Our moments di _ki_ (/viewuser.php?uid=69510)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh, you're all that I can think about ***
Capitolo 2: *** Sometimes beginnings are so simple ***
Capitolo 3: *** It started out with a kiss ***
Capitolo 4: *** Sometimes it's hard, to follow you heart ***
Capitolo 5: *** Those thoughts I can't deny ***
Capitolo 6: *** You could stay with me, for now ***
Capitolo 7: *** I was enchanted to meet you ***
Capitolo 8: *** This feels like I've fallen in love ***
Capitolo 9: *** We'll be glowing-in-the-dark ***
Capitolo 10: *** You're fucking perfect to me ***
Capitolo 11: *** So, what you wanna do? ***
Capitolo 12: *** I feel like I'm on top of the world with your love ***
Capitolo 1 *** Oh, you're all that I can think about ***
Oh, you’re all that I can think about
Liam
ricordava ancora perfettamente la prima volta in cui le sue labbra si
erano
scontrate con quelle di Zayn -e il ricordo lo faceva ancora arrossire.
All’inizio
stavano guardando la televisione, ognuno assorto nei suoi problemi
personali. Poi
Zayn così, dal nulla, gli era piombato addosso e aveva
cominciato a fargli il solletico.
Liam moriva di solletico.
Erano
finiti a rotolarsi per terra, sul tappeto sporco di briciole di
patatine.
«Tregua,
tregua!» aveva esclamato Liam ad un certo punto, stremato. Si
erano guardati
negli occhi, distesi l’uno accanto all’altro, Liam
supino, Zayn a pancia in giù
con i gomiti piegati a sorreggergli il capo.
«Sei
un
pappa molle» lo aveva deriso Zayn, spingendolo lievemente per
un fianco.
«Ma
smettila!» aveva ribattuto Liam, tirandogli un braccio. Solo
che Zayn aveva
perso l’equilibrio e si era ritrovato semi-disteso sul corpo
dell’amico. E si
erano guardati ancora negli occhi.
All’epoca
Liam pensava che non ci fosse niente di più bello degli
occhi di Zayn. Erano
luminosi e profondi, e le ciglia lunghe che li contornavano li
rendevano ancora
più... belli. Dalla prima volta che si era immerso in quello
sguardo non era
ancora riuscito a trovare un aggettivo che li descrivesse appieno -ma
l’avrebbe
trovato, “belli” era davvero troppo banale.
Convintissimo di essere etero, a
quel tempo aveva deciso di invidiare gli occhi di Zayn
-chissà quante ragazze
riuscivano ad ammaliare!
Dire che,
preso da quel momento di normalità, Liam
all’inizio non si era accorto di
quello che stava succedendo sarebbe stato dire una grande cagata. Il
problema
era consistito proprio nel fatto che il ragazzo, nel momento esatto in
cui si
era immerso nello sguardo di Zayn, aveva percepito -col suo
maledettissimo
sesto senso che nasceva solo in presenza del mulatto- quello che stava
per
accadere come si può percepire il gelo dell’acqua
della piscina l’attimo prima
di tuffarcisi di pancia.
Zayn si
era piegato su di lui e non aveva atteso un attimo: non gli aveva
lasciato voce
in capitolo, non gli aveva permesso di ragionare e arrivare alla
conclusione
che no, non era giusto, e che sì, le labbra di Zayn sapevano
di gelato alla
fragola. Ma se era per questo Zayn non aveva neanche voluto lasciargli
il tempo
per gustarsi quel bacio, per capire che gli piaceva, per ricambiare. Si
era
allontanato così velocemente che l’entrata in
scena di Louis non aveva rovinato
assolutamente nulla.
«Smettetela
di fare smancerie, voi due! Ellie non mi rivolge la parola e Harry le
corre
dietro come un cagnolino! Mi sento solo, un po’ di
solidarietà!» aveva urlato
il ragazzo lanciando loro un cuscino. Liam aveva sentito dalla cucina
Ellie
ridere ed Harry strillare «Non le corro dietro come un
cane!» prima che Ellie
facesse la sua entrata in salotto, seguita dal riccio. Liam aveva
nebulosamente
pensato che quella ragazza era strana, non era assolutamente come la
dipingevano riviste e TV. Poi Zayn si era piegato su di lui e gli aveva
leccato
una guancia, ridendo, mentre guardava Harry con malizia e abbaiava, e
questi lo
mandava bellamente a quel paese. Liam era andato a fuoco.
Ora, Liam
guardava Zayn dormire e le sue ciglia lunghe sfiorargli le guance con
delicatezza. Per un momento gli venne l’irresistibile voglia
di accarezzargli
il viso. Zayn dormiva profondamente e non se ne sarebbe accorto -e, se
se ne
fosse malauguratamente reso conto, l’avrebbe scambiato per un
sogno. Ma poi
desisté: non voleva che gli occhi di Zayn si aprissero e
incrociassero i suoi. Era
più facile convincersi di non amarlo quando non lo guardava
in quegli
occhi. E avrebbe davvero dovuto trovarne un aggettivo adatto,
perché ormai “belli”
era diventata la parola più gettonata nella sua mente -dopo Zayn
e non
lo amo.
E
questa è venuta fuori da... boh. Mi sono persa nel
mondo di questi cinque fantastici ragazzi e prima o poi dovevo
scriverci
qualcosa sopra, o sarei impazzita. Il titolo è preso dalla
bellissima “I should’ve
kissed you” di cui per ora posso ascoltare solo un pezzo,
mentre questo parto
è un pezzettino prelevato direttamente da una long con cui
sto perdendo i
pomeriggi al posto di studiare. E la posterò,
quando sarò sicura di essere
arrivata almeno a metà -uomo avvisato...
preparatevi, insomma u.u
Che
dire? I personaggi non mi appartengono -a parte la
comparsa Ellie, ma quella penso non se la caghi nessuno, no? ._.-
questa fan
fiction cosa non è a scopo di
lucro e io non ci guadagno niente -a
parte la perversa soddisfazione di aver finalmente scritto una Ziam, ma
va beh.
Spero
piaccia a qualcuno, anche se so di non poter
competere con tutte le meraviglie che crescono e si riproducono sul
sito (?). E
ora vado, perché le note mi stanno diventando più
lunghe della storia!
Un
bacetto puccettoso (?)
_ki_
|
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Capitolo 2 *** Sometimes beginnings are so simple ***
Sometimes beginnings are so simple
Come
c’è
arrivato, in una stanza buia seduto su una sedia scomoda in compagnia
di una
tipa strana pronta a trapassargli il braccio con un ago per imprimervi
una
stella nera indelebile, Harry non lo sa molto bene. Ha solo detto
«Mi
piacerebbe fare un tatuaggio» dopo essersi bevuto
un’intera lattina di birra e
i ragazzi sembra lo abbiano preso parecchio sul serio.
«Vedrai,
andrà tutto bene» gli ha detto Louis prima di
scaricarlo con una pacca sulla
spalla dentro quel negozio leggermente macabro -o forse qualcosa
più di leggermente.
Harry ha piagnucolato una frase che non ha capito bene neppure lui e ha
trascinato Zayn dietro di sé.
Ora
l’amico gli tiene la mano e Harry la stringe come fosse il
suo unico appiglio
per non finire dentro un burrone che porti dritto al centro della Terra
-uno
molto profondo, insomma.
«Fa
male?»
chiede stupidamente, guardando Zayn con lo sguardo di un disperato.
Zayn non
ride perché non vuole farlo sentire ancora peggio -Harry lo
sa, lo vede dal
modo buffo in cui inclina gli angoli delle labbra- ma con il pollice
gli
accarezza il dorso della mano e Harry capisce che sì, fa
male, ma no, Zayn non
lo abbandonerà.
Il suo
amico lancia uno sguardo di traverso alla tipa che si prepara per
fargli il
tatuaggio e Harry capisce che è meglio non guardare- che non
vuole. Hanno
deciso insieme -lui e Zayn- che si tatuerà una semplice
stella a cinque punte,
che rappresenti loro, la band, ma che se cambierà idea
potrà sempre
rappresentare qualcos’altro. Harry sta giusto pensando che
non deve fare così
male, che dev’essere come una puntura, come il prelievo del
sangue, veloce e
poco doloroso. Ma poi la donna gli infila quel maledettissimo ago nella
carne e
Harry capisce che è semplicemente un fottuto coglione.
Stringe gli occhi e la
mano di Zayn e nebulosamente pensa che il mulatto gli starà
mentalmente
scaricando addosso centinaia di improperi per la violenza che sta
subendo la
sua povera mano destra. Poi sente qualcosa di umido sfiorargli il
collo,
allontanarsi e poi sfiorarglielo di nuovo.
«Che
cosa
sta facendo?» chiede, azzardandosi ad aprire un occhio e
ritrovandosi il viso
dell’amico a pochi centimetri di distanza. Apre anche
l’altro per osservare
tutta la scena e vede le guance di Zayn assumere un colorito vagamente
rossastro.
«Ti
distraggo»; Zayn si stringe nelle spalle e torna a baciargli
il collo.
Lentamente, crea una scia di baci dalla base fino al mento, poi torna
giù.
Harry ha caldo e si pente di non essersi tolto la felpa
dell’Abercrombie quando
ne aveva ancora l’occasione. I denti dell’amico gli
graffiano il pomo d’Adamo e
con la coda dell’occhio il riccio vede la tatuatrice fare un
sorriso strano.
È
sadica, pensa, poi
viene distratto di nuovo da un morso al lobo dell’orecchio e
si volta a
guardare sbalordito l’amico.
E lui
è
stronzo. Non può farmi questo.
«Funziona?»
gli chiede il moro dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia ed
Harry deve
annuire, perché lo sta distraendo davvero, anche se ora che
ci sta pensando
sente di nuovo il braccio in fiamme. Zayn ridacchia e gli lascia un
bacio
languido poco sotto all’orecchio, facendo partire una scarica
di brividi che si
irradiano lungo tutta la spina dorsale del povero Harry.
Voglio
tornare a casa.
Piagnucola dentro di sé il riccio, chiudendo gli occhi.
Immagini poco consone
al luogo in cui si trova gli attraversano la mente mentre Zayn gli
scosta il
collo della maglia e gli lascia un bacio umido sulla spalla. Riapre le
palpebre
di scatto.
«Zayn»
vorrebbe dire, ma ha la voce roca e gli esce soltanto un mugolio a cui
non
vuole associare nessun aggettivo -è imbarazzante. Zayn se la
ride e ritorna a
baciargli il collo, e poco dopo Harry avverte che gli sta facendo un
succhiotto.
È
pazzo. Si è fumato qualcosa di sbagliato. Ora lo ammazzo.
«Ehi
bellezza, io qua ho finito».
La voce
della donna lo risveglia dai suoi progetti di vendetta e fa allontanare
Zayn.
La rossa gli sta appiccicando un cerotto al braccio e sorride con
sguardo
veramente sadico.
La faccia
di Harry deve essere davvero molto buffa, perché Zayn
scoppia a ridere mentre
si sta alzando. Le loro mani si separano e Harry sente tutto il calore
che
prima gli faceva infiammare il corpo abbandonarlo con una sferzata di
aria
gelata. Zayn ringrazia al posto suo e poi escono dal negozio.
A casa
Louis gli viene incontro saltellando e gli butta le braccia al collo,
mentre
Liam lo guarda con gli occhi pieni di preoccupazione e Niall gli chiede
com’è
andata.
«Non
ho
sentito quasi niente» ammette Harry gonfiando il petto,
mentre Zayn si va a
buttare sul divano, sopra a Liam.
«Non
ci
credo neanche un po’» esclama Louis tirandogli la
felpa. «Avanti Zayn: com’è
andata veramente?»
«Stava
per
mettersi a piangere» ghigna candidamente il moro, e Harry
vorrebbe ucciderlo
tirandogli il collo. Louis e Niall ridono e Liam
sembra farsi sempre più preoccupato.
«Ma poi ho trovato un modo per distrarlo» continua
Zayn, stringendosi nelle
spalle. Al che Harry arrossisce, si sistema i capelli per coprire il
viso
paonazzo e intercetta l’occhiata maliziosa
dell’amico.
Louis
esclama «Voglio farmi anche io un tatuaggio!» con
l’espressione di un bambino
capriccioso e Zayn si propone di accompagnarlo, ma Harry non bada a
nessuno dei
due -anche se un campanellino d’allarme suona nella sua mente
quando sente Zayn
dire che distrarrà Louis come ha fatto con lui. Liam lo guarda con
un sopracciglio
inarcato ed Harry arrossisce, perché sta pensando che si
riempirebbe il corpo
di tatuaggi se questo gli servisse a sentire ancora le labbra morbide
di Zayn che gli
sfiorano il collo.
«Hazza,
ma
quello è un succhiotto?»
Alla
fine ho deciso di scrivere una raccolta. Saranno
tutte slash, ognuna con una coppia diversa. Verranno fuori dieci
piccole shot
più una, forse, perché ho qualcosa in mente per
il botto finale (*ghigno
sadico*). Nonostante la piccola Ziam non abbia riscosso particolare
successo,
ho deciso comunque di postare quest’altra cosetta,
perché ho tanto tempo da
perdere al posto di studiare e volevo condividere qualcosa con il mondo
u.u
Avviso
già che probabilmente non vedrete nulla di molto
spinto nelle mie shot. Primo perché non è nel mio
stile, secondo perché mi
piace lasciare le cose un po’ così, incerte, senza
definire legami troppo
severi (e sì, anche perché non sono assolutamente
capace di descrivere certe
scene :P).
Comunque,
che ve ne pare di questa Zarry? Ho letto su una
pagina di facebook la notizia che Harry mentre si faceva il tatuaggio
ha
chiesto a Zayn di restare con lui e gli ha tenuto la mano, e la mia
vena
slasherosa è saltata fuori senza che io potessi farci niente
**
Spero
vi sia piaciuta, e ricordo a tutti che non ho mai
morso nessuno per una recensione :D
Un
bacio,
_ki_
|
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Capitolo 3 *** It started out with a kiss ***
It started out with a kiss
Lo vede
entrare in casa sua e di Louis e quasi gli prende un colpo, quando
sorride.
«Che
diavolo
hai fatto?» sbotta Louis saltandogli praticamente
addosso, mentre Zayn e
Liam si richiudono la porta alle spalle. Lui arrossisce, un
po’, sorride ancora
-e, diamine, si nota così tanto- e si
gratta la nuca, in imbarazzo.
«È
un
coglione» asserisce Zayn con fermezza, passando davanti a
tutti e andando
dritto verso la cucina. Liam lancia un’occhiata di traverso a
Louis e Harry -fatelo
ragionare voi, sembra dire con gli occhi- e poi segue
l’amico.
«Se
l’hai
fatto per quelli che ti hanno criticato, Zayn ha ragione: sei un
coglione»
prorompe Louis, guardandolo con le sopracciglia aggrottate. Se li
trascina
entrambi -Niall che lo guarda male e Harry che è ancora
troppo interdetto per
capire di doversi spostare dall’ingresso- in cucina e si
siedono attorno al
tavolo. Zayn si sta preparando una tazza di tè.
«Non
l’ho
fatto per nessuno, Louis. L’ho fatto per me» dice
Niall, pacato, e Harry pensa
che ha una voce strana, con quel coso tra i denti, e che deve
assolutamente
levarselo.
«Che
cazzata» borbotta piano Zayn, dando loro le spalle mentre
versa l’acqua
riscaldata in una tazza. Liam lo guarda male, ma comunque sembra
pienamente
d’accordo, perché non lo riprende -e lui lo
riprende sempre quando eccede nei
suoi attimi di indelicatezza.
«Devi
togliertelo» sono le prime parole che Harry rivolge a Niall
da quando è entrato
in casa sua e di Louis. Niall lo guarda quasi incazzato -forse si
aspettava
almeno da lui un po’ di appoggio- ma poi sbuffa e scrolla le
spalle -e la luce
chiara del sole che filtra dalle finestre si incastra nei suoi capelli
e Harry
si perde un attimo a guardarli, rischiando di perdersi la domanda che
segue.
«E
perché?»
«Perché
sei un coglione» afferma Zayn, e dallo sguardo scocciato di
Niall Harry capisce
che deve averglielo ripetuto almeno mille volte da quando si sono visti.
«Perché...»
ci pensa. Ha baciato una ragazza con l’apparecchio soltanto
una volta, quando
aveva quattordici anni. Si è procurato un taglio alla lingua
profondo come un
cratere e da allora ha evitato tutte le ferraglie dei dentisti e le
ragazze che
se le portavano dietro.
«Perché
è
inutile. Sei perfetto così».
Liam
annuisce con foga, Louis gli scompiglia i capelli e fa un versetto di
apprezzamento e Zayn affoga il viso nella tazza di tè.
Niall, invece, si
spettina i capelli con sguardo infastidito. Harry vorrebbe tanto
vederlo
arrossire.
«Che
vi
importa? Lo devo portare io, non voi. È solo uno stupido
apparecchio».
Probabilmente gli altri non lo notano, ma cavolo, Harry la sente
benissimo, quella
linea di differenza tra la sua voce prima e la sua voce adesso.
Gli
sembra di star ascoltando una salamandra intrattenere un pubblico di
mosche con
un discorso sul perché sia importante per i rettili
sdraiarsi a prendere il
sole e sul perché non abbiano bisogno della crema solare.
«Sei
un
coglione» mugugna Zayn dietro la tazza con le saette
colorate, e Niall a quel
punto sembra non farcela più, perché si alza di
scatto -facendo raschiare la
sedia duramente contro il pavimento-, lancia un’occhiata tra
la delusione e lo
sconforto ad ognuno dei suoi amici e poi esce dalla cucina.
Harry per
un attimo pensa che gli sia capitata tra le mani la scena perfetta: si
alzerà,
andrà dovunque Niall si sia rifugiato, lo troverà
a piangere e, per consolarlo,
finirà col baciarlo. Niall non lo rifiuterà e si
toglierà quello stupido
apparecchio, perché Harry -per quanto gli voglia bene- non
avrà intenzione di
baciarlo ancora con del ferro sui denti.
Poi invece
Louis si alza e il castello di carte in cui dimorano le sue fantasie
crolla su
se stesso senza emettere alcun suono.
«Vado
a
parlargli» annuncia il guasta-sogni con una delle poche
espressioni serie che
Harry gli vedrà fare in tutta la vita.
Eh no, col
cazzo.
«Lascia,
vado io» Harry si sente molto stupido mentre si alza, blocca
Louis per un
braccio e tutti lo fissano. Ma poi niente, il suo Boo Bear fa un verso
vago e
si risiede, Zayn si alza per posare la tazza finita nel lavandino e
Liam si
passa una mano sul collo. Harry si sente molto fortunato.
Niall
è
nel giardino sul retro. Harry ci ha impiegato almeno dieci minuti a
trovarlo
-di solito nei film la fanno così facile-
e quando finalmente lo trova
non sta piangendo -ha soltanto gli occhi lucidi.
Si siede
accanto a lui, improvvisamente agitato: cosa deve dire? Come deve
cominciare il
discorso? Quanto deve aspettare prima di poterlo baciare? Vorrebbe
tanto che
stesse piangendo, in questo momento -sarebbe tutto più
semplice, sì, Niall
sarebbe scosso e forse si dimenticherebbe di rifiutarlo mentre lui
cerca di
appropriarsi delle sue labbra.
«Fa
un
male cane» confessa Niall, interrompendo
quell’assurdo silenzio e quel
contrastante marasma di pensieri all’interno del cervello di
Harry.
«È
uno dei
tanti svantaggi. Non capisco perché tu lo voglia
tenere». Non doveva cominciare
così il discorso. Doveva essere qualcosa come
«Tranquillo, andrà tutto bene.
Passerà presto» e poi «Ma non
potrò baciarti se lo terrai. Non preferiresti
togliertelo?»
«È
solo
per un anno, Harry. Non darà fastidio a nessuno».
«A
me darà
fastidio».
Cristo, ma
l’ha detto davvero? Deve
morire, ora. Qualcuno venga a prenderlo e a pestarlo a sangue.
«Anche
a
me, da quello che ho capito. Mi tireranno di nuovo gli elastici fra un
paio di
mesi e farà di nuovo maledettamente male».
Niall non
lo guarda e sembra totalmente ignorare la sua imbarazzante confessione.
Harry
vorrebbe sospirare di sollievo e allo stesso tempo tirare un potente
scrollone
all’amico, perché è davvero tonto,
quando vuole.
«Fa
tanto
male?»
Niall
sospira e annuisce, e poi lo guarda. Gli occhi di Niall sono azzurri -e
Harry
non ha mai pensato una cosa tanto banale.
Sei un
coglione, Harry Styles.
Il biondo
si stringe nelle spalle, senza distogliere lo sguardo. Sporge il labbro
all’infuori in un bellissimo broncio.
«Posso
sopportare» dice. E poi si avvicina. E poi lo bacia.
Harry sta
pensando ad un treno in corsa. Sta pensando ad un treno in corsa che
sbuffa
fumo a intervalli irregolari. Sta pensando che il suo cuore
è come un treno in
corsa, che sta per esplodere, che è prossimo ad un burrone e
non riesce a
rallentare.
Oltre a
questo, Harry non riesce a formulare molti altri pensieri coerenti. Uno
di
questi riguarda il fatto che non vede l’ora di ficcargli la
lingua in gola -e
poi pensa che non è delicata, come cosa, che Niall si
è appena messo l’apparecchio
e che lui non vuole perdere l’uso di quel muscolo. Poi
riflette brevemente sul
fatto che lui e Niall non si baciano. Si baciano lui e Louis, ogni
tanto, per
scherzo, perché Louis è un coglione e lui lo
asseconda; si baciano Zayn e Liam,
un sacco di volte, perché Liam e Zayn hanno uno strano
rapporto e lui non ne
vuole sapere di più. Ma lui e Niall non si baciano, di
solito.
«Oh»
è
l’unica cosa che esce dalle labbra di Harry, quando queste
non sono più
impegnate a sfregarsi contro quelle dell’amico.
«Oh»
gli
fa il verso Niall, e poi scoppia a ridere di gusto, buttando indietro
la testa
e mostrando la gola. Harry pensa che la sua risata è
bellissima, che
l’apparecchio si nota di meno -o forse è lui che
lo nota di meno, perché ora
non riesce a guardare altro se non le sue meravigliose labbra
screpolate e
tutto il resto appare irrilevante- e che Niall è arrossito.
«Ti
toglierai l’apparecchio?» chiede Harry,
perché non sa più cosa dire e deve
distrarsi dalla meravigliosa luce che brilla nello sguardo del biondo.
Niall
arriccia il naso.
«Può
essere».
«Sei
un
coglione».
Niall lo
guarda, e per un attimo Harry pensa che si sia incazzato. Poi invece il
biondo
ride e gli dà una lieve spinta. Il cuore di Harry
è definitivamente caduto
dentro il burrone e non ha neanche tanta voglia di risalire.
E
alloraaaa! Eccomi qua, bellezze mie :3 Oggi sono di
buon umore, ma penso che presto peggiorerò,
perché devo ancora cominciare i
compiti ._. Ma a voi non interessa, quindi passiamo a qualcosa di
più
costruttivo.
Questa
OS all’inizio mi piaceva da impazzire. Sul serio,
quando l’ho scritta non vedevo l’ora di
pubblicarla, perché me n’ero innamorata
-della serie “viva la modestia”. Ma ora, dopo un
paio di giorni, non mi piace
più così tanto. Rileggendola mi è
sembrata banale e anche troppo lunga. Quindi,
vi prego, ditemi che non fa così schifo :D
Per
il nostro amato Horan con l’apparecchio, ho visto
questa foto qui
e poi boh, Niall e
Harry hanno fatto tutto il resto (soprattutto Harry, già
._.). Per il titolo,
la canzone è presa da un verso di questa
meraviglia,
ma non è che c’entri
poi molto con la storia, la stavo solo ascoltando mentre scrivevo :P
Infine,
ringrazio tutti gli angeli che hanno
preferito/seguito/ricordato e recensito la scorsa
shot. Spero che anche
questa vi faccia piacere :D
Un
bacione
_ki_
|
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Capitolo 4 *** Sometimes it's hard, to follow you heart ***
Sometimes it’s hard, to follow you
heart
Niall
l’ha
preso da parte, questa mattina.
Sono in
tour da tre settimane e Louis sta rischiando di esplodere dalla
felicità. Non
ha mai amato tanto un periodo della sua vita -quasi batte le selezioni
di XFactor!-
come sta amando queste tre stra-meravigliose settimane.
Ma Niall
l’ha preso da parte, questa mattina.
«Senti
Lou, dobbiamo parlare» gli ha detto, con lo sguardo serio. E
Niall non ha quasi
mai lo sguardo serio.
«Dimmi
tutto, Nialler» ha detto Louis con voce allegra,
perché in quel momento non si
era accorto dello sguardo serio. Ma avrebbe dovuto, e ora se ne rende
pienamente conto.
«Io,
hm...
voglio smettere. Questa cosa».
A quelle
parole Louis ha messo in moto il cervello. In realtà non
sono solo il tour, le fan
e le canzoni, che hanno reso queste tre settimane le più
belle della sua vita.
La realtà è che tra lui e Niall è
successo qualcosa, in queste tre
settimane. Qualcosa che si può
riassumere con le parole baci, carezze e
un succhiotto.
Louis si
passa una mano sul collo, dove fino a solo il giorno prima la sciarpa
copriva
ciò che la passione di Niall gli aveva impresso.
È sicuro di aver capito male.
«E
perché?»
«Perché,
hm... Io non credo che... gli altri... Non mi sembra il caso».
Niall si
sta torturando le mani e Louis capisce che doveva essersi preparato un
discorso, per comunicargli la sua decisione, ma che ora non ne ricorda
neanche
una virgola. Lo sa, e basta, perché
giusto tre giorni fa, prima di
irrompere nella camera d’albergo del biondo, l’ha
sentito dalla porta mentre
borbottava tra sé frasi sconclusionate e si dava
dell’idiota -e poi niente,
Louis è entrato e gli è saltato addosso per
baciarlo sulle labbra,
canticchiando qualcosa su aquiloni cannibali e coccinelle in calore;
Louis se
lo ricorda perché la risata di Niall gli è
entrata nella mente, dopo quelle
frasi senza senso. E alla fine è nato il succhiotto.
Gli
farebbe tenerezza, Niall, in questo momento, se non avesse appena
deciso di
voler troncare quello che ha reso queste tre settimane le
più belle della sua
vita. Davvero, potrebbe anche decidere di dargli ragione solo per
vederlo
felice -gli piace, vederlo felice-, se
ciò di cui parla Niall non
portasse ad un loro allontanamento.
«Stai
scherzando» dice allora, perché deve rendersi
conto che sì, è uno scherzo, e che
ora Niall lo bacerà e gli dirà che ha fatto tutto
questo solo perché ha le
mestruazioni. Ma Niall sospira e punta i suoi occhi color del cielo in
quelli
di Louis. Per un po’ restano in silenzio.
Louis ci
si perderebbe volentieri, in quegli occhi. Ci si sta giusto perdendo,
perché
Niall non parla e allora lui non ha altro da fare che annegare in quel
mare
limpido.
Poi Niall
arrossisce e abbassa lo sguardo, balbetta un «No, non
scherzo» e si morde le
labbra. E allora Louis espira forte -davvero, stava
trattenendo il
fiato? Lancia a Niall quella che dovrebbe essere un’occhiata
indignata, ma che,
deve ammetterlo, ne sembra più una disperata.
«Va
bene,
come vuoi tu» sbotta, sentendo una spiacevole fitta allo
stomaco. E poi si
volta e se ne va, perché bisogna sempre andarsene dopo una
litigata e perché
non avrebbe mai il coraggio di rimanere arrabbiato con lo sguardo
sorpreso di
Niall puntato addosso -è già difficile
così, maledizione.
Si dice
che farà una passeggiata, tornerà in albergo con
le idee schiarite e poi
parteciperà insieme agli altri al terzo Video Diary. Solo che poi
torna e non gli è
passato un bel niente. Insomma, Niall non può averlo fatto davvero.
È
una cosa stupida; Niall è stupido.
La rabbia
non è sbollita e quando si siede sul divano accanto ad Harry
il riccio gli scocca
un’occhiata indagatrice. Poi però Niall entra
nella stanza e si siede accanto a
lui, e Louis non ce la fa, non ce la fa proprio, e quindi si alza e si
butta
per terra. I ragazzi lo guardano sbalorditi, ma Louis li ignora. E
quando
iniziano le riprese, Louis fa la cazzata più grande della
settimana -del tour,
in realtà.
Niall ha lo sguardo deluso,
una manciata di
minuti dopo. Lo sguardo deluso e ferito. Sta cercando di non piangere e
di
scollarsi di dosso Zayn per potersene andare in camera, Louis lo sa
perché ha
le orecchie leggermente rosse e si sta torturando il labbro inferiore
-e poi ha
gli occhi lucidi, sì.
«Sei
un
coglione» se ne esce Liam, avvicinandosi e guardandolo con le
palpebre
socchiuse. Sembra un riccio con seri problemi di vista.
Davvero
intimidatorio, Payne.
I ricci di
Harry ondeggiano mentre questi annuisce e gli tira uno scappellotto.
Louis
vorrebbe solo che si facessero gli affari propri -sì,
si sente già
abbastanza in colpa di suo, senza che i suoi amici gli sbattino in
faccia ciò che
ha appena fatto.
«Niall,
possiamo parlare?» prorompe, interrompendo Zayn nel bel mezzo
di una frase e
guadagnandosi un’occhiata di fuoco -e non in senso positivo-
da parte del
biondo.
«No,
grazie»
sputa questi. Zayn la faccia di un triglia lessa quando Niall lo supera
e se ne
sparisce verso la sua camera d’albergo.
«Che
cosa
è successo?» borbotta il mulatto, che davvero non
ha capito niente degli ultimi
dieci minuti. Liam sospira sconfortato e Harry ridacchia un
po’, ma Louis li
ignora tutti e tre e segue il biondo fuori dalla stanza.
«Niall.
Niall! Ehi, aspetta».
«Perché?»
Il biondo
si volta, furioso. Louis vorrebbe sia fargli notare ridendo che alla
fine si è
fermato, sia abbracciarlo forte e dirgli che non farà mai
più una cosa del
genere. Non fa nessuna delle due cose -no,
è molto più proficuo
restarsene imbambolato a fissarlo senza parole mentre lui lo trafigge
con i
suoi occhi meravigliosamente azzurri.
«Ecco,
appunto».
«Ehi...
Ehi, no, aspetta. Io volevo solo...»
Boccheggia,
mentre Niall si ferma di nuovo, ma non si gira. Un pesce palla,
Louis si
sente molto un pesce palla che ha deciso di gonfiarsi nel momento
sbagliato.
«No,
ecco.
Io non intendevo... cioè, non pensi mica... È che
io... volevo...»
«Ho
capito
benissimo cosa vuoi, Louis. E ora che lo so, vedrò di non
farmi trovare nei
paraggi alla prossima invasione aliena».
Sono
maledettamente stupido, già.
Louis si
morde l’interno di una guancia e arriccia il naso. Stupido, stupido
Louis.
«Hai
cominciato tu, però».
Louis si
rende conto di aver appena detto l’ennesima stupidaggine
quando Niall si volta
a guardarlo, sbalordito.
«Ma
sul
serio? ‘Fanculo, Louis».
Nonostante
tutto, Louis non può far altro che notare il modo
meraviglioso con cui Niall
pronuncia il suo nome -il tono non è dei migliori, ma ci si
deve pure
accontentare.
«No,
senti. È che... non voglio».
Trita e
ritrita, alla fine sono arrivati davanti alla camera di Niall. Il
biondo si è
girato di nuovo, e a Louis gira la testa.
Gli
occhi di Niall sono perfetti.
«No,
neanche io» ammette, e Louis, davvero,
non vorrebbe, ma sorride. «Ma
è... troppo».
Louis
capisce. Troppo velocemente, troppi sentimenti, troppe complicazioni.
Semplicemente troppo per qualcosa che è
iniziato come un gioco.
«No,
beh.
Ma io non ti sacrificherei mai, Niall. Lo sai?»
Il biondo
arriccia il naso, sbuffa. Louis vede che no, non ce la fa a non ridere.
«Beh,
sono
contento di saperlo» sorride, e fa per entrare in camera sua.
Ma Louis non
vuole -cioè, insomma, l’ha appena perdonato e
vuole andarsene così?- e quindi
fa pressione con un braccio affinché il biondo non apra la
porta.
«Che
cosa
c’è?» chiedono le labbra meravigliose di
Niall. Louis sa che sanno di fresco,
d’estate, ma gli manca la sensazione di vuoto assoluto che
prova ogni volta che
quelle meraviglie si posano su di lui. Si avvicina, ma non sa se può.
E
così è
Niall che lo bacia, che gli passa una mano tra i capelli, che gli
stringe la
maglietta. Louis si sente come un bambinetto alla sua prima cotta.
Imbranato.
Ma è felice.
«Non
sarà
troppo, questa volta» promette, cercando una conferma negli
occhi di Niall.
Questi gli sorride. Non dice niente, perché in quel momento
Harry sbuca dalle
scale e loro sono costretti ad allontanarsi; ma con gli occhi, con
quelli
riesce a dire tutto.
Louis
vorrebbe stare un po’ da solo con Niall. Un po’ da
soli in camera, magari. Ma
«Ragazzi, è pronta la cena» annuncia
Harry, e il biondo sembra risvegliarsi.
«Cena?
Arrivo
subito!» trilla. Internamente, Louis ride.
No, non
posso certo negargli la cena. Più tardi, però...
Louis non
può fare a meno di pensare che queste siano le tre settimane
più stupende della
sua vita.
Hola
chicas! Come va?
Ho
deciso di farvi una sorpresina e ho postato adesso,
dopo solo una giornata -sentitevi fiere, eh u.u
Che
poi in realtà l’ho fatto solo perché
voglio far
coincidere una certa storia con il giorno di San
Valentino e viene
subito dopo questa, nella mia
tabellina-che-porbabilmente-finirò-per-non-seguire e quindi
ho dovuto fare
questo strappo.
Che
posso dire riguardo questa shot? Mi piace, i
pensieri di Louis sono stati un parto e dovevo
scrivere qualcosa sul
tour e su due piccioncini che si sbaciucchiavano, e sono capitati loro.
Credo
di essere caduta un po’ nell’OOC, perché
Louis mi sembra davvero troppo serio,
anche se ho cercato di inserire qua e là qualche pensiero
stupido -sono
riuscita a renderlo bene? **
Altro
da aggiungere? AH!, la cosa più importante. Questo
è nato tutto dal Video
Diary 3, di cui però non sono riuscita a trovare
la versione originale,
quella in cui Louis dice che sacrificherebbe Niall se ci fosse
un’invasione
aliena -e davvero, penso di aver quasi odiato Boo
Bear quando l’ha detto
T.T (tra l’altro, vi ho postato il video con i sottotitoli in
italiano, mi
amate? **) E poi il titolo è preso da questa
canzoncina, che come al solito non ha niente a che fare con la trama
della OS
o.o
Non
ho più niente da dire.
Un
bacio grande (almeno quanto queste note finali, direi
._.)
_ki_
|
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Capitolo 5 *** Those thoughts I can't deny ***
Those thoughts I can’t deny
L’anno
scorso, per San Valentino, Liam gli ha regalato due cose. Un bacio -un cioccolatino,
ragazze dalle menti perverse, tranquille- e una frase.
Erano a
casa di Louis, Harry era uscito per far visita alla sua ragazza del
momento e
Zayn e Niall erano spariti dalla circolazione per fare Dio-solo-sa-cosa
-e
Louis se lo era immaginato, cosa, ma non lo aveva detto
ad alta voce perché è un
po’ strano,
immaginare i tuoi due amici a fare certe cose e,
anche se non sembra,
anche lui ha il senso del pudore, da qualche parte.
E
così,
erano da soli in casa. A Louis frullava da un po’ di tempo in
mente l’idea che
Liam sarebbe dovuto essere altrove, quel giorno; da Danielle, o dalla
sua ex,
magari, o da qualcun’altra, insomma, dappertutto, ma non lì
con lui.
Ma Liam aveva lo sguardo strano -lo
perché è uno lo sguardo, è sempre
stato uno, ed è quello sguardo che Liam usa quando ha deciso
di fare una cosa
ma se ne vergogna, non gli sembra giusto o qualsiasi altra sega mentale
si
faccia nella sua mente con quello sguardo sulla
faccia- e Louis non se
la sentiva di fare domande che probabilmente avrebbero fatto scattare
la bomba
-una bomba di nome Liam-la furia-Payne, che nasce in poche, speciali
occasioni.
Insomma, anche Louis ha un po’ di coscienza, in
qualche anfratto della sua
mente, e non aveva intenzione di morire giovane, aveva tante
cose da fare,
ancora.
E
così
erano seduti al tavolo in cucina, a bersi un tè. Louis
guardava Liam e Liam
guardava le sue mani -le mani di Liam, invece, non guardavano Louis, ed
era un
peccato, perché sarebbe stato un triangolo perfetto. Le
lancette dell’orologio
da parete sembravano aver deciso di improvvisare un concerto live e
anche il
frigorifero pareva voler fare la sua parte, animandosi ogni tanto e
gorgogliando con rumori distinguibilissimi -perché
c’era silenzio, ce n’era
troppo e tutto sembrava amplificato ventordicimila volte. Poi
Liam,
finalmente, aveva parlato.
«Devo
dirti una cosa, Louis» aveva cominciato, appoggiando la tazza
preferita di
Harry -quella nera, con Topolino, della serie
dimostro-tre-anni-e-me-ne-vanto-
sul tavolo e alzando finalmente lo sguardo. Le mani avevano preso a
torturarsi,
forse gelose del fatto che Liam avesse direzionato le sue attenzioni
verso
qualcun altro.
«Certo,
ti
ascolto» aveva garantito Louis, perché era davvero
palese che Liam
morisse dalla voglia di confidarsi con qualcuno che lo ascoltasse e gli
dicesse
che andava tutto bene -o qualsiasi cosa volesse sentirsi dire, il
piccolo e
insicuro Payne.
Per un
attimo ancora Liam era rimasto in silenzio. Si era alzato, aveva fatto
un po’
Giro-tondo intorno al tavolo e si era riseduto, sospirando come fanno i
medici
nei film prima di avvisare i parenti di un paziente che il loro caro ha
sciaguratamente smesso di respirare. Poi aveva vuotato il sacco -e che
sacco!
«Sono
gay».
Ecco, ora
una persona normale avrebbe sospirato, l’avrebbe guardato
negli occhi e gli
avrebbe detto che non c’era niente di male in questo, che
erano cose che
capitavano e che la sua vita poteva essere meravigliosa lo stesso. Una
persona
con qualche problema in più, invece, l’avrebbe
guardato disgustato e gli
avrebbe intimato di stargli alla larga, definendolo feccia,
abominio
o qualche altra cazzata prelevata direttamente dal Vocabolario
dell’Omofobo
Perfetto -ma Louis non era molto certo che ne esistesse uno. Louis,
invece -che
di problemi ne aveva molti più di qualcuno-, aveva preferito
una scena più
drammatica, con un po’ di tè andato di traverso e
il rischio di un attacco
cardiaco -e a quel punto il sospiro di Liam-il medico dispiaciuto-Payne
sarebbe
stato azzeccatissimo. Poi era serenissimamente scoppiato a ridere.
«Ne
sei
sicuro?» aveva chiesto, perché era davvero strano,
avere addirittura tre
gay come amici -alla faccia di tutte le battutine idiote che aveva
fatto quando
anche Zayn aveva attraversato il suo momento della confessione. Liam
aveva
sospirato di nuovo, solo che allora era sembrato più un toro
mezzo
incazzato/mezzo rassegnato dal dover entrare di nuovo in pista e
affrontare il
prossimo, suicida di un torero pazzo -Louis se l’era ripetuto
un po’ in testa:
prossimo suicida di un torero pazzo, prossimo suicida di un torero
pazzo,
prossimosuicidadiuntoreropazzo.
«No,
non
proprio» aveva confessato Liam, e poi era arrossito, tutto
d’un colpo, come il
semaforo rosso dei pedoni quando tu sei proprio sul punto di mettere il
piede
giù dal marciapiedi per attraversare la strada -ed era stato
strano, perché era
apparso più dispiaciuto dal fatto di non essere
sicuro di essere gay,
che da quello vero e proprio di esserlo.
Louis
aveva grugnito un verso pensieroso, si era scolato le ultime gocce di
tè
rimaste nella tazza -quelle gentili che non gli erano finite tutto
d’un colpo
in gola facendolo tossire come un dannato- e poi si era alzato in piedi.
«Che
cosa
vuoi fare?» gli aveva chiesto Liam, con il tono da
«Ehi, non mi prendere a
pugni, mi piace la mia faccia così
com’è, senza bisogno di ritocchi». Louis
aveva sbuffato con forza.
«Te
lo
faccio capire. Avanti, alzati» gli aveva intimato e Liam
aveva ubbidito di
scatto, quasi sotto la sedia ci fosse stato un meccanismo che alle
parole di
Louis gli aveva trasmesso una potente scossa alle natiche -una
potente
scossa alle natiche, Louis c’aveva pensato un
po’ e whoa!, poteva
applicare questa genialata sotto al letto di Styles, la mattina, per
farlo
alzare.
E
così
Louis si era avvicinato, gli aveva posato una mano sulla guancia.
«Non...»
aveva provato Liam, ma Louis l’aveva zittito, scuotendo piano
la testa. Aveva
accarezzato la guancia liscia di Payne, era sceso al collo, poi
più in giù.
«Fa
effetto?» aveva chiesto Louis, mentre si piegava e lasciava
un bacio umido sul
collo dell’amico. Liam non aveva risposto, ma i battiti
frenetici del suo cuore
-che Louis sentiva attraverso la maglietta di cotone- avevano parlato
per lui.
Si era avvicinato di più al suo corpo, gli aveva passato una
mano tra i
capelli, sulla nuca, mentre l’altra scendeva sempre
più giù. Si era fermato
sull’orlo dei jeans scuri, aveva esitato, mentre con la
lingua tracciava una
lenta scia sulla pelle infiammata del più piccolo. E poi,
semplicemente, lo
aveva accarezzato -e sì, ragazze pervertite che non vedevate
l’ora, ora
potete pensare male quanto volete.
«Hm,
sì.
Direi che fa effetto» si era risposto da solo, ridacchiando
sulla pelle liscia
del collo di Liam. E Liam si era allontanato di scatto, rosso come una
fragola
-a Louis piacciono, le fragole, sono fragolose. Aveva cercato di dire
qualcosa,
balbettando come un idiota -un idiota rosso come un fragola fragolosa,
con il
principio di un’erezione nei pantaloni e la nuova,
incredibile scoperta di
essere gay: un bel quadretto, insomma- e poi l’aveva spinto
contro la tavola.
Louis aveva sentito il bordo del mobile premere contro la schiena
mentre rideva
e le labbra di Liam si avvicinavano alle sue. L’aveva
guardato negli occhi, in
quegli occhi marroni che l’avevano sempre fatto sentire un
po’ un idiota -erano
due idioti, alla fine, Louis l’aveva sempre saputo.
«Il
mio
piccolo amico gay» aveva mormorato il più grande,
abbassando lo sguardo sulle
labbra secche dell’altro. E Liam, con uno sbuffo scocciato e
imbarazzato -e
eccitato, e sorpreso, e un sacco di altre cose che, dai, Louis non
sarebbe mai
riuscito a leggere, Liam non era mica un libro e comunque lui non era
mai stato
appassionato di letture-, piuttosto che zittirlo con le parole aveva
usato un
altro, efficacissimo metodo. Louis non si era mica
lamentato, eh.
Quest’anno
Liam gli ha regalato due cose, per San Valentino. Una sega -e no,
non è
assolutamente quello che pensate, depravati senza vergogna: Louis ha
avuto il
capriccio di voler costruire una sedia e così Liam
l’ha semplicemente
attrezzato a dovere- e tre parole. Tre parole che dette in italiano
sembrano
quasi storpiarne il significato, renderlo troppo,
ma che in inglese sono
semplici, scorrevoli, facili da far rotolare sulla lingua e fuori dalle
labbra.
«I
love
you» gli ha detto, arrossendo filo
all’inverosimile, e Louis è orgoglioso
di sé, mentre gli salta al collo e gli scocca un bacio
giocoso sulle labbra,
perché è riuscito a far crescere il suo piccolo
amico gay -e perché, hm,
Liam è arrossito di nuovo come una fragola e questa volta
Louis vuole proprio
mordergli la guancia per conoscerne il sapore.
Dovevo
fare qualcosa per San Valentino! E non perché mi
piaccia questa festa -non mi fa né caldo né
freddo, in realtà- ma perché... boh,
ispira, San Valentino, in questi casi :P
Allora,
eccoci qui. Una Lilo. Che posso dire? Sono appena
tornata da una disastrata gita con la mia classe, ho un freddo della
madonna e
questa shot mi piace -tanto per cambiare. Ho avuto il mio momento
follia e
penso di aver espresso i pensieri di Louis meglio di come avessi fatto
nella
scorsa OS.
La
canzone, che questa volta consiglio di
ascoltare, è questa
-e
non proprio perché la OS sia ispirata, più
perché a me sembra qualcosa che c’entri
(non ha senso, ma capitemi insomma u.u). Niente fatti realmente
accaduti a cui
ispirarmi, questa volta.
Sono
di fretta -devo ancora finire i compiti- quindi
concludo qui. Ringrazio infinitamente le persone
che hanno aggiunto a
seguite/preferite/ricordate la raccolta, chi ha solo letto e
soprattutto chi ha
recensito. Vi amo ragazze <3
Un
bacio, corro a fare geometria
_ki_
|
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Capitolo 6 *** You could stay with me, for now ***
Allora
ragazze, oggi le note dell’autore vanno in testa
perché... boh, perché mi ispirava
così. Che cosa devo dire? Louis, Harry e la
neve **
Questa
è stata la hm... seconda? No, no, terza -perché
prima c’è stata la Zarry- terza storia che ho
scritto di questa raccolta. Era
la seconda nevicata dell’anno -a febbraio,
non so se ve ne rendete
conto! Tre quarti di Italia sotto la neve e da noi soltanto uno
spruzzo!- beh,
comunque c’era la neve e io mi sono messa sul balcone a
congelarmi le mani con
il portatile che mi scaldava le gambe e a scrivere -di notte,
con la neve
che scendeva, e non mi sono neanche
ammalata, maledetta me! >.<.
E va beh, questa è stata comunque una delle prime shot, e
spero davvero che
riscuota il dovuto successo, perché a me piace un sacco
-beh, mi piacciono un
sacco quasi tutte, quindi non fa tanto testo ._. Non ho
nient’altro da dire.
Ascoltatevi questa
meraviglia, perché è di Ed e io adoro
Ed e perché ci sta bene, ed è la
canzone da cui è preso il titolo -ma dai? E -ah!- aggiorno
oggi perché siete
degli amori, perché siamo arrivate a quota venti recensioni -venti,
in cinque
capitoli, per una raccolta, io vi amo **- e
perché domani non avrei
avuto tempo per aggiornare. Ringrazio come al solito tutte,
perché siete
degli amori e amo voi e le vostre recensioni -per chi le lascia, per le
altre,
vi amo lo stesso, ma un po’ meno, perché non avete
voglia di commentare u.u
(oggi sono un po’ problematica, sì :S)
Che
altro? Enjoy!
_ki_
You
could stay with
me, for now
Harry ama
la neve. Ama la neve quando scende leggera, volteggiando con percorsi
imprevedibili nel cielo e si ferma, candida e meravigliosa, pura come
nient’altro può essere, adagiandosi con la grazia
di una ballerina -con la
grazia di nessuno, a dir la verità, perché nessun
essere umano ha così tanta
grazia- sul suolo, o sul suo naso, o tra i suoi capelli.
Harry ama
la neve da quando era bambino, perché Gemma si divertiva a
fare pupazzi di neve
con lui nonostante fosse più grande e perché sua
madre gli dava sempre una
carotina un po’ raggrinzita da mettere come naso al suo uomo
candido.
È
uno dei
pochi svantaggi di essere in America: niente neve. Gemma gli ha
già mandato
quasi un album fotografico pieno di foto di casa sua a Holmes Chapel
tutta
ricoperta di bianco, oppure di lei mentre aiuta la mamma a spalare la
neve nel
vialetto, o ancora di lei insieme al suo ragazzo che si abbracciano
circondati
dal bianco. Ma lì, a Los Angeles, neanche un fiocco. Niente
bianco, niente
freddo, è già tanto che vada in giro in maniche
lunghe. È una delle poche cose
brutte dell’America ed Harry non può fare a meno
di lamentarsene.
«Vorrà
dire che finalmente ho deciso cosa regalarti per il
compleanno!» ha scherzato
Louis qualche giorno fa, scompigliandogli i capelli mentre proseguiva
la sua
seduta di lamentele sul tempo americano.
«Ti
amerei
per sempre se lo facessi!» ha riso Harry, abbracciandolo di
slancio. Ma adesso
pensa che l’amerebbe comunque, con o senza neve,
perché è li davanti a lui con
quella ridicola pallina di vetro e la sta agitando come un forsennato
ed è così
terribilmente dolce.
«Ecco
la
tua neve» ha esclamato Louis quando è rientrato in
albergo, felice come solo un
bambino può essere, un sorrisone che gli attraversava il
viso da parte a parte.
Harry per un attimo è rimasto interdetto: aveva controllato
giusto pochi minuti
prima e non gli era sembrato che fosse sul punto di nevicare.
C’era un sole da
spaccare le pietre, altro che neve.
Poi invece
Louis ha infilato una mano intasca e l’ha sfilata con quella
palla stretta nel
palmo, esclamando un «Ta-daaah» con voce teatrale.
Harry ha pensato per un
attimo che Louis si fosse fumato una canna.
«Che
cosa
sarebbe?» gli ha chiesto, cercando di non fare una faccia
troppo delusa. Lui
vuole la neve, non un souvenir. Louis l’ha guardato
malissimo, scoccandogli una
temibile occhiata attraverso i suoi occhi azzurro ghiaccio.
«Guarda»
ha esclamato, cominciando ad agitare il braccio con foga.
E ora lo
guarda, Harry, a bocca aperta, incerto se ridere o saltargli al collo.
«Non
ho
potuto far niente per la neve vera, ma ti basterà pensare di
essere qua dentro
e sarà come avercela tra le dita, no? Guarda, siamo proprio
lì, dentro a questa
casetta».
Harry si
sporge verso l’amico per vedere dove gli sta indicando:
all’interno della palla
di vetro una minuscola abitazione di legno è immersa nel
bianco. Ed Harry per
un attimo, incrociando lo sguardo felicissimo del ragazzo, immagina
davvero di
trovarsi dentro quella stupida pallina. Al caldo, all’interno
di una casa
vecchio stile con il legno e il caminetto, abbracciato a Louis con una
coperta
che avvolge le gambe di entrambi, seduti sul divano davanti al camino.
«La neve
è così bella» direbbe Harry con il
luccichio negli occhi, quel luccichio che
nei libri viene descritto così bene ma che non si riesce mai
a vedere nelle
scene dei film. E poi Louis lo bacerebbe, perché Louis
è Louis e questa è una
scena romantica e deve finire con un bacio.
«Tu
sei
pazzo» dice invece Harry nella camera d’albergo che
condivide con l’amico, in
piedi davanti alla porta, con Louis che agita quella pallina come un
forsennato. Gli scoppia a ridere in faccia, perché
è felice anche senza neve,
se c’è Louis.
«Buon
compleanno, Hazza» trilla il più grande, in
ritardo di una settimana,
buttandogli le braccia al collo. Il cellulare del più
piccolo squilla ma i ragazzi
lo ignorano, mentre Harry sottrae la pallina di vetro dalle mani
dell’amico e
comincia ad agitarla.
«Fai
attenzione, così la rompi!» esclama Louis
contrariato, e sembra così
dispiaciuto da un’eventualità del genere che Harry
finge di buttarla per terra
e poi ride, ride di cuore, mentre Louis si lascia scappare un gridolino
allarmato.
«Ti
pare
che romperei il tuo regalo di compleanno?» mormora Harry,
guardandolo da sotto
il ciuffo di capelli. Louis sbuffa in un sorriso e lo butta sul letto
con una
spinta, ridendo.
Non
è il
momento, fuori non nevica e tra dieci minuti hanno un set fotografico
da fare.
Ma Louis ed Harry si trovano bene, Harry ha appena ricevuto il suo
regalo di
compleanno e, si sa, dopo il regalo ci sta sempre il bacio per fare gli
auguri.
Perché alla fine questa è solo una stupida palla
di vetro e il regalo che vuole
Harry è ovviamente un altro.
Così
accade, mentre Louis gli sta facendo il solletico, che Harry si sporga
un po’
troppo vicino e lo baci. Le labbra di Louis sono fredde ma a lui non
dispiacciono, perché anche la neve è fredda. E
mentre cerca di associare un
sapore a quelle labbra che non lo rifiutano, Harry ci arriva: Louis sa
di neve.
È bello, bellissimo, è puro e riesce sempre a
metterlo di buon umore. Louis gli
passa una mano tra i capelli e la palla di vetro resta inerte, in un
angolo del
letto, ad osservare.
Ad Harry
basta, perché questo è comunque il suo primo
bacio sotto alla neve ed è il più
bello che avrebbe mai potuto ricevere.
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Capitolo 7 *** I was enchanted to meet you ***
I was enchanted to meet you
Liam
incontra Harry per la prima volta durante il bootcamp. Prima
l’ha visto, dallo
schermo della televisione, mentre faceva la sua fantastica esibizione e
poi
dietro le quinte mentre conversava allegramente con un altro
concorrente -si
chiama Louis, Liam se lo ricorda perché anche il suo
migliore amico dei primi
anni delle superiori si chiamava così. Ma non si sono mai
parlati, perché lì
sono talmente tanti e Liam è agitatissimo. Ora stanno
entrambi aspettando il
loro turno per ballare e Harry gli si è avvicinato senza che
Liam potesse
accorgersene.
«Io
sono
Harry! Mi piace come canti» sono le prime parole che gli
dedica, sorridendogli
con quel suo assurdo sorriso tutto denti e fossette. Liam prima nota i
capelli
incredibilmente ricci, poi i polsi ricoperti di braccialetti e infine
la maglia
con stampato il volto di Mick Jagger.
«Liam.
Neanche tu sei male». In realtà Liam dovrebbe
ammettere a se stesso che non ha
cercato di avvicinare Harry solo perché gli è
sembrato terribilmente bravo e ha
paura della concorrenza. Insomma, ha cantato divinamente, Liam si
è perso tra
le note di “Isn’t she lovely?” che quel
ragazzo ha tirato fuori davanti a tutte
quelle persone con una naturalezza invidiabile e la prima cosa che ha
pensato è
stata inevitabilmente «Lui è più bravo
di me». E qualcuno da piccolo deve
avergli detto che non si fa amicizia con il nemico -e si sente
deficiente,
perché è solo una stupida gara di canto, non
stanno combattendo una guerra
mortale.
Harry si
sta passando una mano tra i capelli e Liam pensa che sono belli,
così ricci,
così scuri. Ha sempre ammirato le persone con i capelli
ricci, perché sa per
esperienza quanto duri siano da gestire e certa gente riesce a farli
apparire
sempre così favolosi... Harry ride e
Liam capisce di essersi perso
qualcosa.
«Ehi
amico, non te la prendere: stavo scherzando». Liam per un
attimo si sente
spaesato, poi però ricollega a dovere tutti i neuroni
funzionanti e capisce a
grandi linee la frase che Harry ha detto e che lui si è
perso mentre gli
osservava i capelli. «Niente male? Ehi, così mi
offendo, sono stato
bravissimo!»
Prima a
Liam passa per la mente che quel tipo sia un arrogante presuntuoso, poi
gli
occhi verdi -verdi, Liam ama il verde, ma ora non
riesce a ricordare da
quando, né perché- si posano su una figura dietro
le quinte e Liam vi legge
imbarazzo.
Si gira
senza realmente pensarci, inquadra una ragazza dai capelli biondi che
quasi le
coprono gli occhi e un’altra mora più grande che
ammicca nella loro direzione.
«Ti
piace
una delle due?» si ritrova a dire, senza realmente capire da
dove gli sia nata
quell’improvvisa voglia di conversare. Harry sorride e
arrossisce -arrossisce
mentre sorride, e le fossette sulle guance e quel colorito
pieno lo fanno
sembrare un ragazzino alla sua prima cotta. È tenero.
«Non
proprio. Ma la mora ci sta provando con me da quando sono
arrivato»; Liam
inarca un sopracciglio e dona un’altra occhiata alla loro
sinistra, e questa
volta gli occhi della mora inquadrano lui e il ragazzo sente un brivido
percorrergli la schiena mentre lei si passa la lingua sulle labbra
lentamente e
sensualmente, senza staccargli gli occhi di dosso.
«Prima
ha
cercato di portarmi dentro un camerino. Ci ha provato anche con
Louis».
«Quella
è
pazza» vorrebbe dire, ma anche «Harry, lascia
perdere» e forse qualcos’altro.
Fatto sta che ha la lingua annodata, Harry ha ancora le guance rosse e
lo
sguardo basso e a lui esce solo un mugolio indistinto, tra cui spicca
solo la
“parola” «Hazza».
Harry alza
lo sguardo e incrocia i suoi occhi.
«Che
cosa
hai detto?»
«Io...
niente. Non lo so».
Harry ride
del suo imbarazzo e la sua risata è leggera e serena. I
ragazzi hanno finito di
ballare e qualcuno chiama il nome di Harry.
«Tu
sei
strano, Liam» ammette Harry lanciandogli uno sguardo di
traverso, mentre si
scrolla i capelli e se li sistema di lato con una mano. Liam si perde
un attimo
ad ammirare quel gesto e poi, mentre Harry si allontana, cerca qualcosa
di
intelligente da dire.
«E
non hai
ancora visto niente, Hazza».
Si sente
stupido anche solo dopo le prime due parole, ma Harry si gira a
guardarlo e gli
dona un altro magnifico sorriso tutto denti e fossette. Liam ha caldo e
si
chiede se riuscirà davvero a ballare, quando sarà
il suo turno.
Buongiorno
bellissime pulzelle!
Oggi
sono di buon umore perché ho passato una bellissima
serata :3 -ma che frega a voi?
Allora,
questa cosa qui: non mi piace. L’idea era venuta
da questa
immagine -di cui non posso neanche attestare la veridicità
(?)- e poi boh, ho
pensato che era carina, come cosa, che Liam avesse chiamato Harry
“Hazza” la
prima volta che si sono parlati, perché era agitato e ha
sbagliato a parlare -e poi perché mi piacciono i primi
incontri, mi piacciono Liam e Harry e mi piace questa cosa che si sono
incontrati ad xFactor :D...
Ma boh, non mi sembra essere uscita come doveva >.< E...
è stranamente
corta -avete notato che andando avanti le mie OS in genere diventano
sempre più
lunghe? :O
La
canzone del titolo è questa
carineria che mi
ha fatto ascoltare mio fratello, ma neanche ‘sta volta
c’entra molto :S
Che
posso dire più? Ringrazio infinitamente
tutte
voi che mi aiutate a portare avanti questa raccolta aggiungendo a
preferite/seguite/ricordate e/o commentando,
perché senza di voi non
avrei voglia di fare tutta questa faticaccia e quindi niente ragazzi
carini che
fanno i dolciosi tra di loro **
Un
beso :3
_ki_
|
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Capitolo 8 *** This feels like I've fallen in love ***
This feels like I’ve fallen in love
«Smettila»
sbotta Niall indispettito, arricciando il naso. Lo sguardo che gli
rivolge Liam
gli fa completamente perdere la testa.
«Cosa?»
Per
qualche secondo Niall pensa che non sia proprio una buona idea.
Non è
neanche minimamente decente: Liam lo rifiuterà, eccome se lo
rifiuterà, gli
darà del coglione nel migliore dei casi e nel peggiore lo
sbatterà a calci
fuori dalla porta. Ma, beh, Niall non è mai brillato per
riflessione -quello è
Liam, maledizione, e ora Liam si sta leccando il labbro superiore
guardandolo
negli occhi; per forza, lo sta facendo apposta per
forza.
Quando si
avvicina e gli posa una mano sulla spalla -ha sentito da qualche parte
che
prima di un bacio si accarezza il viso, ma, davvero,
è già abbastanza
imbarazzante guardare Liam che fissa la sua mano come fosse verde e
ricoperta
di pustole, ed è solo sulla spalla; figurarsi
se fosse sulla guancia!-
Liam non si muove. Non si muove perché si fida di
lui e Niall non può
fare a meno di pensare che probabilmente non ci sarà
più questa fiducia, dopo.
Ma cavolo, si è tenuto dentro questa voglia per fin troppo
tempo. Se fosse
accaduto prima, quando erano ancora all’inizio di XFactor e
lui si sentiva la
persona più fortunata del mondo, probabilmente
l’avrebbe fatto subito e quella
fiducia non sarebbe mai nata, figurarsi poi morta. Ma il problema
è che Liam lo
sta facendo impazzire da -più o meno- tre mesi, due giorni e
quattordici ore.
Da quando -maledetto lui- se ne è venuto
fuori, dal nulla, con un
«Voglio baciarti» e poi, al suo perché,
«Così, voglio capire perché le
fan ci vedono tanto bene insieme» stampandosi in faccia
quella sua assurda
faccia a metà tra l’innocente e lo stupratore
professionista di ragazzini
indifesi che Niall gli ha visto indossare solo poche volte, ed
è da allora che
Niall ha cominciato a pensare a lui in maniera diversa
-e maledice quel
giorno da tre mesi e quattordici ore, perché i primi due
giorni era troppo
incantato a fissare il suo migliore amico con la
bava alla bocca e lo
sguardo sbrillucciacante per pensare razionalmente. E Niall da quando
è entrato
a far parte della band non pensa più di essere la persona
più brava del mondo
-è diventato un po’ più modesto e
questo non è male- ed è per questo che non
l’ha fatta prima, questa mossa.
Ora gli
occhi nocciola del suo migliore amico sono ad una manciata di dita da
lui e lo
fissano, lo fissano larghi e stupiti. Deve aver intuito quello che sta
succedendo.
Perché
non si sposta?
Questa
sarebbe una di quelle belle domande che di solito frenano le persone
dal fare
la cazzata più grande della loro vita. Ma,
l’abbiamo già detto, Niall non
brilla per essere la persona riflessiva del gruppo. E quindi ignora
tutto
-ignora il battito frenetico del suo cuore, il calore che gli assale le
orecchie come una colonia di formiche che sgambetta verso un pezzo di
pane
grande come un pollice; ignora il respiro irregolare di Liam e quella
domanda
intelligente che gli è affiorata per un solo attimo nella
mente; ignora tutto,
tutto quello che non sia strettamente legato alle labbra di Liam, ai
suoi occhi
luminosi e, Gesù, al suo meraviglioso
odore, che ha cominciato a
strisciare languido dentro alla sua mente e ad annebbiare piacevolmente
tutto
il resto.
Niall pensa
che sia meraviglioso. Che le labbra di Liam sono calde, che nonostante
la
posizione scomoda -lui è in piedi, piegato in avanti verso
l’amico seduto sul
letto- si sente leggero come una piuma e che probabilmente ha le
farfalle allo
stomaco -ma non ne è sicuro, perché non ha mai
provato a ficcarsi una farfalla
in pancia e vedere che sensazione gli fa sentirla svolazzare su e
giù.
È
sul
punto di allontanarsi -Liam è immobile e non dà
segni di vita e vuole
controllare che non sia morto d’infarto- quando,
improvvisamente, finisce sul
letto. Liam lo trascina sul letto. E poi le mani di
Liam sono tra i suoi
capelli, le sue gambe a circondargli la vita e la sua lingua ad
accarezzargli
le labbra.
Zayn ha
notato qualcosa di strano, in Niall, in questi giorni.
«Smettila
di fissarlo» gli ha suggerito giusto la settimana scorsa,
quando Liam si è
tranquillamente sfilato la maglietta davanti a loro perché aveva
caldo.
Niall deve ringraziare Zayn se è finito in camera di Liam,
oggi, a sentirlo
blaterare su quanto stronza sia stata Danielle a
mollarlo, su quanto
deluso sia del suo comportamento e su quanto gli faccia piacere avere
un amico
come lui al suo fianco, in questo momento. Oh -beh-, sarebbe
più giusto dire sopra
di lui, perché è proprio dove si trova
Niall adesso -e non che gli
dispiaccia, eh.
Se Niall
fosse un po’ più lucido -e non lo
è, perché Liam ha appena fatto un
verso strano a bocca chiusa, mentre si stanno ancora baciando, con la
voce
tremendamente roca e Niall riesce solo a figurarsi nella mente
un’esplosione di
colori sgargianti e un calore immenso che gli si irradia per tutta la
spina
dorsale-, se fosse solo un po’ più lucido
probabilmente starebbe riflettendo
sulla grandezza della statua che dovrà far costruire per
Zayn -che se la merita
tutta. Ma non lo è, quindi morde con ardore il labbro
inferiore della perfetta
bocca di Liam -che sa di pesca, l’unico gusto di dentifricio
che Liam riesce a
sopportare- e il castano spinge il suo bacino verso di lui.
Oh.
Dio.
Se fossero
alle Olimpiadi e Niall fosse un partecipante ai cento metri piani, il
suo cuore
avrebbe sicuramente vinto la medaglia d’oro. Altro che
giamaicani e brasiliani,
il suo mitico muscolo irlandese li avrebbe stracciati tutti senza la
minima
fatica -sta correndo troppo, troppo velocemente, e
Niall sente il
respiro mozzo ma non riesce ad allontanarsi per prendere aria,
perché sa che le
labbra di Liam sono il suo ossigeno e le sue calde mani che gli
percorrono la
schiena l’energia che permette ai polmoni di pompare.
E poi Liam
lo spinge via, facendolo cadere rovinosamente a metà tra il
letto e il
pavimento.
«Harry?»
mormorano le labbra piene che fino a un secondo prima erano posate
sulle sue.
Harry?
Che cazzo c’entra
Harry?
«Scu-scu...»
Niall si
gira e inquadra il volto sconvolto dell’amico riccio.
Quando
cazzo è entrato?
Niall non si sente particolarmente fine, in questo momento.
«Scu-scu...»
balbetta ancora Styles.
Una parte
del cervello del biondo -quella che ancora dava retta ad altri sensi
che non
fossero tatto e gusto, mentre il bacio si evolveva- gli fa notare
piccata che
l’ha sentita, la porta che si apriva, che ha anche sentito
Harry esclamare un
«Ragazzi, allora cosa-» prima di bloccarsi
miseramente, inquadrare le loro
posizioni e cominciare a biasciare come un babbuino balbettante.
Balbettante
bambocciona banda di babbuini, recita la
mente di Niall, seguendo un filo logico noto
solo a lui -ma ha appena finito di baciare Liam, mica acqua, e un
po’ di pazzia
ci sta tutta.
Styles ha
smesso di balbettare, se ne accorge perché ora sul suo viso
è spuntato un
enorme, preoccupante sorriso che coinvolge labbra,
guance fossettate e
occhi luminosi -in netto contrasto con le gote tinte di imbarazzo.
Guarda Liam,
guarda Niall, ripete il processo progressivamente sempre più
velocemente per
almeno tre volte -Niall ad un certo punto perde il conto
perché la testa
comincia ad andare troppo veloce, facendo destra-sinistra con la
rapidità
di un giaguaro affamato- e poi quasi fa un saltello elettrizzato.
«Scusate,
me ne vado!» trilla come il demente che è, poi si
sbatte la porta in faccia con
un gesto fulmineo e i due nella stanza sentono i suoi passi
allontanarsi
velocemente e la sua voce esaltata -neanche fosse una ragazzina che ha
appena
vinto un bacio dal suo idolo- strillare «Ragazzi, ragazzi!
Non sapete che cosa
hanno appena visto questi mitici occhi!»
Niall ride
-perché è davvero comica, come cosa- e Liam si
passa una mano tra i capelli. E
poi il castano si alza.
«Che
fai?»
gli chiede Niall, guardandolo mentre con poche e lunghe falcate
attraversa la stanza
e si posiziona davanti alla porta. Le iridi color nocciola di Liam si
puntano
sulla sua figura, scivolano di lato e poi tornano su di lui, senza
inquadrargli
gli occhi. Le sue dita affusolate si torturano l’orlo della
maglietta a maniche
corte e le sue labbra si schiudono, per poi serrarsi di nuovo, dritte
come
stecche di ferro. E poi esce.
Beh,
signor Payne, niente male come uscita di scena.
Probabilmente
Niall dovrebbe considerarsi offeso. Ferito, dispiaciuto, incazzato,
qualsiasi
cosa. Ma per ora, l’unica cosa che riesce a pensare
è che Liam bacia
addirittura molto meglio dal vivo di come se
l’era immaginato nei suoi
sogni.
Allora
ragazze: la Niaaaaaam! :D C’era gente che la
aspettava addirittura dalla prima shot, rendetevene conto u.u (ma
quanto
stronza sono? :P)
Allora,
cominciamo a dire le cose con ordine: questa OS
mi piace/non mi piace. Mi piace perché mi sembra divertente,
perché Niall fa
commenti stupidi e perché Liam è un povero
demente che non capisce di essere
gay; non mi piace a pelle, perché ho questa sensazione da
fa-schifo che mi
attraversa lo stomaco. Voi che mi dite?
In
secondo luogo, mancano ufficialmente SOLO due
shot (ufficiosamente tre-quattro) e io sto sclerando perché
è la prima long che
concludo ed è una sensazione parecchio strana :O Ah-ah, tra
l’altro, avete
notato che il mio Harry interrompe sempre tutti? :3 Prima Louis e
Niall, adesso
Niall e Liam, e più avanti in un certo senso anche Niall e
Zayn.. -oh, forse
questo non dovevo dirlo ._. Va beh, male non fa.
Comunque,
volevo sapere un po’: cosa vi aspettate per la
prossima shot? Volete la Ziall o la Zouis?
Sono tutte e due
pronte, eh, quindi non fate complimenti :D
Eeeee
poi volevo anche avere un vostro parere (ma
quante cose vi chiedo oggi? :3): ho due finali per questa raccolta. Uno
riguarda.. -no, ma perché ve lo devo dire, scusa? u.u- beh,
uno è un po’ meno
soft del solito, uno è proprio fluff fluff. La mia idea era
di pubblicarli
entrambi, ma magari voi pensate sia meglio solo un finale... fatemi
sapere! :D
Ho
un’ultima cosa, prima dei ringraziamenti: mi
piacerebbe davvero, davvero che lasciaste un vostro
parere, almeno per
queste ultime OS. Insomma, sono le ultime della raccolta, poi non ne
avrete più
occasione! Questo è un appello a tutte quelle che hanno
aggiunto tra
preferite/seguite/ricordate: vorrei solo sapere perché la
mia raccolta è finita
nella vostra lista. Un solo mi piace, mi intriga, sei brava, oppure
datti all’ippica,
qualsiasi cosa! So che ogni tanto non si recensisce per problemi di
tempo, ma
dai, un solo minutino? :D (potete anche scrivere il
motivo per cui non
volevate recensire, tipo non ne vale la pena, mi annoia, è
lì ma non la guardo
più, cose così :3)
Ok,
smetto di fare la morta di recensioni (?) e passo a ringraziare
infinitamente le persone che hanno aggiunto tra
preferite/seguite/ricordate
la mia cucciolosa raccolta e, soprattutto, chi ha recensito,
perché se
non ci foste voi non avrei superato neanche la Zarry e mi sarei
depressa :3
Un
bacione grosso, perché ve lo meritate!
_ki_
P.S.:
non l’ho detto? Che sbadata D: Questa
è la canzone della
shot, ascoltatevela, è ispirata (in un certo senso). E -oh-
ho appena
riletto la parte in cui Liam e Niall si baciano e mi sembra
così bruttina... :S
P.P.S:
Ma non ho detto neanche questo? D: I ONE DIRECTION
ED EH SHEERAN HANNO VINTO I BRIIIIIITS♥
**
Ieri ho sentito la
notizia per radio e sono morta, schiattata, andata. Siate contente che
oggi
sono resuscitata u.u
|
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Capitolo 9 *** We'll be glowing-in-the-dark ***
We’ll
be glowing-in-the-dark
«Zayn,
non
puoi guidare».
«Oh,
avanti femminuccia. Sali in macchina e chiudi la bocca».
«Gentile,
come sempre».
La risata
-una risata sottile, quasi derisoria, bellissima- di Zayn gli penetrò nelle orecchie.
Il motore di
un’auto rimbombò nel silenzio del garage e Niall
si prese la testa tra le mani.
«Se
ci
beccano siamo morti».
«Non
ci
beccherà nessuno, pappa molle. Smettila di farti seghe
mentali».
Due occhi
brillanti a guardarlo derisori, il rumore della saracinesca del garage
che si
sollevava, lo sprezzante suono del motore che accelerava. Niall si
chiese perché.
«Zayn,
se
non ti hanno dato la patente un motivo deve esserci. Accosta».
«Ormai
siamo partiti. Avanti, torniamo subito. Solo un giro».
«Promettilo».
«Te
lo
prometto».
Un sospiro
sconsolato a riempire l’abitacolo caldo della vettura, un
ghigno impregnato di
libertà a colorare un viso perfetto, un piede a pigiare
forte
sull’acceleratore.
«Senti,
Zayn, riguardo a prima... Per la miseria, Zayn, rallenta!»
Una
frenata brusca, un corpo sbalzato in avanti, frenato dalla cintura di
sicurezza, le gomme a scivolare sull’asfalto e un clacson a
suonare rabbioso.
«Cazzo,
sei
pazzo ad urlare così?»
«Stavi
andando troppo forte, coglione!»
«Oh,
ma
per favore!»
Silenzio
nell’abitacolo dell’auto. Il gorgoglio del motore
che lentamente riprendeva la
sua corsa; un sospiro sconsolato.
«Almeno
mi
dici dove stiamo andando?»
Occhi
scettici incorniciati da sopracciglia aggrottate, una lingua ad
inumidire le
labbra piene. Un immenso calore all’altezza delle orecchie,
improvviso e
disarmante.
«Hm...
Non
lo so, a dire il vero. Dove vuoi andare?»
Una risata
appena accennata, atta a nascondere quelle sensazioni.
Denti
bianchissimi a mordicchiare labbra scure e angoli della bocca a
sollevarsi con
impertinenza. Caldo, molto caldo.
«Niall?»
«Non
lo
so, andiamo a mangiare qualcosa?»
Una risata
piena, degli occhi allegri ad abbandonare l’asfalto ed altri
invece a fissarlo
terrorizzati. Un cuore che batteva frenetico.
«Ho
di
meglio».
Per quanto
Niall adorasse Zayn -e lo adorava, tanto, quel
ragazzo impossibile- per
un momento sentì l’irrefrenabile voglia di
spaccargli qualcosa in testa. Il
cellulare che stringeva possessivamente in pugno, il piccolo cagnolino
di
plastica con la testa ondeggiante che sonnecchiava sul parabrezza,
qualsiasi
cosa -ma, se ne rese conto mentre vi rifletteva, spaccare qualcosa in
testa a
Zayn implicava che il moro non sarebbe più stato in grado di
guidare, e questo
avrebbe portato ad un incidente e Niall concordò con il suo
cuore impazzito che
no, non voleva morire alla tenera età di diciotto anni.
Poi Zayn
frenò nuovamente -e più bruscamente di prima- e
Niall pensò che tutto sommato
era meglio morire dopo aver ucciso Zayn, che per
l’irresponsabilità dello
stesso.
«Avanti,
scendi» annunciarono le labbra screpolate del mulatto.
E
certo, mica voglio rimanere qui in eterno!
«Perché?
Dove siamo?»; gli occhi di Niall sondarono il paesaggio fuori
dal finestrino,
scettici, arrivando solo alla conclusione che non si vedeva
una mazza.
«Muoviti.
Non ho mangiato niente: ho fame».
Anche
Niall aveva fame, ma non vedere luci attorno a lui non gli metteva
proprio in
corpo l’umore adatto per gettarsi in braccia
all’ignoto. Sbuffò e uscì dalla
vettura.
«Vieni,
di
qua». La figura di Zayn s’intravvedeva appena, con
tutto quel buio. Niall fece
per seguirlo, sentendo sotto di sé la consistenza molle di
terriccio.
Ma dove
siamo?
«Toh».
Qualcosa
di tondo e duro si fiondò sul naso di Niall e cadde a terra
con un tonfo,
facendo produrre al biondo un mugolio di protesta. Zayn rise ancora mentre Niall si
massaggiava la parte lesa
e biascicava frasi sconnesse con veemenza.
«È
già
tanto se riesco a vedere dove metto i piedi: come pretendi che possa
prendere
qualcosa al volo?»
«Che
palle».
Zayn non
era un ragazzo di molte parole. Nonostante spesso Niall cercasse di
sforzarsi,
producendo discorsi lunghi e articolati atti ad invogliare
l’amico a rispondere
per le rime, Zayn parlava sempre poco. Qualche accenno di frase, molte
parole
mozzicate e tanti sbuffi -e mezze risate.
Le mani
fredde del ragazzo ricercarono le sue, le accarezzarono piano e Niall
arrossì
-prima di sentire sui palmi la consistenza liscia e un po’
bagnata di qualcosa,
che non erano certamente le dita di Zayn.
«Che
cos’è?»
«Hm...
boh. Una mela, penso. Sono verdi».
Il profilo
scuro di Zayn scrollò le spalle e poi si mosse. Niall
cercò di seguirlo,
incespicando su un avvallamento del terreno e finendo quasi a rotolare
per
terra.
«Mi
è
caduta. Me ne dai un’altra?»
«Che
imbranato».
Ma Zayn
gliela porse comunque, ritornando a sfiorare lievemente le mani
dell’amico e
sorridendo -e il sorriso di Zayn si notava, nonostante tutta
quell’oscurità.
Mentre le dita di Zayn abbandonavano il suo palmo, lasciandovi un altro
piccolo
frutto tondo, Niall pensò che non gli sarebbe dispiaciuto
far cadere anche
quella forse-mela per sentire di nuovo i polpastrelli di Zayn
riscaldargli la
pelle.
«Mi
dici
dove siamo?» domandò invece, portandosi il frutto
alle labbra e addentandolo
con foga: aveva fame. Per qualche secondo gli passò per la
mente l’idea che era
un frutto sconosciuto, che poteva essere anche velenoso e che Zayn non
era
molto affidabile in certe cose. Ma poi rifletté sul fatto
che probabilmente non
era la prima volta che Zayn veniva in quel luogo -di qualsiasi luogo si
trattasse- e che doveva già averle mangiate, quelle mele,
dato che ne conosceva
il colore -e poi sì, bisogna ammetterlo, pensò
anche che una morte per
avvelenamento non sarebbe stata tanto male, se con lui ci fosse stato
Zayn; e
fu un pensiero squallido, davvero.
«No,
penso
di no».
E poi Zayn
lo prese per un polso. Niall arrossì sotto quel tocco,
sentendo la pelle
bruciare, ma Zayn lo strattonò e a lui toccò
ingoiare la rispostaccia che
voleva dare per seguirlo. Erano in un bosco, Niall se ne accorse
quando, mentre
camminava dietro all’amico, diede una potente spallata ad un
tronco e finì di
nuovo per rischiare una caduta rovinosa. Zayn lo sostenne sbuffando un
risata e
stringendoselo addosso. Gesù, la
maglietta di Zayn era incredibilmente
morbida e liscia -e il suo petto era perfettamente tiepido.
«Sei
un
imbranato» decretò, mentre i suoi occhi lo
deridevano con allegria -e anche gli
occhi si notavano, si notavano un sacco di cose di Zayn, nonostante
l’oscurità.
«Beh,
potevi avvertirmi che c’era un albero».
«E
che ne
sapevo, io? Non ci vedo».
«Stiamo
andando alla cieca, quindi».
«Già».
Zayn,
sei un cretino,
pensò, ma non lo espresse ad alta voce. Preferì
invece infilare un’unghia nel
dorso della mano dell’amico e godersi il suo mugolio di
protesta.
Dopo un
po’ di passi alla cieca, finalmente Niall riuscì
ad intravvedere una luce tra
le fronde degli alberi.
«Oh,
bene,
pensavo di essermi perso» sentì Zayn mormorare, ma
evitò di parlare, perché ne
sarebbero usciti solo insulti.
Promemoria:
mai dar retta a Zayn quando dice “Andiamocene” ad
una festa dello studio
discografico. Porterà solo ad una serata terribile e per
niente “più divertente
di questa merda”.
«Eh,
no.
Aspetta» Zayn lo fermò mentre era sul punto di
superare l’ultima barriera di
alberi e arrivare alla parte illuminata di quel luogo tetro. Niall
lanciò
un’occhiataccia all’amico in controluce che gli
impediva di proseguire.
«Che
c’è?»
«Ho
i
capelli in disordine».
Oh, ma
davvero? I capelli.
Guardò
scocciato le mani dell’amico raggiungere il capo e armeggiare
con cura. Fece
per proseguire ma Zayn gli posò una mano sul petto,
bloccandolo. Soffiò con
stizza e alla fine decise di spingere l’amico.
Si godette
ridendo l’espressione beota del mulatto quando si
ritrovò con il sedere per
terra, ma si bloccò quasi subito, folgorato dal paesaggio
che gli si parava
davanti.
«Siamo
sul
Tamigi, poco fuori Londra» mormorò Zayn, accortosi
del suo sguardo, da perfetto
Capitan Ovvio della situazione. Ed erano davvero incantevoli le luci
delle strade
e delle abitazioni Londinesi filtrate attraverso il paesaggio fresco
del fiume.
«Brillano»
osservò stupidamente Niall, lo sguardo puntato sul riflesso
di quelle mille
luci sull’acqua scura del Tamigi.
«Anche
tu
brilli» mormorò Zayn lentamente, ridacchiando.
Niall si voltò e se lo ritrovò
davanti, alzatosi chissà quando dopo la sua rovinosa caduta.
Se lui brillava,
Zayn era un fuoco d’artificio: gli occhi scintillanti
rispecchiavano
perfettamente tutto quel marasma di luci ed erano puntati su di lui, ad
osservarlo fisso; il sorriso era perfetto, bianco come non lo sarebbe
stato per
nessun altro; mentre i capelli... oh, aveva una
foglia tra i capelli.
Niall decise malignamente di non avvisare l’amico, godendosi
così uno dei rari
momenti in cui avrebbe potuto vedere Zayn senza la sua cresta da
ragazzo-perfetto.
«Riguardo
a prima... mi dispiace». Zayn aveva fatto un altro passo
nella sua direzione e
lo stava guardando negli occhi, con un’intensità
tale da fargli girare la
testa. Riguardo a prima quando? Quando
l’aveva trascinato via da una
festa senza la minima spiegazione? Quando si era impossessato di
un’auto non
sua e aveva rischiato la vita di entrambi? O quando gli aveva lanciato
una mela
sul naso? O quando...oh, quel prima.
Niall ci
ripensò: quel prima in cui erano ancora alla festa, in cui
Zayn si stava
annoiando a morte, in cui si era avvicinato a lui e -Niall
arrossì e pregò
l’oscurità di nascondere il suo viso- Zayn
l’aveva baciato. E poi se n’era
andato, sparito in mezzo alla folla; e poi era ritornato e
l’aveva rapito.
«Non...
importa?»
Zayn
annuì. Scese un silenzio pesante, interrotto solo dallo
sciabordare delle onde
del fiume contro la riva terrosa. Erano davvero vicini.
«Perché
mi
hai portato qui?»
«Oh,
è...
un posto. Che ho trovato per caso. Mi piacciono le mele».
Niall non
fece caso all’insensatezza di quelle parole; non fece caso
all’uccello che
improvvisamente si alzò in volo gracchiando dagli alberi
alle sue spalle; non
fece caso nemmeno al cellulare che, ancora stretto nella sua mano
destra,
vibrava incessantemente, la scritta “Harry” a
lampeggiare minacciosa. L’unica
cosa che fu in grado di notare -oltre al suo cuore che improvvisava
ubriaco un
balletto di lap-dance nella sua cassa toracica- fu la mano di Zayn che
lentamente si avvolgeva intorno alla sua, la stringeva piano, la
accarezzava.
Pensò che, in fondo, non era stata un’idea
così brutta quella di seguire Zayn;
e che l’amico non avrebbe dovuto scusarsi, per quel bacio.
«Mi
piace
questo posto» mormorò, tenendo lo sguardo fisso
sull’acqua del fiume. Sentì
Zayn sorridere -lo sentì, lo
percepì, ma non lo vide, e fu una cosa
parecchio strana, già.
«A
me
piaci tu» fu la replica del moro. E -beh- Niall
pensò che Zayn era pure di
poche parole, ma decisamente sapeva come sfruttare questa
particolarità.
E il cuore
di Niall era appena caduto dal palco ridendo come un decerebrato, in
perfetta
linea d’onda con il padrone.
E
poi boh, l’autrice si rende conto di quanto schifo
faccia questa OS e le viene l’impellente desiderio di
cancellarla D:
Ragazze,
non dovrei neanche pubblicare oggi -dovrei
pubblicare domani- ma voglio togliermi dalle scatole questa Ziall che
non mi
convince per niente -oh, ma lo sapete che all’inizio mi
piaceva? Come al
solito, alla fine :S- e arrivare velocemente alle cose più
belle di questa
raccolta **
Quanto
fluff è questa OS? Quanto? Penso sia
quella
più fluff dell’intera raccolta, hm ._. Ho cercato
di lasciar intendere quanto
Niall si senta confuso quando sta con Zayn (come, per farvelo notare
anche a
voi, quando si sono fermati e Niall prima dice di voler scendere dalla
macchina
ma poi se ne rimane ostinatamente dentro) e quanto invece Zayn si
faccia più
prudette -avanti, ammettiamolo, se non fosse stato Niall gli sarebbe
già
saltato addosso u.u
Non
so perché ho voluto rendere i personaggi così e
non
fare una cosa come la prossima OS, che spero ripagherà la
quasi assoluta
mancanza di qualcosa in questa ._. Semplicemente,
Niall e Zayn insieme
mi ispirano cautela, imbarazzo e dolcezza **
Hmmm...
la canzone è questa,
è carina e qualcosa
c’entra, quindi ascoltate :D
Che
devo dire? Ah, i ringraziamenti! Ringrazio
infinitamente
tutte le persone che hanno aggiunto tra preferite/seguite/ricordate,
chi legge
silenzioso e ovviamente chi ha commentato,
perché la fase
morta-di-recensioni ha dato i suoi frutti! :D (quasi quasi la ripeto
anche qua,
muahahaha)
Hmm
ci sto ancora riflettendo, ma penso che alla fine
metterò entrambi i finali! E per chi voleva la Zouis, non
demordete, la
prossima è tutta vostra ;)
E
ora vi saluto, ciao-ciao, che ho da fare :3
_ki_
P.S.:
oh, no no, ecco cosa vi volevo diree! Ho pubblicato
una Larry e, per chi vuole cagarsela, è questa qui.
Bene, finito, hasta luego!
:3
P.P.S.:
e invece no, scherzavo (-.-'), perché non voglio
lasciarvi solo con questa schifezzuola e farvi attendere altri due
giorni, così
ecco a voi, in via completamente straordinaria, questa piccola
anticipazione:
Niall ride
divertito e Liam sbuffa con un sorrisino, ma Zayn riesce
solo a pensare che anche Louis sarebbe sexy, con una sigaretta in
bocca. E
anche con qualcos’altro, in bocca.
Zayn, sei
squallido.
È
uno dei tuoi migliori amici.
Bene,
bene, ora ho davvero finito (finalmente). Addio :D
|
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Capitolo 10 *** You're fucking perfect to me ***
You’re fucking perfect to me
«Zayn,
dovresti dar retta a Liam» gli dice Harry pungolandogli un
braccio con una
matita.
«Già»
è la
toccante risposta di Zayn, che in realtà sta facendo di
tutto tranne che
ascoltare il riccio.
«Beh,
secondo me più continuate a ripeterglielo meno vi
ascolterà» asserisce Niall,
affogando il viso nel sacchetto di patatine per controllare che non ne
siano
sfuggite alla sua bocca vorace.
«Già»
è
tutto ciò che il biondo ottiene da Zayn. La
verità è che Louis si è tolto i
pantaloni -su cui Harry ha precedentemente spalmato per bene il suo
gelato alla
banana- e ora vaga per la stanza in cerca di un paio pulito. Zayn non
riesce a
togliergli gli occhi di dosso.
«Zayn!
Ma
mi stai almeno ascoltando?» sbotta Liam con voce irritata.
No, Zayn ha smesso
di ascoltarlo nel momento esatto in cui dalle sue labbra sono uscite le
parole “fumo”
e “smettila”.
«Già».
La risata
di Louis invade la stanza, mentre il ragazzo si gira e scocca
un’occhiata
divertita al mulatto. Zayn si concentra sugli occhi ilari
dell’amico perché
scendere più in basso gli impedirebbe poi di guardare
altrove.
«Ma
sì, è
maggiorenne, può fare quello che vuole. Se a lui piace
fumare...» lascia la
frase in sospeso e Harry sembra ricevere uno schiaffo in faccia.
«Louis!
Non vorrai mica cominciare a fumare anche tu, vero?»
L’espressione
di Harry è davvero esilarante -ma Zayn non lo degna di
più di un’occhiata,
perché Louis sta ridendo ancora. Non gli risponde e si ficca
nell’armadio in
cerca dei suoi vestiti.
«Tra
l’altro, è sexy quando fuma» aggiunge
Louis dopo un po’, intercettando Liam
proprio mentre prende fiato per ricominciare la sua ramanzina. Niall
ride
divertito e Liam sbuffa con un sorrisino, ma Zayn riesce solo a pensare
che
anche Louis sarebbe sexy, con una sigaretta in bocca. E anche con
qualcos’altro, in bocca.
Zayn,
sei squallido.
È
uno
dei tuoi migliori amici.
Zayn deve
ripeterselo un paio di volte -soprattutto l’ultima frase-
perché il suo
presunto migliore amico si è appena
piegato a novanta gradi in cerca dei
pantaloni in un cassetto. Indossa dei boxer attillati rosso sgargiante
e -cazzo-
Liam non ha ancora finito di parlare.
Dovrei
andarmene. Hm, già.
Ma come
può andarsene proprio ora che
Louis ha deciso di cambiare punto di
ricerca e si sta dirigendo verso di lui per infilare la testa
nell’altro armadio?
Zayn decide che non può, e quindi resta
a godersi la visione del
vent’enne che sgambetta verso di lui, si piega per scoccargli
un bacio sulla
guancia e poi lo supera per ricominciare la sua ardua impresa.
«Dovremmo
fare un po’ di ordine, qua dentro» ammette Harry
guardandosi intorno
pensieroso, inquadrando i vestiti sparsi per tutto il pavimento, la
custodia
della chitarra di Niall appesa al lampadario, un pallone da calcio
mezzo
sgonfio sul piccolo tavolo ad angolo.
«Direi
anch’io» trilla Louis lanciandogli addosso una
maglietta. Harry protesta con un
verso indefinito e Louis torna a dare a tutti le spalle. Zayn, davvero,
dovrebbe guardare da un’altra parte. È seduto
sulla sedia coordinata al
sopraccitato tavolino e avrebbe un milione di altre cose da fare
piuttosto che
starsene lì in panciolle -come il resto dei ragazzi,
d’altronde. Il cellulare
di Harry squilla e questi balza a sedere composto -prima era mezzo
buttato
sopra le gambe di Liam, sul letto.
«Beh
ragazzi, io vado» cinguetta il riccio con
l’espressione di un allupato, ma Zayn
non lo ascolta più di tanto, perché Louis si
è appena raddrizzato con un scatto
repentino e sta brandendo soddisfatto in mano un paio di pantaloni
beige.
«Trovati!»
gorgheggia soddisfatto, scoccando poi un bacio volante ad Harry, che
ricambia e
si defila per la porta. Il più grande saltella con un piede
già dentro al paio
di pantaloni verso il letto, e nel farlo inciampa in Niall e rotola per
terra
con lo sbuffo di una pentola a vapore.
Beh, il
mio tempo è finito.
Zayn si
alza, mentre Niall ride, conscio che ormai non può
più rimanere a fissare il
perfettissimo culo di Louis.
«Vado
a
fumare» annuncia, e ignora l’occhiataccia di Liam
mentre esce dalla stanza.
Niall ride ancora e Louis gli urla «Non cadere dal
balcone!» mentre si butta
sopra a Liam e gli scompiglia i capelli. Zayn ha un’ultima
visione del sedere
del ragazzo fasciato dai pantaloni beige prima di richiudersi la porta
alle
spalle, e questo non può che farlo sorridere.
Più
tardi
Zayn si sta fumando un’altra sigaretta. Liam ha deciso di
abbandonarli per
incontrare Danielle e Harry è tornato con i capelli
sconvolti e l’aria di uno
che ha appena concluso una sanissima scopata -per dirlo in maniera
delicata.
Hanno deciso di mangiare una pizza e poi Zayn è andato fuori
per fumarsi la sua
sigaretta post-cena.
«Non
hai
freddo?» si annuncia Louis sbucando dalla porta a vetri con
una sciarpa al
collo e un sorriso sul viso. Zayn si stringe nelle spalle.
«Non
si
sta così male».
Louis fa
ancora un paio di passi e poi si appoggia alla ringhiera. Sono loro
due, uno di
fronte all’altro, Zayn che fuma e Louis che lo osserva.
«Che
sapore ha?» indaga il più grande, alludendo
all’oggetto che Zayn stringe tra le
dita.
«Non
hai
mai fumato?»
«Hm...
No.
Da piccolo pensavo che una sola boccata di fumo mi avrebbe distrutto i
polmoni».
Louis ride
al ricordo e Zayn lo guarda, perché il culo non è
l’unica parte meravigliosa del
suo corpo.
«Vuoi
provare?»
Louis
arriccia il naso, pare pensarci, e Zayn aspira un’altra
boccata dalla sigaretta,
senza distogliere lo sguardo da quello celeste dell’amico.
Poi gli soffia il
fumo in faccia, senza farci realmente caso.
«No,
penso
di no» risponde poi Louis, sporgendosi un po’. Zayn
pensa che se Louis fosse una
ragazza l’avrebbe già baciato. Poi concorda con la
realtà che no, Louis non è
un ragazza, e quindi baciarlo non è proprio l’idea
più brillante che gli sia
mai venuta.
«Sicuro
di
non aver freddo?» indaga Louis, piegando un po’ il
capo di lato. Sembra un gatto
curioso, pensa Zayn, e poi pensa che sì, un po’ di
freddo ce l’ha. Saprebbe
come riscaldarsi, con Louis.
«Sicuro».
Louis si
passa la lingua sulle labbra. Zayn sente un formicolio diffondersi sul
collo e
sulle orecchie.
Dio,
ma
sto davvero arrossendo?
Zayn
è
costretto ad ammettere che sì, sta arrossendo, e no, adesso
non ha più freddo.
E che oh, al diavolo, adesso bacerà
Louis.
Ed
è così
che si sporge, appoggia una mano sulla ringhiera per sorreggersi e poi
posa le
sue labbra su quelle di Louis. Per un attimo pensa che basta,
è abbastanza
così, che deve allontanarsi ora e che Louis adesso gli
sorriderà e concorderà
con lui su quanto gay sia quello che ha appena
fatto. Ma poi manda a
‘fanculo tutto, perché davvero non vuole staccarsi
e Louis gli ha appena sfregato
un mano sul fianco, afferrando un lembo della sua maglia, e gli sta
passando la
lingua sulle labbra.
Cazzo, è
ciò che pensa Zayn, mentre
quasi involontariamente il suo corpo si sporge di più verso
quello di Louis e
l’amico gli morde il labbro inferiore, succhiandolo. A Zayn
sfugge un mugolio
davvero poco indifferente e Louis sorride -e lo
sente, mentre sorride,
lo sente perché le loro labbra sono fottutamente
incollate.
Zayn ha
baciato un sacco di ragazze, fino ad ora, ma nessuna ha mai risposto
come sta
facendo adesso Louis. E Louis non è una ragazza,
si ricorda, e per
questo si allontana dall’amico, interrompendo quello che era
davvero un bacio fottutamente
meraviglioso.
«Allora,
che sapore ha?» soffia sul volto del ragazzo, cercando di
tornare alla realtà.
Louis fa un sorriso ambiguo e Zayn ha solo voglia di prenderlo e
portarselo in
camera per fare cose decisamente più spinte.
«Hm,
niente male» ammette Louis senza togliersi quel maledetto
sorriso dalle labbra.
E poi se ne va, perché se ne va sempre, Louis, quando Zayn
è sul punto di
dirgli quanto assurdamente belli siano, lui e il
suo culo.
Allora
ragazze: ccciao :3
Iniziamo
col dire una cosa (che non c’entra assolutamente
niente, ma voi mi volete bene e mi sopportate anche adesso): HO PRESO
OTTO NEL
TEMA DI ITALIANOOOOO! E so che sembra una cosa neanche tanto eclatante,
ma
considerate che la brava donna della mia prof non mette oltre il
sette/sette e
mezzo -e quindi è una conquista, cazzo!
Tornando
a cose più serie: Louis ** Zayn ** Sigarette **
Zayn + Louis + sigarette = :Q__
Ok,
mi sono accorta che neanche questa è molto seria come
cosa ._.
Ok
ragazze, cazzate a parte, questa è ufficialmente l’ultima
OS della raccolta -perché si sono esaurite le coppie, ecco. Però,
io
voglio bene a voi e voi volete bene a me, quindi ci saranno questi due
benedetti finali :3 -poi ve ne pentirete, vi avverto u.u
Ok,
in sintesi: la OS Zouis mi piace, spero piaccia anche a
voi, questa
è la
canzone, non c’entra una beneamata banana (tra
l’altro, avete notato il gelato
alla banana di Styles? x’D) e Zayn che fuma è qui
-una delle tante. Poi... boh, probabilmente volevo dirvi
qualcos’altro, ma me
lo sono dimenticato, quindi vi attaccate u.u
Un
bacio a tutte quante, che ve lo meritate!
_ki_
P.S.:
oh, ma mi sono dimenticata di ringraziare! Ringrazio
tutti, chi aggiunge a preferite/seguite/ricordate, chi legge,
chi recensisce
e chi si fa i viaggi mentali e non mi caga (?).
Graziegraziegrazie a tutte,
ecco :3
|
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Capitolo 11 *** So, what you wanna do? ***
So,
what you wanna do?
Harry ha
fatto una stupida lista delle “cose da fare prima di vincere
i British
Awards”.
L’ha fatta
dopo aver visto una puntata di quell’assurdo telefilm, Gossip
Girl -come
fa, ma davvero come fa Harry Styles ad essere
così rincitrullito, Zayn
non lo capirà mai- e ora sta sventolando in faccia a lui e a
Louis
quell’assurdo pezzo di carta scarabocchiato.
«Quante
cose ti mancano?» chiede Louis elettrizzato,
perché anche quella zucca vuota
trova l’idea geniale. Sono due malati
mentali, Zayn l’ha sempre saputo
ma si è illuso che col tempo sarebbero cambiati;
evidentemente deve arrendersi
e accettare la crudele realtà.
Harry
batte le mani allegramente e mostra al suo Boo Bear i punti
già eliminati dalla
lista. Poi lo sguardo di Zayn -perché ha guardato, perché?-
finisce
sull’ultimo punto della lista.
«Menage a trois»
legge ad alta voce, senza neanche
rendersene conto. Louis e Harry puntano i loro splendidi occhi chiari
su di
lui, Louis inarca un sopracciglio e Harry fa il suo sorriso da
Stregatto.
«Visto?
È
una delle poche cose che mi mancano» esclama e poi, sfacciato
come solo lui può
essere: «Pensavo di spuntarla oggi».
Louis
deglutisce ma sorride, mentre Zayn si sente sospirare. Oh,
quindi Harry
non si è portato dietro da casa sua fino a quella di Zayn
quello stupido pezzo
di carca solo per confermare la sua insania mentale. Rassicurante.
«Harry,
sposami» esclama Louis con la risata negli occhi; Harry gli
fa la linguaccia,
ma poi si volta a guardare Zayn.
«Quindi,
che
cosa vuoi fare?» chiede lui, con tono quasi annoiato,
perché Harry ogni tanto è
prevedibile, è stupido ed è eccitante insieme.
Harry sorride ancora -Harry
sorride quasi sempre, quando è con Louis e Zayn-, si morde
appena la lingua portandola
fuori dalla bocca e si sporge per arrivare al viso dell’amico.
Le labbra
di Harry sanno quasi di miele -ed è incredibile
come un sapore così
dolce sia associato ad una persona che di dolce ha soltanto le fossette
sulle
guance e a volte neanche quelle, perché Zayn c’ha
fatto di quei pensieri
osceni...
La lingua
di Harry si sfrega contro le sue labbra, ma si ritrae giusto
l’attimo prima che
Zayn schiuda la bocca per farla passare. Zayn si sente spaesato e
insoddisfatto
allo stesso tempo mentre Styles gli lancia una di quelle sue occhiate
languide
e si sposta verso Louis per baciare anche lui.
Guardare
Louis e Harry che si baciano è... strano. È
sconcertante. È eccitante. Vedere
le loro labbra che si schiudono, le lingue scontrarsi vogliose, i loro
corpi
avvicinarsi sempre di più. Zyan potrebbe rimanere a fissarli
per ore e non si
sazierebbe mai.
Harry e
Louis hanno la fama di essere persone che non riflettono prima di
agire; Zayn,
invece, si può vantare di essere un tipo almeno un pelo
più riflessivo. Per
questo, quando Louis smette di inscenare quel meraviglioso spettacolino
con
l’amico e lo incita con lo sguardo a farsi più
vicino, a prenderne parte,
mentre Harry gli lascia una lappata giocosa sul collo liscio, le mani
già scese
per sollevargli i bordi della maglia, Zayn per un attimo ci pensa: cosa
cavolo
stanno per fare? Sono nella casa in cui vive solo Zayn, ma
Liam e Niall
sono abituati ad irrompere nel suo appartamento quando ne hanno
più voglia.
Potrebbero entrare da un momento all’altro -Liam e Niall, i
loro compagni di
band, i loro amici che se sapessero quello che
fanno quando non ci sono
ne rimarrebbero come minimo scandalizzati. Perché Zayn
è già stato a letto con
Louis, è già stato a letto con Harry; ma mai con
entrambi nello stesso
momento. Ma, beh, diciamo che non era solo una fantasia di
Harry, ecco.
In fondo
non è niente di così sconcertante, si ritrova a
pensare, mentre Harry sbuffa scocciato e se
lo trascina addosso afferrandolo per il colletto della maglia. Louis
ride sul
suo collo e gli lascia una lenta scia di carezze con le labbra che
degrada
dolcemente verso il petto. E poi Harry lo bacia, e poi lo bacia Louis,
e Zayn
sta pensando che non è niente male, sentire il sapore di
entrambi sulla lingua
- è un misto di miele e arancia rossa, e Zayn ha sempre
adorato sia il miele
che le arance rosse, più o meno, e
sembra un abbinamento strano,
insolito, uno di quelli che portano solo ad una catastrofica delusione,
ma a
Zayn piace davvero, davvero.
No Zayn,
concentrati su Liam e Niall: possono entrare da un momento
all’altro, vedervi,
rimanerci male, possono...
E poi il
suo cervello entra in blackout totale. Entra in blackout
perché Harry si è
piegato, ha fatto scorrere la cerniera dei suoi jeans e poi, sfacciato
e
diretto come sa essere solo lui, vi ha infilato una mano dentro.
Louis sorride
sulle labbra di Zayn che si trova a baciarlo con foga, mugolando versi
indistinti e spingendo il bacino verso la mano d Harry. Ha il cervello
annegato
nel miele e nell’arancia rossa e probabilmente si
è anche dimenticato chi
siano, Liam e Niall.
Per una
volta, forse, può anche concedersi il lusso di smettere di
pensare.
Ragazzeeeeee
:D
Che
cosa vi posso dire? ** Non voglio commentarla io
questa OS (mi piace troppo, e la cosa è preoccupante :S)
quindi lascio a voi il
giudizio :D
Intanto,
questo è il primo finale. Il secondo
arriverà il 4, così da concludere questa raccolta
un mese dopo averla
cominciata :3 (io e le mie genialate -.-)
Ed
è una Zourry **
Come
seconda cosa, dopo questa raccolta mi prenderò una
bella pausa. Avevo una o due storielle in mente, ma per esperienza ho
ormai
deciso di non imbarcarmi in una long prima di averne scritto almeno
metà,
quindi... u.u
Ora,
diciamo una cosa che volevo dire da tre OS ma che ho
sempre dimenticato: questa ff è entrata tra le
più popolari ** Ed è
circa al decimo posto delle long con la media di parole per recensione
più alta
** Ragazzeeeee siate fiere di voi stesse :3 (io lo sono, di voi,
comunque :D)
E
poi-poi, una di voi aveva proposto la raccolta tra le
storie scelte, ma l’amministrazione non si è fatta
sentire ._. (amate con me charlotterocher,
ragazze :3)
Caaavolo
cosa volevo dirvi? Ah, la canzone,
che dai,
qualcosa c’entra, qualcosa no. Oh, un’altra cosa
importante: le mie OS si fanno
sempre più spinte ._. Avete notato? Ma non vi preoccupate,
la prossima è la
cosa più fluff che esista al mondo, penso ;)
Ah,
tra l’altro, dovete ringraziare sempre la ragazza
sopracitata per il sapore delle labbra di Louis, perché
è suo u.u (aveva una
cosa più complessa in mente, in cui mi pare ci fosse del
rosmarino, ma non ne
sono sicura, quindi se volete saperne di più chiedete a lei
;D)
Basta,
dai. Al prossimo aggiornamento penso vi
ringrazierò una ad una!
Un
bacio
_ki_
P.S:
Ah, qualcuno l’ha già detto e la cosa mi piace,
quindi: qual è la vostra OS preferita della
raccolta? La mia è questa,
scusate **
|
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Capitolo 12 *** I feel like I'm on top of the world with your love ***
I feel like I’m on top of the world
with your love
Loro sono
tutto e niente. Zayn lo pensa mentre sfrega il naso contro il collo di
Niall.
Sono tutti
insieme, in spiaggia. Niall sta suonando la chitarra e Zayn
è tutto concentrato
mentre cerca di distrarlo, passandogli le mani sulle gambe, sul busto,
tra i
capelli, avvicinandosi a sfiorargli il mento con le labbra... Gli altri
tre
sono a pochi passi da loro, Louis e Harry stanno soffocando Liam a suon
di
solletico. Hanno i capelli sporchi di sabbia, i vestiti ancora un
po’ bagnati
-e fa freddo, davvero, e stanno tutti pensando che è stata
proprio una pessima
idea buttarsi in mare vestiti- e dei sorrisi soddisfatti sulle labbra.
«Vi
concedo questa sera, per voi» ha detto loro Caroline, la loro
assistente, prima
di ficcarli sul loro bus personale e scaricarli in spiaggia.
«Il
mare!»
ha strillato Louis, spintonando Harry e facendo cadere entrambi di
faccia sulla
sabbia. E «Tutti a fare il bagno nudi!» ha
chiocciato Zayn con sguardo
malizioso, avvicinandosi a Liam e cercando di togliergli la felpa
ancheggiando
provocatorio. E poi invece non l’hanno fatto, il bagno nudi,
perché Harry si è
alzato -lasciando Louis malamente buttato sulla sabbia-, ha sollevato
Niall di
peso e se l’è portato tra le onde. E poi sono
riemersi, le magliette
appiccicate ai toraci e i capelli davanti agli occhi, e gli altri
-ovviamente-
li hanno seguiti senza protestare. Si sono divertiti come dei bambini,
a
spruzzarsi l’acqua salata negli occhi e a scambiarsi baci
leggeri tra la spuma
delle onde. Poi sono usciti fuori grondanti, Harry ha fatto il suo
solito
movimento ammaliante con i capelli e Liam si è perso tra i
suoi ricci. Niall è
andato a recuperare delle coperte e Louis si è trascinato
dietro uno Zayn
tremante.
Hanno
acceso un fuoco, hanno buttato degli asciugamani per terra e si sono
seduti,
tutti vicini, tutti occhi negli occhi, tutti felici. Hanno
avuto una settimana faticosa e se la meritano proprio, questa nottata
di svago.
Niall
smette di suonare un attimo, perché Zayn gli ha lasciato un
morso sul collo;
Liam riesce finalmente a liberarsi delle due pesti meglio nome come
Tomlinson e
Styles e il più grande per ripicca gli stampa un bacio sulle
labbra. Harry ride
e se lo stringe addosso, protestando come un fidanzato geloso.
«Zayn,
basta»
mormora Niall con occhi trasognati, ma il mulatto lo ignora e gli
circonda le
spalle con le braccia, i visi vicinissimi, e poi comincia a suonare. Ha
imparato qualche accordo, in questi tre anni con Niall.
«Lasciami
continuare per un po’» mormora il moro ad occhi
chiusi, senza guardarlo,
lamentoso come un bambino, e Niall non ce la fa, davvero, a non
accontentarlo
-insomma, avete mai visto la faccia che fa Zayn quando cerca di
ottenere
qualcosa? È impossibile, impossibile
resistergli. Ma poi vengono entrambi
distratti da Louis che si alza, si toglie la maglietta ancora bagnata e
incanta
tutti con il suo splendido sorriso -e il suo torace muscoloso,
già.
«Avanti
Harry Styles, io ti sfido!» proclama, gonfiando il petto come
un pavone. Harry
si alza, si sistema i capelli e butta teatralmente da parte la sua
coperta
arancione -che prende in pieno volto Liam.
«Fatti
sotto, uomo-carota» urla, agitando i pugni davanti a
sé. Si avventurano in una
lotta scoordinata, composta da finti pugni e calci a rallentatore.
Harry finge
di piegarsi in due dopo una ginocchiata del più grande e
Louis gli salta sulla
schiena, emettendo delle urla di giubilo, agita un braccio in alto come
se
stesse tenendo il lazzo di una corda da cow-boy e tira un paio di
pacche al
sedere dell’amico. Crollano a terra rotolando e non ce la
fanno, gli altri tre,
a rimanere seri.
«Tomlinson
vince, signori e signore» annuncia Liam
divertito, calcando l’ultima
parola mentre fa un occhiolino a Zayn. Louis si alza in piedi
esultante, ma
Harry lo trascina di nuovo giù per una caviglia e si
ritrovano uno sopra
l’altro, a guardarsi negli occhi.
«Non
mi
lascio battere» mormora Harry sulle labbra
dell’amico. Louis si stringe nelle
spalle.
«Vedremo.
Quando perdi sei così vivace».
Harry ride
e lo bacia, e le sue labbra sanno di sale e felicità. Poi
però Liam si alza e
reclama Harry tutto per sé, scostandolo da Louis con un
broncio adorabile
dipinto in viso.
«Ma bene,
Styles, vedo che mi tradisci ancora! Non importa, vorrà dire
che mi consolerò
con Nialler» esclama Louis, fintamente oltraggiando,
gattonando verso Zayn e
Niall e muovendo il sedere in modo provocante. Ridono tutti.
«Certo,
vieni qui, mio amante» Niall abbandona la chitarra a Zayn e
allarga le braccia.
Louis ci si rifugia senza indugiare, perché il petto caldo
di Niall è una delle
cose più belle dell’universo -ma non
l’unica, perché ci sono anche i capelli di
Harry, o il sorriso di Zayn, o la risata di Liam, tanto per fare
qualche
esempio.
Stanno
tutti bene, stretti ognuno nelle braccia dell’altro, sono
sereni e non importa,
se domani dovranno di nuovo fare finta di niente. Sono insieme e questa
è una
nottata meravigliosa, come tutte le altre passate insieme.
«Puzzi,
Hazza»
proclama Liam arricciando il naso, nello stesso momento in cui Louis
esplode in
un «Ti amo Zayn!» che rasenta il volume degli
ultrasuoni. Harry fa il finto
offeso e corre da Zayn, che lo abbraccia stretto e manda un bacio
volante a
Louis.
«Mamma
Payne mi offende!» singhiozza Harry fingendo di tirare su col
naso. Zayn lancia
una finta occhiataccia a Liam.
«Tranquillo
piccolo, va tutto bene ora» mormora, beandosi del contatto
meraviglioso del
corpo di Harry contro il suo. Gli accarezza i capelli, lentamente,
imprimendo nei
polpastrelli la morbidezza di quei fili scuri, e poi basta, sono tutti
rilassati, tutti gioiosi, stanno tutti bene.
Più
tardi
sono stretti tutti vicini vicini accanto al fuoco, i loro corpi
incastrati alla
perfezione. Restano in silenzio, perché di parole ce ne sono
state fin troppe,
e ora devono solo guardarsi, ricordarsi, viversi.
Liam sta sospirando
mentre Louis gli sfiora con il dorso della mano la guancia, il collo,
la
spalla. Si sorridono e volgono lo sguardo, quando sentono Niall ridere
di
cuore, vedendo quindi Harry e Zayn intenti rispettivamente a rubargli
la coperta
e a fargli il solletico.
«Siete
fastidiosi, Cip e Ciop» borbotta Louis mentre Niall dimena le
gambe
furiosamente e cerca invano di prendere fiato.
«Ma
stai
zitto!» esclama Harry ridente, e gli lancia contro la coperta
che è riuscito a
sottrarre al biondo. Solo che questa non arriva al destinatario,
preferendo
invece fermarsi prima, esattamente sopra il focolare scoppiettante.
«Oh
cazzo»
dice Louis con la bocca aperta a formare una “o”
perfetta.
«Al
fuoco,
al fuoco!» strilla Style saltando in braccio a Zayn, che
troppo scioccato se lo
vede arrivare addosso e si prende una testata sul naso da quella
capoccia
riccioluta assolutamente vuota.
«Acqua!
Prendete dell’acqua!»
«Siamo
in
mezzo a della sabbia, Niall. Dove cazzo la trovo
dell’acqua?»
«C’è
il
mare, Boo. Vai a prendere della cazzo di acqua!»
«Ragazzi,
siete totalmente inutili».
«Inutile
a
chi, Payne?»
Mentre
Louis e Niall si coalizzano contro Liam, offesi, la coperta in plaid ha
ormai
smesso di divampare, lasciando solo qualche resto carbonizzato e un
po’ di
puzza di plastica bruciata.
«Oh,
mio
eroe» mormora Harry con gli occhi brillanti e ridenti, ancora
sulle ginocchia
di Zayn. Il mulatto gli lancia un’occhiata scocciata e lo
manda a ‘fanculo,
massaggiandosi con vigore il naso dolorante. Louis smette di cercare di
mordere
il braccio di Liam e si sporge verso Niall, che è disteso
tra la sabbia
completamente pervaso dalle risate e mormora sorridente
«Tutto bene Nialler?»
Niall gli punta i suoi occhi assurdamente azzurri addosso e si morde la
lingua.
«Benissimo»
cinguetta, afferrandolo poi per un braccio e trascinandoselo contro.
«Abbraccio
di gruppo!» trillano Harry e Liam in contemporanea, e poi si
guardano negli
occhi con espressioni sorprese e si sorridono allegramente. Harry si
trascina
Zayn per un polso verso i due malcapitati ragazzi e si butta nella
mischia.
Gli
abbracci di gruppo di loro cinque finiscono sempre male. Nel primo
abbraccio di
questo tipo che si sono dati -dopo la formazione del gruppo, dopo
l’annuncio
dei giudici, quando si sono ritrovati dietro le quinte con le lacrime
agli
occhi e le guance rosse dall’eccitazione- Harry ha finito col
baciare Louis e
Niall ha dichiarato a tutti e cinque, sorridendo come un beota:
«Vi amo». Al
primo compleanno del gruppo, quando si sono trovati a casa di Louis e
Harry dopo
una giornata mozzafiato e si sono abbracciati contenti, hanno finito
per fare
sesso -ed è stata l’esperienza più
strana, eccitante e imbarazzante delle loro
cinque vite. Ora -Zayn lo sa, se lo sente nella pelle scura e
attraverso quella
calda di Niall che gli preme sul bacino- succederà
sicuramente qualcosa di
inaspettato -qualcosa che nessuno ha progettato, che probabilmente non
è
neanche mai nato nella mente dei ragazzi, ma che succederà
comunque, perché
succede sempre.
Ed ecco
che allora «Voglio fare coming-out» dice Louis, tra
l’intreccio di braccia e
gambe che lo circonda. Harry aspira della sabbia e comincia a tossire
come un
dannato; Niall -che stava cercando di spostare Zayn dal suo corpo-
abbandona la
sua ardua impresa senza più forze e così il
mulatto gli finisce di nuovo
addosso; Liam e Zayn se ne rimangono zitti, completamente disarmati.
«Che
cosa
vuoi dire?» domanda Liam dopo un po’, cautamente.
Louis gli lancia una di
quelle occhiate da “ma sei scemo o non mi stai prendendo per
il culo?”, ma poi
sorride con tutto il viso e si stringe Harry e Zayn addosso.
«Farò
coming-out» annuncia di nuovo, passando una mano tra i
capelli di Liam e
scoccando un bacio in guancia a Niall. Poi si lancia in una dettagliata
descrizione di come ha intenzione di fare la cosa e Niall sembra dire
“è pazzo”
con lo sguardo, Liam ha praticamente smesso di respirare e Harry sembra
vagamente compiaciuto.
Loro sono
tutto e niente. Zayn lo sa, lo sa da sempre, ma li ama tutti quanti,
incondizionatamente, anche se non l’ha mai detto, e
continuerà ad amarli anche
se rappresentano il nulla assoluto e la completa perfezione.
Ragazzeeeee!
Siamo alla fine della raccolta ç_ç
Oggi
faccio le cose un po’ con calma, che mi è strano
concludere una long e quindi sono un pochino
triste/iperattiva/svogliata.
Mmmmh
che cosa posso dire su questo finale? Beh, è su tutti
e cinque i ragazzi (ma dai?), ma è talmente dolce che potete
interpretarlo come
volete, più o meno. All’inizio doveva finire male
(avevo una mezza idea della
band che si scioglieva per la cazzata di uno dei ragazzi) ma poi non
riuscivo a
concluderlo decentemente e ho lasciato perdere u.u Va bene lo stesso,
no? A me
piace :3
Ora,
visto che è l’ultimo capitolo di questa raccolta
un po’
strana, voglio ringraziarvi per bene. Quindi, ringrazio le ventuno
persone che hanno aggiunto questa raccolta tra le preferite, le ventiquattro
che l’hanno aggiunta tra le seguite, le quattro
tra le ricordare e,
soprattutto, chi ha recensito, ossia, in ordine per
capitolo: _shirayuki,
saranepa, WickedWitch e charlotterocher
(che meritano un
riconoscimento perché hanno recensito più o meno
tutti i capitoli!), _Smile,
Ale san, PooKie18, Carrot_98,
ND_Warblers518, ireniall16,
Laurence, Cilyan, bbgood,
Harry4President e brandy
amber (che sono nuove, ma che sono importanti lo stesso :D) ß
ragazze, avete notato che ho tanto
tempo da perdere? :P
Ah
e poi volevo dirvi che siamo arrivate a sette
recensioni per l’ultima OS, e che quindi vi amo <3
Basta
dai, vi sto rompendo troppo. Spero vogliate lasciare
il vostro ultimo parere a questa modesta raccolta, io (e lei) lo
apprezzeremo!
Un
bacio ragazze!
_ki_
P.S.:
risponderò alle recensioni questa sera, perché
ora
devo uscire, quindi non vi preoccupate se non vedete subito una
risposta ;)
P.S.S.:
ah, no-no, la canzone è questa.
Me ne
stavo dimenticando :S
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