Lo sguardo dell'Angelo di Marty_Angel (/viewuser.php?uid=106692)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***
Capitolo 3: *** 3.3 ***
Capitolo 4: *** 4.4 ***
Capitolo 5: *** 5.5 ***
Capitolo 6: *** 6.6 ***
Capitolo 7: *** 7.7 ***
Capitolo 8: *** 8.8 ***
Capitolo 9: *** 9.9 ***
Capitolo 10: *** 10.10 ***
Capitolo 11: *** 11.11 ***
Capitolo 12: *** 12.12 ***
Capitolo 13: *** 13.13 ***
Capitolo 14: *** 14.14. Epilogo ***
Capitolo 1 *** 1.1 ***
scott
Un ragazzo dai capelli rossi guardava un punto fisso davanti a se,
mentre una fresca brezza cominciava a spirare da ovest, facendogli
drizzare i
peli sulle braccia.
- Ehi Scott! Cosa fai ancora li?- la domanda del suo compagno di
squadra Sam lo raggiunse, facendolo destare dai suoi pensieri. Non gli
rispose concentrato com'era a tenere a bada una strana sensazione che
da più di dieci minuti attanagliava il suo stomaco e il suo
animo, sempre se ne avesse mai avuto uno. La cerimonia di eliminazione
si era
conclusa da poco e l'ultimo elemento femminile dei Ratti Tossici, Dawn,
era stata
catapultata via dall'isola. Raggio Di Luna era stata l'unica ad aver
capito che nel gruppo si annidava una Talpa che da più puntate
stava volontariamente facendo perdere le sfide alla squadra. Aveva
capito che il traditore era niente meno che Scott, la cosiddetta Iena
ma appena aveva cercato di rivelarlo, Chris l'aveva fatta rinchiudere
in sacco in modo che non parlasse.Il rosso d'altronde,
fin dal primo giorno, nel
confessionale, aveva rivelato il suo piano: far perdere la propria
squadra in modo che le Larve Mutanti abbassassero la guardia e lui
potesse tranquillamente sconfiggerle. Agli occhi di chiunque questo
può sembrare un piano stupido ma sembrava che stesse funzionando
alla grande.
- Ehi amico mi hai sentito?- il game-boy dipendente, non avendo
ottenuto risposta, gli toccò la spalla facendolo sobbalzare.
- Che cosa vuoi?- ringhiò lui guardandolo storto. Sam
sconcertato, indietreggiò. Scott gli aveva sempre messo un
pò di timore, soprattutto quando era così aggressivo.
- Niente. Ti stavo chiedendo cosa ci facevi ancora qui...- borbottò alzando le mani in segno di resa.
- Non sono affari tuoi- e riprese a guardare davanti a se.
- Ti dispiace forse per Dawn? Non credevo che potesse essere una ladra con quel visetto d'angelo!-
- Ah ma sta' zitto! Cosa vuoi che me ne freghi! Ormai è
stata
eliminata, meglio così!- finita la frase, la morsa si
serrò ulteriormente intorno al suo stomaco. Perché gli
succedeva questo? Mica era la prima volta che eliminava un innocente!
Eppure questa volta era diverso. Con la storia delle auree lei era
riuscito a leggerlo dentro, a spiazzarlo, a fargli mancare il fiato con
poche e semplici parole. Brividi freddi gli corsero giù per la
schiena al
ricordo della sua mano vicina alla propria quando erano dentro al
"castello", o
meglio rudere di ghiaccio.Quelle minuscole battute
scambiate tra loro erano come schegge che straziavano la sua
coscienza e non gli davano tregua. Dawn era pura di cuore e di spirito,
non meritava di certo
un trattamento simile ma lui non aveva avuto scrupoli nell'eliminarla
definitivamente dal gioco, facendola passare per una ladra. Si
passò la mano sulla faccia serrando i denti. Cosa gli stava
succedendo? Perché stava così male? Tutte domande senza
una risposta. A distrarlo da tutto ciò ci pensò il suo
compagno.
- Oh guarda c'è Dakota! Dakotaaa!- Sam cominciò ad
urlare come un forsennato per farsi sentire dalla Velina e si
allontanò goffamente dal rosso per raggiungere la ragazza. Fu in
quel momento che qualcosa attirò l'attenzione di Scott: in mare
c'era qualcosa che galleggiava con intorno diverse collinette appuntite
che si muovevano. Strizzò gli occhi per mettere meglio a fuoco e
capire di che si trattava. Lo spettacolo lo lasciò a bocca
aperta: Zanna, lo squalo mutante nemico giurato di Scott, insieme ad
altri suoi simili, si stavano aggirando attorno a un sacco nero che
riconobbe per quello di Raggio Di Luna.
- Dawn...- l'unica parola che riuscì a pronunciare fu
questa. Una miriade di sensazioni lo investirono, tra cui la
preoccupazione di quello che avrebbero potuto farle quei maledetti
animali! Cosa poteva fare? Non di certo tuffarsi e combattere contro 3
o 4 di loro. In fondo però a lui cosa gliene importava se la
mangiavano? Si forse era crudele ma questo era lo spirito di
sopravvivenza, se lei sapeva parlare agli animali, perché non
farlo anche con quei pesci troppo cresciuti? Si voltò e
tentò di sgombrare la mente in quanto la sua coscienza
cominciava a farsi "troppo rumorosa". Si sa però che quando il
destino si intromette, le nostre decisioni variano al battito di ciglia
e Scott non sapeva che presto sarebbe capitato a lui.
Fatti pochi passi, un urlo flebile si propagò per la radura.
Solo chi aveva un udito fine come il suo potè sentirlo. Anni e
anni a cacciare topi della cucina servivano a qualcosa: dovevi stare
immobile e concentrarti sul minimo rumore per riuscire a stanare quegli
infami roditori. Si girò, non pensandoci due volte e, dando
retta al suo istinto, si buttò in acqua nuotando verso di lei
con il suo dente portafortuna in mano.
- Aiuto!- la voce tenue della ragazza lo raggiunse poco prima
che Zanna mordesse ferocemente il sacco dove era nascosta. Scott si
arrestò incapace di proseguire da vigliacco che era, rimanendo
li impotente e assistendo ad un nuovo attacco dello squalo. La paura si
impossessò di lui, se uno di loro si fosse accorto della sua
presenza sarebbe morto! Perché si era buttato, perché?
Per quale futile motivo? Il suo respiro si fece affannoso e sulla sua
pelle una corrente calda lo sfiorò. Spalancò gli occhi e
con orrore alzò la mano che stringeva il dente, dall'acqua
torbida. Sebbene fosse sera e si vedesse poco e niente, distinse
chiaramente la sua mano tinteggiata di rosso rubino. Sangue, sangue di
Dawn, sangue puro ed innocente. A quella vista non ci vide
più, si scagliò contro il branco di squali,
dimenando la sua piccola ma affilata arma a destra e a manca.
Colpì alcuni di loro, lo sentiva dai loro lamenti e dalla loro
fuga. Facendosi largo tra loro arrivò al sacco oramai aperto,
inzuppato di sangue e la vide: Dawn svenuta, pallida come un cadavere,
galleggiava inerme con gli occhi chiusi con i capelli biondissimi che
fluttuavano come serpenti intorno a lei.
- Dawn! Dawn cazzo svegliati!- urlò lui tirandola su e
portandosi il suo braccio attorno al collo facendole riemergere la
testa. Era troppo tardi forse? Aveva già raggiunto il Paradiso?
Scott non lo sapeva ma sperò, per la prima volta, che la ragazza
fosse viva e che tornasse a leggergli l'aura come era solita fare. Con
l'altra mano continuò a difendersi da Zanna e cercò di
indietreggiare per poter toccare la terraferma e salvarsi da
quell'incubo. Un suo fendente finalmente andò a fondo e
cavò un occhio allo squalo facendolo finalmente scappare.
Sfinito il ragazzo continuò ad agitare piedi e la mano
libera per arrivare alla costa e proprio mentre stava per svenire il
suo piede urtò uno scoglio. Con le ultime forze rimastegli si
trascinò a riva e adagiò la ragazza sulla sabbia. Non
erano a Wawanaka si capiva dalla mancanza del pontile e dalla roulotte
super accessoriata lunga almeno come una piazzuola di Chris. Si
girò verso la ragazza, la gamba sinistra aveva profonde ferite
ma apparte questo sembrava illesa, si accorse che il suo petto si
alzava e si abbassava con irregolarità ma era viva e respirava,
almeno per ora. Scott tirò un sospirò di sollievo e volse
gli occhi al cielo senza una nuvola. Perchè si era cacciato in
quella tremenda avventura? Di nuovo non seppe darsi risposta.
Spazio autrice:
Beh
che dire? Dopo esattamente 3 anni di silenzio ritorno con una long su
questa nuova e affascinante coppia! E fan di Dawn non uccidetemi prima
del previsto!
Chi vuoi che legga sta storia noiosa? (N.D. Duncan)
>.< Grazie eh!
Non c'è di che :D
Gentile
come sempre beh che dire, recensite in tanti vi aspetto e fatemi sapere
se c'è qualcosa che non va (e da tanto che non scrivo quindi
sono arruginita)!
Infatti si stava una meraviglia!
Basta vado nel mio angolino a deprimermi T.T
Marty Angel
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Capitolo 2 *** 2.2 ***
scott 2
Scott crollò sulla sabbia soffice,chiudendo gli occhi. Era
stanco morto e rischiava di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo
troppo presto. Si girò a guardare Dawn. Distesa supina come lui,
non era ancora rinvenuta e la gamba continuava a sanguinare. Questa visione fu come un
campanello di allarme che suonò rumorosamente dentro la testa del ragazzo: se non
faceva qualcosa lo sforzo compiuto sarebbe stato invano! Si mise a
carponi e si trascinò verso di lei.
- Chi me
l'ha fatto fare...- borbottò tra se e se mentre sconfiggeva la
stanchezza e cercava di capire come comportarsi. La ferita non era particolarmente
profonda ma il rischio di infettarsi
c'era sempre. Il problema era: come fasciarla? I suoi vestiti, come
quelli della ragazza erano zuppi e considerando che l'acqua del mare
era contaminata dalle scorie tossiche di Chris, non aveva niente per
bendarla. Si passò più volte la mano sulla faccia. Che
fare? Beh, per ora Dawn doveva accontentarsi della canottiera del rosso
come rimedio. Scott si strappò la parte inferiore e, aiutandosi
con il dente di Zanna, la tagliò in minuscole striscioline. Si
ricordò di quando si era squarciato la mano alla fattoria in cui
viveva con la sega elettrica. Sua mamma appena lo vide, lo
fasciò con la tovaglia della cucina, prima di
portarlo in ospedale d'urgenza. In modo approssimativo la fasciatura
che aveva fatto era la stessa di quella volta e un sorriso di
soddisfazione attraversò il suo volto.
***
Mentre ammirava la sua
opera lo sguardo di Scott dalla gambe corse su, fino ad incontrare il
viso della ragazza. Cascate di brividi si versarono sul corpo del rosso.
Perché gli faceva questo effetto? Dopotutto lei era soltanto una
ragazza, lui da meschino e subdolo che era, non avrebbe dovuto
preoccuparsene. Non gli era mai importato avere una fidanzata fissa o
roba simili. Per lui il sesso opposto era soltanto un universo
sconosciuto che non valeva la pena di esplorare, certo le sue avventure
con ragazze occasionali le aveva avute ma tutto era finito nel giro di
poche ore. Lei, lei però era diversa, non soltanto per la storia
delle aure ma anche per il fatto che dal primo giorno Dawn lo aveva
spiazzato leggendolo dentro. Si soffermò sulle labbra pallide seminascoste dai capelli
biondissimi. Era carina e invitante, senza dubbio e anche nel suo corpo così
minuto e gracile, sembrava perfetta. Deglutì sonoramente per poi
scuotere la testa: queste cose non dovevano importargli! Lui doveva
vincere il milione, non pensare a lei! Era una femmina, cioè
equivaleva a qualcosa di inutile!
-
Mmm...- un flebile lamento uscì dalle labbra di Dawn. Scott
rimase immobile a fissarla. Stava forse meglio? E quando si sarebbe
svegliata, lui cosa avrebbe dovuto fare? Scappare? Lasciarla li?
Scusarsi per quello che aveva fatto? No questo mai! Perché
avrebbe dovuto? Non era forse questa la sua strategia?
"Certo
ma per colpa tua, lei si è fatta male!" rimbombò una vocina
dentro alla sua testa. Perfetto ora la coscienza parlava anche! Scott
sbuffò alzandosi, per l'ennesima volta si ripetè che non doveva importargli di Raggio Di Luna, la sua
priorità era tornare indietro all'isola o sarebbe stato fuori
dal gioco. Fissò il mare, non poteva tornare a nuoto indietro
ora, era troppo stanco e spossato, inoltre Zanna lo attendeva con
ansia dopo che gli aveva cavato un occhio.
-
Scott?- al suo nome il ragazzo si voltò inorridito. Dawn si era svegliata e ora
che doveva fare?! Non aveva ancora deciso niente! Così rimase in
silenzio a fissarla con faccia indifferente.
-
Cosa... cosa ci facciamo qui? Ah no aspetta...- si zittì improvvisamente con
aria concentrata per poi riprendere - Si ho capito tutto-
- Non me
lo dire, ancora quella baggianata delle aure eh?- domandò
ironico Scott sbeffeggiandola. Lei si mise a fatica a sedere guardandolo
truce.
- E' una baggianata come
tu dici, solo se vuoi che sia così- rispose tagliente lei.
Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto, in totale silenzio.
Blu cobalto e grigio, fusi insieme per dar vita a un colore mai visto.
***
-
Perché mi hai salvata?- chiese improvvisamente Raggio di Luna
cogliendolo di sorpresa. Lui non rispose ma per la ragazza era un libro
aperto. La sua aura da grigia passò a rosso poi a rosa fino a
tornare grigia.
- Non sono affari tuoi!- sbottò lui incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo.
- Si che
lo è, riguarda la mia vita dopotutto e ahi!- la ragazza si
portò le mani alla gamba bendata. Solo ora si rese conto del mano
cane che le faceva e da cosa era fasciata! Scott si voltò
nuovamente allarmato al suono del lamento.
- Stai
ferma! Sei ferita e non ti puoi muovere!- gli ordinò lui
affannosamente. Il solo pensiero di lei che soffriva gli faceva torcere
lo stomaco. Era colpa sua se lei si trovava in queste condizioni! Dopo
aver pensato a tutto questo mandò a quel paese la sua
coscienza e sensi di colpa insieme.
- Se sei
davvero così brava a parlare con gli animali perché non
l'hai fatto con loro? Guarda come ti hanno ridotta!- grugnì lui
controllando che la sua fasciatura fosse ancora tutta intera.
- Parlo
con le creature della Madre Terra solo quando loro sono disponibili a
comunicare con me! Se non vogliono farlo, non mi ascoltano neanche...-
mormorò lei continuando a stringersi la gamba. Chiuse gli occhi
desiderosa di trovarsi in un bel letto al calduccio circondata dai suoi
piccoli amici. Ora che ci rifletteva aveva anche freddo, i suoi vestiti
erano bagnatissimi. L'aura di Scott però bastò a
distrarla da tutti questi pensieri, incredibile la velocità in
cui variava: dal grigio passava al rosso, dal rosso al grigio, poi al
rosa e all'azzurrino. Sapeva cosa significava, dentro di lui c'era
una vera battaglia di emozioni.
- Bene e
per colpa tua io ora sono bloccato qua!- esclamò il ragazzo in
preda alla rabbia. Si vedeva il milione sgusciare via dalle mani come
polvere. No! Lui era la Iena, avrebbe sicuramente trovato il modo per
uscire da quella brutta situazione, a costo di abbandonare Dawn!
- Non
sono io quella che si è gettata in acqua- ribattè
prontamente la bionda. A questo Scott non seppe più rispondere e
si limitò a scuotere la testa. Peggio di così poteva
andare? Evidentemente si visto che in quel momento dal cielo scesero
alcune gocce di pioggia. Da sereno che era pochi minuti prima, un
imminente temporale stava per abbattersi sull'isola Wawanaka. Dawn
starnutì sonoramente, si sarebbe sicuramente ammalata se fosse
rimasta li, ma che poteva fare con quella gamba?
- Merda!
Dobbiamo cercare un riparo!- il ragazzo si alzò con la
tentazione di fuggire lasciandola lo assalì ma la sua coscienza prevalse e lui non si mosse.
- Non posso muovermi...- annunciò con uno strano timbro di voce Dawn
- Lo so,
aspetta...- Scott si abbassò, le circondò il collo con un
braccio e le gambe con l'altro facendo attenzione a non farle troppo
male. Al contatto della sua pelle l'aura di Scott esplose in un rosso
rubino che mozzò il fiato a Dawn. Raggio Di Luna lo
guardò, nonostante la sua espressione fosse la stessa sapeva
cosa voleva dire quel colore tanto intenso. Doveva forse avere paura?
No perché affianco a quel colore c'era il rosa. Sorrise
ingenuamente, non era così meschino come credeva. In fondo c'era ancora
qualcosa da salvare in lui.
- Amici!- chiamò a gran voce sperando che qualche animaletto fosse nei paraggi e potesse indicare loro dove ripararsi.
- Ma che fai?- chiese Scott.
-
Aspetta e vedrai- tagliò corto lei. Dopo pochi secondi
spuntarono due piccoli coniglietti con 4 orecchie e due code da dietro
di loro.
- Grazie
per essere venuti potreste per caso indicarci una grotta o un rifugio
per poter dormire questa notte?- chiese Dawn, loro annuirono e fecero
segno di seguirli. Scott rimase perplesso di fronte a questo spettacolo
così insolito ma senza aggiungere altro li seguì. Dopo
pochi minuti si addentrarono in una piccola foresta presente
sull'isolotto abbandonato dal mondo.
- Scott?- lo chiamò Dawn.
- Che
vuoi?- chiese scorbutico lui. Nonostante il tono aggressivo da quando
l'aveva presa in braccio sembrava che le porte del paradiso si fossero
spalancate solo per lui. Sentiva attraverso i pochi tessuti che li
dividevano la sua pelle morbida sotto i polpastrelli, i suoi capelli
setosi che ondeggiavano sfiorargli il petto. Tutte sensazioni nuove che
lo facevano andare fuori di testa.
- Grazie
per avermi salvata- mormorò lei appoggiando la testa sotto
il suo mento. Scott sorrise ingenuamente come un bambino che ha appena
ricevuto il regalo dei suoi sogni dopo molti anni di richieste andate a
vuoto.
Avviso
So
benissimo che alcuni di voi saranno scettici sull'attacco dello squalo
su Dawn. Come può avere solo una gamba ferita? Ebbene oltre
alla licenza poetica che ho (scherzo XD) c'è anche una
spiegazione: diversi tipi di squalo tra cui il tigre e quello bianco,
prima di divorare la preda la "assaggiano". Zanna e i suoi amici hanno
fatto questo con la ragazza e grazie a Scott non hanno completato
l'opera.
Secondo
punto il rosso significa due cose: lussuria o amore. Trattandosi di
Scott è probabile che sia la prima ma affiancandosi il rosa vuol
dire "voler bene", amore ai primi stadi per così dire.
Angolo autrice
Beh finalmente ho pubblicato il secondo cap! Ce l'ho fatta
Nessuno aveva chiesto di farlo!
E piantala su e vai a farti o Gwen o Courtney su!
Non me lo faccio dire due volte :D
Bene ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito, spero che questo capitolo vi piaccia! ^^ un bacione a tutti!
Marty Angel
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Capitolo 3 *** 3.3 ***
scott 3
Era da più di dieci minuti che Scott con in braccio Dawn,
camminava imperterrito dietro a quei due animaletti deformi. La pioggia
e il vento sferzava i loro volti e sconquassava i loro corpi già
infreddoliti.
- Si può sapere quando arriviamo? Sono sempre più zuppo
io!- ringhiò il ragazzo esasperato dalla situazione. Da qualche minuto la sua aura era di un
grigio nebbia con qualche puntino di nero qua e la, di conseguenza il
suo comportamento era diventato aggressivo e feroce.
- I miei amici
dicono che siamo arrivati, è proprio qua dietro-
cercò di tranquillizzarlo la ragazza. Infatti svoltata la curva,
i
conigli si fermarono e facendo segni con il muso indicarono una zona
precisa davanti a
loro: una angusta grotta si stagliava in mezzo ad una piccola montagna.
Era stretta ma
sarebbe riuscita a proteggerli dall'acqua e dal vento che infuriavano,
d'altronde si dovevano accontentare. Scott entrò
dentro e posò Raggio Di Luna sul terreno ricco di ghiaia e
muschio senza preoccuparsi troppo di prestare attenzione alla gamba
ferita. Dalla ragazza però non uscì nessun lamento o
imprecazione.
- Dobbiamo
accendere un fuoco se non vogliamo morire assiderati- disse calma Dawn
guardandosi attorno pensierosa. La gamba le doleva terribilmente grazie
al ragazzo ma il sangue non riprese a scorrere.
- E ti credi che non lo sappia?! 'Sta li, vado a prenderne- grugnì controvoglia il rosso. Il suo malumore era peggiorato
ulteriormente e il rammarico di averla salvata si stava facendo sempre
più pesante e Dawn lo sapeva...
- No aspetta...- lo fermò lei tirandolo per un braccio per poi
continuare rivolta ai due conigli, che erano rimasti accanto a loro
per tutto il tempo - Potreste pensarci voi, amici?- loro annuirono
senza troppi problemi e uscirono.
- Perfetto! Chi mi
dice che non scapperanno via a farsi i cazzi loro?-
abbaiò lui cominciando a girare in tondo per lo spazio angusto
del loro rifugio provvisorio. Era furibondo per via dei vestiti
fradici, del freddo e del gioco che credeva di perdere. Il piano
sarebbe saltato e lui sarebbe tornato a casa a mani vuote! Dannazione,
non poteva succedere davvero!
- Perchè so che è così! Leggo le aure e sono miei
amici! Loro, come i compagni di squadra, non si abbandonano e non si
tradiscono- sottolineò lei guardandolo storto. Il ragazzo si fermò a fissarla dall'alto in basso e ghignò malefico:
- Ah dimenticavo
che qua abbiamo la piccola investigatrice! Mi spiace
deluderti Holmes ma per quanto tu sia stata furba a scoprire il mio
piano, sei stata comunque eliminata. Io, invece, sono ancora in gioco!-
la
sbeffeggiò lui. Scott doveva ammettere, anche se a malincuore,
che discutere con Dawn gli piaceva un sacco. Sapeva rispondergli,
metterlo alle strette e, alcune volte, a confonderlo. Fino ad allora
nessuno ci era mai riuscito!
- Ringrazia Chris che essendo simile a te non mi ha permesso di rivelarlo- rispose serafica la bionda
- Se, ma vallo a dire a qualcun altro! Ammettilo: so manipolare le persone come mi pare e piace! Sono dentro grazie a questo-
- Ancora per
quanto Scott? Non sono stati gli altri ad essersi buttati per salvarmi,
sei stato tu!- rispose calma la ragazza. Ecco l'aveva fatto di nuovo,
l'aveva spiazzato! Lasciato senza parole e possibilità di
ribattere. Una parte di se si infuriò per questa ma l'altra,
più piccola ma ugualmente potente, sorrise pensando a quanto
fosse scaltra quella "bambolina di porcellana".
***
Freddo.
L'unica sensazione
che provava Dawn in quel momento era quella. In qualsiasi posizione si
mettesse, brividi voraci le trapassavano il corpo. I due coniglietti
erano fuori da più di 10 minuti e non se ne vedevano l'ombra.
Che Scott avesse ragione? No! Era sicura che sarebbero tornati, gli
uomini potevano mentire ma le loro aure no. Si rannicchiò su se
stessa cercando una posizione più calda ma con scarso successo,
così cominciò a pregare che i due animali tornassero il
più presto possibile...
La "Iena"
osservava con attenzione la ragazza di fronte a se, catturandone ogni
movimento, ogni espressione. Aveva freddo non c'era dubbio e sbagliava
o un velo di tristezza copriva il suo volto? La coscienza
cominciò a tormentarlo ma lui cercò di zittirla con "L'ho
salvata, va' a quel paese!". A questo punto, l'unica soluzione era
quella di muoversi e prendere alcuni ceppi da ardere. Fece per alzarsi
ma si fermò di botto: all'entrata della grotta c'erano i due
coniglietti con a seguito i più strambi animali che Scott avesse
mai visto! Una volpe con nove code che reggeva in bocca un sacco di
legnetti di varie misure, due orsi con tre occhi con in mano delle
foglie secche di vario tipo, tre gabbiani/serpenti con pesci freschi
penzolanti dal becco ed infine i due coniglietti seguiti dalla loro
numerosa famiglia, tutti provvisti di ramoscelli.
- Oh grazie amici
miei!- esclamò al settimo cielo la bionda alzandosi con molta
fatica, nonostante il dolore e andando ad accoglierli quanto più
calorosamente poteva. La sua espressione si era illuminata e a quella
vista, Scott rimase incantato con espressione da pesce lesso stampata
in faccia. Com'era bella quando sorrideva...
- Ehi Scott mi dai
una mano?- chiese Dawn notando subito il cambiamento dell'aura del suo
ex compagno di squadra. Il suo sorriso si fece più ampio e
dolce. Si in fondo non era così cattivo come credeva.
***
Dopo aver acceso il fuoco e messo sul fuoco i pesci, Scott si accingeva
a improvvisare due letti con foglie asciutte di palme per non restare
in contatto con la pavimentazione umida e fredda della grotta.
- Mi spiace non
poterti aiutare...- mormorò Dawn mentre controllava che la loro
cena non bruciasse. Era vegetariana e odiava mangiare carne ma sapeva
che se voleva sopravvivere non avrebbe dovuto fare storie e chiudere un
occhio. Era contenta comunque, aveva dimostrato al rosso di avere
ragione per quanto riguardava i suoi amici, sapeva che sarebbero
tornati, era questione di minuti!
- Se se certo,
certo. Controlla la cena va...- borbottò lui soprappensiero. Era
da quanto erano andati via quelle bestiacce che si malediva in
continuazione. Perchè continuava a pensare a lei? Perchè?
Non poteva fare a meno di guardarla e desiderare di averla tra le
braccia, prenderla, baciarla e... ecco l'aveva fatto di nuovo! Ci
aveva pensato! Scrollò la testa come un cavallo: Ora basta! Il
gioco, continuava a ripetersi, la strategia, il milione di dollari, Dawn, il piano e poi di nuovo Dawn e... Scott a quel punto
credette di scoppiare! Ma il destino a volte gioca pessimi tiri e
quella sera sembrava ce l'avesse proprio con lui!
- Oh merda...- sbottò lui osservando le foglie sotto di se.
- Che succede?-
domandò incuriosita Dawn non riuscendo a decifrare il colore
verde/azzurro della aura del ragazzo. Lui si voltò, la
guardò dritto negli occhi e ghignò.
- Beh Raggio Di Luna, sembra che questa notte io e te dormiremo nello stesso letto!-
Spazio autrice
Ehilà!
Sono riuscita ad aggiornare anche se il capitolo è leggermente più corto degli altri! Prometto che il prossimo sarà più lungo ma mi serviva un capitolo di transizione e la scelta è ricaduta su questo! Scusatemi veramente tanto!! E oh che strano, come mai Duncan non
è qui a criticarmi come al suo solito? (Si gurda intorno e...)
*Duncan è impegnato a tenere a bada Gwen e Courtney che si scannano a vicenda per contendersi il punk*
Oh
mio Dio che sta succedendo? Di nuovo la classica lite tra quelle due?
Scusa Duncan non fai prima a dire a Courtney che ormai è finita?
Almeno anche le fan si mettono il cuore in pace!
Scherzi? Questa fa tutta parte della mia strategia!
Un altro Scott?
I
fan non capiscono niente: si scannano anche loro a vicenda decidendo
chi stia meglio con me tra queste due bellissime micettine. In
verità non sanno che il mio piano consiste in: farmele tutte e
due contemporaneamente :D. Capisci non posso dare il due di picche a
nessuna delle due :D
Ah ecco, beh ora si spiegano molte cose -.-'''
Bene
apparte questo mio piccolo delirio post pubblicazione, ringrazio ancora
tutti quelli che mi seguono, recensiscono ecc. grazie ragazzi! Al
prossimo capitolo e fatemi sapere se vi è piaciuto!
Marty Angel
|
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Capitolo 4 *** 4.4 ***
scott 4
Avviso
Il testo che
seguirà avrà un linguaggio leggermente colorito,
perdonatemi ma ho dovuto proprio usarlo! Per il resto buona lettura!
***
-
Beh Raggio Di Luna, sembra che questa notte io e te dormiremo nello
stesso letto!- ghignò Scott guardandola. La parte più selvaggia e
irrazionale di se, bramava di dormire insieme a lei. La desiderava con tanto
ardore da provocargli intense scosse lungo la schiena. Quella più
razionale cercava di sfruttare questa occasione per poter tornare in
gioco. Per esempio: poteva andarsene quando lei ancora dormiva e se si
fosse svegliata l'avrebbe tranquillizzata dicendo di andare fuori a
prendere legno. Oppure poteva regalarle una notte di "fuoco" per
conquistare la sua fiducia e poi darle il due di picche il mattino
dopo. Piani, ai suoi occhi, perfetti e diabolici quanto bastardi.
Eppure... eppure la solita vocina dentro di se urlava, imprecava per
farsi ascoltare! Continuava a ribadire che Dawn non era quel tipo di
ragazza, non si sarebbe mai fatta sfiorare da uno come lui! Arrivò allora a chiedersi se
avesse mai baciato un ragazzo... ah ma cosa andava a pensare Scott! Per
l'ennesima volta, non doveva importargliene!
-
No Scott, non ho mai baciato un ragazzo. Madre Natura non mi ha donato
la bellezza ma la facoltà di leggere le aure, come sto facendo
adesso
con te- esordì lei calma e pacata come al solito. La Iena rimase
a
bocca aperta a fissarla mentre si dava dell'emerito somaro! Merda,
perché doveva pensare a queste cose mentre era con lei?! E poi,
lei che
non era bella? Stavamo scherzando? Scott non aveva mai visto nessuna
così gracile e graziosa: con i suoi capelli morbidi e setosi, le
sue
labbra dolci ora rivolte all'insù e gli occhi... il suo sguardo
era
qualcosa di intenso come una calamita, ti incatenavano a lei e ti
leggevano l'anima. Cercò di cessare di pensare a queste cose o
la sua
posizione si sarebbe ulteriormente compromessa.
- Che vuoi che me ne freghi verginella!
Come se, in fondo me ne importasse veramente qualcosa!- sbottò il
ragazzo riprendendo a costruire il letto, intrecciando ramoscelli con
foglie e così via.
- Come giustifichi allora la tua affermazione precedente?- gli chiese lei fissandolo intensamente
- Uh?- borbottò lui girandosi e non capendo che volesse dire
- Quella del dormire insieme-
-
Volevo vedere la tua reazione tutto qua- tagliò corto lui. Parte di ciò
che aveva detto era vero,la curiosità di vedere come avrebbe reagito,
lo stava tormentando. Dall'altra, era il suo desiderio primario a
parlare. La sua aura così si divise in due come la sua mente: metà
rosso fuoco, metà rosa granito. Cercò di distrarsi ammirando l'opera
che da più di mezz'ora plasmava, era finalmente pronta: una piccola stuoia con ramoscelli e
foglie intrecciate e una strana coperta fatta al medesimo modo giacevano a terra.
-
I pesci sono pronti- annunciò Dawn togliendo dal fuoco la loro cena.
Lui annuì, si sedette e un silenzio profondo come la notte scese su i
due ragazzi.
***
Era
mezz'ora che Dawn a occhi chiusi, sulla soglia della grotta, meditava.
Scott la osservava con fare animalesco. Troppa confusione c'era nella sua testa, i
sentimenti contrastanti cozzavano tra di loro, scontrandosi e
provocando sempre più caos. La sua principale preoccupazione era quella
di ritornare l'indomani mattina presto a Wawanaka, per partecipare alla
prossima sfida. Aveva paura di essere già stato buttato fuori a causa
di Chris. Non voleva pensare che tutti i suoi sogni finissero così,
allora immaginò di essere ancora dentro e cominciò a elaborare mille e
più stratagemmi per far fuori i propri compagni uno per uno. E ghignò, Scott rimaneva Scott.
***
Pensava
Raggio Di Luna. Nonostante l'apparenza e l'opacità del suo viso,
la sua
anima ora era inquieta. Quando meditava poteva vedere dentro se stessa
e notò che il suo spirito, così come la sua aura, erano
agitate. La
causa era il dormire insieme a Scott. Perché le provocava tutto
questa
agitazione? Certo, lui era il traditore, colui che l'aveva fatta
eliminare senza pietà e per colpa sua, ora, non riusciva neanche
più a piegare
la gamba. Si era buttato per salvarla ma solo per zittire la sua
coscienza, lo sapeva perfettamente. Desiderò non l'avesse fatto
per un momento: ora non sarebbe così turbata. D'altronde non lo
era mai stata in vita sua, quindi era
una sensazione del tutto nuova per lei sempre così tranquilla e
in armonia con la natura che la circondava. Aprì gli occhi e
inspirò a
pieni polmoni l'aria fredda che veniva dall'esterno. Pioveva ancora a
dirotto ma fortunatamente gli animaletti avevano portato abbastanza
foglie grandi da poter chiudere l'entrata e proteggerli dal freddo. Si
girò verso il suo compagno e l'osservò. Scott rispose
allo sguardo con
diffidenza chiedendosi che poteva volere la ragazza.
-
Andiamo a dormire?- chiese lei ingenuamente. Scott colse la palla al
balzo e un ghigno animalesco si fece strada sul suo volto.
- Non ha paura, Dawn?- domandò lui beffardo.
- Di te? Perché dovrei?- continuò la bionda zoppicando verso il "letto" e sedendosi li accanto.
-
Sono pur sempre un ragazzo e sono, come ti sarai già accorta, un gran
bastardo. Non sono ragioni sufficienti queste?- la incalzò il rosso tra il divertito e il diabolico.
-
Cosa vorresti farmi? Toccarmi? No Scott, non lo fari senza il mi
permesso- commentò lei. Scott adorava stuzzicarla come in questo
momento, anche se sapeva che da li a poco avrebbe perso la battaglia
verbale come al suo solito, visto la straordinaria parlantina tagliente
di lei. Non riusciva a
resistere, l'impulso era troppo forte. La parte irrazionale prevalse
sulla razionale e lo fece
avvicinare a Raggio Di Luna. Con il viso si fermò a pochi
centimetri
dalla sue labbra e la guardò fisso negli occhi: quanto voleva
assaggiarla, anche un pezzo piccolino gli sarebbe bastato! Nonostante
la vicinanza
Dawn non si mosse ne altro, rimase a fissarlo immobile, quasi
incuriosita da questo suo atteggiamento così insolito.
- A me non serve nessun permesso... quel che voglio, ottengo- le sussurrò lui sbeffeggiandola.
- Qui non siamo alla tua fattoria Scott, non siamo in cucina a sparare ai topi- lo sfidò apertamente la bionda
- Lo so benissimo verginella! Cosa vorresti fare allora? O me o il pavimento e ti avviso che io non ho intenzione di mollare il letto-
- Neanche io. Semplicemente dormiremo schiena contro schiena, non mi sembra difficile da comprendere-
-
E se io avessi voglia di sfiorarti? Che farai per impedirmelo?- Dawn
avvicinò ulteriormente il viso al suo, senza timore ne paura.
Scott ebbe l'impulso di saltarle
addosso ma si trattenne a stento, ansimando come una vaporiera. Ehi che
gli succedeva? Già lo scambio di battute così ambigue non
era da lui, ma
ora anche questo? Stare con lei gli faceva veramente troppo male, lo
drogava lo stregava, insomma faceva qualcosa aldilà della sua
comprensione! Da qualche minuto, nella sua testa, l'insana idea di
poter fare
"qualcosa" quella notte lo aveva pervaso ma ora... ora desiderava solo
stringerla forte a se nient'altro!
-
Saresti in grado di farlo? No Scott. Ti leggo dentro, non
lo faresti mai- concluse lei sorridendo.
Dawn osservava con inquietudine i
cambiamenti repentini dell'aura di Scott. Doveva ammettere che per
alcuni secondi il rosso aveva prevalso su tutti gli altri colori e lei
aveva temuto il peggio ma appena si era avvicinata, il rosa aveva
prevalso nuovamente. Ora il colore verde affiancava questi ultimi e lei
era più tranquilla e rilassata.
Nonostante
ciò, anche l'aura della ragazza, di solito sempre azzurra e violetta,
cominciava a farsi rosa tenue e questo la preoccupava. Avrebbe dormito
con il Traditore, colui che l'aveva eliminata. Quando era stata
catapultata via, l'aveva odiato. Non aveva mai provato un sentimento
così disgustoso e orripilante in tutta la sua vita! Appena caduta in acqua,
stava così male da non riuscire neanche a liberarsi. Quando vide chi
l'aveva salvata, non credette ai suoi occhi! Eppure la sua aura
confermava ciò che vedeva e si sa che quest'ultime non possono
mentire. Dawn si allontanò da lui e con non poca fatica cercò di infilarsi sotto la "coperta".
Scott imitò la sua compagna di squadra e si adagiò
sulle
foglie pure lui. Doveva ammettere che anche se il giaciglio era piccolo
rimaneva comunque comodo. Come al solito Dawn aveva vinto di nuovo e
doveva dargli per l'ennesima volta ragione. No, non l'avrebbe mai
toccata senza il suo permesso, il perché non lo sapeva e lui si
giustificava come al solito con "Non me ne importa un cazzo di quella
li. Il milione di dollari domani mattina mi aspetta!". Si sdraiò
e cercò di rilassarsi fissando il soffitto come era solito fare
alla fattoria. Purtroppo la sua
pelle era a contatto con quella di Raggio Di Luna e sembrava
ribollisse, alimentata da qualche fuoco sconosciuto! La sentiva
attraverso quei pochi tessuti che
li dividevano e cominciò a fantasticare su come potesse essere
senza quel
maglioncino verde. Ma cosa stava pensando accidenti?! La situazione
stava drasticamente precipitando, il rosso era convinto che appena
usciti da quell'incubo, si sarebbe fatto ricoverare d'urgenza in un
ospedale psichiatrico!
***
I due ragazzi guardavo il soffitto, entrambi immersi nei loro pensieri.
Dawn cercò
di riprendere a meditare ma quella posizione era terribilmente scomoda
per farlo, non riusciva a concentrarsi a dovere. Si accorse che La sua
piccola mano sfiorava quella del ragazzo accanto. Scott non ne era a
conoscenza, ma se lei aveva un contatto fisico con qualcuno, poteva
entrare nella sua psiche fin quasi a leggergli nella mente. Dalle aure
alcune volte si poteva ricavare pensieri e sensazioni
superficiali, ma quelli più remoti e profondi rimanevano una
fortezza inespugnabile. Ora però poteva farlo e senza
rifletterci due volte, scavò tra i suoi ricordi e sensazioni di
quando era piccolo. Sapeva che aveva avuto un infanzia infelice e
difficile, le premeva sapere il motivo. Quel che vide nel primo ricordo
la lasciò senza parole e imponente assistette a uno delle cose
che più la sconvolsero nel corso della vita.
Inizio Flashback
Un
ragazzino di circa 8 anni con capelli rosso fuoco, correva giù
dalle scale come un razzo. Il suo volto era sereno e in mano reggeva un quaderno con delle matite colorate appoggiate sopra. La casa in
cui viveva, o per meglio dire la fattoria, era abbastanza grande con un
ampia cucina, una sala da pranzo e diverse camere da letto. Dalle
finestre filtrava la luce mattutina e si vedevano spighe dorate danzare
nei campi al ritmo del vento. Se si prestava particolari attenzione si
sentivano le mucche muggire più in la e i topi che squittivano
in cucina. Il piccolo Scott aprì il suo quaderno e
cominciò a disegnare una spiaggia con delle palme. Il compito
che doveva fare per le maestre era appunto quello di dipingere un luogo
visitato che più lo aveva affascinato. Scott non aveva mai visto
il mare se non in televisione, visto che i suoi genitori non lo portavano
mai da nessuna parte, neppure a scuola. Doveva andarci da solo ogni
mattina, svegliandosi presto con il canto del loro gallo. Ma nonostante questo Gli piaceva davvero tanto imparare! Trovava divertente
sommare e dividere, scrivere e soprattutto disegnare! Questo
però era un segreto, come il suo quaderno dalla copertina verde
brillante che gli aveva regalato la maestra. Nessuno doveva assolutamente
saperlo! Era il suo segreto che custodiva con tanta gelosia.
- Scott! Razza di
buona a nulla, vieni subito qua!- una voce maschile roca e potente si
diffuse per la casa. Il piccolo si allarmò e in fretta e furia
cercò di nascondere la roba scolastica sotto il divano.
- AH! Che stai
facendo, pezzo di demente che non sei altro, eh?!- suo padre, un
omaccione grande e grosso con capelli ancora più rossi dei suoi,
irruppe nel salotto. Scott cercò di scappare terrorizzato ma lui
lo prese per l'orecchio e lo sollevò da terra.
- Stavi ancora
facendo i compiti, eh?! Che ti ho sempre detto riguardo alla cultura,
cretinetto?! EH? RISPONDIMI!- urlò fuori di se sputacchiando
bava qua e la. Scott aveva le lacrime agli occhi dal dolore e si morse
il labbro per non piangere.
- Che... che fa
male...- mormorò flebilmente. Suo padre lo sbatté a
terra con violenza e una alitata del suo alito fetido lo
investì. Aveva uno strano odore dolciastro e sapeva che quando
era così, papà diventava ancora più cattivo anche
se non aveva mai capito il motivo.
- ESATTO! Ti
riempono la testa di robaccia inutile, ora sbrigati e va a lavorare!
C'è da arare i campi, muoviti!- tuonò lui tirandogli un
calcio violento tra le gambe per farlo alzare. Scott ubbidì e
furtivamente uscì di casa. Inspirò l'aria a pieni polmoni
e si impose di non piangere anche se la coscia gli doleva veramente
tanto! No! Lui doveva essere forte e coraggioso come un vero uomo,
così si mise all'opera.
Dopo quattro ore e
più, il ragazzino osservava soddisfatto il suo lavoro. L'Aveva
compiuto alla perfezione, forse suo papà non l'avrebbe picchiato
questa volta!
Rientrò in
casa non vedendo l'ora di mangiare! Che gran fame aveva!
Aprì la porta e senza rendersene conto si ritrovò contro
una parete, accasciato al suolo, con la guancia sinistra dolorante e
rossa. Scott ancora tramortito alzò lo sguardo: sua mamma, una
donna enorme quanto suo marito,era livida di rabbia con la sottana in
disordine, ancora con la mano per aria.
- MALEDETTO FIGLIO
DI PUTTANA! PER COLPA TUA, TUO PADRE MI HA VIOLENTATA DI NUOVO! SEI
SODDISFATTO ORA?!- gridò lei in preda ad un attacco di isteria
acuta. Non era la prima volta che il bambino ascoltava questa parola
"violentata" ma non sapeva assolutamente cosa volesse dire. D'altronde
era anche abituata ai suoi schiaffi e pensò di essere stato
fortunato questa volta: non aveva usato il mattarello o altro.
- Ah ah! Oh
piccolo Scott, stavi per caso facendo i compiti prima?- questa voce lo
fece voltare di scatto: suo fratello maggiore Alfred teneva con una
mano il suo amatissimo quaderno, nell'altra un accendino. Scott
capì subito cosa voleva fare e si precipitò per
impedirglielo.
-NO! LASCIA IL MIO
QUADERNO!- gridò mentre già sentiva le lacrime scendergli
dal viso. Alfred ghignò, con un calcio lo fece ruzzolare via e,
solo per il gusto di farlo, appiccò fuoco al tesoro di Scott.
- NOOOOO!- l'urlo
straziante si diffuse per tutta la fattoria mentre osservava impotente
il suo libricino diventare cenere... nient'altro che della stupida
cenere nera che si dissolse nell'aria! Suo fratello rise fino a farsi
venire male alla pancia, quanto adorava far male al fratellino! La
madre, per nulla turbata da questo orrendo spettacolo, tornò
alle sue faccende quotidiane. Lui invece rimase li raggomitolato sulla
polvere nera che giaceva a terra, in attesa che qualche miracolo
avvenisse. Non successe nulla e così pianse. Pianse a dirotto
per molti giorni senza mai fermarsi, lo poteva picchiare che non
reagiva, lo poteva insultare che non rispondeva e lo potevano
sbeffeggiare che non li sentiva. Il suo piccolo mondo infantile si era
disgregato insieme al quaderno e con lui, la sua anima.
Fine flashback
Angolo autrice
Come promesso il capitolo è un pò più lungo spero vi piaccia!
Nah a me non piace!
A te non piace niente di quello che faccio -.-'''
Appunto :D
No
comment! Comunque la fine è un pò drammatica ma nessuno
di voi si è chiesto come mai Scott è così! Io si e
alla fine è saltato fuori questo! Spero vi piaccia! Un bacione ^^
Marty Angel
|
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Capitolo 5 *** 5.5 ***
scott5
Dawn annaspò in cerca di ossigeno e tornò bruscamente alla
realtà. Aprì gli occhi inspirando forte, lasciando che il
profumo del muschio le entrasse dentro, avvolgendola come una coperta.
Quanto odio aveva visto, troppo per la piccola bambolina, non abituata
ad un ambiente così ostile. Il suo compagno, ignaro di
tutto,
continuava imperterrito a scrutare il soffitto, rifiutando di volgere
lo sguardo altrove. Raggio Di Luna si rese conto solo ora del mondo in
cui viveva Scott: lui non conosceva le gioie della vita, non sapeva
cosa significasse volersi bene, amarsi e termini come "affetto familiare" gli
erano
totalmente sconosciuti. Tutto questo la turbò nel profondo,
tingendo la sua anima di un arancione e di un rosa chiaro molto
debole. Rifletté su questi colori e quindi sui suoi sentimenti:
il primo significava pentimento, il secondo affetto, voler bene. Ma
come poteva provare tutto ciò per un essere come lui? Non
capiva,
non si rendeva conto! Eppure mentre continuava ad arrovellarsi per trovare una soluzione, il
ricordo di Scott sorridente e ingenuo come solo un bambino può
esserlo, la fece sorridere. Poi però lo rivedeva attaccato al
pavimento con la guancia rossa e il suo quaderno ridotto in cenere. Era
entrata troppo nella psiche del ragazzo, le sensazioni passate da lui
provate, le aveva vissute come sue. Rabbrividì e si strinse
nelle
braccia tutta tremante.
- Hai freddo?- sbottò Scott guardandola di sottecchi. Lei scosse la testa e non rispose.
- Che c'è? Uno dei tuoi amici ti ha mangiato la lingua?-
sghignazzò lui girandosi completamente su un fianco e sostenendo
la
sua testa con la mano. Sebbene una parte di lui si infuriò con
lei per il fatto di essere bloccato sull'isola, l'altra parte la
guardò avidamente, desiderandola come se fosse l'oggetto da anni
ricercato e mai posseduto.
Dawn, al suono della sua voce, fu assalita
da quell'orrendo ricordo, dalla sofferenza, dall'odio e dal rancore.
Ansimò nuovamente , si volse, lo guardò negli occhi
spaventata. Di conseguenza, Scott la fissò incuriosito: che le succedeva? Giurò di non
aver fatto niente di male, o almeno così gli pareva.
-
Scott...- la sua vocina flebile lo raggiunse mandandolo in paranoia.
Capiva che aveva qualcosa che non andava, ma cosa? La frustrazione di
non sapere lo travolse come un fiume in piena ed era una cosa che
più non sopportava.
- Si può sapere che hai?- borbottò lui confuso.
Quel che accadde fu un attimo e Scott rimase paralizzato come una
statuetta senza rendersi conto di nulla. Dawn, la sua Dawn, il suo Raggio di Luna lo stava
abbracciando, aggrappandosi con forza alla sua canottiera, stringendola
con i suoi piccoli pugni come se temesse di vederlo scappare o volare via. Il tempo si fermò, il vento
cessò di soffiare, la pioggia si zittì improvvisamente e
la linea che separa realtà e illusione, scomparve.
***
Il
rosso aveva la bocca aperta da più di 5 minuti e somigliava
vagamente a un pesce lesso. Appena realizza in che posa si trovava e
chi aveva attacato, Il suo cuore sussultò e
cominciò a martellare furiosamente nella cassa toracica
all'unisono con quello della bionda. Un parte del suo desiderio
proibito si era avverato! L'aveva tra le braccia, le sue braccia!!
Inspirò il suo
profumo leggero e assolutamente squisito, cercando di memorizzarlo. I
corpi erano perfettamente incastrati tra di loro, come due pezzi di
puzzle e si accorse solo allora, che la ragazza
tremava come una foglia. Credette che avesse freddo così
d'istinto, senza pensare o altro, l'abbracciò con la
mano libera. La sentì contrarsi al suo tocco, inarcare
leggermente la schiena e attaccarsi di più a lui. Questa volte
fu il turno del ragazzo a cercare ossigeno. La sua mente da vuota che
era, si ripopolò di pensieri più o meno caotici ma lui li
mandò tutti a fanculo, godendosi questo momento come se
un'occasione del genere non potesse più ricapitare. E sorrise,
sorrise pensando a loro due soli nella grotta che rappresentava il loro
piccolo e perfetto universo.
***
- Scott...- di nuovo il suo nome. Questo portò il rosso a
formulare diverse ipotesi sul comportamento ambiguo di Dawn. Aveva
sbattuto la testa? Si era improvvisamente rincoglionita? No, non era da
lei quest'ultima. Pur di non rovinare la magnifica sensazione di calore
che provava stando in quella posizione, si chiuse in un silenzio
tombale, preferendo godersi l'attimo prima che sfuggisse via come il
tempo.
La
ragazza stava vagando nuovamente tra i ricordi di Scott, non riusciva a
farne a meno e sperò che questa curiosità fosse ripagata.
Cercava, scavava, guardava solo quelli che erano più importanti.
Erano facilmente distinguibili dagli altri per via della luce che li
avvolgeva da capo a piedi (bianca se il ricordo era positivo, bluastra
se negativo) e bastava che lei si immergesse in esso per viverlo. Ne
trovò uno che catturò la sua attenzione e senza pensarci
due volte ritornò in uno stato di trance, isolandosi dal mondo.
Inizio Flashback
Un
bambino dai capelli rossi entrò come un forsennato in una
piccola stanza che straripava di banchi. Accanto alla finestra una
donna sulla quarantina, sedeva composta alla cattedra, scrivendo
qualcosa sul registro. Al suono della porta sbattuta si voltò
con un sorriso stampato in volto: sapeva già chi era. Era
vestita in modo semplici con capelli raccolti e occhiali rosa
dalla montatura sottile che incorniciavano il viso dai lineamenti
delicati.
-
Scott! Santo cielo sei già qua?- domandò divertita lei.
Quel bambino era un vero tipetto! Sebbene la scuola iniziasse alle 8,
lui alle 7 e mezza era già li a tenerle compagnia. Mai in tutta
la sua vita aveva conosciuto un ragazzino speciale come lui. Sapeva
della sua storia, della sua famiglia e non poche volte aveva dovuto
medicarlo per via dei tagli ancora sanguinanti con cui arrivava a
scuola. Aveva già provato a chiamare i servizi sociali ma con
scarso successo. Tutto ciò era dovuto al fatto che il giorno
dell'ispezione, sua madre e suo padre, si premunivano di farsi trovare
sobri, accoglienti e affettuosi. Guai a Scott se provava solo a fiatare
o dopo se la sarebbe vista brutta!
- Anche questa volta primo!- esclamò lui sorridendo e andandosi a sedere di fronte a lei.
-
Come sempre del resto. Ma dimmi, anche oggi niente libri?- chiese
dolcemente lei. Alla domanda il bambino si incupì e
abbassò la testa.
-
Mi spiace...- mormorò tristemente. La maestra, la signorina
Nice, sospirò. Se non avesse visto con i suoi occhi la schiena
del rosso piena di cicatrici e lividi non avrebbe mai creduto che i
suoi genitori lo picchiassero solo per il fatto che studiasse. Di
conseguenza non gli avevano mai comprato un libro o un quaderno e
Quelle poche volte che la scuola si era premunita di prestarglieli, non
erano più tornati indietro. Il bambino un giorno era arrivato
trionfante in classe con il libro di matematica, o per meglio dire, con
quello che ne restava. Metà era andato bruciato da suo fratello
Alfred a quanto risultava.
Nonostante
tutto alla maestra piaceva Scott, tra le sue classi, era uno degli
studenti più svegli e dolci. Non aveva bisogno di libri per
studiare, gli bastava ascoltare una volta per comprendere tutto e
sapere svolgere paginate intere di esercizi.
-
Aspetta Scott, vieni con me- esordì lei illuminandosi
improvvisamente e alzandosi dalla sedia di scatto. Scott la
guardò negli occhi non capendo. La maestra gli era molto
simpatica e, ai tempi, era la persona a cui teneva di più al
mondo! Lei era sempre così gentile e finire la scuola era per
lui un trauma. Si alzò e ubbidiente la seguì, senza fare
domande.
Si
incamminarono fuori dal piccolo edificio procedendo spediti come
fulmini. La signorina Nice notò solo allora i nuovi lividi sul
bambino, uno sul collo, uno sulla spalla e si intravedeva un taglio
lungo la schiena. Sospirò, cosa poteva fare ancora per lui? Ci
aveva provato in tutti modi a toglierlo dalle grinfie dei suoi genitori
ma invana. Se ci fosse riuscita... beh perché non adottarlo? Era
il figlio che aveva sempre desiderato e mai avuto a causa della morte
prematura di suo marito. Un attacco di tenerezza la travolse e, senza
dire una parola, lo prese per la mano, già callosa e ruvida per
un bambino della sua età, stringendola forte alla sua.
Scott
sussultò a quel contatto nuovo ed inaspettato: cosa voleva dire?
Che significava? Si chiese se volesse forse picchiarlo come la mamma ma
poi ripensò a lei e si convinse che ciò non fosse
possibile. Com'era calda e vellutata la sua mano! Lo faceva sentire...
protetto! Non si accorse neppure che erano entrati nella cartoleria
posta di fianco alla scuola, negozio a lui sconosciuto. Al suo interno
il bambino guardò avidamente ogni singola cosa, quanti libri,
matite e pennarelli che c'erano! La maestra lo condusse davanti ad uno
scaffale ripieno di quaderni di varie forme, colori e misure.
-
Ehi Scott, perché non ne scegli uno? Te lo regalo io!- gli
sorrise incoraggiante. Il bambino a quella proposta si spaventò
moltissimo. Se suo papà lo avesse scoperto lo avrebbe picchiato
e Alfred avrebbe bruciato tutto come al solito. Non voleva che un
regalo della maestra finisse polvere!
-
Io.. non.. non posso...- mormorò lui con le lacrime agli occhi.
La maestra si abbassò alla sua altezza e lo guardò dritto
in faccia.
-
Lo lascerai a scuola, non lo dovrai mai portare a casa! Voglio che tu
esegua almeno gli esercizi che facciamo in classe, ok?- lui a
quell'affermazione si illuminò e tornò a sorridere
teneramente.
-
Si!- esclamò tutto felice. Lei commossa da tanta
ingenuità, lo abbracciò come se fosse stata sua
mamma.Scott rimase paralizzato! Cosa faceva la maestra? E cos'era
quella bellissima sensazione che lo stava invadendo? Non riuscì
a fare a meno di paragonare la sua vera mamma e la signorina Nice.
Quando avrebbe voluto che lei lo portasse via con se, così si
sarebbero abbracciati tante volte! La maestra non l'aveva mai picchiato!
Scott,
per la prima volta, capì cosa significasse voler bene, amare una
persona. L'abbracciò di rimando e si aggrappò al suo
maglioncino violetto come se fosse la sua ultima ancora di salvezza.
-
Posso scegliere io, Scott?- gli chiese dopo un pò lei. Lui
annuì, frenetico di vedere il suo nuovo regalo. La maestra
scelse un quaderno verde brillante con la copertina lucida e una
leggera cornice blu intorno.
-
Cosa ne dici di questo? Ti piace?- esordì passandoglielo,
soddisfatta della sua scelta. Il bambino lo prese in mano e si
riflettè sulla superficie. Era come avere la corona della regina
Elisabetta tra le mani! Il suo nuovo tesoro! Lo avrebbe custodito molto
gelosamente da tutto e da tutti, l'importante rimaneva non portarlo a
casa!
-
E'... è bellissimo!- riuscì solo a dire. Lei sorrise e
l'accompagnò alla cassa mentre acquistava anche della matite e
dei pennarelli.
- Verde, verde come la speranza...- sospirò lei stringendo forte la manina del piccolo bambino accanto a se.
Fine Flashback
Dawn
tornò alla realtà in modo meno brusco di prima. Ora
capiva, comprendeva tutto. Alzò lo sguardo e si staccò di
pochi centimetri dal ragazzo che ancora la teneva stretta a se. Notò che L' aura
della Iena era rosa vivace, accompagnata da un verde smeraldo. Si rese conto di cosa significasse veramente questa tonalità per Scott per via delle parole dette dalla sua maestra molti anni prima. Inoltre, grazie al suo abbraccio, lui aveva ricordato. Aveva ricordato
com'era quando si riceveva affetto, quando qualcuno ti abbracciava e ti
stringeva a se, facendoti sentire importante. Sapeva che il ricordo della maestra lo faceva stare
male, pur non avendone ancora individuato la causa, e, collegata a quel personaggio così dolce, c'era una collera smisurata verso
i suoi parenti, così evitò di
tirare fuori l'argomento. Gli mise la mano sulla guancia e lo vide
socchiudere gli occhi. Non si scostò da questo nuovo contatto e
può sembrare a tutti strano ma, più semplicemente,
cercò di assaporarlo fino in fondo.
-
Come è?- gli sussurrò lei sorridente. Gli faceva un
pò pena ora quel ragazzo. Si vergognò addirittura di se
stessa per averlo odiato anche per pochi minuti: non era colpa sua se
era diventato così, era stata la sua orrenda famiglia.
-
Cosa?- borbottò lui cercando sempre di rimanere burbero e ostile
come sempre, senza però riuscirci. Il suo tono risultò calato di qualche nota
e la sua voce ne uscì più roca e sensuale.
-
Questo...- mormorò lei cominciando ad accarezzargli
delicatamente la guancia, facendo scorrere le dita dalla fronte, agli
zigomi e al mento. Lo sentì rabbrividire e la sua aura
combatteva per non diventare nera. Una parte di lui voleva tornare
all'isola in quel preciso istante, per non rovinare la sua reputazione
di malvagio, mentre l'altra la metteva furiosamente a tacere, impedendole di "parlare" per non rovinare l'atmosfera.
-
Intenso...- rispose lui chiudendo definitivamente gli occhi e
strusciandosi leggermente contro il suo palmo. Sorrise ingenuamente,
ricordando l'affetto di una persona a lui cara che però nel
corso degli anni, aveva dimenticato completamente.
Angolo autrice
Ma non trovate
anche voi che la situazione sia piuttosto scottante? ^^ No scherzo ma
come possiamo vedere le cose tra Dawn e Scott sono notevolmente
cambiate! Come avevo accennato ecco a voi un altro flashback, ma
tranquilli tra poco sono finiti!
Duncan: Si Spera!
Mi chiedevo dove fossi finito! Comunque! La signorina Nice è una figura molto importante dell'infanzia di Scott e...
Duncan: Fa cagare! Tirate addosso all'autrice i pomodori!
Si beh quello è ovvio che devono farlo ma vabbè meglio che postiamo il capitolo e via ^^
Grazie a tutti quelli che mi seguono, un bacione a tutti!
Marty Angel
|
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Capitolo 6 *** 6.6 ***
scott 6
Scott
amava la sensazione della piccola mano sulla sua faccia. Si sentiva
improvvisamente in pace con il mondo e con se stesso. Evento
straordinario del resto, visto che non lo era da molto tempo.
Sospirò, sebbene continuasse a pensare al premio e ai soldi, non
si sarebbe mosso da li per niente e per nessuno. Ancora non era
riuscito a capire perché la sua compagna si comportasse
così ma in fondo, che gli importava?
Dawn
sorrise del lavoro che stava facendo. L'aura di Scott non era mai stata
così calma e limpida da quando l'aveva conosciuto. Non aveva
neanche usato nessun strano potere se non quello di donargli un minimo
di affetto, per farla diventare così. Lo sentiva sospirare
compiaciuto e il suo alito caldo le sfiorava dolcemente la fronte. Che
strana sensazione però! Qual'era la ragione per cui intensi
brividi la stavano percorrendo anche se non aveva freddo? Perché
non riusciva a staccare la mano da lui? Come mai era così felice
di vederlo rilassato, nonostante lei stessa ora fosse agitata? Non
riusciva a darsi risposta e così azzardò a passargli la
mano tra i capelli irsuti per vedere come avrebbe reagito. Lo
sentì mugugnare ed aprire gli occhi color grigio perla. La stava
guardando intensamente e ricordava. Ricordava una persona familiare,
l'unica che l'avesse mai trattato bene, che l'apprezzasse per quello
che era. Anche se non entrava nel suo inconscio riuscì a capire
benissimo di chi si trattava: il ricordo della Signorina Nice che
stringeva forte il ragazzo a se, lo stava facendo stare bene. La
ragazza sorrise felice, era un bene che pensasse a cosa positive!
Poteva ancora salvarlo poichè non era così malvagio come
voleva far credere! Gli scompigliò i capelli e gli
sussurrò.
- Ti piace?- un ghignò beffardo attraversò il volto del rosso e avvicinò il viso a quello della bionda.
-
Io dico che lo sai senza bisogno che io ti risponda- sghignazzò
lui. La guardò in tutto il suo splendore, com'era bella.
Piccola, graziosa, minuta, gracile eppure così perfetta. Una
marea di pensieri casti o meno l'attraversò in lungo e in largo
facendo sussultare la ragazza accanto a se. Non gli importava se gli
stesse leggendo, come al suo solito l'aura, voleva almeno toccarla,
accarezzarle quel viso così invitante, stringerla forte.
Almeno quello doveva lasciarglielo fare! Alzò la mano e
delicatamente l'appoggiò sulla sua guancia, dopo di che le porte
del paradiso si spalancarono solo per lui.
Dawn
era attenta ai cambiamenti dell'aura di Scott. Ora per esempio, stava
pensando di... sussultò alla scoperta. Voleva baciarla, posare
le labbra sulle sue e lasciarsi trasportare dalla corrente del
desiderio e della lussuria.
Per la prima volta Raggio Di Luna arrossì.
Per la prima volta capì che prima di essere una "maga" che leggeva le foglie del tè, era una ragazza.
Per la prima volta desiderò che Scott facesse ciò che stava pensando.
Per la prima volta la sua aura si tinse di rosso e rosa contemporaneamente.
E per la prima volta amò Scott.
-Come
è possibile che io...- mormorò confusa lei non finendo la
frase. Alzò gli occhi e incrociò quelli del ragazzo. Era
bello, fin da subito gli era piaciuto fisicamente ma poteva voler bene
a qualcuno così pieno di odio e rancore? Che l'aveva eliminata
senza scrupoli? Certo, poi l'aveva salvata da Zanna e dai suoi compari
ma era pur sempre un traditore! In quel momento Scott le scostò
i capelli biondi dal viso per poi far scivolare la propria mano dietro
alla sua nuca. Il cuore della ragazza stava esplodendo, sapeva cosa
sarebbe successo ma non fece nulla per impedire ciò che stava
per accadere perché si rese conto che... lo voleva.
Il
respiro del ragazzo si era ridotto ad un rantolo affannato ma
era troppo tardi per fermarsi, troppo tardi. Avvicinò il
viso a quello di lei e credette di morire vedendo quelle labbra dannatamente
invitanti a pochi centimetri dalle sue! Se pensava a cosa stava
per fare, sapeva che una parte di se l'avrebbe ucciso ma, siccome il
cervello era stato spento diversi minuti fa, l'istinto gli diceva di
sbrigarsi o un'occasione del genere non sarebbe più ricapitata.
Allora... la distanza tra loro si azzerò completamente.
Dawn
spalancò gli occhi stupita e sorpresa allo stesso tempo. Dolci
labbra si erano posate sulle sue. Morbide e irresistibili le chiedevano
di approfondire quel contatto e lei l'accontentò ubbidiente. Chiuse gli occhi
imitando il compagno davanti a se e, non pensando più a niente
altrimenti il buon senso le avrebbe imposto di allontanarsi il
più presto di li, acconsenti al ragazzo di possedere quella
piccola parte di lei. La sua mano era ancora sul viso del rosso
così decise, con quello poco lucidità che aveva ancora,
di farla scivolare sulla sua spalla. Sentì chiaramente la pelle
rabbrividire sotto il suo tocco e l'aura esplodere in un rosso fuoco.
Non le importava, che divampasse pure quel colore così
meraviglioso, lei ora aveva altro da fare!
Scott
l'avvicinò ancora di più a se, senza mai staccarsi dal
suo viso, ancora incredulo sull'essere stato ricambiato. La
sentì appoggiarsi contro il petto e questo lo mandò
ancora di più in tilt. Divenne più audace e Decise di provare lo step successivo.
Sapeva di dover andare piano con la bionda. Le aveva appena strappato
il primo bacio e queste erano cose tutte nuove per lei ma, invece di
innervosirlo questo fatto, lo intenerì in particolar modo.
Dischiuse allora leggermente la bocca e con la lingua le
punzecchiò leggermente il labbro, piano, senza fretta ne
pressione. La sentì sussultare, presa in contropiede ed ebbe
l'impulso di allontanarsi. No, Doveva assolutamente impedirglielo!
Decise di tranquillizzarla, passandole la mano nei capelli e
accarezzandole il viso dolcemente. La sentì rilassarsi un poco e
aprire leggermente la bocca a sua volta. Questa volta fu lui ad essere
colto di sorpresa! Inspirò più forte che potè
dopo che sentì le loro lingue che danzavano all'unisono.
Per
la prima volta il desiderio di Scott non era quello di possederla
subito e poi buttarla via, come aveva fatto precedentemente con le sue
vecchie storielle.
Per la prima volta voleva solo baciarla e sentirla accanto a se.
Per la prima volta si intenerì di fronte alla sua inesperienza.
Per la prima volta si sentì realizzato.
Per la prima volta amò Dawn.
Ben
presto la lingua della bionda diventò più audace e da
allievo si trasformò in maestro, approfondendo di più il
bacio e accarezzando la schiena del ragazzo. Il rosso la prese e
delicatamente la fece sdraiare sopra di se, facendo attenzione alla
gamba malandata. Si staccarono per qualche secondo per riprendere
fiato. Rossi e con il fiatone si guardarono, fronte contro fronte.
-
Dawn, Dawn! Guarda che mi fai combinare...- sbottò lui scuotendo
la testa. La bionda non rispose, concentrata a scoprire quanto il corpo
del ragazzo fosse fin troppo "teso". Si spaventò un poco ma
basto un abbraccio della Iena per calmarla del tutto.
-
Tutto apposto? O ti ho spiazzato completamente?- sghignazzò lui.
Beh in fondo... Scott è sempre Scott, non dimentichiamocelo! Lei
scosse la testa facendogli il solletico con i capelli.
-
Ti sei eccitato...- disse la ragazza ritornando pacata come sempre.
Sapeva perfettamente che se non glielo avesse consentito, Scott non si
sarebbe mai azzardato a sfiorarla intimamente. Questa affermazione
però lo fece arrossire.
-
Ma vedi tu! E' da circa dieci minuti che ci baciamo e sai come
è, sono pur sempre un ragazzo!- grugnì lui imponendosi di
darsi una controllata. Lei sorrise per nulla turbata perché era
concentrata a leggergli l'aura. Era rosa! Rosa luminoso che poteva
significare solo una cosa: Scott provava esattamente le stesse cose che
lei provava per lui! Era così felice che credette di scoppiare!
- Cosa provi per me, Scott?- gli chiese curiosa.
-
Eh? E cosa vuoi che provi? Niente! Figuriamoci!- ribattè lui
quasi strozzandosi con la sua saliva! Dawn sorrise divertita, oh quanto
mentiva!
- Sicuro?- lo incalzò sicura di poter vincere questa piccola battaglia con facilità.
-
Assolutamente!- asserì lui fingendosi convinto. Volevo ricordare
come i due ragazzi erano messi, una sopra all'altro con la testa della
bionda appoggiata all'incavo del suo collo...
- Che strano la tua aura dice che non è vero e lo sai, lei non può mentire- mormorò.
- E c'è sempre una prima volta!- sbottò.
- E allora perché mi hai baciato?-
- Ah e che ne so!! Era tutta la sera che mi ronzavi intorno!-
- Io intorno a te o te intorno a me?-
- Oh miseria quanto sei noiosa e stramba, Viso Pallido! Che importanza ha?!-
- Ne ha. Vuol dire che dentro c'è ancora da salvare qualcosa-
-
No, sono cattivo, perfido e crudele! Domani mattina vedrai come ti
lascio qua da sola a frignare! Io me ne ritorno all'isola!- non sapeva
neanche lui perchè aveva detto queste cose così orrende,
forse perchè cominciava ad arrampicarsi sugli specchi. Rggio Di
Luna però rimase impassabile e per nulla turbata, anzi, il suo
viso sembrava sereno e rilassato come se stesse consolando un animale.
- Non lo farai- replicò Dawn
- Oh oh oh! E chi me lo impedisce?!- lei si alzò e si mise a cavalcioni su di lui.
-
La tua coscienza- concluse lei trionfante. Scott si passò la
mano sulla faccia, perché doveva aver sempre ragione lei?! Non
aggiunse altro, la tirò prepotentemente a se e riprese a
baciarla. Di nuovo la ragazza rimase incredula da quel contatto ma si
sciolse poco dopo, abbracciandolo e ricambiando il suo affetto rozzo e
primitivo ma... così pefetto per lei.
Angolo autrice
Oh beh i due ragazzi ce l'hanno fatta! eh eh teneri vero i due? ^^
Duncan: No tirategli i pomodori per carità, questa fic è uno strazio!
Scott: No! Falle finire i prossimi capitoli poi può chiuderla :D
Duncan e io: E perchè mai?
Scott: Semplice, visto che bella situazione in cui mi trovo? Vuoi mica lasciare le cose a metà :D
Duncan: Stima infinita per questo ragazzo! :D
Ma siete due pervertiti!!!! Comunque spero che questo capitolo sia piaciuto, un bacione ^^
Marty Angel
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Capitolo 7 *** 7.7 ***
scott 7
Dawn si staccò nuovamente da Scott per riprendere fiato, mettendosi di nuovo a cavalcioni sul suo basso ventre. Aveva
il fiato corto e la faccia paonazza ma nonostante questo, doveva
ammettere che non si era mai sentita così incredibilmente viva. Queste
sensazioni per lei erano nuove, sconosciute, misteriose, eppure
così incredibilmente affascinanti. Cos'erano quelle scariche elettriche che le
percorrevano la schiena? E la voglia sempre maggiore di baciarlo?
Che
Madre Natura la proteggesse da pensieri non troppo consoni per lei!
***
Il ragazzo sotto di lei, la guardò con più
attenzione: si, non c'era dubbio, era proprio bellissima. Ancora
stentava a credere che l'avesse baciato e di come, diamine!, lo avesse fatto maledettamente bene! Inutile dire che stava perdendo il
controllo del suo corpo e il milione era ormai diventato una
realtà lontana che non lo riguardava affatto. Voleva averla, in
quel momento, subito, in quel preciso istante o non si sarebbe più contenuto.
- Sai verginella, ora io potrei tranquillamente prenderti sbatterti al
muro e stuprarti. Chi me lo impedirebbe?- ghignò il rosso
cominciando per l'ennesima volta a stuzzicarla. Lei lo guardò
sottecchi per nulla preoccupata da questa sua affermazione.
- Ti pregherei di non chiamarmi più così- disse esplorando la sua aura. Rosso, rosa e verde. Speranza? Per cosa?
- Non è forse la verità?- continuò
lui malefico. Ah! Era arrivato il suo turno di spiazzarla, questa volta
ce l'avrebbe fatta a metterla con le spalle al muro per una buona volta!
- Certo che lo è ma le persone non sono migliori di altre se si
sono uniti insieme ad un altro essere- gli rispose. Certo
che la bionda parlava veramente in modo strano. A volte aveva la sensazione che
provenisse da un altro mondo, parallelo al suo, in cui si viveva sugli alberi e si parlava come Dame del '700.
- Oh che termini usi? Ti da fastidio usare parole come sesso, giochini
erotici o quella roba li?- la sfotté lui. Lei scosse la testa
facendo ondeggiare i capelli lunghi.
- Non ha importanza come una persona lo dica, l'importante è
l'essenza delle cose. Madre natura lo ha insegnato a tutti noi ma
sembra che gente, simile a te, se lo sia dimenticato-
- Certo, certo, la tua solita storia di terra, sole e pioggia. Io dico che
stai cercando di sviare il discorso perché hai paura!-
- E di cosa?-
- Del sesso ovviamente-
- Dovrei? Te l'ho già detto, c'è la tua
coscienza a impedirti di toccarmi- questa volta Scott non mollò.
Aveva già perso troppe volte, così si mise a sedere pure
lui e si ritrovò nuovamente faccia a faccia con la ragazza.
- E se mandassi la mia coscienza a fanculo? Come la metteresti
verginella?- le chiese con un ghigno stampato in faccia e cingendole la
vita sottile con le braccia. Di nuovo i loro visi si trovarono a pochi centimetri di distanza.
-
Non lo farai Scott, ne sono più che sicura- gli sussurrò
facendolo rabbrividire. Ecco il ragazzo stava nuovamente perdendo! Eh
no, cambio di strategia, doveva passare subito al contrattacco! Ah,
Scott l'uomo delle strategie!
-
Impediscimelo!- ghignò lui facendo scorrere la mano da dietro la
schiena sulla pancia. A quel contatto la bionda spalancò gli
occhi sorpresa. Che avesse letto male l'aura? No, anche adesso era
sicura di non essersi sbagliata eppure... eppure la sua mano ora stava salendo su, sfiorando una parte di lei che doveva rimanere proibita. Raggio
Di Luna ansimò e cercò di respingerlo debolemente. Per la
prima volta, Dawn si spaventò, non di lui, ma di quello che
stava provando. Cos'era quella sensazione di calore che si stava
propagando velocemente nel basso ventre?
- Hai paura?- le chiese improvvisamente il rosso fermandosi. Lei ne approfittò per liberarsi dalla sua presa.
-
Sei impazzito?! Come... cosa?- non riusciva neanche a formulare una
frase da tanto era sconvolta. Si rese conto che il suo cuore rischiava
seriamente di uscire dalla cassa toracica e di esplodere.
- Non hai risposto alla mia domanda- la continuò a incalzare lui. La grande vittoria della Iena sulla Luna!
- Anche se fosse?- ribattè lei.
-
Perché ne hai? Cioè, Davvero nessuno ti ha mai toccato?
Cazzo hai 16 anni e sei beh...- Scott stava per tradirsi dicendo
"carina" ma non sia mai detto che il grande bastardo diventi
improvvisamente un docile gattino! Così rimediò dicendo -
Accettabile-
Inutile
dire che Dawn aveva perfettamente capito qual'era il termine che il
compagno stava per usare. Non era ovviamente la prima volta che
succedeva ma questo la sciolse un pò.
- Come ti ho già detto Madre Natura..- non finì la frase che fu interrotta dal compagno
- Se se, la solita storia ma non mi sembra che ti abbia messo una cintura di castità permanente!-
- No quello no-
- E allora qual'è il problema? Perché non hai mai baciato ne fatto altro con un ragazzo?-
-
Perché ti preme tanto saperlo?- se lo stava chiedendo pure lui
da alcuni minuti, su come mai era interessato delle vicende passate
della ragazzina. Scrollò le spalle con faccia indifferente,
mentendo agli altri e, più di tutti, a se stesso.
-
Così, non che me ne freghi qualcosa, solo per vedere quanto
fossi verginella- sbottò lui. Scese il silenzio finchè
Raggio Di Luna prese di nuovo parola, rompendolo.
-
I miei compagni, conoscenti o amici pensavano che fossi stramba, una
matta che parlava agli animali e roba simile. Per non parlare di quanto
sia inquietante, vero Scott?- questo pensiero la fece sorridere
divertita. Il ragazzo ripensò a quando la bionda aveva intuito
che aveva avuto un infanzia disastrosa, solo guardandolo dritto negli
occhi. Si era rintanato nel confessionale, spaventato a morte come un
cucciolo ferito.
-
Si in effetti...- mormorò lui che, al sol pensiero della sua
infanzia, rabbrividiva ripensando a tutte le percosse ricevute.
- E quindi niente, loro lasciavano in pace me e io lasciavo in pace loro. Cosa c'è di tanto strano?- chiese ingenuamente.
-
Ah niente ma ora perché hai così tanto paura? Prima,
quando mi hai respinto, sembrava ti stessi stuprando veramente. Ste
cose sono normali alla nostra età, sai com'è-
sbuffò lui.
- Non mi sembra di averti dato il permesso di fare una cosa del genere-
-
No ma questo significa che il discorso delle aure è una balla-
esultò lui sorridendo malignamente. Lei lo guardò fisso
negli occhi e gli sussurrò.
-
Saresti davvero capace di violentarmi?- il ragazzo ci pensò su e
la risposta gli parve fin da subito chiara: ovviamente no. Non disse
nulla, lasciando intendere a Dawn ciò che pensava.
-
Lo immaginavo. Ti ho respinto perché beh... era una cosa non so
nuova, insolita...- mormorò lei tormentandosi le mani e
abbassando lo sguardo. Scott sorrise senza farsi vedere, forse doveva
essere un pò meno brusco e tentare nuovamente. Ma si, in fondo
che poteva succedere?
***
Scott le alzò dolcemente il viso e la baciò senza
lasciarle il tempo di reagire o pensare. Le punzecchiò le labbra
con la lingua e aspettò che dischiudesse la bocca per poter
entrare. Di nuovo sospiri e respiri mozzati volarono per la grotta
mentre Scott stringeva ancora di più a se la ragazza, doveva
sfruttare l'occasione o gli sarebbe sfuggita di mano!
Dawn
sentì nuovamente quando il ragazzo fosse terribilmente "teso" e
come risposta si aggrappò alle spalle di lui stringendo
più forte possibile la sua canottiera.
-
Devi rilassarti- le ordinò Scott. La bionda, come risposta, si
limitò a fissarlo. Si poteva fidare di uno così? Certo
che no ma allora perché trovava le sue labbra incredibilmente
attraenti? E perché non le dava assolutamente fastidio
la libido del rosso a livelli storici? Non lo sapeva e non
riusciva a capacitarsene. La sua aura, forse per la prima volta, si
tinse di un brillante rosso scoppiettante che sembrava emanasse
energia, alimentato da chissà quale fuoco. Oddio, che anche lei
lo... volesse? In quel senso,
intendiamoci. Ma come poteva una creatura così fragile,
così "bambina", provare questi sentimenti così poco
consoni? Tutte domande senza risposta.
-
Ci provo- gli sussurrò abbracciandolo e appoggiando la testa
sulla sua clavicola. Il rosso allora, con cautela, le passò la
mano tra i capelli e scese poco più in basso soffermandosi
all'altezza del cuore. La sentì agitarsi tra le proprie
braccia.
- Calma Raggio Di Luna, rilassati, non sto facendo niente- disse lui baciandole la fronte.
-
E'... e' strano... caldo, intenso non saprei come descriverlo non...-
un ghignò ampio tutta la faccia si allargò sul viso del
ragazzo. Era riuscito a...
-
Oh è più semplice di quanto credi Dawn, ti stai
eccitando!- eccitare? Lei rimase un pò spiazzata da questa
parola alquanto volgare. Non disse più niente e rimase a
contemplare la parete di fronte a se, guardarlo in quel momento le avrebbe provocato solo ulteriore imbarazzo.
Le carezze del rosso le mozzavano
il respiro e non seppe ne come, ne quando e tanto meno il
perché, con le mani prese i bordi della sua canottiera oramai
lacerata. Sapeva di dovergliela sfilare ma lo ammetteva, non ne aveva
il coraggio. Così rimase un pò pensierosa mentre la mano
del compagno si intrufolava sotto il suo maglione verde e saggiava la
consistenza del tessuto sotto.
Scott
si accorse del movimento inatteso delle braccia di Dawn, forse era riuscito
leggermente a sbloccarla? Si compiacque per la sua bravura e con fare
leggermente più deciso le tolse il primo indumento. La sottile
camicetta azzurra che portava sotto fu rivelata e il ragazzo per poco
non svenne alla vista di quel corpo così piccolo ma perfetto allo stesso tempo. Capì che
aveva l'intenzione di coprire il più possibile quella meraviglia
scesa dal cielo ma glielo impedì con la mano ancora libera, che
cercò la sua e l'aiutò ad alzare la propria maglietta bianca.
-
E' ok- le continuava a ripetere dolcemente e sembrava che al suono
della sua voce, si tranquillizzasse un poco. Stentava a seguire un
ritmo così lento, a quest'ora con le altre avevano già
iniziato da un bel pezzo ma per Lei, era disposto a sottoporsi a quella
lenta tortura se così fosse stato necessario. Si stupì di quanto tenesse a quella femmina,
Colei che aveva fatto eliminare poche ore prima senza alcun problema.
Forse l'aveva fatto perché... beh, odiava ammetterlo, ma quella
ragazza gli piaceva veramente troppo.
In
men che non si dica i vestiti dei due erano sparsi per terra e si
ritrovarono in biancheria entrambi. Ad essere sinceri, Dawn non se
n'era neanche accorta perché continuamente distratta dai
suoi baci e carezze sempre più decise. Lui la fece pian piano
scivolare sotto di se, in modo premuroso, così che la gamba
ferita non le dolse più di quel tanto. Raggio Di Luna emise un
gemito bassissimo mentre si rendeva conto della situazione in cui si
trovava. Il suo reggiseno di color bianco latte era in bella mostra
davanti ad un ragazzo! Si coprì formando una X con le braccia,
non voleva che la vedesse così in quanto sapeva di non avere forme
particolarmente grandi o tonde e credeva di non essere abbastanza gradevole...
-
Ehi ehi, che ti prende?- le sussurrò lui posizionandosi meglio
sopra la bionda. Sentiva il suo piccolo corpicino caldo premere contro
il suo e questo, lo mandava in visibilio. Con il ginocchio sfiorò la sua intimità e un
ghignò beffardo attraversò il suo volto. Allora le
piaceva come l'aveva massaggiata e come erano messi ora, eh?
-
Non possiamo farlo... non posso io!- esclamò lei spaventata, la Iena
la guardò storto. Merda, che aveva fatto che non andava ora?
-
Motivo?- chiese sentendo che eaveva raggiunto il limite. Non poteva
essere giunto fin li senza concludere niente! Il suo fratellino la
sotto non vedeva l'ora di essere liberato e cominciava a dare segni di
impazienza.
-
Io non ti conosco! Sei uno sconosciuto! Non posso dare via la mia
purezza per un tipo così!- beh si certo non aveva tutti i torti
ma a volte il desiderio di perdere una persona è così
grande che si è disposti a tutto.
- Si che sai chi sono! Non siamo stati compagni di squadra?-
-
Solo per 2 settimane. Mi hai sbattuta fuori come se fossi un cane...-
mormorò lei distogliendo lo sguardo dal ragazzo sopra di se.
Quel fatto ancora la turbava e aveva ragione, cazzo! Come poteva
affidarsi a uno come lui? Spregevole, vigliacco, vile e approfittatore.
Si sentiva realizzato? No, per niente. La strinse forte a se e le
sussurrò.
- Ed è stata la decisione più demente che io abbia mai preso. Scusami Dawn...-
Angolo autrice
Ma quanto sono teneri? *w*
Scott e Duncan: Per niente!
Scott: Quando passo all'azione? :D
Pervertito, Duncan ti sta proprio rovinando!
Duncan: Semmai migliorando!
No
decisamente no! Comunque passando al capitolo: scusate il leggero
ritardo ma oggi era l'unico giorno libero che avevo per scrivere! Spero
di non essere caduta nel volgare e che piaccia a tutti!
Scott: Ma che volgare, che non ho fatto niente! Io che mi scuso con Dawn, figuriamoci! U.U
Dawn: Hai detto qualcosa Scott?
Scott: Emh ovviamente no... la scrittrice vi da appuntamento al prossimo capitolo alla prossima!!
Grazie Dawn ti devo un favore :D
Marty Angel
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Capitolo 8 *** 8.8 ***
scott 8
Dawn ancora non riusciva a crederci, Scott, quel bastardo ignobile di
una Iena, le aveva chiesto scusa e ora la stava abbracciando! Certo,
poteva essere solo una strategia addottata per far si che si
concedesse a lui ma la sua aura, ora rosa chiaro, rossa e con sprazzi
qua e la di azzurrino indicava che stava dicendo la verità.
Raggio Di Luna l'abbracciò a sua volta e gli posò un
leggero bacio sulla guancia.
- Va bene...- gli sussurrò nell'orecchio, facendolo rabbrividire. Sapeva che la frase
poteva essere interpretata in vari modi ed era curiosa nel sapere come
lui l'avrebbe inteso: forse un invito a violarla? Un "ok, ti perdono"?
Infatti Scott aprì la bocca per dire qualcosa ma si zittì
di botto, voltando di scatto la testa. La bionda sentì
chiaramente il corpo di lui irrigidirsi, che succedeva? Aveva sentito qualcosa di sospetto?
- Scott?- mormorò confusa guardando il suo magnifico profilo.
- Zitta- la liquidò il ragazzo scattando in piedi. Si appoggiò
sulla parete della grotta e tese le orecchie mentre il suo volto pian piano
impallidiva. Dawn si concentrò a sua volta. Mmm, sembrava che
delle aure nero pece si stessero avvicininando ma non erano umane,
bensì...
- Rivestiti!- scattò lui passandole i vestiti allarmato e frugando tra i suoi.
- Sono...- non finì la frase impaurita com'era al pensiero di quello che stava per accadere.
- Si e ora muoviti- sbottò il rosso infilandosi la canottiera ancora
fradicia per prima. La ragazza ubbidì e malamente coprì il suo
corpo con la camicetta azzurra, la gonna sbrandellata e il maglioncino verde. Era stato il Destino a
impedire a due ragazzi così diversi di unirsi? Si era forse
salvata dalla più grande pazzia mai commessa? Non lo sapeva ma
ora non era il momento per pensarci! Le aure si stavano avvicinando ed
erano sempre più chiare e definite: ne contò 5 di cui una, sapeva di sicuro, appartenere a Zanna.
Scott
stava imprecando, bestemmiando e maledicendo quelle
bestiacce! Gli avevano rovinato il momento più bello della sua
vita! Miseria a lui e ai suoi compari! Che finissero tutti sul
barbecue, se li sarebbe mangiati più che volentieri! Prese il
dente affilatissimo che teneva in tasca e lo
impugò saldamente, avevano ancora qualche
possibilità di scappare se Dawn si fosse sbrigata. Come darle
torto però? Aveva la gamba ferita efaceva veramente fatica a
muoverla, come cazzo facevano ora a fuggire? Dannazione al suo udito
così fine! Vabbè se non fosse stato per quello, le
bestiacce gli sarebbero piombate addosso senza che potesse
difendersi.
-
Non riesco a camminare...- mormorò lei mentre lo seguiva,
arrancando verso l'uscita. Aveva paura perchè sapeva che con
quegli animali non poteva comunicare perchè si rifiutavano di
parlare con il "pasto" e, inoltre, c'era da considerare l'immenso odio
del loro capo per il suo compagno. Il solo
pensiero di perdere Lui, il suo Scott, la stava tormentando. Sapeva che
era ancora in grado amare e non potevano farlo fuori proprio ora che
era
riuscita a far emergere la sua piccola parte buona!
A
quell'affermazione nel ragazzo si svegliò la parte più
tremenda che recentemente era stata messa a tacere dall'altra.
"Abbandonala e sbattitene!"urlava furibonda per essere stata ignorata
per così tanto tempo. No, non poteva farlo... essere malvagi
è un contro ma già troppe volte il suo nome era stato
associato dall'aggettivo vigliacco, doveva porre fine a tutto questo!
Strinse i denti e la prese in baccio senza troppi preamboli, noncurante
della ferita.
Corse Scott, per salvarsi dalla Morte.
Corse Scott, per non dare la soddisfazione a Zanna di vederlo sotto le sue fauci.
Corse Scott, per paura.
Corse Scott, per scacciare via brutti pensieri.
Corse Scott, per salvare Lei.
***
Ansimava sotto la pioggia incessante il rosso, non sapendo neanche dove
stesse andando. Li sentiva vicini quei maledetti, che sghignazzavano
pronti a saltarli addosso appena avrebbero avuto la possibilità.
Putroppo stavano girando in tondo, ne era conscio che era questione
ormai di pochi minuti ma d'altronde l'isola era più piccina di
Wawanaka stessa, che poteva fare se non continuare a correre? Stava
ritardando l'inevitabile, lo sapeva ma non trovava altre soluzioni.
- Scott! Fermati e torna indietro!- urlò Dawn. Lui la guardò come si osservano i pazzi in una casa di cura.
-
Sei impazzita? Vuoi gettarmi tra i denti di quello la?- gridò di
rimando senza accennare a smettere di muovere le gambe. Era più
forte di lui, l'istinto di sopravvivenza lo stava veramente spingendo
al limite delle forze, non avrebbe retto ancora a lungo.
-
Devi fidarti di me!- esclamò lei appoggiandogli una mano sulla
sua guancia fradicia. A quel contatto, Scott si sciolse e sentì
nuovamente le porte del cielo aprirsi solo per lui. Il suo tocco
morbido aveva questo potere estremamente rilassante, sembrava di
raggiungere la Pace dei Sensi. Rallentò la corsa fino ad
arrestarsi del tutto.
-
Torna indietro ma vai verso la spiaggia- ordinò lei indicando
alle sue spalle. Lui la guardò ancora non del tutto convinto.
- Spero che tu sappia quello che faccia...- borbottò invertendo la rotta.
***
Erano li, accanto a loro, la Iena riusciva a sentirli chiaramente,
vedeva a terra, quando un fulmine illuminava il cielo, le loro sagome
nere che si muovevano rapidi come felini. Invece di distanziarli si
erano avvicinanti pericolosamente. Arrivarono sulla spiaggia e la corsa
rallentò ulteriormente a causa della sabbia bagnata che
ostacolava i muovimenti.
-
Avanti ancora un pò!- gridò lei con la sua vocina esile.
Lui non rispose e continò a camminare. Gli sembrò di
vedere in mare due sagome nere che galleggiavano. Un ringhio feroce lo
fece voltare: cazzo, erano esattamente pochi metri più
indietro!
-
Merda!- imprecò lui cercando di accellerare ma le energie si
erano praticamente esaurite e l'acido lattico gli faceva bruciare ogni
fibra del suo essere. Notò che le due "cose nere" in acqua, non
erano altro che due castori giganti che li guardavano con vivo
interesse. Ecco, ci mancavano solo loro! Magari li avrebbero spolpati
ancora primi degli squali! Ma cosa era saltato in mente a Dawn? Era
impazzita? Terribilmente desiderosa di morire?
- Va verso di loro!- ordinò con voce ferma Raggio Di Luna. Il ragazzo la guardò malissimo.
- Sei fuori di testa! Guarda dove...- fu interotto bruscamente senza possibilità di replica.
-
Devi fidarti di me perchè li ho chimati io, non ci faranno del
male. Saranno loro a farci arrivare a Wawanaka- spiegò
sbrigativa. Scott non sapeva che pensare ma piuttosto che dare una
soddisfazione a quel pesce troppo cresciuto, fece come gli era stato
detto. Infatti i due esseri marroncini e grandi in maniera spropositata
si voltarono per permettere loro di salire sulle loro groppe. Il rosso,
ormai con il cuore che gli usciva fuori dalla cassa toracica,
posò Dawn li sopra e lui si issò sull'altro.
-
Dai vai, muoviti, muoviti!- gridò con i pochi residui di fiato
rimasto. Appena sentì i muscoli del castoro sotto di se muoversi
tirò un sospiro di sollievo. Subito dopo sentì
chiaramente un sonoro CRACK alle sue spalle: probabilmente Zanna aveva
cercato di addentarlo,senza successo. Non voleva voltarsi per vedere
che succedeva ma dovette farlo per vedere se li stavano seguendo:
ovviamente si! Maledetti bastardi!
-
Dai palla di pelo, muoviti un pò!- sbottò Scott dandogli
pacche sul collo. Quello grugnì infastidito e non
modificò minimamente la sua andatura.
-
Come sapevi che erano li? Voglio dire non ti ho sentita ne gridare ne
altro- chiese nel frattempo La Iena. Dawn sorrise nonostante la
situazione per niente divertente.
-
Certe cose è meglio che rimangono segrete- lui scrollò le
spalle con fare indifferente, sempre più strana la tipa! Per
poco tempo nuotarono con gli squali a poca distanza dietro ma bene
presto, l'incubo sarebbe ricominciato.
Il
castoro di Scott guaì improvvisamente di dolore arrestandosi di
botto. Lui si voltò allarmato, era come temeva: Zanna con un
sorriso sardonico aveva azzannato violentemente la coda del povero
roditore. I suoi amici poco dietro di lui si accingevano ad attaccare
invece quello della ragazza. Ed ebbe paura... non per se stesso ma per
Lei.
Doveva salvarla.
Non
sapeva come e quando, ma l'avrebbe fatto. Aveva mille difetti ma quando
prometteva, manteneva sempre! Tirò fuori il dente portafortuna e
cercò di colpire il suo accerimmo nemico. Era difficile in
quanto il castoro continuava ad agitarsi per sofferenza e impedendogli
di prendere bene la mira. Inoltre sembrava che il suo avversario
si fosse fatto furbo, con un occhio già cavato non osava
sfidarlo così apertamente e con quell'arma in mano. L'avrebbe
buttato in acqua, si sarebbe ripreso ciò che era suo e dopo di
che... A questo pensiero l'aquolina in bocca gli saliva terribilmente.
-
Scott!- un urlo, quello di Raggio Di Luna, esclusivamente di sua
proprietà, lo fece distogliere dai suoi propositi. Si
voltò: gli altri squali non davano tregua al roditore di lei che
già sanguinava parecchio e minacciava di farla cadere. Se fosse
successo, sarebbe stata la fine! Senza pensarci su due volte si
tuffò in acqua, cogliendo di sorpresa Zanna che rimase
imbambolato a fissarlo, e la raggiunse. Proprio in quel momento uno di
loro, sferrò il colpo di grazia all'animale facendolo fermare e
sprofondare negli abissi marini. Scott Prese al volo Dawn e la tenne
stretta a se come per proteggerla dall'inevitabile. Fu un gesto
istintivo, senza indugio o pensiero, l'aveva fatto perchè,
semplicemente, doveva farlo.
Avrebbe potuto scappare, ma non lo fece per principio. La riva non era
lontana ma si trovò a pensare, cosa incredibile per lui!, che
vita sarebbe stata senza lei? Insignificante, vuota, senza la pena di
essere vissuta. Ah guarda come si stava riducendo! A una caramellina
super zuccherata che al sol pensiero trasforma una persona normale in
diabetica!! Vabbè stava per morire, poteva concederselo...
-
E' tutta colpa mia...- mormorò lei stringendosi contro il suo
petto. Scott rimase perplesso sentendola tremare, che stesse piangendo?
Nono! Non era colpa sua, miseria!! Chi l'aveva catapultata via? Lui,
maledizione, solo lui!
-
Shhh...- gli susurrò mentre teneva d'occhio i bestioni davanti a
se, per nulla impietositi dallo spettacolo. Zanna aveva ordinato di
fermarsi, lui solo doveva essere il primo ad "assaggiarli", Si era
staccato dalla sua precendente preda e ora si dirigeva veloce verso i
suoi compari per finire ciò che avevano iniziato.
Scott
chiuse gli occhi: stava per morire insieme alla ragazza che più
teneva al mondo... sorrise anche se non c'era nessun motivo: beh si
aspettava di perire in un altro modo tipo beccandosi un infezione
portata dai topi, o falciato da un trattore ma mangiato da uno squalo!
Questo proprio no. Baciò sulla fronte la bionda e pregò: pregò che almeno lei si salvasse.
Proprio
in quel momento un grugnito di uno squalo, gli fece aprire gli occhi di
scatto: non poteva credere a ciò che stava vedendo! la
piovra gigante che popolava il mare stava difendendo il proprio
territorio dagli intrusi! Infatti con i tentacoli aveva già
preso tre di loro e li stringeva in una presa ferrea per poi passare ai
restanti.
-
Scappa!- urlò la Iena mentre trascinava la ragazza via con se
per una mano. Doveva essere nato sotto una buona stella evidentemte e
per quanto riguarda i pensieri di prima... o per la miseria nessuno
sapeva niente!!! Continuò a nuotare, trascinando con se Raggio
Di Luna, la riva non era così lontana ma il mare era in tempesta
e rendeva veramente difficoltoso muoversi. Zanna doveva essere stato
preso in quanto non sentì più nessuno afferrargli
caviglia o altro. Non di certo si sarebbe fermato a chiedere!
Ecco,
erano quasi arrivati! Vedeva la luce della roulotte di Chris sempre
più grande e questo gli infondeva nuove energie e soprattutto
speranza. Purtroppo non si accorse che la corrente li stava facendo
deviare e puntavare dritti verso gli scogli, senza che potessero
opporsi. A 100 metri della riva il ragazzo si rese conto dello sbaglio
e cercò di virare ma le onde erano diventate più forti e
li spingevano verso la scogliera, munita di rocce appuntite come rasoi.
Merda, possibile che non gliene andasse bene una? Di nuovo gli
sembrò di vedere la morte tendergli la mano e una nuova paura si
impossessò di lui.
-
Scott torniamo indietro!- cercò di dirgli Dawn. Il suo compagno
si girò a guardarla, cosa poteva fare per uscire da quella
brutta situazione? Un' idea alquanto malsana gli balenò nella
mente e, siccome il tempo scarseggiava, così non ci pensò
su due volte. La Prese nuovamente tra le braccia e le face
posizionare la testa sotto la sua.
-
Prendi più aria che puoi!- le ordinò imperioso, la vide
annuire ed eseguire in tutta frette. Lui fece lo stesso, poi si
appallottò su se stesso e si maledì perchè in
questo modo obbligava Dawn a piegare la gamba ferita. Ma Doveva farlo,
era l'unico modo.
Chiuse
gli occhi e sentì chiaramente le onde che lo trascinanvano,
sperava, verso riva. Ed infatti poco dopo, aprendo leggermente le
palbebre, vide il porto di Wawanaka e si compiacque con se stesso. Ce
l'avevano fatta!
La
sua gioia però durò poco, il tempo di formare
un'espressione compiaciuta sulla faccia che la sua testa sbattè
violentemente contro uno scoglio alle sue spalle. Non ebbe il
tempo di pensare a niente: il nero lo invase, facendolo svenire.
Spazio autrice:
Allora perdonate l'aggiornamente alquanto in ritardo ^^''' ma avevevo veramente troppi impegni!
Duncan: No non perdonatela!
Scott: No, anche perchè ha tentato di uccidermi almeno 10 volte (impugna una mazza da baseball)
Emh...
no aspetta! Cosa vuoi fare con quella mazza?! AAAAHHHH Non è
possibile è sempre la solita storiaaaa!! Qualcuno mi aiuti!!!!
Scott: Vieni qua maledetto topo di fogna!
Non sono un topo di fogna T.T
Scott: Si che lo sei vieni qua!
Nono! Ci penseranno già i mie amati lettori a mettermi sul rogo e a tirarmi un pò di verdura!
Duncan: Ottimo che così faccio il minestrone :D
Scott: Perchè sai cucinare?
Duncan:Sicuro prendiamo una pentola enorme, la riempi di brodo di carne, ci butti le verdure e infine l'autrice! :D
Aarrrggghhh! Ora anche bollita mi fate? Povera me, sono solo una povera vittima T.T
Marty Angel
|
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Capitolo 9 *** 9.9 ***
scott 9
Buio,
freddo, confusione e paura. Cos'erano queste sensazioni che affollavano
la mente di Scott? Non lo sapeva, gli sembrava di essere in un
barattolo avvolto nel cotone poiché i suoni gli sembrava
ovattati e confusi, i pensieri in tilt che cozzavano tra loro. Che era
successo? Non ricordava quasi niente a parte Dawn tra le sue braccia.
La sua Dawn!
Esclusivamente di sua proprietà e nessun uomo gli l'avrebbe mai
portata via, neanche quel finocchio di B! Ah ma cosa andava a pensare,
lui oramai era stato eliminato, non costituiva nessun pericolo.
Aveva il bisogno, il desiderio di possederla prima di tutti gli uomini,
non poteva pensare che qualcuno all'infuori di lui la sfiorasse. Solo
la Iena avrebbe deflorato cotanta bellezza ma, accidenti Scott! Sei
forse morto e pensi a queste cose così pervertite? Dov'è
finito il genio malvagio che eri un tempo? Si consolò pensando
che se era passato a miglior vita, poteva concedersi tutto, anche se
non capiva perché ragionasse su certe cose ora.
-
Se non si sveglia entro un'ora è fuori dal mio show!- una voce
maschile isterica, appartenente a quel faccia da culo di Chris, lo
raggiunse. Era vivo quindi ma soprattutto in gara! Certo, doveva
ancora svegliarsi ma poco importava.
-
Ma amico, così la nostra squadra avrà un concorrente in
meno! E Lightning non può gareggiare con le altre schiappe
qua!- questa era di quel rimbecillito del palestrato fissato con
le proteine!
-
La sua aura continua a cambiare, è cosciente, tra poco si
risveglierà- una voce limpida, cristallina e terribilmente dolce
si diffuse per la stanza. Subito drizzò le orecchie: ecco Raggio
Di Luna! Se parlava l'aveva salvata! E ma quanto era forte? Eh eh eh,
troppo ma cavoli, forse non era proprio il caso di gridarlo al vento o
la sua fama, già irrimediabilmente compromessa, si sarebbe
completamente guastata. Meglio per ora starsene zitti.
-
Non mi interessa! Deve svegliarsi subito! E secondo che me ne faccio di
te?! Avevo esplicitamente ordinato che gli eliminati non rientrassero
più! Almeno che non abbiano un papino con molti soldi- e detto
questo il conduttore sghignazzò pensando a come aveva truffato
il papà di Dakota. Maledetto farabutto! Se provava a buttare di
nuovo fuori Dawn dopo tutto quello sbattone, altro che fossetta sul
mento a forma di sedere! Gli avrebbe cambiato completamente i connotati
e non si sarebbe più fatta distinzione tra sotto e sopra! Lui
aveva l'esclusiva su Viso Pallido e... oh cazzo! Ma quanto era
diventato zuccherato? No, no, meglio fare un passo indietro: ovviamente
la ragazza gli serviva solamente per vincere! L'avrebbe utilizzata per scoprire i piani degli altri, ah era meglio di una volpe!
-
Scordatelo Scott e non continuare a mentire che tanto lo vedo- colpito
ed affondato! Lei e la sua storia delle aure lo fregavano sempre.
Tentò di mugolare per replicare e sentì appunto gli altri
avvicinarsi. Si accorse anche che i suoni si fecero più chiari e
distinti ma la vista continuava ad essere buia.
-
Forza nullafacenti! Toglietegli le bende!- ah ecco il perché
della sua cecità. Infatti poco alla volta la luce si fece spazio
tra il tessuto bianco, costringendolo a socchiudere gli occhi
più volte per il fastidio.
-
Non devi sforzarti troppo, hai ancora dei punti sulla tempia- la voce
di un assistente grassottello lo fece voltare ma ancora la vista
rimaneva sfocata. Sbatté le palpebre più volte e
cercò di mettere a fuoco.
- Come ti senti?- chiese Dawn sedendosi sul letto.
-
Mmm potrei stare meglio...- borbottò lui cercando di nascondere
quanto era felice di vederla. E non giudicatelo, nella stanza c'erano
ospiti indiscreti che non dovevano sospettare di nulla.
-
Ehi fratello ora devi spiegarci perché ti abbiamo trovato con
Viso Pallido sulla spiaggia tutti abbracciati! Lightning crede che
beh... eh eh eh SHABAM!!- sghignazzò Asso imitando
inequivocabilmente atti erotici con le mani. Oh cazzo, l'avevano
veramente trovato così?
-
Ah già! Si, in effetti è stato alquanto divertente, non
mi dirai Scott che ti sei preso una...- Chris fu interrotto bruscamente
dalla Iena.
-
No! Come vi viene in mente?!- sbraitò lui ma appena alzò
la voce la tempia cominciò a pulsare e un mal di testa feroce lo
invase - Merda...- sbottò contrariato portandosi una mano sulla
fronte e massaggiandola.
-
Certo certo, allora perché ti sei buttato a salvarla? Non
l'avevi fatta eliminare proprio tu?- lo incalzò McLean. Il rosso
non rispose e si limitò a fissarlo con astio crescente.
-
Beh comunque sia, muoviti e alzati da questo letto, Scottino,
perché se vuoi quel milione tra meno di un'ora c'è una
nuova sfida- detto questo il conduttore uscì senza altre
spiegazioni, seguito dal palestrato.
Rimasero
soli i due ragazzi, a guardarsi negli occhi, incatenandosi uno
all'altra. Scott voleva stringerla a se, baciarla violentemente e
mostrarle quanto fosse felice ma non poteva in alcun modo: la stanza
aveva come minimo 10 telecamere che li sorvegliavano 24 ore su 24.
D'altro canto sembrava che Raggio Di Luna non volesse in alcun modo
metterlo in imbarazzo e si tenne a distanza, con le gambe a penzoloni
sul letto. Le avevano fasciato ed immobilizzato l'arto ferito,
cosicché guarisse più velocemente e non contraesse
infezioni di alcun tipo.
- Non dovresti gareggiare, sei troppo debole- osservò la bionda squadrandolo.
-
Bah, non è niente, ho sopportato di peggio- bofonchiò il
rosso mettendosi a sedere e individuando dei vestiti puliti da mettersi.
A
quell'affermazione Dawn rabbrividì: il pensiero di Scott
maltrattato e piegato su se stesso che piangeva l'assalì e non
fece neanche caso al torso nudo del compagno mentre si infilava la
canottiera. Se ripensava a quanti lividi e tagli aveva visto la sua
povera schiena, tremava di rabbia.
Il
ragazzo si mise le scarpe e si alzò guardandola. Non poteva
parlare, non poteva ne baciarla ne stringerla a se, ma lasciò
che un piccolo ghignò increspasse il suo viso. Niente per
Dawn era più magnifico e incredibile di quel suo sorriso
così particolare, riservato solo a lei.
***
- Concorrenti! Forse nessuno di voi si è accorto che questa
notte la nostra Iena, si è fatta una capatina a largo di
Wawanaka per farsi una bella scopata con l'ex concorrente Dawn! Sensi
di colpa forse? E chi lo sa?- annunciò Chris con il megafono
alle due squadre. Scott era a dir poco furibondo e imbarazzato, che
cazzo stava dicendo quell'idiota?! Si certo, avrebbe voluto scoparsela
ma e che cavoli, la privacy non esisteva proprio eh?!
-
Ma brutto coglione che non sei altro, vieni qua che te la do io
l'escursione ma sulla tua maledettissima faccia!- ringhiò il
rosso avvicinandosi pericolosamente al conduttore mentre un mormorio si
diffuse tra i suoi compagni. Volarono frasi come "L'avevo detto che non
era così cattivo..." o "Ci siamo sbagliati su di lui!", "Sha -
Sha Lightning!", "Forte! Avendo liberato la principessa avrà
guadagnato un sacco di punti bonus!", "Dov'è la mia lacca?" e
via dicendo.
-
Ah, ah, ah!- si difese McLean alzando il dito e muovendolo a destra e
sinistra - Non vorrai mica negarlo dopo che vi abbiamo trovato sulla
spiaggia eh!-
-
Nego invece! Sono caduto dalla scogliera e mi sono imbattuta in lei!
Semplice no?!- esclamò la Iena arrampicandosi sugli specchi.
-
Certo, certo. Allora non avrai problemi a dimostrare che hai ragione,
giusto?- in testa al conduttore era venuta un'idea alquanto malsana e
famelica. Sperò con tutto il cuore che il bamboccio abboccasse
al suo amo, l'audience così sarebbe salito alle stelle e con lei
la sua fama!
- Ovviamente no!- rispose immediatamente Scott senza pensarci due volte.
-
Perfetto!! Sfida annullata ragazzi, oggi gareggerà soltanto lui
ma vi voglio belli pronti e scattanti tra un'ora al molo! Chef vieni,
Abbiamo un piano da preparare!- esclamò tutto felice McLean
seguito dal suo fidato amico.
Solo
in quel momento il rosso si rese conto che tutti gli sguardi erano
puntati su di lui: alcuni lo osservavano in silenzio, altri
borbottavano e altri fissavano la fasciatura che aveva in testa.
-
Che è successo in verità?- provò a chiedergli Zoey
dolcemente. Era felice che la sua amica, sebbene un pò stramba,
fosse tornata. Dopo sarebbe andata sicuramente a trovarla.
-
Fatevi i cazzi vostri!- annunciò in tutta risposta Scott,
avviandosi a passo spedito verso il dormitorio. Inutili e stupidi
impiccioni che non erano altro, che volevano saperne loro?! Ora doveva
preoccuparsi di cosa aveva in mente quel conduttore da strapazzi ma la
testa gli stava veramente scoppiando così si buttò sul
letto e cercò di riposare e riordinare i suoi pensieri.
Stupidi sensi di colpa, tutta colpa loro se ora si ritrovava in quello stato!
***
Brick era stato incaricato dal conduttore di andare a chiamare il loro
compagno. Entrò in punta di piedi nella loro casetta e
provò a svegliarlo normalmente dandogli pacche sulla mano che
ciondolava a peso morto dal letto.
- Ehi, Svegliati- borbottò il cadetto.
-
Alfred toccami ancora e giurò che ti taglio le palle sta
volta...- sbottò Scott girandosi dall'altra parte. Alfred?
E chi era mai questo tipo? Alt, Un buon soldato non si immischia in
affari che non gli riguardano, si sarebbe tenuto il suo dubbio.
-
In piedi!- ordinò alzando la voce McArthur. Subito il rosso si
alzò di scatto e spaesato si guardò attorno. Era solo
quello sfigato di Brick! Che voleva?! Aveva dormito solo 10 minuti!
-
E' ora di andare- spiegò il moro guardandolo. Dopo aver
bestemmiato in varie lingue, Scott si decise a scendere e
seguirlo fuori.
-
Bene concorrenti, vi comunico che la prova di oggi consiste nel portare
Scott all'isola del teschio e lasciarlo sulle soglie del vulcano nel
monte più alto dell'isolotto- annunciò Chris.
- Cosa? E perché mai dovremmo aiutarlo? Riguarda solo lui questa faccenda- sbottò Jo incrociando le braccia.
-
Se non lo fate verrete eliminati seduta stante!- comunicò il
conduttore con un sorriso da ebete stampato in faccia. In men che non
si dica erano già sulle barchette messe a disposizione del
Reality, molto simili a quelle dei Malavoglia...
- Non sapevo che sull'isola del teschio ci fosse un vulcano- commentò Mike mentre mollava gli ormeggi.
-
Infatti ma non c'è niente che un pò di esplosivo non
possa fare!- sghignazzò il conduttore sentendolo e salendo nel
frattempo in elicottero - Ci vediamo la!- e detto questo, prese il volo.
-
Forza fratello, dobbiamo muoverci!- esordì Lightning al
suo compagno che stava fissando la tenda dell'infermeria. Quanto
avrebbe voluto salutarla...
- Arrivo- e finalmente salì con il resto della sua squadra.
Durante
il tragitto più volte i ratti tossici tentarono di capire che
fosse successo ma lui rispose puntualmente con "Andate a quel paese" ad
ogni singola domanda. Alla fine scese un silenzio glaciale accompagnati
da una fitta nebbia che avvolgeva i concorrenti. In poco tempo
raggiunsero il luogo predefinito e giunsero esattamente sopra al Monte
Teschio senza difficoltà. Arrivati notarono subito che la
"testa del teschio" era stata forata e riempita con della lava bollente
che ribolliva. Chris non stava scherzando allora!
-
Era ora che arrivaste! Scott un passo avanti prego, non troppo che poi
finisci abbrustolito eh eh eh!- ridacchiò divertito il
conduttore avvicinandosi al gruppetto. Il ragazzo ubbidì mentre
l'uomo si avvicinava a lui.
-
Bene. Ora, ti voglio dare una possibilità: la possibilità
di vincere il famoso milioncino di dollari- annunciò a gran
voce. Tutti trattennero il respiro compreso il rosso: la vittoria, i
soldi, il prestigio, la fama, la gloria! Se ci fosse stata la sua
streghetta gli avrebbe detto che la sua aura si era tinta di qualche
strano colore che significava felicità ma come darle
torto?!
-
Ma e si c'è un bel problema da risolvere. Dovrai superare una
prova, Chef vai!- gridò Chris a gran voce. In men che non si
dica Tritacarne, alla guida di un enorme escavatore, si avvicinò
pericolosamente al bordo. Tra le pale della macchina vi era una rete
sottile contenente qualcosa e Scott dovette stropicciarsi gli occhi
più volte per vedere se per caso avesse delle allucinazioni.
-
Oh mio Dio: Dawn!- urlò Zoey abbracciando d'istinto Mike per lo
spavento. Un altro escavatore si avvicinò al bordo, dal
lato opposto dal suo compare. Questo teneva invece tra le sue pale una
valigetta metallica, l'oggetto da tanti desiderato e mai posseduto.
-
E credevi mica che fosse facile vincere un milione di dollari! A
seconda di cosa decidi uno delle due andrà giù.
Sarà Dawn o i soldi, a te la scelta!- sghignazzò McLean -
Tanto la mia popolarità risulterà comunque maggiorata!-
-
Non puoi uccidere una persona!- protestò Jo, sebbene della
bionda non gli importasse quasi niente ma la prospettiva della morte
turbava anche lei.
- Vero ma niente mi impedirà di sfregiarle il suo grazioso viso con un pò di lava!-
La
Iena che fino a quel momento era stato zitto, aveva ascoltato imponente
la discussione e la sua mente di conseguenza si era inevitabilmente
svuotata. Che doveva fare? Seguire la razionalità quindi
prendere quei soldi E tanti saluti alla bionda? Con i soldi non avrebbe
di certo avuto problemi a trovarsi una bella donna da scopare, anzi
avrebbero fatto la fila per venire a letto con lui! Ma era questo che
voleva realmente? Guardò Lei: era immobile, rannicchiata
su se stessa, con espressione metà spaventata e metà
preoccupata, consapevole del fatto che dentro al compagno infuriava una
lotta feroce tra due parti di se di pari forza e intensità.
"Non
farlo..." pensò lei con tutte le sue forze mentre continuava a
fissarlo con i suoi occhi così magnetici. Non poteva gettarla
così dopo tutto quello che aveva passato, non poteva! Eppure
sapeva che questa possibilità c'era e allora prego Madre Natura
che la proteggesse e avesse pietà della sua anima.
Cosa Scegli Scott?
Spazio autrice:
Oh
anche questo capitolo è stato spostato! ^^ Vi dirò forse
è capitolo che mi piace di meno a dirala tutta... non lo so, non
mi convince per niente... ma ditemi voi che ne pensate ^^
Scott: Soldi $.$
Dawn: Scott?!?!
Scott: Emh... Amorree :D
Oh
ma che teneri che sono questi due eh? Vabbè preparatevi
perchè nel prossimo capitolo ci sarà una grossa sorpresa
che vi lascerà tutti di stucco, un vero colpo di scena! ^^
fatemi sapere che ne pensate un bacio!
Marty Angel
|
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Capitolo 10 *** 10.10 ***
scott 10
Scott aprì
di malavoglia gli occhi mentre Un piccolo raggio di sole si intrufolava
nella sua
camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora nel mondo dei sogni,
tentò di alzarsi ma si accorse di avere un braccio bloccato. Si
girò e notò una biondona che
ronfava beatamente accanto a lui, strusciandosi come un gatto.
Sbuffò per quell'inconveniente e decise di svegliarla. Doveva
lavorare mica perdere tempo con una donna.
- Ehi alza le
chiappe- sbottò burbero scrollandola bruscamente. Quella
aprì gli occhi blu da cerbiatto e lo guardò con aria
mielosa. Alzò il busto, mettendosi a sedere e il lenzuolo le cadde giù dalle
spalle rivelando le sue nudità
- Oh tesoro ben svegliato! Che ci fai già in piedi?- chiese
civettuola e avvicinandosi al suo viso per baciarlo appassionatamente. Ah quanto odiava Scott quando le femmine usavano quel
timbro di voce così fastidioso al mattino così la respinse con una mano, come si suol fare con un animale.
- Lavoro al contrario di te, muoviti ora emh...- ecco, si era di nuovo
dimenticato il nome. Barbara? No, forse era qualcosa come Meredith anzi
no, era quasi certo che fosse Lisa! La donna sembrò
accorgersene e con fare annoiato lo corresse.
- Sono Iris-
annunciò. Scott scrollò le spalle indifferente,
manco si ricordava come fossero finiti a letto, figuriamoci ricordarsi
anche chi era! Dove era stato ieri sera più? Ah non si ricordava
neppure quello, beh poco importava.
- E' la stessa, il
bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra,
fatti una doccia e poi sparisci- ordinò imperioso lui mentre
prendeva una vestaglia e si dirigeva fuori. Tutte uguali queste
femmine, credevano che dandotela un pò di volte, ciò equivalesse
automaticamente a una proposta di fidanzamento o di matrimonio.
La sua casa era
veramente enorme con almeno 12 stanze, svariati ufficii, bagni e
cucine. I suoi camerieri erano già
all'opera nonostante fossero solo le 7 e mezza, in quanto il lavoro era
veramente tanto da sbrigare. Il suo maggiordomo personale gli si
avvicinò con una pila di documenti in mano.
- Signore è arrivata la quota da pagare per mantenere suo
fratello in clinica- annunciò porgendogli una cartellina viola.
Scott sbuffò alla notizia piuttosto infastidito. Aveva dovuto rinchiudere Alfred in una clinica
psichiatrica dopo che aveva appiccato fuoco a 7 case e due boschi, uccidendo 5 persone.
Stupido piromane che non era altro, lui e la sua ossessione di far bruciare tutto! E ovviamente chi doveva mantenerlo?
Ma il fratellino minore ovviamente!
- Pagala, c'è dell'altro?- chiese sbrigativo il rosso uscendo in giardino e accendendosi una sigaretta per rilassarsi.
- Si della pubblicità e beh questo...- mormorò l'uomo ben
sapendo cosa si sarebbe scatenato da li a poco. Porse un'altra
busta bianca perfettamente sigillata, firmata dalla Iena pochi
giorni prima.
- L'ha rimandata indietro... per l'ennesima volta! Non è
possibile! Preparami della roba da vestire e portamela in bagno, faccio
una doccia ed esco- annunciò lui buttando a terra il mozzicone furioso come non mai.
- Ma Signore! Ha almeno cinque appuntamenti questa mattina! Verrà lo sceicco di...- non finì, interrotto da Scott.
- Non me ne frega niente! Spostali, telefonagli, di che sto male,
inventati qualcosa- e detto questo rientrò, lasciando il povero
maggiordomo con un compito così gravoso. Si buttò sotto la
doccia fredda cercando di azzerare la mente e lasciando che i problemi
scivolassero via con l'acqua. Uscì e si guardò allo
specchio: aveva 32 anni, fisico perfetto, capelli sempre rossi e folti
e le sue immancabili lentiggini. Si era però lasciato crescere
una leggera barba che a detta di tutti, lo facevano sembrare più
elegante e per un uomo d'affari come lui era indispensabile.
Andò in garage dove si trovavano diversi tipi di auto
delle più grandi case automobilistiche, dalla Lamborghini alla
Ferrari, dalla Jaguar alla Porsche ma questa volta optò
per la sua moto preferita: una Kawasaki Ninja verde smeraldo. Per
andare in città era ideale, così si mise il casco e
finalmente partì.
Superò più volte i limiti di velocità ma non gli
importava, avrebbe poi saldato tutte le multe, c'era tempo e al momento
non era importante. Parcheggiò proprio davanti ad un enorme
palazzo bianco dove continuavano ad entrare ed uscire persone e
guardò l'ora: le 8 e mezza. La città a
quell'ora cominciava a brulicare di vita: bambini che andavano a
scuola, gente che si recava in ufficio, negozi che cominciavano ad
aprire e così via. Entrò in uno studio, proprio li vicino
e subito rumori di ogni genere lo frastornarono. Già di primo mattina c'era tanta gente così?! Cos'era la Caritas
per caso? Ma lui era Scott, non aveva bisogno di fare nessuna fila,
tirò dritto verso una porta dal vetro semitrasparente con un
cartello posto fuori che recitava codeste parole:
Si invita la gentile clientela a rispettare il proprio turno. Grazie.
Ah, al diavolo! Spalancò la porta mentre un coro di
proteste si levò dietro di lui e si intrufolò dentro
senza bussare. Davanti a lui una ragazza con il camice bianco e lunghi
capelli biondi pallidissimi gli dava le spalle cercando di afferrare
uno scatolone troppo in alto per lei. Appena udì dei rumori
sospirò, conscia di chi aveva dietro.
- Che ci fai qui?- sussurrò senza neanche voltarsi.
- Hai rispedito indietro il mio assegno- sbottò Scott
guardandosi intorno. Era già stato una volta in quella stanzetta
e aveva trovata la donna con le mani dentro un cane aperto su un
tavolino metallico. Ricordava che tra un pò ammazzava la
bestiola perché aveva estratto il bisturi troppo velocemente dal ventre per lo spavento.
- Non ho bisogno
dei tuoi soldi, sono una veterinaria e guadagno abbastanza per potermi
permettere un'operazione di chirurgia plastica- ribattè la bionda abbassando
le braccia e stringendo forte i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
- E allora
perché non lo fai?- la incalzò lui mordendosi le labbra
nervoso come non mai. A quell'affermazione lei si voltò con gli
occhi pieni di lacrime verso il rosso. Il viso, dai tratti un tempo
delicati, era completamente deformato da un'enorme bruciatura che aveva
reso la sua pelle biancastra, tutta raggrinzita e con macchie violacee
sparse ovunque. Solo gli occhi si erano salvati da tanto scempio,
perfino le labbra ora erano ridotte a un taglio obliquo come il
naso.
- Sai
perché non la faccio? Perché ogni volta che mi guardo
allo specchio, queste cicatrici mi ricordano di non fidarmi mai
più di nessuno! Mi aiutano a non dimenticare quanto sia stata
ingenua!- urlò mentre singhiozzi feroci la travolsero. Nulla la
faceva stare più male di vederselo davanti, neanche le sue
ferite che a seconda dell'umidità le dolevano.
Scott rimase
imbambolato a fissarla senza sapere cosa rispondere. Sebbene la
bellezza di un tempo era scomparsa, il suo corpo rimaneva a dir poco
stupendo ma questo non poteva dirglielo ovviamente. Sarebbe stato
peggio che deriderla...
- Credi di potermi
comprare con dei soldi? Come quelle puttane che ti porti a letto, eh?
No, sai che non sono così. Ma Ora sei comunque soddisfatto vero?
Mi hai ridotto così pur di vincere quello stupido milione. Mi
hai rovinato la vita, nessuno osava più neanche guardarmi in
faccia durante questi anni. Tu però eri felice no? Ti sei
comprato il tuo terreno ricco di petrolio e via con il tuo giro
d'affari. Miliardario in poco meno di 2 mesi, vuoi che ti faccio i
complementi? Bravo, bravissimo ora esci di qua- urlò lei con il
respiro mozzo. Lui era rimasto a bocca aperta davanti a questa sua
esplosione di emozioni, non che gli avesse detto cose che non sapeva
ma...
- Dawn...- tentò di dire lui avvicinandosi alla veterinaria. Lei indietreggiò e lo guardò con disgusto.
- Non provare mai
più a pronunciare il mio nome ne ad avvicinarti, ora vattene. Se
provi ancora una volta a venire qua, ti denuncio per stalking- disse
lei riacquistando l'autocontrollo e guardandolo come un condannato alla
sedia elettrica. Solo un mostro poteva essere così meschino e
subdolo.
Ecco quello che sei diventato Scott, un mostro. Nessun aggettivo ti descrive meglio.
Il rosso la
guardò ancora, per l'ultima volta perché sapeva che non
l'avrebbe più rivista. Aveva preferito i soldi all'amore, il
milione a lei, maledetto il momento che aveva deciso così! Aveva
strappato le ali al suo angelo protettore che stava cercando di farlo
rinsavire e l'aveva scagliato a terra senza nessuna pietà.
E così fu condannato: non troverà mai più una
persona come lei, mai più. Nessuno lo amerà per quello
che è se non per i suoi soldi. Sei felice Scott?
Cosa scegli Scott?
Per
Scott riprendere
a respirare fu come ritornare in vita, dopo aver visitato l'oltretomba.
Si guardò attorno
spaesato come non mai: sembrava non fossero passati più di pochi
secondi da quando Chris gli aveva proposta di vincere il milione in
quel modo così spregevole. Con lo sguardo cercò
disperatamente Dawn che fortunatamente era ancora li appesa: salva e
bellissima! Il suo cuore esultò mentre un
ghigno si allargava lungo la sua faccia. Aveva sognato tutto? Che
strana magia era quella? Forse era stata la stessa Raggio Di Luna? No,
era troppo spaventata per farlo ma allora cosa diamine era? Il caldo
gli aveva dato la testa? Chris gli aveva
somministrato LSD? Non lo sapeva, eppure i ricordi erano ancora vivi e
impressi sulla
sua pelle come il viso di lei deformato,
la troietta che si era scopato e i suoi modi da gatta morta e ancora
quello stupido di suo fratello rinchiuso in una clinica.
- Allora Scott? Uno come te, come minimo, sarebbe dovuto partire subito e prendere quella valigetta!-
sghignazzò il conduttore osservandolo con vivo interesse. Il rosso si
girò nella sua direzione e lo squadrò con aria di superiorità.
-
Infatti McLean, è quello che sto per fare- disse prima di
cominciare a correre in direzione
della gru di Chef. E che lo giudicassero i suoi compagni, liberissimi
di farlo ma di avere Dawn sulla coscienza proprio no. Non aveva
proprio intenzione di passare la sua esistenza da solo, voleva qualcuno
accanto a se che lo
accettasse per quello che era non per quello che "valeva". Poteva
vincerlo con la strategia il
milione e in tutta tranquillità ma non così! Prima doveva
scoparsela e poi potevano sfregiarla, ah scherzava ovviamente! Come
poteva anche solo graffiare il suo bellissimo viso? Con quegli occhi
simili a quelli di un angelo poiché ti incatenavano,
ti giudicavano e avevano il potere di leggerti dentro.
Rispecchiavano la sua anima così pura ed innocente che lui
solo poteva osservare.
Si
arrampicò sulla ruspa e, noncurante del pericolo, si
avvicinò al
braccio meccanico dell'escavatore. Da qua cominciò ad
avvicinarsi alla
rete che teneva sollevata Dawn con cautela, ogni mossa era abilmente
calcolata e studiata in anticipo, nessun errore era permesso.
-
Scott!- esclamò ancora incredula Raggio Di Luna nel vederlo.
Non ci poteva credere, aveva scelto lei! L'aveva preferita al
milione! Era riuscita a cambiarlo ne era sicuro, ne era testimonianza
la sua aura ora così rosa che sprizzava energia da ogni poro.
La
Iena giurò di vedere gli occhi della sua "protetta" inumidirsi,
o forse sbagliava? Beh, se ne sarebbe accertato più tardi.
Afferrò la rete e
cerco con le mani di romperla con l'aiuto della ragazza ma
risultò essere un compito impossibile con l'ausilio solo delle
mani così Scott estrasse il suo dente portafortuna e si mise
all'opera.
-
Non romperla troppo o, altrimenti, cado di sotto!- squittì la
bionda guardando sotto di se spaventata la lava che ribolliva.
-
Ma non mi dire!- sbottò lui cominciando a rompere le maglie con
meticolosità. Finalmente aprì un varco abbastanza grande
e il ragazzo riuscì finalmente a prenderla per un braccio e
tirarla leggermente su ma, improvvisamente, scivolò
leggermente con il piede. Mollò la ragazza che ricadde sulla
rete per lo spavento, mica voleva finire abbrustolito e che diamine!
- Cazzo! Chef va indietro con sta gru di merda!- urlò la Iena rimettendosi in equilibrio.
-
Non ti muovere invece! Gli ascolti sono alle stelle!- urlò tutto
felice Chris controllando gli ultimi dati forniti dai suoi assistenti.
Scott
sbuffò e ritese la mano a Raggio Di Luna che l'afferrò
saldamente. Come avrebbe fatto di nuovo a tirarla su? Se avesse fatto
leva con
le gambe sarebbe volato all'indietro e, considerando che era in bilico
su
un'asta, non era molto consigliabile. Ma Non poteva neanche
lasciarla bollire
li a fuoco lento! Ricominciò pian piano a tirarla su con
movimenti
delicati e precisi e, sebbene la ragazza risultasse molto leggera, non
migliorò molto la situazione. Le sue mani erano troppo
sudate e gli impedivano di portare a termine l'operazione,
inoltre rischiava
seriamente di mollare la prese da un momento all'altro finchè...
-
Resisti fratello! Sha - Sha Lightning!- Si sentì afferrare per
i fianchi da due mani forti e così si voltò confuso:
incredibile cosa stava succedendo! I ragazzi lo stavano aiutando tutti
quanti a salvare Dawn! Il palestrato lo stava sorreggendo e dietro di
lui tutti gli altri concorrenti erano intervenuti.
-
Forza Scott!- lo incitò Zoey che a sua volta era aggrappata ai
fianchi di Asso in modo da formare una lunga catena umana. La Iena rimase un pò imbambolato a fissarli
tutti: che aveva fatto per essere così benvoluto da tutti? Mah lui
niente, era sicuramente per Dawn! Senza dire una parola
riprese a tirarla su con più decisione e appena fu fuori, per
paura di farla cadere a causa delle mani sudaticce, la passò al
compagno dietro che la prese a sua volta, portandola a terra.
Ce l'aveva fatta.
Tornò
pure lui indietro e vide che Zoey stava abbracciando fortissimo la sua
amica, felice che fosse ancora viva. Mike gli si affiancò e
gli diede una leggera gomitata sorridendogli mentre quest'ultimo riprendeva fiato.
-
Non sei poi così bastardo come credevo- disse felice e con
quell'aria da sempliciotto. Scott sbuffò e ruotò gli
occhi al cielo.
-
Si che lo sono! Sono uno stron...- il silenzio calò sul monte
Teschio. Chris sputacchiò qua e là la bevanda
ghiacciata che stava sorseggiando mentre Chef perdeva il controllo del
suo mezzo, andando a finire giù dal vulcano.
Per
Scott il tempo si fermò, la sua lingua si incollò al
palato, rifiutandosi di muoversi. Il suo cuore invece, prese a battere
all'impazzata, cercando di sfondargli la cassa toracica e la testa
sembrò staccarsi dal collo e volare sulle nuvole. Esili braccia
gli avevano circondato il collo mentre dei capelli biondissimi gli
stavano solleticando il viso e un'ondata di profumo buonissimo lo
travolse. E allora le porte del Paradiso si
aprirono per l'ennesima volta, suonarono le trombe, gli Dei di ogni
religione scesero dai loro posti abituali per stringergli la mano e
congratularsi. D'istinto sorrise, senza pensare a niente, e l'avvolse a
sua volta con le sue
braccia. Fanculo a tutti, che lo guardassero pure quegli invidiosi, lui
ora doveva approfittare di quei momenti così preziosi!
Sentì le labbra di Dawn accostarsi al suo orecchio e pianissimo,
in
modo che solo lui potesse sentirlo, volarono due parole.
Due parole che lo fecero arrossire.
Due parole che gli sciolsero il cuore.
Due parole che gli fecero ricordare cos'era veramente il vero affetto.
Due parole che tinsero completamente la sua aura di rosa/rosso.
- Emh,
emh- tossicchiò Chris facendosi largo tra il gruppetto. Subito i
due si staccarono come se avessero preso la scossa, rimanendo rossi in viso se non paonazzi.
- Si, proprio uno stronzo- sussurrò divertito Mike a Cameron che rise a sua volta.
-
Bene Scott. Meno male che non te ne doveva importare niente di Dawn
eh?- sghignazzò il conduttore con aria malefica. Scott non disse niente,
incrociando lo braccia com'era solito fare.
-
Tsk, non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere e poi non voglio
avere morti sulla coscienza- si difese la Iena come se non fosse
successo nulla di così eclatante.
Dawn sorrise: testardo e orgoglioso di uno Scott, non
cambiava proprio mai! Ancora era incredula sul fatto che l'avesse
salvata e cosa l'avesse spinto a farlo. Ah, non lo sapeva neanche lei, la
sua aura non rivelava niente se non che era uguale a prima, dopo gliel'avrebbe sicuramente chiesto.
-
Certo, certo! Beh comunque sia, sembra che il pubblico femminile abbia
particolarmente apprezzato questa tua piccola soap opera che hai allestito.
Adorano quando ci sono storie amorose di mezzo! Concorrenti, si torna
indietro che tra mezz'ora viene la massaggiatrice svedese e non posso
mancare all'appuntamento. Prendete le barche e a dopo- senza dire
nient'altro salì in elicottero e si librò nel cielo blu.
Il gruppetto cominciò a scendere e senza neanche farlo apposta,
lasciarono i due indietro in quanto Dawn con la gamba ancora fasciata
procedeva a rilento. Si guardarono entrambi e non parlarono. Bastavano
gli occhi, perché anche quel semplice gesto poteva sostituire
mille parole.
-
Cosa ti ha fatto cambiare idea?- gli chiese lei improvvisamente mentre
si appoggiava ad un albero per scendere meglio. Lui le porse la mano
senza pensarci due volte e la guardò ghignando, lieto che gliel'avesse domandato.
- La stessa ragione che ha spinto te a dirmi "Ti amo"-
Spazio autrice:
Emh emh eccomi
qua! Ok so che forse il capitoletto è un pò corto e che
forse sto gran colpo di scena alla fine non c'è ma ditemi voi se
vi è piaciuto o no. Si, questa volta ho aggiornato presto
perchè altrimenti per tutta la settimana non potrò
pubblicare, visto che una tedesca viene in casa mia e dobbiamo
convivere per 7 giorni ^W^
Duncan: O.O
Scott: O.O
Emh, che succede ragazzi?
Duncan: Hai fatto diventare Scott un pasticcino! Ti salvo io Scotty!!
Scotty? O mio Dio! Lo sapevo!!
Scott: Cosa?
Che era gayyy *W* magari mi cimento con una yaoi su voi due!
Duncan e Scott: Provaci e sei morta!
Ecco vedete: dite le cose insieme!
Duncan: La leghiamo?
Scott: Si e poi la diamo da mangiare ai topi!
Duncan: E dopo le farò sorbire uno delle romanzine di Courtney e ti assicuro che quelle ti ammazzano!
Scott: E dopo la mettiamo in stanza con Stacy! Geniale :D
*L'autrice fugge via strappandosi i capelli a questa amara prospettiva*.
Marty Angel
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Capitolo 11 *** 11.11 ***
scott 11
- Così hai sentito- mormorò la ragazza alquanto stupita
guardandolo dritto negli occhi.
Scott ghignò alla sua affermazione: era riuscita a
farla innamorare cavoli! Che incredibile latin lover che era! Nessuno poteva
resistergli!
- Piantala di fare lo sbruffone- lo ammonì Dawn passandogli accanto e lanciandogli un'occhiata di traverso.
- E perché? Non è la verità?- sghignazzò il rosso seguendola a ruota.
-
Probabile ma non è forse vero che anche tu provi la stessa cosa?-
lo incalzò con un sorriso Raggio Di Luna intravedendo finalmente
i loro compagni poco più avanti. Scott borbottò qualcosa
di incomprensibile pur di non ammettere quanto avesse dannatamente
ragione. Ancora non era riuscito a darsi una spiegazione su
quella strana visione avuta poco prima ma poco importava. Lei stava
bene e lui l'aveva salvata, fine della storia.
Il
pensiero di perderla però, gli aveva fatto irrimediabilmente ingarbugliare lo
stomaco, avrebbe dovuto prendere per giorni degli antiacidi! Accidenti
alle donne! Tutta colpa loro se era ridotto così o, per meglio dire, per una di loro in particolare.
***
Nel dormitorio Scott sbuffò per l'ennesima volta alla domanda
di Brick sul perché avesse scelto Dawn invece che il milioncino.
Sosteneva che la scelta compiuta non era proprio da lui e stentava a
riconoscere la Iena di un tempo, che ora assomigliava terribilmente a
un gattino carino e coccoloso. Il ragazzo in questione ne aveva le
palle piene delle sue strambe e assurde considerazioni, per la miseria! Aveva già detto che non voleva
avere morti sulla coscienza, non bastava come spiegazione?
Evidentemente no... stupidi compagni impiccioni che non erano altro!
- Oh andiamo! Raccontaci almeno come è veramente andata l'altra
sera!- continuò impertinente Sam seppur non avesse mai distolto lo sguardo dalla
sua console DS - L'ultima volta che ti ho visto eri al molo e poi
più nulla, hai salvato la principessa e poi Cosa avete
fatto?-
- Ho già detto di farvi i cazzi vostri!- ringhiò il rosso
continuando ostinatamente a intagliare un ramoscello di legno che aveva
raccolto mentre rientravano al campo.
- Ehi fratello mica c'è da vergognarsi se ti sei preso una cotta
per Viso Pallido! Lightning ama, per esempio, le sue proteine e non lo
nasconde!- esclamò tutto felice il palestrato coccolando il suo
prezioso barattolo.
- Affermativo! Siamo tra uomini possiamo parlarne!- annunciò il
cadetto mettendosi sull'attenti. La Iena, con la pazienza oramai al
limite, si alzò dal letto e, appurato che mandarli a fanculo non
avrebbe migliorato le cose, uscì senza dire una parola,
sbattendo furiosamente la porta. Fuori inspirò a pieni polmoni la brezza
fresca che gli scompigliava i capelli di color del fuoco che aveva la straordinaria capacità di calmarlo. A passi lenti
e misurati si diresse verso il molo per pensare e per mettere in ordine
i pensieri che lo tormentavano.
Aveva
rinunciato al milioncino per Lei. Quanto era diventata importante?
Stentava a crederlo ma era diventata quasi necessaria, a pari
dell'ossigeno. Doveva ammetterlo la storia del milioncino vinto
onestamente non reggeva molto, era forte e questo lo sapeva ma c'erano
avversari abbastanza temibili come Jo o Lightning che non doveva
sottovalutare. Non sarebbe stato facile farli fuori e poi... se si
fosse trovato a sfidare Dawn? Magari una finale con loro due come
protagonisti?! Cosa avrebbe scelto? Certo, Chris non aveva ancora
confermato che era di nuovo dentro ma era come se lo fosse. Ah, quanta
confusione!
Scott
osservò il cielo pieno di stelle e illuminato dalla
pallida luce della luna e si accorse solo allora che era già
calata la sera. Tutto era calmo e tranquillo, cosicché
la sua aura turbolenta potè finalmente quietarsi e trovare
l'agognata pace.
Un leggero ed improvviso scricchiolio lo fece voltare di scatto: Dawn
era apparsa dal nulla proprio accanto a lui, facendolo saltare.
-
Poi mi devi spiegare come fai...- borbottò
contrariato ammirandola in tutto il suo splendore. Zoppicava
ancora leggermente ma
il suo volto era sereno con un leggero sorriso che lo incorniciava
insieme ad un ciuffo di capelli biondi.
- Certe cose è meglio che tu non le sappia, Scott- replicò lei avvicinandosi
al rosso. Rivolsero entrambi il proprio sguardo al cielo perché le parole non
servivano per due persone così speciali. Quasi automaticamente e
nello stesso momento le braccia di entrambi si mollarono lungo i
fianchi, andandosi a sfiorare leggermente. Arrossirono mentre Scott si dava
mentalmente del ritardato: la Iena che mostrava questi sentimenti
così deboli? Nah e poi, cavoli, erano quasi andati a letto!
Perché tutto questo imbarazzo ora?
- Per le telecamere credo...- mormorò Raggio Di Luna accennando
con un segno i maledetti apparecchi elettronici di Chris che
infestavano l'isola e tenevano costantemente sotto controllo i
concorrenti.
- Qualche giorno quel conduttore fa una brutta fine- sbottò il rosso - Mi spiace verginella, niente bacini e
sesso per te!- continuò divertito e guardandola di sbieco.
Lei
si girò e lo scrutò con i suoi occhi magnetici,
esaminando a fondo la sua aura e purtroppo si accorse che stava dicendo la
verità: era rosso fuoco. Passione allo stato più puro e
naturale. Questo la portò a formulare diverse domande: se in
quel momento fossero stati in qualche posto appartato, si sarebbe
concessa a lui? Certo, sull'isola stava per farlo ma forse era
perché era un modo per ringraziarlo. Si sentiva in debito con
lui, come ora del resto. Due salvataggi in meno di 24 ore: Wow Scott
stava facendo passi da gigante!
- Ah proposito: grazie per oggi- sussurrò Dawn sistemandosi la
ciocca di capelli dietro alle orecchie. Una strana voglia
di abbracciarlo lo stava invadendo ma sapeva di non poter muovere un
muscolo per proteggersi da quell'impiccione di McLean. Che Madre Natura la incatenasse al suolo o temeva di non
resistere proprio.
- Di niente...- sospirò Scott mentre teneva a freno l'impulso di
rotolare giù nella sabbia insieme a lei o per meglio dire...
sopra di lei per.. beh si sa no? Maledetto conduttore da strapazzo! Tutta colpa sua! E se...
oh ma che idea geniale danzava a ritmo di Samba nella testa della
Iena? Fottutamente geniale!
-
Stai qua!- ordinò imperioso lui scomparendo alla sua vista
talmente velocemente che Dawn non riuscì neanche a decifrare
cosa gli
frullasse nel cervello. Sospirò e guardò il cielo sopra
di se, cercando di rilassarsi.
Dopo
alcuni minuti sentì un'aura rosso fuoco avvicinarsi ma, non ebbe
neanche il tempo di pensare e agire, che qualcuno la sollevò da
terra improvvisamente e senza preavviso.
-
Niente domande- ghignò Scott cominciando a correre verso il
campo. Non andò dritto verso dormitori o altro ma deviò
per raggiungere la stanza delle riprese dove, molte volte, Chris
assisteva alle loro prove. Li risiedevano tutti i CD contenenti le
riprese del Reality, compreso quello che facevano fuori onda e difatti
molte apparecchiature erano accese, come dimostravano i monitor che
trasmettevano le immagini.
-
Non possiamo stare qui...- sussurrò Dawn mentre il ragazzo la
metteva a terra. Il ghigno della Iena si allargò ancora di
più.
-
O certo che possiamo verginella!- esclamò mentre indicava per
primo le telecamere presenti all'interno della tenda e poi dei CD che
aveva estratto dalla tasca dei jeans.
-
Senza CD McLean non saprà mai chi ha distrutto le telecamere qui
presenti, così questo spazio è tutto nostro-
spiegò lui soddisfatto come mai in vita sua.
-
Perché l'hai fatto?- chiese Raggio Di Luna sebbene l'aura di
Scott non lasciasse spazio a dubbi. Il ragazzo la guardò fisso
negli occhi mentre la sua libido cominciava già a crescere.
-
Indovina...- le soffiò in un orecchio con voce roca, cingendole
la vita con le braccia. Dawn ricambiò l'abbraccio e finalmente
potè ringraziarlo come si doveva.
Scott
andò in pappa sentendo le labbra della ragazza posarsi
delicatamente sulle sue, quanto le era mancata? Troppo ma non c'era
tempo ne spazio per pensare! Doveva reagire, così ripartì
all'attacco approfondendo il bacio e accarezzandole la schiena.
Sentì la ragazza fremere sotto il suo tocco ed inarcare la
schiena. Avevano già il fiato corto e i loro visi erano rossi
come rubini. Si staccarono leggermente ma lui prese a leccarle e
mordicchiarle il collo. Questo provocò alla ragazza una scossa
nel suo basso ventre e un leggero gemito le sfuggì dalle labbra.
Spalancò sorpresa gli occhi quando sentì
chiaramente la mano di Scott passare sotto il suo maglione.
- No... anf... aspetta...- mormorò ansimando la bionda allontanandolo leggermente con le braccia minute.
Quella'
"aspetta" colpì Scott come una freccia in pieno petto: che aveva
fatto che non andava?! E no eh, sta volta era sicuro che nessuno li
avrebbe disturbati, neanche quello squalo della malora! Che ci
avesse ripensato? No, l'aveva baciato prima lei quindi ciò era
escluso.Era andato troppo velocemente? Nah, impossibile!
-
Che c'è?- borbottò nervoso mentre cercava di tenere a
freno i bollenti spiriti. La vide guardarsi attorno spaesata e per
nulla convinta.
-
Non qui- annunciò solennemente rigirandosi verso di lui. Altre
due parole simili a due proiettili, si scagliarono rispettivamente nel
suo basso ventre e nella testa.
-
Perché?!- chiese visibilmente alterato: cavoli dopo tutta la
fatica che aveva fatto per togliere quei maledetti CD! Alla sua
domanda, Raggio Di Luna arrossì senza un apparente motivo, il
che era strano perché non lo faceva mai. Gli Si avvicinò
e con la sua piccola mano gli sfiorò la guancia, cosa che, tra
l'altro, lo tranquillizzò di botto.
-
Ti amo Scott e voglio che tu sia il primo a possedermi ma non qui- gli
spiegò dolcemente passandogli la mano tra i capelli folti.
Il
ragazzo allora capì: come poteva una ragazza come Dawn farlo sul
pavimento in una qualche tenda sconosciuta, senza un minimo di
romanticismo? Era pur sempre la sua prima volta, non poteva
rendergliela così squallida, perché, in fondo, ci teneva
a lei vero? Se Doveva essere il primo allora era necessario che tutto
fosse perfetto.
-
D'accordo- disse semplicemente scrollando le spalle. La bionda lo
abbracciò con impeto forte a se, colma di gratitudine e lui...
sorrise. Non un ghigno ma un sorriso vero e proprio! Di quelle che ti
tolgono il fiato da tanto che sono belli perché, doveva
ammetterlo, si era sciolto nuovamente a vedere quella sua bambolina
contenta per poco.
- Non sapevo leggessi le aure!- esclamò tutta felice mentre Scott ricambiava il suo affetto.
-
Infatti ma a forza di stare con te, sono diventato strambo anche io-
sghignazzò il rosso appoggiando la testa sulla sua -
Organizzerò qualcos'altro magari- aggiunse mentre un migliaio di
piani malefici cominciavano a formarsi nella sua testa.
-
Va bene. Sarà meglio rientrare o i nostri compagni penseranno
male e, dall'aura che aveva Zoey prima che uscissi, appena mi
rivedrà mi investirà di domande- sorrise divertita Dawn.
-
Non me ne parlare va- sbuffò il ragazzo mentre si preparava
psicologicamente per mandare tutti i suoi compagni nuovamente a fanculo.
-
A domani allora. Notte Scott!- lo salutò baciandolo
dolcemente sulla bocca per poi dirigersi fuori, sparendo dalla sua
vista.
Si
ritrovò solo in quella stanza, a pensare a cosa era appena
successo, ovvero a nulla. Certo era frustante ma, da quando era andata
via, una frase si era stampata a caratteri cubitali nel suo cervello,
azzerando gli altri pensieri.
Credo di amarti Dawn.
***
Nuovo giorno, nuova sfida, stessi concorrenti, stesso conduttore.
-
Buongiorno dormiglioni! Piaciuta la colazione di Chef?- strillò
allegro Chris vedendo le facce sconvolte dei partecipanti.
-
Va a quel paese McLean!- borbottò Scott massaggiandosi le
tempie: la ferita si era praticamente rimarginata ma la testa, quel
giorno, gli doleva comunque.
- Oh ma sai che ti dico Iena? Che mi sono stufato dei tuoi insulti quindi oggi... Dawn verrà espulsa dall'isola per sempre- ringhiò
il conduttore incrociando le braccia. Ne aveva veramente a basta di
quel tipo dai capelli rossi: per colpa sua l' audience era calata dopo
che aveva preferito la ragazza ai soldi e di conseguenza la sua
popolarità era diminuita. Quindi, perché non prendersela
con la sua ragazza?
Le
parole rimasero nell'aria per diversi minuti rimbombando nella testa
dei presenti come un martello. Soprattutto in quella di Scott che
andò completamente in tilt. Si girò con espressione
indecifrabile verso la sua Dawn e le vide...
Una piccola lacrima solcò il viso pallido di Raggio Di Luna, per poi precipitare al suolo.
Spazio autrice:
Ok ragazzi sul serio mi dispiace per:
1)
Il mostruoso ritardo ma, come avevo già annunciato il capitolo
precedente, la scorsa settimana avevo una ragazza tedesca in casa per
uno scambio bilaterale organizzato con la mia scuola. Di conseguenza
niente tempo per scrivere.
2) Mancanza di ispirazione.
3) Capitolo corto.
4) Capitolo più schifoso del mondo...
Scusate veramente tanto per questo, spero comunque che chi mi segue mi sopporti comunque :D
Duncan: Per carità!
Scott: Ma hai visto che cosa hai sfornato?!
E ragazzi lo so ma che ci posso fare?
Scott e Duncan: Ritirati :D
Grazie siete molto di conforto -.-'''
Marty Angel
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Capitolo 12 *** 12.12 ***
scott 12
La
Iena non poteva crederci: Chef stava veramente portando Dawn alla
catapulta! Tutta quella dannata fatica per niente, Zanna, la grotta, i
castori, tutto inutile!
- Scott!- urlò Raggio Di Luna cercando invana di liberarsi dalla presa di quell'energumeno.
-
Ok Chris ora piantala! Ti sei divertito abbastanza- sbottò
pallido il ragazzo incapace di muovere anche solo un muscolo. La vista
di lei con le lacrime agli occhi era insopportabile e sentì
qualcosa scattare dentro al suo vero Io che per poco non lo convinse a
buttarsi contro colui che gliela stava portando via.
-
Senti prometto di non prenderti più in giro ma falla rimanere!-
gridò semi disperato e in preda al panico. McLean alzò lo
sguardo con un cipiglio alquanto indifferente, lo esaminò un
pò e infine parlò.
-
Dammi una buona ragione. Che ci guadagno? E poi non ti dimenticare
che Dawn non è più in gioco per causa tua- ah maledette
parole che come aghi si conficcarono senza pietà nel cuore e
nella coscienza di Scott! Annaspò in cerca d'aria per poter
ribattere alla sua affermazione ma purtroppo, si sa, la verità
è incontrastabile.
-
Però ti propongo una cosa: se elimino te lei rimane, in caso
contrario rimarrà tutto così- annunciò
improvvisamente il conduttore schioccando le dita e facendo fermare il
suo collaboratore.
Il rosso faticò non poco ad elaborare la seguente situazione:
Il milione.
Dawn.
Il milione.
Dawn.
I soldi.
L'amore.
La gloria.
La felicità.
Di
nuovo una furiosa guerra si scatenò dentro di lui ma fin da
subito un'idea alquanto geniale sottomettè la sua mente al suo
volere.Si era fottutamente perfetto e un ghigno si allargò sul
suo viso, simile a quello del gatto che ha appena catturato il suo
topolino.
***
Prima di aprir bocca, il ragazzo guardò intensamente Dawn ancora scossa da piccoli singhiozzi e Per un attimo, per un solo
attimo, pregò che la storia delle aure fosse vera. Cercò
di farle capire la sua imminente decisione, non sapeva come e in che
modo ma ci provò comunque. Si sentì uno stupido mentre la
"inviava" ma sembrava funzionasse perchè sul viso di Raggio Di
Luna si allargò un'espressione di totale stupore e confusione. I
suoi occhi d'Angelo si incatenarono ai suoi grigio perla, ammaliandolo
così che i dubbi vennero spazzati via.
- Resto- annunciò senza esitazione e sfidando con lo sguardo Chris che, alla sua affermazione, rise maleficamente.
***
Non un lamento uscì dalla bocca irresistibile della piccola
Dawn, non si era neppure resa conto di essere di nuovo sulla catapulta!
Cercò di incrociare il suo sguardo e puntualmente lo
trovò: la stava fissando e, pochi attimi prima che venisse
scagliata via, tre semplici, mute parole mossero le labbra del suo
compagno.
Fidati di me.
***
- Bene, bene Scott. Per quanto tu mi stia sul culo, non posso non
ammirare la tua freddezza e malvagità!- sghignazzò
divertito Chris. Tutti i compagni lo guardarono allibiti: alcuni
disgustati, altri increduli e altri ancora con indifferenza.
-
Scott... come hai potuto...- la voce rotta dal pianto di Zoey, lo fece
voltare nella sua direzione. La rossa era in lacrime con Mike accanto
che la consolava, abbracciandola.
-
Si, sei stato crudele! Perchè allora salvarla dal vulcano? A
questo punto potevi lasciarla cadere giù!- ringhiò Alter
Ego guardandolo storto.
- Fratello, a Lightning ste cose non interessano ma forse ha ragione lui questa volta- mormorò Asso ammiccando al moro.
-
Ah fatevi i cazzi vostri! Forza, oggi non c'era una sfida McLean?
Muoviti che voglio vincere quel milione!- sbottò irritato il
rosso.
-
Ah giusto! Allora concorrenti la sfida di oggi consiste nel trovare 5
oggetti di mia proprietà e riportarli qua! La prima squadra che
arriva con almeno 3 di essi, vincerà. Essi sono i seguenti: il
primo è il mio rasoio placcato d'oro, il secondo
è la mia personale tazza da colazione marca McLean, la terza
è la mia tavoletta del water di diamanti, il quarto è un
cuscino con piume d'oca ed l'ultimo è una pena di rubino. Che ci
fate ancora qui? Scattare!- urlò Chris al megafono facendo
sobbalzare tutti i concorrenti.
-
Niente indizi su dove possano essere? Ci metteremo anni!-
brontolò Sam mentre arrancava dietro i suoi compagni, di gran
lunghi più veloci di lui.
-
Nessuno! E ricordate, finchè non li avrete ritrovati, la prova
non finirà! Vi conviene muovermi o non andrete neanche a
dormire!- annunciò il conduttore incrociando le braccia al
petto. Stupidi concorrenti insolenti e pigri che non erano altro! Ma si
sarebbero dati presto una svegliata grazie alle sue mega trappole
disseminate su Wawanaka. Al momento però doveva muoversi o
sarebbe ritardato al suo appuntamento con il parrucchiere!
Da
più di mezz'ora, Scott si muoveva freneticamente per cercare la
robaccia di quel Faccia-Da-Culo ma aveva collezionato solo buchi
nell'acqua.
- Allora?- chiese Brick frugando poco più in la di lui.
- Niente...- grugnì La Iena spostando la sua zona di ricerca. Si, Chris aveva firmato la sua condanna a morte!
-
Ehi ragazzi muovetevi! Ho trovato la tazza e... PER TUTTI LE SIRENE DEL
GIOCO AQUARION Z 3! SCAPPATE!- il grido di Sam risuonò per tutta
la foresta, allarmando animali e persone. Scott si vide sfrecciare
davanti come un fulmine il grassone e, dietro di lui, uno sciame di api
giganti lo stava inseguendo, sfoderando i loro pungiglioni grossi
quanto un corno di rinoceronte.
Il
rosso seguì allarmato il compagno incitandolo a buttarsi nel
lago che distava poco più in la in modo da salvarsi.
-
Sha-Lightning arriverà per primo! Ehi fratello hai la tazza?-
chiese Asso mentre scappavano per nulla affaticato dalla corsa. Il
game-boy dipendente fece un lieve cenno con la testa, la mostrò
al resto dei Ratti Tossici e finalmente si buttarono. Rimasero
sott'acqua per alcuni secondi finchè non furono certi che anche
l'ultimo insetto se ne fosse andato. Riemersero e, con il fiatone
ritornarono, a riva tutti fradici.
-
Forza continuiamo la ricerca soldati!- li incitò Brick
procedendoli e inoltrandosi nuovamente nel bosco. Scott lo seguì
e si ritrovò a pensare che se ci fosse stata Dawn, tutta sarebbe
stato più semplice. Lei avrebbe parlato con gli animali e, dopo
aver ottenuto informazioni su dove mai potessero essere, li avrebbero
trovati con più facilità.
"Mi
manchi Raggio Di Luna" pensò quasi involontariamente mentre la
sera cominciava a calare sull'isola del reality, stendendo sul cielo
una pennellata di colori scuri e rendendo difficile l'avvistamento di
qualsiasi oggetto.
Era
incredibile ma entrambe le squadre nella notte avevano trovato
qualcosa: le Larve Mutanti il rasoio e il cuscino, i Ratti Tossici la
tazza e la tavoletta. Mancava solo la piccola penna, l'oggetto forse
più difficile per via delle sue ridotte dimensioni. Stanchi e
spossati quasi nessuno riusciva a tenere gli occhi aperti, neppure quel
palestrato di Lightning che, anzi, ora si lamentava più degli
altri!
- Lightning ha bisogno di proteine!- mugugnava contrariato mentre camminava a carponi per terra.
-
L'ho trovata!- esultò felice Scott dopo ore di ricerche andate a
vuoto. I suoi compagni si precipitarono da lui esultando: era in un
nido di quelle capre volanti sputa fuoco, insieme alle uova a 300 metri
d'altezza sulla montagna dell'isola.
-
Calatemi che la prendo- ordinò il rosso bramando il suo letto
come mai in vita sua. Quelli annuirono e, dopo aver costruito
un'imbracatura di emergenza con delle liane, lo fissarono e
cominciarono a farlo scendere. La Iena prese la penna e fece segno di
tirarlo nuovamente su e fu allora che le vide: i loro avversari erano
proprio sotto di loro che li stavano osservando sconcertati! Che
occasione perfetta!
Con il prezioso oggetto in mano, fu issato sul bordo del precipizio. Scott casualmente scivolò e casualmente lasciò cadere la biro dalla sua mano che, sempre casualmente, precipitò proprio di fronte alle Larve.
-
La vittoria è nostra! Ah stupido cretino di un annusa ascelle!-
sghignazzò Jo prendendola al volo e dirigendosi seguita dai suoi
compagni verso il traguardo.
La
Iena ghignò divertito e non si preoccupò minimamente
degli sguardi omicida e degli insulti da parte dei suoi compagni che
cominciarono a volare da una parte all'altra.
-
Oh ma guarda! Mi è scivolata! Mi sa che perderemo anche questa
volta!- esclamò con tono strafottente cominciando a scendere in
tutta calma verso i dormitori, senza neanche aspettarli. Non era la
prima volta che sabotava il gioco questo no, ma quel giorno lo fece
pubblicamente, non nascondendo chi fosse il vero traditore tra loro.
Come
previsto la vittoria andò alle Larve mutanti e ai Ratti Tossici
spettò la cerimonia di eliminazione alla sera. I perdenti
però, Troppo stanchi per discutere, dormirono fino alle 6 ad
eccezion fatta per Scott che dopo poco ore era già in piedi,
pronto e scattante. Uscì fuori, facendo attenzione a non
svegliare i suoi compagni e attese che la sua preda abboccasse all'amo.
Ed infatti eccola li: una figura dai capelli più rossi dei suoi
camminava silenziosa sulla spiaggia nella sua direzione. Da giorni si
era accorto che alla solita ora e al solito posto, lei usciva.
-
Zoey- la salutò la Iena con un ghigno e sbucando fuori dal
nulla. Lei sussultò alla sua vista: era ancora adirato con lui
per via di Dawn ma si fermò perchè vide una certa
irrequietezza nei suoi occhi grigi. Che stava succedendo?
- Scott. Che ci fai qui? Hai intenzione di sabotare la votazione di stasera?- domandò quasi rassegnata.
-
Affatto mia cara. Volevo solo darti questa- sbottò lui estraendo
dalla tasca dei jeans la statuetta dell'immunità. A quella vista
Bella Gioia indietreggiò di qualche passo sconcertata: Scott era
diventato pazzo? Come... cosa?
E Zoey finalmente capì: tutti i pezzi del puzzle si incastrarono in quel preciso istante.
-
Dimmi la verità: quello di oggi non è stato un incidente,
vero?- sussurrò la ragazza avvicinandosi e prendendo in mano il
prezioso oggetto.
- Chi lo sa?- borbottò il rosso facendo per andarsene e con espressione indecifrabile sul volto.
- Aspetta un'ultima domanda: perchè a me?- domandò lei rigirandosi tra le dita la testa di Chris.
-
A Dawn piacevi. A me no ovviamente, sei troppo petulante!- le
precisò subito scrollando le spalle. In tutta risposta Zoey
l'abbracciò teneramente cosa che lo fece rimanere imbambolato
per diversi secondi dallo shock provocatogli.
-
Sapevo che c'era del buono in te. Salutami Dawn e grazie-
mormorò con le lacrime agli occhi staccandosi e ritornando nel
suo dormitorio tutta felice.
Scott
ghignò: bastava essere davvero un poco più carino e
coccoloso che subito le ragazze ti vedevano come un fidanzato ideale.
Ah se ci avesse pensato prima, chissà quante se ne sarebbe fatte
in più!
***
Erano rimasti solo lui e Sam: chi avrebbe ricevuto il marshmallow tossico? Beh, facile da intuire no?
-
... va a Scott!- annunciò Chris con voce divertita mentre Chef
lanciava la pericolosa arma chimica contro la Iena che riuscì a
scansarsi in tempo. Spontaneamente e con il ghigno stampato sul volto
si diresse verso la catapulta per nulla turbato di essersi fatto
scappare il milioncino.
-
Ciao sfigati divertitevi eh!- li salutò il rosso girandosi per
l'ultima volta. I tre lo guardarono e lui potè notare che le
loro espressioni erano serene e comprensive.
-
Salutaci Dawn- mormorò Sam scuotendo la mano. Avevano capito
pure loro: merito di Zoey? O forse l'avevano capito da soli? Beh in
fondo, chi se ne frega no?
- Contaci Sam- disse con sollievo Scott mentre osservava il cielo stellato, illuminato solo da un piccolo spicchio di Luna.
"Sto arrivando Dawn..."
Angolo Autrice:
Beh questa volta sono stata decisamente veloce ad aggiornare no? :DChe ne pensate comunque? Piaciuto il leggero colpo di scena?
Scott: Assolutamente no!
Duncan: Tanto quanto le puzze di Owen!
Bene -.- sapete ragazzi che vi amo vero?
Duncan: Certo ma che fai con quella motosega? O.o
Scott: Scappaaa!
Ehehe faccio paura! beh per un pò almeno staranno bravi! ^^. Piccola comunicazione che mi sono dimenticata di accennare all'inizio del capitolo: probabilmente questa storia si concluderà tra pochi capitoli (forse due o tre). Per il resto enjoy it!
Marty Angel
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Capitolo 13 *** 13.13 ***
scott 13
Stupido
Chris, stupida catapulta, stupido mare, stupida isola dei
perdenti troppo lontana, stupido Zanna e stupidi
sentimenti che gli avevano fatto perdere il milioncino! Scott nuotava
come un matto per sfuggire dalle grinfie di quel mostro maledetto che,
appena si era accorto della sua eliminazione, l'aveva subito inseguito
per
poterlo divorare. Il ragazzo per poco non svenne dalla
gioia quando finalmente i suoi piedi toccarono la sabbia soffice
dell'isola ma purtroppo quello squalo maledetto non demordeva e, anzi,
accorciò la distanza. Le sue urla, siccome era notte fonda,
svegliarono tutti gli
ex-concorrenti che accorsero a vedere cosa stava succedendo li fuori.
- Scott!- la vocina di Dawn lo raggiunse e lo fece voltare a sinistra. Il suo viso
si illuminò nel vederla, come pure la sua aura che dal nero passò al rosa. Potè
notare lo stupore e la sorpresa che la colpì nel vederselo davanti ma poco gli
importava, aveva mantenuto la promessa no?
- Fermate sto "coso"!- urlò lui di rimando appena
sentì il fetore di pesce proprio alle sue spalle. Stranamente fu
proprio B che l'aiutò con uno strano congegno che, da non si sa
bene dove, attivò una schiera di robot/guerrieri alle sue spalle. Zanna li
guardò stranito e si diede a gambe levate appena capì che
tirava una brutta aria...
Il rosso si buttò a terra esausto, ansimando e riprendendo fiato.
Si accorse a malapena, data la poca luce che c'era, della figura accanto
a lui ma sapeva già chi fosse senza bisogno di guardarla.
- Guarda che mi hai fatto fare... sei in debito con me di almeno un
milione di dollari- sbuffò il ragazzo mettendosi il braccio
sopra agli occhi.
- Non lo avresti vinto comunque tu. Ho letto le foglie del tè
questa mattina, mi hanno svelato il futuro e fidati, è molto
meglio che tu non sappia cosa ti sarebbe successo- sospirò Dawn
poggiandogli la mano sulla fronte bagnata.
-
Certo, certo e io mi chiamo McLean di cognome- borbottò
scorbutico senza ribattere ulteriormente perchè entrato in pace
con
se stesso grazie al tocco di Raggio Di Luna.
- Ancora non riesco a credere che tu abbia rinunciato ai soldi per
me...- queste furono le ultime parole della bionda prima che Scott
andasse in arresto cardiaco dalla felicità. La sentì coricarsi sopra di lui e
abbracciarlo con più forza che poteva, senza curarsi di sporcarsi
o bagnarsi. Un enorme sorriso si era allargato sul suo viso e il rosso,
ancora incredulo, pensò che, quando sorrideva, era la ragazza più bella del
mondo. Ricambiò il suo affetto passandole la mano tra i capelli
e arruffandoglieli.
-
Grazie...- gli sussurrò la bionda baciandolo sulla guancia. Il
ragazzo scrollò le spalle e si rialzò seguito a ruota da
lei.
Guardò male Beverly, intimandogli un "Sta lontano dalla MIA
tipa" per poi dirigersi nell'albergo lussuoso e finalmente riposarsi.
- C'è già la tua camera pronta, basta che guardi le
porte e ognuno...- spiegò Dawn interrompendosi improvvisamente
leggendo la sua aura - Scott,l non è molto consono-
La Iena oramai abituato alle sue letture del pensiero ridacchiò divertito.
- E perchè?- la vide arrossire, quanto era carina
e tenere quando faceva così! - Io ho pensato solo a dormire ma,
ovviamente verginella, se vuoi di più basta dirlo!-
continuò lui bloccandola improvvisamente con le braccia e
facendola appoggiare delicatamente contro il muro del corridoio.
- Sei stanco morto, è meglio se ti riposi- continuò
pacata Dawn cercando di tenere sotto controllo i brividi che le salivano
lungo la schiena.
- Ad una condizione. Prova ad indovinare cosa voglio- le sussurrò il rosso baciandole delicatamente il collo.
- Che dorma con te. Va bene Scott, come desideri. Dopotutto
è il minimo che possa fare giusto?- gli chiese sorridendogli. La
Iena annuì convinto, la prese per mano e cercarono la sua stanza
che si rivelò essere una lussuosa suite con un enorme letto
matrimoniale.
- Mi faccio una doccia. Mi fai compagnia Raggio Di Luna?-
le domandò in modo provocante e guardandola in modo lussurioso. Dawn
scosse la testa facendo ondeggiare i capelli.
- No, mi vado a cambiare e arrivo- e detto questo uscì.
Dopo
pochi minuti con un asciugamano avvolto nel girovita e i capelli
gocciolanti, Scott uscì dalla dal bagno per andare a rivestirsi.
Nell'armadio infatti erano presenti diversi ricambi che erano spuntati
da non si sa bene dove e a chi McLean li avesse rubati. Prese
noncurante un paio di boxer blu con
le cuciture nere e frugò in cerca di una maglietta che fungesse
da pigiama. Dei leggeri passi lo fecero distrarre dal suo intento in
quanto solo una persona aveva la camminata così leggera e quindi
solo una persona poteva a quell'ora venire a disturbarlo. Senza volere,
cominciò a fantasticare su eventuali camice da notti
semitrasparenti con biancheria in completa vista, di conseguenza si
dovette affrettare a
mettersi il primo paio di pantaloni che trovò o sapeva che
avrebbe avuto la necessità di dare spiegazioni sull'eventuale
sveglia del suo
"amichetto"...
- Scott?- sussurrò Dawn individuandone l'aura ma non
la persona. Perchè aveva spento la luce? Si sentì
abbracciare da dietro e delle braccia forti e calde le cinsero la vita.
- Benvenuta nel girone infernale dei lussuriosi- mormorò lui
appoggiando la testa sulla sua spalla e con voce terribilmente roca e
sensuale.
- Non dovresti andare a dormire?- domandò in un sussurro la
bionda, sebbene la sua stessa aura stesse diventando molto simile a
quella del compagno. In tutta risposta la Iena le baciò in
modo lascivo il collo, mentre le sue mani delicatamente le sfiorarono
la pancia per salire dolcemente.
- C'è un letto, la luna nel cielo, io, te e l'atmosfera
perfetta. Che dici? Potrebbe andare bene Raggio Di Luna?-
continuò lui mentre la conduceva verso il materasso. La ragazza non rispose e si lasciò guidare dal ragazzo.
Scott
la fece scivolare sotto di se e finalmente riprese possesso delle SUE
labbra, di sua esclusiva proprietà. Dio, quanto le erano
mancate? La sensazioni del suo corpo minuto premuto contro il suo, lo
fece andare in tilt e sempre con molta delicatezza le passò la
mano tra i capelli per poi scendere a massaggiare sempre più
giù. Sentì il respiro della ragazza farsi mozzato e le
sue gambe intrecciarsi dietro alla sua schiena. Da quando era diventata
così intraprendente? Il rosso, superato il leggero stupore
iniziale, le sfilò dolcemente la camicia azzurrina e
semitrasparente che la copriva per bearsi della vista di quel
bellissimo corpo.
-
Sei uno schianto Dawn!- sghignazzò lui. La vide arrossire e
portarsi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, gesto che era
solita fare, come aveva notato quella volpe di Scott, quando era
nervosa.
- Grazie...- mormorò la bionda prima di riprendere a baciarlo cogliendolo completamente di sorpresa.
Ben
presto i vestiti finirono per terra tutti stropicciati, mentre due
corpi nudi si strofinavano uno sull'altro. Nella stanza volavano i
gemiti, i sospiri, le carezze, i baci e Scott si rese conto di essere
arrivato al limite.
-
Anf... aspetta, aspetta. Immagino che tu non prenda nessun metodo
contraccettivo giusto?- chiese la Iena con quel poco di lucidità
che gli rimaneva. Raggio Di Luna lo guardò con aria
interrogativa, metodi contraccettivi? Di che stava parlando? Certo che
era veramente una frana sotto questo aspetto ma mica era colpa sua se
Madre Natura non le aveva mai parlato di queste cose! Così
scosse la testa in segno di diniego.
-
D'accordo, due secondi allora- borbottò il rosso contrariato
mentre di malavoglia si staccava dal suo corpo per rovistare nella
tasca dei pantaloni.
In
quel momento la consapevolezza di cosa stava per fare colpì Dawn
come un fulmine. Lo voleva veramente? O si sentiva in qualche modo
forzata? E sopratutto: lo amava? Mentre Scott trafficava con
una strana bustina lucida, si concesse un poco di tempo per pensare.
Lo voleva? La risposta era ovviamente si, il suo corpo aveva reagito fin troppo bene alle sue carezze...
Si
sentiva forzata? No in alcun modo, anche perchè leggendo la sua
aura poteva chiaramente vedere che se lei avesse avuto in quel preciso
istante un ripensamento, si sarebbe messo a malincuore il cuore in
pace.
Ed infine: lo amava? A questa domanda rispondere fu più semplice: ovvio che si!
E
allora che lasciasse pure che il suo spirito, libero da ogni catena, si
beasse di quelle sensazioni tanto magnifiche che solo lui era in grado
di donarle!
La Iena tornò a dedicarle attenzione posizionandosi sopra di lei con più delicatezza possibile.
-
Stringimi la mano Dawn, perchè sto per farti male...- le
sussurrò baciandole la guancia. La vide annuire e obbedire,
così chiuse gli occhi e lasciò che l'istinto prendesse il
sopravvento.
Due corpi si unirono definitivamente quella notte mentre due stelle cadenti all'unisono attraversarono il cielo illuminandoli.
Raggio Di Luna non riusciva a credere a molte cose:
1) Si era unita ad un uomo.
2) Quell'uomo era Scott.
3) Stava facendo l'amore.
4) E faceva un male pazzesco.
Non
riuscì quindi a trattenere un piccola lacrima che solcò
il suo bellissimo viso deformandolo in una maschera di dolore. A quella
vista il rosso si fermò, sebbene stesse andando a una
velocità pari a 0 e si morse nervoso il labbro. Vederla soffrire
era come morire, si sentiva un buco nel petto che si allargava e lo
risucchiava contemporaneamente. Come poteva distrarla dal dolore?
Doveva forse... ah, cavoli dopo di che la sua reputazione sarebbe
andata a puttane! E pazienza, d'altronde non aveva già distrutto
la propria immagine facendosi eliminare per poterla rivedere? Le si
accostò all'orecchio continuando a spingere dolcemente.
- Ti amo Dawn...-
***
Dawn
spalancò gli occhi più che potè dalla sorpresa:
Scott aveva detto... No aspetta, non poteva crederci! Era meglio
controllare la sua aura e già che c'era farsi un viaggetto nel
suo cervello perchè, se c'era una cosa che non sopportava, era
quella di essere presa in giro. Eppure entrambe indicavano che non
stava mentendo e che lui...
-
Ti amo anche io Scott...- mormorò Raggio Di Luna mentre un'altra
piccola lacrima bagnava il cuscino: questa però era di gioia
pura.
Si
rilassò ulteriormente e sentì il dolore affievolirsi
mentre forti scosse di piacere la invasero. Si, era stata la
decisione migliore della sua vita!
***
Il
cuore di Scott si riempì di gioia quando vide la SUA ragazza
lanciare piccoli gridolini di piacere: significava che la fase critica
era passata e lui poteva finalmente dimostrarle quando fosse
incredibilmente capace a letto!
Crollarono
dopo poco sfiniti uno accanto all'altra con i visi rossi, il fiato
corto e il sudore che imperlava le loro fronti. Si guardarono con un
sorriso dipinto sulle labbra, immergendosi nei pensieri l'uno
dell'altra, consci del fatto che la loro unione non era stata solo
carnale ma qualcosa di più.
-
Tutto ok?- chiese Scott in modo stranamente premuroso, abbracciandola e
tirandola a se. Dawn annuì appoggiando la testa contro il
suo petto muscoloso e chiuse gli occhi per la stanchezza che le
si era riversata improvvisamente addosso. Poco prima di abbandonarsi
tra le braccia di Morfeo però riuscì a biascicare un:
- Non mi lasciare...- La Iena sorrise a questa frase, la strinse di più a se e disse:
- Non lo farò, dormi tranquilla Dawn...-
***
Scott
aprì di malavoglia gli occhi mentre un piccolo raggio di sole si
intrufolava nella sua camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora
nel mondo dei sogni, tentò di rialzarsi ma si accorse di avere
un braccio bloccato. Si voltò e notò una ragazzina dai
capelli biondi quasi bianchi che ronfava beatamente sopra alla sua
spalla. La Iena si accorse del deja-vù appena vissuto ma tirò un
sospiro di sollievo sapendo chi era quella bambolina di porcellana, non
di certo quella stupida bionda senza cervello della sua strana visione!
Le
solleticò il fianco con l'intento di svegliarla in quanto il suo
fratellino la sotto era pronto per il secondo round! Ghignò a
questo pensiero e ancora di più quando la vide aprire gli occhi
cobalto.
-
Ben svegliata! Sai a cosa stavo pensando?- sghignazzò lui
baciandole la guancia. Dawn lo guardò in maniera confusa, non
capendo.
- Cosa?- borbottò stranita.
-
Che non ti posso più chiamare verginella!- esclamò
scoppiando a ridere il rosso e vincendo per la prima volta una
battaglia verbale poichè Raggio di Luna non fu in grado di
ribattere a questa sua affermazione!
Angolo autrice:
Si molti di voi mi odieranno per il mostruoso ritardo ma...
Duncan: Ti odiano comunque :D
Si ok d'accordo ma volevo dire...
Scott: Che ti devi ritirare!
Duncan: Bella fratello dammi il 5!
O e che cavolo mi lasciate
finire >.< Dicevo spero di non essere caduta nel volgare e di
aver scritto un capitolo per il rating arancione.
Scott: No, dovevi scendere più nei dettagli! :D
Duncan: Scrivere per esempio quando ha sbattuto Dawn contro il muro e l'ha...
Stoooop! Pervertiti che non
siete altro! Vergognatevi su! Vabbè detto questo fatemi sapere e
volevo sapere un vostro parere riguardo a questo: molti di voi mi hanno
chiesto di continuare questa storia ma io avevo intenzione di finirla
il prossimo capitolo. Dovrei continuarla o finirla? Fatemi sapere un
bacio!
Marty Angel
|
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Capitolo 14 *** 14.14. Epilogo ***
final scott
Due ragazzi, mano nella mano, camminavano silenziosamente per la
spiaggia, assaporando l'odore salmastro trasportato dalla leggera
brezza che soffiava da sud.
- Sento che vuoi chiedermi qualcosa. I tuoi pensieri
sono troppo ingarbugliati, non riesco a decifrarli bene- esordì
Dawn fissandolo dritto negli occhi.
- Te e le tue
letture delle aure- sbuffò Scott, anche se in fondo si stava
gradualmente abituando, poi continuò - Che facciamo ora, dove
andiamo?-
Raggio Di Luna
finalmente capì cosa intendesse la Iena: stava
pensando alla sua famiglia e a come comportarsi una volta incontrata.
Aveva il terrore di tornare a casa da perdente, così decise che
era giunto il momento di parlare del suo passato. Prima o poi questo
argomento sarebbe saltato fuori, inutile tardare ulteriormente.
- So che cosa hai dovuto sopportare nella tua infanzia. Le tue emozioni sono
ancora impresse sulla mia pelle, le ho vissute come se ci fossi stata
io al posto tuo quando sull'isola sono entrata nella tua psiche. Conosco anche la indole poco civile dei tuoi parenti
ma...- a queste parole Scott si fermò di botto, come colpito da
un proiettile.
- Tu... tu cosa?- borbottò annaspando l'aria in cerca di
ossigeno. Lei sospirò, pronta della sua sfuriata di rabbia che sarebbe avvenuta da un momento
all'altro.
- Si, sapevo anche che ti saresti parecchio arrabbiato perché ho
violato la tua privacy- mormorò rassegnata mentre lui assumeva
varie tonalità di rosso e viola.
- Tu non hai il
diritto di frugare nel mio cervello! Non sai un cazzo su di me e della
mia famiglia!- urlò il rosso inveendole contro.
- Volevo capire perché fossi diventato così e mi
spiace, certe volte i miei poteri sfuggono al mio controllo...- mormorò la bionda abbassando la testa sconsolata
mentre azzardava un timido abbraccio per calmarlo.
Scott ebbe la seria tentazione di rifiutare il suo affetto ma,
all'ultimo, ci ripensò, non sopportando la vista di lei che
soffriva ma ehi! Era sempre la sua privacy! Ricambiò riluttante
e la strinse a se.
- Senti, anche se l'altra sera ti ho detto quelle paroline schifose che
mi fanno venire il diabete...- sbottò interrotto dolcemente dalla ragazza che, si accorse, sorrideva divertita.
- Il "Ti amo"- gli ripetè come un uccellino. Lui si
portò due dita alla bocca fingendo di vomitare stomaco e milza
insieme per poi continuare.
- Bleah, comunque si, quella roba dolciastra li, non
significa che puoi minare la mia libertà. Stai quindi fuori
dalla mia testa, se prima non hai mio consenso-
- Quel che dovevo vedere l'ho visto e credimi, è meglio che
l'abbia fatto così perché ora possiamo percorrere un cammino migliore!-
esclamò felice riprendendo a camminare.
- Tipo?- domandò confuso al suo parlare enigmatico. Bah, carina ma stramba forte eh, vero Scott?
- Andiamo a trovare una persona che, sono sicura, non avrai dimenticato. Che ne dici?-
- Sei parli di mio fratello Alfred o di mia madre, ti freno subito li
odio tutti- Raggio Di Luna scosse la testa, sebbene non le piacesse la
parola "odio" da lui pronunciata, non lo riprese e si limitò a
spiegarsi meglio.
- No, la Signorina
Nice. Te la ricordi vero?- chiese sorridendo sicura che quel nome
sarebbe andato a far breccia nel suo cuore ed infatti Scott si
fermò nuovamente di botto guardandola a bocca spalancata. La sua
aura si colorò di un rosa intenso e di verde speranza, il suo,
come aveva da poco scoperto la ragazza, colore preferito.
Una marea di dolci
ricordi, del suo profumo così delizioso, dei suoi abbracci,
delle loro risate, i complimenti che quella donna le rivolgeva sempre,
stavano donando una calma aria nostalgica alla Iena che da troppo tempo
non la rivedeva. Nell'ultimo anno di elementari si era allontanato da
lei, perché suo padre l'aveva minacciato di massacrarla di botte
e il bambino ci teneva troppo per far si che le succedesse qualcosa.
Sapeva quanto ci avesse sofferto il non vederlo più alla mattina
presto, al rimanere assente per tutta la lezione ma, l'ultimo giorno di
scuola, il piccolo si fece coraggio e le confessò tutto cosi che
la Signorina Nice lo perdonasse. Quando non la rivide più
perché dovette frequentare le "scuole dei grandi",
cominciò a trasformarsi nella Iena, senza un motivo ben preciso
se non le percosse continue e la mancanza di affetto.
- Non so neppure dove abita...- sbottò tornando con i piedi per terra.
- Possiamo
cercarla insieme. Prendiamo una barca e ritorniamo al tuo paesino.
Cominciamo le ricerche da li, che ne dici?- propose raggiante Dawn,
cominciando a realizzare nuovi progetti per il loro viaggio. Lo vide
annuire lentamente masticando parola per parola, come se tonare alle
origini lo disturbasse e lo deprimesse.
- Non passeremo da casa tua, almeno che tu non voglia- aggiunse lei intuendo ciò che stesse pensando.
- Ehi dicevi di
avermi aperto il cervello, allora sai benissimo che non ho intenzione
di farlo. Mia madre tanto è morta due anni fa e quindi me ne
sbatto. Mio fratello probabilmente è in giro per il Canada a
bruciare qualche bosco e mio padre, bah che me ne frega di lui...-
- Bene. C'è
una barca che ha costruito B, ha detto che possiamo prenderla e no, tra
me e B non c'è niente. Vuoi restare e vedere chi vince o
partiamo?- chiese pur sapendo già la risposta.
- Secondo te?-
ghignò divertito Scott. Insieme si diressero verso il piccolo
molo, pronti per lasciarsi alle spalle le loro avventure trascorse.
***
Camminavano da diverse ore per un piccolo paesino a poche miglia da
Toronto, non sapendo minimamente dove andare. Dawn aveva chiesto alle
creature di Madre terra li presenti se sapessero il suo indirizzo ma,
per ora, brancolavano nel buio. Forse si era trasferita o le era
capitato qualcosa di brutto, tutto era possibile d'altronde. L'ennesimo
scoiattolo si avvicinò alla coppietta e Raggio Di Luna si
chinò per ascoltare se aveva novità o perlomeno nuovo
informazioni.
Scott
sbuffò sperando che si sbrigasse o, vedendola così,
avrebbero pensato che stesse con una stramba! Cominciava a perdere le
speranze sul fatto di ritrovare la sua vecchia maestra finchè...
- Ci siamo! Ha
detto che è proprio qua dietro! Di girare un paio di vie e
troveremo la sua casa! Andiamo!- esclamò la bionda prendendolo
per mano e trascinandolo quasi di peso davanti a se. Corsero a
perdifiato per non so quale motivo e si ritrovarono ben presto davanti
una piccola villetta con un grande giardino perfettamente curato, ricco
di fiori e alberi. Sulla cassetta delle lettere era inciso: Nice.
- Su, suona il
campanello Scott, so che non vedi l'ora di abbracciarla. Che aspetti?-
chiese felice Dawn spingendolo dolcemente verso il cancello. In tutta
risposta il ragazzo deglutì, si fece forza e finalmente
suonò. Dopo pochi secondi una signora sulla sessantina si
affacciò dalla porta, sbirciando fuori: aveva il viso gentile,
solcato da qualche piccola ruga, occhiali rosa leggeri che le ricadevano
sulla punta del naso e i capelli castani raccolti con qualche striatura
di grigio. Si avvicinò ai ragazzi incuriosita e cercò di
mettere a fuoco chi aveva davanti. Il suo volto, a poco a poco, si
illuminò di gioia mentre si allargava un grande sorriso,
mostrando i denti ancora perfettamente bianchi.
- Oh Santo Cielo!
Scott!- esclamò lei spalancando il cancello e gettandosi a
capofitto ad abbracciarlo. Al suo tocco, nella mente del rosso esplosero
una miriade di sensazione bellissime, simili a quelle che provava
quando stava con Dawn e non potè fare a meno di ricambiare il
suo affetto.
- Dio mi protegga!
Fatti vedere bene!- si staccò dal ragazzo e lo fece girare su se
stesso diverse volte per poi commentare soddisfatta - Eh si, sei
proprio cresciuto benissimo! Ma già da piccolo eri un bel
bambino, vero caro?-
Scott arrossì come se fosse ritornato ad avere cinque anni e pronunciò un flebile "Si".
- E questa bella
ragazzina? Oh ma che sbadata, venite, venite dentro che vi offro una
tazza di tè!- li invitò lei facendosi da parte per farli
passare.
Mentre la donna preparava dei biscotti, incitò Dawn a presentarsi e pretese di sapere come fossero giunti fin li.
- Si ho visto solo
poche puntante di quel Reality. Mi ero spaventata sai?- mormorò
la donna sospirando mentre posava il vassoio sul tavolo della piccola
cucina dove si erano accomodati.
- Per cosa?- chiese stupido Scott afferrando al volo un dolcetto al cioccolato.
- Per come eri
diventato, somigliavi terribilmente a beh... tuo padre- sospirò
Nice mentre si sedeva di fronte a loro. Il ragazzo abbassò la
testa: odiava deludere la maestra, non se lo meritava, dopo tutto
quello che aveva fatto!
- Non lo è mai stato- intervenne pacatamente Dawn in suo soccorso.
- Già,
dimenticavo che tu sai leggere le aure e volevo scusarmi se prima non
ti avevo riconosciuto ma ero talmente felice che ti ho prestato
poca attenzione. Ti prego di perdonarmi- spiegò la Signorina
mortificata.
- Non si preoccupi- la rassicurò la bionda finendo di bere il suo tè all'inglese, assolutamente delizioso.
- Volevo però ringraziarti- Raggio Di Luna alzò gli occhi guardandola incuriosita per indurla a continuare.
- Per aver dato
fiducia a Scott. L'avrai letto nella su aura che era buono o l'avrai
intuita da sola, non lo so questo ma sei riuscita a riportarlo sulla
retta via, come ha dimostrato quando ti ha salvata e si è fatto
eliminare per te. Non è mai stato cattivo, anzi dovevi vedere
quanto era intelligente alle elementari! Il migliore della classe!
Vorrei che lo incitassi a continuare gli studi, ha una mente brillante
anche se si è andata un pò a rovinare negli ultimi tempi
ma niente è perduto! Ma ditemi ora che farete?- domandò
la maestra incuriosita.
La Iena, a
quell'affermazione, era arrossito come un peperone e aveva invece
sbuffato nel sentire che della sua intelligenza arrugginita: ma quando
mai! In compenso Dawn era stata felice di sentire quelle parole e aveva
ridacchiato vedendo il suo compagno diventare rosso.
- Non ne ho idea.
Non ho neanche un posto ne dove stare,,, per non parlare dei soldi-
brontolò il rosso incrociando le braccia al petto con fare
pensieroso. Dawn gli mise la mano sulla spalla, facendolo rabbrividire
e rassicurandolo.
- Ci siamo dentro
entrambi, io ti seguirò nelle tue scelte, qualunque esse siano.
Sempre se mi vorrai- lo informò sorridendo.
- Che cazzata, ovvio che si!- sbuffò il ragazzo con una smorfia.
La Signorina Nice
che aveva assistito alla scenetta, sorrise divertita: l'amore, che
sentimento meraviglioso! Osservò il suo bellissimo piccolo,
cresciuto grande e forte. Quanto le era mancato? Troppo, per non
parlare di quante lacrime versate sul fatto di non poterlo
adottare ma quelle ormai erano storie da tempo sepolte sotto cumuli di
polvere. Ora doveva pensare ad un modo per aiutarli e come se non...
- Ci penso io a
rimediare. Possiedo un piccolo appartamento in periferia di Toronto,
era del mio defunto marito che lo utilizzava quando doveva, per motivo
di lavoro, trasferirsi la. E' vostro se volete, fatemi solo cercare le
chiavi e vi scrivo l'indirizzo!- esclamò tutta felice lei
alzandosi e cominciando a rovistare in girò per la casetta.
- No aspetti Signorina Nice! Non posso accettare non...- il rosso fu interrotto dalla voce pratica della donna.
- Oh Scott hai
quasi 18 anni su! Puoi chiamarmi per nome, Rachel è più
carino non trovi? E poi, io non lo uso mica, rimarrebbe ad ammuffire per
anni e basta. Non è meglio utilizzarlo? Dove mai avrò
messe quelle... ah, eccole qua! Ecco a te mia cara!- esultò
tutta felice la donna mentre consegnava due chiavi a Dawn.
- Come
potrò mai ringraziarla? Emh... scusi abitudine, volevo dire
ringraziarti?- chiese il rosso sinceramente commosso per la gentilezza
della donna.
- Oh per l'amore
del Signore, non ho fatto niente su, mio caro! Sei sempre stato come un
figlio per me, il figlio che non ho mai potuto avere- mormorò
lei accarezzandogli la guancia. Scott l'abbracciò con impeto e
sentì per la prima volta qualcosa pungergli gli occhi: che
fossero... mah! Mica era un rammollito lui! Non potevano essere
lacrime, come quelle che stava versando per la commozione la Signorina
Nice!
- Grazie...- sussurrò la Iena mentre si staccava.
- Figurati. Andate
ora, si sta facendo tardi. Promettimi una cosa però...- disse
mentre si asciugava con un fazzoletto di stoffa ricamato da lei
personalmente.
- Qualsiasi cosa-
rispose subito il rosso mentre si metteva in bocca l'ultimo delizioso
biscotto, in quanto non sapeva quando avrebbe potuto mangiare ancora.
- Voglio esserci
al vostro matrimonio!- esclamò tornando serena Rachel. Dawn
scoppiò a ridere prevedendo la reazione di Scott che, per poco,
non si strozzò con il dolcetto che gli andò completamente
di traverso.
- Signora, scusi
se mi permetto, ma è un pò troppo presto per parlare di
ciò!- ridacchiò Raggio Di Luna, sebbene con la coda
dell'occhio andò a sbirciare il fondo della tazza del tè
per vedere un pezzo del loro futuro. Quel che vide la riempì di
gioia ma decise per ora di tacere, non era ancora pronto per questo
argomento.
- Tu dici? Beh promettimelo comunque- Scott annuì a fatica riprendendo a respirare nuovamente.
-
Bene, questo è l'indirizzo e ora su! Andate a fare le cose
che fanno i giovani! Sperando che il Signore questa volta chiudi un
occhio! Vi accompagno all'uscita- i due la seguirono e sulla porta si
abbracciarono con trasporto.
- Ti verrò a trovare- promise ancora Scott, liberandola dall'ennesimo abbraccio.
- Ci conto,
abbiamo molte cose da dirci. Arrivederci cari!- e detto questo i
ragazzi si presero per la mano e si avviarono verso il centro del
paesino.
- Sono le sei, prendiamo un pullman e siamo in città per le 7 e mezza- annunciò il rosso.
- Non abbiamo di soldi per pagare il biglietto- osservò Dawn, provocando l'ilarità del suo compagno.
- Mai pagato in tutta la mia vita! Rimane il problema dei soldi in generale, dove li prendiamo per vivere?- chiese.
-
Convincerò i miei a mandarci una quota tutti i mesi. Se ci
iscriviamo al college...- fu interrotta appena la Iena udì
l'ultima parola.
- College? Ehi,
ehi calma! Chi ha parlato di studiare?! E poi convincere i tuoi?! Non
credi che rimarrebbero basiti nel sapere che vieni a convivere con me?!
Hai solo 17 anni!- lei sorrise con aria furba.
- Devi studiare
Scott, se vuoi diventare qualcuno un domani. Inoltre con la scusa della
scuola, io potrò stare fuori da casa e sanno anche che gli
appartamenti messi a disposizione devo essere condivisi con qualcuno.
Se mi chiederanno com'è la mia compagna di stanza gli
risponderò semplicemente che è una ragazza un pò
scontrosa con i capelli rossi, gli occhi color perla e spara ai topi
della cucina da quando aveva sei anni! No scherzo, darò una
descrizione fatta sul momento- ridacchiò Raggio Di Luna.
- Dawn, ti rendi
conto che mentirai per la prima volta in vita tua?- scoppiò a
ridere lui, orgoglioso del suo piano geniale quanto uno dei suoi.
- Lo so. Che vuoi
farci: se vai con lo zoppo, impari a zoppicare- mormorò
arrossendo. Scott l'abbracciò e poi la baciò dolcemente.
- Ora potresti diventare ufficialmente la mia ragazza!- le sussurrò con voce roca nell'orecchio.
- Ne sarei onorata
ma ora corriamo perché l'autobus sta già ripartendo-
annunciò con voce pacata Dawn indicando un punto davanti a se
con un dito.
- Cazzo!- l'ultima
parolaccia si disperse nel vento mentre due ragazzi, riempiendo la
notte delle loro risate, inseguivano il pullman che era già
rientrato in strada e sfrecciava via da loro ma poco importava: il loro
cuore batteva troppo velocemente per far si che qualcosa lo disturbasse,
Scott credeva di
impazzire del tutto: erano ore che quegli hippie del cazzo lo
costringevano a meditare e lui non ce la faceva più!
- Caro, ti vedo
teso. Rilassati e goditi il momento!- esclamò una giovane donna
vestita con una camicetta bianca, i piedi nudi e con lunghi capelli
biondi raccolti in una coda alta da cavallo.
- Cerrrrto Signora Delaney- ringhiò cercando di contenersi la Iena, sperando che quella tortura durasse ancora per poco.
- E' quasi finita...- gli sussurrò Dawn affianco a lui divertita nel vederlo così.
- Odio i tuoi
genitori... no sul serio, ragazzi siamo nel terzo millennio non si
possono fare ste cose!- ribadì a bassa voce il suo fidanzato,
oramai giunto al limite della pazienza e della sopportazione.
Alla fine i due
ragazzi erano riusciti ad entrare dopo due mesi nello stesso college,
certo, non era il più prestigioso della città ma era
perfetto per loro e i corsi preparativi per l'Università erano
ottimi. Scott dovette studiare come un matto per passare i test di
ammissione, in quanto negli ultimi tempi non aveva frequentato molto le
Superiori, impegnato com'era a lavorare ma, inaspettatamente, i suoi
risultati non furono così male. L'ambiente era tranquillo e
sereno, perfino quel socio patico del rosso, riuscì ad allacciare
dei rapporti con un gruppetto di ragazzi di periferia che, come lui,
erano un pò spaesati nelle grandi metropoli. Dawn
trovò un altro gruppo di svalvolate che parlavano agli animali e
leggevano le foglie del tè, tutto il tempo e meglio di
così, non poteva trovare.
Per quanto
concerne la piccola bugia di Dawn, tutto era andato come previsto e i
genitori non sospettarono di niente. Purtroppo per la giovane coppia,
sapevano della relazione della propria figlia e volevano conoscere il
più presto possibile il famigerato Scott. Ed eccoci qua: seduti
per terra in una strana sala con il pavimento sostituito da un manto
d'erba e l'aria impregnata di un forte odore d'inceso per meditare
meglio. La tipica famiglia hippie! Ma non si erano estinti, e che
cavoli!
- Qualche problema
Scott?- gli chiese il padre dell'amata, Un uomo con i capelli
altrettanto biondi, leggermente lunghi e mossi, con il pizzetto e gli
occhi uguali alla figlia.
- Affatto Signor
Delaney. E' che non sono abituato a stare tanto fermo!- rispose
imbarazzato il rosso, non sapendo come ci si dovesse comportare con i
genitori di una ragazza e di cosa si parlasse.
- Sai, sei molto
diverso da noi ma mi piace la tua Aura. Meriti di stare con la nostra
Dawn, avete la nostra benedizione- annunciò improvvisamente la
Signora sorridendo.
- Grazie mamma- mormorò Dawn, presa com'era dal rilassarsi completamente.
- Concordo con
Luisa e non ti preoccupare se non ti senti più le gambe: presto
ti ci abituerai. Nei nostri prossimi incontri approfondiremo il
contatto con Madre Natura e sarà molto più semplice-
Scott si voltò di scatto verso Raggio Di Luna con il viso della
stessa tonalità della sua pelle.
- Ci saranno altri incontri?!- lei annuì prevedendo un suo eventuale svenimento.
- Uccidimi... ti prego fallo il più velocemente possibile...-
Cinque anni dopo...
Ecco, quel brutto pezzo di merda di Duncan l'aveva lasciato solo!
Aveva chiuso gli occhi solo per due minuti, cazzo! Non poteva sparire
proprio adesso!
- Duncan!- strillò Scott come una donna isterica che ha
guardato troppe puntate di Beautiful. Il ragazzo chiamato in causa si
sporse dal bagno della casa del rosso dove era appena entrato.
- Ehi amico, non posso neanche più pisciare in santa pace?
Miseria, smettila di agitarti e di sudare che sennò diventi
schifoso. Datti una calmata che tra poco si inizia e tu devi essere
profumato come una rosa- sbottò infastidito lui richiudendosi
dentro. La Iena sbuffò: aveva conosciuto Duncan in una
rimpatriata per tutti i concorrenti di A Tutto Reality e, doveva
ammettere, che andavano d'accordo. Si divertivano a parlare di donne,
calcio, donne, topi uccisi, donne, evasioni, donne e prese per il culo
per i più sfigati del gruppo, erano simili in fondo.
- Ah sto meglio!- annunciò il punk uscendo e
sistemandosi i capelli non più verdi ma con la cresta unicamente
nera.
- Togliti quei piercing. Non mi sembra il caso- sbottò Scott
avviandosi verso l'uscita. L'altro sghignazzò divertito nel
vedere l'amico in quelle condizioni.
- Ehi fratello è come un esame! Stessa cosa, sei al terzo
anno di Architettura e non sai studiare due righe messe in croce?-
- Ah, per chi mi hai preso? Certo che si!-
- E allora muovi quel tuo cazzo di culo e scendiamo che sennò
arriviamo in ritardo e poi senti le racchie lamentarsi- borbottò
contrariato, dirigendosi verso l'uscita seguito dal rosso.
- Guido io, con quelle mani sudate rischi di fare anche qualche
incidente- sbottò Duncan, Scott acconsentì senza fare
troppe storie, ora doveva solo concentrarsi.
Nella 159 nera sportiva del punk scese un silenzio tombale che non
si spezzò se non quando scesero, giunti finalmente a
destinazione.
- Va, a dopo. Saluto Courtney e arrivo- lo salutò il
ragazzo dagli occhi ghiaccio. Scott annuì, si fece forza ed
entrò tirando dritto, senza guardare in faccia nessuno.
- Ci siamo!- gli sussurrò Duncan tutto eccitato nuovamente
accanto a lui. La Iena sentì le persone intorno a lui trattenere
il respiro e mormorare parole incomprensibili ma non doveva importargli
in quel momento. Così Si fece forza, si voltò e
guardò dritto davanti a se.
- E' arrivata la sposa!- esultò Duncan mentre lanciava un
fischio poco consono ad una bellissima Dawn in abito bianco aderente,
senza pizzi o ricami troppo elaborati, che lasciava la schiena
leggermente scoperta, con affianco il suo papà. I capelli erano
stati raccolti in una acconciatura semplice, lasciando che i ciuffi
più lunghi davanti le ricadessero dolcemente sulle spalle,
incorniciando il viso leggermente truccato. A Scott mancò il
fiato: non era mai stata così bella in vita sua e di nuovo si
ritrovò a pensare che quella di chiederle di sposarla, fosse
stata la migliore scelta della propria vita, dopo quella di salvarla
dagli squali e dal vulcano ovviamente.
- Sei bellissima!- gli sussurrò in modo che nessuno sentisse a parte l'interessata che arrossì visibilmente.
- Mi hanno truccato Anne Maria e Zoey. Anche tu sei bellissimo
comunque- lui sorrise mentre si voltavano verso l'altare dove tra pochi
attimi tutto sarebbe cominciato. Con la coda dell'occhio però
non gli era sfuggita Rachel, che in prima fila, gli aveva strizzato
l'occhio e aveva mimato con le labbra un "Sono fiera di te".
Per Scott e Dawn iniziò un nuovo, lungo e bellissimo cammino
da percorrere insieme e che non li avrebbe più separati.
Epilogo
17 anni dopo
- Mamma, papà sono a casa!- annunciò una voce maschile
invadendo la villetta in periferia di Toronto. Sulla porta c'era un
ragazzo alto, bello e muscoloso, con gli occhi color cobalto e i
capelli biondissimi da sembrare quasi bianchi intrisi di gel.
- Ciao Erik. Come
è andata ad allenamento?- chiese una donna non molto alta ma
magrissima e snella con i lunghi capelli uguali alla persona che gli
stava di fronte mentre l'abbracciava con trasporto.
- Bene ma Selene
continua a spopolare! E dire che l'hockey è uno sport da
maschio...- sbottò lui posando il borsone poco più in
là.
- Ah, si vede che
è figlia di Jo e Brick, eh?- un'altra voce maschile si aggiunse
alle due già presenti. Comparve un uomo fotocopiato al giovane
con i capelli rosso fuoco, una miriade di lentiggini e un leggero
pizzetto.
- Eh, a chi lo
dici. Ti tira delle cannonate pazzesche. Però: fatto positivo!
Tra poco arriva che andiamo a correre insieme!- esultò lui con
gli occhi sognanti.
- Ma tesoro hai finito adesso allenamento! Non sarai stanco?- chiese preoccupata la donna.
- Lascialo Dawn! Non vedi che corre per il doppio scopo?- sghignazzò il rosso.
- Oh Scott piantala va!- sorrise divertita Raggio Di Luna.
- Oh ma è
la verità! Non è che se vede due aure come te, non si
possa divertire!- la pizzicò la Iena abbracciandole la vita.
- Va beh, se
dovete fare i picci picci andate da qualche altra parte su!-
commentò scandalizzato Erik temendo un evolversi della
situazione.
- Eh campione, non posso neanche accarezzare tua mamma?- chiese Scott arruffandogli i capelli divertito.
- E dai
papà! Lo sai che lo odio! E poi ti ricordo che le tue "coccole"
alla mamma finiscono sempre male! Beh detto questo, faccio una doccia
ed esco- concluse lui avviandosi agilmente su per le scale.
- E' proprio
figlio tuo va Dawn! Se non fosse per il fisico. Alla tua
età pure te ti scandalizzavi se ti davo due baci innocenti qua e
la- disse Scott appoggiando la testa sulla sua spalla.
- Ha solo 17 anni, è normale!- cercò di giustificarlo lei abbracciandolo.
- Io alla sua
età già ti sfondavo e poi per noi uomini è
diverso!- scoppiò a ridere lui beccandosi un piccolo pugno sul
braccio da parte della moglie.
- Papà ma
che schifo!!!- una voce femminile a dir poco scandalizzata li raggiunse
in contemporanea al rumore di una porta che si apriva. Una ragazza
bella come il sole, con i capelli lunghissimi rossi e gli occhi
grigio perla entrò parandosi di fronte ai genitori.
- Oh ciao Rachel.
Spero che tu non abbia sentito il linguaggio sboccato di tuo padre ma
immagino di si- sospirò Dawn staccandosi dal marito e andandola
ad abbracciare.
- Papà sei
un depravato- commentò divertita Rachel. Il suo nome era, come
si può intuire, in onore della maestra di Scott che ancora oggi
veniva spesso e volentieri a trovare l'allegra famigliola.
- Chiedo venia!- esclamò Scott alzando le braccia a mo di resa, stando al gioco della figlia.
- Guarda che
questo linguaggio non ti si addice! Dai rimani comunque il migliore-
disse lei dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Lui
l'abbracciò dandole un sonoro bacio sulla testa
- Erik è già arrivato?- chiese Rachel rivolta alla madre.
- Si perché?- lei scosse la spalle come solea fare Scott molto spesso.
- La sua tipa è qui, Selene giusto?- la Iena annuì.
- Allora vallo a
chiamare, si sta lavando. Tu esci con Tom invece?- chiese la madre
osservando quanto la figlia le assomigliasse, a parte l'altezza e la
tonalità dei capelli.
- Si probabile e
papà non mi guardare così, ho un anno in meno di Erik non
venticinque e si, starò attenta! Su non fare il papino noioso!-
sghignazzò lei dandogli un nuovo bacio sulla guancia prima di
sparire su.
- Chissà di
chi sarà mai figlia questa ragazzina così sfacciata eh?-
lo incalzò Raggio Di Luna mentre un Erik ancora con i capelli
bagnati correva giù a perdifiato.
- Ha l'aura
gialla: è già piena di adrenalina! Miseria mi
dovrò veramente impegnare! Ciao mamma...- diede un veloce bacio
alla madre e un "batti cinque" al padre - Ciao papà!-
- Rendi orgoglioso tuo padre ma usa le precauzioni!- gli urlò dietro Scott.
- Papà!!!- urlò lui dalla strada arrossendo di botto e sperando che la sua amata non avesse sentito.
I due rimasero finalmente soli e si guardarono straniti negli occhi.
- Sei felice?- chiese improvvisamente Dawn abbracciando il marito. Il rosso ricambiò l'affetto stringendola forte a se.
- Me lo dici tu?- domandò.
- La tua aura dice di si ma io voglio sentirtelo dire- lui sospirò rassegnato e sorrise.
- Sono felice,
abbiamo due figli stupendi, una casa costruita dal sottoscritto,
quindi necessariamente bellissima, due lavori ben pagati e ho te... Che
posso volere di più dalla vita?-
Dawn lo baciò sulle labbra accarezzandogli i capelli e lo sentì rabbrividire.
- Andiamo in camera?- chiese la Iena con un sorriso da pervertito stampato in faccia.
- Scott! C'è Rachel al piano di sopra!-
- Ma possiamo stare tranquillamente giù!- Dawn scosse la testa facendo sbuffare l'uomo.
- Facciamo più tardi quando esce, che ne dici?- lo vide annuire prontamente.
- Certo che si!
Ma... se cominciassimo già a scaldarci adesso?- chiese la Iena
prendendola per la vita e buttandosi con lei sopra al divano mentre le
faceva il solletico.
- Ah ah ah! Scott!
Dio Santo, alcune volte mi sembri tornato un ragazzino!- rise Raggio Di
Luna mentre cercava flebilmente di scostarselo da sopra. La Iena smise
di toccarle la pancia e si dedicò ad accarezzarle il viso,
così bello nonostante fossero passati molti anni.
- Ti amo- mormorò improvvisamente il rosso poggiando la sua fronte contro la sua.
- Anche io...-
mormorò prima di baciarlo sulle labbra e approfondire il
contatto stuzzicandole con la lingua. Tutto era perfetto, Scott pensava
che niente e nessuno avrebbe mai potuto rompere un'atmosfera
così romantica...
- MAMMA PAPA' SIETE DEI DEPRAVATI!-
Se non una figlia che scende dalla propria camera nei momenti meno opportuni.
Fine
Angolo autrice:
Ok
è finita ragazzi!! Mi spiace un sacco concluderla qua ma portare
avanti questa fictions significava, secondo me, forzarla troppo. La
trama principale si era già sviluppata di per se e per
concludere ho voluto concedervi un capitolo un pò più
lungo degli altri!
Duncan: Povero chi legge
Scott: O.o
Duncan: Che succedere Scotty?
Scott: No ma... cioè mi sono sposato con Dawn!!
E non siete carinissimi? :D
Scott: Si ma... mi sono sposato!! IO!
Duncan: ahahah sfigato! Marito ingabbiato!
Zitto tu!!
Per farvi capire meglio fisionomia dei nuovi personaggi (Erik, Rachel e Selene) vi propongo dei disegni fatti da me:
Rachel:
Erik:
Selene:
Concludo
ringraziando tutti quelli che mi hanno letto, seguito, recensito: UN
GRAZIE A TUTTI QUANTI! Grazie anche a te, che stai leggendo questa mia
parte finale e sei rimasto con me fino alla fine!
Marty Angel
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