Gli ostacoli del cuore

di Cleppy_Ds
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Uno spiacevole compagno ***
Capitolo 3: *** 2. Una strana coincidenza ***
Capitolo 4: *** 3. Inevitabile follia ***
Capitolo 5: *** 4. un brutto incidente ***
Capitolo 6: *** 5. Un'imprevedibile proposta ***
Capitolo 7: *** 6. Un'appuntamento al momento giusto ***
Capitolo 8: *** 7. La lettera ***
Capitolo 9: *** 8. Attrazione o...... Amore? ***
Capitolo 10: *** 9. La festa ***
Capitolo 11: *** 10. Una scomoda bugia ***
Capitolo 12: *** 11. Sono nei guai ***
Capitolo 13: *** 12. Confessioni ***
Capitolo 14: *** 13. Ospiti indesiderati ***
Capitolo 15: *** 14. Una serata movimentata ***
Capitolo 16: *** 15. Strani amori ***
Capitolo 17: *** 16. Mai più come prima ***
Capitolo 18: *** 17. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ***
Capitolo 19: *** 18. Respirare ***
Capitolo 20: *** 19. Il Romeo sbagliato ***
Capitolo 21: *** 20. Per parlare c'è tempo ***
Capitolo 22: *** 21. Gelosia ***
Capitolo 23: *** 22. A far male è il cuore ***
Capitolo 24: *** 23. Amore che vieni, amore che vai ***
Capitolo 25: *** 24. Tranne te ***
Capitolo 26: *** 25. Non riesco a staccarmi da te ***
Capitolo 27: *** 26. Le parole feriscono ***
Capitolo 28: *** 27. Mia ***
Capitolo 29: *** 28. Quello che piacerebbe a me ***
Capitolo 30: *** 29. Fraintendimenti ***
Capitolo 31: *** 30. Ti odio senza fine... e odiandoti ti cerco... ***
Capitolo 32: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

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Prologo

 

 

 

Il dolore ha cambiato forma….. è finito tutto, lottare ormai non ha più senso,ho perso,ho perso in partenza, ormai mi sono resa conto di quanto in tutto questo tempo io sia stata una perfetta idiota, credere che tu fossi innamorato di me, come sono potuta essere così scema da crederlo, tu ami lei, l’hai sempre amata e l'amerai sempre, forse se l'avessi capito in tempo adesso non farebbe così male, invece ora mi sento morire nn riesco a respirare, vorrei solo mettermi a piangere ma non riesco a fare neanche quello, mi sento un vegetale, vado avanti facendo le stesse cose di sempre, sembrando naturale, normale, ma dentro di me solo io so che non è così, perchè anche se mi comporto normalmente io dentro, dentro non ho più niente, solo delusione…… e dolore..............e odio.......odio per me stessa, per la mia stupidaggine, se mi fermo un secondo a pensare mi sento un peso allo stomaco, ma soprattutto provo rassegnazione, per qualcosa che non è mai esistita, per qualcosa che non esiste, per qualcosa che non esisterà mai, anche se io continuo a sperarci,  in fondo, dentro di me, so che è impossibile, vorrei odiarti, vorrei odiare te quanto odio me stessa, ma non ci riesco, non riesco a smettere di amarti, anche se mi hai deluso e mi hai spezzato il cuore per l'ennesima volta, io ti amo e questo mi fa ancora più male  perché ho paura che non ne uscirò mai, non riesco a risalire dall'oscurità in cui mi trovo, e mi manca il respiro, prego Dio di aiutarmi, di farmi superare questo momento, di aiutarmi ad odiarti, ma è uguale, io ti amo, e questo purtroppo nn può cambiare....................non ho più parole per descrivere come mi sento ne tantomeno forza per continuare a piangere e a stare male per te, stavolta è veramente finita, non è come le altre volte lo sento, perchè una cosa o migliora o peggiora, non torna uguale a prima e stavolta è peggiorata, anzi si è distrutta,  si è distrutto tutto ciò che avevo costruito in questo tempo, dico “CHE AVEVO COSTRUITO” perchè mi sono resa conto di aver fatto tutto da sola, e se oggi sto male per aver creduto in noi, è soltanto colpa mia, perchè mi sono presa in giro da sola.................

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Capitolo 2
*** 1. Uno spiacevole compagno ***


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Capitolo 1: Uno spiacevole compagno

 

 

La sveglia suonò. Suonò di nuovo dopo tre mesi di dolce far niente,dopo tre mesi di spiaggia e uscite con le amiche,semplicemente suonò. Con un gesto veloce della mano la feci cadere a terra senza però interrompere quell’orribile e assordante suono,così mi costrinsi ad alzarmi e dopo averla spenta mi rigettai con tutto il peso sul letto.
-Buongiorno,coraggio alzati,la colazione è di là che ti aspetta,svelta o farai tardi proprio il primo giorno!- Disse mia madre entrando in camera mia nonostante tutti i cartelli di divieto d’accesso appesi alla porta e, come se non bastasse,mi scoprì togliendomi il lenzuolo da sopra la testa
-Mamma,ti dispiacerebbe uscire dalla mia stanza perfavore- Dissi spazientita
-Scusa tesoro,esco subito- Rispose lei aprendo la porta -ma tu alzati o farai tardi- Continuò poi richiudendosela alle spalle.
Mezz’ora dopo ero pronta , così andai in cucina per fare colazione
-Buongiorno pà!- Dissi baciando mio padre sulla guancia
-Buongiorno principessa- Mi rispose lui sorridendo, per mio padre io ero ancora una bambina a cui affibbiare nomignoli imbarazzanti
-Coraggio sbrigati,ti accompagno io a scuola prima di andare a lavoro- Disse mia madre bevendo tutto d’un sorso il caffè e costringendo anche me a divorare letteralmente la mia colazione.
-Mamma fidati, non c’è bisogno che mi accompagni, prendo l’autobus io e Rebecca siamo già d’accordo su dove vederci- Dissi. Io e mia madre eravamo in ascensore ed io stavo inutilmente cercando di convincerla a non accompagnarmi a scuola. C’eravamo appena trasferiti in una nuova casa anche se io adoravo decisamente di più quella vecchia e, a fare da ciliegina sulla torta ci si metteva il fatto di dover frequentare una nuova scuola.
-Bè, chiama Rebecca e dille che accompagnamo anche lei- Mi rispose mia madre aprendo la cassetta della posta e mandando a farsi friggere tutti i miei sforzi di convincerla
-No, a quest’ora sarà già sull’autobus- conclusi io il discorso aprendo lo sportello della macchina.
Dopo dieci minuti arrivammo davanti scuola, la mia nuova scuola, anche se “davanti” era una parola grossa dal momento che costrinsi mia madre a fermarsi a venti chilometri di distanza per non mettermi in imbarazzo davanti i miei nuovi compagni
-Hai preso tutto?- mi chiese lei quando scesi dall’auto, io mi limitai ad annuire
-Allora ci vediamo alle 14:30- Alle sue parole mi voltai a guardarla
-No, mamma perfavore, mi hai accompagnata,ma lasciami tornare da sola, ci vediamo dopo- Dissi quasi improrandola, lei mi guardò per un secondo dopodiche sorrise e annuì  -Allora a dopo- mi rispose ripartendo con la macchina. Mi voltai e iniziai a camminare verso il cancello ma quando fui lì davanti qualcosa mi colpì in testa facendomi cadere a terra. Figura di merda. Alzai la testa dal terreno guardandomi intorno poi, due mani mi afferrarono per le spalle e mi aiutarono ad alzarmi.
-Ti…….ringrazio- Dissi, ad aiutarmi era stato un ragazzo bellissimo, aveva i capelli castani, gli occhi dello stesso colore e indossava dei Jeans scuri e una camicia azzurra che lasciava ben poco all’immaginazione visto che era praticamente slacciata – Si va bene….però dovresti stare più attenta- mi rispose in modo brusco dopodiche si voltò e si avvicinò ad altri tre ragazzi che non appena lo videro cominciarono a gridare in coro -Ecco il nostro mito…allora racconta i dettagli- Io scossi la testa incredula, odiavo quei tipi di ragazzo tutto fumo e niente cervello dal momento che non era di certo con quello che ragionavano ma non mi va di essere volgare
-Alex….eccoti- Una voce mi fece riprendere
-Becky…. Finalmente una faccia familiare- Dissi abbracciando la mia migliore amica. Io e Rebecca ci conoscevamo fin dalla prima elementare anche se poi in primo liceo ci eravamo divise dal momento che io frequentavo un liceo vicino la vecchia casa, ora mi ero iscritta nella sua stessa scuola, un liceo artistico, ed entrambe frequentavamo il quarto anno nella sezione di architettura
-Perché hai dell’erba tra i capelli?- mi chiese lei togliendomela -Bè….. perché ho appena fatto la prima figura di merda dell’anno…qualcuno mi ha tirato una palla in testa e sono caduta a terra….davanti a tutti- Dissi massaggiandomi il punto in cui mi era arrivata la pallonata -Scommetto che sono stati quelli del Leopardi- Mi rispose lei scuotendo la testa -Dovrei sapere di cosa stai parlando?- Le chiesi io sarcastica
-Bè…dal momento che ora frequenti questa scuola,sì,lo dovresti sapere-
-Ok…..allora spiegami-
-Noi del Colonna siamo in continua lotta con la scuola qui a fianco,il Leopardi, loro ci fanno continuamente degli scherzi,questo spiega la pallonata-
-Capisco, percaso quel ragazzo laggiù….fa parte del Leopardi?- Le chiesi indicando il ragazzo che poco prima mi aveva aiutata a rialzarmi -No lui frequenta la nostra scuola…si chiama Federico….- Mi rispose lei, dopodiche mi trascinò all’interno dell’edificio, prima di entrare però mi voltai a guardarlo, stava sorridendo e, senza sapere neanche il perché questo fece sorridere anche me.
Io e Becky entrammo in classe, perfortuna giù in segreteria avevo ricevuto una buona notizia, vale a dire che ero in classe con lei. Ci sedemmo ed io mi guardai intorno esaminando i miei nuovi compagni, sembravano tutti abbstanza simpatici, dopo qualche minuto arrivò il professore della prima ora vale a dire quello di matematica, iniziò a fare l’appello e quando arrivò il momento di pronunciare il mio nome la porta della classe si spalancò
-Marchetti, Lombardi, Costa, Ruggieri…..quante volte vi devo ripetere che non voglio che entriate quando la lezione è già cominciata-
Ero letteralmente sconvolta quando mi ritrovai davanti il cretino che mi aveva aiutato a rialzarmi e quegli scemi degli amici suoi- scusa Becky, ma quell’idiota è in classe con noi?- sussurrai alla mia amica – si,credevo l’avessi capito, lui è Federico Marchetti, perché?- rispose lei con un’insolita tranquillità
- Perché lo detesto- mi limitai a rispondere cercando di coprirmi con la mano
- Ora sedetevi ma più tardi ne riparleremo- finì di riprenderli il professore, quando i quattro si furono seduti continuò con l’appello -Ferri Alice- stavo già sorridendo pronta a rispondere presente, quando il profressore sbagliò nome. Alice? Alice? ALICE?. Ma come diavolo aveva fatto a sbagliare!!!!!!!!!!!!!
-Mi scusi, ci deve essere un’errore, io mi chiamo Alessia Ferri, non Alice- Dissi imbarazzata più che mai -Bè in segreteria devono aver sbagliato a scrivere alla fine delle lezioni vai giù e chiedi di correggerlo- mi liquidò lui aprendo il libro e cominciando a spiegare le disequazioni -Scusa, ma spiega il primo giorno di scuola?- Chiesi a Becky -Bè sì, ma tanto non lo ascolta mai nessuno- Mi rispose lei giocando con il cellulare, mi voltai verso gli ultimi banchi e vidi Federico Marchetti che mi guardava con un ghigno mentre i suoi amici stavano guardando qualcosa di poco educativo sul cellulare.
- Io vado in segretereia a correggere il nome sul registro tu va pure a casa, ci sentiamo oggi pomeriggio- Dissi a Becky. La giornata era finalmente finita. I professori di ogni ora avevano fatto l’appello ed io avevo dovuto correggerli ogni volta che sbagliavano il mio nome - Buongiorno, mi scusi, sono Alessia Ferri della sezione 4°A di architettura e sono nuova, avete sbagliato a scrivere il mio nome sul registro- dissi rivolgendomi alla segretaria -Bene, siediti lì e attendi il tuo turno- mi rispose lei in modo scortese. Seguii le sue indicazioni e mi sedetti sul divanetto accanto alla segreteria - Professore , le ho già detto che ho avuto dei problemi questa mattina per questo ho fatto tardi- Sentii una voce, più precisamente quella voce, diffondersi per tutto il padiglione – Certo, e allora perché anche i tuoi compagni sono entrati insieme a te?- Rispose il professore con tono severo -Bè non so, mica posso sapere tutto qullo che gli passa per la testa-
- Ascolta Marchetti, sono stufo di te e del tuo comportamento, dopo quattro anni ti ho identificato bene, per questa volta lascerò correre, ma che non si ripeta- Concluse il professore facendo uscire Federico Marchetti dalla sala professori.
Non appena lo vidi presi istintivamente il cellulare e feci finta di messaggiare con qualcuno -Ehi, tu sei la nuova- esclamò lui fermandosi davanti a me -Bè…..sì- risposi
 - Allora, come va? Ti fa ancora male la testa per la pallonata di questa mattina?- mi chiese prendendomi in giro e trattenendo a stento una risatina
- Ascolta, io ho già capito che tipo sei, e ti chiedo cortesemente di starmi alla larga- Risposi alzandomi in piedi -A sì, e che tipo sarei?- mi chiese parandomisi davanti
-Bè, sto cercando un modo per dirtelo in modo educato ma non ce n’è neanche uno quindi…….- lui mi guardò confuso  -Quindi?- mi chiese
-Quindi sei uno stronzo- risposi dopodiche mi allontanai da lui
-Ehi, tesoro, che problema hai?-
- Nessuno, solo che non mi piaci-
-A me sembrerebbe tutto il contrario- mi disse divertito
- Bè, quello che sembra a te non è affar mio- risposi
-Quindi….- Federico fu interrotto dalla segretaria – Puoi andare cara, il nome è stato corretto, Alessia Ferri, giusto?- mi domandò, io annuii sorridendo
-Bene, io me ne vado, a domani ALICE- mi disse Marchetti sfottendomi
-Certo, sempre che tu e i tuoi amici vi degnerete di entrare in orario- risposi io sorridendo e superandolo.
Quando arrivai alla fermata dell’autobus vidi Marchetti che attraversava la strada salutando qualcuno, così mi voltai a vedere chi fosse e vidi una ragazza bionda con un vestito nero che le arrivava dieci metri sopra il ginocchio, quando la raggiunse si salutarono baciandosi la guancia, poi lui si voltò a guardarmi così io distolsi lo sguardo, quando guardai nuovamente nella loro direzione vidi che entrambi mi guardavano sorridendo, per mia fortuna in quel momento arrivò l’autobus, una volta salita a bordo mi voltai a guardare e vidi i due allontanarsi insieme.
- Sono a casa- Gridai entrando  -Ciao pulcino- mi rispose mio padre dalla cucina
- Papà potresti evitare di chiamarmi così, non ho due anni sai- risposi io scortesemente, dopodiche andai a chiudermi nella mia stanza, non sapevo perché ma ero nervosa, sicuramente era stato quel Marchetti, si, era colpa sua, e poi che cattivo gusto che aveva in fatto di ragazze, quella sciacquetta con cui si era allontanato sembrava sua nonna, insomma, cosa ci trovava in lei. Un momento…….che mi importava lui poteva uscire con chi gli pareva Giusto?. Ma sì, certo, a me non faceva nessun effetto.
Verso le quattro decisi di uscire con Maria, un’altra amica, a farci conoscere erano state mia madre e sua madre amiche fin dal liceo.
Quando scesi in cortile mi guardai intorno in cerca del cancello, il cortile era costituito da dieci palazzine, io abitavo alla numero tre, quando guardai verso la palazzina di fronte la mia quasi mi venne un colpo. Marchetti. Federico Marchetti cosa ci faceva lì - E tu che ci fai qui?- Mi domandò lui anticipandomi - Mi stai forse seguendo?- continuò
- Cosa? Io seguire te, ma tu sogni-
-Bè, allora cosa ci fai qui?
-Io ci abito-
-Quindi siete voi i nuovi inquilini?-
-Immagino di sì-
-Bene, ti avverto noi non abbiamo sale-
Lo guardai confusa - Come scusa?-
-Per la verità lo abbiamo, ma nel caso ti serva non bussare alla mia porta- mi rispose lui irritatato dalla mia presenza
-Lo sai dove te lo puoi ficcare il sale?- Gli gridai contro infuriata
-Bene, allora su questo siamo d’accordo- Disse, dopodiche riprese a camminare, lasciando me ferma come un’idiota, senza neanche sapere perché le sue parole mi avevano provocato quella spiacevole sensazione.

 

 

 

 

 

*Note dell’autrice*

 

Questo è il secondo capitolo, ci tengo a precisare che io frequento un liceo artistico ma i nomi delle scuole sono puramente casuali, così come i nomi dei personaggi.
Ringrazio in anticipo chiunque abbia letto questa storia e l’abbia trovata almeno un pizzico decente XD


 

 

Cleppy

 



 

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Capitolo 3
*** 2. Una strana coincidenza ***


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Capitolo 2 : Una strana coincidenza

 

 

-Wow certo che è proprio uno stronzo-
-Si, mi ha fatto salire un nervoso, ti giuro-
Io e Maria eravamo sedute al bar del centro commerciale Roma Est, le stavo raccontando l’accaduto di qualche ora prima.
-Lo detesto, e se penso che lo dovrò vedere tutti i giorni a scuola mi sale un nervoso, inoltre lui e quei deficenti degli amici suoi non hanno fatto altro che disturbare tutte le lezioni, non credo che reggerò per molto dentro quella classe, perfortuna c’è Becky-
-Ti capisco, anche a scuola da me è così, ma tu prova ad evitarli- Disse lei bevendo un sorso di coca cola
-Gli altri li posso anche ignorare,ma lui……..lui non posso evitarlo, mi fa troppa rabbia, quello stupido pallone gonfiato, e come se non bastasse gli abito anche di fronte-
-Ecco, questo potrebbe rappresentare un problema- Disse lei alzandosi, io la seguii verso l’uscita del bar - non è che potrebbe, è un enorme problema- Risposi io - Ad ogni modo, cercherò di farmene una ragione- continuai
-Guarda che carino
questo- Dissi poi fermandomi davanti una vetrina
-Già, entra e provatelo, secondo me ti sta benissimo- Mi rispose sorridendo.
-Maria, sto uscendo- Dissi aprii la porta del camerino del negozio in cui mi stavo provando il vestito convinta che, ad aspettarmi lì davanti ci fosse Maria, ma come al solito, visto che io ero una perfetta idiota, mi sbagliavo
-Secondo me ti sta una bomba, ti fa risaltare le tette, quindi apprezzo e sono sicuro che non sarò il solo- Mi disse Federico Marchetti guardandomi da capo a piedi
-Brutto maniaco, non parlavo con te- Dissi coprendomi con la tenda del camerino
-A si, e allora con chi parlavi- Mi chiese lui poggiandosi a braccia incorciate al muro
-Non sono affari tuoi- Risposi imbarazzata
-A sì, e chi lo dice?- Con uno scatto mi spinse indietro, entrò anche lui nel camerino richiudendosi la tenda alle spalle, dopodiche mi si parò davanti circondandomi la vita con le sue braccia
-Toglimi le mani di dosso- Dissi io cercando di divincolarmi
-Andiamo, non mi vorrai far cerdere che ti sei messa questo vestito senza voler essere toccata- Continuò lui facendosi particolarmente vicino al mio viso. D’istinto lo colpii e mi sentii subito meglio
-Ma che cazzo fai? sei impazzita?- Mi gridò lui portandosi una mano sulla guancia in cui lo avevo colpito
-Idiota, così impari a toccare cose che non ti appartengono- Dissi uscendo dal camerino ed entrando in quello accanto, mi rivestii in fretta ed uscii dal negozio lasciando il vestito sulla poltroncina all’interno del camerino
-Maria, si può sapere dove diavolo ti eri cacciata?- Dissi non appena la ritrovai fuori dal negozio –Scusami Ale, hai ragione, sono uscita un secondo dal negozio perché mi stava squillando il cellulare, ma cos’hai perché sei così agitata?- Mi chiese lei preoccupata
-Quando ho aperto la tenda del camerino, mi sono ritrovata davanti Federico Marchetti, mi ha spinta addosso al muro così, io l’ho schiaffeggiato e sono venuta a cercarti- Dissi tutto d’un fiato
-Cosa? Quel Federico Marchetti?....l’idiota?- Mi chiese lei sorridendo, io annuii
- Dai fammelo vedere-
-Cosa? Ma sei del tutto impazzita?-
-Dai, indicami solo qual’ è dalla vetrina- .Prima o poi la ucciderò.
-E’ quello con la maglietta bianca- Dissi indicandoglielo
-Cazzo Ale, ma sei impazzita, e tu lo hai anche schiaffeggiato, è un figo da paura- Mi rispose lei a bocca aperta
-Bè si, sarà anche passabile, ma è uno perfetto idiota- Risposi ripendendo a camminare verso l’uscita del centro commerciale
-Ok, ma per fare quello a cui mi riferivo io non serve che sia bravo e intelligente- Disse in modo malizioso
-O Maria, perfavore, possibile che non pensi ad altro, e poi io e Claudio ci siamo lasciati appena tre mesi fa- Risposi io
-Ma dai Ale, ancora pensi a Claudio, ho capito che ci sei stata male quando ti ha mollata ma è ora di superarla-
-Non è così semplice, lui è stato il mio primo fidanzato, siamo stati insieme per tre anni, senza contare il fatto che è l’unico ragazzo con cui ho fatto l’amore- Dissi con una nota malinconica nella voce. Claudio mi aveva lasciata tre mesi prima dopo che eravamo stati insieme per tre anni, ci eravamo incontrati per la prima volta a quattordici anni alla festa di un amico in comune, lui mi aveva invitato a ballare, una settimana dopo uscimmo insieme ed entrambi passammo una giornata fantastica così lui mi chiese di diventare la sua ragazza e cinque mesi prima che mi lasciasse decisi di fare l’amore con lui, ma poi inziarono le incomprensioni così lui mi lasciò dicendo di aver bisogno dei suoi spazi.
-Lo so che non è semplice, ma sono sicura che quel Federico sia la giusta distrazione- Continuò lei
- Neanche morta- Fu la mia unica risposta
- Eddai Ale, sarà anche uno stronzo ma non puoi negare che sia molto bello- Ci pensai su per un attimo, quando la mattina lo avevo visto con quella camicia sbottonata la voglia di saltargli addosso si era fatta viva, ma poi quandò aveva aperto la bocca comportandosi così scortesemente anche l’idea di mandarlo all’ospedale maturò in me
-Be, sì, è carino, ma ora andiamo, è tardi e devo finire di studiare- Conclusi io tirando Maria per un braccio.

 

 

 

Federico P.O.V

Incredibile, quella stronza mi aveva schiaffeggiato, prima d’ora non ero mai stato rifiutato, men che meno da una ragazza qualunque come lei.
Uscii da quel negozio incazzato nero, ma senza sapere perché avevo comprato il vestito che stava provando, per un secondo pensai di essere pazzo ma poi mi resi contodi averlo comprato per rabbia, si per rabbia, non c’era altra spiegazione.
Quando arrivai sotto casa mi guardai intorno per vedere se ci fosse traccia di quella stupida ragazzina viziata, ma niente, perfortuna.
- Ciao fratellino, c’è un tuo amico di la in camera tua- Disse mia sorella non appena varcai la soglia di casa.
Senza neanche salutarla mi diressi in camera mia
-Fede, finalmente- Disse Valerio appena mi vide entrare in camera
-Allora racconta, come è andata con la biondina di stamattina, com’è che si chiama? A si, Vanessa?- Mi chiese sedendosi sul mio letto
-Era un’ oca, non la smetteva di parlare, così l’ho scaricata e me ne sono andato- Risposi gettando la busta contenete il vestito nell’armadio
-E allora? Che cazzo te ne frega se era un’oca, è proprio vero, chi c’ha il pane non c’ha i denti- Disse lui guardandomi
-Senti non rompere, a proposito, com’è che stai qui?- Gli chiesi sdraiandomi sul letto
-Perché volevo sapere com’era andata con quella- Mi rispose lui
-Bè ora che lo hai saputo, ti saluto- Dissi indicandogli la porta
-Aspetta, prima che me ne vado…….che facciamo con quelli del Leopardi? Ora ci hanno sfidato ad una partita di calcetto-
-Accettiamo chiaramente, domani mattina prima di entrare a scuola ci andiamo a parlare- Dissi chiudendo gli occhi
-Va bè…..allora vado, a domani- Mi disse lui uscendo.
Avevo mal di testa, tutta colpa di quella stronza, non riuscivo a capacitarmi di come gli fosse venuto in mente di rifiutarmi, senza contare il fatto che quando l’avevo vista con quel vestito, mi era salita un’irrefrenabile voglia di baciarla, di…….meglio non entrare nei dettagli. Ma cosa mi stava succedendo, perché continuavo a pensare a quella stupida- Ehi fratellino, io esco con Ginevra, andiamo al Marilin con un gruppo di amici, tu che fai vieni con noi?- Mi chiese mia sorella piombando in camera mia
-No, non mi va, ho mal di testa- Risposi massaggiandomi le tempie
-Ma dai, che fai a casa da solo?- Continuò lei cercando di convicermi
-No, Roberta ti ho detto di no- Risposi scocciato
-Va bene, certo che sei insopportabile quando ti ci metti, allora ci vediamo dopo, non so a che ora torno, tanto ho le chiavi- Concluse lei uscendo dalla mia stanza. Finalmente solo. Per modo di dire visto che avevo Quella stupida ragazzina in testa.

 

 

 

Alessia P.O.V

 

Rientrai a casa sollevata dal fatto di non aver rincontrato quell’idiota di Federico
-Ciao tesoro- Disse mio padre quando entrai in soggiorno, all’improvviso mi invase un’ondata di sensi di colpa per come lo avevo trattato il pomeriggio -Ciao papà, scusami per oggi ma, il primo giorno di scuola mi mette sempre un certo nervosismo-
-Tranquilla, allora dove sei stata?- mi chiese leggendo il giornale
-Sono stata in un centro commerciale con Maria-
-E non hai comprato niente-  Disse sorpreso notando l’assenza di buste tra le mie mani
-Già, non c’era nulla che mi piaceva- Ripensai a ciò che era successo in camerino e, cosa che mi sorprese, pensai che mi sarebbe piaciuto baciarlo, ma in fondo era solo attrazione, niente di più, e comunque restava sempre un’idiota
-Ale, finalmente, tua cugina Ginevra ti ha chiamata circa venti minuti fa, ha detto che era urgente- Disse mia madre interrompendo i miei pensieri
-Si, la richiamo subito- Risposi, dopodiche entrai in camera mia.
Richiamai ginevra mia cugina, che mi invitò ad una serata con le sue amiche in un locale in centro, così dopo cena mi preparai per la serata indossando un bellissimo vestito e un paio di scarpe con i tacchi (
qui) e truccandomi leggermente. (qui)
-Ciao Alex- Disse mia cugina quando le aprii la porta
-Ciao Gin- Le risposi abbracciandola
-Sei pronta?-
-Si andiamo……mamma, papà noi andiamo- dissi uscendo dalla porta seguita da Ginevra.
-Sali in macchina, dobbiamo aspettare una mia amica, pensa che abita nel tuo stesso cortile- Disse sedendosi al posto di guida della sua macchina
-A si?, che coincidenza- Risposi sorridendo
-Eccola-
-Buona sera- Disse la ragazza salendo in macchina
- Ciao Roby, che bella che sei-
-Grazie, anche tu stai benissimo-
-Ale, lei è Roberta, la mia amica, Roby lei è Alessia, mia cugina-
- Ciao, mia cugina ha ragione stai benissimo- Le dissi sorridendo
-Wow, non c’è che dire, anche tu, sei una bellissima ragazza- Mi rispose guardandomi da cima a fondo
-Quanti anni hai?- mi chiese
-Diciassette, ne compio diciotto a maggio- Risposi
-Anche mio fratello ne ha diciassette, lui però ne festeggia diciotto a Febbraio- Disse
La guardai attentamente e notai che aveva qualcosa nel viso che mi ricordava Federico, prima che potessi fargli qualche domanda le squillò il cellulare
-Pronto. Fratellino, noi siamo già partite, ho un’idea, ora chiamo Cri e ti faccio passare a prendere- Disse lei
-Problemi- le chiesi io quandò attaccò
-No, mio fratello è il solito rompiscatole, prima dice una cosa e poi cambia idea, ha detto che ci raggiunge al locale- Mi rispose lei
Non sapevo perché ma avevo una bruttissima sensazione.
Arrivammo al locale verso le 23:00, ci sedemmo al tavolo raggiungendo altre amiche di Ginevra e Roberta
-Mio fratello è arrivato, mi ha detto che stanno parcheggiano- Disse Roberta un’ora dopo
-Io vado un secondo in bagno- dissi alzandomi e dirigendomi verso la toilette.
Quando uscii dal bagno andai a sbattere contro qualcuno. Quel qualcuno.
-Non è possibile, questo è stalking- Dissi io quando mi accorsi di chi avevo davanti
-Non ci contare proprio, tesoro- mi rispose Federico
-Mi spieghi che ci fai qui?-
-Questo vale anche per te, e poi è possibile che sei così distratta, prima la pallonata in testa e ora mi sei praticamente piombata addosso, anche se, devo dire che la cosa non mi ha infastidito particolarmente, sai, ti sta molto bene questo vestito, anche se quello di oggi pomeriggio lo preferivo senza dubbio- Disse lui avvicinandosi al mio orecchio e annusando i miei capelli profumati di shampoo alla vaniglia
-Devo tornare al mio tavolo- Dissi arrossendo
-Fede, allora sei arrivato, ehi, ma voi due vi conoscete- Disse Roberta vedendo suo fratello particolarmente vicino ai miei capelli
-Bè, si, siamo in classe insieme- Rispose lui incamminandosi verso il tavolo
-Che coincidenza, vero Alessia? Vai a scuola con mio fratello-
-Già, che strana coincidenza- Risposi io imbarazzata al massimo, dopodiche seguii Roberta al tavolo, consapevole dell’orribile serata che mi avrebbe aspettato.

 

 

 

*Note dell’autrice* 

 

 

Grazie per aver letto anche questo capitolo, spero vi sia piaciuto…..
Ho aggiornato così presto perché domani non so se ne avrò tempo, spero di si…..
Ho provato ad inserire i collegamenti ipertestuali ma non so se si vedono.
Grazie ancora a tutti per averlo letto e grazie a chiunque abbia inserito la mia storia tra le preferite

 

Cleppy

 


 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 3. Inevitabile follia ***


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Capitolo 3 : Inevitabile follia

 

La serata stava procedendo abbastanza tranquillamente perfortuna.
Quando eravamo tornate al tavolo Roberta aveva presentato a me e a Ginevra il ragazzo con cui era venuto Federico, si chiamava Cristiano e aveva ventuno anni ed era un compagno di università di Roberta.
-Io vado fuori a prendere una boccata d’aria- Dissi alzandomi, mi era venuto mal di testa, volevo solo tornare a casa, ero confusa, confusa da ciò che era successo con Federico davanti al bagno, stavamo quasi per baciarci, se sua sorella non ci avesse interrotto probabilmente lo avremmo fatto, e la cosa che non riuscivo a capire era PERCHE’?, insomma io avrei ricambiato il bacio, ma ero del tutto impazzita? Uscii fuori dal locale e mi sedetti sul gradino dell’entrata portandomi le mani intorno alle spalle dal momento che l’aria era diventata umida, ma io da brava deficiente, avevo lasciato il cappotto dentro al locale
-Hai freddo?- mi chiese una voce alle mie spalle
-Un po’- Risposi sorridendo
-E allora perché sei uscita?- Cristiano si sedette accanto a me avvolgendomi nella sua giacca che profumamva di acqua di colonia
-Perché……non lo so neanche io il perché, avevo mal di testa- risposi massaggiandomi le tempie
-Percaso tra te e Fede c’è qualcosa?- Mi chiese lui senza farsi problemi
-No, assolutamente no, anzi non ci sopportiamo- Risposi io scaldandomi un po’ troppo
-Secondo me un po’ gli piaci- Continuò lui. Ma cosa si era fumato quel ragazzo, io piacere a Federico? Roba dell’altro mondo.
-No, ti posso assicurare che non è così- Continuai
-Bè, meglio- Lo guardai confusa
-Perché sarebbe meglio, scusa?- Chiesi ingenuamente
-Perché così posso baciarti senza farmi problemi- Disse lui chinandosi su di me senza che me ne rendessi conto
-Fatteli i problemi invece, la ragazzina qui, è ancora minorenne- Disse Federico interrompendo Cristiano
-Scusa Federico, ma non sono affari tuoi- Disse Cristiano alzandosi in piedi
-Hai ragione, Ehi ALICE, ti va di farti baciare da Cris?- chiese Federico rivolgendosi a me
-Smettila di chiamarmi Alice, e comunque,perdonami Cristiano ma, ha ragione Federico non è il caso di baciarci- Dissi alzandomi e restituendogli la giacca
-Ok, allora torno dentro, però ti lascio il mio numero in caso cambiassi idea- Disse porgendomi un bigliettino contenente il suo numero, dopodiche rientrò dentro lasciando me e Federico da soli
-Certo che tu non perdi tempo è- Disse lui sorridendo sarcasticamente
-Smettila, non sono affari tuoi- Risposi irritata più che mai
-Hai conosciuto cristiano appena due ore fa, e già stavi per baciarlo-
-Non dire cavolate, mi sembra che ho rifiutato di baciarlo no?-
-Si certo, dopo il mio intervento, altrimenti a quest’ora chissà cosa stareste facendo- Alle sue parole alzai la mano per colpirlo di nuovo ma lui mi afferrò il polso
-No, mi è bastata quella che mi hai dato nel camerino del centro commerciale- Disse stringendo la presa sul mio polso
-Bè allora non rompere, e preoccupati più per te stesso- Dissi sprezzante
-Che vuol dire?- Ora faceva anche il finto tonto
-Mi riferisco alla biondina di stamattina, di sicuro è quello lo standard delle ragazze che puoi permetterti di avere, visto che chi ha anche un minimo di cervello non verrebbe di certo dietro un cretino come te- Dissi tutto d’un fiato
-Cos’è questa?....gelosia?- Mi chiese avvicinandosi nuovamente ai miei capelli e annusandoli
-No…….l-lasciami- Dissi balbettando. Ma cosa mi stava succedendo, sussultare così per un’idiota del genere.
-Se non è gelosia allora cos’è?- Quella sua domanda mi fece rinsavire
-Disprezzo……disprezzo per tutti quelli come te- Dissi allontanandomi da lui
-E sentiamo, perché dovresti provare disprezzo?- Mi chiese avvicinandosi nuovamente con il sorriso sulle labbra
-Hai ragione, non è disprezzo quello che provo ma pena-
-Pena?- Chiese lui confuso
-Si, perché tu e i tuoi amici idioti non sapete neanche cos’è l’amore, per voi basta che una ragazza accetti di fare sesso e va tutto bene- Dissi riferendomi alla mia esperienza personale con Claudio
-Cosa ne sai tu?.....sei solo una ragazzina che ha visto troppi film, come fai a giudicarmi, neanche mi conosci, non parlare di cose che non sai perché sei del tutto fuori strada, te lo assicuro- Disse lui inserendosi e rientrando nel locale
Mi sentivo male, forse avevo esagerato nel dire quelle cose ma lo avevo fatto perché dopo l’eperienza con Claudio sentivo di odiare ogni ragazzo, incluso Federico.

 

Federico P.O.V

Chi si credeva di essere, giudicarmi in quel modo ma come si permetteva, per un secondo, ma che dico, per un millesimo di secondo pensai che non era poi tanto male, insomma era una ragazza carina, carina forse era un po’ limitato, diciamo una bella ragazza, con un carattere di merda questo è vero, ma pur sempre una bella ragazza, e poi quel suo odore di vaniglia mi faceva impazzire, mentre eravamo seduti al tavolo stavo per chiederle di uscire ma poi lei mi ha preceduto, come un’idiota l’ho seguita e l’ho trovata ad amoreggiare con quell’idiota, e poi, quel discorso del disprezzo e della pena che provava per quelli come me mi ha mandato in bestia, dopo essere tornato dentro mi sono sentito anche in colpa per ciò che le ho detto, ma che dico? io sentirmi in colpa per una ragazzina? devo essermi veramente bevuto il cervello oggi. E poi non capisco perché provo questo nodo allo stomaco e questa voglia di fare a botte con Cristiano, forse mi starò ammalando.

 

 

Alessia P.O.V

Tornai dentro anche io e trovai Federico seduto al bancone che parlava con una biondina (e ti pareva), così mi sedetti al tavolo infastidita, senza sapere neanche il perché
-Ale, che facciamo andiamo?- mi chiese mia cugina
-Si, andiamo- Risposi prendendo il giubbotto
-Ale, percaso hai visto Fede? Mi chiese sua sorella
-Si, sta parlando con Barbie lì al bancone- Dissi ironica
-Ti ringrazio, lo chiamo e arrivo- disse lei alzandosi e dirigendosi verso di loro.
Io e Ginevra salimmo in macchina ed io mi accoccolai sul sedile posteriore
-Eccomi, possiamo andare- Disse Roberta salendo in macchina
-E fede?- chiesi io sorpresa nel non vederlo
-Dice che rimane ancora un po’ torna più tardi con Cris- Mi rispose.
Non sapevo perché, però mi sentivo male, all’idea che Federico fosse rimasto nel locale con quella ragazza mi provocava una gran rabbia, mi appoggiai con la testa al finestrino e chiusi gli occhi.
Mi risvegliai sotto casa -Alex, siamo arrivate- Disse Ginevra scuotendomi per svegliarmi
-Roberta dov’è?- chiesi scendendo dall’auto e notando la sua assenza
-E’ già salita su casa- Mi rispose
-Alex aspetta- Continuò Ginevra riprendendomi per un polso
-Dimmi- Risposi assonnata
-In macchina, mentre dormivi, hai fatto il nome di qualcuno- Disse Ginevra
-Di chi?- Chiesi sbadigliando e comprendomi con la mano la bocca
-Di Federico- Mi rispose, io spalancai gli occhi
-Cosa? Sei sicura- Chiesi imbarazzata più che mai
-Bè si, ma perché proprio quel nome- Mi chiese lei di rimando
-Non lo so Gin, non ne ho idea, adesso vado altrimenti domani chi si alza- Dissi abbracciando Ginevra e salendo su casa.
Mi giravo e rigiravo nel letto, non riuscivo a dormire, erano le tre di notte ed io ero sveglia più che mai, sentii il rumore dello sportello di una macchina provenire giù nel cortile, così mi affacciai nascosta dietro la persiana e vidi Federico scendere dalla macchina di Cristiano, appena arrivò davanti al portone si voltò a guardare verso la mia finestra, così mi rigettai sul letto, con una strana, stranissima angoscia nel corpo, perché era tornato così tardi? Forse aveva fatto tardi con quella biondina? E perché a me importava così tanto saperlo?.

 

 

Federico P.O.V

Tornai a casa verso le tre del mattino dopo che avevo praticamente costretto Cristiano a tornare, quella ragazzina mi stava facendo impazzire, per colpa sua e del nervoso che mi aveva creato, non ero riuscito neanche a concludere con quella bionda del bar, visto che il mio unico desiderio era quello di tornare a casa e sdraiarmi nel mio letto.
Quando arrivai sotto casa mi venne istintivo girarmi verso la sua finestra, ma inutilmente visto che erano le tre e che sicuramente lei stava già dormendo, e poi perché? Perché ho guardato? Cosa diavolo mi importava di sapere se lei era lì?.
Quando mi sdraiai a letto non riuscivo a dormire, ripensavo continuamente alle sue parole “
mi fai pena”, io fare pena a lei? No dico ma siamo matti, inoltre lei, non sa…..lei non sa nulla di me.

 

 

Alessia P.O.V

La mattina seguente mi svegliai di pessimo umore, perfortuna riuscii a convincere mia madre a non accompagnarmi a scuola.
Quando arrivai lì davanti andai incontro a Becky
-Ciao Becky- Dissi abbracciandola
-Ciao Alex- Mi rispose lei ricambiando l’abbraccio
-Che faccia che hai, ti senti bene?- Continuò
-No, a dire la verità no- Risposi entrando a scuola seguita da lei.
Raccontai a Becky della sera prima  -Wow, allora hai un problema- Disse
-Già, e si chiama Federico Marchetti- Risposi poggiando la testa sul banco
-Be sì, però è un problema perché a te piace- Disse lei tirando fuori il libro di storia
-Come scusa?- Chiesi oltraggiata dalle sue parole
-Hai capito, a te piace Federico Marchetti- scandì bene il nome di Federico
-Cosa?, a chi piace Fede?- Ci chiese arrivandoci alle spalle il suo amico Valerio
-A nessuno- Mi affrettai a rispondere io colpendo Becky su una gamba
-Già, io, io, parlavo di una ragazza che ieri era fuoi scuola, ho sentito che a lei piace Fede e così stavo raccontandolo ad Ale- Rispose Becky imbarazzata e mortificata
-Stai parlando di Erika, pensate che sta tormentando Fede per uscire, da prima delle vacanze estive, Fede ha tutte le fortune, magari capitassero anche a me delle ragazze che ti perseguitano per fare sesso- Disse Valerio sedendosi al banco davanti al nostro
-Lo sai Valerio sei veramente un porco- Dissi disgustata dalle sue parole
-Lo so, è questo che piace alle ragazze-
-Sbagli, a me non piace affatto- Replicai
-Infatti io mi riferisco alle ragazze, non alle ragazzine-
-Idiota, piuttosto, dov’è il tuo eroe stamattina?- Chiesi io riferendomi a Federico notando la sua assenza
-Sta parlando con quelli del Leopardi, ora vado anche io- Rispose, dopodiche si alzò ed uscì dall’aula
La giornata passò lentamente e Federico insieme al suo gruppo di idoti non entrò a scuola.
Quando arrivai sottocasa guardai verso la sua finestra e notai che era aperta, così, senza sapere perché, salii su casa sua e suonai il campanello
-E tu che diavolo ci fai qui?- Mi chiese aprendo la porta. Prima di rispondere dovetti cercare di bloccare l’infarto che mi stava assalendo, indossava solo un paio di boxer neri di Dolce e Gabbana
-Allora?.....Che ti prende?- Mi chiese notando che avevo smesso di respirare
-n-niente….niente, sono passata perché….- Mi interruppi quando lo guardai in faccia
-Ma che hai fatto?- Chiesi poggiandogli una mano sulla guancia notando che aveva un’occhio nero
-Niente…- Mi rispose lui togliendosi la mia mano dalla faccia
-Allora che ci fai qui?- Continuò
-Niente…..cioè…sono passata per portarti i compiti, visto che oggi non sei entrato a scuola- Risposi porgendogli il quaderno
-Grazie….-
-Figurati, allora, vado….a domani- Dissi poi, scendendo i primi tre gradini della rampa delle scale
-Aspetta- Disse fermandomi per un polso e facendomi voltare verso di lui
-Che c’è?- Chiesi vedendo che non parlava
-Allora?.......ti decidi a dirmi cosa vuoi oppure….- Non finii la frase, o meglio non potei finirla, visto che mi ritrovai con le sue labbra incollate alle mie, io non ci capivo niente, ero confusa, però senza sapere ne come ne perché, ricambiai, allacciai le mie braccia attorno al suo collo, mentre lui con una mano mi spingeva la schiena per permettere ai nostri corpi di aderire meglio, e con l’altra mi prese il volto tra le mani. La cosa strana è che mi piaceva, si mi piaceva, e da come mi stava baciando piaceva anche a lui.
Quando sciolsi il bacio rimanemmo tre minuti buoni a guardarci negli occhi, poi senza dire niente mi voltai e scesi di sotto dirigendomi verso casa mia.

 

 

*Note dell’autrice*

 

Grazie a tutti per aver letto anche questo capitolo…….
Nel prossimo capitolo spiegherò perché Federico ha quell’occhio nero
Vi ringrazio ancora tantissimo per averlo letto….spero vi sia piaciuto
Un grazie speciale va a :
_Renesmee Cullen_   saketta   loveis4ever  JaneYumi  Grazie per aver inserito la mia storia tra le preferite, e : BennyMakanju DontJumpMelanie
ilary92  LittleDia saketta  Sweety97 Yukari Hoshina _sakura chara97_  Grazie per averla inserita tra le storie seguite

 

Cleppy






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Capitolo 5
*** 4. un brutto incidente ***


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Capitolo 4 :Un brutto incidente

 

 

Non appena entrai dentro casa mi gettai a terra poggiando la testa sulla porta d’entrata…..cosa avevo fatto? Come avevo potuto ricambiare il bacio di quell’idiota? Semplice, perché baciava in un modo meraviglioso, staccarmi da lui era stato difficilissimo, e poi non capivo, perché lui l’aveva fatto? Perché mi aveva baciata? Possibile che provasse attrazione per me? No, impossibile, lui mi detestava ed io detestavo lui, giusto? Giusto? GIUSTO? Non lo sapevo neanche io se era giusto oppure no, quello che sapevo con certezza era che lui, era in grado di mandarmi in confusione come nessun altro .
Verso le tre del pomeriggio mi chiamò Becky chiedendomi se avevo voglia di andare alla partita di calcio della nostra scuola contro il Leopardi a San Policarpo ed io accettai, avevo bisogno di uscire, di pensare a qualcos’altro che non fosse Federico così invitai anche Maria e dopo essermi preparata (
Qui), uscii.
Quando arrivammo al parco di San Policarpo erano le quattro e mezza, io Becky e Maria ci sedemmo in mezzo agli altri nostri compagni
-Guarda quelli sono del Leopardi, hai saputo cos’è successo oggi?- mi chiese Becky al quanto preoccupata
-No, cos’è successo?- Chiesi io
-A quanto pare Federico, Valerio, Davide e Marco si sono picchiati con quelli del Leopardi, Per questo stamattina non sono entrati a scuola- Disse lei guardando in malo modo i nostri avversari del Leopardi
-Questo spiega l’occhio nero- Dissi per sbaglio ad alta voce
-Cosa? Ma quale occhio nero?- Mi chiese Becky, facendo un bel respiro raccontai l’accaduto alle mie amiche
-Accidenti, vi siete baciati?- Esclamò Maria sorpresa
-Bè per me non c’è nulla di strano, te l’ho detto che ti piace- Disse Becky
-Ecco Fede- Gridò una ragazza seduta a qualche fila di distanza da noi.
D’istinto mi voltai e lo vidi. Vidi Federico in pantaloncini e maglietta intento a riscaldarsi prima di iniziare la partita
-Ehi c’è qualcuno?-Disse Maria sventolandomi la mano davanti la faccia
-Si, certo, che stavate dicendo?- Risposi voltandomi a guardarle
-Dicevamo…..che sei proprio cotta- Continuò Becky scoppiando a ridere accompagnata da Maria
-Smettetela…io non sono affatto cotta, ora fate silenzio che inizia la partita- Dissi imbarazzata, voltandomi a guardare la partita.
La partita stava procedendo perfettamente, la nostra scuola stava vincendo contro il Leopardi, Federico era bravissimo a giocare a calcio aveva già segnato tre goal e stavano vincendo cinque a uno
-Ragazze, io vado a prendere qualcosa da bere, voi volete qualcosa?- Chiesi io alzandomi in piedi
-No grazie, sbrigati a tornare o perderai l’ultimo tempo- Mi rispose Becky, mentre Maria era ipnotizzata a guardare i miei compagni giocare, ma non tanto perché le piacesse lo sport quanto perché era profondamente attratta da ogni genere maschile presente in campo
-Ehi, Mary, potresti distogliere lo sguardo per un secondo e rispondermi, sembri una maniaca- Dissi
-A, si scusa…..qual’era la domanda?-
-Vuoi qualcosa da bere?-
-Si, una coca cola- grazie- Mi rispose, e subito dopo si voltò e riprese a spogliare con gli occhi i giocatori.
Andai al chiosco delle bevande lì vicino al campo e ordinai due coca cole
-Come mai non segui la partita?- Disse una voce dietro di me
-Si, la sto seguendo….avevo sete quindi mi sono alzata per un momento- Risposi in modo cordiale, poi ci pensai su un attimo. Ma chi era quello?
-Scusa ma tu chi sei?- Gli chiesi confusa
-Hai ragione, non mi sono presentato, sono Francesco Ricciardi, e tu?- Mi rispose lui tendendomi la mano per stringere la mia
-Piacere, io sono Alessia Ferri- Risposi stringendogliela
-Tu sei del Colonna?- Continuai sorridendo
-No, io frequento il Leopardi-
Il Leopardi?......ma era del tutto impazzito….come mai stava parlando con me?
-Scusa ma……proprio non capisco….tu sei del Leopardi e parli con me?-
-E allora?- Mi chiese sorridendo
-Bè….io frequento il Colonna e tu il Leopardi, potrebbero fucilarci per questo-
-Fucilarci perché stiamo scambiando due chiacchiere?....no io non credo-
-Va bene, ma non capisco cosa vuoi da me- Continuai
-Io volevo….- Proprio in quel momento Francesco fu interrotto dalle grida che si scatenarono tra il pubblico
-Ma che succede?- dissi correndo verso le panchine, non appena raggiunsi le mie amiche vidi Federico sdraiato a terra dolorante che si teneva una caviglia
-Ma che è successo?- Chiesi allarmata
-Fede si era distratto a guardare qualcosa e quell’idiota del Leopardi gli ha tolto la palla con un fallo facendolo finire a terra- Mi rispose Becky
Senza pensarci due volte corsi da lui e mi inginocchiai a terra
-Come stai? Posso fare qualcosa?- Gli chiesi preoccupata
-Hai già fatto abbastanza- Mi rispose lui guardandomi con uno sguardo freddo e pieno d’odio.
Lo portarono al pronto soccorso ed io rimasi lì seduta come un’idiota, ipnotizzata da quello sguardo raggelante.

 

 

Federico P.O.V

Mi stavo riscaldando, pronto per inziare la partita quando la vidi, stava insieme a Becky e ad un’altra ragazza, ma cosa importante, nessun ragazzo era con lei. Aspetta, ma che dico, perché dovrebbe essere una cosa importante. Comunque la vidi, poi un gruppo di ragazze esclamò il mio nome e lei si voltò a guardarmi, aveva i capelli un po’ mossi e quando soffiava il vento mi sembrava di sentire il suo odore di…..ma che dico, mi devo essere bevuto completamente il cervello. Comunque iniziai a giocare, e feci ben tre goal. Ad un tratto la vidi alzarsi e scambiarsi due chiacchiere con le amiche, più tardi la vidi al chiosco delle bevande, stavo per voltarmi e fare il mio quarto goal quando….Francesco Ricciardi le si avvicina. Questa è una cosa assurda, e la cretina gli rivolge anche la parola, ma che dico, la stupida gli sta facendo gli occhi dolci. Non ci credo, io per lei sono un’idiota però Francesco Ricciardi no? Incredibile. Ero troppo occupato a godermi la scena d’amore quando sentii un dolore lancinante alla caviglia e senza rendermene conto caddi a terra, sotto gli occhi sorpresi di tutti, di tutti tranne che quelli suoi, visto che stava ancora facendo la scema con quell’idiota. Non appena si accorse di ciò che era accaduto corse in mio soccorso chiedendomi se poteva fare qualcosa. All’inizio stavo per dirle che poteva accompagnarmi in ospedale, senza rivolgere mai più la parola a quel coglione patentato, ma io non ne avevo nessun diritto, senza contare il fatto che a me non importava niente di lei, NIENTE!!!!!!.
-Hai già fatto abbastanza- Le risposi, dopodiche mi portarono via. Durante il traggitto fino all’ospedale ripensai a ciò che le avevo detto, forse avevo esagerato. Ma l’idea di lei insieme al nemico………Mi aveva fatto proprio incazzare di brutto.

 

 

Alessia P.O.V

Passarono due settimane e di Federico neanche l’ombra, Valerio, il suo amico, ci disse che aveva una caviglia slogata per questo doveva rimanere al letto a riposo, ma che sarebbe tornato Lunedì, ed era già Sabato.
Così decisi di andarlo a trovare dopo la scuola con la scusa di portargli i compiti, ad aprirmi fu sua sorella
-Ciao Roby, scusa se ti disturbo….volevo sapere come sta Federico- Dissi
-Ma figurati, nessun disturbo Ale, entra pure- Rispose facendomi entrare in casa
-Federico è in camera sua, quella in fondo al corridoio, credo sia sveglio- continuò lei indicandomi la porta della sua stanza, così la ringraziai e mi diressi in camera sua
-Avanti- Disse lui quando bussai
-Che diavolo ci fai qui?- Continuò non appena aprii la porta. Era seduto sulla sedia della scrivania e stava giocando alla play station
-Volevo….volevo sapere come stavi?- Risposi entrando
-Bene….sto bene, ora che lo hai visto puoi andartene- Mi rispose voltandosi e ricominciando a giocare
-Posso sapere perché ce l’hai con me?-
-Cazzo quanto rompi, ma che vuoi?-
-Io non voglio nulla, però tu mi devi qualche spiegazione, perché mi hai trattata in quel modo il giorno della partita?-Chiesi sedendomi ai piedi del suo letto
-Forse non te lo ricordi, ma mi avevano appena colpito una caviglia, non era esattamente il momento di intraprendere una conversazione-
-Si, ma tu mi hai risposto che avevo già fatto abbastanza……a cosa ti riferivi?
Non rispose, si voltò a guardarmi senza aprire bocca, visibilmente imbarazzato
-Da quand’è che parli con il nemico?- Disse poi riprendendo a giocare con un pizzico di rabbia nella voce
-Come scusa?-
-Francesco Ricciardi, ti dice niente?- Continuò sempre giocando
-Perché…hai detto proprio quel nome?- Cazzo!!!!!!!. Come faceva a sapere che avevo parlato con uno del Leopardi?????????
-Non hai risposto alla mia domanda-
-Bè, si lo conosco, c’ ho parlato alla partita, ma non capisco qual è il problema-
-Il problema è…..che Francesco Ricciardi è quello che comanda il gruppo di idioti con cui due settimane abbiamo fatto a botte….io sono andato in giro come un panda, con quest’occhio nero per colpa sua-
-Cosa? Hai fatto a botte con lui?-
-Si, ma anche lui non era conciato meglio- Rispose………In effetti quando l’ho incontrato aveva dei punti sul sopracciglio.
-Be, ma questo cosa c’entra con me-
-Tu frequenti il Colonna, no?
-Si, ma lui è stato gentile con me-
-O MA ANDIAMO- Disse gridando -Non capisci che lo ha fatto di proposito?
-E perché lo avrebbe fatto di proposito?-
-Perché………- Si interruppe
-Come posso saperlo io, però dal Leopardi non ci si può mai aspettare niente di buono, specialmente da Ricciardi- Continuò  imbarazzato
-Bè, d’accordo ammesso e non concesso, ma non capisco lo stesso cosa c’entro io con il fatto che tu ti sei fatto male alla gamba-
-Perché, mentre tu facevi gli occhi dolci a Ricciardi davanti al chiosco delle bevande, io…..-
-Ehi aspetta, aspetta un momento…..come fai a sapere che eravamo davanti al chiosco delle bevande-
-Io….ero distratto, e mi è caduto l’occhio su di voi……e all’improvviso qualcuno mi ha colpito sulla caviglia con un calcio…-
-Tu eri distratto?....secondo me invece, eri solo geloso- Dissi con un ghigno di soddifazione dipinto sulla faccia
-Io geloso? Di te poi? Tu stai fuori come un balcone secondo me-
-Certo hai ragione, io non sono bionda non vedo come potrei piacerti, a proposito come è andata con “Barbie” quella sera che sei rimasto con Cristiano?- Chiesi incrociando le braccia
-Si chiamava……be…..Non importa qual’era il suo nome, comunque non sono affari tuoi, sei ancora troppo piccola per sapere certe cose- Disse alzandosi in piedi, poggiando il peso solo su una gamba
-Guarda che abbiamo la stessa età-
-Si, ma non la stessa esperienza, Ragazzina- Disse divertito avvicinandosi a me . Oddio. Stavo per svenire. Ma cosa mi stava succedendo?
-Cosa ne sai tu della mia esperienza?-
-A sì, allora se sei così sicura di te stessa, illuminami, con quanti ragazzi sei stata a letto?- Mi chiese sempre più vicino, ero praticamente incastrata tra il suo letto, dov’ero comodamente seduta, ed il suo petto-
-I-io….non l’ho dirò mai ad un pallone gonfiato come te- Risposi cercando di respingerlo ma senza risultati
-Dalla tua reazione devo dedurre che sei ancora vergine- Continuò sorridendo
-No, non sono vergine, ma non sono neanche una puttana come quelle che ti porti a letto tu, e non perseguito di certo i ragazzi per fare sesso con me…io….devo essere innamorata per andare a letto con qualcuno-
-Si certo, dite tutte così, e poi….appena avete un’occasione la cogliete al volo-
-No, io non sono così, per la verità siete voi uomini il vero problema…. state con una ragazza fino a che lei non accetta di fare sesso con voi e poi la scaricate su due piedi- Dissi pensando a Claudio e a come mi aveva lasciata
-No ti sbagli, io con una ragazza non perdo tutto quel tempo, se al massimo dopo tre giorni non me la dà, allora la cosa finisce lì-
-Sei poprio un bastardo-
-Può darsi…. Ma almeno non credo nelle favolette sull’amore perfetto- Disse accarezzandomi la guancia
-Toglimi le mani di dosso- Risposi spingendolo, Perfotuna che poteva contare solo su una gamba così mi risultò più facile farlo spostare
-Tieni, questi sono i compiti per Lunedì, Valerio ha detto che torni, no?- Dissi porgendogli il quaderno
-Si, torno-
-Bene, allora ciao- Risposi, dopodiche mi voltai ed uscii dalla stanza.
Andai in cucina per salutare Roberta
-Ciao Roby, io vado- Dissi
-Aspetta Ale, prima di andare, volevo dirti che ho parlato con Gin e stasera usciamo, ti va di venire con noi?- Mi chiese sull’uscio di casa
-Ma si certo, porto anche le mie amiche se non vi disturba- Dissi riferendomi a Becky e Maria
-Ma certo, porta chi vuoi, anche Fede porta degli amici- Rispose
-Cosa?.....Viene anche lui?.....Ma non gli fa male la caviglia?-
-No, ormai sta bene, oggi pomeriggio nostro padre lo accompagna a togliersi il gesso, e stasera dato che è sabato ci andiamo a divertire-
-A…..capisco, va bene allora a stasera-
-Si, ciao Ale- Rispose lei.
Non appena fui a casa chiamai le mie amiche per invitarle ad uscire la sera, Maria accettò, al contrario Becky disse di avere la febbre (poverina)
-Mary…ciao….ti va se andiamo a fare shopping, voglio un nuovo vestito per stasera- Le dissi chiamandola al cellulare
-Ma si certo….dove andiamo?-
-Casomai ci vediamo davanti la fermata dell’autobus e poi ci facciamo un giretto sulla Tuscolana (*Quartiere di Roma*)-
-Va bene, allora ci vediamo verso le quattro davanti la fermata-
-Si, a dopo-.
­­­


Verso le sei io e Maria decidemmo di tornare a casa, avevamo entrambe trovato un vestito perfetto per la serata ed eravamo stanche per la camminata
-Ehi, Ale, ma quello non è Federico?- Appena sentii quel nome mi si gelò il sangue nelle vene
-Sì, è lui-
-Ma con chi sta?-
-Quello è il suo amico Valerio, e la ragazza non so chi sia- Risposi. Era insieme ad una ragazza, cioè ma che dico, ragazza era un complimento, era insieme ad un manichino biondo platino, che non faceva altro che ridere, più che ridere grugniva come un maiale.
-Accidenti Mary, nasconditi prima che….-
-Ma guarda guarda chi c’è qui…….Ale ciao!- Disse Valerio quando mi vide
-Valerio, che sorpresa, che ci fai qui?- Risposi facendo la finta tonta
-Sono qui con Fede e Linda, “un’amica”…non so se mi spiego- Disse facendo le virgolette alla parola amica
-Vale, ma che stai…..ma guarda chi si vede, Alessia….come mai da queste parti?- Mi chiese cingendo la vita a quella sottospecie di cornacchia
-Sono qui con la mia amica Maria, Maria loro sono Valerio e Federico- Dissi presentandoli
-Molto piacere, lei è Linda- Rispose Federico indicandocela
-Hi- Rispose lei
-Sai, parla solo la sua lingua, non so credo sia tedesco o roba del genere- Continuò Valerio
-E’ inglese, idiota- Lo riprese Federico
-Va bè, che cazzo me ne frega di che lingua è, basta che la sappia usare-
-Valerio sei proprio un’idiota- Dissi io disgustata
-In ogni caso, noi andiamo….vi lasciamo al vostro…..passatempo- Continuai prendendo Maria sottobraccio
-Ti ringrazio…..allora ci vediamo stasera- Mi rispose Federico prendendomi in giro
-Certo……porterai anche Lisa?- Chiesi fingendo indifferenza
-Si chiama Linda…..e comunque sì….la porterò-
-Wow ti sei ricordato il nome, siamo già un passo avanti, bene, a stasera allora- Risposi, Dopodiche io e Maria ci voltammo e ci incamminammo verso casa.
Dopo aver passato un’ora a cercare inutilmente di convincere Maria che non mi aveva minimamente toccato vedere Fede con quell’oca, tornai a casa e mi buttai sotto la doccia.
Dopo cena iniziai a prepararmi per uscire e indossai il vestito che avevo comprato nel pomeriggio (
Qui). Verso le dieci suonò il campanello, dal momento che i miei non erano in casa, andai io ad aprire, ma dal momento che mi stavo ancora vestendo aprii la porta solo con un asciugamano avvolto intorno al corpo convinta che fosse Gin, ma quando aprii ebbi di fronte a me un’amara sorpresa
-Wow, perché non esci così stasera, ti assicuro che avrai molto successo-
-Che diavolo ci fai qui?- Dissi coprendomi meglio
-Ma dai, guarda che per me non ti devi preoccupare, non c’è bisogno che ti copri di più-
-Infatti è per me che mi preoccupo razza di idiota….- Gridai
-Mi spieghi perché sei qui?-
-Tua cugina è a casa nostra e dato che sta facendo una cosa con mia sorella, mi ha chiesto di verificare se eri pronta, e direi che per me lo sei eccome-
-Smettila, e girati dall’altra parte razza di maniaco-
-Aspetta- Disse riafferrandomi per il polso impedendomi di andare in bagno
-Ti infastidisce se……viene anche Linda?- mi chiese accarezzandomi il braccio e provocandomi  brividi lungo tutto il corpo
-N-no, figurati, cosa vuoi che me ne importi-
-Te lo chiedo perché, oggi pomeriggio ti ho visto parecchio scocciata-
-Io? Ma figurati….è che vorrei sapere perché hai la fissa delle bionde?-
-Cosa c’è?....ti piacerebbe che avessi la fissa delle castane, così potresti avere qualche possibilità anche tu?- Mi rispose con un ghigno
-Sei un presuntuoso, figurati se a me importa di avere una possibilità con te- Dissi spingendolo
-Ora finisco di prepararmi, di a Gin che arrivo tra poco-
-No, ti aspetto qui- Rispose sedendosi sul divano
-Cosa?-
-Ho detto che ti aspetto, tanto Linda viene con Valerio, perciò posso sprecare un po’ di tempo anche con te-
Entrai in bagno allibita dalle sue parole, anche se, ancora tremavo per le sue carezze. Ma che mi stava succedendo?.

 

 

 

*Note dell’autrice*

 

Grazie a tutti per aver seguito anche questo capitolo :)
spero che il collegamento ipertestuale funzioni

 

Grazie ancora…….

 

 

baci

 

 

Cleppy










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Capitolo 6
*** 5. Un'imprevedibile proposta ***


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Capitolo 5 : Un’imprevedibile proposta

 

 

Mi vestii in fretta e furia, non sapevo perché ma l’idea che Federico fosse di la, nel mio soggiorno, in una casa dove c’eravamo solo noi due e nessun altro, mi metteva una strana sensazione in corpo, sforunatamente il destino era contro di me. SAI VITA, NON C’E’ PIU’ BISOGNO CHE DIMOSTRI DI ODIARMI!!!!!!!!!. La lampo del vestito si era incastrata, così presi un bel respiro ed uscii dal bagno.
-Finalmente, ma quanto ci hai……- Si interruppe quando vide che mi tenevo su il vestito con le mani, mi avvicinai e mi voltai di spalle per farmi tirare su la lampo da lui
-Cosa c’è?.....mi stai facendo una proposta indecente- scherzò lui aprendosi in un sorriso
-Smettila, mi si è incastrata la lampo del vestito-
-Vedi, questo deve essere un segno che devi uscire senza vestito- Disse
-Allaccia il vestito e fai silenzio- Risposi colpendolo sul braccio
-Va bene, però sappi che mi stai provocando-
-Se non ti sbrighi ad allacciare il vestito la cosa che ti provocherò, dovrai leggerla sulla diagnosi che ti darà il dottore all’ospedale-
-Ok, Ok, quanto sei suscettibile- Rispose lui, dopodiche si avvicinò a me e poggiò la mano sinistra sulla mia schiena, cosa che mi provocò una strana, ma bellissima sensazione, mentre con la destra iniziò a tirare su la lampo
-Ascolta….- Dissi io, imbarazzata da quella situazione
-Dimmi- Rispose lui provando a tirare su la lampo
-Noi…non abbiamo….mai parlato di ciò che è successo…..quando sono venuta a portarti i compiti…il giorno della partita-
-Intendi il giorno che ci siamo baciati?- Alle sue parole scattai
-Bè…..si-
-Cosa c’è da dire, ci siamo baciati-
-Questo lo so, c’erò anche io se ti ricordi bene…..però…..perchè? Perché lo abbiamo fatto? Noi due non ci sopportiamo-
-Santo Cielo Ale…..non ci deve essere una spiegazione per tutto, è successo e basta, ritieniti fortunata- Disse con un sorrisetto compiaciuto sul volto
-Come scusa? E perché dovrei ritenermi fortunata?- Chiesi voltandomi
-Guarda che non l’ho ancora allacciato-
-Non importa….rispondi alla domanda-
-Bè, perché ti ho baciata-
-E allora?-
-Bè c’è chi pagherebbe per essere al tuo posto, forse non te ne sei accorta ma a scuola sono tutte pazze di me- Continuò
-Ma ti senti? Sei proprio un presuntuoso- Dissi dirigendomi verso il bagno
-Aspetta……non ci sarai rimasta male?- Disse riafferrandomi per un polso
-Figurati, le tue parole non mi toccano affatto- Risposi cercando di non guardarlo negli occhi
-A si?.....e allora perché non mi guardi in faccia?-
-Perché anche se ti sembrerà strano, io non ti trovo minimamente attraente-
-Dai, smettila, guarda che si vede che muori dalla voglia di baciarmi- Disse tirandomi il braccio e facendomi avvicinare a lui ancora di più
-I-io……no affatto……e poi non capisco perché stai qui a rompere le scatole a me, vai da qualcun’altra a vantarti di essere lo scapolo più ambito della scuola, perché con me non funziona- Continuai voltandomi di nuovo, ma lui mi tirò nuovamente per il polso , dopodichè fece uno slancio in avanti e mi baciò. O MIO DIO.
Come poteva essere così esperto, era bravissimo, d’istinto iniziai a stringere i suoi capelli tra le dita e lui fece lo stesso con i miei, mi fece indietreggiare e caddi sul divano perdendo l’equilibrio, lui cadde insieme a me , senza smettere di baciarmi. RIPETO, O MIO DIO.
Ci stavamo baciando da qualche minuto ormai, quando ad un tratto Federico iniziò a tirare giù quel poco che era riuscito ad allacciare delle lampo del mio vestito, io me ne accorsi ma non lo fermai, non sapevo perché ma ero completamente paralizzata.
D’un tratto suonò il campanello. GRAZIE AL CIELO.
-Aspetta….Federico…spostati- Dissi spingendolo indietro
Mi alzai e mi tirai sul la lampo del vestito, che guarda caso adesso si era allacciata con facilità, e andai ad aprire la porta
-Allora?...cosa fate voi due, è mezz’ora che vi aspettiamo in macchina, andiamo- Disse mia cugina Gin
-Si, arrivo, vado un secondo in bagno- Risposi
-Federico, è tutto ok?- Chiese mia cugina una volta che li lasciai soli
-Si, si certo, perché?- Rispose lui nervoso
-Non so, sembrava che avessi interrotto qualcosa-
-No, no figurati….io aspetto giù in macchina- Disse Federico rinfilandosi il cappotto e uscendo da casa mia.
-Ale, posso entrare?- Chiese mia cugina fuori dalla porta del bagno
-Si, entra- Risposi mentre mi sistemavo il trucco (
Qui)
-Accidenti sei molto bella stasera- Disse aprendo la porta
-Grazie, anche tu-
-Posso chiederti una cosa?-
-Ma si certo- Risposi
-E’ successo qualcosa tra te e Federico?- Mi chiese lei sorridendo, la guardai imbarazzata
-Si, ci siamo…..baciati-
-Wow, non ci posso credere…..non sei contenta cuginetta?-
-Ma si sono contenta, però…..-
-Però cosa?-
-Gin, io ho paura…..-
-Ma di cosa?-
-Di….lui- Disse sedendomi sul cesto della biancheria
-Ma in che senso?-
-Ho paura perché, quando sono con lui perdo ogni controllo…..-
-Ale, se vuoi la mia opinione, credo che Federico ti piaccia, e pure parecchio- La guardai senza rispondere
-Uffa, ma perché capitano tutte a me- Dissi poi, coprendomi il volto con le mani
-Ma dai Ale, non è un  male se ti piace un ragazzo-.Tse la faceva facile lei.
-Se fosse un ragazzo qualunque ti darei ragione, ma qui stiamo parlando del donnaiolo più famoso del mondo, sai che stasera si presenterà con una ragazza?-
-Sei sicura?-
-Si, e poi……a me non piace per niente, anzi lo detesto, è stato solo un momento di debolezza- Dissi alzandomi in piedi e pettinandomi i capelli
-Di pure quello che vuoi……ma io resto convinta della mia opinione, e presto o tardi busserai alla mia porta gridando il tuo amore per lui ai quattro venti- Continuò lei uscendo dal bagno
-Ma smettila-
-E gli dirai “Eccoti, sai ti stavo proprio aspettando, ero qui, ti aspettavo da tanto tempo, tanto che, stavo per andarmene, e invece ho fatto bene” (Canzone degli 883- Max Pezzali)
-Piantala- Dissi sbattendogli la porta in faccia.

 

Venti minuti dopo eravamo in macchina bloccati nel traffico, ma la cosa che più mi preoccupava era la disposizione dei posti, Gin era seduta davanti al posto di guida, accanto c’era Roberta e dietro io e il donnaiolo
-Potresti farti più la, perfavore- Dissi scocciata
-Scusa, pensavo avessi freddo- Rispose spostandosi
-E tu mi vieni quasi in braccio perché pensavi che io avessi freddo?...certo che sei proprio andato-
-E poi scusa…guarda quanto spazio che hai dalla tua parte-
-Senti, non rompere-
-Ragazzi, basta dateci un taglio….guarda ecco Maria- Disse Ginevra fermandosi sotto casa della mia amica
-Buonasera a tutte….o meglio, a tuti- Disse lei salendo in macchina
-Mary, fammi un favore mettiti al centro- Le dissi
-No Ale, sai che soffro la macchina- Mi rispose lei
-Uffa, fatti più in là- Dissi riferendomi a Federico
-Va bene.

 

-Potresti togliere il tuo piede da sopra il mio- Dissi
-Guarda che sei tu che stai attaccata a me-
Mezz’ora dopo io e Federico stavamo ancora litigando come cane e gatto
-O mio Dio, quanto manca- Dissi rivolgendomi a Ginevra
-Siamo arrivati- Mi rispose parchggiando
-Sia lodato il cielo-
Entrammo nel locale e ci sedemmo su dei divanetti di pelle blu
-Cosa vi porto?- Ci chiese il camerieri, accidenti era anche carino
-Allora due Mojito- Disse Ginevra riferendosi a ciò che volevano lei e Roberta –Voi cosa volete?-
-Una coca cola- Disse Maria
-Io una birra- Rispose Federico
-Anche per me una coca cola, grazie- Risposi sorridendo, pensai che quel cameriere poteva essere uno scaccia pensieri
-Sei patetica- Mi sussurrò lui all’orecchio, una volta che il camriere se ne andò
-Come scusa?....perchè?-
-Stavi flirtando con il cameriere-
-Anche fosse, non vedo qual è il problema-
-Il problema è che lo stai facendo per farmi ingelosire- Mi rispose
-Cosa?....sai una cosa, il mondo non gira intorno a te, forse non te ne sei ancora reso conto- Dissi alzandomi in piedi e dirigendomi verso il bancone, a quel punto Roberta, Maria e Ginevra si alzarono e andarono a ballare ,lasciando solo Federico, in quel momento le si avvicinò una ragazza, per mia sorpresa mora, gli disse qualcosa, poi si alzarono e andarono a ballare, io mi voltai e iniziai a giocare con un tovagliolino
-Cosa c’è? Qualcosa non va?- Mi chiese il cameriere carino
-No, no è tutto ok- Risposi imbarazzata
-Tieni, la tua coca cola- Disse porgendomi il bicchiere
-Ti ringrazio-
-Come mai non balli?-
-Non mi va-
-Andiamo, non ci credo!- Mi disse lui sorridendo
-No, dico sulserio-
-Bè, io voglio ballare, ti va di ballare con me?- Mi chiese porgendomi la mano
-O-ok- Risposi sconcertata dandogli la mano, lui la prese e mi porto in pista e per un puro caso del destino finimmo accanto alla coppia del secolo. Federico, mi guardava, mi guardava furente di rabbia. MA CHE VOLEVA?.
-Allora, me lo dici il tuo nome- Mi chiese il cameriere
-IO sono……- Venni interrotta da Federico che mi prese per un polso
-Minorenne, ecco cos’è lei- Disse poi, trascinandomi via, in un angolo del locale molto più tranquillo
-No, dico, ma sei impazzito?- Gli gridai togliendomi le sue mani di dosso
-No, tu sei impazzita-
-IO? Io sono impazzita? Non mi sembra che ti ho trascinato via dalla ragazza con cui stavi ballando-
-Hai detto bene, stavo ballando, non flirtando-
-E allora? Che male c’è se flirtavo, io sono una persona libera, non vedo cosa importi a te- Mi guardò senza rispondere
-Che c’è? sei rimasto senza parole?-Dissi poi abbassando la voce rispetto a prima, Dopodiche mi voltai
-Ora dove vai?- Mi chiese
-Non , dal cameriere-
-Aspetta- Mi disse fermandomi
-Cosa c’è?- Mi fece voltare e poi mi baciò. DI NUOVO!!!!!. Ed io ricambiai. DI NUOVO. Baciarlo mi faceva stare bene, era come se ne avessi bisogno, ma non capivo neanche io il perché, e questo mi spaventava
-No, aspetta….non possiamo continuare così- Dissi sciogliendo il bacio
-Perché?.....non continuare a negare, che sei attratta da me-
-E tu? Tu sei attratto da me?- Gli chiesi di rimando
-Si…..è inutile negarlo, e voglio….fare sesso con te-
-Cosa? Ma tu stai fuori di testa- Dissi
-No, aspetta, io lo so che anche tu vuoi……-
-Non finire la frase…..ti ho già detto che io vado a letto con qualcuno solo se sono innamorata e se lui mi ricambia chiaramente-
-Bè……ma, in fondo tra me e te c’è attrazione, non è uguale-
-No, non è affatto uguale…..trovatene un’altra perché io non sono disponibile- Dissi, poi presi il cappotto e uscii fuori dal locale.

 

 

 

 

*Note dell’autrice*

 

Ecco il quinto capitolo………
Spero vi sia piaciuto :)
Ringrazio chiunque lo abbia letto…………..
 
Inoltre ringrazio : Le
10 persone che hanno inserito la mia storia tra le preferite
E le
17 che l’hanno inserito tra le seguite

 

Baci

 

Cleppy




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Capitolo 7
*** 6. Un'appuntamento al momento giusto ***


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Capitolo 6 : Un’appuntamento al momento giusto

 

 

Me ne stavo seduta su quei gradini da circa mezz’ora, senza trovare il coraggio di rientrare in quel locale, non sapevo come comportarmi, ero disgustata dalla sua richiesta, ma non perché mi disgustasse lui, ANZI!!!,
però mi disgustava il modo freddo e per nulla romantico con cui mi aveva chiesto di fare sesso con lui, come se io fossi un inutile oggetto da utilizzare e poi da buttar via una volta ottenuto ciò che che voleva
-Tutto ok?- Una voce mi fece riprendere dai miei pensieri
-E tu cosa ci fai qui?- Chiesi vedendo la persona che mi stava davanti
-Sono con un paio di amici, e tu?-
-Anche io- Risposi, Francesco Ricciardi si sedette sui gradini accanto a me
-Allora perché sei qui fuori, da sola?- Mi chiese
-Perché, avevo bisogno di riflettere-
-Su cosa-
-Sul perché, io sia così tremendamente sfigata-
-O ma andiamo….non ci credo, vedrai che qualsiasi sia la cosa che ti turba, passerà…..prima o poi tutto passa nella vita-
Lo guardai sorridendo -Ti ringrazio- Risposi
-Figurati…………Ascolta, ti va se ce ne andiamo da qualche altra parte?- Mi chiese
-E dove? È l’una di notte-
-Bè, ma io ho la macchina, sai ho già compiuto diciotto anni-
-Non posso, mi dispiace- Risposi
-Coraggio, non ti mangio mica-
-No, non è per questo- Risposi sorridendo
-E’ che, sono venuta con mia cugina e altri amici, e non posso andarmene e lasciare loro qui-
-Bè, ma se tu sei qui da sola è perché ti annoi, mentre i tuoi amici sono nel locale, quindi presumo si stiano divertendo-
-Si, ma non posso proprio, mi dispiace- Risposi alzandomi
-Va bene, non insisto-
-Allora, rientriamo?- Mi chiese alzandosi anche lui
-Ok, rientriamo- Risposi.
Una volta dentro mi diressi in direzione del mio tavolo insieme a Francesco, ma di Gin, Roby e Mary neanche l’ombra, voltai lo sguardo e vidi Federico seduto al bancone vicino alla ragazza con cui stava ballando prima. In quel momento sentii le lacrime bruciarmi negli occhi, e una morsa allo stomaco. COME POTEVA? PRIMA MI CHIEDEVA DI FARE SESSO E POI TORNAVA DA QUELLA RAGAZZA?.
-Non ci credo- Dissi a bassa voce
-Cosa?- Mi chiese Francesco
-No, niente….ascolta, ti va ancora di andare da qualche parte?- Chiesi
-Ma si, certo-
-Ok, allora aspetta qui, avverto mia cugina e arrivo-
Mi gettai tra la folla in cerca di Gin, Roby e Mary
-Mary- Dissi fermandola mentre ballava con un ragazzo
-Ale, ma dove eri finita?-
-E’ una storia lunga, poi ti racconto, hai visto Gin?- le chiesi
-Si, è in bagno con Roberta, perché?-
-Ti ricordi, Francesco Ricciardi?- Dissi
-Quello della partita?-
-Si, è qui e mi ha invitata ad uscire con lui-
-Quando?- Mi chiese Maria sorpresa
-Adesso-
-Cosa? Ma come adesso?-
-Ascolta, domani ti chiamo e ti racconto, ma ora devo andare- Dissi, poi mi diressi verso il bagno
-Gin- La chiamai
-Ale, che è successo?- Mi chiese lei mentre si lavava le mani
-Ascolta, siccome mi sento poco bene, vorrei andare a casa-
-Ok, aspetta che Roby esce dal bagno e andiamo- Mi rispose
-No, non voglio rovinarvi il sabato sera, voi vi state divertendo, ho incontrato un mio compagno di scuola, torno con lui-
-Ale non se ne parla, se zio e zia lo vengono a sapere mi ammazzano-
-Ma dai Gin, stai tranquilla, mi riaccompagna solo a casa- Dissi sorridendo
-Va bene, però voglio  che mi chiami, quando arrivi-
-Certo, ti chiamo appena arrivo a casa, stai tranquilla Gin- Dissi voltandomi per uscire dal bagno
-Aspetta, dimmi almeno come si chiama questo amico-
-Si chiama Francesco Ricciardi- Risposi uscendo e raggiungendo Francesco
-Andiamo? Mi chiese
-Si, si andiamo- Risposi guardando Federico che ballava con quella ragazza

Salimmo in macchina
-Allora, dove si va?- Mi chiese lui sorridendo
-Sotto casa mia- Risposi
-Va bene, dove abiti?-
Sorrisi e gli dissi il mio indirizzo, dopodiche accese la radio e partì.
Mezz’ora dopo arrivammo sotto casa mia
-Allora è qui che abiti?- Mi chiese, ervamo seduti sulla panchina nel cortile di casa mia
-E’ già, è una bella casa ma mi piaceva di più quella vecchia-
-Come mai hai cambiato casa?-
-Perché, questa è più vicina al lavoro di mio padre- Risposi
-Capisco-
-Posso chiederti una cosa?- Chiesi a Francesco
-Ma si, certo-
-Perché….parli con me?-
-Perché mi sei molto simpatica-
-Ho capito ma, tu vai al Leopardi ed io al Colonna, se lo scoprissero i tuoi amici ti ucciderebbero-
-No, al massimo non mi rivolgerebbero più la parola- Disse sorridendo
-Già, anche a me- Risi anche io.

 

P.O.V Federico
Stavo ballando da circa mezz’ora con quella ragazza
-Scusa, ma devo andare- Dissi poi fermandomi
-Ok, vuoi il mio numero?- Mi chiese la ragazza
-Magari la prossima volta- Risposi, dopodiche mi diressi verso il tavolo, non sapevo perché però mi sentivo annoiato, era come se mi mancava qualcosa.
-Alessia non è ancora tornata?- Chiesi
-E’ andata via- Mi rispose Ginevra
-Cosa? E con chi?- .QUESTA SI CHE ERA BELLA.
-Ha detto che l’accompagnava un vostro compagno-
-E chi?- Chiesi con una strana sensazione
-Ha detto che si chiama Francesco- .ECCO LO SAPEVO IO.
-Francesco Ricciardi?-
-Si, proprio lui- Mi rispose lei sorridendo. MA COSA RIDEVA, C’ERA POCO DA RIDERE.
-Ma sei impazzita, l’hai mandata con quel tipo?- Gridai
-Calmati, mi ha chiamata dicendo di essere arrivata a casa-
-Sei sicura che sia a casa?-
-Ma certo, Federico stai tranquillo-
-Io me ne torno a casa- Dissi prendendo il cappotto
-E come torni?- Mi chiese Roberta
-Prendo l’autobus- Risposi
-Ma dai Fede rimani ancora un po’ tra poco torniamo anche noi-
-No, vado via, Roby ci vediamo dopo a casa, Ciao Gin, ciao Maria- Dissi dopodiche uscii da locale e mi incamminai verso la fermata dell’autobus.
Arrivai a casa verso le tre e mezza del mattino, Quando arrivai sotto casa, stavano ridendo come due idioti seduti sulla panchina, D’istinto mi avvicinai.

 

 

P.O.V Alessia
Io e Francesco eravamo seduti lì già da un bel po’ quando ad un tratto vidi Federico avvicinarsi
-Che sorpresa!!!! Federico Marchetti, che ci fai qui?- Gli chiese Francesco quando lo vide
-Io ci vivo, tu piuttosto, cosa cazzo ci fai qui?-
-Sto parlando con la mia nuova  amica, qualche problema?- Rispose Francesco alzandosi in piedi
-Si, ce ne sono pure tanti di problemi- Disse Federico
-A sì, per esempio?-
-Per esempio, sei sotto casa mia, sai quali sono i patti, tra noi e voi-
-Si li so, ma io non sono sotto la tua palazzina, sono sotto la sua- Rispose Francesco indicando me
-Anche lei fa parte della nostra scuola, quindi è uguale- Continuò Federico con un ghigno
-Hai ragione, perciò sta a lei decidere, Ale ti dispiace se rimango ancora un po’- Disse Francesco rivolgendosi a me
-Io….- Esitai a rispondere
-Smettila, sei un’idiota, non vedi che la stai mettendo a disagio- Disse Federico avvicinandosi a me-
-Senti chi parla- Risposi allontanandomi
-Senti, fammi un favore, stai fuori dalla mia vita privata- Dissi prendendo Francesco e trascinandolo via, lasciando Federico da solo

 

Io e Francesco ci sedemmo su una panchina di un parchetto vicino casa mia
-Allora, mi vuoi dire perché sei così arrabbiata con lui?- Mi chiese Francesco
-Non lo sopporto, è dal primo giorno che l’ho visto che sogno di prenderlo a schiaffi-
-Si, e di baciarlo- Disse lui sorridendo
-Cosa?-
-Andiamo Ale, si vede che ti piace-
-Ma no, sei fuori strada, io lo detesto, se potessi lo prenderei per i capelli e lo sbatterei al muro e poi……- Dissi alzandomi in piedi enfatizzata
-Ok,ok, calma…….certo che lo odi proprio- Mi rispose lui interrompendo il mio momento di sfogo
-Si, è così……..quelli come lui, mi fanno solamente, ricordare- Dissi sedendomi di nuovo
-Ricordare? Ricordare cosa?- Mi chiese curioso
-Niente, lascia stare, sono stanca non mi rendo conto neanche di quello che dico-
-Vuoi andare a casa?- Mi chiese
-Si, se non ti dispiace-
-Ma no, vieni ti accompagno- Mi rispose, dopodiche ci alzammo e ci dirigemmo verso casa mia.
-Va bene, allora….ci vediamo- Dissi davanti al portone
-Si….- Mi rispose, mi voltai per entrare
-Aspetta- Mi fermò lui
-Tieni, è il mio numero, fammi uno squillo così mi rimane anche il tuo in memoria- Mi disse.
 Presi il mio cellulare (
Qui) e digitai il suo numero sullo schermo touch screen, dopodiche premetti il pulsante della chiamata
-Perfetto, adesso lo salvo in rubrica- Disse – Ecco fatto, che ne dici se domani ti chiamo e ci mettiamo d’accordo per uscire durante la settimana?-
-Si, per me va bene, allora ci sentiamo domani-
-Certo, buonanotte, fiorellino- Mi disse quando entrai nel portone
-Buonanotte- Risposi sorridendo delle sue parole.
Salii la rampa di scale, dal momento che abitavo al primo piano arrivai subito davanti la porta, la aprii cercando di fare piano ed entrai togliendomi i tacchi, poi andai in camera mia e mi buttai sul letto vestita, morivo di sonno per spogliarmi; chiusi gli occhi per dormire “
Voglio fare sesso con te”, mi ritornarono alla mente le SUE parole, e non riuscii a trattenere le lacrime, mi sentivo male, mi faceva male l’idea di doverlo rivedere prima o poi, mi faceva male l’idea di lui a divertirsi in discoteca con quella ragazza, ma più di tutto mi faceva male il ricordo delle sue parole, che sapevo mi sarebbero rimaste nella mente per sempre.
 

La mattina dopo (per modo di dire) mi svegliai con un mal di testa tremendo.
-Buongiorno- Dissi entrando in cucina e dirigendomi verso il frigorifero
-A, ecco la bella addormentata- Mi rispose mio padre sorridendo
-Avete fatto tardi ieri sera?- Mi chiese mia madre
-E’ già- Risposi, poi guardai l’ora . ACCIDENTI, ERANO LE DUE DEL POMERIGGIO.
-Mamma, come mai non mi hai svegliata?-
-Perché è domenica, e poi lo hai appena detto tu che stanotte sei tornata tardi-
-Bè si…..ma ora ho perso la mattinata- Dissi sedendomi scompostamente sul divano
-Quasi dimenticavo, circa un’oretta fa ti ha cercata Maria-
-Accidenti, dovevamo metterci d’accordo per uscire oggi pomeriggio- Dissi correndo in camera mia. La chiamai e le diedi appuntamento al parco vicino casa
-Non ci credo- Disse Maria, eravamo sedute a qualche panchina di differenza da quella che avevamo diviso io e Francesco la sera prima
-Credici perché ti assicuro che è tutto vero-
-Ma allora è proprio uno stronzo-
-Io lo sapevo che frequentandomi con lui avrei avuto solo problemi-
-Va bè, dai Ale, vedrai che, magari ti chiederà scusa-
-No Mary, fidati, quello lì è uno stronzo egoista, pensa solo a se stesso, senza preoccuparsi di ciò che provano gli altri- Dissi alzandomi in piedi
-Però a te piace, non è così?-
-N-no, affatto- Tentennai a rispondere
- Ma allora se non ti piace, perché sei rimasta così mle per le sue parole?-
-Non lo so…..però, non può piacermi lui, è proprio categoricamente impossibile-
In quel momento mi squillò il cellulare
-Chi è- Mi chiese Maria
-Francesco- Risposi sorpresa
-Avanti rispondi, che aspetti-
-Pronto?-
-Alessia, ciao sono Francesco-
-Ciao- Risposi sorridendo
-Volevo sapere come stavi?-
-Benone, e tu?- Chiesi di rimando
-Adesso sto benissimo- Disse, a quelle parole, arrossii
-Esagerato- Risposi
-Senti, domani a che ora esci da scuola?- Mi chiese
-Alle due e mezza, perché?-
-Io esco alle due, ti va se ci andiamo a mangiare qualcosa e poi ci facciamo un giro-
-Vuole che esca con lui- Dissi rivolgendomi a Maria, coprendo il cellulare con una mano per non far sentire a Francesco
-Digli di si, e digli che si mettesse bene in vista all’uscita di scuola- Mi rispose lei alludendo all’idea di far ingelosie Federico
-Smettila- Sussurrai in sua direzione –Francesco- Lo chiamai
-Dimmi-
-Per me, va bene, ci vediamo davanti all’entrata della mia scuola-
-Ok, questa è la fortuna di andare a scuola vicini-
-Già, allora a domani- Continuai
-Si a domani, fiorellino- Mi rispose lui, dopodiche riattaccammo entrambi
-Tesoro, tu sai che domani dovrai essere bellissima vero?- Mi disse Maria su di giri
-Certo- Risposi mettendomi a ridere seguita da maria che fece lo stesso

 


La mattina seguente mi svegliai prestissimo per decidere che cosa indossare, e dopo mille ricerche decisi di vestirmi
così.
Dopo aver fatto colazione scesi giù per andare in fermata e incrociai IL MIO INCUBO
-Ciao- Diss lui squadrandomi
-Ciao- Risposi io freddamente, dopodiche mi incamminai verso la fermata seguita da lui.
Prendemmo l’autobus e ci sedemmo vicini senza rivolgerci la parola, mi sentivo agitatissima, In quel momento mi arrivò una chiamata da Becky che mi annunciò di stare ancora male per venire a scuola
-Tutto ok?- Mi chiese lui quando attaccai
-Si, tutto ok- Risposi, poi per evitare altre sue domande mi infilai le cuffiette del mp3 nelle orecchie, però la prima canzone che inizò quando lo accesi fu “Eccoti” e così ripensai alle parole di Gin che mi aveva detto la sera prima, mi voltai verso il finestrino e mi asciugai una lacrima che mi viaggiava solitaria sulla guancia.

La giornata passò abbastanza lentemente, quando però fu l’ora di uscire non stavo nella pelle.
Uscii dal portone di scuola e vidi Francesco aspettarmi appoggiato alla sua macchina, senza pensarci gli corsi incontro allacciandogli le braccia intorno al collo, tutto questo sotto gli occhi furiosi di Federico
-Alessia posso parlarti un secondo- Mi chiese poi, con la rabbia negli occhi
-Sbrigati, ho un’appuntamento-
-Esci con questo buffone?-
-Primo non è un buffone e secondo, questo non è affar tuo, io esco con chi mi pare-
-Ma lui frequenta il Leopardi-
-Non mi interessa, io non c’entro niente con i vostri litigi- Risposi poi mi voltai e mi riavvicinai a Francesco che mi mise un braccio intorno alle spalle
-Ciao Federico- Gli disse Francesco per provocarlo
-Ciao- Dissi anche io con un sorrisetto compiaciuto dipinto sulla faccia


 

*Note dell’autrice*

 

Vi chiedo scusa per non aver aggiornato ieri, ma a scuola i professori sono stati colti da pazzia improvvisa riempiendoci di compiti……..
Ringrazio chiunque abbia letto anche questo capitolo :)

Grazie

 

 

Baci

 

 

Cleppy

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Capitolo 8
*** 7. La lettera ***


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Capitolo 7 : La lettera

 

 

Io Francesco eravamo seduti ad un tavolo di Mc Donald’s e avevamo appena finito di mangiare
-Allora, che facciamo dopo?-
-Non so…- Risposi distratta
-A che pensi?-
-No, a niente- Risposi sorridendo, in realtà stavo pensando a Federico e alla faccia che aveva quando me ne sono andata con Francesco
-Che ne dici se ci facciamo un giro al centro?-
-Si, va bene- Risposi fingendo entusiasmo, la verità era che anche se mi costava molto ammetterlo avrei voluto trovarmi in quella situazione con Federico
-Allora andiamo?-
-Si- Risposi alzandomi dal tavolo seguita da lui.

 

 

-Ti ringrazio per il gelato- Dissi a Francesco, eravamo a fare una passeggiata tra i negozi ormai da due ore, e ora stavamo gustando un gelato, offerto da lui
-Figurati-
-Scusa, mi squilla il cellulare- Guardai il display e lessi il numero di chi mi cercava, era un numero che non avevo salvato in memoria
-Pronto?- Risposi
-Dove sei?- Rispose la persona dall’altro capo del telefono
-Ma chi è?- Chiesi perplessa
-Lo sai benissimo chi sono- Quando disse così, riconobbi la sua voce
-Che cosa vuoi?- Gli chiesi allontanandomi un po’ da Francesco
-Voglio che tu la smetta di comportarti così-
-NO!! Io voglio che tu la smetta!!!! Ascolta io esco con chi mi pare, e poi dopo ieri sera, non so dove tu abbia trovato il coraggio di rivolgermi la parola- Dissi gridando
-Senti, per ieri sera io….-
-No, non voglio sentirti- Dissi interrompendolo
-Alessi, perfavore……possiamo vederci, ho davvero bisogno di parlarti- Mi chiese quasi supplicandomi
-Con ciò che mi hai chiesto ieri sera, hai perso ogni occasione di riparlarmi in futuro……..e poi……un momento, ma dove lo hai preso il mio numero?- Chiesi riflettendo sulla situazione
-Me l’ha dato mia sorella, a lei lo ha dato tua cugina-  Rispose
-Bè, allora fammi una cortesia, non usarlo mai più, a meno che tu non sia in punto di morte- Continuai riattaccando
-Tutto ok?- Mi chiese Francesco avvicinandosi
-Si, ti dispiace se torniamo indietro, sai non mi sento molto bene-
-Ma si, certo….andiamo ti riaccompagno a casa- Disse lui avvolgendomi di nuovo le spalle con il suo braccio.

Il giorno dopo convinsi mia madre ad accompagnarmi a scuola per paura di incontrare LUI nell’autobus.
Entrai a scuola rassegnata alla noia più totale che mi avrebbe aspettato dal momento che Becky aveva ancora la febbre.
Quando entrai in classe notai che Federico non era presente, e neanche il suo gruppo di idioti, così mi sedetti al solito banco che condividevo con Becky e tirai fuori il quaderno e il libro di matematica.
Venti minuti dopo, come previsto mi stavo annoiando a morte, il professore di matematica stava spiegando cose che neanche mi sognavo di capire quando la porta si spalancò, e quasi mi venne un attacco di cuore. AMBULANZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
-Marchetti e Lombardi, grazie di averci degnato della vostra presenza- Disse il professore ironico smettendo di scrivere alla lavagna
-Scusi professore, ma si è rotto l’autobus e ci siamo dovuti fare il resto della strada a piedi- Disse Federico con un finto sorriso angelico stampato sulla faccia
-E va bene Marchetti, per stavolta mi hai convinto, sedetevi- Disse in fine il professore. Federico e Valerio si gettarono letteralmente verso l’ultimo banco della fila ancora libero
-No, Marchetti tu siediti davanti vicino a Ferri- Era ufficiale, IO ODIAVO QUEL PROFESSORE DEL CAVOLO!!!!!!!!!!!!!!!!
Federico mi guardò scocciato, poi prese lo zaino che aveva già depositato sul banco e tentennando si sedette vicino a me, sotto il mio sguardo pieno di rabbia.
Eravamo in seconda ora e stavamo facendo ancora matematica
-Ti dispiacerebbe spostare le tue cose del cavolo perfavore- Dissi
-Solo se tu togli questo diario- Rispose lui spingendo il mio adorato diario della comix verso l’estremità del banco
-Fallo cadere e ti uccido, piuttosto, fammi copiare l’esercizio, non ho capito nulla della spiegazione- Dissi avvicinandomi a lui
-Non se ne parla, prima mi tratti male e poi pretendi di copiare? Illusa-
-E dai perfavore- Dissi facendo la gatta morta per ottenere il mio scopo
-No, senza contare il fatto che alle traditrici io non faccio favori-
-Cosa? E in che modo ti avrei tradito scusa?-
-Semplice, te la fai con uno del Leopardi- Mi rispose malizioso
-Sei proprio uno stronzo- Risposi disgustata spostandomi più verso il muro
-Lo so, ma che ci vuoi fare, e poi a te piacciono gli stronzi no? Altrimenti come la spieghi la storia che hai con Ricciardi?-
-Senti chi parla di storie, c’è una ragazza in tutta Roma che tu non ti sei portato a letto?- Chiesi ironica
-Si……tu- Mi rispose, a quella risposta sentii un tuffo al cuore
-Ecco a punto, e così resterà, visto che piuttosto che venire a letto con te bacierei un cane-
-Questo spiega la tua storia con Ricciardi, ti piacciono i cani- Disse comicniando a ridere scompostamente
-Smettila con questa storia-
-Perché la verità fa male?- Mi chiese
-Non lo so, e a te fa male sentire la verità?-
-Io non ho niente da nascondere-
-Questo è ancora peggio, perché significa che il tuo carattere di merda ce l’hai da quando sei nato-
Prima che potesse ribattere suonò la campanella, io raccolsi le mie cose e mi sedetti accanto al secchione della classe senza accorgermi di aver lasciato una cosa, una cosa che nessuno , specialmente LO STRONZO avrebbe dovuto leggere, ma il fatto che io sia la persona più SFIGATA del mondo già si sapeva, Federico vide il foglietto ripiegato accuratamente e se lo mise in tasca.

 

Federico P.O.V
Quando suonò la campanella lei si catapultò vicino a quel perdente di Marco Tosti, ma non si accorse di aver dimenticato un foglietto sul banco, lo presi e me lo misi in tasca, curioso di leggere di cosa si trattasse.
A ricreazione mi sedetti sulle scale e lessi il foglietto

“Cara Alessia, so che probabilmente quando leggerai questa lettera la butterai nell’immondizia, ma volevo dirti che, mi manchi da morire, sono stato un’idiota a lasciarti andare, ma io ti amo, forse me ne sono reso conto troppo tardi, però ti amo, quella notte con te, la nostra prima notte è stata fantastica, e voglio che ce ne siano altre, perciò ti prego, pensa a come siamo stati bene, perfavore amore mio
perdonami……

 

Tuo Claudio.

Non capivo, quella lettera mi lasciò un velo d’angoscia per tutta la giornata, quandò tornammo in classe dopo la ricreazione, la guardai, la guardai con uno sguardo diverso, con una sensazione diversa, avevo una morsa allo stomaco, non l’avevo mai provata prima, MA COSA DIAVOLO MI STAVA SUCCEDENDO?.

Erano le tre del pomeriggio ed io non facevo altro che girare e rigirare quella dannata lettera tra le mani, cercando di capire chi fosse questo Claudio e quanta importanza nella sua vita potesse avere, poi sentii delle voci giù nel cortile mi affacciai da dietro la tenda e vidi in genitori di Alessia salire in macchina, d’istinto guardai verso casa sua e vidi le finestre aperte, così mi infilai le scarpe e mi diressi da lei.
Suonai ripetutamente il campanello
-E tu che ci fai qui?- Mi chiese lei aprendo la porta
-Mi fai entrare, solo per un secondo-
-Ok, entra- Mi rispose aprendo la porta di più, per permettermi di entrare
-Allora che ci fai qui?- continuò
-Chi è Claudio?- Gli chiesi, lei mi guardò sorpresa dalla mia domanda
-T-tu come fai a sapere di Claudio?- Mi chiese scossa
-Ho trovato questo oggi, sul banco- Dissi porgendogli il bigliettino
-E lo hai letto?- Gridò lei strappandomelo dalle mani
-Si, perdonami so che non avrei dovuto, però….-
-Però è stato più forte di te, giusto?-
-Bè……..si- risposi
Lei si voltò e si sedette sul divano, senza pensarci due volte mi sedetti accanto a lei
-Claudio è il mio ex-
-E perché vi siete lasciati?-
-Perché lui ha ottenuto quello che voleva, quindi ha pensato di non aver più motivi di stare con me-
-In che senso?-
-Io e Claudio ci siamo messi insieme a quattordici anni, siamo stati insieme per tre anni, chiaramente avendo avuto anche delle pause di riflessione, poi lui ha cominciato a parlare di….sesso e, cinque mesi prima di lasciarci io, accettai di fare l’amore con lui, poi, iniziò ad essere assente, diceva che non ce la faceva più che aveva bisogno dei suoi spazi e tre mesi fa mi ha lasciata, come una povera idiota.- Disse lei mettendosi a piangere, fu allora che la morsa allo stomaco si fece risentire
-E questa lettera quando te l’ha spedita?-
-L’ho trovata una settimana fa, nella cassetta della posta-
-Mi, dispiace di averla letta, e mi dispiace anche per ieri sera-
-Andiamo, perfavore, a te non dispiace per niente, se devi dire queste cose perché ti faccio pena allora non dirle- Mi disse lei alzandosi in piedi, feci lo stesso e la presi per un braccio facendola girare verso di me.

 

Alessia P.O.V

Stavo per andare in camera mia quando lui mi prese per un braccio e mi fece voltare verso di lui
-Ascolta, io non l’ho detto perché mi fai pena, l’ho detto perché lo penso sulserio, potrò essere anche uno stronzo come mi consideri tu, però…..-
-Però?- Chiesi quando lui si interruppe
-Però io, non ti avrei mai fatto quello che ti ha fatto lui-
-Infatti, tu mi avresti trattata solo come una puttana, visto che pretendevi di fare sesso con me solo per toglierti uno sfizio-
-Questo è vero, ma io non ti considero una puttana, e poi è diverso perché tu non sei innamorata di me, e io non lo sono di te- Quandò pronunciò quelle parole sentii le lacrime farsi di nuovo strada nei miei occhi, senza però sapere il perché
-Già-
-Alessia, credimi, sono davvero dispiaciuto per tutto, e…-
-Grazie- Lo interruppi baciandolo sulla guancia dolcemente
-Questo a cosa lo devo?-
-Al fatto che mi hai ascoltata, sai oltre che a Mary e Becky, sei la prima persona al quale lo racconto-
-Davvero? Come mai a Ricciardi non lo hai detto?-
-Smettila, perché devi sempre rovinare tutto, con queste uscite da idiota- Dissi alzando la mano per colpirlo, ma lui riusc’ a bloccarmela
-Lasciami- Gli dissi cercando di divincolarmi
-No-
-Se non mi lasci io….-
-Cosa  fai?, Siamo soli, quindi-
-Non mi sfidare- Dissi
-Che paura, guarda me la faccio sotto- Mi rispose lui prendendosi gioco di me, senza parlare alzai una gamba e gli diedi una ginocchiata in un posticino davvero delicato, forse anche troppo delicato
-Brutta stronza, ma sei impazzita- Mi gridò lui piegandosi in due dal dolore
-Te l’avevo detto di non sfidarmi- Continuai io ridendo
-A si, adesso ti faccio vedere io- Iniziai a correre, poi entrai nella mia stanza, ma lui riuscì a raggiungermi e mi afferrò, ma entrambi perdemmo l’equilibrio e cademmo sul letto.
-Bene, adesso…..sono cavoli tuoi- Mi disse
-Se non ti togli….-
-Smettila, sei sotto di me, cosa vorresti farmi?- Disse sorridendo, e a quel punto feci una cosa che dimostrò che ero del tutto fuori di testa, lo baciai, e lui ricambiò, non era un bacio innocente, era un vero e proprio bacio, le mie mani vagavano libere tra i suoi capelli mentre le sue si insinuarono nella mia camicetta, la cosa strana era che io non riuscivo a fermarmi, e a quanto pare neanche lui.

 

 

*Note dell’autrice*

Questo è il nuovo capitolo, ringrazio chiunque lo abbia letto :)

Un grazie speciale va a  _Renesmee Cullen_       :) grazie per tutti i tuoi commenti, che adoro :)

Ringrazio con tutto il cuore anche : loveis4ever [   saketta   In_my_heart  DontJumpMelanie     :)
 Grazie ancora

 

Ciao ciao

 

Cleppy

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Capitolo 9
*** 8. Attrazione o...... Amore? ***


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Capitolo 8 : Attrazione o……Amore?

 

 

Io e Federico eravamo ancora distesi sul mio letto, e ci stavamo baciando, quando lui fece scorrere la mano all’interno della mia camicetta lo lasciai fare, d’un tratto mi suqillò il cellulare. DANNAZIONE!!!!!!!!
Mi alzai, nonostante le sue proteste per rispondere
-Pronto?-
-Ehi Fiorellino, come stai?-
-Francesco, ciao- Non appena pronunciai quel nome Federico mi guardò scocciato
-Io sto bene e tu?- Continuai
-Anche io, ascolta, ti va di uscire più tardi?- Mi chiese
-Più tardi dici……- Cercai di prendere tempo, poi guardai verso il letto e vidi che Federico non c’era più, poi sentii la porta di casa chiudersi
-Mi dispiace Francesco, ma, domani ho l’interrogazione di letteratura e devo studiare- Inventai
-Va bene, allora casomai facciamo domani?-
-Si, magari facciamo domani, ora vado, ciao- Risposi
-Ciao, fiorellino-
Riattaccai il cellulare, poi mi sistemai la camicia per metà slacciata e mi diressi verso casa SUA.
Suonai il campanello nervosamente, quando mi aprì sua madre desiderai sprofondare
-Buongiorno, scusi se la disturbo signora ma, cercavo suo figlio Federico, è in casa?- Chiesi cordialmente
-No, è uscito un’oretta fa, se mi dici chi sei quando torna lo avverto che l’hai cercato- Mi rispose sua madre sorridendo
-La ringrazio, io sono Alessia Ferri, abito al palazzo qui di fronte e sono una compagna di classe di Federico- Risposi
-A tu sei la figlia di Sara e Michele-
-Si, sono io-
-Che bella che sei, tua madre mi ha parlato molto di te, noi due lavoriamo insieme-
-Wow, non lo sapevo, che coincidenza- Continuai
-Già, vuoi aspettarlo in casa?-
-No,la ringrazio, le dica che l’ho cercato- Continuai scendendo le scale.
Non mi andava di tornare subito a casa, così andai a farmi un giro nel quartiere, quando arrivai al parco sotto casa vidi Federico in lontananza, così presi un bel respiro e lo raggiunsi
-Allora, perché te ne sei andato?- Gli chiesi
-Perché? volevi che rimanessi?-
-Non lo so, però non capisco perché te ne sei andato così senza motivo-
-Senza motivo? Stavi cinguettando al telefono con il re degli idioti, cosa dovevo fare?-
-Ok, però…..io non ci capisco più niente- Dissi sedendomi sulla panchina
-Già, neanche io-
-Ti rendi conto che se Francesco non avesse chiamato noi…avremmo….- Mi interruppi imbarazzata
-Infatti, ora capisci perché lo odio, arriva sempre nel momento sbagliato- Disse lui con un sorrisetto malizioso dipinto sul viso
-No, invece ha chiamato proprio nel momento giusto- Risposi guardandolo
-Ma che ci sta succedendo?- Continuai coprendomi il volto con le mani
-Io cosa succede a me lo so, sei tu che ancora non lo hai capito- Mi rispose lui alzandosi in piedi
-Sentiamo, cosa mi starebbe succedendo?-
-Tu sei attratta da me, ma cerchi di frenarti perché non sei innamorata quindi venendo a letto con me andresti contro i tuoi principi- Lo guardai sbalordita, aveva centrato il punto, io non ero innamorata di lui. GIUSTO?.
-Quindi secondo te mi sta succedendo la stessa cosa che succede a te?-
-No, o meglio non esattamente, io sono attratto da te è inutile negarlo, ma non mi faccio nessun problema a fare sesso con te anche se non sono innamorato- Disse risedendosi
-Certo che quando parli sei proprio disgustoso-
-Perché quando sto zitto mi trovi affascinante?- Mi chiese con un ghigno sulla faccia
-NO, io ti trovo ripugnante e basta, però quando stai zitto ti preferisco-
-Allora fammi stare zitto tu, prima c’ eri riuscita- Disse riferendosi all’episodio avvenuto su casa mia
-Non ci penso nemmeno, piuttosto che fine ha fatto Lisa?-
-Linda, si chiama Linda e comunque non so dove sia- Mi rispose lui fintamente disinteressato
-A si, percaso ti ha mandato in bianco?- Chiesi scoppiando a ridere
-Ma figurati, è solo che ora è il turno di Valerio-
-Ancora peggio, ha preferito Valerio a te, questo è un colpo molto basso per la tua autostima- Continuai ridendo più di prima
-Ma smettila, il mio turno con lei è finito già da un pezzo- Rispose nervoso
-Ma non ti stanchi mai di trattare le ragazze come giocattoli?-
-No, e poi non sono io che le tratto così, sono loro che ci si fanno trattare-
-Questo non è vero, hai mai provato a corteggiare una ragazza come si deve? Che so, magari portandola a mangiare un gelato o al cinema o semplicemente a fare due passi?-
-Ho imparato a mie spese che queste cose non servono a niente- Mi rispose fissando il vuoto
-Che vuoi dire?- Chiesi perplessa
-Niente, si è fatto tardi devo andare- Mi rispose alzandosi in piedi e dirigendosi verso casa, io rimasi sulla panchina con una strana sensazione in corpo.
Tornai a casa verso le quattro e mezzo, continuavo a ripensare alle parole di Federico
“Ho imparato a mie spese che queste cose non servono a niente” Chissà cosa voleva dire.
Poi mi venne in mente una cosa che lasciò perplessa persino me stessa.
-Salve signora, scusi se disturbo di nuovo- Dissi alla madre di Federico quando mi aprì nuovamente la porta di casa loro
-Figurati cara, cerchi Federico?-
-Si, è in casa?-
-Bè, è andato a fare una commissione per me ma dovrebbe rientrare tra poco se vuoi sapettarlo- Mi rispose lei
-No è meglio che……
-Ale, che fai qui?- Mi interruppe Roberta uscendo dalla sua stanza
-Sono passat per dire una cosa a tuo fratello ma dato che non c’è torno a casa-
-Non fare la sciocca, entra e aspettalo qui, almeno io e te parliamo un po’- Disse lei trascinandomi letteralmente dentro camera sua.
-Allora, che si dice?- Mi chiese Roberta, eravamo sedute sul suo letto e stavamo chiacchierando del più e del meno
-Niente di che- Risposi imbarazzata, se avesse saputo che io e suo fratello stavamo per…..vabbè meglio lasciar perdere
-Qualche ragazzo in vista?- Mi chiese lei passandosi lo smalto blu sull’unghia dell’indice della mano destra
-No- Risposi, ma che mi stava succedendo, perché quando mi aveva posto quella domanda mi era apparsa la faccia dello stronzo
-Dai, non ci credo che non ti piace nessuno, a me puoi dirlo sai-
-Bè…per la verità, qualcuno ci sarebbe però non so se mi piace, secondo lui c’è solo attrazione fisica tra di noi-
-E’ mio fratello vero?- La guardai sorpresa. MA COME CAVOLO AVEVA FATTO A CAPIRLO?????
-Non essere così sorpresa, queste frasi sono tipiche di Fede- Aggiunse. OK, QUELLA RAGAZZA LEGGEVA NEL PENSIERO.
-E’ lui vero?-
-Si- Risposi imbarazzata più che mai
-Che bello ti piace mio fratello, diventeremo cognate- Si mise a gridare lei
-Aspetta, non è come credi, a me non piace Federico…..- Provai a calmarla io
-Come no? Ma lo hai appena detto tu-
-No, io ho detto che provo attrazione per lui non che mi piace, anzi non mi piace affato-
-Ale, fidati, io riconosco due occhi innamorati quando li vedo-
-Allora guarda meglio perché ti assicuro che io per tuo fratello non provo….- Mi bloccai, senza sapere perché non riuscii a finire la frase
-Allora perché non riesci a finire la frase?- INFATTI PERCHE’ NON RIUSCIVO A FINIRIRE LA FRASE??????????
-Non lo so, mi sento strana….io…non posso essere innamorata di lui- Quando iniziai a parlare non mi accorsi di chi in quel momento entrò in casa, e sentendo la mia voce provenire dalla camera di sua sorella si mise dietro la porta ad ascoltare.

 

 

Federico P.O.V
Rientrai in casa e mentre mi dirigevo nella mia stanza a giocare alla play sentii la SUA voce, così mi nascosi dietro la porta della stanza di Roby e senza sapere il perché di quella curiosità mi misi ad origliare
-Ma perché non puoi esserne innamorata?- Le chiese mia sorella, INNAMORATA DI CHI???
-Perché lo conosco da poco, e poi siamo nemici giurati- Rispose lei, Non potevo crederci, sicuramente parlava di Ricciardi visto che lo conosceva da poco meno di un mese e inoltre faceva parte del Leopardi
-Ma l’amore non può essere comandato, lui nasce quando meno te lo aspetti, e può nascere per il tuo migliore amico o per il tuo peggior nemico-
-Lo so però…….-
-Però niente Ale, se ti piace non puoi comandare al tuo cuore di farsela passare, devi parlare con lui- COSA?????? ROBY MA CHE RAZZA DI CONSIGLI LE DAI?????? E POI CHE ACCIDENTI ME NE IMPORTAVA A MEEEEEEEEEEE??????
-E cosa dovrei dirgi?-
-Quello che provi-
-Ma se non lo so neanche io cosa provo-
-Tu parlaci e vedrai che te ne renderai conto subito, queste sono cose che si sentono-
-Ok, gli parlerò quando lo vedo- Rispose Alessia
-Fede, ma che fai qui dietro?- Mi chiese mia madre . ACCIDENTI!!!.
-Niente, stavo andando in camera mia- Risposi imbarazzato, in quel momento si spalancò la porta ed uscirono dalla stanza prima Roberta e poi Alessia
-Tu che ci fai qui?- Chiesi fingendo di non sapere della sua presenza
-Sono passata perché dovevo parlarti- Mi rispose lei in imbarazzo
-Sicura che è con me che vuoi parlare?- Chiesi io riferendomi al suo discorso con Roby
-Certo, perché me lo chiedi?- Mi rispose lei con un’altra domanda
-No così, allora….dimmi cosa c’è?-
-Possiamo parlare in privato?-
-Si, però sbrigati, ho un’appuntamento tra poco- Dissi indicandogli la mia stanza.
-Allora che c’è?- Chiesi sedendomi sulla sedia della scrivania
-Stavo ripensando al discorso che mi hai fatto quando eravamo al parco e mi è venuta un’idea-
-Cioè?-
-Tu hai detto che corteggiando le ragazze non si ottiene niente, allora siccome io sono una persona gentile, ho deciso di aiutarti- Disse lei sorridendo
-Prima cosa tu hai un’alta consiederazione di te stessa per dire che sei gentile, seconda cosa io non ho bisogno del tuo aiuto-
-Senti chi parla di alta consiserazione di se stesso, e poi non ti ho ancora detto in che modo voglio aiutarti-
-Va bene, in che modo vuoi aiutarmi?-
-Uscendo con te- Mi rispose lei
-Cosa? E in questo modo mi aiuteresti? Io direi piuttosto che così finiresti per farmi diventare pazzo, non se ne parla affatto-
-Smettila di fare l’idiota, intendo dire che ti concedo un appuntamento in cui tu mi dovrai dimostrare che non sei così stronzo come vuoi far credere di essere-
-E perché dovrei dimostrarlo proprio a te, la persona che più mi odia al mondo-
-Bè è proprio questo il bello, se riuscirai a farmi cambiare idea su di te potrai vantarti di aver ragione tu-
-Sai, da questo punto di vista potrei anche accettare-
-Te l’avevo detto-
-Va bene ci sto- Risposi
-Perfetto, allora domani dato che usciamo presto da scuola per via dell’assemblea invece di tornare a casa ci facciamo un giro- Disse lei alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta
-Va bene, ma sei sicura che Ricciardi non si arrabbierà se esci con me?- Chiesi con un ghigno sul viso
-Perché non cominci ad essere meno stronzo da stasera?- Continuò lei richiudendosi la porta alle spalle, quando rimasi solo mi spuntò un sorriso sulle labbra, poi quando mi ricordai del discorso che avevano fatto lei e mia sorella entrai in camera di Roberta alquanto infastidito
-Secondo te questo è il modo di entrare nella mia stanza?-
-Di cosa stavate parlando tu e Alessia?- Chiesi senza mezzi termini
-Affari di donne-
-Dimmelo-
-Non mi sembrà che tu sia diventato una donna, o forse c’è qualcosa che mi nascondi fratellino- Disse sorridendo
-Piantala di fare la scema e dimmi cosa vi siete dette, voglio sapere di chi parlavate-
-Non posso dirtelo, le ho promesso di non dirlo a nessuno-
-Ma io non sono nessuno, sono tuo fratello- Dissi con una faccia fintamente angelica
-Guarda che ti conosco troppo bene, con me non funziona fare il finto angioletto-
-Parlava di francesco Ricciardi vero?- Le chiesi prima che uscisse dalla stanza
-Può darsi di si come può darsi di no, ciao ciao fratellino- Rispose lasciandomi nella sua stanza da solo come un’idiota, che stronza vatti a fidare delle sorelle.

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi svegliai con una agitazione che non mi faceva respirare, ma perché? in fondo dovevo uscire con l’idiota, non capivo perché mi sentissi così agitata.
Dopo aver fatto colazione mi vestii in modo adatto stando attenta all’abbinamento delle scarpe e del vestito (Qui).
Durante l’assemblea Federico continuava a lanciarmi strani sguardi che io fingevo di detestare voltandomi dall’altra parte scocciata, in realtà l’idea che lui mi stesse guardando mi piaceva da morire.
-Allora che facciamo? Andiamo?- Mi chiese al termine dell’assemblea
-Si, andiamo- Risposi
-Dove andate?- A quelle parole ci girammo entrambi
-Non so affari tuoi- Rispose Federico
-Non stavo parlando con te- Disse Francesco ruotando poi lo sguardo verso di me
-Allora fiorellino dove vai?-
-Andiamo a farci un giro-
-Posso venire?- Chiese
-Cosa? Non se ne parla, ti avverto se viene questo imbecille non vengo io- Rispose Federico
Mi trovavo in una situzione difficile, ma perché Francesco si era dovuto intromettere
-Scusa Fra, ma abbiamo già delle cose da fare, io e lui da soli, sarà per un’altra volta- Dissi dipingendomi un sorriso da gatta morta sulle labbra
-Va bene, ma ci conto- Rispose lui, poi si avvicinò e mi baciò sulla guancia, istintivamente guardai Federico che a sua volta mi stava guardando piuttosto innervosito.
-Non capisco cosa ci trovi in quel deficiente- Se ne uscì poco dopo
-Bè se è per questo nemmeno io capisco cosa ci trovano in te le idiote che accettano i tuoi appuntamenti- Risposi acida
-Forse lo hai dimenticato ma io e te adesso abbiamo un appuntamento-
-Ma è diverso, prima cosa l’ho proposto io e…-
-Hai ragione è diverso, significa che eri talmente disperata che pur di uscire con me hai fatto tu il primo passo- Mi disse interrompendomi
-Senti chi parla di disperazione, vorrei ricordarti che appena tre sere fa mi hai chiesto di fare sesso con te perché sei attratto da me-
-Questo non fa di me un disperato ma un ragazzo con gli ormoni impazziti-
-Il tuo problema non son gli ormoni ma il cervello-
-Si come no, se è per questo il cervello è anche un tuo problema visto che è inesistente-
-Ma smettila, piuttosto va a ordinare da mangiare io mi siedo così tengo il tavolo-
-Brava renditi utile- Disse sorridendo mentre si dirigeva alle casse, lo guardai e poi gli sillabai un bel VAFFANCULO
-Ciao Ale- Mi disse poi una voce alle mie spalle, quando mi girai quasi svenni
-C-Claudio- Riuscii solamente a dire, con le lacrime che inesorabili avanzavano verso i miei occhi.

 

 

 

*Note dell’autrice*

Questo era l’ottavo capitolo, nel prossimo se ne vedranno delle belle ma non anticipo nulla XD
Vorrei ringraziare chiunque stia seguendo questa storia
Un grandissimo grazie va a :
 _Renesmee Cullen_   saketta   loveis4ever   DontJumpMelanie   In_my_heart  , adoro le vostre recensioni : )
poi vorrei ringraziare chiunque abbia inserito la mia storia tra le preferite, seguite, ricordate……….Grazie di cuore

 

Baci

 

Cleppy

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Capitolo 10
*** 9. La festa ***


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Capitolo 9 : La festa

 

 

Il cuore te lo spaccano una volta sola, dopodiche sono solo graffi .

 

Non so perché, in quel preciso istante mi venne in mente questa frase, forse perché sentivo delle scosse terribili nel petto, forse perché mi sentivo una perfetta idiota, o forse perché…….sapevo di non avere più il cuore integro
-C-Claudio- Dissi con la voce strozzata, non riuscivo a muovere un muscolo, avrei voluto chiamare Federico per chiedergli di aiutarmi ma non riuscivo a farlo, ero paralizzata
-Ciao Ale, non sai quanto mi fa piacere vederti- Disse avvicinandosi di più al tavolo dov’ero seduta
-Ecco qui, certo che a te alzarti e venire ad aiutarmi ti pesa- Disse rivolgendosi a me Federico, portando i vassoi contenenti i nostri pranzi al tavolo
-Che c’è’?- Mi chiese poi notando che non reagivo
-Lui chi è?- Continuò quando vide Claudio
-Ciao io sono Claudio, sono un vecchio amico di Alessia- Si presentò lui allungando la mano per stringerla a Federico
-Claudio?- Mi chiese sorpreso Federico senza stringergli la mano
Io però non rispondevo, per un momento mi ero dimenticata come si facesse
-Ale è tutto ok?- Mi chiese Claudio poggiandomi una mano sulla guancia, istintivamente mi tirai indietro
-Ascolta, è meglio se te ne vai- Gli disse Federico vedendo la mia reazione
-Ma io volevo parlarle, voglio fare qualcosa per lei…-
-Hai già fatto troppo per te stesso usando lei, quindi è meglio se la lasci in pace e te ne vai- Lo interruppe Federico
-Ma chi sei tu per dirmi di andarmene?-
-Sono quello che se tra due secondi non te ne vai ti spaccherà la faccia- Rispose
-Si come no, me ne vado solo perché ho degli amici che mi aspettano, ma non finisce qui…….Ciao Ale, ci sentiamo- Disse Claudio poi diede un ultimo sguardo a Federico e se ne andò
-Ale, cos’hai? Rispondimi perfavore- Mi disse Federico inginocchiandomisi davanti e prendendo il mio volto tra le mani
-Alessia, perfavore, mi fai preoccupare così- Continuò
-Non……..credevo che avrebbe fatto così male rincontrarlo- Mi decisi a dire
-Mi dispiace, c’è qualcosa che posso fare?- Mi chiese, io scossi la testa facendo cadere due lacrime sul tavolo
-No, ti ringrazio……-
-Vuoi tornare a casa?- Mi chiese
-Si- Riuscii solamente a dire.

 

 

Federico P.O.V
Stavo facendo la fila da circa cinque minuti quando finalmente la cassiera mi chiese cosa volessi
-Due cheesburger e due coca cole perfavore-
-Ecco a te- Disse lei depositando il cibo sul vassoio, lo presi in mano poi guardai verso il tavolo e vidi Alessia comodamente seduta, così mi avvicinai al tavolo posandoci il vassoio sopra
- Ecco qui, certo che a te alzarti e venire ad aiutarmi ti pesa- Dissi, ma lei non mi rispose, poi vidi che fissava un ragazzo alto e moro davanti a lei, ma quando il tipo si presentò qusi mi venne un’infarto
-Claudio?- Riuscii solamente a dire, poi chiesi a lei se andasse tutto bene, ma non mi rispose.
Quando il tipo le mise una mano sulla faccia sentii il sangue ribollire
-E’ meglio se te ne vai- Dissi
- Ma io volevo parlarle, voglio fare qualcosa per lei…- Mi rispose, Si certo come no, ora voleva fare qualcosa per lei
-Hai già fatto troppo per te stesso usando lei, quindi è meglio se la lasci in pace e te ne vai- Continuai abbastanza innervosito ma cercando comunque di mantenere la calma
-Ma chi sei tu per dirmi di andarmene?- OK, era ufficiale, mantenere la calma non faceva per me
-Sono quello che se tra due secondi non te ne vai ti spaccherà la faccia- Dissi incazzato nero
-Si come no, me ne vado solo perché ho degli amici che mi aspettano, ma non finisce qui…….Ciao Ale, ci sentiamo- Rispose lo stronzo andandosene
-Ale, cos’hai? Rispondimi perfavore- Le chiesi inginocchiandomi davanti a lei, non reagiva, guardava nel vuoto senza rispondere
-Alessia, perfavore, mi fai preoccupare così- Ok, ora stavo cominciando un pochino a spaventarmi
-Non……..credevo che avrebbe fatto così male rincontrarlo- Finalmente rispose, anche se pensare al male che stava provando non sapevo perché ma faceva stare male anche me
-Mi dispiace, c’è qualcosa che posso fare?- Le chiesi, volevo farla sentire un po’ meglio
-No, ti ringrazio……-
-Vuoi tornare a casa?-
-Si- Mi rispose, così presi il vassoio e lo svuotai nel cestino, dopodiche io e lei ci incamminammo verso casa.
-Non mi va di andare su casa- Mi disse lei quando arrivammo sotto il portone di casa sua
-Perché?-
-Mia madre è a casa, e non mi va che mi veda così-
-Va bene, allora vieni a casa mia, i miei sono a lavoro e Roby è all’università- Porposi. Ma cosa mi saltava i mente, vabbè che stava piangendo però stavo diventando troppo gentile e questo non era da me
-Se non disturbo- Mi rispose lei
-No….per un po’ posso sopportarti- Le dissi, dopodiche aprii il portone del mio palazzo e salii su casa.
-Va un po’ meglio?- Le chiesi porgendogli un bicchiere d’acqua
-Si, ti ringrazio- Mi rispose, era seduta sul mio divano da circa venti minuti e stavamo parlando del più e del meno cercando di evitare l’argomento CLAUDIO.

 

 

 

Alessia P.O.V
Ero seduta sul divano di casa SUA, l’incontro con Claudio mi aveva fatto male, pensavo di averla superata ma continuavano a tornarmi in mente le parole che aveva usato quando mi aveva lasciata
“Mi dispiace, ma mi stai soffocando, ho bisogno dei miei spazi” e ora a distanza di quasi quattro mesi mi mandava una lettera dicendo di amarmi ancora, e poi rivolgermi la parola senza nemmeno preoccuparsi del doloroe che mi aveva causato è stato il colmo
-Allora….quello era Claudio?- Mi chiese lui
-Si, era lui-
-Se può farti sentire meglio, ha la faccia da imbecille-
-Se è per questo, anche tu hai la faccia da imbecille- Risposi sorridendo
-Scusa ma questa la devo capire, io provo a darti conforto e tu mi ripaghi insultandomi?-
-Hai ragione, ma dovresti sapere che l’unico modo per farmi stare meglio è insultarti-
-Che gentile che sei-
-Lo so che ci vuoi fare-
-Comunque…………ti ringrazio- Continuai
-Per cosa?-
-Per aver mandato via Claudio, non so perché ho reagito così-
-Perché lo ami- Mi rispose, alle sue parole alzai gli occhi, avevo il cuore a mille ed ero infastidita dal fatto che lui pensasse che io fossi ancora innamorata di Claudio
-No….non è per quello, forse è perché per tutto questo tempo avevo immaginato mille discorsi da fare se mi fosse capitata l’occasione, ma trovarmi lì in quel momento con lui davanti…..non lo so…..mi ha fatto male-
-Ti capisco…-
-Davvero? Quindi anche tu sei stato ferito da qualcuna?-
-Si….ma è una storia lunga- Mi rispose alzandosi dal divano
-Ma se dici così….significa che a ferirti è stata qualcuna che amavi?-
-Amare è una parola grande…….però so che a volte ciò che uno ricorda può far male, male da far mancar l’aria- Ero sorpresa dalle sue parole, non pensavo potesse mai uscire nulla di così profondo dalla sua bocca
-Si….è così- Risposi
-Perciò, tu non ami più Claudio?-
-Non credo….secondo te desiderare di sputare in faccia a qualcuno è segnale d’amore?-
-No, io non credo- Mi rispose scoppiando a ridere, mi sentivo bene, mi piaceva parlare con lui tranquillamente, senza litigare come al solito, mi piaceva stare lì………..stare lì con lui
-Mi dispiace, così abbiamo mandato a monte l’appuntamento-  Dissi
-Bè ma a questo si può ancora rimediare- Mi rispose avvicnandosi al mio viso e sfiorando le mie labbra con le sue
-Non in q-questo modo- Balbettai. Ma che cavolo mi stava succedendo? Adesso balbettavo anche?
-Se tu non vuoi me quanto io voglio te, allora perché balbetti?- Bella domanda, piacerebbe saperlo anche a me
-Io…io non balbetto-
-Alessia….- Accidenti ma perché sentire il mio nome pronunciato da lui mi faceva quell’effetto????
-E’ inutile che neghi……tu mi vuoi…..- Continuò sussurrandomi in un orecchio
-N-no, affatto-
-Perché non vuoi ammetterlo?-
-Perché…perché non c’è niente da ammettere- Invece c’era molto da ammettere visto che stavo praticamente per collassare la perterra
-Invece si….coraggio….dillo- Prese a mordicchiarmi l’orecchio
-NO- Fu la mia risposta, anche se il mio corpo suggeriva tutto il contrario visto che gli spinsi la testa più verso di me
-Ammetti che mi vuoi….- Continuò depositando baci lungo il mio collo
-T-ti ho già detto che non…che non farò nulla senza essere innamorata di una persona- Dissi ritrovando un po’ di lucidità e spingendolo via da me
-Ma andiamo….dopo oggi credi ancora nell’amore? Che senso ha amare se poi si sta male?-
-Questo non c’entra niente, si sta male per tante cose, credi che facendo sesso con tutte le ragazze che ti capitano a tiro tu non ne abbia fatta soffrire neanche una?-
-Ascolta, con te è diverso, quando stiamo nella stessa stanza il profumo di vaniglia che emanano i tuoi capelli mi fa impazzire, perfavore…..vieni a letto con me- Continuò……ODDIO!!!
-Mi spieghi perché ti sei fissato con me?-
-Non lo so, può darsi che una volta aver fatto sesso tu…-
-Io cosa….diventi una come tutte le altre-
-Ma tanto a te cosa importa? Tu non sei innamorata di me, quindi non capisco in che modo ti farei soffrire dopo aver fatto sesso?-
-E’ una questione di principio……senza contare che l’idea di fare sesso solo per togliere uno sfizio a te mi fa venire la nausea-
-Non sarebbe solo per togliere uno sfizio a me…..ma anche per capire che aspettare l’amore prima di fare sesso con un ragazzo non serve a niente-
-Questo lo dici tu- Risposi
-No….lo dicono i fatti, il tuo ex ti ha lasciato dopo aver fatto sesso con te, e stavate insieme da tre anni, possibile che tu non abbia ancora capito che i ragazzi cercano solo questo?-
-Sai……sapevo che eri uno stronzo, ma non pensavo potessi arrivare a tanto….fammi una cortesia….non rivolgermi mai più la parola- Dissi, dopodiche aprii la porta di casa sua e uscii sbattendomela dietro.
Non potevo credere a ciò che mi aveva detto, e pensare che per un secondo prima che iniziasse a fare quell’assurdo discorso stavo quasi per…..NO ma cosa dico? Non stavo per fare niente…….  Però perché stavo così male? Perché???.

 

 

Federico P.O.V
-Mi spieghi perché ti sei fissato con quella?- Mi chiese Valerio, eravamo in camera mia e stavamo giocando alla play
-Io non mi sono fissato, è una questione di principio- Dissi non convincendo neanche me stesso
-Ho capito che non te ne vuoi far scappare neanche una, ma cazzo c’è Benedetta che ti fa il filo da un mese, ti ha anche invitato alla sua festa di compleanno sabato sera, dovresti farci un pensierino- Si come no un pensierino, io continuavo a ripensare alla faccia che aveva Alessia quando era uscita da casa mia, e la cosa non era normale, che cazzo me ne fregava a me???? Perché ci pensavo???
-Vale, lo sai che Benedetta mi sta sul cazzo, non la sopporto- Dissi distratto
-Ma che ti frega, mica ci devi parlare-
-E’ uguale, non mi piace è una maniaca, all’ultima partita di calcetto, prima di quella con il Leopardi si è intrufolata negli spogliatoi mentre mi facevo la doccia e mi è praticamente saltata addosso-
-E ti lamenti pure? L’avesse fatto a me avrei…-
-Non voglio sapere i particolari, grazie-
-La verità è che quella ragazza ti sta facendo rammollire-
-Non è vero, lo sai che dopo….di LEI ho giurato di non fare mai più quell’errore- Dissi riferendomi al passato
-In ogni caso fai attenzione, devi cercare di stare alla larga da Ferri- La faceva facile lui, praticamente era impossibile visto che abitavamo uno di fronte all’altra ed eravamo in classe insieme
-Vabbè, io vado, ci vediamo stasera al Marilyn, alle ragazze ci penso io- Disse con voce maliziosa
-Idiota- Risposi sorridendo e tirandogli un cuscino in faccia, poi spensi la play e mi sdraiai sul letto a pensare. Perché????? Ma perché pensavo a LEI?????

 

 

Alessia P.O.V
Dopo essere tornata a casa (incazzata nera), chiamai Maria e fissammo un’appuntamento per il pomeriggio, così verso le cinque uscii di casa, e proprio mentre stavo uscendo dal cancello incrociai Valerio
-Ehi Ferri, che si dice?- Mi chiese squadrandomi
-Niente- Risposi scocciata, sicuramente era appena stato a casa dello Stronzo
-Senti, vorrei chiederti di stare attenta con Fede-
-Non ti seguo- Gli risposi confusa
-Bè, vedi lui ha appena superato la storia di Giorgia e quindi l’ultima cosa che gli serve è una ragazza che lo faccia impazzire- Ero troppo sbalordita per seguire il resto
-Chi è Giorgia?- Chiesi
-Forse ho parlato troppo, lascia stare, ci si vede bella- Disse uscendo di corsa dal cancello. Chi diavolo era Giorgia?????

-Sono proprio confusa Mary- Dissi, io e Maria eravamo al parco sotto casa mia e le stavo raccontando di me e Federico
-Secondo te che dovrei fare?- Continuai
-Non lo so Ale, Se tu la pensi così……c’è però da dire che Federico è un figo da paura, e se me lo avesse chiesto a me non avrei….- Si interruppe quando la guardai in modo raggelante
-Ok, ok la smetto- Disse
-E poi vorrei sapere chi è adesso questa Giorgia? Da dove sbuca?-
-Andiamo, perché invece di farti queste domande non va da lui e glielo chiedi? E magari già che ci sei gli dici pure che ti piace e che anche tu vuoi fare sesso con lui-
-Cosa? Ma neanche morta, a me di lui non importa niente-
-Se non t'importa di una cosa...non ne parleresti, ma se ne parli...forse qualcosa t'importa!- Mi rispose, Rimasi sorpresa di quella sua frase, forse era vero, forse provavo qualcosa per quello stronzo, questo avrebbe spiegato la mia voglia di baciarlo e di…vabbè lasciamo stare
-Quindi secondo te….a me piace Federico?-
-No, secondo me ti sei proprio innamorata di lui-
-Maria, hai mai pensato di farti ricoverare in un istituto psichiatrico?- Risposi
-Tu pensala come vuoi, ma io rimango di questa opinione-
-Uffa- Dissi
-Cambiando discorso, ci vieni alla festa di Benedetta?-
-Quando la fa?-
-Sabato sera, ha affittato un locale intero, a proposito, lo sai che ho saputo che viene al tuo stesso liceo?- Mi disse Maria, Benedetta era una nostra vecchia amica, figlia di un’amica delle nostre madri, a dire la verità io e Mary non l’avevamo mai potuta sopportare
-Davvero? Io non l’ho incontrata nei corridoi-
-Magari non ci hai fatto caso-
-Si può darsi, comunque credo di andare, tu che fai ci vai?-
-Certo, mia madre mi ha praticamente costretta, se non altro andiamo insieme-
-Già- Risposi.

La settimana passò in fretta  e perfortuna Federico non mi disturbò, anzi sembrava volermi evitare, quello era il colmo lui faceva il sostenuto???ero io a dover essere arrabbiata!!!! Sfortunatamente Becky stava ancora male quindi durante le lezioni mi annoiavo a morte. Sabato dopo pranzo decisi di andarla a trovare per vedere come stava
-Ciao Becky….come stai?- Le chiesi entrando in camera sua
-Male- Mi rispose palando con il naso attappato
-Mi dispiace, a scuola è una rottura senza di te-
-Anche qui a casa è una rottura senza di te- Mi rispose
-Posso farti una domanda?- Le chiesi
-Certo-
-Tu eri in classe con Fede anche l’anno scorso vero?-
-Si, è dal primo anno che stiamo in classe insieme-
-Allora…sai chi è Giorgia?- Chiesi avendo paura della risposta senza sapere perché
-Giorgia Santucci?- mi chiese
-Non so il cognome-
-Bè l’unica Giorgia che era in classe con noi era lei-
-Io….volevo sapere se…Federico aveva una storia con una certa Giorgia?-
-Aspetta, adesso che ci penso…si…è vero Federico stava insieme ad una ragazza lo scorso anno, ma avevo rimosso che si chiamasse Giorgia…..aspetta fammi pensare……Giorgia…a si…Giorgia Clementi-
Mi sentii svenire, non sapevo perché, più che altro non capivo perché quella notizia mi facesse stare così male
-E…e poi che è successo?-
-Non ricordo bene, però so che erano la coppia più bella della scuola, e Fede era cotto di lei più o meno come lo è ade…..-
-Non dire cosa penso tu stia per dire, tra me e Fede non c’è nulla- La interruppi
-Ok, poi un giorno non so cosa sia successo tra loro ma non si sono più rivolti la parola, e Fede…..è cambiato…- Disse lei
Quindi stavano insieme? Chissà perché si erano lasciati
-Capisco, allora…adesso vado, stasera io e Mary andiamo alla festa di Benedetta Longhi-
-Ah già è stasera, e come mai viene anche Maria?-
-Perché io e lei la conosciamo da anni, sua madre è amica con le nostre madri- Risposi
-Capisco, A scuola nostra vengono tutti-
-Come scusa?- Chiesi preoccupata dalla sua affermazione
-Sì, Benedetta ha sempre fatto feste esagerate, quest’anno compie diciotto anni e ha invitato l’intera scuola-
-Quindi, ci sarà anche….-
-Si, anche Fede- Mi rispose lei sorridendo
-Bè, pazienza, non mi importa niente, che venga, io lo ignorerò-
-Si come no- Mi prese in giro lei
-Dico sulserio, ora però vado, devo prepararmi-
-Ciao, e domani mi racconti tutto-
-Si, a domani- Risposi dandoel un bacio sulla guancia.
Uscii da casa sua e corsi nella mia, dovevo trovare un vestito adatto per la festa.

Dopo aver cercato un vestito per tutto il pomeriggio mi arresi, e chiesi aiuto
-Ciao Roby, c’è tuo fratello?- Chiesi suonando alla porta di casa Marchetti
-No Ale, mi dispiace, non c’è-
-Meglio così, ho bisogno del tuo aiuto- Dissi
-Ok, allora entra- Rispose lei facendomi entrare.
Dopo tre ore di ricerche riuscimmo a trovare un vestito adatto a me
-Tieni, provatelo- Disse lei porgendomelo
-Ok, grazie mille- Risposi entrando in bagno per provarmelo
-Ascolta Roby….-
-Dimmi- Mi rispose lei
-Tu sai…perché…tuo fratello ha rotto con la sua ragazza?-
-Con Giorgia dici?-
-Si- Risposi cambiando voce, quel nome mi faceva salire su un nervoso, MA PERCHE’????
-Per la verità non lo so, è già troppo che Fede me l’abbia presentata, comunque un giorno sentii Fede parlare con Valerio, e a quanto ho capito lei le ha fatto qualcosa, ma io l’avevo inquadrata subito, era la tipica snob, quando entrava qui guardava tutti con aria altezzosa, non mi piaceva per niente- Mi disse lei
-Sono pronta adesso esco- Dissi aprendo la porta
-Wow- Fu l’unica frase che le uscì dalla bocca.

Dopo aver scelto il vestito tornai a casa, mi feci una doccia e poi mi sistemai i capelli…..dopodiche presi il vestito in prestito e lo indossai (Qui).
Verso le 20:00 Maria venne a prendermi sotto casa insieme al padre che ci accompagnò al locale dove si svolgeva la festa.
Non appena entrammo fummo invase dalla musica altissima diffusa per tutta la sala
-Alex, Mary…..siete venute- Ci disse Benedetta venendoci incontro
-Ciao tanti auguri- Risposi abbracciandola
-Già tanti auguri- Continuò Maria
-Se volete qualcosa da bere fate pure, volete togliervi i soprabiti?- Ci chiese poi
-Si grazie- Risposi per entrambe
-Bene, allora in quella stanza la giù potete appenderli- Ci rispose
-Ora vado a salutare gli altri ospiti- Continuò lasciandoci al tavolo
-Ok, io appendo i soprabiti e tu pensa ai drink- Dissi a Mary
-Vado- Mi rispose dirigendosi verso il bancone
Io andai dalla parte opposta ed entrai nella stanza riservata ai soprabiti, appesi il mio cappotto e quello di Maria sulle stampelle poi mi voltai per tornare al tavolo
-Accidenti- Dissi finendo addosso a qualcuno, quando vidi a chi ero finita contro quasi mi venne un’infarto
-Bè che c’è?- Chiesi a Federico vedendo che mi squadrava da capo a piedi
-Accidenti, Ale sei….bè per quanto mi costi ammetterlo….sei una bomba- Mi disse continuando a spogliarmi con gli occhi
-Potresti smetterla- replicai tirandomi su il vestito
-Andiamo, visto che mi impedisci di spogliarti realmente, mi riconsolo con la fantasia- Mi disse avvicinandosi
-No No No, allontanati- Indietreggiai
-Perché?....altrimenti cosa succede?- Continuò ad avvicinarsi
-Succede che grido-
-Ma se c’è la musica a tutto volume, chi credi che ti sentirà-
-Bè, Mary verrà a cercarmi-
-Andiamo, non voglio mica mangiarti- Mi disse, nel frattempo io avevo raggiunto la parete, così si avvicinò ancora di più e mi cinse i fianchi con le mani
-Cazzo Ale, quanto sei eccitante a volte- Disse poi baciandomi sul collo
-Sei un maniaco- Risposi rimanendo ferma
-Andiamo, lasciati andare- Continuò, dopodiche fece uno slancio in avanti e mi baciò, chiaramente io, da brava idiota ricambiai.

 

 

*Note dell’autrice*

Ringrazio chiunque abbia letto questo capitolo.
Le cose cominciano a complicarsi per Alessia XD
Grazie mille alle
16    persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite
Alle 
4 che l’hanno aggiunta tra le ricordate e alle 36 che l’hanno aggiunta tra le seguite

La frase iniziale del capitolo è una citazione del cantante Eminem, dato che mi piaceva ho deciso di inserirla :).
Grazie ancora

 

Baci

 

Cleppy

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Capitolo 11
*** 10. Una scomoda bugia ***


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Capitolo 10 : Una scomoda bugia

 

 

Io e Federico ci stavamo baciando da circa due minuti ininterrottamente, cavolo ci sapeva davvero fare
-Non puoi fare così- Dissi sciogliendo il bacio per respirare
-Fare cosa?- Rispose lui prima di tapparmi nuovamente la bocca con la sua
-Sbattermi addosso al muro e fare i tuoi porci comodi- Risposi tra un bacio e l’altro
-Andiamo, mi sembra che il bacio lo stia ricambiando anche tu-
-Si, ma solo perchè….- Mi interruppi senza sapere cosa dire
-Perché?-
-Bè, ok, l’ho ricambiato, ma non farti strane idee- Risposi spingendolo via da me
-Come mai sei qui?- Mi chiese poi accendendosi una sigaretta. ADESSO FUMAVA ANCHE???
-Scusa ma tu fumi?- Gli chiesi sorpresa
-Ogni tanto- Mi rispose come se fosse la cosa più normale del mondo
-Bè, non mi interessa, se tu vuoi ammalarti di cancro ai polmoni fa pure, ma io no, quindi spegnila e se vuoi riaccenditela fuori di qui-
-Quanto sei noiosa- Rispose spegnendo la sigaretta sul pavimento
-Allora, me lo dici o no perché sei qui?- Mi chiese nuovamente
-Che significa che ci faccio qui? Frequento anche io il Colonna, senza contare che io e Maria conosciamo Benedetta da quando siamo piccole- Risposi
-Lo so che anche tu frequenti il Colonna, ma credevo tu preferissi la compagnia di quelli del Leopardi-
-Non ti sopporto- Feci per andarmene
-Non sembrava che tu non mi sopportassi cinque minuti fa- Aggiunse con uno sguardo malizioso. LO AMMAZZOOOOOO!!!!!
-Mi fai venire voglia di…-
-Baciarmi- mi interruppe
-No, affatto, tutto il contrario- Risposi poggiandomi al muro con la schiena
-E tu invece?- Chiesi
-Io cosa?-
-Come mai sei qui?-
-Anche io frequento il Colonna, sai a volte penso che tu abbia dei disturbi mentali- Mi rispose
-Idiota, lo so che frequenti anche tu il Colonna, ma la mia domanda in realtà era un’altra-
-E quale?-
-MR Presunzione che va alla festa di una sua compagna? Io credevo che tu andassi solo in discoteca- Dissi ironica
-Io sono sempre andato alle feste dei miei compagni-
-Va bene, scusa, non c’è bisogno che ti scaldi così, comunque io ora devo tornare di là, Maria mi avrà data per dispersa- Dissi avvicinandomi alla porta
-Ok, allora ci si vede- Mi rispose lui rimanendo fermo
-Va bene….- Dissi, dopodiche aprii la porta e uscii

Dopo due ore mi stavo annoiando a morte, perfortuna che c’era Maria anche se era da circa mezz’ora che stava ballando con un ragazzo che le aveva offerto da bere, tra l’altro come aveva fatto ad offrirle da bere se le bevande erano gratis dal momento che ci trovavamo ad una festa di compleanno lo dovevo ancora capire
-Allora Ale, ti diverti?- Mi chiese Benedetta sedendosi al posto di Maria
-Si, moltissimo- Mentii
-Ho saputa che ti sei iscritta anche tu nella mia scuola-
-E’ si, che coincidenza no?- Risposi, non en potevo già più di parlare con lei, mi irritava a morte
-Già….ascolta, tu sei in 4°A vero?-
-Si- Risposi confusa
-Quindi sei in classe con Federico Marchetti?- Mi chiese, E ti pareva! Ma è possibile che quando me ne stavo tranquilla senza pensare a quello stronzo ci doveva essere sempre qualcuno a ricordarmelo????
-Si, lo conosci?- Risposi rivolgendole poi una domanda io
-Certo che lo conosco, anzi ti volevo chiedere un favore- Lo sapevo, adesso cosa voleva quell’oca???
-Potresti interagire per me, sai sarà un mese che gli vado dietro- Disse sorridendo. MA CHE CAVOLO AVEVA QUEL BENEDETTO RAGAZZO DA FAR SI CHE TUTTE LE RAGAZZE LE CORRESSERO DIETRO???????????
-Veramente io sono la persona meno indicata per…..- Non finii la frase perché un braccio mi si posò sulle spalle
-Eccoti, amore ma dove eri finita?- Mi chiese Federico sorridendomi. AMORE?? No dico ma siamo matti????
-Ma che stai…-
-E’ un’ora che ti cerco- Mi interruppe nuovamente
-Quindi voi due state insieme?- Ci chiese Benedetta a bocca aperta
-Ma veramente io….- Provai a parlare ma come previsto lui mi interruppe di nuovo
-Si, anzi il motivo per cui si è iscritta nel nostro liceo è per stare più vicina a me, vero amore?- Io lo guardavo allibita, ma come poteva pretendere che gli reggessi il gioco
-No ascolta Benedetta io….- Questa volta fu lei ad interrompermi
-No tranquilla Ale, ora devo andare a salutare gli altri ospiti, congratulazioni- Ci disse dissolvendosi tra la folla
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente???- Chiesi gridando
-Perché?- Mi rispose facendo il finto tonto e bevendo un sorso di coca cola dal bicchiere in cui stavo bevendo io
-Come perché? Ma ti rendi conto di ciò che hai fatto? Benedetta è la ragazza con la lingua più lunga che io conosca, entro un’ora tutta scuola saprà che stiamo insieme-
-E allora?- Voleva essere picchiato, quel ragazzo cercava la rissa
-Ma come allora???? Io e te non stiamo insieme-
-Lo so ma questi sono dettagli- Continuò bevendosi un altro sorso della mia coca cola
-Dettagli? Dettagli dici? Ma quali dettagli, io non voglio che la gente creda che sto insieme a te, tu sei l’ultima persona con cui avrei una storia- Un momento cos’era quella fitta allo stomaco???
-Bè questo vale anche per me, ma potresti farmi un favore, cosa ti costa?- Mi rispose, un momento, altra fitta? Ma perché????
-Io non voglio farti favori, io ti detesto- Dissi alzandomi, non sapevo perché avevo reagito così, però quella fitta era attanagliata nel mio stomaco e non accennava ad andare via, anzi.

-Mary, io me ne vado- Dissi avvicinandomi a Maria
-Perché?-
-Tra meno di cinque minuti l’intera sala saprà che io e Federico stiamo insieme, voglio risparmiarmi un po’ di imbarazzo per lunedì quando dovrò affrontare questi idoti dei miei compagni a scuola- Dissi tutto d’un fiato
-Cosa? Tu e Federico state insieme? Che bello lo sapevo che…-
-Frena l’entusiasmo Mary, non stiamo insieme- La interruppi
-Non credo di seguirti Ale-
-Federico si è inventato questa cosa non so per quale motivo, e ora tutti penseranno che sto con quello stronzo-
-Ma dai Ale, cosa credi che l’intera scuola si preoccupi con chi esci tu?- Mi disse lei cercando di tranquillizzarmi
-Certo che no, però l’intera scuola, anzi l’intera parte femminile della scuola corre dietro a Federico e quando sapranno che stiamo insieme cominceranno a farmi domande e a…-
-Ma dai Ale, questa è paranoia- Mi interruppe lei
-Tu sei Alessia Ferri vero?- Mi chiese una ragazza con un mini vestito blu che non avevo mai visto
-Si- risposi
-E’ vera la storia di te e Fede?- Mi chiese
-Visto, che ti dicevo- Dissi rivolgendomi a Maria che sghignazzava dietro la ragazza
-No, non è vera e mai lo sarà, anzi spargi la voce che tra me e quel cretino non c’è niente- Risposi
-Però Benedetta ha detto che Federico ti ha persino chiamata amore, è vero?-
-Si, ma Benedetta non ha capito che Federico scherzava, andiamo lo conosci meglio di me Federico, sai quanto gli piace scherzare!-
-Io non giurerei di conoscerlo meglio di te- Mi rispose la ragazza, Ehi un momento, mi stava dando della ……Bè ci siamo capiti
-Senti ora è meglio se tu e i tuoi cinque centimentri di vestito sparite dalla mia visuale- Dissi riferendomi al suo mini vestito
-Incredibile!!!. Tanto tu non le allacci neanche le scarpe a Giorgia- Mi rispose quella andandosene
-Ma come ti permetti, brutta ….- Provai a riprenderla per i capelli ma fortunatamente per lei Maria mi trattenne
-Ale calmati-
-Calmarmi, ma l’hai sentita?- Dissi fuori di me dalla rabbia, Mi era capitato di essere insultata anche in modo peggiore, ma non capivo perché sentirmi dire che ero meno di questa Giorgia mi faceva quest’effetto
-Si hai ragione, però non è scatenando una rissa che si risolvono le cose-
-Ehi Ale, non mi presenti la tua amica- Ci interruppe Valerio
-No- Fu la mia unica risposta, poi presi Maria per un braccio e la trascinai lontano da quell’idiota
-Ale, ma perché non me l’hai presentato? è carinissimo- Mi disse lei continuando a guardarsi indietro
-Per lo stesso motivo per cui io non starò mai con Federico, perché sarà anche carinissimo, ma è uno stronzo con la S maiuscola-
-Ma dai Ale, ok hai ragione è un cretino, però devi ammettere che un po’ ti piace-
-NO, fisicamente potrà anche piacermi ma per quanto riguarda il carattere siamo in alto mare-
In quel momento ci passò vicino Federico insieme al suo gruppo di amici idioti
-Fermo tu….mi devi delle spiegazioni- Dissi afferrandolo per un polso
-Che vuoi?- Mi chiese scocciato. Pure scocciato?? Questo era veramente il colmo
-Dobbiamo parlare- Dissi, dopodiche lo afferrai per il colletto della camicia e lo trascinai nella stanza dei soprabiti, anche se mentre lo trascinavo gli sfiorai il collo e sentii un brivido invadermi tutto il corpo. Forse mi stavo ammalando.
-Ma si può sapere che cazzo ti è preso, mica mi vorrai saltare addosso?- Mi chiese togliendosi la mia mano di dosso. Altro brivido, ma che mi stava succedendo??.
-Allora?- Continuò vedendo che non rispondevo
-Cosa?- Chiesi. Ok era ufficiale mi stavo ammalando, ero rimasta ferma come un ebete a guardarlo senza parlare, uffa ma che mi succedeva????
-Come cosa? Ti ho chiesto che ti è preso?-
-A si giusto….comunque questa domanda dovrei farla io a te…si può sapere perché cavolo hai detto a Benedetta che stiamo insieme?-
-Andiamo superala, ciò che è fatto è fatto, inutile piangere sul latte versato- Mi rispose, poi si avvicinò verso la porta per uscire
-NO!!Così è troppo facile, assumiti le tue responsabilità e dimmi perché lo hai fatto- Dissi bloccandolo per il braccio. Stavolta le scosse le sentii nello stomaco
-Che palle, come sei noiosa…va bene, le ho detto che stiamo insieme perché quella è una maniaca e non perde occasione per saltarmi addosso, contenta?- Ero sorpresa, da quand’è che le dava fastidio se una ragazza le saltava addosso
-Questa è un edizione straordinaria, rifiuti una ragazza che te la offre su un piatto d’argento?-
-La verità è che, da quando ci siamo baciati non sono riuscito più ad andare a letto con nessun’altra- Mi rispose. Ok Calmiamoci un secondo, svenire era fuori discussione, dovevo rispondere, per gli infarti avrei avuto tempo.
-C-Che…come….Cos- Ok forse rispondere non era stata una buona idea
-Ma andiamo Alessia, sto scherzando, ti facevo più sveglia- Mi rispose lui scoppiando a ridere. Era deciso, lo avrei ucciso!!!!.
-Tu sei uno stronzo- Dissi facendo per andarmene
-Ma non ti stanchi mai di dirlo, e poi dovresti sapere che chi disprezza compra-
-Un cervello dovresti comprare perché ti manca qualche rotella- Risposi
-Comunque muoviti a dire che non stiamo insieme, l’ultima cosa che voglio è che la gente creda che stia con te- Dissi aprendo la porta
-Questo vale anche per me- Mi rispose lui con un ghigno
-Allora siamo d’accordo- Continuai, dopodiche aprii la porta e uscii dalla stanza.
Incredibile, ma cosa aveva quel ragazzo, possibile che ora anche quella stronza di Benedetta gli andava dietro, quella poi non se ne faceva sfuggire nessuno, e poi a me cosa cavolo importava????Uffa!!!!!!!!!!!!
-Mary, andiamo a casa?- Le chiesi
-Ok, andiamo- Mi rispose, dopodiche ci avviammo all’uscita.
-Accidenti i cappotti- Dissi una volta fuori dal locale
-Vai a prenderli, io intanto chiamo papà e gli dico di venire a prenderci- Mi disse lei, sbuffando rientrai nel locale e mi diressi nuovamente verso quella maledetta stanza, aprii la porta e ciò che mi trovai davanti mi lasciò completamente senza parole. Federico si stava baciando con Benedetta, certo che quel ragazzo non perdeva tempo
-Scu-scusate, non volevo interrompervi- Dissi quando vedendomi si fermarono
-Devo prendere i capelli, cioè volevo dire i cappotti, devo prendere i cappotti- Continuai
-Certo fai pure cara, sai Fede mi stava dicendo che la storia di voi due che state insieme era solo uno scherzo- Mi rispose lei, io presi i cappotti e uscii dalla stanza
-Già…..ho notato- dissi guardando Federico che a sua volta guardava me, dopodiche chiusi la porta e raggiunsi Maria. Mentre camminavo fui invasa da una bruttissima sensazione, mi veniva da piangere, ma perché? Cosa mi importava? Niente, non me ne importava niente, Però perché avevo voglia di prenderli a schiaffia a tutti e due?????.

 

 

*Note dell’autrice*

 

Ecocci giunti al decimo capitolo, spero vi sia piaciuto

Ringrazio chiunque lo abbia letto
Un grazie speciale va a _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie che mi lasciano sempre delle recensioni fantastiche :)

Grazie anche alle 41  persone che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite
Alle  4 che l’hanno inserita tra le ricordate
Alle  15  che l’hanno aggiunta tra i preferiti

 

Grazie di cuore

Cleppy









 

 

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Capitolo 12
*** 11. Sono nei guai ***


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Capitolo 11 : Sono nei guai

 

 

 

Tornai a casa verso l’una e mezza di notte, mi sentivo strana, avevo una sgradevolissima sensazione allo stomaco e poi continuava a tornarmi in mente ciò che avevo visto……quello stronzo non aveva perso tempo, non che me ne fregasse qualcosa sia chiaro, però mi dava fastidio…..prima mi aveva detto di non sopportare Benedetta e poi appena ne aveva avuto l’occasione…vabbè meglio non essere volgari……UFFA!!!!
La cosa più irritante era che per colpa di quel nodo allo stomaco non riuscivo a prendere sonno e se non prendevo sonno continuavo a pensare a quello stronzo e questo non andava bene, perché a me di lui non me ne fregava NIENTE!!!! Però perché avevo quella maledetta voglia di vederlo, di sentire la sua voce e di….Ma che cavolo stavo dicendo, dovevo essermi ubriacata, in fin dei conti non era la prima volta che io e Mary avevamo i sintomi di una sbornia anche solo avendo bevuto coca cola, sì, era decisamente quello il motivo del mio momento di squilibrio, chiusi gli occhi cercando di dormire “
La verità è che, da quando ci siamo baciati non sono riuscito più ad andare a letto con nessun’altra” spalancai gli occhi di nuovo quando mi tornò in mente quella frase, per un momento quando l’aveva pronunciata mi era sembrato sincero, aveva lo sguardo serio come se ammettere quella cosa lo stesse uccidendo, ma poi chiaramente era scoppiato a ridere come un’idiota la cosa che gli riusciva meglio e quindi avevo capito che scherzava, perché scherzava giusto? Ma si certo, per forza stava scherzando anche perché era stato lui stesso a dirmi di aver già avuto il suo turno con quella Lisa, Lidia, Linda o come diavolo si chiamava, la cosa che però mi aveva lasciata più perplessa era che nel sentirlo pronunciare quelle parole, per un piccolissimissimissimo istante, ne ero stata felice. UFFA!!!!!!!!! Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire!!!.

 

 

 

Federico P.O.V
Non appena riuscii a liberarmi di quella maniaca di Benedetta, sgattaiolai fuori dal locale per paura che mi trovasse e volesse baciarmi di nuovo, Mi sentivo male, una vera merda, ma perché? Quando LEI aveva aperto quella cazzo di porta avrei desiderato sparire, tra l’altro non ne capivo il motivo, che cavolo me ne importava a me di quella stronza che non faceva altro che insultarmi?....Niente, ecco cosa me ne importava, un bel niente “
Già…..ho notato” quando mi aveva guardato pronunciando quelle parole fui tentato per un attimo di correrle dietro, ma poi perfortuna non lo avevo fatto, anche perché cosa le avrei detto? Per non parlare di ciò che avevo detto io “La verità è che, da quando ci siamo baciati non sono riuscito più ad andare a letto con nessun’altra” Come cazzo mi era saltato in mente di dirle una cosa del genere? Non so neanche come mi erano uscite quelle dannate parole di bocca, e la parte peggiore era che riflttendoci, era vero…..dopo aver baciato lei non ero più stato con nessuna, si certo avevo baciato altre ragazze, ma perché non riuscivo più a fare anche sesso con loro? Forse il motivo era che….ma no che cavolo andavo a pensare, figurati se quella insulsa ragazza poteva avere una qualche possibilià con me, certo era una gran bella ragazza ma niente di più, in fin dei conti volevo semplicemente andarci a letto una volta per togliermi lo sfizio, questo non significava certo che provassi qualcosa per lei, Giusto? Però perché continuava a rivenirmi in mente la sua faccia, il suo sguardo quando mi aveva visto con Benedetta? Che poi tra l’altro avevo dovuto baciare quell’oca solo per farle credere che io e LEI non stavamo realmente insieme, e poi cosa accidenti le importava a lei se baciavo qualcun’altra? In fin dei conti era stata proprio lei a dirmi che io ero l’ultimo ragazzo sulla terra con cui avrebbe voluto avere una storia, quindi non capisco perché quando era uscita da quella stanza aveva quella faccia…….triste.

 

 

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi svegliai presto, uffa, odiavo alzarmi presto la domenica, quando succedeva mi innervosivo e rimanevo nervosa per tutto il giorno
-Buongiorno- Dissi entrando in cucina, poi mi accorsi di essere sola così mi rimboccai le maniche e mi preparai la colazione.
Verso le undici avevo già sistemato tutta la mia stanza, fatto i compiti per il giorno seguente e cancellato file inutili dal computer, così non sapendo cosa fare decisi di rientrare su facebook dopo tanto tempo. Accidenti 24 richieste d’amicizia, ma da quanto tempo era che non mi collegavo? Dopo aver letto una per una le richieste mi resi conto che ventitrè erano di alcuni dei miei nuovi compagni di classe (Lo stronzo chiaramente non era incluso) e una apparteneva a Roberta, le accettai tutte quante, subito dopo mi arrivò un messaggio da parte di Roberta

Roby90 scrive = Ciao ale

AlEx*___* scrive = Ciao Roby, come va?

Roby90 scrive = Io tutto ok, tu?

AlEx*___* scrive = così così :(

Roby90 scrive = Per colpa di Fede?

Quando lessi quella domanda sentii un tuffo al cuore, cosa cavolo le avrei risposto, ok, manteniamo la calma

AlEx*___* scrive = In parte

In realtà era tutta colpa sua se stavo così però Roby in fin dei conti rimaneva sempre SUA sorella e non mi andava di lamentarmi di lui con lei

Roby90 scrive = :) Se ti fa sentire meglio anche Fede sta uno straccio

SIIIIIIIII!!!!!!!!!!! Mi fa stare super meglio, però non mi sembrava il caso di enfatizzare così con lei

AlEx*___* scrive = Come mai? cosa ha fatto?

Roby90 scrive = Non so non me lo ha voluto dire però….è tornato così stanotte e da allora è rimasto in camera sua incazzato nero, tu non ne sai niente? XD

Perché cavolo io ne avrei dovuto sapere qualcosa? Ero quasi tentata a dirle di rivolgersi a Benedetta ma come si dice, la calma è la virtù dei forti, ed io ero super forte

AlEx*___* scrive = Non lo so, forse qualche ragazza le ha dato buca

Ok, forse non ero esattamente così forte

Roby90 scrive = Si anche secondo me è così, ed io credo anche di sapere chi è la ragazza che gli ha dato buca :)

Coooooosa??? Figurarsi se stava così per me

AlEx*___* scrive = No, non credo tu ti riferisca alla ragazza giusta

Roby90 scrive = Io penso proprio di si, voi continuate pure a prendervi in giro quanto vi pare ma a me non me la date a bere :) Ora ti saluto tesoro, ci sentiamo presto, Baci

Ma dare a bere cosa? Certo che quella ragazza era davvero incomprensibile

AlEx*___* scrive = Ok ci sentiamo :) Baci

Incredibile, Roby stava insinuando che sia io e sia LUI stavamo male per…per….perchè ci piacciamo??? Quella ragazza cominciava a dare segni di squilibrio. Comunque dopo aver rimuginato per dieci minuti sulle parole di Roby, entrai nel suo profilo e inziai a leggere la lista dei suoi amici, in particolare mi saltò subito agli occhi il nome e il grado di parentela di una certa persona “Federico Marchetti (fratello)”, senza sapere il perché cliccai sul suo profilo, accidenti dovevo aspettarmelo “Puoi vedere solo alcune informazioni del profilo di Federico, se conosci Federico aggiungilo agli amici” Neanche morta, non nego che la curiosità di leggere i suoi dati personali mi stava uccidendo però il mio orgoglio e la mia dignità venivano prima di quella mia stupida curiosità, rassegnata all’idea di non potermi fare gli affari suoi ruotai lo sguardo verso la foto del profilo. Pessima idea perché quasi svenni, era una foto di lui al mare, e di conseguenza di lui in costume da bagno, Cavolo che fisico che aveva, era perfetto aveva degli addominali da stupro, sembravo una cretina, stavo praticamente con la faccia incollata allo schermo a sbavare per la foto di un perfetto idiota, peggio di così. Quando mi ripresi dal mio stato da maniaca cliccai sulle foto, ne potevo vedere solo dieci di centottantaquattro, Così iniziai a guardarle una ad una, stavo letteralmente sbavando, peggio di una lumaca, quando ad un tratto ciò che vidi mi colpì come una doccia fredda. Era una foto di Federico insieme ad una ragazza, lei lo stava baciando vicino alla bocca e lui guardava l’obbiettivo sorridendo….Quando lessi il nome sotto quasi svenni “Giorgia Clementi”, la guardai attentamente, aveva i capelli neri (strano che non era bionda) ed era abbastanza truccata, aveva gli occhi truccati con la matita nera e l’ombretto dello stesso colore, poi aveva la faccia completamente coperta dal fondotinta e la frangetta nera che le ricadeva ad un centimetro dagli occhi….La cosa che più mi stupì fu che sotto la foto c’era un commento di Federico ma non era un commento qualsiasi c’era scritto “VOGLIO TE” ed era datata quattro agosto neanche due mesi prima, rimasi a fissare quella foto per un quarto d’ora, poi sentii la porta di casa aprirsi
-Ale, ci sei? Zia mi ha dato le chiavi- Disse una voce proveniente dall’ingresso
-Ale, ma dove sei?- Continuò, io non riuscivo a rispondere, smeplicemente me ne stavo lì a fissare quella foto
-Eccoti, come mai non mi rispondevi- Mi chiese Gin entrando in camera mia
-Ale, ma cos’hai?- Mi voltai a guardarla
-Ehi, ma stai piangendo?- Mi domandò preoccupata
-Mi sa che sono nei guai- riuscii solamente a dire prima di scoppiare a piangere, Gin mi si avvicinò e mi abbracciò.

Il giorno dopo a scuola cercai di evitare Federico il più possibile, purtroppo per me la sfiga prese nuovamente il sopravvento
-Possiamo parlare- Mi chiese comparendomi davanti mentre stavo per entrare in casa
-S-si, certo-
-Ascolta, non che ti debba delle spiegazioni però….possiamo entrare un secondo?- Io annuii facendolo entrare
-Dicevo, non che ti debba delle spiegazioni, però mi è sembrato che l’altra sera nel vedere me e Benedetta baciarci tu ci sia rimasta un po’ male, così volevo dirti perché l’ho baciata- Disse sedendosi sul divano
-Hai ragione non mi devi alcunissima spiegazione…quindi non-
-Lo so che non te la devo, però voglio dartela…..l’ho baciata perché tu mi hai detto di fare sapere a tutti che la storia tra me e te non era vera- Disse interrompendomi
-E l’unico modo che hai trovato per farlo è baciarti con Benedetta? Andiamo è una scusa che non sta in piedi-
-Ma ho provato a parlarle è solo che appena le ho detto che la storia tra me e te era falsa lei mi ha chiesto una prova e quindi…-
-E quindi l’hai baciata, ho capito- Lo interruppi
-Si…..comunque non capisco a te cosa importi-
-Infatti sei tu che hai voluto darmi spiegazioni a me non importa nulla-
-Si come no, vuoi dirmi perché te ne sei andata con quella faccia l’altra sera?- Mi chiese avvicinandosi. O CAZZO.
-Io me ne sono andata con la mia solita faccia, non capisco a cosa tu ti riferisca-
-Mi riferisco al fatto che ci sei rimasta male-
-No…..non è così mi puoi credere-
-Guarda che l’ho capito-
-A si, e in che modo?-
-Perché hai la stessa faccia di quando hai rincontrato Claudio-
-Ascolta, tu non mi conosci per niente quindi non puoi permetterti di dire che sai decifrare le mie emozioni-
-A si….questo vale anche per te-
-Infatti, e poi non capisco perché tu debba sapere tutte queste cose su di me, quando di te non dici mai niente-
-Perché non ho niente da dire- Mi rispose
-A si? Allora chi è Giorgia e perché hai ancora una vostra foto insieme?- Gli chiesi, accidenti quando avrei imparato a tenere la lingua a posto
-Come fai a saperlo?- Cavolo ora si che ero nei guai.




 

*Note dell’autrice*

Eccoci giunti all’undicesimo capitolo, come avrete notato le cose cominciano un pochino ad evolversi, o forse no, chi lo sa :)
Ringrazio chiunque stia seguendo la mia storia
Un grazie grandissimo va a
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie che mi lasciano sempre delle splendide recensioni :)

 

Ringrazio anche le 44 persone che seguono la mia storia
Le  4 che l’hanno inserita tra le ricordate
E le  17 che l’hanno inserita tra le preferite   :)

 

Baci

 

Cleppy

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Capitolo 13
*** 12. Confessioni ***


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Capitolo 12 : Confessioni

 

 

 

Non riuscivo a rispondere, semplicemente me ne stavo lì a fissarlo, dovevo essere proprio una stupida…..come cavolo mi era saltato in mente di fargli quella domanda?
-Allora? Ti ho chiesto come fai a saperlo?- Mi chiese lui nuovamente
-E’ stato un puro caso…..Valerio mi ha parlato di lei un giorno….e così…-
-Ok, però come fai a sapere che ho una foto che ci ritrae insieme?- Mi chiese serio, dovevo ricordarmi di tagliarmi la lingua
-Ecco….io…l’ho vista sul tuo profilo facebook- Dissi imbarazzata al massimo
-A si?, e che ci facevi sul mio profilo?- Mi chiese avvicinandosi pericolosamente con un ghigno, perché diavolo il cuore mi stava battendo così? Quando mia cugina mi aveva trovata a piangere davanti la foto di quei due io…..le avevo detto di essere nei guai……ed ora me ne rendevo conto ancora di più……è solo che….come poteva piacermi quel decelebrato?
-Niente- Gridai di dieci note in più della mia voce naturale
-Che significa niente?- Continuò avvicinandosi ancora di più
-In realtà…..ero a casa di…di Becky e lei voleva farsi gli affari tuoi, sai com’è Becky la solita impicciona, e così anche io ho visto la foto- Risposi indietreggiando, sfortunatamente finii con le spalle al muro, comicniavo davvero a seccarmi della sfiga che mi perseguitava in quei giorni
-Si come no, adesso vuoi farmi credere che sia Becky quella che ficca il naso negli affari degli altri-
-Si….ti assicuro che è così- Va bene è vero Becky non ne sarebbe stata contenta, ma a mali estremi estremi rimedi
-Io non ti credo, però magari se ti sforzi un po’ riesci a farmi cambiare idea- Disse sorridendomi a due centimetri dal viso, ADDIO!!! Il cuore era letteralmente scoppiato
-Non devo farti cambiare proprio neinte, e comunque sappi che siamo pari- Risposi
-E in che modo saremmo pari?-
-Tu hai baciato Benedetta e io ho ficcanasato nel tuo profilo-
-Ma che c’entra? E poi si puù sapere perché ti ha dato così fastidio il fatto che ho baciato Benedetta?- Perché mi piaci, idiota!!!!!!!!!!!!!! Cosa cavolo andavo a pensare, fortuna che lo avevo solo pensato
-Mi ha dato fastidio perché……- Accidenti cosa potevo dirgli??
-Perché io ti piaccio, vero?-
-No…affatto- Risposi voltandomi, se lo avessi guardato negli occhi probabilmente il mio sguardo mi avrebbe tradita
-Allora, mi vuoi dire chi è Giorgia?- Continuai cercando di spostare l’argomento su di lui, la cosa sembrò funzionare perché si allontanò permettendomi di togliermi dal muro
-Non c’è niente da dire….lei era la mia….ragazza- Mi rispose sedendosi
-E perché vi siete lasciati?- Chiesi sedendomi accanto a lui, Ed ecco l’ennesimo batticuore, uffa
-E’ una storia lunga-
-Bè io ho tempo-
-Perché ti interessa così tanto?- Mi chiese
-Perché….voglio conoscerti meglio….Tu sai tutto di me- Risposi
-Giorgia non stava in classe con noi, era in un’altra sezione….avevamo amici in comune così un giorno ad una festa la invitai a ballare….mi…mi piaceva molto così la baciai- Ok era tutta colpa mia, come mie ra saltato in mente di chiedergli i dettagli? Quando pronunciò quelle parole sentii una fitta lancinante nello stomaco
-Da allora cominciammo a frequentarci finchè non mi resi conto di amarla- Altra fitta, anche più forte di quella precedente, avrei voluto farlo stare zitto ma io avevo insistito per farmi raccontare la sua storia e ora non potevo dirgli di non voler sentire il resto perché avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava
-Tutti a scuola ci consideravano la coppia più bella, ed io stavo veramente bene con lei finchè…- Si zittì, anche se da una parte volevo che rimanesse in silezio, da l’altra la voglia di sapere mi stava uccidendo
-Finchè?- Gli chiesi
-La trovai a letto con Ricciardi- O MIO DIO!!!!
-Cosa? Con Francesco?-
-Si, ma lei mi chiese perdono in ginocchio, così dopo un mese la perdonai e decisi di tornare con lei, ma tre mesi prima della fine della scuola lei….mi disse di non essere innamorata di me, e che forse non lo era stata mai e che ciò che voleva da me era solo sesso…e poi mi disse che si sarebbe trasferita a Londra dai sui zii e che quest’anno non sarebbe tornata a scuola- Non potevo crederci, questa Giorgia se possibile era anche peggio di Claudio
-Mi…mi dispiace tanto averti costretto a raccontarmi questa storia- Dissi poggiandogli una mano sulla spalla, quando lo feci mi accorsi che lui ebbe un brivido e trattenne il respiro
-Tu sei la prima persona a cui racconto tutta la storia a parte Valerio- Non sapevo perché ma quelle parole mi fecero sorridere, forse perché la consapevolezza di essere l’unica a sapere tutta la storia faceva di me una persona in parte importante per lui
-Questo spiega l’odio che hai verso Francesco-
-Già……ma adesso odio anche lei, anzi forse lei la odio di più- Disse digrignando i denti
-Non è vero…..tu non la odi, anzi io penso che tu sia ancora innamorato di lei- Dissi
-Come tu ami Claudio- Mi rispose, in realtà io Claudio non lo amavo più, adesso si che ero veramente nei guai, MI STAVO INNAMORANDO DI LUI???? No non era possibile, era completamente fuori discussione
-Già…..- Mentii, poi senza sapere perché iniziai a piangere, lui mi abbracciò provocandomi delle vampate di calore allucinanti
-Mi dispiace non volevo ricordarti di Claudio- Mi disse
-Come mai oggi sei così comprensivo?- Chiesi sorridendo e asciugandomi gli occhi
-Figurati io non sono comprensivo, è che mi dispiace vederti star male per un’idiota- Incredibile senza saperlo si era dato dell’idiota da solo
-Sai in fondo non sei così male…molto in fondo- Dissi scherzando
-A si, Vedo che anche quando piangi non perdi l’occasione di essere acida-
-Ma come ti permetti, acido sarai tu- Dissi colpendolo sul braccio
-Stronza- Mi disse toccandosi la spalla
-Stronzo-Risposi, poi feci l’impensabile, avvicinai la sua testa alla mia e lo baciai, che cavolo stavo facendo? Come lo avrei giustificato quel bacio? Era bellissimo baciarlo, non riuscivo a fermarmi, lui non perse l’occasione e mi infilò una mano sotto la maglietta muovendola su e giù lungo il mio corpo, quando lo fece mi sfuggì un gemito, ecco ci mancava solo questo, ora emettevo anche versi imbarazzanti, d’istinto gli tirai su la maglietta che finì a terra e rimasi letteralmente a bocca aperta a guardarlo
-Ma che vuoi….- Provò a dire ma io gli tappai nuovamente la bocca con la mia, ero del tutto fuori controllo, e lui non era di certo da meno, non me lo chiese nuovamente, anzi mandò la mia maglietta di Garfield a far compagnia alla sua, poi iniziò a fissarmi negli occhi
-Sei sicura?- Mi chiese, non lo sapevo, non sapevo se ne ero sicura, però era più forte di me così senza rispondere lo baciai nuovamente facendolo sdraiare sul divano, ora ero veramente nei guai.

 

 

 

*Note dell’autrice*
Vi chiedo scusa, lo so che è molto breve ma prometto che il prossimo capitolo che pubblicherò sarà molto più lungo :)

Come al solito ringrazio _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie per le stupende recensioni che mi lasciano sempre :)
Un grazie speciale va alle  45  persone che l’hanno inserita nelle seguite
Alle  4  che l’hanno inserita tra le ricordate
Alle  21 che l’hanno inserita tra le preferite

 

Ancora grazie

 

 

Baci

 

Cleppy

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Capitolo 14
*** 13. Ospiti indesiderati ***


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Capitolo 13 : Ospiti indesiderati

 

 

Avevo perso completamente la ragione, per un attimo pensai anche di essere posseduta, il mio cervello mi diceva di smetterla di baciarlo ma le mie labbra si muovevano da sole, era così dannatamente piacevole.
I miei pantaloni  finirono a far compagnia alla maglietta di Garfield, di conseguenza rimasi in reggiseno e mutandine, la cosa preoccupante era che sapevo cosa stavo facendo, e sapevo che non sarei riuscita a fermarmi…….Ma questo cosa significava? Non potevo essere innamorata di lui….era fuori discussione…un conto era che mi piaceva ma addirittura innamorata….no…decisamente non era così…però non potevo di certo negare di volerlo…..provavo un’attrazione fortissima verso di lui, a giudicare da come mi stava baciando e toccando capii che anche lui non si sarebbe fermato.
Poi successe l’impensabile
-No…no aspetta- Disse lui mettendosi a sedere
-Perché? Guarda che se è per me non c’è alcun problema, io…-
-Il problema c’è invece- Mi interruppe
-E quale sarebbe?
-Tu mi hai detto che se non ami non vai a letto con i ragazzi….se…be se ora lo stavi per fare con me significa che….- Cazzo!!!! Stava per dire che mi ero innamorata di lui
-Non significa niente……io non sono innamorata di te- Mi sbrigai a dire
-E allora perché…-
-Perché ne avevo voglia e basta, ma ti assicuro che non sono innamorata di te- Era così, io non ero innamorata di lui…….Vero???
-Ascolta….io sono la prima persona che vuole fare sesso credimi….però non mi va di….-
-Di cosa? Illudermi? Questa si che è una novità, tu hai la possibilità di farmi del male e non la cogli?-
-Bè si……come hai detto tu io amo ancora Giorgia e la mia sarebbe solo una vendetta verso di lei, però non….-
-Lascia stare, non c’è bisogno che dici nulla, ma sappi che non ci sarà una seconda volta, hai perso la tua occasione- Dissi prendendo i miei vestiti e chiudendomi in bagno dove, senza sapere perché, diedi sfogo alle mie lacrime.
Quando uscii dal bagno lui non c’era più, mi sedetti sul divano umiliata, ma come mi era saltato in mente? Come avevo potuto minimamente pensare di andare a letto con lui? Che stupida, ma poi perché cavolo stavo così male???? Perché quando aveva ammesso di amare ancora Giorgia avevo sentito quel dolore insopportabile al cuore?

 

 

 

Federico P.O.V
Ero un emerito coglione.
Come avevo potuto farmi scappare quest’occasione?
L’aveva detto lei stessa, non ci sarebbe stata una seconda volta, ed io avevo mandato tutto all’aria. E poi perché? Lei era una ragazza come un’altra, perché mi ero sentito così schifosamente in colpa?
Anche se staccarmi da lei era stata la cosa più difficile che avessi mai fatto, mi ero sentito uno stronzo ad usare anche lei come tutte le altre solo per dimenticare Giorgia, e poi, perché le avevo raccontato tutto? L’unico a sapere tutta la storia era Valerio e me lo aveva estorto con la forza, a lei era bastato sedersi sul divano accanto a me per farmi sfogare. Però io non ci sarei cascato un’altra volta, una mi bastava e avanzava, Dovevo cercare di darmi una calmata, di ragazze al mondo ce ne sono tante, ne avrei trovata di sicuro un’altra per farmi da passatempo. Rientrai in casa e accesi la play, ma ero da un’altra parte….ero ancora su quel divano….o meglio era li che sarei voluto essere, come potevo desiderarla così tanto? Cosa cazzo aveva di speciale da farmi stare così male?

 

 

 

Alessia P.O.V
Mi feci una doccia per togliermi il SUO odore di dosso e mi vestii per andare a fare shopping con Mary (
Qui)
-Allora?- Mi chiese
-Allora cosa?-
-Come cosa? Lo ami o no?-
-NO, non lo amo e non lo amerò mai, la mia è solo attrazione- Dissi non tanto convincente
-Ma allora perché quando Gin è venuta a casa tua tu stavi piangendo?-
-Non lo so…però ti assicuro che di lui non me ne importa nulla-
-Se non ti importa di una cosa non ne parleresti, ma tu ne stai parlando, questo significa che un pochino ti importa- Guardai Mary negli occhi, Cavolo, era vero….forse mi importava, forse non ero innamorata ma ci mancava poco….però se questo fosse accaduto sarebbe stata la mia fine, già ci aveva pensato Claudio a spezzarmi il cuore, Federico lo avrebbe distrutto del tutto
-Uffa Mary, come può piacermi uno come lui- Dissi poggiando la testa sul tavolo di un bar
-Ale, non essere sciocca, tu dovresti saperlo meglio di me che quando ti piace una persona, ti piace e basta…..non puoi sapere il perché, è così….ti piace e tu non puoi farci nulla- Mi rispose lei
-Devo bloccare questo sentimento subito, finirei per farmi del male di nuovo, lui mi ha chiaramente detto di amare ancora Giorgia….-
-Secondo me non è così, anzi secondo me ti vuole tenere a distanza perché tu gli piaci molto-
-Mary ma ti senti? Quello che dici non ha senso, se una persona prova qualcosa per un’altra non cerca di allontanarla-
-A no? E allora tu cosa stai facendo? Voi due avete molte più cose in comune di quante pensiate,  e presto o tardi che voi vogliate oppure no, ve ne accorgerete- Accidenti, e se avesse avuto ragione? E se Federico provasse qualcosa per me? Ma no cosa vado a pensare, io non provavo niente per lui, e lui non provava niente per me
-Allora stasera andiamo al cinema? Vengono anche Sara e Davide- Mi chiese Maria cambiando totalmente argomento, Sara e Davide erano nostri amici di infanzia che vedevamo una volta ogni tanto, secondo Mary, Davide aveva da sempre una cotta per me
-Si certo almeno mi evito la solita noiosissima serata in famiglia, visto che Gin deve studiare per un’esame, stasera niente locali- Dissi sorridendo
-Allora ci sentiamo più tardi, così ci mettiamo d’accordo- Mi rispose lei
-Certo- Risposi distratta, accidenti a Mary e ai suoi discorsi chiarificatori.

Tornai a casa verso le sei e mezza stando attenta a non incontrare persone sgradevoli in cortile
-Ciao bambolina di papà- UFFA!!!! Ma quando l’avrebbe smessa con quei soprannomi ridicoli
-Ciao papà- Risposi alzando gli occhi al cielo
-A tesoro finalmente sei tornata- Disse mia madre quando entrai in cucina
-Ciao, ma come mai hai comprato tutta questa roba?- Chiesi riferendomi alle cento buste della spesa che mia madre stava svuotando
-Abbiamo ospiti a cena stasera- Mi rispose
-Avete, ospiti a cena, io vado al cinema con Maria e altri amici – Risposi addentando una patatina
-No, stasera ci sarai anche tu mia cara-
-Cosa? E perché, quando papà invita i suoi colleghi mi lasci sempre uscire con Gin-
-Si ma stasera verrà a cena una mia collega con la sua famiglia- Mi rispose sorridendo
-A si, mamma non sarà mica la mama di Benedetta, io non la voglio vedere dopo…- Mi zittii prima di parlare a sproposito
-Dopo?-
-No niente, ad ogni modo sai che non la sopporto-
-Tranquilla non sono loro-
-Ah, menomale….allora chi è?- Chiesi più rilassata e bevendo un sorso d’acqua
-Sono i Marchetti- Mi rispose con un insolita calma
-COSA????- Gridai risputando l’acqua
-Alessia, guarda che hai fatto-
-Scusa mamma ma non ho capito bene chi è che viene-
-Laura, la mia collega mi ha detto che le hai fatto visita, e mi ha messo a conoscenza del fatto che tu e suo figlio siete amici e…-
-Compagni di classe- la interruppi precisando
-E’ uguale, ad ogni modo stavamo parlando e dal momento che abitiamo nello stesso cortile li ho invitati a cena-
-Uffa mamma- Dissi sbuffando
-Perché non ti sono simpatici?-
-La signora e la figlia maggiore si, il padre non lo conosco ma non penso sia male, è il figlio che non sopporto-
-Ma se Laura mi ha detto che siete amici-
-Mamma ti assicuro che siamo quanto di più lontano c’è dall’essere amici, e poi io voglio andare con Maria al cinema-
-Va bene se vuoi va pure, ma poreterai con te anche Federico-
Ero già pronta a ringraziarla prima che pronucniasse quelle parole, vatti a fidare delle madri
-No, mamma è fuori discussione-
-Bene, allora chiama Maria e dille che stasera rimani a casa, oppure se vuoi puoi invitare a cena anche lei-
-Che palle mamma, già lo devo sopportare in classe, nel cortile, ora anche a cena in casa mia-
-Ale, dai sono sicura che farete amicizia prima o poi-
-Non ci conterei troppo se fossi in te-
-Vedrai che stasera non sarà poi così male-
-Va bene, però piuttosto che stare tutti seduti a fingere che ci stiamo divertendo vado al cinema con Mary e chiedo a lui se vuole venire, contenta?- Dissi alzandomi dallo sgabello della cucina
-Si sono molto contenta, Laura è una mia carissima amica, ci conosciamo da anni, e mi fa piacere se i nostri figli vanno d’accordo-
-Si si va bene, ora risparmiami il monologo- Dissi uscendo dalla cucina
-Scusa Ale, dove vai?-
-In camera mia- Risposi confusa
-No prima chiama Federico e invitalo al cinema- Questa donna che diceva di avermi messo al mondo mi odiava ufficialmente
-Qualche altra pretesa?- Chiesi ironica
-No per stasera è tutto- Mi rispose lei sarcasticamente.
Andai in camera mia e digitai il numero del cellulare di quel cretino che Laura aveva dato a mia madre e mia madre a me
-Pronto- Rispose lui con la sua solita voce da stronzo
-Sono io-
-Che vuoi?- Mi chiese scocciato
-Io niente, è mia madre ad avermi obbligato a chiamarti-
-Non mi parlare di madri, quella stronza mi obbliga a venire a cena da voi-
-Che bravo figlio, dare della stronza a tua madre, anche se in questa cosa ti appoggio, anche quella stronza di mia madre mi obbliga a passare la serata con te-
-Che palle- Mi rispose
-Non dirlo a me, comunque io stasera non cenerò a casa, vado a mangiare la pizza con Maria e altri amici e mia madre mi ha praticamente costretta ad invitare anche te-
-Non ne ho voglia- Mi rispose lui annoiato
-A me non interessa se tu ne abbia voglia oppure no, io esco se vuoi venire vieni altrimenti rimani a sorbirti le chiacchiere dei nostri genitori, sarai da solo perché Gin mi ha detto che Roby va a studiare a casa sua- Dissi
-Va bene verrò, ma solo perché lo trovo meno noioso che cenare con dei vecchi-
-Ok, allora ci vediamo dopo, sii puntuale, alle otto ti voglio a casa-
-Sembri mia moglie- A quelle parole ebbi un tuffo al cuore
-A dopo- Risposi, dopodiche riattaccai.
Alle otto meno cinque ero prontissima per uscire, mi diedi una rapida rittoccata al trucco e mi sedetti sul letto aspettando che gli ospiti arrivassero, ero felice di uscire inoltre avevo indossato dei vestiti comprati quel pomeriggio con Mary (Qui), D’un tratto suonarono il campanello, mi alzai sbuffando e raggiunsi i miei in soggiorno
-Ciao….- Mi disse federico squadrandomi da capo a piedi, anche lui non era niente male, aveva una camicia nera mezza slacciata ,un paio di jeans scuri e delle sneakers bianche
-Ciao- Risposi distogliendo lo sguardo imbarazzata, Ma perché continuava a guardarmi????
-Allora andiamo?- Mi chiese poi
-Si, si andiamo- Risposi uscendo dalla porta seguita da lui.
Arrivammo davanti la pizzeria con dieci minuti d’anticipo
-Allora…..oltre Mary chi sono i tuoi amici?- Mi chiese
-Amici d’infanzia-
-Quasi dimenticavo, ho invitato Valerio- Mi disse accendendosi una sigaretta
-Valerio? Ma perché?-
-Perché con voi ragazzini mi sarei annoiato a morte, almeno con lui si ravviverà la serata, inoltre è cotto della tua amica Maria-
-Ti avverto, di al tuo amico di tenere le mani a posto con Mary, lei non è il tipo di ragazza che piace a voi due maniaci- Dissi muovendo i piedi, sfortunatamente presi una storta per via dei tacchi e caddi letteralmente all’indietro, prontamente due mani mi afferrarono per le spalle
-Attenta- Mi disse lui a due centimetri dalla faccia
-S-scusami- Risposi, ma che mi prendeva? Sussultare in quel modo
-Senti io…- provò a dire
-Ale….!!!- Mi sentii chiamare
-Dav- Dissi correndo ad abbracciare il mio amico Davide
-Come stai tesoro?- Mi chiese abbracciandomi
-Io bene, e tu?-
-Anche io, anzi ora sto ancora meglio- Rispose sorridendo
-Alessia, cara sei bellissima- Mi disse Sara, non la sopportavo molto, non che mi fosse antipatica però aveva un’aria da prima donna, come se al mondo ci fosse solo lei
-Ti ringrazio, anche tu stai benissimo- Le dissi riferendomi al suo abbigliamento (Qui)
-Lo so- mi rispose
-Ale, mi sei mancata tanto- Disse nuovamente Davide abbracciandomi
-Allora, non ci presenti?- Mi chiese Federico parandomisi davanti
-A su, scusa…….Davide, Sara lui è Federico….Federico loro sono Sara e Davide- Dissi presentandoli
-Piacere- Rispose Federico guardando Davide fisso negli occhi
-Il piacere è tutto mio- Sembrava si stessero sfidando più che conoscendosi, Che brutta serata che si prospettava!!!.

 

 

 

*Note dell’autrice*

Ecco il tredicesimo capitolo….spero vi sia piaciuto :)
Ringrazio come sempre
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

Un grazie speciale va alle  51    persone che l’hanno inserita nelle seguite

Alle  4   che l’hanno inserita tra le ricordate

Alle  23    che l’hanno inserita tra le preferite

 

 

Grazie tante :)

 

Baci

 

Cleppy

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Capitolo 15
*** 14. Una serata movimentata ***


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Capitolo 14 : Una serata movimentata

 

 

 

La serata non stava procedendo benissimo, Davide mi stava incollato come una lumaca e Sara non faceva che ridere ad ogni frase detta da Federico anche  a quelle che non facevano ridere
-A che pensi?- Mi chiese Davide vedendomi pensierosa
-A niente…sono solo un po’ stanca- Risposi
-Quel Federico…..chi è?-
-E’ un mio compagno di classe-
-SOLO un compagno di classe?-
-Ma si, si certo- Risposi non tanto convinta
-Siamo arrivati- Disse Maria fermandosi davanti una pizzeria
-Manomale muoio di fame- Rispose Federico scocciato
-Ahahaha come sei divertente- Sara era a dir poco imbarazzante
-Guarda che non era una battuta- Dissi io attirando l’attenzione di tutti, dopodiche entrammo nella pizzeria e ci sedemmo. Io ero seduta tra Federico (Uffa!!!) mentre Federico era seduto tra me e Sara che a sua volta era seduta tra lui e Maria
-Volete ordinare?- Ci chiese il cameriere, ordinammo quattro pizze margherita e una pizza vegetariana (Indovinate un po’ per chi)
-Ale mi passi la coca cola perfavore?- Mi chiese Davide, io poggiai la fetta di pizza sul piatto davanti a me e mi pulii le mani per passare la bottiglia di coca cola a Davide
-Perché non te la prendi da solo?- Gli disse Federico
-Scusa, ma non l’ho chiesto a te-
-Si, ma tu hai finito di mangiare quindi avevi le mani pulite, lei invece ha dovuto poggiare la pizza nel piatto pulirsi le mani con il tovagliolo solo per passare la bottiglia a te che avresti potuto benissimo prendere da solo- Continuò Federico, ero a dir poco stupita per la scena a cui avevo appena assistito
-Tu sei fuori di testa amico- Gli rispose Davide togliendomi la bottiglia dalle mani
-Io non sono tuo amico-
-Bè se è per questo non ci tengo neanche io ad essere amico di uno psicopatico stronzo- Rispose Davide
-Stronzo sarà tuo fratello-
-Ok ragazzi ora basta- Intervenni io mettendomi in mezzo
-Perché non risolviamo la questione qui fuori- Continuò Federico
-No, anzi vieni con me fuori- Dissi trascinandolo fuori dalla pizzeria
-Ma si può sapere che cazzo ti è preso?- Gli chiesi perdendo la calma
-Perché?- Mi rispose lui con aria da menefreghista
-Mi chiedi anche il perché? hai praticamente aggredito uno dei miei migliori amici-
-Per te forse è un amico, ma lui se non te ne sei accorta non la pensa esattamente così- Disse poggiandosi al muro con la testa
-Davide mi vuole bene, tutto qui-
-Si, certo continua a prenderti in giro-
-Si può sapere a te che cosa te ne importa? Tu sei ancora innamorato della tua ex no? Quindi preoccupati di lei, e lascia in pace me- Dissi facendo per rientrare, ma sfortunatamente due mani mi avvolsero i polsi facendomi girare verso di lui e facendo aderire il mio corpo al suo
-Fosse così facile lasciarti in pace lo farei, ma è più forte di me……-
-Anche per me non è facile prenderti costantemente a pugni però mi trattengo-
-Non è vero che vuoi prendermi a pugni-
-O invece si, è la cosa che più desidero da un mese a questa parte-
-Oggi pomeriggio non la pensavi così-
-Quello che è successo oggi pomeriggio lo voglio rimuovere dalla mia mente, non so neanche io cosa mi sia preso-
-Ma è semplice, tu sei attratta da me- Mi disse ad un centimetro dalle labbra
-Tu sei pazzo, se oggi pomeriggio stava per succedere….bè….quello che stava per succedere è soltanto per colpa tua-
-E in che modo sarebbe colpa mia?-
-Non lo so, devi avermi drogata……-
-Manderesti in galera le persone pur di non ammettere che io ti piaccio-
-Forse è perché tu non mi piaci, anzi….mi…mi…-
-Ma smettila….Non riesci neanche a parlare-
-Non riesco a parlare perché sono nervosa….e il tuo corpo attaccato al mio non mi aiuta di certo- Dissi allontanandomi
-Ma se non ti interesso….perchè diventi nervosa se ti sono vicino?- Mi chiese sussurrandomi all’orecchio. OK…un attimo di calma…se non si fosse allontanato sarei scoppiata di lì a poco….
-I-io non…- Ma che mi prendeva? Perché diavolo non riuscivo a parlare…..dovevo reagire, dovevo fare qualcosa….altrimenti si sarebbe accorto che provavo qualcosa per lui e sarebbe stata la fine…..mi avrebbe umiliata prendendomi in giro per essermi….ma che dico?....io non potevo di certo essere innamorata di lui….si trattava solo di attrazione
-Andiamo….lasciati andare- Continuò facendosi pericolosamente vicino alle mie labbra
-Tu soffri di disturbi della personalità…..oggi pomeriggio te ne sei andato lasciandomi lì come un’idiota e ora dici a me di lasciarmi andare? Mi sembra che per oggi io mi sia lasciata andare fin troppo….- Risposi allontanandolo da me
-Dimentica quello che è successo oggi pomeriggio…..non so cosa mi sia preso….ma….resta il fatto che io ti voglio Alessia- Accidenti perché mi piaceva così tanto sentire il mio nome pronunciato da lui?
-I-io non….- Non terminai la frase perché lui mi baciò…..mi snetivo bene, era come se avessi ottenuto tutto ciò di cui avessi bisogno, ma sapevo che era sbagliato…perché a rimetterci sarei stata io…..come sempre
-No…No…lasciami- Dissi sciogliendo il bacio
-Ma perché?.....io so che anche tu vuoi….-
-Vuoi sapere cosa voglio io? Io voglio essere lasciata in pace…..tu vuoi solo del sesso….ed io non sono la perosna giusta, per quanto riguarda oggi pomeriggio ho soltanto avuto un….un momento di follia che non si ripeterà mai più…..perciò lasciami in pace- Dissi
In quel momento uscirono gli altri dal locale e Sara si avvicinò a Federico
-Tu vuoi che io ti lasci in pace?-
No…..

-Si- Risposi
-Bene- Si limitò a dire, dopodiche fece voltare Sara verso di lui e la baciò
non ci potevo credere, mi sentivo un perfetto schifo, lui stava baciando una mia amica (Ex amica) davanti a me…..ed io me ne stavo lì come un’idiota senza fare niente
-Ale stai bene?- Mi chiese Davide avvicinandosi
-Si….andiamo prima che inizi il film- Dissi prendendo a camminare verso il cinema, non appena mi voltai Federico sciolse il bacio
-Accidenti….sei stato davvero…-
-Andiamo- La interruppe Federico iniziando a camminare.
Quando arrivammo davanti al cinema trovammo ad aspettarci Valerio (Ci mancava solo quell’altro idiota)
-Fede, finalmente sono tre ore che aspetto, allora dove si….- Valerio si interruppe non appena vide Maria, che quella sera era particolarmante fantastica (Qui)
-Non sapevo ci fosse tutto questo ben di Dio- Disse avvicinandosi a Mary
-Tieni le mani a posto- Dissi io tirando Mary che stava sorridendo come una gatta morta più vicina a me.
Una volta dentro il cinema la sfiga giunse nuovamente da me, mi ritrovai a sedere tra Federico e Davide di nuovo
-Vuoi?- Mi chiese Davide avvicinandomi i pop corn
-Si ti ringrazio- risposi sorridendo
D’un tratto vidi Davide allungare il braccio sul mio sedile ma non capii le sue intenzioni fin quando non mi ritrovai le sue labbra appiccicate alle mie, prima che potessi tirarmi indietro due mani lo afferrarono per le spalle e lo colpirono in pieno volto
-Ma sei completamente impazzito?- Gridai a Federico, aveva dato un pugno a Davide, possibile che lo avesse fatto perché…ma no cosa mi viene in mente figuriamoci se lui potesse essere geloso di me
-Perché lo hai colpito?- Gli chiesi, ormai era alle strette….volevo proprio vedere come se ne tirava fuori.

 

 

 

Federico P.O.V
Baciare quell’oca di Sara era stato peggio che baciare Benedetta….ma lo avevo dovuto fare…..dovevo riacquistare un po’ di dignità dopo che LEI mi aveva rifiutato, ora eravamo dentro quel cazzo di cinema e quell’idiota le teneva un braccio dietro le spalle, mi voltai per vederecosa stessero facendo e vidi lui avvicinare le sue labbra a quelle di lei e baciarla, mi sentii il sangue pulsare nelle vene e senza rendermene conto mi alzai e li divisi dando anche un pugno all’idiota, non che non se lo meritasse ma ora come mi sarei giustificato?
-Ma sei completamente impazzito?- Mi chiese LEI, si penso proprio di si, era l’unica spiegazione di quel mio gesto
-Perché lo hai colpito- Cazzo ora si che ero nei guai, cosa le avrei potuto rispondere se neanche io sapevo il perché? Quello che sapevo era che non ero pentito neanche un po’ di ciò che avevo fatto.

 

 

 

*Note dell’autrice*

Questo era il 14° capitolo, spero vi sia piaciuto :)

Federico in questo capitolo è particolarmente agitato, una bella camomilla non gli farebbe male :)

Ringrazio come sempre _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

E un grazie speciale va anche a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite, ricordate…..vi ringrazio :)

 

 

Baci

 

 

Cleppy

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Capitolo 16
*** 15. Strani amori ***


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Capitolo 15 : Strani amori

 

 

Ero inginocchiata a terra e tenevo la testa di Davide sulle mie gambe, Federico era di fronte a me con i pugni chiusi, era visibilmente incazzato, ma per cosa?
-Allora? Sto aspettando una risposta- Dissi
-Non sono affari tuoi- Mi rispose voltandosi
-Come scusa?-
-Ho detto che non sono affari TUOI- Disse sottolineando l’ultima parola dopodiche prese a camminare verso l’uscita…..io rimasi lì come una scema con la testa di Davide appoggiata sulle gambe, ma perché lo aveva picchiato? Possibile che fosse geloso?

 

 

 

Federico P.O.V
Ritornai a casa sbattendo la porta d’ingresso, perfortuna che ero solo visto che i miei erano ancora a casa di quella stronza e che Roby stava studiando con Gin. Andai in camera mia e iniziai a palleggiare con il pallone, ero incazzato, ma la cosa strana era che non sapevo perché mi sentivo come quando avevo visto Giorgia tradirmi con Ricciardi….Ma che mi prendeva? Come poteva farmi lo stesso effetto? Cosa cazzo mi aveva fatto quella stronza? Sicuramente mi aveva drogato, si per forza, questa era l’unica spiegazione……Doveco cercare di starel alla larga il più possibile o mi avrebbe mandato al manicomio…..stavo perdendo la testa, basatava pensare al fatto che non fossi riuscito ad andarci a letto il pomeriggio per capire a che gradi di pazzia ero arrivato……Mi sdraiai sul letto, ma in quel momento suonarono alla porta.

 

 

 

Alessia P.O.V
Tornammo a casa tutti quanti insieme e dopo essere stati un po’ sotto il parchetto di casa mia Mary, Davide e Sara si diressero ognuno a casa propria
-Ciao tesoro, già di ritorno?- Mi chiese mia madre aprendomi la porta
-Si….Domani abbiamo scuola- Risposi
-Bè ma sono solo le dieci, il film non iniziava alle nove?-
-Si, ma abbiamo deciso di non andare più al cinema, non ci andava-
-E Federico dov’è?-
-Credo a casa sua-
-Ho un’idea, perché non lo chiami e gli chiedi se gli va di venire a mangiare un gelato con noi, i suoi genitori sono ancora di là-
-Mamma, non ne ho voglia adesso e sinceramente dubito che a lui vada di venire a mangiare il gelato con voi- Dissi scocciata
-Ok, allora noi e i suoi genitori andiamo, non faremo tanto tardi, tra un’oretta siamo a casa-
-Va bene, a dopo- Dissi, dopodiche entrai in camera mia e mi sdraiai sul letto accendendo la tv, cinque minuti dopo sentii la porta di casa chiudersi….Ero arrabbiata…arrabbiata e confusa…..non capivo perchèp Federico si fosse comportato così…perché aveva picchiato Davide? Non poteva essere geloso, mi aveva chiaramente detto di amare ancora la sua ex, ma allora perché lo aveva fatto?
Spensi la tv irritata da ogni programma trasmesso quella maledetta sera e dopo essermi girata e rigirata nel letto mi infilai nuovamente le scarpe e feci una delle mie solite cavolate, andai a casa SUA.
-Che cazzo ci fai qui?- Mi chiese lui, Certo, quello era il colmo, era lui ad essere incavolato? Roba da matti!!!!
-Intanto modera il linguaggio, e poi sono qui perché…dobbiamo parlare-
-E di cosa?-
-Di quello che hai fatto…perché hai piacchiato Davide?-
-Che palle….possibile che tu sia così ripetitiva- Disse lasciandomi fuori dalla porta come un’idiota mentre lui si risedeva su quel suo dannatissimo divano
-Se ti danno così fastidio le mie domande rispondimi e me ne vado- Dissi entrando in casa e chiudendomi la porta dietro
-L’ho picchiato perché mi stava sulle palle-
-E tu picchi una persona perché ti sta sulle palle? Tu non sei normale-
-Quella che non è normale sei tu, vai in giro a baciare chiunque ti capiti a tiro- Mi gridò contro rialzandosi dal divano
-Io? Senti chi parla, la prima volta che vedi la mia amica Sara tu che fai? La baci, ti sembra una cosa normale?-
-Bè anche tu in quanto a baci non scherzi-
-Tu devi essere completamente fuori di testa, sentiamo, chi avrei baciato oltre a te e a Davide- Gli chiesi incrociando le braccia
-Adesso…non me lo ricordo, però non fai altro che flirtare con tutti, prima con Cristiano l’amico di mia sorella, poi con il cameriere del bar, con Ricciardi non ne parliamo neanche e stasera con quell’idiota-
-E tu allora? Ogni giorno ne cambi una, pirma quella bionda fuori scuola, poi quell’altra bionda al locale, poi la moretta in quell’altro locale, Benedetta ti sta ancora aspettando dentro quella stanza e stasera anche con la mia amica Sara, a  dimenticavo il pezzo forte, quella Lidia Lisa o come cavolo si chiama
-Linda-
-Wow strano che ti ricordi il nome-
-A me sembra strano che tu prima dica che di me non ti importa nulla e poi ti ricordi ogni ragazza con cui sono uscito-
-Questo vale anche per te, ti sei ricordato persino il cameriere di quel bar che persino io avevo rimosso-
-Che io sia atratto da te non è una novità, ma a parte l’attrazione non provo assolutamente niente- Quelle sue parole mi lasciarono una fitta allo stomaco
-Anche io sono attratta da te, ma ti assicuro che a parte questo per te non sento niente- Risposi con voce tremolante. Non dovevo assolutamente mettermi a piangere
-Bene, allora dato che non ci sopportiamo, io direi che la cosa migliore da fare sia andare a letto insieme per dare un taglio a questa insopportabile e bizzarra attrazione, così potremmo tornare alla nostra vita normale, tu potrai tornare ai camerieri….-
-E tu alle biondine- Terminai io la frase al posto suo
-Quindi sei d’accordo?- Mi chiese, Ero d’accordo oppure no? Neanche io lo sapevo
-S-si- Risposi tentennando
-Bene- Disse lui, dopodiche si avvicinò e mi baciò con irruenza, non riuscivo a ricambiare, mi sembrava una cosa così squallida…….la cosa peggiore era che…..ero una totale cretina perché ero troppo occupata a cercare di evitarlo per non stare male da non accorgermi di aver fatto molto peggio, perché ora stavo male ed ero…..innamorata di lui
-No……non voglio- Dissi scoppiando a piangere, lui si allontanò da me e aveva uno sguardo confuso….non sapevo cosa mi fosse preso ma quello che importava era che lo sapevo io, io sapevo benissimo cosa mi era preso……io mi ero appena resa conto di amarlo e questa cosa era gravissima, non potevo, non potevo assolutamente essere innamorata di uno stronzo come lui perché se ero stata male per Claudio, per lui mi sarei del tutto ditrutta, mi asciugai le lacrime anche se continuavano comunque ad uscirne altre, e senza di nient’altro aprii la porta di casa e uscii.
Non appena rientrai in casa mia chiusi a chiave la porta e mi accasciai a terra poggiando la testa contro di essa, piangevo, piangevo come una bambina…….la cosa che più mi aveva sorpreso però era che piangevo più di quando Claudio mi aveva lasciata e questo era un bruttissimo segno……come cavolo avevo fatto ad innamorarmi di lui? Stavo così male….non riuscivo nenahce  a respirare, quando chiudevo gli occhi mi appariva soltanto il suo volto davanti agli occhi, ma perché? Perché mi ero innamorata proprio di lui? D’un tratto sentii suonare alla porta.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero rimasto lì, fermo come uno stupido….mi sentivo annientato, annientato dai suoi occhi….aveva uno sguardo così….così….così triste e….vuoto, non poteva essere per colpa mia però, perché quello sguardo glielo avevo visto solo quando aveva rincontrato il suo ex, ero un perfetto idiota, avevo sbagliato a baciarla con tutta quella forza e avevo sbagliato a chiederglielo in modo così squallido, guidato dai sensi di colpa e da una voglia di vederla star meglio uscii di casa e andai dritto alla sua, suonai il campanello e attesi che lei mi venisse ad aprire.

 

 

 

Alessia P.O.V
Aprii la porta e mi trovai lui davanti
-Che cosa vuoi?- Gli chiesi singhiozzando, lui era l’ultima persona da cui avrei voluto farmi vedere così
-Scusa- Mi disse solamente, io lo guardai negli occhi e poi mi slanciai in avanti e lo baciai, ma cosa cavolo avevo nel cervello? Niente evidentemente non avevo assolutamente niente nel cervello, lo presi per il colletto della camicia e lo tirai dentro casa richiudendo la porta, poi lo spinsi sul divano e continuai a baciarlo, lui sembrò capire le mie intenzioni e mi tolse la maglietta, io feci lo stesso con la sua camicia sempre continuando a baciarlo. E’ proprio vero che quando si è innamorati si perde completamente la testa.

 

*Note dell’autrice*

Eccoci giunti al 15° capitolo, spero vi sia piaicuto :)
Un grazie speciale va a
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E un grazie speciale va anche a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite, ricordate…..grazie mille :)

 

 

Baci

 

 

Cleppy

 

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Capitolo 17
*** 16. Mai più come prima ***


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Capitolo 16 : Mai più come prima

 

 

Ero completamente annebbiata, annebbiata dal desiderio, dal desiderio di lui, dei suoi baci, del suo tocco lungo il mio corpo, ero annebbiata dall’eccitazione,lo odiavo, lo amavo, non sapevo neanche io cosa provavo per lui in quel momento, sapevo solo che lo volevo.
Si liberò in fretta dei suoi jeans, subito dopo aiutò me a fare lo stesso con la mia gonna prima di impossessarsi nuovamente delle mie labbra, io mi aggrappai alle sue spalle e ricambiai il bacio, stavo letteralmente firmando la mia condanna a morte, ma non mi importava perché mi piaceva, mi piaceva da morire baciarlo, baciarlo e fare l’amore con lui.

Lo guardavo dormire, sdraiato accanto a me sul divano, il suo respiro si stava piano piano regolando……avevo la testa appggiata sul suo petto e sentivo il suo cuore battere, non sapevo cosa sarebbe successo dopo, una volta che si fosse svegliato, ma sinceramente non me ne importava niente, volevo solo restare per un po’ così, appoggiata sul suo cuore, chiusi gli occhi ma non appena lo feci sentii delle risate provenire da sotto il cortile, poi riconobbi la voce di mio padre, così saltai in piedi cercando di rivestirmi il più in fretta possibile
-Che succede?- Mi chiese lui aprendo gli occhi
-I nostri genitori sono tornati, devi sbrigarti ad andare a casa….coraggio vestiti- Dissi lanciandogli i suoi vestiti addosso
-Calmati, i miei non controllano di certo se sono a casa, ormai sono abituati a non vedermi tornare a casa la notte- Mi rispose con un’ insolita calma
-I tuoi forse, ma i miei non sono abituati a trovare dei ragazzi sul divano abbracciati alla loro unica figlia, senza contare il fatto che se ti trovano qui….be……capiranno che….senti vestiti e basta ok?-
-Ok- Mi rispose alzandosi, io corsi in bagno e mi pettinai i capelli, sistemandoli il più possibile, quando uscii dal bagno lui era già andato via….mi sentivo male, non sapevo perché ma avevo una bruttissima sensazione.
Il giorno dopo mi svegliai stanchissima, avevo dormito pochissimo, continuavo a ripensare a ciò che era successo con Federico e a come se ne era andato. Dopo essermi vestita (
Qui) mi sbrigai ad andare in fermata sperando di non incontrarlo dato che non avrei saputo cosa dirgli.
Quando entrai in classe trovai Becky già seduta con la testa appoggiata sul banco
-Finalmente sei tornata- Dissi sedendomi accanto a lei
-Non me ne parlare, quella stronza di mia madre mi ha praticamente obbligato a venire anche se ho ancora la febbre- Mi rispose senza alzare la testa
-Strano che il professor Moretti non è ancora arrivato- Dissi, il professor Moretti era il nostro docente di inglese ed era sempre dannatamente puntuale
-Non c’è, oggi facciamo autogestione-
-Davvero? Ma quando l’hanno detto?-
-Cinque minuti fa è venuta la rappresentante d’istituto che ce l’ha annunciato, poi si è trasicnata via Federico dalla classe e ora sinceramente non so dove siano- Quando sentii quelle parole mi salì su un nodo in gola e tanta tanta tanta TANTA RABBIA
-Ragazzi, dobbiamo scendere giù in cortile, lasciate pure le vostre cose sui banchi dopo verremmo a riprendercele- Disse Federico spalancando la porta della classe, poi ruotò lo sguardo verso di me e mi rivolse un saluto freddo con un cenno della testa, Si poteva essere più stronzi di così, incavolata io mi voltai dall’altra parte fingendo di chiedere una cosa ad un nostro compagno di classe
-Sai a che ora usicamo oggi?- Fu la prima cosa che mi venne in mente
-Alla solita ora di sempre- Mi rispose il ragazzo guardandomi perplesso
-Si…si…giusto- Dissi imbarazzata, poi mi voltai verso Federico ma non era più lì
-Ale…andiamo- Mi chiamò Becky
-Si arrivo- Risposi alzandomi e seguendo lei fuori dalla classe.
Eravamo fermi in giardino a sentire Miss presunzione (La rappresentante d’istituto) fare degli assurdi monologhi di cui capiva il segnificato solo lei
-Che palle, tra quanto finisce?- Chiesi sbuffando
-Non lo so, quando Elena inizia a parlare non la smette più- Mi rispose Becky limandosi le unghie
-Io non la sopporto- Non sapevo perché visto che era la prima volta che la vedevo….però l’idea di lei che trascina via…..Vabbè meglio lasciar perdere
-Neanche io, non per niente era la miglior amica di Giorgia- Quando sentii quel nome mi si gelò il sangue nelle vene
-Di…di Giorgia?-
-O scusami, non volevo pa…
-No, figurati…di cosa mi devi chiedere scusa- La interruppi
-Allora con Fede come..come va?- Mi chiese Becky
-Male…..ieri sera abbiamo…..fatto sesso-
-Cosa? E tu questo lo chiami andar male?-
-Si, perché abbiamo sbagliato, anzi ho sbagliato….hai visto che stamattina non mi ha neanche rivolto la parola?-
-Ma dai Ale, Federico è un tipo molto introverso sotto certi aspetti, vedrai che…-
-No, abbiamo sbagliato e basta, con lui c’è da stare solo male ed io dopo Claudio ne ho avuto abbastanza di soffrire per degli stronzi-
-Ale, so che non è facile, ma se tu smettessi di piangere e aprissi gli occhi riusciresti a vedere ciò che sto vedendo io-
-E cosa stai vedendo tu?-
-L’inizio di una storia d’amore-
-Ma andiamo Becky, non capisci che Federico è ancora innamorato di Giorgia?-
-No Ale sei tu che non capisci, io conosco Fede da molto prima di te, e ti posso assicurare che il comportamento che assume quando è con te non si avvicina neanche lontanamente a quello che aveva con Giorgia-
-Vedi che stai dicendo la stessa cosa che dico io-
-No, io intendo dire che ciò che prova per te è anche più forte di ciò che provava per Giorgia-
-Perfavore Becky, basta- Dissi, dopodiche mi incamminai verso gli spogliatoi della palestra.
Me ne stavo seduta sui gradini che portavano alla palestra e tenevo la testa appoggiata ai palmi delle mani che a loro volta poggiavano sulle ginocchia
-Mi metti ansia a vederti così pensierosa- Mi voltai spaventata
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi Federico dietro le spalle
-Quello che ci fai tu- Mi rispose con un ghigno
-Io sto pensando a quanto sei….- Mi zittii appena in tempo
-A quanto sono?-
-Niente…come mai non stai seguendo quello che dice Elena?-
-Così….perchè ti do fastidio?-
-Veramente si- Risposi ancora arrabbiata
-Ieri sera non sembrava che ti dessi fastidio- Mi disse con un sorrisetto malizioso
-Smettila, sto cercando di rimuovere ciò che è successo ieri sera-
-Io invece, vorrei proprio…riviverlo- Disse facendomi alzare e cingendomi i fianchi con le sue mani
-Lasciami- Dissi provando a divincolarmi
-Tu che mi dai in cambio?- Continuò sempre con sguardo malizioso
-Un calcio ti va bene?-
-No, preferisco un bacio-
-Mi spieghi che vuoi? Hai ottenuto ciò che volevi ieri sera, ora lasciami in pace-
-Si, ma sai sono piacevolmente sorpreso delle tue….doti…..quindi stavo pensando che…magari potremmo replicare-
-Ma neanche morta-
-Eddai, non dirmi che a te non è piaciuto-
-Si, mi è piaciuto…..ma non sono disposta a diventare il tuo passatempo-
-Come mai?-
-Bè perché….io aspiro al meglio per me, voglio avere una storia seria e non una storia di sesso-
-Me ne sono accorto che aspiri al meglio, stamattina conversavi piacevolmente con Dario Foschetti- Dario Foschetti? Ma chi cavolo era? Aaa si certo, il ragazzo a cui avevo chiesto a che ora saremo usciti
-Non sono affari tuoi-
-Hai ragione, quindi neanche il fatto che io sia andato a parlare con Elena sono affari tuoi- Come cavolo faceva a sapere che mi ero infastidita di questa cosa?
-Infatti, per me te la puoi anche sposare-
-Sicura?-
-Certo- Risposi, lui mi sorrise e poi mi baciò, fu come riassaporare l’aria, mi sentivo viva, mi sentivo bene. Mi fece indietreggiare fino a toccare il muro continuando a baciarmi, io allacciai le mie gambe intorno ai suoi fianchi
-Dio quanto adoro il tuo profumo- Disse inspirando tra i miei capelli
-Maniaco- Risposi prima che lui riprendesse a baciarmi, poi infilò la sua mano sotto la mia maglietta e comicniò a farla scorrere lungo la mia pancia fino al seno, era così piacevole, mi sentivo bene……era sbagliato però mi sentivo bene. In quel momento non riuscivo a pensare a nient’altro, non mi importava di soffrire, non mi importava se qualcuno ci avrebbe trovati in quella situazione, non mi importava di niente……di niente eccetto che….di LUI.

 

 

*Note dell’autrice*

Ed ecco il 16° capitolo, spero vi sia piaicuto :)
Ringrazio come sempre
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazio speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 

Cleppy

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Capitolo 18
*** 17. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ***








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Capitolo 17 : Il lupo perde il pelo ma non il vizio

 

 

Io e Federico ci stavamo ancora baciando, lui mi tolse la felpa e la gettò a terra, rimasi con una canottierina rosa che lasciava poco spazio alla fantasia, dopodiche riprese a baciarmi
-Fede, sei qui?- Una voce ci riportò alla realtà
-E ora chi cazzo è che rompe?- Disse lui staccandosi da me
-Non lo so, ma è meglio così….pensa se fosse entrato qualche professore- Dissi allontanandomi dal muro
-A eccoti….ma che cavolo fai qui?- Chiese Valerio raggiungendolo
-Niente…..volevo fare due tiri a canestro- Rispose Federico prendendo la palle da basket in mano, nel frattempo io ero uscita dalla palestra passando dalla porta interna della scuola…..tornai in giardino senza accorgermi di non aver ripreso la felpa (OPS)
-Ale ma dove…..- Becky si bloccò a guardarmi
-Che c’è?- Chiesi seguendo il suo sguardo, quando vidi che guardava me mi resi conto di essere praticamente in reggiseno, cavolo eravamo ad ottobre inoltrato possibile che avessi così caldo?
-Cavolo, ho dimenticato la felpa in palestra- Dissi coprendomi con le mani
-Accidenti Alessia…complimenti- Mi disse Valerio guardandomi le tette
-Ti ringrazio, purtroppo non si può dire lo stesso di te- Risposi coprendomi di più
-Tieni, mettiti la mia- Ero sconvolta da quel suo gesto, Federico mi stava porgendo la sua felpa? Questo si che era il colmo
-Fede, ma sei pazzo? Possiamo rifarci gli occhi e tu non ne approfitti- Disse Valerio strappandogli la felpa che mi stava porgendo
-Rifatteli con tua madre gli occhi- Rispose scontroso Federico, io Valerio e Becky lo guardammo sorpresi
-Ma che hai?- Gli chiese Valerio
-I-Io….n-non ho assolutissimamente niente, anzi ho fame, tra quanto finisce questa cazzo di autogestione?- Rispose Federico andandosene visibilemente imbarazzato
-Valerio….la smetti di guardare- Dissi
-Se Dio mi ha donato la vista un motivo ci sarà-
-Si, Dio te l’avrà anche donata ma se non la smetti io….-
-Tieni- Mi disse una voce alle mie spalle
-Francesco? Ma tu che ci fai qui?- Chiesi sorpresa quando mi ritrovai Francesco Ricciardi alle spalle che mi porgeva la sua felpa
-Come non lo sai?-
-Cosa dovrei sapere?-
-La nostra scuola e la tua scuola per mancanza di fondi si uniranno per qualche mese-
-Cosa? Ma se le due scuole…-
-Si lo so siamo in continua lotta, però i dirigenti scolastici vogliono così, noi non ci possiamo fare niente….tieni metti la mia felpa-
-Ti ringrazio- Stavo per accettare quando Mi ritornò in mente che….Giorgia aveva tradito federico proprio con Francesco
-Mi dispiace ma non posso accettarla- Risposi inserendomi
-Cosa? Ma perché? Ti ho fatto qualcosa?- Mi chiese
-Non a me….- Risposi
-E a chi?-
-Bè….a Federico-
-Questa si che è bella, e da quan’è che ti interessa di lui?-
-Questi non sono affari tuoi-
-Va bene va bene aspetta….cos’è che gli avrei fatto?-
-Giorgia Clementi, ti dice qualcosa- Quando pronunciai quel nome cambiò espressione
-E tu come fai a conoscerla?-
-Federico…mi ha raccontato tutto-
-Ascolta, anche se ti sembrerà una banalità Federico non sa un bel niente di questa storia, Federico non sa un bel niente di me- Gridò
-Sei sicuro che io non so un bel niente di te?- Chiese Federico comparendogli alle spalle
-Certo che ne sono sicuro-
-Io invece so molto di te, ad esempio so che sei uno stronzo…..-
-No, stai sbagliando….quello sei tu-
-Va bene ragazzi ora smettetela- Dissi io mettendomi in mezzo
-Io non faccio sesso con le ragazze degli altri-
-Io non ci giurerei, anche Giorgia lo….-
-Non la nominare- Gridò Federico
-Io la nomino quanto mi pare e piace, e poi io stavo parlando con lei non con te- Disse Francesco riferendosi a me
-Lei non vuole ascoltarti-
-E tu chi sei per dirlo?-
-Io sono….- Federico si bloccò guardandomi
-Hai ragione…..io non sono nessuno per dirlo- Continuò sempre guardandomi, dopodiche si allontanò. Mi sentivo annientata, quelle sue parole facevano più male di una pugnalata in pieno petto……Che stupida….per un attimo mi ero illusa che tra noi due ci fosse qualcosa….che anche lui si stesse accorgendo di…..amarmi…….Ma a quanto pare mi sbagliavo, perché l’unica ad essere coinvolta in tutta questa storia ero io, non mi accorsi che in quel momento cominciarono a sgorgare le lacrime dai miei occhi
-Alessia, stai bene?- Mi chiese Francesco
-No….non sto bene- Risposi dando libero sfogo alle mie lacrime
-Coraggio, vieni con me-
-E dove?-
-Andiamo…..In un posto più tranquillo, voglio parlarti- Disse Prendendomi per il polso
-Va bene, andiamo in infermeria- Risposi, dopodiche seguita da lui mi diressi in infermeria.

 

Ci sedemmo sul lettino a parlare
-Non voglio che tu pensi male di me, è vero quello che dice Federico…io ho avuto una relazione con Giorgia….però…..lei…ha preso in giro sia me sia Federico…io mi ero innamorato di lei, quando ci vedevamo lei mi diceva sempre che lo avrebbe lasciato, che ora amva me…..invece quando lui…ci ha trovati insieme lei ha fatto di tutto per rimettersi con lui, senza rivolgere più la parola a me, non si è neanche degnata di dirmi che tra me e lei era finita…poi dopo qualche mese ha mollato anche lui…..questo è quanto, sei libera di credermi oppure o no- Ma certo che quella GIORGIA era proprio una STRONZA
-Ti credo- Dissi
-Davvero? Menomale, l’idea che tu non mi credessi mi stava facendo impazzire- Mi rispose abbracciandomi, in quel momento entrò Federico spalancando la porta
-Complimenti…..vedo che il lupo perde il pelo ma non il vizio- Gli disse
-Mi spieghi qual è il tuo cazzo di problema- Gli rispose Francesco gridando e alzandosi in piedi
-TU- Disse Federico dandogli un pugno, ma al contrario di Davide Francesco reagì e i due iniziarono a fare a botte. ACCIDENTI, saremmo finiti tutti nei guai, lo sapevo…..quello che non sapevo era il significato della frase che Federico aveva detto entrando. A cosa si riferiva?

 

 

 

*Note dell’autrice*

Ecco il 17° capitolo, è un po’ corto ma i compiti mi stanno distruggendo :)
Prometto che il prossimo durera di più

Ringrazio come al solito   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazio speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 

Cleppy

 

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Capitolo 19
*** 18. Respirare ***


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Capitolo 18 : Respirare

 

 

Ero ferma come una stupida a guardare quei due prendersi a pugni…..
Ma che cavolo stava succedendo? Perché Federico stava reagendo in quel modo? In fin dei conti appena dieci minuti prima aveva detto “Hai ragione…..io non sono nessuno per dirlo” D’un tratto mi ripresi e mi misi in mezzo
-BASTA!!!!!- Gridai attirando la loro attenzione che smisero di picchiarsi. Accidenti quando volevo sapevo essere molto convincente.
-Siete impazziti percaso?- continuai senza ottenere risposta
-Si può sapere che ti è preso?- Chiesi rivolgendomi a Federico
-Non sono affari tuoi- Ed eccolo l’ennesimo colpo al cuore!!!.
-Va bene, non sono affari miei, ma allora tu smettila di infilarti nelle situazioni che non ti riguardano, tu non puoi entrare qui dentro picchiare un mio amico e poi dirmi che non sono affari miei- Dissi
-Un TUO amico?- Mi rispose lui digrignando i denti
-Si, un mio amico, perché?- Chiesi. Per un attimo sperai che lui mi dicesse che non potevo essere amica di Francesco perché gli dava fastidio, perché era geloso, perché…….mi amava
-fai come ti pare, ma non venire a piangere da me quando lui ti tratterà….come…quando lui ti butterà via come il tuo ex- Disse uscendo dall’infermeria
-Ale…non dargli retta, io non…-
-No, perfavore scusami ma voglio stare da sola- Dissi uscendo anche io.

 

Me ne stavo seduta di nuovo sulle scale della palestra da sola, come sempre d’altronde, ma perché ci ricascavo sempre? Non avevo imparato la lezione dopo Claudio questo era evidente…….e infatti ora me ne stavo lì come una stupida…..anzi innamorata di uno stupido, uno stupido che non si rendeva conto neanche di ciò che provavo per lui….la paura di vederlo con qualcun’altra mi stava uccidendo, ora che avevamo fatto sesso, lui……aveva ottenuto ciò che voleva, quindi era prontissimo per partire alla carica con qualcun’altra. Quanto avrei voluto non avere paura, anche solo per un attimo…….avrei voluto avere un po’ di fiducia per me stessa, ma io ero e rimanevo una stupida, una stupida innamorata di uno stupido
-Ale, ma che ti è successo?- Mi chiese Becky arrivandomi alle spalle, la guardai, poi scoppiai a piangere abbracciandola.

 

 

 

Federico P.O.V
Quando ero entrato in quella maledetta infermeria non c’avevo visto più, Quella scena mi aveva riportato alla mente il giorno in cui trovai Giorgia con Ricciardi, Già!!! Ricciardi, sempre lui  c’era di mezzo, vedere che le metteva le mani addosso, che la abbracciava, consolava, non lo so che mi era preso però lo avrei ucciso volentieri. Mi sedetti sulla cattedra dei bidelli nel corridoio del quarto piano……ci mancava solo questa!!! L’idea che le due scuole si fossero unite mi mandava in bestia, possibile che quello stronzo di Ricciardi dovesse intromettersi sempre negli affari miei?
E poi cosa cazzo mi stava succedendo? Perché mi infastidiva così tanto l’idea che lei e Ricciardi potessero….no!!! non riuscivo neanche a dirlo
-Fede, ma che cavolo stai facendo qui?- Mi chiese Valerio
-Niente- Risposi senza alkzare lo sguardo
-Ma che hai fatto all’occhio?- Ecco, ci mancava solo che quello stronzo mi avesse rifatto un’occhio nero, mi alzai e mi specchiai al vetro della finestra
-Niente, ho sbattuto contro uno spigolo- Risposi notando che si trattava solo di un piccolo graffio
-Mi spieghi che ti è preso prima?- Mi chiese sedendosi accanto a me sulla cattedra
-Niente, perché?-
-Ma come perché? Hai fatto quella scenata quando ti ho detto…-
-Senti Vale, ti chiedo scusa, per qualsiasi cosa abbia detto-
-Ok, però mi spieghi cos’hai, in fin dei conti io sono il tuo migliore amico-
-Hai saputo che il Colonna si unirà alla nostra scuola per un pò?-
-Si, l’ho sentito…..che palle, ora dovremmo avere quello stronzo di Ricciardi in giro per scuola-
-Si, infatti- Risposi
-Fede….sei sicuro di..bè di èoterlo sopportare, dopo la storia di Giorgia lui…-
-Vale, sto bene, detesto l’idea che lui sia qui però sto bene- Continuai alzandomi dalla cattedra
-Va bene calmati……che faccia tosta che ha, pensa che prima mi ha chiesto se avessi visto Alessia- Quando sentii quel nome avvertii una morsa nello stomaco
-E ti ha detto che cosa voleva da lei?- Chiesi decisamente troppo alterato
-No, però sembrava molto ansioso di trovarla- IO LO AVREI UCCISO!!!! NON SAPEVO PERCHE’ MA LO AVREI UCCISO.

 

 

 

Alessia P.O.V
Dopo aver raccontato tutto a Becky ci avviammo verso l’uscita dal momento che quella maledetta autogestione era finita ma dal momento che come una cretina avevo dimenticato la cartella in classe chiesi a Becky di aspettarmi fuori e andai a prenderla…..accidenti, ci mancava solo Francesco in giro per scuola, sarei impazzita del tutto!!!
-Hai sentito?- Chiese una voce proveniente dalla classe vuota
-Cosa?- Rispose un’altra voce
-Elena ha detto che ieri l’ha chiamata Giorgia- Quando sentii quel nome mi bloccai fuori dalla classe, avevo paura di sentire il resto, ma la curiosità mi avrebbe uccisa se me ne fossi andata di lì senza ascoltare
-Wow, questa si che è una novità, e che cosa le ha detto?-
-Ha detto che verrà a fare visita ad alcuni parenti qui a Roma, quindi probabilmente passerà a salutarci- Ok, era ufficiale stavo per avere un attacco di cuore
-E quando verrà?- In quel momento mi misi a supplicare tutti i santi in cielo affinche lei ci ripensasse e non venisse mai
-Non lo so, però penso presto- Maledizioneeeeee!!!!!!!!!!!!!!
-Secondo te…..si rimetterà con Fede?- Addio cuore, ti ho voluto bene in questi diciassette anni……che razza di domande erano????? Anche se….quella era la domanda da un milione
-Secondo me si….lui è ancora innamorato, ti ricordi come stava quando lei lo ha lasciato-
-Si mi ricordo, però secondo me l’ha superata, anzi io penso che le piaccia Alessia- Cosa????? Queste ragazze si erano fumate decisamente qualcosa
-Alessia Ferri dici?-
-Si…..secondo me anche lei lo ama- Accidenti, ma come avevano fatto a capirlo???? Possibile che fosse così evidente?
-Si, confesso che anche secondo me lei lo ama, si vede che gli sbava dietro come una lumaca…però lui….non lo so…secondo me magari gli piace….però se tornasse Giorgia non credo che penserebbe ancora a lei- Incredibile come quelle parole potessero fare così male
-Alessia, ma che fai qui fuori?- Mi chiese QUELLA voce
-N-niente avevo dimenticato la….- Mi bloccai, non riuscivo a finire la frase
-Cosa?- Mi chiese lui nuovamente
-Niente- Risposi correndo fuori sotto il SUO sguardo interrogativo.

 

Passarono due settimane, Federico aveva provato molte volte a parlarmi ma io dopo ciò che avevo sentito all’autogestione cercavo di evitalo il più possibile….mi sentivo male, avevo paura che se lo avessi guardato negli occhi ci sarei affondata dentro e se lui avesse rincotrato Giorgia e si fosse rimesso con lei io non sarei più riuscita a riprendermi, già adesso mi era insopportabile l’idea di luie di….LEI…..insieme…ma io ero forte e avrei superato anche quella situazione….o perlomeno questo era ciò che speravo
- Ferri….ce l’ho con te? Sei sveglia o dormi?- La voce della professoressa d’italiano mi riportò alla realtà. CAZZO!!!! Chissà cosa aveva chiesto
-Si, mi scusi- Risposi imbarazzata dal momento che mi accorsi che mi guardavano tutti e per tutti intendo proprio TUTTI
-Allora, cosa mi rispondi….si o no?- Maledizione!!!!!!!!!!!!!!! A che si riferiva?
-S-si- Risposi anche se non avevo lapiù pallida idea di cosa mi avesse chiesto
-Bene, allora abbiamo trovato la nostra Giulietta- Disse la professoressa con un sorrisetto compiaciuto
-Scusi? Non capisco- Dissi alzandomi dalla sedia
-Ma come non capisci? Hai appena accettato di fare Giulietta nella recita che ci sarà il prossimo mese prima delle vacanze di Natale- NOOOOOOO!!!!!!!!!! Mannaggia a me
-E chi…chi farà Romeo?- Chiesi avendo paura della risposta
-Ancora non si sa, ma sarà uno del Leopardi….abbiamo deciso che la parte femminile sarà un’alunna del Colonna e la parte maschile la farà uno del Leopardi- Tirai un sospiro di sollievo, se non altro Federico non poteva interpretarlo, mi rimisi a sedere poi molto lentamente mi voltai a guardarlo e vidi che anche lui mi stava guardando, mi fissava serio, così mi voltai di scatto fingendo di ascoltare la lezione. Chissà perché mi guardava così?

Il pomeriggio uscii con Maria e le raccontai l’accaduto, dopo tornai a casa per prepararmi dal momento  che era sabato sarei dovuta uscire con Gin Roby e Maria. Feci una doccia veloce e dopo essermi cambiata (Qui) Accesi la tv, ma suonarono alla porta così andai ad aprire
-Cosa c’è?- Chiesi vedendo che era LUI
-Dobbiamo parlare- Disse entrando in casa
-Tu e lo specchio dovete parlare perché ti assicuro che io non ho niente da dirti- Risposi nervosa
-Mi spieghi perché mi stai evitando da oltre due settimane?- Accidenti aveva anche tenuto il conto
-Non so di cosa tu stia parlando- Finsi indifferenza
-Andiamo, è dal giorno dell’autogestione che sei strana, si può sapere che hai fatto?
-Ti ho detto che non ho fatto niente-
-La smetti di dirmi cazzate tu hai fatto decisamente qualcosa….percaso c’entra Ricciardi?- C’entri tu IDIOTAAAAAAAAAAA, per un attimo fui tentata di gridarglielo ma poi mi trattenni
-No, non c’entra Ricciardi, ti ripeto che non ho assolutamente nulla-
-E io ti ripeto di smetterla di dirmi cazzate……..-
-Senti, io devo uscire quindi ti prego di uscire da casa mia-
-Vengo anche io- Mi rispose lui
-Cosa? Ma se Roby mi aveva assicurato che tu avevi degli impegni-
-Lo vedi che mi vuoi evitare- Cavolo mi ero tradita da sola
-Va bene se vuoi la verità….io….- Mi bloccai a guardarlo…..accidenti quant’era bello, avevo una voglia di baciarlo, di toccarlo…di fare l’amore con lui “però se tornasse Giorgia non credo che penserebbe ancora a lei” Quelle parole mi risuonarono in  mente
-Vattene- Dissi indicandogli la porta
-No finchè non mi dici cos’hai-
-Io non voglio dirlo a te, in fin dei conti tu per me non sei niente no? Sono state queste le tue parole-
-Ma cosa volevi che dicessi a Ricciardi? Che avevamo fatto sesso?-
-No…..non mi interessa anzi hai fatto benissimo a rispondere così perché è la verità, tu per me non sei…- Non terminai la frase perché mi ritrovai con le sue labbra attaccate alle mie. Accidenti avevo praticamente sprecato due settimane per dimenticarlo e non era servito a nulla, anzi ero più innamorata di prima, ricambiai il bacio, era come assaporare l’aria dopo essere stata per tanto tempo senza di essa e anche se avrebbe fatto male una volta che sarebbe terminato non mi fermai perché avrebbe fatto decisamente più male.

 

 

*Note dell’autrice*

Scusate se ieri non ho postato ma internet faceva i capricci J
Spero che il capitolo vi sia piaciuto

 Ringrazio come al solito   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazio speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 




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Capitolo 20
*** 19. Il Romeo sbagliato ***





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Capitolo 19 : Il Romeo sbagliato

 

 

Me ne stavo sdraiata sul mio letto a sentire le canzoni sull’i-pod……ogni canzone che iniziava mi faceva ripensare a Federico, ripensavo a ciò che era successo il pomeriggio prima…………

Ci stavamo baciando da almeno cinque minuti, quando avvertii qualcosa di freddo scorrermi lungo le guancie……mi accorsi che si trattava di una lacrima
-Che c’è?- Mi chiese lui quando sciolsi il bacio indietreggiando
-Non posso……- Riuscii solamente a dire
-Andiamo Ale, lo so che ti piaccio- Disse avvicinandosi di nuovo
-E io? Io ti piaccio?- Chiesi allontanandomi
-Mi sembra di averti già detto che…-
-Lo so che sei attratto da me, ma lo sai che c’è anche altro oltre l’aspetto fisico?- Dissi interrompendolo
-Lo credevo….ma ho imparato a mie spese che non è così-
-A proposito di questo…..credo che dovresti sapere una cosa- Dissi alludendo a Giorgia (La stronza)
-Cosa?-
-Il giorno dell’autogestione ho sentito due ragazze parlare- Mi interruppi
-E allora? Le ragazze non fanno altro che parlare, sarebbe una novità se non lo facessero- Disse con il suo solito sguardo da menefreghista
-Tu ci riesci a smetterla di fare l’idiota per cinque minuti?-
-Non lo so, però ci posso provare-
-Bene, ad ogni modo ti stavo dicendo…..le ragazze parlavano di Giorgia- A quel nome scattò e mi rivolse un’occhiata confusa
-E allora?- Mi chiese
-Hanno detto che…..verrà a Roma a far visita a dei parenti-
-Hanno detto quando?- Mi chiese impaziente…..che stupida, ma perché glielo avevo detto? Si vedeva lontano un miglio che stava morendo dalla voglia di rivederla
-Allora? Lo hanno detto o no?- Continuò facendomi riprendere dai miei pensieri
-No…non lo hanno detto- Risposi
-Be, io devo andare…..ci vediamo domani- Disse aprendo la porta
-Ma se hai detto che vieni anche tu stasera con me e…-
-Si, ma mi ero dimenticato di evere già un impegno- Continuò richiudendosi la porta alle spalle.

La stupida ero io, ma perché glielo avevo detto? Tanto anche se non lo avessi fatto sarebbe stato uguale….avevano ragione quelle due pettegole, io ero solo un passatempo,lui era ancora innamorato di Giorgia e quando lei sarebbe tornata loro………Non riuscivo neanche a dirlo…….Ma come cavolo avevo fatto a finire in questa situazione? Come avevo potuto innamorarmi di lui? Io non so ancora rispondere a questa domanda ma so per certo che ormai non la penso più come prima…..adesso penso che quando una persona si innamora è solo masochismo perchè nel momento in cui sceglie di innamorarsi……automaticamente sceglie anche di soffrire.

Il giorno dopo, quando entrai in classe lo trovai già seduto che faceva i compiti. Che novità!!!!
-Ciao- Dissi sedendomi al mio posto
-Ciao- Mi rispose lui freddamente, Dovevo ignorarlo, non dovevo dargli importanza, così presi il libro e feci finta di leggere l’esercizio
-Ciao fiorellino- Mi sussurrò una voce all’orecchio
-Francesco!!! Ma che ci fai qui?- Chiesi sorpresa
-Dato che per qualche mese saremmo uniti dobbiamo smistarci nelle classi ed io ho richiesto questa- Mi disse sedendosi accanto a me
-Che novità- Disse Federico senza alzare gli occhi dal libro
-Scusa, hai detto qualcosa?- Chiese francesco
-No, parlavo tra me e me, perché hai qualche problema?-
-Va bene, non ricominciate…..vieni Francesco andiamo a parlare fuori- Li interruppi io afferrando Francesco per un braccio
-Se volevate un po’ di intimità potevate chiedermelo- Continuò Federico
-Tranquillo, va bene anche se usciamo noi- Risposi sorridendo
-Bene- Mi disse alzando gli occhi e incatenandoli nei miei
-Bene- Risposi io distogliendo lo sguardo.

-Allora starai in classe con noi?- Chiesi a Francesco, eravamo seduti sulla cattedra della bidella
-Si, ti fa piacere?-
-Ma si certo- Risposi cercando di mostrare entusiasmo
-Ale, ma perché glielo permetti?- Mi chiese
-Scusa?-
-A quell’idiota, perché gli permetti di trattarti così-
-Io non gli permetto proprio niente-
-Alessia, tu lo ami vero?- Accidenti, ora cosa rispondevo
-No….non proprio- Dissi senza guardarlo in faccia
-Puoi dirmelo, giuro che non lo dico a nessuno-
-Si……ma sono una stupida- Risposi alle strette
-No, è lui lo stupido……magari ci fossi io ne suoi panni- Cosa? Avevo capito bene? Lui voleva essere amato da me?
-Ma dai, non scherzare-
-Non scherzo, Alessia io…-
-Scusate se vi interrompo ma è arrivata la professoressa e vorrerbbe che la degnassi della tua presenza- Disse Federico interrompendo Francesco
-Arrivo- Dissi dopodiche rientrai in classe seguita da Francesco sotto gli occhi di Federico.

 

Quando le lezioni finirono, io e Francesco andammo a bere qualcosa al bar poi presi l’autobus per tornare a casa, ma quando arrivai sotto il portone ebbi una sorpresa
-Finalmente sei tornata-
-Mi hai fatto prendere un colpo- Dissi spaventata nel sentire la SUA voce
-Dove sei stata?-
-Non sono affari tuoi- Risposi cercando le chiavi per entrare nel portone
-Mi spieghi dopo quello che ti ho raccontato come fai anche solo a rivolgere la parola a Ricciardi?-
-Ma certo che hai una faccia tosta!!! A me Francesco non ha fatto niente, capisco che tu ce l’abbia con lui ma io…non c’entro niente in questa situazione-
-Mi da fastidio- Disse
-Cosa?- Chiesi
-Che tu esca con lui-
-Cosa??? E perché ti da fastidio scusa?-
-Non lo so, però mi da fastidio-
-Affari tuoi- Dissi aprendo il portone
-Alessia perfavore- Ma che cavolo mi prendeva, sussultare così solamente perché aveva pronunciato il mio nome
-No, io te lo chiedo perfavore, lasciami in pace- Feci per chiudere il portone
-Non ci riesco- Disse bloccando il portone con un piede
-Ma che cosa vuoi? Hai ottenuto ciò che volevi no? Abbiamo fatto sesso quindi ora perché non ti trovi un nuovo….passatempo-
-Fosse facile-
-Ma ti senti? Senti vattene perfavore, e stai lontano da me-
-Alessia perfavore, aspetta-
-Perché? Tanto con te è tutto inutile-
-Io….- Si bloccò
-Senti, basta voglio tornare a casa-
-Allora finisce così?- Mi chiese, secondo me questo ragazzo era fuori di testa
-Ma cosa finisce? Per finire qualcosa prima deve iniziare e tra me e te…..non è mai iniziato niente- Dissi dopodiche entrai e richiusi il portone lasciando Federico fuori.

 

Il mattino seguente tentennai ad andare a scuola, non volevo incotrarlo, non volevo vederlo…..ma poi mi resi conto che se fossi stata a casa sarebbe stato anche peggio perché gli avrei dato soddisfazione così presi un bel respiro mi vestii (Qui) e mi diressi a scuola
-Ale, finalmente- Disse Francesco abbracciandomi
-Che succede?- Chiesi vedendo che rideva
-Indovina chi sarà Romeo?-
-Chi?-
-Io, non sei contenta- Disse abbgracciandomi nuovamente, ma porprio in quel momento mi accorsi che quando Francesco mi aveva dato la notizia in classe era entrato Federico.

Quando finirono le lezioni come mio solito mi dimenticai la cartella in classe così tornai indietro per prenderla ma quando stavo per uscire due mani mi afferrarono
-Federico ma sei impazzito?- Dissi vedendo che si trattava di lui
-Rifiuta la parte di Giulietta- Mi disse
-Cosa?-
-Non puoi recitare Romeo e Giulietta insieme a quel cretino-
-Senti non ricominciare-
-Mi dispiace se l’altra sera quando mi hai detto di Giorgia me ne sono andato ma…-
-Non mi interessa, per me puoi fare quello che vuoi- Dissi
-Davvero?- Mi chiese lui
-Certo- Risposi
-Va bene- Aggiunse dopodiche mi baciò, accidenti ma io non intendevo quello!!!!!!! Uffa ma perché finiva sempre così. Provai ad allontanarlo ma senza risultati, accidenti come era forte, mi fece indietreggiare fino a farmi sedere su un banco, dopodiche continuò a baciarmi, poi iniziò a baciarmi sul collo facendomi quasi svenire, poi all’improvviso riacquistai lucidità
-No lasciami- Gridai spostandomi
-Ma che ti prende?-
-Niente, però non ne posso più dico davvero, perfavore lasciami in pace, trovatene un’altra perché io non sono più disponibile-
-E’ davvero questo che vuoi?- Mi chiese. Accidenti lo volevo no? Ma si certo che lo volevo
-Si, voglio che tu la smetta di saltarmi addosso ogni volta che ti capita l’occasione, perché io anche se ti sembrerà strano non ti vengo dietro come il resto della scuola- Certo io sono anche peggio!!!!!
-Va bene, allora…..ti accontento, da oggi non sarò più un porblema, da oggi non dovrai più sforzarti di baciarmi….- Mi rispose poi andò verso la porta ed uscii, lasciando  me seduta sul banco. Ma cosa avevo fatto?????

 

 
*Note dell’autrice*

Questo è il 19° capitolo spero vi sia piaciuto

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

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Capitolo 21
*** 20. Per parlare c'è tempo ***


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Capitolo 20 : Per parlare c’è tempo

 

 

Uscii da scuola in stato confusionario, ma che cavolo avevo fatto? Si è vero forse avevo un pochino esagerato però……il fatto che lui se ne fosse andato via dopo aver saputo che Giorgia sarebbe tornata….mi aveva fatto male e non me la sentivo di continuare a baciarlo pur sapendo che lui amava un’altra
-Ale, stai bene?- Mi chiese una voce alle mie spalle.

 

 

 

Francesco P.O.V
Stavo tornando a casa quando vidi Alessia uscire da scuola, sembrava che stesse piangendo, sicuramente c’entrava quell’idiota di Federico Marchetti….Accidenti quanto era bella, anche mentre piangeva…..
-Ale stai bene?- Le chiesi avvicinandomi, riuscivo a sentire il suo odore, non capivo come Federico sapendo che poteva averla continuava a trattarla di merda, ci fossi stato io al posto suo non avrei decisamente perso l’occasione
-Ciao Frà- Mi rispose lei fingendo un sorriso
-Come mai stavi piangendo?- Le chiesi
-No, non sto piangendo……la mia è….allergia….allergia al polline-
-Si come no, come può essere allergia se siamo a Novembre- Dissi io sorridendo
-Lo so però…..ti prego possiamo fingere che sia allergia?- Accidenti quanto mi piaceva, Sapevo che Federico era un’idiota ma stavolta era arrivato a dei livelli incredibili
-Ok.....sai per la tua allergia dovresti prendere un antistaminico- Dissi scherzando
-Scemo- Mi rispose lei sorridendo, almeno io al contrario di LUI la facevo sorridere
-Sai Ale….sono davvero felicissimo che io e te interpreteremo Romeo e Giulietta-
-S-si anche io- Mi rispose lei abbassando lo sguardo
-Ora devo andare, ti ringrazio della chiacchierata Frà, ci vediamo domani- Continuò lei, poi mi baciò sulla guancia e se ne andò. Rimasi per mezz’ora fermo lì come un’idiota con la mano destra poggiata sulla guancia dove lei mi aveva baciato……il cuore mi batteva all’impazzata….ed era lei a farmi quell’effetto……forse mi stavo……..Oddio!!! forse mi stavo innamorando, si era decisamente così.

 

 

 

Alessia P.O.V
Tornai a casa e composi subito il numero di Maria
-Pronto?-
-Mary sono io- Dissi
-Ale hai una voce, ma che è successo?-
-Possiamo vederci?- Le chiesi
-Ma si certo, vediamoci tra mezz’ora al parco sotto casa tua ok?-
-Si, tra mezz’ora- Risposi riattaccando.

 

Io e Maria ci incontrammo giù al parchetto ed io le raccontai tutto
-Ma Ale, come ti è saltato in mente?-
-Mary tu non capisci, quando gli ho detto di Giorgia lui….si è letteralmente dileguato…..io non voglio…stare con un ragazzo sapendo che ama un’altra-
-Senti, segui un secondo il mio ragionamento……se Federico venisse da te e ti dicesse che Claudio è in città e …-
-Ma Claudio è in città- La interruppi io
-Dio mio Ale sto facendo un esempio, mettiamo il caso che ti dica così tu come reagiresti? Avresti voglia di andarti a divertire per locali?- Ci riflettei su un attimo
-Bè….penso di no-
-Bene, tu ami ancora Claudio?-
-NO!! Certo che no- Risposi alterandomi,come poteva farmi una domanda del genere
-Lo vedi…..magari a Federico è capitata la stessa cosa, l’idea di rivedere Giorgia lo ha turbato ma non per questo significa che la ama ancora-
-Si però c’è comunque da diere che è stato lui stesso a confessarmi di amarla ancora-
-Quando te lo ha detto, prima o dopo aver fatto sesso?-
-Prima….ma perché cosa c’entra?- Chiesi confusa
-Magari poteva credere di amarla ancora, però fidati….da quando voi due avete fatto sesso lui….bè l’hai detto tu stessa che lui continua a baciarti ogni volta che può, questo significa che anche per lui è lo stesso-
-No….io non voglio farmi i film in testa, dopo Claudio ho giurato che non mi sarei innamorata mai più e invece….guardami……ci sono cascata con tutte le scarpe- Dissi mordendomi l’unghia dell’indice cosa che facevo sempre quando ero nervosa
-Ascolta tesoro, però devi promettere che seguitai il consiglio che sto per darti-
-Non prometto niente- Dissi, quando Maria aveva queste idee finivano sempre male
-Uffa come sei malfidata…..comunque c’è una cosa che voglio dirti…..-
-Sarebbe?-
-Gli uomini sono come i bambini, quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro bambino si arrabbiano-
-E questo cosa c’entra?-
-Semplice…..devi gettarti tra le braccia di qualcun altro e aspettare che il bambino si arrabbi- Disse con un ghigno dipinto sulla faccia, Caspita quando Mary faceva quella faccia metteva davvero paura
-No, mi rifiuto di stare con qualcuno solo per far ingelosire Federico, e poi non servirebbe a niente, lui non è affatto…-
-Ale, perfavore non dirlo…..si vede lontano due chilometri che è geloso marcio, come lo spieghi il pugno che ha dato a Davide, oppure quando si è picchiato con Francesco……devo continuare?-
-No, non ce n’è bisogno….però io non farò un bel niente-
-Va bene fai come vuoi, continua a piangerti addosso ma poi non ti lamentare con me- Disse lei alzandosi, accidenti!! Io e mary discutevamo pochissimo e vederla così mi diede una sgradevolissima sensazione
- Mary aspetta non ti arrabbiare- Dissi afferrandola per un polso
-Non sono arrabbiata….però….Ale io non voglio vederti star male di nuovo….devi fare qualcosa altrimenti poi…potrebbe essere troppo tardi- Non so perché ma quelle parole mi colpirono “potrebbe essere troppo tardi” Già aveva ragione, ma io non sapevo cosa fare, non sapevo assolutamente cosa fare.

 

La mattina seguente dopo aver fatto colazione mi vestii (Qui) e riuscii a convincere mia madre ad accompagnarmi a scuola
-Ti ringrazio mami- Dissi chiudendo lo sportello
-Figurati, a tesoro potresti dire a Federico che sua madre torna tardi oggi, mi ha chiesto lei di avvertirlo- Disse mia madre ripartendo. Già!! Come se fosse facile parlare con lui  “Va bene, allora…..ti accontento, da oggi non sarò più un problema”scrollai la testa quando mi tornarono alla mente quelle parole, poi presi un bel respiro ed entrai a scuola.
All’ultima ora il professore di educazione fisica ci portò in giardino a giocare, dopo esserci cambiati (Qui) ci dividemmo in coppie per fare dei tiri di pallavolo, io chiaramente giocai con Becky e Federico con Valerio. Lo guardavo, era ancora più bello così, la fatica gli faceva gli occhi ancora più profondi e le goccie di sudore che gli ricadevano lungo la fronte fino a schiantarsi sul collo mi facevano desiderare di…
-Attenzione- Sentii gridare, ma quando mi voltai mi beccai una palla in pieno viso, caddi a terra sbucciandomi un ginocchio. Quando realizzai l’accaduto mi accorsi che la palla apparteneva a Federico e Valerio
-Vale ma sei impazzito- Gli gridò contro Federico, poi si voltò e venne verso di me, ma proprio quando ero pronta a sentire ciò che avva da dirmi lo vidi superarmi e inginocchiarsi a terra a soccorere la ragazza dietro di me
-Elena, stai bene?- Chiese, a quindi si trattava di Miss presunzione, cioè la rappresentante d’istituto , ovvero la miglior amica di Giorgia
-Si, ti ringrazio Fede- Le rispose lei massaggiandosi la caviglia, Aspetatte un secondo, fatemi capire, io mi prendevo una palla in pieno viso e quella stupida veniva aiutata????????? MA SIAMO MATTI??????????????
-Vale, sei proprio un cretino- Gridò ancora Federico
-Chiedigli scusa- Continuò, io lo guardavo…..stava mantendendo la promessa “da oggi non dovrai più sforzarti di baciarmi….” Stava facendo esattamente ciò che aveva detto il giorno prima……senza accorgermene le lacrime presero il sopravvento e iniziarono a rigarmi il viso, ero proprio contraddittoria, ero stata io stessa a chiedergli di lasciarmi stare e ora reagivo così a vedere che mi stava ignorando
-Ale, tutto bene?- Che gioia!!!! Allora esistevo
-Si, grazie Becky- Risposi asciugandomi in fretta le lacrime
-Ale, ti sei fatta male- Mi chiese Francesco inginocchiandosi accanto a me
-No, tranquillo- Risposi
-Vieni, è meglio se andiamo in infermeria- Mi disse lui aiutando ad alzarmi
-Tranquilla becky, l’accompagno io- Continuò lui, dopodcihe mi aiutò ad arrivare in infermeria.

-Ahi, brucia- Gridai, io e Francesco eravamo in infermeria e lui mi stava disinfettando il ginocchio
-Lo so, ma sevi sopportare…..abbiamo quasi finito- Mi rispose lui continuando
-Ok, ma fai in fretta perfavore-
-Ecco fatto- Mi disse lui
-Certo che non ti facevo così delicata- Continuò prendendomi in giro
-Antipatico- Dissi ridendo
-Ascolta…..so che non è il momento più adatto per chiedertelo ma….ti andrebbe di uscire con me?- Mi chiese, accidenti che cosa mi inventavo adesso? “Elena, stai bene?” Ripensai a ciò che era successo circa venti minuti prima…..mi faceva male il cuore, sentivo un peso allo stomaco e avevo un groppo alla gola ma dovevo resistere non dovevo piangere “Gli uomini sono come i bambini, quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro bambino si arrabbiano” Mi tornarono alla mente le parole di Maria, presi un bel respiro e risposi
-Si, mi va di uscire con te-
-Davvero?-
-Ma si certo-
-Che bello Ale, sono felicissimo- Rispose lui abbracciandomi, wow che rezione che aveva avuto
-Bè, anche a me fa piacere uscire con te- Dissi ricambiando l’abbraccio, mi avrebbe fatto solo bene uscire con lui, dovevo cambiare un po’ aria, avevo bisogno di distrarmi un po’……di non pensare a….LUI.

 

Io e Francesco decidemmo di vederci quella stessa sera, così quando tornai a casa avvertii subito maria e le chiesi di venire a casa mia per aiutarmi a scegliere il vestito, poi mi ricordai di ciò che aveva detto mia madre “tesoro potresti dire a Federico che sua madre torna tardi oggi” Accidenti ora mi toccava anche andare a casa sua per avvertirlo.
Quando suonai il campanello pregai con tutta me stessa che ad aprirmi venisse Roby, ma si sa che io ero la persona più sfigata dell’universo
-Ciao, scusa se ti disturbo ma mia madre mi ha pregato di dirti che stasera ritarda…..questo è tutto ci vediamo- Dissi voltandomi senza neanche farlo replicare
-Ale, non si saluta?- Accidentiiiiiiii
-Roby, ciao- Dissi stampandomi un finto sorriso sulle labbra
-Vieni entra, ti offro qualcosa- Mi dissi, io guardai l’ora, erano le 18:00 ed io dovevo ancora prepararmi, senza contare che Mary sarebbe arrivata tra pochissimo
-Mi dispiace Roby ma…..non posso-
-Come mai?- Mi chiese, accidenti a lei e alla sua curiosità
-P-perché….- O no cosa potevo dire adesso? Federico era ancora lì sulla porta e mi guardav aspettando che rispondessia a sua sorella
-Ho….un appuntamento- Dissi
-Che bello!!!! E con chi esci?- UFFFAAAAAAAAA!!! Questa ragazza voleva mettermi in difficoltà
-Con….con….Maria…si proprio con lei- Risposi imbarazzata
-Allora divertitevi- Mi disse lei sorridendo
-T-ti ringrazio- Risposi guardando Federico che a sua volta guardava me poco convinto, poi mi voltai e tornai a casa mia.

-Secondo me sei bellissima….e poi hai fatto benissimo ad accettare di uscire con lui- Disse Mary, io e lei eravamo in camera mia e mi stava aiutando a truccarmi
-Sono così….agitata….-
-Perché?-
-Non lo so nemmeno io- Risposi richiudendo il lucidalabbra
-Tesoro, ora calmati, prendi un bel respiro e sorridi, sono sicura che ti divertirai, dove hai detto che andate?-
-Al Marylin, la discoteca in centro- Risposi specchiandomi
-Sei pronta!!!- Mi disse lei esaminando il mio vestito (Qui)
-Si….direi di si- Risposi, in quel momento suonarono alla porta
-E’ arrivato….- Mi disse lei saltellando, la ignorai e andai ad aprire
-Wow….se apri così rischi di far prendere un’infarto a qualcuno- Mi disse lui sorridendo “Wow, perché non esci così stasera, ti assicuro che avrai molto successo” Ripensai alle parole di Federico la sera in cui mi aveva aiutato a tirare su la lampo
-Pronto? C’è nessuno?- Francesco mi stava sventolando una mano davanti gli occhi
-Si scusami, ero distratta- Risposi sorridendo
-Allora, andiamo?-
-Si, andiamo- Risposi, dopo aver salutato Mary ci dirigemmo al locale.

 

 

 

Federico P.O.V
La cosa non mi quadrava, quando Roby le aveva chiesto con chi sarebbe uscita lei…..aveva esitato a rispondere e quando faceva così aveva qualcosa da nascondere, quando le avevo aperto la porta il mio sguardo era cadut subito sul suo ginocchio, per un attimo a scuola ero stato tentato di aiutarla ma “perfavore lasciami in pace, trovatene un’altra perché io non sono più disponibile” Quelle parole mi erano tornate alla mente quindi avevo fatto ciò che mi aveva chiesto……….Ma l’idea che quello stronzo di Ricciardi avesse approfittato della situazione non mi andava giù….l’aveva accompagnata in infermeria e chissà cosa cazzo era successo dopo……..presi un cuscino e me lo poggiai in faccia, dovevo smetterla di pensare a lei, mi alzai dal letto e aprii la finestra anche se era novembre avevo caldo, istintivamente guardai la SUA finestra ma la cosa che vidi quasi mi fece venire un’infarto……Maria? Maria la stava salutando dalla finestra mentre LEI saliva in macchina con qualcuno, ma dal momento che era buio non ero riuscito a vedere con chi. Mi infilai le scarpe e corsi per le scale
-Fede ma dove vai?- Mi chiese Roby-
-Esco- Dissi uscendo dal portone, poi mi diressi a casa SUA
-F-Federico che fai qui?- Mi chiese Maria aprendo la porta
-Dov’è?-
-Alessia dici?-
-No la regina Elisabetta, certo Alessia, è casa sua quindi è logico che cerco lei, dov’è?- Chiesi innervosendomi
-Non c’è?-
-Questo lo so, ma dov’è andata?-
-E’ uscita-
-Grazie Einstein non l’avevo capito, però lei oggi aveva detto a Roby che sarebbe uscita con te, tu sei qui quindi lei con chi è uscita?-
-Al diavolo, probabilmente mi ucciderà però ti dirò dov’è……è andata con Francesco al Marylin- LO SAPEVOOOOO!!!!! Prima o poi lo avrei ucciso a quell’idiota
-Ti ringrazio, ci vediamo- Dissi correndo, non sapevo neanche io perché però mi diressi verso la fermata dell’autobus che mi avrebbe portato lì…..dovevo trovarla, trovarla e portarla via da quel posto, anche se non sapevo perché è questo quello che avrei fatto.

 

Arrivai al locale dopo mezz’ora, una volta entrato la cercai, poi la vidi era seduta al tavolo da sola, senza pensarci due volte mi avvicinai
-E tu che ci fai qui?- Mi chiese lei sorpresa
-Dobbiamo parlare- Dissi afferrandola per un polso e trascinandola in pista
-No, lasciami….vai a parlare con Elena, ho visto che oggi eri molto preoccupato per lei-
-Cosa c’è? sei gelosa?- Chiesi con un ghigno
-Io??? Ma figurati-
-A me sembra tutto il contrario- Dissi, dopodiche l’avvicinai a me
-Che c’è? sei rimasta senza parole?- Dissi avvicinandomi ad un centimetro dalle sue labbra, in quel momento iniziò una canzone lenta (Qui) e lei poggiò la testa sul mio petto allacciando le sue braccia intorno al mio collo, cosa mi stava succedendo? Perché il cuore mi batteva in quel modo? Senza farmi troppi problemi le avvolsi la vita con le mie braccia e feci aderire meglio il suo corpo al mio, per parlare c’era tempo.

 

*Note dell’autrice*

Questo era il 20° capitolo spero vi sia piaciuto

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 

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Capitolo 22
*** 21. Gelosia ***


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Capitolo 21 : Gelosia

 

 

Stavamo ballando, mi sentivo bene…..sapevo che stavo sbagliando ma non mi importava…..quando lo avevo visto entrare nel locale mi era preso letteralmente un’infarto, e poi di cosa dovevamo parlare? Cavolo!! chissà come aveva fatto a sapere che ero qui….senza contare che da un momento all’altro sarebbe tornato Francesco e Dio solo sa cosa sarebbe successo. Sentivo il suo cuore battere, batteva forte….chissà se ero io a fargli quell’effetto, chiusi gli occhi e respirai il suo profumo….mi era così mancato….iniziò ad accarezzarmi i capelli e anche lui sembrò respirare il mio odore, chissà se gli era mancato come a me era mancato il suo.
Ad un tratto la canzone finì ed io e lui ci staccammo continuando comunque a guardarci
-Ale ma che….E lu che diavolo ci fa qui?- Disse Francesco arrivandomi alle spalle
-Non sono cazzi tuoi- Rispose Federico con il suo solito modo di fare
-Perfavore non ricominciate….Frà ci lasci un secondo da soli perfavore- Dissi io mettendomi in mezzo
-Ok….ti aspetto al tavolo- Mi rispose lui nervoso
-Allora che cavolo sei venuto a fare?- Chiesi a Federico
-Ti fa male?- Mi chiese lui guardando il cerotto che avevo sul ginocchio
-Come mai adesso ti importa? Oggi sembrava che neanche ti fossi accorto che l’idiota del tuo amico mi ha praticamente lanciato la palla in faccia- Dissi con rabbia
-Senti….mi dispiace ok? Però sei stata tu a dirmi di lasciarti stare e io….
-Ok…..è colpa mia, però tu l’altra sera quando hai saputo di….Giorgia te ne sei andato e…-
-Avevo bisogno di riflettere- Mi interruppe lui
-Tu…tu la ami ancora vero?- Chiesi quasi senza accorgermene, lo vidi cercare i miei occhi nel buio del locale, era in difficoltà non riusciva a rispondere ed io pregai con tutta me stessa che non lo facesse
-Non…non lo so- Mi rispose tentennando, non riuscivo a rispondere…sentivo un nodo allo stomaco che non mi faceva respirare
-Perché sei venuto qui?- Fu l’unica cosa che riuscii a dire
-Non lo so- Mi rispose nuovamente, non dissi nient’altro mi limitai a guardarlo mentre intorno a noi le persone presero a scatenarsi con la musica, nella mia testa c’eravamo solo io, lui e quel gelido silenzio.

 

 

 

Federico P.O.V
Camminavo……camminavo e basta. Nel momento in cui ero uscito da quel dannatissimo locale aveva iniziato a piovere e io adoravo la pioggia, così avevo iniziato a camminare senza meta per le strade del centro illuminate dalle luci natalizie, che stupidità che aveva la gente, qui a Roma gli addobi natalizi iniziavano a metterli già da novembre, chissà poi che gusto ci trovavano nel Natale, io lo odiavo, lo odiavo fin da quando ero bambino e lo avevo continuato ad odiare per tutto questo tempo senza contare che fu proprio il giorno della vigilia che trovai Giorgia e Ricciardi….insieme, scossi la testa non dovevo pensarci più, che se ne andassero al diavolo entrambi “Perché sei venuto qui?“Ora anche LEI si era buttata nelle braccia di Ricciardi Ascolta, io ho già capito che tipo sei e ti chiedo cortesemente di starmi alla larga” Sorrisi nel ripensare a quando mi aveva rivolto queste parole, il giorno che c’eravamo conosciuti……forse avrei dovuto farlo, avrei dovuto starle alla larga almeno adesso non….Ma che cavolo stavo dicendo? Io stavo benissimo, figuriamoci se mi importava qualcosa di LEI, però mi infastidiva a morte l’idea che lei uscisse con Ricciardi, chiaramente solo perché odiavo Ricciardi altrimenti sarebbe potuta uscire con chi le pareva, ad esclusione del suo amico Davide, lo avevo inquadrato subito che razza di idiota era, ma a parte loro due era libera di uscire con chi voleva, anche se pensandoci bene anche l’amico di Roby, Cristiano, non andava bene per lei, si lui era decisamente troppo grande, che poi non è che doveva mettersi con qualcuno per forza, insomma poteva benissimo stare da sola sicuramente questa sarebbe stata la cosa migliore, non che a me fregasse qualcosa eh! È solo che….
-Fede, ma che ci fai qui?- mi chiese una voce alle mie spalle
-Vale, mi hai fatto prendere un colpo- Risposi vedendo che si trattava di Valerio
-Scusa, ma perché cammini da solo sotto la pioggia?-
-Così, non sapevo che fare- Risposo cercando di sembrare naturale
-Vieni con me?-
-Dove stai andando?-
-Al Marylin mi aspettano degli amici, dai vieni- Ci pensai su un attimo, è vero me ne ero appena andato ma se fossi tornato con Valerio avrei avuto una scusa plausibile per essere lì e avrei potuto tenere d’occhio……la situazione
-Si, vengo- Risposi sorridendo, dopodiche io e Valerio ci dirigemmo al Marylin.

 

 

 

Alessia P.O.V
Raggiunsi Francesco al tavolo, Federico se ne era appena andato ed io ero più confusa di prima
-Tutto ok?- mi chiese lui quando mi sedetti al tavolo
-Si, scusami se ti ho lasciato solo però….-
-Tranquilla, ti ho ordianto una coca cola- Mi interruppe lui poggiandomi davanti il bicchiere
-Ti ringrazio- Sorrisi, poi bevvi un sorso di coca cola ma proprio mentre stavo per mandarla giù vidi rientrare Federico con Valerio e la risputai fuori strozzandomi quasi
-Che succede?- mi chiese Francesco preoccupato mentre mi porgeva un fazzoletto per asciugarmi la bocca
-N-Niente, mi è andata per traverso- Risposi facendo una risata nervosa, se lo avesse visto si sarbbe incavolato e la rissa sarebbe stata inevitabile
-Sicura, perché guardavi verso l’entrata?- Mi chiese girandosi in quella direzione
-NO!!!- Gridai per attirare la sua attenzione
-Cosa? Ale ma sei sicura di stare bene?- Mi chiese con uno sguardo perplesso
-No, cioè si…..volevo chiederti se ti va di ballare- Dissi alle strette
-Si, certo- Mi rispose lui sorridendo. Per fortuna che aveva accettato!!! Lo presi per una mano e lo condussi in pista dove iniziammo a ballare (
Qui) riuscendo perfortuna a distrarlo.
Dopo tre canzoni non mi sentivo più le gambe così chiesi a Francesco di aspettarmi al bar ed io andai in bagno per sistemarmi
-Andiamo Fede, a me puoi dirlo sono o non sono il tuo migliore amico?- Mi bloccai quando sentii la voce di Valerio provenire dal piccolo corridoio da cui si accedeva ai bagni
-Si, lo sei però io…-
-Niente però, dimmi la verità……..tu ami o no Giorgia?- Trattenni il respiro non appena sentii quella domanda
-Si-  E' strano pensare che una persona possa farci cambiare umore, ma in quel momento il sorriso mi morì sulle labbra e diede spazio alle lacrime, non appena sentii la porta del bagno aprirsi mi infilai svelta nel bagno delle femmine dove le mie gambe cedettero e mi fecero sedere a terra contro la porta, che senso aveva correre verso di lui, se lui non aveva mai corso verso di me, che stupida che ero, gli avevo permesso di ragirarmi fino a farmi innamorare di lui e ora sarei finita nella scatola delle sue conquiste come tutte le altre prima e dopo di me.

Uscii dal bagno dopo essermi forzata a rifarmi il trucco, raggiunsi Francesco al bar
-Ma dov’eri finita? Cominciavo a preoccuparmi- Mi disse lui quando mi vide
-Scusa, c’era una fila lunghissima- Mentii
-Tutto bene?- Mi chiese esaminandomi
-S-si- Risposi sorridendo, in quel momento mi resi conto che il detto “A volte ridere davanti agli altri quando dentro ti senti morire ti uccide due volte” era vero, mi sentivo morire al solo pensiero di dover far finta di stare bene
-Ma guarda guarda chi c’è qui- Disse Valerio avvicinandosi al nostro tavolo seguito da…..LUI.

 

 

 

Federico P.O.V
Eravamo seduti da un po’ sullo sgabello del nostro tavolo ed io mi ero già scolato tre birre, li cercavo…….LA cercavo ma niente, non erano più seduti a quel maledettissimo tavolo
-Vale….ma che c’ha l’amico tuo?- Chiese uno di quei cretini, amici di Valerio
-Niente, è solo un po’ depresso perché la ragazza l’ha mollato- Rispose Valerio a bassa voce per non farsi sentire da me
-Fede mi accompagni un secondo in bagno?- Mi chiese poi, una delle ragazze portate da quei cretini mi guardò trattenendo una risata
-E poi prendete in giro noi femmine sul fatto che andiamo al bagno insieme- bisbigliò quando ci alzammo dal tavolo.

-Allora ci può sapere perché mi hai fatto venire qui?- Chiesi a Valerio
-Perché dobbiamo parlare…..Fede ma che ti prende?-
-Niente, sono solo un po’ stanco- Risposi
-Ma non è solo oggi, ormai è già qualche mese che vai avanti così, prima quando uscivamo dopo cinque minuti ti ritrovavo attaccato a qualche ragazza mentre adesso guardati, abbiamo il tavolo stracolmo di belle ragazze e tu te ne stai lì a guardare ai tavoli degli altri come un maniaco, mi dici cos’hai?-
-E’ complicato- Mi limitai a rispondere
-Si tratta di una ragazza?- Mi chiese, io non risposi
-Andiamo Fede, a me puoi dirlo sono o non sono il tuo migliore amico?- Continuò
- Si, lo sei però io…-
-Niente però, dimmi la verità……..tu ami o no Giorgia?- Lo guardai senza rispondere, poi per paura delle sue domande decisi di accontentarlo mentendo
-Si- Dissi semplicemente
-Ancora? Amico, tu devi dimenticartela, non capisci che lei e quello stronzo di Ricciardi non meritano neanche una parte dei tuoi pensieri?- mi disse, però quando disse LEI e quello stronzo di Ricciardi a me venne in mente Alessia e sentii un groviglio allo stomaco
-Coraggio, andiamo- Disse uscendo dal bagno e trascinando fuori anche  me, Che strano!! Mi sembrò di sentire il SUO odore fuori dalla porta…….Stavo del tutto impazzendo!!!!
Prima di tornare al tavolo fermai valerio per un polso
-Che c’è?- Mi chiese
-Vale, ti ho mentito….io non amo più Giorgia, la verità è che non lo so nemmeno io che mi succede- Dissi scompigliandomi i capelli con le mani
-Non è che ti stai….- Si interruppe guardando dietro di me
-Guarda un po’ la- Mi disse trascinandomi
- Ma guarda guarda chi c’è qui- Disse fermandosi davanti ad un tavolo, quando mi voltai per vedere con chi ce l’avesse incontrai i SUOI occhi, sembrava che avesse pianto, certo si era rifatta il trucco però a me non ingannava, aveva pianto di sicuro
-Che c’è, se ne va uno e tornate in due- Scherzò Francesco
-Ma che vuol dire?- Chiese Valerio confuso, però io non rispondevo…..continuavo a fissarla e lei continuava a fissare me.

 

 

 

Alessia P.O.V
Perché mi fissava? mi metteva a disagio…….però nonostante tutto continuavo a guardarlo anche io anche se l’unica parola che mi veniva in mente mentre lo facevo era STRONZO
-Frà andiamo a ballare- Dissi poi stampandomi un sorriso da gatta morta sul viso
-Si…..andiamo- Mi rispose lui sorridendo, ci alzammo dal tavolo ed io lanciai una veloce occhiata a Federico, mi stava a dir poco fulminando con lo sguardo.
Iniziammo di nuovo a ballare sulle note di Bad Romance(Qui) mi piaceva, mi piaceva ballare mentre lui se ne stava seduto da solo come un cane a guardarmi “Gli uomini sono come i bambini, quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro bambino si arrabbiano” Mary aveva ragione, Federico si stava mangiando le mani semplicemente perché avevo preferito ballare con Francesco piuttosto che con lui e questo mi faceva sentire potente.
Quando la canzone finì io e Francesco tornammo al tavolo e stavolta fu lui ad andare in bagno lasciando me da sola a gustarmi il sapore della rivincita
-Si può sapere che cazzo ti è preso?- Mi disse Federico piombandomi alle spalle
-Scusa?-
-Se lo hai fatto per ingelosirmi sappi che non ha funzionato-
-A me sembra tutto il contrario- Risposi soddisfatta
-Figurati, io geloso di una ragazzina come te- Continuò, lo guardai sprezzante poi mi alzai e mi diressi fuori da locale seguita da lui
-Mi lasci in pace- Dissi cercando di allontanarmi
-Fino a prova contraria questo è ancora un paese libero ed io sto dove mi pare-
-Se non te ne vai comincio a gridare e a dire che sei un maniaco-
-Accomodati è da tanto che non sento le tue grida- Disse malizioso
-Che stronzo che sei….- Risposi
-Ma perché sei così incazzata con me stasera?- Mi chiese, Brutto idiota fatti un’esamino di coscienza che magari ci arrivi
-Perché…..non c’è nessun motivo in particolare, io ti odio e basta- Dissi, già è brutto quando qualcuno ti ferisce ma non capire neanche di averlo fatto è molto molto molto peggio, d’un tratto mi ritrovai con le sue mani sui fianchi
-Anche io ti odio, ma questo non cambia il fatto che tu sei MIA e basta- Disse facendomi appoggiare al muro, non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi men che meno a respirare, lo guardavo, “MIA”Aveva detto che ero sua, lo aveva detto ed io come una scema ne ero felicissima, poi fece uno scatto in avanti e mi baciò, chiaramente ricambiai, poi iniziò a scompigliarmi i capelli con le mani ed io feci lo stesso con i suoi “tu ami o no Giorgia?_____Si“ Mi risuonarono nelle orecchie quelle parole così lo allontanai con una spinta
-Che c’è?- Mi chiese lui
-Non….non posso- Dissi
-Ma perché  non puoi?-
-Perché c’ero anche io in bagno- Risposi, un lampo di “Senso di colpa” Gli oltrepassò il volto
-Non è come credi, lascia che ti spieghi- Mi disse, io lo guardai per un attimo poi annuii
-Ok- Risposi sedendomi sul gradino dell’entrata.

 

 

*Note dell’autrice

Ecco il 21° capitolo, spero vi piaccia :)

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 

 



 

 

 

 

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Capitolo 23
*** 22. A far male è il cuore ***







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Capitolo 22 : A far male è il cuore

 

 

Me ne stavo seduta sul gradino ad ascoltare Federico da circa dieci minuti
-….E questo è tutto- Concuse
-Quindi tu mi stai dicendo che hai detto a Valerio di amare Giorgia perché volevi che lui la smettesse con le domande?- Chiesi
-Si-
-Ok, però non capisco perché me lo stai raccontando….tu non mi devi alcuna spiegazione, io non….non sono la tua ragazza- Dissi a malincuore
-Si però….sembrava tu ci fossi rimasta male…- Mi rispose sedendosi accanto a me
-No, ti assicuro che…non ci sono rimasta male- Mi affrettai a dire
-Ok, allor atorna tutto come prima ora che abbiamo chiarito-
-Cosa intendi per come prima?- Gli chiesi
-Bè si, tu non esci più con Ricciardi e se ci va, quando ci annoiamo, noi due possiamo….-
-Fermo fermo fermo, non continuare la frase- Lo interruppi, Non potevo credere alle mie orecchie, mi stava proponendo di fare sesso con lui qualora mi fossi annoiata e di non uscire più con Francesco? Ma questo ragazzo era fuori di testa!!!!!!!!
-Io….- “Gli uomini sono come i bambini, quando hanno il giocattolo non lo usano, ma appena lo prende un altro bambino si arrabbiano” Mi interruppi quando ripensai a quelle parole
-Io continuerò ad uscire con Francesco perché che tu ci creda o no….a me piace- Dissi con un ghigno sulla faccia….che bello!!! Mi piaceva vedergli quell’espressione gelosa dipinta sulla faccia
-O ma andiamo….quel coglione non fa per te-
-E chi è che fa per me? Tu percaso?-
-No, figurati io sono fin troppo per te- LO UCCIDOOOOOOOOOOOOO
-Sei un narcisista, ma chi ti credi di essere?- Dissi colpendolo sul braccio
-Bè ma non è colpa mia se mia madre mi ha fatto così bello- Aggiunse con un sorrisetto fastidioso
-Lo sai che a lungo andare la bellezza scompare….. è il carattere quello che resta- Dissi incrociando le braccia, ero orgogliosa di quella frase così profonda
-Quindi stai dicendo che sono bello?- Mi chiese soddisfatto
-N-no io non volevo dire questo- Risposi
-Si si come no…..tanto lo so che sei completamente e incondizionatamente…pazza di me- Mi sussurrò a tre centimetri dalle labbra, poi sorrise e mi baciò
-Ciao ciao- Disse poi andandosene, io rimasi lì a sorridere come una cretina, ci mancava solo che mi mettessi a saltellare e a gridare “Che bello Federico non ama Giorgia!!!” Per fortuna non lo feci o mi avrebbero rinchiuso in qualche centro psichiatrico.

La mattina seguente mi svegliai e dopo aver fatto colazione mi preparai per andare a scuola (Qui)
-Ciao bellissima- Mi disse Francesco coprendomi gli occhi con le mani
-Ciao- Risposi sorridendo
-Allora che mi dici?- mi chiese poi mentre mi sedevo al mio banco
-Niente di nuovo e tu?-
-Anche io tutto uguale-
-Scusa ti sposti- Disse Federico a Francesco
-Perché non ci passi?-
-Evidentemente no, altrimenti non te lo avrei chiesto- Rispose, Francesco si sedette accanto a me lasciando libero il passaggio a Federico che si andò a sedere vicino a Valerio
-Che palle, quello non lo sopporto proprio, se non ci fossi tu qui avrei già laciato questa classe- Mi disse sorridendo, in quel momento entrò Becky
-Becky scusa ti puoi sedere vicino a Sara, oggi vorrei stare vicino ad Alessia, se a lei non dispiace chiaramente- Mi sorrise
-N-no se per Becky non c’è problema-
-Ma figurati, state benissimo insieme…volevo dire vicini- Mi disse Becky facendomi l’occhietto, sicuramente quella traditrice di Mary le aveva raccontato del piano per far ingelosire Federico, vatti a fidare delle amiche!!
Le ore passarono in fretta, quando venne ricreazione i maschi si catapultarono a giocare a calcio giù in giardino e io ne approfittai per riposarmi un po’ visto che la sera prima ero tornata tardi, incrocia le braccia poggiandole sul banco e poi poggiai la testa su di esse e chiusi gli occhi, stavo quasi per addormentarmi quando sentii delle grida dal corridoio. Possibile che no si riuscisse a dormire in pace!!!!!!!!!!
-Allora Ricciardi, vuoi dirmi cosa è successo?- Quando uscii in corridoio vidi Valerio e Francesco parlare con la professoressa Moro vale a dire la vicepreside
-Io no ne ho idea- Rispose Francesco
-Non è vero….sei tu che gli hai fatto lo sgambetto- Replicò Valerio
-Ora basta, venite tutti e due in presidenza- Disse lei guidandoli verso le scale. Ma che cavolo stava succedendo???
-Sara, ma che succede?- Chiesi ad una mia compagna di classe
-A quanto pare Federico e Francesco hanno iniziato a tirarsi frecciatine e Valerio sostiene che Francesco abbia fatto lo sgambetto a Federico-
-E ora Federico dov’è?- Chiesi allarmata
-In infermeria- Mi rispose, la ringraziai per le informzioni e poi mi diressi in infermeria.
Non appena entrai un forte odore di disinfettante mischiato a qualcos’altro mi invase, mi guardai in torno e vidi Federico seduto sul lettino che si massaggiava la caviglia
-Che è successo?- Chiesi
-E tu che cavolo ci fai qui?- Mi chiese sorpreso di vedermi lì
-Bè ecco….per caso ho saputo che ti eri fatto male e quindi…-
-Non mi sono fatto male, è stato quell’idiota del tuo amichetto a farmi lo sgambetto.
-Andiamo, non ci credo che è stato Francesco- Dissi sedendomi accanto a lui
-Chiedi a Valerio lui ha visto tutto-
-Capirai è tuo amico…chissà a chi darà ragione, se a te o a Francesco- Scherzai
-Senti pensala come ti pare, resta comunque il fatto che è stato lui-
-Va bene, mettiamo anche il fatto che sia stato lui, tu cosa hai fatto per farlo reagire così?- Chiesi
-Affari miei- Mi rispose senza guardarmi
-Certo che sei davvero impossibile, io vengo qui per vedere come stai e questa è la tua gratitudine- Dissi alzandomi in piedi ma prontamente le sue mani mi afferrarono per i polsi e mi fecero sedere nuovamente vicino a lui
-Ma che…- Mi interruppe baciandomi, poi mi fece adagiare su lettino e inziò a toccarmi sotto la maglietta, io chiaramente non cercai di fermarlo, più che altro non ne avevo la forza, quando mi baciava perdevo ogni capacità, perdevo del tutto la ragione
-Allora come….- La voce dell’infermiera ci interruppe
-Vedo che ti senti meglio, quindi ora puoi anche tornare in classe- Continuò lei scherzando, io mi alzai in piedi sistemandomi la maglietta
-M-mi scusi- Riuscii solamente a dire prima di dileguarmi da li.
Rientrai in classe scusandomi con la professoressa per il ritardo e tornai a sedermi accanto a Francesco
-Ma che ti è successo?- Mi chiese guardandomi i capelli scompigliati
-Questo dovrei chiederlo a te- Risposi arrabbiata
-Perché?-
-Hai fatto lo sgambetto a Federico?-
-Anche tu con questa storia, ti ripeto che è stato un’incidente, ci stavamo stuzzicando come sempre e mentre stavo corredno l’ho urtato per sbaglio, tutto qui, te lo giuro-
-Davvero- Gli chiesi
-Davvero- Mi rispose lui sistemandomi una ciocca di capelli, in quel momento si apri la porta ed entrò Federico zoppicando
-Marchetti come ti senti?- Gli chiese la professoressa, ma lui non rispose anzi sembrò non accorgersi neanche della domanda, continuava a guardare me e Francesco, in particolare la mano di Francesco sui miei capelli
-Marchetti…..vorrei la risposta entro domani- Continuò la professoressa
-Mi scusi, credevo di stare meglio….ma mi sbagliavo, se non le dispiace me ne torno in infermeria- Dissi richiudendo la porta. Uffa ma perché? perché faceva così? Non faceva altro che confondermi.

 

 

 

Federico P.O.V
Io prima o poi a quel coglione lo avrei ucciso!!!!! Non solo mi aveva quasi fatto slogare una caviglia, adesso si metteva anche ad accarezzarla in classe, e poi quella deficiente della professoressa non dice niente? Insomma non sono cose da fare durante la lezione, chissà quale lezione poi, non avevo neanche notato che professoressa fosse, mi ero limitato semplicemente a guardare i due piccioncini scambiarsi effusioni. Rientrai in infermeria dando un calcio al cestino dell’immondizia da cui uscì del cotone imbevuto di disinfettante
-Ehi, guarda cos’hai fatto- Mi disse l’infermiera risistemando
-Mi scusi- Risposi serio risedendomi sul lettino
-Si può sapere come mai sei tornato?- Mi chiese lei
-Affari miei-
-E’ non mio caro, questa è la mia infermeria-
-Lei non mi ha curato bene, mi fa ancora male la caviglia, come minimo avrebbe dovuto farmi una lastra e…-
-Quello che ti fa male è il cuore- Mi interruppe lei
-Come scusi?- Chiesi confuso
-Mi riferisco alla ragazza di prima- Quando pronunciò quelle parole quasi svenni
-Tu la ami vero?- Ero a dir poco sconvolto da quelle parole, come cavolo gli era saltata in mente una simile sciocchezza?
-N-no- Risposi tentennando, quando pronunciai quel “no” sentii una fitta allo stomaco
-E invece si mio caro- Continuò la donna sorridendo
-Le dico di no- Ci risiamo ennesima fitta
-Perché non vuoi ammetterlo?-
-Io….no…non posso essere innamorato di lei, è fuori discussione- Dissi alzandomi dal lettino
-E perché mai? È una così bella ragazza- Be si in effetti era davvero….ma che cavolo stavo dicendo????
-Senta, io e lei ci detestiamo….-
-No, non è vero….possibile che non te ne sei accorto-
-Ma di cosa?-
-Lei ti ama…….- O MIO DIO!!!!!
-Ma lei come fa a…-
-A saperlo? O mio caro, io ho tre figlie femmine ormai di queste cose ne capirò qualcosa no? Senza contare che lavoro in questa infermeria da cinque anni, e che qualche giorno fa ho sentito quella ragazza parlare con un suo amico e lei ha confessato di amarti- Ma cavolo stava dicendo questa pazza???
-Come fa a sapere che parlava di me-
-Tu sei Federico no?-
-Bè si…..- Risposi
-Allora parlava proprio di te….-
-Senta avrà capito male, e poi anche se fosse io…io non….-
-Ma guardati, non riesci neanche a dirlo, anche mio marito alla tua età era come te……devi parlarle, altrimenti quello te la porterà via-
-Ma chi Ricciardi? Ma si figuri se quell’idiota può portarmela…..ma cosa accidenti mi fa dire io non…io non la amo affatto-
-Di pure quello che ti pare, ma prima o poi dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti…….ricorda se perdi tempo potrebbe essere troppo tardi poi- Continuò dopodiche uscì dall’infermeria……la gente era proprio fuori di testa “devi parlarle, altrimenti quello te la porterà via” Al diavolo….dovevo smetterla di ripensare a quella frase, anche perché Ricciardi non aveva la minima speranza di portarmela….volevo dire di portarsela via, NESSUNA!!!!!

 

 

 

Alessia P.O.V
Per quel pomeriggio avevo preso appuntamento con Francesco, così andai a casa e mi cambiai (Qui).
Verso le quattro ci incontrammo al luna park
-Wow, sei bellissima-
-Grazie-
-Ascolta vogliamo andare sulle montagne russe?-
-No, andiamo sulla ruota panoramica- Risposi io indicandogliela
-Mi dispiace ma non posso, soffro di vertigini, però tu vai, ti aspetterò lì sotto-
-No, non mi va di andare da sola- Risposi
-Su, non fare la bambina, vai coraggio-
-Va bene…però mi aspetti qui sotto?-
-Ma certo-
-Un biglietto per la ruota- Chiese Francesco al responsabile
-Tenga, dovrà dividerla con un’altra persona, vada alla numero cinque- Mi rispose indicandomi la cabina numero cinque, quella era una ruota panoramica con le cabinette chiuse
-Ok, la ringrazio- Risposi salendo
-Finalmente ce l’hai fatta- Mi disse una voce
-E tu che diavolo ci fai qui?????- Chiesi quando vidi Federico
-Mi devi dare delle risposte-
-Non ti azzardare a chiudere quella porta- Dissi afferrandolo per un braccio, ma purtroppo lui era dieci volte più forte di me
-Di che cosa cavolo dobbiamo parlare?- Dissi sedendomi rassegnata
-Tu sei innamorata di me?- Mi chiese senza mezzi termini, senza neanche preoccuparsi dell’infarto che mi stava per venire. E ora che diavolo rispondevo???????

 

 

*Note dell’autrice

Ecco il 22° capitolo, spero vi piaccia :)

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 

 



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Capitolo 24
*** 23. Amore che vieni, amore che vai ***


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Capitolo 23 : Amore che vieni, amore che vai

 

Ok, manteniamo la calma……dovevo respirare, prendere aria…peccato che in quella maledetta cabina non ci fossero finestre ma solo vetri
-Allora? Hai intenzione di rispondermi?- Continuò lui sedendosi di fronte a me
-No- Risposi incrociando le braccia
-Andiamo, la mia è una domanda semplice, o è si o è no-
-Si può sapere che razza di domande fai??????? Come ti viene in mente una cosa del genere?-
-Come mi è venuto in mente sono affari miei, tu rispondi- Mi disse avvicinandosi
-No- Risposi fissandolo
-No cosa? No non lo sei o no non vuoi rispondermi?- UFFAAAAA!!!!!!! Ma quando avrebbe smesso con l’interrogatorio?
-No….non ti rispondo- Dissi
-Senti tu…devi dirmelo ok?- Continuò innervosendosi
-Ma perché mi fai questa domanda?-  Chiesi
-L’infermiera ha sentito che dicevi di essere innamorata di me a Francesco- Accidenti!!!!!!!!!!!!!!! Possibile che in quella dannatissima scuola nessuno si facesse gli affari suoi?????
-E tu…tu che….-
-Andiamo Alessia, rispondi-
-Ma cosa devo risponderti?-
-Mi ami o no?-
-E tu?- Chiesi
-No così è troppo facile, non puoi scaricare il barile a me, rispondi prima tu-
-Perché dovrei rispondere prima io?-
-Perché io ti ho fatto la domanda per primo-
-Ma cosa c’entra io…-
-Andiamo rispondi, per l’amor del cielo-
-Ok vuoi una risposta?-
-Si
-La vuoi?-
-SIIII-
-Va bene allora ti rispondo- Dissi zittendomi
-Di solito le persone per rispondere usano le parole- Mi disse sorridendo
-Io non so….che dirti-
-Dimmi la verità-
-Ma non la so nemmeno io la verità- Risposi
-Senti mi sono stancato di questi giochi di parole….tu mi ami o no?- UFFA, ma perché non riuscivo a rispondergli, forse perché avevo paura….una paura enorme che lui potesse trattarmi come Claudio, paura di ammettere ciò che provavo perché…..non avevo la certezza che lui mi ricambiasse
-Tu cosa pensi? Secondo te sono o non sono innamorata di te?- Chiesi inserendomi
-Non lo so, penso di no…- Quanto poteva essere stupido da uno a dieci???
-Bene, sai già la risposta….perchè la chiedi a me- Dissi con la voce strozzata, mi veniva da piangere, ero proprio una stupida
-Bene….allora adesso che hai ottenuto la risposta puoi anche scendere da qui- Dissi cercando con tutta me stessa di non piangere
-Vorrei scendere ma temo che dovrai sopportare la mia presenza ancora per un po’- Disse risedendosi, mi dava ai nerviiiiiii, aveva quell’espressione così tranquilla dipinta sul volto che avrei voluto togliergliela a suon di schiaffi…..o di baci….Ma che cavolo dicevo??
-E perché non puoi scendere?- Chiesi
-Perché stiamo almeno a quaranta metri da terra e sarebbe un po’ complicato scendere- Mi rispose sorridendomi
-E va bene, però non voglio sentirti parlare- Dissi sedendomi di fronte a lui
-Ok- Mi rispose continuando a sorridere, mi appoggiai al vetro sbuffando….ma perché non gli avevo detto la verità??? Lo sapevo il perché, ero una stupida, una scema senza un minimo di speranza
-Toglimi una curiosità- Disse lui interrompendo il silenzio
-Cosa vuoi?- Chiesi sbuffando
-Come può piacerti Ricciardi? Insomma è proprio un perdente, ha persino paura di salire sulla ruota panoramica-
-Uffa!!! Possibile che non riesci a far altro che insultarlo-
-E tu è possibile che non riesci a far altro che difendere quell’idiota?-
-Uffaaaaa, ma perché sei….- In quel momento la ruota si fermò e le luci d’emergenza all’interno della cabina si accesero
-O mio Dio, che succede?- Chiesi alzandomi in piedi
-Calma, deve essere andata via la corrente- Mi rispose lui facendo lo stesso
-Cosa? Ma…ma adesso che facciamo, insomma siamo a più di quaranta metri da terra e….-
-Ale, calmati….- Mi interruppe lui prendendomi il viso tra le mani, quel contatto mi fece tremare le gambe……possibile che avessi così tanta voglia di baciarlo?????
-O-ok mi calmo- Risposi continuando a fissarlo
-Vedrai che tra poco si azionerà di nuovo-
-Lo spero….- Risposi sedendomi di nuovo e guardando giù, il cielo ormai aveva assunto un colore tra il rosa e l’arancione, guardai l’ora, erano le sette di sera…...Cavolo avevo detto a mia madre che sarei tornata per le otto.

Dopo un’ora eravamo ancora seduti dentro quella stupida ruota
-Che-che freddo- Dissi, avevo lasciato il cappotto a Francesco e dal momento che eravamo a Novembre stavo a dir poco congelando
-Hai freddo?- Mi chiese lui seduto di fronte a me
-U-un po’- Risposi crcando di farmi calore avvolgendomi la vita con le braccia
-Tieni- Mi disse porgendomi il suo cappotto
-G-Grazie- Dissi avvolgendomelo intorno alle spalle, sentivo il suo profumo, inspirai profondamente a occhi chiusi, quando li riaprii notai che lui mi stava guardando, sorridendo
-Che c’è?- Chiesi imbarazzata
-No niente, se vuoi te lo regalo, ho visto che lo stavi aspirando peggio di un’aspirapolvere- Disse riferendosi al giacchetto
-Ma che dici, è che mi piace- Risposi
-Cosa?- Mi chiese lui on un sorriso malizioso
-Il profumo idiota- Risposi tirandogli il giacchetto
-Dai, tienilo, sennò rischi di diventare un ghiacciolo- Mi disse lui porgendomelo di nuovo
-E tu? Non hai freddo?-
-Un po’- Mi rispose, poi sorrise e si avvicinò a me avvolgendo entrambi con il suo giacchetto e poi mi poggiò una mano sulle spalle per riscaldarmi
-Va meglio?- Mi chiese a due centimetri dalla faccia
-S-si- Risposi
-Allora perché balbetti ancora?- Mi chiese sorridendo
-No, io non balbetto- Risposi distogliendo lo sguardo
-Ale- Mi chiamò
-Che c’è?- Risposi voltandomi a guardarlo ma quando lo feci mi diede un bacio……non poteva, non poteva andare avanti così, ogni volta che stavo a portata di mano mi baciava ed io, anche se mi faceva piacere, mi ero un po’ rotta le scatole
-Sai una cosa tu non mi hai risposto- Dissi sciogliendo il bacio
-Risposto a cosa?-
-Tu sei….be si….sei innamorato di me?- Chiesi, ma che cavolo avevo nel cervelloooooooooooooo
-M-ma che domande fai- Mi disse lui visibilmente imbarazzato
-Guarda che ti ho fatto la stessa domanda che mi hai fatto tu- Risposi
-Si, ma è diverso-
-E perché sarebbe diverso?-
-Perché a me…..non va di rispondere, anzi ho un’idea, rimaniamo in silenzio fino a che non scendiamo da qui- Mi rispose voltandosi, certo che era il colmo, mi aveva sottoposto ad un’interrogatorio e lui ora voleva rimanere in silenzio????
-Per me va benissimo- Risposi voltandomi.

Passò un’altra ora e io e Federico eravamo sempre sopra quella dannata ruota panoramica
-Uffa, sono le nove….- Dissi guardando l’ora
-Tranquilla vedrai che tra poco ci faranno scendere- Rispose lui con la testa appoggiata al vetro e gli occhi chiusi
-Lo hai detto anche un’ora fa invece siamo ancora qui-
-Andiamo, il tuo amichetto è qui sotto, sono sicuro che starà cercndo un modo per farti scendere-
-O accidenti! Chissà ora che ci vedrà scendere insieme cosa penserà- Dissi
-Non ci posso credere-
-A cosa?- Chiesi
-Ora devi anche dargli spiegazioni?- Mi chiese alzandosi in piedi
-No, però sono salita da sola e ora scenderemo in due, è una cosa un po’ strana- Risposi
-E allora?-
-Certe volte vorrei che tu avessi un briciolo di intelligenza solo per capire che razza di idiota sei- Risposi
-Senti, tu non puoi uscire con quell’idiota-
-Ma perché? Cosa cavolo te ne importa a te?-
-Tu…..lui non fa per te-
-Ma cosa ne sai?-
-Lo so perché io….- In quell’ esatto momento la ruota ripartì e Federico si zittì senza finire la frase, accidenti chissà cosa stava per dirmi!!!!!!!!
-Ale, Ale finalmente- Mi disse Francesco quando scesi dalla ruota
-Andiamo ti accompagno a casa- Disse porgendomi il giacchetto e avvolgendomi le spalle con il suo braccio, iniziammo a camminare ma quando mi voltai Federico non c’era più.

Dopo essermi subita l’interrogatorio di mia madre andai in camera mia e mi misi a letto “Tu sei innamorata di me?” Ma perché non gli avevo risposto di si? Smeplice, perché avevo paura che lui mi rifiutasse…….per lui ciò che c’era tra di noi era solo attrazione fisica, per me……era amore
“Si, ti amo” Risposi tra me e me a quella domanda chiudendo gli occhi
“Sto parlando con te, chissà adesso dove sei, probabilmente non saprai mai di questa risposta” Continuai prima di addormentarmi.

 

 

 

Federico P.O.V
Che cazzo mi stava succedendo? Perché continuavo a guardare la Sua finestra? “Di pure quello che ti pare, ma prima o poi dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti” E se avesse avuto ragione l’infermiera? Ma no come mi veniva in mente una cosa del genere, io non potevo essere……innamorato di…LEI. Chiusi la finestra della mia stanza e mi misi a letto, afferrai il cellulare per mettere la sveglia e vidi che Valerio mi aveva fatto ventuno chiamate inoltre c’era un messaggio “ Qui un sacco di bella roba :) Ci raggiungi?” Che idiota. Io non avevo assolutamente voglia di andare in discoteca, volevo solo….ma che cavolo dico? Io dovevo andarci, si dovevo. Mi alzai dal letto e mi vestii in fretta, non potevo comportarmi così, non era da me, neanche quando Giorgia mi aveva mollato mi ero pianto addosso così e non lo avrei fato di certo perché una ragazzina si rifiutava di fare sesso con me  “Lo so perché io….” Chissà che diavolo avevo nel cervello in quel momento, ma cosa le stavo dicendo? Per un secondo le parole presero il sopravvento e……ed io stavo per confessarle che ero innamorato di lei, ma questo era fuori discussione perché io non lo ero affatto….In quel momento sentii una fitta allo stomaco, Che palle!!! Io non ci capivo più niente, di sicuro quella stupida mi aveva fatto qualcosa, era la sola e unica spiegazione per il mio comportamento.

Arrivai al locale verso mezzanotte, era affollatissimo ma riuscii a trovare con facilità Valerio e i soui amici
-Eccoti finalmente- Mi disse quando mi sedetti al tavolo
-Si, ho deciso di venire alla fine- Risposi guardandomi intorno
-Hai fatto bene, anzi benissimo, noi andiamo a ballare ….vieni anche tu?- Mi chiese lui alzandosi dal tavolo
-No, magari dopo….ora credo che berrò qualcosa- Risposi
-Ok- Disse Valerio prima di buttarsi in pista.
Mi adagiai sul divanetto di pelle nera e chiusi gli occhi, ma chi me lo aveva fatto fare di venire qui? Ero proprio un deficiente
-Ciao- Mi disse una voce
-Ciao- Risposi riaprendo gli occhi e trovandomi davanti una ragazza, aveva i capelli e gli occhi castani e per un momento avevo cerduto che fosse…..LEI
-Come mai tu non balli?-
-Non mi va- Risposi
-Anche io mi sto annoiando-
-Già- Mi limitai a dirle, ma che mi stava succedendo? A quell’ora di solito avevo già concluso ma quella sera non riuscivo a…in realtà non avevo voglia di parlare con quella ragazza
-Comunque io sono Alessia- Quando disse quel nome mi cadde il bicchiere dalle mani e si rovesciò a terra
-Tutto ok?- Mi chiese lei venendo la mia reazione
-Si…si scusami ma esco un attimo fuori- Dissi alzandomi e affrettandomi a raggiungere l’uscita. OK, era ufficiale……IO ERO COMPLETAMENTE IMPAZZITO!!!!! Ma perché sentire quel nome mi faceva reagire così??? In fin dei conti era un nome come un altro, però..la cosa strana è che l’idea che qualcun’altra si chiamasse così mi infastidiva, non sapevo perché ma mi infastidiva.

 

 

 

Alessia P.O.V
Il giorno seguente mi vestii e mi diressi a scuola (
Qui).
Quando entrai in classe vidi Federico già seduto così cercando di non farmi notare mi sedetti al mio banco, mi guardai intorno, eravamo pochissimi in classe e per qualche strana ragione del destino le uniche cinque persone oltre me e LUI uscirono fuori dalla classe.
Mi sentivo a disagio, ed ero anche infastidita visto che la sera prima lo avevo visto uscire, Scommetto che aveva appuntamento con qualche….. meglio non essere volgari
-Ascolta…- Mi disse piombandomi alle spalle e interrompendo i miei pensieri
-Che-che cosa c’è?- Chiesi nervosa
-Io….devo parlarti di una cosa importante riguardo ciò che ci siamo detti ieri-
-Ok, parla- Dissi
-No, questo non è il luogo adatto……vediamoci oggi pomeriggio al Bar vicino il cinema- COSA????? Avevo capito bene? Mi stava chiedendo un appuntamento????
-O-ok- Risposi
-Bene, allora ci vediamo lì verso le quattro e mezza- Lo guardai annuendo dopodiche lui tornò a sedersi. O MIO DIO!!!! Doveva parlarmi di qualcosa riguardo ciò che c’eravamo detti il giorno prima, e se avesse voluto dirmi che mi amava? No, probabilmente non era neinte di tutto ciò però…….sognare non fa mai male, in quel momento entrò il professore in classe ed io diedi un’ultima rapida occhiata a Federico poi mi voltai e cominciai a fantasticare su ciò che aveva da dirmi.

 

 

 

Federico P.O.V
Alla fine delle lezioni mi recai in infermeria per palrare con quella donna
-Devo parlarle- Dissi in modo plateale
-Ragazzo, a cosa devo la tua visita?-
-Lei ieri mi ha detto che….be si…..che quella ragazza è innamorata di me-
-Si ho detto questo- Mi rispose lei tranquilla
-Io le ho chiesto se era vero e lei mi ha….detto di no- Continuai sedendomi
-Te lo ha detto apertamente o te lo ha fatto capire?-
-No, me l’ha fatto capire-
-Bene, allora è ancora più chiaro ciò che prova per te- Questa donna doveva essersi bevuta il cervello
-Ma quello che dice non ha senso, perché avrebbe dovuto mentirmi-
-Guarda mio caro che non è così facile ammettere i proprio sentimenti, tu ne sei la prova vivente-
-Cosa c’entro io adesso?-
-Andiamo, non continuare a mentire….tu la ami ma hai paura di ricaderci di nuovo- Ok, adesso cominciava a spaventarmi, come faceva a sapere tutte queste cose?
-Senta io non lo so cosa provo, ma non è……non è decisamente….non è…-
-Ma guardati, secondo te perché non riesci neanche a negare di amarla? Te lo dico io, perché hai paura….ma ricordati che la paura di innamorarsi è già amore- IO innamorato di LEI???? No non era categoricamente possibile, io non potevo….amarla
-Mi ha stancato, ora devo tornare a casa- Dissi alzandomi e dirigendomi verso l’uscita
-Ok, ma ricordati sempre ciò che sto per dirti “Lei lo amava, lui no…….Lui tornerà, lei non ci sarà più” è la storia più vecchia del mondo, non fare che accada anche a te- Questa donna voleva farmi impazzire
-Io devo andare- Continuai, dopodiche uscii dall’infermeria.

 

Guardai l’ora erano le quattro e venticinque e tra qualche minuto LEI sarebbe arrivata, ma perché mi sentivo così agitato? Cos’era quell’ansia che mi impediva di respirare? Cosa le avrei detto quando sarebbe arrivata? Neanche io lo sapevo però sentivo di doverle parlare “ricordati che la paura di innamorarsi è già amore” Quella donna era riuscita a confondermi, ma se fosse stato vero ciò che….
-Ciao bel ragazzo- Quando sentii quella voce quasi mi venne un’infarto, mi voltai a rallentatore e la vidi, era dietro di me e mi sorrideva con quel suo sguardo profondo
-Ti sono mancata?- Continuò
-G-Giorgia- Riuscii solamente a dire prima che lei mi si gettasse addosso per abbracciarmi.

 

 

 

Alessia P.O.V
Ero agitatissima, quando ero arrivata a casa mi ero fatta una doccia e mi ero cambiata (Qui) Erano le cinque e ventisette ed ero fuori dal bar, ero agitatissima, avevo paura ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di sentire cosa mi doveva dire, presi un bel respiro ed entrai nel bar, mi guardai un po’ intorno prim di vederl……Accidenti, riuscivo quasi a sentirlo, a sentire il rumore del cuore sgertolarsi, pensavo che non potesse farmi quell’effetto e invece…..non riuscivo neanche a respirare…….Federico abbracciato a LEI era una cosa che non avrei dimenticato mai e poi mai, sarebbe sempre stata l’ennesima cicatrice sul mio cuore, anzi su ciò che era il mio cuore.

 

 

 

*Angolo dell’autrice*

Ciao a tutti :) Mi scuso per aver postato solo oggi ma la scuola non è ancora finita e sono stata molto occupata con le interrogazioni.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto

 

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)

 





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Capitolo 25
*** 24. Tranne te ***


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Capitolo 24 : Tranne te

 

 

Tutto passa, tra un po’ di tempo, solo un po’ di tempo, ci riderai su.

Mi ripetevo questa frase mentre ero ferma a guardare quei due abbracciarsi
-Signorina tutto ok?- Mi chiese il cameriere piombandomi alle spalle
-S-si- Risposi voltandomi dopodice presi a camminare e uscii fuori dal bar.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero a dir poco sconvolto. Ma quando era tornata?
-Mi sei mancato- Disse ancora abbracciata a me
-Aspetta- Dissi io allontanandola
-Che c’è?-
-Ma quando sei tornata?-
-Ieri sera, sono ospite dai miei zii, sei contento?- Mi chiese sistemandosi gli orecchini (
Qui)
-Sono sorpreso- Risposi serio
-Andiamo, non fare quella faccia, mi fai pensare che non sei contento di rivedermi- Disse cercando di abbracciarmi di nuovo
-Sono contento di rivederti ma….non è così semplice- Risposi allontanandomi
-Fede lo so che ti ho fatto del male ma in questi mesi a Londra mi sei mancato- Le ero mancato? Certo prima mi aveva tradito, poi mi aveva lasciato e ora mi veniva a dire che le ero mancato????
-Ti rendi conto che sei stata tu a laciarmi?-
-Certo, ma mi sono pentita….ero confusa quando l’ho fatto-
-Mi dispiace ma…non posso crederti- Dissi alzandomi dal tavolo
-E poi…adesso non…è il momento per tornare insieme...-
-Perché? C’è un’altra?- Mi chiese lei, la guardavo senza rispondere, anche perché non avrei saputo cosa rispondere, non lo sapevo nemmeno io se c’era un’altra ma……Cazzo erano le cinque meno dieci e Alessia non era ancora arrivata, chissà dove diavolo si era cacciata
-Sono cambiate molte cose da quando te ne sei andata- Mi limitai a dire dopodiche uscii dal bar e mi diressi a casa SUA.

Suonai ripetutamente il campanello alla fine venne ad aprirmi sua madre
-Federico, ciao- Mi disse sorpresa
-Salve signora….Alessia è in casa?-
-No è uscita circa quaranta minuti fa- Mi rispose lei sorridendomi
-Quaranta minuti fa? Ma ne è sicura?-
-Si, perché c’è qualche problema?- Mi chiese allarmata
-No, no si figuri….se torna le può dire di chiamarmi perfavore-
-Certo-
-Grazie, arrivederci- Dissi scendendo le scale
-Ciao caro- Mi rispsoe lei richiudendo la porta.

L’avevo cercata in tutto il quartiere ma senza risultati, possibile che si fosse dimenticata di venire? Oppure non era venuta di proposito, magari era uscita con quell’idiota, si doveva essere sicuramente questo il motivo, mi diressi verso la sua palazzina e mi sedetti ad aspettarla, stavolta mi avrebbe sentito, ero a dir poco furibondo con LEI.

 

 

 

Alessia P.O.V
Quando uscii dal bar mi asciugai le lacrime e andai a prendere l’autobus che mi portò fino a casa di Mary
-Ale, tesoro cos’hai?- Mi chiese quando aprii la porta
-Stavolta ha chiuso- Dissi entrando.

Le raccontai tutto quanto dalla storia della ruota panoramica al ritono di Giorgia
-Stavolta ha davvero esagerato-
-Già, la cosa peggiore è che non ho avuto neanche la forza di andare al tavolo per salutarlo, mi sono limitata ad uscire e a piangere come una ragazzina- Risposi
-E ora che pensi di fare?-
-Niente, per me lui non esiste, che se ne ritornasse con quella stronza, che se la sposasse, tanto sono fatti l’uno per l’altra- Dissi spezzettando il fazzoletto
-Secondo me dovresti parlarci-
-Cosa? Ma tu stai fuori di testa tesoro mio, io non ho alcunissima intenzione di rivolgergli la parola, mai più, MAI!!!-
-Va bene, stai calma…..fai come vuoi però secondo me sarebbe meglio che lo ascoltassi- Un giorno di questi l’avrei uccisa
-Neanche morta- Fu la mia unica risposta
-Andiamo Ale, come farai a vederlo tutti i giorni a scuola e a non rivolgergli la parola mai più, senza contare il fatto che ne sei innamorata e che non riuscirai a stargli lontana tanto a lungo-
-Sai che c’è? Io non lo so se ne sono innamorata, credevo che fosse diverso invece, si è rivelato esattamente per ciò che credevo che fosse quando l’ho conosciuto, quando l’ho visto la prima volta-
-Si come no, questa si che è bella….senti tesoro mio…tu lo ami e anche tanto, lo ami molto più di quanto tu abbia mai amato Claudio- Accidenti!!!! Quello che Mary aveva appena detto era vero, io lo amavo, lo amavo ma lui a quanto pare amava ancora LEI
-Hai ragione Mary ma non per questo significa che io e lui siamo destinati a stare insieme, io il mio è ciò che si definisce amore a senso unico-
-Che mi tocca sentire!!! Ascolta, quello è più innamorato di te-
-Ma che dici?-
-Che dico? Andiamo Ale, avete fatto sesso e ciò nonostante lui continua a starti dietro come un cagnolino, se non è amore questo allora dimmi tu cosa lo è-
-Il solo fatto che….che….- UFFA!!! Non sapevo più cosa dire
-Quando avrai trovato le parole io sono di là in cucina a prendere un bicchiere d’acqua-
-Ha ha che spiritosa- Dissi fingendo una risata, Federico non era affatto innamorato di me, la cosa era a dir poco impossibile.

Tornai a casa verso le sette e mezza di sera, entrai nel cancello e mi guardai attorno nel caso lo incontrassi nel cortile, perfotuna di lui non c’era traccia. Mi avvicinai al portone e presi le chiavi per aprirlo
-Si può sapere che fine hai fatto- Mi disse una voce, la SUA voce alle mie spalle
-Che cavolo ti salta in mente!!!! Mi hai fatto prendere un colpo- Dissi riprendendo le chiavi che grazie a lui e allo spavento che mi aveva messo erano cadute a terra
-Oggi ti ho aspettato al bar e poi ti ho cercato ovunque- Disse incrociando le braccia
-Me ne sono accorta- Risposi aprendo il portone
-Che significa?- Mi chiese lui richiudendolo e mettendocisi davanti in modo che io non potessi entrare
-Mi sono accorta che hai cercato ovunque, anche tra le braccia della tua ex, ma sfortunatamente io non ero lì- Dissi ironica
-Quindi ci hai…..-
-Si, vi ho visto….complimenti siete proprio una bellissima coppia- Dissi cercando di sorridere senza risultati
-Perché te ne sei andata?-
-Perché? Perché me ne sono andata? Io non capisco se scherzi oppure sei proprio idiota-
-Ascolta so che può sembrarti che io e lei siamo tornati insieme ma non è così, lei è tornata da Londra ieri sera e quando mi ha visto mi ha semplicemente abbracciato, tutto qui-
-Quindi vuoi farmi credere che non tornerete insieme?- Dissi arrabbiata
-No, te lo assicuro...lei mi ha anche chiesto se fossi innamorato di qualcun’altra-
-E tu che hai risposto?- Gli chiesi rimandendo seria
-Ho…ho risposto che le cose sono cambiate-
-E questo cosa significa?-
-Significa che…..significa che non me la sento di tornare con lei-
-Ma se fino ad un mese fa eri innamorato di lei, cos’è cambiato adesso?- Chiesi
-Io ti….io….qualcosa è cambiato-
-Perfavore smettila, sappiamo entrambi che ora che è tornata voi due vi rimetterete insieme-
-Ti dico di no, mi spieghi perché fai così? Cosa cè?-
-C’è che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne te- Gridai
-Ma capito cosa?-
-Che sei un’emerito deficiente, ecco cosa……fammi una cortesia, non rivolgermi mai più la parola- Dissi riaprendo il portone e salendo su casa.

 

 

 

Federico P.O.V
Ritornai a casa confuso peggio di prima, Giorgia era tornata e Alessia era convinta che saremmo tornati insieme, forse era davvero così, forse avrei dovuto ignorare quel senso di vuoto che mi attanagliava lo stomaco da qualche mese a quella parte e tornare con Giorgia, peccato che quando pensavo quella cosa le fitte allo stomaco si moltiplicavano.

Dopo cena spensi il cellulare e mi misi a letto, non avevo voglia di sentire nessuno, avevo paura che Valerio mi chiedesse da uscire ed io quella sera non ne avevo proprio voglia, stavo quasi per addormentarmi quando la porta della mia stanza si aprì
-Fratellino sei sveglio?- mi chiese Roby sedendosi ai piedi del mio letto
-No- Risposi scocciato
-Avanti girati, devo parlarti-
-Che c’è?- Chiesi mettendomi a sedere
-Stasera devo uscire con Gin, la cugina di Alessia e doveva venire anche lei solo che…..Gin mi ha detto che l’ha avviasata che non verrà più. Cos’è successo?-
-Cosa vuoi che ne sappia io?- Chiesi imbarazzato sdraiandomi di nuovo
-Ascolta Fede, io di solito non mi faccio mai gli affari tuoi, sei grande abbastanza per prendere le tue decisioni, però resta il fatto che sono tua sorella e che ti voglio bene di conseguenza voglio che tu sia felice….-
-Non mi sembra, in questo momento l’unica cosa che mi renderebbe felice è dormire-
-Si come no, Fede tu devi fare qualcosa-
-Ma che vuoi dire?-
-Voglio dire che devi dire ad Alessia quello che provi, quella povera ragazza si è innamorata di te e tu lo sei di lei…..-
-Senti Roby sei fuori strada, io non sono affatto inn….io non lo sono affatto-
-Fratellino ma perché non lo ammetti? Perché non ammetti che lei è il tuo primo pensiero la mattina, l’ultimo tuo pensiero la sera….l’unico pensiero durante il giorno, perché non ammetti che la sola idea di lei insieme a qualcun altro ti fa morire di gelosia? Perché non ammetti che muori dalla voglia di baciarla e….-
-OK OK OK!!! Mi piace, mi piace, mi piace il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi capelli, la sua voce, il suo corpo, mi piace più di ogni altra cosa, mi piace LEI….sei contenta ora?- Dissi gridando, quando guardai Roby aveva la bocca spalancata e credo che avesse smesso di respirare
-S-si, sono contenta- Mi rispose ancora scombussolata dal mio sfogo
-Ora se non ti dispiace vorrei dormire- Continuai voltandomi dall’altra parte
-Fede glielo devi dire- Disse nuovamente lei
-Devi dirlo esattamente come lo hai detto a me- Continuò
-Io non dirò un bel niente a nessuno, quello che ho detto adesso l’ho detto perché sono stanco, confuso e anche un po’ annoiato tutto qui- Risposi
-Fratellino, purtroppo puoi chiudere gli occhi se non voui vedere qualcosa ma non puoi chiudere il cuore se non vuoi vivere i tuoi sentimenti- Disse lei alzandosi dal mio letto
-Buonanotte- Disse poi uscendo dalla mia camera.
Mi voltai e chiusi gli occhi, ma cosa avevo detto? Io ero del tutto fuori di testa, senza contare il fatto che non potevo assolutamente permettermi di innamorarmi di lei dal momento che lei non lo era di me “C’è che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne te” Mi ritornarono in mente le sue parole, chissà cosa intendeva con “Capito tutti tranne te” e se anche lei fosse….volevo dire e se lei provasse qualcosa per me?

 

 

 

Alessia P.O.V
Mi veniva da ridere, chi diceva che mentire a se stessi era la cosa migliore da fare era uno stupido, non aveva capito niente dell'amore. Io ormai erano tre mesi che mentivo a me stessa.....e ora ero stanca non avevo più forza di fare nulla, mi veniva da piangere e da ridere allo stesso tempo, ma perchè ero così.........così stupida..............così insicura...........così patetica............io non lo sapevo, sapevo solo che ero stufa di questa vita dove uscivo sempre perdente, ma perché? Io non vincevo mai, in questo gioco ke è la vita a cui partecipiamo in due io.......e ..........l'amore la partita x me era sempre persa.....non vincevo mai e ora ero stufa, avrei voluto che   la vita avesse cominciato a sorridere anche a me, che si fosse ricordata di me, che io e l'amore da nemici giurati fossimo diventati amici, si esatto avrei voluto che l'amore una volta tanto fosse diventato mio amico,che  fosse stato almeno una volta dalla mia parte e volevo che ci fosse stato quella volta, si quella volta. Ero stanca di quell’ amore a senso unico che durava ormai  da tre mesi, avrei voluto sapere cosa provava LUI quando mi guardava, quando mi vedeva o quando mi sentiva, quello che sentivo io era evidente....AMORE..........Io ero totalmente innamorata di lui, per questo faceva così male
“C’è che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne te” Come cavolo mi era venuto in mente di dirgli quella frase? Come avrei fatto a guardarlo in faccia il giorno dopo a scuola? UFFAAAAAA Ma perché quella…meglio non essere volgari, perché LEI era dovuta tornare proprio ora??????? Mi voltai dall’altra parte del letto cercando di prendere sonno ma “Significa che…..significa che non me la sento di tornare con lei” Quella SUA frase continuava a tornarmi alla mente.

 

 

 

 

 

*Note dell’autrice*

Mi scuso per non aver postato prima :)

Questo era il 24° capitolo, spero vi sia piaciuto

 

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

Baci :)




 



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Capitolo 26
*** 25. Non riesco a staccarmi da te ***


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Capitolo 25 : Non riesco a staccarmi da te

 

La mattina dopo mi svegliai con un gran mal di testa e convinsi mia madre a non farmi andare a scuola almeno mi sraei evitata un problema visto che non avrei dovuto vedere quello str……sgradevolissimo ragazzo.
Rimasi a letto a guardarmi la tv qualunque canale io mettesi trasmettevano solo maledettissimi film e telefilm d’amore a lieto fine, si certo come no….il lieto fine ci sarebbe stato eccome, Federico e Giorgia sposati e innamorati, questo sarebbe stato il lieto fine ed io sarei rimasta zitella a vita e sarei andata a fare l’eremita da qualche parte, ebbi un brivido al solo pensiero. Spensi la tv convinta che guardarla mi facesse solo pensare a cose sgradevoli e accesi la radio ma visto che il destino era contro di me indovinate un po’ che canzone trasmettevano? (QUI)
La canzone della volta che avevamo ballato in discoteca, mi sedetti ad ascoltarla ed esaminai le parole

Mi hai lasciato senza parole
come una primavera
e questo è un raggio di luce
un pensiero che si riempe
di te
E l'attimo in cui il sole
diventa dorato
e il cuore si fa leggero
come l'aria prima che il tempo
ci porti via
ci porti via
da qui

Era vero, mi aveva letteralmente lasciato senza parole dalla prima volta che lo avevo visto, il giorno che mi aveva aiutato a rialzarmi dopo quella pallonata in testa

Ti vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
Mi hai detto ti ho visto cambiare
Tu non stai più a sentire
per un momento avrei voluto
che fosse vero anche soltanto
un pò
Perchè ti ho sentito entrare
ma volevo sparire
e invece ti ho visto mirare
invece ti ho visto sparare
a quell'anima
che hai detto che non ho

 

Avrei voluto veramente che fosse vero soltanto un po’ e invece mi aveva letteralmente sparato all’anima, mi aveva distrutta

 

Ti vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
Ti vorrei sollevare
Ti vorrei ritrovare
vorrei viaggiare su ali di carta con te
sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle
ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
cos'è l'amore
stringiamoci più forte ancora
teniamoci vicino al cuore

 

Spensi la radio con le lacrime agli occhi, ma perché faceva così male? Pensavo che nessuno poteva aiutarmi ed era questo che faceva male, nessuno tranne lui, lui era l’unico in grado di aiutarmi e invece di farlo continuava a farmi del male, a mettermi in difficoltà, neanche io sapevo cosa mi stava succedendo era come se avessi un peso che mi schiacciava il cuore, un vuoto, una tristezza, così grande da svuotarti, toglierti tutto.
Mi alzai per andare a vestirmi, volevo andare a fare un po’ di shopping e poi sarei passata a prendere Mary fuori la sua scuola visto che quel giorno sarebbe uscita alle undici e mezzo ed erano già le dieci. Non feci in tempo ad infilarmi la maglietta che suonò il campanello, sbuffando andai ad aprire ma quello o meglio chi mi trovai davanti mi fece quasi prendere
un’infarto
-Ciao Alex- Disse sorridendo
-C-Claudio….ma tu che diavolo ci fai qui?- Dissi a bocca aperta
-Volevo salutarti-
-M-ma chi ti ha detto che vivo qui?-
-Tuo padre lo ha detto a mio padre e quindi eccomi qui- Mi rispose sorridendo
-Posso sapere cosa vuoi?-
-Te l’ho detto, volevo salutarti…..e poi dirti che mi sei mancata tantissimo-
-Non posso dire la stessa cosa di te mi dispiace- Dissi acida

-Dai Ale, ti prego…non mi trattare male-
-Non ti devo trattare male? Dopo quello che mi hai fatto è il minimo- Risposi incorciando le braccia
-Lo so, sono uno stronzo, però ti giuro che mi manchi tantissimo- Continuò
-Tu non, non mi manchi affatto- Risposi
-Non ci credo- Disse lui sorridendo
-Cosa non credi? Che io riesca benissimo a stare senza di te o che tu non riesci a stare senza di me?-
-No, Ale non è così, io sono stato un deficiente a lasciarti…..dico sulserio ma ero confuso non….non sapevo  neanche io cosa volevo-
-Tu eri confuso? Siamo stati insieme per tre anni e una volta aver fatto l’amore tu mi hai lasciata dicendo che…-
-Quello che ho detto me lo ricordo benissimo, però sono umano e anche io faccio degli errori, come anche tu li avrai fatti perché nel caso non te ne fossi accorta tu non sei perfetta, ed è giusto che sia così- Accidenti, aveva ragione io ne avevo fatti eccome di errori ed uno era stato proprio quello di innamorarmi di Federico
-No, io non penso di essere perfetta, ho fatto tantissimi errori e se ora ti perdono e torno con te…la mia lista di errori si moltiplicherebbe- Risposi
-Ale….ti scongiuro, mi manchi tantissimo- Disse
-Anche tu mi mancavi, ma ora ho ben altri problemi, addio Claudio- Dissi richiudendo la porta, Ci mancava solo lui.

 

Dopo essermi preparata (QUI) andai a prendere Mary a scuola e la trovai ad aspettarmi davanti al cancello, dopo aver fatto shopping ci fermammo a mangiare da MC Donald’s e tra un boccone e l’altro le raccontai tutto
-Coha? He fahha hosha, hohare ha he hoho haer haho i hoi hohi hohohi- Disse Mary parlando a bocca piena
-Mary, non prendertela ma non ho capito un accidenti di ciò che hai detto- Le dissi
-Dico, che ha una faccia tosta, tornare da te dopo aver fatto i suoi porci comodi- Mi rispose mandando giù il cibo
-E’ già, è tornato proprio nel momento meno opportuno- Dissi
-Forse no, potresti tornare insieme a lui per fara provare a Federico ciò che hai provato tu quando lo hai visto con Giorgia- Questa ragazza era proprio un caso disperato quando le venivano queste idee
-No, scordatelo…..non ti ricordi come stavo quando Claudio mi ha lasciata?-
-Certo che me lo ricordo….mi hai sporcato la mia maglietta preferita con le lacrime mischiate all’eyeliner, però magari è una buona idea-
-No, io non voglio avere più niente a che fare con lui- Non appena finii da dire questa frase un uomo entrò nel fast food con un mazzo di rose rosse in mano
-C’è una certa Alessia Ferri qui dentro?-
-Si, sono io- Risposi confusa
-Queste sono per te, e questa canzone te la dedica il ragazzo che ti ama- Disse, per un momento quando pronunciò quelle parole pensai a Federico ma quando iniziò la musica tutti i miei sogni furono infranti (QUI) Quella era la canzone mia e di Claudio, si era sentita al nostro primo appuntamento e quindi l’avevamo proclamata nostra. Sorrisi quando la canzone terminò Claudio entrò e si avvicinò a me
-Allora? Esci con me stasera?- Mi chiese sorridendo
-Mmmm, no- Fu la mia unica risposta prima di alzarmi e di uscire dal ristorante seguita da Mary.

-Accidenti Ale, tu sei matta…..è romanticissimo- Disse Mary colpendomi sul braccio, eravamo sedute sotto il parco di casa mia e stavamo commentando l’accaduto
-Tu sei lo spirito della contraddizione, prima mi hai detto che ha una faccia tosta nel voler tornare con me e ora sarei io la matta-
-Prima non ti aveva dedicato quella canzone e quelle fantastiche rose rosse-
-Senti Mary, se vuoi te lo lascio volentieri, però ti avverto a letto non è tanto bravo- Dissi scoppiando a ridere e facendo scoppiare a ridere anche lei
-Ma smettila……Oh oh, problemi- Disse lei cmabiando tono di voce
-Perché?- Chiesi io voltandomi, poi lo vidi, il grande grande grande GRANDE problema
-Ciao- Disse avvcinandosi a noi
-Possiamo parlare?- mi chiese
-Federico io non devo dirti nulla quindi non capisco di cosa tu voglia parlarmi- Risposi dandogli le spalle
-Come mai oggi non sei venuta a scuola?- Mi chiese
-Avevo mal di testa, e poi non sono affari tuoi-
-Ora basta- Disse afferrandomi per un polso e trascinandomi via
-Ma sei impazzito????- Dissi cercando di togliermi le sue mani di dosso
-Io e te parleremo con o senza il tuo consenso- Mi rispose continuando a trascinarmi.

 

Mi fece entrare in casa sua poi mi invitò a sedermi sul divano ma io scossi la testa rimandendo in piedi
-Non si arrabbia la tua ragazza se porti altre ragazze a casa tua-
-Primo Giorgia non è la mia ragazza e poi non vedo ragazze qui ma solo bambine immature-
-IO? Io sarei una bambina immatura? Casomai tu lo sei, mi hai trasicnato a casa tua nonostante le mie proteste per dirmi chissà cosa- Rispoi incrociando le braccia
-Sia ieri…ieri sera ho parlato con Roby e…mi ha fatto capire delle cose-
-Cosa? Che sei uno stupido?-
-Anche, però…..io ho capito che…che ti….si insomma….- Ma perché avevo questa sensazione? Sentivo un nodo allo stomaco o meglio delle farfalle nello stomaco, era….piacevole al contrario delle altre volte
-Io non voglio stare con Giorgia, voglio….- Accidenti, ma perché ci metteva così tanto a parlare?

-Ti va di venire a cena con me stasera?- Mi chiese infine, Avevo capito bene? Mi stava chiedendo un appuntamento??

-Perché?- Fu l’unica cosa che mi venne in mente di chiedergli
-Perché ho bisogno di parlarti di alcune cose e mi sembra la cosa più adatta parlarne a cena fuori, ti va?- E me lo chiedeva anche???

-Certo!! Volevo dire, si certo- Risposi enfatizzando troppo, un po’ troppo
-Ok, allora ti passo a prendere verso le sette-
-No, casomai vediamoci lì perché oggi pomeriggio devo andare a casa di Mary ed è più comodo se vengo da lì piuttosto che tornare a casa- Dissi, in realtà dovevo andare a casa di Mary perché doveva assolutamente prestarmi un vestito per l’occasione
-Ok, allora ci vediamo alla pizzeria vicino al cinema alle otto?-
-Va bene, a dopo- Risposi aprendo la porta ed uscendo.

Inizia a ridere come una matta per strada mentre tornavo da Mary, chissà cosa voleva dirmi!!!!!!!!!! E poi la cosa positiva è che lui mi aveva benissimo detto di non voler tornare con quella strega…..che bello!!!.

 

Verso le sette e mezza ero pronta (QUI) Non vedevo l’ora di andare giusto per vedere cosa avesse di così importante da dirmi
-Ok, sei pronta….mi raccomando appena puoi chiamami e raccontami tutto- Mi disse Mary mentre uscivo da casa sua
-Ma si certo, la prima cosa che faccio quando torno a casa è chiamare te- Le risposi abbracciandola dopodiche uscii fuori e mi diressi in pizzeria

Quando arrivai mi cominciarono a tremare le gambe, ero agitatissima e felicissima e…confusissima però mi feci forza ed entrai nel locale.

 

 

 

 

 

Federico P.O.V
Non sapevo minimamente cosa le avrei detto, però….dovevo parlarle, avevo bisogno di spiegarle che tra me e Giorgia non c’era niente, che io non ero più….innamorato di le che ora…..mi interessava solo LEI, lo so era a dir poco pazzesco che io mi interessassi ad una ragazza all’infuori di Giorgia ma era così, Alessia era riuscita  a farmela dimenticare dal primo momento in cui i nostri sguardi si erano incrociati, quando l’avevo aiutata a rialzarzi, mi aveva fatto inna…..

-Ciao tesoro, che strana coincidenza ritrovarci qui- Mi disse una voce alle mie spalle
-Giorgia, perfavore sto aspettando una persona quindi….-
-Tranquillo me ne vado subito, però prima avevo bisogno di fare una cosa-
-Cosa- Chiesi sbuffando ma prima che potessi accorgermene mi ritrovai con le sue labbra incollate alle mie.

 

 

 

 

Alessia P.O.V

M ene stavo li a fissarli, di nuovo…..stavolta non avevo forza neanche di piangere, ma perché? perché mi aveva fatta andare lì per assistere a questa sceneggiata patetica, con una confusione terribile in testa uscii dalla pizzeria e mi sedetti sulla panchina di fronte a fissare il vuoto, forse per riempirlo, forse perché sentivo dolore in ogni parte del corpo e se provavo a distogliere lo sguardo delle lame erano pronte inesorabili a pungermi il cuore, il mio ex cuore

-Alessia, che fai qui?- Alzai lo sguardo emettendo un gemito di dolore
-Ehi, rispondimi- Continuò, guardai Claudio attentamente poi con un gesto automatico mi tuffai tra le sue braccia
-P-portami via- Riuscivo solamente a dire
-Ok, ma cosa ti è successo? Mi chiese lui abbracciandomi
-Mi fa male, mi fa male- Riuscivo solamente a dire
-Ma cosa? Cosa ti fa male?-
-Il…il cuore- Risposi singhiozzando
-Coraggio andiamo, ti accompagno a casa- Mi disse facendomi alzare e dirigendomi fino alla sua macchina

Dopo un quarto d’ora arrivammo sotto casa mia e lui mi accompagnò su casa visto che i miei non c’erano
-Vuoi…vuoi entrare?- Gli chiesi
-Non vorrei disturbare- Mi rispose lui
-Sono sola- Dissi
-Ok, allora entro- Continuò lui richiudendo la porta

 

Mi addormentai sul divano con la testa sulla spalla di Claudio, eravamo stati seduti sul quel divano in silenzio per almeno due ore pima di addormetarmi, almeno per un po’ il dolore si sarebbe calmato.

 

 

 

 

 

Federico P.O.V

Tornai a casa confuso, non era venuta, avevo paura che avesse visto Giorgia baciarmi e se ne fosse andata, non appena varcai il cancello del cortile vidi Claudio l’ex di Alessia uscire dal suo palazzo
-E tu che cazzo ci fai qui?- Gli chiesi fronteggiandolo
-Sono affari miei-
-Lo capisci che lei nn ti vuole vedere-

-E’ no mio caro, è te che non vuole vedere, lasciala in pace va bene- Mi rispose
-No, non va bene per niente perché io….sono innamorato di lei- Dire quella frase fu come tornare a respirare, respirare finalmente dopo tanto tempo,  ecco perché non riuscivo a staccarmi da lei, ne ero innamorato.

 

 

 

 

*Note dell’autrice*

Finalmente, ammetere questi cavolo di sentimenti per lui è stato come un parto XD

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)

 

 

 

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie   WillTurner

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** 26. Le parole feriscono ***


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Capitolo 26 : Le parole feriscono

 


Mi svegliai sul divano sentendo dei rumori provenire da fuori la porta, mi guardai intorno e mi accorsi che Claudio se ne era andato così mi alzai nonostante sentissi dolore ovunque e andai ad aprire la porta ma pensai che fosse stato meglio non averlo fatto
-Posso entrare?- Sentire la sua voce mi risvegliò quel dolore martellante al cuore
-No- Risposi gurdandolo fisso, stavolta non avrei pianto davanti a lui, perché era vero che stavo male, malssimo però ero anche parecchio incazzata.

 

 

 

Federico P.O.V
Avevo veramente detto di amarla? Dovevo essere ubriaco, si era l’unica spiegazione….io….lo avevo veramente detto, però non lo sapevo neanche io perché lo avessi fatto, forse perché….era…vero?
-Tu innamorato di lei?- Claudio pronunciò quel “Tu” con disprezzo, per sminuirmi
-Si- Accidenti era più forte di me, non riuscivo a rimangiarmi ciò che avevo detto, certo che mi stavo proprio rammollendo
-Dopo quello che hai fatto, ti consiglio di non contare molto sulla possibilità di rivolgerle ancora la parola- Mi rispose lui riprendendo a camminare
-Mi spieghi qual è il tuo cazzo di problema? Sei tu che l’hi lasciata, ora cosa vuoi da lei?- Dissi riafferrandolo per il colletto del cappotto
-Da lei niente, io voglio Lei- Mi rispose, stavo morendo dalla voglia di spaccargli la faccia, chissà perché
-Non hai più alcuna possibilità con lei- Dissi con un ghigno
-E’ qui che sbagli, chi non ha più possibilità sei tu, dopo che ti sei sbaciucchiato con la tua ex pensi ancora che lei possa rivolgerti la parola?- Quando pronunciò quelle parole non ci vidi più dalla rabbia e lo colpì
-Complimenti, ora che mi hai colpito puoi anche fare la croce sulla tua storia con Alessia- Continuò lui alzandosi e dirigendosi verso la sua macchina da idiota. Alzai lo sguardo verso la SUA finestra e senza pensarci troppo mi catapultai davanti la sua porta e iniziai a bussare con foga.
Dopo circa due minuti venne ad aprirmi la porta, sembrava fosse sconvolta nel vedermi lì e anche un po’…..incazzata
-Posso entrare?- Gli chiesi
-No- Fu la sua unica risposta.

 

 

 

Alessia P.O.V
Lo guardavo, era ancora lì davanti la porta che mi guardava, ero disgustata dal suo sguardo, dal momento che fino a due ore prima si stava sbaciucchiando con la sua ex
-Perfavore- Mi disse
-No, io non ti voglio più parlare, non ti voglio più vedere, però c’è una cosa che voglio chiederti, perche? Perché mi hai fatta venire al ristorante?-
-Io volevo davvero parlarti ma poi lei si è avvicintata e mi ha baciato e..-
-Perciò è un caso che entrambe le volte che mi hai invitta da qualche parte io abbia assistito alle effusioni che vi siete scambiati tu e…lei-
-Si, è così- Rispose
-Senti, a me non interessa, io…..sono ancora innamorata di Claudio- Dissi mentendo, chiaramente non era vero ma dovevo allontanare Federico in qualche modo perché chi stava male in questa storia ero sempre io ed ora ero veramente stufa, che si fosse rimesso con lei, che se la fosse sposata, io sarei andata avanti anche senza di lui, certo avrebbe fatto male ma come si dice, se non uccide fortifica
-Cosa?- Mi chiese stringendo i pugni
-Si, hai capito bene- Risposi evitando di guardarlo visto che i miei occhi sicuramente mi avrebbero tradito
-Bene, allora vi auguro di essere felici, tanto lo sai anche tu che non sei innamorata di lui e quando tornerai da me….-
-Io non tornerò mai e poi mai da te, anche perché io e te non siamo mai stati insieme….- lo interruppi guardandolo
-Già, hai ragione….io e te….abbiamo fatto solo sesso, del buon sesso ma niente di più- Mi rispose lui non tanto convinto poi si voltò e se ne andò, io richiusi la porta lentamente e poi mi inginocchiai a terra, dopo ciò che c’eravamo detti le gambe non mi regevano più.

 

Passarono due settimane ed entrammo nel mese di Dicembre, io e Federico non c’eravamo rivolti la parola da quella sera e non avevo neanche rivisto Claudio dal momento che per un problema di famiglia era stato costretto a partire per andare dai suoi nonni, ma sarebbe tornato di lì a poco, eravamo nel pieno delle prove per la recita di Romeo e Giulietta che si sarebbe svolta tra una ventina di giorni, precisamente l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale
-Alessia!!!!!! Ale che ti sei addormentata?- La voce di Becky mi riportò alla realtà
-No, ero distratta- Risposi riprendendomi dai miei pensieri
-Ragazzi, guardate chi è venuto a trovarci- Gridò Elena entrando nel teatro dove stavamo montando la scenografia per lo spettacolo. Alle sue parole alzai la testa e vidi entrare……LEI, quella strega era entrata nella MIA scuola e nel MIO teatro, l’avrei presa a sberle senza contare poi al suo abbigliamento, c’erano i pinguini fuori per il freddo che faceva e lei si era tolta il giacchetto solo per mettersi in mostra (
QUI)
-Salve a tutti- Disse con quella sua vocetta squillante
-Giorgia, ciao…..allora ci devi raccontare tutto quanto, come mai sei tornata?- Le chiese una ragazza avvicinandosi a lei
-Sono tornata perché mi mancava da morire Fede, sai ora stiamo anche per riallacciare i rapporti, ieri sera per esempio…- Mi allontanai, avevo sentito abbastanza, se fossi rimasta li anche solo due minuti l’avrei strozzata, anzi no l’avrei prima presa a schiaffi poi sottoposta ad una tortura cinese e poi dopo l’avrei strozzata
-Indovina chi è?- Mi chiese una voce coprendomi gli occhi
-Non sono brava con gli indovinelli- Risposi, poi mi voltai e vidi Claudio in piedi dietro di me
-Sei tornato?- Gli chiesi sorridendo
-Si, mi mancavi troppo- Mi rispose lui avvicinandosi, avvicinandosi pericolosamente
-Devo finire di sistemare- Dissi voltandomi, non ero ancora pronta a ricomicniare tutto da capo con lui, non avrei fatto lo stesso errore due volte anche se dovevo ammettere che  fosse cambiato sulserio
-Mi perdonerai mai?- Mi chiese aiutandomi a dipingere un’albero di cartapesta
-Non lo so, sono successe troppe cose e per adesso non me la sento- Risposi continuando a dipingere
-Ti capisco, però….sei cambiata-
-No, non sono cambiata ho solo capito come vanno le cose, quando mi hai lasciata sono stata male, terribilmente male, però….quello che è successo non mi ha insegnato niente perché ci sono ricascata, c’ho risbattuto la testa di nuovo, il problema è che ciò per cui sto così male non se ne rende nemmeno conto- Dissi guardando verso Giorgia
-Ale, lo so che si stata male per me però….ti prego, concedimi un’altra possibilità, ti giuro che non te ne pentirai…io ti amo- Quando pronunciò quelle parole chiusi gli occhi e immaginai fosse stato Federico a pronunciarle così senza che me ne accorgessi mi spuntò un sorrisetto da ebete sulla faccia
-Devo interpretare quel tuo sorriso come un si?- Mi chiese lui speranzoso
-No- Mi affrettai a dire
-O meglio, non ancora, ci devo pensare- Continuai, in quel momento entrò in teatro Federico che subito si accorse della presenza di Claudio e della mia
-Amore, stavo giusto dicendo a Elena e a Carlotta che ieri sera siamo andati in quel bellissimo locale in centro- Disse Giorgia abbracciandolo come una piovra
-Sai una cosa, pensare alle cose non mi ha mai portata da nessuna parte- Dissi fuori di me dalla rabbia e subito dopo allacciai la mia bocca a quella di Claudio sotto gli occhi a dir poco infuriati di Federico.

Io e Claudio ci baciammo per due minuti d’orologio, volevo fargliela pagare, volevo fargli pagare cara la volta che lo avevo visto abbracciarsi con quella strega, fargli pagare la volta che li avevo visti baciarsi
-Wow, non mi ricordavo che tu sapessi baciare così bene- Disse quando sciogliemmo il bacio
-Già, non ti ci abituare però- Gli dissi sorridendo
-Scusate, non vorrei…interrompere..ma in questa scuola non può entrare chiunque- Disse Federico interrompendoci riferendosi a Claudio
-A si? La cosa vale anche per la tua amichetta che con la sua vocina stridula sta disturbando tutti- Risposi io alzandomi in piedi
-Lei però frequentava questa scuola, lui no-
-Hai detto bene, frequentava- Risposi nervosa
-Di sicuro a più diritto di te a stare qui- Disse lui. Accidenti non credevo potesse farmi questo effetto quella frase, in realtà mi faceva quest’effetto perché era stato lui a pronunciarla, mi sentivo annientata, anche se sapevo che per lui io non contavo niente sentirlo pronunciare quella frase mi stava letteralmente distruggendo
-Io….non volevo dire questo- Disse avvicinandosi a me ma io mi allontanai
-Però lo hai detto, io ti odio- Dissi correndo via.

 

 

 

Federico P.O.V
Come cazzo mi era saltato in mente di dire quella maledettissima frase, stavo girando come un matto per trovarla, volevo parlarle, chiederle scusa, mi sentivo una merda per ciò che le avevo detto però quando l’avevo vista baciarsi con quel coglione patentato mi era salito il sangue al cervello, in più ci si metteva anche Giorgia a raccontare cose false dal momento che era vero che eravamo andati in un locale ma separatamente, c’eravamo semplicemente incrociati all’entrata e avevamo condiviso il tavolo insieme ad altri amici, niente di più. Era completamente scomparsa, chissà dove diavolo si era cacciata.

 

 

 

Alessia P.O.V
Mi ero rifugiata nel bagno delle femmine per tutta la durata dell’ora e quando finalmente la campanella era suonata ero letteralmente corsa fuori facendomi un pezzo di strada a piedi per prendere un’autobus diverso dal solito per paura di incontrare Federico ma sfortunatamente incontrai qualcuno di molto peggio…..LEI. Mi sedetti al posto di fronte al suo e cercai velocemente l’i-pod
-Ehi, tu vai al Colonna vero?- Mi chiese lei, UFFAAAAA!!!!! Ora mi toccava pure risponderle
-Si- Mi limitai a dire
-Ti ho vista oggi in teatro, sai ero venuta a trovare il mio ragazzo, forse lo conosci….si chiama Federico Marchetti- Sentire quel nome pronunciato da lei era una cosa orribile
-S-si, lo conosco…per la verità siamo in classe insieme-
-Davvero? Come ti chiami?- Mi chiese sorridendo come una deficiente
-Alessia- Risposi. Quando le dissi il mio nome lei cambiò faccia e assunse un’espressione seria, stava cercando di capire qualcosa che a me sfuggiva
-Ah- Disse
-Bene, questa è la mia fermata…ci si vede- Disse alzandosi e scendendo dall’autobus cntinuando a guardarmi dal vetro. Chissà che cavolo voleva.

Quando rientrai in casa mi gettai a peso morto sul letto “Di sicuro a più diritto di te a stare qui”  Era proprio vero che a volte le parole ferivano più di uno schiaffo, una lacrima mi scese solitaria lungo la guancia ma io con una rabbia inaudita la spazzai via con le dita, non volevo più piangere per lui, era solo uno stronzo, uno stronzo di cui mi ero innamorata però….uffa questa storia non aveva ne capo ne coda “io ti odio” Lo avevo detto però purtroppo non lo pensavo veramente, anche se avrei voluto davvero tanto tanto tanto farlo, avrei davvero voluto pensarlo.

 

 

 

Federico P.O.V
Facevo avanti e indietro nei venti metri quadri circa della mia camera
-Mi spieghi che hai?- Mi chiese Valerio mentre giocava alla mia playstation
-Sono un deficiente Vale- Dissi guardando fuori dalla finestra, erano le otto di sera e avevo visto i SUOI genitori uscire da casa da circa venti minuti quindi lei doveva essere sola
-Perché?- Mi chiese lui sempre con gli occhi puntati sul videogioco
-Cazzo Vale ma mi senti quando parlo?- Risposi
-Si, hai detto ad Alessia che Giorgia ha più diritto di lei a stare lì, pazienza, domani le chiedi scusa e tutto torna a posto- Si la faceva facile lui
-Ma non è così facile, lei non mi vuole parlare-
-E allora che te ne frega Fede, perché sei così fissato con lei?-
-N-non lo so Vale-
-Oddio…..tu ti sei innamorato- Disse buttando il Joystick, il mio amato joystick perterra
-Ma n-no, come ti viene in…in mente una cosa del genere- Risposi guardando altrove
-Invece si mio caro, ammettilo- Continuò lui sorridendo
-Ma…ma ammettere cosa, non farmi ridere-
-Va bene va bene scusa, Oddio ma quella non è Alessia che si sta baciando con Claudio?- Disse lui guardando fuori dalla finestra, con un salto mi catapultai lì davanti
-Dove?- Chiesi innervosito
-Ah ah, ti ho fregato amico mio- Un giorno di questi lo avrei ucciso
-Che stronzo che sei- Dissi gettandomi sul letto
-Si si come no, senti io ora vado……perché non vai da lei?-
-E che gli dico?-
-E che ne so io, però non esistono solo le parole bello mio- Disse dopodiche uscì dalla mia stanza cosa che feci anche io appena tre minuti dopo, mi diressi a casa SUA.

 

 

 

Alessia P.O.V
Mi ero già infilata il pigiama (QUI) e mi ero fatta portare da mio padre prima che uscisse a cena fuori con mia madre un panino di MC Donald’s, al diavolo la dieta. Mi sedetti sul divano e accesi la televisione, ero già pronta ad addentare il mio panino quando suonarono ripetutamente alla porta. A malincuore mi alzai per aprire ma quando mi ritrovai lui davanti provai a richiuderla cosa che chiaramente mi impedì di fare visto che era il doppio di me
-Che vuoi?- Chiesi scocciata
-Chiederti scusa- Mi rispose
-Wow, sono lusingata……ora puoi andare e già che ci sei di alla tua ragazza di non fissarmi mai più in quel modo- Dissi provando a spingerlo ma senza risultati, accidenti!!!! Era molto resistente
-Io non sto con Giorgia-
-Bè buon per te, ora devo uscire, tra un po’ viene Claudio a prendermi- Chiaramente me lo ero inventato per farlo andar via
-A si? Ed esci con quel pigiama?- mi chiese sorridendo. Cavolo, mi ero dimenticata di essere in pigiama
-No, certo che no ora vado a….- Non potei finire la frase perché mi ritrovai con le sue labbra incollate alle mie, mi era mancato, mi era mancato tantissimo, mi feci guidare fino al divano dove cominciò ad accarezzarmi sotto la maglietta facendomi porvare ondate di calore nonostante fosse dicembre.

 

 

 

 

*Note dell’autrice*

Questo era il 26° capitolo :)

Spero che vi sia piaciuto

 

 

 

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie   WillTurner

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

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Capitolo 28
*** 27. Mia ***


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Capitolo 27 : Mia

 

 

Ero chiusa in bagno da circa venti minuti e avevo continui flash back di cio che era successo

Federico mi prese in braccio e mi portò nella mia stanza, mi fece sdraiare sul letto e poi si rituffò su di me e riprese a baciarmi, stavo letteralmente morendo, mi piaceva da morire e per un attimo fui tentata di gridare a squarciagola che lo amavo. Si liberò dei suoi jeans e alla sua maglietta pensai io, il mio pigiama finì a terra a far compagnia ai suoi vestiti, rimanemmo entrambi in biancheria intima. Riprese a baciarmi poi si staccò dalle mie labbra e mi sussurrò all’orecchio
-Non è vero- Io lo guardai confusa
-Cosa non è vero?- Chiesi con voce roca e spezzata dall’eccitazione
-Che stai insieme a qull’idiota- Rispose tornando poi a baciarmi
-Certo che è vero- Risposi mentendo
-E allora perché ti lasci baciare da me?- Mi chiese con un sorrisetto stampato sulla faccia
-Infatti, me lo chiedo anche io….specialmente dopo quello che mi hai detto stamattina- Risposi spingendolo via da me ma senza risultati visto che era come spingere un muro
-Senti, ti ho già detto che non volevo dire quello che ho detto-
-Però lo hai detto, è facile pentirsi quando ormai il danno è fatto- Risposi voltandomi da un lato per non farmi baciare
-Eddai, non essere arrabbiata ora- Disse lui provando a farmi girare per continuare a baciarmi
-Tu proprio non capisci vero?- Gli chiesi tornando a guardarlo negli occhi
-C-cosa dovrei capire?- Mi chiese a sua volta voltando lo sguardo, sembrava quasi non riuscisse a sostenere il mio
-Perché detesti Claudio in questo modo?- Chiesi deviando l’argomento
-Perché non sopporto i ragazzi come lui- A si certo, questo era proprio il colmo visto che lui era uguale o addirittura peggio
-Tu non sei meglio di lui- Risposi
-Lo so, ma perlomeno io non ho mollato la mia ragazza dopo aver fatto l’amore con lei-
-Allora se la pensi così come hai fatto a tornare con Giorgia?-
-Per l’amor del Cielo, io non sono tornato con lei-
-Però lei oggi in palestra ha detto che…-
-Ci siamo incontrati fuori dal locale e poi ci siamo seduti allo stesso tavolo insieme ad altri amici, tutto qui- Mi interruppe lui
-Bè, in ogni caso lei è convinta del contrario- Continuai io mettendo il broncio
-Anche se fosse….a te cosa importa?- Mi chiese lui con un sorrisetto di soddisfazione stampato sulla faccia
-A-a me non importa proprio niente- Risposi balbettando
-Certo che voi donne siete proprio complicate, chi vi capisce è bravo-
-Non siamo noi che siamo complicate, siete voi uomini che siete degli assoluti  e perfetti stronzi- Risposi sorridendo
-Si come no, siete così prevedibili, sapevo che avresti detto così- Continuò lui mettendosi a sedere
-Noi siamo prevedibili? Voi lo siete, vi basta dire due cavolate e le ragazzine sciocche vi cadono ai piedi- Risposi mettendomi a sedere anche io
-Se è per questo a voi donne basta schioccare le dita e gli uomini idioti vi fanno da zerbini- Prima di rispondere mi fermai un secondo a riflettere, c’eravamo fermati, non ci stavamo più baciando, stavamo….parlando, parlando civilmente….questa si che era un’edizione straordinaria.

-Bè….credo che ora sia meglio che vai- Dissi alzandomi dal divano , avevamo passato un’intera ora a chiacchierare come se fossimo…..amici, anche se sarei dovuta essere contenta di considerarmi una sua amica, in realtà non lo ero, anzi……era più facile che da perfetti nemici ci trasformassimo in amici piuttosto che lui potesse innamorarsi di….me, e questo faceva male, molto male…..io lo amavo e l’idea che lui in futuro si potesse svegliare con la ragazza sbagliata mi faceva star male ma allo stesso tempo anche l’idea di vederlo infelice, lo so ero una contraddizione vivente però era così, anche se dicevo di odiarlo, non era lui che odiavo ma il fatto che lui non mi volesse, che lui non mi amasse, neanche un po’, l’unica cosa che mi faceva sentire meglio era pensare che i giorni brutti sarebbero passati come tutti gli altri, anche se avrei sofferto ancora per questo amore a senso unico prima o poi sarei stata meglio
-Allora….tra venti giorni ci sarà la recita di Romeo e Giulietta- Disse lui alzandosi dal divano
-Già, ho quasi finito di studiare le battute-
-Davvero?-
-Si-
-Proviamo?- Mi chiese sorridendo
-Cosa?-
-So che non sarò io a fare Romeo però voglio provare, per farmi due risate- Disse avvicinandosi a me
-V-va bene, tieni questo è il copione, io tanto la so a memoria- Risposi porgendogli il copione con le battute
-Comincio io……..- Disse
-Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei: Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d'un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più…..- Non finì la frase perché mi chinai in avanti a baciarlo, ovviamente lui ricambiò……lo so, ero una masochista, però il sentirlo pronunciare quelle frasi mi aveva fatta a dir poco morire, per un momento avevo addirittura sperato che fossero riferite a me, ci dirigemmo di nuovo in camera mia ma stavolta non ci fermammo dove c’eravamo fermati poco prima e anche se mi stavo facendo del male da sola, ne valeva la pena.

Ora ero chiusa in quel maledettissimo bagno mentre lui era in camera mia che dormiva, ma che mi era saltato in mente? Quando ero con lui perdevo totalmente il controllo, non che fossi pentita, è solo che ora sarebbe stato ancora più difficile uscirne. Mi alzai in piedi e aprii la porta, poi mi diressi in camera mia e mi inginocchiai a terra a guardarlo. Era bellissimo, mentre dormiva sembrava proprio un angelo, o mio Dio come avevo fatto a diventare così smielata, mi avvicinai lentamente a lui e lo baciai a fior di labbra, quando vidi che aveva gli occhi aperti mi tirai indietro imbarazzata, ero diventata rossa come un peperone
-S-scusa io n-non…- Non riuscivo neanche a parlare, ero proprio patetica
-Che ore sono?- Mi chiese lui sorridendo
-Le dieci e mezza- Risposi
-A che ora tornano i tuoi?-
-Mi ha chiamata mia madre, mi ha detto che non torneranno prima dell’una di notte, ma perché?- Chiesi perplessa ma invece di rispondermi Federico mi afferrò per un polso e mi fece sdraiare accanto a lui, poi mi cinse la vita con il suo braccio
-Almeno possiamo stare un po’ così- Disse poi chiudendo gli occhi. Ok stava ufficialmente cercando di uccidermi
-Ma- ma perché dici così?- Chiesi
-Perché sono stanco, il sesso è come uno sport, ti toglie le forze- Mi rispose sorridendo
-M-ma…-
-Coraggio, chiudi gli occhi e dormi, me ne andrò prima che tornino- Mi interruppe lui. Non me lo feci ripetere due volte, chiusi gli occhi e mi addormentai.

 

 

 

Federico P.O.V
Riaprii gli occhi e mi guardai intorno, accidenti ma che ore erano? Guardai l’ora sulla sveglia di Hello Kitty ed era l’una meno dieci. MERDA!!!
Dovevo sbrigarmi prima che i genitori di Alessia tornassero. La guardai, dormiva….non sapevo neanche io cosa mi era successo o meglio lo sapevo ma era così difficile da ammettere, quando avevo sentito che mi baciava mentre dormivo avevo desiderato solo di poterla abbracciare e di poter sentire il suo profumo. Mi alzai lentamente per non svegliarla, quando aprii la porta la sentii parlare nel sonno
-Ti amo- Disse abbracciando il cuscino. Ti amo?????? TI AMO?????
Sicuramente si riferiva a quell’idiota di Claudio, roba da non credere. Uscii di lì incazzato nero, avevamo passato….la notte insieme e lei confessava di amare quell’idiota??? Bene, allora anche per me tornava tutto come prima., per un secondo ero stato anche tentato di rivelargli i miei sentimenti ma perfotuna non lo avevo fatto.

 

 

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra, mi sentivo bene, mi sentivo bene dopo tanto tempo finalmente. Mi vestii (QUI) e mi diressi a scuola. Quando entrai in classe trovai Federico già seduto al suo banco che copiava i compiti di inglese. Sempre il solito.
-Ciao- Dissi sedendomi al banco
-Ciao- Mi rispose lui senza alzare lo sguardo dal quaderno
-Ascolta io….-
-Senti riguardo ciò che è successo ieri sera volevo dirti che…è stato divertente ma…niente di più- Mi interruppe lui.
-Ma che…-
-Si, dai ci stavamo annoiando e abbiamo fatto sesso, non è significato niente giusto? Ne per te ne per me- Continuò con un sorrisetto sulla faccia. Avevo voglia di picchiarlo, volevo fargli male, male quanto me ne stava facendo lui con quelle parole ma mi trattenni perché tanto avrebbe fatto male solo a me
-G-già- Risposi voltandomi e prendendo anche io il quaderno, per il resto della giornata non mi voltai più indietro, non ne avevo la forza.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero entrato prestissimo in classe per copiare i compiti, mentre stavo scrivendo LA vidi entrare in classe e per un attimo fui tentato di baciarla “Ti amo”Quando ripensai a quelle parole però mi convinsi sempre di più che ciò che stavo per fare fosse la cosa migliore
-Ciao- Mi disse lei sedendosi al banco davanti al mio
-Ciao- Risposi senza guardarla, avevo paura che se l’avessi guardata negli occhi le parole non sarebbero uscite
-Ascolta io…-
- Senti riguardo ciò che è successo ieri sera volevo dirti che…è stato divertente ma…niente di più- La interruppi, sicuramente era proprio questo ciò che mi stava per dire lei
-Ma che….-
-Si, dai ci stavamo annoiando e abbiamo fatto sesso, non è significato niente giusto? Ne per te ne per me- La interruppi nuovamente
-G-già- Mi rispose, poi si voltò a prendere il libro, accidenti forse avevo un po’ esagerato però….non potevo pensare a ciò che aveva detto, non potevo proprio.

 

 

 

Alessia P.O.V
Tornai a casa distrutta da quella giornata infernale. Mi gettai sul mio letto e mi rivenne in mente ciò che era successo la sera prima, scossi la testa per cercare di non pensarci, dopo ciò che mi aveva detto quella mattina dovevo assolutamente dimenticarlo, si dovevo farlo assolutamente. Presi il cellulare e chiamai l’ultima persona che avrei dovuto chiamare
-Fra…ciao sono Alessia, possiamo vederci?- Lo so ero davvero un caso perso.

-Grazie, sono contenta che tu abbia accettato di vedermi- Dissi, io e Francesco eravamo in un bar del centro commerciale
-Figurati, anzi sono stato davvero felicissimo che tu mi abbia chiamato-
-In realtà mi sento un po’ in colpa-
-Perché?- Mi chiese lui guardandomi con un sorriso
-Perché….ultimamente ho avuto così tanti problemi che non ti ho più cercato, a parte per le prove della recita….mi dispiace-
-Ale, tranquilla…..se è per questo neanche io ti ho più cercato da quando….Giorgia è tornata in città- Mi rispose abbassando gli occhi
-Ti piace ancora, vero?- Chiesi accarezzandogli la mano
-No, però mi ha fatto uno strano effetto rivederla….Poi ha una faccia tosta! Va in giro dicendo di essersi rimessa con Federico come se….- Si interruppe quando vide che cambiai espressione nel sentir nominare quel nome
-Scusami, scusa Ale non volevo…..- Mi disse avvicinandosi a me per abbracciarmi
-Lo odio, anzi non è lui che odio ma me stessa, gli ho permesso ancora di farlo- Dissi
-Ma di fare cosa?- Mi chiese lui confuso. Non risposi mi limitai a guardarlo fisso negli occhi e poi dopo qualche minuto lessi sul suo viso che aveva capito, gli lessi la consapevolezza negli occhi
-Ale, voi due avete..avete….- Non riusciva neanche a dirlo
-Si- Fu la mia unica risposta
-A dire la verità è già la seconda volta, però ieri sera…..sembrava diverso, lui mi…lui sembrava che stesse provando ciò che provavo io, invece stamattina è tornato ad essere il solito stronzo di sempre- Continuai stritolando un fazzoletto di carta
-Ale, Ale calmati- mi disse lui togliendomi il fazzoletto dalle mani
-Scusami Fra…Mi dispiace dirti queste cose, so che ti infastidisce se parlo di…-
-Ale, che tu mi piaccia non è di certo un mistero però…sono felice se te la senti di sfogarti con me, tanto so che tra noi due non potrà nascere nulla, tu ami lui e questa cosa non può cambiare, però…se non hai nulla in contrario possiamo essere amici- mi disse lui porgendomi la sua mano per stringerla. Era davvero un bravissimo ragazzo, nonostante io gli piacessi riusciva comunque a sorridermi pur sapendo che amavo un altro
-Ma certo- Risposi intrecciando la sua mano alla mia
-Mi dispiace vederti stare così, è proprio un idiota quel ragazzo, non si accorge neanche di ciò che ha- Mi disse
-Ascolta, non parliamo più di lui…..voglio fare qualcosa- Risposi sorridendo
-E cosa?-
-Andiamo da qualche parte stasera, io devo uscire con Gin e Maria vieni anche tu?-
-Va bene, ma dove andiamo?-
-Non lo so, ci vediamo verso le nove a casa mia e poi decidiamo insieme agli altri- Dissi sorridendo
-Ok per me va benissimo- Mi rispose, dopodiche ci alzammo e mi riaccompagnò a casa.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero in camera mia e stavo ascoltando la musica sdraiato sul letto, ultimamente non avevo voglia di fare niente al di fuori dello stare sdraiato a oziare
-Fedeeee- Disse mia sorella entrando in camera mia. Quando faceva così o aveva rotto qualcosa di mio oppure le serviva un favore
-Che vuoi?- Chiesi scocciato
-Che ti vesti- Mi rispose lei spengendomi lo stereo
-Io sono vestito, hai bisogno degli occhiali sorellina- Scherzai
-No, intendo dire che ti devi cambiare-
-O no, chi ha invitato a cena la mamma stavolta?-
-Nessuno, usciamo- Mi rispose specchiandosi nei miei occhiali poggiati sul comodino. Incredibile le donne si specchiavano ovunque
-Cosa? E dove dovremmo andare?-
-In un locale- Mi rispose
-Scusa, ma solo io e te?-
-No, andiamo con Gin Mary e Alessia- COSA???????????????
-No, io non vengo-
-O si che vieni-
-Non mi va- Risposi
-Invece si che ti va. E’ il tuo orgoglio che te lo impedisce…-
-No, semplicemente non ne ho voglia- Continuai
-Va bene, non venire, dirò ad Alessia di portare il suo ragazzo-
-NO!! Cioè volevo dire…si vengo…mi cambio e poi andiamo- Risposi aprendo l’armadio
-Non avevo dubbi- Disse Roby uscendo dalla mia stanza con un sorrisetto compiaciuto. No, non avrei assolutamente permesso che lei andasse con quell’idiota, lei restava MIA, non mi importava se quell’idiota  era tornato, lei era e sarebbe rimasta MIA.

 

 

 

*Note dell’autrice*

Ciao a tutti!!!! :)

Questo era il 27° capitolo, vi confesso che la storia è quasi giunta al termine, ormai non mancano molti capitoli. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

 

 



Ringrazio come sempre  
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie   WillTurner

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

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Capitolo 29
*** 28. Quello che piacerebbe a me ***


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Capitolo 28 : Quello che piacerebbe a me

 

Alle nove precise Francesco suonò alla mia porta
-Ciao bellissima-
-Ciao- Risposi facendolo entrare
-Non sei ancora pronta?- Mi chiese squadrandomi
-No, quasi…..siediti pure io finisco di prepararmi- Dissi chiudendomi in bagno
-Ok- Mi rispose lui. All’improvviso suonò il campanello
-Frà….potresti aprire tu perfavore?- Gli chiesi sttraverso la porta del bagno
-Si certo- Francesco si alzò in piedi e andò ad aprire la porta
-E tu chi diavolo sei?- Gli chiese Claudio trovandoselo davanti
-Io sono un amico di Alessia, tu chi sei?- Gli chiese Francesco di rimando accentuando il TU
-Io sono il suo…..- Uscii proprio per sentire l’ultima frase di
Claudio -Ragazzo-
-Cosa? Alessia ma che significa questa storia?- Accidenti ora si che ero nei guai!!!!
-Frà ti spiegherò tutto quanto ma ci puoi lasciare un secondo da soli- Gli chiesi, lui annuì e poi andò nella mia camera lasciando me e Claudio da soli
-Allora? Devo essere geloso?- mi chiese Claudio
-Fa un po’ come ti pare- Risposi avvicinandomi al divano
-Ma che hai? Perché sei arrabbiata?- Mi chiese lui seguendomi
-Perché hai detto a Francesco che sei il mio ragazzo?- Gli chiesi incrociando le braccia
-Scusa ma io credevo che dopo il bacio di ieri noi..-
-Claudio ma quale noi? Perfavore non crederai che solo perché ci siamo baciati io possa aver dimenticato quello che mi hai fatto?-
-Andiamo Alessia, perfavore te lo chiedo io! Neanche ti avessi tradita-
-No! Hai fatto molto peggio, una volta che hai ottenuto ciò che volevi mi hai scaricata come una bambolina vecchia, ti sembra un comportamento normale?-
-Senti ti ho già chiesto scusa mille volte ma ti ripeto che mi manchi da morire, ti prego Ale-
-E io ti ho già ripetuto che ci devo pensare, io non sono più….sicura di ciò che provo per te- Dissi voltandomi
-Va bene, se ci devi pensare allora pensaci pure, però penso di avere almeno il diritto di sapere chi è quel ragazzo- Mi rispose lui riferendosi a Francesco
-No, non hai il diritto di saperlo…comunque te lo dico lo stesso, è un amico-
-Un amico! Come no! Prima quello mi viene a dire che ti ama e ora questo qui mi apre la porta- Io però non avevo sentito il resto della frase, mi ero fermata a “quello mi viene a dire che ti ama” Ma a chi si riferiva? Possibile che…..
-Cos’altro mi devo aspettare adesso?- Continuò lui
-Aspetta, a chi ti riferisci?- Chiesi ancora confusa
-Riguardo cosa?-
-Chi è che ti ha detto di amarmi?- Quando gli feci questa domanda lo vidi cambiare espressione
-Nessuno, dicevo tanto per dire- Mi rispose
-Non ci credo, voglio sapere a chi…- Venni interrotta dal campanello
-Non vai ad aprire?- Mi chiese lui consapevole di essere uscito illeso da quell’argomento
-Si, ma noi due dobbiamo finire di parlare- Dissi andando ad aprire la porta
-Ciao sweety- Disse Mary abbracciandomi
-Ciao Mary- Risposi ricambiando l’abbraccio
-Scusate ho interrotto qualcosa?- Mi chiese poi sorridendomi
-No, figurati……a proposito, Frà vieni pure- Dissi richiamando Francesco
-Ciao Francesco- Disse Mary
-Ciao Maria- Rispose lui sorridendogli
-Venite anche voi?- Chiese Mary. Perché? Perché combinava sempre questi casini????
-Ma no, viene solo Fran..-
-Ma certo che vengo anche io- Mi interruppe Claudio. IO AVREI UFFICIALMENTE UCCISO MARY
-Allora dove si va?- Continuò Claudio cingendomi le spalle con un braccio
-Non lo sappiamo ancora, dobbiamo aspettare mia cugina Gin- Se non altro Roby doveva studiare quindi non sarebbe venuta, di conseguenza neanche lo STRONZO sarebbe venuto
-Finisco di cambiarmi e arrivo- Dissi togliendomi il braccio di Claudio di dosso e dirigendomi verso il bagno
-Ale, ma che cos’è questa storia?- Mi chiese Francesco parandomisi davanti
-Scusa Frà, lo so avrei dovuto parlartene….comunque lui non è il mio ragazzo- Dissi
-Ascolta, io Federico proprio non lo sopporto ma quel bamboccio lì è molto peggio di lui, non puoi tornarci insieme-
-Lo so, però lui è il mio ex, siamo stati insieme tre anni…-
-Quindi vuoi tornarci insieme?-
-Non lo so….- Risposi guardando a terra
-Ale, io ti voglio bene e voglio che tu sia felice, lo sappiamo tutti e due che per essere felice hai bisogno di Federico- Disse costringendomi a guardarlo negli occhi
-No, io mi sono stufata, lui non ha bisogno di me perché io dovrei averne di lui?-
-Perché, per quanto mi costi ammetterlo…tu lo ami e lui anche se è un coglione che non è in grado di dimostrare ciò che prova…ti ama-
-Ma dai Frà, lui non è innamorato di me….lui ha solo sfogato le sue voglie e poi mi ha gettata via come un giocattolino vecchio-
-Possibile che tu non te ne accorga? E’ così chiaro…-
-Ale c’è Gin al telefono- Lo interruppe Maria porgendomi il telefono
-Grazie Mary- Dissi prendendo il telefono
-Ale, cuginetta sono quasi arrivata però c’è un cambio di programma- Mi disse Gin, proprio in quel momento suonarono alla porta
-Quale cambio di programma- Dissi, poi mi voltai e mi trovai davanti Roby seguita da……O NO!!!!! E lui che diavolo ci faceva li????
-Credo che tu abbia già visto qual è il cambio di programma- Disse Gin attraverso il telefono
-Gin ma che…-
-Scusa Ale ma devo andare, ci vediamo tra poco- Continuò, dopdodiche interruppe la chiamata
-Ale- Disse Roby abbracciandomi
-C-ciao…come mai anche tu cioè anche voi avete deciso di venire?- Chiesi imbarazzata
-All’università mi hanno rimandato l’esame e quindi ho convinto anche Fede a venire con noi…..Non ti da fastidio vero?- Mi chiese. SIIIIIIIII!!!!!! Mi dava fastidio da morireeeeee
-No, figurati…accomodatevi pure…io finisco di truccarmi e arrivo- Risposi, prima di entrare in bagno però lanciai una veloce occhiata a Federico e vidi che stava praticamente lanciando occhiataccie a Claudio ma la cosa che mi sorprese di più fu vedere che Francesco gli era accanto e faceva la stessa cosa. Chi li capisce i ragazzi è bravo!!

Dopo cinque minuti uscii dal bagno e subito mi sentii gli occhi di Federico, Francesco e Claudio addosso che mi stavano letteralmente squadrando (QUI). Quando si accorsero che anche io li fissavo distolsero lo sguardo
-Ale, sei bellissima- Disse Roby
-Grazie Roby…anche tu- Risposi. Era vero, Roby quella sera era a dir poco stupenda (
QUI) così come anche Mary (QUI)
-Accidenti Ale sei stupenda- Mi disse Claudio avvicinandosi
-Gr-grazie- Risposi imbarazzata guardando Federico che a sua volta guardava me.

Dopo dieci minuti di imbarazzo totale formato da continui sguardi scambiati tra me Federico Claudio e anche Francesco, finalmente suonò alla porta Gin. Con un salto mi precipitai ad aprire la porta
-Ciao cuginetta- Mi disse la traditrice abbracciandomi
-Ciao Giuda- Risposi ricambiando l’abbraccio
-Mi dispiace- Mi sussurrò all’orecchio prima di sciogliere l’abbraccio
-Ciao a tutti- Disse poi rivolgendosi agli altri
-Accidenti Gin, sei stupenda- Disse Roby squadrando da capo a piedi mia cugina (
QUI)
-Ti ringrazio, anche tu- Rispose
-Dobbiamo metterci d’accordo su come andare, tutti in una macchina non c’entriamo- Disse Roby
-Già, è vero. Allora, chi ha la macchina oltre me?- Chiese Gin
- Io- Rispose Claudio alzandosi in piedi
-Anche io- Disse Francesco facendo lo stesso
-Ok, forse tre macchine sono un po’ troppe, in fin dei conti siamo sette persone. Facciamo così, io, Roby, Mary e Ale andiamo insieme e voi maschietti prendete o la macchina di Francesco o quella di Claudio e andate insieme- Continuò Gin. Se non altro aveva detto che io potevo andare con loro in macchina e poi il lato positivo era che Federico non era contemplato.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero in macchina con quei due idioti e cercavo di evitare i loro continui battibecchi su ogni cavolata su cui non si trovavano d’accordo
-Come mai non parli? Il gatto ti ha mangiato la lingua?- Mi chiese Francesco guardandomi dallo specchietto mentre guidava
-Non ho niente da dire- Risposi continuando a guardare fuori dal finestrino. Mi irritava, mi irritava a morte l’idea che questi due idioti venissero con noi, anzi, mi irritava il fatto che quell’imbecille di Claudio venisse con noi
-Certo, hai già detto tutto quello che dovevi dire l’altra sera, vero?- Disse Claudio
-Scusa?- Chiesi io
-Dicevo solo che ti sei già spiegato abbastanza con me- Continuò. Questo ragazzo volevo proprio farmi perdere la pazienza
-Senti, stai zitto che è meglio-
-E se non sto zitto che fai? Mi dai un pugno?- Mi chiese lui prendendomi in giro
-Lui non lo so, ma di sicuro lo faccio io se non ti tappi quella bocca- Disse Francesco precedendomi
-Va bene, starò zitto però voglio dire una cosa a tutti e due…..Alessia è la mia ragazza e voi due dovete starle alla larga- Ci disse. Ok, dovevo respirare e tranquillizzarmi oppure sarei finito in carcere per il resto della mia vita
-Si, continua pure a sognare- Dissi solamente. Prima che Claudio potesse rispondere arrivammo davanti al locale. Mi affrettai a scendere da quella macchina e subito mi accesi una sigaretta, ci voleva proprio!!!
-Ciao love- Disse una voce alle mie spalle. Quando mi resi conto che si trattava di Giorgia era troppo tardi perché mi ritrovai con le sue mani allacciate al collo.

 

 

 

Alessia P.O.V
Ero preoccupata da morire. Chissà cosa cavolo avevano combinato quei tre in macchina insieme da soli, chissà di cosa avevano parlato. Scesi dalla macchina di Gin e mi guardai intorno per vedere se i ragazzi fossero arrivati. Ma perché dovevo sempre vederlo mentre stava con quella….meglio estirpare la volgarità. Era davvero incredibile. Non perdeva tempo, tra l’altro il giorno prima aveva anche avuto il coraggio di dirmi che tra lui e quella sciocca non ci fosse niente però ogni volta che lei gli si buttava al collo, lui non rifiutava mai.
-Ale…andiamo- Mi chiese Roby avvicinandosi a me
-S-si- Risposi distogliendo lo sguardo da quei due
-Ma che guardi?- Quando Roby vide che ero concentrata a guardare suo fratello che si faceva abbracciare da Giorgia, si avvicinò velocemente a lui
-Ehi….Giorgia…allora sei tornata- Disse Roby tirando indietro suo fratello
-Ciao Roby…da quanto tempo- Le rispose lei sorridendo
-E’ si, da molto tempo, mi sembra che l’ultima volta che ci siamo viste è stato il giorno che hai mollato il mio fratellino senza ragione- Accidenti, non ce la facevo Roby una persona così diretta
-Ascolta Roberta, io so che ce l’hai con me per ciò che ho fatto a tuo fratello però….- Giorgia si interruppe notando che a qualche passo da Roby c’ero io
-Quindi, vi conoscete- Disse Giorgia riferendosi a me
-Si, io adoro Ale….la considero come una sorella- Rispose Roberta abbracciandomi
-Capisco- Continuò Giorgia lanciandomi un’occhiata di sfida
-Allora vogliamo entrare?- Si intromise Claudio afferrandomi per un polso e trascinandomi letteralmente all’interno del locale.

 

Ci sedemmo al tavolo e purtroppo quella strega di Giorgia si unì a noi e si attaccò come una ventosa a Federico
-Allora…Alessia, come ti trovi al Colonna- Mi chiese lei
-Molto bene- Risposi
-Si, quella è una scuola fantastica, come del resto le persone che la frequentano- Disse lei riferendosi a Federico
-Infatti stavo pensando di tornarci il prossimo anno-
-Quindi tornerai a vivere qui?- Gli chiese Francesco guardandola negli occhi
-Si, ormai mi sono stancata dell’aria di Londra…mi manca Roma, anzi per la verità è Fede che mi manca- Rispose lei accarezzando Federico. Come poteva essere così stronza? Francesco poggiò il suo bicchiere sul tavolo e si alzò dirigendosi al bancone. Senza pensarci mi alzai e lo seguii
-Frà, è tutto ok?- Gli chiesi sedendomi accanto a lui
-Si, credimi a me non importa di lei però mi da fastidio il fatto che non provi neanche un minimo di vergogna o di senso di colpa per ciò che ha fatto- Mi rispose Francesco
-Hai ragione, ma devi pensare a te, fregatene di ciò che dice quella strega- Dissi abbracciandolo
-Scusa, la strega sarei io?- Sciolsi l’abbraccio con Francesco e mi ritrovai Giorgia dietro le spalle
-Bè…si- Risposi incrociando le braccia
-E tu chi saresti per darmi della strega?-
-Se ti da fastidio essere considerata una strega smetti di comportarti così-
-Io mi comporto come mi pare-
-Non con i miei amici- Risposi avvicinandomi
-Senti bella, datti una calmata- Disse lei facendo lo stesso
-Ragazze, è tutto ok?- Ci chiese Roby avvicinandomsi a me
-No, non è tutto ok- Rispose Giorgia continuando a guardarmi
-Già, lo stesso vale per me-
-Tu credi davvero che lui possa innamorarsi di te- Disse. Non aveva detto il nome di chi si riferiva ma io lo capii lo stesso. Federico. Il nostro vero problema era lui
-E tu credi che lui possa rimettersi con te solo perché adesso sei tornata e pretendi di riavere la tua vita?-
-Certo, io e Federico abbiamo il passato che ci lega, tu per lui non sei nessuno-
-Hai ragione, tu e Federico siete legati dal passato ma io non giurerei che sarete uniti anche dal presente- Risposi sorridendo, soddisfatta della mia risposta
-Io invece ti dico di si-
-Sei un’illusa-
-Sarò anche illusa ma almeno non somiglio neanche un po’ a te- Disse lei
-Per mia fortuna è vero, anche perché io quando esco da casa mi ricordo di coprirmi, specialmente a Novembre- Risposi riferendomi al suo abbigliamento (QUI)

-Come mi vesto io non è affar tuo-
-Già però…-
-Ale, ora basta andiamo via….tanto con lei sono solo parole sprecate- Mi interruppe Francesco. Io annuii e insieme ci allontanammo lasciando la strega lì da sola.

 

Un’ora dopo andarono tutti quanti a ballare ed io rimasi seduta su uno sgabbello al bancone. Maria stava ballando con Francesco, quando lui glielo aveva proposto lei mi era sembrata colta dall’imbarazzo, sarebbe stato davvero magnifico se quei due sarebbero finiti insieme, a mio parere formavano davvero una bella coppia
-Posso?- Mi chiese una voce alle mie spalle
-M-ma si certo- Risposi io vedendo che si trattava di Federico
-Come mai sei sola?- Mi domandò sedendosi accanto a me
-Claudio sta ballando con la tua amichetta visto che io gli ho detto di non averne voglia- Risposi senza guardarlo
-Perché tu e Giorgia avete litigato?- Accidenti!!!!!! Ma chi glielo aveva detto???
-Perché non mi piace come si comporta- Risposi imbarazzata
-Roby mi ha detto che avete litigato per..me- Disse lui schiarendosi la voce
nel pronunciare la parola me
-Mi spieghi come fa a piacerti quella? Come cavolo hai fatto a stare insieme a lei?- Chiesi io voltandomi verso di lui
-Questa domanda potrei fartela anche io. Come hai fatto a stare per tre anni con quell’idiota di Claudio? Anzi come hai fatto a tornare con lui dopo ciò che ti ha fatto?-
-Guarda che io e lui non siamo tornati insieme- Risposi spazientendomi
-Ciò non toglie che tu lo ami-
-Cosa?-
-Si, non fare la finta tonta, ti ho sentito l’altra notte mentre lo dicevi-
-Ma tu sei fuori di testa, guarda che io non mi riferivo a Claudio-
-E a chi ti riferiva allora?-
-Mi riferivo a …..- Mi zittii prima di dire qualcosa di irrimediabile. In fin dei conti io ero ancora arrabbiata con lui per ciò che mi aveva detto quella mattina “Si, dai ci stavamo annoiando e abbiamo fatto sesso, non è significato niente giusto? Ne per te ne per me” senza accorgermene le lacrime presero a sgorgare sul mio viso
-Scusami, ma devo andare in bagno- Dissi alzandomi e correndo via lasciando Federico perplesso.

 

Non appena entrai in bagno mi sedetti a terra. Mi chiedevo quando avrebbero smesso di scorrere sul mio viso quelle lacrime così amare.
Avrei voluto piangere fino a prosciugarmi così da non avere più lacrime da versare. Avrei voluto dimenticare quelle parole, quelle parole che mi facevano così male, ma non potevo, non potevo e non volevo perché nonostante tutto io lo amavo, anche se amarlo mi stava distruggendo
-Alessia, esci perfavore- Disse Federico bussando alla porta del bagno
-Mi lasci in pace perfavore- Risposi io
-Se non esci tu entro io-
-Te ne vai!!!-
-Va bene- Disse, sospirai convinta che se ne fosse andata quando ad un tratto la porta si aprì ed entrò lui
-Ma sei pazzo, questo è il bagno delle femmine- Dissi cercando di spingerlo via
-Perché stai piangendo- Mi chiese lui ignorando le mie proteste
-Affari miei- Risposi
-Senti, se è per quello che ti ho detto stamattina io..non volevo-
-No, figurati…non è per quello- Mentii
-Se non ti riferivi a Claudio allora…a chi ti riferivi l’altra sera- OK. Era del tutto idiota!!!
-Ma tu davvero non l’hai ancora capito?-
-Ma capito cosa? Mi piacerebbe sapere di cosa parli-
-Vuoi sapere cosa  piacerebbe a me? A me piacerebbe andare a dormire tranquilla, a qualsiasi altra ragazza della mia età piacerebbe rimanere nei locali a divertirsi, a me no…io vorrei solo andare a dormire tranquilla, senza pensare a te. Vorrei svegliarmi la mattina senza pensarti, senza pensare a quanto sto male perché inizio un nuovo giorno senza di te. Vorrei alzarmi e dirigermi a scuola consapevole che ad aspettarmi non ci sarà il tuo suardo indifferente o le tue sgradevoli parole. Io vorrei dimenticarti. Anche se mi fa male dirlo, io vorrei non averti mai conosciuto-  Dissi ricominciando a piangere
-Se non hai ancora capito a chi mi riferivo l’altra notte…….allora non lo capirai mai- Continuai poi avvicinandomi alla porta
-Aspetta- Disse lui fermandomi
-Cosa vuoi?- Ma non ottenni risposta perché mi ritrovai con le sue labbra sulle mie. Possibile che finiva sempre così????

 

 

 

*Note dell’autrice*

Questo era il 28° capitolo, spero vi sia piaciuto :)

 


Ringrazio come sempre  
_Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie   WillTurner

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 




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Capitolo 30
*** 29. Fraintendimenti ***


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Capitolo 29 : Fraintendimenti

 

 

Continuammo a baciarci per dei minuti interminabili. Chissà se aveva capito. Chissà se aveva capito che l’altra sera mi riferivo a lui. D’un tratto staccò le sue labbra dalle mie e fu come perdere una parte di me
-Che significa questo discorso che hai appena fatto?- No, non poteva chiedermi di spiegargli meglio ciò che volevo dire, perché io non trovavo altre parole al di fuori di quelle
-Davvero non hai ancora capito?- Quando dissi così lui mi guardò sorpreso ma allo stesso tempo confuso dalle mie parole
-Ma capito cosa?-
-BASTA!!!- Gridai. Ormai ero completamente esausta di quella situazione
-Io quello che provo te l’ho detto….ma non è detto che tu sia in grado di capire- Terminai uscendo da quel maledetto bagno. Lottai con tutte le mie forze per non voltarmi a vedere che espressione avesse assunto il suo viso. Continuai a camminare finchè non fui certa di essere fuori dalla sua visuale, solo allora mi feci scivolare lungo il muro e fissai un punto nel vuoto. Non riuscivo a fare niente, neanche a piangere. Semplicemente me ne stavo lì seduta a guardare nel vuoto forse per cercare di riempirlo, per cecare di riempire quel vuoto che sentivo nel cuore
-Ale…ma che succede?- Mi chiese Claudio vedendomi seduta lì
-Niente, non ho voglia di parlare ora- Risposi senza alzare lo sguardo
-Ok, però così mi fai preoccupare….dimmi almeno cos’è successo-
-Tu non capiresti….esattamente come lui-
-Ma come lui chi?- In quel momento arrivò Federico
-Ti riferisci a lui?- Chiese Claudio a dir poco fuori di se
-Claudio perfavore io….-
-Devi capire che lei sta con me. E’ la mia ragazza quindi smettila di rompergli le scatole- Mi interruppe Claudio prendendo Federico per il colletto della camicia
-Toglimi le mani di dosso- Rispose Federico con una lentezza disarmante
-Perché altrimenti che fai?- Federico non rispose, o meglio non rispose a parole perché tirò un pugnò in pieno viso a Claudio che indietreggiò di almeno venti centimetri
-Ecco cosa faccio- Disse poi toccandosi la mano indolensita
-E’ questo quello che stavi cercando di dirmi?- Gridò poi contro di me
-Cosa?-
-Stavi cercando di dirmi che…tu ami lui….solo che non capisco perché quando ti gho chiesto a chi ti riferivi la scorsa notte tu abbia negato di riferirti a Claudio- No, basta…questo ragazzo era del tutto fuori di testa
-Sai che c’è…hai ragione…mi riferivo a lui, voglio tornare con lui…così va bene? Sei soddisfatto delle mie parole?- Gli chiesi prendendo un respiro. Lui si limitò a fissarmi, così mi voltai e raggiunsi Gin, Roby, Francesco e Mary al tavolo
-Ce ne andiamo?- Chiesi mettendomi a sedere e poggiando la testa sul tavolo, avevo un mal di testa fortissimo, coì forte da non accorgermi dell’occhiata che si lanciarono Mary e Francesco.

 

 

 

Maria P.O.V
Io e Francesco ci guardammo per confermare il piano che avevamo deciso mentre ballavamo
-Si, anche io muoi di sonno…..è meglio andare- Dissi
-Bene, io vado a chiamare gli altri- Francesco si alzò e si diresse in cerca degli altri
-Va bene, noi cominciamo ad uscire- Disse Roby facendomi l’occhietto. Chiaramente anche lei e Gin erano state informate del piano che avevamo in mente. Presi per mano Alessia e insieme uscimmo fuori dal locale.

 

 

 

Francesco P.O.V
Per quanto male mi potesse fare questa cosa, ormai avevo capito che con Alessia non avevo alcuna possibilità. Lei amava Federico e anche se lui era troppo idiota per capirlo, la ricambiava forse anche più di lei. Certo pe me non sarebbe stato facile vederli insieme, però lei era una ragazza stupenda e meritava di essere felice e se per esserlo aveva bisogno di quel cretino e allora quel cretino avrebbe avuto. Io e Maria avevamo organizzato un piano, io avrei riaccompagnato a casa lei, e quello stronzo di Claudio e Gin avrebbe riaccompagnato a casa Roby, Ale e Federico. Peccato che il nostro piano prevedeva una piccola deviazione a casa di un’amica immaginaria di Gine Roby in modo di permettere a quei due di rimanere in macchina da soli per chiarirsi e finalmente per smetterla di negare l’evidenza.
Quando fui vicino al bancone vidi Federico seduto intento a scolarsi una birra
-Ehi, ti ho cercato ovunque….andiamo?- Gli chiesi avvicinandomi, poi notai che si teneva un sacchetto di ghiaccio sulla mano destra
-Ma che hai fatto?-
-Niente- mi rispose
-Non ce l’hai fatta a non picchiarlo eh?- Dissi sorridendo
-Mi ha fatto veramente incazzare- Mi rispose stringendo i pugni e provocandosi una fitta di dolore alla mano indolensita
-Si, ti capisco…in effetti quello non lo sopporto neanche io-
-Bè, se sei amico di Alessi dovrai sopportarlo perché quei due sono tornati insieme- Disse digrignando i denti
-Cosa?-
-Si, me lo ha annunciato lei appena dieci minuti fa- Continuò scolandosi fino all’ultimo goccio la birra che aveva davanti
-Ma come fai ad essere così idiota? Non la vedi? Non vedi come soffre? Non ti accorgi del dolore che prova ogni volta che ti ha vicino e non può dirti ciò che sente? Certo che no, chiedere a te di capire qualcosa è assurdo, eppure è così, lei sta male per colpa tua e tu nemmeno te ne accorgi- Dissi
-Ma se lei è innamorata di me perché non me lo dice?- Mi rispose lui
-Non lo so, tu perché non glielo dici?- Quelle mie parole lo colpirono tanto che non riuscì neanche a rispondermi
-Federico…tu la ami e lei ama te, non permettere a Giorgia di non farti credere più nell’amore perché ti posso assicurare che Alessia non ha niente a che vedere con lei. Lei è buona, dolce, simpatica e quando vede qualche suo amico in difficoltà ce la mette tutta per aiutarlo, proprio come ha fatto con me prima, quando Giorgia ha detto quelle cose e…-
-Allora? Vogliamo andare?- Mi interruppe Claudio. Dannazione, questo idiota sempre nei momenti meno opportuni doveva arrivare?
-Si, andiamo- Dissi alzandomi e dirigendomi all’uscita seguito da loro due.

 

 

 

Alessia P.O.V
-Bene, io riporto a casa Roby, Ale e Fede- Disse Gin facendomi l’occhietto. Solitamente mi sarei messa a ridere sganciandogli una gomitata ma quella sera no. Non ne ero in vena, volevo solo tornare a casa, mettermi a dormire e dimenticare quella brutta, bruttissima giornata. E’ proprio vero il detto “Il buongiorno si vede dal mattino”
-Ok, io riporto Claudio e Mary- Aggiunse Francesco sorridendo a Mary. C’era qualcosa che non mi quadrava, sicuramente stavano tramando qualcosa alle mie spalle ma ero troppo stanca per mettermi ad indagare
-No, non ce n’è bisogno, torno a casa in taxy o in autobus piuttosto che con te- Rispose Claudio guardando Francesco
-Fa un po’ come ti pare- Rispose lui aprendo lo sportello a Maria che nel frattempo stava abbracciando me per salutarmi
-Ale, passo domattina a casa tua per riprendermi la mia macchina- Disse poi Claudio avvicinandosi a me e stampandomi un bacio sulle labbra che io sciolsi immediatamente indietreggiando
-Ok- Risposi, dopodiche salii in macchina seguita da Federico che fece lo stesso. Non si prospettava un bel viaggio.

 

Dopo dieci minuti Gin ci disse che lei e Roby Dovevano portare degli appunti a casa di una loro compagna di università
-Alle due del mattino?- Chiesi io
-Si, lei è ancora sveglia…è tornata da poco a casa- Mi rispose Roby. Gin parcheggiò la macchina di fronte ad un palazzo bianco dopodiche lei e Roby scesero dalla macchina lasciando me e Federico da soli nel silenzio più totale
-Senti io…-
-Non voglio ascoltarti- Lo interruppi
-Io non capisco perché hai reagito così- Continuò ignorando le mie parole. Io non risposi, incrociai le braccia e fissai davanti a me
-Cosa c’è? Non vuoi rispondermi?- Rimasi ancora in silenzio
-Complimenti molto matura- Disse aprendo lo sportello per uscire dalla macchina
-No! Aspetta, non te ne andare….ho paura a rimanere in macchina da sola- Dissi riafferrandolo
-Allora ce l’hai la voce?- Mi rispose risedendosi accanto a me e richiudendo lo sportello
-Hai freddo?- Mi chiese vedendo che tremavo sfregando le mani per riscaldarle
-No, siamo solo a Dicembre, perché dovrei avere freddo- Dissi sarcasticamente
-Avanti vieni- Mi rispose lui allargando le braccia per abbracciarmi
-Neanche morta, piuttosto raggiungo Gin e Roby- Fu la mia unica risposta
-Mi spieghi perché ce l’hai così tanto con me questa sera?-
-Perché sei un cretino che non capisce un cavolo- Risposi
-Non è colpa mia se tu fai dei discorsi incomprensibili-
-Ah certo! Ora è colpa mia! Se tu mi lasciassi finire ogni tanto, invece di tapparmi la bocca per baciarmi-
-Guarda tesoro che anche tu ricambi i miei baci- Mi rispose lui sorridendomi e facendomi quasi uscire il cuore dal petto
-Ma sm-ettila- Dissi tremando. Stavo a dir poco congelando
-Smettila di fare la bambina. Se non ti fai abbracciare domani rimarrai a casa con la febbre a quaranta-
-Ok, ma solo perché domani ci sono le prove della recita e quindi non posso permettermi di stare male- Risposi avvicinandomi a lui e permettendogli di abbracciarmi. Ecco, quelle dannate vampate di calore erano tornate nonostante fosse dicembre ma se non altro almeno non stavo più congelando
-Mi vuoi dire perché hai cambiato idea?- Mi chiese poi, facendomi riprendere dai miei pensieri
-Scusa?-
-Intendo dire…perché hai cambiato idea su Claudio. Quando ci siamo conosciuti tu mi avevi detto che se un giorno sarebbe tornato…non saresti mai più tornata con lui, però stasera….hai confessato di amarlo ancora- Ma perché? Perché doveva essere così idiota?
-Non lo so- mi limitai a rispondere scocciata
-E poi…tu avevi detto che senza amore…non avresti mai accettato di fare sesso. Perché con me lo hai fatto?- Ok, questa era una domanda un pochino più complessa di quell’altra. Cercai in tutti i luoghi della mia mente una buona risposta da dargli ma ero stanchissima e mi si chiusero gli occhi
-Questo…devi dirmelo tu- Dissi sprofondando nel sonno. Anche se ero molto molto molto arrabbiata con lui stare tra le sue braccia a dormire…era qualcosa di indescrivibile.

 

 

 

Federico P.O.V
Ok. Io ero un sadico. Come mi era saltato in mente di abbracciarla, il suo profumo riuscivo a sentirlo benissimo e stavo a dir poco morendo di caldo
-Questo…devi dirmelo tu- Ma che cavolo significava che quello dovevo dirglielo io? “Non ti accorgi del dolore che prova ogni volta che ti ha vicino e non può dirti ciò che sente?” Accidenti! Forse Francesco aveva ragione “Non lo so, tu perchè non glielo dici? Con quella cavolo di domanda mi aveva a dir poco spiazzato. Io dovevo dirle che l’amavo? Ma se neanche io lo spaevo, insomma è vero che lo avevo confessato  Claudio e tra virgolette anche a Roby però……non ci capivo più niente. Mi voltai a guardarla, stava dormendo. Le spostai una ciocca di capelli dalla fronte e poi senza sapermi trattenere le diedi un bacio a fior di labbra in compenso mi arrivò una gomitata. Incredibile questa ragazza era peggio di un cavallo quando dormiva!!!
Tornai a guardarla stando attento a qualche suo altro attacco. Possibile che fosse così bella? Non riuscivo a distogliere lo sguardo. Avevo una voglia matta di baciarla e di fare l’amore con lei. Un momento…l’amore? E questa da dove mi era uscita? Mi voltai scuotendo la testa. Di sicuro quella birra che avevo bevuto prima di andare via stava dando i suoi effetti. O forse no….forse gli effetti me li stava dando LEI. Mi sentivo attirato come una calamita quando l’avevo così vicino a me. Mi riavvicinai e poggiai la mia testa sulla sua. Senza sapere perchè mi ritornò alla mente il giorno in cui la vidi per la prima volta, tre mesi prima, davanti alla scuola

 

Scesi dall’autobus ancora insonnolito, odiavo i primi giorni di scuola, senza contare che mia madre mi aveva fatto una testa così dicendomi che una sua collega di lavoro era venuta ad abitare nel nostro stesso cortile con la sua famiglia, sai che scocciatura.
Mi incamminai per la stradina di scuola passando davanti il Leopardi pregando Dio di non farmi incontrare quel coglione di Ricciardi proprio il primo giorno di scuola, non avevo voglia di litigare dal momento che stavo a dir poco morendo di sonno dopo la nottata in bianco appena trascorsa, quel cretino di Valerio mi aveva mollato in discoteca con una ragazza di cui non ricordavo neanche il nome dal momento che ero ubriaco fradicio.
-Giorgia attenta!- Quando sentii quel nome mi si gelò il sangue nelle vene e mi voltai a guardare da dove provenisse quella voce. Vidi una ragazza tirare la sua amica che immaginai si chiamasse Giorgia per evitare che fosse colpita da una palla lanciata proprio dalla finestra del Leopardi. Prima che potessi voltarmi però, vidi la palla finire in testa a qualcuno. Quando mi avvicinai per vedere meglio, vidi una ragazza letteralmente sdraiata a terra così, senza neanche sapere perché, mi avvicinai per aiutarla a rialzarsi
-Ti……. ringrazio- Mi disse aprendosi in un sorriso. Per un secondo temevo non finisse più la frase visto che si era soffermata per almeno un quarto d’ora a dire “Ti”. Valle a capire le ragazze!
-Si, va bene…però dovresti stare più attenta- Le risposi scocciato. Quando vidi che ci rimase male per il mio tono poco cortese mi sentii anche un po’ in colpa, però stavo morendo di sonno e quando io avevo sonno ero davvero intrattabile. La guardai per un momento. Accidenti! Era davvero una gran bella ragazza. Quando vidi che anche lei mi stava fissando, mi voltai e raggiunsi i miei amici
-Ecco il nostro mito…..allora racconta i dettagli- Disse Valerio dandomi una pacca sulla spalla. Che idioti che erano, ogni volta che rimorchiavo qualche ragazza mi davano il tormento per sapere ogni più piccola cosa che era successa. Sorrisi e prima di iniziare a raccontare mi voltai indietro ma LEI non c’era più
-Che cè?- Mi chiese Valerio guardando anche lui nella mia stessa direzione
-No…niente….- Risposi –Allora vi stavo dicendo….- Continuai raccontandogli cosa era successo la sera precedente. Ma che cavolo mastava succedendo? Perché continuava a venirmi in mente la SUA faccia? Forse mi stavo ammalando.

Mentre raccontavo ciò che era accaduto ai ragazzi, perdemmo la cognizione del tempo e quando vidi che ormai fuori scuola non c’era più nessuno mi alzai di corsa trascinando con me anche gli altri.
Quando arrivammo davanti la porta della classe sentimmo il professore di matematica fare l’appello. Cazzo! Stavolta non me l’avrebbe fatta passare liscia visto che ormai erano quattro anni che ogni volta che c’era lui in prima ora arrivavo in ritardo.
Presi un bel respiro e aprii la porta consapevole della ramanzina che mi sarei preso
-Marchetti, Lombardi, Costa, Ruggieri….. quante volte vi devo ripetere che non voglio che entriate quando la lezione è già cominciata?- Ci chiese. Io non risposi. Stavo fissando il banco di Becky, in particolare la sua vicina di banco. Era la ragazza che avevo aiutato a rialzarsi poco prima. Quando anche lei mi vide, disse qualcosa a Becky. Chissà cosa diavolo le aveva chiesto
-Ora sedetevi ma più tardi ne riparleremo- Continuò il professore. Chiaramente noi ci andammo a sedere all’ultimo banco
-Ferri Alice- Disse il professore continuando a fare l’appello. Ferri Alice? Doveva essere LEI perché non l’avevo mai sentito prima quel nome. La guardai e vidi che aveva cambiato espressione, alzò la mano e disse
-Mi scusi, ci deve essere un’errore, io mi chiamo Alessia Ferri non Alice- Non potei trattenere una risata, ma perfotuna a parte Valerio non se ne accorse nessuno
-Bè in segreteria devono aver sbagliato a scrivere alla fine delle lezioni vai giù e chiedi di correggerlo- Le rispose il professore mentre prendeva il libro per iniziare la prima e noiosissima lezione dell’anno. Presi il cellulare e lo passai a Valerio che iniziò a cercare dei video su You Tube. Io però continuavo a fissare quella ragazza e quando vidi che lei se ne accorse non potei fare a meno di continuare a sorridere, cosa che credo la infastidisse, visto che non appena se ne accorse si voltò dall’altra parte.

 

Incredibile. Erano già passati tre mesi da quel giorno. Tornai a guardarla di nuovo e senza saper controllarmi dissi
-Ti amo- Subito dopo mi accorsi di ciò che avevo appena detto, così la guardai preoccupato…perfortuna dormiva ancora. Mi riappoggiai accanto a lei e chiusi gli occhi anche io.

 

 

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi risvegliai con un tremendo dolore al collo. Quando aprii gli occhi mi guardai attorno e mi accorsi di essere ancora nella macchina di Gin. La cosa più grave è che non ero sola. Federico stava dormendo a dir poco vicino a me
-Federico….svegliati- Dissi chiamandolo
-Mamma…non rompere- Mi rispose lui ancora dormendo. Mamma? Mi aveva chiamata mamma? Incominciai a ridere così fu costretto ad aprire gli occhi
-E tu che ci fai in camera mia?- Mi chiese quando mi vide
-Guarda che questa non è camera tua ed io….non sono tua madre- Risposi ricominciando a ridere
-Scusa, è che la somiglianza è così grande…..siete due rompipalle- Disse scoppiando a ridere
-Che stronzo che sei- Risposi colpendolo sul braccio e aprendo la portiera della macchina per uscire
-Quanto sei permalosa, scherzavo-
-Mi spieghi perché abbiamo dormito in macchina?- Chiesi cercando di sistemarmi i capelli guardandomi allo specchietto della macchina
-Cosa vuoi che ne sappia io- Mi rispose lui scendendo
-Sei un ragazzo completamente inutile…non sai mai niente-
-Scusa ma è colpa mia se mi sono addormentato?-
-Si…-
-Guarda cara che ti sei addormentata anche tu-
-Si, ma io mi sono addormentata prima di te quindi tu avrai pur visto qualcosa-
-No, non ho visto niente. Mi sono addormentato prima che Gin e Roby tornassero-
-Ok, ora è meglio se saliamo su casa….chiaramente ognuno a casa propria. Specificai
-Ovvio- mi rispose lui cercando le chiavi di casa nelle tasche dei jeans, cosa che feci anche io frugando nella borsa
-Allora…..ci vediamo…-
-Si, ci vediamo a scuola più tardi- Mi rispose lui
-Ok, io però credo che entrerò in seconda ora, ho bisogno di farmi una doccia e di cambiarmi questi vestiti- Dissi aprendo il portone
-Si, anche io penso che farò lo stesso- Mi rispose
-Ok, allora a dopo-
-Alessia aspetta- Disse lui prima che richiudessi il portone
-Si, dimmi-
-Casomai…se vuoi possiamo andare a scuola insieme, ci rivediamo qui sotto tra un’ora- Questa si che era un’edizione straordinaria! Lui mi stava proponendo di andare a scuola insieme? Questo ragazzo era del tutto fuori di testa
-Si, va bene….- Risposi sorridendo, dopodiche entrai nel portone e salii le scale fino alla porta di casa.

Quando entrai in casa mi guardai intorno, perfortuna i miei non c’erano, dovevano essere già a lavoro. Entrai in cucina e trovai un bigliettino di mia madre attaccato sul frigo “Chiamami quando torni da casa di Gin…Mamma” Menomale! Almeno lei non sospettava che avessi dormito in una macchina con un ragazzo. Però c’era una cosa che non mi tornava, se la macchina di Gin era parcheggiata sotto casa mia…lei dove diavolo era finita?

Dopo aver chiamato mia madre mi infilai sotto la doccia e poi mi cambiai per andare a scuola (QUI) .

Quando scesi sotto casa vidi che Federico non era ancora arrivato. Guardai l’ora sul cellulare, erano le otto e mezza e la seconda ora suonava alle nove e cinque, se non si fosse sbrigato avremmo fatto tardi. Aspettai altri cinque minuti dopodiche decisi di andare a suonargli. Fortunatamente il portone lo trovai aperto così salii fini al piano di casa sua e suonai il campanello. Quando la porta si aprì desiderai con tutta me stessa di sparire. Desiderai di essere inghiottita dalla terra proprio in quel preciso istante.

 

 

 

Federico P.O.V
Quando tornai su casa trovai mia madre che stava per uscire per andare a lavorare. Dopo avergli spiegato dove avevo passato la notte (Le avevo detto di aver dormito da Valerio) andai a farmi la doccia. Quando uscii suonarono alla porta così, coperto solo da un asciugamano intorno alla vita andai ad aprire
-Ciao…..vedo che mi stavi aspettando- Mi disse Giorgia quando me la ritrovai davanti
-No….affatto- Risposi cercando di chiudere la porta ma lei la spinse e riuscì ad entrare
-Peccato….speravo di si- Continuò riferendosi al mio “abbigliamento”
-Che vuoi?- Gli chiesi incrociando le braccia
-Parlare…..risolvere i nostri problemi- Si interruppe avvicinandosi a due centimetri da me
-Baciarti..- Continuò avvicinandosi ma io la spinsi indietro
-Comprati un cane perché dopo ciò che hai fatto a me e a Ricciardi sarà l’unico essere vivente che avrà un briciolo di voglia di baciarti- Dissi
-Cosa c’è tra te e quella- Mi chiese appogiandosi allo schienale del divano
-Primo quella ha un nome, si chiama Alessia e secondo quello che c’è o non c’è tra me e lei non sono affari tuoi-
-Io penso di si invece-
-NO! Maledizione! Hanno smesso di essere affari tuoi sei mesi fa quando mi hai mollato senza una spiegazione, dopo che ti avevo anche perdonato il tradimento con Francesco- Dissi perdendo la calma
-Andiamo Fede! Perfavore, per quanto ancora vorrai rinfacciarmelo? Va bene ho sbagliato, sono una stronza…però mi manchi….infondo capita a tutti di avere dei momenti di panico. Io mi sentivo soffocare da questa città per questo ti ho lasciato e sono partita-
-Tu però hai detto che non mi amavi più e che forse non mi avevi mai amato-
-Lo so, ma quando sono salita sull’aereo diretto a Londra l’unica cosa che volevo era parlare con te-
-Io non posso credererti- Dissi
-Andiamo, Fede….ti prego…noi due ci amiamo…-
-No, è proprio questo il punto…..anche se mi ci sono voluti sei mesi per rendermene conto…io non ti amo più-
-Cosa? E’ perché sei innamorato di quella vero?- Non risposi, mi limitai a fissare il pavimento visibilmente imbarazzato
-Come puoi? Come puoi essere innamorato di lei? E’ completamente diversa da me-
-Ecco! Hai colto il punto…..è il fatto che non abbia niente a che vedere con te che mi ha fatto…innamorare di lei-
-Bè…pazienza…tanto io posso avere di meglio, hai presente Claudio l’ex di quella?-
-Cosa? Voi due avete…-
-Si…ti da fastidio?-
-No! Affatto…..ora vattene di qui….mi vado a vestire e quando torno questa stanza deve essere vuota- Dissi indicandogli la porta, dopodiche mi diressi verso la mia camera. Incredibile! Dovevo assolutamente dire ad Alessia che Claudio aveva passato la notte con Giorgia così almeno si sarebbe finalmente decisa a lasciar perdere quel coglione.

Nel frattempo mentre mi vestivo suonarono alla porta ma dal momento che avevo la porta chiusa non me ne resi conto. Purtroppo Giorgia era ancora in casa e aprì lei trovandosi davanti….Alessia.

 

 

 

Alessia P.O.V
Era davanti a me. Quella strega mi aveva aperto la porta di casa ed ora mi fissava con un ghigno
-Alessia! Avevi un appuntamento con Fede?- mi chiese continuando a sorridere. Io non riuscivo a rispondere. Ero completamente sotto shock
-Dobbiamo..an-andare a scuola insieme- Risposi cercando di sembrare normale
-Lui..è ancora sotto la doccia, io sono appena uscita…se vuoi provo a chiamarlo ma dubito che si sia ricordato del vostro appuntamento-
-N-no….non c’è bisogno che tu lo chiami…..anzi…n-non dirgli che sono passata- Dissi voltandomi e scendendo le scale. Non potevo crederci. Non potevo credere a quanto fossi stata stupida.
Uscii dal cancello e mi trovai davanti Claudio
-E tu che ci fai qui?- Chiesi asciugandomi le lacrime
-Sono venuto per riprendere la macchina….ma che è successo?-
-Niente……-
-Ale, ascolta….ti va se ti accompagno a scuola?- Mi chiese lui sorridendomi. Io mi voltai a guardare la finestra di Federico, poi guardai di nuovo Claudio e annuii seguendolo verso la macchina.

Dopo dieci minuti arrivammo davanti scuola
-Grazie del passaggio- Dissi togliendomi la cintura di sicurezza
-Aspetta…- Mi rispose lui fermandomi per un polso
-Che c’è?-
-Quanto manca prima dell’inizio della seconda ora?-
-Un quarto d’ora- Risposi
-Bene, vorrei parlarti…..-
-Va bene, parla-
-Ale io ti amo….Non ce la faccio più a stare senza di te…perfavore tu devi…devi perdonarmi..lo so che ho sbagliato, ma ti prego…torna con me…ti ricordi come stavamo bene insieme?-
-Si….mi ricordo-
-Lo vedi! Anche tu senti la mia mancanza….- Disse avvicinandosi. Ci pensai su un attimo….era vero, non che mi mancasse Claudio. Quello che mi mancava era la tranquillità e la serenità….di stare con qualcuno senza soffrire e senza avere tutti questi problemi “se vuoi provo a chiamarlo ma dubito che si sia ricordato del vostro appuntamento”  Ripensando a quelle parole sentii le lacrime farsi strada nei miei occhi
-Si….- Dissi ricacciandole dentro con tutta me stessa
-Cosa?
-Si, torniamo insieme- Risposi. Claudio si gettò in avanti e mi abbracciò
-Non sai quanto sono felice, mi sei mancata da morire-
-Si…si anche tu- Risposi abbracciandolo freddamente
-Ora però….devo andare…altrimenti faccio tardi ad entrare anche in seconda ora- Continuai sciogliendo l’abbraccio ed uscendo dalla macchina
-Oggi a che ora esci?-
-In teoria alle 13:30 ma devo rimanere un paio di ore in più per sistemare la scenografia dello spettacolo- Risposi
-Allora ci vediamo all’una e mezza così ti aiuto con la scenografia-
-Ok…allora..ci vediamo dopo- Risposi, dopodiche mi voltai e mi incamminai verso l’entrata.

 

 

 

Federico P.O.V
Presi lo zaino e dopo aver chiuso la porta scesi giù in cortile. Quando vidi che lei non c’era guardai l’ora, avevo ritardato di appena cinque minuti così salii su casa sua. Suonai ripetutamente il campanello ma nessuno venne ad aprirmi così presi il cellulare e la chiamai. Provai a chiamarla almeno dieci volte ma lei non rispondeva ed io cominciavo a preoccuparmi. All’ultimo tentativo che feci mi rispose
-Pronto?-
-Ale ma dove sei?-
-A scuola- Mi rispose. Sembrava strana, aveva una voce triste
-Ma dovevamo vederci sotto casa-
-Mi sembra che entrambi abbiamo preferito fare altro…- Disse, dopodcihe mi attaccò letteralmente il telefono in faccia. Chissà cosa diavolo era successo, mi incamminai verso la fermata dell’autobus più in fretta che potevo. Questa situazione andava chiarita, e subito.

 

 

 

*Note dell’autrice*

Questo era il 29° capitolo, spero vi sia piaciuto. Credo che il prossimo capitolo sarà l’ultimo anche se dopo ci sarà comunque l’epilogo.

 

Ringrazio come sempre   _Renesmee Cullen_ saketta   loveis4ever   In_my_heart   DontJumpMelanie   WillTurner

 

E poi un grazie speciale va a chiunque abbia inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate :)

 

Grazie ancora

 

 

 


 

 

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Capitolo 31
*** 30. Ti odio senza fine... e odiandoti ti cerco... ***


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Capitolo 30 : Ti odio senza fine..

e odiandoti ti cerco…

 

 

Federico P.O.V
Arrivai davanti scuola correndo, non sapevo perché ma sentivo che qualcosa non andava. Quando mi aveva risposto al cellulare sembrava………triste e anche parecchio incazzata Mi sembra che entrambi abbiamo preferito fare altro…” Chissà a cosa si riferiva. Quando arrivai davanti al cancello la vidi. Era seduta sul muretto accanto al portone d’ingresso. Presi un bel respiro e mi avvicinai. Mi sentivo agitato e questo mi capitava solo con lei. Mi sentivo sempre sotto pressione e continuamente messo alla prova, come in un gioco a quiz che quando sbagli qualche domanda vieni squalificato, sentivo che se avessi sbagliato qualcosa con lei poi l’avrei…persa per sempre
-Allora? Mi spieghi cos’è successo?- Dissi mettendomi di fronte a lei
-Non voglio parlare con te- Rispose alzandosi e avvicinandosi all’entrata
-Io invece voglio parlare. Spiegami cos’è successo-
-Ma tu credi che io sia completamente deficiente?-
-Come scusa? Ma perché mi fai questa domanda?- Gli chiesi confuso
-Senti, sei stato tu a chiedermi di andare a scuola insieme, non io, perciò se avevi altri…impegni, potevi benissimo non chiedermelo-
-Io te l’ho chiesto perché…ne avevo voglia, io volevo veramente andare a scuola insieme a te e non capisco a quali impegni tu ti riferisca-
-Io non ti credo. Tu sai benissimo a cosa mi riferisco-
-Ti ho detto di no-
-Ascolta, io ho già tanti problemi e l’ultima cosa che mi ci vuole in questo momento è che tu mi prenda per scema- Mi disse lei incrociando le braccia
-Dimmi almeno perché sei arrabbiata-
-Perché mi da fastidio essere presa in giro. Quando sono venuta a suonarti visto che non scendevi mi ha aperto la porta Giorgia. Non te lo ha riferito?- Accidenti! Lo sapevo che quella stupida avrebbe combinato qualche casino
-Senti, lo so che può sembrarti strano il fatto che Giorgia era a casa mia ma c’è una spiegazione….-
-Si! La spiegazione è che io sono una stupida. Quando ci siamo conosciuti ti ho detto che avevo perfettamente capito che tipo fossi e ti pregai di starmi alla larga e… se adesso mi ritrovo così coinvolta in questa storia è solo colpa mia, ho creduto di averti giudicato male….ma mi sbagliavo e stamattina ne ho avuto la prova- Mi gridò contro lei attirando l’attenzione di altri due ragazzi che aspettavano come noi di entrare a scuola
-Puoi abbassare la voce perfavore?- Le chiesi sottovoce
-NO! Se non vuoi che gridi allora lasciami in pace e allontanati…..ormai io con te l’unico modo in cui riesco ad esprimermi è gridando, se ti va è così altrimenti…ciao- Accidenti! Era proprio incavolata e non mi avrebbe perdonato tanto facilmente….dovevo assolutamente raccontargli di Giorgia e di Claudio
-Ascolta…so che sei incavolata però devo assolutamente dirti una cosa…-
-Ale!….ti sei dimenticata questo in macchina- Quando sentii quella voce sentii una rabbia salire. Mi voltai e vidi Claudio porgere una specie di quaderno ad Alessia…Un momento! Macchina? Ma quale macchina?
-Ti ringrazio- Rispose lei freddamente allungando le mani per prendere il quaderno. Istintivamente la precedetti strappandolo dalle mani di Claudio
-Federico ma che fai? Sei impazzito percaso? Ridammelo…quello è il copione per la recita- Disse lei dimenandosi per riprenderlo. Quando mi poggiò una mano sulla spalla per cercare di alzarsi in modo di riprendere il copione che tenevo sollevato, sentii il cuore accelerare
-No! Cosa significa che lo hai lasciato in macchina?- Chiesi guardandola negli occhi
-Senti…ridaglielo immediatamente- Si intromise quell’idiota
-Altrimenti?-
-Altrimenti io..-
-Tu niente Claudio……ti ringrazio per avermelo riportato ma ora ti pregherei di andare….- Lo interruppe lei. Io non potei trattenere una risatina
-Va bene….ci vediamo dopo- Rispose lui continuando a guardarmi. Ero troppo divertito che non notai neanche lo slancio in avanti che fece per baciarla a fior di labbra. Quando me ne accorsi sentii il cuore diminuire i battiti e pensai che si fosse fermato
-A dopo- Rispose lei allacciando il suo sguardo al mio. Quando l’idiota si allontanò, le ridetti il copione
-Allora tu e lui siete….siete…- Non riuscivo neanche a parlare
-Si….siamo tornati insieme- Mi rispose lei, quasi temendo la mia reazione
-Perché?- Riuscii solamente a chiederle
-Perché era giusto così- Rispose lei
-Come fai a dirlo?-
-Perché…..Lo dico perché Claudio mi ama-
-E tu?- Mi avvicinai -Tu lo ami?- Continuai prendendole il viso tra le mani. Lei non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo
-E tu? Sei innamorato di Giorgia?- Mi chiese poi rialzando lo sguardo
-Ma cosa c’entra adesso…-
-Lo vedi! Se fai così significa che ancora la ami- Disse allontanandosi da me
-E allora tu? Non ti sei degnata neanche di rispondermi. Lo sai che ci tace acconsente?-
-Cosa vorresti dire?-
-Voglio dire che sei ancora innamorata di lui-
-Bè….s-si….altrimenti non avrei accettato di tornarci insieme- mi rispose abbassando lo sguardo
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la notte con Giorgia- Le dissi facendole rialzare lo sguardo.

 

 

 

Alessia P.O.V
-Hai sbagliato ad accettare di tornarci insieme. Lui ha passato la notte con Giorgia- Rialzai lo sguardo sorpresa dalle sue parole. Come poteva venirmi a dire una cosa del genere e sperare che io potessi crederci, dopo che avevo chiaramente visto con i miei occhi Giorgia a casa sua quella mattina
-Come cavolo puoi dirmi questo e sperare anche che io ti creda?-
-Ti sto dicendo la verità-
-Io ormai non credo più alle parole ma solo hai fatti……e Claudio mi ha dimostrato di essere cambiato-
-Si come no! Passando la notte con Giorgia-
-Tu, al contrario di lui, hai saputo darmi soltanto parole. Quando mi hai difeso quel giorno che ho rincontrato Claudio, credevo veramente che qualcosa di me ti importasse. Mi hai illusa e io da brava stupida te l’ho lasciato fare. Ma ti assicuro che non farò mai più lo stesso errore. Non ti crederò più…..tu non mi avrai mai più- Dissi con le lacrime agli occhi. Lui si avvicinò a me ma io lo allontanai con una spinta
-Alessia, perfavore devi credermi….così ti complicherai la vita- Rispose lui avvicinandosi di nuovo
-No, sei tu a complicarmi la vita- Dissi voltandomi -Solo tu- Continuai entrando nell’edificio, con le mani congelate dal freddo di dicembre e il cuore ghiacciato dalle sue parole.

 

Passarono due settimane. Io e Federico non ci rivolgevamo la parola da quella mattina. Io e Claudio stavamo ancora insieme ma le parole di Federico avevano messo qualche dubbio in me, senza contare che io, anche se ero arrabbiata a morte con LUI, lo amavo ancora.
-Ale!…Pianeta terra chiama Alessia- Ero in camera mia con Mary che mi stava sventolando una mano davanti gli occhi
-Si…si scusami- Dissi riprendendomi dai miei pensieri
-A che pensavi?-
-Niente, sono solo un po’ preoccupata per la recita di dopodomani-
-A che ora inizia?- mi chiese Mary sedendosi accanto a me
-Alle undici- Risposi ripassando ancora una volta il copione
-Allora mi toccherà saltare scuola- Disse
-Guarda che non sei obbligata a venire-
-Scherzi? Non mi perderei mai la mia migliore amica mentre recita. Senza contare che….Francesco…mi ha detto che gli farebbe molto piacere se io fossi presente- Disse cambiando tonalità di colore alla sua faccia
-A si? Sai…io credo che Francesco provi qualcosa per te- Le dissi sorridendo
-Dici? Cioè volevo dire….ma no cosa dici, non può essere che io gli piaccia-
-Va bene, pensala come ti pare-
-Perchè ti ha detto qualcosa?- Questa ragazza era una contraddizione vivente
-Non c’è bisogno che lui me lo dica, si vede lontano un miglio- Risposi sorridendo
-Questo non vale solo per me. Anche se tu non te ne rendi conto, Federico è innamorato perso di te-
-Mary, perfavore non ricominciare con questa storia- Dissi alzandomi in piedi e prendendo il copione in mano
-Ale, lo sai come funziona. Spesso le persone che sono coinvolte in una relazione non riescono a capire cosa provano l’uno per l’altra, ma chi segue la storia dall’esterno riesce a capire tutto quanto-
-Mary io non posso credergli. L’ho vista io stessa Giorgia a casa sua, mi ha anche aperto la porta. Tu che penseresti se fossi al posto mio?-
-Ale, tu hai ragione…però…secondo me dovresti provare a parlare con Federico. Giusto per vedere cosa ha da dire-
-No, la cosa più giusta è dimenticarlo. Io ormai sto con Claudio e tra due giorni inizieranno le vacanze di Natale, così almeno avrò un po’ di tempo per riflettere senza doverlo vedere ogni giorno in classe-
-Secondo me sbagli. Comunque la vita è tua e decidi tu. Ora devo andare, mia madre mi aspetta per cena- Disse Mary alzandosi dal mio letto e dirigendosi verso la porta
-Comunque pensaci bene….- Disse prima di uscire. Uffaaaa! Adesso ci mancava solo lei ha mettermi dei dubbi. Mi avvicinai alla finestra e guardai verso la SUA. Aveva la luce accesa, chissà cosa stava facendo.
Mi sedetti sul letto e aprii il copione. Ormai lo sapevo a memoria però avevo paura di dimenticarmi tutte le battute all’improvviso e poi…adoravo la storia di Romeo e Giulietta……la adoravo dalla sera in cui Federico aveva provato le battute di Romeo davanti a me
-Tesoro….preparati….- Disse mia madre entrando in camera mia per cercare di sistemare un po’
-Cosa? Perché mi devo preparare?- Chiesi confusa
-Perché stasera abbiamo i vicini a cena…..- Quando pronunciò quelle parole cominciai a preoccuparmi
-Dovresti essere contenta….verrà il tuo compagno di classe…- Continuò poi, distruggendo ogni mia aspettativa che si trattasse di qualcun altro
-Hai invitato i Marchetti?- Chiesi io sbuffando
-Si…perché c’è qualche problema?- Mi chiese lei allarmata
-N-no…nessun problema…- Risposi alzandomi e dirigendomi verso l’armadio
-Va bene. Vado a finire di apparecchiare…- Disse poi uscendo dalla mia stanza. Uffa, ci mancava solo questa. Tutti i miei sforzi per evitarlo si erano dimostrati vani, visto che ora me lo ritrovavo dentro casa. Aprii l’armadio ed estrassi dei vestiti che avevo comprato un paio di giorni prima insieme a Mary (
Qui) poi mi diressi in bagno per fare una doccia. Non si prospettava affatto una bella serata.

Verso le otto suonarono alla porta. Io finii di pettinarmi distrattamente i capelli e poi uscii dalla mia camera per salutare. Quando me lo ritrovai davanti sentii un peso al cuore e allo stomaco. Possibile che ogni volta che me lo ritrovavo davanti mi faceva quell’effetto?
-Buonasera- Dissi cordialmente, facendo bene attenzione a non rivolgere mai lo sguardo verso la SUA direzione
-Ciao cara….come sei bella- Disse sua madre -Non credi Fede?- Continuò rivolgendosi al figlio. Lui mi squadrò da capo a piedi e quando vide che me ne accorsi si voltò di lato facendo finta di niente
-L-La tavola è apparecchiata molto bene- Disse poi imbarazzato, rivolgendosi a mia madre
-Grazie caro…se vi volete accomodare- Rispose mia madre indicando il divano
-Ehm…scusatemi, torno subito- Dissi io dirigendomi in camera mia. Non appena entrai, chiusi la porta e afferrai il cellulare componendo il numero di Mary
-Pronto- Mi rispose lei
-Mary…sono io-
-Ale…ma che succede?-
-E’ qui! È di là e mi fissa e….non so che fare…-
-Ok, calmati….chi è che ti fissa?- Mi chiese lei confusa
-Federico- Risposi emettendo un lungo sospiro
-Cosa? E perché è a casa tua?-
-Perché quel genio di mia madre ha invitato a cena lui e la sua famiglia...la cosa brutta è che non c’è neanche Roby, siamo soli e…io non ce la faccio a parlargli-
-Ok, ok… Ale ora prendi un bel respiro e torna di là, cena e subito dopo ti alzi con una scusa e torni in camera tua-
-Dici che...che funzionerà?-
-Ma si, certo, quando torni in camera tua chiamami e dimmi com’è andata-
-Ok…grazie Mary. Ti voglio bene- Le dissi sorridendo
-Anche io. A dopo-
-A dopo- Risposi riattaccando e poggiando il cellulare sul comodino. Presi un bel respiro e tornai in soggiorno. Purtroppo l’unico posto del divano ancora disponibile era quello tra mio padre e…LUI. Sospirando mi andai a sedere cercando di stare il più possibile attaccata a mio padre, ma lo spazio era troppo poco, la mia gamba toccava inevitabilmente la SUA.
-Mamma, tra quanto sarà pronta la cena?- Chiesi dopo dieci minuti di noiosissime chiacchiere e di massima tensione
-Hai ragione! Vado a controllare, scusatemi- Rispose mia madre alzandosi e dirigendosi in cucina
-Ti aiuto- Dissi io alzandomi finalmente da quel divano e seguendola in cucina, sotto lo sguardo insistente di Federico.

 

-Allora…cos’è successo?- Mi chiese mia madre mente stava preparando i piatti da portare in tavola
-In che senso?-
-Non ti ho mai vista così silenziosa-
-Ho mal di testa, non ho voglia di parlare- Risposi giocando con una forchetta
-Percaso è successo qualcosa tra te e..-
-Mamma ti prego! Non mi va di parlarne- La interruppi. Non avevo proprio voglia di spiegare a mia madre cosa c’era, anzi cosa non c’era con Federico
-Comincio a portare i piatti a tavola- Continuai prendendo due piatti già riempiti.

 

La cena sembrò durare un’eternità. Mia madre continuava a portare cibo ed io stavo scoppiando, non perché avessi mangiato tanto, per la verità non avevo quasi toccato cibo, ma perché sentivo continuamente il SUO sguardo addosso e cominciavo a sentirmi piuttosto imbarazzata
-Scusatemi ma…domani abbiamo le prove generali della recita che ci sarà dopodomani. Se non vi dispiace dovrei finire di ripassare le battute- Dissi alzandomi da tavola
-Ma no, figurati cara. Magari nostro figlio desse tanto peso alla scuola come te- Mi rispose SUA madre sorridendo
-Ale…hai passato il pomeriggio intero a ripassare, forse dovresti riposarti un po’- Disse mia madre
-No, se non vi dispiace preferisco ripassare…- Risposi alzandomi e dirigendomi verso la mia stanza.

Mi sedetti sul letto con il copione in mano e presi il cellulare per chiamare Mary, ma prima che potessi farlo, si mise a squillare. Lessi sul display chi mi stava chiamando: Claudio
-Pronto-
-Amore…sono io. Che fai?- Mi rispose lui dall’altro capo del telefono
 -Sto ripassando le battute-
-Ascolta, io e alcuni amici andiamo in un locale. Ti va di venire?- Sospirai
-No, non posso. Ti ho già detto che sto ripassando-
-Non puoi o non vuoi?-
-Entrambi. Non mi va di uscire stasera- Risposi
-Alessia, non ti inventare cavolate…se sei ancora arrabbiata con me ok, però ti pregherei di essere sincera-
-Si, sono arrabbiata con te- Risposi ripensando alle parole di Federico
-Almeno dimmi cosa ho fatto, così magari posso rimediare-
-Senti Claudio, ne parliamo domani…ora ho da fare…- Dissi cercando di chiudere quella conversazione
-Ok, come vuoi. Ci vediamo domani mattina-
-No, non c’è bisogno che mi passi a prendere…ci vediamo dopo scuola e…-
-Niente storie, ti vengo a prendere io così parliamo- Mi interruppe. Subito dopo riattaccò, cosa che feci anche io.
Quando mi voltai per riprendere il copione, mi trovai davanti Federico, appoggiato con la schiena alla porta chiusa
-Che ci fai qui?- Chiesi scocciata
-Come mai non vuoi che ti venga a prendere?- Mi chiese lui di rimando, ignorando la mia domanda
-Affari miei. Te lo ripeto: Perché sei qui?-
-Mi stavo annoiando di là- Mi rispose avvicinandosi lentamente
-E allora hai pensato di venire di qua perché speravi di trovare qualche passatempo? Mi dispiace informarti che era meglio se restavi di là- Dissi alzandomi dal letto e indietreggiando verso la finestra
-C-che cosa fai?- Gli chiesi quando avvicinò la sua mano destra alla mia faccia
-Mi dispiace se sono venuto qui stasera, so che non ne sei stata felice- Mi rispose lui continuando ad accarezzarmi
-N-non mi i-importa…..puoi fare quello che vuoi- Risposi balbettando come una scema
-Come va con le prove?- Mi chiese lui allontanandosi, lasciandomi completamente spiazzata
-Bene….ormai so l’intero copione a memoria. Però ho paura di dimenticarmi tutto- Risposi sedendomi di nuovo
-Se vuoi…ti aiuto- Lo guardai confusa
-Cosa? E…e...e come vorresti aiutarmi?-
-Proviamo insieme…..tu fai Giulietta e io Romeo- Continuò sorridendo
-O-ok…va bene- Risposi porgendogli il copione
-
Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei: Non servirla, se essa ti invidia…-
-Basta…basta- Lo interruppi
-Che c’è ho sbagliato qualcosa? Non andava bene la..-
-No, non hai sbagliato niente….però non ho voglia di provare…con te. Perfavore potresti…potresti uscire? Voglio rimanere da sola-
-Ok….- Mi rispose lui, dopodiché uscì dalla mia stanza. Avevo sbagliato. Avevo sbagliato del tutto ad accettare di provare con lui, mi sentivo male a sentirgli dire quelle parole. Senza contare che continuava a tornarmi in  mente la sera in cui avevamo provato le battute. Mi sdraiai sul letto coprendomi la faccia con il cuscino. Quando mi rialzai per riprendere il copione, notai che non c’era più. Chissà che fine aveva fatto
-Tesoro, i nostri ospiti stanno andando via- Disse mia madre entrando in camera mia. Mi alzai dal letto e la seguii fino alla porta di casa per salutare
-Arrivederci- Dissi sorridendo
-Arrivederci cara-
-Federico?- Chiesi notando che non c’era
-Ha detto che cominciava ad andare dal momento che ti aveva già salutata- Mi rispose sua madre
-Ah si, me ne ero dimenticata- Dissi fingendo un sorriso
-Scusate, torno in camera mia- Continuai, dopodiché mi voltai e tornai in camera.

 

 

 

Federico P.O.V
Me ne ero dovuto andare di lì. Lo avevo dovuto fare per resistere alla voglia di baciarla. Dovevo essere diventato proprio scemo visto che mi ero portato dietro il copione con le battute della recita. Neanche io sapevo perché. Entrai in camera mia e dopo essermi sdraiato sul letto iniziai a leggerlo dall’inizio.
Passai la notte sveglio a leggere quel cavolo di copione per chissà quale assurdissimo motivo. Quando finalmente lo finii mi si chiusero gli occhi ma proprio in quel momento la sveglia del cellulare suonò. Mi alzai sbuffando e andai a farmi una doccia, subito dopo mi vestii e uscii per andare a scuola.

 

 

 

Alessia P.O.V
Avevo passato la notte in bianco preoccupata per la scomparsa del copione. Per un attimo avevo addirittura pensato che lo avesse preso LUI, ma ero totalmente fuori discorso che lui lo avesse preso. Che motivo poteva avere?
Dopo aver fatto colazione, uscii di casa e mi diressi in fermata. Dopo cinque minuti mi squillò il cellulare e quando lessi sul display il nome di Claudio, non risposi. D’un tratto vidi Federico girare l’angolo e avvicinarsi alla fermata dell’autobus. Ecco ci mancava solo questa!!!!!!!!
-Ciao- Mi disse
-C-ciao- Risposi. Accidentiiiiiiiii, possibile che dovevo balbettare così ogni volta che lo vedevo??????
-Tieni….- Disse facendomi prendere un colpo. Guardai cosa mi stava porgendo e mi accorsi che si trattava del copione
-Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa- Risposi prendendolo e riponendolo in cartella
-Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace-
-M-ma n-no tranquillo…non importa- In quel momento vidi la macchina di Claudio sfrecciare ad una velocità inaudita. Senza pensarci troppo, mi nascosi dietro Federico che mi lanciò uno sguardo confuso
-Scusami- Dissi una volta passato il pericolo
-No, tranquilla. E’ solo che non capisco-
-Cosa non capisci?-
-Perché ti sei nascosta?- Perché mi ero nascosta? Non lo sapevo neanche io
-Non mi andava di vederlo- Risposi
-Avete litigato?-
-No…semplicemente non avevo voglia di parlarci- Risposi scocciata dalle sue domande
-Allora perché state insieme?-
-Senti, non ricominciare con queste domande….- Risposi, dopodiché mi allontanai di qualche passo da lui.

Dieci minuti dopo arrivammo davanti scuola. Scesi dall’autobus e sorpassai Federico, raggiungendo Francesco
-Ciao Frà- Dissi abbracciandolo
-Ciao Ale…- Mi rispose lui facendo lo stesso
-Ti va se oggi pomeriggio rimaniamo a scuola per provare-
-Ale…devi riposarti un po’. Le sai benissimo le battute. Domani ci sarà lo spettacolo, se continui così domani non ce la farai a recitare per quanto sarai stanca- Mi rispose lui
-Si…si hai ragione-
-Ascolta, ho chiesto a Mary se le va di andare al cinema oggi pomeriggio. Perché tu e Claudio non venite con noi?-
-No….preferisco rimanere a casa e riposare- Risposi. La verità era che non avevo assolutamente voglia di uscire con Claudio. Per la verità da quando avevo accettato di tornare con lui, eravamo usciti insieme pochissime volte
-Vado a cercare Becky. Ci vediamo più tardi in classe- Dissi sorridendo, dopodiché mi diressi verso l’entrata della scuola
-Mi spieghi che ti è preso?- Mi chiese una voce alle mie spalle. Mi voltai e trovai Claudio dietro di me
-Devo entrare a scuola ora. Ne parliamo dopo- Risposi voltandomi ma lui mi afferrò per un polso e mi tirò indietro
-No! Noi parliamo adesso- Disse
-Claudio…mi fai male-
-Stamattina sono venuto a prenderti a casa, ma tua madre mi ha detto che eri già uscita-
-Te l’avevo detto anche ieri per telefono che sarei venuta a scuola da sola-
-Mi spieghi cosa cavolo ti è preso? Perché non vuoi che ti accompagni a scuola?- Disse, stringendo ancora di più la presa sul mio polso
-Claudio…mi stai facendo male…lasciami…- Risposi, cercando di liberarmi ma senza risultati
-No, prima mi devi dare una spiegazione. Perché hai…-
-Lasciala- Claudio venne interrotto da Federico che tolse la sua mano dal mio polso, permettendo al mio sangue di ricominciare a scorrere
-Ma tu che vuoi? Si può sapere perché stai sempre in mezzo?-
-Non sono io che sto sempre in mezzo….ti ha detto che non vuole parlare e tu continui a trattenerla per un braccio-
-Alessia…non me ne vado di qui finché non parliamo…-
-Te lo scordi!…lei non….-
-No! Ti ringrazio Federico però…dobbiamo parlare. Grazie lo stesso-lo interruppi io. Lui mi guardò e per un momento mi sembrò triste per le mie parole
-Ok…- Disse, dopodiché entrò a scuola
-Allora…cosa mi devi dire di tanto urgente da non poter neanche aspettare che io esca da scuola?-
-Perché sei tornata con me?- Mi chiese
-Che…che significa? Sono tornata con te perché…io…-
-Perché?-
-Non…non lo so il perché- Risposi sospirando. Dovevo essere sincera con lui
-Tra te e quello c’è qualcosa?-
-No…non c’è niente….però Claudio…tu hai ragione, io non lo so perché sono tornata con te ma di sicuro non…non sono più innamorata di te- Dire quelle parole fu come togliermi un peso dallo stomaco
-Tu non mi hai mai amato- Disse
-No!…Claudio non  venire da me a fare questo discorso. Se io non ti amo più è anche colpa tua. Sei tu che mi hai lasciata-
-Ti ho già chiesto scusa per questo-
-Non è così semplice! Non è solo perché mi hai chiesto scusa che io posso dimenticare quello che mi hai fatto-
-Ma se tu mi amavi veramente allora…-
-Non mettere in dubbio i miei sentimenti. Io ti amavo…ti amavo quando era diverso, quando eravamo diversi noi. Io sono andata avanti, ho superato la nostra storia e ammetto che è stato egoistico da parte mia accettare di tornare con te…-
-Mi stai lasciando?-
-No…non posso lasciarti, perché tu non sei mai stato mio e io non sono mai stata tua….-
-Alessia perfavore…non puoi…non puoi chiudere i rapporti così ….-
-Sei tu che hai deciso di chiudere i rapporti. Però hai dimenticato un piccolo particolare…Tu credevi che io sarei rimasta ad aspettarti a vita, mi dispiace ma non è stato così…-
-Ora devo entrare a scuola….- Continuai
-Va bene… però dobbiamo continuare il discorso…-
-No Claudio, io non ho più niente da dirti- Risposi, dopodiché mi voltai ed entrai a scuola.

 

 

 

Federico P.O.V
Dopo scuola tornai a casa. Non potevo crederci, LEI mi aveva mandato via per parlare con quel cretino. Non ne potevo più di questa situazione, dovevo assolutamente dimenticarla, dovevo togliermela dalla testa
-Fede, puoi andare da Alessia per portargli questo pacco? Lo hanno consegnato qui per sbaglio, ho chiamato sua madre e mi ha detto che a casa c’è Alessia e puoi lasciarlo a lei- Ecco! Non facevo in tempo a dire di doverla dimenticare che mi toccava anche andargli a portare la posta. Neanche fossi un Pony Express
-Dammi qua, ci vado subito- Dissi alzandomi dal letto e prendendo il pacco dalle mani di mia madre, estremamente irritato.

 

 

 

Alessia P.O.V
Tornai a casa e fui felicissima di sapere che né mia madre né mio padre sarebbero tornati per pranzo, così potevo starmene un po’ da sola e in tranquillità.
Non feci in tempo a portare in tavola il piatto di lasagne che mia madre aveva lasciato in forno, che mi suonarono alla porta. Sbuffando andai ad aprire
-E tu che ci fai qui?- Chiesi trovandomi davanti Federico
-Mia madre mi ha chiesto di portarti questo pacco- Mi rispose lui porgendomi l’oggetto che aveva in mano
-Ti…ringrazio- Risposi imbarazzata. Dèjà vu. Avevo detto esattamente la stessa cosa che avevo detto la prima volta che c’eravamo visti
-Bene….allora io vado-
-O-ok- Risposi
-Ah! Oggi me ne sono andato senza neanche farti…i complimenti…sono davvero contento che tu e il tuo ragazzo abbiate chiarito e che siate tornati in buoni rapporti- Ma che cavolo aveva questo ragazzo nel cervello????? Possibile che credesse ancora che io e Claudio stessimo insieme???
-M-ma veramente…-
-Ale, tranquilla. Non mi devi spiegazioni. Chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia si sistemeranno le cose un giorno….- Quando pronunciò quelle parole, mi sentii morire, sentivo che di lì a poco avrei smesso di respirare oppure il cuore mi sarebbe scoppiato o magari la terra mi avrebbe inghiottito, ad ogni modo ognuna di queste tre cose avrebbe fatto meno male di quelle parole
-S-si…..lo...lo spero per te. Io spero con tutto il cuore che tu…che tu possa essere felice. Felice come lo sono io con Claudio- Risposi trattenendo a stento le lacrime
-Già! Me lo auguro anche io- Rispose. Dopodiché si voltò e riprese a camminare.
Mi richiusi la porta alle spalle, mi diressi in cucina e presi il piatto contenente le lasagne, dopodiché  buttai il contenuto nell’immondizia. Avevo anche perso l’appetito, tutto per quello….stronzo egoista e….stupido che non era altro.

 

Verso le cinque uscii per fare una passeggiata. Mi ritrovai a guardare tra le vetrine dei negozi allestite per Natale. In genere io adoravo il Natale. Lo adoravo sin da quando ero piccola , ma quell’anno era diverso, era diverso perché sapevo che per avere un Natale felice, avevo bisogno di LUI….ma LUI….LUI non lo avrei mai….MAI avuto.

 

Prima di tornare a casa, un’oggetto in vetrina catturò la mia attenzione. Era un anello. Aveva incisa la parola “Love” e accanto c’era un fiore (QUI). Non aveva nulla di prezioso, non era d’oro o di diamanti. Ma mi colpì la sua particolarità. Rimasi a guardarlo per qualche minuto dopodiché mi incamminai verso la fermata dell’autobus.

 

Ero seduta sul sedile accanto al finestrino e guardavo fuori con l’i-pod nelle orecchie. Osservavo la vita delle persone. Perfetti sconosciuti che all’apparenza sembravano più felici di me. Era ingiusto. Avevo quasi diciotto anni e odiavo già così tanto la vita che avevo, neanche fossi stata una casalinga disperata come quelle dei telefilm. Mi voltai a guardare da cosa era catturato lo sguardo della signora accanto a me. Quando capii, sulle mie labbra si dipinse un sorriso. La signora stava leggendo “Orgoglio e Pregiudizio”. Io adoravo quel libro. Mi rifugiavo a leggerlo ogni volta che qualcosa andava male. L’ultima volta che lo avevo letto era stata quando Claudio mi aveva lasciata. Ricordo che lo lessi per un’intera notte . Riflettendoci avrei tanto voluto avere il carattere forte di Lizzy, la protagonista. Di sicuro Federico aveva lo stesso carattere altezzoso di Mr. Darcy. Pensandoci bene Federico era anche peggio. Alla fine del libro Mr. Darcy si rivela essere tutto il contrario di ciò che sembrava nel corso della storia, arrivando a tal punto da far desiderare qualsiasi ragazza di vivere una storia d’amore così. Federico invece si era dimostrato esattamente per quello che era. Dal primo momento che lo avevo visto avevo perfettamente capito che tipo fosse. Uno stronzo, presuntuoso e pieno di se. E anche se mi aveva fatta innamorare di lui, alla fine era tornato ad essere esattamente ciò che era. Ma questo non cambiava le cose. Io lo amavo e non sarebbe cambiato niente.
-Pensa che oggi pomeriggio mi ha chiamato Fede e mi ha chiesto di vederci- Proprio in quel momento sentii una voce familiare, anche troppo familiare provenire da qualche sedile dietro il mio
-E che voleva?- Le chiese un’altra voce
-Bè…per la verità non lo so, mi ha chiesto di vederci domattina e di andare a scuola insieme come ai vecchi tempi. Anche se io non frequento più quella scuola accompagnerò lui molto volentieri- Improvvisamente sentii un’irrefrenabile voglia di prenderla a schiaffi “chi lo sa, magari anche tra me e Giorgia si sistemeranno le cose un giorno” Non aveva perso tempo. Quello stesso pomeriggio che aveva pronunciato queste parole l’aveva subito chiamata. Finalmente arrivai alla fermata di casa mia. Mi alzai cercando di non farmi notare da quella strega
-Alessia- Ma visto che la sfiga mi tormentava già da diciassette anni e mezzo perché avrebbe dovuto smettere adesso?
-Giorgia, che sorpresa- Dissi fingendo di non averla vista
-Vai a casa?- Mi chiese
-Si..- Proprio in quel momento l’autobus si fermò e salutandola con un cenno della mano scesi respirando a fondo l’aria gelida, dopodiché ripresi a camminare
-Spero non ti dispiaccia se facciamo la strada insieme- Disse quando me la ritrovai a fianco
-No…figurati- Risposi consapevole di dover trattenere i mie istinti omicidi
-Sto andando da Fede…sai mi ha chiamato prima invitandomi a cena- Che bugiarda! Credeva che non l’avessi sentita sull’autobus, quando aveva apertamente detto che lei e Federico si sarebbero visti il giorno seguente?
-Sono contenta che abbiate riallacciato i rapporti- Risposi fingendo disinteresse
-Si…anche se lui ha avuto una leggera….distrazione…si è reso conto di essere ancora innamorato di me- Dovevo respirare. Vedevo il cancello di casa, non mancava poi molto, dovevo solamente respirare ed evitare di tirar fuori le mani dalle tasche, in modo che non potessi strangolarla
-Si, si vede che vi amate…..siete fatti l’uno per l’altra. Non potrei immaginare nessun’altra ragazza al di fuori di te per Federico- Risposi mascherando in quelle parole un insulto rivolto ad entrambi
-G-già- Mi rispose lei perplessa. Evidentemente non aveva capito quello che avevo voluto dire
-Sono arrivata…quella è la mia palazzina- Dissi indicandogliela
-Bene…allora ciao- Mi rispose lei non accennando a salire da Federico
-Non vai dal tuo ragazzo?- Le chiesi poi sorridendo
-Si…si...ora vado- Mi rispose lei imbarazzata al massimo. Proprio in quel momento Federico uscì dal portone di casa sua e si fermò a guardarci
-Giorgia…ma che ci fai qui?- Gli chiese perplesso e anche un po’ scocciato
-Non…non essere sciocco amore, mi hai chiesto tu di venire- Rispose lei mettendoglisi sottobraccio
-No…hai capito male. Io ti ho chiesto se potevamo vederci domattina per darti l’invito per la recita. Quello da dare a quel tuo amico che vuoi portare con te domani. Mi hai chiesto tu stessa di chiedere al preside di darmene uno in più- Disse lui, facendo diventare rossa come un peperone la faccia di Giorgia
-Ah…si giusto…Bè…ma visto che sono qui…perché non saliamo su e me lo dai ora?- Disse lei facendogli l’occhietto
-Sto uscendo ora- Rispose lui
-Ah si? E dove vai?-
-Non sono affari tuoi-
-Ahahahahahaha e cos’è una nuova discoteca? Posso venire?- Quella ragazza non sapeva neanche dov’era di casa la dignità. In quel momento mi vergognai io per lei
-No! Giorgia, ti senti bene?….sei strana stasera-
-Si…si certo. Ad ogni modo avevo già un appuntamento….ci vediamo- Così dicendo si dileguò. Io e Federico ci guardammo fissi per almeno tre minuti. Quando mi decisi a muovermi e mi avvicinai al portone, sentii qualcosa di caldo stringermi il polso gelido
-Cosa c’è?- Gli chiesi scocciata
-Dovrei chiederlo io a te-
-E perché?-
-Bè…mentre Giorgia parlava avevi una faccia così…infastidita…da far trasparire tutta la tua gelosia- Mi disse con un ghigno
-Lasciami- Provai a divincolarmi ma senza risultati
-Perché?-
-Perché cosa?- Gli chiesi di rimando
-Perché sei rimasta ad ascoltare quello che io e Giorgia ci dicevamo se non te ne importa niente di me?- Eccola là! La famosa domanda che mi ronzava per la testa da quando c’eravamo conosciuti. Io sapevo qual era la risposta ma non avrei mai e poi mai ammesso cosa provassi. Non dopo ciò che mi aveva detto quel pomeriggio
-Volevo proprio vedere questa volta come vi arrampicavate sugli specchi- Risposi mentendo
-Che risposta è?-
-L’unica che avrai. Mi spieghi poi perché stai qui a perdere tempo con me? Se non sbaglio hai appena detto a Giorgia che avevi un impegno. Le tue amichette non si offendono se le fai aspettare?- Chiesi continuando a divincolarmi
-Smettila di fare la ragazzina. Devo andare a cena da Valerio-
-Sai quanto me ne importa. Vai a raccontarlo alla tua ragazza-
-Ti ripeto per la milionesima volta che Giorgia non è più la mia ragazza-
-Oggi pomeriggio però le tue parole sono state altre-
-Ero…ero incavolato-  Mi rispose imbarazzato
-Incavolato? E per cosa?-
-Tu…mi hai detto di voler rimanere sola con Claudio…e questa cosa mi ha fatto salire il sangue al cervello- Quello era davvero il colmo!!!!!!!
-Perché? Cosa diavolo ti importa a te? Cosa ti importa con chi parlo o non parlo?- Mi guardò senza rispondere. Perché? Perché non mi rispondeva?
-I-io….io non lo so- Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso
-Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite- Detto ciò, mi voltai e mi incamminai verso casa.

 

 

 

Federico P.O.V
Quando tornai a casa, mi sdraiai sul letto. Continuavo a girare e rigirare tra le dita la scatolina quadrata che avevo in mano. E’ vero, avevo mentito. Non ero andato a cena da Valerio. Per la verità, dopo aver accompagnato Valerio a comprare un regalo di Natale per suo fratello, quel pomeriggio, avevo visto LEI, osservare intensamente una vetrina. Una volta che l’avevo vista andare via, mi ero avvicinato e avevo visto da cosa era catturata la sua attenzione. Dopo che Valerio mi aveva riaccompagnato a casa continuavo a pensare all’anello che aveva visto, così sono uscito di casa, diretto a quel negozio. Quando me la sono ritrovata davanti insieme a Giorgia, le parole che le avevo detto quel pomeriggio mi ritornarono in mente e mi sentii tremendamente in colpa. Senza contare che quella strega di Giorgia le aveva addirittura fatto credere di avere un appuntamento con me. La prima cosa che mi venne in mente per non dare spiegazioni su dove stessi andando, fu la cena a casa di Valerio.
Non sapevo neanche io perché le avevo comprato quell’anello. Non sapevo neanche se glielo avrei mai dato. Quello che sapevo era che….quando l’avevo vista rivolgere tutta la sua attenzione a quell’oggetto…avevo desiderato essere io quell’oggetto.

 

 

 

Alessia P.O.V
La mattina seguente mi svegliai nervosa al massimo. Mi preparai in fretta e furia, dopodiché uscii di casa e raggiunsi Francesco e Mary alla fermata dell’autobus
-Buongiorno mia Giulietta….come stai? Hai dormito bene…mio amore?- Mi chiese Francesco, scherzando
-Ma certo mio Romeo…e tu?- Continuai io sorridendo
-Anche io. Cambiando argomento, hai parlato con Mary?- Mi chiese in imbarazzo
-No…perché?-
-No così, tanto per sapere-
-Eccola- Dissi sorridendo quando la vidi arrivare
-Eccomi…buongiorno ragazzi- Ci disse raggiungendoci
-Glielo hai già detto?- Chiese poi, rivolgendosi a Francesco
-N-no….stavo aspettando te- Risposi lui
-Dovete dirmi qualcosa?- Chiesi
-Si…io e…io e Francesco stiamo insieme- La guardai sorpresa
-Oh ragazzi! Sono davvero felicissima per voi- Dissi abbracciando entrambi
-Scusa se non te l’ho detto prima ma…Francesco voleva esserci-
-Ma figurati Mary…sono così contenta- In quel momento vidi arrivare Federico con Giorgia e il sorriso mi morì sulle labbra
-Scusatemi ragazzi…comincio ad entrare, così mi preparo per lo spettacolo- Dissi voltandomi e incamminandomi verso l’entrata
-Dobbiamo fare qualcosa per quei due…si vede lontano un miglio che si amano-
-Amore…mi è venuta un’idea- Disse Francesco sorridendo a Maria.

 

Venti minuti dopo ero pronta (Qui) e stavo ripetendo le battute allo specchio
-Ale…è successa una tragedia- Mary entrò nella stanza dove mi trovavo io agitatissima
-Cos’è successo?- Chiesi preoccupata
-Francesco…si è fatto male alla gamba e ora non può neanche stare in piedi-
-Cosa? E adesso come facciamo?-
-Che succede?- Ci chiese la professoressa di letteratura, nonché responsabile della recita, entrando nella stanza, seguita dal resto dei compagni, compreso Federico
-Professoressa, purtroppo Ricciardi si è fatto male alla gamba, non riesce neanche a stare in piedi- Dissi io
-O no! Questa non ci voleva…siamo rimasti senza Romeo-
-Federico…Francesco ha bisogno di andare in bagno e visto che tu sei un ragazzo mi chiedevo se…puoi accompagnarlo tu- Federico annuì alla richiesta di Maria e si diresse verso il bagno sbuffando.

 

 

 

Federico P.O.V
Ero in bagno con Francesco che non accennava ad uscire
-Ti decidi? Ma quanto ti ci vuole?- Gli chiesi perdendo la pazienza
-Ehi amico, datti una calmata….- Mi rispose lui, uscendo dal bagno. Un momento, come faceva a camminare da solo?
-Ma non ti faceva male la gamba?- Gli chiesi confuso
-No, però ho un gran talento come attore. Mi dispiacerà non fare Romeo- Mi rispose lui con un sorrisetto soddisfatto
-Stai dicendo che non ti sei fatto male veramente?- Gli chiesi. Lui scosse la testa sorridendo
-Io…non capisco-
-Tu farai Romeo-
-Cosa? Io?-
-Si, tu. Coraggio spogliati e mettiti questi vestiti- Mi disse lui porgendomi i vestiti di scena
-I-io non posso…non so le battute-
-Ah no? Maria mi ha detto, che Alessia le ha detto, che tu le hai rubato il copione- Accidenti! Possibile che qui nessuno si faceva gli affari suoi
-Federico…io e te non siamo mai stati amici, il che è strano visto che abbiamo i gusti praticamente uguali in quanto a ragazze-
-No, non è vero…a me non..non -
-Basta mentire….tu sei innamorato di Alessia…e lei è innamorata di te. Questa è la tua ultima possibilità. Se non fai subito qualcosa puoi anche dirle addio- Ormai era tardi in ogni caso, lei non voleva più saperne di me
-Federico ascoltami bene, se ti dico questo devi credermi. Non è un segreto che io sia stato innamorato di lei, quindi se non fosse vero non ti direi queste cose. E’ stata lei stessa a confessarmi più volte di amarti- Lei? Lei mi… amava?
-Non puoi negare di averla fatta soffrire più e più volte. Però nonostante questo lei ti ama. Io sono sicuro che anche tu la ami. Ormai ce ne siamo accorti tutti. Tutti tranne voi-
 
“C’è che l’hanno capito tutti, tutti quanti, tutti tranne te” Mi risuonarono in testa queste sue parole. Come avevo fatto a non capire subito quello che intendeva. Come ero potuto essere così stupido e cieco da non capire che quello che c’era tra me e lei non era attrazione ma….amore?
Vorrei svegliarmi la mattina senza pensarti, senza pensare a quanto sto male perché inizio un nuovo giorno senza di te. Vorrei alzarmi e dirigermi a scuola consapevole che ad aspettarmi non ci sarà il tuo sguardo indifferente o le tue sgradevoli parole. Io vorrei dimenticarti. Anche se mi fa male dirlo, io vorrei non averti mai conosciuto”
-Federico?-
“Se non hai ancora capito a chi mi riferivo l’altra notte…….allora non lo capirai mai”
-Federico…è tutto ok?-
“Io quello che provo te l’ho detto….ma non è detto che tu sia in grado di capire”
Federicoooo…c’è qualcuno in casa?-
“Mi spieghi perché ce l’hai così tanto con me questa sera?______ Perché sei un cretino che non capisce un cavolo”

“Tu avevi detto che senza amore non avresti mai accettato di fare sesso. Perché con me lo hai fatto?___________ Questo…devi dirmelo tu “­­

Non ti crederò più…..tu non mi avrai mai più”

“Sei tu a complicarmi la vita….solo tu”

“Io spero che tu possa essere felice con Giorgia come lo sono io con Claudio”

“Sai una cosa? Io non voglio stare qui con venti gradi sotto zero a sentire i tuoi assurdi giramenti d’umore. Vattene da Valerio, dalle tue amichette o da Giorgia, vai pure da chi ti pare….basta che stai lontano da me una volta per tutte, perché ti assicuro che la mia pazienza ha un limite”
-Federico, mi devo preoccupare?- Mi chiese Francesco, sventolandomi una mano davanti la faccia
-Anche volendo…non potrei stare con lei. Lei sta ancora con quel cretino- Dissi digrignando i denti
-No. Qui se c’è un cretino, quello sei tu- Mi rispose lui, scuotendo la testa
-Cosa? E perché?-
-Alessia non sta più con Claudio. L’unico motivo per cui aveva accettato di tornarci insieme è stato perché credeva che tu e Giorgia vi foste rimessi insieme-
-D-dici sulserio?- Chiesi. Francesco si limitò ad annuire
-Quindi…non sta più con quel cretino?-
-No, non sta più con quel cretino. Allora….Fai Romeo oppure no?- Mi chiese sorridendo
“Lei lo amava, lui no…….Lui tornerà, lei non ci sarà più” è la storia più vecchia del mondo, non fare che accada anche a teAccidenti! L’infermiera aveva ragione. Dovevo fare qualcosa, altrimenti…l’avrei persa per sempre
-Dammi questi maledetti vestiti- Risposi strppando gli abiti di scena dalle mani di Francesco
-Finalmente ti sei deciso-.

 

 

 

Alessia P.O.V
-Come sta Francesco?- Chiesi a Mary
-Male…probabilmente si è slogato la gamba- Accidenti! Questa proprio non ci voleva
-Ragazze! Ci sono delle buone notizie- Disse la professoressa entrando nella stanza
-Quali?- Chiesi io, sorridendo
-Abbiamo trovato un sostituto per fare Romeo-
-Cosa? Ma è meraviglioso! Chi è?- Chiesi. Quando vidi entrare Federico nella stanza, vestito con gli abiti di scena, quasi mi venne un infarto. No! Era fuori discussione. Non poteva fare lui Romeo
-Marchetti ha sorpreso tutti dicendo di sapere l’intero copione a memoria-
“Allora ce lo avevi tu! L’ho cercato per tutta la casa_______ Si...ieri sera devo averlo preso per sbaglio….mi dispiace” Quindi…non lo aveva preso per sbaglio. Lo aveva letto e imparato a memoria in un solo giorno. Ma perché lo aveva fatto?
-Bene! Ora che questa cosa si è risolta…vado sul palco per fare la presentazione. In scena tra cinque minuti- Disse la professoressa, Dopodichè uscì dalla stanza, lasciando me e Federico da soli.
Non riuscivo neanche a parlare. La sola ide di dover recitare con lui mi stava letteralmente mandando in panico. Non riuscivo a concentrarmi con lui davanti. Ero già agitata all’idea di averlo tra il pubblico mentre recitavo, ma l’idea di dover recitare insieme a lui…era decisamente peggio
-Ale, io vorrei…-
-Non abbiamo nulla da dirci. Risparmia la voce per lo spettacolo- Dissi. Dopodichè mi diressi verso il teatro.

 

Quando arrivammo alla scena del balcone, quella che avevamo provato quella sera, cominciai a sentire lo stomaco in subuglio
………..
ROMEO: Oh! mi lascerai così poco soddisfatto?

GIULIETTA: Quale soddisfazione puoi avere questa notte?

ROMEO: Il cambio del tuo fedele voto di amore col mio.

GIULIETTA: Io ti diedi il mio, prima che tu lo chiedessi; e tuttavia vorrei non avertelo ancora dato.
 
Mi sentivo una perfetta scema. Anche se recitavo, riuscivo benissimo a comprendere cosa volesse dire Giulietta con queste parole

ROMEO: Vorresti forse riprenderlo? Per qual ragione, amor mio?

GIULIETTA: Solo per essere generosa, e dartelo di nuovo. Eppure io non desidero se non ciò che possiedo; la mia generosità è sconfinata come il mare, e l'amor mio quanto il mare stesso è profondo: più ne concedo a te, più ne possiedo, poiché la mia generosità e l'amor mio sono entrambi infiniti. (La Nutrice chiama di dentro) Sento qualche rumore in casa; addio, caro amor mio! Subito, mia buona nutrire! Diletto Montecchi, sii fedele. Aspetta un solo istante, tornerò. (Esce)ROMEO: O beata, beata notte! Stando così in mezzo al buio, io ho paura che tutto ciò non sia che un sogno, troppo deliziosamente lusinghiero per essere realtà.

(Giulietta torna alla finestra)

 

GIULIETTA: Due parole, caro Romeo, e buona notte davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo proposito è il matrimonio, mandami a dire, domani, per una persona che farò venir da te, dove e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò ai tuoi piedi il mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il mondo.

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non sono oneste, io ti scongiuro...

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Ora vengo! Cessa le tue proteste e lasciami al mio dolore:

domani manderò.

ROMEO: Così l'anima mia sia salva...

GIULIETTA: Mille volte buona notte! (Si ritira dalla finestra)ROMEO: Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi manca la tua luce.

Amore corre verso amore, con la gioia con cui gli scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con quella mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si ritira lentamente)
……………………………………………………………………………………..

-Non ce la faccio più Mary. Non riesco a pensare che adesso ci sarà l’ultima scena e dovremo anche baciarci- Mi stavo ritoccando il trucco e Maria mi stava aiutando. Ormai eravamo giunti all’ultima scena. Quella della morte di Romeo e di Giulietta e l’idea di dover baciare Federico davanti a tutti pergiunta, mi stava mandando totalmente in confusione
-Respira…è l’ultima scena, vedrai che andrà tutto bene- Mi rispose Maty cercando di tranquillizzarmi, ma era tutto inutile.

………………………………………………………………………………

ROMEO : Occhi, guardatela l'ultima volta,
Braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,
o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni amara guida,
vieni, scorta ripugnante. E tu pilota disperato, avventa veloce su gli scogli la tua triste barca stanca del mare. Eccomi, o amore. O fedele mercante, i tuoi veleni sono rapidi
Così, con un bacio, io muoio

Federico si chinò su di me e mi diede un bacio a fior di labbra. Non respiravo. Non riuscivo più a respirare. Nonostante stessimo recitando, quel bacio mi sembrò…reale. Era diverso dai baci che c’eravamo dati le altre volte. Era un bacio dolce, sembrava quasi che volesse dirmi..qualcosa.
La professoressa decise di chiudere lo spettacolo così, senza la scena in cui Giulietta si risveglia. Quando calò il sipario, io e Federico rimanemmo per due minuti buoni in quella posizione. Io sdraiata e lui con la testa poggiata sul mio petto.
Quando riuscii a tranquillizzarmi, lo spostai e mi alzai in piedi
-Aspetta…ti devo parlare- Mi disse lui, riafferrandomi per un polso
-Io non ho niente da dirti-
-Non me ne importa niente, mi ascolti lo stesso-
-No! Mi sono stancata di fare sempre tutto quello che decidi tu. Io e te non abbiamo niente di cui parlare-
-Io non ce la faccio più- Mi disse lui, scompigliandosi i capelli
-Tu? Tu non ce la fai più? E io allora cosa dovrei dire? E’ dall’inizio dell’anno che mi stai facendo impazzire. Un giorno sembra che ti importi di me e il giorno dopo ritorni ad essere il solito stronzo di sempre. Sei stato tu stesso, a dirmi ieri pomeriggio di voler tornare con Giorgia, quindi non capisco cosa vuoi ancora da me-
-E’ proprio vero- Disse con un sorrisetto
-Cosa?- Chiesi incrociando le braccia
-Che siamo gli unici a non aver ancora capito- Mi rispose avvicinandosi
-C-che stai dicendo?- Dissi cercando di indietreggiare. Mi sentivo…strana….avevo la sensazione che qualcosa stava per cambiare
-Ale…Ale! Sei stata bravissima- Disse Claudio interrompendo Federico. Maledizione!
-T-ti ringrazio…ma c’eri anche tu allo spettacolo? Io non ti ho visto- Risposi imbarazzata per la situazione
-Si…c’ero. Ascolta Ale…possiamo parlare un secondo- Mi chiese. Prima di rispondere guardai alle sue spalle. Federico non c’era più
-Cosa c’è Claudio?-
-Stavo riflettendo…su quello che ci siamo detti ieri mattina. Lo so, sono stato uno stupido però io ti amo- Disse avvicinandosi ma con una spinta lo allontanai
-Io no. Mi dispiace ma…avevi ragione tu. Io non credo di essere mai stata veramente innamorata di te. Me ne sono resa conto solo adesso- Dissi
-E perché lo hai capito solo adesso?-
-Perché…perché sono innamorata- Risposi togliendomi un peso dallo stomaco
-Di lui?- Mi chiese stringendo i pugni
-Si…mi dispiace Claudio. Anche se tra noi due è finita io…ti ho voluto bene veramente. Ricorderò per sempre la nostra storia, perché che tu ci creda o no, sei stato importante per me- Dissi abbracciandolo
-N-no posso fare nulla per farti cambiare idea?- Mi chiese ricambiando l’abbraccio
-No…mi dispiace- Risposi. Dopodiché sciolsi l’abbraccio
-Scusami. Devo andare- Dissi. Uscii di corsa dal teatro per cercare Federico. Dovevo parlarci. Una volta per tutte dovevo spiegargli.

Lo cercai in ogni angolo della scuola. Uscii fuori nel cortile. Proprio in quel momento, vidi Giorgia abbracciare Federico e lui ricambiare. Corsi via ma proprio in quel momento Federico mi vide e mi corse dietro
-Aspetta…..Alessia. Aspetta un secondo- Mi disse riafferrandomi mentre io cercavo di dimenarmi
-Lasciami! Non so neanche io cosa avevo in testa quando ti sono venuta a cercare…lasciami!-
-No! Non ti lascio. Non è come credi. Lei mi stava abbracciando per congratularsi e se fossi rimasta un secondo di più avresti visto che io l’ho allontanata-
-Non me ne importa niente…lasciami!-
-Ma perché fai così? Dovrei essere io quello arrabbiato. Stavamo parlando e quell’idiota che ti ritrovi come ragazzo è arrivato e ti ha abbracciata-
-Guarda che sei tu quello che se n’è andato. Non ti ho chiesto io di farlo-
-Cosa dovevo rimanere a fare? Stavate parlando, non mi andava di fare il terzo incomodo anche stavolta-
-Che significa “anche stavolta”?-
-E’ da quando ci siamo conosciuti che ogni volta che parliamo c’è sempre quell’idiota  a interromperci e ogni volta tu mi mandi via per rimanere sola con lui-
-Questo è il colmo! Tu mi parli di terzo incomodo? Io allora cosa dovrei dire? Ogni volta che vengo a parlarti c’è sempre Giorgia che ti abbraccia o ti bacia-
-Bè ma se tu stai con Claudio, cosa ti importa con chi parlo io?-
-A me non importa nulla…sei tu quello che non mi da pace. Stai rompendo tutti principi che avevo, dal non fare sesso senza amore al non innamorarmi dei ragazzi stronzi ed egoisti come te e poi…- Cavolo! Cosa avevo detto????
-C-cosa hai detto?-
-Niente!- Risposi diventando rossa come un peperone
-T-tu hai detto…-
-Lascia perdere quello che ho detto. Sai che quando io inizio a parlare non mi ferma più nessuno…-
-Adesso basta- Disse, ma prima che potessi replicare, mi ritrovai con le sue labbra sulle mie. Non capivo. Non capivo cosa stava succedendo. Il bacio sembrava diverso dal solito. Aveva un significato che a me sfuggiva. Mi aggrappai a lui e ricambiai il bacio. Indietreggiammo fino a toccare il muro e fu allora che ripresi lucidità
-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che sei…-
-Innamorato di te- Disse interrompendomi. Rimasi perplessa per un istante
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te- Rispose imbarazzato
-S-scusami…u-un secondo- Dissi sedendomi lentamente per terra
-Stai bene?- Mi chiese lui preoccupato
-S-si…sono solo…preoccupata, credo di soffrire di allucinazioni- Risposi guardando nel vuoto
-Se è perché ti ho detto che ti amo non…-
-Basta! Non continuare a dirlo- Lo interruppi rialzandomi
-Io non ti credo. Tu non puoi essere innamorato di me- Continuai
-Perché no?-
-Perché…è…è impossibile una cosa del genere-
-Invece è così…mi ci è voluto tanto per capirlo ma so che è così. Io ti amo Alessia-
-Non è me che ami. Tu stai dicendo così perché ti ho detto che non mi avrai più-
-Io mi sono innamorato di te, non del tuo corpo. Lo so che…te ne ho combinate di tutti i colori e che ti ho fatta star male più volte però devi credermi. Io ti amo- Non riuscivo a credere alle sue parole
-Hai detto bene! Me ne hai fatte di tutti i colori. Mi hai fatta star male come nessun altro è mai riuscito a fare. Credevo di essere riuscita a farmene una ragione del fatto che tu…non sei ciò che fa per me, però…non riesco…ad immaginarmi con nessun altro all’infuori di te-
-Quindi mi stai dicendo che anche tu sei innamorata di me- Mi chiese con un sorrisetto soddisfatto
-Se io sono innamorata di te è solo colpa tua. È colpa del tuo sorriso, dei tuoi occhi, è colpa tua perché sei così maledettamente bello che quando ti guardo…non riesco più a parlare, mi dimentico persino come si fa a respirare. Non sai quanto mi costi ammettere tutte queste cose perché tu non te le meriti, tu non ti meriti tutto quello che provo per te e non ti meriti di essere costantemente nei miei pensieri-
-Lo so…hai ragione. Sono solo uno stupido e uno stronzo per non essermene accorto prima. Ma la verità è che io ti amo dalla prima volta che ci siamo visti- Ok! Ci mancava pochissimo e sarei morta la per terra
-Da quando ti ho…baciata, quel giorno davanti la porta di casa mia…non sono riuscito più a guardare nessun’altra ragazza- Quelle parole mi fecero ricordare all’improvviso la sera del compleanno di Benedetta “La verità è che da quando ci siamo baciati…non sono riuscito più ad andare a letto con nessun’altra” Allora quella volta non stava scherzando
-A me sembra tutto il contrario. Hai baciato più ragazze da quando conosci me che prima di incontrarmi- Dissi sorridendo
-No, ti assicuro che prima di incontrarti ne ho baciate molte…molte…molte di più- Disse avvicinandosi a me con il suo solito sorrisetto fastidioso
-Conoscendoti non mi stupisco- Risposi allacciandogli le braccia intorno al collo
-Allora? Con…Claudio?- Mi chiese cingendomi la vita con le braccia
-Dovrà…trovarsi una ragazza poverino. Non è bello essere scaricati due volte in due giorni- Risposi sorridendo
-Ma riuscirai a stare senza di lui? Insomma…è un ragazzo così serio- Mi chiese scherzando
-Bè si…è vero. Però sai come si dice, del ragazzo serio ci si infatua e del bastardo ci si innamora-
-Come sei gentile, mi fai sempre tanti complimenti-
-E tu?-
-Io cosa?-
-Riuscirai a stare senza Giorgia?- Gli chiesi inserendomi
-Assolutamente no, ho intenzione di instaurare una relazione bigama- Mi rispose, dopodichè scoppiò a ridere come un cretino
-Sei proprio un stupido- Dissi colpendolo sul braccio
-Bè si…ma è proprio per questo che ti piaccio, no?- Mi chiese sorridendo. Non riuscivo a crederci. Mi sembrava un sogno, anzi in verità avevo proprio paura che lo fosse
-Tu sai cosa ci aspetta, vero?- Gli chiesi
-Cosa?-
-Quando tua sorella verrà a sapere che…stiamo insieme…prenoterà la chiesa per le nozze- Risposi sorridendo
-Bè si…ma noi ci inventeremo qualcosa- Disse
-E cosa?-
-Faremo finta di stare con altre persone, così lei non si insospettirà- Questo ragazzo era fuori di testa
-Cosa? Guarda che sei fuori strada…io non ho intenzione di…- Non potei terminare la frase perché lui me lo impedì baciandomi. Il mio cuore doveva essere molto resistente perché in quel momento non so come sia stato possibile, ma non uscì dal mio petto nonostante sembrasse che stesse per esplodere.
Quando sciogliemmo il bacio, almeno una decina di minuti dopo, rimanemmo abbracciati, senza renderci nemmeno conto di avere ancora i vestiti di scena
-Posso farti una domanda?- Chiesi io, interrompendo quel meraviglioso silenzio
-Dimmi-
-Come mai…sapevi le battute a memoria?-
-Quella sera che abbiamo provato insieme…mi sono sentito…strano e così ho pensato di sequestrarti il copione per leggere come andava a finire-
-Quindi tu mi vuoi dire che non sapevi come finiva Romeo e Giulietta?-
-No- mi rispose lui con un’insolita tranquillità, vista la gravità della situazione
-Non posso crederci! Ma come hai fatto ad arrivare al quarto anno?- Gli chiesi
-Ho corrotto i professori-
-Che scemo che sei- Risposi sorridendo e abracciandolo ancora più stretto
-Ti…va di andare da un’altra parte- Mi chiese cambiando tono di voce
-Ma che ti succede?- Gli chiesi preoccupata
-L’infermiera ci sta guardando…quella donna ha un qualcosa di…inquietante…-
-Perché?-
-Sa tutto-
-Che intendi?-
-Sapeva che io ero innamorato di te e tu di me prima di noi-
-Ok…andiamo…dentro- Risposi
-Che ne dici se andiamo nei bagni e…-
-Non terminare la frase- Lo interruppi sorridendo
-Ma dai…che male c’è?-
-Ho detto di no…- Risposi. Dopodichè lui mi poggiò una mano sulle spalle e ci incamminammo all’interno della scuola
-Va bene…aspettiamo almeno che la festa del dopo spettacolo finisca- Continuai poi, cominciando a ridere
-Ok…- Mi rispose lui stampandosi in faccia uno dei suoi soliti sorrisi da togliere il fiato. Ricominciai a camminare ma lui mi tirò indietro e mi baciò di nuovo
-Dobbiamo recuperare il tempo perso- Mi disse sorridendo. Già, aveva ragione. Stare separata da lui così a lungo mi aveva a dir poco distrutta e adesso che finalmente stavamo insieme…avrei desiderato di non allontanarmi mai più da lui.

 

 

 

 

 

 

*Note dell’autrice*
Grazie a tutti quanti. Grazie per aver letto anche questo capitolo, come avrete capito era l’ultimo, ma dopo di questo ci sarà anche l’epilogo dove si capirà che fine farà l’anello che Federico ha comprato.

Vi ringrazio di nuovo e spero che vi sia piaciuto :D

 

 



 




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Capitolo 32
*** Epilogo ***


Epilogo
Dedico questo capitolo a _Renesmee Cullen_
che mi ha incitato (finalmente) a postare questo epilogo 



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Epilogo

Per sempre

 

 

......."-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che sei…-
-Innamorato di te-
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te-..............."

 

Aprìì gli occhi e spensi la sveglia. Sorrisi per quel sogno. Pensare che da quel giorno era già passato un anno. Perfortuna era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Magra consolazione. Mi alzai e andai a fare colazione. Dopodiché corsi a vestirmi. Se facevo tardi poi chi se lo sentiva "quello".
Presi il cellulare e prima di riporlo in borsa mi accorsi che lampeggiava per via di un messaggio

" Ti conviene sbrigarti, altrimenti ti lascio quì e porto a scuola qualcun'altra :P"


Sorrisi nel leggere quel messaggio, dopodiché afferrai la borsa e uscìì di casa.
Non appena uscìì fuori dal portone mi guardai intorno. Chissà dov'era andato a finire. Se mi aveva veramente lasciata lì lo avrei...
Ricacciai immediatamente indietro quel pensiero e rabbrividìì. Due mani mi cingevano la vita. Mi voltai sorridendo e allacciai le braccia attorno al collo di Federico. Il mio ragazzo. Ancora non mi sembrava vero
-Pensavo che avessi accompagnato qualche ochetta bisognosa di un passaggio a scuola- Dissi colpendolo scherzosamente sul braccio
-Bhè...devo dire che ero parecchio tentato di farlo. Ma poi la mia ragazza chi se la sentiva- Rispose lui avvicinandosi alle mie labbra. Sorrisi allontanandomi da lui con suo enorme disappunto
-Bhè...allora non è il caso che tu stia quì con me- Dissi allontanandomi di qualche passo. Lui mi raggiunse e mi circondò le spalle con il braccio destro
-Già...se mi vede poi chi se la sente. E' molto molto molto gelosa- Disse ghignando. Lo colpìì nuovamente sul braccio e incrociai le braccia al petto
-Io non sono affatto gelosa- Dissi fingendomi offesa. Lui mi sorrise e mi baciò a fior di labbra
-Oh sì che lo sei- Mi strinse maggiormente a se -Devo ricordarti cos'è successo ieri con la ragazza della libreria?- Mi chiese baciandomi i capelli. Lo guardai allibita per quella domanda
-Perchè secondo te è una cosa normale chiedere ad un ragazzo che è in presenza della sua RAGAZZA, se fa un qualche tipo di sport perchè ha un corpo da...aspetta, quale parola ha usato? Ah sì, "da sballo"- Dissi guardandolo minacciosamente. Lui, in tutta risposta scoppiò a ridere
-Bhè...ma come puoi biasimarla?- Mi chiese indicandosi con quell'aria da vanitoso
-Ah sì? E allora perchè tu hai fatto quella scenata con il ragazzo del negozio di scarpe?- Chiesi io sorridendo soffisfatta. Lui si rabbuiò e digrignò i denti estremamente irritato
-Ah bhè, perchè adesso per far provare un paio di scarpe ad una cliente c'è bisogno di toccarle il culo?- Scoppiai a ridere a quelle parole
-Ma dai! Mi ha urtato il sedere per sbaglio- Dissi prendendolo sottobraccio. Lui continuò a guardare davanti a se con un'espressione seria
-Chi è che è geloso adesso?- Gli chiesi afferrandolo per un polso e costringendolo a guardarmi, ma lui con la sua solita ostinazione si voltò dall'altra parte. Sbuffai
-Mi spieghi adesso che ti prende?- Gli chiesi confusa dal suo atteggiamento
-Secondo te? guarda che ho visto che ci stava provando e che tu gli davi anche corda- Mi rispose incrociando le braccia e incamminandosi verso la sua macchina. Finalmente anche lui aveva preso la patente, se non altro non rischiavamo più di far tardi a scuola. Ad eccezione delle volte in cui passavamo delle ore in macchina a sbaciucchiarci. Quando ci rendevamo conto di quanto fosse tardi ci fiondavamo in classe, dove perfortuna Becky e Francesco avevano già provveduto a coprirci. Alla fine Francesco aveva deciso di trasferirsi definitivamente nella nostra scuola, di conseguenza era diventato a tutti gli effetti un nostro compagno di scuola. Le cose con Mary andavano alla grande. Avevano festeggiato il loro primo anniversario qualche mese prima. Lui l'aveva portata nella casa in montagna dei suoi e ha sentire Mary avevano passato il week end più bello della loro vita. Meglio non entrare nei dettagli. E poi...un momento. Anniversario? Come avevo potuto dimenticarmene? Ma soprattutto come aveva potuto dimenticarlo lui?
-E' ovvio che dò corda agli altri ragazzi quando il mio ragazzo si dimentica persino il nostro primo...- Mi zittìì non appena aprìì lo sportello della macchina. Sul sedile accanto al suo c'era un enorme mazzo di rose rosse e al centro spiccava una rosa bianca. Sorrisi con le lacrime agli occhi
-Te ne sei ricordato- Dissi a voce bassissima prendendo in mano il mazzo di rose
-Già. Sai com'è, io non passo le mie giornate a flirtare con...- Lo interruppì poggiando le mie labbra sulle sue. Lui in tutta risposta, ricambiò il bacio e allacciò le braccia attorno alla mia vita per avvicinarmi di più a lui. Mi sembrava tutto così...strano. Era passato già un anno da quando ci eravamo messi insieme e a me sembrava ancora ieri il giorno che avevo incontrato i suoi occhi, mentre mi aiutava a rialzarmi in piedi dopo quella pallonata in testa. Sorrisi sulle sue labbra e gli strinsi i capelli per avvicinarlo ancora di più a me
-Ti amo- Dissi sciogliendo il bacio e abbracciandolo. Lui ricambiò l'abbraccio e incominciò ad accarezzarmi i capelli
-Davvero? Parli con me oppure stavi immaginando il ragazzo del negozio di scarpe?- Mi chiese amareggiato. Lo colpì sul braccio e sciolsi l'abbraccio
-Perchè devi fare sempre il cretino? Ti ho detto che non ci stavo provando- Dissi salendo in macchina. Lui sbuffò e fece lo stesso. Dopodiché partimmo, diretti verso scuola.

Dopo due ore di dolce far niente ci fecero accomodare nel teatro della scuola. Quell'anno toccava al quarto fare la recita di Natale. Esattamente come noi l'anno prima. Io presi posto accanto a Federico e a Maria, che era stata invitata per vedere la recita da Francesco, o meglio era stata invitata da lui per sbaciucchiarsi durante lo spettacolo.
Sbuffai puntando lo sguardo su Federico. Non mi aveva rivolto la parola per tutta la mattina e cominciavo un po' ad irritarmi. In fin dei conti non avevo fatto niente che non avesse fatto anche lui
-Mi dici perchè sei arrabbiato?- Gli chiesi sussurrando. Lui non mi rispose, si limitò semplicemente a lanciarmi un'occhiataccia. Sbuffai di nuovo sedendomi meglio e puntando lo sguardo sui miei compagni che stavano interpretando Abelardo ed Eloisa.


Dopo un'ora Federico non aveva ancora ripreso a parlarmi. Sbuffai e gli presi la mano tra le mie. Lui la ritrasse bruscamente
-Certo che quando ti ci metti sei proprio uno stronzo!- Dissi alzandomi in piedi e dirigendomi fuori dal teatro.
Non riuscivo proprio a capire cosa avesse. Mi sedetti sulle scale e sospirai. Chissà cosa gli era preso. Era incavolato, ma non ricordavo di aver fatto nulla, a parte l'episodio del negozio di scarpe. Però era già successo anche altre volte e ci avevamo scherzato sopra. Invece si vedeva che in questo caso c'era qualcosa che lo turbava
-Ehi! Finalmente ti ho trovata- Disse Francesco sedendosi accanto a me. Gli sorrisi abbassando lo sguardo
-Se non altro qualcuno mi stava cercando- Dissi amareggiata. Ce l'avevo a morte con Federico. Era il nostro anniversario. Festeggiavamo il nostro primo anno insieme e lui mi trattava così, senza contare che non gli era minimamente passato nell'anticamera del cervello di venirmi a cercare per scusarsi
-Senti, so che non sono affari miei, però devo dirtelo. Lui mi ha fatto giurare di non aprire bocca, ma io te lo dico lo stesso- Lo guardai negli occhi confusa
-Ma cosa? Cos'è che devi dirmi?- Ero preoccupata. E se voleva dirmi che Federico non mi amava più. O peggio ancora, magari voeva dirmi che tornava con Giorgia
-Ti dico solo una cosa. Una persona si è rifatta viva e ha messo nella testa di Federico un sacco di cavolate- Spalancai la bocca sorpresa. Lo sapevo! Quella strega era tornata e pretendeva di riavere Federico per sè. Ma si sbagliava di grosso se credeva che io glielo cedessi così facilmente
-Giorgia, non è così?- Dissi annuendo, pensando già a come vendicarmi
-No. Claudio- Sgranai gli occhi sorpresa. Claudio?
-Cosa?- Gli chiesi agitatissima
-Già. Io e Federico siamo usciti prima da scuola ieri per andare a comprare i biglietti per il concerto. Mentre eravamo lì abbiamo incontrato Claudio, che ha detto a Federico di avere più corna lui di un cesto di lumache. Ha aggiunto anche che vi eravate visti la settimana prima e che avevate...- Lo interruppi
-Ok, ok basta. Ho capito- Dissi stringendo i pugni. Se avessi incontrato Claudio per strada lo avrei ucciso. Lo avrei strozzato con le mie stesse mani
-Federico chiaramente non ci ha creduto e gli ha risposto di andarsene a...bhè a quel paese, anche se le sue parole non sono state queste- Annuìì ripensando all'atteggiamento di Federico. Ecco perchè era così strano. Mi alzai in piedi e dopo aver ringraziato Francesco mi diressi verso il teatro. Individuai il posto in cui ero seduta prima e facendomi spazio tra la gente tornai a sedermi
-Ti posso parlare?- Gli chiesi tenendo la voce bassa. Lui mi guardò serio
-Ora non ho voglia di parlare, voglio vedere come va a finire lo spettacolo- Mi rispose puntando gli occhi sui nostri compagni che si trovavano sul palco. Sì, come no. Adesso gli importava dello spettacolo. Sospirai e mi avvicinai ancora di più a lui
-Va bene, vorrà dire che parleremo quì- Dissi prendendogli il volto tra le mani e costringendolo a voltarsi verso di me. Lui sospirò e cercò di voltarsi di nuovo dall'altra parte, ma io non glielo lasciai fare
-Francesco mi ha detto tutto- Sussurrai. Lui lanciò un'occhiataccia a Francesco e sbuffò
-Bhè, se sai già tutto perchè vuoi parlare?- Mi chiese riuscendo a voltarsi
-Perchè non so se essere più arrabbiata con Claudio per la balla che chiaramente si è inventato, o con te per aver avuto anche un solo dubbio su di me- A quelle parole si voltò verso di me di sua iniziativa
-E cosa avrei dovuto fare? Avrei voluto vedere te al mio posto. Se avessi incontrato Giorgia e ti avesse detto quello che Claudio ha detto a me, tu come avresti reagito?- Mi chiese fuori di sè dalla rabbia
-Tanto per cominciare l'avrei presa per i capelli e l'avrei appiccicata al muro. Dopo sarei corsa a chiedere spiegazioni a te- Mi lanciò un'occhiata non tanto convinta e si voltò di nuovo verso il palco
-Ti stai comportando da immaturo- Dissi stringendo i pugni per evitare di assestargliene uno dritto in faccia. Quando faceva così lo avrei riempito di botte. Peccato che io fossi la metà di lui. Mi voltai anche io verso il palco e incrociai le braccia al petto, arrabbiata
-E' che mi da fastidio- Disse lui all'improvviso, voltandosi verso di me -Mi infastidisce che quell'idiota sia ancora...innamorato di te- Continuò, digrignando i denti e stringendo i pugni per la rabbia
-Bhè ma cosa te ne importa? Io non sono innamorata di lui. Non lo sono mai stata- Dissi prendendogli il volto tra le mani. Per mia fortuna lui continuò a guardarmi -Io amo te- Continuai sorridendogli. In tutta risposta anche lui mi sorrise. Dopodiché eliminò la distanza tra le nostre labbra e mi baciò
-Scusami- Mi disse appoggiando la sua fronte alla mia. Sorrisi scuotendo la testa
-Non importa- Dissi baciandolo di nuovo. Dopodiché ci voltammo entrambi verso il palco per seguire lo spettacolo. Mi prese la mano tra le sue e la baciò, dopodiché cominciò ad accarezzarla, cosa che mi fece rabbrividire. Nonostante stavamo insieme da un anno, Federico mi faceva ancora quell'effetto
-Noi eravamo più bravi a recitare- Mi sussurrò all'orecchio, riferendosi ai due ragazzi che dovevano interpetare una tragica storia d'amore. Sorrisi voltandomi verso di lui
-Noi non stavamo recitando- Dissi baciandolo di nuovo a fior di labbra. Lui ricambiò il sorriso e annuì. Dopodiché poggiai la testa sulla sua spalla e lui poggiò la testa sulla mia. Noi eravamo fatti così. Un  minuto litigavamo e il minuto dopo eravamo lì, più innamorati che mai.
-Dammi un secondo la mano- Mi sussurrò qualche minuto dopo. Lo guardai confusa e poi allungai la mano verso di lui, dopodiché mi ordinò di chiudere gli occhi e lo feci. D'un tratto sentìì un qualcosa di freddo scorrere lungo il mio dito. Riaprìì gli occhi e rimasi a guardare l'oggetto freddo che racchiudeva il mio anulare
-Ma...ma questo è...- Non riuscivo nemmeno a parlare per quanto ero commossa
-Sì. E' l'anello che avevi visto lo scorso anno in quella vetrina- Mi rispose lui accarezzandomi il palmo della mano. Mi asciugai una lacrima e lo fissai commossa
-Ma come facevi a sapere che mi piaceva? Quando l'ho visto ero sola e non stavamo ancora insieme- Dissi abbracciandolo. Avevo visto quell'anello qualche settimana prima che ci mettessimo insieme ed ero sicura di non avergliene mai parlato
-E' vero, non stavamo ancora insieme. Però io...ero già innamorato di te e quel giorno ti ho...vista. Ero in giro con Valerio e ti ho vista mentre guardavi quest'anello in vetrina. Quando te ne sei andata sono entrato nel negozio e l'ho comprato. Non riuscivo a capire perchè lo avessi fatto, fatto stà che mi...faceva sentire bene. Quest'anello lo associavo a te e stavo bene- Gli sorrisi più commossa che mai, dopodiché lo baciai. Lo baciai come non avevo mai fatto. Solo in quel momento mi resi conto che Federico era diventato una parte di me. Senza di lui sarei stata persa. Non avrei proprio saputo cosa fare. Da quando lo avevo incontrato quel giorno, il mio primo giorno nella sua scuola avevo avvertito subito qualcosa. Qualcosa di molto profondo
-Ti amo. Io ti amo- Gli dissi abbracciandolo di nuovo
-Anche io ti amo- Mi rispose lui facendomi aderire meglio verso il suo petto. L'unico posto in cui desideravo stare. Tra le sue braccia
-Perchè nelle rose che mi hai regalato ne hai messa una bianca?- Gli chiesi stringendogli la mano. Era una domanda che volevo fargli da quando avevo visto quel meraviglioso mazzo di rose
-Le rose rosse sono più o meno un centinaio, avrei voluto regalartene trecentosessantacinque come i giorni che abbiamo passato insieme, ma mi era... finanziariamente impossibile. prometto che rimedierò. La rosa bianca rappresenta il nostro primo anno- Gli sorrisi di nuovo e poggiai nuovamente la testa sul suo petto
- Come sei...romantico- Scherzai -Grazie- Dissi poi, sorridendo. Quello era di sicuro l'anno più bello della mia vita
-No, sono io a dover ringraziare te- Lo guardai confusa
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che tu mi hai cambiato. Mi hai cambiato in meglio chiaramente. Prima ero solo uno stronzo superficiale che non avrebbe mai voluto innamorarsi-
-Oh mio Dio, questa sì che è un'edizione straordinaria. Tu hai ammesso di essere uno stronzo?- Lo vidi riassumere la sua solita espressione arrogante
-Ma figurati! Io non volevo dire stronzo. Volevo dire che...qualche volta, e ripeto il qualche volta mi sono comportato...un po' male. Tutto quì- Scoppiai a ridere
-Ah sì? Io non credo proprio. Tu ti sei comportato male ogni volta che ti avevo davanti- Dissi assottigliando gli occhi
-Ma non è vero. Eri tu che rompevi le scatole con il tuo modo da perfettina-
-Ma davvero? Devo ricordarti quando mi chiamavi Alice per prendermi in giro? Oppure quando hai scoperto che ero la tua vicina di casa e mi hai detto di non avere "sale"? O quando mi hai chiesto di fare sesso con te solo per toglierti lo sfizio? O quando...- Mi interruppe baciandomi. Sorrisi sulle sue labbra, ricambiando il bacio. Dopodiché ci voltammo verso il palco giusto in tempo per vedere gli attori fare l'inchino. Esattamente come noi un anno prima. In quel preciso istante pregai con tutta me stessa che quello fosse il primo di una lunga serie di anniversari che passavamo insieme. Perchè io lo amavo e probabilmente lo avrei amato sempre. E poi per me non era importante non essere stata la sua prima ragazza. Ciò che speravo e che probabilmente avrei sempre sperato era di essere l'ultima. La sua ultima ragazza. Speravo di stare con lui...per sempre. Certo, probabilmente lui sarebbe stato il solito compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante. Però, in compenso era il mio solito compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante ed io lo amavo proprio così com'era. Non potevo chiedere niente di meglio.

_______________________________________________________

Salve!!!!


Sò che probabilmente vi sembrerà un miracolo vedere l'epilogo, ma oggi mentre 

lo rileggevo ho avuto un'illuminazione e l'ho terminato.

Spero che vi sia piaciuto e che siate soddisfatte di come ho fatto concludere la storia tra Alessia e 

Federico :D

Mi sono resa conto di non aver scritto tantissimo, ma mi sembrava giusto dargli un po' di tregua

visto tutto ciò che hanno passato 

prima di mettersi finalmente insieme :D

Ho anche spiegato che fine ha fatto l'anello che Federico aveva comprato nell'ultimo capitolo che

avevo postato e spero davvero 

tanto che  siate rimaste soddisfatte delle dinamiche con cui lo ha regalato ad Alessia :D

Confesso di essere parecchio triste per il fatto che questo sia l'ultimo capitolo della storia. In fin 

dei conti è stata la prima storia che ho scritto e sono davvero felice che vi sia piaciuta e che mi 

abbiate seguita.

Vi ringrazio tantissimo per avermi sostenuta, sempre :D

Grazie davvero a tutti.

Se ne avete voglia, mi farebbe molto piacere che deste un'occhiata anche ad una fan fiction che sto scrivendo ora e che mi deste un vostro parere :D

Appuntamento preso con il destino

Inoltre vorrei consigliarvi  una storia  davvero bellissima

Chi l'avrebbe mai detto di _Renesmee Cullen_

GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!!!

Quì c'è il link dell'anello, nel caso qualcuno non lo ricordasse

 

(Qui)

 

Cleppy


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