Gli ostacoli del cuore di Cleppy_Ds (/viewuser.php?uid=131581)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Uno spiacevole compagno ***
Capitolo 3: *** 2. Una strana coincidenza ***
Capitolo 4: *** 3. Inevitabile follia ***
Capitolo 5: *** 4. un brutto incidente ***
Capitolo 6: *** 5. Un'imprevedibile proposta ***
Capitolo 7: *** 6. Un'appuntamento al momento giusto ***
Capitolo 8: *** 7. La lettera ***
Capitolo 9: *** 8. Attrazione o...... Amore? ***
Capitolo 10: *** 9. La festa ***
Capitolo 11: *** 10. Una scomoda bugia ***
Capitolo 12: *** 11. Sono nei guai ***
Capitolo 13: *** 12. Confessioni ***
Capitolo 14: *** 13. Ospiti indesiderati ***
Capitolo 15: *** 14. Una serata movimentata ***
Capitolo 16: *** 15. Strani amori ***
Capitolo 17: *** 16. Mai più come prima ***
Capitolo 18: *** 17. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ***
Capitolo 19: *** 18. Respirare ***
Capitolo 20: *** 19. Il Romeo sbagliato ***
Capitolo 21: *** 20. Per parlare c'è tempo ***
Capitolo 22: *** 21. Gelosia ***
Capitolo 23: *** 22. A far male è il cuore ***
Capitolo 24: *** 23. Amore che vieni, amore che vai ***
Capitolo 25: *** 24. Tranne te ***
Capitolo 26: *** 25. Non riesco a staccarmi da te ***
Capitolo 27: *** 26. Le parole feriscono ***
Capitolo 28: *** 27. Mia ***
Capitolo 29: *** 28. Quello che piacerebbe a me ***
Capitolo 30: *** 29. Fraintendimenti ***
Capitolo 31: *** 30. Ti odio senza fine... e odiandoti ti cerco... ***
Capitolo 32: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
Il
dolore ha cambiato forma….. è finito tutto,
lottare
ormai non ha più senso,ho perso,ho perso in partenza, ormai
mi sono resa conto
di quanto in tutto questo tempo io sia stata una perfetta idiota,
credere che
tu fossi innamorato di me, come sono potuta essere così
scema da crederlo, tu
ami lei, l’hai sempre amata e l'amerai sempre, forse se
l'avessi capito in
tempo adesso non farebbe così male, invece ora mi sento
morire nn riesco a
respirare, vorrei solo mettermi a piangere ma non riesco a fare neanche
quello,
mi sento un vegetale, vado avanti facendo le stesse cose di sempre,
sembrando
naturale, normale, ma dentro di me solo io so che non è
così, perchè anche se
mi comporto normalmente io dentro, dentro non ho più niente,
solo delusione…… e
dolore..............e odio.......odio per me stessa, per la mia
stupidaggine, se
mi fermo un secondo a pensare mi sento un peso allo stomaco, ma
soprattutto
provo rassegnazione, per qualcosa che non è mai esistita,
per qualcosa che non
esiste, per qualcosa che non esisterà mai, anche se io
continuo a sperarci, in
fondo, dentro di me, so che è impossibile, vorrei
odiarti, vorrei odiare te quanto odio me stessa, ma non ci riesco, non
riesco a
smettere di amarti, anche se mi hai deluso e mi hai spezzato il cuore
per
l'ennesima volta, io ti amo e questo mi fa ancora più male perché ho paura
che non ne uscirò mai, non
riesco a risalire dall'oscurità in cui mi trovo, e mi manca
il respiro, prego
Dio di aiutarmi, di farmi superare questo momento, di aiutarmi ad
odiarti, ma è
uguale, io ti amo, e questo purtroppo nn può
cambiare....................non ho
più parole per descrivere come mi sento ne tantomeno forza
per continuare a
piangere e a stare male per te, stavolta è veramente finita,
non è come le
altre volte lo sento, perchè una cosa o migliora o peggiora,
non torna uguale a
prima e stavolta è peggiorata, anzi si è
distrutta, si
è distrutto tutto ciò che avevo costruito
in questo tempo, dico “CHE AVEVO COSTRUITO”
perchè mi sono resa conto di aver
fatto tutto da sola, e se oggi sto male per aver creduto in noi,
è soltanto
colpa mia, perchè mi sono presa in giro da
sola.................
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Capitolo 2 *** 1. Uno spiacevole compagno ***
Capitolo
1: Uno
spiacevole compagno
La
sveglia suonò.
Suonò di nuovo dopo tre mesi di dolce far niente,dopo tre
mesi di spiaggia e
uscite con le amiche,semplicemente suonò. Con un gesto
veloce della mano la
feci cadere a terra senza però interrompere
quell’orribile e assordante
suono,così mi costrinsi ad alzarmi e dopo averla spenta mi
rigettai con tutto
il peso sul letto.
-Buongiorno,coraggio alzati,la colazione è di là
che ti aspetta,svelta o farai
tardi proprio il primo giorno!- Disse mia madre entrando in camera mia
nonostante tutti i cartelli di divieto d’accesso appesi alla
porta e, come se
non bastasse,mi scoprì togliendomi il lenzuolo da sopra la
testa
-Mamma,ti dispiacerebbe uscire dalla mia stanza perfavore- Dissi
spazientita
-Scusa tesoro,esco subito- Rispose lei aprendo la porta -ma tu alzati o
farai
tardi- Continuò poi richiudendosela alle spalle.
Mezz’ora dopo ero pronta , così andai in cucina
per fare colazione
-Buongiorno pà!- Dissi baciando mio padre sulla guancia
-Buongiorno principessa- Mi rispose lui sorridendo, per mio padre io
ero ancora
una bambina a cui affibbiare nomignoli imbarazzanti
-Coraggio sbrigati,ti accompagno io a scuola prima di andare a lavoro-
Disse
mia madre bevendo tutto d’un sorso il caffè e
costringendo anche me a divorare
letteralmente la mia colazione.
-Mamma fidati, non c’è bisogno che mi accompagni,
prendo l’autobus io e Rebecca
siamo già d’accordo su dove vederci- Dissi. Io e
mia madre eravamo in ascensore
ed io stavo inutilmente cercando di convincerla a non accompagnarmi a
scuola.
C’eravamo appena trasferiti in una nuova casa anche se io
adoravo decisamente
di più quella vecchia e, a fare da ciliegina sulla torta ci
si metteva il fatto
di dover frequentare una nuova scuola.
-Bè, chiama Rebecca e dille che accompagnamo anche lei- Mi
rispose mia madre
aprendo la cassetta della posta e mandando a farsi friggere tutti i
miei sforzi
di convincerla
-No, a quest’ora sarà già
sull’autobus- conclusi io il discorso aprendo lo
sportello della macchina.
Dopo dieci minuti arrivammo davanti scuola, la mia nuova scuola, anche
se
“davanti” era una parola grossa dal momento che
costrinsi mia madre a fermarsi
a venti chilometri di distanza per non mettermi in imbarazzo davanti i
miei
nuovi compagni
-Hai preso tutto?- mi chiese lei quando scesi dall’auto, io
mi limitai ad
annuire
-Allora ci vediamo alle 14:30- Alle sue parole mi voltai a guardarla
-No, mamma perfavore, mi hai accompagnata,ma lasciami tornare da sola,
ci
vediamo dopo- Dissi quasi improrandola, lei mi guardò per un
secondo dopodiche
sorrise e annuì -Allora
a dopo- mi
rispose ripartendo con la macchina. Mi voltai e iniziai a camminare
verso il
cancello ma quando fui lì davanti qualcosa mi
colpì in testa facendomi cadere a
terra. Figura di merda. Alzai la testa dal terreno guardandomi intorno
poi, due
mani mi afferrarono per le spalle e mi aiutarono ad alzarmi.
-Ti…….ringrazio- Dissi, ad aiutarmi era stato un
ragazzo bellissimo, aveva i
capelli castani, gli occhi dello stesso colore e indossava dei Jeans
scuri e
una camicia azzurra che lasciava ben poco all’immaginazione
visto che era
praticamente slacciata – Si va
bene….però dovresti stare più attenta-
mi
rispose in modo brusco dopodiche si voltò e si
avvicinò ad altri tre ragazzi
che non appena lo videro cominciarono a gridare in coro -Ecco il nostro
mito…allora
racconta i dettagli- Io scossi la testa incredula, odiavo quei tipi di
ragazzo
tutto fumo e niente cervello dal momento che non era di certo con
quello che
ragionavano ma non mi va di essere volgare
-Alex….eccoti- Una voce mi fece riprendere
-Becky…. Finalmente una faccia familiare- Dissi abbracciando
la mia migliore
amica. Io e Rebecca ci conoscevamo fin dalla prima elementare anche se
poi in
primo liceo ci eravamo divise dal momento che io frequentavo un liceo
vicino la
vecchia casa, ora mi ero iscritta nella sua stessa scuola, un liceo
artistico,
ed entrambe frequentavamo il quarto anno nella sezione di architettura
-Perché hai dell’erba tra i capelli?- mi chiese
lei togliendomela -Bè….. perché
ho appena fatto la prima figura di merda
dell’anno…qualcuno mi ha tirato una
palla in testa e sono caduta a terra….davanti a tutti- Dissi
massaggiandomi il
punto in cui mi era arrivata la pallonata -Scommetto che sono stati
quelli del
Leopardi- Mi rispose lei scuotendo la testa -Dovrei sapere di cosa stai
parlando?- Le chiesi io sarcastica
-Bè…dal momento che ora frequenti questa
scuola,sì,lo dovresti sapere-
-Ok…..allora spiegami-
-Noi del Colonna siamo in continua lotta con la scuola qui a fianco,il
Leopardi, loro ci fanno continuamente degli scherzi,questo spiega la
pallonata-
-Capisco, percaso quel ragazzo laggiù….fa parte
del Leopardi?- Le chiesi
indicando il ragazzo che poco prima mi aveva aiutata a rialzarmi -No
lui
frequenta la nostra scuola…si chiama Federico….-
Mi rispose lei, dopodiche mi
trascinò all’interno dell’edificio,
prima di entrare però mi voltai a
guardarlo, stava sorridendo e, senza sapere neanche il
perché questo fece
sorridere anche me.
Io e Becky entrammo in classe, perfortuna giù in segreteria
avevo ricevuto una
buona notizia, vale a dire che ero in classe con lei. Ci sedemmo ed io
mi
guardai intorno esaminando i miei nuovi compagni, sembravano tutti
abbstanza
simpatici, dopo qualche minuto arrivò il professore della
prima ora vale a dire
quello di matematica, iniziò a fare l’appello e
quando arrivò il momento di
pronunciare il mio nome la porta della classe si spalancò
-Marchetti, Lombardi, Costa, Ruggieri…..quante volte vi devo
ripetere che non
voglio che entriate quando la lezione è già
cominciata-
Ero letteralmente sconvolta quando mi ritrovai davanti il cretino che
mi aveva
aiutato a rialzarmi e quegli scemi degli amici suoi- scusa Becky, ma
quell’idiota è in classe con noi?- sussurrai alla
mia amica – si,credevo
l’avessi capito, lui è Federico Marchetti,
perché?- rispose lei con un’insolita
tranquillità
- Perché lo detesto- mi limitai a rispondere cercando di
coprirmi con la mano
- Ora sedetevi ma più tardi ne riparleremo- finì
di riprenderli il professore,
quando i quattro si furono seduti continuò con
l’appello -Ferri Alice- stavo
già sorridendo pronta a rispondere presente, quando il
profressore sbagliò
nome. Alice? Alice? ALICE?. Ma come diavolo aveva fatto a
sbagliare!!!!!!!!!!!!!
-Mi scusi, ci deve essere un’errore, io mi chiamo Alessia
Ferri, non Alice-
Dissi imbarazzata più che mai -Bè in segreteria
devono aver sbagliato a
scrivere alla fine delle lezioni vai giù e chiedi di
correggerlo- mi liquidò
lui aprendo il libro e cominciando a spiegare le disequazioni -Scusa,
ma spiega
il primo giorno di scuola?- Chiesi a Becky -Bè
sì, ma tanto non lo ascolta mai
nessuno- Mi rispose lei giocando con il cellulare, mi voltai verso gli
ultimi
banchi e vidi Federico Marchetti che mi guardava con un ghigno mentre i
suoi
amici stavano guardando qualcosa di poco educativo sul cellulare.
- Io vado in segretereia a correggere il nome sul registro tu va pure a
casa,
ci sentiamo oggi pomeriggio- Dissi a Becky. La giornata era finalmente
finita.
I professori di ogni ora avevano fatto l’appello ed io avevo
dovuto correggerli
ogni volta che sbagliavano il mio nome - Buongiorno, mi scusi, sono
Alessia
Ferri della sezione 4°A di architettura e sono nuova, avete
sbagliato a
scrivere il mio nome sul registro- dissi rivolgendomi alla segretaria
-Bene,
siediti lì e attendi il tuo turno- mi rispose lei in modo
scortese. Seguii le
sue indicazioni e mi sedetti sul divanetto accanto alla segreteria -
Professore
, le ho già detto che ho avuto dei problemi questa mattina
per questo ho fatto
tardi- Sentii una voce, più precisamente quella voce,
diffondersi per tutto il
padiglione – Certo, e allora perché anche i tuoi
compagni sono entrati insieme
a te?- Rispose il professore con tono severo -Bè non so,
mica posso sapere
tutto qullo che gli passa per la testa-
- Ascolta Marchetti, sono stufo di te e del tuo comportamento, dopo
quattro
anni ti ho identificato bene, per questa volta lascerò
correre, ma che non si
ripeta- Concluse il professore facendo uscire Federico Marchetti dalla
sala
professori.
Non appena lo vidi presi istintivamente il cellulare e feci finta di
messaggiare con qualcuno -Ehi, tu sei la nuova- esclamò lui
fermandosi davanti
a me -Bè…..sì- risposi
- Allora, come va?
Ti fa ancora male la
testa per la pallonata di questa mattina?- mi chiese prendendomi in
giro e trattenendo
a stento una risatina
- Ascolta, io ho già capito che tipo sei, e ti chiedo
cortesemente di starmi
alla larga- Risposi alzandomi in piedi -A sì, e che tipo
sarei?- mi chiese
parandomisi davanti
-Bè, sto cercando un modo per dirtelo in modo educato ma non
ce n’è neanche uno
quindi…….- lui mi guardò confuso
-Quindi?- mi chiese
-Quindi sei uno stronzo- risposi dopodiche mi allontanai da lui
-Ehi, tesoro, che problema hai?-
- Nessuno, solo che non mi piaci-
-A me sembrerebbe tutto il contrario- mi disse divertito
- Bè, quello che sembra a te non è affar mio-
risposi
-Quindi….- Federico fu interrotto dalla segretaria
– Puoi andare cara, il nome
è stato corretto, Alessia Ferri, giusto?- mi
domandò, io annuii sorridendo
-Bene, io me ne vado, a domani ALICE- mi disse Marchetti sfottendomi
-Certo, sempre che tu e i tuoi amici vi degnerete di entrare in orario-
risposi
io sorridendo e superandolo.
Quando arrivai alla fermata dell’autobus vidi Marchetti che
attraversava la
strada salutando qualcuno, così mi voltai a vedere chi fosse
e vidi una ragazza
bionda con un vestito nero che le arrivava dieci metri sopra il
ginocchio,
quando la raggiunse si salutarono baciandosi la guancia, poi lui si
voltò a
guardarmi così io distolsi lo sguardo, quando guardai
nuovamente nella loro
direzione vidi che entrambi mi guardavano sorridendo, per mia fortuna
in quel
momento arrivò l’autobus, una volta salita a bordo
mi voltai a guardare e vidi
i due allontanarsi insieme.
- Sono a casa- Gridai entrando -Ciao
pulcino- mi rispose mio padre dalla cucina
- Papà potresti evitare di chiamarmi così, non ho
due anni sai- risposi io
scortesemente, dopodiche andai a chiudermi nella mia stanza, non sapevo
perché
ma ero nervosa, sicuramente era stato quel Marchetti, si, era colpa
sua, e poi
che cattivo gusto che aveva in fatto di ragazze, quella sciacquetta con
cui si
era allontanato sembrava sua nonna, insomma, cosa ci trovava in lei. Un
momento…….che mi importava lui poteva uscire con
chi gli pareva Giusto?. Ma sì,
certo, a me non faceva nessun effetto.
Verso le quattro decisi di uscire con Maria, un’altra amica,
a farci conoscere
erano state mia madre e sua madre amiche fin dal liceo.
Quando scesi in cortile mi guardai intorno in cerca del cancello, il
cortile
era costituito da dieci palazzine, io abitavo alla numero tre, quando
guardai
verso la palazzina di fronte la mia quasi mi venne un colpo. Marchetti.
Federico Marchetti cosa ci faceva lì - E tu che ci fai qui?-
Mi domandò lui
anticipandomi - Mi stai forse seguendo?- continuò
- Cosa? Io seguire te, ma tu sogni-
-Bè, allora cosa ci fai qui?
-Io ci abito-
-Quindi siete voi i nuovi inquilini?-
-Immagino di sì-
-Bene, ti avverto noi non abbiamo sale-
Lo guardai confusa - Come scusa?-
-Per la verità lo abbiamo, ma nel caso ti serva non bussare
alla mia porta- mi
rispose lui irritatato dalla mia presenza
-Lo sai dove te lo puoi ficcare il sale?- Gli gridai contro infuriata
-Bene, allora su questo siamo d’accordo- Disse, dopodiche
riprese a camminare,
lasciando me ferma come un’idiota, senza neanche sapere
perché le sue parole mi
avevano provocato quella spiacevole sensazione.
*Note
dell’autrice*
Questo
è il secondo
capitolo, ci tengo a precisare che io frequento un liceo artistico ma i
nomi
delle scuole sono puramente casuali, così come i nomi dei
personaggi.
Ringrazio in anticipo chiunque abbia letto questa storia e
l’abbia trovata
almeno un pizzico decente XD
Cleppy
|
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Capitolo 3 *** 2. Una strana coincidenza ***
Capitolo
2 : Una strana coincidenza
-Wow
certo che è proprio uno stronzo-
-Si, mi ha fatto salire un nervoso, ti giuro-
Io e Maria eravamo sedute al bar del centro commerciale Roma Est, le
stavo
raccontando l’accaduto di qualche ora prima.
-Lo detesto, e se penso che lo dovrò vedere tutti i giorni a
scuola mi sale un
nervoso, inoltre lui e quei deficenti degli amici suoi non hanno fatto
altro
che disturbare tutte le lezioni, non credo che reggerò per
molto dentro quella
classe, perfortuna c’è Becky-
-Ti capisco, anche a scuola da me è così, ma tu
prova ad evitarli- Disse lei
bevendo un sorso di coca cola
-Gli altri li posso anche ignorare,ma lui……..lui
non posso evitarlo, mi fa
troppa rabbia, quello stupido pallone gonfiato, e come se non bastasse
gli abito
anche di fronte-
-Ecco, questo potrebbe rappresentare un problema- Disse lei alzandosi,
io la
seguii verso l’uscita del bar - non è che
potrebbe, è un enorme problema-
Risposi io - Ad ogni modo, cercherò di farmene una ragione-
continuai
-Guarda che carino questo-
Dissi poi fermandomi davanti una vetrina
-Già, entra e provatelo, secondo me ti sta benissimo- Mi
rispose sorridendo.
-Maria, sto uscendo- Dissi aprii la porta del camerino del negozio in
cui mi
stavo provando il vestito convinta che, ad aspettarmi lì
davanti ci fosse
Maria, ma come al solito, visto che io ero una perfetta idiota, mi
sbagliavo
-Secondo me ti sta una bomba, ti fa risaltare le tette, quindi apprezzo
e sono
sicuro che non sarò il solo- Mi disse Federico Marchetti
guardandomi da capo a
piedi
-Brutto maniaco, non parlavo con te- Dissi coprendomi con la tenda del
camerino
-A si, e allora con chi parlavi- Mi chiese lui poggiandosi a braccia
incorciate
al muro
-Non sono affari tuoi- Risposi imbarazzata
-A sì, e chi lo dice?- Con uno scatto mi spinse indietro,
entrò anche lui nel
camerino richiudendosi la tenda alle spalle, dopodiche mi si
parò davanti
circondandomi la vita con le sue braccia
-Toglimi le mani di dosso- Dissi io cercando di divincolarmi
-Andiamo, non mi vorrai far cerdere che ti sei messa questo vestito
senza voler
essere toccata- Continuò lui facendosi particolarmente
vicino al mio viso.
D’istinto lo colpii e mi sentii subito meglio
-Ma che cazzo fai? sei impazzita?- Mi gridò lui portandosi
una mano sulla
guancia in cui lo avevo colpito
-Idiota, così impari a toccare cose che non ti appartengono-
Dissi uscendo dal
camerino ed entrando in quello accanto, mi rivestii in fretta ed uscii
dal
negozio lasciando il vestito sulla poltroncina all’interno
del camerino
-Maria, si può sapere dove diavolo ti eri cacciata?- Dissi
non appena la
ritrovai fuori dal negozio –Scusami Ale, hai ragione, sono
uscita un secondo
dal negozio perché mi stava squillando il cellulare, ma
cos’hai perché sei così
agitata?- Mi chiese lei preoccupata
-Quando ho aperto la tenda del camerino, mi sono ritrovata davanti
Federico
Marchetti, mi ha spinta addosso al muro così, io
l’ho schiaffeggiato e sono
venuta a cercarti- Dissi tutto d’un fiato
-Cosa? Quel Federico Marchetti?....l’idiota?- Mi chiese lei
sorridendo, io
annuii
- Dai fammelo vedere-
-Cosa? Ma sei del tutto impazzita?-
-Dai, indicami solo qual’ è dalla vetrina- .Prima
o poi la ucciderò.
-E’ quello con la maglietta bianca- Dissi indicandoglielo
-Cazzo Ale, ma sei impazzita, e tu lo hai anche schiaffeggiato,
è un figo da
paura- Mi rispose lei a bocca aperta
-Bè si, sarà anche passabile, ma è uno
perfetto idiota- Risposi ripendendo a
camminare verso l’uscita del centro commerciale
-Ok, ma per fare quello a cui mi riferivo io non serve che sia bravo e
intelligente- Disse in modo malizioso
-O Maria, perfavore, possibile che non pensi ad altro, e poi io e
Claudio ci
siamo lasciati appena tre mesi fa- Risposi io
-Ma dai Ale, ancora pensi a Claudio, ho capito che ci sei stata male
quando ti
ha mollata ma è ora di superarla-
-Non è così semplice, lui è stato il
mio primo fidanzato, siamo stati insieme
per tre anni, senza contare il fatto che è l’unico
ragazzo con cui ho fatto
l’amore- Dissi con una nota malinconica nella voce. Claudio
mi aveva lasciata
tre mesi prima dopo che eravamo stati insieme per tre anni, ci eravamo
incontrati per la prima volta a quattordici anni alla festa di un amico
in
comune, lui mi aveva invitato a ballare, una settimana dopo uscimmo
insieme ed
entrambi passammo una giornata fantastica così lui mi chiese
di diventare la
sua ragazza e cinque mesi prima che mi lasciasse decisi di fare
l’amore con
lui, ma poi inziarono le incomprensioni così lui mi
lasciò dicendo di aver
bisogno dei suoi spazi.
-Lo so che non è semplice, ma sono sicura che quel Federico
sia la giusta
distrazione- Continuò lei
- Neanche morta- Fu la mia unica risposta
- Eddai Ale, sarà anche uno stronzo ma non puoi negare che
sia molto bello- Ci pensai
su per un attimo, quando la mattina lo avevo visto con quella camicia
sbottonata la voglia di saltargli addosso si era fatta viva, ma poi
quandò
aveva aperto la bocca comportandosi così scortesemente anche
l’idea di mandarlo
all’ospedale maturò in me
-Be, sì, è carino, ma ora andiamo, è
tardi e devo finire di studiare- Conclusi
io tirando Maria per un braccio.
Federico
P.O.V
Incredibile,
quella stronza mi aveva schiaffeggiato,
prima d’ora non ero mai stato rifiutato, men che meno da una
ragazza qualunque
come lei.
Uscii da quel negozio incazzato nero, ma senza sapere perché
avevo comprato il
vestito che stava provando, per un secondo pensai di essere pazzo ma
poi mi
resi contodi averlo comprato per rabbia, si per rabbia, non
c’era altra
spiegazione.
Quando arrivai sotto casa mi guardai intorno per vedere se ci fosse
traccia di
quella stupida ragazzina viziata, ma niente, perfortuna.
- Ciao fratellino, c’è un tuo amico di la in
camera tua- Disse mia sorella non
appena varcai la soglia di casa.
Senza neanche salutarla mi diressi in camera mia
-Fede, finalmente- Disse Valerio appena mi vide entrare in camera
-Allora racconta, come è andata con la biondina di
stamattina, com’è che si
chiama? A si, Vanessa?- Mi chiese sedendosi sul mio letto
-Era un’ oca, non la smetteva di parlare, così
l’ho scaricata e me ne sono
andato- Risposi gettando la busta contenete il vestito
nell’armadio
-E allora? Che cazzo te ne frega se era un’oca, è
proprio vero, chi c’ha il
pane non c’ha i denti- Disse lui guardandomi
-Senti non rompere, a proposito, com’è che stai
qui?- Gli chiesi sdraiandomi
sul letto
-Perché volevo sapere com’era andata con quella-
Mi rispose lui
-Bè ora che lo hai saputo, ti saluto- Dissi indicandogli la
porta
-Aspetta, prima che me ne vado…….che facciamo con
quelli del Leopardi? Ora ci
hanno sfidato ad una partita di calcetto-
-Accettiamo chiaramente, domani mattina prima di entrare a scuola ci
andiamo a
parlare- Dissi chiudendo gli occhi
-Va bè…..allora vado, a domani- Mi disse lui
uscendo.
Avevo mal di testa, tutta colpa di quella stronza, non riuscivo a
capacitarmi
di come gli fosse venuto in mente di rifiutarmi, senza contare il fatto
che
quando l’avevo vista con quel vestito, mi era salita
un’irrefrenabile voglia di
baciarla, di…….meglio non entrare nei dettagli.
Ma cosa mi stava succedendo,
perché continuavo a pensare a quella stupida- Ehi
fratellino, io esco con
Ginevra, andiamo al Marilin con un gruppo di amici, tu che fai vieni
con noi?-
Mi chiese mia sorella piombando in camera mia
-No, non mi va, ho mal di testa- Risposi massaggiandomi le tempie
-Ma dai, che fai a casa da solo?- Continuò lei cercando di
convicermi
-No, Roberta ti ho detto di no- Risposi scocciato
-Va bene, certo che sei insopportabile quando ti ci metti, allora ci
vediamo dopo,
non so a che ora torno, tanto ho le chiavi- Concluse lei uscendo dalla
mia
stanza. Finalmente solo. Per modo di dire visto che avevo Quella
stupida
ragazzina in testa.
Alessia
P.O.V
Rientrai
a casa sollevata dal fatto di non aver
rincontrato quell’idiota di Federico
-Ciao tesoro- Disse mio padre quando entrai in soggiorno,
all’improvviso mi
invase un’ondata di sensi di colpa per come lo avevo trattato
il pomeriggio
-Ciao papà, scusami per oggi ma, il primo giorno di scuola
mi mette sempre un
certo nervosismo-
-Tranquilla, allora dove sei stata?- mi chiese leggendo il giornale
-Sono stata in un centro commerciale con Maria-
-E non hai comprato niente- Disse
sorpreso notando l’assenza di buste tra le mie mani
-Già, non c’era nulla che mi piaceva- Ripensai a
ciò che era successo in
camerino e, cosa che mi sorprese, pensai che mi sarebbe piaciuto
baciarlo, ma
in fondo era solo attrazione, niente di più, e comunque
restava sempre
un’idiota
-Ale, finalmente, tua cugina Ginevra ti ha chiamata circa venti minuti
fa, ha
detto che era urgente- Disse mia madre interrompendo i miei pensieri
-Si, la richiamo subito- Risposi, dopodiche entrai in camera mia.
Richiamai ginevra mia cugina, che mi invitò ad una serata
con le sue amiche in
un locale in centro, così dopo cena mi preparai per la
serata indossando un
bellissimo vestito e un paio di scarpe con i tacchi (qui)
e truccandomi leggermente. (qui)
-Ciao Alex- Disse mia cugina quando le aprii la porta
-Ciao Gin- Le risposi abbracciandola
-Sei pronta?-
-Si andiamo……mamma, papà noi andiamo-
dissi uscendo dalla porta seguita da
Ginevra.
-Sali in macchina, dobbiamo aspettare una mia amica, pensa che abita
nel tuo
stesso cortile- Disse sedendosi al posto di guida della sua macchina
-A si?, che coincidenza- Risposi sorridendo
-Eccola-
-Buona sera- Disse la ragazza salendo in macchina
- Ciao Roby, che bella che sei-
-Grazie, anche tu stai benissimo-
-Ale, lei è Roberta, la mia amica, Roby lei è
Alessia, mia cugina-
- Ciao, mia cugina ha ragione stai benissimo- Le dissi sorridendo
-Wow, non c’è che dire, anche tu, sei una
bellissima ragazza- Mi rispose
guardandomi da cima a fondo
-Quanti anni hai?- mi chiese
-Diciassette, ne compio diciotto a maggio- Risposi
-Anche mio fratello ne ha diciassette, lui però ne festeggia
diciotto a
Febbraio- Disse
La guardai attentamente e notai che aveva qualcosa nel viso che mi
ricordava
Federico, prima che potessi fargli qualche domanda le
squillò il cellulare
-Pronto. Fratellino, noi siamo già partite, ho
un’idea, ora chiamo Cri e ti
faccio passare a prendere- Disse lei
-Problemi- le chiesi io quandò attaccò
-No, mio fratello è il solito rompiscatole, prima dice una
cosa e poi cambia
idea, ha detto che ci raggiunge al locale- Mi rispose lei
Non sapevo perché ma avevo una bruttissima sensazione.
Arrivammo al locale verso le 23:00, ci sedemmo al tavolo raggiungendo
altre
amiche di Ginevra e Roberta
-Mio fratello è arrivato, mi ha detto che stanno
parcheggiano- Disse Roberta
un’ora dopo
-Io vado un secondo in bagno- dissi alzandomi e dirigendomi verso la
toilette.
Quando uscii dal bagno andai a sbattere contro qualcuno. Quel qualcuno.
-Non è possibile, questo è stalking- Dissi io
quando mi accorsi di chi avevo
davanti
-Non ci contare proprio, tesoro- mi rispose Federico
-Mi spieghi che ci fai qui?-
-Questo vale anche per te, e poi è possibile che sei
così distratta, prima la
pallonata in testa e ora mi sei praticamente piombata addosso, anche
se, devo
dire che la cosa non mi ha infastidito particolarmente, sai, ti sta
molto bene
questo vestito, anche se quello di oggi pomeriggio lo preferivo senza
dubbio-
Disse lui avvicinandosi al mio orecchio e annusando i miei capelli
profumati di
shampoo alla vaniglia
-Devo tornare al mio tavolo- Dissi arrossendo
-Fede, allora sei arrivato, ehi, ma voi due vi conoscete- Disse Roberta
vedendo
suo fratello particolarmente vicino ai miei capelli
-Bè, si, siamo in classe insieme- Rispose lui incamminandosi
verso il tavolo
-Che coincidenza, vero Alessia? Vai a scuola con mio fratello-
-Già, che strana coincidenza- Risposi io imbarazzata al
massimo, dopodiche
seguii Roberta al tavolo, consapevole dell’orribile serata
che mi avrebbe
aspettato.
*Note
dell’autrice*
Grazie
per aver letto anche questo capitolo, spero
vi sia piaciuto…..
Ho aggiornato così presto perché domani non so se
ne avrò tempo, spero di si…..
Ho provato ad inserire i collegamenti ipertestuali ma non so se si
vedono.
Grazie ancora a tutti per averlo letto e grazie a chiunque abbia
inserito la
mia storia tra le preferite
Cleppy
|
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Capitolo 4 *** 3. Inevitabile follia ***
Capitolo
3 : Inevitabile follia
La
serata stava procedendo abbastanza
tranquillamente perfortuna.
Quando eravamo tornate al tavolo Roberta aveva presentato a me e a
Ginevra il
ragazzo con cui era venuto Federico, si chiamava Cristiano e aveva
ventuno anni
ed era un compagno di università di Roberta.
-Io vado fuori a prendere una boccata d’aria- Dissi
alzandomi, mi era venuto
mal di testa, volevo solo tornare a casa, ero confusa, confusa da
ciò che era
successo con Federico davanti al bagno, stavamo quasi per baciarci, se
sua
sorella non ci avesse interrotto probabilmente lo avremmo fatto, e la
cosa che
non riuscivo a capire era PERCHE’?, insomma io avrei
ricambiato il bacio, ma
ero del tutto impazzita? Uscii fuori dal locale e mi sedetti sul
gradino dell’entrata
portandomi le mani intorno alle spalle dal momento che l’aria
era diventata
umida, ma io da brava deficiente, avevo lasciato il cappotto dentro al
locale
-Hai freddo?- mi chiese una voce alle mie spalle
-Un po’- Risposi sorridendo
-E allora perché sei uscita?- Cristiano si sedette accanto a
me avvolgendomi
nella sua giacca che profumamva di acqua di colonia
-Perché……non lo so neanche io il
perché, avevo mal di testa- risposi
massaggiandomi le tempie
-Percaso tra te e Fede c’è qualcosa?- Mi chiese
lui senza farsi problemi
-No, assolutamente no, anzi non ci sopportiamo- Risposi io scaldandomi
un po’
troppo
-Secondo me un po’ gli piaci- Continuò lui. Ma
cosa si era fumato quel ragazzo,
io piacere a Federico? Roba dell’altro mondo.
-No, ti posso assicurare che non è così- Continuai
-Bè, meglio- Lo guardai confusa
-Perché sarebbe meglio, scusa?- Chiesi ingenuamente
-Perché così posso baciarti senza farmi problemi-
Disse lui chinandosi su di me
senza che me ne rendessi conto
-Fatteli i problemi invece, la ragazzina qui, è ancora
minorenne- Disse
Federico interrompendo Cristiano
-Scusa Federico, ma non sono affari tuoi- Disse Cristiano alzandosi in
piedi
-Hai ragione, Ehi ALICE, ti va di farti baciare da Cris?- chiese
Federico
rivolgendosi a me
-Smettila di chiamarmi Alice, e comunque,perdonami Cristiano ma, ha
ragione
Federico non è il caso di baciarci- Dissi alzandomi e
restituendogli la giacca
-Ok, allora torno dentro, però ti lascio il mio numero in
caso cambiassi idea-
Disse porgendomi un bigliettino contenente il suo numero, dopodiche
rientrò
dentro lasciando me e Federico da soli
-Certo che tu non perdi tempo è- Disse lui sorridendo
sarcasticamente
-Smettila, non sono affari tuoi- Risposi irritata più che mai
-Hai conosciuto cristiano appena due ore fa, e già stavi per
baciarlo-
-Non dire cavolate, mi sembra che ho rifiutato di baciarlo no?-
-Si certo, dopo il mio intervento, altrimenti a quest’ora
chissà cosa stareste
facendo- Alle sue parole alzai la mano per colpirlo di nuovo ma lui mi
afferrò
il polso
-No, mi è bastata quella che mi hai dato nel camerino del
centro commerciale-
Disse stringendo la presa sul mio polso
-Bè allora non rompere, e preoccupati più per te
stesso- Dissi sprezzante
-Che vuol dire?- Ora faceva anche il finto tonto
-Mi riferisco alla biondina di stamattina, di sicuro è
quello lo standard delle
ragazze che puoi permetterti di avere, visto che chi ha anche un minimo
di
cervello non verrebbe di certo dietro un cretino come te- Dissi tutto
d’un
fiato
-Cos’è questa?....gelosia?- Mi chiese
avvicinandosi nuovamente ai miei capelli
e annusandoli
-No…….l-lasciami- Dissi balbettando. Ma cosa mi
stava succedendo, sussultare
così per un’idiota del genere.
-Se non è gelosia allora cos’è?- Quella
sua domanda mi fece rinsavire
-Disprezzo……disprezzo per tutti quelli come te-
Dissi allontanandomi da lui
-E sentiamo, perché dovresti provare disprezzo?- Mi chiese
avvicinandosi
nuovamente con il sorriso sulle labbra
-Hai ragione, non è disprezzo quello che provo ma pena-
-Pena?- Chiese lui confuso
-Si, perché tu e i tuoi amici idioti non sapete neanche
cos’è l’amore, per voi
basta che una ragazza accetti di fare sesso e va tutto bene- Dissi
riferendomi
alla mia esperienza personale con Claudio
-Cosa ne sai tu?.....sei solo una ragazzina che ha visto troppi film,
come fai
a giudicarmi, neanche mi conosci, non parlare di cose che non sai
perché sei
del tutto fuori strada, te lo assicuro- Disse lui inserendosi e
rientrando nel
locale
Mi sentivo male, forse avevo esagerato nel dire quelle cose ma lo avevo
fatto
perché dopo l’eperienza con Claudio sentivo di
odiare ogni ragazzo, incluso
Federico.
Federico
P.O.V
Chi
si credeva di essere, giudicarmi in quel modo ma
come si permetteva, per un secondo, ma che dico, per un millesimo di
secondo
pensai che non era poi tanto male, insomma era una ragazza carina,
carina forse
era un po’ limitato, diciamo una bella ragazza, con un
carattere di merda
questo è vero, ma pur sempre una bella ragazza, e poi quel
suo odore di
vaniglia mi faceva impazzire, mentre eravamo seduti al tavolo stavo per
chiederle di uscire ma poi lei mi ha preceduto, come
un’idiota l’ho seguita e
l’ho trovata ad amoreggiare con quell’idiota, e
poi, quel discorso del
disprezzo e della pena che provava per quelli come me mi ha mandato in
bestia,
dopo essere tornato dentro mi sono sentito anche in colpa per
ciò che le ho
detto, ma che dico? io sentirmi in colpa per una ragazzina? devo
essermi
veramente bevuto il cervello oggi. E poi non capisco perché
provo questo nodo
allo stomaco e questa voglia di fare a botte con Cristiano, forse mi
starò
ammalando.
Alessia
P.O.V
Tornai
dentro anche io e trovai Federico seduto al
bancone che parlava con una biondina (e ti pareva), così mi
sedetti al tavolo
infastidita, senza sapere neanche il perché
-Ale, che facciamo andiamo?- mi chiese mia cugina
-Si, andiamo- Risposi prendendo il giubbotto
-Ale, percaso hai visto Fede? Mi chiese sua sorella
-Si, sta parlando con Barbie lì al bancone- Dissi ironica
-Ti ringrazio, lo chiamo e arrivo- disse lei alzandosi e dirigendosi
verso di
loro.
Io e Ginevra salimmo in macchina ed io mi accoccolai sul sedile
posteriore
-Eccomi, possiamo andare- Disse Roberta salendo in macchina
-E fede?- chiesi io sorpresa nel non vederlo
-Dice che rimane ancora un po’ torna più tardi con
Cris- Mi rispose.
Non sapevo perché, però mi sentivo male,
all’idea che Federico fosse rimasto
nel locale con quella ragazza mi provocava una gran rabbia, mi
appoggiai con la
testa al finestrino e chiusi gli occhi.
Mi risvegliai sotto casa -Alex, siamo arrivate- Disse Ginevra
scuotendomi per
svegliarmi
-Roberta dov’è?- chiesi scendendo
dall’auto e notando la sua assenza
-E’ già salita su casa- Mi rispose
-Alex aspetta- Continuò Ginevra riprendendomi per un polso
-Dimmi- Risposi assonnata
-In macchina, mentre dormivi, hai fatto il nome di qualcuno- Disse
Ginevra
-Di chi?- Chiesi sbadigliando e comprendomi con la mano la bocca
-Di Federico- Mi rispose, io spalancai gli occhi
-Cosa? Sei sicura- Chiesi imbarazzata più che mai
-Bè si, ma perché proprio quel nome- Mi chiese
lei di rimando
-Non lo so Gin, non ne ho idea, adesso vado altrimenti domani chi si
alza-
Dissi abbracciando Ginevra e salendo su casa.
Mi giravo e rigiravo nel letto, non riuscivo a dormire, erano le tre di
notte
ed io ero sveglia più che mai, sentii il rumore dello
sportello di una macchina
provenire giù nel cortile, così mi affacciai
nascosta dietro la persiana e vidi
Federico scendere dalla macchina di Cristiano, appena arrivò
davanti al portone
si voltò a guardare verso la mia finestra, così
mi rigettai sul letto, con una
strana, stranissima angoscia nel corpo, perché era tornato
così tardi? Forse
aveva fatto tardi con quella biondina? E perché a me
importava così tanto
saperlo?.
Federico
P.O.V
Tornai
a casa verso le tre del mattino dopo che avevo
praticamente costretto Cristiano a tornare, quella ragazzina mi stava
facendo
impazzire, per colpa sua e del nervoso che mi aveva creato, non ero
riuscito
neanche a concludere con quella bionda del bar, visto che il mio unico
desiderio era quello di tornare a casa e sdraiarmi nel mio letto.
Quando arrivai sotto casa mi venne istintivo girarmi verso la sua
finestra, ma
inutilmente visto che erano le tre e che sicuramente lei stava
già dormendo, e
poi perché? Perché ho guardato? Cosa diavolo mi
importava di sapere se lei era
lì?.
Quando mi sdraiai a letto non riuscivo a dormire, ripensavo
continuamente alle
sue parole “mi
fai
pena”,
io fare pena a lei? No dico ma siamo matti, inoltre lei, non
sa…..lei non sa
nulla di me.
Alessia
P.O.V
La
mattina seguente mi svegliai di pessimo umore,
perfortuna riuscii a convincere mia madre a non accompagnarmi a scuola.
Quando arrivai lì davanti andai incontro a Becky
-Ciao Becky- Dissi abbracciandola
-Ciao Alex- Mi rispose lei ricambiando l’abbraccio
-Che faccia che hai, ti senti bene?- Continuò
-No, a dire la verità no- Risposi entrando a scuola seguita
da lei.
Raccontai a Becky della sera prima
-Wow,
allora hai un problema- Disse
-Già, e si chiama Federico Marchetti- Risposi poggiando la
testa sul banco
-Be sì, però è un problema
perché a te piace- Disse lei tirando fuori il libro
di storia
-Come scusa?- Chiesi oltraggiata dalle sue parole
-Hai capito, a te piace Federico Marchetti- scandì bene il
nome di Federico
-Cosa?, a chi piace Fede?- Ci chiese arrivandoci alle spalle il suo
amico
Valerio
-A nessuno- Mi affrettai a rispondere io colpendo Becky su una gamba
-Già, io, io, parlavo di una ragazza che ieri era fuoi
scuola, ho sentito che a
lei piace Fede e così stavo raccontandolo ad Ale- Rispose
Becky imbarazzata e mortificata
-Stai parlando di Erika, pensate che sta tormentando Fede per uscire,
da prima
delle vacanze estive, Fede ha tutte le fortune, magari capitassero
anche a me
delle ragazze che ti perseguitano per fare sesso- Disse Valerio
sedendosi al
banco davanti al nostro
-Lo sai Valerio sei veramente un porco- Dissi disgustata dalle sue
parole
-Lo so, è questo che piace alle ragazze-
-Sbagli, a me non piace affatto- Replicai
-Infatti io mi riferisco alle ragazze, non alle ragazzine-
-Idiota, piuttosto, dov’è il tuo eroe stamattina?-
Chiesi io riferendomi a
Federico notando la sua assenza
-Sta parlando con quelli del Leopardi, ora vado anche io- Rispose,
dopodiche si
alzò ed uscì dall’aula
La giornata passò lentamente e Federico insieme al suo
gruppo di idoti non
entrò a scuola.
Quando arrivai sottocasa guardai verso la sua finestra e notai che era
aperta,
così, senza sapere perché, salii su casa sua e
suonai il campanello
-E tu che diavolo ci fai qui?- Mi chiese aprendo la porta. Prima di
rispondere
dovetti cercare di bloccare l’infarto che mi stava assalendo,
indossava solo un
paio di boxer neri di Dolce e Gabbana
-Allora?.....Che ti prende?- Mi chiese notando che avevo smesso di
respirare
-n-niente….niente, sono passata
perché….- Mi interruppi quando lo guardai in
faccia
-Ma che hai fatto?- Chiesi poggiandogli una mano sulla guancia notando
che
aveva un’occhio nero
-Niente…- Mi rispose lui togliendosi la mia mano dalla faccia
-Allora che ci fai qui?- Continuò
-Niente…..cioè…sono passata per
portarti i compiti, visto che oggi non sei
entrato a scuola- Risposi porgendogli il quaderno
-Grazie….-
-Figurati, allora, vado….a domani- Dissi poi, scendendo i
primi tre gradini
della rampa delle scale
-Aspetta- Disse fermandomi per un polso e facendomi voltare verso di lui
-Che c’è?- Chiesi vedendo che non parlava
-Allora?.......ti decidi a dirmi cosa vuoi oppure….- Non
finii la frase, o
meglio non potei finirla, visto che mi ritrovai con le sue labbra
incollate
alle mie, io non ci capivo niente, ero confusa, però senza
sapere ne come ne
perché, ricambiai, allacciai le mie braccia attorno al suo
collo, mentre lui
con una mano mi spingeva la schiena per permettere ai nostri corpi di
aderire
meglio, e con l’altra mi prese il volto tra le mani. La cosa
strana è che mi
piaceva, si mi piaceva, e da come mi stava baciando piaceva anche a lui.
Quando sciolsi il bacio rimanemmo tre minuti buoni a guardarci negli
occhi, poi
senza dire niente mi voltai e scesi di sotto dirigendomi verso casa mia.
*Note
dell’autrice*
Grazie
a tutti per aver letto anche questo
capitolo…….
Nel prossimo capitolo spiegherò perché Federico
ha quell’occhio nero
Vi ringrazio ancora tantissimo per averlo letto….spero vi
sia piaciuto
Un grazie speciale va a :_Renesmee
Cullen_ saketta loveis4ever JaneYumi Grazie
per aver inserito la mia
storia tra le preferite, e : BennyMakanju
DontJumpMelanie
ilary92
LittleDia
saketta Sweety97
Yukari
Hoshina
_sakura
chara97_
Grazie
per averla inserita tra le
storie seguite
Cleppy
|
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Capitolo 5 *** 4. un brutto incidente ***
Capitolo
4 :Un brutto incidente
Non
appena entrai dentro casa mi gettai a terra
poggiando la testa sulla porta d’entrata…..cosa
avevo fatto? Come avevo potuto
ricambiare il bacio di quell’idiota? Semplice,
perché baciava in un modo
meraviglioso, staccarmi da lui era stato difficilissimo, e poi non
capivo,
perché lui l’aveva fatto? Perché mi
aveva baciata? Possibile che provasse
attrazione per me? No, impossibile, lui mi detestava ed io detestavo
lui,
giusto? Giusto? GIUSTO? Non lo sapevo neanche io se era giusto oppure
no,
quello che sapevo con certezza era che lui, era in grado di mandarmi in
confusione come nessun altro .
Verso le tre del pomeriggio mi chiamò Becky chiedendomi se
avevo voglia di
andare alla partita di calcio della nostra scuola contro il Leopardi a
San
Policarpo ed io accettai, avevo bisogno di uscire, di pensare a
qualcos’altro
che non fosse Federico così invitai anche Maria e dopo
essermi preparata (Qui),
uscii.
Quando arrivammo al parco di San Policarpo erano le quattro e mezza, io
Becky e
Maria ci sedemmo in mezzo agli altri nostri compagni
-Guarda quelli sono del Leopardi, hai saputo cos’è
successo oggi?- mi chiese
Becky al quanto preoccupata
-No, cos’è successo?- Chiesi io
-A quanto pare Federico, Valerio, Davide e Marco si sono picchiati con
quelli
del Leopardi, Per questo stamattina non sono entrati a scuola- Disse
lei
guardando in malo modo i nostri avversari del Leopardi
-Questo spiega l’occhio nero- Dissi per sbaglio ad alta voce
-Cosa? Ma quale occhio nero?- Mi chiese Becky, facendo un bel respiro
raccontai
l’accaduto alle mie amiche
-Accidenti, vi siete baciati?- Esclamò Maria sorpresa
-Bè per me non c’è nulla di strano, te
l’ho detto che ti piace- Disse Becky
-Ecco Fede- Gridò una ragazza seduta a qualche fila di
distanza da noi.
D’istinto mi voltai e lo vidi. Vidi Federico in pantaloncini
e maglietta
intento a riscaldarsi prima di iniziare la partita
-Ehi c’è qualcuno?-Disse Maria sventolandomi la
mano davanti la faccia
-Si, certo, che stavate dicendo?- Risposi voltandomi a guardarle
-Dicevamo…..che sei proprio cotta- Continuò Becky
scoppiando a ridere
accompagnata da Maria
-Smettetela…io non sono affatto cotta, ora fate silenzio che
inizia la partita-
Dissi imbarazzata, voltandomi a guardare la partita.
La partita stava procedendo perfettamente, la nostra scuola stava
vincendo
contro il Leopardi, Federico era bravissimo a giocare a calcio aveva
già
segnato tre goal e stavano vincendo cinque a uno
-Ragazze, io vado a prendere qualcosa da bere, voi volete qualcosa?-
Chiesi io
alzandomi in piedi
-No grazie, sbrigati a tornare o perderai l’ultimo tempo- Mi
rispose Becky,
mentre Maria era ipnotizzata a guardare i miei compagni giocare, ma non
tanto
perché le piacesse lo sport quanto perché era
profondamente attratta da ogni
genere maschile presente in campo
-Ehi, Mary, potresti distogliere lo sguardo per un secondo e
rispondermi,
sembri una maniaca- Dissi
-A, si scusa…..qual’era la domanda?-
-Vuoi qualcosa da bere?-
-Si, una coca cola- grazie- Mi rispose, e subito dopo si
voltò e riprese a
spogliare con gli occhi i giocatori.
Andai al chiosco delle bevande lì vicino al campo e ordinai
due coca cole
-Come mai non segui la partita?- Disse una voce dietro di me
-Si, la sto seguendo….avevo sete quindi mi sono alzata per
un momento- Risposi
in modo cordiale, poi ci pensai su un attimo. Ma chi era quello?
-Scusa ma tu chi sei?- Gli chiesi confusa
-Hai ragione, non mi sono presentato, sono Francesco Ricciardi, e tu?-
Mi
rispose lui tendendomi la mano per stringere la mia
-Piacere, io sono Alessia Ferri- Risposi stringendogliela
-Tu sei del Colonna?- Continuai sorridendo
-No, io frequento il Leopardi-
Il Leopardi?......ma era del tutto impazzito….come mai stava
parlando con me?
-Scusa ma……proprio non capisco….tu sei
del Leopardi e parli con me?-
-E allora?- Mi chiese sorridendo
-Bè….io frequento il Colonna e tu il Leopardi,
potrebbero fucilarci per questo-
-Fucilarci perché stiamo scambiando due chiacchiere?....no
io non credo-
-Va bene, ma non capisco cosa vuoi da me- Continuai
-Io volevo….- Proprio in quel momento Francesco fu
interrotto dalle grida che
si scatenarono tra il pubblico
-Ma che succede?- dissi correndo verso le panchine, non appena
raggiunsi le mie
amiche vidi Federico sdraiato a terra dolorante che si teneva una
caviglia
-Ma che è successo?- Chiesi allarmata
-Fede si era distratto a guardare qualcosa e quell’idiota del
Leopardi gli ha
tolto la palla con un fallo facendolo finire a terra- Mi rispose Becky
Senza pensarci due volte corsi da lui e mi inginocchiai a terra
-Come stai? Posso fare qualcosa?- Gli chiesi preoccupata
-Hai già fatto abbastanza- Mi rispose lui guardandomi con
uno sguardo freddo e
pieno d’odio.
Lo portarono al pronto soccorso ed io rimasi lì seduta come
un’idiota,
ipnotizzata da quello sguardo raggelante.
Federico
P.O.V
Mi
stavo riscaldando, pronto per inziare la partita
quando la vidi, stava insieme a Becky e ad un’altra ragazza,
ma cosa
importante, nessun ragazzo era con lei. Aspetta, ma che dico,
perché dovrebbe
essere una cosa importante. Comunque la vidi, poi un gruppo di ragazze
esclamò
il mio nome e lei si voltò a guardarmi, aveva i capelli un
po’ mossi e quando
soffiava il vento mi sembrava di sentire il suo odore
di…..ma che dico, mi devo
essere bevuto completamente il cervello. Comunque iniziai a giocare, e
feci ben
tre goal. Ad un tratto la vidi alzarsi e scambiarsi due chiacchiere con
le
amiche, più tardi la vidi al chiosco delle bevande, stavo
per voltarmi e fare
il mio quarto goal quando….Francesco Ricciardi le si
avvicina. Questa è una
cosa assurda, e la cretina gli rivolge anche la parola, ma che dico, la
stupida
gli sta facendo gli occhi dolci. Non ci credo, io per lei sono
un’idiota però
Francesco Ricciardi no? Incredibile. Ero troppo occupato a godermi la
scena
d’amore quando sentii un dolore lancinante alla caviglia e
senza rendermene
conto caddi a terra, sotto gli occhi sorpresi di tutti, di tutti tranne
che
quelli suoi, visto che stava ancora facendo la scema con
quell’idiota. Non
appena si accorse di ciò che era accaduto corse in mio
soccorso chiedendomi se
poteva fare qualcosa. All’inizio stavo per dirle che poteva
accompagnarmi in
ospedale, senza rivolgere mai più la parola a quel coglione
patentato, ma io
non ne avevo nessun diritto, senza contare il fatto che a me non
importava
niente di lei, NIENTE!!!!!!.
-Hai già fatto abbastanza- Le risposi, dopodiche mi
portarono via. Durante il
traggitto fino all’ospedale ripensai a ciò che le
avevo detto, forse avevo esagerato.
Ma l’idea di lei insieme al
nemico………Mi aveva fatto proprio
incazzare di
brutto.
Alessia
P.O.V
Passarono
due settimane e di Federico neanche
l’ombra, Valerio, il suo amico, ci disse che aveva una
caviglia slogata per
questo doveva rimanere al letto a riposo, ma che sarebbe tornato
Lunedì, ed era
già Sabato.
Così decisi di andarlo a trovare dopo la scuola con la scusa
di portargli i
compiti, ad aprirmi fu sua sorella
-Ciao Roby, scusa se ti disturbo….volevo sapere come sta
Federico- Dissi
-Ma figurati, nessun disturbo Ale, entra pure- Rispose facendomi
entrare in
casa
-Federico è in camera sua, quella in fondo al corridoio,
credo sia sveglio-
continuò lei indicandomi la porta della sua stanza,
così la ringraziai e mi
diressi in camera sua
-Avanti- Disse lui quando bussai
-Che diavolo ci fai qui?- Continuò non appena aprii la
porta. Era seduto sulla
sedia della scrivania e stava giocando alla play station
-Volevo….volevo sapere come stavi?- Risposi entrando
-Bene….sto bene, ora che lo hai visto puoi andartene- Mi
rispose voltandosi e
ricominciando a giocare
-Posso sapere perché ce l’hai con me?-
-Cazzo quanto rompi, ma che vuoi?-
-Io non voglio nulla, però tu mi devi qualche spiegazione,
perché mi hai
trattata in quel modo il giorno della partita?-Chiesi sedendomi ai
piedi del
suo letto
-Forse non te lo ricordi, ma mi avevano appena colpito una caviglia,
non era
esattamente il momento di intraprendere una conversazione-
-Si, ma tu mi hai risposto che avevo già fatto
abbastanza……a cosa ti riferivi?
Non rispose, si voltò a guardarmi senza aprire bocca,
visibilmente imbarazzato
-Da quand’è che parli con il nemico?- Disse poi
riprendendo a giocare con un
pizzico di rabbia nella voce
-Come scusa?-
-Francesco Ricciardi, ti dice niente?- Continuò sempre
giocando
-Perché…hai detto proprio quel nome?-
Cazzo!!!!!!!. Come faceva a sapere che
avevo parlato con uno del Leopardi?????????
-Non hai risposto alla mia domanda-
-Bè, si lo conosco, c’ ho parlato alla partita, ma
non capisco qual è il
problema-
-Il problema è…..che Francesco Ricciardi
è quello che comanda il gruppo di
idioti con cui due settimane abbiamo fatto a botte….io sono
andato in giro come
un panda, con quest’occhio nero per colpa sua-
-Cosa? Hai fatto a botte con lui?-
-Si, ma anche lui non era conciato meglio-
Rispose………In effetti quando
l’ho
incontrato aveva dei punti sul sopracciglio.
-Be, ma questo cosa c’entra con me-
-Tu frequenti il Colonna, no?
-Si, ma lui è stato gentile con me-
-O MA ANDIAMO- Disse gridando -Non capisci che lo ha fatto di proposito?
-E perché lo avrebbe fatto di proposito?-
-Perché………- Si interruppe
-Come posso saperlo io, però dal Leopardi non ci si
può mai aspettare niente di
buono, specialmente da Ricciardi- Continuò imbarazzato
-Bè, d’accordo ammesso e non concesso, ma non
capisco lo stesso cosa c’entro io
con il fatto che tu ti sei fatto male alla gamba-
-Perché, mentre tu facevi gli occhi dolci a Ricciardi
davanti al chiosco delle
bevande, io…..-
-Ehi aspetta, aspetta un momento…..come fai a sapere che
eravamo davanti al
chiosco delle bevande-
-Io….ero distratto, e mi è caduto
l’occhio su di voi……e
all’improvviso qualcuno
mi ha colpito sulla caviglia con un calcio…-
-Tu eri distratto?....secondo me invece, eri solo geloso- Dissi con un
ghigno
di soddifazione dipinto sulla faccia
-Io geloso? Di te poi? Tu stai fuori come un balcone secondo me-
-Certo hai ragione, io non sono bionda non vedo come potrei piacerti, a
proposito come è andata con “Barbie”
quella sera che sei rimasto con Cristiano?-
Chiesi incrociando le braccia
-Si chiamava……be…..Non importa
qual’era il suo nome, comunque non sono affari
tuoi, sei ancora troppo piccola per sapere certe cose- Disse alzandosi
in piedi,
poggiando il peso solo su una gamba
-Guarda che abbiamo la stessa età-
-Si, ma non la stessa esperienza, Ragazzina- Disse divertito
avvicinandosi a me
. Oddio. Stavo per svenire. Ma cosa mi stava succedendo?
-Cosa ne sai tu della mia esperienza?-
-A sì, allora se sei così sicura di te stessa,
illuminami, con quanti ragazzi
sei stata a letto?- Mi chiese sempre più vicino, ero
praticamente incastrata
tra il suo letto, dov’ero comodamente seduta, ed il suo petto-
-I-io….non l’ho dirò mai ad un pallone
gonfiato come te- Risposi cercando di
respingerlo ma senza risultati
-Dalla tua reazione devo dedurre che sei ancora vergine-
Continuò sorridendo
-No, non sono vergine, ma non sono neanche una puttana come quelle che
ti porti
a letto tu, e non perseguito di certo i ragazzi per fare sesso con
me…io….devo
essere innamorata per andare a letto con qualcuno-
-Si certo, dite tutte così, e poi….appena avete
un’occasione la cogliete al
volo-
-No, io non sono così, per la verità siete voi
uomini il vero problema…. state
con una ragazza fino a che lei non accetta di fare sesso con voi e poi
la
scaricate su due piedi- Dissi pensando a Claudio e a come mi aveva
lasciata
-No ti sbagli, io con una ragazza non perdo tutto quel tempo, se al
massimo
dopo tre giorni non me la dà, allora la cosa finisce
lì-
-Sei poprio un bastardo-
-Può darsi…. Ma almeno non credo nelle favolette
sull’amore perfetto- Disse
accarezzandomi la guancia
-Toglimi le mani di dosso- Risposi spingendolo, Perfotuna che poteva
contare
solo su una gamba così mi risultò più
facile farlo spostare
-Tieni, questi sono i compiti per Lunedì, Valerio ha detto
che torni, no?-
Dissi porgendogli il quaderno
-Si, torno-
-Bene, allora ciao- Risposi, dopodiche mi voltai ed uscii dalla stanza.
Andai in cucina per salutare Roberta
-Ciao Roby, io vado- Dissi
-Aspetta Ale, prima di andare, volevo dirti che ho parlato con Gin e
stasera
usciamo, ti va di venire con noi?- Mi chiese sull’uscio di
casa
-Ma si certo, porto anche le mie amiche se non vi disturba- Dissi
riferendomi a
Becky e Maria
-Ma certo, porta chi vuoi, anche Fede porta degli amici- Rispose
-Cosa?.....Viene anche lui?.....Ma non gli fa male la caviglia?-
-No, ormai sta bene, oggi pomeriggio nostro padre lo accompagna a
togliersi il
gesso, e stasera dato che è sabato ci andiamo a divertire-
-A…..capisco, va bene allora a stasera-
-Si, ciao Ale- Rispose lei.
Non appena fui a casa chiamai le mie amiche per invitarle ad uscire la
sera,
Maria accettò, al contrario Becky disse di avere la febbre
(poverina)
-Mary…ciao….ti va se andiamo a fare shopping,
voglio un nuovo vestito per
stasera- Le dissi chiamandola al cellulare
-Ma si certo….dove andiamo?-
-Casomai ci vediamo davanti la fermata dell’autobus e poi ci
facciamo un
giretto sulla Tuscolana (*Quartiere di Roma*)-
-Va bene, allora ci vediamo verso le quattro davanti la fermata-
-Si, a dopo-.
Verso le sei io e Maria decidemmo di tornare a casa, avevamo entrambe
trovato
un vestito perfetto per la serata ed eravamo stanche per la camminata
-Ehi, Ale, ma quello non è Federico?- Appena sentii quel
nome mi si gelò il
sangue nelle vene
-Sì, è lui-
-Ma con chi sta?-
-Quello è il suo amico Valerio, e la ragazza non so chi sia-
Risposi. Era
insieme ad una ragazza, cioè ma che dico, ragazza era un
complimento, era
insieme ad un manichino biondo platino, che non faceva altro che
ridere, più
che ridere grugniva come un maiale.
-Accidenti Mary, nasconditi prima che….-
-Ma guarda guarda chi c’è
qui…….Ale ciao!- Disse Valerio quando mi vide
-Valerio, che sorpresa, che ci fai qui?- Risposi facendo la finta tonta
-Sono qui con Fede e Linda,
“un’amica”…non so se mi
spiego- Disse facendo le
virgolette alla parola amica
-Vale, ma che stai…..ma guarda chi si vede,
Alessia….come mai da queste parti?-
Mi chiese cingendo la vita a quella sottospecie di cornacchia
-Sono qui con la mia amica Maria, Maria loro sono Valerio e Federico-
Dissi
presentandoli
-Molto piacere, lei è Linda- Rispose Federico indicandocela
-Hi- Rispose lei
-Sai, parla solo la sua lingua, non so credo sia tedesco o roba del
genere-
Continuò Valerio
-E’ inglese, idiota- Lo riprese Federico
-Va bè, che cazzo me ne frega di che lingua è,
basta che la sappia usare-
-Valerio sei proprio un’idiota- Dissi io disgustata
-In ogni caso, noi andiamo….vi lasciamo al
vostro…..passatempo- Continuai
prendendo Maria sottobraccio
-Ti ringrazio…..allora ci vediamo stasera- Mi rispose
Federico prendendomi in
giro
-Certo……porterai anche Lisa?- Chiesi fingendo
indifferenza
-Si chiama Linda…..e comunque sì….la
porterò-
-Wow ti sei ricordato il nome, siamo già un passo avanti,
bene, a stasera
allora- Risposi, Dopodiche io e Maria ci voltammo e ci incamminammo
verso casa.
Dopo aver passato un’ora a cercare inutilmente di convincere
Maria che non mi
aveva minimamente toccato vedere Fede con quell’oca, tornai a
casa e mi buttai
sotto la doccia.
Dopo cena iniziai a prepararmi per uscire e indossai il vestito che
avevo
comprato nel pomeriggio (Qui).
Verso le dieci suonò il campanello, dal momento che i miei
non erano in casa,
andai io ad aprire, ma dal momento che mi stavo ancora vestendo aprii
la porta
solo con un asciugamano avvolto intorno al corpo convinta che fosse
Gin, ma
quando aprii ebbi di fronte a me un’amara sorpresa
-Wow, perché non esci così stasera, ti assicuro
che avrai molto successo-
-Che diavolo ci fai qui?- Dissi coprendomi meglio
-Ma dai, guarda che per me non ti devi preoccupare, non
c’è bisogno che ti
copri di più-
-Infatti è per me che mi preoccupo razza di
idiota….- Gridai
-Mi spieghi perché sei qui?-
-Tua cugina è a casa nostra e dato che sta facendo una cosa
con mia sorella, mi
ha chiesto di verificare se eri pronta, e direi che per me lo sei
eccome-
-Smettila, e girati dall’altra parte razza di maniaco-
-Aspetta- Disse riafferrandomi per il polso impedendomi di andare in
bagno
-Ti infastidisce se……viene anche Linda?- mi
chiese accarezzandomi il braccio e
provocandomi brividi
lungo tutto il
corpo
-N-no, figurati, cosa vuoi che me ne importi-
-Te lo chiedo perché, oggi pomeriggio ti ho visto parecchio
scocciata-
-Io? Ma figurati….è che vorrei sapere
perché hai la fissa delle bionde?-
-Cosa c’è?....ti piacerebbe che avessi la fissa
delle castane, così potresti
avere qualche possibilità anche tu?- Mi rispose con un ghigno
-Sei un presuntuoso, figurati se a me importa di avere una
possibilità con te-
Dissi spingendolo
-Ora finisco di prepararmi, di a Gin che arrivo tra poco-
-No, ti aspetto qui- Rispose sedendosi sul divano
-Cosa?-
-Ho detto che ti aspetto, tanto Linda viene con Valerio,
perciò posso sprecare
un po’ di tempo anche con te-
Entrai in bagno allibita dalle sue parole, anche se, ancora tremavo per
le sue
carezze. Ma che mi stava succedendo?.
*Note
dell’autrice*
Grazie
a tutti per aver seguito anche questo
capitolo :)
spero che il collegamento ipertestuale funzioni
Grazie
ancora…….
baci
Cleppy
|
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Capitolo 6 *** 5. Un'imprevedibile proposta ***
Capitolo
5 : Un’imprevedibile proposta
Mi
vestii in fretta e furia, non sapevo perché ma
l’idea che Federico fosse di la, nel mio soggiorno, in una
casa dove c’eravamo
solo noi due e nessun altro, mi metteva una strana sensazione in corpo,
sforunatamente
il destino era contro di me. SAI VITA, NON C’E’
PIU’ BISOGNO CHE DIMOSTRI DI
ODIARMI!!!!!!!!!. La lampo del vestito si era incastrata,
così presi un bel
respiro ed uscii dal bagno.
-Finalmente, ma quanto ci hai……- Si interruppe
quando vide che mi tenevo su il
vestito con le mani, mi avvicinai e mi voltai di spalle per farmi
tirare su la
lampo da lui
-Cosa c’è?.....mi stai facendo una proposta
indecente- scherzò lui aprendosi in
un sorriso
-Smettila, mi si è incastrata la lampo del vestito-
-Vedi, questo deve essere un segno che devi uscire senza vestito- Disse
-Allaccia il vestito e fai silenzio- Risposi colpendolo sul braccio
-Va bene, però sappi che mi stai provocando-
-Se non ti sbrighi ad allacciare il vestito la cosa che ti
provocherò, dovrai
leggerla sulla diagnosi che ti darà il dottore
all’ospedale-
-Ok, Ok, quanto sei suscettibile- Rispose lui, dopodiche si
avvicinò a me e
poggiò la mano sinistra sulla mia schiena, cosa che mi
provocò una strana, ma
bellissima sensazione, mentre con la destra iniziò a tirare
su la lampo
-Ascolta….- Dissi io, imbarazzata da quella situazione
-Dimmi- Rispose lui provando a tirare su la lampo
-Noi…non abbiamo….mai parlato di ciò
che è successo…..quando sono venuta a
portarti i compiti…il giorno della partita-
-Intendi il giorno che ci siamo baciati?- Alle sue parole scattai
-Bè…..si-
-Cosa c’è da dire, ci siamo baciati-
-Questo lo so, c’erò anche io se ti ricordi
bene…..però…..perchè?
Perché lo
abbiamo fatto? Noi due non ci sopportiamo-
-Santo Cielo Ale…..non ci deve essere una spiegazione per
tutto, è successo e
basta, ritieniti fortunata- Disse con un sorrisetto compiaciuto sul
volto
-Come scusa? E perché dovrei ritenermi fortunata?- Chiesi
voltandomi
-Guarda che non l’ho ancora allacciato-
-Non importa….rispondi alla domanda-
-Bè, perché ti ho baciata-
-E allora?-
-Bè c’è chi pagherebbe per essere al
tuo posto, forse non te ne sei accorta ma
a scuola sono tutte pazze di me- Continuò
-Ma ti senti? Sei proprio un presuntuoso- Dissi dirigendomi verso il
bagno
-Aspetta……non ci sarai rimasta male?- Disse
riafferrandomi per un polso
-Figurati, le tue parole non mi toccano affatto- Risposi cercando di
non
guardarlo negli occhi
-A si?.....e allora perché non mi guardi in faccia?-
-Perché anche se ti sembrerà strano, io non ti
trovo minimamente attraente-
-Dai, smettila, guarda che si vede che muori dalla voglia di baciarmi-
Disse
tirandomi il braccio e facendomi avvicinare a lui ancora di
più
-I-io……no affatto……e poi
non capisco perché stai qui a rompere le scatole a me,
vai da qualcun’altra a vantarti di essere lo scapolo
più ambito della scuola,
perché con me non funziona- Continuai voltandomi di nuovo,
ma lui mi tirò nuovamente
per il polso , dopodichè fece uno slancio in avanti e mi
baciò. O MIO DIO.
Come poteva essere così esperto, era bravissimo,
d’istinto iniziai a stringere
i suoi capelli tra le dita e lui fece lo stesso con i miei, mi fece
indietreggiare e caddi sul divano perdendo l’equilibrio, lui
cadde insieme a me
, senza smettere di baciarmi. RIPETO, O MIO DIO.
Ci stavamo baciando da qualche minuto ormai, quando ad un tratto
Federico
iniziò a tirare giù quel poco che era riuscito ad
allacciare delle lampo del
mio vestito, io me ne accorsi ma non lo fermai, non sapevo
perché ma ero
completamente paralizzata.
D’un tratto suonò il campanello. GRAZIE AL CIELO.
-Aspetta….Federico…spostati- Dissi spingendolo
indietro
Mi alzai e mi tirai sul la lampo del vestito, che guarda caso adesso si
era
allacciata con facilità, e andai ad aprire la porta
-Allora?...cosa fate voi due, è mezz’ora che vi
aspettiamo in macchina,
andiamo- Disse mia cugina Gin
-Si, arrivo, vado un secondo in bagno- Risposi
-Federico, è tutto ok?- Chiese mia cugina una volta che li
lasciai soli
-Si, si certo, perché?- Rispose lui nervoso
-Non so, sembrava che avessi interrotto qualcosa-
-No, no figurati….io aspetto giù in macchina-
Disse Federico rinfilandosi il
cappotto e uscendo da casa mia.
-Ale, posso entrare?- Chiese mia cugina fuori dalla porta del bagno
-Si, entra- Risposi mentre mi sistemavo il trucco (Qui)
-Accidenti sei molto bella stasera- Disse aprendo la porta
-Grazie, anche tu-
-Posso chiederti una cosa?-
-Ma si certo- Risposi
-E’ successo qualcosa tra te e Federico?- Mi chiese lei
sorridendo, la guardai
imbarazzata
-Si, ci siamo…..baciati-
-Wow, non ci posso credere…..non sei contenta cuginetta?-
-Ma si sono contenta, però…..-
-Però cosa?-
-Gin, io ho paura…..-
-Ma di cosa?-
-Di….lui- Disse sedendomi sul cesto della biancheria
-Ma in che senso?-
-Ho paura perché, quando sono con lui perdo ogni
controllo…..-
-Ale, se vuoi la mia opinione, credo che Federico ti piaccia, e pure
parecchio-
La guardai senza rispondere
-Uffa, ma perché capitano tutte a me- Dissi poi, coprendomi
il volto con le
mani
-Ma dai Ale, non è un male
se ti piace
un ragazzo-.Tse la faceva facile lei.
-Se fosse un ragazzo qualunque ti darei ragione, ma qui stiamo parlando
del
donnaiolo più famoso del mondo, sai che stasera si
presenterà con una ragazza?-
-Sei sicura?-
-Si, e poi……a me non piace per niente, anzi lo
detesto, è stato solo un momento
di debolezza- Dissi alzandomi in piedi e pettinandomi i capelli
-Di pure quello che vuoi……ma io resto convinta
della mia opinione, e presto o
tardi busserai alla mia porta gridando il tuo amore per lui ai quattro
venti-
Continuò lei uscendo dal bagno
-Ma smettila-
-E gli dirai “Eccoti, sai ti stavo proprio aspettando, ero
qui, ti aspettavo da
tanto tempo, tanto che, stavo per andarmene, e invece ho fatto
bene” (Canzone
degli 883- Max Pezzali)
-Piantala- Dissi sbattendogli la porta in faccia.
Venti
minuti dopo eravamo in macchina bloccati nel
traffico, ma la cosa che più mi preoccupava era la
disposizione dei posti, Gin
era seduta davanti al posto di guida, accanto c’era Roberta e
dietro io e il
donnaiolo
-Potresti farti più la, perfavore- Dissi scocciata
-Scusa, pensavo avessi freddo- Rispose spostandosi
-E tu mi vieni quasi in braccio perché pensavi che io avessi
freddo?...certo
che sei proprio andato-
-E poi scusa…guarda quanto spazio che hai dalla tua parte-
-Senti, non rompere-
-Ragazzi, basta dateci un taglio….guarda ecco Maria- Disse
Ginevra fermandosi
sotto casa della mia amica
-Buonasera a tutte….o meglio, a tuti- Disse lei salendo in
macchina
-Mary, fammi un favore mettiti al centro- Le dissi
-No Ale, sai che soffro la macchina- Mi rispose lei
-Uffa, fatti più in là- Dissi riferendomi a
Federico
-Va bene.
-Potresti
togliere il tuo piede da sopra il mio- Dissi
-Guarda che sei tu che stai attaccata a me-
Mezz’ora dopo io e Federico stavamo ancora litigando come
cane e gatto
-O mio Dio, quanto manca- Dissi rivolgendomi a Ginevra
-Siamo arrivati- Mi rispose parchggiando
-Sia lodato il cielo-
Entrammo nel locale e ci sedemmo su dei divanetti di pelle blu
-Cosa vi porto?- Ci chiese il camerieri, accidenti era anche carino
-Allora due Mojito- Disse Ginevra riferendosi a ciò che
volevano lei e Roberta
–Voi cosa volete?-
-Una coca cola- Disse Maria
-Io una birra- Rispose Federico
-Anche per me una coca cola, grazie- Risposi sorridendo, pensai che
quel
cameriere poteva essere uno scaccia pensieri
-Sei patetica- Mi sussurrò lui all’orecchio, una
volta che il camriere se ne
andò
-Come scusa?....perchè?-
-Stavi flirtando con il cameriere-
-Anche fosse, non vedo qual è il problema-
-Il problema è che lo stai facendo per farmi ingelosire- Mi
rispose
-Cosa?....sai una cosa, il mondo non gira intorno a te, forse non te ne
sei
ancora reso conto- Dissi alzandomi in piedi e dirigendomi verso il
bancone, a
quel punto Roberta, Maria e Ginevra si alzarono e andarono a ballare
,lasciando
solo Federico, in quel momento le si avvicinò una ragazza,
per mia sorpresa
mora, gli disse qualcosa, poi si alzarono e andarono a ballare, io mi
voltai e
iniziai a giocare con un tovagliolino
-Cosa c’è? Qualcosa non va?- Mi chiese il
cameriere carino
-No, no è tutto ok- Risposi imbarazzata
-Tieni, la tua coca cola- Disse porgendomi il bicchiere
-Ti ringrazio-
-Come mai non balli?-
-Non mi va-
-Andiamo, non ci credo!- Mi disse lui sorridendo
-No, dico sulserio-
-Bè, io voglio ballare, ti va di ballare con me?- Mi chiese
porgendomi la mano
-O-ok- Risposi sconcertata dandogli la mano, lui la prese e mi porto in
pista e
per un puro caso del destino finimmo accanto alla coppia del secolo.
Federico,
mi guardava, mi guardava furente di rabbia. MA CHE VOLEVA?.
-Allora, me lo dici il tuo nome- Mi chiese il cameriere
-IO sono……- Venni interrotta da Federico che mi
prese per un polso
-Minorenne, ecco cos’è lei- Disse poi,
trascinandomi via, in un angolo del
locale molto più tranquillo
-No, dico, ma sei impazzito?- Gli gridai togliendomi le sue mani di
dosso
-No, tu sei impazzita-
-IO? Io sono impazzita? Non mi sembra che ti ho trascinato via dalla
ragazza
con cui stavi ballando-
-Hai detto bene, stavo ballando, non flirtando-
-E allora? Che male c’è se flirtavo, io sono una
persona libera, non vedo cosa
importi a te- Mi guardò senza rispondere
-Che c’è? sei rimasto senza parole?-Dissi poi
abbassando la voce rispetto a
prima, Dopodiche mi voltai
-Ora dove vai?- Mi chiese
-Non , dal cameriere-
-Aspetta- Mi disse fermandomi
-Cosa c’è?- Mi fece voltare e poi mi
baciò. DI NUOVO!!!!!. Ed io ricambiai. DI
NUOVO. Baciarlo mi faceva stare bene, era come se ne avessi bisogno, ma
non
capivo neanche io il perché, e questo mi spaventava
-No, aspetta….non possiamo continuare così- Dissi
sciogliendo il bacio
-Perché?.....non continuare a negare, che sei attratta da me-
-E tu? Tu sei attratto da me?- Gli chiesi di rimando
-Si…..è inutile negarlo, e
voglio….fare sesso con te-
-Cosa? Ma tu stai fuori di testa- Dissi
-No, aspetta, io lo so che anche tu vuoi……-
-Non finire la frase…..ti ho già detto che io
vado a letto con qualcuno solo se
sono innamorata e se lui mi ricambia chiaramente-
-Bè……ma, in fondo tra me e te
c’è attrazione, non è uguale-
-No, non è affatto uguale…..trovatene
un’altra perché io non sono disponibile-
Dissi, poi presi il cappotto e uscii fuori dal locale.
*Note
dell’autrice*
Ecco
il quinto capitolo………
Spero vi sia piaciuto :)
Ringrazio chiunque lo abbia
letto…………..
Inoltre ringrazio : Le 10
persone
che hanno inserito la mia storia tra le preferite
E le 17
che
l’hanno inserito tra le seguite
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 7 *** 6. Un'appuntamento al momento giusto ***
Capitolo
6 : Un’appuntamento al momento giusto
Me
ne stavo seduta su quei gradini da circa
mezz’ora, senza trovare il coraggio di rientrare in quel
locale, non sapevo
come comportarmi, ero disgustata dalla sua richiesta, ma non
perché mi
disgustasse lui, ANZI!!!,
però mi disgustava il modo freddo e per nulla romantico con
cui mi aveva
chiesto di fare sesso con lui, come se io fossi un inutile oggetto da
utilizzare e poi da buttar via una volta ottenuto ciò che
che voleva
-Tutto ok?- Una voce mi fece riprendere dai miei pensieri
-E tu cosa ci fai qui?- Chiesi vedendo la persona che mi stava davanti
-Sono con un paio di amici, e tu?-
-Anche io- Risposi, Francesco Ricciardi si sedette sui gradini accanto
a me
-Allora perché sei qui fuori, da sola?- Mi chiese
-Perché, avevo bisogno di riflettere-
-Su cosa-
-Sul perché, io sia così tremendamente sfigata-
-O ma andiamo….non ci credo, vedrai che qualsiasi sia la
cosa che ti turba,
passerà…..prima o poi tutto passa nella vita-
Lo guardai sorridendo -Ti ringrazio- Risposi
-Figurati…………Ascolta, ti va
se ce ne andiamo da qualche altra parte?- Mi chiese
-E dove? È l’una di notte-
-Bè, ma io ho la macchina, sai ho già compiuto
diciotto anni-
-Non posso, mi dispiace- Risposi
-Coraggio, non ti mangio mica-
-No, non è per questo- Risposi sorridendo
-E’ che, sono venuta con mia cugina e altri amici, e non
posso andarmene e
lasciare loro qui-
-Bè, ma se tu sei qui da sola è perché
ti annoi, mentre i tuoi amici sono nel
locale, quindi presumo si stiano divertendo-
-Si, ma non posso proprio, mi dispiace- Risposi alzandomi
-Va bene, non insisto-
-Allora, rientriamo?- Mi chiese alzandosi anche lui
-Ok, rientriamo- Risposi.
Una volta dentro mi diressi in direzione del mio tavolo insieme a
Francesco, ma
di Gin, Roby e Mary neanche l’ombra, voltai lo sguardo e vidi
Federico seduto
al bancone vicino alla ragazza con cui stava ballando prima. In quel
momento
sentii le lacrime bruciarmi negli occhi, e una morsa allo stomaco. COME
POTEVA?
PRIMA MI CHIEDEVA DI FARE SESSO E POI TORNAVA DA QUELLA RAGAZZA?.
-Non ci credo- Dissi a bassa voce
-Cosa?- Mi chiese Francesco
-No, niente….ascolta, ti va ancora di andare da qualche
parte?- Chiesi
-Ma si, certo-
-Ok, allora aspetta qui, avverto mia cugina e arrivo-
Mi gettai tra la folla in cerca di Gin, Roby e Mary
-Mary- Dissi fermandola mentre ballava con un ragazzo
-Ale, ma dove eri finita?-
-E’ una storia lunga, poi ti racconto, hai visto Gin?- le
chiesi
-Si, è in bagno con Roberta, perché?-
-Ti ricordi, Francesco Ricciardi?- Dissi
-Quello della partita?-
-Si, è qui e mi ha invitata ad uscire con lui-
-Quando?- Mi chiese Maria sorpresa
-Adesso-
-Cosa? Ma come adesso?-
-Ascolta, domani ti chiamo e ti racconto, ma ora devo andare- Dissi,
poi mi diressi
verso il bagno
-Gin- La chiamai
-Ale, che è successo?- Mi chiese lei mentre si lavava le
mani
-Ascolta, siccome mi sento poco bene, vorrei andare a casa-
-Ok, aspetta che Roby esce dal bagno e andiamo- Mi rispose
-No, non voglio rovinarvi il sabato sera, voi vi state divertendo, ho
incontrato un mio compagno di scuola, torno con lui-
-Ale non se ne parla, se zio e zia lo vengono a sapere mi ammazzano-
-Ma dai Gin, stai tranquilla, mi riaccompagna solo a casa- Dissi
sorridendo
-Va bene, però voglio che
mi chiami,
quando arrivi-
-Certo, ti chiamo appena arrivo a casa, stai tranquilla Gin- Dissi
voltandomi
per uscire dal bagno
-Aspetta, dimmi almeno come si chiama questo amico-
-Si chiama Francesco Ricciardi- Risposi uscendo e raggiungendo Francesco
-Andiamo? Mi chiese
-Si, si andiamo- Risposi guardando Federico che ballava con quella
ragazza
Salimmo
in macchina
-Allora, dove si va?- Mi chiese lui sorridendo
-Sotto casa mia- Risposi
-Va bene, dove abiti?-
Sorrisi e gli dissi il mio indirizzo, dopodiche accese la radio e
partì.
Mezz’ora dopo arrivammo sotto casa mia
-Allora è qui che abiti?- Mi chiese, ervamo seduti sulla
panchina nel cortile
di casa mia
-E’ già, è una bella casa ma mi piaceva
di più quella vecchia-
-Come mai hai cambiato casa?-
-Perché, questa è più vicina al lavoro
di mio padre- Risposi
-Capisco-
-Posso chiederti una cosa?- Chiesi a Francesco
-Ma si, certo-
-Perché….parli con me?-
-Perché mi sei molto simpatica-
-Ho capito ma, tu vai al Leopardi ed io al Colonna, se lo scoprissero i
tuoi
amici ti ucciderebbero-
-No, al massimo non mi rivolgerebbero più la parola- Disse
sorridendo
-Già, anche a me- Risi anche io.
P.O.V
Federico
Stavo ballando da circa mezz’ora con quella ragazza
-Scusa, ma devo andare- Dissi poi fermandomi
-Ok, vuoi il mio numero?- Mi chiese la ragazza
-Magari la prossima volta- Risposi, dopodiche mi diressi verso il
tavolo, non
sapevo perché però mi sentivo annoiato, era come
se mi mancava qualcosa.
-Alessia non è ancora tornata?- Chiesi
-E’ andata via- Mi rispose Ginevra
-Cosa? E con chi?- .QUESTA SI CHE ERA BELLA.
-Ha detto che l’accompagnava un vostro compagno-
-E chi?- Chiesi con una strana sensazione
-Ha detto che si chiama Francesco- .ECCO LO SAPEVO IO.
-Francesco Ricciardi?-
-Si, proprio lui- Mi rispose lei sorridendo. MA COSA RIDEVA,
C’ERA POCO DA
RIDERE.
-Ma sei impazzita, l’hai mandata con quel tipo?- Gridai
-Calmati, mi ha chiamata dicendo di essere arrivata a casa-
-Sei sicura che sia a casa?-
-Ma certo, Federico stai tranquillo-
-Io me ne torno a casa- Dissi prendendo il cappotto
-E come torni?- Mi chiese Roberta
-Prendo l’autobus- Risposi
-Ma dai Fede rimani ancora un po’ tra poco torniamo anche noi-
-No, vado via, Roby ci vediamo dopo a casa, Ciao Gin, ciao Maria- Dissi
dopodiche uscii da locale e mi incamminai verso la fermata
dell’autobus.
Arrivai a casa verso le tre e mezza del mattino, Quando arrivai sotto
casa,
stavano ridendo come due idioti seduti sulla panchina,
D’istinto mi avvicinai.
P.O.V
Alessia
Io e Francesco eravamo seduti lì già da un bel
po’ quando ad un tratto vidi
Federico avvicinarsi
-Che sorpresa!!!! Federico Marchetti, che ci fai qui?- Gli chiese
Francesco
quando lo vide
-Io ci vivo, tu piuttosto, cosa cazzo ci fai qui?-
-Sto parlando con la mia nuova amica,
qualche problema?- Rispose Francesco alzandosi in piedi
-Si, ce ne sono pure tanti di problemi- Disse Federico
-A sì, per esempio?-
-Per esempio, sei sotto casa mia, sai quali sono i patti, tra noi e voi-
-Si li so, ma io non sono sotto la tua palazzina, sono sotto la sua-
Rispose
Francesco indicando me
-Anche lei fa parte della nostra scuola, quindi è uguale-
Continuò Federico con
un ghigno
-Hai ragione, perciò sta a lei decidere, Ale ti dispiace se
rimango ancora un
po’- Disse Francesco rivolgendosi a me
-Io….- Esitai a rispondere
-Smettila, sei un’idiota, non vedi che la stai mettendo a
disagio- Disse
Federico avvicinandosi a me-
-Senti chi parla- Risposi allontanandomi
-Senti, fammi un favore, stai fuori dalla mia vita privata- Dissi
prendendo
Francesco e trascinandolo via, lasciando Federico da solo
Io
e Francesco ci sedemmo su una panchina di un
parchetto vicino casa mia
-Allora, mi vuoi dire perché sei così arrabbiata
con lui?- Mi chiese Francesco
-Non lo sopporto, è dal primo giorno che l’ho
visto che sogno di prenderlo a
schiaffi-
-Si, e di baciarlo- Disse lui sorridendo
-Cosa?-
-Andiamo Ale, si vede che ti piace-
-Ma no, sei fuori strada, io lo detesto, se potessi lo prenderei per i
capelli
e lo sbatterei al muro e poi……- Dissi alzandomi
in piedi enfatizzata
-Ok,ok, calma…….certo che lo odi proprio- Mi
rispose lui interrompendo il mio
momento di sfogo
-Si, è così……..quelli come
lui, mi fanno solamente, ricordare- Dissi sedendomi
di nuovo
-Ricordare? Ricordare cosa?- Mi chiese curioso
-Niente, lascia stare, sono stanca non mi rendo conto neanche di quello
che
dico-
-Vuoi andare a casa?- Mi chiese
-Si, se non ti dispiace-
-Ma no, vieni ti accompagno- Mi rispose, dopodiche ci alzammo e ci
dirigemmo
verso casa mia.
-Va bene, allora….ci vediamo- Dissi davanti al portone
-Si….- Mi rispose, mi voltai per entrare
-Aspetta- Mi fermò lui
-Tieni, è il mio numero, fammi uno squillo così
mi rimane anche il tuo in
memoria- Mi disse.
Presi il mio
cellulare (Qui)
e digitai il suo numero sullo schermo touch screen, dopodiche premetti
il
pulsante della chiamata
-Perfetto, adesso lo salvo in rubrica- Disse – Ecco fatto,
che ne dici se
domani ti chiamo e ci mettiamo d’accordo per uscire durante
la settimana?-
-Si, per me va bene, allora ci sentiamo domani-
-Certo, buonanotte, fiorellino- Mi disse quando entrai nel portone
-Buonanotte- Risposi sorridendo delle sue parole.
Salii la rampa di scale, dal momento che abitavo al primo piano arrivai
subito
davanti la porta, la aprii cercando di fare piano ed entrai togliendomi
i
tacchi, poi andai in camera mia e mi buttai sul letto vestita, morivo
di sonno
per spogliarmi; chiusi gli occhi per dormire “Voglio
fare sesso con te”,
mi ritornarono alla
mente le SUE parole, e non riuscii a trattenere le lacrime, mi sentivo
male, mi
faceva male l’idea di doverlo rivedere prima o poi, mi faceva
male l’idea di
lui a divertirsi in discoteca con quella ragazza, ma più di
tutto mi faceva
male il ricordo delle sue parole, che sapevo mi sarebbero rimaste nella
mente
per sempre.
La
mattina dopo (per modo di dire) mi svegliai con
un mal di testa tremendo.
-Buongiorno- Dissi entrando in cucina e dirigendomi verso il frigorifero
-A, ecco la bella addormentata- Mi rispose mio padre sorridendo
-Avete fatto tardi ieri sera?- Mi chiese mia madre
-E’ già- Risposi, poi guardai l’ora .
ACCIDENTI, ERANO LE DUE DEL POMERIGGIO.
-Mamma, come mai non mi hai svegliata?-
-Perché è domenica, e poi lo hai appena detto tu
che stanotte sei tornata
tardi-
-Bè si…..ma ora ho perso la mattinata- Dissi
sedendomi scompostamente sul
divano
-Quasi dimenticavo, circa un’oretta fa ti ha cercata Maria-
-Accidenti, dovevamo metterci d’accordo per uscire oggi
pomeriggio- Dissi
correndo in camera mia. La chiamai e le diedi appuntamento al parco
vicino casa
-Non ci credo- Disse Maria, eravamo sedute a qualche panchina di
differenza da
quella che avevamo diviso io e Francesco la sera prima
-Credici perché ti assicuro che è tutto vero-
-Ma allora è proprio uno stronzo-
-Io lo sapevo che frequentandomi con lui avrei avuto solo problemi-
-Va bè, dai Ale, vedrai che, magari ti chiederà
scusa-
-No Mary, fidati, quello lì è uno stronzo
egoista, pensa solo a se stesso,
senza preoccuparsi di ciò che provano gli altri- Dissi
alzandomi in piedi
-Però a te piace, non è così?-
-N-no, affatto- Tentennai a rispondere
- Ma allora se non ti piace, perché sei rimasta
così mle per le sue parole?-
-Non lo so…..però, non può piacermi
lui, è proprio categoricamente impossibile-
In quel momento mi squillò il cellulare
-Chi è- Mi chiese Maria
-Francesco- Risposi sorpresa
-Avanti rispondi, che aspetti-
-Pronto?-
-Alessia, ciao sono Francesco-
-Ciao- Risposi sorridendo
-Volevo sapere come stavi?-
-Benone, e tu?- Chiesi di rimando
-Adesso sto benissimo- Disse, a quelle parole, arrossii
-Esagerato- Risposi
-Senti, domani a che ora esci da scuola?- Mi chiese
-Alle due e mezza, perché?-
-Io esco alle due, ti va se ci andiamo a mangiare qualcosa e poi ci
facciamo un
giro-
-Vuole che esca con lui- Dissi rivolgendomi a Maria, coprendo il
cellulare con
una mano per non far sentire a Francesco
-Digli di si, e digli che si mettesse bene in vista
all’uscita di scuola- Mi
rispose lei alludendo all’idea di far ingelosie Federico
-Smettila- Sussurrai in sua direzione –Francesco- Lo chiamai
-Dimmi-
-Per me, va bene, ci vediamo davanti all’entrata della mia
scuola-
-Ok, questa è la fortuna di andare a scuola vicini-
-Già, allora a domani- Continuai
-Si a domani, fiorellino- Mi rispose lui, dopodiche riattaccammo
entrambi
-Tesoro, tu sai che domani dovrai essere bellissima vero?- Mi disse
Maria su di
giri
-Certo- Risposi mettendomi a ridere seguita da maria che fece lo stesso
La mattina seguente mi svegliai prestissimo per decidere che cosa
indossare, e
dopo mille ricerche decisi di vestirmi così.
Dopo aver fatto colazione scesi giù per andare in fermata e
incrociai IL MIO
INCUBO
-Ciao- Diss lui squadrandomi
-Ciao- Risposi io freddamente, dopodiche mi incamminai verso la fermata
seguita
da lui.
Prendemmo l’autobus e ci sedemmo vicini senza rivolgerci la
parola, mi sentivo
agitatissima, In quel momento mi arrivò una chiamata da
Becky che mi annunciò
di stare ancora male per venire a scuola
-Tutto ok?- Mi chiese lui quando attaccai
-Si, tutto ok- Risposi, poi per evitare altre sue domande mi infilai le
cuffiette del mp3 nelle orecchie, però la prima canzone che
inizò quando lo
accesi fu “Eccoti” e così ripensai alle
parole di Gin che mi aveva detto la
sera prima, mi voltai verso il finestrino e mi asciugai una lacrima che
mi
viaggiava solitaria sulla guancia.
La
giornata passò abbastanza lentemente, quando però
fu l’ora di uscire non stavo nella pelle.
Uscii dal portone di scuola e vidi Francesco aspettarmi appoggiato alla
sua
macchina, senza pensarci gli corsi incontro allacciandogli le braccia
intorno
al collo, tutto questo sotto gli occhi furiosi di Federico
-Alessia posso parlarti un secondo- Mi chiese poi, con la rabbia negli
occhi
-Sbrigati, ho un’appuntamento-
-Esci con questo buffone?-
-Primo non è un buffone e secondo, questo non è
affar tuo, io esco con chi mi
pare-
-Ma lui frequenta il Leopardi-
-Non mi interessa, io non c’entro niente con i vostri litigi-
Risposi poi mi
voltai e mi riavvicinai a Francesco che mi mise un braccio intorno alle
spalle
-Ciao Federico- Gli disse Francesco per provocarlo
-Ciao- Dissi anche io con un sorrisetto compiaciuto dipinto sulla faccia
*Note
dell’autrice*
Vi
chiedo scusa per non aver aggiornato ieri, ma a
scuola i professori sono stati colti da pazzia improvvisa riempiendoci
di
compiti……..
Ringrazio chiunque abbia letto anche questo capitolo :)
Grazie
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 8 *** 7. La lettera ***
Capitolo
7 : La lettera
Io
Francesco eravamo seduti ad un tavolo di Mc
Donald’s e avevamo appena finito di mangiare
-Allora, che facciamo dopo?-
-Non so…- Risposi distratta
-A che pensi?-
-No, a niente- Risposi sorridendo, in realtà stavo pensando
a Federico e alla
faccia che aveva quando me ne sono andata con Francesco
-Che ne dici se ci facciamo un giro al centro?-
-Si, va bene- Risposi fingendo entusiasmo, la verità era che
anche se mi
costava molto ammetterlo avrei voluto trovarmi in quella situazione con
Federico
-Allora andiamo?-
-Si- Risposi alzandomi dal tavolo seguita da lui.
-Ti
ringrazio per il gelato- Dissi a Francesco,
eravamo a fare una passeggiata tra i negozi ormai da due ore, e ora
stavamo
gustando un gelato, offerto da lui
-Figurati-
-Scusa, mi squilla il cellulare- Guardai il display e lessi il numero
di chi mi
cercava, era un numero che non avevo salvato in memoria
-Pronto?- Risposi
-Dove sei?- Rispose la persona dall’altro capo del telefono
-Ma chi è?- Chiesi perplessa
-Lo sai benissimo chi sono- Quando disse così, riconobbi la
sua voce
-Che cosa vuoi?- Gli chiesi allontanandomi un po’ da Francesco
-Voglio che tu la smetta di comportarti così-
-NO!! Io voglio che tu la smetta!!!! Ascolta io esco con chi mi pare, e
poi
dopo ieri sera, non so dove tu abbia trovato il coraggio di rivolgermi
la
parola- Dissi gridando
-Senti, per ieri sera io….-
-No, non voglio sentirti- Dissi interrompendolo
-Alessi, perfavore……possiamo vederci, ho davvero
bisogno di parlarti- Mi chiese
quasi supplicandomi
-Con ciò che mi hai chiesto ieri sera, hai perso ogni
occasione di riparlarmi
in futuro……..e poi……un
momento, ma dove lo hai preso il mio numero?- Chiesi
riflettendo sulla situazione
-Me l’ha dato mia sorella, a lei lo ha dato tua cugina- Rispose
-Bè, allora fammi una cortesia, non usarlo mai
più, a meno che tu non sia in
punto di morte- Continuai riattaccando
-Tutto ok?- Mi chiese Francesco avvicinandosi
-Si, ti dispiace se torniamo indietro, sai non mi sento molto bene-
-Ma si, certo….andiamo ti riaccompagno a casa- Disse lui
avvolgendomi di nuovo
le spalle con il suo braccio.
Il giorno dopo convinsi mia madre ad accompagnarmi a scuola per paura
di
incontrare LUI nell’autobus.
Entrai a scuola rassegnata alla noia più totale che mi
avrebbe aspettato dal
momento che Becky aveva ancora la febbre.
Quando entrai in classe notai che Federico non era presente, e neanche
il suo
gruppo di idioti, così mi sedetti al solito banco che
condividevo con Becky e
tirai fuori il quaderno e il libro di matematica.
Venti minuti dopo, come previsto mi stavo annoiando a morte, il
professore di
matematica stava spiegando cose che neanche mi sognavo di capire quando
la
porta si spalancò, e quasi mi venne un attacco di cuore.
AMBULANZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
-Marchetti e Lombardi, grazie di averci degnato della vostra presenza-
Disse il
professore ironico smettendo di scrivere alla lavagna
-Scusi professore, ma si è rotto l’autobus e ci
siamo dovuti fare il resto
della strada a piedi- Disse Federico con un finto sorriso angelico
stampato
sulla faccia
-E va bene Marchetti, per stavolta mi hai convinto, sedetevi- Disse in
fine il
professore. Federico e Valerio si gettarono letteralmente verso
l’ultimo banco
della fila ancora libero
-No, Marchetti tu siediti davanti vicino a Ferri- Era ufficiale, IO
ODIAVO QUEL
PROFESSORE DEL CAVOLO!!!!!!!!!!!!!!!!
Federico mi guardò scocciato, poi prese lo zaino che aveva
già depositato sul
banco e tentennando si sedette vicino a me, sotto il mio sguardo pieno
di
rabbia.
Eravamo in seconda ora e stavamo facendo ancora matematica
-Ti dispiacerebbe spostare le tue cose del cavolo perfavore- Dissi
-Solo se tu togli questo diario- Rispose lui spingendo il mio adorato
diario
della comix verso l’estremità del banco
-Fallo cadere e ti uccido, piuttosto, fammi copiare
l’esercizio, non ho capito
nulla della spiegazione- Dissi avvicinandomi a lui
-Non se ne parla, prima mi tratti male e poi pretendi di copiare?
Illusa-
-E dai perfavore- Dissi facendo la gatta morta per ottenere il mio scopo
-No, senza contare il fatto che alle traditrici io non faccio favori-
-Cosa? E in che modo ti avrei tradito scusa?-
-Semplice, te la fai con uno del Leopardi- Mi rispose malizioso
-Sei proprio uno stronzo- Risposi disgustata spostandomi più
verso il muro
-Lo so, ma che ci vuoi fare, e poi a te piacciono gli stronzi no?
Altrimenti
come la spieghi la storia che hai con Ricciardi?-
-Senti chi parla di storie, c’è una ragazza in
tutta Roma che tu non ti sei
portato a letto?- Chiesi ironica
-Si……tu- Mi rispose, a quella risposta sentii un
tuffo al cuore
-Ecco a punto, e così resterà, visto che
piuttosto che venire a letto con te
bacierei un cane-
-Questo spiega la tua storia con Ricciardi, ti piacciono i cani- Disse
comicniando a ridere scompostamente
-Smettila con questa storia-
-Perché la verità fa male?- Mi chiese
-Non lo so, e a te fa male sentire la verità?-
-Io non ho niente da nascondere-
-Questo è ancora peggio, perché significa che il
tuo carattere di merda ce
l’hai da quando sei nato-
Prima che potesse ribattere suonò la campanella, io raccolsi
le mie cose e mi
sedetti accanto al secchione della classe senza accorgermi di aver
lasciato una
cosa, una cosa che nessuno , specialmente LO STRONZO avrebbe dovuto
leggere, ma
il fatto che io sia la persona più SFIGATA del mondo
già si sapeva, Federico
vide il foglietto ripiegato accuratamente e se lo mise in tasca.
Federico
P.O.V
Quando suonò la campanella lei si catapultò
vicino a quel perdente di Marco
Tosti, ma non si accorse di aver dimenticato un foglietto sul banco, lo
presi e
me lo misi in tasca, curioso di leggere di cosa si trattasse.
A ricreazione mi sedetti sulle scale e lessi il foglietto
“Cara
Alessia, so che probabilmente quando leggerai questa lettera la
butterai nell’immondizia,
ma volevo dirti che, mi manchi da morire, sono stato
un’idiota a lasciarti
andare, ma io ti amo, forse me ne sono reso conto troppo tardi,
però ti amo,
quella notte con te, la nostra prima notte è stata
fantastica, e voglio che ce
ne siano altre, perciò ti prego, pensa a come siamo stati
bene, perfavore amore
mio
perdonami……
Tuo
Claudio.
Non
capivo, quella lettera mi lasciò un velo
d’angoscia
per tutta la giornata, quandò tornammo in classe dopo la
ricreazione, la
guardai, la guardai con uno sguardo diverso, con una sensazione
diversa, avevo
una morsa allo stomaco, non l’avevo mai provata prima, MA
COSA DIAVOLO MI STAVA
SUCCEDENDO?.
Erano le tre del pomeriggio ed io non facevo altro che girare e
rigirare quella
dannata lettera tra le mani, cercando di capire chi fosse questo
Claudio e
quanta importanza nella sua vita potesse avere, poi sentii delle voci
giù nel
cortile mi affacciai da dietro la tenda e vidi in genitori di Alessia
salire in
macchina, d’istinto guardai verso casa sua e vidi le finestre
aperte, così mi
infilai le scarpe e mi diressi da lei.
Suonai ripetutamente il campanello
-E tu che ci fai qui?- Mi chiese lei aprendo la porta
-Mi fai entrare, solo per un secondo-
-Ok, entra- Mi rispose aprendo la porta di più, per
permettermi di entrare
-Allora che ci fai qui?- continuò
-Chi è Claudio?- Gli chiesi, lei mi guardò
sorpresa dalla mia domanda
-T-tu come fai a sapere di Claudio?- Mi chiese scossa
-Ho trovato questo oggi, sul banco- Dissi porgendogli il bigliettino
-E lo hai letto?- Gridò lei strappandomelo dalle mani
-Si, perdonami so che non avrei dovuto, però….-
-Però è stato più forte di te, giusto?-
-Bè……..si- risposi
Lei si voltò e si sedette sul divano, senza pensarci due
volte mi sedetti
accanto a lei
-Claudio è il mio ex-
-E perché vi siete lasciati?-
-Perché lui ha ottenuto quello che voleva, quindi ha pensato
di non aver più
motivi di stare con me-
-In che senso?-
-Io e Claudio ci siamo messi insieme a quattordici anni, siamo stati
insieme
per tre anni, chiaramente avendo avuto anche delle pause di
riflessione, poi
lui ha cominciato a parlare di….sesso e, cinque mesi prima
di lasciarci io,
accettai di fare l’amore con lui, poi, iniziò ad
essere assente, diceva che non
ce la faceva più che aveva bisogno dei suoi spazi e tre mesi
fa mi ha lasciata,
come una povera idiota.- Disse lei mettendosi a piangere, fu allora che
la
morsa allo stomaco si fece risentire
-E questa lettera quando te l’ha spedita?-
-L’ho trovata una settimana fa, nella cassetta della posta-
-Mi, dispiace di averla letta, e mi dispiace anche per ieri sera-
-Andiamo, perfavore, a te non dispiace per niente, se devi dire queste
cose perché
ti faccio pena allora non dirle- Mi disse lei alzandosi in piedi, feci
lo
stesso e la presi per un braccio facendola girare verso di me.
Alessia
P.O.V
Stavo
per andare in camera mia quando lui mi prese
per un braccio e mi fece voltare verso di lui
-Ascolta, io non l’ho detto perché mi fai pena,
l’ho detto perché lo penso
sulserio, potrò essere anche uno stronzo come mi consideri
tu, però…..-
-Però?- Chiesi quando lui si interruppe
-Però io, non ti avrei mai fatto quello che ti ha fatto lui-
-Infatti, tu mi avresti trattata solo come una puttana, visto che
pretendevi di
fare sesso con me solo per toglierti uno sfizio-
-Questo è vero, ma io non ti considero una puttana, e poi
è diverso perché tu
non sei innamorata di me, e io non lo sono di te- Quandò
pronunciò quelle
parole sentii le lacrime farsi di nuovo strada nei miei occhi, senza
però
sapere il perché
-Già-
-Alessia, credimi, sono davvero dispiaciuto per tutto, e…-
-Grazie- Lo interruppi baciandolo sulla guancia dolcemente
-Questo a cosa lo devo?-
-Al fatto che mi hai ascoltata, sai oltre che a Mary e Becky, sei la
prima
persona al quale lo racconto-
-Davvero? Come mai a Ricciardi non lo hai detto?-
-Smettila, perché devi sempre rovinare tutto, con queste
uscite da idiota- Dissi
alzando la mano per colpirlo, ma lui riusc’ a bloccarmela
-Lasciami- Gli dissi cercando di divincolarmi
-No-
-Se non mi lasci io….-
-Cosa fai?, Siamo
soli, quindi-
-Non mi sfidare- Dissi
-Che paura, guarda me la faccio sotto- Mi rispose lui prendendosi gioco
di me,
senza parlare alzai una gamba e gli diedi una ginocchiata in un
posticino
davvero delicato, forse anche troppo delicato
-Brutta stronza, ma sei impazzita- Mi gridò lui piegandosi
in due dal dolore
-Te l’avevo detto di non sfidarmi- Continuai io ridendo
-A si, adesso ti faccio vedere io- Iniziai a correre, poi entrai nella
mia stanza,
ma lui riuscì a raggiungermi e mi afferrò, ma
entrambi perdemmo l’equilibrio e
cademmo sul letto.
-Bene, adesso…..sono cavoli tuoi- Mi disse
-Se non ti togli….-
-Smettila, sei sotto di me, cosa vorresti farmi?- Disse sorridendo, e a
quel punto
feci una cosa che dimostrò che ero del tutto fuori di testa,
lo baciai, e lui
ricambiò, non era un bacio innocente, era un vero e proprio
bacio, le mie mani
vagavano libere tra i suoi capelli mentre le sue si insinuarono nella
mia camicetta,
la cosa strana era che io non riuscivo a fermarmi, e a quanto pare
neanche lui.
*Note
dell’autrice*
Questo
è il nuovo capitolo, ringrazio chiunque lo
abbia letto :)
Un
grazie speciale va a _Renesmee
Cullen_ :)
grazie
per tutti i tuoi
commenti, che adoro :)
Ringrazio
con tutto il cuore anche : loveis4ever [
saketta
In_my_heart
DontJumpMelanie
:)
Grazie
ancora
Ciao
ciao
Cleppy
|
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Capitolo 9 *** 8. Attrazione o...... Amore? ***
Capitolo
8 : Attrazione o……Amore?
Io
e Federico eravamo ancora distesi sul mio letto,
e ci stavamo baciando, quando lui fece scorrere la mano
all’interno della mia
camicetta lo lasciai fare, d’un tratto mi suqillò
il cellulare.
DANNAZIONE!!!!!!!!
Mi alzai, nonostante le sue proteste per rispondere
-Pronto?-
-Ehi Fiorellino, come stai?-
-Francesco, ciao- Non appena pronunciai quel nome Federico mi
guardò scocciato
-Io sto bene e tu?- Continuai
-Anche io, ascolta, ti va di uscire più tardi?- Mi chiese
-Più tardi dici……- Cercai di prendere
tempo, poi guardai verso il letto e vidi
che Federico non c’era più, poi sentii la porta di
casa chiudersi
-Mi dispiace Francesco, ma, domani ho l’interrogazione di
letteratura e devo
studiare- Inventai
-Va bene, allora casomai facciamo domani?-
-Si, magari facciamo domani, ora vado, ciao- Risposi
-Ciao, fiorellino-
Riattaccai il cellulare, poi mi sistemai la camicia per metà
slacciata e mi
diressi verso casa SUA.
Suonai il campanello nervosamente, quando mi aprì sua madre
desiderai
sprofondare
-Buongiorno, scusi se la disturbo signora ma, cercavo suo figlio
Federico, è in
casa?- Chiesi cordialmente
-No, è uscito un’oretta fa, se mi dici chi sei
quando torna lo avverto che
l’hai cercato- Mi rispose sua madre sorridendo
-La ringrazio, io sono Alessia Ferri, abito al palazzo qui di fronte e
sono una
compagna di classe di Federico- Risposi
-A tu sei la figlia di Sara e Michele-
-Si, sono io-
-Che bella che sei, tua madre mi ha parlato molto di te, noi due
lavoriamo
insieme-
-Wow, non lo sapevo, che coincidenza- Continuai
-Già, vuoi aspettarlo in casa?-
-No,la ringrazio, le dica che l’ho cercato- Continuai
scendendo le scale.
Non mi andava di tornare subito a casa, così andai a farmi
un giro nel
quartiere, quando arrivai al parco sotto casa vidi Federico in
lontananza, così
presi un bel respiro e lo raggiunsi
-Allora, perché te ne sei andato?- Gli chiesi
-Perché? volevi che rimanessi?-
-Non lo so, però non capisco perché te ne sei
andato così senza motivo-
-Senza motivo? Stavi cinguettando al telefono con il re degli idioti,
cosa
dovevo fare?-
-Ok, però…..io non ci capisco più
niente- Dissi sedendomi sulla panchina
-Già, neanche io-
-Ti rendi conto che se Francesco non avesse chiamato
noi…avremmo….- Mi
interruppi imbarazzata
-Infatti, ora capisci perché lo odio, arriva sempre nel
momento sbagliato-
Disse lui con un sorrisetto malizioso dipinto sul viso
-No, invece ha chiamato proprio nel momento giusto- Risposi guardandolo
-Ma che ci sta succedendo?- Continuai coprendomi il volto con le mani
-Io cosa succede a me lo so, sei tu che ancora non lo hai capito- Mi
rispose
lui alzandosi in piedi
-Sentiamo, cosa mi starebbe succedendo?-
-Tu sei attratta da me, ma cerchi di frenarti perché non sei
innamorata quindi
venendo a letto con me andresti contro i tuoi principi- Lo guardai
sbalordita,
aveva centrato il punto, io non ero innamorata di lui. GIUSTO?.
-Quindi secondo te mi sta succedendo la stessa cosa che succede a te?-
-No, o meglio non esattamente, io sono attratto da te è
inutile negarlo, ma non
mi faccio nessun problema a fare sesso con te anche se non sono
innamorato-
Disse risedendosi
-Certo che quando parli sei proprio disgustoso-
-Perché quando sto zitto mi trovi affascinante?- Mi chiese
con un ghigno sulla
faccia
-NO, io ti trovo ripugnante e basta, però quando stai zitto
ti preferisco-
-Allora fammi stare zitto tu, prima c’ eri riuscita- Disse
riferendosi
all’episodio avvenuto su casa mia
-Non ci penso nemmeno, piuttosto che fine ha fatto Lisa?-
-Linda, si chiama Linda e comunque non so dove sia- Mi rispose lui
fintamente
disinteressato
-A si, percaso ti ha mandato in bianco?- Chiesi scoppiando a ridere
-Ma figurati, è solo che ora è il turno di
Valerio-
-Ancora peggio, ha preferito Valerio a te, questo è un colpo
molto basso per la
tua autostima- Continuai ridendo più di prima
-Ma smettila, il mio turno con lei è finito già
da un pezzo- Rispose nervoso
-Ma non ti stanchi mai di trattare le ragazze come giocattoli?-
-No, e poi non sono io che le tratto così, sono loro che ci
si fanno trattare-
-Questo non è vero, hai mai provato a corteggiare una
ragazza come si deve? Che
so, magari portandola a mangiare un gelato o al cinema o semplicemente
a fare
due passi?-
-Ho imparato a mie spese che queste cose non servono a niente- Mi
rispose
fissando il vuoto
-Che vuoi dire?- Chiesi perplessa
-Niente, si è fatto tardi devo andare- Mi rispose alzandosi
in piedi e
dirigendosi verso casa, io rimasi sulla panchina con una strana
sensazione in
corpo.
Tornai a casa verso le quattro e mezzo, continuavo a ripensare alle
parole di
Federico “Ho
imparato a mie
spese che queste cose non servono a niente” Chissà
cosa voleva
dire.
Poi mi venne in mente una cosa che lasciò perplessa persino
me stessa.
-Salve signora, scusi se disturbo di nuovo- Dissi alla madre di
Federico quando
mi aprì nuovamente la porta di casa loro
-Figurati cara, cerchi Federico?-
-Si, è in casa?-
-Bè, è andato a fare una commissione per me ma
dovrebbe rientrare tra poco se
vuoi sapettarlo- Mi rispose lei
-No è meglio che……
-Ale, che fai qui?- Mi interruppe Roberta uscendo dalla sua stanza
-Sono passat per dire una cosa a tuo fratello ma dato che non
c’è torno a casa-
-Non fare la sciocca, entra e aspettalo qui, almeno io e te parliamo un
po’-
Disse lei trascinandomi letteralmente dentro camera sua.
-Allora, che si dice?- Mi chiese Roberta, eravamo sedute sul suo letto
e
stavamo chiacchierando del più e del meno
-Niente di che- Risposi imbarazzata, se avesse saputo che io e suo
fratello
stavamo per…..vabbè meglio lasciar perdere
-Qualche ragazzo in vista?- Mi chiese lei passandosi lo smalto blu
sull’unghia
dell’indice della mano destra
-No- Risposi, ma che mi stava succedendo, perché quando mi
aveva posto quella
domanda mi era apparsa la faccia dello stronzo
-Dai, non ci credo che non ti piace nessuno, a me puoi dirlo sai-
-Bè…per la verità, qualcuno ci sarebbe
però non so se mi piace, secondo lui
c’è
solo attrazione fisica tra di noi-
-E’ mio fratello vero?- La guardai sorpresa. MA COME CAVOLO
AVEVA FATTO A
CAPIRLO?????
-Non essere così sorpresa, queste frasi sono tipiche di
Fede- Aggiunse. OK, QUELLA
RAGAZZA LEGGEVA NEL PENSIERO.
-E’ lui vero?-
-Si- Risposi imbarazzata più che mai
-Che bello ti piace mio fratello, diventeremo cognate- Si mise a
gridare lei
-Aspetta, non è come credi, a me non piace
Federico…..- Provai a calmarla io
-Come no? Ma lo hai appena detto tu-
-No, io ho detto che provo attrazione per lui non che mi piace, anzi
non mi
piace affato-
-Ale, fidati, io riconosco due occhi innamorati quando li vedo-
-Allora guarda meglio perché ti assicuro che io per tuo
fratello non provo….-
Mi bloccai, senza sapere perché non riuscii a finire la frase
-Allora perché non riesci a finire la frase?- INFATTI
PERCHE’ NON RIUSCIVO A
FINIRIRE LA FRASE??????????
-Non lo so, mi sento strana….io…non posso essere
innamorata di lui- Quando
iniziai a parlare non mi accorsi di chi in quel momento
entrò in casa, e
sentendo la mia voce provenire dalla camera di sua sorella si mise
dietro la
porta ad ascoltare.
Federico
P.O.V
Rientrai in casa e mentre mi dirigevo nella mia stanza a giocare alla
play
sentii la SUA voce, così mi nascosi dietro la porta della
stanza di Roby e
senza sapere il perché di quella curiosità mi
misi ad origliare
-Ma perché non puoi esserne innamorata?- Le chiese mia
sorella, INNAMORATA DI
CHI???
-Perché lo conosco da poco, e poi siamo nemici giurati-
Rispose lei, Non potevo
crederci, sicuramente parlava di Ricciardi visto che lo conosceva da
poco meno
di un mese e inoltre faceva parte del Leopardi
-Ma l’amore non può essere comandato, lui nasce
quando meno te lo aspetti, e
può nascere per il tuo migliore amico o per il tuo peggior
nemico-
-Lo so però…….-
-Però niente Ale, se ti piace non puoi comandare al tuo
cuore di farsela
passare, devi parlare con lui- COSA?????? ROBY MA CHE RAZZA DI CONSIGLI
LE
DAI?????? E POI CHE ACCIDENTI ME NE IMPORTAVA A MEEEEEEEEEEE??????
-E cosa dovrei dirgi?-
-Quello che provi-
-Ma se non lo so neanche io cosa provo-
-Tu parlaci e vedrai che te ne renderai conto subito, queste sono cose
che si
sentono-
-Ok, gli parlerò quando lo vedo- Rispose Alessia
-Fede, ma che fai qui dietro?- Mi chiese mia madre . ACCIDENTI!!!.
-Niente, stavo andando in camera mia- Risposi imbarazzato, in quel
momento si
spalancò la porta ed uscirono dalla stanza prima Roberta e
poi Alessia
-Tu che ci fai qui?- Chiesi fingendo di non sapere della sua presenza
-Sono passata perché dovevo parlarti- Mi rispose lei in
imbarazzo
-Sicura che è con me che vuoi parlare?- Chiesi io
riferendomi al suo discorso
con Roby
-Certo, perché me lo chiedi?- Mi rispose lei con
un’altra domanda
-No così, allora….dimmi cosa
c’è?-
-Possiamo parlare in privato?-
-Si, però sbrigati, ho un’appuntamento tra poco-
Dissi indicandogli la mia
stanza.
-Allora che c’è?- Chiesi sedendomi sulla sedia
della scrivania
-Stavo ripensando al discorso che mi hai fatto quando eravamo al parco
e mi è
venuta un’idea-
-Cioè?-
-Tu hai detto che corteggiando le ragazze non si ottiene niente, allora
siccome
io sono una persona gentile, ho deciso di aiutarti- Disse lei sorridendo
-Prima cosa tu hai un’alta consiederazione di te stessa per
dire che sei
gentile, seconda cosa io non ho bisogno del tuo aiuto-
-Senti chi parla di alta consiserazione di se stesso, e poi non ti ho
ancora
detto in che modo voglio aiutarti-
-Va bene, in che modo vuoi aiutarmi?-
-Uscendo con te- Mi rispose lei
-Cosa? E in questo modo mi aiuteresti? Io direi piuttosto che
così finiresti per
farmi diventare pazzo, non se ne parla affatto-
-Smettila di fare l’idiota, intendo dire che ti concedo un
appuntamento in cui
tu mi dovrai dimostrare che non sei così stronzo come vuoi
far credere di
essere-
-E perché dovrei dimostrarlo proprio a te, la persona che
più mi odia al mondo-
-Bè è proprio questo il bello, se riuscirai a
farmi cambiare idea su di te
potrai vantarti di aver ragione tu-
-Sai, da questo punto di vista potrei anche accettare-
-Te l’avevo detto-
-Va bene ci sto- Risposi
-Perfetto, allora domani dato che usciamo presto da scuola per via
dell’assemblea
invece di tornare a casa ci facciamo un giro- Disse lei alzandosi in
piedi e
dirigendosi verso la porta
-Va bene, ma sei sicura che Ricciardi non si arrabbierà se
esci con me?- Chiesi
con un ghigno sul viso
-Perché non cominci ad essere meno stronzo da stasera?-
Continuò lei
richiudendosi la porta alle spalle, quando rimasi solo mi
spuntò un sorriso
sulle labbra, poi quando mi ricordai del discorso che avevano fatto lei
e mia
sorella entrai in camera di Roberta alquanto infastidito
-Secondo te questo è il modo di entrare nella mia stanza?-
-Di cosa stavate parlando tu e Alessia?- Chiesi senza mezzi termini
-Affari di donne-
-Dimmelo-
-Non mi sembrà che tu sia diventato una donna, o forse
c’è qualcosa che mi
nascondi fratellino- Disse sorridendo
-Piantala di fare la scema e dimmi cosa vi siete dette, voglio sapere
di chi
parlavate-
-Non posso dirtelo, le ho promesso di non dirlo a nessuno-
-Ma io non sono nessuno, sono tuo fratello- Dissi con una faccia
fintamente
angelica
-Guarda che ti conosco troppo bene, con me non funziona fare il finto
angioletto-
-Parlava di francesco Ricciardi vero?- Le chiesi prima che uscisse
dalla stanza
-Può darsi di si come può darsi di no, ciao ciao
fratellino- Rispose
lasciandomi nella sua stanza da solo come un’idiota, che
stronza vatti a fidare
delle sorelle.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi svegliai con una agitazione che non mi faceva
respirare,
ma perché? in fondo dovevo uscire con l’idiota,
non capivo perché mi sentissi
così agitata.
Dopo aver fatto colazione mi vestii in modo adatto stando attenta
all’abbinamento
delle scarpe e del vestito (Qui).
Durante l’assemblea Federico continuava a lanciarmi strani
sguardi che io
fingevo di detestare voltandomi dall’altra parte scocciata,
in realtà l’idea
che lui mi stesse guardando mi piaceva da morire.
-Allora che facciamo? Andiamo?- Mi chiese al termine
dell’assemblea
-Si, andiamo- Risposi
-Dove andate?- A quelle parole ci girammo entrambi
-Non so affari tuoi- Rispose Federico
-Non stavo parlando con te- Disse Francesco ruotando poi lo sguardo
verso di me
-Allora fiorellino dove vai?-
-Andiamo a farci un giro-
-Posso venire?- Chiese
-Cosa? Non se ne parla, ti avverto se viene questo imbecille non vengo
io-
Rispose Federico
Mi trovavo in una situzione difficile, ma perché Francesco
si era dovuto
intromettere
-Scusa Fra, ma abbiamo già delle cose da fare, io e lui da
soli, sarà per un’altra
volta- Dissi dipingendomi un sorriso da gatta morta sulle labbra
-Va bene, ma ci conto- Rispose lui, poi si avvicinò e mi
baciò sulla guancia,
istintivamente guardai Federico che a sua volta mi stava guardando
piuttosto
innervosito.
-Non capisco cosa ci trovi in quel deficiente- Se ne uscì
poco dopo
-Bè se è per questo nemmeno io capisco cosa ci
trovano in te le idiote che
accettano i tuoi appuntamenti- Risposi acida
-Forse lo hai dimenticato ma io e te adesso abbiamo un appuntamento-
-Ma è diverso, prima cosa l’ho proposto io
e…-
-Hai ragione è diverso, significa che eri talmente disperata
che pur di uscire
con me hai fatto tu il primo passo- Mi disse interrompendomi
-Senti chi parla di disperazione, vorrei ricordarti che appena tre sere
fa mi
hai chiesto di fare sesso con te perché sei attratto da me-
-Questo non fa di me un disperato ma un ragazzo con gli ormoni
impazziti-
-Il tuo problema non son gli ormoni ma il cervello-
-Si come no, se è per questo il cervello è anche
un tuo problema visto che è
inesistente-
-Ma smettila, piuttosto va a ordinare da mangiare io mi siedo
così tengo il
tavolo-
-Brava renditi utile- Disse sorridendo mentre si dirigeva alle casse,
lo
guardai e poi gli sillabai un bel VAFFANCULO
-Ciao Ale- Mi disse poi una voce alle mie spalle, quando mi girai quasi
svenni
-C-Claudio- Riuscii solamente a dire, con le lacrime che inesorabili
avanzavano
verso i miei occhi.
*Note
dell’autrice*
Questo
era l’ottavo capitolo, nel prossimo se ne
vedranno delle belle ma non anticipo nulla XD
Vorrei ringraziare chiunque stia seguendo questa storia
Un grandissimo grazie va a : _Renesmee
Cullen_ saketta loveis4ever
DontJumpMelanie
In_my_heart
,
adoro le vostre recensioni : )
poi vorrei ringraziare chiunque abbia inserito la mia storia tra le
preferite,
seguite, ricordate……….Grazie di cuore
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 10 *** 9. La festa ***
Capitolo
9 : La festa
Il
cuore te lo spaccano una volta sola, dopodiche
sono solo graffi .
Non
so perché, in quel preciso istante mi venne in
mente questa frase, forse perché sentivo delle scosse
terribili nel petto,
forse perché mi sentivo una perfetta idiota, o forse
perché…….sapevo di non
avere più il cuore integro
-C-Claudio- Dissi con la voce strozzata, non riuscivo a muovere un
muscolo,
avrei voluto chiamare Federico per chiedergli di aiutarmi ma non
riuscivo a
farlo, ero paralizzata
-Ciao Ale, non sai quanto mi fa piacere vederti- Disse avvicinandosi di
più al
tavolo dov’ero seduta
-Ecco qui, certo che a te alzarti e venire ad aiutarmi ti pesa- Disse
rivolgendosi a me Federico, portando i vassoi contenenti i nostri
pranzi al
tavolo
-Che c’è’?- Mi chiese poi notando che
non reagivo
-Lui chi è?- Continuò quando vide Claudio
-Ciao io sono Claudio, sono un vecchio amico di Alessia- Si
presentò lui
allungando la mano per stringerla a Federico
-Claudio?- Mi chiese sorpreso Federico senza stringergli la mano
Io però non rispondevo, per un momento mi ero dimenticata
come si facesse
-Ale è tutto ok?- Mi chiese Claudio poggiandomi una mano
sulla guancia,
istintivamente mi tirai indietro
-Ascolta, è meglio se te ne vai- Gli disse Federico vedendo
la mia reazione
-Ma io volevo parlarle, voglio fare qualcosa per lei…-
-Hai già fatto troppo per te stesso usando lei, quindi
è meglio se la lasci in
pace e te ne vai- Lo interruppe Federico
-Ma chi sei tu per dirmi di andarmene?-
-Sono quello che se tra due secondi non te ne vai ti
spaccherà la faccia-
Rispose
-Si come no, me ne vado solo perché ho degli amici che mi
aspettano, ma non
finisce qui…….Ciao Ale, ci sentiamo- Disse
Claudio poi diede un ultimo sguardo
a Federico e se ne andò
-Ale, cos’hai? Rispondimi perfavore- Mi disse Federico
inginocchiandomisi
davanti e prendendo il mio volto tra le mani
-Alessia, perfavore, mi fai preoccupare così-
Continuò
-Non……..credevo che avrebbe fatto così
male rincontrarlo- Mi decisi a dire
-Mi dispiace, c’è qualcosa che posso fare?- Mi
chiese, io scossi la testa
facendo cadere due lacrime sul tavolo
-No, ti ringrazio……-
-Vuoi tornare a casa?- Mi chiese
-Si- Riuscii solamente a dire.
Federico
P.O.V
Stavo facendo la fila da circa cinque minuti quando finalmente la
cassiera mi
chiese cosa volessi
-Due cheesburger e due coca cole perfavore-
-Ecco a te- Disse lei depositando il cibo sul vassoio, lo presi in mano
poi
guardai verso il tavolo e vidi Alessia comodamente seduta,
così mi avvicinai al
tavolo posandoci il vassoio sopra
- Ecco qui, certo che a te alzarti e venire ad aiutarmi ti pesa- Dissi,
ma lei
non mi rispose, poi vidi che fissava un ragazzo alto e moro davanti a
lei, ma
quando il tipo si presentò qusi mi venne un’infarto
-Claudio?- Riuscii solamente a dire, poi chiesi a lei se andasse tutto
bene, ma
non mi rispose.
Quando il tipo le mise una mano sulla faccia sentii il sangue ribollire
-E’ meglio se te ne vai- Dissi
- Ma io volevo parlarle, voglio fare qualcosa per lei…- Mi
rispose, Si certo
come no, ora voleva fare qualcosa per lei
-Hai già fatto troppo per te stesso usando lei, quindi
è meglio se la lasci in
pace e te ne vai- Continuai abbastanza innervosito ma cercando comunque
di
mantenere la calma
-Ma chi sei tu per dirmi di andarmene?- OK, era ufficiale, mantenere la
calma
non faceva per me
-Sono quello che se tra due secondi non te ne vai ti
spaccherà la faccia- Dissi
incazzato nero
-Si come no, me ne vado solo perché ho degli amici che mi
aspettano, ma non
finisce qui…….Ciao Ale, ci sentiamo- Rispose lo
stronzo andandosene
-Ale, cos’hai? Rispondimi perfavore- Le chiesi
inginocchiandomi davanti a lei,
non reagiva, guardava nel vuoto senza rispondere
-Alessia, perfavore, mi fai preoccupare così- Ok, ora stavo
cominciando un
pochino a spaventarmi
-Non……..credevo che avrebbe fatto così
male rincontrarlo- Finalmente rispose,
anche se pensare al male che stava provando non sapevo
perché ma faceva stare
male anche me
-Mi dispiace, c’è qualcosa che posso fare?- Le
chiesi, volevo farla sentire un
po’ meglio
-No, ti ringrazio……-
-Vuoi tornare a casa?-
-Si- Mi rispose, così presi il vassoio e lo svuotai nel
cestino, dopodiche io e
lei ci incamminammo verso casa.
-Non mi va di andare su casa- Mi disse lei quando arrivammo sotto il
portone di
casa sua
-Perché?-
-Mia madre è a casa, e non mi va che mi veda così-
-Va bene, allora vieni a casa mia, i miei sono a lavoro e Roby
è
all’università- Porposi. Ma cosa mi saltava i
mente, vabbè che stava piangendo
però stavo diventando troppo gentile e questo non era da me
-Se non disturbo- Mi rispose lei
-No….per un po’ posso sopportarti- Le dissi,
dopodiche aprii il portone del mio
palazzo e salii su casa.
-Va un po’ meglio?- Le chiesi porgendogli un bicchiere
d’acqua
-Si, ti ringrazio- Mi rispose, era seduta sul mio divano da circa venti
minuti
e stavamo parlando del più e del meno cercando di evitare
l’argomento CLAUDIO.
Alessia
P.O.V
Ero seduta sul divano di casa SUA, l’incontro con Claudio mi
aveva fatto male,
pensavo di averla superata ma continuavano a tornarmi in mente le
parole che
aveva usato quando mi aveva lasciata “Mi
dispiace, ma mi stai soffocando, ho bisogno dei miei
spazi”
e ora a distanza di quasi quattro mesi mi mandava una lettera dicendo
di amarmi
ancora, e poi rivolgermi la parola senza nemmeno preoccuparsi del
doloroe che
mi aveva causato è stato il colmo
-Allora….quello era Claudio?- Mi chiese lui
-Si, era lui-
-Se può farti sentire meglio, ha la faccia da imbecille-
-Se è per questo, anche tu hai la faccia da imbecille-
Risposi sorridendo
-Scusa ma questa la devo capire, io provo a darti conforto e tu mi
ripaghi
insultandomi?-
-Hai ragione, ma dovresti sapere che l’unico modo per farmi
stare meglio è
insultarti-
-Che gentile che sei-
-Lo so che ci vuoi fare-
-Comunque…………ti ringrazio-
Continuai
-Per cosa?-
-Per aver mandato via Claudio, non so perché ho reagito
così-
-Perché lo ami- Mi rispose, alle sue parole alzai gli occhi,
avevo il cuore a
mille ed ero infastidita dal fatto che lui pensasse che io fossi ancora
innamorata di Claudio
-No….non è per quello, forse è
perché per tutto questo tempo avevo immaginato
mille discorsi da fare se mi fosse capitata l’occasione, ma
trovarmi lì in quel
momento con lui davanti…..non lo so…..mi ha fatto
male-
-Ti capisco…-
-Davvero? Quindi anche tu sei stato ferito da qualcuna?-
-Si….ma è una storia lunga- Mi rispose alzandosi
dal divano
-Ma se dici così….significa che a ferirti
è stata qualcuna che amavi?-
-Amare è una parola
grande…….però so che a volte
ciò che uno ricorda può far
male, male da far mancar l’aria- Ero sorpresa dalle sue
parole, non pensavo
potesse mai uscire nulla di così profondo dalla sua bocca
-Si….è così- Risposi
-Perciò, tu non ami più Claudio?-
-Non credo….secondo te desiderare di sputare in faccia a
qualcuno è segnale
d’amore?-
-No, io non credo- Mi rispose scoppiando a ridere, mi sentivo bene, mi
piaceva
parlare con lui tranquillamente, senza litigare come al solito, mi
piaceva
stare lì………..stare
lì con lui
-Mi dispiace, così abbiamo mandato a monte
l’appuntamento- Dissi
-Bè ma a questo si può ancora rimediare- Mi
rispose avvicnandosi al mio viso e
sfiorando le mie labbra con le sue
-Non in q-questo modo- Balbettai. Ma che cavolo mi stava succedendo?
Adesso
balbettavo anche?
-Se tu non vuoi me quanto io voglio te, allora perché
balbetti?- Bella domanda,
piacerebbe saperlo anche a me
-Io…io non balbetto-
-Alessia….- Accidenti ma perché sentire il mio
nome pronunciato da lui mi
faceva quell’effetto????
-E’ inutile che neghi……tu mi
vuoi…..- Continuò sussurrandomi in un orecchio
-N-no, affatto-
-Perché non vuoi ammetterlo?-
-Perché…perché non
c’è niente da ammettere- Invece c’era
molto da ammettere
visto che stavo praticamente per collassare la perterra
-Invece si….coraggio….dillo- Prese a
mordicchiarmi l’orecchio
-NO- Fu la mia risposta, anche se il mio corpo suggeriva tutto il
contrario visto
che gli spinsi la testa più verso di me
-Ammetti che mi vuoi….- Continuò depositando baci
lungo il mio collo
-T-ti ho già detto che non…che non
farò nulla senza essere innamorata di una
persona- Dissi ritrovando un po’ di lucidità e
spingendolo via da me
-Ma andiamo….dopo oggi credi ancora nell’amore?
Che senso ha amare se poi si
sta male?-
-Questo non c’entra niente, si sta male per tante cose, credi
che facendo sesso
con tutte le ragazze che ti capitano a tiro tu non ne abbia fatta
soffrire
neanche una?-
-Ascolta, con te è diverso, quando stiamo nella stessa
stanza il profumo di
vaniglia che emanano i tuoi capelli mi fa impazzire,
perfavore…..vieni a letto
con me- Continuò……ODDIO!!!
-Mi spieghi perché ti sei fissato con me?-
-Non lo so, può darsi che una volta aver fatto sesso
tu…-
-Io cosa….diventi una come tutte le altre-
-Ma tanto a te cosa importa? Tu non sei innamorata di me, quindi non
capisco in
che modo ti farei soffrire dopo aver fatto sesso?-
-E’ una questione di principio……senza
contare che l’idea di fare sesso solo per
togliere uno sfizio a te mi fa venire la nausea-
-Non sarebbe solo per togliere uno sfizio a me…..ma anche
per capire che
aspettare l’amore prima di fare sesso con un ragazzo non
serve a niente-
-Questo lo dici tu- Risposi
-No….lo dicono i fatti, il tuo ex ti ha lasciato dopo aver
fatto sesso con te,
e stavate insieme da tre anni, possibile che tu non abbia ancora capito
che i
ragazzi cercano solo questo?-
-Sai……sapevo che eri uno stronzo, ma non pensavo
potessi arrivare a
tanto….fammi una cortesia….non rivolgermi mai
più la parola- Dissi, dopodiche
aprii la porta di casa sua e uscii sbattendomela dietro.
Non potevo credere a ciò che mi aveva detto, e pensare che
per un secondo prima
che iniziasse a fare quell’assurdo discorso stavo quasi
per…..NO ma cosa dico?
Non stavo per fare niente…….
Però perché
stavo così male? Perché???.
Federico
P.O.V
-Mi spieghi perché ti sei fissato con quella?- Mi chiese
Valerio, eravamo in
camera mia e stavamo giocando alla play
-Io non mi sono fissato, è una questione di principio- Dissi
non convincendo
neanche me stesso
-Ho capito che non te ne vuoi far scappare neanche una, ma cazzo
c’è Benedetta
che ti fa il filo da un mese, ti ha anche invitato alla sua festa di
compleanno
sabato sera, dovresti farci un pensierino- Si come no un pensierino, io
continuavo a ripensare alla faccia che aveva Alessia quando era uscita
da casa
mia, e la cosa non era normale, che cazzo me ne fregava a me????
Perché ci
pensavo???
-Vale, lo sai che Benedetta mi sta sul cazzo, non la sopporto- Dissi
distratto
-Ma che ti frega, mica ci devi parlare-
-E’ uguale, non mi piace è una maniaca,
all’ultima partita di calcetto, prima
di quella con il Leopardi si è intrufolata negli spogliatoi
mentre mi facevo la
doccia e mi è praticamente saltata addosso-
-E ti lamenti pure? L’avesse fatto a me avrei…-
-Non voglio sapere i particolari, grazie-
-La verità è che quella ragazza ti sta facendo
rammollire-
-Non è vero, lo sai che dopo….di LEI ho giurato
di non fare mai più
quell’errore- Dissi riferendomi al passato
-In ogni caso fai attenzione, devi cercare di stare alla larga da
Ferri- La
faceva facile lui, praticamente era impossibile visto che abitavamo uno
di
fronte all’altra ed eravamo in classe insieme
-Vabbè, io vado, ci vediamo stasera al Marilyn, alle ragazze
ci penso io- Disse
con voce maliziosa
-Idiota- Risposi sorridendo e tirandogli un cuscino in faccia, poi
spensi la
play e mi sdraiai sul letto a pensare. Perché????? Ma
perché pensavo a LEI?????
Alessia
P.O.V
Dopo essere tornata a casa (incazzata nera), chiamai Maria e fissammo
un’appuntamento per il pomeriggio, così verso le
cinque uscii di casa, e
proprio mentre stavo uscendo dal cancello incrociai Valerio
-Ehi Ferri, che si dice?- Mi chiese squadrandomi
-Niente- Risposi scocciata, sicuramente era appena stato a casa dello
Stronzo
-Senti, vorrei chiederti di stare attenta con Fede-
-Non ti seguo- Gli risposi confusa
-Bè, vedi lui ha appena superato la storia di Giorgia e
quindi l’ultima cosa
che gli serve è una ragazza che lo faccia impazzire- Ero
troppo sbalordita per
seguire il resto
-Chi è Giorgia?- Chiesi
-Forse ho parlato troppo, lascia stare, ci si vede bella- Disse uscendo
di
corsa dal cancello. Chi diavolo era Giorgia?????
-Sono
proprio confusa Mary- Dissi, io e Maria
eravamo al parco sotto casa mia e le stavo raccontando di me e Federico
-Secondo te che dovrei fare?- Continuai
-Non lo so Ale, Se tu la pensi
così……c’è
però da dire che Federico è un figo da
paura, e se me lo avesse chiesto a me non avrei….- Si
interruppe quando la
guardai in modo raggelante
-Ok, ok la smetto- Disse
-E poi vorrei sapere chi è adesso questa Giorgia? Da dove
sbuca?-
-Andiamo, perché invece di farti queste domande non va da
lui e glielo chiedi?
E magari già che ci sei gli dici pure che ti piace e che
anche tu vuoi fare
sesso con lui-
-Cosa? Ma neanche morta, a me di lui non importa niente-
-Se non t'importa di una cosa...non ne parleresti, ma se ne
parli...forse
qualcosa t'importa!- Mi rispose, Rimasi sorpresa di quella sua frase,
forse era
vero, forse provavo qualcosa per quello stronzo, questo avrebbe
spiegato la mia
voglia di baciarlo e di…vabbè lasciamo stare
-Quindi secondo te….a me piace Federico?-
-No, secondo me ti sei proprio innamorata di lui-
-Maria, hai mai pensato di farti ricoverare in un istituto
psichiatrico?-
Risposi
-Tu pensala come vuoi, ma io rimango di questa opinione-
-Uffa- Dissi
-Cambiando discorso, ci vieni alla festa di Benedetta?-
-Quando la fa?-
-Sabato sera, ha affittato un locale intero, a proposito, lo sai che ho
saputo
che viene al tuo stesso liceo?- Mi disse Maria, Benedetta era una
nostra
vecchia amica, figlia di un’amica delle nostre madri, a dire
la verità io e
Mary non l’avevamo mai potuta sopportare
-Davvero? Io non l’ho incontrata nei corridoi-
-Magari non ci hai fatto caso-
-Si può darsi, comunque credo di andare, tu che fai ci vai?-
-Certo, mia madre mi ha praticamente costretta, se non altro andiamo
insieme-
-Già- Risposi.
La
settimana passò in fretta
e perfortuna Federico non mi disturbò, anzi
sembrava volermi evitare, quello era il colmo lui faceva il
sostenuto???ero io
a dover essere arrabbiata!!!! Sfortunatamente Becky stava ancora male
quindi
durante le lezioni mi annoiavo a morte. Sabato dopo pranzo decisi di
andarla a
trovare per vedere come stava
-Ciao Becky….come stai?- Le chiesi entrando in camera sua
-Male- Mi rispose palando con il naso attappato
-Mi dispiace, a scuola è una rottura senza di te-
-Anche qui a casa è una rottura senza di te- Mi rispose
-Posso farti una domanda?- Le chiesi
-Certo-
-Tu eri in classe con Fede anche l’anno scorso vero?-
-Si, è dal primo anno che stiamo in classe insieme-
-Allora…sai chi è Giorgia?- Chiesi avendo paura
della risposta senza sapere
perché
-Giorgia Santucci?- mi chiese
-Non so il cognome-
-Bè l’unica Giorgia che era in classe con noi era
lei-
-Io….volevo sapere se…Federico aveva una storia
con una certa Giorgia?-
-Aspetta, adesso che ci penso…si…è
vero Federico stava insieme ad una ragazza
lo scorso anno, ma avevo rimosso che si chiamasse
Giorgia…..aspetta fammi
pensare……Giorgia…a
si…Giorgia Clementi-
Mi sentii svenire, non sapevo perché, più che
altro non capivo perché quella
notizia mi facesse stare così male
-E…e poi che è successo?-
-Non ricordo bene, però so che erano la coppia
più bella della scuola, e Fede
era cotto di lei più o meno come lo è
ade…..-
-Non dire cosa penso tu stia per dire, tra me e Fede non
c’è nulla- La
interruppi
-Ok, poi un giorno non so cosa sia successo tra loro ma non si sono
più rivolti
la parola, e Fede…..è cambiato…- Disse
lei
Quindi stavano insieme? Chissà perché si erano
lasciati
-Capisco, allora…adesso vado, stasera io e Mary andiamo alla
festa di Benedetta
Longhi-
-Ah già è stasera, e come mai viene anche Maria?-
-Perché io e lei la conosciamo da anni, sua madre
è amica con le nostre madri-
Risposi
-Capisco, A scuola nostra vengono tutti-
-Come scusa?- Chiesi preoccupata dalla sua affermazione
-Sì, Benedetta ha sempre fatto feste esagerate,
quest’anno compie diciotto anni
e ha invitato l’intera scuola-
-Quindi, ci sarà anche….-
-Si, anche Fede- Mi rispose lei sorridendo
-Bè, pazienza, non mi importa niente, che venga, io lo
ignorerò-
-Si come no- Mi prese in giro lei
-Dico sulserio, ora però vado, devo prepararmi-
-Ciao, e domani mi racconti tutto-
-Si, a domani- Risposi dandoel un bacio sulla guancia.
Uscii da casa sua e corsi nella mia, dovevo trovare un vestito adatto
per la
festa.
Dopo
aver cercato un vestito per tutto il pomeriggio
mi arresi, e chiesi aiuto
-Ciao Roby, c’è tuo fratello?- Chiesi suonando
alla porta di casa Marchetti
-No Ale, mi dispiace, non c’è-
-Meglio così, ho bisogno del tuo aiuto- Dissi
-Ok, allora entra- Rispose lei facendomi entrare.
Dopo tre ore di ricerche riuscimmo a trovare un vestito adatto a me
-Tieni, provatelo- Disse lei porgendomelo
-Ok, grazie mille- Risposi entrando in bagno per provarmelo
-Ascolta Roby….-
-Dimmi- Mi rispose lei
-Tu sai…perché…tuo fratello ha rotto
con la sua ragazza?-
-Con Giorgia dici?-
-Si- Risposi cambiando voce, quel nome mi faceva salire su un nervoso,
MA
PERCHE’????
-Per la verità non lo so, è già troppo
che Fede me l’abbia presentata, comunque
un giorno sentii Fede parlare con Valerio, e a quanto ho capito lei le
ha fatto
qualcosa, ma io l’avevo inquadrata subito, era la tipica
snob, quando entrava
qui guardava tutti con aria altezzosa, non mi piaceva per niente- Mi
disse lei
-Sono pronta adesso esco- Dissi aprendo la porta
-Wow- Fu l’unica frase che le uscì dalla bocca.
Dopo
aver scelto il vestito tornai a casa, mi feci una
doccia e poi mi sistemai i capelli…..dopodiche presi il
vestito in prestito e
lo indossai (Qui).
Verso le 20:00 Maria venne a prendermi sotto casa insieme al padre che
ci
accompagnò al locale dove si svolgeva la festa.
Non appena entrammo fummo invase dalla musica altissima diffusa per
tutta la
sala
-Alex, Mary…..siete venute- Ci disse Benedetta venendoci
incontro
-Ciao tanti auguri- Risposi abbracciandola
-Già tanti auguri- Continuò Maria
-Se volete qualcosa da bere fate pure, volete togliervi i soprabiti?-
Ci chiese
poi
-Si grazie- Risposi per entrambe
-Bene, allora in quella stanza la giù potete appenderli- Ci
rispose
-Ora vado a salutare gli altri ospiti- Continuò lasciandoci
al tavolo
-Ok, io appendo i soprabiti e tu pensa ai drink- Dissi a Mary
-Vado- Mi rispose dirigendosi verso il bancone
Io andai dalla parte opposta ed entrai nella stanza riservata ai
soprabiti,
appesi il mio cappotto e quello di Maria sulle stampelle poi mi voltai
per
tornare al tavolo
-Accidenti- Dissi finendo addosso a qualcuno, quando vidi a chi ero
finita
contro quasi mi venne un’infarto
-Bè che c’è?- Chiesi a Federico vedendo
che mi squadrava da capo a piedi
-Accidenti, Ale sei….bè per quanto mi costi
ammetterlo….sei una bomba- Mi disse
continuando a spogliarmi con gli occhi
-Potresti smetterla- replicai tirandomi su il vestito
-Andiamo, visto che mi impedisci di spogliarti realmente, mi riconsolo
con la
fantasia- Mi disse avvicinandosi
-No No No, allontanati- Indietreggiai
-Perché?....altrimenti cosa succede?- Continuò ad
avvicinarsi
-Succede che grido-
-Ma se c’è la musica a tutto volume, chi credi che
ti sentirà-
-Bè, Mary verrà a cercarmi-
-Andiamo, non voglio mica mangiarti- Mi disse, nel frattempo io avevo
raggiunto
la parete, così si avvicinò ancora di
più e mi cinse i fianchi con le mani
-Cazzo Ale, quanto sei eccitante a volte- Disse poi baciandomi sul collo
-Sei un maniaco- Risposi rimanendo ferma
-Andiamo, lasciati andare- Continuò, dopodiche fece uno
slancio in avanti e mi
baciò, chiaramente io, da brava idiota ricambiai.
*Note
dell’autrice*
Ringrazio
chiunque abbia letto questo capitolo.
Le cose cominciano a complicarsi per Alessia XD
Grazie mille alle 16
persone che hanno
aggiunto la mia storia tra
le preferite
Alle 4
che l’hanno aggiunta tra le ricordate e alle 36
che l’hanno aggiunta tra le seguite
La
frase iniziale del capitolo è una citazione del
cantante Eminem, dato che mi piaceva ho deciso di inserirla :).
Grazie ancora
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 11 *** 10. Una scomoda bugia ***
Capitolo
10 : Una scomoda bugia
Io
e Federico ci stavamo baciando da circa due
minuti ininterrottamente, cavolo ci sapeva davvero fare
-Non puoi fare così- Dissi sciogliendo il bacio per respirare
-Fare cosa?- Rispose lui prima di tapparmi nuovamente la bocca con la
sua
-Sbattermi addosso al muro e fare i tuoi porci comodi- Risposi tra un
bacio e
l’altro
-Andiamo, mi sembra che il bacio lo stia ricambiando anche tu-
-Si, ma solo perchè….- Mi interruppi senza sapere
cosa dire
-Perché?-
-Bè, ok, l’ho ricambiato, ma non farti strane
idee- Risposi spingendolo via da
me
-Come mai sei qui?- Mi chiese poi accendendosi una sigaretta. ADESSO
FUMAVA
ANCHE???
-Scusa ma tu fumi?- Gli chiesi sorpresa
-Ogni tanto- Mi rispose come se fosse la cosa più normale
del mondo
-Bè, non mi interessa, se tu vuoi ammalarti di cancro ai
polmoni fa pure, ma io
no, quindi spegnila e se vuoi riaccenditela fuori di qui-
-Quanto sei noiosa- Rispose spegnendo la sigaretta sul pavimento
-Allora, me lo dici o no perché sei qui?- Mi chiese
nuovamente
-Che significa che ci faccio qui? Frequento anche io il Colonna, senza
contare
che io e Maria conosciamo Benedetta da quando siamo piccole- Risposi
-Lo so che anche tu frequenti il Colonna, ma credevo tu preferissi la
compagnia
di quelli del Leopardi-
-Non ti sopporto- Feci per andarmene
-Non sembrava che tu non mi sopportassi cinque minuti fa- Aggiunse con
uno
sguardo malizioso. LO AMMAZZOOOOOO!!!!!
-Mi fai venire voglia di…-
-Baciarmi- mi interruppe
-No, affatto, tutto il contrario- Risposi poggiandomi al muro con la
schiena
-E tu invece?- Chiesi
-Io cosa?-
-Come mai sei qui?-
-Anche io frequento il Colonna, sai a volte penso che tu abbia dei
disturbi
mentali- Mi rispose
-Idiota, lo so che frequenti anche tu il Colonna, ma la mia domanda in
realtà
era un’altra-
-E quale?-
-MR Presunzione che va alla festa di una sua compagna? Io credevo che
tu
andassi solo in discoteca- Dissi ironica
-Io sono sempre andato alle feste dei miei compagni-
-Va bene, scusa, non c’è bisogno che ti scaldi
così, comunque io ora devo tornare
di là, Maria mi avrà data per dispersa- Dissi
avvicinandomi alla porta
-Ok, allora ci si vede- Mi rispose lui rimanendo fermo
-Va bene….- Dissi, dopodiche aprii la porta e uscii
Dopo
due ore mi stavo annoiando a morte, perfortuna
che c’era Maria anche se era da circa mezz’ora che
stava ballando con un
ragazzo che le aveva offerto da bere, tra l’altro come aveva
fatto ad offrirle
da bere se le bevande erano gratis dal momento che ci trovavamo ad una
festa di
compleanno lo dovevo ancora capire
-Allora Ale, ti diverti?- Mi chiese Benedetta sedendosi al posto di
Maria
-Si, moltissimo- Mentii
-Ho saputa che ti sei iscritta anche tu nella mia scuola-
-E’ si, che coincidenza no?- Risposi, non en potevo
già più di parlare con lei,
mi irritava a morte
-Già….ascolta, tu sei in 4°A vero?-
-Si- Risposi confusa
-Quindi sei in classe con Federico Marchetti?- Mi chiese, E ti pareva!
Ma è
possibile che quando me ne stavo tranquilla senza pensare a quello
stronzo ci
doveva essere sempre qualcuno a ricordarmelo????
-Si, lo conosci?- Risposi rivolgendole poi una domanda io
-Certo che lo conosco, anzi ti volevo chiedere un favore- Lo sapevo,
adesso
cosa voleva quell’oca???
-Potresti interagire per me, sai sarà un mese che gli vado
dietro- Disse
sorridendo. MA CHE CAVOLO AVEVA QUEL BENEDETTO RAGAZZO DA FAR SI CHE
TUTTE LE
RAGAZZE LE CORRESSERO DIETRO???????????
-Veramente io sono la persona meno indicata per…..- Non
finii la frase perché
un braccio mi si posò sulle spalle
-Eccoti, amore ma dove eri finita?- Mi chiese Federico sorridendomi.
AMORE?? No
dico ma siamo matti????
-Ma che stai…-
-E’ un’ora che ti cerco- Mi interruppe nuovamente
-Quindi voi due state insieme?- Ci chiese Benedetta a bocca aperta
-Ma veramente io….- Provai a parlare ma come previsto lui mi
interruppe di nuovo
-Si, anzi il motivo per cui si è iscritta nel nostro liceo
è per stare più
vicina a me, vero amore?- Io lo guardavo allibita, ma come poteva
pretendere
che gli reggessi il gioco
-No ascolta Benedetta io….- Questa volta fu lei ad
interrompermi
-No tranquilla Ale, ora devo andare a salutare gli altri ospiti,
congratulazioni- Ci disse dissolvendosi tra la folla
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente???-
Chiesi gridando
-Perché?- Mi rispose facendo il finto tonto e bevendo un
sorso di coca cola dal
bicchiere in cui stavo bevendo io
-Come perché? Ma ti rendi conto di ciò che hai
fatto? Benedetta è la ragazza
con la lingua più lunga che io conosca, entro
un’ora tutta scuola saprà che
stiamo insieme-
-E allora?- Voleva essere picchiato, quel ragazzo cercava la rissa
-Ma come allora???? Io e te non stiamo insieme-
-Lo so ma questi sono dettagli- Continuò bevendosi un altro
sorso della mia
coca cola
-Dettagli? Dettagli dici? Ma quali dettagli, io non voglio che la gente
creda
che sto insieme a te, tu sei l’ultima persona con cui avrei
una storia- Un
momento cos’era quella fitta allo stomaco???
-Bè questo vale anche per me, ma potresti farmi un favore,
cosa ti costa?- Mi
rispose, un momento, altra fitta? Ma perché????
-Io non voglio farti favori, io ti detesto- Dissi alzandomi, non sapevo
perché
avevo reagito così, però quella fitta era
attanagliata nel mio stomaco e non
accennava ad andare via, anzi.
-Mary, io me ne vado- Dissi avvicinandomi a Maria
-Perché?-
-Tra meno di cinque minuti l’intera sala saprà che
io e Federico stiamo
insieme, voglio risparmiarmi un po’ di imbarazzo per
lunedì quando dovrò
affrontare questi idoti dei miei compagni a scuola- Dissi tutto
d’un fiato
-Cosa? Tu e Federico state insieme? Che bello lo sapevo che…-
-Frena l’entusiasmo Mary, non stiamo insieme- La interruppi
-Non credo di seguirti Ale-
-Federico si è inventato questa cosa non so per quale
motivo, e ora tutti
penseranno che sto con quello stronzo-
-Ma dai Ale, cosa credi che l’intera scuola si preoccupi con
chi esci tu?- Mi
disse lei cercando di tranquillizzarmi
-Certo che no, però l’intera scuola, anzi
l’intera parte femminile della scuola
corre dietro a Federico e quando sapranno che stiamo insieme
cominceranno a
farmi domande e a…-
-Ma dai Ale, questa è paranoia- Mi interruppe lei
-Tu sei Alessia Ferri vero?- Mi chiese una ragazza con un mini vestito
blu che
non avevo mai visto
-Si- risposi
-E’ vera la storia di te e Fede?- Mi chiese
-Visto, che ti dicevo- Dissi rivolgendomi a Maria che sghignazzava
dietro la
ragazza
-No, non è vera e mai lo sarà, anzi spargi la
voce che tra me e quel cretino
non c’è niente- Risposi
-Però Benedetta ha detto che Federico ti ha persino chiamata
amore, è vero?-
-Si, ma Benedetta non ha capito che Federico scherzava, andiamo lo
conosci
meglio di me Federico, sai quanto gli piace scherzare!-
-Io non giurerei di conoscerlo meglio di te- Mi rispose la ragazza, Ehi
un
momento, mi stava dando della ……Bè ci
siamo capiti
-Senti ora è meglio se tu e i tuoi cinque centimentri di
vestito sparite dalla
mia visuale- Dissi riferendomi al suo mini vestito
-Incredibile!!!. Tanto tu non le allacci neanche le scarpe a Giorgia-
Mi
rispose quella andandosene
-Ma come ti permetti, brutta ….- Provai a riprenderla per i
capelli ma
fortunatamente per lei Maria mi trattenne
-Ale calmati-
-Calmarmi, ma l’hai sentita?- Dissi fuori di me dalla rabbia,
Mi era capitato
di essere insultata anche in modo peggiore, ma non capivo
perché sentirmi dire
che ero meno di questa Giorgia mi faceva quest’effetto
-Si hai ragione, però non è scatenando una rissa
che si risolvono le cose-
-Ehi Ale, non mi presenti la tua amica- Ci interruppe Valerio
-No- Fu la mia unica risposta, poi presi Maria per un braccio e la
trascinai
lontano da quell’idiota
-Ale, ma perché non me l’hai presentato?
è carinissimo- Mi disse lei
continuando a guardarsi indietro
-Per lo stesso motivo per cui io non starò mai con Federico,
perché sarà anche
carinissimo, ma è uno stronzo con la S maiuscola-
-Ma dai Ale, ok hai ragione è un cretino, però
devi ammettere che un po’ ti
piace-
-NO, fisicamente potrà anche piacermi ma per quanto riguarda
il carattere siamo
in alto mare-
In quel momento ci passò vicino Federico insieme al suo
gruppo di amici idioti
-Fermo tu….mi devi delle spiegazioni- Dissi afferrandolo per
un polso
-Che vuoi?- Mi chiese scocciato. Pure scocciato?? Questo era veramente
il colmo
-Dobbiamo parlare- Dissi, dopodiche lo afferrai per il colletto della
camicia e
lo trascinai nella stanza dei soprabiti, anche se mentre lo trascinavo
gli
sfiorai il collo e sentii un brivido invadermi tutto il corpo. Forse mi
stavo
ammalando.
-Ma si può sapere che cazzo ti è preso, mica mi
vorrai saltare addosso?- Mi
chiese togliendosi la mia mano di dosso. Altro brivido, ma che mi stava
succedendo??.
-Allora?- Continuò vedendo che non rispondevo
-Cosa?- Chiesi. Ok era ufficiale mi stavo ammalando, ero rimasta ferma
come un
ebete a guardarlo senza parlare, uffa ma che mi succedeva????
-Come cosa? Ti ho chiesto che ti è preso?-
-A si giusto….comunque questa domanda dovrei farla io a
te…si può sapere perché
cavolo hai detto a Benedetta che stiamo insieme?-
-Andiamo superala, ciò che è fatto è
fatto, inutile piangere sul latte versato-
Mi rispose, poi si avvicinò verso la porta per uscire
-NO!!Così è troppo facile, assumiti le tue
responsabilità e dimmi perché lo hai
fatto- Dissi bloccandolo per il braccio. Stavolta le scosse le sentii
nello
stomaco
-Che palle, come sei noiosa…va bene, le ho detto che stiamo
insieme perché
quella è una maniaca e non perde occasione per saltarmi
addosso, contenta?- Ero
sorpresa, da quand’è che le dava fastidio se una
ragazza le saltava addosso
-Questa è un edizione straordinaria, rifiuti una ragazza che
te la offre su un
piatto d’argento?-
-La verità è che, da quando ci siamo baciati non
sono riuscito più ad andare a
letto con nessun’altra- Mi rispose. Ok Calmiamoci un secondo,
svenire era fuori
discussione, dovevo rispondere, per gli infarti avrei avuto tempo.
-C-Che…come….Cos- Ok forse rispondere non era
stata una buona idea
-Ma andiamo Alessia, sto scherzando, ti facevo più sveglia-
Mi rispose lui
scoppiando a ridere. Era deciso, lo avrei ucciso!!!!.
-Tu sei uno stronzo- Dissi facendo per andarmene
-Ma non ti stanchi mai di dirlo, e poi dovresti sapere che chi
disprezza
compra-
-Un cervello dovresti comprare perché ti manca qualche
rotella- Risposi
-Comunque muoviti a dire che non stiamo insieme, l’ultima
cosa che voglio è che
la gente creda che stia con te- Dissi aprendo la porta
-Questo vale anche per me- Mi rispose lui con un ghigno
-Allora siamo d’accordo- Continuai, dopodiche aprii la porta
e uscii dalla
stanza.
Incredibile, ma cosa aveva quel ragazzo, possibile che ora anche quella
stronza
di Benedetta gli andava dietro, quella poi non se ne faceva sfuggire
nessuno, e
poi a me cosa cavolo importava????Uffa!!!!!!!!!!!!
-Mary, andiamo a casa?- Le chiesi
-Ok, andiamo- Mi rispose, dopodiche ci avviammo all’uscita.
-Accidenti i cappotti- Dissi una volta fuori dal locale
-Vai a prenderli, io intanto chiamo papà e gli dico di
venire a prenderci- Mi
disse lei, sbuffando rientrai nel locale e mi diressi nuovamente verso
quella
maledetta stanza, aprii la porta e ciò che mi trovai davanti
mi lasciò
completamente senza parole. Federico si stava baciando con Benedetta,
certo che
quel ragazzo non perdeva tempo
-Scu-scusate, non volevo interrompervi- Dissi quando vedendomi si
fermarono
-Devo prendere i capelli, cioè volevo dire i cappotti, devo
prendere i
cappotti- Continuai
-Certo fai pure cara, sai Fede mi stava dicendo che la storia di voi
due che
state insieme era solo uno scherzo- Mi rispose lei, io presi i cappotti
e uscii
dalla stanza
-Già…..ho notato- dissi guardando Federico che a
sua volta guardava me, dopodiche
chiusi la porta e raggiunsi Maria. Mentre camminavo fui invasa da una
bruttissima sensazione, mi veniva da piangere, ma perché?
Cosa mi importava? Niente,
non me ne importava niente, Però perché avevo
voglia di prenderli a schiaffia a
tutti e due?????.
*Note
dell’autrice*
Ecocci
giunti al decimo capitolo, spero vi sia
piaciuto
Ringrazio
chiunque lo abbia letto
Un grazie speciale va a _Renesmee
Cullen_ saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
che
mi lasciano sempre delle recensioni fantastiche :)
Grazie
anche alle 41
persone
che hanno aggiunto la mia
storia tra le seguite
Alle 4
che l’hanno inserita tra le ricordate
Alle 15
che
l’hanno aggiunta tra i preferiti
Grazie
di cuore
Cleppy
|
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Capitolo 12 *** 11. Sono nei guai ***
Capitolo
11 : Sono nei guai
Tornai
a casa verso l’una e mezza di notte, mi
sentivo strana, avevo una sgradevolissima sensazione allo stomaco e poi
continuava a tornarmi in mente ciò che avevo
visto……quello stronzo non aveva
perso tempo, non che me ne fregasse qualcosa sia chiaro,
però mi dava
fastidio…..prima mi aveva detto di non sopportare Benedetta
e poi appena ne
aveva avuto l’occasione…vabbè meglio
non essere volgari……UFFA!!!!
La cosa più irritante era che per colpa di quel nodo allo
stomaco non riuscivo
a prendere sonno e se non prendevo sonno continuavo a pensare a quello
stronzo
e questo non andava bene, perché a me di lui non me ne
fregava NIENTE!!!! Però
perché avevo quella maledetta voglia di vederlo, di sentire
la sua voce e
di….Ma che cavolo stavo dicendo, dovevo essermi ubriacata,
in fin dei conti non
era la prima volta che io e Mary avevamo i sintomi di una sbornia anche
solo
avendo bevuto coca cola, sì, era decisamente quello il
motivo del mio momento
di squilibrio, chiusi gli occhi cercando di dormire “La
verità è che, da quando ci siamo
baciati non sono riuscito più ad andare a letto con
nessun’altra” spalancai
gli occhi di nuovo quando mi tornò in mente quella frase,
per un momento quando
l’aveva pronunciata mi era sembrato sincero, aveva lo sguardo
serio come se
ammettere quella cosa lo stesse uccidendo, ma poi chiaramente era
scoppiato a
ridere come un’idiota la cosa che gli riusciva meglio e
quindi avevo capito che
scherzava, perché scherzava giusto? Ma si certo, per forza
stava scherzando anche
perché era stato lui stesso a dirmi di aver già
avuto il suo turno con quella
Lisa, Lidia, Linda o come diavolo si chiamava, la cosa che
però mi aveva
lasciata più perplessa era che nel sentirlo pronunciare
quelle parole, per un
piccolissimissimissimo istante, ne ero stata felice. UFFA!!!!!!!!! Quel
ragazzo
mi avrebbe fatta impazzire!!!.
Federico
P.O.V
Non appena riuscii a liberarmi di quella maniaca di Benedetta,
sgattaiolai
fuori dal locale per paura che mi trovasse e volesse baciarmi di nuovo,
Mi sentivo
male, una vera merda, ma perché? Quando LEI aveva aperto
quella cazzo di porta
avrei desiderato sparire, tra l’altro non ne capivo il
motivo, che cavolo me ne
importava a me di quella stronza che non faceva altro che
insultarmi?....Niente,
ecco cosa me ne importava, un bel niente “Già…..ho
notato”
quando mi aveva
guardato pronunciando quelle parole fui tentato per un attimo di
correrle
dietro, ma poi perfortuna non lo avevo fatto, anche perché
cosa le avrei detto?
Per non parlare di ciò che avevo detto io “La
verità è che, da quando ci siamo baciati non sono
riuscito più ad andare a letto con
nessun’altra” Come
cazzo mi
era saltato in mente di dirle una cosa del genere? Non so neanche come
mi erano
uscite quelle dannate parole di bocca, e la parte peggiore era che
riflttendoci, era vero…..dopo aver baciato lei non ero
più stato con nessuna,
si certo avevo baciato altre ragazze, ma perché non riuscivo
più a fare anche
sesso con loro? Forse il motivo era che….ma no che cavolo
andavo a pensare,
figurati se quella insulsa ragazza poteva avere una qualche
possibilià con me,
certo era una gran bella ragazza ma niente di più, in fin
dei conti volevo
semplicemente andarci a letto una volta per togliermi lo sfizio, questo
non
significava certo che provassi qualcosa per lei, Giusto?
Però perché continuava
a rivenirmi in mente la sua faccia, il suo sguardo quando mi aveva
visto con
Benedetta? Che poi tra l’altro avevo dovuto baciare
quell’oca solo per farle
credere che io e LEI non stavamo realmente insieme, e poi cosa
accidenti le
importava a lei se baciavo qualcun’altra? In fin dei conti
era stata proprio
lei a dirmi che io ero l’ultimo ragazzo sulla terra con cui
avrebbe voluto
avere una storia, quindi non capisco perché quando era
uscita da quella stanza
aveva quella faccia…….triste.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi svegliai presto, uffa, odiavo alzarmi presto la
domenica, quando succedeva mi innervosivo e rimanevo nervosa per tutto
il
giorno
-Buongiorno- Dissi entrando in cucina, poi mi accorsi di essere sola
così mi
rimboccai le maniche e mi preparai la colazione.
Verso le undici avevo già sistemato tutta la mia stanza,
fatto i compiti per il
giorno seguente e cancellato file inutili dal computer, così
non sapendo cosa
fare decisi di rientrare su facebook dopo tanto tempo. Accidenti 24 richieste
d’amicizia,
ma da quanto tempo era che non mi collegavo? Dopo aver
letto una per una le richieste mi resi conto che ventitrè
erano di alcuni dei
miei nuovi compagni di classe (Lo stronzo chiaramente non era incluso)
e una
apparteneva a Roberta, le accettai tutte quante, subito dopo mi
arrivò un
messaggio da parte di Roberta
Roby90
scrive = Ciao
ale
AlEx*___*
scrive =
Ciao Roby, come va?
Roby90
scrive = Io
tutto ok, tu?
AlEx*___*
scrive =
così così :(
Roby90
scrive = Per
colpa di Fede?
Quando
lessi quella
domanda sentii un tuffo al cuore, cosa cavolo le avrei risposto, ok,
manteniamo
la calma
AlEx*___*
scrive =
In parte
In
realtà era tutta
colpa sua se stavo così però Roby in fin dei
conti rimaneva sempre SUA sorella
e non mi andava di lamentarmi di lui con lei
Roby90
scrive = :)
Se ti fa sentire meglio anche Fede sta uno straccio
SIIIIIIIII!!!!!!!!!!!
Mi fa stare super meglio, però non mi sembrava il caso di
enfatizzare così con
lei
AlEx*___*
scrive =
Come mai? cosa ha fatto?
Roby90
scrive = Non
so non me lo ha voluto dire però….è
tornato così stanotte e da allora è rimasto
in camera sua incazzato nero, tu non ne sai niente? XD
Perché
cavolo io ne
avrei dovuto sapere qualcosa? Ero quasi tentata a dirle di rivolgersi a
Benedetta ma come si dice, la calma è la virtù
dei forti, ed io ero super forte
AlEx*___*
scrive =
Non lo so, forse qualche ragazza le ha dato buca
Ok,
forse non ero
esattamente così forte
Roby90
scrive = Si
anche secondo me è così, ed io credo anche di
sapere chi è la ragazza che gli
ha dato buca :)
Coooooosa???
Figurarsi se stava così per me
AlEx*___*
scrive =
No, non credo tu ti riferisca alla ragazza giusta
Roby90
scrive = Io
penso proprio di si, voi continuate pure a prendervi in giro quanto vi
pare ma
a me non me la date a bere :) Ora ti saluto tesoro, ci sentiamo presto,
Baci
Ma
dare a bere
cosa? Certo che quella ragazza era davvero incomprensibile
AlEx*___*
scrive =
Ok ci sentiamo :) Baci
Incredibile,
Roby
stava insinuando che sia io e sia LUI stavamo male
per…per….perchè ci
piacciamo??? Quella ragazza cominciava a dare segni di squilibrio.
Comunque
dopo aver rimuginato per dieci minuti sulle parole di Roby, entrai nel
suo
profilo e inziai a leggere la lista dei suoi amici, in particolare mi
saltò
subito agli occhi il nome e il grado di parentela di una certa persona “Federico
Marchetti (fratello)”,
senza
sapere il perché cliccai sul suo
profilo, accidenti dovevo aspettarmelo “Puoi
vedere solo alcune informazioni del profilo di Federico, se conosci
Federico
aggiungilo agli amici” Neanche
morta, non nego che la curiosità di leggere i suoi dati
personali mi stava
uccidendo però il mio orgoglio e la mia dignità
venivano prima di quella mia
stupida curiosità, rassegnata all’idea di non
potermi fare gli affari suoi
ruotai lo sguardo verso la foto del profilo. Pessima idea
perché quasi svenni,
era una foto di lui al mare, e di conseguenza di lui in costume da
bagno,
Cavolo che fisico che aveva, era perfetto aveva degli addominali da
stupro,
sembravo una cretina, stavo praticamente con la faccia incollata allo
schermo a
sbavare per la foto di un perfetto idiota, peggio di così.
Quando mi ripresi
dal mio stato da maniaca cliccai sulle foto, ne potevo vedere solo
dieci di
centottantaquattro, Così iniziai a guardarle una ad una,
stavo letteralmente
sbavando, peggio di una lumaca, quando ad un tratto ciò che
vidi mi colpì come
una doccia fredda. Era una foto di Federico insieme ad una ragazza, lei
lo
stava baciando vicino alla bocca e lui guardava l’obbiettivo
sorridendo….Quando
lessi il nome sotto quasi svenni “Giorgia
Clementi”,
la guardai attentamente, aveva i capelli
neri (strano che non era bionda) ed era abbastanza truccata, aveva gli
occhi
truccati con la matita nera e l’ombretto dello stesso colore,
poi aveva la
faccia completamente coperta dal fondotinta e la frangetta nera che le
ricadeva
ad un centimetro dagli occhi….La cosa che più mi
stupì fu che sotto la foto c’era
un commento di Federico ma non era un commento qualsiasi
c’era scritto “VOGLIO
TE” ed era datata quattro agosto neanche due mesi prima,
rimasi a fissare
quella foto per un quarto d’ora, poi sentii la porta di casa
aprirsi
-Ale, ci sei? Zia mi ha dato le chiavi- Disse una voce proveniente
dall’ingresso
-Ale, ma dove sei?- Continuò, io non riuscivo a rispondere,
smeplicemente me ne
stavo lì a fissare quella foto
-Eccoti, come mai non mi rispondevi- Mi chiese Gin entrando in camera
mia
-Ale, ma cos’hai?- Mi voltai a guardarla
-Ehi, ma stai piangendo?- Mi domandò preoccupata
-Mi sa che sono nei guai- riuscii solamente a dire prima di scoppiare a
piangere, Gin mi si avvicinò e mi abbracciò.
Il
giorno dopo a
scuola cercai di evitare Federico il più possibile,
purtroppo per me la sfiga
prese nuovamente il sopravvento
-Possiamo parlare- Mi chiese comparendomi davanti mentre stavo per
entrare in
casa
-S-si, certo-
-Ascolta, non che ti debba delle spiegazioni
però….possiamo entrare un
secondo?- Io annuii facendolo entrare
-Dicevo, non che ti debba delle spiegazioni, però mi
è sembrato che l’altra
sera nel vedere me e Benedetta baciarci tu ci sia rimasta un
po’ male, così
volevo dirti perché l’ho baciata- Disse sedendosi
sul divano
-Hai ragione non mi devi alcunissima spiegazione…quindi non-
-Lo so che non te la devo, però voglio
dartela…..l’ho baciata perché tu mi hai
detto di fare sapere a tutti che la storia tra me e te non era vera-
Disse
interrompendomi
-E l’unico modo che hai trovato per farlo è
baciarti con Benedetta? Andiamo è
una scusa che non sta in piedi-
-Ma ho provato a parlarle è solo che appena le ho detto che
la storia tra me e
te era falsa lei mi ha chiesto una prova e quindi…-
-E quindi l’hai baciata, ho capito- Lo interruppi
-Si…..comunque non capisco a te cosa importi-
-Infatti sei tu che hai voluto darmi spiegazioni a me non importa nulla-
-Si come no, vuoi dirmi perché te ne sei andata con quella
faccia l’altra sera?-
Mi chiese avvicinandosi. O CAZZO.
-Io me ne sono andata con la mia solita faccia, non capisco a cosa tu
ti
riferisca-
-Mi riferisco al fatto che ci sei rimasta male-
-No…..non è così mi puoi credere-
-Guarda che l’ho capito-
-A si, e in che modo?-
-Perché hai la stessa faccia di quando hai rincontrato
Claudio-
-Ascolta, tu non mi conosci per niente quindi non puoi permetterti di
dire che
sai decifrare le mie emozioni-
-A si….questo vale anche per te-
-Infatti, e poi non capisco perché tu debba sapere tutte
queste cose su di me,
quando di te non dici mai niente-
-Perché non ho niente da dire- Mi rispose
-A si? Allora chi è Giorgia e perché hai ancora
una vostra foto insieme?- Gli
chiesi, accidenti quando avrei imparato a tenere la lingua a posto
-Come fai a saperlo?- Cavolo ora si che ero nei guai.
*Note
dell’autrice*
Eccoci
giunti all’undicesimo
capitolo, come avrete notato le cose cominciano un pochino ad
evolversi, o
forse no, chi lo sa :)
Ringrazio chiunque stia seguendo la mia storia
Un grazie grandissimo va a _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
che
mi lasciano sempre delle splendide recensioni :)
Ringrazio
anche le 44
persone che seguono la mia storia
Le 4
che l’hanno inserita tra le ricordate
E le 17
che l’hanno inserita tra le preferite
:)
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 13 *** 12. Confessioni ***
Capitolo
12 : Confessioni
Non
riuscivo a rispondere, semplicemente me ne stavo
lì a fissarlo, dovevo essere proprio una
stupida…..come cavolo mi era saltato
in mente di fargli quella domanda?
-Allora? Ti ho chiesto come fai a saperlo?- Mi chiese lui nuovamente
-E’ stato un puro caso…..Valerio mi ha parlato di
lei un giorno….e così…-
-Ok, però come fai a sapere che ho una foto che ci ritrae
insieme?- Mi chiese
serio, dovevo ricordarmi di tagliarmi la lingua
-Ecco….io…l’ho vista sul tuo profilo
facebook- Dissi imbarazzata al massimo
-A si?, e che ci facevi sul mio profilo?- Mi chiese avvicinandosi
pericolosamente con un ghigno, perché diavolo il cuore mi
stava battendo così?
Quando mia cugina mi aveva trovata a piangere davanti la foto di quei
due io…..le
avevo detto di essere nei guai……ed ora me ne
rendevo conto ancora di
più……è
solo che….come poteva piacermi quel decelebrato?
-Niente- Gridai di dieci note in più della mia voce naturale
-Che significa niente?- Continuò avvicinandosi ancora di
più
-In realtà…..ero a casa di…di Becky e
lei voleva farsi gli affari tuoi, sai
com’è Becky la solita impicciona, e
così anche io ho visto la foto- Risposi
indietreggiando, sfortunatamente finii con le spalle al muro,
comicniavo
davvero a seccarmi della sfiga che mi perseguitava in quei giorni
-Si come no, adesso vuoi farmi credere che sia Becky quella che ficca
il naso
negli affari degli altri-
-Si….ti assicuro che è così- Va bene
è vero Becky non ne sarebbe stata
contenta, ma a mali estremi estremi rimedi
-Io non ti credo, però magari se ti sforzi un po’
riesci a farmi cambiare idea-
Disse sorridendomi a due centimetri dal viso, ADDIO!!! Il cuore era
letteralmente scoppiato
-Non devo farti cambiare proprio neinte, e comunque sappi che siamo
pari-
Risposi
-E in che modo saremmo pari?-
-Tu hai baciato Benedetta e io ho ficcanasato nel tuo profilo-
-Ma che c’entra? E poi si puù sapere
perché ti ha dato così fastidio il fatto
che ho baciato Benedetta?- Perché mi piaci,
idiota!!!!!!!!!!!!!! Cosa cavolo
andavo a pensare, fortuna che lo avevo solo pensato
-Mi ha dato fastidio perché……-
Accidenti cosa potevo dirgli??
-Perché io ti piaccio, vero?-
-No…affatto- Risposi voltandomi, se lo avessi guardato negli
occhi
probabilmente il mio sguardo mi avrebbe tradita
-Allora, mi vuoi dire chi è Giorgia?- Continuai cercando di
spostare
l’argomento su di lui, la cosa sembrò funzionare
perché si allontanò
permettendomi di togliermi dal muro
-Non c’è niente da dire….lei era la
mia….ragazza- Mi rispose sedendosi
-E perché vi siete lasciati?- Chiesi sedendomi accanto a
lui, Ed ecco
l’ennesimo batticuore, uffa
-E’ una storia lunga-
-Bè io ho tempo-
-Perché ti interessa così tanto?- Mi chiese
-Perché….voglio conoscerti meglio….Tu
sai tutto di me- Risposi
-Giorgia non stava in classe con noi, era in un’altra
sezione….avevamo amici in
comune così un giorno ad una festa la invitai a
ballare….mi…mi piaceva molto
così la baciai- Ok era tutta colpa mia, come mie ra saltato
in mente di
chiedergli i dettagli? Quando pronunciò quelle parole sentii
una fitta lancinante
nello stomaco
-Da allora cominciammo a frequentarci finchè non mi resi
conto di amarla- Altra
fitta, anche più forte di quella precedente, avrei voluto
farlo stare zitto ma
io avevo insistito per farmi raccontare la sua storia e ora non potevo
dirgli
di non voler sentire il resto perché avrebbe capito che
c’era qualcosa che non
andava
-Tutti a scuola ci consideravano la coppia più bella, ed io
stavo veramente
bene con lei finchè…- Si zittì, anche
se da una parte volevo che rimanesse in
silezio, da l’altra la voglia di sapere mi stava uccidendo
-Finchè?- Gli chiesi
-La trovai a letto con Ricciardi- O MIO DIO!!!!
-Cosa? Con Francesco?-
-Si, ma lei mi chiese perdono in ginocchio, così dopo un
mese la perdonai e
decisi di tornare con lei, ma tre mesi prima della fine della scuola
lei….mi
disse di non essere innamorata di me, e che forse non lo era stata mai
e che
ciò che voleva da me era solo sesso…e poi mi
disse che si sarebbe trasferita a
Londra dai sui zii e che quest’anno non sarebbe tornata a
scuola- Non potevo
crederci, questa Giorgia se possibile era anche peggio di Claudio
-Mi…mi dispiace tanto averti costretto a raccontarmi questa
storia- Dissi
poggiandogli una mano sulla spalla, quando lo feci mi accorsi che lui
ebbe un
brivido e trattenne il respiro
-Tu sei la prima persona a cui racconto tutta la storia a parte
Valerio- Non
sapevo perché ma quelle parole mi fecero sorridere, forse
perché la
consapevolezza di essere l’unica a sapere tutta la storia
faceva di me una
persona in parte importante per lui
-Questo spiega l’odio che hai verso Francesco-
-Già……ma adesso odio anche lei, anzi
forse lei la odio di più- Disse
digrignando i denti
-Non è vero…..tu non la odi, anzi io penso che tu
sia ancora innamorato di lei-
Dissi
-Come tu ami Claudio- Mi rispose, in realtà io Claudio non
lo amavo più, adesso
si che ero veramente nei guai, MI STAVO INNAMORANDO DI LUI???? No non
era
possibile, era completamente fuori discussione
-Già…..- Mentii, poi senza sapere
perché iniziai a piangere, lui mi abbracciò
provocandomi delle vampate di calore allucinanti
-Mi dispiace non volevo ricordarti di Claudio- Mi disse
-Come mai oggi sei così comprensivo?- Chiesi sorridendo e
asciugandomi gli
occhi
-Figurati io non sono comprensivo, è che mi dispiace vederti
star male per un’idiota-
Incredibile senza saperlo si era dato dell’idiota da solo
-Sai in fondo non sei così male…molto in fondo-
Dissi scherzando
-A si, Vedo che anche quando piangi non perdi l’occasione di
essere acida-
-Ma come ti permetti, acido sarai tu- Dissi colpendolo sul braccio
-Stronza- Mi disse toccandosi la spalla
-Stronzo-Risposi, poi feci l’impensabile, avvicinai la sua
testa alla mia e lo
baciai, che cavolo stavo facendo? Come lo avrei giustificato quel
bacio? Era
bellissimo baciarlo, non riuscivo a fermarmi, lui non perse
l’occasione e mi
infilò una mano sotto la maglietta muovendola su e
giù lungo il mio corpo,
quando lo fece mi sfuggì un gemito, ecco ci mancava solo
questo, ora emettevo
anche versi imbarazzanti, d’istinto gli tirai su la maglietta
che finì a terra
e rimasi letteralmente a bocca aperta a guardarlo
-Ma che vuoi….- Provò a dire ma io gli tappai
nuovamente la bocca con la mia,
ero del tutto fuori controllo, e lui non era di certo da meno, non me
lo chiese
nuovamente, anzi mandò la mia maglietta di Garfield a far
compagnia alla sua,
poi iniziò a fissarmi negli occhi
-Sei sicura?- Mi chiese, non lo sapevo, non sapevo se ne ero sicura,
però era
più forte di me così senza rispondere lo baciai
nuovamente facendolo sdraiare
sul divano, ora ero veramente nei guai.
*Note
dell’autrice*
Vi chiedo scusa, lo so che è molto breve ma prometto che il
prossimo capitolo
che pubblicherò sarà molto più lungo :)
Come
al solito ringrazio _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
per
le stupende recensioni che mi lasciano sempre :)
Un grazie speciale va alle 45
persone
che l’hanno inserita nelle
seguite
Alle 4
che
l’hanno inserita tra le
ricordate
Alle 21
che l’hanno inserita tra le preferite
Ancora
grazie
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 14 *** 13. Ospiti indesiderati ***
Capitolo
13 : Ospiti indesiderati
Avevo
perso completamente la ragione, per un attimo
pensai anche di essere posseduta, il mio cervello mi diceva di
smetterla di
baciarlo ma le mie labbra si muovevano da sole, era così
dannatamente piacevole.
I miei pantaloni finirono
a far
compagnia alla maglietta di Garfield, di conseguenza rimasi in
reggiseno e
mutandine, la cosa preoccupante era che sapevo cosa stavo facendo, e
sapevo che
non sarei riuscita a fermarmi…….Ma questo cosa
significava? Non potevo essere
innamorata di lui….era fuori discussione…un conto
era che mi piaceva ma
addirittura innamorata….no…decisamente non era
così…però non potevo di certo
negare di volerlo…..provavo un’attrazione
fortissima verso di lui, a giudicare
da come mi stava baciando e toccando capii che anche lui non si sarebbe
fermato.
Poi successe l’impensabile
-No…no aspetta- Disse lui mettendosi a sedere
-Perché? Guarda che se è per me non
c’è alcun problema, io…-
-Il problema c’è invece- Mi interruppe
-E quale sarebbe?
-Tu mi hai detto che se non ami non vai a letto con i
ragazzi….se…be se ora lo
stavi per fare con me significa che….- Cazzo!!!! Stava per
dire che mi ero
innamorata di lui
-Non significa niente……io non sono innamorata di
te- Mi sbrigai a dire
-E allora perché…-
-Perché ne avevo voglia e basta, ma ti assicuro che non sono
innamorata di te-
Era così, io non ero innamorata di
lui…….Vero???
-Ascolta….io sono la prima persona che vuole fare sesso
credimi….però non mi va
di….-
-Di cosa? Illudermi? Questa si che è una novità,
tu hai la possibilità di farmi
del male e non la cogli?-
-Bè si……come hai detto tu io amo
ancora Giorgia e la mia sarebbe solo una
vendetta verso di lei, però non….-
-Lascia stare, non c’è bisogno che dici nulla, ma
sappi che non ci sarà una
seconda volta, hai perso la tua occasione- Dissi prendendo i miei
vestiti e
chiudendomi in bagno dove, senza sapere perché, diedi sfogo
alle mie lacrime.
Quando uscii dal bagno lui non c’era più, mi
sedetti sul divano umiliata, ma
come mi era saltato in mente? Come avevo potuto minimamente pensare di
andare a
letto con lui? Che stupida, ma poi perché cavolo stavo
così male???? Perché
quando aveva ammesso di amare ancora Giorgia avevo sentito quel dolore
insopportabile al cuore?
Federico
P.O.V
Ero un emerito coglione.
Come avevo potuto farmi scappare quest’occasione?
L’aveva detto lei stessa, non ci sarebbe stata una seconda
volta, ed io avevo
mandato tutto all’aria. E poi perché? Lei era una
ragazza come un’altra, perché
mi ero sentito così schifosamente in colpa?
Anche se staccarmi da lei era stata la cosa più difficile
che avessi mai fatto,
mi ero sentito uno stronzo ad usare anche lei come tutte le altre solo
per
dimenticare Giorgia, e poi, perché le avevo raccontato
tutto? L’unico a sapere
tutta la storia era Valerio e me lo aveva estorto con la forza, a lei
era
bastato sedersi sul divano accanto a me per farmi sfogare.
Però io non ci sarei
cascato un’altra volta, una mi bastava e avanzava, Dovevo
cercare di darmi una
calmata, di ragazze al mondo ce ne sono tante, ne avrei trovata di
sicuro
un’altra per farmi da passatempo. Rientrai in casa e accesi
la play, ma ero da
un’altra parte….ero ancora su quel
divano….o meglio era li che sarei voluto
essere, come potevo desiderarla così tanto? Cosa cazzo aveva
di speciale da
farmi stare così male?
Alessia
P.O.V
Mi feci una doccia per togliermi il SUO odore di dosso e mi vestii per
andare a
fare shopping con Mary (Qui)
-Allora?- Mi chiese
-Allora cosa?-
-Come cosa? Lo ami o no?-
-NO, non lo amo e non lo amerò mai, la mia è solo
attrazione- Dissi non tanto
convincente
-Ma allora perché quando Gin è venuta a casa tua
tu stavi piangendo?-
-Non lo so…però ti assicuro che di lui non me ne
importa nulla-
-Se non ti importa di una cosa non ne parleresti, ma tu ne stai
parlando,
questo significa che un pochino ti importa- Guardai Mary negli occhi,
Cavolo,
era vero….forse mi importava, forse non ero innamorata ma ci
mancava poco….però
se questo fosse accaduto sarebbe stata la mia fine, già ci
aveva pensato
Claudio a spezzarmi il cuore, Federico lo avrebbe distrutto del tutto
-Uffa Mary, come può piacermi uno come lui- Dissi poggiando
la testa sul tavolo
di un bar
-Ale, non essere sciocca, tu dovresti saperlo meglio di me che quando
ti piace
una persona, ti piace e basta…..non puoi sapere il
perché, è così….ti piace e
tu non puoi farci nulla- Mi rispose lei
-Devo bloccare questo sentimento subito, finirei per farmi del male di
nuovo,
lui mi ha chiaramente detto di amare ancora Giorgia….-
-Secondo me non è così, anzi secondo me ti vuole
tenere a distanza perché tu
gli piaci molto-
-Mary ma ti senti? Quello che dici non ha senso, se una persona prova
qualcosa
per un’altra non cerca di allontanarla-
-A no? E allora tu cosa stai facendo? Voi due avete molte
più cose in comune di
quante pensiate, e
presto o tardi che
voi vogliate oppure no, ve ne accorgerete- Accidenti, e se avesse avuto
ragione? E se Federico provasse qualcosa per me? Ma no cosa vado a
pensare, io
non provavo niente per lui, e lui non provava niente per me
-Allora stasera andiamo al cinema? Vengono anche Sara e Davide- Mi
chiese Maria
cambiando totalmente argomento, Sara e Davide erano nostri amici di
infanzia
che vedevamo una volta ogni tanto, secondo Mary, Davide aveva da sempre
una
cotta per me
-Si certo almeno mi evito la solita noiosissima serata in famiglia,
visto che
Gin deve studiare per un’esame, stasera niente locali- Dissi
sorridendo
-Allora ci sentiamo più tardi, così ci mettiamo
d’accordo- Mi rispose lei
-Certo- Risposi distratta, accidenti a Mary e ai suoi discorsi
chiarificatori.
Tornai
a casa verso le sei e mezza stando attenta a
non incontrare persone sgradevoli in cortile
-Ciao bambolina di papà- UFFA!!!! Ma quando
l’avrebbe smessa con quei
soprannomi ridicoli
-Ciao papà- Risposi alzando gli occhi al cielo
-A tesoro finalmente sei tornata- Disse mia madre quando entrai in
cucina
-Ciao, ma come mai hai comprato tutta questa roba?- Chiesi riferendomi
alle
cento buste della spesa che mia madre stava svuotando
-Abbiamo ospiti a cena stasera- Mi rispose
-Avete, ospiti a cena, io vado al cinema con Maria e altri amici
– Risposi
addentando una patatina
-No, stasera ci sarai anche tu mia cara-
-Cosa? E perché, quando papà invita i suoi
colleghi mi lasci sempre uscire con
Gin-
-Si ma stasera verrà a cena una mia collega con la sua
famiglia- Mi rispose
sorridendo
-A si, mamma non sarà mica la mama di Benedetta, io non la
voglio vedere dopo…-
Mi zittii prima di parlare a sproposito
-Dopo?-
-No niente, ad ogni modo sai che non la sopporto-
-Tranquilla non sono loro-
-Ah, menomale….allora chi è?- Chiesi
più rilassata e bevendo un sorso d’acqua
-Sono i Marchetti- Mi rispose con un insolita calma
-COSA????- Gridai risputando l’acqua
-Alessia, guarda che hai fatto-
-Scusa mamma ma non ho capito bene chi è che viene-
-Laura, la mia collega mi ha detto che le hai fatto visita, e mi ha
messo a
conoscenza del fatto che tu e suo figlio siete amici e…-
-Compagni di classe- la interruppi precisando
-E’ uguale, ad ogni modo stavamo parlando e dal momento che
abitiamo nello
stesso cortile li ho invitati a cena-
-Uffa mamma- Dissi sbuffando
-Perché non ti sono simpatici?-
-La signora e la figlia maggiore si, il padre non lo conosco ma non
penso sia
male, è il figlio che non sopporto-
-Ma se Laura mi ha detto che siete amici-
-Mamma ti assicuro che siamo quanto di più lontano
c’è dall’essere amici, e poi
io voglio andare con Maria al cinema-
-Va bene se vuoi va pure, ma poreterai con te anche Federico-
Ero già pronta a ringraziarla prima che pronucniasse quelle
parole, vatti a
fidare delle madri
-No, mamma è fuori discussione-
-Bene, allora chiama Maria e dille che stasera rimani a casa, oppure se
vuoi
puoi invitare a cena anche lei-
-Che palle mamma, già lo devo sopportare in classe, nel
cortile, ora anche a
cena in casa mia-
-Ale, dai sono sicura che farete amicizia prima o poi-
-Non ci conterei troppo se fossi in te-
-Vedrai che stasera non sarà poi così male-
-Va bene, però piuttosto che stare tutti seduti a fingere
che ci stiamo
divertendo vado al cinema con Mary e chiedo a lui se vuole venire,
contenta?-
Dissi alzandomi dallo sgabello della cucina
-Si sono molto contenta, Laura è una mia carissima amica, ci
conosciamo da
anni, e mi fa piacere se i nostri figli vanno d’accordo-
-Si si va bene, ora risparmiami il monologo- Dissi uscendo dalla cucina
-Scusa Ale, dove vai?-
-In camera mia- Risposi confusa
-No prima chiama Federico e invitalo al cinema- Questa donna che diceva
di
avermi messo al mondo mi odiava ufficialmente
-Qualche altra pretesa?- Chiesi ironica
-No per stasera è tutto- Mi rispose lei sarcasticamente.
Andai in camera mia e digitai il numero del cellulare di quel cretino
che Laura
aveva dato a mia madre e mia madre a me
-Pronto- Rispose lui con la sua solita voce da stronzo
-Sono io-
-Che vuoi?- Mi chiese scocciato
-Io niente, è mia madre ad avermi obbligato a chiamarti-
-Non mi parlare di madri, quella stronza mi obbliga a venire a cena da
voi-
-Che bravo figlio, dare della stronza a tua madre, anche se in questa
cosa ti
appoggio, anche quella stronza di mia madre mi obbliga a passare la
serata con
te-
-Che palle- Mi rispose
-Non dirlo a me, comunque io stasera non cenerò a casa, vado
a mangiare la
pizza con Maria e altri amici e mia madre mi ha praticamente costretta
ad
invitare anche te-
-Non ne ho voglia- Mi rispose lui annoiato
-A me non interessa se tu ne abbia voglia oppure no, io esco se vuoi
venire
vieni altrimenti rimani a sorbirti le chiacchiere dei nostri genitori,
sarai da
solo perché Gin mi ha detto che Roby va a studiare a casa
sua- Dissi
-Va bene verrò, ma solo perché lo trovo meno
noioso che cenare con dei vecchi-
-Ok, allora ci vediamo dopo, sii puntuale, alle otto ti voglio a casa-
-Sembri mia moglie- A quelle parole ebbi un tuffo al cuore
-A dopo- Risposi, dopodiche riattaccai.
Alle otto meno cinque ero prontissima per uscire, mi diedi una rapida
rittoccata al trucco e mi sedetti sul letto aspettando che gli ospiti
arrivassero, ero felice di uscire inoltre avevo indossato dei vestiti
comprati
quel pomeriggio con Mary (Qui),
D’un
tratto suonarono il campanello, mi alzai sbuffando e raggiunsi i miei
in
soggiorno
-Ciao….- Mi disse federico squadrandomi da capo a piedi,
anche lui non era
niente male, aveva una camicia nera mezza slacciata ,un paio di jeans
scuri e
delle sneakers bianche
-Ciao- Risposi distogliendo lo sguardo imbarazzata, Ma
perché continuava a
guardarmi????
-Allora andiamo?- Mi chiese poi
-Si, si andiamo- Risposi uscendo dalla porta seguita da lui.
Arrivammo davanti la pizzeria con dieci minuti d’anticipo
-Allora…..oltre Mary chi sono i tuoi amici?- Mi chiese
-Amici d’infanzia-
-Quasi dimenticavo, ho invitato Valerio- Mi disse accendendosi una
sigaretta
-Valerio? Ma perché?-
-Perché con voi ragazzini mi sarei annoiato a morte, almeno
con lui si
ravviverà la serata, inoltre è cotto della tua
amica Maria-
-Ti avverto, di al tuo amico di tenere le mani a posto con Mary, lei
non è il
tipo di ragazza che piace a voi due maniaci- Dissi muovendo i piedi,
sfortunatamente presi una storta per via dei tacchi e caddi
letteralmente all’indietro,
prontamente due mani mi afferrarono per le spalle
-Attenta- Mi disse lui a due centimetri dalla faccia
-S-scusami- Risposi, ma che mi prendeva? Sussultare in quel modo
-Senti io…- provò a dire
-Ale….!!!- Mi sentii chiamare
-Dav- Dissi correndo ad abbracciare il mio amico Davide
-Come stai tesoro?- Mi chiese abbracciandomi
-Io bene, e tu?-
-Anche io, anzi ora sto ancora meglio- Rispose sorridendo
-Alessia, cara sei bellissima- Mi disse Sara, non la sopportavo molto,
non che
mi fosse antipatica però aveva un’aria da prima
donna, come se al mondo ci
fosse solo lei
-Ti ringrazio, anche tu stai benissimo- Le dissi riferendomi al suo
abbigliamento (Qui)
-Lo so- mi rispose
-Ale, mi sei mancata tanto- Disse nuovamente Davide abbracciandomi
-Allora, non ci presenti?- Mi chiese Federico parandomisi davanti
-A su, scusa…….Davide, Sara lui è
Federico….Federico loro sono Sara e Davide-
Dissi presentandoli
-Piacere- Rispose Federico guardando Davide fisso negli occhi
-Il piacere è tutto mio- Sembrava si stessero sfidando
più che conoscendosi,
Che brutta serata che si prospettava!!!.
*Note
dell’autrice*
Ecco
il tredicesimo capitolo….spero vi sia piaciuto
:)
Ringrazio come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
Un
grazie speciale va alle 51
persone che
l’hanno inserita nelle seguite
Alle
4
che
l’hanno inserita tra le
ricordate
Alle
23
che
l’hanno inserita tra le preferite
Grazie
tante :)
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 15 *** 14. Una serata movimentata ***
Capitolo
14 : Una serata movimentata
La
serata non stava procedendo benissimo, Davide mi
stava incollato come una lumaca e Sara non faceva che ridere ad ogni
frase
detta da Federico anche a
quelle che non
facevano ridere
-A che pensi?- Mi chiese Davide vedendomi pensierosa
-A niente…sono solo un po’ stanca- Risposi
-Quel Federico…..chi è?-
-E’ un mio compagno di classe-
-SOLO un compagno di classe?-
-Ma si, si certo- Risposi non tanto convinta
-Siamo arrivati- Disse Maria fermandosi davanti una pizzeria
-Manomale muoio di fame- Rispose Federico scocciato
-Ahahaha come sei divertente- Sara era a dir poco imbarazzante
-Guarda che non era una battuta- Dissi io attirando
l’attenzione di tutti,
dopodiche entrammo nella pizzeria e ci sedemmo. Io ero seduta tra
Federico
(Uffa!!!) mentre Federico era seduto tra me e Sara che a sua volta era
seduta
tra lui e Maria
-Volete ordinare?- Ci chiese il cameriere, ordinammo quattro pizze
margherita e
una pizza vegetariana (Indovinate un po’ per chi)
-Ale mi passi la coca cola perfavore?- Mi chiese Davide, io poggiai la
fetta di
pizza sul piatto davanti a me e mi pulii le mani per passare la
bottiglia di
coca cola a Davide
-Perché non te la prendi da solo?- Gli disse Federico
-Scusa, ma non l’ho chiesto a te-
-Si, ma tu hai finito di mangiare quindi avevi le mani pulite, lei
invece ha
dovuto poggiare la pizza nel piatto pulirsi le mani con il tovagliolo
solo per
passare la bottiglia a te che avresti potuto benissimo prendere da
solo-
Continuò Federico, ero a dir poco stupita per la scena a cui
avevo appena
assistito
-Tu sei fuori di testa amico- Gli rispose Davide togliendomi la
bottiglia dalle
mani
-Io non sono tuo amico-
-Bè se è per questo non ci tengo neanche io ad
essere amico di uno psicopatico
stronzo- Rispose Davide
-Stronzo sarà tuo fratello-
-Ok ragazzi ora basta- Intervenni io mettendomi in mezzo
-Perché non risolviamo la questione qui fuori-
Continuò Federico
-No, anzi vieni con me fuori- Dissi trascinandolo fuori dalla pizzeria
-Ma si può sapere che cazzo ti è preso?- Gli
chiesi perdendo la calma
-Perché?- Mi rispose lui con aria da menefreghista
-Mi chiedi anche il perché? hai praticamente aggredito uno
dei miei migliori
amici-
-Per te forse è un amico, ma lui se non te ne sei accorta
non la pensa
esattamente così- Disse poggiandosi al muro con la testa
-Davide mi vuole bene, tutto qui-
-Si, certo continua a prenderti in giro-
-Si può sapere a te che cosa te ne importa? Tu sei ancora
innamorato della tua
ex no? Quindi preoccupati di lei, e lascia in pace me- Dissi facendo
per rientrare,
ma sfortunatamente due mani mi avvolsero i polsi facendomi girare verso
di lui
e facendo aderire il mio corpo al suo
-Fosse così facile lasciarti in pace lo farei, ma
è più forte di me……-
-Anche per me non è facile prenderti costantemente a pugni
però mi trattengo-
-Non è vero che vuoi prendermi a pugni-
-O invece si, è la cosa che più desidero da un
mese a questa parte-
-Oggi pomeriggio non la pensavi così-
-Quello che è successo oggi pomeriggio lo voglio rimuovere
dalla mia mente, non
so neanche io cosa mi sia preso-
-Ma è semplice, tu sei attratta da me- Mi disse ad un
centimetro dalle labbra
-Tu sei pazzo, se oggi pomeriggio stava per
succedere….bè….quello che stava per
succedere è soltanto per colpa tua-
-E in che modo sarebbe colpa mia?-
-Non lo so, devi avermi drogata……-
-Manderesti in galera le persone pur di non ammettere che io ti piaccio-
-Forse è perché tu non mi piaci,
anzi….mi…mi…-
-Ma smettila….Non riesci neanche a parlare-
-Non riesco a parlare perché sono nervosa….e il
tuo corpo attaccato al mio non
mi aiuta di certo- Dissi allontanandomi
-Ma se non ti interesso….perchè diventi nervosa
se ti sono vicino?- Mi chiese
sussurrandomi all’orecchio. OK…un attimo di
calma…se non si fosse allontanato
sarei scoppiata di lì a poco….
-I-io non…- Ma che mi prendeva? Perché diavolo
non riuscivo a parlare…..dovevo
reagire, dovevo fare qualcosa….altrimenti si sarebbe accorto
che provavo
qualcosa per lui e sarebbe stata la fine…..mi avrebbe
umiliata prendendomi in
giro per essermi….ma che dico?....io non potevo di certo
essere innamorata di
lui….si trattava solo di attrazione
-Andiamo….lasciati andare- Continuò facendosi
pericolosamente vicino alle mie
labbra
-Tu soffri di disturbi della personalità…..oggi
pomeriggio te ne sei andato
lasciandomi lì come un’idiota e ora dici a me di
lasciarmi andare? Mi sembra
che per oggi io mi sia lasciata andare fin troppo….- Risposi
allontanandolo da
me
-Dimentica quello che è successo oggi
pomeriggio…..non so cosa mi sia
preso….ma….resta il fatto che io ti voglio
Alessia- Accidenti perché mi piaceva
così tanto sentire il mio nome pronunciato da lui?
-I-io non….- Non terminai la frase perché lui mi
baciò…..mi snetivo bene, era
come se avessi ottenuto tutto ciò di cui avessi bisogno, ma
sapevo che era
sbagliato…perché a rimetterci sarei stata
io…..come sempre
-No…No…lasciami- Dissi sciogliendo il bacio
-Ma perché?.....io so che anche tu vuoi….-
-Vuoi sapere cosa voglio io? Io voglio essere lasciata in
pace…..tu vuoi solo
del sesso….ed io non sono la perosna giusta, per quanto
riguarda oggi
pomeriggio ho soltanto avuto un….un momento di follia che
non si ripeterà mai
più…..perciò lasciami in pace- Dissi
In quel momento uscirono gli altri dal locale e Sara si
avvicinò a Federico
-Tu vuoi che io ti lasci in pace?-
No…..
-Si-
Risposi
-Bene- Si limitò a dire, dopodiche fece voltare Sara verso
di lui e la baciò
non ci potevo credere, mi sentivo un perfetto schifo, lui stava
baciando una
mia amica (Ex amica) davanti a me…..ed io me ne stavo
lì come un’idiota senza
fare niente
-Ale stai bene?- Mi chiese Davide avvicinandosi
-Si….andiamo prima che inizi il film- Dissi prendendo a
camminare verso il
cinema, non appena mi voltai Federico sciolse il bacio
-Accidenti….sei stato davvero…-
-Andiamo- La interruppe Federico iniziando a camminare.
Quando arrivammo davanti al cinema trovammo ad aspettarci Valerio (Ci
mancava
solo quell’altro idiota)
-Fede, finalmente sono tre ore che aspetto, allora dove
si….- Valerio si
interruppe non appena vide Maria, che quella sera era particolarmante
fantastica (Qui)
-Non sapevo ci fosse tutto questo ben di Dio- Disse avvicinandosi a Mary
-Tieni le mani a posto- Dissi io tirando Mary che stava sorridendo come
una
gatta morta più vicina a me.
Una volta dentro il cinema la sfiga giunse nuovamente da me, mi
ritrovai a
sedere tra Federico e Davide di nuovo
-Vuoi?- Mi chiese Davide avvicinandomi i pop corn
-Si ti ringrazio- risposi sorridendo
D’un tratto vidi Davide allungare il braccio sul mio sedile
ma non capii le sue
intenzioni fin quando non mi ritrovai le sue labbra appiccicate alle
mie, prima
che potessi tirarmi indietro due mani lo afferrarono per le spalle e lo
colpirono in pieno volto
-Ma sei completamente impazzito?- Gridai a Federico, aveva dato un
pugno a Davide,
possibile che lo avesse fatto perché…ma no cosa
mi viene in mente figuriamoci
se lui potesse essere geloso di me
-Perché lo hai colpito?- Gli chiesi, ormai era alle
strette….volevo proprio vedere
come se ne tirava fuori.
Federico
P.O.V
Baciare quell’oca di Sara era stato peggio che baciare
Benedetta….ma lo avevo
dovuto fare…..dovevo riacquistare un po’ di
dignità dopo che LEI mi aveva
rifiutato, ora eravamo dentro quel cazzo di cinema e
quell’idiota le teneva un
braccio dietro le spalle, mi voltai per vederecosa stessero facendo e
vidi lui
avvicinare le sue labbra a quelle di lei e baciarla, mi sentii il
sangue
pulsare nelle vene e senza rendermene conto mi alzai e li divisi dando
anche un
pugno all’idiota, non che non se lo meritasse ma ora come mi
sarei
giustificato?
-Ma sei completamente impazzito?- Mi chiese LEI, si penso proprio di
si, era l’unica
spiegazione di quel mio gesto
-Perché lo hai colpito- Cazzo ora si che ero nei guai, cosa
le avrei potuto rispondere
se neanche io sapevo il perché? Quello che sapevo era che
non ero pentito
neanche un po’ di ciò che avevo fatto.
*Note
dell’autrice*
Questo
era il 14° capitolo, spero vi sia piaciuto :)
Federico
in questo capitolo è particolarmente
agitato, una bella camomilla non gli farebbe male :)
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
un grazie speciale va anche a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite,
ricordate…..vi ringrazio :)
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 16 *** 15. Strani amori ***
Capitolo
15 : Strani amori
Ero
inginocchiata a terra e tenevo la testa di
Davide sulle mie gambe, Federico era di fronte a me con i pugni chiusi,
era
visibilmente incazzato, ma per cosa?
-Allora? Sto aspettando una risposta- Dissi
-Non sono affari tuoi- Mi rispose voltandosi
-Come scusa?-
-Ho detto che non sono affari TUOI- Disse sottolineando
l’ultima parola
dopodiche prese a camminare verso l’uscita…..io
rimasi lì come una scema con la
testa di Davide appoggiata sulle gambe, ma perché lo aveva
picchiato? Possibile
che fosse geloso?
Federico
P.O.V
Ritornai a casa sbattendo la porta d’ingresso, perfortuna che
ero solo visto
che i miei erano ancora a casa di quella stronza e che Roby stava
studiando con
Gin. Andai in camera mia e iniziai a palleggiare con il pallone, ero
incazzato,
ma la cosa strana era che non sapevo perché mi sentivo come
quando avevo visto
Giorgia tradirmi con Ricciardi….Ma che mi prendeva? Come
poteva farmi lo stesso
effetto? Cosa cazzo mi aveva fatto quella stronza? Sicuramente mi aveva
drogato,
si per forza, questa era l’unica
spiegazione……Doveco cercare di starel alla
larga il più possibile o mi avrebbe mandato al
manicomio…..stavo perdendo la
testa, basatava pensare al fatto che non fossi riuscito ad andarci a
letto il
pomeriggio per capire a che gradi di pazzia ero
arrivato……Mi sdraiai sul letto,
ma in quel momento suonarono alla porta.
Alessia
P.O.V
Tornammo a casa tutti quanti insieme e dopo essere stati un
po’ sotto il
parchetto di casa mia Mary, Davide e Sara si diressero ognuno a casa
propria
-Ciao tesoro, già di ritorno?- Mi chiese mia madre aprendomi
la porta
-Si….Domani abbiamo scuola- Risposi
-Bè ma sono solo le dieci, il film non iniziava alle nove?-
-Si, ma abbiamo deciso di non andare più al cinema, non ci
andava-
-E Federico dov’è?-
-Credo a casa sua-
-Ho un’idea, perché non lo chiami e gli chiedi se
gli va di venire a mangiare
un gelato con noi, i suoi genitori sono ancora di là-
-Mamma, non ne ho voglia adesso e sinceramente dubito che a lui vada di
venire
a mangiare il gelato con voi- Dissi scocciata
-Ok, allora noi e i suoi genitori andiamo, non faremo tanto tardi, tra
un’oretta
siamo a casa-
-Va bene, a dopo- Dissi, dopodiche entrai in camera mia e mi sdraiai
sul letto
accendendo la tv, cinque minuti dopo sentii la porta di casa
chiudersi….Ero
arrabbiata…arrabbiata e confusa…..non capivo
perchèp Federico si fosse
comportato così…perché aveva picchiato
Davide? Non poteva essere geloso, mi
aveva chiaramente detto di amare ancora la sua ex, ma allora
perché lo aveva
fatto?
Spensi la tv irritata da ogni programma trasmesso quella maledetta sera
e dopo
essermi girata e rigirata nel letto mi infilai nuovamente le scarpe e
feci una
delle mie solite cavolate, andai a casa SUA.
-Che cazzo ci fai qui?- Mi chiese lui, Certo, quello era il colmo, era
lui ad
essere incavolato? Roba da matti!!!!
-Intanto modera il linguaggio, e poi sono qui
perché…dobbiamo parlare-
-E di cosa?-
-Di quello che hai fatto…perché hai piacchiato
Davide?-
-Che palle….possibile che tu sia così ripetitiva-
Disse lasciandomi fuori dalla
porta come un’idiota mentre lui si risedeva su quel suo
dannatissimo divano
-Se ti danno così fastidio le mie domande rispondimi e me ne
vado- Dissi
entrando in casa e chiudendomi la porta dietro
-L’ho picchiato perché mi stava sulle palle-
-E tu picchi una persona perché ti sta sulle palle? Tu non
sei normale-
-Quella che non è normale sei tu, vai in giro a baciare
chiunque ti capiti a
tiro- Mi gridò contro rialzandosi dal divano
-Io? Senti chi parla, la prima volta che vedi la mia amica Sara tu che
fai? La baci,
ti sembra una cosa normale?-
-Bè anche tu in quanto a baci non scherzi-
-Tu devi essere completamente fuori di testa, sentiamo, chi avrei
baciato oltre
a te e a Davide- Gli chiesi incrociando le braccia
-Adesso…non me lo ricordo, però non fai altro che
flirtare con tutti, prima con
Cristiano l’amico di mia sorella, poi con il cameriere del
bar, con Ricciardi
non ne parliamo neanche e stasera con quell’idiota-
-E tu allora? Ogni giorno ne cambi una, pirma quella bionda fuori
scuola, poi
quell’altra bionda al locale, poi la moretta in
quell’altro locale, Benedetta
ti sta ancora aspettando dentro quella stanza e stasera anche con la
mia amica
Sara, a dimenticavo
il pezzo forte,
quella Lidia Lisa o come cavolo si chiama
-Linda-
-Wow strano che ti ricordi il nome-
-A me sembra strano che tu prima dica che di me non ti importa nulla e
poi ti
ricordi ogni ragazza con cui sono uscito-
-Questo vale anche per te, ti sei ricordato persino il cameriere di
quel bar
che persino io avevo rimosso-
-Che io sia atratto da te non è una novità, ma a
parte l’attrazione non provo
assolutamente niente- Quelle sue parole mi lasciarono una fitta allo
stomaco
-Anche io sono attratta da te, ma ti assicuro che a parte questo per te
non
sento niente- Risposi con voce tremolante. Non dovevo assolutamente
mettermi a
piangere
-Bene, allora dato che non ci sopportiamo, io direi che la cosa
migliore da
fare sia andare a letto insieme per dare un taglio a questa
insopportabile e
bizzarra attrazione, così potremmo tornare alla nostra vita
normale, tu potrai
tornare ai camerieri….-
-E tu alle biondine- Terminai io la frase al posto suo
-Quindi sei d’accordo?- Mi chiese, Ero d’accordo
oppure no? Neanche io lo
sapevo
-S-si- Risposi tentennando
-Bene- Disse lui, dopodiche si avvicinò e mi
baciò con irruenza, non riuscivo a
ricambiare, mi sembrava una cosa così
squallida…….la cosa peggiore era
che…..ero
una totale cretina perché ero troppo occupata a cercare di
evitarlo per non
stare male da non accorgermi di aver fatto molto peggio,
perché ora stavo male
ed ero…..innamorata di lui
-No……non voglio- Dissi scoppiando a piangere, lui
si allontanò da me e aveva
uno sguardo confuso….non sapevo cosa mi fosse preso ma
quello che importava era
che lo sapevo io, io sapevo benissimo cosa mi era
preso……io mi ero appena resa
conto di amarlo e questa cosa era gravissima, non potevo, non potevo
assolutamente essere innamorata di uno stronzo come lui
perché se ero stata
male per Claudio, per lui mi sarei del tutto ditrutta, mi asciugai le
lacrime
anche se continuavano comunque ad uscirne altre, e senza di
nient’altro aprii
la porta di casa e uscii.
Non appena rientrai in casa mia chiusi a chiave la porta e mi accasciai
a terra
poggiando la testa contro di essa, piangevo, piangevo come una
bambina…….la
cosa che più mi aveva sorpreso però era che
piangevo più di quando Claudio mi
aveva lasciata e questo era un bruttissimo
segno……come cavolo avevo fatto ad
innamorarmi di lui? Stavo così male….non riuscivo
nenahce a
respirare, quando chiudevo gli occhi mi
appariva soltanto il suo volto davanti agli occhi, ma
perché? Perché mi ero
innamorata proprio di lui? D’un tratto sentii suonare alla
porta.
Federico
P.O.V
Ero rimasto lì, fermo come uno stupido….mi
sentivo annientato, annientato dai
suoi occhi….aveva uno sguardo
così….così….così
triste e….vuoto, non poteva
essere per colpa mia però, perché quello sguardo
glielo avevo visto solo quando
aveva rincontrato il suo ex, ero un perfetto idiota, avevo sbagliato a
baciarla
con tutta quella forza e avevo sbagliato a chiederglielo in modo
così
squallido, guidato dai sensi di colpa e da una voglia di vederla star
meglio
uscii di casa e andai dritto alla sua, suonai il campanello e attesi
che lei mi
venisse ad aprire.
Alessia
P.O.V
Aprii la porta e mi trovai lui davanti
-Che cosa vuoi?- Gli chiesi singhiozzando, lui era l’ultima
persona da cui
avrei voluto farmi vedere così
-Scusa- Mi disse solamente, io lo guardai negli occhi e poi mi slanciai
in
avanti e lo baciai, ma cosa cavolo avevo nel cervello? Niente
evidentemente non
avevo assolutamente niente nel cervello, lo presi per il colletto della
camicia
e lo tirai dentro casa richiudendo la porta, poi lo spinsi sul divano e
continuai a baciarlo, lui sembrò capire le mie intenzioni e
mi tolse la
maglietta, io feci lo stesso con la sua camicia sempre continuando a
baciarlo.
E’ proprio vero che quando si è innamorati si
perde completamente la testa.
*Note
dell’autrice*
Eccoci
giunti al 15° capitolo, spero vi sia piaicuto
:)
Un grazie speciale va a _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
un grazie speciale va anche a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite,
ricordate…..grazie mille :)
Baci
Cleppy
|
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Capitolo 17 *** 16. Mai più come prima ***
Capitolo
16 : Mai più come prima
Ero
completamente annebbiata, annebbiata dal
desiderio, dal desiderio di lui, dei suoi baci, del suo tocco lungo il
mio
corpo, ero annebbiata dall’eccitazione,lo odiavo, lo amavo,
non sapevo neanche
io cosa provavo per lui in quel momento, sapevo solo che lo volevo.
Si liberò in fretta dei suoi jeans, subito dopo
aiutò me a fare lo stesso con
la mia gonna prima di impossessarsi nuovamente delle mie labbra, io mi
aggrappai alle sue spalle e ricambiai il bacio, stavo letteralmente
firmando la
mia condanna a morte, ma non mi importava perché mi piaceva,
mi piaceva da
morire baciarlo, baciarlo e fare l’amore con lui.
Lo
guardavo dormire, sdraiato accanto a me sul
divano, il suo respiro si stava piano piano
regolando……avevo la testa appggiata
sul suo petto e sentivo il suo cuore battere, non sapevo cosa sarebbe
successo
dopo, una volta che si fosse svegliato, ma sinceramente non me ne
importava
niente, volevo solo restare per un po’ così,
appoggiata sul suo cuore, chiusi
gli occhi ma non appena lo feci sentii delle risate provenire da sotto
il
cortile, poi riconobbi la voce di mio padre, così saltai in
piedi cercando di
rivestirmi il più in fretta possibile
-Che succede?- Mi chiese lui aprendo gli occhi
-I nostri genitori sono tornati, devi sbrigarti ad andare a
casa….coraggio
vestiti- Dissi lanciandogli i suoi vestiti addosso
-Calmati, i miei non controllano di certo se sono a casa, ormai sono
abituati a
non vedermi tornare a casa la notte- Mi rispose con un’
insolita calma
-I tuoi forse, ma i miei non sono abituati a trovare dei ragazzi sul
divano
abbracciati alla loro unica figlia, senza contare il fatto che se ti
trovano
qui….be……capiranno
che….senti vestiti e basta ok?-
-Ok- Mi rispose alzandosi, io corsi in bagno e mi pettinai i capelli,
sistemandoli il più possibile, quando uscii dal bagno lui
era già andato
via….mi sentivo male, non sapevo perché ma avevo
una bruttissima sensazione.
Il giorno dopo mi svegliai stanchissima, avevo dormito pochissimo,
continuavo a
ripensare a ciò che era successo con Federico e a come se ne
era andato. Dopo
essermi vestita (Qui)
mi sbrigai ad andare in fermata sperando di non incontrarlo dato che
non avrei
saputo cosa dirgli.
Quando entrai in classe trovai Becky già seduta con la testa
appoggiata sul
banco
-Finalmente sei tornata- Dissi sedendomi accanto a lei
-Non me ne parlare, quella stronza di mia madre mi ha praticamente
obbligato a
venire anche se ho ancora la febbre- Mi rispose senza alzare la testa
-Strano che il professor Moretti non è ancora arrivato-
Dissi, il professor
Moretti era il nostro docente di inglese ed era sempre dannatamente
puntuale
-Non c’è, oggi facciamo autogestione-
-Davvero? Ma quando l’hanno detto?-
-Cinque minuti fa è venuta la rappresentante
d’istituto che ce l’ha annunciato,
poi si è trasicnata via Federico dalla classe e ora
sinceramente non so dove
siano- Quando sentii quelle parole mi salì su un nodo in
gola e tanta tanta
tanta TANTA RABBIA
-Ragazzi, dobbiamo scendere giù in cortile, lasciate pure le
vostre cose sui
banchi dopo verremmo a riprendercele- Disse Federico spalancando la
porta della
classe, poi ruotò lo sguardo verso di me e mi rivolse un
saluto freddo con un
cenno della testa, Si poteva essere più stronzi di
così, incavolata io mi
voltai dall’altra parte fingendo di chiedere una cosa ad un
nostro compagno di
classe
-Sai a che ora usicamo oggi?- Fu la prima cosa che mi venne in mente
-Alla solita ora di sempre- Mi rispose il ragazzo guardandomi perplesso
-Si…si…giusto- Dissi imbarazzata, poi mi voltai
verso Federico ma non era più
lì
-Ale…andiamo- Mi chiamò Becky
-Si arrivo- Risposi alzandomi e seguendo lei fuori dalla classe.
Eravamo fermi in giardino a sentire Miss presunzione (La rappresentante
d’istituto) fare degli assurdi monologhi di cui capiva il
segnificato solo lei
-Che palle, tra quanto finisce?- Chiesi sbuffando
-Non lo so, quando Elena inizia a parlare non la smette più-
Mi rispose Becky
limandosi le unghie
-Io non la sopporto- Non sapevo perché visto che era la
prima volta che la
vedevo….però l’idea di lei che trascina
via…..Vabbè meglio lasciar perdere
-Neanche io, non per niente era la miglior amica di Giorgia- Quando
sentii quel
nome mi si gelò il sangue nelle vene
-Di…di Giorgia?-
-O scusami, non volevo pa…
-No, figurati…di cosa mi devi chiedere scusa- La interruppi
-Allora con Fede come..come va?- Mi chiese Becky
-Male…..ieri sera abbiamo…..fatto sesso-
-Cosa? E tu questo lo chiami andar male?-
-Si, perché abbiamo sbagliato, anzi ho
sbagliato….hai visto che stamattina non
mi ha neanche rivolto la parola?-
-Ma dai Ale, Federico è un tipo molto introverso sotto certi
aspetti, vedrai
che…-
-No, abbiamo sbagliato e basta, con lui c’è da
stare solo male ed io dopo
Claudio ne ho avuto abbastanza di soffrire per degli stronzi-
-Ale, so che non è facile, ma se tu smettessi di piangere e
aprissi gli occhi
riusciresti a vedere ciò che sto vedendo io-
-E cosa stai vedendo tu?-
-L’inizio di una storia d’amore-
-Ma andiamo Becky, non capisci che Federico è ancora
innamorato di Giorgia?-
-No Ale sei tu che non capisci, io conosco Fede da molto prima di te, e
ti
posso assicurare che il comportamento che assume quando è
con te non si
avvicina neanche lontanamente a quello che aveva con Giorgia-
-Vedi che stai dicendo la stessa cosa che dico io-
-No, io intendo dire che ciò che prova per te è
anche più forte di ciò che
provava per Giorgia-
-Perfavore Becky, basta- Dissi, dopodiche mi incamminai verso gli
spogliatoi della
palestra.
Me ne stavo seduta sui gradini che portavano alla palestra e tenevo la
testa
appoggiata ai palmi delle mani che a loro volta poggiavano sulle
ginocchia
-Mi metti ansia a vederti così pensierosa- Mi voltai
spaventata
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi Federico dietro le spalle
-Quello che ci fai tu- Mi rispose con un ghigno
-Io sto pensando a quanto sei….- Mi zittii appena in tempo
-A quanto sono?-
-Niente…come mai non stai seguendo quello che dice Elena?-
-Così….perchè ti do fastidio?-
-Veramente si- Risposi ancora arrabbiata
-Ieri sera non sembrava che ti dessi fastidio- Mi disse con un
sorrisetto
malizioso
-Smettila, sto cercando di rimuovere ciò che è
successo ieri sera-
-Io invece, vorrei proprio…riviverlo- Disse facendomi alzare
e cingendomi i
fianchi con le sue mani
-Lasciami- Dissi provando a divincolarmi
-Tu che mi dai in cambio?- Continuò sempre con sguardo
malizioso
-Un calcio ti va bene?-
-No, preferisco un bacio-
-Mi spieghi che vuoi? Hai ottenuto ciò che volevi ieri sera,
ora lasciami in
pace-
-Si, ma sai sono piacevolmente sorpreso delle
tue….doti…..quindi stavo pensando
che…magari potremmo replicare-
-Ma neanche morta-
-Eddai, non dirmi che a te non è piaciuto-
-Si, mi è piaciuto…..ma non sono disposta a
diventare il tuo passatempo-
-Come mai?-
-Bè perché….io aspiro al meglio per
me, voglio avere una storia seria e non una
storia di sesso-
-Me ne sono accorto che aspiri al meglio, stamattina conversavi
piacevolmente
con Dario Foschetti- Dario Foschetti? Ma chi cavolo era? Aaa si certo,
il
ragazzo a cui avevo chiesto a che ora saremo usciti
-Non sono affari tuoi-
-Hai ragione, quindi neanche il fatto che io sia andato a parlare con
Elena
sono affari tuoi- Come cavolo faceva a sapere che mi ero infastidita di
questa
cosa?
-Infatti, per me te la puoi anche sposare-
-Sicura?-
-Certo- Risposi, lui mi sorrise e poi mi baciò, fu come
riassaporare l’aria, mi
sentivo viva, mi sentivo bene. Mi fece indietreggiare fino a toccare il
muro
continuando a baciarmi, io allacciai le mie gambe intorno ai suoi
fianchi
-Dio quanto adoro il tuo profumo- Disse inspirando tra i miei capelli
-Maniaco- Risposi prima che lui riprendesse a baciarmi, poi
infilò la sua mano
sotto la mia maglietta e comicniò a farla scorrere lungo la
mia pancia fino al
seno, era così piacevole, mi sentivo
bene……era sbagliato però mi sentivo
bene.
In quel momento non riuscivo a pensare a nient’altro, non mi
importava di
soffrire, non mi importava se qualcuno ci avrebbe trovati in quella
situazione,
non mi importava di niente……di niente eccetto
che….di LUI.
*Note
dell’autrice*
Ed
ecco il 16° capitolo, spero vi sia piaicuto :)
Ringrazio come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazio speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
Cleppy
|
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Capitolo 18 *** 17. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ***
Capitolo
17 : Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Io
e Federico ci stavamo ancora baciando, lui mi
tolse la felpa e la gettò a terra, rimasi con una
canottierina rosa che
lasciava poco spazio alla fantasia, dopodiche riprese a baciarmi
-Fede, sei qui?- Una voce ci riportò alla realtà
-E ora chi cazzo è che rompe?- Disse lui staccandosi da me
-Non lo so, ma è meglio così….pensa se
fosse entrato qualche professore- Dissi
allontanandomi dal muro
-A eccoti….ma che cavolo fai qui?- Chiese Valerio
raggiungendolo
-Niente…..volevo fare due tiri a canestro- Rispose Federico
prendendo la palle
da basket in mano, nel frattempo io ero uscita dalla palestra passando
dalla
porta interna della scuola…..tornai in giardino senza
accorgermi di non aver
ripreso la felpa (OPS)
-Ale ma dove…..- Becky si bloccò a guardarmi
-Che c’è?- Chiesi seguendo il suo sguardo, quando
vidi che guardava me mi resi
conto di essere praticamente in reggiseno, cavolo eravamo ad ottobre
inoltrato
possibile che avessi così caldo?
-Cavolo, ho dimenticato la felpa in palestra- Dissi coprendomi con le
mani
-Accidenti Alessia…complimenti- Mi disse Valerio guardandomi
le tette
-Ti ringrazio, purtroppo non si può dire lo stesso di te-
Risposi coprendomi di
più
-Tieni, mettiti la mia- Ero sconvolta da quel suo gesto, Federico mi
stava porgendo
la sua felpa? Questo si che era il colmo
-Fede, ma sei pazzo? Possiamo rifarci gli occhi e tu non ne approfitti-
Disse
Valerio strappandogli la felpa che mi stava porgendo
-Rifatteli con tua madre gli occhi- Rispose scontroso Federico, io
Valerio e Becky
lo guardammo sorpresi
-Ma che hai?- Gli chiese Valerio
-I-Io….n-non ho assolutissimamente niente, anzi ho fame, tra
quanto finisce
questa cazzo di autogestione?- Rispose Federico andandosene
visibilemente
imbarazzato
-Valerio….la smetti di guardare- Dissi
-Se Dio mi ha donato la vista un motivo ci sarà-
-Si, Dio te l’avrà anche donata ma se non la
smetti io….-
-Tieni- Mi disse una voce alle mie spalle
-Francesco? Ma tu che ci fai qui?- Chiesi sorpresa quando mi ritrovai
Francesco
Ricciardi alle spalle che mi porgeva la sua felpa
-Come non lo sai?-
-Cosa dovrei sapere?-
-La nostra scuola e la tua scuola per mancanza di fondi si uniranno per
qualche
mese-
-Cosa? Ma se le due scuole…-
-Si lo so siamo in continua lotta, però i dirigenti
scolastici vogliono così,
noi non ci possiamo fare niente….tieni metti la mia felpa-
-Ti ringrazio- Stavo per accettare quando Mi ritornò in
mente che….Giorgia
aveva tradito federico proprio con Francesco
-Mi dispiace ma non posso accettarla- Risposi inserendomi
-Cosa? Ma perché? Ti ho fatto qualcosa?- Mi chiese
-Non a me….- Risposi
-E a chi?-
-Bè….a Federico-
-Questa si che è bella, e da quan’è che
ti interessa di lui?-
-Questi non sono affari tuoi-
-Va bene va bene aspetta….cos’è che gli
avrei fatto?-
-Giorgia Clementi, ti dice qualcosa- Quando pronunciai quel nome
cambiò
espressione
-E tu come fai a conoscerla?-
-Federico…mi ha raccontato tutto-
-Ascolta, anche se ti sembrerà una banalità
Federico non sa un bel niente di
questa storia, Federico non sa un bel niente di me- Gridò
-Sei sicuro che io non so un bel niente di te?- Chiese Federico
comparendogli
alle spalle
-Certo che ne sono sicuro-
-Io invece so molto di te, ad esempio so che sei uno
stronzo…..-
-No, stai sbagliando….quello sei tu-
-Va bene ragazzi ora smettetela- Dissi io mettendomi in mezzo
-Io non faccio sesso con le ragazze degli altri-
-Io non ci giurerei, anche Giorgia lo….-
-Non la nominare- Gridò Federico
-Io la nomino quanto mi pare e piace, e poi io stavo parlando con lei
non con
te- Disse Francesco riferendosi a me
-Lei non vuole ascoltarti-
-E tu chi sei per dirlo?-
-Io sono….- Federico si bloccò guardandomi
-Hai ragione…..io non sono nessuno per dirlo-
Continuò sempre guardandomi,
dopodiche si allontanò. Mi sentivo annientata, quelle sue
parole facevano più
male di una pugnalata in pieno petto……Che
stupida….per un attimo mi ero illusa
che tra noi due ci fosse qualcosa….che anche lui si stesse
accorgendo
di…..amarmi…….Ma a quanto pare mi
sbagliavo, perché l’unica ad essere coinvolta
in tutta questa storia ero io, non mi accorsi che in quel momento
cominciarono
a sgorgare le lacrime dai miei occhi
-Alessia, stai bene?- Mi chiese Francesco
-No….non sto bene- Risposi dando libero sfogo alle mie
lacrime
-Coraggio, vieni con me-
-E dove?-
-Andiamo…..In un posto più tranquillo, voglio
parlarti- Disse Prendendomi per
il polso
-Va bene, andiamo in infermeria- Risposi, dopodiche seguita da lui mi
diressi
in infermeria.
Ci
sedemmo sul lettino a parlare
-Non voglio che tu pensi male di me, è vero quello che dice
Federico…io ho
avuto una relazione con
Giorgia….però…..lei…ha
preso in giro sia me sia
Federico…io mi ero innamorato di lei, quando ci vedevamo lei
mi diceva sempre
che lo avrebbe lasciato, che ora amva me…..invece quando
lui…ci ha trovati
insieme lei ha fatto di tutto per rimettersi con lui, senza rivolgere
più la
parola a me, non si è neanche degnata di dirmi che tra me e
lei era finita…poi
dopo qualche mese ha mollato anche lui…..questo è
quanto, sei libera di
credermi oppure o no- Ma certo che quella GIORGIA era proprio una
STRONZA
-Ti credo- Dissi
-Davvero? Menomale, l’idea che tu non mi credessi mi stava
facendo impazzire-
Mi rispose abbracciandomi, in quel momento entrò Federico
spalancando la porta
-Complimenti…..vedo che il lupo perde il pelo ma non il
vizio- Gli disse
-Mi spieghi qual è il tuo cazzo di problema- Gli rispose
Francesco gridando e
alzandosi in piedi
-TU- Disse Federico dandogli un pugno, ma al contrario di Davide
Francesco
reagì e i due iniziarono a fare a botte. ACCIDENTI, saremmo
finiti tutti nei
guai, lo sapevo…..quello che non sapevo era il significato
della frase che
Federico aveva detto entrando. A cosa si riferiva?
*Note
dell’autrice*
Ecco
il 17° capitolo, è un po’ corto ma i
compiti mi
stanno distruggendo :)
Prometto che il prossimo durera di più
Ringrazio
come al solito _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazio speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
Cleppy
|
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Capitolo 19 *** 18. Respirare ***
Capitolo
18 : Respirare
Ero
ferma come una stupida a guardare quei due
prendersi a pugni…..
Ma che cavolo stava succedendo? Perché Federico stava
reagendo in quel modo? In
fin dei conti appena dieci minuti prima aveva detto “Hai ragione…..io non sono nessuno per
dirlo” D’un tratto mi ripresi
e mi misi in mezzo
-BASTA!!!!!- Gridai attirando la loro attenzione che smisero di
picchiarsi.
Accidenti quando volevo sapevo essere molto convincente.
-Siete impazziti percaso?- continuai senza ottenere risposta
-Si può sapere che ti è preso?- Chiesi
rivolgendomi a Federico
-Non sono affari tuoi- Ed eccolo l’ennesimo colpo al cuore!!!.
-Va bene, non sono affari miei, ma allora tu smettila di infilarti
nelle
situazioni che non ti riguardano, tu non puoi entrare qui dentro
picchiare un
mio amico e poi dirmi che non sono affari miei- Dissi
-Un TUO amico?- Mi rispose lui digrignando i denti
-Si, un mio amico, perché?- Chiesi. Per un attimo sperai che
lui mi dicesse che
non potevo essere amica di Francesco perché gli dava
fastidio, perché era
geloso, perché…….mi amava
-fai come ti pare, ma non venire a piangere da me quando lui ti
tratterà….come…quando lui ti
butterà via come il tuo ex- Disse uscendo
dall’infermeria
-Ale…non dargli retta, io non…-
-No, perfavore scusami ma voglio stare da sola- Dissi uscendo anche io.
Me
ne stavo seduta di nuovo sulle scale della
palestra da sola, come sempre d’altronde, ma
perché ci ricascavo sempre? Non
avevo imparato la lezione dopo Claudio questo era
evidente…….e infatti ora me
ne stavo lì come una stupida…..anzi innamorata di
uno stupido, uno stupido che
non si rendeva conto neanche di ciò che provavo per
lui….la paura di vederlo
con qualcun’altra mi stava uccidendo, ora che avevamo fatto
sesso, lui……aveva
ottenuto ciò che voleva, quindi era prontissimo per partire
alla carica con
qualcun’altra. Quanto avrei voluto non avere paura, anche
solo per un
attimo…….avrei voluto avere un po’ di
fiducia per me stessa, ma io ero e
rimanevo una stupida, una stupida innamorata di uno stupido
-Ale, ma che ti è successo?- Mi chiese Becky arrivandomi
alle spalle, la
guardai, poi scoppiai a piangere abbracciandola.
Federico
P.O.V
Quando ero entrato in quella maledetta infermeria non c’avevo
visto più, Quella
scena mi aveva riportato alla mente il giorno in cui trovai Giorgia con
Ricciardi, Già!!! Ricciardi, sempre lui
c’era di mezzo, vedere che le metteva le mani
addosso, che la
abbracciava, consolava, non lo so che mi era preso però lo
avrei ucciso
volentieri. Mi sedetti sulla cattedra dei bidelli nel corridoio del
quarto
piano……ci mancava solo questa!!! L’idea
che le due scuole si fossero unite mi
mandava in bestia, possibile che quello stronzo di Ricciardi dovesse
intromettersi sempre negli affari miei?
E poi cosa cazzo mi stava succedendo? Perché mi infastidiva
così tanto l’idea
che lei e Ricciardi potessero….no!!! non riuscivo neanche a
dirlo
-Fede, ma che cavolo stai facendo qui?- Mi chiese Valerio
-Niente- Risposi senza alkzare lo sguardo
-Ma che hai fatto all’occhio?- Ecco, ci mancava solo che
quello stronzo mi
avesse rifatto un’occhio nero, mi alzai e mi specchiai al
vetro della finestra
-Niente, ho sbattuto contro uno spigolo- Risposi notando che si
trattava solo
di un piccolo graffio
-Mi spieghi che ti è preso prima?- Mi chiese sedendosi
accanto a me sulla
cattedra
-Niente, perché?-
-Ma come perché? Hai fatto quella scenata quando ti ho
detto…-
-Senti Vale, ti chiedo scusa, per qualsiasi cosa abbia detto-
-Ok, però mi spieghi cos’hai, in fin dei conti io
sono il tuo migliore amico-
-Hai saputo che il Colonna si unirà alla nostra scuola per
un pò?-
-Si, l’ho sentito…..che palle, ora dovremmo avere
quello stronzo di Ricciardi
in giro per scuola-
-Si, infatti- Risposi
-Fede….sei sicuro di..bè di èoterlo
sopportare, dopo la storia di Giorgia lui…-
-Vale, sto bene, detesto l’idea che lui sia qui
però sto bene- Continuai
alzandomi dalla cattedra
-Va bene calmati……che faccia tosta che ha, pensa
che prima mi ha chiesto se
avessi visto Alessia- Quando sentii quel nome avvertii una morsa nello
stomaco
-E ti ha detto che cosa voleva da lei?- Chiesi decisamente troppo
alterato
-No, però sembrava molto ansioso di trovarla- IO LO AVREI
UCCISO!!!! NON SAPEVO
PERCHE’ MA LO AVREI UCCISO.
Alessia
P.O.V
Dopo aver raccontato tutto a Becky ci avviammo verso l’uscita
dal momento che
quella maledetta autogestione era finita ma dal momento che come una
cretina
avevo dimenticato la cartella in classe chiesi a Becky di aspettarmi
fuori e
andai a prenderla…..accidenti, ci mancava solo Francesco in
giro per scuola,
sarei impazzita del tutto!!!
-Hai sentito?- Chiese una voce proveniente dalla classe vuota
-Cosa?- Rispose un’altra voce
-Elena ha detto che ieri l’ha chiamata Giorgia- Quando sentii
quel nome mi
bloccai fuori dalla classe, avevo paura di sentire il resto, ma la
curiosità mi
avrebbe uccisa se me ne fossi andata di lì senza ascoltare
-Wow, questa si che è una novità, e che cosa le
ha detto?-
-Ha detto che verrà a fare visita ad alcuni parenti qui a
Roma, quindi
probabilmente passerà a salutarci- Ok, era ufficiale stavo
per avere un attacco
di cuore
-E quando verrà?- In quel momento mi misi a supplicare tutti
i santi in cielo affinche
lei ci ripensasse e non venisse mai
-Non lo so, però penso presto- Maledizioneeeeee!!!!!!!!!!!!!!
-Secondo te…..si rimetterà con Fede?- Addio
cuore, ti ho voluto bene in questi
diciassette anni……che razza di domande erano?????
Anche se….quella era la
domanda da un milione
-Secondo me si….lui è ancora innamorato, ti
ricordi come stava quando lei lo ha
lasciato-
-Si mi ricordo, però secondo me l’ha superata,
anzi io penso che le piaccia
Alessia- Cosa????? Queste ragazze si erano fumate decisamente qualcosa
-Alessia Ferri dici?-
-Si…..secondo me anche lei lo ama- Accidenti, ma come
avevano fatto a capirlo????
Possibile che fosse così evidente?
-Si, confesso che anche secondo me lei lo ama, si vede che gli sbava
dietro
come una lumaca…però lui….non lo
so…secondo me magari gli piace….però
se
tornasse Giorgia non credo che penserebbe ancora a lei- Incredibile
come quelle
parole potessero fare così male
-Alessia, ma che fai qui fuori?- Mi chiese QUELLA voce
-N-niente avevo dimenticato la….- Mi bloccai, non riuscivo a
finire la frase
-Cosa?- Mi chiese lui nuovamente
-Niente- Risposi correndo fuori sotto il SUO sguardo interrogativo.
Passarono
due settimane, Federico aveva provato
molte volte a parlarmi ma io dopo ciò che avevo sentito
all’autogestione
cercavo di evitalo il più possibile….mi sentivo
male, avevo paura che se lo
avessi guardato negli occhi ci sarei affondata dentro e se lui avesse
rincotrato Giorgia e si fosse rimesso con lei io non sarei
più riuscita a
riprendermi, già adesso mi era insopportabile
l’idea di luie
di….LEI…..insieme…ma
io ero forte e avrei superato anche quella situazione….o
perlomeno questo era
ciò che speravo
- Ferri….ce l’ho con te? Sei sveglia o dormi?- La
voce della professoressa d’italiano
mi riportò alla realtà. CAZZO!!!!
Chissà cosa aveva chiesto
-Si, mi scusi- Risposi imbarazzata dal momento che mi accorsi che mi
guardavano
tutti e per tutti intendo proprio TUTTI
-Allora, cosa mi rispondi….si o no?-
Maledizione!!!!!!!!!!!!!!! A che si
riferiva?
-S-si- Risposi anche se non avevo lapiù pallida idea di cosa
mi avesse chiesto
-Bene, allora abbiamo trovato la nostra Giulietta- Disse la
professoressa con
un sorrisetto compiaciuto
-Scusi? Non capisco- Dissi alzandomi dalla sedia
-Ma come non capisci? Hai appena accettato di fare Giulietta nella
recita che
ci sarà il prossimo mese prima delle vacanze di Natale-
NOOOOOOO!!!!!!!!!!
Mannaggia a me
-E chi…chi farà Romeo?- Chiesi avendo paura della
risposta
-Ancora non si sa, ma sarà uno del
Leopardi….abbiamo deciso che la parte
femminile sarà un’alunna del Colonna e la parte
maschile la farà uno del
Leopardi- Tirai un sospiro di sollievo, se non altro Federico non
poteva
interpretarlo, mi rimisi a sedere poi molto lentamente mi voltai a
guardarlo e
vidi che anche lui mi stava guardando, mi fissava serio,
così mi voltai di
scatto fingendo di ascoltare la lezione. Chissà
perché mi guardava così?
Il
pomeriggio uscii con Maria e le raccontai l’accaduto,
dopo tornai a casa per prepararmi dal momento che
era sabato sarei dovuta uscire con Gin
Roby e Maria. Feci una doccia veloce e dopo essermi cambiata (Qui)
Accesi la tv, ma suonarono alla porta così andai ad aprire
-Cosa c’è?- Chiesi vedendo che era LUI
-Dobbiamo parlare- Disse entrando in casa
-Tu e lo specchio dovete parlare perché ti assicuro che io
non ho niente da
dirti- Risposi nervosa
-Mi spieghi perché mi stai evitando da oltre due settimane?-
Accidenti aveva
anche tenuto il conto
-Non so di cosa tu stia parlando- Finsi indifferenza
-Andiamo, è dal giorno dell’autogestione che sei
strana, si può sapere che hai
fatto?
-Ti ho detto che non ho fatto niente-
-La smetti di dirmi cazzate tu hai fatto decisamente
qualcosa….percaso c’entra
Ricciardi?- C’entri tu IDIOTAAAAAAAAAAA, per un attimo fui
tentata di gridarglielo
ma poi mi trattenni
-No, non c’entra Ricciardi, ti ripeto che non ho
assolutamente nulla-
-E io ti ripeto di smetterla di dirmi cazzate……..-
-Senti, io devo uscire quindi ti prego di uscire da casa mia-
-Vengo anche io- Mi rispose lui
-Cosa? Ma se Roby mi aveva assicurato che tu avevi degli impegni-
-Lo vedi che mi vuoi evitare- Cavolo mi ero tradita da sola
-Va bene se vuoi la verità….io….- Mi
bloccai a guardarlo…..accidenti quant’era
bello, avevo una voglia di baciarlo, di toccarlo…di fare
l’amore con lui “però
se tornasse Giorgia non credo che
penserebbe ancora a lei” Quelle parole mi
risuonarono in mente
-Vattene- Dissi indicandogli la porta
-No finchè non mi dici cos’hai-
-Io non voglio dirlo a te, in fin dei conti tu per me non sei niente
no? Sono state
queste le tue parole-
-Ma cosa volevi che dicessi a Ricciardi? Che avevamo fatto sesso?-
-No…..non mi interessa anzi hai fatto benissimo a rispondere
così perché è la
verità, tu per me non sei…- Non terminai la frase
perché mi ritrovai con le sue
labbra attaccate alle mie. Accidenti avevo praticamente sprecato due
settimane
per dimenticarlo e non era servito a nulla, anzi ero più
innamorata di prima,
ricambiai il bacio, era come assaporare l’aria dopo essere
stata per tanto
tempo senza di essa e anche se avrebbe fatto male una volta che sarebbe
terminato non mi fermai perché avrebbe fatto decisamente
più male.
*Note
dell’autrice*
Scusate
se ieri non ho postato ma internet faceva i
capricci J
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Ringrazio
come al solito _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazio speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 20 *** 19. Il Romeo sbagliato ***
Capitolo
19 : Il Romeo sbagliato
Me
ne stavo sdraiata sul mio letto a sentire le
canzoni sull’i-pod……ogni canzone che
iniziava mi faceva ripensare a Federico,
ripensavo a ciò che era successo il pomeriggio
prima…………
Ci
stavamo baciando da almeno cinque minuti, quando avvertii qualcosa di
freddo
scorrermi lungo le guancie……mi accorsi che si
trattava di una lacrima
-Che c’è?- Mi chiese lui quando sciolsi il bacio
indietreggiando
-Non posso……- Riuscii solamente a dire
-Andiamo Ale, lo so che ti piaccio- Disse avvicinandosi di nuovo
-E io? Io ti piaccio?- Chiesi allontanandomi
-Mi sembra di averti già detto che…-
-Lo so che sei attratto da me, ma lo sai che c’è
anche altro oltre l’aspetto fisico?-
Dissi interrompendolo
-Lo credevo….ma ho imparato a mie spese che non è
così-
-A proposito di questo…..credo che dovresti sapere una cosa-
Dissi alludendo a
Giorgia (La stronza)
-Cosa?-
-Il giorno dell’autogestione ho sentito due ragazze parlare-
Mi interruppi
-E allora? Le ragazze non fanno altro che parlare, sarebbe una
novità se non lo
facessero- Disse con il suo solito sguardo da menefreghista
-Tu ci riesci a smetterla di fare l’idiota per cinque minuti?-
-Non lo so, però ci posso provare-
-Bene, ad ogni modo ti stavo dicendo…..le ragazze parlavano
di Giorgia- A quel
nome scattò e mi rivolse un’occhiata confusa
-E allora?- Mi chiese
-Hanno detto che…..verrà a Roma a far visita a
dei parenti-
-Hanno detto quando?- Mi chiese impaziente…..che stupida, ma
perché glielo
avevo detto? Si vedeva lontano un miglio che stava morendo dalla voglia
di
rivederla
-Allora? Lo hanno detto o no?- Continuò facendomi riprendere
dai miei pensieri
-No…non lo hanno detto- Risposi
-Be, io devo andare…..ci vediamo domani- Disse aprendo la
porta
-Ma se hai detto che vieni anche tu stasera con me e…-
-Si, ma mi ero dimenticato di evere già un impegno-
Continuò richiudendosi la porta
alle spalle.
La
stupida ero io, ma perché glielo avevo detto?
Tanto anche se non lo avessi fatto sarebbe stato
uguale….avevano ragione quelle
due pettegole, io ero solo un passatempo,lui era ancora innamorato di
Giorgia e
quando lei sarebbe tornata loro………Non
riuscivo neanche a dirlo…….Ma come cavolo
avevo fatto a finire in questa situazione? Come avevo potuto
innamorarmi di
lui? Io non so ancora rispondere a questa domanda ma so per certo che
ormai non
la penso più come prima…..adesso penso che quando
una persona si innamora è
solo masochismo perchè nel momento in cui sceglie di
innamorarsi……automaticamente
sceglie anche di soffrire.
Il
giorno dopo, quando entrai in classe lo trovai
già seduto che faceva i compiti. Che novità!!!!
-Ciao- Dissi sedendomi al mio posto
-Ciao- Mi rispose lui freddamente, Dovevo ignorarlo, non dovevo dargli
importanza, così presi il libro e feci finta di leggere
l’esercizio
-Ciao fiorellino- Mi sussurrò una voce all’orecchio
-Francesco!!! Ma che ci fai qui?- Chiesi sorpresa
-Dato che per qualche mese saremmo uniti dobbiamo smistarci nelle
classi ed io
ho richiesto questa- Mi disse sedendosi accanto a me
-Che novità- Disse Federico senza alzare gli occhi dal libro
-Scusa, hai detto qualcosa?- Chiese francesco
-No, parlavo tra me e me, perché hai qualche problema?-
-Va bene, non ricominciate…..vieni Francesco andiamo a
parlare fuori- Li
interruppi io afferrando Francesco per un braccio
-Se volevate un po’ di intimità potevate
chiedermelo- Continuò Federico
-Tranquillo, va bene anche se usciamo noi- Risposi sorridendo
-Bene- Mi disse alzando gli occhi e incatenandoli nei miei
-Bene- Risposi io distogliendo lo sguardo.
-Allora
starai in classe con noi?- Chiesi a
Francesco, eravamo seduti sulla cattedra della bidella
-Si, ti fa piacere?-
-Ma si certo- Risposi cercando di mostrare entusiasmo
-Ale, ma perché glielo permetti?- Mi chiese
-Scusa?-
-A quell’idiota, perché gli permetti di trattarti
così-
-Io non gli permetto proprio niente-
-Alessia, tu lo ami vero?- Accidenti, ora cosa rispondevo
-No….non proprio- Dissi senza guardarlo in faccia
-Puoi dirmelo, giuro che non lo dico a nessuno-
-Si……ma sono una stupida- Risposi alle strette
-No, è lui lo stupido……magari ci fossi
io ne suoi panni- Cosa? Avevo capito
bene? Lui voleva essere amato da me?
-Ma dai, non scherzare-
-Non scherzo, Alessia io…-
-Scusate se vi interrompo ma è arrivata la professoressa e
vorrerbbe che la
degnassi della tua presenza- Disse Federico interrompendo Francesco
-Arrivo- Dissi dopodiche rientrai in classe seguita da Francesco sotto
gli
occhi di Federico.
Quando
le lezioni finirono, io e Francesco andammo a
bere qualcosa al bar poi presi l’autobus per tornare a casa,
ma quando arrivai
sotto il portone ebbi una sorpresa
-Finalmente sei tornata-
-Mi hai fatto prendere un colpo- Dissi spaventata nel sentire la SUA
voce
-Dove sei stata?-
-Non sono affari tuoi- Risposi cercando le chiavi per entrare nel
portone
-Mi spieghi dopo quello che ti ho raccontato come fai anche solo a
rivolgere la
parola a Ricciardi?-
-Ma certo che hai una faccia tosta!!! A me Francesco non ha fatto
niente,
capisco che tu ce l’abbia con lui ma io…non
c’entro niente in questa
situazione-
-Mi da fastidio- Disse
-Cosa?- Chiesi
-Che tu esca con lui-
-Cosa??? E perché ti da fastidio scusa?-
-Non lo so, però mi da fastidio-
-Affari tuoi- Dissi aprendo il portone
-Alessia perfavore- Ma che cavolo mi prendeva, sussultare
così solamente perché
aveva pronunciato il mio nome
-No, io te lo chiedo perfavore, lasciami in pace- Feci per chiudere il
portone
-Non ci riesco- Disse bloccando il portone con un piede
-Ma che cosa vuoi? Hai ottenuto ciò che volevi no? Abbiamo
fatto sesso quindi
ora perché non ti trovi un nuovo….passatempo-
-Fosse facile-
-Ma ti senti? Senti vattene perfavore, e stai lontano da me-
-Alessia perfavore, aspetta-
-Perché? Tanto con te è tutto inutile-
-Io….- Si bloccò
-Senti, basta voglio tornare a casa-
-Allora finisce così?- Mi chiese, secondo me questo ragazzo
era fuori di testa
-Ma cosa finisce? Per finire qualcosa prima deve iniziare e tra me e
te…..non è
mai iniziato niente- Dissi dopodiche entrai e richiusi il portone
lasciando
Federico fuori.
Il
mattino seguente tentennai ad andare a scuola,
non volevo incotrarlo, non volevo vederlo…..ma poi mi resi
conto che se fossi
stata a casa sarebbe stato anche peggio perché gli avrei
dato soddisfazione
così presi un bel respiro mi vestii (Qui)
e mi
diressi a scuola
-Ale, finalmente- Disse Francesco abbracciandomi
-Che succede?- Chiesi vedendo che rideva
-Indovina chi sarà Romeo?-
-Chi?-
-Io, non sei contenta- Disse abbgracciandomi nuovamente, ma porprio in
quel
momento mi accorsi che quando Francesco mi aveva dato la notizia in
classe era
entrato Federico.
Quando
finirono le lezioni come mio solito mi
dimenticai la cartella in classe così tornai indietro per
prenderla ma quando
stavo per uscire due mani mi afferrarono
-Federico ma sei impazzito?- Dissi vedendo che si trattava di lui
-Rifiuta la parte di Giulietta- Mi disse
-Cosa?-
-Non puoi recitare Romeo e Giulietta insieme a quel cretino-
-Senti non ricominciare-
-Mi dispiace se l’altra sera quando mi hai detto di Giorgia
me ne sono andato
ma…-
-Non mi interessa, per me puoi fare quello che vuoi- Dissi
-Davvero?- Mi chiese lui
-Certo- Risposi
-Va bene- Aggiunse dopodiche mi baciò, accidenti ma io non
intendevo
quello!!!!!!! Uffa ma perché finiva sempre così.
Provai ad allontanarlo ma
senza risultati, accidenti come era forte, mi fece indietreggiare fino
a farmi
sedere su un banco, dopodiche continuò a baciarmi, poi
iniziò a baciarmi sul
collo facendomi quasi svenire, poi all’improvviso riacquistai
lucidità
-No lasciami- Gridai spostandomi
-Ma che ti prende?-
-Niente, però non ne posso più dico davvero,
perfavore lasciami in pace,
trovatene un’altra perché io non sono
più disponibile-
-E’ davvero questo che vuoi?- Mi chiese. Accidenti lo volevo
no? Ma si certo
che lo volevo
-Si, voglio che tu la smetta di saltarmi addosso ogni volta che ti
capita l’occasione,
perché io anche se ti sembrerà strano non ti
vengo dietro come il resto della
scuola- Certo io sono anche peggio!!!!!
-Va bene, allora…..ti accontento, da oggi non
sarò più un porblema, da oggi non
dovrai più sforzarti di baciarmi….- Mi rispose
poi andò verso la porta ed
uscii, lasciando me
seduta sul banco. Ma
cosa avevo fatto?????
*Note dell’autrice*
Questo
è il 19° capitolo spero vi sia piaciuto
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
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Capitolo 21 *** 20. Per parlare c'è tempo ***
Capitolo
20 : Per parlare c’è tempo
Uscii
da scuola in stato confusionario, ma che
cavolo avevo fatto? Si è vero forse avevo un pochino
esagerato però……il fatto
che lui se ne fosse andato via dopo aver saputo che Giorgia sarebbe
tornata….mi
aveva fatto male e non me la sentivo di continuare a baciarlo pur
sapendo che
lui amava un’altra
-Ale, stai bene?- Mi chiese una voce alle mie spalle.
Francesco
P.O.V
Stavo tornando a casa quando vidi Alessia uscire da scuola, sembrava
che stesse
piangendo, sicuramente c’entrava quell’idiota di
Federico Marchetti….Accidenti
quanto era bella, anche mentre piangeva…..
-Ale stai bene?- Le chiesi avvicinandomi, riuscivo a sentire il suo
odore, non
capivo come Federico sapendo che poteva averla continuava a trattarla
di merda,
ci fossi stato io al posto suo non avrei decisamente perso
l’occasione
-Ciao Frà- Mi rispose lei fingendo un sorriso
-Come mai stavi piangendo?- Le chiesi
-No, non sto piangendo……la mia
è….allergia….allergia al polline-
-Si come no, come può essere allergia se siamo a Novembre-
Dissi io sorridendo
-Lo so però…..ti prego possiamo fingere che sia
allergia?- Accidenti quanto mi
piaceva, Sapevo che Federico era un’idiota ma stavolta era
arrivato a dei
livelli incredibili
-Ok.....sai per la tua allergia dovresti prendere un antistaminico-
Dissi
scherzando
-Scemo- Mi rispose lei sorridendo, almeno io al contrario di LUI la
facevo
sorridere
-Sai Ale….sono davvero felicissimo che io e te
interpreteremo Romeo e
Giulietta-
-S-si anche io- Mi rispose lei abbassando lo sguardo
-Ora devo andare, ti ringrazio della chiacchierata Frà, ci
vediamo domani-
Continuò lei, poi mi baciò sulla guancia e se ne
andò. Rimasi per mezz’ora
fermo lì come un’idiota con la mano destra
poggiata sulla guancia dove lei mi
aveva baciato……il cuore mi batteva
all’impazzata….ed era lei a farmi
quell’effetto……forse mi
stavo……..Oddio!!! forse mi stavo innamorando, si
era
decisamente così.
Alessia
P.O.V
Tornai a casa e composi subito il numero di Maria
-Pronto?-
-Mary sono io- Dissi
-Ale hai una voce, ma che è successo?-
-Possiamo vederci?- Le chiesi
-Ma si certo, vediamoci tra mezz’ora al parco sotto casa tua
ok?-
-Si, tra mezz’ora- Risposi riattaccando.
Io
e Maria ci incontrammo giù al parchetto ed io le
raccontai tutto
-Ma Ale, come ti è saltato in mente?-
-Mary tu non capisci, quando gli ho detto di Giorgia lui….si
è letteralmente
dileguato…..io non voglio…stare con un ragazzo
sapendo che ama un’altra-
-Senti, segui un secondo il mio ragionamento……se
Federico venisse da te e ti
dicesse che Claudio è in città e …-
-Ma Claudio è in città- La interruppi io
-Dio mio Ale sto facendo un esempio, mettiamo il caso che ti dica
così tu come
reagiresti? Avresti voglia di andarti a divertire per locali?- Ci
riflettei su
un attimo
-Bè….penso di no-
-Bene, tu ami ancora Claudio?-
-NO!! Certo che no- Risposi alterandomi,come poteva farmi una domanda
del
genere
-Lo vedi…..magari a Federico è capitata la stessa
cosa, l’idea di rivedere Giorgia
lo ha turbato ma non per questo significa che la ama ancora-
-Si però c’è comunque da diere che
è stato lui stesso a confessarmi di amarla
ancora-
-Quando te lo ha detto, prima o dopo aver fatto sesso?-
-Prima….ma perché cosa c’entra?- Chiesi
confusa
-Magari poteva credere di amarla ancora, però
fidati….da quando voi due avete
fatto sesso lui….bè l’hai detto tu
stessa che lui continua a baciarti ogni
volta che può, questo significa che anche per lui
è lo stesso-
-No….io non voglio farmi i film in testa, dopo Claudio ho
giurato che non mi
sarei innamorata mai più e
invece….guardami……ci sono cascata con
tutte le
scarpe- Dissi mordendomi l’unghia dell’indice cosa
che facevo sempre quando ero
nervosa
-Ascolta tesoro, però devi promettere che seguitai il
consiglio che sto per
darti-
-Non prometto niente- Dissi, quando Maria aveva queste idee finivano
sempre
male
-Uffa come sei malfidata…..comunque c’è
una cosa che voglio dirti…..-
-Sarebbe?-
-Gli uomini sono come i bambini, quando hanno il giocattolo non lo
usano, ma
appena lo prende un altro bambino si arrabbiano-
-E questo cosa c’entra?-
-Semplice…..devi gettarti tra le braccia di qualcun altro e
aspettare che il
bambino si arrabbi- Disse con un ghigno dipinto sulla faccia, Caspita
quando
Mary faceva quella faccia metteva davvero paura
-No, mi rifiuto di stare con qualcuno solo per far ingelosire Federico,
e poi
non servirebbe a niente, lui non è affatto…-
-Ale, perfavore non dirlo…..si vede lontano due chilometri
che è geloso marcio,
come lo spieghi il pugno che ha dato a Davide, oppure quando si
è picchiato con
Francesco……devo continuare?-
-No, non ce n’è
bisogno….però io non farò un bel
niente-
-Va bene fai come vuoi, continua a piangerti addosso ma poi non ti
lamentare
con me- Disse lei alzandosi, accidenti!! Io e mary discutevamo
pochissimo e
vederla così mi diede una sgradevolissima sensazione
- Mary aspetta non ti arrabbiare- Dissi afferrandola per un polso
-Non sono arrabbiata….però….Ale io non
voglio vederti star male di nuovo….devi
fare qualcosa altrimenti poi…potrebbe essere troppo tardi-
Non so perché ma
quelle parole mi colpirono “potrebbe
essere troppo tardi” Già aveva ragione,
ma io non sapevo cosa fare, non
sapevo assolutamente cosa fare.
La
mattina seguente dopo aver fatto colazione mi
vestii (Qui)
e
riuscii a convincere mia madre ad accompagnarmi a scuola
-Ti ringrazio mami- Dissi chiudendo lo sportello
-Figurati, a tesoro potresti dire a Federico che sua madre torna tardi
oggi, mi
ha chiesto lei di avvertirlo- Disse mia madre ripartendo.
Già!! Come se fosse
facile parlare con lui “Va bene, allora…..ti
accontento, da oggi
non sarò più un problema”scrollai
la testa quando mi tornarono alla mente
quelle parole, poi presi un bel respiro ed entrai a scuola.
All’ultima ora il professore di educazione fisica ci
portò in giardino a
giocare, dopo esserci cambiati (Qui)
ci dividemmo in
coppie per fare dei tiri di pallavolo, io chiaramente giocai con Becky
e
Federico con Valerio. Lo guardavo, era ancora più bello
così, la fatica gli
faceva gli occhi ancora più profondi e le goccie di sudore
che gli ricadevano
lungo la fronte fino a schiantarsi sul collo mi facevano desiderare
di…
-Attenzione- Sentii gridare, ma quando mi voltai mi beccai una palla in
pieno
viso, caddi a terra sbucciandomi un ginocchio. Quando realizzai
l’accaduto mi
accorsi che la palla apparteneva a Federico e Valerio
-Vale ma sei impazzito- Gli gridò contro Federico, poi si
voltò e venne verso
di me, ma proprio quando ero pronta a sentire ciò che avva
da dirmi lo vidi
superarmi e inginocchiarsi a terra a soccorere la ragazza dietro di me
-Elena, stai bene?- Chiese, a quindi si trattava di Miss presunzione,
cioè la
rappresentante d’istituto , ovvero la miglior amica di Giorgia
-Si, ti ringrazio Fede- Le rispose lei massaggiandosi la caviglia,
Aspetatte un
secondo, fatemi capire, io mi prendevo una palla in pieno viso e quella
stupida
veniva aiutata????????? MA SIAMO MATTI??????????????
-Vale, sei proprio un cretino- Gridò ancora Federico
-Chiedigli scusa- Continuò, io lo
guardavo…..stava mantendendo la promessa “da
oggi non dovrai più sforzarti di
baciarmi….” Stava facendo esattamente
ciò che aveva detto il giorno
prima……senza
accorgermene le lacrime presero il sopravvento e iniziarono a rigarmi
il viso,
ero proprio contraddittoria, ero stata io stessa a chiedergli di
lasciarmi
stare e ora reagivo così a vedere che mi stava ignorando
-Ale, tutto bene?- Che gioia!!!! Allora esistevo
-Si, grazie Becky- Risposi asciugandomi in fretta le lacrime
-Ale, ti sei fatta male- Mi chiese Francesco inginocchiandosi accanto a
me
-No, tranquillo- Risposi
-Vieni, è meglio se andiamo in infermeria- Mi disse lui
aiutando ad alzarmi
-Tranquilla becky, l’accompagno io- Continuò lui,
dopodcihe mi aiutò ad
arrivare in infermeria.
-Ahi,
brucia- Gridai, io e Francesco eravamo in
infermeria e lui mi stava disinfettando il ginocchio
-Lo so, ma sevi sopportare…..abbiamo quasi finito- Mi
rispose lui continuando
-Ok, ma fai in fretta perfavore-
-Ecco fatto- Mi disse lui
-Certo che non ti facevo così delicata- Continuò
prendendomi in giro
-Antipatico- Dissi ridendo
-Ascolta…..so che non è il momento più
adatto per chiedertelo ma….ti andrebbe
di uscire con me?- Mi chiese, accidenti che cosa mi inventavo adesso? “Elena, stai bene?” Ripensai
a ciò che
era successo circa venti minuti prima…..mi faceva male il
cuore, sentivo un
peso allo stomaco e avevo un groppo alla gola ma dovevo resistere non
dovevo
piangere “Gli uomini sono come i
bambini,
quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro
bambino
si arrabbiano” Mi tornarono alla mente le parole di
Maria, presi un bel
respiro e risposi
-Si, mi va di uscire con te-
-Davvero?-
-Ma si certo-
-Che bello Ale, sono felicissimo- Rispose lui abbracciandomi, wow che
rezione
che aveva avuto
-Bè, anche a me fa piacere uscire con te- Dissi ricambiando
l’abbraccio, mi
avrebbe fatto solo bene uscire con lui, dovevo cambiare un
po’ aria, avevo
bisogno di distrarmi un po’……di non
pensare a….LUI.
Io
e Francesco decidemmo di vederci quella stessa
sera, così quando tornai a casa avvertii subito maria e le
chiesi di venire a
casa mia per aiutarmi a scegliere il vestito, poi mi ricordai di
ciò che aveva
detto mia madre “tesoro potresti
dire a
Federico che sua madre torna tardi oggi” Accidenti
ora mi toccava anche andare
a casa sua per avvertirlo.
Quando suonai il campanello pregai con tutta me stessa che ad aprirmi
venisse
Roby, ma si sa che io ero la persona più sfigata
dell’universo
-Ciao, scusa se ti disturbo ma mia madre mi ha pregato di dirti che
stasera
ritarda…..questo è tutto ci vediamo- Dissi
voltandomi senza neanche farlo replicare
-Ale, non si saluta?- Accidentiiiiiiii
-Roby, ciao- Dissi stampandomi un finto sorriso sulle labbra
-Vieni entra, ti offro qualcosa- Mi dissi, io guardai l’ora,
erano le 18:00 ed
io dovevo ancora prepararmi, senza contare che Mary sarebbe arrivata
tra
pochissimo
-Mi dispiace Roby ma…..non posso-
-Come mai?- Mi chiese, accidenti a lei e alla sua curiosità
-P-perché….- O no cosa potevo dire adesso?
Federico era ancora lì sulla porta e
mi guardav aspettando che rispondessia a sua sorella
-Ho….un appuntamento- Dissi
-Che bello!!!! E con chi esci?- UFFFAAAAAAAAA!!! Questa ragazza voleva
mettermi
in difficoltà
-Con….con….Maria…si proprio con lei-
Risposi imbarazzata
-Allora divertitevi- Mi disse lei sorridendo
-T-ti ringrazio- Risposi guardando Federico che a sua volta guardava me
poco
convinto, poi mi voltai e tornai a casa mia.
-Secondo
me sei bellissima….e poi hai fatto
benissimo ad accettare di uscire con lui- Disse Mary, io e lei eravamo
in
camera mia e mi stava aiutando a truccarmi
-Sono così….agitata….-
-Perché?-
-Non lo so nemmeno io- Risposi richiudendo il lucidalabbra
-Tesoro, ora calmati, prendi un bel respiro e sorridi, sono sicura che
ti
divertirai, dove hai detto che andate?-
-Al Marylin, la discoteca in centro- Risposi specchiandomi
-Sei pronta!!!- Mi disse lei esaminando il mio vestito (Qui)
-Si….direi di si- Risposi, in quel momento suonarono alla
porta
-E’ arrivato….- Mi disse lei saltellando, la
ignorai e andai ad aprire
-Wow….se apri così rischi di far prendere
un’infarto a qualcuno- Mi disse lui
sorridendo “Wow, perché
non esci così
stasera, ti assicuro che avrai molto successo” Ripensai
alle parole di
Federico la sera in cui mi aveva aiutato a tirare su la lampo
-Pronto? C’è nessuno?- Francesco mi stava
sventolando una mano davanti gli
occhi
-Si scusami, ero distratta- Risposi sorridendo
-Allora, andiamo?-
-Si, andiamo- Risposi, dopo aver salutato Mary ci dirigemmo al locale.
Federico
P.O.V
La cosa non mi quadrava, quando Roby le aveva chiesto con chi sarebbe
uscita
lei…..aveva esitato a rispondere e quando faceva
così aveva qualcosa da nascondere,
quando le avevo aperto la porta il mio sguardo era cadut subito sul suo
ginocchio, per un attimo a scuola ero stato tentato di aiutarla ma “perfavore lasciami in pace, trovatene
un’altra perché io non sono più
disponibile” Quelle parole mi erano tornate
alla mente quindi avevo fatto ciò che mi aveva
chiesto……….Ma l’idea che
quello
stronzo di Ricciardi avesse approfittato della situazione non mi andava
giù….l’aveva
accompagnata in infermeria e chissà cosa cazzo era successo
dopo……..presi un
cuscino e me lo poggiai in faccia, dovevo smetterla di pensare a lei,
mi alzai
dal letto e aprii la finestra anche se era novembre avevo caldo,
istintivamente
guardai la SUA finestra ma la cosa che vidi quasi mi fece venire
un’infarto……Maria?
Maria la stava salutando dalla finestra mentre LEI saliva in macchina
con
qualcuno, ma dal momento che era buio non ero riuscito a vedere con
chi. Mi
infilai le scarpe e corsi per le scale
-Fede ma dove vai?- Mi chiese Roby-
-Esco- Dissi uscendo dal portone, poi mi diressi a casa SUA
-F-Federico che fai qui?- Mi chiese Maria aprendo la porta
-Dov’è?-
-Alessia dici?-
-No la regina Elisabetta, certo Alessia, è casa sua quindi
è logico che cerco
lei, dov’è?- Chiesi innervosendomi
-Non c’è?-
-Questo lo so, ma dov’è andata?-
-E’ uscita-
-Grazie Einstein non l’avevo capito, però lei oggi
aveva detto a Roby che
sarebbe uscita con te, tu sei qui quindi lei con chi è
uscita?-
-Al diavolo, probabilmente mi ucciderà però ti
dirò
dov’è……è andata
con Francesco
al Marylin- LO SAPEVOOOOO!!!!! Prima o poi lo avrei ucciso a
quell’idiota
-Ti ringrazio, ci vediamo- Dissi correndo, non sapevo neanche io
perché però mi
diressi verso la fermata dell’autobus che mi avrebbe portato
lì…..dovevo
trovarla, trovarla e portarla via da quel posto, anche se non sapevo
perché è
questo quello che avrei fatto.
Arrivai
al locale dopo mezz’ora, una volta entrato
la cercai, poi la vidi era seduta al tavolo da sola, senza pensarci due
volte
mi avvicinai
-E tu che ci fai qui?- Mi chiese lei sorpresa
-Dobbiamo parlare- Dissi afferrandola per un polso e trascinandola in
pista
-No, lasciami….vai a parlare con Elena, ho visto che oggi
eri molto preoccupato
per lei-
-Cosa c’è? sei gelosa?- Chiesi con un ghigno
-Io??? Ma figurati-
-A me sembra tutto il contrario- Dissi, dopodiche l’avvicinai
a me
-Che c’è? sei rimasta senza parole?- Dissi
avvicinandomi ad un centimetro dalle
sue labbra, in quel momento iniziò una canzone lenta (Qui)
e lei poggiò la
testa sul mio petto allacciando le sue braccia intorno al mio collo,
cosa mi
stava succedendo? Perché il cuore mi batteva in quel modo?
Senza farmi troppi
problemi le avvolsi la vita con le mie braccia e feci aderire meglio il
suo
corpo al mio, per parlare c’era tempo.
*Note
dell’autrice*
Questo
era il 20° capitolo spero vi sia piaciuto
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 22 *** 21. Gelosia ***
Capitolo
21 : Gelosia
Stavamo
ballando, mi sentivo bene…..sapevo che stavo
sbagliando ma non mi importava…..quando lo avevo visto
entrare nel locale mi
era preso letteralmente un’infarto, e poi di cosa dovevamo
parlare? Cavolo!!
chissà come aveva fatto a sapere che ero
qui….senza contare che da un momento
all’altro sarebbe tornato Francesco e Dio solo sa cosa
sarebbe successo.
Sentivo il suo cuore battere, batteva
forte….chissà se ero io a fargli
quell’effetto, chiusi gli occhi e respirai il suo
profumo….mi era così
mancato….iniziò ad accarezzarmi i capelli e anche
lui sembrò respirare il mio
odore, chissà se gli era mancato come a me era mancato il
suo.
Ad un tratto la canzone finì ed io e lui ci staccammo
continuando comunque a
guardarci
-Ale ma che….E lu che diavolo ci fa qui?- Disse Francesco
arrivandomi alle
spalle
-Non sono cazzi tuoi- Rispose Federico con il suo solito modo di fare
-Perfavore non ricominciate….Frà ci lasci un
secondo da soli perfavore- Dissi
io mettendomi in mezzo
-Ok….ti aspetto al tavolo- Mi rispose lui nervoso
-Allora che cavolo sei venuto a fare?- Chiesi a Federico
-Ti fa male?- Mi chiese lui guardando il cerotto che avevo sul ginocchio
-Come mai adesso ti importa? Oggi sembrava che neanche ti fossi accorto
che
l’idiota del tuo amico mi ha praticamente lanciato la palla
in faccia- Dissi
con rabbia
-Senti….mi dispiace ok? Però sei stata tu a dirmi
di lasciarti stare e io….
-Ok…..è colpa mia, però tu
l’altra sera quando hai saputo di….Giorgia te ne
sei
andato e…-
-Avevo bisogno di riflettere- Mi interruppe lui
-Tu…tu la ami ancora vero?- Chiesi quasi senza accorgermene,
lo vidi cercare i
miei occhi nel buio del locale, era in difficoltà non
riusciva a rispondere ed
io pregai con tutta me stessa che non lo facesse
-Non…non lo so- Mi rispose tentennando, non riuscivo a
rispondere…sentivo un
nodo allo stomaco che non mi faceva respirare
-Perché sei venuto qui?- Fu l’unica cosa che
riuscii a dire
-Non lo so- Mi rispose nuovamente, non dissi nient’altro mi
limitai a guardarlo
mentre intorno a noi le persone presero a scatenarsi con la musica,
nella mia
testa c’eravamo solo io, lui e quel gelido silenzio.
Federico
P.O.V
Camminavo……camminavo e basta. Nel momento in cui
ero uscito da quel
dannatissimo locale aveva iniziato a piovere e io adoravo la pioggia,
così
avevo iniziato a camminare senza meta per le strade del centro
illuminate dalle
luci natalizie, che stupidità che aveva la gente, qui a Roma
gli addobi
natalizi iniziavano a metterli già da novembre,
chissà poi che gusto ci trovavano
nel Natale, io lo odiavo, lo odiavo fin da quando ero bambino e lo
avevo
continuato ad odiare per tutto questo tempo senza contare che fu
proprio il
giorno della vigilia che trovai Giorgia e
Ricciardi….insieme, scossi la testa
non dovevo pensarci più, che se ne andassero al diavolo
entrambi “Perché sei
venuto qui?“Ora anche LEI si
era buttata nelle braccia di Ricciardi “Ascolta, io ho già capito
che tipo sei
e ti chiedo cortesemente di starmi alla larga” Sorrisi nel ripensare a quando mi
aveva rivolto queste parole, il giorno che c’eravamo
conosciuti……forse avrei
dovuto farlo, avrei dovuto starle alla larga almeno adesso
non….Ma che cavolo
stavo dicendo? Io stavo benissimo, figuriamoci se mi importava qualcosa
di LEI,
però mi infastidiva a morte l’idea che lei uscisse
con Ricciardi, chiaramente
solo perché odiavo Ricciardi altrimenti sarebbe potuta
uscire con chi le
pareva, ad esclusione del suo amico Davide, lo avevo inquadrato subito
che
razza di idiota era, ma a parte loro due era libera di uscire con chi
voleva,
anche se pensandoci bene anche l’amico di Roby, Cristiano,
non andava bene per
lei, si lui era decisamente troppo grande, che poi non è che
doveva mettersi
con qualcuno per forza, insomma poteva benissimo stare da sola
sicuramente
questa sarebbe stata la cosa migliore, non che a me fregasse qualcosa
eh! È
solo che….
-Fede, ma che ci fai qui?- mi chiese una voce alle mie spalle
-Vale, mi hai fatto prendere un colpo- Risposi vedendo che si trattava
di
Valerio
-Scusa, ma perché cammini da solo sotto la pioggia?-
-Così, non sapevo che fare- Risposo cercando di sembrare
naturale
-Vieni con me?-
-Dove stai andando?-
-Al Marylin mi aspettano degli amici, dai vieni- Ci pensai su un
attimo, è vero
me ne ero appena andato ma se fossi tornato con Valerio avrei avuto una
scusa
plausibile per essere lì e avrei potuto tenere
d’occhio……la situazione
-Si, vengo- Risposi sorridendo, dopodiche io e Valerio ci dirigemmo al
Marylin.
Alessia
P.O.V
Raggiunsi Francesco al tavolo, Federico se ne era appena andato ed io
ero più
confusa di prima
-Tutto ok?- mi chiese lui quando mi sedetti al tavolo
-Si, scusami se ti ho lasciato solo però….-
-Tranquilla, ti ho ordianto una coca cola- Mi interruppe lui
poggiandomi
davanti il bicchiere
-Ti ringrazio- Sorrisi, poi bevvi un sorso di coca cola ma proprio
mentre stavo
per mandarla giù vidi rientrare Federico con Valerio e la
risputai fuori
strozzandomi quasi
-Che succede?- mi chiese Francesco preoccupato mentre mi porgeva un
fazzoletto
per asciugarmi la bocca
-N-Niente, mi è andata per traverso- Risposi facendo una
risata nervosa, se lo
avesse visto si sarbbe incavolato e la rissa sarebbe stata inevitabile
-Sicura, perché guardavi verso l’entrata?- Mi
chiese girandosi in quella
direzione
-NO!!!- Gridai per attirare la sua attenzione
-Cosa? Ale ma sei sicura di stare bene?- Mi chiese con uno sguardo
perplesso
-No, cioè si…..volevo chiederti se ti va di
ballare- Dissi alle strette
-Si, certo- Mi rispose lui sorridendo. Per fortuna che aveva
accettato!!! Lo
presi per una mano e lo condussi in pista dove iniziammo a ballare (Qui)
riuscendo perfortuna a distrarlo.
Dopo tre canzoni non mi sentivo più le gambe così
chiesi a Francesco di
aspettarmi al bar ed io andai in bagno per sistemarmi
-Andiamo Fede, a me puoi dirlo sono o non sono il tuo migliore amico?-
Mi
bloccai quando sentii la voce di Valerio provenire dal piccolo
corridoio da cui
si accedeva ai bagni
-Si, lo sei però io…-
-Niente però, dimmi la
verità……..tu ami o no Giorgia?-
Trattenni il respiro non
appena sentii quella domanda
-Si- E' strano
pensare che una persona
possa farci cambiare umore, ma in quel momento il sorriso mi
morì sulle labbra
e diede spazio alle lacrime, non appena sentii la porta del bagno
aprirsi mi
infilai svelta nel bagno delle femmine dove le mie gambe cedettero e mi
fecero
sedere a terra contro la porta, che senso aveva correre verso di lui,
se lui
non aveva mai corso verso di me, che stupida che ero, gli avevo
permesso di
ragirarmi fino a farmi innamorare di lui e ora sarei finita nella
scatola delle
sue conquiste come tutte le altre prima e dopo di me.
Uscii
dal bagno dopo essermi forzata a rifarmi il
trucco, raggiunsi Francesco al bar
-Ma dov’eri finita? Cominciavo a preoccuparmi- Mi disse lui
quando mi vide
-Scusa, c’era una fila lunghissima- Mentii
-Tutto bene?- Mi chiese esaminandomi
-S-si- Risposi sorridendo, in quel momento mi resi conto che il detto
“A volte
ridere davanti agli altri quando dentro ti senti morire ti uccide due
volte”
era vero, mi sentivo morire al solo pensiero di dover far finta di
stare bene
-Ma guarda guarda chi c’è qui- Disse Valerio
avvicinandosi al nostro tavolo
seguito da…..LUI.
Federico
P.O.V
Eravamo seduti da un po’ sullo sgabello del nostro tavolo ed
io mi ero già
scolato tre birre, li cercavo…….LA cercavo ma
niente, non erano più seduti a
quel maledettissimo tavolo
-Vale….ma che c’ha l’amico tuo?- Chiese
uno di quei cretini, amici di Valerio
-Niente, è solo un po’ depresso perché
la ragazza l’ha mollato- Rispose Valerio
a bassa voce per non farsi sentire da me
-Fede mi accompagni un secondo in bagno?- Mi chiese poi, una delle
ragazze
portate da quei cretini mi guardò trattenendo una risata
-E poi prendete in giro noi femmine sul fatto che andiamo al bagno
insieme-
bisbigliò quando ci alzammo dal tavolo.
-Allora
ci può sapere perché mi hai fatto venire
qui?- Chiesi a Valerio
-Perché dobbiamo parlare…..Fede ma che ti prende?-
-Niente, sono solo un po’ stanco- Risposi
-Ma non è solo oggi, ormai è già
qualche mese che vai avanti così, prima quando
uscivamo dopo cinque minuti ti ritrovavo attaccato a qualche ragazza
mentre
adesso guardati, abbiamo il tavolo stracolmo di belle ragazze e tu te
ne stai
lì a guardare ai tavoli degli altri come un maniaco, mi dici
cos’hai?-
-E’ complicato- Mi limitai a rispondere
-Si tratta di una ragazza?- Mi chiese, io non risposi
-Andiamo Fede, a me puoi dirlo sono o non sono il tuo migliore amico?-
Continuò
- Si, lo sei però io…-
-Niente però, dimmi la
verità……..tu ami o no Giorgia?- Lo
guardai senza
rispondere, poi per paura delle sue domande decisi di accontentarlo
mentendo
-Si- Dissi semplicemente
-Ancora? Amico, tu devi dimenticartela, non capisci che lei e quello
stronzo di
Ricciardi non meritano neanche una parte dei tuoi pensieri?- mi disse,
però
quando disse LEI e quello stronzo di Ricciardi a me venne in mente
Alessia e
sentii un groviglio allo stomaco
-Coraggio, andiamo- Disse uscendo dal bagno e trascinando fuori anche me, Che strano!! Mi
sembrò di sentire il SUO
odore fuori dalla porta…….Stavo del tutto
impazzendo!!!!
Prima di tornare al tavolo fermai valerio per un polso
-Che c’è?- Mi chiese
-Vale, ti ho mentito….io non amo più Giorgia, la
verità è che non lo so nemmeno
io che mi succede- Dissi scompigliandomi i capelli con le mani
-Non è che ti stai….- Si interruppe guardando
dietro di me
-Guarda un po’ la- Mi disse trascinandomi
- Ma guarda guarda chi c’è qui- Disse fermandosi
davanti ad un tavolo, quando
mi voltai per vedere con chi ce l’avesse incontrai i SUOI
occhi, sembrava che
avesse pianto, certo si era rifatta il trucco però a me non
ingannava, aveva
pianto di sicuro
-Che c’è, se ne va uno e tornate in due-
Scherzò Francesco
-Ma che vuol dire?- Chiese Valerio confuso, però io non
rispondevo…..continuavo
a fissarla e lei continuava a fissare me.
Alessia
P.O.V
Perché mi fissava? mi metteva a
disagio…….però nonostante tutto
continuavo a
guardarlo anche io anche se l’unica parola che mi veniva in
mente mentre lo
facevo era STRONZO
-Frà andiamo a ballare- Dissi poi stampandomi un
sorriso da gatta morta sul
viso
-Si…..andiamo- Mi rispose lui sorridendo, ci alzammo dal
tavolo ed io lanciai
una veloce occhiata a Federico, mi stava a dir poco fulminando con lo
sguardo.
Iniziammo di nuovo a ballare sulle note di Bad Romance(Qui)
mi piaceva, mi
piaceva ballare mentre lui se ne stava seduto da solo come un cane a
guardarmi “Gli uomini sono come i
bambini, quando
hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro bambino
si
arrabbiano” Mary aveva ragione, Federico si stava
mangiando le mani
semplicemente perché avevo preferito ballare con Francesco
piuttosto che con
lui e questo mi faceva sentire potente.
Quando la canzone finì io e Francesco tornammo al tavolo e
stavolta fu lui ad
andare in bagno lasciando me da sola a gustarmi il sapore della
rivincita
-Si può sapere che cazzo ti è preso?- Mi disse
Federico piombandomi alle spalle
-Scusa?-
-Se lo hai fatto per ingelosirmi sappi che non ha funzionato-
-A me sembra tutto il contrario- Risposi soddisfatta
-Figurati, io geloso di una ragazzina come te- Continuò, lo
guardai sprezzante
poi mi alzai e mi diressi fuori da locale seguita da lui
-Mi lasci in pace- Dissi cercando di allontanarmi
-Fino a prova contraria questo è ancora un paese libero ed
io sto dove mi pare-
-Se non te ne vai comincio a gridare e a dire che sei un maniaco-
-Accomodati è da tanto che non sento le tue grida- Disse
malizioso
-Che stronzo che sei….- Risposi
-Ma perché sei così incazzata con me stasera?- Mi
chiese, Brutto idiota fatti
un’esamino di coscienza che magari ci arrivi
-Perché…..non c’è nessun
motivo in particolare, io ti odio e basta- Dissi, già
è brutto quando qualcuno ti ferisce ma non capire neanche di
averlo fatto è
molto molto molto peggio, d’un tratto mi ritrovai con le sue
mani sui fianchi
-Anche io ti odio, ma questo non cambia il fatto che tu sei MIA e
basta- Disse
facendomi appoggiare al muro, non riuscivo a parlare, non riuscivo a
muovermi
men che meno a respirare, lo guardavo, “MIA”Aveva
detto che ero sua, lo aveva detto ed io come una scema ne ero
felicissima, poi
fece uno scatto in avanti e mi baciò, chiaramente ricambiai,
poi iniziò a
scompigliarmi i capelli con le mani ed io feci lo stesso con i suoi “tu ami o no Giorgia?_____Si“
Mi risuonarono
nelle orecchie quelle parole così lo allontanai con una
spinta
-Che c’è?- Mi chiese lui
-Non….non posso- Dissi
-Ma perché non
puoi?-
-Perché c’ero anche io in bagno- Risposi, un lampo
di “Senso di colpa”
Gli oltrepassò il volto
-Non è come credi, lascia che ti spieghi- Mi disse, io lo
guardai per un attimo
poi annuii
-Ok- Risposi sedendomi sul gradino dell’entrata.
*Note
dell’autrice
Ecco
il 21° capitolo, spero vi piaccia :)
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 23 *** 22. A far male è il cuore ***
Capitolo
22 : A far male è il cuore
Me
ne stavo seduta sul gradino ad ascoltare Federico
da circa dieci minuti
-….E questo è tutto- Concuse
-Quindi tu mi stai dicendo che hai detto a Valerio di amare Giorgia
perché volevi
che lui la smettesse con le domande?- Chiesi
-Si-
-Ok, però non capisco perché me lo stai
raccontando….tu non mi devi alcuna
spiegazione, io non….non sono la tua ragazza- Dissi a
malincuore
-Si però….sembrava tu ci fossi rimasta
male…- Mi rispose sedendosi accanto a me
-No, ti assicuro che…non ci sono rimasta male- Mi affrettai
a dire
-Ok, allor atorna tutto come prima ora che abbiamo chiarito-
-Cosa intendi per come prima?- Gli chiesi
-Bè si, tu non esci più con Ricciardi e se ci va,
quando ci annoiamo, noi due
possiamo….-
-Fermo fermo fermo, non continuare la frase- Lo interruppi, Non potevo
credere
alle mie orecchie, mi stava proponendo di fare sesso con lui qualora mi
fossi
annoiata e di non uscire più con Francesco? Ma questo
ragazzo era fuori di
testa!!!!!!!!
-Io….- “Gli uomini sono
come i bambini,
quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro
bambino
si arrabbiano” Mi interruppi quando ripensai a
quelle parole
-Io continuerò ad uscire con Francesco perché che
tu ci creda o no….a me piace-
Dissi con un ghigno sulla faccia….che bello!!! Mi piaceva
vedergli quell’espressione
gelosa dipinta sulla faccia
-O ma andiamo….quel coglione non fa per te-
-E chi è che fa per me? Tu percaso?-
-No, figurati io sono fin troppo per te- LO UCCIDOOOOOOOOOOOOO
-Sei un narcisista, ma chi ti credi di essere?- Dissi colpendolo sul
braccio
-Bè ma non è colpa mia se mia madre mi ha fatto
così bello- Aggiunse con un
sorrisetto fastidioso
-Lo sai che a lungo andare la bellezza scompare…..
è il carattere quello che
resta- Dissi incrociando le braccia, ero orgogliosa di quella frase
così
profonda
-Quindi stai dicendo che sono bello?- Mi chiese soddisfatto
-N-no io non volevo dire questo- Risposi
-Si si come no…..tanto lo so che sei completamente e
incondizionatamente…pazza
di me- Mi sussurrò a tre centimetri dalle labbra, poi
sorrise e mi baciò
-Ciao ciao- Disse poi andandosene, io rimasi lì a sorridere
come una cretina,
ci mancava solo che mi mettessi a saltellare e a gridare “Che bello Federico non ama Giorgia!!!”
Per fortuna non lo feci o mi
avrebbero rinchiuso in qualche centro psichiatrico.
La
mattina seguente mi svegliai e dopo aver fatto
colazione mi preparai per andare a scuola (Qui)
-Ciao bellissima- Mi disse Francesco coprendomi gli occhi con le mani
-Ciao- Risposi sorridendo
-Allora che mi dici?- mi chiese poi mentre mi sedevo al mio banco
-Niente di nuovo e tu?-
-Anche io tutto uguale-
-Scusa ti sposti- Disse Federico a Francesco
-Perché non ci passi?-
-Evidentemente no, altrimenti non te lo avrei chiesto- Rispose,
Francesco si
sedette accanto a me lasciando libero il passaggio a Federico che si
andò a
sedere vicino a Valerio
-Che palle, quello non lo sopporto proprio, se non ci fossi tu qui
avrei già
laciato questa classe- Mi disse sorridendo, in quel momento
entrò Becky
-Becky scusa ti puoi sedere vicino a Sara, oggi vorrei stare vicino ad
Alessia,
se a lei non dispiace chiaramente- Mi sorrise
-N-no se per Becky non c’è problema-
-Ma figurati, state benissimo insieme…volevo dire vicini- Mi
disse Becky
facendomi l’occhietto, sicuramente quella traditrice di Mary
le aveva
raccontato del piano per far ingelosire Federico, vatti a fidare delle
amiche!!
Le ore passarono in fretta, quando venne ricreazione i maschi si
catapultarono
a giocare a calcio giù in giardino e io ne approfittai per
riposarmi un po’
visto che la sera prima ero tornata tardi, incrocia le braccia
poggiandole sul
banco e poi poggiai la testa su di esse e chiusi gli occhi, stavo quasi
per
addormentarmi quando sentii delle grida dal corridoio. Possibile che no
si
riuscisse a dormire in pace!!!!!!!!!!
-Allora Ricciardi, vuoi dirmi cosa è successo?- Quando uscii
in corridoio vidi
Valerio e Francesco parlare con la professoressa Moro vale a dire la
vicepreside
-Io no ne ho idea- Rispose Francesco
-Non è vero….sei tu che gli hai fatto lo
sgambetto- Replicò Valerio
-Ora basta, venite tutti e due in presidenza- Disse lei guidandoli
verso le
scale. Ma che cavolo stava succedendo???
-Sara, ma che succede?- Chiesi ad una mia compagna di classe
-A quanto pare Federico e Francesco hanno iniziato a tirarsi
frecciatine e
Valerio sostiene che Francesco abbia fatto lo sgambetto a Federico-
-E ora Federico dov’è?- Chiesi allarmata
-In infermeria- Mi rispose, la ringraziai per le informzioni e poi mi
diressi
in infermeria.
Non appena entrai un forte odore di disinfettante mischiato a
qualcos’altro mi
invase, mi guardai in torno e vidi Federico seduto sul lettino che si
massaggiava la caviglia
-Che è successo?- Chiesi
-E tu che cavolo ci fai qui?- Mi chiese sorpreso di vedermi
lì
-Bè ecco….per caso ho saputo che ti eri fatto
male e quindi…-
-Non mi sono fatto male, è stato quell’idiota del
tuo amichetto a farmi lo
sgambetto.
-Andiamo, non ci credo che è stato Francesco- Dissi
sedendomi accanto a lui
-Chiedi a Valerio lui ha visto tutto-
-Capirai è tuo amico…chissà a chi
darà ragione, se a te o a Francesco- Scherzai
-Senti pensala come ti pare, resta comunque il fatto che è
stato lui-
-Va bene, mettiamo anche il fatto che sia stato lui, tu cosa hai fatto
per
farlo reagire così?- Chiesi
-Affari miei- Mi rispose senza guardarmi
-Certo che sei davvero impossibile, io vengo qui per vedere come stai e
questa
è la tua gratitudine- Dissi alzandomi in piedi ma
prontamente le sue mani mi
afferrarono per i polsi e mi fecero sedere nuovamente vicino a lui
-Ma che…- Mi interruppe baciandomi, poi mi fece adagiare su
lettino e inziò a
toccarmi sotto la maglietta, io chiaramente non cercai di fermarlo,
più che
altro non ne avevo la forza, quando mi baciava perdevo ogni
capacità, perdevo
del tutto la ragione
-Allora come….- La voce dell’infermiera ci
interruppe
-Vedo che ti senti meglio, quindi ora puoi anche tornare in classe-
Continuò lei
scherzando, io mi alzai in piedi sistemandomi la maglietta
-M-mi scusi- Riuscii solamente a dire prima di dileguarmi da li.
Rientrai in classe scusandomi con la professoressa per il ritardo e
tornai a
sedermi accanto a Francesco
-Ma che ti è successo?- Mi chiese guardandomi i capelli
scompigliati
-Questo dovrei chiederlo a te- Risposi arrabbiata
-Perché?-
-Hai fatto lo sgambetto a Federico?-
-Anche tu con questa storia, ti ripeto che è stato
un’incidente, ci stavamo
stuzzicando come sempre e mentre stavo corredno l’ho urtato
per sbaglio, tutto
qui, te lo giuro-
-Davvero- Gli chiesi
-Davvero- Mi rispose lui sistemandomi una ciocca di capelli, in quel
momento si
apri la porta ed entrò Federico zoppicando
-Marchetti come ti senti?- Gli chiese la professoressa, ma lui non
rispose anzi
sembrò non accorgersi neanche della domanda, continuava a
guardare me e Francesco,
in particolare la mano di Francesco sui miei capelli
-Marchetti…..vorrei la risposta entro domani-
Continuò la professoressa
-Mi scusi, credevo di stare meglio….ma mi sbagliavo, se non
le dispiace me ne
torno in infermeria- Dissi richiudendo la porta. Uffa ma
perché? perché faceva
così? Non faceva altro che confondermi.
Federico
P.O.V
Io prima o poi a quel coglione lo avrei ucciso!!!!! Non solo mi aveva
quasi
fatto slogare una caviglia, adesso si metteva anche ad accarezzarla in
classe,
e poi quella deficiente della professoressa non dice niente? Insomma
non sono
cose da fare durante la lezione, chissà quale lezione poi,
non avevo neanche
notato che professoressa fosse, mi ero limitato semplicemente a
guardare i due
piccioncini scambiarsi effusioni. Rientrai in infermeria dando un
calcio al
cestino dell’immondizia da cui uscì del cotone
imbevuto di disinfettante
-Ehi, guarda cos’hai fatto- Mi disse l’infermiera
risistemando
-Mi scusi- Risposi serio risedendomi sul lettino
-Si può sapere come mai sei tornato?- Mi chiese lei
-Affari miei-
-E’ non mio caro, questa è la mia infermeria-
-Lei non mi ha curato bene, mi fa ancora male la caviglia, come minimo
avrebbe
dovuto farmi una lastra e…-
-Quello che ti fa male è il cuore- Mi interruppe lei
-Come scusi?- Chiesi confuso
-Mi riferisco alla ragazza di prima- Quando pronunciò quelle
parole quasi
svenni
-Tu la ami vero?- Ero a dir poco sconvolto da quelle parole, come
cavolo gli
era saltata in mente una simile sciocchezza?
-N-no- Risposi tentennando, quando pronunciai quel
“no” sentii una fitta allo
stomaco
-E invece si mio caro- Continuò la donna sorridendo
-Le dico di no- Ci risiamo ennesima fitta
-Perché non vuoi ammetterlo?-
-Io….no…non posso essere innamorato di lei,
è fuori discussione- Dissi
alzandomi dal lettino
-E perché mai? È una così bella
ragazza- Be si in effetti era davvero….ma che
cavolo stavo dicendo????
-Senta, io e lei ci detestiamo….-
-No, non è vero….possibile che non te ne sei
accorto-
-Ma di cosa?-
-Lei ti ama…….- O MIO DIO!!!!!
-Ma lei come fa a…-
-A saperlo? O mio caro, io ho tre figlie femmine ormai di queste cose
ne capirò
qualcosa no? Senza contare che lavoro in questa infermeria da cinque
anni, e
che qualche giorno fa ho sentito quella ragazza parlare con un suo
amico e lei
ha confessato di amarti- Ma cavolo stava dicendo questa pazza???
-Come fa a sapere che parlava di me-
-Tu sei Federico no?-
-Bè si…..- Risposi
-Allora parlava proprio di te….-
-Senta avrà capito male, e poi anche se fosse
io…io non….-
-Ma guardati, non riesci neanche a dirlo, anche mio marito alla tua
età era
come te……devi parlarle, altrimenti quello te la
porterà via-
-Ma chi Ricciardi? Ma si figuri se quell’idiota
può portarmela…..ma cosa
accidenti mi fa dire io non…io non la amo affatto-
-Di pure quello che ti pare, ma prima o poi dovrai fare i conti con i
tuoi
sentimenti…….ricorda se perdi tempo potrebbe
essere troppo tardi poi- Continuò
dopodiche uscì
dall’infermeria……la gente era proprio
fuori di testa “devi parlarle,
altrimenti quello te la
porterà via” Al
diavolo….dovevo smetterla di ripensare a quella frase,
anche perché Ricciardi non aveva la minima speranza di
portarmela….volevo dire
di portarsela via, NESSUNA!!!!!
Alessia
P.O.V
Per quel pomeriggio avevo preso appuntamento con Francesco,
così andai a casa e
mi cambiai (Qui).
Verso le quattro ci incontrammo al luna park
-Wow, sei bellissima-
-Grazie-
-Ascolta vogliamo andare sulle montagne russe?-
-No, andiamo sulla ruota panoramica- Risposi io indicandogliela
-Mi dispiace ma non posso, soffro di vertigini, però tu vai,
ti aspetterò lì
sotto-
-No, non mi va di andare da sola- Risposi
-Su, non fare la bambina, vai coraggio-
-Va bene…però mi aspetti qui sotto?-
-Ma certo-
-Un biglietto per la ruota- Chiese Francesco al responsabile
-Tenga, dovrà dividerla con un’altra persona, vada
alla numero cinque- Mi rispose
indicandomi la cabina numero cinque, quella era una ruota panoramica
con le
cabinette chiuse
-Ok, la ringrazio- Risposi salendo
-Finalmente ce l’hai fatta- Mi disse una voce
-E tu che diavolo ci fai qui?????- Chiesi quando vidi Federico
-Mi devi dare delle risposte-
-Non ti azzardare a chiudere quella porta- Dissi afferrandolo per un
braccio,
ma purtroppo lui era dieci volte più forte di me
-Di che cosa cavolo dobbiamo parlare?- Dissi sedendomi rassegnata
-Tu sei innamorata di me?- Mi chiese senza mezzi termini, senza neanche
preoccuparsi dell’infarto che mi stava per venire. E ora che
diavolo
rispondevo???????
*Note
dell’autrice
Ecco
il 22° capitolo, spero vi piaccia :)
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 24 *** 23. Amore che vieni, amore che vai ***
Capitolo
23 : Amore che vieni, amore che vai
Ok,
manteniamo la calma……dovevo respirare, prendere
aria…peccato che in quella maledetta cabina non ci fossero
finestre ma solo
vetri
-Allora? Hai intenzione di rispondermi?- Continuò lui
sedendosi di fronte a me
-No- Risposi incrociando le braccia
-Andiamo, la mia è una domanda semplice, o è si o
è no-
-Si può sapere che razza di domande fai??????? Come ti viene
in mente una cosa
del genere?-
-Come mi è venuto in mente sono affari miei, tu rispondi- Mi
disse avvicinandosi
-No- Risposi fissandolo
-No cosa? No non lo sei o no non vuoi rispondermi?- UFFAAAAA!!!!!!! Ma
quando
avrebbe smesso con l’interrogatorio?
-No….non ti rispondo- Dissi
-Senti tu…devi dirmelo ok?- Continuò
innervosendosi
-Ma perché mi fai questa domanda?-
Chiesi
-L’infermiera ha sentito che dicevi di essere innamorata di
me a Francesco-
Accidenti!!!!!!!!!!!!!!! Possibile che in quella dannatissima scuola
nessuno si
facesse gli affari suoi?????
-E tu…tu che….-
-Andiamo Alessia, rispondi-
-Ma cosa devo risponderti?-
-Mi ami o no?-
-E tu?- Chiesi
-No così è troppo facile, non puoi scaricare il
barile a me, rispondi prima tu-
-Perché dovrei rispondere prima io?-
-Perché io ti ho fatto la domanda per primo-
-Ma cosa c’entra io…-
-Andiamo rispondi, per l’amor del cielo-
-Ok vuoi una risposta?-
-Si
-La vuoi?-
-SIIII-
-Va bene allora ti rispondo- Dissi zittendomi
-Di solito le persone per rispondere usano le parole- Mi disse
sorridendo
-Io non so….che dirti-
-Dimmi la verità-
-Ma non la so nemmeno io la verità- Risposi
-Senti mi sono stancato di questi giochi di parole….tu mi
ami o no?- UFFA, ma
perché non riuscivo a rispondergli, forse perché
avevo paura….una paura enorme
che lui potesse trattarmi come Claudio, paura di ammettere
ciò che provavo
perché…..non avevo la certezza che lui mi
ricambiasse
-Tu cosa pensi? Secondo te sono o non sono innamorata di te?- Chiesi
inserendomi
-Non lo so, penso di no…- Quanto poteva essere stupido da
uno a dieci???
-Bene, sai già la risposta….perchè la
chiedi a me- Dissi con la voce strozzata,
mi veniva da piangere, ero proprio una stupida
-Bene….allora adesso che hai ottenuto la risposta puoi anche
scendere da qui-
Dissi cercando con tutta me stessa di non piangere
-Vorrei scendere ma temo che dovrai sopportare la mia presenza ancora
per un
po’- Disse risedendosi, mi dava ai nerviiiiiii, aveva
quell’espressione così
tranquilla dipinta sul volto che avrei voluto togliergliela a suon di
schiaffi…..o di baci….Ma che cavolo dicevo??
-E perché non puoi scendere?- Chiesi
-Perché stiamo almeno a quaranta metri da terra e sarebbe un
po’ complicato
scendere- Mi rispose sorridendomi
-E va bene, però non voglio sentirti parlare- Dissi
sedendomi di fronte a lui
-Ok- Mi rispose continuando a sorridere, mi appoggiai al vetro
sbuffando….ma
perché non gli avevo detto la verità??? Lo sapevo
il perché, ero una stupida,
una scema senza un minimo di speranza
-Toglimi una curiosità- Disse lui interrompendo il silenzio
-Cosa vuoi?- Chiesi sbuffando
-Come può piacerti Ricciardi? Insomma è proprio
un perdente, ha persino paura
di salire sulla ruota panoramica-
-Uffa!!! Possibile che non riesci a far altro che insultarlo-
-E tu è possibile che non riesci a far altro che difendere
quell’idiota?-
-Uffaaaaa, ma perché sei….- In quel momento la
ruota si fermò e le luci
d’emergenza all’interno della cabina si accesero
-O mio Dio, che succede?- Chiesi alzandomi in piedi
-Calma, deve essere andata via la corrente- Mi rispose lui facendo lo
stesso
-Cosa? Ma…ma adesso che facciamo, insomma siamo a
più di quaranta metri da
terra e….-
-Ale, calmati….- Mi interruppe lui prendendomi il viso tra
le mani, quel
contatto mi fece tremare le gambe……possibile che
avessi così tanta voglia di
baciarlo?????
-O-ok mi calmo- Risposi continuando a fissarlo
-Vedrai che tra poco si azionerà di nuovo-
-Lo spero….- Risposi sedendomi di nuovo e guardando
giù, il cielo ormai aveva
assunto un colore tra il rosa e l’arancione, guardai
l’ora, erano le sette di
sera…...Cavolo avevo detto a mia madre che sarei tornata per
le otto.
Dopo
un’ora eravamo ancora seduti dentro quella
stupida ruota
-Che-che freddo- Dissi, avevo lasciato il cappotto a Francesco e dal
momento
che eravamo a Novembre stavo a dir poco congelando
-Hai freddo?- Mi chiese lui seduto di fronte a me
-U-un po’- Risposi crcando di farmi calore avvolgendomi la
vita con le braccia
-Tieni- Mi disse porgendomi il suo cappotto
-G-Grazie- Dissi avvolgendomelo intorno alle spalle, sentivo il suo
profumo,
inspirai profondamente a occhi chiusi, quando li riaprii notai che lui
mi stava
guardando, sorridendo
-Che c’è?- Chiesi imbarazzata
-No niente, se vuoi te lo regalo, ho visto che lo stavi aspirando
peggio di
un’aspirapolvere- Disse riferendosi al giacchetto
-Ma che dici, è che mi piace- Risposi
-Cosa?- Mi chiese lui on un sorriso malizioso
-Il profumo idiota- Risposi tirandogli il giacchetto
-Dai, tienilo, sennò rischi di diventare un ghiacciolo- Mi
disse lui
porgendomelo di nuovo
-E tu? Non hai freddo?-
-Un po’- Mi rispose, poi sorrise e si avvicinò a
me avvolgendo entrambi con il
suo giacchetto e poi mi poggiò una mano sulle spalle per
riscaldarmi
-Va meglio?- Mi chiese a due centimetri dalla faccia
-S-si- Risposi
-Allora perché balbetti ancora?- Mi chiese sorridendo
-No, io non balbetto- Risposi distogliendo lo sguardo
-Ale- Mi chiamò
-Che c’è?- Risposi voltandomi a guardarlo ma
quando lo feci mi diede un
bacio……non poteva, non poteva andare avanti
così, ogni volta che stavo a
portata di mano mi baciava ed io, anche se mi faceva piacere, mi ero un
po’
rotta le scatole
-Sai una cosa tu non mi hai risposto- Dissi sciogliendo il bacio
-Risposto a cosa?-
-Tu sei….be si….sei innamorato di me?- Chiesi, ma
che cavolo avevo nel
cervelloooooooooooooo
-M-ma che domande fai- Mi disse lui visibilmente imbarazzato
-Guarda che ti ho fatto la stessa domanda che mi hai fatto tu- Risposi
-Si, ma è diverso-
-E perché sarebbe diverso?-
-Perché a me…..non va di rispondere, anzi ho
un’idea, rimaniamo in silenzio
fino a che non scendiamo da qui- Mi rispose voltandosi, certo che era
il colmo,
mi aveva sottoposto ad un’interrogatorio e lui ora voleva
rimanere in
silenzio????
-Per me va benissimo- Risposi voltandomi.
Passò
un’altra ora e io e Federico eravamo sempre
sopra quella dannata ruota panoramica
-Uffa, sono le nove….- Dissi guardando l’ora
-Tranquilla vedrai che tra poco ci faranno scendere- Rispose lui con la
testa
appoggiata al vetro e gli occhi chiusi
-Lo hai detto anche un’ora fa invece siamo ancora qui-
-Andiamo, il tuo amichetto è qui sotto, sono sicuro che
starà cercndo un modo
per farti scendere-
-O accidenti! Chissà ora che ci vedrà scendere
insieme cosa penserà- Dissi
-Non ci posso credere-
-A cosa?- Chiesi
-Ora devi anche dargli spiegazioni?- Mi chiese alzandosi in piedi
-No, però sono salita da sola e ora scenderemo in due,
è una cosa un po’
strana- Risposi
-E allora?-
-Certe volte vorrei che tu avessi un briciolo di intelligenza solo per
capire
che razza di idiota sei- Risposi
-Senti, tu non puoi uscire con quell’idiota-
-Ma perché? Cosa cavolo te ne importa a te?-
-Tu…..lui non fa per te-
-Ma cosa ne sai?-
-Lo so perché io….- In quell’ esatto
momento la ruota ripartì e Federico si
zittì senza finire la frase, accidenti chissà
cosa stava per dirmi!!!!!!!!
-Ale, Ale finalmente- Mi disse Francesco quando scesi dalla ruota
-Andiamo ti accompagno a casa- Disse porgendomi il giacchetto e
avvolgendomi le
spalle con il suo braccio, iniziammo a camminare ma quando mi voltai
Federico
non c’era più.
Dopo
essermi subita l’interrogatorio di mia madre
andai in camera mia e mi misi a letto “Tu
sei innamorata di me?” Ma perché non gli
avevo risposto di si? Smeplice,
perché avevo paura che lui mi
rifiutasse…….per lui ciò che
c’era tra di noi era
solo attrazione fisica, per me……era amore
“Si, ti amo” Risposi tra me e me a quella domanda
chiudendo gli occhi
“Sto parlando con te, chissà adesso dove sei,
probabilmente non saprai mai di
questa risposta” Continuai prima di addormentarmi.
Federico
P.O.V
Che cazzo mi stava succedendo? Perché continuavo a guardare
la Sua finestra? “Di pure quello
che ti pare, ma prima o poi
dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti” E se
avesse avuto ragione
l’infermiera? Ma no come mi veniva in mente una cosa del
genere, io non potevo
essere……innamorato di…LEI. Chiusi la
finestra della mia stanza e mi misi a
letto, afferrai il cellulare per mettere la sveglia e vidi che Valerio
mi aveva
fatto ventuno chiamate inoltre c’era un messaggio “ Qui un sacco di bella roba :) Ci
raggiungi?” Che idiota. Io non
avevo assolutamente voglia di andare in discoteca, volevo
solo….ma che cavolo
dico? Io dovevo andarci, si dovevo. Mi alzai dal letto e mi vestii in
fretta,
non potevo comportarmi così, non era da me, neanche quando
Giorgia mi aveva mollato
mi ero pianto addosso così e non lo avrei fato di certo
perché una ragazzina si
rifiutava di fare sesso con me “Lo so
perché io….”
Chissà che diavolo
avevo nel cervello in quel momento, ma cosa le stavo dicendo? Per un
secondo le
parole presero il sopravvento e……ed io stavo per
confessarle che ero innamorato
di lei, ma questo era fuori discussione perché io non lo ero
affatto….In quel
momento sentii una fitta allo stomaco, Che palle!!! Io non ci capivo
più
niente, di sicuro quella stupida mi aveva fatto qualcosa, era la sola e
unica
spiegazione per il mio comportamento.
Arrivai
al locale verso mezzanotte, era
affollatissimo ma riuscii a trovare con facilità Valerio e i
soui amici
-Eccoti finalmente- Mi disse quando mi sedetti al tavolo
-Si, ho deciso di venire alla fine- Risposi guardandomi intorno
-Hai fatto bene, anzi benissimo, noi andiamo a ballare
….vieni anche tu?- Mi
chiese lui alzandosi dal tavolo
-No, magari dopo….ora credo che berrò qualcosa-
Risposi
-Ok- Disse Valerio prima di buttarsi in pista.
Mi adagiai sul divanetto di pelle nera e chiusi gli occhi, ma chi me lo
aveva
fatto fare di venire qui? Ero proprio un deficiente
-Ciao- Mi disse una voce
-Ciao- Risposi riaprendo gli occhi e trovandomi davanti una ragazza,
aveva i
capelli e gli occhi castani e per un momento avevo cerduto che
fosse…..LEI
-Come mai tu non balli?-
-Non mi va- Risposi
-Anche io mi sto annoiando-
-Già- Mi limitai a dirle, ma che mi stava succedendo? A
quell’ora di solito
avevo già concluso ma quella sera non riuscivo
a…in realtà non avevo voglia di
parlare con quella ragazza
-Comunque io sono Alessia- Quando disse quel nome mi cadde il bicchiere
dalle
mani e si rovesciò a terra
-Tutto ok?- Mi chiese lei venendo la mia reazione
-Si…si scusami ma esco un attimo fuori- Dissi alzandomi e
affrettandomi a
raggiungere l’uscita. OK, era
ufficiale……IO ERO COMPLETAMENTE IMPAZZITO!!!!! Ma
perché sentire quel nome mi faceva reagire
così??? In fin dei conti era un nome
come un altro, però..la cosa strana è che
l’idea che qualcun’altra si chiamasse
così mi infastidiva, non sapevo perché ma mi
infastidiva.
Alessia
P.O.V
Il giorno seguente mi vestii e mi diressi a scuola (Qui).
Quando entrai in classe vidi Federico già seduto
così cercando di non farmi
notare mi sedetti al mio banco, mi guardai intorno, eravamo pochissimi
in
classe e per qualche strana ragione del destino le uniche cinque
persone oltre
me e LUI uscirono fuori dalla classe.
Mi sentivo a disagio, ed ero anche infastidita visto che la sera prima
lo avevo
visto uscire, Scommetto che aveva appuntamento con
qualche….. meglio non essere
volgari
-Ascolta…- Mi disse piombandomi alle spalle e interrompendo
i miei pensieri
-Che-che cosa c’è?- Chiesi nervosa
-Io….devo parlarti di una cosa importante riguardo
ciò che ci siamo detti ieri-
-Ok, parla- Dissi
-No, questo non è il luogo
adatto……vediamoci oggi pomeriggio al Bar vicino
il
cinema- COSA????? Avevo capito bene? Mi stava chiedendo un
appuntamento????
-O-ok- Risposi
-Bene, allora ci vediamo lì verso le quattro e mezza- Lo
guardai annuendo
dopodiche lui tornò a sedersi. O MIO DIO!!!! Doveva parlarmi
di qualcosa
riguardo ciò che c’eravamo detti il giorno prima,
e se avesse voluto dirmi che
mi amava? No, probabilmente non era neinte di tutto ciò
però…….sognare non fa
mai male, in quel momento entrò il professore in classe ed
io diedi un’ultima
rapida occhiata a Federico poi mi voltai e cominciai a fantasticare su
ciò che
aveva da dirmi.
Federico
P.O.V
Alla fine delle lezioni mi recai in infermeria per palrare con quella
donna
-Devo parlarle- Dissi in modo plateale
-Ragazzo, a cosa devo la tua visita?-
-Lei ieri mi ha detto che….be si…..che quella
ragazza è innamorata di me-
-Si ho detto questo- Mi rispose lei tranquilla
-Io le ho chiesto se era vero e lei mi ha….detto di no-
Continuai sedendomi
-Te lo ha detto apertamente o te lo ha fatto capire?-
-No, me l’ha fatto capire-
-Bene, allora è ancora più chiaro ciò
che prova per te- Questa donna doveva
essersi bevuta il cervello
-Ma quello che dice non ha senso, perché avrebbe dovuto
mentirmi-
-Guarda mio caro che non è così facile ammettere
i proprio sentimenti, tu ne
sei la prova vivente-
-Cosa c’entro io adesso?-
-Andiamo, non continuare a mentire….tu la ami ma hai paura
di ricaderci di
nuovo- Ok, adesso cominciava a spaventarmi, come faceva a sapere tutte
queste
cose?
-Senta io non lo so cosa provo, ma non
è……non è
decisamente….non è…-
-Ma guardati, secondo te perché non riesci neanche a negare
di amarla? Te lo
dico io, perché hai paura….ma ricordati che la
paura di innamorarsi è già
amore- IO innamorato di LEI???? No non era categoricamente possibile,
io non
potevo….amarla
-Mi ha stancato, ora devo tornare a casa- Dissi alzandomi e dirigendomi
verso
l’uscita
-Ok, ma ricordati sempre ciò che sto per dirti
“Lei lo amava, lui no…….Lui
tornerà, lei non ci sarà
più” è la storia più vecchia
del mondo, non fare che
accada anche a te- Questa donna voleva farmi impazzire
-Io devo andare- Continuai, dopodiche uscii dall’infermeria.
Guardai
l’ora erano le quattro e venticinque e tra
qualche minuto LEI sarebbe arrivata, ma perché mi sentivo
così agitato? Cos’era
quell’ansia che mi impediva di respirare? Cosa le avrei detto
quando sarebbe
arrivata? Neanche io lo sapevo però sentivo di doverle
parlare “ricordati che la paura di
innamorarsi è già
amore” Quella donna era riuscita a confondermi, ma
se fosse stato vero ciò
che….
-Ciao bel ragazzo- Quando sentii quella voce quasi mi venne
un’infarto, mi
voltai a rallentatore e la vidi, era dietro di me e mi sorrideva con
quel suo
sguardo profondo
-Ti sono mancata?- Continuò
-G-Giorgia- Riuscii solamente a dire prima che lei mi si gettasse
addosso per
abbracciarmi.
Alessia
P.O.V
Ero agitatissima, quando ero arrivata a casa mi ero fatta una doccia e
mi ero
cambiata (Qui)
Erano le cinque e ventisette ed ero fuori dal bar, ero agitatissima,
avevo
paura ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di sentire cosa
mi doveva dire,
presi un bel respiro ed entrai nel bar, mi guardai un po’
intorno prim di
vederl……Accidenti, riuscivo quasi a sentirlo, a
sentire il rumore del cuore
sgertolarsi, pensavo che non potesse farmi quell’effetto e
invece…..non
riuscivo neanche a respirare…….Federico
abbracciato a LEI era una cosa che non
avrei dimenticato mai e poi mai, sarebbe sempre stata
l’ennesima cicatrice sul
mio cuore, anzi su ciò che era il mio cuore.
*Angolo
dell’autrice*
Ciao
a tutti :) Mi scuso per aver postato solo oggi
ma la scuola non è ancora finita e sono stata molto occupata
con le
interrogazioni.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 25 *** 24. Tranne te ***
Capitolo
24 : Tranne te
Tutto
passa, tra un po’ di tempo, solo
un po’ di tempo, ci riderai su.
Mi
ripetevo questa frase mentre ero ferma a guardare
quei due abbracciarsi
-Signorina tutto ok?- Mi chiese il cameriere piombandomi alle spalle
-S-si- Risposi voltandomi dopodice presi a camminare e uscii fuori dal
bar.
Federico
P.O.V
Ero a dir poco sconvolto. Ma quando era tornata?
-Mi sei mancato- Disse ancora abbracciata a me
-Aspetta- Dissi io allontanandola
-Che c’è?-
-Ma quando sei tornata?-
-Ieri sera, sono ospite dai miei zii, sei contento?- Mi chiese
sistemandosi gli
orecchini (Qui)
-Sono sorpreso- Risposi serio
-Andiamo, non fare quella faccia, mi fai pensare che non sei contento
di
rivedermi- Disse cercando di abbracciarmi di nuovo
-Sono contento di rivederti ma….non è
così semplice- Risposi allontanandomi
-Fede lo so che ti ho fatto del male ma in questi mesi a Londra mi sei
mancato-
Le ero mancato? Certo prima mi aveva tradito, poi mi aveva lasciato e
ora mi
veniva a dire che le ero mancato????
-Ti rendi conto che sei stata tu a laciarmi?-
-Certo, ma mi sono pentita….ero confusa quando
l’ho fatto-
-Mi dispiace ma…non posso crederti- Dissi alzandomi dal
tavolo
-E poi…adesso non…è il momento per
tornare insieme...-
-Perché? C’è un’altra?- Mi
chiese lei, la guardavo senza rispondere, anche
perché non avrei saputo cosa rispondere, non lo sapevo
nemmeno io se c’era
un’altra ma……Cazzo erano le cinque meno
dieci e Alessia non era ancora
arrivata, chissà dove diavolo si era cacciata
-Sono cambiate molte cose da quando te ne sei andata- Mi limitai a dire
dopodiche uscii dal bar e mi diressi a casa SUA.
Suonai
ripetutamente il campanello alla fine venne
ad aprirmi sua madre
-Federico, ciao- Mi disse sorpresa
-Salve signora….Alessia è in casa?-
-No è uscita circa quaranta minuti fa- Mi rispose lei
sorridendomi
-Quaranta minuti fa? Ma ne è sicura?-
-Si, perché c’è qualche problema?- Mi
chiese allarmata
-No, no si figuri….se torna le può dire di
chiamarmi perfavore-
-Certo-
-Grazie, arrivederci- Dissi scendendo le scale
-Ciao caro- Mi rispsoe lei richiudendo la porta.
L’avevo
cercata in tutto il quartiere ma senza
risultati, possibile che si fosse dimenticata di venire? Oppure non era
venuta
di proposito, magari era uscita con quell’idiota, si doveva
essere sicuramente
questo il motivo, mi diressi verso la sua palazzina e mi sedetti ad
aspettarla,
stavolta mi avrebbe sentito, ero a dir poco furibondo con LEI.
Alessia
P.O.V
Quando uscii dal bar mi asciugai le lacrime e andai a prendere
l’autobus che mi
portò fino a casa di Mary
-Ale, tesoro cos’hai?- Mi chiese quando aprii la porta
-Stavolta ha chiuso- Dissi entrando.
Le
raccontai tutto quanto dalla storia della ruota
panoramica al ritono di Giorgia
-Stavolta ha davvero esagerato-
-Già, la cosa peggiore è che non ho avuto neanche
la forza di andare al tavolo
per salutarlo, mi sono limitata ad uscire e a piangere come una
ragazzina-
Risposi
-E ora che pensi di fare?-
-Niente, per me lui non esiste, che se ne ritornasse con quella
stronza, che se
la sposasse, tanto sono fatti l’uno per l’altra-
Dissi spezzettando il
fazzoletto
-Secondo me dovresti parlarci-
-Cosa? Ma tu stai fuori di testa tesoro mio, io non ho alcunissima
intenzione
di rivolgergli la parola, mai più, MAI!!!-
-Va bene, stai calma…..fai come vuoi però secondo
me sarebbe meglio che lo
ascoltassi- Un giorno di questi l’avrei uccisa
-Neanche morta- Fu la mia unica risposta
-Andiamo Ale, come farai a vederlo tutti i giorni a scuola e a non
rivolgergli
la parola mai più, senza contare il fatto che ne sei
innamorata e che non
riuscirai a stargli lontana tanto a lungo-
-Sai che c’è? Io non lo so se ne sono innamorata,
credevo che fosse diverso
invece, si è rivelato esattamente per ciò che
credevo che fosse quando l’ho
conosciuto, quando l’ho visto la prima volta-
-Si come no, questa si che è bella….senti tesoro
mio…tu lo ami e anche tanto,
lo ami molto più di quanto tu abbia mai amato Claudio-
Accidenti!!!! Quello che
Mary aveva appena detto era vero, io lo amavo, lo amavo ma lui a quanto
pare
amava ancora LEI
-Hai ragione Mary ma non per questo significa che io e lui siamo
destinati a
stare insieme, io il mio è ciò che si definisce
amore a senso unico-
-Che mi tocca sentire!!! Ascolta, quello è più
innamorato di te-
-Ma che dici?-
-Che dico? Andiamo Ale, avete fatto sesso e ciò nonostante
lui continua a
starti dietro come un cagnolino, se non è amore questo
allora dimmi tu cosa lo
è-
-Il solo fatto che….che….- UFFA!!! Non sapevo
più cosa dire
-Quando avrai trovato le parole io sono di là in cucina a
prendere un bicchiere
d’acqua-
-Ha ha che spiritosa- Dissi fingendo una risata, Federico non era
affatto
innamorato di me, la cosa era a dir poco impossibile.
Tornai
a casa verso le sette e mezza di sera, entrai
nel cancello e mi guardai attorno nel caso lo incontrassi nel cortile,
perfotuna di lui non c’era traccia. Mi avvicinai al portone e
presi le chiavi
per aprirlo
-Si può sapere che fine hai fatto- Mi disse una voce, la SUA
voce alle mie
spalle
-Che cavolo ti salta in mente!!!! Mi hai fatto prendere un colpo- Dissi
riprendendo le chiavi che grazie a lui e allo spavento che mi aveva
messo erano
cadute a terra
-Oggi ti ho aspettato al bar e poi ti ho cercato ovunque- Disse
incrociando le
braccia
-Me ne sono accorta- Risposi aprendo il portone
-Che significa?- Mi chiese lui richiudendolo e mettendocisi davanti in
modo che
io non potessi entrare
-Mi sono accorta che hai cercato ovunque, anche tra le braccia della
tua ex, ma
sfortunatamente io non ero lì- Dissi ironica
-Quindi ci hai…..-
-Si, vi ho visto….complimenti siete proprio una bellissima
coppia- Dissi
cercando di sorridere senza risultati
-Perché te ne sei andata?-
-Perché? Perché me ne sono andata? Io non capisco
se scherzi oppure sei proprio
idiota-
-Ascolta so che può sembrarti che io e lei siamo tornati
insieme ma non è così,
lei è tornata da Londra ieri sera e quando mi ha visto mi ha
semplicemente
abbracciato, tutto qui-
-Quindi vuoi farmi credere che non tornerete insieme?- Dissi arrabbiata
-No, te lo assicuro...lei mi ha anche chiesto se fossi innamorato di
qualcun’altra-
-E tu che hai risposto?- Gli chiesi rimandendo seria
-Ho…ho risposto che le cose sono cambiate-
-E questo cosa significa?-
-Significa che…..significa che non me la sento di tornare
con lei-
-Ma se fino ad un mese fa eri innamorato di lei,
cos’è cambiato adesso?- Chiesi
-Io ti….io….qualcosa è cambiato-
-Perfavore smettila, sappiamo entrambi che ora che è tornata
voi due vi
rimetterete insieme-
-Ti dico di no, mi spieghi perché fai così? Cosa
cè?-
-C’è che l’hanno capito tutti, tutti
quanti, tutti tranne te- Gridai
-Ma capito cosa?-
-Che sei un’emerito deficiente, ecco
cosa……fammi una cortesia, non rivolgermi
mai più la parola- Dissi riaprendo il portone e salendo su
casa.
Federico
P.O.V
Ritornai a casa confuso peggio di prima, Giorgia era tornata e Alessia
era
convinta che saremmo tornati insieme, forse era davvero
così, forse avrei
dovuto ignorare quel senso di vuoto che mi attanagliava lo stomaco da
qualche
mese a quella parte e tornare con Giorgia, peccato che quando pensavo
quella
cosa le fitte allo stomaco si moltiplicavano.
Dopo
cena spensi il cellulare e mi misi a letto, non
avevo voglia di sentire nessuno, avevo paura che Valerio mi chiedesse
da uscire
ed io quella sera non ne avevo proprio voglia, stavo quasi per
addormentarmi
quando la porta della mia stanza si aprì
-Fratellino sei sveglio?- mi chiese Roby sedendosi ai piedi del mio
letto
-No- Risposi scocciato
-Avanti girati, devo parlarti-
-Che c’è?- Chiesi mettendomi a sedere
-Stasera devo uscire con Gin, la cugina di Alessia e doveva venire
anche lei
solo che…..Gin mi ha detto che l’ha avviasata che
non verrà più. Cos’è
successo?-
-Cosa vuoi che ne sappia io?- Chiesi imbarazzato sdraiandomi di nuovo
-Ascolta Fede, io di solito non mi faccio mai gli affari tuoi, sei
grande
abbastanza per prendere le tue decisioni, però resta il
fatto che sono tua
sorella e che ti voglio bene di conseguenza voglio che tu sia
felice….-
-Non mi sembra, in questo momento l’unica cosa che mi
renderebbe felice è dormire-
-Si come no, Fede tu devi fare qualcosa-
-Ma che vuoi dire?-
-Voglio dire che devi dire ad Alessia quello che provi, quella povera
ragazza
si è innamorata di te e tu lo sei di lei…..-
-Senti Roby sei fuori strada, io non sono affatto inn….io
non lo sono affatto-
-Fratellino ma perché non lo ammetti? Perché non
ammetti che lei è il tuo primo
pensiero la mattina, l’ultimo tuo pensiero la
sera….l’unico pensiero durante il
giorno, perché non ammetti che la sola idea di lei insieme a
qualcun altro ti
fa morire di gelosia? Perché non ammetti che muori dalla
voglia di baciarla
e….-
-OK OK OK!!! Mi piace, mi piace, mi piace il suo sguardo, il suo
sorriso, i
suoi capelli, la sua voce, il suo corpo, mi piace più di
ogni altra cosa, mi
piace LEI….sei contenta ora?- Dissi gridando, quando guardai
Roby aveva la
bocca spalancata e credo che avesse smesso di respirare
-S-si, sono contenta- Mi rispose ancora scombussolata dal mio sfogo
-Ora se non ti dispiace vorrei dormire- Continuai voltandomi
dall’altra parte
-Fede glielo devi dire- Disse nuovamente lei
-Devi dirlo esattamente come lo hai detto a me- Continuò
-Io non dirò un bel niente a nessuno, quello che ho detto
adesso l’ho detto
perché sono stanco, confuso e anche un po’
annoiato tutto qui- Risposi
-Fratellino, purtroppo puoi chiudere gli occhi se non voui vedere
qualcosa ma
non puoi chiudere il cuore se non vuoi vivere i tuoi sentimenti- Disse
lei
alzandosi dal mio letto
-Buonanotte- Disse poi uscendo dalla mia camera.
Mi voltai e chiusi gli occhi, ma cosa avevo detto? Io ero del tutto
fuori di
testa, senza contare il fatto che non potevo assolutamente permettermi
di
innamorarmi di lei dal momento che lei non lo era di me “C’è
che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne
te” Mi
ritornarono in mente le sue parole, chissà cosa intendeva
con “Capito tutti tranne
te” e se anche lei
fosse….volevo dire e se lei provasse qualcosa per me?
Alessia
P.O.V
Mi veniva da ridere, chi diceva che mentire a se stessi era la cosa
migliore da
fare era uno stupido, non aveva capito niente dell'amore. Io ormai
erano tre
mesi che mentivo a me stessa.....e ora ero stanca non avevo
più forza di fare
nulla, mi veniva da piangere e da ridere allo stesso tempo, ma
perchè ero
così.........così
stupida..............così insicura...........così
patetica............io non lo sapevo, sapevo solo che ero stufa di
questa vita
dove uscivo sempre perdente, ma perché? Io non vincevo mai,
in questo gioco ke
è la vita a cui partecipiamo in due io.......e
..........l'amore la partita x
me era sempre persa.....non vincevo mai e ora ero stufa, avrei voluto
che la vita
avesse cominciato a sorridere anche a me, che si fosse ricordata di me,
che io
e l'amore da nemici giurati fossimo diventati amici, si esatto avrei
voluto che
l'amore una volta tanto fosse diventato mio amico,che fosse
stato almeno una volta dalla mia parte e
volevo che ci fosse stato quella volta, si quella volta. Ero stanca di
quell’ amore
a senso unico che durava ormai da
tre
mesi, avrei voluto sapere cosa provava LUI quando mi guardava, quando
mi vedeva
o quando mi sentiva, quello che sentivo io era
evidente....AMORE..........Io
ero totalmente innamorata di lui, per questo faceva così male
“C’è che
l’hanno capito tutti, tutti
quanti, tutti tranne te” Come cavolo mi era venuto
in mente di dirgli
quella frase? Come avrei fatto a guardarlo in faccia il giorno dopo a
scuola?
UFFAAAAAA Ma perché quella…meglio non essere
volgari, perché LEI era dovuta
tornare proprio ora??????? Mi voltai dall’altra parte del
letto cercando di
prendere sonno ma “Significa
che…..significa che non me la sento di tornare con
lei” Quella SUA frase
continuava a tornarmi alla mente.
*Note
dell’autrice*
Mi
scuso per non aver postato prima :)
Questo
era il 24° capitolo, spero vi sia piaciuto
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
Baci
:)
|
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Capitolo 26 *** 25. Non riesco a staccarmi da te ***
Capitolo
25 : Non riesco a staccarmi da te
La
mattina dopo mi svegliai con un gran mal di testa
e convinsi mia madre a non farmi andare a scuola almeno mi sraei
evitata un
problema visto che non avrei dovuto vedere quello
str……sgradevolissimo ragazzo.
Rimasi a letto a guardarmi la tv qualunque canale io mettesi
trasmettevano solo
maledettissimi film e telefilm d’amore a lieto fine, si certo
come no….il lieto
fine ci sarebbe stato eccome, Federico e Giorgia sposati e innamorati,
questo sarebbe
stato il lieto fine ed io sarei rimasta zitella a vita e sarei andata a
fare
l’eremita da qualche parte, ebbi un brivido al solo pensiero.
Spensi la tv
convinta che guardarla mi facesse solo pensare a cose sgradevoli e
accesi la
radio ma visto che il destino era contro di me indovinate un
po’ che canzone
trasmettevano? (QUI)
La canzone della volta che avevamo ballato in discoteca, mi sedetti ad
ascoltarla ed esaminai le parole
Mi
hai
lasciato senza parole
come una primavera
e questo è un raggio di luce
un pensiero che si riempe
di te
E l'attimo in cui il sole
diventa dorato
e il cuore si fa leggero
come l'aria prima che il tempo
ci porti via
ci porti via
da qui
Era
vero, mi aveva letteralmente lasciato senza parole dalla prima volta
che lo avevo visto, il giorno che mi aveva aiutato a rialzarmi dopo
quella
pallonata in testa
Ti
vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
Mi hai detto ti ho visto cambiare
Tu non stai più a sentire
per un momento avrei voluto
che fosse vero anche soltanto
un pò
Perchè ti ho sentito entrare
ma volevo sparire
e invece ti ho visto mirare
invece ti ho visto sparare
a quell'anima
che hai detto che non ho
Avrei
voluto
veramente che fosse vero soltanto un po’ e invece mi aveva
letteralmente
sparato all’anima, mi aveva distrutta
Ti
vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
Ti vorrei sollevare
Ti vorrei ritrovare
vorrei viaggiare su ali di carta con te
sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle
ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
cos'è l'amore
stringiamoci più forte ancora
teniamoci vicino al cuore
Spensi
la
radio con le lacrime agli occhi, ma perché faceva
così male? Pensavo che
nessuno poteva aiutarmi ed era questo che faceva male, nessuno tranne
lui, lui
era l’unico in grado di aiutarmi e invece di farlo continuava
a farmi del male,
a mettermi in difficoltà, neanche io sapevo cosa mi stava
succedendo era come
se avessi un peso che mi schiacciava il cuore,
un vuoto, una tristezza, così
grande da svuotarti, toglierti tutto.
Mi alzai per andare a vestirmi, volevo andare a fare un po’
di shopping e poi
sarei passata a prendere Mary fuori la sua scuola visto che quel giorno
sarebbe
uscita alle undici e mezzo ed erano già le dieci. Non feci
in tempo ad
infilarmi la maglietta che suonò il campanello, sbuffando
andai ad aprire ma
quello o meglio chi mi trovai davanti mi fece quasi prendere
un’infarto
-Ciao Alex- Disse sorridendo
-C-Claudio….ma tu che diavolo ci fai qui?- Dissi a bocca
aperta
-Volevo salutarti-
-M-ma chi ti ha detto che vivo qui?-
-Tuo padre lo ha detto a mio padre e quindi eccomi qui- Mi rispose
sorridendo
-Posso sapere cosa vuoi?-
-Te l’ho detto, volevo salutarti…..e poi dirti che
mi sei mancata tantissimo-
-Non posso dire la stessa cosa di te mi dispiace- Dissi acida
-Dai
Ale, ti prego…non mi trattare male-
-Non ti devo trattare male? Dopo quello che mi hai fatto è
il minimo- Risposi
incorciando le braccia
-Lo so, sono uno stronzo, però ti giuro che mi manchi
tantissimo- Continuò
-Tu non, non mi manchi affatto- Risposi
-Non ci credo- Disse lui sorridendo
-Cosa non credi? Che io riesca benissimo a stare senza di te o che tu
non
riesci a stare senza di me?-
-No, Ale non è così, io sono stato un deficiente
a lasciarti…..dico sulserio ma
ero confuso non….non sapevo
neanche io
cosa volevo-
-Tu eri confuso? Siamo stati insieme per tre anni e una volta aver
fatto l’amore
tu mi hai lasciata dicendo che…-
-Quello che ho detto me lo ricordo benissimo, però sono
umano e anche io faccio
degli errori, come anche tu li avrai fatti perché nel caso
non te ne fossi
accorta tu non sei perfetta, ed è giusto che sia
così- Accidenti, aveva ragione
io ne avevo fatti eccome di errori ed uno era stato proprio quello di
innamorarmi di Federico
-No, io non penso di essere perfetta, ho fatto tantissimi errori e se
ora ti
perdono e torno con te…la mia lista di errori si
moltiplicherebbe- Risposi
-Ale….ti scongiuro, mi manchi tantissimo- Disse
-Anche tu mi mancavi, ma ora ho ben altri problemi, addio Claudio-
Dissi
richiudendo la porta, Ci mancava solo lui.
Dopo
essermi preparata (QUI)
andai
a prendere Mary a scuola e la trovai ad aspettarmi davanti al cancello,
dopo
aver fatto shopping ci fermammo a mangiare da MC Donald’s e
tra un boccone e l’altro
le raccontai tutto
-Coha? He fahha hosha, hohare ha he hoho haer haho i hoi hohi hohohi-
Disse
Mary parlando a bocca piena
-Mary, non prendertela ma non ho capito un accidenti di ciò
che hai detto- Le
dissi
-Dico, che ha una faccia tosta, tornare da te dopo aver fatto i suoi
porci
comodi- Mi rispose mandando giù il cibo
-E’ già, è tornato proprio nel momento
meno opportuno- Dissi
-Forse no, potresti tornare insieme a lui per fara provare a Federico
ciò che
hai provato tu quando lo hai visto con Giorgia- Questa ragazza era
proprio un
caso disperato quando le venivano queste idee
-No, scordatelo…..non ti ricordi come stavo quando Claudio
mi ha lasciata?-
-Certo che me lo ricordo….mi hai sporcato la mia maglietta
preferita con le
lacrime mischiate all’eyeliner, però magari
è una buona idea-
-No, io non voglio avere più niente a che fare con lui- Non
appena finii da
dire questa frase un uomo entrò nel fast food con un mazzo
di rose rosse in
mano
-C’è una certa Alessia Ferri qui dentro?-
-Si, sono io- Risposi confusa
-Queste sono per te, e questa canzone te la dedica il ragazzo che ti
ama-
Disse, per un momento quando pronunciò quelle parole pensai
a Federico ma
quando iniziò la musica tutti i miei sogni furono infranti (QUI)
Quella era la
canzone mia e di Claudio, si era sentita al nostro primo appuntamento e
quindi
l’avevamo proclamata nostra. Sorrisi quando la canzone
terminò Claudio entrò e
si avvicinò a me
-Allora? Esci con me stasera?- Mi chiese sorridendo
-Mmmm, no- Fu la mia unica risposta prima di alzarmi e di uscire dal
ristorante
seguita da Mary.
-Accidenti
Ale, tu sei matta…..è romanticissimo- Disse Mary
colpendomi sul braccio,
eravamo sedute sotto il parco di casa mia e stavamo commentando
l’accaduto
-Tu sei lo spirito della contraddizione, prima mi hai detto che ha una
faccia
tosta nel voler tornare con me e ora sarei io la matta-
-Prima non ti aveva dedicato quella canzone e quelle fantastiche rose
rosse-
-Senti Mary, se vuoi te lo lascio volentieri, però ti
avverto a letto non è
tanto bravo- Dissi scoppiando a ridere e facendo scoppiare a ridere
anche lei
-Ma smettila……Oh oh, problemi- Disse lei
cmabiando tono di voce
-Perché?- Chiesi io voltandomi, poi lo vidi, il grande
grande grande GRANDE
problema
-Ciao- Disse avvcinandosi a noi
-Possiamo parlare?- mi chiese
-Federico io non devo dirti nulla quindi non capisco di cosa tu voglia
parlarmi- Risposi dandogli le spalle
-Come mai oggi non sei venuta a scuola?- Mi chiese
-Avevo mal di testa, e poi non sono affari tuoi-
-Ora basta- Disse afferrandomi per un polso e trascinandomi via
-Ma sei impazzito????- Dissi cercando di togliermi le sue mani di dosso
-Io e te parleremo con o senza il tuo consenso- Mi rispose continuando
a trascinarmi.
Mi
fece entrare in casa sua poi mi invitò a sedermi sul divano
ma io scossi la
testa rimandendo in piedi
-Non si arrabbia la tua ragazza se porti altre ragazze a casa tua-
-Primo Giorgia non è la mia ragazza e poi non vedo ragazze
qui ma solo bambine
immature-
-IO? Io sarei una bambina immatura? Casomai tu lo sei, mi hai
trasicnato a casa
tua nonostante le mie proteste per dirmi chissà cosa- Rispoi
incrociando le
braccia
-Sia ieri…ieri sera ho parlato con Roby e…mi ha
fatto capire delle cose-
-Cosa? Che sei uno stupido?-
-Anche, però…..io ho capito che…che
ti….si insomma….- Ma perché avevo
questa
sensazione? Sentivo un nodo allo stomaco o meglio delle farfalle nello
stomaco,
era….piacevole al contrario delle altre volte
-Io non voglio stare con Giorgia, voglio….- Accidenti, ma
perché ci metteva
così tanto a parlare?
-Ti
va di venire a cena con me stasera?- Mi chiese infine, Avevo capito
bene? Mi
stava chiedendo un appuntamento??
-Perché?-
Fu l’unica cosa che mi venne in mente di chiedergli
-Perché ho bisogno di parlarti di alcune cose e mi sembra la
cosa più adatta
parlarne a cena fuori, ti va?- E me lo chiedeva anche???
-Certo!!
Volevo dire, si certo- Risposi enfatizzando troppo, un po’
troppo
-Ok, allora ti passo a prendere verso le sette-
-No, casomai vediamoci lì perché oggi pomeriggio
devo andare a casa di Mary ed
è più comodo se vengo da lì piuttosto
che tornare a casa- Dissi, in realtà
dovevo andare a casa di Mary perché doveva assolutamente
prestarmi un vestito
per l’occasione
-Ok, allora ci vediamo alla pizzeria vicino al cinema alle otto?-
-Va bene, a dopo- Risposi aprendo la porta ed uscendo.
Inizia
a ridere come una matta per strada mentre tornavo da Mary,
chissà cosa voleva
dirmi!!!!!!!!!! E poi la cosa positiva è che lui mi aveva
benissimo detto di
non voler tornare con quella strega…..che bello!!!.
Verso
le sette e mezza ero pronta (QUI)
Non
vedevo l’ora di andare giusto per vedere cosa avesse di
così importante da
dirmi
-Ok, sei pronta….mi raccomando appena puoi chiamami e
raccontami tutto- Mi
disse Mary mentre uscivo da casa sua
-Ma si certo, la prima cosa che faccio quando torno a casa è
chiamare te- Le
risposi abbracciandola dopodiche uscii fuori e mi diressi in pizzeria
Quando
arrivai mi cominciarono a tremare le gambe, ero agitatissima e
felicissima e…confusissima
però mi feci forza ed entrai nel locale.
Federico
P.O.V
Non sapevo minimamente cosa le avrei detto,
però….dovevo parlarle, avevo
bisogno di spiegarle che tra me e Giorgia non c’era niente,
che io non ero più….innamorato
di le che ora…..mi interessava solo LEI, lo so era a dir
poco pazzesco che io
mi interessassi ad una ragazza all’infuori di Giorgia ma era
così, Alessia era
riuscita a farmela
dimenticare dal primo
momento in cui i nostri sguardi si erano incrociati, quando
l’avevo aiutata a
rialzarzi, mi aveva fatto inna…..
-Ciao
tesoro, che strana coincidenza ritrovarci qui- Mi disse una voce alle
mie
spalle
-Giorgia, perfavore sto aspettando una persona quindi….-
-Tranquillo me ne vado subito, però prima avevo bisogno di
fare una cosa-
-Cosa- Chiesi sbuffando ma prima che potessi accorgermene mi ritrovai
con le
sue labbra incollate alle mie.
Alessia
P.O.V
M
ene stavo li a fissarli, di nuovo…..stavolta non avevo forza
neanche di
piangere, ma perché? perché mi aveva fatta andare
lì per assistere a questa
sceneggiata patetica, con una confusione terribile in testa uscii dalla
pizzeria e mi sedetti sulla panchina di fronte a fissare il vuoto,
forse per
riempirlo, forse perché sentivo dolore in ogni parte del
corpo e se provavo a
distogliere lo sguardo delle lame erano pronte inesorabili a pungermi
il cuore,
il mio ex cuore
-Alessia,
che fai qui?- Alzai lo sguardo emettendo un gemito di dolore
-Ehi, rispondimi- Continuò, guardai Claudio attentamente poi
con un gesto
automatico mi tuffai tra le sue braccia
-P-portami via- Riuscivo solamente a dire
-Ok, ma cosa ti è successo? Mi chiese lui abbracciandomi
-Mi fa male, mi fa male- Riuscivo solamente a dire
-Ma cosa? Cosa ti fa male?-
-Il…il cuore- Risposi singhiozzando
-Coraggio andiamo, ti accompagno a casa- Mi disse facendomi alzare e
dirigendomi fino alla sua macchina
Dopo
un quarto d’ora arrivammo sotto casa mia e lui mi
accompagnò su casa visto che
i miei non c’erano
-Vuoi…vuoi entrare?- Gli chiesi
-Non vorrei disturbare- Mi rispose lui
-Sono sola- Dissi
-Ok, allora entro- Continuò lui richiudendo la porta
Mi
addormentai sul divano con la testa sulla spalla di Claudio, eravamo
stati
seduti sul quel divano in silenzio per almeno due ore pima di
addormetarmi,
almeno per un po’ il dolore si sarebbe calmato.
Federico
P.O.V
Tornai
a casa confuso, non era venuta, avevo paura che avesse visto Giorgia
baciarmi e
se ne fosse andata, non appena varcai il cancello del cortile vidi
Claudio l’ex
di Alessia uscire dal suo palazzo
-E tu che cazzo ci fai qui?- Gli chiesi fronteggiandolo
-Sono affari miei-
-Lo capisci che lei nn ti vuole vedere-
-E’
no mio caro, è te che non vuole vedere, lasciala in pace va
bene- Mi rispose
-No, non va bene per niente perché io….sono
innamorato di lei- Dire quella
frase fu come tornare a respirare, respirare finalmente dopo tanto
tempo, ecco
perché non riuscivo a staccarmi da lei,
ne ero innamorato.
*Note
dell’autrice*
Finalmente,
ammetere questi cavolo di sentimenti per lui è stato come un
parto XD
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto :)
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie WillTurner
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
|
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Capitolo 27 *** 26. Le parole feriscono ***
Capitolo
26 : Le parole feriscono
Mi svegliai sul divano sentendo dei rumori provenire da fuori la porta,
mi
guardai intorno e mi accorsi che Claudio se ne era andato
così mi alzai
nonostante sentissi dolore ovunque e andai ad aprire la porta ma pensai
che
fosse stato meglio non averlo fatto
-Posso entrare?- Sentire la sua voce mi risvegliò quel
dolore martellante al
cuore
-No- Risposi gurdandolo fisso, stavolta non avrei pianto davanti a lui,
perché
era vero che stavo male, malssimo però ero anche parecchio
incazzata.
Federico
P.O.V
Avevo veramente detto di amarla? Dovevo essere ubriaco, si era
l’unica
spiegazione….io….lo avevo veramente detto,
però non lo sapevo neanche io perché
lo avessi fatto, forse
perché….era…vero?
-Tu innamorato di lei?- Claudio
pronunciò quel “Tu”
con disprezzo,
per sminuirmi
-Si- Accidenti era più forte di me, non riuscivo a
rimangiarmi ciò che avevo
detto, certo che mi stavo proprio rammollendo
-Dopo quello che hai fatto, ti consiglio di non contare molto sulla
possibilità
di rivolgerle ancora la parola- Mi rispose lui riprendendo a camminare
-Mi spieghi qual è il tuo cazzo di problema? Sei tu che
l’hi lasciata, ora cosa
vuoi da lei?- Dissi riafferrandolo per il colletto del cappotto
-Da lei niente, io voglio Lei- Mi
rispose, stavo morendo dalla voglia di spaccargli la faccia,
chissà perché
-Non hai più alcuna possibilità con lei- Dissi
con un ghigno
-E’ qui che sbagli, chi non ha più
possibilità sei tu, dopo che ti sei
sbaciucchiato con la tua ex pensi ancora che lei possa rivolgerti la
parola?-
Quando pronunciò quelle parole non ci vidi più
dalla rabbia e lo colpì
-Complimenti, ora che mi hai colpito puoi anche fare la croce sulla tua
storia
con Alessia- Continuò lui alzandosi e dirigendosi verso la
sua macchina da
idiota. Alzai lo sguardo verso la SUA finestra e senza pensarci troppo
mi
catapultai davanti la sua porta e iniziai a bussare con foga.
Dopo circa due minuti venne ad aprirmi la porta, sembrava fosse
sconvolta nel
vedermi lì e anche un po’…..incazzata
-Posso entrare?- Gli chiesi
-No- Fu la sua unica risposta.
Alessia
P.O.V
Lo guardavo, era ancora lì davanti la porta che mi guardava,
ero disgustata dal
suo sguardo, dal momento che fino a due ore prima si stava
sbaciucchiando con
la sua ex
-Perfavore- Mi disse
-No, io non ti voglio più parlare, non ti voglio
più vedere, però c’è una
cosa
che voglio chiederti, perche? Perché mi hai fatta venire al
ristorante?-
-Io volevo davvero parlarti ma poi lei si è avvicintata e mi
ha baciato e..-
-Perciò è un caso che entrambe le volte che mi
hai invitta da qualche parte io
abbia assistito alle effusioni che vi siete scambiati tu
e…lei-
-Si, è così- Rispose
-Senti, a me non interessa, io…..sono ancora innamorata di
Claudio- Dissi
mentendo, chiaramente non era vero ma dovevo allontanare Federico in
qualche
modo perché chi stava male in questa storia ero sempre io ed
ora ero veramente
stufa, che si fosse rimesso con lei, che se la fosse sposata, io sarei
andata
avanti anche senza di lui, certo avrebbe fatto male ma come si dice, se
non
uccide fortifica
-Cosa?- Mi chiese stringendo i pugni
-Si, hai capito bene- Risposi evitando di guardarlo visto che i miei
occhi
sicuramente mi avrebbero tradito
-Bene, allora vi auguro di essere felici, tanto lo sai anche tu che non
sei
innamorata di lui e quando tornerai da me….-
-Io non tornerò mai e poi mai da te, anche perché
io e te non siamo mai stati
insieme….- lo interruppi guardandolo
-Già, hai ragione….io e te….abbiamo
fatto solo sesso, del buon sesso ma niente
di più- Mi rispose lui non tanto convinto poi si
voltò e se ne andò, io
richiusi la porta lentamente e poi mi inginocchiai a terra, dopo
ciò che
c’eravamo detti le gambe non mi regevano più.
Passarono
due settimane ed entrammo nel mese di
Dicembre, io e Federico non c’eravamo rivolti la parola da
quella sera e non
avevo neanche rivisto Claudio dal momento che per un problema di
famiglia era
stato costretto a partire per andare dai suoi nonni, ma sarebbe tornato
di lì a
poco, eravamo nel pieno delle prove per la recita di Romeo e Giulietta
che si sarebbe
svolta tra una ventina di giorni, precisamente l’ultimo
giorno di scuola prima
delle vacanze di Natale
-Alessia!!!!!! Ale che ti sei addormentata?- La voce di Becky mi
riportò alla
realtà
-No, ero distratta- Risposi riprendendomi dai miei pensieri
-Ragazzi, guardate chi è venuto a trovarci- Gridò
Elena entrando nel teatro
dove stavamo montando la scenografia per lo spettacolo. Alle sue parole
alzai
la testa e vidi entrare……LEI, quella strega era
entrata nella MIA scuola e nel
MIO teatro, l’avrei presa a sberle senza contare poi al suo
abbigliamento,
c’erano i pinguini fuori per il freddo che faceva e lei si
era tolta il
giacchetto solo per mettersi in mostra (QUI)
-Salve a tutti- Disse con quella sua vocetta squillante
-Giorgia, ciao…..allora ci devi raccontare tutto quanto,
come mai sei tornata?-
Le chiese una ragazza avvicinandosi a lei
-Sono tornata perché mi mancava da morire Fede, sai ora
stiamo anche per
riallacciare i rapporti, ieri sera per esempio…- Mi
allontanai, avevo sentito
abbastanza, se fossi rimasta li anche solo due minuti l’avrei
strozzata, anzi
no l’avrei prima presa a schiaffi poi sottoposta ad una
tortura cinese e poi
dopo l’avrei strozzata
-Indovina chi è?- Mi chiese una voce coprendomi gli occhi
-Non sono brava con gli indovinelli- Risposi, poi mi voltai e vidi
Claudio in
piedi dietro di me
-Sei tornato?- Gli chiesi sorridendo
-Si, mi mancavi troppo- Mi rispose lui avvicinandosi, avvicinandosi
pericolosamente
-Devo finire di sistemare- Dissi voltandomi, non ero ancora pronta a
ricomicniare tutto da capo con lui, non avrei fatto lo stesso errore
due volte
anche se dovevo ammettere che fosse
cambiato sulserio
-Mi perdonerai mai?- Mi chiese aiutandomi a dipingere
un’albero di cartapesta
-Non lo so, sono successe troppe cose e per adesso non me la sento-
Risposi
continuando a dipingere
-Ti capisco, però….sei cambiata-
-No, non sono cambiata ho solo capito come vanno le cose, quando mi hai
lasciata sono stata male, terribilmente male,
però….quello che è successo non
mi ha insegnato niente perché ci sono ricascata,
c’ho risbattuto la testa di
nuovo, il problema è che ciò per cui sto
così male non se ne rende nemmeno
conto- Dissi guardando verso Giorgia
-Ale, lo so che si stata male per me però….ti
prego, concedimi un’altra
possibilità, ti giuro che non te ne pentirai…io
ti amo- Quando pronunciò quelle
parole chiusi gli occhi e immaginai fosse stato Federico a pronunciarle
così
senza che me ne accorgessi mi spuntò un sorrisetto da ebete
sulla faccia
-Devo interpretare quel tuo sorriso come un si?- Mi chiese lui
speranzoso
-No- Mi affrettai a dire
-O meglio, non ancora, ci devo pensare- Continuai, in quel momento
entrò in
teatro Federico che subito si accorse della presenza di Claudio e della
mia
-Amore, stavo giusto dicendo a Elena e a Carlotta che ieri sera siamo
andati in
quel bellissimo locale in centro- Disse Giorgia abbracciandolo come una
piovra
-Sai una cosa, pensare alle cose non mi ha mai portata da nessuna
parte- Dissi
fuori di me dalla rabbia e subito dopo allacciai la mia bocca a quella
di
Claudio sotto gli occhi a dir poco infuriati di Federico.
Io
e Claudio ci baciammo per due minuti d’orologio,
volevo fargliela pagare, volevo fargli pagare cara la volta che lo
avevo visto
abbracciarsi con quella strega, fargli pagare la volta che li avevo
visti
baciarsi
-Wow, non mi ricordavo che tu sapessi baciare così bene-
Disse quando
sciogliemmo il bacio
-Già, non ti ci abituare però- Gli dissi
sorridendo
-Scusate, non vorrei…interrompere..ma
in questa scuola non può entrare chiunque- Disse Federico
interrompendoci
riferendosi a Claudio
-A si? La cosa vale anche per la tua amichetta che con la sua vocina
stridula
sta disturbando tutti- Risposi io alzandomi in piedi
-Lei però frequentava questa scuola, lui no-
-Hai detto bene, frequentava- Risposi nervosa
-Di sicuro a più diritto di te a stare qui- Disse lui.
Accidenti non credevo
potesse farmi questo effetto quella frase, in realtà mi
faceva quest’effetto
perché era stato lui a pronunciarla, mi sentivo annientata,
anche se sapevo che
per lui io non contavo niente sentirlo pronunciare quella frase mi
stava
letteralmente distruggendo
-Io….non volevo dire questo- Disse avvicinandosi a me ma io
mi allontanai
-Però lo hai detto, io ti odio- Dissi correndo via.
Federico
P.O.V
Come cazzo mi era saltato in mente di dire quella maledettissima frase,
stavo
girando come un matto per trovarla, volevo parlarle, chiederle scusa,
mi
sentivo una merda per ciò che le avevo detto però
quando l’avevo vista baciarsi
con quel coglione patentato mi era salito il sangue al cervello, in
più ci si
metteva anche Giorgia a raccontare cose false dal momento che era vero
che
eravamo andati in un locale ma separatamente, c’eravamo
semplicemente incrociati
all’entrata e avevamo condiviso il tavolo insieme ad altri
amici, niente di
più. Era completamente scomparsa, chissà dove
diavolo si era cacciata.
Alessia
P.O.V
Mi ero rifugiata nel bagno delle femmine per tutta la durata
dell’ora e quando
finalmente la campanella era suonata ero letteralmente corsa fuori
facendomi un
pezzo di strada a piedi per prendere un’autobus diverso dal
solito per paura di
incontrare Federico ma sfortunatamente incontrai qualcuno di molto
peggio…..LEI. Mi sedetti al posto di fronte al suo e cercai
velocemente l’i-pod
-Ehi, tu vai al Colonna vero?- Mi chiese lei, UFFAAAAA!!!!! Ora mi
toccava pure
risponderle
-Si- Mi limitai a dire
-Ti ho vista oggi in teatro, sai ero venuta a trovare il mio ragazzo,
forse lo
conosci….si chiama Federico Marchetti- Sentire quel nome
pronunciato da lei era
una cosa orribile
-S-si, lo conosco…per la verità siamo in classe
insieme-
-Davvero? Come ti chiami?- Mi chiese sorridendo come una deficiente
-Alessia- Risposi. Quando le dissi il mio nome lei cambiò
faccia e assunse
un’espressione seria, stava cercando di capire qualcosa che a
me sfuggiva
-Ah- Disse
-Bene, questa è la mia fermata…ci si vede- Disse
alzandosi e scendendo
dall’autobus cntinuando a guardarmi dal vetro.
Chissà che cavolo voleva.
Quando
rientrai in casa mi gettai a peso morto sul
letto “Di sicuro a più
diritto di te a
stare qui” Era
proprio vero che a
volte le parole ferivano più di uno schiaffo, una lacrima mi
scese solitaria
lungo la guancia ma io con una rabbia inaudita la spazzai via con le
dita, non
volevo più piangere per lui, era solo uno stronzo, uno
stronzo di cui mi ero
innamorata però….uffa questa storia non aveva ne
capo ne coda “io ti odio”
Lo avevo detto però
purtroppo non lo pensavo veramente, anche se avrei voluto davvero tanto
tanto
tanto farlo, avrei davvero voluto pensarlo.
Federico
P.O.V
Facevo avanti e indietro nei venti metri quadri circa della mia camera
-Mi spieghi che hai?- Mi chiese Valerio mentre giocava alla mia
playstation
-Sono un deficiente Vale- Dissi guardando fuori dalla finestra, erano
le otto
di sera e avevo visto i SUOI genitori uscire da casa da circa venti
minuti
quindi lei doveva essere sola
-Perché?- Mi chiese lui sempre con gli occhi puntati sul
videogioco
-Cazzo Vale ma mi senti quando parlo?- Risposi
-Si, hai detto ad Alessia che Giorgia ha più diritto di lei
a stare lì,
pazienza, domani le chiedi scusa e tutto torna a posto- Si la faceva
facile lui
-Ma non è così facile, lei non mi vuole parlare-
-E allora che te ne frega Fede, perché sei così
fissato con lei?-
-N-non lo so Vale-
-Oddio…..tu ti sei innamorato- Disse buttando il Joystick,
il mio amato
joystick perterra
-Ma n-no, come ti viene in…in mente una cosa del genere-
Risposi guardando
altrove
-Invece si mio caro, ammettilo- Continuò lui sorridendo
-Ma…ma ammettere cosa, non farmi ridere-
-Va bene va bene scusa, Oddio ma quella non è Alessia che si
sta baciando con
Claudio?- Disse lui guardando fuori dalla finestra, con un salto mi
catapultai
lì davanti
-Dove?- Chiesi innervosito
-Ah ah, ti ho fregato amico mio- Un giorno di questi lo avrei ucciso
-Che stronzo che sei- Dissi gettandomi sul letto
-Si si come no, senti io ora
vado……perché non vai da lei?-
-E che gli dico?-
-E che ne so io, però non esistono solo le parole bello mio-
Disse dopodiche
uscì dalla mia stanza cosa che feci anche io appena tre
minuti dopo, mi diressi
a casa SUA.
Alessia
P.O.V
Mi ero già infilata il pigiama (QUI)
e mi
ero fatta portare da mio padre prima che uscisse a cena fuori con mia
madre un
panino di MC Donald’s, al diavolo la dieta. Mi sedetti sul
divano e accesi la
televisione, ero già pronta ad addentare il mio panino
quando suonarono
ripetutamente alla porta. A malincuore mi alzai per aprire ma quando mi
ritrovai lui davanti provai a richiuderla cosa che chiaramente mi
impedì di
fare visto che era il doppio di me
-Che vuoi?- Chiesi scocciata
-Chiederti scusa- Mi rispose
-Wow, sono lusingata……ora puoi andare e
già che ci sei di alla tua ragazza di
non fissarmi mai più in quel modo- Dissi provando a
spingerlo ma senza
risultati, accidenti!!!! Era molto resistente
-Io non sto con Giorgia-
-Bè buon per te, ora devo uscire, tra un po’ viene
Claudio a prendermi-
Chiaramente me lo ero inventato per farlo andar via
-A si? Ed esci con quel pigiama?- mi chiese sorridendo. Cavolo, mi ero
dimenticata di essere in pigiama
-No, certo che no ora vado a….- Non potei finire la frase
perché mi ritrovai
con le sue labbra incollate alle mie, mi era mancato, mi era mancato
tantissimo, mi feci guidare fino al divano dove cominciò ad
accarezzarmi sotto
la maglietta facendomi porvare ondate di calore nonostante fosse
dicembre.
*Note
dell’autrice*
Questo
era il 26° capitolo :)
Spero
che vi sia piaciuto
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie WillTurner
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
|
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Capitolo 28 *** 27. Mia ***
Capitolo
27 : Mia
Ero
chiusa in bagno da circa venti minuti e avevo
continui flash back di cio che era successo
Federico
mi prese in braccio e mi portò nella mia stanza, mi fece
sdraiare sul letto e
poi si rituffò su di me e riprese a baciarmi, stavo
letteralmente morendo, mi
piaceva da morire e per un attimo fui tentata di gridare a squarciagola
che lo
amavo. Si liberò dei suoi jeans e alla sua maglietta pensai
io, il mio pigiama
finì a terra a far compagnia ai suoi vestiti, rimanemmo
entrambi in biancheria
intima. Riprese a baciarmi poi si staccò dalle mie labbra e
mi sussurrò
all’orecchio
-Non è vero- Io lo guardai confusa
-Cosa non è vero?- Chiesi con voce roca e spezzata
dall’eccitazione
-Che stai insieme a qull’idiota- Rispose tornando poi a
baciarmi
-Certo che è vero- Risposi mentendo
-E allora perché ti lasci baciare da me?- Mi chiese con un
sorrisetto stampato
sulla faccia
-Infatti, me lo chiedo anche io….specialmente dopo quello
che mi hai detto
stamattina- Risposi spingendolo via da me ma senza risultati visto che
era come
spingere un muro
-Senti, ti ho già detto che non volevo dire quello che ho
detto-
-Però lo hai detto, è facile pentirsi quando
ormai il danno è fatto- Risposi
voltandomi da un lato per non farmi baciare
-Eddai, non essere arrabbiata ora- Disse lui provando a farmi girare
per
continuare a baciarmi
-Tu proprio non capisci vero?- Gli chiesi tornando a guardarlo negli
occhi
-C-cosa dovrei capire?- Mi chiese a sua volta voltando lo sguardo,
sembrava
quasi non riuscisse a sostenere il mio
-Perché detesti Claudio in questo modo?- Chiesi deviando
l’argomento
-Perché non sopporto i ragazzi come lui- A si certo, questo
era proprio il colmo
visto che lui era uguale o addirittura peggio
-Tu non sei meglio di lui- Risposi
-Lo so, ma perlomeno io non ho mollato la mia ragazza dopo aver fatto
l’amore
con lei-
-Allora se la pensi così come hai fatto a tornare con
Giorgia?-
-Per l’amor del Cielo, io non sono tornato con lei-
-Però lei oggi in palestra ha detto che…-
-Ci siamo incontrati fuori dal locale e poi ci siamo seduti allo stesso
tavolo
insieme ad altri amici, tutto qui- Mi interruppe lui
-Bè, in ogni caso lei è convinta del contrario-
Continuai io mettendo il
broncio
-Anche se fosse….a te cosa importa?- Mi chiese lui con un
sorrisetto di
soddisfazione stampato sulla faccia
-A-a me non importa proprio niente- Risposi balbettando
-Certo che voi donne siete proprio complicate, chi vi capisce
è bravo-
-Non siamo noi che siamo complicate, siete voi uomini che siete degli
assoluti e perfetti
stronzi- Risposi
sorridendo
-Si come no, siete così prevedibili, sapevo che avresti
detto così- Continuò
lui mettendosi a sedere
-Noi siamo prevedibili? Voi lo siete, vi basta dire due cavolate e le
ragazzine
sciocche vi cadono ai piedi- Risposi mettendomi a sedere anche io
-Se è per questo a voi donne basta schioccare le dita e gli
uomini idioti vi
fanno da zerbini- Prima di rispondere mi fermai un secondo a
riflettere,
c’eravamo fermati, non ci stavamo più baciando,
stavamo….parlando, parlando
civilmente….questa si che era un’edizione
straordinaria.
-Bè….credo
che ora sia meglio che vai- Dissi alzandomi dal divano , avevamo
passato
un’intera ora a chiacchierare come se
fossimo…..amici, anche se sarei dovuta
essere contenta di considerarmi una sua amica, in realtà non
lo ero, anzi……era
più facile che da perfetti nemici ci trasformassimo in amici
piuttosto che lui
potesse innamorarsi di….me, e questo faceva male, molto
male…..io lo amavo e
l’idea che lui in futuro si potesse svegliare con la ragazza
sbagliata mi
faceva star male ma allo stesso tempo anche l’idea di vederlo
infelice, lo so
ero una contraddizione vivente però era così,
anche se dicevo di odiarlo, non
era lui che odiavo ma il fatto che lui non mi volesse, che lui non mi
amasse,
neanche un po’, l’unica cosa che mi faceva sentire
meglio era pensare che i
giorni brutti sarebbero passati come tutti gli altri, anche se avrei
sofferto
ancora per questo amore a senso unico prima o poi sarei stata meglio
-Allora….tra venti giorni ci sarà la recita di
Romeo e Giulietta- Disse lui
alzandosi dal divano
-Già, ho quasi finito di studiare le battute-
-Davvero?-
-Si-
-Proviamo?- Mi chiese sorridendo
-Cosa?-
-So che non sarò io a fare Romeo però voglio
provare, per farmi due risate-
Disse avvicinandosi a me
-V-va bene, tieni questo è il copione, io tanto la so a
memoria- Risposi porgendogli
il copione con le battute
-Comincio io……..- Disse
-Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa
è l'oriente, e
Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa
luna già malata e
livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto
più luminosa di lei: Non
servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d'un colore
verde
scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la
mia dama, oh, è il
mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla.
Come accade?
È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io
risponderò. No, sono troppo
audace, non è a me che parla. Due elle più belle
stelle del cielo devono essere
state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare
nelle
loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli
occhi
del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le
altre
stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in
cielo i
suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a
cantare
credendo che non fosse più…..- Non
finì la frase perché mi chinai in avanti a
baciarlo, ovviamente lui ricambiò……lo
so, ero una masochista, però il sentirlo
pronunciare quelle frasi mi aveva fatta a dir poco morire, per un
momento avevo
addirittura sperato che fossero riferite a me, ci dirigemmo di nuovo in
camera
mia ma stavolta non ci fermammo dove c’eravamo fermati poco
prima e anche se mi
stavo facendo del male da sola, ne valeva la pena.
Ora
ero chiusa in quel maledettissimo bagno mentre
lui era in camera mia che dormiva, ma che mi era saltato in mente?
Quando ero
con lui perdevo totalmente il controllo, non che fossi pentita,
è solo che ora
sarebbe stato ancora più difficile uscirne. Mi alzai in
piedi e aprii la porta,
poi mi diressi in camera mia e mi inginocchiai a terra a guardarlo. Era
bellissimo, mentre dormiva sembrava proprio un angelo, o mio Dio come
avevo
fatto a diventare così smielata, mi avvicinai lentamente a
lui e lo baciai a
fior di labbra, quando vidi che aveva gli occhi aperti mi tirai
indietro
imbarazzata, ero diventata rossa come un peperone
-S-scusa io n-non…- Non riuscivo neanche a parlare, ero
proprio patetica
-Che ore sono?- Mi chiese lui sorridendo
-Le dieci e mezza- Risposi
-A che ora tornano i tuoi?-
-Mi ha chiamata mia madre, mi ha detto che non torneranno prima
dell’una di
notte, ma perché?- Chiesi perplessa ma invece di rispondermi
Federico mi
afferrò per un polso e mi fece sdraiare accanto a lui, poi
mi cinse la vita con
il suo braccio
-Almeno possiamo stare un po’ così- Disse poi
chiudendo gli occhi. Ok stava
ufficialmente cercando di uccidermi
-Ma- ma perché dici così?- Chiesi
-Perché sono stanco, il sesso è come uno sport,
ti toglie le forze- Mi rispose
sorridendo
-M-ma…-
-Coraggio, chiudi gli occhi e dormi, me ne andrò prima che
tornino- Mi
interruppe lui. Non me lo feci ripetere due volte, chiusi gli occhi e
mi
addormentai.
Federico
P.O.V
Riaprii gli occhi e mi guardai intorno, accidenti ma che ore erano?
Guardai
l’ora sulla sveglia di Hello Kitty ed era l’una
meno dieci. MERDA!!!
Dovevo sbrigarmi prima che i genitori di Alessia tornassero. La
guardai,
dormiva….non sapevo neanche io cosa mi era successo o meglio
lo sapevo ma era
così difficile da ammettere, quando avevo sentito che mi
baciava mentre dormivo
avevo desiderato solo di poterla abbracciare e di poter sentire il suo
profumo.
Mi alzai lentamente per non svegliarla, quando aprii la porta la sentii
parlare
nel sonno
-Ti amo- Disse abbracciando il cuscino. Ti amo?????? TI AMO?????
Sicuramente si riferiva a quell’idiota di Claudio, roba da
non credere. Uscii
di lì incazzato nero, avevamo passato….la notte
insieme e lei confessava di
amare quell’idiota??? Bene, allora anche per me tornava tutto
come prima., per
un secondo ero stato anche tentato di rivelargli i miei sentimenti ma
perfotuna
non lo avevo fatto.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra, mi sentivo
bene,
mi sentivo bene dopo tanto tempo finalmente. Mi vestii (QUI)
e mi
diressi a scuola. Quando entrai in classe trovai Federico
già seduto al suo
banco che copiava i compiti di inglese. Sempre il solito.
-Ciao- Dissi sedendomi al banco
-Ciao- Mi rispose lui senza alzare lo sguardo dal quaderno
-Ascolta io….-
-Senti riguardo ciò che è successo ieri sera
volevo dirti che…è stato
divertente ma…niente di più- Mi interruppe lui.
-Ma che…-
-Si, dai ci stavamo annoiando e abbiamo fatto sesso, non è
significato niente
giusto? Ne per te ne per me- Continuò con un sorrisetto
sulla faccia. Avevo
voglia di picchiarlo, volevo fargli male, male quanto me ne stava
facendo lui con
quelle parole ma mi trattenni perché tanto avrebbe fatto
male solo a me
-G-già- Risposi voltandomi e prendendo anche io il quaderno,
per il resto della
giornata non mi voltai più indietro, non ne avevo la forza.
Federico
P.O.V
Ero entrato prestissimo in classe per copiare i compiti, mentre stavo
scrivendo
LA vidi entrare in classe e per un attimo fui tentato di baciarla “Ti amo”Quando
ripensai a quelle parole
però mi convinsi sempre di più che ciò
che stavo per fare fosse la cosa
migliore
-Ciao- Mi disse lei sedendosi al banco davanti al mio
-Ciao- Risposi senza guardarla, avevo paura che se l’avessi
guardata negli
occhi le parole non sarebbero uscite
-Ascolta io…-
- Senti riguardo ciò che è successo ieri sera
volevo dirti che…è stato
divertente ma…niente di più- La interruppi,
sicuramente era proprio questo ciò
che mi stava per dire lei
-Ma che….-
-Si, dai ci stavamo annoiando e abbiamo fatto sesso, non è
significato niente
giusto? Ne per te ne per me- La interruppi nuovamente
-G-già- Mi rispose, poi si voltò a prendere il
libro, accidenti forse avevo un
po’ esagerato però….non potevo pensare
a ciò che aveva detto, non potevo
proprio.
Alessia
P.O.V
Tornai a casa distrutta da quella giornata infernale. Mi gettai sul mio
letto e
mi rivenne in mente ciò che era successo la sera prima,
scossi la testa per
cercare di non pensarci, dopo ciò che mi aveva detto quella
mattina dovevo
assolutamente dimenticarlo, si dovevo farlo assolutamente. Presi il
cellulare e
chiamai l’ultima persona che avrei dovuto chiamare
-Fra…ciao sono Alessia, possiamo vederci?- Lo so ero davvero
un caso perso.
-Grazie,
sono contenta che tu abbia accettato di
vedermi- Dissi, io e Francesco eravamo in un bar del centro commerciale
-Figurati, anzi sono stato davvero felicissimo che tu mi abbia chiamato-
-In realtà mi sento un po’ in colpa-
-Perché?- Mi chiese lui guardandomi con un sorriso
-Perché….ultimamente ho avuto così
tanti problemi che non ti ho più cercato, a
parte per le prove della recita….mi dispiace-
-Ale, tranquilla…..se è per questo neanche io ti
ho più cercato da
quando….Giorgia è tornata in città- Mi
rispose abbassando gli occhi
-Ti piace ancora, vero?- Chiesi accarezzandogli la mano
-No, però mi ha fatto uno strano effetto
rivederla….Poi ha una faccia tosta! Va
in giro dicendo di essersi rimessa con Federico come se….-
Si interruppe quando
vide che cambiai espressione nel sentir nominare quel nome
-Scusami, scusa Ale non volevo…..- Mi disse avvicinandosi a
me per abbracciarmi
-Lo odio, anzi non è lui che odio ma me stessa, gli ho
permesso ancora di
farlo- Dissi
-Ma di fare cosa?- Mi chiese lui confuso. Non risposi mi limitai a
guardarlo
fisso negli occhi e poi dopo qualche minuto lessi sul suo viso che
aveva capito,
gli lessi la consapevolezza negli occhi
-Ale, voi due avete..avete….- Non riusciva neanche a dirlo
-Si- Fu la mia unica risposta
-A dire la verità è già la seconda
volta, però ieri sera…..sembrava diverso,
lui mi…lui sembrava che stesse provando ciò che
provavo io, invece stamattina è
tornato ad essere il solito stronzo di sempre- Continuai stritolando un
fazzoletto di carta
-Ale, Ale calmati- mi disse lui togliendomi il fazzoletto dalle mani
-Scusami Fra…Mi dispiace dirti queste cose, so che ti
infastidisce se parlo
di…-
-Ale, che tu mi piaccia non è di certo un mistero
però…sono felice se te la
senti di sfogarti con me, tanto so che tra noi due non potrà
nascere nulla, tu
ami lui e questa cosa non può cambiare,
però…se non hai nulla in contrario
possiamo essere amici- mi disse lui porgendomi la sua mano per
stringerla. Era
davvero un bravissimo ragazzo, nonostante io gli piacessi riusciva
comunque a
sorridermi pur sapendo che amavo un altro
-Ma certo- Risposi intrecciando la sua mano alla mia
-Mi dispiace vederti stare così, è proprio un
idiota quel ragazzo, non si
accorge neanche di ciò che ha- Mi disse
-Ascolta, non parliamo più di lui…..voglio fare
qualcosa- Risposi sorridendo
-E cosa?-
-Andiamo da qualche parte stasera, io devo uscire con Gin e Maria vieni
anche
tu?-
-Va bene, ma dove andiamo?-
-Non lo so, ci vediamo verso le nove a casa mia e poi decidiamo insieme
agli
altri- Dissi sorridendo
-Ok per me va benissimo- Mi rispose, dopodiche ci alzammo e mi
riaccompagnò a
casa.
Federico
P.O.V
Ero in camera mia e stavo ascoltando la musica sdraiato sul letto,
ultimamente
non avevo voglia di fare niente al di fuori dello stare sdraiato a
oziare
-Fedeeee- Disse mia sorella entrando in camera mia. Quando faceva
così o aveva
rotto qualcosa di mio oppure le serviva un favore
-Che vuoi?- Chiesi scocciato
-Che ti vesti- Mi rispose lei spengendomi lo stereo
-Io sono vestito, hai bisogno degli occhiali sorellina- Scherzai
-No, intendo dire che ti devi cambiare-
-O no, chi ha invitato a cena la mamma stavolta?-
-Nessuno, usciamo- Mi rispose specchiandosi nei miei occhiali poggiati
sul
comodino. Incredibile le donne si specchiavano ovunque
-Cosa? E dove dovremmo andare?-
-In un locale- Mi rispose
-Scusa, ma solo io e te?-
-No, andiamo con Gin Mary e Alessia- COSA???????????????
-No, io non vengo-
-O si che vieni-
-Non mi va- Risposi
-Invece si che ti va. E’ il tuo orgoglio che te lo
impedisce…-
-No, semplicemente non ne ho voglia- Continuai
-Va bene, non venire, dirò ad Alessia di portare il suo
ragazzo-
-NO!! Cioè volevo dire…si vengo…mi
cambio e poi andiamo- Risposi aprendo l’armadio
-Non avevo dubbi- Disse Roby uscendo dalla mia stanza con un sorrisetto
compiaciuto. No, non avrei assolutamente permesso che lei andasse con
quell’idiota,
lei restava MIA, non mi importava se quell’idiota era tornato, lei era e
sarebbe rimasta MIA.
*Note
dell’autrice*
Ciao
a tutti!!!! :)
Questo
era il 27° capitolo, vi confesso che la
storia è quasi giunta al termine, ormai non mancano molti
capitoli. Spero che
il capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie WillTurner
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
|
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Capitolo 29 *** 28. Quello che piacerebbe a me ***
Capitolo
28 : Quello che piacerebbe a me
Alle
nove precise Francesco suonò alla mia porta
-Ciao bellissima-
-Ciao- Risposi facendolo entrare
-Non sei ancora pronta?- Mi chiese squadrandomi
-No, quasi…..siediti pure io finisco di prepararmi- Dissi
chiudendomi in bagno
-Ok- Mi rispose lui. All’improvviso suonò il
campanello
-Frà….potresti aprire tu perfavore?- Gli chiesi
sttraverso la porta del bagno
-Si certo- Francesco si alzò in piedi e andò ad
aprire la porta
-E tu chi diavolo sei?- Gli chiese Claudio trovandoselo davanti
-Io sono un amico di Alessia, tu
chi
sei?- Gli chiese Francesco di rimando accentuando il TU
-Io sono il suo…..- Uscii proprio per sentire
l’ultima frase di
Claudio -Ragazzo-
-Cosa? Alessia ma che significa questa storia?- Accidenti ora si che
ero nei
guai!!!!
-Frà ti spiegherò tutto quanto ma ci puoi
lasciare un secondo da soli- Gli
chiesi, lui annuì e poi andò nella mia camera
lasciando me e Claudio da soli
-Allora? Devo essere geloso?- mi chiese Claudio
-Fa un po’ come ti pare- Risposi avvicinandomi al divano
-Ma che hai? Perché sei arrabbiata?- Mi chiese lui seguendomi
-Perché hai detto a Francesco che sei il mio ragazzo?- Gli
chiesi incrociando
le braccia
-Scusa ma io credevo che dopo il bacio di ieri noi..-
-Claudio ma quale noi? Perfavore non crederai che solo
perché ci siamo baciati
io possa aver dimenticato quello che mi hai fatto?-
-Andiamo Alessia, perfavore te lo chiedo io! Neanche ti avessi tradita-
-No! Hai fatto molto peggio, una volta che hai ottenuto ciò
che volevi mi hai
scaricata come una bambolina vecchia, ti sembra un comportamento
normale?-
-Senti ti ho già chiesto scusa mille volte ma ti ripeto che
mi manchi da
morire, ti prego Ale-
-E io ti ho già ripetuto che ci devo pensare, io non sono
più….sicura di ciò
che provo per te- Dissi voltandomi
-Va bene, se ci devi pensare allora pensaci pure, però penso
di avere almeno il
diritto di sapere chi è quel ragazzo- Mi rispose lui
riferendosi a Francesco
-No, non hai il diritto di saperlo…comunque te lo dico lo
stesso, è un amico-
-Un amico! Come no! Prima quello mi viene a dire che ti ama e ora
questo qui mi
apre la porta- Io però non avevo sentito il resto della
frase, mi ero fermata a
“quello mi viene a dire che ti
ama”
Ma a chi si riferiva? Possibile che…..
-Cos’altro mi devo aspettare adesso?- Continuò lui
-Aspetta, a chi ti riferisci?- Chiesi ancora confusa
-Riguardo cosa?-
-Chi è che ti ha detto di amarmi?- Quando gli feci questa
domanda lo vidi
cambiare espressione
-Nessuno, dicevo tanto per dire- Mi rispose
-Non ci credo, voglio sapere a chi…- Venni interrotta dal
campanello
-Non vai ad aprire?- Mi chiese lui consapevole di essere uscito illeso
da
quell’argomento
-Si, ma noi due dobbiamo finire di parlare- Dissi andando ad aprire la
porta
-Ciao sweety- Disse Mary abbracciandomi
-Ciao Mary- Risposi ricambiando l’abbraccio
-Scusate ho interrotto qualcosa?- Mi chiese poi sorridendomi
-No, figurati……a proposito, Frà vieni
pure- Dissi richiamando Francesco
-Ciao Francesco- Disse Mary
-Ciao Maria- Rispose lui sorridendogli
-Venite anche voi?- Chiese Mary. Perché? Perché
combinava sempre questi
casini????
-Ma no, viene solo Fran..-
-Ma certo che vengo anche io- Mi interruppe Claudio. IO AVREI
UFFICIALMENTE
UCCISO MARY
-Allora dove si va?- Continuò Claudio cingendomi le spalle
con un braccio
-Non lo sappiamo ancora, dobbiamo aspettare mia cugina Gin- Se non
altro Roby
doveva studiare quindi non sarebbe venuta, di conseguenza neanche lo
STRONZO
sarebbe venuto
-Finisco di cambiarmi e arrivo- Dissi togliendomi il braccio di Claudio
di
dosso e dirigendomi verso il bagno
-Ale, ma che cos’è questa storia?- Mi chiese
Francesco parandomisi davanti
-Scusa Frà, lo so avrei dovuto
parlartene….comunque lui non è il mio ragazzo-
Dissi
-Ascolta, io Federico proprio non lo sopporto ma quel bamboccio
lì è molto
peggio di lui, non puoi tornarci insieme-
-Lo so, però lui è il mio ex, siamo stati insieme
tre anni…-
-Quindi vuoi tornarci insieme?-
-Non lo so….- Risposi guardando a terra
-Ale, io ti voglio bene e voglio che tu sia felice, lo sappiamo tutti e
due che
per essere felice hai bisogno di Federico- Disse costringendomi a
guardarlo
negli occhi
-No, io mi sono stufata, lui non ha bisogno di me perché io
dovrei averne di
lui?-
-Perché, per quanto mi costi ammetterlo…tu lo ami
e lui anche se è un coglione
che non è in grado di dimostrare ciò che
prova…ti ama-
-Ma dai Frà, lui non è innamorato di
me….lui ha solo sfogato le sue voglie e
poi mi ha gettata via come un giocattolino vecchio-
-Possibile che tu non te ne accorga? E’ così
chiaro…-
-Ale c’è Gin al telefono- Lo interruppe Maria
porgendomi il telefono
-Grazie Mary- Dissi prendendo il telefono
-Ale, cuginetta sono quasi arrivata però
c’è un cambio di programma- Mi disse
Gin, proprio in quel momento suonarono alla porta
-Quale cambio di programma- Dissi, poi mi voltai e mi trovai davanti
Roby
seguita da……O NO!!!!! E lui che diavolo ci faceva
li????
-Credo che tu abbia già visto qual è il cambio di
programma- Disse Gin
attraverso il telefono
-Gin ma che…-
-Scusa Ale ma devo andare, ci vediamo tra poco- Continuò,
dopdodiche interruppe
la chiamata
-Ale- Disse Roby abbracciandomi
-C-ciao…come mai anche tu cioè anche voi avete
deciso di venire?- Chiesi
imbarazzata
-All’università mi hanno rimandato
l’esame e quindi ho convinto anche Fede a
venire con noi…..Non ti da fastidio vero?- Mi chiese.
SIIIIIIIII!!!!!! Mi dava
fastidio da morireeeeee
-No, figurati…accomodatevi pure…io finisco di
truccarmi e arrivo- Risposi,
prima di entrare in bagno però lanciai una veloce occhiata a
Federico e vidi
che stava praticamente lanciando occhiataccie a Claudio ma la cosa che
mi
sorprese di più fu vedere che Francesco gli era accanto e
faceva la stessa
cosa. Chi li capisce i ragazzi è bravo!!
Dopo
cinque minuti uscii dal bagno e subito mi
sentii gli occhi di Federico, Francesco e Claudio addosso che mi
stavano
letteralmente squadrando (QUI).
Quando si accorsero che anche io li fissavo distolsero lo sguardo
-Ale, sei bellissima- Disse Roby
-Grazie Roby…anche tu- Risposi. Era vero, Roby quella sera
era a dir poco
stupenda (QUI)
così come anche Mary (QUI)
-Accidenti Ale sei stupenda- Mi disse Claudio avvicinandosi
-Gr-grazie- Risposi imbarazzata guardando Federico che a sua volta
guardava me.
Dopo
dieci minuti di imbarazzo totale formato da
continui sguardi scambiati tra me Federico Claudio e anche Francesco,
finalmente suonò alla porta Gin. Con un salto mi precipitai
ad aprire la porta
-Ciao cuginetta- Mi disse la traditrice abbracciandomi
-Ciao Giuda- Risposi ricambiando l’abbraccio
-Mi dispiace- Mi sussurrò all’orecchio prima di
sciogliere l’abbraccio
-Ciao a tutti- Disse poi rivolgendosi agli altri
-Accidenti Gin, sei stupenda- Disse Roby squadrando da capo a piedi mia
cugina
(QUI)
-Ti ringrazio, anche tu- Rispose
-Dobbiamo metterci d’accordo su come andare, tutti in una
macchina non
c’entriamo- Disse Roby
-Già, è vero. Allora, chi ha la macchina oltre
me?- Chiese Gin
- Io- Rispose Claudio alzandosi in piedi
-Anche io- Disse Francesco facendo lo stesso
-Ok, forse tre macchine sono un po’ troppe, in fin dei conti
siamo sette
persone. Facciamo così, io, Roby, Mary e Ale andiamo insieme
e voi maschietti
prendete o la macchina di Francesco o quella di Claudio e andate
insieme-
Continuò Gin. Se non altro aveva detto che io potevo andare
con loro in
macchina e poi il lato positivo era che Federico non era contemplato.
Federico
P.O.V
Ero in macchina con quei due idioti e cercavo di evitare i loro
continui
battibecchi su ogni cavolata su cui non si trovavano d’accordo
-Come mai non parli? Il gatto ti ha mangiato la lingua?- Mi chiese
Francesco
guardandomi dallo specchietto mentre guidava
-Non ho niente da dire- Risposi continuando a guardare fuori dal
finestrino. Mi
irritava, mi irritava a morte l’idea che questi due idioti
venissero con noi,
anzi, mi irritava il fatto che quell’imbecille di Claudio
venisse con noi
-Certo, hai già detto tutto quello che dovevi dire
l’altra sera, vero?- Disse
Claudio
-Scusa?- Chiesi io
-Dicevo solo che ti sei già spiegato abbastanza con me-
Continuò. Questo
ragazzo volevo proprio farmi perdere la pazienza
-Senti, stai zitto che è meglio-
-E se non sto zitto che fai? Mi dai un pugno?- Mi chiese lui
prendendomi in
giro
-Lui non lo so, ma di sicuro lo faccio io se non ti tappi quella bocca-
Disse
Francesco precedendomi
-Va bene, starò zitto però voglio dire una cosa a
tutti e due…..Alessia è la
mia ragazza e voi due dovete starle alla larga- Ci disse. Ok, dovevo
respirare
e tranquillizzarmi oppure sarei finito in carcere per il resto della
mia vita
-Si, continua pure a sognare- Dissi solamente. Prima che Claudio
potesse
rispondere arrivammo davanti al locale. Mi affrettai a scendere da
quella
macchina e subito mi accesi una sigaretta, ci voleva proprio!!!
-Ciao love- Disse una voce alle mie spalle. Quando mi resi conto che si
trattava di Giorgia era troppo tardi perché mi ritrovai con
le sue mani
allacciate al collo.
Alessia
P.O.V
Ero preoccupata da morire. Chissà cosa cavolo avevano
combinato quei tre in
macchina insieme da soli, chissà di cosa avevano parlato.
Scesi dalla macchina
di Gin e mi guardai intorno per vedere se i ragazzi fossero arrivati.
Ma perché
dovevo sempre vederlo mentre stava con quella….meglio
estirpare la volgarità.
Era davvero incredibile. Non perdeva tempo, tra l’altro il
giorno prima aveva
anche avuto il coraggio di dirmi che tra lui e quella sciocca non ci
fosse
niente però ogni volta che lei gli si buttava al collo, lui
non rifiutava mai.
-Ale…andiamo- Mi chiese Roby avvicinandosi a me
-S-si- Risposi distogliendo lo sguardo da quei due
-Ma che guardi?- Quando Roby vide che ero concentrata a guardare suo
fratello
che si faceva abbracciare da Giorgia, si avvicinò
velocemente a lui
-Ehi….Giorgia…allora sei tornata- Disse Roby
tirando indietro suo fratello
-Ciao Roby…da quanto tempo- Le rispose lei sorridendo
-E’ si, da molto tempo, mi sembra che l’ultima
volta che ci siamo viste è stato
il giorno che hai mollato il mio fratellino senza ragione- Accidenti,
non ce la
facevo Roby una persona così diretta
-Ascolta Roberta, io so che ce l’hai con me per
ciò che ho fatto a tuo fratello
però….- Giorgia si interruppe notando che a
qualche passo da Roby c’ero io
-Quindi, vi conoscete- Disse Giorgia riferendosi a me
-Si, io adoro Ale….la considero come una sorella- Rispose
Roberta
abbracciandomi
-Capisco- Continuò Giorgia lanciandomi un’occhiata
di sfida
-Allora vogliamo entrare?- Si intromise Claudio afferrandomi per un
polso e
trascinandomi letteralmente all’interno del locale.
Ci
sedemmo al tavolo e purtroppo quella strega di
Giorgia si unì a noi e si attaccò come una
ventosa a Federico
-Allora…Alessia, come ti trovi al Colonna- Mi chiese lei
-Molto bene- Risposi
-Si, quella è una scuola fantastica, come del resto le
persone che la
frequentano- Disse lei riferendosi a Federico
-Infatti stavo pensando di tornarci il prossimo anno-
-Quindi tornerai a vivere qui?- Gli chiese Francesco guardandola negli
occhi
-Si, ormai mi sono stancata dell’aria di Londra…mi
manca Roma, anzi per la
verità è Fede che mi manca- Rispose lei
accarezzando Federico. Come poteva
essere così stronza? Francesco poggiò il suo
bicchiere sul tavolo e si alzò
dirigendosi al bancone. Senza pensarci mi alzai e lo seguii
-Frà, è tutto ok?- Gli chiesi sedendomi accanto a
lui
-Si, credimi a me non importa di lei però mi da fastidio il
fatto che non provi
neanche un minimo di vergogna o di senso di colpa per ciò
che ha fatto- Mi
rispose Francesco
-Hai ragione, ma devi pensare a te, fregatene di ciò che
dice quella strega-
Dissi abbracciandolo
-Scusa, la strega sarei io?- Sciolsi l’abbraccio con
Francesco e mi ritrovai
Giorgia dietro le spalle
-Bè…si- Risposi incrociando le braccia
-E tu chi saresti per darmi della strega?-
-Se ti da fastidio essere considerata una strega smetti di comportarti
così-
-Io mi comporto come mi pare-
-Non con i miei amici- Risposi avvicinandomi
-Senti bella, datti una calmata- Disse lei facendo lo stesso
-Ragazze, è tutto ok?- Ci chiese Roby avvicinandomsi a me
-No, non è tutto ok- Rispose Giorgia continuando a guardarmi
-Già, lo stesso vale per me-
-Tu credi davvero che lui possa innamorarsi di te- Disse. Non aveva
detto il
nome di chi si riferiva ma io lo capii lo stesso. Federico. Il nostro
vero
problema era lui
-E tu credi che lui possa rimettersi con te solo perché
adesso sei tornata e
pretendi di riavere la tua vita?-
-Certo, io e Federico abbiamo il passato che ci lega, tu per lui non
sei
nessuno-
-Hai ragione, tu e Federico siete legati dal passato ma io non giurerei
che
sarete uniti anche dal presente- Risposi sorridendo, soddisfatta della
mia risposta
-Io invece ti dico di si-
-Sei un’illusa-
-Sarò anche illusa ma almeno non somiglio neanche un
po’ a te- Disse lei
-Per mia fortuna è vero, anche perché io quando
esco da casa mi ricordo di coprirmi,
specialmente a Novembre- Risposi riferendomi al suo abbigliamento (QUI)
-Come
mi vesto io non è affar tuo-
-Già però…-
-Ale, ora basta andiamo via….tanto con lei sono solo parole
sprecate- Mi
interruppe Francesco. Io annuii e insieme ci allontanammo lasciando la
strega
lì da sola.
Un’ora
dopo andarono tutti quanti a ballare ed io
rimasi seduta su uno sgabbello al bancone. Maria stava ballando con
Francesco,
quando lui glielo aveva proposto lei mi era sembrata colta
dall’imbarazzo,
sarebbe stato davvero magnifico se quei due sarebbero finiti insieme, a
mio
parere formavano davvero una bella coppia
-Posso?- Mi chiese una voce alle mie spalle
-M-ma si certo- Risposi io vedendo che si trattava di Federico
-Come mai sei sola?- Mi domandò sedendosi accanto a me
-Claudio sta ballando con la tua amichetta visto che io gli ho detto di
non
averne voglia- Risposi senza guardarlo
-Perché tu e Giorgia avete litigato?- Accidenti!!!!!! Ma chi
glielo aveva
detto???
-Perché non mi piace come si comporta- Risposi imbarazzata
-Roby mi ha detto che avete litigato per..me- Disse lui schiarendosi la
voce
nel pronunciare la parola me
-Mi spieghi come fa a piacerti quella? Come cavolo hai fatto a stare
insieme a
lei?- Chiesi io voltandomi verso di lui
-Questa domanda potrei fartela anche io. Come hai fatto a stare per tre
anni
con quell’idiota di Claudio? Anzi come hai fatto a tornare
con lui dopo ciò che
ti ha fatto?-
-Guarda che io e lui non siamo tornati insieme- Risposi spazientendomi
-Ciò non toglie che tu lo ami-
-Cosa?-
-Si, non fare la finta tonta, ti ho sentito l’altra notte
mentre lo dicevi-
-Ma tu sei fuori di testa, guarda che io non mi riferivo a Claudio-
-E a chi ti riferiva allora?-
-Mi riferivo a …..- Mi zittii prima di dire qualcosa di
irrimediabile. In fin
dei conti io ero ancora arrabbiata con lui per ciò che mi
aveva detto quella
mattina “Si, dai ci stavamo
annoiando e
abbiamo fatto sesso, non è significato niente giusto? Ne per
te ne per me”
senza accorgermene le lacrime presero a sgorgare sul mio viso
-Scusami, ma devo andare in bagno- Dissi alzandomi e correndo via
lasciando
Federico perplesso.
Non
appena entrai in bagno mi sedetti a terra. Mi
chiedevo quando avrebbero smesso di scorrere sul mio viso quelle
lacrime così
amare.
Avrei voluto piangere fino a prosciugarmi così da non avere
più lacrime da
versare. Avrei voluto dimenticare quelle parole, quelle parole che mi
facevano
così male, ma non potevo, non potevo e non volevo
perché nonostante tutto io lo
amavo, anche se amarlo mi stava distruggendo
-Alessia, esci perfavore- Disse Federico bussando alla porta del bagno
-Mi lasci in pace perfavore- Risposi io
-Se non esci tu entro io-
-Te ne vai!!!-
-Va bene- Disse, sospirai convinta che se ne fosse andata quando ad un
tratto
la porta si aprì ed entrò lui
-Ma sei pazzo, questo è il bagno delle femmine- Dissi
cercando di spingerlo via
-Perché stai piangendo- Mi chiese lui ignorando le mie
proteste
-Affari miei- Risposi
-Senti, se è per quello che ti ho detto stamattina io..non
volevo-
-No, figurati…non è per quello- Mentii
-Se non ti riferivi a Claudio allora…a chi ti riferivi
l’altra sera- OK. Era
del tutto idiota!!!
-Ma tu davvero non l’hai ancora capito?-
-Ma capito cosa? Mi piacerebbe sapere di cosa parli-
-Vuoi sapere cosa piacerebbe
a me? A me
piacerebbe andare a dormire tranquilla, a qualsiasi altra ragazza della
mia età
piacerebbe rimanere nei locali a divertirsi, a me no…io
vorrei solo andare a
dormire tranquilla, senza pensare a te. Vorrei svegliarmi la mattina
senza
pensarti, senza pensare a quanto sto male perché inizio un
nuovo giorno senza
di te. Vorrei alzarmi e dirigermi a scuola consapevole che ad
aspettarmi non ci
sarà il tuo suardo indifferente o le tue sgradevoli parole.
Io vorrei
dimenticarti. Anche se mi fa male dirlo, io vorrei non averti mai
conosciuto- Dissi
ricominciando a piangere
-Se non hai ancora capito a chi mi riferivo l’altra
notte…….allora non lo
capirai mai- Continuai poi avvicinandomi alla porta
-Aspetta- Disse lui fermandomi
-Cosa vuoi?- Ma non ottenni risposta perché mi ritrovai con
le sue labbra sulle
mie. Possibile che finiva sempre così????
*Note
dell’autrice*
Questo era il 28° capitolo, spero vi sia piaciuto :)
Ringrazio come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie WillTurner
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
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Capitolo 30 *** 29. Fraintendimenti ***
Capitolo
29 : Fraintendimenti
Continuammo
a baciarci per dei minuti interminabili.
Chissà se aveva capito. Chissà se aveva capito
che l’altra sera mi riferivo a
lui. D’un tratto staccò le sue labbra dalle mie e
fu come perdere una parte di
me
-Che significa questo discorso che hai appena fatto?- No, non poteva
chiedermi
di spiegargli meglio ciò che volevo dire, perché
io non trovavo altre parole al
di fuori di quelle
-Davvero non hai ancora capito?- Quando dissi così lui mi
guardò sorpreso ma
allo stesso tempo confuso dalle mie parole
-Ma capito cosa?-
-BASTA!!!- Gridai. Ormai ero completamente esausta di quella situazione
-Io quello che provo te l’ho detto….ma non
è detto che tu sia in grado di
capire- Terminai uscendo da quel maledetto bagno. Lottai con tutte le
mie forze
per non voltarmi a vedere che espressione avesse assunto il suo viso.
Continuai
a camminare finchè non fui certa di essere fuori dalla sua
visuale, solo allora
mi feci scivolare lungo il muro e fissai un punto nel vuoto. Non
riuscivo a
fare niente, neanche a piangere. Semplicemente me ne stavo
lì seduta a guardare
nel vuoto forse per cercare di riempirlo, per cecare di riempire quel
vuoto che
sentivo nel cuore
-Ale…ma che succede?- Mi chiese Claudio vedendomi seduta
lì
-Niente, non ho voglia di parlare ora- Risposi senza alzare lo sguardo
-Ok, però così mi fai
preoccupare….dimmi almeno cos’è
successo-
-Tu non capiresti….esattamente come lui-
-Ma come lui chi?- In quel momento arrivò Federico
-Ti riferisci a lui?- Chiese Claudio a dir poco fuori di se
-Claudio perfavore io….-
-Devi capire che lei sta con me. E’ la mia ragazza quindi
smettila di rompergli
le scatole- Mi interruppe Claudio prendendo Federico per il colletto
della
camicia
-Toglimi le mani di dosso- Rispose Federico con una lentezza disarmante
-Perché altrimenti che fai?- Federico non rispose, o meglio
non rispose a
parole perché tirò un pugnò in pieno
viso a Claudio che indietreggiò di almeno
venti centimetri
-Ecco cosa faccio- Disse poi toccandosi la mano indolensita
-E’ questo quello che stavi cercando di dirmi?-
Gridò poi contro di me
-Cosa?-
-Stavi cercando di dirmi che…tu ami lui….solo che
non capisco perché quando ti
gho chiesto a chi ti riferivi la scorsa notte tu abbia negato di
riferirti a
Claudio- No, basta…questo ragazzo era del tutto fuori di
testa
-Sai che c’è…hai ragione…mi
riferivo a lui, voglio tornare con lui…così va
bene? Sei soddisfatto delle mie parole?- Gli chiesi prendendo un
respiro. Lui
si limitò a fissarmi, così mi voltai e raggiunsi
Gin, Roby, Francesco e Mary al
tavolo
-Ce ne andiamo?- Chiesi mettendomi a sedere e poggiando la testa sul
tavolo,
avevo un mal di testa fortissimo, coì forte da non
accorgermi dell’occhiata che
si lanciarono Mary e Francesco.
Maria
P.O.V
Io e Francesco ci guardammo per confermare il piano che avevamo deciso
mentre
ballavamo
-Si, anche io muoi di sonno…..è meglio andare-
Dissi
-Bene, io vado a chiamare gli altri- Francesco si alzò e si
diresse in cerca
degli altri
-Va bene, noi cominciamo ad uscire- Disse Roby facendomi
l’occhietto. Chiaramente
anche lei e Gin erano state informate del piano che avevamo in mente.
Presi per
mano Alessia e insieme uscimmo fuori dal locale.
Francesco
P.O.V
Per quanto male mi potesse fare questa cosa, ormai avevo capito che con
Alessia
non avevo alcuna possibilità. Lei amava Federico e anche se
lui era troppo
idiota per capirlo, la ricambiava forse anche più di lei.
Certo pe me non
sarebbe stato facile vederli insieme, però lei era una
ragazza stupenda e
meritava di essere felice e se per esserlo aveva bisogno di quel
cretino e
allora quel cretino avrebbe avuto. Io e Maria avevamo organizzato un
piano, io
avrei riaccompagnato a casa lei, e quello stronzo di Claudio e Gin
avrebbe
riaccompagnato a casa Roby, Ale e Federico. Peccato che il nostro piano
prevedeva
una piccola deviazione a casa di un’amica immaginaria di Gine
Roby in modo di
permettere a quei due di rimanere in macchina da soli per chiarirsi e
finalmente per smetterla di negare l’evidenza.
Quando fui vicino al bancone vidi Federico seduto intento a scolarsi
una birra
-Ehi, ti ho cercato ovunque….andiamo?- Gli chiesi
avvicinandomi, poi notai che
si teneva un sacchetto di ghiaccio sulla mano destra
-Ma che hai fatto?-
-Niente- mi rispose
-Non ce l’hai fatta a non picchiarlo eh?- Dissi sorridendo
-Mi ha fatto veramente incazzare- Mi rispose stringendo i pugni e
provocandosi
una fitta di dolore alla mano indolensita
-Si, ti capisco…in effetti quello non lo sopporto neanche
io-
-Bè, se sei amico di Alessi dovrai sopportarlo
perché quei due sono tornati
insieme- Disse digrignando i denti
-Cosa?-
-Si, me lo ha annunciato lei appena dieci minuti fa-
Continuò scolandosi fino
all’ultimo goccio la birra che aveva davanti
-Ma come fai ad essere così idiota? Non la vedi? Non vedi
come soffre? Non ti
accorgi del dolore che prova ogni volta che ti ha vicino e non
può dirti ciò
che sente? Certo che no, chiedere a te di capire qualcosa è
assurdo, eppure è
così, lei sta male per colpa tua e tu nemmeno te ne accorgi-
Dissi
-Ma se lei è innamorata di me perché non me lo
dice?- Mi rispose lui
-Non lo so, tu perché non glielo dici?- Quelle mie parole lo
colpirono tanto
che non riuscì neanche a rispondermi
-Federico…tu la ami e lei ama te, non permettere a Giorgia
di non farti credere
più nell’amore perché ti posso
assicurare che Alessia non ha niente a che
vedere con lei. Lei è buona, dolce, simpatica e quando vede
qualche suo amico
in difficoltà ce la mette tutta per aiutarlo, proprio come
ha fatto con me
prima, quando Giorgia ha detto quelle cose e…-
-Allora? Vogliamo andare?- Mi interruppe Claudio. Dannazione, questo
idiota
sempre nei momenti meno opportuni doveva arrivare?
-Si, andiamo- Dissi alzandomi e dirigendomi all’uscita
seguito da loro due.
Alessia
P.O.V
-Bene, io riporto a casa Roby, Ale e Fede- Disse Gin facendomi
l’occhietto.
Solitamente mi sarei messa a ridere sganciandogli una gomitata ma
quella sera
no. Non ne ero in vena, volevo solo tornare a casa, mettermi a dormire
e
dimenticare quella brutta, bruttissima giornata. E’ proprio
vero il detto “Il buongiorno si
vede dal mattino”
-Ok, io riporto Claudio e Mary- Aggiunse Francesco sorridendo
a Mary. C’era
qualcosa che non mi quadrava, sicuramente stavano tramando qualcosa
alle mie
spalle ma ero troppo stanca per mettermi ad indagare
-No, non ce n’è bisogno, torno a casa in taxy o in
autobus piuttosto che con
te- Rispose Claudio guardando Francesco
-Fa un po’ come ti pare- Rispose lui aprendo lo sportello a
Maria che nel
frattempo stava abbracciando me per salutarmi
-Ale, passo domattina a casa tua per riprendermi la mia macchina- Disse
poi
Claudio avvicinandosi a me e stampandomi un bacio sulle labbra che io
sciolsi
immediatamente indietreggiando
-Ok- Risposi, dopodiche salii in macchina seguita da Federico che fece
lo
stesso. Non si prospettava un bel viaggio.
Dopo
dieci minuti Gin ci disse che lei e Roby
Dovevano portare degli appunti a casa di una loro compagna di
università
-Alle due del mattino?- Chiesi io
-Si, lei è ancora sveglia…è tornata da
poco a casa- Mi rispose Roby. Gin
parcheggiò la macchina di fronte ad un palazzo bianco
dopodiche lei e Roby
scesero dalla macchina lasciando me e Federico da soli nel silenzio
più totale
-Senti io…-
-Non voglio ascoltarti- Lo interruppi
-Io non capisco perché hai reagito così-
Continuò ignorando le mie parole. Io
non risposi, incrociai le braccia e fissai davanti a me
-Cosa c’è? Non vuoi rispondermi?- Rimasi ancora in
silenzio
-Complimenti molto matura- Disse aprendo lo sportello per uscire dalla
macchina
-No! Aspetta, non te ne andare….ho paura a rimanere in
macchina da sola- Dissi
riafferrandolo
-Allora ce l’hai la voce?- Mi rispose risedendosi accanto a
me e richiudendo lo
sportello
-Hai freddo?- Mi chiese vedendo che tremavo sfregando le mani per
riscaldarle
-No, siamo solo a Dicembre, perché dovrei avere freddo-
Dissi sarcasticamente
-Avanti vieni- Mi rispose lui allargando le braccia per abbracciarmi
-Neanche morta, piuttosto raggiungo Gin e Roby- Fu la mia unica risposta
-Mi spieghi perché ce l’hai così tanto
con me questa sera?-
-Perché sei un cretino che non capisce un cavolo- Risposi
-Non è colpa mia se tu fai dei discorsi incomprensibili-
-Ah certo! Ora è colpa mia! Se tu mi lasciassi finire ogni
tanto, invece di
tapparmi la bocca per baciarmi-
-Guarda tesoro che anche tu ricambi i miei baci- Mi rispose lui
sorridendomi e
facendomi quasi uscire il cuore dal petto
-Ma sm-ettila- Dissi tremando. Stavo a dir poco congelando
-Smettila di fare la bambina. Se non ti fai abbracciare domani rimarrai
a casa
con la febbre a quaranta-
-Ok, ma solo perché domani ci sono le prove della recita e
quindi non posso
permettermi di stare male- Risposi avvicinandomi a lui e permettendogli
di
abbracciarmi. Ecco, quelle dannate vampate di calore erano tornate
nonostante
fosse dicembre ma se non altro almeno non stavo più
congelando
-Mi vuoi dire perché hai cambiato idea?- Mi chiese poi,
facendomi riprendere
dai miei pensieri
-Scusa?-
-Intendo dire…perché hai cambiato idea su
Claudio. Quando ci siamo conosciuti
tu mi avevi detto che se un giorno sarebbe tornato…non
saresti mai più tornata
con lui, però stasera….hai confessato di amarlo
ancora- Ma perché? Perché
doveva essere così idiota?
-Non lo so- mi limitai a rispondere scocciata
-E poi…tu avevi detto che senza amore…non avresti
mai accettato di fare sesso.
Perché con me lo hai fatto?- Ok, questa era una domanda un
pochino più
complessa di quell’altra. Cercai in tutti i luoghi della mia
mente una buona
risposta da dargli ma ero stanchissima e mi si chiusero gli occhi
-Questo…devi dirmelo tu- Dissi sprofondando nel sonno. Anche
se ero molto molto
molto arrabbiata con lui stare tra le sue braccia a
dormire…era qualcosa di
indescrivibile.
Federico
P.O.V
Ok. Io ero un sadico. Come mi era saltato in mente di abbracciarla, il
suo
profumo riuscivo a sentirlo benissimo e stavo a dir poco morendo di
caldo
-Questo…devi dirmelo tu- Ma che cavolo significava che
quello dovevo dirglielo
io? “Non ti accorgi del dolore che
prova
ogni volta che ti ha vicino e non può dirti ciò
che sente?” Accidenti!
Forse Francesco aveva ragione “Non
lo so,
tu perchè non glielo dici? Con quella cavolo di
domanda mi aveva a dir poco
spiazzato. Io dovevo dirle che l’amavo? Ma se neanche io lo
spaevo, insomma è
vero che lo avevo confessato Claudio
e
tra virgolette anche a Roby però……non
ci capivo più niente. Mi voltai a
guardarla, stava dormendo. Le spostai una ciocca di capelli dalla
fronte e poi
senza sapermi trattenere le diedi un bacio a fior di labbra in compenso
mi
arrivò una gomitata. Incredibile questa ragazza era peggio
di un cavallo quando
dormiva!!!
Tornai a guardarla stando attento a qualche suo altro attacco.
Possibile che
fosse così bella? Non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Avevo una voglia matta
di baciarla e di fare l’amore con lei. Un
momento…l’amore? E questa da dove mi
era uscita? Mi voltai scuotendo la testa. Di sicuro quella birra che
avevo
bevuto prima di andare via stava dando i suoi effetti. O forse
no….forse gli
effetti me li stava dando LEI. Mi sentivo attirato come una calamita
quando
l’avevo così vicino a me. Mi riavvicinai e poggiai
la mia testa sulla sua.
Senza sapere perchè mi ritornò alla mente il
giorno in cui la vidi per la prima
volta, tre mesi prima, davanti alla scuola
Scesi
dall’autobus ancora insonnolito, odiavo i primi giorni di
scuola, senza contare
che mia madre mi aveva fatto una testa così dicendomi che
una sua collega di
lavoro era venuta ad abitare nel nostro stesso cortile con la sua
famiglia, sai
che scocciatura.
Mi incamminai per la stradina di scuola passando davanti il Leopardi
pregando
Dio di non farmi incontrare quel coglione di Ricciardi proprio il primo
giorno
di scuola, non avevo voglia di litigare dal momento che stavo a dir
poco
morendo di sonno dopo la nottata in bianco appena trascorsa, quel
cretino di
Valerio mi aveva mollato in discoteca con una ragazza di cui non
ricordavo
neanche il nome dal momento che ero ubriaco fradicio.
-Giorgia attenta!- Quando sentii quel nome mi si gelò il
sangue nelle vene e mi
voltai a guardare da dove provenisse quella voce. Vidi una ragazza
tirare la
sua amica che immaginai si chiamasse Giorgia per evitare che fosse
colpita da
una palla lanciata proprio dalla finestra del Leopardi. Prima che
potessi
voltarmi però, vidi la palla finire in testa a qualcuno.
Quando mi avvicinai
per vedere meglio, vidi una ragazza letteralmente sdraiata a terra
così, senza
neanche sapere perché, mi avvicinai per aiutarla a rialzarsi
-Ti……. ringrazio- Mi disse aprendosi in un
sorriso. Per un secondo temevo non
finisse più la frase visto che si era soffermata per almeno
un quarto d’ora a
dire “Ti”. Valle a capire le ragazze!
-Si, va bene…però dovresti stare più
attenta- Le risposi scocciato. Quando vidi
che ci rimase male per il mio tono poco cortese mi sentii anche un
po’ in
colpa, però stavo morendo di sonno e quando io avevo sonno
ero davvero intrattabile.
La guardai per un momento. Accidenti! Era davvero una gran bella
ragazza.
Quando vidi che anche lei mi stava fissando, mi voltai e raggiunsi i
miei amici
-Ecco il nostro mito…..allora racconta i dettagli- Disse
Valerio dandomi una
pacca sulla spalla. Che idioti che erano, ogni volta che rimorchiavo
qualche
ragazza mi davano il tormento per sapere ogni più piccola
cosa che era
successa. Sorrisi e prima di iniziare a raccontare mi voltai indietro
ma LEI
non c’era più
-Che cè?- Mi chiese Valerio guardando anche lui nella mia
stessa direzione
-No…niente….- Risposi –Allora vi stavo
dicendo….- Continuai raccontandogli cosa
era successo la sera precedente. Ma che cavolo mastava succedendo?
Perché
continuava a venirmi in mente la SUA faccia? Forse mi stavo ammalando.
Mentre
raccontavo ciò che era accaduto ai ragazzi, perdemmo la
cognizione del tempo e
quando vidi che ormai fuori scuola non c’era più
nessuno mi alzai di corsa
trascinando con me anche gli altri.
Quando arrivammo davanti la porta della classe sentimmo il professore
di
matematica fare l’appello. Cazzo! Stavolta non me
l’avrebbe fatta passare
liscia visto che ormai erano quattro anni che ogni volta che
c’era lui in prima
ora arrivavo in ritardo.
Presi un bel respiro e aprii la porta consapevole della ramanzina che
mi sarei
preso
-Marchetti, Lombardi, Costa, Ruggieri….. quante volte vi devo ripetere che non
voglio che entriate quando la
lezione è già cominciata?- Ci chiese. Io non
risposi. Stavo fissando il banco
di Becky, in particolare la sua vicina di banco. Era la ragazza che
avevo
aiutato a rialzarsi poco prima. Quando anche lei mi vide, disse
qualcosa a
Becky. Chissà cosa diavolo le aveva chiesto
-Ora sedetevi ma più tardi ne riparleremo-
Continuò il professore. Chiaramente
noi ci andammo a sedere all’ultimo banco
-Ferri Alice- Disse il professore continuando a fare
l’appello. Ferri Alice?
Doveva essere LEI perché non l’avevo mai sentito
prima quel nome. La guardai e
vidi che aveva cambiato espressione, alzò la mano e disse
-Mi scusi, ci deve essere un’errore, io mi chiamo Alessia
Ferri non Alice- Non
potei trattenere una risata, ma perfotuna a parte Valerio non se ne
accorse
nessuno
-Bè in segreteria devono aver sbagliato a scrivere alla fine
delle lezioni vai
giù e chiedi di correggerlo- Le rispose il professore mentre
prendeva il libro
per iniziare la prima e noiosissima lezione dell’anno. Presi
il cellulare e lo
passai a Valerio che iniziò a cercare dei video su You Tube.
Io però continuavo
a fissare quella ragazza e quando vidi che lei se ne accorse non potei
fare a
meno di continuare a sorridere, cosa che credo la infastidisse, visto
che non
appena se ne accorse si voltò dall’altra parte.
Incredibile.
Erano
già passati tre mesi da quel giorno. Tornai a guardarla di
nuovo e senza saper
controllarmi dissi
-Ti amo- Subito dopo mi accorsi di ciò che avevo appena
detto, così la guardai
preoccupato…perfortuna dormiva ancora. Mi riappoggiai
accanto a lei e chiusi
gli occhi anche io.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi risvegliai con un tremendo dolore al collo.
Quando aprii
gli occhi mi guardai attorno e mi accorsi di essere ancora nella
macchina di
Gin. La cosa più grave è che non ero sola.
Federico stava dormendo a dir poco
vicino a me
-Federico….svegliati- Dissi chiamandolo
-Mamma…non rompere- Mi rispose lui ancora dormendo. Mamma?
Mi aveva chiamata
mamma? Incominciai a ridere così fu costretto ad aprire gli
occhi
-E tu che ci fai in camera mia?- Mi chiese quando mi vide
-Guarda che questa non è camera tua ed io….non
sono tua madre- Risposi
ricominciando a ridere
-Scusa, è che la somiglianza è così
grande…..siete due rompipalle- Disse
scoppiando a ridere
-Che stronzo che sei- Risposi colpendolo sul braccio e aprendo la
portiera
della macchina per uscire
-Quanto sei permalosa, scherzavo-
-Mi spieghi perché abbiamo dormito in macchina?- Chiesi
cercando di sistemarmi
i capelli guardandomi allo specchietto della macchina
-Cosa vuoi che ne sappia io- Mi rispose lui scendendo
-Sei un ragazzo completamente inutile…non sai mai niente-
-Scusa ma è colpa mia se mi sono addormentato?-
-Si…-
-Guarda cara che ti sei addormentata anche tu-
-Si, ma io mi sono addormentata prima di te quindi tu avrai pur visto
qualcosa-
-No, non ho visto niente. Mi sono addormentato prima che Gin e Roby
tornassero-
-Ok, ora è meglio se saliamo su casa….chiaramente
ognuno a casa propria.
Specificai
-Ovvio- mi rispose lui cercando le chiavi di casa nelle tasche dei
jeans, cosa
che feci anche io frugando nella borsa
-Allora…..ci vediamo…-
-Si, ci vediamo a scuola più tardi- Mi rispose lui
-Ok, io però credo che entrerò in seconda ora, ho
bisogno di farmi una doccia e
di cambiarmi questi vestiti- Dissi aprendo il portone
-Si, anche io penso che farò lo stesso- Mi rispose
-Ok, allora a dopo-
-Alessia aspetta- Disse lui prima che richiudessi il portone
-Si, dimmi-
-Casomai…se vuoi possiamo andare a scuola insieme, ci
rivediamo qui sotto tra
un’ora- Questa si che era un’edizione
straordinaria! Lui mi stava proponendo di
andare a scuola insieme? Questo ragazzo era del tutto fuori di testa
-Si, va bene….- Risposi sorridendo, dopodiche entrai nel
portone e salii le
scale fino alla porta di casa.
Quando
entrai in
casa mi guardai intorno, perfortuna i miei non c’erano,
dovevano essere già a
lavoro. Entrai in cucina e trovai un bigliettino di mia madre attaccato
sul
frigo “Chiamami quando torni da
casa di
Gin…Mamma” Menomale! Almeno lei non
sospettava che avessi dormito in una
macchina con un ragazzo. Però c’era una cosa che
non mi tornava, se la macchina
di Gin era parcheggiata sotto casa mia…lei dove diavolo era
finita?
Dopo
aver chiamato
mia madre mi infilai sotto la doccia e poi mi cambiai per andare a
scuola (QUI)
.
Quando
scesi sotto
casa vidi che Federico non era ancora arrivato. Guardai l’ora
sul cellulare,
erano le otto e mezza e la seconda ora suonava alle nove e cinque, se
non si
fosse sbrigato avremmo fatto tardi. Aspettai altri cinque minuti
dopodiche
decisi di andare a suonargli. Fortunatamente il portone lo trovai
aperto così
salii fini al piano di casa sua e suonai il campanello. Quando la porta
si aprì
desiderai con tutta me stessa di sparire. Desiderai di essere
inghiottita dalla
terra proprio in quel preciso istante.
Federico
P.O.V
Quando tornai su casa trovai mia madre che stava per uscire per andare
a
lavorare. Dopo avergli spiegato dove avevo passato la notte (Le avevo
detto di
aver dormito da Valerio) andai a farmi la doccia. Quando uscii
suonarono alla
porta così, coperto solo da un asciugamano intorno alla vita
andai ad aprire
-Ciao…..vedo che mi stavi aspettando- Mi disse Giorgia
quando me la ritrovai
davanti
-No….affatto- Risposi cercando di chiudere la porta ma lei
la spinse e riuscì
ad entrare
-Peccato….speravo di si- Continuò riferendosi al
mio “abbigliamento”
-Che vuoi?- Gli chiesi incrociando le braccia
-Parlare…..risolvere i nostri problemi- Si interruppe
avvicinandosi a due
centimetri da me
-Baciarti..- Continuò avvicinandosi ma io la spinsi indietro
-Comprati un cane perché dopo ciò che hai fatto a
me e a Ricciardi sarà l’unico
essere vivente che avrà un briciolo di voglia di baciarti-
Dissi
-Cosa c’è tra te e quella-
Mi chiese
appogiandosi allo schienale del divano
-Primo quella ha un nome, si chiama
Alessia e secondo quello che c’è o non
c’è tra me e lei non sono affari tuoi-
-Io penso di si invece-
-NO! Maledizione! Hanno smesso di essere affari tuoi sei mesi fa quando
mi hai
mollato senza una spiegazione, dopo che ti avevo anche perdonato il
tradimento
con Francesco- Dissi perdendo la calma
-Andiamo Fede! Perfavore, per quanto ancora vorrai rinfacciarmelo? Va
bene ho
sbagliato, sono una stronza…però mi
manchi….infondo capita a tutti di avere dei
momenti di panico. Io mi sentivo soffocare da questa città
per questo ti ho
lasciato e sono partita-
-Tu però hai detto che non mi amavi più e che
forse non mi avevi mai amato-
-Lo so, ma quando sono salita sull’aereo diretto a Londra
l’unica cosa che
volevo era parlare con te-
-Io non posso credererti- Dissi
-Andiamo, Fede….ti prego…noi due ci
amiamo…-
-No, è proprio questo il punto…..anche se mi ci
sono voluti sei mesi per
rendermene conto…io non ti amo più-
-Cosa? E’ perché sei innamorato di quella
vero?- Non risposi, mi limitai a fissare il pavimento
visibilmente
imbarazzato
-Come puoi? Come puoi essere innamorato di lei? E’
completamente diversa da me-
-Ecco! Hai colto il punto…..è il fatto che non
abbia niente a che vedere con te
che mi ha fatto…innamorare di lei-
-Bè…pazienza…tanto io posso avere di
meglio, hai presente Claudio l’ex di quella?-
-Cosa? Voi due avete…-
-Si…ti da fastidio?-
-No! Affatto…..ora vattene di qui….mi vado a
vestire e quando torno questa
stanza deve essere vuota- Dissi indicandogli la porta, dopodiche mi
diressi
verso la mia camera. Incredibile! Dovevo assolutamente dire ad Alessia
che
Claudio aveva passato la notte con Giorgia così almeno si
sarebbe finalmente
decisa a lasciar perdere quel coglione.
Nel
frattempo
mentre mi vestivo suonarono alla porta ma dal momento che avevo la
porta chiusa
non me ne resi conto. Purtroppo Giorgia era ancora in casa e
aprì lei
trovandosi davanti….Alessia.
Alessia
P.O.V
Era davanti a me. Quella strega mi aveva aperto la porta di casa ed ora
mi
fissava con un ghigno
-Alessia! Avevi un appuntamento con Fede?- mi chiese continuando a
sorridere.
Io non riuscivo a rispondere. Ero completamente sotto shock
-Dobbiamo..an-andare a scuola insieme- Risposi cercando di sembrare
normale
-Lui..è ancora sotto la doccia, io sono appena
uscita…se vuoi provo a chiamarlo
ma dubito che si sia ricordato del vostro appuntamento-
-N-no….non c’è bisogno che tu lo
chiami…..anzi…n-non dirgli che sono passata-
Dissi voltandomi e scendendo le scale. Non potevo crederci. Non potevo
credere
a quanto fossi stata stupida.
Uscii dal cancello e mi trovai davanti Claudio
-E tu che ci fai qui?- Chiesi asciugandomi le lacrime
-Sono venuto per riprendere la macchina….ma che è
successo?-
-Niente……-
-Ale, ascolta….ti va se ti accompagno a scuola?- Mi chiese
lui sorridendomi. Io
mi voltai a guardare la finestra di Federico, poi guardai di nuovo
Claudio e
annuii seguendolo verso la macchina.
Dopo
dieci minuti
arrivammo davanti scuola
-Grazie del passaggio- Dissi togliendomi la cintura di sicurezza
-Aspetta…- Mi rispose lui fermandomi per un polso
-Che c’è?-
-Quanto manca prima dell’inizio della seconda ora?-
-Un quarto d’ora- Risposi
-Bene, vorrei parlarti…..-
-Va bene, parla-
-Ale io ti amo….Non ce la faccio più a stare
senza di te…perfavore tu devi…devi
perdonarmi..lo so che ho sbagliato, ma ti prego…torna con
me…ti ricordi come
stavamo bene insieme?-
-Si….mi ricordo-
-Lo vedi! Anche tu senti la mia mancanza….- Disse
avvicinandosi. Ci pensai su
un attimo….era vero, non che mi mancasse Claudio. Quello che
mi mancava era la
tranquillità e la serenità….di stare
con qualcuno senza soffrire e senza avere
tutti questi problemi “se vuoi
provo a
chiamarlo ma dubito che si sia ricordato del vostro
appuntamento”
Ripensando a quelle parole sentii le lacrime
farsi strada nei miei occhi
-Si….- Dissi ricacciandole dentro con tutta me stessa
-Cosa?
-Si, torniamo insieme- Risposi. Claudio si gettò in avanti e
mi abbracciò
-Non sai quanto sono felice, mi sei mancata da morire-
-Si…si anche tu- Risposi abbracciandolo freddamente
-Ora però….devo andare…altrimenti
faccio tardi ad entrare anche in seconda ora-
Continuai sciogliendo l’abbraccio ed uscendo dalla macchina
-Oggi a che ora esci?-
-In teoria alle 13:30 ma devo rimanere un paio di ore in più
per sistemare la
scenografia dello spettacolo- Risposi
-Allora ci vediamo all’una e mezza così ti aiuto
con la scenografia-
-Ok…allora..ci vediamo dopo- Risposi, dopodiche mi voltai e
mi incamminai verso
l’entrata.
Federico
P.O.V
Presi lo zaino e dopo aver chiuso la porta scesi giù in
cortile. Quando vidi
che lei non c’era guardai l’ora, avevo ritardato di
appena cinque minuti così
salii su casa sua. Suonai ripetutamente il campanello ma nessuno venne
ad
aprirmi così presi il cellulare e la chiamai. Provai a
chiamarla almeno dieci
volte ma lei non rispondeva ed io cominciavo a preoccuparmi.
All’ultimo
tentativo che feci mi rispose
-Pronto?-
-Ale ma dove sei?-
-A scuola- Mi rispose. Sembrava strana, aveva una voce triste
-Ma dovevamo vederci sotto casa-
-Mi sembra che entrambi abbiamo preferito fare altro…-
Disse, dopodcihe mi
attaccò letteralmente il telefono in faccia.
Chissà cosa diavolo era successo,
mi incamminai verso la fermata dell’autobus più in
fretta che potevo. Questa
situazione andava chiarita, e subito.
*Note
dell’autrice*
Questo
era il 29°
capitolo, spero vi sia piaciuto. Credo che il prossimo capitolo
sarà l’ultimo
anche se dopo ci sarà comunque l’epilogo.
Ringrazio
come sempre _Renesmee
Cullen_
saketta loveis4ever In_my_heart DontJumpMelanie WillTurner
E
poi un grazie speciale va a chiunque abbia
inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)
Grazie
ancora
|
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Capitolo 31 *** 30. Ti odio senza fine... e odiandoti ti cerco... ***
Capitolo
30 : Ti odio senza fine..
e
odiandoti ti cerco…
Federico
P.O.V
Arrivai davanti scuola correndo, non sapevo perché ma
sentivo che qualcosa non
andava. Quando mi aveva risposto al cellulare
sembrava………triste e anche
parecchio incazzata “Mi sembra che entrambi abbiamo
preferito fare altro…”
Chissà a cosa si riferiva. Quando arrivai davanti al
cancello la vidi. Era
seduta sul muretto accanto al portone d’ingresso. Presi un
bel respiro e mi
avvicinai. Mi sentivo agitato e questo mi capitava solo con lei. Mi
sentivo
sempre sotto pressione e continuamente messo alla prova, come in un
gioco a
quiz che quando sbagli qualche domanda vieni squalificato, sentivo che
se
avessi sbagliato qualcosa con lei poi
l’avrei…persa per sempre
-Allora? Mi spieghi cos’è successo?- Dissi
mettendomi di fronte a lei
-Non voglio parlare con te- Rispose alzandosi e avvicinandosi
all’entrata
-Io invece voglio parlare. Spiegami cos’è successo-
-Ma tu credi che io sia completamente deficiente?-
-Come scusa? Ma perché mi fai questa domanda?- Gli chiesi
confuso
-Senti, sei stato tu a chiedermi di andare a scuola insieme, non io,
perciò se
avevi altri…impegni,
potevi benissimo
non chiedermelo-
-Io te l’ho chiesto perché…ne avevo
voglia, io volevo veramente andare a scuola
insieme a te e non capisco a quali impegni tu ti riferisca-
-Io non ti credo. Tu sai benissimo a cosa mi riferisco-
-Ti ho detto di no-
-Ascolta, io ho già tanti problemi e l’ultima cosa
che mi ci vuole in questo
momento è che tu mi prenda per scema- Mi disse lei
incrociando le braccia
-Dimmi almeno perché sei arrabbiata-
-Perché mi da fastidio essere presa in giro. Quando sono
venuta a suonarti visto
che non scendevi mi ha aperto la porta Giorgia. Non te lo ha riferito?-
Accidenti! Lo sapevo che quella stupida avrebbe combinato qualche casino
-Senti, lo so che può sembrarti strano il fatto che Giorgia
era a casa mia ma
c’è una spiegazione….-
-Si! La spiegazione è che io sono una stupida. Quando ci
siamo conosciuti ti ho
detto che avevo perfettamente capito che tipo fossi e ti pregai di
starmi alla
larga e… se adesso mi ritrovo così coinvolta in
questa storia è solo colpa mia,
ho creduto di averti giudicato male….ma mi sbagliavo e
stamattina ne ho avuto
la prova- Mi gridò contro lei attirando
l’attenzione di altri due ragazzi che
aspettavano come noi di entrare a scuola
-Puoi abbassare la voce perfavore?- Le chiesi sottovoce
-NO! Se non vuoi che gridi allora lasciami in pace e
allontanati…..ormai io con
te l’unico modo in cui riesco ad esprimermi è
gridando, se ti va è così
altrimenti…ciao- Accidenti! Era proprio incavolata e non mi
avrebbe perdonato
tanto facilmente….dovevo assolutamente raccontargli di
Giorgia e di Claudio
-Ascolta…so che sei incavolata però devo
assolutamente dirti una cosa…-
-Ale!….ti sei dimenticata questo in macchina- Quando sentii quella voce sentii una rabbia salire. Mi
voltai e vidi Claudio porgere una specie di quaderno ad
Alessia…Un momento!
Macchina? Ma quale macchina?
-Ti ringrazio- Rispose lei freddamente allungando le mani per prendere
il
quaderno. Istintivamente la precedetti strappandolo dalle mani di
Claudio
-Federico ma che fai? Sei impazzito percaso?
Ridammelo…quello è il copione per
la recita- Disse lei dimenandosi per riprenderlo. Quando mi
poggiò una mano
sulla spalla per cercare di alzarsi in modo di riprendere il copione
che tenevo
sollevato, sentii il cuore accelerare
-No! Cosa significa che lo hai lasciato in macchina?- Chiesi
guardandola negli
occhi
-Senti…ridaglielo immediatamente- Si intromise
quell’idiota
-Altrimenti?-
-Altrimenti io..-
-Tu niente
Claudio……ti ringrazio per
avermelo riportato ma ora ti pregherei di andare….- Lo
interruppe lei. Io non
potei trattenere una risatina
-Va bene….ci vediamo dopo- Rispose lui continuando a
guardarmi. Ero troppo
divertito che non notai neanche lo slancio in avanti che fece per
baciarla a
fior di labbra. Quando me ne accorsi sentii il cuore diminuire i
battiti e
pensai che si fosse fermato
-A dopo- Rispose lei allacciando il suo sguardo al mio. Quando
l’idiota si
allontanò, le ridetti il copione
-Allora tu e lui siete….siete…- Non riuscivo
neanche a parlare
-Si….siamo tornati insieme- Mi rispose lei, quasi temendo la
mia reazione
-Perché?- Riuscii solamente a chiederle
-Perché era giusto così- Rispose lei
-Come fai a dirlo?-
-Perché…..Lo dico perché Claudio mi
ama-
-E tu?- Mi avvicinai -Tu lo ami?- Continuai prendendole il viso tra le
mani.
Lei non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo
-E tu? Sei innamorato di Giorgia?- Mi chiese poi rialzando lo sguardo
-Ma cosa c’entra adesso…-
-Lo vedi! Se fai così significa che ancora la ami- Disse
allontanandosi da me
-E allora tu? Non ti sei degnata neanche di rispondermi. Lo sai che ci
tace
acconsente?-
-Cosa vorresti dire?-
-Voglio dire che sei ancora innamorata di lui-
-Bè….s-si….altrimenti non avrei
accettato di tornarci insieme- mi rispose
abbassando lo sguardo
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la
notte con
Giorgia- Le dissi facendole rialzare lo sguardo.
Alessia
P.O.V
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la
notte con
Giorgia- Rialzai lo sguardo sorpresa dalle sue parole. Come poteva
venirmi a
dire una cosa del genere e sperare che io potessi crederci, dopo che
avevo
chiaramente visto con i miei occhi Giorgia a casa sua quella mattina
-Come cavolo puoi dirmi questo e sperare anche che io ti creda?-
-Ti sto dicendo la verità-
-Io ormai non credo più alle parole ma solo hai
fatti……e Claudio mi ha
dimostrato di essere cambiato-
-Si come no! Passando la notte con Giorgia-
-Tu, al contrario di lui, hai saputo darmi soltanto parole. Quando mi
hai
difeso quel giorno che ho rincontrato Claudio, credevo veramente che
qualcosa
di me ti importasse. Mi hai illusa e io da brava stupida te
l’ho lasciato fare.
Ma ti assicuro che non farò mai più lo stesso
errore. Non ti crederò più…..tu
non mi avrai mai più- Dissi con le lacrime agli occhi. Lui
si avvicinò a me ma
io lo allontanai con una spinta
-Alessia, perfavore devi credermi….così ti
complicherai la vita- Rispose lui
avvicinandosi di nuovo
-No, sei tu a complicarmi la vita- Dissi voltandomi -Solo tu- Continuai
entrando nell’edificio, con le mani congelate dal freddo di
dicembre e il cuore
ghiacciato dalle sue parole.
Passarono
due
settimane. Io e Federico non ci rivolgevamo la parola da quella
mattina. Io e Claudio stavamo ancora insieme ma le parole di
Federico avevano messo qualche dubbio in me, senza contare che io,
anche se ero
arrabbiata a morte con LUI, lo amavo ancora.
-Ale!…Pianeta terra chiama Alessia- Ero in camera mia con
Mary che mi stava
sventolando una mano davanti gli occhi
-Si…si scusami- Dissi riprendendomi dai miei pensieri
-A che pensavi?-
-Niente, sono solo un po’ preoccupata per la recita di
dopodomani-
-A che ora inizia?- mi chiese Mary sedendosi accanto a me
-Alle undici- Risposi ripassando ancora una volta il copione
-Allora mi toccherà saltare scuola- Disse
-Guarda che non sei obbligata a venire-
-Scherzi? Non mi perderei mai la mia migliore amica mentre recita.
Senza
contare che….Francesco…mi ha detto che gli
farebbe molto piacere se io fossi
presente- Disse cambiando tonalità di colore alla sua faccia
-A si? Sai…io credo che Francesco provi qualcosa per te- Le
dissi sorridendo
-Dici? Cioè volevo dire….ma no cosa dici, non
può essere che io gli piaccia-
-Va bene, pensala come ti pare-
-Perchè ti ha detto qualcosa?- Questa ragazza era una
contraddizione vivente
-Non c’è bisogno che lui me lo dica, si vede
lontano un miglio- Risposi
sorridendo
-Questo non vale solo per me. Anche se tu non te ne rendi conto,
Federico è
innamorato perso di te-
-Mary, perfavore non ricominciare con questa storia- Dissi alzandomi in
piedi e
prendendo il copione in mano
-Ale, lo sai come funziona. Spesso le persone che sono coinvolte in una
relazione non riescono a capire cosa provano l’uno per
l’altra, ma chi segue la
storia dall’esterno riesce a capire tutto quanto-
-Mary io non posso credergli. L’ho vista io stessa Giorgia a
casa sua, mi ha anche
aperto la porta. Tu che penseresti se fossi al posto mio?-
-Ale, tu hai ragione…però…secondo me
dovresti provare a parlare con Federico.
Giusto per vedere cosa ha da dire-
-No, la cosa più giusta è dimenticarlo. Io ormai
sto con Claudio e tra due
giorni inizieranno le vacanze di Natale, così almeno
avrò un po’ di tempo per
riflettere senza doverlo vedere ogni giorno in classe-
-Secondo me sbagli. Comunque la vita è tua e decidi tu. Ora
devo andare, mia
madre mi aspetta per cena- Disse Mary alzandosi dal mio letto e
dirigendosi
verso la porta
-Comunque pensaci bene….- Disse prima di uscire. Uffaaaa!
Adesso ci mancava solo
lei ha mettermi dei dubbi. Mi avvicinai alla finestra e guardai verso
la SUA.
Aveva la luce accesa, chissà cosa stava facendo.
Mi sedetti sul letto e aprii il copione. Ormai lo sapevo a memoria
però avevo
paura di dimenticarmi tutte le battute all’improvviso e
poi…adoravo la storia
di Romeo e Giulietta……la adoravo dalla sera in
cui Federico aveva provato le
battute di Romeo davanti a me
-Tesoro….preparati….- Disse mia madre entrando in
camera mia per cercare di
sistemare un po’
-Cosa? Perché mi devo preparare?- Chiesi confusa
-Perché stasera abbiamo i vicini a cena…..-
Quando pronunciò quelle parole
cominciai a preoccuparmi
-Dovresti essere contenta….verrà il tuo compagno
di classe…- Continuò poi,
distruggendo ogni mia aspettativa che si trattasse di qualcun altro
-Hai invitato i Marchetti?- Chiesi io sbuffando
-Si…perché c’è qualche
problema?- Mi chiese lei allarmata
-N-no…nessun problema…- Risposi alzandomi e
dirigendomi verso l’armadio
-Va bene. Vado a finire di apparecchiare…- Disse poi uscendo
dalla mia stanza.
Uffa, ci mancava solo questa. Tutti i miei sforzi per evitarlo si erano
dimostrati vani, visto che ora me lo ritrovavo dentro casa. Aprii
l’armadio ed
estrassi dei vestiti che avevo comprato un paio di giorni prima insieme
a Mary
(Qui)
poi mi diressi in bagno per fare una
doccia. Non si prospettava affatto una bella serata.
Verso
le otto
suonarono alla porta. Io finii di pettinarmi distrattamente i capelli e
poi
uscii dalla mia camera per salutare. Quando me lo ritrovai davanti
sentii un
peso al cuore e allo stomaco. Possibile che ogni volta che me lo
ritrovavo
davanti mi faceva quell’effetto?
-Buonasera- Dissi cordialmente, facendo bene attenzione a non rivolgere
mai lo
sguardo verso la SUA direzione
-Ciao cara….come sei bella- Disse sua madre -Non credi
Fede?- Continuò
rivolgendosi al figlio. Lui mi squadrò da capo a piedi e
quando vide che me ne
accorsi si voltò di lato facendo finta di niente
-L-La tavola è apparecchiata molto bene- Disse poi
imbarazzato, rivolgendosi a
mia madre
-Grazie caro…se vi volete accomodare- Rispose mia madre
indicando il divano
-Ehm…scusatemi, torno subito- Dissi io dirigendomi in camera
mia. Non appena
entrai, chiusi la porta e afferrai il cellulare componendo il numero di
Mary
-Pronto- Mi rispose lei
-Mary…sono io-
-Ale…ma che succede?-
-E’ qui! È di là e mi fissa
e….non so che fare…-
-Ok, calmati….chi è che ti fissa?- Mi chiese lei
confusa
-Federico- Risposi emettendo un lungo sospiro
-Cosa? E perché è a casa tua?-
-Perché quel genio di mia madre ha invitato a cena lui e la
sua famiglia...la
cosa brutta è che non c’è neanche Roby,
siamo soli e…io non ce la faccio a
parlargli-
-Ok, ok… Ale ora prendi un bel respiro e torna di
là, cena e subito dopo ti
alzi con una scusa e torni in camera tua-
-Dici che...che funzionerà?-
-Ma si, certo, quando torni in camera tua chiamami e dimmi
com’è andata-
-Ok…grazie Mary. Ti voglio bene- Le dissi sorridendo
-Anche io. A dopo-
-A dopo- Risposi riattaccando e poggiando il cellulare sul comodino.
Presi un
bel respiro e tornai in soggiorno. Purtroppo l’unico posto
del divano ancora
disponibile era quello tra mio padre e…LUI. Sospirando mi
andai a sedere
cercando di stare il più possibile attaccata a mio padre, ma
lo spazio era
troppo poco, la mia gamba toccava inevitabilmente la SUA.
-Mamma, tra quanto sarà pronta la cena?- Chiesi dopo dieci
minuti di
noiosissime chiacchiere e di massima tensione
-Hai ragione! Vado a controllare, scusatemi- Rispose mia madre
alzandosi e dirigendosi
in cucina
-Ti aiuto- Dissi io alzandomi finalmente da quel divano e seguendola in
cucina,
sotto lo sguardo insistente di Federico.
-Allora…cos’è
successo?- Mi chiese mia madre mente stava preparando i piatti da
portare in
tavola
-In che senso?-
-Non ti ho mai vista così silenziosa-
-Ho mal di testa, non ho voglia di parlare- Risposi giocando con una
forchetta
-Percaso è successo qualcosa tra te e..-
-Mamma ti prego! Non mi va di parlarne- La interruppi. Non avevo
proprio voglia
di spiegare a mia madre cosa c’era, anzi cosa non
c’era con Federico
-Comincio a portare i piatti a tavola- Continuai prendendo due piatti
già
riempiti.
La
cena sembrò
durare un’eternità. Mia madre continuava a portare
cibo ed io stavo scoppiando,
non perché avessi mangiato tanto, per la verità
non avevo quasi toccato cibo,
ma perché sentivo continuamente il SUO sguardo addosso e
cominciavo a sentirmi
piuttosto imbarazzata
-Scusatemi ma…domani abbiamo le prove generali della recita
che ci sarà
dopodomani. Se non vi dispiace dovrei finire di ripassare le battute-
Dissi
alzandomi da tavola
-Ma no, figurati cara. Magari nostro figlio desse tanto peso alla
scuola come
te- Mi rispose SUA madre sorridendo
-Ale…hai passato il pomeriggio intero a ripassare, forse
dovresti riposarti un
po’- Disse mia madre
-No, se non vi dispiace preferisco ripassare…- Risposi
alzandomi e dirigendomi
verso la mia stanza.
Mi
sedetti sul
letto con il copione in mano e presi il cellulare per chiamare Mary, ma
prima
che potessi farlo, si mise a squillare. Lessi sul display chi mi stava
chiamando: Claudio
-Pronto-
-Amore…sono io. Che fai?- Mi rispose lui
dall’altro capo del telefono
-Sto ripassando le
battute-
-Ascolta, io e alcuni amici andiamo in un locale. Ti va di venire?-
Sospirai
-No, non posso. Ti ho già detto che sto ripassando-
-Non puoi o non vuoi?-
-Entrambi. Non mi va di uscire stasera- Risposi
-Alessia, non ti inventare cavolate…se sei ancora arrabbiata
con me ok, però ti
pregherei di essere sincera-
-Si, sono arrabbiata con te- Risposi ripensando alle parole di Federico
-Almeno dimmi cosa ho fatto, così magari posso rimediare-
-Senti Claudio, ne parliamo domani…ora ho da
fare…- Dissi cercando di chiudere
quella conversazione
-Ok, come vuoi. Ci vediamo domani mattina-
-No, non c’è bisogno che mi passi a
prendere…ci vediamo dopo scuola e…-
-Niente storie, ti vengo a prendere io così parliamo- Mi
interruppe. Subito
dopo riattaccò, cosa che feci anche io.
Quando mi voltai per riprendere il copione, mi trovai davanti Federico,
appoggiato con la schiena alla porta chiusa
-Che ci fai qui?- Chiesi scocciata
-Come mai non vuoi che ti venga a prendere?- Mi chiese lui di rimando,
ignorando la mia domanda
-Affari miei. Te lo ripeto: Perché sei qui?-
-Mi stavo annoiando di là- Mi rispose avvicinandosi
lentamente
-E allora hai pensato di venire di qua perché speravi di
trovare qualche passatempo? Mi
dispiace informarti che
era meglio se restavi di là- Dissi alzandomi dal letto e
indietreggiando verso
la finestra
-C-che cosa fai?- Gli chiesi quando avvicinò la sua mano
destra alla mia faccia
-Mi dispiace se sono venuto qui stasera, so che non ne sei stata
felice- Mi
rispose lui continuando ad accarezzarmi
-N-non mi i-importa…..puoi fare quello che vuoi- Risposi
balbettando come una
scema
-Come va con le prove?- Mi chiese lui allontanandosi, lasciandomi
completamente
spiazzata
-Bene….ormai so l’intero copione a memoria.
Però ho paura di dimenticarmi
tutto- Risposi sedendomi di nuovo
-Se vuoi…ti aiuto- Lo guardai confusa
-Cosa? E…e...e come vorresti aiutarmi?-
-Proviamo insieme…..tu fai Giulietta e io Romeo-
Continuò sorridendo
-O-ok…va bene- Risposi porgendogli il copione
-
Oh, ma quale luce
irrompe da quella finestra lassù? Essa è
l'oriente, e Giulietta è il sole.
Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e
livida di rabbia,
perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di
lei: Non servirla, se essa ti
invidia…-
-Basta…basta- Lo interruppi
-Che c’è ho sbagliato qualcosa? Non andava bene
la..-
-No, non hai sbagliato niente….però non ho voglia
di provare…con te. Perfavore
potresti…potresti uscire? Voglio
rimanere da sola-
-Ok….- Mi rispose lui, dopodiché uscì
dalla mia stanza. Avevo sbagliato. Avevo
sbagliato del tutto ad accettare di provare con lui, mi sentivo male a
sentirgli dire quelle parole. Senza contare che continuava a tornarmi in mente la sera in cui
avevamo provato le
battute. Mi sdraiai sul letto coprendomi la faccia con il cuscino.
Quando mi
rialzai per riprendere il copione, notai che non c’era
più. Chissà che fine
aveva fatto
-Tesoro, i nostri ospiti stanno andando via- Disse mia madre entrando
in camera
mia. Mi alzai dal letto e la seguii fino alla porta di casa per salutare
-Arrivederci- Dissi sorridendo
-Arrivederci cara-
-Federico?- Chiesi notando che non c’era
-Ha detto che cominciava ad andare dal momento che ti
aveva già
salutata- Mi rispose sua madre
-Ah si, me ne ero dimenticata- Dissi fingendo un sorriso
-Scusate, torno in camera mia- Continuai, dopodiché mi
voltai e tornai in
camera.
Federico
P.O.V
Me ne ero dovuto andare di lì. Lo avevo dovuto fare per
resistere alla voglia
di baciarla. Dovevo essere diventato proprio scemo visto che mi ero
portato
dietro il copione con le battute della recita. Neanche io sapevo
perché. Entrai
in camera mia e dopo essermi sdraiato sul letto iniziai a leggerlo
dall’inizio.
Passai la notte sveglio a leggere quel cavolo di copione per
chissà quale
assurdissimo motivo. Quando finalmente lo finii mi si chiusero gli
occhi ma
proprio in quel momento la sveglia del cellulare suonò. Mi
alzai sbuffando e
andai a farmi una doccia, subito dopo mi vestii e uscii per andare a
scuola.
Alessia
P.O.V
Avevo passato la notte in bianco preoccupata per la scomparsa del
copione. Per
un attimo avevo addirittura pensato che lo avesse preso LUI, ma ero
totalmente
fuori discorso che lui lo avesse preso. Che motivo poteva avere?
Dopo aver fatto colazione, uscii di casa e mi diressi in fermata. Dopo
cinque
minuti mi squillò il cellulare e quando lessi sul display il
nome di Claudio,
non risposi. D’un tratto vidi Federico girare
l’angolo e avvicinarsi alla
fermata dell’autobus. Ecco ci mancava solo questa!!!!!!!!
-Ciao- Mi disse
-C-ciao- Risposi. Accidentiiiiiiiii, possibile che dovevo balbettare
così ogni
volta che lo vedevo??????
-Tieni….- Disse facendomi prendere un colpo. Guardai cosa mi
stava porgendo e
mi accorsi che si trattava del copione
-Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa-
Risposi prendendolo e
riponendolo in cartella
-Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace-
-M-ma n-no tranquillo…non importa- In quel momento vidi la
macchina di Claudio
sfrecciare ad una velocità inaudita. Senza pensarci troppo,
mi nascosi dietro
Federico che mi lanciò uno sguardo confuso
-Scusami- Dissi una volta passato il pericolo
-No, tranquilla. E’ solo che non capisco-
-Cosa non capisci?-
-Perché ti sei nascosta?- Perché mi ero nascosta?
Non lo sapevo neanche io
-Non mi andava di vederlo- Risposi
-Avete litigato?-
-No…semplicemente non avevo voglia di parlarci- Risposi
scocciata dalle sue
domande
-Allora perché state insieme?-
-Senti, non ricominciare con queste domande….- Risposi,
dopodiché mi allontanai
di qualche passo da lui.
Dieci
minuti dopo arrivammo davanti scuola. Scesi
dall’autobus e sorpassai Federico, raggiungendo Francesco
-Ciao Frà- Dissi abbracciandolo
-Ciao Ale…- Mi rispose lui facendo lo stesso
-Ti va se oggi pomeriggio rimaniamo a scuola per provare-
-Ale…devi riposarti un po’. Le sai benissimo le
battute. Domani ci sarà lo
spettacolo, se continui così domani non ce la farai a
recitare per quanto sarai
stanca- Mi rispose lui
-Si…si hai ragione-
-Ascolta, ho chiesto a Mary se le va di andare al cinema oggi
pomeriggio. Perché
tu e Claudio non venite con noi?-
-No….preferisco rimanere a casa e riposare- Risposi. La
verità era che non
avevo assolutamente voglia di uscire con Claudio. Per la
verità da quando avevo
accettato di tornare con lui, eravamo usciti insieme pochissime volte
-Vado a cercare Becky. Ci vediamo più tardi in classe- Dissi
sorridendo, dopodiché
mi diressi verso l’entrata della scuola
-Mi spieghi che ti è preso?- Mi chiese una voce alle mie
spalle. Mi voltai e
trovai Claudio dietro di me
-Devo entrare a scuola ora. Ne parliamo dopo- Risposi voltandomi ma lui
mi
afferrò per un polso e mi tirò indietro
-No! Noi parliamo adesso- Disse
-Claudio…mi fai male-
-Stamattina sono venuto a prenderti a casa, ma tua madre mi ha detto
che eri
già uscita-
-Te l’avevo detto anche ieri per telefono che sarei venuta a
scuola da sola-
-Mi spieghi cosa cavolo ti
è
preso? Perché non vuoi che ti accompagni a scuola?- Disse,
stringendo ancora di
più la presa sul mio polso
-Claudio…mi stai facendo
male…lasciami…- Risposi, cercando di liberarmi ma
senza risultati
-No, prima mi devi dare una spiegazione. Perché
hai…-
-Lasciala- Claudio venne interrotto da Federico che tolse la sua mano
dal mio
polso, permettendo al mio sangue di ricominciare a scorrere
-Ma tu che vuoi? Si può sapere perché stai sempre
in mezzo?-
-Non sono io che sto sempre in mezzo….ti ha detto che non
vuole parlare e tu
continui a trattenerla per un braccio-
-Alessia…non me ne vado di qui finché non
parliamo…-
-Te lo scordi!…lei non….-
-No! Ti ringrazio Federico però…dobbiamo parlare.
Grazie lo stesso-lo
interruppi io. Lui mi guardò e per un momento mi
sembrò triste per le mie parole
-Ok…- Disse, dopodiché entrò a scuola
-Allora…cosa mi devi dire di tanto urgente da non poter
neanche aspettare che
io esca da scuola?-
-Perché sei tornata con me?- Mi chiese
-Che…che significa? Sono tornata con te
perché…io…-
-Perché?-
-Non…non lo so il perché- Risposi sospirando.
Dovevo essere sincera con lui
-Tra te e quello
c’è qualcosa?-
-No…non c’è
niente….però Claudio…tu hai ragione,
io non lo so perché sono
tornata con te ma di sicuro non…non sono più
innamorata di te- Dire quelle
parole fu come togliermi un peso dallo stomaco
-Tu non mi hai mai amato- Disse
-No!…Claudio non venire
da me a fare
questo discorso. Se io non ti amo più è anche
colpa tua. Sei tu che mi hai
lasciata-
-Ti ho già chiesto scusa per questo-
-Non è così semplice! Non è solo
perché mi hai chiesto scusa che io posso
dimenticare quello che mi hai fatto-
-Ma se tu mi amavi veramente allora…-
-Non mettere in dubbio i miei sentimenti. Io ti amavo…ti
amavo quando era diverso,
quando eravamo diversi noi. Io sono andata avanti, ho superato la
nostra storia
e ammetto che è stato egoistico da parte mia accettare di
tornare con te…-
-Mi stai lasciando?-
-No…non posso lasciarti, perché tu non sei mai
stato mio e io non sono mai
stata tua….-
-Alessia perfavore…non puoi…non puoi chiudere i
rapporti così ….-
-Sei tu che hai deciso di chiudere i rapporti. Però hai
dimenticato un piccolo
particolare…Tu credevi che io sarei rimasta ad aspettarti a
vita, mi dispiace
ma non è stato così…-
-Ora devo entrare a scuola….- Continuai
-Va bene… però dobbiamo continuare il
discorso…-
-No Claudio, io non ho più niente da dirti- Risposi,
dopodiché mi voltai ed
entrai a scuola.
Federico
P.O.V
Dopo scuola tornai a casa. Non potevo crederci, LEI mi aveva mandato
via per
parlare con quel cretino. Non ne potevo più di questa
situazione, dovevo
assolutamente dimenticarla, dovevo togliermela dalla testa
-Fede, puoi andare da Alessia per portargli questo pacco? Lo hanno
consegnato
qui per sbaglio, ho chiamato sua madre e mi ha detto che a casa
c’è Alessia e
puoi lasciarlo a lei- Ecco! Non facevo in tempo a dire di doverla
dimenticare
che mi toccava anche andargli a portare la posta. Neanche fossi un Pony
Express
-Dammi qua, ci vado subito- Dissi alzandomi dal letto e prendendo il
pacco
dalle mani di mia madre, estremamente irritato.
Alessia
P.O.V
Tornai a casa e fui felicissima di sapere che né mia madre
né mio padre
sarebbero tornati per pranzo, così potevo starmene un
po’ da sola e in
tranquillità.
Non feci in tempo a portare in tavola il piatto di lasagne che mia
madre aveva
lasciato in forno, che mi suonarono alla porta. Sbuffando andai ad
aprire
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi davanti Federico
-Mia madre mi ha chiesto di portarti questo pacco- Mi rispose lui
porgendomi
l’oggetto che aveva in mano
-Ti…ringrazio- Risposi imbarazzata.
Dèjà vu. Avevo detto esattamente la stessa
cosa che avevo detto la prima volta che c’eravamo visti
-Bene….allora io vado-
-O-ok- Risposi
-Ah! Oggi me ne sono andato senza neanche farti…i complimenti…sono davvero
contento che tu e il tuo ragazzo abbiate
chiarito e che siate tornati in buoni rapporti- Ma che cavolo aveva
questo
ragazzo nel cervello????? Possibile che credesse ancora che io e
Claudio
stessimo insieme???
-M-ma veramente…-
-Ale, tranquilla. Non mi devi spiegazioni. Chi lo sa, magari anche tra
me e
Giorgia si sistemeranno le cose un giorno….- Quando
pronunciò quelle parole, mi
sentii morire, sentivo che di lì a poco avrei smesso di
respirare oppure il
cuore mi sarebbe scoppiato o magari la terra mi avrebbe inghiottito, ad
ogni
modo ognuna di queste tre cose avrebbe fatto meno male di quelle parole
-S-si…..lo...lo spero per te. Io spero con tutto il cuore
che tu…che tu possa
essere felice. Felice come lo sono io con Claudio- Risposi trattenendo
a stento
le lacrime
-Già! Me lo auguro anche io- Rispose. Dopodiché
si voltò e riprese a camminare.
Mi richiusi la porta alle spalle, mi diressi in cucina e presi il
piatto
contenente le lasagne, dopodiché
buttai
il contenuto nell’immondizia. Avevo anche perso
l’appetito, tutto per
quello….stronzo egoista e….stupido che non era
altro.
Verso
le cinque
uscii per fare una passeggiata. Mi ritrovai a guardare tra le vetrine
dei
negozi allestite per Natale. In genere io adoravo il Natale. Lo adoravo
sin da
quando ero piccola , ma quell’anno era diverso, era diverso
perché sapevo che
per avere un Natale felice, avevo bisogno di LUI….ma
LUI….LUI non lo avrei
mai….MAI avuto.
Prima
di tornare a
casa, un’oggetto in vetrina catturò la mia
attenzione. Era un anello. Aveva
incisa la parola “Love”
e accanto
c’era un fiore (QUI).
Non aveva nulla di prezioso, non era d’oro o di diamanti. Ma
mi colpì la sua
particolarità. Rimasi a guardarlo per qualche minuto
dopodiché mi incamminai
verso la fermata dell’autobus.
Ero
seduta sul
sedile accanto al finestrino e guardavo fuori con l’i-pod
nelle orecchie.
Osservavo la vita delle persone. Perfetti sconosciuti che
all’apparenza
sembravano più felici di me. Era ingiusto. Avevo quasi
diciotto anni e odiavo
già così tanto la vita che avevo, neanche fossi
stata una casalinga disperata
come quelle dei telefilm. Mi voltai a guardare da cosa era catturato lo
sguardo
della signora accanto a me. Quando capii, sulle mie labbra si dipinse
un
sorriso. La signora stava leggendo “Orgoglio e
Pregiudizio”. Io adoravo quel
libro. Mi rifugiavo a leggerlo ogni volta che qualcosa andava male.
L’ultima
volta che lo avevo letto era stata quando Claudio mi aveva lasciata.
Ricordo
che lo lessi per un’intera notte . Riflettendoci avrei tanto
voluto avere il
carattere forte di Lizzy, la protagonista. Di sicuro Federico aveva lo
stesso
carattere altezzoso di Mr. Darcy. Pensandoci bene Federico era anche
peggio.
Alla fine del libro Mr. Darcy si rivela essere tutto il contrario di
ciò che
sembrava nel corso della storia, arrivando a tal punto da far
desiderare
qualsiasi ragazza di vivere una storia d’amore
così. Federico invece si era
dimostrato esattamente per quello che era. Dal primo momento che lo
avevo visto
avevo perfettamente capito che tipo fosse. Uno stronzo, presuntuoso e
pieno di
se. E anche se mi aveva fatta innamorare di lui, alla fine era tornato
ad
essere esattamente ciò che era. Ma questo non cambiava le
cose. Io lo amavo e
non sarebbe cambiato niente.
-Pensa che oggi pomeriggio mi ha chiamato Fede e mi ha chiesto di
vederci-
Proprio in quel momento sentii una voce familiare, anche troppo familiare provenire da qualche sedile
dietro il mio
-E che voleva?- Le chiese un’altra voce
-Bè…per la verità non lo so, mi ha
chiesto di vederci domattina e di andare a
scuola insieme come ai vecchi tempi. Anche se io non frequento
più quella
scuola accompagnerò lui molto volentieri- Improvvisamente
sentii
un’irrefrenabile voglia di prenderla a schiaffi “chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia
si sistemeranno le cose un
giorno” Non aveva perso tempo. Quello stesso
pomeriggio che aveva
pronunciato queste parole l’aveva subito chiamata. Finalmente
arrivai alla
fermata di casa mia. Mi alzai cercando di non farmi notare da quella
strega
-Alessia- Ma visto che la sfiga mi tormentava già da
diciassette anni e mezzo
perché avrebbe dovuto smettere adesso?
-Giorgia, che sorpresa- Dissi fingendo di non averla vista
-Vai a casa?- Mi chiese
-Si..- Proprio in quel momento l’autobus si fermò
e salutandola con un cenno
della mano scesi respirando a fondo l’aria gelida,
dopodiché ripresi a
camminare
-Spero non ti dispiaccia se facciamo la strada insieme- Disse quando me
la
ritrovai a fianco
-No…figurati- Risposi consapevole di dover trattenere i mie
istinti omicidi
-Sto andando da Fede…sai mi ha chiamato prima invitandomi a
cena- Che bugiarda!
Credeva che non l’avessi sentita sull’autobus,
quando aveva apertamente detto
che lei e Federico si sarebbero visti il giorno seguente?
-Sono contenta che abbiate riallacciato i rapporti- Risposi fingendo
disinteresse
-Si…anche se lui ha avuto una leggera….distrazione…si
è reso conto di essere ancora innamorato di me- Dovevo
respirare. Vedevo il
cancello di casa, non mancava poi molto, dovevo solamente respirare ed
evitare
di tirar fuori le mani dalle tasche, in modo che non potessi
strangolarla
-Si, si vede che vi amate…..siete fatti l’uno per
l’altra. Non potrei
immaginare nessun’altra ragazza al di fuori di te per
Federico- Risposi
mascherando in quelle parole un insulto rivolto ad entrambi
-G-già- Mi rispose lei perplessa. Evidentemente non aveva
capito quello che
avevo voluto dire
-Sono arrivata…quella è la mia palazzina- Dissi
indicandogliela
-Bene…allora ciao- Mi rispose lei non accennando a salire da
Federico
-Non vai dal tuo ragazzo?- Le chiesi poi sorridendo
-Si…si...ora vado- Mi rispose lei imbarazzata al massimo.
Proprio in quel
momento Federico uscì dal portone di casa sua e si
fermò a guardarci
-Giorgia…ma che ci fai qui?- Gli chiese perplesso e anche un
po’ scocciato
-Non…non essere sciocco amore, mi hai chiesto tu di venire-
Rispose lei
mettendoglisi sottobraccio
-No…hai capito male. Io ti ho chiesto se potevamo vederci
domattina per darti
l’invito per la recita. Quello da dare a quel tuo amico che
vuoi portare con te
domani. Mi hai chiesto tu stessa di chiedere al preside di darmene uno
in più-
Disse lui, facendo diventare rossa come un peperone la faccia di Giorgia
-Ah…si giusto…Bè…ma visto
che sono qui…perché non saliamo su e me lo dai
ora?-
Disse lei facendogli l’occhietto
-Sto uscendo ora- Rispose lui
-Ah si? E dove vai?-
-Non sono affari tuoi-
-Ahahahahahaha e cos’è una nuova discoteca? Posso
venire?- Quella ragazza non
sapeva neanche dov’era di casa la dignità. In quel
momento mi vergognai io per
lei
-No! Giorgia, ti senti bene?….sei strana stasera-
-Si…si certo. Ad ogni modo avevo già un
appuntamento….ci vediamo- Così dicendo
si dileguò. Io e Federico ci guardammo fissi per almeno tre
minuti. Quando mi
decisi a muovermi e mi avvicinai al portone, sentii qualcosa di caldo
stringermi il polso gelido
-Cosa c’è?- Gli chiesi scocciata
-Dovrei chiederlo io a te-
-E perché?-
-Bè…mentre Giorgia parlava avevi una faccia
così…infastidita…da
far trasparire tutta la tua gelosia- Mi disse con un
ghigno
-Lasciami- Provai a divincolarmi ma senza risultati
-Perché?-
-Perché cosa?- Gli chiesi di rimando
-Perché sei rimasta ad ascoltare quello che io e Giorgia ci
dicevamo se non te
ne importa niente di me?- Eccola là! La famosa domanda che
mi ronzava per la
testa da quando c’eravamo conosciuti. Io sapevo qual era la
risposta ma non
avrei mai e poi mai ammesso cosa provassi. Non dopo ciò che
mi aveva detto quel
pomeriggio
-Volevo proprio vedere questa volta come vi arrampicavate sugli
specchi-
Risposi mentendo
-Che risposta è?-
-L’unica che avrai. Mi spieghi poi perché stai qui
a perdere tempo con me? Se
non sbaglio hai appena detto a Giorgia che avevi un impegno. Le tue
amichette
non si offendono se le fai aspettare?- Chiesi continuando a divincolarmi
-Smettila di fare la ragazzina. Devo andare a cena da Valerio-
-Sai quanto me ne importa. Vai a raccontarlo alla tua ragazza-
-Ti ripeto per la milionesima volta che Giorgia non è
più la mia ragazza-
-Oggi pomeriggio però le tue parole sono state altre-
-Ero…ero incavolato- Mi
rispose
imbarazzato
-Incavolato? E per cosa?-
-Tu…mi hai detto di voler rimanere sola con
Claudio…e questa cosa mi ha fatto
salire il sangue al cervello- Quello era davvero il colmo!!!!!!!
-Perché? Cosa diavolo ti importa a te? Cosa ti importa con
chi parlo o non
parlo?- Mi guardò senza rispondere. Perché?
Perché non mi rispondeva?
-I-io….io non lo so- Quella fu la goccia che fece traboccare
il vaso
-Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a
sentire i
tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue
amichette o da
Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da
me una volta per
tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite-
Detto ciò, mi
voltai e mi incamminai verso casa.
Federico
P.O.V
Quando tornai a casa, mi sdraiai sul letto. Continuavo a girare e
rigirare tra
le dita la scatolina quadrata che avevo in mano. E’ vero,
avevo mentito. Non
ero andato a cena da Valerio. Per la verità, dopo aver
accompagnato Valerio a
comprare un regalo di Natale per suo fratello, quel pomeriggio, avevo
visto
LEI, osservare intensamente una vetrina. Una volta che
l’avevo vista andare
via, mi ero avvicinato e avevo visto da cosa era catturata la sua
attenzione.
Dopo che Valerio mi aveva riaccompagnato a casa continuavo a pensare
all’anello
che aveva visto, così sono uscito di casa, diretto a quel
negozio. Quando me la
sono ritrovata davanti insieme a Giorgia, le parole che le avevo detto
quel
pomeriggio mi ritornarono in mente e mi sentii tremendamente in colpa.
Senza
contare che quella strega di Giorgia le aveva addirittura fatto credere
di
avere un appuntamento con me. La prima cosa che mi venne in mente per
non dare
spiegazioni su dove stessi andando, fu la cena a casa di Valerio.
Non sapevo neanche io perché le avevo comprato
quell’anello. Non sapevo neanche
se glielo avrei mai dato. Quello che sapevo era che….quando
l’avevo vista
rivolgere tutta la sua attenzione a
quell’oggetto…avevo desiderato essere io
quell’oggetto.
Alessia
P.O.V
La mattina seguente mi svegliai nervosa al massimo. Mi preparai in
fretta e
furia, dopodiché uscii di casa e raggiunsi Francesco e Mary
alla fermata
dell’autobus
-Buongiorno mia Giulietta….come stai? Hai dormito
bene…mio amore?- Mi chiese
Francesco, scherzando
-Ma certo mio Romeo…e tu?- Continuai io sorridendo
-Anche io. Cambiando argomento, hai parlato con Mary?- Mi chiese in
imbarazzo
-No…perché?-
-No così, tanto per sapere-
-Eccola- Dissi sorridendo quando la vidi arrivare
-Eccomi…buongiorno ragazzi- Ci disse raggiungendoci
-Glielo hai già detto?- Chiese poi, rivolgendosi a Francesco
-N-no….stavo aspettando te- Risposi lui
-Dovete dirmi qualcosa?- Chiesi
-Si…io e…io e Francesco stiamo insieme- La
guardai sorpresa
-Oh ragazzi! Sono davvero felicissima per voi- Dissi abbracciando
entrambi
-Scusa se non te l’ho detto prima ma…Francesco
voleva esserci-
-Ma figurati Mary…sono così contenta- In quel
momento vidi arrivare Federico
con Giorgia e il sorriso mi morì sulle labbra
-Scusatemi ragazzi…comincio ad entrare, così mi
preparo per lo spettacolo-
Dissi voltandomi e incamminandomi verso l’entrata
-Dobbiamo fare qualcosa per
quei due…si vede lontano un
miglio che si amano-
-Amore…mi è venuta un’idea- Disse
Francesco sorridendo a Maria.
Venti
minuti dopo
ero pronta (Qui)
e stavo ripetendo le battute allo specchio
-Ale…è successa una tragedia- Mary
entrò nella stanza dove mi trovavo io
agitatissima
-Cos’è successo?- Chiesi preoccupata
-Francesco…si è fatto male alla gamba e ora non
può neanche stare in piedi-
-Cosa? E adesso come facciamo?-
-Che succede?- Ci chiese la professoressa di letteratura,
nonché responsabile
della recita, entrando nella stanza, seguita dal resto dei compagni,
compreso
Federico
-Professoressa, purtroppo Ricciardi si è fatto male alla
gamba, non riesce
neanche a stare in piedi- Dissi io
-O no! Questa non ci voleva…siamo rimasti senza Romeo-
-Federico…Francesco ha bisogno di andare in bagno e visto
che tu sei un ragazzo
mi chiedevo se…puoi accompagnarlo tu- Federico
annuì alla richiesta di Maria e
si diresse verso il bagno sbuffando.
Federico
P.O.V
Ero in bagno con Francesco che non accennava ad uscire
-Ti decidi? Ma quanto ti ci vuole?- Gli chiesi perdendo la pazienza
-Ehi amico, datti una calmata….- Mi rispose lui, uscendo dal
bagno. Un momento,
come faceva a camminare da solo?
-Ma non ti faceva male la gamba?- Gli chiesi confuso
-No, però ho un gran talento come attore. Mi
dispiacerà non fare Romeo- Mi
rispose lui con un sorrisetto soddisfatto
-Stai dicendo che non ti sei fatto male veramente?- Gli chiesi. Lui
scosse la
testa sorridendo
-Io…non capisco-
-Tu farai Romeo-
-Cosa? Io?-
-Si, tu. Coraggio spogliati e mettiti questi vestiti- Mi disse lui
porgendomi i
vestiti di scena
-I-io non posso…non so le battute-
-Ah no? Maria mi ha detto, che Alessia le ha detto, che tu le hai
rubato il
copione- Accidenti! Possibile che qui nessuno si faceva gli affari suoi
-Federico…io e te non siamo mai stati amici, il che
è strano visto che abbiamo
i gusti praticamente uguali in quanto a ragazze-
-No, non è vero…a me non..non -
-Basta mentire….tu sei innamorato di Alessia…e
lei è innamorata di te. Questa è
la tua ultima possibilità. Se non fai subito qualcosa puoi
anche dirle addio-
Ormai era tardi in ogni caso, lei non voleva più saperne di
me
-Federico ascoltami bene, se ti dico questo devi credermi. Non
è un segreto che
io sia stato innamorato di lei, quindi se non fosse vero non ti direi
queste
cose. E’ stata lei stessa a confessarmi più volte
di amarti- Lei? Lei mi… amava?
-Non puoi negare di averla fatta soffrire più e
più volte. Però nonostante
questo lei ti ama. Io sono sicuro che anche tu la ami. Ormai ce ne
siamo
accorti tutti. Tutti tranne voi-
“C’è
che l’hanno capito tutti,
tutti quanti, tutti tranne te” Mi
risuonarono in testa
queste sue parole. Come avevo fatto a non capire subito quello che
intendeva.
Come ero potuto essere così stupido e cieco da non capire
che quello che c’era
tra me e lei non era attrazione ma….amore?
“Vorrei
svegliarmi la mattina senza pensarti, senza pensare a
quanto sto male perché inizio un nuovo giorno senza di te.
Vorrei alzarmi e
dirigermi a scuola consapevole che ad aspettarmi non ci sarà
il tuo sguardo
indifferente o le tue sgradevoli parole. Io vorrei dimenticarti. Anche
se mi fa
male dirlo, io vorrei non averti mai conosciuto”
-Federico?-
“Se non hai ancora capito a chi mi
riferivo l’altra notte…….allora non lo
capirai mai”
-Federico…è tutto ok?-
“Io quello che provo te
l’ho detto….ma
non è detto che tu sia in grado di capire”
Federicoooo…c’è qualcuno in
casa?-
“Mi spieghi perché ce
l’hai così tanto
con me questa sera?______ Perché sei un cretino che non
capisce un cavolo”
“Tu
avevi detto che senza amore non avresti mai accettato di fare sesso.
Perché con
me lo hai fatto?___________ Questo…devi dirmelo tu
“
“Non ti crederò
più…..tu non mi avrai
mai più”
“Sei
tu a complicarmi la vita….solo tu”
“Io
spero che tu possa essere felice con
Giorgia come lo sono io con Claudio”
“Sai
una cosa? Io non voglio stare qui con
venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti
d’umore. Vattene da
Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti
pare….basta che
stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro
che la mia pazienza
ha un limite”
-Federico,
mi devo preoccupare?- Mi chiese
Francesco, sventolandomi una mano davanti la faccia
-Anche volendo…non potrei stare con lei. Lei sta ancora con
quel cretino- Dissi
digrignando i denti
-No. Qui se c’è un cretino, quello sei tu- Mi
rispose lui, scuotendo la testa
-Cosa? E perché?-
-Alessia non sta più con Claudio. L’unico motivo
per cui aveva accettato di
tornarci insieme è stato perché credeva che tu e
Giorgia vi foste rimessi
insieme-
-D-dici sulserio?- Chiesi. Francesco si limitò ad annuire
-Quindi…non sta più con quel cretino?-
-No, non sta più con quel cretino.
Allora….Fai Romeo oppure no?- Mi chiese
sorridendo
“Lei
lo amava, lui
no…….Lui tornerà, lei non ci
sarà più” è la storia
più vecchia del mondo, non
fare che accada anche a te”
Accidenti!
L’infermiera aveva ragione. Dovevo
fare qualcosa, altrimenti…l’avrei persa per sempre
-Dammi questi maledetti vestiti- Risposi strppando gli abiti di scena
dalle
mani di Francesco
-Finalmente ti sei deciso-.
Alessia
P.O.V
-Come sta Francesco?- Chiesi a Mary
-Male…probabilmente si è slogato la gamba-
Accidenti! Questa proprio non ci
voleva
-Ragazze! Ci sono delle buone notizie- Disse la professoressa entrando
nella
stanza
-Quali?- Chiesi io, sorridendo
-Abbiamo trovato un sostituto per fare Romeo-
-Cosa? Ma è meraviglioso! Chi è?- Chiesi. Quando
vidi entrare Federico nella
stanza, vestito con gli abiti di scena, quasi mi venne un infarto. No!
Era
fuori discussione. Non poteva fare lui Romeo
-Marchetti ha sorpreso tutti dicendo di sapere l’intero
copione a memoria-
“Allora
ce lo avevi tu!
L’ho cercato per tutta la casa_______
Si...ieri sera devo averlo preso per
sbaglio….mi dispiace” Quindi…non lo aveva preso
per
sbaglio. Lo aveva letto e imparato a memoria in un solo giorno. Ma
perché lo
aveva fatto?
-Bene! Ora che questa cosa si è risolta…vado sul
palco per fare la
presentazione. In scena tra cinque minuti- Disse la professoressa,
Dopodichè
uscì dalla stanza, lasciando me e Federico da soli.
Non riuscivo neanche a parlare. La sola ide di dover recitare con lui
mi stava
letteralmente mandando in panico. Non riuscivo a concentrarmi con lui
davanti.
Ero già agitata all’idea di averlo tra il pubblico
mentre recitavo, ma l’idea
di dover recitare insieme a lui…era decisamente peggio
-Ale, io vorrei…-
-Non abbiamo nulla da dirci. Risparmia la voce per lo spettacolo-
Dissi.
Dopodichè mi diressi verso il teatro.
Quando
arrivammo alla scena del balcone, quella che avevamo provato quella
sera,
cominciai a sentire lo stomaco in subuglio
………..
ROMEO:
Oh! mi lascerai così poco soddisfatto?
GIULIETTA: Quale
soddisfazione puoi avere questa notte?
ROMEO: Il cambio
del tuo fedele voto di amore col mio.
GIULIETTA: Io ti
diedi il mio, prima che tu lo chiedessi; e tuttavia vorrei non avertelo
ancora
dato.
Mi sentivo una
perfetta scema. Anche se recitavo, riuscivo benissimo a comprendere
cosa
volesse dire Giulietta con queste parole
ROMEO: Vorresti
forse riprenderlo? Per qual ragione, amor mio?
GIULIETTA: Solo per
essere generosa, e dartelo di nuovo. Eppure io non desidero se non
ciò che
possiedo; la mia generosità è sconfinata come il
mare, e l'amor mio quanto il
mare stesso è profondo: più ne concedo a te,
più ne possiedo, poiché la mia
generosità e l'amor mio sono entrambi infiniti. (La Nutrice
chiama di dentro)
Sento qualche rumore in casa; addio, caro amor mio! Subito, mia buona
nutrire!
Diletto Montecchi, sii fedele. Aspetta un solo istante,
tornerò. (Esce)ROMEO: O
beata, beata notte! Stando così in mezzo al buio, io ho
paura che tutto ciò non
sia che un sogno, troppo deliziosamente lusinghiero per essere
realtà.
(Giulietta
torna alla
finestra)
GIULIETTA:
Due parole, caro Romeo, e buona notte
davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo
proposito è il
matrimonio, mandami a dire, domani, per una persona che farò
venir da te, dove
e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò
ai tuoi piedi il
mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il
mondo.
NUTRICE
(di dentro): Signora!
GIULIETTA:
Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non
sono oneste, io ti scongiuro...
NUTRICE
(di dentro): Signora!
GIULIETTA:
Ora vengo! Cessa le tue proteste e
lasciami al mio dolore:
domani
manderò.
ROMEO:
Così l'anima mia sia salva...
GIULIETTA:
Mille volte buona notte! (Si ritira dalla
finestra)ROMEO: Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi
manca la tua luce.
Amore
corre verso amore, con la gioia con cui gli
scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con
quella
mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si
ritira
lentamente)
……………………………………………………………………………………..
-Non
ce la faccio più Mary.
Non riesco a pensare che adesso ci sarà l’ultima
scena e dovremo anche
baciarci- Mi stavo ritoccando il trucco e Maria mi stava aiutando.
Ormai
eravamo giunti all’ultima scena. Quella della morte di Romeo
e di Giulietta e
l’idea di dover baciare Federico davanti a tutti pergiunta,
mi stava mandando
totalmente in confusione
-Respira…è l’ultima scena, vedrai che
andrà tutto bene- Mi rispose Maty
cercando di tranquillizzarmi, ma era tutto inutile.
………………………………………………………………………………
ROMEO
: Occhi, guardatela l'ultima volta,
Braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto
senza
tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida,
vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli
scogli
la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele
mercante, i tuoi
veleni sono rapidi
Così, con un bacio, io muoio
Federico
si chinò su di me e mi diede un bacio a
fior di labbra. Non respiravo. Non riuscivo più a respirare.
Nonostante
stessimo recitando, quel bacio mi sembrò…reale.
Era diverso dai baci che
c’eravamo dati le altre volte. Era un bacio dolce, sembrava
quasi che volesse
dirmi..qualcosa.
La professoressa decise di chiudere lo spettacolo così,
senza la scena in cui
Giulietta si risveglia. Quando calò il sipario, io e
Federico rimanemmo per due
minuti buoni in quella posizione. Io sdraiata e lui con la testa
poggiata sul
mio petto.
Quando riuscii a tranquillizzarmi, lo spostai e mi alzai in piedi
-Aspetta…ti devo parlare- Mi disse lui, riafferrandomi per
un polso
-Io non ho niente da dirti-
-Non me ne importa niente, mi ascolti lo stesso-
-No! Mi sono stancata di fare sempre tutto quello che decidi tu. Io e
te non
abbiamo niente di cui parlare-
-Io non ce la faccio più- Mi disse lui, scompigliandosi i
capelli
-Tu? Tu non ce la fai
più? E io
allora cosa dovrei dire? E’ dall’inizio
dell’anno che mi stai facendo impazzire.
Un giorno sembra che ti importi di me e il giorno dopo ritorni ad
essere il
solito stronzo di sempre. Sei stato tu stesso, a dirmi ieri pomeriggio
di voler
tornare con Giorgia, quindi non capisco cosa vuoi ancora da me-
-E’ proprio vero- Disse con un sorrisetto
-Cosa?- Chiesi incrociando le braccia
-Che siamo gli unici a non aver ancora capito- Mi rispose avvicinandosi
-C-che stai dicendo?- Dissi cercando di indietreggiare. Mi
sentivo…strana….avevo la sensazione che qualcosa
stava per cambiare
-Ale…Ale! Sei stata bravissima- Disse Claudio interrompendo
Federico.
Maledizione!
-T-ti ringrazio…ma c’eri anche tu allo spettacolo?
Io non ti ho visto- Risposi
imbarazzata per la situazione
-Si…c’ero. Ascolta Ale…possiamo parlare
un secondo- Mi chiese. Prima di
rispondere guardai alle sue spalle. Federico non c’era
più
-Cosa c’è Claudio?-
-Stavo riflettendo…su quello che ci siamo detti ieri
mattina. Lo so, sono stato
uno stupido però io ti amo- Disse avvicinandosi ma con una
spinta lo allontanai
-Io no. Mi dispiace ma…avevi ragione tu. Io non credo di
essere mai stata
veramente innamorata di te. Me ne sono resa conto solo adesso- Dissi
-E perché lo hai capito solo adesso?-
-Perché…perché sono innamorata-
Risposi togliendomi un peso dallo stomaco
-Di lui?- Mi chiese stringendo i
pugni
-Si…mi dispiace Claudio. Anche se tra noi due è
finita io…ti ho voluto bene
veramente. Ricorderò per sempre la nostra storia,
perché che tu ci creda o no,
sei stato importante per me- Dissi abbracciandolo
-N-no posso fare nulla per farti cambiare idea?- Mi chiese ricambiando
l’abbraccio
-No…mi dispiace- Risposi. Dopodiché sciolsi
l’abbraccio
-Scusami. Devo andare- Dissi. Uscii di corsa dal teatro per cercare
Federico.
Dovevo parlarci. Una volta per tutte dovevo spiegargli.
Lo
cercai in ogni angolo della scuola. Uscii fuori
nel cortile. Proprio in quel momento, vidi Giorgia abbracciare Federico
e lui
ricambiare. Corsi via ma proprio in quel momento Federico mi vide e mi
corse
dietro
-Aspetta…..Alessia. Aspetta un secondo- Mi disse
riafferrandomi mentre io
cercavo di dimenarmi
-Lasciami! Non so neanche io cosa avevo in testa quando ti sono venuta
a
cercare…lasciami!-
-No! Non ti lascio. Non è come credi. Lei mi stava
abbracciando per
congratularsi e se fossi rimasta un secondo di più avresti
visto che io l’ho
allontanata-
-Non me ne importa niente…lasciami!-
-Ma perché fai così? Dovrei essere io quello
arrabbiato. Stavamo parlando e
quell’idiota che ti ritrovi come ragazzo è
arrivato e ti ha abbracciata-
-Guarda che sei tu quello che se n’è andato. Non
ti ho chiesto io di farlo-
-Cosa dovevo rimanere a fare? Stavate parlando, non mi andava di fare
il terzo
incomodo anche stavolta-
-Che significa “anche stavolta”?-
-E’ da quando ci siamo conosciuti che ogni volta che parliamo
c’è sempre quell’idiota
a interromperci e ogni volta tu mi mandi via
per rimanere sola con lui-
-Questo è il colmo! Tu mi parli di terzo incomodo? Io allora
cosa dovrei dire?
Ogni volta che vengo a parlarti c’è sempre Giorgia
che ti abbraccia o ti bacia-
-Bè ma se tu stai con Claudio, cosa ti importa con chi parlo
io?-
-A me non importa nulla…sei tu quello che non mi da pace.
Stai rompendo tutti
principi che avevo, dal non fare sesso senza amore al non innamorarmi
dei
ragazzi stronzi ed egoisti come te e poi…- Cavolo! Cosa
avevo detto????
-C-cosa hai detto?-
-Niente!- Risposi diventando rossa come un peperone
-T-tu hai detto…-
-Lascia perdere quello che ho detto. Sai che quando io inizio a parlare
non mi
ferma più nessuno…-
-Adesso basta- Disse, ma prima che potessi replicare, mi ritrovai con
le sue
labbra sulle mie. Non capivo. Non capivo cosa stava succedendo. Il
bacio
sembrava diverso dal solito. Aveva un significato che a me sfuggiva. Mi
aggrappai a lui e ricambiai il bacio. Indietreggiammo fino a toccare il
muro e
fu allora che ripresi lucidità
-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che
sei…-
-Innamorato di te- Disse interrompendomi. Rimasi perplessa per un
istante
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te- Rispose imbarazzato
-S-scusami…u-un secondo- Dissi sedendomi lentamente per terra
-Stai bene?- Mi chiese lui preoccupato
-S-si…sono solo…preoccupata, credo di soffrire di
allucinazioni- Risposi
guardando nel vuoto
-Se è perché ti ho detto che ti amo
non…-
-Basta! Non continuare a dirlo- Lo interruppi rialzandomi
-Io non ti credo. Tu non puoi essere innamorato di me- Continuai
-Perché no?-
-Perché…è…è
impossibile una cosa del genere-
-Invece è così…mi ci è
voluto tanto per capirlo ma so che è così. Io ti
amo
Alessia-
-Non è me che ami. Tu stai dicendo così
perché ti ho detto che non mi avrai
più-
-Io mi sono innamorato di te, non del tuo corpo. Lo so
che…te ne ho combinate
di tutti i colori e che ti ho fatta star male più volte
però devi credermi. Io
ti amo- Non riuscivo a credere alle sue parole
-Hai detto bene! Me ne hai fatte di tutti i colori. Mi hai fatta star
male come
nessun altro è mai riuscito a fare. Credevo di essere
riuscita a farmene una
ragione del fatto che tu…non sei ciò che fa per
me, però…non riesco…ad
immaginarmi con nessun altro all’infuori di te-
-Quindi mi stai dicendo che anche tu sei innamorata di me- Mi chiese
con un
sorrisetto soddisfatto
-Se io sono innamorata di te è solo colpa tua. È
colpa del tuo sorriso, dei
tuoi occhi, è colpa tua perché sei
così maledettamente bello che quando ti
guardo…non riesco più a parlare, mi dimentico
persino come si fa a respirare. Non
sai quanto mi costi ammettere tutte queste cose perché tu
non te le meriti, tu
non ti meriti tutto quello che provo per te e non ti meriti di essere
costantemente nei miei pensieri-
-Lo so…hai ragione. Sono solo uno stupido e uno stronzo per
non essermene
accorto prima. Ma la verità è che io ti amo dalla
prima volta che ci siamo
visti- Ok! Ci mancava pochissimo e sarei morta la per terra
-Da quando ti ho…baciata, quel giorno davanti la porta di
casa mia…non sono
riuscito più a guardare nessun’altra ragazza-
Quelle parole mi fecero ricordare
all’improvviso la sera del compleanno di Benedetta “La verità è che da
quando ci siamo baciati…non sono riuscito più ad
andare a letto con nessun’altra” Allora
quella volta non stava scherzando
-A me sembra tutto il contrario. Hai baciato più ragazze da
quando conosci me
che prima di incontrarmi- Dissi sorridendo
-No, ti assicuro che prima di incontrarti ne ho baciate
molte…molte…molte di
più- Disse avvicinandosi a me con il suo solito sorrisetto
fastidioso
-Conoscendoti non mi stupisco- Risposi allacciandogli le braccia
intorno al
collo
-Allora? Con…Claudio?- Mi chiese cingendomi la vita con le
braccia
-Dovrà…trovarsi una ragazza poverino. Non
è bello essere scaricati due volte in
due giorni- Risposi sorridendo
-Ma riuscirai a stare senza di lui? Insomma…è un
ragazzo così serio- Mi chiese
scherzando
-Bè si…è vero. Però sai
come si dice, del ragazzo serio ci si infatua e del
bastardo ci si innamora-
-Come sei gentile, mi fai sempre tanti complimenti-
-E tu?-
-Io cosa?-
-Riuscirai a stare senza Giorgia?- Gli chiesi inserendomi
-Assolutamente no, ho intenzione di instaurare una relazione bigama- Mi
rispose, dopodichè scoppiò a ridere come un
cretino
-Sei proprio un stupido- Dissi colpendolo sul braccio
-Bè si…ma è proprio per questo che ti
piaccio, no?- Mi chiese sorridendo. Non
riuscivo a crederci. Mi sembrava un sogno, anzi in verità
avevo proprio paura
che lo fosse
-Tu sai cosa ci aspetta, vero?- Gli chiesi
-Cosa?-
-Quando tua sorella verrà a sapere che…stiamo
insieme…prenoterà la chiesa per
le nozze- Risposi sorridendo
-Bè si…ma noi ci inventeremo qualcosa- Disse
-E cosa?-
-Faremo finta di stare con altre persone, così lei non si
insospettirà- Questo
ragazzo era fuori di testa
-Cosa? Guarda che sei fuori strada…io non ho intenzione
di…- Non potei
terminare la frase perché lui me lo impedì
baciandomi. Il mio cuore doveva essere
molto resistente perché in quel momento non so come sia
stato possibile, ma non
uscì dal mio petto nonostante sembrasse che stesse per
esplodere.
Quando sciogliemmo il bacio, almeno una decina di minuti dopo,
rimanemmo
abbracciati, senza renderci nemmeno conto di avere ancora i vestiti di
scena
-Posso farti una domanda?- Chiesi io, interrompendo quel meraviglioso
silenzio
-Dimmi-
-Come mai…sapevi le battute a memoria?-
-Quella sera che abbiamo provato insieme…mi sono
sentito…strano e così ho
pensato di sequestrarti il copione per leggere come andava a finire-
-Quindi tu mi vuoi dire che non sapevi come finiva Romeo e Giulietta?-
-No- mi rispose lui con un’insolita tranquillità,
vista la gravità della
situazione
-Non posso crederci! Ma come hai fatto ad arrivare al quarto anno?- Gli
chiesi
-Ho corrotto i professori-
-Che scemo che sei- Risposi sorridendo e abracciandolo ancora
più stretto
-Ti…va di andare da un’altra parte- Mi chiese
cambiando tono di voce
-Ma che ti succede?- Gli chiesi preoccupata
-L’infermiera ci sta guardando…quella donna ha un
qualcosa di…inquietante…-
-Perché?-
-Sa tutto-
-Che intendi?-
-Sapeva che io ero innamorato di te e tu di me prima di noi-
-Ok…andiamo…dentro- Risposi
-Che ne dici se andiamo nei bagni e…-
-Non terminare la frase- Lo interruppi sorridendo
-Ma dai…che male c’è?-
-Ho detto di no…- Risposi. Dopodichè lui mi
poggiò una mano sulle spalle e ci
incamminammo all’interno della scuola
-Va bene…aspettiamo almeno che la festa del dopo spettacolo
finisca- Continuai
poi, cominciando a ridere
-Ok…- Mi rispose lui stampandosi in faccia uno dei suoi
soliti sorrisi da
togliere il fiato. Ricominciai a camminare ma lui mi tirò
indietro e mi baciò
di nuovo
-Dobbiamo recuperare il tempo perso- Mi disse sorridendo.
Già, aveva ragione.
Stare separata da lui così a lungo mi aveva a dir poco
distrutta e adesso che
finalmente stavamo insieme…avrei desiderato di non
allontanarmi mai più da lui.
*Note
dell’autrice*
Grazie a tutti quanti. Grazie per aver letto anche questo capitolo,
come avrete
capito era l’ultimo, ma dopo di questo ci sarà
anche l’epilogo dove si capirà
che fine farà l’anello che Federico ha comprato.
Vi
ringrazio di nuovo e spero che vi sia piaciuto :D
|
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Capitolo 32 *** Epilogo ***
Epilogo
Dedico questo capitolo a
_Renesmee
Cullen_
che mi ha incitato (finalmente) a postare questo epilogo
♥
Epilogo
Per
sempre
......."-Ma
che cosa fai? Come ti salta in mente
di baciarmi. Certo che sei…-
-Innamorato di te-
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te-..............."
Aprìì
gli occhi e spensi la sveglia. Sorrisi per
quel sogno. Pensare che da quel giorno era già passato un
anno. Perfortuna era
l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Magra
consolazione. Mi
alzai e andai a fare colazione. Dopodiché corsi a vestirmi.
Se facevo tardi poi
chi se lo sentiva "quello".
Presi il cellulare e prima di riporlo in borsa mi accorsi che
lampeggiava per
via di un messaggio
" Ti conviene sbrigarti, altrimenti ti lascio quì e porto a
scuola
qualcun'altra :P"
Sorrisi nel leggere quel messaggio, dopodiché afferrai la
borsa e uscìì di
casa.
Non appena uscìì fuori dal portone mi guardai
intorno. Chissà dov'era andato a
finire. Se mi aveva veramente lasciata lì lo avrei...
Ricacciai immediatamente indietro quel pensiero e
rabbrividìì. Due mani mi
cingevano la vita. Mi voltai sorridendo e allacciai le braccia attorno
al collo
di Federico. Il mio ragazzo. Ancora
non mi sembrava vero
-Pensavo che avessi accompagnato qualche ochetta bisognosa di un
passaggio a
scuola- Dissi colpendolo scherzosamente sul braccio
-Bhè...devo dire che ero parecchio tentato di farlo. Ma poi
la mia ragazza chi
se la sentiva- Rispose lui avvicinandosi alle mie labbra. Sorrisi
allontanandomi da lui con suo enorme disappunto
-Bhè...allora non è il caso che tu stia
quì con me- Dissi allontanandomi di
qualche passo. Lui mi raggiunse e mi circondò le spalle con
il braccio destro
-Già...se mi vede poi chi se la sente. E' molto molto molto
gelosa- Disse
ghignando. Lo colpìì nuovamente sul braccio e
incrociai le braccia al petto
-Io non sono affatto gelosa- Dissi fingendomi offesa. Lui mi sorrise e
mi baciò
a fior di labbra
-Oh sì che lo sei- Mi strinse maggiormente a se -Devo
ricordarti cos'è successo
ieri con la ragazza della libreria?- Mi chiese baciandomi i capelli. Lo
guardai
allibita per quella domanda
-Perchè secondo te è una cosa normale chiedere ad
un ragazzo che è in presenza
della sua RAGAZZA, se fa un qualche tipo di sport perchè ha
un corpo
da...aspetta, quale parola ha usato? Ah sì, "da
sballo"- Dissi
guardandolo minacciosamente. Lui, in tutta risposta scoppiò
a ridere
-Bhè...ma come puoi biasimarla?- Mi chiese indicandosi con
quell'aria da
vanitoso
-Ah sì? E allora perchè tu hai fatto quella
scenata con il ragazzo del negozio
di scarpe?- Chiesi io sorridendo soffisfatta. Lui si rabbuiò
e digrignò i denti
estremamente irritato
-Ah bhè, perchè adesso per far provare un paio di
scarpe ad una cliente c'è
bisogno di toccarle il culo?- Scoppiai a ridere a quelle parole
-Ma dai! Mi ha urtato il sedere per sbaglio- Dissi prendendolo
sottobraccio.
Lui continuò a guardare davanti a se con un'espressione seria
-Chi è che è geloso adesso?- Gli chiesi
afferrandolo per
un polso e costringendolo a guardarmi, ma lui con la sua solita
ostinazione si voltò
dall'altra parte. Sbuffai
-Mi spieghi adesso che ti prende?- Gli chiesi confusa dal suo
atteggiamento
-Secondo te? guarda che ho visto che ci stava provando e che tu gli
davi anche
corda- Mi rispose incrociando le braccia e incamminandosi verso la sua
macchina. Finalmente anche lui aveva preso la patente, se non altro non
rischiavamo più di far tardi a scuola. Ad eccezione delle
volte in cui
passavamo delle ore in macchina a sbaciucchiarci. Quando ci rendevamo
conto di
quanto fosse tardi ci fiondavamo in classe, dove perfortuna Becky e
Francesco
avevano già provveduto a coprirci. Alla fine Francesco aveva
deciso di
trasferirsi definitivamente nella nostra scuola, di conseguenza era
diventato a
tutti gli effetti un nostro compagno di scuola. Le cose con Mary
andavano alla
grande. Avevano festeggiato il loro primo anniversario qualche mese
prima. Lui
l'aveva portata nella casa in montagna dei suoi e ha sentire Mary
avevano
passato il week end più bello della loro vita. Meglio non
entrare nei dettagli.
E poi...un momento. Anniversario? Come avevo
potuto dimenticarmene? Ma
soprattutto come aveva potuto dimenticarlo lui?
-E' ovvio che dò corda agli altri ragazzi quando il mio
ragazzo si dimentica
persino il nostro primo...- Mi zittìì non appena
aprìì lo sportello della macchina.
Sul sedile accanto al suo c'era un enorme mazzo di rose rosse e al
centro
spiccava una rosa bianca. Sorrisi con le lacrime agli occhi
-Te ne sei ricordato- Dissi a voce bassissima prendendo in mano il
mazzo di
rose
-Già. Sai com'è, io non passo le mie giornate a
flirtare con...- Lo interruppì
poggiando le mie labbra sulle sue. Lui in tutta risposta,
ricambiò il bacio e
allacciò le braccia attorno alla mia vita per avvicinarmi di
più a lui. Mi
sembrava tutto così...strano. Era passato già un
anno da quando ci eravamo
messi insieme e a me sembrava ancora ieri il giorno che avevo
incontrato i suoi
occhi, mentre mi aiutava a rialzarmi in piedi dopo quella pallonata in
testa.
Sorrisi sulle sue labbra e gli strinsi i capelli per avvicinarlo ancora
di più
a me
-Ti amo- Dissi sciogliendo il bacio e abbracciandolo. Lui
ricambiò l'abbraccio
e incominciò ad accarezzarmi i capelli
-Davvero? Parli con me oppure stavi immaginando il ragazzo del negozio
di
scarpe?- Mi chiese amareggiato. Lo colpì sul braccio e
sciolsi l'abbraccio
-Perchè devi fare sempre il cretino? Ti ho detto che non ci
stavo provando-
Dissi salendo in macchina. Lui sbuffò e fece lo stesso.
Dopodiché partimmo,
diretti verso scuola.
Dopo due ore di
dolce far niente ci fecero
accomodare nel teatro della scuola. Quell'anno toccava al quarto fare
la recita
di Natale. Esattamente come noi l'anno prima. Io presi posto accanto a
Federico
e a Maria, che era stata invitata per vedere la recita da Francesco, o
meglio
era stata invitata da lui per sbaciucchiarsi durante lo spettacolo.
Sbuffai puntando lo sguardo su Federico. Non mi aveva rivolto la parola
per
tutta la mattina e cominciavo un po' ad irritarmi. In fin dei conti non
avevo
fatto niente che non avesse fatto anche lui
-Mi dici perchè sei arrabbiato?- Gli chiesi sussurrando. Lui
non mi rispose, si
limitò semplicemente a lanciarmi un'occhiataccia. Sbuffai di
nuovo sedendomi
meglio e puntando lo sguardo sui miei compagni che stavano
interpretando
Abelardo ed Eloisa.
Dopo un'ora Federico non aveva ancora ripreso a
parlarmi. Sbuffai e gli presi la mano tra le mie. Lui la ritrasse
bruscamente
-Certo che quando ti ci metti sei proprio uno stronzo!- Dissi alzandomi
in
piedi e dirigendomi fuori dal teatro.
Non riuscivo proprio a capire cosa avesse. Mi sedetti sulle scale e
sospirai.
Chissà cosa gli era preso. Era incavolato, ma non ricordavo
di aver fatto
nulla, a parte l'episodio del negozio di scarpe. Però era
già successo anche
altre volte e ci avevamo scherzato sopra. Invece si vedeva che in
questo caso
c'era qualcosa che lo turbava
-Ehi! Finalmente ti ho trovata- Disse Francesco sedendosi accanto a me.
Gli
sorrisi abbassando lo sguardo
-Se non altro qualcuno mi stava cercando- Dissi amareggiata. Ce l'avevo
a morte
con Federico. Era il nostro anniversario. Festeggiavamo il nostro primo
anno
insieme e lui mi trattava così, senza contare che non gli
era minimamente
passato nell'anticamera del cervello di venirmi a cercare per scusarsi
-Senti, so che non sono affari miei, però devo dirtelo. Lui
mi ha fatto giurare
di non aprire bocca, ma io te lo dico lo stesso- Lo guardai negli occhi
confusa
-Ma cosa? Cos'è che devi dirmi?- Ero preoccupata. E se
voleva dirmi che
Federico non mi amava più. O peggio ancora, magari voeva
dirmi che tornava con
Giorgia
-Ti dico solo una cosa. Una persona si è rifatta viva e ha
messo nella testa di
Federico un sacco di cavolate- Spalancai la bocca sorpresa. Lo sapevo!
Quella
strega era tornata e pretendeva di riavere Federico per sè.
Ma si sbagliava di
grosso se credeva che io glielo cedessi così facilmente
-Giorgia, non è così?- Dissi annuendo, pensando
già a come vendicarmi
-No. Claudio- Sgranai gli occhi sorpresa. Claudio?
-Cosa?- Gli chiesi agitatissima
-Già. Io e Federico siamo usciti prima da scuola ieri per
andare a comprare i
biglietti per il concerto. Mentre eravamo lì abbiamo
incontrato Claudio, che ha
detto a Federico di avere più corna lui di un cesto di
lumache. Ha aggiunto
anche che vi eravate visti la settimana prima e che avevate...- Lo
interruppi
-Ok, ok basta. Ho capito- Dissi stringendo i pugni. Se avessi
incontrato
Claudio per strada lo avrei ucciso. Lo avrei strozzato con le mie
stesse mani
-Federico chiaramente non ci ha creduto e gli ha risposto di andarsene
a...bhè
a quel paese, anche se le sue parole non sono state queste-
Annuìì ripensando
all'atteggiamento di Federico. Ecco perchè era
così strano. Mi alzai in piedi e
dopo aver ringraziato Francesco mi diressi verso il teatro. Individuai
il posto
in cui ero seduta prima e facendomi spazio tra la gente tornai a sedermi
-Ti posso parlare?- Gli chiesi tenendo la voce bassa. Lui mi
guardò serio
-Ora non ho voglia di parlare, voglio vedere come va a finire lo
spettacolo- Mi
rispose puntando gli occhi sui nostri compagni che si trovavano sul
palco. Sì,
come no. Adesso gli importava dello spettacolo. Sospirai e mi avvicinai
ancora
di più a lui
-Va bene, vorrà dire che parleremo quì- Dissi
prendendogli il volto tra le mani
e costringendolo a voltarsi verso di me. Lui sospirò e
cercò di voltarsi di
nuovo dall'altra parte, ma io non glielo lasciai fare
-Francesco mi ha detto tutto- Sussurrai. Lui lanciò
un'occhiataccia a Francesco
e sbuffò
-Bhè, se sai già tutto perchè vuoi
parlare?- Mi chiese riuscendo a voltarsi
-Perchè non so se essere più arrabbiata con
Claudio per la balla che
chiaramente si è inventato, o con te per aver avuto anche un
solo dubbio su di
me- A quelle parole si voltò verso di me di sua iniziativa
-E cosa avrei dovuto fare? Avrei voluto vedere te al mio posto. Se
avessi
incontrato Giorgia e ti avesse detto quello che Claudio ha detto a me,
tu come
avresti reagito?- Mi chiese fuori di sè dalla rabbia
-Tanto per cominciare l'avrei presa per i capelli e l'avrei appiccicata
al
muro. Dopo sarei corsa a chiedere spiegazioni a te- Mi
lanciò un'occhiata non
tanto convinta e si voltò di nuovo verso il palco
-Ti stai comportando da immaturo- Dissi stringendo i pugni per evitare
di
assestargliene uno dritto in faccia. Quando faceva così lo
avrei riempito di
botte. Peccato che io fossi la metà di lui. Mi voltai anche
io verso il palco e
incrociai le braccia al petto, arrabbiata
-E' che mi da fastidio- Disse lui all'improvviso, voltandosi verso di
me -Mi
infastidisce che quell'idiota sia ancora...innamorato di te-
Continuò,
digrignando i denti e stringendo i pugni per la rabbia
-Bhè ma cosa te ne importa? Io non sono innamorata di lui.
Non lo sono mai
stata- Dissi prendendogli il volto tra le mani. Per mia fortuna lui
continuò a
guardarmi -Io amo te- Continuai sorridendogli. In tutta risposta anche
lui mi
sorrise. Dopodiché eliminò la distanza tra le
nostre labbra e mi baciò
-Scusami- Mi disse appoggiando la sua fronte alla mia. Sorrisi
scuotendo la
testa
-Non importa- Dissi baciandolo di nuovo. Dopodiché ci
voltammo entrambi verso
il palco per seguire lo spettacolo. Mi prese la mano tra le sue e la
baciò,
dopodiché cominciò ad accarezzarla, cosa che mi
fece rabbrividire. Nonostante
stavamo insieme da un anno, Federico mi faceva ancora quell'effetto
-Noi eravamo più bravi a recitare- Mi sussurrò
all'orecchio, riferendosi ai due
ragazzi che dovevano interpetare una tragica storia d'amore. Sorrisi
voltandomi
verso di lui
-Noi non stavamo recitando- Dissi baciandolo di nuovo a fior di labbra.
Lui
ricambiò il sorriso e annuì. Dopodiché
poggiai la testa sulla sua spalla e lui
poggiò la testa sulla mia. Noi eravamo fatti
così. Un minuto
litigavamo e il minuto dopo eravamo lì,
più innamorati che mai.
-Dammi un secondo la mano- Mi sussurrò qualche minuto dopo.
Lo guardai confusa
e poi allungai la mano verso di lui, dopodiché mi
ordinò di chiudere gli occhi
e lo feci. D'un tratto sentìì un qualcosa di
freddo scorrere lungo il mio dito.
Riaprìì gli occhi e rimasi a guardare l'oggetto
freddo che racchiudeva il mio
anulare
-Ma...ma questo è...- Non riuscivo nemmeno a parlare per
quanto ero commossa
-Sì. E' l'anello che avevi visto lo scorso anno in quella
vetrina- Mi rispose
lui accarezzandomi il palmo della mano. Mi asciugai una lacrima e lo
fissai
commossa
-Ma come facevi a sapere che mi piaceva? Quando l'ho visto ero sola e
non
stavamo ancora insieme- Dissi abbracciandolo. Avevo visto quell'anello
qualche
settimana prima che ci mettessimo insieme ed ero sicura di non
avergliene mai
parlato
-E' vero, non stavamo ancora insieme. Però io...ero
già innamorato di te e quel
giorno ti ho...vista. Ero in giro con Valerio e ti ho vista mentre
guardavi
quest'anello in vetrina. Quando te ne sei andata sono entrato nel
negozio e
l'ho comprato. Non riuscivo a capire perchè lo avessi fatto,
fatto stà che
mi...faceva sentire bene. Quest'anello lo associavo a te e stavo bene-
Gli
sorrisi più commossa che mai, dopodiché lo
baciai. Lo baciai come non avevo mai
fatto. Solo in quel momento mi resi conto che Federico era diventato
una parte di me. Senza di lui sarei stata persa. Non
avrei proprio saputo cosa fare. Da quando lo avevo incontrato quel
giorno, il
mio primo giorno nella sua scuola avevo avvertito subito qualcosa.
Qualcosa di
molto profondo
-Ti amo. Io ti amo- Gli dissi abbracciandolo di nuovo
-Anche io ti amo- Mi rispose lui facendomi aderire meglio verso il suo
petto.
L'unico posto in cui desideravo stare. Tra le sue braccia
-Perchè nelle rose che mi hai regalato ne hai messa una
bianca?- Gli chiesi
stringendogli la mano. Era una domanda che volevo fargli da quando
avevo visto quel meraviglioso mazzo di rose
-Le rose rosse sono più o meno un centinaio, avrei voluto
regalartene trecentosessantacinque come i giorni che abbiamo passato
insieme, ma mi era... finanziariamente impossibile. prometto che
rimedierò. La rosa bianca rappresenta il nostro primo anno-
Gli sorrisi di nuovo
e poggiai nuovamente la testa sul suo petto
- Come sei...romantico- Scherzai -Grazie-
Dissi poi, sorridendo. Quello era di sicuro l'anno più bello
della mia vita
-No, sono io a dover ringraziare te- Lo guardai confusa
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che tu mi hai cambiato. Mi hai cambiato in meglio
chiaramente.
Prima ero solo uno stronzo superficiale che non avrebbe mai voluto
innamorarsi-
-Oh mio Dio, questa sì che è un'edizione
straordinaria. Tu hai ammesso di
essere uno stronzo?- Lo vidi riassumere la sua solita espressione
arrogante
-Ma figurati! Io non volevo dire stronzo. Volevo dire che...qualche
volta, e
ripeto il qualche volta mi sono comportato...un po' male. Tutto
quì- Scoppiai a
ridere
-Ah sì? Io non credo proprio. Tu ti sei comportato male ogni
volta che ti avevo davanti- Dissi assottigliando gli occhi
-Ma non è vero. Eri tu che rompevi le scatole con il tuo
modo da perfettina-
-Ma davvero? Devo ricordarti quando mi chiamavi Alice per
prendermi in giro? Oppure
quando hai scoperto che ero la tua vicina di casa e mi hai detto di non
avere
"sale"? O quando mi hai chiesto di fare sesso
con te solo per
toglierti lo sfizio?
O quando...- Mi interruppe baciandomi. Sorrisi sulle sue
labbra, ricambiando il bacio. Dopodiché ci voltammo verso il
palco giusto in tempo per vedere gli
attori fare l'inchino. Esattamente come noi un anno prima. In quel
preciso istante pregai con tutta me stessa che quello fosse il primo di
una
lunga serie di anniversari che passavamo insieme. Perchè io
lo
amavo e
probabilmente lo avrei amato sempre. E poi per me non era importante
non
essere
stata la sua prima ragazza. Ciò che speravo e che
probabilmente
avrei sempre
sperato era di essere l'ultima. La sua ultima ragazza.
Speravo di stare con
lui...per sempre. Certo, probabilmente lui sarebbe stato il solito
compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante.
Però,
in compenso era il mio solito
compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante ed io lo amavo
proprio così com'era. Non potevo chiedere niente di meglio.
_______________________________________________________
Salve!!!!
Sò che probabilmente vi sembrerà un miracolo
vedere l'epilogo, ma oggi mentre
lo
rileggevo ho avuto un'illuminazione e l'ho terminato.
Spero
che vi sia piaciuto e che siate soddisfatte di come ho fatto concludere
la storia tra Alessia e
Federico
:D
Mi sono
resa conto di non aver scritto tantissimo, ma mi sembrava giusto dargli
un po' di tregua
visto
tutto ciò che hanno passato
prima di
mettersi finalmente insieme :D
Ho anche
spiegato che fine ha fatto l'anello che Federico aveva comprato
nell'ultimo capitolo che
avevo
postato e spero davvero
tanto
che siate rimaste soddisfatte delle dinamiche con cui lo ha
regalato ad Alessia :D
Confesso
di essere parecchio triste per il fatto che questo sia l'ultimo
capitolo della storia. In fin
dei
conti è stata la prima storia
che ho scritto e sono davvero felice che vi sia piaciuta e che
mi
abbiate
seguita.
Vi
ringrazio tantissimo per avermi sostenuta, sempre :D
Grazie
davvero a tutti.
Se
ne avete voglia, mi farebbe molto piacere che deste un'occhiata anche
ad una fan fiction che sto scrivendo ora e che mi deste un vostro
parere :D
Appuntamento
preso con il destino
Inoltre
vorrei consigliarvi una storia davvero bellissima
Chi
l'avrebbe mai detto di _Renesmee
Cullen_
GRAZIE
ANCORA A TUTTI!!!!! ♥
Quì
c'è il link dell'anello, nel caso qualcuno non lo ricordasse
(Qui)
Cleppy
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