Cause you'll always be my only destiny.

di dramionelovestory
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricominciare, da te. ***
Capitolo 2: *** Il cuore più forte. ***
Capitolo 3: *** New work, new emoction. ***
Capitolo 4: *** Confiserie. ***
Capitolo 5: *** I missed your word, Narcissa. ***
Capitolo 6: *** Mistery and Love. ***
Capitolo 7: *** Reveled. ***
Capitolo 8: *** Viaggio nel primo regno. ***
Capitolo 9: *** Amori e gelosie. ***
Capitolo 10: *** Vιαggισ ∂єℓ ѕє¢σи∂σ яєgиσ ***
Capitolo 11: *** Iℓ тєяzσ яєgиσ ***
Capitolo 12: *** Il quarto regno ❤ ***
Capitolo 13: *** Iℓ qυιитσ яєgиσ.❀ ***
Capitolo 14: *** Iℓ ѕєѕтσ яєgиσ ♠ ***
Capitolo 15: *** Iℓ ѕєттιмσ яєgиσ Ψ ***
Capitolo 16: *** I ρяєραяαтινι ☆ ***
Capitolo 17: *** Iℓ вαℓℓσ ♬ ***
Capitolo 18: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Ricominciare, da te. ***


Life Routine.

 

 {Amore dato , amore preso .. amore mai reso. Amore grande quanto il tempo che non si è arreso , amore che mi parla coi tuoi occhi quì difronte.. SEI TU <3 } 

 

Premessa: Anche se l'inizio vi sembrerà uguale a quello della storia cancellata continuate a leggere , perchè in realtà cambiano molte cose.. Bhé detto questo spero che vi piaccia .. fatemi sapere cosa ne pensate .. Bacii , Kekka <3


Sono passati due anni dalla fine di Hogwarts,era cambiato molto nella vita dei quattro ragazzi.. e anche delle ex serpi. Il lavoro , le responzabilità le porte in faccia e i successi, ma le amicizie, rimanevano quelle di sempre. Hermione , Ginny , Harry e Ron vivono in un appartamento nel cuore di Londra e ognuno di loro si da da fare pensando al proprio futuro. Ginny vuole diventare medimaga e stà facendo il tirocinio presso il San Mugno, Harry e Ron invece sono auror del Ministero .. per adesso sono piccole cariche .. ma aspirano a diventare capo Auror. Draco Malfoy è a capo dell'azienda lasciatagli dal padre alla sua morte, con Blasie Zabini vicecapo. Per quanto riguarda Hermione , Bhé ..sta facendo quello stage al ministero .. e spera di diventare un ottimo avvocato.

Erano le sei di mattina .. e tutti tra un ora avrebbero dovuto trovarsi a lavoro.

-Buongiorno Herm! , oh ma che carina hai preparato la colazione! , ma quanto ti adoro io?!- Disse

Ginny mordendo un panino.


-mhh, solo per questo?- disse La riccia mettendo il broncio

-Nhaa , anche perchè spesso prepari la cena!-

-Ma brutta...!-

-Dai scherzo!-

-Ma mi spiegate dove la prendete tanta energia di prima mattina!?- Disse Harry stanco

-mhh amore tranquillo .. oggi passo da te appena ho finito il turno -

-Okay - si scambiarono un dolce bacio e tornarono alle loro cose.

-Ron?- Chiese la riccia

-è dietro di te che ti ruba la colazione- disse Harry con disinvoltura

-ah! Ronald Weasley , molla subito quel toast!-

-Qfuafle Tfosf?- Cercò di dire Ron col toast in bocca

-Quale toast ?! .. Quel toast! ti giuro che se ti becco ti affatturo!- Disse la riccia correndogli

dietro , e un gufo ticchettò alla finestra.


-Sei stato salvato dal gufo Ronald!-

Harry e Herm si avvicinarono al gufo e Harry prese il pacco

-Che ha portato?- Chiese Gin riferendosi al Gufo

-ah è il giornale di oggi , il Duble- le rispose Harry

-Oh , fa vedere- Il moro glielo lanciò subito e si scambiarono uno sguardo d'intesa.

-Oh , bhe questo me lo porto a lavoro che voglio dargli un' occhiata-

-Aspetta Gin , almeno fammelo vedere!-

-No dai è tardi Herm!-

-Gin , ma se dobbiamo ancora vestirci! dai altrimenti dovrò comprarlo andando a lavoro-

I due capirono che l'avrebbe letto comunque quella mattina e così glielo darono.

In copertina una foto di Draco Malfoy e un titolo da non credere : " la Malfoy international

Scala le vette del Giappone e compra la Tokyo's Minde, il ministro stasera gli

consegnerà le simboliche chiavi di Londra."


I due si guardarono complici.

-Bhé .. buon per lui.. no?- Disse Hermione posando il giornale sul tavolo e andandosene in

camera. 


Una volta nella sua stanza scelse una maglietta stretta sopra e morbida in vita .. giacchetta anni

sessanta con bottoni marroni abbinati alla borsa, foular in pizzo e Francesine alte .. tutto

rigorosamente rosa antico , apparte il Jeanz blu aderente a staccare.


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Hermione si recò al ministero come ogni mattina.

-Emily!-

-Oh , Hermione .. senti quà .. il capo ti vuole nel suo ufficio tra .. bhé .. adesso!-

-Come?! Emily ma che dici?-

-Sbrigati non c'è tempo da perdere!-

-Okay , Okay!-

.....

Toc toc..

-Venga Signorina Granger .. -

-Buongiorno Capo , di cosa coleva parlarmi?-

-La vedi quella nsignora laggiù?- Le chiese luin indicando una Donna dalla finestra

-Si , la vedo..-

-Bene, questa signora è praticamente impossibile .. non si accontenta mai e grida contro ogni 

avvocato , per tale motivo , nessuno vuole appoggiare la sua causa.. quindi , mi dicevo che

potresti provarci tu-

-Io? .. ma capo io sono solo una stagista..-

-Già .. è vero .. la migliore che abbiamo mai avuto quì al ministero direi.. Allora? accetta?-

-Io.. si , accetto-

-Molto bene.. comincerà adesso .. vada a parlare con lei e le faccia esporre la sua causa-

-Certamente , vado subito capo .. e grazie per la fiducia.-

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-Signora Tarner?-

-Esatto , sono io .. e lei è?-

-Oh , emh .. io sono Hermione Granger , sono quì per ascoltare la sua causa-

-Oh ,bhé .. è semplice .. c'è una persona che mi spia di continuo.. volevo denunciarlo.. ma il 

problema è che è una persona importante e per questo mi sono dovuta rivolgere ad un avvocato

prima di sporgere denuncia alla polizia.. -

-capisco ..lei è sposata?-

-No .. ma vorrei tanto esserlo-

-Toc , toc.. Hermione .. il capo mi ha chiesto di darti questi documenti , devi compilarli per un 

avvocato civile-

-Oh , mille grazie Emily-

-Oh , e così .. lei non è un avvocato?-

-no , ma vorrei tanto esserlo-
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Due giorni dopo..

-Ragazzi , oggi ho il mio primo processo .. come faccio a stare calma .. ed è comtro una persona

nota .. se vincerò questa causa mi promuoveranno stasera al Party del mio capo.-

-Vincerai Herm , tranquilla.. sei la migliore!-

-Grazie mille Ginny-

-Okay , sono pronta .. vado!-

-Buona fortuna!- dissero i due all'unisono mentre Ginny le mandava un bacio.

Arrivata in aulòa , Hermione era tesa.. ma non voleva mostrarlo..

Il processo comincià e tutto andò a meraviglia .. Hermione Vinse la causa e Michel Brown venne 

rinchiuso ad Azkaban.

-Complimenti , Hermione.. stasera .. lei sarò uno dei miei avvocati!-

-Grazie mille capo!- disse allegra Hermione

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Liam Torp è una persona davvero importante e al suo party c'è molta gente importante, per 

questo stasera Hermione sarebbe stata premiata davanti a quella gente.

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Draco Malfoy era in limousine con il suo fedele Zabini e si stava recando al Party di Liam Torp.

-non sò come la vedi tu , amico .. ma questo party ha buone aspettative- disse Zabini a Draco

alludendo 
alle belle ragazze presenti al party.

-Già- disse Draco con un ghigno tipico di chi ne sapeva qualcosa

Arrivati si misero a parlare con Liam Torp del più e del meno , complimentandosi con lui

per il party ,per la sua
illustre carriera e bla bla bla..

Dopo una decina di minuti , Hermione Granger arrivò a Villa Torp, Bella ed elegante nel suo 

morbido e leggero abito bianco.


Blasie Zabini guardò subito il suo amico , che se prima era tranquillo ora invece aveva il cuore in 

gola.


-Oh Hermione!, vieni.che ti presento qualcuno .. Signor Malfoy , prego , le presento la mia

migliore stagistae stasera la promuoverò .. sarà un avvocato a tutti gli effetti
 ..Harmione Jane

Granger , Draco Lucius Malfoy.-


Draco la guardò perso per un attimo .. poi si riprese.

-Molto piacere , Signorina Granger-

-Mi piacerebbe poter dire lo stesso.. con permesso Liam , vado a salutare glia ltri .. Ciao

Blasie- Tagliente, efficacie


composta .. Semplicemente Hermione Granger.


***************
-Buonasera , e innanzitutto grazie a tutti di essere quì- cominciò Liam - Questa sera ho il 

piacere di promuovere una giovane promessa del ministero .. colei che ha vinto la causa contro

Michel Brown .. Signori.. Hermione Granger- *Applausi* -Bene .. Hermione Granger , da stasera

.. tu sei un avvocato del ministero a tutti gli effetti,congratulazioni-

-Grazie mille Liam- * Applausi *

***************************************

un ora dopo ..Uscita della villa Torp.. alla fine del ricevimento.

Draco Malfoy se ne stava appoggiato elegantemente ad una quercia.

Hermione uscì dal palazzo con la sua amica e ormai ex collega, Emily .

-Complimenti .. bella presentazione- Disse Malfoy a indirizzo della riccia

-Per favore, comincia a salire in taxy , Emily , ti raggiungo subito-

-Okay Tesoro-

-Bhé Grazie Mille- Rispose col cuore a mille Hermione

-Lo sai ? .. non sei cambiata per niente- Disse Draco incantato dalla sua bellezza che non era 

svanita in quegli anni.

-Già .. forse sono solo più forte .. grazie a te - Gli disse la riccia talmente vicina a lui da potersi

sfiorare i nasi-addio Malfoy-  


concluse la Riccia girandosi di spalle e allontanandsi ,
cercando di trattenere le sue emozioni

Draco sorrise ,  un sorriso amaro , poi disse:

-Incredibile , ricordi? .. me lo dicesti anche la prima volta..-

Hermione si bloccò un 'attimo e poi si lasciò andare nei ricordi..

"-Granger, se avevi voglia di stare un Pò sola con me bastava chiedere- Disse ghigniando il capo

delle Serpi.


-Malfoy , lo sai che sei un'incosciente?! , non puoi allontanarti così dalle lezioni di Hagrid!- disse

stizzita la Caposcuola ignorando completamente il commento divertito di Malfoy.


-Lezioni? , e tu quelle le chiami lezioni , Granger? -Chiese il Biondo con nonchalance

-Certo che le chiamo lezioni , Malfoy e sai ti facevo più furbo, anche se le lezioni di Hagrid non

ti piacciono , valgono comunque come voto per i M.A.G.O di quest'anno. - Rispose con la sua

solita aria da sotuttoio , la bella Caposcuola.


-e sentiamo , Granger , -disse Draco avvicinandosi pericolosamente a lei- se le lezioni di Hagrid

sono così importanti, allora perchè tu ora, invece di essere lì , se quì , con me? - concluse

ammiccando , ad una vicinanza pericolosa , molto pricolosa . La caposcuola allora ,dopo un lungo

momento di trance apeso ad osservare gli occhi di ghiaccio e il mezzo sorriso perfetto di

Malfoy, riprese lucidità e disse:


-Infatti, Addio Malfoy!- allontanandosi , ma ancora troppo poco per non sentire il suo:

-Ciao , Granger -" (per i lettori , tratto dal capitolo 2 di "il cuore va oltre")

Tantissime emozioni invasero Hermione quel ricordo era così bello ed intenso , eppure così

lontano..ma lei ,ormai, era più forte.


-Già.. Ma allora era diverso- e con questo la riccia si allontanò .. lasciando Draco Malfoy

distrutto 
e ancora inebriato dal suo profumo .


***********************************************
Okay , ragazze ho cambiato molte cose .. spero che in questo modo vi piaccia .. Grazie mille a 

chi mi segue! 

Fatemi sapere cosa ne pensate .. Bacissimi , Kekka <3


Ps : Guardate quest'immagine com'è carina! *-*


























 

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Capitolo 2
*** Il cuore più forte. ***


Bad encountres

Quella domenica mattina la pioggia bagnava Londra, Hermione era ancora a letto e pensava.
Pensava a quella sera, a quell'incontro. Lui non era cambiato per niente, solo i suoi occhi lo erano, avevano un'altra luce... una luce fioca... erano tristi. Il suo ghigno non era più strafottente o divertito, era amaro, come il sapore del rimpianto. Ma per cosa? era stato lui ad allontanarla...era stata lei a soffrire, perché adesso si sentiva in pena per lui? infondo lui non aveva fatto niente per farla stare meglio, l'aveva trattata male... eppure a lei sembrava che lui l'amasse, che l'amasse davvero...
-Hermione...- la voce familiare e gentile di Harry la riscosse dai suoi pensieri, ma una lacrima traditrice e silenziosa le rigò ugualmente il viso.
-Buongiorno Harry- Disse lei cercando si ricomporsi
-Come stai?- chiese lui apprensivo
-Stò... stò bene e tu?- disse poco convincente Hermione
-tutto bene. Hermione è da tanto che non parliamo, dimmi cos'hai-
-Ieri ho rivisto Draco- Rispose lei con la voce tremolante
-Oh, vi siete parlati?-
-Si, ma sono stata forte... gli ho detto addio-
-E ora come stai?- Le chiese l'amico tirandola a sé in modo da farle appoggiare la testa sulla sua spalla.
-Dovrei stare bene... -
-Ma... ?-
-Ma ci penso continuamente, Harry, io lo sò che è sbagliato ma non ce la faccio, quando l'ho visto mi è sembrato quasi triste.-
-Hermione, se davvero tiene a te ti viene a cercare... non lasciare che ti distrugga questo momento... questo è il tuo momento, Hermione. Hai ottenuto la promozione che sognavi da anni! hai fatto tanto per arrivare dove sei, non permettergli di rovinarti tutto.-
-Hai ragione Harry, grazie mille!- Sorrise lei abbracciandolo, lui sorrise di rimando.
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Ginny, Ron ed Harry erano seduti sul divano, beandosi del tepore del camino acceso e della solita atmosfera di familiarità che puntualmente si presentava quando erano tutti insieme.
Hermione scese le scale con una nuova luce negli occhi e una nuova consapevolezza nel cuore. Doveva essere forte, non solo per se stessa... ma per loro, i suoi amici. Le uniche persone in grado di farla stare bene.
-Allora ragazzi? ma come siete ancora in piagiama?! muovetevi a vestirvi, stamattina vi porto tutti al Gold Palace per festeggiare la mia promozione!-
-è magnifico tesoro! Ora ci vestiamo, dacci qualche minuto- Le rispose raggiante Ginny dandole un bacio sulla guancia e correndo a cambiarsi.
Harry guardò Hermione con orgoglio e tenerezza ed Hermione gli mimò un "grazie" con le labbra.
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La pioggia aveva smesso di bagnare la grande città, lasciando il posto al timido sole invernale.
-Allora, ragazzi, spero non vi dispiaccia che ho invitato anche Emily-
-No, affatto- rispose gentile Ginny
-Hermione!-
-Emily, sei venuta!-
-Si mi sono liberata prima, ciao ragazzi!-
-Ciao Emily- sorrisero cordiali Ginny e Harry
-C-ciao- disse imbarazzato Ron
-Ciao Ron!- sorrise lei schioccandogli un bacio sulla guancia, che fece  arrossire teneramente il ragazzo.
-Allora, ordiniamo?-
-Certamente- risposero all'unisono gli altri
In quel momento calò il gelo...Draco Malfoy e Blaise Zabini entrarono con la loro solita aria di superiorità.
-Signor Malfoy! ... il solito?- Disse il barista
-Il solito, Derek - rispose Lui con aria di sufficenza
-Anche per me-  Disse Zabini
-Ecco a voi, signori-
Hermione ebbe un fremito... cosa che a nessuno dei suoi amici scappò.
-Tutto bene, tesoro?- chiese Ginny apprensiva
Hermione si ricompose.
-Cero, tutto bene... allora, dicevamo?-
-Buongiorno, signori- Disse Draco passando davanti al loro tavolo
-Sparisci Malfoy- disse Harry irritato
-Oh, ma come siamo scortesi- Ribbattè irritante Malfoy
-non vogliamo essere scortesi, solo non ti vogliamo tra i piedi- rispose fintamente carina Emily
-Touchè Mademoiselle, tolgo il disturbo allora ... Ciao Hermione-
-Addio, Malfoy- rispose acida Hermione
-Siamo a quota tre, Hermione-
-Sparisci- ribattè lei
Lui si abbassò leggermente e le sussurrò qualcosa all'orecchio:
-è incredibile che ogni giorno che passa tu diventi sempre più bella, mi dispiace per tutto piccola- a quell'ultima parola il cuore di Hermione scoppiò letteralmente , così come quello di Draco... possibile che il ricordo non si sia cancellato nel tempo?...
detto questo , Draco Malfoy si diresse verso il suo tavolo.
-Cosa ti ha detto?- le chiese Ginny
-Niente, niente che sia importante- rispose distaccata lei, ma in realtà i suoi amici sapevano che qualsiasi cosa fosse stata, aveva lasciato il segno nel cuore della loro amica.
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Quella sera Hermione non riusciva a dormire... voleva stare accanto ai suoi amici, in qualsiasi modo, ma non le andava di parlare di lui. Così ripensò alla giornata e al momento del saluto tra Emily e Ron... lei conosceva bene Ronald e sapeva che Emily gli piaceva.
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toc toc - Ron? sei sveglio?- chiese Hermione bussando alla sua porta
-Si Hermione, entra-
-Ehi, volevo parlare un po con te... sai oggi ho visto come guardavi Emily, in realtà è da quando l'hai conosciuta l'anno scorso che la guardi così... -
-Bhé, ecco... Emily è molto carina e poi è sempre gentile, disponibile, divertente e ha un sorriso stupendo.-
Hermione sorrise dolcemente
-Ron, la conosci da un anno ormai, perché non le chiedi di uscire?-
-Bhé ecco io, insomma... non credo che accetterebbe-
-Ah davvero?... chissà perché invece io credo proprio di si ... Ron, conosco Emily e sò che le interessi... anche lei mi parla sempre bene di te, devi trovare il coraggio sono sicura che anche lei sarà contenta e poi, ricordi la profezia? ti disse di guardare lontano, nel futuro e puf! appare Emily.-
-Forse hai ragione... troverò il coraggio Hermione te lo prometto! Grazie ancora.-
-Ma di niente, Ora dormi che domani devi alzarti presto... buonanotte Ron, ti voglio bene. -
-Notte Hermione, anch'io.-
Una volta nella sua stanza Hermione si sentiva serena, trasfigurò i vestiti in un caldo e comodo pigiama e si abbandonò cullata nelle braccia di Morfeo.
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Grazie a tutte per le recenzioni positive o negative! Spero che questo capitolo sia andato meglio.
Bacissimi, Kekka <3

Vi lascio con questa immagine che secondo me è molto carina =)








 

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Capitolo 3
*** New work, new emoction. ***


New Work, New emoction

{Il tuo sorriso dolce è così trasparente, che dopo non c'è niente. E' così semplice, così profondo che azzera tutto il resto e fa finire il mondo.}

Hermione Granger quella mattina si era svegliata con una grande energia. Era pronta ad affrontare la nuova giornata che la attendeva e si disse che niente avrebbe potuto abbatterla. Con grande piacere si rese conto che era ancora presto e mancava più di un'ora al lavoro. Spense la sua grande sveglia babbana con la bacchetta e tornò a stendersi beandosi dello spiffero di vento che usciva dalla finestra semi aperta alla sua destra. Si preparò con calma, poi scese giù a fare colazione, era una settimana che non sentiva parlare di Draco Malfoy e questo le faceva piacere perché quel ragazzo alle volte sapeva essere davvero irritante.
-Buongiorno ragazzi!-
-Giorno tesoro!- rispose Ginny che andò a schioccarle un bacetto sulla guancia imitata da Harry
-Giorno Ron!- Gli disse avvicinandosi a lui e posandogli un biglietto sotto la tazza.
Sul biglietto c'era un messaggio da parte di Emily.
"Ciao Ron, l'altro pomeriggio sono stata davvero bene con te, ti va se ci rivediamo?
Domenica mattina alle 10 e 30 al Palace, potremmo fare colazione insieme. Hermione mi farà sapere.
Ps: ti voglio bene, Emily."
Ron sorrise di cuore. 
-Grazie Hermione, dille che non mancherò. Ah! e che le voglio bene anch'io-
-Sarà fatto- Sorrise Hermione
-Cosa ci nascondete voi eh?- Chiese curiosa Ginny
-niente sorellina tranquilla-
-Niente?! Ma come, Gin tuo fratello ha un secondo appuntamento con Emily- disse solare Hermione
-Oh! ma è magnifico! Un giorno potremmo uscire tutti insieme, ah è così bello essere innamorati- Disse Gin dando un bacio al suo ragazzo
Hermione a quelle parole s'incupì. Lei era stata innamorata, ma evidentemente non è andata come sperava.
-Daccordo ragazzi io vado al ministero, ci vediamo stasera!-
-D'accordo, ciao Tesoro!-
-Ciao Herm-
-Ciao Hermione, e grazie ancora!-
Hermione sorrise e si avviò al ministero.
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Hermione camminava con Emily mentre chiaccheravano del più e del meno.
-Merlino sono così contenta che Ron abbia accettato!-
-Già, e lui è contento che tu l'abbia invitato, sono felice per voi!-
-Grazie di tutto Hermione!-
- Ma ti pare!- sorrise Hermione
Passando videro che il vecchio ufficio di Lucius Malfoy era occupato da qualcuno.
-Emily, sai chi occupa il vecchio ufficio di Lucius Malfoy?-
-In realtà no, andiamo a dare un'occhiata?-
-Okay-
Arrivarono davanti all'ufficio e quando aprirono la porta, sorpresa!
-Malfoy!? che ci fai qui?- Disse Hermione
-Oh Granger, speravo saresti passata, non mi dai il benvenuto?- disse col suo solito tono sarcastico e irritante
-Perchè sei qui, Malfoy?-
-Oh è semplice Granger, occupo il vecchio posto di mio padre, ti ricordo chemio padre, oltre che un imprenditore, 
era anche un abilissimo politico, e che era riuscito in poco tempo a garantirsi un posto ai vertici del Ministero, posto che io vengo ad occupare da oggi-
Hermione era pratiamente scioccata, non poteva credere di aver fatto tanto per evitarlo e poi lui viene a lavorare proprio dove lavora anche lei!
-Bhé congratulazioni-
-Grazie mille, Granger- Disse lui ghignando
"toc toc" Una ragazza entrò nell'ufficio di Malfoy. Era alta, magra e aveva un seno enorme. Era bionda e aveva gli occhi verdi, una voce da gallina e due gambe lunghe quanto il collo di una giraffa.
- Capo, il secondo mobile che ha ordinato arrivarà in serata- Disse con voce stridula
-Grazie Britney, ah loro sono l'avvocato Hermione Granger e la stagista Emily Johnson-
-Piacere Britney, sono la segretaria del Signor Malfoy-
-Oh segretaria, complimenti Malfoy, speriamo solo che sia intelligente quanto bella-
-Che c'è, gelosa Granger?- Le chiese Draco ad una distanza pericolosa
-perché dovrei?-
-non farti rispondere, Granger- rispose lui in un sussurro
-e tu non bleffare Malfoy, non ce nè motivo- Disse Hermione prima di allontanarsi afferrando il braccio di Emily che ancora parlava con Britney
-Britney eh?-
-Si sono Americana, vengo da Los Angeles, in Florida-
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Erano le otto meno dieci e tutti stavano sbrigando le ultime cose prima di tornare a casa.
toc toc
-Avanti- disse Hermione con voce ferma
-Granger-
-Malfoy, dimmi- Disse Hermione cercando di nascondere l'iniziale moto di sorpresa che le aveva provocato vederlo li
-dovrei chiederti un favore-
-Ma davvero? il grande Draco Malfoy vuole chiedermi un favore? bhé è perfetto, avanti dimmi tutto-
-Il tuo capo mi ha chiesto se mi andava di dare un mio parere per il negozio di dolci di sua figlia-
-ehm, okay e io che c'entro?-
-non mi va di andarci da solo, è già seccante andarci e basta, mi chiedevo se volevi venire con me-
-oh e sentimao perchè non ci porti Britney?-
-Britney? andiamo quella ragazza è bella, ma il suo tutto si ferma li! non sa distinguere un bignè da un muffin!-
La risata cristallina di Hermione fece sorridere Draco, ricordava quella risata, e quel sorriso che lasciava spazio a quelle due adorabili fossette che aveva amato. Merlino quant'era bella quando rideva, le sue labbra, le adorabili fossette e il luccichio negli occhi la rendevano meravigliosa ai suoi occhi, a quel punto Draco si chiedeva come avesse potuto lasciarsela sfuggire. I suoi pensieri vennero riscossi dalla voce della stessa che li riempiva.
-D'accordo, verrò, dopotutto siamo colleghi l'avrei fatto per chiunque-
-Grazie, allora a domani Granger.-
-ciao Malfoy-
**********************************************************************
Una volta rientrata a casa Hermione posò la valigetta nera e si lasciò andare sulla poltrona.
-Hey, Herm!-
-Ciao Ginny!- sorrise Hermione
-novità?-
-in realtà si, molte novità, Malfoy...-
-è venuto ad occupare il posto del padre al ministero-
-Come lo sai?-
-Tesoro, Malfoy è una persona importante, ne parlano praticamente tutti i giornali! e il Duble l'ha messo per la seconda volta in un mese in prima pagina-
-Già-
-ma il tuo sguardo mi dice che non è finita quì vero?-
-bhé figurati che è venuto con una bionda ossigenata con delle gambe lunghe un metro e un seno grande quanto mille pluffe!-
-e quindi? a te perché dà fastidio?-
-e quindi niente, mi dà fastidio perché nemmeno è arrivato e già ha una segretaria!-
-Si, d'accordo-
-Oh, a proposito domani vado con lui al nuovo negozio di dolci in centro-
-COSA FAI TU?!-
-Harry!-
-puoi ripetere per favore?- s'intromise Ron
-Oh, bhé vedo che ci siete proprio tutti! comunque tranquilli ragazzi, il negozio è della figlia del mio capo e ha chiesto a Malfoy di dare un'opinione sul lavoro svolto prima dell'innaugurazione e lui mi ha chiesto di accompagnarlo, e bhé io ho accettato perché ora lo considero un collega e l'avrei fatto per gli altri colleghi quindi se lui è solo un collega perché non avrei dovuto accettare!?-
-Okay Hermione, prima di tutto calmati e riprendi fiato e comunque noi siamo tranquilli solo che non vogliamo che tu ci ricada di nuovo, è già succeso una volta e non è andata bene, semplicemnete non vogliamo che tu soffra ancora- Concluse Ginny trovando piano appoggio negli altri due
-Ragazzi tranquilli non accadrà, io non provo più niente per Malfoy, è solo un borioso arrogante, sapete che a volte mi viene persino voglia di strozzarlo! State tranquilli ragazzi okay? Buonanotte!- Concluse Hermione schioccando un bacio a tutti e tre e salendo su nella sua stanza.
Preparò un bagno caldo, riempiendo la vasca di profumi e bagnoschiuma dai diversi aromi e colori, ci si immerse e non ne usci prima di un ora.
Poi si lavò i denti e il viso, sciolse i capelli, indossò un caldo pigiama azzurro e si abbandonò tra le braccia di Morfeo con l'immagine di lui ancora in testa.
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Ragazze! Grazie mille per le scorse recensioni! a cui per altro ho già risposto.
oOclorophillaOo :
Grazie mille perchè mi hai sostenuta sin dal primo capitolo della precedente storia! Bacio ! <3

 Alice_Claris_Malfoy98 e Angy Malfoy : Grazie mille siete gentilissime adoro le vostre recensioni, spero continuerete a seguirmi e a farmi sapere cosa ne pensate! Bacii <3
 

aAlice : Grazie per la recenzione, sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto di più e spero vivamente che questo sarà molto meglio, come mi hai gentilmente consigliato tu ho tolto i puntini e devo dire che hai ragione, va molto meglio! Grazie ancora a tutte!
 Vi lascio con questa sfiziosissima immagine *-* Bacissimi, Kekka. <3 






 

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Capitolo 4
*** Confiserie. ***



Confiserie

{ Il nostro amore è segreto, amore sotto voce, amore che non si vede... amore che non avrà mai luce. }

Il meraviglioso sole primaverile illuminava la Londra magica. Il 20 Marzo è il giorno che Hermione preferiva in assoluto, la metamorfosi della natura la affascinava. I fiori che sbocciano, il sole che nasce e che riscalda gli animi delle persone incasinate a fare su e giù per le vie del centro e i dolci. 
Hermione ama i dolci tutto l'anno, ma di primavera hanno qualcosa di speciale. Cambiano le forme, i colori, e talvolta anche i sapori. E' entusiasta all'idea di andare a vedere un negozio di dolci prima della sua innaugurazzione e quindi della sua ufficiale apertura. L'unico problema è che ci sarebbe andata con Malfoy, e sicuramente questo avrebbe reso tutto meno dolce.
Uscì dalla doccia, applicò la crema per il corpo e poi scelse con cura cosa indossare.
Optò per un vestitino a pieghe primaverile blu con bretelline e scollo a V e un grosso fiocco rosso sotto al seno. Borsetta e ballerine rosse e orecchini blu. Lasciò che i morbidi capelli sciolti le ricadessero a morbidi boccoli fino alla vita, mascara, phard rosa in netto contrasto con la pelle chiara e due spruzzi del suo solito profumo alla vaniglia.
-Buongiorno!- Disse solare Hermione ai suoi amici
-Buongiorno Herm, sai, ti adoro ogni 20 Marzo. Sei così allegra!- disse sorridente Ginny
-Già- assentirono gli amici intenti a fare colazione
-Merlino com'è tardi! ragazzi devo andare, Malfoy mi starà apettando, ci vediamo stasera!- Disse Hermione uscendo 
I tre si guardarono preoccupati, ma infondo, Hermione è sempre stata la più responzabile tra loro. Lei saprà come comportarsi e non cederà. Almeno lo sperano.
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Draco Malfoy aspettava Hermione davanti all'ingresso del ministero. Sembrava tranquillo, e lo era. 
Abiti eleganti, postura regale, capelli liberi dal gel e occhi grigi metallici. E' di una bellezza accecante. Semplicemente Draco Malfoy, ne più ne meno.
Ad un tratto la vide. 
Quant'era bella. Gli sembrava una bambina al momento degli applausi dopo la recita scolastica.
Con quel vestitino sembrava una principessina, tano dolce e fragile. Lei è così, ma non è per questo che lui l'ama. Si l'ama. L'ama perché sà essere tanto dolce quanto complicata, perché sà farsi valere in qualsiasi momento o situazione, perché sà farsi voler bene, e perché prima di giudicare si chiede perché, L'ama senza limite e confine, semplicemente per le emozione che gli trasmette e perché quando ce l'ha davanti vorrebbe solo stringerla senza farla cadere a terra, tra le cose che con lei non c'entrano, ma che per colpa sue la sfiorano e la feriscono, e proteggerla dalla parte sbgliata del mondo, per vederla sorridere, sempre.
Ancora una volta i suoi pensieri furono interrotti dalla stessa Hermione arrivatagli di fronte
-Malfoy! Allora, andiamo?-
-Buongiorno anche a te, Granger, ma certo andiamo la limousine è quà fuori-
-Limousine?! ma sei pazzo?! e qua vicino e oggi è una giornata splendida, il primo giorno di primavera, e tu vuoi andare in limousine?! tu fa come vuoi, io vado a piedi-
Draco sbuffò sonoramente - Okay Granger, andremo a piedi!-
Hermione sorrise - Bene! -
Per tutto il tragitto Hermione guardava incantata i fiori e i colori che caratterizzavano la tanto amata primavera, e Draco non poteva che esserne intenerito. Incredibile Draco Malfoy intenerito!
Arrivati davanti al negozio furono accolti dalla calorosa voce di Angeline, la figlia del capo, nonchè proprietaria del negozio.
-Buongiorno, ragazzi! entrate, mi piacerebbe avere delle opinioni sui miei dolci-
-Buongiorno Angeline! e a noi piacerebbe dartele- rispose sorridente Hermione
-Bene, seguitemi-
Arrivarono in una specie di laboratorio dove le macchine (da sole grazie alla magia) confezionavano torte, dolci e caramelle.
Era un bel posto e assaggiando i dolci, i due dovettero ammettere che sono anche buoni, solo che manca qualcosa. Hermione adora i dolci per i loro colori e la loro fantasia e quelli le sembrano solo paste informi e prive di tutto ciò che ama.
Su un piano di legno, Angeline stava terminando dei dolcetti alla panna.
-Angeline, non trovi che siano troppo semplici? insomma il gusto è assolutamente perfetto sono squisiti, ma non credi che manchi la fantasia?- chiese Hermione
-Già in effetti hai ragione, ma non sò proprio come fare.-
Hermione si guarò un attimo intorno, poi prese una scatola di caramelle. Dentro c'erano delle caramelline piccolissime rosse a forma di cuore e delle caramelle luccicanti lilla e  rettangolari.
Prese le caramelline a cuore e ne mise due o tre sul dolcino, poi con la bacchetta, tagliuzzò le caramelle lilla e sparse i pezzettini luccicanti sullo stesso dolcino. Il risultato era praticamente perfetto. La fantasia non mancava di certo, erano buoni, belli da vedere e soprattutto colorati
-Oh, Hermione sono magifici! Grazie mille! in questo modo si che la mia vetrina sarà stupenda! Per favore potrestio aiutarmi anche con gli altri dolci e le torte che serviranno per la vetrina all'innaugurazione?- Chiese speranzosa Angeline
-Ma certo Angeline, ti aiuterò volentieri, dai mettiamoci a lavoro! Ah, Malfoy tu ci aiuterai vero?-
-Scherzi vero?!-
-Assolutamente no!- 
-Merlino io sono Draco Malfoy, vedi che mi tocca fare- Disse sconsolato l'ex Slytherin
-D'accordo allora mettiamoci a lavoro- disse Angeline determinata a finire il lavoro entro quella sera stessa
"toc toc"
-Angeline la fornitura di crema ci sarà domani alle nove-
-D'accordo, grazie Jenny-
La bellissima ragazza che era appena entrata si soffermò un attimo su Draco facendogli gli occhi da cerbiatta.
-Ehm, Angeline, posso rendermi utile? magari avete bisogno d'aiuto- disse Jenny guardando Draco
-No, Grazie non abbiamo bisogno d'aiuto puoi anche andare- s'intromise Hermione infastidita, no lei non era infastidita...
-Parlavo con Angeline- disse Jenny
-ed io con te- 
-Jenny, oggi mi faranno loro da assistenti, puoi andare a casa, davvero-
-D'accordo- disse nervosa Jenny
-Ciao cara- disse con un falso sorrisetto Hermione
Jenny uscì e Draco ghignò soddisfatto.
-Ah, Jenny! Ragazzi ho dimentcato di dirle una cosa, aspettatemi quì-
-okay-
Angeline se ne andò e Draco si avvicinò a Hermione.
-Granger, mi dispiace, ma insisto col dire che sei gelosa-
-Io gelosa Malfoy? ti conviene farti passare questa convinzione se non vuoi rimanere deluso-
-A si? e allora sentiamo se non sei gelosa cos'hai? particolari problemi con gli assistenti?-
-Esatto, Malfoy.-
Lui si avvicino ad una distanza pericolosissima, poi le loro fronti e i loro nasi si toccarono e i respiri si incrociarono.
-Come mai ancora non ci credo?- sussurrò lui
Hermione deglutì. Aveva il cuore a mille, in realtà nessuno dei due aveva un battito regolare.
Il pollice di Draco andò ad accarezzarle la guancia, e proprio quando stava per accadere il peggio:
-Ragazzi! scusatemi ma er... disturbo per caso?- disse Angeline rendendosi conto di cosa stava per accadere
I due su staccarono immediatamente.
-Assolutamente no Angeline, allora, dov' eravamo?- Chiese Hermione con ancora il cuore in gola per le emozion appena vissute.
Cominciarono a decorare dolci e torte, poi a confezionare le caramelle e ad allestire la vetrina.
Quando finirono era ormai tardi, ammirarono il bellissimo lavoro svolto e soddisfatti salutarono Angeline e uscirono dal negozio.
-Malfoy quello che è successo prima, ansi, quello che non è successo insomma...-
-Ho capito, Granger, tranquilla-
-D'accordo, ora siamo solo colleghi, giusto?-
-Giusto-
-Bene-
-Fa freddo, ti accompagno a casa?-
-D'accordo-
La limousine arrivò e Draco accompagnò Hermione a casa.
-Grazie per il passaggio Malfoy, ci vediamo lunedì al ministero-
-Okay, ciao Granger-
Hermione gli diede un casto bacetto sulla guancia, inebriandosi del suo profumo e scese dalla limousine
Draco la guardò allontanarsi verso la porta, ancora scosso da quel piacevole contatto, e si allontanò.
*****************************************************************************
Hermione era ancora scossa dagli eventi di quella giornata, di sicuro non se l'era immaginata in quel modo.
-Hermione! sei tornata, allora com'è andata?-
-....-
-Herm?-
-Oh, Ginny! scusa non ti avevo sentita-
-Cos'hai?-
-Niente Ginny, sono solo stanca vado a riposare, buonanotte ragazzi-
-Notte Herm- risposero all'unisono
Hermione si allontanò verso la sua stanza decisa a farsi un bel bagno caldo.
-Ragazzi, sapete che le è preso?-
-no, ma non mi piace per niente- rispose Harry alla ragazza
-nemmeno a me! figurati se c'è Malfoy di mezzo poi!-
-Va bhé dai ragazzi, ora a nanna che domani vengono Neville e Luna, è da tanto che non li vediamo e dobbiamo preparargli un bel pranzo quindi domattina vi voglio carichi, buonanotte.-
-Buonanotte Ginny- disse Ron andandosene sopra.
Harry le cinse la vita e lei gli legò le braccia intorno al collo.
-Buonanotte amore- Le disse Harry
-Notte- Rispose Ginny
Si baciarono dolcemente e si guardarono intensamente. Come sempre del resto.
-Ti amo-
-Ti amo anch'io-
*****************************************************************

{è Stato facile partire, ma difficile tornare e affrontare tutto all'improvviso, ancora... }
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Ragazze! Grazie per le recenzioni sono contenta che vi sia piaciuto lo scorso capitolo!
Spero vi piaccia anche questo, fatemi sapere cosa ne pensate!

Bacissimi, Kekka. <3
Ah dimenticavo, nel prossimo capitolo ci sarà una bella sorpresina! ;) fidatevi!
Dolce creato da Hermione! =) 


 


 

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Capitolo 5
*** I missed your word, Narcissa. ***


I missed your words,Narcissa.

E mi sento proprio come se stessi vivendo
la vita di qualcun altro.
E’ come se me ne fossi andato proprio
quando tutto stava andando bene,
e io so esattamente perchè non potresti
tornare con me.
Questo non è il tuo sogno,
ma tu hai sempre creduto in me.
sono circondato da milioni di persone,
ma misento solo.
Tu mi manchi, tesoro, mi manchi e lo sai. <3


{Micheal Boublè- Home.}
******************************************************


Quella domenica mattina in ogni angolo della casa si respirava aria di festa.
Erano le 12.00 e tra un'ora sarebbero arrivati Neville e Luna.
Tutti erano entusiasti ed elettrizzati all'idea di rivedersi dopo tre mesi, anche Hermione era contenta, era da molto che no vedeva Luna, e come glia ltri le era tanto affezzionata. Per non parlare poi di Neville, l'adorava. Gli sembrava sempre un bambino un pò impacciato da difendere, ma erano anni ormai che aveva imparato a cavarsela da solo, e poi era pursempre un Grifondoro, giusto?
La decisione di partire per alcuni mesi era stata presa da Luna. Aveva voglia di cambiare aria, ed infatti Hermione sapeva di doverle stare vicina perché stava attraversando un momento difficile.
Luna adorava suo padre, però alla sua richiesta di lavorare per il suo giornale, Luna aveva gentilmente rifiutato, dicendogli che voleva scrivere per qualche altro giornale. E' risaputo che nessuno più ormai crede alle storie del Cavillo, essendo assolutamente assurde, come la notizia che Sirius Black fosse un bravo cantante o che il ministro della Magia Caramel mangiasse i folletti. Luna amava il giornalismo e diventare la nuova Rita Skeeter (repoter e intervistatrice della gazzetta del profeta) sarebbe stato per lei un sogno. Suo padre non aveva preso bene questa cosa, e c'erano stati molti scontri, che avevano avuto un effetto devastante sulla dolcissima Luna, suo padre era tutto ciò che le restava della sua famiglia dopo la morte di sua madre, non voleva perdere anche lui. Fortunatamente Neville le è sempre stato vicino, nonostante il suo impegnativo studio delle creature magiche.
 "Din don" 
-Il CAMPANELLO! Sono loro, Ron vai ad  aprire!-
-Si Ginny un attimo-
Ron andò ad aprire la porta e subito Luna lo abbracciò.
-Ron!-
-Hey Luna, Neville!-
-Harry, ragazze!-
-Luna!-
La felicità di ritrovarsi era tanta, e i ragazzi si abbracciavano con affetto e calore.
-E' pronto, su a tavola!- Urlò Ginny
-Si mamma- la schernì Hermione
Tutti risero di gusto. Il pranzo trascorse serenamente
, si raccorntarono gli ultimi eventi e le novità successe in quei tre mesi. Sì parlò del lavoro e poi dei vecchi tempi. Di Hogwarts.
Alla fine del pranzo, i ragazzi dovevano guardare una partita di Quiddich.
-Ragazze, oggi ci sono i negozi aperti a Diagon Alley, che dite andiamo a fare un giro?- chiese Luna alle amiche
-Buona idea! Mi preparo e andiamo- disse Hermione, trovando piano assenso in Ginny
Hermione indossò un vestitino azzurro in giorgette con ballerine bianche e borsa in tinta, lasciò sciolti i capelli, mascara, phard rosa, un po di profumo alla vaniglia e si smaterializzò con le amiche a Diagon Alley.-
****************************************************
Diagon Alley era gremita di persone, famiglie, ragazzi, vecchietti che passeggiavano con i loro nipoti, e tanti colori a dar luce alle vetrine.
-Ragazze io ho già fame!- si lamentò Ginny
Luna e Hermione risero.
-Okay Ginny, gelateria Fortebraccio?- propose Hermione
-Okay!- risposero all'unisono le due
Arrivate alla gelateria presero posto e ordinarono.
Mangiarono e chiacchierarono, poi uscirono a fare una passeggiata.
-Stavo pensando al tuo compleanno, Hermione, sò che mancano ancora mesi ma ho intenzione di organizzarti una bellissima festa!- disse entusiasta Ginny
-Concordo! Ci saranno tutti e tu sarai meravigliosa, 21 anni sono una tappa importante.- continuò Luna
-No, Luna anche tu?! Per favore ragazze, lo sapete che non mi piacciono le grandi feste-
-Bé ma a noi si, vero Ginny?- chiese Luna solare
-Assolutamente tesoro!- 
Hermione sorrise e alzò gli occhi al cielo.
Una donna intanto si avvicinò ad Hermione.
-Hermione- Disse l'altezzosa donna con tono nostalgico e dolce
Hermione girandosi la guardò con sorpresa e il suo cuore perse un battito.
-Narcissa- disse Hermione con sorpresa
-Cara, quanto tempo, come stai?-
-Ehm, io stò bene, cosa ci fai da queste parti?-
-vedi cara, in realtà dovrei andare a Notturn Alley, da magie Sinister c'è Draco che si sta allenando solo che non posso smaterializzarmi direttamente lì a causa di cose successe in passato.-
-Oh, capisco. Bé potrei accompagnarti-
-lo faresti davvero, cara?-
-Ma certo- le sorrise Hermione porgendole il braccio.
-Ragazze, io accompagno Narcissa, voi continuate senza di me, poi se non vi trovo mi smaterializzo a casa-
-Okay Hermione- rispose Ginny un po diffidente, dopotutto lei odiava Narcissa Malfoy!
*******************************************************
Si smaterializzarono davanti al negozio. Era proprio come Hermione lo ricordava, fitto e tetro, con un'enorme finestra di vetro sul davanti.
Dal vetro si intravedeva Draco che si allenava con la spada insieme a Borgin Sinister. Merlino com'era bello. Era incredibile come il suo corpo si muovesse in una sinuosa eleganza ad ogni suo spostamento. Era particolarmente concentrato e Hermione dovette ammettere che era davvero bravo con la spada. Si perse nei ricordi, non doveva, ma lo fece...


"-Hey , campione!- Disse la riccia sorridendo dolcemente

-Hey- sorrise il biondo cingendole la vita -ti sono piaciuto?-

-Tu da morire .. quelle un po meno!- disse alludendo allo sciame di ragazzine con gli ormoni impazziti che urlavano il suo nome

-Gelosa , Granger?- chiese il biondo ammiccando

"-Dovrei , Malfoy?- rispose lei arricciando il naso in una smorfia così buffa da farlo ridere di cuore.

-no che non devi -

-mh.. e come mai?- chiese fintamente curiosa la riccia caposcula

Allora il biondo le prese una mano e gliela posò sul cuore

-lo senti questo? .. non sò come hai fatto .. ma ora è tuo-

Una lacrima traditrice rigò il volto della bella caposcuola, lui la asciugò col pollice e lei lo baciò

dolcemente."

(per i lettori: tratto dal capitolo 8 di "il cuore va oltre")


Una lacrima silenziosa rigò davvero il volto di Hermione mentre si ostinava a guardarlo incantata.
Fu richiamata poi dalla voce di Narcissa.
-Hermione?-
Hermione si asciugò subito la lacrima e tentò di trattenersi dal continuare. Ovviamente troppo tardi perché Narcissa non se ne accorgesse.
-Si, Narcissa, ora vado semmai ci vediamo in giro-
-Certo Hermione, ma prima volevo darti una cosa, appartiene a te-
Narcissa cacciò dalla sua borsa un medaglione d'argento.
-Aprilo-
Hermione lo aprì e vide l'immagine di una sfera dorata.
-E' la mia sfera del destino-
-Esatto, spero non ti dispiaccia, sono stata io a fare in modo che la tua sfera non ti desse il suo consiglio due anni fa-
-Perché?-
-Perché l'ho presa in modo da dartela quando davvero ti sarebbe servita. Porta sempre con te questo medaglione, mia cara, la sfera sentirà quando ne avrai bisogno, e ti basterà aprire il medaglione per sentire il suo saggio consiglio.-
-D'accordo, e immagino che tu non mi abbia incontrata per caso, e che non avevi alcun problema a smaterializzarti quì, vero?-
-Esattamente cara, ricorda, nulla accade per caso. C'è sempre un perché.-
-Grazie mille per tutto, Narcissa- Sorrise Hermione
-Di niente cara, ora và, le tue amiche ti aspettano da Madama McClan-
Hermione rimase stupita dalla frase di Narcissa, come faceva  a sapere dove si trovassero le sue amiche? Ma non fece domande, dopotutto lei era Narcissa Malfoy!
Hermione le sorrise. - Ci vediamo, Narcissa-
-Oh, ne sono certa, Hermione.-
Detto questo Hermione si smaterializzò direttamente nel negozio di Madama McClan
-Hey ragazze!-
-Hermione! Come facevi a sapere che eravamo quì?- le chiese Ginny stupita
Hermione sorrise. -Semplice, me l'ha detto Narcissa-

*****************************************************************************
Era quasi mezzanotte. La Londra magica era spenta, e i suoi abitanti dormivano. 
Hermione era a letto e non riusciva a prendere sonno, ormai erano giorni che trovava difficoltà nel farlo, ma quella sera le sembrava quasi impossibile. Ogni volta che provava ad addormantarsi qualcosa la bloccava, non sapeva cos'era, ma era certa che qualcosa non andava.
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Ragazze! Grazie mille per le recensioni! Fatemi sapere cosa ne pensate! =)
E come sempre vi lascio con un'immagine molto carina! 
























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Capitolo 6
*** Mistery and Love. ***


Mistery.

Era ancora mattina nella Londra magica, Hermione Granger si stava recendo al ministero come ogni mattina, cercando però di evitare quelle fortissime fitte alla testa che ultimamente erano all' ordine del giorno. In quel periodo si sentiva strana, era persino svenuta due volte in tre giorni.
Ma la cosa non finiva quì, ogni volta che sveniva e si risvegliava vedeva uno stano disegno, sembrava quasi un simbolo. Più volte l'aveva ricercato, ma niente, o forse tutto. La spada è un simbolo comune e ha tanti significati, ma Hermione non riusciva a capire come uno di quelli potesse riguardare lei in prima persona.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Emily.
-Hermione!-
-Emily!-
-Come va il mal di testa?-
-Bene, stò bene Emily, tranquilla- sorrise Hermione. Mentì. Hermione era una ragazza forte non avrebbe mai ammesso di stare male.
-mhh, d'accordo, bhé mi fa piacere!- sorrise di rimando Emily
-Emily, va a chiamarmi il Signor Malfoy, per favore!- chiese Liam Torp
-D'accordo capo! Hermione mi stà uccidendo di lavoro non ce la faccio più, potresti andarci tu?- chiese Emily all'amica
-Si Emily, in effetti potrei-
-Ma non lo farai, vero?- disse Emily rassegnata
-Esatto! Ci vediamo dopo, ciao tesoro!- le disse scioccandole un bacio sulla guancia e allontanandosi.
20 minuti dopo, Hermione stava camminando lungo l'immenso corridoio del piano terra del ministero. Improvvisamente udì un terribile fischio, poi vide una scena poco chiara.
Di nuovo quella spada, era sempre la stessa. Quella volta però qualcuno la impugnava, intravide il petto di due uomini. Quello con la spada trafisse il corpo dell' altro, poi, tutto nero.
Draco Malfoy sia avvicinò a lei sorreggendo il suo corpo privo di sensi e la smaterializzarono immediatamente al san Mugno.
*****************************************************
Erano passate quattro lunghe ed interminabili ore, ma Hermione non si era ancora svegliata.
Intanto i suoi amici erano stati avvisati dell'accaduto ed erano ad aspettare insieme a Draco Malfoy. 
-E' da giorni che fa così, vorrei davvero sapere che le prende!- disse preoccupata Ginny
-Tranquilla tesoro non è niente di grave sarà solo stanca, ultimamente lavora molto al ministero-Cercò di tranquillizzarla Harry.
-Speriamo sia solo questo- disse Ron 
Draco Malfoy restava in silenzio.
-Io ancora non ho capito cosa ci fai quì, Malfoy!- Disse Harry incazzato, d'altra parte si sa, l'odio rimaneva odio.
Draco Malfy non rispose.
-Signori, si è svegliata e sta bene. Signor Malfoy mi segua,  vuole vederla- Disse la Megimaga ai ragazzi.
-Emma, non capisco, vuole vedere solo lui? lo sa che siamo qui, vero?-
-Si, ha chiesto solo di lui Ginevra-
Draco Malfoy seguì la madimaga fin dentro, che poi li lasciò soli.
-Granger-
-Malfoy, volvevo ringraziarti, la medimaga mi ha detto che sei stato tu a portarmi quì-
-si, comunque mi spieghi che ti è preso?-
-Niente, solo un po di stanchezza-
-Stanchezza? Granger mi credi un' idiota?-
Hermione sospirò - Okay senti, mi stà succedendo una cosa strana, ogni volta prima di svenire ho una fortissima fitta alla testa e sento fischiare forte le orecchie, poi vedo un'immagine e svengo. Al mio risveglio c'è sempre un disegno, come un simbolo.-
-Che immagine? e che simbolo?-
-Vedo due uomini, uno uccide l'altro con una spada-
- riesci a capire chi sono? o come sono fatti?-
-no, è tutto poco chiaro, riesco a vedere solo il petto di questi due uomini-
-Sono vestiti?-
-non lo sò io...-
-concentrati Granger-
-Si, sono vestiti, uno completamente di nero e l'altro di rosso.-
-E?-
-mi dispiace è tutto quello che sò-
-C'è un simbolo sui loro vestiti? Non sò uno stemma, una marca?-
-Un simbolo, si, lo stesso che vedo al mio risveglio-
-Cos'è?-
-Una spada, ma la spada ha molti significati, e comunque non ne trovo nessuno che possa appartenermi-
-Ne sei sicura? La spada principalmente è il simbolo della giustizia, e tu di giustizia ne sai parecchio-
-bhé vorrei dire, sono un avvocato!-
-Non solo, fai parte del trio dei miracoli!-
-Se questo non sarebbe un fatto da prendere in considerazione ti avrei sicuramente affatturato-
-Oh, menomale, sono salvo per miracolo!- disse sarcastico Draco
Hermione sorrise.
-Dobbiamo capire cosa c'è dietro- disse deciso Malfoy
-dobbiamo?- chiese lei
-Si, dobbiamo, da sola non vai da nessuna parte-
-ma io non sono sola, ci sono i miei amici-
Draco si abbassò e le accarezzò la guancia con il pollice
-non ce la faccio a vederti così, questa cosa va risolta al più presto, quindi è necessario che tu abbia il meglio- disse docemente Draco
Hermione rinase stupita dal tono e dalle parole di Draco, ma poi si riprese.
-E sentiamo, il meglio saresti tu?- 
-Ma certo!- le rispose lui con un'aria buffa che la fece ridere.
-Hermione- disse Harry una volta entrato insieme ai suoi amici
-Harry- Disse Hermione
-Come stai?-
-bene, grazie-
-bhé lo vedo!- disse Ron alludendo alle risate sentite
-Io vado, Granger, ci vediamo- Disse Draco
-Ciao Malfoy, e grazie ancora- sorrise Hermione
Lui fece un mezzo sorriso e uscì.
-State tranquilli, sò già quello che volete dirmi, l'ho chiamato per ringraziarlo. La medimaga mi ha detto che è stato lui a portarmi quì.-
-Hermione noi vogliamo solo il meglio per te-
Hermione rise di cuore, ricordando le parole dette poco fa.
-Ed ora che ha?- chiese Ron con la sua caratteristica aria smarrita
-Niente ragazzi, davvero, piuttosto quand'è che posso tornare a casa?-
-Emma ha detto che domani potrai tornare, ma devi stare a riposo- Disse premurosa Ginny
-Oh no ragazzi così mi fate sentire malata!- Disse Hermione tristemente
-Dai Hermione, noi lo diciamo per te!-
-Lo sò ragazzi e vi ringrazio ma io stò bene-
-D'accordo d'accordo, come dici tu!-
-Ragazzi! il mio medaglione!-
-Eh?-
-Il medaglione, lo tenevo al collo, non c'è più!- disse allarmata Hermione
-Calma Herm, vado a chiedere a Emma!- disse Ginny
-Grazie Ginny!-
***
-Hermione! Eccolo! ti era caduto e Emma l'ha preso, te l'avrebbe ridato dopo!- disse Ginny
-Oh, Merlino menomale!- 
-Hermione ma quello è il medaglione che ti ha dato Narcissa Malfoy?- chiese curiosa L'amica
-Si esatto è quello!-
-Perchè ti sei agitata tanto?-
-questo medaglione è molto importante Ginny -
-Perché?-
-In realtà ancora non lo sò, me l'ha detto Narcissa-
-Potrebbe essere un imbroglio- disse Harry convinto
-Ma sei pazzo Harry?! C'è qualcosa di buono in questo medaglione, in realtà c'è la mia sfera del destino.-
-Come?!- dissero i tre all'unisono
-Ricordate che la mia sfera è stata l'unica a non dare il suo consiglio?-
-in effetti ora che ricordo si... ma questo che c'entra con Narcissa Malfoy?- Chiese Harry curioso
-E' stata Narcissa a fare in modo che la mia sfera non dicesse niente, per farmelo dare nel momento opportuno, quando ne avrei avuto bisogno. Quando ne avrò bisogno il medaglione me lo mostrerà, allora io lo aprirò e vedrò cosa mi vorrà dire-
-Perché Narcissa avrebbe fatto questo?-
-Per proteggermi. Qualsiasi sia il consiglio della sfera è per qualcosa di grande, importante, solo che in realtà nemmeno io riesco a capire cosa c'entri Narcissa.-
-Forse c'entra Malfoy?- chiese Ginny
-Malfoy? E in che modo?-Le chiese a sua volta Hermione 
-Non saprei, però ricordo che la sfera di Malfoy parlava anche di te, non ricordi ciò che diceva?-
- "Lascia che l'amore distrugga le ombre del passato"che cosa voleva dire? Ragazzi è tardi meglio che andate, davvero tanto domattina sarò a casa-
-Okay, ciao Hermione, Buonanotte-
-Ciao ragazzi-

***************************************************************
Il giorno dopo Hermione Granger era tornata a casa.
-Ragazzi, io devo andare, sono passata solo per farmi una doccia e cambiarmi. Ci vediamo stasera tardi-
-Dove vai, Hermione? sono le 21 e 30!- Chiese Harry inquisitorio
-Vado da Malfoy ci vediamo dopo-
-Da Malfoy!? che ci vai a fare da Malfoy?!-
-Poi ti spiego Ron, ciao!-
**************************************************************
Hermione Già sapeva dove trovarlo, lo conosceva bene.
Ogni volta che aveva un giorno libero (come il sabato o la domenica) Lui se ne stava sul lago Nero a pensare.
E quale posto migliore del Tamigi di notte?
Incredibilmente lui era li.
-Malfoy-
-Granger- disse Draco sorpreso- che ci fai quì?-
-ti cercavo-
-e come facevi a sapere che ero quì?-
-mhh, tu mi sottovaluti Malfoy!-
-No, Granger, questo mai, perché mi cercavi?-
-L'altra notte ho fatto un sogno, una cosa terribile. C'era quell'uomo con la spada che stava scrivendo su un muro bianco qualcosa, scrivava col sangue.- Finì impaurita Hermione
-Cosa c'era scritto?-
-non lo sò, l'ho scritto su questo foglio al mio risveglio cercando di ricordare, non è la nostra lingua-
"
правда је смрт"
-è Serbo antico, significa "La giustizia è nella morte"-
-nella morte di chi?-
-non lo sò, ma è quello che dobbiamo capire-
-D'accordo, grazie per l'aiuto che mi dai-
-Figurati-
-A che pensi?- le chiese Draco

- Mi sono appena ricordata com'era allora.
- Cosa vuoi dire?

- Voglio dire le cose cambiano. Le persone cambiano, tu sei cambiato. Eravamo abituati a parlare per ore e ora sono fortunata se parlo con te per qualche minuto al giorno.Mi ricordo ancora tutte le battute, le risate e i sorrisi che abbiamo condiviso. E dubito che tu ricorda qualcosa di tutto questo.

-Ti sbagli Hermione, ricordo tutto. Ricordo anche le emozioni. E sò che ti ho ferita, e che standomi vicina ti accadrà ancora.
-stai ancora cercando di allontanarmi?-
-no, stò ancora cercando di proteggerti-
-Già...-
-Ti amo Hermione, non ho mai smesso e non smetterò mai, ricordatelo sempre. Anche se non saremo insieme io ti amerò ed ogni volta che ti proteggerò non dovrai chiederti il perché, tanto già lo sai.-
-Ti amo anch'io Draco, e sò che una volta a casa ci dovremmo dimenticare di tutto questo.
-Già.-
Così Hermione, con le lacrime agli occhi e il cuore ferito, gli diede un bacio che sapeva di dolce, di loro. Poi, gli accarezzò la guancia e se ne andò.
********************************************************
Ragazzeeeeee Grazie Mille per le recensioni!
voi altre dove siete finitee? Mancate ! <3
Vi lascio con questa foto secondo me stupenda *-*
Baci, Kekka.

































 

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Capitolo 7
*** Reveled. ***


Reveled.

Era passata una settimana da quella sera. Hermione Si era come spenta, e i suoi amici se ne erano accorti. Avevano deciso di non farle pressioni, e hanno lasciato che il tempo corresse, ma a quel punto Harry decise di parlarle.
Toc Toc...
-Avanti-
-Hermione-
-Oh, Harry, dimmi tutto-
-Senti è una settimana che faccio finta di niente, ma sò che c'è qualcosa che non va. Ci siamo sempre detti tutto, ti va di parlarne?-
-Bhé non c'è molto da dire.. in realtà non capisco di cosa tu stia parlando-
-Stò dicendo che ti vedo triste da quando, bhé, da quella sera che dicesti di andare da Malfoy- Disse Harry marcando il suo cognome con disprezzo.
-...- Hermione non disse niente.
Harry sospirò - Hermione ti va di dirmi cos'è successo?-
-L'ho baciato-
Un moto di sopresa invase Harry per un istante - E poi?-
-E poi niente, me ne sono andata-
-Perché?-
-Perchè è così che deve andare-
-E allora perché stai così?-
-Non lo sò Harry-
-Se stamattina non vuoi andare a lavoro passo io ad avvertire-
-No Harry, tranquillo, me la sento non sono mica malata-
-Hermione sei svenuta altre tre volte in questa settimana!-
-Capita-
-No, non capita. Non è normale-
-Harry, sii sincero, quando mai nella nostra vita c'è mai stato qualcosa di normale?!-
-Mai, ma questo non è normale nemmeno per noi-
-Cosa vuoi che faccia?-
-Non lo sò, ma era ora che cominciassi a chiedertelo-
*******************************************************************
Il ministero non era particolarmente affollato quel lunedì mattina.
Hermione camminava con Emily quando si ritrovò davanti i suoi amici.
-Ragazzi! Che ci fate quì?!-
-Sorpresa! Abbiamo chiesto al tuo capo un giorno di permesso, ora tu vieni a casa e ti riposi!- disse Ginny trovando pieno assenso nei due.
-Ma ragazzi ancora? Io stò bene!-
-Non mi interessa Hermione, forza! A Casa.- Disse Harry convinto
-Ma...-
-Niente ma! Vieni.- Concluse Ron
"Uff!" - D'accordo, d'accordo!-
*************************************************
Era una bellissima giornata e i quattro amici decisero di tornare a casa a piedi.
Hermione sentì una fortissima fitta alla testa e si accasciò a terra.
-Hermione!- 
-Aaah!-
Davanti a loro di aprì un varco bianco e ne uscì un'anziano signore.
-Venite, ragazzi, è ora di scoprire la verità su voi stessi- Gli disse l'anziano.
I ragazzi videro tutto bianco e poi sparirono in un varco.
Errivarono in una stanza buia e il vecchio si presentò.
-Scusatemi l'irruenza ragazzi, mi presento, io sono Carnifex. Meglio noto come "il giustiziere" dove ppunto deriva il mio nome Latino. Vi chiederete perché siete quì, giusto? bé cominciamo col dirvi che non siete soli.- Disse l'anziano mago spostandosi. 
-Luna, Neville!- Disse Ginny ad alta voce
-Malfoy- Disse Harry guardandolo con odio.
-Ciao anche a te Potter-
-Bene, ora che vi siete ritrovati vi spiego perché vi trovate quì oggi. Vedete, tanti anni fa esisteva una terra chiamata "Septem Sedes" ovvero "la terra dei sette troni".
Si chiamava così perché era divisa in ben sette regni diversi tra loro. In quella terra si viveva bene, ma solo fino all'arrivo dei demoni bambini.-
-I demoni che?!- s'intromise Ron
-Vedete questi sette regni erano governati da un re o una regina, i regni erano appunto sette:
Il regno degli Angeli Benefici
Il regno delle Ninfe
Il regno dei Nottetempo
Il regno dei folletti
Il regno dei centauri 
Il regno degli unicorni
e ultimo e più pericoloso, il regno dei Demoni. Il regno dei Demoni portò la discordia tra tutti i regni facendo nascere vere e proprie guerre, portando così i sei regni alla povertà.-
-Perché lo hanno fatto?- chiese curiosa Hermione
-Perché vedi i Demoni sono le creature più forti di tutto il mondo magico, sono spietati e freddi, ma  sono anche invincibili. I demoni diedero alla luce la generazione dei "demoni bambini" che decisero di regnare nella terra dei "Septem sedes" perché si credevano superiori e la volevano dominare. Portarono la discordia tra i regni e così cominciarono le fatidiche guerre tra regni che portarono la povertà in quella terra, tranna per il regno dei demoni, l'unico regno a cui non è mai stata dichiarata guerra a causa della loro forza.-
-Okay, e noi che c'entriamo in tutto questo?- chiese Draco scocciato
-Vedete, ad oggi i demoni e le altre terre hanno deciso di riabilitarsi e portare pace e ricchezza nel loro territorio. Per far si che questo sia possibile i sette re devono tornare nel passato e cambiare ognuno una piccola cosa, che nel tempo ha portato alla distruzione, demoni compresi.-
-Non ha risposto alla mia domanda- ribattè Draco
-Ha ragione, le risponderò subito. Voi siete i re dei sette regni, e da tali dovrete affrontare un lungo e tortuoso viaggio per riportare pace e giustizia nella terra dei sette regni-
-Cosa?!- esclamò Ron preoccupato
-Ha capito bene, giovanotto-
-Io mi rifiuto, ho altro a cui pensare- Disse Draco 
-Errore, non può rifiutarsi, nessuno può. Il destino non si cambia-
-Okay, quanto durerà?-
-Mesi giovanotto, mesi!-
-Mesi?! Ci mancava solo questa-
-Può dirci ognuno di noi a che regno corrisponde?- chiese Harry incuriosito
-purtroppo no, non posso dirvelo, lo scoprirete durante il viaggio, arrivederci ragazzi-
Il varco si riaprì e tutti si ritrovarono dietro al ministero.
-Quel vecchio è pazzo, io non vado da nessuna parte!-
-Malfoy, non hai sentito cos'ha detto? potrebbe succederti qualcosa, il destino è scritto- disse Hermione preoccupata 
-Non ho paura del destino, Granger, non lo ascoltato in passato e non i è accaduto nulla, non accadrà nemmeno stavolta-
A quelle parole Hermione ebbe un fremito.
Si ricordò della profezia "Lascia che l'amore cancelli le ombre del passato" Draco non aveva dato retta alla profezia lasciandola andare. E per fortuna nulla era accaduto.
-Forse perché quella volta non era destino- disse Hermione
-Già, forse-
********************************************************************
I Quattro erano tornati a casa stanchi e straniti da tutta quella storia.
-Tutto questo è così strano- disse Ginny sovrapensiero
-Già, noi,  re di una terra magica sconosciuta è assurdo- disse Ron
-E forse è proprio per questo che dobbiamo crederci-
-Hermione credi che gli svenimenti e le visioni che avevi erano legati a questo?-
-Non lo sò, anche se tutto porta a questo, la spada è simbolo di giustizia, e quel mago parlava sempre di giustizia. Inoltra in uno dei miei sogni c'era ricorrente una frase scritta in serbo antico diceva "La giustizia è nella morte"-
-Ma qual mago non ha mai parlato di Morte- disse Harry interessato
-Si, ma forse s'intendeva una morte simbolica, come la morte di una vecchia  e povera civiltà e l'inizio di una nuova, ricca e pacifista.-
-Come fai a dirlo, si parla di morte, non di rinascita- disse Ginny
-Si è vero, ma l'altra notte ho sognato una fenice, non he ho colto subito il significato, ma credo che ora sia logico. La Fenice è simbolo di morte e rinascita-
-Intelligente come sempre, Granger-
-Malfoy! Come sei entrato?!-
Draco ghignò.
-Tutto quello che dici è assolutamente corretto, anche io ero arrivato alla stessa conclusione qualche giorno fa.-
-E come avresti fatto? io non ti ho più detto niente sui miei sogni-
-Infatti, l'ho sognato anch'io, e anche la vostra amica, Lunatica-
-Luna!-
-Come preferisci, Granger-
-Comunque che io sappia tu non sei mai svenuto-
Draco Ghignò soddisfatto. -Ho una resistenza pari al mille per cento, Granger-
Hermione alzò gli occhi al celo.
-Anche la vostra amica ha accusato i tuoi stessi sintomi, per ogni gruppo ci doveva essere qualcuno che veniva "avvisato"-
-Come un'esponente?-
-Esatto Granger, comunque sono venuto a dirvi che ho avuto un altra visione, partiremo tra tre giorni-
-Tre giorni!?- gridarono all'unisono
-Siete sordi? Ho detto tre giorni. Riposatevi mi raccomando, a detta del vecchio sarà un lungo e tortuoso viaggio. Arrivederci- E con uno schiocco di dita si smaterializzò.
-Ma come ha fatto?- Disse Hermione
-A fare cosa?-  disse Harry
-A smaterializzarsi, in casa c'è la barriera-
-ne sei sicura?- chiese Ron
-Si, Ron l'ha fatta Harry!-
-Ha usato la magia nera per distruggerla. Ne santo la puzza da quì.-
*************************************************************************
Ragazze! Eccomi con un nuovo capitolo!
Vi piace l'idea del viaggio? Siete curiosi almeno un po?!
Al prossimo capitolo!
Baci, Kekka. <3
Vi lascio come sempre con questa magnifica immagine! <3
 


 












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Capitolo 8
*** Viaggio nel primo regno. ***


First trip to the Kingdom.

{.Morto, dentro, innamorato di un ricordo. Lottano ragione e sentimento e vorrei dimenticarti al mio risveglio, ma mento se dico che non ti vorrei adesso.}

Era il gran giorno. Il cuore dei quattro avventurosi era emozionato all'idea di una nuova avventura.
Non sapevano cosa avrebbero incontrato, né cosa avrebbero fatto, ma volevano scoprirlo. Il cuore di Malfoy voleva solo star stranquillo, ma lui era un Malfoy, e non si sarebbe mai tirato indietro. 
Come avevano fatto a credere ad una storia così assurda, narratagli da un vecchio mago sconosciuto? Non sapevano perché, ma in tutta quella storia, c'era qualcosa di vero.
Erano tutti insieme in una gelateria di Londra, Draco Malfoy compreso, e aspettavano che qualcosa accadesse.
-Quì non succede niente! Stò perdendo una giornata di lavoro per questa follia, io me ne vado- disse Draco scocciato
-Aspetta! Cos'è questa?- Chiese Ginny
Una frase apparve incisa sul tavlo di legno.

"Ако чекате, време ће доћи, ако сат дуббиаменте избегне,ће вам помоћи"-Malfoy, puoi tradurre?- chiese Hermione
-Si, c'è scritto "se lo aspetterete, il tempo non arriverà, se dubbiamente l'orologio eviterete, un aiuto si presenterà"-
-Che seignifica?! E soprattutto, che lingua è?- chiese Ron
-E' Serbo antico-
-E tu perché conosci il Serbo antico, Malfoy?- Chiese Harry
-I più grandi e antichi Libri, manufatti e tesori del mondo sono indicati con questa lingua-
-Oh, certo, ora capisco- rispose Harry canzonatore
-Ragazzi! Un'altra frase, cosa c'è scritto?- chiese Hermione

"
То је веома драг и веома импресиван, ипривлачи велики број људи, ако је превишеводе ће пасти на њега, ту ће битиексплозија."

-E' molto dolce e assai imponente, ed attira molta gente, se troppa acqua su di lui cadrà, un'esplosione ci sarà."-
-Sembra un'indovinello- Disse Hermione pensando
-E' un indovinello, parla del Tamigi- Disse Draco tranquillo
-Ma certo! 
E' molto dolce e assai imponente, come le acque del fiume. Ed attira molta gente, milioni di turisti vengono a visitare il Tamigi!  se troppa acqua su di lui cadrà,  parla della pioggia. Un'esplosione ci sarà, è ovvio i fiumi con troppa pioggia straripano!-
-Grazie per la spiagazione, Granger, ora andiamo!-
-Si!-
Arrivati sulle sponde del Grande fiume.
-C'è un'altra frase!-
-Se le sue acque esplorerai, nuove terre scoprirai-
-Dobbiamo buttarci- disse Harry
-Io non mi butto!-
-Malfoy, dobbiamo farlo!- Disse Ginny esasperata
-Okay okay, d'accordo!-
*******************************************************
Una volta nel fiume si aprì un'enorme porta e i ragazzi si tovavano nello stesso luogo di tre giorni prima.
-Bentornati, ragazzi. Siete pronti per questo viaggio?- Disse il vecchio Mago
-Si!- Rispose Harry convinto
-Bene, Allora andate!-
Un nuovo varco si aprì e i ragazzi si trovarono in una valle.
Era immensa e colorata. C'erano delle case piccolissime e un lungo e stretto lagetto. Tutto intorno era paludoso e tetro. Erano presenti anche molte rovine.
Dal lago uscì una donna bellissima. Lunghi fili d'oro le incorniciavano il viso e le accarezzavano la schiena, la pelle chiarissima in netto contrasto con i suoi meravigliosi occhi blu oceano. Indossava una veste lilla di seta che le fasciava il corpo fino alle ginocchia, lasciando però scoperto il ventre. Cammianava scalza sull'acqua avvicinandosi ai ragazzi.
-Eh si! Una volta questo era un bel posto! buongiorno, miei sovrani. Vi stavo aspettando- Disse con una voce melodiosa
-Buongiorno- dissero tutti
-E tu chi sei?- disse Ron incantato
-Mi presento, io sono Irina, e sarò la vostra giuda in questo lungo e tortuoso viaggio-
-Posso chiederti cosa sei, Irina?- Chiese gentilmente Hermione
-Ma certo, mia regina, io sono una fata. Io e mia sorella Lustria siamo le ultime rimaste-
-Capisco-
-Bene, immagino abbiate capito dove vi troviate, vista la dimensione delle cose.-
-Credo di si- rispose Ginny ancora rapita dall'incantevole paesaggio
-Siamo nel regno dei folletti. Il primo regno, avanti venite a scoprire chi di voi ne è sovrano. Ah vi avverto, i folletti sono creature buone e disponibili, ma sono irascibili e permalosi.-
Arrivarono davanti un castello enorme e Irina bussò tre volte alla porta.
Tre piccoli folletti li aprirono.
-Irina, a cosa devo la tua piacevole visita?
-Ciao, Steve. I sette sovrani sono quì-
-Davvero?!-
-Si, Steve, eccoli. Harry, Ronald, Ginevra, Hermione, Draco, Luna e naturalmente Neville-
-Oh, mio Re! Prego, entri, questa è la sua dimora! Anche voi, altri sovrani, accomodatevi.-
-Grazie mille, Steve.- Disse Neville
-Gazie a lei, mio signore!-
***********************************************
Il pranzo trascorse tranquillo, se non fosse per il fatto che il cibo dei folletti era immangiabile! Solo il desser era buono, infatti rese felici tutti. 
-Sire, è ora. Deve affrontare la sua prova! Steve la sta aspettando di sotto- Gli disse un folletto
-D'accordo-
*************************
-Steve, cosa devo fare?-
-Deve andare indietro nel tempo, e deve cambiare una cosa della storia. Si troverà in questo regno, nel giorno della nascita del re Caris, Dei maghi cercheranno di rapirlo, in realà ci sono riusciti in passato e questo procurò molti danni al nostro regno. Lei non deve permettere che ciò accada. Deve nasconderlo, proteggerlo, a costo della sua stessa vita, tutto questo entro le 17.20, perchè dieci minuti dopo proveranno a rapirlo. Spero di rivederla, mio re-
-Ho capito, Grazie Steve-
-Buona fortuna Neville!- Glia mici lo abbrcciarono forte.
-Stà attento- gli sussurrò Luna, poi lo baciò.
-E' pronto, mio re?-
-Si, sono pronto-
-Ah, per tornare indietro non c'è un modo preciso, lo capirà lei stesso-
***********************************************
Neville si trovava nella stessa città, niente era cambiato, eccetto le persone. Moltissimi folletti erano sotto il palazzo reale, lo stesso in cui era stato accolto quella mattina. Facevano una grande festa, evidentemente per la nascita del piccolo elfo, futuro erede di quel regno.
Neville cercò il modo di entrare a palazzo. E lo trovò. 
Seguì il Vecchio Elfo che suonava la campana del palazzo dietro un viottolo.
-Immobilus!-
Il vecchio folletto cadde a terra e Neville con un incantesimo, ne prese le sembianze, nascondendolo in uno stanzino vicino al palazzo.
-Oh, Roudulf! E' tardi dai sbrigati, dobbiamo dare ufficialmente il lieve annuncio!- Gli disse un folletto che stava di guardia al castello, lasciandolo entrare.
Senza farsi vedere lasciò cadere un vaso di cristallo, distraendo così, il padre del piccolo elfo che lo lasciò incustodito qualche attimo. Il tempo necessario per prendere il bambino e portarlo via di li.
-Fermo! Cosa fai?!- Disse un folletto di guardia rincorrendolo.
-Reducto!- 
Il folletto andò dritto con la schiena contro al muro, e Naville scappò.
Portò il folletto neonato fuori il castello, uscendo dal retro. Si andò a rifugiare nello stesso stanzino dove aveva nascosto il folletto delle campane, chiuse la porta e guardò il suo orologio. Le 17.35!
I maghi che volevano rapire il principe uscirono dal castello seminando il panico tra la folla.
Uno di essi prese in ostaggio Neville, proprio come previsto dallo stesso.
-Ehi, campanaio! Dimmi dov'è il principe!-
-è andato di la! Per favore non uccidermi! Mio re perdonatemi!- Gridò Neville con ancora l'aspetto del folletto campanaio
Il mago lo lasciò cadere a terra e andò nella direzione della foresta. Fuori dal regno dei folletti.
Tornò nello stanzino e prese il folletto neonato si diresse correndo verso il castello, vi entrò senza problemi e lasciò il bambino nella sua stanza.
Nel ritorno però, due guardie lo presero, Neville riuscì a liberarsi con molto sforzo solo qualche minuto dopo.
Tornò nello stanzino, diede di nuovo il suo apetto al folletto, cambiandosi a sua volta.
-Finite incantatem!-
-Chi sei tu?!-
-Stà tranquillo, non voglio farti niente!-
Il folletto però comunciò ad urlare e Neville dovette prendere provvedimenti.
-Silencio!-
Vide una clessidra disegnata su un mattone di quello spesso muro e capì.
Toccandola la clessidra si trasformò in un orologio.
Neville sciolse l'incantesimo all'elfo e poi sussurrò
-Oblivion-
Girò l'orologio e venne risucchiato nel solito vortice.
***************************************************************
Tornò nel suo regno, ma sta volta, qualcosa era cambiato.
La valle 
Era immensa e colorata. C'erano delle case piccolissime e un lungo e stretto lagetto, che si poteva attraversare con dei piccoli ponticini. C'erano alberelli di pesco e fiori di lavanda che coloravano di lilla tutte le piccole case.
-Mio re! Grazie mille! Tutti noi le siamo infinitamente riconoscenti! Ha riportato la pace e la bellezza nel nostro regno. Spero che tornerà a trovarci ancora, le dobbiamo tutto!-
-Di niente Steve. Certo che tornerò, siete magnifici, ma ora devo continuare il viaggio con i miei amici, siamo ancora alla prima tappa. Voi folletti siete fantastici! Arrivederci!-
Così i sette partirono per un nuovo regno, giudati da Irine.
*******************************************************************
Ragazze! Grazie come sempre di aver recensito!
Fatemi sapere cosa ne pensate del primo regno e della prima avventura! Mi dispiace che ieri non ho aggiornato. Avevo scritto tutto, e quando ero quasi alla fina mi si è scaricato il pc e si è spento! (ho quello portatile) non potete immaginere la rabbia!
Comunque vi lascio cn questa bellissima foto! Alla prossima, Ciao! <3
<3<3<3





 







 

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Capitolo 9
*** Amori e gelosie. ***


Amori e gelosie.

{.Scusami se impazzisco a vederti con lui, ma un altro che sfiora la tua pelle? Scusami ma non ci stò, non ce la faccio.}

Da ormai due giorni i ragazzi erano in viaggio per un nuovo regno, una nuova avventura.
Il viaggio non era facile, per niente, ma loro erano forti e riuscivano a sostenerlo.
Si trovavano tutti sulle rive di un bellissimo lago azzurro, il profumo dell'estate si sentiva, si stava avvicinando.
-Miei sovrani, credo sia quasi ora ormai- Disse Irine ai ragazzi
-L'ora per cosa? - Chiese Ginny curiosa
-Mancano due giorni. Solo due giorni per arrivare al secondo regno-
-Perfetto!- Disse entusiasta Harry
Dieci minuti dopo, una figura alta e muscolosa si avvicinò al lago.
-Hermione!-
Hermione si voltò con sorpresa, anche se non l'aveva visto, aveva riconosciuto la sua voce.
-Victor!- Sorrise la caposcuola andandolo a salutare
-Ciao ragazzi! Siete cambiati tantissimo!-
-Ciao, Viktor! Bhé tu invece sei rimasto uguale- Disse Harry stringendogli la mano e dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla.-
-Tu, Hermione, se è possibile direi che sei ancora più bella- 
Hermione sorrise. - Grazie-
A quelle parole Draco perse un battito. Possibile che dopo tanti anni quel giocatore tutto muscoli si facesse rivedere così all'improvviso? Che stesse cercando proprio lei...
-Allora, cosa ci fai qui, amico? aspetta che ti veda mia sorella, ormai sei un mito per lei!- Disse Ron solare- parli del diavolo...-
-Ragazzi mi sono persa qualco... Viktor Krum!? Merlino tu sei una leggenda!- Corse a salutarlo la piccola Weasley
-Ginny! Stai ancora giocando a Quiddich?-
-Purtroppo no-
-Come mai? Eri una delle migliori!-
-Grazie mille! Comunque, dopo anni che praticavo quello sport il mio fisico stava diventando troppo mascolino, e ho deciso di abbandonare.-
-Capisco, bé, comunque mi hanno detto che mi segui!-
-Certamente! Tutte le volte! Ma ora dimmi, cosa ci fai qui?-
-Sono venuto a cercare una cosa che appartiene a mia madre, gliel'aveva regalata mia nonna e lei ci tiene molto-
-Molto carino da parte tua, e toglimi una curiosità, l'hai trovata?- S'intromise Draco Malfoy che fino ad allora era rimasto appoggiato su un albero poco distante con la consueta sigaretta tra le labbra.
-Non credo che ci conosciamo, piacere, Viktor Krum- Disse Viktor porgendogli la mano
-Errore, Krum, sai io invece credo che tu mi conosca molto bene- Rispose lui spengnendo sull'albero la sua sigaretta, poi gli porse la mano. -Piacere, Draco Malfoy- concluse ginfiandosi.
-Oh, Malfoy, devo dire che sei talmente cambiato che non ti avavo riconosciuto, ma ora che ti vedo bene, si, devo dire che assomigli in una maniera impressionante a Lucius-
Hermione strinse gli occhi a quelle parole, sapeva che effetto avevano su Draco, e sapeva che il suo passato non doveva venire a galla altrimenti...
-Ah!- Draco strinse gli occhi tentando di sopportare il dolore che il suo braccio sinistro gli causava.
Una bufera di neve si scatenò intorno ai ragazzi, e il lago si ghiacciò completamente nell'arco di qualche secondo.
-Che succede?- Chiese preoccupato Viktor
Hermione si precipitò di fianco a Draco, gli prese la mano e poi gli strinse forte il braccio, poi gli sussurrò:
-Va tutto bene, smetti di pensare, sei tranquillo adesso. Lui non c'è più. Nessuno di loro-
Altre volte negli anni precedenti, Hermione aveva curato le crisi di Draco e c'era sempre riuscita. Anche quella volta fu così. Draco si calmò ed Hermione lo abbracciò.
Posò la testa di Draco nell'incavo del suo collo e respirò il dolce profumo dei suoi crini biondi.
-Stai meglio?- chiese dolcemente Hermione, con le lacrime agli occhi. Non doveva, ma stava male a vederlo così.
-Si, grazie-
La bufera era passata ed era tornato il sole che stava facendo sciogliere lentamente il lago ancora ghiacciato.
-Posso sapere cos'è successo?!- Insistette Viktor
-Niente Viktor, ti spiegherò dopo.- disse Hermione con un tono che non ammetteva repliche.
-D'accordo, Malfoy vuoi una mano?- Chiese Viktor
-Ce la faccio anche da solo, non sono malato-
-Bé, vedo che il carattere si è conservato uguale-
-Già, proprio come la tua faccia- Disse Draco alzandosi e andandosene
**********************************************************************
Quella sera erano tutti davanti al fuoco, Krum compreso.
-Allora, Victor, partirai domani?-
-Si, domani pomeriggio tornerò a casa.-
-Come ci arriverai?-
-Con questa collana, è questo l'aggetto che cercavo-
-Uh, quindi volendo potremmo tornare anche noi un po a casa?- Chiese Ron speranzoso
-In realtà no, questa collana porta solo al mio paese, in Russia-
-Oh, capisco- Disse deluso Ron
-Hermione?-
-E' vicino al lago, ama stare lì-
-Vi dispiece se...?-
-Assolutamente, vai pure- disse Harry 
Viktor si alzò e si diresse verso il lago.
-Malfoy?- Chiese Ginny
-Non lo sò, era a fare un giro- Rispose Harry abbracciandola
-Un giro?! Ma si gela! Io lo dico che è Pazzo!- Disse Ron allibito
**********************************************************************
Ormai è risaputo che Draco Malfoy ama i laghi di notte, proprio come Hermione. Pensava di andarci quella sera e così fu. Si fermò dietro degli alberi individuando due sagome ben distinte.
Hermione e Krum. Ridevano. Lei rideva. Non la vedeva ridere da tanto, e molto tempo prima desiderò che l'unica cosa al mondo a non dover mai avere fine fosse il suo sorriso.
Ricordava la risata cristallina e le sue adorabili fossete come se non fossero passati anni, ma solo giorni, lunghi e interminabili. Sapeva che doveva starle lontano, sapeva che doveva portarla a odiarlo. Solo per lei. 
Solo perché l'amava. L'amava così tanto da apprendere la consapevolezza che la sua vita e la sua felicità erano molto più preziosa della sua, lontano dalle apparenze, lontano dagli schemi e dai limiti con cui il suo cognome e il suo destino l'avevano segnato.
Era così intenso il desiderio di poterla amare, eppure così distante e vano il sol pensiero di riuscire a farlo. Con lei aveva imparato cos'è l'amore, ma non avrebbe mai imparato ad amare, non si impara ad amare a 21 anni, dopo una vita passata a non provare niente. Suo "padre" glielo ripeteva sempre.
"Non lasciarti prendere dalle emozioni, figlio mio. L'unica cosa che conta è l'apparenza e il potere. L'affetto e l'amore non esistono, noi per noi.
Un Malfoy non ama, un Malfoy calcola.
Un Malfoy non prova emozioni, un Malfoy ragiona.
Un Malfoy non conosce affetto o amore, e se un giorno gli dovesse capitare di trovarlo, non sarà mai capace ad amare, quindi lascia il posto a qualcuno che possa amare al posto nostro.
Un Malfoy conosce il dolore, ma non lo mostra.
Ricordatelo, figlio mio, ricordatelo sempre."
Cercò di resistere al sentire la voce di Lucius rimbombare dentro la sua testa, il marchio in quel momento bruciava, ma il cuore di più.
Vide Krum metterle sulle spalle il suo mantello.
Decise di andarsene da lì. Era troppo anche per lui.
***********************************************************
Il pomeriggio seguente tutti stavano salutando Krum.
-Ciao Viktor-
-Ciao, Hermione, mi mancherai-
Hermione sorrise.
-Ciao Malfoy-
-Krum-
-Ciao Ragazzi- abbracciò Harry e Ron
-Ciao campionessa, spero continuerai a seguirmi!-
-Sempre!-
Detto questo, strinse la collana e andò via.
******************************************************
-Malfoy-
-Granger, cosa c'è?-
-Niente, volevo chiederti come stavi-
-Stò bene, e stavo meglio prima che tu arrivassi- Disse freddo, ma Hermione capì dai suoi occhi quanto gli costasse dire quelle cose.
-Vorrei poterti dire la stessa cosa, sai? Vorrei poterti dire che sono contenta che tu sia uscito dalla mia vita, vorrei poter dire che non mi costa nulla starti lontana. 
Ma non posso, perché sarei una bugiarda, ed io non lo sono. Ti ho visto ieri sera sai? Mentre ero al lago con Krum, ho visto come ci guardavi e se non fossi stato tu avrei detto che tu fossi geloso.-
-E' così. Non sopporto l'idea di vederti con un altro, e questo non cambierà mai, ma tu lo sai che devi starmi lontana. Io sono un Malfoy, amo, ma non lo sò fare. Ti amo, ma non ti sò amare, e vorrei che qualcuno più bravo lo facesse al posto mio, per renderti felice. Anche se questo mi distruggerebbe.-
-Q
uando stavo con te mi sono sentita amata. Per la prima volta nella mia vita. E sai perché? Perché quando tu eri con me eri solo Draco, non esisteva la guerra, non esisteva la razza, ne il tuo cognome. Forse sono stata troppo orgogliosa, ma ho messo tutto da parte per te. E non ho mai pensato agli altri, dimenticando che tutto ciò era piaciuto a noi. Ti amo- Lacrime amare e silenziose le rigarono il viso. Lo baciò con tutto l'amore e la dolcezza che possedeva, e che era disposta a donare solo a lui. 
Drago godè di quel nettare dolce che erano i suoi baci, Merlino, quanto le era mancata.
Poi, la vide accarezzargli la guancia e allontanarsi velocemente, quasi per fuggire da quell'attimo così intenso.
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Poche recenzioni l'altra volta! Daii fatevi sentire!
Il prossimo capitolo sarò nel secondo regno, chissà quale sarà! <3
Bacissimi, Kekka <3





 






















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Capitolo 10
*** Vιαggισ ∂єℓ ѕє¢σи∂σ яєgиσ ***


 

Il secondo Regno.

{.siamo fatti della stessa materia dei sognisiamo attratti come due poli opposti
saremo ricchi senza contare i soldi, liberi senza contare i giorni,conta su di me tipo: quattro cinque e sei
sai che ci sarò perché so che tu ci sei.
Tieni a mente che per te io darei tutto anche se non ho niente. L'amore uccide lentamente, ma conta su di me tipo: sette otto nove se mi chiami arrivo dimmi solo quando e dove. .}


Era il gran giorno, i ragazzi l'avevano atteso con gioia e tanta curiosità.
Ogni attimo vissuto in quei giorni era ormai cancellato. O quasi.
Tutto di quel magnifico posto li affascinava. Gli alberi, le rovine, le creature.
Erano passati cinque giorni, e tre poco avrebbero scoperto un altro bellissimo regno di quella terra maestosa.
-E' arrivato il momento, miei sovrani, il regno del  Meilė vi attende- disse Irine ai ragazzi
Il solito varco di luce bianca si presenò al loro cospetto e li mandò nel nuovo regno.
Si trovarono in un posto meraviglioso. Al centro un immenso lago, in cui si spacchiava il celo e galleggiavano leggadri i fiori, era circondato da prati rigogliosi e maestosi alberi le cui foglie scendevano leggere come fuochi d' artificio.
-Wow- l'esclamazione di stupore uscì dalle labbra dei ragazzi ancora estasiati da tale bellezza.
-Questo regno è proprio come lo ricordavo- sorrise Irine
-Perché il regno dell'amore?- Chiese Draco disinteressato alla risposta
-Oh, sono contenta che tu l'abbia capito, vedete, Melie significa amore in antico Lituano. Le creature che vivono in questi posti mettono l'amore al centro della propria vita, in qualsiasi cosa loro facciano. L'amore per le sorelle, per la famiglia, per una persona o creatura.-
-Euridice!- Gridò Irina
-Irina, cosa ci fai qui?- 
Una creatura meravigliosa si alzò dallo scoglio incastonato nel fiume e venne verso di noi.
Aveva lunghi capelli mossi neri come la pece che arrivavano a sfiorarle la schiena.
Immensi occhi verde smeraldo e indossava un lungo abito indaco tempestato di brillanti.
-Sono venuta con i sette re.-
-Oh! Ti prego di presentarli Irina! Vi aspettavamo da lungo tempo!-
-Certo, Euridice! Lui è Neville, re dei folletti.-
-Ben arrivato, Sr Neville-
-Grzie-
-E loro sono Hermione, Harry, Ronald, Luna, Draco e Ginevra-
All'ultimo nome gli occhi di Euridice si illuminarono.
-Oh, Regina Ginevra! Benvenuta, questo è il suo regno.-
Ginny sorrise felicissima.
-Grazie mille!-
-Tenga, questa le appartiene-
Euridice fece apparire una collana di diamanti e gliela mise al collo.
Ginny scomparve e al suo posto ora c'erano milioni di luccichii. Poi riapparve.
I suoi capelli rossi si erano allungati, così come le bellissime sopracciglia che le risaltavano i magnifici occhi azzurri. Il suo abito era come quello di Euridice, solo più pomposo, e il suo colore bianco era in netto contrasto con il rosso acceso del rossetto che ora le dipingeva le labbra e dei suoi capelli lunghi fin sotto la schiena.
-Wow, amore sei bellissima.- Le sussurrò Harry all'orecchio.
-Benvenuta nel regno delle Ninfe, regina Ginevra-
***************************************************************
Ginny passò polto tempo in compagnia di Euridice, era una persona splendida, si vedeva che teneva molto al regno in cui viveva. Le parò molto del suo unico amore, Orfeo, l'artista per eccellenza, che dell'arte incarna i valori eterni. L'amore, l'arte, l'elemento misterico
 rendevano il loro amore indissolubile. Amava udire quelle parole, pensava a Harry e a quanto l'amasse.
Mangiarono e si riposarono, usarono i bagni e le stanze da letto, quel posto era assolutamente perfetto. Ma allora cos'è che non andava? Perché Ginny era li?
*********************************************************************
-Mia regina, è il momento.-
-Capisco, bene, dimmi ciò che devo fare-
-Come gli altri tornerai indietro nel tempo, come i tuoi amici. Ti troverai proprio quì, ma ad un secolo addietro. Proprio quì, in questo castello, c'è una cosa che tu dovrai proteggere. Nel cuore del castello troverai ciò che cerchi, c'è una donna bella e profumata, su di lei tu dovrai fare un incantesimo, in modo che non possa fonore in mani sbagliate. Un'incantesimo di esclusione. Solo noi Ninfe possiamo farlo, ansi, solo tu puoi. Devi desiderare che possano averla solo persone che la useranno per fare del bene. D'accordo?-
-Si, ho capito, non puoi dirmi cos'è? o chi è?-
-Putroppo no, mia regina, tenga conto delle mie parole e capirà-
-Va bene-
-Pronta?-
-Assolutamente-
*************************************************
Ginny si trovò fuori le mura del castello. Le ninfe giravano per il regno insieme ai loro amori.
-Ciao piccola- Si avvicinò ad una piccola ninfa
-Ciao-
-Sei sola?-
-Si, ho perso la mia mamma, dovrebbe essere al castello-
Ginny pensò si trattasse di lei, ma Euridice aveva detto si trattava di una donna, pensò alla madre.
-Tranquilla, piccola, ti ci porto io- sorrise Ginny
-Grazie-
***********
Entrò nel castello, poiché le guardie avevano riconosciuto la figlia della dama di compagnia della allora regina Eco. Consegnò la piccola alla mamma e si allontanò. Prima di uscire, però, decise di capire dove svrebbe potuto trovarsi la cosa che stava cercando.
"è nel cuore del castello"
-Nel cuore del castello... Sarà la stanza centrale!- Pensò Ginny tra se e se
Arrivò alla porta della stanza centrale del castello. Vi entrò e cercò qualcosa che corrispondesse alle parole di Euridice, ma niente.
La porta alle sue spalle si aprì.
-Hey- 
Voltandosi vide la piccola ninfa che le si avvicinava.
-Grazie per avermi portata quì. Vorrei poter ricambiare, cosa stai cercando?-
-Devo cercare una cosa nel cuore del castello, ma quì non la vedo-
-nel cuore ?-
-Si, esatto-
-Credo tu stia parlando delle segrete.-
-Le segrete?-
-Si, seguimi-
Arrivarono nelle segrete del castello e la piccola ninfa la portò in una grande stanza.
Al centro della sala il pavimento era coperto da un grande tappeto a forma di cuore.
Ginny lo spostò.
Inciso sul parquet di legno c'era l'immagine di una ninfa con una rosa in mano.
-Quella ninfa... oh Merlino, sono io!-
-Bé allora aprila-
-aprirla?-
-Si, una volta vidi mia madre e la regina aprirla e posarvi dentro qualcosa.-
-Come faccio ad aprirla?-
-Mi dispiace, questo non te lo sò dire-
-Va bene, grazie mille per l'aiuto, Soninne-
La piccola ninfa le sorrise dolcemente. 
Ginny osservò bene il disegno.
La ninfa portava una collana identica alla sua, se la tolse e la poggiò sulla forma.
Il pavimento si aprì e la collana rimase sospesa in aria. Ginny la prese e scese i tre scalini che portavano di sotto. Su un tavolino di legno c'era un cristallo che racchiudeva una rosa rossa.
Ginny ripensò alle parole di Euridice.
"è bella e profumata"
Ne era sicura ormai, era quella che stava cercando. 
Alzò la bacchetta e sussurrò l'incantesimo.
-vincere malum et facilioremomnes bonum-
La rosa cambiò innumerevoli colori, per poi tornare al colore iniziale.
Si udirono dei passi, la regina e le guardie stavano arrivando nella sala, avendo sentito dei rumori. 
-Eccola! Prendetela!- Ordinò la regina Eco alle sue guardie
Ormai l'incantesimo era compiuto, poteva anche tornare nel suo regno.
Non sapeva come fare, e scapare non le sarebbe convenuto.
All'improvviso l'illuminazione.
Prese la collana e se la mise al collo.
In un attimo sparì e si ritrovò nel suo regno.
******************************************************
-Mia regina!-
-Euridice! Ce l'ho fatta!-
-Ne ero certa!-
Si sorrisero dolcemente.
-Ho bisogno di te per una cosa, Euridice, potresti seguirmi?-
Ginny salì sul balcone centrale del palazzo, pronta a fare un'annuncio a tutti i suoi sudditi già appostati sotto il palazzo.
-Buonasera miei amati sudditi-
I sudditi urlarono e acclamarono la regina in segno di saluto e ringraziamento.
-Come ben saprete, la prova è superata, quindi, io partirò questa sera stessa. Ma non posso lasciarvi da soli, ho bisogno di qualcuno che ami questo regno con tutto il suo cuore, e che per esso darebbe la sua stessa vita. Di qualcuno che non sia un montato, né un avaro di potere, ma una persona che vi rappresenti per come siete fatti da vicino, e per quello che riuscite a dare.
Amore, affetto, dolcezza, impegno, coraggio e determinazione. Ed è per questo che io, oggi, dichiaro ufficiamente la ninfa Euridice, - La ninfa inchinata al suo cospetto alzò la testa guardandola interrogativamente, e Ginny le posò la sua corona sulla testa- Regina del regno delle  
Meilė.
I sudditi acclamarono la nuova regina.
-Lunga vita, alla regina Euridice!- Disse Ginny a gran voce, invitando i sudditi a fare lo stesso.
-Lunga vita alla regina Euridice! 
Lunga vita alla regina Euridice! Lunga vita alla regina Euridice! Lunga vita alla regina Euridice! Lunga vita alla regina Euridice!- Gridarono i sudditi
-Farò di tutto per il mio regno, grazie mille-
-Ne sono certa, forse ci rivedremo, un giorno, chissà-
Le due si abbracciarono e insieme salutarono la folla.
******************************************************************
Era notte fonda, e i ragazzi dormivano beatamente nelle loro tende espandibili.
Hermione non riusciva a dormire, decise di andare al lago.
Da lontano scorse una figura seduta. Draco. Decise di tornare indietro, non voleva disturbarlo, ne sentirsi dire che la sua presenza non era gradita. Non dopo l'altra sera. Ci pensava ancora. Tanto. Lo amava e non poteva più fingere. Di quell'amore che se manca ti corrode l'anima , che ti brucia dentro, e che rende tutto così meraviglioso se c'è.
-Vieni, ormai sei quì- La sua voce fredda la fece fermare.
Si avvicinò lentamente a lui e ci si sedette accanto.
-Non riesci a dormire?- chiese lei
-Non mi va di dormire-
-Perché?-
-Perché non voglio sognare-
Hermione lo guardò interrogativa
-Sento il tuo tocco nei miei sogni, ogni cosa che ha a che fare con te è così orribile che fa paura!-
Gli occhi di Hermione si inumidirono
Lui le prese le mani nelle sue.
-E' terribile sapere di non poterti avere accanto, starti lontano fa male, capisci?-
-Non sei obbligato a farlo-
-Invece si, io sono segnato, non capisci?! Se vuoi ti aiuto-
Si alzò la manica del braccio sinistro e le mostrò il marchio nero
-E' tutto finito, Draco-
-No, non finirà mai. Vorrei cercare di tenerti lontano dalle cose che con te non c'entrano, e che ti feriscono, per colpa mia.-
Hermione scosse la testa
-L'altra volta, quando c'era Krum, Sei stata un attimo vicino a me e stavi piangendo. Sei stata un attimo con lui e ridevi come una matta. Chiunque altro potrebbe renderti felice, non io. 
Non ti fa bene ciò che sono, tu sei così buona, e fragile.  Avrei dovuto capirlo prima.-
-Prima di farmi innamorare di te? Prima di fare in modo che io non riuscissi a vivere bene senza te? Bé è troppo tardi- Una lacrima silenziona le rigò il viso perfetto, si alzò e si stava allontanando. Draco le prese la mano fermandola e lei si girò.
-Mi dipiace- disse lui con gli occhi umidi
Un'altra lacrima traditrice scivolò silenziosa dai suoi occhi di cioccolato.
-Anche a me- Così si allontanò, con la tristezza negli occhi, e il vuoto nel cuore.
*********************************************************************************

Ragazze!!! Spero questo capitolo vi sia piaciuto! Ieri non ho aggiornato perché non mi sostenete =( <3
Che fine avete fattooo?? 
Grazie mille a
pnz90 perché mi segue tantissimo! <3
Alla prossima! E spero che recenzirete in tanti! Bacissimi, Kekka <3
Guardate questa magnifica immagine! *-*
*w*<3<3<3













 

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Capitolo 11
*** Iℓ тєяzσ яєgиσ ***


Iℓ тєяzσ яєgиσ

Pov Hermione.

❤ L'amore è sempre tardi quando te ne accorgi, carezze e morsi 
ti sbrana lentamente ma con gli occhi dolci 
e i più forti, segnati dal passato, legnati dai padroni 

Erano passati due giorni, Io e Draco a stento ci parlavamo, ansi, non ci parlavamo affatto.
Comunicavamo con gli sgardi, uno più freddo di un altro, ricordo ancora bene i suoi occhi lucidi, e la sua mano solitamente ferma, che tremava quella sera. Sapevo che mi amava, e anche io lo amavo. Sapevo che la colpa di tutto questo viene dal suo passato. Mi venne in mente pa profezia "Lascia che l'amore cancelli le ombre del passato" Cosa succede se non scolti la profezia? Assolutamente niente, non fisicamente, fatto stà che dentro io stavo morendo.
Nella mia vita non ero mai stata melodrammatica, assolutamente. Fatto stà che mi stavo spegnendo, pian piano era così.
Come un camino che la cui fiamma non è mai alimentata, mi mancava quell'amore che solo lui mi sapeva dare. Lo sò, era passato tanto, così tanto. Mia mamma mi diceva sempre "non innamorarti due volte della stessa persona, perché ameresti solo il suo dolce ricordo" Ma io sentivo, sapevo, che non era così. Quando venne a lavorare al ministero mi ero ripromessa di trattarlo come se niente fosse accaduto, e così feci. Me ne innamorai ancora una volta.


{Se per la prima volta, io ti incontrassi adesso, son sicura che in un lampo io ti amerei lo stesso. }

*********************************************************************************
Il sole splendeva alto nel cielo quella mattina. I ragazzi stavano seduti a fare colazione.
-Miei sovrani, mi dispiece disturbarvi, ma è ora. Il varco si è aperto e il terzo regno vi attende.- Disse sempre gentile Irine
-Okay, siamo pronti!- Dissero i ragazzi in coro
Il varco si aprì dinanzi a loro e senza indugi i ragazzi lo oltrepassarono.
Dinanzi a loro c'era uno spettacolo incredibile.
Tutto di quel posto faceva pensare ad un deserto.
La sabbia dorata scintillava sotto il caldo sole di inizio estate.
Erba secca, alberi dai colori autunnali e canne di bambù decoravano la terra ricoperta di sabbia che circondava l'acqua cristallina di un grande lago che prendeva il colore arancione del tramonto che colorava il celo nonostante fosse mattina.
Stormi di uccelli neri sembravano quasi disegni in quel celo dalle mille sfumature.
-Tutto questo è meraviglioso- Disse incantato Harry
-A me tutto questo calore comincia ad infastidire- disse Draco visibilmente scocciato
Da lontano arrivò cavalcando un bellissimo centauro. Ecco dov'erano.
I lungni e lisci capelli castani finivano proprio sulle spalle muscolose e l'addome scolpito, da lì il corpo di un cavallo dal peli lungo e color nocciola come i piccoli occhi e delle gambe forti e robuste. 
-Buonasera Issone- Disse Irina sorridendogli
-Irina, quanto tempo è passato?-
-Anni, lunghi anni mio caro-
-A cosa devo la tua visita?-
-Sono quì con i sette re-
-Oh, è un immenso onore- S'inchinò elegantemente il centauro
-Loro sono Neville, re dei folletti- Il centauro s'inchinò nuovamente - Ginevra, regina del regno delle Melie- Issone si inchinò ancora- Poi ci sono Hermione, Ronald, Luna, - l'inicò Irine e Issone s'inginocchiò -Draco e naturalmente Harry- Alla vista di Draco il centauro non si inchinò, lo guardò con diffidenza e girò la faccia. Al nome di Harry invece s'inchinò e disse:
-Benvenuto, mio re, questo è il suo regno-
Harry sorrise di gioia
-Grazie mille-
Detto questo si avviarono a palazzo. Hermione vide che Draco, come sempre, rimase un po più indietro rispetto agli altri e gli andò accanto.
-Lo conosci?-
-Chi?-
-Issone-
-No-
-E perché si è comportato in quel modo?-
-Non lo sò, e comunque nemmeno mi interessa-
-Perché non glielo chiedi?-
-Te l'ho detto, non mi interessa-
-D'accordo, come vuoi- Disse Hermione. Mentre stava per raggiungere i duoi amici, Draco la fermò per un braccio.
-Hermione-
-Si?-
-...Niente- e la lasciò andare via.
*************************************************

Pov Draco 
La fermai per un braccio. Non sò nemmeno io perché lo feci, forse era solo che non volevo che se ne andasse, volevo ancora parlare con lei, sentirla ancora una volta vicina a me. Erano giorni che non ci parlavamo, ne ci sfioravamo. Erano solo giorni e già mi mancava terribbilmente. Come avevo fatto a resisere due anni? Due anni senza le sue labbra, le sue parole, il suo profumo, la sia risata cristallina e le sue fossette, i suoi meravigliosi boccoli che si muovevano sincronizzati ad ogni movimento del suo corpo perfetto, senza i suoi occhi. Oro fuso. Riuscivano a trasmettermi un calore immenso anche con la neve, ed il gelo dei miei occhi dimenticava per qualche istante che fosse inverno, e riusciva a far entrare un po di sole anche in me. Troppe volte l'avevo vista piangere per me, troppe volte avevo visto quel meravoglioso sorriso spegnersi a causa mia. Troppe volte ancora avevo letto la tristezza nei suoi occhi, avevo giurato a me stesso che non fosse più accaduto. E l'allontanai. Era giusto così. Anche se faceva male da morire.
*******************************************************************************
-Mio re, è ora- Comunicò Issone ad Harry
-Cosa devo fare?-
-Tanto tempo fa questo regno fu minacciato da una demone, Clarissa. I demoni sono creature potentissime, le più potenti al mondo. L'unico punto debole di questa demone era la magia Murmur. La magia murmur è una particolare magia che hanno i centauri maghi. Come ben sai non molti centauri possiedono la magia, ma chi di noi la possiede ha automaticamente la magia Murmur. Allora nessuno di noi l'aveva, e tu sei un mago molto potente. Bevi questa- gli porse una boccetta contenente un liquido viola- diventerai un centauro e combatterai con la demone. Non sarà facile, ma questa demone, non si era allenata contro questa magia. Userai l'effetto sorpresa-
-D'accordo-
-Stà attento, amore- gli sussurrò Ginny, poi lo baciò con dolcezza.
Hermione sorrise. Sapeva quanto i suoi amici si amassero, e sapeva quanto Ginny stava male ogni volta che Harry era in pericolo. Le andò vicino, le sorrise e le diede la mano per darle conforto.
Harry entrò nel varco e cominciò la sua avventura.
Le case di quel bellissimo villaggio erano state spazzate via e il popolo era terrorizzato perché non riusciva far fronte ad una sola donna. Una demone.
La sua risata era assolutamente perfida e spregevole. Ricordava tantissimo quella di Bellatrix Lastradge.
Il suo corpo però era tutt'altro.
Una bellissima donna con un corpo perfetto, carnagione chiarissima capelli biondo cenere lungni fin sotto la sciena, labbra rosee e occhi grigi metallici. Indossava un lungo abito azzurrino che si abbinava perfettamente ai suoi occhi e una collana di ghiaccio.
Herry bevve la pozione che Isone glia aveva dato e subito diventò ino splendido centauro dai capelli corvini e come occhi due smeraldi.
Corse in direzione della demone che accortasi della sua presenza gli scagliò un incantesino silenzioso mentre i suoi occhi diventavano duri come la roccia e freddi come il ghiaccio.
Harry si ritrovò steso a terra contro una roccia a gemere dal dolore, ma si rialzò e prese la bacchetta.
-Sectosempra!-
La demone schivò il suo attacco senza alcun problema e rise.
la stessa risata agghiacciante di poco fa.
-E' tutto quì quello che sai fare, stupido centauro?-
Harry si ricordò che per essere un demone doveva usare per forza la magia nera, quindi attaccarla con quella non sarebbe servito a nulla.
Se avesse usato la magia che usava nella sua terra legata al fatto che lui ora fosse un centauro sarebbe diventata magia Murmur.
-Reducto!- Insieme all'incantesimo normale, che avrebbe dovuto schiantare la demone, dalla sua bacchetta uscirono piccole lingue di fuoco che la ferirono.
-Maledetto!-
La demone strinse gli occhi e Harry si ritrovò al suolo ricoperto di sangue. Tossì per qualche secondo e poi con un'incredibile sforzo si tirò su. 
-Reducto!-
La demone era velocissima e lo schivò un paui di volte.
-Incarceramus!-
Piccoli rami di pianta flessibile imprigionarono la demone che cercava di liberarsi.
-Reducto!-
L'incantesimo la colpì e lei riusci a liberarsi delle catene finendo a terra.
Non le diede il empo di respirare che...
-Stupeficium!-
La magia di Harry legata a quella dei centauri uccisero la demone, che si  trasformò in mille pezzetti di ghiaccio che shizzando ferirono Harry procurandogli un profondo ma piccolo taglio sulla guancia sinistra.
Immediatamente il varco si riaprì e Harry ne uscì ferito nella sua forma umana.
Si gettò a terra ferito gravemente ma ebbe il fiato per dire
-Ce l'ho fatta- Tossì.
-Bravo tesoro, ma ora devi curarti.-
-Ginny che succede-
-Stà salendo la temperatura e la perdita di sangue lo stà rendendo debole- Disse preoccupata Ginny sfoggiando la sua preparazione come tirocinante del San Mugno.
-Non si può fare niente c'è bisogno della magia- Ginny piangeva e come lei anche noi.
-Hermione, concentrati, solo tu puoi curarlo- Le disse Irine
-Io?- Chiese stupita Hermione 
-Si Hermione, tu, non chiedermi perché puoi farlo lo saprai a tempo debito. Ora metti le mani sulla sua ferita e concentrati.-
Hermione fece come Irina le aveva detto. Posò le mani ad un centimetro dal corpo di Harry e si concentrò tantissimo. Pensò alle ferite che si rimarginavano magicamente e ai suoi occhi che si riaprivano. Così successe.
Le ferite si rimarginarono e Harry aprì gli occhi ancora un po stordito.
Ginny lo abbracciò e lo baciò.
-Non farlo mai più, capito?-
Harry sorrise e la baciò di rimando.
Hermione si guardava le mani stordita, non capiva. Come aveva fatto a cuararlo?
-Grazie mille Hermione- Disse Harry abbracciando l'amica.
-Di niente, solo, non so come ho fatto-
-Ci sarò tempo per scoprirlo mia regina-
Hermione annuì
-Grazie mio re, è stato coraggioso, ha rischiato la vita per noi. Spero di rivederla un giorno. So che non rimarrà.-
-Infatti, non rimarrò, e ci deve essere qualcuno per la successione si sà.-
Issone lo guardò interrogativo.
-Sono sicuro che ne sarai all'altezza. Addio, Issone, Re dei centauri.- Gli posò la corona sulla testa e gli sorrise.
-Spero di essere bravo almeno quanto lei-
Harry annuì.
Insieme lasciarono il terzo regno, alla ricerca del quarto.
****************************************************************
Era sera tardi e tutti erano seduti intorno al fuoco.
-Ragazzi io mi stò annoiando, vado a fare un giro- Disse Hermione alzandosi
Si diresse al lago. Si sedette su una roccia e cominciò a gettare nell'acqua delle piccole pietre. Vedere i cerchi concentici che di creavano la rilassava.
-Ti diverti?- La voce alle sue spalle la fece sobbalzare, anche se aveva riconosciuto di chi fosse, e forse era propio questo il motivo.
-Mi rilassa più che altro- Rispose senza girarsi
-Fa provare anche me- Disse lui sedendosi accanto a lei e tirando una piccola pietra nell'acqua.
-Allora?-
-Nessun effetto, mi dispiace-
-Peccato- Disse lei voltandosi di nuovo avanti.
-Ti annoi?-
-Abbastanza-
-Allora ti faccio vedere una cosa-
Sfoderò la bacchetta e cominciò a disegnare con essa nel vuoto.
Disegnò uno spartito musicale e le prime note, che poi, apparvero da sole. Con un colpo di bacchetta si udì una melodia.
-Wow, come hai fatto?-
-Me lo insegnò mia madre quando ero piccolo-
-E' meraviglioso-
-Se vuoi te lo insegno, ma prima, mi concedi un ballo, maidmoselle?-
Hermione sorrise
-Oui, monsieur-
Ballarono stretti a ritmo con la dolce melodia suonata da quello strano incantesimo, le sensazioni erano indescrivibili.
Era come se si stessero isolando dal mondo. Niente Regni, ne amici, ne vecchi maghi, o Folletti, ninfe o centauri. Solo loro. Era bellissimo. Se solo la musica si abbassasse si potrebbe udire il suono del loro cuori che battevano sincronizzati. Hermione si perdeva nei meandri di quel magnifico castello di ghiaccio che erano i suoi occhi e Draco nel calore di quello sguardo d'oro fuso.
Il piacere di quel leggero contatto e il calore di quel momento faceva fremere i loro cuori.
La voglia di aversi e di amarsi era troppa.
Hermione chiuse gli occhi e lasciò che fosse lui a guidarla.
La musica finì e Draco appoggiò la fronte alla sua, i nasi si toccavano e i respiri erano intrecciati.
-Buonanotte Hermione- le sussurrò dolcemente
-Buonanotte Draco-
Lui le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le diede un leggero bacio sulla guancia.
Hermione represse un brivido.
Poi, si allontanò lasciandola col cuore in mano, pronta a donarlo a lui insieme a tutta se stessa.
**********************************************************************************************
Ragazze! Ancora non so che fine avete fatto, fatevi sentire almeno per farmi sapere che ci siete e che mi seguite! =)
Grazie mille a Tutte quelle che hannno recenzito!
Bacissimi! Kekka <3

Guardate un po *-* <3
 <3<3<3















 






















 












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Capitolo 12
*** Il quarto regno ❤ ***


Iℓ qυαятσ яєgиσ...

{E' svegliarsi la mattina, con la voglia di star bene, solo con te }

Erano le dieci di mattina, i ragazzi erano stati svegliati da Irine che gli comunicava la comparsa del quarto regno. 
-Bene miei sovrani, siete pronti?- Chiese Irine solare come sempre
-Si! Pronti!- Disse Ginny sorridendo
-No che non sono pronto! Merlino guarda i miei capelli! Non c'è nemmeno una spazzola o un gel in questo schifo di posto?!- Disse Draco irritato
Tutti alzarono gli occhi al celo. Hermione sorrise intenerita dalla sua faccia buffa.
Gli si avvicinò e gli aggiustò dei ciuffi ribelli in più punti, poi gli passò una mano tra i lucenti e soffici crini biondi portandoli verso sinistra.
-Ecco, ora sei perfetto- disse sorridendo ancora un po incantata dalla bellezza di quel dio biondo.
Harry si schiarì la voce.
-Ora che i tuoi capelli sono a posto Malfoy, che ne dici se andassimo?- disse irritato Harry. Questa è una cosa che non sarebbe mai cambiata, la sola vicinanza infastidiva entrambi, forse era per questo che nel regno di Harry tutti lo guardassero male. Forse avevano capito che tra il loro re e quel bel principe platinato non correva buon sangue.
Draco fece una smorfia di disprezzo guardando Harry, poi poggiò una mano sul fianco di Hermione e le posò un leggero bacio sulla guancia per poi incamminarsi con gli altri.


Pov Hermione.
Non l'avrei mai capito, giuro. Un giorno mi allontanava e l'altro mi voleva. Mi diceva di stargli lontano e poi mi avvicinava.
Sono sempre stata ai suoi giochi, e lui ai miei. I primi tempi a Hogwarts non ci facevamo caso, ansi. Ci piaceva da morire questa cosa, niente impegni, niente nomignoli, ne verbi importanti. Vivevamo alla giornata. Ma era passato così tanto, ed eravamo cresciuti, non potevamo continuare a comportarci in quel modo.
Venni distratta da Harry che mi chiamava, vedendo che ero rimasta indietro immersa in chissà quali pensieri, anche se ero più che convinta che Harry sapesse bene a cosa stessi pensando.
********************************************************************************************
Il solito varco si aprì e tutti noi lo oltrepassammo.
Entrammo in una terra buia e scura, nonostante fossero le dieci di mattina.
Era cupa, ma non terrificante, ansi. Sembrava tranquilla e trasmetteva serenità.
Era una fitta foresta attraversata da un grandissimo lago che faceva da specchio alla lattea luna piena che colorava il celo scurissimo insieme a milioni di brillanti stelle.
Si sentì un ululato, poi, due enormi occhi rossi correvano verso di loro.
-Simun!- Gridò Irine per cercare di fermare l'animale
-Irine?- Chiese l'animale con una voce forte e roca.
-Si, Simun, sono io-
-Oh, scusami, è che da molti giorni abbiamo a che fare con quell'orribile bestia...-
-Capisco-
-A che devo l'onore della tua visita?-
-Sono quì con i sette re-
-Oh, Molto piacere, miei sovrani. Scusatemi per prima, ma ultimamente stiamo avendo dei problemi.- Simun si inchinò e aggiunse -Io sono Simun. Capo del regno. Vi aspettavo. E' un onore avervi quì-
-Loro sono Neville, Re dei folletti. Ginevra, Regina delle Ninfe ed Harry, Re dei Centauri. Poi ci sono Hermione, Luna, Draco e naturalmente Ronald.-
Simun s'inchinò dinanzi a Ron.
-Benvenuto, mio sovrano. Questa è la sua terra.-
Ron sorrise di gioia.
-Grazie mille-
Il palazzo era scuro e tetro, al contrario del cibo. Era delizioso, e tutti mangiarono con gusto.
*******
-Mio re, è il momento-
-Cosa devo fare?-
-Anche lei come gli altri si troverà qui. Ed anche lei come Re Harry dovrà sconfiggere qulcuno che ad oggi sta dando molto filo da torcere agli abitanti del mio regno. Si tratta del più abile dei lupi, e lei, per batterlo dovrà combattere con la sua forma umana Sire. Molto tempo fa egli fece un sortilegio, il suo regno sarebbe rimasto nell'oscurità e il suo popolo costretto a vivere per sempre sottoforma di lupo. Lei deve sconfiggerlo, prima che riesca a fare questo sortilegio, poi tenere stretto questo orologio e tornare quì. Il suo compito sarà più impegnativo degli altri, lei dovrà ucciderlo. - Concluse Simun porgendogli un'orologio da taschino.
-D'accordo- Disse Ron mettendo l'antico oggetto in tasca.
-La avverto che non sarà facile, mio re, ma confido nel suo potere-
-Non ti deluderò, Simun-
Un varco Blu si aprì e Ron lo oltrepassò.
Il regno era lo stesso, proprio come lo ricordava, ma sorgeva il sole.
Da lontano vide Un grosso lupo nero con un occhio giallo ed uno rosso. Era terrificante, Ron fece una smorfia di terrore, ma poi gli corse incontro.
-Reducto!- 
Il lupo finì a terra sofferente, ma si rialzò dopo qualche secondo e gli saltò addosso.
Ron cadde a terra sanguinante. Il dolore era lancinante, ma doveva rialzarsi.
Il lupo cominciò a dettare l'incantesimo nella sua forma umana.
"Color del petrolio e del mare più blu, fa che il sole in questo regno non risorga..."
Con sforzo inumano Ron si alzò tremante da terra.
-Expelliarmus!-
La bacchetta del lupo cadde a terra e così esso stesso.
Ron si avvicinò con cautela.
-Avada Kedavra!- 
La luce della bacchetta di Ron andò dritta sul cuore del lupo che si accasciò a terra, ormai senza respiro di vita.
Ron lo guardò ancora un attimo, poi si accasciò a terra, e privo di forze strinse a sè il vecchio orologio.
***********************************
Quella meravigliosa terra si illuminò all'istante, così come la luna lasciò il suo posto al sole, che si beava di quel fresco tocco che era il suo riflesso nella fresca acqua del grande lago.
Ron era acora a terra, felice e sangiunante.
-Hermione, te la senti di curarlo con la magia? Stà a te decidere ovviamente, so che richiede molte energie- Disse Irine a Hermione
-Si, me la sento, tanto passeranno giorni prima di visitare il nuovo regno. Avrò tempo per riposarmi.-
Detto questo si avvicinò a Ron e posò le mani sull'ampia ferita che aveva alla gamba sinistra.
Si concentrò. La ferita si rimarginò senza dolore per Ron e lei stremata chise gli occhi per un istante piegando la testa in avanti.
-Grazie Mione-
Lei sorrise debolmente, era faticoso persino alzarsi da terra.
Draco s'inginocchiò davanti a lei e le spostò una chiocca di capelli dietro l'orecchio, poi le accarezzò la guancia.
-Dai, vieni- La prese in braccio e attraversarono il varco salutando tutti.
Gli altri rimasero ancora un po li.
-Bene, io devo andare, e non tornerò. Sarai un'ottimo re- Disse Ron a Simun ormai nella sua forma umana posandogli la corona sulla testa - Lunga vita a Simun, re dei Lupi Mannari-
-Farò del mio meglio per il mio popolo, grazie mille-
-Ne sono certo- Sorrise Ron
Salutarono e attraversarono il varco.
Draco aveva portato Hermione a letto. Era molto stanca. Le era stato accanto fino al ritorno degli amici, l'aveva guardata, ammirata, amata, ricordata accarezzata dolcemente. Tutto in qualche minuto. Era davvero così semplice? Merlino se l'amava. Lei era tutto ciò che avesse di buono al mondo. No l'avrebbe fatta scappare via, non stavolta.
Uscì dalla tenda espandibile e si diresse verso la sua.
-Malfoy- Lo chiamò Harry
-E' a letto che dorme, non fate rumore, è molto stanca- E si diresse dritto nella sua tenda.
-Oh!- sospirò Ginny
-Che c'è?- disse Ron
-Andiamo ragazzi ma l'avete sentito? E l'avete visto? Aveva una voce dolcissima e gli occhi gli brillavano, sapete io non credo che Malfoy sia poi tanto male-
-L'ha fatta soffrire come un cane- Disse Ron incazzato
-Sarà, ma la ama, si vede. Sentite, io credo che lui sia solo spaventato dall'idea dell amore. Hermione mi raccontò che non ha avuto un'infanzia facile. Nonostante i soldi e i mille vizi, e poi avete visto anche voi le immgini della sua sfera nella stanza delle profezie.-
-Già ma questo non gli da il diritto di far star male Hermione- Disse Harry cocciuto
-Ah avanti amore sei accecato dall'odio, e comunque io credo che abbia capito-
-Se lo dici tu-
*********************************************


Pov Hermione.

Quella notte lo sognai, e lo notte dopo, e quella dopo, e quella dopo ancora. Riuscivo a sentire il suo tocco nei miei sogni, era magnifico averlo accanto anche solo in sogno, sogni che avevano una nitidezza tale da sembrare realtà e tale da piangere quando svegliandomi avevo la consapevolezza di non averti accanto. Mi manchi amore, ti amo tanto.


Continuo a sentire la tua voce, quando dormi accanto a me 
continuo a sentire il tuo tocco nei miei sogni 
perdona la mia debolezza, ma non so perchè 
senza di te è difficile sopravvivere 

perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione 
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare 
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce? 
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me 
perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la staticità 
e ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo 
non riesci a sentire il mio cuore che batte così? 
non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita 

le tue braccia sono il mio castello 
il tuo cuore è il mio cielo 
loro asciugano le lacrime che piango 
i bei tempi e quelli brutti, li abbiamo attraversati tutti 
mi hai fatto rialzare quando ero caduta.
Grazie amore mio.
Ti amo tanto. 



Tu sei il rosso.
Ma io sono il verde.
Vai sulla torre di astronomia per capire cosa voglio dire.


{Per chi non l'abbia capita, vuole dire che lei è il celo, e lui la terra, possono guardarsi senza mai toccarsi, sembrano tanto vicini, ma in realtà sono così lontani 
 }

Devo dire che in questo capitolo la mia vena romantica ha decisamente preso il sopravvento!
Grazie mille a chi ha recenzito!
Voglio tante recensioni per sapere se avete apprezzato quast'ondata di zucchero dopo tutti gli gelidi capitoli che vi ho fatto leggere!
Vi adoro! 
Bacissimi, Kekka! =)






 

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Capitolo 13
*** Iℓ qυιитσ яєgиσ.❀ ***


Iℓ qυιитσ яєgиσ.❀

{.Torna, senza te non respiro. E' inutile negare, mi manchi amore. Torna }


Erano passati quattro giorni da quando il varco bianco si era chiuso e allontanato.
Il sole splendeva alto sulla vasta radura che divideva quei magnifici regni e i ragazzi erano indaffarati in tanto importanti quanto superficiali commenti sui propri regni e su quelli che avrebbero scoperto poi.
-Sapete dov'è Hermione?- Chiese Draco ai ragazzi
-No.- Rispose freddo Harry, beccandosi una gomitata nello stomaco da parte della sua ragazza seduta al suo fianco.
-Si, è al lago- Rispose Ginny sorridendo
-Grazie, Ginevra-
-Di niente- Disse con un sorriso a trentadue denti.


Pov Draco
Eccola li. Era appoggiata ad un grande albero davanti al grande lago della radura.
Aveva gli occhi chiusi e le lungne e scure ciglia le accarezzavano le guance ora leggermente arrossate a causa del sole. Le morbide labbra rosa che non erano mai parse tanto invitanti ai miei occhi erano leggermente schiuse. I morbidi boccoli dorati le ricadevano leggeri sulla schiena. Com'era bella. Dovevo averla, dovevo amarla, dovevo proteggerla. Il suo viso era rilassato, probabilmente per via del rumore dello scroscio d'acqua che attraversava il grande bacino.
Mi avvicinai piano a lei e le poggiai una mano sulla spalla, era troppo presa per accorgersi di me senza che io la toccassi.
****************************************************************************
Hermione si girò lentamente. Aveva riconosciuto il suo profumo e il suo tocco freddo sulla pelle nuda della sua spalla.
-Hei- Disse lui sorridendo
Era così bello quando sorrideva. Quando non esibiva quei suoi ghigni divertiti o maligni.
Quel sorriso ferfetto gli illuminava il viso facendo arrivare la gioia di quell'attimo fino agli occhi.
-Hei- Disse sorridendogli di rimando.
Draco si sedette accanto a lei e la guardò a lungo.
-Cosa c'è?- chiese lei imbarazzata mentre sue guancie già colorate dal sole si facevano ancora più rosse se era possibile.
Lui sorrise ancora impercettibile. Adorava la sua timidezza.
-Niente-
-Oh, aspetta, Draco hai qualcosa qui- Disse la ragazza indicandogli le spalla sinistra, poi lo spinse a terra sull'erba.
-Oh! Questa me la paghi piccola!- Si mise a rincorrerla mentre lei rideva scappando.
Poi la prese e la intrappolò a terra sotto di se e cominciò a farle il solletico.
-Ora non ti diverti più eh?- Disse Draco ridendo
-Basta! ahahahah Per favore! Draco! ahahahahah-
Lui si fermò e la guardò negli occhi, la distanza tra i due era quasi nulla.
Si alzarono piano in modo sincrono mantenendo la stessa distanza.
-Hermione, so che quello che ti ho fatto è sbagliato. Sono stato uno stronzo, e un codardo. Ho avuto paura. Quando ho visto che i miei sentimenti per te stavano mutando ho avuto paura e sono scappato. Come sempre del resto, ma non ho messo in conto il fatto che non sarei stato io l'unico a soffrire, ma che tu saresti stata male. Per colpa mia. Questo era l'esatto contrario di quello che volevo. So che non vorrai mai tornare ad essere NOI, ma almeno, per quanto difficile sia vorrei che tu mi perdonassi.-
Aveva gli occhi lucidi, proprio come quella sera. Ma questa volta leggevo una nuova determinazione nei suoi occhi. Lui voleva me. Voleva amarmi. E per quanto io fossi orgogliosa, sta volta non ce l'avrei fatta. Avrei messo da parte l'orgoglio per quello che era l'unico amore della mia vita. Mi resi conto che nessun libro, nessun ragazzo, nessun amico, avrebbe potuto allontanarmi da lui ora. Nemmeno lui stesso. Gli sarei stata vicina come lui avrebbe fatto con me. L'avrei protetto, come lui più di una vota aveva fatto con me. E l'avrei amato. Come in passato lui aveva amato me. Gli sorrisi e lo baciai. Nei suoi occhi potevo leggere sorpresa e felicità. Avrei potuto bloccare il flusso del lago, per sentire i nostri cuori battere all'unisono.
Era un bacio salato. Il sapore delle mie lacrime che scendevano senza vergogna dai miei occhi ridenti. Era dolce al contempo, perché c'era tutto l'amore che sapevamo darci l'un l'altro.
Affondai una mano nei suoi crini biondi per approfondire il bacio e farlo diventare più passionale. Poi quasi con dolore ci staccammo, e gli porsi una domanda col poco fiato che avevo.
-Draco, dimmi che tutto questo non finirà ancora. Dimmi che non scapperai di nuovo e che resterai ad amarmi per sempre.-
-Te lo giuro. Ci sarò sempre, qualsiasi cosa accadrà. Sarò pronto a tutto se sarò con te, e sarò pronto a donarti il mio cuore e tutto l'amore che so dare-
L'abbracciai di slancio. Affondando il viso nell'incavo del suo collo. Mi inebriai del suo profumo e di quel semplice contatto che tanto mi era mancato, e che sapeva trasmettermi emozioni indescrivibili. Lo amavo cosi tanto.
******************************************************
Sentirono Irine che li chiamava e il solito vento gelido che prtava il grande varco bianco.
-E' ora- Disse Hermione guardandolo nei suoi meravigliosi occhi grigi, che ora brillavano di una luce nuova.
Draco si alzò e le porse la mano.
-Andiamo-
Arrivarono davanti a Irine e agli amici mano nella mano.
Ginny saltò addosso a Hermione.
-Finalmente! Non ce la facevamo più ad aspettare!- Sorrise a trentadue denti Ginny
Hermione le sorrise dolcemente facendo sfoggio delle sue adorabili fossette.
Draco sorrise impercettibile.
-Miei sovrani, siete pronti? Il varco stà per chiudersi- Disse Irine con voce tranquilla e genile. Come sempre del resto.
I ragazzi attraversarono il varco e si ritrovarono in una terra spettacolare.
Nel celo splendeva il biù bello e grande arcobaleno mai visto che colorava la fredda acqua del grande lago e la superficie liscia delle pietre, ormai non più nere, che ricoprivano il terreno arido.
-Caliso!- Disse Irine a gran voce
Un magnifico unicorno bianco con la coda e la criniera colorate dei colori dell'arcobaleno gli venne incontro.
-Irine! Quanto tempo! A cosa devo la tua visita?-
-Sono qui con i sette re, Caliso-
-Oh, finalmente.- L'unicorno s'inchinò al loro cospetto.
-Loro sono Neville, re dei folletti. Ginevra, regina delle Ninfe. Harry, re dei centauri. E Ronald, re dei Lupi mannari. Poi ci sono Hermione, Draco e naturalmente Luna.-
-Oh, benvenuta mia regina, questo è il suo regno.- Disse Caliso inchinandosi dinanzi a lei.
Gli occhi di luna brillarono di gioia. Lei amava tutte le creature magiche e si sapeva. Ma amava gli unicorni in modo particolare.
-Grazie mille-
Il castello era magnifico. Pieno di mille colori, il cibo un po meno, ma avendo tutti fame non fecero storie e mangiarono tutto.
*********************************************************
-Mia regina è ora-
-Cosa devo fare?-
-Devi recuperare un oggetto. E' un corno magico nascosto nel tempio di Hoby, l'antico guerriero che salvò il nostro regno dagli attacchi dei berretti rossi, molto tempo fa.-
-Cosa dovrò fare per entrare nel tempio?-
-Il tempio le porgerà delle domande e delle innumerevoli prove. Il percorso che le permetterà di arrivare al corno sarà tortuoso e impegnativo. Si ricordi due cose mia regina. La prima è che se sbaglierà anche una sola delle prove a cui il tempio la sottoporrà non portà proseguire, ne provare nuovamente. La seconda è che solo un cuore buono potrà prendere il corno. Se dovesse farcela le basterà toccare il corno per tornare qui. Se invece, haimè dovreste fallire, allora le basterà mandare segnali di pericolo con la sua bacchetta, mia regina. E' tutto chiaro?-
-Come il sole-
-Perfetto mia regina, vada allora-
Il varco si aprì e Luna lo oltrpassò.
Si ritrovò davanti ad un antico tempio bianco latte.
Era una visione magnifica, tutto li intorno lo era.
Luna stava per entrare quando si accorse che qualcosa non andava.
Lei conosceva bene gli unicorni e sapeva che nessuno di loro avrebbe mai potuto avere il corno nero. Sulla porta del tempio invece, era disegnato un unicorno con il corno nero. Luna fece qualche passo indietro e sfoderò la bacchetta.
-Bombarda Maxima!-
Il tempio cadde a terra totalmente distrutto. Dietro di esso, un altro tempio, assolutamente identico se non fosse per l'unicorno. Aveva il corno bianco. Luna sorrise, sapendo di aver superato la prima prova, e si incamminò nel castello.
Arrivò dinanzi a un bivio. Non sapeva quale strada scegliere. Entrambe le vie erano praticamente uguali.
Mentre rifletteva apparvero due donne identiche. Una sulla stada a sinistra e l'altra a destra. Quella sulla desta aveva un abito rosso fioco con un forcone disegnato e le mani sporche si sangue. Quella a sinistra invece aveva un lungo abito celeste con delle ali disegnate sul davanti. Sorrideva. Aveva un sorriso dolce. Mentre l'altra aveva un espressione impassibile. Luna era tentata di seguire la donna a sinistra, ma un dettaglio le fece cambiare idea. La donna a sinistra aveva una strana luce negli occhi, sin dall'inizio. Una luce maligna e scaltra, nonostante il suo dolce aspetto. Luna si ricordò una frase che sua madre le ripeteva sempre prima della sua morte.
FlashBack:
"Non badare alle apparenze, spesso ingannano. Arriva oltre fino all'animo delle persone."
"E come faccio a capire quale aspetto inganna?" 
"I suoi occhi, piccola mia. Gli occhi sono lo specchio dell'anima"
Luna non aveva più dubbi ormai.
-Reducto!- La scia di luce celeste colpì la donna a sinistra che cadde a tera priva di sensi.
Luna corse e prese per mano la donna alla dua destra che la guidò verso una grande stanza.
-Molto brava, hai superato la seconda prova.- Disse la donna, trasformandosi immediatamente identica all'altra donna, ma il suo sguardo, era diverso. Era buono.
-Grazie-
-Ecco, quì affronterai la tua terza prova. Addio, dolce Luna- Detto questo scomparve. Luna non capiva come facesse quella bellissima donna a conoscere il suo nome. Ma si disse che ormai, niente l'avrebbe stupita.
Entrò nella stanza indicatale dalla donna. Era enorme, e vuota. Se non fosse per quattro specchi posizionati davanti a lei.
Si posizionò davanti al primo specchio. 
Vide se stessa, ma diversa. Era una ricca donna che frequentava la vita mondana di Londra.
Ogni cosa le pareva lusso, e ogni persona era pronta a darle di più. Rispettata e ammirata da tutti. Invidiata da tutte. Poi una donna apparve davanti allo specchio.
-Se entrerai in questo specchio, potrai avere questa vita, la vita che tutti sognano.- Disse la donna invitandola ad entrare con una mano.
Luna rimase affascinata da quel pensiero. Ma lei non era così. Non era così che voleva la sua vita.
-Bombarda!- Lo specchio andò in mille pezzi, così come la sua possibilità di avere quella vita.
Si posizionò davanti al secondo specchio.
Vide suo padre, direttore del suo giornale preferito, quello per cui avrebbe desiderato lavorare più di tutti.
La gazzatta del profeta. Vide lei, che lavorando insieme a suo padre diventava la nuova Rita Skeeter. Era tutto un sogno. Ma poi vide che suo padre era diverso. Era un uomo di affari printo a cospirare col ministero a costo di raccontare bugie per coprire la verità.
poi pensò al Cavillo. Era praticamente cresciuta con quel giornale.Gli ricordava la sua infanzia, e gli ricordava sua madre. Per quanto il pensiero di poter realizzare il suo sogno l'affascinasse capì che ci sono cose più importanti nella vita. L'amore, la famiglia, la tradizione.
-Bombarda!- Anche il secondo specchio andò in frantumi.
Tutt'intorno a se mutò. La porta principale si chiuse, diventando solo cemento murale.
Si posizionò davanti al terzo specchio.
Lo specchio le mostrò tutta la sua vita fin ora. Quando nacque, Quando suo padre cominciò a parlarle del giornale, quando sua madre la coccolava, e quando morì. Vide Hogwarts, L'ordine della fenice, Neville, il litigio brusco con suo padre, il viaggio, il ritorno, gli amici. Il suo regno. Poi vide una porta, era una porta di quel tempio non c'erano dubbi. Non poteva deludere il duo regno, non avrebbe potuto rinunciare a duo padre, al giornale, ai suoi amici, a Neville, alla sua vita. Era perfetta così. Semplicemente perché era sua.
Ignorando completamente l'ultimo specchio ci si gettò dentro finendo nella stanza enorme al piano più alto del tempio.
Al centro della stanza era posizionato un tavolino. Sopra di esso, in orbita, c'era il corno.
Luna si avvicinò con cautela, ma una voce la bloccò.
-Perché sei qui, Luna?-
Luna non capì da dove veniva la voce, ma rispose ugualmente.
-Sono quì per il corno.-
-Cosa vuoi fare con esso?-
-Donarlo al mio popolo. Sono sicura che sarà molto più utile li che in questa stanza vuota-
-Capisco, Luna. Sei stata brava, hai affrontato tutte le prove. Ma ora, dovrai affrontare l'ultima, la più difficile.-
-Sono pronta-
-Bene, quel corno potrebbe darti gloria eterna e ricchezza, mia cara, lo sai vero? Sei arrivata fin quì, potresti prenderlo e tenertelo per te.-
-Non mi servirebbe, Io non voglio la gloria, ne la ricchezza. Sono sempre stata bene anche così. Voglio amore, affetto, e tanta felicità. Questo la gloria e il potere non portanno donarmelo-
-Afferra il corno, Luna. Se è vero ciò che hai detto il corno si farà prendere senza problemi. Se non fosse così, sarebbe molto pericoloso.-
Luna non rispose. Si avvicinò al corno e con una stretta salda lo afferrò e lo portò a se.
-Addio, Luna, e complimenti. Hai un animo buono, non perderti-
Riuscì a sentire solo questo in lontananza, mentre il corno la riportava nel suo regno.
*********************************************************************************************
-Luna!- Esclamarono gli amici all'unisono
-Mia regina! Ce l'ha fatta-  Disse Caliso guardando il corno.
-Si, ce l'ho fatta!- sorrise Luna 
-C'è un ultima cosa che dovrebbe fare, Mia regina-
-Certamente-
-Deve posizionare il corno su quella roccia, così che tutto torni com'era prima.-
Lo sguardo interrogativo di tutti fece capire a Caliso che doveva dare qualche spiegazione ai ragazzi, soprattutto alla sua regina.
-Vede, molto tempo fa questa terra è stata colpita da un terribile sortilegio. Un mago oscuro di nome Tisone racchiuse tutto il potere degli unicorni  in questo corno, togliendoli a tutti noi. Ecco perché non c'è più niente di magico in questo posto. Certo è bello, ma è comune.-
Luna annuì e si avvicinò alla roccia. Appoggiò il corno su essa ed improvvisamente una luce bianca coprì tutto.
Dal lago uscì una fontana fatta d'acqua che zampillava, L'arcobaleno nel celo farmava un disegno. Un unicorno.
Tutti gli unicorni cominciarono ad usare i loro poteri e si inginocchiarono dinanzi a Luna ringraziandola.
Le fecero apparire in testa la corona.
-Sono contentissima di essere stata quì- disse parlando a tutti con la bacchetta sul collo in modo da amplificare la voce. - e sono contenta che i vostri poteri siano tornati. Volevo parlarvi di una persona che non ha mai perso la speranza e che si è battuta per far tornare nel regno la pace e la serenità di un tempo. Lunga vita, a Re Calisio- Disse Luna appoggiandogli sulla testa la sua corona, che poi mutò in una maschile.
-Grazie mille, spero di esserne all'altezza-
-Lo sei- Gli sorrise Luna -Addio! Vi voglio bene-
Il varco si aprì e tra i vari saluti, i ragazzi tornarono alla radura.
**************************************************************************
In tarda serata Hermione e Draco erano, come d'abitudine, sulle rive del lago.
Hermione era immezzo alle sue gambe con la testa appoggiata al suo petto, metre le sue braccia coprivano le sue.
-Tra un po toccherà ad uno di noi- Disse Hermione
-Già, quali regni sono rimasti? Angeli benefici e Demoni, quele credi siano i nostri regni?- Disse Draco rassegnato all'idea di essere un demone
-Non è detto che tu sia un demone Draco, e anche se fosse non avrebbe importanza, quanto potranno essere terribili? e soprattutto a me non importa niente, ti amerei anche se tu fossi il demonio in persona.-
-Spero che sia così, e comunque tu hai poteri curativi, solo gli angeli benefici hanno questo potere-
-Draco te lo detto tante volte- Hermione si mise difronte a lui. - Tu non sei cattivo. C'è un perché se sai usare la magia Nera, c'é un perché se sei un Demone. Sei nato e cresciuto in una famiglia che ti ha fatto crescere con questi ideali, e nonostante tutto tu li hai ignorati, non completamente è ovvio. Ma sarebbe stato impossibile. Tu sei buono Draco, e lo farai capire anche ai demoni proprio come hai fatto con me Okay?-
-Grazie Hermione, ti amo- La baciò. Le loro labbra si incontrarono ancora una volta. Perché era tutto così magico quando loro erano insieme? Perché ogni piccolezza riusciva a diventare così importante? E perché ogni male sembrava sparire insieme ai problemi? Rimanevano solo loro. La luce e le tenebre.
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Ragazze! Quant zucchero in questo capitolo mammamia! Ftemi sapere cosa ne pensate e grazie a tutte quelle che hanno recenzito lo scorso capitolo!
Vi adoro! *-* 
♥ 

Vi lascio con quest'immagine che illustra parecchio la prima scena **
Meravigliosa!
 *-* 



















 











































































 

















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Capitolo 14
*** Iℓ ѕєѕтσ яєgиσ ♠ ***


єѕтσ яєgиσ 

Era una delle mattine più calde di quell'estate oramai inoltrata e i ragazzi si stavano beando di quell'infinito calore sulla pelle distesi sull'erba della radura. Tranne Draco. Odiava il sole, amava il mare, e infatti ci andava ma solo in inverno. Era comunque steso, però, vicino ad Hermione che glielo aveva chiesto dolcemente e lui non aveva potuto dire di no. Hermione non potè far ammeno di constatare che la sua pelle diafana non si arrossasse nemmeno un po sotto al bollente tocco del sole. Erano stesi e abbracciati, si guardavano ancora come la prima volta. Si amavano, e non potevano farne ammeno.
Erano già tutti rilassati quando qualcuno si smaterializzò dinanzi a loro. era una signora in carne, con un sorriso dolcissimo e i capelli così rossi da risaltare dul giallo del sole.
-Mamma!- Disse Ginny correndo ad abbracciarla
-Mamma, cosa ci fai qui?- Chiese Ron confuso
Draco alzò gli occhi al celo e Hermione ridendo gli diede in colpetto sulla spalla.
-Ciao cari! Oh Harry, tesoro vieni!- 
-Ciao Molly-
Disse Harry lasciandosi abbracciare e poi tornando a dare la mano alla sua piccola Weasley.
Hermione si alzò con Draco al seguito.
-Ciao, Molly- Disse Hermione
-Oh, Hermione, ciao- le rispose Molly dandole die baci sulle guance. C'era ancora un po di freddezza e imbarazzo tra le due dopo quanto successo nella residenza Black due anni prima. Non si erano più viste, e questo era l'effetto.
-Malfoy- Disse Molly a mo di freddo saluto
Hermione prese la mano di Draco nella sua e la strinse leggermente per fargli capire che avrebbe dovuto rispondere in modo cordiale.
-Signora Weasley- Il tono era freddo, si, ma non duro. Anche se gli occhi conservavano il colore grigio di una pietra che nessuno avrebbe potuto scalfire. Quasi nessuno...
-Mamma, ci spieghi perché sei qui?- chiese Ginny curiosa
-Sono venuta ad avvisarvi. Una volta finita quest'avventura e tornati a casa dovrete attendere un giorno e poi, ci sarà un evento.
-Un evento? Che evento?- chiese Harry 
-Il professor Silente ha decretato un ballo ad Hogwarts. Ci saranno tutto gli ex alunni, quelli dell'anno scorso e queli di due anni fa.
Ovviamente sareste troppe persone, quindi quello per gli ex alunni di un anno fa sarò fatto domani, mentre il vostrotra una settimana, più precisamente, tra otto giorni.-
-E' magnifico! Rivedrò Silente, e Funnì e Hogwarts- Disse Harry sorridendo
Hermione sorrise entusiasta all'idea del ballo e soprattutto di tornare a Hogwarts.
-E rivedrai anche Piton, mio caro!- Disse Hermione ridendo a causa della faccia terrorizzata dei suoi amici.
-Aspettate!- Disse improvvisamente Ginny con faccia seria e preoccupata
Gli altri si allarmarono.
-Cosa c'è Ginny?- Chiese Hermione 
-Tra otto giorni?! Questo significa che avremo solo un giorno per scegliere il vestito!-
Una tempesta di "Mi avevi fatto spaventare" oppure "Ginny ti conviene sparire prima che ti affatturo" Si sentirono nell'aria solo che...
-La Weasley ha ragione!- Disse Draco pensoso
Ginny alzà le mani in segno di discolpa facendo un gesto e una smorfia come a dire "visto"?
-Oh, andiamo ragazzi è solo un vestito! Quanto ci metterete a trovarlo?- Disse Hermione 
-A trovare il modello giusto forse niente, ma a sceglierlo, prendere le misure e a farlo confezionare ci vuole molto più tempo di un giorno!- Disse Draco oltraggiato
Hermione e Ginny scoppiarono a ridere a causa della sua faccia buffa.
-Ok, e ora che c'è?-
-Niente, solo che per una volta potresti comprare il vestito senza fartelo fare su misura- Disse Hermione andandogli vicino
-Non se ne parla nemmeno!- Disse Draco scandalizzato
Hermione alzò gli occhi al celo e poi prese un respiro profondo.
-D'accordo allora ti regolerai tu una volta a Londra?-
-Si, e tu Weasley verrai con me, sò che fai paura quando minacci, Cornelia ci farà il vestito-
-D'accordo, ma chi è Cornelia?- Chiese Ginny 
-E' un'artista. Nessuno fa abiti come i suoi, nessuno- Rispose Draco altezzoso
-Ah no è?- Disse Hermione infastidita dagli elogi che Draco faceva a questa "Cornelia" 
Draco le cinse la vita da dietro.
-Piccola, Cornelia avrà circa novant'anni- Disse Draco a Hermione mentre la stringeva. Amava quando era gelosa, la sentiva sua.
-Oh, bé ma io non ero gelosa-
-A-ha- Disse Ginny ironica
Tutti scoppiarono a ridere.
-Ragazzi, io devo andare, ci vediamo e buona fortuna!- Detto questo la Signora Weasley sparì con uno schiocco di dita.
-Miei sovrani, dobbiamo andare- Disse Irine con la sua voce gentile
-D'accordo-
****************************************
Quando il varco si richiuse i ragazzi non potevano crederci.
Sotto i loro piadi non c'era terra, ma celo.
Camminavano su soffici nuvole bianche, proprio come nei sogni.
Dall'alto non si vedeva la terra, perché il suolo era completamente ricoperto da bianche e lucenti nuvole.
Una bellissima donna con delle magnifiche ali bianche si avvicinò a noi.
Aveva lunghi capelli mossi e biondi e dei chiarissimi occhi azzurri. La carnagione chiara splendeva sotto la luce dell'abbagliante sole. Aveva un vertito lungo e pomposo azzurro son ricami e stoffe blu e una voce melodiosa.
-Irine?-

-Caelum- Sorrise Irine
-Da quanto tempo! Cosa ci fai qui?-
-Sono qui con i sette re-
-Oh, mi presento miei sovrani, io sono Caelum. L'angelo benefico protettore di questo regno. Voi siete?-
-Loro sono Neville, re dei folletti. Ginevra, regina delle ninfe. Harry, re dei centauri. Ronald, re dei lupi mannari. Luna, regina degli unicorni. Draco ed Hermione.-
L'angelo si inchinò elegantemente dinanzi a Hermione.
-Benvenuta, mia regina, questo è il suo regno-
-Grazie, Caelum- Sorrise gentile Hermione stingendo la mano a Draco. Sapeva che questa non era la notizia migliore del mondo, e sapeva che però comunque Draco se l'aspettasse.
Entrarono in un magnifico palazzo a stile Gotico. Probabilmente legato agli inizi del novecento.
Entrammo in quel palazzo che nonostante l'alta quota trasmetteva un calore assurdo. Ci sedemmo in una stanza Rossa bordata di verde con un grosso camino acceso e grandi e morbide poltrone intorno. Se non fosse per le strisce verdi avrebbe ricordato molto la sala comune Grifondoro a Hogwarts.
-Questi due colori non si possono mischiare!- Disse Ron oltraggiato.
-Stranamente concordo, specialmente se il verde è in minoranza poi!-  Disse Draco risoluto.
-La cena è pronta- Annunciò Caelum ai ragazzi
Mangiarono e poi andarono a riposare. Qualche ora dopo, vennero tutti chiamati da Irine per andare nella stanza che li aveva accolti all'inizio.
-Mia regina, è pronta? Deve affrontare la sua prova- Disse Caelum a Hermione
-Certamente, di cosa si tratta?- Chiese decisa Hermione
-Un sortilegio, mia regina, o dovrei dire un maleficio. Solo lei può scioglierlo. Incontrerà un'angelo e dovrà ucciderlo, prima che faccia il maleficio. Avrà i poteri degli angeli benefici quindi batterlo non sarà difficile, ma  per trovarlo, le servirà usare astuzia e ingegno e noi sappiamo che lei le possiede. Mia regina.-
Hermione deglutì. Uccidere una persona per lei non era semplice, nemmeno se per dovere. Al quanrto anno ha pianto perché con un avada kedavra il professor Moody aveva ucciso un ragno davanti ai suoi occhi. Ma doveva farlo, lo sapeva, lanciare un anatema che uccide non era mai stato nei suoi piani, ma non avrebbe potuto rifiutare la prova. Quindi ne andava della sua vita.
-D'accordo-
-Troverà degli indizi, come una caccia al tesoro. Ma non la prenda come un gioco, mia regina. Questa caccia porta alla gloria, o alla morte.-
-Sono pronta-
-Ecco indossi questa corona.-
Hermione indossò la corona e subito si trasformò.
I capelli erano sciolti e mossi e le labbra di un rosa molto scuro, la carnagione chiara risaltava molto il bellissimo abito rosa carne con le rifiniture dorate, colore con cui erano colorati anche gli occhi. Scendeva morbido fin sofpra il ginocchio, mentre faciava sul petto fino all'incavo del collo.
Le ali dorate brillavano e la facevano sembrare ancora più bella. Questi erano i pensieri di Draco, rimasto estasiato dalla bellezza della sua Piccola Hermione.
Le si avvicinò e la baciò dolcemente.
-Ce la farai, lo so-
Hermione annuì
-Ti amo-
-Anch'io-
Parole cariche di sentimento, che avrebbero potuto spezzare qualsiasi sortilegio all'istante.
Il varco si aprì e Hermione facendo un lungo respiro lo attraversò.
*****************************************************************
Una volta attraversato il varco Hermione si trovò Ai piedi del castello. Incredibile come a distanza di anni nulla fosse mutato. Intorno al castello c'era il villaggio. Doveva trovare quell'angelo, ma come? E doveva fare in fretta! Prima che il maleficio sia compiuto.
Davanti ai suoi occhi comparve una scritta. Sembrava un'indizio.
"Era fatto di legno e diceva bugie, suo padre disperato ogni volta, tentava di accorciargli il naso"
Hermione si ricordò di una vecchia fiaba babbana che la madre gli raccontò quando era una bambina.
-Ma certo! Geppetto! Mi scusi?- disse fermando un passante - C'è qualcuno in città che si chiama Geppetto?-
-Che io sappia no, cara, mi spiace- Rispose il mago
-Oh, e sa mica se c'è una falegnameria?-
-Si, cè, si chiama Pinocchio. E' infondo alla strada sulla sinistra-
-Grazie mille!- Sorri Hermione correndo nella direzione indicatagli dal mago.
Entrò nella falegnameria, ma era vuota.
Sul tavolo apparve un'altra scritta.
"Passa il tempo come le ore, va a cercare dove tutto muore"
Che significa ora?! Allora, passa il tempo, passano le ore e che succede? ovvio la gente muore, e quando la gente muore dove stà? Al cimitero è ovvio! Ogni città ne ha uno! Hermione sorrise per il suo ragionamento e corse a chiedere indicazioni per il cimitero.
Una volta arrivata aveva il fiatone, ma non se ne importò granché. Continuava a girarsi intorno alla ricerca di un nuovo indizio.
Sulla corteccia di un albero trovò scritto:
"Tra le piante e il divertimento c'è qualcosa che non sai. Corrici fin dentro e la tua prova affronterai"
Tra le piante e il divertimento... Ma che posto è?! Ma certo! Il parco giochi! Devo trovare qualcosa li dentro che mi porti dall'angelo, tipo una passaporta!
-Scusi?- Si rivolse Hermione ad una vecchia signora seduta di fianco ad una lapide.
-Dimmi, caro angelo-
-Sprebbe dirmi dove di trova il parco giochi?- Chiese Hermione gentile
-Certamente, cara. E' dietro quella collina.-
-Ma è alta, come faccio a superarla?-
-Ma volando, naturalmente-
-Emh, no vede, in realtà io no so volare-
-Ma come? sei un angelo e non sai volare?-
-Già io, non ci ho mai provato-
-E' semplice, cara, devi solo chiudere gli occhi e immaginare che tu lo stia facendo. Un po come quando curi qualcuno, hai mai curato qualcuno?-
-Si-
-Bene, fa esattamente allo stesso modo allora-
Hermione sorrise.+
-Grazie mille.-
-Di niente cara-
Hermione chiuse gli occhi e immaginò di volare e superare quella collina.
Si sentì levitare e sentì il rumore delle sue ali che spostavano il vento.
Provò ad aprire gli occhi e stava per avere un infarto. Non poteva crederci, stava volando!
Era una sensazione magnifica. Dall'alto vide il parco giochi e atterrò con un forte tonfo a terra.
-Niente male come prima volta!- Disse la vecchia che apparve dietro di lei.
Hermione Sobbalzò.
-Bè grazie-
-Cosa cerchi?-
-In realtà non lo sò, ma sò che dev'essere qui-
-Ti ci puoi guardare e ti ci puoi ammirare, sarà l'unica cosa che non ti potrà ingannare- Disse la vecchia
-Ecco, oramai non credo più nei casi. Non era un caso che l'avessi incontrata in un cimitero deserto e che lei da donna gentile mi avesse dato così tante indicazioni e insegnamenti-
-Esatto, cara, ricorda ciò che ho detto e cerca.- Detto questo sparì con uno schiocco di dita.
-Ti ci puoi guardare e ammirare... Mhh... Uno specchio! Ma dove lo trovo uno specchio in un parco!? La mia vista fu subito rapita da un lago cristallino vicino all'altalena.
Ma certo! Mi avvicinai all'acqua e ci immersi la mano destra, tenendomi al terreno con quella sinistra. La ricacciai e non era bagnata. Sapevo ormai che sarei dovuta entrare nell'acqua.
Chiusi gli occhi e mi ci immersi immaginando cosa avrei trovato al di là.
***************************************************************************
Arrivai in una radura verde. Vidi un bellissimo angelo dalle ali rosse che faceva un... sortilegio? Possibile che fosse lui?! Mi avvicinai per sentire meglio.
-Coloro che non mi hanno voluto da soli dovranno rimanere, fammi cantare questo pensiero affinchè...-
Hermione prese forte un respiro e disse
-Hei angelo!- Lui si voltò.
-Avada Kedavra!- Il fascio di luce azzurra colpì il cuore del giovane angelo e Hermione cadde a terra. Si trascinò senza fose al lago e si rigettò nell'acqua.
Arrivò al castello, bagnata e ancora un po ferita a causa dell'atterraggio andato male.
Draco le corse accanto inginocchiandosi.
-Piccola, va tutto bene, è finita- Le sussurrò all'orecchio, poi, la strinse forte a se.
Hermione ricacciò in dentro una piccola e calda lacrima, facendo in modo che non finisse a bagnarle il viso con le altre.
-Mia regina, ha fatto la cosa giusta. Tutti noi le dobbiamo tutto.-
-In cosa consisteva il sortilegio?-
-Avrebbe fatto in modo che il nostro regno fosse stato invisibile agli occhi degli altri regni della terra.-
-Capisco- annuì Hermione ancora fra le forti braccia di Draco, che ancora si guardava in cagnesco con Caelum.
Hermione si alzò da terra e si tolse la corona, tornando alla sua forma umana.
-Sarai la miglior regina che questo regno abbia mai avuto, Caelum- Le disse posizionandole la corona in testa.
-Grazie mille, spero di esserne all'altezza almeno quanto lei-
-Lo sei, Caelum, e forse anche di più- Sorrise Hermione
Tra saluti e lacrime, il varco si riaprì, riportando i ragazzi nell'immensa radura.
********************************************************************************
Erano li, sul lago. Lei era tra le sue braccia e lui la guardava dormire.


Pov Draco.
Era così bello guardarla dormire. Sapevo che era stato un giorno tremendo per lei, aveva ucciso. anche se per una giusta causa, ed anche se era una creatura, non un mago. Glia ltri l'avevano fatto senza troppi pensieri, ma lei...
Anche se non ne aveva parlato, sapevo che stava male, non sapevo cosa fare per lei e comunque non avrei potuto fare niente. Le sarei rimasto accanto, qualsiasi cosa fosse successa. L'avrei protetta, a costo della vita. E' tutto ciò che ho di buono al mondo.


Pov Hermione.
Quello era stato un giorno tremento per me. Sapevo di aver fatto la cosa giusta, ma faceva male.
Ogni pensiero che mi veniva in mente, però, veniva cancellato dal delicato e freddo tocco delle mani di Draco posate su di me e le sue braccia forti che mi stringevano. Lui riusciva a darmi forza, e mi sentivo protetta tra le sue braccia, come se niente avesse potuto toccarmi. Dolore, tistezza, niente.
Avrei dovuto dirgli grazie per il solo fatto di esistere, e di esserci.
Mi addormentai, cullata dal suo respiro e dalle sue braccia che mi sostenevano e mi impedivano di cedere e cadere giù.
***************************************************************
Ragazze! Grazie mille a tutti per le recensioni dell'altro capitolo!
Mi avete quasi commossa! =')
Volevo avvisarvi che oltre a questo ci saranno due capitoli, massimo tre, e poi l'epilogo che segnerà la fine della storia! ='( Mi mancherà tanto!
Ma vabè sono più che sicura che scriverò delle one-short di Dramione e forse più in la anche una vera e propria storia! =)
Spero mi seguirete! E seguitemi su Facebook a questa pagina dove vi darò gli aggiornamenti!

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Perfetto! Vi lascio con queste Bellissime immagini! *-* <3













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Capitolo 15
*** Iℓ ѕєттιмσ яєgиσ Ψ ***


ιℓ ѕєттιмσ яєgиσ Ψ

{E se amare è peccato allora non cerco assoluzione.} 

Anche quella era una delle giornate più calde d'estate. L'erba della radura quasi diventava arida sotto il bollente tocco del sole estivo, se non fosse per Luna, che amante della natura innaffiava il terreno con la sua bacchetta tutti i giorni. 
-Miei sovrani, è ora. Il regno dei demoni ci attende, Draco, sei pronto?-
-Certo-
Hermione gli prese la mano e la strinse in modo da dire "Ci sono io quì" Lui le sorrise, di quei sorrisi veri che lei tanto amava e insieme attraversarono il varco.
Quel regno era incredibile, nessuno se lo sarebbe mai aspettato così.
Era un regno completamente innevato. Tante grandi abitazioni erano fatte interamente di ghiaccio, così come il grande lago e l'enorme e maestoso castello che sorgeva tra ponti e stradine imbiancate. Il castello era enorme, il più grande mai visto. Di stile gotico a diciassette punte. Ogni cosa fatta di ghiaccio brillava sotto il chiaro riflesso della luna argentata. 
-Electa?- Chiese Irina a Gran voce.
-Irina, benvenuta. Ti aspettavo- Disse una voce fredda.
Era una donna davvero bella. Aveva die freddi occhi grigi e lunghi capelli del colore anrgenteo della luna. Carnagione chiarissina e pelle lucente. Indossava abiti di seta, molto raffinati ed eleganti. Tacchi bassi fatti di cristallo che ricordavano vagamente quelli di Cenerentola.
-Loro sono i sette re. Neville, re dei folletti. Ginevra, regina delle ninfe. Harry, re dei centauri. Ronald, re dei lupi mannari. Luna, regina degli unicorni. Hermione, regina degli angeli benefici e Naturalmente Draco, re dei demoni.-
La donna demone non si era mai inchinata, dinanzi a nessuno. Solo al nome di Draco chinò leggermente la testa e facendo un elegante inchino disse:
-Benvenuto, mio signore.-
Draco annuì quasi impercettibile e tutti la seguirono.
Gli interni del castello erano principeschi e molto eleganti. Servitori e balie giravano in modo ordinato nei meandri dello sfarzoso palazzo.
Draco strinse gli occhi toccandosi il braccio sinistro, trattenendo a stento un gemito di dolore.
Gli succedeva ogni volta che gli si ripresentava il suo passato. Quel castello tanto sfarzoso quanto freddo gli ricordava terribbilmente Malfoy Manor, e questo Hermione l'aveva capito. Gli strinse la mano ancora una volta e lo guardò nei profondi occhi grigi. Una frase silenziosa, un incoraggiamento, servirono a Draco per tranquillizzarsi. Qualche ora dopo il clima del castello si stava facendo assolutamente insopportabile. La temperatura era di moltissimi gradi sotto zero ed Hermione nonostante l'incantesimo di riscaldamento della temperatura corporea fattogli da Electa, continuava ad avere freddo. Perché? E soprattutto perché ai suoi amici era bastato l'incantesimo? E come faceva Draco a non percepire nemmeno il freddo anche senza incantesimo?
-Draco, qua si gela- Disse Hermione tremando e stringendosi nelle spalle.
Draco le accarezzò il viso e poi sussurrò qualcosa ad Electa che gli rispose in un altrettanto sussurro.
-Vieni con me piccola- Le disse dolcemente Draco dopo aver parlato con Electa
Hermione annuì.
La porò in una stanza e con un incantesimo non verbale accese il camino e la fece sedere sul divano facendo apparire una coperta e da mangiare. Smaterializzarono il cibo dalla sala da pranzo alla stanza e mangiarono insieme.
-Allora questo è il tipo di cibo degno di Gordon Ramsey?- Disse Hermione ridendo
-Assolutamente-
Il cibo di quel luogo era per palati sofisticati e sopraffini. Assolutamente da Draco Malfoy.
-Questo posto non è poi tanto male, l'avevo immaginato assolutamente diverso- Disse Hermione
-E cosa si aspettava? Tombe? Fuoco?- S'intromise Electa entrando in stanza
-No, le tombe no-
-Dhà, noi odiamo il fuoco, è una cosa che ci irrita parecchio.-
-Oh, bé Draco non c'è che dire, sei proprio il loro re-
-Già e approposito di questo, sono venuta a dirle che deve affrontare la sua prova, mio re-
-D'accordo, ciao piccola-
-Oh, no Draco io vengo di la, voglio sapere di cosa si tratta. Mi sono riscaldata abbastanza, poi se dovessi avere ancora freddo tornerò qui-
-Va bene, andiamo-
Alla vista di tanta dolcezza a Hermione sembrò di aver visto qualcosa passare negli occhi di Electa, tristezza, possibile?
Si allontanarono verso una grande sala nel cuore del castello in cui apparve un grande specchio di ghiaccio.
-Da qui potremmo vedere la sua prova, mio signore- Disse Electa
-Che devo fare?-
-Deve combattere, a costo della vita. Dovrà uccidere, a sangue freddo, ma stavolta non sono sicura che sia per una buona causa-
-In che senso?- S'intromise Hermione
-Nel senso che siamo in guerra con un popolo, e dobbiamo mandare un nostro esponente. Questa è una guerra che noi demoni abbiamo iniziato, loro vogliono contr'attaccare, e noi dobbiamo difenderci. Ne va del nostro regno.-
Hermione scosse il capo amareggiata.
-Che tipo di magia dovrò usare?- Chiese Draco sicuro
-E' questo il punto, non userà la magia.-
-Cosa?!- Chiesero gli altri stupiti mentre Draco rimaneva impassibile aspettando il proseguo di quello strano discorso
-E' un duello. Userà la spada-
Draco annuì.
-Ma non ci hanno mai insegnato ad usare la spada- Disse Ginevra 
-No, Ginny, tranquilla. Lui la sà usare, è molto bravo- Disse Hermione ancora un po sorpresa ricordando il giorno in cui insieme a Narcissa l'aveva visto esercitarsi da Magie Sinister
Il varco si aprì e Draco andò a salutare Hermione.
-Ciao piccola-
Hermione sorrise con gli occhi umidi
-Ciao-
Entrò nel varco e sparì.
Dvanti a se un uomo di alta statura, capelli e occhi neri come la pece, pronto con la spada sul fianco.
Draco fece qualche passo avanti, poi, dopo aver fatto qualche gesto iniziale con la spada, fece un inchino e cominciò a duellare.
Tutti intanto seguivano il duello dallo specchio in sala.
Era incredibile con quanta e leganza e precisione riusciva a muoversi. Il suo avversario era forte e preparato, niente da dire. Ma inquanto a classe, Draco era imbattibile. Dote che probabilmente gli aveva ereditato Narcissa, pensò Hermione ricordandola.
Draco si muoveva sinuosamente, anche se dopo tutto questo tempo la stanchezza cominciava a farsi sentire. Tutti lo guardavano ammirati, persino Harry e Ron.
Era oggettivamente magnifico.
La spada dello sfidante trafisse la sua spalla sinitra. Draco strinse gli occhi ma non disse nulla.
Si accese una strana luce nei suoi occhi e con un colpo deciso colpì il suo avversario al cuore.
Hermione girò la faccia chiudendo gli occhi.
Electa ghignò.
Draco attraversò lo specchio e stremato cadde a terra.
La spalla sanguinava e Hermione posò le sue mani su di essa, chise gli occhi e si concentrò.
Perché fare tutto in quel regno era così difficile per lei? Cos'era che non andava?
Le ferite ri rimarginarono, ma lei stremata ansimava.
-Piccola, stai bene?-
-Si, sono solo stanca. E scusami ma non ce la faccio più a stare qui, e sinceramente vorrei sapere perché.-
-Perché? Ma è ovvio no? Perché èun angelo! Gli angeli e i demoni sono poli opposti, e sono nemici giurati da sempre, e anche dei centauri. Davvero non ha notato niente di strano quando era nel regno di Harry, mio re?.- Disse Electa fredda come sempre
In realtà si. Nel regno dei centauri guardavano tutti male Draco.
-Perché sono nemici?- chiese Hermione?
-Perché molti anni fa una terra chiamata Istorum dichiarò guerra al popolo degli angeli e a quello dei centauri, che decisero insieme agli altri regni della nostra terra, di mettere insieme le forze per combatterli. Essendo noi i più forti, insieme agli angeli, chiesero il loro aiuto a noi per primi. Noi però rifiutammo, Non era la nostra guerra, e non combattiamo per giustizia noi demoni. Le uniche regole del nostro regno sono "creati le tue regole" e poi "infrangile". De cidemmo di non combattere, noi non facciamo beneficenza. Nonostante il fatto che loro ci conoscessero ormai, sapevano com'eravamo fatti, iniziarono a provare odio nei nostri confronti. Noi solo indifferenza. Tutto ciò che ci importa è stare bene.-
-Molto nobile, davvero- disse Hermione sarcastica
-E' questo il punto, noi non abbiamo un animo nobile. E' solo apparenza. Ma siamo fatti così, nessuno ci cambierà mai, altrimenti non saremmo noi. Non saremmo demoni.-
-Immagino che tu già sappia che ora ti donerò la corona e poi sparirò, Electa. Premetto che da vero demone non mi importa se ti curerai o no del tuo popolo, tanto io qui on ci metterò più piede, e quindi l'unica cosa che mi importa è stare bene.- Finì Draco facendo apparire una corona di ghiaccio sul capo di Electa, che si inginocchiò. Inizialmente rimase un po interdetta dalle parole di Draco, ma poi ghignò e disse:
-Addio, mio  sovrano-
Draco fece un cenno con la testa a mo di saluto, prese Hermione per mano, e guardandosi intorno perl l'ultima volta sparì nel varco seguito a ruota dagli altri.
**********************************************************************
La sera del terzo giorno erano tutti accanto al fuoco quando qualcosa interruppe l'atmosfera di serenità creatasi in quel momento.
Il medaglione di Hermione cominciò a brillare di una luce dorata.
Era il momento.
-Cos'è?- chiese Draco
-E' un medaglione che contiene la mia sfera del destino. Ricordi che non mi disse la profezia due anni fa? E' stata tua madre a chiederlo. Ha fatto in modo che me la dicesse al momento opportuno e quindi mi ha dato questo medaglione. E' ora, si sà per svelare-
Draco guardò Hermione un po confuso mentre apriva il medaglione.
Una voce melodiosa disse:
-"Quando il canto degli uccelli udirai, in una trappola tu sarai. Insieme ai tuoi amici scapperai"-
Il medaglione si richiuse di scatto lasciando tutti a rimurginare su quelle strane parole.

*********************************************************************************
Era la mattina del quinto giorno, i ragazzi stavano nella radura aspettando che un nuovo varco si aprisse per riportarli a casa.
-Grazie di tutto, Irine, addio.-
I ragazzi stavano salutando la bellissima Irine quando il varco che avrebbe dovuto portarli a casa si aprì dinanzi a loro.
Entrarono nel varco, ma non si trovarono a Londra. C'era una stretta stradina fatta di prato e alberi e infondo ad essa, un'altro varco esattamente identico a quello precedente.
Era tutto così strano.
I ragazzi stavano proseguendo vero l'altro varco quando degli uccelli iniziarono a cinguettare.
-Fermi! Gli uccelli, sentite? E' la profezia, è una trappola, dobbiamo tornare indietro, subito!- Disse Hermione allarmata
Cominciarono a correre verso il varco iniziale. Una nube scura li rincorreva, ma fortunatamente avevano del tempo di vantaggio rispetto a lei. Caddero stremati sull'erba della radura e il varco si richiuse alle loro spalle.
-Ricordati che dobbiamo a tua madre la vita, Draco- disse Hermione ansimando
Spiegarono a Irine l'accaduto, e un'altro varco si aprì davanti a loro.
Vi entrarono e stavolta si trovarono a Londra. Davanti al ministero.
-Ok, è tempo di compere, non mi importa se siete stanche!- Disse Ginny a Luna e Hermione
-Ok, ok. Ehm, noi andiamo a comprare i vestiti per il ballo, ci vediamo più tardi okay?- Disse Herm ai suoi amici e a Draco, dandogli un casto bacio sulle labbra.
-Vado anch'io- Disse Draco
Le facce disperate di Harry, Neville e Ron non promettevano nulla di buono. Non sapevano da dove iniziare, e in quanto a gusti, non erano di certo i migliori.
Hermione guardò Draco per porgli una muta domanda, un' imprlorazione più che altro.
-Okay, ehm, potete venire con me se volete. Cornelia si trova in centro.- Disse Draco rivolto ai ragazzi
-Okay, con che ci arriviamo?- Dissero loro
Hermione gli sorrise. Questo era certo, Draco avrebbe fatto di tutto per vederla sorridere.
-Prendiamo la mia limousine-
-non sarebbe meglio un taxy?- chiese Harry
-Io in taxy non ci cammino Potter, scordatelo-
-Okay, d'accordo, d'accordo-
Deto questo si incamminaronoper le vie di Londra in cerca dell'abito perfetto.
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Ragazze! Grazie per aver recensito lo scorso capitolo! 
Spero che questo vi piaccia! Il viaggio è giunto al termine!
Nel prossimo capitolo ho intenzione di parlare anche della scelta degli abiti, poi la sra si tornerà ad Hogwarts e ci sarà il ballo! Sarà l'ultimo capitolo di questa lunga storia! Sono quasi commossa =') ovviamente però poi ci sarò L'epilogo!
Bacissimi, Kekka <3
Guardate queste immagini! *-*
Castello di ghiaccio:


*_* <3




































 





















 









































 

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Capitolo 16
*** I ρяєραяαтινι ☆ ***


I ρяєραяαтινι. ✰

{.Tu fai parte di me, niente può cancellare tutto questo, perché il mondo senza il tutto resta niente.} 

Stavano per prendere strade diversi i ragazzi e le ragazze, quando Draco si fermò.
-Weasley!- Disse chiamando Ginny che si girò
-Si?-
-Tu devi venire con me!-
-Eh?-
-Ti ho detto che avresti avuto un bel vestito, e che te l'avrebbe fatto la migliore, io mantengo sempre la parola data-
-Emh, okay- Disse Ginny stupita
Le ragazze li raggiunsero, e insieme si avviarono al cento della Londra magica.
Entrarono in un grande negozio, dove un'anziana strega stava seduta composta accanto al fuoco del piccolo camino acceso sfogliando un catalogo dorato.
-Cornelia- Disse Draco chiamandola gentilmente
-Eh?.. Oh Draco! Che piacere! Sono mesi che non ti vedo, che fine hai fatto?- Chiese affettuosa l'anziana strega
-Ehm, in giro per lavoro!-
-Oh, capisco. Bene vieni dai, vai a scegliere quello che vuoi. I cataloghi maschili sono di la. Per quanto riguarda queste belle signorine? Volete vedere qualcosa?-
-Oh si!- Disse Ginny annuendo freneticamente con un sorriso smagliante
-Bene, e lei signorina?- Chiese a Hermione 
-Oh, si- sorrise gentile Hermione
-Falle provare ciò che vuole, Cornelia- disse Draco avvicinandosi a lei
-Ehm, non vorrei qualcosa di troppo vistoso, è per un ballo. Ma vorrei qualcosa di lungo e sobrio, vorrei essere giusta.- disse timida Hermione
Draco le accarezzò una guancia col pollice e poi le alzò delicatamente il mento con due dita in modo da guardarla negli occhi.
-Per me sei perfetta sempre- Disse Draco, dandole un delicato bacio sulla guancia e andando verso il reparto maschile.
Hermione sorrise felice e imbarazzata allo stesso tempo.
-Bene, ora so che qualsiasi vestito sarà adatto. Ma fidati, c'è sempre quello perfetto- Le sorrise la strega facendole un lieve occhiolino-
Era il momento di Ginny, provò diversi abiti, tutti bellissimi. Ma nessuno di loro era  "quello perfetto".
-Dai Ginny, esci- Disse Hermione.
Ginny uscì dal camerino facendo sorridere entramebe. Era stupenda, e si, era quello perfetto.
Aveva un abito azzurro che si intonava perfettamente ai suoi occhi. Aveva un corpetto a cuore che le stringeva sul seno e poi ricadeva molbido e brillantinato in più punti fin sopra il ginocchio.
Il tutto era reso spettacolare dagli accessori che Cornelia aveva scelto per lei dal suo negozio.
A completare il tutto c'era una sottilissima strisciolina di seta lilla copriva la divisione tra il corpetto e la parte morbida del grazioso vestito con vertiginosi decoltè dello stesso colore, una pochette dello stesso colore del vestito e un fiore azzurro che serviva a portargli indietro le ciocche capelli che si mostravano in avanti in una lunga treccia che partiva dal fiore. Così le spiegò Cornelia quando le diede il piccolo fiore.
-Ginny sei stupenda- Disse Hermione incantata. Sapeva che la sua migliore amica era bellissima, ma non fino a quel punto. Le sue gambe nude e snelle avrebbero fatto impazzire gli ex compagni di Hogwarts e scatenato la gelosia di Harry, Hermione ne era certa.
Dopo un oretta di prove anche Hermione scelse il suo vestito con gli accessori e anche lei si fece prendere le misure.
Chiamarono i ragazzi che dall'altro lato del negozio avevano appena finito i loro ordini.
-Cornelia, devo chiederti un grande favore- Le disse Draco 
-Certo, caro, dimmi-
-Dovresti finire i vestiti entro domani sera-
-Tutti?-
-Si, tutti-
-Va bene, metterò i vostri ordini avanti e annuncerò agli altri il lieve ritardo, ma è l'ultima volta-
-Grazie Cornelia- Disse Draco sorridendole
Si diressero alla cassa e Draco saldò il conto senza rendere partecipi gli altri, poi prese per mano Hermione e uscirono.
Quando gli altri si avvicinarono alla cassa per pagare Cornelia disse che il conto era già stato pagato e uscirono .
-Malfoy hai saldato tu il conto?- Chiese Harry 
Draco baciò Hermione e salì in limousine.
-Era l'unico modo di ringraziarvi per tutto- Disse Draco agli altri avendo il finestrino abbassato aveva salutato con un gesto della mano, lasciandoli tutti interdetti.
Dopo pochi secondi arrivò un altra limousine.
-Siete gli amici del Signor Malfoy?- chiese l'autista
-Si!- Rispose Ginny sorridendo
-Bene, salite, vi porto a casa!-
***********************************************************************************
Erano le undici di sera. Hermione, Harry, Ginny e Ron erano nel salotto del loro appartamento,
quando sentirono picchiettare alla finestra.
-E' un gufo, no aspetta, Harry! Harry vieni a vedere, c'è Funnì!- Disse Hermione sorridendo e prendendo delicatamente il biglietto legato alla sua zampetta.
-Oh, Faunnì!- Esclamò Harry intenerito accarezzandole dolcemente la testa.
-Cosa dice la lettera?- Chiese Ron andando alla finestra seguito dalla sorella
-E' di Silente. "Cari ragazzi, sono lieto di annunciarvi ufficialmente del lieto evento. Il ballo degli ex alunni. Domattina vi recherete al castello. Starete ad Hogwarts fino al mattino seguente. Tutti gli altri sono già stati avvisati.
Vi saluto tutti calorosamente.

                                       Albus Percival Wolfric Brian Silente. "- Disse Hermione a tutti


-Ah bene, bé ragazzi, allora è meglio andare a dormire- Disse Ginny entusiasta
-Già, Ginny ha ragione. Buonanotte ragazzi- Disse Hermione schioccando un bacio sulla guancia a tutti e salendo di sopra.
-Notte Ron- Disse Ginny schioccandogli un bacio sulla guancia- Notte amore- Disse baciando dolcemente Harry e seguendo la sua amica nella loro stanza.
***********************************************************************************
Ragazzee! Lo sò questo capitolo non è romantico, ne interessante, ne di souspance, non ha praticamente niente. Ma è solo un introduzione per quello che sarà poi il prossimo capitolo. Quello del ballo, l'ultimo aimè!
Grazie mille per aver recensito! Bacissimi, Kekka <3
Guardate questi spettacoli! *-*























 























































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Capitolo 17
*** Iℓ вαℓℓσ ♬ ***


Iℓ вαℓℓσ. 

{.Perché tu sarai sempre, il mio solo destino. Posso soltanto amarti senza mai nessun freno.} 

Era la mattina del giorno seguente, l'entusiasmo che si respirava nel grande appartamento di Londra era un toccasana alla pigrizia.
Erano le sette, e già tutti erano impiedi preparandosi al grande evento.
Tornare ad Hogwarts, dopo due lunghissimi anni. Questo era il pensiero che accomunava gli ex alunni di Hogwarts.  
-Ron, dai sbrigati o faremo tardi!- Disse Hermione uscendo di casa
-Ci sono, ci sono- rispose lui, mentre affaticato portava i bagagli
-Ci smaterializzeremo fuori le mura di Hogwarts, perché ovviamente li c'è la barriera- Disse Hermione con aria da manager
-Okay- dissero gli altri entusiasti
Con uno schiocco di dita e una giravolta i ragazzi si ritrovarono davanti al fiume che separava Hogwarts dalla terraferma. Ora si che erano a casa. Ancora una volta.
Presero le solite barche e si diressero all'interno del castello.
Incedibile, il giardino non era cambiato per niente. Tutto era come l'avevano lasciato, una strana sensazione di nostalgia s'infitrò nel cuori dei ragazzi che sorrisero malinconici guardandosi intorno.
Da lontano Hermione vide un alta figura appoggiata ad un albero.
Draco. La postura regale, il fisico asciutto e scolpito visibile sotto l'aderente maglietta nera, la carnagione chiarissima e i capelli biondo platino, lasciati liberi dal gel che ricadevano sugli intensi occhi ghiaccio. E poi il suo sorriso perfetto. quello vero e sincero che aveva sfoderato alla vista della donna che amava.
Hermione si staccò dal gruppo e gli andò incontro.
-Hei, come mai sei fuori?-
-Ti aspettavo- Le disse sfiorandole le labbra con un leggero e casto bacio.
Hermione gli sorrise e lo prese per mano, poi chiamarono gli altri e si diressero all'interno del castello.
Il posto in cui si recarono per primi fu l'ufficio di Silente, ancora in forma nonostante le pungenti voci della stampa inglese.
"Toc Toc"
-Avanti- Disse la voce calda e gentile del vecchio professore
-Buongiorno professore-I ragazzi lo salutarono con sorrisi sinceri e cortesi
-Quanto tempo è passato, oh Harry ciao, credo che ci sia qualcuno che voglia salutarti ancora.-
-Funnì!- Una bellissima fenice volò sulle teste dei ragazzi, posendosi eleganemente sul braccio di Harry che l'accarezzò dolcemente
Silente sorrise vedendo le dita intrecciate di Draco e Hermione, "dopo tutto questo tempo" pensò.
Chiacchierarono a lungo, poi vedendo le loro facce stanche nonostante l'emozione il professore li congedò gentilmente.
Passarono la giornata nel giardino, dopo essersi riposati.
La maggior parte del tempo la passarono a chiacchierare e a giocare a quidditch nel campo della scuola ricordando i vecchi tempi e le vecchie emozioni.
Girarono anche per le aule, i dormitori, la sala grande, le torri.
Ogni singola cosa e ogni singolo posto aveva qualcosa di speciale, ricordi indissolubili, belli o brutti che fossero, erano comunque intensi.
Alle sette i ragazzi decisero di andare nelle stanze a loro assegnate per prepararsi al ballo che ci sarebbe stato tra sole due ore.
Hermione e Ginny erano nella loro camera insieme a Luna, arrivata poco dopo il loro arrivo con Neville. 
-E questi?- Chiese Gin guardando il letto dove erano posizionate delle custodie di tre vestiti, ai piedi del letto, invece vi erano tre buste, e accanto ad esse tre portagioie.
-Sono i vestiti, Draco mi aveva detto che sarebbero arrivati direttamente quì- Sorrise Hermione andando a curiosare.
-E come ha fatto?- chiese Luna
-Non lo so, ma se c'è una cosa che ho imparato di lui è che non devo sottovalutarlo e soprattutto nnon devo fare troppe domande, lo infastidisce.-
-E perché?- chiese curiosa Ginny
-Perché le risposte potrebbero essere complicate- Disse Hermione con un mezzo sorrisetto
-Bene, avrete sivuramente notato che sono le sette e mezza e siamo incora in accappatoio!- Disse Ginny apparentemente tranquilla, ma qualcosa nella sua voce sugggeriva che era all'orlo di una crisi di nervi avendo guardato l'orologio
-Okay, Ginny calma!- Disse Hermione
-Certo, certo, mi calmo.- disse Ginny sospirando
-Dai, tesoro, vieni che ti metto lo smalto-
-Okay-
Alle nove meno cinque erano pronte. Per prima dal bagno uscì Ginny, splendida nel suo abito azzurro. Aveva messo l'ombretto dello stesso colore dell'abito e un rossetto rosso acceso che le delineava perfettamente le sottili labbra a cuore e risaltava il colore dei suoi capelli.
Luna aveva un lungo vestito bianco che le fasciava il busto e le ricadeva morbido sulle gambe. Era interamente ricamato, ed aveva un fiocco color panna sulla vita, abbinato alle scarpe alte lucide e alla pochette anch'essa ricamata. I capelli erano tirati du da un nastro di seta color panna che finiva in un'elegante fiocchetto a sinistra del capo, e aveva lasciato due boccoli biondi ad incorniciarle il viso. Il trucco era leggero. Ombretto bianco brillantinato sfumato in più punti e lipgloss trasparente.
Hermione era semplicemente magnifica.
Indossava un abito rosa chiaro di seta, lungo fin sopra i piedi. lo scollo non era profondo, e sulla vita aveva una striscia di seta argento che si chiudeva in un grazioso fiocco laterale. I sandali con i brillanti argento si abbinavano alla poschette rettangolare  decorata da strisce sottili di brillantini anch'essi argento che formavano strani ed eleganti disegni. I lunghi e definiti boccoli cioccolato erano lasciati cadere sulle spalle e sulla schiena, le due ciocche che normalmente portava davanti erano portate in alto, ai lati del capo sorretti da una piccola bellissima corona argento.
Anche il suo trucco era leggero. gli occhi erano colorati da un ombretto rosa pesca compatto, allo stesso modo erano colorate le labbra e le guance, e portava quel filo di mascara che non faceva mancare mai. Poi, l'accessorio più bello. Il suo sorriso che
dava vita alle fossette tanto amate da Draco.
Ora si poteva dire che , si, erano pronte.
**************************************
I loro cavalieri le aspettavano di sotto, anziosi di vedere le loro belle, che per quella sera e per il resto della vita, sarebbero state il loro grande amore.
La prima a scendere fu Ginny.
Harry le sorrise dolcemente pensando a quanto bella fosse la sua adorabile dama.
Una volta scesa la prese per mano e le sussurrò "sei bellissima"
Ginny sorrise dolcemente e si mise al suo fianco avviandosi alla presentazione.
Poi fu il turno di Luna, che scese le scale sorridendo elegantemente facendo incantare il suo cavaliere, poi anche loro si avviarono.
Restava solo lei. Solo loro.
Hermione scese le scale con lo sguardo acceso e il sorriso timido.
Draco ne rimase incantato.


Pov Draco 
Era splendida. Per la prima volta nella mia vita ero rimasto estasiato da una donna. Ma lei era la mia donna, anzi, la mia piccola. I suoi occhi, oro fuso. I suoi capelli, cioccolato. Il suo corpo, sinuoso. E il suo sorriso, niente da aggiungere. Ero estasiato da tanta bellezza. Sapevo che non l'avrei mai lasciata andare via, mai più.


Pov Hermione 
Mi ero fatta mille paranoie, stavo bene? gli sarei piaciuta? I suoi occhi avevano risposto per lui. Mi sorrise. Il suo sorriso spense tutto. Sorrisi anch'io di rimando, poi mi soffermai su di lui mentre scendevo gli ultimi gradini della stretta scalinata.
Era bellissimo, ninte da dire. Non trovai in lui un solo difetto. Non l'avevo mai fatto, non ce n'era bisogno. il completo classico di giacca e pantalone erano neri, così come le eleganti scarpe lucide. La camicia era bianca e aderente, metre la cravatta era argento, e si intonava perfettamente ai suoi splendidi occhi grigio tempesta che tanto amavo.
Quando scesi gli sorrisi e lui mi diede un bacio sulla guancia e mi prese la mano, poi avvicinò le labbra al mio orecchio:
- Giuro che se tu non fossi già mia farei di tutto per averti ora-
Lo disse con dolcezza, e con una nota di possessività.
Se era possibile lo amavo ancora di più quando faceva così.
Gli sorrisi e gli diedi un casto bacio a fior di labbra, poi ci dirigemmo alla presentazione.
*****************************************************
La voce di Silente che ci annunciava come fatto in precedenza con glia ltri risuonò per tutta la sala.
-La signorina Hermione Jane Granger e il signor Draco Lucius Malfoy-
Scesero la lunga e maestosa scalinata tranquilli e felici, fregandosene del vociare che si era diffuso in sala. Anche perché era bastata un'occhiata gelida di Draco che tutti si erano ricomposti.
Chiaccherarono con gli altri e l'inizio serata fu davvero piacevole. Cominciarono a chiedersi però che fine avesse fatto Ron, aveva 20 minuti di ritardo e se l'era filata un'ora prima dicendo solo di dover fare "una cosa importantissima"
Sentirono la calda ma sprezzante voce del preside annunciare un nuovo arrivo.
-Ronald Weasley e la sua dama-
Si girarono in contemporanea e sorrisero nel vedere la bellissima ragazza al fianco dei Ron.
-Emily!- Disse Ginny sorridendole
-Ciao tesoro! Ciao ragazzi-
-Ciao Emily- Dissero Harry e Hermione
-Per la barba di Merlino! Hermione sei assolutamente splendida!- Disse Emily sorridendo
-Grazie tesoro! Lo sei anche tu!-
E in effetti era vero. I capelli erano lisci e le ricadevano sulle spalle nude, il trucco era leggero e compatto e il vestito assolutamente stupendo. Era blu elettrico, aveva un corpetto a cuore che rendeva bene le sue forme e che delineava molto la vita sottile e le gambe lunghe e toniche, perché arrivava appena sopra il ginocchio. Le decoltè dello stesso colore del vestito, e a staccare c'era la sottile fascia di seta bianca che portava in vita, abbinata con la pochette bianca e gli orecchini  forma di piccole roselline anch'esse bianche.
Si aprirono le danze ed erano già tutti in pista a ballare come matti, poi la musica cambiò. Diventò dolce e melodiosa. Un lento, di una canzone che Hermione conosceva bene. Era la stessa canzone xhe aveva ballato quella sera, quando Draco le aveva mostrato quello strano incantesimo.
Draco le sia avvicinò e si chinò leggermente. 
-Posso avere l'onore di ballare con lei, maidmoselle?-
Hermione sorrise e gli diede la mano, seguendolo fino in pista.
Decisamente si, quella era la loro canzone, e lo sarebbe sempre stata.
L'un l'altra si inebriavano della magia di quel momento, della gioia di quell'attimo che speravano potesse tornare. Quella sera infatti, i maghi e le streghe, ex alunni della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts impararono che l'amore, è la più grande magia.
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Draco ed Hermione uscirono fuori. Il celo era pieno di stelle e la luna chiarissima si

rifletteva nell'oscurità del lago nero.

Il lago nero.

Quel posto era stato galeotto per il loro amore.

Era il posto dove lui l'aveva vista piangere e l'aveva stretta a se, sperando si farla stare

meno male, come a proteggerla.

Il posto in cui lei si era sentita protetta e sollevata, quasi amata. Anche all'ora.

Draco si avvicinò a lei e stando alle sue spalle le cinse la vita, poi avvicinò le labbra al

suo orecchio e le sussurrò:

-Ti ho già detto che sei bellissima?-

Hermione sorrise e poi lo guardò negli occhi.

-Non hai idea di quante volte ho pensato la stessa cosa di te. Ed ora penso che tu sia

semplicemente stupendo- Disse lei accarezzandogli i crini biondi.

-Draco!-

-Mh?-

-Una stella cadente, un detto babbano dice che quando vedi cadere una stella devi

esprimere in mente un desiderio-

-Mh, sai che io desidero di stare sempre con te, di amarti e di proteggerti per tutta la

vita-


- non si dice il desiderio espresso, sai? Porta sfortuna, si dice che poi non si avveri-


-Non mi importa, e sai perché? Perché stavolta non c'entra il destino, non è lui a dover

scegliere, sono io. Ed io ho scelto te, ho scelto di amarti, per sempre, e forse anche

dopo-


Una lacrima calda le rigò il viso. Non provò vergogna, non cercò di ricacciarla in

dentro, non stavolta. Era pura gioia, era amore. Quella lacrima era dolce, da quanto la

stava aspettando? Tanto, forse troppo. Gli buttò le braccia al collo e lo baciò

dolcemente.


Al bacio lui rispose con altrettanta dolcezza. Era quello il loro destino, era quello

perché loro l'avevano scritto. Ed entrambi ora lo sapevano, non si sfugge al destino.
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Quarant'anni dopo nel salone di una grande e sfarzosa villa della Londra magica, un anziano mago con gli occhi tempesta e un'anziana strega dagli occhi d'oro fuso, danzavano dolcemente sulle note di Always, Bon Jovi.
I loro cuori battevano ancora forte quando erano vicini. Ma possibile, dopo tutto questo tempo? 
La risposta era una sola,
SEMPRE E PER SEMPRE.
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=') Ebbene si, ragazze! E' l'ultimo! E' finita!
Vorrei ringraziare di cuore tutti.
Dai 53 che l'hanno recenzita.
Agli 11 che l'hanno preferita.
Ai 4 che l'hanno ricordata.
E ai 38 che l'hanno seguita.

Grazie di cuore a tutti, spero di aver regalato emozioni con le mie storie, e si, questa storia è finita ma ho intensione di ricominciare già da domani!
Una nuova ff, una nuova Dramione, sarà per me una nuova emozione!
Spero mi seguirete! La ff si chiamerà 
I love your unbearable tricks.
Vi lascio definitivamente con queste immagini! Recensite per favore, vi risponedrò sicuramente! 
Bacissimi, Kekka <3



<3<3


















 






































 



















































































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Capitolo 18
*** Avviso ***


Dopo avervi ringraziati tutti di cuore volevo dire a tutti quelli che mi hanno chiesto della nuova ff che è iniziata già! Ho appena pubblicato il primo capitolo! =) <3

Il link diretto è questo !


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=972040&i=1

E' ovviamente una Dramione! Anche questa è una long, ma non tanto quanto queste due, comunque sarà SICURAMENTE più di dieci capitoli, forse parecchi di più!
Grazie mille a chi la seguirà e ancora grazie a chi ha seguito queste !
Bacissimi, Kekka <3



Per chi non l'avesse ancora capito... I Love Dramione! <3

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