UnderLife.

di LaNana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I. ***
Capitolo 2: *** Capitolo II. ***



Capitolo 1
*** Capitolo I. ***


UNDERLIFE - CAPITOLO I

 

È sempre così. Alla fine tutte le cose belle finiscono, alla fine tutti, o quasi, ti piantano nel culo il loro grandissimo affetto, la fede, gli angeli, ti voltano le spalle e, dulcis in fundo, tuo fratello muore. Ciliegina perfetta.

Quindi morale della favola sono qualcosa tipo due anni che vado a caccia da solo o con Bobby, se si sente in grado di farlo, quando decide di muovere le gambe che Crowley gli ha “gentilmente abilitato”. Che sia dannato per l’eternità quel coglione, appena troverò le sue ossa la finirà di ridere.

Con Lisa è finita piuttosto in fretta. Ho sempre detto e pensato di desiderare una vita normale, con una donna al mio fianco, con un figlio, un lavoro e un cane. Ok che Ben non è figlio mio, ma ragazzi, è la mia fotocopia.
Dopo pochi mesi alla fine mi sono sentito soffocare da quella realtà, per quanto ci tenessi, per quanto la sognassi alla fine non fa per me, stazionare, star fermo, stessa vita, stessa gente.

Forse non ero, non sono veramente innamorato di Lisa. O forse lo sono. O forse faccio solo ancora confusione.

- Dean.- alzo il volume della radio, alzo fino a coprire le parole di Castiel. L’angelo gira la rotella dell’autoradio, zittendo i Led Zeppelin.
- Lo sai che a casa mia questo si chiama oltraggio?- gesticolo decelerando spaventato dall’apparizione dell’angelo. Non lo vedo da tempo immemore ormai.
- Tu non hai una casa Dean.- rallento fino ad accostare al margine della strada. Mi toccherà sbrigarmi se voglio trovare un motel dove dormire.
- L’Impala è la mia casa. Ti sei almeno pulito le scarpe prima di entrare? Già che non bussi…
- Dean, ho trovato un modo per riportarti Sam.- mi giro di scatto verso di lui.
- Ti ascolto.
- E’ un po’ difficile, ma si può fare.- alzo il volume della radio – Ci sono delle condizioni base per il rito, ovviamente.- anche Castiel alza la voce, un po’ risentito per lo sforzo – Dovremo procurarci un po’ di cose…
- Castiel, calcola come tutto pronto.- e dopo due anni, otto mesi e quindici giorni, le ore mi sono sempre rifiutato di tenerle a mente, mi concedo un sorriso vero, sghembo, ma vero.

Poche miglia più avanti trovo un motel, una casa temporanea.
Il mio concetto di casa in questo momento è un luogo con camera da letto, cucina, divano e tv via cavo che dia Oprah e porno a pagamento dopo la mezzanotte.

Chiudo la porta della camera dietro le spalle e mi lascio cadere su uno dei due letti gemelli, non ho mai perso l’abitudine di prendere camere doppie, sempre convinto che presto o tardi Sam avrebbe aperto la porta e si sarebbe aperto una birra, come ai vecchi tempi.
Ma questa sera, ora, questa camera doppia ha un sapore diverso. Non c’è l’amarezza della speranza, non c’è l’attesa inutile, c’è solo l’impazienza di rivedere quella montagna di muscoli. E magari tirargli un pugno, un pretesto lo trovo sicuramente.
- Ci siamo Dean. Manca solo il sangue di demone.- Castiel appoggia il corpo privo di sensi di una donna – E’ in coma irreversibile come volevi tu.- mi scrocco le dita e agguanto il diario di mio padre cercando la formula giusta.
- Castiel tu prepara tutto, io cerco la formula per riportare in vita quella puttana succhiacazzi di Ruby.- voglio vederla morire di nuovo.

 

UnderLifeCorner

Ordunque. Procediamo alle presentazioni che saranno comunque brevissime: Allie, quasi 22 anni, Milano.
La mia storia vuole collocarsi alla fine della quinta serie, un seguito alternativo alla sesta stagione. Non metto l'avviso spoiler perchè non è mia intenzione, ma vi ringrazierei se mi faceste notare qualche casuale mancanza a riguardo!
Sono alla prima FF su Supernatural, ma ho deciso di buttarmi a capofitto su Dean, cercherò quindi di non tritarvelo e ritritarverlo, spero vi aggrada!
Me la squaglio!

Un bacio grande a tutti! LaNana

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II. ***


UNDERLIFE - CAPITOLO II

 

Damnati anima quod invoco in hoc corpore

Audi verba eius qui reducit ad vitam

Occupat istis spolia stant et spirare

Finisco di pulire la colt appena in tempo per vedere la mora, la ragazza in coma, aprire gli occhi. O meglio, Ruby aprire gli occhi.
Inspira velocemente e in maniera avida dell’aria, rantolando, annaspando con le mani e, infine, alzando gli occhi per incontrare la mia faccia.
- Dean.- un sibilo pieno di disprezzo appena udibile. Carico le pallottole e mi alzo in piedi, anche lei si alza, e siamo di nuovo faccia a faccia.
- Ciao dolcezza è bello rivederti.- sorrido della mia stessa ironia cinica che trasuda dalle mie parole.
- Sei tu ad avermi riportato in vita?- allargo le braccia – Fantastico. Ah meraviglioso,- indica Castiel – c’è anche il segugio del Paradiso.
- Non capisco perché trovi così divertente darmi tutti questi soprannomi.- mi volto verso l’angelo. In tutti questi anni non è cambiato di una virgola, fermezza celestiale batte sarcasmo quindici a zero, goal a porta vuota tra l’altro.
- Prova a indovinare pennuto decerebrato.- sorrisi bonariamente alla ragazza.
- Ruby, tesoro, sì ti ho riportato io coi piedi per terra, scusa per averti disturbato durante i tuoi party infernali.
- Cosa vuoi?- aggrotta le sopracciglia con fare minaccioso. Devo veramente ricordarglielo che l’ho già uccisa una volta e che in questo momenti si trova in una trappola demoniaca? E che sto per ucciderla di nuovo?
- Non temere sei qui per un’opera maggiore.- la sua faccia interrogativa mi spinge ad andare avanti – Ma ci serve qualche stilla di sangue demoniaco.
- Non potevate catturare un demone a caso che scorrazza ancora sulla vostra cara e amata terra?- incrocia le braccia al petto.
- Riportiamo in vita il piccolo Sammy, ritieniti fortunata per essere la Prescelta.- apre la bocca, stupita.
- Riportare in vita Sam? Ma siete impazziti?- occhi spalancati e pupille dilatate.
- Sta’ zitta. Castiel tieniti pronto.- prendo un coltello e lo faccio roteare nella mano mentre Ruby cerca di spostarsi da dove si trova, ovvero un cerchio anti-demone.
- FERMO DEAN!- urla spaventata.
- No, voglio vederti soffrire ancora, almeno se non riavrò Sam, mi sarò vendicato come si deve.
- Dean fermo, non sai cosa scatenerà quel rito!- entro nel cerchio di vernice spray e le afferro un braccio.
- Lo so benissimo.- appoggio la lama sull’incavo del suo gomito e premo, sentendo il ferro penetrare la pelle ed un rivolo di sangue colare lungo tutto l’avambraccio fino a gocciolare nella coppa procurata da Castiel, che lui stesso teneva in attesa si riempisse. Affondo ancora, iniziando a lacerare la carne, spingendo piano perché sentisse il dolore. Ed inizia ad urlare effettivamente.
- Ancora un poco Dean.- e spingendo ancora il coltello, ormai arrivato a graffiare l’ulna, continuo a tracciare quella riga netta sul braccio di Ruby – A posto così.- e l’angelo si gira velocemente preparando tutto per l’incantesimo. Lascio immediatamente il braccio della ragazza che si lascia cadere sulla moquette da due soldi della camera.
- Grazie puttana, è stato bello rivederti.- e le lancio addosso dell’acqua santa che le brucia la pelle. Risponde con delle urla di dolore – Oh sta’ zitta.- e un altro spruzzo di acqua benedetta la raggiunge sulle braccia già sanguinanti facendola contorcere per il bruciore. Mi inginocchio di fianco a lei con in mano un coltello d’argento e glielo pianto sul palmo della mano, inchiodandola al pavimento – Adesso ci divertiamo io e te, mentre Castiel prepara tutto, lo sai Ruby?- mi metto a cavalcioni sul suo stomaco e le giro il volto verso di me, accarezzandolo e scostandole due fili di capelli che le coprono gli occhi.
- Ammazzami.- le carezzo di nuovo la guancia. Mi spiace per il corpo della ragazza, un’innocente.
- Dean ci siamo quasi fai in fretta qualsiasi cosa tu voglia fare. Sappi che non approvo il tuo comportamento e non lo farà nemmeno il Signore.- ruoto il viso verso di lui.
- Ma che caz…- mi zittisce con un’occhiata piena zeppa di rimprovero – Ok, mi sbrigo.- e mi rigiro verso Ruby.

Cambio di programma.

Strappo la corda che le avvolge dalle tende e le imbevo di acqua benedetta così come uno straccio, con il coltellino apro un varco al cerchio che intrappola Ruby e la lego con la corda, ficcandole il canovaccio in bocca per far si che non scappi. Rimane a terra ansante mentre disegno un altro cerchio vicino al muro e dopo averla presa in braccio ce la deposito dentro.
- Goditi lo spettacolo, amore.

Animae incluisonis in infernum

E Castiel butta qualcosa nella coppa col sangue.

Ego te exgitare

E dentro ancora qualcosa, comincia ad aleggiare un fumo azzurrognolo.

Surge ab tuo infinitas somnia lectum

Luci che calano di tensione, alcune lampadine scoppiano, un fischio terribile, un vento terribile. Un flash ai primi incontri con Castiel.

REVERTAD AD INTER NOS AMBULARE

E fu qualcosa come un tornado, una tempesta. Non si vede più niente per qualche secondo, forse minuto. Sento il sapore della pioggia in bocca e l’odore della terra bagnata mischiata al sangue di Ruby, che giace ancora nella trappola, spaventata ed boccheggiante.
Quando sembra tutto passato e l’umidità si dissolve ci troviamo di fronte una figura scura. Prendo l’accendino dalla tasca e faccio luce, poca a dir la verità, ma quegli occhi li riconoscerei in mezzo ad un milione.
- Sam!- in tre falcate sono da lui e mi aggrappo alle sue spalle, cerco di dimenticare tutto, di dimenticare questi anni, questi dolori, tutti i tentativi falliti.
Ma il vero toccasana sono le sue mani che raggiungono le mie di spalle e stringono forte, le sue lacrime bagnarmi il collo.
- Dean.- un sussurro roco, la gola arsa, ricordo ancora benissimo com’è tornare da laggiù.
- Ehi fratellino, bentornato.- e mi allontano per aprire il frigobar e lanciargli una bottiglietta d’acqua che trangugia in un battito di ciglia.
- Dean.- la voce ricomincia a tornare, fantastico. Castiel mi lancia un’occhiata guardinga.
- Sembra tutto a posto.- mi ignora riposando gli occhi su Sam.
- Dean.- guardo anche io mio fratello – Dean. Che cazzo avete fatto?
- Ti ho riportato in vita! E non sprecarti con la gratitudine.- gli rispondo alzando la voce di rimando. Ma come al suo solito, altro atteggiamento non cambiato in anni, abbassa lo sguardo e scuote la testa, a sottolineare il mio aver mancato il succo del discorso.
- No, cioè sì. Ma come sono tornato io sono tornati Lucifero e Michele.- incurvo le labbra soddisfatto annuendo verso Castiel.

 

UnderLifeCorner

Procediamo di un passo. Pare che l’incantesimo sia riuscito no?! Certo qualche effetto collaterale…
Dean continua ad essermi un attimo ostico, lo vedevo molto vicino, soprattutto dal telefilm, sapete, stessi atteggiamenti, stessi modi di affrontare le cose…credo mi manchi giusto quella dose di testosterone per riuscire a comprendere veramente bene il ragazzaccio. Ce la posso fare, ho bisogno di un po’ di tempo, statemi dietro ;)
Chiedo scusa anche per il FANTASTICO LATINO. ;)
Evaporo!

Un bacio grande a tutti! LaNana

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