, quadi da sempre, aveva odiato e le aveva suscitato sempre sensazioni negative, ma che in quel momento aveva il potere di tranquillizzarla in una maniera che non aveva mai creduto possibile. La mascella contratta, le sopracciglia aggottate e lo sguardo fisso davanti a se ad osservare la porta della Tana che si spalancava di scatto e un allarmato Ronald Weasley che usciva dalla casa di corsa e andava davanti al biondo prendendo la figlia fra le braccia.
- Che diavolo è successo, miseriaccia? - urlò quasi in direzione dei due ragazzi e poi spostando lo sguardo sulla figlia che continuava a guardare il platinato.
Albus si passò una mano fra i capelli sconvolgendoli ancora di più di quanto non erano già mentre Hermione affiancava il marito e cercava di togliere i capelli dal viso alla figlia che sembrava aver perso l'utilizzo della parola.
- Un...un ragazzo, a Londra...ha cercato di...- il moro non riuscì a finire la frase, era troppo difficile andare avanti ed era anche evidentissimo quello che la frase voleva dire visto lo stato della rossa.
Ron sbiancò, tanto che tutti pensarono che sarebbe svenuto da un momento all'altro e Scorpius si affrettò di togliergli dalle braccia la rossa proprio per questo timore. Hermione era rimasta scioccata fissando la figlia con le lacrime che le rigavano il viso e le mani che tramavano visibilmente in un silenzio generale che rendeva l'atmosfera ancora più tesa, fino a quando Ron non si riprese ed esplose.
- CHI DIAVOLO E'? LO VOGLIO AMMAZZARE!
Albus e la moglie si affrettarono subito a cercare di calmarlo, non c'era certo il caso che anche lui facesse qualche cazzata, la serata era già andata abbastanza male senza il contributo del rosso.
- Zio, calmati...non lo sappiamo, ma a metterlo KO ci ha già pensato Scorp! - concluse fissando l'amico insieme a tutti i presenti, compresa Rose che a quelle parola si aggrappò di più al collo del Serpeverde incurante di quelle che avrebbe potuto pensare. 
In fondo cosa c'era da pensare, il suo cervello stesso se ne era andato dopo quell'avvenimento e visto che anche solo l'idea di staccarsi da Scorpius la terrorizzava non vedeva il motivo di soffrire per nulla.
Ronald si avvicinò al biondo e abbassando lo sguardo disse con un filo di voce:
- Grazie...
Il biondo non rispose nulla, si limitò a scrollare le spalle ed avviarsi, con Rose fra le braccia, verso la porta ancora aperta dalla quale si affacciavano curiosi e preoccupati tutti i cugini Weasley le cui facce mano a mano che vedevano le condizioni di Rose si trasformavano in una maschera di dolore. Ad un certo punto, mentre Malfoy continuava ad avanzare, ci fu un urlo spaventato e Dominique spuntò dalla marasma di ragazzi che si erano pietrificati davanti alla porta e corse verso la cugina ancora ancorata al petto del ragazzo.
- ROSIE! Rosie...oh Merlino!!!! - si allarmò la cugina una volta arrivatale accanto e subito seguita da Hugo non meno spaventato.
Scoprius scansò entrambi sotto i loro sguardi allibiti e irritati e varcò la soglia di casa stringendo di più a se la rossa mentre iniziava a salire le numerevoli rampe di scale che li avrebbero portati alla camera di lei. Rose si perse a guardarlo, mentre lui continuava ad avanzare senza degnarla di uno sguardo...per quale cavolo di motivo il suo cuore accelerava i battiti in quel modo al solo osservarlo. Insomma, lei era Rose Weasley, l'unica ragazza che era riuscita a mantenera la sua dignità e non sbavare nei corridoi al solo passare del biondo...non poteva cambiare! Non sarebbe stata più lei! E la cosa che più la disturbava era che quel viso perfetto le stava addirittura facendo passare la paura di poco prima.
Senza che nemmeno se accorgesse erano già arrivati davanti alla porta di camera sua che lui apri semplicemente appoggiandovisi con la schiena per poi entrare nella stanza e posarla sul letto senza nemmeno dire una sola parola, lo sguardo stranamente cupo e privo di quella nota sarcastica che lo caratterizzava.
Il biondo si voltò e fece per andarsene ma stavolta a fermarlo prendendolo per un polso e sporgendosi dal letto fu lei facendolo girare di nuovo verso di se e perdendosi in quel grigio stupito dei suoi occhi.
- Grazie...- riuscì a sussurrare dopo qualche secondo lasciandogli il polso e guardando le sue gambe stese sul letto.
Lui, non riuscì mai a spiegarsi perchè, a quelle parole sembrò adirarsi e dopo essersi passato una mano sulla fronte come per cercare di calmarsi, senza successo, sembrò esplodere.
- Ma che cazzo ti è passato per la testa, eh, Weasley?
Rose sbiancò, per quale motivo Malfoy si incavolava così tanto? Da come parlava sembrava quasi che gliene importasse qualcosa della sua sorte come se tutti quegli anni passati ad odiarsi per lui non fossero contati nulla. 
- Se stasera non volevi vedermi bastava che me lo dicessi! Non c'era bisogno di...di... 
Non terminò la frase, sembrava troppo...stanco per farlo, si limitò a buttarsi a sedere sul letto accanto a lei appoggiando la testa sulle mani, con i gomiti piegati appoggiati sui ginocchi. Come aveva fatto a capire tutto? 
A vederlo così, in un modo che mai aveva pensato di poter vedere Scorpius Malfoy, le veniva una voglia pazza di avvicinarsi e passargli una mano fra quei capelli biondissimi che improvvisamente non le sembravano più tanto platinati. A precederla però fu lui che si girò lentamente verso di lui squadrandola con gli occhi timorosi e poi chiese con un filo di voce:
- Non è riuscito a...vero?
Lei lo guardò sbalordita, perchè se ne interessava? Perchè glielo chiedeva con uno sguardo così preoccupato? Voleva solo confonderla di più...vero? Arrossì abbassando lo sguardo e fece di no con la testa mentre sentiva nelle orecchie il sospiro sollevato di lui che riuscì a stupirla ancora di più. Scorpius si alzò in piedi e dopo averle regalato un ultimo meraviglioso sorriso uscì dalla camera lasciandola da sola a pensare a cosa diavolo le stava succedendo.
 
 
 
Spazio autrice: 
Scusatemi per il tremendo ritardooooo!!! Veramente! Non ho avuto nemmeno un attimo e questo è il meglio che mi è venuto fuori! Scusate ancora, spero vi piaccia lo stesso!!!!!
Un bacione!

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Capitolo 7
*** The Kiss of the Beginning ***


Quando il cielo cambia colore.
 
 
 
 
 
 
 
 
Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.
 
 
 
Erano passati tre giorni dalla sera di Natale, il ricordo di quel Babbano che cercava di approfittarsi di lei era ancora ben vivido nella sua mente, come se il suo cervello avesse scannerizzato secondo per secondo quella serata orribile e lei non riuscisse a trovare il tasto “reset”. Altra cosa che non riusciva a togliersi dalla mente, e di questa non riusciva a spiegarsene il perché, era il viso preoccupato di Malfoy che le si era andato parando davanti. Perché si era preoccupato a quella maniera? Non riusciva a trovare nessun nesso fra il Malfoy che l’aveva salvata e aveva fatto a pugni con Thomas per lei con quello che la odiava e non riusciva a stare senza deriderla per più di cinque minuti. Le era addirittura venuto in mente che potesse soffrire di personalità multipla, ma non avrebbe avuto senso capirlo solo ora…
La cosa che più la rendeva nervosa era che da quella sera, lui non le aveva più rivolto la parola. Senza un motivo, semplicemente si limitava a continuare la sua vacanza facendo finta che lei non esistesse e questo la irritava non poco. Non poteva passare dal salvarle la vita a snobbarla tranquillamente, era assolutamente senza senso…ma d'altronde cosa avrebbe dovuto aspettarsi da uno che aveva l’intelligenza di un vermicolo?
- Cazzo! – imprecò, rendendosi conto che da tre giorni a quella parte il suo pensiero fisso non era, come si sarebbe intuito facilmente, il tentativo di stupro quanto l’atteggiamento di Malfoy.
A distoglierla, fortunatamente, dai suoi pensieri fu un insistente bussare alla porta che cessò solo quando lei, con la faccia nascosta nel morbido cuscino del suo letto, urlò un soffocato “avanti”. Dei passi, senza essere accompagnati dalla voce del possessore, si fecero largo per la sala e Rose non dovette nemmeno voltarsi per capire di chi si trattasse, specialmente quando il soggetto in questione si sedette accanto a lei posandole una mano sul fianco.
- No, Albus! A cena non vengo: non ho fame! – rispose piccata alla domanda che di li a qualche secondo gli avrebbe sicuramente rivolto il moro.
Il ragazzo rafforzò la presa sul suo fianco facendola girare a pancia in su per poter così incontrare gli occhi celesti della rossa e rispondendo al suo sguardo indispettito con uno altrettanto severo.
- Smettila di fare l’idiota! Siamo tutti preoccupati per te! – “Non tutti” pensò dentro di se la ragazza – Dominique sta rasentando l’isteria, Hermione passa tutto il suo tempo a cercare di tranquillizzare tuo padre e tuo fratello si sta auto colpevolizzando per non averti seguita l’altra sera! – dissi alzando la voce mano a mano che il discorso andava avanti, per poi, senza preavviso abbassare lo sguardo e stringerle una mano mentre il ciuffo scuro di capelli nascondeva quello che stava succedendo su quel viso d’angelo – E anche io mi sento colpevole…- continuò a voce bassa, in un sussurro roco -…se fossi arrivato un pochino prima magari tu non avresti passato nemmeno quello che…
Non terminò la frase perché Rose, alzatasi di slancio, gli aveva circondato il collo con le braccia e lo aveva strinto a se in un abbraccio che diceva tutto e Albus, decisamente provato dalla situazione, si lasciò andare sulla spalla della cugina lasciando che un solo singhiozzo gli incrinasse la voce.
- Non dire stronzate, Al! – lo rimproverò Rose con il tono più dolce che aveva trovato e stringendolo di più a se – Se qualcuno ha la colpa di quello che è successo quella sono io! – lo sentì annuire vicino al suo collo, quindi riprendendo il sorriso e dandogli una leggera pacca sulla testa lo allontanò da se con una spinta.
- E ora raccontami gli svolgimenti con Dom!
Albus mugolò, non sembrava particolarmente contento di parlare della ragazza e Rose, per qualche assurdo motivo, lo capiva...come se in qualche modo stesse vivendo la sua stessa situazione. Che assurdità! Il cugino per tutta risposta alla sua comprensione si alzò dal letto tenendola per un polso e tirando verso di se così da farla alzare.
- Forza vieni a cena!
Rose per una volta decise di accontentarlo, anche perché altrimenti sarebbe stato lì tutta la notte per farle capire quanto gravi fossero le condizioni della famiglia senza di lei e quindi per convincerla a scendere a mangiare qualcosa. Senza lasciare la mano del moro varcarono la porta della camera finendo nel corridoi, dove ad attenderla c'era una Dominique decisamente agitata che si torturava le mani con lo sguardo basso ed i capelli in disordine.
La rossa spostò lo sguardo verso il cugino e non riuscì a trattenere un sorriso intenerito quando vide lo sguardo con cui continuava a fissare l'altra, nonostante le sue pessime condizioni Albus sembrava che stesse vedendo la creatura più bella del mondo. Per un momento, uno solo, provò un moto di gelosia. Non per il fatto che il cugino amasse la sua migliore amica, ma proprio per il sentimento che provava...quello sguardo innamorato con cui continuava a fissarla avrebbe tanto voluto che almeno una volta Scorpius glielo avesse rivolto. Un attimo! Ma che diavolo stava pensando? Lei non voleva che Malfoy si innamorasse di lei, non voleva assolutamente!
Si passò una mano fra i capelli, arruffandoli ancora di più e poi la tese verso la cugina che l’afferrò al volo e senza aggiungere niente, semplicemente sorridendosi come solo loro due sapevano fare, scesero le scale a passo svelto seguite dal moro che le guardava divertito.
Quando arrivarono giù però lo stomaco di Rose fece un paio di caprioli quando vide che ad aspettarla, o forse più probabilmente ad aspettare Albus, c’era Malfoy appoggiato con la schiena al muro che li fissava con uno sguardo neutro.
Tentò di passargli davanti, sempre tenendo la mano a Dominique, facendo finta di nulla, ma inevitabilmente il suo sguardo andò a ricadere sul biondo che con suo grande stupore la stava guardando in modo strano. Girò la testa di scatto, come se avesse avuto paura di essere stata scoperta a guardarlo, e poi entrò nella sala da pranzo sedendosi a tavola accanto a suo padre che subito le passò un braccio sulle spalle stringendola affettuosamente e schioccandole un bacio sulla fronte, al quale Rose rispose con un sorriso tirato.
- Tutto a posto, piccola? - le chiese mentre anche gli altri prendevano posto a tavola e Hermione iniziava a portare la cena insieme a Molly.
- Sì, tutto ok!
La cena, stranamente passò tranquilla. La cosa che più la innervosiva era il proprio continuo fissare gli occhi di Scorpius che mai una volta l'avevano fissata di nuovo, sembrava veramente che per lui lei non esistesse. Parlava con Albus e Hugo di un argomento che non era riuscita a captare. Non riusciva a spiegarsi come potevano quegli occhi che appena qualche sera prima l'avevano guardata con tatto sgomento e quasi paura adesso sembrare così gelidi. Era una cosa improbabile, se non impossibile.
Fortunatamente adesso non doveva più preoccuparsene, perchè al freddo sul suo angolo preferito di tetto con solo la schiena riscaldata dal comignolo che sputava fumo, non c'era nessun biondo.
Chiuse gli occhi, lasciandosi andaro contra la superficie calda dietro di lei e rannicchiando di più le gambe nella coperta di lana. Involontariamente le tornò in mente la sera di quattro giorni prima, proprio in quell'occasione Scorpius l'aveva chiamata per nome e non riusciva ancora a spiegarsi il perchè quella marea di brividi le erano corsi lungo la schiena nel sentirlo pronunciare dalle sue labbra.
- Maledizione! - diede un calcio al tetto sotto di lei.
Non poteva crederci! Da quando era iniziata quella vacanza il suo pensiero fisso era Malfoy, non era una cosa accettabile! Non era assolutamente una cosa accettabile!
A distoglierla dai suoi pensieri fu proprio la persona che glieli aveva procurati. Si voltò di scatto ritrovandoselo più vicino di quanto pensasse visto che si era già chinato per sedersi vicino a lei. Sobbalzò all'indietro e a impedirle di cadere fu solo la mano pronta di Scorpius che si era strinta intorno al suo braccio e l'aveva sorretta.
- Grazie...- mugugnò allontanandosi e stringendosi le gambe al petto ed appoggiandoci sopra la testa.
Sentì il biondo accomodarsi vicino a lei appoggiando la schiena al comignolo facendo toccare le loro spalle, un contatto che per un secondo Rose trovò piacevole. Merlino...ma che le passava per la testa?
Sospirò porgendogli una parte di coperta che lui afferrò al volo e vi si avvolse le gambe accomodandosi meglio sulle tegole scomode, restando in silenzio...un silenzio che la metteva estremamente in imbarazzo. Non c'era mai stato silenzio fra di loro, mai! O per insultarsi o per chissà cosa si erano sempre parlati e quel silenzio era veramente una cosa nuova!
- Senti...- alzò lo sguardo verso il viso di Scorpius che era stranamente contratto in una maschera di preoccupazione -...mi rendo conto che...dopo l'altra sera...ho mandato un po' a puttane il nostro accordo...
Rose alzò gli occhi al cielo e poi borbottò qualcosa che assomigliava tanto ad un "Tranquillo, ormai ci sono abituata" che le procurò un'occhiataccia da parte del ragazzo.
- Quello che volevo dire è che...- il silenzio calò di nuovo e Rose dovette spostare nuovamente lo sguardo su Malfoy per capire il motivo di quel blocco improvviso, sembrava estrememanete teso...probabilmente non lo aveva mai visto così. Abbassò lo sguardo e poi rivolgendo quei meravigliosi occhi grigi verso di lei, concluse con un - ...mi dispiace!
La rossa non poteva crederci, forse fu anche per quello che gli occhi le si sgranarono fino all'inverosimile. Non era umanamente possibile che Scorpius Malfoy le dicesse che gli dispiaceva, senza nemmeno un motivo valido per giunta!
- E...Ehm...per cosa? - balbettò.
Scorpius si passò una mano fra i capelli biondissimi che anche lei in quel momento aveva una voglia matta di accarezzare, e poi con uno sguardo che si era fatto improvvisamente determinato sussurrò:
- Anche per questo...
Quello che ne seguì fu tutto talmente veloce che Rose si rese conto di quello che stava succedendo solo quando sentì le labbra del ragazzo sulle sue e le sue mani, che aveva sempre immaginato fredde come il ghiaccio, ma che in realtà in quel momento bollivano, sul suo viso.
No...non era possibile! Scorpius la stava baciando? Ma allora perchè non riusciva ad essere arrabbiata, irritata...schifata? Riusciva solo a sentire quanto fosse piacevole la sensazione di completezza che le davano le labbra del ragazzo.
Non muoveva un muscolo però, non riusciva a nè ad approfondire il bacio come avrebbe voluto una sua parte, ne scacciarlo e buttarlo sotto dal tetto come avrebbe voluto l'altra. Semplicemente muoveva le labbra a ritmo con le sue, arrossendo come una matta quando lui si staccò guardandola negli occhi...quasi stupito di non essere stato ammazzato!
Improvvisamente il lume della ragione le ritornò di colpo e il suo primo pensiero fu Thomas. Lo aveva tradito! Aveva baciato Scorpius tradendo Thomas, ma soprattutto...aveva baciato Malfoy! Lo stesso che fino ad una settimana prima la derideva come se fosse stata un fenomeno da circo, lo stesso che quando giocavano a Quidditch tentava sempre di disarcionarla dalla scopa e quindi ammazzarla...lo stesso che usava le ragazze come bambole da usare a suo piacimento!
Si alzò di scatto, stavolta riuscendo a mantenere l'equilibrio, e precipitandosi verso il bordo del tetto, non voltandosi nemmeno quando sentì il suo nome pronunciato dal ragazzo. Si calò in camera sua con le lacrime che le rigavano il viso, perchè ormai ne era certa...si era innamorata di Malfoy!
 
 
Spazio autrice:
SCUSATEMIIIIIIIIIIIIII! So di aver postato con un ritardo enorme ma sono veramente nei casini fino al collo con la scuola, tesine e quant'altro!!!!
So anche che il capitolo non è dei migliori, ma vi prego di accontentarmi per questa volta e di continuare a seguirmi!!! Vi adoro tutti solo perchè seguite la mia fanfiction!!!!! Se volete venite a dare un occhiata anche a quest'altra che ho cominciato a scrivere ora: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=945371&i=1 
U
n bacione e scusatemi ancora!!!

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