Lo sguardo dell'Angelo

di Marty_Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***
Capitolo 3: *** 3.3 ***
Capitolo 4: *** 4.4 ***
Capitolo 5: *** 5.5 ***
Capitolo 6: *** 6.6 ***
Capitolo 7: *** 7.7 ***
Capitolo 8: *** 8.8 ***
Capitolo 9: *** 9.9 ***
Capitolo 10: *** 10.10 ***
Capitolo 11: *** 11.11 ***
Capitolo 12: *** 12.12 ***
Capitolo 13: *** 13.13 ***
Capitolo 14: *** 14.14. Epilogo ***



Capitolo 1
*** 1.1 ***


scott

Un ragazzo dai capelli rossi guardava un punto fisso davanti a se, mentre una fresca brezza cominciava a spirare da ovest, facendogli drizzare i peli sulle braccia.

- Ehi Scott! Cosa fai ancora li?- la domanda del suo compagno di squadra Sam lo raggiunse, facendolo destare dai suoi pensieri. Non gli rispose concentrato com'era a tenere a bada una strana sensazione che da più di dieci minuti attanagliava il suo stomaco e il suo animo, sempre se ne avesse mai avuto uno. La cerimonia di eliminazione si era conclusa da poco e l'ultimo elemento femminile dei Ratti Tossici, Dawn, era stata catapultata via dall'isola. Raggio Di Luna era stata l'unica ad aver capito che nel gruppo si annidava una Talpa che da più puntate stava volontariamente facendo perdere le sfide alla squadra. Aveva capito che il traditore era niente meno che Scott, la cosiddetta Iena ma appena aveva cercato di rivelarlo, Chris l'aveva fatta rinchiudere in sacco in modo che non parlasse.Il rosso d'altronde, fin dal primo giorno, nel confessionale, aveva rivelato il suo piano: far perdere la propria squadra in modo che le Larve Mutanti abbassassero la guardia e lui potesse tranquillamente sconfiggerle. Agli occhi di chiunque questo può sembrare un piano stupido ma sembrava che stesse funzionando alla grande.

- Ehi amico mi hai sentito?- il game-boy dipendente, non avendo ottenuto risposta, gli toccò la spalla facendolo sobbalzare.

- Che cosa vuoi?- ringhiò lui guardandolo storto. Sam sconcertato, indietreggiò. Scott gli aveva sempre messo un pò di timore, soprattutto quando era così aggressivo.

- Niente. Ti stavo chiedendo cosa ci facevi ancora qui...- borbottò alzando le mani in segno di resa.

- Non sono affari tuoi- e riprese a guardare davanti a se.

- Ti dispiace forse per Dawn? Non credevo che potesse essere una ladra con quel visetto d'angelo!-

- Ah ma sta' zitto! Cosa vuoi che me ne freghi! Ormai è stata eliminata, meglio così!- finita la frase, la morsa si serrò ulteriormente intorno al suo stomaco. Perché gli succedeva questo? Mica era la prima volta che eliminava un innocente! Eppure questa volta era diverso. Con la storia delle auree lei era riuscito a leggerlo dentro, a spiazzarlo, a fargli mancare il fiato con poche e semplici parole. Brividi freddi gli corsero giù per la schiena al ricordo della sua mano vicina alla propria quando erano dentro al "castello", o meglio rudere di ghiaccio.Quelle minuscole battute scambiate tra loro erano come schegge che straziavano la sua coscienza e non gli davano tregua. Dawn era pura di cuore e di spirito, non meritava di certo un trattamento simile ma lui non aveva avuto scrupoli nell'eliminarla definitivamente dal gioco, facendola passare per una ladra. Si passò la mano sulla faccia serrando i denti. Cosa gli stava succedendo? Perché stava così male? Tutte domande senza una risposta. A distrarlo da tutto ciò ci pensò il suo compagno.

- Oh guarda c'è Dakota! Dakotaaa!- Sam cominciò ad urlare come un forsennato per farsi sentire dalla Velina e si allontanò goffamente dal rosso per raggiungere la ragazza. Fu in quel momento che qualcosa attirò l'attenzione di Scott: in mare c'era qualcosa che galleggiava con intorno diverse collinette appuntite che si muovevano. Strizzò gli occhi per mettere meglio a fuoco e capire di che si trattava. Lo spettacolo lo lasciò a bocca aperta: Zanna, lo squalo mutante nemico giurato di Scott, insieme ad altri suoi simili, si stavano aggirando attorno a un sacco nero che riconobbe per quello di Raggio Di Luna.

- Dawn...- l'unica parola che riuscì a pronunciare fu questa. Una miriade di sensazioni lo investirono, tra cui la preoccupazione di quello che avrebbero potuto farle quei maledetti animali! Cosa poteva fare? Non di certo tuffarsi e combattere contro 3 o 4 di loro. In fondo però a lui cosa gliene importava se la mangiavano? Si forse era crudele ma questo era lo spirito di sopravvivenza, se lei sapeva parlare agli animali, perché non farlo anche con quei pesci troppo cresciuti? Si voltò e tentò di sgombrare la mente in quanto la sua coscienza cominciava a farsi "troppo rumorosa". Si sa però che quando il destino si intromette, le nostre decisioni variano al battito di ciglia e Scott non sapeva che presto sarebbe capitato a lui.

Fatti pochi passi, un urlo flebile si propagò per la radura. Solo chi aveva un udito fine come il suo potè sentirlo. Anni e anni a cacciare topi della cucina servivano a qualcosa: dovevi stare immobile e concentrarti sul minimo rumore per riuscire a stanare quegli infami roditori. Si girò, non pensandoci due volte e, dando retta al suo istinto, si buttò in acqua nuotando verso di lei con il suo dente portafortuna in mano.

- Aiuto!- la voce tenue della ragazza lo raggiunse  poco prima che Zanna mordesse ferocemente il sacco dove era nascosta. Scott si arrestò incapace di proseguire da vigliacco che era, rimanendo li impotente e assistendo ad un nuovo attacco dello squalo. La paura si impossessò di lui, se uno di loro si fosse accorto della sua presenza sarebbe morto! Perché si era buttato, perché? Per quale futile motivo? Il suo respiro si fece affannoso e sulla sua pelle una corrente calda lo sfiorò. Spalancò gli occhi e con orrore alzò la mano che stringeva il dente, dall'acqua torbida. Sebbene fosse sera e si vedesse poco e niente, distinse chiaramente la sua mano tinteggiata di rosso rubino. Sangue, sangue di Dawn, sangue puro ed innocente. A quella vista non ci vide più, si scagliò contro il branco di squali, dimenando la sua piccola ma affilata arma a destra e a manca. Colpì alcuni di loro, lo sentiva dai loro lamenti e dalla loro fuga. Facendosi largo tra loro arrivò al sacco oramai aperto, inzuppato di sangue e la vide: Dawn svenuta, pallida come un cadavere, galleggiava inerme con gli occhi chiusi con i capelli biondissimi che fluttuavano come serpenti intorno a lei.

- Dawn! Dawn cazzo svegliati!- urlò lui tirandola su e portandosi il suo braccio attorno al collo facendole riemergere la testa. Era troppo tardi forse? Aveva già raggiunto il Paradiso? Scott non lo sapeva ma sperò, per la prima volta, che la ragazza fosse viva e che tornasse a leggergli l'aura come era solita fare. Con l'altra mano continuò a difendersi da Zanna e cercò di indietreggiare per poter  toccare la terraferma e salvarsi da quell'incubo. Un suo fendente finalmente andò a fondo e cavò un occhio allo squalo facendolo finalmente scappare.

Sfinito il ragazzo continuò ad agitare piedi e la mano libera per arrivare alla costa e proprio mentre stava per svenire il suo piede urtò uno scoglio. Con le ultime forze rimastegli si trascinò a riva e adagiò la ragazza sulla sabbia. Non erano a Wawanaka si capiva dalla mancanza del pontile e dalla roulotte super accessoriata lunga almeno come una piazzuola di Chris. Si girò verso la ragazza, la gamba sinistra aveva profonde ferite ma apparte questo sembrava illesa, si accorse che il suo petto si alzava e si abbassava con irregolarità ma era viva e respirava, almeno per ora. Scott tirò un sospirò di sollievo e volse gli occhi al cielo senza una nuvola. Perchè si era cacciato in quella tremenda avventura? Di nuovo non seppe darsi risposta.






Spazio autrice:
Beh che dire? Dopo esattamente 3 anni di silenzio ritorno con una long su questa nuova e affascinante coppia! E fan di Dawn non uccidetemi prima del previsto!
Chi vuoi che legga sta storia noiosa? (N.D. Duncan)
>.< Grazie eh!
Non c'è di che :D
Gentile come sempre beh che dire, recensite in tanti vi aspetto e fatemi sapere se c'è qualcosa che non va (e da tanto che non scrivo quindi sono arruginita)!
Infatti si stava una meraviglia!
Basta vado nel mio angolino a deprimermi T.T


                                                                                                                                    Marty Angel

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Capitolo 2
*** 2.2 ***


scott 2

Scott crollò sulla sabbia soffice,chiudendo gli occhi. Era stanco morto e rischiava di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo troppo presto. Si girò a guardare Dawn. Distesa supina come lui, non era ancora rinvenuta e la gamba continuava a sanguinare. Questa visione fu come un campanello di allarme che suonò rumorosamente dentro la testa del ragazzo: se non faceva qualcosa lo sforzo compiuto sarebbe stato invano! Si mise a carponi e si trascinò verso di lei.

- Chi me l'ha fatto fare...- borbottò tra se e se mentre sconfiggeva la stanchezza e cercava di capire come comportarsi. La ferita non era particolarmente profonda ma il rischio di infettarsi c'era sempre. Il problema era: come fasciarla? I suoi vestiti, come quelli della ragazza erano zuppi e considerando che l'acqua del mare era contaminata dalle scorie tossiche di Chris, non aveva niente per bendarla. Si passò più volte la mano sulla faccia. Che fare? Beh, per ora Dawn doveva accontentarsi della canottiera del rosso come rimedio. Scott si strappò la parte inferiore e, aiutandosi con il dente di Zanna, la tagliò in minuscole striscioline. Si ricordò di quando si era squarciato la mano alla fattoria in cui viveva con la sega elettrica. Sua mamma appena lo vide, lo fasciò con la tovaglia della cucina, prima di portarlo in ospedale d'urgenza. In modo approssimativo la fasciatura che aveva fatto era la stessa di quella volta e un sorriso di soddisfazione attraversò il suo volto. 


                                                                                                                                   ***


Mentre ammirava la sua opera lo sguardo di Scott dalla gambe corse su, fino ad incontrare il viso della ragazza. Cascate di brividi si versarono sul corpo del rosso. Perché gli faceva questo effetto? Dopotutto lei era soltanto una ragazza, lui da meschino e subdolo che era, non avrebbe dovuto preoccuparsene. Non gli era mai importato avere una fidanzata fissa o roba simili. Per lui il sesso opposto era soltanto un universo sconosciuto che non valeva la pena di esplorare, certo le sue avventure con ragazze occasionali le aveva avute ma tutto era finito nel giro di poche ore. Lei, lei però era diversa, non soltanto per la storia delle aure ma anche per il fatto che dal primo giorno Dawn lo aveva spiazzato leggendolo dentro. Si soffermò sulle labbra pallide seminascoste dai capelli biondissimi. Era carina e invitante, senza dubbio e anche nel suo corpo così minuto e gracile, sembrava perfetta. Deglutì sonoramente per poi scuotere la testa: queste cose non dovevano importargli! Lui doveva vincere il milione, non pensare a lei! Era una femmina, cioè equivaleva a qualcosa di inutile!

- Mmm...- un flebile lamento uscì dalle labbra di Dawn. Scott rimase immobile a fissarla. Stava forse meglio? E quando si sarebbe svegliata, lui cosa avrebbe dovuto fare? Scappare? Lasciarla li? Scusarsi per quello che aveva fatto? No questo mai! Perché avrebbe dovuto? Non era forse questa la sua strategia?

"Certo ma per colpa tua, lei si è fatta male!" rimbombò una vocina dentro alla sua testa. Perfetto ora la coscienza parlava anche! Scott sbuffò alzandosi, per l'ennesima volta si ripetè che non doveva importargli di Raggio Di Luna, la sua priorità era tornare indietro all'isola o sarebbe stato fuori dal gioco. Fissò il mare, non poteva tornare a nuoto indietro ora, era troppo stanco e spossato, inoltre Zanna lo attendeva con ansia dopo che gli aveva cavato un occhio. 

- Scott?- al suo nome il ragazzo si voltò inorridito. Dawn si era svegliata e ora che doveva fare?! Non aveva ancora deciso niente! Così rimase in silenzio a fissarla con faccia indifferente.

- Cosa... cosa ci facciamo qui? Ah no aspetta...- si zittì improvvisamente con aria concentrata per poi riprendere - Si ho capito tutto-

- Non me lo dire, ancora quella baggianata delle aure eh?- domandò ironico Scott sbeffeggiandola. Lei si mise a fatica a sedere guardandolo truce.

- E' una baggianata come tu dici, solo se vuoi che sia così- rispose tagliente lei. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto, in totale silenzio. Blu cobalto e grigio, fusi insieme per dar vita a un colore mai visto.


                                                                                                                                    ***

- Perché mi hai salvata?- chiese improvvisamente Raggio di Luna cogliendolo di sorpresa. Lui non rispose ma per la ragazza era un libro aperto. La sua aura da grigia passò a rosso poi a rosa fino a tornare grigia.

- Non sono affari tuoi!- sbottò lui incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo.

- Si che lo è, riguarda la mia vita dopotutto e ahi!- la ragazza si portò le mani alla gamba bendata. Solo ora si rese conto del mano cane che le faceva e da cosa era fasciata! Scott si voltò nuovamente allarmato al suono del lamento.

- Stai ferma! Sei ferita e non ti puoi muovere!- gli ordinò lui affannosamente. Il solo pensiero di lei che soffriva gli faceva torcere lo stomaco. Era colpa sua se lei si trovava in queste condizioni! Dopo aver pensato a tutto questo  mandò a quel paese la sua coscienza e sensi di colpa insieme.

- Se sei davvero così brava a parlare con gli animali perché non l'hai fatto con loro? Guarda come ti hanno ridotta!- grugnì lui controllando che la sua fasciatura fosse ancora tutta intera.

- Parlo con le creature della Madre Terra solo quando loro sono disponibili a comunicare con me! Se non vogliono farlo, non mi ascoltano neanche...- mormorò lei continuando a stringersi la gamba. Chiuse gli occhi desiderosa di trovarsi in un bel letto al calduccio circondata dai suoi piccoli amici. Ora che ci rifletteva aveva anche freddo, i suoi vestiti erano bagnatissimi. L'aura di Scott però bastò a distrarla da tutti questi pensieri, incredibile la velocità in cui variava: dal grigio passava al rosso, dal rosso al grigio, poi al rosa e all'azzurrino. Sapeva cosa significava, dentro di lui c'era una vera battaglia di emozioni.

- Bene e per colpa tua io ora sono bloccato qua!- esclamò il ragazzo in preda alla rabbia. Si vedeva il milione sgusciare via dalle mani come polvere. No! Lui era la Iena, avrebbe sicuramente trovato il modo per uscire da quella brutta situazione, a costo di abbandonare Dawn!

- Non sono io quella che si è gettata in acqua- ribattè prontamente la bionda. A questo Scott non seppe più rispondere e si limitò a scuotere la testa. Peggio di così poteva andare? Evidentemente si visto che in quel momento dal cielo scesero alcune gocce di pioggia. Da sereno che era pochi minuti prima, un imminente temporale stava per abbattersi sull'isola Wawanaka. Dawn starnutì sonoramente, si sarebbe sicuramente ammalata se fosse rimasta li, ma che poteva fare con quella gamba?

- Merda! Dobbiamo cercare un riparo!- il ragazzo si alzò con la tentazione di fuggire lasciandola lo assalì ma la sua coscienza prevalse e lui non si mosse.

- Non posso muovermi...- annunciò con uno strano timbro di voce Dawn

- Lo so, aspetta...- Scott si abbassò, le circondò il collo con un braccio e le gambe con l'altro facendo attenzione a non farle troppo male. Al contatto della sua pelle l'aura di Scott esplose in un rosso rubino che mozzò il fiato a Dawn. Raggio Di Luna lo guardò, nonostante la sua espressione fosse la stessa sapeva cosa voleva dire quel colore tanto intenso. Doveva forse avere paura? No perché affianco a quel colore c'era il rosa. Sorrise ingenuamente, non era così meschino come credeva. In fondo c'era ancora qualcosa da salvare in lui.                                                                                      

- Amici!- chiamò a gran voce sperando che qualche animaletto fosse nei paraggi e potesse indicare loro dove ripararsi.

- Ma che fai?- chiese Scott.

- Aspetta e vedrai- tagliò corto lei. Dopo pochi secondi spuntarono due piccoli coniglietti con 4 orecchie e due code da dietro di loro.

- Grazie per essere venuti potreste per caso indicarci una grotta o un rifugio per poter dormire questa notte?- chiese Dawn, loro annuirono e fecero segno di seguirli. Scott rimase perplesso di fronte a questo spettacolo così insolito ma senza aggiungere altro li seguì. Dopo pochi minuti si addentrarono in una piccola foresta presente sull'isolotto abbandonato dal mondo.

- Scott?- lo chiamò Dawn.

- Che vuoi?- chiese scorbutico lui. Nonostante il tono aggressivo da quando l'aveva presa in braccio sembrava che le porte del paradiso si fossero spalancate solo per lui. Sentiva attraverso i pochi tessuti che li dividevano la sua pelle morbida sotto i polpastrelli, i suoi capelli setosi che ondeggiavano sfiorargli il petto. Tutte sensazioni nuove che lo facevano andare fuori di testa.

- Grazie per avermi salvata- mormorò lei appoggiando la testa sotto il suo mento. Scott sorrise ingenuamente come un bambino che ha appena ricevuto il regalo dei suoi sogni dopo molti anni di richieste andate a vuoto.



Avviso

So benissimo che alcuni di voi saranno scettici sull'attacco dello squalo su Dawn. Come può avere solo una gamba ferita? Ebbene oltre alla licenza poetica che ho (scherzo XD) c'è anche una spiegazione: diversi tipi di squalo tra cui il tigre e quello bianco, prima di divorare la preda la "assaggiano". Zanna e i suoi amici hanno fatto questo con la ragazza e grazie a Scott non hanno completato l'opera.

Secondo punto il rosso significa due cose: lussuria o amore. Trattandosi di Scott è probabile che sia la prima ma affiancandosi il rosa vuol dire "voler bene", amore ai primi stadi per così dire.


Angolo autrice

Beh finalmente ho pubblicato il secondo cap! Ce l'ho fatta

Nessuno aveva chiesto di farlo!

E piantala su e vai a farti o Gwen o Courtney su!

Non me lo faccio dire due volte :D

Bene ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito, spero che questo capitolo vi piaccia! ^^ un bacione a tutti!



                                                                                                                              Marty Angel 

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Capitolo 3
*** 3.3 ***


scott 3

Era da più di dieci minuti che Scott con in braccio Dawn, camminava imperterrito dietro a quei due animaletti deformi. La pioggia e il vento sferzava i loro volti e sconquassava i loro corpi già infreddoliti.

- Si può sapere quando arriviamo? Sono sempre più zuppo io!- ringhiò il ragazzo esasperato dalla situazione. Da qualche minuto la sua aura era di un grigio nebbia con qualche puntino di nero qua e la, di conseguenza il suo comportamento era diventato aggressivo e feroce.

- I miei amici dicono che siamo arrivati, è proprio qua dietro- cercò di tranquillizzarlo la ragazza. Infatti svoltata la curva, i conigli si fermarono e facendo segni con il muso indicarono una zona precisa davanti a loro: una angusta grotta si stagliava in mezzo ad una piccola montagna. Era stretta ma sarebbe riuscita a proteggerli dall'acqua e dal vento che infuriavano, d'altronde si dovevano accontentare. Scott entrò dentro e posò Raggio Di Luna sul terreno ricco di ghiaia e muschio senza preoccuparsi troppo di prestare attenzione alla gamba ferita. Dalla ragazza però non uscì nessun lamento o imprecazione.

- Dobbiamo accendere un fuoco se non vogliamo morire assiderati- disse calma Dawn guardandosi attorno pensierosa. La gamba le doleva terribilmente grazie al ragazzo ma il sangue non riprese a scorrere.

- E ti credi che non lo sappia?! 'Sta li, vado a prenderne- grugnì controvoglia il rosso. Il suo malumore era peggiorato ulteriormente e il rammarico di averla salvata si stava facendo sempre più pesante e Dawn lo sapeva...

- No aspetta...- lo fermò lei tirandolo per un braccio per poi continuare rivolta ai due conigli, che erano rimasti accanto a loro per tutto il tempo - Potreste pensarci voi, amici?- loro annuirono senza troppi problemi e uscirono.

- Perfetto! Chi mi dice che non scapperanno via a farsi i cazzi loro?- abbaiò lui cominciando a girare in tondo per lo spazio angusto del loro rifugio provvisorio. Era furibondo per via dei vestiti fradici, del freddo e del gioco che credeva di perdere. Il piano sarebbe saltato e lui sarebbe tornato a casa a mani vuote! Dannazione, non poteva succedere davvero!

- Perchè so che è così! Leggo le aure e sono miei amici! Loro, come i compagni di squadra, non si abbandonano e non si tradiscono- sottolineò lei guardandolo storto. Il ragazzo si fermò a fissarla dall'alto in basso e ghignò malefico:

- Ah dimenticavo che qua abbiamo la piccola investigatrice! Mi spiace deluderti Holmes ma per quanto tu sia stata furba a scoprire il mio piano, sei stata comunque eliminata. Io, invece, sono ancora in gioco!- la sbeffeggiò lui. Scott doveva ammettere, anche se a malincuore, che discutere con Dawn gli piaceva un sacco. Sapeva rispondergli, metterlo alle strette e, alcune volte, a confonderlo. Fino ad allora nessuno ci era mai riuscito!

- Ringrazia Chris che essendo simile a te non mi ha permesso di rivelarlo- rispose serafica la bionda

- Se, ma vallo a dire a qualcun altro! Ammettilo: so manipolare le persone come mi pare e piace! Sono dentro grazie a questo-

- Ancora per quanto Scott? Non sono stati gli altri ad essersi buttati per salvarmi, sei stato tu!- rispose calma la ragazza. Ecco l'aveva fatto di nuovo, l'aveva spiazzato! Lasciato senza parole e possibilità di ribattere. Una parte di se si infuriò per questa ma l'altra, più piccola ma ugualmente potente, sorrise pensando a quanto fosse scaltra quella "bambolina di porcellana".


                                                                                                                                        ***


Freddo.

L'unica sensazione che provava Dawn in quel momento era quella. In qualsiasi posizione si mettesse, brividi voraci le trapassavano il corpo. I due coniglietti erano fuori da più di 10 minuti e non se ne vedevano l'ombra. Che Scott avesse ragione? No! Era sicura che sarebbero tornati, gli uomini potevano mentire ma le loro aure no. Si rannicchiò su se stessa cercando una posizione più calda ma con scarso successo, così cominciò a pregare che i due animali tornassero il più presto possibile...

La "Iena" osservava con attenzione la ragazza di fronte a se, catturandone ogni movimento, ogni espressione. Aveva freddo non c'era dubbio e sbagliava o un velo di tristezza copriva il suo volto? La coscienza cominciò a tormentarlo ma lui cercò di zittirla con "L'ho salvata, va' a quel paese!". A questo punto, l'unica soluzione era quella di muoversi e prendere alcuni ceppi da ardere. Fece per alzarsi ma si fermò di botto: all'entrata della grotta c'erano i due coniglietti con a seguito i più strambi animali che Scott avesse mai visto! Una volpe con nove code che reggeva in bocca un sacco di legnetti di varie misure, due orsi con tre occhi con in mano delle foglie secche di vario tipo, tre gabbiani/serpenti con pesci freschi penzolanti dal becco ed infine i due coniglietti seguiti dalla loro numerosa famiglia, tutti provvisti di ramoscelli.

- Oh grazie amici miei!- esclamò al settimo cielo la bionda alzandosi con molta fatica, nonostante il dolore e andando ad accoglierli quanto più calorosamente poteva. La sua espressione si era illuminata e a quella vista, Scott rimase incantato con espressione da pesce lesso stampata in faccia. Com'era bella quando sorrideva...

- Ehi Scott mi dai una mano?- chiese Dawn notando subito il cambiamento dell'aura del suo ex compagno di squadra. Il suo sorriso si fece più ampio e dolce. Si in fondo non era così cattivo come credeva.


                                                                                                                                            ***


Dopo aver acceso il fuoco e messo sul fuoco i pesci, Scott si accingeva a improvvisare due letti con foglie asciutte di palme per non restare in contatto con la pavimentazione umida e fredda della grotta.

- Mi spiace non poterti aiutare...- mormorò Dawn mentre controllava che la loro cena non bruciasse. Era vegetariana e odiava mangiare carne ma sapeva che se voleva sopravvivere non avrebbe dovuto fare storie e chiudere un occhio. Era contenta comunque, aveva dimostrato al rosso di avere ragione per quanto riguardava i suoi amici, sapeva che sarebbero tornati, era questione di minuti!

- Se se certo, certo. Controlla la cena va...- borbottò lui soprappensiero. Era da quanto erano andati via quelle bestiacce che si malediva in continuazione. Perchè continuava a pensare a lei? Perchè? Non poteva fare a meno di guardarla e desiderare di averla tra le braccia, prenderla, baciarla e... ecco l'aveva fatto di nuovo! Ci aveva pensato! Scrollò la testa come un cavallo: Ora basta! Il gioco, continuava a ripetersi, la strategia, il milione di dollari, Dawn, il piano e poi di nuovo Dawn e... Scott a quel punto credette di scoppiare! Ma il destino a volte gioca pessimi tiri e quella sera sembrava ce l'avesse proprio con lui!

- Oh merda...- sbottò lui osservando le foglie sotto di se.

- Che succede?- domandò incuriosita Dawn non riuscendo a decifrare il colore verde/azzurro della aura del ragazzo. Lui si voltò, la guardò dritto negli occhi e ghignò.

- Beh Raggio Di Luna, sembra che questa notte io e te dormiremo nello stesso letto!-




Spazio autrice

Ehilà! Sono riuscita ad aggiornare anche se il capitolo è leggermente più corto degli altri! Prometto che il prossimo sarà più lungo ma mi serviva un capitolo di transizione e la scelta è ricaduta su questo! Scusatemi veramente tanto!! E oh che strano, come mai Duncan non è qui a criticarmi come al suo solito? (Si gurda intorno e...)

*Duncan è impegnato a tenere a bada Gwen e Courtney che si scannano a vicenda per contendersi il punk*

Oh mio Dio che sta succedendo? Di nuovo la classica lite tra quelle due? Scusa Duncan non fai prima a dire a Courtney che ormai è finita? Almeno anche le fan si mettono il cuore in pace!

Scherzi? Questa fa tutta parte della mia strategia!

Un altro Scott? 

I fan non capiscono niente: si scannano anche loro a vicenda decidendo chi stia meglio con me tra queste due bellissime micettine. In verità non sanno che il mio piano consiste in: farmele tutte e due contemporaneamente :D. Capisci non posso dare il due di picche a nessuna delle due :D

Ah ecco, beh ora si spiegano molte cose -.-'''

Bene apparte questo mio piccolo delirio post pubblicazione, ringrazio ancora tutti quelli che mi seguono, recensiscono ecc. grazie ragazzi! Al prossimo capitolo e fatemi sapere se vi è piaciuto!



                                                                                                                                                        Marty Angel

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Capitolo 4
*** 4.4 ***


scott 4

Avviso

Il testo che seguirà avrà un linguaggio leggermente colorito, perdonatemi ma ho dovuto proprio usarlo! Per il resto buona lettura!

                                                                                                                              ***



- Beh Raggio Di Luna, sembra che questa notte io e te dormiremo nello stesso letto!- ghignò Scott guardandola. La parte più selvaggia e irrazionale di se, bramava di dormire insieme a lei. La desiderava con tanto ardore da provocargli intense scosse lungo la schiena. Quella più razionale cercava di sfruttare questa occasione per poter tornare in gioco. Per esempio: poteva andarsene quando lei ancora dormiva e se si fosse svegliata l'avrebbe tranquillizzata dicendo di andare fuori a prendere legno.  Oppure poteva regalarle una notte di "fuoco" per conquistare la sua fiducia e poi darle il due di picche il mattino dopo.  Piani, ai suoi occhi, perfetti e diabolici quanto bastardi. Eppure... eppure la solita vocina dentro di se urlava, imprecava per farsi ascoltare! Continuava a ribadire che Dawn non era quel tipo di ragazza, non si sarebbe mai fatta sfiorare da uno come lui! Arrivò allora a chiedersi se avesse mai baciato un ragazzo... ah ma cosa andava a pensare Scott! Per l'ennesima volta, non doveva importargliene!

- No Scott, non ho mai baciato un ragazzo. Madre Natura non mi ha donato la bellezza ma la facoltà di leggere le aure, come sto facendo adesso con te- esordì lei calma e pacata come al solito. La Iena rimase a bocca aperta a fissarla mentre si dava dell'emerito somaro! Merda, perché doveva pensare a queste cose mentre era con lei?! E poi, lei che non era bella? Stavamo scherzando? Scott non aveva mai visto nessuna così gracile e graziosa: con i suoi capelli morbidi e setosi, le sue labbra dolci ora rivolte all'insù e gli occhi... il suo sguardo era qualcosa di intenso come una calamita, ti incatenavano a lei e ti leggevano l'anima. Cercò di cessare di pensare a queste cose o la sua posizione si sarebbe ulteriormente compromessa.

- Che vuoi che me ne freghi verginella! Come se, in fondo me ne importasse veramente qualcosa!- sbottò il ragazzo riprendendo a costruire il letto, intrecciando ramoscelli con foglie e così via.

- Come giustifichi allora la tua affermazione precedente?- gli chiese lei fissandolo intensamente

- Uh?- borbottò lui girandosi e non capendo che volesse dire

- Quella del dormire insieme-

- Volevo vedere la tua reazione tutto qua- tagliò corto lui. Parte di ciò che aveva detto era vero,la curiosità di vedere come avrebbe reagito, lo stava tormentando. Dall'altra, era il suo desiderio primario a parlare. La sua aura così si divise in due come la sua mente: metà rosso fuoco, metà rosa granito. Cercò di distrarsi ammirando l'opera che da più di mezz'ora plasmava, era finalmente pronta: una piccola stuoia con ramoscelli e foglie intrecciate e una strana coperta fatta al medesimo modo giacevano a terra.

- I pesci sono pronti- annunciò Dawn togliendo dal fuoco la loro cena. Lui annuì, si sedette e un silenzio profondo come la notte scese su i due ragazzi.

                                                                                                                            ***

Era mezz'ora che Dawn a occhi chiusi, sulla soglia della grotta, meditava. Scott la osservava con fare animalesco. Troppa confusione c'era nella sua testa, i sentimenti contrastanti cozzavano tra di loro, scontrandosi e provocando sempre più caos. La sua principale preoccupazione era quella di ritornare l'indomani mattina presto a Wawanaka, per partecipare alla prossima sfida. Aveva paura di essere già stato buttato fuori a causa di Chris. Non voleva pensare che tutti i suoi sogni finissero così, allora immaginò di essere ancora dentro e cominciò a elaborare mille e più stratagemmi per far fuori i propri compagni uno per uno. E ghignò, Scott rimaneva Scott.


                                                                                                                            ***

Pensava Raggio Di Luna. Nonostante l'apparenza e l'opacità del suo viso, la sua anima ora era inquieta. Quando meditava poteva vedere dentro se stessa e notò che il suo spirito, così come la sua aura, erano agitate. La causa era il dormire insieme a Scott. Perché le provocava tutto questa agitazione? Certo, lui era il traditore, colui che l'aveva fatta eliminare senza pietà e per colpa sua, ora, non riusciva neanche più a piegare la gamba. Si era buttato per salvarla ma solo per zittire la sua coscienza, lo sapeva perfettamente. Desiderò non l'avesse fatto per un momento: ora non sarebbe così turbata. D'altronde non lo era mai stata in vita sua, quindi era una sensazione del tutto nuova per lei sempre così tranquilla e in armonia con la natura che la circondava. Aprì gli occhi e inspirò a pieni polmoni l'aria fredda che veniva dall'esterno. Pioveva ancora a dirotto ma fortunatamente gli animaletti avevano portato abbastanza foglie grandi da poter chiudere l'entrata e proteggerli dal freddo. Si girò verso il suo compagno e l'osservò. Scott rispose allo sguardo con diffidenza chiedendosi che poteva volere la ragazza.

- Andiamo a dormire?- chiese lei ingenuamente. Scott colse la palla al balzo e un ghigno animalesco si fece strada sul suo volto.

- Non ha paura, Dawn?- domandò lui beffardo.

- Di te? Perché dovrei?-  continuò la bionda zoppicando verso il "letto" e sedendosi li accanto.

- Sono pur sempre un ragazzo e sono, come ti sarai già accorta, un gran bastardo. Non sono ragioni sufficienti queste?- la incalzò il rosso tra il divertito e il diabolico.

- Cosa vorresti farmi? Toccarmi? No Scott, non lo fari senza il mi permesso- commentò lei. Scott adorava stuzzicarla come in questo momento, anche se sapeva che da li a poco avrebbe perso la battaglia verbale come al suo solito, visto la straordinaria parlantina tagliente di lei. Non riusciva a resistere, l'impulso era troppo forte. La parte irrazionale prevalse sulla razionale e lo fece avvicinare a Raggio Di Luna. Con il viso si fermò a pochi centimetri dalla sue labbra e la guardò fisso negli occhi: quanto voleva assaggiarla, anche un pezzo piccolino gli sarebbe bastato! Nonostante la vicinanza Dawn non si mosse ne altro, rimase a fissarlo immobile, quasi incuriosita da questo suo atteggiamento così insolito.

- A me non serve nessun permesso... quel che voglio, ottengo- le sussurrò lui sbeffeggiandola.

- Qui non siamo alla tua fattoria Scott, non siamo in cucina a sparare ai topi- lo sfidò apertamente la bionda

- Lo so benissimo verginella! Cosa vorresti fare allora? O me o il pavimento e ti avviso che io non ho intenzione di mollare il letto-

- Neanche io. Semplicemente dormiremo schiena contro schiena, non mi sembra difficile da comprendere-

- E se io avessi voglia di sfiorarti? Che farai per impedirmelo?- Dawn avvicinò ulteriormente il viso al suo, senza timore ne paura. Scott ebbe l'impulso di saltarle addosso ma si trattenne a stento, ansimando come una vaporiera. Ehi che gli succedeva? Già lo scambio di battute così ambigue non era da lui, ma ora anche questo? Stare con lei gli faceva veramente troppo male, lo drogava lo stregava, insomma faceva qualcosa aldilà della sua comprensione! Da qualche minuto, nella sua testa, l'insana idea di poter fare "qualcosa" quella notte lo aveva pervaso ma ora... ora desiderava solo stringerla forte a se nient'altro!

- Saresti in grado di farlo? No Scott. Ti leggo dentro, non lo faresti mai- concluse lei sorridendo.

Dawn osservava con inquietudine i cambiamenti repentini dell'aura di Scott. Doveva ammettere che per alcuni secondi il rosso aveva prevalso su tutti gli altri colori e lei aveva temuto il peggio ma appena si era avvicinata, il rosa aveva prevalso nuovamente. Ora il colore verde affiancava questi ultimi e lei era più tranquilla e rilassata.

Nonostante ciò, anche l'aura della ragazza, di solito sempre azzurra e violetta, cominciava a farsi rosa tenue e questo la preoccupava. Avrebbe dormito con il Traditore, colui che l'aveva eliminata. Quando era stata catapultata via, l'aveva odiato. Non aveva mai provato un sentimento così disgustoso e orripilante in tutta la sua vita! Appena caduta in acqua, stava così male da non riuscire neanche a liberarsi. Quando vide chi l'aveva salvata, non credette ai suoi occhi! Eppure la sua aura confermava ciò che vedeva e si sa che quest'ultime non possono mentire. Dawn si allontanò da lui e con non poca fatica cercò di infilarsi sotto la "coperta".

Scott imitò la sua compagna di squadra e si adagiò sulle foglie pure lui. Doveva ammettere che anche se il giaciglio era piccolo rimaneva comunque comodo. Come al solito Dawn aveva vinto di nuovo e doveva dargli per l'ennesima volta ragione. No, non l'avrebbe mai toccata senza il suo permesso, il perché non lo sapeva e lui si giustificava come al solito con "Non me ne importa un cazzo di quella li. Il milione di dollari domani mattina mi aspetta!". Si sdraiò e cercò di rilassarsi fissando il soffitto come era solito fare alla fattoria. Purtroppo la sua pelle era a contatto con quella di Raggio Di Luna e sembrava ribollisse, alimentata da qualche fuoco sconosciuto! La sentiva attraverso quei pochi tessuti che li dividevano e cominciò a fantasticare su come potesse essere senza quel maglioncino verde. Ma cosa stava pensando accidenti?! La situazione stava drasticamente precipitando, il rosso era convinto che appena usciti da quell'incubo, si sarebbe fatto ricoverare d'urgenza in un ospedale psichiatrico!

                                                                                                                                    ***


I due ragazzi guardavo il soffitto, entrambi immersi nei loro pensieri.

Dawn cercò di riprendere a meditare ma quella posizione era terribilmente scomoda per farlo, non riusciva a concentrarsi a dovere. Si accorse che La sua piccola mano sfiorava quella del ragazzo accanto. Scott non ne era a conoscenza, ma se lei aveva un contatto fisico con qualcuno, poteva entrare nella sua psiche fin quasi a leggergli nella mente. Dalle aure alcune volte si poteva ricavare pensieri  e sensazioni superficiali, ma quelli più remoti e profondi rimanevano una fortezza inespugnabile. Ora però poteva farlo e senza rifletterci due volte, scavò tra i suoi ricordi e sensazioni di quando era piccolo. Sapeva che aveva avuto un infanzia infelice e difficile, le premeva sapere il motivo. Quel che vide nel primo ricordo la lasciò senza parole e imponente assistette a uno delle cose che più la sconvolsero nel corso della vita.


Inizio Flashback

Un ragazzino di circa 8 anni con capelli rosso fuoco, correva giù dalle scale come un razzo. Il suo volto era sereno e in mano reggeva un quaderno con delle matite colorate appoggiate sopra. La casa in cui viveva, o per meglio dire la fattoria, era abbastanza grande con un ampia cucina, una sala da pranzo e diverse camere da letto. Dalle finestre filtrava la luce mattutina e si vedevano spighe dorate danzare nei campi al ritmo del vento. Se si prestava particolari attenzione si sentivano le mucche muggire più in la e i topi che squittivano in cucina. Il piccolo Scott aprì il suo quaderno e cominciò a disegnare una spiaggia con delle palme. Il compito che doveva fare per le maestre era appunto quello di dipingere un luogo visitato che più lo aveva affascinato. Scott non aveva mai visto il mare se non in televisione, visto che i suoi genitori non lo portavano mai da nessuna parte, neppure a scuola. Doveva andarci da solo ogni mattina, svegliandosi presto con il canto del loro gallo. Ma nonostante questo Gli piaceva davvero tanto imparare! Trovava divertente sommare e dividere, scrivere e soprattutto disegnare! Questo però era un segreto, come il suo quaderno dalla copertina verde brillante che gli aveva regalato la maestra. Nessuno doveva assolutamente saperlo! Era il suo segreto che custodiva con tanta gelosia.

- Scott! Razza di buona a nulla, vieni subito qua!- una voce maschile roca e potente si diffuse per la casa. Il piccolo si allarmò e in fretta e furia cercò di nascondere la roba scolastica sotto il divano.

- AH! Che stai facendo, pezzo di demente che non sei altro, eh?!- suo padre, un omaccione grande e grosso con capelli ancora più rossi dei suoi, irruppe nel salotto. Scott cercò di scappare terrorizzato ma lui lo prese per l'orecchio e lo sollevò da terra.

- Stavi ancora facendo i compiti, eh?! Che ti ho sempre detto riguardo alla cultura, cretinetto?! EH? RISPONDIMI!- urlò fuori di se sputacchiando bava qua e la. Scott aveva le lacrime agli occhi dal dolore e si morse il labbro per non piangere.

- Che... che fa male...-  mormorò flebilmente. Suo padre lo sbatté a terra con violenza e una alitata del suo alito fetido lo investì. Aveva uno strano odore dolciastro e sapeva che quando era così, papà diventava ancora più cattivo anche se non aveva mai capito il motivo.

- ESATTO! Ti riempono la testa di robaccia inutile, ora sbrigati e va a lavorare! C'è da arare i campi, muoviti!- tuonò lui tirandogli un calcio violento tra le gambe per farlo alzare. Scott ubbidì e furtivamente uscì di casa. Inspirò l'aria a pieni polmoni e si impose di non piangere anche se la coscia gli doleva veramente tanto! No! Lui doveva essere forte e coraggioso come un vero uomo, così si mise all'opera.

Dopo quattro ore e più, il ragazzino osservava soddisfatto il suo lavoro. L'Aveva compiuto alla perfezione, forse suo papà non l'avrebbe picchiato questa volta! 

Rientrò in casa non vedendo l'ora di mangiare! Che gran fame aveva! Aprì la porta e senza rendersene conto si ritrovò contro una parete, accasciato al suolo, con la guancia sinistra dolorante e rossa. Scott ancora tramortito alzò lo sguardo: sua mamma, una donna enorme quanto suo marito,era livida di rabbia con la sottana in disordine, ancora con la mano per aria.

- MALEDETTO FIGLIO DI PUTTANA! PER COLPA TUA, TUO PADRE MI HA VIOLENTATA DI NUOVO! SEI SODDISFATTO ORA?!- gridò lei in preda ad un attacco di isteria acuta. Non era la prima volta che il bambino ascoltava questa parola "violentata" ma non sapeva assolutamente cosa volesse dire. D'altronde era anche abituata ai suoi schiaffi e pensò di essere stato fortunato questa volta: non aveva usato il mattarello o altro.

- Ah ah! Oh piccolo Scott, stavi per caso facendo i compiti prima?- questa voce lo fece voltare di scatto: suo fratello maggiore Alfred teneva con una mano il suo amatissimo quaderno, nell'altra un accendino. Scott capì subito cosa voleva fare e si precipitò per impedirglielo.

-NO! LASCIA IL MIO QUADERNO!- gridò mentre già sentiva le lacrime scendergli dal viso. Alfred ghignò, con un calcio lo fece ruzzolare via e, solo per il gusto di farlo, appiccò fuoco al tesoro di Scott.

- NOOOOO!- l'urlo straziante si diffuse per tutta la fattoria mentre osservava impotente il suo libricino diventare cenere... nient'altro che della stupida cenere nera che si dissolse nell'aria! Suo fratello rise fino a farsi venire male alla pancia, quanto adorava far male al fratellino! La madre, per nulla turbata da questo orrendo spettacolo, tornò alle sue faccende quotidiane. Lui invece rimase li raggomitolato sulla polvere nera che giaceva a terra, in attesa che qualche miracolo avvenisse. Non successe nulla e così pianse. Pianse a dirotto per molti giorni senza mai fermarsi, lo poteva picchiare che non reagiva, lo poteva insultare che non rispondeva e lo potevano sbeffeggiare che non li sentiva. Il suo piccolo mondo infantile si era disgregato insieme al quaderno e con lui, la sua anima.


Fine flashback





Angolo autrice

Come promesso il capitolo è un pò più lungo spero vi piaccia!

Nah a me non piace!

A te non piace niente di quello che faccio -.-'''

Appunto :D

No comment! Comunque la fine è un pò drammatica ma nessuno di voi si è chiesto come mai Scott è così! Io si e alla fine è saltato fuori questo! Spero vi piaccia! Un bacione ^^


                                                                                                                                                Marty Angel

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Capitolo 5
*** 5.5 ***


scott5

Dawn annaspò in cerca di ossigeno e tornò bruscamente alla realtà. Aprì gli occhi inspirando forte, lasciando che il profumo del muschio le entrasse dentro, avvolgendola come una coperta. Quanto odio aveva visto, troppo per la piccola bambolina, non abituata ad un ambiente così ostile. Il suo compagno, ignaro di tutto, continuava imperterrito a scrutare il soffitto, rifiutando di volgere lo sguardo altrove. Raggio Di Luna si rese conto solo ora del mondo in cui viveva Scott: lui non conosceva le gioie della vita, non sapeva cosa significasse volersi bene, amarsi e termini come "affetto familiare" gli erano totalmente sconosciuti. Tutto questo la turbò nel profondo, tingendo la sua anima di un arancione e di un rosa chiaro molto debole. Rifletté su questi colori e quindi sui suoi sentimenti: il primo significava pentimento, il secondo affetto, voler bene. Ma come poteva provare tutto ciò per un essere come lui? Non capiva, non si rendeva conto! Eppure mentre continuava ad arrovellarsi per trovare una soluzione, il ricordo di Scott sorridente e ingenuo come solo un bambino può esserlo, la fece sorridere. Poi però lo rivedeva attaccato al pavimento con la guancia rossa e il suo quaderno ridotto in cenere. Era entrata troppo nella psiche del ragazzo, le sensazioni passate da lui provate, le aveva vissute come sue. Rabbrividì e si strinse nelle braccia tutta tremante.

- Hai freddo?- sbottò Scott guardandola di sottecchi. Lei scosse la testa e non rispose.

- Che c'è? Uno dei tuoi amici ti ha mangiato la lingua?- sghignazzò lui girandosi completamente su un fianco e sostenendo la sua testa con la mano. Sebbene una parte di lui si infuriò con lei per il fatto di essere bloccato sull'isola, l'altra parte la guardò avidamente, desiderandola come se fosse l'oggetto da anni ricercato e mai posseduto. 

Dawn, al suono della sua voce, fu assalita da quell'orrendo ricordo, dalla sofferenza, dall'odio e dal rancore. Ansimò nuovamente , si volse, lo guardò negli occhi spaventata. Di conseguenza, Scott la fissò incuriosito: che le succedeva? Giurò di non aver fatto niente di male, o almeno così gli pareva.

- Scott...- la sua vocina flebile lo raggiunse mandandolo in paranoia. Capiva che aveva qualcosa che non andava, ma cosa? La frustrazione di non sapere lo travolse come un fiume in piena ed era una cosa che più non sopportava.

- Si può sapere che hai?- borbottò lui confuso.

Quel che accadde fu un attimo e Scott rimase paralizzato come una statuetta senza rendersi conto di nulla. Dawn, la sua Dawn, il suo Raggio di Luna lo stava abbracciando, aggrappandosi con forza alla sua canottiera, stringendola con i suoi piccoli pugni come se temesse di vederlo scappare o volare via. Il tempo si fermò, il vento cessò di soffiare, la pioggia si zittì improvvisamente e la linea che separa realtà e illusione, scomparve.


                                                                                                                        ***


Il rosso aveva la bocca aperta da più di 5 minuti e somigliava vagamente a un pesce lesso. Appena realizza in che posa si trovava e chi aveva attacato, Il suo cuore sussultò e cominciò a martellare furiosamente nella cassa toracica all'unisono con quello della bionda. Un parte del suo desiderio proibito si era avverato! L'aveva tra le braccia, le sue braccia!! Inspirò il suo profumo leggero e assolutamente squisito, cercando di memorizzarlo. I corpi erano perfettamente incastrati tra di loro, come due pezzi di puzzle e si accorse solo allora, che la ragazza tremava come una foglia. Credette che avesse freddo così d'istinto, senza pensare o altro, l'abbracciò con la mano libera. La sentì contrarsi al suo tocco, inarcare leggermente la schiena e attaccarsi di più a lui. Questa volte fu il turno del ragazzo a cercare ossigeno. La sua mente da vuota che era, si ripopolò di pensieri più o meno caotici ma lui li mandò tutti a fanculo, godendosi questo momento come se un'occasione del genere non potesse più ricapitare. E sorrise, sorrise pensando a loro due soli nella grotta che rappresentava il loro piccolo e perfetto universo.


                                                                                                                          ***


- Scott...- di nuovo il suo nome. Questo portò il rosso a formulare diverse ipotesi sul comportamento ambiguo di Dawn. Aveva sbattuto la testa? Si era improvvisamente rincoglionita? No, non era da lei quest'ultima. Pur di non rovinare la magnifica sensazione di calore che provava stando in quella posizione, si chiuse in un silenzio tombale, preferendo godersi l'attimo prima che sfuggisse via come il tempo.

La ragazza stava vagando nuovamente tra i ricordi di Scott, non riusciva a farne a meno e sperò che questa curiosità fosse ripagata. Cercava, scavava, guardava solo quelli che erano più importanti. Erano facilmente distinguibili dagli altri per via della luce che li avvolgeva da capo a piedi (bianca se il ricordo era positivo, bluastra se negativo) e bastava che lei si immergesse in esso per viverlo. Ne trovò uno che catturò la sua attenzione e senza pensarci due volte ritornò in uno stato di trance, isolandosi dal mondo.


Inizio Flashback

Un bambino dai capelli rossi entrò come un forsennato in una piccola stanza che straripava di banchi. Accanto alla finestra una donna sulla quarantina, sedeva composta alla cattedra, scrivendo qualcosa sul registro. Al suono della porta sbattuta si voltò con un sorriso stampato in volto: sapeva già chi era. Era vestita in modo semplici con capelli raccolti e occhiali rosa dalla montatura sottile che incorniciavano il viso dai lineamenti delicati.

- Scott! Santo cielo sei già qua?- domandò divertita lei. Quel bambino era un vero tipetto! Sebbene la scuola iniziasse alle 8, lui alle 7 e mezza era già li a tenerle compagnia. Mai in tutta la sua vita aveva conosciuto un ragazzino speciale come lui. Sapeva della sua storia, della sua famiglia e non poche volte aveva dovuto medicarlo per via dei tagli ancora sanguinanti con cui arrivava a scuola. Aveva già provato a chiamare i servizi sociali ma con scarso successo. Tutto ciò era dovuto al fatto che il giorno dell'ispezione, sua madre e suo padre, si premunivano di farsi trovare sobri, accoglienti e affettuosi. Guai a Scott se provava solo a fiatare o dopo se la sarebbe vista brutta!

- Anche questa volta primo!- esclamò lui sorridendo e andandosi a sedere di fronte a lei.

- Come sempre del resto. Ma dimmi, anche oggi niente libri?- chiese dolcemente lei. Alla domanda il bambino si incupì e abbassò la testa.

- Mi spiace...- mormorò tristemente. La maestra, la signorina Nice, sospirò. Se non avesse visto con i suoi occhi la schiena del rosso piena di cicatrici e lividi non avrebbe mai creduto che i suoi genitori lo picchiassero solo per il fatto che studiasse. Di conseguenza non gli avevano mai comprato un libro o un quaderno e Quelle poche volte che la scuola si era premunita di prestarglieli, non erano più tornati indietro. Il bambino un giorno era arrivato trionfante in classe con il libro di matematica, o per meglio dire, con quello che ne restava. Metà era andato bruciato da suo fratello Alfred a quanto risultava.

Nonostante tutto alla maestra piaceva Scott, tra le sue classi, era uno degli studenti più svegli e dolci. Non aveva bisogno di libri per studiare, gli bastava ascoltare una volta per comprendere tutto e sapere svolgere paginate intere di esercizi.

- Aspetta Scott, vieni con me- esordì lei illuminandosi improvvisamente e alzandosi dalla sedia di scatto. Scott la guardò negli occhi non capendo. La maestra gli era molto simpatica e, ai tempi, era la persona a cui teneva di più al mondo! Lei era sempre così gentile e finire la scuola era per lui un trauma. Si alzò e ubbidiente la seguì, senza fare domande.

Si incamminarono fuori dal piccolo edificio procedendo spediti come fulmini. La signorina Nice notò solo allora i nuovi lividi sul bambino, uno sul collo, uno sulla spalla e si intravedeva un taglio lungo la schiena. Sospirò, cosa poteva fare ancora per lui? Ci aveva provato in tutti modi a toglierlo dalle grinfie dei suoi genitori ma invana. Se ci fosse riuscita... beh perché non adottarlo? Era il figlio che aveva sempre desiderato e mai avuto a causa della morte prematura di suo marito. Un attacco di tenerezza la travolse e, senza dire una parola, lo prese per la mano, già callosa e ruvida per un bambino della sua età, stringendola forte alla sua.

 Scott sussultò a quel contatto nuovo ed inaspettato: cosa voleva dire? Che significava? Si chiese se volesse forse picchiarlo come la mamma ma poi ripensò a lei e si convinse che ciò non fosse possibile. Com'era calda e vellutata la sua mano! Lo faceva sentire... protetto! Non si accorse neppure che erano entrati nella cartoleria posta di fianco alla scuola, negozio a lui sconosciuto. Al suo interno il bambino guardò avidamente ogni singola cosa, quanti libri, matite e pennarelli che c'erano! La maestra lo condusse davanti ad uno scaffale ripieno di quaderni di varie forme, colori e misure.

- Ehi Scott, perché non ne scegli uno? Te lo regalo io!- gli sorrise incoraggiante. Il bambino a quella proposta si spaventò moltissimo. Se suo papà lo avesse scoperto lo avrebbe picchiato e Alfred avrebbe bruciato tutto come al solito. Non voleva che un regalo della maestra finisse polvere!

- Io.. non.. non posso...- mormorò lui con le lacrime agli occhi. La maestra si abbassò alla sua altezza e lo guardò dritto in faccia.

- Lo lascerai a scuola, non lo dovrai mai portare a casa! Voglio che tu esegua almeno gli esercizi che facciamo in classe, ok?- lui a quell'affermazione si illuminò e tornò a sorridere teneramente.

- Si!- esclamò tutto felice. Lei commossa da tanta ingenuità, lo abbracciò come se fosse stata sua mamma.Scott rimase paralizzato! Cosa faceva la maestra? E cos'era quella bellissima sensazione che lo stava invadendo? Non riuscì a fare a meno di paragonare la sua vera mamma e la signorina Nice. Quando avrebbe voluto che lei lo portasse via con se, così si sarebbero abbracciati tante volte! La maestra non l'aveva mai picchiato!

 Scott, per la prima volta, capì cosa significasse voler bene, amare una persona. L'abbracciò di rimando e si aggrappò al suo maglioncino violetto come se fosse la sua ultima ancora di salvezza.

- Posso scegliere io, Scott?- gli chiese dopo un pò lei. Lui annuì, frenetico di vedere il suo nuovo regalo. La maestra scelse un quaderno verde brillante con la copertina lucida e una leggera cornice blu intorno.

- Cosa ne dici di questo? Ti piace?- esordì passandoglielo, soddisfatta della sua scelta. Il bambino lo prese in mano e si riflettè sulla superficie. Era come avere la corona della regina Elisabetta tra le mani! Il suo nuovo tesoro! Lo avrebbe custodito molto gelosamente da tutto e da tutti, l'importante rimaneva non portarlo a casa!

- E'... è bellissimo!- riuscì solo a dire. Lei sorrise e l'accompagnò alla cassa mentre acquistava anche della matite e dei pennarelli.

- Verde, verde come la speranza...- sospirò lei stringendo forte la manina del piccolo bambino accanto a se.


Fine Flashback

Dawn tornò alla realtà in modo meno brusco di prima. Ora capiva, comprendeva tutto. Alzò lo sguardo e si staccò di pochi centimetri dal ragazzo che ancora la teneva stretta a se. Notò che L' aura della Iena era rosa vivace, accompagnata da un verde smeraldo. Si rese conto di cosa significasse veramente questa tonalità per Scott per via delle parole dette dalla sua maestra molti anni prima. Inoltre, grazie al suo abbraccio, lui aveva ricordato. Aveva ricordato com'era quando si riceveva affetto, quando qualcuno ti abbracciava e ti stringeva a se, facendoti sentire importante. Sapeva che il ricordo della maestra lo faceva stare male, pur non avendone ancora individuato la causa, e, collegata a quel personaggio così dolce, c'era una collera smisurata verso i suoi parenti, così evitò di tirare fuori l'argomento. Gli mise la mano sulla guancia e lo vide socchiudere gli occhi. Non si scostò da questo nuovo contatto e può sembrare a tutti strano ma, più semplicemente, cercò di assaporarlo fino in fondo.

- Come è?- gli sussurrò lei sorridente. Gli faceva un pò pena ora quel ragazzo. Si vergognò addirittura di se stessa per averlo odiato anche per pochi minuti: non era colpa sua se era diventato così, era stata la sua orrenda famiglia.

- Cosa?- borbottò lui cercando sempre di rimanere burbero e ostile come sempre, senza però riuscirci. Il suo tono risultò calato di qualche nota e la sua voce ne uscì più roca e sensuale.

- Questo...- mormorò lei cominciando ad accarezzargli delicatamente la guancia, facendo scorrere le dita dalla fronte, agli zigomi e al mento. Lo sentì rabbrividire e la sua aura combatteva per non diventare nera. Una parte di lui voleva tornare all'isola in quel preciso istante, per non rovinare la sua reputazione di malvagio, mentre l'altra la metteva furiosamente a tacere, impedendole di "parlare" per non rovinare l'atmosfera.

- Intenso...- rispose lui chiudendo definitivamente gli occhi e strusciandosi leggermente contro il suo palmo. Sorrise ingenuamente, ricordando l'affetto di una persona a lui cara che però nel corso degli anni, aveva dimenticato completamente.



Angolo autrice

Ma non trovate anche voi che la situazione sia piuttosto scottante? ^^ No scherzo ma come possiamo vedere le cose tra Dawn e Scott sono notevolmente cambiate!  Come avevo accennato ecco a voi un altro flashback, ma tranquilli tra poco sono finiti!

Duncan: Si Spera!

Mi chiedevo dove fossi finito! Comunque! La signorina Nice è una figura molto importante dell'infanzia di Scott e...

Duncan: Fa cagare! Tirate addosso all'autrice i pomodori!

Si beh quello è ovvio che devono farlo ma vabbè meglio che postiamo il capitolo e via ^^

Grazie a tutti quelli che mi seguono, un bacione a tutti!


                                                                                                 Marty Angel

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Capitolo 6
*** 6.6 ***


scott 6

Scott amava la sensazione della piccola mano sulla sua faccia. Si sentiva improvvisamente in pace con il mondo e con se stesso. Evento straordinario del resto, visto che non lo era da molto tempo. Sospirò, sebbene continuasse a pensare al premio e ai soldi, non si sarebbe mosso da li per niente e per nessuno. Ancora non era riuscito a capire perché la sua compagna si comportasse così ma in fondo, che gli importava?

Dawn sorrise del lavoro che stava facendo. L'aura di Scott non era mai stata così calma e limpida da quando l'aveva conosciuto. Non aveva neanche usato nessun strano potere se non quello di donargli un minimo di affetto, per farla diventare così. Lo sentiva sospirare compiaciuto e il suo alito caldo le sfiorava dolcemente la fronte. Che strana sensazione però! Qual'era la ragione per cui intensi brividi la stavano percorrendo anche se non aveva freddo? Perché non riusciva a staccare la mano da lui? Come mai era così felice di vederlo rilassato, nonostante lei stessa ora fosse agitata? Non riusciva a darsi risposta e così azzardò a passargli la mano tra i capelli irsuti per vedere come avrebbe reagito. Lo sentì mugugnare ed aprire gli occhi color grigio perla. La stava guardando intensamente e ricordava. Ricordava una persona familiare, l'unica che l'avesse mai trattato bene, che l'apprezzasse per quello che era. Anche se non entrava nel suo inconscio riuscì a capire benissimo di chi si trattava: il ricordo della Signorina Nice che stringeva forte il ragazzo a se, lo stava facendo stare bene. La ragazza sorrise felice, era un bene che pensasse a cosa positive! Poteva ancora salvarlo poichè non era così malvagio come voleva far credere! Gli scompigliò i capelli e gli sussurrò.

- Ti piace?- un ghignò beffardo attraversò il volto del rosso e avvicinò il viso a quello della bionda.

- Io dico che lo sai senza bisogno che io ti risponda- sghignazzò lui. La guardò in tutto il suo splendore, com'era bella. Piccola, graziosa, minuta, gracile eppure così perfetta. Una marea di pensieri casti o meno l'attraversò in lungo e in largo facendo sussultare la ragazza accanto a se. Non gli importava se gli stesse leggendo, come al suo solito l'aura, voleva almeno toccarla, accarezzarle quel viso così invitante, stringerla forte. Almeno quello doveva lasciarglielo fare! Alzò la mano e delicatamente l'appoggiò sulla sua guancia, dopo di che le porte del paradiso si spalancarono solo per lui.

Dawn era attenta ai cambiamenti dell'aura di Scott. Ora per esempio, stava pensando di... sussultò alla scoperta. Voleva baciarla, posare le labbra sulle sue e lasciarsi trasportare dalla corrente del desiderio e della lussuria.

Per la prima volta Raggio Di Luna arrossì.

Per la prima volta capì che prima di essere una "maga" che leggeva le foglie del tè, era una ragazza.

Per la prima volta desiderò che Scott facesse ciò che stava pensando.

Per la prima volta la sua aura si tinse di rosso e rosa contemporaneamente.

E per la prima volta amò Scott.

-Come è possibile che io...- mormorò confusa lei non finendo la frase. Alzò gli occhi e incrociò quelli del ragazzo. Era bello, fin da subito gli era piaciuto fisicamente ma poteva voler bene a qualcuno così pieno di odio e rancore? Che l'aveva eliminata senza scrupoli? Certo, poi l'aveva salvata da Zanna e dai suoi compari ma era pur sempre un traditore! In quel momento Scott le scostò i capelli biondi dal viso per poi far scivolare la propria mano dietro alla sua nuca. Il cuore della ragazza stava esplodendo, sapeva cosa sarebbe successo ma non fece nulla per impedire ciò che stava per accadere perché si rese conto che... lo voleva.

Il respiro del ragazzo si era ridotto ad un rantolo affannato ma era troppo tardi per fermarsi, troppo tardi. Avvicinò il viso a quello di lei e credette di morire vedendo quelle labbra dannatamente invitanti a pochi centimetri dalle sue! Se pensava a cosa stava per fare, sapeva che una parte di se l'avrebbe ucciso ma, siccome il cervello era stato spento diversi minuti fa, l'istinto gli diceva di sbrigarsi o un'occasione del genere non sarebbe più ricapitata. Allora... la distanza tra loro si azzerò completamente.

Dawn spalancò gli occhi stupita e sorpresa allo stesso tempo. Dolci labbra si erano posate sulle sue. Morbide e irresistibili le chiedevano di approfondire quel contatto e lei l'accontentò ubbidiente. Chiuse gli occhi imitando il compagno davanti a se e, non pensando più a niente altrimenti il buon senso le avrebbe imposto di allontanarsi il più presto di li, acconsenti al ragazzo di possedere quella piccola parte di lei. La sua mano era ancora sul viso del rosso così decise, con quello poco lucidità che aveva ancora, di farla scivolare sulla sua spalla. Sentì chiaramente la pelle rabbrividire sotto il suo tocco e l'aura esplodere in un rosso fuoco. Non le importava, che divampasse pure quel colore così meraviglioso, lei ora aveva altro da fare!

Scott l'avvicinò ancora di più a se, senza mai staccarsi dal suo viso, ancora incredulo sull'essere stato ricambiato. La sentì appoggiarsi contro il petto e questo lo mandò ancora di più in tilt. Divenne più audace e Decise di provare lo step successivo. Sapeva di dover andare piano con la bionda. Le aveva appena strappato il primo bacio e queste erano cose tutte nuove per lei ma, invece di innervosirlo questo fatto, lo intenerì in particolar modo. Dischiuse allora leggermente la bocca e con la lingua le punzecchiò leggermente il labbro, piano, senza fretta ne pressione. La sentì sussultare, presa in contropiede ed ebbe l'impulso di allontanarsi. No, Doveva assolutamente impedirglielo! Decise di tranquillizzarla, passandole la mano nei capelli e accarezzandole il viso dolcemente. La sentì rilassarsi un poco e aprire leggermente la bocca a sua volta. Questa volta fu lui ad essere colto di sorpresa! Inspirò più forte che potè dopo che sentì le loro lingue che danzavano all'unisono.

Per la prima volta il desiderio di Scott non era quello di possederla subito e poi buttarla via, come aveva fatto precedentemente con le sue vecchie storielle.

Per la prima volta voleva solo baciarla e sentirla accanto a se.

Per la prima volta si intenerì di fronte alla sua inesperienza.

Per la prima volta si sentì realizzato.

Per la prima volta amò Dawn.

Ben presto la lingua della bionda diventò più audace e da allievo si trasformò in maestro, approfondendo di più il bacio e accarezzando la schiena del ragazzo. Il rosso la prese e delicatamente la fece sdraiare sopra di se, facendo attenzione alla gamba malandata. Si staccarono per qualche secondo per riprendere fiato. Rossi e con il fiatone si guardarono, fronte contro fronte.

- Dawn, Dawn! Guarda che mi fai combinare...- sbottò lui scuotendo la testa. La bionda non rispose, concentrata a scoprire quanto il corpo del ragazzo fosse fin troppo "teso". Si spaventò un poco ma basto un abbraccio della Iena per calmarla del tutto.

- Tutto apposto? O ti ho spiazzato completamente?- sghignazzò lui. Beh in fondo... Scott è sempre Scott, non dimentichiamocelo! Lei scosse la testa facendogli il solletico con i capelli.

- Ti sei eccitato...- disse la ragazza ritornando pacata come sempre. Sapeva perfettamente che se non glielo avesse consentito, Scott non si sarebbe mai azzardato a sfiorarla intimamente. Questa affermazione però lo fece arrossire.

- Ma vedi tu! E' da circa dieci minuti che ci baciamo e sai come è, sono pur sempre un ragazzo!- grugnì lui imponendosi di darsi una controllata. Lei sorrise per nulla turbata perché era concentrata a leggergli l'aura. Era rosa! Rosa luminoso che poteva significare solo una cosa: Scott provava esattamente le stesse cose che lei provava per lui! Era così felice che credette di scoppiare!

- Cosa provi per me, Scott?- gli chiese curiosa.

- Eh? E cosa vuoi che provi? Niente! Figuriamoci!- ribattè lui quasi strozzandosi con la sua saliva! Dawn sorrise divertita, oh quanto mentiva!

- Sicuro?- lo incalzò sicura di poter vincere questa piccola battaglia con facilità.

- Assolutamente!- asserì lui fingendosi convinto. Volevo ricordare come i due ragazzi erano messi, una sopra all'altro con la testa della bionda appoggiata all'incavo del suo collo...

- Che strano la tua aura dice che non è vero e lo sai, lei non può mentire- mormorò.

- E c'è sempre una prima volta!- sbottò.

- E allora perché mi hai baciato?-

- Ah e che ne so!! Era tutta la sera che mi ronzavi intorno!-

- Io intorno a te o te intorno a me?-

- Oh miseria quanto sei noiosa e stramba, Viso Pallido! Che importanza ha?!-

- Ne ha. Vuol dire che dentro c'è ancora da salvare qualcosa-

- No, sono cattivo, perfido e crudele! Domani mattina vedrai come ti lascio qua da sola a frignare! Io me ne ritorno all'isola!- non sapeva neanche lui perchè aveva detto queste cose così orrende, forse perchè cominciava ad arrampicarsi sugli specchi. Rggio Di Luna però rimase impassabile e per nulla turbata, anzi, il suo viso sembrava sereno e rilassato come se stesse consolando un animale.

- Non lo farai- replicò Dawn

- Oh oh oh! E chi me lo impedisce?!- lei si alzò e si mise a cavalcioni su di lui.

- La tua coscienza- concluse lei trionfante. Scott si passò la mano sulla faccia, perché doveva aver sempre ragione lei?! Non aggiunse altro, la tirò prepotentemente a se e riprese a baciarla. Di nuovo la ragazza rimase incredula da quel contatto ma si sciolse poco dopo, abbracciandolo e ricambiando il suo affetto rozzo e primitivo ma... così pefetto per lei.



Angolo autrice

Oh beh i due ragazzi ce l'hanno fatta! eh eh teneri vero i due? ^^

Duncan: No tirategli i pomodori per carità, questa fic è uno strazio!

Scott: No! Falle finire i prossimi capitoli poi può chiuderla :D

Duncan e io: E perchè mai?

Scott: Semplice, visto che bella situazione in cui mi trovo? Vuoi mica lasciare le cose a metà :D

Duncan: Stima infinita per questo ragazzo! :D

Ma siete due pervertiti!!!! Comunque spero che questo capitolo sia piaciuto, un bacione ^^



                                                                                             Marty Angel

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Capitolo 7
*** 7.7 ***


scott 7

Dawn si staccò nuovamente da Scott per riprendere fiato, mettendosi di nuovo a cavalcioni sul suo basso ventre. Aveva il fiato corto e la faccia paonazza ma nonostante questo, doveva ammettere che non si era mai sentita così incredibilmente viva. Queste sensazioni per lei erano nuove, sconosciute, misteriose, eppure così  incredibilmente affascinanti. Cos'erano quelle scariche elettriche che le percorrevano la schiena? E la voglia sempre maggiore di baciarlo? 

Che Madre Natura la proteggesse da pensieri non troppo consoni per lei!


                                                                                                                                    ***

 Il ragazzo sotto di lei, la guardò con più attenzione: si, non c'era dubbio, era proprio bellissima. Ancora stentava a credere che l'avesse baciato e di come, diamine!, lo avesse fatto maledettamente bene! Inutile dire che stava perdendo il controllo del suo corpo e il milione era ormai diventato una realtà lontana che non lo riguardava affatto. Voleva averla, in quel momento, subito, in quel preciso istante o non si sarebbe più contenuto.

- Sai verginella, ora io potrei tranquillamente prenderti sbatterti al muro e stuprarti. Chi me lo impedirebbe?- ghignò il rosso cominciando per l'ennesima volta a stuzzicarla. Lei lo guardò sottecchi per nulla preoccupata da questa sua affermazione.

- Ti pregherei di non chiamarmi più così- disse esplorando la sua aura. Rosso, rosa e verde. Speranza? Per cosa?

- Non è forse la verità?- continuò lui malefico. Ah! Era arrivato il suo turno di spiazzarla, questa volta ce l'avrebbe fatta a metterla con le spalle al muro per una buona volta!

- Certo che lo è ma le persone non sono migliori di altre se si sono uniti insieme ad un altro essere- gli rispose. Certo che la bionda parlava veramente in modo strano. A volte aveva la sensazione che provenisse da un altro mondo, parallelo al suo, in cui si viveva sugli alberi e si parlava come Dame del '700.

- Oh che termini usi? Ti da fastidio usare parole come sesso, giochini erotici o quella roba li?- la sfotté lui. Lei scosse la testa facendo ondeggiare i capelli lunghi.

- Non ha importanza come una persona lo dica, l'importante è l'essenza delle cose. Madre natura lo ha insegnato a tutti noi ma sembra che gente, simile a te, se lo sia dimenticato-

- Certo, certo, la tua solita storia di terra, sole e pioggia. Io dico che stai cercando di sviare il discorso perché hai paura!-

- E di cosa?-

- Del sesso ovviamente-

- Dovrei? Te l'ho già detto, c'è la tua coscienza a impedirti di toccarmi- questa volta Scott non mollò. Aveva già perso troppe volte, così si mise a sedere pure lui e si ritrovò nuovamente faccia a faccia con la ragazza.

- E se mandassi la mia coscienza a fanculo? Come la metteresti verginella?- le chiese con un ghigno stampato in faccia e cingendole la vita sottile con le braccia. Di nuovo i loro visi si trovarono a pochi centimetri di distanza.

- Non lo farai Scott, ne sono più che sicura- gli sussurrò facendolo rabbrividire. Ecco il ragazzo stava nuovamente perdendo! Eh no, cambio di strategia, doveva passare subito al contrattacco! Ah, Scott l'uomo delle strategie!

- Impediscimelo!- ghignò lui facendo scorrere la mano da dietro la schiena sulla pancia. A quel contatto la bionda spalancò gli occhi sorpresa. Che avesse letto male l'aura? No, anche adesso era sicura di non essersi sbagliata eppure... eppure la sua mano ora stava salendo su, sfiorando una parte di lei che doveva rimanere proibita. Raggio Di Luna ansimò e cercò di respingerlo debolemente. Per la prima volta, Dawn si spaventò, non di lui, ma di quello che stava provando. Cos'era quella sensazione di calore che si stava propagando velocemente nel basso ventre?

- Hai paura?- le chiese improvvisamente il rosso fermandosi. Lei ne approfittò per liberarsi dalla sua presa.

- Sei impazzito?! Come... cosa?- non riusciva neanche a formulare una frase da tanto era sconvolta. Si rese conto che il suo cuore rischiava seriamente di uscire dalla cassa toracica e di esplodere.

- Non hai risposto alla mia domanda- la continuò a incalzare lui. La grande vittoria della Iena sulla Luna! 

- Anche se fosse?- ribattè lei.

- Perché ne hai? Cioè, Davvero nessuno ti ha mai toccato? Cazzo hai 16 anni e sei beh...- Scott stava per tradirsi dicendo "carina" ma non sia mai detto che il grande bastardo diventi improvvisamente un docile gattino! Così rimediò dicendo - Accettabile-

Inutile dire che Dawn aveva perfettamente capito qual'era il termine che il compagno stava per usare. Non era ovviamente la prima volta che succedeva ma questo la sciolse un pò.

- Come ti ho già detto Madre Natura..- non finì la frase che fu interrotta dal compagno

- Se se, la solita storia ma non mi sembra che ti abbia messo una cintura di castità permanente!-

- No quello no-

- E allora qual'è il problema? Perché non hai mai baciato ne fatto altro con un ragazzo?-

- Perché ti preme tanto saperlo?- se lo stava chiedendo pure lui da alcuni minuti, su come mai era interessato delle vicende passate della ragazzina. Scrollò le spalle con faccia indifferente, mentendo agli altri e, più di tutti, a se stesso.

- Così, non che me ne freghi qualcosa, solo per vedere quanto fossi verginella- sbottò lui. Scese il silenzio finchè Raggio Di Luna prese di nuovo parola, rompendolo.

- I miei compagni, conoscenti o amici pensavano che fossi stramba, una matta che parlava agli animali e roba simile. Per non parlare di quanto sia inquietante, vero Scott?- questo pensiero la fece sorridere divertita. Il ragazzo ripensò a quando la bionda aveva intuito che aveva avuto un infanzia disastrosa, solo guardandolo dritto negli occhi. Si era rintanato nel confessionale, spaventato a morte come un cucciolo ferito.

- Si in effetti...- mormorò lui che, al sol pensiero della sua infanzia, rabbrividiva ripensando a tutte le percosse ricevute.

- E quindi niente, loro lasciavano in pace me e io lasciavo in pace loro. Cosa c'è di tanto strano?- chiese ingenuamente.

- Ah niente ma ora perché hai così tanto paura? Prima, quando mi hai respinto, sembrava ti stessi stuprando veramente. Ste cose sono normali alla nostra età, sai com'è- sbuffò lui.

- Non mi sembra di averti dato il permesso di fare una cosa del genere-

- No ma questo significa che il discorso delle aure è una balla- esultò lui sorridendo malignamente. Lei lo guardò fisso negli occhi e gli sussurrò.

- Saresti davvero capace di violentarmi?- il ragazzo ci pensò su e la risposta gli parve fin da subito chiara: ovviamente no. Non disse nulla, lasciando intendere a Dawn ciò che pensava.

- Lo immaginavo. Ti ho respinto perché beh... era una cosa non so nuova, insolita...- mormorò lei tormentandosi le mani e abbassando lo sguardo. Scott sorrise senza farsi vedere, forse doveva essere un pò meno brusco e tentare nuovamente. Ma si, in fondo che poteva succedere?

                                                                                                                                ***


Scott le alzò dolcemente il viso e la baciò senza lasciarle il tempo di reagire o pensare. Le punzecchiò le labbra con la lingua e aspettò che dischiudesse la bocca per poter entrare. Di nuovo sospiri e respiri mozzati volarono per la grotta mentre Scott stringeva ancora di più a se la ragazza, doveva sfruttare l'occasione o gli sarebbe sfuggita di mano!

Dawn sentì nuovamente quando il ragazzo fosse terribilmente "teso" e come risposta si aggrappò alle spalle di lui stringendo più forte possibile la sua canottiera.

- Devi rilassarti- le ordinò Scott. La bionda, come risposta, si limitò a fissarlo. Si poteva fidare di uno così? Certo che no ma allora perché trovava le sue labbra incredibilmente attraenti? E perché non le dava assolutamente fastidio la libido del rosso a livelli storici? Non lo sapeva e non riusciva a capacitarsene. La sua aura, forse per la prima volta, si tinse di un brillante rosso scoppiettante che sembrava emanasse energia, alimentato da chissà quale fuoco. Oddio, che anche lei lo... volesse? In quel senso, intendiamoci. Ma come poteva una creatura così fragile, così "bambina", provare questi sentimenti così poco consoni? Tutte domande senza risposta.

- Ci provo- gli sussurrò abbracciandolo e appoggiando la testa sulla sua clavicola. Il rosso allora, con cautela, le passò la mano tra i capelli e scese poco più in basso soffermandosi all'altezza del cuore.  La sentì agitarsi tra le proprie braccia.

- Calma Raggio Di Luna, rilassati, non sto facendo niente- disse lui baciandole la fronte.

- E'... e' strano... caldo, intenso non saprei come descriverlo non...- un ghignò ampio tutta la faccia si allargò sul viso del ragazzo. Era riuscito a...

- Oh è più semplice di quanto credi Dawn, ti stai eccitando!- eccitare? Lei rimase un pò spiazzata da questa parola alquanto volgare. Non disse più niente e rimase a contemplare la parete di fronte a se, guardarlo in quel momento le avrebbe provocato solo ulteriore imbarazzo. Le carezze del rosso le mozzavano il respiro e non seppe ne come, ne quando e tanto meno il perché, con le mani prese i bordi della sua canottiera oramai lacerata. Sapeva di dovergliela sfilare ma lo ammetteva, non ne aveva il coraggio. Così rimase un pò pensierosa mentre la mano del compagno si intrufolava sotto il suo maglione verde e saggiava la consistenza del tessuto sotto.

Scott si accorse del movimento inatteso delle braccia di Dawn, forse era riuscito leggermente a sbloccarla? Si compiacque per la sua bravura e con fare leggermente più deciso le tolse il primo indumento. La sottile camicetta azzurra che portava sotto fu rivelata e il ragazzo per poco non svenne alla vista di quel corpo così piccolo ma perfetto allo stesso tempo. Capì che aveva l'intenzione di coprire il più possibile quella meraviglia scesa dal cielo ma glielo impedì con la mano ancora libera, che cercò la sua e l'aiutò ad alzare la propria maglietta bianca.

- E' ok- le continuava a ripetere dolcemente e sembrava che al suono della sua voce, si tranquillizzasse un poco. Stentava a seguire un ritmo così lento, a quest'ora con le altre avevano già iniziato da un bel pezzo ma per Lei, era disposto a sottoporsi a quella lenta tortura se così fosse stato necessario. Si stupì di quanto tenesse a quella femmina, Colei che aveva fatto eliminare poche ore prima senza alcun problema. Forse l'aveva fatto perché... beh, odiava ammetterlo, ma quella ragazza gli piaceva veramente troppo.

In men che non si dica i vestiti dei due erano sparsi per terra e si ritrovarono in biancheria entrambi. Ad essere sinceri, Dawn non se n'era neanche accorta perché continuamente distratta dai suoi baci e carezze sempre più decise. Lui la fece pian piano scivolare sotto di se, in modo premuroso, così che la gamba ferita non le dolse più di quel tanto. Raggio Di Luna emise un gemito bassissimo mentre si rendeva conto della situazione in cui si trovava. Il suo reggiseno di color bianco latte era in bella mostra davanti ad un ragazzo! Si coprì formando una X con le braccia, non voleva che la vedesse così in quanto sapeva di non avere forme particolarmente grandi o tonde e credeva di non essere abbastanza gradevole...

- Ehi ehi, che ti prende?- le sussurrò lui posizionandosi meglio sopra la bionda. Sentiva il suo piccolo corpicino caldo premere contro il suo e questo, lo mandava in visibilio. Con il ginocchio sfiorò la sua intimità e un ghignò beffardo attraversò il suo volto. Allora le piaceva come l'aveva massaggiata e come erano messi ora, eh?

- Non possiamo farlo... non posso io!- esclamò lei spaventata, la Iena la guardò storto. Merda, che aveva fatto che non andava ora?

- Motivo?- chiese sentendo che eaveva raggiunto il limite. Non poteva essere giunto fin li senza concludere niente! Il suo fratellino la sotto non vedeva l'ora di essere liberato e cominciava a dare segni di impazienza.

- Io non ti conosco! Sei uno sconosciuto! Non posso dare via la mia purezza per un tipo così!- beh si certo non aveva tutti i torti ma a volte il desiderio di perdere una persona è così grande che si è disposti a tutto.

- Si che sai chi sono! Non siamo stati compagni di squadra?-

- Solo per 2 settimane. Mi hai sbattuta fuori come se fossi un cane...- mormorò lei distogliendo lo sguardo dal ragazzo sopra di se. Quel fatto ancora la turbava e aveva ragione, cazzo! Come poteva affidarsi a uno come lui? Spregevole, vigliacco, vile e approfittatore. Si sentiva realizzato? No, per niente. La strinse forte a se e le sussurrò.

- Ed è stata la decisione più demente che io abbia mai preso. Scusami Dawn...-




Angolo autrice

Ma quanto sono teneri? *w*

Scott e Duncan: Per niente!

Scott: Quando passo all'azione? :D

Pervertito, Duncan ti sta proprio rovinando!

Duncan: Semmai migliorando!

No decisamente no! Comunque passando al capitolo: scusate il leggero ritardo ma oggi era l'unico giorno libero che avevo per scrivere! Spero di non essere caduta nel volgare e che piaccia a tutti!

Scott: Ma che volgare, che non ho fatto niente! Io che mi scuso con Dawn, figuriamoci! U.U

Dawn: Hai detto qualcosa Scott?

Scott: Emh ovviamente no... la scrittrice vi da appuntamento al prossimo capitolo alla prossima!!

Grazie Dawn ti devo un favore :D



                                                                                                                  Marty Angel

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Capitolo 8
*** 8.8 ***


scott 8

Dawn ancora non riusciva a crederci, Scott, quel bastardo ignobile di una Iena, le aveva chiesto scusa e ora la stava abbracciando! Certo, poteva essere solo una strategia addottata per far si che si concedesse a lui ma la sua aura, ora rosa chiaro, rossa e con sprazzi qua e la di azzurrino indicava che stava dicendo la verità. Raggio Di Luna l'abbracciò a sua volta e gli posò un leggero bacio sulla guancia.

- Va bene...- gli sussurrò nell'orecchio, facendolo rabbrividire. Sapeva che la frase poteva essere interpretata in vari modi ed era curiosa nel sapere come lui l'avrebbe inteso: forse un invito a violarla? Un "ok, ti perdono"? Infatti Scott aprì la bocca per dire qualcosa ma si zittì di botto, voltando di scatto la testa. La bionda sentì chiaramente il corpo di lui irrigidirsi, che succedeva? Aveva sentito qualcosa di sospetto?

- Scott?- mormorò confusa guardando il suo magnifico profilo.

- Zitta- la liquidò il ragazzo scattando in piedi. Si appoggiò sulla parete della grotta e tese le orecchie mentre il suo volto pian piano impallidiva. Dawn si concentrò a sua volta. Mmm, sembrava che delle aure nero pece si stessero avvicininando ma non erano umane, bensì...

- Rivestiti!- scattò lui passandole i vestiti allarmato e frugando tra i suoi.

- Sono...- non finì la frase impaurita com'era al pensiero di quello che stava per accadere.

- Si e ora muoviti- sbottò il rosso infilandosi la canottiera ancora fradicia per prima. La ragazza ubbidì e malamente coprì il suo corpo con la camicetta azzurra, la gonna sbrandellata e il maglioncino verde. Era stato il Destino a impedire a due ragazzi così diversi di unirsi? Si era forse salvata dalla più grande pazzia mai commessa? Non lo sapeva ma ora non era il momento per pensarci! Le aure si stavano avvicinando ed erano sempre più chiare e definite: ne contò 5 di cui una, sapeva di sicuro, appartenere a Zanna.

Scott stava imprecando, bestemmiando e maledicendo quelle bestiacce! Gli avevano rovinato il momento più bello della sua vita! Miseria a lui e ai suoi compari! Che finissero tutti sul barbecue, se li sarebbe mangiati più che volentieri! Prese il dente affilatissimo che teneva in tasca e lo impugò saldamente,  avevano ancora qualche possibilità di scappare se Dawn si fosse sbrigata. Come darle torto però? Aveva la gamba ferita efaceva veramente fatica a muoverla, come cazzo facevano ora a fuggire? Dannazione al suo udito così fine! Vabbè se non fosse stato per quello, le bestiacce gli sarebbero piombate addosso senza che potesse difendersi.

- Non riesco a camminare...- mormorò lei mentre lo seguiva, arrancando verso l'uscita. Aveva paura perchè sapeva che con quegli animali non poteva comunicare perchè si rifiutavano di parlare con il "pasto" e, inoltre, c'era da considerare l'immenso odio del loro capo per il suo compagno. Il solo pensiero di perdere Lui, il suo Scott, la stava tormentando. Sapeva che era ancora in grado amare e non potevano farlo fuori proprio ora che era riuscita a far emergere la sua piccola parte buona!

A quell'affermazione nel ragazzo si svegliò la parte più tremenda che recentemente era stata messa a tacere dall'altra. "Abbandonala e sbattitene!"urlava furibonda per essere stata ignorata per così tanto tempo. No, non poteva farlo... essere malvagi è un contro ma già troppe volte il suo nome era stato associato dall'aggettivo vigliacco, doveva porre fine a tutto questo! Strinse i denti e la prese in baccio senza troppi preamboli, noncurante della ferita.

Corse Scott, per salvarsi dalla Morte.

Corse Scott, per non dare la soddisfazione a Zanna di vederlo sotto le sue fauci.

Corse Scott, per paura.

Corse Scott, per scacciare via brutti pensieri.

Corse Scott, per salvare Lei.


                                                                                                            ***


Ansimava sotto la pioggia incessante il rosso, non sapendo neanche dove stesse andando. Li sentiva vicini quei maledetti, che sghignazzavano pronti a saltarli addosso appena avrebbero avuto la possibilità. Putroppo stavano girando in tondo, ne era conscio che era questione ormai di pochi minuti ma d'altronde l'isola era più piccina di Wawanaka stessa, che poteva fare se non continuare a correre? Stava ritardando l'inevitabile, lo sapeva ma non trovava altre soluzioni.

- Scott! Fermati e torna indietro!- urlò Dawn. Lui la guardò come si osservano i pazzi in una casa di cura.

- Sei impazzita? Vuoi gettarmi tra i denti di quello la?- gridò di rimando senza accennare a smettere di muovere le gambe. Era più forte di lui, l'istinto di sopravvivenza lo stava veramente spingendo al limite delle forze, non avrebbe retto ancora a lungo.

- Devi fidarti di me!- esclamò lei appoggiandogli una mano sulla sua guancia fradicia. A quel contatto, Scott si sciolse e sentì nuovamente le porte del cielo aprirsi solo per lui. Il suo tocco morbido aveva questo potere estremamente rilassante, sembrava di raggiungere la Pace dei Sensi. Rallentò la corsa fino ad arrestarsi del tutto.

- Torna indietro ma vai verso la spiaggia- ordinò lei indicando alle sue spalle. Lui la guardò ancora non del tutto convinto.

- Spero che tu sappia quello che faccia...- borbottò invertendo la rotta.


                                                                                                            ***


Erano li, accanto a loro, la Iena riusciva a sentirli chiaramente, vedeva a terra, quando un fulmine illuminava il cielo, le loro sagome nere che si muovevano rapidi come felini. Invece di distanziarli si erano avvicinanti pericolosamente. Arrivarono sulla spiaggia e la corsa rallentò ulteriormente a causa della sabbia bagnata che ostacolava i muovimenti.

- Avanti ancora un pò!- gridò lei con la sua vocina esile. Lui non rispose e continò a camminare. Gli sembrò di vedere in mare due sagome nere che galleggiavano. Un ringhio feroce lo fece voltare: cazzo, erano esattamente  pochi metri più indietro!

- Merda!- imprecò lui cercando di accellerare ma le energie si erano praticamente esaurite e l'acido lattico gli faceva bruciare ogni fibra del suo essere. Notò che le due "cose nere" in acqua, non erano altro che due castori giganti che li guardavano con vivo interesse. Ecco, ci mancavano solo loro! Magari li avrebbero spolpati ancora primi degli squali! Ma cosa era saltato in mente a Dawn? Era impazzita? Terribilmente desiderosa di morire?

- Va verso di loro!- ordinò con voce ferma Raggio Di Luna. Il ragazzo la guardò malissimo.

- Sei fuori di testa! Guarda dove...- fu interotto bruscamente senza possibilità di replica.

- Devi fidarti di me perchè li ho chimati io, non ci faranno del male. Saranno loro a farci arrivare a Wawanaka- spiegò sbrigativa. Scott non sapeva che pensare ma piuttosto che dare una soddisfazione a quel pesce troppo cresciuto, fece come gli era stato detto. Infatti i due esseri marroncini e grandi in maniera spropositata si voltarono per permettere loro di salire sulle loro groppe. Il rosso, ormai con il cuore che gli usciva fuori dalla cassa toracica, posò Dawn li sopra e lui si issò sull'altro.

- Dai vai, muoviti, muoviti!- gridò con i pochi residui di fiato rimasto. Appena sentì i muscoli del castoro sotto di se muoversi tirò un sospiro di sollievo. Subito dopo sentì chiaramente un sonoro CRACK alle sue spalle: probabilmente Zanna aveva cercato di addentarlo,senza successo. Non voleva voltarsi per vedere che succedeva ma dovette farlo per vedere se li stavano seguendo: ovviamente si! Maledetti bastardi!

- Dai palla di pelo, muoviti un pò!- sbottò Scott dandogli pacche sul collo. Quello grugnì infastidito e non modificò minimamente la sua andatura.

- Come sapevi che erano li? Voglio dire non ti ho sentita ne gridare ne altro- chiese nel frattempo La Iena. Dawn sorrise nonostante la situazione per niente divertente.

- Certe cose è meglio che rimangono segrete- lui scrollò le spalle con fare indifferente, sempre più strana la tipa! Per poco tempo nuotarono con gli squali a poca distanza dietro ma bene presto, l'incubo sarebbe ricominciato.

Il castoro di Scott guaì improvvisamente di dolore arrestandosi di botto. Lui si voltò allarmato, era come temeva: Zanna con un sorriso sardonico aveva azzannato violentemente la coda del povero roditore. I suoi amici poco dietro di lui si accingevano ad attaccare invece quello della ragazza. Ed ebbe paura... non per se stesso ma per Lei.

Doveva salvarla.

Non sapeva come e quando, ma l'avrebbe fatto. Aveva mille difetti ma quando prometteva, manteneva sempre! Tirò fuori il dente portafortuna e cercò di colpire il suo accerimmo nemico. Era difficile in quanto il castoro continuava ad agitarsi per sofferenza e impedendogli di prendere  bene la mira. Inoltre sembrava che il suo avversario si fosse fatto furbo, con un occhio già cavato non osava sfidarlo così apertamente e con quell'arma in mano. L'avrebbe buttato in acqua, si sarebbe ripreso ciò che era suo e dopo di che... A questo pensiero l'aquolina in bocca gli saliva terribilmente.

- Scott!- un urlo, quello di Raggio Di Luna, esclusivamente di sua proprietà, lo fece distogliere dai suoi propositi. Si voltò: gli altri squali non davano tregua al roditore di lei che già sanguinava parecchio e minacciava di farla cadere. Se fosse successo, sarebbe stata la fine! Senza pensarci su due volte si tuffò in acqua, cogliendo di sorpresa Zanna che rimase imbambolato a fissarlo, e la raggiunse. Proprio in quel momento uno di loro, sferrò il colpo di grazia all'animale facendolo fermare e sprofondare negli abissi marini. Scott Prese al volo Dawn e la tenne stretta a se come per proteggerla dall'inevitabile. Fu un gesto istintivo, senza indugio o pensiero, l'aveva fatto perchè, semplicemente, doveva farlo. Avrebbe potuto scappare, ma non lo fece per principio. La riva non era lontana ma si trovò a pensare, cosa incredibile per lui!, che vita sarebbe stata senza lei? Insignificante, vuota, senza la pena di essere vissuta. Ah guarda come si stava riducendo! A una caramellina super zuccherata che al sol pensiero trasforma una persona normale in diabetica!! Vabbè stava per morire, poteva concederselo...

- E' tutta colpa mia...- mormorò lei stringendosi contro il suo petto. Scott rimase perplesso sentendola tremare, che stesse piangendo? Nono! Non era colpa sua, miseria!! Chi l'aveva catapultata via? Lui, maledizione, solo lui!

- Shhh...- gli susurrò mentre teneva d'occhio i bestioni davanti a se, per nulla impietositi dallo spettacolo. Zanna aveva ordinato di fermarsi, lui solo doveva essere il primo ad "assaggiarli", Si era staccato dalla sua precendente preda e ora si dirigeva veloce verso i suoi compari per finire ciò che avevano iniziato.

Scott chiuse gli occhi: stava per morire insieme alla ragazza che più teneva al mondo... sorrise anche se non c'era nessun motivo: beh si aspettava di perire in un altro modo tipo beccandosi un infezione portata dai topi, o falciato da un trattore ma mangiato da uno squalo! Questo proprio no. Baciò sulla fronte la bionda e pregò: pregò che almeno lei si salvasse.

Proprio in quel momento un grugnito di uno squalo, gli fece aprire gli occhi di scatto: non poteva credere a ciò che stava vedendo!  la piovra gigante che popolava il mare stava difendendo il proprio territorio dagli intrusi! Infatti con i tentacoli aveva già preso tre di loro e li stringeva in una presa ferrea per poi passare ai restanti.

- Scappa!- urlò la Iena mentre trascinava la ragazza via con se per una mano. Doveva essere nato sotto una buona stella evidentemte e per quanto riguarda i pensieri di prima... o per la miseria nessuno sapeva niente!!! Continuò a nuotare, trascinando con se Raggio Di Luna, la riva non era così lontana ma il mare era in tempesta e rendeva veramente difficoltoso muoversi. Zanna doveva essere stato preso in quanto non sentì più nessuno afferrargli caviglia o altro. Non di certo si sarebbe fermato a chiedere!

Ecco, erano quasi arrivati! Vedeva la luce della roulotte di Chris sempre più grande e questo gli infondeva nuove energie e soprattutto speranza. Purtroppo non si accorse che la corrente li stava facendo deviare e puntavare dritti verso gli scogli, senza che potessero opporsi. A 100 metri della riva il ragazzo si rese conto dello sbaglio e cercò di virare ma le onde erano diventate più forti e li spingevano verso la scogliera, munita di rocce appuntite come rasoi. Merda, possibile che non gliene andasse bene una? Di nuovo gli sembrò di vedere la morte tendergli la mano e una nuova paura si impossessò di lui.

- Scott torniamo indietro!- cercò di dirgli Dawn. Il suo compagno si girò a guardarla, cosa poteva fare per uscire da quella brutta situazione? Un' idea alquanto malsana gli balenò nella mente e, siccome il tempo scarseggiava, così non ci pensò su due volte. La Prese nuovamente tra le braccia e  le face posizionare la testa sotto la sua.

- Prendi più aria che puoi!- le ordinò imperioso, la vide annuire ed eseguire in tutta frette. Lui fece lo stesso, poi si appallottò su se stesso e si maledì perchè in questo modo obbligava Dawn a piegare la gamba ferita. Ma Doveva farlo, era l'unico modo.

Chiuse gli occhi e sentì chiaramente le onde che lo trascinanvano, sperava, verso riva. Ed infatti poco dopo, aprendo leggermente le palbebre, vide il porto di Wawanaka e si compiacque con se stesso. Ce l'avevano fatta! 

La sua gioia però durò poco, il tempo di formare un'espressione compiaciuta sulla faccia che la sua testa sbattè violentemente  contro uno scoglio alle sue spalle. Non ebbe il tempo di pensare a niente: il nero lo invase, facendolo svenire.





Spazio autrice:

Allora perdonate l'aggiornamente alquanto in ritardo ^^''' ma avevevo veramente troppi impegni!

Duncan: No non perdonatela!

Scott: No, anche perchè ha tentato di uccidermi almeno 10 volte (impugna una mazza da baseball)

Emh... no aspetta! Cosa vuoi fare con quella mazza?! AAAAHHHH Non è possibile è sempre la solita storiaaaa!! Qualcuno mi aiuti!!!!

Scott: Vieni qua maledetto topo di fogna!

Non sono un topo di fogna T.T

Scott: Si che lo sei vieni qua!

Nono! Ci penseranno già i mie amati lettori a mettermi sul rogo e a tirarmi un pò di verdura!

Duncan: Ottimo che così faccio il minestrone :D

Scott: Perchè sai cucinare?

Duncan:Sicuro prendiamo una pentola enorme, la riempi di brodo di carne, ci butti le verdure e infine l'autrice! :D

Aarrrggghhh! Ora anche bollita mi fate? Povera me, sono solo una povera vittima T.T



                                                                                                           Marty Angel

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Capitolo 9
*** 9.9 ***


scott 9

Buio, freddo, confusione e paura. Cos'erano queste sensazioni che affollavano la mente di Scott? Non lo sapeva, gli sembrava di essere in un barattolo avvolto nel cotone poiché i suoni gli sembrava ovattati e confusi, i pensieri in tilt che cozzavano tra loro. Che era successo? Non ricordava quasi niente a parte Dawn tra le sue braccia. La sua Dawn! Esclusivamente di sua proprietà e nessun uomo gli l'avrebbe mai portata via, neanche quel finocchio di B! Ah ma cosa andava a pensare, lui  oramai era stato eliminato, non costituiva nessun pericolo. Aveva il bisogno, il desiderio di possederla prima di tutti gli uomini, non poteva pensare che qualcuno all'infuori di lui la sfiorasse. Solo la Iena avrebbe deflorato cotanta bellezza ma, accidenti Scott! Sei forse morto e pensi a queste cose così pervertite? Dov'è finito il genio malvagio che eri un tempo? Si consolò pensando che se era passato a miglior vita, poteva concedersi tutto, anche se non capiva perché ragionasse su certe cose ora.

- Se non si sveglia entro un'ora è fuori dal mio show!- una voce maschile isterica, appartenente a quel faccia da culo di Chris, lo raggiunse. Era vivo quindi ma soprattutto in gara!  Certo, doveva ancora svegliarsi ma poco importava.

- Ma amico, così la nostra squadra avrà un concorrente in meno! E Lightning non può gareggiare con le altre schiappe qua!- questa era di quel rimbecillito del palestrato fissato con le proteine!

- La sua aura continua a cambiare, è cosciente, tra poco si risveglierà- una voce limpida, cristallina e terribilmente dolce si diffuse per la stanza. Subito drizzò le orecchie: ecco Raggio Di Luna! Se parlava l'aveva salvata! E ma quanto era forte? Eh eh eh, troppo ma cavoli, forse non era proprio il caso di gridarlo al vento o la sua fama, già irrimediabilmente compromessa, si sarebbe completamente guastata. Meglio per ora starsene zitti.

- Non mi interessa! Deve svegliarsi subito! E secondo che me ne faccio di te?! Avevo esplicitamente ordinato che gli eliminati non rientrassero più! Almeno che non abbiano un papino con molti soldi- e detto questo il conduttore sghignazzò pensando a come aveva truffato il papà di Dakota. Maledetto farabutto! Se provava a buttare di nuovo fuori Dawn dopo tutto quello sbattone, altro che fossetta sul mento a forma di sedere! Gli avrebbe cambiato completamente i connotati e non si sarebbe più fatta distinzione tra sotto e sopra! Lui aveva l'esclusiva su Viso Pallido e... oh cazzo! Ma quanto era diventato zuccherato? No, no, meglio fare un passo indietro: ovviamente la ragazza gli serviva solamente per vincere! L'avrebbe utilizzata per scoprire i piani degli altri, ah era meglio di una volpe!

- Scordatelo Scott e non continuare a mentire che tanto lo vedo- colpito ed affondato! Lei e la sua storia delle aure lo fregavano sempre. Tentò di mugolare per replicare e sentì appunto gli altri avvicinarsi. Si accorse anche che i suoni si fecero più chiari e distinti ma la vista continuava ad essere buia.

- Forza nullafacenti! Toglietegli le bende!- ah ecco il perché della sua cecità. Infatti poco alla volta la luce si fece spazio tra il tessuto bianco, costringendolo a socchiudere gli occhi più volte per il fastidio.

- Non devi sforzarti troppo, hai ancora dei punti sulla tempia- la voce di un assistente grassottello lo fece voltare ma ancora la vista rimaneva sfocata. Sbatté le palpebre più volte e cercò di mettere a fuoco.

- Come ti senti?- chiese Dawn sedendosi sul letto.

- Mmm potrei stare meglio...- borbottò lui cercando di nascondere quanto era felice di vederla. E non giudicatelo, nella stanza c'erano ospiti indiscreti che non dovevano sospettare di nulla.

- Ehi fratello ora devi spiegarci perché ti abbiamo trovato con Viso Pallido sulla spiaggia tutti abbracciati! Lightning crede che beh... eh eh eh SHABAM!!- sghignazzò Asso imitando inequivocabilmente atti erotici con le mani. Oh cazzo, l'avevano veramente trovato così?

- Ah già! Si, in effetti è stato alquanto divertente, non mi dirai Scott che ti sei preso una...- Chris fu interrotto bruscamente dalla Iena.

- No! Come vi viene in mente?!- sbraitò lui ma appena alzò la voce la tempia cominciò a pulsare e un mal di testa feroce lo invase - Merda...- sbottò contrariato portandosi una mano sulla fronte e massaggiandola.

- Certo certo, allora perché ti sei buttato a salvarla? Non l'avevi fatta eliminare proprio tu?- lo incalzò McLean. Il rosso non rispose e si limitò a fissarlo con astio crescente.

- Beh comunque sia, muoviti e alzati da questo letto, Scottino, perché se vuoi quel milione tra meno di un'ora c'è una nuova sfida- detto questo il conduttore uscì senza altre spiegazioni, seguito dal palestrato.

Rimasero soli i due ragazzi, a guardarsi negli occhi, incatenandosi uno all'altra. Scott voleva stringerla a se, baciarla violentemente e mostrarle quanto fosse felice ma non poteva in alcun modo: la stanza aveva come minimo 10 telecamere che li sorvegliavano 24 ore su 24. D'altro canto sembrava che Raggio Di Luna non volesse in alcun modo metterlo in imbarazzo e si tenne a distanza, con le gambe a penzoloni sul letto. Le avevano fasciato ed immobilizzato l'arto ferito, cosicché guarisse più velocemente e non contraesse infezioni di alcun tipo.

- Non dovresti gareggiare, sei troppo debole- osservò la bionda squadrandolo.

- Bah, non è niente, ho sopportato di peggio- bofonchiò il rosso mettendosi a sedere e individuando dei vestiti puliti da mettersi.

A quell'affermazione Dawn rabbrividì: il pensiero di Scott maltrattato e piegato su se stesso che piangeva l'assalì e non fece neanche caso al torso nudo del compagno mentre si infilava la canottiera. Se ripensava a quanti lividi e tagli aveva visto la sua povera schiena, tremava di rabbia.

Il ragazzo si mise le scarpe e si alzò guardandola. Non poteva parlare, non poteva ne baciarla ne stringerla a se, ma lasciò che un piccolo ghignò increspasse il suo viso.  Niente per Dawn era più magnifico e incredibile di quel suo sorriso così particolare, riservato solo a lei.


                                                                                                                            ***


- Concorrenti! Forse nessuno di voi si è accorto che questa notte la nostra Iena, si è fatta una capatina a largo di Wawanaka per farsi una bella scopata con l'ex concorrente Dawn! Sensi di colpa forse? E chi lo sa?- annunciò Chris con il megafono alle due squadre. Scott era a dir poco furibondo e imbarazzato, che cazzo stava dicendo quell'idiota?! Si certo, avrebbe voluto scoparsela ma e che cavoli, la privacy non esisteva proprio eh?! 

- Ma brutto coglione che non sei altro, vieni qua che te la do io l'escursione ma sulla tua maledettissima faccia!- ringhiò il rosso avvicinandosi pericolosamente al conduttore mentre un mormorio si diffuse tra i suoi compagni. Volarono frasi come "L'avevo detto che non era così cattivo..." o "Ci siamo sbagliati su di lui!", "Sha - Sha Lightning!", "Forte! Avendo liberato la principessa avrà guadagnato un sacco di punti bonus!", "Dov'è la mia lacca?" e via dicendo.

- Ah, ah, ah!- si difese McLean alzando il dito e muovendolo a destra e sinistra - Non vorrai mica negarlo dopo che vi abbiamo trovato sulla spiaggia eh!-

- Nego invece! Sono caduto dalla scogliera e mi sono imbattuta in lei! Semplice no?!- esclamò la Iena arrampicandosi sugli specchi.

- Certo, certo. Allora non avrai problemi a dimostrare che hai ragione, giusto?- in testa al conduttore era venuta un'idea alquanto malsana e famelica. Sperò con tutto il cuore che il bamboccio abboccasse al suo amo, l'audience così sarebbe salito alle stelle e con lei la sua fama!

- Ovviamente no!- rispose immediatamente Scott senza pensarci due volte.

- Perfetto!! Sfida annullata ragazzi, oggi gareggerà soltanto lui ma vi voglio belli pronti e scattanti tra un'ora al molo! Chef vieni, Abbiamo un piano da preparare!- esclamò tutto felice McLean seguito dal suo fidato amico.

Solo in quel momento il rosso si rese conto che tutti gli sguardi erano puntati su di lui: alcuni lo osservavano in silenzio, altri borbottavano e altri fissavano la fasciatura che aveva in testa.

- Che è successo in verità?- provò a chiedergli Zoey dolcemente. Era felice che la sua amica, sebbene un pò stramba, fosse tornata. Dopo sarebbe andata sicuramente a trovarla.

- Fatevi i cazzi vostri!- annunciò in tutta risposta Scott, avviandosi a passo spedito verso il dormitorio. Inutili e stupidi impiccioni che non erano altro, che volevano saperne loro?! Ora doveva preoccuparsi di cosa aveva in mente quel conduttore da strapazzi ma la testa gli stava veramente scoppiando così si buttò sul letto e cercò di riposare e riordinare i suoi pensieri.

Stupidi sensi di colpa, tutta colpa loro se ora si ritrovava in quello stato!


                                                                                                                               ***


Brick era stato incaricato dal conduttore di andare a chiamare il loro compagno. Entrò in punta di piedi nella loro casetta e provò a svegliarlo normalmente dandogli pacche sulla mano che ciondolava a peso morto dal letto.

- Ehi, Svegliati- borbottò il cadetto.

- Alfred toccami ancora e giurò che ti taglio le palle sta volta...- sbottò Scott girandosi dall'altra parte. Alfred? E chi era mai questo tipo? Alt, Un buon soldato non si immischia in affari che non gli riguardano, si sarebbe tenuto il suo dubbio.

- In piedi!- ordinò alzando la voce McArthur. Subito il rosso si alzò di scatto e spaesato si guardò attorno. Era solo quello sfigato di Brick! Che voleva?! Aveva dormito solo 10 minuti!

- E' ora di andare- spiegò il moro guardandolo. Dopo aver bestemmiato in varie lingue,  Scott si decise a scendere e seguirlo fuori.

- Bene concorrenti, vi comunico che la prova di oggi consiste nel portare Scott all'isola del teschio e lasciarlo sulle soglie del vulcano nel monte più alto dell'isolotto- annunciò Chris.

- Cosa? E perché mai dovremmo aiutarlo? Riguarda solo lui questa faccenda- sbottò Jo incrociando le braccia.

- Se non lo fate verrete eliminati seduta stante!- comunicò il conduttore con un sorriso da ebete stampato in faccia. In men che non si dica erano già sulle barchette messe a disposizione del Reality, molto simili a quelle dei Malavoglia...

- Non sapevo che sull'isola del teschio ci fosse un vulcano- commentò Mike mentre mollava gli ormeggi.

- Infatti ma non c'è niente che un pò di esplosivo non possa fare!- sghignazzò il conduttore sentendolo e salendo nel frattempo in elicottero - Ci vediamo la!- e detto questo, prese il volo.

- Forza fratello, dobbiamo muoverci!-  esordì Lightning al suo compagno che stava fissando la tenda dell'infermeria. Quanto avrebbe voluto salutarla...

- Arrivo- e finalmente salì con il resto della sua squadra.

Durante il tragitto più volte i ratti tossici tentarono di capire che fosse successo ma lui rispose puntualmente con "Andate a quel paese" ad ogni singola domanda. Alla fine scese un silenzio glaciale accompagnati da una fitta nebbia che avvolgeva i concorrenti. In poco tempo raggiunsero il luogo predefinito e giunsero esattamente sopra al Monte Teschio senza difficoltà. Arrivati notarono subito che la "testa del teschio" era stata forata e riempita con della lava bollente che ribolliva. Chris non stava scherzando allora!

- Era ora che arrivaste! Scott un passo avanti prego, non troppo che poi finisci abbrustolito eh eh eh!- ridacchiò divertito il conduttore avvicinandosi al gruppetto. Il ragazzo ubbidì mentre l'uomo si avvicinava a lui.

- Bene. Ora, ti voglio dare una possibilità: la possibilità di vincere il famoso milioncino di dollari- annunciò a gran voce. Tutti trattennero il respiro compreso il rosso: la vittoria, i soldi, il prestigio, la fama, la gloria! Se ci fosse stata la sua streghetta gli avrebbe detto che la sua aura si era tinta di qualche strano colore che significava  felicità ma come darle torto?!

- Ma e si c'è un bel problema da risolvere. Dovrai superare una prova, Chef vai!- gridò Chris a gran voce. In men che non si dica Tritacarne, alla guida di un enorme escavatore, si avvicinò pericolosamente al bordo. Tra le pale della macchina vi era una rete sottile contenente qualcosa e Scott dovette stropicciarsi gli occhi più volte per vedere se per caso avesse delle allucinazioni.

- Oh mio Dio: Dawn!- urlò Zoey abbracciando d'istinto Mike per lo spavento. Un altro escavatore si avvicinò al bordo, dal lato opposto dal suo compare. Questo teneva invece tra le sue pale una valigetta metallica, l'oggetto da tanti desiderato e mai posseduto.

- E credevi mica che fosse facile vincere un milione di dollari! A seconda di cosa decidi uno delle due andrà giù. Sarà Dawn o i soldi, a te la scelta!- sghignazzò McLean - Tanto la mia popolarità risulterà comunque maggiorata!-

- Non puoi uccidere una persona!- protestò Jo, sebbene della bionda non gli importasse quasi niente ma la prospettiva della morte turbava anche lei.

- Vero ma niente mi impedirà di sfregiarle il suo grazioso viso con un pò di lava!-

La Iena che fino a quel momento era stato zitto, aveva ascoltato imponente la discussione e la sua mente di conseguenza si era inevitabilmente svuotata. Che doveva fare? Seguire la razionalità quindi prendere quei soldi E tanti saluti alla bionda? Con i soldi non avrebbe di certo avuto problemi a trovarsi una bella donna da scopare, anzi avrebbero fatto la fila per venire a letto con lui! Ma era questo che voleva realmente?  Guardò Lei: era immobile, rannicchiata su se stessa, con espressione metà spaventata e metà preoccupata, consapevole del fatto che dentro al compagno infuriava una lotta feroce tra due parti di se di pari forza e intensità.

"Non farlo..." pensò lei con tutte le sue forze mentre continuava a fissarlo con i suoi occhi così magnetici. Non poteva gettarla così dopo tutto quello che aveva passato, non poteva! Eppure sapeva che questa possibilità c'era e allora prego Madre Natura che la proteggesse e avesse pietà della sua anima.

Cosa Scegli Scott?




Spazio autrice:

Oh anche questo capitolo è stato spostato! ^^ Vi dirò forse è capitolo che mi piace di meno a dirala tutta... non lo so, non mi convince per niente... ma ditemi voi che ne pensate ^^

Scott: Soldi $.$

Dawn: Scott?!?!

Scott: Emh... Amorree :D

Oh ma che teneri che sono questi due eh? Vabbè preparatevi perchè nel prossimo capitolo ci sarà una grossa sorpresa che vi lascerà tutti di stucco, un vero colpo di scena! ^^ fatemi sapere che ne pensate un bacio!


             Marty Angel

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Capitolo 10
*** 10.10 ***


scott 10

Scott aprì di malavoglia gli occhi mentre Un piccolo raggio di sole si intrufolava nella sua camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora nel mondo dei sogni, tentò di alzarsi ma si accorse di avere un braccio bloccato. Si girò e notò una biondona che ronfava beatamente accanto a lui, strusciandosi come un gatto. Sbuffò per quell'inconveniente e decise di svegliarla. Doveva lavorare mica perdere tempo con una donna.

- Ehi alza le chiappe- sbottò burbero scrollandola bruscamente. Quella aprì gli occhi blu da cerbiatto e lo guardò con aria mielosa. Alzò il busto, mettendosi a sedere e il lenzuolo le cadde giù dalle spalle rivelando le sue nudità

- Oh tesoro ben svegliato! Che ci fai già in piedi?- chiese civettuola e avvicinandosi al suo viso per baciarlo appassionatamente. Ah quanto odiava Scott quando le femmine usavano quel timbro di voce così fastidioso al mattino così la respinse con una mano, come si suol fare con un animale.

- Lavoro al contrario di te, muoviti ora emh...- ecco, si era di nuovo dimenticato il nome. Barbara? No, forse era qualcosa come Meredith anzi no, era quasi certo che fosse Lisa! La donna sembrò accorgersene e con fare annoiato lo corresse.

- Sono Iris- annunciò. Scott scrollò le spalle indifferente, manco si ricordava come fossero finiti a letto, figuriamoci ricordarsi anche chi era! Dove era stato ieri sera più? Ah non si ricordava neppure quello, beh poco importava.

- E' la stessa, il bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra, fatti una doccia e poi sparisci- ordinò imperioso lui mentre prendeva una vestaglia e si dirigeva fuori. Tutte uguali queste femmine, credevano che dandotela un pò di volte, ciò equivalesse automaticamente a una proposta di fidanzamento o di matrimonio.

La sua casa era veramente enorme con almeno 12 stanze, svariati ufficii, bagni e cucine. I suoi camerieri erano già all'opera nonostante fossero solo le 7 e mezza, in quanto il lavoro era veramente tanto da sbrigare. Il suo maggiordomo personale gli si avvicinò con una pila di documenti in mano.

- Signore è arrivata la quota da pagare per mantenere suo fratello in clinica- annunciò porgendogli una cartellina viola. Scott sbuffò alla notizia piuttosto infastidito. Aveva dovuto rinchiudere Alfred in una clinica psichiatrica dopo che aveva appiccato fuoco a 7 case e due boschi, uccidendo 5 persone. Stupido piromane che non era altro, lui e la sua ossessione di far bruciare tutto! E ovviamente chi doveva mantenerlo? Ma il fratellino minore ovviamente!

- Pagala, c'è dell'altro?- chiese sbrigativo il rosso uscendo in giardino e accendendosi una sigaretta per rilassarsi.

- Si della pubblicità e beh questo...- mormorò l'uomo ben sapendo cosa si sarebbe scatenato da li a poco. Porse un'altra busta bianca perfettamente sigillata, firmata dalla Iena pochi giorni prima.

- L'ha rimandata indietro... per l'ennesima volta! Non è possibile! Preparami della roba da vestire e portamela in bagno, faccio una doccia ed esco- annunciò lui buttando a terra il mozzicone furioso come non mai.

- Ma Signore! Ha almeno cinque appuntamenti questa mattina! Verrà lo sceicco di...- non finì, interrotto da Scott.

- Non me ne frega niente! Spostali, telefonagli, di che sto male, inventati qualcosa- e detto questo rientrò, lasciando il povero maggiordomo con un compito così gravoso. Si buttò sotto la doccia fredda cercando di azzerare la mente e lasciando che i problemi scivolassero via con l'acqua. Uscì e si guardò allo specchio: aveva 32 anni, fisico perfetto, capelli sempre rossi e folti e le sue immancabili lentiggini. Si era però lasciato crescere una leggera barba che a detta di tutti, lo facevano sembrare più elegante e per un uomo d'affari come lui era indispensabile.  Andò in garage dove si trovavano diversi tipi di auto delle più grandi case automobilistiche, dalla Lamborghini alla Ferrari, dalla Jaguar alla Porsche ma questa volta optò per la sua moto preferita: una Kawasaki Ninja verde smeraldo. Per andare in città era ideale, così si mise il casco e finalmente partì.

Superò più volte i limiti di velocità ma non gli importava, avrebbe poi saldato tutte le multe, c'era tempo e al momento non era importante. Parcheggiò proprio davanti ad un enorme palazzo bianco dove continuavano ad entrare ed uscire persone e guardò l'ora: le 8 e mezza. La città a quell'ora cominciava a brulicare di vita: bambini che andavano a scuola, gente che si recava in ufficio, negozi che cominciavano ad aprire e così via. Entrò in uno studio, proprio li vicino e subito rumori di ogni genere lo frastornarono. Già di primo mattina c'era tanta gente così?! Cos'era la Caritas per caso? Ma lui era Scott, non aveva bisogno di fare nessuna fila, tirò dritto verso una porta dal vetro semitrasparente con un cartello posto fuori che recitava codeste parole:

Si invita la gentile clientela a rispettare il proprio turno. Grazie.

Ah, al diavolo! Spalancò la porta mentre un coro di proteste si levò dietro di lui e si intrufolò dentro senza bussare. Davanti a lui una ragazza con il camice bianco e lunghi capelli biondi pallidissimi gli dava le spalle cercando di afferrare uno scatolone troppo in alto per lei. Appena udì dei rumori sospirò, conscia di chi aveva dietro.

- Che ci fai qui?- sussurrò senza neanche voltarsi.

- Hai rispedito indietro il mio assegno- sbottò Scott guardandosi intorno. Era già stato una volta in quella stanzetta e aveva trovata la donna con le mani dentro un cane aperto su un tavolino metallico. Ricordava che tra un pò ammazzava la bestiola perché aveva estratto il bisturi troppo velocemente dal ventre per lo spavento.

- Non ho bisogno dei tuoi soldi, sono una veterinaria e guadagno abbastanza per potermi permettere un'operazione di chirurgia plastica- ribattè la bionda abbassando le braccia e stringendo forte i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.

- E allora perché non lo fai?- la incalzò lui mordendosi le labbra nervoso come non mai. A quell'affermazione lei si voltò con gli occhi pieni di lacrime verso il rosso. Il viso, dai tratti un tempo delicati, era completamente deformato da un'enorme bruciatura che aveva reso la sua pelle biancastra, tutta raggrinzita e con macchie violacee sparse ovunque. Solo gli occhi si erano salvati da tanto scempio, perfino le labbra ora erano ridotte a un taglio obliquo come il naso. 

- Sai perché non la faccio? Perché ogni volta che mi guardo allo specchio, queste cicatrici mi ricordano di non fidarmi mai più di nessuno! Mi aiutano a non dimenticare quanto sia stata ingenua!- urlò mentre singhiozzi feroci la travolsero. Nulla la faceva stare più male di vederselo davanti, neanche le sue ferite che a seconda dell'umidità le dolevano.

Scott rimase imbambolato a fissarla senza sapere cosa rispondere. Sebbene la bellezza di un tempo era scomparsa, il suo corpo rimaneva a dir poco stupendo ma questo non poteva dirglielo ovviamente. Sarebbe stato peggio che deriderla...

- Credi di potermi comprare con dei soldi? Come quelle puttane che ti porti a letto, eh? No, sai che non sono così. Ma Ora sei comunque soddisfatto vero? Mi hai ridotto così pur di vincere quello stupido milione. Mi hai rovinato la vita, nessuno osava più neanche guardarmi in faccia durante questi anni. Tu però eri felice no? Ti sei comprato il tuo terreno ricco di petrolio e via con il tuo giro d'affari. Miliardario in poco meno di 2 mesi, vuoi che ti faccio i complementi? Bravo, bravissimo ora esci di qua- urlò lei con il respiro mozzo. Lui era rimasto a bocca aperta davanti a questa sua esplosione di emozioni, non che gli avesse detto cose che non sapeva ma...

- Dawn...- tentò di dire lui avvicinandosi alla veterinaria. Lei indietreggiò e lo guardò con disgusto.

- Non provare mai più a pronunciare il mio nome ne ad avvicinarti, ora vattene. Se provi ancora una volta a venire qua, ti denuncio per stalking- disse lei riacquistando l'autocontrollo e guardandolo come un condannato alla sedia elettrica. Solo un mostro poteva essere così meschino e subdolo.

Ecco quello che sei diventato Scott, un mostro. Nessun aggettivo ti descrive meglio.

Il rosso la guardò ancora, per l'ultima volta perché sapeva che non l'avrebbe più rivista. Aveva preferito i soldi all'amore, il milione a lei, maledetto il momento che aveva deciso così! Aveva strappato le ali al suo angelo protettore che stava cercando di farlo rinsavire e l'aveva scagliato a terra senza nessuna pietà. E così fu condannato: non troverà mai più una persona come lei, mai più. Nessuno lo amerà per quello che è se non per i suoi soldi. Sei felice Scott?
























































Cosa scegli Scott?



Per Scott riprendere a respirare fu come ritornare in vita, dopo aver visitato l'oltretomba. Si guardò attorno spaesato come non mai: sembrava non fossero passati più di pochi secondi da quando Chris gli aveva proposta di vincere il milione in quel modo così spregevole. Con lo sguardo cercò disperatamente Dawn che fortunatamente era ancora li appesa: salva e bellissima! Il suo cuore esultò mentre un ghigno si allargava lungo la sua faccia. Aveva sognato tutto? Che strana magia era quella? Forse era stata la stessa Raggio Di Luna? No, era troppo spaventata per farlo ma allora cosa diamine era? Il caldo gli aveva dato la testa? Chris gli aveva somministrato LSD? Non lo sapeva, eppure i ricordi erano ancora vivi e impressi sulla sua pelle come il viso di lei deformato, la troietta che si era scopato e i suoi modi da gatta morta e ancora quello stupido di suo fratello rinchiuso in una clinica.

- Allora Scott? Uno come te, come minimo, sarebbe dovuto partire subito e prendere quella valigetta!- sghignazzò il conduttore osservandolo con vivo interesse. Il rosso si girò nella sua direzione e lo squadrò con aria di superiorità.

- Infatti McLean, è quello che sto per fare- disse prima di cominciare a correre in direzione della gru di Chef. E che lo giudicassero i suoi compagni, liberissimi di farlo ma di avere Dawn sulla coscienza proprio no. Non aveva proprio intenzione di passare la sua esistenza da solo, voleva qualcuno accanto a se che lo accettasse per quello che era non per quello che "valeva". Poteva vincerlo con la strategia il milione e in tutta tranquillità ma non così! Prima doveva scoparsela e poi potevano sfregiarla, ah scherzava ovviamente! Come poteva anche solo graffiare il suo bellissimo viso? Con quegli occhi simili a quelli di un angelo poiché ti incatenavano, ti giudicavano e avevano il potere di leggerti dentro.  Rispecchiavano la sua anima così pura ed innocente che lui solo poteva osservare.

Si arrampicò sulla ruspa e, noncurante del pericolo, si avvicinò al braccio meccanico dell'escavatore. Da qua cominciò ad avvicinarsi alla rete che teneva sollevata Dawn con cautela, ogni mossa era abilmente calcolata e studiata in anticipo, nessun errore era permesso.

- Scott!- esclamò ancora incredula Raggio Di Luna nel vederlo.  Non ci poteva credere, aveva scelto lei! L'aveva preferita al milione! Era riuscita a cambiarlo ne era sicuro, ne era testimonianza la sua aura ora così rosa che sprizzava energia da ogni poro.

La Iena giurò di vedere gli occhi della sua "protetta" inumidirsi, o forse sbagliava? Beh, se ne sarebbe accertato più tardi. Afferrò la rete e cerco con le mani di romperla con l'aiuto della ragazza ma risultò essere un compito impossibile con l'ausilio solo delle mani così Scott estrasse il suo dente portafortuna e si mise all'opera.

- Non romperla troppo o, altrimenti, cado di sotto!- squittì la bionda guardando sotto di se spaventata la lava che ribolliva.

- Ma non mi dire!- sbottò lui cominciando a rompere le maglie con meticolosità. Finalmente aprì un varco abbastanza grande e il ragazzo riuscì finalmente a prenderla per un braccio e tirarla leggermente su ma, improvvisamente, scivolò leggermente con il piede. Mollò la ragazza che ricadde sulla rete per lo spavento, mica voleva finire abbrustolito e che diamine!

- Cazzo! Chef va indietro con sta gru di merda!- urlò la Iena rimettendosi in equilibrio.

- Non ti muovere invece! Gli ascolti sono alle stelle!- urlò tutto felice Chris controllando gli ultimi dati forniti dai suoi assistenti.

Scott sbuffò e ritese la mano a Raggio Di Luna che l'afferrò saldamente. Come avrebbe fatto di nuovo a tirarla su? Se avesse fatto leva con le gambe sarebbe volato all'indietro e, considerando che era in bilico su un'asta, non era molto consigliabile. Ma Non poteva neanche lasciarla bollire li a fuoco lento! Ricominciò pian piano a tirarla su con movimenti delicati e precisi e, sebbene la ragazza risultasse molto leggera, non migliorò molto la situazione. Le sue mani erano troppo sudate e gli impedivano di portare a termine l'operazione, inoltre  rischiava seriamente di mollare la prese da un momento all'altro finchè...

- Resisti fratello! Sha - Sha Lightning!- Si sentì afferrare per i fianchi da due mani forti e così si voltò confuso: incredibile cosa stava succedendo! I ragazzi lo stavano aiutando tutti quanti a salvare Dawn! Il palestrato lo stava sorreggendo e dietro di lui tutti gli altri concorrenti erano intervenuti.

- Forza Scott!- lo incitò Zoey che a sua volta era aggrappata ai fianchi di Asso in modo da formare una lunga catena umana. La Iena rimase un pò imbambolato a fissarli tutti: che aveva fatto per essere così benvoluto da tutti? Mah lui niente, era sicuramente per Dawn! Senza dire una parola riprese a tirarla su con più decisione e appena fu fuori, per paura di farla cadere a causa delle mani sudaticce, la passò al compagno dietro che la prese a sua volta, portandola a terra.

Ce l'aveva fatta.

Tornò pure lui indietro e vide che Zoey stava abbracciando fortissimo la sua amica, felice che fosse ancora viva. Mike gli si affiancò e gli diede una leggera gomitata sorridendogli mentre quest'ultimo riprendeva fiato.

- Non sei poi così bastardo come credevo- disse felice e con quell'aria da sempliciotto. Scott sbuffò e ruotò gli occhi al cielo.

- Si che lo sono! Sono uno stron...- il silenzio calò sul monte Teschio. Chris sputacchiò qua e là la bevanda ghiacciata che stava sorseggiando mentre Chef perdeva il controllo del suo mezzo, andando a finire giù dal vulcano.

Per Scott il tempo si fermò, la sua lingua si incollò al palato, rifiutandosi di muoversi. Il suo cuore invece, prese a battere all'impazzata, cercando di sfondargli la cassa toracica e la testa sembrò staccarsi dal collo e volare sulle nuvole. Esili braccia gli avevano circondato il collo mentre dei capelli biondissimi gli stavano solleticando il viso e un'ondata di profumo buonissimo lo travolse. E allora le porte del Paradiso si aprirono per l'ennesima volta, suonarono le trombe, gli Dei di ogni religione scesero dai loro posti abituali per stringergli la mano e congratularsi. D'istinto sorrise, senza pensare a niente, e l'avvolse a sua volta con le sue braccia. Fanculo a tutti, che lo guardassero pure quegli invidiosi, lui ora doveva approfittare di quei momenti così preziosi! Sentì le labbra di Dawn accostarsi al suo orecchio e pianissimo, in modo che solo lui potesse sentirlo, volarono due parole.

Due parole che lo fecero arrossire.

Due parole che gli sciolsero il cuore.

Due parole che gli fecero ricordare cos'era veramente il vero affetto.

Due parole che tinsero completamente la sua aura di rosa/rosso.

- Emh, emh- tossicchiò Chris facendosi largo tra il gruppetto. Subito i due si staccarono come se avessero preso la scossa, rimanendo rossi in viso se non paonazzi.

- Si, proprio uno stronzo- sussurrò divertito Mike a Cameron che rise a sua volta.

- Bene Scott. Meno male che non te ne doveva importare niente di Dawn eh?- sghignazzò il conduttore con aria malefica. Scott non disse niente, incrociando lo braccia com'era solito fare.

- Tsk, non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere e poi non voglio avere morti sulla coscienza- si difese la Iena come se non fosse successo nulla di così eclatante

Dawn sorrise: testardo e orgoglioso di uno Scott, non cambiava proprio mai! Ancora era incredula sul fatto che l'avesse salvata e cosa l'avesse spinto a farlo. Ah, non lo sapeva neanche lei, la sua aura non rivelava niente se non che era uguale a prima, dopo gliel'avrebbe sicuramente chiesto.

- Certo, certo! Beh comunque sia, sembra che il pubblico femminile abbia particolarmente apprezzato questa tua piccola soap opera che hai allestito. Adorano quando ci sono storie amorose di mezzo! Concorrenti, si torna indietro che tra mezz'ora viene la massaggiatrice svedese e non posso mancare all'appuntamento. Prendete le barche e a dopo- senza dire nient'altro salì in elicottero e si librò nel cielo blu. Il gruppetto cominciò a scendere e senza neanche farlo apposta, lasciarono i due indietro in quanto Dawn con la gamba ancora fasciata procedeva a rilento. Si guardarono entrambi e non parlarono. Bastavano gli occhi, perché anche quel semplice gesto poteva sostituire mille parole.

- Cosa ti ha fatto cambiare idea?- gli chiese lei improvvisamente mentre si appoggiava ad un albero per scendere meglio. Lui le porse la mano senza pensarci due volte e la guardò ghignando, lieto che gliel'avesse domandato.

- La stessa ragione che ha spinto te a dirmi "Ti amo"-









Spazio autrice:

Emh emh eccomi qua! Ok so che forse il capitoletto è un pò corto e che forse sto gran colpo di scena alla fine non c'è ma ditemi voi se vi è piaciuto o no. Si, questa volta ho aggiornato presto perchè altrimenti per tutta la settimana non potrò pubblicare, visto che una tedesca viene in casa mia e dobbiamo convivere per 7 giorni ^W^

Duncan: O.O

Scott: O.O

Emh, che succede ragazzi?

Duncan: Hai fatto diventare Scott un pasticcino! Ti salvo io Scotty!!

Scotty? O mio Dio! Lo sapevo!!

Scott: Cosa?

Che era gayyy *W* magari mi cimento con una yaoi su voi due!

Duncan e Scott: Provaci e sei morta!

Ecco vedete: dite le cose insieme!

Duncan: La leghiamo?

Scott: Si e poi la diamo da mangiare ai topi!

Duncan: E dopo le farò sorbire uno delle romanzine di Courtney e ti assicuro che quelle ti ammazzano!

Scott: E dopo la mettiamo in stanza con Stacy! Geniale :D

*L'autrice fugge via strappandosi i capelli a questa amara prospettiva*.



                                                                                                                            Marty Angel

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Capitolo 11
*** 11.11 ***


scott 11

- Così hai sentito- mormorò la ragazza alquanto stupita guardandolo dritto negli occhi. 

Scott ghignò alla sua affermazione: era riuscita a farla innamorare cavoli! Che incredibile latin lover che era! Nessuno poteva resistergli!

- Piantala di fare lo sbruffone- lo ammonì Dawn passandogli accanto e lanciandogli un'occhiata di traverso.

- E perché? Non è la verità?- sghignazzò il rosso seguendola a ruota.

- Probabile ma non è forse vero che anche tu provi la stessa cosa?- lo incalzò con un sorriso Raggio Di Luna intravedendo finalmente i loro compagni poco più avanti. Scott borbottò qualcosa di incomprensibile pur di non ammettere quanto avesse dannatamente ragione.  Ancora non era riuscito a darsi una spiegazione su quella strana visione avuta poco prima ma poco importava. Lei stava bene e lui l'aveva salvata, fine della storia.

Il pensiero di perderla però, gli aveva fatto irrimediabilmente ingarbugliare lo stomaco, avrebbe dovuto prendere per giorni degli antiacidi! Accidenti alle donne! Tutta colpa loro se era ridotto così o, per meglio dire, per una di loro in particolare.


                                                                                                ***


Nel dormitorio Scott sbuffò per l'ennesima volta alla domanda di Brick sul perché avesse scelto Dawn invece che il milioncino. Sosteneva che la scelta compiuta non era proprio da lui e stentava a riconoscere la Iena di un tempo, che ora assomigliava terribilmente a un gattino carino e coccoloso. Il ragazzo in questione ne aveva le palle piene delle sue strambe e assurde considerazioni, per la miseria! Aveva già detto che non voleva avere morti sulla coscienza, non bastava come spiegazione? Evidentemente no... stupidi compagni impiccioni che non erano altro!

- Oh andiamo! Raccontaci almeno come è veramente andata l'altra sera!- continuò impertinente Sam seppur non avesse mai distolto lo sguardo dalla sua console DS - L'ultima volta che ti ho visto eri al molo e poi più nulla, hai salvato la principessa e poi Cosa avete fatto?-

- Ho già detto di farvi i cazzi vostri!- ringhiò il rosso continuando ostinatamente a intagliare un ramoscello di legno che aveva raccolto mentre rientravano al campo.

- Ehi fratello mica c'è da vergognarsi se ti sei preso una cotta per Viso Pallido! Lightning ama, per esempio, le sue proteine e non lo nasconde!- esclamò tutto felice il palestrato coccolando il suo prezioso barattolo.

- Affermativo! Siamo tra uomini possiamo parlarne!- annunciò il cadetto mettendosi sull'attenti. La Iena, con la pazienza oramai al limite, si alzò dal letto e, appurato che mandarli a fanculo non avrebbe migliorato le cose, uscì senza dire una parola, sbattendo furiosamente la porta. Fuori inspirò a pieni polmoni la brezza fresca che gli scompigliava i capelli di color del fuoco che aveva la straordinaria capacità di calmarlo. A passi lenti e misurati si diresse verso il molo per pensare e per mettere in ordine i pensieri che lo tormentavano.

Aveva rinunciato al milioncino per Lei. Quanto era diventata importante? Stentava a crederlo ma era diventata quasi necessaria, a pari dell'ossigeno. Doveva ammetterlo la storia del milioncino vinto onestamente non reggeva molto, era forte e questo lo sapeva ma c'erano avversari abbastanza temibili come Jo o Lightning che non doveva sottovalutare. Non sarebbe stato facile farli fuori e poi... se si fosse trovato a sfidare Dawn? Magari una finale con loro due come protagonisti?! Cosa avrebbe scelto? Certo, Chris non aveva ancora confermato che era di nuovo dentro ma era come se lo fosse. Ah, quanta confusione! 

Scott osservò il cielo pieno di stelle e illuminato dalla pallida luce della luna e si accorse solo allora che era già calata la sera. Tutto era calmo e tranquillo, cosicché la sua aura turbolenta potè finalmente quietarsi e trovare l'agognata pace. 

Un leggero ed improvviso scricchiolio lo fece voltare di scatto: Dawn era apparsa dal nulla proprio accanto a lui, facendolo saltare.

- Poi mi devi spiegare come fai...- borbottò contrariato ammirandola in tutto il suo splendore. Zoppicava ancora leggermente ma il suo volto era sereno con un leggero sorriso che lo incorniciava insieme ad un ciuffo di capelli biondi.

- Certe cose è meglio che tu non le sappia, Scott- replicò lei avvicinandosi al rosso. Rivolsero entrambi il proprio sguardo al cielo perché le parole non servivano per due persone così speciali. Quasi automaticamente e nello stesso momento le braccia di entrambi si mollarono lungo i fianchi, andandosi a sfiorare leggermente. Arrossirono mentre Scott si dava mentalmente del ritardato: la Iena che mostrava questi sentimenti così deboli? Nah e poi, cavoli, erano quasi andati a letto! Perché tutto questo imbarazzo ora?

- Per le telecamere credo...- mormorò Raggio Di Luna accennando con un segno i maledetti apparecchi elettronici di Chris che infestavano l'isola e tenevano costantemente sotto controllo i concorrenti.

- Qualche giorno quel conduttore fa una brutta fine- sbottò il rosso - Mi spiace verginella, niente bacini e sesso per te!- continuò divertito e guardandola di sbieco. 

Lei si girò e lo scrutò con i suoi occhi magnetici, esaminando a fondo la sua aura e purtroppo si accorse che stava dicendo la verità: era rosso fuoco. Passione allo stato più puro e naturale. Questo la portò a formulare diverse domande: se in quel momento fossero stati in qualche posto appartato, si sarebbe concessa a lui? Certo, sull'isola stava per farlo ma forse era perché era un modo per ringraziarlo. Si sentiva in debito con lui, come ora del resto. Due salvataggi in meno di 24 ore: Wow Scott stava facendo passi da gigante!

- Ah proposito: grazie per oggi- sussurrò Dawn sistemandosi la ciocca di capelli dietro alle orecchie. Una strana voglia di abbracciarlo lo stava invadendo ma sapeva di non poter muovere un muscolo per proteggersi da quell'impiccione di McLean. Che Madre Natura la incatenasse al suolo o temeva di non resistere proprio.

- Di niente...- sospirò Scott mentre teneva a freno l'impulso di rotolare giù nella sabbia insieme a lei o per meglio dire... sopra di lei per.. beh si sa no? Maledetto conduttore da strapazzo! Tutta colpa sua! E se... oh ma che idea geniale danzava a ritmo di Samba nella testa della Iena? Fottutamente geniale!

- Stai qua!- ordinò imperioso lui scomparendo alla sua vista talmente velocemente che Dawn non riuscì neanche a decifrare cosa gli frullasse nel cervello. Sospirò e guardò il cielo sopra  di se, cercando di rilassarsi.

Dopo alcuni minuti sentì un'aura rosso fuoco avvicinarsi ma, non ebbe neanche il tempo di pensare e agire, che qualcuno la sollevò da terra improvvisamente e senza preavviso.

- Niente domande- ghignò Scott cominciando a correre verso il campo. Non andò dritto verso dormitori o altro ma deviò per raggiungere la stanza delle riprese dove, molte volte, Chris assisteva alle loro prove. Li risiedevano tutti i CD contenenti le riprese del Reality, compreso quello che facevano fuori onda e difatti molte apparecchiature erano accese, come dimostravano i monitor che trasmettevano le immagini.

- Non possiamo stare qui...- sussurrò Dawn mentre il ragazzo la metteva a terra. Il ghigno della Iena si allargò ancora di più.

- O certo che possiamo verginella!- esclamò mentre indicava per primo le telecamere presenti all'interno della tenda e poi dei CD che aveva estratto dalla tasca dei jeans.

- Senza CD McLean non saprà mai chi ha distrutto le telecamere qui presenti, così questo spazio è tutto nostro- spiegò lui soddisfatto come mai in vita sua.

- Perché l'hai fatto?- chiese Raggio Di Luna sebbene l'aura di Scott non lasciasse spazio a dubbi. Il ragazzo la guardò fisso negli occhi mentre la sua libido cominciava già a crescere.

- Indovina...- le soffiò in un orecchio con voce roca, cingendole la vita con le braccia. Dawn ricambiò l'abbraccio e finalmente potè ringraziarlo come si doveva.

Scott andò in pappa sentendo le labbra della ragazza posarsi delicatamente sulle sue, quanto le era mancata? Troppo ma non c'era tempo ne spazio per pensare! Doveva reagire, così ripartì all'attacco approfondendo il bacio e accarezzandole la schiena. Sentì la ragazza fremere sotto il suo tocco ed inarcare la schiena. Avevano già il fiato corto e i loro visi erano rossi come rubini. Si staccarono leggermente ma lui prese a leccarle e mordicchiarle il collo. Questo provocò alla ragazza una scossa nel suo basso ventre e un leggero gemito le sfuggì dalle labbra.  Spalancò sorpresa gli occhi quando sentì chiaramente la mano di Scott passare sotto il suo maglione.

- No... anf... aspetta...- mormorò ansimando la bionda allontanandolo leggermente con le braccia minute.

Quella' "aspetta" colpì Scott come una freccia in pieno petto: che aveva fatto che non andava?! E no eh, sta volta era sicuro che nessuno li avrebbe disturbati, neanche quello squalo della malora!  Che ci avesse ripensato? No, l'aveva baciato prima lei quindi ciò era escluso.Era andato troppo velocemente? Nah, impossibile!

- Che c'è?- borbottò nervoso mentre cercava di tenere a freno i bollenti spiriti. La vide guardarsi attorno spaesata e per nulla convinta.

- Non qui- annunciò solennemente rigirandosi verso di lui. Altre due parole simili a due proiettili, si scagliarono rispettivamente nel suo basso ventre e nella testa.

- Perché?!- chiese visibilmente alterato: cavoli dopo tutta la fatica che aveva fatto per togliere quei maledetti CD! Alla sua domanda, Raggio Di Luna arrossì senza un apparente motivo, il che era strano perché non lo faceva mai. Gli Si avvicinò e con la sua piccola mano gli sfiorò la guancia, cosa che, tra l'altro, lo tranquillizzò di botto.

- Ti amo Scott e voglio che tu sia il primo a possedermi ma non qui- gli spiegò dolcemente passandogli la mano tra i capelli folti.

Il ragazzo allora capì: come poteva una ragazza come Dawn farlo sul pavimento in una qualche tenda sconosciuta, senza un minimo di romanticismo? Era pur sempre la sua prima volta, non poteva rendergliela così squallida, perché, in fondo, ci teneva a lei vero? Se Doveva essere il primo allora era necessario che tutto fosse perfetto.

- D'accordo- disse semplicemente scrollando le spalle. La bionda lo abbracciò con impeto forte a se, colma di gratitudine e lui... sorrise. Non un ghigno ma un sorriso vero e proprio! Di quelle che ti tolgono il fiato da tanto che sono belli perché, doveva ammetterlo, si era sciolto nuovamente a vedere quella sua bambolina contenta per poco.

- Non sapevo leggessi le aure!- esclamò tutta felice mentre Scott ricambiava il suo affetto.

- Infatti ma a forza di stare con te, sono diventato strambo anche io- sghignazzò il rosso appoggiando la testa sulla sua - Organizzerò qualcos'altro magari- aggiunse mentre un migliaio di piani malefici cominciavano a formarsi nella sua testa.

- Va bene. Sarà meglio rientrare o i nostri compagni penseranno male e, dall'aura che aveva Zoey prima che uscissi, appena mi rivedrà mi investirà di domande- sorrise divertita Dawn.

- Non me ne parlare va- sbuffò il ragazzo mentre si preparava psicologicamente per mandare tutti i suoi compagni nuovamente a fanculo.

-  A domani allora. Notte Scott!- lo salutò baciandolo dolcemente sulla bocca per poi dirigersi fuori, sparendo dalla sua vista.

Si ritrovò solo in quella stanza, a pensare a cosa era appena successo, ovvero a nulla. Certo era frustante ma, da quando era andata via, una frase si era stampata a caratteri cubitali nel suo cervello, azzerando gli altri pensieri.

Credo di amarti Dawn.

                                                                                            ***

Nuovo giorno, nuova sfida, stessi concorrenti, stesso conduttore.

- Buongiorno dormiglioni! Piaciuta la colazione di Chef?- strillò allegro Chris vedendo le facce sconvolte dei partecipanti.

- Va a quel paese McLean!- borbottò Scott massaggiandosi le tempie: la ferita si era praticamente rimarginata ma la testa, quel giorno, gli doleva comunque.

- Oh ma sai che ti dico Iena? Che mi sono stufato dei tuoi insulti quindi oggi... Dawn verrà espulsa dall'isola per sempre- ringhiò il conduttore incrociando le braccia. Ne aveva veramente a basta di quel tipo dai capelli rossi: per colpa sua l' audience era calata dopo che aveva preferito la ragazza ai soldi e di conseguenza la sua popolarità era diminuita. Quindi, perché non prendersela con la sua ragazza?

Le parole rimasero nell'aria per diversi minuti rimbombando nella testa dei presenti come un martello. Soprattutto in quella di Scott che andò completamente in tilt. Si girò con espressione indecifrabile verso la sua Dawn e le vide...

Una piccola lacrima solcò il viso pallido di Raggio Di Luna, per poi precipitare al suolo.



Spazio autrice:

Ok ragazzi sul serio mi dispiace per:

1) Il mostruoso ritardo ma, come avevo già annunciato il capitolo precedente, la scorsa settimana avevo una ragazza tedesca in casa per uno scambio bilaterale organizzato con la mia scuola. Di conseguenza niente tempo per scrivere.

2) Mancanza di ispirazione.

3) Capitolo corto.

4) Capitolo più schifoso del mondo...

Scusate veramente tanto per questo, spero comunque che chi mi segue mi sopporti comunque :D

Duncan: Per carità!

Scott: Ma hai visto che cosa hai sfornato?!

E ragazzi lo so ma che ci posso fare?

Scott e Duncan: Ritirati :D

Grazie siete molto di conforto -.-'''



                                                                                                                                   Marty Angel

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Capitolo 12
*** 12.12 ***


scott 12

La Iena non poteva crederci: Chef stava veramente portando Dawn alla catapulta! Tutta quella dannata fatica per niente, Zanna, la grotta, i castori, tutto inutile!

- Scott!- urlò Raggio Di Luna cercando invana di liberarsi dalla presa di quell'energumeno.

- Ok Chris ora piantala! Ti sei divertito abbastanza- sbottò pallido il ragazzo incapace di muovere anche solo un muscolo. La vista di lei con le lacrime agli occhi era insopportabile e sentì qualcosa scattare dentro al suo vero Io che per poco non lo convinse a buttarsi contro colui che gliela stava portando via.

- Senti prometto di non prenderti più in giro ma falla rimanere!- gridò semi disperato e in preda al panico. McLean alzò lo sguardo con un cipiglio alquanto indifferente, lo esaminò un pò e infine parlò.

- Dammi una buona ragione. Che ci guadagno? E poi non ti dimenticare che Dawn non è più in gioco per causa tua- ah maledette parole che come aghi si conficcarono senza pietà nel cuore e nella coscienza di Scott! Annaspò in cerca d'aria per poter ribattere alla sua affermazione ma purtroppo, si sa, la verità è incontrastabile.

- Però ti propongo una cosa: se elimino te lei rimane, in caso contrario rimarrà tutto così- annunciò improvvisamente il conduttore schioccando le dita e facendo fermare il suo collaboratore.

Il rosso faticò non poco ad elaborare la seguente situazione:

Il milione.

Dawn.

Il milione.

Dawn.

I soldi.

L'amore.

La gloria.

La felicità.

Di nuovo una furiosa guerra si scatenò dentro di lui ma fin da subito un'idea alquanto geniale sottomettè la sua mente al suo volere.Si era fottutamente perfetto e un ghigno si allargò sul suo viso, simile a quello del gatto che ha appena catturato il suo topolino.


                                                                                                            ***


Prima di aprir bocca, il ragazzo guardò intensamente Dawn ancora scossa da piccoli singhiozzi e Per un attimo, per un solo attimo, pregò che la storia delle aure fosse vera. Cercò di farle capire la sua imminente decisione, non sapeva come e in che modo ma ci provò comunque. Si sentì uno stupido mentre la "inviava" ma sembrava funzionasse perchè sul viso di Raggio Di Luna si allargò un'espressione di totale stupore e confusione. I suoi occhi d'Angelo si incatenarono ai suoi grigio perla, ammaliandolo così che i dubbi vennero spazzati via.

- Resto- annunciò senza esitazione e sfidando con lo sguardo Chris che, alla sua affermazione, rise maleficamente.


                                                                                                        ***


Non un lamento uscì dalla bocca irresistibile della piccola Dawn, non si era neppure resa conto di essere di nuovo sulla catapulta! Cercò di incrociare il suo sguardo e puntualmente lo trovò: la stava fissando e, pochi attimi prima che venisse scagliata via, tre semplici, mute parole mossero le labbra del suo compagno.


Fidati di me.


                                                                                                                ***


- Bene, bene Scott. Per quanto tu mi stia sul culo, non posso non ammirare la tua freddezza e malvagità!- sghignazzò divertito Chris. Tutti i compagni lo guardarono allibiti: alcuni disgustati, altri increduli e altri ancora con indifferenza.

- Scott... come hai potuto...- la voce rotta dal pianto di Zoey, lo fece voltare nella sua direzione. La rossa era in lacrime con Mike accanto che la consolava, abbracciandola.

- Si, sei stato crudele! Perchè allora salvarla dal vulcano? A questo punto potevi lasciarla cadere giù!- ringhiò Alter Ego guardandolo storto.

- Fratello, a Lightning ste cose non interessano ma forse ha ragione lui questa volta- mormorò Asso ammiccando al moro.

- Ah fatevi i cazzi vostri! Forza, oggi non c'era una sfida McLean? Muoviti che voglio vincere quel milione!- sbottò irritato il rosso.

- Ah giusto! Allora concorrenti la sfida di oggi consiste nel trovare 5 oggetti di mia proprietà e riportarli qua! La prima squadra che arriva con almeno 3 di essi, vincerà. Essi sono i seguenti: il primo è il mio rasoio placcato d'oro, il secondo è la mia personale tazza da colazione marca McLean, la terza è la mia tavoletta del water di diamanti, il quarto è un cuscino con piume d'oca ed l'ultimo è una pena di rubino. Che ci fate ancora qui? Scattare!- urlò Chris al megafono facendo sobbalzare tutti i concorrenti.

- Niente indizi su dove possano essere? Ci metteremo anni!- brontolò Sam mentre arrancava dietro i suoi compagni, di gran lunghi più veloci di lui.

- Nessuno! E ricordate, finchè non li avrete ritrovati, la prova non finirà! Vi conviene muovermi o non andrete neanche a dormire!- annunciò il conduttore incrociando le braccia al petto. Stupidi concorrenti insolenti e pigri che non erano altro! Ma si sarebbero dati presto una svegliata grazie alle sue mega trappole disseminate su Wawanaka. Al momento però doveva muoversi o sarebbe ritardato al suo appuntamento con il parrucchiere!

Da più di mezz'ora, Scott si muoveva freneticamente per cercare la robaccia di quel Faccia-Da-Culo ma aveva collezionato solo buchi nell'acqua.

- Allora?- chiese Brick frugando poco più in la di lui.

- Niente...- grugnì La Iena spostando la sua zona di ricerca. Si, Chris aveva firmato la sua condanna a morte!

- Ehi ragazzi muovetevi! Ho trovato la tazza e... PER TUTTI LE SIRENE DEL GIOCO AQUARION Z 3! SCAPPATE!- il grido di Sam risuonò per tutta la foresta, allarmando animali e persone. Scott si vide sfrecciare davanti come un fulmine il grassone e, dietro di lui, uno sciame di api giganti lo stava inseguendo, sfoderando i loro pungiglioni grossi quanto un corno di rinoceronte.

Il rosso seguì allarmato il compagno incitandolo a buttarsi nel lago che distava poco più in la in modo da salvarsi.

- Sha-Lightning arriverà per primo! Ehi fratello hai la tazza?- chiese Asso mentre scappavano per nulla affaticato dalla corsa. Il game-boy dipendente fece un lieve cenno con la testa, la mostrò al resto dei Ratti Tossici e finalmente si buttarono. Rimasero sott'acqua per alcuni secondi finchè non furono certi che anche l'ultimo insetto se ne fosse andato. Riemersero e, con il fiatone ritornarono, a riva tutti fradici.

- Forza continuiamo la ricerca soldati!- li incitò Brick procedendoli e inoltrandosi nuovamente nel bosco. Scott lo seguì e si ritrovò a pensare che se ci fosse stata Dawn, tutta sarebbe stato più semplice. Lei avrebbe parlato con gli animali e, dopo aver ottenuto informazioni su dove mai potessero essere, li avrebbero trovati con più facilità.

"Mi manchi Raggio Di Luna" pensò quasi involontariamente mentre la sera cominciava a calare sull'isola del reality, stendendo sul cielo una pennellata di colori scuri e rendendo difficile l'avvistamento di qualsiasi oggetto.

Era incredibile ma entrambe le squadre nella notte avevano trovato qualcosa: le Larve Mutanti il rasoio e il cuscino, i Ratti Tossici la tazza e la tavoletta. Mancava solo la piccola penna, l'oggetto forse più difficile per via delle sue ridotte dimensioni. Stanchi e spossati quasi nessuno riusciva a tenere gli occhi aperti, neppure quel palestrato di Lightning che, anzi, ora si lamentava più degli altri!

- Lightning ha bisogno di proteine!- mugugnava contrariato mentre camminava a carponi per terra.

- L'ho trovata!- esultò felice Scott dopo ore di ricerche andate a vuoto. I suoi compagni si precipitarono da lui esultando: era in un nido di quelle capre volanti sputa fuoco, insieme alle uova a 300 metri d'altezza sulla montagna dell'isola.

- Calatemi che la prendo- ordinò il rosso bramando il suo letto come mai in vita sua. Quelli annuirono e, dopo aver costruito un'imbracatura di emergenza con delle liane, lo fissarono e cominciarono a farlo scendere. La Iena prese la penna e fece segno di tirarlo nuovamente su e fu allora che le vide: i loro avversari erano proprio sotto di loro che li stavano osservando sconcertati! Che occasione perfetta!

Con il prezioso oggetto in mano, fu issato sul bordo del precipizio. Scott casualmente scivolò e casualmente lasciò cadere la biro dalla sua mano che, sempre casualmente, precipitò proprio di fronte alle Larve.

- La vittoria è nostra! Ah stupido cretino di un annusa ascelle!- sghignazzò Jo prendendola al volo e dirigendosi seguita dai suoi compagni verso il traguardo.

La Iena ghignò divertito e non si preoccupò minimamente degli sguardi omicida e degli insulti da parte dei suoi compagni che cominciarono a volare da una parte all'altra.

- Oh ma guarda! Mi è scivolata! Mi sa che perderemo anche questa volta!- esclamò con tono strafottente cominciando a scendere in tutta calma verso i dormitori, senza neanche aspettarli. Non era la prima volta che sabotava il gioco questo no, ma quel giorno lo fece pubblicamente, non nascondendo chi fosse il vero traditore tra loro.

Come previsto la vittoria andò alle Larve mutanti e ai Ratti Tossici spettò la cerimonia di eliminazione alla sera. I perdenti però, Troppo stanchi per discutere, dormirono fino alle 6 ad eccezion fatta per Scott che dopo poco ore era già in piedi, pronto e scattante. Uscì fuori, facendo attenzione a non svegliare i suoi compagni e attese che la sua preda abboccasse all'amo. Ed infatti eccola li: una figura dai capelli più rossi dei suoi camminava silenziosa sulla spiaggia nella sua direzione. Da giorni si era accorto che alla solita ora e al solito posto, lei usciva.

- Zoey- la salutò la Iena con un ghigno e sbucando fuori dal nulla. Lei sussultò alla sua vista: era ancora adirato con lui per via di Dawn ma si fermò perchè vide una certa irrequietezza nei suoi occhi grigi. Che stava succedendo?

- Scott. Che ci fai qui? Hai intenzione di sabotare la votazione di stasera?- domandò quasi rassegnata.

- Affatto mia cara. Volevo solo darti questa- sbottò lui estraendo dalla tasca dei jeans la statuetta dell'immunità. A quella vista Bella Gioia indietreggiò di qualche passo sconcertata: Scott era diventato pazzo? Come... cosa?

E Zoey finalmente capì: tutti i pezzi del puzzle si incastrarono in quel preciso istante.

- Dimmi la verità: quello di oggi non è stato un incidente, vero?- sussurrò la ragazza avvicinandosi e prendendo in mano il prezioso oggetto.

- Chi lo sa?- borbottò il rosso facendo per andarsene e con espressione indecifrabile sul volto.

- Aspetta un'ultima domanda: perchè a me?- domandò lei rigirandosi tra le dita la testa di Chris.

- A Dawn piacevi. A me no ovviamente, sei troppo petulante!- le precisò subito scrollando le spalle. In tutta risposta Zoey l'abbracciò teneramente cosa che lo fece rimanere imbambolato per diversi secondi dallo shock provocatogli.

- Sapevo che c'era del buono in te. Salutami Dawn e grazie- mormorò con le lacrime agli occhi staccandosi e ritornando nel suo dormitorio tutta felice.

Scott ghignò: bastava essere davvero un poco più carino e coccoloso che subito le ragazze ti vedevano come un fidanzato ideale. Ah se ci avesse pensato prima, chissà quante se ne sarebbe fatte in più!


                                                                                        ***


Erano rimasti solo lui e Sam: chi avrebbe ricevuto il marshmallow tossico? Beh, facile da intuire no?

- ... va a Scott!- annunciò Chris con voce divertita mentre Chef lanciava la pericolosa arma chimica contro la Iena che riuscì a scansarsi in tempo. Spontaneamente e con il ghigno stampato sul volto si diresse verso la catapulta per nulla turbato di essersi fatto scappare il milioncino.

- Ciao sfigati divertitevi eh!- li salutò il rosso girandosi per l'ultima volta. I tre lo guardarono e lui potè notare che le loro espressioni erano serene e comprensive.

- Salutaci Dawn- mormorò Sam scuotendo la mano. Avevano capito pure loro: merito di Zoey? O forse l'avevano capito da soli? Beh in fondo, chi se ne frega no?

- Contaci Sam- disse con sollievo Scott mentre osservava il cielo stellato, illuminato solo da un piccolo spicchio di Luna.

"Sto arrivando Dawn..."







Angolo Autrice:

Beh questa volta sono stata decisamente veloce ad aggiornare no? :DChe ne pensate comunque? Piaciuto il leggero colpo di scena?

Scott: Assolutamente no!

Duncan: Tanto quanto le puzze di Owen!

Bene -.- sapete ragazzi che vi amo vero?

Duncan: Certo ma che fai con quella motosega? O.o

Scott: Scappaaa!

Ehehe faccio paura! beh per un pò almeno staranno bravi! ^^. Piccola comunicazione che mi sono dimenticata di accennare all'inizio del capitolo: probabilmente questa storia si concluderà tra pochi capitoli (forse due o tre). Per il resto enjoy it!


                                                                                                                        Marty Angel


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Capitolo 13
*** 13.13 ***


scott 13

Stupido Chris, stupida catapulta, stupido mare, stupida isola dei perdenti troppo lontana, stupido Zanna e stupidi sentimenti che gli avevano fatto perdere il milioncino! Scott nuotava come un matto per sfuggire dalle grinfie di quel mostro maledetto che, appena si era accorto della sua eliminazione, l'aveva subito inseguito per poterlo divorare. Il ragazzo per poco non svenne dalla gioia quando finalmente i suoi piedi toccarono la sabbia soffice dell'isola ma purtroppo quello squalo maledetto non demordeva e, anzi, accorciò la distanza. Le sue urla, siccome era notte fonda, svegliarono tutti gli ex-concorrenti che accorsero a vedere cosa stava succedendo li fuori.

- Scott!- la vocina di Dawn lo raggiunse e lo fece voltare a sinistra. Il suo viso si illuminò nel vederla, come pure la sua aura che dal nero passò al rosa. Potè notare lo stupore e la sorpresa che la colpì nel vederselo davanti ma poco gli importava, aveva mantenuto la promessa no?

- Fermate sto "coso"!- urlò lui di rimando appena sentì il fetore di pesce proprio alle sue spalle. Stranamente fu proprio B che l'aiutò con uno strano congegno che, da non si sa bene dove, attivò una schiera di robot/guerrieri alle sue spalle. Zanna li guardò stranito e si diede a gambe levate appena capì che tirava una brutta aria...

Il rosso si buttò a terra esausto, ansimando e riprendendo fiato. Si accorse a malapena, data la poca luce che c'era, della figura accanto a lui ma sapeva già chi fosse senza bisogno di guardarla.

- Guarda che mi hai fatto fare... sei in debito con me di almeno un milione di dollari- sbuffò il ragazzo mettendosi il braccio sopra agli occhi.

- Non lo avresti vinto comunque tu. Ho letto le foglie del tè questa mattina, mi hanno svelato il futuro e fidati, è molto meglio che tu non sappia cosa ti sarebbe successo- sospirò Dawn poggiandogli la mano sulla fronte bagnata.

- Certo, certo e io mi chiamo McLean di cognome- borbottò scorbutico senza ribattere ulteriormente perchè entrato in pace con se stesso grazie al tocco di Raggio Di Luna.

- Ancora non riesco a credere che tu abbia rinunciato ai soldi per me...- queste furono le ultime parole della bionda prima che Scott andasse in arresto cardiaco dalla felicità. La sentì coricarsi sopra di lui e abbracciarlo con più forza che poteva, senza curarsi di sporcarsi o bagnarsi. Un enorme sorriso si era allargato sul suo viso e il rosso, ancora incredulo, pensò che, quando sorrideva, era la ragazza più bella del mondo. Ricambiò il suo affetto passandole la mano tra i capelli e arruffandoglieli.

- Grazie...- gli sussurrò la bionda baciandolo sulla guancia. Il ragazzo scrollò le spalle e si rialzò seguito a ruota da lei. Guardò male Beverly, intimandogli un "Sta lontano dalla MIA tipa" per poi dirigersi nell'albergo lussuoso e finalmente riposarsi.

- C'è già la tua camera pronta, basta che  guardi le porte e ognuno...- spiegò Dawn interrompendosi improvvisamente leggendo la sua aura - Scott,l non è molto consono-

La Iena oramai abituato alle sue letture del pensiero ridacchiò divertito.

- E perchè?- la vide arrossire, quanto era carina e tenere quando faceva così! - Io ho pensato solo a dormire ma, ovviamente verginella, se vuoi di più basta dirlo!- continuò lui bloccandola improvvisamente con le braccia e facendola appoggiare delicatamente contro il muro del corridoio.

- Sei stanco morto, è meglio se ti riposi- continuò pacata Dawn cercando di tenere sotto controllo i brividi che le salivano lungo la schiena.

- Ad una condizione. Prova ad indovinare cosa voglio- le sussurrò il rosso baciandole delicatamente il collo.

- Che dorma con te. Va bene Scott, come desideri. Dopotutto è il minimo che possa fare giusto?- gli chiese sorridendogli. La Iena annuì convinto, la prese per mano e cercarono la sua stanza che si rivelò essere una lussuosa suite con un enorme letto matrimoniale.

- Mi faccio una doccia. Mi fai compagnia Raggio Di Luna?- le domandò in modo provocante e guardandola in modo lussurioso. Dawn scosse la testa facendo ondeggiare i capelli.

- No, mi vado a cambiare e arrivo- e detto questo uscì.

Dopo pochi minuti con un asciugamano avvolto nel girovita e i capelli gocciolanti, Scott uscì dalla dal bagno per andare a rivestirsi. Nell'armadio infatti erano presenti diversi ricambi che erano spuntati da non si sa bene dove e a chi McLean li avesse rubati. Prese noncurante un paio di boxer blu con le cuciture nere e frugò in cerca di una maglietta che fungesse da pigiama. Dei leggeri passi lo fecero distrarre dal suo intento in quanto solo una persona aveva la camminata così leggera e quindi solo una persona poteva a quell'ora venire a disturbarlo. Senza volere, cominciò a fantasticare su eventuali camice da notti semitrasparenti con biancheria in completa vista, di conseguenza si dovette affrettare a mettersi il primo paio di pantaloni che trovò o sapeva che avrebbe avuto la necessità di dare spiegazioni sull'eventuale sveglia del suo "amichetto"...

- Scott?- sussurrò Dawn individuandone l'aura ma non la persona. Perchè aveva spento la luce? Si sentì abbracciare da dietro e delle braccia forti e calde le cinsero la vita.

- Benvenuta nel girone infernale dei lussuriosi- mormorò lui appoggiando la testa sulla sua spalla e con voce terribilmente roca e sensuale.

- Non dovresti andare a dormire?- domandò in un sussurro la bionda, sebbene la sua stessa aura stesse diventando molto simile a quella del compagno. In tutta risposta la Iena le baciò in modo lascivo il collo, mentre le sue mani delicatamente le sfiorarono la pancia per salire dolcemente.

- C'è un letto, la luna nel cielo, io, te e l'atmosfera perfetta. Che dici? Potrebbe andare bene Raggio Di Luna?- continuò lui mentre la conduceva verso il materasso. La ragazza non rispose e si lasciò guidare dal ragazzo.

Scott la fece scivolare sotto di se e finalmente riprese possesso delle SUE labbra, di sua esclusiva proprietà. Dio, quanto le erano mancate? La sensazioni del suo corpo minuto premuto contro il suo, lo fece andare in tilt e sempre con molta delicatezza le passò la mano tra i capelli per poi scendere a massaggiare sempre più giù. Sentì il respiro della ragazza farsi mozzato e le sue gambe intrecciarsi dietro alla sua schiena. Da quando era diventata così intraprendente? Il rosso, superato il leggero stupore iniziale, le sfilò dolcemente la camicia azzurrina e semitrasparente che la copriva per bearsi della vista di quel bellissimo corpo.

- Sei uno schianto Dawn!- sghignazzò lui. La vide arrossire e portarsi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, gesto che era solita fare, come aveva notato quella volpe di Scott, quando era nervosa.

- Grazie...- mormorò la bionda prima di riprendere a baciarlo cogliendolo completamente di sorpresa.

Ben presto i vestiti finirono per terra tutti stropicciati, mentre due corpi nudi si strofinavano uno sull'altro. Nella stanza volavano i gemiti, i sospiri, le carezze, i baci e Scott si rese conto di essere arrivato al limite.

- Anf... aspetta, aspetta. Immagino che tu non prenda nessun metodo contraccettivo giusto?- chiese la Iena con quel poco di lucidità che gli rimaneva. Raggio Di Luna lo guardò con aria interrogativa, metodi contraccettivi? Di che stava parlando? Certo che era veramente una frana sotto questo aspetto ma mica era colpa sua se Madre Natura non le aveva mai parlato di queste cose! Così scosse la testa in segno di diniego.

- D'accordo, due secondi allora- borbottò il rosso contrariato mentre di malavoglia si staccava dal suo corpo per rovistare nella tasca dei pantaloni.

In quel momento la consapevolezza di cosa stava per fare colpì Dawn come un fulmine. Lo voleva veramente? O si sentiva in qualche modo forzata? E sopratutto: lo amava? Mentre Scott trafficava con una strana bustina lucida, si concesse un poco di tempo per pensare.

Lo voleva? La risposta era ovviamente si, il suo corpo aveva reagito fin troppo bene alle sue carezze...

Si sentiva forzata? No in alcun modo, anche perchè leggendo la sua aura poteva chiaramente vedere che se lei avesse avuto in quel preciso istante un ripensamento, si sarebbe messo a malincuore il cuore in pace.

Ed infine: lo amava? A questa domanda rispondere fu più semplice: ovvio che si!

E allora che lasciasse pure che il suo spirito, libero da ogni catena, si beasse di quelle sensazioni tanto magnifiche che solo lui era in grado di donarle!

La Iena tornò a dedicarle attenzione posizionandosi sopra di lei con più delicatezza possibile.

- Stringimi la mano Dawn, perchè sto per farti male...- le sussurrò baciandole la guancia. La vide annuire e obbedire, così chiuse gli occhi e lasciò che l'istinto prendesse il sopravvento.

Due corpi si unirono definitivamente quella notte mentre due stelle cadenti all'unisono attraversarono il cielo illuminandoli.

Raggio Di Luna non riusciva a credere a molte cose: 

1) Si era unita ad un uomo.

2) Quell'uomo era Scott.

3) Stava facendo l'amore.

4) E faceva un male pazzesco.

Non riuscì quindi a trattenere un piccola lacrima che solcò il suo bellissimo viso deformandolo in una maschera di dolore. A quella vista il rosso si fermò, sebbene stesse andando a una velocità pari a 0 e si morse nervoso il labbro. Vederla soffrire era come morire, si sentiva un buco nel petto che si allargava e lo risucchiava contemporaneamente. Come poteva distrarla dal dolore? Doveva forse... ah, cavoli dopo di che la sua reputazione sarebbe andata a puttane! E pazienza, d'altronde non aveva già distrutto la propria immagine facendosi eliminare per poterla rivedere? Le si accostò all'orecchio continuando a spingere dolcemente.

- Ti amo Dawn...-


                                                                                                                   

                                                                                                                        ***


Dawn spalancò gli occhi più che potè dalla sorpresa: Scott aveva detto... No aspetta, non poteva crederci! Era meglio controllare la sua aura e già che c'era farsi un viaggetto nel suo cervello perchè, se c'era una cosa che non sopportava, era quella di essere presa in giro. Eppure entrambe indicavano che non stava mentendo e che lui...

- Ti amo anche io Scott...- mormorò Raggio Di Luna mentre un'altra piccola lacrima bagnava il cuscino: questa però era di gioia pura.

Si rilassò ulteriormente e sentì il dolore affievolirsi mentre forti scosse di piacere la invasero. Si,  era stata la decisione migliore della sua vita!


                                                                                                                        ***


Il cuore di Scott si riempì di gioia quando vide la SUA ragazza lanciare piccoli gridolini di piacere: significava che la fase critica era passata e lui poteva finalmente dimostrarle quando fosse incredibilmente capace a letto!

Crollarono dopo poco sfiniti uno accanto all'altra con i visi rossi, il fiato corto e il sudore che imperlava le loro fronti. Si guardarono con un sorriso dipinto sulle labbra, immergendosi nei pensieri l'uno dell'altra, consci del fatto che la loro unione non era stata solo carnale ma qualcosa di più.

- Tutto ok?- chiese Scott in modo stranamente premuroso, abbracciandola e tirandola a se. Dawn annuì appoggiando la testa contro il suo petto muscoloso e chiuse gli occhi  per la stanchezza che le si era riversata improvvisamente addosso. Poco prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo però riuscì a biascicare un:

- Non mi lasciare...- La Iena sorrise a questa frase, la strinse di più a se e disse:

- Non lo farò, dormi tranquilla Dawn...-


                                                                                                                       ***

Scott aprì di malavoglia gli occhi mentre un piccolo raggio di sole si intrufolava nella sua camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora nel mondo dei sogni, tentò di rialzarsi ma si accorse di avere un braccio bloccato. Si voltò e notò una ragazzina dai capelli biondi quasi bianchi che ronfava beatamente sopra alla sua spalla. La Iena si accorse del deja-vù appena vissuto ma tirò un sospiro di sollievo sapendo chi era quella bambolina di porcellana, non di certo quella stupida bionda senza cervello della sua strana visione!

Le solleticò il fianco con l'intento di svegliarla in quanto il suo fratellino la sotto era pronto per il secondo round! Ghignò a questo pensiero e ancora di più quando la vide aprire gli occhi cobalto.

- Ben svegliata! Sai a cosa stavo pensando?- sghignazzò lui baciandole la guancia. Dawn lo guardò in maniera confusa, non capendo.

- Cosa?- borbottò stranita.

- Che non ti posso più chiamare verginella!- esclamò scoppiando a ridere il rosso e vincendo per la prima volta una battaglia verbale poichè Raggio di Luna non fu in grado di ribattere a questa sua affermazione!




Angolo autrice:
Si molti di voi mi odieranno per il mostruoso ritardo ma...
Duncan: Ti odiano comunque :D
Si ok d'accordo ma volevo dire...
Scott: Che ti devi ritirare!
Duncan: Bella fratello dammi il 5!
O e che cavolo mi lasciate finire >.< Dicevo spero di non essere caduta nel volgare e di aver scritto un capitolo per il rating arancione.
Scott: No, dovevi scendere più nei dettagli! :D
Duncan: Scrivere per esempio quando ha sbattuto Dawn contro il muro e l'ha...
Stoooop! Pervertiti che non siete altro! Vergognatevi su! Vabbè detto questo fatemi sapere e volevo sapere un vostro parere riguardo a questo: molti di voi mi hanno chiesto di continuare questa storia ma io avevo intenzione di finirla il prossimo capitolo. Dovrei continuarla o finirla? Fatemi sapere un bacio!

                                                                                                                           
            Marty Angel

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Capitolo 14
*** 14.14. Epilogo ***


final scott

Due ragazzi, mano nella mano, camminavano silenziosamente per la spiaggia, assaporando l'odore salmastro trasportato dalla leggera brezza che soffiava da sud.

- Sento che vuoi chiedermi qualcosa. I tuoi pensieri sono troppo ingarbugliati, non riesco a decifrarli bene- esordì Dawn fissandolo dritto negli occhi.

- Te e le tue letture delle aure- sbuffò Scott, anche se in fondo si stava gradualmente abituando, poi continuò - Che facciamo ora, dove andiamo?-

Raggio Di Luna finalmente capì cosa intendesse la Iena: stava pensando alla sua famiglia e a come comportarsi una volta incontrata. Aveva il terrore di tornare a casa da perdente, così decise che era giunto il momento di parlare del suo passato. Prima o poi questo argomento sarebbe saltato fuori, inutile tardare ulteriormente.

- So che cosa hai dovuto sopportare nella tua infanzia. Le tue emozioni sono ancora impresse sulla mia pelle, le ho vissute come se ci fossi stata io al posto tuo quando sull'isola sono entrata nella tua psiche. Conosco anche la indole poco civile dei tuoi parenti ma...- a queste parole Scott si fermò di botto, come colpito da un proiettile.

- Tu... tu cosa?- borbottò annaspando l'aria in cerca di ossigeno. Lei sospirò, pronta della sua sfuriata di rabbia che sarebbe avvenuta da un momento all'altro.

- Si, sapevo anche che ti saresti parecchio arrabbiato perché ho violato la tua privacy- mormorò rassegnata mentre lui assumeva varie tonalità di rosso e viola.

- Tu non hai il diritto di frugare nel mio cervello! Non sai un cazzo su di me e della mia famiglia!- urlò il rosso inveendole contro.

- Volevo capire perché fossi diventato così e mi spiace, certe volte i miei poteri sfuggono al mio controllo...- mormorò la bionda abbassando la testa sconsolata mentre azzardava un timido abbraccio per calmarlo.

Scott ebbe la seria tentazione di rifiutare il suo affetto ma, all'ultimo, ci ripensò, non sopportando la vista di lei che soffriva ma ehi! Era sempre la sua privacy! Ricambiò riluttante e la strinse a se.

- Senti, anche se l'altra sera ti ho detto quelle paroline schifose che mi fanno venire il diabete...- sbottò interrotto dolcemente dalla ragazza che, si accorse, sorrideva divertita.

- Il "Ti amo"- gli ripetè come un uccellino. Lui si portò due dita alla bocca fingendo di vomitare stomaco e milza insieme per poi continuare.

- Bleah, comunque si, quella roba dolciastra li, non significa che puoi minare la mia libertà. Stai quindi fuori dalla mia testa, se prima non hai mio consenso-

- Quel che dovevo vedere l'ho visto e credimi, è meglio che l'abbia fatto così  perché ora possiamo percorrere un cammino migliore!- esclamò felice riprendendo a camminare.

- Tipo?- domandò confuso al suo parlare enigmatico. Bah, carina ma stramba forte eh, vero Scott?

- Andiamo a trovare una persona che, sono sicura, non avrai dimenticato. Che ne dici?-

- Sei parli di mio fratello Alfred o di mia madre, ti freno subito li odio tutti- Raggio Di Luna scosse la testa, sebbene non le piacesse la parola "odio" da lui pronunciata, non lo riprese e si limitò a spiegarsi meglio.

- No, la Signorina Nice. Te la ricordi vero?- chiese sorridendo sicura che quel nome sarebbe andato a far breccia nel suo cuore ed infatti Scott si fermò nuovamente di botto guardandola a bocca spalancata. La sua aura si colorò di un rosa intenso e di verde speranza, il suo, come aveva da poco scoperto la ragazza, colore preferito.

Una marea di dolci ricordi, del suo profumo così delizioso, dei suoi abbracci, delle loro risate, i complimenti che quella donna le rivolgeva sempre, stavano donando una calma aria nostalgica alla Iena che da troppo tempo non la rivedeva. Nell'ultimo anno di elementari si era allontanato da lei, perché suo padre l'aveva minacciato di massacrarla di botte e il bambino ci teneva troppo per far si che le succedesse qualcosa. Sapeva quanto ci avesse sofferto il non vederlo più alla mattina presto, al rimanere assente per tutta la lezione ma, l'ultimo giorno di scuola, il piccolo si fece coraggio e le confessò tutto cosi che la Signorina Nice lo perdonasse. Quando non la rivide più perché dovette frequentare le "scuole dei grandi", cominciò a trasformarsi nella Iena, senza un motivo ben preciso se non le percosse continue e la mancanza di affetto.

- Non so neppure dove abita...- sbottò tornando con i piedi per terra.

- Possiamo cercarla insieme. Prendiamo una barca e ritorniamo al tuo paesino. Cominciamo le ricerche da li, che ne dici?- propose raggiante Dawn, cominciando a realizzare nuovi progetti per il loro viaggio. Lo vide annuire lentamente masticando parola per parola, come se tonare alle origini lo disturbasse e lo deprimesse.

- Non passeremo da casa tua, almeno che tu non voglia- aggiunse lei intuendo ciò che stesse pensando.

- Ehi dicevi di avermi aperto il cervello, allora sai benissimo che non ho intenzione di farlo. Mia madre tanto è morta due anni fa e quindi me ne sbatto. Mio fratello probabilmente è in giro per il Canada a bruciare qualche bosco e mio padre, bah che me ne frega di lui...-

- Bene. C'è una barca che ha costruito B, ha detto che possiamo prenderla e no, tra me e B non c'è niente. Vuoi restare e vedere chi vince o partiamo?- chiese pur sapendo già la risposta.

- Secondo te?- ghignò divertito Scott. Insieme si diressero verso il piccolo molo, pronti per lasciarsi alle spalle le loro avventure trascorse.


                                                                                                                   

                                                                                                                    ***


Camminavano da diverse ore per un piccolo paesino a poche miglia da Toronto, non sapendo minimamente dove andare. Dawn aveva chiesto alle creature di Madre terra li presenti se sapessero il suo indirizzo ma, per ora, brancolavano nel buio. Forse si era trasferita o le era capitato qualcosa di brutto, tutto era possibile d'altronde. L'ennesimo scoiattolo si avvicinò alla coppietta e Raggio Di Luna si chinò per ascoltare se aveva novità o perlomeno nuovo informazioni.

Scott sbuffò sperando che si sbrigasse o, vedendola così, avrebbero pensato che stesse con una stramba! Cominciava a perdere le speranze sul fatto di ritrovare la sua vecchia maestra finchè...

- Ci siamo! Ha detto che è proprio qua dietro! Di girare un paio di vie e troveremo la sua casa! Andiamo!- esclamò la bionda prendendolo per mano e trascinandolo quasi di peso davanti a se. Corsero a perdifiato per non so quale motivo e si ritrovarono ben presto davanti una piccola villetta con un grande giardino perfettamente curato, ricco di fiori e alberi. Sulla cassetta delle lettere era inciso: Nice.  

- Su, suona il campanello Scott, so che non vedi l'ora di abbracciarla. Che aspetti?- chiese felice Dawn spingendolo dolcemente verso il cancello. In tutta risposta il ragazzo deglutì, si fece forza e finalmente suonò. Dopo pochi secondi una signora sulla sessantina si affacciò dalla porta, sbirciando fuori: aveva il viso gentile, solcato da qualche piccola ruga, occhiali rosa leggeri che le ricadevano sulla punta del naso e i capelli castani raccolti con qualche striatura di grigio. Si avvicinò ai ragazzi incuriosita e cercò di mettere a fuoco chi aveva davanti. Il suo volto, a poco a poco, si illuminò di gioia mentre si allargava un grande sorriso, mostrando i denti ancora perfettamente bianchi.

- Oh Santo Cielo! Scott!- esclamò lei spalancando il cancello e gettandosi a capofitto ad abbracciarlo. Al suo tocco, nella mente del rosso esplosero una miriade di sensazione bellissime, simili a quelle che provava quando stava con Dawn e non potè fare a meno di ricambiare il suo affetto.

- Dio mi protegga! Fatti vedere bene!- si staccò dal ragazzo e lo fece girare su se stesso diverse volte per poi commentare soddisfatta - Eh si, sei proprio cresciuto benissimo! Ma già da piccolo eri un bel bambino, vero caro?-

Scott arrossì come se fosse ritornato ad avere cinque anni e pronunciò un flebile "Si".

- E questa bella ragazzina? Oh ma che sbadata, venite, venite dentro che vi offro una tazza di tè!- li invitò lei facendosi da parte per farli passare.

Mentre la donna preparava dei biscotti, incitò Dawn a presentarsi e pretese di sapere come fossero giunti fin li.

- Si ho visto solo poche puntante di quel Reality. Mi ero spaventata sai?- mormorò la donna sospirando mentre posava il vassoio sul tavolo della piccola cucina dove si erano accomodati.

- Per cosa?- chiese stupido Scott afferrando al volo un dolcetto al cioccolato.

- Per come eri diventato, somigliavi terribilmente a beh... tuo padre- sospirò Nice mentre si sedeva di fronte a loro. Il ragazzo abbassò la testa: odiava deludere la maestra, non se lo meritava, dopo tutto quello che aveva fatto!

- Non lo è mai stato- intervenne pacatamente Dawn in suo soccorso.

- Già, dimenticavo che tu sai leggere le aure e volevo scusarmi se prima non ti avevo riconosciuto ma ero talmente felice che ti ho prestato poca attenzione. Ti prego di perdonarmi- spiegò la Signorina mortificata.

- Non si preoccupi- la rassicurò la bionda finendo di bere il suo tè all'inglese, assolutamente delizioso.

- Volevo però ringraziarti- Raggio Di Luna alzò gli occhi guardandola incuriosita per indurla a continuare.

- Per aver dato fiducia a Scott. L'avrai letto nella su aura che era buono o l'avrai intuita da sola, non lo so questo ma sei riuscita a riportarlo sulla retta via, come ha dimostrato quando ti ha salvata e si è fatto eliminare per te. Non è mai stato cattivo, anzi dovevi vedere quanto era intelligente alle elementari! Il migliore della classe! Vorrei che lo incitassi a continuare gli studi, ha una mente brillante anche se si è andata un pò a rovinare negli ultimi tempi ma niente è perduto! Ma ditemi ora che farete?- domandò la maestra incuriosita.

La Iena, a quell'affermazione, era arrossito come un peperone e aveva invece sbuffato nel sentire che della sua intelligenza arrugginita: ma quando mai! In compenso Dawn era stata felice di sentire quelle parole e aveva ridacchiato vedendo il suo compagno diventare rosso.

- Non ne ho idea. Non ho neanche un posto ne dove stare,,, per non parlare dei soldi- brontolò il rosso incrociando le braccia al petto con fare pensieroso. Dawn gli mise la mano sulla spalla, facendolo rabbrividire e rassicurandolo.

- Ci siamo dentro entrambi, io ti seguirò nelle tue scelte, qualunque esse siano. Sempre se mi vorrai- lo informò sorridendo.

- Che cazzata, ovvio che si!- sbuffò il ragazzo con una smorfia.

La Signorina Nice che aveva assistito alla scenetta, sorrise divertita: l'amore, che sentimento meraviglioso! Osservò il suo bellissimo piccolo, cresciuto grande e forte. Quanto le era mancato? Troppo, per non parlare di quante lacrime versate sul  fatto di non poterlo adottare ma quelle ormai erano storie da tempo sepolte sotto cumuli di polvere. Ora doveva pensare ad un modo per aiutarli e come se non...

- Ci penso io a rimediare. Possiedo un piccolo appartamento in periferia di Toronto, era del mio defunto marito che lo utilizzava quando doveva, per motivo di lavoro, trasferirsi la. E' vostro se volete, fatemi solo cercare le chiavi e vi scrivo l'indirizzo!- esclamò tutta felice lei alzandosi e cominciando a rovistare in girò per la casetta.

- No aspetti Signorina Nice! Non posso accettare non...- il rosso fu interrotto dalla voce pratica della donna.

- Oh Scott hai quasi 18 anni su! Puoi chiamarmi per nome, Rachel è più carino non trovi? E poi, io non lo uso mica, rimarrebbe ad ammuffire per anni e basta. Non è meglio utilizzarlo? Dove mai avrò messe quelle... ah, eccole qua! Ecco a te mia cara!- esultò tutta felice la donna mentre consegnava due chiavi a Dawn.

- Come potrò mai ringraziarla? Emh... scusi abitudine, volevo dire ringraziarti?- chiese il rosso sinceramente commosso per la gentilezza della donna.

- Oh per l'amore del Signore, non ho fatto niente su, mio caro! Sei sempre stato come un figlio per me, il figlio che non ho mai potuto avere- mormorò lei accarezzandogli la guancia. Scott l'abbracciò con impeto e sentì per la prima volta qualcosa pungergli gli occhi: che fossero... mah! Mica era un rammollito lui! Non potevano essere lacrime, come quelle che stava versando per la commozione la Signorina Nice!

- Grazie...- sussurrò la Iena mentre si staccava.

- Figurati. Andate ora, si sta facendo tardi. Promettimi una cosa però...- disse mentre si asciugava con un fazzoletto di stoffa ricamato da lei personalmente.

- Qualsiasi cosa- rispose subito il rosso mentre si metteva in bocca l'ultimo delizioso biscotto, in quanto non sapeva quando avrebbe potuto mangiare ancora.

- Voglio esserci al vostro matrimonio!- esclamò tornando serena Rachel. Dawn scoppiò a ridere prevedendo la reazione di Scott che, per poco, non si strozzò con il dolcetto che gli andò completamente di traverso.

- Signora, scusi se mi permetto, ma è un pò troppo presto per parlare di ciò!- ridacchiò Raggio Di Luna, sebbene con la coda dell'occhio andò a sbirciare il fondo della tazza del tè per vedere un pezzo del loro futuro. Quel che vide la riempì di gioia ma decise per ora di tacere, non era ancora pronto per questo argomento.

- Tu dici? Beh promettimelo comunque- Scott annuì a fatica riprendendo a respirare nuovamente.

- Bene, questo è l'indirizzo e ora su! Andate a fare le cose che fanno i giovani! Sperando che il Signore questa volta chiudi un occhio! Vi accompagno all'uscita- i due la seguirono e sulla porta si abbracciarono con trasporto.

- Ti verrò a trovare- promise ancora Scott, liberandola dall'ennesimo abbraccio.

- Ci conto, abbiamo molte cose da dirci. Arrivederci cari!- e detto questo i ragazzi si presero per la mano e si avviarono verso il centro del paesino.

- Sono le sei, prendiamo un pullman e siamo in città per le 7 e mezza- annunciò il rosso.

- Non abbiamo di soldi per pagare il biglietto- osservò Dawn, provocando l'ilarità del suo compagno.

- Mai pagato in tutta la mia vita! Rimane il problema dei soldi in generale, dove li prendiamo per vivere?- chiese.

- Convincerò i miei a mandarci una quota tutti i mesi. Se ci iscriviamo al college...- fu interrotta appena la Iena udì l'ultima parola.

- College? Ehi, ehi calma! Chi ha parlato di studiare?! E poi convincere i tuoi?! Non credi che rimarrebbero basiti nel sapere che vieni a convivere con me?! Hai solo 17 anni!- lei sorrise  con aria furba.

- Devi studiare Scott, se vuoi diventare qualcuno un domani. Inoltre con la scusa della scuola, io potrò stare fuori da casa e sanno anche che gli appartamenti messi a disposizione devo essere condivisi con qualcuno. Se mi chiederanno com'è la mia compagna di stanza gli risponderò semplicemente che è una ragazza un pò scontrosa con i capelli rossi, gli occhi color perla e spara ai topi della cucina da quando aveva sei anni! No scherzo, darò una descrizione fatta sul momento- ridacchiò Raggio Di Luna.

- Dawn, ti rendi conto che mentirai per la prima volta in vita tua?- scoppiò a ridere lui, orgoglioso del suo piano geniale quanto uno dei suoi.

- Lo so. Che vuoi farci: se vai con lo zoppo, impari a zoppicare- mormorò arrossendo. Scott l'abbracciò e poi la baciò dolcemente.

- Ora potresti diventare ufficialmente la mia ragazza!- le sussurrò con voce roca nell'orecchio.

- Ne sarei onorata ma ora corriamo perché l'autobus sta già ripartendo- annunciò con voce pacata Dawn indicando un punto davanti a se con un dito.

- Cazzo!- l'ultima parolaccia si disperse nel vento mentre due ragazzi, riempiendo la notte delle loro risate, inseguivano il pullman che era già rientrato in strada e sfrecciava via da loro ma poco importava: il loro cuore batteva troppo velocemente per far si che qualcosa lo disturbasse,


                                                                                                              






Pochi mesi dopo...


Scott credeva di impazzire del tutto: erano ore che quegli hippie del cazzo lo costringevano a meditare e lui non ce la faceva più!

- Caro, ti vedo teso. Rilassati e goditi il momento!- esclamò una giovane donna vestita con una camicetta bianca, i piedi nudi e con lunghi capelli biondi raccolti in una coda alta da cavallo.

- Cerrrrto Signora Delaney- ringhiò cercando di contenersi la Iena, sperando che quella tortura durasse ancora per poco.

- E' quasi finita...- gli sussurrò Dawn affianco a lui divertita nel vederlo così.

- Odio i tuoi genitori... no sul serio, ragazzi siamo nel terzo millennio non si possono fare ste cose!- ribadì a bassa voce il suo fidanzato, oramai giunto al limite della pazienza e della sopportazione.

Alla fine i due ragazzi erano riusciti ad entrare dopo due mesi nello stesso college, certo, non era il più prestigioso della città ma era perfetto per loro e i corsi preparativi per l'Università erano ottimi. Scott dovette studiare come un matto per passare i test di ammissione, in quanto negli ultimi tempi non aveva frequentato molto le Superiori, impegnato com'era a lavorare ma, inaspettatamente, i suoi risultati non furono così male. L'ambiente era tranquillo e sereno, perfino quel socio patico del rosso, riuscì ad allacciare dei rapporti con un gruppetto di ragazzi di periferia che, come lui, erano un pò spaesati nelle grandi metropoli.  Dawn trovò un altro gruppo di svalvolate che parlavano agli animali e leggevano le foglie del tè, tutto il tempo e meglio di così, non poteva trovare.

Per quanto concerne la piccola bugia di Dawn, tutto era andato come previsto e i genitori non sospettarono di niente. Purtroppo per la giovane coppia, sapevano della relazione della propria figlia e volevano conoscere il più presto possibile il famigerato Scott. Ed eccoci qua: seduti per terra in una strana sala con il pavimento sostituito da un manto d'erba e l'aria impregnata di un forte odore d'inceso per meditare meglio. La tipica famiglia hippie! Ma non si erano estinti, e che cavoli!

- Qualche problema Scott?- gli chiese il padre dell'amata, Un uomo con i capelli altrettanto biondi, leggermente lunghi e mossi, con il pizzetto e gli occhi uguali alla figlia.

- Affatto Signor Delaney. E' che non sono abituato a stare tanto fermo!- rispose imbarazzato il rosso, non sapendo come ci si dovesse comportare con i genitori di una ragazza e di cosa si parlasse.

- Sai, sei molto diverso da noi ma mi piace la tua Aura. Meriti di stare con la nostra Dawn, avete la nostra benedizione- annunciò improvvisamente la Signora sorridendo.

- Grazie mamma- mormorò Dawn, presa com'era dal rilassarsi completamente.

- Concordo con Luisa e non ti preoccupare se non ti senti più le gambe: presto ti ci abituerai. Nei nostri prossimi incontri approfondiremo il contatto con Madre Natura e sarà molto più semplice- Scott si voltò di scatto verso Raggio Di Luna con il viso della stessa tonalità della sua pelle.

- Ci saranno altri incontri?!- lei annuì prevedendo un suo eventuale svenimento.

- Uccidimi... ti prego fallo il più velocemente possibile...-







Cinque anni dopo...

Ecco, quel brutto pezzo di merda di Duncan l'aveva lasciato solo! Aveva chiuso gli occhi solo per due minuti, cazzo! Non poteva sparire proprio adesso!

- Duncan!- strillò Scott come una donna isterica che ha guardato troppe puntate di Beautiful. Il ragazzo chiamato in causa si sporse dal bagno della casa del rosso dove era appena entrato.

- Ehi amico, non posso neanche più pisciare in santa pace? Miseria, smettila di agitarti e di sudare che sennò diventi schifoso. Datti una calmata che tra poco si inizia e tu devi essere profumato come una rosa- sbottò infastidito lui richiudendosi dentro. La Iena sbuffò: aveva conosciuto Duncan in una rimpatriata per tutti i concorrenti di A Tutto Reality e, doveva ammettere, che andavano d'accordo. Si divertivano a parlare di donne, calcio, donne, topi uccisi, donne, evasioni, donne e prese per il culo per i più sfigati del gruppo, erano simili in fondo.

- Ah sto meglio!-  annunciò il punk uscendo e sistemandosi i capelli non più verdi ma con la cresta unicamente nera.

- Togliti quei piercing. Non mi sembra il caso- sbottò Scott avviandosi verso l'uscita. L'altro sghignazzò divertito nel vedere l'amico in quelle condizioni.

- Ehi fratello è come un esame! Stessa cosa, sei al terzo anno di Architettura e non sai studiare due righe messe in croce?-

- Ah, per chi mi hai preso? Certo che si!-

- E allora muovi quel tuo cazzo di culo e scendiamo che sennò arriviamo in ritardo e poi senti le racchie lamentarsi- borbottò contrariato, dirigendosi verso l'uscita seguito dal rosso.

- Guido io, con quelle mani sudate rischi di fare anche qualche incidente- sbottò Duncan, Scott acconsentì senza fare troppe storie, ora doveva solo concentrarsi.

Nella 159 nera sportiva del punk scese un silenzio tombale che non si spezzò se non quando scesero, giunti finalmente a destinazione.

- Va, a dopo. Saluto Courtney e arrivo- lo salutò il ragazzo dagli occhi ghiaccio. Scott annuì, si fece forza ed entrò tirando dritto, senza guardare in faccia nessuno.

- Ci siamo!- gli sussurrò Duncan tutto eccitato nuovamente accanto a lui. La Iena sentì le persone intorno a lui trattenere il respiro e mormorare parole incomprensibili ma non doveva importargli in quel momento. Così Si fece forza, si voltò e guardò dritto davanti a se.

- E' arrivata la sposa!- esultò Duncan mentre lanciava un fischio poco consono ad una bellissima Dawn in abito bianco aderente, senza pizzi o ricami troppo elaborati, che lasciava la schiena leggermente scoperta, con affianco il suo papà. I capelli erano stati raccolti in una acconciatura semplice, lasciando che i ciuffi più lunghi davanti le ricadessero dolcemente sulle spalle, incorniciando il viso leggermente truccato. A Scott mancò il fiato: non era mai stata così bella in vita sua e di nuovo si ritrovò a pensare che quella di chiederle di sposarla, fosse stata la migliore scelta della propria vita, dopo quella di salvarla dagli squali e dal vulcano ovviamente.

- Sei bellissima!- gli sussurrò in modo che nessuno sentisse a parte l'interessata che arrossì visibilmente.

- Mi hanno truccato Anne Maria e Zoey. Anche tu sei bellissimo comunque- lui sorrise mentre si voltavano verso l'altare dove tra pochi attimi tutto sarebbe cominciato. Con la coda dell'occhio però non gli era sfuggita Rachel, che in prima fila, gli aveva strizzato l'occhio e aveva mimato con le labbra un "Sono fiera di te".

Per Scott e Dawn iniziò un nuovo, lungo e bellissimo cammino da percorrere insieme e che non li avrebbe più separati.






Epilogo

17 anni dopo





- Mamma, papà sono a casa!- annunciò una voce maschile invadendo la villetta in periferia di Toronto. Sulla porta c'era un ragazzo alto, bello e muscoloso, con gli occhi color cobalto e i capelli biondissimi da sembrare quasi bianchi intrisi di gel.

- Ciao Erik. Come è andata ad allenamento?- chiese una donna non molto alta ma magrissima e snella con i lunghi capelli uguali alla persona che gli stava di fronte mentre l'abbracciava con trasporto.

- Bene ma Selene continua a spopolare! E dire che l'hockey è uno sport da maschio...- sbottò lui posando il borsone poco più in là.

- Ah, si vede che è figlia di Jo e Brick, eh?- un'altra voce maschile si aggiunse alle due già presenti. Comparve un uomo fotocopiato al giovane con i capelli rosso fuoco, una miriade di lentiggini e un leggero pizzetto.

- Eh, a chi lo dici. Ti tira delle cannonate pazzesche. Però: fatto positivo! Tra poco arriva che andiamo a correre insieme!- esultò lui con gli occhi sognanti.

- Ma tesoro hai finito adesso allenamento! Non sarai stanco?- chiese preoccupata la donna.

- Lascialo Dawn! Non vedi che corre per il doppio scopo?- sghignazzò il rosso.

- Oh Scott piantala va!- sorrise divertita Raggio Di Luna.

- Oh ma è la verità! Non è che se vede due aure come te, non si possa divertire!- la pizzicò la Iena abbracciandole la vita.

- Va beh, se dovete fare i picci picci andate da qualche altra parte su!- commentò scandalizzato Erik temendo un evolversi della situazione.

- Eh campione, non posso neanche accarezzare tua mamma?- chiese Scott arruffandogli i capelli divertito.

- E dai papà! Lo sai che lo odio! E poi ti ricordo che le tue "coccole" alla mamma finiscono sempre male! Beh detto questo, faccio una doccia ed esco- concluse lui avviandosi agilmente su per le scale.

- E' proprio figlio tuo va Dawn! Se non fosse per il fisico. Alla tua età pure te ti scandalizzavi se ti davo due baci innocenti qua e la- disse Scott appoggiando la testa sulla sua spalla.

- Ha solo 17 anni, è normale!- cercò di giustificarlo lei abbracciandolo.

- Io alla sua età già ti sfondavo e poi per noi uomini è diverso!- scoppiò a ridere lui beccandosi un piccolo pugno sul braccio da parte della moglie.

- Papà ma che schifo!!!- una voce femminile a dir poco scandalizzata li raggiunse in contemporanea al rumore di una porta che si apriva. Una ragazza bella come il sole, con i capelli lunghissimi rossi e gli occhi grigio perla entrò parandosi di fronte ai genitori.

- Oh ciao Rachel. Spero che tu non abbia sentito il linguaggio sboccato di tuo padre ma immagino di si- sospirò Dawn staccandosi dal marito e andandola ad abbracciare.

- Papà sei un depravato- commentò divertita Rachel. Il suo nome era, come si può intuire, in onore della maestra di Scott che ancora oggi veniva spesso e volentieri a trovare l'allegra famigliola.

- Chiedo venia!- esclamò Scott alzando le braccia a mo di resa, stando al gioco della figlia.

- Guarda che questo linguaggio non ti si addice! Dai rimani comunque il migliore- disse lei dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Lui l'abbracciò dandole un sonoro bacio sulla testa

- Erik è già arrivato?- chiese Rachel rivolta alla madre.

- Si perché?- lei scosse la spalle come solea fare Scott molto spesso.

- La sua tipa è qui, Selene giusto?- la Iena annuì.

- Allora vallo a chiamare, si sta lavando. Tu esci con Tom invece?- chiese la madre osservando quanto la figlia le assomigliasse, a parte l'altezza e la tonalità dei capelli.

- Si probabile e papà non mi guardare così, ho un anno in meno di Erik non venticinque e si, starò attenta! Su non fare il papino noioso!- sghignazzò lei dandogli un nuovo bacio sulla guancia prima di sparire su.

- Chissà di chi sarà mai figlia questa ragazzina così sfacciata eh?- lo incalzò Raggio Di Luna mentre un Erik ancora con i capelli bagnati correva giù a perdifiato.

- Ha l'aura gialla: è già piena di adrenalina! Miseria mi dovrò veramente impegnare! Ciao mamma...- diede un veloce bacio alla madre e un "batti cinque" al padre - Ciao papà!-

- Rendi orgoglioso tuo padre ma usa le precauzioni!- gli urlò dietro Scott.

- Papà!!!- urlò lui dalla strada arrossendo di botto e sperando che la sua amata non avesse sentito.

I due rimasero finalmente soli e si guardarono straniti negli occhi.

- Sei felice?- chiese improvvisamente Dawn abbracciando il marito. Il rosso ricambiò l'affetto stringendola forte a se.

- Me lo dici tu?- domandò.

- La tua aura dice di si ma io voglio sentirtelo dire- lui sospirò rassegnato e sorrise.

- Sono felice, abbiamo due figli stupendi, una casa costruita dal sottoscritto, quindi necessariamente bellissima, due lavori ben pagati e ho te... Che posso volere di più dalla vita?-

Dawn lo baciò sulle labbra accarezzandogli i capelli e lo sentì rabbrividire.

- Andiamo in camera?- chiese la Iena con un sorriso da pervertito stampato in faccia.

- Scott! C'è Rachel al piano di sopra!-

- Ma possiamo stare tranquillamente giù!- Dawn scosse la testa facendo sbuffare l'uomo.

- Facciamo più tardi quando esce, che ne dici?- lo vide annuire prontamente.

- Certo che si! Ma... se cominciassimo già a scaldarci adesso?- chiese la Iena prendendola per la vita e buttandosi con lei sopra al divano mentre le faceva il solletico.

- Ah ah ah! Scott! Dio Santo, alcune volte mi sembri tornato un ragazzino!- rise Raggio Di Luna mentre cercava flebilmente di scostarselo da sopra. La Iena smise di toccarle la pancia e si dedicò ad accarezzarle il viso, così bello nonostante fossero passati molti anni.

- Ti amo- mormorò improvvisamente il rosso poggiando la sua fronte contro la sua.

- Anche io...- mormorò prima di baciarlo sulle labbra e approfondire il contatto stuzzicandole con la lingua. Tutto era perfetto, Scott pensava che niente e nessuno avrebbe mai potuto rompere un'atmosfera così romantica...

- MAMMA PAPA' SIETE DEI DEPRAVATI!-

Se non una figlia che scende dalla propria camera nei momenti meno opportuni.



                                                                                         Fine




Angolo autrice:

Ok è finita ragazzi!! Mi spiace un sacco concluderla qua ma portare avanti questa fictions significava, secondo me, forzarla troppo. La trama principale si era già sviluppata di per se e per concludere ho voluto concedervi un capitolo un pò più lungo degli altri!

Duncan: Povero chi legge

Scott: O.o

Duncan: Che succedere Scotty?

Scott: No ma... cioè mi sono sposato con Dawn!!

E non siete carinissimi? :D

Scott: Si ma... mi sono sposato!! IO!

Duncan: ahahah sfigato! Marito ingabbiato!

Zitto tu!!

Per farvi capire meglio fisionomia dei nuovi personaggi (Erik, Rachel e Selene) vi propongo dei disegni fatti da me:

Rachel:

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Erik:

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Selene:

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Concludo ringraziando tutti quelli che mi hanno letto, seguito, recensito: UN GRAZIE A TUTTI QUANTI! Grazie anche a te, che stai leggendo questa mia parte finale e sei rimasto con me fino alla fine!


                                             Marty Angel





                                                                                                                                                       

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