Non Ti Voglio Perdere.

di Son Manu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Salve a tutti, cari lettori! Anche qui come la fic precedente, ha diversi anni, credo del 2007. Non so che razza di testa avessi a quell'epoca ^^
Spero vi piaccia, buona lettura!


Erano passate due settimane dalla sconfitta di Majin Bu e finalmente la pace ritornò sulla terra.
Ovviamente Goku non perdeva l’occasione di allenarsi ugualmente, infatti, ogni mattina si alzava di buon ora per le sue flessioni quotidiane facendo attenzione a non svegliare i figli e soprattutto Chichi! Perché, se l’avesse scoperto, di sicuro come minimo gli avrebbe fatto saltare tutti i pasti!
Una mattina il giovane si alzò alla sua solita ora e si diresse verso la porta della camera matrimoniale per recarsi in cucina, ma prima di riuscire ad aprire la porta, andò a sbattere contro uno spigolo del letto e cadde a terra provocando un tonfo assordante che fece svegliare la moglie:
“ Ma che succede? ”, chiese questa svegliatasi di soprassalto guardandosi intorno.
“ Ah…Ehm…Ciao tesoro… ”
“ Cosa ci fai per terra? ”
“ Beh ecco…io… ”
“ Mio Dio, Goku! Non starai riprovando di nuovo ad allenarti di nascosto! ”
“ Beh…veramente si….Ehm scusa tesoro, ma devo tenermi sempre in allenamento, capisci? Non posso starmene qui a non fare niente… ”
“ Niente scuse! Mi avevi promesso che non ti saresti più allenato per un po’! ”
“ Lo so amore, ma cerca di capirmi. La vita tranquilla non fa per me, lo sai. ”
“ Va bene, l’hai voluto tu! Niente pasti per oggi, così impari! ”
A quelle ultime parole, Goku scattò velocissimo verso di lei, le prese le mani fra le sue e cominciò a supplicarla disperatamente:
“ Ti prego, Chichi, non farlo! Scusami, non lo farò più, ma ti prego, non farmi questo! ”
“ Non mi incanti con le tue scuse, caro mio. Mi dispiace ma non cambio idea! ”, disse staccandosi dalla presa. Ma il giovane, deciso a non mollare, l’abbracciò forte continuando a supplicarla. A quel gesto, Chichi gli dette una lieve spintarella all’indietro:
“ E va bene, per questa volta ti perdono, ma la prossima volta non sarò così indulgente, intesi? ”
“ Grazie Chichi! Sei la moglie più buona del mondo! ” gioì il marito stampandole un bacio sulla guancia.
“ Si, si, adesso però torna a letto! ”
“ Ma io non ho sonno. Mi prepari uno spuntino? ”
“ Cosa? Ma sono le 6 e 30! E in più ho sonno quindi adesso vorrei dormire se non ti dispiace.”
" Uffa! Ma io ho fame! Dai Chichi, per favore…”
“ Ho detto no! E’ presto e voglio dormire. Te la preparo più tardi… ”. detto questo, si distese sul letto; il sayan, rassegnatosi, si distese anche lui.
“ Guarda che se ti sorprendo ancora sono guai… ”
“ Si, lo so, non preoccuparti… ”, la rassicurò abbracciandola da dietro.
“ Dai Goku. Voglio dormire, lasciami… ” gli disse seccata.
“ Non posso nemmeno abbracciarti? ”
“ No, mi da fastidio. ”
“ Ok, come vuoi ” concluse questo lasciando l’abbraccio e voltandosi da un lato.
Ma Goku non riusciva a dormire: pensava al modo in cui Chichi l’aveva respinto al suo abbraccio e al tono seccato con cui gli aveva risposto.
< Boh, avrà le sue cose.> pensò cercano di dormire.
Un paio di ore dopo, Gohan e Goten si precipitarono affamatissimi in cucina in attesa che la loro mamma arrivasse per preparare loro la colazione; pochi minuti dopo, infatti, arrivò con Goku al seguito.
“ Ciao, papà! ” esclamò Goten saltandogli in braccio dalla gioia.
“ Ehilà, figliolo! Dormito bene? ” chiese dolcemente il padre sedendosi sulla sedia col piccolo in braccio; il bambino annuì tutto contento e rimase sulle sue ginocchia finché la colazione non fu pronta.
“ Allora, che programmi avete oggi, ragazzi? ” chiese Chichi mentre passava un piatto di frittelle a Gohan.
“ Beh…io andrò a studiare a casa di Videl… ” rispose questo un po’ imbarazzato.
“ Si, si, proprio S-T-U-D-I-A-R-E. Hi hi hi ” ridacchiò Goten cercando di nascondere la risata.
“ Tu non impicciarti, piccola peste! ”
“ Su, ragazzi non cominciate a litigare. Goten, per favore, lascialo stare ” , intervenne il padre.
“ Tu invece cosa fai, Goten? ”, chiese la madre facendo finta di non aver capito le parole del secondogenito.
“ Uhm.. Posso andare da Trunks? ”
“ Se per Bulma non è un problema, va bene, puoi andarci. ”
“ Evviva! Allora lo chiamo tra un po’. ”
“ Tu invece cosa fai? ” , chiese rivolgendosi al marito.
“ Beh...Avrei qualcosa in mente ma… ”
“ Bene, allora mi aiuterai un po’ in casa, ok? ”
“ Mmm. Va bene ” rispose il marito non avendo il coraggio di obbiettare per paura di rimanere seriamente a digiuno.
Finito di mangiare, il piccolo Goten telefonò a casa Brief avvisando l’amichetto che sarebbe andato a casa sua.
Intanto Goku e Gohan andarono qualche minuto al piano di sopra.
“ Papà, come mai non ti stai allenando oggi? ”
“ Tua madre…..”
“ Oh, capisco ”
“ Beato te che oggi ti diverti. Vai da Videl per allenarti, vero? ”
“ Eh? A-Ah….Ehm…certo…” . Gohan arrossì violentemente; probabilmente il padre non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto con Videl quel giorno, così cambiò discorso:
“ Ehm…perché non provi a parlarle? ”
“ Stai scherzando? Lo sai com’è la mamma! ”
“ Ok, come vuoi. Ti saluto perché…ehm…sono in ritardo per le…lezioni con Videl! Ciao!!! ”
“ Ah, ciao…. ”
Goku rifletté un minuto e, con un gran sospiro, prese coraggio e andò nella camera matrimoniale, dove Chichi stava sistemando il letto, e, una volta entrato, si avvicinò all’interessata pronto per parlarle.
“ Non si usa bussare, testone? ”
“ Giusto! Scusami, tesoro, è che… ”
“ Lasciamo stare. Piuttosto: devi dirmi qualcosa? ”
“ Beh…si ma promettimi che non ti arrabbierai! ”
“ Dipende da cosa devi dirmi. Avanti, parla! ”
Goku fece per dire qualcosa ma fu interrotto dall’arrivo di Goten che strattonò il vestito della madre per attirare la sua attenzione:
“ Ho messo nello zaino il pigiama, il cambio, l’intimo e il cuscino. Ora posso andare da Trunks? ”
“ Hai messo anche lo spazzolino e il dentifricio? ”
“ Si, ho messo anche quelli! ”
“ Bravo il mio bambino…ok, puoi andare adesso… ”
“ Grazie mamy! Ciao! ”. Li salutò e volò via dalla finestra.
“ Dicevi? ”, chiese rivolgendosi nuovamente al marito.
“ Chichi…ehm…per caso se arrabbiata con me? ”
“ E tu sei venuto qui solo per chiedermi questo? ”
“ Ehm…veramente no, ma intanto rispondi a questa domanda… ”
“ E tu perché vuoi saperlo? ”
“ Perché è da un po’ di giorni che sei così e sembra che tu ce l’abbia sempre con me. Allora, è così? ”
“ Si, è così! ”
“ E posso sapere per quale motivo? ”
“ Sono affari miei! ”
“ Come sarebbe sono affari tuoi? Scusa ma se sei arrabbiata con me, avrò il diritto di sapere il perché, no? ”
“ …….Dovresti saperlo….. ”
Il ragazzo si grattò la testa e ci pensò un attimo, poi, con aria interrogativa, rispose:
“ Ehm….se devo essere sincero non lo so… ”
“ Sei uno Stupido!! ”, abbaiò lei tirandogli un cuscino che, prontamente, scansò.
“ M-Ma perché? Che ho fatto? ”
“ Pensi che non mi sia mai accorta che te la svignavi di nascosto tutte le mattine per allenarti? Pensi che sia così scema? ”
“ Ah, era per questo allora! Beh, in effetti hai ragione…ti chiedo scusa. ”
“ Oh, certo “scusa”. E’ sempre stata l’unica parola sensata che tu sia riuscito a dirmi in 17 anni di matrimonio. ”
“ Ehi, ma che hai? ”. Il sayan era veramente preoccupato: perché Chichi si comportava in quel modo? Cosa voleva dirgli con quelle parole?
Le mise le mani intorno ai fianchi e la guardò preoccupato.
“ Pensi solo agli allenamenti e a nient’altro, non ti rendi nemmeno conto di quanto tu mi abbia fatto soffrire in tutti questi anni! Sparisci e poi ritorni come se nulla fosse e anche adesso che è tornata la pace ti alleni in continuazione, non mi dedichi mai un minimo di attenzione, per te non conto niente! ”
“ Chichi, ascolta…io… ”
“ No! Non voglio più sentire le tue scuse, lasciami adesso. ”. La donna fece per liberarsi ma Goku l’afferrò per un polso.
“ No, Chichi, ascolta…mi dispiace, hai ragione tu, lo so, ma io non… ”
“ Perché non lo capisci da solo, Goku? Possibile che tu sia capace di rifilarmi sempre e solo scuse? Goku, ormai io… ”
“ Tu Cosa? C-Cosa vorresti dire? ”
Il sayan cominciò a tremare a causa delle parole che la moglie gli stava rivelando: un brivido gli corse per tutta la schiena e, incapace di reagire, la ascoltò; lei, invece, con le lacrime agli occhi, sospirò e gli disse:
“ Goku…io…io non sono più felice insieme a te, lo vuoi capire? ”
Nell’udire quelle parole, il sayan provò la sensazione di come se qualcuno lo stesse pugnalando al cuore.
“ V-Vorresti dire che…v-vuoi lasciarmi? ”
Lei abbassò lo sguardo e annuì col capo. Il ragazzo, in preda al panico, le prese la testa tra le mani cercando di incrociare il suo sguardo:
“ D-Dimmi che non lo pensi sul serio! Ehi, guardami, ti prego! Dimmi che non lo farai! ”
“ M-Mi dispiace, Goku… ” , detto questo si staccò dalla sua presa e corse giù per le scale; il giovane la seguì fino in giardino e l’afferrò nuovamente cingendola per un braccio.
“ Non puoi farmi questo, Chichi! ”
“ Io non ti amo più, Goku, lo vuoi capire? Ti prego, non rendere tutto più difficile… ” , lo spinse con tutta la sua forza facendogli lasciare la presa, ma quest’ultimo la guardava ancora disperato: non avrebbe sopportato l’idea di lasciare Chichi. Tentò ugualmente di restare calmo:
“ E non pensi a Gohan e a Goten? ”
“ Capiranno… ”
“ Gohan forse, ma Goten è ancora piccolo… ”
“ Ormai ho preso la mia decisione, mi dispiace. ”
Goku abbassò il capo stringendo i pugni e, con voce malinconica, le rivolse un’ultima domanda:
“ E io dove andrò? ”
“ No, me ne vado via io: andrò a stare da mio padre con i ragazzi finché non troviamo una sistemazione. ”
Il sayan rialzò subito lo sguardo.
“ Adesso vuoi portarmi via i miei figli? ”
“ Sono la loro madre ed ho il diritto di prendermeli…. ”
“ No! Sono anche i miei figli! Non puoi portarmeli via! ”
“ Ho il diritto di tenerli finché sono minorenni, Goku! ”
“ Non posso sopportare l’idea di non rivedere più nemmeno loro! Impazzirei! ”
“ Ma potrai venire a trovarli quando vorrai… ”
“ Davvero? ”
“ Si… ”
Goku non aveva più il coraggio di dire una parola: la tristezza che provava in quel momento era indescrivibile. Forse anche peggio del dolore che provava quando un avversario lo colpiva. Avrebbe voluto tornare indietro ma ormai era troppo tardi e prima che potesse fare o dire qualcosa, la moglie gli rivolse un ultimo sguardo e concluse il discorso:
“ Vado a prendere Goten, gli spiegherò la situazione . Ce ne andremo domani mattina. Tu spiegalo a Gohan, ok? ”
“ Si, d’accordo… ”
La donna lo sorpassò e fece per entrare in casa.
“ Chichi! ” , Goku la chiamò attirando per l’ultima volta la sua attenzione: questa si voltò a guardarlo. Lui la guardò semplicemente con fare abbattutto.
La giovane si limitò a ricambiare quello sguardo per un momento, poi entrò in casa e lo lasciò col suo dolore. Pochi minuti dopo, Chichi uscì di nuovo in giardino per dirigersi verso la macchina; chiuso lo sportello, mise in moto e si avviò verso casa di Bulma non degnando mai di uno sguardo il marito che la vide allontanarsi.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Bulma sentì suonare il campanello di casa, così andò ad aprire e fu sorpresa di trovare Chichi:
“ Oh, ciao Chichi! Come mai qui? Pensavo che Goten si sarebbe fermato a dormire da noi stanotte, è successo qualcosa? ”
“ C-Ciao, Bulma…scusa, ma adesso non posso spiegarti, ti racconterò tutto più avanti. C’è Goten? ”
“ Si, è in camera con Trunks, vuoi che lo vada a chiamare? ”
“ Si, grazie… ”
Bulma si avviò verso la stanza di Trunks e chiamò Goten avvisandolo dell’arrivo della madre. Il piccolo prese lo zainetto e andò da lei:
“ Ma perché sei venuta a prendermi? ”, le chiese confuso.
“ Andiamo, Goten, ti spiegherò tutto quando saremo a casa. ”
“ Ma… ”
“ Niente ma! Andiamo… ”
“ Ok, ok! ”. Il bambino salutò Bulma e Trunks e salì in macchina imbronciato.
Durante il viaggio di ritorno, la donna, accorgendosi dell’espressione del figlio, disse:
“ Su, Goten, non fare così…ti spiegherò tutto con calma. ”
“ No, invece me lo spieghi adesso! Mi avevi promesso che potevo dormire da Trunks! ”
“ Lo so, ma vedi: io e tuo padre dobbiamo parlarti di una cosa importante… ”
“ E allora dimmela! ”
La giovane tirò un profondo sospiro, poi, rivolse un piccolo sguardo al figlioletto e cominciò a spiegargli:
“ Stamattina io e papà abbiamo parlato e abbiamo deciso di…beh insomma…abbiamo deciso di…ehm…stare lontani per un po’. ”
Il bambino sbarrò gli occhi e, grattandosi la testa con una mano, gesto che le ricordò molto Goku, chiese:
“ Ehm…non ho capito molto bene, in che senso volete stare lontani per un po’? ” Il piccolo era molto confuso e infatti non era da biasimare perché era difficile spiegare una cosa così delicata ad un bambino di soli 7 anni, ma comunque sia, la madre tentò di essere più chiara:
“ Allora, come potrei spiegarti? Mmm…vedi, ci sono dei momenti in cui due genitori decidono…ehm…di prendersi una pausa e separarsi per un po’, capisci? ”
“ Tu e papà volete divorziare? ” Chiese il bimbo allarmato.
“ No, no, stai tranquillo, è solo una separazione temporanea. ”
“ Non è vero! Voi grandi dite tutti così! E’ successa la stessa cosa anche al mio compagno di classe e i suoi alla fine anno divorziato! ”
“ No, Goten, non è come dici tu, a noi non succederà mai. ”
“ Bugiarda! ”
“ Goten per favore smettila! ”
Il piccolo le lanciò un’occhiata torva, poi si girò verso il finestrino e osservò il paesaggio a braccia conserte. Dopo qualche minuto di silenzio, Chichi ricominciò a parlare:
“ Stasera faremo le valige e ce ne andremo domani mattina…staremo dal nonno per un po’ e Gohan verrà con noi.”
“ Cosa? No, non voglio! Voglio stare con il mio papà! ”
“ Goten, non ricominciare, ti prego… ”
Il bambino si trattenne dall’urlarle in faccia e se ne stette per tutto il tragitto senza dire una parola; arrivati a casa, prima di aprire la porta d’ingresso, quest’ultimo si voltò verso la madre e, con le lacrime agli occhi le urlò:
“ E’ TUTTA COLPA TUA! ” , poi entrò in casa e si chiuse in camera sbattendo violentemente la porta.
Goku, che aveva osservato la scena, si alzò dalla sedia della cucina e, senza dire una parola, salì le scale e andò nella camera matrimoniale.

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Capitolo 3
*** 3 ***


“ Ciao a tutti! Sono tornato! ”, disse Gohan rincasando verso tardo pomeriggio.
“ Ciao, Gohan… ” , lo salutò la madre asciugandosi il viso bagnato dalle lacrime.
Vedendola in quello stato, il ragazzo si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla.
“ E’ successo qualcosa? Dov’è papà? ”
“ E’-E’ in camera… ”
Gohan aveva già capito tutto così non disse più nulla; stettero in 
silenzio per ancora qualche minuto, dopodiché se ne andò dal padre chiedendogli spiegazioni:
“ Cos’è successo, papa? ”
“ Ciao, Gohan… ”
“ Cos’è successo? Dimmelo papà! ”
Il sayan si alzò dal letto e si avvicinò al figlio; con un profondo 
sospiro, lo guardò dritto negli occhi e gli spiegò cosa accadde quella 
mattina.
“ No…n-non è possibile.. ”
“ Invece è così, figliolo, e purtroppo non posso fare niente. ”
“ Goten lo sa? ”
“ Si e pare che non l’abbia presa bene. ”
“ Già, lo immaginavo… ”
“ Da domani starete dal nonno. Io vi verrò a trovare ogni tanto. ”
“Perché la mamma ha preso questa decisione, papà? ”
“ P-Perché io…” , si bloccò non avendo il coraggio di andare avanti.
“ Allora, mi rispondi?!? ”
“ Perché sono solo uno stupido scimmione! Ho sempre pensato solo a me stesso e non 
mi sono mai preoccupato minimamente di starle accanto e di farla felice!
Ha ragione a lasciarmi, solo così mi sono finalmente reso conto degli 
sbagli che ho commesso in tutti questi anni! M-Mi dispiace per voi che 
ne soffrirete moltissimo, soprattutto Goten… vi chiedo scusa, è tutta 
colpa mia! ”
“ No, papà…non dire così…tu non… ”
“ No, Gohan, è così e basta… ”
Si guardarono silenziosamente negli occhi , poi Gohan si diresse verso 
la porta e prima di uscire, si rivolse nuovamente al padre:
“ Vado a prepararmi la valigia allora… ”, concluse prima di uscire dalla stanza.

Goku rimase da solo e non sapendo che fare, prese il suo cuscino e una 
coperta che avrebbe utilizzato per dormire sul divano. Non appena fu 
l’ora di cena, scese al piano di sotto e si diresse in cucina dove vi 
trovò la moglie che aveva già messo la cena in tavola. Ovviamente non si
 dissero nulla, si limitarono a sedersi l’uno di fronte all’altro e 
mangiarono in silenzio.
Gohan arrivò poco dopo seguito dal fratellino ancora triste e arrabbiato e anche loro consumarono il pasto senza dire una parola.
Finita la cena, il piccolo Goten si alzò da tavola e corse fino in camera sua sbattendo la porta:
“ Vado a parlarci. ”, disse il primogenito.
“ No, lasciamo che si calmi un pochino, prima o poi capirà… ”, lo fermò il padre.
“ Va bene, come vuoi. Allora io vado a dormire, ci vediamo domani, buona notte.”
“ Buona notte, figliolo. ” 
Goku rimase ad osservare il figlio mentre saliva le scale, dopodiché la 
sua attenzione si soffermò sulla moglie che se ne stava in salotto a 
parlare al telefono con il padre:

“ Stai calmo, papà! Ti spiegherò tutto quando arriviamo…… Si…… Va bene…A 
domai, ciao. ”. Dopo aver riattaccato, tornò in cucina e sparecchiò la 
tavola in velocità super sonica, per poi rivolgersi al marito:
“ Io vado a dormire. Buona notte..” Ma lui non le rispose; le rivolse
 solo un piccolo sguardo, dopodiché si diresse verso il divano e vi si 
distese sopra coprendosi con la coperta che aveva preso prima in camera 
da letto e tentò, invano, di prendere sonno.

Qualche ora dopo, sentì qualcuno scendere le scale: si alzò e vide il piccolo Goten avanzare verso di lui.

“ Ciao, Goten, come mai sei ancora sveglio? ”
Il piccolo si sedette sul divano accanto a lui.
“ Non riesco a dormire… ”
“ Oh beh…allora siamo in due! ”, esultò il padre facendogli un sorriso;
ma ritornò presto serio quando si accorse dell’espressione abbattuta 
del figlioletto.
“ Cosa c’è che non va? ”, gli chiese dolcemente accarezzandogli la testa.
“ Papà…tu e la mamma volete divorziare, vero? ”. Il bambino cominciò a 
piangere disperatamente non riuscendo più a controllarsi; il padre lo 
prese fra le sue braccia e cominciò a cullarlo:
“ Su, Goten, non piangere…vedrai che tornerà tutto come prima, te lo prometto: ”
Continuò a tenerlo stretto a se finché non si calmò, dopodiché il piccolo alzò lo sguardo verso il padre:
“ Posso dormire con te? ”
“ Ma certo che puoi, figliolo! Dai, andiamo sotto le coperte! ”

Qualche minuto dopo, Goten si addormentò; Goku, che lo teneva ancora 
abbracciato, gli sussurrò dolcemente: 
“ Ti voglio bene, figliolo e ne vorrò sempre a tutti voi… ”. 
Detto questo, gli diede un piccolo bacio 
sulla fronte, poi si assopì anche lui in un sonno profondo.

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E si conclude anche questo capitolo! Ringrazio tutti i miei carissimi lettori che mi seguono e spero di non deludervi mai! ^^
Siete gentilissimi, vi adoro! Spero continuerete a seguirmi!
A presto!
Son Manu!

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Capitolo 4
*** 4 ***


“ Allora, avete preso tutto? ”, chiese Chichi rivolta ai figli.
“ Si, penso di si. Tu, Goten? ”
Il bambino annuì a testa bassa ancora rattristato; non avrebbe voluto lasciare il suo papà.
“ Bene, possiamo andare. Manderò papà a prendere le altre cose non appena ci saremo sistemati, ok Goku? ”
“ Va bene ”. Il sayan era appoggiato al ciglio della porta di casa ad osservare la sua famiglia mentre caricavano i bagagli nel cofano della macchina: in cuor suo soffriva moltissimo; non avrebbe voluto lasciarli andare, avrebbe voluto fermarli in qualche modo ma questa volta non ci sarebbe riuscito. Era incapace di dire o fare qualcosa e si disprezzò per questo.
Prima di partire, Gohan lo salutò abbracciandolo, poi fu la volta del piccolo Goten che gli buttò le braccia al collo; sembrava non staccarsi più. Il padre lo rassicurò dicendogli che sarebbe venuto a trovarlo spesso e che avrebbe giocato tutto il tempo con lui.
Quando, finalmente, si decise a lasciare l’abbraccio, Goten salì in macchina con il fratello e la madre e partirono verso casa del nonno.
Dopo circa mezz’ora di viaggio, arrivarono a destinazione: trovarono Juman in giardino che li aspettava e sembrava avesse un’aria preoccupata:
“ Ciao papà, potresti darmi una mano con le valige per favore? ”
“ Ma certo, Chichi, lascia fare a me.. Ehi, ciao giovanotti! ”
“ Ciao, nonno. ”, lo salutarono i due nipoti mentre portavano un paio di valige in casa.
Appena ebbe sistemato i bagagli della figlia nella sua nuova stanza, Juman la chiamò in cucina:
“ Bene, adesso siamo soli e possiamo parlare. ”
“ Papà, ascolta io… ”
“ Arriviamo al dunque, Chichi. Voglio sapere per quale motivo l’hai lasciato. Ti ha messo le mani addosso? Ti ha fatto del male? ”
“ No, no!!! Assolutamente! ”
“ E allora spiegami: perché l’hai fatto? ”
“ Perché in tutti questi anni non ha fatto altro che farmi soffrire…pensa solo agli allenamenti e non si preoccupa della sua famiglia. Anche adesso che c’è la pace si allena in continuazione! Mi sono resa conto solo ora dell’errore che ho commesso sposandolo! Non è mai stato un buon marito e non è mai stato capace di fare il padre, non potevo andare avanti così, non potevo continuare a fare finta di niente. A lui importa solo di se stesso! ”
“ Tesoro, hai ragione, ma lui tiene molto a te! Ti ama e vuole bene ai suoi figli, non pensi che dovresti ripensarci? Insomma, guarda il piccolo Goten; sta soffrendo moltissimo… ”
“ Papà, Goku non cambierà mai! E per quanto mi dispiaccia per i ragazzi, non tornerò indietro… ”
“ Capisco….povero Goku…era veramente innamorato di te, lo sai? ”
“ Non credo lo sia mai stato, a partire dal fatto che non ha mai almeno provato a mantenere unita la famiglia.”
“ Non è questo il punto, Chichi! Il punto è: tu sei ancora innamorata di lui? ”
La giovane non rispose subito; rimase in silenzio per un istante e puntò lo sguardo verso il pavimento, dopodiché guardò nuovamente il padre e gli rispose con voce tremante trattenendo a stento le lacrime:
“ Si…lo…lo amo da morire… ”
“ Lo sapevo…Chichi, perché? Se tu lo ami ancora, allora spiegami il perché! ”
“ Te l’ho già detto il perché… ”
“ No, quelli erano dei pretesti, ma il vero motivo è un altro e io lo so.”
“ L-La verità è che…io non…non sono più felice accanto a lui….non mi ha più dimostrato affetto e quando avevo bisogno di lui non c’era mai. Lo amo, è vero, ma come posso continuare ad amare una persona che in tutti questi anni non ha fatto altro che ignorarmi facendomi soffrire? ”
Ormai la giovane era in un bagno di lacrime; prima di uscire dalla stanza, Juman le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla:
“ Mi auguro che tu abbia preso la decisione giusta… ”. Detto questo, uscì dalla stanza lasciandola sola e andò nella camera in cui i due nipoti stavano ancora disfacendo i bagagli:
“ Allora, ragazzi, la stanza è di vostro gradimento? ”
“ Certo, nonno! E’ bellissima, grazie. ”, rispose il più grande.
“ Ehi, Goten, che c’è? C’è qualcosa che non va? ”
Il bambino era seduto sopra il suo nuovo letto e guardava un punto indefinito fuori dalla finestra con aria affranta; sentendo le parole del nonno, si voltò e gli chiese:
“ Mamma e papà vogliono divorziare, vero? ”
“ Goten, ti ho detto di smettere di pensare ad una cosa del genere! ”
“ Su, Gohan, non sgridarlo, ha solo 7 anni, è logico che la pensi così… ”
“ E’ inutile, tanto l’ho capito, non sono stupido! So che alla fine si separeranno.”
“ No, Goten, ascolta: la mamma e il papà vogliono stare lontani per un po’ di tempo, ma alla fine si sistemerà tutto, vedrai. ”
“ Si, certo, come no! ”, Goten voltò nuovamente la testa verso la finestra e non disse più nulla. Il nonno decise di rinunciare a continuare il discorso, così, con una scusa, uscì dalla stanza:
“ Beh, ehm…allora vado a prepararvi il pranzo. Ci vediamo dopo, ok? ”
L’uomo uscì dalla stanza e, prima di chiudere la porta, sentì il nipotino sussurrare al più grande:
“E’ tutta colpa della mamma… ”, poi, con un gran sospiro, la richiuse e si diresse in cucina.

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Capitolo 5
*** 5 ***


Nei giorni successivi, Goku, come promesso, andò a trovare i figli e passava tutti i pomeriggi con loro; ovviamente evitava di parlare con Chichi, la quale se ne stava in camera per non vederlo.
Il ragazzo era ancora scosso da quel brutto giorno; non riusciva ancora ad accettare il fatto che la moglie l’aveva lasciato e più ci pensava, più si odiava dal profondo del suo cuore per non essere stato un buon marito, nonchè un buon padre quando ne aveva l’occasione.
Un giorno ricevette la visita del suocero che aveva qualcosa di molto importante da comunicargli. Appena arrivò, l’uomo bussò alla porta e Goku gli aprì:
“ Oh, ciao Juman! Come mai da queste parti? ”
“ Ciao Goku! Sono venuto a prendere le ultime cose di Chichi e dei ragazzi. Posso entrare? ”
“ Ma certo! Accomodati pure! ”
I due presero tutto l’occorrente e lo caricarono nella macchina di Juman.
“ Grazie per avermi dato una mano, ragazzo. ”
“ Figurati, è un piacere per me… ”
“ Ehm…Goku, ci sarebbe ancora una cosa da prendere… ”
“ Che cosa? ”
“ Beh ecco…mi servirebbe…l’album di fotografie… ”
Goku diventò improvvisamente serio e s’incupì:
“ M-Mi dispiace…ma non posso dartelo… ”
Il suocero si aspettò una reazione simile, così prese un bel respiro e cominciò a spiegargli:
“ Sapevo che avresti risposto così, ma sai, Chichi mi ha pregato di venire a prenderlo. ”
“ Allora puoi dirle che Son Goku non è d’accordo e che l’album resta con me… ”
“ Si, capisco. Dimmi, figliolo: come mai ci tieni molto a quel album? ”
“ E' l’unico ricordo che ho di Chichi. ”
“ Mi dispiace che sia andata a finire così… ”
“ Oh, Kami! Non immagini nemmeno quanto mi manca! Sono stato un idiota a farla soffrire così tanto. Ora capisco perché non mi ama più… ”
“ Ragazzo, vorrei parlarti. Possiamo entrare in casa?”
“ Si, certo. Vieni… ”
Si sedettero sulle sedie accanto al tavolo della cucina:
“ Caspita Goku! Ho notato che hai ancora la casa in ordine! Come fai? ”
“ Ah, beh, visto che, oltre agli allenamenti, non ho nulla da fare, ogni tanto tengo un po’ in ordine la casa….Eh eh eh!!! ”
“ Ah si? E per mangiare come fai? ”
“ All’inizio mangiavo quello che trovavo in frigo, poi ho cominciato ad andare a mangiare a casa del vecchietto ogni tanto... ”
“ Capisco. Quindi anche Crilin e il Maestro Muten sono al corrente di te e Chichi, vero? ”
“ Si… ”, Il sayan abbassò il capo.
“ Ascolta, Goku, io non ce la faccio più a vedervi in questo stato. Devi fare qualcosa! ”
“ Come sarebbe ? V-Vuoi dire che anche…. ”
“ Si, figliolo. Non so chi di voi due sta peggio! Perché non tornate insieme? E’ inutile continuare così. ”
“ Lo farei se potessi, ma ormai lei non mi ama più. ”
“ Questo è quello che pensi tu! ”
“ Cosa vorresti dire? ”
“ Possibile che tu non ci arriva da solo? Lei è ancora innamorata di te! ”
“ Impossibile…è stata molto chiara; mi ha detto di non provare più niente per me… ”
“ Questo è quello che vuole farti credere, ma lei mi ha parlato di te e mi ha confessato di amarti ancora. Non immagini nemmeno quanto soffra senza di te. ”
“ Ma allora perché mi ha lasciato? ”
“ Perchè non le sei mai stato accanto quando aveva bisogno di te e anche perché la trascuri troppo. Ma questo credo che tu lo sappia già e non ha tutti i torti se mi permetti… ”
“ Già... ”
“ Goku devi fare qualcosa. Chichi è troppo testarda per tornare indietro, devi salvare tu questo matrimonio! ”
“ Ma cosa posso fare? Io…io non ne ho la minima idea… ”
“ Avanti, ragazzo! Se non vuoi vedere il tuo matrimonio andare in frantumi, allora fa’ qualcosa! ”
Il giovane non rispose; rimase a riflettere nei suoi pensieri e non disse più nulla.
Il suocero si alzò dalla sedia gli si rivolse nuovamente:
“ Sai cosa fa mia figlia prima di addormentarsi? ”
Il genero scosse la testa.
“ Piange. Piange per te, lo sai? ”
“ Chichi….. ” , sussurrò il sayan con un filo di voce.
“ E io non voglio più vederla in quello stato, perciò fai qualcosa, ti prego. ”
Detto questo, l’uomo uscì di casa e se ne andò.
Qualche minuto dopo, Goku scattò in piedi con decisione:
“ Oh, amore mio. Mi dispiace farti soffrire così tanto, farò qualsiasi cosa pur di salvare il nostro matrimonio, te lo prometto! ”

A tarda serata, il giovane Son decise di andare a casa di Juman, così si mise due dita sulla fronte e si teletrasportò davanti alla casa di quest’ultimo; non voleva entrare, il suo obbiettivo era vedere cosa stesse facendo la moglie che, a quanto pare, si poteva notare dalle luci che si trovava in camera da letto: senza pensarci due volte, il sayan si alzò in volo e, stando attento a non farsi vedere, la spiò dalla finestra della camera.
La giovane era seduta sul letto e stringeva tra le mani il suo cuscino zuppo di lacrime.
“ Ti prego, Dio, aiutami….io…io non ho smesso di amarlo…non vivo più senza di lui…aiutami, ti prego… ”
“ Oh, Chichi, anch’io ti amo. ”, sussurrò appena il ragazzo continuando a fissarla.
“ Aiutami a dimenticarlo, ti prego….aiutami a dimenticarlo… ”. Chichi continuò a ripetere quella frase fra mille singhiozzi. Goku si lasciò sfuggire una piccola lacrima; le ultime parole della moglie lo avevano ferito e, non potendo più sopportare quella triste scena, si riteletrasportò a casa sua.
“ Juman ha ragione, devo salvare il mio matrimonio. Chichi, amore mio, io e te torneremo insieme e non commetterò più gli errori che ho commesso in passato, te lo prometto! ”
Questa volta Goku era veramente determinato e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riavere la famiglia unita. Sapeva, e ne era certo, che aveva ancora la possibilità di farcela.
Vai Goku! Siamo tutti con te!!

To Be Continued...


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Chiedo scusa se il capitolo è un po' troppo drammatico/mieloso/deludente! Forse ci ho messo un po' troppo OOC ^___^'
Mea culpa...
Spero comunque che in qualche modo vi sia piaciuto e se avrete voglia, continuate a seguirmi!
Un ringraziamento speciale a voi che commentate o che semplicemente seguite la mia storia e vi piace! ^^
A presto!!
Manu.

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Capitolo 6
*** 6 ***


Nei giorni a seguire, il nostro eroe andò molte volte a trovare i figli ma non era mai riuscito a parlare con Chichi che continuava ad evitarlo. Il Sayan avrebbe dovuto escogitare un piano per fare in modo di incontrarsi, sebbene non riuscisse mai a trovare l’occasione adatta.
Incominciò così a perdere le speranze.
Un giorno però….

“ Papà, hai visto? L’ho disegnato per te, ti piace? ”
“ Grazie, Goten, è veramente bello. ”
“ Sai, la mamma ha detto che un giorno io e Gohan potremo venire a trovarti, sei contento? ”
“ Davvero? Ma certo che sono contento! Vieni qui, figliolo! ”. Goku prese in braccio il figlioletto e lo fece roteare per tutta la stanza ridendo come un matto, poi lo rimise a terra:
“ OPS! Scusa…Ti gira la testa? ”.
Il piccolo era abbastanza stordito e rimase a tenersi la testa per ancora qualche secondo, poi riprese a parlare.
“ Ahi ahi! Ehm…o-ora sto bene, grazie. Adesso a cosa giochiamo, papà? ”
“ Mi dispiace, figliolo, ma si è fatta una certa ora e devo tornare a casa. ”
“ Ah….ok… ”. Il bambino si incupì improvvisamente.
“ Dai, non fare così…ti verrò a trovare ancora, no? E poi non avevi detto che tu e Gohan sareste venuti a trovarmi? ”
“ Hai ragione! Me ne ero dimenticato….eh eh! ”
“ Bravo, così mi piaci. Dai, accompagnami alla porta, ti va? ”
“ Ma certo! ”.
Goten prese la mano del padre e si diressero verso la porta d’ingresso: dopo essersi abbracciati, Goku fece per andarsene ma una voce femminile dietro di lui lo chiamò:
“ Goku…. ”.
Un brivido percorse la schiena del sayian. Rimase per un istante immobile, poi si girò e la vide: era lei, Chichi! Perché l’aveva chiamato? Cosa doveva dirgli? Mille domande assalirono il ragazzo che la fissava in silenzio.
“ Ciao mamma. Papà stava per andare via, sei venuta a salutarlo? ” Disse il piccolo, rompendo il ghiaccio.
“ No, ma vorrei parlare un minuto con lui. ”
“ Va bene…allora vi lascio, però non litigate, ok? Ciao, papà! ”
“ Ciao, Goten… ”
Il bambino salì in camera sua lasciando Goku e Chichi finalmente soli; Per il giovane, questo sarebbe stato il momento più adatto per chiarire con lei, ma qualcosa dentro di lui lo bloccò impedendogli di parlare.
“ Ciao, Goku…. ”, lo salutò lei.
“ Ciao…. ”, riuscì solo a rispondere.
“ E’ tutto qui quello che hai da dire? Solo ciao? ”
“ Che altro dovrei dirti allora? ”
“ Beh, un come va, per esempio… ”
“ E va bene, allora: come va? ”
“ Diciamo bene e tu? ”
“ Come vuoi che mi senta secondo te? Come vuoi che stia dopo che te ne sei andata portandoti via anche i nostri figli? ”
“ Ascolta, Goku, non voglio parlare di questo. ”
“ Ah no? ”
“ Volevo chiederti un favore…. ”
“ Di che si tratta? ”
“ Fra un paio di giorni Gohan avrà un esame quindi sarà via quasi tutto il giorno, mentre io e mio padre saremo ad un colloquio per un lavoro che vorrei svolgere quindi saremo via anche noi. Ti volevo chiedere se potevi tenere tu Goten finché non torniamo. ”
“ Ti sei messa a lavorare? ”, Si accigliò il Sayian, stupito.
“ Beh si, così quando avrò abbastanza soldi io e i ragazzi ci troveremo una sistemazione. Sai, non vorrei continuare a disturbare mio padre.”
“ Uhm, ho capito. Va bene, terrò Goten. ”
“ Grazie infinite, Goku. ”
“ Ok, a-allora io vado adesso. ”
“ Aspetta…ehm…ci sarebbe un’altra cosa…. ”
“ Dimmi, ti ascolto. ”
Chichi, purtroppo, avrebbe dovuto spiegargli del divorzio, ma non riuscì a dirglielo perché era troppo presto e anche perché era ancora tanto e troppo innamorata per accettare una separazione vera e propria, così gli disse tutt’altra cosa:
“ S-Sei un bravo papà, sai? ”
Il marito non le rispose: rimase immobile a guardarla; Dio, quanto avrebbe desireato prenderla tra le braccia! Quanto avrebbe voluto stringerla a sè!
Le rivolse un piccolo sorriso e si mise due dita sulla fronte; lei lo vide smaterializzarsi in un istante e rimase da sola: si mise una mano davanti alla bocca e cominciò a piangere; rivedere Goku l’aveva fatta star male più degli altri giorni.
“ Oh, Kami! Aiutami a dimenticarlo, ti prego! ”. Continuò a piangere finché non rincasò Juman che, vedendola in quello stato, andò incontro alla figlia tutto preoccupato:
“ Chichi, tesoro, che è successo? ”
“ N-Niente, papà. Non preoccuparti… ”
“ E’ stato qui, non è vero? ”
Chichi si buttò fra le sue braccia e ricominciò a piangere disperata.
“ Non piangere, tesoro. Va tutto bene…. ”
“ E’-E’ inutile…i-io…non ce la faccio…n-non riesco a dimenticarlo…io lo amo…. ”
Il padre cercò di tranquillizzarla accarezzandole la testa:
“ Hai voglia di raccontarmi cos’è successo? ”
“ ...G-Goku era venuto a trovare Goten oggi.. e prima di andare via gli ho chiesto se poteva tenerlo lui fra due giorni mentre siamo via. ”
“ Gli hai parlato anche del divorzio? ”
“ No, non ce l’ho fatta. Papà, non puoi nemmeno immaginare quanto mi manca! ”
“ Si, lo so. Vi siete detti altro? ”
“ No…. ”
“ Coraggio, tesoro, asciugati quelle lacrime. Anche Goku soffre molto, lo sai? ”
“ Papà, scusa, ma non voglio più parlare di lui adesso. ”
“ Va bene, come vuoi. Che ne dici se prepariamo la cena? Scommetto che appena torna, Gohan avrà una fame da lupi! ”
“ Si, andiamo…”

Intanto Goku, arrivato a casa, si sedette su una sedia della cucina e si prese la testa fra le mani:
“ Perché? Perché non le ho detto niente? Perché mi sono bloccato improvvisamente? Oh, Kami, perché?”
Il Sayan era veramente disperato e soffriva moltissimo: una straziante angoscia gli invase l'animo; era una sensazione che non aveva mai provato prima di allora. Soffriva per amore e avrebbe voluto farlo cessare tra le braccia della sua Chichi che, purtroppo, non era più con lui…

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Ecco qui la conclusione di un altro capitolo, nonchè un regalo di pasqua per voi! ^^ Ne approfitto anche per augurare BUONA PASQUA a voi tutti!
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e non uccidetemi nelle recisioni, mi raccomando! XD
Un grazie speciale per la vostra pazienza e la vostra gentilezza nei commenti ^____^
Alla prossima!

Manu!

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Capitolo 7
*** 7 ***


Un paio di giorni dopo, Chichi, accompagnata dal padre, portò Goten a casa di Goku come stabilito:
“ Mi raccomando, comportati bene con papà, ok? ”
“ Si, mamma. Farò il bravo. ”
“ Bravo il mio bambino. Allora, Goku, verrò a riprenderlo verso le sei; fino a quell’ora lo terrai tu. ”
“ Perfetto! Ci divertiremo un mondo, vero giovanotto? ”
“ Siiiiii!! Non vedo l’ora! ”
“ Bene, allora noi andiamo. Ah! Assicurati che finisca i suoi compiti prima! ”
“ Va bene… ”
“ Ciao mamma! Ciao nonno! ”, li salutò il piccolo tutto contento.
Padre e figlio rimasero ad osservare la macchina di Chichi allontanarsi sempre più fino a sparire dalla loro vista, poi si guardarono negli occhi:
“ Uffa! Adesso mi tocca fare anche i compiti! ”
“ Cosa? Ma non dirai sul serio! ”
“ Si, hai sentito la mamma, no? E se non li faccio si arrabbia! ”
“ Beh ma la mamma non è qui e poi….puoi sempre farli dopo, no? Abbiamo tutto il tempo! ”
Goku fece un occhiolino al figlioletto, provocando in quest’ultimo un sorriso radioso:
“ Siiiiiiii! E’ vero! Hai ragione!”
“ Allora che aspettiamo? Divertiamoci! ”

*

I due si divertirono un mondo per tutta la giornata svolgendo attività come: nuotare al lago, fare un po’ di allenamento, mangiare per 50 persone, giocare al parco giochi e, infine, arrivarono i fatidici compiti di Goten:
“ Sono distrutto! Non ce la faccio a finire questo esercizio e fra pochi minuti arriva la mamma! E se scopre che non ho fatto anche solo un esercizio è la fine! ”
“ Dai che ce la fai…cerca di impegnarti di più. ”
“ Certo, è facile parlare per te che sei grande! ”
Il bambino tentò di risolvere gli ultimi calcoli ma un improvviso colpo di sonno gli fece sbattere la testa sulla scrivania della sua vecchia cameretta e dormì profondamente.
“ Urca! Si è addormentato! Forse l’ho fatto stancare troppo oggi…ehm…adesso che faccio? ”
Il Sayan tentò di svegliarlo, ma il piccolo era immerso in un sonno profondo tale che nemmeno una tromba da stadio sarebbe riuscita a svegliarlo.
“ Uhm…niente da fare…vorrà dire che finirò io questi due calcoli. Dunque, vediamo…ehm…16+37 fa….43? No, no…fa…ehm allora…45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52…53! Si, fa 53! Bene, adesso passiamo a questo: allora, 62-20 fa…ehm…38, 39, 40, 41, 42…Si, 42! Perfetto, ho sistemato anche questo! Caspita come sono difficili questi esercizi! ” Esclamò il saiyan, fieramente orgoglioso di aver risolto con successo gli “enigmatici” calcoli di matematica. Poi, Goku si sedette sul vecchio letto del figlio minore, aspettando l’arrivo di Chichi, la quale arrivò puntualmente dopo cinque minuti.
Sentendo bussare, il giovane prese in braccio il figlioletto addormentato e il suo zainetto, per poi dirigersi verso l'ingresso.
Appena la vide fu lo stesso effetto di una pugnalata al cuore:
“ Ehm…ciao, Goku… ”, salutò lei.
“ Ciao…ehm…Goten si è appena addormentato, però i compiti li ha fatti eh! ”
“ Ah bene…ehm…grazie Goku… ”
“ E di cosa? ”
“ Per averlo tenuto con te oggi… ”
“ Oh, figurati, è un piacere per me. Sai, ci siamo divertiti moltissimo! Ah, comunque, prendilo, immagino che dovrai andare ora. ”
Il marito le porse il bambino e il suo zainetto.
“ A-allora ci vediamo… ” , cocluse la moglie visibilmente imbarazzata, prima di allontanarsi.
Lui la guardò salire in macchina e mettere in moto, poi entrò in casa e amareggiato cominciò a mormorare tra sè:
< Non era ancora il momento. Ma presto chiarirò questa storia una volta per tutte! Oh, Kami! Chichi, ti vorrei qui….>

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Non mi uccidete, so di avervi fatto aspettare più del dovuto e so anche che questo capitolo potrà essere un po' banale, ma capitemi! Nella vita reale sono stata piuttosto impegnata! XD
Spero comunque che abbiate la pazienza di continuare a seguirmi! ^^
Come sempre rivolgo un grazie speciale a tutti i miei simpatici e fantastici lettori! Siete grandissimi! :D

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Capitolo 8
*** 8 ***


"Chichi, allora porto io Goten a scuola, va bene? ”
“ Si, grazie papà…a che ora torni? ”
“ Ah, beh…ho un sacco di commissioni da sbrigare quindi penso di tornare stasera. ”
“ Va bene, allora andrà Gohan a riprenderlo a fine scuola. Tu invece non lavorare troppo! ”
“ Non preoccuparti, tesoro, stai tranquilla. Ehi Goten! Allora vuoi scendere o no? ”
 Juman non fece nemmeno in tempo a finire la frase che, come un fulmine, il bambino si precipitò al piano di sotto accanto alla porta d’ingresso:
“ Eccomi qua! Sono prontissimo! ”
“ Caspita, Goten! Sei un razzo! Si vede che sei figlio di Goku…ah ah ah! ”
“ Eh eh! Grazie, nonno! ”, Disse il piccolo grattandosi la testa un tantino imbarazzato.
“ Molto bene, allora noi andiamo. Ciao, Chichi! ”
“ Ciao mamma! ”
“ Ciao papà, ciao Goten… ”, li salutò lei, vedendoli uscire dalla porta.

Gohan intanto si trovava ancora in camera sua, ovviamente in ritardo per andare a scuola:
“ Maledizione, sono in ritardo! Dov’è lo zaino?! Mamma, hai visto il mio zaino? ”
Chichi roteò stancamente gli occhi e salì di corsa in camera del figlio, pronta per fargli una belle ramanzina:
“ Ma sei ancora qui? Sei in ritardo, sbrigati! ”
“ Lo so, ma non trovo più il mio zaino… accidenti, Goten deve averlo nascosto di nuovo… quella piccola peste! L’hai visto per caso? ”
“ Testone! E’ nell’armadio, no? ”
“ Ah, giusto! Mmm….eccolo! Grazie, mamma! Ora devo scappare, ciao, ciao! ”, Il ragazzo le stampò un fugace bacio sulla guancia prima di dileguarsi in velocità super sonica fuori dalla finestra e volò ad alta velocità verso la sua scuola.

“ Ma dove ha la testa quel ragazzo! ”, esclamò la donna mettendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa; poi scese al piano di sotto e si sedette sulla poltrona e rimase a fissare una foto che si trovava sul tavolo accanto a lei: vi raffiguravano Goku intento ad avvolgerla con un braccio attorno alla vita mentre con l'altro teneva in braccio Gohan, che all’epoca aveva poco più di un anno, e Juman dietro di loro che poggiava una mano sopra la spalla della figlia.
Già, quelli erano stati gli anni più felici della sua vita. Purtroppo, si sa, negli anni successivi non fu più così a causa dell’arrivo di Radish e di tutti gli altri nemici che comparvero sulla terra…
Chichi chiuse gli occhi e tornò indietro nel tempo con la memoria: l'incontro con Goku quando era solo una bambina, il loro matrimonio, la nascita di Gohan, gli anni trascorsi insieme come coppia, la nascita di Goten e quei pochi momenti trascorsi con tutta la famiglia al completo non li aveva dimenticati, erano ancora nella sua mente; gli unici anni in cui era stata veramente felice…
Ora invece le sembrava di morire: Goku, il suo Goku, non era più accanto a lei, ma questa volta non se n’era andato a causa di una battaglia o perché era nell’aldilà, no. Non c’era perché l'aveva voluto lei, questa volta.
“ Oh, Goku! Non sai quanto soffra senza di te!”, girò la foto rassegnata in modo da non poter vedere il volto del marito e voltò la testa guardando altrove, tentando faticosamente di non pensarci.


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So di essere spaventosamente in ritardo nell'aggiornamento della fic! Scusatemi davvero se non ho nemmeno fatto in tempo a rispondere ai vostri bellissimi commenti! Purtroppo mi trovo in un periodo abbastanza difficile e anche grave, non ho mai avuto il tempo, spero mi perdonerete! Mi impegnerò ad essere più presente! Come sempre vi ringrazio del vostro appoggio, siete fantastici e spero continuerete a seguirmi! ^^
A presto!

Son Manu.

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Capitolo 9
*** 9 ***


Nel frattempo Goku, che era rimasto sotto casa del suocero di buon mattino, guardava dalla finestra la moglie rattristata e aveva aspettato proprio il momento di trovarla sola per decidere di parlare, come si era promesso di fare nei giorni successivi.
Così, dopo aver preso un bel respiro, si decise ad entrare in casa per chiarire una volta per tutte i rapporti con lei: entrò dalla finestra e si diresse in sala a passo spedito.
Chichi infatti, sentendo dei passi, voltò di scatto e lo guardò con stupore:
“ C-Cosa ci fai qui? ”
“ Chichi, ascolta.. h-ho bisogno di parlarti…”
La donna scattò subito in piedi, senza dargli il tempo di proseguire:
“ Ti prego, Goku, vattene… non voglio vederti… ”
“ No, Chichi. Ascolta quello che ho da dirti, ti prego, non appena avrò finito me ne andrò via se vuoi, ma adesso ascoltami, per favore… ”
 La donna suo malgrado accettò quella proposta e sospirò.
“ V-Va bene, dimmi. ”
Goku cominciò a parlare, ma nella sua voce si potevano udire note tremanti, come se stesse quasi per piangere:
“ Chichi, so di non essere stato un buon marito e nemmeno un buon padre. So anche di averti fatto soffrire innumerevoli volte senza rendermene conto. Non ti sono mai stato accanto quando ne avevi bisogno e, così facendo, ti ho sempre trascurata pensando solo ad allenarmi…Questo e molto altro ho sbagliato con te e so che delle semplici scuse non faranno tornare tutto come prima. Io però ti chiedo di perdonarmi per l’ultima volta e di lasciarmi ancora una possibilità… ti prometto che non commetterò più gli errori che ho fatto in passato e d’ora in avanti ti donerò tutto l’amore che in 17 anni non ti ho mai dato… p-perchè te lo meriti, Chichi. Hai portato avanti la famiglia sempre a testa alta, t-ti sei presa cura dei ragazzi e hai continuato a starmi accanto per quanto fossi egoista… M-Mi dispiace davvero essermene reso conto solo ora e ho imparato la lezione. P-Perciò ti prego, se mi dai questa possibilità, ti prometto che non la sprecherò.. t-ti preo, torna da me! I-Io non vivo più senza di te! Ti prego, torniamo ad essere la famiglia che hai sempre voluto.. insieme… Oh, Chichi, io ti amo!”
Il Sayan esclamò quelle ultime parole con tanta sincerità nel cuore che quasi spontaneamente andò incontro a lei con le lacrime agli occhi e, appena le fu di fronte, si inginocchiò abbracciandole le gambe:
“ Ti preg, perdonami…scusami… ”
Il guerriero era in lacrime, si sentiva veramente dilanato dalla tristezza e dalla paura del rifiuto. Non voleva perderla per nulla al mondo. Chichi invece era immobile, incapace di reagire: non riusciva a credere che Goku stesse piangendo; era veramente commossa dalle sue parole e mai si sarebbe aspettata così tanto da lui.
Goku era ancora in ginocchio e continuava a stringerla a sè; quest’ultima non riuscì più a sopportare di continuare a in questo modo, lo voleva, era inevitabile. Iniziò ad accarezzargli la testa:
“ Goku, io.. ti perdono… oh, Goku, vieni qui! ”, Si inginocchiò a sua volta e abbracciò forte il marito scoppiando anche lei a piangere.
I due rimasero in quello stato un bel po’, finché il Sayian, asciugatosi le lacrime, scostò leggermente la moglie da sè per guardarla negli occhi:
“ Ti amo. ”,
L’abbracciò nuovamente stringendola più a se ed appoggiò la testa sul suo petto…
“ Non voglio più perderti…. ”, le sussurrò.
“ Oh, Goku, mi dispiace è stata tutta colpa mia, sono stata una stupida! ”
“ Ehi non dire così. Guardami.”; Il ragazzo incrociò lo sguardo della moglie e le accarezzò la morbida guancia:
“ Tu non hai mai fatto nulla di sbagliato per me, sono io che ti devo delle scuse, IO ho sbagliato con te. ”
Si rialzarono e continuando a guardarsi negli occhi, il Sayian avvicinò lentamente il viso a quello della donna e le diede un lungo e profondo bacio appassionato che li fece provare piacevoli emozioni: quel bacio era forse il più bello tra tutti quei pochi che si erano dati dal loro matrimonio. Si staccarono per riprendere fiato, poi Chichi gli rivolse un radioso sorriso e lo prese per mano e lo portò fino in camera:
“ Chichi, io…. ”
“ Shhhht. Non dire nulla. Baciami. ”
Goku noon se lo fece ripetere due volte e la baciò ancora una volta, più intensamente di prima: ad un certo punto si sentì trasportare fino al letto, dove Chichi vi si distese trascinandolo con se; si scambiarono ancora un altro intenso sguardo: Goku cominciò lentamente a spogliarla e a baciarla su tutto il corpo e con dita febbrili le accarezzò i fianchi scendendo sempre più giù; non appena le sue mani arrivarono a sfiorarle il pizzo delle mutandine, lei lo fermò:
“ Aspetta. Adesso tocca a me… ”, gli disse maliziosamente.
Detto questo, lo spinse e lo fece distendere sul letto; cominciò a spogliarlo con fare lento e sensuale, lasciandogli una scia di baci lungo il corpo muscoloso, come lui aveva fatto prima. Al Sayan sembrava di impazzire e, non riuscendo più a controllarsi, la cinse per un braccio e la tirò a se baciandola ancora con passione crescente. Quando si staccarono, il giovane la distese e, dopo averle sfilato anche le mutandine, la baciò sul collo scendendo sempre più giù; la donna emise piccoli gemiti che lo indussero a continuare quella piacevole tortura ma quando arrivò all’orlo dell’eccitazione, Goku non riuscì più a resistere, così la prese saldamente a sè ed entrò lentamente in lei. Si amarono veramente come non avevano mai fatto: entrambi si lasciavano sfuggire respiri sempre più affannosamente fino ad arrivare insieme al piacere idilliaco.
Goku le si distese accanto e l’abbracciò forte accarezzandole la morbida pelle:
“ Non sai quanto mi sei mancata, tesoro… ”. Le rivolse un piccolo bacio sulle labbra e poi riprese ad accarezzarla:
“ Anch’io Goku. Ti chiedo ancora scusa, sono stata… ”, ma non fece in tempo a finire la frase perché il marito le mise un dito sulle labbra.
“ Ti ho già detto che non hai nulla di cui farti perdonare. Ti amo. ”; la baciò ancora, come per rassicurarla. Non dissero più nulla ma si limitarono ad abbracciarsi e a coccolarsi per un bel po’, finché Chici, guardando distrattamente l’orologio sopra il comodino, gridò disperata:
“ Oddio, Goku!!!! Alzati su, è tardissimo!!! ”
“ Eh? Cosa c’è? ”, chiese lui accigliato.
“ Tra poco arriveranno i ragazzi e se ci trovano così..!!”
“ Si, si ho capito. Uffa, e va bene ”.
Goku si alzò controvoglia: avrebbe voluto rimanere ancora un po’ con Chichi ma il solo pensiero che i figli potessero arrivare e trovarli in quello stato, gli fece subito cambiare idea!

“ Ehm…Chichi, adesso che siamo tornati insieme, tu e i ragazzi tornerete a casa, vero? ”
“ Ma certo, tesoro!”, gli sorrise.
Il ragazzo fece un candido sorriso e le andò incontro, la cinse per i fianchi e le sussurrò all’orecchio:
“ Grazie, Chichi! Sono felicissimo!”
La donna continuò a sorridergli e posò la testa sul suo petto muscoloso lasciandosi coccolare tra le braccia del suo amato; l’abbraccio però fu costretto a sciogliersi quando sentirono delle voci provenire dal piano di sotto: questo li fece dedurre che i figli erano tornati.
“ Vieni, andiamo giù, saranno così felici appena ci vedranno insieme!”, le mise una mano intorno alla vita e scesero al piano di sotto.
Alla vista dei genitori abbracciati, al piccolo Goten si illuminarono gli occhi di felicità e gridò:
“ Avete fatto pace!!!! Che bello! Allora non volevate divorziare, vero? ”
“ Esatto figliolo e da domani torneremo ad abitare tutti insieme! ”
“ Evviva! Hai sentito Gohan? ”, il fratellino tirò il più grande per la manica, tutto contento.
“ Certo, sono contentissimo! Che bella notizia! ”
Tutti e quattro si abbracciarono con gioia e passarono il resto della giornata insieme.

Il mattino seguente, Chichi, Gohan e Goten prepararono le valige e, dopo aver salutato Juman, il quale era felice di rivedere la figlia e il genero di nuovo insieme, ritornarono nella loro vecchia casa.
“ Che bello! Finalmente a casa! ”, esclamò Goten lanciando uno sguardo a Gohan.
“ Già, finalmente… ”, ripeté il fratello maggiore sorridendogli. Trascorsero così una bella giornata al lago per festeggiare il ritrovo della famiglia al completo.

Dopo cena…
“ URCA!!!!!! Che bella mangiata! Mi sono mancati questi buonissimi piattini, sai, tesoro? ”, disse Goku rivolto alla moglie lanciandole uno dei suoi sorrisi radiosi; ma il suo sorriso si mutò stranamente in uno sguardo malizioso tanto che la fece arrossire:
“ G-Grazie caro… ”, Rispose lei, imbarazzata.
Il Sayan aveva già in mente come recuperare il tempo con lei e difatti pensò subito ad un ottimo piano. L'unico piccolo inconveniente era trovare il modo di mandare a letto i figli che non si decidevano ad andare a dormire. Comunque sia, aspettò un pochino finchè non si fece una certa ora.
“ Ehm, ragazzi, non sarebbe meglio se ora andaste a letto? ”
Chichi, che aveva capito perfettamente le sue intenzioni, lo assecondò interpretando il ruolo di madre severa, come di consuetudine:
“ Vostro padre ha ragione, è ora di andare a letto. ”
“ Dai, mamma! Ancora mezz’oretta, ti prego! ”, la supplicò il figlio maggiore. Ma lei non volle sentire le suppliche dei figli, così si inventò una scusa più che valida.
“ Niente scuse, avete scuola domani, quindi filate a letto! ”
“ Non è giusto! Voglio stare ancora un po’ con papà! ”, protestò il secondogenito.
“ Su Goten, hai sentito la mamma. Domani staremo tutto il giorno insieme, promesso!”
“ Uffa però… ”
“ Dai Goten, non fare i capricci, e poi adesso io e la mamma vorremmo….ehm….vorremo parlare di una…ehm…cosa… ”
Gohan capì al volo cosa intendeva il padre, così prese per un braccio il fratellino e salutò i genitori con un leggero imbarazzo nel viso, lo si poteva intravedere dalle sue guance:
“ Aaaaaaah! Ma certo, si! Dovete parlare di QUELLA cosa! Va bene…ehm…allora noi andiamo a dormire eh! Buona notte! ” , detto questo lo trascinò con se su per le scale.
“ Ehi ma…no, non voglio andare a dormire!!! ”; Goten lo seguì recalcitrante ma poi si convinse ed entrò in camera.
Goku scattò subito in piedi e cinse la moglie per i fianchi mentre questa si apprestava a lavare i piatti.
“ Tesoro, lascia stare, stai un po’ con me, dai.”, disse strofinando la testa contro il suo collo.
Chichi si lasciò sfuggire una risatina ma non volle ancora cedere, perciò lo fece “soffrire” ancora un po’.
“ Mi dispiace, ma devo lavare i piatti.”
“ Dai, tesoro... io voglio stare con te!”,
Sembrava quasi un bambino capriccioso e a Chichi fece tenerezza. Lui le rivolse un tenero bacio lungo il collo.
“ Mmm…no, voglio farti soffrire.”, ridacchiò lei divertita.
“ Ah si? L’hai voluto tu allora! ”
Il sayan, voltandola di scatto, la tirò a se e si impadronì delle sue labbra: inizialmente lei non lo volle corrispondere, ma si abbandonò ben presto tra le sue braccia accarezzandogli la nuca e rispondendo al bacio con passione.
“ Goku? ”
“ Mh? ”
“ Ti amo… ”
“ Anch’io Chichi.”
Le baciò la fronte e scivolò delicatamente fino al naso per poi avvicinarsi al suo orecchio, sussurrandole:
“ Che ne diresti se andassimo a letto? ”
“ Credo che non mi dispiacerebbe affatto.”, rispose questa sorridendogli maliziosamente.
“ Bene, a tuo rischio e pericolo, tesoro! ”
“ E perché scusa? ”
“ Beh, non prendertela con me se avremo un altro Son, eh! ”
Entrambi scoppiarono a ridere fragorosamente. Certo, lo conosceva bene il suo uomo.
“ Che scemo che sei. E va bene, allora sono pronta ad affrontare questo 'pericolo'.”
“ Benissimo, allora vieni con me.”
La prese in braccio e la portò nella loro camera matrimoniale dove lui le avrebbe fatto capire quanto la amava veramente.

Goku era finalmente felice: aveva salvato il suo matrimonio e d’ora in avanti avrebbe dedicato a Chichi tutte le attenzioni che meritava. Niente e nessuno li avrebbe più divisi.. finchè non arrivò Ub, ovviamente...



THE END



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Cari lettori, si conclude qui questa storia!
Spero vi sia piaciuta e voglo chiedere scusa per il ritardo nell'aggiornamento.
Ringrazio tutti voi che avete seguito e commentato e anche chi solamente ha letto questa fic!
Sono felice che l'abbiate apprezzata e mi auguro di non avervi deluso in questo capitolo. Ho preferito il lieto fine perchè non potevo farli soffrire così tanto! ^^
Haha! A presto!

Son Manu.



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